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Italian Pages 280 [278] Year 2019
DISCI DIPARTIMENTO storia culture civiltà
Storia antica
Collana DiSCi Il Dipartimento di Storia Culture Civiltà, attivo dal mese di ottobre 2012, si è costituito con l’aggregazione dei Dipartimenti di Archeologia, Storia Antica, Paleografia e Medievistica, Discipline Storiche Antropologiche e Geografiche e di parte del Dipartimento di Studi Linguistici e Orientali. In considerazione delle sue dimensioni e della sua complessità culturale il Dipartimento si è articolato in Sezioni allo scopo di comunicare con maggiore completezza ed efficacia le molte attività di ricerca e di didattica che si svolgono al suo interno. Le Sezioni sono: 1) Archeologia; 2) Geografia; 3) Medievistica; 4) Scienze del Moderno. Storia, Istituzioni, Pensiero politico; 5) Storia antica; 6) Studi antropologici, orientali, storico-religiosi. Il Dipartimento ha inoltre deciso di procedere ad una riorganizzazione unitaria di tutta la sua editoria scientifica attraverso l’istituzione di una Collana di Dipartimento per opere monografiche e volumi miscellanei, intesa come Collana unitaria nella numerazione e nella linea grafica, ma con la possibilità di una distinzione interna che attraverso il colore consenta di identificare con immediatezza le Sezioni. Nella nuova Collana del Dipartimento troveranno posto i lavori dei colleghi, ma anche e soprattutto i lavori dei più giovani che si spera possano vedere in questo strumento una concreta occasione di crescita e di maturazione scientifica.
Direttore della Collana Paolo Capuzzo (Direttore del Dipartimento) Codirettori Francesca Cenerini, Antonio Curci, Cristiana Facchini, Carla Giovannini, Giuseppina Muzzarelli, Francesca Sofia (Responsabili di Sezione)
Comitato Scientifico Archeologia Mauro Menichetti (Università degli Studi di Salerno) Timothy Harrison (University of Toronto) Geografia Michael Buzzelli (University of Western Ontario) Dino Gavinelli (Università degli Studi di Milano) Medievistica Chris Wickham (All Souls College, University of Oxford) Giuseppe Sergi (Università degli Studi di Torino) Scienze del Moderno. Storia, Istituzioni, Pensiero politico Silvio Pons (Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”) Paula Findlen (Stanford University) Storia Antica Arnaldo Marcone (Università degli Studi Roma Tre) Denis Rousset (École Pratique des Hautes Études, Paris) Studi antropologici, orientali, storico-religiosi Nazenie Garibian (“Matenadaran”, Scientific Research Institute of Ancient Manuscripts – Yerevan, Armenia) Ruba Salih (School of Oriental and African Studies, University of London)
Erica Filippini
Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna Da Augusto a Domiziano
Bononia University Press
Il saggio è stato sottoposto a blind peer review
Le fotografie dei materiali numismatici sono state realizzate da Erica Filippini. Salvo diversa indicazione, le immagini contenute nel volume sono riprodotte su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, Polo Museale Regionale dell’Emilia-Romagna, con divieto di ulteriore riproduzione o duplicazione con qualsiasi mezzo. Si ringraziano per la disponibilità: Aurora Ancarani, Elisa Emaldi, Ilaria Lugaresi, Paola Novara (Museo Nazionale di Ravenna); Lorella Cimatti, Maria Cristina Milandri (Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini); Floriana Amicucci (Istituzione Biblioteca Classense, Ravenna).
Bononia University Press Via Ugo Foscolo 7, 40123 Bologna tel. (+39) 051 232 882 fax (+39) 051 221 019 © 2019 Bononia University Press ISSN 2284-1849 ISBN 978-88-6923-472-9 ISBN online 978-88-6923-553-5
www.buponline.com [email protected]
I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento totale o parziale, con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche) sono riservati per tutti i Paesi.
In copertina: denario di Augusto, MNRa inv. 1634; sesterzio di Domiziano, MNRa inv. 2754. Impaginazione: DoppioClickArt - San Lazzaro (BO) Prima edizione: dicembre 2019
Sommario
Prefazioni Emanuela Fiori
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Anna Lina Morelli
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Premessa
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Introduzione. La formazione del patrimonio numismatico del Museo Nazionale di Ravenna
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Nota preliminare alla consultazione del catalogo
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Catalogo delle monete altoimperiali (Augusto-Domiziano) 1. Augusto 2. Tiberio 3. Gaio 4. Claudio 5. Nerone 6. Guerre civili 7. Galba 8. Otone 9. Vitellio 10. Vespasiano 11. Tito 12. Domiziano 13. Appendice. Riproduzioni moderne
41 66 76 83 93 107 108 113 114 116 143 156 178
Indici Legende di dritto Legende di rovescio
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Tabella di corrispondenza RIC-Catalogo
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Bibliografia
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Tavole
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PREFAZIONI
A quasi cinque anni ormai dall’assegnazione del Museo Nazionale di Ravenna al Polo Museale Regionale dell’Emilia-Romagna, per effetto del d.P.C.M. 171 del 29 agosto 2014, cosiddetta Riforma Franceschini, viene pubblicata questa opera poderosa di studio e catalogazione dei materiali numismatici di età romana imperiale, condotta da Erica Filippini. Un lavoro importante, che fa seguito al precedente volume curato nel 2015 da Anna Lina Morelli e agli scritti più recenti della stessa studiosa, editi nel 2017. Le vicende del medagliere del Museo ravennate – raccolta che riunisce al suo interno un nucleo non solo ingente e vario, ma anche rilevante per la storia della città – sono emblematiche del tortuoso e difficile percorso di costituzione, prima, del Museo Civico Bizantino e, in seguito, del trasferimento del patrimonio municipale nelle mani dello Stato, allorché il Museo assunse lo status di Nazionale nel 1885. In questa breve nota, giova solo accennare all’annoso iter che accompagnò la statalizzazione di questa particolare raccolta, tra polemiche, ritrosie e ritardi. Certamente, dal punto di vista burocratico, le collezioni classensi in toto, complesse perché costituite da materiali tipologicamente molto differenti tra loro, non furono semplici da trasferire. La redazione, poi, di inventari descrittivi da parte del bibliotecario comunale precedette e allungò i tempi di consegna di tutti gli oggetti appartenuti al Museo Classense Municipale, dalle epigrafi ai bronzi, dagli avori alle terrecotte e ai tessuti. Tempi che diventarono poi lunghissimi per il medagliere, non giocando a favore della celerità di cessione, tanto il numero cospicuo degli esemplari da inventariare, quanto la diversità dei nuclei di provenienza delle monete, non tutte di origine classense, ma frutto anche di scavi, acquisti e lasciti. La soluzione a problemi reali e a prese di posizione giunse solo nel 1894, con una scelta proposta dal bibliotecario Andrea Zoli, che non vogliamo tuttavia anticipare ai lettori, perché ampiamente documentata dall’Autrice nel saggio introduttivo di questo volume. Giunto al Museo Nazionale, il medagliere iniziò il suo percorso di vita all’interno di un museo, in quell’anno, di fatto ancora all’inizio di un lungo cammino che lo avrebbe portato, in seno alla neonata Regia Soprintendenza ai Monumenti di Ravenna, guidata da Corrado Ricci nel 1897, al
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Prefazioni
trasferimento presso l’ex monastero benedettino di San Vitale, nel 1914, e alla definitiva apertura al pubblico nel gennaio del 1925. Da quella data fino ad oggi, la collezione numismatica ha vissuto le stesse vicende toccate alla maggior parte delle altre collezioni, esclusi i reperti tardoantichi. A momenti di inclusione nel percorso di visita permanente, di risistemazione e di studio dei materiali, si sono alternati periodi di attività più lasca, superati grazie alle operazioni di inventariazione e schedatura condotte negli anni Novanta. Lo studio di Erica Filippini e la valorizzazione del medagliere si inseriscono oggi appieno nel progetto di riallestimento e promozione dell’intero Museo Nazionale di Ravenna, che ci auguriamo di riuscire a portare a compimento quanto prima. Emanuela Fiori Direttore del Museo Nazionale di Ravenna
Il volume di Erica Filippini costituisce uno step significativo del percorso scientifico dell’Autrice, che in questa sede ha preso in esame un nucleo consistente di monete appartenenti alla collezione numismatica del Museo Nazionale di Ravenna, realizzando uno studio attento ed esaustivo. Dal punto di vista dei contenuti, il lavoro risulta di indubbio interesse in quanto, collocandosi nel quadro della consolidata collaborazione tra l’Università di Bologna e il Museo Nazionale di Ravenna, comporta un importante avanzamento nella conoscenza della collezione numismatica della città, una delle maggiori in ambito regionale. A questo proposito, lo studio sistematico delle monete che compongono la raccolta ravennate – recentemente ripreso con l’analisi del nucleo di epoca romana repubblicana – trova ora una significativa prosecuzione nella presente pubblicazione, che riguarda le emissioni della prima età imperiale, comprese tra il periodo giulio-claudio e l’epoca flavia. Tuttavia, l’importanza di questo lavoro scientifico non consiste soltanto nell’avere reso fruibili materiali appartenenti al nostro patrimonio numismatico, ma anche nell’avere individuato, attraverso una minuziosa ricognizione nel medagliere – effettuata ex novo, a distanza di alcuni decenni dalla precedente – un nucleo di esemplari originariamente non presenti nei registri inventariali del museo e ora confluiti tra i pezzi qui analizzati. In questo senso, il volume – che risulta di agevole consultazione, oltre che corredato da una buona documentazione fotografica di tutte le monete esaminate – appare fondamentale anche nell’ottica della tutela preventiva, che non può prescindere dalla necessità di acquisire innanzitutto una documentazione completa dei materiali, finalizzata ad ottenere una conoscenza complessiva della collezione, accanto alla riconoscibilità univoca di ogni singolo esemplare, considerando che la moneta rappresenta un manufatto prodotto in serie, per cui l’identificazione di ciascun pezzo è affidata esclusivamente all’apparato informativo che ne rileva le caratteristiche specifiche. Su questo fronte, risultano assai apprezzabili le schede di catalogo, che contengono descrizioni accurate e precise sia delle iconografie che delle legende, completate dal rilevamento dei dati pondometrici e dall’indicazione delle peculiarità di ciascuna moneta. A questa analisi rigorosa, essenziale ai fini della conoscenza e della fruizione dei materiali, oltre che della loro tutela, l’Autrice ha affiancato una parte introduttiva, finalizzata a ricostruire la formazione
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Prefazioni
della raccolta numismatica del Museo Nazionale di Ravenna, che appare imprescindibile in una prospettiva di valorizzazione del nostro patrimonio culturale. Un’approfondita indagine storica e archivistica restituisce così il quadro articolato e complesso delle vicende che hanno caratterizzato la collezione ravennate – sullo sfondo delle diverse temperie culturali che hanno concorso a crearne l’identità – a partire dalla scissione della raccolta classense, intervenuta nel corso dell’ultimo decennio del XIX secolo, in seguito alla costituzione del Museo Nazionale. In questa prospettiva, lo studio, condotto con estrema precisione da parte dell’Autrice, consente di cogliere la complessa fase relativa alla genesi dell’intera raccolta, oltre che della sezione qui specificamente analizzata, e di ripercorrere le vicissitudini che hanno progressivamente portato la collezione numismatica ravennate ad assumere la sua fisionomia attuale. Il presente volume offre, dunque, una ricostruzione quanto più possibile integrata del documento monetale, costituendo così, sul piano metodologico, un valido modello da seguire e un importante punto di riferimento per gli studiosi. Anna Lina Morelli
PREMESSA
Nato con l’intento di approfondire la conoscenza del patrimonio numismatico del Museo Nazionale di Ravenna, promuovendone e favorendone la fruizione attraverso specifiche forme di valorizzazione, il lavoro presentato in questa sede costituisce un passo in avanti nella realizzazione del progetto di edizione dei materiali del medagliere ravennate, inaugurato nel 2015 da A.L. Morelli con lo studio delle monete di età romana repubblicana. Preceduto da un saggio introduttivo sulle fasi costitutive del museo e sulla formazione della raccolta numismatica, improntato sullo spoglio della documentazione d’archivio conservata presso i fondi dell’Istituzione Biblioteca Classense nonché presso l’archivio storico della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini e presso lo stesso Museo Nazionale di Ravenna, il volume prende in considerazione un nucleo di materiali quasi completamente inedito, composto dalle monete coniate tra l’inizio dell’età augustea e la fine del periodo flavio, integrato dall’aggiunta di alcuni esemplari di produzione moderna, imitativi o comunque sia ispirati ad emissioni monetali di epoca altoimperiale. Senza dilungarmi oltre nella descrizione del lavoro, d’altra parte già ampiamente delineato nelle presentazioni di E. Fiori e A.L. Morelli, ritengo invece di potere approfittare dello spazio a margine di queste righe per esprimere alcuni ringraziamenti. A questo proposito, desidero innanzitutto esplicitare la mia gratitudine nei confronti del Dipartimento di Storia Culture Civiltà dell’Università di Bologna, per avere promosso l’iniziativa, contribuendo al finanziamento del volume e accogliendone la pubblicazione all’interno della collana DiSCi, edita da Bononia University Press. Un pensiero affettuoso e un ringraziamento speciale sono indirizzati alla mia Maestra, Anna Lina Morelli, per gli insegnamenti preziosi, il supporto costante e la fiducia incondizionata, e a Marco Casagrande, maestro orafo ed esperto riconosciuto nell’ambito dell’archeologia sperimentale, per avermi fornito le sue competenze professionali, coadiuvandomi nell’esame dei pezzi più problematici. Ringrazio inoltre il revisore anonimo del volume, per le annotazioni precise e circostanziate e per i suggerimenti utili a migliorare l’esito complessivo del lavoro.
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Premessa
Last but not least, meritano un ringraziamento particolare Emanuela Fiori, direttore del Museo Nazionale di Ravenna, per avere acconsentito allo studio della collezione numismatica e per avere agevolato le operazioni di ricognizione dei materiali, e Carla Salvaterra, per il sostegno dato, fin dall’inizio, alla realizzazione di questa iniziativa. Un ultimissimo pensiero è rivolto a Daniela Rigato, Giovanni Assorati, Manuela Mongardi e Mattia Vitelli, colleghi e, prima di tutto, amici, per l’aiuto e la vicinanza manifestatami nel corso di questa esperienza. Bologna, 28 ottobre 2019 Erica Filippini
INTRODUZIONE La formazione del patrimonio numismatico del Museo Nazionale di Ravenna*
«Il Medagliere stesso troverà nel Museo il suo naturale collocamento». Con queste parole, in una lettera datata 8 gennaio 1894, il Ministro dell’Istruzione Pubblica del Regno d’Italia, Guido Baccelli, sollecitava il Sindaco di Ravenna in merito al trasferimento al Museo Nazionale della collezione numismatica custodita presso la Biblioteca Comunale, così come previsto dagli accordi fissati nella convenzione del 3 marzo 1885, stipulata tra il Ministero dell’Istruzione Pubblica e il Municipio, approvata con Regio Decreto del 25 luglio del medesimo anno. Roma, li 8 gennaio 1894 È noto a questo Ministero che la direzione di codesta biblioteca comunale mette ostacoli alla consegna del medagliere al Museo nazionale. A parte che il medagliere è indicato nell’elenco degli oggetti, da darsi in deposito perpetuo a quel Museo (e che fu compilato per cura di codesto Municipio, per allegarlo alla convenzione 3 marzo del 1885 approvata con R. Decreto del 30 Aprile dello stesso anno)1, il Medagliere stesso troverà nel Museo il suo naturale collocamento. Oggi tutti gli uomini che portano affetto alle istituzioni cittadine e nazionali devono fare d’ogni lor possa, perché le istituzioni medesime assumano la loro propria e moderna fisionomia. Il bibliotecario ha un campo d’azione diverso dal direttore di un museo; e non deve esservi più, come ne’ tempi andati, la indistinta divisione de’ loro scopi e del loro lavoro. Mi rivolgo perciò alla S.V. Ill.ma che tanto ha a cuore l’incremento del Museo nazionale, lustro e decoro di codesta città, perché la consegna del Medagliere avvenga al più presto possibile. Le sarò grato, se vorrà darmi assicurazione che questo giusto desiderio avrà fra breve compimento2.
Dalla lettera del Ministro traspare con evidenza come la storia del medagliere ravennate, legata indissolubilmente all’istituzione del Museo Nazionale, risulti connessa, altrettanto strettamente, alle com* Abbreviazioni: ASCRa, Archivio Storico Comunale di Ravenna; BCRa, Istituzione Biblioteca Classense, Ravenna; MNRa, Museo Nazionale di Ravenna; SABAP-Ra, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini. 1 2
Sostituito con nuovo decreto il 25 luglio del 1885. ASCRa, Buste speciali, 127/I bis.
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Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
plesse vicissitudini del passaggio al nuovo Museo postunitario delle raccolte di oggetti di antichità ed arte originariamente appartenute al monastero camaldolese di Classe in città, poi trasferite alla Municipalità. Data questa premessa, sebbene non manchino contributi anche recenti a riguardo, la definizione del preambolo all’edizione delle monete altoimperiali del medagliere del Museo Nazionale di Ravenna richiede di delineare un quadro di sintesi delle circostanze relative alla nascita e allo sviluppo della nuova istituzione culturale, ripercorrendo, nondimeno, le fasi relative alla formazione dell’attuale collezione numismatica, composta, in principio, dalla parte più cospicua della raccolta di monete e medaglie conservata precedentemente presso la Biblioteca Comunale Classense. Rinviando alla corposa ricerca d’archivio condotta recentissimamente da Andrea Gariboldi, non solo per quanto concerne la genesi settecentesca del monetiere riunito dai monaci di Classe, ma anche per quanto riguarda il suo incremento fino all’inizio del XIX secolo3, nell’ottica di perseguire l’intento dichiarato, le pagine introduttive che seguono prenderanno dunque le mosse dagli inquadramenti, riguardanti il Museo Nazionale e il suo medagliere, tracciati ultimamente da Antonella Ranaldi4 e da Anna Lina Morelli5, approfondendone ulteriormente le vicende sulla scorta della documentazione disponibile.
**** Costituitosi nel 1885 per effetto delle disposizioni contenute nel Regio Decreto n. 3323 del 25 luglio del medesimo anno, il Museo Nazionale di Ravenna nacque sotto la spinta propulsiva di interessi locali fortemente radicati nel clima politico e culturale dell’Italia postunitaria, configurandosi di fatto come prosecuzione del preesistente Museo Civico Bizantino. Gariboldi 2017. Il nucleo principale del medagliere come delle altre collezioni di materiali conservate presso il Museo Nazionale di Ravenna è costituito dalla cosiddetta raccolta classense, ovvero dagli oggetti provenienti dal museo sorto nel corso del Settecento accanto alla biblioteca istituita dai Camaldolesi dell’abbazia di Sant’Apollinare in Classe, trasferitisi all’interno delle mura cittadine a partire dal 1512. Sviluppatosi nell’ambito della temperie culturale illuministica, il museo dei monaci classensi riuniva una collezione di materiali eterogenei, formata secondo il gusto erudito dell’epoca, dove l’interesse per i reperti naturali si combinava con la raccolta di oggetti d’arte e di antichità, acquisiti anche attraverso il mercato antiquario. Sebbene la genesi del monetiere classense risulti ricondotta tradizionalmente già all’attività di Pietro Canneti (1659-1730), abate del monastero di Classe “dentro” tra il 1704 e il 1714 (e poi, di nuovo, tra il 1727 e il 1729), fondatore della biblioteca e collezionista di monete ed epigrafi, e all’opera successiva dei padri Mauro Sarti (1709-1766) e Gabriele Maria Guastuzzi (1712-1799), l’incremento della raccolta ricevette un forte impulso grazie all’intervento di Andrea Gioannetti (1722-1800, abate di Classe tra il 1764 e il 1770) (cfr. Beltrami 1783, pp. 60-61: «nelle stanze seguenti si racchiude il Museo, il cui principio, e avanzamento si riconosce dal Ch. P. D. Gabriele Maria Guastuzzi Monaco, poi Abate di questo Monastero. Venne poscia non poco accresciuto dal dottissimo P. Abate D. Andrea Gioanetti, ora amplissimo Cardinale Arcivescovo di Bologna. […] Vi si conserva parimente una serie di Medaglie Consolari, Imperiali, Pontificie, e d’Uomini illustri; Monete delle Città d’Italia con molte galanti, e pregevoli curiosità, che troppo lungo sarebbe l’annoverarle»). Nell’agosto del 1798, in seguito alla soppressione napoleonica della congregazione religiosa dei Camaldolesi, i beni appartenenti al monastero di Classe, incamerati in base alle disposizioni delle autorità francesi, furono affidati alla Municipalità ravennate. Restituita ai monaci durante le brevi parentesi del Governo austriaco (11 giugno 1799-13 luglio 1800) e della Regia Cesarea Reggenza di Romagna (8 dicembre 1800-21 gennaio 1801), la proprietà del monastero classense fu definitivamente trasferita al Comune di Ravenna agli inizi del XIX secolo e, nel 1804, fu istituito il “Museo Classense Municipale”, annesso alla Biblioteca. Durante il periodo della dominazione francese, il nucleo primitivo del museo di Classe, costituito dai materiali raccolti dai monaci camaldolesi, fu implementato attraverso l’aggiunta di oggetti sottratti ad altre corporazioni soppresse o provenienti dalle collezioni private di alcune famiglie ravennati, confluiti presso l’ex monastero classense, allora individuato come deposito per le requisizioni. Per una sintesi delle vicende relative alla formazione dell’originaria raccolta classense, cfr. anche Ranaldi 2015, pp. 11-12, 14-15; Morelli, Filippini 2017, pp. 95-96; Novara 2018, pp. 14-16. 4 Ranaldi 2015. 5 Morelli 2017; Morelli, Filippini 2017, pp. 95-99. 3
Introduzione
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Soltanto un anno prima, nel gennaio 1884, lo scultore ravennate Enrico Pazzi era stato nominato direttore del Museo Civico Bizantino, con l’incarico di condurre i lavori di adeguamento degli spazi per l’esposizione, individuati nei locali dell’ex monastero di Classe “dentro”, e le operazioni di allestimento dei materiali6. Il processo di realizzazione del museo era stato intrapreso già nel 1881, quando, riprendendo un progetto promosso da Pazzi nel 1877 e allora accantonato per mancanza di fondi, il Sindaco Luigi Guaccimanni avanzò nuovamente il proposito di creare una raccolta civica di antichità, finalizzata alla ricostruzione della storia cittadina attraverso le testimonianze archeologiche, con riguardo particolare alle attestazioni di epoca tardoantica e altomedievale disperse per la città. L’istituzione del museo fu deliberata ufficialmente dal Comune il 21 giugno 1881 e per il raggiungimento dello scopo fu designata un’apposita commissione composta dallo stesso Pazzi e da altri esperti locali7. Malgrado le intenzioni, il progetto museale stentava tuttavia a concretizzarsi, anche a causa dei problemi scaturiti dalla cessione al Ministero della Guerra della sede prescelta per l’approntamento del museo. A questo proposito, data l’indisponibilità dell’ex monastero di Santa Maria in Porto8, indicato inizialmente come luogo ideale per l’allestimento della raccolta, nel 1883 fu stabilito di destinare allo scopo alcuni ambienti del complesso dell’ex monastero camaldolese di Classe “dentro”, già occupato dal Liceo Ginnasio e dalla Biblioteca Comunale. I locali riservati all’esposizione dei materiali, dapprima limitati alla sacrestia e al refettorio, furono presto ampliati con l’aggiunta di altri spazi del complesso classense, inclusa la chiesa di San Romualdo, attigua al monastero. Aggiornato il progetto di realizzazione sulla base dei cambiamenti intercorsi, gli interventi di restauro della nuova sede partirono nel 1884, sotto la supervisione di Enrico Pazzi, direttore del Museo Civico Bizantino. Nel luglio del medesimo anno, una commissione di lavoro, nominata dalla Giunta municipale con l’incarico di verificare i materiali per la formazione della nuova raccolta, consegnò un inventario, seppure approssimativo, degli oggetti di antichità conservati presso il museo annesso alla Biblioteca Comunale9. L’elenco, compilato da Enrico Pazzi, Silvio Busmanti, Odoardo Gardella e Alessandro Per la creazione del Museo Civico Bizantino si rimanda a Paccassoni 2002. Nato a Ravenna nel 1818, lo scultore Enrico Pazzi divenne allievo dell’Accademia locale di Belle Arti all’età di quindici anni. Traferitosi a Firenze nel 1845, sviluppò la sua carriera artistica prevalentemente nella città toscana, giungendo alla notorietà nella seconda metà dell’Ottocento. Figura rappresentativa del panorama culturale di epoca risorgimentale, fu autore delle statue commemorative di Dante Alighieri e di Girolamo Savonarola, erette a Firenze rispettivamente nel 1865 (in occasione del VI centenario della nascita di Dante) e nel 1882, e del monumento celebrativo dello statista Luigi Carlo Farini, commissionatogli dalla città di Ravenna nel 1872 e inaugurato nel 1878. Negli stessi anni realizzò un’imponente statua equestre del principe serbo Mihailo Obrenović III, destinata alla città di Belgrado. Ideatore e primo direttore del Museo Civico Bizantino di Ravenna (poi divenuto Museo Nazionale), nel 1887 pubblicò l’autobiografia Ricordi d’arte di Enrico Pazzi statuario. Morto a Firenze nel 1899, conferì in eredità al Museo Nazionale di Ravenna una parte considerevole del suo patrimonio, comprendente un consistente nucleo librario, una raccolta di disegni, mobili di pregio ed altro ancora. I beni legati al Museo Nazionale tramite diposizione testamentaria andarono ad implementare il novero degli oggetti donati dallo stesso Pazzi quando era ancora in vita (per la figura di Pazzi, vedi Fanti 2015; Novara 2018, pp. 3-6; per il lascito di Enrico Pazzi al Museo Nazionale di Ravenna, cfr. Novara 2016; Novara 2018, pp. 18-22). 7 Novara 2016, pp. 206-207; p. 209, nota 29. Della commissione di esperti, istituita nel dicembre 1881 con la finalità di raccogliere e selezionare gli oggetti da collocare nel museo, facevano parte, tra gli altri, Silvio Busmanti, Alessandro Ranuzzi e Corrado Ricci. Quest’ultimo abbandonò la commissione il 6 gennaio 1884, pochi giorni dopo la nomina di Pazzi a direttore del Museo Civico. Documenti in ASCRa, Buste speciali, 127/I bis. 8 Il progetto elaborato da Enrico Pazzi nel 1881 prevedeva di allestire il costituendo museo nel secondo chiostro dell’ex monastero di Santa Maria in Porto. Tuttavia, nel 1883, il monastero fu ceduto dal Comune al Ministero della Guerra per la costruzione della caserma Garibaldi (ASCRa, Buste speciali, 127/I; cfr. Novara 2015, p. 3, con nota 29). 9 Nel museo annesso alla Biblioteca Comunale, istituito nel 1804 come “Museo Classense Municipale”, erano confluite, insieme ad altri materiali oggetto di confisca, le collezioni dei monaci camaldolesi di Classe, trasferite alla Municipalità 6
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Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
Ranuzzi, con l’assistenza del vice-bibliotecario Silvio Bernicoli, fornì un primo riscontro anche della consistenza dalla collezione numismatica. I materiali monetali, registrati secondo la suddivisione interna del medagliere classense, ammontavano a 9675 pezzi. A questi si aggiungevano altri 221 esemplari, frutto di acquisizioni recenti e dunque non ancora ordinati, per un totale di 9896 monete, censite nell’ambito dei lavori di ricognizione compiuti tra il 14 e il 22 luglio 188410. L’elenco della sezione numismatica si configurava come una mera enumerazione delle monete esistenti, priva di qualsiasi elemento descrittivo dei singoli pezzi. Il carattere estremamente superficiale dell’inventario eseguito dalla “Commissione Pazzi” emerge anche dalle parole contenute in un Promemoria del 30 gennaio 1894, in cui il bibliotecario della Classense, Andrea Zoli, sottolineava, viceversa, la minuziosità delle compilazioni successive, da lui stesso redatte: La commissione adunque, coll’assistenza del Vicebibliotecario, richiesta ufficialmente dal Municipio, procedette, senza l’intervento del Bibliotecario, al lavoro, il quale in breve tempo fu terminato. L’inventario riuscì molto sommario, e, anziché dare una descrizione per ogni singolo oggetto, servì per dare un’idea generica del contenuto del Museo stesso. Infatti, forse per mancanza di tempo, tolti alcuni e pochissimi oggetti che vennero partitamente descritti perché illustrati in opere a stampa, gli altri innumerevoli, come epigrafi, medaglie pontificie, monete romane, greche, medievali, bronzi, sigilli, pietre incise etc. furono solamente e semplicemente enumerati11.
Il Pro-memoria di Zoli continuava ricordando la trasmissione dell’inventario redatto dalla “Commissione Pazzi” al Ministero della Pubblica Istruzione. La spedizione fu effettuata il 13 febbraio 1885. A stretto giro, come già accennato sopra, fu stipulata una convenzione tra Ministero e Comune, firmata, per il Ministro della Pubblica Istruzione, dal senatore Giuseppe Fiorelli (allora a capo della Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti) e dal Sindaco Pietro Gamba. I termini della convenzione, riportata in allegato al Regio Decreto n. 3323 del 25 luglio 1885, chiarivano gli obblighi contratti reciprocamente dal Governo e dal Comune, fissando le condizioni per la formazione e per il successivo incremento del patrimonio museale12. N° 3323 (Serie 3a), 25 luglio 1885 REGIO DECRETO che approva la convenzione tra il ministro della pubblica istruzione ed il sindaco di Ravenna per la istituzione in quella città d’un museo nazionale. […] Considerando che i preziosi oggetti di antichità e d’arte di cui si compongono le raccolte possedute dal municipio di Ravenna meritano singolare cura, a profitto della scienza, ed a maggior decoro della città e dello Stato; […] Articolo unico. È approvata la convenzione del 3 marzo del 1885, annessa al presente decreto, fra il ministro della pubblica istruzione e il sindaco di Ravenna per la istituzione di un museo nazionale ravennate con le condizioni espresse nella convenzione medesima. […] CONVENZIONE fra il ministero della pubblica istruzione ed il municipio di Ravenna per la conversione del museo ravennate in museo nazionale. 1. Il museo ravennate sarà dichiarato museo nazionale per tutti gli effetti di legge.
di Ravenna in seguito alle soppressioni delle corporazioni religiose e alle requisizioni dei beni ecclesiastici operate durante il periodo napoleonico. Cfr. Ranaldi 2015, p. 15; Morelli, Filippini 2017, pp. 95-96. Per le testimonianze dei prelievi perpetrati ai danni della raccolta numismatica classense durante il periodo della dominazione francese si rimanda, in particolare, a Gariboldi 2017, pp. 222-228. 10 Parte dell’elenco degli oggetti del Museo Classense […] – 14-22 luglio 1884 in ASCRa, Buste speciali, 127/II; copia del documento in SABAP-Ra, Archivio storico, O7-2521. Cfr. Ranaldi 2015, p. 16; Gariboldi 2017, p. 233; Morelli 2017, p. 213; Morelli, Filippini 2017, p. 96. 11 ASCRa, Buste speciali, 127/I bis. 12 Convenzione del 3 marzo 1885 in ASCRa, Buste speciali, 127/I bis.
Introduzione
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2. Il comune di Ravenna si obbliga di destinare al museo, a titolo di deposito perpetuo, gli oggetti di antichità e d’arte che già possiede dei quali può liberamente disporre, e tutti quegli altri che potrà raccogliere in seguito a scavi in aree di sua proprietà, o acquistare a sue spese. Il Governo da parte sua si obbliga a non trasportare mai gli oggetti stessi fuori di Ravenna, né in altro museo dello Stato. 3. I lavori di riduzione e adattamento dei locali dell’ex convento e chiesa di Classe, destinati a sede del museo, saranno assunti dal Governo, il quale li farà eseguire dal genio civile, sotto la direzione del comm. prof. Enrico Pazzi. 4. La spesa prevista in L. 20000 per i detti lavori sarà sostenuta per tre quarti dal Governo, e per una quarta parte dal comune di Ravenna. 5. L’erogazione della spesa a carico del Governo, sarà fatta in due rate, la prima nell’esercizio finanziario 1885-1886, la seconda nell’esercizio successivo. La quota a carico del comune di Ravenna sarà pagata subito dopo l’approvazione della presente convenzione. 6. Il comune di Ravenna fornirà quel materiale di cui potrà disporre, pel collocamento degli oggetti, come scaffali, vetrine ecc. 7. Il ministero della pubblica istruzione provvederà a carico del suo bilancio, al servizio del museo ed al futuro incremento della collezione13.
Nel 1885, ottenuta la compartecipazione dello Stato alle spese per la realizzazione del progetto, il nascente museo ravennate, mutando la precedente denominazione di “Museo Civico Bizantino”, assumeva, dunque, il suo nuovo e definitivo status di museo “nazionale”. In seguito all’emanazione dell’atto costitutivo, i lavori di adeguamento del complesso classense proseguirono per tutto il biennio successivo, seppure con rallentamenti e interruzioni, imputabili non solo alla mancanza di risorse, ma anche all’insorgere di alcune divergenze tra le istituzioni cittadine e l’amministrazione centrale. Malgrado le difficoltà incontrate a livello locale, gli interventi di ristrutturazione furono comunque portati a termine nella primavera del 188714. Contestualmente, in previsione della consegna definitiva degli spazi espositivi, il Ministero della Pubblica Istruzione – attraverso la Direzione Generale delle Antichità – confermò ufficialmente Enrico Pazzi alla guida dell’istituzione museale, conferendogli, in data 15 maggio, la qualifica di vicedirettore di 3a classe dei Musei, delle Gallerie, degli Scavi e dei Monumenti del Regno, con incarico di dirigere il Museo Nazionale di Ravenna15. Avvenuta la consegna dei locali16, l’apertura del museo al pubblico non fu tuttavia immediata. Le operazioni di trasferimento degli oggetti selezionati per l’allestimento della nuova collezione – subordinate alla redazione di inventari specifici e dettagliati per le diverse classi di materiali – continuarono, infatti, per lungo tempo prima di essere ultimate e, pertanto, l’accesso alla raccolta museale, ancora in via di formazione, fu consentito ai visitatori soltanto a partire dal 188917.
Copia R.D. 25 luglio 1885, n. 3323, in SABAP-Ra, Archivio storico, O7-2521. Il decreto fu pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 3 settembre 1885, n. 210. 14 La notizia della conclusione dei lavori compare in una lettera di Pirro Ortolani ad Enrico Pazzi, inviata da Ravenna in data 15 maggio 1887 (SABAP-Ra, Archivio storico, D-33; cfr. Novara 2015, p. 55). 15 Cfr. Novara 2015, pp. 6, 68. Lettera di incarico del 15 maggio 1887 in SABAP-Ra, Archivio storico, N7-2514 (fascicolo contenente le carte della pratica personale di Enrico Pazzi). Per quanto riguarda l’assetto organizzativo, Pazzi mantenne la direzione del Museo Nazionale per la durata di un decennio, conseguendo, nel 1890, il rinnovo della qualifica di vice-direttore di 3a classe e, nel 1896, il ruolo di ispettore dei Musei e delle Gallerie. Nel 1897, ottenne, infine, l’incarico di conservatore (SABAP-Ra, Archivio storico, N7-2514: lettere del 24 febbraio 1890, del 20 gennaio 1896 e del 24 maggio 1897; cfr. Novara 2015, pp. 68-69). 16 La consegna dei locali destinati all’allestimento della raccolta del Museo Nazionale avvenne l’11 luglio 1887, ma fu registrata formalmente soltanto sei giorni dopo, in data 17 luglio (ASCRa, Buste speciali, 127/I bis: lettera dell’11 luglio 1887; cfr. Novara 2015, p. 6). 17 Novara 2017, p. 129. 13
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Alla fine del 1897, quasi un decennio dopo l’apertura del Museo Nazionale, fu istituita la Regia Soprintendenza ai Monumenti di Ravenna, affidata alla direzione dello storico dell’arte Corrado Ricci18. Fin dal momento della sua costituzione, l’organismo di conservazione e tutela dei monumenti e delle antichità ravennati – prima Soprintendenza del Regno d’Italia – intrecciò la sua storia con le vicende del Museo Nazionale, posto, in concomitanza con la creazione della Soprintendenza, direttamente sotto il controllo del nuovo istituto, come previsto dal Regio Decreto n. 496 del 2 dicembre 1897: Veduto il nostro decreto in data 25 luglio 1885 n. 3323 (serie 3a), col quale fu approvata la convenzione fra il Ministero della Pubblica Istruzione ed il Sindaco di Ravenna per l’istituzione di un Museo Nazionale in quella città; Considerata la convenienza di meglio coordinare le cure dell’Amministrazione dello Stato per la tutela delle antichità ravennati, sicché si abbia sul luogo un’azione costante che provveda non solo alla conservazione ed all’incremento degli oggetti raccolti nel Museo Nazionale, ma sopraintenda ai lavori per la conservazione e la manutenzione dei monumenti insigni, pei quali la città di Ravenna è giustamente famosa; […] È istituita una speciale Sopraintendenza per la conservazione e la manutenzione dei monumenti di Ravenna. Alla Sopraintendenza medesima è affidata la direzione del Museo Nazionale di quella città19.
Il Regio Decreto del 2 dicembre 1897 fissava il campo di intervento della Soprintendenza ravennate, stabilendone i compiti specifici, diretti non solo alla salvaguardia dei monumenti locali, ma anche alla custodia e all’ampliamento del patrimonio museale. D’altronde, al momento della transizione istituzionale, l’acquisizione dei materiali selezionati per l’esposizione risultava completata pressoché definitivamente, malgrado le difficoltà emerse nel periodo compreso tra l’istituzione del museo e la sua annessione alla Soprintendenza, segnato da vicende particolarmente tormentate, soprattutto in relazione alla consegna della collezione numismatica. A questo proposito, la documentazione d’archivio riflette puntualmente il tenore del dibattito intercorso tra l’amministrazione cittadina e i rappresentanti del governo centrale, in merito alla decisione – sancita dall’approvazione della convenzione del 3 marzo 1885 – di conferire al Museo Nazionale gli oggetti di antichità e d’arte di cui la Municipalità poteva liberamente disporre.
Per la figura e l’attività di Corrado Ricci si rimanda a Emiliani, Domini 2005 e Sicoli 2007. Nato a Ravenna nel 1858, Corrado Ricci svolse i suoi studi a Bologna, dove, tra il 1878 e il 1882, frequentò la Facoltà di Giurisprudenza. Nella città emiliana, intraprese la carriera professionale, rivestendo la funzione di coadiutore presso la Biblioteca Universitaria e l’incarico di segretario della Deputazione di Storia Patria. Nel 1881, fu membro della commissione nominata dal Comune di Ravenna per la selezione dei materiali da esporre nell’allora costituendo Museo Civico Bizantino, da cui, tuttavia, fuoriuscì all’inizio del 1884 (vedi supra, nota 7). Personaggio di rilievo nello scenario politico-culturale dell’Italia postunitaria, fu promotore dell’istituzione della Soprintendenza ai Monumenti di Ravenna, primo organismo nazionale di tutela delle opere d’arte e di antichità, da lui diretta a partire dal momento della sua creazione, nel 1897, fino al 1906, quando fu nominato alla guida della Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti. Nel frattempo, ricoprì anche gli incarichi di reggente della Reale Galleria di Parma (1894) e direttore della Galleria Estense di Modena (1897), della Pinacoteca di Brera a Milano (1898) e delle Gallerie e del Museo Nazionale di Firenze (1903). Nel settembre 1924, donò al Museo Nazionale di Ravenna un nucleo cospicuo di medaglie e placchette, composto da 73 pezzi (documentazione in SABAP-Ra, Archivio storico, P7-2527). 19 R.D. 2 dicembre 1897, n. 496, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’11 dicembre 1897, n. 287. La Soprintendenza ai Monumenti di Ravenna fu costituita sulla base di un progetto pilota, precedendo di dieci anni l’istituzione delle altre strutture periferiche per la tutela del patrimonio storico, artistico e archeologico sul territorio nazionale. 18
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Sebbene agevolato dalla contiguità fisica dei luoghi20, il passaggio dei materiali di proprietà municipale – raccolti in vario modo, attraverso l’incameramento di beni appartenuti a corporazioni religiose soppresse o l’acquisizione di reperti provenienti dal territorio, ma anche tramite doni, lasciti e acquisti – fu fortemente osteggiato dalle autorità locali21. Ripercorrendo le fasi del trasferimento delle collezioni municipali al Museo Nazionale, il bibliotecario comunale Andrea Zoli – nel Pro-memoria del 30 gennaio 1894 – spiegava ritardi e dilazioni, motivandoli con la necessità di provvedere all’accertamento della composizione effettiva di ciascuna classe di materiali, attraverso la compilazione di inventari descrittivi sufficientemente dettagliati. Il Bibliotecario nell’interesse e decoro del paese nonché dell’Amministrazione con sua delli 18 luglio 1887 […] suggerì che si dovesse fare un inventario minutamente descrittivo di tutte le singole cose da consegnarsi. La Giunta, accolta l’osservazione, autorizzò il Bibliotecario alla compilazione dell’inventario delle epigrafi, che fu fatto anche col concorso del Vicebibliotecario, ponendo il testo delle iscrizioni, le misure, e la figura. […] L’Amministrazione con lettera 25 luglio 1887 delegò il Segretario Comunale Matteucci a ricevere dal Bibliotecario le epigrafi per consegnarle poi al Pazzi. […] Approvato l’inventario descrittivo delle epigrafi, vennero nella stessa guisa fatte tutte le altre consegne, e cioè quelle dei bronzi, terre cotte, avori, pietre incise, tessuti, sigilli, oro etc., meno la consegna delle medaglie e monete, perché cosa che importava moltissimo tempo, trattandosi di parecchie migliaia di oggetti da descrivere, ed anche perché il Pazzi aveva assicurato che di propria iniziativa non le avrebbe mai richieste. L’ultima consegna (vetri, tessuti, oro, stipi) fu eseguita il 13 Giugno 1892. Intanto il Bibliotecario si accingeva ad ordinare le medaglie e monete tutte, e nel giorno 12 Sett. 1884 presentava all’Autorità Municipale l’inventario delle medaglie pontificie, l’8 agosto 1890 quello delle medaglie medioevali e moderne, il 10 Sett. 1891 quello delle monete delle zecche italiane ed estere, il 28 Gennaio 1886 quello delle monete consolari romane, e il 4 Gennaio 1892 quello delle monete greche; al presente mancano pochi fogli al compimento della buona copia del voluminosissimo inventario delle monete imperiali romane22.
Il passaggio della collezione numismatica fu particolarmente lungo e sofferto, non solo in ragione del numero di esemplari da censire, ma anche in considerazione delle polemiche scaturite intorno all’opportunità stessa di procedere alla cessione della raccolta. Svoltasi sul giornale Il Corriere di Romagna una polemica intorno alla convenienza o no di consegnare le collezioni già classificate delle monete, il Municipio ricevette la richiesta ufficiale delle monete stesse. La giunta allora, alla quale stava a cuore la conservazione di queste preziose collezioni nella Classense, ove si ha una ricca collezione di opere numismatiche che servono a illustrarle, mandò la domanda ministeriale alla Commissione sulla Biblioteca perché a termini della Convenzione 3 marzo 1885 esprimesse se dovevansi o no consegnare. Questa nella seduta 4 dicembre 1893 opinò ad unanimità non essere le medaglie e monete contemplate dalla Convenzione coll’espressione oggetti d’antichità e d’arte, dovendosi dal lato scientifico considerare le monete e le medaglie quali monumenti storici e documenti comprovanti avvenimenti, ed essere quindi il valore artistico, l’antichità ed il prezzo cose puramente accessorie. In questo senso, a partire dalla sua costituzione nel 1885 e fino al secondo decennio del secolo successivo, il Museo Nazionale di Ravenna occupò gli spazi destinati al preesistente Museo Civico Bizantino, individuati all’interno del complesso dell’ex monastero camaldolese di Classe “dentro”, già sede della Biblioteca Comunale Classense e del Museo Municipale ad essa annesso. A questo proposito, per quanto concerne la collezione numismatica, il medagliere del Museo Nazionale, esito della scissione del monetiere classense (vedi infra), raccolta avviata dai monaci camaldolesi, poi divenuta di proprietà municipale, fu conservato nelle bacheche lignee della sala del refettorio classense fino al successivo trasferimento delle collezioni del Museo Nazionale, traslocate e allestite, a partire dal 1913, negli ambienti dell’ex monastero benedettino di San Vitale (vedi infra). 21 Ranaldi 2015, p. 16; Morelli, Filippini 2017, p. 96. 22 ASCRa, Buste speciali, 127/I bis, Pro-memoria redatto da A. Zoli, 30 gennaio 1894. 20
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La Commissione notava inoltre che le monete poste in Biblioteca sono nel locale stesso in cui trovasi il Museo Naz.le, unite alle opere che le illustrano, accessibili gratuitamente a tutti, e visibili perché custodite in scansie a vetri. Per la scienza poi e per la forma stessa degli oggetti, classificati convenientemente come sono, e per la cura che può essere maggiore quando i cittadini ne abbiano la custodia, dette collezioni converranno meglio ad una Biblioteca che a un Museo sprovvisto di opere, e dove per la piccolezza degli oggetti possono appena essere avvertite. Conviene notare ancora, come bene avvertì la Commissione, che di queste collezioni fanno parte i legati Morigia e Fusconi, per non parlare anche di altri doni minori, dei quali, a mente della Convenzione, il Municipio non può liberamente disporre, perché fatti per essere conservati esclusivamente nella Biblioteca23.
Nella seduta del 4 dicembre 1893, la Commissione sulla Biblioteca Comunale aveva espresso parere contrario unanime al trasferimento della collezione numismatica al Museo Nazionale24. Secondo i membri della commissione, l’intenzione di mantenere il medagliere di Classe collegato alla Biblioteca Comunale dipendeva, in prima istanza, dalla natura dei materiali – non valutabili come oggetti di interesse artistico, ma bensì come documenti di carattere storico, comprovanti fatti e avvenimenti – e dalla presenza di parecchie opere di carattere numismatico all’interno del patrimonio librario della Biblioteca stessa25. D’altra parte, considerando i termini della convenzione stipulata nel 1885, la consistenza delle monete e delle medaglie che avrebbero dovuto essere consegnate al Museo Nazionale, qualora fosse stata determinata sulla base degli esemplari di cui il Comune poteva liberamente disporre, sarebbe risultata fortemente compromessa dallo scomputo dei pezzi confluiti nella collezione numismatica classense per il tramite di lasciti e donazioni private, non potendo la Municipalità procedere alla cessione dei beni donati, se non contravvenendo alle disposizioni dei donatori. Come risulta dal verbale della seduta, il novero dei doni e dei legati conferiti espressamente alla Biblioteca Comunale comprendeva un gruppo di medaglie rinascimentali di particolare rarità, acquisito nel 1795 per lascito testamentario predisposto dall’architetto Camillo Morigia26, un nucleo di medaglie pontificie, offerto da Papa Pio IX nell’ottobre del 185727, e una raccolta di monete greche, appartenuta al me23
Ibid. Verbale della seduta (estratto) in ASCRa, Buste speciali, 127/I bis. Copia del documento in SABAP-Ra, Archivio storico, P7-2527. Cfr. anche Iannucci 1983, p. 13; Ranaldi 2015, p. 16. 25 Gli argomenti portati a detrimento della decisione di trasferire il medagliere classense al Museo Nazionale, sostenuti nel verbale della Commissione sulla Biblioteca Comunale e nel memoriale di Andrea Zoli, ricorrevano già in una relazione personale rilasciata da Ugo Burnazzi, presidente della Commissione sulla Biblioteca, nel novembre 1893 (vedi infra). 26 Lascito di Camillo Morigia in BCRa, Mob. 3.5.A2, n. 29: «Inventario generale di tutto lo Studio cioè dei Libri, Stampe, Disegni, Schizzi, Sbozzi, Medaglie, Statue, Instrumenti matematici, geometrici ed idrostatici lasciati a pub.ca utilità alla Biblioteca di Classe di Ravenna dal fu Cammillo Morigia nell’ultimo suo nuncupativo Testo pubblicato li 16 Gennaio 1795, consegnati alla d.a Biblioteca con pub.co Instrumento rogato li 10 Marzo di d.o Anno per gli Atti di Francesco Maria Miserocchi». Nel 1795, l’architetto ravennate Camillo Morigia lasciò in eredità alla Biblioteca Comunale (e al museo ad essa annesso) alcuni beni di sua proprietà. I materiali numismatici includevano, oltre al gruppo di medaglie rinascimentali (malatestiane, estensi, etc.) già citato, anche un nucleo di monete antiche, costituito perlopiù da bronzi imperiali (ivi, c. lx: «Medaglie antiche volgarmente dette impronti grandi, mezzani e piccoli n. 108: fra le quali molte lisce, e logore, e qualcuna parvi, et minimi moduli di Ravenna. Un asse antico»). Cfr. Gariboldi 2017, p. 230, con nota 139. 27 Medaglie donate da S. S. Papa Pio IX a completamento del medagliere di Classe in ASCRa, Carteggio amministrativo, 1857, titolo IX, rubrica 3, nn. 2748, 2829. Dopo avere visitato la Biblioteca Comunale nel luglio del 1857, in occasione del suo soggiorno ravennate, Papa Pio IX, avendo trovato incompiuta la serie delle medaglie pontificie, decise di implementare il nucleo conservato nel medagliere classense con l’aggiunta dei pezzi mancanti. Consegnato nell’ottobre del 1857, per il tramite del Cardinale Falconieri Mellini (Arcivescovo di Ravenna), il gruppo di medaglie papali omaggiato da Pio IX comprendeva 23 pezzi di Gregorio XIII, 4 di Gregorio XV, 40 di Urbano VIII e 8 di Innocenzo XIII. Cfr. Gariboldi 2017, p. 230, con nota 141. 24
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dico Sebastiano Fusconi, legata con testamento del 19 settembre 188628. A questi si aggiungevano altri beni di entità minore. Del resto, nel corso dei primi decenni postunitari, il medagliere classense fu incrementato ulteriormente tramite l’apporto di materiali acquistati direttamente dal Comune o di reperti provenienti da contesti archeologici di ambito locale. A questo proposito, il novero dei beni numismatici acquistati dalla Municipalità fu ampliato, negli anni Ottanta dell’Ottocento, con l’ingresso delle monete romane riunite da Gaspare Ribuffi. Interessato all’acquisizione già a partire dal 1881, il Comune di Ravenna concluse la compravendita della raccolta appartenuta al Ribuffi nel 1883, acquistandola dagli eredi al prezzo pattuito di L. 900, pagabili a rate fino al 1887. Comprata con l’intento di accrescere il valore delle collezioni di antichità conservate presso la Biblioteca Comunale, la raccolta del Ribuffi includeva 151 esemplari di epoca repubblicana (medaglie consolari o famigliari romane) e 407 pezzi di età imperiale (da Giulio Cesare – ricompreso tra gli imperatori, secondo la prassi classificatoria coeva – a Costantino Magno), sommati ad altri 5 esemplari non classificati e a un pezzo di epoca medievale pertinente alla monetazione arcivescovile di Ravenna, per un totale complessivo di 564 monete29. Sulla scorta delle esortazioni espresse dal bibliotecario Andrea Zoli, la raccolta numismatica del Ribuffi confluì successivamente all’interno del medagliere classense: Cosa sommamente utile crederei che il medagliere del fu Gaspare Ribuffi, acquistato dal Municipio col savio e nobile intendimento d’accrescere le ricchezze della nostra Biblioteca, venisse unito a quello della Classense. Colla formazione di un unico medagliere si otterrebbe una collezione più rispondente ai bisogni della storia e della scienza e si schiverebbe la noia e le difficoltà che allo studioso delle monete antiche nascono dal dover guardare a due distinte collezioni. […] Ma la collezione romana del Ribuffi, come quella della Classense è classificata in modo che non risponde ai dettami della scienza numismatica ed alle necessità della storia, come di sopra si è accennato. Mio desiderio sarebbe ora di unificare la collezione Ribuffi a quella della Classense per poter poscia classificare l’intera raccolta
Catalogo delle monete del dr. Sebastiano Fusconi ravennate donate alla Classense con testamento (1886) in BCRa, Fondo inventari, Inv. Mus. 8; copia presso MNRa. Il testamento del medico ravennate Sebastiano Fusconi, risalente al 19 settembre 1886, includeva una collezione di monete antiche, formata da 253 esemplari. La raccolta, destinata alla Biblioteca Comunale Classense, comprendeva un nucleo di 178 monete greche, composto da 109 pezzi in bronzo, 68 in argento e da una moneta d’oro, mentre altri 75 esemplari in bronzo, anch’essi appartenenti verosimilmente alla serie greca, risultavano indecifrabili a causa del loro cattivo stato di conservazione. Il registro delle monete greche del lascito Fusconi (limitatamente ai 178 esemplari identificabili) fu redatto dal bibliotecario della Classense, Andrea Zoli, nel 1886 (cfr. Gariboldi 2017, p. 231, con nota 143). Le 253 monete del lascito Fusconi furono consegnate al Museo Nazionale di Ravenna soltanto nell’agosto del 1895. 29 Acquisto del medagliere Ribuffi per arricchire la raccolta della Classense in ASCRa, Carteggio amministrativo, 1887, titolo XV, rubrica 8. Documento prot. 6656/83: elenco delle monete repubblicane (137 in argento, 14 in bronzo) enumerate per gentes e delle imperiali (69 in argento, 338 in bronzo) ordinate per autorità emittente o comunque per personaggio titolare o dedicatario dell’emissione. Le monete altoimperiali comprese tra il periodo giulio-claudio e l’età flavia erano rappresentate, nello specifico, da 14 esemplari per Augusto, 1 per Livia, 2 per Agrippa, 1 per Gaio e Lucio Cesari, 1 per Druso Maggiore, 8 per Tiberio, 2 per Druso Minore, 1 per Tiberio e Germanico Gemelli, 3 per Germanico, 1 per Nerone e Druso Cesari, 4 per Caligola, 9 per Claudio, 8 per Nerone, 2 per Galba, 1 per Otone, 10 per Vespasiano, 4 per Tito e 22 per Domiziano. L’acquisizione della raccolta monetale appartenuta al Ribuffi da parte della Biblioteca e del Museo Municipale Classense fu menzionata anche nella Guida Numismatica Universale, edita da Francesco ed Ercole Gnecchi nel 1886: «Ravenna. Museo Municipale. Direttore: Avv. Andrea Zoli. Possiede una Collezione numismatica, fondata ed ampliata nel secolo scorso dagli Abati Camaldolesi Guastuzzi e Giovannetti, ed aumentata nel 1881 da una raccolta di N. 800 [sic!] Monete romane, già appartenenti al fu Prof. Gaspare Rebuffi. Fra due anni la Collezione passerà in deposito presso il Museo Nazionale, che si sta formando nello stesso locale a pian terreno. Questo Medagliere contiene Monete romane consolari e imperiali, greche, italiane medioevali, moderne e straniere; in complesso circa 7000 pezzi» (Gnecchi 1886, pp. 70-71, s.v. Ravenna, n. 175, Museo Municipale; vedi anche Gnecchi 1903, p. 349, s.v. Ravenna, n. 3491, Museo Nazionale; cfr. anche Gariboldi 2017, p. 229, con nota 137). 28
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secondo il sistema universalmente adottato dell’Eckel30. […] L’utilità di tale classificazione mi avrebbe spinto ad accingermi all’opera e fare da ultimo l’inventario senza aspettare ordine alcuno, se non me lo avessero impedito due ragioni, la prima la necessità quale impiegato di non mettermi all’opera senza il parere ed il mandato dell’autorità, la seconda l’aver inteso che assieme agli altri oggetti del nostro Museo il Municipio intende di privare la Biblioteca anche dei medaglieri per depositarli nel Museo nazionale che qui si sta formando31.
D’altra parte, dal punto di vista dei ritrovamenti archeologici, le scoperte effettuate in ambito locale furono implementate, nel 1881, dal rinvenimento di un gruppo di monete, composto da poco più di 200 esemplari in bronzo, recuperate durante lo svolgimento delle operazioni di scavo eseguite per la realizzazione della linea ferroviaria Ravenna-Rimini, nel tratto denominato Ponte Nuovo-Bevano. Provenienti dall’area portuale del sito romano di Classe, i reperti monetali, attribuiti genericamente all’epoca imperiale e bizantina, furono dunque consegnati alla Biblioteca Comunale Classense, insieme ad altri materiali (epigrafi, lucerne, marmi, vetri, etc.) emersi nel corso dei lavori per la costruzione del tronco ferroviario32. Fondatore della fase moderna della disciplina numismatica, Joseph Hilarius Eckhel (1737-1798), autore dell’opera monumentale Doctrina Numorum Veterum (I-VIII), pubblicata a Vienna negli anni 1792-1798, fu ideatore di un metodo di catalogazione scientifica delle monete antiche fortemente innovativo rispetto ai sistemi di classificazione adottati in precedenza. Per quanto riguarda la monetazione romana, i criteri proposti da Eckhel prevedevano un ordinamento dei materiali basato sostanzialmente sulla successione dei pezzi di età repubblicana – ripartiti tra emissioni anonime (fuse e coniate) ed emissioni consolari o famigliari, elencate in ordine alfabetico, per gentes –, seguiti dalle monete del periodo imperiale, disposte in ordine cronologico, secondo l’autorità emittente. 31 ASCRa, Carteggio amministrativo, 1887, titolo XV, rubrica 8, fasc. 2, n. 3810 (lettera di A. Zoli al Sindaco di Ravenna, 3 giugno 1884; documento trascritto integralmente in Gariboldi 2017, pp. 246-247). 32 Fiorelli 1881a, p. 214 (notizie degli scavi, agosto 1881; informazioni trasmesse da Silvio Busmanti, ispettore agli Scavi e ai Monumenti della città di Ravenna): «Nei lavori per la costruzione del tronco ferroviario Ravenna-Rimini, nel tratto fra Ravenna e Bevano nella regione Classense a S. Severo, […] si raccolsero monete di bronzo del basso impero, alcune monete dei tempi di mezzo, mattoni con la nota marca Pansiana, e le seguenti epigrafi e frammenti [= CIL XI 6752, 6741, 6764, 6743, 6767, 6776], trascritti dall’ispettore dott. S. Busmanti». Fiorelli 1881b, p. 318 (notizie degli scavi, novembre 1881; informazioni allegate al rilievo degli scavi eseguito da Filippo Lanciani, ingegnere capo del Genio Civile di Ravenna, direttore del cantiere per la realizzazione del tratto ferroviario): «Ricordai nelle Notizie degli scorsi mesi, le scoperte avvenute nei lavori per la strada ferrata da Ravenna a Rimini, e precisamente nel tronco Ravenna-Bevano, che attraversa la sede dell’antica Classe presso Ravenna. […] Per completare queste notizie credo utile aggiungere l’elenco degli oggetti, che unitamente ai sarcofagi ed alle epigrafi già riferite (p. 214), furono depositati nella raccolta della Biblioteca Classense nella città. “[…] Bronzo. Monete imperiali romane 213. Monete moderne papali, venete ecc. 10. […]”» (vedi anche Novara 1998, p. 194). Pur senza precisazioni, i reperti monetali risultano citati anche in una lettera del 4 agosto 1881, inviata da Silvio Busmanti a Enrico Pazzi, contenente alcuni aggiornamenti sui rinvenimenti archeologici effettuati presso il Ponte Nuovo. I materiali segnalati dal Busmanti al Pazzi comprendevano, tra l’altro: «[…] tre iscrizioni romane, in grosse tavole di sasso spezzate, ma non affatto malandate, pezzi vari di marmo orientale, monete di piccolo pregio: sempre roba buona pel tuo Museo […]» (SABAP-Ra, Archivio storico, C3-1540; cfr. Novara 2015, p. 9). Consegnate alla Biblioteca Comunale dopo il loro ritrovamento, le monete provenienti dagli scavi ferroviari furono computate, insieme ai pezzi già inclusi nel medagliere classense, tra i materiali selezionati per l’allestimento del Museo Civico Bizantino. A questo proposito, la sezione numismatica dell’elenco degli oggetti del Museo di Classe, redatto nel 1884 dalla “Commissione Pazzi”, con lo scopo di individuare i materiali per la formazione della nuova raccolta museale (vedi supra, nota 10), riportava – sebbene con una leggera discrepanza numerica rispetto alle prime indicazioni riguardanti il ritrovamento – l’annotazione di «207 Monete di bronzo di varia grandezza, romane e bizantine non disposte in ordine; trovate nella Via Ponte Nuovo Bevano 1881». Seppure parzialmente, il medesimo rinvenimento appare menzionato anche in un foglio, non datato, ma presumibilmente redatto tra 1894 e 1895, allegato al Catalogo delle monete delle Nazioni e Paesi esteri (BCRa, Fondo inventari, Inv. Mus. 9, f. I/3, Dalle monete trovate nello scavo ferrovia Rav-Bevano 1881). Ad integrazione dei materiali già appartenenti al medagliere classense, il documento registrava l’aggiunta di un numero complessivo di 33 monete di epoca imperiale, ritrovate nel contesto degli scavi ferroviari del 1881, da ripartire tra la Biblioteca Comunale (18 exx., aggiunti ai “doppioni”) e il Museo Nazionale (15 exx., aggiunti ai “semplici”). Cfr. Morelli 2017, p. 213, nota 6; Gariboldi 2017, pp. 231-232, con note 146-147 (a 30
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A quasi dieci anni di distanza dalla costituzione del Museo Nazionale, il Ministro della Pubblica Istruzione, Guido Baccelli, era intervenuto sulla necessità, non più procrastinabile, di procedere in tempi stretti alla cessione dei nuclei di monete e medaglie già conservati presso la Biblioteca Classense, così come era stato disposto dalla Convenzione del 3 marzo 1885. La richiesta ministeriale, inoltrata in prima istanza al direttore del Museo Nazionale (lettera del 29 settembre 1893), fu tuttavia ostacolata per diversi mesi dalle resistenze contrapposte al riguardo dall’amministrazione cittadina. In risposta alle sollecitazioni pervenute dal Ministero per il tramite di Pazzi, gli organi locali reagirono dapprima tramite il pronunciamento fornito dalla Commissione sulla Biblioteca Comunale (4 dicembre 1893) e poi attraverso il memoriale presentato dal bibliotecario Andrea Zoli (30 gennaio 1894) (vedi supra), riprendendo le riflessioni e le perplessità espresse preliminarmente da Ugo Burnazzi, presidente della Commissione per la Biblioteca, in una nota dal tono schietto e a tratti sprezzante: Non è vero che la convenzione 3 marzo 1885 stabilisca in termini precisi ed espliciti che la nostra collezione di monete e medaglie debba passare, con le bacheche dove essa è disposta, al Museo Nazionale. Lo scrive il Ministero della Pubblica Istruzione, perché, naturalmente, glielo ha fatto scrivere l’illustre Prof.r Pazzi, il quale si è fitto in capo di voler spuntare anche questa lancia! La convenzione dice semplicemente, che il Comune ha obbligo di destinare al Museo, a titolo di deposito perpetuo, gli oggetti di antichità e di arte che già possiede, e dei quali può liberamente disporre, ecc. Non disconosco che i termini della convenzione sono alquanto effrenati, perché allora nessuno forse sospettava che se ne sarebbe abusato. Ma per me sta che una collezione numismatica è materia piuttosto scientifica di quello che artistica, né può quindi risiedere altrove fuorché nel luogo stesso ove sono i libri che la illustrano e la commentano. Che cosa andrebbe a fare uno studioso in Biblioteca, quando vi trova i trattati e non trova le medaglie! Ed a che cosa servirebbero invece le medaglie nel Museo, poste sotto vetrina e bene allineate, sì, ma senza libri corrispondenti che siano guida e lume agli studiosi di una siffatta materia! Per me, credo che, data la connessione intima esistente fra medaglie e libri che ne trattano, il loro vero ed unico posto sia la Biblioteca, e che perciò, anche a termini e secondo lo spirito della convenzione, il Comune non potesse liberamente disporne; e quando dico liberamente, intendo dire ragionevolmente; e proprio una ragione buona io non ce la vedo. Mi pare dunque che noi si debba resistere a tutt’uomo ad una siffatta pretesa del Pazzi, il quale col suo Museo (chi gli desse retta) finirebbe per mandare i nostri Istituti di pubblica istruzione nel bel Prato di Classe! Ammiro il Museo più d’ogni altro; anzi quando veggo nel gran Chiostro i sassi protetti da sode invetriate e volti al sole di mezzodì, acciò non si costipino, ed invece i nostri figliuoli dal lato opposto in continuo pericolo di buscarsi bronchiti e polmoniti, dico fra me: beati i sassi! Concludo. Si rediga un memoriale al Ministro, e magari se ne dia incarico all’egregio Bibliotecario (Cicero pro domo sua!). Si faccia poi presentare a mezzo dei nostri Deputati, e vediamo di vincere!33
Nel contesto delineato, il passaggio in consegna del medagliere classense – già complesso e ritardato per anni – appariva dunque intralciato da prese di posizione poco concilianti e da rallentamenti pretestuosi, come emerge anche dalle considerazioni riprese dal Sindaco di Ravenna nella replica ufficiale (18 febbraio 1894) alle esortazioni del Ministero, ribadite, nuovamente e a stretto giro, alla Municipalità stessa: Questa Giunta Municipale ha preso in esame quanto si riferisce alla consegna della collezione di monete e medaglie esistenti in questa Biblioteca Classense al Museo Nazionale; e non ha verun dubbio, che, a tenore della convenzione 3 marzo 1885, e delle precedenti e successive comunicazioni scambiatesi differenza di Morelli, Gariboldi non rileva l’annotazione del rinvenimento nell’elenco compilato dalla “Commissione Pazzi” nel 1884). 33 ASCRa, Buste speciali, 127/I bis, Referto in ordine al Rescritto N° 7500 di Protocollo, 27 novembre 1893.
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con codesto on. Ministero, tale collezione debba essere consegnata al Museo, come tutti gli altri oggetti d’arte e di antichità. E ciò malgrado che la Direzione e la Commissione Comunale della Biblioteca abbiano emesso con voto unanime sulla convenienza che questo nostro Istituto non venga spogliato di così pregevole collezione, la quale trova la sua illustrazione nelle numerose opere di numismatica, onde la Biblioteca va fornita; oltrecché essa è conservata in ben più adatti e luminosi locali che non siano quelli del Museo, ed è accessibile inoltre gratuitamente agli studiosi. Se pertanto codesto Ministero, appoggiato allo stretto diritto, insiste per il trapasso del medagliere dal piano superiore a quello terreno dell’Edificio Classense, questa giunta non opporrà al certo ostacoli, quantunque per consigli propri, e delle più autorevoli e competenti persone di questa Città, tale nuova destinazione del medagliere nuoccia alla Biblioteca, al medagliere stesso, ed agli studiosi, di quello che ridondi a vantaggio del Museo, a cui forse fu dal Municipio offerto con poca ponderazione. Ma è da osservarsi, che tutti gli oggetti consegnati fin qui furono inventariati e diligentemente descritti per cura della Direzione della biblioteca, essendo incompleto e sommario l’elenco trasmesso a codesto ministero il 13 febbraio 1885 [i.e. elenco della “Commissione Pazzi”, 1884]. Segnatamente per la collezione numismatica era necessario un lavoro di ordinamento e di regolare inventario; e la direzione della biblioteca da qualche anno vi attende con una cura ed una competenza degne del maggiore encomio. Ma tale ponderoso lavoro non è ancora ultimato. Infatti esso è compiuto solo per le seguenti parti: Medagliere pontificio; Medagliere medioevale e moderno; Monete di zecche italiane; Monete di zecche estere; Monete di zecche greche; Monete consolari romane, rimanendo a completarsi l’inventario della ricchissima collezione di monete imperiali romane, lavoro non ancora perfezionato per le difficoltà incontrate, a risolvere le quali occorre tempo e studio. Restano pure alcune monete appartenenti alla serie greca, per ben classificare le quali occorre uno studio ulteriore. Per siffatte ragioni, e per non essere d’altronde il Museo Nazionale aperto ancora al pubblico, io confido che codesto on. ministero non vorrà insistere per la immediata consegna del medagliere, ma attendere che il relativo inventario sia ultimato, né vorrà che una così pregevole raccolta venga sottratta agli studiosi pel tempo che dovrà ancora trascorrere prima che il pubblico sia regolarmente ammesso a visitare il Museo Nazionale34.
Malgrado gli indugi, il raggiungimento di un’intesa fu comunque possibile. A questo proposito, la documentazione d’archivio restituisce una testimonianza di particolare interesse in relazione alla soluzione di compromesso poi adottata dalle parti coinvolte, basata sull’accoglimento di un espediente proposto da Andrea Zoli. In una lettera datata 24 agosto 1894, il bibliotecario comunale rivolgeva al Sindaco alcune questioni in previsione del trasferimento del medagliere: Venendo ora alla seconda questione debbo dirle, che quando spinto dal solo desiderio di giovare al decoro della Biblioteca, non avendo mai chiesto ricompensa alcuna, anzi rifiutata offertami, mi accinsi all’ordinamento delle monete greche, romane, e medioevali, credei bene classificare e inventariare a parte tutti i doppioni, nell’intento di potere coi cambi aumentare la collezione se questa fosse rimasta ad ornare e illustrare la Classense. Ora per la natura stessa del deposito la S.V. sa che la convenzione non permette al depositario di cambiare le cose avute in deposito, dovendo la proprietà rimanere sempre al Municipio, rispettando così il disposto dell’art.o 1848 del Codice civile che dice: “il depositario deve restituire l’identica cosa che ha ricevuto”. Ora se per natura del contratto di deposito e per lo spirito stesso della Convenzione, che fra gli altri patti porta quello che la proprietà delle cose consegnate debba rimanere sempre al Municipio, il depositario non può usare dei doppioni per fare dei cambi, mi pare contrario alla natura della collezione e allo spirito della surricordata Convenzione che si debbano cedere più esemplari di una stessa moneta: ed invero chi non
ASCRa, Buste speciali, 127/I bis. La replica, firmata dal Sindaco Pio Poletti e datata 18 febbraio 1894, rispondeva all’ennesima sollecitazione del Ministro della Pubblica Istruzione, inviata con lettera dell’8 gennaio 1894 (per la trascrizione completa della richiesta trasmessa dal Ministero, vedi supra). 34
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vede che è perfettamente inutile pel Museo Nazionale avere più esemplari di uno stesso tipo, quando, come depositario, gli è assolutamente vietato di cambiare i doppioni per arricchire la collezione di nuovi tipi? Se la S.V. troverà giuste le mie osservazioni, alla Biblioteca rimarrebbe una collezione di circa 2000 doppioni appartenenti alle serie greca, romana e medioevale, ai quali tutti converrebbe ancora aggiungere i pochi doppioni che trovansi nella collezione delle medaglie pontificie, medioevali e moderne; in tal modo verrebbe resa più facile la consegna non rimanendo che la tradizione di circa 8000 tipi35.
Procedendo nell’ordinamento del medagliere classense, erano stati individuati, per ciascuna sezione, pezzi “semplici”, corrispondenti alle monete (e alle medaglie) adatte ad illustrare singolarmente ogni tipo di emissione documentata all’interno della raccolta, e pezzi “doppi”, ovvero esemplari per così dire aggiuntivi (o ripetitivi), pertinenti a coniazioni già attestate dai primi, inventariati separatamente rispetto alle altre monete per provvedere – secondo le intenzioni dichiarate da Zoli – al completamento delle serie, o comunque all’acquisizione di nuovi tipi, attraverso lo scambio con pezzi mancanti. Sfruttando la suddivisione operata da Zoli a livello di classificazione e inventariazione dei materiali, lo scorporamento effettivo del medagliere in due nuclei distinti avrebbe consentito di trattenere oltre 2000 esemplari presso la Biblioteca Comunale, trasferendo approssimativamente 8000 pezzi al Museo Nazionale36. Un conteggio più preciso dei materiali assegnati a ciascuno dei due nuclei risulta documentato da un elenco riassuntivo datato 18 aprile 1894. Ripartendo gli esemplari non solo secondo la definizione delle sezioni o delle categorie individuate in fase di classificazione, ma anche in base alla distinzione dei metalli, il foglio contenente l’Enumerazione delle monete e medaglie della Classense – ammontanti nell’insieme a 10.314 unità – riportava, computandoli in due colonne differenti, 7940 esemplari da conferire al Museo Nazionale e 2374 pezzi da conservare presso la Biblioteca Comunale (Fig. 1)37. Acconsentendo dunque allo smembramento del medagliere classense, il Ministero della Pubblica Istruzione e l’amministrazione comunale giunsero ad un accordo definitivo. Secondo i termini dell’intesa, accettati da entrambe le istituzioni, il Museo Nazionale di Ravenna avrebbe ottenuto i pezzi “semplici”, ricevendo la parte più consistente della raccolta numismatica di proprietà municipale. Per contro, la Biblioteca avrebbe mantenuto i pezzi “doppi”, catalogati separatamente in inventari appositi ASCRa, Buste speciali, 127/I bis. Cfr. Ranaldi 2015, p. 17; Morelli 2017, p. 213. 37 BCRa, Fondo inventari, Inv. Mus. 9, f. I/1, Enumerazione monete e medaglie – Riassunto. L’elenco, posto in allegato al Catalogo delle monete delle Nazioni e Paesi esteri, fornì la base del computo approssimativo riportato dal bibliotecario comunale nella lettera del 24 agosto 1894. Secondo la ripartizione elaborata da Zoli considerando l’opportunità di trattenere i pezzi “doppi” presso la Biblioteca, su un totale complessivo di 10.314 esemplari appartenenti al medagliere classense, il Museo Nazionale di Ravenna avrebbe ricevuto in consegna 7940 pezzi, distribuiti tra 6077 monete e 1863 medaglie. Le monete destinate al Museo Nazionale comprendevano 432 exx. per la serie greca, 36 assi romani anonimi, 384 exx. per la categoria delle monete romane famigliari, 3292 exx. per la serie romana imperiale, 1613 exx. per la categoria delle monete medievali prodotte da zecche italiane e 320 exx. per la categoria delle monete medievali coniate da zecche straniere. Le medaglie includevano, invece, 877 exx. della serie dei pontefici, 949 exx. di epoca medievale e moderna e 37 exx. attribuiti alla categoria delle medaglie “di città e regioni”. Per quanto riguarda la Biblioteca Comunale, fatta eccezione per 178 monete greche provenienti dal lascito Fusconi – non trasferibili al Museo Nazionale, in ragione dell’interpretazione dei termini della convenzione del 1885 data dagli organi locali – e per 66 monete turche e orientali non decifrate, i 2374 esemplari destinati alla permanenza in Classense erano costituiti pressoché esclusivamente dai cosiddetti doppioni (cfr. anche Gariboldi 2017, p. 185; Morelli 2017, p. 213). Come già notato da Ranaldi 2015 (p. 17, nota 44) e da Morelli 2017 (p. 213, nota 4), i numeri della ridistribuzione della raccolta numismatica dovettero subire variazioni, seppur minime, fino al trasferimento effettivo dei materiali spettanti al Museo Nazionale. A questo proposito, due lettere conservate presso MNRa, inviate al Ministro della Pubblica Istruzione nelle date del 21 maggio 1895 (Oggetto - Consegna di 432 monete greche) e dell’11 dicembre del medesimo anno (Oggetto - Monete Turche esistenti nella Classense), menzionano rispettivamente circa 8100 monete destinate al Museo e approssimativamente 2200 doppioni di monete e medaglie per la Biblioteca. 35
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Fig. 1. Elenco del medagliere classense, 18 aprile 1894: ripartizione dei pezzi da trasferire al Museo Nazionale di Ravenna e degli esemplari da conservare presso la Biblioteca Comunale (BCRa, Fondo inventari, Inv. Mus. 9, f. I/1, Enumerazione monete e medaglie – Riassunto © Istituzione Biblioteca Classense).
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trasmessi in copia al museo, impegnandosi, tuttavia, a cedere i doppioni utili alla contrattazione di eventuali scambi, qualora il direttore del Museo Nazionale ne avesse fatto richiesta38. Il passaggio dei materiali fu graduale. Ultimate le operazioni di catalogazione del medagliere (intraprese nel 1884!) e portata a termine anche la compilazione degli inventari dei doppioni trattenuti dalla Biblioteca, i registri delle singole sezioni39 – redatti dal bibliotecario Andrea Zoli, con la collaborazione del vice-bibliotecario Silvio Bernicoli – furono inoltrati, per il tramite del Sindaco, al direttore del museo, affinché ne fossero tratti i duplicati40. Contestualmente, fu eseguita la consegna formale degli oggetti41 – la cessione del nucleo delle monete romane imperiali ebbe luogo nel giugno del 189542 – e nel 1897 fu finalmente compilato l’Inventario generale delle monete e delle medaglie del Museo Nazionale di Ravenna43. L’elenco, firmato da Enrico Pazzi, restituiva un ammontare complessivo di 8098 pezzi, determinato dalla registrazione di 7938 esemplari già classificati e dall’indicazione, annotata in una postilla trascritta in calce all’indice, di altre 160 monete non ancora ordinate. Malgrado i dati numerici restituiti dall’Inventario generale risultino pressoché allineati con i computi forniti dalle enumerazioni precedenti, la collezione numismatica del Museo Nazionale manifestò, fin da subito, le caratteristiche di una raccolta in divenire, incrementata dall’ingresso di nuovi materiali, acquisiti secondo modalità diverse. Da questo punto di vista, ancora prima della scissione del medagliere classense, aveva già contribuito alla composizione della collezione un nucleo di monete e medaglie, composto da oltre un centinaio di esemplari, oggetto di una donazione corrisposta da Enrico Pazzi poco dopo l’apertura del museo. L’enSecondo quanto riportato nella nota del Sindaco di Ravenna n. 8086 del 24 novembre 1894: «Per aderire al desiderio espresso dal Comune di Ravenna, il Ministero della Pubblica Istruzione acconsente che vengano ritenuti dal Comune di Ravenna i doppioni di monete descritti in apposito elenco, […] alla condizione però, da ambe le parti accettata, che il Comune si obblighi a cedere in avvenire quei doppioni, dei quali il Direttore del Museo Nazionale faccia richiesta, per contrattare dei cambi con altre monete e medaglie» (documento in ASCRa, Buste speciali, 127/III). 39 Gli elenchi delle singole sezioni del medagliere classense, suddivisi tra cataloghi dei pezzi destinati al Museo Nazionale e inventari dei doppioni mantenuti presso la Biblioteca Comunale, sono custoditi in BCRa, Fondo inventari: Inv. Mus. 1, Catalogo delle monete famigliari romane (1886); Inv. Mus. 6, Inventario delle medaglie pontificie del Museo Classense (1884); Inv. Mus. 7, Inventario doppioni del medagliere medioevale e moderno e del medagliere dei pontefici (1894); Inv. Mus. 8, Catalogo delle monete del dr. Sebastiano Fusconi Ravennate donate alla Classense con testamento (1886); Inv. Mus. 9, Catalogo delle monete delle Nazioni e Paesi esteri (1891); Inv. Mus. 10, Catalogo delle monete delle Nazioni e Paesi esteri. Doppioni (1891); Inv. Mus. 11, Catalogo delle monete greche (1892) e Catalogo doppioni monete greche (1893); Inv. Mus. 12, Catalogo doppioni delle monete romane famigliari (1893); Inv. Mus. 13/I-II, Catalogo delle monete imperiali romane (1895); Inv. Mus. 14, Inventario doppioni monete imperiali romane (1895); Inv. Mus. 15, Catalogo delle monete delle zecche italiane (1893); Inv. Mus. 16, Catalogo monete zecche italiane. Doppioni (1895). Cfr. Gariboldi 2017, p. 185, nota 7. Le copie predisposte per il museo sono invece conservate presso MNRa. 40 Cfr. ASCRa, Buste speciali, 127/I bis, lettera del Sindaco di Ravenna al direttore del Museo Nazionale, 27 febbraio 1895 (firmata p.p. da Ugo Burnazzi): «[…] affinché ella possa estrarne le relative copie Le rimetto i sotto indicati Cataloghi [i.e. monete greche, monete romane famigliari, monete di zecche italiane e monete di zecche estere] rimanendo in attesa che, a suo tempo, mi siano restituiti. […] Quanto al Catalogo dei doppioni mi affretterò a rimetterlo a S.V. Ill.ma tosto che sia stato completato». 41 Cfr. lettera del Sindaco di Ravenna al direttore del Museo Nazionale, 10 maggio 1895: «Poiché furono già ultimate le copie dei cataloghi delle monete greche, famigliari romane, di zecche italiane, il sottoscritto impartiva le disposizioni opportune affinché il Signor Bibliotecario della Classense si ponesse d’accordo colla S.V. Ill.ma per eseguire la consegna della suaccennata parte di monetario […]». Documento presso MNRa. 42 Cfr. ASCRa, Buste speciali, 127/IV, Verbale della consegna delle monete imperiali romane appartenenti alla Biblioteca Classense fatta dal Bibliotecario al Direttore del R.o Museo Nazionale, 28 giugno 1895: «Le monete che sono col presente atto state consegnate Sig. Direttore, siccome anche risulta dall’inventario rispettivo, sono in numero totale di 3308 e cioè: di bronzo 2915, d’argento 308, d’oro 40, di piombo 1 e di lega 44». Copia del documento presso MNRa. Gli esemplari elencati nel corrispettivo Catalogo delle monete imperiali romane (BCRa, Fondo inventari, Inv. Mus. 13/I-II) comprendevano le monete coniate a partire da Giulio Cesare fino ad Andronico I Comneno. 43 Catalogo manoscritto, datato 29 aprile 1897, conservato presso MNRa. 38
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tità del lascito Pazzi, enucleata sommariamente in due distinte (una datata al 1892, l’altra priva di riferimenti cronologici), comprendeva, insieme ad antichità di altro tipo (armi, ceramiche, vetri, etc.), 127 pezzi di interesse numismatico, costituti perlopiù da monete di epoca romana, medievale e moderna44. Approfondito il contesto di formazione del patrimonio museale, il periodo successivo alla costituzione del medagliere ravennate risulta contraddistinto, dal punto di vista documentale, da informazioni certamente più frammentarie e discontinue. Proseguendo, per sommi capi, sulla base degli inquadramenti delineati recentemente da Antonella Ranaldi e da Anna Lina Morelli, gli allestimenti espositivi del Museo Nazionale furono trasferiti, nella seconda decade del Novecento, negli ambienti dislocati intorno ai primi due chiostri dell’ex monastero di San Vitale, già occupato dagli uffici della Soprintendenza ai Monumenti della Romagna, ubicati all’interno del complesso benedettino a partire dal 1909. Attuato sotto la direzione di Giuseppe Gerola, lo spostamento delle raccolte museali – traslocate nella loro sede definitiva tra il 1913 e il 1914 – determinò la necessità di procedere ad una verifica complessiva della loro composizione45. La ricognizione, affidata ad Eva Tea, ispettore presso la Soprintendenza tra il 1916 e il 1930, fu compiuta in previsione della riapertura del museo nei nuovi spazi ad esso adibiti, inaugurati dal soprintendente Ambrogio Annoni nel 1921, in concomitanza con le celebrazioni del VI centenario della morte di Dante46. Gli esiti delle attività di riscontro confluirono in una guida dattiloscritta, redatta dalla stessa Eva Tea a conclusione del lavoro assegnatole47. Evidenziando le modifiche apportate all’assetto organizzativo dei materiali esposti, il catalogo di Eva Tea rendeva testimonianza di un accrescimento generale del patrimonio collezionistico, ampliato dall’integrazione delle raccolte riunte dai monaci benedettini di SABAP-Ra, Archivio storico, M2-1196, Nota degli oggetti antichi donati al Museo dal Prof. Enrico Pazzi (20 ottobre 1892): «[…] 15. Moneta d’oro del pontef. Benedetto XIV. 16. Moneta d’oro inglese del Medio Evo. 17. Moneta d’oro di Ferdinando il Cattolico, sec. XV. 18-19. Monete d’argento dell’epoca bizantina. 20-27. Monete d’argento imperiali romane. 28. Medaglione veneto in argento del 1500. 29-64. Monete d’argento di diverse epoche, la maggior parte del M. Evo. 65-73. Monete di bronzo di diverse epoche, la maggior parte romane»; SABAP-Ra, Archivio storico, M2-1196, Nota degli oggetti antichi che il Professore Enrico Pazzi dona al Museo Nazionale di Ravenna (in due copie; senza data): «[…] Numero 68 fra monete e medaglie antiche acquistate a Ravenna, delle quali 8 d’argento greche e romane, 3 d’oro, 2 d’argento bizantine, 5 medaglie in bronzo, 36 d’argento dei diversi stati d’Italia, e 14 in rame comune». Cfr. Novara 2014, pp. 640-642; Novara 2016, pp. 211, 221-223; Novara 2018, pp. 27-30. 45 Cfr. Ranaldi 2015, p. 17; Morelli 2017, p. 214; Morelli, Filippini 2017, p. 96. Per il profilo e l’attività scientifico-istituzionale di Giuseppe Gerola (Arsiero, Vicenza, 1877-Trento, 1938) si rimanda a Baldini 2011 e Varanini 2011. Dopo l’apprendistato archeologico svolto a Creta tra il 1900 e il 1902, Gerola fu nominato direttore, dapprima, del Museo Civico di Bassano del Grappa (1903) e, poi, del Museo Civico di Verona (1906). Passato all’amministrazione statale nel 1909 con la qualifica di ispettore effettivo della Soprintendenza ai Monumenti di Venezia, Verona e Mantova, nel 1910, in virtù dei rapporti strettissimi che lo univano a Corrado Ricci (quest’ultimo allora alla guida della Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti), fu trasferito a Ravenna, dove assunse la direzione della Soprintendenza ai Monumenti della Romagna e del Museo Nazionale di Ravenna, incarichi che mantenne fino alla fine del 1919. 46 Cfr. Ranaldi 2014, p. 40. Per la figura di Ambrogio Annoni (Affori, Milano, 1882-Milano, 1954), soprintendente e direttore del Museo Nazionale di Ravenna tra il 1920 e il 1922, si rinvia a Castaldi 2011. 47 BCRa, Mob. 3.8.Q, n. 50, Guida del Museo Nazionale di Ravenna, 1921, con composizione del medagliere descritta alle pp. 57-58: «Il maggior nucleo è formato dalla raccolta numismatica, già nel museo classense; con sezioni greca, romana, bizantina, medioevale e del rinascimento, accresciuta e completata negli ultimi anni da nuovi acquisti. Importanti i conii della zecca di Ravenna, che divise con Costantinopoli il privilegio di batter le monete bizantine d’oro e d’argento. Al tempo dei Goti risalgono forse i bronzi anonimi (follis) dal titolo auguroso di FELIX RAVENNA. […] Nel 1918 [sic! Ettore Belardi morì il 31 gennaio 1920, vedi infra] il museo ereditò la raccolta Belardi, ricca di monete romane rare. Cospicua è la collezione delle medaglie medicee e delle placchette, con belli esemplari di Antonio da Brescia, del Caradosso, di Andrea Vicentino, di Leone Leoni e di altri men noti o anonimi artisti della Rinascenza. Una curiosa sezione formano i calchi di sigilli a secco, in numero di 248, quasi tutti di privati e le bolle di dogi, papi e di monarchi. Queste raccolte abitualmente chiuse, vengono mostrate a chi ne fa richiesta per ragioni di studio». 44
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San Vitale (già di proprietà del Regio Governo) e dall’acquisizione di nuovi materiali, ricevuti per il tramite di lasciti o di acquisti effettuati dalla direzione del Museo, ma anche attraverso la presa in carico di reperti archeologici rinvenuti fortuitamente o nell’ambito di scavi e ricerche sistematiche. La stessa collezione numismatica era stata implementata, negli anni precedenti alla riapertura del museo, da diverse accessioni, scaturite in massima parte da acquisti operati sul mercato antiquario – realizzati perlopiù durante la direzione Gerola –, ma anche da scambi tra raccolte museali, come pure da donazioni o da sequestri48. Sul versante delle nuove acquisizioni, il lascito testamentario di Ettore Belardi, corrisposto al Museo Nazionale nel luglio del 1920, rimpinguò il medagliere con un nucleo di materiali piuttosto consistente, costituito originariamente da 1704 pezzi, collocati all’interno di un mobile in legno di noce, contenente 99 tavolette per la disposizione e la conservazione delle monete49. Nel 1924, l’entità del “dono Belardi” fu decurtata di 29 esemplari, rubati nella notte tra il 19 e il 20 novembre. Il contenuto della donazione, verificato da Lorenzina Cesano subito dopo il furto, restituì un residuo di 1675 pezzi, composti più precisamente da 111 monete greche, 19 monete italiche e romane fuse (aes grave), 1317 monete romane di epoca repubblicana e imperiale (di cui 474 in argento e 843 in bronzo), 33 monete d’oro bizantine, 10 monete di epoca medievale e moderna e 20 medaglie papali. A questi si aggiungevano 10 tessere medievali e moderne e altri 155 esemplari individuati come falsificazioni50. D’altra parte, le sezioni delle monete romane imperiali e delle monete bizantine erano già state ulteriormente arricchite dall’ingresso di 30 esemplari di epoca bizantina (19 pezzi d’oro e 11 d’argento), ceduti da don Antonio Bignardi nel novembre del 1911 per la somma totale di L. 509,5051 e dall’incameramento, nel 1917, di un piccolo gruzzolo di epoca tardoimperiale, formato da 15 solidi (battuti a nome di Teodosio I, Onorio, Galla Placidia, Giovanni, Valentiniano III, Onoria, Arcadio e Teodosio II), rinvenuto a Massenzatica nel 191352. A questo proposito, Iannucci 1983, p. 14, ricorda alcuni acquisiti, effettuati tra il 1910 e il 1915 sulle piazze di Milano e Venezia, finalizzati al perfezionamento del medagliere del Museo Nazionale, con un’attenzione particolare all’acquisizione di monete appartenenti alle serie “bizantine” o alla produzione della zecca di Ravenna. Nel 1913, a Milano, furono comprati, presso il negozio di Adolfo Ratto, pezzi della monetazione anonima degli Arcivescovi ravennati, insieme a monete pontificie di Benedetto XIV e di Leone X, mentre esemplari di Eraclio furono contrattati, nello stesso periodo, con lo Studio Mayer di Venezia. Analogamente, sul piano degli scambi, utili a colmare i vuoti dei nuclei collezionistici, alcune lettere conservate presso l’Archivio della Soprintendenza ravennate (SABAP-Ra, Archivio storico, F3-1593) attestano la richiesta di Gerola, inoltrata nel novembre 1910, per il tramite del Ministero, di ottenere i pezzi “doppi” delle monete gotiche provenienti da un ripostiglio rinvenuto poco tempo prima, depositato nel medagliere del Museo Nazionale Romano. Per quanto riguarda le donazioni, una lettera datata 6 febbraio 1908 (SABAP-Ra, Archivio storico, F3-1593), firmata dal bibliotecario della Classense Andrea Zoli e da Santi Muratori, allora direttore del Museo, documenta la consegna di 26 monete russe correnti, donate al Municipio di Ravenna dal Consigliere di Stato in Russia e trasferite al Museo Nazionale in ragione dei termini stabiliti dalla convenzione del 3 marzo 1885. Sul fronte dei sequestri, un documento con data 8 febbraio 1914 (SABAP-Ra, Archivio storico, O6-2365: Oggetto - Deposito di monete antiche) certifica, invece, la requisizione di 46 monete di epoca romana repubblicana e di un denario di età imperiale, battuto da Adriano, rinvenuti in località Villa Inferno (Cervia) in due momenti distinti (1909 e 1913), confiscati il 27 dicembre del 1913 al contadino Giovanni Pantoli (i materiali sequestrati furono pubblicati, in prima battuta, da Gerola 1913; cfr. Morelli 2015, pp. 31-32, con bibliografia precedente; rinvenimento registrato anche in RRCH, p. 96, n. 247). 49 Documentazione in SABAP-Ra, Archivio storico, P7-2527. Cfr. anche Ranaldi 2015, p. 18; Morelli 2017, p. 214, con nota 9; Morelli, Filippini 2017, p. 104, nota 13. 50 SABAP-Ra, Archivio storico, O6-2365, Verifica del contenuto del medagliere Belardi, 23 novembre 1924; SABAP-Ra, Archivio storico, O6-2365, Dono Belardi, 5 dicembre 1924 (elenco sommario dei pezzi sopravvissuti al furto). 51 Documentazione in SABAP-Ra, Archivio storico, M7-2511 bis. 52 Documentazione in SABAP-Ra, Archivio storico, M7-2511 bis; O6-2365. Il gruzzolo monetale, occultato intorno alla metà del V secolo d.C., era stato ritrovato a Massenzatica (Ferrara) in un fondo di proprietà del Prof. Alessandro Mongini. Cfr. Iannucci 1983, p. 14; Ercolani Cocchi 1986; Ercolani Cocchi 1989, p. 281; Morelli 2006, p. 78, nota 22 (rinvenimento registrato anche in RIC X, p. ciii [sebbene il pezzo di Galla Placidia risulti computato erroneamente nel novero delle monete a nome di Valentiniano III]; nascondimento c. 440 d.C.). 48
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Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
Per quanto improntato all’enfatizzazione della funzione divulgativa del patrimonio museale, la realizzazione del progetto espositivo sotteso alla riapertura del 1921 risultò fortemente penalizzante per la fruizione della collezione numismatica, esclusa dal percorso aperto al pubblico fino all’inizio del 1925. In questo senso, sebbene il medagliere apparisse già sistemato in un ambiente apposito, collocato al primo piano dell’ex complesso benedettino, il suo accesso fu inizialmente riservato alle visite su richiesta di studiosi e specialisti53. Nel frattempo, pur sussistendo limiti di accessibilità certamente vincolanti, la collezione numismatica non fu comunque lasciata in disparte. A questo proposito, muovendo dall’intento di fare chiarezza all’interno di una situazione altamente confusa, la Commissione per il riordinamento del Museo Nazionale, istituita dal Ministero della Pubblica Istruzione, aveva infatti stabilito la necessità di procedere ad una riorganizzazione ragionata del medagliere, prima di consentirne l’apertura al pubblico. L’incarico di ricognizione fu assegnato a Lorenzina Cesano, allora in servizio come conservatore presso il Museo Nazionale Romano54. Le attività di controllo compiute dalla Cesano, sintetizzate nella relazione preliminare trasmessa nel novembre del 1922, evidenziarono uno stato generale di incuria e disordine, determinato sostanzialmente dall’inadeguatezza delle forme e delle modalità di conservazione degli oggetti raccolti. Ordinati solo parzialmente, sulla base di una ripartizione di natura cronologico-geografica, i materiali appartenenti al medagliere ravennate – ammontanti, secondo un calcolo approssimativo, ad oltre 9000 pezzi, costituiti non solo da monete e medaglie, ma anche da sigilli, bolle e placchette – erano custoditi, per la maggior parte, entro pacchi polverosi, collocati all’interno di mobili vecchi e ingombranti, senza alcun riferimento ai numeri di inventario dei cataloghi precedenti e senza separazione dei pezzi autentici dagli esemplari falsi o di imitazione: Il medagliere del Museo Nazionale di Ravenna è costituito da più serie di pezzi […]. Le monete antiche sommano a più di 4200, le italiane a più di 1500, le estere a 250. Le medaglie papali sono in numero di almeno 860, le italiane ed estere circa 1000. Le bolle ed i piombi sono circa 150, i sigilli 480; le placchette 80. Il materiale complessivamente somma a più di 9000 pezzi. […] Come tutte le vecchie collezioni dei secoli passati, questa è costituita da una varietà grandissima di pezzi, della più varia conservazione, prevalendo i pezzi comuni e di scarsa conservazione; non vi mancano però pezzi belli, rari ed unici, come il ben noto bronzo provinciale del fratello di Cicerone [sic!], coniato a Magnesia della Libia55. Fra le monete antiche sono ancora notevoli i bei bronzi fusi librali della repubblica romana, i sesterzi di bronzo degli imperatori del secondo secolo, le serie costantiniana, postcostantiniana, e gotica; fra le monete italiane le ricche rare serie papali degli antiquiores e dei grossi di argento più antichi; le zecche fiorentina, veneta, e ravennate. Le medaglie papali comprendono quasi al completo la serie annuale commemorativa da Martino V a Pio IX; notevoli ancora le serie cardinalizie e religiose in generale, quelle degli uomini illustri d’Italia […]. Ma come tutte le vecchie raccolte anche questa è costituita di pezzi falsi e imitati, specie nelle serie monetali greche e romane, nella serie medaglistica dei papi più antichi e in quella del Rinascimento. Questo materiale era da decenni conservato in parte in pacchi nei vecchi stipi, ed in parte disteso nelle vetrine a quelli sovrapposte, parzialmente ordinato in sommari raggruppamenti cronologico-geografici, non portando i singoli pezzi alcun riferimento numerico agli inventari più o meno recenti, i quali, perché incompleti, e compilati secondo criteri illogici ed antiquati, in modo sommario ed anche saltuariamente inesatto, si sono mostrati sovente insufficienti così alla identificazione dei pezzi, che evidentemente subirono in parte ulteriori spostamenti, come alla esatta valutazione numerica dei gruppi. Da notarsi inoltre che per la deficiente chiusura degli stipi, senza fondo, e delle vetrine, e per la assoluta mancanza di cure, la Cfr. BCRa, Mob. 3.8.Q, n. 50, Guida del Museo Nazionale di Ravenna, 1921 (redatta da Eva Tea), p. 58 (vedi supra, nota 47); Annoni 1921, pp. 30-31. 54 Per gli incarichi istituzionali e l’attività scientifica di Lorenzina Cesano, cfr. Parise 1980. 55 Per l’esemplare ravennate (MNRa, inv. 244) dell’emissione di M. Tullius Cicero (figlio di Cicerone), battuta a Magnesia ad Sipylum (Lydia), post 30 a.C., cfr. Gariboldi 2015. 53
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polvere invadendo ogni spazio, aveva tutto coperto di un fitto strato uniforme, mentre l’umidità generale e costante dell’ambiente aveva favorito l’efflorescenza della muffa su molti pezzi56.
Accertata la consistenza del medagliere e verificato il suo stato di conservazione, dopo essere stati sottoposti ad operazioni di riscontro inventariale, i materiali furono ricollocati dentro buste numerate, in attesa di procedere al riordino della collezione: Riconosciuta primieramente la necessità di migliorare le condizioni del locale adibito a Medagliere, e di adattare il mobilio, cioè stipi e vetrine ora ingombranti e antiestetici, non solo ad un più razionale ordinamento e ad una più avveduta conservazione dei pezzi, ma soprattutto ad una idonea esposizione, di accordo colla locale Sovrintendenza, ho posto mano immediatamente alla raccolta delle monete e delle medaglie in altrettante buste numerate ed annotate nella misura del possibile sulla scorta dei cataloghi esistenti, cercando di evitare ulteriori confusioni e disperdimenti, non solo, ma anche di non perdere quel qualsiasi piccolo benefizio che il vecchio parziale ordinamento poteva presentare onde facilitare il nuovo. […] I criteri per l’esposizione al pubblico delle varie serie […] sono in parte quelli oggi adottati generalmente per questo genere di monumenti, ed in parte mi sono dettati ed imposti dalle speciali condizioni di questo Medagliere. […] Ogni nucleo numismatico, medaglistico ecc., dovrà quindi essere rappresentato dal maggior numero di pezzi autentici e in buona conservazione, qualunque sia l’interesse storico archeologico, l’importanza numismatica e la rarità con speciale riguardo alle emissioni locali. Con che si offrirà innanzi tutto la documentazione più esatta della ricchezza e varietà del Medagliere […]57.
I lavori di risistemazione del medagliere ravennate – basati sull’adozione di criteri espositivi finalizzati alla rappresentazione dell’ampiezza e della diversità dei nuclei –, furono portati a compimento nel dicembre del 1924. Al termine delle operazioni di riordino degli oltre 10.000 esemplari accertati nella relazione finale del gennaio 1925, l’allestimento predisposto dalla Cesano comportò l’esposizione di più di 6400 pezzi, distribuiti in 34 vetrine, in parte fissate ai muri perimetrali (13 vetrine per circa 4700 monete, 11 per oltre 1000 medaglie, 6 per 484 sigilli e altre 4 per 141 bolle plumbee e 96 placchette), collocate al primo piano dell’ex monastero benedettino, nella sala affacciata sul lato orientale del secondo chiostro (attualmente denominata “Sala delle transenne”) (Figg. 2-4). Come emerge dal resoconto della Cesano: Non tutto il contenuto poteva infatti trovar posto nelle vetrine di esposizione, sia per la limitazione dello spazio disponibile, sia ancora più per la qualità e varietà del materiale stesso. Il criterio che mi ha guidato nella scelta è stato primieramente quello di presentare il maggior numero di possibile di pezzi affinché l’insieme valesse a dare la più adeguata idea non solo della ricchezza delle collezioni, ma ancora e meglio di quello che la moneta e la medaglia rappresentano nella rispettiva secolare evoluzione come documenti di storia e di arte delle singole età che precedettero la nostra. In secondo luogo ho creduto doveroso presentare esclusivamente il materiale di assoluta autenticità, idoneamente identificato, in buona ed ottima conservazione e in serie meno incomplete che fosse possibile […]. Sono stati quindi rigorosamente scartati i numerosi pezzi falsi, dubbi, o di dubbia interpretazione, le imitazioni, i numerosi pezzi di scadente conservazione, i doppioni più comuni, infine alcuni gruppi di pezzi, che per esser troppo esigui avrebbero inadeguatamente e troppo miserevolmente rappresentato le relative serie. Tutto il materiale di scarto, numeroso per i bronzi dell’impero romano, per le medaglie papali ed estere, e per le zecche italiane, è stato raggruppato in apposite cassette da conservarsi negli stipi sottoposti alle vetrine. SABAP-Ra, Archivio storico, P7-2527, relazione di Lorenzina Cesano al presidente della Commissione per il riordinamento del Museo Nazionale di Ravenna, novembre 1922. 57 Ibid. 56
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Figg. 2-4. Foto storiche dell’esposizione del medagliere del Museo Nazionale di Ravenna: allestimento predisposto da Lorenzina Cesano nel 1924 (SABAP-Ra, Archivio storico, P7-2527 © Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini).
[…] Le vetrine sono state numerate dall’esterno all’interno da un doppio numero impresso in targhette metalliche che servirà di riferimento alla guida del Medagliere; tutti i pezzi sono numerati per ciascuna vetrina; ogni serie, ogni gruppo e sottogruppo è preceduto da un cartellino esplicativo, dove sono iscritti volta a volta: i nomi delle città e delle regioni per la serie greca; le emissioni della repubblica romana; gli imperatori, augusti e auguste e cesari romani, romano-bizantini e gotici; le zecche italiane medioevali e moderne; i papi per la zecca di Roma e per la serie delle medaglie papali; gli incisori delle medaglie dei secoli XV-XX. […] Così come oggi si presenta, la sala del Medagliere, nella severa semplicità dell’architettura non inelegante, nella uniformità ed omogeneità delle linee del mobilio, nella decorosa proprietà dell’allestimento delle vetrine, nella loro disposizione, nel rigoroso ordine dell’esposizione dei pezzi, costituisce una importante sezione del magnifico Museo, a cui accresce nella maggior misura interesse e valore58.
Definita secondo la fisionomia che avrebbe mantenuto nei decenni successivi59, la raccolta numismatica continuò comunque a ricevere ulteriori nuovi apporti. Da questo punto di vista, i registri SABAP-Ra, Archivio storico, P7-2527, Il Medagliere del Museo Nazionale di Ravenna, relazione finale di Lorenzina Cesano al presidente della Commissione per il riordinamento del Museo Nazionale di Ravenna, 26 gennaio 1925, pp. 2-5 (le monete romane imperiali occupavano 4 vetrine; selezione riassunta alle pp. 5-6: «sono esposte in numero di 1395 da Augusto a Valentiniano II. Vi sono rappresentati 115 imperatori e imperatrici e cesari; 12 pezzi sono in oro; 315 in argento e billone, il resto in bronzo. Esclusi dall’esposizione almeno 1670 pezzi»). Una descrizione del nuovo assetto del medagliere ravennate fu pubblicata nel fascicolo 30, gennaio 1925, della rivista «Felix Ravenna» (pp. 51-52). Cfr. Ranaldi 2015, p. 18; Morelli 2017, p. 214; Morelli, Filippini 2017, p. 104, nota 14. 59 A questo proposito, l’allestimento del medagliere predisposto da Lorenzina Cesano nel 1924 risulta documentato nelle guide del Museo Nazionale pubblicate tra la fine degli anni Trenta e gli anni Sessanta del secolo scorso. Cfr. Muratori 1937, pp. 23-25; Bovini 1951, pp. 39-42; Bermond Montanari 1969, pp. 30-32. 58
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cronologici generali d’entrata documentano, per gli anni immediatamente successivi, l’ingresso di uno dei pochissimi rinvenimenti monetali ancora individuabili all’interno della collezione. Il nucleo, composto da 37 monete di epoca repubblicana e da 7 esemplari della primissima età imperiale (per un totale di 44 pezzi), fu recuperato nel 1929, attraverso operazioni di dragaggio effettuate nel corso di interventi volti alla sistemazione della Darsena di Ravenna. I pezzi imperiali, ascrivibili ad emissioni enee della produzione tresvirale di età augustea, comprendevano un sesterzio, coniato dal magistrato monetale Cn. Piso Cn. f., e sei assi, costituiti da 3 esemplari battuti rispettivamente da C. Asinius Gallus, C. Plotius Rufus e M. Salvius Otho e da altri 3 non attribuibili con precisione, a causa del loro cattivo stato di conservazione60. Malgrado il ritrovamento sia stato mantenuto per lungo tempo distinto dal resto dei materiali collezionistici, evitando lo smembramento per cercare di preservarne l’integrità, gli esemplari dalla Darsena – riuniti in seguito alle monete già presenti nel medagliere – risultano al momento riconoscibili solo in parte (vedi infra, cat. 42, 54, 64, 99). In questo senso, sulla base dei dati desumibili dai registri di inventario della raccolta numismatica, le indicazioni relative alla provenienza dei pezzi restituiscono una ripartizione dei reperti repubblicani e imperiali recuperati presso la Darsena di Ravenna differente rispetto alla composizione originaria del rinvenimento (35 exx. di epoca repubblicana anziché 37; 9 exx. di età augustea anziché 7), evidenziando, allo stato attuale, un’alterazione del nucleo originario, avvenuta in un momento imprecisabile, sebbene successivo alla metà degli anni Cinquanta61. Una nuova ricognizione del patrimonio museale, condotta da Anna Miani tra il 1951 e il 1954, dopo la riapertura del Museo Nazionale in seguito agli eventi del secondo conflitto mondiale62, evidenBartoccini 1931. Oltre ai 7 pezzi di età imperiale, il rinvenimento includeva 37 monete di epoca repubblicana, rappresentate più precisamente da due nominali argentei, un denario anonimo e un vittoriato con sigla VB, collocabili entrambi alla fine del III secolo a.C., e da 35 esemplari in bronzo, ripartiti tra 34 assi (di cui 25 indecifrabili) e un semisse, inquadrabili tra la fine del III e la prima metà del II a.C. Per le monete repubblicane dalla Darsena di Ravenna si rimanda a Morelli 2015, pp. 27-28 (ritrovamento elencato anche in RRCH, pp. 135-136, n. 514 [sebbene l’asse tresvirale di C. Plotius Rufus risulti individuato erroneamente come dupondio]). Dal punto di vista interpretativo, le monete della Darsena sono state considerate alternativamente come offerte funerarie, per l’attestazione nell’area del ritrovamento di una necropoli di epoca gota e bizantina, con ipotesi dell’esistenza di sepolture precedenti, risalenti al periodo romano (cfr. Ercolani Cocchi 1990, p. 366), o come pertinenti al contesto di una stipe votiva, in considerazione della presenza di un bronzetto di offerente, riemerso insieme ai reperti monetali durante il dragaggio del canale (cfr. Ercolani Cocchi 2004a, pp. 51-53 ed Ercolani Cocchi 2004b, pp. 150-157, per le schede di catalogo: l’individuazione delle monete appartenenti al rinvenimento della Darsena risulta inficiata dalle indicazioni di provenienza, parzialmente erronee, derivate dai registri di inventario della collezione numismatica). Come già osservato da Anna Lina Morelli, le modalità di recupero impongono, tuttavia, una certa cautela in merito alla formulazione delle ipotesi interpretative. 61 Cfr. Morelli 2015, p. 27, nota 38 e Morelli, Filippini 2017, p. 105, nota 21. A questo proposito, come già precisato da Anna Lina Morelli, la ripartizione originaria delle monete restituite dal dragaggio della Darsena – 37 repubblicane e 7 imperiali – era ancora attestata nella stessa proporzione ai tempi della ricognizione del medagliere effettuata da Anna Miani tra il 1951 e il 1954, in seguito alla riapertura del museo nel secondo dopoguerra. Come emerge dagli appunti della Miani, i 44 reperti monetali dalla Darsena, custoditi fino a quel momento all’interno della cassaforte «già nel mobile del Soprintendente», furono allora aggiunti in numero di 37 alla sezione delle monete romane repubblicane e in numero di 7 alla sezione delle monete imperiali romane (SABAP-Ra, Archivio storico, P7-2527, appunti manoscritti di A. Miani). Malgrado ciò, per quanto concerne l’accertamento attuale della composizione del rinvenimento, i registri di inventario della collezione numismatica, compilati a partire dalla fine degli anni Settanta, segnalano come provenienti dalla Darsena di Ravenna 9 esemplari di epoca augustea (vedi infra, cat. 42, 54, 64, 67, 99, 126, 128, 129, 130), a fronte dei 7 attestati originariamente. Stante la discrepanza rilevata in merito al numero dei reperti e considerando la mancanza di dati pondometrici o di altre informazioni utili al riconoscimento di alcune monete di classificazione incerta, ad oggi, non è dunque possibile ricomporre integralmente il gruppo degli esemplari di epoca imperiale pertinenti al ritrovamento (le stesse difficoltà sono riscontrabili anche per quanto riguarda le monete di età repubblicana). 62 Al termine dei lavori di ricostruzione del primo chiostro, gravemente danneggiato dal bombardamento del 25 agosto 1944, e delle operazioni di riallestimento di alcune raccolte (in particolare, del lapidario), il museo fu riaperto al pubblico il 7 maggio 1950. 60
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ziò numerosi aspetti di criticità in relazione all’accertamento della consistenza della collezione numismatica (allora composta da oltre 12.000 esemplari), determinati prevalentemente dall’inadeguatezza degli inventari precedenti, spesso contraddistinti da descrizioni imprecise, se non addirittura erronee, o da indicazioni comunque troppo sommarie, e dalle lacune o dalle approssimazioni riscontrabili nei registri cronologici di entrata e negli elenchi dei materiali proposti per il discarico63. La sezione delle monete romane imperiali, costituita dagli esemplari pertinenti alle emissioni coniate a partire da Augusto fino a Valentiniano II, ammontava, al momento del riscontro effettuato dalla Miani, a poco più di 4000 pezzi64. Nel periodo compreso tra 1964 il 1977, la gestione del Museo Nazionale di Ravenna fu trasferita temporaneamente alla Soprintendenza Archeologica per l’Emilia-Romagna, generando ulteriori elementi di confusione nell’implementazione del medagliere, incrementato dall’ingresso di numerosi materiali provenienti da rinvenimenti archeologici effettuati in città o nelle aree limitrofe, immessi perlopiù senza distinzione all’interno della raccolta65. A questo proposito, con riferimento ai reperti ascrivibili alla prima età imperiale (giulio-claudi e flavi), le informazioni di provenienza indicate nei registri di inventario consentono di individuare due esemplari, costituiti nello specifico da un asse di Gaio per Agrippa (cat. 217) e da un sesterzio di Vespasiano (cat. 459), rinvenuti nel 1970 nel contesto di una necropoli romana, emersa nel territorio di Classe, in località “Le Palazzette”, interessato dalla presenza di 71 sepolture, databili complessivamente tra la metà del I e il IV-V secolo d.C. Due dupondi di Nerone (cat. 275, 308) furono invece recuperati nel 1982 presso l’area archeologica di Santa Croce, dove le ricerche condotte negli anni Settanta da Giuseppe Cortesi e poi continuate da Gino Pavan, a partire dal 1980, riportarono in superficie i resti di una domus di età romana, inquadrabile tra la fine del I secolo a.C. e l’inizio del III d.C.66. Con l’intento di predisporre misure finalizzate ad una maggiore salvaguardia dei beni, riconducibile all’esigenza di porre rimedio alle condizioni ormai precarie dei vecchi stipi-espositori, oltre che alla necessità di procedere ad una risistemazione e ad un ampliamento generale degli spazi destinati ad ospitare le collezioni museali, alla fine degli anni Settanta del secolo scorso, la Soprintendenza ravennate decise di chiudere l’esposizione numismatica – rimasta peraltro sostanzialmente immutata rispetto all’allestimento approntato da Lorenzina Cesano nel 1924 – e di procedere ad una nuova verifica del medagliere, conferendo l’incarico alla Cattedra di Numismatica dell’Università di Bologna, allora coordinata da Emanuela Ercolani. Di fronte alla constatazione di una situazione estremamente confusa, il riordino così intrapreso comportò l’avvio di un’inventariazione ex novo dei pezzi appartenenti alla raccolta, supportata dalla catalogazione dei materiali, svolta tramite la compilazione dei modelli di schedatura predisposti dal Ministero. Inventariazione e schedatura ministeriale, proseguite nel corso degli anni Ottanta e Novanta, riguardarono all’incirca 6500 esemplari – corrispondenti grossomodo alla metà della consistenza attualmente stimata per la collezione –, comprendenti il nucleo delle monete greche e parte della sezione romana di epoca repubblicana e imperiale, i pezzi tardoantichi e bizantini, oltre a numerosi esemplari del nucleo medievale e ad alcuni gruppi del fondo medaglistico67.
SABAP-Ra, Archivio storico, P7-2527, relazione di Anna Miani a seguito della ricognizione eseguita sul medagliere del Museo Nazionale di Ravenna, 1° marzo 1954. 64 SABAP-Ra, Archivio storico, P7-2527, appunti manoscritti di Anna Miani. 65 Cfr. Morelli 2017, p. 214; Morelli, Filippini 2017, p. 97. 66 Cfr. Manzelli 2000, pp. 61-63, n. 19 (area archeologica di Santa Croce); p. 177, n. 153 (necropoli “Le Palazzette”). 67 Le attività di risistemazione svolte in questa fase restituirono esiti apprezzabili concretamente anche dal punto di vista del rinnovamento del percorso espositivo nonché sul piano della divulgazione scientifica dei materiali. In questo senso, tra l’inizio degli anni Ottanta e i primi anni Duemila, fu realizzata una serie di mostre, incentrate, di volta in 63
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Contestualmente, l’allestimento del medagliere fu trasferito nella sala dell’ammezzato, dislocata lungo il lato orientale del terzo chiostro, destinata ad accogliere gli esemplari progressivamente inventariati e a garantire l’approntamento di un percorso espositivo adeguato alle esigenze di conservazione, protezione e fruizione dei beni, agevolato dalla predisposizione di nuove vetrine-casseforti68. Malgrado ciò, le operazioni di verifica dei materiali furono inevitabilmente compromesse, intorno alla metà degli anni Novanta, dalla sospensione improvvisa del processo di schedatura ministeriale, determinata da una riduzione drastica dei fondi adibiti allo scopo. Allo stato attuale, dopo quasi un ventennio di stallo delle attività di ricognizione e risistemazione del medagliere ravennate, la Cattedra di Numismatica dell’Università di Bologna, ha recentemente intrapreso un nuovo progetto di indagine – basato, in prima battuta, sul riesame delle sezione di epoca romana – finalizzato alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio museale, non solo attraverso l’accertamento della consistenza e della composizione della collezione, ma anche tramite l’aggiornamento della catalogazione scientifica dei materiali. In questa prospettiva, proseguendo il piano di edizione avviato da Anna Lina Morelli con lo studio delle monete repubblicane del Museo Nazionale di Ravenna69, il lavoro presentato in questa sede – esito delle attività svolte nell’ambito di un programma di ricerca specifico, volto all’informatizzazione della raccolta numismatica70 – propone la pubblicazione di un nucleo finora pressoché inedito, costituito da poco più di 600 esemplari appartenenti alla monetazione della prima età imperiale, compresi tra l’età augustea e la fine del periodo flavio.
volta, su sezioni specifiche della raccolta numismatica. Cfr., a questo a proposito, Aa.Vv. 1983; Ercolani Cocchi 1997; Ercolani Cocchi 2000. 68 I nuovi contenitori del medagliere, tuttora in uso, furono realizzati sulla base di un progetto concepito, nel 1982, da Anna Maria Iannucci, allora direttore del Museo Nazionale di Ravenna. 69 Morelli 2015. 70 Cfr. Morelli, Filippini 2017, pp. 99-101 (a p. 100: indicazione erronea del numero delle monete altoimperiali, 800 exx. per le emissioni di epoca giulio-claudia e flavia, evidentemente sovrastimato rispetto alla reale consistenza del nucleo, come risulta dal riscontro dei pezzi catalogati nel presente volume). Il progetto, dal titolo Museo Nazionale di Ravenna - Collezione numismatica: informatizzazione dei materiali di epoca romana repubblicana e imperiale, è stato promosso dal Dipartimento di Storia Culture Civiltà dell’Università di Bologna attraverso l’attivazione di un assegno di ricerca, supportato, nel 2016, dal contributo finanziario della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna.
NOTA PRELIMINARE ALLA CONSULTAZIONE DEL CATALOGO
In base ai dati restituiti dalle ultime ricognizioni del patrimonio numismatico del Museo Nazionale di Ravenna, il nucleo delle monete di epoca romana comprende almeno 611 pezzi (di cui 174 risultavano ancora privi di registrazione inventariale) pertinenti alla monetazione della prima età imperiale. L’insieme, composto dagli esemplari ascrivibili alle serie monetali classificate nei volumi del Roman Imperial Coinage (RIC), non include le monete di carattere locale battute dalle zecche dislocate nei territori provinciali, sebbene prodotte in epoca imperiale. Le monete censite, attribuibili ad emissioni coniate tra l’inizio del principato di Augusto e la morte di Domiziano, risultano costituite in massima parte da nominali enei, rappresentati da sesterzi e dupondi in oricalco e da numerosi assi in rame, pur non mancando alcune attestazioni di semissi e quadranti. Gli esemplari in metallo prezioso, numericamente inferiori, comprendono 5 aurei, battuti a nome di Augusto (cat. 13), Claudio (cat. 227, 250), Nerone (cat. 302) e Vespasiano (cat. 358), 91 denari (compresi i pezzi suberati) e 9 quinari in argento (due dei quali, anch’essi suberati). Dal punto di vista organizzativo, i materiali, suddivisi in sezioni identificate dal nome dell’autorità emittente – fatta eccezione per un unico denario, attribuibile genericamente al periodo delle guerre civili, in quanto privo di riferimenti –, sono stati ordinati secondo un duplice criterio, di tipo geografico (distribuzione per zecca) e cronologico (successione delle emissioni). Nel caso di monete emesse contestualmente, i pezzi in oro e argento sono stati collocati abitualmente prima degli esemplari enei e i nominali maggiori precedono i minori. Fermo restando il riconoscimento dell’autorità emittente, i materiali in cattivo stato di conservazione non attribuibili ad un’emissione specifica sono stati elencati al termine di ciascuna sezione sotto l’indicazione di “esemplari di classificazione incerta”. Sul fronte dei falsi, considerando le difficoltà talvolta insite nel riconoscimento della genuinità dei materiali, alcune monete, pur risultando fortemente sospette, sono state tuttavia inserite, in via cautelativa, all’interno del catalogo. In questi casi, le annotazioni aggiuntive segnalano il pezzo specifico come esemplare dubbio e di dubbia autenticità. In appendice, sono stati invece raggruppati 20 pezzi in bronzo realizzati certamente in epoca moderna, ad imitazione di monete imperiali. A prescindere dalle questioni legate alla natura degli oggetti (copie per collezionisti o falsificazioni?) e pur nell’impossibilità di definire datazioni più precise in merito alla loro produzione, la maggior parte di essi derivano i modelli di esecuzione da medaglie di epoca rinascimentale create da Giovanni da Cavino o comunque attribuibili a bottega padovana.
CATALOGO DELLE MONETE ALTOIMPERIALI (Augusto-Domiziano)
Abbreviazioni Æ AR AV OR Pb
rame o bronzo argento oro oricalco piombo
D/ R/ Corr. h n.d. Var.
dritto rovescio corretto ore (orientamento degli assi di conio) non determinabile variante
Catalogo delle monete altoimperiali (Augusto-Domiziano)
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1. AUGUSTO
Zecca di Emerita c. 25-23 a.C. magistrato emittente: P. Carisius leg. Pro pr. Quinario D/ p AVGVST Testa di Augusto verso d., a capo scoperto. R/ p P CARISI m LEG Victoria alata, stante verso d., incorona trofeo; sulla linea di base, pugnale e spada. Bibl.: RIC I2, p. 41, n. 1a; BMCRE I, p. 54, nn. 293-294, tav. 5.13 (n. 293); BNCMER I2, p. 164, nn. 1065-1070, tav. XLIII; SNR Milano I.1, p. 34, nn. 1-2, tav. I. 1. AR (suberato)
g 1,72
mm 13,5
h 9 inv. 6516.
Quinario D/ m AVGVST Testa di Augusto verso s., a capo scoperto. R/ p P CARISI m LEG Victoria alata, stante verso d., incorona trofeo; sulla linea di base, pugnale e spada. Bibl.: RIC I2, p. 41, n. 1b; BMCRE I, p. 54, nn. 295-297, tav. 5.14 (n. 295); BNCMER I2, p. 164, nn. 1072-1076, tav. XLIII; SNR Milano I.1, p. 34, n. 3, tav. I. 2. AR g 1,60 mm 14,5 h 9 inv. 4526. R/ P CARIS[I] LEG. Note: contrassegni (?) sul dritto.
Zecca incerta in Hispania (Colonia Caesaraugusta?) c. 19-18 a.C. Denario D/ p CAESAR m AVGVSTVS Testa di Augusto verso d., con corona di quercia sul capo. R/ DIVVS (a s.) IVLIVS (a d.) Cometa a otto raggi, con coda fiammeggiante. Bibl.: RIC I2, p. 44, n. 37a, tav. 2; BMCRE I, p. 59, nn. 323-325 (datazione: 18-17 a.C.), tav. 6.6; BNCMER I2, p. 190, nn. 1292-1297, tav. LI; SNR Milano I.1 –. 3. AR g 3,66 mm 22 h 6 D/ CAESAR [AVGVS]TVS. R/ [D]IVVS IVLIVS.
inv. 1633.
4. AR g 3,46 mm 20 h 6 inv. 1632. D/ CAESAR AVG[VS]TV[S]. Note: contrassegni su entrambi i lati.
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Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
Zecca incerta in Hispania (Colonia Patricia?) c. 19 a.C. Denario D/ p CAESAR m AVGVSTVS Testa di Augusto verso s., a capo scoperto. R/ OB CIVIS (in alto) SERVATOS (in basso) Corona di quercia. Bibl.: RIC I2, p. 47, n. 75b; BMCRE I –; BNCMER I2, pp. 174-175, nn. 1170-1171 (datazione: 19-18 a.C.), tav. XLVI (cfr. anche p. 175, n. 1172: denario suberato); SNR Milano I.1 –. 5. AR (suberato) g 3,16 mm 20 h 9 inv. 1649. R/ [O]B CIVIS SERVATOS. Note: contrassegni su entrambi i lati. Denario D/ p CAESAR m AVGVSTVS Testa di Augusto verso d., a capo scoperto. R/ OB / CIVIS / SERVATOS Legenda disposta su tre linee entro corona di quercia. Bibl.: RIC I2, p. 47, n. 77a; BMCRE I, pp. 66-67, nn. 378-380 (datazione: 19-16/15 a.C.), tav. 8.7 (n. 378); BNCMER I2, pp. 173-174, nn. 1154-1161 (datazione: 19-18 a.C.), tav. XLVI; SNR Milano I.1, p. 40, nn. 2529, tav. IV. 6. AR g 3,60 mm 18 h 6 D/ CAESAR [AVGVST]VS. R/ OB CIVIS SE[RV]ATOS.
inv. 669.
Denario D/ p CAESAR m AVGVSTVS Testa di Augusto verso d., a capo scoperto. R/ SIGNIS (in alto) RECEPTIS (in basso) Scudo centrale affiancato da due insegne militari: aquila legionaria, a s., e signum, a d.; sullo scudo, CL V; ai lati, S P Q R. Bibl.: RIC I2, p. 47, n. 86a; BMCRE I, p. 72, nn. 417-419 (datazione: 19-16/15 a.C.), tav. 9.16 (n. 418); BNCMER I2, pp. 171-172 (datazione: 19-18 a.C.), nn. 1132-1136, tav. XLV; SNR Milano I.1, p. 40, nn. 31-33, tav. IV. 7. AR g 3,50 mm 17,60 h 6 D/ CAESA[R] AVGVSTVS.
inv. 613.
Zecca incerta in Hispania (Colonia Patricia?) c. 18 a.C. Denario D/ p CAESARI m AVGVSTO Testa di Augusto verso d., con corona di alloro sul capo. R/ MAR – VLT Tempio esastilo, con cupola circolare; all’interno, aquila legionaria tra due signa.
Catalogo delle monete altoimperiali (Augusto-Domiziano)
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Bibl.: RIC I2, p. 48, n. 105a; BMCRE I, p. 66, nn. 373-374 (datazione: 19-16/15 a.C.), tav. 8.4 (n. 373); BNCMER I2, p. 179, nn. 1202-1204 (datazione: 19-18 a.C.), tav. XLVII; SNR Milano I.1, p. 40, n. 34, tav. IV. 8. AR g 3,61 mm 17,5 R/ [MA]R VLT.
h6
inv. 652.
Zecca di Lugdunum 15-13 a.C. Denario D/ p AVGVSTVS m DIVI F Testa di Augusto verso d., a capo scoperto. R/ IMP X (in esergo) Due figure maschili in abiti militari, stanti verso d., porgono due rami di alloro ad Augusto seduto verso s. su sella curulis collocata sopra suggestus. Bibl.: RIC I2, p. 52, n. 165a; BMCRE I, p. 77, nn. 445-446 (datazione: 15-12 a.C.), tav. 10.16 (n. 446); BNCMER I2, pp. 199-200, nn. 1366-1369 (datazione: 15 a.C.), tav. LV; SNR Milano I.1, pp. 44, 46, nn. 54-55, tavv. VI-VII. 9. AR (suberato) g 3,88 mm 18 h 6 inv. 666. D/ AVGVST[VS] DIVI F. Note: incisione e contrassegno (?) sul dritto. Denario D/ p AVGVSTVS m DIVI F Testa di Augusto verso d., a capo scoperto. R/ IMP X (in esergo) Toro cozzante verso d. Bibl.: RIC I2, p. 52, n. 167a; BMCRE I, p. 78, nn. 451-453 (datazione: 15-12 a.C.), tav. 11.1-2 (nn. 452, 453); BNCMER I2, pp. 200-201, nn. 1373-1382 (datazione: 15 a.C.), tav. LVI; SNR Milano I.1, p. 46, nn. 57-59, tav. VII. 10. AR g 3,63 mm 19 h 6 D/ AVG(VSTVS) DIVI F. R/ [I]MP X. Note: scalfitture sul rovescio.
inv. 3929.
Denario D/ p AVGVSTVS m DIVI F Testa di Augusto verso d., a capo scoperto. R/ IMP (a s.) X (a d.); SICIL (in esergo) Diana, stante verso s., con testa rivolta a d., tiene arco nella s. e asta nella d.; ai piedi, a s., cane. Bibl.: RIC I2, p. 53, n. 173a, tav. 3 (R/); BMCRE I, p. 80, n. 463 (datazione: 15-12 a.C.), tav. 11.10; BNCMER I2, p. 202, nn. 1392-1393, tav. LVI; SNR Milano I.1 –. 11. AR (suberato) g 1,99 mm 17 h 2 inv. 4558. D/ AVGVSTVS [DIVI F]. R/ [IM]P X; [SI]C[IL]. Note: esemplare con margini lacunosi.
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Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
Zecca di Lugdunum 8 a.C. Denario D/ p AVGVSTVS m DIVI F Testa di Augusto verso d., con corona di alloro sul capo. R/ IMP XIIII (in esergo) Figura maschile ammantata (un barbaro), stante verso d., porge un bambino ad Augusto seduto verso s. su sella curulis collocata sopra suggestus. Bibl.: RIC I2, p. 55, n. 201a, tav. 4 (R/); BMCRE I, p. 85, nn. 493-495, tav. 12.14 (n. 494); BNCMER I2, p. 209, nn. 1453-1455, tav. LX; SNR Milano I.1, p. 50, n. 81, tav. IX (datazione: 8-7 a.C.). 12. AR
g 3,65
mm 18
h 12
inv. 668.
Zecca di Lugdunum 2 a.C.-4 d.C. (?) Aureo D/ m CAESAR AVGVSTVS p DIVI F PATER PATRIAE Testa di Augusto verso d., con corona di alloro sul capo. R/ C L CAESARES (in esergo) U AVGVSTI F COS DESIG PRINC IVVENT Gaio e Lucio Cesari, stanti frontalmente, ciascuno con scudo e lancia; in alto, simpulum (a s.) e lituus (a d.). Bibl.: RIC I2, p. 55, n. 206; BMCRE I, pp. 88-89, nn. 513-518 (datazione: c. 2 a.C.-11 d.C.), tav. 13.7-8 (nn. 515, 517); BNCMER I2, p. 226, nn. 1648-1650, tav. LXVI; SNR Milano I.1, p. 50, n. 82, tav. IX. 13. AV g 7,84 mm 20 h 4 inv. 1635. R/ [C] L CAESAR[ES AV]GVSTI [F C]O[S] DESIG PRINC IVVENT. Denario D/ m CAESAR AVGVSTVS p DIVI F PATER PATRIAE Testa di Augusto verso d., con corona di alloro sul capo. R/ C L CAESARES (in esergo) U AVGVSTI F COS DESIG PRINC IVVENT Gaio e Lucio Cesari, stanti frontalmente, ciascuno con scudo e lancia; in alto, simpulum (a s.) e lituus (a d.). Bibl.: RIC I2, p. 55, n. 207, tav. 4; BMCRE I, pp. 89-90, nn. 519-535 (datazione: c. 2 a.C.-11 d.C.), tav. 13.9-15 (nn. 519, 521, 523, 526, 528-529, 531, 533-534); BNCMER I2, pp. 226-227, nn. 1651-1657, tav. LXVI; SNR Milano I.1, p. 50, nn. 83-90, tav. IX. 14. Æ/Pb (?) g 5,31 mm 20 h 10 inv. 6624. D/ [C]AESAR AVGVSTVS DIVI [F PAT]ER PATR[IAE]. R/ [C L C]AESARES AVGVSTI F COS DESIG [PRINC IV]VEN[T]. Note: anima in metallo vile di denario (o aureo?) suberato. 15. AR
g 3,82
mm 19,5
h3
inv. 1640.
16. AR g 3,76 mm 20,5 h 2 inv. 1634. R/ C L CAESARES AVGVSTI [F COS DESIG PRINC] IVVENT. Note: contrassegni sul dritto. 17. AR
g 3,68
mm 21
h8
inv. 3928.
Catalogo delle monete altoimperiali (Augusto-Domiziano)
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D/ [CAESAR A]VGVSTVS DIVI F PATER PATRIAE. R/ C L CAESARES AVGVSTI [F COS DESIG] PRINC IVVENT. Note: esemplare forato.
Zecca di Lugdunum dal 10 a.C. Asse D/ p CAESAR m PONT MAX Testa di Augusto verso d., con corona di alloro sul capo. R/ ROM ET AVG (in esergo) Ara Romae et Augusti di Lugdunum; facciata decorata con corona civica tra due rami di alloro, affiancati da due figure maschili stilizzate; ai lati, due colonne sormontate da Victoriae alate con corona di alloro nella d. Bibl.: RIC I2, p. 57, n. 230, tav. 4; BMCRE I, pp. 92-93, nn. 549-560 (datazione: 10-6? a.C.), tav. 20.20 (n. 550); BNCMER I2, pp. 211-224, nn. 1472-1631 (datazione: 10-7? a.C.), tavv. LXII-LXIV; SNG Milano I, pp. 126, 128, nn. 217-235 (datazione: 10-7? a.C.), tavv. XLV-XLVI. 18. Æ g 11,10 mm 25,5 h 7 D/ CAESAR [PONT] MAX.
inv. 6608.
Zecca di Lugdunum c. 9-14 d.C. Augusto (c. 9-14 d.C.) Asse D/ U CAESAR AVGVSTVS DIVI F PATER PATRIAE Testa di Augusto verso d., con corona di alloro. R/ ROM ET AVG (in esergo) Ara Romae et Augusti di Lugdunum; facciata decorata con corona civica tra due rami di alloro, affiancati da due figure maschili stilizzate; ai lati, due colonne sormontate da Victoriae alate con corona di alloro nella d. Bibl.: RIC I2, p. 58, n. 233; BMCRE I, p. 94, n. 567 (datazione: c. 10-14 d.C.); BNCMER I2, pp. 233-234, nn. 1715-1726 (datazione: 10-14 d.C.), tav. LXVIII; SNG Milano I, p. 130, nn. 237-238 (datazione: 10-14 d.C.), tav. XLVII. 19. Æ g 9,97 mm 27,5 h 3 inv. 6609. D/ CAESA[R] A[VG]VSTVS PATER PA[TRIAE]. R/ [R]O[M] ET AV[G]. Semisse D/ U CAESAR AVGVSTVS DIVI F PATER PATRIAE Testa di Augusto verso d., con corona di alloro. R/ ROM ET AVG (in esergo) Ara Romae et Augusti di Lugdunum; facciata decorata con corona civica tra due rami di alloro, affiancati da due figure maschili stilizzate; ai lati, due colonne sormontate da Victoriae alate con corona di alloro nella d.
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Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
Bibl.: RIC I2, p. 58, n. 234 corr.; BMCRE I, p. 94, nn. 568-569 (datazione: c. 10-14 d.C.), tav. 21.2; BNCMER I2, p. 234, nn. 1728-1736 (datazione: 10-14 d.C.), tavv. LXVIII-LXIX; SNG Milano I, p. 130 (datazione: 1014 d.C.), nn. 239-240, tav. XLVII. 20. OR g 4,91 mm 18,5 h 6 inv. 6607. D/ [CAES]A[R] AVGVSTV[S] DIVI F PATER [PA]TRIAE.
Tiberio (dal 12 d.C.) Dupondio D/ U TI CAESAR AVGVST F IMPERAT VII Testa di Tiberio verso d., con corona di alloro sul capo. R/ ROM ET AVG (in esergo) Ara Romae et Augusti di Lugdunum; facciata decorata con corona civica tra due rami di alloro, affiancati da due figure maschili stilizzate; ai lati, due colonne sormontate da Victoriae alate con corona di alloro nella d. Bibl.: RIC I2, p. 58, n. 244; BMCRE I, p. 96, nn. 583-584 (datazione: 12-14? d.C.); BNCMER I2, p. 237, nn. 1765-1768, tavv. LXX-LXXI; SNG Milano I–. 21. OR g 13,07 mm 27 h 12 inv. 3864. D/ TI CAESAR AVGV[S]T F IMPERAT VII.
Zecca incerta in Italia (Brundisium/Roma?) c. 29-26 a.C. Quinario D/ n CAESAR IMP VII Testa di Ottaviano (Augusto) verso d., a capo scoperto. R/ r ASIA (a d.) q RECEPTA (a s.) Victoria alata, stante verso s. su cista mystica, tiene corona nella d. e ramo di palma nella s.; ai lati, due serpenti. Bibl.: RIC I2, p. 61, n. 276; BMCRE I, p. 105, nn. 647-649 (zecca orientale, Ephesus; datazione: 29-27 a.C.), tav. 15.20 (n. 647); BNCMER I2, p. 143, nn. 899-903 (zecca di Ephesus; datazione: agosto 29 a.C.), tavv. XXXIVXXXV; SNR Milano I.1, p. 62, nn. 145-150, tav. 15. 22. AR g 1,71 mm 14 h 1 inv. 664. D/ C[AESAR] IMP VII. R/ ASIA [REC]EPT[A]. Note: contrassegni sul dritto. 23. AR g 1,68 mm 14,5 h 6 D/ [CAESAR] IMP VII. R/ [AS]IA RECEPT[A]. Note: contrassegni sul dritto.
inv. 665.
24. AR g 1,64 mm 13 h 5 inv. 663. R/ [ASIA] RECEPTA. Note: contrassegni sul dritto. 25. AR
g 1,63
mm 14
h 3 inv. 4512.
Catalogo delle monete altoimperiali (Augusto-Domiziano)
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Note: contrassegno sul dritto e tacca sul bordo. 26. AR g 1,53 mm 13,5 h 3 inv. 4509. Note: contrassegni sul dritto. 27. AR g 1,47 mm 15 h 2 inv. 4511. D/ [CAE]SAR [IMP VII]. R/ [ASIA RECEPTA]. Note: contrassegni su entrambi i lati e tacca sul bordo. 28. AR (suberato) g 1,35 mm 12 D/ [CAESA]R [IMP VII]. R/ [ASIA] RECEPTA. Note: contrassegni (?) sul dritto.
h 3 inv. 4510.
Zecca di Roma 18 a.C. IIIviri monetales: Q. Aelius Lamia, C. Marcius Censorinus, T. Quinctius Crispinus Sulpicianus Q. Aelius Lamia Dupondio D/ AVGVSTVS / TRIBVNIC / POTEST Legenda disposta su tre linee entro corona di quercia. R/ X Q AELIVS LAMIA IIIVIR AAAFF Al centro, S C. Bibl.: RIC I2, p. 65, n. 324; BMCRE I, p. 35, nn. 176-177 (datazione: 21 a.C.), tav. 19.8 (n. 176 D/); BNCMER I2, pp. 84-85, nn. 236-244, tavv. X-XI; SNR Milano I.1, p. 68, nn. 178-180, tav. XVIII. 29. OR g 12,43 mm 28 h 1 inv. 3826. D/ AVG[VS]TVS TRI[B]VNIC POTEST. R/ Q AELIVS LAMIA II[IVI]R AAAFF; S C.
T. Quinctius Crispinus Sulpicianus Sesterzio D/ j OB (in alto) CIVIS (entro corona) l SERVATOS (in basso) Corona di quercia tra due rami di alloro. R/ X T QVINCTIVS CRISPINVS IIIVIR AAAFF. Al centro, S C. Bibl.: RIC I2, p. 65, n. 327, tav. 6 (D/); BMCRE I –; BNCMER I2, p. 85, nn. 246-247, tav. XI; SNR Milano I.1, p. 70, nn. 182-183, tav. XIX. 30. OR g 25,65
mm 37
h 12
inv. 689.
Sesterzio D/ j OB (in alto) CIVIS (entro corona) l SERVATOS (in basso)
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Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
Corona di quercia tra due rami di alloro. R/ X T QVINCTIVS CRISPIN SVLPIC IIIVIR AAAFF. Al centro, S C. Bibl.: RIC I2, p. 65, n. 329; BMCRE I, p. 36, n. 181 (datazione: 21 a.C.), tav. 18.9 (D/); BNCMER I2, p. 85, nn. 248-251, tav. XI; SNR Milano I.1, p. 70, nn. 184-186, tav. XIX. 31. OR g 23,99 mm 36,5 h 10 inv. 3807. R/ T QVINCTIVS CRISPIN SVLPIC [III]VIR AAAFF; S C. Note: contrassegni sul rovescio.
Zecca di Roma 17 a.C. IIIviri monetales: M. Sanquinius, P. Licinius Stolo, Ti. Sempronius Graccus M. Sanquinius Sesterzio D/ j OB (in alto) CIVIS (entro corona) l SERVATOS (in basso) Corona di quercia tra due rami di alloro. R/ X M SANQVINIVS Q F IIIVIR AAAFF Al centro, S C. Bibl.: RIC I2, p. 66, n. 341; BMCRE I, p. 38, nn. 191-192, tav. 18.10 (n. 192 D/); BNCMER I2, p. 88, nn. 281-285, tav. XIII; SNR Milano I.1, p. 72, nn. 194-197, tav. XX. 32. OR g 19,59 mm 35 h 6 inv. 6641. D/ OB CIVIS [SER]VATOS. R/ y M SANQVIN[IVS] Q F IIIVIR AAAFF; S C. Dupondio D/ AVGVSTVS / TRIBVNIC / POTEST Legenda disposta su tre linee entro corona di quercia. R/ X M SANQVINIVS Q F IIIVIR AAAFF Al centro, S C. Bibl.: RIC I2, p. 66, n. 342; BMCRE I, p. 38, nn. 193-194, tav. 19.1 (n. 193 D/); BNCMER I2, pp. 88-89, nn. 286291, tav. XIII; SNR Milano I.1, p. 72, nn. 198-200, tav. XX. 33. OR
g 8,40
mm 25
h 2 inv. 693.
P. Licinius Stolo Sesterzio D/ j OB (in alto) CIVIS (entro corona) l SERVATOS (in basso) Corona di quercia tra due rami di alloro. R/ X P LICINIVS STOLO IIIVIR AAAFF Al centro, S C. Bibl.: RIC I2, p. 67, n. 345; BMCRE I, p. 39, nn. 195-196, tav. 18.11 (n. 196 D/); BNCMER I2, p. 90, nn. 302-308, tav. XIV; SNR Milano I.1, pp. 72, 74, nn. 202-206, tavv. XX-XXI.
Catalogo delle monete altoimperiali (Augusto-Domiziano)
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34. OR g 21,16 mm 39,5 h 2 inv. 1637. R/ P LIC[INIVS] STO[LO I]IIVIR AAAFF; S C. Dupondio D/ AVGVSTVS / TRIBVNIC / POTEST Legenda disposta su tre linee entro corona di quercia. R/ X P LICINIVS STOLO IIIVIR AAAFF Al centro, S C. Bibl.: RIC I2, p. 67, n. 346; BMCRE I –; BNCMER I2, p. 90, n. 310, tav. XIV; SNR Milano I.1 –. 35. OR
g 9,62
mm 25
h 10
inv. 598.
Ti. Sempronius Graccus Sesterzio D/ j OB (in alto) CIVIS (entro corona) l SERVATOS (in basso) Corona di quercia tra due rami di alloro. R/ X TI SEMPRONIVS GRACCVS IIIVIR AAAFF Al centro, S C. Bibl.: RIC I2, p. 67, n. 348; BMCRE I, p. 39, n. 198, tav. 18.12; BNCMER I2, pp. 91-92, nn. 319-323, tav. XV; SNR Milano I.1, p. 74, nn. 211-212, tav. XXI. 36. OR g 19,57 mm 33 h 9 inv. 6642. D/ OB CIVIS [SER]VATOS. R/ TI SEM[P]RONIVS GRA[CCVS] IIIVIR AAAFF; S C.
Zecca di Roma 16 a.C. IIIviri monetales: C. Asinius Gallus, C. Cassius Celer, C. Gallius Lupercus C. Asinius Gallus Sesterzio D/ j OB (in alto) CIVIS (entro corona) l SERVATOS (in basso) Corona di quercia tra due rami di alloro. R/ X C ASINIVS C F GALLVS IIIVIR AAAFF Al centro, S C. Bibl.: RIC I2, p. 69, n. 370; BMCRE I, p. 32, n. 157 (datazione: 22 a.C.), tav. 18.4 (D/); BNCMER I2, pp. 97-98, nn. 372-376, tav. XVII; SNR Milano I.1, p. 76, nn. 220-222, tav. XXII. 37. OR g 25,64 mm 37,5 h 7 inv. 700. D/ [O]B CIVIS SERVATOS. 38. OR g 11,61 mm 31 h 2 inv. 3808. D/ OB CIVIS [SERVATOS] R/ C [ASINIVS C F GA]LLVS IIIVIR AAAFF; S C. Note: tipi del sesterzio battuti sul tondello di un dupondio.
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Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
Asse D/ o CAESAR AVGVSTVS n TRIBVNIC POTEST Testa di Augusto verso d., a capo scoperto. R/ X C ASINIVS GALLVS IIIVIR AAAFF Al centro, S C. Bibl.: RIC I2, p. 69, n. 373; BMCRE I, p. 33, nn. 161-164 (datazione: 22 a.C.), tav. 19.18 (n. 163 D/); BNCMER I2, pp. 98-99, nn. 384-391, tavv. XVII-XVIII; SNR Milano I.1, p. 78, nn. 230-237, tav. XXIII. 39. Æ g 10,80 mm 30 h 12 inv. 4774. D/ CAESA[R AVGVSTVS] TRIBVNIC POTEST. R/ C ASINIVS GALLVS [II]IVIR A[A]AFF; S C. 40. Æ g 9,72 mm 28 h 1 inv. 1631. D/ CAESAR A[VGV]STV[S T]RIBVNIC POTEST. R/ C ASINIVS GALL[VS AA]AFF; S C. 41. Æ g 8,16 mm 27 h 6 inv. 6622. D/ CAESAR A[VGVSTVS TRIBVNIC PO]TES[T]. R/ [C ASINIVS] GALL[VS] IIIVIR AAAF[F]; S C. 42. Æ g 6,69 mm 27 h 10 inv. 6483. D/ [CAESAR AVGVSTVS TR]IBVNIC POTE[ST]. R/ [C AS]INIVS GALLVS II[IVIR AAAFF]; S C. Note: esemplare da rinvenimento Darsena (Ravenna), 1929. C. Cassius Celer Sesterzio D/ j OB (in alto) CIVIS (entro corona) l SERVATOS (in basso) Corona di quercia tra due rami di alloro. R/ X C CASSIVS C F CELER IIIVIR AAAFF Al centro, S C. Bibl.: RIC I2, p. 70, n. 374; BMCRE I, p. 33, n. 165 (datazione: 22 a.C.), tav. 18.5 (D/); BNCMER I2, p. 99, nn. 394-398, tav. XVIII; SNR Milano I.1, pp. 78, 80, nn. 238-240, tavv. XXIII-XXIV. 43. OR g 26,25 mm 34,5 h 2 inv. 697. D/ [OB] CIVIS SERVATOS. R/ C CASSIVS C F C[E]LER IIIVI[R AA]AFF; S C. Dupondio D/ AVGVSTVS / TRIBVNIC / POTEST Legenda disposta su tre linee entro corona di quercia. R/ X C CASSIVS CELER IIIVIR AAAFF Al centro, S C. Bibl.: RIC I2, p. 70, n. 375; BMCRE I, p. 33, nn. 166-168 (datazione: 22 a.C.), tav. 19.6 (n. 167 D/); BNCMER I2, p. 100, nn. 399-406, tavv. XVIII-XIX; SNR Milano I.1, p. 80, nn. 241-247, tav. XXIV. 44. OR g 11,75 mm 26 h 4 inv. 607. D/ [AVG]VSTVS TRIBVNIC POTEST. Asse D/ o CAESAR AVGVSTVS n TRIBVNIC POTEST
Catalogo delle monete altoimperiali (Augusto-Domiziano)
51
Testa di Augusto verso d., a capo scoperto. R/ X C CASSIVS CELER IIIVIR AAAFF Al centro, S C. Bibl.: RIC I2, p. 70, n. 376; BMCRE I, p. 34, nn. 169-170 (datazione: 22 a.C.), tav. 19.19 (n. 170); BNCMER I2, pp. 100-101, nn. 409-413, tav. XIX; SNR Milano I.1, pp. 80, 82, nn. 250-258, tavv. XXIV-XXV. 45. Æ g 10,94 mm 27,5 h 7 inv. 6623. D/ CAESAR [AVGVSTVS TR]IBVNIC POTEST. R/ [C CASSIVS C]ELER IIIVIR AA[AFF]; S C. 46. Æ g 9,11 mm 28 h 12 inv. 3820. D/ CAESAR AVGVSTV[S] TRIBVNI[C POTEST]. R/ C CASS[I]VS CELER IIIVIR AAAFF; S C. 47. Æ g 8,06 mm 26 h 4 inv. 608. D/ CAESAR [AVGVSTVS TR]IBVNIC POTEST. R/ [C CASSIV]S CELER IIIVIR AAAFF; S C. Note: esemplare forato. C. Gallius Lupercus Sesterzio D/ j OB (in alto) CIVIS (entro corona) l SERVATOS (in basso) Corona di quercia tra due rami di alloro. R/ X C GALLIVS C F LVPERCVS IIIVIR AAAFF Al centro, S C. Bibl.: RIC I2, p. 70, n. 377; BMCRE I, p. 34, nn. 171-172 (datazione: 22 a.C.), tav. 18.6 (n. 171); BNCMER I2, p. 101, nn. 415-420, tavv. XIX-XX; SNR Milano I.1, p. 82, nn. 259-263, tav. XXV. 48. OR
g 22,94
mm 33
h4
inv. 606.
49. OR g 18,10 mm 34 h 9 D/ OB CIVIS S[ER]VAT[O]S.
inv. 605.
Dupondio D/ AVGVSTVS / TRIBVNIC / POTEST Legenda disposta su tre linee entro corona di quercia. R/ X C GALLIVS LVPERCVS IIIVIR AAAFF Al centro, S C. Bibl.: RIC I2, p. 70, n. 378; BMCRE I, p. 34, n. 173 (datazione: 22 a.C.), tav. 19.7 (D/); BNCMER I2, p. 102, nn. 421-425, tav. XX; SNR Milano I.1, pp. 82, 84, nn. 264-269, tavv. XXV-XXVI. 50. OR
g 13,56
mm 27
h 3 inv. 3821.
51. OR
g 12,09
mm 26
h 7 inv. 604.
Asse D/ o CAESAR AVGVSTVS n TRIBVNIC POTEST Testa di Augusto verso d., a capo scoperto. R/ X C GALLIVS LVPERCVS IIIVIR AAAFF Al centro, S C. Bibl.: RIC I2, p. 70, n. 379, tav. 7; BMCRE I, p. 35, n. 174 (datazione: 22 a.C.), tav. 19.20 (D/); BNCMER I2, p. 102, nn. 428-432, tav. XX; SNR Milano I.1, p. 84, nn. 270-280, tav. XXVI.
52
Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
52. Æ g 9,89 mm 27 h 9 inv. 602. D/ [C]AE[S]AR [A]VGVSTVS TRIBVNIC POTEST. R/ [C GA]LLIVS LVPERCVS IIIVIR AAAFF; S C. 53. Æ g 9,74 mm 26 h 8 inv. 603. D/ [CAESAR AVG]VSTVS TRIBVNIC POTEST. R/ C GALLIVS LVPERCVS IIIVIR AAA[F]F; S C.
Zecca di Roma 15 a.C. IIIviri monetales: Cn. Piso Cn. f., L. Naevius Surdinus, C. Plotius Rufus Cn. Piso Cn. f. Sesterzio D/ j OB (in alto) CIVIS (entro corona) l SERVATOS (in basso) Corona di quercia tra due rami di alloro. R/ X CN PISO CN F IIIVIR AAAFF Al centro, S C. Bibl.: RIC I2, p. 70, n. 380; BMCRE I, p. 29, n. 134 (datazione: 23 a.C.), tav. 18.1 (D/); BNCMER I2, p. 103, nn. 434-438, tavv. XX-XXI; SNR Milano I.1 –. 54. OR g 23,44 mm 33 h 6 inv. 6481. D/ OB CIVIS [SERVA]TOS. Note: esemplare da rinvenimento Darsena (Ravenna), 1929. Asse D/ o CAESAR AVGVSTVS n TRIBVNIC POTEST Testa di Augusto verso d., a capo scoperto. R/ y CN PISO CN F IIIVIR AAAFF Al centro, S C. Bibl.: RIC I2, p. 70, n. 382; BMCRE I, p. 29, nn. 137-138 (datazione: 23 a.C.), tav. 19.14 (n. 137 D/); BNCMER I2, pp. 104-105, nn. 448-458, tavv. XXI-XXII; SNR Milano I.1, pp. 86, 88, nn. 285-297, tavv. XXVII-XXVIII. 55. Æ g 10,82 mm 26,5 h 10 inv. 699. D/ CAE[SAR AVGVSTVS TR]IBVNIC POTES[T]. R/ CN PISO CN F IIIVIR [AA]AFF; S C. Note: esemplare forato. 56. Æ g 8,94 mm 27,5 h 3 inv. 698. D/ CAESAR [AVGVSTVS TRI]BVNIC POTEST. R/ CN PISO [C]N F IIIVIR AAAFF; S C.
L. Naevius Surdinus Dupondio D/ AVGVSTVS / TRIBVNIC / POTEST
Catalogo delle monete altoimperiali (Augusto-Domiziano)
53
Legenda disposta su tre linee entro corona di quercia. R/ X L SVRDINVS IIIVIR AAAFF Al centro, S C. Bibl.: RIC I2, p. 70, n. 384; BMCRE I, p. 30, nn. 141-142 (datazione: 23 a.C.), tav. 19.2 (n. 141 D/); BNCMER I2, p. 106, nn. 467-475, tavv. XXII-XXIII; SNR Milano I.1, p. 88, n. 300, tav. XXVIII. 57. OR g 11,37 mm 27 h 3 inv. 609. D/ AVGVSTVS T[R]IBVNIC POTEST. R/ L SVRDINVS IIIVIR AAAF[F]; S C. Asse D/ o CAESAR AVGVSTVS n TRIBVNIC POTEST Testa di Augusto verso d., a capo scoperto. R/ y L SVRDINVS IIIVIR AAAFF Al centro, S C. Bibl.: RIC I2, p. 70, n. 386; BMCRE I, p. 30, nn. 144-146 (datazione: 23 a.C.), tav. 19.15 (n. 144 D/); BNCMER I2, p. 107, nn. 482-490, tav. XXIII; SNR Milano I.1, pp. 88, 90, nn. 302-312, tavv. XXVIII-XXIX. 58. Æ g 9,70 mm 26 h 9 inv. 692. D/ [CAESAR] AVG[VSTVS TRIBVNIC POTEST]. R/ L SVRDINVS IIIVIR A[AAF]F; S C. 59. Æ g 9,44 mm 27 h 12 inv. 611. D/ CAESAR AVGVS[TVS] [T]RIBVNIC POTEST. C. Plotius Rufus Dupondio D/ AVGVSTVS / TRIBVNIC / POTEST Legenda disposta su tre linee entro corona di quercia. R/ y C PLOTIVS RVFVS IIIVIR AAAFF Al centro, S C. Bibl.: RIC I2, p. 71, n. 388; BMCRE I, p. 31, n. 150 (datazione: 23 a.C.), tav. 19.3 (D/); BNCMER I2, p. 108, nn. 496-500, tav. XXIV; SNR Milano I.1, p. 90, nn. 317-320, tav. XXIX. 60. OR g 12,39 mm 27 h 7 inv. 686. D/ AVGVSTVS TRIBVNIC POT[E]S[T]. R/ [C] PLO[TI]VS RVFVS IIIVIR [AAAFF]; S C. 61. OR g 12,17 mm 28 h 11 inv. 4798. D/ [A]V[GVST]V[S] TRIBVNIC POT[E]ST. 62. OR
g 10,69
mm 26
h6
inv. 612.
63. OR g 7,63 mm 26 h 8 inv. 3805. R/ C P[L]O[TIVS R]VFVS IIIVIR AAAFF; S C. Asse D/ o CAESAR AVGVSTVS n TRIBVNIC POTEST Testa di Augusto verso d., a capo scoperto. R/ X o y C PLOTIVS RVFVS IIIVIR AAAFF Al centro, S C.
54
Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
Bibl.: RIC I2, p. 71, n. 389; BMCRE I, pp. 31-32, nn. 153-154 (datazione: 23 a.C.), tav. 19.16 (n. 153 D/); BNCMER I2, p. 109, nn. 503-511, tavv. XXIV-XXV; SNR Milano I.1, pp. 90, 92, nn. 321-332, tavv. XXIXXXX. 64. Æ g 11,11 mm 27 h 10 inv. 6482. D/ [CAESAR AVGVSTVS] TRIBVNIC PO[TEST]. R/ [C PLOTI]VS RVFVS IIIVIR AA[A F]F[F]; S C. Note: esemplare da rinvenimento Darsena (Ravenna), 1929. 65. Æ g 10,54 mm 27 h 11 inv. 687. D/ CAESAR AVG[V]S[T]VS [TRIBVNIC POTEST]. R/ C PLOTIVS RVFVS III[VIR AAAFF]; S C. 66. Æ g 10,42 mm 28 h 2 inv. 688. D/ CAESAR AVG[VSTVS TRIBV]NIC POTEST. R/ C PLOTIVS R[VFVS II]IVIR AAAFF; S C. 67. Æ g 6,62 mm 24 h 9 inv. 6484. D/ [CAESAR AVGVSTVS TRIBVNIC POTEST]. R/ [C PLOTIV]S RVF[V]S [IIIVIR AAAFF]; S C.
Zecca di Roma 9 a.C. IIIviri monetales: Lamia, Silius, Annius Quadrante D/ X LAMIA SILIVS ANNIVS Due mani d. strette intorno ad un caduceo. R/ X IIIVIR AAAFF Al centro, S C. Bibl.: RIC I2, p. 74, n. 420; BMCRE I, p. 40, n. 200; BNCMER I2, pp. 116-117, nn. 568-579, tav. XXVI; SNR Milano I.1, p. 94, nn. 344-353, tav. XXXI. 68. Æ g 3,66
mm 20
h 10
inv. 674.
69. Æ g 3,11 mm 16 h 5 inv. 6629. D/ LAMIA SILIVS AN[N]I[VS]. Quadrante D/ X LAMIA SILIVS ANNIVS Simpulum e lituus. R/ X IIIVIR AAAFF Al centro, S C. Bibl.: RIC I2, p. 74, n. 421; BMCRE I, p. 40, n. 201, tav. 20.1; BNCMER I2, p. 117, nn. 580-588, tav. XXVII; SNR Milano I.1, p. 96, nn. 354-362, tav. XXXII. 70. Æ g 3,15 mm 17 h 2 R/ III[VIR] AAAFF; S C.
inv. 672.
Catalogo delle monete altoimperiali (Augusto-Domiziano)
55
71. Æ g 3,00 mm 16 h 7 inv. 6628. D/ LAMIA SI[LIVS ANN]IVS. Note: esemplare forato. 72. Æ g 2,79 mm 17 h 5 inv. 3818. D/ LAMI[A SILIVS A]NNIVS. R/ [IIIVIR] AAAFF; S C. 73. Æ g 2,66 mm 16,5 R/ IIIVIR AAAF[F]; S C.
h7
inv. 6627.
Quadrante D/ X LAMIA SILIVS ANNIVS; S – C Cornucopia. R/ X IIIVIR AAAFF Altare. Bibl.: RIC I2, p. 74, n. 422, tav. 7; BMCRE I, p. 40, nn. 202-203; BNCMER I2, pp. 117-118, nn. 589-599, tav. XXVII; SNR Milano I.1, p. 96, nn. 363-371, tav. XXXII. 74. Æ g 3,29
mm 16,5
h 10
inv. 631.
75. Æ g 2,63 mm 15 h 10 inv. 6630. D/ [LA]MIA SILIVS AN[NIVS]; S C.
Zecca di Roma 8 a.C. IIIviri monetales: Pulcher, Taurus, Regulus Quadrante D/ X PVLCHER TAVRVS REGVLVS Due mani d. strette intorno ad un caduceo. R/ X IIIVIR AAAFF Al centro, S C. Bibl.: RIC I2, p. 75, n. 423, tav. 7; BMCRE I, p. 40, n. 204, tav. 20.2; BNCMER I2, p. 118, nn. 601-605, tav. XXVII; SNR Milano I.1, p. 96, nn. 372-374, tav. XXXII. 76. Æ g 3,39
mm 17
h1
inv. 673.
77. Æ g 2,71 mm 19 h 10 inv. 683. D/ [P]VLCHER TAVRVS REG[VLVS]. 78. Æ g 2,87 mm 18,5 h 10 R/ IIIVIR AA[A]F[F]; S C.
inv. 6637.
79. Æ g 2,64 mm 17 h 4 inv. 6636. D/ PVLCHER TAV[RVS REGV]LVS. R/ [IIIVIR] AAAFF; S C.
56
Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
Quadrante D/ X PVLCHER TAVRVS REGVLVS; S – C Cornucopia. R/ X IIIVIR AAAFF Altare. Bibl.: RIC I2, p. 75, n. 425; BMCRE I, p. 41, nn. 207-208, tav. 20.3 (n. 207); BNCMER I2, p. 119, nn. 611-615, tav. XXVII; SNR Milano I.1, p. 98, nn. 376-381, tav. XXXIII. 80. Æ g 3,24 mm 18 h 6 inv. 6635. D/ PVLCHER TAVRV[S] REGVLVS; S C. Note: scalfitture sul dritto. 81. Æ g 2,45 mm 18 h 9 inv. 671. D/ PVLCHER TAVR[VS RE]GVLVS; S C. R/ IIIVIR AA[AFF].
Zecca di Roma 7 a.C. IIIviri monetales: P. Lurius Agrippa, M. Maecilius Tullus, M. Salvius Otho P. Lurius Agrippa Asse D/ V CAESAR AVGVST PONT MAX TRIBVNIC POT Testa di Augusto verso d., a capo scoperto. R/ X P LVRIVS AGRIPPA IIIVIR AAAFF Al centro, S C. Bibl.: RIC I2, p. 75, n. 427; BMCRE I, pp. 41-42, nn. 209-213, tav. 20.4 (n. 211 D/); BNCMER I2, pp. 120-121, nn. 621-639, tav. XXVIII; SNR Milano I.1, pp. 98, 100, nn. 382-393, tavv. XXXIII-XXXIV. 82. Æ g 12,27 mm 27 h 2 inv. 1638. D/ CAESAR [AVGVST PONT MAX TRIBV]NIC POT. R/ P LVRIVS AGRI[P]PA IIIV[IR] AAAFF; S C. 83. Æ g 10,18 mm 26 h 8 inv. 597. D/ CAESAR AVGVST PON[T MAX TRIBVNIC P]OT. R/ [P LVRIVS AGR]IPPA IIIVIR AAAFF; S C. 84. Æ g 9,99 mm 28 h 12 inv. 1639. D/ [CAESAR AVGV]ST PONT MAX TRIBV[NIC POT]. R/ P LVR[IVS AGRIPPA] IIIVIR AAAFF; S C. 85. Æ g 9,92 mm 27 h 12 inv. 599. D/ CAESAR AVGVST PONT MAX [TRIBVNIC] POT. R/ P LVRIVS AGRIP[PA IIIVIR A]AAFF; S C. 86. Æ g 9,84 mm 26,5 h 3 inv. 3927. D/ [CAESAR A]VGVST PONT MAX TRIBVN[IC POT].
Catalogo delle monete altoimperiali (Augusto-Domiziano)
57
R/ P LV[RI]VS AGRI[PP]A IIIVIR AAAFF; S C. 87. Æ g 9,35 mm 27 h 6 inv. 3838. D/ [CAESA]R AVGVST PONT [M]AX TRI[BVNIC POT]. R/ P LVRIVS A[GRIPPA I]IIVIR AAAFF; S C. Asse D/ V CAESAR AVGVST PONT MAX TRIBVNIC POT Testa di Augusto verso s., a capo scoperto. R/ X P LVRIVS AGRIPPA IIIVIR AAAFF Al centro, S C. Bibl.: RIC I2, p. 75, n. 428; BMCRE I, p. 42, nn. 214-216; BNCMER I2, pp. 121-122, nn. 640-647, tav. XXVIII; SNR Milano I.1, p. 100, nn. 394-399, tav. XXXIV. 88. Æ g 9,83 mm 27 h 9 inv. 600. D/ [CAES]AR AVGVST PONT MAX TRIBVNIC POT.
M. Maecilius Tullus Asse D/ V CAESAR AVGVST PONT MAX TRIBVNIC POT Testa di Augusto verso d., a capo scoperto. R/ X M MAECILIVS TVLLVS IIIVIR AAAFF Al centro, S C. Bibl.: RIC I2, p. 76, n. 435; BMCRE I, p. 43, nn. 220-222; BNCMER I2, pp. 123-124, nn. 654-673, tav. XXIX; SNR Milano I.1, pp. 104, 106, nn. 425-437, tavv. XXXVI-XXXVII. 89. Æ g 11,32 mm 27 h 10 inv. 610. D/ [CAESAR] AVGVST PONT MAX TRIBV[NIC POT]. R/ M MAECILIVS [TVLLVS IIIVIR] AAAFF; S C. Note: esemplare forato. 90. Æ g 11,29 mm 28 h 12 inv. 1636. D/ CAESAR AV[GVST PONT] MAX TRIBVNIC POT. R/ [M] MAECILIVS TVLLVS IIIVIR AAAF[F]; S C. 91. Æ g 10,13 mm 28,5 h 2 inv. 4902. D/ [CAESAR] AVGV[ST PONT MAX T]RIBV[NIC POT]. Asse D/ V CAESAR AVGVST PONT MAX TRIBVNIC POT Testa di Augusto verso s., a capo scoperto. R/ X M MAECILIVS TVLLVS IIIVIR AAAFF Al centro, S C. Bibl.: RIC I2, p. 76, n. 436; BMCRE I, p. 43, n. 223; BNCMER I2, pp. 124-125, nn. 674-683, tav. XXIX; SNR Milano I.1, p. 106, nn. 438-441, tav. XXXVII. 92. Æ g 10,88 mm 27 h 10 inv. 6638. D/ CAESAR AVGVST[VS PONT MAX TRI]BVNI[C PO]T. R/ M MAE[C]ILIVS TVLLVS IIIVIR AAAFF; SC.
58
Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
93. Æ g 9,62 mm 28,5 h 6 inv. 6639. D/ CA[ESAR AVGVST PONT MA[X TRI]BVNIC POT. R/ M MAECIL[IVS TVLLV]S II[IVIR AAF]FF; S C. Note: scalfitture su entrambi i lati.
M. Salvius Otho Asse D/ V CAESAR AVGVST PONT MAX TRIBVNIC POT Testa di Augusto verso d., a capo scoperto. R/ X M SALVIVS OTHO IIIVIR AAAFF Al centro, S C. Bibl.: RIC I2, p. 75, n. 431; BMCRE I, p. 44, nn. 226-232; BNCMER I2, pp. 126-127, nn. 687-703, tav. XXX; SNR Milano I.1, pp. 100, 102, nn. 401-410, tavv. XXXIV-XXXV. 94. Æ g 14,22 mm 28 h 9 inv. 3870. D/ CAESAR AVGVST PONT MAX TRIB[VNIC P]OT. 95. Æ g 11,61 mm 26 h 1 inv. 4792. D/ CAESAR [AVGVST PONT MA]X TRIBVNIC POT. R/ [M] SALVIVS OTHO [IIIVIR AAAFF]; S C. 96. Æ g 11,17 mm 28 h 1 inv. 6640. D/ [CAESAR AVGVST PONT] MAX TRIBV[NIC POT]. R/ M SALVI[VS OTHO IIIVIR] AAAFF; S C. 97. Æ g 10,76
mm 26,5
h3
inv. 690.
98. Æ g 10,27 mm 25 h 1 inv. 3806. D/ [CAESAR AVGVS]T P[O]N[T] MAX TRIBVN[IC POT]. R/ M SALVIV[S] OTHO IIIVIR AAAFF; S C. 99. Æ g 6,88 mm 25 h 11 inv. 6488. D/ [CAESAR AVGVST PONT MAX TRIBVNIC POT]. R/ [M SALVI]VS OTHO IIIVIR AA[AFF]; S C. Note: esemplare da rinvenimento Darsena (Ravenna), 1929. Asse D/ V CAESAR AVGVST PONT MAX TRIBVNIC POT Testa di Augusto verso s., a capo scoperto. R/ X M SALVIVS OTHO IIIVIR AAAFF Al centro, S C. Bibl.: RIC I2, p. 75, n. 432; BMCRE I, p. 44, nn. 233-234, tav. 20.7 (n. 233 D/); BNCMER I2, pp. 127-128, nn. 704-714, tav. XXX; SNR Milano I.1, pp. 102, 104, nn. 411-422, tavv. XXXV-XXXVI. 100. Æ g 11,90 mm 27,5 h 12 inv. 691. D/ CAESAR A[VG]VST PONT MAX TRIBVNIC POT.
Catalogo delle monete altoimperiali (Augusto-Domiziano)
59
Zecca di Roma 6 a.C. IIIviri monetales: A. Licinius Nerva Silianus, Sex. Nonius Quinctilianus, Volusus Valerius Messalla A. Licinius Nerva Silianus Asse D/ V CAESAR AVGVST PONT MAX TRIBVNIC POT Testa di Augusto verso d., a capo scoperto. R/ X A LICIN NERVA SILIAN IIIVIR AAAFF Al centro, S C. Bibl.: RIC I2, p. 76, n. 437; BMCRE I, p. 45, nn. 235-236, tav. 20.8 (n. 235 D/); BNCMER I2, pp. 128-129, nn. 716-724, tav. XXX; SNR Milano I.1, p. 106, nn. 442-445, tav. XXXVII. 101. Æ g 12,30 mm 27 h 12 inv. 601. D/ CAE[SAR AVG]VST PONT MAX TRIBVNIC POT.
Sex. Nonius Quinctilianus Asse D/ V CAESAR AVGVST PONT MAX TRIBVNIC POT Testa di Augusto verso d., a capo scoperto. R/ X SEX NONIVS QVINCTILIAN IIIVIR AAAFF Al centro, S C. Bibl.: RIC I2, p. 76, n. 439; BMCRE I, p. 45, nn. 237-239, tav. 20.9 (n. 237 D/); BNCMER I2, pp. 129-130, nn. 725-735, tavv. XXX-XXXI; SNR Milano I.1, pp. 106, 108, nn. 446-452, tavv. XXXVII-XXXVIII. 102. Æ 10,52 mm 24,5 h 9 inv. 619. D/ [CAES]AR AVGVST PONT [MAX TRIBVNIC POT]. R/ SEX N[ON]IVS QVINCTIL[IAN IIIVIR AAAFF]; S C.
Volusus Valerius Messalla Asse D/ V CAESAR AVGVST PONT MAX TRIBVNIC POT Testa di Augusto verso d., a capo scoperto. R/ X VOLVSVS VALER MESSAL IIIVIR AAAFF Al centro, S C. Bibl.: RIC I2, p. 76, n. 441; BMCRE I, p. 46, nn. 241-242, tav. 20.11 (n. 242 D/); BNCMER I2, pp. 130-131, nn. 738-746, tav. XXXI; SNR Milano I.1, p. 108, nn. 453-458, tav. XXXVIII. 103. Æ g 12,05 mm 25 h 2 inv. 3824. D/ [CAESA]R AVGVST PONT MAX TRIBVNIC [POT]. R/ VO[L]VSVS VALER MESSAL IIIVIR AAAFF; S C. 104. Æ g 10,28 mm 25,5 h 4 inv. 696. D/ CAESAR AVGVST PONT MAX TRI[BVNIC POT]. R/ VOLVSV[S] VALER MESSAL IIIVIR AAAFF; S C.
60
Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
Zecca di Roma 5 a.C. IVviri monetales: Apronius, Galus, Messalla, Sisenna Quadrante D/ X APRONIVS SISENNA IIIVIR Altare. R/ X GALVS MESSALLA AAAFF Al centro, S C. Bibl.: RIC I2, p. 77, n. 445 corr.; BMCRE I, p. 46, n. 245; BNCMER I2, p. 132, nn. 767-769, tav. XXXI (cfr. anche p. 133, nn. 770-771, tav. XXXI: imitazioni); SNR Milano I.1 –. 105. Æ g 2,46 mm 17 h 4 inv. 1648. D/ APRONI[V]S [SIS]ENNA IIIVI[R]. Note: esemplare di imitazione (?). Quadrante D/ X GALVS APRONIVS AAAFF Altare. R/ X SISENNA MESSALLA IIIVIR Al centro, S C. Bibl.: RIC I2 – (cfr. p. 77, nota al n. 447); BMCRE I –; BNCMER I2, p. 133, n. 778 (esemplare catalogato come imitazione), tav. XXXII; SNR Milano I.1 –. 106. Æ g 2,78 mm 20 h 7 inv. 3830. Note: la trasposizione dell’elemento AAFFF sul dritto e di IIIVIR sul rovescio sembrerebbe imputabile ad un mero errore nella predisposizione dei coni. Quadrante D/ X GALVS MESSALLA IIIVIR Altare. R/ X SISENNA APRONIVS AAAFF Al centro, S C. Bibl.: RIC I2, p. 77, n. 450 corr.; BMCRE I, p. 47, nn. 247-248; BNCMER I2, p. 134, nn. 785-788, tav. XXXII; SNR Milano I.1 –. 107. Æ g 2,89 mm 18,5 h 6 inv. 6625. D/ GALVS ME[SSA]LLA IIIVIR. Note: al rovescio, sigla S C speculare (errore di incisione). Quadrante D/ X GALVS SISENNA IIIVIR Altare. R/ X MESSALLA APRONIVS AAAFF Al centro, S C. Bibl.: RIC I2, p. 77, n. 452 corr.; BMCRE I, p. 47, nn. 250-251; BNCMER I2, p. 134, nn. 793-796, tav. XXXII; SNR Milano I.1, p. 110, n. 464, tav. XXXIX. 108. Æ g 3,27 mm 17 h 10 inv. 654. D/ GAL[VS SIS]ENNA IIIVIR.
Catalogo delle monete altoimperiali (Augusto-Domiziano)
61
Quadrante D/ X MESSALLA APRONIVS IIIVIR Altare. R/ X GALVS SISENNA AAAFF Al centro, S C. Bibl.: RIC I2, p. 77, n. 453 corr.; BMCRE I, p. 47, n. 252; BNCMER I2, p. 134, nn. 797-801, tav. XXXII; SNR Milano I.1, p. 110, nn. 465-467, tav. XXXIX. 109. Æ g 3,09
mm 17
h 10
110. Æ g 2,90
mm 17
h4
inv. 630. inv. 639.
Quadrante D/ X MESSALLA APRONIVS IIIVIR Altare. R/ X SISENNA GALVS AAAFF Al centro, S C. Bibl.: RIC I2, p. 77, n. 454 corr.; BMCRE I, p. 48, nn. 253-254; BNCMER I2, pp. 134-135, nn. 802-804, tav. XXXII; SNR Milano I.1 –. 111. Æ g 3,09 mm 18 h 10 inv. 638. D/ M[ES]SALLA APRONIVS IIIVIR. Quadrante D/ X SISENNA APRONIVS IIIVIR Altare. R/ X GALVS MESSALLA AAAFF Al centro, S C. Bibl.: RIC I2, p. 77, n. 459 corr.; BMCRE I, p. 48, nn. 259-260, tav. 20.14 (n. 259); BNCMER I2, p. 136, nn. 821-824, tav. XXXIII; SNR Milano I.1, p. 110, n. 471, tav. XXXIX. 112. Æ g 2,76 mm 16 h 9 inv. 6626. D/ SISENNA [APRONIV]S IIIVIR. R/ GALVS ME[S]SALLA AAAFF; S C. Note: esemplare forato.
Zecca di Roma 4 a.C. IVviri monetales: P. Betilienus Bassus, C. Naevius Capella, C. Rubellius Blandus, L. Valerius Catullus P. Betilienus Bassus Quadrante D/ X P BETILIENVS BASSVS Al centro, S C. R/ X IIIVIR AAAFF Altare. Bibl.: RIC I2, p. 78, n. 465; BMCRE I, p. 49, n. 265-266; BNCMER I2, p. 138, nn. 854-862, tav. XXXIII; SNR Milano I.1, p. 112, nn. 485-487, tav. XL.
62
Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
113. Æ g 2,72 mm 14 h 7 inv. 685. D/ P BETILIEN[VS BASS]VS; S C. R/ [I]IIVIR A[AAFF].
C. Naevius Capella Quadrante D/ X C NAEVIVS CAPELLA Al centro, S C. R/ X IIIVIR AAAFF Altare. Bibl.: RIC I2, p. 78, n. 466; BMCRE I, p. 49, nn. 267-268; BNCMER I2, p. 138, nn. 863-867, tav. XXXIII; SNR Milano I.1, pp. 112, 114, nn. 488-493, tavv. XL-XLI. 114. Æ g 3,42 mm 16 h 8 inv. 3839. D/ C NAEVIVS CAPEL[L]A; S C. R/ [IIIVIR] AAAFF. 115. Æ g 3,04
mm 16
h 10
inv. 694.
C. Rubellius Blandus Quadrante D/ X C RVBELLIVS BLANDVS Al centro, S C. R/ X IIIVIR AAAFF Altare. Bibl.: RIC I2, p. 78, n. 467; BMCRE I, p. 50, n. 269; BNCMER I2, p. 139, nn. 868-872, tav. XXXIII; SNR Milano I.1, p. 114, nn. 494-499, tav. XLI. 116. Æ g 3,17 mm 15 h 4 inv. 632. D/ C RVB[ELLIV]S BLANDVS; S C. R/ IIIVI[R A]AAFF. 117. Æ g 3,00
mm 16
h3
inv. 695.
L. Valerius Catullus Quadrante D/ X L VALERIVS CATVLLVS Al centro, S C. R/ X IIIVIR AAAFF Altare. Bibl.: RIC I2, p. 78, n. 468; BMCRE I, p. 50, n. 270, tav. 20.15; BNCMER I2, p. 139, nn. 873-877, tav. XXXIII; SNR Milano I.1, p. 114, nn. 500-505, tav. XLI. 118. Æ g 2,74 mm 15 R/ IIIVIR AA[AFF].
h 4 inv. 684.
Catalogo delle monete altoimperiali (Augusto-Domiziano)
63
Zecca di Roma 10-12 d.C. Tiberio (10-11 d.C.) Asse D/ V TI CAESAR AVGVST F IMPERAT V Testa di Tiberio verso d., a capo scoperto. R/ X PONTIFEX TRIBVN POTESTATE XII Al centro, S C. Bibl.: RIC I2, p. 78, n. 469, tav. 8; BMCRE I, p. 50, nn. 271-273, tav. 20.16 (n. 271); BNCMER I2, p. 139, nn. 878-881, tav. XXXIV; SNR Milano I.1, pp. 116, 118, nn. 511-527, tavv. XLII-XLIII. 119. Æ g 11,16 mm 28 h 12 inv. 3866. D/ TI CAESAR [AVGV]ST F IMPERAT V. R/ PO[NTIF]EX TRIBVN POTESTATE XII; S C. 120. Æ g 11,04 mm 28 h 7 inv. 3860. D/ TI CAESAR AVGV[ST F IMP]ERAT V. R/ PONTIFEX TRIBVN [POTEST]ATE XII; S C. 121. Æ g 10,55 mm 28 h 12 inv. 656. R/ PONTIFEX TRI[BV]N POTESTATE XII; S C. Asse D/ V TI CAESAR AVGVST F IMPERATOR V Testa di Tiberio verso d., a capo scoperto. R/ X PONTIFEX TRIBVN POTESTATE XII Al centro, S C. Bibl.: RIC I2, p. 78, n. 470; BMCRE I, p. 50, n. 274; BNCMER I2, p. 140, n. 882, tav. XXXIV; SNR Milano I.1, p. 118, nn. 528-529, tav. XLIII. 122. Æ g 10,63
mm 27
h 9 inv. 655.
Augusto (11-12 d.C.) Asse D/ V IMP CAESAR DIVI F AVGVSTVS IMP XX Testa di Augusto verso s., a capo scoperto. R/ X PONTIF MAXIM TRIBVN POT XXXIIII Al centro, S C. Bibl.: RIC I2, p. 78, n. 471; BMCRE I, p. 50, nn. 275-276, tav. 20.17 (n. 276 D/); BNCMER I2, p. 140, nn. 883890, tav. XXXIV; SNR Milano I.1, pp. 118, 120, nn. 530-549, tavv. XLIII-XLIV. 123. Æ g 11,35 mm 28,5 h 12 inv. 667. D/ [IMP] CAESAR DIVI F AVGVSTVS I[MP XX]. 124. Æ g 9,85 mm 27 h 7 inv. 3837. D/ [IMP C]AESAR DIVI F AVGVSTVS IM[P] XX. R/ [P]ONTIF MAXIM TRIBVN POT [XXXIIII]; S C.
64
Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
Zecca di Pergamum c. 19-18 a.C. Denario D/ l AVGVSTVS Testa di Augusto verso d., a capo scoperto. R/ SIGNIS / PARTHICIS / RECEPTIS Legenda disposta su tre linee. Bibl.: RIC I2, p. 83, n. 526; BMCRE I, p. 110, n. 681 (zecca orientale, Ephesus; datazione: 20/19-18 a.C.; D/ «no legend visible: probably off flan»), tav. 16.20; BNCMER I2, p. 154, nn. 992-994 (datazione: 19 a.C.), tav. XXXIX; SNR Milano I.1, p. 128, n. 579, tav. XLVIII. 125. Æ g 3,52 mm 19 h 10 inv. 6605. D/ AVG[VSTVS]. R/ SIGNIS [P]ARTHICIS RECEPTI[S]. Note: anima in metallo vile di denario suberato; esemplare d’imitazione (cfr. Sutherland 1973, p. 138, nn. 62-63, tav. XV; p. 143, con nota 23); forato.
ESEMPLARI DI CLASSIFICAZIONE INCERTA
Zecca di Roma 16-15 a.C. Asse D/ o CAESAR AVGVSTVS n TRIBVNIC POTEST Testa di Augusto verso d., a capo scoperto. R/ X [– – –] IIIVIR AAAFF Al centro, S C. Bibl.: cfr. RIC I2, pp. 69-70, nn. 373, 376, 379, tav. 7 (n. 379) (IIIviri monetales: C. Asinius Gallus, C. Cassius Celer, C. Gallius Lupercus; datazione: 16 a.C.); pp. 70-71, nn. 382, 386, 389, (IIIviri monetales: Cn. Piso Cn. f., L. Naevius Surdinus, C. Plotius Rufus; datazione: 15 a.C.). 126. Æ g 9,87 mm 27 h 6 inv. 6478. D/ [CAESAR AVGVSTVS TRIBVNIC PO]TEST. R/ [– – –] IIIVIR [AAAFF]; S C.
Zecca di Roma 7-6 a.C. Asse D/ V CAESAR AVGVST PONT MAX TRIBVNIC POT Testa di Augusto verso d., a capo scoperto. R/ –
Catalogo delle monete altoimperiali (Augusto-Domiziano)
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Bibl.: cfr. RIC I2, pp. 75-76, nn. 427, 431, 435 (IIIviri monetales: P. Lurius Agrippa, M. Maecilius Tullus, M. Salvius Otho; datazione: 7 a.C.); p. 76, nn. 437, 439, 441 (IIIviri monetales: A. Licinius Nerva Silianus, Sex. Nonius Quinctilianus, Volusus Valerius Messalla; datazione: 6 a.C.). 127. Æ g 9,21 mm 26,5 h 12 inv. 3781. D/ [C]AESAR AVGVST [PONT MAX TRIBVNIC POT]. R/ Tipo del dritto in incuso.
Zecca di Roma c. 16-15 o 7-6 a.C. Asse D/ o CAESAR AVGVSTVS n TRIBVNIC POTEST (o V CAESAR AVGVST PONT MAX TRIBVNIC POT) Testa di Augusto verso d., a capo scoperto. R/ X o y [– – –] IIIVIR AAAFF Al centro, S C. Bibl.: cfr. RIC I2, pp. 69-70, nn. 373, 376, 379, tav. 7 (n. 379) (IIIviri monetales: C. Asinius Gallus, C. Cassius Celer, C. Gallius Lupercus; datazione: 16 a.C.); pp. 70-71, nn. 382, 386, 389 (IIIviri monetales: Cn. Piso Cn. f., L. Naevius Surdinus, C. Plotius Rufus; datazione: 15 a.C.); pp. 75-76, nn. 427, 431, 435 (IIIviri monetales: P. Lurius Agrippa, M. Maecilius Tullus, M. Salvius Otho; datazione: 7 a.C.); p. 76, nn. 437, 439, 441 (IIIviri monetales: A. Licinius Nerva Silianus, Sex. Nonius Quinctilianus, Volusus Valerius Messalla; datazione: 6 a.C.). 128. Æ g 6,07 D/ [– – –]. R/ [– – –]; S C.
mm 25
h 3 inv. 6487.
129. Æ g 5,32 mm 24 h n.d. inv. 6485. D/ [– – –]. R/ [– – – AAA]FF; [S C]. 130. Æ g 3,89 D/ [– – –]. R/ [– – –]; S C.
mm 24
h 2 inv. 6486.
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Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
2. TIBERIO
Zecca di Lugdunum 14-37 d.C. Denario D/ m TI CAESAR DIVI p AVG F AVGVSTVS Testa di Tiberio verso d., con corona di alloro sul capo. R/ m PONTIF p MAXIM Figura femminile (Livia/Pax), seduta verso d. su trono con gambe decorate, tiene scettro verticale nella d. e ramo nella s.; sotto, linea di appoggio singola. Bibl.: RIC I2, p. 95, n. 30, tav. 11; BMCRE I, pp. 126-127, nn. 48-60, tav. 23.4-9 (nn. 48, 49, 52, 55, 58, 60); BNCMER II, pp. 42-43, nn. 28-31, 33-34, tavv. I-II; SNR Milano I.1, pp. 158, 160, nn. 8-21, tavv. L-LI. 131. AR g 3,63 mm 17 h 3 inv. 3902. D/ TI CAESAR DIVI [AVG F AVGVSTVS]. R/ PONTIF [MA]XIM. 132. AR g 3,60 mm 18 h 2 inv. 3888. D/ [TI CAE]SAR DIVI AVG F AV[G]V[STVS]. R/ [PONTIF MAXIM]. Note: contrassegni su entrambi i lati. 133. AR (suberato) g 2,98 Note: tacca sul bordo.
mm 18
h 6 inv. 1642.
Zecca di Roma 15-16 d.C. Asse D/ V TI CAESAR DIVI AVG F AVGVST(VS) IMP VII Testa di Tiberio verso d., a capo scoperto. R/ X PONTIF MAXIM TRIBVN POTEST XVII; S – C Figura femminile (Livia), con capo velato, seduta in trono verso d., tiene patera nella d. e scettro verticale nella s. Bibl.: RIC I2, p. 96, nn. 33, 35; BMCRE I, p. 128, nn. 65, 66-67, tav. 23.14 (n. 65); BNCMER II, p. 44, nn. 39, 40, tav. II; SNR Milano I.1, p. 160, nn. 22-24, tav. LI e p. 162, nn. 35-37, tav. LII. 134. Æ g 10,39 mm 27 h 12 inv. 3862. D/ [TI CA]ESAR DIVI AVG F AVG[VST(VS) IMP VII]. R/ PONTIF MAX[IM TRIBVN POTE]ST XVII; S C. Asse D/ V TI CAESAR DIVI AVG F AVGVST IMP VII Testa di Tiberio verso s., a capo scoperto. R/ X PONTIF MAXIM TRIBVN POTEST XVII; S – C
Catalogo delle monete altoimperiali (Augusto-Domiziano)
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Figura femminile (Livia), con capo velato, seduta in trono verso d., tiene patera nella d. e scettro verticale nella s. Bibl.: RIC I2, p. 96, n. 34; BMCRE I, p. 128, nn. 68-69, tav. 23.15 (D/); BNCMER II, p. 44, n. 41, tav. II; SNR Milano I.1, pp. 160, 162, nn. 25-34, tavv. LI-LII. 135. Æ g 10,83 mm 26 h 2 inv. 1644. D/ TI CAESAR DIVI AVG F AVG[VST] IMP VII. R/ PONTIF MAXI[M TRIBVN POT]EST XVII; S C. 136. Æ g 10,76 mm 28 h 12 inv. 3863. D/ TI CA[ES]AR DIVI AVG F AVGVST IMP VII. Asse D/ V TI CAESAR DIVI AVG F AVGVSTVS IMP VII Testa di Tiberio verso s., a capo scoperto. R/ X PONTIF MAXIM TRIBVN POTEST XVII; S – C Figura femminile (Livia), con capo velato, seduta in trono verso d., tiene patera nella d. e scettro verticale nella s. Bibl.: RIC I2, p. 96, n. 36; BMCRE I –; BNCMER II –; SNR Milano I.1 –. 137. Æ
g 10,33
mm 29
h1
inv. 1643.
Zecca di Roma c. 15-16 d.C. Augusto divinizzato Asse D/ n DIVVS AVG o VSTVS PATER Testa di Augusto verso s., con corona radiata sul capo; sopra, stella; davanti, fulmine. R/ S – C Figura femminile (Livia), con capo velato, seduta in trono verso d., tiene patera nella d. e scettro verticale nella s. Bibl.: RIC I2, p. 99, n. 71; BMCRE I –; BNCMER II –; SNR Milano I.1 –. 138. Æ
g 10,26
mm 28
h 12
inv. 3822.
Asse D/ n DIVVS AVGV o STVS PATER Testa di Augusto verso s., con corona radiata sul capo; sopra, stella; davanti, fulmine. R/ S – C Figura femminile (Livia), con capo velato, seduta in trono verso d., tiene patera nella d. e scettro verticale nella s. Bibl.: RIC I2, p. 99, n. 72, tav. 12; BMCRE I, pp. 141-142, nn. 151-154, tav. 26.3 (n. 151); BNCMER II, pp. 44-45, nn. 44-49, tavv. II-III; SNR Milano I.1, pp. 162, 164, nn. 38-53, tavv. LII-LIII. 139. Æ g 11,14 mm 28 h 1 inv. 660. D/ [DIV]VS AVGVSTVS PATE[R]. 140. Æ g 9,94 mm 28 Note: esemplare forato.
h1
inv. 6616.
68
Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
Zecca di Roma 22-23 d.C. Tiberio Sesterzio D/ n CIVITATIBVS ASIAE o RESTITVTIS Tiberio, con corona di alloro sul capo, seduto in trono verso s., tiene patera nella d. e scettro verticale nella s. R/ X TI CAESAR DIVI AVG F AVGVST P M TR POT XXIIII Al centro, S C. Bibl.: RIC I2, p. 97, n. 48, tav. 11 (D/); BMCRE I, p. 129, nn. 70-73, tav. 23.16 (n. 70); BNCMER II, p. 45, nn. 52-54, tav. III; SNR Milano I.1, p. 176, nn. 135-138 (per errore, datazione 21-22 d.C.), tav. LIX. 141. OR g 26,98 mm 35,5 h 6 inv. 670. R/ TI C[AESA]R DIVI AVG F AVGVST P M TR POT XXIIII; S C. 142. OR g 25,29 mm 34 h 12 inv. 3861. D/ CIVITA[T]IBVS ASIAE RESTITVTIS. R/ TI CAE[SAR DIVI] AVG F AVGVST P M TR POT XXIIII; S C. Dupondio D/ l IVSTITIA Busto femminile (Livia/Iustitia?) verso d., con diadema sul capo. R/ X TI CAESAR DIVI AVG F AVG P M TR POT XXIIII Al centro, S C. Bibl.: RIC I2, p. 97, n. 46 corr., tav. 11 (D/); BMCRE I, p. 131, nn. 79-80, tav. 24.1; BNCMER II, p. 46, nn. 5762, tav. III; SNR Milano I.1, p. 174, nn. 121-128 (per errore, datazione 21-22 d.C.), tav. LVIII. 143. OR
g 14,26
mm 30
h 12
inv. 658.
144. OR g 12,57 mm 30 h 6 inv. 6650. R/ [TI CAESAR DI]VI AVG F AVG P M TR POT XXIIII; S C. Note: esemplare forato. Asse D/ V TI CAESAR DIVI AVG F AVGVST IMP VIII Testa di Tiberio verso s., a capo scoperto. R/ X PONTIF MAXIM TRIBVN POTEST XXIIII Al centro, S C. Bibl.: RIC I2, p. 97, n. 44; BMCRE I, p. 133, nn. 91-94, tav. 24.3 (n. 91); BNCMER II, p. 47, nn. 68-71, tav. IV; SNR Milano I.1, pp. 168-170, nn. 77-96, tavv. LV-LVI. 145. Æ g 10,22 mm 29 h 12 inv. 3869. D/ TI CAESAR DIVI AVG F AVGVST I[MP] VIII. 146. Æ
g 10,13
147. Æ
g 9,16
mm 28 mm 30
h7
inv. 6649.
h 6 inv. 3867.
Catalogo delle monete altoimperiali (Augusto-Domiziano)
69
Tiberio per Livia Sesterzio D/ S P Q R / IVLIAE AVGVST Carpentum trainato verso d. da due mule. R/ X TI CAESAR DIVI AVG F AVGVST P M TR POT XXIIII Al centro, S C. Bibl.: RIC I2, p. 97, n. 50; BMCRE I, p. 131, n. 78, tav. 23.19 (R/ S P Q R IVLIAE AVGVST); BNCMER II, p. 46, n. 56, tav. III; SNR Milano I.1, p. 178, n. 147, tav. LX. 148. OR
g 27,43
mm 36
h 9 inv. 4136.
Tiberio con Augusto divinizzato Sesterzio D/ n DIVVS AVGVSTVS o PATER Augusto, con corona radiata sul capo, seduto in trono verso s., tiene ramo nella d. e scettro verticale nella s.; davanti, altare. R/ X TI CAESAR DIVI AVG F AVGVST P M TR POT XXIIII Al centro, S C. Bibl.: RIC I2, p. 97, n. 49; BMCRE I, p. 130, nn. 74-75, tav. 23.17 (n. 75; R/ DIVVS AVGVSTVS PATER); BNCMER II, p. 45, nn. 50-51, tav. III; SNR Milano I.1, pp. 176, 178, nn. 139-146 (per errore, datazione 21-22 d.C.), tavv. LIX-LX. 149. OR g 27,28 mm 37 h 6 inv. 657. Note: esemplare dubbio, rilavorato. Druso Minore Sesterzio D/ Anepigrafe Busti affrontati dei figli di Druso Minore (Tiberio e Germanico Gemello) su cornucopie incrociate; al centro, caduceo. R/ X DRVSVS CAESAR TI AVG F DIVI AVG N PONT TR POT II Al centro, S C. Bibl.: RIC I2, p. 97, n. 42, tav. 11; BMCRE I, p. 133, nn. 95-97, tav. 24.6 (n. 95); BNCMER II, p. 47, nn. 72-73, tav. IV; SNR Milano I.1, p. 166 (per errore, datazione 21-22 d.C.), nn. 61-70, tav. LIV. 150. OR g 27,07 mm 36 h 12 inv. 1646. R/ DRVSVS CAESAR TI AVG F [DIVI AVG] N PONT TR POT II; S C. Dupondio D/ l PIETAS Busto femminile (Livia/Pietas?) verso d., con capo velato e diademato. R/ X DRVSVS CAESAR TI AVGVSTI F TR POT ITER Al centro, S C. Bibl.: RIC I2, p. 97, n. 43, tav. 11 (D/); BMCRE I, p. 133, n. 98, tav. 24.7 (R/ PIETAS); BNCMER II, p. 48, nn. 74-77, tavv. IV-V; SNR Milano I.1, p. 168, nn. 71-76 (per errore, datazione 21-22 d.C.), tav. LV. 151. OR
g 14,24
mm 28
h6
inv. 3794.
70
Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
152. OR g 13,17 mm 28 h 12 D/ [PIETAS]. Tracce delle lettere. 153. OR
g 13,04
mm 29
h6
inv. 3834. inv. 6653.
Asse D/ V DRVSVS CAESAR TI AVG F DIVI AVG N Testa di Druso Minore verso s., a capo scoperto. R/ X PONTIF TRIBVN POTEST ITER Al centro, S C. Bibl.: RIC I2, p. 97, n. 45, tav. 11 (D/); BMCRE I, p. 134, nn. 99-101, tav. 24.8 (n. 99 D/); BNCMER II, p. 48, nn. 78-82, tav. V; SNR Milano I.1, pp. 170, 172, 174, nn. 97-120 (per errore, datazione 21-22 d.C.), tavv. LVI-LVIII. 154. Æ g 10,69 mm 30 h 12 inv. 676. D/ DRVS[VS] CAESAR TI AVG F DIVI AVG N. 155. Æ
g 10,45
mm 30
h 6 inv. 3836.
Zecca di Roma c. 22/3-26 (?) d.C. Augusto divinizzato Dupondio D/ V DIVVS AVGVSTVS PATER Testa di Augusto verso s., con corona radiata sul capo. R/ S C entro corona di quercia. Bibl.: RIC I2, p. 99, n. 79, tav. 12 (D/); BMCRE I, p. 141, nn. 143-145, tav. 26.1 (n. 143); BNCMER II, p. 56, nn. 150-156 (emissioni non datate), tavv. IX-X; SNR Milano I.1, pp. 180, 182, nn. 163-170, tavv. LXI-LXII. 156. OR
g 13,33
mm 28,5
h 12
inv. 662.
Zecca di Roma c. 22/3-30 (?) d.C. Augusto divinizzato Asse D/ V DIVVS AVGVSTVS PATER Testa di Augusto verso s., con corona radiata sul capo. R/ PROVIDENT (in esergo); S – C Recinto dell’ara Providentiae, con porta a doppio battente. Bibl.: RIC I2, p. 99, n. 81; BMCRE I, p. 141, nn. 146-150, tavv. 25.12, 26.2 (nn. 146, 149); BNCMER II, p. 54, nn. 131-134 (datazione: 31-37 d.C.), tav. VIII; SNR Milano I.1, pp. 182, 184, 186, 188, 190, nn. 171-236, tavv. LXII-LXVI.
Catalogo delle monete altoimperiali (Augusto-Domiziano)
157. Æ g 11,21
mm 31
h6
71
inv. 3887.
158. Æ g 10,72 mm 26 h 6 inv. 3823. D/ [D]IVVS AVGVSTVS PATER. 159. Æ g 10,31 mm 27 Note: esemplare forato. 160. Æ g 9,48
mm 30
h7 h6
inv. 634. inv. 635.
Zecca di Roma 34-35 d.C. Sesterzio D/ DIVO / AVGVSTO / S P Q R Augusto, con corona radiata sul capo, seduto in trono su quadriga di elefanti verso s., tiene ramo nella d. e scettro verticale nella s. R/ X TI CAESAR DIVI AVG F AVGVST P M TR POT XXXVI Al centro, S C. Bibl.: RIC I2, p. 98, n. 56, tav. 12 (D/); BMCRE I, p. 134, n. 102, tav. 24.9 (R/ DIVO AVGVSTO S P Q R); BNCMER II, pp. 48-49, nn. 84-85, tav. V; SNR Milano I.1 –. 161. OR g 23,16 mm 33 h 1 inv. 636. R/ [TI C]AESAR DI[V]I AVG F [AVGVST P M T]R POT XXX[VI]; S C. Note: sebbene lo stato di conservazione dell’esemplare non consenta un’attribuzione certa della moneta alla serie, l’integrazione proposta per il numerale della tribunicia potestas di Tiberio (XXXVI) appare comunque probabile (per l’emissione della serie TR POT XXXVII, cfr. RIC I2, p. 98, n. 68). Asse D/ V TI CAESAR DIVI AVG F AVGVST IMP VIII Testa di Tiberio verso s., con corona di alloro sul capo. R/ X PONTIF MAXIM TRIBVN POTEST XXXVI; S – C Caduceo alato. Bibl.: RIC I2, p. 98, n. 53; BMCRE I, p. 135, nn. 106-107, tav. 24.11; BNCMER II –; SNR Milano I.1, p. 196, n. 275, tav. LXIX. 162. Æ g 10,14 mm 27 h 12 inv. 1645. D/ [TI CAES]AR DIVI AVG F [AVGVS]T IMP VIII. R/ PONTIF MA[XIM TRIBV]N POTEST XXXVI; S C.
Zecca di Roma 35-36 d.C. Sesterzio D/ j DIVO AVGVSTO S P Q R Scudo entro corona di quercia sorretta da due capricorni; sotto, globo; sullo scudo iscrizione OB / CIVES /SER.
72
Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
R/ X TI CAESAR DIVI AVG F AVGVST P M TR POT XXXVII Al centro, S C. Bibl.: RIC I2, p. 98, n. 63; BMCRE I, p. 136, nn. 109-112, tav. 24.12 (n. 109); BNCMER II, pp. 50-51, nn. 9399, tav. VI; SNR Milano I.1, p. 202, nn. 312-320, tav. LXXII. 163. OR g 27,67 mm 34 h 12 inv. 637. D/ DIV[O] AVGVSTO S P Q R; OB [CIVES] SER. R/ TI CAE[S]AR DIVI AVG F AVGVST P M TR POT XXXVII; S C. Note: esemplare forato, di dubbia autenticità (fusione?). 164. OR g 26,51 mm 34 h 7 inv. 3825. R/ TI CAESA[R DIVI AVG F AVGVST P]M TR POT XXXVII; S C. 165. OR g 25,03 mm 34 h 1 inv. 6646. D/ DIV[O A]VGVSTO [S P] Q R; [OB CIVES SER]. R/ TI CAESAR DIVI AVG F [AVGVST P M] TR POT XXXVII; S C. Note: contromarca NCAPR sul rovescio.
Asse D/ V TI CAESAR DIVI AVG F AVGVST IMP VIII Testa di Tiberio verso s., con corona di alloro sul capo. R/ y PONTIF MAX TR POT XXXVII; S – C Timone davanti a globo decorato con fascia trasversale; in basso, a d., globetto. Bibl.: RIC I2, p. 98, n. 58, tav. 12; BMCRE I, p. 138, nn. 117-119, tav. 25.1 (n. 117); BNCMER II, p. 52, n. 109, tav. VII; SNR Milano I.1, p. 196, nn. 276-285, tav. LXIX. 166. Æ g 8,92 mm 27 h 6 inv. 6651. D/ [TI C]AESAR DIVI AVG F AVGVST [IMP VIII]. R/ [P]ONTIF MAX TR POT XXXVII; S C. Asse D/ V TI CAESAR DIVI AVG F AVGVST IMP VIII Testa di Tiberio verso s., con corona di alloro sul capo. R/ X PONTIF MAXIM TRIBVN POTEST XXXVII; S – C Caduceo alato. Bibl.: RIC I2, p. 98, n. 59; BMCRE I, p. 138, nn. 120-124; BNCMER II, p. 51, nn. 103-107, tav. VI; SNR Milano I.1, p. 198, nn. 286-298, tav. LXX. 167. Æ g 10,89 mm 27,5 h 6 inv. 6647. D/ [TI] CAESAR DIVI AVG F AVGVST IMP [VIII].
Zecca di Roma 36-37 d.C. Sesterzio D/ Anepigrafe Quadriga trainata da cavalli verso d.
Catalogo delle monete altoimperiali (Augusto-Domiziano)
73
R/ X TI CAESAR DIVI AVG F AVGVST P M TR POT XXXIIX Al centro, S C. Bibl.: RIC I2, p. 98, n. 66; BMCRE I, p. 139, nn. 130-131, tav. 25.3 (R/ quadriga); BNCMER II, p. 52, nn. 116117, tav. VII; SNR Milano I.1, pp. 204, 206, nn. 335-339, tavv. LXXIII-LXXIV. 168. OR g 26,70 mm 34 Note: esemplare rilavorato.
h6
inv. 653.
Sesterzio D/ Anepigrafe Tempio esastilo; all’interno, statua centrale di Concordia seduta verso s.; ai lati esterni, statue di Ercole e Mercurio stanti; sopra il frontone, statue di Giove, Giunone e Minerva, affiancate da Victoriae e da altre figure. R/ X TI CAESAR DIVI AVG F AVGVST P M TR POT XXXIIX Al centro, S C. Bibl.: RIC I2, p. 98, n. 67, tav. 12; BMCRE I, p. 139, nn. 132-134, tav. 25.4-5, 25.7 (nn. 132-134 R/ tempio esastilo); BNCMER II, p. 53, nn. 119-121, tav. VII; SNR Milano I.1, p. 206, nn. 345-348, tav. LXXIV. 169. OR g 21,01 mm 36 h 8 inv. 6644. R/ [TI C]A[ESAR] DIVI AVG F AVGVST P M TR POT XXXII[X]; S C. Sesterzio D/ DIVO / AVGVSTO / S P Q R (in alto) Augusto, con corona radiata sul capo, seduto in trono su quadriga di elefanti verso s., tiene ramo nella d. e scettro verticale nella s. R/ X TI CAESAR DIVI AVG F AVGVST P M TR POT XXXIIX Al centro, S C. Bibl.: RIC I2, p. 98, n. 68; BMCRE I, pp. 138-139, nn. 125-128, tav. 25.2 (R/ DIVO AVGVSTO S P Q R); BNCMER II, p. 52, nn. 111-114, tav. VII; SNR Milano I.1, p. 206, nn. 340-344, tav. LXXIV. 170. OR g 27,66 mm 34 h 6 D/ [DIVO] AVGVSTO S P Q R.
inv. 3868.
171. OR g 24,14 mm 35 h 6 inv. 6645. D/ [DIVO AVGVSTO S P Q R]. Note: contromarca NCAPR (appena visibile) sul rovescio. Asse D/ V TI CAESAR DIVI AVG F AVGVST IMP VIII Testa di Tiberio verso s., con corona di alloro sul capo. R/ y PONTIF MAX TR POT XXXIIX; S – C Timone davanti a globo decorato con fascia trasversale; in basso, a d., globetto. Bibl.: RIC I2, p. 98, n. 64; BMCRE I, p. 139, n. 135; BNCMER II, p. 53, n. 122, tav. VII; SNR Milano I.1, p. 204, nn. 323-326, tav. LXXIII. 172. Æ g 11,52 mm 28,5 h 7 inv. 6595. D/ [TI CAESAR DIV]I AVG [F AVGVST IMP VIII]. R/ PONTIF MAX TR POT XXXII[X]; S C.
74
Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
Zecca di Roma c. 34-37 d.C. Augusto divinizzato Asse D/ V DIVVS AVGVSTVS PATER Testa di Augusto verso s., con corona radiata sul capo. R/ S – C Aquila, stante su globo, con testa rivolta a d. e ali semispiegate. Bibl.: RIC I2, p. 99, n. 82, tav. 12 (R/); BMCRE I, p. 142, nn. 155-156, tav. 26.5 (n. 155); BNCMER II, p. 55, nn. 136-138, tav. VIII; SNR Milano I.1, pp. 190, 192, nn. 237-254, tavv. LXVI-LXVII. 173. Æ g 11,59
mm 28
h 12
inv. 633.
174. Æ g 10,92 mm 29 h 12 inv. 3889. D/ DIVVS A[VGVST]VS PATER. 175. Æ g 10,55 mm 27,5 h 12 inv. 6597. D/ [DIVVS AVGVSTV]S PATE[R]. R/ [S] C. 176. Æ g 9,89 mm 25 h 1 inv. 3817. D/ DIVVS AVGVSTVS PATE[R]. Asse D/ V DIVVS AVGVSTVS PATER Testa di Augusto verso s., con corona radiata sul capo. R/ S – C Fulmine alato. Bibl.: RIC I2, p. 99, n. 83, tav. 12 (R/); BMCRE I, p. 142, nn. 157-158, tav. 26.4 (n. 158); BNCMER II, p. 55, nn. 141-143, tav. IX; SNR Milano I.1, pp. 192, 194, nn. 255-270, tavv. LXVII-LXVIII. 177. Æ g 12,83 mm 28,5 h 6 inv. 3886. D/ DIV[VS] AV[GVST]VS P[AT]ER. 178. Æ g 10,80
mm 27
179. Æ g 10,27 mm 27,5 Note: esemplare forato.
h 12 h 12
inv. 661. inv. 6619.
ESEMPLARI DI CLASSIFICAZIONE INCERTA
Zecca di Roma c. 34-36 d.C. Asse D/ V TI CAESAR DIVI AVG F AVGVST IMP VIII
Catalogo delle monete altoimperiali (Augusto-Domiziano)
75
Testa di Tiberio verso s., con corona di alloro sul capo. R/ y PONTIF MAX TR POT XXXVI(I); S – C Timone davanti a globo decorato con fascia trasversale; in basso, a d., globetto. Bibl.: cfr. RIC I2, p. 97, n. 52 (R/ TR POT XXXVI; datazione: 34-35 d.C.); p. 98, n. 58 (R/ TR POT XXXVII; datazione: 35-36 d.C.). 180. Æ g 10,45 mm 27 h 12 inv. 6648. D/ TI CAE[S]AR DIVI AVG F AVGV[ST IMP] VII[I]. R/ PONTIF MAX TR POT XXXVI[I?]; S C.
Zecca di Roma c. 34-37 d.C. Asse D/ V TI CAESAR DIVI AVG F AVGVST IMP VIII Testa di Tiberio verso s., con corona di alloro sul capo. R/ X PONTIF MAXIM TRIBVN POTEST XXXVI (o XXXVII, XXXIIX); S – C Caduceo alato. Bibl.: cfr. RIC I2, p. 98, n. 53 (R/ TRIBVN POTEST XXXVI; datazione: 34-35 d.C.); p. 98, n. 59 (R/ TRIBVN POTEST XXXVII; datazione: 35-36 d.C.); p. 98, n. 65 (R/ TRIBVN POTEST XXXIIX; datazione: 36-37 d.C.). 181. Æ g 10,37 mm 28 h 6 inv. 3865. R/ [PONT]IF MAXIM TRIBVN POTEST X[XX – – –]; S C.
76
Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
3. GAIO
Zecca di Roma 37-38 d.C. Gaio Sesterzio D/ V C CAESAR AVG GERMANICVS PON M TR POT Testa di Gaio verso s., con corona di alloro sul capo. R/ ADLOCVT (sopra) COH (in esergo) A d., Gaio, stante verso s. su basso podio, protende la d. verso cinque soldati. Bibl.: RIC I2, p. 110, n. 32; BMCRE I, p. 151, nn. 33-35, tav. 28.3 (n. 33); BNCMER II, p. 65, nn. 45-46, tav. XIII; SNR Milano I.2, p. 250, nn. 14-19, tav. LXXVII. 182. OR
g 26,42
mm 34,5
h6
inv. 3785.
Sesterzio D/ V C CAESAR AVG GERMANICVS P M TR POT; PIETAS (in esergo) Pietas, con capo velato, seduta in trono verso s., tiene patera nella d.; braccio s. appoggiato su statua di piccole dimensioni. R/ DIVO – AVG; S – C Tempio esastilo inghirlandato, sormontato da quadriga; davanti, Gaio, con capo velato, stante verso s., sacrifica su altare, con patera nella d.; a s., vittimario con toro, e a d., assistente al sacrificio con patera. Bibl.: RIC I2, p. 111, n. 36, tav. 13; BMCRE I, p. 153, nn. 41-43, tav. 28.6 (n. 41); BNCMER II, p. 66, n. 51, tav. XIV; SNR Milano I.2, p. 254, n. 44, tav. LXXIX. 183. OR g 25,43 mm 35 R/ DIVO AV[G]; S C.
h6
inv. 682.
Sesterzio D/ V C CAESAR AVG GERMANICVS PON M TR POT Testa di Gaio verso s., con corona di alloro. R/ S P Q R / P P / OB CIVES / SERVATOS Iscrizione disposta su quattro linee entro corona di quercia. Bibl.: RIC I2, p. 111, n. 37; BMCRE I, p. 152, nn. 38-40, tav. 28.5 (n. 38); BNCMER II, p. 66, n. 50, tav. XIII; SNR Milano I.2, pp. 254, 256, nn. 45-49, tavv. LXXIX-LXXX. 184. OR g 24,31 mm 33 h 7 inv. 3783. D/ C CAESAR AVG GERMANICVS [P]ON M TR POT. 185. OR g 23,88 mm 33,5 h 6 inv. 5224. D/ C [C]AESAR [AV]G GERMANICV[S PON M TR POT]. Asse D/ V C CAESAR AVG GERMANICVS PON M TR POT Testa di Gaio verso s., a capo scoperto. R/ VESTA (in alto); S – C Vesta, con capo velato, seduta in trono verso s., tiene patera nella d. e scettro trasversale nella s.
Catalogo delle monete altoimperiali (Augusto-Domiziano)
77
Bibl.: RIC I2, p. 111, n. 38; BMCRE I, p. 154, nn. 45-48, tav. 29.2 (n. 46); BNCMER II, pp. 67-68, nn. 54-72, tavv. XIV-XV; SNR Milano I.2, pp. 256, 258, 260, nn. 51-79, tavv. LXXX-LXXXII. 186. Æ
g 12,07
mm 29
h 7 inv. 3859.
187. Æ
g 11,48
mm 30
h 7 inv. 2737.
188. Æ
g 11,11
mm 29
h 7 inv. 6658.
189. Æ g 9,90 mm 27 h 3 inv. 3910. D/ [C C]AESAR AVG GERMANICVS PON M TR PO[T]. 190. Æ
g 9,07
mm 28
h7
inv. 3819.
191. Æ g 7,55 mm 27 h 6 inv. 6127. D/ C C[AE]S[A]R AVG GERMANI[CVS P]O[N] M [TR P]O[T]. R/ [VE]STA; S C. Note: esemplare da rinvenimento locale (“pozzo stratigrafico a sud-ovest di Ravenna”).
Gaio con Nerone e Druso Cesari Dupondio D/ j NERO ET DRVSVS CAESARES Nerone e Druso Cesari su cavalli al galoppo verso d. R/ X C CAESAR AVG GERMANICVS PON M TR POT Al centro, S C. Bibl.: RIC I2, p. 110, n. 34; BMCRE I, p. 154, n. 44, tav. 29.1; BNCMER II, p. 67, nn. 52-53, tav. XIV; SNR Milano I.2, p. 252, nn. 23-29, tav. LXXVIII. 192. OR g 17,79 mm 28 h 12 inv. 3852. D/ NERO ET DRVS[VS CAESARES]. R/ C CAESAR AVG GERMANICVS [P]ON M TR POT; S C. Note: esemplare di dubbia autenticità (fusione?). 193. OR
g 13,58
mm 29
h6
inv. 6657.
Gaio con Germanico Asse D/ V GERMANICVS CAESAR TI AVGVST F DIVI AVG N Testa di Germanico verso s., a capo scoperto. R/ X C CAESAR AVG GERMANICVS PON M TR POT Al centro, S C. Bibl.: RIC I2, p. 110, n. 35; BMCRE I, pp. 154-155, nn. 49-51 (emissione ufficiale) e nn. 52-53 (emissioni imitative), tav. 29.3-5 (nn. 49, 52, 53 D/); BNCMER II, pp. 68-69, nn. 73-76, tav. XV; SNR Milano I.2, pp. 252, 254, nn. 30-43, tavv. LXXVIII-LXXIX. 194. Æ g 10,50 mm 28 h 6 inv. 6655. D/ GERMANICVS CAESAR TI AVGVS[T F DIVI AV]G [N]. R/ C CAESAR AVG GERMANICVS PO[N M TR P]OT; S C.
78
Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
Zecca di Roma 39 d.C. Quadrante D/ V C CAESAR DIVI AVG PRON AVG; S – C Pileus. R/ X PON M TR P III P P COS DES III Al centro, R R C. Bibl.: RIC I2, p. 111, n. 39, tav. 14; BMCRE I, p. 155, nn. 56-57, tav. 29.10 (n. 57); BNCMER II, p. 71, nn. 9899, tav. XVI; SNR Milano I.2, p. 260, nn. 80-82, tav. LXXXII. 195. Æ
g 2,67
mm 17
h 6 inv. 6662.
Zecca di Roma 39-40 d.C. Gaio Asse D/ V C CAESAR DIVI AVG PRON AVG P M TR P III P P Testa di Gaio verso s., a capo scoperto. R/ VESTA (in alto); S – C Vesta, con capo velato, seduta in trono verso s., tiene patera nella d. e scettro trasversale nella s. Bibl.: RIC I2, p. 111, n. 47, tav. 14; BMCRE I, p. 156, n. 59, tav. 29.7 (D/); BNCMER II, p. 72, n. 105, tav. XVI; SNR Milano I.2, p. 262, 264, nn. 103-108, tavv. LXXXIII-LXXXIV. 196. Æ g 9,64 mm 28,5 h 6 inv. 6660. D/ C CAESAR DIVI AVG PRON AV[G P M] TR P III P P. R/ VEST[A]; S C.
Gaio con Germanico Asse D/ V GERMANICVS CAESAR TI AVG F DIVI AVG N Testa di Germanico verso s., a capo scoperto. R/ X C CAESAR DIVI AVG PRON AVG P M TR P III P P Al centro, S C. Bibl.: RIC I2, p. 111, n. 43 corr.; BMCRE I, p. 156, n. 60, tav. 29.6 (D/); BNCMER II, p. 72, n. 106, tav. XVI; SNR Milano I.2, p. 260, n. 88 corr., tav. LXXXII. 197. Æ
g 11,34
mm 29,5
h7
inv. 680.
Catalogo delle monete altoimperiali (Augusto-Domiziano)
79
Zecca di Roma 40 d.C. Gaio con Germanico Denario D/ U C CAESAR AVG PON M TR POT III COS III Testa di Gaio verso d., con corona di alloro sul capo. R/ U GERMANICVS CAES P C CAES AVG GERM Testa di Germanico verso d., a capo scoperto. Bibl.: RIC I2, p. 109, n. 26; BMCRE I, p. 149, n. 28, tav. 27.23; BNCMER II, p. 64, nn. 34-36 (zecca di Lugdunum), tav. XII; SNR Milano I.2 –. 198. AR g 3,12 mm 17 h 6 inv. 596. D/ C CAESAR AVG PON [M TR P] III COS III. R/ GERM[ANICVS CAE]S P C CAES AVG GERM.
Zecca di Roma 40-41 d.C. Gaio Sesterzio D/ V C CAESAR DIVI AVG PRON AVG P M TR P IIII P P Testa di Gaio verso s., con corona di alloro. R/ S P Q R / P P / OB CIVES / SERVATOS Iscrizione disposta su quattro linee entro corona di quercia. Bibl.: RIC I2, p. 111, n. 53; BMCRE I –; BNCMER II, p. 73, nn. 116-117, tav. XVII; SNR Milano I.2, p. 268, nn. 146-148, tav. LXXXVI. 199. OR g 27,46 mm 35 h 6 inv. 3784. D/ C CAESAR DIVI AVG PRON AVG [P] M [TR] P IIII P P. Asse D/ V C CAESAR DIVI AVG PRON AVG P M TR P IIII P P Testa di Gaio verso s., a capo scoperto. R/ VESTA (in alto); S – C Vesta, con capo velato, seduta in trono verso s., tiene patera nella d. e scettro trasversale nella s. Bibl.: RIC I2, p. 111, n. 54; BMCRE I, p. 158, nn. 72-73, tav. 30.1 (n. 72); BNCMER II, p. 73, nn. 121-122, tav. XVII; SNR Milano I.2, pp. 268, 270, nn. 149-154, tavv. LXXXVI-LXXXVII. 200. Æ g 9,60 mm 29 h 6 inv. 6659. D/ C CAESAR DIVI AVG PRON AVG P [M T]R P IIII P P. R/ [VESTA]; S C. Quadrante D/ V C CAESAR DIVI AVG PRON AVG; S – C
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Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
Pileus. R/ X PON M TR P IIII P P COS TERT Al centro, R R C. Bibl.: RIC I2, p. 111, n. 52; BMCRE I, p. 157, nn. 64-66, tav. 29.9 (n. 64); BNCMER II, p. 72, nn. 109-114, tav. XVII; SNR Milano I.2, pp. 266, 268, nn. 125-145, tavv. LXXXV-LXXXVI. 201. Æ
g 3,59
mm 19
h6
inv. 4014.
202. Æ
g 3,17
mm 18
h7
inv. 6661.
203. Æ
g 2,82
mm 18
h6
inv. 4007.
Gaio con Nerone e Druso Cesari Dupondio D/ j NERO ET DRVSVS CAESARES Nerone e Druso Cesari su cavalli al galoppo verso d. R/ X C CAESAR DIVI AVG PRON AVG P M TR P IIII P P Al centro, S C. Bibl.: RIC I2, p. 111, n. 49 corr., tav. 14; BMCRE I, pp. 157-158, nn. 70-71, tav. 30.2 (n. 70); BNCMER II, p. 73, n. 120, tav. XVII; SNR Milano I.2, p. 264, nn. 111-114, tav. LXXXIV. 204. OR g 16,68 mm 30 Note: esemplare forato.
h6
inv. 681.
Zecca di Roma 37-41 d.C. Agrippina Maggiore Sesterzio D/ V AGRIPPINA M F MAT C CAESARIS AVGVSTI Busto drappeggiato di Agrippina Maggiore verso d. R/ S P Q R (in alto) MEMORIAE / AGRIPPINAE (sopra, a s.) Carpentum trainato verso s. da due mule. Bibl.: RIC I2, p. 112, n. 55, tav. 14; BMCRE I, p. 159, nn. 81-87, tav. 30.4-6 (nn. 83, 84, 85); BNCMER II, pp. 74-75, nn. 128-131, tav. XVIII; SNR Milano I.2, pp. 270, 272, nn. 159-167, tavv. LXXXVII-LXXXVIII. 205. OR
g 26,38
mm 35
h6
inv. 594.
Augusto divinizzato Dupondio D/ j DIVVS AVGVSTVS; S – C Testa di Augusto verso s., con corona radiata sul capo. R/ V CONSENSV SENAT ET EQ ORDIN P Q R
Catalogo delle monete altoimperiali (Augusto-Domiziano)
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Gaio, con corona di alloro sul capo, seduto verso s. su sella curulis, tiene ramo nella d. e globo (?) nella s. Bibl.: RIC I2, p. 112, n. 56, tav. 14; BMCRE I, p. 160, nn. 88-92, tav. 30.7 (n. 90); BNCMER II, p. 75, nn. 134139, tav. XVIII; SNR Milano I.2, p. 272, nn. 168-175, tav. LXXXVIII. 206. OR
g 15,47
mm 29
h6
inv. 659.
Germanico Dupondio D/ GERMANICVS / CAESAR (in alto) Germanico, stante su quadriga di cavalli verso d., tiene scettro sormontato da aquila nella s. R/ SIGNIS – RECEPT / DEVICTIS – GERM; S – C Germanico, in abito militare, stante verso s., solleva la d. e tiene scettro sormontato da aquila nella s. Bibl.: RIC I2, p. 112, n. 57, tav. 14; BMCRE I, pp. 160-161, nn. 93-100, tav. 30.9-10 (nn. 94-95); BNCMER II, pp. 76-77, nn. 140-151 (emissione ufficiale) e n. 152 (emissione di fabbricazione locale), tav. XIX; SNR Milano I.2, pp. 272, 274, 276, nn. 176-198, tavv. LXXXVIII-XC. 207. OR g 15,73 mm 30 h 7 inv. 679. D/ GERMANICV[S] CAESAR. R/ SIGNIS RECE[PT] DEVICTI[S] GE[RM]; S C. 208. OR g 11,67 mm 28 h 6 inv. 3847. D/ GERMANI[CVS] CAESAR. R/ [S]IGN[I]S R[E]CE[P]T [DEVICT]IS GERM; S C. Note: esemplare di imitazione (?). Agrippa Asse D/ n M AGRIPPA L o F COS III Testa di Agrippa verso s., con corona rostrata sul capo. R/ S – C Nettuno, stante verso s., in nudità e con mantello sulle braccia, tiene delfino nella d. e tridente verticale nella s. Bibl.: RIC I2, p. 112, n. 58, tav. 14; BMCRE I, pp. 142-143, nn. 161-168 (attribuzione: Tiberio, emissioni non datate), tav. 26.7 (n. 161); BNCMER II, pp. 69-71, nn. 77-97, tavv. XV-XVI; SNR Milano I.2, pp. 276. 278, 280, nn. 199-235, tavv. XC-XCII. 209. Æ
g 11,65
mm 32
h 7 inv. 4118.
210. Æ g 10,86 mm 30 h 7 inv. 6643. D/ M AGRIPPA L [F C]OS III. 211. Æ g 10,79 mm 27,5 h 6 D/ M AGRIPPA L F COS II[I].
inv. 4128.
212. Æ g 10,71 mm 29 h 6 D/ M AGRIPPA L F COS [III].
inv. 4175.
213. Æ
g 10,41
mm 28
h6
inv. 3831.
214. Æ
g 10,07
mm 30
h6
inv. 4147.
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Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
215. Æ
g 9,84
mm 29,5
216. Æ
g 9,59
mm 29
h7 h6
inv. 3832. inv. 4135.
217. Æ g 5,85 mm 26 h 6 inv. 6116. D/ M AGRIPPA L [F COS I]II. Note: esemplare da rinvenimento necropoli romana “Le Palazzette” (Ravenna), 1970, tomba 71.
Catalogo delle monete altoimperiali (Augusto-Domiziano)
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4. CLAUDIO
Zecca di Roma 41-43 (?) d.C. 25 gennaio-3 dicembre 41 d.C. Quadrante D/ X TI CLAVDIVS CAESAR AVG Modio. R/ X PON M TR P IMP COS DES IT Al centro, S C. Bibl.: RIC I2, p. 126, n. 84; BMCRE I, p. 189, nn. 179-180; BNCMER II, pp. 99-100, nn. 185-190, tav. XXVI; SNR Milano I.2, pp. 300, 302, nn. 2-29, tavv. XCIII-XCIV. 218. Æ
g 3,60
mm 18
219. Æ
g 3,57
mm 18,5
220. Æ
g 2,99
mm 19
h7 h7 h8
inv. 5144. inv. 3617. inv. 5154.
221. Æ g 2,30 mm 17 h 6 inv. 6578. D/ [TI CLAVDIVS CAESAR AVG]. R/ [PON M TR P IMP] COS D[E]S I[T]. Quadrante D/ X TI CLAVDIVS CAESAR AVG; P N R Mano che regge bilancia. R/ X PON M TR P IMP COS DES IT Al centro, S C. Bibl.: RIC I2, p. 126, n. 85, tav. 16; BMCRE I, p. 189, nn. 174-178, tav. 35.13 (n. 174); BNCMER II, p. 99, nn. 181-184, tav. XXVI; SNR Milano I.2, pp. 302, 304, nn. 30-46, tavv. XCIV-XCV. 222. Æ g 3,44 mm 18 h 6 inv. 6679. D/ TI CLAVDIVS CAESA[R] AVG; P N R. 223. Æ g 2,36 mm 18 h 7 inv. 5142. D/ TI CLA[VD]IVS CAESAR AVG; P N R. R/ PO[N] M TR P IMP COS DES IT.
1-4 gennaio 42 d.C. Quadrante D/ X TI CLAVDIVS CAESAR AVG; P N R Mano che regge bilancia. R/ X PON M TR P IMP COS II Al centro, S C.
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Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
Bibl.: RIC I2, p. 126, n. 89, tav. 16; BMCRE I –; BNCMER II, p. 100, n. * (datazione: 1-6 gennaio 42 d.C.; assente in BN); SNR Milano I.2 –. 224. Æ
g 3,18
mm 16,5
h 6 inv. 2742.
5 gennaio-31 dicembre 42 d.C. Quadrante D/ X TI CLAVDIVS CAESAR AVG Modio. R/ X PON M TR P IMP P P COS II Al centro, S C. Bibl.: RIC I2, p. 126, n. 90; BMCRE I, p. 190, nn. 182-184, tav. 35.14 (n. 182); BNCMER II, p. 100, nn. 195197 (42 d.C., dopo il 12 gennaio), tav. XXVI; SNR Milano I.2, pp. 334, 336, nn. 247-265, tavv. CX-CXI. 225. Æ
g 3,14
mm 18
226. Æ
g 2,38
mm 16,5
h5
inv. 5151.
h 12
inv. 6680.
Zecca di Roma 46-47 d.C. Aureo D/ U TI CLAVD CAESAR AVG P M TR P VI IMP XI Testa di Claudio verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n PACI o AVGVSTAE Nemesis, alata, in movimento verso d., solleva un lembo del drappeggio con la d. e tiene caduceo alato nella s.; in basso, a d., serpente. Bibl.: RIC I2, p. 123, n. 38; BMCRE I, p. 170, n. 39, tav. 31.27; BNCMER II, p. 85, nn. 49-50 (zecca di Lugdunum), tav. XXI; SNR Milano I.2, p. 360, n. 423, tav. CXXIII. 227. AV
g 7,72
mm 20
h6
inv. 2738.
Denario D/ U TI CLAVD CAESAR AVG P M TR P VI IMP XI Testa di Claudio verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n PACI o AVGVSTAE Nemesis, alata, in movimento verso d., solleva un lembo del drappeggio con la d. e tiene caduceo alato nella s.; in basso, a d., serpente. Bibl.: RIC I2, p. 123, n. 39; BMCRE I, p. 170, nn. 40-41, tav. 32.1 (n. 40); BNCMER II, p. 86, n. 51, tav. XXI; SNR Milano I.2 –. 228. AR g 3,46 mm 18 h 6 inv. 3844. D/ T[I CLAVD CAESAR AVG P M TR P] VI IMP XI.
Catalogo delle monete altoimperiali (Augusto-Domiziano)
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Zecca di Roma c. 41-50 d.C. Claudio Sesterzio D/ V TI CLAVDIVS CAESAR AVG P M TR P IMP Testa di Claudio verso d., con corona di alloro sul capo. R/ EX S C / OB / CIVES / SERVATOS Legenda disposta su quattro linee entro corona di quercia. Bibl.: RIC I2, p. 128, n. 96; BMCRE I, p. 181, nn. 115-116 (datazione: 41 d.C.), tav. 34.9 (n. 115); BNCMER II, pp. 96-97, nn. 152-161 (datazione: 41-42 d.C.), tavv. XXIV-XXV; SNR Milano I.2, pp. 316, 318, nn. 131144, tavv. CI-CII. 229. OR g 25,73 mm 36 h 7 inv. 6670. D/ [TI] CLAVD[IVS C]AESAR AVG [P M TR P IMP]. R/ EX S C OB CIVES SERV[A]TOS. Note: contromarca [P]ROB sul dritto. 230. OR g 25,61 mm 36 h 6 inv. 3908. D/ [TI CLA]VDIVS CAESAR AVG [P M TR P IMP]. Note: contromarca PROB sul dritto. 231. OR g 25,24 mm 37 h 7 inv. 6669. D/ [TI CLAVDIV]S CAESAR AVG P M [TR P IM]P. R/ [EX] S C OB CIVES SERVATOS. Note: contromarca NCAPR sul dritto. 232. OR g 25,11 mm 37,5 h 6 inv. 6668. D/ [TI CLAV]DIVS CAESAR AVG P M TR [P] IMP. 233. OR g 21,20 mm 34 h 7 inv. 3846. D/ [TI C]LAVDIVS CAESAR AVG P M TR P IMP. Note: contromarca PROB sul dritto. Sesterzio D/ V TI CLAVDIVS CAESAR AVG P M TR P IMP Testa di Claudio verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n SPES o AVGVSTA; S C (in esergo) Spes, elmata, in movimento verso s., tiene fiore nella d. e solleva lembo della veste con la s. Bibl.: RIC I2, p. 128, n. 99, tav. 16; BMCRE I, p. 182, nn. 124-128 (datazione: 41 d.C.), tav. 34.11 (n. 124); BNCMER II, p. 98, nn. 165-173 (datazione: 41-42 d.C.), tav. XXV; SNR Milano I.2, pp. 322, 324, 326, 328, nn. 171-206 (datazione: 41-42 d.C.), tavv. CIV-CVII. 234. OR g 27,12 mm 24 h 7 inv. 3891. D/ TI CLAVDIVS CAESAR AVG P M TR [P I]MP. R/ SPES [AVG]VSTA; S C. 235. OR
g 26,62
mm 35
h 6 inv. 3845.
Dupondio D/ V TI CLAVDIVS CAESAR AVG P M TR P IMP
86
Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
Testa di Claudio verso s., a capo scoperto. R/ n CERES o AVGVSTA; S C (in esergo) Ceres, con capo velato, seduta in trono verso s., tiene due spighe nella d. e torcia nella s. Bibl.: RIC I2, p. 127, n. 94; BMCRE I, p. 183, nn. 136-137 (datazione: 41 d.C.), tav. 35.1 (n. 137); BNCMER II, p. 98, nn. 174-175 (datazione: 41-42 d.C.), tav. XXV; SNR Milano I.2, pp. 310, 312, 314, nn. 90-110 (datazione: 41-42 d.C.), tavv. XCVIII-C. 236. OR g 10,46 mm 27 h 6 inv. 6673. D/ [T]I [CL]AVDIVS CAESAR AVG P M TR [P IMP]. R/ CER[E]S [A]VGV[ST]A; [S C]. Note: sebbene lo stato di conservazione dell’esemplare non consenta un’attribuzione certa della moneta alla serie, l’assegnazione proposta appare comunque probabile (per l’emissione con aggiunta del titolo di P(ater) P(atriae) al dritto, cfr. RIC I2, p. 129, n. 110). Asse D/ V TI CLAVDIVS CAESAR AVG P M TR P IMP Testa di Claudio verso s., a capo scoperto. R/ n CONSTANTIAE o AVGVSTI; S – C Constantia, elmata, in abito militare, stante verso s., solleva la d. e tiene lancia nella s. Bibl.: RIC I2, p. 127, n. 95, tav. 16; BMCRE I, p. 184, nn. 140-142 (datazione: 41 d.C.; emissione ufficiale) e nn. 143-144 (emissioni imitative), tav. 35.2 (n. 140); BNCMER II, p. 99, n. 176 (datazione: 41-42 d.C.; emissione ufficiale), tav. XXV, pp. 109-110, nn. 276-278 (emissioni di fabbricazione locale), tav. XXX; SNR Milano I.2, pp. 314, 316, nn. 111-130 (datazione: 41-42 d.C.), tavv. C, CI. 237. Æ
g 10,66
mm 30
h6
inv. 3616.
238. Æ g 9,18 mm 25 h 6 inv. 3914. D/ TI CLAVDIV[S CAESAR AVG P M TR P I]MP. R/ [CONSTANTIAE] AVGVSTA (sic). Note: esemplare di imitazione. Asse D/ V TI CLAVDIVS CAESAR AVG P M TR P IMP Testa di Claudio verso s., a capo scoperto. R/ n LIBERTAS o AVGVSTA; S – C Libertas, stante verso d., con s. protesa, tiene pileus nella d. Bibl.: RIC I2, p. 128, n. 97; BMCRE I, p. 185, nn. 145-146 (datazione: 41 d.C.), tav. 35.5 (n. 145); BNCMER II, p. 99, nn. 177-178 (datazione: 41-42 d.C.), tav. XXV; SNR Milano I.2, pp. 318, 320, nn. 145-165 (datazione: 41-42 d.C.), tavv. CII-CIII. 239. Æ
g 10,65
mm 29,5
240. Æ g 9,63 mm 29,5 Note: esemplare forato.
h7
inv. 3926.
h 6 inv. 6684.
Asse D/ V TI CLAVDIVS CAESAR AVG P M TR P IMP Testa di Claudio verso s., a capo scoperto. R/ S – C Minerva, con elmo sul capo, stante verso d., brandisce giavellotto con la d. e tiene scudo nella s. Bibl.: RIC I2, p. 128, n. 100, tav. 16; BMCRE I, p. 185, n. 149 (datazione: 41 d.C.), tav. 35.4; BNCMER II, p. 99, nn. 179-180 (datazione: 41-42 d.C.), tav. XXVI; SNR Milano I.2, pp. 328, 330, 332, nn. 207-234 (datazione: 41-42 d.C.), tavv. CVII-CIX.
Catalogo delle monete altoimperiali (Augusto-Domiziano)
241. Æ
g 10,52
mm 29
h7
87
inv. 6683.
242. Æ g 9,20 mm 28 h 7 inv. 6681. D/ [T]I CLAVD[I]VS [CAESAR AVG P M] TR P [I]M[P].
Claudio con Druso Maggiore Sesterzio D/ V NERO CLAVDIVS DRVSVS GERMANICVS IMP Testa di Druso Maggiore verso s., a capo scoperto. R/ V TI CLAVDIVS CAESAR AVG P M TR P IMP; S C (in esergo) Claudio, seduto verso s. su sella curulis, tiene ramo nella d.; sotto la sella, globo; intorno, armi e parti di armatura. Bibl.: RIC I2, p. 127, n. 93, tav. 16; BMCRE I, pp. 186-187, nn. 157-159 (datazione: 41 d.C.), tav. 35.7 (n. 157); BNCMER II, pp. 93-95, nn. 125-142 (datazione: 41-42 d.C.), tavv. XXIII-XXIV; SNR Milano I.2, pp. 306, 308, 310, nn. 61-88 (datazione: 41-42 d.C.), tavv. XCVI-XCVIII. 243. OR g 28,61 mm 35 h 6 inv. 6678. D/ [NERO CLAV]D[I]VS DRV[S]VS GE[R]MAN[ICVS IMP]. R/ [TI] C[LAVDIVS CAESAR] AVG [P M] TR P IMP; [S C]. Note: sebbene lo stato di conservazione dell’esemplare non consenta un’attribuzione certa della moneta alla serie, l’assegnazione proposta appare comunque probabile (per l’emissione con aggiunta del titolo di P(ater) P(atriae) al rovescio, cfr. RIC I2, p. 129, n. 109). 244. OR g 26,77 mm 35 h 6 inv. 3833. D/ [NERO CLAVD]IVS DRVSVS GERMAN[I]CVS [IMP]. R/ TI CLAVD[IV]S CAESAR AVG P M TR P IMP; S C. 245. OR g 24,51 mm 35 h 6 inv. 677. R/ TI CLAVDIVS CAESAR AVG P M [TR P] IMP; S C. Note: contromarca NCAPR sul dritto; scalfitture sul rovescio.
Claudio con Antonia Minore Dupondio D/ n ANTONIA o AVGVSTA Busto drappeggiato di Antonia Minore verso d. R/ V TI CLAVDIVS CAESAR AVG P M TR P IMP; S – C Claudio, con capo velato, stante verso s., tiene simpulum nella d. Bibl.: RIC I2, p. 127, n. 92, tav. 16; BMCRE I, p. 188, nn. 166-167 (datazione: 41 d.C.; emissione ufficiale) e nn. 168-171 (emissioni imitative), tav. 35.8-9 (nn. 166, 170); BNCMER II, pp. 95-96, nn. 143-151 (datazione: 41-42 d.C.; emissione ufficiali), tav. XXIV e p. 108, n. 266 (emissione di fabbricazione locale); SNR Milano I.2, pp. 304, 306, nn. 50-60 (datazione: 41-42 d.C.), tavv. XCV-XCVI. 246. OR
g 16,41
mm 29
h6
inv. 678.
247. OR
g 13,28
mm 30
h6
inv. 4356.
248. OR g 11,04 mm 28 h 6 inv. 4355. D/ [ANT]ONIA AVGVS[TA]. R/ TI CLAVDI[VS] CAESAR AVG P M [T]R P IMP; S C.
88
Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
249. OR g 10,41 mm 27 h 6 inv. 6654. D/ ANTONIA AV[G]V[STA]. R/ TI CL[AVDIVS CAESAR A]VG P M T[R] P IMP; S C. Note: contromarca NCAPR sul dritto.
Zecca di Roma 50-51 d.C. Aureo D/ U TI CLAVD CAESAR AVG P M TR P X IMP P P Testa di Claudio verso d., con corona di alloro sul capo. R/ S P Q R / P P / OB C S Legenda disposta su tre linee entro corona di quercia. Bibl.: RIC I2, p. 124, n. 53; BMCRE I, p. 173, nn. 64-65, tav. 32.18 (n. 64); BNCMER II, p. 87, n. 68 (zecca di Lugdunum), tav. XXI; SNR Milano I.2, p. 362, n. 426, tav. CXXIV. 250. AV
g 7,68
mm 19
h3
inv. 3782.
Zecca di Roma c. 50-54 d.C. Claudio Sesterzio D/ V TI CLAVDIVS CAESAR AVG P M TR P IMP P P Testa di Claudio verso d., con corona di alloro sul capo. R/ EX S C / OB / CIVES / SERVATOS Legenda disposta su quattro linee entro corona di quercia. Bibl.: RIC I2, p. 130, n. 112; BMCRE I, p. 190, nn. 185-186 (datazione: dal 42 d.C.), tav. 36.1 (n. 185); BNCMER II, p. 102, nn. 207-211 (datazione: 42-43 d.C.), tav. XXVII; SNR Milano I.2, pp. 344, 346, nn. 329336 (datazione: 42-43 d.C.), tavv. CXV-CXVI. 251. OR g 27,20 mm 35 h 6 inv. 3906. D/ [T]I [CL]AVDIV[S] CAESAR AVG [P M TR P] IMP P P. Sesterzio D/ V TI CLAVDIVS CAESAR AVG P M TR P IMP P P Testa di Claudio verso d., con corona di alloro sul capo. R/ V NERO CLAVDIVS DRVSVS GERMAN IMP; S – C Arco trionfale sormontato da statua equestre tra due trofei. Bibl.: RIC I2, p. 130, n. 114; BMCRE I, p. 191, nn. 188-191 (datazione: dal 42 d.C.), tav. 36.2 (n. 188); BNCMER II, pp. 102-103, nn. 212-215 (datazione: 42-43 d.C.), tav. XXVII; SNR Milano I.2, pp. 350, 352, nn. 365-372 (datazione: 42-43 d.C.), tavv. CXVIII-CXIX. 252. OR g 26,28 mm 36 h 6 inv. 2739. D/ TI CLAVDIVS CAESAR AVG [P] M TR P IM[P] P P.
Catalogo delle monete altoimperiali (Augusto-Domiziano)
89
Sesterzio D/ V TI CLAVDIVS CAESAR AVG P M TR P IMP P P Testa di Claudio verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n SPES o AVGVSTA; S C (in esergo) Spes, in movimento verso s., tiene fiore nella d. e solleva un lembo della veste con la s. Bibl.: RIC I2, p. 130, n. 115; BMCRE I, p. 191, nn. 192-195 (datazione: dal 42 d.C.), tav. 36.3 (n. 192); BNCMER II, p. 103, nn. 216-221 (datazione: 42-43 d.C.), tav. XXVII; SNR Milano I.2, pp. 352, 354, nn. 373388 (datazione: 42-43 d.C.), tavv. CXIX-CXX. 253. OR g 28,24 mm 34 h 6 inv. 3829. D/ TI CLAVDIVS CAESAR AVG P M TR P [IM]P P P. Note: contromarca NCAPR sul rovescio. 254. OR g 25,78 mm 37 h 6 inv. 3892. D/ TI CLAVDIVS CAESAR AVG P M TR P IMP [P P]. 255. OR g 24,12 mm 38 h 6 inv. 6685. D/ TI CLAVDIVS CAE[S]AR AVG P M TR P [I]MP [P P]. R/ [SPES] AVGVSTA; [S C]. Note: esemplare forato. Sebbene lo stato di conservazione del pezzo non consenta un’attribuzione certa della moneta alla serie, l’assegnazione proposta appare comunque probabile (per l’emissione senza titolo di P(ater) P(atriae) al dritto, cfr. RIC I2, p. 128, n. 99). Dupondio D/ V TI CLAVDIVS CAESAR AVG P M TR P IMP P P Testa di Claudio verso s., a capo scoperto. R/ n CERES o AVGVSTA; S C (in esergo) Ceres, con capo velato, seduta in trono verso s., tiene due spighe nella d. e torcia nella s. Bibl.: RIC I2, p. 129, n. 110, tav. 16 (R/); BMCRE I, p. 191, nn. 197-198 (datazione: dal 42 d.C.), tav. 36.4 (n. 197); BNCMER II, pp. 103-104, nn. 222-225 (datazione: 42-43 d.C.), tav. XXVIII; SNR Milano I.2, p. 342, nn. 309-312 (datazione: 42-43 d.C.), tav. CXIV. 256. OR g 15,19 mm 29 h 7 inv. 3912. D/ [TI CLAV]DIVS CAESAR AVG P M [TR] P I[M]P P [P]. R/ CERE[S A]VGVSTA; S C. Asse D/ V TI CLAVDIVS CAESAR AVG P M TR P IMP P P Testa di Claudio verso s., a capo scoperto. R/ n CONSTANTIAE o AVGVSTI; S – C Constantia, elmata, in abito militare, stante verso s., solleva la d. e tiene lancia nella s. Bibl.: RIC I2, p. 129, n. 111; BMCRE I, pp. 191-192, nn. 199-201 (datazione: dal 42 d.C.), tav. 36.5 (n. 201); BNCMER II, p. 104, nn. 226-229 (datazione: 42-43 d.C.), tav. XXVIII; SNR Milano I.2, pp. 342, 344, nn. 313-328 (datazione: 42-43 d.C.), tavv. CXIV-CXV. 257. Æ g 10,36 mm 30 h 6 inv. 3796. D/ TI CLAVDIVS CAESAR AVG P M TR P I[M]P P [P]. 258. Æ
g 9,91
mm 30
h 6 inv. 6671.
Asse D/ V TI CLAVDIVS CAESAR AVG P M TR P IMP P P
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Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
Testa di Claudio verso s., a capo scoperto. R/ n LIBERTAS o AVGVSTA; S – C Libertas, stante verso d., con s. protesa, tiene pileus nella d. Bibl.: RIC I2, p. 130, n. 113, tav. 17; BMCRE I, p. 192, nn. 202-205 (datazione: dal 42 d.C.), tav. 36.6 (n. 204); BNCMER II, p. 104, nn. 230-232 (datazione: 42-43 d.C.), tav. XXVIII; SNR Milano I.2, pp. 346, 348, 350, nn. 337-364, tavv. CXVI-CXVIII. 259. Æ
g 11,05
mm 29
h6
inv. 3615.
260. Æ
g 10,66
mm 29
h6
inv. 3904.
Asse D/ V TI CLAVDIVS CAESAR AVG P M TR P IMP P P Testa di Claudio verso s., a capo scoperto. R/ S – C Minerva, con elmo sul capo, stante verso d., brandisce giavellotto con la d. e tiene scudo nella s. Bibl.: RIC I2, p. 130, n. 116; BMCRE I, p. 192, nn. 206-207 (datazione: dal 42 d.C.), tav. 36.7 (n. 207 R/); BNCMER II, p. 104, nn. 233-235 (datazione: 42-43 d.C.), tav. XXVIII; SNR Milano I.2, pp. 354, 356, nn. 389-410 (datazione: 42-43 d.C.), tavv. CXX-CXXI. 261. Æ g 11,84 mm 29 h 7 inv. 3924. D/ TI CLAVDIVS CA[ES]AR AVG P M TR P IM P [P]. Note: esemplare con doppia foratura. 262. Æ
g 10,00
mm 29,5
h6
inv. 2740.
Claudio con Druso Maggiore Sesterzio D/ V NERO CLAVDIVS DRVSVS GERMANICVS IMP Testa di Druso Maggiore verso s., a capo scoperto. R/ V TI CLAVDIVS CAESAR AVG P M TR P IMP P P; S C (in esergo) Claudio, seduto verso s. su sella curulis, tiene ramo nella d.; sotto la sella, globo; intorno, armi e parti di armatura. Bibl.: RIC I2, p. 129, n. 109; BMCRE I, pp. 192-193, nn. 208-212 (datazione: dal 42 d.C.), tav. 36.8 (n. 208); BNCMER II, p. 101, nn. 198-203 (datazione: 42-43 d.C.), tav. XXVI; SNR Milano I.2, pp. 340, 342, nn. 304308 (datazione: 42-43 d.C.), tavv. CXIII-CXIV. 263. OR g 27,97 mm 35 h 6 inv. 675. D/ NERO CLAVDIVS DRVSVS GERMANICVS I[MP].
Claudio con Antonia Minore Dupondio D/ n ANTONIA o AVGVSTA Busto drappeggiato di Antonia Minore verso d. R/ V TI CLAVDIVS CAESAR AVG P M TR P IMP P P; S – C Claudio, con capo velato, stante verso s., tiene simpulum nella d. Bibl.: RIC I2, p. 129, n. 104; BMCRE I, p. 193, n. 213 (datazione: dal 42 d.C.), tav. 36.9; BNCMER II, pp. 101-102, nn. 204-206 (datazione: 42-43 d.C.), tav. XXVII; SNR Milano I.2, p. 338, nn. 284-285 (datazione: 42-43 d.C.), tav. CXII.
Catalogo delle monete altoimperiali (Augusto-Domiziano)
91
264. OR g 13,72 mm 28,5 h 6 inv. 4354. R/ TI CLAVDIVS CAESAR AVG P M TR P I[M]P P [P]; S C.
Claudio con Germanico Asse D/ V GERMANICVS CAESAR TI AVG F DIVI AVG N Testa di Germanico verso d., a capo scoperto. R/ X TI CLAVDIVS CAESAR AVG GERM P M TR P IMP P P Al centro, S C. Bibl.: RIC I2, p. 129, n. 106; BMCRE I, pp. 193-194, nn. 215-218 (datazione: dal 42 d.C.), tav. 37.9 (n. 218); BNCMER II, p. 105, nn. 241-244 (datazione: 42-43 d.C.), tav. XXIX; SNR Milano I.2, pp. 338, 340, nn. 286303 (datazione: 42-43 d.C.), tavv. CXII-CXIII. 265. Æ g 10,86 mm 29 h 6 inv. 6656. D/ GERMANIC[VS] CAESAR TI AVG F DI[VI AVG N]. R/ TI C[LAVDIVS CAESAR AVG GERM P] M TR P I[M]P P P; S C. 266. Æ
g 10,44
mm 30
h6
inv. 1647.
267. Æ g 9,84 mm 29,5 h 6 inv. 6674. D/ [GERMANICVS] CAESA[R] TI AVG [F DIVI AVG N]. R/ TI CLA[VDIV]S [C]AESAR AVG GERM P M TR P IMP P P; S C. 268. Æ g 8,55 mm 28 h 6 inv. 3858. D/ GERMANICVS CAESAR TI AVG [F] D[IV]I [A]VG N.
Claudio con Agrippina Maggiore Sesterzio D/ V AGRIPPINA M F GERMANICI CAESARIS Busto drappeggiato di Agrippina Maggiore verso d. R/ X TI CLAVDIVS CAESAR AVG GERM P M TR P IMP P P Al centro, S C. Bibl.: RIC I2, p. 128, n. 102, tav. 16 (D/); BMCRE I, p. 194, nn. 219-223 (datazione: dal 42 d.C.), tav. 37.1 (n. 219); BNCMER II, p. 105, nn. 236-240 (datazione: 42-43 d.C.), tav. XXVIII; SNR Milano I.2, pp. 336, 338, nn. 270-283 (datazione: 42-43 d.C.), tavv. CXI-CXII. 269. OR g 28,38 mm 36 h 7 inv. 3827. D/ [AGRIPPINA M F GER]MANICI CAESA[RI]S. R/ [TI C]LA[V]DIV[S C]AESA[R AVG GERM P M TR P IMP P P]; S C. 270. OR g 27,64 mm 34,5 h 6 inv. 4146. D/ [A]GRIPPINA M F GERMANIC[I] CAESARIS. R/ [TI CLAV]D[I]VS CAESAR AVG GERM P M TR P IM[P P P]; S C. 271. OR g 26,97 mm 38 h 6 inv. 595. Note: esemplare dubbio, rilavorato.
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Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
ESEMPLARI DI CLASSIFICAZIONE INCERTA
Zecca di Roma 41-54 d.C. Asse D/ V TI CLAVDIVS CAESAR AVG P M TR P IMP (P P) Testa di Claudio verso s., a capo scoperto. R/ n CONSTANTIAE o AVGVSTI; S – C Constantia, elmata, in abito militare, stante verso s., solleva la d. e tiene lancia nella s. Bibl.: cfr. RIC I2, p. 127, n. 95 (D/ TR P IMP; datazione: c. 41-50 d.C.), tav. 16; p. 129, n. 111 (D/ TR P IMP P P; datazione: c. 50-54 d.C.). 272. Æ g 10,76 mm 28 h 7 inv. 6672. D/ [TI CLA]VDIVS CAESAR AV[G P M TR P IMP (P P)]. R/ [C]ONS[TANTIAE AVG]VSTI; S C.
Catalogo delle monete altoimperiali (Augusto-Domiziano)
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5. NERONE
Zecca di Lugdunum c. 65 d.C. Aes coinage | II serie di emissioni Sesterzio D/ V NERO CLAVD CAESAR AVG GER P M TR P IMP P P Testa di Nerone verso d., con corona di alloro sul capo; globo all’estremità del collo. R/ DECVRSIO (in esergo); S – C Nerone, corazzato e a capo scoperto, su cavallo impennato verso d., tiene lancia nella d.; dietro, vessillifero a cavallo verso d. Bibl.: RIC I2, p. 175, n. 396 (cfr. anche p. 177, n. 436); BMCRE I, p. 262, nn. 311-313 (datazione: 64-66 d.C.), tav. 46.1 (n. 312); BNCMER II –; SNR Milano I.3, p. 408, nn. 7-8, tav. CXXVII. 273. OR
g 26,09
mm 34
h6
inv. 3649.
Dupondio D/ V NERO CLAVD CAESAR AVG GER P M TR P IMP P Testa di Nerone verso s., con corona di alloro sul capo; globo all’estremità del collo. R/ n VICTORIA o AVGVSTI; S – C Victoria alata, in movimento verso s., tiene corona nella d. e ramo di palma nella s.; in esergo, II (segno di valore). Bibl.: RIC I2, p. 175, n. 410; BMCRE I, p. 269, n. 350 corr. (datazione 64-66 d.C.); BNCMER II, p. 127, n. 87, tav. XXXV; SNR Milano I.3 –. 274. OR g 11,94 mm 29 h 6 inv. 6691. D/ NERO CLAVD CAESAR AVG GER P M T[R P] IMP [P]. R/ VICTORIA A[V]GVSTI; S C; II.
Aes coinage | III serie di emissioni Dupondio D/ V NERO CLAVD CAESAR AVG GER P M TR P IMP Testa di Nerone verso d., con corona di alloro sul capo; globo all’estremità del collo. R/ n VICTORIA o AVGVSTI; S – C Victoria alata, in movimento verso s., tiene corona nella d. e ramo di palma nella s. Bibl.: RIC I2 – (p. 178, prima del n. 447); BMCRE I –; BNCMER II –; SNR Milano I.3 –. 275. OR g 12, 59 mm 30 h 6 inv. 3323. Note: esemplare da scavi Santa Croce (Ravenna), 1982. Asse D/ V NERO CLAVD CAESAR AVG GER P M TR P IMP P Testa di Nerone verso d., a capo scoperto; globo all’estremità del collo. R/ S – C Victoria alata, in volo vero s., tiene scudo iscritto S P Q R.
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Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
Bibl.: RIC I2, p. 179, n. 475; BMCRE I –; BNCMER II, p. 129, nn. 105-107, tav. XXXVI; SNR Milano I.3 –. 276. Æ
g 10,23
mm 30
h 6 inv. 6664.
Zecca di Lugdunum c. 66 d.C. Aes coinage | IV serie di emissioni Sesterzio D/ V IMP NERO CAESAR AVG PONT MAX TR POT P P Testa di Nerone verso s., con corona di alloro sul capo; globo all’estremità del collo. R/ V ANNONA – AVGVSTI – CERES; S C (in esergo) A s., Annona, stante verso d., tiene cornucopia nella s. e appoggia la d. sul fianco; a d., Ceres, con capo velato, seduta verso s., tiene spighe nella d. e torcia nella s.; al centro, modio su altare inghirlandato; in secondo piano, poppa di nave. Bibl.: RIC I2, p. 180, n. 495; BMCRE I –; BNCMER II, p. 132, n. 133, tav. XXXVIII; SNR Milano I.3, p. 416, nn. 46-48, tav. CXXXI. 277. OR g 24,24 mm 35 h 7 inv. 6675. D/ IM[P NE]RO CAESAR AVG PONT MA[X] TR [PO]T P P. R/ [A]N[N]ON[A AVGVSTI CERES]; S C. Sesterzio D/ V IMP NERO CAESAR AVG PONT MAX TR POT P P Testa di Nerone verso s., con corona di alloro sul capo; globo all’estremità del collo. R/ S – C Arco trionfale sormontato da imperatore in quadriga, affiancato da Pax, con caduceo e cornucopia, a s., e da Victoria, con corona e ramo di palma, a d.; sotto il gruppo statuario, due soldati collocati ai lati; in basso, tra le colonne a s., Marte, con scudo e lancia. Bibl.: RIC I2, p. 180, n. 500; BMCRE I, p. 266, nn. 333-334 (datazione: 64-66 d.C.); BNCMER II, pp. 133134, nn. 139-140, tav. XXXVIII; SNR Milano I.3, p. 418, n. 51, tav. CXXXII. 278. OR g 24,24 mm 35,5 h 7 inv. 6663. D/ [IMP NERO CAES]AR AVG PON[T] MAX TR [POT P P]. 279. OR g 22,00 mm 34 h 6 inv. 3651. D/ IMP NERO CAESAR AVG PONT MAX TR [P]OT P P. Dupondio D/ V IMP NERO CAESAR AVG P MAX TR POT P P Testa di Nerone verso d., con corona di alloro sul capo; globo all’estremità del collo. R/ n VICTORIA o AVGVSTI; S – C Victoria alata, in movimento verso s., tiene corona nella d. e ramo di palma nella s. Bibl.: RIC I2, p. 181, n. 524 (cfr. anche p. 185, n. 603 [zecca di Lugdunum, c. 67 d.C.], con riferimento a p. 184, nota *); BMCRE I –; BNCMER II –; SNR Milano I.3, p. 420, n. 67, tav. CXXXIII. 280. OR g 16,78 mm 30 h 6 inv. 3643. D/ [IMP] NERO CAESAR AVG P MA[X TR P]OT P P.
Catalogo delle monete altoimperiali (Augusto-Domiziano)
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Asse D/ V IMP NERO CAESAR AVG P MAX TR P P P Testa di Nerone verso d., a capo scoperto; globo all’estremità del collo. R/ n GENIO o AVGVSTI; S – C Genius, stante verso s., sacrifica su altare con patera nella d. e tiene cornucopia nella s. Bibl.: RIC I2, p. 182, n. 533; BMCRE I, p. 273, n. 370 (datazione: 64-66 d.C.), tav. 47.4; BNCMER II, p. 135, nn. 151-152, tav. XXXIX; SNR Milano I.3, p. 422, nn. 70-71, tav. CXXXIV. 281. Æ g 9,84 mm 27 h 6 inv. 6633. D/ IMP NERO CAES[A]R AVG P MAX TR P P P. R/ GENIO [AV]G[VSTI]; S C. Asse D/ V IMP NERO CAESAR AVG P MAX TR P P P Testa di Nerone verso s., a capo scoperto; globo all’estremità del collo. R/ S – C Victoria alata, in volo vero s., tiene scudo iscritto S P Q R. Bibl.: RIC I2, p. 182, n. 544 (cfr. anche p. 185, n. 606 [zecca di Lugdunum, c. 67]); BMCRE I, p. 275, nn. 387388 (datazione: 64-66 d.C.), tav. 47.8 (n. 388); BNCMER II, p. 137, nn. 170-174, tav. XXXIX-XL; SNR Milano I.3, p. 422, nn. 78-84, tav. CXXXIV. 282. Æ g 11,03 mm 28 h 6 inv. 3648. D/ IMP NERO CAESAR AVG P MA[X] TR P P P. 283. Æ g 10,80 mm 29 h 6 inv. 6666. D/ IMP NERO CAES[A]R AVG P MAX TR P P P. R/ S C; S [P Q] R. Note: esemplare forato.
Zecca di Roma c. ottobre-dicembre 54 d.C. Nerone con Agrippina Minore Denario D/ U AGRIPP AVG DIVI CLAVD NERONIS CAES MATER Testa di Nerone, a capo scoperto, affrontata a busto drappeggiato di Agrippina Minore. R/ U NERONI CLAVD DIVI F CAES AVG GERM IMP TR P EX S C entro corona di quercia. Bibl.: RIC I2, p. 150, n. 2; BMCRE I, p. 200, n. 3, tav. 38.3; BNCMER II, p. 116, nn. 8-9 (zecca di Lugdunum; datazione: dicembre 54 d.C.), tav. XXXI; SNR Milano I.3 –. 284. AR g 3,51 mm 18 h 12 inv. 2741. R/ NERONI [CLAVD DIVI F CAES] AVG GERM IMP TR P; EX S C. Note: contrassegni sulla superficie del dritto.
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Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
Zecca di Roma c. 64 d.C. Aes coinage | III serie di emissioni Sesterzio D/ V NERO CLAVD CAESAR AVG GER P M TR P IMP P P Testa di Nerone verso d., con corona di alloro sul capo ed egida. R/ S – C Arco trionfale sormontato da imperatore in quadriga, affiancato da Pax, con caduceo e cornucopia, a s., e da Victoria, con corona e ramo di palma, a d.; sotto il gruppo statuario, due soldati collocati ai lati; in basso, tra le due colonne a s., Marte, con scudo e lancia. Bibl.: RIC I2, p. 161, n. 143; BMCRE I, p. 234, n. 183 (datazione: 64-66 d.C.); BNCMER II, p. 152, n. 303, tav. XLVII; SNR Milano I.3, p. 436, nn. 132-137, tav. CXLI. 285. OR g 25,09 mm 36 h 6 inv. 3652. D/ [NE]RO CLAVD CAESAR AVG GER P M TR P IM[P P P]. Note: sebbene lo stato di conservazione dell’esemplare non consenta un’attribuzione certa dell’esemplare alla serie, l’assegnazione proposta appare comunque probabile. Sesterzio D/ V NERO CLAVD(IVS) CAESAR AVG GER P M TR P IMP P P Testa di Nerone verso d., con corona di alloro sul capo ed egida. R/ DECVRSIO (in esergo); S – C Nerone, corazzato e a capo scoperto, su cavallo impennato verso d., tiene lancia nella d.; dietro, vessillifero a cavallo verso d. Bibl.: RIC I2, p. 162, nn. 167, 170; BMCRE I, pp. 226-227, nn. 143-144 (datazione: 64-66 d.C.), tav. 42.3 (n. 143); BNCMER II, p. 150, nn. 283-285, tav. XLVI; SNR Milano I.3, p. 440, nn. 155-163, tav. CXLIII e p. 442, nn. 169-170, tav. CXLIV. 286. OR g 26,02 mm 35 h 6 inv. 3841. D/ [NERO CLAVD(IVS)] CAESAR AVG GER P M TR P IMP P [P]. R/ [D]ECVRSIO; S C. Sesterzio D/ V NERO CLAVD CAESAR AVG GER P M TR P IMP P P Testa di Nerone verso d., con corona di alloro sul capo ed egida. R/ j AVGVSTI (sopra) l S POR OST C (sotto) Vista a volo di uccello del porto di Ostia. In alto, faro sormontato da statua di Nettuno, stante verso s.; in basso, personificazione del fiume Tevere, recumbente verso s., con timone nella d. e delfino nella s.; intorno, molo ed edificio (a s.) e fila di frangiflutti (a d.); al centro, sette (o più) imbarcazioni. Bibl.: RIC I2, p. 162, n. 178; BMCRE I, p. 222, nn. 131-132 (datazione: 64-66 d.C.), tav. 41.7 (n. 132); BNCMER II, pp. 151-152, nn. 299-302, tav. XLVII; SNR Milano I.3 –. 287. OR
g 25,13
mm 33
h6
inv. 2744.
Dupondio D/ V NERO CLAVD CAESAR AVG GERM P M TR P IMP P P Testa di Nerone verso d., con corona radiata sul capo. R/ n SECVRITAS o AVGVSTI; S – C Securitas, seminuda, seduta in trono verso d., con braccio d. appoggiato allo schienale, tiene scettro nella s.; davanti, altare acceso, inghirlandato, e torcia addossata a bucranium; in esergo, II (segno di valore).
Catalogo delle monete altoimperiali (Augusto-Domiziano)
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Bibl.: RIC I2, p. 163, n. 191; BMCRE I –; BNCMER II, p. 153, n. 308 (R/ SECVRITA), tav. XLVII; SNR Milano I.3, p. 446, n. 193, tav. CXLVI. 288. OR g 13,69 mm 28 h 6 inv. 3637. D/ [NERO CLAV]D CAESAR AVG GERM P M TR P IMP P P. R/ [SECVRITAS] AVGVSTI; S C; II. Dupondio D/ V NERO CLAVDIVS CAESAR AVG GERM P M TR P IMP P P Testa di Nerone verso d., con corona radiata sul capo. R/ n VICTORIA o AVGVSTI; S – C Victoria alata, in volo verso s., tiene corona nella d. e ramo di palma nella s.; in esergo II (segno di valore). Bibl.: RIC I2, p. 163, n. 201; BMCRE I, p. 242, n. 220 (datazione: 64-66 d.C.); BNCMER II –; SNR Milano I.3, p. 448, nn. 207-208, tav. CXLVII. 289. OR g 12,79 mm 28 h 6 inv. 6690. D/ NERO CLAVDIVS CAESA[R] AVG GERM P M TR P IMP P P. R/ VICTORIA A[VG]VSTI; S C; II. Note: esemplare forato. Dupondio D/ V NERO CLAVD CAESAR AVG GER P M TR P IMP P P Testa di Nerone verso d., con corona radiata sul capo. R/ n VICTORIA o AVGVSTI; S – C Victoria alata, in volo verso d., tiene corona nella d. e ramo di palma nella s.; in esergo, II (segno di valore). Bibl.: RIC I2, p. 163, n. 202, tav. 20; BMCRE I, p. 242, n. 222 (datazione: 64-66 d.C.), tav. 44.4; BNCMER II, p. 154, n. 320, tav. XLVIII; SNR Milano I.3, p. 448, n. 209, tav. CXLVII. 290. OR g 12,94 mm 28 h 6 inv. 3641. D/ NERO CLAVD CAESAR AVG G[E]R P M TR P IMP P [P]. R/ VICTORIA A[V]GVST[I]; S C; II. Dupondio D/ V NERO CLAVDIVS CAESAR AVG GER P M TR P IMP P P Testa di Nerone verso d., con corona radiata sul capo. R/ o VICTORIA n AVGVSTI; S – C Victoria alata, in volo verso d., tiene corona nella d. e ramo di palma nella s.; in esergo, II (segno di valore). Bibl.: RIC I2, p. 163, n. 204 var. (diverso andamento della legenda di R/ n VICTORIA o AVGVSTI); BMCRE I –; BNCMER II –; SNR Milano I.3 –. 291. OR g 13,95 mm 29 h 6 inv. 3638. Note: per l’andamento della legenda di rovescio, cfr. British Museum n. reg. 1958,1101.5. Asse D/ V NERO CLAVD CAESAR AVG GER P M TR P IMP P P Testa di Nerone verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n GENIO o AVGVSTI; S – C Genius, stante verso s., sacrifica su altare con patera nella d. e tiene cornucopia nella s.; in esergo, I (segno di valore). Bibl.: RIC I2, p. 163, n. 214, tav. 20 (R/); BMCRE I, p. 248, n. 252 (datazione: 64-66 d.C.), tav. 45.1; BNCMER II, p. 155, n. 322, tav. XLVIII; SNR Milano I.3, p. 450, nn. 216-219, tav. CXLVIII.
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Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
292. OR g 5,42 mm 22,5 h 6 inv. 6634. D/ N[E]RO CLAVD CA[ES]AR G[E]R P[M TR P] I[M]P P P. R/ GENIO [AVGVS]TI; [S] C; [I]. Semisse D/ V NERO CLAVD CAESAR AVG GER Testa di Nerone verso d., con corona di alloro sul capo. R/ V PON MA TR P IMP P P; S C (in esergo) Roma, con capo elmato, seduta su corazza verso s., tiene corona nella d. e parazonium nella s.; dietro la corazza, armi. Bibl.: RIC I2, p. 164, n. 223; BMCRE I, p. 254, n. 280 (datazione: 64-66 d.C.); BNCMER II –; SNR Milano I.3 –. 293. OR
g 3,62
mm 17
h 6 inv. 3636.
Semisse D/ V NERO CAES AVG IMP Testa di Nerone verso d., con corona di alloro sul capo. R/ V TR PON P P; S C (in esergo) Roma, con capo elmato, seduta su corazza verso s., tiene corona nella d. e parazonium nella s.; dietro la corazza, armi; in alto, davanti alla testa di Roma, S (segno di valore). Bibl.: RIC I2, p. 164, n. 225; BMCRE I, p. 225, n. 284 (datazione: 64-66 d.C.); BNCMER II, p. 157, nn. 347348, tav. XLIX; SNR Milano I.3 –. 294. OR g 2,57 mm 17 h 7 inv. 3639. D/ [NER]O CAES AVG IMP. Semisse D/ V NERO CAES AVG IMP Testa di Nerone verso d., con corona di alloro sul capo. R/ V CER QVINQ ROM CO; S C (in esergo) Tavola frontale, sormontata da urna, al centro, e corona, a d.; in basso, a d., scudo. Bibl.: RIC I2, p. 164, n. 228; BMCRE I, p. 252, n. 265 (datazione: 64-66 d.C.); BNCMER II –; SNR Milano I.3, p. 452, nn. 233-234, tav. CXLIX. 295. OR
g 3,91
mm 17,5
h7
inv. 3633.
Semisse D/ V NERO CAES AVG IMP Testa di Nerone verso d., con corona di alloro sul capo. R/ V CER QVINQ ROM CO; S C (in esergo) Tavola frontale, sormontata da urna, al centro, e corona, a d.; in basso, a d., scudo; sopra la tavola, a s., S (segno di valore) Bibl.: RIC I2, p. 164, n. 233; BMCRE I, pp. 251-252, nn. 261-264 (datazione: 64-66 d.C.), tav. 45.5 (n. 264); BNCMER II, p. 156, nn. 338-340, tav. XLIX; SNR Milano I.3, p. 452, nn. 235-240, tav. CXLIX. 296. OR
g 2,97
mm 17
h7
inv. 3851.
Semisse D/ V NERO CAES AVG IMP Testa di Nerone verso d., con corona di alloro sul capo.
Catalogo delle monete altoimperiali (Augusto-Domiziano)
99
R/ V CERT(A) QVINQ ROM CON; S C (in esergo) Tavola frontale, sormontata da urna, a s., e corona, a d.; in basso, a d., scudo; sopra la tavola, al centro, S (segno di valore). Bibl.: RIC I2, p. 165, nn. 241 var., 247 var. (in entrambi i casi, al R/ segno di valore sopra la tavola, a s.); BMCRE I, p. 253, nn. 271, 277 (datazione: 64-66 d.C.); BNCMER II, p. 157, n. 342, tav. XLIX; SNR Milano I.3, p. 454, nn. 249-250 corr., tav. CL. 297. OR g 2,95 mm 16,5 h 6 inv. 6677. R/ [CERT(A) QVI]NQ ROM CON; S C; S. Semisse D/ V NERO CAES AVG IMP Testa di Nerone verso d., con corona di alloro sul capo. R/ V CERTA QVINQ ROM CO; S C (in esergo) Tavola frontale, sormontata da urna, al centro, e corona, a d.; in basso, a d., scudo; sopra la tavola, a s., S (segno di valore). Bibl.: RIC I2, p. 165, n. 243; BMCRE I, p. 253, n. 273 (datazione: 64-66 d.C.); BNCMER II, p. 156, n. 337, tav. XLIX; SNR Milano I.3, p. 454, nn. 246-247, tav. CL. 298. OR g 4,50 mm 19 h 6 inv. 3632. D/ NERO CAES A[V]G IMP. Semisse D/ V NERO CLAV CAE AVG GER P M TR P IM Testa di Nerone verso d., a capo scoperto. R/ V CERTA QVINQ ROM CO; S C (in esergo) Tavola frontale, sormontata da urna, al centro, e corona, a d.; in basso, a d., scudo; sopra la tavola, a s., S (segno di valore). Bibl.: RIC I2, p. 165, n. 244; BMCRE I –; BNCMER II –; SNR Milano I.3 –. 299. OR g 4,79 mm 19 h 6 inv. 6676. R/ CERTA QVIN[Q] ROM CO; S C; S. Semisse D/ V NERO CAESAR AVG IMP Testa di Nerone verso d., con corona di alloro sul capo. R/ V CERTA QVINQ ROM CON; S C (in esergo) Tavola frontale, sormontata da urna, al centro, e corona, a d.; in basso, a d., scudo; sopra la tavola, a s., S (segno di valore). Bibl.: RIC I2, p. 165, n. 248; BMCRE I –; BNCMER II –; SNR Milano I.3 –. 300. OR
g 3,73
mm 18
h 6 inv. 3642.
Quadrante D/ V NERO CL CAE AVG Colonna sormontata da elmo; a d., scudo; dietro, lancia. R/ V PON M – TR P IMP; S – C Ramo di ulivo; sotto, ∴ (segno di valore). Bibl.: RIC I2, p. 165, n. 256 corr.; BMCRE I –; BNCMER II –; SNR Milano I.3 –. 301. OR
g 1,62
mm 16
h 6 inv. 3634.
100
Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
Zecca di Roma c. 64-65 d.C. Aureo D/ n NERO o CAESAR Testa di Nerone verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n AVGVSTVS o GERMANICVS Nerone, con corona radiata sul capo, stante frontalmente, tiene ramo nella d. e Victoria su globo nella s. Bibl.: RIC I2, p. 153, n. 46; BMCRE I, p. 208, nn. 56-59 (datazione: 64-68 d.C.), tav. 39.13 (n. 56); BNCMER II, p. 141, nn. 202-205 (datazione: 64-66 d.C.), tav. XLI; SNR Milano I.3, p. 458, n. 280, tav. CLII. 302. AV g 7,24 mm 19,5 D/ NERO CAE[S]AR.
h6
inv. 2743.
Denario D/ n NERO CAESAR o AVGVSTVS Testa di Nerone verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n IVPPITER o CVSTOS Giove, seminudo, seduto in trono verso s., tiene fulmine nella d. e scettro verticale nella s. Bibl.: RIC I2, p. 153, n. 53; BMCRE I, p. 210, nn. 74-76 (datazione: 64-68 d.C.), tav. 39.20 (n. 74); BNCMER II, p. 143, nn. 220-221 (datazione: 64-66 d.C.), tav. XLII; SNR Milano I.3, p. 460, nn. 288-290, tav. CLIII. 303. AR g 3,42 mm 17 h 6 inv. 3646. R/ [IVP]PITER CVSTO[S]. Note: tacca sul bordo e contrassegno (?) sul margine del dritto. 304. AR g 2,92
mm 18
h8
inv. 3850.
Denario D/ n NERO CAESAR o AVGVSTVS Testa di Nerone verso d., con corona di alloro sul capo. R/ ROMA (in esergo) Roma, con capo elmato, seduta su corazza verso s., tiene Victoria nella d. e parazonium nella s.; piede d. appoggiato su elmo. Bibl.: RIC I2, p. 153, n. 55, tav. 18; BMCRE I, p. 211, nn. 83-86 (datazione: 64-68 d.C.), tav. 39.26-27 (nn. 83, 86); BNCMER II, p. 143, n. 224 (datazione: 64-66 d.C.), tav. XLII; SNR Milano I.3, p. 460, nn. 291-292, tav. CLIII. 305. AR g 3,44 mm 18 h 6 inv. 3653. D/ [N]ERO CAESAR AVGVSTVS. Note: scalfitture su entrambi i lati.
Zecca di Roma c. 65 d.C. Aes coinage | IV serie di emissioni Sesterzio D/ V NERO CLAVD CAESAR AVG GER P M TR P IMP P P
Catalogo delle monete altoimperiali (Augusto-Domiziano)
101
Testa di Nerone verso d., con corona di alloro sul capo ed egida. R/ V PACE P R TERRA MARIQ PARTA IANVM CLVSIT; S – C Facciata del tempio di Giano, con finestra a s. e porta chiusa a d. Bibl.: RIC I2, p. 166, n. 264; BMCRE I, p. 229, nn. 156-157 (con egida) e 158-159 (senza egida) (datazione: 64-66 d.C.); BNCMER II, p.160, n. 371 (senza egida), tav. LI; SNR Milano I.3, p. 460, nn. 293-295, tav. CLIII. 306. OR g 25,63 mm 36 h 6 inv. 6615. R/ [P]AC[E P R TER]RA M[AR]IQ [PA]RTA IANVM C[L]VSIT; S C. Sesterzio D/ V NERO CLAVDIVS CAESAR AVG GER P M TR P IMP P P Testa di Nerone verso s., con corona di alloro sul capo. R/ V PACE P R TERRA MARIQ PARTA IANVM CLVSIT; S – C Facciata del tempio di Giano, con finestra a s. e porta chiusa a d. Bibl.: RIC I2, p. 166, n. 267; BMCRE I –; BNCMER II –; SNR Milano I.3 –. 307. OR g 26,12 mm 35 h 6 inv. 3644. Note: esemplare di dubbia autenticità (fusione?). Dupondio D/ V NERO CLAVD CAESAR AVG GER P M TR P IMP P P Testa di Nerone verso s., con corona radiata sul capo. R/ ROMA (in esergo); S – C Roma, con capo elmato, seduta verso s. su corazza, tiene Victoria nella d. e parazonium nella s.; dietro la corazza, scudi. Bibl.: RIC I2, p. 167, n. 294; BMCRE I, p. 240, n. 210 (datazione: 64-66 d.C.); BNCMER II –; SNR Milano I.3, p. 468, n. 336, tav. CLVII. 308. OR g 12,53 mm 28 h 6 inv. 3326. Note: esemplare da scavi Santa Croce (Ravenna), 1982. Dupondio D/ V NERO CLAVD CAESAR AVG GER P M TR P IMP P P Testa di Nerone verso d., con corona radiata sul capo. R/ ROMA (in esergo); S – C Roma, con capo elmato, seduta verso s. su corazza, tiene corona nella d. e parazonium nella s.; piede d. appoggiato su elmo; dietro la corazza, armi. Bibl.: RIC I2, p. 167, n. 296; BMCRE I, pp. 239-240, nn. 205-206 (datazione: 64-66 d.C.), tav. 43.10 (n. 206); BNCMER II, p. 162, nn. 385-393, tav. LII; SNR Milano I.3, p. 468, nn. 337-340, tav. CLVII. 309. OR
g 12,25
mm 28
h7
inv. 6632.
Dupondio D/ V NERO CLAVD CAESAR AVG GER P M TR P IMP P P Testa di Nerone verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n SECVRITAS o AVGVSTI; S – C Securitas, seminuda, seduta in trono verso d., con braccio d. appoggiato allo schienale, tiene scettro nella s.; davanti, altare acceso, inghirlandato, e torcia addossata a bucranium; in esergo, II (segno di valore). Bibl.: RIC I2, p. 168, n. 299 corr. (dupondio descritto erroneamente come privo del segno di valore sul rovescio: cfr. Mac Dowall 1979, p. 173, n. 212 [= BMCRE 212] con tav. XXIII, n. 210; l’emissione potrebbe dunque rientrare nella III serie, databile al 64 d.C.); BMCRE I, p. 241, n. 212 (datazione: 64-66 d.C.), tav. 44.1; BNCMER II –; SNR Milano I.3 –.
102
310. OR
Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
g 11,65
mm 28
h6
inv. 3854.
Asse D/ V NERO CAESAR AVG GERM IMP Testa di Nerone verso d., con corona di alloro sul capo. R/ V PACE P R VBIQ PARTA IANVM CLVSIT; S – C Facciata del tempio di Giano, con finestra a s. e porta chiusa a d. Bibl.: RIC I2, p. 168, n. 306; BMCRE I, p. 244, n. 227 (datazione: 64-66 d.C.); BNCMER II, p. 163, nn. 400402, tavv. LII-LIII; SNR Milano I.3, pp. 470, 472, nn. 345-367 (n. 345, R/ IANM), tavv. CLVIII-CLIX. 311. Æ g 10,55 mm 27 h 6 inv. 6613. R/ PACE P R VBIQ PARTA IANVM CLVSI[T]; S C. 312. Æ
g 10,34
mm 28,5
h6
inv. 6610.
313. Æ g 10,02 mm 27 h 6 inv. 3780. D/ N[ER]O CAESAR AVG GERM IMP. R/ PACE P R VBIQ PARTA IANM (sic) CLVSIT; S C. Asse D/ V NERO CAESAR AVG GERM IMP Testa di Nerone verso s., con corona di alloro sul capo. R/ V PACE P R VBIQ PARTA IANVM CLVSIT; S – C Facciata del tempio di Giano, con finestra a s. e porta chiusa a d. Bibl.: RIC I2, p. 168, n. 307, tav. 20; BMCRE I, p. 244, nn. 228-229 (datazione: 64-66 d.C.), tav. 44.5 (n. 228); BNCMER II, p. 164, n. 405, tav. LIII; SNR Milano I.3, p. 472, nn. 368-373, tav. CLIX. 314. Æ
g 10,99
mm 28
h6
inv. 6612.
Asse D/ V NERO CAESAR AVG GERM IMP Testa di Nerone verso d., con corona di alloro sul capo. R/ S – C Victoria alata, in volo verso s., tiene scudo iscritto S P Q R. Bibl.: RIC I2, p. 169, n. 312; BMCRE I, pp. 246-247, nn. 241-244 (datazione: 64-66 d.C.), tav. 44.11 (n. 244); BNCMER II, p. 163, n. 399, tav. LII; SNR Milano I.3, pp. 474, 476, nn. 378-399, tavv. CLX-CLXI. 315. Æ
g 11,51
mm 28
h 6 inv. 3640.
316. Æ g 9,87 mm 26 h 6 inv. 6599. D/ NE[R]O CAESAR AVG GERM IMP. R/ S C; S [P Q R]. Asse D/ V NERO CAESAR AVG GERM IMP Testa di Nerone verso s., con corona di alloro sul capo. R/ S – C Victoria alata, in volo verso s., tiene scudo iscritto S P Q R. Bibl.: RIC I2, p. 169, n. 313; BMCRE I, p. 247, n. 245 (datazione: 64-66 d.C.); BNCMER II –; SNR Milano I.3, pp. 476, 478, nn. 400-406, tavv. CLXI-CLXII. 317. Æ g 8,73 mm 29 h 6 inv. 6667. D/ NERO CAESA[R A]VG GERM IM[P].
Catalogo delle monete altoimperiali (Augusto-Domiziano)
103
R/ S C; [S P Q R]. Note: esemplare forato. Quadrante D/ V NERO CLAV CAE AVG GER Colonna sormontata da elmo; a d., scudo; dietro, lancia. R/ V P M TR P – IMP P P; S C Ramo di ulivo. Bibl.: RIC I2, p. 169, n. 317; BMCRE I –; BNCMER II –; SNR Milano I.3 –. 318. Æ g 2,66 mm 16,5 h 7 inv. 6620. Note: l’esemplare, classificato come quadrante in rame ascrivibile alla IV serie di emissioni (c. 65 d.C.), potrebbe tuttavia rientrare tra i quadranti in oricalco della serie precedente (cfr. RIC I2, p. 165, n. 255, c. 64 d.C.). Quadrante D/ V NERO CLAV CAE AVG GER Civetta, con ali spiegate, stante frontalmente su altare inghirlandato. R/ V P M TR P – IMP P P; S C (in esergo) Ramo di ulivo. Bibl.: RIC I2, p. 169, n. 319; BMCRE I, p. 257, nn. 288-289 (datazione: 64-66 d.C.), tav. 45.13 (n. 289); BNCMER II, p. 164, nn. 408-409, tav. LIII; SNR Milano I.3 –. 319. Æ g 3,22 mm 18,5 h 6 inv. 3635. D/ NERO CL[AV CA]E AV[G] GER. Quadrante D/ V NERO CLAV CAE AVG GER Civetta, con ali spiegate, stante frontalmente su altare inghirlandato. R/ V P M TR P – IMP P P; S – C Colonna sormontata da elmo; a d., scudo; dietro, lancia. Bibl.: RIC I2, p. 169, n. 322; BMCRE I, p. 257, n. 290 (datazione: 64-66 d.C.), tav. 45.14; BNCMER II –; SNR Milano I.3 –. 320. Æ g 2,75 mm 17 h 6 inv. 6621. D/ [N]ERO CLAV CAE AVG GER. R/ P M TR [P] IMP [P] P [P]; S [C].
Zecca di Roma c. 66 d.C. Aes coinage | V serie di emissioni Sesterzio D/ V IMP NERO CLAVD CAESAR AVG GER P M TR P P P Testa di Nerone verso d., con corona di alloro sul capo. R/ V PACE P R TERRA MARIQ PARTA IANVM CLVSIT; S – C Facciata del tempio di Giano, con finestra a s. e porta chiusa a d. Bibl.: RIC I2, p. 169, n. 323, tav. 20 (R/); BMCRE I, p. 230, n. 162 (datazione: 64-66 d.C.), tav. 42.6; BNCMER II, p. 165, n. 416, tav. LIV; SNR Milano I.3 –.
104
Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
321. OR g 26,60 mm 34 h 6 inv. 6614. D/ IMP N[E]RO CLAVD CAESAR AVG GER P M TR P P P. R/ PACE P R TERRA MARIQ PA[RTA IA]NVM CLVSIT; S [C]. Sesterzio D/ V IMP NERO CLAVD CAESAR AVG GER P M TR P P P Testa di Nerone verso s., con corona di alloro sul capo. R/ V PACE P R TERRA MARIQ PARTA IANVM CLVSIT; S – C Facciata del tempio di Giano, con finestra a s. e porta chiusa a d. Bibl.: RIC I2, p. 169, n. 324; BMCRE I, p. 230, n. 163 (datazione: 64-66 d.C.); BNCMER II, p. 166, n. 418, tav. LIV; SNR Milano I.3, p. 480, nn. 416-418, tav. CLXIII. 322. OR g 25,62 mm 34 h 8 inv. 3843. D/ IMP [NE]RO CLAVD CAESAR AVG GER P M TR P P P. Sesterzio D/ V IMP NERO CLAVD CAESAR AVG GER P M TR P P P Testa di Nerone verso s., con corona di alloro sul capo. R/ ROMA (in esergo); S – C Roma, con capo elmato, seduta verso s. su corazza, tiene Victoria nella d. e lancia verticale nella s.; piede d. appoggiato su elmo; dietro la corazza, scudi. Bibl.: RIC I2, p. 170, n. 334; BMCRE I –; BNCMER II –; SNR Milano I.3 –. 323. OR
g 26,43
mm 34,5
h6
inv. 3645.
Dupondio D/ V IMP NERO CLAVD CAESAR AVG GER P M TR P P P Testa di Nerone verso s., con corona radiata sul capo. R/ V PACE P R VBIQ PARTA IANVM CLVSIT; S – C Facciata del tempio di Giano, con finestra a d. e porta chiusa a s. Bibl.: RIC I2, p. 170, n. 342; BMCRE I, p. 239, n. 204 (datazione: 64-66 d.C.); BNCMER II –; SNR Milano I.3, p. 482, n. 427, tav. CLXIV. 324. OR g 14,97 mm 27,5 h 6 inv. 2745. D/ [IMP] NERO CLAVD CAESAR AVG GER P M TR P P [P]. R/ PACE P R VBIQ PARTA IANVM CLV[S]IT; S C. Dupondio D/ V IMP NERO CLAVD CAESAR AVG GER P M TR P P P Testa di Nerone verso d., con corona radiata sul capo. R/ ROMA (in esergo); S C Roma, con capo elmato, seduta su corazza verso s., tiene corona nella d. e parazonium nella s.; piede d. appoggiato su elmo; dietro la corazza, scudi. Bibl.: RIC I2, p. 171, n. 344; BMCRE I –; BNCMER II, p. 166, nn. 421-422, tav. LIV; SNR Milano I.3, p. 482, nn. 428-429, tav. CLXIV. 325. OR
g 13,24
mm 27,5
h7
inv. 3842.
Asse D/ V IMP NERO CAESAR AVG GERM Testa di Nerone verso s., con corona di alloro sul capo. R/ V PACE P R VBIQ PARTA IANVM CLVSIT; S – C
Catalogo delle monete altoimperiali (Augusto-Domiziano)
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Facciata del tempio di Giano, con finestra a s. e porta chiusa a d. Bibl.: RIC I2, p. 171, n. 348; BMCRE I, p. 244, n. 231 (datazione: 64-66 d.C.); BNCMER II, p. 167, n. 425, tav. LIV; SNR Milano I.3, p. 484, nn. 439-440, tav. CLXV. 326. Æ g 10,46 mm 28 h 6 inv. 3647. R/ PACE P R VBIQ P[ARTA IANVM] CLVSIT; S C. Asse D/ V IMP NERO CAESAR AVG GERM Testa di Nerone verso d., con corona di alloro sul capo. R/ S – C Victoria alata, in volo vero s., tiene scudo iscritto S P Q R. Bibl.: RIC I2, p. 171, n. 351; BMCRE I, p. 247, nn. 246-248 (datazione: 64-66 d.C.); BNCMER II, p. 167, n. 424, tav. LIV; SNR Milano I.3, pp. 484, 486, nn. 442-448, tavv. CLXV-CLXVI. 327. Æ g 10,75 mm 29 R/ S C; [S P Q R].
h 6 inv. 6665.
Zecca di Roma c. 66-67 d.C. Denario D/ n IMP NERO CAESAR o AVGVSTVS Testa di Nerone verso d., con corona di alloro sul capo R/ n IVPPITER o CVSTOS Giove, seminudo, seduto in trono verso s., tiene fulmine nella d. e scettro nella s. Bibl.: RIC I2, p. 154, n. 64; BMCRE I –; BNCMER II, p. 144, nn. 233-235, tav. XLII; SNR Milano I.3, p. 486, n. 453, tav. CLXVI. 328. AR g 3,19 mm 17 h 6 inv. 3855. D/ IMP NERO CA[ESAR] AVGVSTVS. R/ IVPPITER [CVSTOS].
Zecca di Roma c. 67-68 d.C. Denario D/ n IMP NERO CAESAR o AVG P P Testa di Nerone verso d., con corona di alloro sul capo. R/ Anepigrafe Aquila legionaria tra due signa. Bibl.: RIC I2, p. 154, n. 68, tav. 18; BMCRE I, p. 214, nn. 108-108 (datazione: 64-68 d.C.), tav. 40.14 (n. 107); BNCMER II, p. 144, n. 238, tav. XLII; SNR Milano I.3, p. 488, nn. 466-468, tav. CLXVII. 329. AR g 1,96 mm 16 h 6 inv. 3656. D/ IMP NERO CA[ESAR] AVG P P. Note: esemplare dubbio (fusione?).
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Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
Denario D/ n IMP NERO CAESAR o AVG P P Testa di Nerone verso d., con corona di alloro sul capo. R/ SA – LVS Salus, seduta verso s. su trono, tiene patera nella d. protesa. Bibl.: RIC I2, p. 154, n. 72; BMCRE I, p. 213, nn. 99-100 (datazione: 64-68 d.C.), tav. 40.9 (n. 100); BNCMER II, p. 145, n. 243, tav. XLII; SNR Milano I.3, p. 490, nn. 471-472, tav. CLXVIII. 330. AR g 3,29 mm 20 h 6 inv. 3654. D/ IMP NERO CAE[S]AR AVG P P. R/ SALV[S].
ESEMPLARI DI CLASSIFICAZIONE INCERTA
Zecca di Roma c. 63-66 d.C. Sesterzio D/ V NERO CLAVDIVS CAESAR AVG GER(M) P M TR P IMP P P (o IMP NERO CLAVDIVS CAESAR AVG GER P M TR P P P) Testa di Nerone verso s., con corona di alloro sul capo. R/ – Bibl.: cfr. RIC I2, p. 159, n. 97 (D/ NERO CLAVDIVS CAESAR GERM P M TR P IMP P P; R/ senza S C; datazione: c. 63 d.C.); p. 161, n. 140 (D/ NERO CLAVDIVS CAESAR GER P M TR P IMP P P; R/ con S C; datazione: c. 64 d.C.); p. 169, n. 328 (D/ IMP NERO CLAVDIVS CAESAR AVG GER P M TR P P P; R/ con S C; datazione: c. 66 d.C.). 331. OR g 25,41 mm 36 h n.d. inv. 6687. D/ [– – –]S CAESAR AVG [– – –]. Corona di alloro non visibile. R/ Irriconoscibile. Note: sebbene lo stato di conservazione dell’esemplare non consenta un riconoscimento certo dell’autorità emittente, sulla base dell’esame autoptico, l’assegnazione proposta appare comunque probabile.
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6. GUERRE CIVILI
Zecca incerta in Gallia meridionale (?) 69 d.C. (?) Denario D/ FIDES (in alto) EXERCITVVM (in basso) Due mani che si stringono. R/ U CONCORDIA PRAETORIANORVM Concordia, stante verso s., tiene ramo nella d. e cornucopia nella s. Bibl.: RIC I2, p. 213, n. 118; BMCRE I, pp. 305-306, nn. 61-63 (zecca in Germania Superior; datazione: 68-69 d.C.) (n. 63: denario suberato), tav. 51.19 (n. 61); BNCMER III, pp. 30-31, nn. 71-74 (datazione: 68-69 d.C.) (n. 74: denario suberato), tav. III; SNR Milano II, p. 32, n. 8 (denario suberato) (datazione: 68-69 d.C.), tav. III. 332. AR g 3,22 mm 18 h 6 inv. 3620. D/ FIDES [E]XERCITVVM. Note: incisioni (contrassegni?) su entrambi i lati.
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Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
7. GALBA
Zecca di Roma c. giugno-agosto 68 d.C. Aes coinage | I serie di emissioni Sesterzio D/ V IMP SER GALBA AVG TR P Busto drappeggiato di Galba verso d., con corona di alloro sul capo. R/ ROMA (in esergo); S – C Roma, con capo elmato, seduta su corazza verso s., tiene lancia verticale nella d. e appoggia il braccio s. su scudo; in basso, a d., gambale. Bibl.: RIC I2, p. 244, n. 243; BMCRE I –; BNCMER III, p. 45, n. 114 (datazione: luglio 68-gennaio 69 d.C., I serie), tav. VII; SNR Milano II –. 333. OR g 26,11 mm 35 h 6 inv. 2747. D/ IM[P] SER GALBA AVG TR [P]. Sesterzio D/ V SER GALBA IMP CAES AVG TR P Busto drappeggiato di Galba verso d., con corona di alloro sul capo. R/ S – C Victoria alata, in movimento verso s., tiene palladium nella d. e ramo di palma nella s. Bibl.: RIC I2, p. 245, n. 257; BMCRE I, p. 326, n. 105 (datazione: 68-69 d.C.); BNCMER III, p. 45, n. 118 (datazione: luglio 68-gennaio 69 d.C., I serie), tav. VIII; SNR Milano II, p. 48, nn. 26-29, tav. VII. 334. OR g 24,19 mm 35,5 h 6 inv. 2746. Note: esemplare forato, di dubbia autenticità (fusione?). Sesterzio D/ V IMP SER GALBA AVG TR P Busto drappeggiato di Galba verso d., con corona di alloro sul capo. R/ S P Q R / OB / CIV SER Legenda disposta su tre linee entro corona di quercia. Bibl.: RIC I2, p. 245, n. 262; BMCRE I, p. 328, n. 117 (datazione: 68-69 d.C.) (nella descrizione del D/, testa in errore); BNCMER III, p. 46, nn. 120-121 (datazione: luglio 68-gennaio 69 d.C., I serie), tav. VIII; SNR Milano II, pp. 48, 50, nn. 34-36, tavv. VII-VIII. 335. OR g 26,27 mm 35,5 h 6 inv. 3627. D/ IMP SER GALBA AVG [TR P]. Sesterzio D/ V SER GALBA IMP CAES AVG TR P Testa di Galba verso d., con corona di alloro sul capo. R/ S P Q R / OB / CIV SER Legenda disposta su tre linee entro corona di quercia. Bibl.: RIC I2, p. 245, n. 270; BMCRE I, p. 327, n. 111 (datazione: 68-69 d.C.); BNCMER III –; SNR Milano II, p. 50, n. 39, tav. VIII.
Catalogo delle monete altoimperiali (Augusto-Domiziano)
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336. OR g 21,77 mm 35 h 6 inv. 6692. D/ S[ER GA]LBA IMP CAES AVG T[R P]. R/ [S P] Q R OB CIV SER. Dupondio D/ V SER GALBA IMP CAES AVG TR P Testa di Galba verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n PAX o AVGVST; S – C Pax, stante verso s., tiene ramo nella d. e caduceo nella s. Bibl.: RIC I2, p. 246, n. 283; BMCRE I, p. 330, nn. 125-126 (datazione: 68-69 d.C.); BNCMER III –; SNR Milano II –. 337. OR g 10,97 mm 28,5 R/ PAX [A]VGVST; S C.
h6
inv. 5042.
Dupondio D/ V IMP SER GALBA AVG TR P Testa di Galba verso d., con corona di alloro sul capo. R/ S P Q R / OB / CIV SER Legenda disposta su tre linee entro corona di quercia. Bibl.: RIC I2, p. 246, n. 286; BMCRE I, p. 331, n. 134 (datazione: 68-69 d.C.), tav. 57.7; BNCMER III –; SNR Milano II, p. 54, n. 64 (esemplare dubbio: g 6,40), tav. X. 338. OR g 13,40 mm 28,5 h 6 inv. 6688. D/ IM[P S]ER GALBA AVG TR P. Asse D/ V SER GALBA IMP CAES AVG TR P Testa di Galba verso d., con corona di alloro sul capo. R/ VESTA (in esergo); S – C Vesta, con capo velato, seduta in trono verso s., tiene patera nella d. e palladium nella s. Bibl.: RIC I2, p. 247, n. 306; BMCRE I, p. 335, n. 157 (datazione: 68-69 d.C.); BNCMER III –; SNR Milano II, p. 56, nn. 69-74, tav. XI. 339. Æ
g 11,05
mm 28
h6
inv. 3619.
Zecca di Roma c. settembre 68 d.C. Aes coinage | II serie di emissioni Sesterzio D/ V IMP SER SVLPIC GALBA CAES AVG TR P Busto drappeggiato di Galba verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n LIBERTAS o PVBLICA; S – C Libertas, stante verso s., tiene pileus nella d. e bacchetta (vindicta) nella s. Bibl.: RIC I2, p. 247, n. 310; BMCRE I –; BNCMER III, p. 49, n. 150 (datazione: luglio 68-gennaio 69 d.C., II serie), tav. X; SNR Milano II, p. 62, n. 101, tav. XIV.
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Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
340. OR g 26,90 mm 35 h 6 inv. 3626. D/ IM[P] SER [S]VLPIC GALBA CAES AVG TR P. Dupondio D/ V IMP SER SVLP GALBA CAES AVG TR P Busto drappeggiato di Galba verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n PAX o AVGVSTA; S – C Pax, stante verso s., tiene ramo nella r. e caduceo alato nella s. Bibl.: RIC I2, p. 247, n. 323; BMCRE I, p. 331, n. 132 (datazione: 68-69 d.C.); BNCMER III, p. 49, n. 153 (datazione: luglio 68-gennaio 69 d.C., II serie), tav. X; SNR Milano II, p. 62, n. 104, tav. XIV. 341. OR g 13,89 mm 30 h 7 inv. 3621. D/ IMP SER SVLP GALBA CAES AV[G] TR P. R/ PA[X] AVGVSTA; S C.
Zecca di Roma c. settembre/ottobre 68 d.C. Aes coinage | III serie di emissioni Dupondio D/ V IMP SER GALBA CAES AVG TR P Testa di Galba verso d., a capo scoperto. R/ n LIBERTAS o PVBLICA; S – C Libertas, stante verso s., tiene pileus nella d. e bacchetta (vindicta) nella s. Bibl.: RIC I2, p. 249, n. 365; BMCRE I –; BNCMER III –; SNR Milano II, p. 68, nn. 130-131 (datazione: 68 d.C., settembre?), tav. XVII. 342. OR
g 13,76
mm 28
h6
inv. 3618.
Asse D/ V IMP SER GALBA CAES AVG TR P Testa di Galba verso d., a capo scoperto. R/ n LIBERTAS o PVBLICA; S – C Libertas, stante verso s., tiene pileus nella d. e bacchetta (vindicta) nella s. Bibl.: RIC I2, p. 249, n. 372; BMCRE I, p. 333, n. 146 (datazione: 68-69 d.C.); BNCMER III, p. 53, n. 185 (datazione: luglio 68-gennaio 69 d.C., III serie), tav. XIII; SNR Milano II, p. 70, nn. 140-141 (datazione: 68 d.C., settembre?), tav. XVIII. 343. Æ g 11,22 mm 28 h 6 inv. 3876. D/ [IMP] SER GALBA CAES AVG TR P. R/ LIBER[TAS PV]BLICA; S C. Asse D/ V IMP SER GALBA CAES AVG P M TR P Testa di Galba vero d., a capo scoperto. R/ VESTA (in esergo); S – C Vesta, con capo velato, seduta in trono verso s., tiene palladium nella d. e scettro trasversale nella s. Bibl.: RIC I2 – (p. 249, dopo il n. 375); BMCRE I –; BNCMER III –; SNR Milano II –.
Catalogo delle monete altoimperiali (Augusto-Domiziano)
344. Æ g 10,62 mm 28 R/ [VESTA]; S C.
h6
111
inv. 3622.
Zecca di Roma c. ottobre 68 d.C. Aes coinage | IV serie di emissioni Sesterzio D/ V SER GALBA IMP CAESAR AVG TR P Testa di Galba verso s., con corona di alloro sul capo. R/ n CONCORD o AVG; S C (in esergo) Concordia, seduta in trono verso s., tiene ramo nella d. e scettro trasversale nella s. Bibl.: RIC I2, p. 250, n. 381; BMCRE I, p. 317, n. 55 (zecca gallica; datazione: 68-69 d.C.); BNCMER III, p. 53, nn. 189-190 (datazione: luglio 68-gennaio 69 d.C., IV serie), tav. XIII; SNR Milano II, p. 72, n. 151, tav. XIX. 345. OR g 26,16 mm 36 h 6 inv. 3624. D/ SER GALBA IMP CAESAR AVG TR [P]. Sesterzio D/ V SER GALBA IMP CAESAR AVG PON MA TR P Testa di Galba verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n CONCORD o AVG; S C (in esergo) Concordia, seduta in trono verso s., tiene ramo della d. e scettro trasversale nella s. Bibl.: RIC I2, p. 250, n. 384; BMCRE I, p. 317, n. 56 (zecca gallica; datazione: 68-69 d.C.); BNCMER III –; SNR Milano II –. 346. OR g 24,94 mm 32 h 7 inv. 6694. D/ S[ER GAL]BA IMP CAES[AR A]VG [P]ON MA TR P. Sesterzio D/ V SER GALBA IMP CAESAR AVG TR P Testa di Galba verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n LIBERTAS o PVBLICA; S – C Libertas, stante verso s., tiene pileus nella d. e bacchetta (vindicta) nella s. Bibl.: RIC I2, p. 250, n. 387; BMCRE I, p. 319, n. 68 (zecca gallica; datazione: 68-69 d.C.); BNCMER III, p. 54, n. 195 (datazione: luglio 68-gennaio 69 d.C., IV serie), tav. XIV; SNR Milano II, p. 72, nn. 152-153, tav. XIX. 347. OR
g 25,37
mm 35
h6
inv. 3623.
Sesterzio D/ V SER GALBA IMP CAESAR AVG TR P Testa di Galba verso s., con corona di alloro sul capo. R/ n LIBERTAS o PVBLICA; S – C Libertas, stante verso s., tiene pileus nella d. e bacchetta (vindicta) nella s. Bibl.: RIC I2, p. 250, n. 389; BMCRE I, p. 319, n. § (datazione: 68-69 d.C.); BNCMER III, p. 54, n. 196 (datazione: luglio 68-gennaio 69 d.C., IV serie), tav. XIV; SNR Milano II, 72, n. 155, tav. XIX.
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Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
348. OR g 25,00 mm 35 D/ Tracce delle lettere. R/ Tracce delle lettere.
h6
inv. 6693.
Sesterzio D/ V SER GALBA IMP CAESAR AVG TR P Busto drappeggiato di Galba verso d., con corona di alloro sul capo. R/ S P Q R / OB / CIV SER Legenda disposta su tre linee entro corona di quercia. Bibl.: RIC I2, p. 251, n. 405; BMCRE I, p. 327, nn. ‡, 114; BNCMER III, p. 55, n. 210 (datazione: luglio 68-gennaio 69 d.C., IV serie), tav. XV; SNR Milano II, p. 74, nn. 159-160, tav. XX. 349. OR g 26,26 mm 34 h 7 inv. 3625. D/ SER GALBA IMP CAESAR AVG [TR P].
Zecca di Roma c. dicembre 68 d.C. Aes coinage | VI serie di emissioni Asse D/ V SER SVLPI GALBA IMP CAESAR AVG P M TR P Busto drappeggiato di Galba verso d., a capo scoperto. R/ S – C Tre prue di navi, ciascuna sormontata da un’insegna militare: al centro, aquila legionaria; ai lati, signa. Bibl.: RIC I2, p. 256, n. 507; BMCRE I –; BNCMER III, p. 61, n. 256 (datazione: luglio 68-gennaio 69 d.C., VI serie), tav. XIX; SNR Milano II, p. 86, n. 208, tav. XXVI. 350. Æ g 10,82 mm 28 h 6 inv. 6689. D/ [SER] SVLPI GALBA IMP CAESAR [AVG P M TR P]. R/ [S] C.
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8. OTONE
Zecca di Roma 15 gennaio-metà aprile 69 d.C. Denario D/ V IMP M OTHO CAESAR AVG TR P Testa di Otone verso d., a capo scoperto. R/ n SECVRI o TAS P R Securitas, stante verso s., tiene corona nella d. e scettro nella s. Bibl.: RIC I2, p. 260, n. 8; BMCRE I, p. 366, nn. 17-18 (datazione: 69 d.C.); BNCMER III, p. 68, nn. 10, 14 (n. 14: denario suberato), tav. XX; SNR Milano II, p. 98, nn. 5-7, tav. XXVIII. 351. AR
g 3,32
mm 17
h6
inv. 3657.
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Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
9. VITELLIO
Zecca di Roma seconda metà di aprile-20 dicembre 69 d.C. Denario D/ V A VITELLIVS GERMANICVS IMP Testa di Vitellio verso d., a capo scoperto. R/ n XV VIR o SACR FAC Tripode sormontato da delfino verso d.; sotto, corvo. Bibl.: RIC I2, p. 272, n. 70, tav. 30; BMCRE I, p. 368, n. 3 (datazione: 69 d.C.), tav. 60.17; BNCMER III –; SNR Milano II –. 352. AR g 2,91 mm 18 h 6 inv. 3628. D/ A VITELLI[VS GER]MANICVS IMP. R/ XV VIR [SAC]R FAC. Denario D/ V A VITELLIVS GERM IMP AVG TR P Testa di Vitellio verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n CONCOR o DIA P R Concordia, seduta in trono verso s., tiene patera nella d. e cornucopia nella s. Bibl.: RIC I2, p. 272, n. 90; BMCRE I, p. 371, nn. 20, 21 (datazione: 69 d.C.), tav. 60.27 (n. 20 D/) (n. 21: denario suberato); BNCMER III, p. 77, n. 52, tav. XXIII; SNR Milano II, p. 116, nn. 28-31, tav. XXXIII. 353. Æ g 3,44 mm 18 h 7 inv. 3631. Note: esemplare in metallo vile: anima di denario suberato? Denario D/ V A VITELLIVS GERM IMP AVG TR P Testa di Vitellio verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n LIBERTAS o RESTITVTA Libertas, stante frontalmente, con testa rivolta verso d., tiene pileus nella d. e bacchetta (vindicta) nella s. Bibl.: RIC I2, p. 273, n. 105; BMCRE I, p. 372, nn. 31-32 (datazione: 69 d.C.), tav. 61.8 (n. 31); BNCMER III, p. 78, nn. 67-69, tav. XXIII; SNR Milano II, p. 118, nn. 36-38, tav. XXXIV. 354. AR g 3,09
mm 18
h7
inv. 5056.
355. AR g 2,92 mm 17 h 6 inv. 3630. D/ A VITELLIVS GERM [IMP] AVG TR P. R/ LIBERTAS REST[ITVTA]. Note: esemplare con margine lacunoso. Denario D/ V A VITELLIVS GERM IMP AVG TR P Testa di Vitellio verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n XV VIR o SACR FAC Tripode sormontato da delfino verso d.; sotto, corvo.
Catalogo delle monete altoimperiali (Augusto-Domiziano)
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Bibl.: RIC I2, p. 273, n. 109; BMCRE I, p. 373, nn. 39-40 (datazione: 69 d.C.); BNCMER III, p. 79, n. 77, tav. XXIII; SNR Milano II, p. 118, nn. 42-44, tav. XXXIV. 356. AR g 2,78 mm 17 h 6 inv. 4265. D/ [A VITELLIVS GE]RM IMP AV[G] P [M]. R/ [XV VIR] SACR [F]A[C]. Dupondio D/ V A VITELLIVS GERMANICVS IMP AVG P M TR P Busto drappeggiato di Vitellio verso d., con corona di alloro sul capo. R/ ROMA (in esergo); S – C Roma, con capo elmato, seduta su corazza verso s., tiene Victoria nella d. e parazonium nella s.; piede d. appoggiato su elmo; dietro, due scudi. Bibl.: RIC I2, p. 275, n. 130, tav. 31; BMCRE I, p. 381, n. 68 (g. 18,34, h 12) (datazione: 69 d.C.), tav. 63.8; BNCMER III –; SNR Milano II –. 357. OR g 18,16 mm 33,5 h 12 inv. 2748. D/ A VITELLIVS GERMANICVS IMP AVG [P] M TR P. Note: esemplare di dubbia autenticità; scalfitture su entrambi i lati.
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Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
10. VESPASIANO
Zecca di Tarraco (?) 70 d.C. Aureo D/ V IMP CAESAR VESPASIANVS AVG Testa di Vespasiano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n COS DEISG III o TR POT Aequitas, stante verso s., tiene bilancia nella d. e scettro nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 152, n. 1303, tav. 71; BMCRE II –; BNCMER III –. 358. AV
g 7,07
mm 20
h6
inv. 3598.
Zecca di Lugdunum 71 d.C. Sesterzio D/ V IMP CAES VESPASIAN AVG P M TR P P P COS III Testa di Vespasiano verso d., con corona di alloro sul capo; globo all’estremità del collo. R/ n ROMA; S – C Roma, con capo elmato, stante verso s., tiene Victoria su globo nella d. e lancia verticale nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 141, n. 1136; BMCRE II, p. 198, n. 804; BNCMER III –. 359. OR g 22,85 mm 34 h 6 inv. 3362. D/ IMP CAES VESP[AS]IAN AVG P M TR P P P COS III. Sesterzio D/ V IMP CAES VESPASIAN AVG P M TR P P P COS III Testa di Vespasiano verso d., con corona di alloro sul capo; globo all’estremità del collo. R/ S P Q R / P P / OB CIVES / SERVATOS Legenda disposta su quattro linee entro corona di quercia. Bibl.: RIC II.12, p. 141, n. 1137, tav. 60; BMCRE II –; BNCMER III, p. 183, n. 800, tav. LXVI. 360. OR g 22,56 mm 33,5 h 6 inv. 6708. D/ IMP CAES [VE]SPASI[A]N AVG P M TR P P P COS III.
Zecca di Lugdunum 72 d.C. Dupondio D/ V IMP CAESAR VESPASIAN AVG COS IIII Testa di Vespasiano verso d., con corona radiata sul capo; globo all’estremità del collo.
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R/ n PAX o AVG; S – C Pax, stante verso s., sacrifica su altare con patera nella d.; ramo e caduceo nella mano s. Bibl.: RIC II.12, p. 144, n. 1191, tav. 64; BMCRE II, p. 203, nn. 816-818, tav. 39.5 (n. 816); BNCMER III, p. 185, n. 817, tav. LXVII. 361. OR g 10,58 mm 27 h 7 inv. 6703. D/ IMP CAESAR VESPASIAN [A]VG COS IIII. R/ [PAX] AVG; S C.
Zecca di Lugdunum 77-78 d.C. Vespasiano Asse D/ V IMP CAES VESPASIAN AVG COS VIII P P Testa di Vespasiano verso d., con corona di alloro sul capo; globo all’estremità del collo. R/ n AEQVITAS o AVGVSTI; S – C Aequitas, stante verso s., tiene bilancia nella d. e scettro nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 146, n. 1228, tav. 66; BMCRE II, p. 209, nn. 842-843, tav. 40.10 (n. 842); BNCMER III, p. 188, n. 839, tav. LXVIII. 362. Æ g 8,17 mm 26 h 6 inv. 6695. D/ IMP [CAES VES]PASIAN AVG COS VIII P P. R/ [A]EQVITAS AV[GVSTI]; S C. Asse D/ V IMP CAES VESPASIAN AVG COS VIII P P Testa di Vespasiano verso d., con corona di alloro sul capo; globo all’estremità del collo. R/ S – C Aquila su globo, stante frontalmente, con testa rivolta verso d. ed ali spiegate. Bibl.: RIC II.12, p. 147, n. 1237, tav. 67; BMCRE II, p. 210, nn. 848-849, tav. 41.3 (n. 848); BNCMER III, p. 189, nn. 849-850, tav. LXIX. 363. Æ g 8,70 mm 27 h 6 inv. 3386. D/ IM[P CA]ES VESPASIAN AVG COS VIII P P.
Domiziano Asse D/ V CAESAR AVG FIL DOMITIANVS COS V Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo; globo all’estremità del collo. R/ S – C Spes, stante verso s., tiene fiore nella d. e solleva lembo della veste con la s. Bibl.: RIC II.12, p. 150, n. 1291, tav. 70; BMCRE II –; BNCMER III, p. 193, n. 884, tav. LXXI. 364. Æ
g 8,76
mm 27,5
h6
inv. 3916.
118
Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
Zecca di Roma c. gennaio-giugno 70 d.C. Denario D/ V IMP CAESAR VESPASIANVS AVG Testa di Vespasiano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n COS ITER o TR POT Pax, stante verso s., tiene ramo nella d. e caduceo alato nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 60, n. 27, tav. 1; BMCRE II, p. 4, nn. 21-22 (datazione: 69-70 d.C.), tav. 1.7 (n. 21); BNCMER III, p. 89, n. 15 (datazione: 69-70 d.C.), tav. XXVII. 365. AR 3,28 mm 18 h 6 inv. 4259. D/ [IMP C]AESAR VESPASIANVS AVG. R/ COS [I]TER [T]R POT. Denario D/ V IMP CAESAR VESPASIANVS AVG Testa di Vespasiano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n COS ITER o TR POT Pax, seduta in trono verso s., tiene ramo nella d. e caduceo alato nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 60, n. 29, tav. 2; BMCRE II, p. 4, nn. 26-30 (datazione: 69-70 d.C.), tav. 1.9 (n. 27); BNCMER III, p. 89, n. 18 (datazione: 69-70 d.C.), tav. XXVII. 366. AR g 3,23
mm 17,5
h 6 inv. 3597.
Zecca di Roma gennaio-giugno 71 d.C. Denario D/ V IMP CAES VESP AVG P M Testa di Vespasiano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n TRI POT II o COS III P P Pax, seduta in trono verso s., tiene ramo nella d. e caduceo alato nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 62, n. 41, tav. 2; BMCRE II, pp. 10-11, nn. 61-62 (datazione: 70-71 d.C.) e p. 72, n. 364 (zecca di Tarraco; datazione: 71 d.C.), tav. 11.19; BNCMER III, p. 92, nn. 45-46 (datazione: 70-71 d.C.), tav. XXVIII. 367. AR g 2,99 mm 17 h 6 inv. 4262. D/ [IMP C]AES VESP AVG [P M]. R/ TRI [POT II] COS III P P.
Zecca di Roma luglio-dicembre 71 d.C. Denario D/ V IMP CAES VESP AVG P M
Catalogo delle monete altoimperiali (Augusto-Domiziano)
119
Testa di Vespasiano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ AVGVR (in alto) TRI POT (in basso) Strumenti sacerdotali (simpulum, aspersorio, brocca e lituus). Bibl.: RIC II.12, p. 62, n. 43, tav. 2; BMCRE II, p. 9, nn. 50-53 (datazione: 70-71 d.C.), tav. 1.18 (n. 50); BNCMER III, p. 91, n. 36 (datazione: 70-71 d.C.), tav. XXVIII. 368. AR g 3,10 mm 17,5 h 6 inv. 4257. D/ IMP CAES VES[P] AVG P M. R/ AVGV[R] TRI POT. Note: tacca sul bordo.
Zecca di Roma 71 d.C. Sesterzio D/ V IMP CAESAR VESPASIANVS AVG P M T P P P COS III Testa di Vespasiano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n LIBERTAS o PVBLICA; S – C Libertas, stante verso s., tiene pileus nella d. e bacchetta (vindicta) nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 65, n. 82, tav. 17; BMCRE II, p. 197, n. 801 (zecca di Lugdunum), tav. 38.1; BNCMER III, p. 144, n. 503 corr., tav. XLV. 369. OR g 25,51 mm 34 h 6 inv. 6714. D/ [I]M[P] CAESAR VESPASIANVS AVG P M [T P P P COS III]. R/ [LI]BER[TAS PV]BLICA; S C. Note: sebbene lo stato di conservazione dell’esemplare non consenta un’attribuzione certa all’emissione specifica, l’assegnazione proposta appare comunque probabile (per le varianti di dritto “testa verso d., con egida” e “testa verso d., con drappeggio sulla spalla s.”, cfr. RIC II.12, p. 65, nn. 83, 86). Sesterzio D/ V IMP CAESAR VESPASIANVS AVG P M T P P P COS III Testa di Vespasiano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n PAX o AVG; S C (in esergo) Pax, stante verso d., tiene ramo nella s. e accende cumulo di armi con torcia nella d.; a s., scudo e lancia appoggiati a colonna sormontata da statua di Minerva; a d., altare. Bibl.: RIC II.12, p. 66, n. 95, tav. 17; BMCRE II –; BNCMER III, p. 146, n. 520, tav. XLVI. 370. OR g 27,73 mm 31 h 7 inv. 3372. D/ IMP CA[ES]AR VESPASIANVS AVG P M T P P P COS III. R/ [PAX] AVG; S C. Note: esemplare di dubbia autenticità (fusione?). Sesterzio D/ V IMP CAES VESPASIAN AVG P M TR P P P COS III Testa di Vespasiano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n IVDAEA o CAPTA; S C (in esergo) Al centro, albero di palma; a s., Vespasiano, in abito militare, stante verso d., con piede appoggiato su elmo, tiene lancia nella d. e parazonium nella s.; dall’altra parte, personificazione della Iudaea seduta verso d. Bibl.: RIC II.12, p. 71, n. 167, tav. 22; BMCRE II, p. 117, nn. 543-544, tav. 20.8 (n. 543 R/); BNCMER III, p. 144, n. 498, tav. XLV.
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Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
371. OR g 25,70 mm 34 h 6 R/ IVDAEA [CAPTA]; S C.
inv. 6717.
Sesterzio D/ V IMP CAES VESPASIAN AVG P M TR P P P COS III Testa di Vespasiano verso s., con corona di alloro sul capo. R/ n IVDEA o CAPTA; S C (in esergo) Al centro, albero di palma; a s., Vespasiano, in abito militare, stante verso d., con piede appoggiato su elmo, tiene lancia nella d. e parazonium nella s.; dall’altra parte, personificazione della Iudaea seduta verso d. Bibl.: RIC II.12, p. 72, n. 169; BMCRE II –; BNCMER III –. 372. OR g 22,73 mm 35 h 6 inv. 2750. D/ IMP CAES VESPASIAN AVG [P] M [TR] P P P CO[S III]. R/ IVDE[A] CAPTA; S C. Sesterzio D/ V IMP CAES VESPASIAN AVG P M TR P P P COS III Testa di Vespasiano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n PAX o AVGVSTI; S – C Pax, stante verso s., tiene ramo nella d. e cornucopia nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 72, n. 181, tav. 22; BMCRE II, p. 119, n. 554, tav. 21.5; BNCMER III, p. 145, nn. 512-513 corr. e n. 514, tav. XLVI. 373. OR g 23,58 mm 33 Note: esemplare forato.
h 6 inv. 6715.
Sesterzio D/ V IMP CAES VESPASIAN AVG P M TR P P P COS III Testa di Vespasiano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n ROMA; S – C Roma, con capo elmato, stante verso s., tiene Victoria nella d. e lancia nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 73, n. 190, tav. 23; BMCRE II, pp. 120-121, nn. 560-563, tav. 21.7 (n. 560); BNCMER III, p. 147, nn. 525-527, tav. XLVII. 374. OR g 24,81 mm 33 h 7 inv. 6707. D/ IM[P CA]ES VESPASIAN [AV]G TR P P P COS III. Note: esemplare forato. Lo stato di conservazione non consente un’attribuzione certa dell’esemplare alla produzione della zecca di Roma (per l’emissione battuta a Lugdunum, contraddistinta dalla presenza del globo all’estremità del collo, cfr. RIC II.12, p. 141, n. 1136). 375. OR g 21,07 mm 33 h 6 inv. 4269. D/ [IM]P CAES VESPASIAN AVG P M TR P [P P C]OS III. Note: esemplare forato. Lo stato di conservazione non consente un’attribuzione certa dell’esemplare alla produzione della zecca di Roma (per l’emissione battuta a Lugdunum, contraddistinta dalla presenza del globo all’estremità del collo, cfr. RIC II.12, p. 141, n. 1136). Sesterzio D/ V IMP CAES VESPASIAN AVG P M TR P P P COS III Testa di Vespasiano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ RO – MA; S – C
Catalogo delle monete altoimperiali (Augusto-Domiziano)
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Roma, con capo elmato, stante verso s., tiene Victoria su globo nella d. e lancia nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 73, n. 191, tav. 23; BMCRE II –; BNCMER III, p. 147, n. 529, tav. XLVII. 376. OR g 24,34 mm 33 h 6 inv. 4270. D/ [I]MP CAES VESPASIAN AVG P M TR P P P COS III. Note: esemplare dubbio, rilavorato, con foro richiuso. Sesterzio D/ V IMP CAES VESPASIAN AVG P M TR P P P COS III Testa di Vespasiano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ S – C Marte, con capo elmato, in nudità e in movimento verso d., tiene trofeo nella s. e lancia trasversale nella d. Bibl.: RIC II.12, p. 73, n. 199; BMCRE II, p. 188, n. 777 (zecca di Tarraco), tav. 34.7; BNCMER III, p. 149, nn. 539-540, tav. XLVIII. 377. OR g 24,81 mm 34,5 h 6 inv. 4274. D/ IMP CAES VESPASIAN AVG P M TR P P P COS I[II]. Note: sebbene lo stato di conservazione dell’esemplare non consenta un’attribuzione certa della moneta alla serie, l’assegnazione proposta appare comunque probabile (per l’emissione con legenda di D/ IMP CAES VESPASIAN … COS IIII, cfr. RIC II.12, p. 85, n. 385). Sesterzio D/ V IMP CAES VESPASIAN AVG P M TR P P P COS III Testa di Vespasiano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n VICTORIA o AVGVSTI; S C (in esergo) A s., Victoria alata, stante verso d. (con piede s. su elmo), appone la scritta OB / CIV / SERV (o varianti) su scudo appoggiato ad un albero di palma; a d., personificazione della Iudaea seduta verso d. Bibl.: RIC II.12, p. 74, n. 221, tav. 24; BMCRE II, p. 126, nn. 582-583; BNCMER III, p. 151, n. 561, tav. L. 378. OR g 23,69 mm 33,5 h 6 inv. 4276. D/ IMP CA[ES] VESPASIAN AVG P[M TR P P P COS] I[II]. R/ VICTORIA [AV]GVSTI; S C; [OB CIV SERV]. Sesterzio D/ V IMP CAES VESPAS AVG P M TR P P P COS III Testa di Vespasiano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ V o n FORTVNAE o REDVCI; S C (in esergo) Fortuna, stante verso s., tiene ramo e timone su globo nella d.; cornucopia nella mano s. Bibl.: RIC II.12, p. 75, n. 230, tav. 24; BMCRE II, p. 114, n. 529; BNCMER III, p. 141, n. 484, tav. XLIII. 379. OR g 24,03 mm 33 h 6 inv. 6719. D/ IMP CAES [V]ESPAS AVG P M TR P P P COS III. R/ FORTVNAE [RE]DVCI; S C. Sesterzio D/ V IMP CAES VESPAS AVG P M TR P P P COS III Testa di Vespasiano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n IVDAEA o CAPTA; S C (in esergo) Al centro, albero di palma; a s., prigioniero stante verso d.; dall’altra parte, personificazione della Iudaea seduta su corazza verso d.; accanto, armi. Bibl.: RIC II.12, p. 75, n. 233, tav. 25; BMCRE II, p. 115, n. 532; BNCMER III, p. 142, n. 491, tav. XLIV.
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Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
380. OR g 24,28 mm 33 h 6 inv. 6718. D/ IM[P CAE]S VESPAS A[V]G P M [TR P P P COS III]. R/ [I]VDA[E]A CAPTA; [S C]. Note: sebbene lo stato di conservazione dell’esemplare non consenta un’attribuzione certa della moneta alla serie, l’assegnazione proposta appare comunque probabile (per l’emissione con legenda di D/ IMP CAES VESPAS … COS IIII, cfr. RIC II.12, p. 84, n. 375). Sesterzio D/ V IMP CAES VESPAS AVG P M TR P P P COS III Testa di Vespasiano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n MARS o VICTOR; S – C Marte, con capo elmato, in abito militare, in movimento verso s., tiene Victoria nella d. e trofeo nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 75, n. 238, tav. 25; BMCRE II, p. 119, n. 552; BNCMER III, p. 145, n. 509 corr., tav. XLVI. 381. OR
g 21,93
mm 33
h 6 inv. 3371.
Sesterzio D/ V IMP CAES VESPAS AVG P M TR P P P COS III Testa di Vespasiano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ S – C Marte, in movimento verso d., tiene lancia nella d. e trofeo nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 76, n. 247, tav. 25; BMCRE II, p. 122, n. 568, tav. 22.3; BNCMER III, p. 149, n. 538, tav. XLVIII. 382. OR
g 25,87
mm 33,5
h 6 inv. 3373.
Sesterzio D/ V IMP CAES VESPAS AVG P M TR P P P COS III Testa di Vespasiano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ S P Q R / OB / CIVES / SERVATOS Legenda disposta su quattro linee entro corona di quercia. Bibl.: RIC II.12, p. 76, n. 254, tav. 26; BMCRE II, p. 123, n. 573, tav. 22.8 (R/); BNCMER III, p. 150, n. 551, tav. XLIX. 383. OR g 20,58 mm 31 h 6 inv. 6709. D/ [IMP CAES VESP]AS AVG P M TR P [P P COS III]. R/ S P Q R OB CI[V]ES SERVATOS. Dupondio D/ V IMP CAES VESPASIAN AVG COS III Testa di Vespasiano verso d., con corona radiata sul capo. R/ n CONCORDIA o AVGVSTI; S C (in esergo) Concordia, seduta in trono verso s., tiene patera nella d. e cornucopia nella s.; davanti, altare. Bibl.: RIC II.12, p. 77, n. 265, tav. 26; BMCRE II, p. 127, n. 588, tav. 23.2; BNCMER III, p. 152, n. 566, tav. L. 384. OR g 12,45 mm 27 h 6 inv. 4268. D/ IMP CAES VESPASIAN AVG CO[S] II[I]. R/ CONC[OR]DIA AVGVSTI; S C. Dupondio D/ V IMP CAES VESPASIAN AVG COS III Testa di Vespasiano verso d., con corona radiata sul capo.
Catalogo delle monete altoimperiali (Augusto-Domiziano)
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R/ V CONCORDIA AVGVSTI; S – C Concordia, seduta in trono verso s., tiene patera nella d. e cornucopia nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 77, n. 267; BMCRE II –; BNCMER III –. 385. OR
g 14,68
mm 28,5
h 7 inv. 3385.
Dupondio D/ V IMP CAES VESPASIAN AVG COS III Testa di Vespasiano verso d., con corona radiata sul capo. R/ ROMA (in esergo); S – C Roma, con capo elmato, seduta verso s. su corazza, tiene corona nella d. e parazonium nella s.; dietro la corazza, scudi. Bibl.: RIC II.12, p. 78, n. 279, tav. 27; BMCRE II, p. 128, nn. 591-593, tav. 23.5 (n. 592 R/); BNCMER III, p. 153, nn. 569-570, tav. LI. 386. OR
g 11,21
mm 28
h6
inv. 3368.
Asse D/ V IMP CAESAR VESPASIANVS AVG P M TR P Testa di Vespasiano verso d., con corona di alloro sul capo ed egida. R/ n FELICITAS o PVBLICA; S – C Felicitas, stante verso s., tiene caduceo alato nella d. e cornucopia nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 64, n. 62; cfr. anche Castiello, Oliviero 1997 (Pompei, ripostiglio del termopolio di L. Vetutius Placidus), p. 154, n. 715, tav. XVIII. 387. Æ g 11,44 mm 27 h 6 inv. 3369. D/ IMP CAESAR VESP[ASIANVS AVG P M TR P]. R/ FELICITAS PV[BLICA]; S C. Note: sebbene lo stato di conservazione dell’esemplare non consenta un’attribuzione certa all’emissione specifica, l’assegnazione proposta appare comunque probabile. Asse D/ V IMP CAES VESPASIAN AVG COS III Testa di Vespasiano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n AEQVITAS o AVGVSTI; S – C Aequitas, stante verso s., tiene bilancia nella d. e scettro nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 78, n. 287, tav. 27; BMCRE II, p. 129, n. 600, tav. 23.8; BNCMER III, pp. 153-154, nn. 576-577, tav. LI. 388. Æ g 10,75 mm 27,5 h 6 inv. 3366. D/ IMP CAES VESPAS[IAN AV]G COS III. R/ AEQVITAS AVGVST[I]; S C. Asse D/ V IMP CAES VESPASIAN AVG COS III Testa di Vespasiano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n LIBERTAS o PVBLICA; S – C Libertas, stante verso s., tiene pileus nella d. e bacchetta (vindicta) nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 80, n. 309, tav. 28; BMCRE II, p. 132, n. 610; BNCMER III, p. 154, n. 585, tav. LII. 389. Æ
g 13,72
mm 28,5
h6
inv. 6716.
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Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
Asse D/ V IMP CAES VESPASIAN AVG COS III Testa di Vespasiano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ PROVIDEN (in esergo); S – C Recinto dell’ara Providentiae, con porta a doppio battente. Bibl.: RIC II.12, p. 80, n. 315, tav. 28; BMCRE II –; BNCMER III –. 390. Æ g 9,33 mm 26,5 h 6 inv. 6711. D/ IMP CAES VESPASIAN AVG C[OS III]. Asse D/ V IMP CAES VESPASIAN AVG COS III Testa di Vespasiano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ PROVIDENT (in esergo); S – C Recinto dell’ara Providentiae, con porta a doppio battente. Bibl.: RIC II.12, p. 80, n. 317, tav. 28; BMCRE II, p. 132, n. 611, tav. 23.12 (R/); BNCMER III –. 391. Æ g 10,63 mm 27,5 h 6 inv. 4271. D/ IMP CAES VESPASIAN AVG C[OS III]. Note: Lo stato di conservazione non consente un’attribuzione certa dell’esemplare alla produzione della zecca di Roma (per l’emissione battuta a Lugdunum, contraddistinta dalla presenza del globo all’estremità del collo, cfr. RIC II.12, p. 143, n. 1166). Asse D/ V IMP CAES VESPASIAN AVG COS III Testa di Vespasiano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ V o n VICTORIA o NAVALIS; S – C Victoria alata, stante su prua verso d., tiene corona nella d. e ramo di palma nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 81, n. 336; BMCRE II, p. 134, n. 616, tav. 23.15 (R/); BNCMER III, p. 156, n. 595, tav. LII. 392. Æ g 10,96 mm 27 h 6 inv. 6710. D/ IMP CAES VESPASIAN AVG CO[S] III. Quadrante D/ V IMP VESPASIAN AVG Trofeo. R/ n P M TR P P o P COS III; S – C Insegna militare. Bibl.: RIC II.12, p. 82, n. 353, tav. 29; BMCRE II, p. 134, n. *; BNCMER III, p. 156, nn. 597-598, tav. LII. 393. Æ
g 3,67
mm 17
h 6 inv. 6713.
Zecca di Roma 72 d.C. Tito Sesterzio D/ V T CAES VESPASIAN IMP PON TR POT COS II
Catalogo delle monete altoimperiali (Augusto-Domiziano)
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Testa di Tito verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n FORTVNAE o REDVCI; S – C Fortuna, stante verso s., tiene ramo e timone su globo nella d.; cornucopia nella mano s. Bibl.: RIC II.12, p. 87, n. 421, tav. 33; BMCRE II, p. 140, n. 630, tav. 24.13 (R/); BNCMER III, p. 158, n. 617, tav. LIII. 394. OR g 25,61 mm 33 h 6 inv. 3894. D/ T CAES VESPASIAN IMP PON [TR POT] COS II. Sesterzio D/ V T CAES VESPASIAN IMP PON TR POT COS II Testa di Tito verso d., con corona di alloro sul capo. R/ S C (in esergo) Tito, stante in quadriga verso d., tiene ramo (?) nella d. e scettro (?) nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 88, n. 431, tav. 33; BMCRE II, p. 141, n. 636, tav. 25.3 (R/); BNCMER III, p. 159, n. 625, tav. LIV. 395. OR
g 26,65
mm 32
h 6 inv. 3614.
Sesterzio D/ V T CAESAR VESPASIAN IMP PON TR POT COS II Testa di Tito verso d., con corona di alloro sul capo. R/ S – C Marte, con capo elmato, in nudità e in movimento verso d., tiene trofeo nella s. e lancia trasversale nella d. Bibl.: RIC II.12, p. 90, n. 460, tav. 35; BMCRE II, pp. 205-206, nn. 825 b-c; BNCMER III –. 396. OR
g 25,55
mm 32
h6
inv. 3613.
Dupondio D/ V T CAES VESPASIAN IMP P TR P COS II Testa di Tito verso d., con corona radiata sul capo. R/ n ROMA o VICTRIX; S – C Roma, con capo elmato, seduta su corazza verso s., tiene Victoria nella d. e lancia verticale nella s.; accanto alla corazza, armi. Bibl.: RIC II.12, p. 88, n. 440, tav. 34; BMCRE II, p. 142, n. 641, tav. 25.6; BNCMER III, p. 160, n. 30, tav. LV. 397. OR g 12,56 mm 27 h 6 inv. 6726. D/ T CAES VESPASIA[N I]MP P TR P [COS II]. R/ ROM[A V]ICTRIX; S C. Asse D/ V T CAES VESPASIAN IMP P TR P COS II Testa di Tito verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n AEQVITAS o AVGVSTI; S – C Aequitas, stante verso s., tiene bilancia nella d. e scettro nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 88, n. 441, tav. 34; BMCRE II –; BNCMER III, p. 160, n. 631, tav. LV. 398. Æ g 12,42 mm 26 h 6 inv. 3384. R/ [AEQVITAS] [A]VGVSTI; S C. Asse D/ V T CAES VESPASIAN IMP P TR P COS II
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Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
Testa di Tito verso d., con corona di alloro. R/ n FIDES o PVBLICA; S C (in basso) Caduceo e spighe tra due mani che si stringono. Bibl.: RIC II.12, p. 89, n. 444, tav. 34; BMCRE II, p. 142, n. 642; BNCMER III, p. 160, n. 632, tav. LV. 399. Æ g 9,14 mm 26 h 6 inv. 6728. D/ T [CAE]S VESPASIAN IMP TR P COS II. R/ FID[ES] PVBLICA; [S] C. Asse D/ V T CAES VESPASIAN IMP P TR P COS II Testa di Tito verso d., con corona di alloro sul capo. R/ S – C Aquila legionaria tra due signa. Bibl.: RIC II.12, p. 89, n. 449, tav. 34; BMCRE II, p. 143, n. 644, tav. 25.12 (R/); BNCMER III, p. 161, n. 635, tav. LV. 400. Æ g 9,51 R/ [S C].
mm 26
h6
inv. 6737.
Zecca di Roma 72 d.C. Domiziano Asse D/ V CAESAR AVG F DOMITIANVS COS DES II Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ PROVIDENT (in esergo); S – C Recinto dell’ara Providentiae, con porta a doppio battente. Bibl.: RIC II.12, p. 92, n. 489, tav. 37; BMCRE II –; BNCMER III –. 401. Æ g 7,20 mm 27 h 6 inv. 6768. D/ [CAESAR AVG F D]OMITIANVS CO[S DES II]. R/ [PROVIDENT]; S C.
Zecca di Roma 72-73 d.C. Vespasiano (ante CENS) Denario D/ V IMP CAES VESP AVG P M COS IIII Testa di Vespasiano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ AVGVR (in alto) TRI POT (in basso)
Catalogo delle monete altoimperiali (Augusto-Domiziano)
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Strumenti sacerdotali (simpulum, aspersorio, brocca e lituus). Bibl.: RIC II.12, p. 83, n. 356, tav. 2; BMCRE II, p. 11, n. 64; BNCMER III, p. 92, nn. 49-50, tav. XXVIII. 402. AR g 3,17 mm 17 h 6 inv. 3599. D/ [I]MP CAES VESP AVG P M CO[S] IIII. Sesterzio D/ V IMP CAES VESPAS AVG P M TR P P P COS IIII Testa di Vespasiano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ S C (in esergo) Vespasiano, in abito militare, su cavallo impennato verso d., trafigge, con lancia nella d., nemico caduto a terra. Bibl.: RIC II.12, p. 85, n. 386, tav. 31; BMCRE II, p. 136, n. 622; BNCMER III, p. 157, n. 610, tav. LIII. 403. OR g 22,25 mm 32 h 6 inv. 6702. D/ IMP CAES VESPAS AVG P[M TR P] P P COS IIII.
Zecca di Roma 1° luglio 72-30 giugno 73 d.C. Tito Sesterzio D/ V T CAESAR VESPASIAN IMP IIII PON TR POT II COS II Testa di Tito verso d., con corona di alloro sul capo. R/ S C (in esergo) Tito, in abito militare, su cavallo impennato verso d., trafigge nemico a terra. Bibl.: RIC II.12, p. 93, n. 497, tav. 37; BMCRE II –; BNCMER III –. 404. OR
g 25,89
mm 32
h6
inv. 3358.
Zecca di Roma 73 d.C. Vespasiano (post CENS) Denario D/ U IMP CAES VESP AVG CEN(S) Testa di Vespasiano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ m PONTIF p MAXIM Vespasiano, seduto su sella curulis verso d., tiene ramo nella s. e scettro verticale nella d. Bibl.: RIC II.12, p. 98, nn. 545, 546, tav. 4; BMCRE II, pp. 19-20, nn. 98-100, tav. 3.3 (n. 98); BNCMER III, p. 96, nn. 86-87, tav. XXIX. 405. AR g 3,02 mm 18 h 12 inv. 3603. D/ IMP CAES VESP AV[G CEN(S)].
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Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
Tito (post CENS) Denario D/ U T CAES IMP VESP CENS Testa di Tito verso d., con corona di alloro sul capo. R/ m PONTIF p MAXIM Vespasiano, seduto su sella curulis verso d., tiene ramo nella s. e scettro verticale nella d. Bibl.: RIC II.12, p. 99, n. 554, tav. 5; BMCRE II, p. 22, n. 113, tav. 3.11; BNCMER III, p. 97, n. 97, tav. XXX. 406. AR g 3,14 mm 19,5 h 12 inv. 3899. Note: esemplare ibrido, con tipo di rovescio riconducibile a denari coevi di Vespasiano (cfr. RIC II.12, p. 98, nn. 545-546). Dupondio D/ V T CAES IMP PON TR P COS II CENS Testa di Tito verso d., con corona radiata sul capo. R/ n CONCORDIA o AVGVSTI; S C (in esergo) Concordia, seduta in trono verso s., tiene patera nella d. e cornucopia nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 103, n. 613, tav. 41; BMCRE II, p. 153, nn. 669-669a, tav. 27.2 (n. 669 R/); BNCMER III, p. 166, n. 673, tav. LVIII. 407. OR
g 13,03
mm 27
h6
inv. 3377.
Dupondio D/ V T CAES IMP PON TR P COS II CENS Testa di Tito verso d., con corona radiata sul capo. R/ n FELICITAS o PVBLICA; S – C Felicitas, stante verso s., tiene caduceo alato nella d. e cornucopia nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 103, n. 614; BMCRE II, p. 153, n. 670, tav. 27.3; BNCMER III, p. 166, n. 675, tav. LVIII. 408. OR g 11,93 mm 27 h 6 inv. 6727. D/ T CAES IMP PON TR P COS II [CE]N[S]. R/ FELICIT[AS] PVBLICA; S C. Dupondio D/ V T CAESAR IMP COS II CENS Testa di Tito verso d., con corona radiata sul capo. R/ n FELICITAS o PVBLICA; S – C Felicitas, stante verso s., tiene caduceo alato nella d. e cornucopia nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 103, n. 615, tav. 41; BMCRE II, p. 154, n. 671a corr.; BNCMER III, p. 166, n. 674, tav. LVIII. 409. OR g 14,66
mm 27
h7
inv. 3381.
Asse D/ V T CAES IMP PON TR P COS II CENS Testa di Tito verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n VICTORIA o NAVALIS; S – C Victoria alata, stante verso d. su prua, tiene corona nella d. e ramo di palma nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 104, n. 644, tav. 42; BMCRE II, p. 156, n. 677, tav. 27.6 (R/); BNCMER III, p. 168, n. 691, tav. 59.
Catalogo delle monete altoimperiali (Augusto-Domiziano)
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410. Æ g 11,22 mm 27,5 h 6 inv. 3374. D/ [T C]AES IMP PON TR P CO[S II CE]NS. R/ VICTO[RIA] NAVALIS; S C. Domiziano Asse D/ V CAESAR AVG F DOMITIAN COS II Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n VICTORIA o NAVALIS; S – C Victoria alata, stante verso d. su prua, tiene corona nella d. e ramo di palma nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 105, n. 650, tav. 43; BMCRE II –; BNCMER III, p. 170, nn. 708-709, tav. LX. 411. Æ
g 10,09
mm 28,5
h6
inv. 3375.
Zecca di Roma 73-74 d.C. Domiziano Dupondio D/ V CAESAR AVG F DOMITIAN COS II Busto drappeggiato di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n FELICITAS o PVBLICA; S – C Felicitas, stante verso s., tiene caduceo alato nella d. e cornucopia nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 106, n. 658, tav. 43; BMCRE II –; BNCMER III, pp. 168-169, nn. 693-694 (datazione: 73 d.C.), tav. LIX. 412. OR g 12,38 mm 28,5 h 6 R/ FELICITAS [P]VBLICA; S C.
inv. 3917.
Asse D/ V CAESAR AVG F DOMITIAN COS II Testa di Domiziano verso s., con corona di alloro sul capo. R/ n AEQVITAS o AVGVST; S – C Aequitas, stante verso s., tiene bilancia nella d. e scettro nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 106, n. 666; BMCRE II, p. 157, n. 681 (datazione: 73 d.C.); BNCMER III, p. 169, n. 698 (datazione: 73 d.C.), tav. LIX. 413. Æ g 11,34 mm 27 h 6 inv. 3667. R/ AEQVITA[S A]VGVST; S C. Note: esemplare forato. Asse D/ V CAESAR AVG F DOMITIAN COS II Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n PAX o AVGVST; S – C Pax, stante verso s., appoggiata a colonna, tiene caduceo alato nella d. e ramo nella s.
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Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
Bibl.: RIC II.12, p. 106, n. 669, tav. 44; BMCRE II –; BNCMER III, p. 169, n. 699, tav. LIX. 414. Æ g 9,94 mm 28 Note: esemplare forato.
h 6 inv. 3391.
Zecca di Roma 74 d.C. Vespasiano Denario D/ U IMP CAESAR VESPASIANVS AVG Testa di Vespasiano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ m PON MAX p TR P COS V Caduceo alato. Bibl.: RIC II.12, p. 109, n. 703, tav. 6; BMCRE II, p. 26, nn. 138-141, tav. 4.4 (n. 141); BNCMER III, p. 99, nn. 113-115, tav. XXX. 415. AR g 3,40 mm 19 h 6 inv. 3600. D/ IMP CAESAR VESPASIAN[VS AVG]. Asse D/ V IMP CAESAR VESP AVG COS V CENS Testa di Vespasiano verso s., con corona di alloro sul capo. R/ S – C Spes, stante verso s., tiene fiore nella d. e solleva lembo della veste con la s. Bibl.: RIC II.12, p. 111, n. 731; BMCRE II –; BNCMER III, p. 171, n. 722, tav. LXI. 416. Æ g 8,98 mm 26,5 h 6 inv. 6701. D/ IMP CAESAR VESP AVG COS V CEN[S]. Asse D/ V IMP CAESAR VESP AVG COS V CENS Testa di Vespasiano verso s., con corona di alloro sul capo. R/ n VICTORIA o AVGVST; S – C Victoria alata, stante su prua verso d., tiene corona nella d. e ramo di palma nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 111, n. 734, tav. 46; BMCRE II, p. 161, n. 705; BNCMER III, p. 172, n. 724, tav. LXI. 417. Æ g 12,05 mm 28 Note: esemplare forato.
h6
inv. 6699.
Tito Dupondio D/ V T CAESAR IMP COS III CENS Testa di Tito verso d., con corona radiata sul capo. R/ n FELICITAS o PVBLICA; S – C
Catalogo delle monete altoimperiali (Augusto-Domiziano)
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Felicitas, stante verso s., tiene caduceo alato nella d. e cornucopia nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 111, n. 742, tav. 46; BMCRE II, p. 162, nn. 707-708, tav. 28.9 (n. 707); BNCMER III, p. 172, n. 729, tav. LXI. 418. OR g 8,92 mm 26,5 h 6 inv. 6736. R/ FELICITA[S P]VBLICA; S C. Asse D/ V T CAESAR IMP COS III CENS Testa di Tito verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n PAX o AVGVST; S – C Pax, stante verso s., tiene caduceo alato nella d. e ramo nella s.; braccio s. appoggiato su colonna. Bibl.: RIC II.12, p. 112, n. 747, tav. 46; BMCRE II, p. 163, n. 709, tav. 28.10; BNCMER III –. 419. Æ g 8,90 mm 27 h 4 inv. 6734. R/ PAX AV[G]VST; [S] C. Asse D/ V T CAESAR IMP COS III CENS Testa di Tito verso d., con corona di alloro sul capo. R/ S – C Spes, stante verso s., tiene fiore nella d. e solleva lembo della veste con la s. Bibl.: RIC II.12, p. 112, n. 751, tav. 47; BMCRE II, p. 163, n. 711; BNCMER III, p. 173, n. 733, tav. 61. 420. Æ g 11,41
mm 28
h 6 inv. 3382.
Asse D/ V T CAESAR IMP COS III CENS Testa di Tito verso s., con corona di alloro sul capo. R/ S – C Spes, stante verso s., tiene fiore nella d. e solleva lembo della veste con la s. Bibl.: RIC II.12, p. 112, n. 752; BMCRE II –; BNCMER III –. 421. Æ g 11,43 mm 28 h 6 inv. 6733. D/ [T] CAESAR IMP COS III [CE]NS. Asse D/ V T CAESAR IMP COS III CENS Testa di Tito verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n VICTORIA o AVGVST; S – C Victoria alata, stante verso d. su prua, tiene corona nella d. e ramo di palma nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 112, n. 753, tav. 47; BMCRE II –; BNCMER III, p. 173, n. 734, tav. LXI. 422. Æ
g 11,67
mm 27
h6
inv. 3898.
423. Æ
g 10,83
mm 27
h6
inv. 3379.
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Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
Zecca di Roma 74 d.C. Serie irregolare, associata alle emissioni della zecca di Roma per la provincia di Syria (vedi infra) Vespasiano Dupondio D/ V IMP CAESAR VESPASIAN AVG Testa di Vespasiano verso s., con corona di alloro sul capo. R/ V PON MAX TR POT P P COS V CENS Caduceo alato tra cornucopie incrociate. Bibl.: RIC II.12, p. 112, n. 757, tav. 47 (= RPC II, p. 284, n. 1983 [“Antioch: Vespasian, orichalcum coinage”], tav. 89); BMCRE II, p. 219, nn. 888-890 (zecca in Commagene), tav. 43.6 (n. 888); BNCMER III, p. 196, n. 904 (zecca in Commagene?), tav. LXXII. 424. OR g 12,48 mm 28 h 6 inv. 6697. R/ PON MAX [TR P]OT P P COS V CENS. Dupondio D/ V IMP CAESAR VESPASIANVS AVG Testa di Vespasiano verso s., con corona di alloro sul capo. R/ V PON MAX TR POT P P COS V CENS Caduceo alato tra cornucopie incrociate. Bibl.: RIC II.12, p. 112, n. 759, tav. 47 (= RPC II, p. 284, n. 1983 [“Antioch: Vespasian, orichalcum coinage”], tav. 89); BMCRE II –; BNCMER III, p. 196, nn. 905-906 (zecca in Commagene?), tav. LXXII. 425. OR g 11,53 mm 27 h 6 inv. 6698. R/ PO[N MAX TR POT P P C]O[S] V C[E]NS. 426. OR
g 11,07
mm 26,5
h 6 inv. 4272.
Tito Dupondio D/ V T CAESAR IMP PONT Testa di Tito verso d., con corona di alloro sul capo. R/ V TR POT COS III CENSOR Caduceo alato tra cornucopie incrociate. Bibl.: RIC II.12, p. 113, n. 761, tav. 47 (= RPC II, p. 285, n. 1991 [“Antioch: Vespasian, orichalcum coinage”], tav. 90); BMCRE II, p. 219, n. 891 (zecca in Commagene), tav. 43.7; BNCMER III, p. 196, n. 907 (zecca in Commagene?), tav. LXXII. 427. OR g 11,37 mm 28 h 6 inv. 6735. D/ T CAESAR IMP PO[NT]. R/ TR POT COS I[II C]ENSOR.
Catalogo delle monete altoimperiali (Augusto-Domiziano)
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Zecca di Roma 75 d.C. Denario D/ U IMP CAESAR VESPASIANVS AVG Testa di Vespasiano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n PON MAX o TR P COS VI Pax, seduta in trono verso s., tiene ramo nella d. protesa. Bibl.: RIC II.12, p. 114, n. 772, tav. 7; BMCRE II, pp. 30-31, nn. 161-164, tav. 4.20 (n. 161); BNCMER III, p. 102, nn. 139-140, tav. XXXI. 428. AR g 3,31 mm 19,5 h 6 inv. 3601. D/ [I]MP CAESAR VESPASIAN[VS AVG]. 429. AR
g 3,25
mm 19
h6
inv. 4256.
Denario D/ U IMP CAESAR VESPASIANVS AVG Testa di Vespasiano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n PON MAX o TR P COS VI Victoria alata, stante verso s. su prua, tiene corona nella d. e ramo di palma nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 114, n. 777, tav. 7; BMCRE II, p. 31, nn. 166-167, tav. 5.2 (n. 167); BNCMER III, p. 102, n. 142, tav. XXXI. 430. AR g 2,99 mm 20 h 6 inv. 3602. D/ IMP CAESAR VESPASIANVS [A]VG. R/ PON MA[X] TR P COS VI. Dupondio D/ V IMP CAES VESP AVG P M T P COS VI Testa di Vespasiano verso d., con corona radiata sul capo. R/ n FELICITAS o PVBLICA; S – C Felicitas, stante verso s., tiene caduceo alato nella d. e cornucopia nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 118, n. 818, tav. 48; BMCRE II, p. 165, n. 714, tav. 29.1; BNCMER III, p. 174, n. 738, tav. LXII. 431. OR g 13,10 mm 27 h 6 inv. 3367. R/ FELICITA[S] PVBLICA; S C. Asse D/ V IMP CAESAR VESP AVG COS VI Testa di Vespasiano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n VICTORIA o AVGVST; S – C Victoria alata, stante su prua verso d., tiene corona nella d. e ramo di palma nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 118, n. 824; BMCRE II –; BNCMER III –. 432. Æ g 10,09 mm 27 h 6 inv. 6700. R/ [V]ICTORIA AVGVST; S C. Note: esemplare forato.
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Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
Zecca di Roma 76 d.C. Vespasiano Denario D/ U IMP CAESAR VESPASIANVS AVG Testa di Vespasiano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n IOVIS o CVSTOS Giove, stante frontalmente, in nudità, sacrifica su altare con patera nella d. e scettro verticale nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 120, n. 849, tav. 9; BMCRE II, p. 49, nn. 276-278 (datazione: 75-79 d.C.), tav. 8.11 (n. 276); BNCMER III, p. 113, nn. 249-250 (datazione: 75-79 d.C.), tav. XXXV. 433. AR g 3,13 mm 19,5 h 6 inv. 4261. D/ IMP CAESAR VESPASIANVS AV[G]. 434. AR g 2,73 mm 17 h 6 inv. 4263. D/ [IMP CAESAR VE]SPASIANVS AVG. R/ [IOVIS CVSTOS]. Note: scalfittura (contrassegno?) sul rovescio. Sesterzio D/ V IMP CAES VESPASIAN AVG P M TR P P P COS VII Testa di Vespasiano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n FORTVNAE o REDVCI; S – C Fortuna, stante verso s., tiene ramo e timone su globo nella d.; cornucopia nella mano s. Bibl.: RIC II.12, p. 122, n. 878, tav. 50; BMCRE II –; BNCMER III, p. 175, n. 744, tav. LXII. 435. OR g 23,30 mm 33 h 6 inv. 6704. D/ IMP C[AES] VESPASIAN AVG P M T[R] P P P CO[S] VII. R/ [FORTVNAE R]EDVCI; S C. Asse D/ V IMP CAESAR VESP AVG COS VII Testa di Vespasiano verso d., con corona di alloro sul capo, R/ S – C Spes, stante verso s., tiene fiore nella d. e solleva lembo della veste con la s. Bibl.: RIC II.12, p. 123, n. 894, tav. 51; BMCRE II, p. 169, nn. 725-726, tav. 29.8 (n. 726); BNCMER III, p. 176, n. 757, tav. LXIII. 436. Æ g 11,00 mm 27 Note: scalfitture sul dritto.
h6
inv. 6706.
Tito Asse D/ V T CAESAR IMP COS V Testa di Tito verso d., con corona di alloro sul capo. R/ S – C
Catalogo delle monete altoimperiali (Augusto-Domiziano)
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Spes, stante verso s., tiene fiore nella d. e solleva lembo della veste con la s. Bibl.: RIC II.12, p. 124, n. 914, tav. 52; BMCRE II, p. 171, n. 728, tav. 29.10; BNCMER III –. 437. Æ
g 14,59
mm 27
h6
inv. 6722.
Zecca di Roma 76-inizio 77 d.C. Domiziano Denario D/ U CAES AVG F DOMITIANVS Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ V COS IIII Pegaso verso d. Bibl.: RIC II.12, p. 125, n. 922, tav. 10; BMCRE II –; BNCMER III –. 438. AR g 3,53 mm 18,5 h 6 inv. 3403. D/ CAES A[V]G F DOMITIANV[S]. Asse D/ V CAESAR AVG F DOMITIANVS COS IIII Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n VICTORIA o AVGVST; S – C Victoria alata, stante su prua verso d., tiene corona nella d e ramo di palma nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 126, n. 934, tav. 53; BMCRE II –; BNCMER III –. 439. Æ g 10,84 mm 26 h 6 inv. 6767. D/ [CA]ESAR AVG F DOMITIANV[S COS IIII]. R/ VICTO[R]IA [AVG]VS[T]; S [C]. Note: sebbene lo stato di conservazione dell’esemplare non consenta un’attribuzione certa all’emissione specifica, l’assegnazione proposta – basata principalmente sul raffronto stilistico del ritratto di Domiziano – appare comunque probabile (per l’emissione con legenda di D/ CAESAR AVG F DOMITIANVS COS VI, cfr. RIC II.12, p. 204, n. 88).
Zecca di Roma 77-78 d.C. Vespasiano Denario D/ U CAESAR VESPASIANVS AVG Testa di Vespasiano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n ANNONA o AVG Annona, seduta in trono verso s., tiene sacco di spighe sulle ginocchia.
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Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
Bibl.: RIC II.12, p. 128, n. 964, tav. 11; BMCRE II, p. 51, nn. 295-296 (datazione: 78-79 d.C.), tav. 9.1 (n. 295); BNCMER III, p. 114, nn. 258-259 (datazione: 78-79 d.C.), tav. XXXV. 440. AR g 3,00 mm 19 h 6 inv. 6696. D/ C[AESAR] VESPA[S]IANVS AV[G]. R/ ANNONA [A]VG. Note: esemplare con margine lacunoso. 441. AR (suberato) g 2,20 mm 19 h 7 inv. 3604. D/ IMP CAESAR VESPASIAN AVG (var.). R/ ANNO[NA] AVG. Giove, seduto in trono verso s., tiene fulmine nella d. e scettro nella s. (!). Note: contraffazione antica, con tacca sul bordo. Al rovescio, tipo figurativo non pertinente alla legenda. Asse D/ U IMP CAESAR VESPASIAN COS VIII Testa di Vespasiano verso s., con corona di alloro sul capo. R/ S – C Spes, stante verso s., tiene fiore nella d. e solleva lembo della veste con la s. Bibl.: RIC II.12, p. 131, n. 1011, tav. 55; BMCRE II, p. 174, n. 739; BNCMER III, p. 179, nn. 776-777, tav. LXIV. 442. Æ g 9,29 mm 28 h 6 inv. 3390. D/ IMP CAESAR VESP[ASIA]N COS VIII.
Tito Denario D/ U T CAESAR VESPASIANVS Testa di Tito verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n ANNONA o AVG Annona, seduta in trono verso s., tiene sacco di spighe sulle ginocchia. Bibl.: RIC II.12, p. 129, n. 972, tav. 11; BMCRE II, p. 55, nn. 319-320 (datazione: 78-79 d.C.), tav. 9.15 (n. 320); BNCMER III, p. 116, n. 280 (datazione: 78-79 d.C.), tav. XXXVI. 443. AR g 2,89 mm 19,5 Note: tacca sul bordo.
h6
inv. 4258.
Asse D/ V T CAESAR VESPASIANVS TR P COS VI Testa di Tito verso d., con corona di alloro sul capo. R/ S – C Spes, stante verso s., tiene fiore nella d. e solleva lembo della veste con la s. Bibl.: RIC II.12, p. 133, n. 1031, tav. 55; BMCRE II, p. 175, n. ||; BNCMER III, p. 180, n. 784, tav. LXV. 444. Æ
g 10,96
mm 27
h6
inv. 6723.
Domiziano Denario D/ U CAESAR AVG F DOMITIANVS
Catalogo delle monete altoimperiali (Augusto-Domiziano)
137
Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ COS V (in esergo) Cavaliere elmato al galoppo verso d. Bibl.: RIC II.12, p. 128, n. 957, tav. 11; BMCRE II, p. 42, nn. 235-236; BNCMER III, p. 108, n. 207, tav. XXXIII. 445. AR
g 3,16
mm 19
h6
inv. 3811.
Denario D/ U CAESAR AVG F DOMITIANVS Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n CERES o AVGVST Ceres, stante verso s., tiene mazzo di spighe e papaveri nella d. e scettro verticale nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 129, n. 976, tav. 12; BMCRE II, p. 55, n. 323 (emissioni non datate), tav. 9.18; BNCMER III, p. 117, n. 285 (emissioni non datate), tav. XXXVI. 446. AR g 2,90 mm 19 h 6 inv. 6758. R/ [CE]R[ES] AV[GVST]. Asse D/ V CAESAR AVG F DOMITIAN COS V Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n VICTORIA o AVGVST; S – C Victoria alata, stante su prua verso d., tiene corona nella d. e ramo di palma nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 134, n. 1056, tav. 57; BMCRE II, p. 177, n. §; BNCMER III, p. 181, n. 793, tav. LXV. 447. Æ g 9,32 mm 26 h 6 inv. 6759. D/ CAES[AR] AVG F DOMITIAN COS V. R/ [VICTORIA AVGVST]; [S C].
Zecca di Roma luglio 77-dicembre 78 d.C. Denario D/ U CAESAR VESPASIANVS AVG Testa di Vespasiano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ IMP – XIX Modio con spighe. Bibl.: RIC II.12, p. 129, n. 980, tav. 12; BMCRE II, p. 39, n. 216, 6.15; BNCMER III, p. 107, nn. 190-191, tav. XXXIII. 448. AR g 2,90 mm 17,5 R/ [IM]P XIX. Note: scalfittura sul rovescio.
h 6 inv. 3606.
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Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
Zecca di Roma 79 d.C., fino al 24 giugno Vespasiano Denario D/ U IMP CAESAR VESPASIANVS AVG Testa di Vespasiano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ y TR POT X COS VIIII Capricorno su globo verso s. Bibl.: RIC II.12, p. 135, n. 1058, tav. 12; BMCRE II, p. 45, n. 251, tav. 7.16; BNCMER III, p. 110, nn. 219-221, tav. XXXIV. 449. AR g 3,24
mm 18
h6
inv. 3605.
Denario D/ U IMP CAESAR VESPASIANVS AVG Testa di Vespasiano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n TR POT X n COS VIIII Victoria alata, stante verso s., pone scudo su trofeo; sotto il trofeo, prigioniero seduto verso s. Bibl.: RIC II.12, p. 135, n. 1068, tav. 13; BMCRE II, p. 44, nn. 246-247, tav. 7.14 (n. 246); BNCMER III, p. 109, nn. 214-215, tav. XXXIV. 450. AR (suberato) g 2,79 mm 18 h 6 inv. 4260. D/ IMP CAESAR V[ESP]ASIANVS AVG. R/ TR POT X [CO]S VII[II]. Domiziano Denario D/ U CAESAR AVG F DOMITIANVS COS VI Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ V PRINCEPS IVVENTVTIS Aquila legionaria su prua tra due mani che si stringono. Bibl.: RIC II.12, p. 136, n. 1081, tav. 13; BMCRE II, pp. 47-48, nn. 269-270, tav. 8.8 (n. 269); BNCMER III, p. 112, nn. 240-242, tav. XXXIV. 451. AR g 3,30 mm 18,5 h 6 inv. 3812. D/ CAESAR AVG F D[OMITIAN]VS COS VI. 452. AR
g 3,20
mm 19
h6
inv. 3405.
Zecca di Roma per la provincia di Syria (?) 74 d.C. Quadrante D/ V IMP VESP AVG
Catalogo delle monete altoimperiali (Augusto-Domiziano)
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Testa di Vespasiano verso s., con corona di alloro sul capo. R/ n P M TR o POT P P Caduceo alato. Bibl.: RIC II.12, p. 179, n. 1569, tav. 83 (= RPC II, p. 285, n. 1989 [“Antioch: Vespasian, orichalcum coinage”], tav. 90); BMCRE II, p. 217, nn. 880-881 (zecca in Commagene; datazione: 70 d.C. [?]; semisse), tav. 42.10 (n. 880); BNCMER III, p. 195, nn. 894-895 corr. (zecca in Commagene?; datazione: 70 d.C.; semisse), tav. LXXII. 453. OR g 3,28 mm 17 R/ P M TR POT P [P].
h6
inv. 6712.
Zecca di Ephesus 71 d.C. Denario D/ V IMP CAESAR VESPAS AVG COS III TR P P P Testa di Vespasiano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n PACI ORB o TERR AVG Busto femminile verso d., con corona turrita sul capo; EPHE (PHE in nesso) (marchio di zecca). Bibl.: RIC II.12, p. 164, n. 1433, tav. 77 (= RPC II, p. 129, n. 835, tav. 34); BMCRE II, p. 96, nn. 459-461, tav. 16.11-12 (nn. 459, 461); BNCMER III, p. 126, n. 356, tav. XXXVIII. 454. AR g 3,16 mm 18 h 6 inv. 4264. D/ [IM]P CAESAR VESPAS AVG COS III TR P P P.
Zecca incerta in Asia Minor (Ephesus?) 76 d.C. Domiziano Denario D/ U CAESAR AVG F DOMITIANVS Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo; sotto, ○ (anellino). R/ Anepigrafe Domiziano, su cavallo impennato verso s., solleva la d. e tiene scettro nella s. Bibl.: RIC II.12 – (p. 171, dopo il n. 1496); BMCRE II –; BNCMER III –. 455. AR g 3,19 mm 18,5 h 2 inv. 3411. D/ ○ (anellino) non visibile. Note: emissione inedita. Dal punto di vista stilistico, le caratteristiche del pezzo appaiono riconducibili ad un gruppo di denari, prodotti in Asia minore e databili al 76 d.C., contraddistinti dalla presenza di un marchio a forma di anellino (non sempre visibile), collocato sotto la testa al dritto, in corrispondenza del taglio del collo. Per le coniazioni di Vespasiano, Tito e Domiziano attribuite alla serie monetale, cfr. RIC II.12, pp. 169-171, nn. 1471-1496, tavv. 79-80 (= RPC II, pp. 217-220, nn. 1451-1469, tavv. 68-69), con particolare riferimento al n. 1480: D/ IMP CAESAR VESPASIANVS AVG. Testa laureata di Vespasiano verso d.; R/ Domiziano, su cavallo verso s., solleva la d. e tiene scettro nella s. La natura ibrida della moneta – dritto di Vespasiano e rovescio di emissioni a nome di Domiziano –, finora solo presunta, risulta ora confermata dall’esemplare ravennate, che attesta l’esistenza della coniazione regolare.
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Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
Zecca di Antiochia 72-73 d.C. Vespasiano Denario D/ V IMP CAES VESP AVG P M COS IIII Testa di Vespasiano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ Anepigrafe Al centro, albero di palma; a s., Vespasiano, in abito militare, stante verso d., con piede appoggiato su elmo, tiene lancia nella d. e parazonium nella s.; dall’altra parte, personificazione della Iudaea seduta verso d. Bibl.: RIC II.12, p. 178, n. 1558, tav. 82 (= RPC II, p. 273, n. 1930 [datazione: 72 d.C.], tav. 85); BMCRE II, p. 107, nn. 510-511 (datazione: 72 d.C.), tav. 18.20 (n. 511); BNCMER III, p. 122, nn. 318-319 (datazione: 72 d.C.), tav. XXXVII. 456. AE g 3,16 mm 15,5 h 6 inv. 6721. D/ IMP CAE[S VESP AVG P M CO]S IIII. Note: esemplare in metallo vile: anima di denario suberato? Tito Denario D/ V T CAES IMP VESP PON TR POT Busto drappeggiato e corazzato di Tito verso d., con corona di alloro sul capo. R/ Anepigrafe Tito, stante in quadriga verso d., tiene ramo nella d. e scettro nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 178, n. 1563, tav. 82 (= RPC II, p. 273, n. 1935 [datazione: 72 d.C.], tav. 85); BMCRE II, p. 109, nn. 521-522 (datazione: 72 d.C. [?]), tav. 19.8 (n. 521); BNCMER III, p. 123, n. 324 (datazione: 72 d.C.), tav. XXXVII. 457. AR g 3,19 mm 17 h 6 inv. 3608. D/ [T CAES] IMP VESP PON TR PO[T]. Note: tacca sul bordo.
ESEMPLARI DI CLASSIFICAZIONE INCERTA
Zecca di Roma / zecca di Lugdunum 71-72 d.C. Sesterzio D/ V IMP CAES VESPASIAN AVG P M TR P P P COS III(I) Testa di Vespasiano verso d., con corona di alloro sul capo (varianti con aggiunta di drappeggio sulla spalla s. o globo all’estremità del collo). R/ V CAES AVG F COS DES IMP AVG F COS DESIG ITR; S – C (con numerose varianti di legenda) Tito, con lancia e parazonium, e Domiziano, con lancia e rotolo (?), stanti l’uno di fronte all’altro.
Catalogo delle monete altoimperiali (Augusto-Domiziano)
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Bibl.: cfr. RIC II.12, pp. 70-71, nn. 142-147, 149-154 (zecca di Roma; D/ COS III; datazione: 71 d.C.), tavv. 20-21 (nn. 143, 151, 152); p. 141, nn. 1132-1133 (zecca di Lugdunum; D/ COS III e testa con globo all’estremità del collo; datazione: 71 d.C.), tav. 60; p. 144, nn. 1185-1186 (zecca di Lugdunum; D/ COS IIII e testa con globo all’estremità del collo; datazione: 72 d.C.), tav. 63. 458. OR g 22,80 mm 34 h 6 inv. 6720. D/ IMP CA[ES] VES[P]ASIAN AV[G P M TR P P COS III(I)]. R/ [– – –].
Zecca di Roma / zecca di Lugdunum 71-78 d.C. Sesterzio D/ V IMP CAES VESPASIAN AVG P M TR P P P COS III (o IIII, VI, VIII) Testa di Vespasiano verso d., con corona di alloro sul capo (variante con aggiunta di globo all’estremità del collo). R/ n ROMA; S – C Roma, con capo elmato, stante verso s., tiene Victoria nella d. e lancia nella s. Bibl.: cfr. RIC II.12, p. 73, n. 190 (zecca di Roma, D/ COS III; datazione: 71 d.C.), tav. 23; p. 118, n. 815 (zecca di Roma; D/ COS VI; datazione: 75 d.C.), tav. 48; p. 131, n. 994 (zecca di Roma; D/ COS VIII; datazione: 77-78 d.C.); p. 141, n. 1136 (zecca di Lugdunum; D/ COS III e testa con globo all’estremità del collo; datazione: 71 d.C.); p. 144, n. 1183 (zecca di Lugdunum; D/ COS IIII e globo all’estremità del collo; datazione: 72 d.C.); p. 146, n. 1207 (zecca di Lugdunum; D/ COS VIII e globo all’estremità del collo; datazione: 77-78 d.C.). 459. OR g 11,57 mm 33 h 6 inv. 6122. D/ Tracce di alcune lettere. R/ Tracce di alcune lettere; tipo appena visibile. Note: esemplare da rinvenimento necropoli romana “Le Palazzette” (Ravenna), 1970, tomba 18. Considerando lo stato di conservazione dell’esemplare, nel novero delle attribuzioni plausibili potrebbero rientrare anche alcune emissioni battute da Vespasiano per Tito, contraddistinte dal medesimo tipo di rovescio (cfr. RIC II.12, p. 88, n. 425 [zecca di Roma; D/ T CAES VESPASIAN IMP PON TR POT COS II e testa laurea verso d.; datazione: 72 d.C.], tav. 33; p. 111, n. 738 [zecca di Roma; D/ T CAES VESPASIAN IMP PON TR POT COS III CENS e testa laureata verso d.; datazione: 74 d.C.], tav. 46).
Zecca di Roma 73-79 d.C. Domiziano Asse D/ V CAESAR AVG F DOMITIAN(VS) COS II (o IIII, V) Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n VICTORIA o NAVALIS (o AVGVST, AVGVSTI); S – C Victoria alata, stante su prua verso d., tiene corona nella d. e ramo di palma nella s. Bibl.: cfr. RIC II.12, p. 105, n. 650 (D/ DOMITIAN COS II; R/ NAVALIS; datazione: 73 d.C.), tav. 43; p. 106, n. 676 (D/ DOMITIAN COS II; R/ AVGVST; datazione: 73-74 d.C.), tav. 44; p. 106, n. 678 (D/ DOMITIAN COS II; R/ AVGVSTI; datazione: 73-74 d.C.); p. 126, n. 934 (D/ DOMITIANVS COS IIII;
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Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
R/ AVGVST; datazione: 76-inizio 77 d.C.), tav. 53; p. 134, n. 1056 (D/ DOMITIAN COS V; R/ AVGVST; datazione: 77-78 d.C.), tav. 57. 460. Æ g 7,30 mm 27 h 6 inv. 6766. D/ CA[ESAR A]V[G F D]OMITIA[– – –] R/ VICTORI[A – – –]; S C. Note: considerando lo stato di conservazione dell’esemplare, nel novero delle attribuzioni plausibili potrebbe rientrare anche un’emissione di assi battuta da Tito per Domiziano, contraddistinta dal medesimo tipo di rovescio (cfr. RIC II.12, p. 204, n. 88 [D/ CAESAR AVG F DOMITIANVS COS VI; R/ VICTORIA AVGVST; S C; datazione: seconda metà 79 d.C.], tav. 92).
Catalogo delle monete altoimperiali (Augusto-Domiziano)
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11. TITO
Zecca di Roma 79 d.C., dopo il 1° luglio Denario D/ U IMP TITVS CAES VESPASIAN AVG P M Testa di Tito verso d., con corona di alloro sul capo. R/ V TR P VIIII IMP XIIII COS VII P P Venere, stante verso d., appoggiata a colonna, tiene elmo nella d. e lancia nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 201, n. 34, tav. 85; BMCRE II, p. 225, nn. 9-10; BNCMER III, p. 200, nn. 9-10, tav. LXXIII. 461. AR g 3,00 mm 19 h 6 inv. 3885. D/ IMP TITVS C[AE]S VESPASIAN AVG P M. Note: esemplare forato. Asse D/ V IMP T CAES VESP AVG P M TR P COS VII Testa di Tito verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n VICTORIA o AVGVST; S – C Victoria alata, in movimento verso d., tiene corona nella d. e ramo di palma nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 204, n. 79, tav. 91; BMCRE II –; BNCMER III –. 462. Æ
g 9,84
mm 27
h 6 inv. 3364.
Zecca di Roma 1° gennaio-30 giugno 80 d.C. Denario D/ U IMP TITVS CAES VESPASIAN AVG P M Testa di Tito verso d., con corona di alloro sul capo. R/ V TR P IX IMP XV COS VIII P P Sella curulis, sormontata da corona. Bibl.: RIC II.12, p. 206, n. 108, tav. 86; BMCRE II, p. 234, nn. 66-69, tav. 45.17 (n. 66); BNCMER III, p. 205, n. 53, tav. LXXIV. 463. AR g 2,85 mm 18,5 h 6 inv. 3884. D/ IMP TITVS VESPA[SIA]N A[V]G P M. R/ [TR P I]X IMP XV COS VIII P P. Denario D/ U IMP TITVS CAES VESPASIAN AVG P M Testa di Vespasiano verso d., con corona di alloro sul capo R/ n TR P IX IMP XV o COS VIII P P Delfino attorcigliato ad ancora.
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Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
Bibl.: RIC II.12, p. 206, n. 112, tav. 87; BMCRE II, p. 235, nn. 72-75, tav. 45.20 (n. 75); BNCMER III, p. 206, nn. 60-63, tav. LXXIV. 464. AR g 3,19 mm 18 h 12 inv. 3882. D/ IMP TITVS C[AES] VESPASIAN AVG P M. Note: esemplare con margine lacunoso. 465. AR g 3,08
mm 19
h 12
inv. 3609.
Denario D/ U IMP TITVS CAES VESPASIAN AVG P M Testa di Tito verso d., con corona di alloro sul capo. R/ V TR P IX IMP XV COS VIII P P Elefante verso s. Bibl.: RIC II.12, p. 206, n. 115, tav. 87; BMCRE II, p. 231, nn. 43-46, tav. 45.7 (n. 43); BNCMER III, p. 203, nn. 37-40, tav. LXXIV. 466. AR g 3,46 mm 21 h 7 inv. 3880. Note: esemplare con margine lacunoso. 467. AR g 3,22
mm 18,5
h6
inv. 3412.
Denario D/ U IMP TITVS CAES VESPASIAN AVG P M Testa di Tito verso d., con corona di alloro sul capo. R/ V TR P IX IMP XV COS VIII P P Trono drappeggiato sormontato da fulmine. Bibl.: RIC II.12, p. 206, n. 119, tav. 87; BMCRE II, p. 232, nn. 51-54, tav. 45.10 (n. 51); BNCMER III, p. 204, nn. 43-44, tav. LXXIV. 468. AR
g 2,89
mm 18
h 6 inv. 3607.
469. AR g 2,43 mm 18 h 6 inv. 3881. D/ IMP [T]ITVS CAES VESPASIAN [AVG P M]. R/ TR P IX IMP [X]V COS VIII P P. Note: esemplare suberato (?). Denario D/ U IMP TITVS CAES VESPASIAN AVG P M Testa di Tito verso d., con corona di alloro sul capo. R/ V TR P IX IMP XV COS VIII P P Trono drappeggiato con schienale semicircolare. Bibl.: RIC II.12, p. 206, n. 122, tav. 87; BMCRE II, p. 233, nn. 58-59, tav. 45.12 (n. 58); BNCMER III, p. 204, nn. 47-48, tav. LXXIV. 470. AR g 2,75 mm 18 h 6 inv. 3883. R/ [TR] P IX IMP XV COS VIII P P. Denario D/ U IMP TITVS CAES VESPASIAN AVG P M Testa di Tito verso d., con corona di alloro sul capo. R/ V TR P IX IMP XV COS VIII P P
Catalogo delle monete altoimperiali (Augusto-Domiziano)
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Trono drappeggiato con schienale triangolare. Bibl.: RIC II.12, p. 206, n. 124, tav. 87; BMCRE II, p. 233, nn. 61-63, tav. 45.14-15 (nn. 62, 63); BNCMER III, p. 204, nn. 49-50, tav. LXXIV. 471. AR g 2,94 mm 17 h 6 inv. 3414. D/ IMP TITVS CAES VESPASIAN AVG P [M]. R/ TR P I[X IMP XV] COS VIII P P. Denario D/ U IMP TITVS CAES VESPASIAN AVG P M Testa di Tito verso d., con corona di alloro. R/ V TR P IX IMP XV COS VIII P P Tripode sormontato da delfino. Bibl.: RIC II.12, p. 206, n. 128, tav. 88; BMCRE II, p. 235, nn. 78-79, tav. 46.1 (n. 78); BNCMER III, p. 206, nn. 67-68, tav. LXXV. 472. AR g 3,06 mm 18 h 6 inv. 3413. D/ IMP TITVS CAES VESPASIAN AVG [P M]. R/ TR P IX IMP XV COS VIII [P] P. 473. AR g 2,53 mm 18 h 6 inv. 3879. D/ IMP TITVS CAES VESPASIA[N AV]G P M. R/ TR P IX [I]MP XV COS VIII P P.
Zecca di Roma 80-81 d.C. Tito Sesterzio D/ V IMP T CAES VESP AVG P M TR P P P COS VIII Testa di Tito verso s., con corona di alloro sul capo. R/ n FELICIT o PVBLIC; S – C Felicitas, stante verso s., tiene scettro verticale nella d. e cornucopia nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 208, n. 144, tav. 93; BMCRE II, p. 255, nn. 158-159; BNCMER III, p. 218, n. 154 (datazione: 80 d.C.), tav. LXXVIII. 474. OR g 25,72 mm 34,5 h 6 inv. 6729. D/ IMP T CAES VESP AVG P M [T]R [P] P P COS VII[I]. Sesterzio D/ V IMP T CAES VESP AVG P M TR P P P COS VIII Testa di Tito verso s., con corona di alloro sul capo. R/ IVD – CAP; S C (in esergo o ai lati) Al centro, albero di palma; a s., personificazione della Iudaea seduta verso s. su cumulo di armi; dall’altra parte, prigioniero stante verso d. (talvolta con testa rivolta all’indietro). Bibl.: cfr. RIC II.12, p. 208, nn. 149, 151, 153, tav. 94; BMCRE II, pp. 256-257, nn. 164-170, tav. 48.9-10 (nn. 164, 169); BNCMER III, pp. 218-219, nn. 156-159 (datazione: 80 d.C.), tav. LXXVIII.
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Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
475. OR g 27,17 mm 33,5 h 6 inv. 6731. D/ IM[P T C]AES VESP AVG P M T[R P P P CO]S VIII. R/ [I]VD [CAP]; [S C]. Tipo appena visibile. Sesterzio D/ V IMP T CAES VESP AVG P M TR P P P COS VIII Testa di Tito verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n PAX o AVGVST; S – C Pax, stante verso s., tiene ramo nella d. e cornucopia nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 208, n. 154, tav. 94; BMCRE II, p. 258, nn. 174-175; BNCMER III, p. 219, n. 161 (datazione: 80 d.C.), tav. LXXIX. 476. OR g 24,57 mm 34 h 6 inv. 3610. D/ IMP [T] CAES VESP AVG P M TR P P P COS VIII. Sesterzio D/ V IMP T CAES VESP AVG P M TR P P P COS VIII Testa di Tito verso s., con corona di alloro sul capo. R/ n PIETAS o AVGVST; S C (in esergo) Tito e Domiziano, stanti l’uno di fronte all’altro, entrambi con scettro nella s., si stringono la d.; al centro, Concordia, stante frontalmente, con testa verso d. Bibl.: RIC II.12, p. 209, n. 160, tav. 95; BMCRE II, p. 258, n. 177, tav. 49.2; BNCMER III, p. 220, n. 167 (datazione: 80 d.C.), tav. LXXIX. 477. OR g 20,86 mm 32 h 6 inv. 3612. R/ PIETAS AVGVSTA (sic); S C. Note: esemplare rilavorato. Per la legenda di R/ PIETAS AVGVSTA, cfr. BNCMER III, p. 220, n. 166 (var. D/ testa verso d.), tav. LXXIX: la A finale di AVGVSTA sembrerebbe configurarsi come un’aggiunta moderna. Sesterzio D/ V IMP T CAES VESP AVG P M TR P P P COS VIII Testa di Tito verso s., con corona di alloro sul capo. R/ n PROVIDENT o AVGVST; S C (in esergo) Vespasiano e Tito, stanti l’uno di fronte all’altro, tengono globo su timone. Bibl.: RIC II.12, p. 209, n. 162, tav. 95; BMCRE II, p. 259, nn. 178-180, tav. 49.3 (n. 180); BNCMER III, p. 220, nn. 169-170 (datazione: 80 d.C.), tav. LXXIX. 478. OR g 24,00 mm 32 R/ Timone non visibile.
h 6 inv. 3360.
Sesterzio D/ V IMP T CAES VESP AVG P M TR P P P COS VIII Testa di Tito verso d., con corona di alloro sul capo. R/ S – C Spes, stante verso s., tiene fiore nella d. e solleva lembo della veste con la s. Bibl.: RIC II.12, p. 209, n. 168, tav. 96; BMCRE II, p. 260, n. 186, tav. 49.5 e p. 295, n. 312 (zecca di Lugdunum), tav. 57.7; BNCMER III, p. 221, n. 173 (datazione: 80 d.C.), tav. LXXX. 479. OR
g 28,12
mm 34
h6
inv. 3359.
Dupondio D/ V IMP T CAES VESP AVG P M TR P COS VIII
Catalogo delle monete altoimperiali (Augusto-Domiziano)
147
Testa di Tito verso d., con corona radiata sul capo. R/ n CERES o AVGVSTA; S – C Ceres, con capo velato, stante verso s., tiene spighe nella d. e torcia nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 210, n. 191, tav. 98; BMCRE II –; BNCMER III –. 480. OR g 8,93 mm 27 h 6 inv. 6724. D/ IMP T CAES VESP AVG P M TR P C[OS VIII]. R/ [CERES] AVGV[S]TA; S C. Dupondio D/ V IMP T CAES VESP AVG P M TR P COS VIII Testa di Tito verso d., con corona radiata sul capo. R/ n SALVS o AVG; S C (in esergo) Salus, seduta in trono verso s., tiene patera nella d. Bibl.: RIC II.12, p. 211, n. 203, tav. 98; BMCRE II, p. 264, n. 196, tav. 50.5; BNCMER III, p. 224, n. 197 (datazione: 80 d.C.), tav. LXXXI. 481. OR g 9,56 mm 27 h 6 inv. 2751. R/ S – C (ai lati anziché in esergo). Note: esemplare di dubbia autenticità (fusione?). Dupondio D/ V IMP T CAES VESP AVG P M TR P COS VIII Testa di Tito verso d., con corona radiata sul capo. R/ S – C Fontana monumentale, di forma conica, con vasca circolare (Meta Sudans). Bibl.: RIC II.12, p. 211, n. 205 var. (D/ testa verso s.); BMCRE II –; BNCMER III –. 482. OR g 11,81 mm 29 h 6 inv. 3901. D/ I[M]P CAES VESP [AV]G P M TR P COS VIII. Note: esemplare rilavorato, con rovescio di dubbia autenticità (invenzione moderna?), ricavato dalla modifica di un tipo preesistente non riconoscibile. La variante di emissione con D/ testa radiata verso s. risulta attestata da un esemplare ritoccato (cfr. BMCRE II, p. 264, n. † = BM n. reg. 1931,1006.13) e da un falso moderno (BNCMER III, p. 342, n. 28). Asse D/ V IMP T CAES VESP AVG P M TR P COS VIII Testa di Tito verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n AEQVITAS o AVGVST; S – C Aequitas, stante verso s., tiene bilancia nella d. e scettro nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 211, n. 214, tav. 99; BMCRE II, p. 265, n. 203, tav. 50.8; BNCMER III, p. 225, n. 206 (datazione: 80 d.C.), tav. LXXXII. 483. Æ g 11,42 mm 25,5 h 6 inv. 4273. D/ [IMP T C]AES VESP AVG P M TR P COS V[III]. R/ [AE]QVITAS AVGVST; S C. 484. Æ g 11,16 mm 27,5 h 6 inv. 3378. D/ IMP T CAES VESP AVG P M TR P COS [VIII]. R/ AEQVITAS [AVG]VST; S C. 485. Æ
g 10,37
mm 27,5
h6
inv. 3370.
148
Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
Asse D/ V IMP T CAES VESP AVG P M TR P COS VIII Testa di Tito verso s., con corona di alloro sul capo. R/ n AEQVITAS o AVGVST; S – C Aequitas, stante verso s., tiene bilancia nella d. e scettro nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 211, n. 215, tav. 99; BMCRE II, p. 265, n. 204; BNCMER III, p. 225, n. 207 (datazione: 80 d.C.), tav. LXXXII. 486. Æ
g 9,73
mm 26
h 6 inv. 4266.
Asse D/ V IMP T CAES VESP AVG P M TR P COS VIII Testa di Tito verso s., con corona di alloro sul capo. R/ n AETERNIT o AVG; S – C Aeternitas, stante verso d., con piede su globo, tiene scettro nella d. e cornucopia nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 211, n. 218, tav. 99; BMCRE II, p. 265, nn. 206-207, tav. 50.9 (n. 206); BNCMER III, p. 225, n. 209 (datazione: 80 d.C.), tav. LXXXII. 487. Æ g 10,45 mm 28 h 6 R/ AETERNIT [A]VG; S C.
inv. 3380.
Asse D/ V IMP T CAES VESP AVG P M TR P COS VIII Testa di Tito verso s., con corona di alloro sul capo. R/ n AETERNIT o AVGVST; S – C Aeternitas, stante verso d., con piede su globo, tiene scettro nella d. e cornucopia nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 211, n. 220, tav. 99; BMCRE II –; BNCMER III, p. 225, nn. 212-213 (datazione: 80 d.C.), tav. LXXXII. 488. Æ g 9,46 mm 27 h 6 inv. 6725. D/ [IMP T C]AES VESP AVG P M TR P COS VIII. Asse D/ V IMP T CAES VESP AVG P M TR P COS VIII Testa di Tito verso s., con corona di alloro sul capo. R/ n GENI o P R; S – C Genius, stante verso s., sacrifica su altare con patera nella d. e tiene cornucopia nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 211, n. 226, tav. 100; BMCRE II, p. 266, n. 210, tav. 50.10; BNCMER III –. 489. Æ g 10,32 mm 27 h 7 inv. 6732. D/ [I]MP T CAES VESP AV[G P M TR P COS VIII]. R/ GENI [P R]; S C. Asse D/ V IMP T CAES VESP AVG P M TR P COS VIII Testa di Tito verso s., con corona di alloro sul capo. R/ n PAX o AVGVST; S – C Pax, stante verso s., tiene ramo nella d. e caduceo alato nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 212, n. 230, tav. 100; BMCRE II, p. 267, nn. 212-213, tav. 50.11 (n. 212); BNCMER III, p. 226, n. 219 (datazione: 80 d.C.), tav. LXXXIII. 490. Æ
g 9,64
mm 27
h6
inv. 3361.
Catalogo delle monete altoimperiali (Augusto-Domiziano)
149
Asse D/ V IMP T CAES VESP AVG P M TR P COS VIII Testa di Tito verso d., con corona di alloro sul capo. R/ S – C Spes, stante verso s., tiene fiore nella d. e solleva lembo della veste con la d. Bibl.: RIC II.12, p. 212, n. 237, tav. 100; BMCRE II, p. 267, n. 216, tav. 51.1; BNCMER III, p. 226, n. 220 (datazione: 80 d.C.), tav. LXXXIII. 491. Æ g 9,68 mm 26 h 6 inv. 3900. D/ IMP T CAESP (sic) AVG P M TR P COS VIII. Note: errore dell’incisore nella legenda del dritto (cfr. RIC II.12, p. 212, nota 39). Asse D/ V IMP T CAES VESP AVG P M TR P COS VIII Testa di Tito verso d., con corona di alloro sul capo. R/ S – C Victoria alata, in volo verso s., tiene con la d. scudo iscritto S P Q R. Bibl.: RIC II.12, p. 212, n. 239, tav. 100; BMCRE II –; BNCMER III –. 492. Æ g 9,42 mm 28 h 6 inv. 5040. D/ IM[P T] CAES VESP AVG P M TR P COS VIII. Tito per Vespasiano divinizzato Sesterzio D/ DIVO / AVG / VESP (o VESPAS) (sopra); S P Q R (in esergo) Vespasiano, con corona radiata sul capo, seduto in trono su quadriga di elefanti verso d., tiene scettro verticale nella d. e Victoria nella s. R/ X o V IMP T CAES DIVI VESP F AVG P M TR P P P COS VIII Al centro, S C. Bibl.: cfr. RIC II.12, p. 214, nn. 257-259, tav. 101; BMCRE II, p. 269, nn. 221-223, tav. 51.5 (n. 222); BNCMER III, pp. 227-228, nn. 229-231, tav. LXXXIII. 493. OR g 24,35 mm 34 h 6 inv. 6730. D/ [DIVO AVG VESP(AS) S P Q R]. R/ X IMP T [CAES DIVI VESP F AVG P M TR P] P P COS VIII; S C. 494. OR g 24,16 D/ [– – –] R/ [– – –]; S C.
mm 34
h7
inv. 3913.
Domiziano Denario D/ U CAESAR DIVI F DOMITIANVS COS VII Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ V PRINCEPS IVVENTVTIS Altare inghirlandato, acceso. Bibl.: RIC II.12, p. 215, n. 266, tav. 88; BMCRE II, p. 239, nn. 92-96 (datazione: 80 d.C.), tav. 46.11 (n. 93); BNCMER III, p. 207, nn. 76-77 (datazione: 80 d.C.), tav. LXXV. 495. AR (suberato)
g 2,54
mm 18,5
h6
inv. 3814.
150
Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
Denario D/ U CAESAR DIVI F DOMITIANVS COS VII Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ V PRINCEPS IVVENTVTIS Capra stante verso s., entro corona di alloro. Bibl.: RIC II.12, p. 215, n. 267, tav. 88; BMCRE II, p. 239, nn. 88-90 (datazione: 80 d.C.), tav. 46.9; BNCMER III, p. 207, n. 73 (datazione: 80 d.C.), tav. LXXV. 496. AR g 3,20 mm 17 h 6 inv. 3809. D/ CAESAR DIVI F DOMITIANVS COS [VII]. Denario D/ U CAESAR DIVI F DOMITIANVS COS VII Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ V PRINCEPS IVVENTVTIS Trono drappeggiato sormontato da elmo corinzio. Bibl.: RIC II.12, p. 215, n. 271, tav. 88; BMCRE II, p. 240, nn. 98-103 (datazione: 80 d.C.), tav. 46.13-14 (nn. 98, 102); BNCMER III, p. 208, nn. 79-80 (datazione: 80 d.C.), tav. LXXV. 497. AR g 3,03
mm 18
h6
inv. 2753.
Sesterzio D/ V CAES DIVI AVG VESP F DOMITIAN COS VII Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ S – C Minerva, con capo elmato, in movimento verso d., brandisce giavellotto con la d. e tiene scudo nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 216, n. 295, tav. 103; BMCRE II, p. 272, n. 232; BNCMER III, p. 229, n. 240, tav. LXXXIV. 498. OR
g 24,12
mm 34
h6
inv. 3835.
Dupondio D/ V CAES DIVI AVG VESP F DOMITIAN COS VII Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ S – C Spes, stante verso s., tiene fiore nella d. e solleva lembo della veste con la s. Bibl.: RIC II.12, p. 217, n. 317 (dupondio/asse), tav. 105; BMCRE II –; BNCMER III –. 499. OR
g 12,87
mm 28,5
h 6 inv. 3772.
Dupondio D/ V CAES DIVI VESP F DOMITIAN COS VII Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n CONCORDIA o AVG; S C (in esergo) Concordia, seduta in trono verso s., tiene patera nella d. e cornucopia nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 218, n. 337, tav. 106; BMCRE II, p. 273, n. 239; BNCMER III, p. 230, n. 247, tav. LXXXV. 500. OR (?) g 11,10 mm 25,5 R/ CONCORDIA A[VG]; S C.
h 6 inv. 6756.
Dupondio D/ V CAES DIVI VESP F DOMITIAN COS VII
Catalogo delle monete altoimperiali (Augusto-Domiziano)
151
Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ S – C Spes, stante verso s., tiene fiore nella d. e solleva lembo della veste con la s. Bibl.: RIC II.12, p. 219, n. 350 (dupondio/asse), tav. 107; BMCRE II, p. 274, n. 242; BNCMER III, p. 230, n. 250, tav. LXXXV. 501. OR g 12,54 mm 28,5 h 6 inv. 6757. D/ CA[ES D]I[V]I VESP F DOMITIAN COS VII. Asse D/ V CAES DIVI AVG VESP F DOMITIAN COS VII Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ VESTA (in esergo); S – C Vesta, seduta in trono verso s., tiene palladium nella d. e scettro trasversale nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 217, n. 320 (dupondio/asse), tav. 105; BMCRE II, p. 276, n. *; BNCMER III, p. 231, n. 259, tav. LXXXV. 502. Æ
g 9,35
mm 29,5
h6
inv. 6753.
Asse D/ V CAES DIVI AVG VESP F DOMITIAN COS VII Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n AEQVITAS o AVGVST; S – C Aequitas, stante verso s., tiene bilancia nella d. e scettro nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 217, n. 322, tav. 105; BMCRE II, p. 296, n. 318, tav. 58.4; BNCMER III –. 503. Æ g 10,31 mm 27,5 h 6 inv. 6755. D/ CAES DIVI A[VG VE]S[P D]OMITIAN COS VI[I]. R/ [AE]Q[VIT]AS AVGVST; S C. Asse D/ V CAES DIVI VESP F DOMITIAN COS VII Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n AEQVITAS o AVGVST; S – C Aequitas, stante verso s., tiene bilancia nella d. e scettro nella s. Bibl.: RIC II.12 – (p. 219, dopo il n. 352); BMCRE II –; BNCMER III –. 504. Æ g 8,74 mm 27 h 6 inv. 6754. D/ CAES DIVI VESP [F] DOMITIAN COS V[I]I. R/ AEQVITAS AV[GV]S[T]; S C. Asse D/ V CAES DIVI VESP F DOMITIAN COS VII Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ S – C Minerva, con capo elmato, in movimento verso d., brandisce giavellotto con la d. e tiene scudo nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 218, n. 343 (dupondio/asse), tav. 107; BMCRE II –; BNCMER III, p. 230, n. 252, tav. LXXXV. 505. Æ g 11,20 mm 27 h 6 inv. 3920. D/ [C]AES DIVI VESP F DOMITIAN C[OS VII].
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Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
(Flavia) Giulia Dupondio D/ V IVLIA IMP T AVG F AVGVSTA Busto drappeggiato di Giulia verso d., con capelli raccolti in un grande chignon dietro la testa. R/ VESTA (in esergo); S – C Vesta, seduta in trono verso s., tiene palladium nella d. e scettro nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 223, n. 398, tav. 109; BMCRE II, p. 279, nn. 257-258 (emissioni non datate), tav. 53.8 (n. 258); BNCMER III, p. 233, nn. 271-274 (emissioni non datate), tav. LXXXVI. 506. OR
g 11,02
mm 27,5
h6
inv. 2752.
Vespasiano divinizzato Denario D/ U DIVVS AVGVSTVS VESPASIANVS Testa di Vespasiano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ Due capricorni, volti in direzioni opposte, sostengono scudo iscritto S C; sotto, globo. Bibl.: RIC II.12, p. 219, n. 357, tav. 88; BMCRE II, pp. 245-246, nn. 129-134, tav. 47.8-9 (nn. 129, 132); BNCMER III, p. 210, n. 101, tav. LXXVI. 507. AR g 3,41 R/ [S] C.
mm 18
h8
inv. 2749.
Dupondio D/ V DIVVS AVGVSTVS VESPASIANVS Testa di Vespasiano verso s., con corona radiata sul capo. R/ VESTA (in esergo); S – C Vesta, seduta in trono verso s., tiene palladium nella d. e scettro nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 221, n. 378, tav. 108; BMCRE II, p. 277, n. †; BNCMER III, p. 231, n. 262, tav. LXXXVI. 508. OR g 11,89 mm 29 h 6 inv. 6705. D/ DIVV[S] AVGVSTVS VE[S]PA[SIANVS]. Note: esemplare forato.
Zecca di Roma 80-81 d.C. | Restituzioni Tito per Augusto divinizzato Asse D/ V DIVVS AVGVSTVS PATER Testa di Augusto verso s., con corona radiata sul capo. R/ V IMP T VESP AVG REST; PROVIDENT (NT in nesso) (in esergo); S – C Recinto dell’ara Providentiae, con porta a doppio battente. Bibl.: RIC II.12, p. 230, n. 454, tav. 112; BMCRE II, p. 282, n. 268; BNCMER III, p. 234, nn. 281-282, tav. LXXXVII.
Catalogo delle monete altoimperiali (Augusto-Domiziano)
509. Æ
g 11,53
mm 27,5
153
h 6 inv. 6617.
Asse D/ V DIVVS AVGVSTVS PATER Testa di Augusto verso s., con corona radiata sul capo. R/ V IMP T CAES AVG RESTITVIT; S – C Aquila, stante su globo, con testa rivolta a d. e ali spiegate. Bibl.: RIC II.12, p. 230, n. 459, tav. 112; BMCRE II, p. 282, n. 274; BNCMER III –. 510. Æ g 9,78 mm 28 h 6 inv. 6618. D/ DIVVS AVGV[ST]VS PATER. R/ IMP T CAE[S AVG RE]STITVI[T]; S C.
Tito per Druso Minore Asse D/ V DRVSVS CAESAR TI AVG F DIVI AVG N Testa di Druso Minore verso s., a capo scoperto. R/ X (doppio giro) IMP T CAES DIVI VESP F AVG P M TR P P P COS VIII RESTITV Al centro, S C. Bibl.: RIC II.12, p. 225, n. 414, tav. 110; BMCRE II, p. 287, n. 288, tav. 55.4; BNCMER III, p. 236, n. 300, tav. LXXXVIII. 511. Æ
g 12,54
mm 29
h6
inv. 3840.
Tito per Claudio Sesterzio D/ V TI CLAVDIVS CAESAR AVG P M TR P IMP P P Testa di Claudio verso d., con corona di alloro sul capo. R/ V IMP T VESP AVG RESTITVIT; S – C Spes, stante verso s., tiene fiore nella d. e solleva lembo della veste con la s. Bibl.: RIC II.12, p. 231, n. 473; BMCRE II –; BNCMER III –. 512. OR
g 27,55
mm 34,5
h 7 inv. 6686.
Asse D/ V TI CLAVDIVS CAESAR AG (sic) P M TR P IMP P P Testa di Claudio verso d., a capo scoperto. R/ n IMP T VESP o AVG REST; S – C Minerva, in movimento verso d., brandisce giavellotto con la d. e tiene scudo nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 232, n. 487; BMCRE II, p. 290, n. 301; BNCMER III –. 513. Æ g 10,41 mm 27 h 6 inv. 6682. R/ I[MP] T VES[P] AVG REST; S C.
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Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
Zecca di Roma / zecca incerta in Oriente (Thracia?) 80-81 d.C. (Flavia) Giulia Dupondio D/ V IVLIA IMP T AVG F AVGVSTA Busto drappeggiato di Giulia verso d., con capelli raccolti in un piccolo chignon dietro la testa. R/ n CERES o AVGVST; S – C Ceres, con capo velato, stante verso s., tiene spighe nella d. e torcia nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 222, n. 392 (zecca di Roma), tav. 109 e p. 235, n. 514 (zecca in Thracia?), tav. 116 (= RPC II, p. 89, n. 509, tav. 20); BMCRE II, p. 278, n. 255 (zecca di Roma; emissioni non datate), tav. 53.6; BNCMER III, p. 232, nn. 266-267 (zecca di Roma; emissioni non datate), tav. LXXXVI (l’esemplare n. 267, inv. 5283, sembrerebbe ascrivibile alla produzione tracica, come ritenuto dai curatori di RPC II). 514. OR g 10,90 mm 27 h 6 inv. 6738. D/ IVLIA IMP [T] AVG F AVGVSTA. R/ CE[RES] AV[GVST]; S C. Note: esemplare attribuibile alla zecca in Thracia (?).
Zecca incerta in Oriente (Thracia?) 80-81 d.C. Sesterzio D/ V IMP T CAES DIVI VESP F AVG P M TR P P P COS VIII Testa di Tito verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n PAX o AVGVST; S – C Pax, stante verso s., tiene ramo nella d. e cornucopia nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 234, n. 498, tav. 115 (= RPC II, p. 88, n. 501, tav. 20); BMCRE II, p. 294, n. 309 (zecca di Lugdunum), tav. 57.5; BNCMER III, p. 240, n. 323 (zecca in Bithynia), tav. XC. 515. OR
g 24,26
mm 36
h6
inv. 3611.
Dupondio D/ V IMP T CAES DIVI VESP F AVG P M TR P P P COS VIII Testa di Tito verso d., con corona radiata sul capo. R/ n ROMA; S C (in esergo) Roma, con capo elmato, seduta su corazza verso s., tiene corona nella d. e parazonium nella s.; dietro la corazza, scudi. Bibl.: RIC II.12, p. 234, n. 503, tav. 115 (= RPC II, p. 88, n. 507, tav. 20); BMCRE II, p. 295, n. 314 (zecca di Lugdunum), tav. 58.2; BNCMER III, p. 240, n. 325 corr. (zecca in Bithynia), tav. XC. 516. OR
g 12,37
mm 28,5
h6
inv. 3363.
Semisse D/ V IMP T CAESAR DIVI VESPAS F AVG Testa di Tito verso d., con corona di alloro sul capo.
Catalogo delle monete altoimperiali (Augusto-Domiziano)
155
R/ IVD – CAP; S – C Al centro, albero di palma; a s., personificazione della Iudaea seduta verso s.; a d., giogo. Bibl.: RIC II.12, p. 234, n. 504, tav. 115; BMCRE II, p. 279, n. 259 (zecca di Roma; emissioni non datate), tav. 53.9; BNCMER III, p. 233, n. 275 (zecca di Roma; emissioni non datate), tav. LXXXVI. 517. Æ g 5,22 mm 20 R/ Giogo appena visibile.
h6
inv. 3415.
156
Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
12. DOMIZIANO
Zecca di Roma 13 settembre-31 dicembre 81 d.C. Denario D/ U IMP CAES DOMITIANVS AVG P M Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ V TR P COS VII DES VIII P P Trono drappeggiato sormontato da fulmine alato. Bibl.: RIC II.12, p. 269, n. 70, tav. 119; BMCRE II, p. 301, nn. 15-16, tav. 59.11 (n. 16); BNCMER III, p. 242, n. 13, tav. XCI. 518. AR g 3,24
mm 19
h6
inv. 3401.
Sesterzio D/ V IMP CAES DIVI VESP F DOMITIAN AVG P M Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n TR P COS VII o DES VIII P P; S – C Minerva, con capo elmato, stante verso s., tiene lancia nella d. Bibl.: RIC II.12, p. 269, n. 78, tav. 135; BMCRE II, p. 354, nn. 261-263, tav. 68.8; BNCMER III, p. 277, n. 276, tav. C. 519. OR
g 25,91
mm 34
h6
inv. 3383.
Dupondio D/ V IMP CAES DIVI VESP F DOMITIAN AVG P M Testa di Domiziano verso d., con corona radiata sul capo. R/ n TR P COS VII o DES VIII P P; S – C Minerva, con capo elmato, stante verso s., tiene fulmine nella d. e lancia verticale nella s.; ai piedi, scudo. Bibl.: RIC II.12, p. 270, n. 84, tav. 135; BMCRE II, p. 355, n. 266, tav. 68.10; BNCMER III –. 520. OR g 12,57 mm 27 h 6 inv. 6776. D/ [TR P] C[OS] VII DES VIII P P; S C. Asse D/ V IMP CAES DIVI VESP F DOMITIAN AVG P M Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n TR P COS VII o DES VIII P P; S – C Minerva, con capo elmato, in movimento verso d., brandisce giavellotto con la d. e tiene scudo nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 270, n. 87, tav. 135; BMCRE II, p. 355, n. 268; BNCMER III, p. 277, n. 279, tav. C. 521. Æ g 13,45 mm 28,5 h 7 inv. 6596. D/ IM[P] CAES DIVI VESP F DOMITIAN AV[G P M]. R/ TR P COS VII [DES] VIII P P; S C. 522. Æ g 10,94 mm 27 h 6 inv. 6778. R/ TR P [C]OS VI[I] DES VIII P P; S C.
Catalogo delle monete altoimperiali (Augusto-Domiziano)
157
Asse D/ V IMP CAES DIVI VESP F DOMITIAN AVG P M Testa di Domiziano verso s., con corona di alloro sul capo. R/ n TR P COS VII o DES VIII P P; S – C Minerva, con capo elmato, in movimento verso d., brandisce giavellotto con la d. e tiene scudo nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 270, n. 88, tav. 136; BMCRE II, p. 356, n. 269, tav. 69.1; BNCMER III, p. 277, n. 280, tav. C. 523. Æ g 11,32 mm 27 h 6 inv. 3659. R/ TR P COS VII [D]ES VIII P P; S C.
Zecca di Roma 81-82 d.C. Domiziano Quadrante D/ V IMP DOM AVG Testa di Minerva verso d., con elmo sul capo. R/ S C entro corona di alloro. Bibl.: RIC II.12, p. 272, n. 123, tav. 137; BMCRE II, p. 409, n. 485 (emissioni non datate), tav. 81.9; BNCMER III, p. 309, nn. 521-522 (emissioni non datate), tav. CXVII. 524. Æ g 2,36 mm 14 D/ IM[P] DOM AVG.
h 12
inv. 3744.
Domiziano per Tito divinizzato Sesterzio D/ V T DIVO AVG DIVI VESP F VESPASIANO Tito, con corona radiata sul capo, seduto in trono verso s., tiene ramo nella d. e scettro verticale nella s.; davanti, altare. R/ X IMP CAES DIVI VESP F DOMIT AVG P M TR P P P Al centro, S C. Bibl.: RIC II.12, p. 273, n. 126, tav. 137; BMCRE II, p. 358, n. 284, tav. 69.9; BNCMER III, p. 279, n. 293, tav. CI. 525. OR g 23,88 mm 35 h 6 inv. 3795. D/ T DIVO AVG DIVI VESP F VES[PASIA]NO. R/ [I]MP CAES DIV[I] VESP F DO[MIT AV]G P M TR P P [P]; S C.
Zecca di Roma 82 d.C. Sesterzio D/ V IMP CAES DIVI VESP F DOMITIAN AVG P M
158
Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n TR P COS VIII o DES VIIII P P; S – C Minerva, con capo elmato, stante verso s., tiene lancia verticale nella d. Bibl.: RIC II.12, p. 271, n. 105, tav. 136; BMCRE II, pp. 356-357, nn. 274-275; BNCMER III, p. 278, n. 285, tav. C. 526. OR g 25,14 mm 34 h 6 inv. 6777. D/ [I]MP CAES DIVI VESP F DOMITIAN AVG P M. Note: esemplare forato. 527. OR g 23,59 mm 35 h 6 inv. 3909. D/ [IM]P C[AESAR DIVI] VESP F DOM[ITIAN AVG P M]. R/ TR P C[O]S [VIII DE]S [V]IIII P P; S C. Note: sebbene lo stato di conservazione dell’esemplare non consenta un’attribuzione certa all’emissione specifica, la lettura COS DES VIIII – proposta in base al riconoscimento dei segni superstiti – appare comunque probabile. Dupondio D/ V IMP CAES DIVI VESP F DOMITIAN AVG P M Testa di Domiziano verso d., con corona radiata sul capo. R/ n TR P COS VIII o DES VIIII P P; S – C Minerva, con capo elmato, stante verso s., tiene fulmine nella d. e lancia verticale nella s.; ai piedi, scudo. Bibl.: RIC II.12, p. 271, n. 108, tav. 136; BMCRE II, p. 357, nn. 278-279; BNCMER III, p. 278, n. 288, tav. CI. 528. OR g 13,23 mm 28 h 6 inv. 3919. R/ TR P COS VII[I] DES VIIII P P; S C. Asse D/ V IMP CAES DIVI VESP F DOMITIAN AVG P M Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n TR P COS VIII o DES VIIII P P; S – C Minerva, con capo elmato, in movimento verso d., brandisce giavellotto con la d. e tiene scudo nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 271, n. 110, tav. 137; BMCRE II, pp. 357-358, nn. 281-282, tav. 69.6 (n. 281); BNCMER III, p. 279, n. 290, tav. CI. 529. Æ g 11,22 mm 28 h 6 inv. 6775. D/ IMP CA[ES D]I[VI V]ESP F DOMITIAN AVG P M. R/ TR P C[OS] VIII [DE]S VIIII P P; S C.
Zecca di Roma 84 d.C. Asse D/ V IMP CAES DOMITIAN AVG GERM COS X Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo ed egida. R/ n MONETA o AVGVST; S – C Moneta, stante verso s., tiene bilancia nella d. e cornucopia nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 281, n. 221, tav. 139; BMCRE II, p. 361, nn. 288-289, tav. 70.5 (n. 288); BNCMER III, p. 281, n. 304, tav. CII.
Catalogo delle monete altoimperiali (Augusto-Domiziano)
530. Æ
g 11,32
mm 28
h8
159
inv. 6779.
Asse D/ V IMP CAES DOMITIAN AVG GERM COS X Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo ed egida. R/ n SALVTI o AVGVST; S C (in esergo) Recinto di altare, con porta a doppio battente e gradini centrali. Bibl.: RIC II.12, p. 281, n. 226, tav. 139; BMCRE II, p. 361, n. 292; BNCMER III, p. 281, n. 308, tav. CII. 531. Æ g 12,16 mm 29 h 7 R/ [SALVTI] AVGVST; S C.
inv. 3800.
Asse D/ V IMP CAES DOMITIAN AVG GERM COS X Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo ed egida. R/ SALVTI (sopra) AVGVSTI (sotto); S – C Recinto di altare, con porta a doppio battente. Bibl.: RIC II.12, p. 281, n. 227, tav. 139; BMCRE II –; BNCMER III, p. 281, n. 311, tav. CII. 532. Æ g 8,72 mm 27 h 6 inv. 6780. D/ IMP CAES DOMI[TIA]N AVG GERM COS X. R/ [SAL]VT[I] AVGVSTI; S C.
Zecca di Roma 84-85 d.C. Quadrante D/ V IMP DOMIT AVG GERM Busto drappeggiato di Minerva verso d., con elmo sul capo. R/ S C entro corona di alloro. Bibl.: RIC II.12, p. 282, n. 236, tav. 140; BMCRE II –; BNCMER III, p. 309, n. 520 (emissioni non datate), tav. CXVII. 533. Æ
g 2,97
mm 18
h 6 inv. 3741.
534. Æ g 2,30 mm 17 h 7 inv. 3728. D/ IMP DOMIT AVG G[ER]M. Quadrante D/ V IMP DOMIT AVG GERM Busto drappeggiato di Minerva verso d., con elmo sul capo. R/ S – C Civetta stante verso d. su ramo. Bibl.: RIC II.12, p. 282, n. 237, tav. 140; BMCRE II, p. 409, n. 487 (emissioni non datate), tav. 81.10; BNCMER III, p. 310, n. 527 (emissioni non datate), tav. CXVII. 535. Æ g 2,75 mm 17 h 6 inv. 3756. D/ [IMP D]OMIT AVG GERM. Note: esemplare forato.
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Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
Quadrante D/ V IMP DOMIT AVG GERM Busto drappeggiato di Minerva verso d., con elmo sul capo. R/ S – C Ramo di ulivo. Bibl.: RIC II.12, p. 282, n. 241, tav. 140; BMCRE II, p. 410, nn. 488-490, 491 corr. (emissioni non datate), tav. 81.11 (n. 490); BNCMER III, p. 310, n. 524 (emissioni non datate), tav. CXVII. 536. Æ
g 3,04
mm 17
h 7 inv. 3757.
Quadrante D/ V IMP DOMIT AVG GERM Busto drappeggiato di Ceres verso s., con corona di spighe sul capo. R/ S – C Mazzo di spighe e papaveri. Bibl.: RIC II.12, p. 282, n. 243, tav. 140; BMCRE II, p. 410, n. 492 (emissioni non datate), tav. 81.13; BNCMER III, p. 310, n. 531 (emissioni non datate), tav. CXVII. 537. Æ g 2,03 mm 18 h 4 inv. 6769. D/ IMP DOM[I]T A[V]G [GERM]. Quadrante D/ V IMP DOMIT AVG GERM Busto drappeggiato di Ceres verso s. R/ S C (in basso) Nave verso d. Bibl.: RIC II.12, p. 282, n. 246, tav. 140; BMCRE II, p. 410, n. † (emissioni non datate), tav. 82.1; BNCMER III, p. 310, n. 530 (emissioni non datate), tav. CXVII. 538. Æ g 3,64 mm 18 D/ Tracce delle lettere.
h 6 inv. 3739.
Quadrante D/ Anepigrafe Rinoceronte verso d. R/ V IMP DOMIT AVG GERM Al centro, S C. Bibl.: RIC II.12, p. 282, n. 248, tav. 140; BMCRE II, p. 411, nn. 496-497 (emissioni non datate), tav. 81.16 (n. 496); BNCMER III, p. 311, nn. 536-537 (emissioni non datate), tav. CXVIII. 539. Æ g 2,31 mm 17 Note: esemplare forato.
h 12
inv. 6765.
Quadrante D/ Anepigrafe Rinoceronte verso s. R/ V IMP DOMIT AVG GERM Al centro, S C. Bibl.: RIC II.12, p. 282, n. 250, tav. 140; BMCRE II, p. 411, nn. 498-500 (emissioni non datate), tav. 81.17 (n. 499); BNCMER III, p. 311, nn. 539-541 (emissioni non datate), tav. CXVIII. 540. Æ
g 2,67
mm 18
h 6 inv. 3761.
Catalogo delle monete altoimperiali (Augusto-Domiziano)
161
Quadrante D/ Anepigrafe Rinoceronte verso s. R/ S C entro corona di alloro. Bibl.: RIC II.12, p. 282, n. 254; BMCRE II –; BNCMER III –. 541. Æ g 2,55 mm 17 h 1 inv. 3755. Note: probabile ibrido, con tipo di rovescio riconducibile all’emissione di quadranti con busto di Ceres al dritto (cfr. RIC II.12, p. 282, n. 242).
Zecca di Roma 85 d.C. Sesterzio D/ V IMP CAES DOMITIAN AVG GERM COS XI Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo ed egida. R/ S – C Domiziano, con capo velato, stante verso s., sacrifica su altare, con patera nella d.; di fronte, tempio di Minerva, con statua di culto all’interno. Bibl.: RIC II.12, p. 284, n. 277, tav. 141; BMCRE II, p. 363, nn. 296-297, tav. 71.1 (n. 296); BNCMER III, p. 282, n. 316, tav. CIII. 542. OR g 23,40 mm 34,5 h 6 inv. 3918. D/ IMP C[AES DO]MITIAN AVG GERM COS XI. Sesterzio D/ V IMP CAES DOMITIAN AVG GERM COS XI Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo ed egida. R/ S – C A d., Domiziano, stante verso s., tiene lancia nella s.; a s., prigioniero, inginocchiato verso d., regge scudo; in esergo, lancia spezzata (?). Bibl.: RIC II.12, p. 284, n. 279, tav. 141; BMCRE II, p. 363, nn. 299-300, tav. 71.3 (n. 299); BNCMER III, p. 283, n. 320, tav. CIII. 543. OR
g 22,70
mm 34
h 6 inv. 3396.
Sesterzio D/ V IMP CAES DOMIT AVG GERM COS XI CENS POT P P Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo ed egida. R/ n GERMANIA o CAPTA; S C (in esergo) Trofeo; a s., personificazione della Germania, seduta verso s.; a d., prigioniero, stante verso d., con testa volta all’indietro e mano s. appoggiata a scudo. Bibl.: RIC II.12, p. 289, n. 351, tav. 144; BMCRE II, p. 369, nn. 325-326, tav. 72.8 (n. 325); BNCMER III, p. 287, n. 350, tav. CV. 544. OR g 21,99 mm 34 h 6 inv. 3797. R/ G[ERMANIA CAP]TA; S C. Sesterzio D/ V IMP CAES DOMIT AVG GERM COS XI CENS POT P P
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Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo ed egida. R/ S C (in esergo) Davanti ad un altare, Domiziano, stante verso d., compie atto di dextrarum iunctio con un ufficiale, stante di fronte a lui, accompagnato da un portatore di insegna (in secondo piano) e da un soldato con lancia e scudo. Bibl.: RIC II.12, p. 290, n. 359; BMCRE II, p. 372, nn. 342-343; BNCMER III –. 545. OR g 25,77 mm 35 h 6 inv. 3921. R/ Soldato con insegna non visibile. Asse D/ V IMP CAES DOMITIAN AVG GERM COS XI Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo ed egida. R/ n IOVI o CONSERVAT; S – C Giove, seminudo, stante verso s., tiene fulmine nella d. e scettro verticale nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 286, n. 302, tav. 143; BMCRE II, p. 366, n. *; BNCMER III, p. 285, n. 336, tav. CIV. 546. Æ
g 9,70
mm 28
h7
inv. 3922.
Asse D/ V IMP CAES DOMITIAN AVG GERM COS XI Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo ed egida. R/ SALVTI (sopra) AVGVSTI (sotto); S – C Recinto di altare, con porta a doppio battente. Bibl.: RIC II.12, p. 286, n. 305, tav. 143; BMCRE II, p. 367, nn. 316-317, tav. 72.1 (n. 316); BNCMER III, p. 285, n. 339, tav. CIV. 547. Æ g 10,58 mm 27 h 8 inv. 3802. D/ IM[P CAES DO]MITIAN AVG GERM COS XI. R/ [SALVTI] AVGVSTI; S C. Asse D/ V IMP CAES DOMIT AVG GERM COS XI CENS POT P P Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo ed egida. R/ n FIDEI o PVBLICAE; S – C Fides, stante verso s., tiene piatto colmo di frutti nella d. e spighe di grano nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 291, n. 378; BMCRE II, p. 374, n. ‡; BNCMER III –. 548. Æ
g 10,53
mm 28
h6
inv. 6774.
Asse D/ V IMP CAES DOMIT AVG GERM COS XI CENS POT P P Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo ed egida. R/ n MONETA o AVGVST; S – C Moneta, stante verso s., tiene bilancia nella d. e cornucopia nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 291, n. 383, tav. 146; BMCRE II, p. 375, n. *; BNCMER III, p. 289, n. 374, tav. CVII. 549. Æ
g 10,44
mm 27
h8
inv. 3801.
Asse D/ V IMP CAES DOMIT AVG GERM COS XI CENS POT P P Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo ed egida. R/ SALVTI (sopra) AVGVSTI (sotto); S – C
Catalogo delle monete altoimperiali (Augusto-Domiziano)
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Recinto di altare, con porta a doppio battente. Bibl.: RIC II.12, p. 291, n. 385, tav. 146; BMCRE II, pp. 375-376, nn. 358-359, tav. 74.4 (n. 358); BNCMER III, p. 290, nn. 379-381, tav. CVII. 550. Æ g 11,91 mm 28 h 7 inv. 6770. D/ IMP [CA]ES DOMIT AVG GERM COS XI CENS POT P P. R/ SALVTI [AV]GV[STI]; S C. Asse D/ V IMP CAES DOMIT AVG GERM COS XI CENS POT P P Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo ed egida. R/ S – C Victoria alata, in movimento verso s., tiene scudo iscritto S P Q R nella d. Bibl.: RIC II.12, p. 291, n. 388, tav. 146; BMCRE II, p. 375, nn. 355-356, tav. 73.11 (n. 355); BNCMER III, p. 290, nn. 376-377, tav. CVII. 551. Æ g 9,50 mm 28 h 6 inv. 6746. D/ IMP CAES DOMIT AVG GERM COS XI CEN[S] PO[T P P]. R/ S C; [S P Q R]. 552. Æ g 8,60 mm 31 R/ S C; [S P Q R].
h6
inv. 6745.
Asse D/ V IMP CAES DOMIT AVG GERM COS XI CENS POT P P Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo ed egida. R/ n VICTORIAE o AVGVSTI; S – C (ai lati del trofeo) Victoria alata, stante verso s., iscrive scudo posto su trofeo con la d. e tiene ramo di palma nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 291, n. 389, tav. 146; BMCRE II, p. 376, n. *; BNCMER III, p. 290, n. 382, tav. CVII. 553. Æ g 10,55 mm 26,5 h 6 inv. 6747. D/ IMP CAES DOMIT AVG G[ERM C]OS XI CENS POT P P. Note: esemplare con margine lacunoso. 554. Æ g 10,20 mm 27,5 h 6 inv. 6594. R/ VICTORIAE [AVGVSTI]; S C. Asse D/ V IMP CAES DOMIT AVG GERM COS XI CENS PER P P Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo ed egida. R/ n FORTVNAE o AVGVSTI; S – C Fortuna, stante verso s., tiene timone nella d. e cornucopia nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 293, n. 415, n. 147; BMCRE II –; BNCMER III, p. 291, nn. 385-386, tav. CVII. 555. Æ
g 13,97
mm 30
h7
inv. 3658.
Asse D/ V IMP CAES DOMIT AVG GERM COS XI CENS PER P P Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo ed egida. R/ n IOVI o CONSERVAT; S – C Giove, stante verso s., tiene fulmine nella d. e scettro verticale nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 294, n. 416; BMCRE II, p. 378, n. †; BNCMER III –.
164
Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
556. Æ g 11,67 mm 26,5 h 6 inv. 6773. D/ IMP C[AE]S DOMI[T AVG GERM COS] XI CENS P[E]R P P. Asse D/ V IMP CAES DOMIT AVG GERM COS XI CENS PER P P Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ S – C Marte, con capo elmato, in movimento verso s., tiene Victoria nella d. e trofeo nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 294, n. 420, tav. 147; BMCRE II, p. 378, n. ‡; BNCMER III, p. 291, n. 388, tav. CVII. 557. Æ g 11,29 mm 27 h 7 inv. 3660. D/ IMP CAES DOMIT AVG GERM COS X[I] CENS PER P P. Asse D/ V IMP CAES DOMIT AVG GERM COS XI CENS PER P P Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo ed egida. R/ n VICTORIAE o AVGVSTI; S – C (ai lati del trofeo) Victoria alata, stante verso s., iscrive scudo posto su trofeo con la d. e tiene ramo di palma nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 294, n. 422, tav. 147; BMCRE II, p. 378, n. 367, tav. 74.10; BNCMER III, p. 291, n. 389, tav. CVIII. 558. Æ g 11,06 mm 28,5 h 6 inv. 6744. D/ IMP CAES DOMIT AVG GERM CO[S] XI CENS P[ER] P P. Quadrante D/ V IMP DOMIT AVG GERM COS XI Busto drappeggiato di Ceres verso d., con corona di spighe sul capo. R/ S – C Modio con spighe di grano. Bibl.: RIC II.12, p. 286, n. 315, tav. 143; BMCRE II, p. 368, nn. 321-322, tav. 72.5 (n. 321); BNCMER III, p. 286, nn. 345-346, tav. CV. 559. Æ
g 2,66
mm 17
h6
inv. 2755.
Zecca di Roma 86 d.C. Sesterzio D/ V IMP CAES DOMIT AVG GERM COS XII CENS PER P P Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo ed egida. R/ n IOVI o VICTORI; S – C Giove, seduto in trono verso s., tiene Victoria nella d. e scettro verticale nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 297, n. 465, tav. 147; BMCRE II, p. 380, n. 373, tav. 75.2; BNCMER III, p. 292, n. 296, tav. CVIII. 560. OR
g 23,95
mm 35
h6
inv. 3394.
Dupondio D/ V IMP CAES DOMIT AVG GERM COS XII CENS PER P P
Catalogo delle monete altoimperiali (Augusto-Domiziano)
165
Testa di Domiziano verso d., con corona radiata sul capo ed egida. R/ n FORTVNAE o AVGVSTI; S – C Fortuna, stante verso s., tiene bilancia nella d. e cornucopia nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 298, n. 479; BMCRE II, p. 382, n. 382; BNCMER III, p. 294, n. 409, tav. CIX. 561. OR g 11,92 mm 26 h 6 inv. 3803. D/ [IMP CAES] DOMIT AVG GERM COS XII CENS [PER P P]. R/ FORTVNAE [AVGVSTI]; S C. Asse D/ V IMP CAES DOMIT AVG GERM COS XII CENS PER P P Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo ed egida. R/ n FIDEI o PVBLICAE; S – C Fides, stante verso d., tiene piatto colmo di frutti nella s. e spighe di grano nella d. Bibl.: RIC II.12, p. 298, n. 486, tav. 149; BMCRE II, p. 383, n. 385, tav. 76.5 (R/); BNCMER III, p. 295, n. 415, tav. CX. 562. Æ g 10,34 mm 27,5 h 6 inv. 6741. D/ IMP C[AE]S DOMIT AVG GERM COS XII CENS PER P P. Note: esemplare forato. 563. Æ g 9,91 mm 28,5 h 6 inv. 6742. D/ [IMP CAES DOMIT A]VG GERM COS XII CE[NS PER P P]. R/ [FIDEI P]VBL[I]CAE; S C. Asse D/ V IMP CAES DOMIT AVG GERM COS XII CENS PER P P Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n FORTVNAE o AVGVSTI; S – C Fortuna, stante verso s., tiene timone nella d. e cornucopia nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 298, n. 487, tav. 149; BMCRE II –; BNCMER III –. 564. Æ g 9,59 mm 29 h 6 inv. 3388. D/ IMP CAES DOMIT AVG GE[R]M [COS X]II CEN[S PER P P]. R/ FOR[T]VNAE [AV]GV[STI]; S C. Asse D/ V IMP CAES DOMIT AVG GERM COS XII CENS PER P P Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo ed egida. R/ n FORTVNAE o AVGVSTI; S – C Fortuna, stante verso s., tiene timone nella d. e cornucopia nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 298, n. 488, tav. 149; BMCRE II, pp. 383-384, nn. 386-388, tav. 76.2 (n. 387); BNCMER III, p. 295, n. 416, tav. CX. 565. Æ g 14,34 mm 30 h 6 inv. 3669. D/ IMP CAES DOMIT AVG GERM COS XII CE[NS PER] P P. Asse D/ V IMP CAES DOMIT AVG GERM COS XII CENS PER P P Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo ed egida. R/ n VIRTVTI o AVGVSTI; S – C Virtus, con capo elmato, stante verso d., con piede appoggiato su elmo, tiene lancia nella d. e parazonium nella s.
166
Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
Bibl.: RIC II.12, p. 299, n. 500, tav. 150; BMCRE II, p. 385, n. 394; BNCMER III, p. 295, n. 420, tav. CX. 566. Æ g 8,58 mm 28,5 h 6 inv. 6743. D/ IMP CAE[S] DO[MIT AVG GER]M COS XII CENS PER P P. R/ [VIRTVTI] AVGVSTI; S C.
Zecca di Roma 1° gennaio-13 settembre 87 d.C. Denario D/ V IMP CAES DOMIT AVG GERM P M TR P VI Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ V IMP XIIII COS XIII CENS P P P Minerva, con capo elmato, stante verso s., tiene lancia verticale nella d. Bibl.: RIC II.12, p. 300, n. 511; BMCRE II, p. 322, n. 107; BNCMER III, p. 254, n. 107, tav. XCIV. 567. AR
g 3,41
mm 19,5
h6
inv. 3407.
Zecca di Roma 87 d.C. Asse D/ V IMP CAES DOMIT AVG GERM COS XIII CENS PER P P Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n VIRTVTI o AVGVSTI; S – C Virtus, con capo elmato, stante verso d., con piede appoggiato su elmo, tiene lancia nella d. e parazonium nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 302, n. 550, tav. 151; BMCRE II, p. 388, nn. 404-405, tav. 77.2; BNCMER III, p. 297, n. 435, tav. CXI. 568. Æ
g 11,44
mm 29
h 6 inv. 3376.
Zecca di Roma 1° gennaio-13 settembre 88 d.C. Denario D/ V IMP CAES DOMIT AVG GERM P M TR P VII Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ V IMP XV COS XIIII CENS P P P Minerva, con capo elmato, in movimento verso d., brandisce giavellotto con la d. e tiene scudo nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 305, n. 591, tav. 128; BMCRE II, p. 326, n. 129; BNCMER III, p. 256, n. 119, tav. XCIV. 569. AR
g 3,30
mm 20
h 6 inv. 3398.
Catalogo delle monete altoimperiali (Augusto-Domiziano)
167
Zecca di Roma 14 settembre-31 dicembre 88 d.C. Denario D/ V IMP CAES DOMIT AVG GERM P M TR P VIII Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n COS XIIII o LVD SAEC FEC Araldo, in movimento verso s., tiene bastone nella d. e scudo nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 306, n. 596, tav. 128; BMCRE II, p. 327, nn. 131-132; BNCMER III, p. 306, nn. 120-121, tav. XCIV. 570. AR g 3,03 mm 18 h 6 inv. 6752. D/ [I]MP CAES DOMIT AVG GERM P M TR P VIII. Asse D/ V IMP CAES DOMIT AVG GERM P M TR P VIII CENS PER P P Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n COS XIIII o LVD SAEC FEC; S C (in esergo) A d., Domiziano, stante verso s., sacrifica su altare, con patera nella d.; a s., un suonatore di lira ed uno di flauto stanti di fronte all’imperatore; sullo sfondo, tempio. Bibl.: RIC II.12, p. 308, n. 623, tav. 153; BMCRE II, pp. 396-397, nn. 434-436 (datazione: 88-89 d.C.), tav. 79.2 (n. 434); BNCMER III, p. 303, nn. 471-474 (datazione: 88-89 d.C.), tav. CXIV. 571. Æ g 11,77 mm 30 h 6 inv. 3397. R/ COS X[I]III LVD SAEC FEC; S C. Asse D/ V IMP CAES DOMIT AVG GERM P M TR P VIII CENS PER P P Testa di Domiziano verso s., con corona di alloro sul capo. R/ n COS XIIII o LVD SAEC FEC; S C (in esergo) A d., Domiziano, stante verso s., sacrifica su altare, con patera nella d.; a s., un suonatore di lira ed uno di flauto stanti di fronte all’imperatore; sullo sfondo, tempio. Bibl.: RIC II.12, p. 308, n. 624, tav. 153; BMCRE II, p. 397, n. 437 (datazione: 88-89 d.C.), tav. 79.3; BNCMER III, p. 303, n. 475 (datazione: 88-89 d.C.), tav. CXIV. 572. Æ g 10,84 mm 28 h 6 inv. 6748. D/ [I]MP CAES DOMIT AVG GERM P M TR P VIII C[E]NS P[ER P P]. R/ COS XIII[I] LVD SAEC FEC; S C. Asse D/ V IMP CAES DOMIT AVG GERM P M TR P VIII CENS PER P P Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n COS XIIII o LVD SAEC FEC; S C (in esergo) A d., Domiziano, stante verso s., sacrifica su altare, con patera nella d.; a s., personificazione del fiume Tevere recumbente verso d.; in secondo piano, un suonatore di lira ed uno di flauto stanti di fronte all’imperatore; sullo sfondo, tempio. Bibl.: RIC II.12, p. 309, n. 627, tav. 153; BMCRE II, p. 397, n. * (datazione: 88-89 d.C.); BNCMER III –. 573. Æ g 11,76 mm 29 h 7 inv. 3392. D/ IMP CAES DOMIT AVG GERM P M TR P VIII CEN[S PER P P]. R/ COS XII[II LVD SAEC FEC]; S C.
168
Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
Zecca di Roma 88-89 d.C. Asse D/ V IMP CAES DOMIT AVG GERM COS XIIII CENS PER P P Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n FIDEI o PVBLICAE; S – C Fides, stante verso d., tiene piatto colmo di frutti nella s. e spighe di grano nella d. Bibl.: RIC II.12, p. 310, n. 647, tav. 155; BMCRE II –; BNCMER III, p. 299, n. 451, tav. CXII. 574. Æ g 10,44 mm 29 h 6 inv. 3663. D/ IMP C[A]ES DOMIT AVG GERM COS XIIII CENS PER P P. Asse D/ V IMP CAES DOMIT AVG GERM COS XIIII CENS PER P P Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n FORTVNAE o AVGVSTI; S – C Fortuna, stante verso s., tiene timone nella d. e cornucopia nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 310, n. 648, tav. 155; BMCRE II, p. 391, n. 416, tav. 78.1; BNCMER III, p. 299, n. 452, tav. CXII. 575. Æ g 9,68 mm 29 h 6 inv. 6750. D/ [I]M[P] CAES DOMIT AVG GERM COS XIIII CENS PER P P. Asse D/ V IMP CAES DOMIT AVG GERM COS XIIII CENS PER P P Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n MONETA o AVGVSTI; S – C Moneta, stante verso s., tiene bilancia nella d. e cornucopia nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 310, n. 649, tav. 155; BMCRE II, p. 391, n. †; BNCMER III, p. 299, n. 453, tav. CXII. 576. Æ g 8,39 mm 28,5 h 6 inv. 6751. D/ [IMP CA]ES DOMIT AVG GERM COS XIIII CEN[S PER P P]. R/ MONETA [A]VGVSTI; S C. Asse D/ V IMP CAES DOMIT AVG GERM COS XIIII CENS PER P P Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n VIRTVTI o AVGVSTI; S – C Virtus, con capo elmato, stante verso d., con piede appoggiato su elmo, tiene lancia nella d. e parazonium nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 311, n. 650, tav. 155; BMCRE II, p. 391, n. 417, tav. 78.2; BNCMER III, p. 299, n. 454, tav. CXII. 577. Æ
g 11,63
mm 29,5
h 6 inv. 6749.
Catalogo delle monete altoimperiali (Augusto-Domiziano)
169
Zecca di Roma 14 settembre 88-13 settembre 89 d.C. Denario D/ V IMP CAES DOMIT AVG GERM P M TR P VIII Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ V IMP XVII COS XIIII CENS P P P Minerva, con capo elmato, stante verso s., tiene fulmine nella d. e lancia verticale nella s.; ai piedi, scudo. Bibl.: RIC II.12, p. 311, n. 659, tav. 129; BMCRE II, p. 330, n. 149, tav. 64.12; BNCMER III, p. 258, n. 140, tav. XCV. 578. AR g 2,98 mm 19 h 6 inv. 3408. D/ IM[P] CAES DOMIT AVG GERM P M TR P VIII. Denario D/ V IMP CAES DOMIT AVG GERM P M TR P VIII Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ V IMP XIX COS XIIII CENS P P P Minerva, con capo elmato, stante verso s., tiene fulmine nella d. e lancia verticale nella s.; ai piedi, scudo. Bibl.: RIC II.12, p. 312, n. 669, tav. 129; BMCRE II, p. 331, n. 153, tav. 64.15; BNCMER III, p. 259, nn. 147148, tav. XCV. 579. AR g 3,04 mm 18 h 6 inv. 3810. D/ IMP CAES DOMIT AVG G[E]RM P M TR P VIII. R/ IMP XIX COS XIIII C[E]NS P P P.
Zecca di Roma 90-91 d.C. Domiziano Sesterzio D/ V IMP CAES DOMIT AVG GERM COS XV CENS PER P P Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n IOVI o VICTORI; S C (in esergo) Giove, seduto in trono verso s., tiene Victoria nella d. e scettro verticale nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 316, n. 702, tav. 155; BMCRE II, p. 398, nn. 439-442, tav. 79.5 (n. 440); BNCMER III, p. 303, n. 476, tav. CXIV. 580. OR
g 28,46
mm 36
581. OR
g 24,46
mm 34,5
h6 h6
inv. 2754. inv. 3905.
582. OR g 23,66 mm 36 h 6 inv. 3793. D/ [IMP CA]ES DOMIT AVG GERM COS XV CENS P[ER P P]. Dupondio D/ V IMP CAES DOMIT AVG GERM COS XV CENS PER P P
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Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
Testa di Domiziano verso d., con corona radiata sul capo. R/ n FORTVNAE o AVGVSTI; S – C Fortuna, stante verso s., tiene timone nella d. e cornucopia nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 316, n. 705, tav. 155; BMCRE II, p. 399, nn. 444-445, tav. 79.7 (n. 444); BNCMER III, p. 304, n. 479, tav. CXIV. 583. OR g 13,31 mm 27 h 5 inv. 6763. D/ IMP [CAES] DOMIT AVG GERM COS XV CEN[S P]ER P P. R/ FORTVNAE AVGVSTI; [S C]. Note: esemplare con doppia foratura; sigla S C obliterata dai fori. 584. OR g 12,72 mm 29 h 6 inv. 3915. D/ [IMP CAES DOMIT A]VG GERM COS XV CENS PER P P. R/ FORTVNA[E AVGVSTI]; S C. 585. OR g 10,31 mm 29 h 7 inv. 3765. D/ [IM]P CAES DOMIT AVG GERM COS XV CENS [PER P P]. 586. OR g 9,14 mm 27,5 h 6 inv. 3393. R/ [FORTVNAE] AVGVSTI; S C. Dupondio D/ V IMP CAES DOMIT AVG GERM COS XV CENS PER P P Testa di Domiziano verso d., con corona radiata sul capo. R/ n VIRTVTI o AVGVSTI; S – C Virtus, con capo elmato, stante verso d., con piede appoggiato su elmo, tiene lancia nella d. e parazonium nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 316, n. 706, tav. 155; BMCRE II, p. 399, nn. 446-447, tav. 79.8 (n. 446); BNCMER III –. 587. OR g 9,86 mm 28,5 h 6 inv. 6761. D/ [IMP] CAES DOMIT AVG GERM COS XV CEN[S PER] P [P]. R/ VIRTVTI AV[GVSTI]; C S (sic). Asse D/ V IMP CAES DOMIT AVG GERM COS XV CENS PER P P Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n MONETA o AVGVSTI; S – C Moneta, stante verso s., tiene bilancia nella d. e cornucopia nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 316, n. 708, tav. 155; BMCRE II, p. 400, nn. 449-450, tav. 79.10 (n. 449 R/); BNCMER III, p. 304, n. 481, tav. CXV. 588. Æ g 9,26 mm 26 h 6 inv. 6762. D/ IMP CA[ES] DOMIT AVG GERM COS XV CENS PER P P. R/ MONETA AV[GVSTI]; S C. Asse D/ V IMP CAES DOMIT AVG GERM COS XV CENS PER P P Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n VIRTVTI o AVGVSTI; S – C Virtus, con capo elmato, stante verso d., con piede appoggiato su elmo, tiene lancia nella d. e parazonium nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 316, n. 709; BMCRE II, p. 400, n. 452, tav. 79.13 (R/); BNCMER III, p. 304, nn. 482-483, tav. CXV.
Catalogo delle monete altoimperiali (Augusto-Domiziano)
589. Æ g 12,43 mm 29 h 6 R/ [VI]RTVTI AVGVSTI; S C.
171
inv. 6760.
Semisse D/ V IMP DOMIT AVG GERM COS XV Busto drappeggiato di Apollo verso d., con corona di alloro sul capo; davanti, ramo. R/ S C (in esergo) Corvo, stante verso d., su ramo di alloro. Bibl.: RIC II.12, p. 316, n. 710, tav. 155; BMCRE II, p. 401, nn. 453-454, tav. 79.12 (n. 454); BNCMER III, pp. 304-305, nn. 484-487, tav. CXV. 590. Æ g 2,16 mm 18 h 6 inv. 6739. D/ [IMP CAES DO]MIT AVG GERM COS XV. Note: per il quadrante della stessa serie, contraddistinto dai medesimi tipi di dritto e rovescio e caratterizzato da valori pondometrici analoghi, cfr. RIC II.12, p. 316, n. 715.
Domiziano per Giulia divinizzata Sesterzio D/ V DIVAE IVLIAE AVG DIVI TITI F; S P Q R (in esergo) Carpentum trainato verso d. da due mule. R/ X IMP CAES DOMIT AVG GERM COS XV CENS PER P P Al centro, S C. Bibl.: RIC II.12, p. 317, n. 717, tav. 156; BMCRE II, pp. 402-403, nn. 458-463, tav. 80.3 (n. 458); BNCMER III, p. 305, n. 490, tav. CXV. 591. OR g 26,62 mm 34 h 6 inv. 3395. R/ IMP CAES DOMIT AVG G[ER]M COS XV CENS PER P [P]; [S C]. Note: al rovescio, sigla S C obliterata.
Zecca di Roma 14 settembre 90-13 settembre 91 d.C. Denario D/ V IMP CAES DOMIT AVG GERM P M TR P X Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ V IMP XXI COS XV CENS P P P Minerva, con capo elmato, in movimento verso d., brandisce giavellotto con la d. e tiene scudo nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 317, n. 719, tav. 131; BMCRE II, p. 335, nn. 176-178, tav. 65.8 (n. 178); BNCMER III, p. 262, nn. 166-167, tav. XCVI. 592. AR g 2,79 mm 19 h 6 inv. 3410. D/ IM[P] CA[E]S DOMIT AVG [GE]RM P M TR P X. R/ [I]MP [X]XI COS XV CENS P P P. Note: tacca sul bordo. Denario D/ V IMP CAES DOMIT AVG GERM P M TR P X
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Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ V IMP XXI COS XV CENS P P P Minerva, con capo elmato, stante verso s., tiene fulmine nella d. e lancia verticale nella s.; ai piedi, scudo. Bibl.: RIC II.12, p. 317, n. 721, tav. 131; BMCRE II, p. 335, n. 181, tav. 65.9; BNCMER III, p. 262, n. 169, tav. XCVI. 593. AR g 3,07
mm 18,5
h 6 inv. 3816.
Zecca di Roma 1° gennaio-13 settembre 92 d.C. Denario D/ V IMP CAES DOMIT AVG GERM P M TR P XI Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ V IMP XXI COS XVI CENS P P P Minerva, con capo elmato, in movimento verso d., brandisce giavellotto con la d. e tiene scudo nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 318, n. 728, tav. 131; BMCRE II, p. 336, nn. 187-188, tav. 65.12; BNCMER III, p. 263, n. 174, tav. XCVI. 594. AR g 3,46 mm 19 h 6 inv. 3815. D/ IMP [C]AES DOMIT AVG GERM P M TR P XI. R/ IM[P X]XI COS XVI CENS P P P. Denario D/ V IMP CAES DOMIT AVG GERM P M TR P XI Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ V IMP XXI COS XVI CENS P P P Minerva, con capo elmato, stante verso d. sulla sommità di una colonna rostrata, brandisce giavellotto con la d. e tiene scudo nella s.; ai piedi, civetta. Bibl.: RIC II.12, p. 318, n. 730, tav. 131; BMCRE II, p. 337, nn. 189-190, tav. 65.14 (n. 189); BNCMER III, p. 263, nn. 175-177, tav. XCVI. 595. AR g 2,98
mm 18,5
h6
inv. 3399.
Zecca di Roma 14 settembre 92-13 settembre 93 d.C. Denario D/ V IMP CAES DOMIT AVG GERM P M TR P XII Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ V IMP XXII COS XVI CENS P P P Minerva, con capo elmato, stante verso s., tiene fulmine nella d. e lancia verticale nella s.; ai piedi, scudo. Bibl.: RIC II.12, p. 319, n. 741, tav. 132; BMCRE II, p. 339, nn. 205-206, tav. 66.1 (n. 205); BNCMER III, p. 264, n. 185, tav. XCVI. 596. AR
g 2,93
mm 19
h 6 inv. 3409.
Catalogo delle monete altoimperiali (Augusto-Domiziano)
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Zecca di Roma 92-94 d.C. Dupondio D/ V IMP CAES DOMIT AVG GERM COS XVI CENS PER P P Testa di Domiziano verso d., con corona radiata sul capo. R/ n FORTVNAE o AVGVSTI; S – C Fortuna, stante verso s., tiene timone nella d. e cornucopia nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 321, n. 753, tav. 156; BMCRE II, p. 404, n. 467, tav. 80.7; BNCMER III, p. 306, n. 495, tav. CXV. 597. OR
g 13,18
mm 28,5
h6
inv. 3774.
Dupondio D/ V IMP CAES DOMIT AVG GERM COS XVI CENS PER P P Testa di Domiziano verso d., con corona radiata sul capo. R/ n VIRTVTI o AVGVSTI; S – C Virtus, con capo elmato, stante verso d., con piede appoggiato su elmo, tiene lancia nella d. e parazonium nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 321, n. 754, tav. 156; BMCRE II, p. 404, n. 468, tav. 80.8; BNCMER III, p. 306, n. 496, tav. CXVI. 598. OR g 13,23 mm 27 h 6 R/ VI[RT]VTI AVGVSTI; S C.
inv. 3764.
Asse D/ V IMP CAES DOMIT AVG GERM COS XVI CENS PER P P Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n MONETA o AVGVSTI; S – C Moneta, stante verso s., tiene bilancia nella d. e cornucopia nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 321, n. 756, tav. 156; BMCRE II, p. 404, nn. 469-470, tav. 80.6 (n. 469 R/); BNCMER III, p. 307, n. 500, tav. CXVI. 599. Æ
g 12,02
mm 28,5
h6
inv. 3389.
600. Æ g 10,82 mm 28,5 h 6 inv. 5063. D/ [IMP CAES A]VG [GE]RM COS XVI CENS PER P[P]. R/ [MONE]T[A] AVGV[S]TI; S C. Bilancia non visibile. Note: sebbene lo stato di conservazione dell’esemplare non consenta un’attribuzione certa all’emissione specifica, la lettura della legenda di rovescio – proposta in base al riconoscimento dei segni superstiti – appare comunque probabile (per l’asse della medesima serie con tipo di R/ FORTVNAE AVGVSTI S C, Fortuna, stante verso s., con timone e cornucopia, cfr. RIC II.12, p. 321, n. 755). Asse D/ V IMP CAES DOMIT AVG GERM COS XVI CENS PER P P Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n VIRTVTI o AVGVSTI; S – C Virtus, stante verso d., con piede appoggiato su elmo, tiene lancia nella d. e parazonium nella s. Bibl.: RIC II.12, p. 321, n. 757, tav. 156; BMCRE II –; BNCMER III, p. 307, n. 501, tav. CXVI. 601. Æ g 10,14 mm 26 h 6 inv. 3799. D/ [IMP] CAE[S] DOMIT A[VG G]ERM COS XVI CENS PER P P.
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Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
Zecca di Roma 14 settembre 95-13 settembre 96 d.C. Denario D/ V IMP CAES DOMIT AVG GERM P M TR P XV Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ V IMP XXII COS XVII CENS P P P Minerva, con capo elmato, stante verso d. sulla sommità di una colonna rostrata, brandisce giavellotto con la d. e tiene scudo nella s.; ai piedi, civetta. Bibl.: RIC II.12, p. 324, n. 788, tav. 134; BMCRE II, pp. 343-344, nn. 231-233, tav. 66.18 (n. 231); BNCMER III, p. 267, n. 207, tav. XCVII. 602. AR
g 3,10
mm 19
h6
inv. 3400.
Denario D/ V IMP CAES DOMIT AVG GERM P M TR P XV Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ V IMP XXII COS XVII CENS P P P Minerva, con capo elmato, stante verso s., tiene fulmine nella d. e lancia verticale nella s.; ai piedi, scudo. Bibl.: RIC II.12, p. 324, n. 789, tav. 134; BMCRE II, p. 344, n. 234, tav. 66.19; BNCMER III, p. 267, n. 208, tav. XCVII. 603. AR g 2,86 mm 17,5 h 6 inv. 3402. R/ IMP XXII [CO]S XVII CENS P P P.
Zecca di Roma 81-96 (?) d.C. Quadrante D/ Anepigrafe Busto drappeggiato di Minerva verso d., con elmo sul capo. R/ S – C Civetta stante verso d., con testa frontale. Bibl.: RIC II, p. 216, n. 7; BMCRE II –; BNCMER III –. Per l’attribuzione cronologica dei cosiddetti quadranti anonimi, cfr. Martini, Vismara 1995, pp. 7-9. 604. Æ
g 2,96
mm 14,5
605. Æ
g 2,31
mm 15
h 12 h 12
inv. 6740. inv. 3747.
Zecca di Roma / zecca in Thracia (?) 81-82 d.C. | Restituzioni Domiziano per Tiberio Asse D/ V TI CAESAR DIVI AVG F AVGVST IMP VIII
Catalogo delle monete altoimperiali (Augusto-Domiziano)
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Testa di Tiberio verso s., a capo scoperto. R/ X IMP D CAES DIVI VESP F AVG REST Al centro, S C. Bibl.: RIC II.12, p. 327, n. 826, tav. 158; BMCRE II, p. 415, n. 509, tav. 82.10; BNCMER III, p. 314, n. 558 (zecca in Bithynia), tav. CXIX. 606. Æ g 10,00 mm 26,5 h 12 inv. 6652. D/ TI CAE[S]A[R D]IVI AV[G] F AVG[V]ST IMP VIII. R/ IMP D C[A]ES DIVI VESP F AVG R[E]ST; S C.
ESEMPLARI DI CLASSIFICAZIONE INCERTA
Zecca di Roma 84-85 d.C. Asse D/ V IMP CAES DOMITIAN AVG GERM COS X(I) Testa di Domiziano verso d., con testa di alloro sul capo ed egida. R/ n MONETA o AVGVST; S – C Moneta, stante verso s., tiene bilancia nella d. e cornucopia nella s. Bibl.: cfr. RIC II.12, p. 281, n. 221 (D/ COS X; datazione: 84 d.C.), tav. 139; p. 286, n. 303 (D/ COS XI; datazione: 85 d.C.), tav. 143. 607. Æ g 8,88 mm 26,5 h 6 inv. 6772. D/ [IMP C]AES DOMITIAN AVG G[E]RM [COS X(I)]. R/ MONET[A] AVGVST; S – C.
Zecca di Roma 85-96 d.C. Asse D/ V IMP CAES DOMIT AVG GERM COS XI (o XII-XVII) CENS POT (o PER) P P Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo e con (o senza) egida. R/ n MONETA o AVGVST(I); S – C Moneta, stante verso s., tiene bilancia nella d. e cornucopia nella s. Bibl.: cfr. RIC II.12, p. 291, n. 383 (D/ COS XI CENS POT; R/ AVGVST; datazione: 85 d.C.), tav. 146; p. 291, n. 384 (D/ COS XI CENS POT; R/ AVGVSTI; datazione: 85 d.C.), tav. 146; p. 294, n. 417 (D/ COS XI CENS PER; R/ AVGVSTI; datazione: 85 d.C.), tav. 147; p. 299, n. 492 (D/ COS XII CENS PER; R/ AVGVST; datazione: 86 d.C.); p. 299, n. 493 (D/ COS XII CENS PER; R/ AVGVSTI; datazione: 85 d.C.), tav. 149; p. 302, n. 546 (D/ COS XIII CENS PER, senza egida; R/ AVGVST; datazione: 87 d.C.), tav. 151; p. 302, n. 547 (D/ COS XIII CENS PER, senza egida; R/ AVGVSTI; datazione: 87 d.C.); p. 302, n. 548 (D/ COS XIII CENS PER; R/ AVGVSTI; datazione: 87 d.C.), tav. 151; p. 310, n. 649 (D/ COS XIIII CENS PER, senza egida; R/ AVGVSTI; datazione: 88-89 d.C.), tav. 155; p. 316, n. 708 (D/ COS XV CENS PER,
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Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
senza egida; R/ AVGVSTI; datazione: 90-91 d.C.), tav. 155; p. 321, n. 756 (D/ COS XVI CENS PER, senza egida; R/ AVGVSTI; datazione: 92-94 d.C.), tav. 156; p. 325, n. 806 (D/ COS XVII CENS PER, senza egida; R/ AVGVSTI; datazione: 95-18 settembre 96 d.C.), tav. 158. 608. Æ g 8,57 mm 29 h 5 inv. 6771. D/ IMP CAES DOMIT AVG GERM COS [– – –]. R/ MONETA [AVGVST(I)]; S – C. Note: esemplare di imitazione (?).
Zecca di Roma 90-94 d.C. Domiziano per Giulia divinizzata Sesterzio D/ V DIVAE IVLIAE AVG DIVI TITI F; S P Q R (in esergo) Carpentum trainato verso d. da due mule. R/ X IMP CAES DOMIT AVG GERM COS XV(I) CENS PER P P Al centro, S C. Bibl.: cfr. RIC II.12, p. 317, n. 717 (R/ COS XV; datazione: 90-91 d.C.), tav. 156; p. 321, n. 760 (R/ COS XVI; datazione: 92-94 d.C.), tav. 156. 609. OR g 20,24 mm 32 h 6 inv. 3903. D/ [DIVAE IV]LIAE AVG DIVI TITI F; [S] P Q R. R/ IMP CAES DOMIT AVG GERM [COS XV(I) CENS] PER P P; S C.
Zecca di Roma 90-96 d.C. Asse D/ V IMP CAES DOMIT AVG GERM COS XV (o XVI, XVII) CENS PER P P Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n FORTVNAE o AVGVSTI; S – C Fortuna, stante verso s., tiene timone nella d. e cornucopia nella s. Bibl.: cfr. RIC II.12, p. 316, n. 707 (D/ COS XV; datazione: 90-91 d.C.), tav. 155; p. 321, n. 755 (D/ COS XVI; datazione: 92-94 d.C.), tav. 156; p. 325, n. 805 (D/ COS XVII; datazione: 95-96 d.C., fino al 18 settembre), tav. 157. 610. Æ g 10,13 mm 27 h 6 inv. 3804. D/ IMP C[AES] DOMIT AVG GERM COS XV[– – ? CENS PER P] P. R/ [FORTVNAE] AVGVSTI; S C.
Catalogo delle monete altoimperiali (Augusto-Domiziano)
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Zecca di Roma 92-94 d.C. Denario D/ V IMP CAES DOMIT AVG GERM P M TR P XI (o XII-XIIII) Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ V IMP XXI(I) COS XVI CENS P P P Minerva, con capo elmato, stante verso s., tiene fulmine nella d. e lancia verticale nella s.; ai piedi, scudo. Bibl.: cfr. RIC II.12, p. 318, n. 732 (D/ TR P XI; R/ IMP XXI; datazione: 1° gennaio-13 settembre 92 d.C.), tav. 132; p. 319, n. 737 (D/ TR XI; R/ IMP XXII; datazione: 1° gennaio-13 settembre 92 d.C.), tav. 132; p. 319, n. 741 (D/ TR P XII; R/ IMP XXII; datazione: 14 settembre 92-13 settembre 93 d.C.), tav. 132; p. 322, n. 763 (D/ TR P XIII; R/ IMP XXII; datazione: 14 settembre 93-13 settembre 94 d.C.), tav. 133; p. 322, n. 768 (D/ TR P XIIII; R/ IMP XXII; datazione: 14 settembre-31 dicembre 94 d.C.), tav. 133. 611. AR g 2,96 mm 17 h 6 inv. 3406. D/ [CA]ES DOMIT AVG [G]ERM [P M TR P X– – –]. R/ [IMP XXI(I) C]OS XVI CENS P P P.
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13. APPENDICE
RIPRODUZIONI MODERNE
Augusto divinizzato Sesterzio D/ V DIVVS AVGVSTVS PATER Testa di Augusto verso s., con corona di alloro sul capo. R/ S – C Iscrizione OB / CIVES / SER entro corona di quercia sorretta da due capricorni; sotto, globo e timone trasversale. Bibl.: cfr. Klawans 1977, p. 22, n. 1; Johnson, Martini 1989, pp. 56-60, nn. 1268-1286. 612. Æ g 25,08 mm 35 h 6 inv. 3874. Note: esemplare ottenuto per fusione. La riproduzione originaria è individuabile in una medaglia di epoca rinascimentale attribuita a Giovanni da Cavino (XVI secolo), con tipi di dritto e di rovescio entrambi d’invenzione. Augusto divinizzato Dupondio D/ j DIVVS AVGVSTVS; S – C Testa di Augusto verso s., con corona radiata sul capo. R/ V CONSENSV SENAT ET EQ ORDIN P Q R Gaio, con corona di alloro sul capo, seduto verso s. su sella curulis, tiene ramo nella d. e globo (?) nella s. Bibl.: – 613. Æ g 13,37 mm 30 h 6 inv. 3890. Note: riproduzione ottenuta per fusione, imitativa di un dupondio di Gaio a nome di Augusto divinizzato. Per il prototipo monetale romano, cfr. RIC I2, p. 112, n. 56 (zecca di Roma; datazione: 37-41 d.C.). Gaio con Agrippina Minore, Drusilla, Giulia Sesterzio D/ V C CAESAR AVG GERMANICVS PON M TR POT Testa di Gaio verso s., con corona di alloro sul capo. R/ K AGRIPPINA (a s.) j DRVSILLA (in alto) L IVLIA (a d.); S C (in esergo) Le tre sorelle di Gaio, stanti frontalmente, raffigurate nelle sembianze e con gli attributi di Securitas, Concordia e Fortuna: a s., Agrippina Minore (Securitas), appoggiata a colonna, tiene cornucopia nella d.; al centro, Giulia Drusilla (Concordia) tiene patera nella d. e cornucopia nella s.; a d., Giulia Livilla (Fortuna) tiene timone nella d. e cornucopia nella s. Bibl.: cfr. Klawans 1977, p. 36, n. 3; Johnson, Martini 1989, pp. 70-71, nn. 1324-1331. 614. Æ g 26,38 mm 33 h 6 inv. 4194. Note: esemplare forato, ottenuto per fusione. La riproduzione originaria è individuabile in una medaglia di epoca rinascimentale attribuita a bottega padovana (XVI secolo), imitativa di un sesterzio di Gaio. Un confronto
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puntuale è individuabile nella moneta inv. 35692-16 (riproduzione moderna per fusione), conservata presso il Monetiere del Museo Archeologico Nazionale di Firenze. Per il prototipo monetale, cfr. RIC I2, p. 110, n. 33, tav. 13 (zecca di Roma; datazione: 37-38 d.C.).
Agrippina Maggiore Sesterzio D/ V AGRIPPINA M F MAT C CAESARIS AVGVSTI Busto drappeggiato di Agrippina Maggiore verso d. R/ S P Q R (in alto) MEMORIAE / AGRIPPINAE (sopra, a s.) Carpentum trainato verso s. da due mule. Bibl.: – 615. Æ g 20,41 mm 34 h 6 inv. 4134. Note: esemplare dubbio, forse ottenuto per fusione. Per i tipi del sesterzio battuto da Gaio per Agrippina Maggiore, cfr. RIC I2, p. 112, n. 55 (zecca di Roma; datazione: 37-41 d.C.). Klawans 1977, pp. 32-33, nn. 1-4 e Johnson, Martini 1989, p. 153, 1647-1649, nn. 1530-1543 registrano imitazioni moderne della medesima emissione attribuite a Cavino o a bottega padovana.
Claudio con Druso Maggiore Sesterzio D/ V TI CLAVDIVS CAESAR AVG P M TR P IMP P P Testa di Claudio verso d., con corona di alloro sul capo. R/ V NERO CLAVDIVS DRVSVS GERMAN IMP; S – C Arco trionfale sormontato da statua equestre tra due trofei. Bibl.: cfr. Klawans 1977, p. 40, n. 2; Johnson, Martini 1989, pp. 80-82, nn. 1365-1375. 616. Æ g 19,64 mm 35 h 7 inv. 3893. Note: esemplare ottenuto per fusione. La riproduzione originaria è individuabile in una medaglia di epoca rinascimentale attribuita a Giovanni da Cavino (XVI secolo), imitativa di un sesterzio di Claudio. Per il prototipo monetale romano, cfr. RIC I2, p. 130, n. 114 (zecca di Roma; datazione: 50-54 d.C.).
Nerone Sesterzio D/ V IMP NERO CAESAR AVG P MAX TR POT P P Testa di Nerone verso d., con corona di alloro sul capo; globo all’estremità del collo. R/ DECVRSIO (in esergo); S – C Nerone, su cavallo impennato verso d., tiene lancia nella d.; dietro, vessillifero a cavallo verso d. Bibl.: cfr. Klawans 1977 –; Johnson, Martini 1989, p. 94, n. 1421. 617. Æ g 22,91 mm 34,5 h 6 inv. 3650. D/ [IMP] NE[R]O CAESAR AVG P MAX [T]R POT P P. Note: esemplare ottenuto per fusione. La riproduzione originaria è individuabile in una medaglia di epoca rinascimentale attribuita a Giovanni da Cavino (XVI secolo), imitativa di un sesterzio di Nerone. Per il prototipo monetale romano, cfr. RIC I2, p. 184, n. 581 (zecca di Lugdunum; datazione: c. 67 d.C.).
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Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
Nerone Sesterzio D/ V IMP NERO CLAVD CAESAR AVG GER P M TR P P P Testa di Nerone verso s., con corona di alloro sul capo. R/ V PACE P R TERRA MARIQ PARTA IANVM CLVSIT; S – C Facciata del tempio di Giano, con finestra a s. e porta chiusa a d. Bibl.: – 618. Æ g 26,94 mm 33 h 6 inv. 3655. Note: riproduzione ottenuta per fusione, imitativa di un sesterzio di Nerone. Un confronto puntuale è individuabile nella moneta inv. M.0.9.15965 appartenente alla collezione delle Civiche Raccolte Numismatiche di Milano, realizzata verosimilmente con l’utilizzo della medesima matrice (cfr. SNR Milano I.1, p. 480, n. 417, tav. CLXIII). Per il prototipo monetale romano, cfr. RIC I2, p. 169, n. 324 (zecca di Roma; datazione: c. 66 d.C.).
Nerone Dupondio D/ V NERO CLAVD CAESAR AVG GER P M TR P IMP P P Testa di Nerone verso d., con corona radiata sul capo. R/ V PACE P R TERRA MARIQ PARTA IANVM CLVSIT; S – C Facciata del tempio di Giano, con finestra a s. e porta chiusa a d. Bibl.: – 619. Æ g 14,93 mm 27,5 h 7 inv. 6611. R/ PACE P R TERRA MA[RIQ] PARTA IANVM CLVSIT; S – C. Note: codolo a h 4 rispetto all’asse del dritto. Riproduzione ottenuta per fusione, imitativa di un dupondio di Nerone. Per il prototipo monetale romano, cfr. RIC I2, p. 167, n. 284 (zecca di Roma; datazione: c. 65 d.C.).
Galba Sesterzio D/ V SER GALBA IMP CAES AVG Busto drappeggiato di Galba verso d., con corona di alloro sul capo. R/ ADLOCVTIO (in esergo); S – C A s., Galba, in abito militare, stante verso d. su basso podio, seguito da un ufficiale, arringa un gruppo di soldati, stanti verso s., con scudi, lance e insegne militari; in secondo piano, tra gli ultimi due soldati, un cavallo. Bibl.: cfr. Klawans 1977 –; Johnson, Martini 1989, pp. 98-99, nn. 1438, 1440. 620. Æ g 23,89 mm 34 h 6 inv. 3875. Note: esemplare forato, ottenuto per fusione. La riproduzione originaria è individuabile in una medaglia di epoca rinascimentale attribuibile a bottega padovana (XVI secolo), imitativa di un sesterzio di Galba, costituito da una particolare combinazione di dritto e rovescio non documentata in antico. Un confronto puntuale è individuabile nell’esemplare inv. M.0.9.3785 appartenente alla collezione delle Civiche Raccolte Numismatiche di Milano (= Johnson, Martini 1989, n. 1438), realizzato verosimilmente con l’utilizzo della medesima matrice. Per i prototipi monetali romani, cfr. RIC I2, p. 244, n. 240 (zecca di Roma; datazione: c. giugno-agosto 68 d.C.): D/; p. 253, n. 462 (zecca di Roma; datazione: c. dicembre 68 d.C.): R/.
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Galba Sesterzio D/ V IMP SER SVLP GALBA CAES AVG TR POT Busto drappeggiato di Galba verso d., con corona di alloro sul capo. R/ ADLOCVT (in esergo); S – C A d., Galba, in abito militare, stante verso s. su basso podio, arringa un gruppo di soldati, stanti verso d., con scudi e insegne militari. Bibl.: cfr. Klawans 1977 –; Johnson, Martini 1989, pp. 101-104, nn. 1448-1462. 621. Æ g 19,14 mm 33 h 6 inv. 3878. Note: esemplare ottenuto per fusione. La riproduzione originaria è individuabile in una medaglia di epoca rinascimentale attribuita a Giovanni da Cavino (XVI secolo), con tipi di dritto e di rovescio entrambi d’invenzione. Otone Sesterzio D/ V IMP OTHO CAESAR AVG TRI POT Testa di Otone verso d., a capo scoperto. R/ V SECVRITAS P R; S C (in esergo) Davanti ad un altare, Otone, stante verso d., compie atto di dextrarum iunctio con un ufficiale militare, stante di fronte a lui, accompagnato da un gruppo di soldati con insegne militari (l’ultimo tiene insegna e scudo). Bibl.: cfr. Klawans 1977, p. 54, n. 3; Johnson, Martini 1989, pp. 111-116, nn. 1486-1510. 622. Æ g 24,28 mm 34 h 6 inv. 4040. D/ SECV[RI]TAS [P] R; S C. Note: esemplare ottenuto per fusione. La riproduzione originaria è individuabile in una medaglia di epoca rinascimentale attribuita a Giovanni da Cavino (XVI secolo), con tipi di dritto e di rovescio entrambi d’invenzione. Vitellio Sesterzio D/ V A VITELLIVS GERMANICVS IMP AVG P M TR P Busto drappeggiato verso d., con corona di alloro sul capo. R/ V HONOS ET VIRTVS; S C (in esergo) A s., Honos, stante verso d., con piede s. appoggiato su delfino, tiene scettro nella d. e cornucopia nella s.; a d., Virtus elmata, stante verso s., con piede d. appoggiato su tartaruga, tiene parazonium nella d. e lancia nella s. Bibl.: cfr. Klawans 1977, p. 58, n. 1; Johnson, Martini 1989, pp. 117-119, nn. 1513, 1515-1525. 623. Æ g 20,33 mm 34 h 5 inv. 4280. D/ A V[I]TELLIVS GERMANICVS IMP AVG P M TR P. Note: esemplare forato, ottenuto per fusione. La riproduzione originaria è individuabile in una medaglia di epoca rinascimentale attribuita a Giovanni da Cavino (XVI secolo), imitativa di un sesterzio di Vitellio. Per il prototipo monetale romano, cfr. RIC I2, p. 274, n. 113 (zecca di Roma; datazione: c. fine aprile-20 dicembre 69 d.C.; R/ Honos con piede s. a terra, Virtus con piede d. su elmo). Vitellio Sesterzio D/ V A VITELLIVS GERMAN IMP AVG P M TR P
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Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
Busto drappeggiato di Vitellio verso d., con corona di alloro sul capo. R/ S – C Marte, con capo elmato, in nudità e in movimento verso d., tiene trofeo nella s. e lancia trasversale nella d. Bibl.: – 624. Æ g 22,28 mm 35 h 6 inv. 3629. Note: esemplare forato. Riproduzione ottenuta per fusione, imitativa di un sesterzio di Vitellio. Per il prototipo monetale romano, cfr. RIC I2, p. 275, n. 141 (zecca di Roma; datazione: c. fine aprile-20 dicembre 69 d.C.). Klawans 1977, p. 59, n. 4 e Johnson, Martini 1989, pp. 121-124, nn. 1530-1543 registrano un’imitazione simile, attribuibile a bottega padovana (D/ A VITELLIVS GERMAN IMP AVG P M TR).
Vespasiano Sesterzio D/ V IMP CAES VESPASIAN AVG P M TR P P P COS III Testa di Vespasiano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n ROMA o RESVRGES; S C (in esergo) A d., Vespasiano stante verso s. in atto di sollevare una figura femminile (la personificazione della città di Roma) inginocchiata di fronte a lui; a s., in secondo piano, la dea Roma, con capo elmato, stante verso d., tiene scudo nella s. Bibl.: cfr. Klawans 1977, p. 62, n. 3; Johnson, Martini 1989, pp. 126-129, nn. 1549-1559. 625. Æ g 20,31 mm 33,5 h 6 inv. 4267. Note: esemplare ottenuto per fusione. La riproduzione originaria è individuabile in una medaglia di epoca rinascimentale attribuita a bottega padovana (XVI secolo), imitativa di un sesterzio di Vespasiano. Per il prototipo monetale romano, cfr. RIC II.12, p. 73, n. 194 (zecca di Roma; datazione: 71 d.C.).
Vespasiano Sesterzio D/ V IMP CAES VESPASIAN AVG P M TR P P P COS III Testa di Vespasiano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n SPES o AVGVSTA; S C (in esergo) A d., Spes, stante verso s., porge fiore ad un gruppo di tre soldati. Bibl.: – 626. Æ g 21,99 mm 33 h 6 inv. 4277. Note: riproduzione, ottenuta per fusione, di un sesterzio di Vespasiano. Klawans 1977, p. 64, n. 7 registra un’imitazione caviniana di tipologia simile. Per l’emissione romana di riferimento, cfr. RIC II.12, p. 74, n. 206 (zecca di Roma; datazione: 71 d.C.).
Vespasiano Sesterzio D/ V IMP CAES VESPASIAN AVG P M TR P P P COS III Testa di Vespasiano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ Anepigrafe Veduta del Colosseo; a s., Meta Sudans; a d., edificio porticato su due piani. Bibl.: cfr. Klawans 1977 –; Johnson, Martini 1989, pp. 131-133, nn. 1565-1574.
Catalogo delle monete altoimperiali (Augusto-Domiziano)
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627. Æ g 20,18 mm 33,5 h 6 inv. 4275. Note: esemplare forato, ottenuto per fusione. La riproduzione originaria è individuabile in una medaglia di epoca rinascimentale attribuibile a bottega padovana (XVI secolo). Il sesterzio, d’invenzione, risulta composto dall’imitazione di un tipo di Vespasiano, al dritto, associato, sull’altro lato, ad un tipo di Tito e Domiziano. Per i prototipi monetali romani, cfr. RIC II.12, p. 70, n. 142 (zecca di Roma; datazione: 71 d.C.), per il dritto di Vespasiano; p. 210, n. 184 (zecca di Roma; datazione: 80-81 d.C. [Tito]) e p. 273, n. 131 (zecca di Roma; datazione: 81-82 d.C. [Domiziano]), per il tipo del Colosseo. Vespasiano divinizzato Sesterzio D/ V DIVVS AVGVSTVS VESPASIANVS Testa di Vespasiano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ S – C Spes, stante verso s., tiene fiore nella d. e solleva lembo della veste con la s. Bibl.: – 628. Æ g 27,59 mm 36 h 6 inv. 3387. Note: Riproduzione ottenuta per fusione, imitativa di un sesterzio di Tito per Vespasiano divinizzato. Per il prototipo monetale romano, cfr. RIC II.12, p. 221, n. 372 (zecca di Roma; datazione: 80-81 d.C.). Tito Sesterzio D/ V IMP T CAES VESP AVG P M TR P P P COS VIII Testa di Tito verso s., con corona di alloro sul capo. R/ V DIVO AVG T DIVI VESP F VESPASIAN; S C (in basso) Tito, seduto verso s. su sella curulis, tiene ramo nella d.; intorno, armi e scudi. Bibl.: cfr. Klawans 1977, p. 66, n. 2; Johnson, Martini 1989, p. 135, n. 1579. 629. Æ g 10,23 mm 31 h 5 inv. 3896. Note: esemplare ottenuto per fusione. La riproduzione originaria è individuabile in una medaglia di epoca rinascimentale attribuita a Giovanni da Cavino (XVI secolo). Il sesterzio, d’invenzione, risulta composto dall’imitazione di un dritto di Tito, associato, sul lato opposto, ad un tipo rappresentato su monete di Domiziano. Per i prototipi monetali romani, cfr. RIC II.12, p. 207, n. 137 (zecca di Roma; datazione: 80-81 d.C.), per il dritto di Tito, e p. 273, n. 131 (zecca di Roma; datazione: 81-82 d.C.), per il rovescio di Domiziano. Tito Sesterzio D/ Anepigrafe Veduta del Colosseo; a s., Meta Sudans; a d., edificio porticato su due piani. R/ V DIVO AVG T DIVI VESP F VESPASIAN; S C (in basso) Tito, seduto verso s. su sella curulis, tiene ramo nella d.; intorno, armi e scudi. Bibl.: cfr. Klawans 1977, p. 66, n. 1; Johnson, Martini 1989, pp. 142-143, n. 1607-1610. 630. Æ g 15,35 mm 31,5 h 7 inv. 3895. Note: esemplare ottenuto per fusione. La riproduzione originaria è individuabile in una medaglia di epoca rinascimentale attribuita a Giovanni da Cavino (XVI secolo), imitativa di un sesterzio di Domiziano per Tito divinizzato. Per il prototipo monetale romano, cfr. RIC II.12, p. 273, n. 131 (zecca di Roma; datazione: 81-82 d.C.).
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Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
Domiziano Sesterzio D/ V IMP CAES DOMIT AVG GERM COS XIIII CENS PER P P Testa di Domiziano verso d., con corona di alloro sul capo. R/ n PONT MAX TR P VIII o LVD SAEC; S C (in esergo) A d., Domiziano, seduto verso s. su basso podio, compie un atto di liberalitas nei confronti di un cittadino, stante verso d., accompagnato da un bambino; sullo sfondo, un tempio; sulla fronte e sul lato del podio, scritta SPQQO SVFPD. Bibl.: cfr. Klawans 1977, p. 72, n. 5; Johnson, Martini 1989, pp. 147-149, nn. 1627-1633. 631. Æ g 20,03 mm 35 h 6 inv. 3907. D/ I[MP C]AES DOMIT AVG GERM COS XIIII C[E]N[S P]ER P P. R/ PONT MAX TR [P] VII[I] LVD SAEC; SPQQO SVFPD; S C. Note: esemplare ottenuto per fusione. La riproduzione originaria è individuabile in una medaglia di epoca rinascimentale attribuita a Giovanni da Cavino (XVI secolo), ispirata ad un sesterzio di Domiziano. Per l’emissione romana, cfr. RIC II.12, p. 307, n. 609 (zecca di Roma; datazione: 88 d.C., 14 settembre-31 dicembre): legenda di D/ IMP CAES DOMIT AVG GERM P M TR P VIII CENS PER P P; legenda di R/ COS XIIII LVD SAEC; SVFPD; S C.
INDICI (con riferimento ai numeri di catalogo; solo esemplari di classificazione certa)
Legende di dritto A VITELLIVS GERM IMP AVG TR P 353, 354-355, 356 A VITELLIVS GERMAN IMP AVG P M TR P 624 A VITELLIVS GERMANICVS IMP 352 A VITELLIVS GERMANICVS IMP AVG P M TR P 357, 623 AGRIPP AVG DIVI CLAVD NERONIS CAES MATER 284 AGRIPPINA M F GERMANICI CAESARIS 269-271 AGRIPPINA M F MAT C CAESARIS AVGVSTI 205, 615 ANTONIA AVGVSTA 246-249, 264 APRONIVS SISENNA IIIVIR 105 AVGVST 1, 2 AVGVSTVS 125 AVGVSTVS DIVI F 9, 10, 11, 12 AVGVSTVS TRIBVNIC POTEST 29, 33, 35, 44, 50-51, 57, 60-63 C CAESAR AVG GERMANICVS P M TR POT PIETAS 183 C CAESAR AVG GERMANICVS PON M TR POT 182, 184-185, 186-191, 614 C CAESAR AVG PON M TR POT III COS III 198 C CAESAR DIVI AVG PRON AVG; S C 195, 201-203 C CAESAR DIVI AVG PRON AVG P M TR P III P P 196 C CAESAR DIVI AVG PRON AVG P M TR P IIII P P 199, 200 C NAEVIVS CAPELLA; S C 114-115 C RVBELLIVS BLANDVS; S C 116-117 CAES AVG F DOMITIANVS 438 CAES DIVI AVG VESP F DOMITIAN COS VII 498, 499, 502, 503 CAES DIVI VESP F DOMITIAN COS VII 500, 501, 504, 505 CAESAR AVG F DOMITIAN COS II 411, 412, 413, 414 CAESAR AVG F DOMITIAN COS V 447 CAESAR AVG F DOMITIANVS 445, 446, 455
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Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
CAESAR AVG F DOMITIANVS COS DES II 401 CAESAR AVG F DOMITIANVS COS IIII 439 CAESAR AVG F DOMITIANVS COS VI 451-452 CAESAR AVG FIL DOMITIANVS COS V 364 CAESAR AVGVST PONT MAX TRIBVNIC POT 82-87, 88, 89-91, 92-93, 94-99, 100, 101, 102, 103-104 CAESAR AVGVSTVS 3-4, 5, 6, 7 CAESAR AVGVSTVS DIVI F PATER PATRIAE 13, 14-17, 19, 20 CAESAR AVGVSTVS TRIBVNIC POTEST 39-42, 45-47, 52-53, 55-56, 58-59, 64-67 CAESAR DIVI F DOMITIANVS COS VII 495, 496, 497 CAESAR IMP VII 22-28 CAESAR PONT MAX 18 CAESAR VESPASIANVS AVG 440, 448 CAESARI AVGVSTO 8 CIVITATIBVS ASIAE RESTITVTIS 141-142 DIVAE IVLIAE AVG DIVI TITI F; S P Q R 591 DIVO AVG VESP; S P Q R 493, 494 DIVO AVG VESPAS; S P Q R 493, 494 DIVO AVGVSTO S P Q R 161, 170-171 DIVO AVGVSTO S P Q R; OB CIVES SER 163-165 DIVVS AVGVSTVS; S C 206, 613 DIVVS AVGVSTVS PATER 138, 139-140, 149, 156, 157-160, 173-176, 177-179, 509, 510, 612 DIVVS AVGVSTVS VESPASIANVS 507, 508, 628 DRVSVS CAESAR TI AVG F DIVI AVG N 154-155, 511 FIDES EXERCITVVM 332 GALVS APRONIVS AAAFF 106 GALVS MESSALLA IIIVIR 107 GALVS SISENNA IIIVIR 108 GERMANICVS CAESAR 207-208 GERMANICVS CAESAR TI AVG F DIVI AVG N 197, 265-268 GERMANICVS CAESAR TI AVGVST F DIVI AVG N 194 IMP CAES DIVI VESP F DOMITIAN AVG P M 519, 520, 521-522, 523, 526-527, 528, 529 IMP CAES DOMIT AVG GERM COS XI CENS PER P P 555, 556, 557, 558 IMP CAES DOMIT AVG GERM COS XI CENS POT P P 544, 545, 548, 549, 550, 551-552, 553-554 IMP CAES DOMIT AVG GERM COS XII CENS PER P P 560, 561, 562-563, 564, 565, 566 IMP CAES DOMIT AVG GERM COS XIII CENS PER P P 568 IMP CAES DOMIT AVG GERM COS XIIII CENS PER P P 574, 575, 576, 577, 631 IMP CAES DOMIT AVG GERM COS XV CENS PER P P 580-582, 583-586, 587, 588, 589 IMP CAES DOMIT AVG GERM COS XVI CENS PER P P 597, 598, 599-600, 601 IMP CAES DOMIT AVG GERM P M TR P VI 567 IMP CAES DOMIT AVG GERM P M TR P VII 569 IMP CAES DOMIT AVG GERM P M TR P VIII 570, 578, 579 IMP CAES DOMIT AVG GERM P M TR P VIII CENS PER P P 571, 572, 573 IMP CAES DOMIT AVG GERM P M TR P X 592, 593 IMP CAES DOMIT AVG GERM P M TR P XI 594, 595 IMP CAES DOMIT AVG GERM P M TR P XII 596 IMP CAES DOMIT AVG GERM P M TR P XV 602, 603 IMP CAES DOMITIAN AVG GERM COS X 530, 531, 532 IMP CAES DOMITIAN AVG GERM COS XI 542, 543, 546, 547 IMP CAES DOMITIANVS AVG P M 518 IMP CAES VESP AVG CEN 405 IMP CAES VESP AVG CENS 405 IMP CAES VESP AVG P M 367, 368
Indici
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IMP CAES VESP AVG P M COS IIII 402, 456 IMP CAES VESP AVG P M T P COS VI 431 IMP CAES VESPAS AVG P M TR P P P COS III 379, 380, 381, 382, 383 IMP CAES VESPAS AVG P M TR P P P COS IIII 403 IMP CAES VESPASIAN AVG COS III 384, 385, 386, 388, 389, 390, 391, 392 IMP CAES VESPASIAN AVG COS VIII P P 362, 363 IMP CAES VESPASIAN AVG P M TR P P P COS III 359, 360, 371, 372, 373, 374-375, 376, 377, 378, 625, 626, 627 IMP CAES VESPASIAN AVG P M TR P P P COS VII 435 IMP CAESAR DIVI F AVGVSTVS IMP XX 123-124 IMP CAESAR VESP AVG COS V CENS 416, 417 IMP CAESAR VESP AVG COS VI 432 IMP CAESAR VESP AVG COS VII 436 IMP CAESAR VESPAS AVG COS III TR P P P 454 IMP CAESAR VESPASIAN AVG 424, 441 IMP CAESAR VESPASIAN COS VIII 442 IMP CAESAR VESPASIANVS AVG 358, 365, 366, 415, 425-426, 428-429, 430, 433-434, 449, 450 IMP CAESAR VESPASIAN AVG COS IIII 361 IMP CAESAR VESPASIANVS AVG P M T P P P COS III 369, 370 IMP CAESAR VESPASIANVS AVG P M TR P 387 IMP DOM AVG 524 IMP DOMIT AVG GERM 533-534, 535, 536, 537, 538 IMP DOMIT AVG GERM COS XI 559 IMP DOMIT AVG GERM COS XV 590 IMP M OTHO CAESAR AVG TR P 351 IMP NERO CAESAR AVG GERM 326, 327 IMP NERO CAESAR AVG P MAX TR P P P 281, 282-283 IMP NERO CAESAR AVG P MAX TR POT P P 280, 617 IMP NERO CAESAR AVG PONT MAX TR POT P P 277, 278-279 IMP NERO CAESAR AVG P P 329, 330 IMP NERO CAESAR AVGVSTVS 328 IMP NERO CLAVD CAESAR AVG GER P M TR P P P 321, 322, 323, 324, 325, 618 IMP OTHO CAESAR AVG TRI POT 622 IMP SER GALBA AVG TR P 333, 335, 338 IMP SER GALBA CAES AVG P M TR P 344 IMP SER GALBA CAES AVG TR P 342, 343 IMP SER SVLP GALBA CAES AVG TR P 341 IMP SER SVLP GALBA CAES AVG TR POT 621 IMP SER SVLPIC GALBA CAES AVG TR P 340 IMP T CAES DIVI VESP F AVG P M TR P P P COS VIII 515, 516 IMP T CAES VESP AVG P M TR P COS VII 462 IMP T CAES VESP AVG P M TR P COS VIII 480, 481, 482, 483-485, 486, 487, 488, 489, 490, 492 IMP T CAES VESP AVG P M TR P P P COS VIII 474, 475, 476, 477, 478, 479, 629 IMP T CAESAR DIVI VESPAS F AVG 517 IMP T CAESP AVG P M TR P COS VIII 491 IMP TITVS CAES VESPASIAN AVG P M 461, 463, 464-465, 466-467, 468-469, 470, 471, 472-473 IMP VESP AVG 453 IMP VESPASIAN AVG 393 IVLIA IMP T AVG F AVGVSTA 506, 514 IVSTITIA 143-144 L VALERIVS CATVLLVS; S C 118 LAMIA SILIVS ANNIVS 68-69, 70-73
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Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
LAMIA SILIVS ANNIVS; S C 74-75 M AGRIPPA L F COS III 209-217 MESSALLA APRONIVS IIIVIR 109-110, 111 NERO CAES AVG IMP 294, 295, 296, 297, 298 NERO CAESAR 302 NERO CAESAR AVG GERM IMP 311-313, 314, 315-316, 317 NERO CAESAR AVG IMP 300 NERO CAESAR AVGVSTVS 303-304, 305 NERO CL CAE AVG 301 NERO CLAV CAE AVG GER 318, 319, 320 NERO CLAV CAE AVG GER P M TR P IM 299 NERO CLAVD CAESAR AVG GER 293 NERO CLAVD CAESAR AVG GER P M TR P IMP 275 NERO CLAVD CAESAR AVG GER P M TR P IMP P 274, 276 NERO CLAVD CAESAR AVG GER P M TR P IMP P P 273, 285, 286, 287, 290, 292, 306, 308, 309, 310, 619 NERO CLAVD CAESAR AVG GERM P M TR P IMP P P 288 NERO CLAVDIVS CAESAR AVG GER P M TR P IMP P P 286, 291, 307 NERO CLAVDIVS CAESAR AVG GERM P M TR P IMP P P 289 NERO CLAVDIVS DRVSVS GERMANICVS IMP 243-245, 263 NERO ET DRVSVS CAESARES 192-193, 204 OB CIVIS SERVATOS 30, 31, 32, 34, 36, 37-38, 43, 48-49, 54 P BETILIENVS BASSVS; S C 113 PIETAS 151-153 PVLCHER TAVRVS REGVLVS 76-79 PVLCHER TAVRVS REGVLVS; S C 80-81 S P Q R IVLIAE AVGVST 148 SER GALBA IMP CAES AVG 620 SER GALBA IMP CAES AVG TR P 334, 336, 337, 339 SER GALBA IMP CAESAR AVG PON MA TR P 346 SER GALBA IMP CAESAR AVG TR P 345, 347, 348, 349 SER SVLPI GALBA IMP CAESAR AVG P M TR P 350 SISENNA APRONIVS IIIVIR 112 T CAES IMP PON TR P COS II CENS 407, 408, 410 T CAES IMP VESP CENS 406 T CAES IMP VESP PON TR POT 457 T CAES VESPASIAN IMP P TR P COS II 397, 398, 399, 400 T CAES VESPASIAN IMP PON TR POT COS II 394, 395 T CAESAR IMP COS II CENS 409 T CAESAR IMP COS III CENS 418, 419, 420, 421, 422-423 T CAESAR IMP COS V 437 T CAESAR IMP PONT 427 T CAESAR VESPASIAN IMP PON TR POT COS II 396 T CAESAR VESPASIAN IMP IIII PON TR POT II COS II 404 T CAESAR VESPASIANVS 443 T CAESAR VESPASIANVS TR P COS VI 444 T DIVO AVG DIVI VESP F VESPASIANO 525 TI CAESAR AVGVST F IMPERAT V 119-121 TI CAESAR AVGVST F IMPERAT VII 21 TI CAESAR AVGVST F IMPERATOR V 122 TI CAESAR DIVI AVG F AVGVST IMP VII 134, 135-136 TI CAESAR DIVI AVG F AVGVST IMP VIII 145-147, 162, 166, 167, 172, 606
Indici
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TI CAESAR DIVI AVG F AVGVSTVS 131-133 TI CAESAR DIVI AVG F AVGVSTVS IMP VII 134, 137 TI CLAVD CAESAR AVG P M TR P VI IMP XI 227, 228 TI CLAVD CAESAR AVG P M TR P X IMP P P 250 TI CLAVDIVS CAESAR AG (sic) P M TR P IMP P P 513 TI CLAVDIVS CAESAR AVG 218-221, 225-226 TI CLAVDIVS CAESAR AVG P M TR P IMP 229-233, 234-235, 236, 237-238, 239-240, 241-242 TI CLAVDIVS CAESAR AVG P M TR P IMP P P 251, 252, 253-255, 256, 257-258, 259-260, 261-262, 512, 616 TI CLAVDIVS CAESAR AVG P N R 222-223, 224
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Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
Legende di rovescio A LICIN NERVA SILIAN IIIVIR AAAFF S C 101 ADLOCVT; S C 621 ADLOCVT COH 182 ADLOCVTIO; S C 620 AEQVITAS AVGVST; S C 413, 483-485, 486, 503, 504 AEQVITAS AVGVSTI; S C 362, 388, 398 AETERNIT AVG; S C 487 AETERNIT AVGVST; S C 488 AGRIPPINA DRVSILLA IVLIA; S C 614 ANNONA AVG 440-441, 443 ANNONA AVGVSTI CERES; S C 277 ASIA RECEPTA 22-28 AVGVR TRI POT 368, 402 AVGVSTI S POR OST C 287 AVGVSTVS GERMANICVS 302 C ASINIVS C F GALLVS IIIVIR AAAFF; S C 37-38 C ASINIVS GALLVS IIIVIR AAAFF; S C 39-42 C CAESAR AVG GERMANICVS PON M TR POT; S C 192-193, 194 C CAESAR DIVI AVG PRON AVG P M TR P III P P; S C 197 C CAESAR DIVI AVG PRON AVG P M TR P IIII P P; S C 204 C CASSIVS C F CELER IIIVIR AAAFF; S C 43 C CASSIVS CELER IIIVIR AAAFF; S C 44, 45-47 C GALLIVS C F LVPERCVS IIIVIR AAAFF; S C 48-49 C GALLIVS LVPERCVS IIIVIR AAAFF; S C 50-51, 52-53 C L CAEARES AVGVSTI F COS DESIG PRINC IVVENT 13, 14-17 C PLOTIVS RVFVS IIIVIR AAAFF; S C 60-63, 64-67 CER QVINQ ROM CO; S C 295, 296 CERES AVGVST 446 CERES AVGVST; S C 514 CERES AVGVSTA; S C 236, 256, 480 CERT QVINQ ROM CON; S C 297 CERTA QVINQ ROM CO; S C 298, 299 CERTA QVINQ ROM CON; S C 297, 300 CN PISO CN F IIIVIR AAAFF; S C 54, 55-56 CONCORD AVG; S C 345, 346 CONCORDIA AVG; S C 500 CONCORDIA AVGVSTI; S C 384, 385, 407 CONCORDIA P R 353 CONCORDIA PRAETORIANORVM 332 CONSENSV SENAT ET EQ ORDIN P Q R 206, 613 CONSTANTIAE AVGVSTI; S C 237-238, 257-258 COS DESIG III TR POT 358 COS ITER TR POT 365, 366 COS IIII 438 COS V 445 COS XIIII LVD SAEC FEC 570 COS XIIII LVD SAEC FEC; S C 571, 572, 573 DECVRSIO; S C 273, 286, 617 DIVO AVG; S C 183 DIVO AVG T DIVI VESP F VESPASIAN; S C 629, 630
Indici
DIVVS IVLIVS 3-4 DRVSVS CAESAR TI AVG F DIVI AVG N PONT TR POT II; S C 150 DRVSVS CAESAR TI AVGVSTI F TR POT ITER; S C 151-153 EX S C OB CIVES SERVATOS 229-233, 251 FELICIT PVBLIC; S C 474 FELICITAS PVBLICA; S C 387, 408, 409, 412, 418, 431 FIDEI PVBLICAE; S C 548, 562-563, 574 FIDES PVBLICA; S C 399 FORTVNAE AVGVSTI; S C 555, 561, 564, 565, 575, 583-586, 597 FORTVNAE REDVCI; S C 379, 394, 435 GALVS MESSALLA AAAFF; S C 105, 112 GALVS SISENNA AAAFF; S C 109-110 GENI P R; S C 489 GENIO AVGVSTI; S C 281, 292 GERMANIA CAPTA; S C 544 GERMANICVS CAES P C CAES AVG GERM 198 HONOS ET VIRTVS; S C 623 IMP CAES DIVI VESP F DOMIT AVG P M TR P P P 525 IMP CAES DOMIT AVG GERM COS XV CENS PER P P; S C 591 IMP D CAES DIVI VESP F AVG REST; S C 606 IMP DOMIT AVG GERM; S C 539, 540, 541 IMP T CAES AVG RESTITVIT; S C 510 IMP T CAES DIVI VESP F AVG P M TR P P P COS VIII; S C 493, 494 IMP T CAES DIVI VESP F AVG P M TR P P P COS VIII RESTITV; S C 511 IMP T VESP AVG REST; S C 513 IMP T VESP AVG REST; PROVIDENT; S C 509 IMP T VESP AVG RESTITVIT; S C 512 IMP X 9, 10 IMP X; SICIL 11 IMP XIIII 12 IMP XIIII COS XIII CENS P P P 567 IMP XV COS XIIII CENS P P P 569 IMP XVII COS XIIII CENS P P P 578 IMP XIX 448 IMP XIX COS XIIII CENS P P P 579 IMP XXI COS XV CENS P P P 592, 593 IMP XXI COS XVI CENS P P P 594, 595 IMP XXII COS XVI CENS P P P 596 IMP XXII COS XVII CENS P P P 602, 603 IOVI CONSERVAT; S C 546, 556 IOVI VICTORI; S C 560, 580-582 IOVIS CVSTOS 433-434 IVD CAP; S C 475, 517 IVDAEA CAPTA; S C 371, 380 IVDEA CAPTA; S C 372 IVPPITER CVSTOS 303-304, 328 L SVRDINVS IIIVIR AAAFF; S C 57, 58-59 LIBERTAS AVGVSTA; S C 239-240, 259-260 LIBERTAS PVBLICA; S C 340, 342, 343, 347, 348, 369, 389 LIBERTAS RESTITVTA 354-355 M MAECILIVS TVLLVS IIIVIR AAAFF; S C 89-91, 92-93 M SALVIVS OTHO IIIVIR AAAFF; S C 94-99, 100
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Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
M SANQVINIVS Q F IIIVIR AAAFF; S C 32, 33 MAR VLT 8 MARS VICTOR; S C 381 MESSALLA APRONIVS IIIVIR, S C 108 MONETA AVGVST; S C 530, 549 MONETA AVGVSTI; S C 576, 588, 599-600 NERO CLAVDIVS DRVSVS GERMAN IMP; S C 252, 616 NERONI CLAVD DIVI F CAES AVG GERM IMP TR P; EX S C 284 OB CIVES SER; S C 612 OB CIVIS SERVATOS 5, 6 P CARISI LEG 1, 2 P LICINIVS STOLO IIIVIR AAAFF; S C 34, 35 P LVRIVS AGRIPPA IIIVIR AAAFF; S C 82-87, 88 P M TR P IMP P P; S C 318, 319, 320 P M TR P P P COS III; S C 393 P M TR POT P P 453 PACE P R TERRA MARIQ PARTA IANVM CLVSIT; S C 306, 307, 321, 322, 618, 619 PACE P R VBIQ PARTA IANVM CLVSIT; S C 311-313, 314, 324, 326 PACI AVGVSTAE 227, 228 PACI ORB TERR AVG 454 PAX AVG; S C 361, 370 PAX AVGVST; S C 337, 414, 419, 476, 490, 515 PAX AVGVSTA; S C 341 PAX AVGVSTI; S C 373 PIETAS AVGVSTA; S C 477 PON M TR P IMP COS DES IT; S C 218-221, 222-223 PON M TR P IMP COS II; S C 224 PON M TR P IMP; S C 301 PON M TR P IMP P P COS II; S C 225-226 PON M TR P III P P COS DES III; R R C 195 PON M TR P IIII P P COS TERT; R R C 201-203 PON MA TR P IMP P P; S C 293 PON MAX TR P COS V 415 PON MAX TR P COS VI 428-429, 430 PON MAX TR POT P P COS V CENS 424, 425-426 PONT MAX TR P VIII LVD SAEC; SPQQO SVFPD; S C 631 PONTIF MAX TR POT XXXVII; S C 166 PONTIF MAX TR POT XXXIIX; S C 172 PONTIF MAXIM 131-133, 405, 406 PONTIF MAXIM TRIBVN POT XXXIIII; S C 123-124 PONTIF MAXIM TRIBVN POTEST XVII; S C 134, 135-136, 137 PONTIF MAXIM TRIBVN POTEST XXIIII; S C 145-147 PONTIF MAXIM TRIBVN POTEST XXXVI; S C 162 PONTIF MAXIM TRIBVN POTEST XXXVII; S C 167 PONTIF TRIBVN POTEST ITER; S C 154-155 PONTIFEX TRIBVN POTESTATE XII; S C 119-121, 122 PRINCEPS IVVENTVTIS 451-452, 495, 496, 497 PROVIDEN; S C 390 PROVIDENT; S C 157-160, 391, 401 PROVIDENT AVGVST; S C 478 Q AELIVS LAMIA IIIVIR AAAFF; S C 29 ROM ET AVG 18, 19, 20, 21
Indici
193
ROMA 305 ROMA; S C 308, 309, 323, 325, 333, 357, 359, 374-375, 376, 386, 516 ROMA RESVRGES; S C 625 ROMA VICTRIX; S C 397 S C 138, 139-140, 156, 209-217, 241-242, 261-262, 278-279, 285, 334, 350, 363, 364, 377, 382, 395, 396, 400, 403, 404, 416, 420, 421, 436, 437, 442, 444, 479, 482, 491, 498, 499, 501, 505, 507, 524, 533-534, 535, 536, 537, 538, 542, 543, 545, 557, 559, 590, 604-605, 624, 628 S C; S P Q R 276, 282-283, 315-316, 317, 327, 492, 551-552 S P Q R MEMORIAE AGRIPPINAE 205, 615 S P Q R OB CIV SER 335, 336, 338, 349 S P Q R OB CIVES SERVATOS 383 S P Q R P P OB C S 250 S P Q R P P OB CIVES SERVATOS 184-185, 199, 200, 360 SALVS 330 SALVS AVG; S C 481 SALVTI AVGVST; S C 531 SALVTI AVGVSTI; S C 532, 547, 550 SECVRITAS AVGVSTI; S C 288, 310 SECVRITAS P R 351 SECVRITAS P R; S C 622 SEX NONIVS QVINCTILIAN IIIVIR AAAFF; S C 102 SIGNIS PARTHICIS RECEPTIS 125 SIGNIS RECEPT DEVICTIS GERM; S C 207-208 SIGNIS RECEPTIS; S P Q R; CL V 7 SISENNA APRONIVS AAAFF; S C 107 SISENNA GALVS AAAFF; S C 111 SISENNA MESSALLA IIIVIR; S C 106 SPES AVGVSTA; S C 234-235, 253-255, 626 T QVINCTIVS CRISPIN SVLPIC IIIVIR AAAFF; S C 31 T QVINCTIVS CRISPINVS IIIVIR AAAFF; S C 30 TI CAESAR DIVI AVG F AVG P M TR POT XXIIII; S C TI CAESAR DIVI AVG F AVGVST P M TR POT XXIIII; S C 141-142, 143-144, 148, 149 TI CAESAR DIVI AVG F AVGVST P M TR POT XXXVI; S C 161 TI CAESAR DIVI AVG F AVGVST P M TR POT XXXVII; S C 163-165 TI CAESAR DIVI AVG F AVGVST P M TR POT XXXIIX; S C 168, 169, 170-171 TI CLAVDIVS CAESAR AVG GERM P M TR P IMP P P; S C 265-268, 269-271 TI CLAVDIVS CAESAR AVG P M TR P IMP; S C 243-245, 246-249 TI CLAVDIVS CAESAR AVG P M TR P IMP P P; S C 263, 264 TI SEMPRONIVS GRACCVS IIIVIR AAAFF; S C 36 TR P COS VII DES VIII P P 518 TR P COS VII DES VIII P P; S C 519, 520, 521-522, 523 TR P COS VIII DES VIIII P P; S C 526-527, 528, 529 TR P VIIII IMP XIIII COS VII P P 461 TR P IX IMP XV COS VIII P P 463, 464-465, 466-467, 468-469, 470, 471, 472-473 TR PON P P; S C 294 TR POT COS III CENSOR 427 TR POT X COS VIIII 449, 450 TRI POT II COS III P P 367 VESTA; S C 186-191, 196, 339, 344, 502, 506, 508 VICTORIA AVGVST; S C 417, 422-423, 432, 439, 447, 462 VICTORIA AVGVSTI; S C 274, 275, 280, 289, 290, 291 VICTORIA AVGVSTI; S C; OB CIV SERV 378
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Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
VICTORIA NAVALIS; S C 392, 410, 411 VICTORIAE AVGVSTI; S C 553-554, 558 VIRTVTI AVGVSTI; S C 566, 568, 577, 587, 589, 598, 601 VOLVSVS VALER MESSAL IIIVIR AAAFF; S C 103-104 IIIVIR AAAFF 74-75, 80-81, 113, 114-115, 116-117, 118 IIIVIR AAAFF; S C 68-69, 70-73, 76-79 XV VIR SACR FAC 352, 356
TABELLA DI CORRISPONDENZA RIC-CATALOGO
RIC I2 Augusto 1a 1b 37a 75b 77a 86a 105a 165a 167a 173a 201a 206 207 230 233 234 (corr.) 244 276 324 327 329 341 *
Catalogo 1 2 3-4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14-17 18 19 20 21 22-28 29 30 31 32
= esemplare di difficile lettura.
342 345 346 348 370 373 374 375 376 377 378 379 380 382 384 386 388 389 420 421 422 423 425
33 34 35 36 37-38 39-42 43 44 45-47 48-49 50-51 52-53 54 55-56 57 58-59 60-63 64-67 68-69 70-73 74-75 76-79 80-81
196
Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
427 428 431 432 435 436 437 439 441 445 (corr.) 450 (corr.) 452 (corr.) 453 (corr.) 454 (corr.) 459 (corr.) 465 466 467 468 469 470 471 526
82-87 88 94-99 100 89-91 92-93 101 102 103-104 105 107 108 109-110 111 112 113 114-115 116-117 118 119-121 122 123-124 125
RIC I2 Tiberio 30 33 34 36 42 43 44 45 46 (corr.) 48 49 50 53 56 58 59 63 64
Catalogo 131-133 134 135-136 137 150 151-153 145-147 154-155 143-144 141-142 149 148 162 161 166 167 163-165 172
66 67 68 71 72 79 81 82 83
168 169 170-171 138 139-140 156 157-160 173-176 177-179
RIC I2 Gaio 26 32 34 35 36 37 38 39 43 (corr.) 47 49 (corr.) 52 53 54 55 56 57 58
Catalogo 198 182 192-193 194 183 184-185 186-191 195 197 196 204 201-202 199 200 205 206 207-208 209-217
RIC I2 Claudio 38 39 53 84 85 89 90 92 93 94 95 96
Catalogo 227 228 250 218-221 222-223 224 225-226 246-249 243-245 236 237-238 229-233
197
Tabella di corrispondenza RIC-Catalogo
97 99 100 102 104 106 109 110 111 112 113 114 115 116
239-240 234-235 241-242 269-271 264 265-268 263 256 257-258 251 259-260 252 253-255 261-262
RIC I2 Nerone 2 46 53 55 64 68 72 143 167 170 178 191 201 202 204 (var.) 214 223 225 228 233 241 (var.) 243 244 247 (var.) 248 256 (corr.) 264 267
Catalogo 284 302 303-304 305 328 329 330 285 286* 286* 287 288 289 290 291 292 293 294 295 296 297* 298 299 297* 300 301 306 307
294 296 299 (corr.) 306 307 312 313 317 319 322 323 324 334 342 344 348 351 396 410 475 495 500 524 533 544
308 309 310 311-313 314 315-316 317 318 319 320 321 322 323 324 325 326 327 273 274 276 277 278-279 280 281 282-283
RIC I2 Guerre civili 118
Catalogo 332
RIC I2 Galba 243 257 262 270 283 286 306 310 323 365 372 381 384 387
Catalogo 333 334 335 336 337 338 339 340 341 342 343 345 346 347
198
Materiali numismatici di età romana imperiale nel Museo Nazionale di Ravenna
389 405 507
348 349 350
RIC I2 Otone 8
Catalogo 351
RIC I2 Vitellio 70 90 105 109 130
Catalogo 352 353 354-355 356 357
RIC II.12 Vespasiano 27 29 41 43 62 82 95 167 169 181 190 191 199 221 230 233 238 274 254 265 267 279 287 309 315 317 336 353 356
Catalogo 365 366 367 368 387 369 370 371 372 373 374-375 376 377 378 379 380 381 382 383 384 385 386 388 389 390 391 392 393 402
386 421 431 440 441 444 449 460 489 497 545 546 554 613 614 615 644 650 658 666 669 703 731 734 742 747 751 752 753 757 759 761 772 777 818 824 849 878 894 914 922 934 957 964
403 394 395 397 398 399 400 396 401 404 405* 405* 406 407 408 409 410 411 412 413 414 415 416 417 418 419 420 421 422-423 424 425-426 427 428-429 430 431 432 433-434 435 436 437 438 439 445 440-441
199
Tabella di corrispondenza RIC-Catalogo
972 976 980 1011 1031 1056 1058 1068 1081 1136 1137 1191 1228 1237 1303 1433 1558 1563 1569
443 446 448 442 444 447 449 450 451-452 359 360 361 362 363 358 454 456 457 453
RIC II.12 Tito 34 79 108 112 115 119 122 124 128 144 149 151 153 154 160 162 168 191 203 205 (var.) 214 215 218 220
Catalogo 461 462 463 464-465 466-467 468-469 470 471 472-473 474 475* 475* 475* 476 477 478 479 480 481 482 483-485 486 487 488
226 230 237 239 257 258 259 266 267 271 295 317 320 322 337 343 350 357 378 392 398 414 454 459 473 487 498 503 504
489 490 491 492 493*-494* 493*-494* 493*-494* 495 496 497 498 499 502 503 500 505 501 507 508 514 506 511 509 510 512 513 515 516 517
RIC II.12 Domiziano 70 78 84 87 88 105 108 110 123 126 221 226 227 236
Catalogo 518 519 520 521-522 523 526-527 528 529 524 525 530 531 532 533-534
200
237 241 243 246 248 250 254 277 279 302 305 315 351 359 378 383 385 388 389 415 416 420 422 465 479 486 487 488 500 511 550 591 596
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RIC II (quadranti anonimi)
Catalogo
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Collana DiSCi Storia antica 1. Tommaso Gnoli e Federicomaria Muccioli, a cura di, Divinizzazione, culto del sovrano e apoteosi. Tra Antichità e Medioevo, 2014 2. Diana Guarisco, Santuari “gemelli” di una divinità. Artemide in Attica, 2015 3. Davide Faoro, I prefetti d’Egitto da Augusto a Commodo, 2016 4. Viola Gheller, “Identità” e “arianesimo gotico”: genesi di un topos storiografico, 2017 5. Matteo Zaccarini, The Lame Hegemony. Cimon of Athens and the Failure of Panhellenism, ca. 478-450 BC, 2017
Finito di stampare nel mese di dicembre 2019 per i tipi di Bononia University Press