Pro e contro Marx

Karl Marx partecipò attivamente al movimento operaio e presto divenne una figura importante nella Prima Internazionale (

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Italian Pages 162 Year 1972

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Pro e contro Marx

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PRO E CONTRO

MARX

a cura di Cesare Chiericati

Di prossima pubblicazione:

GANDHI LENI N ROOSEVELT

Sono già usciti

STAUN D KENNEDY D MAO D HITLER CHURCHILL D GIOVANNI XXIII FRANCO

ARNOLDO MONDADORI EDITORE S.p.A. PRBSIDI!NTB

Giorgio Mondadori VICB PRESIDBNTB

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PERIODICI

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PERIODICI

Gianfranco Cantini, Nando Sampietro AMMINISTRATORE EDITORIALE DEI DOSSIER

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I DOSSIER MONDADORI DIRETTORE

Enzo Orlandi III!DAZIONE

Marisa Paltrinieri Gianni Rizzoni, Emilio Barbaglia Segreteria: Maristella Badino

IMPAGINAZIONE

Bruno Acqualagna, Giovanni Melada

ICONOGRAFIA VOLUME MARX Franco. Testa © Arnoldo Mondadori Editore 1972 Pubblicazione mensile, registrata al Tribunale di Milano N. 301 del 3.9.71 Spedizione in abbonamento a tariffa editoriale ridotta autorizz. N. 15278/2 del 25.6.1971 Direzione P.T. Verona Direttore Responsabile: Enzo Orlandi

MARX

MONDADORI

AMAVA FARE LE ORE PICCOLE. E lo dimo­ strò fin dalla nascita: infatti venne al mondo a Treviri, nella Prussia renana, ali 'una e mezzo di notte del 5 mag­ gio 1818 . Il padre Heinrich, di professione avvocato, e la madre Henriette Pressburg, casalinga,, avevano sangue ebraico nelle vene. Tuttavia quando nel 18 1 6-1 7 , a causa delle leggi antisemitiche in vigore in Renania, l'avvocato do­ vette scegliere tra la professione e la fede, non ebbe dubbi: scelse la professione. (Tanto piu che la fede l'aveva già abbandonata da un pezzo.) Cosi Heinrich Marx, che nel KARL MARX

Trevlrl, uaa cina sonocata dalle chiese Goethe, il celebre poeta tedesco, vi· sitò la cattolica città di Treviri verso la fine del Settecento e la descrisse cosi: « La città ha un carattere del tutto particolare: essa afferma di possedere piu edifici religiosi di qual­ siasi altra città della stessa grandez­ za, primato questo difficilmente con­ testabile; all'interno delle mura è do­ minata, anzi soffocata da chiese, cap­ pelle, chiostri, conventi, collegi, sedi di ordini cavallereschi e di ordini mi­ nori, all'esterno è bloccata, anzi asse­ diata da abbazie, pievi e certose,. (P. Stadler, K. Marx, Ed Paoline 1970).

Karl era. un ragazz� robusto, di in­ telligenza sveglia: « Dai suoi compa­ gni - ricordava la figlia Eleanor nel maggio 1883 era amato e temuto: amato perché era sempre pronto a nuovi scherzi, temuto perché prende­ va in giro i suoi amici con versi mor­ daci ». Era anche molto legato alta famiglia, soprattutto a suo padre: « Portava sempre con sé una fotogra-

fia di lui,. ricorda ancora Eleanor Marx. « Questo ritratto lo accompa­ gnò per tutta la vita, come anche una vecchia foto su vetro di mia madre e una di mia sorella Jenny,. (da una lettera di Eleanor alla "Neue Zeit").

Tra l fratelli, solo Sophle lo capiva Karl era il terzo figlio dell'avvocato Heinrich Marx. Il primogenito si chia­ mava Moritz DaVId e mori poco do­ po la nascita. Sophie, la seconda, era nata il 13 novembre 1816. Sophie fu la sola, dei fratelli e delle sorelle, ad avere in gioventu una certa intimità con Karl. Hermann (1819-1842 ), Hen­ riette (1820-1856), Karoline (1824-1847 ), Eduard (1826-1837) morirono tutti di tubercolosi in giovane età. Luise, na­ ta nel 1821, sposò un olandese ed emi­ grò con lui a Città del Capo dove mori nel 1865, Emilie, nata un anno dopo, sposò un ingegnere di Treviri e a Treviri si spegnerà nel 1888.

Saela "aperta" ael Ueeo di Trevlrl

Il professor Wyttenbach, al liceo di Treviri, era decisamente un innovas

1820 era avvocato presso il tribunale regionale di Treviri, poté successivamente diventare consigliere di Giustizia e decano degli avvocati. Il 26 agosto 1824 tutti i suoi figli, Sophie, Karl, Hennann, Henriette, Luise, Emilie, Karoline (Eduard non era ancora nato) entrarono ufficialmente nel­ le file della Chiesa evangelica prussiana. La famiglia Marx abitava in una bella e vecchia casa di stile barocco renano, nella Briickenstrasse, il quartiere piu elegante di Treviri. Gli otto fratelli crebbero in un'atmosfera di serena tran­ quillità borghese, circondati dall'affetto dei genitori. Nel

tore. I suoi moderni metodi di in­ segnamento erano cosi in contrasto con quelli abitualmente in uso nelle scuole di Prussia, da insospettire la polizia, che nel 1833 aveva messo sot­ to controllo la scuola. E si può ben capire come scandalizzassero, nella pnma metà dell'Ottocento, afferma­ zioni come questa riportata da B. Ni­ kolaevskij e O. Maenchen-Helfen nel volume K. Marx, Einaudi 1969: « Il maestro non può modificare la perso­ nalità del fanciullo; ma può ostaca­ larla o favorirla, soffocarla o aiutarla per un armonioso sviluppo "· L'armo­ nioso sviluppo, per Wyttenbach, non era compatibile con le costrizioni. Perciò nel ginnasio di Treviri i ra­ gazzi erano liberi di dedicarsi a qual­ siasi materia di studio preferissero, in qualsiasi momento. E alla fine del­ l'anno scolastico erano promossi tut­ ti, senza eccezione, alla classe supe­ riore (notizie da Hansen in Die Rhein­ provinz

1815-1915).

All'esame dl maturità

Dabola in raliaiona a sloria

Il diploma di maturità diceva su Karl Marx quanto si dice solitamente di un giovane di belle speranze. Mette-

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va in rilievo, soprattutto, la sua ca­ pacità di tradurre e spiegare i passi piu difficili dei classici antichi. All'e­ same però Karl n�m si comportò da primo della classe : religione e storia furono i suoi punti deboli. Tuttavia il componimento di tedesco venne giu­ dicato dagli esaminatori interessante per la ricchezza del pensiero e per l'ordinata esposizione degli argomen­ ti. Il tema da svolgere « Considera­ zioni di un giovane davanti alla scel­ ta di una professione » permise a Karl di mettere in luce, a soli dicias­ sette anni, un principio fondamenta­ le della sua visione del mondo: non è tanto la nostra libera scelta a determinare la nostra professione, quanto piuttosto siamo noi stessi ad essere spinti verso un mestiere da rapporti sociali e da necessità, che esistono indipendentemente dalla no­ stra volontà.

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Pulizia, Karl, e aHento ai soldi !

Karl Marx fu una perenne fonte di preoccupazioni per la madre, una donna eternamente angosciata per l'ordine e l'economia familiare. Il 29

1830 Karl, ormai dodicenne, venne iscritto al ginnasio-liceo

della città. Fu, tutto sommato, un allievo mediocre. Al ter­ mine di ogni anno scolastico gli studenti migliori venivano pubblicamente lodati . Marx., in cinque anni di studi, fu elo­ giato solo in due occasioni: una volta per i suoi componi­ menti in tedesco; un'altra volta per la sua spiccata incli­ nazione verso le lingue antiche e moderne. Anche se non fu un allievo troppo brillante Karl partecipava però attiva­ mente alla vita della scuola subendo il fascino del suo direttore, il professor Wyttenbach, storico, archeologo e

novembre 1835 Karl, che da un mese era arrivato a Bonn, ricevette una lettera in cui, tra l'altro, si leggeva : Spero che tu non voglia conside­ c rare una debolezza della nostra razza il mio desiderio di conoscere in che modo hai organizzato il tuo piccolo méru�.ge e se l'economia ha, nella tua vita, l'importanza dovuta. Ti faccio notare, caro Karl, che non devi mai giudicare cose di poca jmportanza la pulizia e l'ordine, perché da loro di­ pendono sia la salute che la serenità ... ; e controlla che nella tua cameretta venga sempre passato lo straccio ,. (da Marx-Engels, Gesamtausgabe). .••

SI ì blltuto a duello lo studente •arx?

Nelle casse degli archivi dell'univer­ sità di Bonn è stato ritrovato un do­ cumento attestante che Marx fu çle­ nunciato per porto abusivo di armi da duello, • vietate•. I duelli vedeva­ no spesso impegnati, gli uni contro gli altri, i membri dei diversi club universitari e qualche volta risultava­ no fatali. A Bonn due studenti, il con­ te von Arnim e un certo Daniels, mo­ rirono dopo scontri con la sciabola. Secondo Nikolaevskij e Maenchen-

Helfen (op. cit.) sembra che anche Marx si sia battuto con un membro del Korps Borussia, un club compo­ sto di prussiani ed aristocratici ar­ rabbiati. Karl « riportò una ferita so­ pra l'occhio sinistro » . Quali fossero le ragioni del duello, e come di preciso si siano svolti i fatti non è dato sape­ re. Le lettere di babbo Marx trabocca­ no di lamentele per il comportamento sregolato del figlio, ma non fanno lu­ ce sulle circostanze. In quel momen­ to papà Marx non immaginava di do­ ver svolgere le funzioni di biografo di quel suo figlio irrequieto.

prigione

Va In uhriuhezza

per

Rapporto del giudice dell'università di Bonn, von Solom òn, sulla con­ dotta del giovanissimo Marx : « Per schiamazzi notturni e ubriachezza e­ gli ha avuto un giorno di prigione; altrimenti non risulta nulla a suo ca­ rico per quanto riguarda il lato mo­ rale ed economico ».

""Non tarell poetucolo'" Nel 1 835, l'Almanacco delle Muse, una rivista letteraria di Bonn, resti7

umanista di larghe vedute. Terminato il liceo Karl si iscris­ se all'università di Bonn dove intraprese, anche per volere paterno, gli studi di diritto. Mitologia antica, storia del­ l'arte, diritto e politica furono le sue materie preferite. Ma gli studi non occupavano che una piccola parte del tempo a disposizione del giovane Marx. Karl preferiva partecipare assiduamente alla vita goliardica e a quella culturale del­ l'università, entrambe molto vivaci a Bonn. Il padre se ne preoccupava parecchio e fini col decidere di fargli cambiare ambiente. Per l'anno 1836 lo iscriverà alla piu severa uni-

tui al mittente la poesia ricevuta. Il mittente era Karl Marx. Il giovane studente decise allora di regalare al padre l'intera raccolta di versi. Ma neppure il padre li apprezzò molto. In una lettera indirizzata al .figlio nel gennaio 1836 gli scriveva tra l'al­ tro: « Sarebbe per me un grande do­ lore vederti nei panni di un qualsiasi poetucolo. Soltanto chi possiede gran­ di qualità può sperare di godere del­ l 'attenzione di un pubblico raffinato che ha già uno Schiller " ( da Marx­ Engels, Gesamtausgabe).

Per6 ee ne Intendeva « ... Non che Marx fosse privo di ogni capacità poetica : aveva, al contrario, un sentimento delicato della bellez­ za lirica, che fece poi di lui il con­ sigliere amato e insieme temuto di poeti come Heine e Freiligrath " (Au­ guste Cornu, Karl Marx, l'uomo e l'o­ pera, La Nuova Biblioteca Editrice, Milano 1946).

Sll•••••ra .. - bella arlsto�ratlea L'avvocato Heinrich Marx, quando seppe che Karl si era fidanzato con 8

la bella Jenny Westphalen, si preoc­ cupò moltissimo, perché Karl era troppo giovane e il suo avvenire estremamente incerto. Ritenne dun­ que suo preciso dovere mettere il ragazzo di fronte _alle sue responsa­ bilità. Il 28 dicembre 1836 scriveva al figlio : « Ho parlato con Jenny e avrei desiderato di poterla tranquil­ lizzare su tutto... Lei non sa ancora come i suoi genitori giudicheranno il vostro amore. Il giudizio dei parenti e del mondo non è poi una cosa tan­ to trascurabile. Jenny ti dona un ine­ stimabile sacrificio... Guai a te se nel corso di tutta la tua vita lo dimenti­ cherai. Ora però solo tu puoi fare qualcosa di concreto. Devi dimostra­ re, nonostante la tua giovinezza, di essere un uomo che merita la stima del mondo ed è in grado di conqui­ starsela con mano ferma e sicura ... " (da Marx-Engels, Gesamtausgabe).

Pendeva dalle labbra del suocero Karl Marx ha sempre parlato del suocero in termini entusiastici, lo chiamava "caro paterno amico" ·e aveva per lui un affetto filiale. « � un uomo meraviglioso, il signor Von Westphalen " scriveva a un amico di

versità di Berlino . Durante le vacanze estive lo studente tornava a Treviri, in famiglia. Nell'estate del 1836 Karl, diciottenne, s'era fidanzato in segreto con Jenny von West­ phalen, « la piu graziosa ragazza di Treviri », di quattro anni maggiore di lui. Abitando uno accanto all'altro, i due ragazzi si erano conosciuti bambini e praticamente erano cresciuti insieme. Verso la fine del 1837 il legame si tra­ sformava in fidanzamento ufficiale, dopo aver superato le perplessità dei Westphalen (la giovinezza di lui, la sua "irrequietezza", l'essere senz'arte né parte, ecc.). •

Colonia: « un uomo che non per nul­ la può vantarsi di essere stato elo­ giato da Goethe : peccato che non ab­ bia alcuna ambizione e che il suo im­ menso sapere sia cosi egoisticamen­ te chiuso in una fredda torre di timi­ dezza ossessionata. Di fronte a me, questa torre qualche volta si apriva, e precisamente quando passeggiava­ mo nel parco o lungo la Mosella, e non c'era nessuno all'infuori del ra­ gazzo quindicenne che pendeva dalle sue labbra. Recitava con voce stu­ penda brani dell'Iliade o qualche mo­ nologo shakespeariano, e quindi li commentava, ma in maniera cosi effi­ cace che talvolta fantasticavo parlas­ se lo stesso Omero o l'autore dell'Am­ leto. Ricordo che, ritornando a casa, mi pareva di essere stato cacciato da un luogo di delizie, e cercavo un con­ forto leggendo ciò che quell'uomo mi aveva poc'anzi recitato. »

Un cognato reazionario... Ferdinand von Westphalen, fratello maggiore di Jenny, era un burocrate che si segnalava « per il grande zelo e la mediocre intelligenza ». Nono­ stante ciò fece carriera e diventò mi­ nistro dell'Interno di Prussia dal 1850 al 1860.

...a uno rivoluzionario « Vero fratello di Jenny era invece Edgar von Westphalen, che usci dal­ la strada paterna deviando a sinistra. cosi come Ferdinand aveva deviato a destra. All 'occasione egli sottoscris­ se insieme al cognato Marx i s uoi manifesti comunisti. Non è stato, a dire il vero, un suo compagno costan­ te; passò il gran mare, ebbe là varia fortuna, tornò indietro , riemerse or qua or là, un vero selvaggio ... Ma ha sempre avuto un cuore fedele per Jenny e ,Karl, ed essi han dato il suo nome al loro primo figlio » (Mehring, Vita di Marx, Ed. Riuniti 1966 ).

Una passione da "Orlando furioso" « Ogni giorno, qui a Treviri, mi do­ mandano della " piu bella ragazza del­ la città " e della " reginetta del ballo ". t