Il vangelo di Luca. Parte seconda Tomo primo. Commento ai capp. 9, 51 e 11, 54 [2.1] 8839405607, 9788839405609

L'autore, tradizionalmente identificato con Luca evangelista, è interessato a temi quali l'etica sociale, i di

332 92 11MB

Italian, Greek Pages 520/513 [513] Year 1998

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Il vangelo di Luca. Parte seconda Tomo primo. Commento ai capp. 9, 51 e 11, 54 [2.1]
 8839405607, 9788839405609

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COMMENTARIO TEOLOGICO DEL NUOVO TESTAMENTO Collana internazionale pubblicata in lingua italiana, francese, inglese, tedesca e spagnola A

CURA DI

Serafin de Ausejo, Lucien Cerfaux, J osep h F it zmyer, Béda Rigaux, Rudolf Sèhnackenburg, An ton Vogtle

Segretari per l'Italia: G. Scarpate O. Soffr itti EDITORI

Paideia Editrice, Brescia Les Éditions du Cerf, Paris Herder and Herder, New York Verlag Herder, Freiburg, Basel, Wien Editoria( Herder, Barcelona

COMMENTARIO TEOLOGICO DEL NUOVO TESTAMENTO

Il vangelo di Luca PARTE SECONDA TOMO PRIMO

Testo greco e traduzione Commento ai capp. 9, 5 I- I I, 54 di HEINZ ScHURMANN Traduzione italiana di VINCENZO GATri Edizione italiana a cura di MARIA LuciA SANCASSANO

PAIDEIA EDITRICE BRESCIA

Titolo originale dell'opera: Das Lukasevangelium. 11. Teil Erste Folge: Kommentar zu Kapitel9,f I-I I,f4 von Heinz Schiirmann Traduzione italiana di Vincenzo Gatti Revisione di Maria Lucia Sancassano

Opera pubblicata con il contributo della fondazione Inter Nationes, Bonn © Verlag Herder, Freiburg im Breisgau © Paideia Editrice, Brescia 1998

1994

ai colleghi e compagni di viaggio dagli anni d'avvio e di nuovo inizio successivi al 194 5 Franz Mussner Eugen Ruckstuhl t Eduard Schick Rudolf Schnackenburg t Alois Stoger Anton Vogtle con grato affetto

PREFAZIONE

Il primo volume del commento al vangelo di Luca, edito nel 1969,1 conteneva la promessa di un secondo volume in un fu­ turo prossimo. Invece, sono passati ormai venticinque anni. Il ritardo esige una spiegazione. Mi sono sempre sentito impe­ gnato a mantenere questa promessa e ho continuato a svolgere un lavoro di commento, coltivando il corrispondente settore di ricerca. Ma in quei decenni non potevo considerare mio impe­ gno principale la stesura di un commento scientifico (che avevo iniziato già prima di trasferirmi nella Repubblica Democratica Tedesca, nel febbraio del 1953). Quale neotestamentarista do­ cente nell'unico istituto superiore ecclesiastico di teologia catto­ lica dell'ex Repubblica Democratica Tedesca, all'interno dun­ que di quel «socialismo reale» caratterizzato da un'ideologia totalitaria, era necessario che mi dedicassi sempre, accanto alla mia incombenza principale - l'attività didattica (col relativo impegno nell'indagine scientifica sulle fonti) -, anche a «occu­ pazioni secondarie». Si trattava allora di fornire aiuto alle vi­ cine chiese orientali, ancor più duramente provate, di svolgere attività ecumenica come pure di attendere a compiti di forma­ zione teologica, pastorale e spirituale. Oltre a ciò, la gerarchia romana moltiplicava di continuo i suoi lodevoli sforzi per rom­ pere il nostro isolamento coinvolgendoci in impegni che riguarI. Il primo volume de] commento è apparso (come HThK III/r) a Freiburg i.Br. (Ver­ lag Herder) nel 1969. Una seconda edizione, riveduta, apparsa presso il medesimo edi­ tore nel 1982, non ha consentito migliorie che comportassero cambiamenti d'impagi­ nazione (v. vol. 1, pp. 10 s., «Considerazioni sulla ristampa del 198 1 »). Nelr984 è ap­ parsa a Freiburg una terza edizione immutata; e nel 1 990, come quarta edizione, una «ristampa riveduta» (che alle pp. 591 s. contiene un elenco delJe correzioni). La divi­ sione della Germania consigliò di pubblicare un'edizione parallela (riveduta} alla pri­ ma edizione a Leipzig {St. Bcnno Verlag), alla quale seguì una seconda edizione nel 197 1 , pn·sso il medesimo editore. - Una traduzione italiana (della seconda edizione tedesca riveduta, Frciburg i.Br. 1 981) è apparsa a Brescia (Paideia Editrice) nelr98 3.

IO

Prefazione

davano la chiesa universale: il concilio Vaticano II e in seguito la riforma liturgica postconciliare, la Pontificia Commissione Biblica e la Commissione Teologica Internazionale. Che poi in questa regione le condizioni per svolgere attività scientifica, soprattutto in ambito ecclesiastico, fossero del tutto avverse è sufficientemente noto. Per decenni fu proibito ogni viaggio nei paesi occidentali (con la conseguente impossibilità di consultare biblioteche, se si prescinde da brevi «viaggi di servizio eccle­ siastico», spesso negati, talvolta concessi controvoglia). Anche con i debiti permessi era pressoché impossibile accedere alla bi­ bliografia scientifica. A Erfurt abbiamo operato per la maggior parte del tempo senza l'ausilio d'una seconda cattedra neote­ stamentaria, senza assistenti e privi dei necessari strumenti tec­ nici. I motivi che adduciamo più avanti per spiegare la pubbli­ cazione di questo si mostra critico R. Borger, N.z6 und die neutestament­ liche Textkritik: ThR 52 ( 1 987) 1 - 5 8. s. Sul loro nuovo apparato critico nella I 3 edizione, nelle ristampe del I 98 5 e I 986, cfr. ibid. la premessa (pp. v-VIII); a] riguardo cfr. F. Neirynck, recensione in EThL 62 a

( 1 986) 14 1 -145·

6 . Le varianti testuali vengono valutate in generale quando: I . una delle sette edizioni ·prodotte in N26 (p. 36*) nella Appendice n (a Le.: 722-725), ossia T H [h] S V M B N (inoltre G Huck-Greevcn, Synopse), privilegia una lezione che si discosta dal testo standard; 1. quando riteniamo di aver motivi per mettere in discussione una lezione che si discosta dal testo standard c che neJla Appendice 11 (non senza problemi neJla sua selezione) non è presa in considc:razione. =

20 "

Impostazione e disposizione del commento

Al primo volume si rimanda con «vol. I». La bibliografia citata in abbreviazione va verificata con l'ausilio dell'elenco bi­ bliografico del volume primo (ed. it., pp. I 5 - 5 8), al quale in questo volume si rinvia con asterisco e=·), o del secondo volu­ me (sotto, pp. 48 I - 5 I I}. - I commenti a Le. sono citati solo col nome dell'autore, quando si tratta di commenti che prendono in considerazione il medesimo passo biblico; altrimenti il no­ me dell'autore è fatto seguire dal numero di pagina. I nomi di autori con op. cit. riconducono alle indicazioni bibliografiche «B» poste all'inizio delle varie pericopi. Se si rinvia a indica­ zioni bibliografiche che si trovano altrove, dopo op. cit. è in­ dicata tra parentesi la cifra che segnala l'indicazione biblio­ grafica di ciascun testo ( B I ss. ) =

.

INDICE DELLE BIBLIOGRAFIE PARZIALI(= B)

BI B 2. B 2a B3 B4 B 4a Bs B6 B7 B 7a B 7b B8 B9

B 9a (9,5 I - 19,27) P · 29 B 9b (9,5 1 - 56) P · 57 B 9C (Samaria ecc.) p. ss B IO P · 70 {9,57-62) B 10a p. 92 (IO, I -20) 1 42 B 1 ob (10, 1 7-20) · P B I OC 1 63 (10,2 1 s.) · P B II I 87 ( 1 0,23 s.) · P B 11a ( 1 0,2 5-37) p. 1 95 B 12 p. 201 (10,2 5-28) B 1 2a p. 2 1 7 (I0,29-J7) B I 2b p. 2JO ( I 0,38-42) ( 1 I , I - I J: preghiera in Le. ) p. 2 55

(1 1 , 1 -4) (1 1 , 5 -8) ( 1 1 ,9- 1 3 ) ( 1 1 , 1 4-28) ( I 1 , 1 9-20) (1 1 ,27-28) (demonismo) ( 1 1 ,29-3 2) ( I 1 ,33-36) (I 1 ,37- 54) (Farisei) (I I ,49- 5 1 )

p. 2.57 P- 304 p. 3 1 2 P- 3 24 P · 343 P · 3 66 p. 3 77 P·3 8 5 P·4 I 5 P · 43 3 P · 44° P·4 57

ABBREVIAZIONI E SIGLE

Abbreviazioni generali Fc S o Sg Sv(v)

forma compositiva della tradizione Q [Sondergut] =materiale speciale lucano [Sondervers(e)] = versetto (-i) speciale lucano

Abbreviazioni particolari 1. Per i libri dell'Antico e del Nuovo Testamento e relativi Apocrifi, per i Padri apostolici e gli scritti rabbinici valgono le sigle e le abbreviazioni usate nel Grande Lessico del Nuovo Testamento (Paideia, Brescia 1965 ss.). Per l'apparato critico al testo del N.T. si adottano le sigle e abbre­ viazioni della 26a edizione di K. e B. Aland, Novum Testamentum Grae­ ce {Stuttgart 1 979 ss.). 2.

Riviste, collezioni, lessici, fonti

(Sono citate in forma abbreviata come in TRE, Abkurzungsverzeichnis, pp. 1 -343. 346-398, con le seguenti aggiunte:) Schiirmann, Quellenkritische Untersuchung des lukanischen AB Abendmah/sberichtes I, II, III (NTA XIX/5; XX/4; XX/5) (v. bibl. D) Aland, Synopsis Synopsis Quattuor Evangeliorum, ed. K. Aland, Stutt­ gart {9 1976) 1 3 1 9 8 5; 2a rist. 1 986 ANTI Arbeiten zum Neuen Testament und Judentum 1 ss., Bern Frankfurt a.M. 1976 ss. Novi Testamenti Biblia Graeca et Latina, ed. M. Bover, Ma­ B drid ( 1 943 ) 51968 Bauer, Wb. Griechisch-deutsches Worterbuch zu den Schriften des Neuen Testaments und der fruhchristlichen Literatur von W. Bauer, ed. K. e B. Aland, Berlin - New York 6 1 988 Foakcs-Jackson, J.F. - Lake, K., The Beginnings of Christian­ BCh ity 1-v, {London 1 920- 1 933) Grand Rapids, Mich. 1979 BET Bcitragc zur bib]ischcn Excgcsc und Thcologie 1 ss., Bern 1976 ss. ·

Abbreviazioni e sigle

Synopsis Graeca Quattuor Evangeliorum, ed. M.-É. Boi5mard - A. Lamouille, Louvain-Paris I 986 (al riguardo cfr. F. Nei­ rynck, Le Texte des Évangiles dans la Synopse de Boismard­ Lamouille: BThL 63 [1987] I 1 9- 1 3 5) Bla55-Debr. F. Bla5s - A. Debrunner, Grammatik des neutestamentlichen Griechisch, ed. riv. e corr. da F. Rehkopf, Gottingen 171990

BThSt CBEB EO

Bibli5ch-Theologi5che Studien I 551 NeukirchenfVluyn I 977 s5.

Catalogue de la Bibliothèque de l'Eco/e Biblique et Archéologi­ que Française (v. bi bi. C I ) Einheitsubersetzung der .!feiligen Schrift, hg. im Auftrag der

Bischofe Deutschlands, Osterreichs, der Schweiz ... , des Rates der EKD und des Evangelischen Bibelwerks: Das Alte Testa­ ment, Stuttgart I 98o; Das Neue Testament, Stuttgart ( I 979) 1 I 980 EWNT Exegetisches Worterbuch zum Neuen Testament I-III, ed. H. Balz e G. Schneider, Stuttgart 21 992 ExVuB Kasemann, Exegetische Versuche und Besinnungen (v. bibl. D) Forschung zur Bibel I ss., Wiirzburg e (o) Stuttgart 1 971 ss. FzB Synopse der drei ersten Evangelien mit Beigabe der johannei­ G

schen Parallelstellen. Synopsis of the First Three Gospels with the Addition of tbe ]ohannine Parallels, I a ed. a cura di A. Huck

1892; I 3 a ed. completamente riv. e corr. da H. Greeven, Tii­ bingen 198I, con numerose divergenze da St-T (v. p. 268) Schiirmann, Das Geheimnis Jesu (v. bibl. D) GJ GluV Bultmann, Glauben und Verstehen I -Iv (v. bibl. D) GNT3 The Greek New Testament, ed. K. Aland - M. Black - C.M. Martini - B.M. Metzger - A. Wikgren, New Y ork - London Stuttgart et al. (3 1 975), ed. corr. I993 Gospel Perspectives, ed. R.T. France (voli. I -3); D. Wenham GoP (voli. 4- 5); C. Blomberg (vol. 6) (v. bibl. D) Schiirmann, Gottes Reich -Jesu Geschick (v. bibl. D) GR The New Testament in the Originai Greek, ed. B.F. Westcott H - F.J.A. Hort, I/II, Cambridge-London 1 88 1/1 882; II 1 I 896; cfr. ree. di K. Aland: Gn. 56 ( I984) 48 I-497 JBTh J ahrbuch fiir Bi hlische Theologie I ss., NeukirchenfV. I 986 ss. JSNT Journal for the Study of the New Testament, nr. 1 ss., Shef­ field I 978 ss. JSNT.S - Suppl. Ser. JSOT Journal for the Study of the Old Testament, nr. 1 ss., Sheffield I 976 ss. JSOT.S - Suppl. Ser. Schiirmann , Jesu ureigener Tod (v. bibl. D) JT Novum Testamentum Graece et Latine, ed. A. Merk, Roma M ( 193 3) 9I 964, ed. C.M. Martini; rist. I984

Abbreviazioni e sigle

Metzger, Christ and the Gospels M etzger, Index to Periodica/ Literat­ ure on Christ and the Gospels (v. bibl. C r) Novum Testamentum Graece, ed. E. Nestle e K. Aland, Stutt­ N15 gart 1 s I 963 e ristampe N2 6 Novum Testamentum Graece, ed. K. e B. Aland, Stuttgart 26 1 979; 7aed. riv. I 983 ( I 2aed. 1 99 1 ) NEB Die Neue Echterbibel (Kommentar zum Neuen Testament mit der Einheitsiibersetzung), Wiirzburg I 984 ss. NIGTC The New International Greek Testament Commentary, Exeter I 978 ss. NTOA Novum Testamentum et orbis antiquus I ss., Freiburg/Schw. ­ Gottingen 1 986 ss. NTVoc F. Neirynck - F. van Segbroeck, New Testament Vocabulary. A Companion Volume to the Concordance (EThL. B 6 5 ), Leu­ ven 1984 Osterreichische Biblische Studien I ss., Klosterneuburg 1 979 ss. OBS OTK Ùkumenischer Taschenbuchkommentar zum Neuen Testa­ ment, ed. E. Grasser e K. Kertelge (Giitersloher Taschenbiicher Sicbenstern), Giitersloh-Wiirzburg I977 ss. OrNT Schiirmann, Orientierungen am Neuen Testament (v. bibl. D) RevCatT Revista Cataluna de teologia 1 ss. ( I976 ss.) RStTh Regensburger Studien zur Theologie, Frankfurt a.M. - Bern ­ Las Vegas 1 ss., I 976 ss. S Die Schriften des Neuen Testaments in ihrer altesten erreichba­ ren Textgestalt hergestellt auf Grund ihrer Textgeschichte von H. Freih. v. Soden; I, I- J: Untersuchungen, Berlin I 902- I 9 I O; n: Text mit Appara t, Gottingen I 9 I 3 SBAB Stuttgarter Biblische Aufsatzbande I ss., Stuttgart I 988 ss. SBLSP Society of Biblical Literature, Seminar Papers, Chicago, Cal. I 979SS . Segbroeck, van, Lk. -Bibliography Segbroeck, F. van, The Gospel of Luke. A Cumulative Bibliography I 973- I 988 (v. bibl. C I ) SKKNT Stuttgarter Kleiner Kommentar - Neues Testaments I -2 I , Stuttgart I 984 ss. SNTU(A) Studien zum Neuen Testament und seiner Umwelt, Serie A, voli. I ss., Linz I 976 ss. SNTU(B) Studien zum Neuen Testament und seiner Umwelt, Serie B, voli. I ss., Linz I 979 ss. StNTE Studien zur neutestamentlichen Ethik (v. bibl. D) Standard-Text (= GNT3 ; N 2 6; Aland, Synopsis'3; v. sopra) St-T Novum Testamentum Graece I-II. Editio octava critica maior, T ed. Constantinus Tischendorf, Leipzig I 869- 1 872; 111. Pro/ego­ mena, ed. C.R. Gregory, Leipzig 1 894; rist. Graz 1965 Schiirmann, Traditionsgeschichtl. Untersuchungen (v. bibl. D) ·TrU

26

Abbreviazioni e sigle

Texte und Studien zum antiken Judentum I ss., Tiibingen I98 I ss. Schiirmann, Ursprung und Gesta/t (v. bibl. D) UG Novum Testamentum Graece et Latine, ed. J. Vogels, Freiburg V i.Br. s ' 95 5 Wagner, EBNT rfn Wagner, An Exegetical Bibliography of the New Testament, I. Matthew and Mark; 11. Luke and Acts (198 5) (v. bibl. C I) TSAJ

Testo, traduzione e commento

SEZIONE SECONDA

GESÙ IN CAMMINO VERSO GERUSALEMME

(9, 5 I- 1 9,27)

INTRODUZI ONE

LC. 9,51-19,27 COME «RACCONTO METAFORICO DI VIAGGIO» su 9,5 1 - 19,27. - Wagner, EBNT n, 132 s.- Kariamadam, The Zac­ chaeus Story (v. sotto), 73 -83 (qui altri 43 titoli); bibl. (dal 1 886 al 1 96o) in Metzger, Christ and the Gospels nr. 5 592- 5604, integrata e aggiornata in particolare da Resseguie, Interpretation ... since 1856 (di fatto dal 1 9 1 0 [v. sotto]); e Egelkraut, Mission (v. sotto), 238-242 (dal 1909 al 1972); Van Segbroeck, Lk. -Bibliography (1973- 1 988), 232-236. Cfr. spec. Alet­ ti, L 'art 1 23- 1 3 1; Baarlink, H., Die zyklische Struktur von Lukas 9,4J b19,2 8: NTS 38 (1992) 48 1 - 506; Bailey, J . A., The Traditions 102-1 1 4; Bai­ ley, K.E., Poet and Peasant 79-8 5; Benoit, P., La section IX,5 I-XVIII, I4 de saint Luc: RB 6o ( 1 9 53) 446-448; Blinzler, J., Der «Reisebericht» im Lukasevangelium (I95 3), in Id., Welt und Umwelt 62-93; Blomberg, C.L., The Tradition History in the Parables Peculiar to Luke 's Centrai Section (Diss. phil.), Aberdeen 1982; Id., Midrash, Chiasms, and the Out­ line of Luke 's Centrai Section, in R.T. France - D. Wenham (ed.), GoP I II ( I 983) 2 1 7-261; Bony, P., Les disciples en situation d'envoyés. Une lec­ ture de Le. 9,5 1-Io,24: Bulletin da Saint Sulpice 8 (1982) I JO- I 5 I; Borsch, H., ]esus, the Wandering Preacher?, in M. Hooker - C. Hic­ kling (ed.), What About the New Testament? (Fs Ch. Evans), London 1 975, 45-63; Brodie, Literary Interpreter 269 s.; Biichele, Tod]esu, spec. 1 46- 1 64; Busse, Wunder, spec. 268-289; Conzelmann, Die Mitte 53-66; Davies, J.H., The Purpose of the Centrai Section of St. Luke 's Gospel: StEv n (TU 87), Berlin 1 963, 1 64- 1 69; Denaux, A., Het lucaanse reisver­ haal (Le. 9,5 1-19,44): CBG 1 4 ( 1 968) 2 14-242; 1 5 (1 969) 464- 501 (bibl.); Dorn, K., Die Gleichnisse des lukanischen Reiseberichtes aus Sondergut und Logienquelle (Diss. theol.), Wiirzburg 1987; Drury, Tradition 1 3 81 64; Egelkraut, G., ]esus' Mission to Jerusalem: A redaction criticai study of the Travel Narrative in the Gospel of Luke, Lk. 9:5 1-19:48 (EHS.T So), Frankfurt a.M. 1976; Ellis, E.E., La Composition de Luc 9 et /es sour­ ces de sa christologie, in Dupont (ed.), fésus aux origines 193-200; Espi­ nel, J.L., La vida-viaje de Jesus bacia Jerusalén (Le. 9,5 1-19,2 8): CuBi 37 (1 980) 93-1 1 1; Evans, C.A., «He Set His Pace». Luke 9,5 1 once again: Bib.

B 1

JO

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JI

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La parte centrale del vangelo lucano 5 , 1 - 19,2 7,1 guardando indietro agli «inizi» (3 , I -4,44) e in avanti al «compimento» di Gesù ( 19,28-24, 5 3 ), ne compendia la totalità e coglie nel suo nucleo l'intenzione narrativa dell'autore. La sua prima sezione ( 5 , 1 -9, 50) si sviluppa in particolare dal racconto degli «inizi» in Galilea;1 la seconda (9, 5 I- 1 9,2 7) vuoi essere intesa soprat­ tutto alla luce del «compimento» che avrà luogo a Gerusalem­ rne (cfr. I J ,J2).3 Le due sezioni vanno pensate e analizzate in­ sieme. 4 Già da ora ci si può comunque aspettare che la secon­ da sezione narrativa, la quale muove dall'cìvtl:Àl)(J-�tc; di Gesù (9, 5 1 ), riesca a dare espressione e risalto all'evento Cristo, conside­ rato nell'ottica dell' accadimento della «pasqua», più sensibil­ mente della prima sezione narrativa, che mette in scena l'acca1. V.

4· -

vol.

I,

28 1 s. 445 s.

2.

V. vol.

I,

28 1 s. 446.

3· Cfr. sotto, z.

A ciò s'oppone Kiimmel, Einleitung 1 7. 95 n. 2. Ma cfr. ora- con Blinzler, op.cit. op. cit.; G. Schneider; Resseguie, lnterpretation (cit.} 35, e alt ri.

Grundmann,

32 dimento di Cristo (a partire dall'accadimento dell' «epifania» ).s In entrambe le sezioni Gesù è presentato mentre opera (cfr. Act. Io,J8) e insegna in pubblico (Le. 23, 5) nel paese dei Giu­ dei. Però, in 9, 5 1 - 1 9,27, l'accento è posto . significativamente in primo luogo sulla parola attraverso cui si esprime Gesù, in forme linguistiche quanto mai differenti (v. sotto). In 5 , 1 -9,5 0 Luca ha insistito invece, pur non limitandosi esclusivamente a questo, sull'operato di Gesù. Si comprende perciò il motivo per cui l'intensa ricerca del «centro» del­ la teologia lucana abbia condotto e conduca tuttora a discussioni ampie e frequenti su quanto intenda dire Luca proprio in questa seconda se­ zione della parte centrale. Luca sa benissimo che c'è un «centro della Scrittura» / e trova tale centro in ciò che egli può già definire «vangelo»/ La separazione della comunità salvifica del nuovo patto è il lieto annun­ cio fondamentale, espresso nella parola del Kyrios che va incontro alla sua esaltazione. Ogni parenesi trova posto in esso e ad esso è subordina­ ta. Essa è quindi determinata in tutto e per tutto in senso «ecclesiologi­ co». Una siffatta comprensione del testo deve trovare conferma qui di seguito.

La descrizione del cammino. Luca continua a presentare Gesù itinerante, 8 ma adesso non percorre più in lungo e in largo il territorio della Giudea,9 come in 5 , 1 -9, 5 o. D'ora in­ nanzi invece, in 9, 5 I- I 9,2 7, egli è in viaggio con una meta preI.

S· Cfr. H. Schiirmann, Aufbau und Struktur. 6. Cfr. ad es. vol. I, 73-96, a 1 , 1 -4. - In questa introduzione ci permettiamo una certa ampiezza, poiché essa forse - insieme al commento di I , 1 -4 - ci consente di chiarire l'intenzione delJa redazione lucana. 7· Cfr. ad es. vol. 1 a 4, I 8.2 1. 8. Cfr. Le. 9,56(57); xo,1.3 8 ; 14,2 5 . - Certamente Luca inserisce spesso, nella sua ope­ ra redazionale, a differenza di Mc. , il verbo che predilige, 7topEU&a-r9cu (cfr. AB 1,90; in Mc. soltanto in var. e al cap. I6; in Mt. circa ventotto volte; in Le. circa cinquanta vol­ te; in Act. circa dalle quindici alle ventiquattro volte), forse pure in 7,6; 14,I9; 1 9,12 diversamente da Mt. , molto probabilmente anche nel1e locuzioni introduttive al suo materiale speciale. Queste annotazioni di viaggio nei versetti che fanno da cornice non erano precedenti a Luca, quanto meno non tutte; cfr. più diffusamente Schmidt, Der Rahmen�· 247 ss.; Robinson, The Theological Context (cit.) 20 ss. - In Le. 8,1-3 (v. ad /.); 9, 52 Q (v. sotto); 9, 5 8 Q e 1 3,3 3 S il motivo del vagare può essere stato fornito dalle sue fonti; sulla fonte di Mc. v. sotto, p. 34· 9· Si cita spesso Conzelmann, Die Mitte 57: «, a costru­ zioni perifrastiche, come rure a formule introduttive di discorso carat­ teristiche (e:tr.e:v ò€ ecc.).9 Nel corso dell'esegesi bisognerà però solle­ vare obiezioni nei confronti di quei tentativi d'interpretazione secondo cui tali panicolarità linguistiche rappresentano un principio di struttu­ razione applicato da Luca con coerenza.94 Se prendiamo sul serio quel­ lo che più sopra (2 e 3) s'è ritenuto di dover individuare come contenu­ to teologico del racconto di viaggio, ciò non risulterà sorprendente. Un'ipotesi di strutturazione che voglia cogliere l'intenzione di Luca e del suo testo deve anzitutto tener presente che l'evangelista era solito se­ guire nella sua successione prestabilita la fonte dei logia. Questa, carat­ terizzata appunto da un impianto e un ordine propri, era stata compo­ sta già raccogliendo più «discorsi» tramandati e disponendoli secondo una certa sequenza.95 Ebbene, è chiaro che Luca non si è limitato a far propria la sistemazione dei discorsi in Q, peraltro poco rigorosa. Egli ha proceduto invece sulla base di una sua idea e volontà di composizione e strutturazione. Qua e là ha inserito brani che gli forniva il suo materiale speciale, spesso in posizione di conclusione, a volte di introduzione, o anche in mezzo ad altro materiale, talvolta pure atti ngendo a unità di Mc. o di Q disposte diversamente dall'originale. Tali inserzioni, special­ mente i «racconti narranti e narrati», le annotazioni marginali indicanti una precisa situazione, le «costruzioni» introduttive e le note redazio­ nali conclusive, consentono, accanto aJle forme linguistiche menzionate sopra, di individuare in Luca una precisa volontà di strutturazione.

Se si legge il racconto di viaggio attraverso gli occhi d eli,e­ vangelista, è possibile intravederne la disposizione originaria. A questo scopo è necessario considerarlo non solo come «viag­ gio» di Gesù itinerante che impartisce istruzioni ai suoi disce­ poli e ai contemporanei, ma anche come istruzione del Kyrios 90. Cfr. sopra (pp. 3 1 s.). 91 . Cfr. sopra (pp. 3 2 s.) e pp. 35 ss. 9z. Cfr. Sel1in, op. cit. 107. 93· Cfr. il tentativo di Sellin, op. cit. 104. 106. 94· Sellin richiama spesso !•attenzione, ibid. nn. 7· 10. 24 e passim, sulle incoerenze lu cane 9 S · V. vol. I, 33 2 s. 622 ss.; cfr. ora ampiamente Schiirmann, Zur Kompositionsge­ schichte (199 1 ), nonché, come integrazione, Id., QLk 1 1, 14-36 ( 1 .992). .

53

innalzato alla nascente chiesa postpasquale del tempo di Luca.96 Durante la prima parte del viaggio {9,5 I - I J ,J 5 ) si toccano con maggior intensità i problemi interni alla «chiesa nascente». Nelle prime fasi della narrazione, in 1 (9, 5 1- 1 0,42) e in n (I I , 1 - 54), i lettori o uditori destinatari dovevano necessariamente sentirsi richiamati all'istruzione pre- e postbattesimale {v. ad l. gli sguardi retrospettivi alle pp. 25 1 ss. e alle pp. 475 ss.). Il ter­ zo momento narrativo di questa «prima parte del cammino» ( 1 2, 1 -3 5 : è la parte che vorremmo commentare nel tomo suc­ cessivo) mostra, in una «catechesi fondamentale», la vita della comunità dei discepoli {la impavida confessione di fede, l' at­ teggiamento verso i beni di questo mondo, la disponibilità con­ tinua di fronte alla fine prossima). N ella seconda parte del cammino (14, I - I 9,27), procedendo in questa direzione, si met­ terà in luce come la comunità di Gesù, rinvigorita e più stabi­ le, debba vivere d'ora innanzi facendo i conti con la divisione d 'Israele. Consapevole di trovarsi in mezzo a un giudaismo che si va formando sotto la guida dei Farisei e nell'osservanza rigorosa della legge, essa si profila come comunità di peccatori oggetto della grazia (14, 1 - 1 7, 1 9) e in attesa della parusia del suo Signore {1 7,20- I 9,27). -

96. Al riguardo, più diffusamente e in termini introduttivi, v . cap. primo, pp.

S4 ss.

CAPITOLO PRIMO

LA PRIMA PARTE DEL CAMMINO

(9, 5 I - I 3 ' 3 5 )

Non appena c i s i rende conto che l a parola di Gesù, lungo il cammino che conduce alla sua «esaltazione», è già parola che l'innalzato rivolge alla sua chiesa, il criterio in base al quale sono state disposte le molteplici esortazioni e ammonizioni in 9, 5 I - I 3,3 5 emerge con chiarezza. Per meglio individuare l'in­ tenzione di Luca a questo proposito è utile (come sempre del resto; si veda quanto s'è affermato in precedenza) prestare at­ tenzione da un lato alle espressioni introduttive, dall'altro alle aggiunte, sia introduttive che conclusive, di tradizioni speciali a complessi narrativi preesistenti, appartenenti alla fonte dei logia. Il commento che seguirà dovrà dimostrare se la suddivisio­ ne qui proposta corrisponda all'intenzione redazionale di Lu­ ca e alla struttura del testo. La prima parte del cammino, 9, 5 I ­ I 3,3 5, ricorda l'istruzione prepasquale di Gesù in modo tale che tanto il lettore quanto il proclamatore e la comunità udi­ trice si sentono interpellati direttamente dal Signore risorto (e le comunità odierne - in situazione isomorfa - avvertono di es­ sere anch'esse coinvolte). I membri della comunità, in quanto destinatari delle pagine lucane, possono ascoltare le istruzioni e le direttive di Gesù soltanto se - con Teofilo (cfr. r,3 s.) - per­ cepiscono che queste suscitano in loro il ricordo della cateche­ si pre- e postbattesimale. In un primo complesso narrativo (9, 5 I - I0,42 ) viene trattato il sorgere della comunità dei discepoli di Gesù in virtù della parola dello stesso Gesù e dei suoi invia­ ti. Lo sconvolgente kerygma missionario ( 1 o,I -2o) e quindi l'i­ struzione fondamentale prebattesimale (10,2 1 -37), seguita da conclusione (3 8-42 ), 1 si trovano sullo sfondo del racconto, 1. Il lavoro di Brutscheck, Mari4-Marta-Erziihlung (B 8) passim (cfr. in particolare 50-64, qui 62} conferma, a partire dalla fine (1o,J 8-42}, la fondatezza di questa dispo-

55

con funzione introduttiva. Il testo impostato in forma narrati­ va dovrà essere letto tenendo presente quei brani e contenuti che lo precedono.2 Nel secondo complesso narrativo (1 1 , 1 - 54) istanza primaria evidente è la stabilità della comunità dei disce­ poli, oggetto di istruzione postbattesimale, 3 la cui autonomia «ecclesiastica», ormai delineata, va ribadita di fronte a Israele ( I 1 ,29- 54). Infine, in un terzo complesso narrativo (I 2, 1 - I J,J 5 ), nel superare chiaramente la situazione prepasquale, vengono impartite direttive importanti per la vita nel mondo della co­ munità dei discepoli in vista della fine imminente. Anche in questo caso, l'intenzione è di richiamare alla memoria degli udi­ tori - i «cristiani tardi» della terza generazione - la loro istru­ zione postbattesimale. La struttura di base di una comunità oppressa risulta esser qui il primo dato manifesto (1 2, 1 - 5 3); co­ me vivere la «nuova via» in mezzo a «questa generazione (mi­ nacciata)» sarà indicato in un secondo momento ( 1 2,54- 1 J,J 5 ). Quest'ultimo argomento costituirà peraltro il tema di un pros­ simo tomo. I.

La fondazione della comunità dei discepoli tramite la parola di Gesù e dei suoi inviati (9, 5 1 - 1 0,42)

I . Luca deve aver concepito 9,5 1 - 10,42 come complesso narra­ tivo unitario. Ciò si deduce con chiarezza dall'aggiunta che egli pone alla fine, 10,3 8-42, la quale, se da un lato ha la funzione di concludere la serie narrativa di I 0,2 I -J 7, dall'altro però corsizione globale di 9,5 I - I0,42, nonché la demarcazione di

I 1,1

ss. Cfr. anche Wilkens,

Struktur 6 ss. - Miyoshi, Anfang (B I ) passim, recando «l'inizio» solo fino a I0,24,

non coglie la volontà redazionale lucana. 2. L'interessante ipotesi di Sato, Q 3 80, qui non trova conferma: «l'intero complesso di Le. 9, 57- I0,24 par. è parenesi, direttiva e benedizione dei missionari itineranti ap­ pena chiamati. Tenendo presente la preghiera di ringraziamento di Le. I0,2 I par., il Sitz im Leben di questa redazione potrebbe essere stato una celebrazione liturgica: ora i nuovi missionari itineranti vengono inviati dalle comunità locali». )· Una «decifrazione contenutistica del Àqyo� di IO,J 9»; così Brutscheck, ibid. (v. n. 1) 6J.

Le. 9,5 r-ro,42

risponde anche alla narrazione introduttiva di 9, 5 1 -5 6. 5 7-62. Inoltre essa rimanda indietro tanto all'invio di 1 0,1 quanto al­ l'«accoglienza» (o al rifiuto) di 1 0, 5 ss. 8 ss. 1 6. 2. L'intenzione compositiva lucana appare chiara se si consi­ dera come già nella fonte dei logia, ma ancor più esplicitamen­ te in Luca stesso {9, 5 1-5 6· 5 7-62.), 1 0, 1 -20 unitamente a 1 0,2 1 3 7(3 8-42.) non racconti semplicemente gli inizi del «cammino di GesÙ» attraverso la morte alla gloria. Il passo al tempo stes­ so rammenta ai credenti gli inizi dell'esistenza cristiana non­ ché la propria «iniziazione». In Le. r o, r 6 le due unità narrative della sezione in esame, ri­ spettivamente ro, r -20 e 1 0,2 1 -3 7, paiono congiungersi ideal­ mente. Nel tempo della chiesa risulterà con ogni evidenza co­ me negli inviati di 1 0, 1 -20 si possano e debbano udire lo stes­ so Gesù e la sua parola. L'appello di Gesù alla sequela {9,5 762.) risuona nel tempo della chiesa tramite i messaggeri del Ky­ rios: chi accoglie questi inviati ( 1 0,5 ss. 8 s.) e la loro parola (v. 1 6a), accoglie Gesù {v. r 6b) e la parola del Kyrios stesso ( 1 0, 3 8-42), la rivelazione del Padre ( 1 0,2 1 s.) e la direttiva per la vita ( 1 0,2 5-37). L'iniziazione cristiana, il sì al kerygma mis­ sionario e l'accoglienza, nella fede, della parola di Gesù in oc­ casione del battesimo, sembrano aver lasciato tracce nel raccon­ to {9, 5 1 -62) 1 0, 1 -20.2 1 -37(3 8-42). La congiunzione dei brani narrativi di questa parte centrale del vangelo ha dunque il pro­ prio «Sitz im Leben» nella comunità e vanta quindi un'impor­ tanza kerygmatica e teologica permanente (v. sopra). 3 · In base a quanto detto, si profila la seguente articolazione dell'unità narrativa 9, 5 1 - 1 0,42: nella parte principale della se­ zione (C) 1 0,2 1 -3 7 si stacca chiaramente da (B) 1 0, 1 -20. Con funzione di cornice si hanno (A) 9, 5 1 - 5 6. 5 7-62, posto all'ini­ zio, e (D) 1 0,3 8-42 aggiunto come conclusione. La parte prin­ cipale (B e C), incorniciata dall'introduzione (A) e dalla con­ clusione (D), risulta con ciò suddivisa in due: I O, I -20.2 1 -37·

A.

INTRODUZI ONE: PARTENZA E SEQUELA DEI DISCEPOLI,

9, 5 I -62

La composizione di 9, 5 1 - 5 6. 5 7-62, nell'aprire l'argomento, consente certo di «estendere lo sguardo» (v. sotto, pp. 6o s.) su tutto il viaggio verso Gerusalemme (fino a 1 9,27). Va notato, però, che essa non rappresenta solo una sorta di «preambolo» a I O, I -20, bensì funge chiaramente da introduzione all'intero complesso narrativo 9, 5 I - 1 0,42. Ciò risulta evidente dalla cor­ rispondenza riscontrabile fra la composizione stessa e la nar­ razione conclusiva di I o,3 8-42 (v. ad l. ). Infatti, là dove s'avvia il discorso sulla sequela, si parla espressamente di «discepoli», non di semplici inviati, come invece in I O,I -20. Alla luce del contesto, essi sono innanzitutto «coloro che ascoltano e rice­ vono» la parola, analogamente a quanto avverrà poi in 1 o,2 1 3 7 .3 8-42. Perciò, la composizione di 9, 5 1 - 56. 5 7-62 dev'essere letta tanto all'interno di quel contesto più ampio, costituito dal racconto di viaggio (9, 5 1 - 1 9,27), quanto nel contesto più vici­ no di 1 0, 1 -42 e in quello immediato ( I o, I -20). I.

LA DECISIONE DI GESÙ DI PARTIRE PER GERUSALEMME; IL RIFIUTO IN SAMARIA,

9, 5 1 - 5 6

B 2, s u 9, 5 1 - 5 6. - Cfr. indicazioni bibliografiche aggiuntive i n Wagner, EBNT 11, 1 34- 1 36; Van Segbroeck, Lk. -Bibliography, v. Incl., 232 ad l. ­ Aland, K. - Aland, B., Text 3 1 1 ; Aletti, L 'Art 1 23 - 1 3 1 ; Arens, Sayings 1 80- 193; Bartnicki, R., Tiitigkeit der funger nach Mt. 1 0,5 -6 : BZ 3 1 (1987) 2 50-2 56; Bouwman, G., Die Erhohung Jesu in der lukanischen Theologie: BZ 1 4 (1970) 2 5 7-263; Bover, J.M., Autenticidad de Le. 9,5456: EE 27 (1953) 347-349; Brodie, T.L., The Departure for ]erusalem

Luke 9,5 1-56 as a Rhetorical Imitation of Elijah 's Departure for the ]or­ dan (2 Kgs r, r -2 , 6): Bib. 70 (1 989) 96- 1 09; Id., Literary Interpreter 20721 5; Burkitt, F.C., St Luke IX 54-56 and the Western «Diatessaron»: JThS 28 ( 1 926/27) 48- 5 3; Calmet, A., Il n'est pas digne moi! Luc 9,5 1-62 : BVC 7 7 ( 1 967) 20-2 5; Cave, C.H., Lazarus and the Lukan Deuteronomy: NTS 1 5 (1 968/69) 3 1 9-3 2 5; Colomer i Carles, 0., Le. 9,54-56: Un estu­ dio sobre la critica textual: RevCatT 1 ( 1976) 3 75 -39 1 ; Conzelmann, Die Mitte 5 8 s.; Davi es, J. G. , The Prefigurement of the Ascension in the Third Gospel: JThS 6 ( 19 5 5) 229-23 3; Dibelius, Formgeschichte 40. 44 s.; Egel­ kraut, op. cit. (B 1) 76-83; Enslin, M.S., Luke and the Samaritans: HThR

36 { I 943) 278-297; Evans, C.A., «He Set His Pace»: A Note on Luke 9, 5 1 : Bib. 63 ( I 982) 545-548; Flender, Heil und Geschichte 33 -36; Flusser, D., Lukas: 9·"5 I -5 6 - ein hebraisches Fragment, in Weinrich {ed.), The New Testament Age. Essays 1, 1 65 - I 79; Ford, My Enemy, spec. 79-95; Friedrich, G., Lk. 9,5 I und die Entruckungschristologie des Lukas ( 1 965), in Id., Auf das Wort kommt es an, 26- 5 5; Giblin, The Destruction 3 I -32; Goulder, From Ministry (B I); Heutger, N., Die lukanischen Samarita­ nererzahlungen in religionspadagogischer Sicht, in Haubeck-Bachmann, Wort in der Zeit 275 -287, spec. 286 s.; Javet, J.-S., Suivre Jésus dans sa marche vers ]érusalem (Le. 9,5 I -62): AS 44 ( I 969) 66-71 ; J ervell, Luke I I J - I 32; Kariamadam, Zacchaeus Story {B 1 ) 42-48; Katz, op. cit. (B I) 25-39. 80-97; Lambrecht, J., De oudste Christologie: verrijzenis of ver­ hoging: Bijdr. 3 6 ( I 975) 1 I9- I 44; La Verdiere, E., Calling down Fire from Heaven: Emmanuel 95 (1 989) 3 22-3 29; Lehmann, Quellenanalyse 1 43 - I45; Lohfink, Himmelfahrt, spec. 2 1 2-2 1 7; Lohse, Missionarisches Handeln; Miyoshi, Anfang (B I ) 6-3 2; Moessner, op. cit. (B I ); Parsons, M. C., The Departure ofJesus in Luke-Acts. The Ascension Narratives in Context (JSNT.S 2 I ), Sheffield I987, spec. 1 07-I 09. I 29- I 3 I ; Radi, Pau­ lus und ]esus 1 1 7- 1 26; Roloff, Apostolat* I 56 s.; Ross, J.M., The Re­ jected Words in Luke 9:54-56: ET 84 ( I972/73) 8 5 -88; Schmitt, A., Ent­ ruckung, Aufnahme, Himmelfahrt. Untersuchungen zu einem Vorstel­ lungsbereich im Alten Testament {FzB I o), Stuttgart-Wurzburg I 973; Schubert, R., The Structure and Significance of Luke 24, in Eltester (ed.), Neutestamentliche Studien 1 6 5 - I 86, spec. I 83-I 8 5 ; Schwarz, ]esus 1 66- I 7o; Starcky, J., Obfirmavit faciem suam ut iret ]erusalem: Sens et portée de Luc, IX,5 1: RSR 39 (I95 I /5 2) I 97-202; Wiater, Komposition 224-244; Zerwick, M., Non receperunt eum (Le. 9,52-56): VD 25 ( I 947) 296-300.

B 2a, Samaria. - Bibl. in Mayer-Broadribb, Bibliography (v. sotto); Pum­ mer, Samaritan Studies (v. sotto); ThWNT VIII ( 1 964); x ( I 978) I 26o, e EWNT III, 539-542. - Cfr. spec. Bouwman, G., Samaritanische Proble­

me. Studien zum Verhaltnis von Samaritanertum, ]udentum und Ur­ christentum (Fr.-Delitzsch-Vorlesung 1 9 59), Stuttgart I 967; Id., Sama­ ria im lukanischen Doppelwerk (SNTU.A 2), Linz I976, I 1 8- 1 4 I ; Bow­ man, J., The Samaritan Problem, Pittsburgh I 975; Coggins, R.J., Samar­ itans and]ews: The Origins ofSamaritanism Reconsidered, Oxford I 975; Id., The Samaritans and Acts: NTS 28 (I 982) 432-43 4; Crown, A.D., et al. (ed.), Compagnon to Samaritan Studies, Tiibingen 1 992; Cullmann, 0., Samarien und die Anfange der chrislichen Mission... Wer sind die «AAAOI» von ]oh 4,] 8? (I95 3); Id., Vortriige und Aufsatze:.'- 232- 240; Enslin, op. cit. (B 2); Id., The Samaritan Ministry and Mission: HUCA 5 I (1 980) 29-3 8; Jervell, J., The Lost Sheep of the House of Israel. The Understanding of the Samaritans in Luke-Acts, in Id., Luke I 1 3 - 13 2;

Le.

9,1 r-1 6

59 Kippenberg, H.G., Garizim und Synagoge, Berlin - New York 1 97 1 ; MacDonald, J., The Theology of the Samaritans, London I 964; Mayer, L.A. - Broadribb, D., Bibliography of the Samaritans, Leiden 1 964; Pum­ mer, R., The Present State ofSamaritan Studies: JSSt 2 1 (1976} 39-6 1 ; 22 ( 1977) 27-47; Id., The Samaritans, Leiden 1987; Schneider, G., Stepha­ nus, die Hellenisten und Samaria 1 979; Id., Lukas, Theologe 227-25 2; Scobie, H. H., The Origins and Development of Samaritan Christianity: NTS 1 9 ( 1 972/73) 390-4 1 4.

I . All'interno della composizione di Luca il racconto4 di 9, 5 2b- 5 5. 56, in sintonia con l'introduzione redazionale di 9, 5 I 5 2a, ha anzitutto la funzione di narrare concretamente il «cam­ mino verso Gerusalemme» di 9, 5 I- I 9,2 7. La decisione deter­ minante di Gesù di partire per Gerusalemme, v. 5 I, e il richia­ mo di Gesù stesso al v. 5 5 mostrano che questo cammino è un andare verso la croce. Oltre a ciò, il v. 54 presenta «colui che viene», il quale può battezzare col fuoco (cfr. il v. 54 con 3 , 1 6; in modo diverso [v. ad l.] anche I 2,49 ), la sua àvaÀ ll(J-�t� (v. 5 I [v. ad l. ]; 19,1 2), nonché il suo «ritorno» per il rendiconto {I9, 1 5 -27).5 È chiaro dunque che 9,5 1 - 5 6 (con 5 7-62) introdu­ ce tutta la sezione 9, 5 I - I 9,2 7. 2. Ma 9, 5 1 - 56 va interpretato anche in funzione di 9,5 7-62. Il brano narrativo (9, 5 I - 5 6) è al servizio della composizione di detti di 9, 5 7-62, che esso introduce, sicché questa unità così «incorniciata» diventa un «grande apoftegma», che a sua volta è impostato come introduzione a IO, I -20.2 I -42 (v. sopra). 3 . I o, I 7-20, in posizione conclusiva, è chiaramente staccato da IO, I - 1 6 (e al contempo, oltre che fungere da conclusione, introduce 10,2 1-37). Di conseguenza, si può considerare 9, 5 256. 5 7-62, in connessione con 1 0, 1 , come introduzione al di­ scorso d'invio di I o,2- 1 6, che in tal modo risulterebbe incor­ niciato da 9,5 2-62; I o, I e I 0,1 7-20. Le asserzioni di 10, 1 7-20 4· Poiché nei vv. 5 5·56 si presuppone il testo breve (senza i vv . s s b.s6a; v. sotto), non è possibile parlare di «apoftegma» e nemmeno di «pronouncement-story». Conside­ rato in sé, il racconto risulta una storia di Gesù con elevato contenuto cristologico. S· Sopra, pp. 37 s. Cfr. Miyoshi, Anfang (B I ) I 56, che osserva giustamente: «il viaggio del Signore con i suoi inviati è. .. un corteo regale verso l'esaltazione, aspetto che tro­ va espressione anche nella parabola di Le. 9,1 1 ss. e nella vita e attività di Gesù (cfr. 1 J,J I -JJ)». Sarebbe però ancora meglio dire che è un «corteo regale» «verso l'esalta7.ione» con il Cristo «innalzato» riconosciuto come tale già nel Gesù terreno.

6o

Le. 9,5 1

rimandano indietro, di là da IO, I, anche a 9,(5 1 ) 5 2- 56: ponen­ do questa cornice «la comunità ellenistico-giudeocristiana in­ traprende il tentativo di risolvere i problemi teologici che l' as­ sillano con l'ausilio della tradizione ricevuta». « Con la cornice in Le. 9, 5 2- I o, I e I 0, 1 7-20, la comunità ellenistico-giudeocri­ stiana legittima la missione ai pagani e le proprie iniziative missionarie». Così «all'interno del complesso di Le. 9, 5 2- 1 0, 20 viene effettuata la trasformazione dall'invio prepasquale al­ la missione pagana postpasquale » .6 ...

P 'Eyt\IE'tO ÒÈ È\1 -tcil crU(J.7tÀY)pOU0'-8at 'ttX� �(J.Épa� 'ti)� àvaÀ�tJ.�EW� aÙ'tOU xat a&tò� 'tÒ 1tpoaw1tov Èa't�ptaev 'tou 7topeU!a-8!Xt el� 'IepouaaÀ �tJ., s 1 xat > I 4 I - I 64; McNamara, M., The New Testament and the Pal­ estinian Targum to the Pentateueh (AnBib 27), Roma I966, 1 3 1 - I 3 3; Mussner, F., Lk. 1,48 f; 11,27 f und die Anfiinge der Marienverehrung in der Urkirche: Cath(M) 2 I ( 1 967) 287-294, spec. 29 1 -294; Palacios, L., Beatus venter qui portavit... (Lue. 1 1.27,28): Revista Espaiiola de EstuI6J. Così variamente, Bultmann, Geschichte Io s.; Liihrmann, Logienquelle 34; Schulz, Q 476 n. s6z; v. anche sopra, n. 161.

dios Blblicos 2 ( 1 927) 89-9 5; Raisanen, H., Die Mutter Jesu im Neuen Testament (AASF B r 5 8), Helsinki 1969, spec. I J9-I 4 I ; Scott, M .P., A Note on the Meaning and Translation of Luke 11:28: IThQ 4 1 (1 974) 23 5 -250; Zimmermann, H., «Selig, die das Wort Gottes horen und es bewahren». Eine exegetische Studie zu Lk. I I,2 7 f.: Cath(M) 29 ( 1 975) 1 14- 1 19; Zmijewski, J., Die Mutter des Messias, Kevelaer 1 989, 1 29- 1 32.

Nel contesto Le. I I ,2 7-28 fa da duplice conclusione. Anzi­ tutto l'apoftegma aiuta a incorniciare in forma narrativa il grup­ po di detti presente in Le. 1 I , I 7b-26. Come il discorso di Ge­ sù in Le. 1 1 , 1 7h-26 aveva nei vv 14- 1 7a la propria scena intro­ duttiva, così ora si chiude con la scena conclusiva dei vv 27 s. N o n va d'altronde dimenticato quanto osservato sopra, e cioè che un tempo i vv 24 ss. fungevano da chiusa ai vv. 1 4-23. Ma nei vv 27 ss. il detto di Gesù viene inserito narrativamente nell' accadimento gesuano. Quel che conta adesso è ascoltare nel modo appropriato. Il macarismo con cui si chiude il v. 2 7 articola in certo senso lo «stupore» della «folla» menzionato all'inizio (v. 14), facendo da contrappunto all'atteggiamento nemico o critico di «alcuni» e «altri» (vv 1 5 . 1 6) tra la folla. Il detto di Gesù del v. 28, in unità con la sua azione sanatrice ci­ tata al v. 1 4, fornisce lo strumento ermeneutico per compren­ dere il discorso di contesa e di monito esortativo, incorniciato così dai vv I4- 1 7a e dai vv. 27 s. Con l'aggiunta dei vv 27 s. Luca «verbalizza» non soltanto l'attività esorcistica di Gesù, ma anche l'iniziazione cristiana. La distruzione del potere di Satana, che comporta la liberazio­ ne degli uomini aggiogati al suo dominio (vv 1 7-23), è presup­ posto perché quelli possano «ascoltare» la parola di Gesù e, lo­ dando Dio, la possano testimoniare (cfr. sopra, al v. I 4). N el­ l' «osservarla» (v. 28) essi vengono preservati dal male prospet­ tato dal monito dei vv 24-26. Se però Le. r I , I- I 3 può essere inteso come unità insieme a 1 I , I 4-26 (v. ad l. ), I I ,27 s. incornicia, più comprensivamente rispetto a I I , I -2a (2b-4), anche l'unità contenutistica che si e­ stende in I I , I - I J . I 4-26, la quale risulta così aperta e chiusa da un apoftegma. Coloro che, in I 1 ,4c, esprimono nella preghiera il timore di una possibile defezione sono detti beati in I I ,28 se .

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Le.

1 1,27

osservano la parola di Dio annunciata da Gesù. Dal punto di vista della critica compositiva questa seconda funzione di Le. I I ,2 7 s. dovrà essere ancor più evidenziata della prima men­ zionata sopra. L'apoftegma dei vv 27 s. conchiude il secondo complesso narrativo di Le. I 1 , 1 -26 nella stessa maniera in cui, in 10,J 8-42, Luca aveva concluso la prima sezione, costituita da 9,( 5 1 - 56)5 7-62; ro, I -37, con un riferimento all'importanza della parola di Gesù. Già in Q del resto, vv 46-49, egli aveva analogamente trovato come conclusione di 6,2ob-4 5 un' allu­ sione al «compiere» la parola di Gesù. Benché nella successiva serie di detti di 1 1 ,29-36 1 64 si possano notare - e come potrebbe essere altrimenti ? - nessi contestuali con I 1, 14-28/ 6 5 si deve tuttavia prendere atto della cesura che inizia col v. 29, riconoscen­ do il significato conclusivo dei vv 27 s. in rapporto ai vv 14-26. Nel .

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narrare Luca compone «unità didattiche», nelle quali segue ampiamente Q. Spesso le dispone però diversamente da Q per adattarle al proprio intento redazionale.

2.7a. L' èyéve'to introduttivo, qui con infinito sostantivato, si­ tua quanto sta per accadere all'interno della situazione narrata in precedenza (cfr. anche o oxÀo� al v. 14 e al v. 27). Al tempo stesso, p �rò, dà risalto particolare alle parole che Gesù sta per pronunciare. t"(É\IE'to con infinito sostantivato è locuzione lucana;1 66 lo stesso vale per rpwv�\1, 1 67 che nel N. T., in termini identici o analoghi, ricorre esclusivamente in Luca. 1 68

É1tapacra. . .

164. Per lo più si continua a collegare I I,29-;6 alla composizione I 1 , 14-2.8; cfr. Katz, op. cit. (L1) 166-257, spec. 168. 2 1 6-247; Schweizer I27 ss.; Zimmermann, op. cit. 1 16 s.; Liihrmann, Logienquelle 34; il che si giustifica per Q ma non per Le. 165. Cfr. ad es. l'anticipazione dei vv 2.9 s. al v. I6. I detti dei vv 33·34 ss. inoltre s'inseriscono bene nell'anamnesi del battesimo di I I ,I -28 (v. sopra). 1 66. V. sopra, p. 6o s. n. 8. 167. p: la posizione iniziale e separata di •w; (e1t . ·ne; tpWVl)V yuvl')) è attestata da 1)7S B. - A C W f' 3