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FÉDÉRATION INTERNATIONALE DES INSTITUTS D’ÉTUDES MÉDIÉVALES Textes et études du Moyen âge, 37
GIOVANNA MURANO
Copisti a Bologna (1265-1270)
FÉDÉRATION INTERNATIONALE DES INSTITUTS D’ÉTUDES MÉDIÉVALES
Présidents honoraires : L.E. BOYLE (†) (Biblioteca Apostolica Vaticana e Commissio Leonina, 1987-1999) L. HOLTZ (Institut de Recherche et d’Histoire des Textes, Paris, 19992003) Président : J. HAMESSE (Université Catholique de Louvain, Louvain-la-Neuve) Vice-Président : O. MERISALO (University of Jyväskylä) Membres du Comité : P. BOURGAIN (Ecole Nationale des Chartes, Paris) Ch. BURNETT (The Warburg Institute, London) M.C. PACHECO (Universidade do Porto, Gabinete de Filosofia Medieval, Porto) O. PECERE (Università degli Studi di Cassino) N. VAN DEUSEN (Claremont College, CA / Medieval Academy of America) Secrétaire : J. MEIRINHOS (Universidade do Porto) Trésorier : O. WEIJERS (Constantijn Huygens Instituut, Den Haag)
FÉDÉRATION INTERNATIONALE DES INSTITUTS D’ÉTUDES MÉDIÉVALES Textes et études du Moyen âge, 37
GIOVANNA MURANO
Copisti a Bologna (1265-1270)
F
© 2006, Brepols Publishers n.v., Turnhout, Belgium All rights reserved. No part of this publication may be reproduced, stored in a retrieval system or transmitted, in any form or by any means, electronic, mechanical, photocopying, recording or otherwhise, without the prior permission of the publisher. D/2006/0095/156 ISBN 978-2-503-52468-9 Printed in the E.U. on acid-free paper
Ad Andrea, Elisa, Vieri ed Arianna
SOMMARIO
Premessa .................................................................................................. 9 Abbreviazioni e sigle............................................................................. 11 I.............................................................................................................. 13 II ............................................................................................................ 18 III ........................................................................................................... 37 IV........................................................................................................... 54 V ............................................................................................................ 64 VI........................................................................................................... 69 VII.......................................................................................................... 77 VIII ........................................................................................................ 92 Copisti a Bologna (1265-1270) ............................................................. 97 Illustrazioni.......................................................................................... 175 Indici Indice dei nomi di persona e dei luoghi........................................ 185 Indice dei manoscritti ................................................................... 209 Tavola delle illustrazioni ..................................................................... 213
Intingo il pennello e lo avvicino alla tela, diviso tra la certezza delle regole apprese nel manuale e l’esitazione di cosa sceglierò per esistere. J. Saramago, Manuale di pittura e calligrafia
Il mistero della scrittura è che non c’è alcun mistero. Se ha ragione Saramago è evidente che la paleografia non ha ancora trovato tutte le chiavi per addentrarsi tra i personaggi che hanno dato forma al pensiero ed alle memorie del mondo medievale. Per svelarne l’identità – il mistero più grande – talvolta è necessario tralasciare quanto è stato già scritto, affermato, sostenuto (e per questa ragione ho omesso le bibliografie amplissime che corredano le descrizioni della maggior parte dei manoscritti qui citati) e ritornare alle fonti. Anche nella mai interrotta ricerca di testimonianze sui due miniatori cantati da Dante (Oderisi da Gubbio e Franco Bolognese) gli storici non sembrano essersi curati di identificare le opere di quanti (artisti, non artigiani) sembravano godere tra i contemporanei di maggior prestigio – considerati ingaggi ed incarichi –, ad esempio il Cicogna ovvero Antolino di Rolando, Paolo di Iacopino dell’Avvocato, Gerardino di Gerardo de’ Bernardi, ed altri. Trascurati o totalmente ignorati questi nomi, si è preferito creare una messe di «maestri» anonimi e abiografici con la conseguenza che non solo la Bibbia di Gerona (un’opera questa che verrà ricordata spesso nelle pagine che seguiranno) ma pressoché tutti i manoscritti miniati della seconda metà del Duecento restano ancora oggi opere in cerca di un autore. I Memoriali conservati nell’Archivio di Stato di Bologna disvelano storie di uomini e di donne che hanno creato con solo penna e pennello cattedrali d’inchiostro, indelebili e talvolta di inenarrabile bellezza «…Aliud enim est picturam adorare: aliud per picturae historiam quid sit adorandum addiscere. Nam quod legentibus scriptura, hoc idiotis prestat pictura cernentibus, quia in ipsa ignorantes vident quod sequi debeant, in ipsa legunt qui litteras nesciunt. Unde et praecipue gentibus pro lectione pictura est» (Decretum, De cons., dist. III, c. 27). In questo volume sono stati raccolti i nomi, censiti gli ingaggi, descritte, fin dove possibile, carriere e disavventure di oltre 270 copisti documentati a Bologna tra il 1265 ed il 1270. In breve, oggetto della ricerca sono state le fonti documentarie, non le opere realizzate o sopravvissute.
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Le pagine che seguono sono una versione ampliata della conferenza tenuta durante il XV Colloque du Comité International de Paléographie Latine (Vienna, 13-17 settembre 2005). I confini della ricerca sono stati imposti da quanto (molto poco) è stato edito sino ad oggi dai Memoriali, le finalità sono quelle di offrire il primo abbozzo di una chiave che consentirà di penetrare in un universo – quello dei manoscritti realizzati a Bologna nella seconda metà del Duecento – ancora in parte da esplorare. * *
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Ringrazio Lorena Atzeri, Martin Bertram, Angelo Cattaneo, Gian Giacomo Fissore, Peter Gumbert, Elena Kazbekova, Paola Maffei, Giovanna Morelli, Denis Muzerelle, Richard Sharpe, Frank Soetermeer, Rossella Rinaldi e Diana Tura per i suggerimenti e le preziose informazioni su documenti, manoscritti e testi a stampa; tutti gli studiosi coinvolti nella ricerca sulla provenienza della miniatura presentata in copertina*; Andrea Gori e Silvio Pucci per la consulenza tecnica. Le ricerche sugli scholares illustres le ho condotte al Max-PlanckInstitut für europäische Rechtsgeschichte di Francoforte: ai direttori, Michael Stolleis e Marie Theres Fögen, esprimo ancora una volta la mia riconoscenza. Sono grata, infine, a Jacqueline Hamesse per aver accolto anche questo volume nella collana da lei diretta.
Firenze, 9 luglio 2006 Giovanna Murano
*La miniatura, raffigurante l’interno di una statio bolognese, è stata diffusa in Internet priva dell’indicazione della provenienza. Tutte le ricerche svolte per identificare l’attuale sede di conservazione sono risultate vane.
ABBREVIAZIONI E SIGLE ASB = Bologna, Archivio di Stato bid. = bidello Bon. = Bononia, Bononiensis c. = capella cam. = camerarius canon. = canonicus card. = cardinalis CSB = Chartularium Studii Bononiensis corr. = corrector d. = dominus den. = denarius dioc. = diocesis doc. = documento eccl. = ecclesia ep. = episcopus f. = filia, filiae, filius l.d. = legum doctor lib. = libra libr. = (ligator, venditor) librorum mag. = magister min. = miniator, miniatrix not. = notaio prep. = prepositus q. = quondam s. = scriptor S. = Sancta, Sanctae, Sancti, Sanctus SS. = Sanctarum, Sanctorum scol. = scolaris stat. = stationarius ux. = uxor v. = vide v. et.= vide etiam
I. L’Ufficio dei memoriali di Bologna istituito nel 1265, sotto il governo di due celebri frati gaudenti – Loderingo d’Andalò (1210 ca.1293) e Catalano di Guido d’Ostia (1210-1285) – che Dante collocò tra i dannati, nel cerchio degli ipocriti1, ebbe cura di far registrare (talvolta in compendio, talvolta integralmente) tutti i contratti che si sottoscrivevano in città e nel contado: Statuimus et ordinamus ut falsitatibus que circa instrumenta fiebant omnimode obvietur quod omnes contrahentes deinceps in civitate Bonon. et burgis, sive suo nomine sive alieno debeant ipso die contractus vel sequenti personaliter si sint sani et masculi et maiores vigintiquinque annis, vel per procuratores si sint infirmi, de quo credatur si in instrumento procurationis contineatur, quod talis constituens procuratorem sit infirmus vel mulieres ad hoc constitutum qui interfuerit et fuerit testis in contractu, vel per tutorem, vel curatorem, vel aliam legitimam personam que fuerit in contractu, coram aliquo ex tabellionibus ad hoc officium deputatis et dicere et scribi facere quod ipsi contraxerunt simul super tali re, vel quantitate, vel facto, vel tali causa, vel super tali negotio, et talis notarius fecit instrumentum, presentibus talibus, et in tali loco et in tali anno…2.
Raccolti in 322 volumi grossi (frutto della rilegatura degli oltre 2400 registri originali) che giungono al 1436, quasi senza interruzioni per tutto il sec. XIV, i Memoriali costituiscono un campo aperto ad infinite investigazioni3. A partire dall’ultimo quindicennio del sec. XIV comprendono una documentazione molto scarsa. Con provvedimento del 1453, confermato dagli statuti comunali del 1454, l’Ufficio dei memoriali fu soppresso dal cardinale Bessarione, legato di Bologna, e sostituito con 1
Inferno, c. XXIII, vv. 103-108, ma l’accusa di ipocrisia nell’azione podestarile di Firenze, ribadita dal Villani (Cron. VIII 13) e dai commentatori, secondo G. SALVEMINI, Magnati e popolani in Firenze dal 1280 al 1295, Torino 1960, p. 292-295, è da considerarsi falsa. 2 Statuti del Comune di Bologna dall’anno 1245 all’anno 1267, a cura di L. FRATI, I-III, Bologna 1869-1884, III, p. 625-631, rubr. XLIII: Qualiter contractus et ultime voluntates per notarios in memorialibus reducantur et qualiter ipsi notarii elligantur et qualiter ipsa memorialia fiant. 3 E raccontano, come ebbe a dire G. ORLANDELLI, I Memoriali bolognesi come fonte per la storia dei tempi di Dante, in Dante e Bologna nei tempi di Dante, Bologna 1967, p. 191-205: 194, rist. in ID., Scritti di paleografia e diplomatica, a cura di R. FERRARA-G. FEO, Bologna 1994 (Istituto per la storia dell’Università di Bologna. Opere dei maestri, 7), p. 80: «la vita intera di una città immersa nel suo ambiente e nel suo tempo: il tumultare di vita attorno al grande Studio».
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l’Ufficio del Registro4. Sebbene la pubblicazione del Chartularium sia iniziata nel 1921, a tutt’oggi sono stati parzialmente editi soltanto atti inerenti lo Studium registrati negli anni 1265-12705 e 12866 e la ripresa dell’edizione, auspicata anche negli anni Cinquanta del secolo scorso7, non mi risulta sia mai stata realizzata. Nel 1947 è stato stampato a Firenze un volume – approntato da Francesco Filippini e Guido Zucchini durante gli anni difficili della seconda guerra mondiale – intitolato Miniatori e pittori a Bologna. Documenti dei secoli XIII e XIV, basato sullo spoglio di un centinaio di testi a stampa integrato con notizie tratte da volumi manoscritti conservati nella Biblioteca dell’Archiginnasio e a loro volta copie o estratti di materiale originale conservato nell’Archivio di Stato; gli artisti censiti (miniatori, pittori e scriptores) sono complessivamente 520, 166 dei quali scriptores8. Nel 1933-34 B. Pagnin in uno studio dedicato alla littera Bononiensis aveva offerto un elenco di copisti attivi a Bologna nel quadriennio 1265-1268 tratto dai Memoriali9; lo studio è citato da Filippini e Zucchini ma non tutti i copisti sono registrati nel volume. Pagnin ricorda anche gli stazionari, sottolineandone il ruolo svolto nell’ambito della produzione libraria e rinviando a studi disponibili all’epoca, ma a nessun libraio o stazionario è dedicata una specifica voce 4
Notizie in L. CONTINELLI, L’archivio dell’Ufficio dei memoriali. Inventario, vol. I: Memoriali 1265-1436, tomo I: 1265-1333, Bologna 1988 (Universitatis Bononiensis Monumenta, 42) e G. TAMBA, I Memoriali del Comune di Bologna nel secolo XIII. Note di diplomatica, «Rassegna degli Archivi di Stato» 47 (1987), p. 235-290. 5 ‘Chartularium Studii Bononiensis’. Documenti per la storia dell'Università di Bologna dalle origini fino al sec. XV. Vol. V, Bologna 1921, Memoriali del Comune Bolognese (aa. 1265-1266) (= CSB V); Vol. VII, 1923, Memoriali (aa. 1267-1268) (= CSB VII) e Vol. VIII, 1927, Memoriali (a. 1268) (= CSB VIII); Vol. X, 1936, Memoriali (a. 1269) (= CSB X) e Vol. XI, 1937, Memoriali (a. 1269) (= CSB XI) tutti a cura di G. ZACCAGNINI; Vol. XIV, 1981, Memoriali (a. 1270), per cura di R. FERRARA e G. TAMBA (= CSB XIV) e Vol. XV, 1988, Memoriali (a. 1270), a cura di R. FERRARA, G. TAMBA e M. ZAGHINI (= CSB XV). 6 Vol. IX, 1931, Memoriali del Comune di Bologna (a. 1286), per cura di L. COLINIBALDESCHI (= CSB IX). 7 Plan de recherche pour l’établissement d’un CORPUS des étudiants europééns juristes médecins théologiens ayant étudieé à Bologna de 1270 à 1500, «Bollettino storico bibliografico subalpino» 54 (1956) fasc. I, p. 191. 8 F. FILIPPINI-G. ZUCCHINI, Miniatori e pittori a Bologna. Documenti dei secoli XIII e XIV, Firenze 1947 (Raccolta di Fonti per la storia dell'arte diretta da Mario Salmi, 6). 9 B. PAGNIN, La ‘littera Bononiensis’. Studio paleografico, «Atti del Reale Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed arti» 93 (1933-34), p. 1593-1665.
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nel volume del ‘47. A G. Orlandelli si deve uno spoglio parziale dei volumi 98-170, relativi agli anni 1300-1330. I regesti complessivamente offerti sono 36710. Infine, nel 1981 A.I. Pini ha pubblicato una integrazione al repertorio di Filippini e Zucchini. Lo studio, ancora poco noto, aggiunge ben centonovanta nuovi nomi di personaggi dediti alla produzione libraria a Bologna11. Anche se parziali dunque, gli spogli compiuti sino ad oggi sulle fonti archivistiche bolognesi offrono una mole immensa di materiale su cui lavorare. Ciascun contratto, inoltre, pur nella diversità degli accordi intercorsi tra copisti e committenti, potrebbe servire a rintracciare il manoscritto, non sempre irrimediabilmente perduto. La Bibbia Madrid, Bibl. Nacional, Vitr. 21-4 (già A 25), ad esempio, già ascritta da Filippini e Zucchini a Giovanni di Iacopino d’Arezzo12, reca la seguente sottoscrizione: Expleta est biblia ista ad honorem domini nostri Ihesu Christi et beatissime virginis Marie et beati Dominici confesoris sub anno Domini millesimo ducentesimo septuagesimo secundo, indictione quinta decima, die undecimo intrante madio, prope nonam. Ego Iohannes filius Iacobini notarius scripsi. Il contratto di scrittura era stato registrato nei Memoriali il 9 giugno 1270 – quasi due anni prima della data indicata nel colophon – ma non dal copista ipotizzato da Filippini e Zucchini, bensì da un giovane omonimo d’origine bresciana: D. Iacobinus Iohannis de Brixia, Crisinus q. Vinture de Brixia promiserunt in sollidum fratri Anthonio de Lode se facturos quod Iohannes filius dicti Iacobini scribet ipsi fratri unam Bibliam in testu cum interposicionibus pro precio decem et novem sol. Bon. pro quolibet quaterno… 13. 10
G. ORLANDELLI, Il libro a Bologna dal 1300 al 1330. Documenti, con uno studio su Il contratto di scrittura nella dottrina notarile bolognese, Bologna 1959 (Studi e ricerche di storia e scienze ausiliarie, 1). 11 A.I. PINI, Miniatori, pittori e scrittori nelle ‘venticinquine’ bolognesi del Due e Trecento (Integrazioni ed aggiunte ai regesti documentari di Filippini-Zucchini), «Il Carrobbio» 7 (1981), p. 348-365. 12 FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 92. Sul ms anche: PAGNIN, Littera, p. 1632; A. CONTI, La miniatura bolognese. Scuole e botteghe 1270-1340, Bologna 1981 («Fonti per la storia di Bologna e delle province emiliane e romagnole»), p. 21 e n. 9; Duecento. Forme e colori del Medioevo a Bologna, a cura di M. MEDICA con la coll. di S. TUMIDEI, Bologna 2000, p. 245-248 (con bibl. precedente). 13 CSB XIV, p. 103 doc. 211. La corretta identificazione del copista si deve a N.B. NORRIS, Early Gothic Illuminated Bibles at Bologna, tesi Ph.D, University of CaliforniaSanta Barbara, 1993, p. 266, 290, 715-723.
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Nel documento è previsto che Giovanni di Iacopino trascriverà il testo della Bibbia cum interposicionibus e con ogni probabilità questa espressione designa i prologi di san Girolamo; in altri contratti i copisti si impegnano a scrivere il testo cum interpretationibus, ovvero con le Interpretationes14. Sebbene non precisato nel contratto, anche nel Madrileno furono copiate le Interpretationes. Nella Bibbia (peciata) attualmente conservata nel Collegio di Spagna di Bologna (ms. 2) i prologi sono di mano del copista del testo, mentre le Interpretationes furono aggiunte da mano transalpina15. Angelo Ugolini da Siena, uno specialista nella trascrizione di bibbie, promette a magister Cardinale Paganelli e al suo socio magister Amelio da Novara di scrivere «totum testxum (sic) Bibie cum salterio litteris duplicibus et interpretationibus»16; in questo caso, oltre le Interpretationes, l’incarico prevede la trascrizione dei Salmi (probabilmente delle prime 4/5 righe di ciascun salmo) in una scrittura distintiva di modulo doppio rispetto al testo e con lettere separate le une dalle altre, in pratica lo stesso tipo di scrittura adottata per la Bibbia Paris, Bibl. Nationale de France, lat. 22, eseguita dai fratelli Cardinale e Rogerino Paganelli17. La precisa richiesta del committente trae origine dal fatto che i Salmi – con i Vangeli – sono il testo biblico più consultato, destinato alla meditazione personale oltre che essenziale nella liturgia e nell’esegesi, e con il ricorso ad una scrittura distintiva il recupero da parte del lettore è più facile ed immediato. Un terzo copista con nome identico – Iohannes Iacobini – il 13 maggio del 1270 aveva anch’egli sottoscritto un contratto per la scrittura di una Bibbia: si distingue dai precedenti perché figlio di un calzolaio18.
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ASB, Memoriale 18, f. 124r (1272 IV 18: «D. Petrizolus q. Albertini de Badalo promisit Helie filio q. fratris Henrici et Albertucio q. Boniohannis Buzanigre se facere et curare quod Andriolus eius filius scriberet predictis Elie et Albertucio totam Bibiam cum interpretationibus, de tali litera sicut fecit quatuor columnas principii dicti operis quod incipit Frater Ambroxius, precio sexaginta lib. Bon. complendo dictum opus hinc ad tres annos; cui promissioni consensit d. Thomaxina uxor dicti Petrizoli et renuntiavit omni suo iure; ex instrumento Iacobini de Ture not. hodie facto Bon. in domo dicti Petrizoli presentibus d. Ugolino q. Guerrucii, Bonfiglolo eius filio, d. Guidone Marchesini de Ungnano, Bonbognino eius filio testibus…». Contratto identificato e trascritto da M. Bertram, che ringrazio). 15 D. MAFFEI et al., I codici del Collegio di Spagna, Milano 1992, p. 1-2. 16 ASB, Memoriale 14, f. 104r (1270 X 20). 17 E riprodotta, ad esempio, in Duecento, p. 241. 18 CSB XV, p. 133 doc. 379 e infra p. 146.
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Nei Memoriali troviamo menzionato anche «magister Iohannes de Vicentia f. q. Iacobini» che vende a «Urbaxo Ungaro, preposito de Posego [Possega, Croazia]» un «Digestum vetus in cartis edinis, apparatum totum de litera nova et corectum et conpletum in testu et glosa, exceptis minimis glosis de penello». Nel documento è definito magister e non scriptor19 ed in assenza di prove certe circa la sua professione ho preferito escluderlo dall’elenco di copisti proposto in appendice, sebbene le probabilità che abbia egli stesso approntato il codice (o una parte di esso, forse l’apparato) siano molto elevate considerati i termini del contratto – «promisit eidem de vicio et evicione dicti libri secundum usum et consuetudinem civitatis Bononie» – e il prezzo: 90 lire di bolognini20. Non sempre ci soccorrono precisazioni circa l’origine della famiglia o la professione del padre. «Bonaventura de Verona», ad esempio, è il nome di tre, forse quattro, diversi copisti attivi tra l’Emilia Romagna ed il Veneto tra la seconda metà del Duecento ed i primi del Trecento. Il primo sottoscrive la Bibbia Bamberg, Staatsbibliothek, 5: Millesimo CCLXIII indictione VI | die iovis 15 novembris Bona|ventura Veronensis scriptor Fa|vencie comorans scripsit hanc Bi|bliam fratri Matheo de Bononia. Il secondo la Summa (peciata) di Monaldo, ms Padova, Bibl. Antoniana, 51 Scaff. II: Explicit summa Monaldi. Anno Domini M° CCLXXXXIII, Bonaventura Veronensis scriptor, die iovis vi. exeunte iunio [1293 VI 25], in civitate Bononiensi, hoc opus consummavit. Deo gratias. Un terzo è ricordato nel colophon del Wien, Österreichische Nationalbibl., 100: Explicit liber Lucani. Deo gratias amen. Millesimo CCC° XXX°VIIII° hoc opus factum fuit per Martinum de Triesto in scolis magistri Bonaventure scriptoris de Verona. Il figlio del quarto nel 1323 sottoscrive il ms Oxford, Bodleian Library, Douce 196 (Roman de Troie): … Et fu escrit en la cite de Verona por la main di Piere Schach fils an meistre Bonaventure Scach de Verona li quel habite en la contree de nostre dame sainte Marie. Nessun copista con questo nome pare aver lasciato tracce di sé nei Memoriali.
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CSB X, p. 150 doc. 328 (1269 I 24). Sul prezzo dei libri a Bologna: R. GRECI, Note sul commercio del libro universitario a Bologna nel Due e Trecento, «Studi di storia medioevale e di diplomatica» 9 (1987), p. 49-98 e la raccolta di studi ora in: C. TRISTANO-F. CENNI, ‘Liber/libra’. Il mercato del libro manoscritto nel medioevo italiano, Roma 2005 (Quaderni CISLAB, 1). 20
II Fonti diverse dai Memoriali hanno lasciato testimonianza di pochi copisti attivi a Bologna prima del 1265 ed i nomi che si sono salvati dall’oblio emergono da una documentazione varia e disordinata, raramente attinente la produzione libraria: «Armannus de Artino» (12341235), «Bernardinus de Stiatico» (1257-1258), «Bonagratia» (1250), «Damianus Compagnoni de S. Severo» (1240), «Dominicus» (1209†1225), «Guido» (1197), «Ione» (1234-1235), «Laurentius de c. S. Tecle de Portanova», «Petrus» e «Iacobinus» – questi ultimi tre iscritti nella matricola della Confraternita di Santa Maria dei Battuti (1260-1286) – «Petrus» (1149; 1180) e «Tebaldinus» (1204), già ricordati da Filippini e Zucchini. Tra i bolognesi che giurano di osservare la pace con i pistoiesi nel 121921 figurano tre venditores librorum: «Rainaldinus» [de c. S. Proculi], «Iohannes» della stessa cappella e «Rolandus» [de quarterio S. Cassiani] e ben dieci scriptores: «Bonaventura», «Crescentius», «Deotajuti», «Petrus», «Munaldus» e «Tegrinus» residenti nella c. S. Proculi, ed inoltre «Nicolaus», «Petrus», «Bonaventura» e «Mainardinus» residenti in altri quartieri, a conferma che già nel secondo decennio del Duecento esisteva a Bologna un fiorente mercato librario22. Nella matricola dei notai troviamo registrati nel 1237 «Carbo q. Rainuçini», ancora attivo nel 125323 e di cui ci è giunto un manoscritto scritto nel 125524; nel 1259 «Iohannes q. Bonaçunte scriptoris»25. Nel 21
Q. SANTOLI, Il ‘Liber Censuum’ del Comune di Pistoia, Pistoia 1907 (Pubblicazioni della Società Pistoiese di Storia patria. Fonti storiche pistoiesi, 1), p. 48-70. 22 E che già si avvaleva del sistema di produzione libraria per exemplar e pecia come prova il ms Oxford, Bodleian Library, Laud. misc. 646 (non post 1234), contenente l’opera del canonista francese Guido Brito copiata da un exemplar d’origine bolognese: G. MURANO, Opere diffuse per ‘exemplar’ e pecia, Turnhout 2005 (Textes et Études du Moyen Âge, 29), p. 467-468. 23 R. FERRARA-V. VALENTINI, ‘Liber sive matricula notariorum Comunis Bononie’ (1219-1299), Roma 1980 (Fonti e strumenti per la storia del notariato italiano), p. 80 (a. 1237: Carbonus notarius filius q. Rainucini salaroli), 138 (a. 1253). Roga anche ASB, Demaniali, S. Michele in Bosco, 3/2175 n° 10 (1242 IX 18) e n° 16 (1243 VIII 5). 24 Tours, BM, 654 (Roffredus Beneventanus, Libellus de ordine iudiciorum): J. DESTREZ-G. FINK-ERRERA, Des manuscrits apparemment datés, «Scriptorium» 12 (1958), p. 56-93: 72; F.P.W. SOETERMEER, A propos d'une famille de copistes. Quelques remarques sur la librairie à Bologne aux XIIIe et XIVe siècles, «Studi Medievali», ser. III, 30 (1989), p. 425-478; rist. in ID., Livres et juristes au Moyen âge, Goldbach 1999
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1244 è teste Bimolo scriptore26, nel 1247 è attestato Carnelvarinus scriptor. Nella matricola della Società dei Toschi del 1259 figura «Iohannes, scriptor de Castello»27. Dalle pergamene Denari-Odofredi emerge il nome di Lanfranco Passini di Bergamo, attestato nel 124528. I figli «Laus Paxinus barberius q. Lamfranchi Passini de Bergamo» e «Dominicus scriptor» furono registrati nella matricola della Società dei Lombardi risalente verosimilmente al 126929 (fig. 14). Poiché rifletteva una esigenza di autodocumentazione ritenuta necessaria sia dai copisti che dai committenti, la raccolta sistematica degli atti voluta da Catalano di Guido d’Ostia e Loteringo d’Andalò offre invece un quadro diverso e, possiamo esserne certi, più aderente alla realtà storica: tra il 1265 ed il 1270 lavorano a Bologna oltre 270 scriptores30, più di 50 dei quali, il 19% circa, sono o diverranno entro breve tempo notai (ma la percentuale è nettamente superiore se consideriamo i soli bolognesi). Per comprendere appieno il valore di questi numeri possiamo confrontarli con quelli della Firenze del secondo Quattrocento: Albinia de la Mare nel suo Census of Scribes ha elencato (Bibliotheca Eruditorum, 26), p. 95-148 (Addenda: p. 374*-379*): 435 n. 43; MURANO, Opere, p. 725. 25 Liber sive matricula, p. 175. 26 ASB, Demaniali, S. Michele in Bosco, 3/2175 n° 25 (1244 VIII 25). 27 Statuti delle Società del Popolo di Bologna, a cura di A. GAUDENZI, I: Società delle armi, Roma 1889, p. 414. 28 A. PADOVANI, L’archivio di Odofredo. Le pergamene della famiglia Gandolfi Odofredi. Edizione e regesto (1163-1499), Spoleto 1992, p. 90. 29 ASB, Capitano del Popolo, Società d’arti e d’armi. Statuti, b. II (Società dei Lombardi) [d’ora in poi: Società dei Lombardi], f. 1va. Nel marg. sup. di f. 1r una mano moderna ha annotato la data «1269» non seguita da alcun tipo di precisazione. I nomi di copisti emersi dallo spoglio di questa matricola sono segnalati in Appendice. 30 A questo numero dobbiamo aggiungere le notizie di copisti tratte da testimonianze indirette. Nel 1265, ad esempio, è teste «Ricardo q. Bonavite scriptoris» (CSB V, p. 171 doc. 366). Nel 1267 è immatricolato «dominus Detaicti filius magistri Çonte scriptoris qui fuit de Pistorio, de capella Sancte Catelline de Saragotia» (Liber sive matricula, p. 255). Nel 1269 tra i testimoni di un contratto figura «Raymundino, filio Zannis scriptoris» (CSB XI, p. 39 doc. 91: 1269 X 9); nel 1270 «Luchexia filia quondam Iohannis scriptoris de Saragoça» annulla consensualmente il matrimonio con «Nicholaus q. Iacobi de la Spata» (CSB XV, p. 52 doc. 142), «domina Alda f. q. d. Petri de Vigo et uxor Benvenuti scriptoris» detta testamento (CSB XV, p. 41 doc. 107); in un contratto di scrittura è ricordato «Petrobono magistri Gerardini scriptoris» (CSB XV, p. 10-11 doc. 13). È probabile che Benvenuto e Gerardino siano tra i copisti censiti in Appendice. Nel 1271 detta testamento «domina Verdenese q. Ugolini scriptoris» (ASB, Memoriale 15, f. 249r: 1271 VI 18).
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106 copisti (70 identificati, i restanti anonimi), tra questi ser Agnolo di Jacopo de’ Danuzi di San Gimignano Florentine notary31. Il secondo aspetto che non dobbiamo trascurare è che questi copisti, notai e non, lavoravano per una popolazione studentesca che poteva aggirarsi, nella seconda metà del Duecento, intorno ai 2000-2200 individui, in una città che probabilmente non superava i 50.000 abitanti32 (70.000 secondo Hessel33). In un anno privo di turbolenze e tensioni politiche, quale ad esempio il 1267, il rapporto studenti/copisti poteva dunque essere di 1 a 8 – senza contare i famuli al seguito degli stessi studenti che talvolta svolgevano funzioni di copista –. La corporazione dei giudici e notai, insieme a quella dei mercanti, dei bancherii (banchieri) e dei campsores (oggi diremmo cambiavalute) godeva di un innegabile primato giuridico e Bologna, non a caso, è stata definita, negli anni a cavallo tra la fine del Duecento ed i primi del Trecento, una «repubblica di notai» in contrapposizione con Firenze «repubblica di mercanti». Non conosciamo il numero dei notai attivi nel sesto decennio del Duecento, ma nel 1283 superavano il migliaio, nel 1294 erano 1308, mentre tra il 1297-1314 sostennero l’esame ben 1.010 candidati34. Considerati questi dati la percentuale degli iscritti alla societas notariorum che svolgeva l’attività di copista era tutto sommato bassa (intorno al 5%)35. 31 A. DE LA MARE, New Research on Humanistic Scribes in Florence, in Miniatura fiorentina del Rinascimento (1440-1525). Un primo censimento, a cura di A. GARZELLI, I, Firenze 1985 (Inventari e cataloghi toscani, 18), p. 395-600: 479. 32 Secondo A.I. PINI, ‘Discere turba volens’. Studenti e vita studentesca a Bologna dalle origini dello Studio alla metà del Trecento, in Studenti e università degli studenti del sec. XII al XIX secolo, a cura di G.P. BRIZZI-A.I. PINI, Bologna 1988 (Studi e memorie per la storia dell’Università di Bologna, n.s., vol. VII), p. 47-136: 66; rist. in ID., Studio, università e città nel medioevo bolognese, Bologna 2005 (Centro interuniversitario per la storia delle università italiane. Studi, 5), p. 125-188. 33 A. HESSEL, Storia della città di Bologna dal 1116 al 1280. Ed. it. a cura di G. FASOLI, Bologna 1975, p. 143. 34 G. TAMBA, La società dei notai di Bologna, Roma 1988 (Ministero per i beni culturali e ambientali. Pubblicazioni degli archivi di stato. Strumenti, 103), p. 29, 46-47; ID., Una corporazione per il potere. Il notariato a Bologna in età comunale, Bologna 1998. 35 La tradizione dei copisti notai, sia pure affievolita per la presenza di amanuensi d’Oltralpe e la ricomparsa degli uomini di chiesa, si mantenne a Bologna fino al sec. XV, cf. Ambrogio di Pietro di Paolo (1483), Andrea Mattei de’ Castagnoli (1450), Bartolomeo Ghisilardi (1436-1494), Gentile Poeta (1444-1451), Guglielmo di Pietro da Varignana (1417), Niccolò Mamellini (1439), Ottaviano Beccadelli (1463) e Vitale Lianori (1418).
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Notizie sui notai bolognesi si ricavano dal Liber sive matricula notariorum Comunis Bononie edito da Ferrara e Valentini36. In un quadro (quello dei cognomi) ancora indefinito37, non sempre risulta facile l’esatta identificazione. Il già ricordato «Iohannes Iacobini de Brixia», secondo il colophon Madrileno, era un notaio; è probabile che lo sia divenuto tra la data della stipula del contratto (9 giugno 1270) e la data in cui termina la Bibbia (11 maggio 1272), ma il solo nome in quest’arco di tempo prossimo a quello del nostro copista è «Iohaninus Iacopini Papaçonis» immatricolato il 6 giugno 127038. Ai notai identificati grazie alla matricula o negli stessi contratti occorre aggiungere quanti, provenienti da altre città o regioni, non erano qualificati come tali essendo immatricolati nella città d’origine (e questo potrebbe essere il caso dello scriptor della Bibbia madrilena). Il dato complessivo smentisce tuttavia l’affermazione di Orlandelli – accolta acriticamente da molti altri studiosi – secondo la quale: «… l’apporto dei notai alla scrittura dei codici, dal 1265 in avanti, appare in Bologna meno che modesto»39. Poiché la storia dei testi non si può separare da coloro che i testi li scrissero, li copiarono e li diffusero40, la qualifica dei copisti non è semplice curiosità erudita. Dal 1246 la commissione esaminatrice composta da sedici notai (quattro per quartiere) e due giudici doveva examinare volentes fieri tabelliones et inquirere diligenter ab eis de multis et diversis contractibus et videre et scire qualiter sciunt scribere et qualiter legere scripturas quas fecerint, vulgariter et literaliter, et qualiter latinare et dictare41. Una successiva riforma eleva il periodo di 36
Supra nt. 23. Elenchi di nuovi notai ed annotazione del pagamento della tassa per l’esame e l’iscrizione alla Società dal 1284 al 1407 si trovano nella Matricula crucis parzialmente edita in Liber sive matricula, p. 577-623. Un elenco di copisti notai attivi nello Studium nel periodo oggetto del nostro esame è stato offerto da SOETERMEER, A propos. 37 A. GAUDENZI, Sulla storia del cognome a Bologna nel secolo XIII, «Bullettino dell’Istituto storico italiano per il Medio Evo» 19 (1898), p. 1-163. 38 Liber sive matricula, p. 278. 39 Il libro, p. 37, ma l’inesattezza di tale affermazione è stata già provata da SOETERMEER, A propos, p. 433-436, 476-478. 40 Come magistralmente dimostrato da L.D. REYNOLDS-N.G. WILSON, Copisti e filologi. La tradizione dei classici dall’antichità ai tempi moderni, Padova 19873 (Medioevo e umanesimo, 7), i quali, tuttavia, emettono sul «secolo che fu testimone del trionfo finale del Medioevo» (p. 114) un giudizio sostanzialmente negativo. 41 G. FASOLI, Giuristi, giudici e notai nell’ordinamento comunale e nella vita cittadina, in Atti del convegno internazionale di studi accursiani, Bologna, 21-26 ottobre 1963, a cura di G. ROSSI, I, Milano 1968, p. 26-39: 32; sull’esame: R. FERRARA, ‘Licentia
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apprendistato da uno a tre anni. In un clima di spietata concorrenza (qual è quello dello Studium bolognese nella seconda metà del Duecento) colui che non può vantare un titolo (notaio o magister) deve possedere eccellenti qualità per emergere o, semplicemente, sopravvivere. La metà circa dei copisti attivi a Bologna proviene da altre città dell’Italia centro settentrionale, mentre solo cinque o forse sei sono originari d’Oltralpe. Non compaiono nomi di miniatori stranieri nella documentazione edita sino ad oggi e pertanto i codici scritti a Bologna con miniature francesi o inglesi sono stati quasi certamente decorati nel paese nel quale vennero trasportati. (Del resto se confrontiamo manoscritti coevi, la miniatura francese con le sue belle linee fluenti con andamento curvilineo a S doveva risultare decisamente più gradita ai committenti forestieri rispetto a quella bolognese rigida ed in genere pesante nei panneggi e nelle forme). In considerazione della provenienza dei copisti, dunque, più che di scriptoria (o meglio ateliers) bolognesi occorrerebbe parlare di «provincia scrittoria bolognese». La nota espressione, apparsa in Pasquali42, deve la sua adozione (Schriftprovinz) a Bischoff43. La provincia scrittoria bolognese (così come, almeno in parte, la miniatura) si estese fino al Veneto ed in alcune occasioni oltrepassò gli Appennini44. Tra i copisti attivi a Padova provenienti da Bologna o dal «contado», ad es., sono noti: Bagarotto (1280), Bartolomeo di Bonvicino (1353-1370), Bartolomeo da Campezzo († ante 1396), Francesco di Nicola da Modena (1291-1300), Giacomo Bernardi da Montagnana (1285), Giovanni da Bologna (1274), Giovanni Bulgarelli (stazionario e bidello, 1310), Niccolò di Stefano da Legorzano (1347), Pietro Oddone da Modena (1273-1277)45, Pietro Tavernini da Castro (1347-1348), tra i miniatori: Andriolo (miniatore e bidello, 1375-1387), Francesco di Michele (1344), Galvano di Masio e lo stesso Masio (1347), Nascimbene exercendi’ ed esame di notariato a Bologna nel secolo XIII, in Notariato medievale bolognese, II, Roma 1977 (Studi storici sul notariato italiano, 3), p. 47-120; sull’istituzione: B. SCHWARZ, Das Notariat in Bologna im 13. Jahrhundert, «Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken» 53 (1973), p. 49-92. 42 G. PASQUALI, Paleografia quale scienza dello spirito, «Nuova Antologia» 66 (1931), p. 342-354, rist. in Pagine stravaganti, Firenze 1968, p. 103-117: 104-105. 43 B. BISCHOFF, Panorama der Handschriftenüberlieferung aus der Zeit Karls des Grossen, in Karl der Grosse, Lebenwerk und Nachleben, hrg. von W. BRAUNFELS, II, Das geistige Leben, Düsseldorf 1965, p. 233. 44 Cf. infra p. 79 nt. 360. 45 Nel 1277 promette di scrivere l’apparato di un Digestum novum a Bologna (ASB, Memoriale 33, f. 82r).
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di Giacomo (miniatore e scriptor, 1370-1388), Princivalle di Prospero (1318) e Tommaso di Galvano (miniatore e scriptor, 1347)46. Pietro di Marchese Giovenale da Como, attestato a Padova nel 1291, nel 1301 risulta a Bologna con funzioni di bidello della facoltà di medicina47. Il Comune di Padova nel 1265 conferma il salario di stazionario a Petrus quondam Ordani, nel 1272 a Bologna un Petrus q. Cordani de Padua vende un Decretum per 130 lib. Bon.48. Era attivo con ogni probabilità a Padova anche lo stazionario «B. de Bon.», nella cui bottega vennero prese in prestito le pecie per la trascrizione del Decretum Firenze, Bibl. Nazionale Centrale, Magl. XXXI 22 (GF 41)49. Il più nutrito gruppo di copisti non bolognesi, molti dei quali notai50, proviene dalla vicina Modena. Per essere iscritti nella matricola dei giudici del Comune di Modena era necessario sostenere un esame sul Codex e sul Digestum vetus: «Statuimus quod nemo possit intrare Matriculam Iudicum, nec in eorum professione recipi, nisi primo fuerit examinatus et approbatus per octo iudices sapientes collegii… et faciant eum aportare libros, scilicet digestum uetus et codicem, et aperiatur quilibet liber per quemdam inliteratum et super una lege illius tituli fiat
46 V. DAL SANTO, Miniatori e ‘scriptores’ presenti a Padova. Notizie d’archivio edite ed inedite (secoli XII-XVI), in Parole dipinte. La miniatura a Padova dal Medioevo al Settecento. Progetto e coordinamento scientifico di G. Canova Mariani. Catalogo a cura di G. BALDISSIN MOLLI-G. CANOVA MARIANI-F. TONIOLO, Modena 1999, p. 573-588. 47 «Petrus Marchixii Iuvenalis de Comis bidellus universitatis scolarium scientie medicine sollempni stipulatione promisit d. Cleosax de Mediolano syndico universitatis scolarium scientie medicine… officium bidelarie sibi commissum bene et diligenter et legaliter exercere et nullum dolum comittere sine fraude et stationem manutenere et conservare ad honorem dicte universitatis, libros sibi designatos in dicta sua statione vel alibi diligenter custodire et salvare… eis quorum fuerint designare sub pena extimationis dictorum librorum et alia maiori… ad penam mille lib. Bon...» (ORLANDELLI, Il libro, doc. 65: 1301 X 6). 48 ASB, Memoriale 19, f. 158v (1272 V 26). 49 MURANO, Opere, p. 350. 50 E.P. VICINI, Di un codice di statuti notarili del sec. XIV, «Memorie della Reale Accademia di Scienze Lettere e arti in Modena» ser. III, 10, 1 (1912), p. 51-112; di seguito allo Statuto dei notai sono state copiate le matricole distinte in due serie e divise per quartieri; nella prima sono registrati i notai già defunti all’epoca della stesura dello statuto (verso il 1347), nella seconda quelli ancora in attività. Purtroppo mancano le date dell’immatricolazione.
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examinatio [add. al. man.: expectando eum ut possit deliberare a mane usque post nonam]»51. Alcuni copisti modenesi, Niccolò di Otta e Bartolomeo de’ Tinti ad esempio, vivono stabilmente a Bologna, altri vi si recano il tempo necessario per vendere il volume già approntato e sottoscrivere un nuovo contratto di scrittura. Niccolò possedeva una piccola bottega52. Il 29 novembre 1266 vende a «domino Marcheliis Pizardo» un Codex53; il 28 maggio 1268 vende un Digestum vetus «…inperfectum de littera nova in cartis edinis, de quo sunt perfecti in testu XVII quinterni, et promisit ei scribere et complere in testu totum dictum Digestum hinc ad festum Omnium Sanctorum proximum de eque bona littera et cartis sui Nichollay, pro precio XXV lib. Bon.»54; il 3 maggio 1269 promette a «Henrico de Marchaleis de Fiandra [lo stesso committente del 1266] dare sibi totum librum Digesti veteris in testu et glosis perfectum in cartis edinis in testu et glosis de eadem manu ut obstendit et obtulit in uno quinterno perfecto in principio secunde partis de eque bona littera vel meliori… et debet ponere minora et rubricas pro pretio 90 lib. Bon.55»; il 28 novembre 1269 «dominus Nicolaus de Mutina q. d. Octe, scriptor, promisit domino Iohanni de Cultraco [Coudray en-Thelle?], Picardo… se facturum et curaturum predicto domino Iohanni scriptum et completum dabit Decretales novas et veteres hinc ad unum annum pro pretio 40 lib. Bon.56»; il 15 marzo 1270 si impegna a scrivere un Volumen «in testu et in glosis et corectum in testu cum Usibus Feudorum et arbore actionum pro pretio .xlv. lib.57»; l’11 ottobre dello stesso anno vende un Decretum a «domino comiti Gaufredo Teotonico scolari Bononie… pro precio centum sexaginta lib. Bon.58». Considerati i tempi che intercorrono tra un contratto e l’altro, è 51 P.E. VICINI, Statuta iudicum et advocatorum collegii civitatis Mutinae MCCLXIIMCCCXXXVII, Modena 1935 (Pubblicazioni della Facoltà di Giurisprudenza della R. Università di Modena, 64), p. 21. 52 PAGNIN, Littera, p. 1617; FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 174. 53 CSB V, p. 244 doc. 520. 54 CSB VIII, p. 204 doc. 415. 55 CSB X, p. 207 doc. 442. 56 CSB X, p. 124 doc. 275. 57 CSB XV, p. 104 doc. 287. 58 CSB XIV, p. 219 doc. 468; J. SCHMUTZ, Juristen für das Reich. Die deutschen Rechtsstudenten an der Universität Bologna 1265-1425, I. Text; II: Personenkatalog, Basel 2000 (Veröffentlichungen der Gesellschaft für Universitäts-und Wissenschaftgeschichte), II, p. 454 n° 1008 (= 456 n° 1025: Gotfridus von Kirchberg?).
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probabile che alle sue dipendenze lavorassero altri copisti e che Niccolò si limitasse a correggere testo ed apparato e a …ponere minora et rubricas, come indicato nel contratto del 126959. Secondo l’Ars notariae di Salatiele «…venditor tenetur librum corrigere et cartam ubi sunt vitia vel defectus radere ad minora ibi ponenda… emptor autem libri potest agere reddibitoria… quando liber est adeo vitiosus quod sine deturpatione ipsius liber corrigi vel emendari non potest»60. In alcuni manoscritti il computo delle minora eseguite (abbreviate mina o ma) è annotato alla fine dei fascicoli ed in questi casi è probabile che l’esecutore sia persona diversa dal copista61.
La mancata correzione di un Decretum fu, nel gennaio del 1269, oggetto di una controversia tra il maestro pistoiese Bonagiunta Onorati ed il compratore, uno studente inglese62. Il 7 gennaio un Decretum cum apparatu Iohannis et cum additionibus Bertholomei è venduto nella statio di Ardizzone per 200 lib. Bon.63. Nel documento del 18 gennaio Bona59
Per le implicazioni giuridiche legate alla mancata esecuzione delle minora: F. SOETERMEER, Un problème quotidien de la librairie à Bologne: ‘minora’ manquants, in ‘Excerptiones iuris’: Studies in Honor of André Gouron, ed. by B. DURAND-L. MAYALI, [Berkeley] 2000 (Studies in Comparative Legal History), p. 693-716. 60 SALATIELE, Ars notariae, a cura di G. Orlandelli, I, Milano 1961, p. 160. 61 A causa del loro basso costo i contratti per la correzione e la rubricatura non venivano registrati, ma nel 1344 Iacobus miniator è pagato una lira «… pro duobus milibus paraffis miniatis ante nomina hominum societatis in matricula nova et pro licteris grossis factis in principio cuiuslibet capelle ac etiam in uno quinterno cartarum…»: F. MALAGUZZI VALERI, La miniatura in Bologna dal XIII al XVIII secolo, «Archivio storico italiano» s. 5, 18 (1896), p. 268; FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 129. In un libro di coro della chiesa di San Pietro (Bologna, Archivio Arcivescovile, Corali di San Pietro, Corale E), eseguito secondo CONTI, Miniatura bolognese, p. 10, verso il 1330, è annotato: «In isto volumine sunt XXI quaterniones et duo folia. Item pro custodiis tria folia. Pro miniatura sunt lettere de penna CCLXXXX, de penello pro sex den. pro littera XXXXII littere, cum figuris pro duobus sol. pro littera sunt duo littere. Item pro XII den. pro littera VI littere. In corio clodio octone assidibus – L sol. den. sex. Item pro ligatura XV sol.». 62 Sulla vicenda: SOETERMEER, Minora, p. 704-707. Nel 1272 anche Filippo di Guido Graselli dopo aver ultimato un Decretum promette di eseguire le minora: ASB, Memoriale 20, f. 79v (1272 VII 2). 63 CSB X, p. 136 doc. 301.
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giunta «…promisit de invectione et evictione dicti libri secundum usum et consuetudinem civitatis Bononie»64, ovvero garantisce che il volume venduto è privo di mende e, in ogni caso, si obbliga alla restituzione nel caso ve ne fossero. Quattro giorni dopo, tuttavia: Dominus magister Iohannes de Ponticerra, scolaris Bononie, ex una parte, et magister Bonazunta Honorati de Pistorio ex alia, venerunt dicentes se compromisisse in d. Rofinum de Principibus, doctorem legum, et d. Pacem Rodulfi Pacis tanquam in arbitratores et amicales compositores de lite et questione que vertitur inter eos occasione cuius‹dam› Decreti, quod dictus magister Iohannes esset in casu redibitionis et se velle rehabere pecuniam et restituere librum, et quod Decretum magister Bonazunta vendidit dicto magistro Iohanni pro pretio ducentarum lib. Bon., quare dicit dictus magister Bonazunta se non teneri ad restitutionem pecunie cum sit paratus ponere minora secundum formam contractus…65.
Il Decretum dopo una breve verifica è risultato difettoso pertanto lo studente esercita, così come stabilito dal precedente contratto, l’actio redhibitoria: chiede indietro il suo denaro impegnandosi a restituire il volume. Al momento non conosciamo l’esito del lodo arbitrale e non sappiamo se l’Inglese ottenne indietro il suo denaro oppure no. Nei Memoriali dell’anno precedente lo stesso studente compare numerose volte: il 6 giugno 1268 acquista una Lectura di Odofredo, il 3 settembre ottiene una quietanza da Bartolomeo Ammannati, il 17 settembre vende un volume delle Decretali a Simone di Oppeln ed un Digestum vetus ad uno studente catalano, il 5 novembre vende un Codex66. Il 20 agosto 1269 acquista da Petrizolo di Giovanni sartori «unum par Decretalium, cum apparatu magistri Bernardi, pretio centum quinquaginta lib. Bon.»67; nel 64 CSB XI, p. 139 doc. 334. Anche Bencevenne di Guglielmo il 16 febbraio 1269 vende un Infortiatum glossato «promittens eidem de vicio et evictione» (CSB X, p. 159160 doc. 347); nel documento Bencevenne non è definito scriptor ma venditore. Pressoché gli stessi termini troviamo utilizzati nel contratto del 1226 in cui magister Matteo di Tours vende a Bonacursio di Riccardo «de Denariis» un Digestum novum in littera nova nella statio di Alberto de’ Libri «… promittens eidem emptori pro illo Digesto novo de vitio et evictione secundum consuetudinem civitatis Bononie» (Duecento, p. 68-69 n° 18, con bibl. precedente e riproduzione del doc.). 65 CSB X, p. 147-148 doc. 322 (1269 I 22). 66 CSB VIII, p. 55 doc. 104 (1268 VI 6); p. 239 doc. 484 (1268 IX 3); p. 240 doc. 485 (1268 IX 3); p. 249-250 doc. 508 (1268 IX 17); p. 250 doc. 509 (1268 IX 17); p. 274 doc. 566 (1268 XI 5). 67 CSB XI, p. 215 doc. 505. Con l’espressione unum par Decretalium è indicata la vendita o l’acquisto di un volume delle Decretali e non, come talvolta segnalato nei regesti del Chartularium, di due volumi.
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1272 è chiamato legum doctor68. «Iohannes de Pontisarra» (John di Pontoise) dopo essere stato consacrato cardinale-vescovo di Ostia e Velletri nel 1281, divenne vescovo di Winchester (1282-1304)69 e non è improbabile che una parte dei libri acquistati a Bologna lo abbiano seguito fino in Inghilterra. Anche lo scriptor e miniatore Bartolomeo Tinti di Modena viveva a Bologna70; figura come teste in alcuni contratti di scrittura e compravendita ed il 20 agosto 1265 promette di ultimare un Digestum vetus, venduto a Guglielmo di Guarisio, provenzale71; nel 1269 con Zaccaria Gualelli vende a Cardinale Paganelli un Digestum vetus «de litera nova inscriptum in textu», da completare72. Il figlio «Martinus q. Bertolomei de Tintis de Mutina», diverrà uno stazionario73 e negli anni 1300-1305 svolgerà la sua attività nella bottega dei Sillimani74. A differenza di Niccolò di Otta e di Bartolomeo de’ Tinti, Lorenzo di Pietro Naselli viveva a Modena; il 28 giugno 1270 vende «unum Volumen… in decemnovem quaternis cum aparatu domini Acursii pro precio quadreginta quinque lib. pro testu et pro sedecim sol. Bon. pro quolibet quaterno glose…»75. Nel documento non è indicato come scriptor ma la conferma che svolge questa attività si ha il 7 agosto 1270, quando stipula col canonico Enrico di Strasburgo un contratto per la scrittura dell’apparato di un Decretum76.
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ASB, Memoriale 18, f. 202r (1272 III 12); Memoriale 19, f. 141v (1272 V 4); Memoriale 20, f. 63r (1272 V 14). 69 J.H. DENTON, in Oxford Dictionary of National Biography, 44, Oxford 2004, p. 836-837. 70 PAGNIN, Littera, p. 1610; FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 16-17; SOETERMEER, A propos, p. 440 n. 67. 71 CSB V, p. 50 doc. 102. 72 CSB XI, p. 34 doc. 78 (1269 X 7). 73 SOETERMEER, A propos, p. 439; ID., ‘Utrumque ius in peciis’. Aspetti della produzione libraria a Bologna fra Due e Trecento, Milano 1997 (Orbis Academicus, 7), p. 370. 74 ORLANDELLI, Il libro, doc. 26 (1300 X 4); doc. 33 (1300 XI 3); doc. 90 (1302 VII 14: «D. Martinus... staçonerius librorum in legibus et decretalibus... dedit, vendidit et tradidit…»); doc. 106 (1302 X 20); doc. 108 (1303 II 18); doc. 117 (1303 X 2); doc. 130 (1304 VI 1); doc. 151 (1305 II 20). 75 CSB XIV, p. 120 doc. 250. 76 CSB XIV, p. 148 doc. 316. Per il committente: SCHMUTZ, Juristen, II, p. 511-512 n° 1496.
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A copisti notai modenesi si rivolgerà – dopo il devastante incendio della libreria della cattedrale di Norwich77 – «Henricus de Bagatorpo procurator domini Thomasii de Anglia archidiaconi Norvicensis». «Thomas de Anglia» è Master Thomas de Skerning, arcidiacono di Norwich dal gennaio del 1273 all’ottobre del 1289; in seguito lo divenne di Suffolk e morì tra il 1296 ed il 130178. Il procuratore Enrico, proveniente da Bagthorpe (nel Norfolk vicino Snettisham), è attestato a Bologna come studente nel 127079. Tra il 1275 ed il 1277 a Modena80 incarica Manfredino di Tolomeo della trascrizione dell’apparato del Codex81, Bongiovanni di Guidopizoli del Digestum vetus82, Milicino di Legorzano del Digestum novum83, «Liaçarius f. d. Daynesii» del Volumen84, Venturino di Ugo da Parma dell’Infortiatum85, magister Simone di Tommasino86 e Pietro di Felice dell’apparato delle Decretali87. 77 N.R. KER, Medieval manuscripts from Norwich Cathedral priory, in Books, Collectors and Library. Studies in the Medieval Heritage, ed. by A.G. WATSON, London 1985, p. 243-272. 78 Cf. Diana Greenway’s Fasti, vol. 2, Monastic Cathedral, sub: Norwich Archdeacons. 79 CSB XV, p. 194-195 doc. 418. 80 T. SANDONNINI, Di un codice del XIV secolo e dell'antico Studio modenese, «Rassegna per la storia dell'università di Modena e della cultura superiore modenese» I, Modena 1929 (Appendice all'Annuario della R. Università di Modena per l'a.a. 19281929), p. 90-129. 81 Ibid., p. 124 (1275 IX 22: «Manfredinus f. d. Tholomei Hengeçe de voluntate dicti sui patris promisit d. Henrico de Bagatorpo procuratori d. Thomasii de Anglia archidiaconi Norvicensis scribere aparatum Codicis pro 30 sol. Mut. pro quolibet quaterno etc. Scripto manu Guiçardini de Morano notario…»). Manfredino era un notaio: VICINI, Statuti, p. 76. 82 Stesso anno, mese e giorno: «Bonus Johannes de Guidopiçolis promisit dicto d. Henrico scribere apparatum vetus diesti novi (sic) pro 32 sol. Mut. pro quolibet quaterno et de quibus recepit ab eo viginti libr. Mut. pro parte solutionis dicti diestus sive operis ipsius etc. Scripto manu Guiçardini de Morano…» (SANDONNINI, Di un codice, p. 124125). Bongiovanni è attestato a Bologna tra il 1268 ed il 1270 (cf. Appendice, ad v.) 83 Stesso anno, mese e giorno: «Milicinus de Legorçano promisit supradicto d. Henrico scribere unum diestum novum pro viginti octo lib. Mut. de quibus iam recepit viginti quinque lib. Mut.» (SANDONNINI, Di un codice, p. 125). Nel 1268 Milicino aveva venduto nella statio di Ardizzone un Codex de littera nova senza apparato per 38 lib. Bon. a «Egidio Vasconi, scolari Bononie, de Burgo» (CSB VII, p. 208 doc. 414: 1268 XII 19). 84 Stesso anno, mese e giorno: «Liaçarius filius Daynesii de Liaçario presemte et consemciente dicto d. Daynesio promisit et convenit d. Hemrico de Bacho procuratori d. Thomaxii de Amglia scribere totum aparatum d. Acursii in volumine precio viginti quatuor lib. Mut. etc. Scripto manu Vemturini de Parma notarii…» (SANDONNINI, Di un codice, p. 125). Lazzaro ed il padre erano entrambi notai: VICINI, Statuti, p. 83, 82.
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A Modena incontriamo anche Guglielmo di Laon dell’ordine dei predicatori, canonico di Reims, nominato professore di teologia da papa Clemente V nel 131488. Il 12 dicembre 1279 sottoscrive sei diversi contratti di scrittura, con altrettanti copisti: Franciscus Grasulfi promisit scribere d. Guillelmo de Laudinio de Françia unum Codicem, unum Diestum vetus et Decretales in aparatu, precio Codiçis triginta octo sold. pro quolibet quaterno et alias duas libras pro triginta quinque quaternum taxati et pro eo promixit Bernardinus Çanelinus et Mutinensis eius frater. Item Martinus Bechetus promixit dicto d. Guillelmo scribere testum Inforçiati cum Tres partes precio viginti sold. pro quolibet quaterno et pro eo promixit Henrichus Bechetus eius pater. Et Laçarius fil. Daynesii de Liaçariis promixit scribere dicto d. Guilelmo aparatus Inforciati viginti octo sol. Mut. pro quolibet quaterno et pro eo promixit d. Daynexius predictus. Item Manfredinus q. d. Tholomei promixit scribere dicto d. Guillelmo Tres libros Codiçis et Institutiones et Autenticum et Ius feudorum in testu precio viginti octo lib. Mut. in summa et pro eo promixit Iacobus de Celo et Pelegrinus de Curlo. Guçardus Salanius89 promixit scribere dicto d. Guillelmo volumen Codicis in aparatu precio viginti octo sold. Mut. pro quolibet quaterno taxato et pro eo promixit Petrus Salanius etc. contenta in quinque instromentis inde scriptis per Raynaldum f. q. d. Raynaldi Todesci etc. Actum Mutine etc.90. Bonus [al. Bonfiliolus] f. q. Guidocti de Marano promixit scribere d. Guillelmo de Laudinio canonico Remensi unum Codicem, Diestum vetus et Decretales in testu precio viginti quinque sol. Mutine pro quolibet quaterno, taxati Bononie et pro eo promiserunt d.
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1275 IX 23: «D. Venturinus f. d. Ugonis de Parma, presente patre suo predicto et consenciente, promisit d. Henrigo de Bachetorp procuratori vice et nomine d. Tomaxii de Anglia scripbere sibi totum Inforciatum cum Tribus partibus in testu precio triginta trium lib. Mut. etc. Scripto per Liaçarium f. d. Daynexii de Liaçario notarium…» (SANDONNINI, Di un codice, p. 125). Venturino era un notaio: VICINI, Statuti, p. 83. 86 Nel 1269 lavorava a Bologna, cf. Appendice, ad. v. 87 SANDONNINI, Di un codice, p. 126 (1277 III 27: «Petrus Felicis promisit d. Thomaxino ‹sc. Testa Calvaria› scribere sibi totum apparatum prime partis decretalium precio 27 sol. pro quolibet quaterno etc. Scripto manu Venturini scriptoris notarii etc.»). Tommasino ed il figlio Simone erano entrambi notai: VICINI, Statuti, p. 77 e 75. 88 Regestum Clementis papae V, Romae 1884 (1885), p. 89, n° 10285-10286. 89 Un notaio: VICINI, Statuti, p. 74. 90 SANDONNINI, Di un codice, p. 126 (1279 XII 19) e, parzialmente, in SOETERMEER, A propos, p. 472.
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Richelda eius mater et Raynaldus qd. Raynaldi Thodeschi etc. Scripto per Liaçarum f. Daynexii Laçari notarium91.
Guglielmo di Laon stipula altri contratti nel 128092 e nel 128193 e considerato l’impegno economico profuso in tre soli anni è evidente che li sottoscrive a nome e per conto di un ricchissimo committente (la chiesa di Reims o il monastero di provenienza), più che per se stesso. Il volume delle Decretali Oxford, Bodleian Library, Lat. Th. B. 4, fu eseguito nel 1241 dal notaio modenese Leonardo «de Gropis» o «Gruppis»94 che incontriamo a Bologna nel 1269. Il 15 marzo si impegna a far scrivere al figlio Paolo, anch’esso notaio, un Digestum vetus, il 3 giugno promette di scrivere il testo e la glossa dell’Infortiatum con le Tres partes entro nove mesi95. Bernardino Giglioli promette di copiare una Bibbia «in civitate Mutine vel Bononie» e dai documenti pubblicati sino ad oggi vediamo che ha lavorato in entrambe le città. Il 16 ottobre 1268 vende a Bologna un Digestum novum96; il 24 giugno 1269, ancora a Bologna, promette a Pietro Calcoli97 di completare l’apparato del Codex98. Nel 1272 a Bologna promette a Petrizolo di Giovanni sartori, stipulante a nome di Alberto di Odofredo, di scrivere una Bibbia. Nel giugno del 1274, a Modena – dove era rientrato probabilmente a seguito della guerra civile scoppiata a 91
SANDONNINI, Di un codice, p. 127. Ibid., p. 127 (1280 IX 14: «Bonfiolo ‹sc. Guidocti de Marano› promisit scribere Gullelmo de Laudino Codicem, Diestum et Decretales in textu pro precio viginti quinque sol. pro quolibet quaterno etc. Scripto manu domini Guiçardi Salani notarii etc.»). 93 Ibid., p. 127-128 (1281 III 2: «Anthonius f. q. d. Gibertini de Homodinis promisit scribere et complere d. Guillielmo de Laudinio canonico Remenxi Summam d. Açonis cum ordinariis et extraordinarii et cum additionibus precio quadraginta et octo lib. Mut., sub pena xx libr. Mut. et pro eo promiserunt d. Ubertus de Fontanaluça et Iohannes frater dicti Anthonii etc. Scripto per Franciscum de Grassulfo notarium Mutine»). 94 Al f. 261v: Expliciunt decretales domini Bertrandi in prima parte et in secunda; al termine della glossa: Finito libro… Ego Leonardus de Grop‹is› Mutine huius apparatum in hac compilacione decretalium fideliter scripsi. In Christi nomine die ‹mer›curii .xii. intrante iulio in millesimo CCXLI ind. .xiiii. domino Frederico imperatore Romanorum. 95 CSB X, p. 24-25 doc. 50 (1269 III 15); X, p. 220 doc. 471 (1269 VI 3); FILIPPINIZUCCHINI, Miniatori, p. 152; SOETERMEER, A propos, p. 434 n. 38, 478. 96 CSB VIII, p. 137 doc. 276. 97 I documenti modenesi non indicano la provenienza di questo studente, quelli bolognesi ne segnalano diverse, non tutte concordanti; in CSB VIII, p. 152 doc. 311, ad es., è Petrus, filius domini Beltrandi Chalculi Burdigalensis diocesis, ed egualmente in VIII, p. 265 doc. 545; in XI, p. 141 doc. 339 è Petrus de Calculo de Guasalpina. 98 CSB X, p. 234 doc. 499. 92
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Bologna – promette ancora a Pietro Calcoli di «finire unum suum Codicem, finito illo, promisit ei facere testum Decretalium pro 40 libris Mut. vel sommam Açoni pro 75 lib. Mut., si dicto d. Petro placuerit finito dicto Codice»99; il 27 settembre 1276 a Modena incarica i fratelli Martino e Bernardino Guibertini e «Tytelminus de Maçonibus» di scrivere un Codex100. Nel 1278, nuovamente a Bologna, promette all’inglese Roger Marmion101 di scrivere una Bibbia per 100 lib. Bon.102. Il 15 settembre 1274 a Modena, Bernardino (sebbene attivo e sul mercato librario ormai da tempo) «de consensu et voluntate patris sui» aveva promesso a Niccolò Matarelli, legum doctor di «…scribere in civitate Mutine vel Bononie quamdam partem de libro Bibie in testu precio quadraginta lib. Mut.»103. La presenza del padre o di altro procuratore alla stipula dei contratti è necessaria, così come previsto dagli statuti, per i copisti che non hanno ancora raggiunto la maggiore età e per le donne104; poiché nei precedenti contratti bolognesi Bernardino stipula a proprio nome è probabile che il padre sia stato nominato in questa occasione soltanto per dare maggior enfasi al documento. Il 6 agosto 1280 il Comune di Modena si obbliga a pagare a Niccolò Matarelli 100 lire modenesi, metà ad Ognissanti, metà a Natale, e Matarelli promette di restare a Modena durante il 1281 per insegnare e leggere ad utilitatem scolarium105. Il solo costo della scrittura di una parte 99
SANDONNINI, Di un codice, p. 123. Ibid., p. 125. Titelmino ed i figli Riccobono e Bartolomeo erano notai (VICINI, Statuti, p. 101, 103, 104). 101 A.B. EMDEN, A Biographical Register of the University of Oxford to A. D. 1500: II, Oxford 1958, p. 1224; Fasti ecclesiae Anglicane 1066-1300, vol. VI, p. 85-86; Roger Marmion (ca. 1232-1305), magister dal 1279, dottore in diritto canonico dal 1295, ricoprì numerose cariche ecclesiastiche. Nel 1269 acquista un Codex per 87 lib. Bon. (CSB X, p. 39 doc. 87) ed un Volumen per 110 lib. Bon. (CSB X, p. 71 doc. 154: 1269 VIII 30). 102 ASB, Memoriale 36, f. 69r (1278 III 10: promessa di scrittura); f. 88v (1278 III 24: riceve 25 lib. Bon. delle cento pattuite per la scrittura della Bibbia). 103 SANDONNINI, Di un codice, p. 124. 104 Supra, p. 13. 105 P.E. VICINI, Di Niccolò Matarelli. Ricerche e critica (…1240-1310…), Modena 1900, p. 14-15. Del suo insegnamento (a Modena, Cremona e Padova) e della sua attività di giureconsulto restano sparse tracce: G. DOLEZALEK, Verzeichnis der Handschriften zum römischen Recht bis 1600, Frankfurt am Main 1972, ad ind. Nonostante alcuni studi (M. BEVILACQUA, Una ‘quaestio’ di Niccolò Matarelli (Vat. lat. 10726), in Collectanea Vaticana in honorem Anselmi M. Card. Albareda a Bibliotheca Apostolica edita, Città del Vaticano 1962 (Studi e Testi 219), p. 139-157; G. BEDONI, Niccolò Matarelli: il politico, il docente, il giurista, «Atti e Memorie. Deputazione di Storia patria per le antiche 100
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del testo della Bibbia equivale pertanto al 40% dello stipendio percepito dal giurista in un anno. Per ottenere il volume completo in ogni sua parte (ovvero per la scrittura, la correzione, la decorazione e la legatura) erano evidentemente necessari gli stipendi di alcuni anni. In realtà quella di professore non era che una delle attività svolte dal Matarelli e i documenti rinvenuti da Vicini provano che possedeva un notevole patrimonio106. Confermano le ampie disponibilità finanziarie altri incarichi a copisti sottoscritti nel 1274107 e nel 1283108. Dai documenti pubblicati sino ad oggi Bernardino risulta notaio109, magister e copista. Poiché affida ad altri la trascrizione di un Codex è probabile che per alcune committenze si limitasse ad intervenire sul manoscritto soltanto per correggere ed emendare, ma nel contratto sottoscritto con Niccolò Matarelli, a differenza, ad esempio, di quello stipulato con Petrizolo, è precisato che Bernardino scriverà la Bibbia sua propria manu et non per alliquam alliam interpositam personam. Con la sottoscrizione magister Bernardinus de Mutina fecit… è giunta sino a noi una notissima Bibbia già appartenuta a Carlo V, conservata dal 1456 nella Cattedrale di Gerona110. Prima del 1378 si trovava a provincie modenesi» ser. XI, 5 (1983), p. 75-106), non possediamo ancora il catalogo delle sue opere. 106 Ad esempio l’11 agosto del 1275 comprò dai frati Eremitani duo casamenta per 150 lire modenesi; nel 1280 acquistò da Tomasina Scurari una casa situata nella contrada del Castellaro per 300 lire modenesi e più tardi dieci pezze di terra per 139 lire imperiali. 107 SANDONNINI, Di un codice, p. 123: «Delaytus et Delacore f. q. d. Petri de Ganaceto et quilibet eorum in solidum promiserunt d. Nicholao de Matarello scripbere et glosare de aparatu ordinario d. Acursi quemdam Codicem scriptum in testu in cartis edinis precio triginta septem libr. Mut., su‹b› pena dupli et fideiussores dederunt (!) d. Anthonium de Piçolis bechariis et d. Gabrielem de Muntexello notarium et Ubertinus de Funtana». Delaito era un notaio: VICINI, Statuti, p. 92. 108 SANDONNINI, Di un codice, p. 129: «D. Petrus de Bosscho promisit d. Nicholao de Matarello facere et curare ita quod filius eius Rollandus glosabit Diextum vetus dicti d. Nicholai cuius libr. (!) primus quaternus sic finitur villis et secundus quaternus sic incipit monimentis et fenitur renuntiaverit, de talli litera quallis scripta est in titullo… pauperiem fecisse… et e converso dictus d. Nicholaus promisit ei solvere sedecim sol. Mut. pro quolibet quaterno stationis…». 109 Ibid., p. 123: «Scripto manu d. magistri Bernardini scriptoris notarii». 110 Girona, Archivo Catedralicio, 10 [1-2], già segnalata in PAGNIN, Littera, p. 1656; FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 26 e CONTI, Miniatura bolognese, p. 7, 16, 39, 41. Sulla splendida miniatura che arricchische il codice: J. YARZA LUACES, La Bibbia di Carlo V nella Cattedrale di Gerona, in Il gotico europeo in Italia, a cura di V. PACE-M. BAGNOLI, Napoli 1994, p. 415-427; Calligrafia di Dio. La miniatura celebra la parola. Catalogo della mostra (Praglia), progetto e coordinamento scientifico di G. MARIANI CANOVA, a
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St. Lucien de Beauvais come appare dalla nota a f. 493v: Cette Bible est a nous | Charles le V de notre | nom, roy de France et | l’archetames de Saint | Lusien de Biauvez l’an | mil CCCLXXVIII. Escrit | de notre main. È presumibile – considerato l’altissimo livello dell’esecuzione e la subscriptio – che sia la stessa commissionata a Bernardino dall’illustre concittadino111. Negli ateliers modenesi (o da maestranze formatesi in questa città) vennero realizzati alcuni dei più bei capolavori dell’epoca – la Bibbia di Gerona ne è solo un esempio112 – e non è improbabile che qui fosse attivo anche Franco Bolognese, il miniatore ricordato in Purg. XI, 79-84, non attestato nella documentazione pubblicata sino ad oggi e le cui opere – malgrado gli innumerevoli tentativi – restano ancora da identificare113. Il nome di Franco Bolognese è stato accostato più volte alla Bibbia di Gerona114 ed una ulteriore conferma che non fosse attivo a Bologna è data dal nome: per designarlo Dante non si avvale né di un cognome né del nome del padre ma del luogo d’origine. Da Modena proviene, infine, l’attivissima famiglia dei Grasulfi115. Soetermeer ha ampiamente dimostrato che si trattava di una famiglia di copisti, ma uno di essi, Modenese, è stato considerato un miniatore116. Finanche tale ipotesi fosse vera, resta da verificare quale dei molti membri della famiglia con questo nome svolgesse questa attività.
cura di G. MARIANI CANOVA e P. FERRARO VETTORE, Modena 1999, p. 150-152; M. MEDICA, La città dei libri e dei miniatori, in Duecento, p. 109-140: 126-135 e scheda: 314-319 (con bibl. precedente). 111 Ma M. MEDICA, La Bibbia di Gerona e il suo committente: una proposta per il cardinale Jean Cholet, «Arte medievale» 2 (2003/2), p. 65-85, ha formulato l’ipotesi di una committenza non italiana. 112 La Bibbia Toledo, Bibl. Capitular, ms. Res. 25, reca al termine del Salterio (f. 217), la sottoscrizione: Explicit psalterium Albertini de Mutina; la miniatura, prossima a quella di Gerona, è stata datata tra il 1260 (K.G. PFÄNDTNER, Die Psalterillustration des 13. und beginnenden 14. Jahrhunderts in Bologna, Tesi di dottorato, Ulm 1996, p. XCVIXCVII) ed il 1290 (Duecento, p. 326-330 n° 104). Entrambe le Bibbie sono comunque riconducibili a maestranze modenesi. 113 G. VALAGUSSA, ad vocem, in Dizionario biografico dei miniatori italiani, sec. IX-XVI, a cura di M. BOLLATI, Milano 2004, p. 239-240. Egualmente quelle di Oderisi da Gubbio, anch’egli ricordato da Dante: M. MEDICA, ad vocem, ibid., p. 836-837. 114 CONTI, Miniatura bolognese, p. 7. 115 SANDONNINI, Di un codice; SOETERMEER, A propos. 116 S. BATTISTINI, ad vocem, Dizionario biografico dei miniatori italiani, p. 796-798 (e bibl. citata).
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GIOVANNA MURANO Mutinensis († ante 27 XI 1269)
Franciscus117 (1269-1282)
Nicolaus Mutinensis Tadeus123
Mutinensis118 (1279-1281)
Mutinensis120 (1286-1335) Iohannes124 (1335-1338)
Iacobus119 (1281-†ante 1308)
Geminianus121 (1308-1354) sposa
Giliolus122 (1324) Iacobus125 (ante 1312-1342)
Margarita f. Bertolomei 126 de Magnanis (1300-1311)
117
Appendice, ad v. SANDONNINI, Di un codice, p. 127 (1279 XII 19), 128 (1281 VIII 28). 119 Ibid., p. 128 (1281 VIII 28: «D. Iacobus f. q. d. Mutinensis de Grasulfo promisit facere et curare quod Mutinensis eius frater scripbet (sic) Bertolameo de Sale totum Decretum»). 120 Trascrive: New York, Pierpont Morgan Library, Morgan 436 (databile tra 1287 e 1295) e Oxford, All Souls, 52. CSB IX, p. 8 doc. 11 (1286 II 11); p. 181-182 doc. 302 (1286 VIII 16); ORLANDELLI, Il libro, doc. 168 (1308 III 8); doc. 275 (1320 XII 24); PINI, Integrazioni, p. 356, 363 (a. 1318); FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 171 (a. 1325), 173. 121 Trascrive: Paris, BNF, lat. 14343; Roermond, Gemeente Museum, Hs. 1 (Inv. nr. 1855); Valencia, Archivo Capitular, 28 (donato alla cattedrale dal vescovo Raimondo Despont, † 1312); Vat. lat. 2492 e Lyon, Bibl. Municipale, 5128 (per quest’ultimo v. SOETERMEER, A propos (Addendum), p. 377). ORLANDELLI, Il libro, doc. 168 (1308 III 8); doc. 192 (1311 VII 14); doc. 309 (1324 II 22); PINI, Integrazioni, p. 361 (aa. 1318-1354). 122 ORLANDELLI, Il libro, doc. 309 (1324 II 22). 123 Notai a Modena: VICINI, Statuti, p. 86, 88. 124 Notaio (VICINI, Statuti, p. 93). Teste in un processo nel 1335 (FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 171), nel 1338 è censito a Bologna nella c. S. Felice (ibid., 93). 125 Trascrive: Toledo, Archivo Capitular, 4-6 e Valencia, Archivo Capitular, 28 (Explicit liber decretorum Deo gratias amen. Ego Iacobus filius magistri Gilioli scripsi). Il 14 febbraio 1342 è nominato in una protesta fatta da Giovanni di Borgogna contro Cino, miniatore e scrittore (FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 134). PINI, Integrazioni, p. 363 (a. 1342); SOETERMEER, A propos, p. 461, 476. 126 ORLANDELLI, Il libro, doc. 1 (1300 I 29: «D. Iohannes q. Ardicionis … promisit facere et curare quod Margarita filia d. Bertholomei scribet d. fratri Stephano de Matugliano totum apparatum Decretallium pro sedecim sol. pro quaterno, et faciet et curabit quod ipsa omni scribet omni mense quinque petias…»); doc. 192 (1311 VII 14: «Domina Malgarita … uxor Geminiani ... promisit… Bonfiglolo qui dicitur Ghirolus... scribere et complere eidem apparatum Bernardi... hinc ad decem menses proximos…»). 118
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Come provano i contratti stipulati da Margherita, la moglie di Gimignano, anche le donne di famiglia – altre sono state omesse per assenza di indizi biografici – erano impegnate nella produzione libraria. I contratti di scrittura che hanno per protagoniste le donne sono rari a causa di una legislazione che le pone sullo stesso piano degli incapaci e degli infermi, ma nel 1268 «Coradinus q. Vitalis dixit se promisisse magistro Iacobo, canonico Bononiensi, se facturum et curaturum quod Cristiana, eius filia, scribet eidem hinc ad sedecim menses Decretales in littera de testu eque bona, ut incepit in tertio libro Decretalium, et ponet minora, pro pretio in suma vigintiquatuor lib. Bon.»127; nello stesso anno Flandina Tebaldini di Reggio promette ad Arnaldo «Cerigerii» di scrivere per 31 lib. Bon. entro un anno e mezzo l’apparato delle Decretali vecchie e nuove, è suo fideiussore lo scriptor Platisio di Viola128. Nel 1270 «Marchexana f. Benvenuti Tuschi de burgo Policini promisit d. Guilielmo de Verneto… scribere totum Digestum novum de aparatu d. Acursii et hoc pro pretio XVIII sol. Bon. pro quolibet quaterno», è suo fideiussore il padre. Nel 1272 «Dinigia f. q. d. Muçi nunc moratur Bon. in capella Sancti Andree de Ansaldis promisit facere et curare quod domina Alda eius filia scribet et adimplebit (!) d. Bernardo de Rusello totum testum Decreti pro precio viginti quinque lib. Bon.»129. Il 29 gennaio 1275 Rodolfo di Gandolfo, scriptor e magister, promette a Giovanni Bonabrocca di far scrivere ad Antonia, sua figlia un «Infortiatum cum Tribus partibus in litera de textu». Nel 1279 «D. Yvanus… promisit fr. Iohanni Borgoniensi de Ord. Fratrum de Carmine se facturum quod dn. Alegra eius uxor continue sine interpositione alterius operis scribet et complebit unam Bibiam de ita bona litera ut incepit scribere… et hoc pro pretio LXXX lib. Bon.» e «Dna Uliana filia d. Benvenuti de Faventia promisit d. Alberto d. Odofredi scribere eidem totum testum Voluminis scilicet Authenticum, Institutiones et Tres libros Codicis pretio XXV lib. Bon.»130. Nel 1286 «D. Ambroxinus q. Guillelmi de Mediolano… promisit… se faturum et curaturum quod d. Anthonia, filia q. Iohannis, uxor dicti Ambroxini, manu propria glosabit et scribet aparatum 127
CSB VIII, p. 95 doc. 185 (1268 VII 23). CSB VII, p. 125 doc. 239 (1268 VII 9). 129 ASB, Memoriale 13, f. 27r (1270 IX 6) e Memoriale 18, f. 200v (1272 V 9). Comunicazione di M. Bertram. 130 M. SARTI-M. FATTORINI, De claris Archigymnasii Bononiensis professoribus a saeculo XI usque ad saeculum XIV, Bononiae 1888-1896 (rist. anast. Torino 1962), I, p. 205 n. 1. 128
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continens totum corpus Decretorum, super quodam Decreto ipsius domini Libanorii [di Monselice]… Et dictus dominus Libanorius promisit dare de quolibet et pro quolibet quaterno, qui sunt numero XXX ad petias stationis, XXI sol. Bon.»131. Nel 1324 Alda di Vitale «…dedit vendidit d. Iacobo d. Homoboni de Tederixii iudici unum par Decretalium cartarum (!) in testu et gloxis scriptum in cartis edinis… et unum Digestum novum gloxatum… qui libri sunt dicte d. Alde, et partim per eam scripti et allia pars eius opera et industria fata (!) est, tradens dictos libros dicto d. Iacobo pro precio ducentarum sexaginta lib. Bon…»132. Sfuggiti alle maglie di una legislazione che concede pochissimi spazi d’azione, questi documenti costituiscono la prova dell’opera et industria delle donne – per usare la stessa felice definizione del contratto di Alda di Vitale –. Anche a Parigi, come hanno dimostrato alcune recenti indagini133, le donne erano presenti in ogni campo della produzione libraria, ma, a differenza di Bologna, godevano della possibilità di veder giuridicamente riconosciuta la loro professione134 e – poiché non esistono onori senza oneri – le troviamo iscritte nei registri fiscali del sec. XIII135.
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CSB IX, p. 40 doc. 71 (1286 II 8). ORLANDELLI, Il libro, doc. 315 (1324 V 8). Alcuni di questi contratti sono stati ricordati da R.H. ROUSE-M.A. ROUSE, De Dissemination of Texts in Pecia at Bologna and Paris, in Rationalisierung der Buchherstellung in Mittelalter und Frühneuzeit. Ergebnisse eines Buchgeschichtlichen Seminars, Wolfenbüttel, 12.-14. November 1990, P. RÜCK-M. BOGHARDT Hrsg., Marburg an der Lahn 1994 (Elementa diplomatica, 2), p. 76. 133 R.H. ROUSE-M.A. ROUSE, Manuscripts and their Makers. Commercial Book Producers in Medieval Paris 1200-1500, I-II, [London] 2000, in part. II: Register; K. FIANU, Le femmes dans les métiers du livre à Paris (XIIIe-XVe siècle), in La collaboration dans la production de l’écrit médiéval. Actes du XIIIe colloque du Comité international de paléographie latine (Weingarten, 22-25 septembre 2000), réunis par H. SPILLING, Paris 2003 (Matériaux pour l’Histoire publiés par l’École des chartes, 4), p. 459-481. 134 FIANU, Le femmes, p. 460: «Inscrites en nombre dans le Livre des métiers composé vers 1270, les Parisiennes exerçaient une grande variété d’activités : des 101 statuts professionnels relevés dans le Livre des métiers, 20 sont mixtes, 5 sont exclusivement féminins, et un seul interdit aux femmes». 135 Ibid., p. 467-469. 132
III Nonostante l’elevato numero di studenti stranieri136, Bologna non ospita una comunità internazionale di copisti e miniatori. Degli oltre 270 copisti attivi tra il 1265 ed il 1270 che ho censito sino ad oggi137 provengono d’Oltralpe «Henricus Scotus f. q. Ricardi»138, «Iohannes Anglicus f. Ricardi»139 e «Iohannes de Firmitate» della diocesi di Treviri140; a questi possiamo aggiungere i nomi di «Diatricus Gotifredi de Lusestel» (= Lützelstein), «Henricus de Chiburt» (= Kiburg) e forse «Gayfredus de Novo» e «Luchisius de Retia (Rethia?)». Diatrico ed Enrico vendono a Pierre de Saint-Just, camerario di Béziers, una Summa dell’Ostiense e si impegnano a completarla141. Entrambi scolari a Bologna – in evidenti ambasce economiche – sono costretti a vendere un manoscritto, forse parzialmente eseguito da altri, ma il lavoro di copista non è sicuramente la loro attività prevalente; egualmente uno scolare è 136
SARTI-FATTORINI, De claris, II, p. 307-332 (Scholares illustres); G.C. KNOD, Deutsche Studenten in Bologna (1289-1562). Biographischer Index zu den Acta Nationis Germaniae Universitatis Bononiensis, Berlin 1899; S. et S. STELLING-MICHAUD, Les juristes Suisses a Bologne (1255-1330). Notices biographiques et Regestes des actes bolonais, Genève 1960; SCHMUTZ, Juristen. Un’ampia bibliografia sull’argomento è offerta da Schmutz (vol. I, p. 272-301). Nel 1265 erano presenti a Bologna studenti Ultramontani provenienti da 13 diverse nazioni: Francesi (Parigi e Ile de France), Provenzali, Piccardi, Borgognoni, Pittaviensi (Poitou e Guascogna), Turonensi e Cenomensi (Touraine e Maine), Normanni, Inglesi, Catalani, Spagnoli, Polacchi, Ungheresi e Tedeschi; i Citramontani erano divisi in 3 nazioni: Lombardi (Piemonte, Liguria, Lombardia ed Emilia), Toscani (Toscana, Sardegna, Corsica, Umbria, Romagna, Veneto, Istria e Dalmazia) e Romani (Lazio, Marche, Italia meridionale e Sicilia): PINI, Studenti, p. 63. 137 Nell’elenco proposto in Appendice ho compreso quanti si dichiarano o sono definiti scriptores, altri nomi dubbi ho preferito non includerli e tra questi ricordo «Muollus» di Fabriano che vende un Codex «in cartis edinis sine apparatu», nel documento (CSB VIII, p. 166-167 doc. 342: 1268 I 21) è indicato con la qualifica di magister; era probabilmente un copista anche il notaio Aldrovandino di Città di Castello che vende un Digestum vetus senza apparato al prezzo di 48 lib. Bon. (CSB X, p. 148-149 doc. 324: 1269 I 22). 138 FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 66; SOETERMEER, A propos, p. 429 n. 17. 139 PAGNIN, Littera, p. 1615; SOETERMEER, A propos, p. 429 n. 17. 140 SOETERMEER, A propos, p. 429 n. 17; SCHMUTZ, Juristen, II, p. 564-565 n° 1945. 141 CSB VII, p. 146-147 doc. 279 (1268 IX 1); lo stesso giorno il committente contrae con Aldrevandino de’ Pizzigotti un mutuo in solido con altri scolari (doc. 280) e sottoscrive un’obbligazione verso gli altri contraenti (doc. 281).
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«Gayfredus de Novo» il cui nome di battesimo sembra indicare una provenienza d’Oltralpe piuttosto che italiana142. Nel contratto d’acquisto di un Digestum vetus «Iohannes de Clitio» è indicato come scriptor143, ma in altri documenti è chiamato scolaris o magister144 ed è probabile che scriptori sia un errore del notaio che ha rogato l’atto o dell’editore. Dai Memoriali non emergono nomi di copisti stranieri itineranti che tanta letteratura hanno alimentato e non paiono essere stati frequenti neppure tra gli italiani. Nel 1330 la provenienza di Cambio di Pietro è così descritta: «...fuit de Ravena, habitabat in civitate Senarum et forte sunt .x. menses quod ipse venit ad habitandum in civitate Bononie», ma si tratta di un caso piuttosto isolato. Al contrario i nomi nei quali ci imbattiamo più di frequente sono quelli di famiglie con solide e ben radicate origini bolognesi o residenti a Bologna da lungo tempo. Il padre di Rolandino Suxinelli (fl. 1252-1283), Suxinello di Rolandino Morandi, divenne notaio nel 1224145; il padre di Sclaritto di Corradino (fl. 1259†ante 1283), Corradino Sclaritti, nel 1236146; il padre di Paolo Avvocati (fl. 1251-1297), Iacopino, nel 1239147; il padre di Francesco Alberti di Montesevero (fl. 1270-1285), Alberto Presbiteri di Monsevero, nel 1237148, padre e figlio sono censiti tra i notai della cappella di San 142
Forse da identificare con «Gotfridus de Novavilla scol. Bon. Leodiensis» attestato nel 1270: SCHMUTZ, Juristen, II, p. 457 n° 1037. 143 CSB V, p. 172 doc. 370 (1265? I 4: «D. Iohannes, f. q. d. Gerarditi de Castro Britonum, dixit vendidisse domino Iohanni de Clitio, scriptori Bononiensi, unum Digestum vetus in cartis edinis cum apparatu d. Accursii pretio septuaginta lib. Bon.»). 144 CSB VII, p. 224 doc. 447 (1268 I 23: «D. Iohannes de Clitio vendidit d. Filipo canonico regulari Sancte Marie de Vratislavia, scollari (!) Bononie, unum par Decretalium pro pretio LXX lib. Bon.»); p. 238 doc. 479 (1268 III 3: «Ganus Henrici de Florentia vendidit magistro Iohanni de Clitio scollari (!) Bononie unum Codicem pro pretio LV libr.»); VIII, p. 20-21 doc. 37 (1268 II 16: «Magister Iohannes de Clissipsio» vende un Codex in littera nova per 130 lib. Bon.); p. 123 doc. 243 (1268 IX 24: «Magister Iohannes de Regio… vendidisse magistro Iohanni de Ciclio, scolari, unum Decretum pro pretio triginta quinque librarum… presentibus… Arditione… et d. Iohanni de Pontisera»); p. 253 doc. 516 (1268 IX 27: «Iohannes de Clitio vendidit et tradidit d. Henrico de Clissirio, Anglico, unum Codicem, pretio sexaginta duarum lib. Bon.»). Probabilmente era originario della diocesi di Norwich: CSB VII, p. 121 doc. 230. 145 Liber sive matricula, p. 37. 146 Ibid., p. 76. Nel 1256 scrive il prologo del Liber Paradisus che elenca quasi 5.800 servi riscattati dal comune di Bologna: ‘Liber Paradisus’ con le riformagioni e gli statuti connessi, a cura di F.S. GATTA-G. PLESSI, Bologna 1956. 147 Liber sive matricula, p. 86. 148 Ibid., p. 78.
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Lorenzo di Borgo San Felice nel 1283; lo stesso anno Iacopino ed il figlio Paolo sono censiti nella cappella di Sant’Andrea degli Ansaldi149. Il padre di Filippo Ungarelli Cessabovi, Ungarello Cessabovi, figura tra i primi bolognesi che siglano la pace nel 1219 con i pistoiesi. E l’elenco potrebbe continuare. Anche i cosiddetti forestieri che incontriamo nelle carte bolognesi, in realtà, lavorano presso lo Studium da tempo. Magister Rinaldo da Fermo, ad esempio, è attestato a Bologna almeno dal 1257, quando figura come teste in un documento di Odofredo; nel 1274 il figlio Iacopo stipulerà un contratto per la scrittura di un Infortiatum. Il venditore di libri d’origine fiorentina Conte Inghirami viveva a Bologna almeno dal 1259. Nel 1265 Guarino da Spoleto, scriptor, è teste col figlio Contonatius, un miniatore, alla vendita di un Digestum vetus; l’attività di magister Chotenatius de capella sancti Christofori, iscritto nella matricola della Compagnia dei Battuti (1260-1286), è attestata a Bologna almeno fino al 1288150. La fama e la notorietà della famiglia d’appartenenza – oltre naturalmente l’abilità e le capacità personali – non solo concorrono al successo di un copista (e ovviamente di un miniatore) ma incidono sul prezzo stesso della copia151. Nulla vieta agli stessi studenti, italiani o stranieri, di prendere in prestito le pecie e trascrivere o correggere un volume (o parte
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Ibid., p. 531, 554. FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 48, 52. CSB V, p. 67 doc. 142 (1265 IX 16); p. 166 doc. 357 (1265 XII 24: teste); ASB, Memoriale 71, f. lxiiii-193/a (1288 II 12: «magistro Contenacio quondam Guarini de Spoleto» è teste); Memoriale 74, f. LXXXXIII-92/a (1288 IX 17: «magistro Contenacio magistri Guarini»). Nella Bibbia Torino, Museo Civico, n° 3158, nel pieno margine di f. 13r compare la nota incepit scribere catenacius in medio istius columpne, probabilmente tratta – come mi suggerisce G.G. Fissore – da un antigrafo di cui conserva a margine varie integrazioni e notazioni erudite. Sul ms di Torino: G. CASTELFRANCO, Contributi alla storia della miniatura bolognese del ‘200, «Bologna» 1935, p. 11-22, in part. nota 14 e S. PETTINATI, Alcuni codici bolognesi del XIII secolo della Biblioteca Nazionale di Torino, in La miniatura italiana in età romanica e gotica. Atti del primo congresso di storia della miniatura italiana (Cortona 26-28 maggio 1978), a cura di G. VAILATI SCHOENBURG WALDENBURG, Firenze 1979, p. 327-342. Con ogni probabilità il Chatenatius miniatore è persona diversa dal Catenatius copista ricordato nella Bibbia. 151 Ciò spiega le differenze, talvolta notevoli, nei costi delle copie di uno stesso testo registrate da L. DEVOTI, Aspetti della produzione del libro a Bologna: il prezzo di copia del manoscritto giuridico tra XIII e XIV secolo, «Scrittura e civiltà» 18 (1994), p. 77-142 rist. in TRISTANO-CENNI, Liber/libra, p. 113-143. 150
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di esso, ad esempio l’apparato) ma i risultati in questi casi sono ben lontani dai capolavori eseguiti dai maestri bolognesi152. D’altro canto le ristrettezze e le frequenti crisi economiche possono costringere gli stessi bolognesi a mutare attività. Il 9 gennaio 1270: «D. Bonacosa q. Alberti Bonacose, d. Albertus q. Boninsegne de Tamagninis, d. Rolandus, d. Dondedeus fratres promiserunt in sollidum dare Petriçolo Iohannis sartoris stipulanti nomine d. Alberti d. Odofredi .lxxiij. lib. Bon. ex causa mutui et ad laborandum in arte lane ad sex menses…»153. Alberto di Buoninsegna, già attivo come scriptor nel 1265154, nel 1269 aveva sottoscritto un contratto in cui prometteva di copiare in 18 mesi l’apparato al Volumen per 34 lib. Bon.155. Nella matricola della Società dei Lombardi troviamo registrato «Vivianus quondam Martini de Verona tabernarius et scriptor» (fig. 16) ed è difficile immaginare due professioni più distanti; in una venticinquina non datata di S. Procolo è registrato «Oliverius scriptor et medicus» (fig. 19). Quanti non sono in grado di cambiar mestiere nei periodi di crisi economica possono condurre una vita di stenti, come risulta da una ben nota dichiarazione pronunciata all’estimo generale del 1329-1330156: Charucius scriptor, filius condam ser Michaelis Ubertelli notarii... dicit se nichil haberi in bonis. Et est cum quatuor in familia, scilicet uxor mea Catherina cum duobus filiis. Unus vocatur Michael et altera Madalucia. Et possum lucrari de arte mea in die forte XVIII denarios parvos, vel XX ad plus, quos denarios expendo quasi omnes in pane. Modo potestis videre qualiter possum facere de aliis expensis necessariis...
A fianco degli scriptores, non – come in altre epoche – “per caso” o “per passione”, ma veri e propri professionisti della cultura, lavora un
152 Ne è un esempio il ms Innsbruck, Universitätsbibl., 70 (Decretales), peciato, quasi certamente eseguito da studenti: G. MURANO, Manoscritti prodotti per ‘exemplar’ e pecia conservati nelle biblioteche austriache. Admont, Graz, Innsbruck, Klosterneuburg, Kremsmünster, Lilienfeld, Linz, Melk, Salzburg, Schlägl, St. Florian, Vorau, Wien e Zwettl, Wien 2003 (Österreichische Akademie der Wissenschaften, Phil.-Hist. Klasse, Sitzungsberichte, 702), p. 95-96 e fig. 7. 153 CSB XV, p. 70-71 doc. 187. 154 CSB V, p. 142 doc. 304. 155 CSB X, p. 21 doc. 40 (1269 III 2). FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 3. 156 G. LIVI, Dante. Suoi primi cultori, sua gente in Bologna. Con documenti inediti, facsimili e illustrazioni figurate, Bologna 1918, p. 54 n. 2; PAGNIN, Littera, p. 1622; FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 47-48; DEVOTI, Aspetti, p. 136. PINI, Integrazioni, p. 363, segnala nel 1323 un Jatucius Michaelis scriptor forse Carucius Michaelis.
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universo formato da cartolai, conciatori, legatori, miniatori e rubricatori, tutti tenuti a prestare giuramento al rettore dell’università: Item teneantur rectores facere, quod omnes scriptores, miniatores, corectores et minorum repositores atque rasores librorum, ligatores, cartularii et qui vivunt per universitatem et scolares iurent, quod subdicti sint rectoribus et universitati et fideliter unicuique facient157.
Gli artigiani che lavoravano le pelli per farne pergamene erano detti «cartularii»; successivamente il termine si estese a coloro che commerciavano in materiali scrittori. Tra i bolognesi che giurano di osservare la pace con Pistoia nel 1219 ne figurano ben 21158. Due dei quattro statuti dei cartolai attualmente conservati nell’Archivio di Stato di Bologna (del 1255, 1356, 1369 e 1379-1387) sono corredati di matricule. In altri documenti del sec. XIII trovo menzionati Alberto Accarisi159, Belondino ed il figlio Bertolo160, Benamato di Ramberto161, Bonagrida162, Bonagiunta di Munsio163, Caffarello164, Ettolo165 ed i figli Giovanni e Domenico166, frater Gillio di Pietro167 ed il figlio Pietro168, Iacobello169, Iacopo 157 Secondo gli statuti del 1317, giunti nella versione del 1347: H. DENIFLE, Die Statuten der Juristen-Universität Bologna vom J. 1317-1347, und deren Verhältniss zu jenen Paduas, Perugias, Florenz, «Archiv für Litteratur-und Kirchengeschichte des Mittelalters» 3 (1887; rist. anast. Graz 1956), p. 196-397: 266-267. 158 SANTOLI, Liber Censuum, p. 48-70. 159 Nel 1265 è immatricolato «Daynese Alberti Acharixii cartollarii» (Liber sive matricula, p. 240). In ASB, Demaniali, S. Michele in Bosco, 3/2175 n° 10 (1242 IX 18) è teste Albertino cartolaio. 160 CSB XI, p. 92 doc. 223 (1269 IX 14: «D. Belondinus, cartolarius, d. Bertolus, eius filius, de voluntate et consensu sui patris, et d. Albertus Accarixii» ricevono un mutuo «ad laborandum» dal medico Amedeo); «Bartholus Bellondini cartolarii» divenne notaio nel 1251 ed era ancora in vita nel 1283 (Liber sive matricula, p. 136, 561). 161 Probabilmente venditor librorum oltre che cartolarius: CSB XI, p. 106 doc. 254 (1269 X 21: vende un Digestum vetus senza apparato per 34 lib. Bon.). 162 CSB V, p. 52 doc. 106 (1265 VIII 29). 163 CSB VIII, p. 15 doc. 27 (1268 II 4). 164 Ibid. 165 CSB XV, p. 84-85 doc. 229 (1270 II 3). 166 «Iohannes Hetoli cartolarius» e «Dominicus q. Hetoli» sono elencati nella matricola della Confraternita di Santa Maria dei Battuti (1260-1286). Domenico è ricordato anche in ASB, Memoriale 36, f. 178v (1278 VI 21). 167 1299-1319, scriptor e cartolarius: FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 84. 168 ORLANDELLI, Il libro, doc. 260 (1319 XI 20: pagano «centum lib. Bon. …pro precio duorum millium cartarum de capreto». 169 CSB XV, p. 128 doc. 363 (1270 V 1).
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da Varegnana170, Gandolfino Conte171, Giovannino172, Giunta173, Martino174, Odolo175, Spinello di Dondei176, Teuzio177, Ugolino178, Ugolino di Ventura179, Ungarello di Lamberto180 ed Ysinardo Effoli (1268-†ante 1303)181. Il 21 novembre 1265 tra i testimoni di un mutuo figura «Silimanno cartolaio»182, ma in una vendita avvenuta due giorni più tardi è chiamato stazionario183 e quest’ultima diverrà, come vedremo, la sua attività principale. Nel 1244 è immatricolato «Benvenutus filius Guidonis cartollarii»; nel 1257 «Marraldus filius domini Nascimpacis cartolarii»; nel 1270 «Petrus filius Iohannis cartholarii de capella Sancte Marie Madalene»184. Anche a Modena i cartolai paiono essere stati numerosi, nella matricola dei notai edita da Vicini, ad es., sono ricordati: «Andreas», «Iohannes d. Nonardi cartolarii», «Anthonius f. d. Andree cartolarii», «Nicolaus f. d. Iohannis cartolarii», «Iohannes f. d. Iacobi cartolarii» e «Andreas f. Bertholomei q. d. Iohannis cartolarii». Gli abrasores cartarum, detti anche rasores cartarum si dedicavano alla preparazione della pergamena. Nel 1223 Alberto de’ Libri acquista un edificio nella corte di Sant’Ambrogio, una piazzetta attorno alla quale vivevano numerosi artigiani del libro; al contratto sono testimoni «Gandulfus ligator librorum et Bonaguida raditor cartarum»185. I 170
CSB XV, p. 102-103 doc. 282 (1270 III 11). CSB XV, p. 29-30 doc. 71 (1270 III 13). 172 ASB, Capitano del Popolo, Venticinquine, busta XVI, n° 13 (fig. 17). 173 CSB XV, p. 134 docc. 383-384 (1270 V 16). 174 CSB VIII, p. 188 doc. 385 (1268 IV 21); XV, p. 134 docc. 383-384 (1270 V 16). ASB, Demaniali, S. Michele in Bosco, 3/2175 n° 28 (1245 V 8: atto stipulato sub porticu domini Martini cartolarii). 175 ASB, Demaniali, S. Michele in Bosco, 3/2175 n° 16 (1243 VIII 5: Odalo cartolaio); n° 28 (1245 V 8: Odolo cartolario et spetiale qui fuit de Trivixe). 176 CSB XIV, p. 37 doc. 64 (1270 IV 2). 177 CSB XV 134 docc. 383-384. 178 «Albertus Ugolini cartolarii», cf. CSB V, p. 179-180 doc. 387 (verso 1265); X, p. 8 doc. 11 (1269 I 15); XV, p. 79 doc. 213 (1270 I 21); XV, p. 102 doc. 281 (1270 III 11). 179 CSB VIII, p. 15 doc. 27 (1268 II 4: cartolarius de Strata maiori). 180 CSB XV, p. 29-30 doc. 71 (1270 III 13). 181 CSB VIII, p. 13 doc. 22; SOETERMEER, Utrumque ius, p. 378, ricorda un documento del 1303 in cui è menzionata «uxor q. d. Ysinardi Effoli cartolarii»: ASB, Memoriale 106, f. 452r. Ysinardo Effoli oltre che cartolaio è ricordato come venditor librorum in capelle S. Andree de Ansaldis (ORLANDELLI, Il libro, doc. 211: 1313 VII 30). 182 CSB V, p. 146 doc. 312. 183 CSB V, p. 146-147 doc. 314. 184 Liber sive matricula, p. 104, 150, 279. 185 SOETERMEER, Utrumque ius, p. 33. 171
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documenti ricordano anche Bonagiunta di Bitino186, Cambio187, Domenico188, Francesco «qui fuit de Esculo»189, Guidotto190, Giovanni di Bitino191, Giovanni di Viviano192. Un Riciardus abrasor cartarum nel 1219 sottoscrive la pace con i pistoiesi. Nello stesso periodo sono definiti ligatores librorum: Beloto di Daino193, Boninsegna194, Bonvisino195, Guglielmo Guglielmi196, Iacopino Gibilini197, Ioannetto di Padova (ligator librorum in domo Raynaldi staçonerii librorum), Migliore198, Oddo199, Palmirolo (1259)200, Petriçolo di Boninsegna201, Ricomanno (1259)202, Ubertino203 e Zumignano (o Gemignano) Petroboni (12801308)204. Nel 1278 Guglielmo da Reggio in qualità di ligator librorum presta giuramento davanti al rettore dell’Università205. Conciatori e cartolai erano compresi nell’elenco delle ventun Compagnie delle Arti riconosciute dalle Riformagioni del 1258 e del 186
ORLANDELLI, Il libro, doc. 287 (1321 X 4). Nel 1250 è immatricolato «Arloctinus filius domini Cambii rasoris cartarum» (Liber sive matricula, p. 124). Cambio è registrato nella matricola della Società dei Toschi (De quarterio Sancti Proculi) nel 1259: GAUDENZI, Statuti società, p. 437. 188 CSB VII, p. 210 doc. 418 (1268 XII 22); XI, p. 64 doc. 154 (1269 XII 10); p. 137 doc. 329 (1269 I 9); p. 192 doc. 453 (1269 VI 23). 189 CSB V, p. 67 doc. 141 (1265 IX 16). 190 CSB XV, p. 131 doc. 374 (1270 V 9) e Società dei Quartieri dello stesso anno. 191 ORLANDELLI, Il libro, doc. 256 (1319 IX 7); doc. 287 (1321 X 4). 192 ASB, Estimi, Ser. I n° 6, a. 1308, f. 84v, c. S. Proculi, Iohannes q. Viviani rasor cartarum, stimato 30 lib. Bon. (comunicazione di F. Soetermeer). 193 CSB XIV, p. 16 doc. 16 (1270 II 18). 194 CSB XIV, p. 152-153 doc. 325 (1270 VIII 11). 195 CSB VIII, p. 175 doc. 360 (1268 III 7); XIV 64 doc. 125 (1270 V 27). 196 ORLANDELLI, Il libro, doc. 121 (1303 XI 26). 197 CSB XIV, p. 152-153 doc. 325 (1270 VIII 11). 198 CSB XIV, p. 165-166 doc. 355 (1270 VIII 26). 199 CSB XIV, p. 73-74 doc. 148 (1270 VI 17). Forse lo stesso d. Odellus ligator ricordato nella matricola della Società dei Lombardi al f. 1va (fig. 14). 200 Iscritto alla Società dei Toschi (De quarterio Porte Ravenatis) nel 1259: GAUDENZI, Statuti società, p. 425. 201 CSB XIV, p. 77 doc. 156 (1270 VI 28). 202 Iscritto alla Società dei Toschi (De quarterio Porte Ravenatis) nel 1259: GAUDENZI, Statuti società, p. 427. 203 CSB XIV, p. 73-74 doc. 148 (1270 VI 17). 204 ASB, Capitano del Popolo, Venticinquine, busta XVI (S. Procolo), fasc. 13 (fig. 19); SOETERMEER, Utrumque ius, p. 88, 372 n. 119 [oltre ai dati segnalati nel volume, Soetermeer mi comunica: ASB, Estimi in città e contado, Ser. I, n° 6, f. 87v del 1308: d. Çeminianus q. Petroboni, c. S. Ysaye stimato nei suoi averi 100 lib. Bon.]. 205 ASB, Memoriale 36, f. 212v (1278 VIII 11). 187
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1259, mentre ai copisti, librai, stazionari e miniatori fu sempre vietato costituire un’arte206. Se la trascrizione e la decorazione dei manoscritti ha luogo nelle abitazioni dei copisti, dei miniatori207 e nelle scuole scrittorie, gran parte delle attività commerciali legate ai libri si svolgono nelle botteghe dei mercanti e degli stazionari. Nelle botteghe si prendono in prestito le pecie, si vendono, acquistano e danno in pegno libri, si sottoscrivono contratti di scrittura, di vendita, di trasporto. Non sono in grado di determinare l’incidenza a Bologna dell’economia del libro sull’economia globale tra la seconda metà del sec. XIII e la prima del sec. XIV, ma sicuramente non è stata piccola: per la prima volta nella storia, la cultura, ed il prodotto più alto della cultura – il libro – produce ricchezza, diviene motore di una economia. Secondo un’indagine condotta da L. Dal Pane per il 1265, le compravendite di libri sono state 87 su un totale di 2088 atti, pari al 4,17%; una percentuale modesta che non corrisponde all’effettivo peso dello Studium sull’economia bolognese208. Lo studio infatti ha considerato la tipologia dei beni oggetto dei contratti (compravendita di panni, case, libri, ecc.) non le categorie dei contraenti. Se esaminiamo questi ultimi il nome che ricorre con maggior frequenza è quello del pistoiese Bartolomeo Ammannati († ante 7 IX 1277), uomo d’affari e banchiere attivissimo nello Studium209. Grazie a fondachi a Parigi (gestito dal
206 G. FASOLI, Le compagnie delle arti in Bologna fino al principio del secolo XV, «L’Archiginnasio», 30 (1935), p. 237-280: 259. La notizia non è dedotta dagli statuti ma fa menzione del divieto Odofredo; di fatto gli addetti alla produzione libraria erano alle dipendenze del rettore. 207 Il termine statio associato ai miniatori non è frequente ma nel 1287 è ricordata in due occasione la statio di maestro Iacopino (FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 128), nel 1283 è ricordata la statio di Iacopino Gandolfini ed egualmente nel 1287 (ibid., p. 133134): verosimilmente tutti i documenti si riferiscono allo stesso miniatore. Iacopo di Gandolfino nel 1286 incarica Martino Supercli, ancora minorenne, della trascrizione dell’intero Digestum vetus (CSB IX, p. 84 doc. 145: 1286 III 27) e vende un Codex (p. 174 doc. 288: 1286 VII 30); alla luce di questi due ultimi contratti è evidente che maestro Iacopino era proprietario di un atelier. 208 Lo Studio e l’economia della città, in Atti accursiani, I, p. 43-53: 45. 209 G. ZACCAGNINI, I banchieri pistoiesi a Bologna e altrove nel sec. XIII. Contributo alla storia del commercio nel Medioevo, «Bollettino storico pistoiese» 20 (1918), p. 25-55, 131-144, 188-204; 21 (1919), p. 35-46, 96-108 (err. 196-208), p. 117130; 22 (1920), p. 25-38 (rist. a parte dalla tip. Pacinotti nel 1920, 118 pp. + errata corrige); sull’Ammannati: 20 (1918), p. 37-55, ma l’affermazione che fosse uno
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fratello Bandino), Milano, Montpellier, Orlèans e in Inghilterra (sono suoi soci Lanfranchino di Passara e Iacopo d’Angolante) poteva occuparsi dell’oneroso, oltre che pericoloso, trasporto di libri, di prestiti anche in valute straniere, di partite di giro. Considerato che i tassi legali giungevano al 20% non stupisce che la società dei cambiatori fosse non solo più numerosa (nel 1294, in un periodo di decadenza dello Studium, contava ben 615 membri) ma anche più importante di quella dei mercanti (i Pepoli, signori di Bologna dal 1337 al 1350, provenivano da una famiglia di cambiatori). Il secondo dato di cui non ha potuto tener conto l’indagine di Dal Pane è quello dell’economia sommersa (non perché illegale, ma in quanto non oggetto di registrazione). Nei Memoriali si registravano contratti superiori alle 20 lire di bolognini210, pertanto erano esclusi quelli dei miniatori, rubricatori, legatori, cartolai, etc., quasi sempre inferiori a tale cifra. Con poche eccezioni. Il 23 dicembre 1275 Zambone Aspettati promette di miniare una Bibbia ad Alberto di Odofredo per 26 lire bolognesi211 (forse la stessa commissionata nel 1272 al maestro modenese Bernardino Giglioli); lo stesso, il 17 novembre promette a Goffredo Buticulario, preposto di Normandia, di miniare un Decretum per 20 lire ed un volume delle Decretali per 22 lire; il 3 dicembre 1288 nel Memoriale di Paolo dell’Avvocato (n° 73) «D. Zambonus q. Aspectati miniator promisit Lando d. Azonis de Pistorio miniare de penna sine interpositione alterius operis de bono aççurro ultramarino et bono cenabrio ad voluntatem d. Guirauldi Bononiensis canonici totam Bibiam cum interpretationibus et salpterio (sic) eque bono opere vel meliori ut incepit in quodam pagina ubi est capitulum quod incipit septem annorum et est numerus XXIIII et complere dictum opus per totum mensem iunii proxime venturi et hoc pro vigintiocto lib. Bon…»212. Un miniatore stimato ed apprezzato con un buon contratto poteva dunque guadagnare in un solo mese quanto un copista in un anno. stationarius librorum non è corretta. Sul rapporto Studium/economia anche: A.I. PINI, L’arte del cambio a Bologna nel XIII secolo, «L’Archiginnasio» 57 (1962), p. 20-82. 210 FRATI, Statuti, 626. Anche negli statuti del 1288 è disposta la registrazione nei Memoriali dei contratti «super quantitate excedente summam viginti librarum bononinorum, vel super re vel facto cuius extimatio excedat summam viginti lib. Bon.»: Statuti di Bologna dell’anno 1288, a cura di G. FASOLI-P. SELLA, II, Città del Vaticano 1939 (Studi e testi, 85), p. 74-75. ORLANDELLI, Il libro, p. 40, riferisce di contratti superiori a 25 lire, ma non ne indica la fonte ed egualmente GRECI, Note. 211 MALAGUZZI-VALERI, La miniatura, p. 253. 212 ZACCAGNINI, Banchieri pistoiesi, p. 45 n. 1; FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 238.
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Più modesto il compenso per Paolo dell’Avvocato e Oderisi da Gubbio: per miniare «de penello de bono azurro» 82 fogli di un antifonario notturno sottoscrivono un contratto per 30 soldi. Non solo il volume degli affari ma anche il numero dei copisti attivi a Bologna, nel periodo in esame, è da ritenersi superiore a quello che possiamo dedurre dallo spoglio dei soli Memoriali; i contratti di scrittura registrati prevedevano, in genere, un impegno non inferiore ai 5/6 mesi, che poteva giungere, come abbiamo visto per la Bibbia, a tre anni213. A tal proposito è necessario ribadire che sono errate e prive di fondamento due affermazioni che troviamo anche in studi recenti circa le mani ed i tempi di produzione dei manoscritti in ambito universitario. I contratti obbligano copisti (e miniatori) ad eseguire il lavoro senza alcuna interposizione mentre la partizione in pecie degli exemplaria non incide sui tempi di realizzazione dei singoli codici: consente soltanto a copisti diversi di ricorrere allo stesso modello contemporaneamente. In alcuni contratti il prezzo è espresso per quaternus (ciascun quaterno equivale a due pecie): moltiplicando questo valore per il numero dei quaterni previsto nelle liste di tassazione si ottiene il prezzo complessivo; allo stesso modo se il prezzo indicato è quello complessivo, dividendo questo valore per il numero dei quaterni tassati si ottiene il prezzo di ciascun quaternus. La somma registrata talvolta nei documenti è inferiore a quanto stabilito dalla norma statutaria, ma si tratta di casi in cui il copista si impegna a lavorare nell’abitazione del committente (in genere un giurista o comunque un magister) ricevendone in cambio vitto ed alloggio. Nel 1265, ad esempio, Guido Gerardi di Uggiano promette a «Iohannes notarius q. Rainerii» di glossare in due anni e quattro mesi un volume delle Decretali e detto Giovanni «promisit dare dicto Guidoni cibum et potum hinc ad dictum terminum et pro suo salario 10 lib. Bon.»214. Guido, che troviamo ancora attivo nel 1298215, nel 1265 era agli inizi della sua carriera ed il contratto che sottoscrive può essere in parte giustificato dalla ancor ridotta esperienza come copista. Si può decidere di vivere nella casa del committente perché provenienti da altre città, ad esempio: «D. Albertus scriptor quondam Bertholamey Quattrodinari de Parma qui moratur Bononie in domo d. Iacobini de Tintis» promette allo stesso Iacopino de’ Tinti di scrivere ed ultimare un Digestum vetus 213
Supra nt. 14. CSB V, p. 95-96 doc. 202 (1265 X 4). 215 PINI, Integrazioni, p. 362. 214
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«...hinc ad quindecim menses, et hoc pro decem libris Bon. quas confessus fuit a dicto Iacobino habuisse et pro victualibus quas ei bene et convenienter dictus d. Iacobinus hinc ad dictum terminum dare promisit...»216. Bonaguida di Diotaiuti da San Casciano sottoscrive un contratto nel quale promette ad «Azolino q. d. Landulfi scribere sibi unam Bibliam cum salterio et interpretationibus et rubricis et omnes libros naturales [historiales?] cum omnibus rubricis et minoribus pro pretio XXXVIII lib. Bon. et ‹Azolino promisit› dare sibi omnia alimenta et habitationem domus hinc ad duos annos...»217. Qualche anno più tardi Giovanni di Ugo da Milano: … promisit et convenit d. Francischo de Sasolinis doctori legendi stare cum eo continue in domo sua et scribere sibi Speculum d. Guillielmi Durantis et reddere eidem omni mense ad minus tres quaternos scriptos et completos et stare cum dicto d. Francisco hinc ad unum annum proximum et si Speculum non esse (!) completum stare... usque ad perfectionem Speculi… Item promisit dictus Iohannes eidem d. Francischo ire et sociare eum ad scholas de mane et redire cum eo a scholis in tertiis...218.
Il 28 marzo 1268 l’inglese Roberto «de Talave» stipula due contratti, il primo, per il testo del Digestum vetus, con Bonuccio di Bono, il quale si impegna anche a nome di altri socii, il secondo con Nascimbene di Farulfo per un Digestum novum, ma in questo caso il copista promette anche di stare cum familia sua: Magister Bonutius, filius quondam magistri Boni, promisit domino Roberto de Talave Anglico scribere testum Digesti veteris a Purificatione beate Marie ad unum annum pro pretio L. librarum, solidorum X… et Dominicus, frater dicti Bonutii, pro eo et sociis fideiussit219. Nascimbene Farulfi promisit dicto domino Ruberto stare cum familia sua et scribere ei testum Digesti novi usque ad unum annum, et dictus Robertus promisit ei dare XII lib. Bon. et omnibus et pactum (sic) usque ad dictum tempus…220.
Due diversi contratti di scrittura stipulati lo stesso giorno dal medesimo committente non sono un avvenimento frequente e la prova che
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CSB VIII, p. 58-59 doc. 110 (1268 VI 15). CSB VIII, p. 35-36 doc. 66 (1268 III 29). 218 ORLANDELLI, Il libro, doc. 126 (1304 III 21); SOETERMEER, Minora, p. 710. 219 CSB VIII, p. 251 doc. 506. 220 CSB VIII, p. 251-252 doc. 507. 217
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l’Inglese gode di consistenti disponibilità finanziarie è fornita dai numerosi atti registrati nei Memoriali in pochi mesi. Il 3 aprile: Rolandinus Pasini, dicto suo patre presente et consentiente, promisit domino Roberto de Talave Anglico scribere aparatum Codicis pro XXIIII solidis pro quolibet quaterno et dictus Robertus promisit facere soluctionem… Presentibus magistro Blatisio [Platisio] scriptore… Bernardo Anglico… testibus221.
Il 29 maggio stipula il contratto per la glossa del Digestum novum: Octanellus, filius Resclarati, promisit domino Ranberto Anglico scribere sibi continue totum Digestum novum de littera et de glosa pro precio XXIIII sol. Bon. pro quolibet quaterno. Item d. Henrigiptus Admirati de Runchore predicto Octanello extitit fideiussor. Ex instrumento Maraldi Naximpacis notarii facto hodie in hospitio magistri Sinigardi in quo moratur dictus magister Robertus, presentibus magistro Guillelmino de Aritio, Bernardo Anglico de capella Sancti Ieminiani, d. Giuliano scriptore quondam Roberti de Vivianis, domino Rogerio de Sesto Anglico et domino Roberto Dacvicole, testibus222.
Soddisfatto per il precedente operato, affida il 19 ottobre al giovane Nascimbene anche la trascrizione del testo dell’Infortiatum: Naximbene, filius Farulfi de Castro Novo, cum auctoritate et presentia dicti sui patris, promisit domino magistro de Trilao, Anglico, scribi (sic) sibi totum Infortiatum cum Tribus partibus in testu pro precio XXXVI lib. Bon. Et dictus Farulfus, eius pater, Mascaronus q. Iacobelli et Matheus q. Petri, naparius, pro dicto Naximbene extiterunt fideissores promittentes se facturos et curaturos quod d. Naximbene attendet et observabit predicta. Ex instrumento domini Iacobini Turri, notarii, hodie facto in hospitio magistri Synigardi, ubi moratur dictus magister Robertus, presentibus magistro Rogerio de Poston, magistro Rogerio de Lecanstech… et sic scribi fecerunt magister Rogerius de Poston, procurator dicti domini magistri Roberti, procuratorio nomine pro eo, et predicti alii contrahentes223.
E, lo stesso giorno: Andrea q. Bonbaronis Magnani piscatoris promisit scribere domino Roberto de Terlavia, Anlico (!), scolari Bononie, scribere sibi totum Volumen, silicet Infortiatum, Auctenticam et Tres libros Codicis pretio XXVI lib. bon… Presentibus Rogerio Becafredo, Anlico (!), Quiliano [Aquiliano] testibus224. 221
CSB VII, p. 253 doc. 511. CSB VII, p. 272-273 doc. 555. 223 CSB X, p. 100-101 doc. 223. 224 CSB XI, p. 44 doc. 105. 222
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Il copista d’origine fiorentina Bono Azzolini «promisit d. Roberto Anglico scribere et glosare225 ei Infortiatum pretio XXV sol. pro quolibet quaterno et ei dare duos quaternos et dimidium omni mense…226». Il 6 marzo 1270 nella statio Sancte Crucis: D. Arduinus q. Bernardi de Selvarano promisit magistro Roberto de Crilao Anglico scribere sibi Instituta, Auctenticum et Tres libros Codicis in testu, pretio .xxii. sol. pro quolibet quaterno tassato in statione… Presentibus Rogerio de Fosten Anglico…227.
Magister Roberto non si limita a stipulare o a far stipulare dal suo procuratore Roger [di Preston nel Lancashire?] contratti per la scrittura di nuovi codici, ma acquista volumi già pronti ed i venditori a cui si rivolge sono di grande prestigio. Il 26 agosto 1269 maestro Cardinale Paganelli …vendidit magistro Ramberto de Chicam, Anchico (!), unum Volumen, silicet Instituta, Auctenticum et Tres libros Codicis, in cartis edinis cum aparatu domini Aicurxii (!), pro precio centum sexaginta quinque lib. Bon. de quo in continenti solvit ei centum XV libras et residuum promisit eidem dare completo libro228.
Il 5 marzo 1270 Salatiele, noto giurista e forse suo maestro … vendidit magistro Roberto de Grichan Anglico scolari unum Codicem de lictera nova in cartis edinis cum aparatu domini Acursii cum pluribus legibus comentatis corectum et emendatum in testu et in glosa pro pretio centum lib. Bon.; quod pretium promisit sibi solvere et d. Allanus Adami de Inbernia et quilibet in sollidum ad kalendas madii…229.
Con lo stesso Salatiele l’anno precedente aveva sottoscritto un mutuo: «D. Robertus de Chircham Dulmensis diocesis, scolaris Bononie, d. Lazarinus q. d. Ugolini de Lambertis in sollidum promiserunt dare et 225 L’espressione scribere et glosare già esaminata da DEVOTI, Aspetti, p. 94, non indica scrivere e glossare un testo ma soltanto apporre la glossa ad un testo già copiato. 226 ASB, Memoriale 14, f. 50v (1270 XI 15). 227 CSB XV, p. 96-97 doc. 265. 228 CSB XI, p. 86-87 doc. 208. E nuovamente nel 1272, come mi segnala M. Bertram in un doc. inedito: «Magister Cardinalis q. d. Paganelli vendidit d. Guillelmo de Cornebergia (!) ementi nomine et vice magistri Roberti Kyrcha unum par Decretalium cum aparatu magistri Bernardi de littera nova pro pretio ducentarum viginti lib. Bon. Item promisit dictus magister Cardinalis dicto d. Guillelmo recipienti pro dicto magistro Roberto quod si aliqua obligatio vel scriptura publica reperietur esse facta in dictum magistrum Robertum et magistrum Cardinalem occasione dicti libri voluit eam esse cassam et vanam et nullius valoris» (ASB, Memoriale 18, f. 174v: 1272 II 20). 229 CSB XIV, p. 95-96 doc. 262.
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solvere d. Salathieli q. Martini Pape trecentas triginta lib. Bon. ad sex menses proximos ex causa mutui»230. Il 14 gennaio 1270: D. Aldrovandinus canonicus Sancte Marie Maioris vendidit magistro Roberto Anglico Summam Açonis ordinariam et extraordinariam pro precio .cl. lib. Bon… presentibus Conte Ingrami de Florentia, Cardinale, Petriçolo Iohannis sartoris…231.
La cifra indicata, 150 lire di bolognini, è quella di un codice di lusso ed i testimoni presenti all’atto sono: un venditore di libri, Conte Inghirami, il proprietario di un rinomato atelier, Cardinale Paganelli ed uno stazionario, Petrizolo di Giovanni sartori, ovvero tre protagonisti del commercio e della produzione libraria bolognese nella seconda metà del Duecento. La presenza di uno stazionario ai contratti di vendita era prevista dagli stessi statuti. Secondo quelli conservati ad Olomouc (1253 ca.), ad esempio «… de vendicionibus librorum accipiant: a tribus libris infra, XII den.; a tribus libris usque ad VII, II sol.; a VII libris usque ad XL, III sol.; a XL libris supra, V sol. Bon. Ita tamen, quod si precium fuerit a LX libris ultra, si fuerit de voluntate scolarium et non aliter, possint dare scolares et stationarii accipere X sol. Bon. Ultra vero non possint dare nec accipere sub debito iuramenti excepto Ardicione, bedello generali. Et hoc teneat solummodo in scolaribus Bononie commorantibus»232. Nonostante l’assenza di precisazioni al nome, è indubbio che anche l’acquisto del 14 gennaio debba essere ascritto all’Inglese. Per la stessa opera, tuttavia, stipula un contratto anche il primo dicembre 1270: Marchixinus q. Gerardi de capella Sancte Kristine de Fondaria promisit scribere d. Ruberto de Crilevia scolari totam Somam Açonis integraliter cum additionibus d. Hodofredi a Nativitate Domini in antea et hoc pretio LIII lib. Bon.233.
È testimone di quest’ultimo contratto magistro Guillielmino miniatore234. La Summa di Azzone Oxford, Bodleian Library, Holkham Hall, misc. 47, reca cartigli firmati a f. 13r (maister Gulielmo fecit de hic), f. 15r (maister Gulielmo mi f.), f. 43v (maister Gulielmo mi fec.) e f. 198v (maister Gulielmo de Strata...). Nello stesso manoscritto compaiono le 230
CSB X 128 doc. 283 (1269 XII 4). CSB XV, p. 74 doc. 198. 232 MURANO, Opere, p. 68-70: 70. 233 ASB, Memoriale 14, f. 112v (1270 XII 1). 234 FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 105, 164-165. 231
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firme di «Zoane» (f. 161v) e di maister lenciusos (f. 198v)235. Secondo Filippini e Zucchini, Guglielmo era iscritto nelle venticinquine della cappella di San Barbaziano236. Nel 1269 risulta iscritto nella matricola della Società dei Lombardi.
Nei Memoriali è attestato più volte tra il 1265 ed 1271237 ed il 10 settembre 1271 risulta defunto238. Se è morto in età avanzata, possiamo presumere che fosse attivo fin dalla prima metà del secolo. La moglie Donella nel documento del 1271 è definita miniatrix ed il figlio Iacopino svolgeva la stessa attività del padre239.
Le cifre spese per acquistare, far copiare e miniare questi manoscritti sono ingenti; per questa ragione, dopo essersi rivolto a Salatiele, l’Inglese è costretto a recarsi da banchieri e mercanti. Dominus Robertus filius domini Alani de Gurchan il 14 aprile 1270 contrae un mutuo solidale240; pochi giorni dopo, il 26 aprile, Robertus d. Alani de Grican sottoscrive nuovamente un mutuo solidale con banchieri fiorentini in moneta inglese da rendersi a Londra241; il 14 giugno magister Robertus de Crican filius domini Alani ottiene una quietanza per la riscossione di 235 A. DE LA MARE, Further Italian Illuminated Manuscripts from Holkham Hall, «The Bodleian Library Record» 10, n. 6 (May 1982), p. 330-333, fig. XXI a, b; EAD., Italian Illuminated Manuscripts in British Collections, in La miniatura italiana tra Gotico e Rinascimento. Atti del II Congresso di storia della miniatura italiana (Cortona 24-26 settembre 1982), a cura di E. SESTI, Firenze 1985, p. 127-154: 129 e fig. 1; Duecento, p. 132, 133, 134, 135. 236 Miniatori, p. 105. 237 Nel 1269 è presente alla vendita di un Codex «de littera nova» incompleto (CSB X, p. 195 doc. 418: 1269 IV 17) e non è improbabile che ne abbia curato la decorazione. 238 FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 106. 239 Società dei Lombardi, f. 3rb. 240 CSB XV, p. 116 doc. 326. 241 CSB XV, p. 123-124 doc. 349.
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moneta inglese242; il 19 giugno «D. Rodulfus de Vulvertone pro‹misit› reddere magistro Roberto de Cricam LX lib. Bon. hinc ad festum Omnium Sanctorum ex causa mutui»243; Robertus de Chircam Dualnensis diocesis il 20 settembre contrae un nuovo mutuo244. L’indicazione della diocesi di provenienza, Dunelmensis (Durham), ci consente infine di identificare questo personaggio: si tratta di Robert di Holy Island o de Insula, priore dal 1269 al 1272 dell’abbazia benedettina di Finchale (lat. Pincanhale, ovvero il toponimo malinteso e deformato dai notai bolognesi). Dal 1274 al 1283 fu vescovo di Durham ed in molte occasioni, sin da priore, rappresentò la sua comunità sia in Inghilterra che nel resto d’Europa245. Una recente nota biografica ricorda che «nothing of significance is known of Holy Island and indeed there is a very little surviving information about him», ed inoltre che «Robert himself occurs only once as a prior, on 26 January 1273»246. La ragione per la quale non ha lasciato tracce di sé in Inghilterra è che …si trovava in Italia durante il suo priorato. A Bologna i futuri vescovi di Winchester (John di Pontoise) e di Durham (Robert di Holy Island) furono testimoni della compravendita di un terzo scolare inglese illustre, Roger Marmion: Magister Nicholaus, medicus de Firmo, et magister Iohannes eius filius, in sollidum vendiderunt Rogerio Marnnon, Anglico, scolari Bononie, unum Volumen, silicet Instituta, Autentica et Tres libros Codicis cum apparatu domini Accursii, pro precio centum et decem librarum Bon. Ex instrumento Deotacore de Montasigo, notarii, hodie facto in statione Arditionis Guidonis de Millano, presentibus domino Iohanne de Pontisera, domino Roberto de Chircha, scolaribus Bononie…247. 242
CSB XIV, p. 108 doc. 222. CSB XV, p. 59 doc. 164. 244 CSB XIV, p. 191-192 doc. 411. 245 A.J. PIPER, Holy Island, Robert of, in Oxford Dictionary of National Biography. Vol. 27, Oxford 2004, p. 848. 246 English episcopal acta 29: Durham 1241-1283, ed. by P.M. HOSKIN, Oxford 2005, p. XXXI-XXXIII: XXXII; R. BRENTANO, York metropolitan jurisdiction and papal judges delegate (1279-1296), Berkeley-Los Angeles 1959, ad. ind. 247 CSB X, p. 71 doc. 154 (1269 VIII 30). Il 7 gennaio 1269 si era obbligato in solido verso il giurista Federico della Scala per un altro inglese: «Magister Robertus Anglicus de Trileio qui nunc habitat Bononie in hospitio magistri Sinigardi, quod est ante Sanctam Mariam de Bulgaris et d. Ricardus Trancardi, Anglicus, scolaris Bononie… venit dicens se in solidum promisisse dare et solvere d. Federico de Scala quinquaginta libras Bon. ad tres menses proximos, quos denarios debet solvere ad eorum preces et mandatum de sua propria bursa Communi Bononie pro Addam de Ordonia [Oxonia?] pro quadam condepnatione de eo facta…» (ibid., p. 137 doc. 302). 243
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Gli ecclesiastici ed altri personaggi, più o meno noti, di passaggio a Bologna erano spesso accompagnati da famigli che svolgevano compiti di copista e segretario. Nel 1269, ad esempio, «D. Sancius Morlani de Carcasone venit dicens se vendidisse d. Arnoldo, socio d. Marchionis de Brandeborgh, unum Decretum cum apparatu comuni pro pretio XXVII lib. Bon.»248. Tra i presenti all’atto, stipulato «in hospitio domini archidiaconi», figura «Iacobino, scriptore dicti domini archidiaconi»249. Per l’assenza di precisazioni ignoriamo se fosse originario di Bologna. Questo fenomeno, sporadico nel Duecento, diviene quasi una prassi a partire dalla seconda metà del Trecento e per tutto il Quattrocento. La crisi economica ed il sensibile calo demografico seguito all’epidemia di peste del 1348 apportarono profonde modifiche anche al sistema della produzione libraria. Morti la maggior parte dei protagonisti, il sistema della pecia scomparve e gli uomini di lettere ed i professori dello Studium preferirono avvalersi di copisti personali (spesso forestieri) piuttosto che di liberi professionisti250.
248 Sancio Morlani (o Merolani) si trovava ancora a Bologna nel 1272, cf. ASB, Memoriale 18, f. 165v (1278 II 1: «D. Gilbertus q. Benvenuti de Firmo fuit confessus habuisse a d. Punzio Provinciali quadragintasetem lib. Bon. et quindecim sol. Bon. pro aparatu d. Ostiensis in primo et secondo libro decratalium (!), quos duos libros debet perficere et complere dictus Gilbertus dicto d. Puncio ex instrumento Upicini q. Petri Bonfantini not. facto heri in domo Bonacursii presentibus Liberto miniatore de Parma, d. Sencio Merolane et Iacobo Platonis. Et sic scribi fecerunt dictus Gilbertus et Tibertus miniator procurator dicti d. Ponzi ex instrumento dicti not. facto dicto die loco et testibus»). Comunicazione di M. Bertram. 249 CSB XI, p. 149 doc. 357 (1269 II 26). 250 Nel Trecento, ad esempio, un copista di nome Stefano copia le opere di Giovanni Calderini, «Leonardus Iacobi de Casalverio» quelle di Pietro d’Ancarano, nel Quattrocento «A. Bodianus» scrive per Lianoro Lianori, «Amphyon Benedictus Lucensis» per il notaio Francesco Canonici, «Anthonius Iunius» e «Petrus Borgolochi» per Giovanni Garzoni, «Bartholomeus de Guisleriis», bolognese, è copista a Venezia in casa di Iacopo Foscarini, «Cazarinus Iohannis de Montevellio» scrive una Bibbia – già Dublin, Chester Beatty Library, W. 79 (a. 1428) – et plura alia opera theologicalia per il cardinale Niccolò Albergati, «Damianus de Pola» a Bologna in casa di Ludovico Barbo nel 1401, a Padova nel 1425; «Franciscus de Fano», «Iohannes Antonius Zupone» e «Paulus de Barianus de Placentia» per Giovanni Marcanova, «Gregorius Balas» per Marcin Grusczinski, «Hieronymus de Pretis» per Galeazzo Marescotti, «Iohannes de Ghistella» fiammingo, per il cardinale Domenico Capranica, «Nicolaus de Leidis», un olandese, per Giovan Gaspare da Sala.
IV Nei Memoriali editi sino ad oggi troviamo menzione dei codici di maggior pregio e si tace dei copisti – sicuramente non pochi – impegnati nella trascrizione di opere di minor valore o semplicemente di minore ampiezza. Opere brevi quali quelle processuali251, il corpus di Galeno252 ed i testi ad uso dei grammatici potevano essere allestite anche in assenza di un committente ed essere vendute già pronte. I manoscritti in cui sono raccolte sono in genere compositi in cui ciascun testo è copiato in uno o più fascicoli indipendenti, talvolta con spazi bianchi riservati alla decorazione o alla semplice rubricatura, non eseguita. Il rischio economico per l’allestimento di questi fascicoli era ridotto mentre la vendita era quasi certa trattandosi di testi destinati ai pratici (notai, avvocati, medici, etc.) italiani e soprattuto forestieri. Anche il prezzo dei codici unitari, contenenti opere di grammatica ad esempio, era inferiore a quanto richiesto per la registrazione nei Memoriali. Il magister gramatice Filippo di Iacopo Cristiani, ad esempio, il 14 aprile 1341 vende a «Nicolaus q. d. fratris Iohannis de Trentaquatro scriptor capelle S. Iacobi de Carbonensibus»253 i seguenti volumi: Libri Papie. Almansoris. Divixionum Almansoris254. Pantegy255. Phyllosophye256. Prissiani maioris257. Quinque volluminum Prissiani minoris. Unius Prisiani maioris. Summe Prisiani. Messue. Scripte (sic) super tota arte veteri. Super libro metafixice. Scriptis Tome super libro de cello et mundo258. De animalibus. Mathephysica. Artis
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Sono state censite da L. FOWLER-MAGERL, Ordo iudiciorum vel ordo iudiciarius. Begriff und Literaturgattung, Frankfurt am Main 1984 (Ius Commune. Sonderhefte, Texte und Monographien, 19. Repertorium zur Frühzeit der gelehten Rechte). 252 G. MURANO, Opere di Galeno nella facoltà di medicina di Bologna, «Italia medioevale e umanistica» 45 (2004), p. 137-165. 253 L’edizione del documento (ASB, Memoriale 207, ff. 42v-43r) proposta da L. FRATI, Grammatici bolognesi del Trecento, «Studi e memorie per la storia dell’università di Bologna», 4 (1920), p. 29-30, contiene alcune mende – come già ebbe modo di rilevare Giorgio Cencetti nella copia dell’articolo attualmente conservata presso l’Archivio di Stato di Bologna –. Nella nuova edizione (del solo elenco dei libri) ho mantenuto la stessa grafia ed interpunzione del notaio estensore dell’atto, Matteo d’Alberto Zanelli. 254 Liber Almansoris (Chirurgia) e Liber divisionum di Rhazes. 255 La Practica Pantegni. 256 De consolatione philosophiae di Boezio. 257 Institutiones grammaticae I-XVI di Prisciano. 258 Thomas de Aquino, Sententia libri De caelo et mundo.
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veteris. Libri topicorum. Alberti super fixice. Libri eticorum. Scriptis eiusdem libri. Scriptis Metaurorum. Scriptis Roberti posteriorum259. Comentum predicamentorum. Scriptis Egidii elenchorum sex principiorum. Galieni. Antidotarii Nichollai cum praticha. Mamotrete. Roberti super Prisiano minori. Dotrinalis cum scriptis260. Scripti dotrinallis. Modi magnificandi maioris minoris261. Questionum in teologia. Alphurabii. Questionum Britonis262. Poetrie et Boetii unius voluminis. Troglani prosaice scriptis263. Modorum magnificanda (sic). Tractatus logicallia. Scripta priorum. Rationes super arte veterum (sic). Scriptis modorum magnificandi et libri de cello et mundo.
Nell’atto, che venne stipulato «apud hostium carceris novi Comunis Bononie», non è indicato il numero complessivo dei volumi (alcuni erano sicuramente compositi), ma il prezzo di vendita dell’intera biblioteca – 90 lire di bolognini – è inferiore a quello di un Digesto o di un Decreto o di una Bibbia realizzati nel terzo quarto del secolo XIII. Se incrociamo i dati offerti da Orlandelli, dedotti dai Memoriali, e quelli di Pini, ricavati dalle venticinquine, ovvero dagli elenchi di «uomini atti alle armi dai 18 ai 70 anni»264, vediamo che nei regesti degli anni 1300-1330 non figurano numerosi copisti censiti nelle venticinquine265:
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Robertus Grossatesta, Commentarius in libros Posteriorum Analyticorum. Alexander di Villa Dei, Doctrinale puerorum. 261 Boethius de Dacia, Tractatus de modis significandi (Quaestiones super Priscianum maiorem). 262 Guillelmus Brito, Quaestiones (elenchorum? Super primum Posteriorum?). 263 Thiofridus, Vita prosaica S. Willibrordi? 264 A.I. PINI-R. GRECI, Una fonte per la demografia storica medievale: le «Venticinquine» bolognesi (1247-1404), «Rassegna degli Archivi di Stato» 26 (1276), p. 337-417. 265 Ma lo spoglio di Pini non è completo; in ASB, Capitano del Popolo, Venticinquine, busta XVI (S. Procolo), n° 13, ad es., trovo censiti: «Iohannes scolaris et scriptor», «Miletus scriptor» (fig. 18), «Robertus de Anglea scriptor» (fig. 18), «Nichola de Roma scriptor» (fig. 18), «Oliverius scriptor et medicus» (fig. 19), «Gerardus scriptor» (fig. 19), «Robertus scriptor» (fig. 17), «Iohannes scriptor hospes Guadagni» (fig. 17) e «Pinus scriptor» (fig. 17), assenti dall’elenco fornito in Integrazioni. Il copista romano deve essere verosimilmente identificato con il «magister Nichola q. Arcolani de Roma» che vende nel 1302 un Infortiatum (ORLANDELLI, Il libro, doc. 98). 260
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Adigherius Iacobini (1319)266; Albertucius267 (1324); Albertus de Alamannia (13231324)268; Amadeus Silvestri (1323); Andreas Bernardi (1312); Bartholomaeus de Padua (1324); Beltrandus (1312); Bençevenne Alberti de Bixano (1312); Bençevenne Guiducii (1306-1323); Benedictus de Campagna (1330); Bertholacius Capelani (1324); Bertholacius Iacobi (1331); Bitinus (1323-1324269); Challandrucius d. Ugucionis (1330); Charucius Michaelis (1323-1330)270; Daniel (1321); Daniel Vitalis (1323-1324); Dominicus Albertucii dictus Papa (1323-1330); Dominicus Landi (1328-1338); Franciscus Bernardi (1312); Franciscus Petri Iohannini (1319-1333); Gerardus Petri (1312); Gratia Guerre (1323); Guido magister271 (1273-1320); Guillelmus Benvenuti (1308-1312); Guillelmus Iacobini (1330-1333); Guillelmus Michaelis272 (1317); Henricus Iohannis (1323-1328); Henricus Todiscus [Tiothonicus] (1313-1330); Iacobus273 (12961323); Iacobus274 (1323); Iacobus Anthonii (1330-1333); Iacobus Gilioli (ante 13122751342); Iacobus Çacharie (1319); Iohannes Francisci (1330-1332); Iohannes Gerardi (1323-1345); Iohannes Guidonis (1328-1338); Iohannes Guillelmi (1323-1331); Iohannes Henrici (1323-1333); Iohannes Mini cui dicitur Nane (1312-1323); Iohannes Petri (13231341); Iohannes de Urbino (1308); Iulianus Raynerii (1330); Lambertus Lamberti (13221324); Landus (scriptor et magister gramatice, 1330); magister Lanfranchinus (1319)276; Martinus (1319); Martinus Bonçanelli (1308); Matheus Inghilerii cui dicitur «Tiollus» (mag. et s., 1320-1341); Maxe (1319); Michael Bonacursi de Pisis (1328-1329); Minus de Pignano (1323); Nanes Petri (1328); Nardus fratris Albertini (1323-1341); Nicolaus Albertini (1321); Nicolaus Piscis (1321); Oddo Thiotonicus (1328); Oddo Seraphini (1324277-1330); Paulus Guillelmi (1324); Petrus (1303-1318); Petrus Alberti (1328-1331); Petrus Guidonis de Monteferrato (1289-1333); Petrus Rolandini (1330); Petrus 266 Nel 1268 divenne notaio «Adhigerius f. Iacobini de Tignano, de burgo Lamarum» (Liber sive matricula, p. 263), ma considerata la distanza di tempo tra le due notizie è poco probabile che si tratti della stessa persona. 267 Registrato nella cappella di San Giorgio del Poggiale e forse da identificare con «Albertucius q. Graccioli c. S. Leonardi» già attivo nel 1286 (CSB IX, p. 218 doc. 273). 268 Gli studenti tedeschi con questo nome erano numerosi ed è probabile che qualcuno si sia fermato a Bologna dopo gli studi; in questo caso potrebbe trattarsi del filius Henrici, Alamanicus, attestato in ASB, Memoriale 100, f. 226v (SCHMUTZ, Juristen, II, p. 341 n° 20), ma l’identificazione è alquanto incerta. I forestieri residenti in città (esclusi gli scolari dello Studium) erano obbligati a farsi registrare nelle Venticinquine dopo due anni di residenza continua e dopo tre anni negli Estimi, ma erano ammessi a godere della cittadinanza bolognese solo dopo dieci anni. 269 Il bidello di Giovanni d’Andrea? 270 Supra p. 40. 271 Il padre di Oderisi da Gubbio? Cf. FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 113-114. 272 Lo stesso che sottoscrive nel 1286 un contratto per la scrittura di un Infortiatum: CSB IX, p. 193-194 doc. 324? 273 Della cappella di San Leonardo (Ravennate). 274 Di S. Omobono (Ravennate). 275 Supra p. 34. 276 Lo stesso «magister Lanfranchinus q. Andree Beninchase capelle S. Martini de Apposa» che vende un Volumen nel 1328 (ORLANDELLI, Il libro, doc. 354)? 277 Ibid., doc. 317 (1324 V 23).
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Ultramontanus (1328); Phylippus Nicolai (1323); Ricius Guidonis (1319-1320); Rodulphus Deotalevi (1323-1324); Rodulphus Iohannis (1322-1349)278; Rolandus Nerii (1323); Rubeus (1318); Rugerius Guillelmi (1323); Sanctus [S. Procolo] (1328); Stephanus de Corno (1308); Stephanus Magli (1312-1324); Symon Calcagnus (1307); Symon Gerardi (1308-1333); Thomas279 (1312); Çambonus Iohannis Lambertini (1330); Çanucius (1307); Zellus Bombologni (1323); Çordanus280 de Mutina (1318).
Poiché si dichiarano scriptores è improbabile che non abbiano mai sottoscritto un contratto di scrittura, più verosimilmente molti di essi si dedicavano alla trascrizione di opere diverse da quelle in uso nelle facoltà dei legisti e dei canonisti, ad esempio testi di grammatica, di classici o in volgare. D’altro canto è anche possibile che non tutti i contratti di scrittura dei volumi 98-170 dei Memoriali siano stati registrati da Orlandelli – e ciò ne spiegherebbe il loro esiguo numero (inferiore a quelli di un solo anno del quinquennio qui considerato281) –. Tra il 1265 ed il 1270 alcuni scriptores figurano nei Memoriali solo in qualità di testimoni e considerato che spesso al loro nome è associata la qualifica di magister non è da escludere che possedessero scuole scrittorie282. Iacopo di Ventura, ad esempio, notaio dal dicembre del 1268 278
Da non confondere con l’omonimo pictor. Della cappella di San Biagio (Porta Ravennate). 280 Un Çordanus scriptor è censito in ASB, Capitano del popolo, Venticinquine, b. XVI (S. Procolo), fasc. 9 (fig. 13), ma non ho prove che si tratti dello stesso copista del 1318. 281 ORLANDELLI, Il libro, doc. 1 (1300 I 29: «Margarita f. Bertholomei»); doc. 8 (1300 IV 10: «Laurentius Modenexii»); doc. 79 (1302 IV 26: «Guillelmus Rodulfi de Nuytebi de Anglia»); doc. 104 (1302 XII 8: «Anthonius Ghibertini de Mutina» ed i figli «Iohannes» ed «Aymerichus»); doc. 105 (1302 XII 14: «Iacobus Octonelli»); doc. 122 (1303 XII 2: «Gratiadeus Alberti»); doc. 126 (1304 III 21: «Iohannes Ugonis de Mediolano»); doc. 129 (1304 VI 1: «Iohannes Anthonii de Homodinis de Mutina» e Margherita sua madre); doc. 167 (1308 II 15: «Anthonius [Manfredi] de Padua»); doc. 168 («magister Mutinensis Iacobi» ed il fratello Gimignano); doc. 187 (1310 VIII 26: «Guidotus Iacobi»»); doc. 188 (1310 X 14: «Oliverius Petri de Casaria de Mutina»); doc. 191 (1311 III 10: «Vivianus Calamonis de Butrio»); doc. 192 (1311 VII 14: «Margarita Bertholomei de Magnanis»); doc. 198 (1312 VI 12: «Bonagratia magistri Francischini Iacobi de Mutina»); doc. 216 (1314 VIII 18: «Guillelminus Gillioli de Blacho de Regio»); doc. 223 (1315 V 24: «Michael et Petrus fratres et filii q. d. Martini Merolini»); doc. 275 (1320 XII 24: «magister Mutinensis Iacobi»); doc. 309 (1324 II 22: «Giliolus» e «Geminianus Iacobi de Grisulphis»); doc. 344 (1327 V 11: «Albertus cui dicitur Bertus q. Bitini de Bobus»); doc. 356 (1330 I 17: «Ugolinus f. Lambardi de Lucha»); doc. 358 (1330 III 13: «Bartholomeus f. Bertolini»). 282 Tra questi «Aquilianus Erbarii de Brixia»: PAGNIN, Littera, p. 1610, 1616; FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 1 (sub Agliano), 12 (sub Aquiliano). 279
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e scriptor283, il 9 settembre 1291 denuncia un furto avvenuto nella sua schola scribendi284. Paolo di Iacopino dell’Avvocato possedeva una bottega. Notaio, come il padre, dal 1251285, fu miniatore, pittore e forse copista. Il padre è ricordato nel 1240 come venditor librorum286, dunque il figlio lavorava in una statio attiva da tempo. Nel 1269 Paolo è fideiussore insieme a Oderisi da Gubbio; nel 1271 riceve l’incarico per miniare con lo stesso Oderisi un antifonario; nel 1288 in qualità di notaio trascrive un volume dei Memoriali. Con Antolino di Rolando detto il Cicogna ed altri è pagato più volte dal Comune di Bologna per aver eseguito pitture infamanti. Nel 1297 è teste in una inquisizione contro Tommasino, arciprete della pieve di S. Maria di Vedrana287. Pressoché mezzo secolo di attività nell’ambito della produzione artistica e libraria lo avevano reso un personaggio sicuramente influente a Bologna288. Nel 1286 un copista di nome Paolo Iacopini promette a Bernardo Fabbro, scolaro, di scrivere l’apparato di un Codex289, ma per la presenza del padre al contratto è dubbio che si tratti della stessa persona. Nella Summa super titulis Decretalium di Enrico da Susa, ms Vaticano, Archivio S. Pietro, A 22, leggiamo il seguente colophon: Qui scripsit hunc librum vivat semper cum Domino | vivat. Vivat in celis Paulus filius domini Iaco| bini Bononiensis qui moratur in strata Maiori in an (an espunto) | contrata Santi Tome. In nomine felix | benedictus dominus noster Ihesus Christus amen290. Non ci sono prove che questo copista sia il figlio di Iacopino dell’Avvocato e non un suo omonimo, e, del resto, la qualità della parola scritta sicuramente non 283
Liber sive matricula, p. 263; CSB XI, p. 63 doc. 151. ASB, Atti del podestà Enrichetto da Martinengo n. 1136 Inquisizioni: G. ZACCAGNINI, La vita dei maestri e degli scolari nello Studio di Bologna nei secoli XIII e XIV, con due appendici e trentatré tavole illustrative, Genève 1926 (Biblioteca dell’‘Archivum Romanicum’, 5), p. 146-147, n° VIII (ed.); ID., Appunti di varia erudizione per la storia dello Studio di Bologna, «Studi e memorie per la storia dell’Università di Bologna» 15 (1942), p. 33; PAGNIN, Littera, p. 1620; SOETERMEER, A propos, p. 445, 477; ID., Utrumque ius, p. 6; MURANO, Opere, p. 108. 285 Liber sive matricula, p. 135. 286 ASB, S. Giovanni in Monte, 13/1353, n. 37 (FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 6162 sub: Damiano di Compagnone); SOETERMEER, Utrumque ius, p. 368. 287 FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 187-188, 257-259. 288 LIVI, Dante. Suoi primi cultori, p. 94; SOETERMEER, A propos, p. 435 n. 41, 444 n. 87, 478; MURANO, Opere, p. 111. 289 CSB IX, p. 62 doc. 108 (1286 VI 4). 290 Cf. F. SOETERMEER, ‘Summa archiepiscopi alias Summa copiosa’. Some Remarks on the Medieval Editions of the Summa Hostiensis, «Ius Commune» 26 (1999), p. 9-10. 284
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eccelle, ma nella bottega nella quale venne miniata questa Summa lavorava un artista che possedeva capacità e sensibilità non comuni: con pochi tocchi di colore eseguiti direttamente sulla pergamena, negli spazi delle piccole iniziali, riuscì a realizzare veri e propri ritratti di straordinaria, insolita (per il luogo e l’epoca), intensità. Lo scriptor, così come il miniator, giunto all’apice della carriera si limita a coordinare le varie attività che si svolgono nella sua bottega ed interviene sul codice solo per correggere ed emendare, così nel 1289: D. Landus q. d. Guidonis Zenzarasonis de Zenzarasonibus vendidit et dedit d. Bonrecubro q. d. Bertholomey specialis unum Digestum vetus scriptum in cartis edinis cum apparatu d. Accursii correctum et emendatum in testu et in glosa et miniatum de pena et penello et signatum in testu et in glosis cum intrasignis in instrumento contentis, item unum Codicem scriptum in cartis edinis pro pretio in suma ducentarum librarum Bon.291.
Dominus Landus è «Rolandus d. Guidonis Çençarasone», notaio dal 1259292, e la sua bottega è ricordata in un documento del 1272293. Oltre Lando vi lavoravano il figlio Dino, che incontriamo in un contratto del 1269294, e sicuramente altri apprendisti di cui, purtroppo, ignoriamo il nome. (Nel Liber paradisus di seguito al nome del padre, Guido Senzaragione, nel 1256 vennero elencati ben sedici tra servi e ancelle295, alcuni dei quali forse impegnati nella bottega di famiglia). Secondo Filippini e Zucchini, Rolando Senzaragione è da identificare con il copista che sottoscrive il ms Bologna, Collegio di Spagna, 282 (Institutiones): Finito libro referamus gratia Christo | Qui scripsit scribat semper cum Domino vivat. | Vivat in coelis Rolandus in nomine felix. | Deo gratias amen (f. 66rb)296. Nel 1274, a seguito della guerra civile, Rolando è allontanato da Bologna perché «nobile», ma è probabile che vi abbia fatto ritorno poco tempo dopo. La bottega dei Senzaragione è documentata anche nel secolo successivo. Nel 1324 un nipote dello 291
MALAGUZZI, La miniatura, p. 254-255; FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 205. Liber sive matricula, p. 162, 509. CSB VIII, p. 145 doc. 293 (1268 XI 3: teste); XI, p. 122 doc. 291 (1269 XII 2: si impegna a scrivere un apparato per 60 lib. Bon.); SOETERMEER, A propos, (addenda), p. 374. 293 ASB, Memoriale 20, f. 109r (1272 IX 12). 294 CSB X, p. 95-96 doc. 211 (1269 X 12). 295 Liber Paradisus, p. 14-15. 296 Miniatori, p. 204-205. Il manoscritto, così come gli altri del Collegio, è sottratto da anni alla consultazione scientifica, pertanto non sono in grado di pronunciarmi sulla sua provenienza o sul numero delle mani e degli artisti intervenuti nella sua preparazione. 292
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scriptor Branca Senzaragione, inviato a ritirare un quaternus da ricopiare, aveva subìto violenza da parte di un famulus di due studenti297. Nel 1329 «Anastaxius [Staxe] Çenzarasonis» ed il fratello Branca sottoscrivono un contratto in cui ...faciunt artem scribendi298; lo stesso Branca, infine, è registrato nelle venticinquine come scriptor negli anni 1333-1338299. «Iacobus q. Guidonis Villani», definito iniziamente scriptor300, dopo alcuni anni si dichiara magister e corrector librorum301. Il padre è ricordato nel 1267302, dunque anche Iacopo lavorava in una bottega attiva da tempo. Le correzioni eseguite dai maestri – raramente restauri filologici, spesso semplici integrazioni – fino ai primi anni Sessanta possiamo trovarle incorniciate entro fregi nei margini in scrittura dello stesso modulo del testo; successivamente il fregio scompare e gli interventi, come cicatrici rimarginate, si spostano nel testo dove sono inseriti mediante rasura e riscrittura303. Magister Vivolo da Fabriano, uno scriptor che a Bologna gode di un indubbio prestigio, è talvolta chiamato a dirimere difficili controversie tra copisti o venditori di libri e clienti insoddisfatti. Nel 1269, ad esempio: Magister Brunus de Aretio ex una parte et d. Gerardus de Polonia ex alia promiserunt inter se et unus alteri stare et parere laudo magistri Vivoli, scriptoris, de eo quod dixerit si unum Decretum venditum per dictum magistrum Brunum ipsi d. Gerardo pro CLXX lib. Bon. fuerit bene correctum et emendatum; et [si] dictus magister Vivolus non diceret illud quod esset visum et conveniens, promiserunt stare et parere omni eo quod dixerit d. Thomas d. Piperate, legum doctoris; sub pena L lib. Bon.304.
297
PINI, Studenti, p. 126-127. FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 7; LIVI, Dante. Suoi primi cultori, p. 54 n. 2; PAGNIN, Littera, p. 1620. 299 PINI, Integrazioni, p. 361. 300 ORLANDELLI, Il libro, doc. 113 (1303 IV 26), doc. 130 (1304 VI 1). 301 Ibid., doc. 245 (1318 III 7: «D. Albertus q. d. Thomaxini Conoscentis… vendidit… edificium unius domus situm super terreno ecclesie S. Salvatoris… in capella S. Salvatoris iuxta magistrum Iacobum q. Guidonis Villani corectorem librorum…»). 302 CSB VII, p. 24 doc. 41 (1267 II 15: «D. Guido Vilani venit et dixit se promisisse d. magistro Raynaldo de Busco… scribere Digestum vetus in textu de tam bona litera sicut incepit…»). 303 MURANO, Opere, p. 38-41. 304 CSB X, p. 112 doc. 248 (1269 XI 7); dal documento Bruno d’Arezzo risulta essere stato il primo possessore del volume ed il venditore ma non il copista. L’anno precedente «Brunus q. Martini de Aretio» aveva venduto a Riccardo d’Arezzo cinque volumi del Corpus iuris civilis (CSB VIII, p. 124 doc. 246: 1268 IX 28). 298
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L’anno successivo lo stesso Vivolo ha una controversia con un copista su un apparato del Decreto: Magister Vivolus Dominici ex una parte, magister Rainaldus Nicholai de Firmo ex altera compromiserunt se in d. Geminianum Bonsavere et d. Iacobus Iohannis Baldoini et d. Guidonem Dominici de omni lite et questione que vertebatur inter eos coram iudicem ad equum occasione apparatus Decreti quem promisit scribere Gerardinus Mathei Stabelis dicto Vivolo pro quo fideiussit dictus Rainaldus305.
Nel 1270 Vivolo interviene nella lite relativa alla vendita di un Digestum vetus: D. Petrus de Sancto Marino scolaris Bononie ex una parte, d. Bonusiohannes filius quondam Guidonis de Guido Piçoli ex altera compromiserunt se in magistrum Vivolum q. Dominici qui fuit de Fabriano et magistrum Guillelmum ‹Vetolli› de Campagnola de comitatu Regii tanquam in arbitratores et amicabiles compositores de lite que vertebatur inter eos occasione vendictionis cuiusdam Digesti veteris facte a dicto Bonoiohanne dicto domino Petro…306.
Il documento non si addentra nell’oggetto della contesa, che emerge, tuttavia, in un successivo atto: D. Petrus de Sancto Marino fuit confessus se et recepisse a Bonoiohanne f. q. d. Guidonis unum Digestum vetus completum in testu et glosa, coretum, ascultatum et miniatum…307.
Per sanare la contesa relativa al Digestum vetus eseguito da Bongiovanni, il volume viene sottoposto in venti giorni ad una sistematica correzione mediante auscultatura. Ovvero un copista legge il testo-modello (probabilmente le pecie dell’exemplar) ed un secondo segue la lettura sul manoscritto ed annota in margine, con grafia minuscola eseguita col dorso della penna, omissioni ed errori. Successivamente il copista che ha eseguito la trascrizione (ma talvolta si notano mani diverse) corregge ed integra mediante penna e raschietto. Le due diverse fasi della correzione sono ancora attestate nel ms Archivio S. Pietro, A 22, dove troviamo i lemmi da integrare nel testo registrati due volte, la prima in scrittura notulare di piccolo modulo in prossimità del taglio, la seconda in littera textualis di modulo più ampio a 305
CSB XV, p. 80 doc. 217 (1270 I 24). CSB XV, p. 97 doc. 268 (1270 III 8). 307 CSB XV, p. 112 doc. 312 (1270 III 31). 306
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pieno margine. Il manoscritto è stato dunque venduto prima che si procedesse alla completa pulitura dei margini. A maestri di provatissima esperienza poteva essere affidato il difficile compito di aggiungere la glossa a codici in uso da tempo (in alcuni contratti è precisato che il lavoro si eseguirà sul manoscritto già di proprietà del committente). In questo caso si procede innanzi tutto alla revisione del testo ed alla rasura delle glosse ritenute superate, successivamente si trascrive la glossa ordinaria tentando, fin dove possibile, di far concordare l’una con l’altro. I manoscritti giunti sino a noi che hanno subìto questo trattamento si presentano pertanto con un testo del sec. XII (numerosi quelli del Decretum) ed una glossa, spesso copiata da exemplaria, dei secoli XIII o XIV. Considerata dunque l’attenzione dei maestri di bottega e dei committenti nei confronti del testo è lecito domandarsi se l’accusa di scorrettezza dei manoscritti universitari, costantemente ribadita e sottolineata, non debba essere se non ritrattata quanto meno attenuata. La critica trae origine dalle notissime accuse rivolte ai copisti da Odofredo (…quia omnes sunt latrones et baratores)308, che fu (occorre ricordarlo) un giurista di scarso successo editoriale – di alcune sue lecturae non sono sopravvissuti testimoni manoscritti –, un pettegolo inveterato e soprattutto uno …stazionario di libri. Gli strali dell’Ostiense contro i copisti sono inseriti addirittura nel prologo della Summa super titulis Decretalium dove dichiara …quod scriptores pictores corrupti et ydiote corrumpunt scripturas. Il topos del pessimo copista ha origini antiche quanto il libro stesso e sicuramente non era privo di fondamento se Galeno – che del Timeo di Platone conosceva le varianti tra i diversi esemplari – si era visto costretto a difendersi dallo scempio fatto ai suoi testi mentre era ancora in vita309. Tra le accuse rivolte ai copisti vi è quella di non capire i testi che trascrivevano, sottintendendo con ciò che soltanto la conoscenza della matematica poteva garantire una buona copia di un testo di Euclide, della filosofia di un testo di Aristotele, della giurisprudenza di un testo di diritto310. Sembra quasi che il grado di corruttela di un manoscritto possa 308 Ed inoltre: Hodie scriptores non sunt scriptores, imo pictores… unde dicimus, quod charte cedunt literis, secus ac olim, cum boni erant pictores, mali scriptores, tabula cedebat picturae, literae cedebant chartae (Odofr. in Dig. 41.1, l. Literae quoque). 309 GALENO, De libris propriis liber, XIX, 8-9 Kühn. 310 E del resto il problema è antico come prova la quaestio «An notarius debeat scire iura» attestata nella dottrina contemporanea.
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essere misurato sulla base delle cognizioni possedute da colui che il manoscritto si è soltanto limitato a copiarlo. Sul versante diametralmente opposto, coloro che considerano il copista co-autore del testo presuppongono un eguale grado di conoscenze: «Il copista, infatti, deve essere considerato innanzi tutto come lettore, anzi come l’unico vero lettore del testo. Giacché la sola lettura che porti ad una piena appropriazione del testo è l’atto della copiatura: la sola via di appropriazione di un testo consiste nel copiarlo»311. Difficile immaginare i copisti bolognesi coautori dei testi, in grado di appropriarsi del contenuto delle grandi opere (Bibbia, i due corpora, Galeno) che trascrivono, tuttavia (ed il merito non mi pare piccolo) erano in grado davanti ad un modello scorretto e/o corrotto di riconoscerlo come tale e di denunciarlo. Tra i due estremi (copista/incolto e copista/co-autore) i documenti e soprattutto la presenza di segni di correzione (oltre che le stesse correzioni) nei testimoni giunti fino a noi disvelano professionisti che per vincoli contrattuali e per garantirsi un futuro paiono costantemente impegnati a produrre e ad assicurare ai committenti testi corretti ed emendati. Non dobbiamo dimenticare, infine, che per una scorretta o parziale esecuzione il copista poteva finire segregato ai ferri in casa del committente o addirittura in carcere312: D. Guido f. q. Lançalotti custos carceris Malpaghe comunis Bon. suo nomine et vice et nomine aliorum suorum sociorum consignavit et dedit et tradidit Landino Petriçoli Passagerii capelle S. Lucie …infrascriptos carceratos pro infrascriptis quantitatibus, videlicet… Nicolaus Anglie q. Roberti pro scriptura operatus [leg. apparatus] Digesti Novi et pro viginti quinque lib. et pro expensis ad petitionem d. Thomaxii de Osculea de Anglia…313.
Al disonore del carcere si aggiungeva una punizione se possibile ancor più infamante: ultimare il lavoro nutriti a… pane ed acqua.
311
L. CANFORA, Il copista come autore, Palermo 2002, p. 18. F. SOETERMEER, La carcerazione del copista, «Rivista internazionale di diritto comune» 6 (1995), p. 153-189, rist. in Livres et juristes, IX. 313 ORLANDELLI, Il libro, doc. 200 (1312 VII 20), ma il luogo d’origine di Tommaso potrebbe essere stato Oseneia ovvero Oseney nell’Oxfordshire, sede di una nota abbazia. 312
V È divenuta quasi luogo comune l’affermazione che la paleografia non ha ancora trovato gli strumenti per una dettagliata analisi della littera textualis, soprattutto in presenza di livelli alti di esecuzione. Il copista è ritenuto tanto più abile quanto più riesce ad aderire alla norma, ecco dunque che nei contratti si ostentano prove della propria competenza scrittoria, ovvero fascicoli o manoscritti precedentemente eseguiti. A differenza dei contratti di compravendita – dove si precisa se il manoscritto è in littera antiqua o in littera nova314, – nei contratti di scrittura è implicita l’adozione della littera nova altrimenti detta littera Bononiensis, il canone scolastico librario bolognese. Magister Andreas scriptor promette di copiare «…totum aparatum Decretalium in glosa de tali litera vel meliori, ut fecit in quinterno Decretalium secunde partis in sexto folio in glosa que incipit: Hoc ipso, satis continue, usque ad glosam que incipit: Quod iuris sit…»315. Il notaio Michele di Pietro Casaghelli (o Gassigoli) promette di scrivere a «…magistro Bernardinus qui fuit de Senis, totum apparatum Institutionum, Autenticum et Tres libros Codicis in glossa de aparatu domini Accurxii et de tali littera et eque bona prout fecit in quodam follio Decreti ipsius magistri Bernardini…»316. Federico da Fermo promette di «…scribere et glossare… totum apparatum Decreti de tali littera, ut incepit et ostendit in dicto Decreto super capitullo quod incipit: in Sancta Miserna (!) sinodo et glosa incipit: domini est qui laycus prosequetur…»317. Il committente o i testimoni scelgono dunque «a caso» una pagina del testo ed il copista la trascrive utilizzando una schedula, talvolta uno o più fogli. Ciò spiega la presenza, pressoché costante nei contratti di scrittura, di almeno uno scriptor (spesso un magister) tra i testimoni che si fa garante – per l’esordiente così come per il copista esperto – della corretta esecuzione della littera Bononiensis. Non tutte le prove di scrittura sono andate perdute. Per il ms Admont, Stiftsbibl. 5 (Henricus 314 G. ORLANDELLI, ‘Littera nova’ e ‘Littera antiqua’ tra glossatori e umanisti, Bologna 1965 (Archivio di Stato di Bologna. Quaderni della Scuola di paleografia e archivistica, 7), rist. in Scritti, p. 211-236. 315 CSB VII, p. 15 doc. 24 (1267 I 25). 316 CSB VIII, p. 185 doc. 379 (1268 IV 13). 317 CSB VIII, p. 186 doc. 381 (1268 IV 14).
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de Segusio, Apparatus in Decretales), ad esempio, la scelta cadde sull’inizio della pecia XX del lib. II e la prova, che inizia a metà circa della col. A, costituisce gli attuali ff. 1-2318. Nel Wien, ÖNB, 2040 (Decretales) i ff. 322-323 riproducono lo stesso testo contenuto nei ff. 144-145, ovvero i capp. 4-16 del tit. XXVI del L. II; f. 322 reca inoltre, come f. 144, due diverse indicazioni di pecia: fi. .xxxviii., relativa all’apparato e fi. .xx. pe. relativa al testo; anche in questo caso la prova di scrittura è stata riciclata ed impiegata come foglio di guardia. Anche i miniatori devono provare la loro abilità ma lo fanno mostrando un quaderno con esempi di miniature (come pintor che con essempro pinga). Il procedimento imitativo, seguito in modo esplicito e consapevole, ha, come noto, un ruolo importante nelle officine medievali degli artisti così come degli artigiani. Il quaderno che viene mostrato dagli artisti, al tempo stesso scartafaccio, manuale di studi e album di immagini, è prezioso (basti pensare al Livre de portraiture di Villard de Honnecourt) al punto da divenire oggetto di contesa e d’eredità319. Il valore di ciascun copista è dato dall’uniformità e regolarità della scrittura che è in grado di eseguire. Ma dimostrare di saper scrivere non significa, necessariamente, saper scrivere correttamente e dopo la consegna dei primi fascicoli possono risultare manifeste le scarse capacità dello scriptor e si può giungere alla rescissione del contratto. Balduccio di Bernardo da Siena il 4 aprile 1268 stipula un contratto con Raimondo Alfredi (Alafredi) per copiare le Sentenze di Pier Lombardo. Il 15 giugno dello stesso anno il documento viene nuovamente redatto ma in questa occasione il fratello maggiore, Bernardino, si impegna personalmente con il committente «alioquin ipse magister de sua manu conplebit ac perfeciet dictum opus et dabit ipsi domino Raymondo eundem librum in dicto termino coreptum et emendatum…320». Bernardino e Balduccio non sono copisti di passaggio ma, come altri toscani, dopo aver varcato gli Appennini, risiedono stabilmente a Bologna e tra il 1268 ed il 1269 stipulano alcuni contratti di scrittura e di compravendita. Anche Raimondo, canonico di Le Puy, non è uno
318
MURANO, Austria, p. 79. Nel 1286 tra gli oggetti trovati nella camera di Pacino di Bandino vi era uno di questi quaderni che fu consegnato, con altri oggetti, al miniatore Federico da Reggio: ASB, Libri giudiziari. Inquisitio contra Ansaldinum Bencivenis, ff. 8v-9r; MALAGUZZIVALERI, La miniatura, p. 254; FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 67. 320 CSB VIII, p. 37 doc. 59 e 59 doc. 111. 319
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studente qualsiasi; il 2 novembre 1266 aveva ricevuto questa lettera da papa Clemente IV: Quod te scripsisti velle studere Bononie, nec reprobare possumus nec probare, cum nomen studii sumptum proprie censeatur adeo favorabile, ut aures mulceat audientium, quibus offertur aliquis amator studii vel solo nomine studiosus, quamquam multotiens agatur aliud, aliud simuletur. Sane in dubiis presumentes in dexteram potius quam sinistram tuum propositum circa studium, quod ab olim nutrivimus, commendamus. Sed, an tuo proposito locus congruat, ipse dispice, cum sit ex insolentia modernorum supervacuis expensis obnoxius, ut necessarias omittamus, ad quas situs civitatis invitat, que in via publica constituta multorum exhibet studentibus ibi presentiam verecundam non obsequentibus et obsequentibus onerosam. Tue igitur deliberationi committimus, ut vires tuas fideliter metiaris. Nec enim ut pape nepos vivere ibi poteris et, si vixeris ut Raymundus, forsan a pluribus contempneris…321.
Per aver studiato in gioventù diritto (a Parigi) ed essere stato avvocato e consigliere legale di re, Clemente IV ben conosceva l’ambiente delle città universitarie e dunque parla al nipote per esperienza diretta. Accantonate tuttavia le riserve dello zio, Raimondo si era recato a Bologna e qui aveva soggiornato per qualche tempo. Anche se non è detto esplicitamente è difficile credere che l’illustre parentela non gli sia servita per far riscrivere con nuove, più ferree, clausule un contratto già registrato nei Memoriali o a spendere nella più nota bottega del momento, quella dei fratelli Paganelli, la straordinaria cifra di 200 lire di bolognini per un Decreto ed un Volumen322. La prova che non è considerato uno studente qualsiasi è fornita anche da altri documenti. L’11 settembre 1268, ad esempio, Raimondo Alfredi di Sant’Egidio, cappellano del papa323, ed il giurista Rolandino de’ Romanzi intervengono quali arbritri ed amicali compositori nella controversia che oppone Gerardo, sindaco del monastero di Nonantola, da una parte, e Francesco d’Accursio dall’altra «occasione salarii promissi dicto domino Francischo, pro monasterio predicto»324.
321
A. POTTHAST, Regesta pontificum Romanorum, II, Berlin 1875, n° 19870; qui nella versione disponibile in Internet curata dal Prof. Matthias Thumser (Berlin). 322 CSB VIII 151 doc. 307 (1268 XI 19). L’atto è rogato «in hospitio domini abbatis de Nonantula» dove probabilmente aveva trovato alloggio lo stesso Raimondo. 323 Nel 1270 figura come monacus Anianensis e canonicus Aniciensis: CSB XIV, p. 199 doc. 427, doc. 430, doc. 431. 324 CSB VIII, p. 119 doc. 236.
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Aldrevandino Clarimbaldi il 2 maggio 1270 si impegna a …scribere et complere Decretales in testu hinc ad festum sancti Michaelis de quibus iam perficerat .xiiij. quinternos et dictus Gentilis ‹quondam Rainaldi Boccatii› promisit eidem Aldrevandino prestare ex causa mutui .xiiij. sol. Bon. pro quolibet quinterno completo pro suis expensis et libro completo litera debet extimari per duos bonos viros…325.
Stima ed expertise sono curate da scriptores di chiara fama. Damiano Bolognitti, di cui parleremo tra breve, scriptor ed exemplator nella statio degli Accursi in un documento si fa garante de nitore et emendatione… dei libri venduti326. Per definire la controversia tra Bonagiunta Onorati e John di Pontoise intervennero due giuristi: Federico della Scala e Ruffino de’ Principi; lo stesso Odofredo è chiamato a dirimere liti riguardanti libri: Auliverius Bondonis de Florentia suo nomine et pro domino Bozolo de Aliis de Florentia ex una parte et dominus Iohannes de Caroli Villa Trecensis dyocesis ex alia dixerunt compromisisse in dominum Oldofredum, doctorem legum, de lite et discordia, que esset inter eos occasione cuiusdam scrictorii (sic) cum XLVI quinternis repertis in statione Virgilii, in quo pressorio supradictum erat pignus Bozoli sive Auriverii327.
Oliverio di Bondone – procuratore di ricchi mercanti fiorentini (l’inventario dei crediti che trasmette a Lotto degli Agli il 23 dicembre 1266 è impressionante per numero di persone citate e volume d’affari328) – è protagonista di altre intrigate vicende legate ai libri. Il 15 ottobre 1265: Auliverius… restituit Bonduco de Pistorio Digestum unum vetus in cartis edinis… quod Digestum dictus Auliverius rehabuit de statione Virgilii329 obligatum ipsi Auliverio
325
CSB XV, p. 45 doc. 120. CSB VIII, p. 110 doc. 215 (1268 VIII 18). 327 CSB V, p. 10 doc. 15 (1265 V 29). 328 CSB V, p. 246-250 doc. 525. 329 Virgilio de’ Suricis, lo stazionario menzionato in entrambi i documenti, attivo almeno dal 1245 (SOETERMEER, Utrumque ius, p. 53-54) non è più citato nei Memoriali dopo il 1265, cf. CSB V, p. 13 doc. 22 (1265 VI 17: «D. Guillelmus Becafarina et dominus Francischus q. d. Accursii… insimul dixerunt promisisse domino Spinello Falchi liberare et conservare ipsum indepnem super restitutione unius Digesti novi et unius Infortiati, que duo volumina eis restituit, que fuerunt in depositum in statione Virgilii et Bencevene pro quedam summa pecunie eidem Spinello soluta…»); p. 178-179 doc. 385 (1265? VII 29: teste). Nel 1255 Odofredo per conto di alcuni studenti si era obbligato a 326
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ab Acursio, fratre dicti Bonduci, et dictus Bonducus solvit dicto Auliverio quinquaginta libras Bon.330.
In conclusione. Un maestro di bottega per evitare dannose controversie e per conseguire notorietà e fama (o, più prosaicamente, nuovi contratti) deve garantire: a) il nitore della pagina, b) l’uniformità della scrittura e c) la correttezza del testo e per ottenere ciò si avvale di maestranze diverse (familiari – figli, moglie, nipoti –, ma anche, come abbiamo visto, estranei). Realizzati da o per maestri che raramente appongono il loro nome, questi straordinari capolavori sono dunque condannati all’anonimato?
restituire un Digestum vetus in littera antiqua a Virgilio «stationarius venditor librorum»: PADOVANI, Archivio di Odofredo, p. 529-530. 330 CSB V, p. 117 doc. 251.
VI I copisti bolognesi del Duecento non sottoscrivono frequentemente i manoscritti, come si può agevolmente verificare nella raccolta dei Bénédictins du Bouveret e nei volumi sino ad oggi dedicati ai manoscritti datati331; tuttavia non sono rare le sottoscrizioni prive di indicazione di data e di luogo che possono essere ricondotte a Bologna o alla provincia scrittoria bolognese. Il ms Darmstadt, Hessische Landes-und Hochschulbibl., 853, ad esempio, reca al termine del Liber quaestionum di Iohannes de Deo (f. 234rb), la subscriptio: Hanc summam scripsit magister Aristotiles humilis servitor magistri /// de Redesvelle cuius nomen regnat per totam Ytaliam strenue332. Realizzato a Bologna, probabilmente alla fine del sec. XIII333, potrebbe essere stato trascritto da «Aristotiles magistri Longini, capelle Sancti Marini», notaio dal 1292 ed attivo almeno fino al 1304334. La letteratura ricorda anche un «Benedictus qui vocatur Socrates filius Aristotelis de Regno» che possedeva nel 1284 una bottega in Val d’Aposa335. Il codice di Darmstadt e le due testimonianze fanno pensare ad una famiglia di copisti con la predilezione per i nomi di filosofi, ma risposte certe potremo averle, forse, solo con lo spoglio delle fonti non ancora indagate. Sono egualmente privi di indicazione di data e di luogo i manoscritti Wien, Österreichische Nationalbibl., 2057 (Decretum) – sottoscritto al f. 353v: Finito libro tibi sit laus, gloria et honor, domino Ihesu Christo. Qui scripsit, scribat, semper cum Domino vivat. Vivat in celis, cum sanctis 331
Persino nell’ancora utile volume di J. KIRCHNER, Scriptura gothica libraria. A saeculi XII usque ad finem Medii Aevii LXXXVII imaginibus illustrata, München-Wien, 1966, mancano esempi di scritture eseguite da copisti bolognesi. 332 Ricordo, en passant, un altro codice giuridico, un Digestum vetus, con la nota Liber Willelmi de Rediswelle (London, British Library, Royal 11 D III): non è improbabile che si tratti dello stesso personaggio. 333 La datazione (sec. XIV.1) che avevo proposto in ‘Liber questionum in petiis’. Osservazioni sul manoscritto Darmstadt 853, «Studi Medievali» s. III, 33 (1992), p. 676, è stata anticipata per motivi testuali al sec. XIII.4 da M. BERTRAM, Der ‘Liber quaestionum’ des Iohannes de Deo (1248), in Die Kunst der Disputation. Probleme der Rechtsauslegung und Rechtsanwendung im 13. und 14. Jahrhundert, hrg. von M. BELLOMO, München 1997 (Schriften des Historischen Kollegs. Kolloquien, 38), p. 109. 334 Liber sive matricula, p. 424; ORLANDELLI, Il libro, docc. 86-87 (1302 VII 5); doc. 138 (1304 IX 30). 335 ASB, Atti del Podestà Tebaldo Brusati, registro Assolutionum, f. 6/a. ZACCAGNINI, La vita, p. 126; PAGNIN, Littera, p. 1619; FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 24.
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Christi fidelis. Nomen sum recordatus vocor Barthomeus Pisanus. Benedicamus Ihesus Christus, qui pro nobis fuit crucifixus. Amen. Amen. Deo gratias336 – e Tarazona, Archivo Capitular, 119 (Iohannes Andreae, Novella in Decretales Gregorii IX) – sottoscritto al f. 257va: Bartholomeus de Pistorio scripsit…–, entrambi d’origine universitaria bolognese.
2. WIEN, Österreichische Nationalbibliothek, 2057, f. 353v.
Il copista che sottoscrive il ms München, Bayerische Staatsbibl., Clm 6201 (Digestum vetus), al f. 369vb: Finito libro referamus gratia Christo, qui scripsit scribat semper cum Domino vivat, vivat in celis Bonmartinus in nomine felix, potrebbe essere identificato con «Bonmartinus Diotesalvi de Portu», il quale ebbe nel 1270 una controversia con Cardinale Paganelli337.
336
Per ben due volte ho citato in modo non corretto questa subscriptio (MURANO, Austria, p. 138-140: 139; ID., Opere, p. 347). Il copista si firma Barthomeus e non Bartholomeus ed ignoro se quello attestato nel manoscritto fosse il vero nome, o se il copista, preso dalla foga di ultimare il libro, abbia commesso un errore. 337 CSB XV, p. 106 doc. 293.
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È datato agli inizi del sec. XIV il Decretum Cambridge, Fitzwilliam Museum, McClean 183, sottoscritto al termine della c. I da un copista di nome «Laurentius»: Explicit prima pars decretorum... Lau i.e. lauda, rem i.e. laudarem, tius, i.e. citius. Dominus Bertmdus ‹Hertmndus?›; potrebbe trattarsi di «Laurentius Stephani», scriptor e notaio pagato nel 1327 pro exemplatura et scriptura dello statuto della società dei notai338. Ricordano il luogo di copia ed il nome del copista ma non l’anno le numerose sottoscrizioni del ms Milano, Bibl. Ambrosiana, B 43 inf.: Iste Decretales sunt Alberti Bonon. qui moratur apud Ballatorium iuxta Sanctum Christoforum de Ger‹e›miis (f. 58rb); Iste Decretales sunt Alberti Bon. qui moratur iuxta Ballatorium in cappella Sancti Christofori de Ger. (f. 72va, marg. inf., in corrispondenza della fine del libro I); Iste Decretales sunt Alberti filii domini Bartolomei Gilii de Sachittis (f. 134r); Iste decretales sunt Alberti Bon. qui moratur iuxta Ballatorium (f. 152r, marg. inf.); Iste Decretales sunt Alberti filii domini Bartholomei Gilii de Sachittis Bonon. qui moratur iuxta Bal[latorium add. al. man.] (f. 264va); Ego Albertus filius domini Bartho|lomei Gilii de Argellata hunc li|brum totum in textu et in glosis domini | nostri Ihesu Christi gratia mediante precedente | verum etiam finiente scripsi et complevi (f. 270rb, in corrispondenza della fine del testo). «Dominus Albertus» e «dominus Egidius, fratres et filii… domini Bertholomey de Argelata» sono ricordati tra i notai della capella Sancti Christofori de Geremiis nel 1284339. Il padre «Bartholomaeus Gillii de Argelata», notaio dal 1259340, figura in numerosi documenti ed era personaggio noto a Bologna. Dall’assenza, nelle sottoscrizioni dell’Ambrosiano, di riferimenti alla qualifica di notaio possiamo ipotizzare che Alberto lo abbia copiato prima dell’immatricolazione ed alla stessa conclusione sembra condurre l’esame della scrittura piuttosto incerta, soprattutto nella prima parte. Nettamente separato dall’ultima glossa troviamo anche il colophon della prima parte del Digestum novum Frankfurt, Stadt-und Universitätsbibl., Barth. 15: Vivat in celis Salimbene nomine felix. Est ultima Acc‹ursii› (f. 194rb). La seconda parte termina invece con una subscriptio consueta oltre che anonima: Finito libro referamus gratia Christo, etc.341. 338
FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 162. Liber sive matricula, p. 560. 340 Ibid., p. 159. 341 G. POWITZ, Die datierten Handschriften der Stat-und Universitätsbibliothek Frankfurt am Main, Stuttgart 1984, p. 29 ed ill. 311; ID., Petienhandschriften in deutschen 339
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3. FRANKFURT, Stadt-und Universitätsbibl., Barth. 15, f. 194rb.
Scrittura, rubricatura (alla fine di alcuni fascicoli è annotato reposita sunt minora, mentre nella seconda parte è registrato il numero delle minora eseguite) ed iniziali miniate sono databili tra il terzo e l’ultimo quarto del sec. XIII e tra i copisti attestati nei Memoriali figura un Salimbene presbiter che si impegna a scrivere un Infortiatum. L’ave Maria, poi erasa, di f. 255v, l’invocazione del colophon e l’asistematicità nelle indicazioni di pecia342 sembrano essere prove a favore del presbiter Salimbene, ma la certezza potrebbe fornirla il contratto di scrittura. Uno dei primi possessori del Digestum, forse lo stesso committente, fu «Guillelmus de Burgundio», come appare dalle note di pegno ormai evanide apposte nell’estremo margine inferiore di f. 224v ed f. 264v, mentre tra i molti nomi annotati, ad esempio Guillelmo Berardi iunior al f. 425r, non è improbabile si celino alcuni esecutori materiali (rubricatore, Bibliotheken. Die Bestände der Stadt- und Universitätsbibliothek Frankfurt am Main, «Bibliothek und Wissenschaft» 31 (1998), p. 211-231: 218-219. 342 Testo: cor. f. .xiiii. secunde ‹partis› (f. 286va); cor. fi. xv. (f. 299vb); cor. fi. xviii. (f. 314va); fi. .xxxv. cor. (f. 428ra). Apparato: fi. .i. de re. (f. 417va); fi. .ii. de re. (f. 419rb); fi. .iiii. p. (f. 422rb); fi. .v. p. et int’ (f. 423va).
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miniatore, legatore, etc.). Anche il Decretum posseduto dalla stessa biblioteca (Barth. 7) reca, ripetuta più volte, in caratteri di piccolissimo modulo e nell’estremo margine inferiore di un fascicolo, una sottoscrizione: Petrus Andronici me fecit (ff. 233r, 234r, 235r, 237r). Altrove ho sostenuto fosse quella del copista343, ma l’esame diretto del manoscritto non mi consente di confermare (o negare) tale ipotesi. Per il luogo in cui è annotata potrebbe trattarsi anche della firma del rubricatore, del miniatore o addirittura del legatore. Più che per l’identificazione dei copisti, l’Ambrosiano ed il Digestum di Francoforte sono significativi per illustrare un aspetto particolare dei manoscritti bolognesi. Le sottoscrizioni, oltre che alla fine del testo, sono annotate negli spazi privi di glossa dei margini inferiori. Il nitore della pagina, invocato e preteso dai committenti, è dato dall’armonia tra formato e impaginazione, quest’ultima realizzata rispettando l’esatta corrispondenza tra testo e glossa. Bonfigliolo di Guidotto da Marano, ad esempio, a Modena promette a Pietro Bernardo «de Cedollis» di «glosare ei Decretum de glosiis consuetis et exemplare bene ponendo gloxas locis congruis sua propria manu ordinate…»344. Ciascuna pagina è formata da un rettangolo destinato ad accogliere il testo (diviso al centro dallo spazio bianco dell’intercolumnio) ed un secondo rettangolo che ingloba il primo, destinato alla glossa. Impresa non sempre facile. Nel ms Vaticano, Vat. lat. 1388 (Decretales) testo e glossa sono stati distribuiti su due sole colonne, affiancate l’una all’altra, di ampiezza variabile ma di lunghezza pressoché costante (330 mm); il testo è distinto dalla glossa perché di modulo più ampio (secondo un modello già adottato per le bibbie e che troviamo nel Duecento, ad es., in alcuni testimoni della Catena aurea di Tommaso d’Aquino). Nei margini e nell’intercolumnio, soprattutto nella prima parte, integrazioni e postille in notulare creano ulteriore disordine in un manoscritto che si presenta, nel suo complesso, disarmonico. Scrittura e decorazione sono riconducibili allo Studium di Bologna. Egualmente il segno cor‹rectus›, annotato alla fine del testo e dell’apparato, ed alcune sporadiche indicazioni di pecia che confermano il ricorso ad un exemplar, almeno nella seconda parte345. Nel colophon leggiamo: Explicit apparatus venerabili viri domini Bernardi… Et ego Laurentius condam Petri populi Sancte 343
MURANO, Opere, p. 342-343. SANDONNINI, Di un codice, p. 123 (1273 VI 7). 345 Fi. .xxxvi. pec. (f. 253ra), fi. xxxviiie pec’ (f. 267ra), fi. xlvi. pec’ (f. 320ra). 344
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Felicitatis de Florentia predictum apparatum sive ipsius maiorem partem posteriorem scripsi pro iurisperito viro domino Brunetto Andree populi Sancti Laurentii de Florentia. Quam complevi die .xxviii. augusti anno Domini millesimo trecentesimo quadragesimo secundo (f. 333va). Anche se il codice è stato materialmente realizzato a Bologna, committente e copista erano toscani e la scarsa familiarità di entrambi con i modelli bolognesi li ha portati ad adottare una mise en page estranea ai codici giuridici. L’architettura dei manoscritti approntati da scriptores bolognesi risulta ancora più sorprendente se consideriamo che le pagine dei testi glossati vennero costruite non in un sol tempo ma in due. I contratti di scrittura indicano chiaramente come la trascrizione del testo e della glossa fosse quasi sempre affidata a copisti diversi346 – talvolta allo stesso ma a distanza di tempo –. Il punto debole nell’architettura della pagina di un manoscritto prodotto a Bologna nella seconda metà del Duecento è costituito dal lato inferiore del rettangolo più grande poiché non sempre il testo della glossa risulta sufficiente a riempire l’intero margine. In questi casi il copista crea una linea di testo immaginaria ricorrendo a fregi formati dagli stessi elementi che compongono la littera Bononiensis (spesso la m o la n), da parole, invocazioni, nomi di pura invenzione. Qualche decennio più tardi le parole – il testo stesso – diverranno immagini ed i maestri bolognesi si avvarranno delle ultime glosse di ciascuna pagina per creare calligrammi che avranno forma di triangoli, di palla di neve o a goccia, al fine di riempiere gli inestetici spazi vuoti. Nel margine inferiore troviamo spesso ripetuti i nomi dei glossatori (Bernardus, Laurentius, Accursius), di rado il nome dell’autore del testo, sporadicamente preghiere o invocazioni divine, ma in alcuni manoscritti ci imbattiamo in nomi diversi. Nel Melk, Stiftsbibl., 1 (Decretum), ad esempio, a f. 303r leggiamo: Ego Iohannes condam Blaxii de Bononia scriptor et no(n? tarius?) bonus, nuovamente a f. 313r: Ego Iohannes condam Blaxi ed in numerose altre note.
346 CSB XI, p. 124 doc. 298 (1269 XII 7: «D. Raimondus de Polonio dedit, cesit atque mandavit omne ius, omnemque actionem, quod et quam habet vel habere posset d. Gulielmo Fulchi de natione Provincialium contra Albertinum et contra Nicolaum, fratrem Bonaventure, et contra eidem fratri (sic), ocaxione cuiusdam par Decretalium quas dictus Albertinus promisit glosare dicto d. Raimondo et dictus Nicolinus promisit scribere in testu dictas Decretales dicto d. Raimondo, et hoc pro precio LXXX lib. Bon.»).
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4. MELK, Stiftsbibl., 1, f. 313r.
Nel Decretum Klagenfurt, Bischöfliche Bibl., XXIX a 4, a f. 99rb è annotato Dominus Bonsignore de Bonsignoribus doctor decreta. e nuovamente a f. 123rb: dominus Bonsignore. In questo caso il nome è quello del committente, il canonista bolognese Bonsignore de’ Bonsignori, come confermano le postille di sua mano ai ff. 59vb, 75rb, 89rb, 90va, 94v, 101va, 104rb-v, 106va e 146va 347. Nonostante gli interventi di più persone in un atelier importante, diretto da un magister di provata esperienza, le diversità grafiche si annullano, così nel sontuoso Decretum Vaticano, Vat. lat. 1370348, soltanto minuscole note, destinate ad essere rifilate, ci informano che è stato eseguito da copisti diversi; al f. 136rb leggiamo: hic finitur iaco.; al f. 284ra: huc usque scripsit cominus, e nuovamente al f. 309va: ‹u›sque ad 347
G. POZZI, Postille autografe di Bonsignore de’ Bonsignori canonista a Praga, «Italia medioevale e umanistica» 1 (1958), p. 347-350, ricorda il ms Wien, ÖNB, 687, nel quale sono presenti postille della stessa mano. 348 G. SCANO, I manoscritti del Decreto di Graziano conservati nella Biblioteca Apostolica Vaticana, «Studia Gratiana» 7 (1959), p. 47-49; A Catalogue of Canon and Roman Law Manuscripts in the Vatican Library, S. KUTTNER-R. ELZE, vol. I [:] Codices Vaticani latini 341-2299, Città del Vaticano 1986 (Studi e testi, 322), p. 146-147; SOETERMEER, A propos, p. 426-427; SOETERMEER, Utrumque ius, p. 156, 241, 242, 270, 271, 277; MURANO, Opere, p. 347, 354.
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c. istud sc‹rips›it Cominus e a quest’ultima nota segue una evidente variazione del colore dell’inchiostro. Nel colophon è annotato: Et ego Petrus Piçininus per gratiam Dei et beatissime virginis Marie et omnium sanctorum librum istum complevi et traxi ad finem (f. 320vb). Pietro Pizinino viveva nella capella Sancti Barbatiani nel terzo quarto del Duecento (come risulta da una venticinquina non datata dove è registrato senza alcuna qualifica) e nel 1285 venne accusato del furto di quandam catulam albam habentem medium capud vermilium et cum auribus pendentibus349. L’accusa non ebbe gravi conseguenze poiché lo stesso scriptor l’anno successivo figura come teste nella statio dei Sillimani350.
5. ASB, Capitano del Popolo, Venticinquine, busta XVI (S. Procolo), fasc. 9.
349 350
FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 199. CSB IX doc. 381 (1286 XI 14).
VII Se allontaniamo lo sguardo dai colophon e dalle sottoscrizioni osserviamo che, in non pochi casi, non solo è possibile determinare l’università di origine, ma anche la bottega o le botteghe di provenienza degli exemplaria utilizzati per la trascrizione. Gli studi compiuti da A. Pérez Martín su più di 2500 regesti dei Memoriali hanno dimostrato che l’opera più citata è il Digestum vetus (571 manoscritti, mentre la glossa ordinaria è citata 248 volte), al secondo posto figura il Codex con 554 manoscritti, al terzo le Decretali (480 manoscritti), il Decretum Gratiani è attestato 230 volte351. Dalle liste di tassazione e dagli stessi manoscritti deduciamo che a Bologna si copiavano anche opere di piccolo formato (Casus, libelli, brocardae), testi di grammatica o in volgare che non troviamo menzionati nei documenti finora spogliati, ma un alto numero di copisti – oltre duecentosettanta – impegnato nella trascrizione sostanzialmente delle stesse opere (il Corpus iuris civilis, il Decretum, le Decretali352, la Bibbia ed il corpus di Galeno) necessitava di molti exemplaria. Gli stazionari ed i venditores librorum ricordati nei Memoriali dal 1265 al 1270 sono numerosi. Tra coloro che vendevano libri ricordo Cardinale Paganelli di Forlì (mag., 1267-1274), Conte Inghirami di Firenze (1259-1274), Fede di Arezzo (1265-1272), Niccolò di Otta di Modena, Niccolò de’ Pizzicotti (1265-1272) ed Ysinardo Effoli (1268†ante 1303). Contro questi piccoli imprenditori, spesso forestieri, è rivolta la norma statutaria del secolo successivo (ma risalente probabilmente agli ultimi decenni del Duecento) secondo la quale: …nullus scriptor, miniator vel corrector vel quivis alius se intromittat de faciendo libros vendi, nisi stacionarii, qui iurant et satisdant, sub pena privacionis, a qua non eximatur, nisi pro qualibet vice .xx. solidos Bon. universitati persolvat. Scolaribus autem non prohibemus, quin possint mediate vendere et emere libros inter seipsos353.
351 A. PÉREZ MARTÍN, Büchergeschäfte in Bologneser Regesten aus Jahren 12651350 «Ius Commune» 7 (1978), p. 7-49. 352 Su 259 contratti censiti da DEVOTI, Aspetti, p. 92, l’83,6% è rappresentato dai due Corpora. 353 DENIFLE, Statuten, p. 294 rubr. XXX. La norma è ricordata da ROUSE-ROUSE, Dissemination, p. 75 n. 43; DEVOTI, Aspetti, p. 81-82 e SOETERMEER, La carcerazione.
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La norma – propugnata verosimilmente dalle potenti famiglie di stazionari – prevedeva in caso di inadempienza addirittura la privatio, che comportava per lo scriptor o il miniatore il divieto di svolgere la propria attività. Questa disposizione potrebbe essere stata la risposta dello Studium per tentare di arginare le continue liti tra committenti e copisti, inerenti, come abbiamo visto, la mancata esecuzione delle rubriche o la scarsa correttezza del testo o la mancata consegna nei tempi previsti dal contratto. Ma nel terzo quarto del Duecento il mercato del libro non è ancora soggetto a restrizioni e vincoli ferrei e ciò consente ai migliori copisti e miniatori di emergere. Esemplare è, sotto questo aspetto, l’atelier dei fratelli Paganelli354. Con Cardinale lavorano Rogerino, fratello minore, probabilmente Bonomo, suo figlio e per qualche tempo Mellio (Amelio), un magister originario di Novara. Nel 1286 è ricordato «Iacobus Paganelli», forse un familiare355. I due fratelli sottoscrivono uno dei capolavori del periodo, la Bibbia Paris, BNF, lat. 22 a f. 432v: Nos Cardinalis et Rugerinus fratres, de Forlivio (et nunc Bononia moramur), presentem bibliam scripsimus de invicem domino Fredolo de sancto Bonetto canonico Magal‹onensi›, in civitate Bon‹onie›. La presenza del nunc nella sottoscrizione e l’assenza di contratti a loro nome nei Memoriali del 1265/66 (ma quelli del 1266 sono gravemente mutili) indica, con ogni probabilità, che i due fratelli erano appena giunti a Bologna e di conseguenza che la Bibbia è stata scritta (o ultimata) intorno al 1266. Frédol de Saint-Bonnet, scolare in Bologna (divenne vescovo di Puy nel 1284356), è menzionato in atti del 1265, 1266357 e 1267. In quest’ultimo contrae un mutuo358. Nel 1267 Cardinale e Rogerino «qui morantur Bononie in burgo Richo in domo domini Cathalani [Castellano d’Andalò]» promettono a Frédol de SaintBonnet di copiare il testo e la glossa di «unum par decretalium» per 134 lib. Bon. «…et etiam dictas Decretales tam in textu quam in glosis 354 G. LIVI, Dante e Bologna. Nuovi studi e documenti, Bologna 1921, p. 126 n. 2; PAGNIN, Littera, p. 1610 n. 14, 1612, 1624, 1631; FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 44-47; SOETERMEER, A propos, p. 458; CONTI, Miniatura bolognese, p. 9, 23; DEVOTI, Aspetti, p. 126. 355 CSB IX, p. 37 doc. 65 (1286 I 15). 356 C. EUBEL, Hierarchia catholica Medii Aevi, sive summorum pontificum, S.R.E. cardinalium ecclesiarum, antistitum series ab anno 1198 usque ad annum 1431 perducta, ed. altera, Münster 1913 (rist. Padova 1960), p. 91. 357 CSB V, p. 89 doc. 188 (1265 IX 28); p. 228-229 doc. 487 (1266 VIII 12). 358 CSB VII, p. 29 doc. 50 (1267 II 27).
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corrigere propria eorum manu…»359. Nel 1268 Cardinale è attestato in non meno otto contratti. La fama cresce e, di conseguenza, il volume degli affari: nel 1269 figura in non meno venticinque contratti, nel 1270 in otto, ma i contratti dei volumi 13 e 14 dei Memoriali relativi a quest’anno non sono ancora stati editi360. Lo scriptor Bonomo, quasi certamente il figlio di Cardinale, figura come teste in un contratto del 1270 ed un copista con questo nome nel terzo quarto del sec. XIII sottoscrive il manoscritto d’origine italiana Paris, BNF, lat. 14389 (Galenus, Opera): Libro finito, referamus gratia Christo. Qui scripsit scribat semper cum Domino vivat. Vivat in celis Bonomus in nomine felix. Si magister R. benefecerit ei mercedem habebit a filio Dei. Et ille opus suum fideliter semperque complebit361. Le botteghe che prestavano pecie ed exemplaria erano almeno sei362: la statio di Ardizzone, quella degli eredi di Accursio, del giurista Odofredo, dei Sillimani, la statio del fiorentino Bencevenne e la statio Sancte Crucis. In esse, ed intorno ad esse, si svolgevano quasi tutte le attività connesse ai libri. Alcune compravendite di Cardinale, ad esempio, sono sottoscritte nella statio di Ardizzone ed alla presenza di quest’ultimo. «Arditio q. Guidonis de Mediolano» è ricordato negli statuti bolognesi, ora conservati a Berkeley, risalenti al 1253 ca.363; appare nella funzione di bidello generale nel frammento di statuto di Olomouc364 ed 359
CSB VII, p. 65 doc. 118 (1267 V 17). Tra i contratti inediti mi pare interessante segnalare almeno il seguente: «D. Arnoldus f. Arnoldi de Aretio procurator Gualterii scriptoris filii Sanci Bonomani de Aretio procuratorio nomine pro eo et magister Cardinalis q. Paganelli de Forlivio fecerunt inter se societatem ad faciendum fieri libros in civitate Arecii…» (ASB, Memoriale 13, f. 6v: 1270 VII 21). 361 F. AVRIL-M.-T. GOUSSET avec la coll. de C. RABEL, Manuscrits enluminés d’origine italienne. 2: XIIIe siècle, Paris 1984, p. 17-18 n° 16 e pl. VIII, alla stessa mano è attribuito il ms Paris, BNF, lat. 14390. 362 Ma per un elenco completo si rinvia a SOETERMEER, Utrumque ius, p. 361-378. 363 D. MAFFEI, Un trattato di Bonaccorso degli Elisei e i più antichi Statuti dello Studio di Bologna nel manoscritto 22 della Robbins Collection, «Bulletin of medieval canon law» 5 (1975), p. 73-101: 90 n. 79, 92-3; rist. con «Addenda ed emendanda» in ID., Studi di storia delle università e della letteratura giuridica, Goldbach 1995 (Bibliotheca Eruditorum, 1), p. 23-51, 524-26; MURANO, Opere, p. 68-70. 364 M. BOHÁCĚK, Zur Geschichte der Stationarii von Bologna, «EOS. Commentarii Societatis Philologae Polonorum» 48 (1956; Symbolae Raphaeli Taubensclag dedicatae II, Vratislaviae-Varsaviae 1957), p. 241-295; vers. it. Nuova fonte per la storia degli stazionari bolognesi, «Studia Gratiana» 9 (1966), p. 444-451. 360
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ancora nel 1265 e nel 1273. Il 17 dicembre 1268 Ardizzone ed il fratello Felisino giungono ad un accordo con i bidelli di Francesco d’Accursio e di Tommaso da Piperata per la raccolta delle collectae365. Il notaio Filippo Ungarelli Cessabovi, di cui parleremo tra breve, al momento dell’atto è bidello speciale di Tommaso da Piperata. La statio bidelli generalis – in pratica la sede ufficiale dell’università dove si tenevano le riunioni dei rettori e dei consiglieri366 – era, secondo la vivissima descrizione di Pini: «… un po’ ufficio, un po’ bottega, un po’ deposito. Oltre che luogo abituale di residenza e di recapito del bidello generale essa era luogo di riunione per i rettori e i loro consiglieri, sede del tribunale rettorale, punto di riferimento obbligato per gli studenti. Nella “stazione bidellare” si conservava l’archivio dell’Università, si tenevano in magazzino tutte le res e i pegni che appartenevano in modo stabile o temporaneo all’associazione (insegne, ceri, abiti da cerimonia, le famose “mazze” rettorali, ecc.). Ma sempre qui si conservava anche il materiale per così dire “corrente”: gli statuti, ben accessibili a tutti e per questo legati ad una catena di ferro, i registri continuamente aggiornati delle matricole, gli exemplaria, cioè gli originali o comunque le copie corrette dei nuovi libri messi in circolazione dai professori, le peciae corrette e regolamentari dei manuali correnti, le quaestiones disputatae che i professori dovevano obbligatoriamente consegnare per essere messe a disposizione di “quicumque voluerit ipsam inspicere et transcribere”. La statio era poi letteralmente tappezzata di elenchi: elenchi di libri “ordinari” e “straordinari” di cui dovevano essere forniti i librai ufficiali (stationarii) con le tariffe da pagarsi da parte di coloro che affittavano le peciae per ricopiarle, elenchi di libri usati messi in vendita, elenchi di affittacamere, copisti, miniatori, legatori di libri, prestatori di danaro “privati”, cioè posti al bando dall’università e con cui gli studenti non potevano e non dovevano aver più nulla a che fare»367. 365
CSB VII, p. 208 doc. 413; per i molteplici compiti svolti dal bidello generale: A.I. PINI, Per una storia sociale dell’Università: i bidelli bolognesi nel XIII secolo, «Annali di Storia delle Università italiane» 1 (1997), p. 61-71: 50 et passim, rist. in ID., Studio, università e città, p. 288-323. 366 Così PINI, Bidelli, p. 50, 51. 367 Ibid., p. 51. Altre notizie e documenti in F. CAVAZZA, Le scuole dell’antico Studio bolognese, Milano 1896 (rist. anast. Bologna 1987 = Athenaeum, 28), doc. VI; L. FRATI, Gli stazionari bolognesi nel medio evo, «Archivio storico Italiano» s. 5, 45 (1910), p. 382; ZACCAGNINI, La vita, p. 124, 128, 132, 141; R. FEENSTRA, Deux manuscrits du
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Nel corso di una rivolta, probabilmente in quella del 1274 (che gli storici non esitano a definire vera e propria guerra civile), la statio venne saccheggiata ed alcuni exemplaria scomparvero: tra questi l’Aurora di Rolandino. A causa della perdita di alcune pecie la tradizione testuale dell’opera ha subìto modifiche rilevantissime: come ha dimostrato M. Bertram, nei manoscritti giunti sino a noi sono attestati non meno di 10 diversi explicit sparsi tra la fine del cap. III e un prolungamento del cap. V368. Il 13 luglio 1276 Ardizzone giura innanzi ai rettori di ...salvare et guardare tutti i libri depositati nella sua statio sotto la pena di mille lire di bolognini. Nella statio, situata in curia Sancti Ambrosii, venne approntato l’exemplar dello Speculum di Guglielmo Durante ora conservato a Zwettl (Stiftsbibl., 60+38), come provano le poche pecie originali superstiti369. Ardizzone figura come venditore di libri in pochissimi casi370, ma nel 1274 stipula il seguente contratto: D. Arditio q. d. Guidonis de Mediolano, stationarius, dixit vendidisse domino Henrico de Grandissono Decretales in cartis edinis cum apparatu magistri Bernardi pro maiori parte et promisit ipsas Decretales completas in testu hinc ad festum sancti Martini pro precio centum triginta lib. Bon. 371.
‘Corpus iuris civilis’ au Château d'Anholt et un problème de datation, in Texts and manuscripts. Essays presented to G. Lieftinck, Amsterdam 1972 (Litterae textuales, 2), p. 73-87; rist. in ID., Fata iuris romani, Leyde 1974, p. 283-297: 295-297; G. ORLANDELLI, Osservazioni sul codice farfense 28 della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, in Palaeographica, Diplomatica et Archivistica. Studi in onore di Giulio Battelli, I, Roma 1979 (Storia e Letteratura. Raccolta di Studi e Testi, 139), p. 305-313: 310 n. 19, 311-313; M. BELLOMO, Saggio sull’università nell’età del diritto comune, Catania 1988, p. 131133; SOETERMEER, Utrumque ius, ad ind.; MURANO, Opere, p. 73-74. 368 M. BERTRAM, I manoscritti delle opere di Rolandino conservati nelle Biblioteche italiane e nella Biblioteca Vaticana, in Rolandino e l’‘ars notaria’ da Bologna all’Europa. Atti del convegno internazionale di studi storici sulla figura e l’opera di Rolandino, Bologna 9-10 ottobre 2000, a cura di G. TAMBA, Milano 2002 (Per la storia del notariato nella civiltà europea, 5), p. 694 e Appendice III A. 369 MURANO, Austria, p. 41-64. 370 Ad esempio: CSB V, p. 55 doc. 113 (1265 IX 2); X, p. 68 doc. 148 (169 VIII 27); p. 123 doc. 272 (1269 XI 27); p. 134 doc. 296 (1269 I 3). 371 ASB, Memoriale 24, f. 218v (1274 IX 14), edito in STELLING-MICHAUD, Les juristes, 251. Henry de Grandson è attestato a Bologna nel 1274-1276; canonico di Wells, in Inghilterra, nel 1284 diviene vescovo di Verdun: STELLING-MICHAUD, Les juristes, p. 92-94; SCHMUTZ, Juristen, II, p. 488 n° 1312.
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L’impegno costante per sovvenire ai bisogni di maestri e studenti – provato da centinaia di documenti registrati nei Memoriali372 – a cui andranno aggiunti gli atti non registrati perché inferiori a 20 lire – non fu eguagliato da altri, e poiché svolse l’attività di bidello sin dal principio della sua carriera è improbabile che sia stato, come talvolta ipotizzato, anche copista. In un momento di crisi per la città di Bologna e per lo Studium è probabile che sia stato costretto a svolgere mansioni più basse rispetto a quelle spettanti al suo ruolo, ma nel contratto su citato ritengo verosimile che abbia affidato l’incarico di ultimare il volume ad uno dei molti copisti che si aggiravano nella sua bottega. Guido da Milano († ante 1248) Felisino (1257-1286)
Ardizzone (1253-† nov. 1289) sposa ?
Albadiana (1270-1278)
sposa Pellegrina di Rolando de Gattis
Zannicola (1278)
Felisino Rolando (Lando) Zannicola (Cola) Guido Sovrana (1289-1299) (1289-†ante 1299) (1289-1337) (1289-1329) (†ante 1289) sposa Egidia di Martino Sillimani Iacopino (Mino) (1326-1329)
Ardizzone (1320)
Lando (1345)
Enrico (Enzo) Bonamico (1320-1341) (1324) Pellegrino (1350-1360)
372
Ricordati da Bohácěk, Soetermeer e Pini.
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Ardizzone muore nel 1289. Il suo testamento, dettato nel 1287, cercato a lungo dagli storici373, è scarno e, purtroppo, privo di notizie sulle attività ed i beni posseduti374. Sappiamo però che lasciò ai figli un patrimonio ingente (nel 1288 aveva dichiarato beni per 3260 lire, nell’estimo generale del 1296-97 i figli dichiarano beni per 3168 lire che gli ufficiali valutano ben 5200 lire), una statio avviatissima e, soprattutto, un ufficio, quello di bidello generale dell’università, particolarmente lucroso. A causa della loro minore età, Niccolò del Virgilio ricopre gli incarichi che furono di Ardizzone pro tempore, ma nel 1296 i figli maggiori Felisino e Rolando detto Lando risultano essere il primo stazionario, il secondo bidello. Le attività di Ardizzone sono proseguite con maggior successo dai figli minori: Zannicola, detto Cola e Guido. Quest’ultimo risulterà bidellus generalis nell’estimo del 1329. Ricopriranno egualmente l’incarico di bidello il figlio di Guido, Enrico, detto Enzo ed il nipote Pellegrino. Quest’ultimo, abbandonando quella che è stata l’attività di famiglia per oltre un secolo, dal 1355 figurerà nella documentazione bolognese nella sola veste di notaio. Nella statio dei figli di Accursio (Francesco, Guglielmo e Cervotto)375, situata nella torre di Palazzo d’Accursio, si sottoscrivevano soprattutto contratti di natura finanziaria (prestiti, crediti, pegni) ma vi si svolgevano anche attività legate ai libri. Da un documento risulta, ad esempio, che furono noleggiati a tre studenti stranieri dal primo di ottobre alla Pasqua successiva «unum libellum Rofredi in cartis edinis cum questionibus Roffredi et cum questionibus Pillei et cum questionibus d. Azonis et cum Brocardo d. Azonis extimatis in comuni concordia triginta sex lib. Bon.» 376. Per il rischio elevato che i volumi andassero perduti la pratica del noleggio pare non essere stata molto frequente. Inoltre se tra i volumi finivano, per caso, alcune pecie le conseguenze per l’opera tràdita potevano essere nefaste377. 373
Cf. PINI, Bidelli, p. 70. ASB, Memoriale 68, f. 39r (fig. 21). 375 SOETERMEER, Utrumque ius, p. 183-195 et passim. 376 CSB V, p. 92-93 doc. 196. 377 È quanto è accaduto al Libellus de ordine maleficiorum di Rolandino de’ Romanzi. Quest’opera di procedura è stata considerata per secoli perduta (e addirittura dall’inizio del secolo scorso mai esistita) ma ne ho trovato alcuni testimoni in Spagna ed in Austria, cf. Il ‘Libellus de ordine maleficiorum’ di Rolandino de’ Romanzi († 1284), in ‘Panta rei’. Studi dedicati a Manlio Bellomo, a cura di O. CONDORELLI, Roma 2004, IV, 374
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Nel 1269 Cervotto vende a Niccolò Malombri di Cremona «unum Decretum in cartis pecorinis pro precio trigintatrium lib. Bon.378». La vendita di questo Decretum, sicuramente usato considerato il prezzo, è effettuata da Damiano, procurator dicti domini Cervotti. Damiano Bolognitti, scriptor379, stazionario ed exemplator lavora nella statio dal 1265 – ma è probabile che vi lavorasse anche negli anni precedenti, forse quando era ancora vivo Accursio – al 1269380. Il termine exemplator non l’ho trovato associato ad altri copisti; evidentemente era specializzato nella riproduzione degli exemplaria della glossa ordinaria di Accursio custoditi nella statio gestita dai figli381. Nei documenti Damiano figura sempre come teste (per la trascrizione degli exemplaria si avvaleva di una grossa littera, una littera textualis di modulo ampio, semplificata, molto leggibile ma non utilizzata per la trascrizione dei manoscritti ordinari), ma nel 1265 sottoscrive un contratto per la scrittura delle Decretali a nome del figlio Simone, ancora minorenne382. Simone, che diverrà notaio nel 1272383, nel 1268 si impegna con i fratelli Paganelli a copiare un volume delle Decretali384 e sarà ancora attivo nel 1286385. Il figlio maggiore, Bitino, notaio dal 1269386, ebbe anch’egli qualche incarico nello Studium. Damiano nel 1269 lascia la bottega degli Accursi e diviene bidello del civilista Basacomare dei Basacomari387. Nella statio oltre p. 177-194. Nel ms Tarazona, Catedral, 18 sono presenti tre pecie del Libellus eseguite in littera textualis da una sola mano italiana su duerni privi di artifici in fine. L’exemplar, databile non oltre il terzo quarto del sec. XIII, non presenta il segno di correzione alla fine dei fascicoli, tuttavia alcune riscritture su rasura e qualche sporadica integrazione marginale provano che il testo è stato sottoposto a revisione. Il manoscritto, messo insieme da un pratico del diritto negli anni a cavallo tra il Duecento ed il Trecento in Italia ed in Francia, oltre alle tre pecie conserva numerosi brevi testi di procedura. 378 CSB X, p. 114 doc. 254 (1269 XI 13). 379 Con questa qualifica è registrato in una venticinquina non datata della capella Sancti Barbatiani. Di seguito è ricordato il figlio Simone: ASB, Capitano del Popolo, Venticinquine, busta XVI (S. Procolo), fasc. 9 (cf. supra p. 76 e fig. 13). 380 PAGNIN, Littera, p. 1605, 1609; FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 61; PINI, Bidelli, p. 43-75, 54; SOETERMEER, Utrumque ius, p. 40, 365. 381 MURANO, Opere, p. 76-80. 382 CSB V, p. 11-12 doc. 19 (1265 VI 2). 383 Liber sive matricula, p. 299, 553. 384 CSB VIII, p. 267 doc. 549. 385 CSB IX, p. 218 doc. 373. 386 Liber sive matricula, p. 265. 387 CSB XIV, p. 192 doc. 412 (1270 IX 21); XV, p. 60 doc. 165 (1270 VI 19); p. 71 doc. 189 (1270 I 10). L’incarico di bidello oltre che prestigioso era redditizio, nei Memoriali è ricordato tra gli altri «Modenixio, bidello domini Guidonis de Suxera»,
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Damiano lavora Zaccaria «Zacharias q. Zamboni Belle de Paderno»388, bidello, factotum e probabilmente socio389. Nel 1273 Francesco d’Accursio si reca in Francia: non sappiamo cosa sia accaduto alla sua quota di exemplaria, è probabile che sia stata lasciata in deposito in qualche statio. Anche Cervotto lascia Bologna per recarsi a Padova. La sua quota di exemplaria la cede al fratello Guglielmo, il quale a sua volta li affitta al notaio Nascimpace e a Maraldo suo figlio e riserva per sè i due terzi degli utili e degli eventuali danni390. Si ignora, al momento, la sorte di questi exemplaria. La statio in corte Sant’Ambrogio di proprietà del giurista Odofredo391, già attiva nel 1243392, fu gestita da Ardizzone, coadiuvato probabilmente da Filippo Ungarelli Cessabovi393, fino alla morte di Odofredo e negli anni 1265-83, per il successore di Odofredo, Alberto, dall’attivissimo «Petriçolus Zannis sartoris», bidello, stationarius librorum394, procuratore e factotum395. Nel 1296 Alberto degli Odofredi ovvero di Guido da Suzzara (CSB V, p. 198 doc. 422: 1266 IV 5); Bitino Vincenzi, un miniatore (1298-1310), fu bidello di Giovanni d’Andrea; Alessandro di Gandolfino, anch’esso miniatore lo fu di un magister Marsilio. 388 PAGNIN, Littera, p. 1606; PINI, Bidelli, p. 54; SOETERMEER, Utrumque ius, p. 366. 389 CSB V, p. 91 doc. 193 (1265 X 1: Obbligazione solidale «ad laborandum ad artem mercadandie librorum» in cui «d. Franciscus et Zacharias, confessi fuerunt ad invicem quod dictus Zacharias habuit de dicto debito viginti duas libras et duodecim sol. Bon. pro suis negotiis et utilitatibus et quod dictus d. Franciscus habuit de dicto debito centum sexaginta novem libras et decem sol. Bon. pro suis negotiis et utilitatibus…»). 390 SOETERMEER, Utrumque ius, p. 84, 187-188; MURANO, Opere, p. 76-80. 391 SOETERMEER, Utrumque ius, p. 181-183, 370-371. 392 PADOVANI, Archivio di Odofredo, p. 87-88. 393 Ibid., p. 535 (1257 XI 8: «D. Oddofredus l.d. ordinavit Phylippum q. Ungarelli Cessabovis procuratorem»); CSB IX, p. 9-10 doc. 14 (1286 II 18: vendita di una casa «in statione d. Alberti d. Odofredi, legum doctoris, in qua habitat dictus Phylipus»). 394 Per la promessa resa ai rettori nel 1278, v. ASB, Memoriale 36, f. 158v. 395 PINI, Bidelli, p. 54; SOETERMEER, Utrumque ius, p. 371; MURANO, Opere, p. 661. Ometto l’elenco lunghissimo di documenti in cui è attestato e mi limito a segnalare: CSB V, p. 7 doc. 10 (1265 V 25: «D. Odofredus, legum doctor, dedit et cessit d. Guillelmo Pileti omne ius et actiones, quod et quas habebat vel sperabat adversus d. Bernardum de Rocha… in quantitate sexaginta lib. bon. de residuo debiti octuaginta lib. Bon… presentibus Petrizolo bidello dicti domini Odofredi»); VII, p. 166 doc. 321 (1268 X 10: alcuni studenti promettono «dare et solvere Petrizolo Zannis sartoris, stipulanti nomine d. Alberti d. Odofredi, triginta lib. Bon.» L’atto è rogato «in statione dicti d. Alberti in qua habitat dictus Petrizolus»); VIII, p. 263 doc. 540 (1268 X 9: «D. Petrizolus q. Zannis sartoris promixit d. Petro Lodomerii de Ungaria se facturum quod Fides q. Guidonis de Aretio intra tres menses fatiet instrumentum venditionis eydem d. Petro de quibusdam
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acquista la statio di «Iacobinus Petri Azonis»396; nello stesso anno Graziadeo di Gugliemo di Vedrano, suo bidello e miniatore, è processato per aver malmenato uno scolaro e il rettore lo condanna alla privatio invitando gli studenti a non dargli più nulla da miniare. Ad Alberto († 1299) succede il figlio Francesco che si avvale di «Paulus bidellus»397 ed in seguito, fino al 1305/1306, dello stazionario «Nicolaus Virgilii de Suricis»398. A partire dai primi anni del secondo decennio del sec. XIV la statio, probabilmente ormai in declino, è affidata a Paolo, figlio di Francesco399. «Sillimanus q. Martini» in un documento è chiamato cartolarius, probabilmente la sua prima professione. La sua statio è menzionata raramente nei Memoriali400 in quanto vi si svolgeva essenzialmente Decretalibus in cartis edinis, cum aparatu magistri Bernardi, quas Decretales dictus Petrizolus eydem dedit, pretio sexaginta quatuor lib.»). 396 G. GOZZADINI, Delle torri gentilizie di Bologna e delle famiglie alle quali prima appartennero, Bologna 1875 (rist. anast. Bologna 1965), p. 712-713 doc. 210. Il volume d’affari della statio pare essere stato piuttosto scarso: CSB V, p. 12 doc. 21 (1265 VI 17: un Digestum novum viene venduto a Martino Sillimani nella statio di Iacopino); p. 32 doc. 63 (1265 VII 23: Iacopino è teste); p. 67 doc. 142 (1265 I 16: vendita di un Digestum vetus); p. 91-92 doc. 194 (1265 X 1: vendita di un Decretum); p. 126 doc. 270 (1265 X 23); p. 152 doc. 325 (1265 XII 1); p. 166 doc. 357 (1265 XII 24); p. 231 doc. 492 (1266 VIII 17); p. 241 doc. 514 (1266 XI 25: è fideiussore «Iacobus q. Azolini de burgo Roycago»); X, p. 138 doc. 304 (1269 I 10); p. 198-199 doc. 425 (1269 IV 20); XV, p. 8 doc. 4 (1270 I 16: teste). Nel 1272 la stessa statio risulta di proprietà di Rolando Senzaragione. 397 ORLANDELLI, Il libro, doc. 28 (1300 X 20: «… in statione d. Francischi q. d. Alberti Oddifredi in qua moratur Paulus bidellus»). A parere di F. SOETERMEER, ‘Utrumque ius in peciis’. Die Produktion juristischer Bücher an italienischen und französischen Universitäten des 13. und 14. Jahrhunderts, aus dem Niederländischen übersetzt von G. Hillner, Frankfurt/Main 2002 (Ius Commune. Sonderheft, 150), p. 94, 116, 481, 482, si tratta di «Paulus Acapti» attestato a Bologna nel 1297 con la qualifica di stationarius librorum. 398 ORLANDELLI, Il libro, doc. 72 (1302 I 16: «… in domo d. Francisci Alberti Odofredi in qua moratur d. Nicolaus de Suricis»); doc. 114 (1303 VI 4: «…in statione d. Nicholai d. Vergilii que est heredum d. Alberti Odofredi»; doc. 156 (1305 VI 22: «…in domo heredum d. Alberti d. Oddofredi in statione d. Nicholay»); doc. 159 (1306 III 19), doc. 161 (1306 VI 8). SOETERMEER, Utrumque ius, p. 65, 362-363, 370. 399 ORLANDELLI, Il libro, doc. 210 (1313 VII 14: «… in statione d. Pauli de Oddofredis, presentibus… d. Iohanne q. Cambii de Zambechariis…»); doc. 266 (1320 VI 15); doc. 267 (1320 VIII 12). 400 CSB V, p. 159 doc. 341 (vendita di un Digestum vetus); X, p. 213 doc. 546 (1269 V 16: acquista nella statio di Bonapresso un Codex); IX, p. 24-25 doc. 43 (1286 IV 30:
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prestito di pecie. Il figlio Giovanni, di cui sono note le promesse come stazionario negli anni 76, 77 e 78, iniziò ad occuparsi anche di vendita di libri401. Probabilmente muore ancora giovane, poco dopo il 1278. In un frammento di venticinquina della cappella di Sant’Ambrogio non datato (forse successivo alla morte di Giovanni) si trovano registrati uno di seguito all’altro: - d. Sulimanus stacionarius - d. Martinus doctor legum d. Sulimani - d. magister Maius de Sulimani - Geminianus ligator librorum - Raynerius Tignosi402. «Geminianus» è lo stesso Zumignano Petroboni che abbiamo incontrato tra i legatori di libri e che nel 1281 rende promessa al rettore in relazione ai libri a lui affidati. Fece carriera come venditore di libri in quanto nel 1286 incarica «Ciprianus q. Iohannis notarii» della scrittura dell’apparato di un Decretum403. Raniero Tignosi, un pistoiese – nel documento ancora privo di qualifica – svolgerà l’attività di stazionario nell’ultimo quarto del secolo404. Sillimano muore nel 1289 lasciando i propri beni a Martino (noto giurista), Maio, professore di fisica († 1303) e al nipote Sillimano, figlio del defunto Giovanni. Domenico Tebaldi Pellipari, detto Minghino, allevato nella casa di Sillimano il vecchio diviene tutore del giovane Sillimano, non ancora quattordicenne, e su sua richiesta è redatto l’inventario della statio. Il primo ottobre 1289 le pecie contratto di scrittura stipulato nella statio di Sillimano); p. 37 doc. 65 (1286 I 15: vendita di un Digestum vetus incompleto, tra i presenti Iacopo Paganelli, Iacopo di Martino Sillimani e Domenico Tebaldi). 401 Nel 1270 «Iohannes filius domini Sullimanni, stationarius» figura tra i testimoni nella nomina di un procuratore (CSB XIV, p. 28 doc. 42); è presente alle vendite registrate in Memoriale 36, f. 32r (1278 II 7), f. 51v (1278 II 21), f. 99v (1278 IV 6) ed f. 241r (1278 IX 8). La promessa resa ai rettori nel 1276 alla presenza di Ardizzone e Petrizolo di Giovanni è stata pubblicata da SOETERMEER, Utrumque ius, p. 381-382. A quella di Giovanni seguono le promesse di Ardizzone e di Ranieri Tignosi da Pistoia. Per la promessa del 1278, cf. Memoriale 36, f. 159r. 402 ASB, Capitano del Popolo, Venticinquine, busta XVI (S. Procolo), fasc. 9 (fig. 12). Iohannes f. domini Sulimani è registrato nella matricola della Società dei Quartieri, nel quartiere di Sant’Ambrogio. Nello stesso elenco figurano Ardizzone ed il fratello, la famiglia Odofredi, Petrizolo Zanni sartori ed il copista e notaio Cambio Buonvicini. 403 CSB IX, p. 64 doc. 112 (1286 VI 19), al contratto è teste Iacopo Gandolfini. 404 SOETERMEER, Utrumque ius, p. 372-373.
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sono divise tra i tre eredi e viene fondata una nuova società tra Martino e Domenico. Nell’accordo è previsto che il gestore della statio sarà Domenico405, il quale verrà esentato dal servizio di leva nel 1296 e nel 1297 in quanto stationarius librorum406. Nel 1298 Minghinus stationarius peciarum è registrato tra i conscripti della cappella di San Gimignano. Nel 1302 Sillimano il giovane, detto «Maninus» è chiamato stationarius407. Sillimanus q. Martini (†1289)
Iohannes († v. 1278) Sullimanus (Maninus) (1289-1314)
Martinus († 1306)
Paulus (…-1305)
Maius († 1303)
Henricus Iacobus Charatius (…-1305) (1286-1331) (…-1318)
Nella bottega di proprietà di Martino Sillimani, condotta dal figlio Iacopo e gestita da «Martinus qu. Bertolomei de Tintis de Mutina» († verso il 1304), avvenivano prevalentemente compravendite. Martino il 30 dicembre 1305, poco prima di morire, detta testamento408 e lascia ai figli Paolo, legum doctor ed Enrico i suoi libri legali mentre ai figli Iacopo e Carazio «dimidiam stationis, scilicet peciarum, armariorum et instrumentorum stationis». È probabile che dopo la morte di Martino la bottega sia stata liquidata. Manino a seguito di un interdetto si trasferisce a Padova. La statio di magister Bencevenne Balduini da Firenze è menzionata negli anni 1265-1271409, ma era attiva probabilmente già da tempo a
405
Notaio dal 1292 (Liber sive matricula, p. 427); FRATI, Gli stazionari, p. 383; SARTI-FATTORINI, De claris, II, p. 76-77; SOETERMEER, A propos, p. 438; ID., Utrumque ius, p. 365, 370, 382-383; MURANO, Opere, p. 98-100. 406 MURANO, Opere, p. 111. 407 ORLANDELLI, Il libro, doc. 87 (1302 VII 5). 408 SARTI-FATTORINI, De claris, II, p. 85-87. 409 SOETERMEER, Utrumque ius, p. 363.
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Bologna. Nel 1266 entra in possesso di alcuni exemplaria410, ma, nonostante le nuove acquisizioni, l’attività pare essere stata piuttosto scarsa411. La statio Sancte Crucis situata nella corte di Sant’Ambrogio era gestita da tre notai che abbiamo già incontrato nelle pagine precedenti: Filippo Ungarelli Cessabovi, Bonapresso Aspettati e Francesco Alberti di Monsevero. Filippo, notaio dal 1243412, rende promessa ai rettori come stationarius nel 1278413. Muore nel 1296 e nel testamento dettato tre anni prima sono nominati la moglie Imelda ed i figli414. Questi ultimi pare non abbiamo svolto lo stesso mestiere del padre. Bonapresso, notaio dal 1248415, ebbe un figlio, Iacopo, che dopo essere divenuto notaio svolse l’attività di miniatore e forse di copista; alla morte del padre (verso il 1277-1278) probabilmente era troppo giovane per subentrargli nella 410 CSB V, p. 229 doc. 488 (1266 VIII 13: «D. Laurentius Faba et magister Albertus qui fuit de Placentia dederunt et cesserunt magistro Bencevene stationario, qui fuit de Florentia, omnia iura et actiones que et quas habent in exemplo Digestis (!) veteris, Decretalium, Codicis, Auctentice cum Institutionibus et tribus libris Codicis, que exemplaria habent comunia simul et hec fecerunt ei quia absolvit ipsos a debito quinquaginta lib. Bon....»). 411 CSB V, p. 89 doc. 188 (1265 IX 28: vende a Fazio di Signa un Digestum vetus «in statione d. Odofredi» e «promisit ei dare completum in textu et glosis usque ad tres menses»); V, p. 90 doc. 190 (1265 IX 30: Rambaldo di Pietro Bonaccursi vende nella statio di Bencevenne un volume delle Decretali); V, p. 145 doc. 310 (1265 XI 21: teste); VII, p. 22 doc. 37 (1267 II 11: teste); p. 98 doc. 181 (1268 III 15: vendita di un Digestum novum); p. 145 doc. 310 (1265 XI 21: teste); p. 182 doc. 358 (1268 X 30: teste); p. 196 doc. 389 (1268 XI 23: vendita stipulata «sub porticu domus domini Bencevenne»); VIII, p. 29 doc. 53 (1268 III 13: vende un volume delle Decretali); p. 259 doc. 529 (1268 X 5: vendita nella statio di maestro Bencivenne); XI, p. 139 doc. 335 (1268 I 21: «Dominus Laurentius Faba venit et dixit se vendidisse domino Pucio q. d. Saracenis de Pisis unum Volumen cum apparatu domini Accursii, de littera nova… presentibus magistro Bencevenne, stationario librorum…»); X, p. 160 doc. 348 (1269 II 19: «D. Servideus q. Zanelli de Gena venit dicens se cessisse titulo vendictionis domino Marcho q. Guidonis… omnia iura et actiones que et quas habebat contra dominum Albertum d. Ugolini de Florentia et adversus Bencevenem, stacionarium librorum, et contra quemlibet eorum nomine et occasione unius Codicis scripti in cartis peccorinis, quem dictus Servideus emit a dicto Alberto…»); XIV, p. 126 doc. 265 (1270 VII 4: è locata una statio «iuxta stationem Bencevenis et sociorum in strata Sancti Donati»); nel 1271 promette a Montanaria, moglie di Onesto, l. 60 per sei mesi ad laborandum in arte librorum (ASB, Memoriale 15, f. 24v; FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 106, 171, sub Montanaria). 412 Liber sive matricula, p. 97. 413 ASB, Memoriale 36, f. 158v. 414 ASB, San Domenico, 178/7513 n° 84 (1293 III 18). 415 Liber sive matricula, p. 116.
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statio416. Francesco Alberti di Monsevero, il più giovane della società, divenne notaio del 1270417; anche il padre Alberto si occupava di libri, il 3 luglio del 1269, ad esempio, uno studente gli restituisce un Codex che gli aveva venduto insieme ad un Digestum vetus418. Nel 1284 Francesco è ricordato insieme al padre tra i notai della capella Sancti Laurencii burgi Sancti Felicis419. Nella statio Sancte Crucis si stipulavano contratti di compravendita e di scrittura420 ma con ogni probabilità gran parte dell’attività era legata al prestito delle pecie. Filippo lascia la società intorno al 1270. Dopo la morte di Bonapresso (verso il 1277-1278), Francesco sarà il solo a gestire la bottega. Nel 1278 Ardizzone in veste di sindicus universitatis scolarium ultramontanorum et citramontanorum riceve da Francesco Alberti alcuni exemplaria, già appartenuti a «qd. Bonapressi Aspetati not. et erant communes una cum ... Francischo», per un totale di poco più di duecento pecie. La cessione riguarda «... exemplaribus, petiis et armariorum et
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Notaio dal 1287 (Liber sive matricula, p. 385) e miniatore, nel 1284 sposa Montanaria, figlia di Tiberto di Reggio, un noto miniatore. Nel 1294 si obbliga a completare un Decretum: FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 132-133, 224-225; SOETERMEER, A propos, p. 449 n. 86; MURANO, Opere, p. 92. 417 Liber sive matricula, p. 282. 418 CSB XI, p. 152 doc. 152 e 198 doc. 465. 419 Liber sive matricula, p. 531. 420 CSB V, p. 46-47 doc. 95 (1265 VIII 18: «Ex instrumento scripto per Bonaprensum Aspetati notarium... facto in statione sancti Ambrosii...»); p. 66 doc. 139 (1267 IX 13: Iacopo da Reggio promette di copiare un Digestum vetus); p. 75 doc. 159 (1265 IX 21); p. 84 doc. 178 (1265 IX 26); p. 107 doc. 227 (1265 X 12); p. 146-147 doc. 314 (1265 XI 23); VII, p. 51 doc. 90 (1267 IV 13); p. 84 doc. 152 (1268 I 9); p. 87 doc. 159 (1268 I 23); p. 93 doc. 172 (1268 III 2); p. 111 doc. 210 (1268 V 5); VIII, p. 92-93 doc. 180 (1268 VII 19); p. 112 doc. 220 (1265 VIII 25); p. 112-113 doc. 221 (1268 VIII 25); p. 121 doc. 239 (1268 IX 15); p. 125 doc. 249 (1268 IX 28); p. 139 doc. 280 (1268 X 26); p. 143-144 doc. 290 (1268 X 31); p. 147 doc. 299 (1268 XI 13); p. 165 doc. 338 (1268 I 11); p. 165-166 doc. 340 (1268 I 14); p. 222-223 doc. 449 (1268 VII 20); p. 233 doc. 470 (1268 VIII 20); p. 233-224 doc. 472 (1268 VIII 23); p. 257-258 doc. 526 (1268 X 3); p. 283 doc. 586 (1268 XII 5); p. 283-284 doc. 588 (1268 XII 10); X, p. 53 doc. 117 (1269 VII 8); XI, p. 139 doc. 335 (1269 I 21); XIV, p. 13 doc. 11 (1270 II 15); p. 36-37 doc. 62 (1270 IV 1); p. 66 doc. 131 (1270 V 28); p. 67-68 doc. 135 (1270 VI 3); p. 112113 doc. 232 (1270 VI 20); p. 159 doc. 340 (1270 VIII 19); XV p. 25 doc. 57 (1270 III 1); p. 73 doc. 194 (1270 I 13); p. 77 doc. 208 (1270 I 18); p. 89 doc. 243 (1270 II 12); p. 98 doc. 270 (1270 III 8); p. 103 doc. 283 (1270 III 12); p. 104 doc. 286 (1270 III 15); p. 104-105 doc. 289 (1270 III 17); p. 109 doc. 304 (1270 III 27); p. 119 doc. 334 (1270 IV 22); p. 126 doc. 358 (1270 IV 28); p. 132 doc. 375 (1270 V 10).
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aliarum rerum que fuerunt quondam Bonapressi Aspetati»421. Il figlio di Francesco, Selmo, cederà mille e trecento «pecie iuris canonici et civilis» appartenute al padre, allo stazionario Giovanni di Cambio. Sebbene esuli dal periodo qui considerato ritengo necessaria aprire una breve parentesi su quest’ultimo personaggio, che raccoglierà, anche materialmente, buona parte delle eredità librarie bolognesi della fine del Duecento. «Iohannes Cambii de Zambechariis»422, miniatore, diviene notaio nel 1274423, verso il 1280 è socio della statio di Filippo Ungarelli Cessabovi († 1296). Nel 1284 compare in contratti di compravendita424. Nel 1286 vende un Codex parzialmente corretto425. Nel 1288 per conto di Alberto di Odofredo dà incarico a «Zanilinus f. d. Yvani de Pellegrinis de Mutina» di scrivere le Decretali426. Nel 1296 è esonerato dal servizio di leva in quanto stationarius librorum427 ed egualmente nel 1297428. Nel 1301 «D. Martinus q. d. Sylimanni de Silimanis doctor legum... vendidit... d. Iohanni q. d. Cambii stacionarii librorum unum angulum domus quam habet Bononie in capella S. Ambroxii»429. A partire dai primi anni del Trecento è coadiuvato dal figlio «Bonfiliolus» detto «Chirolus» e la sua statio diviene la più importante, attiva e frequentata del primo Trecento430, tra i suoi clienti troviamo anche «dominus Franciscus, filius domini Petri qui fuit de Florentia et nunc moratur Avignone», ovvero Francesco Petrarca. In questo ambiente, mentre il sistema della pecia è ormai in declino, ha origine il nuovo mondo degli umanisti. 421
ASB, Memoriali, 36, f. 53v; SOETERMEER, Utrumque ius, p. 79 n. 69, 82-83; MURANO, Opere, p. 92. 422 LIVI, Dante. Suoi primi cultori, p. 10 n. 2; ID., Dante e Bologna, p. 78 n. 1; PAGNIN, Littera, p. 1604-1605; FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 90; SOETERMEER, Utrumque ius, p. 369. 423 Liber sive matricula, p. 312. 424 MALAGUZZI-VALERI, La miniatura, p. 253. 425 CSB IX, p. 100 doc. 174 (1286 VI 4). 426 ASB, Memoriale 77, c. lxxxiii-92/a, cf. FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 52, 238-239. Zanilino era un notaio (VICINI, Statuti, 94). 427 MURANO, Opere, p. 111. 428 SARTI-FATTORINI, De claris, II, p. 77. 429 ORLANDELLI, Il libro, doc. 47. 430 Ibid., doc. 89 (1302 VII 12); doc. 109 (1303 II 18), doc. 184 (1310 III 17); doc. 205 (1313 I 10), doc. 206 (1313 II 13); doc. 207 (1313 II 13); doc. 210 (1313 VII 14); doc. 228 (1316 V 3); doc. 250 (1318 V 26); doc. 335 (1316 I 8); doc. 359 (1330 III 13).
VIII «Nell’arte del Medioevo» – ricordava von Schlosser – «le caratteristiche comuni paiono annullare ogni differenza stilistica individuale; gli elementi generali del linguaggio, la grammatica astratta, sembrano soffocare gli stili individuali, in cui molti pongono la concretezza e l’essenza dell’arte»431. La conseguenza di tale concezione è che i maestri e gli artisti che hanno eseguito la maggior parte delle opere del Duecento restano, come abbiamo più volte ricordato in queste pagine, ancora avvolti dall’anonimato. Da questa storia priva di nomi si allontanerà il Trecento, non per merito della storiografia artistica bensì per merito degli stessi artisti: i migliori – si pensi, ad esempio, a Niccolò di Giacomo – non esiteranno ad apporre la propria firma alle opere realizzate nelle loro botteghe. Jean Destrez, il pioniere degli studi sulla produzione libraria al tempo delle grandi università, non presentò nel volume dedicato alla pecia432 esempi di indicazioni seguite da sigle o nomi di stazionari. La spiegazione di ciò è semplice. La teoria dell’exemplar unico – secondo la quale ciascuna università possedeva un solo exemplar di ciascuna opera in uso – enunciata dallo studioso, mal si conciliava con la presenza di indicazioni di pecia derivanti da exemplaria diversi all’interno dello stesso manoscritto. Gli studi dei Rouse e di Soetermeer hanno invece dimostrato che alcune note, sigle ed abbreviature che ricorrono nei manoscritti d’origine universitaria italiana e francese offrono, se correttamente interpretate, coordinate fondamentali per identificare luogo, data di copia e bottega di provenienza dell’exemplar o degli exemplaria utilizzati come modello. Queste note (di pegno, di prestito, sulla rubricatura, sulla correzione e sulla copia) non appaiono in luoghi per così dire ortodossi, ovvero nei colophon e nelle sottoscrizioni, figurano bensì nei margini, destinati, a volume ultimato, ad essere rifilati, oppure, come nel Decretum di Melk, “camuffate”, o, ancora, annotate di seguito alle indicazioni di pecia. Offro un esempio di quest’ultimo caso. Sembra quasi una svista, un lapsus del copista la f. posta tra l’abbreviazione di finis ed il numero d’ordine della pecia ultimata. 431 432
J. VON SCHLOSSER, L’arte del Medioevo, Torino 2005, p. 107. La pecia dans les manuscrits universitaires du XIIIe et du XIVe siècle, Paris 1935.
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Inaspettatamente l’errore si ripete nell’indicazione della pecia XV:
e nuovamente nella pecia XVII della quarta parte:
In realtà non si tratta né di una svista, né di un lapsus, ma – come appare dall’indicazione di f. 165rb – della sigla di uno stazionario: Fran. ovvero Franciscus.
Le indicazioni si trovano nel ms San Gimignano, Biblioteca Comunale, 17, contenente l’apparato di Innocenzo IV sulle Decretali. I manoscritti peciati di quest’opera provano che sono circolati numerosi
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exemplaria con testo e partizioni non coincidenti433. Se la pecia che deve essere trascritta non è disponibile nella statio, il copista può recarsi in una diversa bottega. I contratti di scrittura imponevano, di norma, la consegna entro termini stabiliti, mentre non prevedevano restrizioni circa il testomodello da utilizzare. È quanto è accaduto durante la trascrizione del manoscritto di San Gimignano: per l’indisponibilità di alcune pecie il copista si è rivolto ad una diversa statio. Ma in quale bottega ha preso in affitto la gran parte delle pecie utilizzate per la trascrizione? La risposta ci viene fornita dallo stesso copista nell’indicazione di f. 194vb:
L’apparato di Innocenzo IV sulle Decretali è registrato nell’item 27 dell’inventario di Sillimano. Redatto nel 1289, purtroppo non segnala le partizioni, ma la sigla non lascia adito a dubbi o ad interpretazioni diverse ed i manoscritti con pecie provenienti da questa statio – attiva, come abbiamo visto, nell’ultimo quarto del secolo – identificati sino ad oggi sono circa una decina434. Il nome di origine non italiana provoca non poche difficoltà ai copisti, e le varianti che ho trovato sono numerose. Questa, ad esempio, è attestata nel ms Klagenfurt, Bischöfliche Bibliothek, XXIX d 2435: 433
MURANO, Opere, n° 578. Ibid., p. 98. 435 Goffredus Tranensis, Summa super titulis decretalium (ff. 1ra-393ra). Membr.; sec. XIII 3/4; Bologna; ff. I, 394, I’ (395); 238 x 170. Sesterni. Miniatura di penna e di pennello. Leg. antica in cuoio. Correzioni a caratteri di grande modulo (lo stesso del testo), racchiuse entro cornici in inchiostro rosso. Pecie (a caratteri di piccolissimo modulo): // .ii. 434
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La sigla Fran. è, con ogni probabilità, quella di Francesco Alberti di Monsevero, uno dei tre soci, con Bonapresso Aspettati e Filippo Ungarelli, della statio Sancte Crucis. Dopo la morte del primo e l’abbandono del secondo, Francesco gestì la statio per quasi trenta anni, dal 1270 al 1300 ca. Alla sua morte il figlio Selmo vendette ben mille e trecento pecie a Giovanni di Cambio. Non conosciamo, ancora, l’elenco degli exemplaria posseduti da questa statio, tuttavia – considerata la sua importanza – è certo che possedesse anche l’apparato di Innocenzo.
(con segno di rinvio ≠ in corr. di representer) (f. 13va); in .iii. (f. 23ra, nel testo, sottolineata: ex tuarum); //ci .iiii. (f. 33va a: pasces); in. .v. (f. 43vb: merito); .xiii. (f. 132va); .xiiii. (f. 144va); .xvi. (f. 168va); in. .ii. (f. 201vb); in. // (f. 225rb); in. xxiiii. Siliman (f. 262va); .viii. (f. 274va); in. .ix. (286ra) e poco oltre: .xxvi. Sili.; in. x. (f. 298ra); in. .xi. (301va); .xii. (f. 312va); in. x// (f. 324rb); in. xiiii. secunde ‹partis› (f. 335va); in. xv. secunde (f. 346va); in. .xvi. (f. 358va); .xvii. (370va); in. .xviii. (f. 382va). Per la trascrizione della Summa il copista ha fatto ricorso a due diversi exemplaria, il primo (quello di Sillimano) presentava una numerazione continua delle pecie, nel secondo la prima e la seconda parte recavano numerazione distinta. Gli exemplaria bolognesi dell’opera erano formati generalmente da 34 pecie (MURANO, Opere, n° 399) ma è probabile che in questo caso fossero formati da un numero superiore.
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Ma se Bologna, nel Duecento, è divenuta uno straordinario centro di produzione e commercio librario grazie alla piccola rivoluzione rappresentata dalla pecia – e di conseguenza grazie alle botteghe degli stazionari che ne costituivano il fulcro ed il perno –, non dobbiamo dimenticare che ciò è stato possibile anche, e soprattutto, per merito del lavoro e dell’impegno di generazioni di copisti.
COPISTI A BOLOGNA (1265-1270436) Per la compilazione di questo elenco ho potuto avvalermi della competente ed efficace collaborazione di Martin Bertram e Frank Soetermeer a cui devo, in particolare, la segnalazione di numerosi documenti inediti. 001
Adamus Iohannis de Monte [1270] CSB XV, p. 130 doc. 369 (1270 V 3: si impegna con Ruffino de’ Principi a scrivere 20 quaterni della glossa dell’Infortiatum «pro pretio .xxii. sol. Bon. pro quolibet quaterno»).
002
Albertinellus Bompetri Rustighelli de Saragoça [not., 1265-1283] Liber sive matricula, p. 271 (a. 1269), 528 (a. 1283: censito nella c. S. Nicholay de Albaris). CSB V, p. 160-161 doc. 345 (1265 XII 14: vende a «Pontio de Sancto Bartolomeo Bergundioni» un Digestum novum al prezzo di 28 lib. Bon.); VII, p. 239 doc. 481 (1268 III 6: teste); VIII, p. 27 doc. 49 (1268 III 8: Ardizzone e «Albertinellus q. Petri de Saragocia» vendono a Liazario «de Montefellice» [recte Montesilice] un Digestum novum per 47 lib. Bon.); VIII, p. 98 doc. 191 (1268 VII 29: teste); XV, p. 94 doc. 258 (1270 III 4: promette a «Liaçario de Montesilice» di scrivere l’apparato del Digestum novum «pro pretio triginta lib. et .viii. sol. ad rationem .xviiii. sol. pro quolibet quaterno»). ASB, Memoriale 20, f. 46r (1272 III 22).
003
Albertinus Aldrevandini fabri [not., 1247-1270] Liber sive matricula, p. 110 (a. 1247: Albertinus f. q. Aldrevandini fabri de burgo Sancti Fellicis). CSB VII, p. 69-70 doc. 127 (1267 V 31: «…dixit promisisse magistro Cumbaldo de Guascogna scribere ei sine interpositione sui vel alterius operis in glosa totum Digestum vetus de tam bona littera, sicut scripserat in secunda pagina prime partis, et hoc pro precio XXI sol. Bon.»); XI, p. 90 doc. 217 (1269 VIII 21: «… promisit d. Raimondo de Polanio (!), scolari, glosare sibi unum par Decretalium de glosis sive aparatu magistri Bernardi pro quadraginta septem libris…»); XI, p. 124 doc. 298 (1269 XII 7: «D. Raimondus de Polonio dedit, cesit atque mandavit omne ius, 436 I volumi 13 e 14 dei Memoriali, entrambi relativi al 1270, non sono editi, pertanto l’elenco di copisti qui presentato è da ritenersi incompleto.
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omnemque actionem, quod et quam habet vel habere posset d. Gulielmo Fulchi de natione Provincialium contra Albertinum et contra Nicolaum, fratrem Bonaventure, et contra eidem fratri (sic), ocaxione cuiusdam par Decretalium quas dictus Albertinus promisit glosare dicto d. Raimondo et dictus Nicolinus promisit scribere in testu dictas Decretales dicto domino Raimondo, et hoc pro precio LXXX lib. Bon.»); XIV, p. 210 doc. 453 (1270 X 3: teste). – PAGNIN, Littera, p. 1612; SOETERMEER, A propos, p. 476. 004
Albertus Bartholomei Quattrodinari de Parma [1268] CSB VIII, p. 58-59 doc. 110 (1268 VI 15: «D. Albertus scriptor quondam Bertholamey Quattrodinari de Parma qui moratur Bononie in domo d. Iacobini de Tintis venit dicens se promisisse d. Iacobino predicto scribere et complere Digestum vetus de eque bona littera... hinc ad quindecim menses, et hoc pro decem libris Bon. quas confessus fuit a dicto Iacobino habuisse et pro victualibus quas ei bene et convenienter dictus d. Iacobinus hinc ad dictum terminum dare promisit...»). – PAGNIN, Littera, p. 1615.
005
Albertus Boninsegne de Tamagninis [1265-1270] CSB V, p. 142 doc. 304 (1265 XI 15: teste); X, p. 21 doc. 40 (1269 III 2: promette a «Opizo de Stroglaporcis de Ianua» di scrivere in 18 mesi l’apparato al Volumen «pro pretio XXXIIII lib. Bon. in summa»); XV, p. 70-71 doc. 187 (1270 I 9: «D. Bonacosa q. Alberti Bonacose, d. Albertus q. Boninsegne de Tamagninis, d. Rolandus, d. Dondedeus fratres promiserunt in sollidum dare Petriçolo Iohannis sartoris stipulanti nomine d. Alberti d. Odofredi .lxxiij. lib. Bon. ex causa mutui et ad laborandum in arte lane ad sex menses…»). – FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 3.
006
Albertus Ugolini de Florentia [1268-1269] CSB VIII, p. 77-78 doc. 147 (1268 XI 4: «…dixit promisisse magistro Iohanni sibi scribere unum Decretum, nomine pretii XXXVIII lib. Bon., ad decem et octo menses»); X, p. 160 doc. 348 (1269 II 19: «D. Servideus q. Zanelli de Gena venit dicens se cessisse titulo vendictionis d. Marcho q. Guidonis... omnia iura et actiones que et quas habebat contra d. Albertum d. Ugolini de Florentia et adversus Bencevenem, stacionarium librorum, et contra quemlibet eorum nomine et occasione unius Codicis scripti in cartis peccorinis, quem dictus Servideus emit a dicto Alberto…»). – PAGNIN, Littera, p. 1615; FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 4.
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007
Aldigherius Boni Iohannis de Savigno [not., 1266-1272] Liber sive matricula, p. 251 (a. 1266). ASB, Memoriale 20, f. 27v (1272 II 17: vende un Infortiatum promettendo di ultimarlo).
008
Aldrevandinus Clarimbaldi de Aretio [1269-1270] CSB XI, p. 18-19 doc. 39 (1269 VIII 28: «…promisit scribere et complere magistro Cardinali de Forlivio totum testum Decretalium et ponere rubricas et minora, pretio triginta sex librarum Bon.». È suo fideiussore «Nucius q. Bracii de Aretio», tra i testimoni figura Simone di Damiano); XIV, p. 16 doc. 17 (1270 II 18: teste); XV, p. 45 doc. 120 (1270 V 2: si impegna a completare un volume delle Decretali e con il committente «Gentile q. Rainaldi Boccatii» di sottoporre l’opera ultimata al giudizio di due esperti).
009
Amadore Iohannini de capella S. Martini de Aposa [not., 1270] Liber sive matricula, p. 279 (a. 1270: Amadore q. d. Iohannis de Pançano). ASB, Memoriale 13, f. 118r (1270 III 7: promette di scrivere l’apparato di un Digestum vetus «pro pretio XI sol. et dimidio quemlibet quat.»).
010
Amelius Iacobi Longhi de Astalo [mag., 1265-1268] CSB V, p. 95-96 doc. 202 (1265 X 4: teste). ASB, Memoriale 5, f. 49r (1268 IX 6: teste, cf. FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 6). – PAGNIN, Littera, p. 1611.
Amelius v. et. Mellius 011
Anastaxius Amadixii notarii de Mutina [1270-1280] Figlio di Amadasio Rustighelli, notaio di porta Cittanova: VICINI, Statuti notarili, p. 92. Nella stessa matricola è ricordato il fratello «Guillielminus f. Amadaxii Rustigelli» (ibid., p. 93). Probabilmente si stabilì a Bologna nella capella Sancti Proculi: ASB, Capitano del Popolo, Venticinquine, busta XVI (S. Procolo), fasc. n° 13 (n. d.). CSB XV, p. 116-117 doc. 327 (1270 IV 17: teste). ASB, Memoriale 42, f. 45r (1280 IX 9: sottoscrive un contratto per la Summa dell’Ostiense). – SOETERMEER, A propos, p. 458, 471-472; ID., Summa archiepiscopi, 12.
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Ancontanus Atonis massarii de Camerino [1265] CSB V, p. 39-40 doc. 80 (1265 VIII 4: «…promisisse scribere d. Stephano de Renis, scolari Bononie, de valle Apose Summam Azonis pretio viginti sex lib. Bon.»). – PAGNIN, Littera, p. 1610; MURANO, Opere, p. 109, 288.
013
Andreas Bombaronis Magnani piscatoris [1269] CSB XI, p. 44 doc. 105 (1269 X 19: promette a Roberto di Holy Island di scrivere il Volumen «pretio XXVI lib. Bon.»).
014
Andreas Dominici Isnardi [mag., 1267-†ante 1288] CSB VII, p. 15 doc. 24 (1267 I 25: «Magister Andreas scriptor, f. q. Dominici Isnardi, de capella Sancte Lutie, venit et dixit se promisisse d. Bernardo de Montepesulano de Alesto437 scolari scribere sibi totum apparatum Decretalium in glosa de tali litera vel meliori, ut fecit in primo quinterno Decretalium secunde partis in sexto folio in glosa que incipit: Hoc ipso, satis continue, usque ad glosam que incipit: Quod iuris sit, pro pretio quindecim sol. Bon. pro quolibet quaterno, secundum taxationem factam per scolares, de quo pretio habuit IIII libras Bon.»). ASB, San Domenico, 179/7513 n° 33 (1288 IX 8: testamento di Cecilia, figlia del fu Uberto, moglie del fu maestro Andrea scriptor). – PAGNIN, Littera, p. 1611; FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 9; ROUSE-ROUSE, Dissemination, p. 75; MURANO, Opere, p. 361.
015
Andreas Dominici Pistorii de Florentia [1269] CSB X, p. 95 doc. 210 (1269 X 4: promette a magister Giunta di Firenze di scrivere 40 quaterni della glossa delle Decretali «de meliori littera quam facere siverit, pro pretio XXII sol. Bon. pro quolibet quaterno hinc ad duos menses et dimidium»). – FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 9.
437 Bernardo si trovava a Bologna almeno dal 1265 (CSB V, p. 153 doc. 328); il 10 gennaio 1269 risulta deceduto ed il padre incarica alcuni connazionali del recupero dei suoi libri: «D. Iohannes Barbuscelli de Alesto de Montepesulano, procurator domini Stephani, patris quondam Bernardi de Allesto de Montepesulano, ut dixit se procuratorem esse procuratorio nomine pro eo, fuit confessus se habere et tenere a d. Bernardo Cortigerii, d. Pontio de Rotunda et a d. Bertrando Ruffi de Bagnolis, tanquam commissariis dicti domini Bernardi, omnes libros dicti d. Bernardi qui reperti fuerunt in bonis dicti d. Bernardi secundum quod scripti sunt in inventario scripto manu Dominici q. Guidonis Gosberti notarii et insuper unum Digestum novum in cartis edinis apparatu Accursii non scriptum in dicto inventario…» (CSB X, p. 5-6 doc. 7).
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Andreas Guillelmi de Monte Rubiano [mag., 1270-1272] CSB XV, p. 130-131 doc. 371 (1270 V 6: «…vendidit magistro Henrico canonico Sancti Thome medietatem Bibie in testu et in cartis edinis de propria manu, quam confessus est apud se habere, pro pretio .lxx. lib. Bon., de quo pretio solvit ei .xxx. lib., alias .xxx. (!) lib. promisit ei solvere in festo sancte Marie de augusto; promisit etiam dictus Andreas scribere sibi aliam medietatem in cartis dicti d. Henrici, pro precio .xxx. sol. pro quolibet quaterno, de quo pretio iam sibi solvit .xviiii. lib.; residuum promisit ei solvere in festo Nativitatis»). ASB, Memoriale 19, f. 68r (1272 II 13: promette di scrivere la prima parte dell’apparato delle Decretali).
017
Angelus Ugolini Rubei de Senis [mag., 1269-1270] CSB X, p. 108 doc. 239 (1269 X 28: «… promisit magistro Cardinali de Florentia (sic) scribere totum testum Bibie hinc ad XX menses, pro pretio quinqueginta lib. Bon.»). ASB, Memoriale 14, f. 104r (1270 X 20: «Maistre Angelus de Senis promisit magistris Cardinali et Amelio eis scribere et complere totum testxum (sic) Bibie cum salterio litteris duplicibus et interpretationibus pro precio XX sol. Bon. pro quolibet sexterno…»). – FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 10; CONTI, Miniatura bolognese, p. 23.
018
Anselmus de Feraria [1266-1296] CSB V, p. 241 doc. 514 (1266 XI 25: «… promisit scribere in glosa totum aparatum Decretum d. magistro Iohanni de monasterio Sancti Iohannis Lingonensis diocesis Burgondioni pro pretio decem et octo sol. Bon. pro quolibet quaterno, quod capit in suma XXVII libras Bon.»); X, p. 131 doc. 291 (1269 XII 13: «…promisit scribere magistro Gerardo de Montebari totum aparatum Digesti veteris pro pretio XLII lib. Bon.»). Un Anselmus scriptor è registrato nel Libro delle venticinquine nel 1296 (PINI, Integrazioni, p. 360). – PAGNIN, Littera, p. 1611.
019
Anthonius mag. Bombologni Nigri [not., 1265-1302] Liber sive matricula, p. 244 (a. 1266), 569 (a. 1283). Bologna, Archivio di Stato, cod. min. 2 (Statuti della Società dei falegnami 1248-1268), nella subscriptio (del 1268) al f. 8v: Ego Antonius magistri Bombologni quondam Nigri imperiali auctoritate et nunc dicte societatis notarius hoc statutum ad autenticum fideliter exemplavi438. 438
Sul ms.: Duecento, p. 244-245 n° 63 (con bibl. precedente).
102
GIOVANNA MURANO
CSB V, p. 162 doc. 349 (1265 XII 15: «Magister Bonbolognus de strata Sancti Stephani et Antonius, eius filius, presente patre et consentiente, dixerunt quod ipse Antonius promisit d. Blasiolo quondam Poete scribere apparatum Decreti in glosa hinc ad XX menses pretio… quadraginta duarum lib. Bon.»); IX, p. 24-25 doc. 43 (1286 IV 30: teste). 1272: Iscritto nella matricola della Società dei Balzani (GAUDENZI, Statuti società, p. 398). ASB, Memoriale 42, f. 79r (1280 X 16: promette di glossare un Digestum vetus); ORLANDELLI, Il libro, doc. 95 (1302 X 11: vende a Rolandino Alberti un Codex con l’apparato di Accursio «...miniatum de penna et signatum in testu et in glosis per alphabetum et coretum ad petias stationis…»). – PAGNIN, Littera, p. 1611; FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 11; SOETERMEER, A propos, p. 434 n. 37, n. 38, 476. 020
Aquilianus Erbarii de Brixia [mag., 1265-1277] Testimone in contratti di vendita e scrittura. CSB V, p. 50 doc. 102 (1265 VIII 20: contratto di Bartolomeo Tinti); p. 78 doc. 164 (1265 IX 23: vendita effettuata da Guidobellus sartor de vignato Sancti Proculi); p. 221 doc. 472 (1266 VI 26: vendita con promessa di ultimare l’opera effettuata da Giovanni di Ugolino di Berardo); VII, p. 77-78 doc. 142 (1267 VI 17: contratto di Michele di Gerardo); VII, p. 108-109 doc. 204 (1268 IV 28: contratto di Buono di Rolandino da Modena); VIII, p. 46 doc. 86 (1268 IV 30: contratto di Raniero di Pietro); VIII, p. 55 doc. 103 (1268 VI 6: contratto di Zaccarello di Pietro); VII, p. 283 doc. 577 (1268 VI 13: contratto di Iacopino di Ugolino); VIII, p. 213 doc. 432 (1268 VI 16: contratto di Rinaldo Bentivogli); VIII, p. 92 doc. 179 (1268 VII 12: contratto di Ventura di Ponzio); VIII, p. 241-242 doc. 489 (1268 IX 10: vendita dello scolare Ponzio Fabbri, provenzale); VIII, p. 124 doc. 247 (1268 IX 28: vendita di Petrus, sacrista Sancti Severini); VIII, p. 161 doc. 331 (1268 XII 26: contratto di Ottanello Resclarati); X, p. 159-160 doc. 347 (1269 II 16: vendita di Bencevenne di Guglielmo); XI, p. 156157 doc. 375 (1269 III 20: contratto di Pietro di Giovanni «de Scutellis»); XI, p. 180-181 doc. 428 (1269 V 16: contratto di Iacopo di Tommaso da Spoleto); XI, p. 186-187 doc. 441 (1269 VI 4: contratto di Iacopino Bracci); XI, p. 201 doc. 471 (1269 VII 5: mutuo); X, p. 247 doc. 528 (1269 VII 6: contratto di Paolo Folcucci da Perugia); XI, p. 4 doc. 4 (1269 VIII 3: vendita di Bartolomeo «Maynicti» da Lucca); X, p. 59-60 doc. 130 (1269 VIII 7: contratto di Michele di Pietro Casaghelli); X, p. 60-61 doc. 132 (1269 VIII 14: vendita di Armaleo di Armanno); X, p. 62 doc. 135 (1269 VIII 16: contratto di Domenico di Michele); XI, p. 15
COPISTI A BOLOGNA
103
doc. 29 (1269 VIII 23: contratto di Tommasino Marsili); X, p. 67 doc. 145 (1269 VIII 27: contratto di Giovanni di Matteo); XI, p. 90 doc. 217 (1269 VIII 31: contratto di Albertino Aldrevandini); X, p. 95-96 doc. 211 (1269 X 12: contratto di Stefano Sighizelli); XI, p. 103-104 doc. 249 (1269 X 17: contratto di Iacopo di Ubaldo); XI, p. 44 doc. 105 (1269 X 19: contratto di Andrea Bombaroni); XI, p. 127 doc. 306 (1269 XII 19: contratto di Puccio Marsipini); XIV, p. 81 doc. 158 (1270 I 3: contratto di Guglielmo Vetolli); XIV, p. 219 doc. 468 (1270 X 11: vendita di Niccolò di Otta); XV, p. 10 doc. 10 (1270 I 18: contratto di Iacopo di Guglielmo «Davilis»); XV, p. 32 doc. 80 (1270 III 24: teste alla rinuncia di garanzia su un pezzo di terra); XV, p. 96 doc. 263 (1270 III 5: contratto di Giovanni di Cappelina). ASB, Memoriale 14, f. 140r (1270 VIII 13: contratto di Filippo di Atto); f. 48v (1270 XI 8: contratto di Bondi di Martino). Memoriale 15, f. 115v (1271 VI 23: teste al contratto in cui Petrizzolo del fu Bonincontro vende un Digestum vetus non completo e si obbliga ad ultimarlo entro la festa di Tutti i Santi); f. 240v (1271 VI 10: vendita di Giunta di Iacopo); f. 286r (1271 II 28: vendita di Guglielmo Vetolli). Memoriale 18, f. 175v (1272 II 22: contratto di Bertolino «de Moraxii»); Memoriale 20, f. 157v (1272 IX 2); f. 233v (1272 XI 18: contratto di Guido Villani); f. 237r (1272 XI 27: vendita effettuata da Arengo di Atto); Memoriale 24, f. 3v (1274 VIII 18: vendita di Rodolfo di Gandolfo); Memoriale 31, f. 5r (1277 II 2: contratto di Petrizolo Enrighetti). – PAGNIN, Littera, p. 1610, 1616; FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 1, 12. 021
Arduinus Bernardi de Regio [1268] CSB VIII, p. 253 doc. 517 (1268 IX 27: «…promisit scribere et glosare d. Demetrio de Ungaria, canonico ecclesie Sancti Petri de Pasaga439… omnes Decretales eius, exceptis sex quaternis… pretio viginti sex sol. Bon. pro quolibet quaterno stationis…»). – PAGNIN, Littera, p. 1617.
022
Arduinus Bernardi de Selvarano [1270] CSB XV, p. 96-97 doc. 265 (1270 III 6: promette a Roberto di Holy Island di «…scribere sibi Instituta, Auctenticum et Tres libros Codicis in testu, pretio .xxii. sol. pro quolibet quaterno tassato in statione…»).
023
Argumento de Aretio [1267] CSB VII, p. 79 doc. 145 (1267 VI 19: teste). – PAGNIN, Littera, p. 1612. 439
Cf. POTTHAST, Regesta pontificum, n° 19942.
104
GIOVANNA MURANO
024
Armaleus (Arnaldus) Armanni de Castiniano [1265-1270] CSB V, p. 142 doc. 304 (1265 XI 15: «Armaleo Armannus, scriptor» promette a Giovanni «de Carta» di copiare entro un anno il testo del Decretum «pretio quinquaginta lib. Bon.»); X, p. 60-61 doc. 132 (1269 VIII 14: «Armaleo q. Armanni de Castiniano comitatus Escoli vendidit d. Zathino de Verleto, scolari Bononie, unum Digestum vetus inperfectum sine aparatu in cartis edinis de quo facti sunt XXI quinterni, pro pretio quinquaginta sex lib. Bon. et promisit perficere dictum librum propria manu de eadem littera…»); XV, p. 71 doc. 188 (1270 I 9: «D. Arnaldus (corr. su Armaldus) Armandi de Castimano promisit Çachino de Monte Brisone scribere in testu Digestum novum pro pretio .xxx. lib. Bon., in quo instrumento d. Gualterius q. Angelli promisit dicto d. Çachino se facturum et curaturum quod dictus Arnaldus promisit pro eodem quod observabit predicta et magister Vivolus q. Dominici promisit pro eodem quod observabit predicta in totum, ita tamen quod si appareret ipsum Arnaldum mortuum quod non teneat nisi per extimationem operis iam facti…»). – PAGNIN, Littera, p. 1611.
025
Arpinellus Ugolini de Folia [not., 1265-1293] Liber sive matricula, p. 238 (a. 1265), 523 (a. 1283), 594 (a. 1288), 605 (a. 1293), 607 (a. 1293). Il figlio Andrea è teste nel 1341 alla vendita della biblioteca di Filippo Cristiani. CSB V, p. 152 doc. 325 (1265 I 12: teste). ASB, Memoriale 14, f. 71v (1270 VIII 4: teste).
026
Aurengus (Rengus) q. Atti notarii [mag., 1269-1273] CSB XI, p. 141 doc. 339 (1269 I 29: promette a «Petro de Calculo de Guasalpina, scolari Bononie» di «scribere et complere quinquaginta novem petias de apparatu Infortiati440 et manu propria complere de tali littera vel meliori, ut fecit et ostendit in quodam quinterno qui incipitur septi alias et finitur eorum prediorum, pro pretio quinquagintasex lib. Bon. …Et insuper domina Comitissa, uxor dicti magistri Renghi, iuravit et promisit habere ratum et firmum quicquid dictus Renghus fecit in predictis et quolibet predictorum… et d. Rolandinus q. d. Bonachose de Tuschis extitit fideiussor…»); X, p. 177 doc. 378 (1269 III 12: è teste 440 Oltre la glossa dell’Infortiatum (24 + 24 pecie), si obbliga a scrivere quella delle Tres partes (16 pecie) per un totale di 64 pecie, poiché si impegna a scriverne 59 è probabile che le cinque mancanti siano state copiate nel quinterno citato nel documento.
COPISTI A BOLOGNA
105
«Oringo quondam Atti»); XIV, p. 15 doc. 15 (1270 II 18: «Retigo [recte Rengo?] scriptore quondam Acti notarii»); XV, p. 8 doc. 8 (1270 I 18: «…promisit scribere .i. messale d. Tholomeo q. d. Rodolfini de Montecalvo pro pretio triginta lib. Bon. hinc ad sex menses»). ASB, Memoriale 20, f. 237r (1272 XI 27: «Herengus q. Atti» vende un Decretum completo «in textu», promettendo di ultimarlo). PINI, Integrazioni, p. 363, censisce nel 1273 uno scriptor di nome «Mengus» [recte Rengus?]. – FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 200. 027
Balducius Bernardi de Senis [1268] Fratello minore di Bernardino di Bernardo da Siena. CSB VIII, p. 37 doc. 69 (1268 IV 4: stipula con Raimondo Alfredi un contratto per la scrittura delle Sentenze di Pier Lombardo. Il 15 giugno (ibid., p. 59 doc. 111) il contratto è redatto nuovamente con clausule per il fratello). – PAGNIN, Littera, p. 1614; DEVOTI, Aspetti, p. 127.
028
Bartholomaeus Amonicti [not., 1269?-1270] Liber sive matricula, p. 279 (1270 VI 26). Società dei Lombardi (a. 1269?), f. 5vb: d. Bertholomeus Aimoniti barberii. CSB XV, p. 89 doc. 244 (1270 II 14: «D. Iacobus Amanicti441 promisit… d. Phylippo de Polonia442 scolari se facturum et curaturum quod Bertholomeus eius frater scribet sibi in testu Decretales veteres et novas in testu pretio .xxiiii. lib. Bon.». È teste magister Mellius).
029
Bartholomeus Lambertini Angelelli [not., 1269-1270] Liber sive matricula, p. 279 (a. 1270). CSB X, p. 44-45 doc. 100 (1269 VI 12: «… dicto suo patre presente, promisit magistro Grifo, qui fuit de Aretio, scribere et complere ei totum Decretum in apparatu pro pretio XXIIII lib. Bon., faciendo de dicto opere duos quaternos omni mense… Et dictus Lambertinus, suus pater, promisit dicto magistro se facturum quod filius observabit predicta et si non 441
Lo stesso, notaio dal 1249 (Liber sive matricula, p. 121), incarica il copista «Bertholinus de Moraxiis de Brixia». Nel ms Bologna, Archivio di Stato, cod. min. 2, al termine di un instrumentum emptionis del 1267: Ego Iacobus condam Ammoniti berberii imperiali auctoritate notarius dictum instrumentum exemplavi et scripsi (f. 10v). «Dom. Iacobus Admonitti» risulta ancora in vita nel 1291 e figura tra i sapientes della Società dei Lombardi (GAUDENZI, Statuti società, p. 23, 78). 442 ASB, Memoriale 13, f. 103v (1270 II 8: «magister Segnorinus q. Alexii de Puçiboniço promisit scribere magistro Filipo de Polonia unum Decretum pro pretio 30 lib.»). Comunicazione di M. Bertram.
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faceret, faciet de suo443…»). – FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 21; SOETERMEER, A propos, p. 476. 030
Bartholomeus de Tintis de Mutina [s. e miniator, 1265-1269] CSB V, p. 39-40 doc. 80 (1265 VIII 4: teste); p. 45-46 doc. 92 (1265 VIII 18: teste); p. 49 doc. 100 (1265 VIII 20: teste); p. 50 doc. 102 (1265 VIII 20: «…dixit vendidisse d. Guillelmo Guirisii Provinciali Digestum unum vetus in cartis edinis in textu de quo tradidit ei ad presens quatuordecim quinternos, residuum debet conplere ad festum sancti Iohannis mensis iunii proximi venturi pretio quadraginta lib. Bon., de quo receperat ab ipso d. Guillelmo viginti lib. Bon., reliquas XX libras promisit ei solvere pro rata…»); VII, p. 202 doc. 401 (1268 XII 1: teste); VIII, p. 245 doc. 496 (1268 IX 14: teste); p. 283-284 doc. 588 (1268 XII 10: teste); X, p. 53 doc. 117 (1269 VII 8: teste); XI, p. 6 doc. 8 (1269 VIII 12: teste); p. 34 doc. 78 (1269 X 7: con Zaccaria Gualelli vende a maestro Cardinale un Digestum vetus «et promiserunt ei scribere et complere totum, pretio quadraginta lib. Bon.»). – MALAGUZZI-VALERI, La miniatura, p. 251; FILIPPINIZUCCHINI, Miniatori, p. 16-17; GRECI, Note, 60; PÉREZ MARTÍN, Büchergeschäfte, p. 31; SOETERMEER, A propos, p. 440 n. 67.
031
Belioctus (Alioctus) ‹de Gualcheriis?› de Aretio [‹1259?›-1269] Nella matricula della Società dei Toschi (de quarterio porte Sterii) nel 1259 figurano «Billioctus de Gualcheriis. Cambius, Iacobus, Guido, fratres, filii dicti Biliotti» (GAUDENZI, Statuti società, p. 413, 414): probabilmente il copista aretino ed i figli. CSB X, p. 228 doc. 488 (1269 VI 17: «Belioctus, scriptor de Aricio, promisit magistro Petro de Apulia scribere ei totum aparatum Bernardi super Decretalibus et hoc pro precio XL lib. Bon., et d. Albertus d. Rolandini de Scanabicis pro dicto Aliocto (!) extitit fideiussor»).
032
Bencevenne Pellegrini [1268] CSB VIII, p. 252 doc. 513 (1268 IX 27: «…dixit promixisse scribere et complere Decretales in testu de tam bona littera, ut ostendit et fecit in duabus collupnis…». È fideiussore magister Platisio, è omesso il nome del committente). – PAGNIN, Littera, p. 1617.
443
Da questa clausula possiamo dedurre che anche il padre era un copista.
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033
Bene Bonacose Cirisula [1269] CSB X, p. 210 doc. 448 (1269 V 13: «D. Oradinus de Fano, scolaris Bononie, ex una parte, et d. Bonacosa Cirisula ex alia, de lite et discordia que vertitur inter eos vel verti posset occasione quorundam librorum quos Bene, filius predicti domini Bonacose, de licentia et mandato predicti sui patris, tenebatur scribere et complere in testu ipsi d. Coradino, silicet Digestum novum et vetus pro pretio octo sol. et VI den. pro quaterno Digesti novi et Digesti veteris, in summa XVII lib. Bon., compromiserunt se in d. Iohanninum de Rustighellis, notarium, et d. Ugolinum q. Blanchi… Presentibus… magistro Bonaventura scriptore…»).
034
Benedictus Omniboni de Verona [1268] CSB VII, p. 143 doc. 272 (1268 VIII 25: «Benedictus, f. Oniboni de Verona, qui moratur in contrata de Guazaturo, venit dicens se promisisse scribere et glosare d. Iacobo Bonimundo de Sistarico Provinciali, scolari Bononie, totum Digestum novum ad apparatum d. Acurxii pro pretio sedecim sol. Bon. pro quolibet quaterno solvendo pro rata operis…»); VIII, p. 252 doc. 513 (1268 IX 27: teste). – PAGNIN, Littera, p. 1613.
035
Benfenatus Ianotti Crivellarii de Mutina [1269] CSB X, p. 125 doc. 277 (1269 XI 30: «…qui moratur in domo d. archipresbiteri Sancti Laurentii in collina, promisit d. Petro de Avocatis de Brixia, scolari, scribere et complere apparatum Digesti novi de tam bona littera ut scripsit et hostendit in dicto opere in principio secunde partis… pro pretio vigintitrium librarum et dimidie, de quo pretio dictus dominus eidem scriptori in continenti dedit tres libras et dimidiam»). – FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 24.
036
Benvenutus Albrici Cantici de Matelica [1270] CSB XIV, p. 20 doc. 24 (1270 II 27: teste); p. 33 doc. 53 (1270 III 26: «promisit d. Guillielmo Petri Terre Putagrine scribere Decretales suas in glosis… pro precio .xiiii. sol. Bon. pro quolibet quaterno»); XV, p. 77 doc. 208 (1270 I 18: teste); p. 78-99 doc. 212 (1270 I 21: teste).
037
Benvenutus Bonaçunte de Aretio [1269-1270] CSB XI, p. 47 doc. 112 (1269 XI 2: «… promisit magistro Rogerio ‹Marmion?›, Anglico, scolari Bononie, scribere et complere totum testum Codicis de oco (sic) bona litera, ut incepit et scripsit in primo folio primi
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quinterni prime partis Codicis… pretio quinquaginta lib. Bon.»); XIV, p. 19-20 doc. 23 (1270 II 24: teste). – FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 25. 038
Benvenutus de Florentia [1265] CSB V, p. 52 doc. 107 (1265 VIII 31: «Benvenutus scriptor, qui fuit de Florentia et moratur in burgo Sancti Petronii, venit cum d. Petro de Bozeio, scolari, et dixit promisisse dicto d. Petro scribere decem quaternos Decretalium, silicet in apparatu, pretio quatuordecim sol. Bon. pro quolibet quaterno de tam bona litera ut fecit huc usque in primo et in secundo libro. Item fuit confessus dictus scriptor solutum esse sibi universum pretium…»). – PAGNIN, Littera, p. 1610.
039
Benvenutus de Verona [1268-1270] CSB VII, p. 204 doc. 405 (1268 XII 10: vende a Ponzio Fabbri444, provenzale, un volume delle Decretali); XIV, p. 152 doc. 324 (1270 VIII 11: quietanza per la parziale estinzione di un debito «ad laborandum»). – PAGNIN, Littera, p. 1613.
040
Bernardinus Bernardi de Senis [mag., ‹1265/1266›-1270] Fratello maggiore di Balduccio di Bernardo di Siena. CSB V, p. 181 doc. 390 (? XI 25: è teste «magistro Bernardino scriptore» da identificare probabilmente col maestro senese; tra i testimoni all’atto figura, tra gli altri, lo scolare Bindo di Siena); VII, p. 42-43 doc. 74 (1267 III 31: «Libanorius f. d. Guilielmi q. Fioris» promette a «d. magistro Bernardino qui fuit de Sesi [recte Senis] et magistro Bartolomeo qui fuit de Pugibonizo… scribere unum Decretum in testu et ipsi ei scriptori promisisse dare XXV lib. Bon. pro pretio ipsius scripture…»); VII, p. 233 doc. 467 (1268 II 10: promette ad Ugo di Mataplana, catalano445, di scrivere tutto il Volumen per 85 lib. Bon.; lo stesso contratto è registrato il 18 ottobre: VII, p. 173 doc. 338); VIII, p. 53 doc. 99 (1268 VI 4: vende a Poncio Risignolo, catalano, un Infortiatum per 53 lib. Bon.); p. 59 doc. 111 (1268 VI 15: stipula per il fratello Balduccio un contratto per la scrittura di un «liber Summarum»); p. 185 doc. 379 (1268 444 Lo stesso acquista da «Benvenutus Iacobi de Perusio» una Summa di Azzone per 30 lib. Bon. (CSB X, p. 80 doc. 147: 1269 IX 14); il 30 gennaio 1270 «Iohannes Esembardi de Apulia vendidit d. Puncio Fabri Provinciali Summa Uguitionis incompletam super Decreto... de qua sunt facti XXIIII quaterni complenda a dicto Iohanne…» (ASB, Memoriale 13, f. 93r). 445 Il futuro vescovo di Zaragoza? Cf. EUBEL, Hierarchia Cath., p. 153.
COPISTI A BOLOGNA
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IV 13: «Michael q. Petri Gassigolli» promette a «magistro Bernardinus qui fuit de Senis ‹scribere› totum apparatum Institutionum, Autenticum et Tres libros Codicis in glossa de aparatu d. Accurxii et de tali littera et eque bona prout fecit in quodam follio Decreti ipsius magistri Bernardini…»); X, p. 21 doc. 41 (1269 III 6: teste alla vendita di un Digestum vetus); XI, p. 37 doc. 87 (1269 X 9: teste); p. 228 doc. 538 (1269 IX 11: «Magister Bernardinus… promisit d. Dominico q. Poete scribere sibi totam Bibiam cum interpretationibus, cum litera duplici e cum minoribus, hinc ad XVII menses proximos, pretio centumsexaginta lib. Bon.»). ASB, Memoriale 14, f. 164r (1270 X 6: teste). – PAGNIN, Littera, p. 1613; FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 25, 26; PÉREZ MARTÍN, Büchergeschäfte, p. 38-39; DEVOTI, Aspetti, p. 127. 041
Bernardinus Bonapressi de Verona [1270] ASB, Memoriale 14, f. 91v (1270 IX 16: «Bernardinus q. Bonapressi de Teraçio… promisit Bernardo f. Drudi Dracuçiano (!)… scribere sibi unum Digestum vetus in apparatu d. Acurxii pro precio XI sol. Bon. pro quolibet quaterno»).
042
Bernardinus Gillioli Bichignoli de Mutina [mag., not., 1268-1278] Sottoscrive il ms Girona, Archivo Catedralicio, 10 [1-2]. CSB VIII, p. 137 doc. 276 (1268 X 16: vende al provenzale Guglielmo Grariah un Digestum novum al prezzo di 56 lib. Bon.); X, p. 234 doc. 499 (1269 VI 24: «D. magister Bernardinus Bichignoli de Mutina, scriptor, fuit confessus habuisse a d. Petro Calcoli, scolari Bononie, in una parte XXV lib. Bon. et in alia decem et septem lib. Bon. pro parte sue merzedis laborerii apparatus Codicis quem ei scribi (sic) ad rationem XLII sol. Bon. pro quat. Et predictus Bernardinus promisit dicto d. Petro dictam operam complere hinc ad unum annum proximum pro dicto pretio»). ASB, Memoriale 20, f. 139v (1272 XII 23: «Magister Bernardinus… venit et dixit promisisse scribere Petriçolo q. Iohannis sartoris nomine d. Alberti q. d. Odofredi totam Bibiam pro pretio lxxx lib. Bon… In statione d. Alberti predicti…»). SANDONNINI, Di un codice, p. 123 (1273 VI 7 [Memoriale del 1274 n° 3984]: «…scripto manu d. magistri Bernardini scriptoris notarii»); ibid. (1274 VI 27, Modena: «Magister Bernardinus Bighignoli promisit d. Petru (sic) Calcoli finire unum suum Codicem, finito illo, promisit ei facere testum decretalium pro 40 libris Mut. vel sommam Açoni pro 75 lib. Mut., si dicto d. Petro placuerit finito dicto Codice…»); ibid., p. 124 (1274 IX 15, Modena: «Magister Bernardinus f.
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d. Gilioli Bechignolli, de consensu et voluntate patris sui, promisit d. Nichollao de Matarellis, doctori legum sua propria manu et non per alliquam alliam interpositam personam scribere in civitate Mutine vel Bononie quamdam partem de libro Bibie in testu pro precio quadraginta lib. Mut.»); ibid., p. 125 (1276 IX 27, Modena: «Martinus et Bernardinus fratres filii q. Guibertini de Sigulinis et d. Tytelminus de Maçonibus promiserunt magister Bernardino filio d. Bichignoli facere et complere et ei dare unum Codicem in cartis edinis de tam bona litera et cartis ut sunt decem et novem quinterni quos facerent precio quadraginta et duas lib. Mut. quas hab (sic) eo habuerunt et receperunt ut confesi fuerunt; quem Codicem in testu completum hinc ad Pascam resuretionis dare promiserunt sub pena et in pena centum sold. imper.»). ASB, Memoriale 36, f. 69r (1278 III 10: promette a Roger Marmion di scrivere una Bibbia in quindici mesi per cento lib. Bon.); f. 88v (1278 III 24: riceve 25 lib. Bon. delle cento pattuite per la scrittura della Bibbia). – FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 26; F. SOETERMEER, The Origin of Ms. d'Ablaing 14 and the ‘transmissio’ of the Clementines to the Universities, «Tijdschrift voor Rechtsgeschidenis» 54 (1986), p. 101-112: 106 n. 28; rist. in ID., Livres et juristes, V; ID., A propos, p. 436 n. 46; ID., ‘Exemplar und Pecia’. Zur Herstellung juristischer Bücher in Bologna im 13. und 14. Jahrhundert, in Juristische Buchproduktion im Mittelalter, hrg. von V. Colli, Frankfurt/Main 2002 (Studien europäischen Rechtsgeschichte, 155), p. 481-516: 496. 043
Bernardinus Mathei calzolarii de c. S. Marie de Muratellis [1268] CSB VII, p. 188-189 doc. 373 (1268 XI 13: promette a «d. Aldrevando, canonico ecclesie Sancte Marie Maioris, scribere et glosare totum librum Decretalium de apparatu d. magistri Bernardi et de tali littera, sicut fecit et scripsit in dicto libro in glosa que incipit: Nota quod infinitas etc, et finit: Super eodem capitulo ad hoc [Apparatus in Novellas Innocentii IV] hinc ad decem et octo menses proximos, pro pretio triginta sex lib. Bon. de quo pretio dictus Bernardinus confessus fuit habere viginti novem lib. Bon., et residuum dicti pretii dictus d. Aldrevandinus promisit ei solvere, finito opere»). – PAGNIN, Littera, p. 1613.
044
Bertholinus de Moraxiis de Brixia [not., 1270-1272] CSB XV, p. 24 doc. 54 (1270 II 24: «... promisit Iacobo q. Amoniti notario scribere facere et complere sibi totum Infortiatum cum Tribus partibus de glosa in apparatu d. Acursii contentum in .xxxii. quaternis de statione ad rationem .xxiiii. sol. Bon. pro quolibet quaterno de statione»). ASB, Memoriale 18, f. 175v (1272 II 22: «Bertolinus de Moraxii notarius
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de Brixia… promisit scribere d. Nicholao f. d. Merunslao de Boemia446 glosare… secundam partem Decretalium pro pro (sic) precio vigintioto sol. Bon. pro quolibet quaterno. Ex instrumento Bonapresso q. Aspectati…»). – MURANO, Liber questionum, 656. 045
Blaxius [mag., 1268] CSB VIII, p. 94-95 doc. 184 (1268 VII 23: teste).
046
Bonaguida Deutaydi de Sancto Cassiano [1268] CSB VIII, p. 35-36 doc. 66 (1268 III 29: «…promisisse Azolino q. d. Landulfi scribere sibi una Bibiam cum salterio et interpretationibus et rubricis et omnes libros naturales [historiales?] cum omnibus rubricis et minoribus pro precio XXXVIII lib. Bon. et dare sibi omnia alimenta et habitationem domus hinc ad duos annos»). – FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 40.
047
Bonamatus Iacobi de Sancto Laurentio in Colina [1270] ASB, Memoriale 13, f. 178v (1270 VII 11: contratto per la scrittura dell’apparato di un Digestum novum «pro pretio XXVI lib. et XII sol. Bon.»).
048
Bonaventura447 q. Bonacursii [1268] CSB VII, p. 252 doc. 508 (1268 III 30: «…promisit d. Nicholao q. d. Thomaxini medico scribere et complere sibi librum Avicene… omnibus suis expensis cartarum, atramenti et miniature...» per 40 lib. Bon.). – PAGNIN, Littera, p. 1614, 1623; FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 41.
049
Bonaventura Petri de Perusio [mag., 1265-1270] CSB V, p. 75 doc. 159 (1265 IX 21: «Bonaventura q. Petri qui fuit de Perusio et moratur in Calcara venit et dixit vendidisse d. Zunte d. Rainerii Iohannis de Urbino ibidem presenti unum Digestum vetus cum apparatu d. Acursii pretio quinquaginta lib. Bon.»); VII, p. 169 doc. 329 (1268 X 12: «Bonaventura qui fuit de Perusio, scriptor» vende a Pietro di Giovanni un Codex «de littera nova» con l’apparato di Accursio); VIII, p. 192 doc. 392 (1268 V 3: garante per Ventura di Pietro da Perugia); X, p. 44 doc. 99 (1269 VI 8: «D. Bonaventura q. Petri vendidit d. Unrico de 446
SCHMUTZ, Juristen, II, p. 637 n° 2526 ricorda un doc. del 1273 in cui acquista un Digestum in littera nova, nel contratto è indicato come fil. Merolaus (sic) de Boemia. 447 In CSB VIII, p. 277 doc. 573 (1268 XI 27) tra i testimoni figura Bonaventura scriptor, con ogni probabilità uno dei copisti qui citati.
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Boemia448 unum Digestum vetus de littera nova in cartis edinis pro pretio L. lib. Bon.». La vendita è effettuata nella statio di Bonapresso); XIV, p. 50 doc. 92 (1270 V 5: teste). – FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 40. 050
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Bonaçunta Honorati de Pistorio [mag., 1269-1270] CSB X, p. 136 doc. 301 (1269 I 7); XI, p. 137 doc. 334 (1269 I 18) e X, p. doc. 322; XV, p. 46 doc. 124 (1270 V 6: teste). Nel 1270 sono testimoni «Albertus Bonaçunte scriptoris» (XV, p. 88 doc. 241) e «presbiter Dominicus Bonaçunte scriptoris» (XV, p. 148 doc. 426): due figli del maestro pistoiese? Boncore (Banchone, Bonconte) mag. Berardi de Fallera449 [s., venditor libr., 1268-1270] CSB VIII, p. 125 doc. 249 (1268 IX 28: «D. Banchone q. magistri Berardi de Falarane venit et dixit vendidisse et tradidisse d. Pontio Rusignoli unum Digestum novum imperfectum cum apparatu d. Acurxii, quod promisit ei dare completum hinc ad festum Nativitate Domini, pro pretio quinqua (sic) quinque lib. Bon.»); p. 283-284 doc. 588 (1268 XII 10: «D. Bonconte de Fallerone vendidit d. Petro Hominis dicti Boni unum Digestum, pretio sexaginta lib. bon. et X sol.»); X, p. 69 doc. 146 (1269 VIII 27: «Boncore de Fallerone… dixit vendidisse d. Olrico de Moravia, filium (sic) d. Ratislay, unum Decretum inperfectum de littera nova cum apparatu per totum, de quo Decreto sunt iam scripti et glosati decem et novem sexterni, et illud quod super promisit ei facere et complere tam in testu quam in glosis hinc ad Carnisprivium, pro precio centum trigintaquatuor lib. Bon.». Al contratto è presente Cambio, scriptor). ASB, Memoriale 14, f. 166r (1270 X 10: «…vendidit Scanabicco f. d. Rolandini de Romantiis unum par Decretalium in cartis edinis cum apparatu magistri Bernardi pro pretio XXXVII lib. Bon.»). Bondi Martini de comitatu Florentie [1270] ASB, Memoriale 14, f. 48v (1270 XI 8: «…promisit d. Galvano de Feraria, scolari Bononie, scribere et glosare totum Digestum novum de 448
SCHMUTZ, Juristen, II, p. 732 n° 3308, segnala inoltre due doc. del 1271 in cui lo stesso è indicato come canonicus de Giro Sante Marie scolaris de Boemia e fil. d. Teodorici de Delronic can. de Giro Sancte Marie. 449 È probabile fosse originario di Faliera (Falarina civ., Falerina civ., Fallera) della provincia di Viterbo, piuttosto che di Falleron, in Francia.
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aparatu d. Acurxii, pretio XV sol. et VI den. Bon. pro quolibet quaterno». È presente magister Aquilianus de Brixia). 053
Bonmartinus Diotesalvi de Portu [1270] CSB XV, p. 106 doc. 293 (1270 III 19: controversia con maestro Cardinale per un contratto di scrittura di un apparato alle Decretali per il quale aveva ricevuto 38 lire delle 42 promesse. Nel documento Cardinale dichiara di avere «…dictum apparatum completum exceptis .vii. quaternis»).
054
Bonomus Paganelli [1269-1270] Esegue probabilmente il ms Paris, BNF, lat. 14389 (Galenus, Opera): Libro finito, referamus gratia Christo. Qui scripsit scribat semper cum Domino vivat. Vivat in celis Bonomus in nomine felix. Si magister R. benefecerit ei mercedem habebit a filio Dei. Et ille opus suum fideliter semperque complebit. CSB XI, p. 97 doc. 233 (1269 IX 28: teste). ASB, Memoriale 14, f. 157v (1270 IX 12: teste).
055
Bonus Azolini de Florentia [1268-1270] CSB VII, p. 182 doc. 358 (1268 X 30: «Bonus, f. q. Azolini, qui fuit de comitatu Florentie… vendidisse d. Bellengario de Vilaterni [Vilavernes?] unum par Decretalium totum completum in textu et sunt duodecim quaterni glosati pro pretio nonaginta septem lib. et dimidii»). ASB, Memoriale 14, f. 50v (1270 XI 15: «…promisit d. Roberto Anglico scribere et glosare ei Infortiatum pretio XXV sol. pro quolibet quaterno et ei dare duos quaternos et dimidium omni mense…»).
056
Bonus Iohannes Guidonis Guidopizolis de Mutina [s. et venditor librorum, 1268-1275] CSB VII, p. 132 doc. 252 (1268 VIII 9: promette a Iacopo «de Collemedio» di scrivere l’apparato di Accursio al Digestum vetus «et hoc pro pretio viginti duorum sol. Bon. pro quolibet quaterno, quos denarios promisit ei solvere pro rata ad tasationem»); VII, p. 189 doc. 374 (1268 XI 13: «D. Iohannes q. Guidonis Pizoli de Rivalta episcopatus Regii»450 vende a Iacobo degli Schiavini di Reggio un Decretum «scriptum in testu de littera antiqua in cartis edinis cum apparatu comuni»); X, p. 187-188 450
Nonostante le varianti del nome ritengo si tratti dello stesso copista.
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doc. 401 (1269 IV 1: vende a «Petro de Sancto Morino (!), Pitaviensi scolari» un Digestum vetus con la glossa di Accursio al prezzo di 70 lib. Bon.); XIV, p. 120 doc. 250 (1270 VI 28: fideiussore); XV, p. 97 doc. 268 (1270 III 8: controversia sul precedente Digestum vetus); p. 112 doc. 312 (1270 III 31: «D. Petrus de Sancto Marino fuit confessus se et recepisse a Bonoiohanne f. q. d. Guidonis unum Digestum vetus completum in testu et glosa, coretum, ascultatum et miniatum…»); SANDONNINI, Di un codice, p. 124-125 (1275 IX 22, Modena: promette a «Henrico de Bagatorpo» di scrivere l’apparato al Digestum vetus «pro 32 sol. Mut. pro quolibet quaterno... »). – PAGNIN, Littera, p. 1612. 057
Bonus Iohannes f. Raynaldini Useppi [not., 1266-1268] Liber sive matricula, p. 247 (a. 1266). CSB VIII, p. 257 doc. 525 (1268 X 3: promette a maestro Griffo di Arezzo di scrivere un Decretum entro un anno e mezzo per 28 lib. Bon.). – PAGNIN, Littera, p. 1617; SOETERMEER, A propos, p. 477.
058
Bonus de Novaria f. Viviani de Vaspoada [mag., 1268] CSB VIII, p. 106 doc. 206 (1268 VIII 12: promette a «Giroldus de Gabenis451» di scrivere il testo del Decretum). – PAGNIN, Littera, p. 1615; STELLING-MICHAUD, Les juristes, p. 199 n° 27.
059
Bonus Rolandini Tuschi de Mutina [mag., 1267-1277] CSB VII, p. 61 doc. 110 (1267 V 10: promette a Pietro, canonico di Cortona, di scrivere il testo del Digestum vetus per 34 lib. Bon.); VII, p. 108-109 doc. 204 (1268 IV 28: promette a Guglielmo di Belfort di copiare il testo del Codex per 30 lib. Bon. ed 11 sol.); VIII, p. 81 doc. 156 (1268 XI 28: promette a «Guillielmo de Belloforti» di «…scribere et complere…totum Digestum vetus hinc ad unum annum pro pretio 33 lib. Bon.»). ASB, Memoriale 31, f. 38r (1277 V 27: promette di scrivere il testo del Digestum vetus per 36 lib. Bon.). – PAGNIN, Littera, p. 1612.
060
Bonus Uguicionis de Parma [1270] ASB, Memoriale 13, f. 137r (1270 IV 7: contratto per la scrittura dell’apparato di un Codex «pro pretio XXX lib. Bon.»).
061
Bonutius mag. Boni [mag., 1268-1270] CSB VII, p. 251 doc. 506 (1268 III 28: promette a Roberto di Holy Island di scrivere un Digestum vetus «…et Dominicus, frater dicti Bonutii, pro 451
Canonicus Sancti Dionisii de Leodio, cf. STELLING-MICHAUD, Les juristes, n° 86.
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eo et sociis fideiussit…»). Nella matricola della Società dei quartieri (a. 1270) è registrato Bonucius scriptor de Pontenovo. – PAGNIN, Littera, p. 1614. 062
063
Brocardus Benzevenis de Aretio [1269] CSB XI, p. 50 doc. 122 (1269 XI 15: «…Martinus, prior monasterii Sancti Bertholi de porta Ravennatis, ex una parte, et Brochardus Benzevenis de Aretio ex alia contraserint inter eos societatem et pattum super quodam Decreto a dicto Brochardo scribendendo (sic), pro quo dictus prior promisit solvere dicto Brochardo quinquaginta tres libras Bon. et emere cartas et omnes alias expensas facere et specialiter solvere Nutio de Aretio, qui scribit glosam dicti Decreti, quadraginta octo lib. Bon. et dictus Brochardus vendidit omne ius quod habet in dicto Decreto Venture de Casolis, pretio quadraginta octo lib. Bon.»). Cambius452 Alberti [1268] CSB VIII, p. 267 doc. 549 (1268 X 16: teste). – PAGNIN, Littera, p. 1617.
064
Cambius Bonaiuncte (Zunte) de Camerino [1268-1286] CSB VIII, p. 92-93 doc. 180 (1268 VII 19: teste); XIV, p. 159 doc. 340 (1270 VIII 19: teste); IX, p. 228 doc. 386 (1286 XII 9: procuratore di Iacopina, moglie del fu Iacopino nella vendita di un volume delle Decretali).
065
Cambius Bonvixini [not., 1259-† ante 1283] Liber sive matricula, p. 185 (a. 1259), 548 (a. 1283: – mortuus). ASB, Capitano del Popolo, Venticinquine, busta XVI, fasc. 9: Cambius Bonvexini scriptor (fig. 15). CSB VIII, p. 111 doc. 218 (1268 VIII 22: vende a «Iacobo Boiamontis Provinciali» un Digestum novum non glossato); XIV, p. 39 doc. 69 (1270 IV 5: «Iohannes de Garnarolo, presbiter» promette a Cambio Buonvicini di scrivere la Summa di Azzone»). Memoriale 31, f. 80v (1277 V 10: Marchesino Gerardi riceve da Cambio 40 lib. Bon. per la scrittura dell’apparato di un Decreto).
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Cambius Zacharie [1268] CSB VIII, p. 229 doc. 462 (1268 VIII 7: teste). – FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, 44.
067
Canavisius [1268-1270]
452
In CSB VIII, p. 286-287 doc. 595 (1268 XII 20) tra i testimoni figura Cambius scriptor, con ogni probabilità uno dei copisti qui citati.
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ASB, Memoriale 6, f. 49r (1268 VIII 27: teste con Oderisi da Gubbio); CSB VII 162 doc. 312 (1268 X 4: «Frater Bonaventura, frater Canavisii» vende un Codex incompleto); XIV, p. 24 doc. 31 (1270 III 4: «Cannevaxe scriptor» è teste). Chanavese scriptor è iscritto nella matricola della Società dei Quartieri (a. 1270). – FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 44. 068
Cardinalis Paganelli de Forlivio [s. e venditor libr.; 1267-1274] Con Cardinale lavorano Rogerino, fratello minore e probabilmente Bonomo, suo figlio. I due fratelli eseguono il ms Paris, BNF, lat. 22. CSB VII, p. 65 doc. 118 (1267 V 17: Cardinale e Rogerino «qui morantur Bononie in burgo Richo in domo d. Cathalani» promettono a Frédol de Saint-Bonnet di copiare testo e glossa di «unum par Decretalium» per 134 lib. Bon. «…et etiam dictas Decretales tam in textu quam in glosis corrigere propria eorum manu…»); VII, p. 170 doc. 331 (1268 X 13: vendono a Pietro di Bernardo «de Villa» un Digestum novum per 81 lib. Bon.); VII, p. 192-193 doc. 382 (1268 XI 15: «magistro Chardinale scriptore» è teste ad una compravendita); VII, p. 224-225 doc. 449 (1268 I 23: vendono un Volumen a Pietro di Bernardo di Villanova per 81 lib. Bon.); VII, p. 225 doc. 451 (1268 I 24: Rinalduccio di Donato promette a Cardinale e Rogerino di glossare un Codex per 40 lib. Bon.); VIII, p. 169 doc. 358 (1268 II 12: Mercato Benintendi del Mugello promette ai fratelli Paganelli di scrivere ogni mese due quaterni dell’apparato alle Decretali); VIII, p. 128 doc. 255 (1268 X 3: vendono a «d. Petro Ungaro, procuratori d. Petri, propositi Zagabriensis, scolari Padue, Decretales completas de littera nova in cartis edinis cum apparatu magistri Bernardi, pro pretio 116 lib., et promisisse complere eidem totum id quod deficeret hinc ad duos menses in glosis»); VIII, p. 151 doc. 307 (1268 XI 19: Cardinale vende a Raimondo Alfredi un Decretum ed un Volumen per 200 lib. Bon.); p. 249 doc. 506 (1268 IX 17: vendono un Codex incompleto per 125 lib. Bon.); X, p. 1 doc. 1 (1269 I 1: Cardinale vende un Infortiatum con la glossa a Pietro di Villa per 70 lib. Bon.); X, p. 146-147 doc. 320 (1269 I 21: teste); XI, p. 162 doc. 388 (1269 IV 17: Cardinale vende a Pietro Bernardi «de Villa» un Digestum vetus imperfetto); XI, p. 180-181 doc. 428 (1269 V 16: maestro Iacopo di Tommaso da Spoleto promette a maestro Cardinale di copiare l’intero apparato del Codex «… et ponere Autenticas in testu»); XI, p. 181 doc. 429 (1269 V 16: Cardinale vende un volume delle Decretali a Guglielmo «de Bociacis, priori de
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Amiliano453… pro pretio centum quinquaginta lib. Bon., de quo pretio sibi dedit medietatem in festo sancti Michaelis et aliam medietatem completo opere et promisit dictus magister Cardinalis totum librum completum in testum et apparatu dare ad X menses, et si non daret sibi dictas Decretales completas, promisit sibi dictus Cardinalis restituere dictos denarios et dictus Guillielmus dictum librum…»); XI, p. 186-187 doc. 441 (1269 VI 4: «Iacobinus Bracii… promisit scribere et complere magistro Cardinali de Forlivio…, totum apparatum Decreti pro pretio trigintasex lib. Bon.»); XI, p. 205 doc. 480 (1269 VII 16: teste); XI, p. 78 doc. 185 (1269 VII 23: Cardinale vende ad Alberto Primodi un Volumen); XI, p. 81-82 doc. 195 (1269 VIII 2: Cardinale vende a Guglielmo Provenzale un Decretum de litera nova con la glossa ordinaria e le additiones di Bartolomeo da Brescia per 162 lib. Bon. e 10 sol.); XI, p. 85 doc. 204 (1269 VIII 21: Cardinale vende a Secardo «de Valienis» un Digestum novum incompleto per 34 lib. Bon.); XI, p. 15 doc. 29 (1269 VIII 23: maestro Tommasino di Marsilio promette a Cardinale di scrivere l’apparato delle Decretali per 66 lib. Bon. e 8 sol.); XI, p. 86-87 doc. 208 (1269 VIII 26: Cardinale vende a Roberto di Holy Island un Volumen per 165 lib. Bon. «de quo in continenti solvit ei centum XV libras et residuum promisit eidem dare completo libro»); XI, p. 18-19 doc. 39 (1269 VIII 28: Aldevrandino Clarimbaldi promette a Cardinale di scrivere il testo delle Decretali); XI, p. 24 doc. 55 (1269 IX 7: teste); X, p. 78 doc. 170 (1269 IX 10: vende ad Ugo di Morioli un Volumen per 46 lib. Bon.); XI, p. 30 doc. 70 (1269 IX 25: teste); XI, p. 97 doc. 233 (1269 IX 28: teste con Bonomo, suo figlio); XI, p. 34 doc. 78 (1269 X 7: Zaccaria Gualelli e Bartolomeo de’ Tinti vendono a Cardinale un Digestum vetus e promettono di ultimarlo); X, p. 93 doc. 205 (1269 X 10: Cardinale vende a Bonsanto Agherelli di Bergamo un Digestum novum con l’apparato di Accursio per 85 lib. Bon. e promette di completarlo); X, p. 98 doc. 216 (1269 X 16: Giovanni di Vicenza vende a Cardinale un Digestum vetus per 88 lib. Bon.); XI, p. 105 doc. 253 (1269 X 21: Cardinale vende a Guglielmo Galvagni, catalano, un Digestum vetus per 65 lib. Bon. con la promessa di completarlo); XI, p. 108 doc. 259 (1269 X 453 Lo stesso, proveniente da Boussague [arr. Béziers] e prior Sancte Marie de Amiliano, compare più volte nei Memoriali del 1270; il 13 luglio, ad. es., acquista un Digestum novum per 36 lib. e 10 sol. da «Gualterius de Firmo, scriptor» (ASB, Memoriale 13, f. 4v); nel 1272 stipula, nella statio di Bonapresso, con «Petrus f. q. Citadelli de burgo Sancte Cateline» un contratto per la scrittura di una Bibbia per 40 lib. Bon. (ASB, Memoriale 18, f. 181v: 1272 III 8).
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25: Cardinale vende a Guglielmo Garico [al. Ganrici de Carcassona] un Digestum vetus per 88 lib. Bon.); X, p. 108 doc. 239 (1269 X 28: «Magister Angelus q. Ugolini Rubei de Senis» promette a Cardinale di scrivere una Bibbia in 20 mesi per 50 lib. Bon.); XI, p. 111 doc. 266 (1269 XI 4: vende a Bernardo di Bernis, legum doctor, un Infortiatum per 70 lib. Bon.); X, p. 123 doc. 273 (1269 XI 27: «Franciscus q. Mutinensis» sottoscrive con Cardinale un contratto per la scrittura di un Decretum per 45 lib. Bon.); XI, p. 122 doc. 291 (1269 XII 2: teste ad un contratto di Rolando Senzaragione); XI, p. 127-128 doc. 307 (1269 XII 23: Cardinale dichiara di aver ricevuto da Guglielmo «de Bociacis, priore de Amiliano» lire 68, ovvero 38 lire di 150 complessive per un volume delle Decretali e 30 di 162 lire e 10 sol. per un volume del Decretum); XIV, p. 50 doc. 92 (1270 V 5: vende un Volumen); p. 55 doc. 107 (1270 V 16: teste nella statio di Alberto di Odofredo); p. 128 doc. 270 (1270 VII 7: «Zohene de Pepulis» vende a Cardinale un Digestum vetus non completo «cum aparatu Acursii pro minori parte…»); XV, p. 42-43 doc. 113 (1270 IV 21: vende una copia di Decretali «...in statione Arditionis»); p. 74 doc. 198 (1270 I 14: teste); p. 91 doc. 250 (1270 II 21: acquista da Gerardino di Ganaceto un Volumen); p. 106 doc. 293 (1270 III 19: controversia con «Paulus de Copertis» di Modena e «Bonmartinus q. Deutesalvi de Portu» per il pagamento della scrittura di un apparato sulle Decretali. Nel doc. successivo «…dictus Paulus fuit confessus quod unum Digestum vetus in cartis edinis cum apparatu, quem dictus magister Cardinalis vendidit d. Guicentio de Marchia pretio .xlviii. lib… fecit de sua voluntate et dictam venditionem promisit ratam habere…»); p. 147-148 doc. 424 (1270 VI 19: Azzo dei Lambertazzi vende a Cardinale un Digestum novum, incompleto nella glossa). ASB, Memoriale 14, f. 1v (1270 VII 4: vende a Petrizolo di Giovanni sartori un volume delle Decretali per 60 lib. Bon.); f. 92v (1270 IX 22: «Magister Cardinalis de Forlivio vendidit d. Symoni de Lovalion, scolari Bon.454, Codicem et Digestum novum de littera nova in cartis edinis inperfectos in testu et glosis et promisit ei facer (sic) perfici in glosis et testu pro pretio dugentarum lib. Bon.»); 116v (1270 XII 12: Cardinale e magister Mellio «promiserunt dare et solvere Conte Inghirami 50 lib. Bon.»); f. 159r (1270 IX 23: contrae con Ugo di Guido di Forlì un mutuo di 150 lib. Bon.); f. 166r (1270 X 10: vende a Oderico di Moravia un Codex in littera nova per 76 lib. Bon.); f. 172v (1270 X 454
SCHMUTZ, Juristen, II, p. 700 n° 3041: Simon von Löwen (Simon de Lavanio Leodiensis diocesis, scolaris).
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27: mutuo con Conte Inghirami); Memoriale 19, f. 189r (1272 VI 30: teste alla vendita di un Codex effettuata da «Ugo Guidonis Rodulfi» di Forlì455); Memoriale 20, f. 5v (1272 I 14: vende un Decretum per 130 lib. Bon. nella statio di Bonapresso); f. 129v (1272 XI 21: vende un Digestum novum per 41 lib. Bon. nella statio di Ardizzone); f. 201v (1272 VII 28: vende un volume delle Decretali per 24 lib. Bon.); Memoriale 24, f. 117r (1274 I 6: vende un Digestum vetus per 74 lib. Bon.). – FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 44-77; CONTI, Miniatura bolognese, p. 23. 069
Carpinellus de Foligno [1265-1270] Teste. CSB V, p. 11-12 doc. 19 (1265 VI 2); p. 67 doc. 146 (1269 VIII 27); X, p. 75 doc. 163 (1269 IX 5); p. 75-76 doc. 164 (1269 IX 5); p. 179180 doc. 383 (1269 III 16); XV, p. 8 doc. 5 (1270 I 16).
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Comes (Conte) Inghirami de Florentia [venditor libr., 1259-1278] Nella stessa bottega lavora il fratello Guido (al. Guidotto). È registrato nella matricola della Società dei Toschi (De quarterio Sancti Proculi) nel 1259: GAUDENZI, Statuti società, p. 438 (Comes quondam Ungrami). PADOVANI, Archivio di Odofredo, p. 127-129 (1260 XI 30: «Comes de Planalberti» è teste ad una obbligazione fatta da diversi scolari ad Alberto di Odofredo); p. 129-131 (1263 IX 29: «Bençevenne de Suricis» e Conte sono testimoni ad una obbligazione). CSB V, p. 9 doc. 13 (1265 V 29: teste); p. 14 doc. 24 (1265 VI 20: cit.); p. 25 doc. 49 (1265 VII 6: teste); p. 28 doc. 54 (1265 VII 10: vendita di un Codex); p. 52 doc. 106 (1265 VIII 29: «Conte q. d. Engherami, qui stat in domo d. Rigutii de Galluciis, dixit quod fuit confessus recepisse et habuisse a Bernardo Anglico, cive Bononiensi, sexaginta duas lib. Bon.»); p. 55 doc. 113 (1265 IX 2: è teste Guido, fratello di Conte); p. 56 doc. 115 (1265 IX 3: mutuo contratto da vari scolari con Conte); p. 58 doc. 119 (1265 IX 5: vende una Summa di Azzone a Pietro Bavardi); p. 75 doc. 158 (1265 IX 21: rilascia quietanza per una somma ricevuta); p. 77 doc. 162 (1265 IX 22: teste); p. 89 doc. 189 (1265 IX 28: vendita di un Codex in «statione Comitis de Florentia»); p. 90-91 doc. 192 (1265 IX 30: vende a Lorenzo di Pages di Perpignan un Infortiatum «sine Tribus partibus cum apparatu d. Acursii pretio viginti unius lib. Bon.»); p. 100 doc. 213 (1265 X 9: vende un volume delle Decretali imperfetto); p. 102 doc. 217 (1265 X 9: teste col fratello Guidotto); p. 117 doc. 252 (1265 X 15: teste); p. 123 docc. 264455
Lo stesso vende un Digestum novum il 12 ottobre: ASB, Memoriale 20, f. 115r; il 5 maggio 1268 aveva venduto un Codex a Pietro Rusignoli (CSB VII, p. 111 doc. 210).
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265 (1265 X 21: teste); p. 124 doc. 267 (1265 X 22: teste); p. 148 doc. 317 (1265 XI 26: mutuo contratto da vari scolari con Conte); p. 151 doc. 323 (1265 XI 30: teste); p. 161 doc. 347 (1265 XII 14: teste); p. 171 doc. 367 (1265? I 1: teste); p. 172 doc. 369 (1265? I 4: vende un Infortiatum); p. 232 doc. 494 (1266 agosto 18: teste); p. 211 doc. 451 (1266 V 24: cessione di diritti); p. 232 doc. 494 (1266 VIII 18: teste); VII, p. 66 doc. 120 (1267 V 19: teste nella statio di Ardizzone); p. 68 doc. 124 (1267 V 23: teste); p. 69 doc. 126 (1267 V 31: teste); VIII, p. 60 doc. 113 (1268 VI 18: teste); p. 110-111 doc. 216 (1268 VIII 20: vende un Codex); p. 130 doc. 260 (1268 X 6: vende un Codex); p. 155 doc. 317 (1268 XII 11: teste); p. 242 doc. 490 (1268 IX 10: vendita di un Digestum novum «ante stationem Comitis de Florentia…»); XI, p. 149 doc. 358 (1269 II 26: vende a Guglielmo «Guiscardi de Scotia» un Digestum vetus de littera antiqua ed un Digestum novum nella stessa littera per 188 lib. Bon.); XI, p. 78 doc. 185 (1269 VII 23: teste); XI, p. 216 doc. 507 (1269 VIII 22: vende un Digestum vetus a Sibaldo de’ Bastardi di Forlì); XI, p. 226 doc. 533 (1269 IX 9: teste); X, p. 79 doc. 172 (1269 IX 12: vende a Rinaldo Arnaldi «de Rama» un Codex ed un Digestum novum per 81 lib. Bon.); XI, p. 235 doc. 555 (1269 X 2: «Guiduzius q. d. Yngrami de Planalberto» vende un Digestum vetus); X 110 doc. 244 (1269 XI 4: vendita di un Volumen); XV, p. 74 doc. 198 (1270 I 14: teste); p. 84 doc. 227 (1270 II 1: vende un Infortiatum); p. 91 doc. 250 (1270 II 21: teste); p. 106-107 (1270 III 20: vende un Codex). ASB, Memoriale 14, 116v (1270 XII 12: Cardinale e magister Mellio «promiserunt dare et solvere Conte Inghirami 50 lib. Bon.»); f. 134v (1270 VII 31: acquista da uno scolare libri legali per 190 lib. Bon.); 143v (1270 VIII 20: vende un Codex); Memoriale 19, f. 135r (1272 IV 23: vende una Summa di Azzone); f. 155r (1272 V 24); Memoriale 24, f. 117r (1274 I 6: teste). 1278: SARTIFATTORINI, De claris, II, p. 317. – PAGNIN, Littera, p. 1605. 071
Cristiana Conradini q. Vitalis [1268] CSB VIII, p. 95 doc. 185 (1268 VII 23: «Coradinus q. Vitalis dixit se promisisse magistro Iacobo, canonico Bononiensi, se facturum et curaturum quod Cristiana, eius filia, scribet eidem hinc ad sedecim menses Decretales in littera de testu eque bona, ut incepit in tertio libro Decretalium, et ponet minora, pro pretio in suma vigintiquatuor lib. Bon.»). – PAGNIN, Littera, p. 1609, 1615; SOETERMEER, Utrumque ius, p. 5 n. 12.
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Cursinus Nigri de Meçalla [1270] CSB XV, p. 46 doc. 125 (1270 V 10: «Gerardus f. Spiglati, Iacobinus f. Brunaldi in solidum promiserunt d. Iohanino de Gola se facturos et curaturos quod Cursinus f. Nigri de Meçalla scribet et complebit... unum apparatum Codicis pro pretio .xxxii. lib. Bon. et .viiii. sol.»).
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Damianus Bolognitti Rubei [exemplator, s., stat., bid., 1265-1270] Con la qualifica di scriptor è registrato in una venticinquina de c. S. Barbatiani; di seguito è ricordato il figlio Simone: ASB, Capitano del Popolo, Venticinquine, busta XVI (S. Procolo), fasc. 9 (fig. 13). CSB V, p. 11-12 doc. 19 (1265 VI 2: «Damianus exemplator... dixit se promisisse magistro Nicholao de Gratonia Anglico, scolari Bononie, se facturum et curaturum quod Symon, suus filius, ei scribet et complebit totum textum Decretalium tam veterum quam novarum... Et dictus magister Nicholaus promisit ei dare 40 lib. Bon.»); p. 41 doc. 83 (1265 VIII 8); p. 50-51 doc. 103 (1265 VIII 21); p. 55-56 doc. 114 (1265 IX 2); p. 73-74 doc. 156 (1265 IX 21); p. 92-93 doc. 196 (1265 X 1); p. 94 doc. 199 (1265 X 2); p. 107 doc. 228 (1265 X 12); p. 112-113 doc. 240 (1265 X 13); p. 117-118 doc. 253 (1265 X 16); p. 121-122 docc. 260-261 (1265 X 20); p. 136-137 doc. 291 (1265 XI 5); p. 146 doc. 313 (1265 XI 23); p. 146 doc. 315 (1265 XI 23); p. 151 doc. 324 (1265 XII 1); VII, p. 109 doc. 205 (1268 IV 28: «Damiano scriptore»); VIII, p. 25-26 doc. 47 (1268 III 7); p. 71 doc. 133 (1268 IX 1); p. 80-81 doc. 154 (1268 XI 20: teste in una compravendita effettuata «in statione domini Accursii»); p. 106 doc. 206 (1268 VIII 12); p. 110 doc. 215 (1268 VIII 18: «…et d. Damianus, scriptor, dixit promisisse… de nitore et emendatione dicti libri»); p. 132 doc. 265 (1268 X 10); p. 204-205 doc. 416 (1268 V 29: «Damiano exemplatore»); p. 236-237 doc. 478 (1268 VIII 28); p. 261 doc. 535 (1268 X 9); p. 287 doc. 596 (1268 XII 29); XI, p. 186-187 doc. 441 (1269 VI 4: sono testimoni «Symone et Bitino fratribus filii Damiani»); XI, p. 214 doc. 501 (1269 VIII 19: teste); XIV, p. 192 doc. 412 (1270 IX 21: Damiano bidello è teste «in hospicio d. Basacomatris doctoris legum); XV, p. 60 doc. 165 (1270 VI 19: teste in un atto stipulato dal giurista Basacomatre), p. 71 doc. 189 (1270 I 10: teste al contratto per un mutuo solidale a favore di Basacomatre). – PAGNIN, Littera, p. 1605, 1609; FILIPPINIZUCCHINI, Miniatori, p. 61; PINI, Bidelli, p. 54; SOETERMEER, Utrumque ius, p. 40, 365.
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Daniel mag. Federici de Verona [mag., 1266-1276] Registrato nella matricola della Società dei Lombardi (a. 1269?) al f. 3va.
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CSB V, p. 231 doc. 493 (1266 VIII 18: «Magister Daniel, f. magistri Federici, de capella Sancti Petri et Marcellini» promette a Gerardo «de Monte Bari Lingonensis diocesis» di «scribere et complere eidem magistro Gerardo in testu et glosis et bene corigere Volumen… pro pretio quingentarum lib. Bon.»); VIII, p. 21-22 doc. 39 (1268 II 24: promette a «Guillielmino de Magduno» di scrivere «...totum apparatum Digesti novi... de tam bona littera, sicut fecit et scripsit in Infortiato magistri Iohannis, fratris dictis Guillielmini, et ponere in codice suo tot additiones que capiant unum quaternum et dimidium et hoc pro pretio L. lib. Bon.»); p. 55 doc. 103 (1268 VI 6: teste); XI, p. 1 doc. 1 (1269 VII 24: promette a Pietro «de Nexeto [Niceto = Nicey?]» di scrivere la glossa al Digestum novum «pretio quinquaginta lib. Bon.»); XV, p. 24-25 doc. 55 (1270 II 28: fideiussore). ASB, Memoriale 30, f. 130r (1276 X 5: promette di glossare le Decretali per 42 lib. Bon.). 075
Datius Iacobi de Massa Marittima [scolaris, 1270] ASB, Memoriale 14, f. 161v (1270 IX 26: promette di scrivere 29 quaterni della glossa del Digestum vetus per 18 sol. «pro quolibet quaterno»).
076
Desideratus Bertolomei de Padua [1269] CSB XI, p. 126-127 doc. 304 (1269 XII 16: «… promisit d. Iohanni de Porta Gelata scribere totum aparatum Digesti veteris pro precio XIII sol. Bon. pro quolibet quaterno…»). – FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 62.
077
Deutacorra de Montasigo [not., 1243-1270] Liber sive matricula, p. 97 (a. 1243: Deutacurra filius condam Bernardi de Muntasigo). Roga numerosi contratti. CSB XV, p. 44 doc. 118 (1270 V 2: «…vendidit d. Petro Deuxaiuda Provinciali, scolari Bononie, unum Infortiatum inperfectum de quo iam scripti sunt .vii. quinterni in cartis hedinis sine apparatu pro precio .xxxviiii. lib. Bon. de quo in continenti ei solvit .xv. lib. Bon. Et residuum promisit solvere finito opere»). – PINI, Bidelli, p. 54.
078
Deutesalvi Viviani de Fabriano [s. et venditor libr., 1268-1269] CSB VIII, p. 112-113 doc. 221 (1268 VIII 25: vende ad Uberto di Benzio di Borgo San Sepolcro un Codex per 46 lib. Bon.); p. 139 doc. 280 (1268 X 26: vende a Guglielmo Dominici, catalano, un Codex per 53 lib. Bon.); p. 147 doc. 299 (1268 XI 13: vende a Simone Gandolfi, romano, un
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volume delle Decretali al prezzo di 53 lib. Bon. e 10 sol.); X, p. 53 doc. 117 (1269 VII 8: «Guido de Manneo Bergondio» vende a Deotesalvi un volume delle Decretali per 36 lib. Bon.); p. 58 doc. 127 (1269 VIII 1: nella statio di Bonapresso vende a Boguslao di Boemia456 «unum Digestum vetus inperfectum, quod Digestum promisit ei complere hinc ad festum sancti Michaelis proximi pro pretio XXXV lib. Bon.»); X, p. 103 doc. 228 (1269 X 23: teste); XI, p. 6 doc. 8 (1269 VIII 12: vende ad Ubaldino Danieli un volume delle Decretali al prezzo di 36 lib. Bon. e 10 sol.); 64 doc. 154 (1269 XII 10: teste); 87 doc. 210 (1269 VIII 29: vende un Digestum «… et promisit dictum librum explere de eadem litera»). 079
Diatricus Gotifredi de Lusestel Argentinensis dioc. [scolaris, 1268] CSB VII, p. 254 doc. 513 (1268 IV 3); p. 146-147 doc. 279 (1268 IX 1: «D. Henricus de Chiburt, f. q. d. Armanni Constantiensis diocesis, et d. Diatricus, f. d. Gotifredi de Lusestel Argentinensis diocesis, ambo scolares Bononie causo (!) studii permanentes, vendiderunt et dederunt d. Petro de Sancto Iusto, camerario Biterensi scolari Bononie causa studii commoranti, Summam inperfectam domini Henrici, cardinalis episcopi Hostiensis, de littera nova in cartis edinis… de qua Summa tradidit ei triginta quinternos scriptos et completos et promisit ei complere et dare completum et correctum residuum dicte Summe in tam bonis cartis et in adeo bona littera vel meliori hinc ad festum Nativitatis Domini proximum et hoc pro precio septuaginta lib…»). – STELLING-MICHAUD, Les juristes, p. 199 n° 28.
080
Dominicus Guidonis Helie de Imola [1268] CSB VIII, p. 150 doc. 305 (1268 XI 18: «Iacobus Provintialis, scolaris Bononie, locavit Dominico filio q. Guidonis Helie de Ymola, scriptori, ad scribendum octo quaternos Codicis de glosa… Item promisit et scribere Decretales et glosare pro precio decem et octo solidorum quaternum, cum pactis locatis inter eos…»). – PAGNIN, Littera, p. 1616; SOETERMEER, La carcerazione, p. 162 n. 25.
081
Dominicus Iordani de Padua [1269] CSB X, p. 28-29 doc. 61 (1269 IV 8: «Dominicus qui fuit de Padua q. Iordani promisit d. Thome de Saxonia Thautonico (!) scribere apparatum Decretalium cum novissimis Decretalibus pro pretio XXXI lib. et X sol. Bon.»). – FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 63-64; SCHMUTZ, Juristen, II, p. 716 n° 3173; MURANO, Opere, p. 72. 456
SCHMUTZ, Juristen, II, p. 372 n° 296.
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Dominicus Lanfranchi Passini de Bergamo [1269?] Società dei Lombardi (a. 1269?), f. 1va: d. Dominicus scriptor (fratello di «Laus Paxinus barberius q. Lamfranchi Passini de Bergamo») (fig. 14).
083
Dominicus Laurentii pelliparii [not., 1268-1270] Liber sive matricula, p. 264 (a. 1268: Dominicus q. d. Laurencii pelliparii, de c. Sancti Martini de Aposa). CSB XV, p. 24-25 doc. 55 (1270 II 28: teste).
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Dominicus Michaelis [1269] CSB X, p. 62 doc. 135 (1269 VIII 16: «Magister Oderisius, f. Guidonis et Paulus, f. Iacobini Advocati, promiserunt se facturus et curaturos quod Dominicus Michaelis scribet et glosabit Digestum novum de aparatu d. Accursii, d. Henrico, canonico Sancti Thome Argentinensis, pro pretio XXII sol. Bon. pro quolibet quinterno»). – G. ZACCAGNINI, Personaggi danteschi in Bologna, «Giornale storico della letteratura italiana», 64 (1914), p. 20; FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 65.
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Dominicus Tomaxini de Magistra [1268] CSB VIII, p. 284 doc. 589 (1268 XII 10: «…promixit scribere in glosa magistro Michaeli de Ungaria totum aparatum Codicis de aparatu d. Accursii, pretio XIIII sol. pro quolibet quaterno»). – PAGNIN, Littera, p. 1617. Dominicus Venture de Trivixio457 [1270] CSB XV, p. 10-11 doc. 13 (1270 I 21: «Dominicus Venture de Trivixio, auctoritate sui patri, promisit Iacobo d. Rodulfi Taglonis458 glosare librum Decretalium cum constitutionibus novis pro pretio .xlii. lib. Bon., de quo sibi dedit .xii. lib., quibus francatis pro sibi dare .x. lib., et sic usque in fine operis. Dictus d. Ventura promisit se facturum quod dictus eius filius fatiet et glosabit dictum librum et d. Bona uxor dicti d. Venture renuntiavit omni iuri quod habet in bonis viri… presentibus magistro Viviano scriptore… Petrobono magistri Gerardini scriptoris. Dictus magister Vivianus extitit procurator d. Venture infirmi et d. Bone matris dicti Dominici…»).
457
Nel 1268 «D. Dominicus q. d. Vinture de Peruxio venit et dixit se vendidisse d. Petro Allafredi, Provinziali, unum par Decretallium scriptum in cartis edinis… pro pretio triginta quatuor lib. Bon.» (CSB VIII, p. 167 doc. 343: 1268 I 26), nel doc. non è indicato come scriptor ed il prezzo pare indicare un libro usato. 458 Un notaio, cf. Liber sive matricula, p. 273 (a. 1269).
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125
Egidius Petri de Parma [1268-‹1270?›] CSB VIII, p. 208-209 doc. 423 (1268 VI 6: promette a Bertoldo di Basilea459 di «scribere in glosis totum apparatum Decretallium quod est XLII quaternos, hic ad quindecim menses, pro pretio XXIII sol. Bon. pro quollibet quaterno…»); XI, p. 68 doc. 163 (1269 XII 14: promette a Enrico «canonico Sancti Rame [recte Thome] de Argintina» di scrivere l’apparato di Accursio al Digestum novum per 28 sol. il quaterno). Nel 1270 è immatricolato «magister Gerardinus filius Egidii de Parma, qui moratur in capella Sancti Michaelis de Foro Medii» (Liber sive matricula, p. 282): un figlio? – PAGNIN, Littera, p. 1617; FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 65; STELLING-MICHAUD, Les juristes, p. 199 n° 24; MURANO, Opere, p. 361.
088
Faletus Bartholomei de Mutina [1270] ASB, Memoriale 14, f. 99v (1270 X 9: «…vendidit et tradidit d. Berlengario de Ranxona460, scolari Bononie, unum Volumen inperfectum, scilicet in cartis edinis, in testu Autenticum et Tres libros Codicis sine aparatu quam complere promisit hinc a Pascam resurecionis pro precio XXV lib. Bon.»).
089
Federicus [1265/1266?] CSB V, p. 174 doc. 375 (1265/66? I 7: «Fredericus scriptor, qui moratur in burgo Sancte Caterine, dixit promisisse d. Allamanno, f. d. Rainerii de Florentia, scolari, scribere in glosa Decretales de apparatu magistri Bernardi pretio et mercede XIII sol. Bon. pro quolibet quaterno»). – PAGNIN, Littera, p. 1611.
090
Federicus Phylippi de Firmo [1265/66?-1270] CSB VIII, p. 186 doc. 381 (1268 IV 14: «D. Federicus de civitate Firmana convenisse d. Iohanni, Provintiali, de capella Sancte Malgarite, scribere et glossare ei totum apparatum Decreti… pro pretio viginti unius lib. Bon. ad rationem XIIII sol. pro quaterno, de quo pretio ei iam solvit tres libras»); XIV, p. 19-20 doc. 23 (1270 II 24: «… promisit d. Rogerio Camistelli scribere et glosare Volumen, scilicet Institute et Auctentiche cum Tribus libris Codicis, pro precio .xx. sol. Bon. pro quolibet quaterno»). – PAGNIN, Littera, 1616.
459 460
«Bertoldus Brotmeister von Basel»: SCHMUTZ, Juristen, II, p. 364 n° 230. Ranconis Curtis = Rehaincourt?
126
GIOVANNA MURANO
091
Federicus de Verona [1269?] Società dei Lombardi (a. 1269?), f. 3va: d. Federicus de Verona scriptor. Padre di Daniele, scriptor (infra n° 74). – FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 67.
092
Fidantia de Casia [1268, scriptor Guillelmi Accursii] CSB VIII, p. 117 doc. 231 (1268 IX 4: è teste per una quietanza rilasciata da Guglielmo d’Accursio); VII, p. 182 doc. 359 (1268 XI 2: «Fidantia scriptore domini Guillelmi ‹Accursii›» è teste). – PAGNIN, Littera, p. 1613; FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 67.
093
Fides Guidonis de Aretio [venditor libr.; 1265-1274] Specializzato per lo più nella vendita di libri usati. CSB V, p. 28-29 doc. 56 (1265 VII 15: vende un Codex); p. 107-108 doc. 229 (1265 X 12: vende un Digestum vetus); p. 113-114 doc. 243 (1265 X 14: vende un Infortiatum); p. 156 doc. 334 (1265 XII 7: vende un Codex); p. 211 doc. 449 (1266 V 18: «D. Fides q. Guidonis de Aretio de populo Sancti Petri Picoli, qui moratur Bononie iuxta guazatorium, vendidit d. Teste de Rodaldis unum Codicem in cartis edinis de littera nova cum apparatu domini Acursii pro pretio sexaginta lib. bon.»); p. 235 doc. 500 (1266 X 16: vende un Volumen); VII, p. 157 doc. 302 (1268 IX 29: vende un Codex); p. 182-183 doc. 360 (1268 XI 3: vende un Codex); VIII, p. 123-124 doc. 245 (1268 IX 26: vende un Codex); p. 139 doc. 281 (1268 X 27: vende un volume delle Decretali); p. 173 doc. 356 (1268 III 1: vende un Digestum vetus); p. 175 doc. 360 (1268 III 7: teste); p. 245 doc. 497 (1268 IX 14: vende un Infortiatum, «cum Tribus partibus»); p. 251 doc. 511 (1268 IX 18: teste); p. 263 doc. 540 (1268 X 9: «D. Petrizolus q. Zannis sartoris promixit d. Petro Lodomerii de Ungaria se facturum quod Fides q. Guidonis de Aretio intra tres menses fatiet instrumentum venditionis eydem (!) d. Petro de quibusdam Decretalibus in cartis edinis, cum aparatu magistri Bernardi, quas Decretales dictus Petrizolus eydem dedit, pretio sexaginta quatuor lib.»); p. 271 doc. 559 (1268 X 25: vende un Codex); X, p. 90 doc. 199 (1269 X 5: vende un Codex); p. 125-126 doc. 278 (1269 XI 30: teste); p. 194 doc. 415 (1269 IV 11: vende un Codex); XI, p. 27 doc. 61 (1269 IX 14: vende un Infortiatum); p. 126 doc. 302 (1269 XII 9: vende a Bernardo Arnaldi, provenzale, un Digestum vetus imperfetto «in cartis mistis de littera nova»). ASB, Memoriale 14, f. 16r (1270 VIII 9: vende un volume delle Decretali); f. 102r (1270 X 13: vende un volume delle Decretali); f. 103r (1270 X 16: vende un Decretum «de littera antiqua»); Memoriale 18, f. 52r (1272 IV 8: vende
COPISTI A BOLOGNA
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un Volumen); Memoriale 24, f. 226r (1274 X 26: teste). – SARTI-FATTORINI, De claris, II, p. 308 (a. 1268); FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 66 (indicato come scriptor ma nei documenti che ho esaminato non è mai menzionato con tale qualifica). 094
Flandina Tebaldini de Castiglunsi de Regio [1268] CSB VII, p. 125 doc. 239 (1268 VII 9: promette ad Arnaldo Cerigerii di scrivere per 31 lib. Bon. entro un anno e mezzo l’apparato alle Decretali vecchie e nuove; è suo fideiussore lo scriptor Platisio di Viola). – PAGNIN, Littera, p. 1609, 1612; FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 68-69; ROUSE-ROUSE, Dissemination, p. 76; SOETERMEER, Utrumque ius, p. 5 n. 12.
Francus v. Lanfrancus 095
Franciscus Iacobi Firmanus [1268-1270] CSB VIII, p. 138 doc. 278 (1268 X 18: promette a «Iacobo, filio Milani, qui fuit de Regio» di scrivere l’apparato del Digestum vetus al prezzo di sol. 14 al quaterno); p. 186 doc. 381 (1268 IV 14: teste); XV, p. 11 doc. 15 (1270 I 24: promette allo stesso «Iacobo, f. d. Milani de Regio» di glossare le Decretales «preter Novas pro .xxvi. lib. et .xii. sol. Bon.»); XV, p. 146 doc. 420 (1270 VI 14: teste). – PAGNIN, Littera, p. 1616.
096
Franciscus Mutinensis de Grasulfis [not., 1269-1282] Notaio (VICINI, Statuti, p. 84). Esegue i mss: Reims, Bibl. Mun., 699 e Toledo, Bibl. de la Catedral, 32-16. CSB X, p. 123 doc. 273 = SOETERMEER, A propos, doc. I (1269 XI 27, Bologna: stipula con maestro Cardinale un contratto per la scrittura di un Decretum per 45 lib. Bon. Sono fideiussori «Amadaxius Petri de Mutina» ed il figlio Anastasio, è presente «Melio de Novaria»); XV, p. 116 doc. 327 = SOETERMEER, A propos, doc. I bis (1270 IV 14, Bologna: stipula con maestro Cardinale un contratto per la scrittura di una Bibbia completa per 70 lib. Bon.); ASB, Memoriale 14, f. 94v (1270 IX 27, Bologna: causa con uno studente inglese, cf. SOETERMEER, A propos, p. 457 n. 150); SANDONNINI, Di un codice, p. 123 = SOETERMEER, A propos, doc. II (1273 IX 28, Modena: promette a Poncio di Villemur461 di scrivere l’apparato dell’Infortiatum); SANDONNINI, Di un codice, p. 123 = SOETERMEER, A propos, doc. III (1279 IX 27, Modena: «…promixit scribere et complere totum testum Decretallium d. Benanço de 461
Attestato a Bologna anche nel 1281 e nel 1285: SARTI-FATTORINI, De claris, II, p. 320, 324.
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GIOVANNA MURANO
Machavellis precio 34 lib. Mut.»); SANDONNINI, Di un codice, p. 126 = SOETERMEER, A propos, doc. IV (1279 XI 19, Modena: «... promisit scribere domino Guillelmo de Laudinio de Françia unum Codicem, unum Diestum (!) vetus et Decretales in aparatu»); SANDONNINI, Di un codice, p. 127 = SOETERMEER, A propos, doc. V (1281 III 2, Modena: «Scripto per Franciscum de Grassulfo notarium Mutine»); SANDONNINI, Di un codice, p. 128 = SOETERMEER, A propos, doc. VII) (1282 II 8, Modena: «Scripto per d. Franciscum de Grassulfo notarium»); SANDONNINI, Di un codice, p. 128 = SOETERMEER, A propos, doc. VIII (1282 II 8, Modena: «D. Franciscus de Grasulfo vendidit per alodium d. Guillielmo de Laudino… quoddam casamentum»). – FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 71; SOETERMEER, A propos, p. 436 n. 46, 449, 457-459. 097
Franciscus Zanelli de Firmo [1268-1270] CSB VIII, p. 120-121 doc. 238 (1268 IX 15: «…dixit promisisse d. Ponzio Aldigerii de Monte Pesulano scribere et complere in glosis totum apparatum Acurxii super Digesto suo veteri de tali littera vel meliori, sicut ei fecit in proemio dicti Digesti pro pretio viginti sol. quemlibet quaternum stationis… Et magister Rainaldus Nichole de Firmo venit et dixit fideiusisse pro dicto Francischo»). ASB, Memoriale 14, f. 95r (1270 IX 27: «Franciscus Ganelli» promette a «Berdo (!) Rufi» di glossare un Infortiatum et Tribus partibus per 20 sol. al quaterno). – PAGNIN, Littera, p. 1615.
098
Gardus Gerardini Vedoaçii [not., 1269-1293] Liber sive matricula, p. 268 (1269 VI 7), 556 (a. 1283: de capella Sancti Cristofori de Saragoça), 598 (a. 1290: de quarterio porte Sancti Proculi), 605 (a. 1293: d. Gardus Vedoacii, consul). CSB X, p. 208-209 doc. 445 (1269 V 19: «D. Gardus, f. d. Gerardini Vedoacii, de voluntate et consensu dicti sui patris, promisit d. Petro Ostensi scribere et glosare totum Digestum vetus dando quolibet mense duos quaternos et dimidium completos pro precio vigintinovem lib. Bon. et octo sol. Bon.»); IX, p. 214-215 doc. 366 (1286 X 23: fideiussore). – SOETERMEER, A propos, p. 477.
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Gayfredus de Novo [scolaris, 1269] CSB XI, p. 29-30 doc. 68 (1269 IX 23: «… promisit d. Guillelmo de Castro de Bonis scribere Digestum vetus pretio sex sol. Bon. pro quaterno»). – SOETERMEER, A propos, p. 430 n. 18.
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Gentilis Gualtieri de Firmo [not., 1268-1283] Liber sive matricula, p. 558 (a. 1283: censito nella c. S. Catherine). CSB VIII, p. 44 doc. 82 (1268 IV 26: teste); p. 188 doc. 386 (1268 IV 26: teste). ASB, Memoriale 15, f. 34v (1271 II 25: «…promisit scribere d. Heuberto de Ceseyo, scolaris Bononie, totum opus glosarum d. Acurxii super Digesto veteri pro precio tredecim sol. Bon. pro quolibet quaterno, quod capit in summa viginti septem libras Bon. et sex sol.»). È copista anche il padre, cf. ASB, Memoriale 13, f. 4v. – PAGNIN, Littera, p. 1616.
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Gerardinus de Ganaceto de Mutina [s.?, venditor libr., 1268-1270] Notaio: VICINI, Statuti, p. 93. CSB VII, p. 264 doc. 536 (1268 V 8: «Ghirardinus de Gavaseto vendidit Prizivali de Ianua unum par Decretalium pro precio XLI lib. Bon… in statione Ardictionis…»); VIII, p. 74 doc. 138: (1268 X 16: «D. Gerardinus de Ganasedo de Mutina vendidit d. Petro de Miziaco Borgondioni unum Codicem in cartis edinis cum quibusdam concordantiis, pretio vigintiquinque lib. Bon… Presentibus magistro Petro de Vineis…»); XIV, p. 91 doc. 250 (1270 II 21: «… vendidit magistro Cardinale de Forlivio unum Volumen pretio .xlii. lib. Bon… Presentibus Petriçolo Iohannis sartoris et Conte Ingrami testibus…»).
102
Gerardinus Mathei Stabelis [1270] CSB XV, p. 80 doc. 217 (1270 I 24: «Magister Vivolus Dominici ex una parte, magister Rainaldus Nicholai de Firmo ex altera compromiserunt se in d. Geminianum Bonsavere et d. Iacobus Iohannis Baldoini et d. Guidonem Dominici de omni lite et questione que vertebatur inter eos coram iudicem ad equum occasione apparatus Decreti quem promisit scribere Gerardinus Mathei Stabelis dicto Vivolo pro quo fideiussit dictus Rainaldus»).
103
Gerardus Arienti [not., 1267-1283] Liber sive matricula, p. 328 (a. 1275: Gerardus f. Arienti Fabricaçe, capelle Sancti Mihaelis), 572 (a. 1283: Gerardus d. Arienti Falecaçe). CSB VII, p. 51 doc. 91 (1267 IV 13: «D. Gerardus, f. d. Arienti de strata Sancti Donati, venit et dixit se habuisse et recepisse a d. Guglielmo de Stenplis, procuratore magistri Tomasii de Stemplis, solvente procuratorio nomine pro eo, quadragintaquinque libras Bon., quas dare tenebatur pro scriptura unius paris (!) Decretalium in testu… dicens
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GIOVANNA MURANO
dictus Gulielmus quod opus predictum factum fuerat excepto (!) miniaturas et rubricas»). 104
Gerardus Donati Ozelli de Florentia [not., ‹1259?›-1268] Tra gli iscritti alla matricola della Società dei Toschi nel 1259 figura «Gerardus, notarius»: GAUDENZI, Statuti società, p. 418. In CSB VII, p. 264-265 doc. 537 (1268 V 8) è teste magister Gerardus, probabilmente lo stesso notaio fiorentino. CSB VIII, p. 185-186 doc. 380 (1268 IV 14: promette a «magistro Marxillio de Onsulla, scolari Bononie… scribere sibi XXIIII quaternos de Lettura d. Oddofredi in Codice de littera rationis de tali littera ut fecit in rubrica De servis fugitivis ad modum quinterni… pro precio vigintiquatuor librarum ad rationem XX sol. Bon. pro quaterno462»). – PAGNIN, Littera, p. 1616, 1614; SOETERMEER, A propos, p. 477.
105
Ghinimundus Bolognine [1269] CSB XI, p. 147 doc. 352 (1269 II 14: promette a Manuello di Genova di scrivere la glossa di un Volumen «pro pretio viginti sol. Bon. pro quaterno, quod pretium capit in summa viginti quatuor lib. Bon.»).
106
Gibertus Gerardi [1269] CSB X, p. 138 doc. 304 (1269 I 10: «…venit dicens se promisisse d. Iohanni de Sumina, Provinciali, scribere ei et complere totum aparatum Decreti pro pretio XV sol. Bon. pro quolibet quaterno, quod capit in summa viginti duas libras et X sol. Ex instrumento... hodie facto in stacione Iacobini Petri Azonis, presentibus d. Oddofredo d. Honesti…»).
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Gilliottus Maynardi de Aretio [1266] CSB V, p. 226 doc. 482 (1266 III 4: promette a «…Nicholao de Gratona, scolari Bononie de Anglia» di copiare l’apparato di Bernardo alle Decretali «tam veterum quam novarum pro pretio sedecim sol. pro quolibet quaterno…». L’atto è rogato nella statio di Francesco d’Accursio). – PAGNIN, Littera, p. 1611. Giunta v. Zunta 462 L’opera era tassata per 100 quaterni, pertanto il copista si impegna a scriverne solo una parte e ad un prezzo (20 soldi) inferiore a quello previsto nella lista di tassazione (30 soldi), cf. MURANO, Opere, n° 725.
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Gratia [mag., 1270] ASB, Memoriale 14, f. 17r (1270 VIII 12: «D. Vincentius d. Alberti de Mutina vendidit d. Nicholao de Ybernia scolari unum Codicem in testu pretii XXIIII lib. Bon.». Alla vendita, effettuata nella statio di Alberto di Odofredo, è teste magister Gratia scriptor).
109
Gratianus Ugolini de Maio [1268] CSB VIII, p. 36 doc. 68 (1268 IV 1: «Yvanus q. Ubertini» si impegna affinché «Gratianus ... faciet et scribet et rubricabit d. Petro de Cavalliis, qui fuit de Bergondio, unum Decretum in testu de tali littera... usque ad decem et octo menses, pro precio XXIII lib. Bon.»). – PAGNIN, Littera, p. 1615.
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Gratiolus Rustighelli de Curviaco463 [1269] CSB X, p. 70-71 doc. 153 (1269 VIII 30: «D. Gratiolus q. Rustighelli de Curviaco, qui moratur in capella Sancti Iorii, promisit d. Aymerico Pitavini scribere sibi in glosa totum Codicem pro pretio vigintiunius sol. Bon., de quo pretio fuit confessus habuisse X lib. Bon. Et domina Sibilina, eius mater, pro eo extitit fideiussor»). Griffus Iohannis de Aretio [mag., venditor libr.; 1259-1278] Registrato nel 1259 nella Società dei Toschi (De quarterio porte Sterii): GAUDENZI, Statuti società, p. 414. CSB V, p. 56-57 doc. 116 (1265 IX 4: «magistro Griffo de Arezio scriptore» è teste alla vendita di una Summa di Azzone da parte di Giovanni di Überlingen a Symon Matifardi464); p. 211 doc. 449 (1266 V 18: teste); VII, p. 79 doc. 145 (1267 VI 19: vende a «Heustatio de Melfa, scolari Bononie, f. q. d. Petri465» un volume con le Institutiones, l’Authenticum 463
Cavriago, pr. Reggio Emilia. Symon Matifardi o Matifas, da Soissons, è attestato a Bologna nel 1265-66: CSB V, p. 200-201 doc. 426 (1266 IV 10: vende nella statio di Ardizzone per 25 lire una Summa di Azzone a «magistro Petro de Urbeveteri»), p. 212 doc. 452 (1266 V 24: nomina un procuratore); p. 215 doc. 458 (1266 V 26: «Guillelmus de Maduno» si assume un debito di Symon Matifardi). Prima del 1270 insegna diritto civile a Orléans, negli anni 1290-1304 è vescovo di Parigi, cf. EUBEL, Hierarchia Cath., p. 391; E.M. MEIJERS, Etudes d’histoire du droit, III, Leyde 1959, p. 19 n. 70; H. VAN DE WOUW, Quaestiones au Orleans aus der Zeit vor Jacques de Révigny, «Tijdschrift voor Rechtsgeschiedenis» 48 (1980), p. 49. Comunicazione di F. Soetermeer. 465 Acquista inoltre da Zanroberto de’ Clarimbaldis un Digestum novum (CSB VIII, p. 6 doc. 7: 1268 I 10), un Digestum vetus (VIII, p. 29 doc. 54: 1268 III 13) ed un Codex 464
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ed i Tres libri per 85 lib. Bon.); VIII, p. 79-80 doc. 152 (1268 XI 10: teste); p. 257 doc. 525 (1268 X 3: «Bonus Iohannes f. Raynaldini Useppi» promette a maestro Griffo di scrivere l’intero Decretum); X, p. 44-45 doc. 100 (1269 VI 12: Bartolomeo di Lambertino Angelelli promette a maestro Griffo di scrivere l’apparato del Decretum); XI, p. 71 doc. 170 (1269 XII 22: vende un Codex «de litera nova»). ASB, Memoriale 19, f. 35r (1272 I 11: vende ad Alessandro «de Apolonia» un volume delle Decretali); f. 133v (1271 IV 20: teste466); Memoriale 24, f. 218r (1274 IX 10: «Magister Griffus de Areçio dixit vendidisse d. Çachino de Verneta Decretales novas in cartis edinis cum apparatu Bernardi pro precio C. lib. Bon. Ex carta Bonapressi quondam Aspectati not. heri facta in statione dicti not. presentibus Iacobino Petri Azonis»); Memoriale 34, f. 61v (1277 VIII 24: teste); Memoriale 36, f. 214v (1278 VIII 14: teste). – ZACCAGNINI, Personaggi danteschi, p. 20-21; ID., La vita, p. 126; PAGNIN, Littera, 1610; FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 104. 112
Guallingus [1269?] Società dei Lombardi (a. 1269?), f. 3rb: d. Guallinngus scriptor (fig. 16).
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Gualterius Angeli de Castagnano de Marchia [1268-1270] CSB VIII, p. 50 doc. 93 (1268 V 28: «…venit dicens vendidisse et promisisse scribere d. Ieremie, f. d. Iacobi Brazii de Forlivio, unum Codicem in testu in cartis edinis, expensis et propriis cartis dicti Gualterii, hinc ad festum sancti Michaellis de mense setembris proximi, pro precio XXXIII lib. et XII sol. Bon.467»); XI, p. 157-158 doc. 377 (1269 III 23: vende un Digestum vetus per 35 lib. Bon. a «Marcho d. Guidonis Prontoli glossato (VIII, p. 186-187 doc. 382: 1268 IV 20). Lo stesso anno «Astozius de Nelfa Carvassensis (sic) diocesis» vende un Codex ed un Infortiatum (VIII, p. 184 doc. 378: 1268 IV 12), nel 1269 vende a Reginaldo di Virgiliaco un Infortiatum (CSB X, p. 98 doc. 217: 1269 X 16) e un «Digestum novum in cartis parisinis (sic)» a Guglielmo Hôpital (CSB V, p. 175 doc. 377: 1265? I 8). Questo magister, registrato nei Memoriali con molte varianti sia nel nome che nell’indicazione della provenienza, era probabilmente originario di La Meauffe, dép. Manche, della diocesi di Chartres (Carnotensis). 466 «Nutius de Montepolçano» promette ad Alessandro di Apollonia di scrivere l’intero apparato delle Decretali per 35 lib. Bon. 467 Poiché tre mesi non sono sufficienti per trascrivere l’intero testo del Codex è probabile che Gualtiero avesse già copiato (o fatto copiare) gran parte dell’opera: ciò potrebbe spiegare anche la clausula, assente nella maggior parte dei contratti, sul materiale scrittorio di proprietà dello stesso copista. Anche nel contratto successivo vende un codice promettendo di ultimarlo.
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de Cesena468» e promette di ultimarlo entro la festa di san Michele omnibus suis expensis); XV, p. 71 doc. 188 (1270 I 9: fideiussore). – PAGNIN, Littera, p. 1614. 114
Gualterius de Firmo [1270] ASB, Memoriale 13, f. 4v (1270 VII 13: vende a Guglielmo «de Bociacis» un Digestum novum per 36 lib. e 10 sol.). È un copista anche il figlio Gentile (infra n° 100).
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Guarinus de Spoleto [1265-†ante 1288] CSB V, p. 67 doc. 142 (1265 IX 16: Guarino, scriptor e Contonatius miniatore, suo figlio, sono testimoni alla vendita di un Digestum vetus. L’atto è rogato nella statio di «Iacobinus Petri Azonis»). – PAGNIN, Littera, p. 1610.
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Guidinus de Laude [1269?] Società dei Lombardi (a. 1269?), f. 3va: Guidinus de Laude, scriptor (de burgo Sancte Caterine). Anche il figlio Michele è un copista (infra n° 191).
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Guido Bonincontri de Mongardino [not., 1264-1270] Liber sive matricula, p. 237 (a. 1264). ASB, Memoriale 14, f. 58v (1270 XII 27: «Guido Bonincontri de Mongardino de burgo Moxadelle promisit d. Guidoni q. d. Gueçi scribere et glosare totum unum suum Digestum vetus… pro precio XVI sol. Bon.»).
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Guido Gerardi de Ugiano [1265-1298] CSB V, p. 95-96 doc. 202 (1265 X 4: promette a «Iohannes notarius q. Rainerii» di glossare in 2 anni e 4 mesi un volume delle Decretali). 1298: PINI, Integrazioni, p. 362. – PAGNIN, Littera, p. 1610.
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Guido fratris Henrici [mag., not., 1268-1274] Liber sive matricula, p. 284 (a. 1271). Società dei quartieri (a. 1270: d. Guido f. fratris Henrici, not.); ASB, Memoriale 24, f. 208r (1274 VIII 16: roga il contratto di scrittura di Petrizolo Folchi). CSB VIII, p. 203 doc. 413 (1268 V 26: promette a «d. Tichino, fratre penitentie469, scribere sibi totam Bibiam cum interpretationibus… pro 468
Ma in CSB X, p. 160 doc. 348, la provenienza indicata è «Gena».
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precio octuaginta quatuor lib. Bon.»). ASB, Memoriale 14, f. 164r (1270 X 6: «…promisit magistro Rolando lignaminis, fratre penitentie scribere sibi totam Bibiam cum interpretationibus de testu minuto et de tali littera et eque bona ut fuit Bibiam quam fecit fratre Tichino de penitentia in bonis cartis, pro precio nonaginta lib. Bon.»); Memoriale 15, f. 53r (1271 III 21: «Dominicus filius q. fratris Henrici promisit… scribere et complere totum Avicennam in testu… pro precio sex sol. et sex den. pro quolibet quaterno». Un fratello?). – PAGNIN, Littera, p. 1617; SOETERMEER, A propos, p. 477. 120
Guido Iacobi Guidonis Lamberti [not., 1260-1283] Liber sive matricula, p. 198 (a. 1260: Guido f. Iacobi Guidonis Lamberti, de capella Sancte Caterine), 556 (a. 1283). CSB X, p. 133 doc. 294 (1269 XII 21: «Guido, f. d. Iacobi Guidonis Lamberti, presente dicto suo patre, promisit d. Arnaldo q. d. Petri Pitavini470, scolari, scribere totum aparatum Digesti veteris cum adicionibus de tali litera ut scripsit in primo quaterno pro precio XLII lib. Bon., et d. Iacobus predictus, eius pater, promisit se facturum et curaturum quod dictus Guido attendet predicta»). – SOETERMEER, A propos, p. 477.
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Guido Lambertini [1269] CSB X, p. 144 doc. 315 (1269 I 19: «…promisisse d. Rolando de Cirlo, Anglico, scribere sibi apparatum totum Digesti veteris pro pretio triginta sol. Bon. pro quolibet quaterno, de quo pretio recepit ab eo sex lib. Bon.»).
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Guido de Manuellis de Mediolano [mag., 1269-1276] CSB XI, p. 93 doc. 225 (1269 IX 16: «…promisit et convenit d. Raimondo Alfredi, scolari Bononie, manu propria scribere et conplere totam Bibiam cum interpretationibus ut ei ostendit et scrisit (!) in duodecim sexternis iam scriptis et completis per eum a die secundo intrante februario proxime preterito ad XXII menses completos, pro pretio octuaginta lib. Bon., de quo pretio ei iam solvit XL lib. Bon., residuum solvere promisit in duobus terminis…»). ASB, Memoriale 18, f. 162r (1272 I 29: «… promisit d. Rolando q. d. Petri scribere et complere ei 469
Con Zambonino del fu Antolino era sindaco per gli affari riguardanti il convento dei frati predicatori di Bologna: CSB V 61 doc. 128 (1265 IX 11). 470 Aymericus ed il fratello Arnaldus d. Petri Pitadini de Sarinicio [Serigniaco, Sérigné?] risultano ancora a Bologna nel 1270 (CSB XIV 138 doc. 294: 1270 VII 26).
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librum Bibie cum interpretationibus… usque ad Novum testamentum pro precio quadraginta setem lib. Bon. … ex instrumento facto… in Capitulo fratrum Minorum…); Memoriale 30, f. 54r (1276 VII 9: promette di glossare un Codex ed il committente di pagargli 40 lib. Bon. «constitutionem scolarium civit. Bon.»); f. 202r (1276 VII 15: contratto di scrittura di «Nicolaus fil. mag. Guidonis qui fuit de Mediolano»). – FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 115; MURANO, Opere, p. 318. 123
Guido Rolandini Musigliani [1270] ASB, Memoriale 13, f. 174 (1270 VII 5: «promisit magistro Cardinali glosare ei Digestum vetus pro precio XXV lib. Bon.»).
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Guido de valle Aposa [1265] CSB V, p. 70 doc. 148 (1265 IX 18: teste). – PAGNIN, Littera, p. 1610.
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Guido Villani [s., corr. libr.; 1267-†ante 1303] CSB VII, p. 24 doc. 41 (1267 II 24: promette a maestro Rinaldo «de Busco», scolare, di copiare il testo del Digestum vetus). ASB, Memoriale 20, f. 233v (1272 XI 18: promette di glossare il Codex di Gerardo «de Conutis Villa» per 33 lib. Bon. e 12 sol.). ORLANDELLI, Il libro, doc. 113 (1303 IV 26: Iacobus q. d. Guidonis scriptoris); doc. 245 (1318 III 7: «Albertus q. d. Thomaxini Conoscentis… vendidit… edificium unius domus situm super terreno ecclesie S. Salvatoris… iuxta magistrum Iacobum q. Guidonis Villani corectorem librorum…»). – PAGNIN, Littera, p. 1611.
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Guidottus Dominici de Foro Iulii [1268-† ante 1285] CSB VIII, p. 127 doc. 254 (1268 X 2: «…ipso suo patre presente, dixit promisisse d. Paulo Romano, scolari, scribere et glosare ei omnes Decretales tam novellas quam veteres in apparatu de tali littera, ut ei fecit et scripsit in secundo quaterno in rubrica De electione et electi pontifice, pro pretio tredecim sol. et sex den. quaternum, de quo pretio iam ei solvit quadraginta sol.». All’atto è presente magister Gratia). ASB, San Domenico 179/7313 n° 6 (1285 X 6: testamento di «d. Mathelda olim uxor d. Guidotti scriptor‹is› ///lano et olim filia d. Rodulfi de Planoro»). – PAGNIN, Littera, p. 1616; FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 115.
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Guillelminus Alberti q. Berazoli [1268] CSB VII, p. 139-140 doc. 265 (1268 VIII 20: «… de populo Sancti Cristofori de Saragoza, patre suo presente, mandante et consentiente,
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venit dicens promisisse d. Benvenuto d. Iacobi de Perusio, scolari, scribere et glosare totum Digestum novum in apparatu domini Acurxii de bona littera… pro pretio XIV sol. Bon. pro quolibet quinterno, quod pretium capit in summa viginti sex lib. minus duobus sol. Bon.»). – PAGNIN, Littera, p. 1612. 128
Guillelmus de Aretio [mag., 1259-1269] Nel 1259 era iscritto alla Società dei Toschi (De quarterio Porte Sterii): GAUDENZI, Statuti società, p. 414. CSB VII, p. 76 doc. 139 (1267 VI 15: «D. Guilelmus de Arce [recte Aretio]» promette a Pietro Calcoli di scrivere il testo di un Digestum vetus al prezzo di 65 lib. Bon. Lo stesso giorno (doc. 140) vende al medesimo Pietro un Codex incompleto); VIII, p. 4-5 doc. 4 (1268 I 4: «magistro Guillielmo, scriptore de Aretio nunc Bononie existenti» è teste); VII, p. 251 doc. 506 (1268 III 28: «Guillielmo de Aritio» è teste); VII, p. 272-273 doc. 555 (1268 V 29: teste); X, p. 158 doc. 344 (1269 II 15: «D. Petrus Calzoli ex una parte, et magister Guiglielminus de Aretio, scriptor ex alia, venerunt dicentes se in solidum promisisse et compromisisse in d. Ugolinum de Zenzanis de omni lite que vertitur vel verti posset inter ipsos occasione promissionum et obligationum factarum inter eos occasione cuiusdam Codicis quem predictus magister Guiglielminus vendidit dicto d. Petro, seu occasione Digesti quod promisit dictus magister Guiglielminus scribere dicto d. Petro»); X, p. 167 doc. 357 (1269 II 27: «D. Ugolinus d. Zamboni, doctor legum, arbiter et arbitrator pro domino Petro, scolare, et magistro Guiglielmino de Aricio, super lite que vertitur inter ipsos…»); p. 213-214 doc. 457 (1269 V 17: fideiussore di Giovanni di Iacopino di Arezzo); p. 214-215 doc. 459 (1269 V 17: vende a Guglielmo «de Garnatolis» un Codex senza apparato per 33 lib. Bon. e 11 sol.). – PAGNIN, Littera, p. 1612, 1614; FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 105.
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Guillelmus Natalis de Mutina [scriptor d. Cervotti Accursii, 1268] CSB VII, p. 274 doc. 559 (1268 V 31: teste). – PAGNIN, Littera, p. 1614.
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Guillelmus Vetolli (Veruli) de Campagnola [mag., 1268-1271] ASB, Memoriale 5, f. 48r (1268 IX 6: teste). CSB X, p. 146-147 doc. 320 (1269 I 21: è teste «Guillelmino de Regio q. Veruli de Campagnola»); XIV, p. 81 doc. 158 (1270 I 3: «promisit… domino donno Martino priori monasterii Sancti Bertholomei porte Ravenatis scribere… unum Decretum… pro precio sexaginta lib. Bon.»); XV, p. 97 doc. 268 (1270
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III 8: arbitro). ASB, Memoriale 14, f. 57r (1270 XII 21: «Magister Guillelminus de Campagnolo vendidit magistro Ugoni de Ypra unum Volumen cum aparatu domini Acurxii pro precio sesagintatrium lib. Bon.»); Memoriale 15, f. 286r (1271 II 28: con Giunta di Giacomo da Firenze vende a Pietro «Nulpis de Cambriaco» le Decretali nuove per 52 lib. Bon.). – FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 1, 112. 131
Guirisius Boninsegne de Angeleriis de Mutina [1268-1270] CSB VII, p. 235 doc. 471 (1268 II 14: promette a Cardinale e Ruggero Paganelli di scrivere 32 quaterni di glosse per 32 sol. al quaderno. Non è precisata l’opera a cui appartengono le glosse); XIV, p. 148 doc. 316 (1270 VIII 7: teste). – PAGNIN, Littera, p. 1613; FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 118; ROUSE-ROUSE, Dissemination, p. 75.
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Helyas dictus Mortes [mag., 1265-1269] Teste in contratti di scrittura. Forse originario di Aigues-Mortes. CSB V, p. 24-25 doc. 47 (1265 VII 5: magistro Helya de Mortes); VIII, p. 21-22 doc. 39 (1268 II 24: Ellia Mortes Aurilionensis diocesis); p. 46 doc. 86 (1268 IV 30: magistro Allie, dictus Mortes); X, p. 138-139 doc. 305 (1269 I 10: è nominato procuratore di Guglielmo «de Stampis»); p. 207-208 doc. 443 (1269 V 6).
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Henricus de Chiburt f. q. Armanni Constantiensis dioc. [1268] CSB VII, p. 146-147 doc. 279 (1268 IX 1). – Supra p. 37, 123.
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Henricus Henrici de Trento [1270] CSB XIV, p. 34 doc. 57 (1270 III 27: «… promisit d. Paulo Ungaro archidiacono Simignensi [Somagy, Ungheria], scolari Bononie, scribere ei medietatem Decreti cum apparatu de tali littera sicut incepit in secunda fatie huius (!) feudorum etcetera, scilicet quolibet mense duos quaternos secundum pactis in instrumento insertis (così nel testo)»).
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Henricus Scotus f. q. Ricardi [1268] CSB VIII, p. 209-210 doc. 425 (1268 VI 11: «…promisisse d. Raymundo Sanzi, Tollixano, facere et scribere et glossare Digestum vetus pro pretio XI sol. pro quollibet quaterno, seu quollibet mense tres quaternos continue»). – FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 66; SOETERMEER, A propos, p. 429 n. 17; MURANO, Opere, p. 382.
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Homobonus Petri de Lignatiis de Mutina [1269-1277] CSB XI, p. 169 doc. 401 (1269 IV 23: «Homobonus … qui fuit de Mutina et nunc moratur Bon...» promette a Yterio di Baignes [Poitou-Charentes] di scrivere l’intero Corpus iuris civilis per 65 lib. Bon.). ASB, Memoriale 19, f. 91r (1272 III 11: «…promisit scribere d. Marcho de Lauduno totum testum Decretorum precio vigintiduarum lib. Bon.»); Memoriale 25, f. 204r (1277 XII 10: promette a «magistro Matheo de Luduno … scribere totum apparatum Hostiensis pro precio .x. sol. pro quolibet ‹quaterno›»). – FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 185.
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Iacobinus Bratii (Brachii) [not., 1265-1281] Liber sive matricula, p. 252 (a. 1267: Iacobinus quondam Brachii, de capella Sancti Michaelis de Leproseto). CSB V, p. 96 doc. 203 (1265 X 5: promette a Guglielmo Bruneti471 di copiare la glossa del Digestum vetus «scilicet triginta duos quaternos, salvo plus vel minus472, ad rationem decem et septem sol. Bon. pro quolibet quaterno»); XI, p. 186-187 doc. 441 (1269 VI 4: «…promisit scribere et complere magistro Cardinali de Forlivio… totum apparatum Decreti pro pretio trigintasex lib. Bon.»); XIV, p. 103 doc. 211 (1270 VI 9: teste al contratto di «Iohannes Iacobini de Brixia»). Nel 1281 «Iacopino Bratii scriptoris (!)» è stimato nei suoi averi 21 lib. Bon., sol. 6, den. 8: FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 42. – SOETERMEER, A propos, p. 477.
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Iacobinus Iacobi de Bixano [not., 1268-1269] Liber sive matricula, p. 270 (a. 1269). CSB VIII, p. 194 doc. 396 (1268 V 10: «…venit dicens se promisisse et convenisse domino magistro Rodulfo, scolari, scribere et complere Decretum de testu bone littere… hinc ad sedecim menses proximos, pro pretio XXXVIII lib. Bon.»). – PAGNIN, Littera, p. 1616; SOETERMEER, A propos, p. 477.
471
«Guillelmus Bruniti de Carcaxone» acquista da «Guidobellus sartor de vignati sancti Proculi» un Digestum vetus: CSB V, p. 78 doc. 164 (1265 IX 23). 472 Ma la glossa al Digestum vetus era tassata per 42 quaterni e la partizione standard attestata nei manoscritti è di 49 + 35 pecie (MURANO, Opere, n° 308).
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Iacobinus Raynerii de Calvis de Castro Britonum [not., 1261-1283] Liber sive matricula, p. 212 (a. 1261), 556 (a. 1283: d. Iacobus d. Raynerii è censito nella c. S. Cristoforo di Saragozza). CSB VIII, p. 262-263 doc. 538 (1268 X 9: «… promixit scribere unum Codicem, scilicet glosare, d. magistro Guillelmo de Camera Grisopolitanensis diocesis… hinc ad unum annum, pretio viginti sex lib. Bon. in summa et dare eydem (!) petias et quinternos, ud (!) est consuetudo… Et magister Gigismundus q. Blasii… et magister Iohannes de Bergamo in solidum promiserunt facere quod predictus Iacobinus servabit predicta»). – PAGNIN, Littera, p. 1617; SOETERMEER, A propos, p. 477.
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Iacobinus Ugolini Ianuarii de Castagnolis [mag., not., 1249-1268] Liber sive matricula, p. 121 (a. 1249), 216 (a. 1261). CSB VII, p. 283 doc. 577 (1268 VI 13: «… promisit, cum consensu dicti sui patris, d. Henrico Guiglo Teotonico473 scribere ei totum apparatum Decretorum pro pretio XXI librarum Bon., et dictus eius pater pro eo extitit fideiussor…»). – PAGNIN, Littera, p. 1614; SOETERMEER, A propos, p.477.
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Iacobus mag. Bernardi [1270] CSB XIV, p. 24 doc. 32 (1270 III 4: teste).
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Iacobus Danieli de c. S. Lucie [1268] CSB VII, p. 254 doc. 512 (1268 IV 3: promette ad Albergipto di Uberto di scrivere l’apparato al Decretum «pro pretio XVIII sol. pro quolibet quaterno»). – PAGNIN, Littera, p. 1614.
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Iacobus (Iacobinus) Gerardi de Regio [mag., 1265-1286] CSB V, p. 66 doc. 139 (1265 IX 13: «Magister Iacobus qui fuit de Regio, et nunc moratur in burgo S. Felicis» promette a «Eustachio de Nefa scribere in glosa totum Digestum vetus pro mercede 21 lib. Bon., exceptis 11 petiis», all’atto, rogato nella statio Sancte Crucis, è presente «magistro Iacopo qui fuit de Regio»474); VII, p. 199 doc. 394 (1268 XI 27: teste); X, p. 49 doc. 109 (1269 VII 3: promette a Pietro Calcoli di scrivere un Digestum novum in glosa per 58 lib. Bon.); p. 148 doc. 323 (1269 I 22: 473
Henricus von Wyhlen: SCHMUTZ, Juristen, II, p. 518 n° 1549 e n° 1550? Nel ms Vaticano, Vat. lat. 1375 (Decretum) al termine del testo: Ut rosa flos florum sic liber iste librorum | quem Jacobinus depinxit manu Reginus (in rosso). In questo manoscritto la subscriptio è stata apposta dal miniatore (lo stesso che figura nel documento?) e non, come di consueto, dal copista. 474
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teste); XI, p. 84-85 doc. 202 (1269 VIII 19: «Magister Iacobus, scriptor, qui fuit de Regio» promette ad Arnaldo «de Melanto [Melento = Meulan?]» di scrivere e glossare il Digestum novum per 24 lib. Bon.); XV, p. 11 doc. 15 (1270 I 24: «Iacobino f. d. Gerardi de Regio» è teste in un contratto di scrittura). ASB, Memoriale 14, f. 111r (1270 XI 29: «Magister Iacobus qui fuit de Regio vendidit… unum Codicem cum aparatu d. Acurxii pro precio XXXVIIII lib. Bon.»). F. FILIPPINI, Oderisi da Gubbio, «Il Comune di Bologna» 20 (1933), p. 34 (a. 1284: «Magistro Iacobino de Regio d. Gerardi» è teste nella vendita di un «Codex... glosatum esceptis (!) septem peciis et inluminatum de pena» per 100 lib. Bon. a Egidio di Tolosa di Brabante da parte di maestro Consiglio di Giovanni di Matelica475). CSB IX, p. 25-26 doc. 45 (1286 V 4: vende a Francesco di Corinaldo un Codex «coretum in testu pro precio centum decem et octo lib. Bon.»); p. 186-187 doc. 311 (1286 VIII 27: Leonardo del fu Alberto vende a magister Iacopino un Digestum vetus con l’apparato di Accursio «pro parte corectum in testu» per 60 lib. Bon.). – PAGNIN, Littera, p. 1610, 1613; FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 257; DEVOTI, Aspetti, p. 128. 144
Iacobus Guillelmi Davilis [1265-1270] CSB V, p. 18 doc. 33 (1265 VI 26: «…dixit promisisse solvere et complere d. Guillielmo de Mauduno, scolari Bononie, Codicem unum in textu pretio triginta lib. Bon.»); VII, p. 79 doc. 144 (1267 VI 19: «…factum esse contractum inter… magistrum Iacobum canonicum et d. Iacobum Davilis in quo continetur ipsum d. Iacobum promisisse scribere dicto magistro Iacobo testum totum Decretalium cum novis decretalibus de bona littera prout incipit in proemio Decretalium ubi incipit: Gregorius, hinc ad annum, pro pretio in summa XXX lib. Bon. Et Iacobinus pictor q. Berardi venit et dixit promisisse se facturum et curaturum quod dictus Iacobus scribet dictum librum…»); VIII, p. 264 doc. 541 (1268 X 10: «…promixit d. Opizo, f. d. Simonis Breglaporci de Ianua, scribere eydem in testu totum Volumen, scilicet Institutam et Tres libros Codicis, hinc ad unum annum, de tali littera…, pretio triginta 475
Un venditore di libri? Cf. CSB VIII, p. 143-144 doc. 290 (1268 X 31: «vendidisse [nella statio di Bonapresso] d. Berlingario de Ramont unum Codicem de littera nova cum apparatu d. Accurxii, pro precio quinquaginta duarum lib. Bon.».); XI, p. 96 doc. 232 (1269 IX 28: «… vendidit d. Gulielmo Arardi de Canusers, Vasconi, Infortiatum cum Tribus partibus et hoc pro precio quadraginta novem lib. bon». All’atto sono presenti Alberto di Monsevero e Bonapresso Aspettati). Magister Consiglio è ancora in vita nel 1281: SARTI-FATTORINI, De claris, II, p. 319.
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duarum lib. Bon.»); XV, p. 10 doc. 10 (1270 I 18: «… promisit d. Ugoni Vigerii canonico Santurensi, scolari Bononie, scribere ei unum Infortiatum pro pretio .xxxiiii. lib. Bon.»). – PAGNIN, Littera, p. 1610, 1612, 1617; FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 120, 134. 145
Iacobus Petri de Interamnis [1268-1269] CSB VII, p. 138-139 doc. 263 (1268 VIII 16: promette a Reginaldo «de Buseio» di «…scribere ei et glosare totum Codicem de aparatu domini Acurxii» entro un anno dalla festa di san Michele «pro pretio decem et septem sol. et sex ‹denariorum› Bon. pro quolibet quaterno... Et pro predictis omnibus et singulis adtendendis obligavit ei quasdam suas Decretales»); X, p. 132 doc. 292 (1269 XII 14: «…promisit magistro Henrico de Boiaco, recipienti nomine et vice magistri Ysnardi de Buzeio, scribere sibi Summam Azonis cum omnibus extraordinariis pro pretio XXVIII lib. Bon.»). – PAGNIN, Littera, p. 1612; PÉREZ MARTÍN, Büchergeschäfte, p. 41.
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Iacobus Petri Ribaldi [not., 1267-1283] Liber sive matricula, p. 253 (a. 1267: Iacobus Petri Ribaldi, de c. S. Archa‹n›gelli), 548 (a. 1283: censito nella stessa cappella). CSB X, p. 75 doc. 163 (1269 IX 5: «Iacobus d. Petri Ribaldi de c. Sancti Martini de Aposa promisit d. Cantori de Monte brisone476 scribere et glosare manu propria totum Digestum novum pro precio XIIII sol. pro quolibet quaterno»). ASB, Memoriale 36, f. 204r (1278 VII 25: «D. Iacobus f. d. Petri Ribaldi de c. S. Martini de Apposa, emancipatus a dicto suo patre… promisit d. Iohanni Pecanuto… scribere sibi et complere totum apparatum Decretalium pro precio tredecim sol. Bon. pro colibet (sic) quaterno. Item promisit dicto d. Iohanni completo dicto hopere (sic) totum apparatum Decreti pro dicto precio pro colibet quaterno…»). – SOETERMEER, A propos, p. 477.
147
Iacobus de Senis [1269] CSB X, p. 66 doc. 143 (1269 VIII 26: «D. Iacobus qui fuit ‹de› Senis et Iohannes q. Bologniti Predarii eius precibus et mandatis promiserunt scribere et glosare sibi unum Digestum vetus de aparatu domini Accursii d. Aymerico Pitavini precio XIIII sol. Bon. pro quolibet quaterno»).
476
CSB X, p. 186 doc. 398 (1269 III 27: Cantor de Montebrexan).
142 148
GIOVANNA MURANO
Iacobus Symocarii notarii [not., 1261-1296] Liber sive matricula, p. 212 (a. 1261), 525 (a. 1283: censito nella c. S. Senixii), 613 (a. 1296). CSB IX, p. 49 doc. 86 (1286 III 16: conviene con Michele di Donodey, scozzese, di glossare la prima parte delle Decretali. Tra i testimoni figura il miniatore Iacopo Gandolfini). – PAGNIN, Littera, p. 1618; FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 133, 149; ROUSE-ROUSE, Dissemination, p. 75; SOETERMEER, A propos, p. 477.
149
Iacobus Thebaldi pelliparii [not., corr., 1268-1329/1330] Liber sive matricula, p. 262 (a. 1268). CSB X, p. 166-167 doc. 356 (1269 II 26: «… presente et auctorante dicto suo patre, promisit d. Raynaldo de Virgiliaco… scribere sibi apparatum Decretalium de tali littera prout ostendit in quadam cedula hinc ad XXI mensem proximum (sic), pro pretio vigintiquatuor sol. Bon. pro quolibet quaterno»). ASB, Estimi in città e contado, Ser. II, 212, c. S. Andree de Ansaldis 1329/1330: denuncia di «d. Iacobus qu. Thebaldi coreptor» (SOETERMEER, Utrumque ius, p. 37 n. 65). – SOETERMEER, A propos, p. 477.
150
Iacobus Thome de Spoleto [mag., 1269] CSB XI, p. 180-181 doc. 428 (1269 V 16: promette a maestro Cardinale di «scribere et complere… totum apparatum Codicis de aparatu domini Accursii et ponere Autenticas in testu de tali littera ut fecit in principio secunde partis, pro pretio trigintaseptem lib. Bon.»).
151
Iacobus Ubaldi notarii de Sangueneta [not., 1268-1270] Liber sive matricula, p. 260 (a. 1268). CSB XI, p. 103-104 doc. 249 (1269 X 17: «Iacobus q. Ubaldi, notarius, promisit d. Gandolfo de Vasconia scribere aparatum Digesti novi de aparatu d. Acurxii silizet (sic) quaternum pro XX sol. Bon. et reliqua…»); XV, p. 68 doc. 179 (1270 I 5: teste). – FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 149; CONTI, Miniatura bolognese, p. 8; SOETERMEER, A propos, p. 434 n. 38, 477.
152
Iacobus Venture [mag., not., 1268-1291] Liber sive matricula, p. 263 (a. 1268: Iacobus q. Venture, de c. S. Iosep de burgo Gallerie), 561 (a. 1283: censito nella c. S. Domenici). CSB XI, p. 63 doc. 151 (1269 XII 8: «Pax, aurifex, f. q. d. Salvi» promette che «Iacobus eius nepos filius Venture» scriverà a «magistro Rogerio de Lechanstech [Leckhempstead]» la glossa del Digestum vetus).
COPISTI A BOLOGNA
143
ASB, Memoriale 14, f. 94v (1270 IX 27: teste); ASB, Atti del podestà Enrichetto da Martinengo n. 1136 Inquisizioni (1291 IX 9: «Magister Iacobus, scriptor, q. Venture capelle Sancti Damiani et tenet scolas scribendi in capella Sancti Andree de Ansaldis, qui iuravit precepta domini potestatis et dicere veritatem, interrogatus si scit qui fregisset fenestram dicte sue stationis, respondere interogatus quid fuit ei furatum de dicta statione, respondit unum quaternum scriptum in testu unius Codicis et duas petias glose dicti quaterni, qui quaterni et pecie poterant valere V libras bononinorum et denarios III. Item II quaterni Decretalium glosatarum et duas petias glose dictarum Decretalium, qui valere poterant III libras bononinorum, IIIIor quaterni unius Infortiati glosati, excepto uno dictorum quaternorum, qui erat glosatus tantum medius, et IIIIor petie apparatus Inforziati, valentes VIIII lib. Bon., et quaterni unius Decreti glosati et II petie apparatus dicti Decreti, valentes C. sol. Bon.»). – ZACCAGNINI, La vita, p. 146-147, n° VIII (ed.); ID., Appunti, p. 33; PAGNIN, Littera, p. 1620; SOETERMEER, A propos, p. 445, 477; SOETERMEER, Utrumque ius, p. 6; MURANO, Opere, p. 108. 153
Iacominus Chapucii [1270] ASB, Memoriale 14, f. 71v (1270 VIII 4: «promisit de consensu et voluntate dicti sui patris d. Reginaldo de Melanco (Arnaldo di Meulan?) scolari, glosare Infortiatum cum Tribus partibus pro precio… in somma .xx lib. Bon.).
154
Iohaninus Iacobi de Saragoça [not., 1265-1269] Liber sive matricula, p. 239 (1265 VI 1). Il primo atto rogato in qualità di notaio è del 25 giugno: CSB V, p. 17 doc. 31. Altri atti: VIII, p. 181-182 doc. 373 (1268 IV 7); X, p. 160-161 doc. 349 (1269 II 19). CSB X, p. 142 doc. 311 (1269 I 16: «… venit dicens se vendidisse et tradidisse d. Paulo, archidiacono Fundiensi [recte Fundensi = Fondi, Latina?], unum par Decretalium de littera nova in cartis edinis imperfectis, de quo libro scripti fuerunt XVIII quinterni, residuum vero promisit ei complere hinc ad kalendas augusti et hoc pro pretio quinquaginta duarum lib. Bon., de quo pretio ei solvit triginta libras Bon., residuum vero promisit solvere completo libro…»). – SOETERMEER, A propos, p. 434 n. 38, 477.
144
GIOVANNA MURANO
155
Iohannes Bologniti Predarii [1269] CSB X, p. 66 doc. 143 (1269 VIII 26: «D. Iacobus qui fuit ‹de› Senis et Iohannes q. Bologniti Predarii eius precibus et mandatis promiserunt scribere et glosare sibi unum Digestum vetus de aparatu domini Accursii d. Aymerico Pitavini precio XIIII sol. Bon. pro quolibet quaterno»).
156
Iohannes Boramatii de Regio [1268-1269] CSB VIII, p. 163 doc. 334 (1268 I 3: «D. Iohannes de episcopato Regii, scriptor» vende a «Iacobo de Vapinto [Vapinco = Gap, Fr.], Provincialis (sic), scolari Bononie» un Digestum vetus senza apparato «de quo sunt completi viginti unum quaternum, pro pretio viginti septem lib. Bon.»); X, p. 95-96 doc. 211 (1269 X 12: è teste Iohannes Boromatii de Regio, scriptor). – PAGNIN, Littera, p. 1616; FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 89-90.
157
Iohannes ‹Esembardi› de Calabria de regno Apulie [1269-1270] CSB X, p. 145 doc. 317 (1269 I 21: «D. Iohannes de Calabria de Regno Apulie venit dicens se promisisse domino Arnoldo de Saxonia scribere sibi totum apparatum Decretalium cum novissimis decretalibus pro precio decem et septem sol. Bon. pro quolibet quaterno, scribendo quolibet mense tres quaternos»). ASB, Memoriale 13, f. 93r (1270 I 30: «Iohannes Esembardi de Apulia (lo stesso copista?) vendidit d. Puncio Fabri Provinciali Summa Uguitionis incompletam super Decreto... de qua sunt facti XXIIII quaterni complenda a dicto Iohanne…»). – SCHMUTZ, Juristen, II, p. 356-357 n° 159.
158
Iohannes de Capelina de Firmo [mag., 1257-1272] ASB, Demaniale, S. Francesco 336/5079, n. 184 (1257 X 3: contratto di vendita di un Decretum «de nova littera cum apparatu magistri Iohannis Theothonici» ad Odofredo «cum omni iure et actione quod habet contra scriptorem testus in reponendis minoribus in eo quod deest ad minora reponenda, scilicet Iohannem Cappellinam de Firmo et contra Petrum Floricte de Firmo scriptorem glose quatenus deest de dicto apparatu…»). CSB VII, p. 182 doc. 359 (1268 XI 2: «D. Guilielmus, doctor legum, filius q. d. Acurxii, doctoris legum, venit dicens se liberasse et absolvisse d. Iohannem de Capilina de civitate Firmana, procuratorem d. Rodulfi de dicta terra, canonici Firmani, specialiter ad dictam liberationem recipiendam de quodam debito quinquagintaquinque librarum Bon., quos denarios dictus d. Rodulfus una cum d. Horadino de Firmo eidem d. Guillielmo dare et solvere tenebantur ex causa mutui…»); XV, p. 96 doc.
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145
263 (1270 III 5: «…promisit Arnaldo de Turtonio de Guasconia scribere sibi in testu Digestum novum pretio .xxv. lib. Bon. et complere dictum opus ad unum annum»). ASB, Memoriale 20, f. 51v (1272 IV 3: vende un Infortiatum «cum Tribus partibus» per 100 lib. Bon.). – PADOVANI, Archivio di Odofredo, p. 534-535; SOETERMEER, Minora, p. 701-702. 159
Iohannes de Firmitate [1266] CSB V, p. 214 doc. 456 (1266 V 26: «Iohannes de Firmitate Treverensis diocesis promisit magistro Petro de Baiocis477 scribere eidem Lecturam d. Odofredi super Digesto veteri pro pretio XVI sol. Bon. pro quolibet quaterno. Ex instrumento Ugolini Ugolini Presbyteri heri facto in statione Arditionis Guidonis de Mediolano, presentibus dicto Arditione, Iohannes de Carta et Petrizolo Iohannis sartoris, testibus…»). – SOETERMEER, A propos, p. 429 n. 16; SCHMUTZ, Juristen, II, p. 564-565 n° 1945; MURANO, Opere, p. 661.
160
161
Iohannes de Garnarolo [presbiter, 1270] CSB XIV, p. 39 doc. 69 (1270 IV 5: promette al notaio Cambio Buonvicini di scrivere la Summa di Azzone «cum omnibus extraordinariis pro pretio .xxxviii. lib. Bon.»). Iohannes Gerardi Cazatini [venditor libr., 1268-1271]478 CSB VIII, p. 130 doc. 259 (1268 X 6: «…vendidisse d. Nicholao de Rocha, scolari Bononie, unum Codicem imperfectum, quem complere promisit, pro pretio XXXVI lib. Bon.»). ASB, Memoriale 15, f. 260r (1271 I 5: «vendidit … unum par Decretalium non completum in testu et glosa et promisit dictus venditor se facturum et curaturum quod Martinus et Franciscus eius filii complebunt dictum librum, scilicet dictus Martinus in testu hinc ad sex menses et dictus Franciscus glosa ad unum annum omnibus suis expensis et hoc pro precio octuagintaquinque lib. Bon.». – PAGNIN, Littera, p. 1616.
477 Nel 1265 aveva contratto un mutuo con lo stesso Odofredo (CSB V, p. 144 doc. 308); v. et. p. 171 doc. 367. Il 5 ottobre dello stesso anno «D. Paulus de Pizocotus venit et dixit vendidisse magistro Petro dicto de Baiocis, civi Cenomonensi, Institutiones, Autenticum et Tres libros Codicis in uno volumine in cartis edinis cum apparatu Acursii pretio centum duodecim lib. Bon.» (ibid., p. 98 doc. 207). 478 Sono omonimi «Iohannes q. Gerardi de Mathiolis» che nel 1286 sottoscrive un contratto (CSB IX, p. 236 doc. 299) e «Iohannes Gerardi» censito negli anni 1323-1345 (PINI, Integrazioni, p. 362).
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162
Iohannes Guillelmi Butrigarii [not., ‹1267?›-1269] Iohannes f. Guillielmi, de c. S. Petri in Marcellino, notaio dal 1267? Cf. Liber sive matricula, p. 252. In qualità di notaio stipula: CSB X, p. 212 doc. 453 (1269 V 14). CSB X, p. 197-198 doc. 423 (1269 IV 19: «…promisit d. Galvano ‹de Taurellis, citato nel doc. precedente› scribere et glosare sibi totum Digestum vetus complendo quolibet mense duos quaternos et dimidium pro pretio XXV libr. et quatuor sol. Bon.»). – SOETERMEER, A propos, p. 477.
163
Iohannes Iacobini de Aretio [1269] CSB X, p. 213-214 doc. 457 (1269 V 17: «…de consensu et voluntate dicti sui patris presentis, promisit magistro Henrico, Teotonico, scribere sibi Sumam Azonis super Codice, Instituta et Extraordinaria et Autenctico et Tribus libris Codicis pro pretio quadragintaquatuor lib. Bon.». Sono fideiussori il padre e Guglielmino d’Arezzo, scriptor). – FILIPPINIZUCCHINI, Miniatori, p. 92.
164
Iohannnes Iacobini de Brixia ‹Papaçonis?› [not., 1270-‹1283?›] Diviene notaio tra la data della stipula del contratto e la data in cui termina la Bibbia Madrid, Bibl. Nacional, Vitr. 21-4. Il 6 giugno 1270 è immatricolato «Iohaninus Iacopini Papaçonis» (Liber sive matricula, p. 278), forse da identificare con il nostro copista. Lo stesso notaio è attestato nella c. S. Cecilia nel 1283 (ibid., p. 529). CSB XIV, p. 103 doc. 211 (1270 VI 9: «D. Iacobinus Iohannis de Brixia, Crisinus q. Vinture de Brixia promiserunt in sollidum fratri Anthonio de Lode se facturos quod Iohannes f. dicti Iacobini scribet ipsi fratri unam Bibliam in testu cum interposicionibus pro precio decem et novem sol. Bon. pro quolibet quaterno…» = Madrid, Bibl. Nacional, Vitr. 21-4: Expleta est biblia ista ad honorem domini nostri Ihesu Christi et beatissime virginis Marie et beati Dominici confesoris sub anno Domini millesimo ducentesimo septuagesimo secundo, indictione quinta decima, die undecimo intrante madio, prope nonam. Ego Iohannes filius Iacobini notarius scripsi).
165
Iohannes Iacobini calçularii [1270] CSB XV, p. 133 doc. 379 (1270 V 13: «…promisit d. Guillelmo Brunicto scolari scribere sibi totam Bibiam pro pretio .lxiii. lib. Bon., de quo pretio confessus fuit recepisse .xiii. lib…»). – FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 92.
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Iohannes de Imola [mag., 1268] CSB VIII, p. 110 doc. 215 (1268 VIII 18: «Magister Iohannes de Imola, scriptor, qui moratur in contrata S. Marchi civitatis Imole» vende un Codex con l’apparato di Accursio «pro precio 48 lib. et d. Damianus, scriptor, dixit promisisse pro dicto Manfredo [Beltrando] de nitore et emendatione dicti libri…»). – PAGNIN, Littera, p. 1615.
167
Iohannes Mathei [Petri] de Marchia Anchone [1269-‹1274›] CSB X, p. 67 doc. 145 (1269 VIII 27: «…promisit d. Guarnerio de Lore, scolari, scribere et complere ei totum apparatum Decretalium tam veterum quam novarum pro pretio viginti sol. Bon. quemlibet quaternum»). ASB, Memoriale 24, f. 20r (1274 X 27: «magister Matheus d. Petri de Anchona» (il padre?) è teste alla vendita di un Codex).
168
Iohannes Michaelis de Muglo [1268] CSB VII, p. 199 doc. 394 (1268 XI 27: promette di «...scribere et complere totam Summam Uguitionis super Decretum hinc ad viginti menses proximos pro pretio trigintaquinque lib. Bon. et quatuor sol. Bon.»). – PAGNIN, Littera, p. 1613; MURANO, Opere, p. 555.
169
Iohannes mag. Petrobelli [mag., 1268] CSB VII, p. 170 doc. 332 (1268 X 15: «…venit dicens se promisisse dare et solvere d. Guilielmo de Verneto, scolari Bononie, scribere et glosare ei totum Digestum vetus… pro pretio viginti sol. pro quolibet quaterno»). – PAGNIN, Littera, p. 1613.
170
Iohannes Anglicus f. Ricardi [scolaris, 1268] CSB VIII, p. 94-95 doc. 184 (1268 VI 23: «…promisit d. Rodulfo de Arientino [recte Argentina] Theotonico, scolari, scribere sibi totum apparatum Codicis in glosa de apparatu domini Accurxii… pro pretio quatuordecim sol. Bon. quemlibet quaternum). – PAGNIN, Littera, p. 1615; FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 98; SOETERMEER, A propos, p. 429 n. 17.
171
Iohannes Ubertini de Panzano [1269?] Società dei Lombardi (a. 1269?), f. 1rb: d. Iohannes de Panzano filius quondam Ubertini scriptor.
172
Iohannes Ugolini Berardi [1266-1268]
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CSB V, p. 221 doc. 472 (1266 VI 26: «…vendidit magistro Gerardo de Montebarlo unum Codicem imperfectum, quod promisserat ei complere pro pretio XXXVIII lib. Bon.»); VIII, p. 55 doc. 103 (1268 VI 6: è teste «domino Iohanne quondam domini Ugolini Beroardi»). 173
Iohannes Useppi de strata Castillionis [mag., not., 1267-1268] Liber sive matricula, p. 258 (a. 1268). CSB VII, p. 14 doc. 24 (1267 I 25: teste); p. 235 doc. 472 (1268 II 23: «Iohannes d. Usepi de strata Castillionis cum consensu dicti sui patris, convenit domino Petro Alifredi479 Decretales novas et veteres josate (sic) de aparatu domini Bernardi conplere et finire et dictus d. Petrus promisit dare… pro quolibet quaterno facto XII sol. Bon.»). – PAGNIN, Littera, p. 1613; SOETERMEER, A propos, p. 477.
174
Iulianus Roberti de Vivianis [1268] CSB VII, p. 272-273 doc. 555 (1268 V 29: teste).
175
Lambertinus Deotesalvi de Aldrevandis [1265] CSB V, p. 23-24 doc. 45 (1265 VII 4: promette ad Ubertino «archipresbytero Pistoriensi» di scrivere la Summa di Uguccione «pro precio decem sol. Bon. pro quolibet quaterno», l’atto è rogato in «statione d. Oldofredi, presentibus Arditione...»). – PAGNIN, Littera, p. 1610.
176
Lanfranchus (Francus) Gerardi Çabiline [not., 1268-1270] Liber sive matricula, p. 276 (a. 1270). CSB VII, p. 234 doc. 469 (1268 II 10: promette a Guglielmo «de Magduno» di scrivere e completare un «Digestum novum in testu… sicut fecit in primis duobus quinternis, hinc ad VIIII menses pro pretio XXVIII lib. bon.»); XI, p. 154 doc. 369 (1269 III 13: «Lanfrancus… se promisisse scribere magistro Iohanni de Mauduno, scolari Bononie, d. Aldrovandino q. d. Iacobini de Pizigotis, stipulantibus in sollidum, unum Digestum novum in testu de tali littera ut fecit in primo et secundo quaterno alterius Digesti novi et complere hinc ad X menses et predicti domini Iohannes et Aldrovandinus promiserunt in sollidum dare et solvere dicto Lanfranco triginta libras Bon…»). – PAGNIN, Littera, p. 1613; FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 71; SOETERMEER, A propos, p. 477. 479 «D. Petrus Allafredi q. d. Gerardi et d. Petrus q. d. Petri de Santo Iusto, scolares Bononie, promiserunt in solidum solvere Symoni de Pizochottis… XL libras Bon. ad tres menses ex causa mutui» (CSB X, p. 5 doc. 5: 1269 I 8).
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149
177
Laurentius Petri Naselli de Mutina [1265-1270] CSB V, p. 49 doc. 100 (1265 VIII 20: «D. Petrus d. Ugolini presbyteri dixit promisisse d. Fatio de Signa salvare et custodire et representare ei personam Laurentii Petri Naselli de Mutina, suum debitorem, pro quantitate viginti quatuor lib. Mut. et pro glosatura unius Digesti veteris et dictos denarios tenebatur ei dare ex causa mutui»); XIV, p. 120 doc. 250 (1270 VI 28: vende un Volumen); p. 148 doc. 316 (1270 VIII 7: «…promisit d. Henrico canonico Sancti Thome Argintinensis scribere et glosare sibi totum librum Decreti manu propria pro precio treginta ses sol. Bon. pro quolibet quaterno»). – SOETERMEER, Exemplar und Pecia, p. 496.
178
Leonardus de Gruppis (Gropis) de Mutina [not., 1241-1269] Il 12 luglio 1241 termina il ms Oxford, Bodleian Library, Lat. th. b. 4 (cf. supra p. 30). CSB X, p. 24-25 doc. 50 (1269 III 15: «Leonardus de Gruppis, notarius de Mutina, fuit confessus habere et tenere a domino Petro de Nerbona Provintiali XXXIII libras Bon. pro pretio unius Digesti veteri quod ei debet scribi facere a Paulo, suo filio, ut ei promisit et convenit in instrumento…»); X, p. 220 doc. 471 (1269 VI 3: promette a Stefano di Sabbaterio, provenzale, di scrivere un Infortiatum per 27 lib. Bon. È suo fideiussore Damiano Bolognitti). – FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 152; SOETERMEER,
A propos, p. 434 n. 38, 478.
179
Libanorius Guillelmi q. Fiori [1267] CSB VII, p. 42-43 doc. 74 (1267 III 31: promette a «magistro Bernardino qui fuit de Sesi [recte Senis] et magistro Bartolomeo qui fuit de Pugibonizo… scribere unum Decretum in testu et ipsi ei scriptori promisisse dare XXV libras Bon. pro pretio ipsius scripture…». Il padre Guglielmo è fideiussore ed inoltre promette «quod si dictus Libanorius morietur antea quam compleret dictum scribere, non debet teneri ad faciendum scribere nisi solummodo ad restitutionem denariorum quos haberet ultra illud quod esset scriptum…»). – PAGNIN, Littera, p. 1611.
180
Luchisius de Rethia [mag., 1270] ASB, Memoriale 13, f. 161r (1270 V 15: «Magister Luchisius de Retia [Rethia = Roeulx, Fr.?] promisit magistro Cardinali scribere et glosare totum Volumen pro precio XXXII lib. et IIII sol.»).
181
Marchesinus (Marchisius) Gerardi de Verona [1267-1277]
150
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CSB VII, p. 10 doc. 15 (1267 I 14: promette a Iacopo di Lauduno di scrivere l’apparato al Digestum vetus «... pro pretio XXIIII sol. Bon. pro quolibet quaterno stationis»); p. 136 doc. 259 (1268 VIII 13 promette a «Beltrando Ruffi scolari scribere in testu Digestum novum… et Volumen aut Infortiatum in testu ad voluntatem dicti d. Beltrandi bene et continue et complere pro pretio quinquaginta lib. Bon.»). ASB, Memoriale 14, f. 112v (1270 XII 1: «Marchixinus… promisit scribere d. Ruberto de Crilevia scolaris totam Somam Açonis integraliter cum additionibus d. Hodofredi a Nativitate Domini in antea et hoc pretio LIII lib. Bon.». È teste magistro Guillielmino miniatore); Memoriale 31, f. 80v (1277 V 10: quietanza per la somma di 40 lib. Bon. per la scrittura della glossa di un Decretum); Memoriale 34, f. 61v (1277 VIII 24: «D. magister Marchisius q. Gerardi qui fuit de Verona… promisit… d. Raymundo archipresbitero plebis de Sala… scribere sibi totum aparatum Decreti et scribere sibi duos quaternos de stacione omni mense et hoc pro precio vigintiocto sol. Bon. pro quolibet quaterno stacionis». È teste magister Grifus de Aretio). Nel 1281 Marchixinus scriptor è stimato nei suoi averi 10 lib. Bon. – PAGNIN, Littera, p. 1611; FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 105, 164-165; ROUSE-ROUSE, Dissemination, p. 75; MURANO, Opere, p. 288, 348, 384. 182
Marchexana Benvenuti Tuschi [1270] ASB Memoriale 13, f. 27r (1270 IX 6: «…promisit d. Guilielmo de Verneto… scribere totum Digestum novum de aparatu d. Acursii et hoc pro pretio XVIII sol. Bon. pro quolibet quaterno». È suo fideiussore il padre).
183
Matheus de Auximo [1265-1270] CSB V, p. 32-33 doc. 65 (1265 VII 24: «Matheus scriptor, qui fuit de Osemo et nunc moratur in burgo Sancti Ysaie…» vende ad Eustachio di «Nelfa» un Digestum vetus «cum apparatu domini Acursii pro minori parte pretio triginta lib. Bon.»)480; XV, p. 120 doc. 339 (1270 IV 23: vende un Codex «sine apparatu»).
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Matheus Iacobi de Firmo [1269] CSB X, p. 197 doc. 422 (1269 IV 19: «…promisit d. Rodulfo de Vultera, scolari Bononie, scribere et grosare (!) sibi omnes Decretales novellas (!) et veteres, complendo quolibet mense duos quaternos pro pretio viginti duarum lib. Bon.»). 480 Il 13 settembre magister Iacobinus qui fuit de Regio promette a Eustachio di Melfa di glossare questo stesso manoscritto «pro mercede 21 lib. Bon., exceptis 11 petiis» (CSB V, p. 66 doc. 139).
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Matheus Marchi (al. Mathei) Scalchi de Firmo [1268-1278] CSB VII, p. 264-265 doc. 537 (1268 V 8: «…promisit scribere d. Hemioni de Remanis (!)481 et complere totum aparatum Codicis in glosa cum aparatu d. Acursii pro pretio XIIII sol. pro quolibet quaterno, quod pretium capit XXI libras et XIIII solidos»); XI, p. 151 doc. 362 (1269 III 1: teste); XIV, p. 67-68 doc. 135 (1270 VI 3: «…vendidit d. Gronço Iacoppi de Florentia unum par Decretalium cum apparatu magistri Bernardi inperfecto et promisit complere ad unum mensem»). ASB, Memoriale 18, f. 3v (1272 I 8: promette a Niccolò di San Lupo di «scribere et glosare eidem totum Digestum suum novum precio quindecim sol. pro quolibet quaterno»); Memoriale 36, f. 241r (1278 IX 8: vende un volume delle Decretali completo nel testo e privo di quattro quaterni della glossa per 60 lib. Bon.). – PAGNIN, Littera, p. 1614.
186
Meglorinus Allegriti de Pistorio [1270] CSB XV, p. 54-55 doc. 150 (1270 VI 9: «…promisit scribere et continuare Decretales veteres et novas in testu Acçolino q. d. Landulfi de Acçis pro pretio .xxiii. lib. Bon. hinc ad .xv. menses proximos).
187
Mellius (Amelius) de Novaria [mag., 1267-1270] CSB VII, p. 65 doc. 118 (1267 V 17: teste ad un contratto di scrittura dei maestri Paganelli); XI, p. 87 doc. 208 (1269 VIII 26: teste ad una vendita di maestro Cardinale); X, p. 80 doc. 174 (1269 IX 14: teste ad una compravendita); XI, p. 97 doc. 233 (1269 IX 28: teste con maestro Cardinale); X, p. 123 doc. 273 (1269 XI 27); XV, p. 24 doc. 54 (1270 II 24: teste); p. 36 doc. 91 (1270 III 31: teste); p. 89 doc. 244 (1270 II 14: teste). ASB, Memoriale 14, f. 92v (1270 IX 22: teste); 116v (1270 XII 12: Cardinale e «magister Mellius promiserunt dare et solvere Conte Inghirami 50 lib. Bon.»). – LIVI, Dante e Bologna, p. 126 n. 2; PAGNIN, Littera, p. 1610; FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 167.
188
Merchadante Lamberti Alexii de burgo Peratelli [not., 1266-1283] Liber sive matricula, p. 292 (a. 1272); nel 1274 risulta cancellato dalla matricula (ibid., p. 513); nel 1283 «d. Merchadante d. Lanberti» è censito nella c. S. Cristina (ibid., p. 545).
481 Nel 1265 «Ventura, f. q. Rainaldi et Luca, f. q. magistri Petri de Esculo, in solidum dixerunt vendidisse d. Amioni Rodulfi de Romanis unum Digestum vetus in cartis edinis sine apparatu pretio vigintisex lib. Bon.»: CSB V, p. 155 doc. 332 (1265 XII 5).
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CSB V, p. 205 doc. 438 (1266 IV 28: «D. Lambertus q. Allexii de burgo Peratelli promisit se facturum quod Mercadante, eius filius, d. Bernardo d. Aldrovandini et d. Primaditio d. Barofaldini scribet et conplebit Decretales veteres et novas in testu pro pretio viginti sex lib. Bon.»); X, p. 57-58 doc. 126 (1269 VII 30: «Merchadante, f. Lamberti, de consensu dicti sui patris primisit magistro Rogerio ‹Marmion?› Anglico, scolari Bononie, scribere sibi totum Digestum vetus in testu et promisit dictum opus incipere in festo beati Michaelis proximo de tali littera et eque bona prout fuit de qua demostravit et fecit in quodam folio constitutionis prime Codicis, quod folium est domini Belvilani…» per 36 lib. Bon.). – PAGNIN, Littera, p. 1611; FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 168; SOETER-MEER, A propos, p. 478. 189
Mercatus Benintendi de Mugello [1268] CSB VIII, p. 169 doc. 358 (1268 II 12: «…dixit promisisse facere et complere d. magistro Cardinali et Rogerino, fratribus de Forlivio, et eis scribere in glosis totum apparatum Bernardi Decretalium tam veterorum (sic) quam novorum de melliori littera, sicut consueverit facere, et scribere omni mense duos quaternos dicti operis, pro pretio triginta duarum lib. Bon.»). – PAGNIN, Littera, p. 1616, 1625.
190
Michael Gerardi Galli [1267-1270] CSB VII, p. 77-78 doc. 142 (1267 VI 17: «…cum autoritate Aquiliani scriptoris, sui curatoris» promette di copiare la glossa delle Decretali a Giovanni speziale). ASB, Memoriale 14, f. 157v (1270 IX 12: «Michael q. Gerardi Galli conduxit a d. Guidocto d. Siripere de Ursis aparatum Digesti novi scribendum in glosis pro pretio XX sol. Bon. pro quolibet quaterno». Al contratto è presente lo scriptor Bonomo). – PAGNIN, Littera, p. 1612; SOETERMEER, La carcerazione, p. 162 n. 25.
191
Michael Guidicti (Guidini) de Laude [1269] CSB X, p. 179-180 doc. 383 (1269 III 16: «D. Michael, f. d. Guidicti de Laudo, presente dicto suo patre et volente [un copista, cf. infra n° 116], promisit pro stipulatione d. Garsie Frenandi Petri, Yspano, canonico Cordubensi, scribere sibi continue de propria manu apparatum omnium Decretalium de apparatu Bernardi, pro precio decem et septem sol. Bon. pro quolibet quaterno, solvendo pro rata»).
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Michael Petri Caseghelli [al. Gassigolli] [not., 1250-1269] Liber sive matricula, p. 126 (a. 1250).
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CSB VIII, p. 185 doc. 379 (1268 IV 13: promette a «magistro Bernardinus qui fuit de Senis ‹scribere› totum apparatum Institutionum, Autenticum et Tres libros Codicis in glossa de aparatu d. Accurxii et de tali littera et eque bona prout fecit in quodam follio Decreti ipsius magistri Bernardini… pro precio triginta quinque librarum Bon.»); X, p. 59-60 doc. 130 (1269 VIII 7: promette di «...solvere et complere totum apparatum Bernardi super Decretales tam veteres quam novas, pro pretio sexaginta trium lib. Bon., ad rationem triginta sol. pro quolibet quaterno»). – PAGNIN, Littera, p. 1616; FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 170; SOETERMEER, A propos, p. 477; MURANO, Opere, p. 361. 193
Militinus Ugolini de Legorzano de Mutina [not., 1268-1275] Notaio: VICINI, Statuti, p. 101. CSB VII, p. 208 doc. 414 (1268 XII 19, Bologna: vende nella statio di Ardizzone un Codex de littera nova senza apparato per 38 lib. Bon. a «Egidio Vasconi, scolari Bononie, de Burgo»); SANDONNINI, Di un codice, p. 125 (1275 IX 22, Modena: promette a «Henrico de Bagatorpo, procuratori domini Thomasii de Anglia archidiaconi Norvicensis» di scrivere un Digestum novum «pro 28 lib. Mut.»).
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Monaldus Gualterii [mag., 1269-1273] CSB XI, p. 37 doc. 87 (1269 X 9: «…promisit d. Guillelmo de Rapistagno... scribere sibi totum Infortiatum in testu, pretio XVI sol. quolibet quaterno stationis…»); XIV, p. 33 doc. 53 (1270 III 26: Monaldo scriptore). ASB, Memoriale 20, f. 19r (1272 II 4: promette di scrivere l’apparato delle Decretali per 40 lib. Bon.). 1273: PINI, Integrazioni, p. 363. – FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 171; MURANO, Opere, p. 388.
195
Nascinbene Farulfi de Castro Novo [1268-1269] CSB VII, p. 251 doc. 507 (1268 III 18: promette a Roberto di Holy Island di stare «cum familia sua et scribere ei testum Digesti novi usque ad unum annum», per 12 lib. Bon.); X, p. 100-101 doc. 222 (1269 X 19: «…cum auctoritate et presentia dicti sui patris» promette allo stesso committente di scrivere «totum Infortiatum cum Tribus partibus in testu pro precio XXXVI lib. Bon.». – PAGNIN, Littera, p. 1614.
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Nicolaus [1269] CSB XI, p. 124 doc. 298 (1269 XII 7: «D. Raimondus de Polonio dedit, cesit atque mandavit omne ius, omnemque actionem, quod et quam habet
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vel habere posset domino Gulielmo Fulchi de natione Provincialium contra Albertinum et contra Nicolaum fratrem Bonaventure et contra eidem fratri (!), ocaxione cuiusdam par Decretalium quas dictus Albertinus promisit glosare dicto d. Raimondo et dictus Nicolinus promisit scribere in testu dictas Decretales dicto d. Raimondo, et hoc pro precio LXXX lib. Bon.». 197
Nicolaus Cameli Guarnerii de Argentina [1269] CSB X, p. 103 doc. 228 (1269 X 23: «…promisit scribere magistro Matheo de Erginis totum apparatum Digesti veteris pro pretio XI sol. Bon. pro quolibet quaterno»).
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Nicolaus Petri Mercadantis [1268] CSB VIII, p. 10-11 doc. 16 (1268 I 19: «… promisisse d. Guillelmo de Monteliaco de Bergondio, scolaris, scribere unum Codicem in testu… pro precio XXIIII lib. Bon. hinc ad festum Omnium Sanctorum»); p. 111 doc. 218 (1268 VIII 22: teste alla vendita di un Digestum novum non glossato effettuata da Cambio Buonvicini). – PAGNIN, Littera, p. 1614.
199
Nicolaus de Picigottis [venditor libr., 1265-1270] Figura come teste in numerosi contratti stipulati in cambio482. CSB V, p. 102 doc. 217 (1265 X 9: vende nella statio di Odofredo un Digestum vetus per 70 lib. Bon.); V, p. 156-157 docc. 336-337 (1265 XII 9: riceve in pegno due copie di Decretali ed un Codex); VIII, p. 6-7 doc. 8 (1268 I 13: «Thomasinus magister q. d. Marsilii et d. Nicolaus de Picigottis, precibus et mandato dicti Thomasini, venerunt dicentes in solidum promisisse scribere magistro Heustasio de Nelfa, filio domini Petri, Carlotensis [Carnotensis?] diocesis, Decretum unum in testu… hinc ad viginti menses proximos et venturos pro pretio L. lib. Bon.»); VIII, p. 280 doc. 581 (1268 XI 29: vende un Digestum vetus ed un Infortiatum); p. 281 doc 583 (1268 XII 3: vende un Codex); XI, p. 15 doc. 29 (1269 VIII 23: fideiussore in un contratto di scrittura per Cardinale Paganelli). ASB, Memoriale 14, f. 116r (1270 XII 11: vende un volume delle Decretali). 482
A differenza di altri commercianti (i Pepoli con Zoene, Filippo e Zerra e gli Ammannati), Niccolò Pizzigotti è stato incluso in questo elenco per il contratto stipulato con Eustasio di La Meauffe, in cui si impegna a scrivere (far scribere?) il manoscritto. Su altri commercianti venditori di libri: GRECI, Note, 59-61.
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Nicolaus Richerii d. Otte de Mutina [s., venditor libr.; 1266-1270] CSB V, p. 244 doc. 520 (1266 XI 29: vende un Codex); VIII, p. 204 doc. 415 (1268 V 28: vende a «Bernardo de Mayo, Provinciali, scolari Bononie» un Digestum vetus «…inperfectum de littera nova in cartis edinis, de quo sunt perfecti in testu XVII quinterni, et promisit ei scribere et complere in testu totum dictum Digestum hinc ad festum Omnium Sanctorum proximum de eque bona littera et cartis sui Nichollay, pro precio XXV lib. Bon.»); X, p. 124 doc. 275 (1269 XI 28: «D. Nicolaus de Mutina q. d. Octe, scriptor, promisit d. Iohanni de Cultraco, Picardo… se facturum et curaturum predicto d. Iohanni scriptum et completum dabit Decretales novas et veteres hinc ad unum annum pro pretio 40 lib. Bon.»); p. 146-147 doc. 320 (1269 I 21: «… vendidit et tradidit d. Tedixio q. d. Upizonis de Fysco483 Decretum unum in cartis edinis imperfectum in testu et in aliqua sua parte glosatum, quod debet et promisit ei complere ad mediam Quadragesimam proximam, et hoc pro pretio centum decem lib. Bon.»); p. 207 doc. 442 (1269 V 3: promette a «Henrico de Marchaleis de Fiandra dare sibi totum librum Digesti veteris in testu et glosis perfectum in cartis edinis in testu et glosis de eadem manu ut obstendit et obtulit in uno quinterno perfecto in principio secunde partis de eque bona littera vel meliori… et debet ponere minora et rubricas pro pretio 90 lib. Bon.»); XV, p. 104 doc. 287 (1270 III 15: si impegna a scrivere un Volumen «in testu et in glosis et corectum in testu cum Usibus feudorum et Arbore actionum pro pretio .xlv. lib.»); XIV, p. 219 doc. 468 (1270 X 11: vende un Decretum a «d. comiti Gaufredo Teotonico scolari Bononie… pro precio centum sexaginta lib. Bon.»). – FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 174; DEVOTI, Aspetti, p. 127-128.
Nutius de Aretio v. Ubertinus q. Bracii Fracassi de Aretio 201
Octanellus Resclarati [1268-1272] CSB VII, p. 272 doc. 555 (1268 V 29: promette a Roberto di Holy Island di scrivere «totum Digestum novum de littera et de glosa pro precio XXIII sol. Bon. pro quolibet quaterno»); VIII, p. 161 doc. 331 (1268 XII 26: promette a Guglielmo di Belfort «scribere et closare ei totum librum Codicis, hinc ad decem et octo menses, pro pretio quadraginta lib. Bon.»); XI, p. 153 doc. 367 (1269 III 8: teste). ASB, Memoriale 15, f. 483
Nipote del cardinale Ottobono Fieschi, cf. A. PARAVICINI BAGLIANI, I testamenti dei cardinali del Duecento, Roma 1989 (Miscellanea della Società di storia patria, XXV), p. 152.
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133r (1271 I 24: «promisit d. Guillelmo de Camera, Burgundiensi, scribere et glosare Digestum Novum de aparatu d. Accursii pro pretio quadragintatrium lib. Bon.»). Nel 1272 risulta iscritto nella matricola della Società della stella: GAUDENZI, Statuti società, p. 405.– PAGNIN, Littera, p. 1614, 1616. 202
Orabonus [1270] CSB XIV, p. 204 doc. 440 (1270 IX 29: Orabonus scriptor).
203
Parisius [mag., 1268 ‹-1272?›] Da identificare con Parixius domini Benvenuti Brexani, notaio dal 1272? Cf. Liber sive matricula, p. 296. CSB VIII, p. 221 doc. 447 (1268 VII 18: Magister Parixius, scriptor vende a Vinciguerra «de Terano484» un Infortiatum con la glossa di Accursio). – PAGNIN, Littera, p. 1617; FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 189.
204
Paulus de Copertis de Mutina [scriptor?, 1269-1270] CSB X, p. 224 doc. 480 (1269 VI 8: «Paulus de Compertis de Mutina vendidit et tradidit d. Guillelmo de Baneriis, scolari Bononie, unum Codicem in cartis edinis cum apparatu d. Accurxii pro precio sexagintasex lib. Bon.»); XV, p. 106 doc. 294 (1270 III 19: «Paulus ‹de Copertis de civitate Mutine› fuit confessus quod unum Digestum vetus…, quem dictus magister Cardinalis vendidit d. Guicentio de Marchia pretio .xlviii. lib… fecit de sua voluntate et dictam venditionem promisit ratam habere…»).
205
Paulus Folcucci de Perusio [1269] CSB X, p. 247 doc. 528 (1269 VII 6: «…promisit d. Cristofalo de Tarafoculis scribere et apparare sibi apparatum Codicis d. Acurxii cum adictionibus de litera de gloxa tali quali incepit in fine titulli De bonis libertorum… hinc ad sedecim menses, pretio XXIII sol. pro quaterno, quo (sic) capit in suma XXXVI lib. et sedecim sol. Bon.»).
206
Paulus Iacobini Advocati [not., m., pictor, s.?, 1251-1297] Liber sive matricula, p. 135 (a. 1251), 554 (a. 1283). Esegue il ms BAV, Archivio S. Pietro, A 22? Cf. infra p. 58-59.
484
Recte Teramo? Tra i testimoni figura il conterraneo Timideo de Abruzio.
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CSB VII, p. 173 doc. 338 (1268 X 18: teste di magister Bernardino di Siena); X, p. 62 doc. 135 (1269 VIII 16: «Magister Oderisius, f. Guidonis et Paulus, f. Iacobini Advocati, promiserunt se facturus et curaturos quod Dominicus Michaelis scribet et glosabit Digestum novum de aparatu d. Accursii, d. Henrico, canonico Sancti Thome Argentinensis, pro pretio XXII sol. Bon. pro quolibet quinterno»); IX, p. 62 doc. 108 (1286 VI 4: «Paulus, f. d. Iacobini, qui dixit se prepositus ad scribendum a dicto suo patre, promisit d. Bernardo Fabro scolari scribere silicet Appararum Codicis sine sui vel alterius operis interpositione…». Per la presenza del padre è probabile che si tratti di copista omonimo, non ancora maggiorenne). 1288: trascrive un volume dei Memoriale (n° 73). 1297: testimone in un processo. – LIVI, Dante. Suoi primi cultori, p. 94, tav. XVI; FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 187-188, 257-259; SOETERMEER, A propos, p. 435 n. 41, 444 n. 87, 478; Duecento, p. 330-331 n° 105; MURANO, Opere, p. 111. 207
Paulus Nonardi (Leonardi) de Gruppis de Mutina [not., 1269] Notaio: VICINI, Statuti, p. 93 (d. Paulus Nonardi de Gropis). CSB X, p. 24-25 doc. 50 (1269 III 15: «D. Leonardus de Gruppis, notarius de Mutina fuit confessus habere et tenere a d. Petro de Nerbona485 Provintiali XXXIII libras Bon. pro pretio unius Digesti veteri quod ei debet scribi facere a Paulo, suo filio…»).
208
Petriçolus Fulchi Luchixii [not., 1242-1274] Liber sive matricula, p. 95 (a. 1242: Petriçolus Falchi Luchesie). CSB XV, p. 24-25 doc. 55 (1270 II 28: «… promisit d. Rainaldo de Virgiliaco et magistro Guilelmo de Castro Canino scribere eis apparatum Decretalium magistri Bernardi tam novarum quam veterum, exceptis .x. petiis primis de dicto apparatu…». Guglielmo di Castro Canino venderà un Codex il 12 marzo 1270: XV, p. 103 doc. 283). ASB, Memoriale 24, f. 208r (1274 VIII 16: «Petriçolus q. Fulchi de capella Sancti Petri Marcellini venit una cum d. Iohanne familiare fratrum predicatorum et dixit promisisse scribere Bibliam cum interpretationibus pro pretio LX lib. Bon. faciendarum in certis terminis. Ex carta scripta manu Guidonis q. fratris Henrici not., hodie facta in domo fratrum predicatorum presentibus… d. Guidone miniatore486…»). – LIVI, Dante e Bologna, p. 127; FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 113, 190; MURANO, Opere, p. 361. 485
Pietro «Deolaiuda» di Narbonne il 15 aprile dello stesso anno acquista un Digestum novum per 29 lib. Bon. (CSB X, p. 31 doc. 67). 486 Secondo FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 113, potrebbe trattarsi del padre di Oderisi ma i documenti segnalati sono relativi a due, forse tre diversi personaggi.
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Petriçolus Henrigipti [not., 1259-1277] Liber sive matricula, p. 195 (a. 1259). ASB, Memoriale 14, f. 176v (1270 XI 26: «…promisit d. Rodulfo de Tuschis et Ruffato de Tribus Aquis scribere Digestum novum in glosa pro pretio viginti novem lib. et duodecim sol. in summa»); Memoriale 19, f. 38r (1272 I 14: promette di glossare un Codex); Memoriale 31, f. 5r (1277 II 2: promette di scrivere una «Summa Azonis cum additionibus pro precio XXIIII lib. Bon.»).
210
Petriçolus Petri de Mediolano [1270] CSB XV, p. 8 doc. 4 (1270 I 16: «…promisit scribere testum Decreti d. Iohanni Provintiali de Suminna pro precio triginta duarum lib. Bon.». Tra i testimoni figura lo stazionario «Iacobinus Petri Azonis»).
211
Petrus Ambrosii de Bergamo [mag., 1270] ASB, Memoriale 13, f. 15r (1270 VIII 16: contratto per la scrittura delle Decretali «pro precio XLV lib. Bon.»).
212
Petrus Iohannis de Scutellis de burgo Sancti Mammi [1269] CSB XI, p. 156-157 doc. 375 (1269 III 20: promette a «Guillielmo de Bociacis, priori Amiliani, scolari Bononie, scribere et complere sibi manu propria totum apparatum Decreti de apparatu Iohannis cum addictione (sic) Bertolomei de tali littera ut fecit in arbore Decretalium ad decem et octo menses pro pretio quadragintaquinque lib. Bon.»).
213
Petrus Petri de Tauro [1267] CSB VII, p. 68-69 doc. 125 (1267 III 17: promette a «d. Garsie Fredandi scribere in glosa usque ad unum annum apparatum magistri Bernardi super Decretalibus pretio cuiuslibet quaterni XVII sol. Bon.»). – PAGNIN, Littera, p. 1612.
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Phylippus Actonis de civitate Firmana [1270] ASB, Memoriale 14, f. 140r (1270 VIII 13: «…promisit scribere d. Ugoni de Sancto Mario totum apparatum Decretalium pro precio decem et octo sol. Bon. pro quolibet quaterno, quod pretium in summa capit… treginta quinque lib. Bon.»).
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215
Phylippus f. magistri Cambii de Camerino [1268] CSB VIII, p. 94 doc. 184 (1268 VII 21: promette a «Iacobo Provinciali scolari» di glossare un Codex «pro pretio sedecim sol. Bon. pro quolibet quaterno de exemplari qui sunt XXXII»). – PAGNIN, Littera, p. 1615.
216
Phylippus Guidonis Grasselli [not., 1267-1272] Liber sive matricula, p. 255 (a. 1267: Phylipus filius quondam Guidonis Grasselli, de cappella Sanctorum Petri et Marcellini). ASB, Memoriale 20, f. 79v (1272 VII 2: dopo aver ultimato un Decretum promette di aggiungervi le minora, cf. infra p. 25).
217
Pius Guidonis d. Gastie de Mutina [1268] CSB VIII, p. 182 doc. 374 (1268 IV 11: «D. Pius d. Guidonis d. Gasdie de Mutina, emancipatus a dicto suo patre…» promette a Sacristana del fu Bencivenne di scrivere il testo di un Decretum «pro pretio viginti novem lib. Bon., de quo pretio iam recepit, ut dixit, X lib. Bon. et magister Vivolus q. Dominici de Fabriano et Zeminianus Petri Cullazii de Mutina dixerunt promisisse in sollidum predicte d. Sacristane, precibus dicti Pii, se facturus et curaturos quod dictus Pius faciet predicta et complebit ad dictum terminum…»). – PAGNIN, Littera, p. 1612, 1616.
218
Platensis (Platisius; Platixius; Blatisius) Viole [mag., 1268] Teste in contratti di scrittura. CSB VII, p. 246 doc. 495 (1268 III 21); p. 251 doc. 506 (1268 III 28); p. 253 doc. 511 (1268 IV 3); p. 277-278 doc. 566 (1268 VI 2); p. 125 doc. 239 (1268 VII 9: «…et ibidem presentibus dictis testibus magister Platensis q. d. Viole scriptor venit dicens se promisisse et constituisse principalem debitorem et promisit facere et curare quod d. Flandina faciet dictum opus in dictis terminis…»); p. 203 doc. 402 (1268 XII 3); VIII, p. 252 doc. 513 (1268 IX 27).
219
Prete de Aretio [1268] CSB VIII, p. 270 doc. 555 (1268 X 19: promette a Ubaldo di Ripa di scrivere il testo di un Digestum novum al prezzo di 30 lib. Bon.). – PAGNIN, Littera, p. 1617.
220
Pucius Marsipini de Aretio [1269] CSB XI, p. 127 doc. 306 (1269 XII 16: promette a Beltrando «Peleti» di scrivere la glossa al Digestum vetus, «et hoc tantum pro pretio XXXII lib. Bon.». – FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 199.
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GIOVANNA MURANO
221
Rau Ubaldini sallaroli [not., 1266-1269] Liber sive matricula, p. 251 (a. 1266). CSB XI, p. 177 doc. 420 (1269 V 8: «…promisit scribere et complere d. Boninsegne q. Bonincuntri, notario, totam Bibiam cum interpretationibus et duplicibus litteris de tali littera ut fecit et ostendit in primo sexterno secunde partis qui incipit crematio et heliodolo, pro pretio quadraginta lib. Bon. de quibus ei solvit triginta duas libras, reliquas promisit sibi solvere facto medio opere. Ex instrumento… facto hodie in cimiterio fratrum Minorum…»). – SOETERMEER, A propos, p. 478.
222
Raynaldus Bencevenne [1268] CSB VII, p. 203 doc. 402 (1268 XII 3: teste).
223
Raynaldus Bentivogli [1268] CSB VIII, p. 213 doc. 432 (1268 VI 16: promette a Guglielmo «priore de Auruliaco (!), scolari Bononie, scribere ei totum Decretum in textu de tali bona littera, ut scripsit in primo quinterno secunde partis, et hoc pro precio XXX lib. Bon. et expensis predicti d. Guillelmi, hinc ad viginti menses, solvendo in potu et cibo, de quo pretio eidem dedit VII libras Bon.»). – PAGNIN, Littera, p. 1617.
224
Raynaldus Donati de Sancto Angelo de Marchia [1268-1286] CSB VII, p. 225 doc. 451 (1268 I 24: si impegna a scrivere e glossare l’apparato di un Codex per i maestri Cardinale e Ruggero Paganelli); X, p. 142 doc. 311 (1269 I 16: teste). 1273: «Raynaldus scriptor» è censito nella venticinquina di S. Isaia (Procola) (PINI, Integrazioni, p. 364). 1277: magister Giovanni da Vicenza, ripetitore, accusa «Rinalducius scriptor» di avergli rubato il Digestum novum che gli aveva dato a scrivere «de domo et hospitio dicti magistri Iohannis et furtive et malo modo exportaverit dictum librum et instrumentum laborerii», oltre a diciassette lire in denaro. Per questo reato è citato a comparire, non presentatosi viene condannato al bando (CSB I, p. 144 doc. 137). 1286: Francesco d’Accursio denuncia a Bologna il furto di un libro contenente una Vita di Santi, compiuto da «Raynaldus Donati» ed avvenuto a Parigi quattro anni prima, ovvero nel 1282 (E. ORIOLI, Libro rubato a Parigi a Francesco Accursio «Il bibliofilo», 10 (1889), p. 184). – L. COLINI-BALDESCHI, Lo Studio di Bologna e la Marca d’Ancona, «Studi e Memorie per la storia dell’università di Bologna» 5 (1920), p. 67-135: 89; PAGNIN, Littera, p. 1613, 1622; FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 200; MURANO, Opere, p. 109.
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225
Raynaldus de Faventia [1269] CSB XI, p. 122 doc. 292 (1269 XII 3: «…Rainaldo, scriptore, qui fuit de Faventia» è teste per un mutuo concesso ad alcuni stranieri).
226
Raynaldus Nicholai de Firmo [mag., 1257-†ante 4 II 1274] ASB, Demaniale, S. Francesco 336/5079, n. 184 (1257 X 3: teste, cf. PADOVANI, Archivio di Odofredo, p. 534-535). CSB VIII, p. 120-121 doc. 238 (1268 IX 15: fideiussore); X, p. 103 doc. 127 (1269 X 23: «vendidit d. Arditioni… unum Digestum vetus in cartis edinis de littera nova cum apparatu d. Accursii». Il prezzo non è indicato); XV, p. 80 doc. 217 (1270 I 24: concordia). ASB, Memoriale 24, f. 63r (1274 II 4: «Iacobus q. Rainaldi de Firmo» stipula un contratto per la scrittura di un Infortiatum). – STELLING-MICHAUD, Les juristes, p. 205 n° 66.
227
Raynaldus de Vercellis [1268] CSB VII, p. 139 doc. 264 (1268 VIII 19: teste). – PAGNIN, Littera, p. 1612.
228
Raynerius Guezi de Aretio [1269] CSB X, p. 108-109 doc. 241 (1269 XI 2: promette a «Stefano de Roseriis, scolari Bononie, scribere et complere ei totum apparatum Digesti veteris pro pretio XXVII sol. Bon. pro quolibet quaterno»).
229
Raynerius Petri de Serravalle [not., 1268] CSB VIII, p. 45 doc. 86 (1268 IV 30: promette a «…magistro Goginardo de Buseio… scribere ei totum apparatum Codicis cum addicionibus… pro precio 30 lib. Bon.»). – PAGNIN, Littera, p. 1615; SOETERMEER, A propos, p. 478.
230
Raynerius Ricardi [1269] CSB X, p. 35 doc. 78 (1269 V 10: promette a Paolo, arcidiacono, di glossare le Decretales «cum Novella ad XXVII mensis» per 46 lib. Bon.)487. – FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 200.
231
Rigus Pauli [1265] CSB V, p. 133 doc. 285 (1265 XI 3: «Rigus, filius Pauli, presente dicto suo patre, dixit quod promisit d. Eleazario de Montesilice scribere ei 487
Probabilmente le stesse Decretali oggetto del contratto con «Iohanninus Iacobi de Saragoça».
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GIOVANNA MURANO
totam Lecturam d. Odofredi super Codice pretio viginti unius lib. et decem sol. Bon. continue…»). – MURANO, Opere, p. 660. 232
Robertinus Alberti de Regio [1269?] Società dei Lombardi (a. 1269?), f. 4ra: d. Robertinus de Regio scriptor filius quondam Alberti de Brozano.
233
Rodulphus Brocardi [1270] CSB XIV, p. 109 doc. 223 (1270 VI 16: teste).
234
Rodulphus Gandolfini (Gandulfi) de burgo Lamarum [mag., 12681275] CSB VIII, p. 35 doc. 65 (1268 III 29: vende a Bertoldo «de Maldebec [Magdeburgo?]… unum par Decretalium» per 60 lib. Bon.); p. 257 doc. 525 (1268 X 3: teste); XI, p. 39 doc. 91 (1269 X 9: «Magister Rodulfus q. Gandulfi vendidit d. Bertrando Rufi, Provinciali… unum Volumen in cartis edinis sine aparatu, pretio trigintanovem lib. Bon.»); VIII, p. 257 doc. 525 (1268 X 3: teste ad un contratto di scrittura). ASB, Memoriale 24, f. 3v (1274 VIII 18: vende a Giovanni Bonabrocca un Volumen e promette di ultimare la glossa). 1275 I 29: Rodolfo di Gandolfo promette a Giovanni Bonabrocca di far scrivere ad «Antonie sue filie» un «Infortiatum cum Tribus partibus in litera de textu pretio XXII lib. Bon.» (SARTI-FATTORINI, De claris, I, p. 205 n. 1). – ZACCAGNINI, La vita, p. 126; PAGNIN, Littera, p. 1614, 1617; FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 10, 203-204.
235
Rodulphus Naxinbenis [mag., 1269] CSB XI, p. 217-218 doc. 511 (1269 VIII 24: «…promisit d. Iohannino Dogola conplere Bibiam a principio usque ad finem pretio viginti sex lib. Bon.»). – MURANO, Opere, 318.
236
Rogerus (Rogerinus) Paganelli de Forlivio [1267-1270] V. infra n° 068 (Cardinalis Paganelli).
237
Rolandinus Guiçardini [not., 1257-1270] Liber sive matricula, p. 154 (a. 1257). ASB, Memoriale 14, f. 128r (1270 VII 7: «…promisit scribere et glosare totum Digestum vetus scilicet quolibet mense duos quaternos pro precio XVIII sol. Bon.»).
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Rolandinus Iohannis Coagla de Mutina [mag., 1268-1274] CSB VII, p. 117 doc. 223 (1268 VI 4: «Magister Rolandinus q. Iohannis» promette a Iacopo del Friuli di scrivere l’apparato delle Decretali vecchie e nuove «videlicet quinque petias, donec opus fuerit expletum» per 37 lib. Bon. È fideiussore il fratello Benvenuto); VIII, p. 267 doc. 549 (1268 X 15: è teste «Rolandino Quagle»); XI, p. 47 doc. 113 (1269 XI 4: contratto per la scrittura dell’apparato del Digestum vetus per 21 lib. Bon.). ASB, Memoriale 24, f. 177v (1274 III 25: «Magister Rolandinus Iohannis de Zappolino promisit d. Iohanni Thegigimax (!) de Polonia scribere et complere totum apparatum Decretalium in gloxis… precio vigintiduarum lib. Bon. Et d. Benvenutus Iohannis de Zapulino extitit fideiussor…). – PAGNIN, Littera, p. 1612; FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 204; STELLING-MICHAUD, Les juristes, p. 198 n° 22; MURANO, Opere, p. 361.
239
Rolandinus Paxini Iohannis notarii [not., frater, 1262-1283] Liber sive matricula, p. 220 (a. 1262), 542 (a. 1283: d. Rolandinus d. Paxini Iohannis notarii – frater). CSB VII, p. 253 doc. 511 (1268 IV 2: promette a Roberto di Holy Island di scrivere l’apparato al Codex «XXIIII sol. pro quolibet quaterno». – SOETERMEER, A propos, p. 478.
240
Rolandinus Suxinelli [not., 1252-1283] Liber sive matricula, p. 134 (a. 1252), 547 (a. 1283: censito nella c. S. Iosep burgi Gallerie). CSB VIII, p. 146 doc. 296 (1268 XI 9: promette ad Aldrevandino, canonico di S. Maria Maggiore di scrivere un Digestum vetus «hinc ad festum Sancti Michaelis pro pretio triginta lib. Bon.»). – PAGNIN, Littera, p. 1616; SOETERMEER, A propos, p. 435 n. 41, 478.
241
Rolandus (Landus) Guidonis Sine Ratione [not., 1259-1296] Liber sive matricula, p. 162 (a. 1259), 509 (a. 1274: cancellato dalla matricola perché nobile). Probabilmente esegue il ms Bologna, Collegio di Spagna, 282 (Institutiones): Finito libro referamus gratia Christo. | Qui scripsit scribat semper cum Domino vivat. | Vivat in coelis Rolandus in nomine felix. | Deo gratias amen (f. 66rb). CSB VIII, p. 145 doc. 293 (1268 XI 3: teste nella statio di Ardizzone); X, p. 95-96 doc. 211 (1269 X 12: è teste Dino «filio Rolandi scriptoris»); XI, p. 122 doc. 291 (1269 XII 2: «promisit d. Beltrando de Ludano [al. Lodona, prior de Manso SS. Puellarum] scribere totum aparatum
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GIOVANNA MURANO
supradicto (!), pro precio sexaginta lib. Bon.»; è teste maestro Cardinale); XI, p. 126-127 (1269 XII 16: teste ad un contratto di scrittura). ASB, Memoriale 20, f. 109r (1272 IX 12: «D. Ferarisius filius q. Morandi promisit se facturum et curaturum magistro Giroldo de Gabenis quod ‹segue uno spazio bianco› filius eius eidem scribet et glosabit totum Codicem de apparatu domini Acarixii (!) de tali littera sicut scripsit in dicto opere super legem Pupillos et super legem Nullius, in glosa que incipit Sic ergo ut etc… pro precio xxiii sol. Bon. pro quolibet quaterno. Ex instrumento Bertholomei Gillii de Argellata not. hodie facto in statione domini Petri Azonis que est heredum d. Guidonis Zenzaraxone presentibus d. Montanario miniatore488, Michaele d. Boni et Artini Petri Azonis et d. Gualtirone testibus ut presentes dixerunt et sic scribi fecerunt»); Memoriale 24, f. 71v (1274 II 17: «D. Landus Senzaraxone promisit Lando filio q. d. Iuliani de Carbonensibus ei dare unum Digestum vetus in cartis edinis de littera grossa et formata cum bonis spatiis ita quod bene possit recipere apparatum… hinc ad unum annum proximo pro pretio vigintiquinque lib. Bon., hoc pacto et conditio quod si dictus liber non placeret domino Lando de Carbon. promisit id d. Landus Senzaraxone eidem Lando dare et restituere….»); Memoriale 36, f. 212v (1278 VIII 11: teste al giuramento prestato dal ligator librorum Guglielmo di Reggio); Memoriale 79, f. 570 (1289 VII 12: «Landus… vendidit et dedit d. Bonrecubro q. d. Bertholomey specialis unum Digestum vetus scriptum in cartis edinis cum apparatu d. Accursii correctum et emendatum in testu et in glosa et miniatum de pena et penello et signatum in testu et in glosis cum intrasignis in instrumento contentis, item unum Codicem scriptum in cartis edinis pro pretio in suma ducentarum lib. Bon.»: MALAGUZZI, La miniatura, p. 254-255). ASB, Estimi in città e contado, II, n° 15, Landus Çençarasone, 1296 (comunicazione di F. Soetermeer). – FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 204-205; ROUSE-ROUSE, Dissemination, p. 75. 242
Rugerius de Sancto Severino [1270] CSB XV, p. 141 doc. 405 (1270 VI 5: teste).
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Salimbene [presbyter, 1269] Probabilmente esegue il ms Frankfurt, Stadt-und Universitätsbibl., Barth. 15: Vivat in celis Salimbene nomine felix. Est ultima Acc‹ursii› (f. 194rb). 488
Montanario di Aldrovandino, attestato anche nel 1281, 1285, 1291 e 1296: FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 171-172.
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CSB X, p. 67 doc. 146 (1269 VIII 27: «D. presbyter Saglimbene ecclesie Sancte Margarite promisit d. Puntio Andegarii de Montepesulano scribere et glosare manu propria sine interpositione alterius operis totum Infortiatium cum tribus partibus… pro pretio XV sol. Bon. pro quolibet quaterno secundum taxationem stationis»). 244
Salustius Gerardi de Parma [mag., 1266] ASB, Notarile 1 (not. Manfredo di Enrichetto da Sala, 1252-1270), f. 112v489 (1266 XI 24: «Magister Salustius f. q. Gerardi qui fuit de Parma et moratur Bononie in capella Sancti Cristophori, in domo Pacis copertore domorum, promisit per stipulationem ex pacto per se suosque heredibus d. Antonio Baratto, scolari de civitate Parme, stipulante pro se suosque heredibus vel successoribus, glosare et complere de sua manu Decretales suas in prima parte et in secunda tam veteres quam novas de apparatu magistri Bernardi… et hoc sine interpositione alterius operis, pretio et nomine pretii vigintiseptem lib. Bon., de quo pretio confessus fuit se habeo accepisse et habuisse tres lib. Bon…». È fideiussore «magister Thomaxius qui fuit de Parma scriptor de dicta contrata»).
245
Sanctus de civitate Castelli [1268] CSB VIII, p. 32 doc. 59 (1268 III 21: vende un Codex a Rodolfo di Strasburgo). – SCHMUTZ, Juristen, II, p. 689 n° 2942.
246
Sanctus Ugolini [mag., 1265-1270] CSB V, p. 24-25 doc. 47 (1265 VII 5: «Sanctus, f. q. d. Ugolini, dixit promisisse d. Guilielmo de Maduno [al. Magduno] scribere totum apparatum Digesti veteris in glosa pretio decem et octo sol. Bon. pro quolibet quaterno, quod videtur esse in summa 38 lib. Bon.»); VII, p. 169 doc. 328 (1268 X 12: Mattiolo del fu Bulgaro da Montechiaro «et magister Santus, scriptor de capella Sancti Cristoferi» vendono un Codex a Niccolò di Ungheria); X, p. 122-123 doc. 271 (1269 XI 26: «D. Sanctus q. Ugolini, scriptor, de capella Sancti Cristofali, vendidit d. Beltrami Pellitti unum Digestum vetus in cartis edinis de littera nova pro pretio quadraginta septem lib.»). ASB, Memoriale 13, f. 20v (1270 VIII 25: «…vendidit novem quaternos prime partis Digesti et septem quaternos secunde partis… precio XL lib. et promisit idem Santus scribere et finire 489
Questo contratto di scrittura (fig. 20), estraneo alla serie dei Memoriali, mi è stato segnalato da Rossella Rinaldi, che ringrazio.
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GIOVANNA MURANO
dictum opus de eque bona litera ut alia est et ponere minores suis expensis d. Guidocti [de Ursis]».– PAGNIN, Littera, p. 1610, 1613. 247
Sclaritus Coradini Sclariti notarii [not., 1259-†ante 1283] Liber sive matricula, p. 186 (a. 1259), 519 (a. 1283: – mortuus). CSB XI, p. 53 doc. 127 (1269 XI 19: «… promisit scribere et glosare d. Mondasco de Pisis Decretales tam veteres quam novas, pretio quatuordecim sol. Bon. pro quolibet quaterno»). – SOETERMEER, A propos, p. 478.
248
Segnorinus Alexii de Puçiboniço [mag., 1270] ASB, Memoriale 13, f. 103v (1270 II 8: «magister Segnorinus q. Alexii de Puçiboniço promisit scribere magistro Filipo de Polonia unum Decretum pro pretio 30 lib. Bon.»).
249
Severinus de Sancto Severino de Marchia [1265-1270] CSB V, p. 10-11 doc. 17 (1265 V 2: stipula con Pietro «de Baiocis» un contratto per la scrittura di un Digestum novum «pretio 28 sol. Bon. pro quaterno de quo pretio fuit confessus recepisse 27 lib. Bon.»); XV, p. 130 doc. 369 (1270 V 3: teste). – PAGNIN, Littera, p. 1609.
250
Stephanus Sighizelli [not., 1246-1270] Liber sive matricula, p. 109 (a. 1246). Società dei Quartieri (a. 1270). CSB X, p. 95-96 doc. 211 (1269 X 12: promette ad Angelo Bernardi di Roma di scrivere l’apparato del Codex «excepto uno quaterno» per 38 lib. e sol. 15). – FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 223; SOETERMEER, A propos, p. 478.
251
Symon Damiani Bolognitti Rubei [not., 1265-1286] Liber sive matricula, p. 299 (a. 1272), 553 (a. 1283: censito nella c. S. Barbagiani). ASB, Memoriale 24, f. 177v (1274 III 25: roga il contratto di Rolandino di Giovanni di Modena); CSB IX, p. 218 doc. 373 (1286 XI 7: roga il contratto di scrittura di Albertuccio Grazioli). CSB V, p. 11-12 doc. 19 (1265 VI 2: «Damianus exemplator, f. q. Bolognitti Rubei, dixit se promisisse magistro Nicholao de Gratonia Anglico, scolari Bononie, se facturum et curaturum quod Symon, suus filius, ei scribet et complebit totum textum Decretalium tam veterum quam novarum in cartis ipsius Damiani. Et dictus magister Nicholaus promisit ei dare quadraginta libras Bon.»); VIII, p. 267 doc. 549 (1268 X 15: «Simon, f. Damiani Bolognitti Rubey, mandato dicti sui patris et eo presente, promixit d. magistro Cardinali et Rogerino, fratribus, scribere et
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complere omnes Decretales tam veteres quam novas in testu, pretio vigintiquinque lib.»); XI, p. 18-19 doc. 39 (1269 VIII 28: teste); p. 180181 doc. 438 (1269 V 16: teste); p. 186-187 doc. 441 (1269 VI 4: teste col fratello Bitino). Con la qualifica di scriptor è registrato, di seguito al padre Damiano, in una venticinquina non datata de capella Sancti Barbatiani: ASB, Capitano del Popolo, Venticinquine, busta XVI (S. Procolo), fasc. 9 (fig. 13). – SOETERMEER, A propos, p. 478. 252
Symon Falconis de Pistorio [not., 1269] CSB X, p. 170-171 doc. 364 (1269 III 5: promette a Raimondo «de Buseio, scolari Bononie» di scrivere e glossare l’intero Digestum novum «pro pretio XI sol. et dimidium pro quolibet quinterno secundum taxassionem rectorum…»). – SOETERMEER, A propos, p. 434 n. 38, 478.
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Symon Guidolini de burgo Sancti Felicis [not., 1249-1270] Liber sive matricula, p. 119 (a. 1249), 323 (a. 1275). Roga: CSB V, p. 12 doc. 21 (1265 VI 17); p. 66 doc. 138 (1265 IX 12); p. 126 doc. 270 (1265 X 23); p. 145 doc. 310 (1265 XI 21); p. 152 doc. 325 (1265 I 12); p. 159 doc. 341 (1265 XII 11); p. 229 doc. 488 (1266 VIII 13); VIII, p. 130 doc. 278 (1268 X 18); X, p. 138 doc. 304 (1269 I 10); XI, p. 96 doc. 232 (1269 IX 28); XIV, p. 28 doc. 42 (1270 III 11); XV, p. 8 doc. 4 (1270 I 16); p. 89 doc. 244 (1270 II 14). CSB X, p. 186 doc. 397 (1269 III 22: «…promisit d. Matheo de Luduno scribere sibi totam Summam Azonis super Codice, Instituta et Extraordinaria super Autenctico et tribus libris C. pro pretio XXV lib. Bon.»); XI, p. 127 doc. 305 (1269 XII 16: «…promisit scribere et complere d. Petro de Apia [recte Apulia490?]… Sumam d. Azonis totam et quatuor petias Usibus feudorum, pro pretio XXVIII lib. Bon.»). – FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 220; SOETERMEER, A propos, p. 434 n. 38, 478; MURANO, Opere, p. 288, 412.
254
Symon Thomaxini de Testacalvaria de Mutina [not., 1269-1277] Notaio: VICINI, Statuti, p. 75. CSB XI, p. 97 doc. 233 (1269 IX 28, Bologna: «… vendidit et tradidit d. Ugoni q. d. Guidonis Rodulfi unum Digestum vetus in cartis edinis de litera nova, inperfectum in testu et in glosa, et promisit ei perficere hinc 490 Con ogni probabilità si tratta dello stesso studente che stipula un contratto di scrittura con Beliotto d’Arezzo; magister Petrus de Apulia figura ancora a Bologna nel 1274: SARTI-FATTORINI, De claris, II, p. 314.
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ad Nativitatem, et hoc pro pretio XLVI lib. Bon. Ex instrumento… hodie facto in domo fratris Catelani, presentibus d. magistro Gardinali (!) de Furlivio, Bonomo, suo filio, et maistro Amelio de Novaria»). SANDONNINI, Di un codice, p. 125-126 (1277 III 6, Modena: «Magister Simon f. d. Thomaxini Testacalvaria, presente patre suo predicto et consentiente, promisit d. Henrico de Bagator procuratorio nomine pro d. Thomaxio archidiacono Norvicensi scribere totam secundam partem decretarium super apparatu magistri Bernardi de tali littera ut fecit in primo quinterno secunde partis, precio quinquaginta sold. Mut. quolibet quaterno, de quo precio recepit viginti lib. Mut. etc. Scripto manu d. Venturini qd. d. Ugonis de Parma notarii…»). 255
256
Tebaldus Romei de Aretio [1265] CSB V, p. 61 doc. 127 (1265 IX 11: «…promisisse scribere d. Bascherie q. d. Rainerii de Pistorio Summam d. Azonis pretio viginti quinque lib. Bon.»). – PAGNIN, Littera, p. 1610. Thomaxinus491 Marsilii Nigroboni [mag., 1268-1286] CSB VII, p. 234 doc. 469 (1268 II 10: fideiuss.); VIII, p. 6-7 doc. 8 (1268 I 13: «Thomasinus magister q. d. Marsilii et d. Nicolaus de Picigottis, precibus et mandato dicti Thomasini, venerunt dicentes in solidum promisisse scribere magistro Heustasio de Nelfa, f. d. Petri Carlotensis [Carnotensis?] diocesis, Decretum unum in testu… hinc ad viginti menses proximos et venturos pro pretio L. lib. Bon.»); XI, p. 15 doc. 29 (1269 VIII 23: «Magister Thomaxinus q. Marsilii Negroboni, scriptor, promisit scribere magistro Cardinali de Forlivio in grosis (!) totum aparatum Bernardi super Decretales tam veteres quam novas, pretio sexagintasex lib. et octo sol. Bon.»); XI, p. 186-187 doc. 441 (1269 VI 4: teste); IX, p. 8-9 doc. 12 (1286 II 13: è teste «Tomaxino scriptore»). 1281: Tomaxinus scriptor è stimato nei suoi averi 100 lib. Bon. (FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 225). – PAGNIN, Littera, p. 1614, 1618; FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 226.
257
Thomaxius Baldi Viviani de Parma [1266-1269?] ASB, Notarile 1 (not. Manfredo di Enrichetto da Sala, 1252-1270), f. 112v (1266 XI 24: fideiussore dello scriptor Sallustio di Parma, cf. infra 491
Tra i correttori del Paris, Bibl. Ste Geneviève, 393, eseguito verso il 1278 ricorre più volte il nome «Thomaxinus» (MURANO, Opere, p. 41, 386).
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p. 165). Società dei Lombardi (a. 1269?), f. 3va: d. Thomaxius Baldi Viviani de Parma, scriptor. Nella stessa matricola è ricordato il figlio Baldus Thomaxii Baldi Viviani (f. 5ra). 258
Thomaxius de Como [mag., 1270] CSB XIV, p. 220 doc. 468 (1270 X 12: teste).
259
Ubaldinus Pacis de Stagno [1265] CSB V, p. 138-139 doc. 295 (1265 XI 7: promette a Pietro «de Bocaio», canonico di Nîmes, di copiare il testo del Decretum al prezzo di 23 lib. Bon.). – PAGNIN, Littera, p. 1611.
260
Ubertinus (Nutius) Bracii Fracassi de Aretio [1269] CSB XI, p. 18-9 doc. 39 (1269 VIII 28: Nutius q. Bracii de Aritio è teste al contratto di Aldrevandino Clarimbaldi); XI, p. 145 doc. 343 (1269 II 9: promette a Martino, priore di San Bartolomeo di Porta Ravennate, di scrivere hinc ad kalendas mensis ianuarii la glossa al Decretum per 48 lib. Bon.). – FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 227; infra n° 060.
261
Ubertinus Petri Lastigna de Mutina [‹1248?›-1268] Nel 1248 è immatricolato «Ubertus (Ubertinus) Lastignani de Lastignano», lo stesso è censito nella c. S. Mammi nel 1283 (Liber sive matricula, p. 114, 551). CSB VIII, p. 11 doc. 17 (1268 I 19: «… venit dicens promisisse d. Gotaldo Gualterii, scolari Bononie, scribere apparatum Digesti veteris pro precio quindecim sol. Bon.»).
262
263
Ugolinus Iohannis de Verzano492 de Punta Alberti Morandi [1269] CSB X, p. 177 doc. 378 (1269 III 12: «promisit… Bertoldo de Pollonia et Stephano de Cracovia, scolaribus, scribere et glosare eis Decretales de apparatu magistri Bernardi pro precio decem et octo sol. Bon. pro quolibet quaterno»). Ugolinus Nicholai Ugolini de Mutina [1268] CSB VIII, p. 268 doc. 551 (1268 X 16: promette ad Arpinello di Riccadonna, canonico faentino, di scrivere entro due anni il testo del Decretum; probabilmente il contratto fu rescisso, o affidato ad altri in 492
Località nel comune di Fivizzana, in Lunigiana.
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quanto il 3 dicembre 1268 promette a Nicola da Rocca di scrivere l’Infortiatum entro un anno per 30 lib. Bon.: CSB VII, p. 203 doc. 402). – PAGNIN, Littera, p. 1613; FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 228. 264
Valentinus de Mantua [mag., 1266-1270] CSB V, p. 231 doc. 493 (1266 VIII 18: teste ad un contratto di scrittura stipulato nella statio di Ardizzone); XIV, p. 115 doc. 239 (1270 VI 23: Valentinus scriptor).
265
Vernatius (Venantius) Martini Vernatii [1269-1273] CSB X, p. 202 doc. 432 (1269 IV 26: «…cum auctoritate Gerardini q. Bernardini, notarii, sui curatoris… promisit d. Symoni de Calvo Monte scribere et glosare sibi totum librum Decretalium de apparatu Bernardi continue et sine interpositione alterius operis pro precio quadraginta octo lib. Bon.»). ASB, Memoriale 13 (1270 VIII 12: «…cum auctoritate Nasimbene Teste sui curatoris promisit scribere totum apparatum Decretalium veterum et novarum d. Simoni de Brabantia scolari pro precio LX lib.»); Memoriale 20, f. 28v (1272 II 18: «Domina Ytta» e «Vernatius Martini Vernatii» vendono a magister Stefano di «Suxatico» un Codex «in cartis edinis in testu et apparatu» al prezzo di 65 lib. Bon.). 1273: Vernaçius q. Martini de c. S. Georgii de Poçale (PINI, Integrazioni, p. 365).
266
Ventura Benincase de Aretio [mag., 1265-1286] CSB V, p. 124 doc. 267 (1265 X 22: teste). ASB, Memoriale 19, f. 155r (1272 V 24: «D. Ventura scriptor de Aretio vendidit d. Richardo de Treveri scolari, Decretales de littera nova in cartis edinis cum apparatu magistri Bernardi pro pretio triginta octo lib. Bon. Ex instrumento Iohanni qd. Petriçoli Henrice hodie facto in statione Ardicionis q. Guidonis de Mediolano presentibus ipso Ardicione, Conte Ingrami et Lapo Sculdi de Florentia testibus»). CSB IX, p. 221 doc. 378 (1286 XI 12: «Magister Ventura Benincase de Aritio vendidit et tradidit d. Duranti Rafina de Monte Pesulano unum Infortiatum cum aparatu domini Acursii, pro precio nonaginta lib. Bon. et promisit ei dare perfectum et completum hic ad kallendas januarii»). – PAGNIN, Littera, p. 1619.
267
Ventura Petri de Perusio [mag., 1268] CSB VIII, p. 192 doc. 396 (1268 V 3: «D. magister Ventura q. Petri de Peruxio, scriptor qui moratur Bononie in burgo Bagnimarini» promette di
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scrivere l’apparato di Bernardo alle Decretali vecchie e nuove per lib. Bon. 31 e sol. 10, del contratto è garante «magister Bonaventura q. Petri de Peruzio»). – SARTI-FATTORINI, De claris, II, p. 309; PAGNIN, Littera, p. 1613, 1616. 268
Ventura Pontii de Grosseto [1268] CSB VIII, p. 92 doc. 179 (1268 VII 12: promette a Raimondo Sanzio di scrivere l’apparato di un Codex «pro pretio quindecim sol. quemlibet quaternum». Il contratto è ripetuto l’8 agosto (doc. 202) ma al prezzo di 14 sol. al quaterno). – PAGNIN, Littera, p. 1615.
269
Venturinus Ugonis de Parma [not., 1270-1277] Notaio: VICINI, Statuti, p. 83. Roga gli atti editi in SANDONNINI, Di un codice, p. 125 (1275 IX 22), 125-126 (1277 III 6). CSB XV, p. 90 doc. 246 (1270 II 18, Bologna: «Venturinus scriptor qui moratur in capella sancti Iosep promisit d. Guillelmo Querici Provintiali scribere sibi Summam totam Açonis cum Tribus Libris Codicis et Auctenticorum pretio .xxxiii. lib.»); SANDONNINI, Di un codice, p. 125 (1275 IX 23, Modena: «…presente patre suo predicto et consenciente promisit d. Henrico de Bachetorp procuratori vice et nomine d. Thomaxii de Anglia scripbere sibi totum Infortiatum cum tribus partibus in testu precio triginta trium lib. Mut.»).
270
Verdolinus Egidii de Firmo [1268-1270] CSB VIII, p. 81 doc. 155 (1268 XI 28: vende a Geremia di Iacopo da Forlì una Summa di Azzone per 23 lib. Bon.); XV, p. 26 doc. 61 (1270 III 6: contratto per la scrittura della Summa di Uguccione da Pisa «pro precio X sol. Bon. pro quolibet quaterno secundum tassationem493»). – MURANO, Opere, p. 555.
271
Vivianus de Feraria [mag., 1268-1270] CSB VII, p. 206 doc. 409 (1268 XII 16: promette a Bertoldo di Sassonia di scrivere l’apparato delle Decretali per 84 lib. Bon.); XV, p. 10-11 doc. 13 (1270 I 21: «magistro Viviano scriptore» è testimone di un contratto di scrittura ed inoltre «…dictus magister Vivianus extitit procurator dicti d. Venture infirmi…»). – PAGNIN, Littera, p. 1613; FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 230.
272
Vivianus Martini de Verona [tabernarius et scriptor, 1269?] 493
Nella lista di tassazione bolognese del 1317/47 l’opera era tassata per 90 quaterni: MURANO, Opere, n° 561.
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Società dei Lombardi (a. 1269?), f. 3rb: Vivianus q. Martini de Verona, tabernarius et scriptor (fig. 16). 273
Vivianus Zamboni q. Bencevenne de Butrio [not., 1268-1269] Liber sive matricula, p. 273 (a. 1269). CSB VII, p. 277-278 doc. 566 (1268 VI 2: «Zambonus q. Benzevenne de Butrio» promette che suo figlio Viviano scriverà l’apparato alle Decretali per Folcherrato di Guglielmo Teutonico «pro pretio XII sol. pro quaterno ad quaternum cassatum [recte tassatum] secundum consuetudinem scollarium (!)…». È teste magister Blatisio). – PAGNIN, Littera, p. 1614; SOETERMEER, A propos, p. 478; ID., Utrumque ius, p. 122 n. 128.
274
Vivolus Dominici de Fabriano [mag., venditor libr., 1265-1270] CSB V, p. 84 doc. 178 (1265 IX 26: vende una copia delle Decretales per 45 lib. Bon.); VII, p. 149-150 doc. 286 (1268 IX 4: «Magister Vivolus quondam Danti [recte Dominici] de populo Sancti Barbatiani» vende un volume delle Decretali); VIII, p. 50 doc. 93 (1268 V 24: «Magistro Vivolo» è teste al contratto di scrittura stipulato da Gualtiero Angeli, marchigiano); VIII, p. 182 doc. 374 (1268 IV 11: fideiussore al contratto di scrittura di Pio di Guido da Modena); XI, p. 139 doc. 335 (1269 I 21: teste); X, p. 176 doc. 375 (1269 III 12: «…vendidisse et tradidisse d. Bonifacio q.d. Iacobini Boti unum librum Decretalium de littera testus in cartis edinis pro precio trigintaquatuor lib. Bon.»); XI, p. 80 doc. 191 (1269 VII 30: «…vendidit d. Ardicioni… unum Digestum vetus, ementi et recipienti nomine et vixe magistri Sinigardi, archipresbiteri Sancti Petri, de pecunia dicti d. Sinigardi, presentibus d. Federico de Scala, Henrico Bocaci de Florentia et Bertolomeo Gili de Argelata testibus». Non è indicato il prezzo del volume); XI, p. 208 doc. 488 (1269 VII 30: «…vendidit d. Ricardo Trenzardo unum Digestum vetus pretio trigintaduarum lib. Bon.». Sono presenti gli stessi testimoni del precedente atto); X, p. 89 doc. 197 (1269 IX 30: teste); X, p. 112 doc. 248 (1269 XI 7: lodo inerente la correzione di un Decretum); XIV, p. 20 doc. 24 (1270 II 27: vende un Codex); XV, p. 30 doc. 72 (1270 III 17: teste); p. 32-3 doc. 81 (1270 III 24: garante per la vendita di un Digestum vetus); p. 71 doc. 188 (1270 I 9: «… et magister Vivolus q. Dominici promisit pro eodem quod observabit predicta in totum, ita tamen quod si appareret ipsum Arnaldum mortuum quod non teneat nisi ad extimationem operis iam facti»); p. 77 doc. 208 (1270 I 18: vende un Digestum novum con l’apparato di Accursio); p. 78-79 doc. 212 (1270 I 21: teste); p. 80 doc. 217 (1270 I 24:
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compromesso per la definizione di una controversia circa la scrittura di un Decretum che Gerardino di Matteo aveva promesso di scrivere per maestro Vivolo); p. 87 doc. 237 (1270 II 6: vende un Codex a Pietro di San Marino «et promisit sibi dare completum suis cartis et expensis ad kalendas augusti»); p. 97 doc. 268 (1270 III 8: controversia per la vendita di un Digestum vetus). ASB, Memoriale 14 (1270 VIII 21). – PAGNIN, Littera, p. 1610. 275
Ymolensis Guidonis Rambertini de Monte Moresino, comitatus Ymole [not.; 1268-1274] Liber sive matricula, p. 256 (a. 1268). Il 12 gennaio 1274, dopo la guerra civile, il suo nome viene cancellato (ibid., p. 512). Probabilmente da identificare con magister Imolese scriptor de Imola, testimone in un contratto di scrittura nel 1268 nella statio degli Accursi (CSB VIII, p. 110 doc. 215). – SOETERMEER, A propos, p. 478.
276
Zacharellus Petri de Gisso [not., 1268-1271] Liber sive matricula, p. 282 (a. 1271). CSB VIII, p. 55 doc. 103 (1268 VI 6: «…promisisse d. Petro de Averiis, nunc scolari Bononie, scribere ei et glosare totum Digestum vetus… Et hoc pro precio et nomine precii X lib. Bon. in summa, ad rationem decem et novem sol. pro quolibet quaterno...»). – PAGNIN, Littera, p. 1615; SOETERMEER, A propos, p. 478.
277
Zacharias Gualelli de Mutina [1269] CSB XI, p. 34 doc. 78 (1269 X 7: con Bartolomeo de’ Tinti vende un Digestum vetus a maestro Cardinale «et promiserunt ei scribere et complere totum, pretio quadraginta lib. Bon.»).
278
Zunta Iacobi Bonaioli de Florentia [mag., 1269-1271] CSB X, p. 152 doc. 321 (1269 I 28: promette a Pierre de Saint-Just, canonico provenzale, di scrivere il Codex per 40 lib. Bon.); X, p. 95 doc. 210 (1269 X 11: «Andreas q. Dominici Pistorii de Florentia» promette a maestro Zunta di scrivere 40 quaderni con glosse delle Decretali). ASB, Memoriale 15, f. 240v (1271 VI 10: vende un Infortiatum cum Tribus partibus per 32 lib. Bon.). – FILIPPINI-ZUCCHINI, Miniatori, p. 102.
12. ASB, Capitano del Popolo, Venticinquine, busta XVI (S. Procolo), fasc. 9.
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13. ASB, Capitano del Popolo, Venticinquine, busta XVI (S. Procolo), fasc. 9.
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14. ASB, Capitano del Popolo, Società d’arti e d’armi. Statuti, b. II (Società dei Lombardi), f. 1va.
15. ASB, Capitano del Popolo, Venticinquine, busta XVI (S. Procolo), fasc. 9.
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16. ASB, Capitano del Popolo, Società d’arti e d’armi. Statuti, b. II (Società dei Lombardi), f. 3rb.
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17. ASB, Capitano del Popolo, Venticinquine, busta XVI (S. Procolo), fasc. 13.
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18. ASB, Capitano del Popolo, Venticinquine, busta XVI (S. Procolo), fasc. 13.
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19. ASB, Capitano del Popolo, Venticinquine, busta XVI (S. Procolo), fasc. 13.
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20. ASB, Notarile 1 (not. Manfredi di Enrichetto da Sala, 1252-1270), f. 112r.
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21. ASB, Memoriale 68, f. 39r.
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INDICE DEI NOMI DI PERSONA E DEI LUOGHI A. Bodianus, s. 53n Accursii v. Cervottus, Franciscus, Guillelmus – statio 67 79 83-85 173 Accursius de Pistorio 67 Adam de Oxonia 52n Adamus Iohannis de Monte, s. 97 Adhigerius, Aldigherius, Adigherius – Boni Iohannis de Savigno, not., s. 99 – Iacobini, s. 56 – Iacobini de Tignano, not. 56n Advocati v. Iacobinus, Paulus Iacobini Agnolus Iacobi de Danutiis de Sancto Geminiano, not., s. 19-20 Alamannia (de) v. Albertus Alanus Adami de Ibernia 49 Albadiana f. Arditionis q. Guidonis 82 Albergati v. Nicolaus Albergati Albergiptus Uberti 139 Albertinellus Bompetri Rustighelli de Saragoça, not., s. 97 Albertinus – Aldrevandini fabri, not., s. 74n 97-98 103 154 – de Mutina, s. 33n Albertucius –, s. 56 – Boniohannis Buzanigre 16n – Graccioli de c. S. Leonardi, s. 56n 166 Albertus – Acharixii, cart. 41 – de Alamannia, s. 56 – Bartholomei Gillii de Argellata, not., s. 71 – Bartholomei Quattrodinari de Parma, s. 46-47 98 – Berazoli 135-136 – (Bertus) Bitini de Bobus, s. 57n – Bonaiunte scriptoris 112 – Boninsegne de Tamagninis, s. 40 98 – Henrici v. de Alamannia – de Libris, stat. 26n 42
– Odofredi l.d., stat. 30 35 40 45 85-86 91 98 109 118 119 131 – de Placentia, mag. 89n – Presbiteri de Monsevero, not. 38 39 90 140n – Primodi 117 – Rolandini de Scanabicis 106 – Thomaxini Conoscentis 60n 135 – Ugolini cartolarii 42n – Ugolini de Florentia, s. 89n 98 Alda – f. Dinigie, s. 35 – Petri de Vigo ux. Benvenuti scriptoris 19n – Vitalis, s. 36 Aldovrandini v. Bernardus Aldrevandinus, Aldrevandus, Aldovrandinus – canon. eccl. S. M. Maioris 50 110 163 – de Civitate Castelli, not. 37n – Clarimbaldi de Aretio, s. 67 99 117 169 – Iacobini de Piçigotis 37n 148-149 Alegra f. Yvani, s. 35 Alesto (de) v. Bernardus Alexander – de Apolonia 132 – Gandulfini, min., bid. 84n Alighieri, Dante 9 13 33n Alioctus v. Belioctus Allamannus Rainerii de Florentia 125 Allius v. Helias Amadaxius – Petri de Mutina, not. 127 – Rustigelli de Mutina, not. 99 Amadeus –, medicus 41n – Silvestri, s. 56 Amadore Iohannini, not., s. 99 Ambroxinus Guillelmi de Mediolano 35 Ambroxius Petri Pauli, not., s. 20n Amelius – Iacobi Longhi de Astalo, mag., s. 99 – v. et. Mellius
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Amiliano (de) prior v. Guillelmus de Bociacis Ammannati v. Bandinus, Bartholomeus Amonicti v. Bartholomeus Amphyon Benedictus Lucensis, s. 53n Anastaxius – Amadixii notarii de Mutina, s. 99 127 – (Staxe) Çenzarasonis 60 Ancharano (de) v. Petrus Anchona, Ancona (de) v. Iohannes Mathei Petri, Matheus Petri Ancontanus Atonis de Camerino, s. 100 Andalo (de) v. Catelanus, Loderingus Andreas – [de Mutina] cart., not. 42 – Arpinelli de Folia 104 – Bernardi, s. 56 – Bertholomei q. d. Iohannis cartolarii [de Mutina], not. 42 – Bombaronis Magnani piscatoris, s. 48 100 103 – Dominici Isnardi, mag., s. 64 100 – Dominici Pistorii de Florentia, s. 100 173 – Guillelmi de Monte Rubiano, mag., s. 101 – Mathei de Castagnolis, not., s. 20n Andriolus – de Bononia, min., bid. 22 – Petrizoli Albertini, s. 16n Angelelli v. Bartholomeus Lambertini, Lambertinus Angeleriis (de) v. Guirisius Angelus – Bernardi de Roma 166 – Ugolini Rubei de Senis, mag., s. 16 101 118 Anglia (de), Anglie, Anglicus v. Adam de Oxonia, Bernardus, Guillelmus Rodulfi, Henricus de Bagthorpe, Henricus de Clissirio, Iohannes de Pontissara, Iohannes Ricardi, Nicolaus de Gratonia, Nicolaus Roberti, Ricardus Trancardi, Robertus, Robertus Dacvicole, Robertus de Insula, Rodulphus de Vulvertone, Rogerius Becafredus,
Rogerius de Lechanstech, Rogerius Marmionis, Rogerius de Prestona, Rolandus de Cirlo, Thomas de Osculea, Thomas de Skerning v. et. Cornubia, Ibernia, Scotia Anselmus – de Feraria, s. 101 – (Selmus) Francisci de Monsevero 91 95 Anthonia – f. Iohannis, ux. Ambroxini, s. 35 – f. Rodulphi Gandulfini, s. 35 162 Anthonius – Andree cartolarii [de Mutina], not. 42 – «Baratto» de Parma, scol. 165 – mag. Bombologni Nigri, not., s. 101102 – Guibertini de Homodinis de Mutina, s. 30n 57n – Iunius, s. 53n – de Lode, frater 15 146 – Manfredi de Padua, s. 57n – de Piçolis bechariis 32n Antolinus Rolandi (Ciconia), min. 9 58 Apolonia (de) v. Alexander Aposa (de) v. Guido Apulia (de) v. Petrus Aquilianus Erbarii de Brixia, mag., s. 48 57n 102-103 113 152 Arditio – Guidonis de Mediolano, bid. gen., stat. 25 28n 38n 50 52 79-83 85 87n 90 97 118 119 120 145 148 161 131n 145 148 153 164 170 – Zannicole 82 Arduinus – Bernardi de Regio, s. 103 – Bernardi de Selvarano, s. 49 103 Aretio (de) v. Aldevrandinus Clarimbaldi, Argumento, Arnoldus Arnoldi, Belioctus, Benvenutus Bonaçunte, Brocardus Benzevenis, Brunus Martini, Fides Guidonis, Gilliottus Maynardi, Griffus Iohannis, Gualterius Sanci Bonomani, Guillelminus, Guillelmus, Iacobinus, Iohannes Iacobini, Prete,
COPISTI A BOLOGNA Pucius Marsipini, Raynerius Guezi, Ricardus, Thebaldus Romei, Ubertinus Bracii, Ventura Benincase Argelata, Argellata (de) v. Albertus Bartholomei, Bartholomeus Egidii, Egidius Bartholomei Argentina, Arientina, Arintina (de) v. Henricus, Nicolaus Cameli Guarnerii, Rodulphus Argumento de Aretio, s. 103 Aristoteles –, mag., s. 69 – mag. Longini, not. 69 – de Regno 69 Arloctinus Cambii rasoris cartarum, not. 42n Armaleus (Arnaldus) Armanni de Castiniano, s. 102 104 172 Armannus de Artino, s. 18 Arnaldus, Arnoldus –, socius d. Marchionis de Brandeburgo 53 – Arnoldi de Aretio 79n – Cerigerii (Coregerii), Uticensis dioc., scol. 35 127 – (Reginaldus?) de Melanto 140 – Petri Pitadini, scol. 134 – de Saxonia 144 – de Turtonio, de Guasconia 145 Arpinellus – de Ricadonis, canon. de Faventia 169170 – Ugolini de Folia, not., s. 104 Artino (de) v. Armannus Artinus Petri Azonis 164 Asculo (de) v. Franciscus, Luca Petri Aspettati v. Bonapressus, Iacobus Bonapressi, Montanaria, Zambonus Auliverius Bondonis de Florentia 67 Aurengus (Rengus) Atti notarii, mag., s. 103 104-105 Auriliaco (de) v. Guillelmus Auximo (de) v. Matheus Aymericus – Ghibertini de Homodinis de Mutina, s. 57n – Petri Pitadini, scol. 131 134n 141
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Azo de Lambertatiis 118 Azolinus Landulfi de Azis 47 111 B. de Bononia, stat. 23 Badalo (de) v. Petriçolus Albertini Bagarottus de Bononia, s. 22 Bagthorpe (de) v. Henricus Balducius Bernardi de Senis, s. 64 65 105 108 Baldus Thomaxii Baldi Viviani 169 Balneolis (de) v. Bertrandus Rufi Bandinus Ammannati 45 Barbariano [Barbaira, Carcassone] (de) v. Pontius Faber Bartholomeus, Bertholomeus – Ammannati de Pistorio 26 44-45 154n – Amonicti, not., s. 105 – Bertolini, s. 57n – Bonvicini, s. 22 – de Campezo, s. 22 – Gillii de Argellata, not. 71 164 172 – de Guisleriis, s. 53n – Ghisilardi, not., s. 20n – Lambertini Angelelli, not., s. 105 – Maynicti de Lucha 102 – de Padua, s. 56 – de Pistorio, s. 70 – de Podiobonitii, mag. 108 149 – de Sale de Mutina 34n – de Tintis de Mutina, s., min. 24 27 102 106 117 173 – Tytelmini de Maçonibus, not. 31n Barthomeus Pisanus, s. 70 Bartolus v. Bertolus Basacomatre de Basacomatribus l.d. 84 121 Bascherius Rainerii de Pistorio 168 Basilea (de) v. Bertoldus Brotmeister Beania (de) v. Yterius Beccadelli v. Octavianus Belforte, Belaforte (de) v. Guillelmus Belengarius de Vilaterni 113 Belioctus ‹de Gualcheriis› de Aretio, s. 106 167n Belondinus, cart. 41 Belotus Dayni, ligator libr. 43 Beltramus, Beltrandus, Bertrandus
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–, s. 56 – Guillelmi de Lodona, prior de Manso SS. Puellarum 163-164 – Rufi (Ruffi) de Balneolis, Provincialis 100n 128 150 162 – Peleti (Pellitti) 159 165 Belvilanus 152 Benamatus Ramberti, cart., vend. libr. 41 Benançius de Machavellis 127-128 Bencevenne, Bençevenne – Alberti de Bixano, s. 56 – Balduini de Florentia, stat. 79 88-89 98 – Guidonis de Suricis, stat. 119 – Guiducii, s. 56 – Guillelmi, vend. libr. 26n 102 – Pellegrini, s. 106 Bene Bonacose Cirisula, s. 107 Benedictus – (Socrates) Aristotelis de Regno 69 – de Campagna, s. 56 – Omniboni de Verona, s. 107 Benfenatus Ianotti Crivellarii de Mutina, s. 107 Benvenutus –, s. 19n – Albrici Cantici de Matelica, s. 107 – Bonaçunte de Aretio, s. 107 – de Florentia, s. 108 – Guidonis cartolarii, not. 42 – Iacobi de Perusio, scol. 108n 136 – Iohannis Coagla 163 – Tuschi 35 150 – de Verona, s. 108 Bergamo, Pergamo (de) v. Bonsantus Agherelli, Dominicus, Iohannes, Lanfrancus Passini, Laus Paxinus Lanfranchi, Petrus Ambrosii Berengarius, Berlengarius – de Ramont 140n – de Ranxona, scol. 125 Bernardinus – Bernardi de Senis, mag., s. 64 65 108-109 149 153 157 – Bonapressi de Verona, s. 109
– Gilioli Bichignoli de Mutina, mag., not., s. 30-33 45 109-110 – Guibertini de Sigulinis de Mutina, s. 31 110 – Mathei calzolarii, s. 110 – de Stiatico, s. 18 – Çanelinus de Mutina 29 Bernardus – Aldrovandini 152 – Anglicus, civis Bon. 48 119 – Arnaldi, Provincialis 126 – de Bernicio, l.d. 118 – Cortigerii 100n – f. Drudi Dracuçiano 109 – Faber, scol. 58 157 – de Mayo, Provincialis, scol. 155 – de Montepesulano de Alesto, scol. 100 – de Rocha 85n – de Rosellis 35 Bernicio [Bernis, Fr.] (de) v. Bernardus Bertholacius – Capelani, s. 56 – Iacobi, s. 56 Bertholinus de Moraxiis de Brixia, not., s. 103 105n 110-111 Bertoldus, Bertolus, Bertholdus – Belondini cartolarii, not. 41 – «Brotmeister» de Basilea 125 – de Maldebec 162 – de Polonia, scol. 169 – de Saxonia 171 Bessarione v. Iohannes Bessarion Bimolo, s. 19 Bindus de Senis, scol. 108 Bisuncio (de), Bisontinensis v. Guillelmus de Camera Bitinus –, s. 56 – Damiani Bolognitti, not. 84 121 166 – Vincentii, min., bid. 84n Bixano (de) v. Bencevenne Alberti, Iacobinus Iacobi Blaxiolus q. Poete 102 Blaxius, s. 111 Boemia (de) v. Boguslaus, Nicolaus, Unricus
COPISTI A BOLOGNA Boguslaus de Boemia 123 Bombogninus Guidonis Marchesini de Ugnano 16n Bombolognus Nigri, mag. 102 Bona, ux. Venture de Trivixio 124 Bonaccursius Ricardi de Denariis 26n Bonacosa – Alberti Bonacose 40 98 – Cirisula 107 Bonagratia –, s. 18 – mag. Francischini Iacobi de Mutina, s. 57n Bonagrida, cart. 41 Bonaguida – rasor cart. 42 – Deutaydi de S. Cassiano, s. 47 111 Bonaiunta – Bitini, abrasor cart. 43 – Honorati de Pistorio, mag., s. 25-26 67 112 – Munsii, cart. 41 Bonamatus Iacobi de S. Laurentio, s. 111 Bonamicus Guidonis f. Ardicionis 82 Bonapressus Aspettati, not., stat. (v. et. statio Sancte Crucis) 86n 89-91 95 111 112 116n 119 123 140n Bonaventura – (1219), s. 18 – de c. S. Proculi, s. 18 – magister, s. 107 – Bonacursii, s. 111 – frater Canavisii, frater 115 – Petri de Perusio, mag., s. 111-112 171 – de Verona, s. 17 – Schach de Verona, s. 17 Bonavita († ante 1265), s. 19n Boncore mag. Berardi de Fallera, s., venditor libr. 112 Bondi Martini de comitatu Florentie, s. 103 112-113 Bonducus de Pistorio 67-68 Bonfiliolus, Bonfigliolus – [de Mutina], s. 30n – (Bonus) Guidocti de Marano, s. 29-30 73
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– (Chirolus) Iohannis Cambii de Zambechariis, not., stat. 34n 91 – Ugolini Guerrucii 16n Bonifacius Iacobini Boti 172 Boniohannes v. Bonus Iohannes Boninsegna –, ligator libr. 43 – Bonincontri, not. 160 Bonmartinus Diotesalvi de Portu, s. 70 113 118 Bonomus Paganelli, s. 78 79 113 116 117 152 167 Bonrecovrus Bertholomei specialis 59 164 Bonsantus Agherelli de Bergamo, scol. 117 Bonsignore de Bonsignoribus, l.d. 75 Bonus – Azolini de Florentia 49 113 – Iohannes Guidonis de Guidopizolis de Mutina, s., vend. libr. 28 61 113-114 – Iohannes Raynaldini Useppi, not., s. 114 – de Novaria f. Viviani de Vaspoada, mag., s. 114 – Rolandini Tuschi de Mutina, mag., s. 102 114 – Uguicionis de Parma, s. 114 Bonutius Boni, mag., s. 47 114-115 Bonvicini, Bonvixini v. Bartholomeus, Cambius Bonvisinus, ligator libr. 43 Boscho (de) v. Petrus, Rolandus Petri Boyaco, Boiaco (de) v. Henricus Bozolus de Alliis de Florentia 67 Brabantia (de) v. Symon Branca Zenzarasonis, s. 60 Brandeburgo (de) v. Arnoldus Brixia (de) v. Aquilianus, Bertholinus de Moraxiis, Crisinus Venture, Iacobinus Iohannis, Iohannes Iacobini, Iohannes Rodolfini, Petrus de Avocatis Brocardus Benzevenis de Aretio, s. 115 Brunettus Andree de Florentia 74 Brunus Martini de Aretio, mag. 60 Burgo (de) v. Egidius
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Burgo S. Sepulcri (de) v. Ubertus Burgondia, Burgundia, Burgundio (de) v. Guillelmus, Guillemus de Belloforti, Guillelmus de Monteliaco, Iohannes, Iohannes (frater), Petrus de Cavallis, Pontius de S. Bartolomeo Butrio (de) v. Vivianus Zamboni, Zambonus Bencevenne Cadolla [Cadoule, Fr.] (de) v. Petrus Bernardus Caffarellus, cart. 41 Calabria (de) v. Iohannes Calcoli (Calçoli) v. Petrus Beltrandi Calvo Monte (de) v. Symon Cambius –, abrasor cart. 43 –, s. 112 115n – Alberti, s. 115 – Biliocti de Gualcheriis 106 – Bonaiunte (Zunte) de Camerino, s. 115 – Bonvixini, not., s. 87n 115 145 154 – Petri, s. 38 – Zacharie, s. 115 Cameraco [Cambrai] (de) v. Petrus Nulpis camerarius – Biterrensis v. Petrus Petri de S. Iusto Camerino (de) v. Ancontanus Atonis, Cambius Bonaiunte, Phylippus mag. Cambii Campagna (de) v. Benedictus Campagnola (de) v. Guillelmus Campezo (de) v. Bartholomeus Canavisius (Cannevaxe), s. 115-116 canonicus – Aniciensis v. Raymundus Alafredi – Argentinensis v. Henricus – Bononiensis v. Guirauldus – Cordubensis v. Garsias Fernandi Petri – eccl. S. Marie Maioris v. Aldrevandinus – eccl. S. Petri de Posega v. Demetrius – Nemausensis v. Petrus de Boseio – Santurensis v. Ugo Vigerii – Vasatensis v. Arnaldus de Turtonio
Cantor de Monte Brisone 141 Capranica v. Dominicus Capranica Carbo (Carbonus) Rainuçini, not. s. 18 Carcassona (de) v. Guillelmus Bruneti, Guillelmus Ganrici, Sancius Morlani Cardinalis Paganelli de Forlivio, s., vend. libr. 16 27 49 50 66 70 77 7879 84 99 101 106 113 116-119 120 127 129 135 137 138 142 149 151 152 154 156 160 164 166 167 168 173 Carnelvarinus, s. 19 Caroli Villa (de) v. Gerardus, Iohannes Carpinellus de Foligno, s. 119 Casalverio (de) v. Leonardus Iacobi Casia (de) v. Fidantia Castagnolis (de) v. Andreas Mathei, Iacobinus Ugolini Castello (de) v. Iohannes Castiniano, Castignano, Castagnano (de) v. Armaleus Armanni, Gualterus Angeli Castro (de) v. Petrus Tavernini Castro de Bonis (de) v. Guillelmus Castro Britonum (de) v. Iacobinus Raynerii, Iohannes Gerarditi Castro Canino (de) v. Guillelmus Castro Novo (de) v. Farulfus, Nascimbene Farulfi Catelanus, Catelogna (de) v. Guillelmus Dominici, Guillelmus Galvagni, Poncius Rusignoli, Ugo de Mataplana Catelanus, Cathalanus, Castellanus – de Andalo 78 – Guidonis de Ostia 13 19 Catenatius, s. 39n Catherina ux. Charucii 40 Cazarinus Iohannis de Montevelio, s. 53n Cecilia f. q. Uberti ux. q. mag. Andree Dominici Isnardi 100 Cervottus Accursii l.d. 83-85 Challandrucius Ugucionis, s. 56 Charatius Martini Sillimani, stat. 88 Charucius ser Michaelis Ubertelli notarii, s. 40 56
COPISTI A BOLOGNA Chatenatius sive Contonatius Guarini de Spoleto, mag., min. 39 133 Cholet v. Iohannes Cholet Christoforus (Cristofalo) de Tarafoculis 156 Ciconia v. Antolinus Rolandi Cinus, s., min. 34n Ciprianus q. Iohannis notarii, s. 87 Clarimbaldi v. Aldrevandinus, Zanrobertus Clemens IV papa 66 Clemens V papa 29 Cleosax de Mediolano, syndicus univ. scol. 23n Collemedio (de) v. Iacobus Comes (Conte) Inghirami de Florentia, venditor libr. 39 50 77 118 119-120 129 151 170 Cominus, s. 75 Comitissa, ux. mag. Renghi 104 Como (de) v. Thomaxius Conoscentis v. Albertus Thomaxini Conradinus, Coradinus, Corradinus – Sclaritti, not. 38 – Vitalis 35 120 – v. et. Horadinus, Oradinus Consilius Iohannis de Matelica 140 Contenacius v. Chatenatius Cornubia (de) v. Guillelmus Cracovia (de) v. Stephanus Crescentius de c. S. Proculi, s. 18 Crisinus Vinture de Brixia 15 146 Cristiana Conradini Vitalis, s. 35 120 Curlo [Corlo, Ferrara] (de) v. Pellegrinus Cultraco (de) v. Iohannes Cumbaldus v. Gumbaldus Cursinus Nigri de Meçalla, s. 121 Curviaco [Cavriago] v. Gratiolus Rustighelli Damianus – Bolognitti Rubei, s., exemplator, stat., bid. 67 84 121 147 149 166 – Compagnoni de S. Severo, s. 18 58n – de Pola, s. 53n Daniel
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–, s. 56 – mag. Federici de Verona, mag., s. 121-122 – Vitalis, s. 56 Datius Iacobi de Massa Marittima, scol., s. 122 Daynese, Daynesius – Alberti Acharixii cartolarii, not. 41n – Liaçarii de Mutina, not. 28n Delacore Petri de Ganaceto, s. 32n Delaytus Petri de Ganaceto, not., s. 32n Demetrius de Ungaria, canon. eccl. S. Petri de Posega 103 Denariis (de) v. Bonaccursius Ricardi, Franciscus Alberti Odofredi, Odofredus, Paulus de Odofredis Deotajuti de c. S. Proculi, s. 18 Depont v. Raimundus Despont Desideratus Bertolomei de Padua, s. 122 Detaicti magistri Çonte scriptoris de Pistorio 19 Deutacorra de Montasigo, not., s. 52 122 Deutesalvi Viviani de Fabriano, s., vend. libr. 122-123 Diatricus Gotifredi de Lusestel scol., s. 37 123 Dinigia f. q. d. Muçi 35 Dinus Rolandi Guidonis Zenzarasonis 59 163 Dominicus – (1209-†1225), s. 18 – abrasor cart. 43 – Albertucii dictus Papa, s. 56 – Bonaiunte scriptoris, presbiter 112 – mag. Boni 47 115 – Capranica, card. 53n – Ectoli cartolarii 41 – de Foro Iulii 135 – Guidonis Gosberti, not. 100n – Guidonis Helie de Imola, s. 123 – fratris Henrici, s. 134 – Iordani de Padua, s. 123 – Landi, s. 56 – Lanfranchi Passini de Bergamo, s. 19 124
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– Laurentii pelliparii, not., s. 124 – Michaelis, s. 102 124 157 – q. Poete 109 – (Minghinus) Thebaldi Pelliparii, not., stat. 87-88 – Tomaxini de Magistra, s. 124 – Venture de Perusio 124n – Venture de Trivixio, s. 124 Dondedeus Boninsegne de Tamagninis 40 98 Donella ux. Guillelmini miniatoris, min. 51 Durante Rafina de Monte Pesulano 170 Ectolus, cart. 41 Egidia Martini Sillamani ux. Rolandi f. Ardicionis 82 Egidius – Bartholomei Gillii de Argellata, not. 71 – Brabanti de Tolosa 140 – de Burgo Tolosane dioc., scol. 28n 153 – Petri de Parma, s. 125 Eustachius Petri de Melfa, scol. 131 132n 139 150 154 168 Faber, Fabri v. Poncius Fabriano (de) v. Deutesalvi Viviani, Muollus, Vivolus Dominici Faletus Bartholomei de Mutina, s. 125 Fallera (de) v. Boncore Fano (de) v. Franciscus, Oradinus Farulfus de Castro Novo 48 153 Fatius de Signa 89 149 Faventia (de) v. Arpinellus, Raynaldus, Uliana Federicus, Fredericus –, s. 125 – Phylippi de Firmo, s. 64 125 – de Regio, min. 65n – de Scala, l.d. 52n 67 172 – de Verona, s. 126 Felixinus, Filixinus – Arditionis q. Guidonis 82 83 – Guidonis de Mediolano, stat. 79 82 87
Feraria (de) v. Anselmus, Galvanus, Vivianus Ferarisius Morandi 164 Fiandra (de) v. Henricus de Marchaleis Fidantia de Casia, s. 126 Fides Guidonis de Aretio, vend. libr. 77 85n 126-127 Fieschi, Ottobono, card. 155n Filippus v. Phylippus Firmo (de), Firmanus v. Federicus Phylippi, Franciscus Iacobi, Franciscus Zanelli, Gentilis Gualterii, Gilbertus Benvenuti, Gualterius, Horadinus, Iacobus Raynaldi, Iohannes de Capelina, Iohannes Nicholai, Matheus Iacobi, Matheus Marchi Scalchi, Nicolaus, Petrus Floricte, Phylippus Actonis, Raynaldus Nicholai, Rodulphus, Verdolinus Egidii Flandina Tebaldini de Castiglunsi de Regio, s. 35n 127 159 Florentia (de) v. Albertus Ugolini, Alamannus Rainerii, Andreas Dominici Pistorii, Auliverius Bondonis, Bencevenne Balduini, Benvenutus, Bondi Martini, Bonus Azolini, Bozolus de Aliis, Brunettus Andreae, Comes Inghirami, Ganus Henrici, Gerardus Donati Ozelli, Giunta, Gronçus Iacoppi, Guidoctus Inghirami, Henricus Bocacii, Lapo Sculdi, Laurentius Petri, Lottus Alii, Zunta Iacobi Bonaioli Folcheratus Guillelmi, Teutonicus 172 Foligno (de) v. Carpinellus Forlivio (de) v. Cardinalis Paganelli, Ieremias Iacobi Bracii, Rogerius Paganelli, Sibaldus de Bastardis, Ugo Guidonis Rodulfi Foro Iulii (de) v. Dominicus, Guidoctus Dominici Franciscus – Accursii l.d. 66 67n 79 83-85 130 160 – Alberti de Monsevero, not., stat. 38 89-91 95 – Alberti Odofredi, stat. 182
COPISTI A BOLOGNA – de Asculo, abrasor cart. 43 – Bernardi, s. 56 – Canonici, not. 53n – Corinaldi 140 – de Fano, s. 53n – Iacobi Firmanus, s. 127 – Iohannis Cazatini, s. 145 – Michaelis de Bononia, min. 22 – Mutinensis de Grasulfis, not., s. 29 30n 34 118 127-128 – Nicholai de Mutina, s. 22 – Petri Iohannini, s. 56 – de Sasolinis, l.d. 47 – Zanelli de Firmo, s. 128 Franco Bolognese, min. 33 Frédol de Saint-Bonnet (postea ep. Aniciensis) 78 116 Gabriel de Montevelio, not. 32n Galvanus – de Feraria, scol. 112 – Masii, min. 22 – de Taurellis 146 Ganaceto (de) v. Delacore Petri, Delaytus Petri, Gerardinus Gandulfinus Comes, cart. 42 Gandulfus –, ligator libr. 42 – de Vasconia 142 Ganus Henrici de Florentia 38n Gardus Gerardini Vedoaçii, not., s. 128129 Garnarolo (de) v. Iohannes Garsias Fernandi Petri, canon. Cordubensis 152 158 Garzoni, Giovanni 53n Gayfredus, Gaufredus, Gotfridus, Gualfredus – Buticularius, prep. de Normandia 45 – de Novo [de Novavilla?], scol., s. 37 38n 128 – Teutonicus [= Gotfrid von Kirchberg?], comes, scol. 24 155 Geminianus – Bonsavere 61 129 – Iacobi de Grasulfis, s. 34 35 57n – Petroboni, lig. et vend. libr. 43 87
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– v. et. Zumignanus Gentilis, Gentile – Gualtieri de Firmo, s. 129 – Poetae, not., s. 20n – Rainaldi Boccatii 67 99 Gerardinus –, s. 19n – Bernardini, not. 170 – de Ganaceto de Mutina, not., vend. libr. 118 129 – Gerardini de Bernardis, min. 9 – Egidii de Parma, mag., not. 125 – Mathei Stabelis, s. 61 129 173 – Vedoaçii 128 Gerardus – , s. 55n – , syndicus abbatis et monasterii Nonantulani 66 – Arienti, not., s. 129-130 – Carnotensis 135 – Donati Ozelli de Florentia, not., s. 130 – de Monte Bari Lingonensis dioc., mag. 101 122 148 – Petri, s. 56 – de Polonia 60 – Spiglati 121 Ghinimundus Bolognine, s. 130 Ghirolus v. Bonfigliolus Ghisilardi v. Bartholomeus Gibertus Gerardi, s. 130 Gigismundus Blasii, mag. 139 Gilbertus Benvenuti de Firmo, s. 53n Giliolus – Bichignoli de Mutina 31 109 – Iacobi de Grasulfis, s. 34 57n Gilliottus Maynardi de Aretio, s. 130 Gillius Petri, frater, cart., s. 41 Giovannino v. Iohanninus Giroldus de Gebennis, canon. S. Dionisii de Leodio 114 164 Gisso (de) v. Zacharellus Petri Giunta –, cart. 42 – Rainerii Iohannis de Urbino 111 – v. et. Zunta Goginardus de Buseio 161 Gotaldus Gualterii, scol. 169
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Gotfrid v. Gaufredus Grandson (de) v. Henricus Gratia –, mag., s. 131 – Guerre, s. 56 Gratiadeus – Alberti, s. 57n – Guillelmi de Vetrana, bid., min. 86 Gratianus Ugolini de Maio, s. 131 Gratiolus Rustighelli de Curviaco, s. 131 Gratonia (de) v. Nicolaus Gregorius Balas, s. 53n Griffus Iohannis de Aretio, mag., venditor libr. 114 131-132 Gronçus Iacoppi de Florentia 151 Grosseto (de) v. Ventura Pontii Grusczinski, Marcin 53n Guallingus, s. 132 Gualterius, Gualtierus – Angeli de Castagnano, s. 104 132-133 172 – de Firmo, s. 117n 129 133 – Sanci Bonomani de Aretio, s. 79n Gualtironus (testis) 164 Guarinus de Spoleto, s. 39 133 Guarnerius Exzonis advocati de Lare, scol. 147 Guasconia (de) v. Arnaldus de Turtonio, Gumbaldus Gubio v. Oderisius Guidonis Guicentius de Marchia 118 156 Guidinus de Laude, s. 133 152 Guido – (1197), s. 18 – mag., s. 56 – min. 157 – de valle Aposa, s. 135 – f. Arditionis q. Guidonis 82 83 – Biliocti de Gualcheriis 10 – Bonincontri de Mongardino, not., s. 133 – Dominici 61 129 – Gastie de Mutina 159 – Gerardi de Ugiano, s. 46 133 – Gueçi 133
– fratris Henrici, not., mag., s. 133-134 157 – Iacobi Guidonis Lamberti, not., s. 134 – Lançalotti, custos carceris Malpaghe 63 – Lambertini, s. 134 – de Manneo, Cabilonensis dioc. 123 – de Manuelis de Mediolano, mag., s. 134-135 – Marchesini de Ugnano 16 – de Mediolano 82 – Rolandini Musigliani, s. 135 – Sine Ratione 59 – de Suzaria l.d. 84n – Villani, s. 60 103 135 Guidobellus, sartor de vignati Sancti Proculi 102 138n Guidoctus, Guidictus, Guidottus – abrasor cart. 43 – Dominici de Foro Iulii, s. 135 – Iacobi, s. 57n – (Guido) Inghirami de Florentia 119120 – Siripere de Ursis 152 165-166 Guiglo v. Wyhlen Guillelminus – Alberti Berazoli, s. 135-136 – Amadaxii Rustigelli, not. 99 – de Aretio, mag., min. 48 50 115 146 150 – Gillioli de Blacho de Regio, s. 57n – de Magduno v. Guillelmus Guillelmus –, prior de Auriliaco, scol. 160 – Accursii l.d. 83-85 126 144 – Arardi de Canusers 140n – de Aretio, mag., s. 136 – de Baneriis, scol. 156 – Becafarina 67n – de Belloforte 114 155 – Benvenuti, s. 56 – Berardi iunior 72-73 – de Bociacis, prior S. M. de Amiliano 116-117 118 158 – Brunicti de Carcassona, scol. 138 146 – de Burgundio 72
COPISTI A BOLOGNA – de Camera, Bisontinensis dioc. 139 156 – de Castro de Bonis 128 – de Castro Canino, mag. 157 – de Cornubia 49n – Dominici, Catalanus 122 – Ganrici de Carcassona 118 – Fiori 149 – Fulchi Nemaugensis dioc., Provincialis 74n 98 154 – Galvagni, Catalanus 117 – de Garnatolis 136 – Grariah, Provincialis 109 – Guillelmi, ligator libr. 43 – Guirixii (Guarixii), Provincialis 27 106 – Guiscardi de Scotia 120 – de Hospitale 132n – Iacobini, s. 56 – de Lauduno, O.P. canon. Remensis 29-30 128 – de Magduno 122 131n 140 148 165 – Michaelis, s. 56 – de Monteliaco de Burgundio 154 – Natalis de Mutina, s. 136 – Petri terre Putagrine 107 – Petri de Varegnana, not., s. 20n – Pileti 85n – Provincialis 117 – Querici, Provincialis 171 – de Rapistagno 153 – de Rediswelle, mag. 69 – de Regio, ligator libr. 43 164 – Rodulfi de Nuytebi de Anglia, s. 57n – de Stampis 129-130 137 – de Verneto, scol. 35 147 150 – Vetolli de Campagnola, mag., s. 61 103 136-137 Guirauldus, canon. Bon. 45 Guirisius Boninsegne de Angeleriis de Mutina, s. 137 Guisleriis (de) v. Bartholomeus Guiçardinus de Marano de Mutina, not. 28n Guiçardus Salani, not., s. 29 30 Gumbaldus de Guasconia, mag. 97
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Haimo Rodulfi de Romanis 151 Helyas – dictus Mortes, mag. 137 – f. q. fratris Henrici 16n Henricus – de Argentina, canon. S. Thome 27 101 124 125 149 157 – Armanni de Chiburt, scol., s. 37 123 137 – de Bagthorpe, scol., proc. d. Thomaxii de Anglia 28-29 114 153 168 171 – Bechetus de Mutina 29 – Bocacii de Florentia 172 – de Boyaco Senonensis dioc. 141 – de Clissitio, Anglicus 38 – de Grandson, canon. Lugdun. (postea ep. Virdunensis) 81 – (Enzo) Guidonis f. Ardicionis, bid. gen. 82 83 – Henrici de Trento, s. 137 – Iohannis, s. 59 56 – de Marchaleis de Fiandra 24 155 – Martini Sillimani 88 – Scotus f. q. Ricardi, s. 37 137 – de Segusio, card. Hostiensis 62 – Theutonicus 146 – Todiscus, s. 56 – de Wyhlen 139 Henrigiptus Admirati de Runchore 48 Heubertus de Ceseyo, scol. 129 Hieronymus de Pretis, s. 53n Holy Island v. Robertus de Insula Homobonus de Lignatiis de Mutina, s. 138 Horadinus de Firmo 144 Iacobellus, cart. 41 Iacobina ux. q. Iacobini 115 Iacobinus, Iacopinus – (Cominus?), s. 75 –, scriptor d. archidiaconi 53 – (della Confraternita di S. Maria dei Battuti), s. 18 – Advocati, not., venditor libr. 38 39 58 – de Aretio 146 – Bernardi, pictor 140 – Bratii, not., s. 102 117 138
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– Brunaldi 121 – (Minus) Felixini 82 – Gandolfini, min. 44n – Gibilini, ligator libr. 43 – Guillelmini, min. 51 – Iacobi de Bixano, not., s. 138-139 – Iohannis de Brixia 15 146 – Petri Azonis, stat. 85 130 133 158 – Raynerii de Calvis de Castro Britonum, not., s. 139 – Ugolini Ianuarii de Castagnolis, mag., not., s. 102 139 – de Tintis 46-47 98 – Turri (de Turre), not. 16n 48 Iacobus –, mag., canon. Bon. 35 120 140 – (1344), min. 25n – (1296-1323), s. 56 – (1323), s. 56 – de c. S. Leonardi, s. 56 – Amonicti, not. 105 110 – de Angolantis 45 – Anthonii, s. 56 – mag. Bernardi, s. 139 – Bernardi de Montagnana, s. 22 – Biliocti de Gualcheriis 106 – Bonapressi Aspettati, not., min. 89-90 – Bonimundi (al. Boiamonti) de Sistarico, Provincialis, scol. 107 115 – de Celo 29 – de Collemedio 113 – Danieli de c. S. Lucie, s. 139 – de Foro Iulii 163 – Foscarini 53n – Gandulfini (Gandulfi), min. 87n 142 – Gerardi de Regio, mag., s. 139-140 – Gilioli de Grasulfis, not., s. 34 56 – Guidonis Lamberti 134 – Guidonis Villani, mag., corr. libr., s. 60 135 – Guillelmi Davilis, s. 103 140-141 – Homoboni de Tederixii, iudex 36 – Iohannis Baldoini 61 129 – de Lauduno 150 – Martini Sillimani, stat. 87n 88 – Milani de Regio 127 – Mutinensis de Grasulfis, s. 34
– Octonelli, s. 57n – Paganelli 78 87n – Petri de Interamnis, s. 141 – Petri Ribaldi, not., s. 141 – Platonis 53n – Provincialis, scol. 123 159 – de Regio, min. 139-140n 150n – Raynaldi de Firmo, s. 39 161 – Rodulfi Taglonis, not. 124 – de Sclavinis de Regio 113 – de Senis, s. 141 144 – Symocarii notarii, not., s. 142 – Thebaldi pelliparii, not., corr., s. 142 – Thome de Spoleto, mag., s. 102 116 142 – Ubaldi notarii, not., s. 103 142 – de Varegnana, cart. 41-42 – de Vapinco, Provincialis, scol. 144 – Venture, not., s. 57-58 142-143 – Çacharie, s. 56 Iacominus Chapucii, s. 143 Ianua (de) v. Manuello, Opizus Simonis «Stregiaporci», Princivalle Iatucius Michaelis, s. 40n Ibernia (de) v. Alanus Adami, Nicolaus, Raynaldus Ieremias Iacobi Bracii de Forlivio 132 171 Imelda ux. Phylippi Ungarelli 89 Imola (de) v. Dominicus Guidonis, Imolese, Iohannes Imolese de Imola, s. 173 Interamnis (de) v. Iacobus Petri Ioannetus de Padua, ligator libr. 43 Iohaninus, Ioanninus – cart. 42 – de Gola (Dogola) 121 162 – Iacobi de Saragoça, not., s. 143 161n – Iacopini Papaçonis, not. 21 – de Rustighellis, not. 107 Iohannes –, mag. 98 – de c. S. Proculi, venditor libr. 18 –, familiaris fratrum predic. 157 – de mon. S. Iohannis Lingonensis dioc. 101 – scol., s. 55n
COPISTI A BOLOGNA –, scriptor hospes Guadagni 55n – Andreae 84n – Anthonii Guibertini de Homodinis de Mutina 30n 57n – Anthonius Zupone, s. 53n – Ardicionis 34n – Barbuscelli de Alesto de Montepesulano 100n – de Bergamo, mag. 139 – Bessarion, card. 13 – Bitini, abrasor cart. 43 – Blaxii de Bononia, s. 74 – Bonabroca 35 162 – Bonaçunte scriptoris 18 – de Bononia, s. 22 – de Burgundia 34n – de Burgundia, frater 35 – Bologniti Predarii, s. 141 144 – Boramatii de Regio, s. 144 – Bulgarelli, stat., bid. 22 – de Calabria de Apulia, s. 108n 144 – Calderini, l.d. 53n – Cambii de Zambechariis, not., min., stat. 86n 91 95 – de Capelina de Firmo, mag., s. 103 144-145 – de Caroli Villa, Trecensis dioc. 67 – de Carta 104 145 – de Castello, s. 19 – Cholet, card. 33n – de Clitio, Anglicus, mag., scol. 38 – de Cultraco f. Everardi, Picardus 24 155 – Ectoli, cart. 41 – Esembardi v. Iohannes de Calabria – de Firmitate, Trever. dioc., s. 37 145 – Francisci, s. 56 – de Garnarolo presbiter, s. 115 145 – Gerardi, s. 56 145n – Gerardi Cazatini, s. 145 – Gerardi de Mathiolis, s. 145n – Gerarditi de Castro Britonum 38n – de Ghistella, s. 53n – Guidonis, s. 56 – Guillelmi, s. 56 – Guillelmi Butrigarii, not., s. 146 – Henrici, s. 56
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– Iacobi cartolarii [de Mutina], not. 42 – Iacobini de Aretio, s. 15 17n 136 146 – Iacobini de Brixia, not., s. 15 16 21 146 – Iacobini calçularii, s. 16 146 – Iacobini de Vicentia, mag. 17 – de Imola, mag., s. 147 – de Magduno, scol. 148 – Mathei Petri de Anchona, s. 103 147 – Michaelis de Muglo, s. 147 – Mini cui dicitur Nane, s. 56 – Mutinensis de Grasulfis, not. 34 – Nicholai de Firmo, mag. 52 – Nonardi cartolarii, not. 42 – Pecanuti 141 – Petri, s. 56 – Petriçoli Henrice, not. 170 – mag. Petrobelli, mag., s. 147 – de Pontissara (Pontoise), scol., (postea ep. Wintoniensis) 25-27 38n 52 67 – de Porta Gelata 122 – Provincialis 125 – Rainerii, not. 46 133 – Ricardi, Anglicus, scol., s. 37 147 – de Regio, mag. 38n – de Saragoça, s. 19n – Sillimani, stat. 86-88 – de Sumina, Provincialis 130 158 – Thegigimax de Polonia 163 – de Überlingen 131 – Ubertini de Panzano, s. 147 – Ugolini Berardi, s. 102 147-148 – Ugonis de Mediolano, s. 47 57n – de Urbino, s. 46 – Useppi de strata Castillionis, mag., not., s. 148 – de Vicentia, mag., repetitor 160 – de Vicentia, scol. 117 – Viviani, rasor cart. 43 Ione, s. 18 Iulianus – Raynerii, s. 56 – Roberti de Vivianis, s. 48 148 Lambertatiis v. Azo Lambertinus
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– Angelelli 105-106 – Deotesalvi de Aldrevandis, s. 148 Lambertus – Alexii de burgo Peratelli 152 – Lamberti, s. 56 Landinus Petriçoli Passagerii 63 Landus –, s., mag. gramatice 56 – Azonis de Pistorio 45 – Iuliani de Carbonensibus 164 – Zannicole Ardicionis 82 – v. et. Rolandus Lanfranchinus – [Andree Benincase], mag., s. 56 – Passare 45 Lanfranchus – (Francus) Gerardi Çabiline, not., s. 148 – Passini de Bergamo, s. 19 Lapo Sculdi de Florentia 170 Lare (de) v. Guarnerius Laude (de), Lode (de) v. Anthonius, Guidinus, Michael Guidicti Lauduno (Laon) de v. Guillelmus, Iacobus, Marchus Laurentius –, s. 71 – de c. S. Tecle de Portanova, s. 18 – Faba 89n – Modenexii, s. 57n – Pagesii de Perpiniano 119 – Petri Naselli de Mutina, s. 27-28 149 – Petri populi Sancte Felicitatis de Florentia, s. 73-74 – Stephani, not., s. 71 Laus Paxinus Lanfranchi Passini de Bergamo, barberius 19 124 Lazarinus Ugolini de Lambertis 49 Legorzano (de) v. Militinus, Nicolaus Stephani Leidis (de) v. Nicolaus magister Lenciosus, min. 51 Leodio (de) v. Giroldus de Gebennis Leonardus – Alberti 140 – de Gruppis (Gropis) de Mutina, not., s. 30 149 157
– Iacobi de Casalverio, s. 53n Lianori, Lianoro 53n Lianori, Vitale, not., s. 20n Liaçarius, Lazarius, Eleazarius – Daynesii de Liaçariis de Mutina, not., s. 28 29 – de Montesilice 97 161-162 Libanorius – Guillelmi q. Fioris, s. 108 149 – de Montesilice 35 Libertus de Parma, min. 53n Libris (de) v. Albertus Lode v. Laude Loderingus de Andalo 13 19 Lodona (de) v. Beltrandus Lottus de Aliis de Florentia 67 Lovanio (de) v. Symon Luca mag. Petri de Asculo 151 Lucha (de) v. Bartholomeus Maynicti, Ugolinus Lambardi Luchesius de Rethia, s. 37 149 Luchexia f. Iohannis scriptoris de Saragoça 19n St. Lucien de Beauvais 33 Ludovicus Barbi, ep. 53n Lugduno (de) v. Matheus Lützelstein v. Diatricus Machavellis (de) v. Benançius Madalucia f. Charucii 40 Magduno (de) v. Guillelmus, Iohannes Maigneio [Magny, Bourgogne], Manneo v. Guido Mainardinus, s. 18 Maius Sillimani, d. ph. 87 88 Malombri v. Nicolaus de Malumbris Mamellini, Niccolò, not., s. 20n Manfredinus Tholomei Hengeçe de Mutina, not., s. 28 29 Manfredus Beltrandus 147 Maninus v. Sillimanus Iohannis Mantua (de) v. Valentinus Manuello de Ianua 130 Maraldus, Marraldus – Nascimpacis cartolarii, not. 42 – Nascimpacis notarii, not. 48 85
COPISTI A BOLOGNA Marano (de) v. Bonfiliolus, Bonus Guidocti, Guiçardinus de Mutina Marcanova, Giovanni 53n Marchesinus Gerardi de Verona, s. 50 149-150 Marchexana Benvenuti Tuschi, s. 35 150 Marchia (de) v. Guicentius, Raynaldus Donati, Severinus Marchus – Guidonis Prontoli 89n 98 132-133 – de Lauduno 138 Marescotti, Galeazzo 53n Margarita – Bertholomei de Magnanis ux. Geminiani, s. 35 57n – Gadi de Puçolis ux. q. Anthonii de Homodinis de Mutina, s. 57n Marmion v. Rogerius Marmionis Marsilius –, mag. 84n – de Onsulla, scol. 130 Martinus –, cart. 42 –, s. 56 –, prior mon. Sancti Bartholomei porte Ravennatis 115 136 169 – Bartolomei de Tintis, stat. 27 88 – Bechetus de Mutina, s. 29 – Bonçanelli, s. 56 – Guibertini de Sigulinis de Mutina, s. 31 110 – Iohannis Cazatini, s. 145 – Sillimani, l.g., stat. 86n 87-88 91 – Supercli, s. 44n – de Tergesto (Triesto), s. 17 Mascaronus Iacobelli 48 Masius, min. 22 Massa Marittima (de) v. Datius Iacobi Mataplana (de) v. Ugo Matelica (de) v. Benvenutus Albrici, Consilius Iohannis Mathelda Rodulfi de Planoro ux. Guidotti scriptoris 135 Matheus – Alberti Zanelli, not. 54n – de Auximo, s. 150
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– de Bononia, frater 17 – de Erginis, mag. 154 – Iacobi de Firmo 150-151 – (Tiollus) Inghilerii, mag., s. 56 – de Lugduno 138 167 – Marchi (Mathei) Scalchi de Firmo, s. 151 – Petri, naparius 48 – Petri de Anchona 147 – Turonensis, mag. 26n Matiolus Bulgari de Monteclaro 165 Matugliano (de) v. Stephanus Maxe, s. 56 Mediolano (de) v. Ambroxinus Guillelmi, Arditio Guidonis, Cleosax, Felixinus Guidonis, Guido, Guido de Manuelis, Iohannes Ugolini, Nicolaus Guidonis, Petriçolus Petri Meglorinus Allegriti de Pistorio, s. 151 Melanto (de) v. Arnaldus, Raynaldus Melfa [La Meauffe, Manche?] v. Eustachius Mellius (Amelius) de Novaria, mag., s. 16 78 101 105 118 120 127 151 167 Mercatus Benintendi de Mugello, s. 116 152 Merchadante Lamberti q. Alexii de burgo Peratelli, not., s. 151-152 Mezalla (de) v. Cursinus Nigri Meziaco [Meyzieu] (de) v. Petrus Michael – Bonacursi de Pisis, s. 56 – Boni 164 – Charucii scriptoris 40 – Donodey, Scotus 142 – Gerardi Galli, s. 102 152 – Guidicti de Laude, s. 133 152 – Martini Merolini, s. 57n – Petri Casaghelli (Gassigoli), not., s. 64 102 109 152-153 – Ubertelli, not. 40 – de Ungaria, mag. 124 Migliore, ligator libr. 43 Miletus, s. 55n Militinus Ugolini de Legorzano de Mutina s. 28 153
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Minus de Pignano, s. 56 Modenixio, bid. Guidonis de Suzaria 84n Monaldus Gualterii, mag., s. 153 monasterium S. Bertholomei porte Ravenatis v. Martinus Mondascus de Pisis 166 Monsevero, Montesevero (de) v. Albertus Presbiteri, Francescus Alberti Montagnana (de) v. Iacobus Berardi Montanaria – ux. Honesti 89n – f. Tiberti de Regio ux. Iacobi Aspettati 90n Montanarius Aldrovandini, min. 164 Montasigo, Montaxigo (de) v. Deutacorra Monte Bari [Montbard, Langres] (de) v. Gerardus Monte Brisone (de) v. Cantor, Çachinus Monte Moresino (de) v. Ymolensis Guidonis Monte Pesulano (de) v. Bernardus, Durante Rafina, Iohannes Barbuscelli, Pontius Andegarii, Stephanus de Alesto Monte Politiano (de) v. Nutius Monte Rubiano (de) v. Andreas Guillelmi Montecalvo (de) v. Tholomeus Monteclaro (de) v. Matiolus Bulgari Monteferrato (de) v. Petrus Guidonis Monteliaco [Monthelie, Bourgogne] v. Guillelmus Montesilice, Monteselice (de) v. Liaçarius, Libanorius Montevelio (de) v. Cazarinus Iohannis, Gabriel Moravia (de) v. Odericus Mugello (de) v. Mercatus Benintendi Muglo (de) v. Iohannes Michaelis Munaldus de c. S. Proculi, s. 18 Muollus de Fabriano, mag. 37n Mutina (de) v. Albertinus, Amadaxius Petri, Amadaxius Rustigelli, Anastaxius Amadixii, Andreas
cartolarius, Andreas Bertholomei, Anthonius Andreae, Anthonius Guibertini, Aymericus Ghibertini, Bartholomeus de Tintis, Bertholomeus de Sale, Benfenatus Ianotti, Bernardinus Gilioli, Bernardinus Guibertini, Bernardinus Çanelinus, Bonagratia m. Francischini, Bonfiliolus, Bonus Iohannes Guidonis, Bonus Rolandini Tuschi, Daynesius Liaçarii, Faletus Bartholomei, Franciscus Mutinensis, Franciscus Nicolai, Gerardinus de Ganaceto, Giliolus Bichignoli, Guido Gastie, Guillelmus Natalis, Guirixius Boninsegne, Guiçardinus de Marano, Henricus Bechetus, Homobonus de Lignatiis, Iohannes Anthonii Guibertini, Iohannes Iacobi, Laurentius Petri Naselli, Leonardus de Gruppis, Liaçarius Daynesii, Manfredinus Tholomei Hengeçe, Margarita Gadi, Martinus Bechetus, Martinus Guibertini, Militinus Ugolini, Nicolaus Richerii d. Otte, Oliverius Petri, Paulus de Copertis, Paulus Nonardi de Gruppis, Petrus Oddoni, Pius Guidonis d. Gastie, Raynaldus Raynaldi Todeschi, Richelda, Rolandinus Iohannis Coagla, Symon Thomaxini, Tholomeus Hengeçe, Thomaxinus Testacalvaria, Tytelminus de Maçonibus, Ubertinus Petri Lastigna, Ubertus de Fontanaluça, Ugolinus Nicholai, Vincentius Alberti, Zacharias Gualelli, Zanilinus Yvani, Zeminianus Petri Cullazii, Çordanus Mutinensis – Francisci de Grasulfis, not. 33 – de Grasulfis 33 – Iacobi de Grasulfis, mag., s. 29 33 57n – Mutinensis de Grasulfis, not., s. 33 Nanes Petri, s. 56 Nardus fratris Albertini, s. 56
COPISTI A BOLOGNA Nascimpax Petriçani, not. 85 Nascinbene – Farulfi de Castro Novo, s. 47 48 153 – Iacobi, min., s. 22-23 – Teste 170 Nerbona (de) v. Petrus Deoxaiuda Niccolò di Giacomo, min. 92 Niceto [Nicey] (de) v. Petrus Nicolaus – (1219), s. 18 – (1269), s. 74n 98 153-154 – Albergati, card. 53n – Albertini, s. 56 – Arcolani de Roma, mag., s. 55n – Cameli Guarnerii de Argentina, s. 154 – de Firmo, mag., medicus 52 – Francisci de Grasulfis, not. 34 – de Gratonia, Anglicus, scol. 121 130 166 – Guidonis de Mediolano, s. 135 – Iacobi de la Spata 19n – de Ibernia, scol. 131 – Iohannis cart. [de Mutina], not. 42 – fratris Iohannis de Trentaquatro, s. 54-55 – de Leidis, s. 53n – de Malumbris 84 – de Matarellis, l.d. 31-32 109-110 – f. «Merunslai» de Boemia 111 – Petri Mercadantis, s. 154 – de Picigottis, vend. libr. 77 154 168 – Piscis, s. 56 – Richerii d. Otte de Mutina, s., vend. libr. 24-25 77 103 155 – Roberti de Anglia, s. 63 – de Rocha, scol. 145 170 – de Sancto Lupo 151 – Stephani de Legorzano, s. 22 – Thomaxini, medicus 111 – de Ungaria 165 – Virgilii de Suricis, stat. 83 86 Novaria (de) v. Bonus Viviani, Mellius Nutius – de Aretio v. Ubertinus Bracii – de Monte Politiano, s. 132n
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Octanellus Resclarati, s. 48 102 155156 Octavianus Beccadelli, not., s. 20n Oddo – ligator libr. 43 – Seraphini, s. 56 – Theutonicus, s. 56 Oderisius Guidonis de Gubio, min. 33n 46 56n 58 116 124 157 Odofredus de Denariis, l.d., stat. 39 44n 62 67 79 85-86 89n 130 144 145n 148 154 Odolus, cart. 42 Oliverius –, medicus, s. 40 55n – Petri de Casaria de Mutina, s. 57n Olricus (Odericus) Ratislay de Moravia 112 118 Opizus Simonis «Stregiaporci» de Ianua 98 140 Oppeln (de) v. Symon Orabonus, s. 156 (C)Oradinus de Fano, scol. 107 Pacinus Bandini, min. 65n Padua (de) v. Anthonius Manfredi, Bartholomeus, Desideratus Bertolomei, Dominicus Iordani, Ioannettus, Petrus Cordani Paganelli v. Bonomus, Cardinalis, Iacobus, Rogerinus Palmirolus, ligator libr. 43 Panzano (de) v. Iohannes Papa v. Dominicus Bertucii Parisius, Parixius –, mag., s. 156 – Benvenuti Brexani, not. 156 Parma (de) v. Albertus Bartholomei Quattrodinari, Anthonius «Baratto», Bonus Uguicionis, Dominicus Iordani, Egidius Petri, Gerardinus Egidii, Libertus, Salustius Gerardi, Thomas Baldi, Ugo, Venturinus Ugonis Paulus –, archid. Fundensis 143 161 –, bid. 86
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– de Barianus de Placentia, s. 53n – de Copertis de Mutina 118 156 – Folcucci de Perusio, s. 102 156 – Guillelmi, s. 56 – Iacobini Advocati, not., min., p., s. 38 39 45 46 58-59 124 156-157 – Martini Sillimani, l.d. 88 – Nonardi de Gruppis de Mutina, not., s. 30 149 157 – de Odofredis, stat. 86 – de Piçigotis 145n – de Roma, scol. 135 – Ungarus, archid. Simigiensis, scol. 137 Pax –, copertor domorum 165 – Rodulfi Pacis 26 – Salvi, aurifex 143 Paxinus Iohannis, not. 47 163 Pellegrina Rolandi de Gattis ux. Ardicionis Guidonis 82 Pellegrinus – de Curlo 29 – Henrici Guidonis, not., bid. 82 83 Pepoli (famiglia) 45 154n Perpiniano (de) v. Laurentius Pagesii Perusio (de) v. Benvenutus Iacobi, Bonaventura Petri, Dominicus Venture, Paulus Folcucci, Ventura Petri Petrarca, Francesco 91 Petriçolus – Albertini de Badalo 16n – Bonincuntri, s. 103 – Boninsegne, ligator libr. 43 – Fulchi Luchixii, not., s. 134 157 – Henrigipti, not., s. 158 – Iohannis (Zannis) sartoris, stat., bid. 26-27 30 40 50 85 87n 98 109 118 126 129 145 – Petri de Mediolano, s. 158 Petrobonus mag. Gerardini scriptoris 18n 124 Petrus – (1149; 1180), s. 18 – (1219), s. 18 – (1303-1318), s. 56
– de c. S. Proculi, s. 18 – (della Confraternita di S. M. dei Battuti), s. 18 –, canon. Corthonensis 114 –, sacrista Sancti Severini 102 – Alafredi Gerardi, Provincialis 124n 148 – Alberti, s. 56 – Ambrosii de Bergamo, s. 158 – de Ancharano, l.d. 53n – Andronici 73 – de Apulia, mag. 106 167 – de Averiis, scol. 173 – de Avocatis de Brixia, scol. 107 – Azonis, stat. 164 – de Baiocis, cives Cenoman. 145 166 – Bavardi 119 – Beltrandi Calcoli, scol. 30 31 104 109 136 139 – Bernardi de Villanova (de Villa) 116 – Bernardus de Cadolla, Provincialis 73 – Borgolochi, s. 53n – de Boscho 32n – de Bociaco, canon. Nemausensis 169 – de Bozeio, scol. 108 – de Cavallis de Burgundio 131 – Citadelli de burgo S. Cateline, s. 117n – Cordani v. Ordani – Deoxaiuda de Nerbona, Provincialis, scol. 122 149 157 – Felicis, s. 28 – Floricte de Firmo, s. 144 – Gillii cartolarii, cart. 41 – Guidonis de Monteferrato, s. 56 – Hominis dictus Bonus 112 – Iohannis 111 – Iohannis cartolarii, not. 42 – Iohannis de Scutellis, s. 102 158 – Lodomerii de Ungaria 85n 126 – Marchixii Iuvenalis, s., bid. 23 – Martini Merolini, s. 57n – de Meziaco 129 – de Niceto 122 – Nulpis de Cameraco 137 – Oddoni de Mutina, s. 22 – Ordani (Cordani) de Padua, stat., vend. libr. 23
COPISTI A BOLOGNA – Ostiensis 128 – Petri de S. Iusto, camer. Biterrensis, scol. 37 123 148n 173 – Petri de Tauro, s. 158 – Piçininus, s. 76 – Ribaldi 141 – Rolandini, s. 56 – Rusignoli 119n – Salani 29 – de Sancto Marino, Pitaviensis, scol. 61 114 173 – Tavernini de Castro, s. 22 – Ugolini presbyter 149 – Ultramontanus, s. 56-57 – Ungarus, proc. Petri prep. Zagabriensis, scol. Padue 116 – de Urbeveteri, mag. 131n – de Vineis, mag. 129 Phylippus –, canon. reg. S.M. de Vratislavia, scol. 38n – Actonis de civitate Firmana, s. 103 158 – mag. Cambii de Camerino, s. 159 – Guidonis Grasselli, s. 25n 159 – Iacobi Christiani, mag. gramatice 5455 104 – Nicolai, s. 57 – de Polonia, scol. 105 166 – Ungarelli Cessabovis, not., stat., bid. 39 80 85 89-91 95 Picigotis, Piçicotis, Piçogotis (de) v. Aldrevandinus Iacobini, Nicolaus Pignano (de) v. Minus Pinus, s. 55n Pisis (de), Pisanus v. Barthomeus, Michael Bonacursi, Mondascus, Pucius Saracenis Pistorio (de) v. Accursius, Bartholomeus, Bartholomeus Amanati, Bascherius Rainerii, Bonaiunta Honorati, Bonducus, Detaicti magistri Çonte, Landus Azonis, Meglorinus Allegriti, Raynerius Tignosi, Symon Falconis, Ubertinus, Çonte
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Pius Guidonis Gastie de Mutina, s. 159 172 Placentia (de) v. Albertus, Paulus de Barianus Platensis (Platisius, Platixius) Viole, mag., s. 35 48 106 115 127 159 172 Podiobonitii, Puçibonizo (de) v. Bartholomeus, Segnorinus Pola (de) v. Damianus Polonia, Polonio (de) v. Bertoldus, Gerardus, Iohannes Thegigimax, Phylippus, Raymundus Pontissara (Pontoise) (de) v. Iohannes Pontius, Poncius, Puncius – Andegarii (Aldigerii) de Monte Pesulano 128 165 – Fabri (Faber) de Barbariano, Carcasonensis dioc., Provincialis, scol. 53n 102 108n 144 – de Rotunda 100n – Rusignoli, Catalanus, scol. 108 112 – de Sancto Bartolomeo de Burgundio 97 – de Villa Muri 127 Porta Gelata (de) v. Iohannes Posega (de) v. Demetrius de Ungaria, Urbaxius Prete de Aretio, s. 159 Primaditius Barofaldini 152 Princivalle – de Ianua 129 – Prosperi, min. 23 Pucius – Marsipini de Aretio, s. 103 159 – Saracenis de Pisis 89n Rainaldinus de c. S. Proculi, venditor libr. 18 Rambaldus Petri Bonacursii 89n Rapistagno [Rabastens] (de) v. Guillelmus Rau Ubaldini sallaroli, not., s. 160 Raymundinus Zannis scriptoris 19n Raymundus, Raimondus – Alafredi, canon. Aniciensis 65-66 105 116 134 – de Buseio 167
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– Despont, ep. de Valencia 34n – de Polonio 74n 97-98 153-154 – de Sala, archipresbyter 150 – Sancii, Tholosanus 137 170-171 Raynaldus, Rainaldus, Reginaldus, Rinaldus – Arnaldi de Rama, scol. 120 – Bencevenne, s. 160 – Bentivogli, s. 102 160 – de Buscho, mag. 60 135 – de Buseio 141 – Donati de S. Angelo de Marchia, s. 116 160 – de Faventia, s. 161 – de Melanto 143 – Nicholai de Firmo, mag. 39 61 128 129 161 – Raynaldi Todeschi de Mutina, not. 29 – de Vercellis, s. 161 – de Virgiliaco 132n 142 157 – de Ybernia, stat. 43 Raynerius – Guezi de Aretio, s. 161 – Petri de Serravalle, not., s. 102 161 – Ricardi, s. 161 – Tignosi de Pistorio, stat. 87 Regio (de) v. Arduinus Bernardi, Federicus, Flandina Tebaldini, Guillelminus Gillioli de Blaco, Guillelmus, Iacobus, Iacobus Gerardi, Iacobus Milani, Iacobus de Sclavinis, Iohannes, Iohannes Boromatii, Robertinus Alberti, Tibertus Regno Apulie (de) v. Iohannes de Calabria Rethia (de) v. Luchesius Ricardus, Riciardus –, abrasor cart. 43 – de Aretio 60n – Bonavite scriptoris 19n – Trancardi, Anglicus, scol. 52n 172 – de Treveri, scol. 170 Richelda de Mutina 30 Ricius Guidonis, s. 57 Ricobonus Tytelmini de Maçonibus, not. 31n
Ricomannus, ligator libr. 43 Rigus Pauli, s. 161-162 Rigutius de Galluciis 119 Robertinus Alberti de Regio, s. 162 Robertus –, s. 55n – de Anglia, s. 55n – Dacvicole 48 – de Insula, prior Finchalensis (postea ep. Dunelmensis) 47-52 100 103 113 114-115 117 150 153 155 163 Rocha (de) v. Bernardus, Nicolaus Rodulphus, Rodolfus, Ridolfus –, scol. 138 – de Argentina, scol. 147 165 – Brocardi s. 162 – Deotalevi, s. 57 – de Firmo, can. 144 – Gandolfini (Gandulfi), mag., s. 35 103 162 – Iohannis, pictor 57n – Iohannis, s. 57 – Naxinbenis, mag., s. 162 – de Tuschis 158 – de Vulterra, scol. 150 – de Vulvertone 52 Rogerius, Rugerius, Rogerus – Becafredus, Anglicus 48 – Camistelli 125 – Guillelmi, s. 57 – de Lechanstech, mag. 142 – Marmionis, Anglicus, scol. 31 52 107 110 152 – Paganelli de Forlivio, s., venditor libr. 16 162 – de Prestona, Anglicus 48 49 – de S. Severino, s. 164 Rolandinus – Alberti 102 – Bonacose de Tuschis 104 – Guiçardini, not., s. 162 – Iohannis Coagla de Mutina, mag., s. 163 166 – Paxini Iohannis notarii, not., s., frater 48 163 – de Romanciis, l.d. 66 – Suxinelli, not., s. 38 163
COPISTI A BOLOGNA Rolandus – de quarterio S. Cassiani, vend. libr. 18 –, magister lignaminis, frater 134 – (Landus) Arditionis Guidonis 82 83 – Boninsegne de Tamagninis 40 98 – de Cirlo, Anglicus 134 – (Landus) Guidonis Sine Ratione, not., s. 59-60 86n 118 163-164 – Nerii, s. 57 – Petri 134-135 – Petri de Boscho, s. 32n – v. et. Landus Roma (de) v. Angelus Bernardi, Nicolaus Arcolani, Paulus, Symon Galdulfi Rubeus, s. 57 Rufatus Gaglardi de Tribus Aquis 158 Rufinus de Principibus, l.d. 26 67 97 Rustigelli, Rustighelli, de Rustighellis v. Amadaxius, Guillelminus Amadaxii, Iohannes Sacristana Bencivenne 159 Sala (de) v. Raimundus Sala, Giovan Gaspare da 53n Salathiel Martini Pape, l.d. 49-50 Salimbene –, s. 72 164-165 –, presbyter eccl. S. Margarite, s. 72 Salustius Gerardi de Parma, mag., s. 165 168 Sancius Morlani f. Guillelmi Ysorni de Carcassona, scol. 53 S. Cassiano (de) v. Bonaguida Deutaydi S. Geminiano (de) v. Agnolus S. Iusto (de) v. Petrus S. Lupo (de) v. Nicolaus S. Marino (de) v. Petrus S. Mario (de) v. Ugo S. Severino (de) v. Rogerius, Severinus S. Severo (de) v. Damianus Compagnoni Sanctus, Santus – de c. S. Proculi, s. 57 – de civitate Castelli, s. 165 – Ugolini, mag., s. 165-166 Sasolinis (de) v. Franciscus
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Savigno (de) v. Aldigherius Boni Iohannis Saxonia (de) v. Arnaldus, Bertholdus, Thomas Scala (de) v. Federicus Scanabicis (de) v. Albertus Rolandini Scanabiccus Rolandini de Romantiis 112 Schach, Pierre, s. 17 Sclaritus Coradini Sclariti notarii, not., s. 38 166 Scotia (de) v. Guillelmus Guiscardi, Michael Donodey Scurari, Tomasina 32n Secardus de Valienis, scol. 117 Segnorinus Alexii de Pugibonizo, s. 105n 166 Selmus v. Anselmus Selvarano (de) v. Arduinus Bernardi Senis (de) v. Angelus Ugolini Rubei, Balducius Bernardi, Bernardinus Bernardi, Bindus, Iacobus Serravalle (de) v. Raynerius Petri Servideus Zanelli de Gena 89n 98 Severinus de S. Severino de Marchia, s. 166 Skerning (de) v. Thomas Sibaldus de Bastardis de Forlivio 120 Sibilina, mater Gratioli scriptoris 131 Sigliatico (de) v. Bernardinus Signa (de) v. Fatius Sillimani, Sullimani, Syllimani (statio) 27 76 79 86-88 94 Sillimanus, Sullimanus, Syllimanus – (Maninus) Iohannis Sillimani, stat. 87 88 – Martini, stat. 42 86-88 Simigiensis [Somogy, Ungheria] v. Paulus, archidiaconus Simon v. Symon Sinigardus, archipresbyter S. Petri, mag. 48 172 Sistarico [Sisteron] (de) v. Iacobus Bonimundus, Stephanus Sovrana f. Arditionis q. Guidonis 82 Spinellus – Dondei, cart. 42
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– Falchi 67 Spoleto (de) v. Chatenatius Guarini, Guarinus, Iacobus Thome statio sanctae Crucis 49 79 89-91 95 statio, stationarius v. Accursii, Arditio Guidonis de Mediolano, Bencevenne Balduini de Florentia, Iohannes Cambii de Zambechariis, Nicolaus Virgilii de Suricis, Odofredus, Petrus Ordani, Sillimani, Raynerius Tignosi Stephanus –, s. 53n – pater q. Bernardi de Alesto de Monte Pesulano 100n – de Corno, s. 57 – de Cracovia, scol. 169 – Magli, s. 57 – de Matugliano, frater 34n – de Renis, scol. 100 – de Roseriis, scol. 161 – Sabbaterii (Zabaterii) q. d. Ugonis de Vicano, Nemaugensis dioc. 149 – Sighizelli, not., s. 103 166 – de Suxatico 170 Sumina (de) v. Iohannes Suricis (de) v. Bencevenne, Nicolaus Virgilii, Virgilius Suxinellus Rolandini Morandi, not. 38 Suzaria (de) v. Guido Symon, Simon – de Brabantia 170 – Calcagnus, s. 57 – de Calvo Monte 170 – Damiani Bolognitti Rubei, not., s. 84 99 121 166-167 – Falconis de Pistorio, not., s. 167 – Gandulfi de Roma 122 – Gerardi, s. 57 – Guidolini de burgo S. Felicis, not., s. 167 – de Lovanio Leodiensis dioc., scol. 118 – Matifardi (postea ep. Parisiensis) 131 – de Oppeln 26 – de Piçigottis 148n – Thomaxini Testacalvaria de Mutina, mag., not., s. 28 167-168
Tadeus de Grasulfis, not. 34 Tauro (de) v. Petrus Petri Tebaldinus, s. 18 Tebaldus v. Thebaldus Tegrinus de c. S. Proculi, s. 18 Teste de Rodaldis 126 Teutius, cart. 42 Teutonicus, Teotonicus, Theutonicus, Thiotonicus v. Diatricus, Folcardus Guillelmi, Gaufredus, Henricus, Henricus Armanni, Oddo Thebaldus, Tebaldus – pelliparii 142 – Romei de Aretio, s. 168 Thedisius Opizonis de Flisco 155 Tholomeus – Hengeçe de Mutina 28n – Rodolfini de Montecalvo 105 Thomas, Thomaxius, Thomax – de c. S. Blaxii, s. 57 – Baldi Viviani de Parma, s. 165 168169 – de Como, mag., s. 169 – Galvani, min., s. 23 – de Osculea, de Anglia 63 – de Piperata, l.d. 60 80 – de Saxonia 123 – de Skerning, archid. Norvicensis 2829 114 153 168 171 – de Stampis 129-130 Thomaxina ux. Petrizoli Albertini 16n Thomaxinus –, arcipresbyter 58 – Marsilii Nigroboni, mag., s. 103 117 154 168 – Testacalvaria de Mutina, not. 29n 168 Tibertus de Regio, min. 53n 90n Tichinus, frater 133-134 Tignano (de) v. Adhigerius Iacobini Timideus de Abruzio 156n Tolosa (de), Tholosanus v. Egidius Brabanti, Egidius de Burgo, Raymundus Sancii Trento (de) v. Henricus Henrici Treveri (de) v. Ricardus Tribus Aquis (de) v. Rufatus Gaglardi
COPISTI A BOLOGNA Triesto (de) v. Martinus Trivixio (Tarvisio) (de) v. Bona ux. Venture, Dominicus Venture, Ventura Tytelminus de Maçonibus de Mutina, not., s. 31 110 Ubaldinus – Danieli 123 – Pacis de Stagno, s. 169 Ubaldus de Ripa 159 Ubertinus –, archipresbyter Pistoriensis 148 – ligator libr. 43 – (Nutius) Bracii Fracassi de Aretio, s. 99 115 169 – Petri Lastigna de Mutina, s. 169 Ubertus – Benzii de Burgo Sancti Sepulcri 122 – de Fontanaluça de Mutina 30n 32n Überlingen (de) v. Iohannes Ugiano (de) v. Guido Gerardi Ugnano (de) v. Guido Marchesini Ugo – Guidonis Rodulfi de Forlivio 119 167-168 – de Mataplana, Catalanus 108 – de Moriolis, scol. 117 – de Parma 29n 171 – de S. Mario 158 – Vigerii, can. Santurensis, scol. 141 – de Ypra 137 Ugolinus – , cart. 42 – (†ante 1271), s. 19n – Blanchi 107 – Guerrucii 16n – Iohannis de Verzano, s. 169 – Lambardi de Lucha, s. 57n – Nicholai Ugolini de Mutina, s. 169170 – Ugolini Presbyteri, not. 145 – Venture, cart. 42 – Zamboni l.d. 136 – de Zenzanis 136 Uliana f. Benvenuti de Faventia, s. 35 Ungarellus
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– Cessabovis 39 – Lamberti, cart. 42 Ungaria (de), Ungarus v. Demetrius, Michael, Nicolaus, Paulus, Petrus, Petrus Lodomerii Unricus de Boemia 111-112 Upicinus Petri Bonfantini, not. 53n Urbaxius, prep. de Posega, procurator d. Stephani archiepiscopi Colocensis [Kalocsa, Ungheria] 17 Urbeveteri (de) v. Petrus Urbino (de) v. Iohannes, Giunta Rainerii Useppus de Strata Castillionis 148 Valentinus de Mantua, mag., s. 170 Vapinco (de) [Gap, Fr.] v. Iacobus Varegnana, Varignana (de) v. Guillelmus Petri, Iacobus Vasatensis [Bazas, Fr.] v. Arnaldus de Turtonio Vasconia (de) v. Gandulfus Ventura – Benincase de Aretio, s. 170 – de Casolis 115 – Petri de Perusio mag., s. 111 170-171 – Pontii de Grosseto, s. 102 171 – Rainaldi 151n – de Trivixio 124 171 Venturinus Ugonis de Parma, not., s. 28 168 171 Vercellis (de) v. Raynaldus Verdenese ux. q. Ugolini scriptoris 19n Verdolinus Egidii de Firmo, s. 171 Vernatius Martini Vernatii, s. 170 Verneto [Vernais, Fr.] (de) v. Guillelmus, Çachinus Verona (de) v. Benedictus Omniboni, Benvenutus, Bernardinus Bonapressi, Bonaventura, Bonaventura Scach, Daniel Federici, Federicus, Marchesinus Gerardi, Vivianus Martini Verzano (de) v. Ugolinus Vetrana (de) v. Gratiadeus Guillelmi Vicentia (de) v. Iohannes (mag.), Iohannes (scol.), Iohannes Iacobini
208
GIOVANNA MURANO
Villa Muri [Villemur-sur-Tarn, Fr.] (de) v. Poncius Villani, Giovanni 13n Villani v. Guido, Iacobus Villanova (de) v. Petrus Berardi Villard de Honnecourt 65 Vincentius Alberti de Mutina 131 Vinciguerra de Teramo 156 Virgilius de Suricis, stat. 67 Vivianus – Calamonis de Butrio, s. 57n – de Feraria, mag., s. 124 171 – Martini de Verona, tabernarius, s. 40 171-172 – Zamboni Bencevenne de Butrio, not., s. 172 Vivolus Dominici de Fabriano, mag., s. 60 61 104 129 159 172-173 Volcardus v. Folcheratus Vratislavia (de) v. Philippus Vulterra (de) v. Rodulphus Wyhlen (de) v. Henricus Ymolensis Guidonis Rambertini de Monte Moresino, not., s. 173 Ypra (de) v. Ugo Ysinardus, Ysnardus – de Buzeio, mag. 141 – Effoli, cart., venditor libr. 42 77 Yterius de Beania, Santonensis dioc. 138 Ytta 170 Yvanus –, pater Alegre 35 – Ubertini 131 Zacharellus Petri de Gisso, not., s. 102 173 Zacharias – Gualelli de Mutina, s. 27 106 117 173 – Zamboni Belle de Paderno, bid. 84-85 Çachinus de Verneto sive de Monte Brisone, scol. 104 Zambechariis (de) v. Bonfiliolus, Iohannes Cambii Zamboninus Antolini 134n
Zambonus, Çambonus, Zanibonus – Aspettati, min. 45 – Bencevenne de Butrio 172 – Iohannis Lambertini, s. 57 Zanilinus Yvani de Pellegrinis de Mutina, not., s. 91 Zannes (Iohannes), s. 19n Zannicola – f. Arditionis q. Guidonis 82 – (Cola) f. Arditionis q. Guidonis 82 83 Zanrobertus de Clarimbaldis 131n Çanucius, s. 57 Zellus Bombologni, s. 57 Zeminianus Petri Cullazii de Mutina 159 Zenzarasonis v. Anastaxius, Branca, Dinus, Guido, (Ro)Landus Zoane, min. 51 Zohene de Pepulis 118 154r Çonte de Pistorio, s. 19 Çordanus – s. 57n – de Mutina, s. 57 Zunta Iacobi Bonaioli de Florentia, mag., s. 100 103 137 173
INDICE DEI MANOSCRITTI ADMONT Stiftsbibliothek 5: 64-65 BAMBERG Staatsbibliothek 5: 17 BERKELEY, CA, USA University of California Library, Robbins Collection Ms 22: 79n BOLOGNA Archivio Arcivescovile Corali di San Pietro, Corale E: 25n Archivio di Stato Atti del podestà Enrichetto da Martinengo n° 1136 Inquisizioni: 58n 143 Atti del podestà Tebaldo Brusati, registro Assolutionum: 69n Capitano del Popolo, Società d’arti e d’armi. Statuti, b. II (Società dei Lombardi): 19 40 43n 51n 105 121 124 126 132 133 147 162 168 171 Capitano del Popolo, Società d’arti e d’armi. Statuti, b. II (Matricola della compagnia di quarterio di Porta S. Procolo = Società dei quartieri): 43n 87n 115 116 134 166 Capitano del Popolo, Venticinquine, Busta XVI (S. Procolo): 42n 55n 57n 76n 84n 87n 99 121 167 Cod. min. 2: 101 105n Demaniali, S. Francesco 336/5079: 144 161 Demaniali, S. Michele in Bosco: 18n 19n 41n 42n Estimi in città e contado: 43n 142 164 Liber Paradisus: 38n 59 Libri giudiziari. Inquisitio contra Ansaldinum Bencivenis: 65n
Matricula crucis: 21n Memoriale 5: 99 137 Memoriale 6: 115 Memoriale 13: 35n 79n 99 105n 108n 111 114 117n 129 135 144 149 150 165-166 170 Memoriale 14: 16 48 40n 101 103 109 112 113 118 122 125 127 128 131 133 134 137 140 143 150 151 152 154 158 163 173 Memoriale 15: 19n 89n 103 129 134 137 145 155 173 Memoriale 18: 16n 27n 35 49n 103 110 116n 127 135 151 Memoriale 19: 23n 27n 101 118 120 138 158 170 Memoriale 20: 25n 27n 59n 97 99 103 105 109 118 135 145 153 159 164 170 Memoriale 24: 81n 103 119 120 127 134 147 157 161 162 163 164 166 Memoriale 25: 138 Memoriale 30: 122 135 Memoriale 31: 114 150 158 Memoriale 33: 22n Memoriale 34: 150 Memoriale 36: 31n 41n 43 85n 87n 89 91n 110 141 151 164 Memoriale 42: 102 Memoriale 68: 82n Memoriale 71: 39n Memoriale 73: 45 58 157 Memoriale 74: 39n Memoriale 77: 91n Memoriale 79: 164 Memoriale 100: 56n Memoriale 106: 42n Memoriale 207: 54n Notarile 1 (not. Manfredo di Enrichetto da Sala, 1252-1270): 165 168 S. Domenico 178/7513: 89n S. Domenico 179/7313: 100 135 S. Giovanni in Monte, 13/1353 n. 37: 58n
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GIOVANNA MURANO
Biblioteca Comunale dell’Archiginnasio Fondo Ospedali, 2 (ff. 35r-43v: Statuti della compagnia e ospedale dei Battuti di Santa Maria della Vita): 39 41n Collegio di Spagna 2: 16 282: 59 163 CAMBRIDGE Fitzwilliam Museum McClean 183: 71 DARMSTADT Hessische Landes-und Hochschulbibliothek 853: 69 olim DUBLIN, Chester Beatty Library W 79: 53n FIRENZE Biblioteca Nazionale Centrale Magl. XXXI 22 (GF 41): 23 FRANKFURT Stadt-und Universitätsbibliothek Barth. 7: 73 Barth. 15: 71-73 164 GIRONA Archivo Catedralicio 10 [1-2]: 32-33 109 INNSBRUCK Universitätsbibl. 70: 40 KLAGENFURT Bischöfliche Bibliothek XXIX a 4: 75 XXIX d 2: 94-95 LONDON British Library Royal 11 D III: 69n
LYON Bibliothèque Municipale 5128: 34n MADRID Biblioteca Nacional Vitr. 21-4 (già A 25): 15 16 17n 21 146 MELK Stiftsbibliothek 1: 74 75 92 MILANO Biblioteca Ambrosiana B 43 inf.: 71 73 MÜNCHEN Bayerische Staatsbibliothek Clm 6201: 70 NEW YORK Pierpont Morgan Library Morgan 436: 34n OXFORD All Souls College 52: 34n Bodleian Library Douce 196: 17 Lat. Th. B. 4: 30 149 Laud. Misc. 646: 18n Holkham Hall, misc. 47: 50 PADOVA Biblioteca Antoniana 51 Scaff. II: 17 PARIS Bibliothèque Nationale de France français 19093: 65 lat. 22: 16 78 116 lat. 14343: 34n lat. 14389: 79 113 lat. 14390: 79n
COPISTI A BOLOGNA Bibliothèque Ste Geneviève 393: 168n REIMS Bibliothèque Municipale 699: 127 ROERMOND Gemeente Museum Hs. 1 (Inv. nr. 1855): 34n ROMA Biblioteca Nazionale Farf. 28: 81n SAN GIMIGNANO Biblioteca Comunale 17: 93-94 TARAZONA Archivo Capitular 18: 83n 119: 70 TOLEDO Biblioteca y Archivo de la Catedral 4-6: 34n 32-16: 127 Res. 25: 33
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TORINO Museo Civico n° 3158: 39 TOURS Bibliothèque Municipale 654: 18n VALENCIA Archivo Capitular 28: 34n VATICANO Biblioteca Apostolica Vaticana Archivio San Pietro A 22: 58 61-62 156 Vat. lat. 1370: 75-76 Vat. lat. 1375: 139-140n Vat. lat. 1388: 73-74 Vat. lat. 2492: 34 Vat. lat. 10726: 31n WIEN Österreichische Nationalbibliothek 100: 17 687: 75n 2040: 65 2057: 69-70 ZWETTL Stiftsbibliothek 60+38: 81
TAVOLA DELLE ILLUSTRAZIONI 1.
BOLOGNA, Archivio di Stato, Capitano del Popolo, Società d’arti e d’armi. Statuti, b. II (Società dei Lombardi), f. 3r ............................................................ p. 51
2.
WIEN, Österreichische Nationalbibliothek, 2057, f. 353v .................................... p. 70
3.
FRANKFURT, Stadt-und Universitätsbibliothek, Barth. 15, f. 194rb ...................... p. 72
4.
MELK, Stiftsbibliothek, 1, f. 303r ......................................................................... p. 75
5.
BOLOGNA, Archivio di Stato, Capitano del Popolo, Venticinquine, busta XVI (S. Procolo), fasc. 9 .............................................................................................. p. 76
6-10 SAN GIMIGNANO, Biblioteca Comunale, 17 ..................................................... p. 93-94 11. KLAGENFURT, Bischöfliche Bibliothek, XXIX d 2, f. 262va ................................ p. 95 12. BOLOGNA, Archivio di Stato, Capitano del Popolo, Venticinquine, busta XVI (S. Procolo), fasc. 9 ............................................................................................ p. 175 13. BOLOGNA, Archivio di Stato, Capitano del Popolo, Venticinquine, busta XVI (S. Procolo), fasc. 9 ............................................................................................ p. 176 14. BOLOGNA, Archivio di Stato, Capitano del Popolo, Società d’arti e d’armi. Statuti, b. II (Società dei Lombardi), f. 1va ........................................................ p. 177 15. BOLOGNA, Archivio di Stato, Capitano del Popolo, Venticinquine, busta XVI (S. Procolo) fasc. 9............................................................................ p. 177 16. BOLOGNA, Archivio di Stato, Capitano del Popolo, Società d’arti e d’armi. Statuti b. II (Società dei Lombardi), f. 3rb ......................................................... p. 178 17. BOLOGNA, Archivio di Stato, Capitano del Popolo, Venticinquine, busta XVI (S. Procolo), fasc. 13 .......................................................................................... p. 179 18. BOLOGNA, Archivio di Stato, Capitano del Popolo, Venticinquine, busta XVI (S. Procolo), fasc. 13 .......................................................................................... p. 180 19. BOLOGNA, Archivio di Stato, Capitano del Popolo, Venticinquine, busta XVI (S. Procolo), fasc. 13 .......................................................................................... p. 181 20. BOLOGNA, Archivio di Stato, Notarile 1 (not. Manfredo di Enrichetto da Sala (1252-1270), f. 112r ............................................................................................ p. 182 21. BOLOGNA, Archivio di Stato, Memoriale 68, f. 39r............................................ p. 183
COLLECTION « TEXTES ET ÉTUDES DU MOYEN ÂGE » publiée par la Fédération Internationale des Instituts d’Études Médiévales Volumes parus : 1. 2.
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Filosofia e Teologia nel Trecento. Studi in ricordo di Eugenio Randi a cura di L. BIANCHI, Louvain-la-Neuve, 1995, VII-575 p. 49 Euros e Pratiques de la culture écrite en France au XV siècle, Actes du Colloque international du CNRS (Paris, 16-18 mai 1992) organisé en l'honneur de Gilbert Ouy par l'unité de recherche «Culture écrite du Moyen Age tardif», édités par M. ORNATO et N. PONS, Louvain-la-Neuve, 1995, xv592 p. et 50 ill. h.-t. 61 Euros Bilan et perspectives des études médiévales en Europe, Actes du premier Congrès européen d’études médiévales (Spoleto, 27-29 mai 1993), édités par J. HAMESSE, Louvain-la-Neuve, 1995, xiii-522 p. et 32 ill. h.-t. 49 Euros Les manuscrits des lexiques et glossaires de l’Antiquité tardive à la fin du Moyen Age, Actes du Colloque international organisé par le «Ettore Majorana Centre for Scientific Culture» (Erice, 23-30 septembre 1994), 61 Euros édités par J. HAMESSE, Louvain-la-Neuve, 1996, xiii-723 p. Models of Holiness in Medieval Studies, Proceedings of the International Symposium (Kalamazoo, 4-7 May 1995), edited by B.M. KIENZLE, E. WILKS DOLNIKOWSKI, R. DRAGE HALE, D. PRYDS and A.T. THAYER, Louvain-la-Neuve, 1996, xx-402 p. 44 Euros Écrit et pouvoir dans les chancelleries médiévales : espace français, espace anglais, Actes du Colloque international de Montréal (7-9 septembre 1995) édités par K. FIANU et D.J. GUTH, Louvain-la-Neuve, 1997, viii-342 p. 44 Euros P.-A. BURTON, Bibliotheca Aelrediana secunda (1962-1996). Ouvrage publié avec le concours de la Fondation Universitaire de Belgique et de la Fondation Francqui, Louvain-la-Neuve, 1997, 208 p. 24 Euros Aux origines du lexique philosophique européen. L’influence de la ‘latinitas’, Actes du Colloque international de Rome (23-25 mai 1996) 31 Euros édités par J. HAMESSE, Louvain-la-Neuve, 1997, xiv-298 p. Medieval Sermons and Society : Cloisters, City, University, Proceedings of International Symposia at Kalamazoo and New York, edited by J. HAMESSE, B.M. KIENZLE, D.L. STOUDT, A.T. THAYER, Louvain-laNeuve, 1998, viii-414 p. et 7 ill. h.-t. 49 Euros
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Roma, magistra mundi. Itineraria culturae medievalis. Mélanges offerts au Père L.E. Boyle à l’occasion de son 75e anniversaire, édités par J. HAMESSE. Ouvrage publié avec le concours de la Homeland Foundation (New York), Louvain-la-Neuve, 1998, vol. I-II : xii-1030 p., vol. III : vi406 p. épuisé Filosofia e scienza classica, arabo-latina medievale e l’età moderna. Ciclo di seminari internazionali (26-27 gennaio 1996) a cura di G. 35 Euros FEDERICI VESCOVINI, Louvain-la-Neuve, 1999, viii-331 p. J.L. JANSSENS, An annotated Bibliography of Ibn Sînæ. First Supplement (1990-1994), uitgegeven met steun van de Universitaire Stichting van België en het Francqui-Fonds, Louvain-la-Neuve, 1999, xxi-218 p. 25 Euros L.E. BOYLE O.P., Facing history : A different Thomas Aquinas, with an introduction by J.-P. TORRELL,O.P., Louvain-la-Neuve, 2000, xxxiv-170 p. et 2 ill. h.- t. 30 Euros Lexiques bilingues dans les domaines philosophique et scientifique (Moyen Age - Renaissance), Actes du Colloque international organisé par l'Ecole Pratique des Hautes Etudes - IVe Section et l'Institut Supérieur de Philosophie de l'Université Catholique de Louvain (Paris, 12-14 juin 1997) édités par J. HAMESSE et D. JACQUART, Turnhout 2001, 240 p. 31 Euros Les prologues médiévaux, Actes du Colloque international organisé par l'Academia Belgica et l'Ecole française de Rome avec le concours de la F.I.D.E.M. (Rome, 26-28 mars 1998) édités par J. HAMESSE, Turnhout 2000, 716 p. 62 Euros L.E. BOYLE, O.P., Integral Palaeography with an introduction by F. 30 Euros TRONCARELLI, Turnhout 2001, 174 p. et 9 ill. h.-t. La figura di San Pietro nelle fonti del Medioevo, Atti del convegno tenutosi in occasione dello Studiorum universitatum docentium congressus (Viterbo e Roma,5-8 settembre 2000) a cura di L. LAZZARI e A.M. VALENTE BACCI, Louvain-la-Neuve, 2001, 708 p. et 153 ill. h.-t. 79 Euros Les traducteurs au travail. Leurs manuscrits et leurs méthodes. Actes du Colloque international organisé par le «Ettore Majorana Centre for Scientific Culture» (Erice, 30septembre - 6 octobre 1999) édités par J. 50 Euros HAMESSE. Turnhout 2001, XVIII+455p. Metaphysics in the Twelfth Century. Proceedings of the International Colloquium (Frankfurt, june 2001) edited by M. LUTZ-BACHMANN et al. Turnhout 2003, XIV + 220 p. 39 Euros
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Chemins de la pensée médiévale. Etudes offertes à Zénon Kaluza éditées par P.J.J.M. BAKKER avec la collaboration de E. FAYE et CH. GRELLARD. 50 Euros Turnhout 2002, XXIX + 778 p. Filosofia in volgare. Atti del Colloquio Internazionale de la S.I.S.P.M. (Lecce, 27-28 settembre 2002) a cura di L. STURLESE. Louvain-la-Neuve, 2003, 540 p. 39 Euros Bilan et perspectives des études médiévales en Europe (1993-1998). Actes du deuxième Congrès européen d'études médiévales (Euroconference, Barcelone, 8-12 juin 1999), édités par J. 59 Euros HAMESSE.Turnhout, 2003, xxxii - 656 p. Lexiques et glossaires philosophiques de la Renaissance. Actes du Colloque International organisé en collaboration à Rome (3-4 novembre 2000) par l'Academia Belgica, "Le corrispondenze scientifiche, letterarie ed erudite dal Rinascimento all' età moderna" et l'Università degli studi di Roma "La Sapienza", édités par J. HAMESSE et M. FATTORI. Louvain-laNeuve, 2003, ix - 321 p. 35 Euros Ratio et superstitio. Essays in Honor of Graziella Federici Vescovini edited by G. MARCHETTI, V. SORGE and O. RIGNANI. Louvain-la-Neuve, 2003, xxx + 676 p. - 5 ill. h.-t. 49 Euros «In principio erat verbum». Mélanges offerts à Paul Tombeur par ses anciens élèves édités par B.-M. TOCK. Turnhout, 2004, 450 p., ISBN 2503-51672-6 49 Euros Duns Scot à Paris, 1302-2002. Actes du colloque de Paris, 2-4 septembre 2002, édités par O. BOULNOIS, E. KARGER, J.-L. SOLÈRE et G. SONDAG. Turnhout, 2005, XXIV+683 p., ISBN 2-503-51810-9. 55 Euros Medieval Memory. Image and text, edited by F. WILLAERT, Turnhout, 2004, xxv + 265 p., ISBN 2-503-51683-1 49 Euros La vie culturelle, intellectuelle et scientifique à la Cour des Papes d’Avignon. Volume en collaboration internationale édité par J. HAMESSE. Turnhout, 2006, XI + 413 p. - 16 ill.h.t., ISBN 2-503-51877-X 39 Euros G. MURANO, Opere diffuse per «exemplar» e pecia. Turnhout, 2005, 897 p., ISBN 2-503-51922-9 69 Euros Corpo e anima, sensi interni e intelletto dai secoli XIII-XIV ai postcartesiani e spinoziani. Atti del Colloquio internazionale (Firenze, 18-20 settembre 2003) a cura di G. FEDERICI VESCOVINI, V. SORGE e C. VINTI. Turnhout, 2005, 576 p., ISBN 2-503-51988-1 49 Euros Le felicità nel medioevo. Atti del Convegno della Società Italiana per lo Studio del Pensiero Medievale (S.I.S.P.M.) (Milano, 12-13 settembre 2003), a cura di M. BETTETINI e F. D. PAPARELLA. Louvain-la-Neuve, 2005, xvi-464 p., ISBN 2-503-51875-3. 39 Euros
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34. 35.
Itinéraires de la raison. Etudes de philosophie médiévale offertes à Maria Cândida Pacheco, éditées par J. MEIRINHOS. Louvain-la-Neuve, 2005, XXVIII +444 p., ISBN 2-503-51987-3. 39 Euros Testi cosmografici, geografici e odeporici del medioevo germanico. Atti del XXXI Convegno dell'Associazione italiana di filologia germanica (A.I.F.G.), Lecce, 26-28 maggio 2004, a cura di D. GOTTSCHALL. Louvain-la-Neuve, 2005, xv+276 p., ISBN 2-503-52271-8. 31 Euros Ecriture et réécriture des textes philosophiques médiévaux. Mélanges offerts à C. Sirat édités par J. HAMESSE et O. WEIJERS. Turnhout, 2006, xxvi+499 p., ISBN 2-503-52424-5. 50 Euros Frontiers in the Middle Ages . Proceedings of the 3rd European Congress of the Medieval Studies (Jyväskylä, 10-14 June 2003) edited by O. MERISALO with the collaboration of P. PAHTA. Louvain-la-Neuve, 2006, xii+761p., ISBN 2-503-52420-7 59 Euros