219 38 11MB
Italian Pages 191 [204] Year 1914
BEIHEFTE ZUR
ZEITSCHRIFT FÜR
ROMANISCHE
PHILOLOGIE
B E G R Ü N D E T V O N PROF. DK. G U S T A V G R Ö B E R F
FORTGEFÜHRT UND HERAUSGEGEBEN
DR. E R N S T H O E P F F N E R PROFESSOR
AN DER
IL. CARLO
UNIVERSITÄT
JENA
HEFT BATTISTI
TESTI D I A L E T T A L I I T A L I A N I P A R T E PRIMA: ITALIA SETTENTRIONALE
HALLE A. S. VERLAG
VON
MAX 1914
NIEMEYER
TESTI DIALETTALI ITALIANI IN TRASCRIZIONE FONETICA PUBBLICATI DA
CARLO
BATTISTI
D O C UNTE A L L ' U N I V E R S I T À
PARTE
ITALIA
DI
VIENNA
PRIMA
SETTENTRIONALE
HALLE A. S. VERI.AG
VON
MAX
1914
NIEMEYER
A
CARLO SALVION I
Contenuto. P*C-
Introduzione Indicazioni sulla trascrizione fonetica I. Vocali II. Consonanti Tabella di concordanza I. Gruppo veneto I I . Gruppo lombardo I I I . Gruppo piemontese I V . Grappo ligure V . Gruppo emiliano Klenco alfabetico dei luoghi Indice degli autori e dei trascrittori Prospetto delle varietà dialettali
i—3 3—11 3—5 5—10 10—11 13—62 63—123 125—138 139—151 153—187 188 189 190
Introduzione. La presente crestomazia ha lo scopo di colmare in parte una lacuna di cui si risente lo studio della dialettologia italiana: offrire un materiale d' osservazione scientificamente adoperabile per chi voglia orientarsi sullo stato attuale dei nostri dialetti. Testi corrispondenti alla vera parlata popolare, trascritti foneticamente dovrebbero raggiungere lo scopo che mi sono prefisso. La meta sarebbe stata di poter raccogliere testi fonetici di tutte le varietà dialettali più importanti, ma la mancanza di collaboratori non mi permise di raggiungerla. E qui ai molti e valenti amici che col loro contributo resero possibile la compilazione dell' antologia un grazie di cuore. La trascrizione fonetica presentò delle serie difficoltà. Nella scelta fra 1' accettare diversi sistemi fonetici o il tenermi a un sistema unitario, non ho esitato ad abbracciare il secondo partito. 11 continuo cambiamento nell' esposizione grafica variante di testo a testo non può non originare confusione specialmente a chi non sia premunito di cognizioni fonetiche ben profonde. Seguendo il secondo metodo, cioè adottare una trascrizione unitaria, venivo però ad incorrere in diversi guai. C' era anzi tutlo la difficoltà della scelta; il sistema doveva accoppiare a risorse sufficenti per 1' espressione grafica di testi interi di dialetti tanto differenti anche la facilità d' interpretazione — e questa dipende, oltre che dal sistema stesso, anche dall' abitudine e dalla preparazione. Fra 1' alfabeto più completo in diversi riguardi (un pò deficente in altri), ma più complicato e meno usato dai romanisti, specialmente da noi italiani, dell' A s s o c i a t i o n p h o n é t i q u e i n t e r n a t i o n a l e , e quello più semplice, più povero di nuovi segni diacrilici ma più noto del sistema A s c o l i - G o i d à n i c h ho adottato il secondo. Esso presenta il vantaggio di concordare nei punti principali col solito metodo di trascrizione (Romania, Studi romanzi, Zeitschrift f . rom. Phiìoìogiì), correggendo o diminuendo la confusione sorta fra le spiranti e le lìeiheft zur Z e i t s c l i r . f. r o m . P h i l . I L
X
2
rattratte postdentali coli' introduzioDe d' un vecchio segno dell' alfabeto italiano: f . Supera poi altri sistemi in quanto si adatta più che mai alle esigenze della nostra fonetica dialettale, sia nella distinzione più accurata dei gradi d' apertura delle vocali, sia in quella dei gradi d' intensità delle rattratte, sia nell' indicazione consequente e razionale della serie vocalica delle velarizzate. H o dovuto aggiungere la nuova categorìa delle „schiacciate", mancando al detto sistema una grafia speciale per suoni che non possono venir classificati per „ratt ratti" e che, se non ricorrono in generale nei dialetti dell' Italia centrale, meridionale e della pianura lombardoveneta, s' incontrano non di raro nei dialetti alpini. La seconda difficoltà, ben più forte, sta nell' adattamento di testi fonetici d' altro sistema sia stampati, sia speditimi manoscritti da collaboratori che preferivano servirsi p. e. del sistema originario dell' Ascoli. Tale difficoltà ho affrontata da solo colla coscienza di non poter alle volte scegliere con tutta sicurezza fra segni esprimenti due suoni affini, cui nel sistema originario non corrisponde che un segno unico. In ogni caso le indicazioni favoritemi da amici benevoli e dalla correzione delle bozze fatta dai singoli collaboratori saranno valse a render meno inesatto il mio lavoro. Testi manoscritti che furono da me adattati al sistema grafico dell' antologia vengono segnati alla nota bibliografica con asterisco. Giovi però notare — e ciò vale per tutti i testi — che il carattere e lo scopo della raccolta non acconsentivano a cogliere e ridare tutte le sfumature d'un dialetto; che a certi fatti di fonetica proposizionale e di lenizione subapenninica si prestò attenzione soltanto negli ultimi anni e quindi 1' indicazione non è, nè può essere sempre esatta. Spero poi che la leggera innovazione di prendere in considerazione costantemente la quantità sillabica e, quando fu possibile, le permutazioni fonetiche derivanti da una lettura a tempo più o meno celere del normale possa ridondare a qualche utilità dei nostri studi. *
#
*
Un altro problema ci si presenta nella delimitazione geografica dei dialetti italiani. Considerare il sardo come lingua a parte ed escludere dall' antologia testi di oasi linguistiche non italiane della Penisola è un concetto troppo semplice per sprecarvi parole. Ma sul confine settentrionale dei nostri dialetti regnano delle idee ancor disparate. Non è qui il luogo di affrontare o riaffrontare
la questione ladina, di dimostrare come i concetti su cui 1' Ascoli basava la sua geniale sintesi del ladino siano storicamente insostenibili, rappresentando il ladino sulle generali nel consonantismo tratti più conservativi, ma una volta propri alla pianura lombardoveneta, di far vedere quali potenti tendenze linguistiche congiungano 1' Italia settentrionale alle parlate ladine sovrastanti la pianura. La questione pratica sta nel fatto che le isòfone dei singoli fonemi ladini non combinano, che perciò molti, moltissimi dialetti sono ladini per un verso, italiani per l'altro. Non essendo possibile applicare nella scelta dei fonemi un criterio storico, non resta scientificamente che la soluzione di arrestarsi soltanto ai confini settentrionali e orientali della Romania italiana.* £ mentre penso che una giusta valutazione dei dialetti della pianura e delle prealpi sia impossibile senza esatta considerazione del tratto friulanoladino, così »pero che i testi portati da questo territorio, oltre a completare la raccolta del Handbuch dir raetorom. Sprache und Uteratur (Halle, 19io) di Th. G a r t n e r faciliteranno la comprensione filologica dei testi subalpini. *
*
*
I testi vengono muniti di semplici e parche indicazioni lessicali. Una nota apposta agli stessi ricorda le esposizioni grammaticali e i vocabolari della rispettiva parlata. Si tratta di cenni del tutto sommari che non hanno altro intendimento che aiutare il lettore, se mai egli avesse bisogno d' un primo orientamento. Non è quindi un apparato bibliografico nè incompleto, nè completo che intendo d' offrire. Tralascio un' introduzione grammaticale. Quando essa voglia essere corrispondente allo scopo, dovrebbe essere una grammatica completa dei nostri dialetti e prender in esame non solo le varietà qui rappresentate, ma tutte le varietà principali dell'Italia dialettale. — Ciò non solo eccederebbe i limiti di spazio che mi sono concessi per 1' antologia, ma l'introduzione non starebbe in giusto rapporto coi testi. E questa lacuna, se avrò un giorno più tempo da consacrare allo studio e non mi verrà meno la lena, cercherò di colmare per quanto posso. * Si prenda dunque in questo senso 1' „italiano" del titolo, che per diversi scienziati non è applicabile al tratto „ladino".
Pasqua 1913. Carlo Battisti.
Indicazioni sulla trascrizione fonetica. H sistema di trascrizione unitario è quello del sistema A s c o l i Goidànich con alcune leggerissime modificazioni di carattere affatto secondario. Limitandomi qui alle indicazioni più necessarie, rinvio per ulteriori schiarimenti alla prefazione del voi. 17 0 dell' Archivio glottologico italiano XXIII—XXXIX.*
I. Vocali. 1. Il diverso grado d' apertura viene indicato sottoponendo alla vocale: a) due punti per indicare vocale strettissima (chiusura di 2°grado). 0) un punto per indicare vocale stretta (chiusura di 1 0 grado). y) semicerchio aperto a destra per indicare vocale larga (apertura di i° grado).