Entriamo in azienda up 2 TOMO 1. Corso di economia aziendale [2-1]
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EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA GLOBALE

AGENDA 2030

Tomo 1

ASTOLFI, RASCIONI & RICCI

Entriamo in azienda up

AGGIORNAMENTI NORMATIVI ESERCIZI PER IMPARARE FACENDO SPAZIO COMPETENZE

TE581AA1

CORSO DI ECONOMIA AZIENDALE

HUBSCUOLA.IT

L’AMBIENTE INTERATTIVO PER LA DIDATTICA DIGITALE.

HUB Scuola è il centro del sistema per la didattica digitale. La piattaforma digitale per lo studio e l’insegnamento che permette al docente e allo studente di fruire del libro digitale e delle risorse multimediali integrate nel libro; consente inoltre di condividere i contenuti multimediali disponibili sulla piattaforma.

YOUNG

KIT

HUB Young è la App per usare la versione digitale del libro di testo. Il libro diventa pratico e intuitivo, stimola le dinamiche di apprendimento, favorisce l’inclusione e potenzia i risultati individuali.

I contenuti digitali integrativi che arricchiscono ed espandono il libro di testo sono raccolti in HUB Kit: audio, video, esercizi interattivi, materiali aggiuntivi e contenuti scaricabili, mappe concettuali, laboratori digitali e gallerie d’immagini.

SMART

HUB Smart è l’App per guardare i video e ascoltare gli audio del libro di testo, oltre a consentire agli studenti di allenarsi con i Test, direttamente dallo smartphone.

*NOVITÀ

TEST

HUB Test è la piattaforma per docenti e studenti, per creare verifiche e mettersi alla prova. Contiene un ricco database di quesiti disponibili ed è utilissima anche per l’allenamento individuale.

*NOVITÀ

CAMPUS

HUB Campus è il portale disciplinare ricco di risorse per il docente.

NOVITÀ

Come accedere a HUB Scuola? Vai su www.hubscuola.it e accedi con le tue credenziali Rizzoli Education. Non sei registrato? Vai su www.hubscuola.it, clicca su “registrati” e compila il form.

Scarica HUB Young Scarica l’App da HUB Scuola o dai principali store online per fruire del tuo libro e di tutte le risorse multimediali integrate. Lancia l’App, effettua il login e nella libreria troverai tutti i libri che hai attivato.

*

Video, Audio e Test sempre a portata di mano. HUB Smart è l’App gratuita che permette di fruire di molti contenuti digitali del libro di testo direttamente dallo smartphone e dal tablet, senza necessità di registrazione.

HUB Smart è intuitiva:

Lancia HUB Smart

l’applicazione rende la didattica digitale alla portata di tutti.

e clicca sullo schermo per attivare la videocamera. Puoi inquadrare il QRCode presente nelle pagine del libro e fruire del contenuto digitale a disposizione.

Usare HUB Smart è facile: verifica che sulla quarta di copertina del tuo libro di testo ci sia l’icona HUB Smart. Scarica l’App gratuita dai principali store online.

Se i contenuti digitali del tuo libro sono molti, troverai un unico QRCode nelle pagine di apertura dell’unità: inquadrandolo, vedrai l’elenco dei video, audio e Test dell’unità e potrai fruirne da subito.

I contenuti digitali sono sempre a disposizione nella Cronologia e puoi salvarli tra i Preferiti.

*

HUB Test è la nuova piattaforma semplice e intuitiva che consente al docente di creare verifiche personalizzate per tutte le esigenze della classe. HUB Test permette di costruire verifiche scegliendo l’ordine scolastico, la materia e l’argomento.

Con HUB Test puoi:

La piattaforma permette di generare automaticamente le verifiche, fino a tre versioni differenti per file diverse. La verifica è pronta: può essere assegnata alla Classe Virtuale, oppure stampata e consegnata agli studenti.

scegliere un Test tra le moltissime verifiche già pronte, creare Test da zero scegliendo tra quesiti di varia tipologia: risposta multipla, vero/falso, completamento, trova l’errore, raggruppamento e risposta aperta, utilizzare singoli quesiti per verifiche personalizzate, infine, ritrovare sempre i test salvati nel tuo archivio. HUB Test è una risorsa validissima anche per gli studenti che possono allenarsi nelle varie materie e tenere traccia dei propri progressi. Il sistema infatti restituisce il Test corretto con feedback.

INVALSI

INVALSI

L’ambiente in cui lo studente può prepararsi alle prove ufficiali: è creato per avvicinare l’alunno all’interfaccia della piattaforma INVALSI e gli consente di svolgere le prove in modalità Computer Based. Su HUB Scuola sono a disposizione esercitazioni in italiano, matematica e inglese come previsto dalla normativa INVALSI.

LINK UTILI La piattaforma per la didattica digitale: hubscuola.it Il portale con le nostre novità: rizzolieducation.it L’assistenza per tutti: assistenza.hubscuola.it

Innovare insieme PROGETTI EDITORIALI

FORMAZIONE EVENTI E CONVEGNI

LIBRI DI TESTO MULTIMEDIALITÀ

COLLANA STRATEGIE DIDATTICHE

MATERIALI PER IL DOCENTE

FORMAZIONE SU MISURA

CITTADINANZA GLOBALE AGENDA 2030

DIDATTICA COLLABORATIVA

CLASSE CAPOVOLTA

INCLUSIONE

METODO DI STUDIO

PROBLEM SOLVING

R

NUOVO ESAME DI STATO

OGETT PR A

COMPETENZE

RE

RIFORMA PROFESSIONALI

PE

PERCORSI PER LE COMPETENZE TRASVERSALI E L’ORIENTAMENTO

CODING

COMPETENZE DEL XXI SECOLO VALUTARE PER APPRENDERE TUTORING

INVALSI

DIDATTICA PER LA CREATIVITÀ

CITTADINANZA DIGITALE

INSIEME A VOI DOCENTI

STUDENTI

Docenti, studenti, genitori, dirigenti scolastici sono i protagonisti di una scuola che propone sempre nuove sfide: per esempio, le nuove metodologie didattiche, la valorizzazione delle differenze e degli stili di apprendimento, le nuove tecnologie e la multimedialità, la necessità di strumenti per aiutare i giovani nello studio e per accompagnarli nel loro percorso di apprendimento.

GENITORI

DIRIGENTI SCOLASTICI

Rizzoli Education propone un’offerta editoriale completa ed efficace per affrontare queste e altre sfide. L’offerta parte innanzitutto dall’ascolto di docenti, studenti e genitori ed è articolata per rispondere a tutte le loro esigenze. Soltanto così è possibile innovare insieme e rimanere al centro della scuola che cambia.

Educazione alla cittadinanza globale EDUCARE ALLA CITTADINANZA In un mondo caratterizzato da sfide globali in continuo mutamento, l’educazione alla cittadinanza nella scuola diventa fondamentale per promuovere il rispetto e la valorizzazione dell’altro, della diversità, della giustizia e dell’equità, dell’ambiente, in un’ottica di solidarietà e di responsabilità sociale.

CITTADINANZA ATTIVA

CITTADINANZA GLOBALE Questi valori sono raccolti nell’Agenda 2030, il progetto promosso dai Paesi raccolti sotto l’egida delle Nazioni Unite per il raggiungimento di 17 obiettivi legati a un nuovo modello di sviluppo sostenibile. Questo piano chiede alle nuove generazioni di diventare protagoniste di azioni per il miglioramento del proprio futuro attraverso un articolato percorso di cittadinanza globale.

Si diventa cittadini facendo. Per questa ragione l’offerta editoriale di Rizzoli Education si arricchisce di proposte per lo sviluppo della cittadinanza globale attiva: schede, approfondimenti e materiali per la costruzione di esperienze significative cui concorrono tutte le aree del sapere, attività che richiedono a studenti e studentesse di elaborare soluzioni concrete e di attivare tutte le risorse personali, le conoscenze, le abilità, le competenze e la motivazione necessarie al raggiungimento di una maggiore consapevolezza sui temi che riguardano il loro futuro.

I materiali digitali di questa opera e i relativi aggiornamenti sono disponibili sul sito www.rizzolieducation.it ISBN 978-88-233-6248-2 © 2019 Rizzoli Education S.p.A. – Milano Tutti i diritti riservati Prima edizione: gennaio 2019 Chiuso in redazione: gennaio 2019 Ristampe 2019 2020 1 2 3 4

2021 5 6

2022 7 8

Stampa: LTV La Tipografica Varese s.r.l., Varese (VA) Hanno collaborato alla realizzazione dell’opera: Redazione e prestampa: Progettazione copertina: Realizzazione copertina: Progetto grafico: Referenze iconografiche: Traduzione: Coordinamento redazionale: Coordinamento editoriale:

Emmegi Group s.r.l., Milano zampediverse s.r.l., Carate Brianza (MB) Studio Cappellato e Laurent s.r.l., Milano Studio Mizar, Bergamo Getty Images Nadia Bertoli Barbara Preatoni Anna Maria Massari

Hanno, inoltre, collaborato alla stesura dei testi i seguenti autori: Lucia Barale, Laboratorio e modulo Le imprese bancarie: prodotti e servizi per i risparmiatori Gabriela Subinaghi, La finanzia aziendale e le decisioni finanziarie I diritti di traduzione e riproduzione, totali o parziali anche ad uso interno e didattico con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi. Fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall’art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633. Le riproduzioni per uso differente da quello personale potranno avvenire, per un numero di pagine non superiore al 15% del presente volume, solo a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da CLEARedi, corso di Porta Romana, n. 108, 20122 Milano, e-mail [email protected] La realizzazione di un libro presenta aspetti complessi e richiede particolare attenzione nei controlli: per questo è molto difficile evitare completamente errori e imprecisioni. Per segnalazioni o suggerimenti relativi al presente volume scrivere a: [email protected] L’editore è presente su Internet all’indirizzo: http://www.rizzolieducation.it L’editore è a disposizione degli aventi diritto con i quali non gli è stato possibile comunicare per eventuali involontarie omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti dei brani o delle illustrazioni riprodotte nel volume. L’editore si scusa per i possibili errori di attribuzione e dichiara la propria disponibilità a regolarizzarli. Sia le operazioni descritte negli esempi, nelle esercitazioni svolte e negli esercizi da svolgere, sia quelle risultanti da riproduzioni di titoli di credito e di documenti commerciali e bancari presenti in questo volume sono state immaginate a scopo esclusivamente didattico, anche nei casi in cui vengono nominate persone, famiglie, imprese o banche esistenti, e pertanto non rappresentano situazioni o rapporti reali e non indicano prezzi, tassi, valute e altre condizioni effettivamente applicati. Inoltre le immagini utilizzate in questo libro non vanno interpretate come una scelta di merito da parte dell’editore, né come invito all’acquisto di prodotti. Le illustrazioni o riproduzioni sono state riportate a scopo esclusivamente didattico. Infine, i testi tratti da articoli di giornale, libri, riviste e Internet sono stati liberamente rielaborati dagli autori a fini didattici. I link ai siti di terze parti sono indicati in questo libro e nei relativi materiali digitali unicamente per scopi didattici o perché consigliati da altri siti istituzionali. Pertanto, per questo libro e per le sue successive ristampe, l’editore non si ritiene responsabile – neppure indirettamente – dei contenuti e delle immagini riprodotte nei siti citati in data successiva a quella di chiusura in redazione della prima edizione. Per questa ragione si consiglia la preventiva visione da parte dell’adulto del contenuto di tali siti prima dell’utilizzo a scopo didattico. I nostri testi sono disponibili in formato accessibile e possono essere richiesti a: Biblioteca per i Ciechi Regina Margherita di Monza (http://www.bibliotecaciechi.it) o Biblioteca digitale dell’Associazione Italiana Dislessia “Giacomo Venuti” (http://www.libroaid.it). Il processo di progettazione, sviluppo, produzione e distribuzione dei testi scolastici dell’editore è certificato UNI EN ISO 9001.

Entriamo in azienda up si presenta rinnovato nella sua veste grafica e arricchito di elementi di supporto allo studio. I contenuti dei libri sono stati perfettamente aggiornati recependo tutte le principali novità normative e operative. In particolare si segnalano i seguenti aggiornamenti:

Tomo 1 Modulo 1 • • • • • • • •

Modello di Organizzazione e Gestione (MOG) delle società di capitali Tassazione dividendi e quote di utile delle società di capitali Contabilizzazione del disaggio su prestiti obbligazionari nelle società di minori dimensioni (OIC 19) Contabilizzazione dei prestiti obbligazionari convertibili (OIC 32) Aree della gestione nel Conto economico civilistico (OIC 12) Postulati del bilancio d’esercizio (OIC 11) Principi contabili internazionali: leasing (IFRS 16); attività e passività finanziarie (IFRS 9) Bilancio consolidato: differenza da annullamento (OIC 17)

Modulo 2 • Equity crowd funding (raccolta di capitale proprio tramite Internet)

Modulo 3 • Recepimento direttiva europea MiFID II (OTF – Organized Trading Facilities)

Modulo 4 • Imprese finanziarie del settore Fintech • Multicanalità nella promozione, distribuzione e vendita dei prodotti bancari • Procedura Check Image Truncation per gli assegni bancari e circolari

Tomo 2 Modulo 1 • Evoluzione del marketing • Strategie di Internet marketing

Modulo 2 • • • •

Globalizzazione, flessibilità del rapporto di lavoro, gig economy Smart working Durata e proroghe dei contratti a termine e di somministrazione di lavoro Prestazioni di lavoro occasionali

Modulo 3 • Nuova modalità di contabilizzazione degli acconti a fornitori di immobilizzazioni (OIC 16, 24) • Eliminazione della distinzione tra gestione ordinaria e straordinaria e contabilizzazione di plusvalenze, minusvalenze e insussistenze derivanti dalla dismissione di beni strumentali (OIC 12)

modulo 1 • video introduttivo • spunti per cominciare • mappa personalizzabile

snc

srl unipersonali o pluripersonali

sas

caratteri generali

iesse spa è la capogruppo di Biesse Group, multinazionale che progetta, realizza e distribuisce macchine, sistemi integrati e software per i produttori di arredamenti, serramenti, componenti per l’edilizia, nautica e aerospace. Il gruppo conta al 31 dicembre 2017 circa 4 000 dipendenti e collaboratori nel mondo. Vision La vision di Biesse Group è racchiusa nella parola Thinkforward: uno stimolo a guardare avanti e ad anticipare il futuro dettando nuovi standard di innovazione tecnologica e di trasformazione digitale. Mission Creare e condividere innovazione attraverso l’ideazione, la realizzazione e la diffusione di soluzioni integrate e servizi evoluti che permettano di produrre meglio, di più e in sicurezza, sostenendo l’eccellenza e il successo dei nostri clienti.

gruppi aziendali

operazioni tipiche

comunicazioni economiche-finanziarie

obbligatorie (dichiarazione non finanziaria)

bilancio d’esercizio

bilancio consolidato

principi contabili nazionali

principi contabili internazionali

COMPETENZE PROFESSIONALI DI INDIRIZZO

COMPETENZE EUROPEE

• Gestire il sistema delle rilevazioni aziendali • Individuare e accedere alla normativa pubblicistica, civilistica e fiscale con particolare riferimento alle attività aziendali • Utilizzare i sistemi informativi aziendali e gli strumenti di comunicazione integrata d’impresa per realizzare attività comunicative con riferimento a differenti contesti • Analizzare e produrre i documenti relativi alla rendicontazione sociale e ambientale, alla luce dei criteri sulla responsabilità sociale d’impresa

• Competenze alfabetiche funzionali • Competenze imprenditoriali • Competenze personali, sociali e di apprendimento • Competenze civiche • Competenze in materia di consapevolezza ed espressione culturale

La capogruppo, Biesse spa, è quotata in un mercato regolamentato e, come prevede la normativa, comunica in ambito economico-finanziario attraverso la Relazione finanziaria annuale, che comprende anche il bilancio d’esercizio, e in ambito sociale e ambientale attraverso la Dichiarazione non finanziaria in cui è riportato anche il bilancio di sostenibilità. Il capitale sociale ammonta a 27 393 042 euro ed è costituito da azioni ordinarie da 1 euro ciascuna. Il bilancio d’esercizio è redatto in conformità ai principi contabili internazionali; il Conto economico segue la classificazione dei costi per natura, evidenziando i risultati intermedi relativi al risultato operativo (risultato della gestione caratteristica), al risultato prima delle imposte e al risultato economico al netto

delle imposte. Al fine di consentire una migliore misurabilità dell’andamento economico effettivo, nella relazione sulla gestione vengono forniti dettagli sulle componenti di costo e ricavo derivanti da eventi o operazioni che per natura e rilevanza di importo sono da considerarsi non ricorrenti. Il patrimonio di funzionamento è evidenziato nel Prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria. Tutte le imprese che appartengo al gruppo sono attente alle tematiche sociali e ambientali e, coerentemente con gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU, il Gruppo Biesse ha adottato un programma di azione volto a eliminare la povertà estrema, a ridurre le disuguaglianze sociali e proteggere l’ambiente, identificando quali macro aree di riferimento la sostenibilità economica, la sostenibilità sociale e la sostenibilità ambientale. Fonte: estratto da www.biessegroup.it, relazione finanziaria annuale e bilancio di sostenibilità Biesse Group

Attività ... a casa 1. Ricerca in Internet o sul libro di testo dello scorso anno quali forme giuridiche possono assumere le imprese, indicando le dimensioni aziendali adatte a ciascuna forma giuridica e i rischi a cui il titolare o i soci sono esposti. Sintetizza i risultati in una tabella. ADIN

2. Ricerca in Internet che cosa prevede l’Agenda ITT A 2030 sottoscritta dai Paesi membri dell’ONU, 2030 scegli un obiettivo di sviluppo sostenibile ed esprimi le tue considerazioni riflettendo sulle conseguenze che, se l’obiettivo fosse raggiunto, si avrebbero per l’intera umanità. Predisponi alcune slide da condividere con i tuoi compagni. LE BA

unità

B

sapa

A GLO NZ

2

432

thinkforward

spa unipersonali o pluripersonali

costituzione e conferimenti

comunicazioni sociali e ambientali

volontarie (sito web, rendiconti sociali e ambientali)

Biesse Group

SOCIETÀ DI CAPITALI

SOCIETÀ DI PERSONE

C

I moduli si aprono in doppia pagina con una mappa articolata dei contenuti e una storia d’impresa, per calare nella realtà lo studio degli argomenti che si affronteranno e provare a cimentarsi in attività individuali o di gruppo.

... in classe 1. Illustra ai compagni il lavoro svolto, soffermandoti sulle relazioni esistenti tra forma giuridica, dimensioni aziendali e rischi dell’attività imprenditoriale. 2. Utilizzando la LIM presenta il tuo lavoro e confrontati con i compagni sugli obiettivi di sviluppo sostenibile.

vestimento la banca ricava commissioni e diritti. Le operazioni complementari sono rappresentate dai servizi tradizionalmente offerti dalla banca alla clientela mediante la propria organizzazione diretta. Questi servizi tendono a soddisfare speciali esigenze dei clienti e fruttano ricavi (commissioni, provvigioni e canoni) ai quali si aggiungono alcuni vantaggi indiretti come la migliore conoscenza della propria clientela e la possibilità di avvicinare nuove persone.

Le operazioni bancarie

Operazioni complementari

La classificazione delle operazioni che le banche possono svolgere deve essere considerata nell’ottica della trasformazione commerciale dell’attività bancaria.

La gamma delle offerte, che costituisce il “portafoglio prodotti” della banca, è oggetto in questi tempi di un’estesa diversificazione e di continue innovazioni, tendenti in particolare a proporre al pubblico prodotti/servizi “mirati” a specifici segmenti di clientela. Si assiste così alla perdita d’importanza di operazioni che nel passato occupavano un posto rilevante nell’operatività bancaria (sconto di effetti, anticipazioni, riporti) a favore di altre operazioni che le banche hanno creato per meglio rispondere alle esigenze di una clientela sempre più attenta e preparata.

L’attività bancaria si realizza tradizionalmente nella raccolta del risparmio tra il pubblico e nell’esercizio del credito. La raccolta del risparmio si attua mediante l’acquisizione di fondi, sia sotto forma di depositi sia sotto altra forma, con obbligo di rimborso.

OPERAZIONI BANCARIE

intermediazione creditizia

Attraverso le operazioni d’intermediazione creditizia la banca raccoglie e impiega fondi agendo come intermediario tra coloro che offrono capitali e coloro che li utilizzano. Tali operazioni possono essere suddivise in due categorie: 1. operazioni di raccolta fondi, dette anche operazioni di provvista, con cui la banca si procura i mezzi necessari per la sua funzione d’intermediazione creditizia. Sono chiamate anche operazioni passive in quanto l’ente creditizio diventa giuridicamente debitore nei confronti dei suoi clienti. Sotto l’aspetto economico la banca deve remunerare i capitali raccolti pagando interessi passivi. Le operazioni di raccolta fondi si dividono in: – operazioni originarie compiute direttamente con la clientela che deposita i risparmi o le proprie disponibilità (raccolta a breve scadenza) oppure sottoscrive certificati di deposito e obbligazioni emesse dalle stesse banche (raccolta a media o lunga scadenza); – operazioni derivate compiute o sul mercato telematico dei depositi interbancari (e-MID) oppure rivolgendosi ad altri enti creditizi per ottenere rifinanziamenti oppure ricorrendo al credito della Banca Centrale Europea; – operazioni indirette compiute con la clientela in collegamento a rapporti o servizi particolari, l’emissione di assegni circolari e i c/c di gestione patrimoniale; 2. operazioni d’impiego fondi con cui la banca concede finanziamenti sia ai clienti sia ad altri enti creditizi. Sono dette anche operazioni attive in quanto la banca diventa giuridicamente creditrice nei confronti di coloro che finanzia. Sotto l’aspetto economico la banca riscuote interessi e commissioni attive. Dette operazioni comportano il rischio d’impresa che la banca cerca di limitare attraverso un’oculata selezione dei propri clienti.

investimento finanziario

raccolta fondi (operazioni passive)

servizi d’investimento e accessori

complementari

• originarie • derivate • indirette

impiego fondi (operazioni attive)

{Ora tocca a te!} Conoscenze

Abilità

Operazioni di raccolta fondi

Individuare la categoria di appartenenza delle operazioni di raccolta fondi

Indica a quale categoria appartengono le seguenti operazioni di raccolta fondi compiute da una banca. Operazioni di raccolta fondi

Operazioni di gestione

originarie

derivate

indirette

1. Finanziamento ottenuto dalla Banca Centrale Europea 2. Emissione di un assegno circolare

Attraverso le operazioni d’investimento finanziario la banca acquista e gestisce le proprie partecipazioni, gli strumenti finanziari e le divise estere. Tali operazioni permettono alla banca di conseguire interessi attivi, dividendi, plusvalenze e minusvalenze.

4. Versamento di denaro sul libretto di risparmio da parte di un cliente

I servizi d’investimento consistono in negoziazioni, per conto della clientela, di strumenti finanziari e valute estere. A tali attività la banca affianca alcuni servizi accessori come l’esecuzione

7. Apertura di un conto corrente da parte di un cliente

Poiché le uscite derivanti dagli investimenti precedono le entrate derivanti dai disinvestimenti, si generano i fabbisogni finanziari.

Esistono vari tipi di fabbisogno finanziario: • fabbisogno finanziario iniziale; • fabbisogno finanziario lordo; • fabbisogno finanziario netto.

Dopo aver quantificato il fabbisogno finanziario è necessario reperire le fonti di finanziamento, che si distinguono in: • capitale proprio; • capitale di debito. Il capitale di debito si distingue per durata in: • debiti a breve termine; • debiti a medio/lungo termine.

7

La composizione delle fonti di finanziamento costituisce la struttura finanziaria.

8 9

11

A seconda del tipo di fabbisogno è necessario utilizzare fonti di finanziamento con differenti scadenze.

L’attivo immobilizzato deve essere finanziato con capitale permanente, l’attivo corrente con debiti a breve termine e capitale proprio. Ciò garantisce l’equilibrio patrimoniale.

funzione finanza funzione che si occupa principalmente della ricerca, dell’acquisizione e dell’impiego dei capitali fabbisogno finanziario insieme delle risorse finanziarie necessarie per l’organizzazione e la gestione dell’impresa fabbisogno finanziario iniziale valore dei fattori produttivi a breve, medio e lungo ciclo necessari per avviare l’attività fabbisogno finanziario lordo capitali necessari per realizzare gli investimenti programmati

3

La gestione finanziaria realizza le strategie finanziarie mediante le operazioni di gestione, che garantiscono quotidianamente all’impresa la liquidità.

Finanza aziendale, strategie finanziare e gestione finanziaria hanno l’obiettivo di raggiungere e mantenere l’equilibrio finanziario.

12

13 14

Per avere una visione dinamica dell’equilibrio finanziario si analizzano i flussi finanziari e, in particolare, i flussi di disponibilità liquide.

16

L’equilibrio finanziario richiede: • struttura finanziaria ottimale; • struttura patrimoniale ottimale; • coordinamento entrate-uscite. Così l’impresa è solida e solvibile.

I flussi di disponibilità liquide e disponibilità liquide nette forniscono indicazioni sulla solvibilità e sulla liquidità dell’impresa.

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La combinazione degli impieghi e delle fonti di finanziamento costituisce la struttura patrimoniale.

fabbisogno finanziario netto fabbisogno lordo _ autofinanziamento capitale permanente somma del capitale proprio e dei debiti a medio/lungo termine equilibrio patrimoniale impieghi e fonti di finanziamento sono coordinati dal punto di vista della loro durata equilibrio finanziario capacità dell’impresa di fronteggiare gli impegni con le proprie entrate

• test in autoverifica su unità 2 • interrogazione simulata con speakeraggio

TEST INTERATTIVI

20

17

15

Il Rendiconto finanziario è il documento che espone le variazioni dei flussi finanziari e le cause che li originano.

Sono disponibilità liquide la somma di denaro e valori in cassa, assegni, c/c bancari e postali attivi.

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Il flusso di disponibilità liquide è la differenza fra disponibilità liquide a fine e inizio periodo.

Sono disponibilità liquide nette la differenza fra le disponibilità liquide e i c/c passivi bancari.

Il flusso di disponibilità liquide nette è la differenza fra disponibilità liquide nette a fine e inizio periodo.

margine differenza tra grandezze tratte dai dati di bilancio o dai documenti di pianificazione flussi finanziari variazioni in aumento e diminuzione delle risorse finanziarie

cause dei flussi sono le attività che originano i flussi finanziari: attività operativa, attività di investimento e disinvestimento, attività di finanziamento

Verifica

fine

unità

CONOSCENZE

ABILITÀ

• Investimenti aziendali • Criteri di valutazione degli investimenti

• Distinguere le varie tipologie di investimenti • Calcolare il VAN di un progetto • Scegliere l’investimento economicamente più conveniente

LIVELLO BASE 1 Associa i seguenti investimenti alla categoria di appartenenza. Investimenti a. Impiego temporaneo di eccedenze di liquidità b. Acquisto di un brevetto industriale c. Acquisto di parti componenti d. Acquisto di un impianto e. Acquisto di attrezzature commerciali f. Acquisto di merci g. Acquisto di una partecipazione di controllo h. Concessione finanziamenti a medio/lungo termine ai clienti a

2

b

c

d

e

Categoria 1. Investimenti di capacità 2. Investimenti di esercizio 3. Investimenti finanziari

f

g

h

Utilizzando i dati riportati nella tabella inserisci nelle frasi i termini mancanti. La Mandelli srl deve sostituire un macchinario e valuta da quale fornitore acquistarne uno nuovo. Sulla base delle tre proposte ricevute predispone la seguente tabella. Fornitore Fontana srl

VAN 120 000

Trabattoni srl

180 000

Lotto spa

150 000

La proposta più conveniente è quella del fornitore ........................................... perché presenta il VAN .......................................... . Il VAN è stato calcolato ................................................. i flussi ............................................... annui a un determinato ............................................. ; i flussi ............................................ sono ............................................ in quanto sono dati dalla differenza tra i flussi in uscita e i flussi in entrata.

LIVELLO INTERMEDIO/AVANZATO 3 Indica la risposta corretta (alcuni quesiti possono avere più risposte esatte).

a. Un investimento è un’operazione:

   

Al termine di ciascuna unità una Sintesi a mappa con percorso logico suggerito aiuta a fissare i concetti più importanti in vista dell’interrogazione. In ogni blocco di testo sono presenti parole calde, spiegate a piè di pagina, per uno studio ancora più approfondito.

261

Verifica fine unità

6

Le strategie finanziarie definiscono la struttura patrimoniale-finanziaria dell’impresa.

u2

5

2

Le decisioni finanziarie riguardano i flussi monetari dell’attività d’impresa e competono alla funzione finanza.

Sono indicatori del livello di equilibrio patrimoniale-finanziario: • il margine di struttura; • il margine d copertura globale; • il patrimonio circolante netto; • il margine di tesoreria; • il grado di capitalizzazione.

Sintesi

4

237

lettura espressiva della sintesi

u1

1

6. Versamento di un assegno bancario sul conto corrente da parte di un cliente

La finanza aziendale e le decisioni finanziarie

Sintesi

5. Finanziamento ottenuto da un’altra banca

m2

236

Operazioni d’investimento finanziario Servizi d’investimento e accessori

m4

3. Emissione di un prestito obbligazionario

L’unità è caratterizzata dalla presenza delle definizioni dei concetti chiave, da schemi e mappe chiarificatrici e da un glossario italiano arricchito sia con nuovi termini tecnici sia con definizioni di parole d’uso comune accompagnate da immagini esemplificative. La comprensione e l’assimilazione della trattazione teorica è aiutata dall’inserimento di brevi test, Ora tocca a te, prove strutturate efficaci nella loro immediatezza.

1. di realizzo di risorse monetarie 2. di impiego di risorse monetarie 3. in cui le uscite monetarie precedono le entrate monetarie 4. in cui le uscite monetarie seguono le entrate monetarie

b. Il capital budgeting è un processo caratterizzato da più fasi:



1. analisi della struttura finanziaria ottimale, individuazione dei progetti d’investimento, analisi finanziaria dei progetti d’investimento

La finanza aziendale e le decisioni finanziarie

Operazioni d’intermediazione creditizia

u2

Le banche esercitano inoltre altre attività finanziarie, secondo le disposizioni del proprio statuto, e attività connesse e strumentali alle precedenti. La gestione dell’attività bancaria si manifesta attraverso operazioni che possono essere svolte direttamente dalla banca stessa oppure indirettamente tramite società di cui la banca possiede partecipazioni. La gestione aziendale è unitaria, per cui ogni operazione è legata alle altre da vincoli inscindibili; è però possibile classificare le operazioni in categorie che presentano caratteristiche omogenee.

m2

Somme di denaro che i clienti versano e che la banca rimborsa dopo un periodo di tempo aggiungendo gli interessi maturati.

Le imprese bancarie: prodotti e servizi per i risparmiatori

Depositi

Le operazioni bancarie

La trasformazione del settore bancario si manifesta anche con l’offerta sul mercato di un’ampia gamma di prodotti/servizi, nella quale ogni cliente può trovare una soluzione “fatta su misura” per lui.

01 Classificazione delle operazioni bancarie

La verifica di fine unità è stata arricchita con nuovi esercizi suddivisi in due livelli, base e intermedio/avanzato, in modo da permettere una verifica graduata di quanto appreso nella parte teorica.

Spazio competenze Alla fine di ciascun modulo è presente uno Spazio per lo sviluppo delle competenze acquisite attraverso un’Analisi del territorio, esercizi legati a situazioni reali; una Verifica delle competenze che parte da una Situazione operativa su cui svolgere attività di vario genere; il Laboratorio informatico, non più solo esercitazione guidata, ma anche vera palestra informatica con l’Ora tocca a te in cui provare a cimentarsi in stimolanti situazioni operative; un brano in inglese seguito da semplici esercizi e arricchito da un glossario con definizioni in lingua. 268

193

194

natura giuridica e NUMERO DI dipendenti

60,0

40,0

50,0

30,0

40,0

20,0

30,0

Sas

Spa Altro non snc e sas

Dipendenti per forma di impresa

Srl

Coop.

Altro

0,0 dirigente

quadro

Donne Coop

Imprese per natura giuridica

• Rilevare in P.D. le operazioni tipiche delle società di capitali • Redigere lo Stato patrimoniale e il Conto economico • Interpretare il ruolo sociale dell’impresa

impiegato

Donne Spa

operaio

Donne Srl 3

2

Fonte: Area studi LegaCoop 2017

Rispondi alle domande. 1. Qual è la forma giuridica prevalentemente utilizzata dalle imprese italiane? .........................................................................................

3. Dove risulta prevalente l’occupazione femminile? ............................................................................................................................................ ADINA ITT 2030

LE BA

..........................................................................................................................................................................................................................

A GLO NZ

5. Qual è la tua opinione sui dati riguardanti la presenza delle donne all’interno delle imprese italiane? ..........................

C

4. In quale qualifica professionale è minore la presenza femminile? ...............................................................................................................

Totale

Fondo ammortamento costi di ampliamento Fondo ammortamento software Fondo ammortamento fabbricati Fondo ammortamento impianti e macchinari Fondo ammortamento attrezzature industriali Fondo ammortamento automezzi Fondo rischi su crediti Capitale sociale Riserva soprapprezzo azioni Riserva legale Riserva straordinaria Riserva conguaglio utili in corso Versamenti c/aumento capitale Utile d’esercizio .... Fondo responsabilità civile .... Debiti per TFR Prestiti obbligazionari Debiti v/fornitori Banche c/Ri.Ba. s.b.f. Banche c/c passivi Banche c/interessi maturati Debiti per ritenute da versare Debiti per IVA Debiti per imposte Debiti v/Istituti previdenziali Ratei passivi 5 749 774, 95 Totale

2 400, 150 000, 1 320 000, 480 000, 1 240 000, 250 000, 185 000, 85 000, 290 000, 1 385 000, 61 000, 26 480, 4 644, ........................., .........................,

00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 95 00

480, 120 000, 348 480, 173 000, 442 300, 150 000, 57 840, 1 000 000, ........................., 290 000, 250 000, ........................., ........................., 149 460,00 13 200,00 347 792,00 ........................., 1 362 500, 228 400, 86 500, 17 070, 32 020, 36 350, 15 685, 71 200, ........................., 5 749 774,

La valuta attribuita agli assegni emessi dal correntista corrisponde al giorno di emissione dell’assegno anche se festivo.

653

17.19 conto corrente di corrispondenza con soli saldi Avere: apertura, movimenti e liquidazione competenze e spese a fine trimestre

....

00 00

Artificial Intelligence (AI) Set of theories and techniques to create hardware and software tools able to reproduce the performance of human intelligence in solving problems.

L’investimento è valutato conveniente se il VAN risulta maggiore di 150 000 euro. tra 3,60% e 4,40%.

Big data Set of tools to analyze large amounts of heterogeneous data to obtain reports and make predictions.

Svolgimento

technology in financial markets in recent years should not come as a surprise. 2. Fintech What do we mean exactly by Fintech? The Financial Stability Board defines it as «technologically enabled financial innovation that could result in new business models, applications, processes or products with an associated material effect on financial markets and institutions and the provision of financial services.» An example may help clarify this. In addition to using banknotes, cheques or Internet banking, today I can use my mobile phone to transfer money to a friend. All I have to do is to download the appropriate app, type a simple text message and select my friend’s name from my contacts list. My friend would receive the money in a few seconds, and could even reuse it immediately for his own payments. Competition from fintech companies is starting to erode the margins of traditional banking. In the countries where online retail trade is most developed, the leading fintech players include tech giants such as Apple, Google, Amazon and Facebook in the United States, and Alibaba and Tencent in China.

3. The outlook for banks in the Fintech era The digital revolution raises a number of questions as regards the outlook for the banking sector. What will be the impact of the interaction between banks and the new players? On the one hand, digital transformation and recourse to technologies such as AI and Big Data allow banks to cut costs and to improve the quality of the services provided. On the other hand, technology breaks down the traditional barriers to entry in the credit and financial services markets, fostering competition: already today fintech firms are offering technology-intensive low-cost services. Banks need to use technology more efficiently than in the past, when it was used to duplicate traditional activities. They must use remote digital services to replace, rather than flank, the traditional distribution channels, although bank branches will not disappear entirely, because I can’t see many customers getting a mortgage online.

Source: freely taken from “Fintech and banking: today and tomorrow”, Fabio Panetta – Deputy Governor of the Bank of Italy – Rome, 12 May 2018

1. Situazione patrimoniale riclassificata Nel primo foglio di lavoro, Situazione patrimoniale industriale, riclassificata secondo criteri finanziari (fig. 1).

.... ....

00 00 00 ....

00 00 00 00 00 00 00 00 ....

95

10/11: ordinato un bonifico di 915,15 euro a favore di un artigiano che ha effettuato lavori in muratura; la banca lo esegue in giornata addebitando separatamente la commissione di 6,50 euro 21/11: prelevamento Bancomat di 500,00 euro da uno sportello automatico di un’altra banca 22/11: estinto assegno bancario di 887,45 euro emesso dalla correntista il 19/11 30/11: (mercoledì) versamento di un assegno bancario di 1 318,45 euro tratto sul Banco BPM 9/12: (venerdì) versamento di un assegno circolare di 777,40 euro emesso dalla banca Intesa Sanpaolo 14/12: estinto assegno bancario di 1 455,50 euro emesso dalla correntista il 12/12 22/12: prelevamento di 600,00 euro mediante assegno bancario emesso dalla correntista a favore di se stessa.

Il giorno 17 gennaio (lunedì) Salvatore Garbo di Napoli ha firmato un contratto di conto corrente di corrispondenza presso la filiale della sua città del Credito Valtellinese e ha effettuato questi due versamenti: in contanti 1 800,00 euro e 3 128,70 euro con assegno bancario tratto su una dipendenza della Banca Nazionale del Lavoro. Il contratto prevede, tra le altre, queste condizioni: • tasso creditore lordo 1,25%; • spese di tenuta conto 0,40 euro per registrazione (con esenzione dei prelievi Bancomat da sportelli automatici della stessa banca e dei pagamenti elettronici mediante servizio PagoBancomat) con minimo di 15,00 euro al trimestre; • spese forfetarie trimestrali 38,55 euro comprensive dell’imposta di bollo sull’estratto conto.

corrente di corrispondenza con applicazione della commissione di istruttoria veloce

Lorenza Cattaneo di Milano è cliente dell’agenzia n. 8 della sua città della Banca Nazionale del Lavoro presso la quale dispone di un conto corrente regolato dalle seguenti condizioni: • tasso creditore lordo 1,25%; • spese di tenuta conto 0,40 euro per registrazione (con esenzione dei prelievi Bancomat da sportelli automatici della stessa banca e dei pagamenti elettronici mediante servizio PagoBancomat) con minimo di 15,00 euro al trimestre; • spese forfetarie trimestrali 38,55 euro comprensive dell’imposta di bollo sull’estratto conto. La correntista non dispone di un fido e per gli eventuali sconfinamenti in assenza di fido il contratto prevede la commissione di istruttoria veloce di 75,00 euro e l’applicazione del tasso debitore 8,75% sull’ammontare dello sconfinamento. Gli interessi debitori verranno addebitati l’1/03 dell’anno successivo. All’inizio del secondo trimestre dell’anno il suo c/c presenta un saldo liquido a suo credito di 5 942,50 euro.

638

Casi aziendali

AGENDA 2030

L’acqua come risorsa primaria: il caso Acque spa

L’azienda

Profilo dell’azienda Acque spa si costituisce nel 2001 dalla concentrazione di cinque società pubbliche (Gea di Pisa, Publiservizi di Empoli, Cerbaie di Pontedera, Coad di Pescia e Aquapur di Capannori). A partire dal 1° gennaio 2002, Acque spa si occupa della gestione del servizio idrico integrato del Basso Valdarno. La missione e la strategia di Acque spa sono orientate alla difesa della risorsa acqua e quindi a ridurre le perdite, a consegnare acque buone e controllate e a ridurre il carico inquinante delle acque provenienti dalle reti fognarie attraverso una serie di trat-

tamenti fisici, chimico-fisici e biologici sempre più innovativi, sicuri e sostenibili. I clienti principali dell’impresa sono gli utenti privati e industriali del servizio idrico integrato che risiedono nel territorio toscano. Con l’obiettivo di assicurare la gestione ottimale di alcune attività aventi particolare valore strategico, nel corso del tempo Acque spa ha dato vita a un gruppo di imprese così formato:

2. I dati

Immagina di essere lo stagista Simone Pozzi e svolgi il compito assegnato sulla base delle indicazioni di seguito riportate.

Mutuo a tasso fisso e mutuo a tasso variabile, coperture assicurative, portabilità, estinzione anticipata Per approfondire i vari aspetti che caratterizzano un contratto di mutuo, oltre al tasso di interesse, puoi effettuare una ricerca on line con un riferimento generale, per esempio: • contratto di mutuo caratteristiche. Successivamente puoi restringere il campo della ricerca, per esempio con: • mutuo prima casa; e, per ulteriori eventuali approfondimenti: • mutuo copertura assicurativa; • mutuo portabilità; • mutuo estinzione anticipata.

Le caratteristiche fondamentali del mutuo sono definite dal codice civile: Libro Quarto – Delle obbligazioni Titolo III – Dei singoli contratti Capo XV – Del mutuo

Agevolazioni fiscali L’acquisto e il successivo utilizzo di una casa comporta il pagamento di diverse imposte; tuttavia esistono alcune agevolazioni quando si tratta della “prima casa” o dell’“abitazione principale”. Conosci il significato di questi termini? Spesso vengono considerati sinonimi, ma ai fini fiscali non lo sono; ai clienti la banca deve dare informazioni accurate. Effettua quindi una prima ricerca sulla differenza tra “prima casa” e “abitazione principale”. Estendi poi la ricerca per individuare le varie imposte sulla casa e le agevolazioni offerte a chi acquista casa come abitazione principale.

PERCORSI PER LE COMPETENZE TRASVERSALI E L’ORIENTAMENTO Compito di realtà per la valutazione del percorso di Alternanza scuola-lavoro

Il valore dell’abitazione è di 200 000 euro. Il correntista Serra richiede un mutuo decennale di 150 000 euro. La banca propone le seguenti alternative: • tasso fisso 1,40% (formato da IRS-Interest Rate Swap 0,90% + 0,50%); • tasso variabile parametrato Euribor (tasso interbancario di riferimento, diffuso dalla Federazione Bancaria Europea).

{Guida allo svolgimento}

A fine volume una nuova sezione dedicata all’Alternanza scuola-lavoro con percorsi per acquisire le competenze trasversali e orientarsi nel mondo del lavoro attraverso compiti di realtà.

CITTADINANZA GLOBALE

Denominazione sociale: Acque spa Sede: via Garigliano 1, Empoli (FI) Data di costituzione: 17 dicembre 2001 Durata della società: 31 dicembre 2050 Sito web: www.acque.net Valore della produzione 2017 (in euro): 168 057 804 Comuni serviti al 31 dicembre 2017: 55 Cittadini serviti: 773 429

Lo stagista è incaricato di sintetizzare in una relazione le informazioni raccolte in base alle richieste dal cliente Serra e di predisporre con il foglio elettronico il piano di ammortamento nell’ipotesi di mutuo decennale a tasso fisso.

asl

'

00 00 00 00 00 00 00 00

flussi netti monetari: • inizio primo anno – 820 000 euro; • fine primo anno – 110 000 euro; • fine secondo anno + 264 000 euro; • fine terzo anno + 308 000 euro; • fine quarto anno + 355 000 euro; • fine quinto anno + 228 000 euro; • fine sesto anno + 117 000 euro.

Nel corso del primo trimestre dell’anno la banca registra le seguenti altre operazioni effettuate dal correntista: 19/01: estinto assegno bancario di 952,40 euro emesso dal correntista il giorno 18/01 a favore di un negozio di materiale informatico 26/01: pagamento elettronico di 208,43 euro in un ipermercato mediante servizio PagoBancomat 28/01: estinto assegno bancario di 1 345,80 euro emesso dal correntista il giorno 25/01 a favore di un negozio di articoli tessili per la casa 9/02: ordinato un bonifico di 544,60 euro a favore di un negozio di elettrodomestici; la banca lo esegue in giornata addebitando separatamente la commissione di 5,50 euro 18/02: prelevamento Bancomat di 350,00 euro da uno sportello automatico della stessa banca 21/02: estinto assegno bancario di 688,50 euro emesso dal correntista il giorno 17/02 a favore di una clinica privata 3/03: versamento di un assegno circolare di 1 314,80 euro emesso da una dipendenza del Credito Valtellinese 14/03: prelevamento di 600,00 euro mediante assegno bancario emesso dal correntista a favore di se stesso 22/03: (martedì) versamento di un assegno bancario di 1 128,40 euro tratto su una dipendenza della banca UniCredit. Presenta: a. l’estratto conto del primo trimestre; b. il calcolo delle commissioni e delle spese addebitate sul c/c al termine del primo trimestre.

LAB

prima casa

Sul sito dell’Agenzia delle entrate, puoi seguire il menu: Cittadini – Agevolazioni – Acquisto prima casa come illustrato a lato.

1. Introduction Technology and digital transformation are radically changing people’s habits and firms’ activities. They are changing the ways in which people produce, buy goods and services and interact with each other. The financial industry has always been an early adopter of new technology. The first Automatic Teller Machine (ATM) in history was installed in 1967 at a branch of Barclays Bank in London, to allow clients to get cash outside normal working hours. Since then, many automated services such as second generation ATMs, POS systems, debit and credit cards, online trading and online banking services have been offered in response to customers’ demand for immediacy. Thus, the widespread adoption of digital

272 800 euro 243 000 euro 20 000 euro 4 200 euro

Presenta: a. l’estratto conto del quarto trimestre; b. il riassunto scalare; c. il prospetto delle competenze e spese al 31 dicembre.

17.20 conto

Lo studente Simone Pozzi sta svolgendo un’attività di Alternanza scuola-lavoro presso l’ufficio fidi della banca Intesa Sanpaolo. Mario Serra, correntista della banca interessato all’acquisto di un appartamento come prima casa, si rivolge alla banca per ottenere una serie di informazioni: • le differenze tra mutuo a tasso fisso e mutuo a tasso variabile; • le coperture assicurative in caso di premorienza (ramo vita) e quelle relative ai danni arrecati all’abitazione (ramo danni); • la normativa sulla portabilità del mutuo e sull’estinzione anticipata; • le imposte che gravano sull’acquisto della casa e le agevolazioni fiscali riconosciute al mutuatario; • il piano di ammortamento del mutuo a rate costanti.

540 000 Passività correnti 980 000 Passività consolidate 1 520 000 Totale fonti

631

ALERT

Una sezione a parte è dedicata a casi aziendali reali, per conoscere strategie e core business di alcune tra le aziende più significative, il tutto correlato da esercitazioni mirate.

1. Il compito di realtA

Fintech and banking: today and tomorrow

Fonti

valutare la convenienza del progetto d’investimento.

Gli esercizi finali sono stati arricchiti in quantità e con box di ripasso teorico, Alert, brevi tutor che aiutano a focalizzare l’attenzione sui concetti chiave della teoria necessari per svolgere gli esercizi proposti. Con il simbolo LAB sono segnalati gli esercizi fattibili anche in laboratorio.

ASL Mutuo per acquisto

Attivo immobilizzato

Importi

Capitale proprio

La Nive spa, il cui capitale sociale è rappresentato da azioni del valore nominale di 10 euro, è un’impresa industriale di piccole-medie dimensioni che redige il bilancio in forma abbreviata. L’impresa opera nel settore meccanico come fornitrice di recipienti cilindrici, sportelli a chiusura stagna, cestelli per lavatrici e lavastoviglie, in un mercato prevalentemente costituito da produttori italiani di elettrodomestici. Al 31/12/n, dopo le scritture di assestamento, la situazione contabile dell’impresa si presenta come nei prospetti di seguito riportati, da completare in base alle indicazioni successivamente specificate.

m1

2. Quale forma giuridica di impresa assorbe il maggior numero di addetti? .................................................................................................

Attivo corrente(1)

Totale impieghi

........................., ....

Clil

Situazione patrimoniale sintetica (riclassificata secondo criteri finanziari) Impieghi

(1) L’attivo corrente è formato da: – Rimanenze di materie e prodotti – Crediti commerciali – Depositi bancari – Denaro in cassa

Situazione patrimoniale al 31/12/n

I bilanci aziendali

Snc

• Aspetti finanziari ed economici delle operazioni tipiche delle società di capitali • Norme del codice civile in materia di bilancio d’esercizio • Principi di responsabilità sociale

Azionisti c/sottoscrizione Costi di ampliamento Software Terreni e fabbricati Impianti e macchinari Attrezzature industriali Automezzi Materie prime Semilavorati Prodotti finiti Crediti v/clienti Fatture da emettere Banche c/c attivi Denaro in cassa Risconti attivi Riserva negativa per azioni proprie

10,0 Lav. aut. e impr. individ.

• Individuare e accedere alla normativa pubblicistica, civilistica e fiscale con particolare riferimento alle attività aziendali • Gestire il sistema delle rilevazioni aziendali • Utilizzare i sistemi informativi aziendali per realizzare attività comunicative • Analizzare e produrre documenti relativi alla rendicontazione sociale e ambientale alla luce dei criteri sulla responsabilità sociale d’impresa

sario realizzare un nuovo reparto produttivo.

20,0

10,0

504

Situazione operativa

I prodotti per i risparmiatori

70,0

50,0

di un investimento

test in autoverifica

ABILITÀ

Situazione operativa

80,0

60,0

competenze

gruppo 17

Imprese e dipendenti per natura giuridica

delle

CONOSCENZE

1

Incidenza delle femmine sulle qualifiche professionali nelle Coop, Spa, Srl

70,0

0,0

Spazio competenze

Da uno studio compiuto da LegaCoop su dati ISTAT 2015 emerge che il tessuto 4 338 085 imprese per natura giuridica produttivo italiano è composto prevalentemente da imprese individuali, comLavoro autonomo presi i lavoratori autonomi. Le imprese costituite in forma di società sono il 38%; 1,33 0,4 e imprese individuali prevalgono le società di capitali, tra le quali assumono un peso rilevante le Snc società a responsabilità limitata (srl), pari al 18,8% del totale (grafico 1). 18,8 Le società per azioni (spa) costituiscono solo lo 0,7% delle imprese ma danno Sas lavoro al 30% dei dipendenti, mentre le società a responsabilità limitata 0,7 Società di persone 1,0 non snc e sas sono più numerose (quasi il 19% delle imprese) e occupano quasi il 40% dei 6,7 dipendenti. Le imprese individuali e il lavoro autonomo, circa il 63% di tutte Spa le imprese, occupano appena il 9,5% di tutti i lavoratori dipendenti. Dopo le 62,9 Srl 8,2 spa, che hanno un numero medio di quasi 116 dipendenti, le cooperative sono Cooperative le società con l’organico medio più elevato (19,6 dipendenti). Molto distanziate le srl, con una media di 5,6 dipendenti. Le imprese individuali (compresi Altro 1 i lavoratori autonomi) danno lavoro a circa 1,088 milioni di dipendenti (oltre La differenza di 0,03 è dovuta agli arrotondamenti. ai titolari) e il numero medio di dipendenti è di 0,4 persone (grafico 2). Nel totale delle imprese l’occupazione femminile rappresenta poco più del 40% dei dipendenti. In particolare, essa risulta ben inferiore al 50% nelle spa e nelle srl. Nelle cooperative e nell’ambito del lavoro autonomo l’occupazione femminile, invece, va oltre il 50% dei dipendenti. Tra i dirigenti e i quadri intermedi è largamente preponderante la componente maschile; tra gli impiegati, le cooperative sono la categoria di imprese che impiega il maggior numero di dipendenti donne: quasi il 67% (grafico 3).

Verifica COMPETENZE

Le imprese bancarie: prodotti e servizi per i risparmiatori

LE IMPRESE ITALIANE

Laboratorio informatico

m4

Analizza il territorio

Le pagine di HUB Young sono interattive grazie alla presenza di numerosi contenuti multimediali, che ampliano l’esperienza di studio e garantiscono un approccio didattico personalizzato e stimolante. Video, per facilitare l’apprendimento con filmati, simulazioni di laboratorio, interviste, casi di studio, tutorial Audio, per ascoltare lezioni, racconti, brani musicali, testi recitati e parole-chiave in lingua Verifica interattiva, per mettersi alla prova e autovalutare la propria preparazione Allegato scaricabile, per disporre di materiali di approfondimento aggiuntivi

In queste pagine riportiamo il Piano di lavoro annuale suddiviso in Competenze, Conoscenze e Abilità ordinate secondo i moduli del corso che riprendono le Linee Guida sviluppandole in base agli argomenti trattati. Sulla Guida docente cartacea e digitale viene proposto lo stesso Piano di lavoro, ma in forma analitica, elencando Competenze e risultati di apprendimento, Conoscenze, Abilità e Risorse utilizzabili per conseguirle suddivise nelle singole unità e dando un’indicazione di massima del tempo dedicabile a ciascun argomento.

Tomo 1 Modulo

Competenze e risultati di apprendimento

Conoscenze

Abilità

Modulo 1 I bilanci aziendali

• Gestire il sistema delle rilevazioni aziendali. • Individuare e accedere alla normativa civilistica e fiscale con particolare riferimento alle attività aziendali. • Utilizzare i sistemi informativi aziendali per realizzare attività comunicative. • Analizzare e produrre i documenti relativi alla rendicontazione sociale e ambientale, alla luce dei criteri sulla responsabilità sociale d’impresa.

• Principi contabili nazionali e internazionali. • Aspetti finanziari ed economici delle diverse aree della gestione aziendale. • Normative e tecniche di redazione del sistema di bilancio in relazione alla forma giuridica e alla tipologia di azienda. • Principi di responsabilità sociale dell’impresa. • Bilancio sociale e ambientale d’impresa.

• Individuare le fonti e analizzare i contenuti dei principi contabili. • Redigere e commentare i documenti che compongono il sistema di bilancio. • Descrivere il ruolo sociale dell’impresa ed esaminare il bilancio sociale e ambientale.

Modulo 2 La finanza aziendale e le decisioni finanziarie

• Interpretare i sistemi aziendali nei loro modelli, processi e flussi informativi con riferimento alle differenti tipologie di imprese.

• Correlazioni, calcolo, analisi relative al fabbisogno finanziario e alle connesse fonti di finanziamento nelle diverse forme giuridiche d’impresa. • Criteri di valutazione degli investimenti.

• Individuare le possibili fonti di finanziamento in relazione alla forma giuridica d’impresa. • Correlare e comparare finanziamenti e impieghi. • Calcolare la convenienza economica dei pregetti di investimento.

Modulo 3 Il mercato degli strumenti finanziari

• Orientarsi nel mercato dei prodotti assicurativo-finanziari, anche per collaborare nella ricerca di soluzioni economicamente vantaggiose. • Individuare e accedere alla normativa civilistica e fiscale.

• Soggetti, mercati, prodotti • Riconoscere soggetti, e organi del sistema finanziario. caratteristiche gestionali e regole dei mercati finanziari. • Calcoli connessi ai principali • Individuare e descrivere i prodotti contratti finanziari e relativi dei mercati finanziari. problemi di scelta. • Caratteristiche gestionali • Effettuare calcoli relativi delle imprese dell’area finanza. alle operazioni finanziarie anche per comparare offerte • Aspetti tecnici, economici, giuridici, di investimento. fiscali e contabili delle operazioni di intermediazione finanziaria e relativa documentazione.

Modulo 4 Le imprese bancarie: prodotti e servizi per i risparmiatori

• Orientarsi nel mercato dei prodotti assicurativo-finanziari, anche per collaborare nella ricerca di soluzioni economicamente vantaggiose. • Individuare e accedere alla normativa civilistica e fiscale.

• Calcoli connessi ai principali contratti bancari e relativi problemi di scelta. • Aspetti tecnici, economici, giuridici, fiscali e contabili delle operazioni di intermediazione bancaria e relativa documentazione.

• Effettuare calcoli relativi alle operazioni bancarie anche per comparare offerte di investimento. • Riconoscere e analizzare i principali documenti di sintesi della gestione delle banche.

Tomo 2 Modulo Modulo 1 La gestione delle vendite

Competenze e risultati di apprendimento • Inquadrare l’attività di marketing nel ciclo di vita dell’azienda e realizzare applicazioni con riferimento a specifici contesti e diverse politiche di mercato. • Utilizzare gli strumenti di comunicazione integrata d’impresa per realizzare attività comunicative.

Conoscenze • Principi, teoria e tecniche di marketing. • Analisi e politiche di mercato. • Leve di marketing e loro utilizzo nella politica di organizzazione e gestione della rete di vendita. • Struttura del piano di marketing. • Aspetti finanziari ed economici delle diverse aree della gestione aziendale.

Abilità • Ricercare e descrivere le caratteristiche dei mercati di beni e servizi. • Costruire strumenti di indagine, raccogliere dati, elaborarli, interpretarli per individuare in un dato contesto il comportamento dei consumatori e delle imprese concorrenti. • Elaborare piani di marketing in relazione alle politiche di mercato aziendali. • Riconoscere l’evoluzione delle strategie di marketing. • Individuare e analizzare sotto il profilo strategico, finanziario ed economico le operazioni delle aree gestionali.

Modulo 2 La gestione delle risorse umane

• Individuare le caratteristiche del mercato del lavoro e collaborare alla gestione delle risorse umane. • Individuare e accedere alla normativa civilistica e fiscale con particolare riferimento alle attività aziendali. • Gestire il sistema delle rilevazioni aziendali.

Modulo 3 La gestione dei beni strumentali

• Gestire il sistema delle rilevazioni aziendali.

Modulo 4 La gestione del magazzino

• Gestire il sistema delle rilevazioni aziendali.

• Individuare e accedere alla normativa civilistica e fiscale con particolare riferimento alle attività aziendali.

• Caratteristiche del mercato del lavoro.

• Raffrontare tipologie diverse di rapporti di lavoro.

• Struttura, contenuto e aspetti economici dei contratti di lavoro.

• Calcolare la remunerazione del lavoro in relazione alla tipologia contrattuale e redigere i connessi documenti.

• Politiche, strategie, amministrazione nella gestione delle risorse umane. • Tecniche di selezione del personale e curriculum europeo.

• Redigere il curriculum vitae europeo e simulare colloqui di selezione anche in lingua straniera.

• Aspetti finanziari ed economici delle diverse aree della gestione aziendale.

• Individuare e analizzare sotto il profilo strategico, finanziario ed economico le operazioni delle aree gestionali.

• Aspetti finanziari ed economici delle diverse aree della gestione aziendale.

• Individuare e analizzare sotto il profilo strategico, finanziario ed economico le operazioni delle aree gestionali.

• Aspetti finanziari ed economici delle diverse aree della gestione • Individuare e accedere aziendale. alla normativa civilistica e fiscale con particolare riferimento alle attività aziendali.

• Individuare e analizzare sotto il profilo strategico, finanziario ed economico le operazioni delle aree gestionali.

indice

I bilanci aziendali unità

1 Le società di persone 1 2 3 4 5 6 7 8 9

Le caratteristiche delle società di persone I conferimenti I costi di impianto Le destinazione dell’utile d’esercizio Il pagamento degli utili La copertura della perdita d’esercizio I finanziamenti Gli aumenti di capitale sociale Le riduzioni di capitale sociale

2 4 4 5 7 12 13 17 21 23 28 32

2 Le società di capitali

37 37 39 43 51 62 65 74 79 86

unità

Sintesi Verifica fine unità

1 Le caratteristiche delle società di capitali 2 Gli organi sociali 3 La fase costitutiva 4 La destinazione dell’utile 5 La copertura della perdita d’esercizio 6 Gli aumenti di capitale sociale 7 Le riduzioni di capitale sociale 8 La raccolta di capitale di debito 9 Il rimborso del prestito obbligazionario 10 Le scritture di assestamento relative ai prestiti obbligazionari 11 Prestiti obbligazionari convertibili

Sintesi Verifica fine unità

• Video introduttivo • Spunti per cominciare • Mappa personalizzabile

2

• Approfondimenti: – L’apporto di crediti e l’apporto congiunto 6 – Aumento del capitale sociale e bilancio straordinario 27 • Lettura espressiva della sintesi

32

• Test in autoverifica su unità 1 • Interrogazione simulata con speakeraggio • Test interattivi 33

33

88 92 97 98

• Approfondimenti: – Riparto utili in presenza di strumenti finanziari partecipativi 61 – Acconti su dividendi 61 – Calcolo del diritto di opzione 68 • Lettura espressiva della sintesi

97

• Test in autoverifica su unità 2 • Interrogazione simulata con speakeraggio • Test interattivi 98

unità

3 Il bilancio d’esercizio civilistico 1 2 3 4 5

Il bilancio d’esercizio Il bilancio in forma abbreviata Il bilancio in forma ordinaria Redazione e approvazione del bilancio Principi di redazione del bilancio

102 102 105 111 115 116 125

4 Il bilancio IAS/IFRS

129 129 130 130 132 136 146 149 150

unità

Sintesi Verifica fine unità

1 2 3 4 5 6 7 8

Le caratteristiche delle società quotate Il sistema delle comunicazioni economico-finanziarie I principi contabili internazionali Composizione del bilancio d’esercizio Immobilizzazioni Attività e passività finanziarie Perdite di valore Il patrimonio netto

Sintesi Verifica fine unità unità

5 I gruppi aziendali e il bilancio consolidato 1 2 3 4 5 6 7 8 9

Il gruppo aziendale La struttura dei gruppi aziendali La classificazione dei gruppi aziendali Motivazioni alla nascita dei gruppi aziendali L’acquisizione di partecipazioni Il bilancio consolidato La redazione del bilancio consolidato Presupposti e principi di consolidamento Il bilancio consolidato IAS/IFRS

Sintesi Verifica fine unità unità

6 La rendicontazione sociale e ambientale 1 Le responsabilità dell’impresa 2 L’impresa socialmente responsabile 3 Legalità e informativa non finanziaria

• Lettura espressiva della sintesi

125

• Test in autoverifica su unità 3 • Interrogazione simulata con speakeraggio • Test interattivi 126

126

• Lettura espressiva della sintesi

151

• Test in autoverifica su unità 4 • Interrogazione simulata con speakeraggio • Test interattivi 152

151 152

155 155 157 158 159 159 161 164 165 177

• Lettura espressiva della sintesi

180

• Test in autoverifica su unità 5 • Interrogazione simulata con speakeraggio • Test interattivi 181

180 181

183 183 184 185

• Lettura espressiva della sintesi

190

• Test in autoverifica su unità 6 • Interrogazione simulata con speakeraggio • Test interattivi 191

4 La comunicazione sociale e ambientale 5 Il rendiconto sociale e ambientale

186 187

Sintesi Verifica fine unità Spazio competenze

190 191

Analizza il territorio • Le imprese italiane – Natura giuridica e numero di dipendenti

193

Verifica delle competenze

194

Laboratorio informatico • Riparto utili e operazioni di finanziamento

199

Clil • Financial accounting

202

La finanza aziendale e le decisioni finanziarie unità

1 La gestione finanziaria 1 Trasformazione produttiva, economica e finanziaria 2 La dinamica finanziaria 3 Finanza, strategie e gestione finanziaria 4 Il fabbisogno di capitali 5 Il fabbisogno finanziario iniziale 6 Fabbisogno finanziario lordo e netto 7 Struttura finanziaria ottimale 8 Indicatori dell’equilibrio patrimoniale-finanziario 9 Fonti di finanziamento 10 Flussi finanziari 11 Flussi di disponibilità liquide 12 Flusso di cassa dell’attività operativa

Sintesi Verifica fine unità unità

2 Le decisioni d’investimento 1 Gli investimenti aziendali 2 Il capital budgeting

204 206 206 207 208 211 212 214 216 218 220 224 228 230 236 238

242 242 243

• Test in autoverifica

194

• Video introduttivo • Spunti per cominciare • Mappa personalizzabile

204

• Approfondimento: – Riflessi della gestione finanziaria

208

• Lettura espressiva della sintesi

236

• Test in autoverifica su unità 1 • Interrogazione simulata con speakeraggio • Test interattivi 238

3 4 5 6 7

I criteri di valutazione degli investimenti Il criterio del valore attuale netto Il criterio del tasso interno di rendimento Il criterio del pay back period La scelta fra progetti alternativi

Sintesi Verifica fine unità Spazio competenze

246 247 250 252 255

Verifica delle competenze

266

Laboratorio informatico • Analisi finanziaria e valutazione di un investimento

268

Clil • Microcredit: the Grameen model

272

unità

1 2 3 4 5 6

Il mercato dei capitali I titoli e i loro mercati I titoli di debito I titoli di capitale I contratti assicurativi L’imposizione fiscale sui proventi dei titoli

Sintesi Verifica fine unità unità

2 La negoziazione dei titoli 1 2 3 4 5

Le compravendite di titoli I corsi e il prezzo di negoziazione dei titoli Lo scarto di emissione e il corso supersecco Obbligazioni pubbliche e relative modalità di negoziazione Obbligazioni societarie e relative modalità di negoziazione

• Test in autoverifica su unità 2 • Interrogazione simulata con speakeraggio • Test interattivi 261

261

265

1 Gli strumenti finanziari

259

259

Analizza il territorio • L’intervista: finanziamenti bancari alle imprese

Il mercato degli strumenti finanziari

• Lettura espressiva della sintesi

274 276 276 278 280 284 288 290

• Test in autoverifica

266

• Video introduttivo • Spunti per cominciare • Mappa personalizzabile

274

• Lettura espressiva della sintesi

293

• Test in autoverifica su unità 1 • Interrogazione simulata con speakeraggio • Test interattivi 295

293 295

298 298 300 307 309 321

• Approfondimenti: – Le plusvalenze derivanti dalla cessione o rimborso dei titoli di debito 316 – La rilevazione contabile dello scarto di emissione 339 – Sottoscrizione di obbligazioni conservate in portafoglio fino alla scadenza 339

6 7 8 9

La scelta dei titoli di debito Le negoziazioni dei titoli di capitale Le rilevazioni contabili delle negoziazioni dei titoli Le scritture di assestamento dei titoli di debito

Sintesi Verifica fine unità unità

3 I mercati di borsa e il risparmio gestito 1 Le imprese e l’accesso al mercato dei capitali 2 I mercati di borsa 3 I mercati regolamentati 4 La stipulazione telematica dei contratti 5 La negoziazione telematica delle azioni 6 La liquidazione dei contratti e il listino di borsa 7 Gli indici di borsa 8 Il risparmio gestito 9 Gli Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio (OICR) aperti 10 I fondi pensione e le polizze assicurative con finalità pensionistiche 11 L’asset allocation

Sintesi Verifica fine unità unità

4 I cambi esteri 1 I regolamenti delle operazioni con l’estero 2 La quotazione dei cambi 3 Le operazioni in valuta 4 I listini dei cambi 5 Le operazioni di cambio allo sportello 6 Le negoziazioni di divise estere 7 Il mercato dei cambi 8 Il mercato delle eurodivise 9 I contratti outright forward 10 Arbitraggi in cambi

Sintesi Verifica fine unità Spazio competenze Analizza il territorio • Società neoquotate in Italia

324 328 331 335 340 342

345 345 345 347 349 350 353 354 355 356

– Acquisto di obbligazioni conservate in portafoglio fino alla scadenza 339 – Le operazioni in BOT delle imprese 339 • Lettura espressiva della sintesi 340 • Test in autoverifica su unità 2 • Interrogazione simulata con speakeraggio • Test interattivi 342

• Approfondimenti: – Le tipologie di investitori – MOT – IDEM – SEDEX – MTS

347 348 348 348 352

• Lettura espressiva della sintesi

368

• Test in autoverifica su unità 3 • Interrogazione simulata con speakeraggio • Test interattivi 370

364 366 368 370

373 373 373 375 377 379 381 384 385 387 389 393 394

396

• Lettura espressiva della sintesi

393

• Test in autoverifica su unità 4 • Interrogazione simulata con speakeraggio • Test interattivi 394

Verifica delle competenze

397

Laboratorio informatico • Rimborso BTP e acquisto di BOT

401

Clil • Borsa Italiana spa • Use of the euro

404 405

Le imprese bancarie: prodotti e servizi per i risparmiatori unità

1 Gli intermediari finanziari e la gestione delle banche 1 2 3 4 5 6 7 8

Gli intermediari finanziari L’attività bancaria e le funzioni delle banche La gestione delle banche I rischi nell’attività bancaria Le strategie di marketing delle banche Gli strumenti del marketing bancario La multicanalità nella distribuzione e nella vendita La multicanalità nella comunicazione e nella promozione

Sintesi Verifica fine unità unità

2 Le operazioni bancarie 1 2 3 4 5 6

Classificazione delle operazioni bancarie Il pricing dei prodotti bancari Gli aspetti computistici delle operazioni bancarie Gli aspetti fiscali delle operazioni bancarie La tutela del cliente La riservatezza delle banche e le norme antiriciclaggio

Sintesi Verifica fine unità unità

3 I prodotti e i servizi per i risparmiatori 1 Caratteri e classificazione dei depositi bancari 2 I depositi a risparmio 3 I certificati di deposito

406 408 408 410 413 416 418 419 421 424

• Test in autoverifica

397

• Video introduttivo • Spunti per cominciare • Mappa personalizzabile

406

• Approfondimenti: – Caratteristiche del marketing bancario – Mezzi di comunicazione e promozione online • Lettura espressiva della sintesi

419 427

428

• Test in autoverifica su unità 1 • Interrogazione simulata con speakeraggio • Test interattivi 429

428 429 432 432 434 436 438 439 442 443 444 446 446 448 451

• Approfondimenti: – Le autorità creditizie 440 – Attività della Banca d’Italia 440 • Lettura espressiva della sintesi

443

• Test in autoverifica su unità 2 • Interrogazione simulata con speakeraggio • Test interattivi 444

4 I “pronti contro termine” 5 Le obbligazioni bancarie 6 I conti correnti di corrispondenza 7 La tenuta dei conti correnti 8 La movimentazione del rapporto di conto corrente 9 La liquidazione degli interessi e il calcolo delle competenze 10 L’estinzione del conto corrente 11 I prestiti concessi alla clientela 12 I servizi bancari 13 I servizi complementari 14 I servizi d’investimento in strumenti finanziari 15 I servizi di gestione del risparmio

453 455 456 460 462 465 467 471 471 472 476 476

Sintesi Verifica fine unità

478

unità

4 I documenti di sintesi della gestione delle banche 1 2 3 4

Il bilancio d’esercizio Lo Stato patrimoniale Il Conto economico La dichiarazione di carattere non finanziario

Sintesi Verifica fine unità Spazio competenze

483 483 485 487 489

• Test in autoverifica su unità 3 • Interrogazione simulata con speakeraggio • Test interattivi 479

• Lettura espressiva della sintesi

491

• Test in autoverifica su unità 4 • Interrogazione simulata con speakeraggio • Test interattivi 492

491 492

494

Verifica delle competenze

495

Laboratorio informatico • Rimborso certificato di deposito e documentazione del conto corrente

499

Clil • Fintech and banking: today and tomorrow

504

1 Società di persone: costituzione, riparto utili e copertura perdite 2 Società di persone: finanziamenti dei soci e variazioni di capitale sociale

478

479

Analizza il territorio • I servizi bancari digitali in Lombardia

Modulo 1

• Lettura espressiva della sintesi

• Test in autoverifica

495

506 506 515

3 4 5 6 7 8 9

Società di capitali: costituzione e copertura di perdite Società di capitali: variazioni del capitale sociale Società di capitali: finanziamenti a titolo di capitale di debito Il bilancio d’esercizio civilistico Il bilancio IAS/IFRS I gruppi aziendali e il bilancio consolidato La rendicontazione sociale e ambientale

Modulo 2 10 La gestione finanziaria 11 Le decisioni d’investimento

Modulo 3 12 Gli strumenti finanziari 13 La negoziazione dei titoli 14 I mercati di borsa e il risparmio gestito 15 I cambi esteri

Modulo 4

522 534 541 551 567 571 575 579 579 587 591 591 596 611 618

16 La gestione delle banche 17 I prodotti per i risparmiatori 18 Il bilancio delle banche

623 623 625 636

L’acqua come risorsa primaria: il caso Acque spa Living company in Boxmarche

638 644

Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento Compiti di realtà per la valutazione del percorso di Alternanza scuola-lavoro • Progetto riparto utile d’esercizio • Mutuo per acquisto prima casa

651 653

modulo 1 • video introduttivo • spunti per cominciare • mappa personalizzabile

SOCIETÀ DI CAPITALI

SOCIETÀ DI PERSONE

snc

sas

caratteri generali

srl unipersonali o pluripersonali

costituzione e conferimenti

sapa

gruppi aziendali

operazioni tipiche

comunicazioni economiche-finanziarie

comunicazioni sociali e ambientali

volontarie (sito web, rendiconti sociali e ambientali)

spa unipersonali o pluripersonali

obbligatorie (dichiarazione non finanziaria)

bilancio d’esercizio

bilancio consolidato

principi contabili nazionali

principi contabili internazionali

COMPETENZE PROFESSIONALI DI INDIRIZZO

COMPETENZE EUROPEE

• Gestire il sistema delle rilevazioni aziendali • Individuare e accedere alla normativa pubblicistica, civilistica e fiscale con particolare riferimento alle attività aziendali • Utilizzare i sistemi informativi aziendali e gli strumenti di comunicazione integrata d’impresa per realizzare attività comunicative con riferimento a differenti contesti • Analizzare e produrre i documenti relativi alla rendicontazione sociale e ambientale, alla luce dei criteri sulla responsabilità sociale d’impresa

• Competenze alfabetiche funzionali • Competenze imprenditoriali • Competenze personali, sociali e di apprendimento • Competenze civiche • Competenze in materia di consapevolezza ed espressione culturale

Biesse Group thinkforward

Fonte: estratto da www.biessegroup.it, relazione finanziaria annuale e bilancio di sostenibilità Biesse Group

Attività ... a casa 1. Ricerca in Internet o sul libro di testo dello scorso anno quali forme giuridiche possono assumere le imprese, indicando le dimensioni aziendali adatte a ciascuna forma giuridica e i rischi a cui il titolare o i soci sono esposti. Sintetizza i risultati in una tabella. ADIN

2. Ricerca in Internet che cosa prevede l’Agenda ITT A 2030 sottoscritta dai Paesi membri dell’ONU, 2030 scegli un obiettivo di sviluppo sostenibile ed esprimi le tue considerazioni riflettendo sulle conseguenze che, se l’obiettivo fosse raggiunto, si avrebbero per l’intera umanità. Predisponi alcune slide da condividere con i tuoi compagni.

A GLO NZ

La capogruppo, Biesse spa, è quotata in un mercato regolamentato e, come prevede la normativa, comunica in ambito economico-finanziario attraverso la Relazione finanziaria annuale, che comprende anche il bilancio d’esercizio, e in ambito sociale e ambientale attraverso la Dichiarazione non finanziaria in cui è riportato anche il bilancio di sostenibilità. Il capitale sociale ammonta a 27 393 042 euro ed è costituito da azioni ordinarie da 1 euro ciascuna. Il bilancio d’esercizio è redatto in conformità ai principi contabili internazionali; il Conto economico segue la classificazione dei costi per natura, evidenziando i risultati intermedi relativi al risultato operativo (risultato della gestione caratteristica), al risultato prima delle imposte e al risultato economico al netto

C

Vision La vision di Biesse Group è racchiusa nella parola Thinkforward: uno stimolo a guardare avanti e ad anticipare il futuro dettando nuovi standard di innovazione tecnologica e di trasformazione digitale. Mission Creare e condividere innovazione attraverso l’ideazione, la realizzazione e la diffusione di soluzioni integrate e servizi evoluti che permettano di produrre meglio, di più e in sicurezza, sostenendo l’eccellenza e il successo dei nostri clienti.

delle imposte. Al fine di consentire una migliore misurabilità dell’andamento economico effettivo, nella relazione sulla gestione vengono forniti dettagli sulle componenti di costo e ricavo derivanti da eventi o operazioni che per natura e rilevanza di importo sono da considerarsi non ricorrenti. Il patrimonio di funzionamento è evidenziato nel Prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria. Tutte le imprese che appartengo al gruppo sono attente alle tematiche sociali e ambientali e, coerentemente con gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU, il Gruppo Biesse ha adottato un programma di azione volto a eliminare la povertà estrema, a ridurre le disuguaglianze sociali e proteggere l’ambiente, identificando quali macro aree di riferimento la sostenibilità economica, la sostenibilità sociale e la sostenibilità ambientale.

LE BA

B

iesse spa è la capogruppo di Biesse Group, multinazionale che progetta, realizza e distribuisce macchine, sistemi integrati e software per i produttori di arredamenti, serramenti, componenti per l’edilizia, nautica e aerospace. Il gruppo conta al 31 dicembre 2017 circa 4 000 dipendenti e collaboratori nel mondo.

... in classe 1. Illustra ai compagni il lavoro svolto, soffermandoti sulle relazioni esistenti tra forma giuridica, dimensioni aziendali e rischi dell’attività imprenditoriale. 2. Utilizzando la LIM presenta il tuo lavoro e confrontati con i compagni sugli obiettivi di sviluppo sostenibile.

unità

1

4

Le società di persone 01 Le caratteristiche delle società di persone Contratto di società Due o più persone conferiscono beni o servizi per l’esercizio in comune di un’attività economica allo scopo di dividerne gli utili (o le eventuali perdite).

Responsabilità sussidiaria Il creditore deve agire prima nei confronti del debitore principale e, successivamente, se non è stato interamente soddisfatto, nei confronti degli altri debitori.

L’impresa individuale è la forma giuridica più elementare da assegnare a un’attività commerciale, tuttavia quando si vogliono aumentare gli investimenti e ampliare le dimensioni aziendali è probabile che i mezzi di una sola persona non siano sufficienti a coprire l’accresciuto fabbisogno finanziario. Inoltre con l’aumentare delle dimensioni cresce anche la complessità della gestione che diventa più rischiosa, rendendo spesso impossibile una direzione accentrata in un unico proprietario. In questi casi l’evoluzione più naturale consiste nel passaggio a un’impresa collettiva, stipulando con altri soggetti un contratto di società (società di persone oppure società di capitali). Le società di persone sono prive di personalità giuridica: il soggetto giuridico è costituito dagli stessi soci che rispondono in via sussidiaria dei debiti contratti dalla società anche con il proprio patrimonio personale; essi sono i proprietari dell’impresa di cui sono il soggetto economico, assumendosene i rischi. Pur essendo prive di personalità giuridica, le società di persone hanno un patrimonio autonomo, distinto da quello personale dei soci: tale autonomia è però imperfetta poiché, qualora il patrimonio sociale sia insufficiente a estinguere i debiti della società, i creditori sociali possono rivalersi sul patrimonio personale dei singoli soci. Le società di persone regolarmente costituite possono assumere la forma di società in nome collettivo (snc) oppure di società in accomandita semplice (sas).

società in nome collettivo SOCIETÀ DI PERSONE società in accomandita semplice

Le società in nome collettivo sono formate da una pluralità di soci che rispondono solidalmente e illimitatamente per le obbligazioni sociali.

Questo significa che, dopo l’esaurimento dei mezzi propri della società, i soci devono far fronte agli eventuali residui debiti sociali con il loro patrimonio personale; inoltre ogni socio risponde per intero dei debiti sociali (responsabilità solidale), deve cioè pagare anche per conto degli altri soci su cui potrà successivamente rivalersi. Ne consegue che, in pratica, dette società vengono costituite tra persone legate da rapporti di reciproca fiducia e stima e/o che sono legate da vincoli di parentela o di affinità. Le società in accomandita semplice sono caratterizzate dalla presenza di due categorie di soci: i soci accomandatari e i soci accomandanti. I soci accomandatari rispondono solidalmente e illimitatamente per le obbligazioni sociali, mentre i soci accomandanti rispondono limitatamente alla quota conferita.

5 Le quote di partecipazione dei soci non possono essere rappresentate da azioni. La legge tutela il diverso grado di responsabilità dei soci stabilendo che l’amministrazione e la rappresentanza della società sono riservate ai soli soci accomandatari, mentre gli accomandanti sono esclusi dalla gestione dell’impresa, pena la perdita del beneficio della responsabilità limitata. Sul piano pratico le società in accomandita semplice rappresentano una forma intermedia tra le società di persone e le società di capitali, in quanto realizzano un’unione tra soggetti disposti ad assumere in pieno i rischi imprenditoriali e persone che invece sono disposte a fornire solo i capitali necessari all’impresa ma che non intendono partecipare attivamente alla sua amministrazione.

Costituzione Firma autenticata È l’attestazione di un pubblico ufficiale (per esempio un notaio) che la firma è stata apposta in sua presenza.

u1

02 I conferimenti

Le società di persone

Per la costituzione delle società di persone la normativa richiede un atto scritto (atto costitutivo), che può assumere la forma di scrittura privata con firme autenticate o quella di atto pubblico. L’atto costitutivo deve essere depositato entro 30 giorni dalla sua redazione presso l’ufficio del Registro delle imprese e può essere modificato solo con l’esplicito consenso di tutti i soci. Nelle società in accomandita semplice, oltre a quanto previsto per le società in nome collettivo, devono essere indicati i nomi dei soci accomandanti e quelli dei soci accomandatari.

Con la stipulazione dell’atto costitutivo i soci si impegnano a effettuare gli apporti che formano la dotazione iniziale del capitale sociale (capitale proprio). L’inserimento del capitale sociale nella combinazione produttiva aziendale deve essere distinto in due momenti:

• •

la sottoscrizione delle quote da parte dei soci; l’effettivo conferimento nell’impresa.

00.01 00.02 10.01

SOCIO X C/CONFERIMENTI SOCIO Y C/CONFERIMENTI CAPITALE SOCIALE

quota sottoscritta quota sottoscritta capitale sottoscritto

Se si vuole specificare la qualifica dei soci, come nel caso di società in accomandita semplice, si deve precisare nell’intestazione del conto se il socio è un accomandante oppure un accomandatario (per esempio Socio accomandante X c/conferimenti). Il credito nei confronti dei soci cessa di esistere quando questi effettuano i conferimenti. I conferimenti possono essere in denaro oppure in natura. Questi ultimi possono riguardare singoli beni (conferimento disgiunto) oppure un’azienda già funzionante, ossia un complesso di beni collegati tra loro da vincoli di complementarità (conferimento congiunto). I soci che conferiscono la loro prestazione lavorativa vengono detti soci d’opera.

143 000, 00 132 000, 00 275 000, 00

m1

10/03 10/03 10/03

I bilanci aziendali

In una prima fase l’operazione di costituzione dà origine a un credito della società nei confronti dei soci per un valore pari ai conferimenti che questi si sono impegnati a effettuare e, contemporaneamente, a una variazione economica positiva connessa all’apertura, in Avere, del conto di patrimonio netto Capitale sociale. Diversamente dalle imprese individuali, nelle società non esiste il conto Patrimonio netto. Infatti il patrimonio netto della società è frazionato in varie parti ideali, positive o negative, come capitale sociale, riserva, utile o perdita d’esercizio, a ciascuna delle quali viene acceso uno specifico conto. Poiché nelle società di persone i soci sono solitamente in numero limitato, è bene intestare un conto a ogni singolo socio. Il libro giornale della società si apre con la rilevazione della sottoscrizione delle quote da parte dei soci:

6 Conferimento disponibilità liquide Permutazione finanziaria Sono due variazioni finanziarie di uguale importo ma di segno opposto che si compensano.

10/03 10/03

08.21 00.01

L’apporto di disponibilità liquide (denaro o assegni) da parte di uno o più soci viene rilevato in Dare del conto Denaro in cassa (o Assegni) e in Avere del conto Socio ... c/conferimenti; analogamente quando l’apporto avviene con bonifico bancario, la rilevazione in Dare riguarda il conto Banca X c/c. In ogni caso si ha una permutazione finanziaria: all’aumento delle disponibilità liquide (variazione finanziaria attiva) si contrappone la diminuzione del credito verso il socio (variazione finanziaria passiva). Il conferimento in denaro è oggettivamente valutato al valore nominale.

ASSEGNI SOCIO X C/CONFERIMENTI

conferimento socio X a/b n. 23877

143 000, 00 143 000, 00

Il conferimento effettuato in ritardo rispetto a quanto previsto dal contratto sociale dà luogo al versamento, da parte del socio ritardatario, di interessi di mora. Nel nostro esempio se il socio X sopra considerato apporta alla stipulazione del contratto solo 100 000 euro e conferisce con un assegno bancario i restanti 43 000 euro in ritardo, conguagliando in denaro contante gli interessi nel frattempo maturati, l’articolo in partita doppia è il seguente: 10/05 10/05 10/05 10/05

08.21 08.20 00.01 40.35

ASSEGNI DENARO IN CASSA SOCIO X C/CONFERIMENTI INTERESSI ATTIVI V/SOCI

Conferimento di beni disgiunti

Prezzo corrente È il prezzo di mercato di un bene.

Valore attuale di scambio È il valore che può essere ottenuto dalla vendita di un bene al momento considerato.

10/03 10/03

02.01 00.02

conferimento socio X interessi pagati dal socio X conferimento del socio X interessi per ritardato conferimento

43 000, 00 359, 32 43 000, 00 359, 32

Il conferimento in denaro è sicuramente la forma più diffusa di apporto iniziale in quanto garantisce al sistema impresa la massima elasticità di impiego. Il denaro, in quanto bene fungibile, può infatti essere immediatamente utilizzato per acquistare i beni necessari a dotare l’impresa della struttura tecnico-produttiva ritenuta più idonea. Sono tuttavia frequenti anche i casi di apporti di beni in natura (per esempio fabbricati, automezzi ecc.). In questo caso il valore da assegnare ai beni conferiti comporta alcune difficoltà in quanto essi non provengono da operazioni di scambio sul mercato. La valutazione deve essere effettuata secondo i criteri specificati nell’atto costitutivo, normalmente basati sul prezzo corrente, sul valore attuale di scambio oppure sul costo di riproduzione o di riacquisto. Il conferimento di singoli beni in natura da parte di uno o più soci viene così registrato sul libro giornale della società:

FABBRICATI SOCIO Y C/CONFERIMENTI

apporto socio Y conferito fabbricato via Piave, 3

132 000, 00 132 000, 00

L’apporto di beni può riguardare anche i crediti, i quali, se il socio ne garantisce il buon fine (ossia si impegna a rimborsare alla società l’eventuale insoluto), vengono valutati al valore nominale; in caso contrario il criterio di valutazione applicato è il presumibile valore di realizzo.

Apporto congiunto Presumibile valore di realizzo È la somma che presumibilmente verrà riscossa alla scadenza tenendo conto di eventuali perdite dovute all’insolvenza del debitore.

L’apporto di crediti e l’apporto congiunto

Si ha un apporto congiunto quando un socio conferisce l’azienda già funzionante di cui è titolare; in questo caso i beni che formano il patrimonio dell’azienda hanno un’unica destinazione produttiva e sono legati da vincoli di complementarità. La valutazione dell’azienda conferita deve essere effettuata tenendo conto dell’avviamento, ossia delle qualità positive possedute dall’impresa, quali: personale specializzato, localizzazione favorevole, organizzazione sperimentata, fornitori selezionati, clientela effettiva e potenziale e così via. All’azienda conferita viene quindi attribuito un valore globale (valore economico) che successivamente viene frazionato tra i singoli elementi attivi e passivi che costituiscono l’apporto. In pratica ciò avviene redigendo extracontabilmente un apposito bilancio straordinario (detto di cessione), composto solo dallo Stato patrimoniale. Tra gli elementi attivi è compreso anche il valore assegnato all’avviamento, ottenuto come differenza tra il valore economico e il patrimonio netto dell’azienda apportata (differenza tra attività e passività).

7 Bilancio straordinario

Disponibilità liquide Contante, assegni, bonifici bancari, valutati al valore nominale

È redatto in occasioni particolari o straordinarie, come appunto quella relativa alla cessione di un’azienda funzionante, l’ingresso di un nuovo socio ecc.

Beni disgiunti Crediti, valutati al valore nominale se il socio ne garantisce il buon fine, altrimenti al presumibile valore di realizzo. Beni strumentali, valutati al costo di riproduzione o di riacquisto. Beni destinati al consumo immediato o alla vendita, valutati al prezzo corrente o al valore attuale di scambio

CONFERIMENTI NELLE SOCIETÀ DI PERSONE

Conoscenze

Abilità

Società di persone • procedura di costituzione delle società di persone

Redigere le scritture in P.D. relative alla costituzione delle società di persone

Completa i calcoli e le registrazioni in P.D. che seguono, poi rispondi alle domande. Il 2/07 i fratelli Mario e Giorgio Gori firmano l’atto costitutivo della Mario & Giorgio Gori snc, che stabilisce quanto segue: • Mario Gori apporta un automezzo valutato 60 000 euro; • Giorgio Gori esegue un bonifico bancario di 40 000 euro sul c/c della società.

u1

{Ora tocca a te!}

Le società di persone

Apporto congiunto Apporto di un’azienda in funzionamento, valutata tenendo conto dell’avviamento

Assetto proprietario Soci

Quota sottoscritta

Percentuale di partecipazione

Mario Gori

............................

............................

Giorgio Gori

............................

............................

Capitale sociale

............................

100,00%

Scritture in P.D. 60 000, 00 40 000, 00

02/07 02/07 02/07

........... ........... ...........

............................................................. ............................................................. .............................................................

quota sottoscritta quota sottoscritta capitale sottoscritto

02/07 02/07

........... ...........

............................................................. .............................................................

apporto Mario Gori apporto Mario Gori

................, ....

02/07 02/07

........... ...........

............................................................. .............................................................

apporto Giorgio Gori apporto Giorgio Gori

................, ....

................, ....

................, ....

................, ....

b. Chi è responsabile dei debiti della società?

03 I costi di impianto Costi di start-up L’avvio di una nuova attività commerciale comporta il sostenimento di costi non ricorrenti. Secondo i principi contabili nazionali tali costi preoperativi (detti costi di start-up), se di carattere pluriennale, sono da contabilizzare in Dare del conto Costi di impianto e comprendono:

Sono i costi di preapertura sostenuti per l’avvio di una nuova attività commerciale.

m1

I bilanci aziendali

a. Quale tipo di conferimento hanno effettuato i due soci?

8 •

i costi relativi alla costituzione della società, quali i costi inerenti all’atto costitutivo e i costi per le eventuali consulenze dirette alla sua formulazione (documentati dalle parcelle dei professionisti che hanno ricevuto l’incarico), i costi riguardanti il rilascio delle autorizzazioni comunali e sanitarie (se necessarie) e i costi di natura fiscale come la tassa di concessione governativa e l’imposta di registro;



i costi relativi alla costituzione dell’azienda, intesa come insieme organizzato di beni, strumenti e persone, quali per esempio i costi sostenuti per progettare e rendere operativa la struttura aziendale iniziale (spese per l’adattamento dei locali all’attività commerciale, costi sostenuti per usufruire di determinati servizi come l’allacciamento dell’energia elettrica, del telefono, dell’acqua ecc.), le spese sostenute per le ricerche di mercato, per l’addestramento iniziale del personale e qualsiasi altro costo che fosse necessario ad avviare l’attività dell’azienda.

Immobilizzazioni immateriali Sono oneri o beni privi del requisito della materialità (tangibilità) che restano investiti nel patrimonio aziendale per più anni.

I costi di natura fiscale, ovviamente, sono esclusi dall’imponibile IVA, mentre sono soggetti a IVA i compensi per le prestazioni rese dal notaio che ha redatto l’atto costitutivo e quelli eventualmente corrisposti agli altri professionisti che hanno seguito le pratiche per la costituzione o che hanno collaborato alla predisposizione del piano dei conti e della contabilità. I costi di impianto non soggetti a IVA vengono rilevati con articoli simili ai seguenti:

15/03 15/03

01.01 18.20

COSTI DI IMPIANTO BANCA X C/C

pagati oneri fiscali pagati oneri fiscali

1 430, 00 1 430, 00

La parcella del professionista che ha curato la costituzione, nell’ipotesi si tratti di un commercialista soggetto a contributo 4% per la cassa di previdenza, è così rilevata: 15/03 15/03 15/03

01.01 06.01 14.10

COSTI DI IMPIANTO IVA NS/CREDITO DEBITI V/FORNITORI

fattura n. 34 commercialista Verdi fattura n. 34 commercialista Verdi fattura n. 34 commercialista Verdi

1 040, 00 228, 80

15/03 15/03 15/03

14.10 15.02 18.20

DEBITI V/FORNITORI DEBITI PER RITENUTE DA VERSARE BANCA X C/C

pagata fattura n. 34 ritenuta fiscale a/b n. 11268

1 268, 80

1 268, 80 200, 00 1 068, 80

Il conto Costi di impianto ha natura pluriennale e partecipa al reddito d’esercizio per quote di ammortamento. Pertanto al 31/12, in sede di assestamento dei conti, bisogna rilevare il seguente articolo in partita doppia: 31/12 31/12

34.01 01.11

AMMORTAMENTO COSTI DI IMPIANTO quota ammortamento FONDO AMMORTAMENTO COSTI DI IMPIANTO quota ammortamento

494, 00 494, 00

I costi di impianto rappresentano oneri pluriennali (fanno parte delle immobilizzazioni immateriali); essi devono essere ammortizzati entro un periodo non superiore a cinque anni.

{esercitazione} Costituzione di una snc Si costituisce in data 1/07 la Mario Bini & C. snc, avente per oggetto sociale la torrefazione di caffè, tra i soci Mario Bini, Luigi Strappa e Franco Puddu. I soci stabiliscono quanto segue: a) Mario Bini apporta 185 000 euro conferendo macchinari valutati 120 000 euro e materie prime valutate 65 000 euro; b) Luigi Strappa apporta 170 000 euro, conferendo un fabbricato valutato 180 000 euro e gravato da mutuo passivo per 60 000 euro con interessi da pagarsi posticipatamente e semestralmente in data 1/04 e 1/10 di ogni anno, tasso 4%; la differenza è regolata con assegno bancario; c) Franco Puddu apporta 45 000 euro, conferendo un assegno bancario intestato alla società di 35 000 euro e impegnandosi a versare 10 000 euro entro l’1/10, unitamente agli interessi al tasso 3,5% per il periodo di ritardato pagamento.

9

Calcoli relativi all’apporto del socio Bini Il socio Bini apporta macchinari per 120 000 euro, materie prime per 65 000 euro, il suo apporto viene pertanto valutato 185 000 euro. Calcoli relativi all’apporto del socio Strappa Il socio Strappa apporta un fabbricato valutato 180 000 euro; poiché su di esso grava un mutuo passivo per 60 000 euro nella determinazione del valore netto del fabbricato bisogna tener conto sia di detto mutuo (che viene accollato alla società) sia del rateo per gli interessi maturati dall’1/04 all’1/07 che dovranno essere pagati dalla società. Alla data 1/07, infatti, risultano già maturati interessi passivi per 600 euro così calcolati:

u1

Presentiamo: 1. i calcoli relativi a quanto sopra indicato; 2. l’inventario di costituzione trascritto nel libro degli inventari con riferimento all’ 1/07; 3. la parcella del commercialista dott.ssa Locatelli; 4. i rapporti di partecipazione dei tre soci al capitale della società; 5. gli articoli in P.D. relativi a quanto sopra indicato.

Le società di persone

Eseguiti gli apporti, l’1/07 i soci provvedono ad aprire un c/c aziendale presso UniCredit. Dopo la costituzione della società, in data 6/07 si depositano tutti gli assegni sul c/c presso UniCredit. Il 10/07 si rilascia, in conto spese che dovranno essere sostenute per la società, un assegno bancario di 2 000 euro alla dott.ssa Monica Locatelli che assiste i soci nelle operazioni di costituzione. In data 1/08 la dott.ssa Locatelli presenta la fattura (parcella) che comprende il suo onorario per 1 500 euro, il contributo 4% dovuto alla Cassa di previdenza e spese documentate per 8 570 euro. La parcella è pagata in giornata con bonifico bancario, tenuto conto dell’IVA, della ritenuta d’acconto e dell’anticipo già versato. II 16/09 si versano a mezzo c/c bancario le ritenute operate sul compenso del commercialista. In data 1/10 il socio Puddu versa a mezzo c/c bancario 10 000 euro per il suo conferimento più gli interessi maturati sul ritardato pagamento. Nella stessa data si provvede a mezzo c/c bancario al pagamento degli interessi semestrali sul mutuo e al rimborso della quota capitale di 12 000 euro. Al 31/12 si calcola il rateo passivo relativo agli interessi sul mutuo e si ammortizzano i costi di impianto per il 20%.

60 000 × 4 × 3 = euro 600 rateo passivo 1 200 valore del fabbricato quota capitale del mutuo

– euro

60 000

rateo passsivo

– euro

600

valore netto del fabbricato

euro

180 000

– euro euro

60 600 119 400

Il socio Puddu apporta subito 35 000 euro; i rimanenti 10 000 euro costituiscono un credito della società su cui maturano gli interessi dall’1/07 all’1/10, così calcolati: euro

10 000 × 3,5 × 92 36 500

= euro 88,22

Inventario di costituzione Tra gli obblighi che gravano sulla società vi è quello di predisporre i libri contabili obbligatori e cioè il libro degli inventari e il libro giornale. Sul libro degli inventari, ai sensi dell’art. 2217 del c.c., deve essere riportato l’inventario redatto all’inizio dell’esercizio dell’impresa. Le attività e le passività iscritte nell’inventario di costituzione coincidono con gli apporti dei soci.

m1

Calcoli relativi all’apporto del socio Puddu

I bilanci aziendali

Il socio Strappa si è impegnato ad apportare 170 000 euro, perciò deve versare con un assegno bancario la differenza pari a euro (170 000 – 119 400) = euro 50 600.

10 Inventario iniziale all’1/07/n ATTIVITÀ

PASSIVITÀ E NETTO

Crediti v/soci Fabbricati Impianti e macchinari Materie prime Assegni

10 000 180 000 120 000 65 000 85 600

Totale attività

460 600

Mutuo passivo Rateo passivo (interessi sul mutuo)

60 000 600

Totale passivo Capitale sociale quota Bini quota Strappa quota Puddu

60 600 185 000 170 000 45 000

400 000 460 600

Totale a pareggio

Calcolo delle percentuali di partecipazione alla società Il capitale sociale è così formato: quota sottoscritta dal socio Bini quota sottoscritta dal socio Strappa quota sottoscritta dal socio Puddu

185 000 170 000 45 000

46,25% 42,50% 11,25%

ammontare del capitale sociale

400 000

100,00%

Fattura del collaboratore autonomo La fattura (o parcella) rilasciata dal commercialista è relativa a prestazione di servizi ed è quindi soggetta a IVA, da calcolare sull’importo del compenso aumentato del contributo per la Cassa di previdenza. È opportuno osservare che il momento impositivo per le prestazioni di servizi è quello relativo al pagamento, per cui l’obbligo di emissione della parcella non sorge all’atto dell’ultimazione della prestazione, ma all’atto in cui la società cliente provvede al pagamento di quanto dovuto, al netto della ritenuta d’acconto calcolata solo sul compenso spettante al professionista. La ritenuta fiscale è versata a mezzo F24 entro il 16 settembre, così come stabilito dalla normativa. L’anticipo rilasciato in conto spese future che il commercialista dovrà sostenere in nome e per conto della società non è soggetto a IVA e non deve essere fatturato in quanto non si tratta di un pagamento anticipato per la prestazione di servizi. La parte tabellare della fattura si presenta come segue.

Dott.ssa Monica Locatelli Commercialista via Matteotti, 46 - 43100 PARMA cod.fisc. LCT MNC 58E65 G337Y partita IVA 04211050341

Assistenza alla costituzione della Mario Bini & C. snc Contributo Cassa di previdenza 4%

Fattura n. 23 Parma, 1° agosto 20.. Spett. Mario Bini & C snc via L. Rossi, 123 29100 - PIACENZA partita IVA 00697170331 euro euro euro

1 500,00 60,00 1 560,00

IVA 22% su 1 560,00 euro

euro euro euro

8 570,00 10 130,00 343,20

Anticipo in conto spese

euro euro

10 473,20 2 000,00

Spese documentate sostenute per vs/ordine e conto

Importo a vs/debito

euro

8 473,20

Ritenuta 20% su 1 500,00 euro

euro

300,00

Importo netto da versare

euro

8 173,20

11 Calcoli relativi al mutuo In data 1/10 la snc deve pagare i seguenti interessi in scadenza sul mutuo accollato: euro

60 000 × 4 × 6 = euro 1 200 1 200

La società, inoltre, deve rimborsare alla banca una quota capitale pari a 12 000 euro, per cui il debito residuo corrisponde a euro (60 000 – 12 000) = euro 48 000. Il rateo di interessi da rilevare al 31/12 va calcolato sull’importo del mutuo residuo, pari a euro 48 000, come segue: euro

48 000 × 4 × 3 1 200

= euro 480 rateo passivo

Data

Codici

01/07 01/07 01/07 01/07

00.01 00.02 00.03 10.01

SOCIO BINI C/CONFERIMENTI SOCIO STRAPPA C/CONFERIMENTI SOCIO PUDDU C/CONFERIMENTI CAPITALE SOCIALE

quota sottoscritta quota sottoscritta quota sottoscritta capitale sottoscritto

185 000, 00 170 000, 00 45 000, 00

Dare

01/07 01/07 01/07

02.02 04.01 00.01

IMPIANTI E MACCHINARI MATERIE PRIME SOCIO BINI C/CONFERIMENTI

apporto socio Bini apporto socio Bini conferimento Bini

120 000, 00 65 000, 00

01/07 01/07

30.05 04.01

MATERIE PRIME C/APPORTI MATERIE PRIME

giroconto giroconto

01/07 01/07 01/07 01/07 01/07

02.01 08.21 13.10 16.01 00.02

FABBRICATI ASSEGNI MUTUI PASSIVI RATEI PASSIVI SOCIO STRAPPA C/CONFERIMENTI

apporto socio Strappa apporto socio Strappa accollo socio Strappa accollo socio Strappa conferimento quota

01/07 01/07

08.21 00.03

ASSEGNI SOCIO PUDDU C/CONFERIMENTI

apporto socio Puddu conferimento quota

35 000, 00

06/07 06/07

18.20 08.21

UNICREDIT C/C ASSEGNI

versamento assegni versamento in c/c

85 600, 00

10/07 10/07

01.21 18.20

FORNITORI IMMOB. IMMAT. C/ACCONTI UNICREDIT C/C

anticipo c/spese dott.ssa Locatelli a/b n. 245678

01/08 01/08 01/08

01.01 06.01 14.01

COSTI DI IMPIANTO IVA NS/CREDITO DEBITI V/FORNITORI

fattura n. 23 fattura n. 23 fattura n. 23

10 130, 00 343, 20

01/08 01/08 01/08 01/08

14.01 18.20 15.02 01.21

DEBITI V/FORNITORI UNICREDIT C/C DEBITI PER RITENUTE DA VERSARE FORNITORI IMMOB. IMMAT. C/ACCONTI

pagata fattura n. 23 bonifico ritenuta fiscale 20% storno anticipo c/spese

10 473, 20

16/09 16/09

15.02 18.20

DEBITI PER RITENUTE DA VERSARE UNICREDIT C/C

versamento ritenuta versamento ritenuta luglio

01/10 01/10 01/10

18.20 40.35 00.03

UNICREDIT C/C INTERESSI ATTIVI V/SOCI SOCIO PUDDU C/CONFERIMENTI

versamento Puddu interessi socio Puddu versamento saldo

Avere

400 000, 00

185 000, 00

65 000, 00 65 000, 00 180 000, 00 50 600, 00 60 000, 00 600, 00 170 000, 00

35 000, 00

85 600, 00 2 000, 00

10 473, 20

8 173, 20 300, 00 2 000, 00 300, 00 300, 00 10 088, 22 88, 22 10 000, 00

I bilanci aziendali

2 000, 00

m1

Denominazione conti e descrizione

u1

Gli articoli con cui si rilevano la costituzione della società e gli apporti dei soci corrispondono alle scritture di apertura della contabilità generale.

Le società di persone

Contabilità generale della snc

12

01/10 01/10 01/10 01/10

41.10 16.01 13.10 18.20

INTERESSI PASSIVI SU MUTUI RATEI PASSIVI MUTUI PASSIVI UNICREDIT C/C

interessi 1/07-1/10 storno interessi 1/04-1/07 quota in scadenza interessi + rata mutuo

31/12 31/12

41.10 16.01

INTERESSI PASSIVI SU MUTUI RATEI PASSIVI

interessi 1/10-31/12 interessi 1/10-31/12

31/12 31/12

34.01 01.11

AMMORTAMENTO COSTI DI IMPIANTO FONDO AMMORT. COSTI DI IMPIANTO

quota ammortamento quota ammortamento

600, 00 600, 00 12 000, 00 13 200, 00 480, 00 480, 00 2 026, 00 2 026, 00

04 La destinazione dell’utile d’esercizio Dopo le scritture di assestamento e di epilogo al 31/12, l’utile d’esercizio al netto delle imposte viene rilevato con la scrittura: 31/12 31/12

90.01 10.30

CONTO DI RISULTATO ECONOMICO UTILE D’ESERCIZIO

Riparto tra i soci

utile netto conseguito utile netto conseguito

57 536, 00 57 536, 00

Diversamente dall’impresa individuale, l’utile d’esercizio non viene girato a patrimonio netto, ma, secondo quanto stabilito dall’atto costitutivo, viene in tutto o in parte ripartito tra i soci oppure accantonato in un’apposita riserva. Il reddito netto conseguito dalla società deve essere ripartito, secondo le modalità stabilite dall’atto costitutivo, dopo che il bilancio è stato approvato dai soci (quindi, in pratica, nell’esercizio successivo); se non diversamente previsto dall’atto costitutivo, l’utile viene ripartito in proporzione alle quote di capitale conferite in società dai soci. Quando nella società vi sono soci che prestano attività di lavoro (soci d’opera) il riparto dell’utile d’esercizio, oltre che delle quote di capitale sottoscritte, deve tener conto del lavoro da essi svolto. Infatti il “conferimento di servizi” da parte del socio d’opera è fondamentale per la vita della società nello stesso modo in cui lo sono i conferimenti di denaro e beni degli altri soci. Gli utili spettanti ai soci rappresentano la remunerazione del capitale (o del lavoro) da essi investito nell’impresa e vengono rilevati nei conti finanziari intestati ai singoli soci, chiamati Socio ... c/utili, che accolgono i debiti della società nei loro confronti. L’utile spettante ai soci viene pagato nei primi mesi dell’anno successivo, dopo la redazione del bilancio d’esercizio al 31/12.

Accantonamento a riserva

In genere, una parte dell’utile d’esercizio, da calcolare prima delle quote da assegnare ai soci, viene destinata alla formazione di una riserva che nelle società di persone ha carattere facoltativo. L’accantonamento alla riserva si rileva in Avere del conto economico di patrimonio Riserva volontaria che è una parte ideale del patrimonio netto. Tale riserva, essendo costituita con utili non distribuiti, consente alla società di autofinanziarsi, in altre parole di conservare investita nei suoi processi produttivi la parte di utile che non viene erogata ai soci; essa può inoltre essere utilizzata per coprire eventuali perdite che si dovessero verificare in futuro senza intaccare il capitale sociale.

utile d’esercizio al netto delle imposte



accantonamento a riserva (autofinanziamento)

=

utile da distribuire

13

{Esempio} Riparto dell’utile d’esercizio La Maria Loi & C. sas, il cui capitale sociale è stato sottoscritto per 30 000 euro dal socio accomandatario Loi, per 150 000 euro dall’accomandante Giorgio Morici e per 120 000 euro dall’accomandante Franco Rossi, stabilisce di ripartire l’utile netto d’esercizio di 124 500 euro così: il 5% deve essere destinato a riserva; il 4% dell’utile residuo (dedotto quanto accantonato a riserva) deve essere assegnato al socio Loi in quanto accomandatario; il rimanente deve essere ripartito tra tutti i soci in proporzione alle quote di capitale sottoscritte. Presentiamo la rilevazione sul libro giornale al 31/12 dell’utile conseguito e il riparto effettuato in data 10 gennaio dell’anno successivo. 90.01 10.30

CONTO DI RISULTATO ECONOMICO UTILE D’ESERCIZIO

utile netto conseguito utile netto conseguito

124 500, 00 124 500, 00

Le società di persone

31/12 31/12

Prospetto di riparto utili Utile d’esercizio 5% alla riserva volontaria

124 500, 00 – 006 225, 00

Utile da distribuire al socio accomandatario Loi 4% sul residuo

118 275, 00 – 004 731, 00

u1

113 544, 00 ai soci in proporzione alle quote conferite: • al socio Loi (10%) • al socio Morici (50%) • al socio Rossi (40%)

11 354, 40 56 772, 00 45 417, 60 – 113 544, 00

Il riparto dell’utile residuo tra i soci è stato così effettuato: 113 544 = 0,37848 coefficiente di riparto 300 000 socio Loi: euro (30 000 × 0,37848) = euro 11 354,40 sua quota utile socio Rossi: euro (120 000 × 0,37848) = euro 45 417,60 sua quota utile socio Morici: euro (150 000 × 0,37848) = euro 56 772,00 sua quota utile 10/01 10/01 10/01 10/01 10/01

10.30 10.07 15.40 15.41 15.42

UTILE D’ESERCIZIO RISERVA VOLONTARIA SOCIO LOI C/UTILI SOCIO MORICI C/UTILI SOCIO ROSSI C/UTILI

destinazione dell’utile accantonato 5% dell’utile utile spettante utile spettante utile spettante

124 500, 00 6 225, 16 085, 56 772, 45 417,

00 40 00 60

05 Il pagamento degli utili Il pagamento degli utili dà luogo a un’uscita di denaro da rilevare in Avere dei conti finanziari Denaro in cassa o Banca X c/c e all’estinzione del debito della società nei confronti dei soci, da rilevare in Dare dei conti finanziari Socio X c/utili, Socio Y c/utili. Spesso accade che i soci delle società di persone effettuino prelevamenti per spese personali nel corso dell’esercizio, prima della chiusura dei conti e della formazione del bilancio.

Prelevamenti dei soci

m1

I bilanci aziendali

Al socio Loi spettano 4 731 euro in quanto accomandatario e 11 354,40 euro per la sua partecipazione al capitale sociale, per complessivi 16 085,40 euro.

14 Art. 2303 c.c.

Secondo il codice civile si possono distribuire tra i soci soltanto gli utili realmente conseguiti; quindi, in teoria, il prelevamento in conto utili nel corso dell’anno non potrebbe essere effettuato perché l’utile non è ancora stato conseguito. Detta disposizione non viene tuttavia violata se gli utili prelevati dai soci durante il periodo amministrativo sono documentati da situazioni contabili che mettono in evidenza la formazione di un risultato economico positivo. Tali prelevamenti sono rilevati in conti finanziari intestati a ciascun socio, chiamati Socio ... c/prelevamenti, che accolgono il credito della società nei confronti dei soci stessi. In sede di pagamento dell’utile, nei primi mesi del nuovo esercizio, i soci riceveranno la quota spettante al netto dei prelevamenti effettuati nel precedente periodo.

{Esempio} 1 Riparto dell’utile d’esercizio La Marco Negri & C. snc ha un capitale sociale di 250 000 euro sottoscritto per il 50% dal socio Marco Negri e per il 50% dal socio Luigi Marchi. In data 10/11, tenuto conto del buon andamento della gestione, i soci hanno effettuato i seguenti prelevamenti dal c/c bancario: socio Negri 16 875 euro, socio Marchi 16 875 euro. L’esercizio si chiude con un utile netto di 50 000 euro che in data 7/01, dopo l’accantonamento alla riserva volontaria per il 10%, viene ripartito tra i soci in base alle loro quote di partecipazione al capitale sociale. Le quote di utili spettanti ai soci, al netto dei prelevamenti effettuati, vengono pagate a mezzo banca in data 8/01. Presentiamo il prospetto di riparto dell’utile e gli articoli in partita doppia relativi a quanto sopra. Prospetto di riparto utili Utile d’esercizio netto d’imposte 10% alla riserva volontaria

50 000, 00 – 5 000, 00

Utile da distribuire ai soci in proporzione alle quote conferite:

45 000, 00

• al socio Negri (50%) • al socio Marchi (50%)

22 500, 00 22 500, 00 – 45 000, 00

Poiché il socio Negri aveva già prelevato 16 875 euro, gli compete un utile residuo pari a: euro 22 500 – 16 875 = euro 5 625. Analogamente il socio Marchi deve avere euro (22 500 – 16 875) = euro 5 625. Rilevazioni in P.D. 10/11 10/11 10/11

00.20 00.21 18.20

SOCIO NEGRI C/PRELEVAMENTI SOCIO MARCHI C/PRELEVAMENTI BANCA X C/C

prelevamento da c/c prelevamento da c/c prelevamento dei soci

16 875, 00 16 875, 00

31/12 31/12

90.01 10.30

CONTO DI RISULTATO ECONOMICO UTILE D’ESERCIZIO

utile netto conseguito utile netto conseguito

50 000, 00

07/01 07/01 07/01 07/01

10.30 10.07 15.40 15.41

UTILE D’ESERCIZIO RISERVA VOLONTARIA SOCIO NEGRI C/UTILI SOCIO MARCHI C/UTILI

destinazione dell’utile accantonamento 10% quota utile spettante quota utile spettante

50 000, 00

08/01 08/01 08/01

15.40 00.20 18.20

SOCIO NEGRI C/UTILI SOCIO NEGRI C/PRELEVAMENTI BANCA X C/C

regolamento quota utile storno prelevamento pagamento al socio Negri

22 500, 00

08/01 08/01 08/01

15.41 00.21 18.20

SOCIO MARCHI C/UTILI SOCIO MARCHI C/PRELEVAMENTI BANCA X C/C

regolamento quota utile storno prelevamento pagamento al socio Marchi

22 500, 00

33 750, 00

50 000, 00

5 000, 00 22 500, 00 22 500, 00

16 875, 00 5 625, 00

16 875, 00 5 625, 00

15 Gli interessi attivi che maturano sui c/c bancari e postali a favore di imprese individuali e società di persone sono accreditati al netto della ritenuta fiscale di acconto del 26%. Nelle società di persone la ritenuta di acconto subita non può essere scomputata dalle imposte dovute dalla società; quest’ultima, pertanto, trasferisce ai soci il credito per la ritenuta subita; nella loro dichiarazione dei redditi, i soci hanno diritto a detrarre dall’imposta dovuta la ritenuta, in proporzione alle quote di partecipazione al risultato economico. La capitalizzazione degli interessi attivi maturati sui c/c bancari si rileva come segue: 31/12 31/12 31/12

18.20 06.80 40.15

BANCA X C/C SOCI C/RITENUTE SUBITE INTERESSI ATTIVI BANCARI

capitalizzati interessi netti ritenuta fiscale 26% interessi lordi maturati

Scomputare Sottrarre, portare in diminuzione.

3 330, 00 1 170, 00 4 500, 00

La Stefano Asso & C. snc, con capitale sociale di 360 000 euro conferito per il 60% dal socio Asso e per il 40% dal socio Vico, ha chiuso l’esercizio con un risultato economico positivo di 60 000 euro. Al 31/12 la società ha registrato ritenute d’acconto su interessi attivi bancari per 1 170 euro. Presentiamo gli articoli relativi al riparto e al pagamento dell’utile effettuato a mezzo c/c bancario. Le ritenute subite vanno ripartite tra i soci (che potranno portarle in detrazione dalle imposte a loro carico) e portate in deduzione degli utili da versare. Si ha pertanto: 60% di euro 1 170 = euro 702 quota ritenuta fiscale a carico del socio Asso; 40% di euro 1 170 = euro 468 quota ritenuta fiscale a carico del socio Vico. 11/01 11/01 11/01

10.30 15.40 15.41

UTILE D’ESERCIZIO SOCIO ASSO C/UTILI SOCIO VICO C/UTILI

destinazione dell’utile quota utile spettante quota utile spettante

11/01 11/01 11/01

15.40 15.41 06.80

SOCIO ASSO C/UTILI SOCIO VICO C/UTILI SOCI C/RITENUTE SUBITE

s/competenza ritenute subite s/competenza ritenute subite s/competenza ritenute subite

11/01 11/01 11/01

15.40 15.41 18.20

SOCIO ASSO C/UTILI SOCIO VICO C/UTILI BANCA X C/C

pagamento utili al socio pagamento utili al socio pagamento utili al socio

60 000, 00

u1

Distribuzione di utili in presenza di ritenute d’acconto subite trasferite ai soci

Le società di persone

{Esempio} 2

36 000, 00 24 000, 00 702, 00 468, 00 1 170, 00 35 298, 00 23 532, 00 58 830, 00

Abilità

Riparto e pagamento dell’utile

Effettuare i calcoli e redigere le scritture in P.D. relative al riparto e al pagamento dell’utile

Completa i calcoli e le scritture in P.D. relative a quanto sotto indicato. La Mario Spurio & C. snc ha un capitale sociale di 400 000 euro così sottoscritto: Soci Mario Spurio Francesco Paolella Giovanni Ferracuti Capitale sociale

Quota sottoscritta 180 000,00 140 000,00 80 000,00 400 000,00

% 45% 35% 20% 100%

m1

Conoscenze

I bilanci aziendali

{Ora tocca a te!}

16 Il 30/09 i soci effettuano prelevamenti in conto utili contabilizzati con la seguente scrittura: 30/09 30/09 30/09 30/09

00.20 00.21 00.22 18.20

SOCIO SPURIO C/PRELEVAMENTI SOCIO PAOLELLA C/PRELEVAMENTI SOCIO FERRACUTI C/PRELEVAMENTI BANCA X C/C

prelevamento in c/utili prelevamento in c/utili prelevamento in c/utili prelevamento dei soci

14 625, 00 11 375, 00 6 500, 00 32 500, 00

Il 31/12 si rilevano interessi attivi bancari di 1 340 euro (lordi di ritenuta fiscale 26%). L’esercizio si chiude con un utile di 65 800 euro che il 4/01 dell’anno successivo, dopo l’accantonamento a riserva volontaria per il 5%, viene ripartito tra i soci in proporzione alle quote di capitale conferite, tenendo conto dei prelevamenti effettuati e delle ritenute fiscali attribuite ai soci.

Progetto di riparto utili 65 800, 00

Utile da ripartire 5% alla riserva volontaria

........................., .....

Utile da distribuire ai soci

........................., .....

al socio Spurio 45%

........................., .....

al socio Paolella 35%

........................., .....

al socio Ferracuti 20%

........................., .....

Scomputo della ritenuta fiscale euro 1 340 × ............... = euro ...................... ritenuta fiscale sugli interessi attivi bancari Soci

Utile d’esercizio

Utile prelevato

Ritenuta fiscale scomputata

Utile da pagare

Spurio

..................................

14 625,00

..................................

..................................

Paolella

..................................

11 375,00

..................................

..................................

Ferracuti

..................................

6 500,00

..................................

..................................

62 510,00

32 500,00

348,40

29 661,60

Totali

Scritture in P.D. 31/12 31/12 31/12

.......... .......... ..........

................................................................. interessi netti maturati ................................................................. ritenuta fiscale 26% a carico dei soci ................................................................. interessi lordi maturati

.................., .... .................., ....

1 340, 00

esercizio n+1 04/01 04/01 04/01 04/01 04/01 05/01 05/01 05/01 05/01 05/01 05/01 05/01 05/01 05/01 05/01 05/01 05/01

riparto utile accantonamento 5% quota utile quota utile quota utile

.......... .......... .......... .......... ..........

................................................................. ................................................................. ................................................................. ................................................................. .................................................................

..........

................................................................. pagamento utile

00.20

SOCIO SPURIO C/PRELEVAMENTI

.......... ..........

utile prelevato ................................................................. scomputo ritenuta fiscale ................................................................. pagamento utile

..........

................................................................. pagamento utile

00.21

SOCIO PAOLELLA C/PRELEVAMENTI

.......... ..........

utile prelevato ................................................................. scomputo ritenuta fiscale ................................................................. pagamento utile

..........

................................................................. pagamento utile

00.22

SOCIO FERRACUTI C/PRELEVAMENTI utile prelevato ................................................................. scomputo ritenuta fiscale ................................................................. pagamento utile

.......... ..........

65 800, 00 .................., .................., .................., ..................,

.... .... .... ....

.................., ....

14 625, 00 .................., .... .................., .... .................., ....

11 375, 00 .................., .... .................., .... .................., ....

6 500, 00 .................., .... .................., ....

17

06 La copertura della perdita d’esercizio Si ha una perdita d’esercizio quando i costi di competenza sono maggiori dei ricavi di competenza del periodo amministrativo. Con la perdita d’esercizio la ricchezza disponibile dell’impresa subisce un decremento imputato ai finanziamenti ricevuti a titolo di capitale proprio, che in questo modo scontano il rischio della gestione imprenditoriale. La perdita è rilevata con il seguente articolo: 31/12 31/12

10.31 90.01

PERDITA D’ESERCIZIO CONTO DI RISULTATO ECONOMICO

risultato negativo d’esercizio risultato negativo d’esercizio

15 600, 00 15 600, 00

u1

Le società di persone

La perdita d’esercizio è una parte ideale negativa di patrimonio netto e si iscrive nello Stato patrimoniale del bilancio d’esercizio con segno negativo tra le voci del patrimonio netto. Una perdita d’esercizio comporta non solo la mancata remunerazione dei mezzi investiti dai soci nell’impresa, ma determina l’esigenza di provvedere alla sua sistemazione poiché, fin quando permane in contabilità, la legge non permette di distribuire gli utili che eventualmente verranno conseguiti negli esercizi futuri. La perdita d’esercizio può essere coperta con:

• •

utilizzo delle riserve;

• •

reintegro da parte dei soci;

rinvio al futuro e successiva copertura con utili d’esercizio; riduzione del capitale sociale.

10.07 10.31

RISERVA VOLONTARIA PERDITA D’ESERCIZIO

copertura perdita esercizio 20.. copertura con riserva volontaria

15 600, 00 15 600, 00

Va comunque specificato che la riserva non è un salvadanaio in cui si trovano accumulati gli utili conseguiti in passato; essa, in quanto parte ideale di patrimonio netto, è una posta contabile istituita per autofinanziare l’impresa e trova la sua contropartita in un potenziamento generico del patrimonio aziendale, ossia in un maggiore volume di attività e/o in un minore volume di passività. Se non si vuole utilizzare la riserva volontaria o se essa non è stata costituita, i soci possono decidere di tenere la perdita in sospeso e di coprirla con gli eventuali utili che si prevede di conseguire in futuro. La decisione del rinvio della perdita al futuro viene così rilevata: 05/01 05/01

10.21 10.31

PERDITE A NUOVO PERDITA D’ESERCIZIO

perdita tenuta in sospeso rinvio al futuro della perdita

Rinvio al futuro e successiva copertura con utili

15 600, 00 15 600, 00

I bilanci aziendali

05/01 05/01

Utilizzo delle riserve

m1

Se negli esercizi precedenti i soci non hanno prelevato tutti gli utili conseguiti dall’impresa per destinarne una parte alla costituzione di una riserva volontaria, la perdita d’esercizio può essere coperta utilizzando detta riserva. L’utilizzo della riserva per ripianare la perdita comporta una permutazione tra parti ideali del patrimonio netto. La riduzione della riserva (per la parte corrispondente al suo utilizzo) si registra in Dare del conto Riserva volontaria mentre in contropartita il conto Perdita d’esercizio si chiude in Avere.

18 Quando la perdita d’esercizio resta in sospeso la società non può procedere alla distribuzione di utili fino alla sua totale copertura. Pertanto se nel successivo esercizio la società conseguirà un utile, distribuirà solo la parte di utile che eccede la perdita portata a nuovo. 09/01 09/01 09/01 09/01

10.30 10.21 15.40 15.41

UTILE D’ESERCIZIO PERDITE A NUOVO SOCIO ROSSI C/UTILI SOCIO BIANCHI C/UTILI

Reintegro da parte dei soci

destinazione dell’utile conseguito coperta perdita tenuta in sospeso quota utile spettante 80% quota utile spettante 20%

39 600, 00 15 600, 00 19 200, 00 4 800, 00

Nell’ipotesi che venga deciso il reintegro della perdita con nuovi conferimenti da parte dei soci, a ognuno viene addebitata una parte della perdita in proporzione alle quote di capitale possedute. Tale soluzione normalmente viene adottata in previsione dell’ingresso di nuovi soci, quando diventa importante favorire il risanamento dell’azienda. Sul libro giornale della società la suddivisione della perdita d’esercizio tra i soci e il conseguente versamento sono rilevati nel modo che segue.

08/01 08/01 08/01

00.10 00.11 10.31

SOCIO ROSSI C/REINTEGRO SOCIO BIANCHI C/REINTEGRO PERDITA D’ESERCIZIO

quota da versare 80% quota da versare 20% copertura con reintegro soci

12 480, 00 3 120, 00

08/01 08/01 08/01

18.20 00.10 00.11

BANCA X C/C SOCIO ROSSI C/REINTEGRO SOCIO BIANCHI C/REINTEGRO

versamenti dei soci versamento a copertura perdita versamento a copertura perdita

15 600, 00

15 600, 00 12 480, 00 3 120, 00

In sostituzione degli appositi conti reintegro possono essere usati anche i consueti conti conferimenti, entrambi accesi ai valori finanziari.

Riduzione del capitale sociale

Ripianare Sistemare o risanare, portare in pareggio.

Procedimenti misti

Quando i soci non desiderano reintegrare la perdita o non dispongono di mezzi finanziari sufficienti, una soluzione alternativa consiste nella riduzione del capitale sociale. In tale caso i soci subiscono una riduzione delle loro quote proporzionale all’importo della perdita da coprire. Spesso la società decide di ripianare la perdita d’esercizio attraverso la riduzione del capitale sociale prima dell’ingresso di un nuovo socio; in tal modo potrà distribuire interamente l’utile dell’esercizio seguente, senza dover tener conto di perdite portate a nuovo. La riduzione del capitale sociale comporta una modifica dell’atto costitutivo e deve essere comunicata per l’iscrizione all’ufficio del Registro delle imprese. La perdita d’esercizio può anche essere coperta con procedimenti misti, ossia combinando tra loro i diversi procedimenti esaminati.

19

{Esempio} 1 Copertura della perdita con riduzione del capitale sociale La Piermarini & C. snc ha subìto una perdita d’esercizio di 44 000 euro. I soci decidono di ripianarla riducendo il capitale sociale (che ammonta a 374 000 euro) a cui partecipano per il 20% il socio Giovanni Piermarini, per il 40% il socio Carlo Conti e per il 40% il socio Virgilio Tosi. Rileviamo quanto indicato in partita doppia. La copertura della perdita comporta una riduzione del capitale sociale da 374 000 euro a 330 000 euro con una riduzione della quota del socio Giovanni Piermarini da 74 800 euro a 66 000 euro e una riduzione delle quote del socio Carlo Conti e del socio Virgilio Tosi da 149 600 euro a 132 000 euro. La riduzione delle quote dei singoli soci è un fatto interno di gestione, mentre la corrispondente riduzione del capitale sociale dà luogo alla seguente registrazione: CAPITALE SOCIALE PERDITA D’ESERCIZIO

copertura perdita d’esercizio riduzione capitale sociale

44 000, 00 44 000, 00

{Esempio} 2 Copertura della perdita con utilizzo della riserva e con reintegro dei soci La Piermarini & C. snc ha subìto una perdita di 44 000 euro che viene ripianata utilizzando l’intero importo accantonato a riserva volontaria di 16 500 euro e per la parte restante mediante reintegro da parte dei soci Giovanni Piermarini, Carlo Conti e Virgilio Tosi che contribuiscono rispettivamente per il 20%, 40% e 40%. Presentiamo gli articoli in P.D. 05/01 05/01 05/01 05/01 05/01

10.07 00.10 00.11 00.12 10.31

RISERVA VOLONTARIA SOCIO PIERMARINI C/REINTEGRO SOCIO CONTI C/REINTEGRO SOCIO TOSI C/REINTEGRO PERDITA D’ESERCIZIO

riduzione a copertura perdita quota da versare 20% quota da versare 40% quota da versare 40% copertura della perdita

16 500, 5 500, 11 000, 11 000,

05/01 05/01 05/01 05/01

18.20 00.10 00.11 00.12

BANCA X C/C SOCIO PIERMARINI C/REINTEGRO SOCIO CONTI C/REINTEGRO SOCIO TOSI C/REINTEGRO

versamento dei soci versamento a copertura perdita versamento a copertura perdita versamento a copertura perdita

27 500, 00

Le società di persone

10.01 10.31

u1

05/01 05/01

00 00 00 00 44 000, 00 5 500, 00 11 000, 00 11 000, 00

Copertura parziale della perdita con utilizzo della riserva La perdita di 44 000 euro della Piermarini & C. snc viene parzialmente coperta utilizzando l’intera riserva, che ammonta a 16 500 euro, mentre per la parte residua resta in sospeso in attesa di futuri risultati economici positivi. Presentiamo gli articoli in P.D. 05/01 05/01

10.07 10.31

RISERVA VOLONTARIA PERDITA D’ESERCIZIO

riduzione a copertura perdita copertura della perdita

16 500, 00

05/01 05/01

10.21 10.31

PERDITE A NUOVO PERDITA D’ESERCIZIO

perdita tenuta in sospeso rinvio al futuro del residuo

27 500, 00

I bilanci aziendali

{Esempio} 3

27 500, 00

m1

16 500, 00

20 SINTESI DELLE SCRITTURE IN P.D. RELATIVE ALLA COPERTURA DELLA PERDITA D’ESERCIZIO

determinazione della perdita d’esercizio

si copre subito la perdita?



NO

PERDITE A NUOVO PERDITA D’ESERCIZIO esiste una riserva sufficiente?

000,00

NO

i soci sono in grado di reintegrare il capitale?



RISERVA VOLONTARIA PERDITA D’ESERCIZIO

000,00

NO

000,00 000,00

CAPITALE SOCIALE PERDITA D’ESERCIZIO

000,00 000,00



SOCIO A C/REINTEGRO SOCIO B C/REINTEGRO PERDITA D’ESERCIZIO

000,00 000,00

BANCA X C/C SOCIO A C/REINTEGRO SOCIO B C/REINTEGRO

000,00 000,00 000,00 000,00

000,00

{Ora tocca a te!} Conoscenze

Abilità

Modalità di copertura della perdita d’esercizio

Redigere le scritture in P.D. relative alla copertura della perdita d’esercizio

Completa le registrazioni in P.D. relative alle operazioni indicate sotto. Nella Situazione patrimoniale finale della Galassi & C. snc erano presenti, tra gli altri, i seguenti conti:

Situazione patrimoniale al 31/12/n Perdita d’esercizio

100 000, 00 Capitale sociale Riserva volontaria

400 000, 00 40 000, 00

21 I soci decidono di coprire la perdita utilizzando l’intero importo della riserva volontaria e di effettuare conferimenti a reintegro per l’importo residuo in proporzione alle quote sottoscritte, pari al 55% per il socio Galassi e al 45% per il socio Pieri. 10/02

...........

............................................................

copertura perdita

................, .....

10/02

...........

............................................................

copertura perdita

10/02

...........

............................................................

reintegro a copertura perdita

................, .....

10/02

...........

............................................................

reintegro a copertura perdita

................, .....

10/02

...........

............................................................

copertura perdita

14/02

...........

BANCA X C/C

versamento dei soci

14/02

...........

............................................................

versamento socio Galassi

................, .....

14/02

...........

............................................................

versamento socio Pieri

................, .....

................, .....

................, .....

Le società di persone

................, .....

07 I finanziamenti Il ricorso a fonti interne è condizionato dalle possibilità di autofinanziamento (se vi sono perdite d’esercizio questo canale diventa impraticabile) per cui i progetti di investimento vengono spesso finanziati dai soci stessi, oltre che con i conferimenti iniziali (e, come vedremo, con conferimenti successivi), anche con versamenti in conto capitale. I versamenti in conto capitale sono effettuati direttamente dai soci a favore della società; presentano le seguenti caratteristiche:

• •

la società non assume un obbligo di restituzione (i versamenti non hanno pertanto scadenza); sono infruttiferi per i soci.

u1

Come tutte le imprese, anche le società di persone possono reperire finanziamenti ricorrendo a fonti interne (autofinanziamento attuato con utili non distribuiti), oppure a fonti esterne (a titolo di capitale proprio e a titolo di capitale di debito).

Ricorso al capitale proprio

Infruttiferi Che non prevedono alcuna remunerazione.

Di fatto la società ottiene un finanziamento di capitale proprio, analogo a quello prodotto da un aumento di capitale sociale, senza dover ricorrere a una modifica dell’atto costitutivo con conseguente iscrizione presso il Registro delle imprese. Generalmente i versamenti dei soci in c/capitale sono effettuati in proporzione alle loro quote di partecipazione al capitale sociale, per non alterare gli equilibri interni. Sotto il profilo contabile detti versamenti si iscrivono nel conto economico di patrimonio netto Versamento socio … c/capitale e vengono rilevati nel modo che segue. BANCA X C/C VERSAMENTO SOCIO MESSI C/CAPITALE VERSAMENTO SOCIO ROSSI C/CAPITALE

versamenti dei soci in c/capitale versamenti infruttiferi versamenti infruttiferi

Le società di persone hanno un limitato accesso al mercato dei capitali: date le ridotte dimensioni e l’impossibilità di emettere strumenti finanziari, esse possono reperire finanziamenti a titolo di capitale di debito solo ricorrendo al tradizionale canale bancario oppure ai debiti commerciali. Quando la società non vuole o non può ricorrere all’indebitamento nei confronti del sistema bancario o dei fornitori, possono essere i soci stessi, se ne hanno la possibilità, a finanziare l’attività aziendale mediante finanziamenti a titolo di prestito, generalmente fruttiferi di interessi. In questo caso il finanziamento conferisce più elasticità alla gestione, perché le condizioni a cui viene subordinato possono essere concordate opportunamente in considerazione delle esigenze societarie. Al credito concesso dai soci, corrisponde un debito nei confronti degli stessi (che risulta iscritto in conti finanziari denominati Socio X c/finanziamenti o Socio Y c/mutui).

60 000, 00 30 000, 00 30 000, 00

Ricorso al capitale di debito

I bilanci aziendali

18.20 10.10 10.11

m1

01/04 01/04 01/04

22 La società deve restituire il prestito ricevuto entro le scadenze convenute e remunerare il socio finanziatore al tasso di interesse concordato. Gli interessi sono soggetti a una ritenuta fiscale d’acconto del 26% operata alla fonte. Diversamente dai finanziamenti effettuati con versamenti in conto capitale, i finanziamenti dei soci a titolo di prestito possono essere concessi per importi diversi e anche da uno solo di essi. Le modalità di rimborso e le condizioni sottostanti a tali finanziamenti derivano da trattative personalizzate tra il socio e la società; essi non devono però configurarsi come forme di raccolta presso il pubblico. FINANZIAMENTI NELLE SOCIETÀ DI PERSONE

FONTI ESTERNE

FONTI INTERNE

autofinanziamento con utili accantonati alla riserva volontaria

ricorso al capitale proprio

apporti dei soci

versamenti dei soci in c/capitale

ricorso al capitale di debito

debiti finanziari

debiti commerciali

{Esempio} Finanziamento dei soci La Carlo Ballesi & C. snc ha un capitale sociale di 520 000 euro, conferito per 325 000 euro dal socio Ballesi e per 195 000 euro dal socio Belli. La società deve effettuare consistenti investimenti sia nel magazzino (per l’acquisizione delle scorte) sia in immobilizzazioni tecniche, per cui i soci concordano ed eseguono in data 1/03 quanto segue: a) il socio Ballesi concede un finanziamento di 18 250 euro per 92 giorni al tasso 4%; il prestito è rimborsato alla scadenza aumentato degli interessi netti di ritenuta fiscale 26%; b) entrambi i soci effettuano un versamento infruttifero in c/capitale: il socio Ballesi per 81 250 euro e il socio Belli per 48 750 euro. Rileviamo sul giornale in P.D. quanto prima indicato; le operazioni sono effettuate attraverso il c/c acceso presso la sede locale della BNL. 01/03 01/03

18.20 13.30

BNL C/C SOCIO BALLESI C/FINANZIAMENTI

versamento socio Ballesi prestito socio Ballesi

01/03 01/03 01/03

18.20 10.10 10.11

BNL C/C VERSAMENTO SOCIO BALLESI C/CAPITALE VERSAMENTO SOCIO BELLI C/CAPITALE

versamenti dei soci versamenti infruttiferi versamenti infruttiferi

130 000, 00

01/06 01/06 01/06 01/06

13.30 41.20 15.02 18.20

SOCIO BALLESI C/FINANZIAMENTI INTERESSI PASSIVI V/SOCI DEBITI PER RITENUTE DA VERSARE BNL C/C

estinzione prestito interessi a socio Ballesi ritenuta 26% rimborso a socio Ballesi

18 250, 00 184, 00

16/07 16/07

15.02 18.20

DEBITI PER RITENUTE DA VERSARE BNL C/C

versata ritenuta versata ritenuta

18 250, 00 18 250, 00 81 250, 00 48 750, 00

47, 84 18 386, 16 47, 84 47, 80

Ricordiamo che la ritenuta fiscale è versata unitamente alle altre competenze dovute agli Istituti previdenziali e all’IVA per via telematica con possibilità di compensare i debiti con i crediti utilizzando il modello di pagamento unificato F24.

23

{Ora tocca a te!} Conoscenze

Abilità

Finanziamenti dei soci

Distinguere le tipologie di finanziamenti effettuate dai soci

Completa le scritture in P.D. relative alle operazioni sotto indicate. In data 1/10 la Savi & Dini snc con capitale sociale di 100 000 euro sottoscritto in parti uguali tra i due soci riceve un finanziamento di 10 000 euro da parte del socio Savi con interessi al tasso 2,50% da rimborsare in data 1/12. Successivamente, in data 2/11 i due soci effettuano versamenti in c/capitale per complessivi 20 000 euro, ciascuno in proporzione alle quote di capitale possedute. BANCA X C/C

..........

.........................................................................

02/11 02/11 02/11

18.20

BANCA X C/C

.......... ..........

......................................................................... .........................................................................

01/12 01/12 01/12 01/12

.......... .......... ..........

SOCIO SAVI C/FINANZIAMENTI

18.20

BANCA X C/C

......................................................................... .........................................................................

finanziamento socio Savi finanziamento socio Savi versamenti dei soci versamento del socio versamento del socio rimborsato prestito interessi al socio Savi ritenuta fiscale 26% rimborso socio Savi

................., .... ................., ....

20 000, 00 ................., .... ................., ....

10 000, 00 ................., .... ................., .... ................., ....

Le società di persone

18.20

u1

01/10 01/10

08 Gli aumenti del capitale sociale Nel corso della vita della società il capitale sociale può essere aumentato, con conseguente modifica dell’atto costitutivo da iscrivere nel Registro delle imprese, per varie cause quali la necessità di assestare le parti del patrimonio netto oppure l’effettivo bisogno di mezzi finanziari. In alcuni casi di aumento si ha solo una compensazione economica tra parti ideali di patrimonio netto (che resta immutato); in altri casi all’aumento del capitale sociale si accompagna un effettivo aumento della dotazione patrimoniale. Rientrano tra gli aumenti del primo tipo quelli effettuati con la capitalizzazione delle riserve e la capitalizzazione di precedenti versamenti dei soci. Sono invece esempi di aumenti del capitale sociale che comportano un incremento dell’entità del patrimonio netto gli ulteriori conferimenti effettuati dai vecchi soci e l’ingresso di nuovi soci.

capitalizzazione di riserve

capitalizzazione di precedenti versamenti dei soci

con variazione del patrimonio netto

conferimenti dei vecchi soci

conferimenti di nuovi soci

m1

senza variazione del patrimonio netto

I bilanci aziendali

AUMENTI DEL CAPITALE SOCIALE

24 a) Aumenti del capitale sociale senza variazione del patrimonio netto Si ha aumento del capitale sociale senza variazione del patrimonio netto quando si verifica un giro contabile tra le sue parti ideali.

Capitalizzazione della riserva

20/11 20/11

10.07 10.01

Quando la riserva volontaria in precedenza costituita viene ritenuta esuberante per le esigenze della società, può essere portata in aumento del capitale sociale, con conseguente proporzionale modifica del valore nominale delle quote dei soci. Tale operazione è di solito eseguita con lo scopo di aumentare il valore nominale delle quote dei soci preesistenti in vista dell’ingresso di nuovi soci. La scrittura in partita doppia è la seguente:

RISERVA VOLONTARIA CAPITALE SOCIALE

Capitalizzazione di precedenti versamenti dei soci

capitalizzazione della riserva capitalizzazione della riserva

16 600, 00 16 600, 00

Abbiamo visto che la società di persone può far fronte alle sue esigenze finanziarie con versamenti dei soci in conto capitale: tale operazione di solito si conclude con un aumento del capitale sociale, che viene appunto effettuato mediante capitalizzazione di detti finanziamenti. All’aumentare del capitale sociale fa riscontro un aumento del valore nominale delle quote possedute da ciascun socio, per un importo pari a quello del versamento in precedenza effettuato. Poiché di solito i versamenti effettuati dai soci in conto capitale sono proporzionali alle quote già possedute, l’operazione non solo non comporta una variazione del patrimonio netto ma non fa variare neppure i rapporti di partecipazione dei soci nella società.

{Esempio} 1 Capitalizzazione di precedenti versamenti dei soci La Elio Brizi & Rosa Dezi snc ha un capitale sociale di 250 000 euro conferito per il 70% dal socio Brizi e per il residuo 30% dal socio Dezi. Nell’esercizio precedente, per fornire alla società i mezzi finanziari necessari per l’acquisto di un macchinario del costo di 62 500 euro, i due soci avevano effettuato versamenti in c/capitale, infruttiferi di interessi, rispettivamente per 43 750 euro e 18 750 euro. Successivamente, non avendo potuto sostituire il proprio finanziamento con un mutuo bancario, i soci decidono di vincolare definitivamente i propri versamenti ad aumento del capitale sociale. Rileviamo quanto indicato sul giornale della società. I finanziamenti dei soci erano stati in precedenza contabilizzati in Avere dei conti Versamenti socio Brizi c/capitale e Versamenti socio Dezi c/capitale e, poiché erano proporzionali alle quote da essi possedute, l’aumento del capitale sociale non comporta una modifica dei rapporti di partecipazione dei soci alla società. Resta inoltre invariata l’entità del patrimonio netto in quanto si tratta, anche in questo caso, di una compensazione tra due sue parti ideali. Le nuove quote possedute dai soci dopo l’operazione di consolidamento del debito sono così determinate: Soci

Quote prima dell’aumento

Quote dopo l’aumento

valore nominale

%

valore nominale

%

Elio Brizi

175 000

070%

218 750

070%

Rosa Dezi

075 000

030%

093 750

030%

Capitale sociale

250 000

100%

312 500

100%

Al termine dell’operazione i conti Versamenti socio Brizi c/capitale e Versamenti socio Dezi c/capitale devono risultare spenti, mentre in contropartita aumenta il conto Capitale sociale. La permutazione tra parti ideali di patrimonio netto viene così rilevata: 20/11 20/11 20/11

10.10 10.11 10.01

VERSAMENTO SOCIO BRIZI C/CAPITALE VERSAMENTO SOCIO DEZI C/CAPITALE CAPITALE SOCIALE

aumento capitale sociale aumento capitale sociale capitalizzazione versamenti

43 750, 00 18 750, 00 62 500, 00

25 b) Aumenti del capitale sociale con variazione del patrimonio netto L’aumento del capitale sociale con l’incremento del patrimonio netto è determinato, in genere, da un accresciuto fabbisogno di mezzi finanziari che può essere ricondotto a diverse cause, come l’espansione aziendale, la ricapitalizzazione dopo un periodo di crisi e così via. In questo caso si tratta di un finanziamento con capitale proprio, soggetto al rischio d’impresa, e all’aumento di capitale sociale corrisponde un vero e proprio apporto di denaro o di beni, che può essere attuato dai vecchi soci o con l’ingresso di nuovi soci.

{Esempio} 2 Apporti effettuati dai soci mantenendo inalterati i rapporti di partecipazione La Marco Mei & Alfio Pinelli snc, con capitale sociale di 480 000 euro, appartenente per il 60% al socio Mei e per il 40% al socio Pinelli, aumenta in data 4/04 il capitale sociale a 600 000 euro, con ulteriori conferimenti da parte dei soci in modo da non modificare le percentuali di partecipazione alla società. Determiniamo l’importo del valore nominale delle quote dopo l’aumento del capitale sociale e rileviamo gli apporti effettuati dai soci in data 6/04 con versamenti sul c/c bancario intestato alla società. Il capitale sociale si incrementa di 120 000 euro e in proporzione aumenta anche il valore nominale delle quote dei soci, che mantengono invariate le percentuali di partecipazione del 60% per Mei e del 40% per Pinelli. Soci

Quote prima dell’aumento

Quote dopo l’aumento

valore nominale

%

valore nominale

%

Marco Mei

288 000

060%

360 000

060%

Alfio Pinelli

192 000

040%

240 000

040%

Capitale sociale

480 000

100%

600 000

100%

Le società di persone

Conferimenti di vecchi soci

u1

L’aumento di capitale sociale con ulteriori conferimenti da parte dei soci può lasciare inalterati i rapporti di comproprietà dell’impresa oppure può modificarli, a seconda che gli apporti vengano effettuati proporzionalmente, o no, alle vecchie quote possedute dai soci.

Gli importi che i soci devono versare sono rispettivamente: socio Mei 60% di euro 120 000 = euro 72 000 socio Pinelli 40% di euro 120 000 = euro 48 000 Sul giornale in P.D. l’aumento di capitale sociale e il versamento dei soci si rileva come segue: SOCIO MEI C/CONFERIMENTI SOCIO PINELLI C/CONFERIMENTI CAPITALE SOCIALE

sottoscriz. aumento capitale sociale sottoscriz. aumento capitale sociale aumento sottoscritto dai soci

06/04 06/04 06/04

18.20 00.01 00.02

BANCA X C/C SOCIO MEI C/CONFERIMENTI SOCIO PINELLI C/CONFERIMENTI

versamento dei soci versamento in c/c bancario versamento in c/c bancario

72 000, 00 48 000, 00 120 000, 00 120 000, 00 72 000, 00 48 000, 00

Quando l’apporto di nuovi mezzi nell’impresa è attuato solo da alcuni soci o comunque, anche se effettuato da tutti, in maniera non proporzionale alle quote di capitale sociale in precedenza possedute, si modificano i rapporti di comproprietà. Il problema diventa complesso e analogo a quello che si presenta nel caso di ingresso di nuovi soci. Se i soci preesistenti non hanno la possibilità di sottoscrivere l’aumento di capitale sociale e la società non vuole o non può ricorrere all’indebitamento esterno, può essere deliberato l’ingresso in società di nuovi soci.

Ingresso di nuovi soci

I bilanci aziendali

00.01 00.02 10.01

m1

04/04 04/04 04/04

26 Valore economico È il valore reale (o valore effettivo) del complesso aziendale unitariamente considerato ritenuto congruo in condizioni normali di mercato.

Avviamento Rappresenta la capacità dell’azienda di produrre utili; è espresso dalla differenza tra il valore economico dell’azienda e il suo patrimonio netto contabile.

Con l’ingresso di nuovi soci si modificano i rapporti di partecipazione all’interno della società; tra i vecchi e i nuovi soci deve essere concordato: • il valore assoluto da attribuire all’impresa societaria (nel momento in cui ha luogo l’ingresso di nuovi soci), da cui dipende l’ammontare dei conferimenti; • il valore relativo della partecipazione dei nuovi soci, da cui dipendono i nuovi rapporti di composizione del capitale sociale. Il valore da attribuire alla società deve essere effettuato considerando l’azienda un complesso operativo di beni (tra loro legati da vincoli di complementarità) già funzionante e perciò in grado di produrre profitti. Detto valore viene definito valore economico ed è comprensivo dell’avviamento. Per calcolare il valore economico deve essere redatto – con criteri di cessione diversi da quelli applicati per comporre il bilancio d’esercizio – un apposito bilancio straordinario, costituito dal solo Stato patrimoniale dove gli elementi del patrimonio non sono più espressi a costi storici, ma a valori correnti di mercato. Poiché i nuovi soci godranno dei frutti di quell’insieme di condizioni favorevoli (organizzazione sperimentata, personale addestrato, localizzazione vantaggiosa, clientela e fornitori selezionati ecc.) di cui l’azienda è dotata grazie all’iniziativa e alle capacità dei vecchi soci, l’ammontare effettivo del nuovo apporto deve essere calcolato in proporzione al valore economico assegnato all’impresa. Il nuovo apporto viene poi frazionato in due parti: • una, destinata a incrementare il capitale sociale; • l’altra, da attribuire a incremento della riserva volontaria. Se il calcolo del valore economico avviene in un periodo intermedio di gestione, esso comprende anche gli utili in corso di formazione e il corrispondente versamento del nuovo socio è, ovviamente, maggiore. La quota da destinare alla riserva volontaria, in questo caso, comprende anche la quota di utili in corso; del resto, salvo diverse disposizioni dell’atto costitutivo, i soci partecipano al riparto degli utili in rapporto alle quote possedute, indipendentemente dal momento in cui hanno fatto il loro ingresso nella società.

{Esempio} 3 Aumento del capitale sociale con l’ingresso di un nuovo socio La Fausto Raspini & Ivano Selan snc ha un capitale sociale di 375 000 euro appartenente per il 50% al socio Raspini e per il 50% al socio Selan. L’atto costitutivo stabilisce che l’utile venga assegnato per il 10% a riserva e per il residuo ai soci in proporzione alla loro partecipazione al capitale sociale. In data 1/10 fa il suo ingresso in società il socio Roberto Zanin il quale conferisce con assegni circolari 125 000 euro, come quota di partecipazione al capitale sociale, più un’ulteriore quota da imputare a incremento della riserva volontaria tenuto conto dell’avviamento e dell’effettivo valore degli elementi patrimoniali alla data considerata. All’1/10 viene redatto il bilancio straordinario per determinare il valore economico dell’impresa collettiva, che risulta di 515 625 euro. A fine anno la società redige il bilancio d’esercizio da cui risulta un utile di 77 500 euro. Presentiamo: a) la tabella con l’indicazione delle percentuali di partecipazione dei soci, prima e dopo l’aumento di capitale sociale; b) il calcolo dell’importo che deve essere versato dal nuovo socio; c) le scritture in P.D. riguardanti l’aumento del capitale sociale e il riparto dell’utile, effettuato il 15/01 successivo. Tabella delle quote di partecipazione Soci

Quote prima dell’aumento

Quote dopo l’aumento

valore nominale

%

valore nominale

%

Fausto Raspini Ivano Selan Roberto Zanin

187 500 187 500 –

50% 50% –

187 500 187 500 125 000

37,50% 37,50% 25,00%

Capitale sociale

375 000

100%

500 000

100%

Ammontare versato dal nuovo socio Il valore nominale delle quote dei soci preesistenti rimane invariato con l’ingresso del nuovo socio, mentre cambiano le percentuali di partecipazione.

27 L’ammontare che il nuovo socio deve versare si determina come segue: (37,50 + 37,50)

:

25

% di partecipazione dei vecchi soci

=

:

515 625

% di partecipazione del nuovo socio

valore economico dell’azienda

x versamento del nuovo socio

da cui si ottiene x = euro 171 875 versamento del socio Zanin L’importo complessivo del versamento deve essere scisso in due parti: 125 000 euro costituiscono la quota di partecipazione del nuovo socio al capitale sociale; 46 875 euro sono il contributo alla riserva preesistente. Giornale in P.D. della società 01/10 01/10 01/10

00.03 10.01 10.07

SOCIO ZANIN C/CONFERIMENTI CAPITALE SOCIALE RISERVA VOLONTARIA

quota sottoscritta aumento sottoscritto da Zanin sovrapprezzo dovuto da Zanin

171 875, 00

01/10 01/10

08.21 00.03

ASSEGNI SOCIO ZANIN C/CONFERIMENTI

a/c versati dal socio Zanin a/c versati a saldo quota

171 875, 00

31/12 31/12

90.01 10.30

CONTO DI RISULTATO ECONOMICO UTILE D’ESERCIZIO

utile netto conseguito utile netto conseguito

77 500, 00

15/01 15/01 15/01 15/01 15/01

10.30 10.07 15.40 15.41 15.42

UTILE D’ESERCIZIO RISERVA VOLONTARIA SOCIO RASPINI C/UTILI SOCIO SELAN C/UTILI SOCIO ZANIN C/UTILI

destinazione dell’utile conseguito accantonamento 10% dell’utile 37,50% dell’utile residuo 37,50% dell’utile residuo 25% dell’utile residuo

77 500, 00

77 500, 00 7 750, 26 156, 26 156, 17 437,

00 25 25 50

u1

171 875, 00

Le società di persone

125 000, 00 46 875, 00

Aumento del capitale sociale e bilancio straordinario

{Ora tocca a te!} Conoscenze

Abilità

Aumenti del capitale sociale

Determinare l’ammontare del conferimento del nuovo socio • redigere le scritture in P.D. relative alla sottoscrizione e al versamento della quota

Completa la tabella, i calcoli e le scritture in P.D. relative alla sottoscrizione e al versamento del socio Rinaldi.

Ferracuti Chessa Rinaldi Capitale sociale

Quote prima dell’ingresso del socio Rinaldi valore nominale % 50,00% 140 000 140 000 50,00% – – 280 000 100,00%

(....................... + .......................) : ....................... = 385 000 x = euro ..................... versamento del socio Rinaldi 22/08 22/08 22/08 23/08 23/08

..........

......................................................

10.01

CAPITALE SOCIALE

..........

......................................................

18.20

BANCA X C/C

..........

......................................................

:

Quote dopo l’ingresso del socio Rinaldi valore nominale % ....................... 140 000 ....................... 140 000 ....................... 120 000 400 000 100,00%

x;

quota sottoscritta aumento capitale sociale sovrapprezzo dovuto

..................., ....

versamento socio Rinaldi versamento socio Rinaldi

..................., ....

120 000, 00 .................., ....

.................., ....

m1

Soci

I bilanci aziendali

I soci della Ferracuti & Chessa snc, avente capitale sociale di 280 000 euro, decidono di far entrare in società Marino Rinaldi, il quale sottoscrive una quota del capitale sociale di 120 000 euro. Il valore economico attribuito all’impresa è di 385 000 euro.

28

09 Le riduzioni del capitale sociale Analogamente a quanto visto per gli aumenti, possiamo distinguere le diminuzioni di capitale sociale in:

• •

riduzioni che non comportano una diminuzione di patrimonio netto; riduzioni che comportano una diminuzione del patrimonio netto.

Rientra nel primo caso la riduzione del capitale sociale per coprire una perdita d’esercizio; rientrano nel secondo i casi di rimborsi proporzionali ai soci di parte dei loro conferimenti e il recesso (o la morte o l’esclusione) di soci dalla società. Le riduzioni del capitale sociale comportano una modifica dell’atto costitutivo che deve essere iscritta presso il Registro delle imprese. RIDUZIONI DEL CAPITALE SOCIALE senza variazione del patrimonio netto

con variazione del patrimonio netto

copertura della perdita d’esercizio

rimborso proporzionale ai soci

recesso di soci

Copertura di perdite

Quando sono state esaminate le diverse ipotesi di copertura della perdita d’esercizio, è stata considerata anche la modalità che prevede la riduzione del capitale sociale con la conseguente diminuzione del valore nominale delle quote sociali. In tal caso non si ha alcuna variazione del patrimonio netto; si registra soltanto una permutazione tra due poste che lo compongono: la perdita d’esercizio e il capitale sociale.

Rimborso ai soci

La riduzione del capitale sociale con rimborso ai soci, operazione per la verità poco frequente, è normalmente motivata da un esubero di mezzi finanziari a disposizione dell’impresa o dalla decisione di ridimensionare l’attività produttiva. Il rimborso ai soci deve essere proporzionale alle quote da essi conferite al fine di non modificare i rapporti di composizione del capitale sociale. È importante osservare che il rimborso delle quote può essere parziale (allora si tratta di riduzione del capitale sociale) oppure totale (allora si tratta di liquidazione della società, il che comporta il suo scioglimento e la cessazione assoluta dell’impresa). Le scritture in P.D. sono le seguenti:

05/01 05/01 05/01

10.01 15.50 15.51

CAPITALE SOCIALE SOCIO A C/RIMBORSI SOCIO B C/RIMBORSI

riduzione per rimborso ai soci quota spettante a rimborso quota spettante a rimborso

05/01 05/01 05/01

15.50 15.51 18.20

SOCIO A C/RIMBORSI SOCIO B C/RIMBORSI BANCA X C/C

pagamento a mezzo banca pagamento a mezzo banca rimborsi pagati ai soci

Recesso di un socio

104 000, 00 52 000, 00 52 000, 00 52 000, 00 52 000, 00 104 000, 00

Lo scioglimento del rapporto sociale rispetto a un socio per recesso, esclusione o morte comporta l’obbligo di liquidare all’ex socio o ai suoi eredi il valore della sua quota. Tale valore viene determinato tenendo conto dell’effettiva consistenza economica dell’azienda; a tal fine si procede alla redazione di un bilancio straordinario compilato secondo criteri di cessione. Il valore della quota da liquidare comprende non solo la quota di capitale a suo tempo conferita dal socio, ma anche (in proporzione alla sua percentuale di partecipazione), le riserve accumulate, l’utile in corso di maturazione, le eventuali plusvalenze e l’avviamento non espressi dalla contabilità aziendale in quanto tenuta a “costi storici”.

29

{Esempio} 1 Recesso di un socio e subentro nella sua quota dei soci preesistenti

Riparto dell’utile L’utile d’esercizio di 64 800 euro viene così ripartito tra i soci: socio Bravi 50% euro 32 400 quota utile spettante socio Orsi 20% euro 12 960 quota utile spettante socio Nardi 30% euro 19 440 quota utile spettante Calcolo della quota pagata al socio uscente Orsi Il socio Orsi ha una quota di partecipazione al capitale sociale pari al 20%; il valore effettivo della sua quota, determinato in base al bilancio straordinario appositamente redatto, è pari a 140 400 euro, cioè al 20% di 702 000 euro. Egli quindi riceve, in eccedenza al valore nominale della sua quota, una buonuscita così calcolata: euro 140 400 – euro 108 000 – euro 32 400

u1

importo calcolato in base al valore economico valore nominale della quota di capitale sociale buonuscita

Le società di persone

La Giovanni Bravi & C. snc ha un capitale sociale di 540 000 euro, sottoscritto per 270 000 euro dal socio Bravi, per 108 000 euro dal socio Orsi e per 162 000 euro dal socio Nardi. In data 31/12 il bilancio d’esercizio si chiude con la determinazione di un risultato economico positivo di 64 800 euro. I soci approvano il bilancio e decidono di comune accordo quanto segue: la quota del socio Orsi, che recede, viene trasferita agli altri soci che la rilevano in proporzione alla loro partecipazione alla società; il socio Orsi ritira, insieme agli altri soci, la sua quota di utile con prelievo dal c/c bancario. Dopo il pagamento degli utili, dal bilancio straordinario risulta un valore economico attribuito all’azienda (comprensivo dell’avviamento) di 702 000 euro. Determiniamo la quota spettante al socio uscente e rileviamo quanto sopra sul giornale della società.

I soci Bravi e Nardi subentrano nella quota del socio Orsi sborsando le seguenti somme: 80 : 50 = 140 400 : x da cui x = euro 87 750 importo versato da Bravi 80 : 30 = 140 400 : y da cui y = euro 52 650 importo versato da Nardi Il socio Orsi, pertanto, riceve: • dal socio Bravi 87 750 euro, di cui 20 250 euro per buonuscita; • dal socio Nardi 52 650 euro, di cui 12 150 euro per buonuscita. Il capitale resta invariato; cambiano invece le quote di partecipazione dei soci, come messo in evidenza dal prospetto che segue: Quote dopo il recesso del socio Orsi

valore nominale

%

valore nominale

%

Nardi

270 000 108 000 162 000

50% 20% 30%

337 500 – 202 500

62,50% – 37,50%

Capitale sociale

540 000

100%

540 000

100,00%

Bravi Orsi

Il recesso del socio e il subentro nella quota dei restanti soci non determinano esborsi finanziari da parte della società. Questa deve registrare sul libro giornale solo il pagamento dell’utile d’esercizio, effettuato prima del recesso di Orsi il 10 gennaio. 10/01 10/01 10/01 10/01

10.30 15.40 15.41 15.42

UTILE D’ESERCIZIO SOCIO BRAVI C/UTILI SOCIO ORSI C/UTILI SOCIO NARDI C/UTILI

destinazione dell’utile quota utile spettante al socio Bravi 50% quota utile spettante al socio Orsi 20% quota utile spettante al socio Nardi 30%

64 800, 00

10/01 10/01 10/01 10/01

15.40 15.41 15.42 18.20

SOCIO BRAVI C/UTILI SOCIO ORSI C/UTILI SOCIO NARDI C/UTILI BANCA X C/C

pagamento utile al socio Bravi pagamento utile al socio Orsi pagamento utile al socio Nardi pagato utile ai soci

32 400, 00 12 960, 00 19 440, 00

32 400, 00 12 960, 00 19 440, 00

64 800, 00

I bilanci aziendali

Quote prima del recesso del socio Orsi

m1

Soci

30

{Esempio} 2 Riduzione del capitale sociale per recesso del socio I soci della Lucia Brutti & C. sas deliberano all’unanimità in data 1/09 il recesso del socio Valli per contrasti tra lo stesso e gli altri soci. La società, al momento dell’assunzione della delibera, presentava un capitale sociale così ripartito: socio Brutti 300 000 euro, socio Stortini 180 000 euro, socio Valli 120 000 euro. La riserva volontaria ammontava a 42 000 euro. Al fine di determinare l’importo da rimborsare al socio Valli, il 31/08 si procede alla redazione di un bilancio straordinario da cui risulta un valore economico dell’azienda di 816 000 euro (comprensivo dell’avviamento, stimato 120 000 euro); l’utile in corso di maturazione è di 54 000 euro. A fine anno il risultato economico d’esercizio viene determinato in 114 000 euro ed è ripartito tra i soci, dopo un accantonamento del 10% alla riserva volontaria. Presentiamo: 1. il calcolo dell’importo rimborsato al socio Valli a mezzo banca; 2. il prospetto che mette in evidenza le variazioni intervenute nel capitale sociale; 3. le scritture in P.D. relative al recesso del socio e al riparto dell’utile d’esercizio. Calcolo della quota rimborsata al socio uscente Poiché il socio Valli possedeva una quota di partecipazione pari al 20% del capitale sociale, il valore economico della sua quota è pari al 20% di 816 000 euro cioè 163 200 euro. Detto importo viene scisso in tre parti: • euro 120 000 sono pagati a titolo di rimborso della sua quota di capitale sociale; • euro 10 800 (pari al 20% di 54 000 euro) sono pagati a titolo di quota utili in corso; • euro (163 200 – 120 000 – 10 800) = euro 32 400 gli spettano a fronte della riserva costituita negli esercizi precedenti e dell’avviamento; detto importo è portato in diminuzione della riserva esistente. La quota di utili in corso viene rilevata in Dare del conto economico d’esercizio Quota utili socio Valli, che in sede di scritture di epilogo al 31/12 sarà girato in Dare del Conto di risultato economico. Prospetto delle variazioni intervenute nel capitale sociale Soci

Quote prima del recesso del socio Valli

Quote dopo il recesso del socio Valli

valore nominale

%

valore nominale

%

Valeria Valli

300 000 180 000 120 000

50% 30% 20%

300 000 180 000 –

62,50% 37,50% –

Capitale sociale

600 000

100%

480 000

100,00%

Lucia Brutti Monica Stortini

Giornale in P.D. della società 01/09 01/09 01/09 01/09

10.01 10.07 39.40 15.62

CAPITALE SOCIALE RISERVA VOLONTARIA QUOTA UTILI SOCIO VALLI SOCIO VALLI C/LIQUIDAZIONE

riduzione per recesso socio Valli riduzione per recesso socio Valli quota utili in corso liquidazione quota sociale

120 000, 00 32 400, 00 10 800, 00

01/09 01/09

15.62 18.20

SOCIO VALLI C/LIQUIDAZIONE BANCA X C/C

pagamento a mezzo banca a/b n. 123459

163 200, 00

31/12 31/12

90.01 10.30

CONTO DI RISULTATO ECONOMICO UTILE D’ESERCIZIO

utile netto conseguito utile netto conseguito

114 000, 00

10/01 10/01 10/01 10/01

10.30 10.07 15.40 15.41

UTILE D’ESERCIZIO RISERVA VOLONTARIA SOCIO BRUTTI C/UTILI SOCIO STORTINI C/UTILI

destinazione dell’utile accantonamento al 10% quota utile spettante 62,50% quota utile spettante 37,50%

114 000, 00

163 200, 00 163 200, 00 114 000, 00 11 400, 00 64 125, 00 38 475, 00

Come si può osservare, in questo caso, sia il capitale sociale sia la riserva volontaria si riducono, comportando una riduzione del patrimonio netto complessivamente pari a 152 400 euro e dando luogo a un'uscita di denaro di pari importo.

31

{Ora tocca a te!} Conoscenze

Abilità

Riduzione del capitale sociale • procedure di copertura della perdita d’esercizio e di riparto dell’utile

Interpretare dati contabili • redigere le scritture in P.D. relative alla riduzione del capitale sociale a copertura della perdita d’esercizio • calcolare l’utile da distribuire in presenza di perdite a nuovo

Leggi la situazione operativa ed esegui quanto richiesto.

31/12/n+1

31/12/n

100 000,00

150 000,00 80 000,00

30 000,00 70 000,00 140 000,00

70 000,00

a. Individua la modalità di copertura parziale della perdita subita nell’esercizio n e completa gli articoli in P.D. 02/01 02/01

.......... ..........

...................................................... ......................................................

............................................... ..............................................

50 000, 00

02/01 02/01

.......... ..........

...................................................... ......................................................

.............................................. ..............................................

30 000, 00

31/12 31/12

90/01

CONTO DI RISULTATO ECONOMICO ......................................................

.............................................. ..............................................

..................., ....

..........

50 000, 00

30 000, 00

u1

Patrimonio netto Capitale sociale Perdita d’esercizio Perdita a nuovo Utile d’esercizio Totale patrimonio netto

Le società di persone

La Miceti & Ripa snc, con capitale sociale suddiviso in parti uguali tra i soci Paolo Miceti e Michele Ripa, presenta al 31/12/n e al 31/12/n+1 la composizione del patrimonio netto di seguito indicata.

..................., ....

b. Determina la quota di utile spettante ai soci tenendo presente che è stato deciso l’accantonamento del 10% dell’utile alla riserva volontaria. Utile da ripartire dell’esercizio n+1

70 000, 00 ..................., ....

10% alla riserva volontaria ............................................................................

..................., ....

Utile da distribuire ai soci

..................., ....

al Socio Miceti 50%

..................., ....

al Socio Ripa 50%

..................., ....

c. Rispondi alle domande.

d. Indica quali conti costituiscono componenti positive e quali costituiscono componenti negative del patrimonio netto. Denominazione dei conti

Conti economici di patrimonio netto Componenti negative

Capitale sociale Perdita d’esercizio Perdite a nuovo Utile d’esercizio

Componenti positive

m1

2. Come possono essere distinte le riduzioni del capitale sociale?

I bilanci aziendali

1. Oltre all’ipotesi presentata, per quali motivi si possono avere riduzioni del capitale sociale?

32

Sintesi 1

Le società di persone sono prive di personalità giuridica. Si distinguono in società in nome collettivo e società in accomandita semplice. Di solito si costituiscono tra persone legate da rapporti di reciproca fiducia che conferiscono i propri capitali allo scopo di dividere gli utili della gestione aziendale.

I soci possono conferire disponibilità liquide o beni disgiunti. Si ha un apporto congiunto quando un socio conferisce un’azienda funzionante.

2

4 6

lettura espressiva della sintesi

I soci possono finanziare la società con: • versamenti in c/capitale; • prestiti da rimborsare.

Il capitale sociale può subire variazioni in aumento oppure in diminuzione.

7 8

La riduzione del capitale sociale può: • lasciare invariato l’importo del patrimonio netto; • comportare la diminuzione dell’importo del patrimonio netto.

3 5 9 10

Se l’atto costitutivo non dispone diversamente, l’utile è ripartito tra i soci in proporzione alle quote di capitale sottoscritte e versate. In sede di riparto utili i soci possono prevedere l’accantonamento alla riserva volontaria.

La perdita d’esercizio può essere coperta con: • utilizzo delle riserve; • rinvio al futuro e successiva copertura con utili d’esercizio; • reintegro dei soci; • riduzione del capitale sociale.

L’aumento del capitale sociale può: • lasciare immutato il patrimonio netto; • comportare l’aumento del patrimonio netto.

Se il capitale sociale aumenta con la capitalizzazione della riserva volontaria o con la capitalizzazione di precedenti versamenti in c/capitale dei soci, il patrimonio netto resta invariato. Se il capitale sociale aumenta per l’ingresso di un nuovo socio o in seguito a ulteriori conferimenti dei soci, il patrimonio netto aumenta.

Se il capitale sociale si riduce per coprire le perdite d’esercizio, il patrimonio netto resta invariato. Se il capitale sociale si riduce per il recesso di un socio, il patrimonio netto diminuisce.

personalità giuridica attribuzione a un ente di una propria autonomia giuridica; la società (ente) dotata di personalità giuridica diventa responsabile dei debiti contratti dalla società società in nome collettivo sono caratterizzate dalla presenza di soci responsabili solidalmente e illimitatamente (anche con il proprio patrimonio personale) dei debiti della società società in accomandita semplice sono caratterizzate dalla coesistenza di due categorie di soci: i soci accomandatari con una responsabilità solidale e illimitata; i soci accomandanti con una responsabilità limitata alla quota di capitale conferita

beni in natura disgiunti beni (per esempio merci e beni strumentali) che vengono valutati singolarmente azienda funzionante è un’azienda che opera già sul mercato (è in funzionamento); l’insieme dei beni che formano il suo patrimonio è valutato globalmente, considerando l’avviamento riserva volontaria si forma con utili non prelevati dai soci o con il soprapprezzo richiesto a un nuovo socio che entra nella società versamenti dei soci in c/capitale versamenti effettuati dai soci in vista di un futuro aumento del capitale sociale recesso di un socio il socio rinuncia a far parte della società

unità

CONOSCENZE

ABILITÀ

• Società di persone • Costituzione • Riparto e pagamento degli utili • Variazioni del capitale sociale

• Effettuare i calcoli relativi al riparto utili e alla copertura delle perdite • Distinguere le variazioni del capitale sociale e riconoscerne gli effetti sul patrimonio netto • Redigere le scritture in P.D. relative alle operazioni che caratterizzano le società di persone

  

(alcuni quesiti possono avere più risposte esatte).

a. Nell’ipotesi in cui una società di persone non sia in grado di far fronte ai debiti assunti, un socio può essere chiamato a rispondere:

   

1. per l’intero importo dei debiti sociali, con diritto di rivalsa sugli altri soci 2. per la frazione dei debiti corrispondente alla sua partecipazione alla società 3. solo per la quota sottoscritta non ancora versata 4. per l’intero importo della quota sottoscritta

b. Le snc e le sas differiscono tra loro:

   

1. 2. 3. 4.

per gli aspetti fiscali per la responsabilità di alcuni soci per gli aspetti contabili per il numero dei soci

c. I prelevamenti in conto utili effettuati dai soci nel corso dell’esercizio comportano:

   

1. 2. 3. 4.

una diminuzione dell’utile d’esercizio il sorgere di un credito verso i soci una diminuzione del patrimonio netto un aumento del patrimonio netto

d. Nella determinazione del patrimonio netto delle società di persone bisogna tener conto:

  

2

1. della riserva volontaria 2. dei finanziamenti dei soci a titolo di mutuo 3. dei versamenti dei soci in c/capitale

4. delle perdite in sospeso 5. dell’utile da distribuire 6. delle quote sottoscritte solo se già conferite

e. La copertura della perdita d’esercizio determina un aumento del patrimonio netto quando tale operazione avviene mediante:

   

1. 2. 3. 4.

f.

È una fonte interna di finanziamento:

   

1. 2. 3. 4.

il reintegro dei soci l’utilizzo dell’utile conseguito l’utilizzo della riserva volontaria la riduzione del capitale sociale

un prestito bancario l’apporto da parte dei soci un debito di fornitura l’accantonamento di utili nella riserva volontaria

g. Accolgono debiti della società nei confronti dei soci i conti:

     

1. 2. 3. 4. 5. 6.

Socio X c/utili Socio X c/conferimenti Socio X c/reintegro Socio X c/finanziamenti Socio X c/prelevamenti Socio X c/rimborsi

h. Nelle società di persone la destinazione di una quota di utili a riserva è:

   

1. 2. 3. 4.

obbligatoria per legge liberamente stabilita dai soci effettuata per autofinanziare la società effettuata per coprire eventuali perdite

Indica in quale sezione del conto Capitale sociale devono essere iscritte le variazioni derivanti dalle seguenti operazioni. 1. 2. 3. 4. 5. 6.

Conferimenti dei soci Rinuncia dei soci a crediti Copertura di perdite Rimborsi parziali ai soci Ingresso di un nuovo socio Capitalizzazione di riserve

Capitale sociale ..............................................

..............................................

..............................................

..............................................

..............................................

..............................................

..............................................

..............................................

..............................................

..............................................

..............................................

..............................................

I bilanci aziendali

LIVELLO BASE 1 Indica la risposta corretta

33

Verifica fine unità

fine

u1

Verifica

m1

TEST INTERATTIVI

• test in autoverifica su unità 1 • interrogazione simulata con speakeraggio

34

Verifica 3

fine

unità

Per ciascun conto indica la natura, la sezione in cui normalmente ha eccedenza e la sezione in cui affluisce nella Situazione patrimoniale o nella Situazione economica. Denominazione dei conti

Natura

Eccedenza

1. Capitale sociale

.................................................................. .....................

2. Socio X c/utili

.................................................................. .....................

3. Costi di impianto

.................................................................. .....................

4. Utile d’esercizio

.................................................................. .....................

5. Riserva volontaria

.................................................................. .....................

6. Socio X c/prelevamenti

.................................................................. .....................

7. Ammortamento costi di impianto

.................................................................. .....................

8. Socio X c/conferimenti

.................................................................. .....................

9. Socio X c/rimborsi

.................................................................. .....................

10. Quota utili socio X

.................................................................. .....................

11. Soci c/ritenute subite

.................................................................. .....................

12. Interessi attivi v/soci

.................................................................. .....................

Situazione patrimoniale Dare Avere

Situazione economica Dare Avere

13. Fondo ammortamento costi di impianto .................................................................. .....................

4

14. Perdita d’esercizio

.................................................................. .....................

15. Perdite a nuovo

.................................................................. .....................

16. Versamenti Socio X c/capitale

.................................................................. .....................

17. Socio X c/finanziamenti

.................................................................. .....................

18. Interessi passivi v/soci

.................................................................. .....................

19. Socio X c/liquidazione

.................................................................. .....................

20. Socio X c/reintegro

.................................................................. .....................

L’inventario di costituzione della Marta Gronella & C. snc si presenta come segue. Sulla base dei dati in esso contenuti redigi le scritture in P.D. relative alla costituzione. Inventario iniziale di costituzione ATTIVITÀ Fabbricati Assegni

200 000 50 000

PASSIVITÀ E NETTO Capitale sociale: • quota socio Marta Gronella • quota socio Mario Segrate

Totale attività

250 000

Totale a pareggio

250 000 200 000 50 000 250 000

Scritture in P.D. 02/01 02/01 02/01

.......... ......... ..........

...................................................... ...................................................... ......................................................

quota sottoscritta quota sottoscritta capitale sottoscritto

200 000, 00 50 000, 00

02/01 02/01

......... ..........

...................................................... ......................................................

conferimento conferimento

200 000, 00

02/01 02/01

......... .........

...................................................... ......................................................

conferimento conferimento

50 000, 00

250 000, 00

200 000, 00

50 000, 00

35

LIVELLO INTERMEDIO/AVANZATO 5 Leggi e rispondi alle domande. In una società in nome collettivo costituita tra i soci Luigi Gatti, Mario Bossi e Giorgio Redi, con capitale sociale di 390 000 euro diviso in parti uguali tra i soci, recede in data 1/10 il socio Redi e la sua quota viene acquistata dal socio Gatti. Il valore economico della società in data 1/10 è di 585 000 euro. Al 31/12 si rileva un utile di 65 000 euro. 1. A quanto ammonta l’importo che il socio Gatti deve versare al socio uscente Redi?

.............................................................................................................................................................................................................................................

4. Quali sono le nuove quote di partecipazione al capitale della snc del socio Gatti e del socio Bossi? ............................... .............................................................................................................................................................................................................................................

6

Completa il calcolo relativo alla quota appartenente al socio uscente. La società in nome collettivo Mario Bevolo & C. ha un capitale sociale di 420 000 euro, suddiviso in parti uguali tra il socio Bevolo e il socio Isoardi. Alla società partecipa anche, solo come socio d’opera, Pinelli e l’atto costitutivo prevede una partecipazione agli utili così ripartita: 40% Bevolo, 40% Isoardi e 20% Pinelli.

Valore economico della società

euro

...............................

– Capitale sociale versato

euro

...............................

Riserve e avviamento

euro

...............................

u1

In data 2/01, per dissidi con gli altri soci, il socio Pinelli recede dalla società. Il bilancio straordinario, redatto dopo il riparto degli utili, evidenzia un valore economico dell’impresa pari a 600 000 euro.

Quota spettante al socio uscente Pinelli …………… di euro …………… = euro 36 000.

7

Verifica fine unità

.............................................................................................................................................................................................................................................

2. Tale operazione deve essere registrata sul libro giornale? ................................................................................................................... Perché? .......................................................................................................................................................................................................................... 3. Tra quali soci viene ripartito l’utile di 65 000 euro conseguito al 31/12? ......................................................................................

Esegui quanto ti è richiesto. Calcola quanto viene riscosso dal socio Pini (titolare del 70% del capitale) e dal socio Viraghi (titolare del 30% del capitale) tenendo presente che: • la Pini & C. snc ha ottenuto nell’esercizio un utile al netto di 90 000 euro; • le perdite in sospeso ammontano a 22 500 euro; • alla riserva volontaria viene assegnato il 10% dell’utile conseguito; • nel corso dell’esercizio Pini ha prelevato 12 075 euro e Viraghi ha prelevato 5 175 euro. Utile d’esercizio

euro

90 000

Perdite in sospeso

euro

22 500

...................................

Utile da distribuire tra i soci

....................................

Soci

%

Utile spettante

Prelevamenti

Utile da versare

Pini

70

.....................................

12 075

.....................................

Viraghi

30

.....................................

5 175

.....................................

Totali

100

.....................................

17 250

.....................................

Rispondi alle domande. 1. Alternativamente al caso presentato, con quali modalità possono essere coperte le perdite in sospeso? ............................................................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................................................

m1

10% alla riserva volontaria

I bilanci aziendali

...................................

36

Verifica

fine

unità

2. È sempre possibile per i soci effettuare durante l’esercizio dei prelevamenti in c/utili? No  Sì  Perché? .................................................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................................

8

Confronta i conti presenti, tra gli altri, nelle situazioni patrimoniali della Sarti & C. snc e, dopo aver individuato l’operazione effettuata, completa gli articoli in P.D. Situazione patrimoniale all’1/06/n Assegni Fabbricati Capitale sociale Riserva volontaria

Dare

Avere

1 000,00 320 000,00 480 000,00 048 000,00

Situazione patrimoniale al 10/06/n Assegni Fabbricati Capitale sociale Riserva volontaria

Dare 55 000,00 440 000,00

Avere

– 600 000,00 102 000,00

Operazione effettuata: .................................................................................................................................................................................................. Scritture in P.D.

9

10/06 10/06 10/06

........... ........... ...........

SOCIO DAMIANI C/CONFERIMENTI

10/06 10/06 10/06

02.01 08.21

FABBRICATI ASSEGNI

...........

.....................................................................

..................................................................... .....................................................................

................................................... ................................................... ...................................................

174 000, 00

................................................... ................................................... ...................................................

120 000, 00 54 000, 00

...................., .... ...................., ....

...................., ....

Utilizzando i dati dei seguenti conti di mastro, ipotizza i conferimenti effettuati dai soci e completa le scritture in P.D. relative alla costituzione, poi rispondi alle domande. SOCIO GINI C/CONFERIMENTI 150 000, 00

SOCIO COSSIRI C/CONFERIMENTI

CAPITALE SOCIALE

50 000, 00

200 000, 00

Giornale della Gini & Cossiri snc 04/03

...........

....................................................................

....................................................

..................., ....

04/03

...........

....................................................................

....................................................

..................., ....

04/03

...........

....................................................................

....................................................

..................., ....

..............................................................................................................................................................................................

04/03

...........

....................................................................

conferimento socio Gini

..................., ....

04/03

...........

....................................................................

conferimento socio Gini

..................., ....

04/03

...........

....................................................................

conferimento socio Gini

..................., ....

..............................................................................................................................................................................................

04/03

...........

....................................................................

conferimento socio Cossiri

..................., ....

04/03

...........

....................................................................

conferimento socio Cossiri

..................., ....

04/03

...........

....................................................................

conferimento socio Cossiri

..................., ....

1. Qual è la percentuale di partecipazione alla società dei soci? ............................................................................................................ .............................................................................................................................................................................................................................................

2. Quali beni possono essere oggetto dei conferimenti? ............................................................................................................................ .............................................................................................................................................................................................................................................

ESERCIZI FINALI GRUPPI 1 E 2

unità

2

37

Le società di capitali Le società di capitali

01 Le caratteristiche delle società di capitali Nelle società di capitali, i soci rispondono per le obbligazioni assunte dalla società nei limiti delle azioni o quote sottoscritte; in caso di insolvenza della società, i creditori non possono rivalersi sul patrimonio personale dei singoli soci.

u2

La personalità giuridica di cui sono dotate le società di capitali crea un ente distinto dalle persone fisiche dei soci, con capacità di assumere diritti e doveri e di rispondere con il proprio patrimonio per le obbligazioni sociali. La limitazione della responsabilità dei soci e l’attribuzione della responsabilità giuridica sono tuttavia accompagnate da una maggiore “rigidità” dal lato degli obblighi e dei controlli legislativi al fine di tutelare i creditori sociali. Le società di capitali si distinguono in società per azioni, società in accomandita per azioni e società a responsabilità limitata. società per azioni pluripersonali e unipersonali

SOCIETÀ DI CAPITALI

società in accomandita per azioni

società a responsabilità limitata ordinarie e semplificate pluripersonali e unipersonali

Stock option Letteralmente opzione su azioni prevede l’opzione di acquisto o di sottoscrizione di strumenti finanziari riservati al personale dipendente dell’impresa.

I bilanci aziendali

Società per azioni

m1

Nelle società per azioni (spa), il capitale sociale è rappresentato da azioni; gli azionisti ricevono un dividendo variabile in relazione all’utile conseguito dall’impresa e alle decisioni deliberate dall’assemblea. Le società per azioni, entro i limiti imposti dalla legge e nell’ambito della propria autonomia statutaria, possono emettere varie categorie di azioni (ordinarie, privilegiate, di risparmio, garantite), fornite di diritti diversi sia per quanto riguarda il voto nelle assemblee, che può anche essere limitato o escluso, sia per quanto riguarda il riparto degli utili e l’incidenza sulle perdite. Il codice civile prevede anche l’emissione di speciali categorie di strumenti finanziari da assegnare ai prestatori di lavoro dipendente secondo prestabiliti piani di stock option, nonché l’emissione di particolari strumenti finanziari di partecipazione al capitale dedicato a uno specifico affare. La possibilità di suddividere il capitale sociale in tante piccole frazioni consente di diffondere il capitale di rischio tra una molteplicità di persone, convogliando verso la stessa società risorse monetarie spesso molto elevate; da questo punto di vista la spa costituisce il modello societario da privilegiare quando si desidera costituire una società con compagine sociale potenzialmente elevata.

38 Mercato del capitale di rischio Mercato degli strumenti finanziari cui ricorrono le società per azioni quotate in mercati regolamentati o con azioni diffuse tra il pubblico in misura rilevante.

Le società per azioni si distinguono in:



società che fanno ricorso al mercato del capitale di rischio, ossia società che hanno azioni ampiamente diffuse presso il pubblico offerte sul mercato agli investitori. Dette società possono essere a loro volta distinte in: – società quotate, ovvero società con azioni quotate in mercati regolamentati; – società non quotate, ossia quelle che, pur non ricorrendo alla quotazione, sono tuttavia “aperte” al mercato del capitale di rischio in quanto hanno azioni diffuse in maniera rilevante presso il pubblico. Le società che fanno ricorso al mercato del capitale di rischio sono in genere di mediograndi dimensioni e si caratterizzano per la presenza di un elevato numero di soci che possono comprendere anche piccoli risparmiatori che hanno preferito investire i propri risparmi in titoli emessi dalla società piuttosto che nei tradizionali depositi bancari o in titoli emessi dallo Stato (BOT, BTP ecc.) o da altre Amministrazioni pubbliche;



società che non fanno ricorso al mercato dei capitali di rischio, ossia società che non ricorrono al pubblico risparmio; si tratta di società “chiuse”, formate da un ristretto numero di soci, in genere di minori dimensioni, che si limitano a raccogliere i mezzi finanziari necessari nell’ambito dei propri soci e/o ricorrendo ai comuni canali del credito bancario e parabancario.

Società in accomandita per azioni

Le società in accomandita per azioni (sapa) rappresentano una derivazione delle società per azioni; le quote di partecipazione dei soci sono rappresentate da azioni e a esse si applicano, se compatibili, le stesse disposizioni normative delle società per azioni. Le sapa sono caratterizzate dalla presenza di due categorie di soci: i soci accomandatari che rispondono solidalmente e illimitatamente per le obbligazioni sociali e i soci accomandanti che rispondono solo per le quote sottoscritte. I soci accomandatari provvedono in modo permanente alla gestione dell’impresa in quanto ne assumono per legge l’amministrazione e ne sopportano anche i relativi rischi.

I valori delle azioni

Le azioni hanno valori diversi a seconda dello scopo e del momento in cui tale valore viene calcolato. Per esempio, se si vuole determinare il capitale sociale occorre prendere in considerazione il valore nominale delle azioni; diverso è invece il valore assegnato alle stesse azioni sul mercato che è espresso dal prezzo corrente.

Investitori professionali Operatori economici (banche, imprese di assicurazione, fondi comuni di investimento, fondi pensione, Società di Intermediazione Mobiliare) la cui attività caratteristica è quella di investire ingenti risorse finanziarie proprie o ricevute dai risparmiatori.

Vigilanza prudenziale Supervisione effettuata per limitare i rischi.

Società a responsabilità limitata Statuto Documento che contiene le norme relative al funzionamento della società.

Srl semplificata

I valori delle azioni Valore nominale

Corrisponde a una frazione del capitale sociale; può anche non essere indicato.

Valore di emissione

Coincide con il prezzo che l’azionista deve versare alla società emittente per acquistare l’azione all’atto della sua emissione. Le azioni possono essere emesse alla pari, ossia a un prezzo uguale al valore nominale, oppure sopra la pari, vale a dire a un prezzo superiore al valore nominale.

Valore corrente

È il prezzo che si forma sul mercato; se la contrattazione avviene nei mercati regolamentati detto prezzo prende il nome di quotazione.

Valore contabile

È dato dal rapporto tra patrimonio netto e numero di azioni in circolazione.

Valore di rimborso

È il valore corrisposto all’azionista in caso di scioglimento della società; il valore di rimborso di un’azione coincide con la corrispondente frazione di quanto realizzato attraverso la liquidazione dei beni dell’azienda.

Le società a responsabilità limitata (srl) costituiscono un modello societario a ristretta compagine sociale, tendenzialmente destinato a restare chiuso. Tale forma societaria è pertanto privilegiata da coloro che, pur volendo disporre della libertà organizzativa propria delle società di persone, intendono beneficiare della limitazione della responsabilità. Nelle società a responsabilità limitata le quote sociali non possono essere rappresentate da azioni ed è vietata la raccolta del risparmio presso il pubblico. I titoli di debito emessi dalla società possono essere sottoscritti soltanto da investitori professionali soggetti a vigilanza prudenziale a norma di leggi speciali. Le srl possono costituirsi, con contratto o atto unilaterale, anche in forma semplificata. La srl semplificata (srls) usufruisce di particolari semplificazioni che rendono minimi i costi di avvio dell’attività aziendale (per esempio, gli oneri notarili), ma deve utilizzare uno statuto standard non modificabile; il capitale sociale deve essere pari ad almeno 1 euro, ma inferiore

39 all’importo di 10 000 euro e deve essere sottoscritto e interamente versato in denaro alla data della costituzione. Srl

Spa e sapa

Ordinaria

Semplificata

Il capitale sociale minimo è stabilito in 50 000 euro.

Il capitale sociale minimo è stabilito in Il capitale sociale minimo è stabilito in 10 000 euro. 1 euro e deve essere inferiore a 10 000 euro.

Il capitale sociale è rappresentato da azioni.

Il capitale sociale è diviso in quote.

Le azioni devono essere di uguale valore, ma possono attribuire diritti Le quote possono essere di importo diverso; i diritti sociali, salvo diverse disposidiversi a seconda della categoria (ordinarie, privilegiate, garantite, di zioni dell’atto costitutivo, spettano ai soci in proporzione alle quote possedute. risparmio, rappresentative del capitale destinato a uno specifico affare).

Società unipersonali

u2

Le società per azioni (spa) e quelle a responsabilità limitata (srl) possono costituirsi, oltre che per contratto, anche per atto unilaterale, ossia possono costituirsi come società unipersonali, formate cioè da un unico socio. La spa e la srl possono essere unipersonali fin dalla costituzione oppure possono divenirlo successivamente in seguito alla concentrazione delle azioni o delle quote sociali in un unico proprietario, come per esempio quando viene meno la pluralità dei soci. In questo caso la società unipersonale deriva da un’apposita delibera realizzata tramite atto pubblico. Il nome sotto il quale agiscono le società di capitali è detto denominazione sociale. La denominazione sociale deve contenere l’indicazione del tipo di società; nella società in accomandita per azioni deve essere costituita dal nome di almeno uno dei soci accomandatari, mentre nella società per azioni e nella società a responsabilità limitata può essere liberamente formata anche con nomi o sigle di fantasia.

Le società di capitali

Possono far ricorso alla raccolta del risparmio presso il pubblico attra- I titoli di debito emessi dalla società possono essere sottoscritti soltanto da investitori professionali soggetti alla vigilanza prudenziale a norma delle leggi vigenti. verso l’emissione di titoli di debito (obbligazioni).

02 Gli organi sociali Nelle società di capitali si hanno organi volitivi, organi direttivi e organi di controllo a ciascuno dei quali competono poteri decisionali e responsabilità diverse. Oltre a tali organi, se le circostanze lo richiedono, possono essere presenti e riunirsi in assemblea anche gli obbligazionisti (assemblea degli obbligazionisti), i possessori delle azioni di risparmio (assemblea degli azionisti di risparmio) e i possessori di strumenti finanziari di partecipazione a uno specifico affare, per deliberare in merito a problemi che possono pregiudicare i loro diritti e per nominare un proprio rappresentante comune.

• far tenere i libri obbligatori, le scritture contabili e i libri sociali; • redigere il bilancio d’esercizio, accompagnandolo con la propria relazione. Organi di controllo: controllano l’operato di coloro che amministrano la società; nelle spa e nelle sapa il controllo è svolto su due livelli: controllo sulla gestione, esercitato in via ordinaria dal collegio sindacale, e controllo legale, esercitato da un revisore o da una società di revisione.

Nelle spa l’amministrazione può essere affidata anche a persone diverse dai soci, nelle sapa invece sono amministratori di diritto i soci accomandatari. L’amministrazione può essere affidata a una sola persona (amministratore unico), oppure a un

I bilanci aziendali

organo amministrativo

Organi amministrativi: hanno la rappresentanza legale della società, assumono perciò le decisioni strategiche e compiono gli atti necessari a raggiungere il fine sociale. Oltre a convocare l’assemblea dei soci, hanno l’obbligo di:

m1

organo volitivo

Assemblea dei soci/azionisti: rappresenta il soggetto economico della società; nelle spa e nelle sapa, fatte salve alcune categorie particolari di strumenti finanziari, ciascun socio ha diritto a tanti voti quante sono le azioni possedute.

40 organo collegiale, detto consiglio di amministrazione (CdA) che nomina al suo interno un presidente. Nel sistema dualistico l’organo amministrativo è il consiglio di gestione le cui competenze sono analoghe al CdA. Nelle srl, salvo diverse disposizioni dell’atto costitutivo, i poteri di amministrazione spettano a uno o più soci e, nel caso di una pluralità di persone, l’amministrazione può essere attribuita a queste persone in maniera congiunta o disgiunta, secondo la stessa disciplina propria delle società di persone.

Amministrazione e controllo

Il codice civile prevede per le società per azioni e in accomandita per azioni la possibilità di opzione fra tre diversi sistemi di governo (corporate governance):



il sistema ordinario, tipico della tradizione italiana; si applica in assenza di diversa scelta statutaria;



il sistema dualistico, tipico della tradizione tedesca; è così denominato in quanto l’amministrazione della società è ripartita tra due diversi organi: il consiglio di gestione e il consiglio di sorveglianza. Si tratta di un modello in cui il consiglio di sorveglianza, di nomina assembleare, è un organo intermedio tra l’assemblea dei soci e il consiglio di gestione;



il sistema monistico, tipico della tradizione anglosassone, è così denominato in quanto prevede la presenza di un solo organo, chiamato consiglio di amministrazione, che nomina al suo interno i componenti del comitato per il controllo sulla gestione. SISTEMI DI GOVERNANCE

Sistema ordinario (si applica in assenza di diversa scelta statutaria nelle spa e nelle sapa; è obbligatorio nelle srl)

Sistema dualistico (si applica solo per scelta statutaria nelle spa e nelle sapa)

Sistema monistico (si applica solo per scelta statutaria nelle spa e nelle sapa)

Amministrazione

Amministratore unico o consiglio di amministrazione nominati dall’assemblea dei soci.

Consiglio di gestione, nominato dal Consiglio di amministrazione nomiconsiglio di sorveglianza. nato dall’assemblea dei soci.

Controllo sulla gestione spa e sapa

Collegio sindacale nominato dall’assemblea dei soci.

Consiglio di sorveglianza nominato dall’assemblea dei soci.

Comitato per il controllo istituito all’interno del consiglio di amministrazione.

Controllo legale Società non quotate e non tenute alla redazione del bilancio consolidato

Revisore legale dei conti o società di revisione legale iscritti nel registro tenuto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, nominati dall’assemblea dei soci. Lo statuto può prevedere che la revisione legale dei conti sia esercitata dal collegio sindacale, che in tal caso deve essere costituito da revisori legali iscritti nell’apposito registro.

Revisore legale dei conti o società di revisione legale iscritti nel registro tenuto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, nominati dall’assemblea dei soci.

Revisore legale dei conti o società di revisione legale iscritti nel registro tenuto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, nominati dall’assemblea dei soci.

Enti di interesse pubblico (società quotate)

Società di revisione legale dei conti iscritta nell’apposito registro e soggetta alla disciplina e alla sorveglianza della CONSOB, designata dall’assemblea dei soci.

Società di revisione legale dei conti iscritta nell’apposito registro e soggetta alla disciplina e alla sorveglianza della CONSOB, designata dall’assemblea dei soci.

Società di revisione legale dei conti iscritta nell’apposito registro e soggetta alla disciplina e alla sorveglianza della CONSOB, designata dall’assemblea dei soci.

Srl

Sindaco unico o revisore legale dei conti unico, se previsto dall’atto costitutivo.

Nelle società che fanno ricorso al mercato del capitale di rischio è previsto un comitato per il controllo interno e la revisione contabile incaricato di vigilare sul processo di informativa finanziaria, sull’efficacia dei sistemi di controllo interno, di revisione interna e di gestione del rischio, sulla revisione legale dei conti annuali e consolidati sull’indipendenza del revisore legale. Il comitato si identifica, a seconda del sistema di amministrazione e controllo adottato dalla società: nel collegio sindacale (sistema ordinario); nel consiglio di sorveglianza o in un comitato costituito al suo interno (sistema dualistico); nel comitato per il controllo sulla gestione (sistema monistico). Nelle srl la nomina del collegio sindacale (anche monocratico) o del revisore è obbligatoria se la società: a. è tenuta alla redazione del bilancio consolidato; b. controlla una società obbligata alla revisione legale dei conti; c. ha superato per due esercizi consecutivi almeno uno dei seguenti limiti: • totale dell’attivo dello Stato patrimoniale 2 000 000 di euro; • ricavi delle vendite e delle prestazioni 2 000 000 di euro; • dipendenti occupati in media durante l’esercizio 10 unità. L’obbligo di nomina dell’organo di controllo o del revisore cessa quando per tre esercizi consecutivi non è superato alcuno dei limiti sopra indicati.

Modello di Organizzazione e Gestione (MOG)

Gli organi amministrativi possono essere remunerati con un compenso fisso, pagato con periodicità mensile, trimestrale o annuale e una partecipazione agli utili conseguiti nell’esercizio. Sul piano contabile è possibile iscrivere nella Situazione economica il costo inerente a detto compenso solo quando tali organi sono remunerati con un compenso fisso. Il costo dev’essere riferito all’anno in cui il soggetto ha prestato la sua opera professionale (principio della competenza economica) e appare tra i costi per servizi. Il compenso percepito dagli amministratori subisce un trattamento contributivo e fiscale diverso a seconda che rientri nella sfera del reddito assimilato a quello da lavoro subordinato oppure in quella da lavoro autonomo. Se l’amministratore ha con la società un rapporto di collaborazione coordinata e continuativa il suo compenso è assoggettato a un contributo previdenziale che per due terzi è a carico della società committente e per un terzo dell’amministratore. Sul piano fiscale il suo reddito è tuttavia assimilato a quello da lavoro dipendente; la società committente deve quindi effettuare le ritenute relative all’imposta sul reddito sui compensi erogati con le stesse modalità e tenendo conto delle stesse detrazioni applicabili ai redditi da lavoro subordinato. Nel caso in cui l’incarico di amministratore rientri nei compiti istituzionali propri della professione abitualmente esercitata da un lavoratore autonomo (per esempio dottore commercialista), il compenso, documentato dalla relativa parcella, è soggetto alle stesse norme contributive e fiscali alle quali sottostanno i compensi per le prestazioni professionali. L’operato di coloro che amministrano la società è soggetto alla vigilanza da parte di specifici organi di controllo (come per esempio il collegio sindacale e il consiglio di sorveglianza), secondo le scelte statutarie consentite.

Compenso degli organi sociali

I sindaci (o i membri del consiglio di sorveglianza) sono componenti di organi del controllo sulla gestione presenti nelle società di capitali che vigilano sul rispetto delle disposizioni di legge e dell’atto costitutivo, sul rispetto dei principi di corretta amministrazione e sull’adeguatezza della struttura organizzativa e dell’assetto contabile della società.

Reddito da lavoro subordinato Deriva da rapporti aventi per oggetto la prestazione di lavoro, alle dipendenze e sotto la direzione di altri.

Reddito da lavoro autonomo Deriva dall’esercizio di arti o professioni; è caratterizzato dall’abitualità con cui il lavoratore autonomo esercita la professione e dalla diversità dall’esercizio d’impresa.

u2

Oltre al sistema di governance, che stabilisce le regole relative all’amministrazione e al controllo, molte società hanno introdotto un Modello di Organizzazione e Gestione (MOG) allo scopo di prevenire i rischi di reati (corruzione, truffa, ricettazione e riciclaggio di denaro, trattamento illegale di dati informatici ecc.). Questa esigenza nasce perché la società è responsabile (dal punto di vista amministrativo) per gli illeciti commessi nell’interesse e a vantaggio dell’impresa stessa dagli amministratori e dai propri dipendenti. Tale responsabilità non sussiste se la società dimostra di aver adottato e utilizzato efficacemente un MOG idoneo a prevenire i rischi di reato espressamente indicati dalla normativa e di aver costituito un Organismo di Vigilanza (OdV) sull’osservanza del rispetto di quanto deliberato nel modello.

Le società di capitali

41

Collaborazione coordinata e continuativa È un rapporto lavorativo che ha per oggetto prestazioni da svolgere senza vincolo di subordinazione, ma in maniera coordinata e continuativa a favore di un determinato soggetto.

al contributo dovuto alla propria Cassa di previdenza; detto contributo, che è del 4%, rientra nella base imponibile IVA;

• •

all’imposta sul valore aggiunto, calcolata sul compenso incrementato del contributo sopra citato; alla ritenuta d’acconto per l’imposta sul reddito del 20%, da calcolarsi sull’importo del solo compenso.

Contabilmente il costo sostenuto per gli organi di controllo viene rilevato in Dare di specifici conti economici d’esercizio quali Competenze sindaci, Competenze consiglio di sorveglianza; in Avere si rileva il debito per i compensi dovuti nei conti finanziari Sindaci c/competenze, Consiglio di sorveglianza c/competenze.

m1



I bilanci aziendali

Se i componenti degli organi di controllo sono dottori commercialisti o ragionieri professionisti, l’incarico ricevuto si considera coerente con l’attività professionale svolta. In tale caso, analogo a quello degli amministratori, la prestazione effettuata viene considerata e trattata come professionale; ne consegue che il compenso è soggetto:

42

{Esempio} Compenso a un sindaco per incarico rientrante nell’ambito dell’attività professionale La Valli & Viani spa ha concordato con il dottor Tacchi, membro del collegio sindacale, un compenso fisso di 6 000 euro annui. Il 27/12 la società riceve la fattura n. 88 che paga in giornata con un assegno su UBI Banca. La ritenuta fiscale viene versata con addebito in c/c bancario il 16/01 dell’anno successivo. Presentiamo la parte tabellare della fattura e le registrazioni in P.D. Fattura n. 88 commercialista Tacchi Compenso per l’attività di sindaco Contributo 4% Cassa di previdenza dottori commercialisti

euro + euro

6 000,00 240,00

IVA 22% sull’imponibile di 6 240 euro

euro + euro

6 240,00 1 372,80

Totale fattura Ritenuta fiscale 20% su 6 000 euro

euro – euro

7 612,80 1 200,00

euro

6 412,80

Importo dovuto a saldo 27/12 27/12 27/12

31.21 06.01 15.71

COMPETENZE SINDACI IVA NS/CREDITO SINDACI C/COMPETENZE

fattura n. 88 del dottor Tacchi fattura n. 88 del dottor Tacchi fattura n. 88 del dottor Tacchi

6 240, 00 1 372, 80

27/12 27/12 27/12

15.71 15.02 18.20

SINDACI C/COMPETENZE DEBITI PER RITENUTE DA VERSARE UBI BANCA C/C

pagata fattura n. 88 ritenuta d’acconto a/b n. 31258

7 612, 80

16/01 16/01

15.02 18.20

DEBITI PER RITENUTE DA VERSARE UBI BANCA C/C

versamento ritenuta versamento ritenuta

1 200, 00

7 612, 80

1 200, 00 6 412, 80 1 200, 00

Il conto Competenze sindaci è un conto economico acceso ai costi d’esercizio e si riepiloga nella sezione Dare della Situazione economica. Poiché la liquidazione e il pagamento avvengono nello stesso esercizio in cui il sindaco ha prestato la propria opera professionale, la competenza economica coincide con la competenza fiscale. Ricordiamo infine che la ritenuta fiscale del 20% è versata entro i termini di legge unitamente alle altre competenze dovute agli istituti previdenziali e all’IVA per via telematica utilizzando l’apposito modello F24 che prevede la possibilità di compensazione dei debiti con gli eventuali crediti.

{Ora tocca a te!} Conoscenze

Abilità

Caratteristiche delle società di capitali • organi sociali e sistemi di governance

Distinguere le società di capitali • riconoscere il sistema di governance utilizzato

Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F) e, in quest’ultimo caso, suggerisci una corretta formulazione. V F 1. Nelle spa e nelle sapa il capitale sociale è rappresentato da azioni, mentre nelle srl è rappresentato da quote.





2. Il sistema di amministrazione e controllo (di governance) stabilisce le regole che riguardano la prevenzione dei rischi di reato commessi dai dipendenti dell’impresa.





 

 

3. Le srl possono essere suddivise in due categorie: società chiuse al mercato del capitale di rischio e società aperte al mercato del capitale di rischio. 4. Le spa e le srl possono essere unipersonali o pluripersonali.

43 5. Fanno ricorso al mercato del capitale di rischio le società che emettono azioni quotate e quelle che emettono azioni diffuse in maniera rilevante presso i risparmiatori.





6. Le società a responsabilità limitata semplificate (srls) possono essere costituite con un capitale sociale non inferiore a 10 000 euro.





7. Nel sistema dualistico l’amministrazione è affidata all’amministratore unico o a un consiglio di amministrazione che nomina al proprio interno il consiglio di sorveglianza.





03 La fase costitutiva CONDIZIONI PRELIMINARI ALLA COSTITUZIONE Spa e sapa

Srl

a) Capitale sociale interamente sottoscritto

a) Capitale sociale interamente sottoscritto

b) Versamento di almeno il 25% dei conferimenti in denaro in un c/c vincolato aperto presso una banca da effettuarsi contestualmente alla sottoscrizione dell’atto costitutivo

b) Versamento di almeno il 25% dei conferimenti in denaro agli amministratori contestualmente alla sottoscrizione dell’atto costitutivo, oppure stipula per un importo almeno corrispondente di una polizza assicurativa o di una fideiussione bancaria. Se il capitale sociale è inferiore a 10 000 euro i conferimenti, da farsi esclusivamente in denaro, devono essere versati per intero agli amministratori

c) Presentazione di una relazione giurata di un esperto designato dal tribunale riguardante i valori attribuiti ai conferimenti di beni e di crediti

c) Presentazione di una relazione giurata di un revisore legale o di una società di revisione legale, riguardante i valori attribuiti ai conferimenti di beni e di crediti

d) Sussistenza delle autorizzazioni governative o di altre condizioni richieste da leggi speciali in relazione all’oggetto sociale

d) Sussistenza delle autorizzazioni governative o di altre condizioni richieste da leggi speciali in relazione all’oggetto sociale

Fideiussione bancaria Contratto con il quale una banca garantisce l’adempimento dell’obbligazione assunta dal debitore.

u2

Le società di capitali

Le società di capitali si costituiscono solo con atto notarile, in quanto la legge impone che il loro atto costitutivo abbia la natura di atto pubblico.

costituzione simultanea, ossia effettuata da parte di un gruppo ristretto di persone che, in presenza di un notaio che redige l’atto costitutivo (il contratto di società), sottoscrive l’intero capitale sociale e stabilisce lo statuto contenente le regole riguardanti l’organizzazione, il funzionamento e lo scioglimento della società;



costituzione per pubblica sottoscrizione, detta anche costituzione successiva, mediante la quale un gruppo di soci promotori stabilisce un programma sulla cui base si raccolgono le sottoscrizioni secondo le modalità stabilite dalla legge. Successivamente viene convocata l’assemblea dei sottoscrittori e vengono redatti l’atto costitutivo e lo statuto.

L’atto costitutivo deve avere il contenuto previsto dall’art. 2328 del c.c. e deve essere accompagnato dallo statuto che diventa perciò parte integrante del contratto di società. L’atto costitutivo deve essere depositato entro 20 giorni, a cura del notaio che lo ha redatto, presso l’ufficio del Registro delle imprese, e deve contenere allegati i documenti comprovanti l’avvenuto versamento del 25% dei conferimenti in denaro, l’eventuale relazione giurata sui conferimenti in natura e le altre autorizzazioni prescritte in funzione dell’oggetto sociale. Con l’iscrizione nel Registro delle imprese la società nasce giuridicamente in quanto acquista la personalità giuridica.

m1



I bilanci aziendali

Nelle società per azioni la costituzione può avvenire secondo due diverse modalità:

44 Assegnazione di azioni o quote

Tanto nelle società per azioni, quanto nelle società a responsabilità limitata, salvo che l’atto costitutivo preveda diversamente, il numero delle azioni o delle partecipazioni assegnate a ciascun socio è proporzionale al capitale conferito.

Procedura per la costituzione simultanea

FASI DELLA COSTITUZIONE DI UNA SPA

Procedura per la costituzione per pubblica sottoscrizione

Ottenimento di eventuali autorizzazioni prescritte Relazione giurata dell’esperto nominato dal tribunale

Libri sociali Sono previsti dall’articolo 2421 del codice civile.

Atto costitutivo pubblico redatto da un notaio Versamento del 25% dei conferimenti in denaro presso una banca

Assemblea costituente

Libro dei soci Indica distintamente per ogni categoria il numero delle azioni, il cognome e il nome dei titolari delle azioni nominative, i trasferimenti e i vincoli a esse relativi e i versamenti eseguiti.

entro 20 giorni Deposito dell’atto costitutivo, accompagnato dalle ricevute del 25%, dalla relazione giurata e dalle eventuali autorizzazioni prescritte, presso l’ufficio del Registro delle imprese

Libro delle adunanze delle deliberazioni delle assemblee È previsto dall’articolo 2421 del codice civile e contiene la trascrizione dei verbali delle riunioni effettuate dagli organi sociali.

Iscrizione nel Registro delle imprese, con la quale la società acquista personalità giuridica

pagamento imposta di registro entro 20 giorni dalla comunicazione dell’avvenuta iscrizione

Controllo delle valutazioni per i conferimenti in natura (entro 180 giorni)

Svincolo del 25% legale ed eventuale richiamo dei restanti conferimenti in denaro

Le società di capitali devono sottoporre a numerazione e bollatura i libri sociali prima della loro messa in uso. La regolare tenuta dei libri obbligatori è sottoposta al controllo del collegio sindacale, ovvero del consiglio di sorveglianza o del comitato per il controllo sulla gestione. I soci hanno diritto di esaminare il libro dei soci e il libro delle adunanze e delle deliberazioni delle assemblee. Ai libri sociali si aggiungono, ovviamente, tutte le altre scritture rese obbligatorie dalle leggi fiscali, dalle leggi sul lavoro e dalle leggi speciali, nonché le scritture contabili obbligatorie per ogni imprenditore commerciale, così come disposto dal codice civile.

Gli aspetti contabili della costituzione

Le operazioni di costituzione che vengono rilevate da una società di capitali riguardano la sottoscrizione delle azioni o quote da parte dei soci e i successivi conferimenti che possono essere effettuati in denaro o in beni in natura. La sottoscrizione delle azioni o quote fa sorgere un credito della società nei confronti dei sottoscrittori. Se la compagine sociale è composta da un ristretto numero di soci, in contabilità generale il credito di sottoscrizione è rilevato in conti finanziari intestati ai singoli soci. Se invece la società è a proprietà diffusa, tale credito si rileva in un conto finanziario sintetico intestato all’insieme dei soci.

45 Le generalità dei singoli soci risultano comunque sia dal libro dei soci sia dalla contabilità sezionale dei soci, dove a ciascuno viene intestato uno specifico conto analitico con l’annotazione dei dati anagrafici, del numero di azioni o quote possedute, degli importi versati e da versare. Nelle società per azioni, il conto finanziario intestato all’insieme dei soci è denominato Azionisti c/sottoscrizione; nelle società a responsabilità limitata, Soci c/sottoscrizione. Entrambi i conti accolgono in Dare il credito di sottoscrizione vantato dalla società. In contropartita alle azioni o quote sottoscritte, si apre in Avere il conto Capitale sociale acceso alla principale parte ideale del patrimonio netto.

Contabilità sezionale dei soci Contabilità che ha come oggetto la registrazione dei rapporti tra la società e i soci.

Nel caso di costituzione di una spa la scrittura in partita doppia è simile alla seguente: AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE CAPITALE SOCIALE

sottoscritte n. 50 000 azioni sottoscritte n. 50 000 azioni

500 000, 00 500 000, 00

La sottoscrizione dell’intero capitale sociale, come già detto, è una delle condizioni preliminari alla costituzione della società. Segue poi il versamento di almeno il 25% dei conferimenti in denaro imposto dalla legge a tutela dei terzi, da compiere contestualmente alla sottoscrizione dell’atto costitutivo. Nelle spa e nelle sapa tale versamento va effettuato in un conto bancario vincolato. 01/04 01/04

08.02 00.01

BANCA X C/VINCOLATO AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE

versamento 25% in denaro versamento 25% in denaro

Vincolo del 25% 62 500, 00 62 500, 00

Nelle srl il versamento legale del 25% deve essere eseguito rilasciando l’importo dovuto agli amministratori. Nelle spa e nelle sapa, se i soci apportano crediti o beni in natura, disgiunti oppure congiunti (azienda funzionante), il conferimento deve essere accompagnato da una relazione di stima redatta da un esperto designato dal tribunale. Nelle srl la stessa relazione di stima deve essere effettuata da un revisore legale oppure da una società di revisione legale iscritti nell’apposito registro. Nell’ipotesi del conferimento di un fabbricato da parte di un socio non titolare di partita IVA rileviamo il valore a esso attribuito (che costituisce un costo pluriennale) e la diminuzione del credito verso il socio, come segue: 01/04 01/04

02.01 00.01

TERRENI E FABBRICATI AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE

conferimento socio Martini conferimento socio Martini

Conferimenti in natura artt. 2343 e 2465 c.c.

Le società di capitali

00.01 10.01

u2

01/04 01/04

Designato: nominato.

250 000, 00 250 000, 00

Dopo tali operazioni, l’eccedenza in Dare del conto Azionisti c/sottoscrizione esprime il credito residuo della società per i versamenti ancora da effettuare; tale credito ha scadenza indeterminata. Il conto Capitale sociale, invece, accoglie in Avere l’importo corrispondente al valore nominale di tutte le azioni sottoscritte.

Valore nominale delle azioni sottoscritte

Successivamente, terminato l’iter procedurale della costituzione con l’iscrizione della società nel Registro delle imprese, gli amministratori o i componenti del consiglio di gestione che hanno la rappresentanza legale procedono allo svincolo della somma depositata nel conto bancario e all’eventuale richiamo delle somme ancora dovute dai soci. All’atto del ritiro del versamento vincolato la banca liquida gli interessi maturati ed effettua su di essi la ritenuta fiscale d’acconto. Detta ritenuta grava sulla società e costituisce un credito da rilevare in Dare del conto finanziario Crediti per ritenute subite.

Svincolo del 25%

I bilanci aziendali

Crediti v/soci per le azioni Versamento del 25% dei sottoscritte conferimenti in denaro Valore assegnato all’apporto dei conferimenti in natura

Capitale sociale

m1

Azionisti c/sottoscrizione

46 L’articolo con cui si rileva la restituzione della somma depositata è il seguente: 07/05 07/05 07/05 07/05

18.20 06.03 08.02 40.31

versamento sul c/c ritenuta 26% su interessi ritiro del 25% legale interessi lordi maturati

BANCA X C/C CREDITI PER RITENUTE SUBITE BANCA X C/VINCOLATO INTERESSI ATTIVI BANCARI

62 592, 50 32, 50 62 500, 00 125, 00

Il conto Crediti per ritenute subite si chiude in sede di scritture di assestamento (31/12), portandolo in detrazione delle imposte sul reddito dovute dalla società, con una scrittura in P.D. analoga a quella già studiata nella classe terza in occasione della rilevazione delle imposte di competenza e del relativo debito tributario.

Richiamo dei versamenti residui

Il versamento delle restanti somme ancora dovute dai soci può essere effettuato immediatamente presso la cassa sociale o su un c/c bancario intestato alla società, o può avvenire in un secondo tempo, man mano che se ne presenta l’esigenza, su richiesta degli amministratori o del consiglio di gestione che fissano la scadenza entro la quale deve essere eseguito il versamento.

CONFERIMENTI

beni disgiunti in denaro

in natura azienda funzionante

versamento immediato del 25%

relazione di stima giurata entro 180 giorni

revisione della stima da parte degli organi amministrativi

Al momento del richiamo totale o parziale dei residui conferimenti in denaro l’articolo è: 10/05 10/05

00.02 00.01

AZIONISTI C/VERSAMENTI RICHIAMATI AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE

richiamato 75% fine mese richiamato 75% fine mese

187 500, 00 187 500, 00

Il conto Azionisti c/versamenti richiamati accoglie il credito verso i soci per l’importo da versare entro la scadenza stabilita, mentre il conto Azionisti c/sottoscrizione può risultare spento, oppure, se non vengono richiamati tutti i versamenti, acceso per le somme a credito ancora da richiamare, la cui scadenza è indeterminata. Il versamento delle somme richiamate viene registrato con un articolo simile al seguente: 30/05 30/05

18.20 00.02

BANCA X C/C AZIONISTI C/VERSAMENTI RICHIAMATI

versamamenti importi richiamati versamamenti importi richiamati

187 500, 00 187 500, 00

Costi di impianto

Analogamente a quanto già visto per le società di persone, anche le società di capitali all’atto della costituzione devono sostenere una serie di oneri non ricorrenti di natura pluriennale da contabilizzare, con il consenso del collegio sindacale (se esistente), in Dare del conto economico di reddito Costi di impianto. In base alle norme del codice civile i costi di impianto devono essere ammortizzati in un periodo non superiore a 5 anni.

Art. 2426 c.c.

A tutela dell’integrità patrimoniale della società il codice civile impone il divieto di distribuire utili ai soci se nell’attivo dello Stato patrimoniale risultano iscritti costi di impianto non interamente ammortizzati, a meno che non siano coperti da riserve disponibili. La norma ha una ragione prudenziale, in quanto tali costi hanno natura immateriale e l’eventuale distribuzione di utili in loro presenza potrebbe pregiudicare l’integrità del patrimonio sociale (e quindi le garanzie offerte ai creditori).

47

{Esempio} Il 5/01/n viene stipulato tra i soci Francesco Corona, Fabio Pirro, Gianni Messi e Carlo Eusebi l’atto costitutivo della Corona srl con capitale sociale di 400 000 euro. Francesco Corona sottoscrive il 60% del capitale con apporto di un autocarro, valutato dal revisore iscritto all’albo e incaricato della stima 100 000 euro, e di denaro per 140 000 euro. Le restanti quote sociali sono sottoscritte con apporti interamente in denaro da Fabio Pirro per il 20%, da Gianni Messi per il 10% e da Carlo Eusebi per il 10%. Contestualmente alla stipula del contratto sociale, unitamente all’apporto del bene in natura, vengono rilasciati agli amministratori, da parte di tutti i soci, assegni circolari corrispondenti ai versamenti legali dovuti. Nello stesso giorno tali assegni sono depositati nel c/c intestato alla società aperto presso la banca Intesa Sanpaolo. Il 15/02 la Corona srl riceve la parcella n. 145 del notaio che ha redatto l’atto costitutivo relativa alla costituzione, la quale comprende spese documentate anticipate in nome e per conto della società per 4 740 euro e onorari per l’opera professionale prestata per 3 120 euro, soggetti a IVA e a ritenuta. Detta fattura viene regolata in giornata con assegno bancario. Successivamente, il 20/02 vengono richiamate le somme residue che vengono versate dai soci nel c/c bancario il 25/02. Presentiamo i calcoli e le scritture in P.D. relative a quanto sopra indicato. Calcolo dei versamenti legali La somma minima prevista dalla legge da versare agli amministratori all’atto della sottoscrizione è pari al 25% dei conferimenti in denaro.

Corona Pirro Messi Eusebi Totali

Capitale sociale sottoscritto 60% 20% 10% 10% 100%

240 000 80 000 40 000 40 000 400 000

Conferimenti in denaro

Versamenti legali 25%

140 000 80 000 40 000 40 000 300 000

35 000 20 000 10 000 10 000 75 000

u2

Soci

Le società di capitali

Costituzione di una srl e sostenimento di costi di impianto

Costi di impianto La parcella emessa dal notaio inerente alla costituzione è a tutti gli effetti una normale fattura per prestazione di servizi; il suo compenso non è però soggetto al contributo previdenziale del 4%. Giornale in P.D. della Corona srl 240 000, 80 000, 40 000, 40 000,

00 00 00 00

05/01 05/01 05/01 05/01 05/01

00.01 00.01 00.01 00.01 10.01

SOCIO CORONA C/SOTTOSCRIZIONE SOCIO PIRRO C/SOTTOSCRIZIONE SOCIO MESSI C/SOTTOSCRIZIONE SOCIO EUSEBI C/SOTTOSCRIZIONE CAPITALE SOCIALE

sottoscritto capitale sociale sottoscritto capitale sociale sottoscritto capitale sociale sottoscritto capitale sociale capitale sottoscritto

05/01 05/01 05/01 05/01 05/01

08.20 00.01 00.01 00.01 00.01

ASSEGNI SOCIO CORONA C/SOTTOSCRIZIONE SOCIO PIRRO C/SOTTOSCRIZIONE SOCIO MESSI C/SOTTOSCRIZIONE SOCIO EUSEBI C/SOTTOSCRIZIONE

versamento legale 25% versamento legale 25% versamento legale 25% versamento legale 25% versamento legale 25%

05/01 05/01

02.07 00.01

AUTOMEZZI SOCIO CORONA C/SOTTOSCRIZIONE

apporto socio Corona apporto socio Corona

05/01 05/01

18.20 08.20

INTESA SANPAOLO C/C ASSEGNI

deposito in c/c deposito in c/c

15/02 15/02 15/02

01.01 06.01 14.10

COSTI DI IMPIANTO IVA NS/CREDITO DEBITI V/FORNITORI

parcella notarile n. 145 parcella notarile n. 145 parcella notarile n. 145

7 860, 00 686, 40

15/02 15/02 15/02

14.10 15.02 18.20

DEBITI V/FORNITORI DEBITI PER RITENUTE DA VERSARE INTESA SANPAOLO C/C

pagata parcella n. 145 ritenuta fiscale 20% su 3 120 euro a/b n. 1334478

8 546, 40

400 000, 00 75 000, 00 00 00 00 00

100 000, 00 100 000, 00 75 000, 00 75 000, 00

I bilanci aziendali

35 000, 20 000, 10 000, 10 000,

624, 00 7 922, 40

m1

8 546, 40

48

00 00 00 00

20/02 20/02 20/02 20/02 20/02 20/02 20/02 20/02

00.02 00.02 00.02 00.02 00.01 00.01 00.01 00.01

SOCIO CORONA C/VERSAMENTI RICHIAMATI SOCIO PIRRO C/VERSAMENTI RICHIAMATI SOCIO MESSI C/VERSAMENTI RICHIAMATI SOCIO EUSEBI C/VERSAMENTI RICHIAMATI SOCIO CORONA C/SOTTOSCRIZIONE SOCIO PIRRO C/SOTTOSCRIZIONE SOCIO MESSI C/SOTTOSCRIZIONE SOCIO EUSEBI C/SOTTOSCRIZIONE

richiamato 75% residuo richiamato 75% residuo richiamato 75% residuo richiamato 75% residuo richiamato 75% residuo richiamato 75% residuo richiamato 75% residuo richiamato 75% residuo

105 000, 60 000, 30 000, 30 000,

25/02 25/02 25/02 25/02 25/02

18.20 00.02 00.02 00.02 00.02

INTESA SANPAOLO C/C SOCIO CORONA C/VERSAMENTI RICHIAMATI SOCIO PIRRO C/VERSAMENTI RICHIAMATI SOCIO MESSI C/VERSAMENTI RICHIAMATI SOCIO EUSEBI C/VERSAMENTI RICHIAMATI

versamento richiamato versamento richiamato versamento richiamato versamento richiamato versamento richiamato

225 000, 00

16/03 16/03

15.02 18.20

DEBITI PER RITENUTE DA VERSARE INTESA SANPAOLO C/C

versamento ritenute F24 versamento ritenute F24

105 000, 60 000, 30 000, 30 000,

00 00 00 00

105 000, 60 000, 30 000, 30 000,

00 00 00 00

624, 00 624, 00

{esercitazione} Costituzione di una spa, sostenimento di costi di impianto e scritture di assestamento In data 8/01, con atto notarile del dottor Maurizio Zega, si costituisce la Amilo spa con capitale sociale di 250 000 euro suddiviso in azioni aventi valore nominale 5 euro; 20 000 azioni sono sottoscritte da Rino Palazzo che apporta macchinari valutati dall’esperto designato dal tribunale 100 000 euro, 15 000 azioni sono sottoscritte da Carmine Festa con apporto di assegni circolari, le restanti 15 000 azioni sono sottoscritte da Silvia Morini che si impegna a eseguire un bonifico bancario. Contestualmente alla stipula del contratto sociale, insieme all’apporto del macchinario, vengono eseguiti i versamenti legali per i conferimenti in denaro nel c/c vincolato aperto presso UBI Banca. La fase costitutiva termina il 20/01 e in tale data gli amministratori ritirano l’importo maturato sul c/c vincolato (interessi lordi tasso 1,50%) e lo depositano in un c/c aperto presso la stessa banca. Il 21/01 vengono richiamati i versamenti residui, accreditati nel c/c bancario della spa in data 28/01. Il 10/02 la società riceve e paga con bonifico bancario la parcella del notaio Zega che espone spese documentate sostenute in nome e per conto della società di 2 700 euro e il compenso per l’attività prestata di 4 500 euro, soggetto a IVA e a ritenuta fiscale; per il bonifico la banca applica la commissione di 5 euro. Al 31/12 le scritture di assestamento comprendono, tra le altre, l’ammortamento dei costi di impianto nella misura massima stabilita dal codice civile e l’ammortamento del macchinario con coefficiente 15%. Si liquidano, inoltre, le imposte dirette di competenza dell’esercizio pari a 8 600 euro. Presentiamo i calcoli e le scritture in P.D. relative a quanto sopra indicato. Calcolo dei versamenti legali e del montante ritirato Nel calcolo dei versamenti legali, almeno pari al 25% delle 30 000 azioni sottoscritte in denaro, devono essere inclusi gli assegni e il bonifico bancario. euro (30 000 × 5) × 25% = euro 37 500 somma depositata nel c/c bancario vincolato euro

37 500 × 1,50 × 12 36 500

= euro18,49 interessi lordi maturati sul c/c vincolato

euro [37 500 + (18,49 – 18,49 × 26%)] = euro 37 513,68 montante netto ritirato il 20/01 Ammortamenti In base alle norme del codice civile i costi di impianto devono essere assoggettati ad ammortamento da effettuarsi a quote costanti entro un periodo non superiore a cinque anni. euro (7 200 × 20%) = euro 1 440 quota di ammortamento costi di impianto

49

Giornale in P.D. della Amilo spa 08/01 08/01

00.01 10.01

AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE CAPITALE SOCIALE

sottoscritto capitale sociale sottoscritto capitale sociale

250 000, 00

08/01 08/01

02.02 00.01

IMPIANTI E MACCHINARI AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE

apporto azionista Zega apporto azionista Zega

100 000, 00

08/01 08/01

08.02 00.01

UBI BANCA C/VINCOLATO AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE

versamento legale 25% versamento legale 25%

37 500, 00

20/01 20/01 20/01 20/01

18.20 06.03 08.02 40.31

UBI BANCA C/C CREDITI PER RITENUTE SUBITE UBI BANCA C/VINCOLATO INTERESSI ATTIVI BANCARI

montante ritirato ritenuta fiscale 26% svincolo deposito interessi maturati

37 513, 68 4, 81

21/01 21/01

00.02 00.01

AZIONISTI C/VERSAMENTI RICHIAMATI AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE

richiamo residuo 75% richiamo residuo 75%

112 500, 00

28/01 28/01

18.20 00.02

UBI BANCA C/C AZIONISTI C/VERSAMENTI RICHIAMATI

versamenti residui versamenti residui

112 500, 00

10/02 10/02 10/02

01.01 06.01 14.10

COSTI DI IMPIANTO IVA NS/CREDITO DEBITI V/FORNITORI

parcella notaio Zega parcella notaio Zega parcella notaio Zega

7 200, 00 990, 00

10/02 10/02 10/02

14.10 15.02 18.20

DEBITI V/FORNITORI DEBITI PER RITENUTE DA VERSARE UBI BANCA C/C

saldo fattura notarile saldo fattura notarile saldo fattura notarile

8 190, 00

10/02 10/02

31.14 18.20

COMMISSIONI BANCARIE UBI BANCA C/C

commissioni su bonifico commissioni su bonifico

16/03 16/03

15.02 18.20

DEBITI PER RITENUTE DA VERSARE UBI BANCA C/C

versamento con F24 versamento con F24

900, 00

31/12 31/12

34.01 01.11

AMMORTAMENTO COSTI DI IMPIANTO FONDO AMMORTAMENTO COSTI DI IMPIANTO

ammortamento 20% ammortamento 20%

1 440, 00

31/12 31/12

35.02 02.12

AMMORTAMENTO IMPIANTI E MACCHINARI FONDO AMM.TO IMPIANTI E MACCHINARI

ammortamento 15% ammortamento 15%

15 000, 00

31/12 31/12 31/12

60.01 06.03 15.03

IMPOSTE DELL’ESERCIZIO CREDITI PER RITENUTE SUBITE DEBITI PER IMPOSTE

imposte di competenza storno credito per ritenute saldo imposte

250 000, 00

100 000, 00

37 500, 00

u2

Liquidazione delle imposte di competenza La spa, come tutte le società di capitali, oltre che per l’IRAP, è soggetto passivo per l’imposta sul reddito (IRES); tale calcolo è effettuato in sede di scritture di assestamento al 31/12 dopo aver determinato la competenza economica dei costi e dei ricavi dell’esercizio. L’imposta sul reddito della Amilo spa, che costituisce un costo di competenza dell’esercizio, è di 8 600 euro; la spa tuttavia dovrà versare a saldo solamente 8 595,19 euro in quanto sugli interessi attivi bancari ha già subìto la ritenuta fiscale a titolo di acconto di 4,81 euro (pari al 26% di 18,49 euro). Le ritenute subite alla fonte sugli interessi attivi bancari e postali devono essere portate in detrazione dell’imposta dovuta. Ricordiamo che il saldo delle imposte dovute deve essere versato entro l’ultimo giorno del sesto mese successivo a quello della chiusura del periodo d’imposta (in pratica per le società con periodo d’imposta coincidente con l’anno solare entro il 30 giugno), unitamente alla prima rata dell’acconto dovuto per le imposte di competenza dell’esercizio futuro.

Le società di capitali

Poiché i macchinari entrano in funzione nei primi giorni dell’esercizio, in relazione al principio di rilevanza, possono essere ammortizzati con coefficiente pieno. euro (100 000 × 15%) = euro 15 000 quota di ammortamento dei macchinari

37 500, 00 18, 49

112 500, 00

112 500, 00

8 190, 00

900, 00 7 290, 00 5, 00

900, 00

1 440, 00

I bilanci aziendali

5, 00

8 600, 00 4, 81 8 595, 19

m1

15 000, 00

50 Il conto Debiti per imposte che esprime il saldo da versare per le imposte dell’esercizio verrà estinto entro il 30/06 dell’esercizio successivo; nella stessa data verrà versata la prima rata dell’acconto complessivo (commisurata alle imposte di competenza dell’esercizio precedente nella misura stabilita dalla normativa). La registrazione, già nota allo studente dal volume per la classe terza, è la seguente: 30/06 30/06 30/06

15.03 06.02 18.20

8 595, 19 3 440, 00

saldo imposte di competenza prima rata acconto versamento saldo e acconto

DEBITI PER IMPOSTE IMPOSTE C/ACCONTO UBI BANCA C/C

12 035, 19

Entro il 30/11 va eseguito il versamento della seconda rata di acconto. Al 31/12 l’acconto complessivamente versato sarà poi portato in detrazione delle imposte dovute per l’esercizio in chiusura unitamente alle eventuali ritenute subite alla fonte sugli interessi attivi bancari e postali.

{Ora tocca a te!} Conoscenze

Abilità

Costituzione delle spa

Redigere le scritture in P.D. inerenti alla costituzione

Leggi la situazione operativa ed esegui quanto richiesto. Nel libro dei soci della Ungaro spa, costituita con capitale sociale di 1 600 000 euro (suddiviso in 800 000 azioni), sono riportate le seguenti informazioni sulle azioni sottoscritte da ciascun socio. Azionisti

Azioni sottoscritte

Conferimento

Partecipazione al capitale sociale euro

%

Ines Ungaro

280 000 Fabbricati

............................

............................

Giovanni Ortenzi

200 000 Assegni

............................

............................

Marco Sila

160 000 Assegni

............................

............................

Sebastiano Di Diego

160 000 Bonifico bancario

............................

............................

800 000  

............................

100,00%

1. Completa la tabella e il libro giornale della società. Giornale in P.D. della Ungaro spa 02/01

...........

................................................................

sottoscritte 800 000 azioni

02/01

...........

................................................................

sottoscritte 800 000 azioni

02/01

...........

................................................................

versamento legale

02/01

...........

................................................................

versamento legale

02/01

...........

................................................................

apporto azionista Ungaro

02/01

...........

................................................................

apporto azionista Ungaro

20/02

...........

BANCA X C/C

versamento in c/c

........................, .... ........................, .... ........................, .... ........................, ....

560 000, 00 560 000, 00 260 051, 66 ........................, ....

20/02

...........

................................................................

ritenuta 26% sugli interessi

20/02

...........

................................................................

ritiro somme legali

20/02

...........

INTERESSI ATTIVI BANCARI

interessi lordi maturati

25/02

...........

COSTI DI IMPIANTO

parcella notarile

4 500, 00

25/02

...........

IVA NS/CREDITO

parcella notarile

660, 00

25/02

...........

................................................................

parcella notarile

25/02

...........

................................................................

pagata parcella notarile

25/02

...........

DEBITI PER RITENUTE DA VERSARE

ritenuta fiscale 20% su 3 000 euro

........................, ....

25/02

...........

................................................................

a/b n. 12346

........................, ....

2. Rispondi alle domande. a. A quanto ammontano i crediti residui che la società ha nei confronti degli azionisti? b. Chi è l’azionista di maggioranza?

........................, ....

69, 81

........................, ....

5 160, 00

51

04 La destinazione dell’utile

Riserve di utili art. 2430 c.c.

Gli amministratori, oltre che con un compenso fisso da far gravare come costo sull’esercizio, possono essere remunerati con una partecipazione agli utili. Le partecipazioni agli utili eventualmente spettanti agli amministratori, ai promotori e ai fondatori della società sono computate sugli utili netti risultanti dal bilancio, dedotta la quota destinata a riserva legale ed eventualmente a quella statutaria.

Partecipazione agli utili dei promotori e degli amministratori

Detratti gli accantonamenti a riserva e gli eventuali compensi agli amministratori, l’utile può essere ripartito tra i soci. Ogni azione attribuisce il diritto a una parte proporzionale degli utili al netto delle deduzioni sopra esposte. Norma analoga è stabilita per le srl, nelle quali la ripartizione degli utili ai soci viene effettuata in proporzione alle rispettive quote conferite. La parte dell’utile spettante a ogni azione prende il nome di dividendo che, per comodità di calcolo e di pagamento, viene di solito arrotondato per difetto all’unità o a un multiplo di un centesimo di euro. L’importo del dividendo spettante ai soci dipende, quindi, dalle percentuali accantonate obbligatoriamente (per legge o per statuto) alla riserva legale e statutaria e dagli accantonamenti effettuati volontariamente alle riserve straordinarie. Il rapporto tra utile distribuito e utile d’esercizio conseguito (pay-out) è indice della politica posta in essere dalla società: è evidente che una società con pay-out basso pratica una politica di autofinanziamento, mentre una società con pay-out alto attua una politica di sostegno ai dividendi. La decisione circa la politica da perseguire è spesso oggetto di accesi dibattiti da parte dell’assemblea degli azionisti.

Dividendo

m1

I bilanci aziendali

u2

Nel progetto di riparto, coloro che amministrano la società devono tener conto che non tutto l’utile realizzato può essere distribuito fra i soci. Esistono infatti obblighi legislativi, posti a tutela dell’integrità del patrimonio della società, che impongono innanzitutto di accantonare ogni anno in un’apposita riserva almeno la ventesima parte degli utili netti conseguiti (5%), fino a che essa non abbia raggiunto un importo pari a un quinto del capitale sociale. Tale riserva è espressamente vincolata dalle disposizioni legislative che impongono di reintegrarla se, per una qualsiasi ragione, fosse diminuita. È denominata riserva legale e a essa viene acceso uno specifico conto di patrimonio. Inoltre per rafforzare la solidità patrimoniale e finanziaria, lo statuto può stabilire un ulteriore accantonamento di una quota di utili a una riserva statutaria, che, se prevista, risulta quindi anch’essa obbligatoria. Oltre a tali riserve, in sede di assemblea ordinaria, i soci possono deliberare altri accantonamenti a una o più riserve straordinarie, che in questo caso sono volontarie. Lo scopo dell’accantonamento a dette riserve è quello di “risparmiare reddito”, al fine di coprire eventuali perdite future e/o di autofinanziare la società. Va tuttavia specificato che l’utile, fino al momento della delibera di distribuzione, si trova già investito in azienda sotto varie forme; accantonarlo significa perciò mantenerne definitivamente la stessa indistinta collocazione.

Le società di capitali

L’utile rilevato al 31/12, dopo le scritture di assestamento e di epilogo dei componenti positivi e negativi del reddito, costituisce una parte ideale positiva del patrimonio netto. Il suo riparto può avvenire solo dopo che il bilancio è stato approvato e dopo che l’assemblea degli azionisti ha deliberato in merito alla destinazione dell’utile conseguito. Il codice civile prevede che il bilancio sia approvato entro 120 giorni (oppure entro 180 giorni, quando lo richiedono particolari esigenze previste dall’atto costitutivo) dalla chiusura dell’esercizio; per esempio, se l’esercizio si chiude il 31/12 e il bilancio è approvato il 30 aprile, il riparto dell’utile potrà essere effettuato solo a partire dal mese di maggio. Gli amministratori o il consiglio di gestione predispongono, nel rispetto della legge e di quanto stabilito dallo statuto, un progetto di riparto da sottoporre all’approvazione dell’assemblea ordinaria degli azionisti.

52 Nei casi in cui la proprietà dell’impresa sia molto diffusa oppure esista una netta separazione tra proprietà e management, si formano due opposti centri di interesse: da un lato, gli amministratori e/o i soci di maggioranza, che vorrebbero lasciare investita in azienda una parte cospicua degli utili conseguiti per rafforzare l’attività dell’impresa nel lungo periodo; dall’altro lato, i soci di minoranza che sono, al contrario, interessati a ottenere una remunerazione per il loro investimento quanto più redditizia e immediata possibile. Per conservare la stabilità dell’impresa è evidente che vi è la necessità di mediare fra tali contrapposti interessi.

Utile portato a nuovo

La parte di utile che residua dopo le varie assegnazioni costituisce l’utile portato a nuovo, ossia la quota di utile rinviata al futuro che verrà ripartita tra i soci unitamente agli utili degli esercizi successivi. Ovviamente detto utile residuo non dovrà contribuire una seconda volta alle assegnazioni a riserva legale e statutaria o agli amministratori, avendo già partecipato al riparto nell’anno della sua formazione.

DESTINAZIONE DELL’UTILE DI ESERCIZIO NELLE SPA

utile al lordo delle imposte – imposte dell’esercizio

utile netto

copertura di eventuali perdite dell’esercizio precedente



riserva legale (almeno il 5% fino al raggiungimento del 20% del capitale sociale)



riserva statutaria (nella misura prevista dall’atto costitutivo)



amministratori c/competenze (nella misura prevista dall’atto costitutivo o deliberata dall’assemblea)



riserva straordinaria (nella misura deliberata dall’assemblea)

azionisti c/dividendi (a titolo di dividendo netto o lordo) utili portati a nuovo in precedenza

+ –

utili portati a nuovo

dividendi lordi (arrotondati per difetto)

debiti per ritenute da versare (per eventuali ritenute sui dividendi lordi)

53 L’utile delle società di capitali è tassato in capo alla stessa società che lo ha prodotto con l’IRES (Imposta sul Reddito delle Società) secondo le regole fiscali proprie del regime ordinario. In questo caso i dividendi e gli utili distribuiti sotto qualsiasi forma ai soci sono già al netto dell’imposta sul reddito. La normativa tributaria prevede, tuttavia, che essi siano sottoposti a un’ulteriore tassazione, diversa a seconda del soggetto che li percepisce.

Aspetti fiscali

PERCETTORI DEL DIVIDENDO Persone fisiche non in regime d’impresa commerciale

Società di persone e imprenditori individuali in regime d’impresa commerciale

Società di capitali e altri soggetti Ires

Il dividendo è riscosso al netto della ritenuta fiscale 26% (imposta sostitutiva).

Tassazione ordinaria sul 58,14% del dividendo percepito (quota esente 41,86%).

Tassazione ordinaria sul 5% del dividendo percepito (quota esente 95%).

White list

Le società di capitali

Se la società erogatrice risiede in Italia l’esclusione del 95% dell’imponibile è soggetta alla condizione che essa sia compresa nella withe list.

Letteralmente “lista bianca”, è l’elenco dei Paesi che consentono un adeguato scambio di informazioni e il cui livello di tassazione non è sensibilmente inferiore a quello vigente in Italia.

u2

Nel caso di partecipazioni possedute da persone fisiche al di fuori dell’esercizio d’impresa commerciale, il dividendo è tassato in via definitiva con ritenuta fiscale 26% a titolo di imposta sostitutiva e non vi sono più obblighi tributari da parte del contribuente. Per questo motivo tali soggetti sono denominati nettisti, mentre gli altri soggetti (imprenditori individuali e società commerciali) sono denominati lordisti, perché percepiscono l’intero dividendo al lordo delle imposte che verranno liquidate con la dichiarazione dei redditi propria di ciascun soggetto. Se le azioni sono quotate in mercati regolamentati, la ritenuta fiscale a titolo d’imposta viene applicata dall’intermediario finanziario (per esempio una banca) che provvede al pagamento dei dividendi. Se invece le azioni non sono quotate, è la società emittente le azioni che applica direttamente la ritenuta fiscale. La ritenuta fiscale viene rilevata all’atto del pagamento del dividendo e deve essere versata entro il giorno 16 del mese successivo al trimestre di pagamento indipendentemente dalla data della delibera assembleare. I versamenti per i vari trimestri vanno quindi effettuati rispettivamente entro il 16 aprile, 16 luglio, 16 ottobre, 16 gennaio.

{Esempio} 1 Progetto di riparto utili

Progetto di riparto dell’utile d’esercizio Utile d’esercizio 5% alla riserva legale 15% alla riserva statutaria

187 500, 00 9 375, 00 28 125, 00 – 37 500, 00

Utile residuo A 375 000 azioni un dividendo unitario lordo di 0,40 euro

150 000, 00 – 150 000, 00

m1

Presentiamo il progetto di riparto utili considerando che: • le azioni non sono quotate in mercati regolamentati; • 156 000 azioni sono possedute da soggetti nettisti; • le restanti 219 000 azioni sono possedute da soggetti lordisti.

I bilanci aziendali

La Giglio spa, con capitale sociale di 3 750 000 euro diviso in 375 000 azioni da 10 euro nominali ciascuna, chiude l’esercizio con un risultato economico positivo di 187 500 euro. Lo statuto prevede, in aggiunta all’accantonamento alla riserva legale, un ulteriore accantonamento alla riserva statutaria del 15%. L’assemblea ordinaria degli azionisti delibera la distribuzione del rimanente utile come dividendo, arrotondandone per difetto a un multiplo di 0,10 euro l’importo unitario, e di portare a nuovo l’eventuale avanzo.

54 L’importo del dividendo lordo è stato ottenuto con il seguente calcolo: Utile residuo euro (150 000 : 375 000) = euro 0,40 Poiché le azioni non sono quotate in mercati regolamentati, la ritenuta fiscale 26% sui dividendi spettanti ai soggetti nettisti deve essere applicata direttamente dalla società che interviene come sostituto d’imposta. Detta ritenuta è pari a: euro (0,40 × 26%) = euro 0,104 ritenuta d’imposta I titolari di 156 000 azioni che hanno ottenuto il dividendo al netto della ritenuta d’imposta (imposizione a titolo definitivo) riscuoteranno quindi un dividendo unitario netto di euro (0,40 – 0,104) = euro 0,296. Nel caso specifico la Giglio spa accantona a riserva solo quanto imposto dalla legge e dallo statuto e non pratica una politica di autofinanziamento. Viene distribuito ai soci ben l’80% dell’utile conseguito e il pay-out si presenta elevato: pay-out =

dividendi lordi utile d’esercizio

Scritture contabili

× 100 =

150 000 187 500

× 100 = 80%

Le scritture in P.D. riguardanti la destinazione e il pagamento dell’utile conseguito dalla società, effettuate dopo l’approvazione del riparto da parte dell’assemblea ordinaria degli azionisti, vengono redatte in due fasi:



destinazione dell’utile alle riserve e liquidazione di quanto spettante ai soci ed eventualmente agli amministratori o ai componenti del consiglio di gestione;



pagamento delle spettanze nette ai soci, agli amministratori e/o ai componenti del consiglio di gestione.

31/12 31/12

90.01 10.30

CONTO DI RISULTATO ECONOMICO UTILE D’ESERCIZIO

utile netto conseguito utile netto conseguito

187 500, 00

20/04 20/04 20/04 20/04

10.30 10.04 10.05 15.50

UTILE D’ESERCIZIO RISERVA LEGALE RISERVA STATUTARIA AZIONISTI C/DIVIDENDI

destinazione dell’utile accantonato 5% dell’utile accantonato 15% dell’utile dividendo spettante

187 500, 00

20/04 20/04 20/04

15.50 15.02 18.20

AZIONISTI C/DIVIDENDI DEBITI PER RITENUTE DA VERSARE BANCA X C/C

pagati dividendi a mezzo banca (euro 0,104 × 156 000 azioni) pagati dividendi a mezzo banca

150 000, 00

187 500, 00 9 375, 00 28 125, 00 150 000, 00

16 224, 00 133 776, 00

{Esempio} 2 Riparto dell’utile in presenza di utili portati a nuovo La Aterx spa, con capitale sociale di 2 000 000 di euro diviso in 200 000 azioni del valore nominale di 10 euro, ha conseguito un utile netto d’esercizio di 275 400 euro. La riserva legale ha raggiunto l’importo di 400 000 euro. Lo statuto stabilisce di accantonare il 5% dell’utile alla specifica riserva. L’utile portato a nuovo dall’esercizio precedente ammonta a 4 690 euro. L’assemblea ordinaria delibera il 20/04 di destinare 18 750 euro alla riserva straordinaria e di assegnare agli azionisti a titolo di dividendo (da arrotondare a 0,10 euro) quanto residua, portando il resto a nuovo. Presentiamo il progetto di riparto dell’utile e l’articolo in P.D. con cui si rileva la sua destinazione considerando che i titoli della società sono quotati in mercati regolamentati. Le azioni della Artex spa sono quotate e quindi l’obbligo di applicare la ritenuta fiscale 26% sui dividendi percepiti da persone fisiche titolari di partecipazioni assunte al di fuori dell’esercizio d’impresa commerciale spetta alle banche o ad altri intermediari finanziari. Poiché la riserva legale ha raggiunto 1/5 del capitale sociale, l’assemblea ha deciso di non destinare a essa nessuna percentuale; ha invece ritenuto opportuno, a scopo di autofinanziamento, assegnare una parte dell’utile, in aggiunta alla riserva prevista dallo statuto, alla riserva straordinaria.

55 Progetto di riparto dell’utile d’esercizio Utile d’esercizio

275 400, 00

5% alla riserva statutaria

– 13 770, 00

Alla riserva straordinaria

– 18 750, 00

261 630, 00 242 880, 00 Utili portati a nuovo dall’esercizio precedente

4 690, 00

+

247 570, 00 – 240 000, 00

Alle 200 000 azioni un dividendo unitario di 1,20 euro Utile portato a nuovo

7 570, 00

In partita doppia si rileva quanto segue: 20/04 20/04 20/04 20/04 20/04 20/04

10.30 10.20 10.05 10.06 15.50 10.20

UTILE D’ESERCIZIO UTILI A NUOVO RISERVA STATUTARIA RISERVA STRAORDINARIA AZIONISTI C/DIVIDENDI UTILI A NUOVO

275 400, 00 4 690, 00

destinazione dell’utile riporto residuo precedente accantonato 5% dell’utile accantonamento deliberato dividendi spettanti residuo da riportare

13 770, 18 750, 240 000, 7 570,

Le società di capitali non possono distribuire utili se vi sono perdite in sospeso e se i costi di impianto e di ampliamento e i costi di sviluppo ancora da ammortizzare non sono coperti da riserve disponibili. In questi casi, prima di procedere alla distribuzione degli utili bisogna provvedere immediatamente alla copertura delle perdite e/o all’accantonamento alla riserva straordinaria di un importo corrispondente ai costi aventi utilità pluriennale non ammortizzati. Ne consegue, per esempio, che al primo anno di vita della società, oltre all’accantonamento degli utili per il 5% alla riserva legale, deve essere effettuato un accantonamento pari all’importo dei costi di impianto ancora da ammortizzare.

00 00 00 00

Vincoli per la distribuzione dei dividendi art. 2426 c.c.

Le società di capitali

240 000,00 × 100 = 87,15% 275 400,00

u2

Il pay-out della società è così calcolato:

{Esempio} 3

Piano di ammortamento dei costi di impianto Anno

Quota di ammortamento

Valore residuo al 31/12

n1 n2 n3 n4 n5

9 375,00 9 375,00 9 375,00 9 375,00 9 375,00

37 500,00 28 125,00 18 750,00 9 375,00 –

m1

Nell’anno n1 la Gamma spa, con capitale sociale di 1 500 000 euro formato da azioni del valore nominale di 10 euro ciascuna, ha sostenuto all’atto della sua costituzione costi di impianto per 46 875 euro che intende ammortizzare in 5 anni a quote costanti. La società chiude il primo esercizio con un utile di 26 250 euro, che deve essere destinato a riserva legale per il 5% e per il residuo a coprire i costi di impianto non ammortizzati. Nel secondo esercizio la Gamma spa ha ottenuto un utile di 51 000 euro che, dopo l’accantonamento alla riserva legale, viene destinato come dividendo ai soci per quanto possibile. Nel terzo esercizio la Gamma spa ha rilevato un utile d’esercizio di 84 750 euro. Presentiamo il piano di ammortamento dei costi di impianto, il calcolo del riparto utili nei tre anni considerati e le scritture in P.D. relative alla destinazione dell’utile del primo anno di vita.

I bilanci aziendali

Riparto utili e copertura costi di impianto

56 Calcolo per il riparto utili al primo esercizio Utile netto 5% alla riserva legale utile residuo

euro – euro

26 250,00 1 312,50

euro

24 937,50

Poiché in bilancio sono presenti costi di impianto ancora da ammortizzare per 37 500 euro, non è possibile distribuire utili agli azionisti. Viene, pertanto, stabilito l’accantonamento dell’utile residuo in un’apposita riserva straordinaria non distribuibile. 20/04 20/04 20/04

10.30 10.04 10.06

destinazione dell’utile accantonato 5% dell’utile acc. a copertura costi di impianto

UTILE D’ESERCIZIO RISERVA LEGALE RISERVA STRAORDINARIA

26 250, 00 1 312, 50 24 937, 50

Calcolo per il riparto utili al secondo esercizio Utile netto 5% alla riserva legale utile residuo

euro – euro

51 000,00 2 550,00

euro

48 450,00

Poiché nello Stato patrimoniale al 31/12 residuano ancora costi di impianto da ammortizzare per 28 125 euro e considerando che nella riserva straordinaria sono stati accantonati nel precedente esercizio 24 937,50 euro è possibile distribuire un dividendo agli azionisti per un importo pari all’utile che residua dopo la copertura integrale dei costi di impianto (attuata con un nuovo accantonamento alla riserva straordinaria). Costi di impianto da ammortizzare riserva straordinaria preesistente

euro 28 125,00 – euro 24 937,50

accantonamento alla riserva straordinaria Utile residuo accantonamento alla riserva straordinaria

euro

3 187,50

euro 48 450,00 – euro 3 187,50

utile da ripartire tra i soci

euro 45 262,50

Dividendo unitario: euro 45 262,50 : 150 000 azioni in circolazione = euro 0,30175 arrotondato a euro 0,30. L’utile da portare a nuovo è pari a 262,50 euro. Calcolo per il riparto utili al terzo esercizio Nel terzo esercizio l’utile conseguito dalla spa è stato di 84 750 euro. Poiché la riserva straordinaria, pari a 28 125 euro, è superiore ai costi di impianto da ammortizzare di 18 750 euro, si rendono disponibili 9 375 euro. Pertanto dopo l’accantonamento alla riserva legale, i soci non solo non sono più obbligati a deliberare ulteriori accantonamenti alla riserva straordinaria, ma possono anche stabilirne la distribuzione per 9 375 euro sotto forma di dividendi. Supponendo che si verifichi questa ipotesi, il dividendo assegnato agli azionisti è così calcolato: Utile netto 5% alla riserva legale

euro 84 750,00 – euro 4 237,50

utilizzo riserva straordinaria utili a nuovo precedente esercizio

euro 80 512,50 + euro 9 375,00 + euro 262,50

utile da ripartire tra i possessori delle 150 000 azioni

euro 90 150,00

57

{esercitazione}

u2

Il 10/01 viene stipulato l’atto costitutivo della Orion spa con sottoscrizione del capitale sociale di 600 000 euro suddiviso in azioni da 100 euro nominali ciascuna; 4 000 azioni sono sottoscritte con apporto di denaro e 2 000 azioni sono sottoscritte dal socio Ghezzi che apporta un fabbricato valutato 200 000 euro (di cui 140 000 euro valore assegnato all’edificio) con relazione giurata del perito nominato dal tribunale. Gli amministratori, i sindaci e l’azionista Ghezzi concordano con tale valutazione. Gli azionisti sottoscrittori delle 4 000 azioni versano immediatamente il 25% legale che viene depositato in un c/c vincolato aperto presso la Credem Banca. Successivamente il 20/02, terminate le operazioni inerenti alla fase costitutiva, gli amministratori ritirano la somma maturata sul deposito vincolato (comprensiva di interessi lordi del 3%) che viene depositata in un c/c aperto presso la stessa banca. In pari data la Orion spa riceve la parcella del notaio che espone imposte e spese anticipate per 12 420 euro, onorari soggetti a IVA e a ritenuta fiscale per 2 300 euro. La fattura è regolata in giornata con assegno bancario. Il 22/03 gli amministratori procedono al richiamo di un ulteriore 55% sulle azioni sottoscritte in denaro, con obbligo di versamento entro la fine del mese. Al 31/12 si rileva la prima quota di ammortamento del 20% sui costi di impianto e del 3% sui fabbricati; si rileva inoltre un utile d’esercizio netto di imposte di 44 000 euro. Il 20/04 dell’esercizio successivo, dopo l’approvazione del bilancio, l’assemblea degli azionisti delibera quanto segue: • il 5% dell’utile netto conseguito viene destinato alla riserva legale; • una quota corrispondente ai costi di impianto non ammortizzati viene destinata alla riserva straordinaria; • il residuo viene ripartito tra i soci con arrotondamento del dividendo unitario a 1 euro e tenendo conto che alcune azioni non sono state interamente liberate.

Le società di capitali

Costituzione di una spa, riparto utili in presenza di costi di impianto non interamente ammortizzati e di azioni non interamente liberate

Il pagamento avviene a mezzo c/c bancario; tutti i dividendi sono riscossi al netto della ritenuta fiscale 26%; la ritenuta a titolo d’imposta è applicata dalla società in quanto i titoli non sono quotati. Presentiamo i calcoli e le scritture in P.D. relative a quanto sopra indicato. Calcolo del 25% legale e dell’importo prelevato dal conto vincolato Il 25% che la legge impone come presupposto alla costituzione si calcola solo sui conferimenti in denaro, nel nostro caso pari a euro 100 × 4 000 azioni = euro 400 000. euro 400 000 × 25% = euro 100 000 deposito nel conto vincolato Sul deposito vincolato maturano interessi lordi al 3%, per cui al 20/02 il montante ritirato è pari a:

euro euro

249,37 100 249,37

336,99 87,62

Ammortamento del fabbricato Il socio Gezzi ha apportato un fabbricato valutato complessivamente 200 000 euro; come previsto dai principi contabili il valore da ammortizzare è costituito soltanto dall’edificio (140 000 euro) in quanto il terreno su cui sorge il fabbricato non esaurisce la sua utilità nel tempo e non deve essere ammortizzato. euro 140 000 × 3% = euro 4 200 quota di ammortamento del fabbricato Costi di impianto I costi di impianto sono pari a euro (12 420 + 2 300) = euro 14 720. Al 31/12 l’ammortamento è pari al 20% di euro 14 720 = euro 2 944. Costi di impianto ancora da ammortizzare pari all’80% di euro 14 720 = euro 11 776.

I bilanci aziendali

montante ritirato il 20/02

euro – euro

100 000,00

m1

interessi lordi ritenuta 26%

euro

58

Progetto di riparto dell’utile d’esercizio Utile netto d’esercizio 5% alla riserva legale Riserva straordinaria non distribuibile

44 000, 00 02 200, 00 11 776, 00 – 13 976, 00 30 024, 00

• alle 2 000 azioni interamente liberate un dividendo di 6,00 euro • alle 4 000 azioni non interamente liberate un dividendo di 4,05 euro

12 000, 00 16 200, 00 – 28 200, 00 1 824, 00

Utili a nuovo

La somma da ripartire tra gli azionisti ammonta a 30 024 euro; è però necessario fare un riparto composto in base ai versamenti effettuati e in base al tempo, per tener conto della coesistenza di azioni integralmente liberate con azioni solo parzialmente liberate. Infatti le 2 000 azioni sottoscritte dal socio Ghezzi con apporto di un fabbricato sono state integralmente liberate alla sottoscrizione il 10 gennaio, mentre le restanti 4 000 azioni sono state liberate solo per il 25% all’atto della sottoscrizione, il 10 gennaio, e per il 55% alla fine del mese di marzo. 30 024,00

(

100 × 355 2 000 × 100 355

)

= 6,38234731 dividendo

(

55 × 275 25 × 355 + + 4 000 × 100 355 100 355

)

Il dividendo deve essere arrotondato per difetto a un multiplo di un euro, perciò per le azioni interamente liberate viene stabilito in 6 euro. Per le azioni non interamente liberate il dividendo viene ridotto tenendo conto dei criteri applicati per effettuare il riparto: euro 6 ×

(

)

275 55 355 25 × × = euro 4,0563372 da arrotondare a euro 4,05 + 100 355 100 355

La società, che in questo caso funge da sostituto d’imposta, deve applicare la ritenuta fiscale sui dividendi corrisposti così calcolata: euro 6 × 26% = euro 1,56 ritenuta fiscale sul dividendo unitario delle azioni interamente liberate euro 4,05 × 26% = euro 1,053 ritenuta fiscale sul dividendo unitario delle azioni non interamente liberate euro (1,56 × 2 000) + (1,053 × 4 000) = euro 7 332 ritenute fiscali complessive. La ritenuta è calcolata sul dividendo lordo di 4,05 euro e deve essere versata entro il 16/07 in quanto la norma prevede che i pagamenti vadano effettuati entro il giorno 16 del mese successivo al trimestre di pagamento. Gli articoli in P.D. sul giornale della spa sono i seguenti: 10/01 10/01

00.01 10.01

AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE CAPITALE SOCIALE

sottoscritte 6 000 azioni sottoscritte 6 000 azioni

600 000, 00

10/01 10/01

02.01 00.01

TERRENI E FABBRICATI AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE

apporto socio Ghezzi apporto socio Ghezzi

200 000, 00

10/01 10/01

08.02 00.01

CREDEM BANCA C/VINCOLATO AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE

versamento 25% versamento 25% legale

100 000, 00

20/02 20/02 20/02 20/02

18.20 06.03 08.02 40.31

CREDEM BANCA C/C CREDITI PER RITENUTE SUBITE CREDEM BANCA C/VINCOLATO INTERESSI ATTIVI BANCARI

versamento in c/c ritenuta fiscale 20% su interessi ritiro del 25% interessi lordi maturati

100 249, 37 87, 62

20/02 20/02 20/02

01.01 06.01 14.10

COSTI DI IMPIANTO IVA NS/CREDITO DEBITI V/FORNITORI

parcella n. 44 del notaio parcella n. 44 del notaio parcella n. 44 del notaio

600 000, 00 200 000, 00 100 000, 00

100 000, 00 336, 99 14 720, 00 506, 00 15 226, 00

59

20/02 20/02 20/02

14.10 15.02 18.20

DEBITI V/FORNITORI DEBITI PER RITENUTE DA VERSARE CREDEM BANCA C/C

pagata parcella n. 44 ritenuta fiscale 20% pagata parcella n. 44

15 226, 00

16/03 16/03

15.02 18.20

DEBITI PER RITENUTE DA VERSARE CREDEM BANCA C/C

versamento ritenute versamento ritenute

460, 00

22/03 22/03

00.02 00.01

AZIONISTI C/VERSAMENTI RICHIAMATI AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE

richiamati 55% fine marzo richiamati 55% fine marzo

220 000, 00

31/03 31/03

18.20 00.02

CREDEM BANCA C/C AZIONISTI C/VERSAMENTI RICHIAMATI

versamento 55% versamento 55%

220 000, 00

31/12 31/12

34.01 01.11

AMMORTAMENTO COSTI DI IMPIANTO ammortamento 20% FONDO AMMORTAMENTO COSTI DI IMPIANTO ammortamento 20%

2 944, 00

31/12 31/12

35.01 02.11

AMMORTAMENTO FABBRICATI FONDO AMMORTAMENTO FABBRICATI

ammortamento 3% ammortamento 3%

4 200, 00

31/12 31/12

90.01 10.30

CONTO DI RISULTATO ECONOMICO UTILE D’ESERCIZIO

utile netto conseguito utile netto conseguito

44 000, 00

20/04 20/04 20/04 20/04 20/04

10.30 10.04 10.06 15.50 10.20

UTILE D’ESERCIZIO RISERVA LEGALE RISERVA STRAORDINARIA AZIONISTI C/DIVIDENDI UTILI A NUOVO

destinazione dell’utile accantonato 5% dell’utile copert. costi di imp. da ammort. dividendi spettanti residuo da riportare

44 000, 00

22/04 22/04 22/04

15.50 15.02 18.20

AZIONISTI C/DIVIDENDI DEBITI PER RITENUTE DA VERSARE CREDEM BANCA C/C

pagati divid. a mezzo c/c bancario ritenuta fiscale 26% su 6 000 azioni pagamento dividendi netti

28 200, 00

16/07 16/07

15.02 18.20

DEBITI PER RITENUTE DA VERSARE CREDEM BANCA C/C

versamento ritenute fiscali versamento ritenute fiscali

460, 00 220 000, 00 220 000, 00

44 000, 00 2 200, 11 776, 28 200, 1 824,

00 00 00 00

7 332, 00 20 868, 00

u2

4 200, 00

Le società di capitali

2 944, 00

7 332, 00 7 332, 00

Strumenti finanziari partecipativi Non vanno a comporre il capitale sociale in quanto emessi a fronte di apporti diversi dai condiversi dalle azioni ferimenti. Sono generalmente privi di diritto di voto oppure hanno voto limitato su particolari argomenti. A seconda di quanto stabilito nello statuto possono aver diritto ad assegnazioni “straordinarie” di utili. Sono molto frequenti quelli emessi a favore del personale dipendente. Azioni privilegiate

Sono dotate di privilegi patrimoniali particolari liberamente determinati dallo statuto. Tali diritti possono consistere, oltre che in una maggiorazione del dividendo, anche in un’attribuzione delle perdite in misura diversa rispetto a quella riferita alle azioni ordinarie e/o nelle priorità di rimborso del capitale in caso di scioglimento della società.

Azioni di risparmio

Possono essere emesse dalle società con azioni ordinarie quotate nei mercati regolamentati; sono prive del diritto di voto ma offrono particolari privilegi in sede di riparto utili.

Azioni correlate

Sono fornite di diritti correlati ai risultati economici dell’attività sociale in un determinato settore o di uno specifico affare. Il dividendo a esse assegnato è quindi limitato all’utile realizzato nello specifico settore o nello specifico affare. Lo statuto della società deve indicare i criteri d’individuazione dei costi e dei ricavi imputabili al settore, le modalità di rendicontazione, i diritti attribuiti a tali azioni nonché le eventuali condizioni e modalità di conversione in azioni di altra categoria.

I bilanci aziendali

Il riparto degli utili con diverse tipologie di strumenti finanziari

m1

Lo statuto delle società per azioni, oltre alle azioni ordinarie, può prevedere l’emissione di speciali tipologie di strumenti finanziari partecipativi a ciascuno dei quali, a fronte dell’esclusione o della limitazione del diritto di voto, corrispondono privilegi particolari nel riparto degli utili o altri diversi diritti patrimoniali. Il contenuto del privilegio, le condizioni, i limiti, le modalità e i termini per l’esercizio dei diritti forniti da ciascuna tipologia di azioni o di strumenti finanziari diversi dalle azioni devono essere espressamente indicati all’atto dell’emissione e devono rispettare i diversi gradi di libertà concessi dall’autonomia statutaria.

460, 00 14 766, 00

60

{Esempio} 4 Riparto dell’utile in presenza di azioni di risparmio La Fiber spa, con azioni quotate in mercati regolamentati, ha un capitale sociale di 37 500 000 euro costituito per il 50% da azioni ordinarie e per il 50% da azioni di risparmio entrambe del valore nominale di 10 euro. L’atto costitutivo, oltre all’accantonamento del 5% alla riserva legale, prevede: • un accantonamento del 3% dell’utile alla riserva statutaria; • un dividendo minimo del 5% del valore nominale delle azioni di risparmio, da calcolare sugli utili netti conseguiti dedotti gli accantonamenti alle riserve obbligatorie. Gli utili che residuano dopo l’assegnazione del dividendo privilegiato sono ripartiti fra tutte le azioni (ordinarie e privilegiate), in modo da garantire alle azioni di risparmio un dividendo complessivo maggiorato, rispetto alle azioni ordinarie, del 2% del valore nominale; se in un esercizio vi è stata un’assegnazione alle azioni di risparmio di un dividendo inferiore al 5%, la differenza deve essere computata in aumento del dividendo privilegiato nei due esercizi successivi. I dividendi unitari sono arrotondati a un multiplo di 0,05 euro. Nell’esercizio n la società subisce una perdita di 825 000 euro che viene lasciata in sospeso. Nell’esercizio n+1 viene conseguito un utile di 2 325 000 euro che viene così destinato: 825 000 euro a copertura della perdita precedente, il 5% alla riserva legale, il 3% alla riserva statutaria e il residuo agli azionisti secondo quanto stabilito dall’atto costitutivo. Nell’esercizio n+2 la società ottiene un utile di 2 050 000 euro e nell’esercizio n+3 un utile di 2 650 000 euro; dopo gli accantonamenti alle riserve si procede al riparto tra gli azionisti secondo le regole stabilite dall’atto costitutivo. Presentiamo i calcoli relativi al riparto degli utili negli esercizi considerati. Esercizio n Poiché l’esercizio si è chiuso con un risultato negativo tutti gli azionisti non percepiscono dividendi. Gli azionisti di risparmio maturano però un diritto al dividendo, pari a 0,50 euro per azione (5% di 10 euro), per complessivi 937 500 euro (euro 0,50 × 1 875 000 azioni di risparmio). Tale diritto non può essere esercitato nell’esercizio n; gli azionisti di risparmio possono però sperare di vederlo soddisfatto nei due esercizi successivi. Esercizio n+1 Il risultato economico dell’esercizio viene così destinato: Utile d’esercizio

2 325 000, 00

copertura perdita precedente

825 000, 00

5% alla riserva legale

116 250, 00 69 750, 00

3% alla riserva statutaria

– 1 011 000, 00 Utile da ripartire tra gli azionisti dividendo di euro 0,70 a 1 875 000 azioni di risparmio

1 314 000, 00 – 1 312 500, 00 1 500, 00

Utili da portare a nuovo

Gli azionisti di risparmio maturano un credito per dividendi di 0,30 euro per azione (come segue): dividendo non percepito per l’anno n dividendo spettante per l’anno n+1

euro 0,50 euro 0,50

dividendo percepito per l’anno n+1

euro 1,00 – euro 0,70

credito per dividendi non percepiti

euro 0,30

È evidente che nell’anno n+1 gli azionisti possessori di azioni di risparmio non possono percepire tutto il dividendo di 1 euro: gli utili da distribuire sono infatti solo 1 314 000 euro, contro un numero di azioni di risparmio in circolazione pari a 1 875 000.

61 Il dividendo spettante è stato così calcolato: euro 1 314 000 : 1 875 000 azioni di risparmio = euro 0,7008 arrotondato a euro 0,70. Gli azionisti ordinari non percepiscono dividendi anche per l’esercizio n+1. Esercizio n+2 Il risultato economico dell’esercizio viene così destinato: Utile d’esercizio 5% alla riserva legale 3% alla riserva statutaria

2 050 000, 00 102 500, 00 61 500, 00 – 164 000, 00

Utile da ripartire tra gli azionisti dividendo di euro 0,80 a 1 875 000 azioni di risparmio

1 887 500, 00 – 1 500 000, 00 387 500, 00 – 375 000, 00

dividendo di euro 0,20 a 1 875 000 azioni ordinarie Utili da portare a nuovo

12 500, 00

Esercizio n+3 Il risultato economico dell’esercizio viene così destinato: Utile d’esercizio 5% alla riserva legale 3% alla riserva statutaria

2 650 000, 00

u2

utili portati a nuovo

Le società di capitali

1 886 000, 00 1 500, 00

132 500, 00 79 500, 00 – 212 000, 00 2 438 000, 00 12 500, 00

utili portati a nuovo Utile da ripartire tra gli azionisti a 1 875 000 azioni di risparmio una prima assegnazione di 0,50 euro a 1 875 000 azioni ordinarie un dividendo di 0,30 euro

2 450 500, 00 937 500, 00 562 500, 00 – 1 500 000, 00

13 000, 00

In quest’ultimo esercizio alle azioni di risparmio viene assegnato un dividendo lordo di euro (0,50 + 0,25) = euro 0,75 per azione, mentre alle azioni ordinarie viene assegnato un dividendo lordo di euro (0,30 + 0,25) = euro 0,55 per azione. Come si può osservare il dividendo delle azioni ordinarie è inferiore del 2% del valore nominale (euro 10 × 2% = euro 0,20) rispetto al dividendo delle azioni di risparmio. Ricordiamo che le azioni di risparmio possono essere emesse soltanto dalle società le cui azioni ordinarie sono quotate in mercati regolamentati e che, a fronte del privilegio nel riparto degli utili (diritto a percepire maggiori dividendi), sono tuttavia prive del diritto di voto.

• Riparto utili in presenza di strumenti finanziari partecipativi • Acconti su dividendi

I bilanci aziendali

Utili da portare a nuovo

950 500, 00 – 937 500, 00

m1

a tutte le azioni (3 750 000) un dividendo unitario di 0,25 euro

62

05 La copertura della perdita d’esercizio La determinazione di una perdita alla fine dell’esercizio amministrativo è il sintomo più evidente di un’incapacità dei ricavi di remunerare i fattori della produzione. Nelle società di capitali il codice civile presta particolare attenzione alle perdite d’esercizio perché esse, riducendo l’entità del patrimonio netto, fanno venire meno le garanzie offerte ai creditori sociali.

Art. 2433 c.c.

Farsi luogo a: effettuare, procedere a.

Ecco perché, in presenza di perdite in sospeso, la legge stabilisce che non può farsi luogo a ripartizione di utili fino a che il capitale sociale non sia reintegrato o ridotto in misura corrispondente. La perdita può essere coperta mediante: • utilizzo delle riserve e dell’eventuale utile portato a nuovo; • riduzione del capitale sociale; • reintegro da parte dei soci; • procedimenti misti. L’assemblea può anche deliberare che la perdita venga lasciata in sospeso, ossia rinviata al futuro, per essere coperta con gli utili eventualmente conseguiti negli esercizi successivi.

rinvio al futuro

PERDITA D’ESERCIZIO

utilizzo delle riserve e degli utili a nuovo

reintegro da parte dei soci

riduzione del capitale sociale

divieto di distribuzione degli utili ai soci

obbligatoria se entro l’esercizio successivo la perdita non risulta diminuita di almeno 1/3 del capitale sociale

Utilizzo delle riserve

La modalità più “naturale” per ripianare la perdita d’esercizio è l’utilizzo delle riserve in precedenza accantonate; tra gli scopi fondamentali delle riserve, infatti, non vi è solo quello di autofinanziare i processi gestionali, ma anche di proteggere il patrimonio aziendale da eventuali erosioni. Per sistemare la perdita si devono utilizzare dapprima le riserve disponibili (cioè le riserve non obbligatorie, dette anche di prima linea) e, solo dopo il loro esaurimento, si possono intaccare le riserve obbligatorie (legale e statutaria). Gli articoli con i quali vengono rilevate la perdita al 31/12 e la sua copertura nell’esercizio successivo, ipotizzando anche il giro dell’eventuale utile portato a nuovo, sono:

31/12 31/12

10.31 90.01

PERDITA D’ESERCIZIO CONTO DI RISULTATO ECONOMICO

rilevata perdita d’esercizio rilevata perdita

78 000, 00

20/04 20/04 20/04 20/04

10.20 10.05 10.06 10.31

UTILI A NUOVO RISERVA STATUTARIA RISERVA STRAORDINARIA PERDITA D’ESERCIZIO

storno a copertura perdita storno a copertura perdita storno a copertura perdita copertura perdita

1 704, 00 22 464, 00 53 832, 00

78 000, 00

78 000, 00

63

10.01 10.31

CAPITALE SOCIALE PERDITA D’ESERCIZIO

riduzione a copertura perdita copertura perdita d’esercizio

Se, a causa della riduzione, il capitale sociale diventa inferiore al minimo legale, gli amministratori o il consiglio di gestione devono senza indugio convocare l’assemblea per deliberare il suo contemporaneo aumento oppure la trasformazione della società in altro tipo per il quale è richiesto un capitale sociale minore (per esempio una spa si può trasformare in srl). Indipendentemente dal caso della riduzione obbligatoria del capitale sociale, l’assemblea può deliberare di ricorrere a tale forma di copertura della perdita quando, per esempio, si deve procedere a un processo di risanamento aziendale. In questo caso, infatti, la riduzione del capitale sociale crea i presupposti perché si possa poi attuare la ricapitalizzazione della società, attraverso il contemporaneo collocamento di nuove azioni. Queste sono emesse per favorire l’ingresso di soci disposti ad apportare nuovi mezzi, che riportano il capitale proprio alla consistenza originaria. La copertura della perdita mediante conferimenti integrativi si riscontra in pratica solo nelle società formate da un ristretto numero di soci; con tale procedura, analogamente a quanto già visto per le società di persone, ciascun socio deve effettuare versamenti proporzionali al numero delle azioni o quote possedute, ricostituendo così l’integrità del patrimonio netto. 20/04 20/04

00.05 10.31

AZIONISTI C/REINTEGRO PERDITA D’ESERCIZIO

reintegro a copertura perdita copertura perdita

78 000, 00 78 000, 00

Risanamento aziendale Insieme di provvedimenti volti a ridare liquidità all’impresa in modo da riportarne in equilibrio la situazione finanziaria.

Le società di capitali

20/04 20/04

Riduzione del capitale sociale art. 2446 c.c.

u2

Quando le riserve non sono sufficienti, un’altra via per coprire la perdita consiste nella riduzione del capitale sociale deliberata dall’assemblea straordinaria dei soci. Tale riduzione è obbligatoria in un caso espressamente previsto dalla legge. Infatti, nell’ipotesi in cui, in conseguenza di perdite, il capitale sociale diminuisca di oltre un terzo, gli amministratori o il consiglio di gestione devono convocare senza indugio l’assemblea per gli opportuni provvedimenti. All’assemblea devono essere sottoposti: lo Stato patrimoniale e il Conto economico aggiornati della società, la relazione dell’organo amministrativo e le osservazioni del collegio sindacale (o del comitato per il controllo sulla gestione). Se entro l’esercizio successivo la perdita non risulta diminuita a meno di un terzo, l’assemblea ordinaria o il consiglio di sorveglianza che approva il bilancio deve ridurre il capitale in proporzione alle perdite accertate. La riduzione del capitale sociale può avvenire diminuendo il valore nominale delle azioni (o quote) in circolazione. Analogamente all’utilizzo delle riserve, anche in questo caso l’entità del patrimonio netto resta invariata perché si tratta di una compensazione tra le sue parti ideali.

Reintegro da parte dei soci

78 000, 00 78 000, 00

{Esempio} 1

L’importo della perdita da coprire con la riduzione del valore nominale delle quote possedute dai soci è pari a: perdita d’esercizio utilizzo riserva legale perdita residua

euro – euro

35 503,68 12 000,00

euro

23 503,68

m1

La Marittima srl, con capitale sociale di 120 000 euro, diviso in quote uguali tra il socio Gatti e il socio Mari, ha subito una perdita d’esercizio di 35 503,68 euro. La riserva legale è di 12 000 euro. In vista dell’ingresso in società di un nuovo socio, in data 10/04 viene deciso di coprire la perdita con l’utilizzo di tutta la riserva legale e per la differenza mediante riduzione del capitale sociale. Determiniamo il nuovo valore nominale delle quote dopo la riduzione del capitale sociale e presentiamo le scritture in P.D., considerando che l’11/04 i soci effettuano i conguagli dovuti con versamenti in contanti allo scopo di ottenere un nuovo capitale sociale rappresentato da quote multiple di 1 euro come indicato nell’atto costitutivo (anche se non imposto dalla legge).

I bilanci aziendali

Copertura della perdita d’esercizio con procedimento misto e nuovo valore nominale delle quote dei soci

64 Se il capitale sociale viene ridotto per l’ammontare della perdita residua, il suo importo diventa di 96 496,32 euro. Con tale riduzione le quote dei soci non sono più multiple di 1 euro, come richiesto dall’atto costitutivo della società. Ricordiamo tuttavia che non vi è alcun obbligo legislativo ad avere partecipazioni sociali multiple di 1 euro, anche se ciò, come è immaginabile, semplifica sul piano pratico eventuali operazioni successive sul capitale sociale. Il coefficiente di riparto del capitale è così calcolato: 96 496,32 = 0,804136 120 000 Per ottenere che l’importo delle quote dei soci sia multiplo di 1 euro, è necessario arrotondare il coefficiente a 0,8042; infatti: Conguaglio: differenza per pareggiare.

0,8042 × 60 000 = euro 48 252 per il socio Gatti 0,8042 × 60 000 = euro 48 252 per il socio Mari

I due soci devono quindi versare a conguaglio l’importo necessario per ottenere il nuovo capitale sociale di 96 504 euro mantenendo invariato il loro rapporto di partecipazione: euro (48 252,00 – 48 248,16) = euro 3,84 conguaglio per entrambi i soci. Soci

Capitale sociale prima della riduzione Valore nominale

%

Capitale sociale dopo la riduzione Valore nominale

%

Gatti

60 000

50%

48 252

50%

Mari

60 000

50%

48 252

50%

120 000

100%

96 504

100%

Capitale sociale

La copertura della perdita viene così rilevata: 12 000, 00 23 503, 68

10/04 10/04 10/04

10.04 10.01 10.31

RISERVA LEGALE CAPITALE SOCIALE PERDITA D’ESERCIZIO

copertura perdita riduzione a copertura perdita copertura perdita

10/04 10/04 10/04

00.10 00.11 10.01

SOCIO GATTI C/REINTEGRO SOCIO MARI C/REINTEGRO CAPITALE SOCIALE

conguaglio quota conguaglio quota aumento per conguaglio quota

3, 84 3, 84

11/04 11/04 11/04

08.30 00.10 00.11

DENARO IN CASSA SOCIO GATTI C/REINTEGRO SOCIO MARI C/REINTEGRO

versamento a conguaglio dei soci versamento a conguaglio versamento a conguaglio

7, 68

35 503, 68

7, 68

3, 84 3, 84

{Esempio} 2 Rinvio della perdita e relativa copertura con l’utile dell’esercizio successivo La Sigma spa, il cui capitale sociale è formato da 50 000 azioni del valore nominale di 5 euro, ha chiuso l’esercizio n con una perdita di 65 000 euro che, in base alla delibera dell’assemblea degli azionisti, il 22/03/n+1 viene lasciata in sospeso, rinviandone la copertura. Nell’esercizio n+1, grazie alle favorevoli condizioni del mercato, la società rileva un utile di 120 000 euro. Il successivo 15/03/n+2 l’assemblea degli azionisti delibera il riparto dell’utile tenendo presenti le disposizioni di legge e dello statuto le quali, oltre alla copertura della perdita in sospeso e all’accantonamento del 5% a Riserva legale, prevedono anche l’accantonamento del 4% a Riserva statutaria. L’utile residuo è destinato agli azionisti con arrotondamento del dividendo a 0,01 euro.

65 Presentiamo le registrazioni in P.D. relative al rinvio della perdita dell’esercizio n e all’assegnazione dell’utile dell’esercizio n+1. La perdita di 65 000 euro è rilevata al 31/12/n, dopo le scritture di assestamento; in seguito, il 22/03/n+1, tale perdita è rinviata a nuovo e viene coperta con l’utile realizzato nello stesso esercizio n+1. Come da disposizioni di legge, l’utile dell’esercizio n+1 può essere distribuito agli azionisti solo dopo aver coperto la perdita a nuovo. Progetto di riparto dell’utile dell’esercizio n+1 Utile esercizio n+1 Perdite a nuovo 5% alla riserva legale 4% alla riserva statutaria

120 000, 00 65 000, 00 6 000, 00 4 800, 00 – 75 800, 00

Utili a nuovo

Le società di capitali

44 200, 00 – 44 000, 00 200, 00

Scritture in P.D. Esercizio n 31/12 31/12

10.31 90.01

PERDITA D’ESERCIZIO CONTO DI RISULTATO ECONOMICO

rilevata perdita d’esercizio rilevata perdita d’esercizio

65 000, 00

65 000, 00

65 000, 00

Esercizio n+1 22/03 22/03

10.21 10.31

PERDITE A NUOVO PERDITA D’ESERCIZIO

rinviata perdita esercizio n rinviata perdita esercizio n

31/12 31/12

90.01 10.30

CONTO DI RISULTATO ECONOMICO UTILE D’ESERCIZIO

rilevato utile d’esercizio rilevato utile d’esercizio

120 000, 00

UTILE D’ESERCIZIO PERDITE A NUOVO RISERVA LEGALE RISERVA STATUTARIA AZIONISTI C/DIVIDENDI UTILI A NUOVO

riparto utile copertura perdita esercizio n 5% a Riserva legale 4% a Riserva statutaria dividendo agli azionisti utile da riportare

120 000, 00

u2

Utile da destinare agli azionisti Alle 50 000 azioni un dividendo unitario di 0,88 euro

65 000, 00

120 000, 00

Esercizio n+2 10.30 10.21 10.04 10.05 15.50 10.20

65 000, 6 000, 4 800, 44 000, 200,

I bilanci aziendali

06 Gli aumenti di capitale sociale Al momento della costituzione l’importo iniziale del capitale sociale tiene conto di più fattori:

• • •

il volume dei mezzi finanziari necessari alla società; il rapporto tra capitale proprio e capitale di debito ritenuto ottimale dalla società considerando le disponibilità dei singoli soci; i limiti minimi stabiliti dal codice civile.

Il mutare delle esigenze dell’impresa nel corso del tempo può consigliare o rendere necessari in momenti successivi aumenti di capitale sociale. Gli aumenti del capitale sociale possono lasciare inalterata l’entità del patrimonio netto, oppure possono modificarla.

00 00 00 00 00

Inalterata: senza variazioni.

m1

15/03 15/03 15/03 15/03 15/03 15/03

66 Gli aumenti che lasciano invariato l’importo del patrimonio netto sono gratuiti, perché i soci non conferiscono nuovi mezzi nella società; l’aumento del capitale sociale, infatti, viene realizzato riducendo un’altra posta del patrimonio netto. Ai soci vengono assegnate nuove azioni gratuite oppure viene maggiorato gratuitamente il valore nominale delle vecchie azioni o quote possedute. Gli aumenti che fanno incrementare il patrimonio netto sono detti a pagamento, perché a fronte dell’aumento del capitale sociale i soci devono effettuare conferimenti in denaro o in natura. Gli aumenti a pagamento possono essere realizzati con l’emissione di nuove azioni o quote oppure con l’aumento del valore nominale delle azioni o quote preesistenti. La delibera di aumento del capitale sociale comporta la modifica dell’atto costitutivo e deve essere presa, salvo casi particolari, dall’assemblea straordinaria dei soci.

Art. 2481 c.c.

Nelle srl l’atto costitutivo può attribuire all’organo amministrativo la facoltà di aumentare il capitale sociale, determinandone i limiti e le modalità di esercizio. La decisione dell’organo amministrativo deve però risultare da apposito verbale redatto dal notaio. AUMENTI DEL CAPITALE SOCIALE

senza variazione del patrimonio netto (gratuiti)

emissione di nuove azioni

aumento del valore nominale delle azioni esistenti

con capitalizzazione delle riserve

con variazione del patrimonio netto (a pagamento)

emissione di nuove azioni

aumento del valore nominale delle azioni esistenti

con conferimenti in denaro o in natura

a) Aumenti di capitale sociale gratuiti Capitalizzazione delle riserve Le riserve si portano in aumento del capitale sociale.

Bilancio intermedio Bilancio redatto in una data intermedia nel corso dell’esercizio.

Gli aumenti gratuiti del capitale sociale sono attuati mediante assegnazione di nuove azioni ai vecchi soci oppure con aumento del valore nominale delle azioni (o quote) in circolazione. Nel primo caso aumenta il numero delle azioni in circolazione ma resta invariato il valore nominale unitario. Nel secondo caso rimane immutato il numero delle azioni (o quote) ma si incrementa il valore nominale. In entrambi i casi l’aumento si effettua mediante la capitalizzazione delle riserve disponibili, ossia di riserve non vincolate da disposizioni legislative o statutarie, previa predisposizione di un bilancio intermedio. Possono quindi essere portate a incremento del capitale sociale con delibera dell’assemblea straordinaria:

• • • •

la riserva straordinaria; la riserva legale, per la parte che eccede ¹/5 del capitale sociale; la riserva statutaria; le eventuali altre riserve (per esempio riserva soprapprezzo azioni, riserva di rivalutazione) nei limiti della loro disponibilità.

Tra le ragioni che portano ad aumenti gratuiti del capitale sociale ricordiamo, in particolare:



la necessità di “sistemare” il patrimonio netto, quando l’ammontare delle riserve diventa eccessivo rispetto all’entità del capitale sociale;

67 la convenienza a immettere in circolazione un nuovo quantitativo di azioni che, a parità di domanda, fa diminuire il prezzo di mercato delle azioni stesse; va però detto che la capitalizzazione delle riserve contro emissione di azioni gratuite può essere effettuata solo da quelle società che hanno attuato, nei periodi passati, una politica di autofinanziamento e che sono in grado per il futuro di garantire adeguati dividendi a una base azionaria più ampia.

Buoni frazionari Rapporto di assegnazione È il rapporto tra il numero delle nuove azioni emesse e il numero delle vecchie azioni che formavano il capitale sociale prima dell’aumento.

Buono frazionario di assegnazione Rappresenta la frazione di un’azione che, in base al rapporto di assegnazione, ciascun socio ha diritto di ricevere in caso di aumento gratuito del capitale sociale.

{Esempio} 1 Aumento del capitale sociale con emissione di azioni gratuite e calcolo del valore corrente teorico delle azioni e del buono frazionario Il 13/04 l’assemblea straordinaria della Baltrix spa, con capitale sociale di 840 000 euro diviso in azioni del valore nominale di 10 euro ciascuna, delibera l’emissione di nuove azioni da assegnare gratuitamente agli azionisti contro utilizzo integrale della riserva straordinaria iscritta in bilancio per 120 000 euro. Presentiamo: • il calcolo per determinare il rapporto di assegnazione; • l’articolo in P.D. relativo all’aumento del capitale sociale.

Le società di capitali

Nel caso di aumento del capitale mediante emissione di nuove azioni, queste devono essere assegnate gratuitamente ai soci in proporzione alle vecchie azioni da essi possedute (rapporto di assegnazione). Può tuttavia accadere che in base al rapporto di assegnazione stabilito, il numero delle vecchie azioni possedute da un socio non sia un multiplo delle azioni di nuova emissione che gli spetterebbero: per esempio se un azionista possiede 19 azioni e viene assegnata 1 azione nuova ogni 5 possedute, l’azionista avrebbe diritto a ricevere 3,8 azioni. Poiché ogni azione è indivisibile (non è possibile ricevere 0,8 azioni) l’azionista può ritirare solo 3 azioni e cedere 4 buoni eccedenti; se volesse ottenere 4 azioni dovrebbe acquistare da altri azionisti un buono. Lo scambio tra i soci di buoni frazionari di assegnazione avviene di solito per compensazione tramite banche o SIM che gestiscono queste operazioni.

u2



Per aumentare il capitale sociale di 120 000 euro occorre emettere 12 000 nuove azioni del valore nominale di 10 euro. Dette azioni vengono assegnate gratuitamente in rapporto al numero delle vecchie azioni in circolazione. Il rapporto di assegnazione è dato da: 1 12 000 azioni nuove = 84 000 azioni vecchie 7 a ogni azionista spetta quindi 1 azione gratuita ogni 7 azioni possedute Nella contabilità generale della Baltrix spa l’aumento del capitale sociale di 120 000 euro dopo l’iscrizione nel Registro delle imprese viene rilevato come segue: 10.06 10.01

RISERVA STRAORDINARIA CAPITALE SOCIALE

giro a capitale sociale emesse 12 000 azioni

120 000, 00 120 000, 00

b) Aumenti di capitale sociale a pagamento La necessità di reperire mezzi finanziari sotto forma di capitale proprio, in alternativa al capitale di debito, ha come presupposto la ricapitalizzazione aziendale, oppure l’attuazione di programmi di espansione degli investimenti di medio/lungo periodo. L’aumento di capitale sociale a pagamento può essere attuato secondo due diverse modalità:

Aumento del capitale proprio dell’impresa.

aumento del valore nominale delle azioni in circolazione; emissione di nuove azioni.

L’aumento del valore nominale delle azioni in circolazione è poco frequente perché incontra alcuni limiti legati alle disponibilità finanziarie dei soci, che devono conferire i mezzi corrispondenti all’incremento di valore delle loro azioni.

m1

• •

Ricapitalizzazione aziendale

I bilanci aziendali

13/04 13/04

68 La soluzione di aumentare il capitale sociale attraverso l’emissione di nuove azioni è invece, in genere, la strada preferita dalle società per azioni e in accomandita per azioni, soprattutto se aperte al mercato del capitale di rischio. Il codice civile dispone che non può essere aumentato il capitale sociale se le vecchie azioni non sono state interamente liberate: pertanto, quando vi sono versamenti ancora da effettuare, prima di procedere all’aumento gli amministratori devono richiamare quanto ancora dovuto dai soci alla società. L’emissione di nuove azioni richiede che siano preventivamente regolamentati:

• • • Prezzo di emissione

il prezzo di emissione; il diritto di opzione; il godimento dei titoli emessi.

All’atto dell’emissione di nuove azioni la società deve stabilire il loro prezzo di emissione. Il codice civile, per evitare annacquamenti di patrimonio netto che possono essere pregiudizievoli per i creditori e per gli stessi soci, impone che in nessun caso il valore dei conferimenti apportati può essere complessivamente inferiore all’ammontare globale del capitale sociale. Le azioni fornite di valore nominale possono essere emesse solo alla pari, ossia per un valore corrispondente al loro valore nominale, oppure sopra la pari, per un importo superiore al loro valore nominale. In caso di emissioni sopra la pari, la differenza tra il prezzo di emissione e il valore nominale delle azioni, che prende il nome di soprapprezzo, può essere ricondotta a motivi di carattere economico (prospettive reddituali dell’impresa) o patrimoniale (esistenza di riserve precostituite). Contabilmente tale differenza costituisce una parte ideale positiva del patrimonio netto e affluisce in Avere del conto Riserva soprapprezzo azioni. Il prezzo di emissione deve essere determinato in base al valore del patrimonio netto della società, tenendo conto, quando la società è quotata, dell’andamento delle quotazioni nell’ultimo semestre. Il consiglio di amministrazione (o il consiglio di gestione) deve redigere un bilancio straordinario da cui risulti il valore economico dell’impresa collettiva. Detto valore rappresenta il riferimento per la determinazione, da parte degli amministratori, del prezzo di emissione delle azioni.

Annacquamenti di patrimonio netto Valutazione eccessiva e non realistica del patrimonio netto, che si realizza mediante la sopravvalutazione delle attività o la sottovalutazione delle passività.

Diritto di opzione art. 2441 c.c.

In caso di nuove emissioni azionarie, la legge tutela i vecchi azionisti attraverso il diritto di opzione, ossia il diritto a sottoscrivere prima di altri le nuove azioni in base a un rapporto di sottoscrizione predeterminato. Il diritto di opzione spetta anche ai titolari di obbligazioni convertibili; esso può essere esercitato direttamente dal socio (o dal titolare dell’obbligazione convertibile) oppure può essere dallo stesso ceduto a terzi contro riscossione di un prezzo. Nella delibera assembleare di aumento del capitale sociale deve essere indicato il rapporto tra le azioni possedute (vecchie azioni) e le azioni da sottoscrivere (nuove azioni); in tal modo vengono stabilite le modalità per l’esercizio del diritto di opzione.

Calcolo del diritto di opzione

{Esempio} 2 Calcolo del diritto di opzione La Sogemix spa, con capitale sociale di 500 000 euro, costituito da 500 000 azioni da 1 euro, aumenta a pagamento il capitale sociale a 700 000 euro, contro emissione di 200 000 azioni. Il diritto di opzione viene esercitato, quindi, in base al seguente rapporto: 200 000 azioni nuove 500 000 azioni vecchie

=

2 5

Ogni azionista ha diritto di sottoscrivere due azioni di nuova emissione ogni cinque azioni vecchie possedute.

69 Godimento delle nuove azioni

L’aumento del capitale sociale comporta il sostenimento di alcuni costi (costi per la convocazione dell’assemblea, compenso del notaio, oneri fiscali ecc.); tali costi sono di natura pluriennale e si rilevano in Dare del conto Costi di ampliamento. Il codice civile assimila i costi di ampliamento ai costi di impianto, stabilendo che devono essere ammortizzati entro 5 anni e che in loro presenza non è possibile distribuire utili agli azionisti, a meno che non vi siano riserve disponibili atte a coprirli integralmente.

Costi per l’aumento di capitale Le società di capitali

Se l’aumento di capitale sociale avviene quando il periodo amministrativo è già iniziato, gli utili prodotti dalla società si sono in parte già formati. Sorge quindi il problema della data da cui comincia a maturare il diritto al dividendo per le nuove azioni: per esempio se l’emissione di nuove azioni avviene il 1° giugno, non è “corretto” che i nuovi soci percepiscano lo stesso dividendo dei vecchi azionisti che avevano investito i loro capitali sin dal 1° gennaio. Allo scopo di evitare riparti di utili composti in base al tempo (fra azioni “a godimento regolare” e altre “a godimento pro-rata”), riparti peraltro espressamente sconsigliati dalla CONSOB, spesso si ricorre alla soluzione di far versare una somma a titolo di conguaglio per gli utili maturati dal 1° gennaio fino alla data di emissione dei nuovi titoli. Detta somma viene contabilizzata in un’apposita Riserva conguaglio utili in corso, parte ideale positiva di patrimonio netto.

u2

Quando i costi per l’aumento del capitale sono di importo elevato, la società può decidere di addebitarli agli azionisti con la richiesta di un rimborso spese da versare contestualmente alla sottoscrizione delle azioni. Le somme versate dai soci vengono provvisoriamente accantonate in un apposito Fondo rimborso spese, che viene successivamente addebitato per il totale dei costi sostenuti. Se l’importo versato dai soci come rimborso è superiore ai costi sostenuti dalla società, la differenza viene stornata alla riserva soprapprezzo azioni. Se invece l’importo versato dai soci a titolo di rimborso spese è inferiore ai costi sostenuti dalla società, la differenza rimane patrimonializzata nel conto Costi di ampliamento.

Valore nominale per l’aumento del capitale sociale

Soprapprezzo per l’avviamento e l’esistenza di riserve PREZZO DI EMISSIONE DELLE AZIONI (sopra la pari)

Conguaglio utili in corso per i dividendi maturati dall’inizio dell’esercizio alla data di emissione delle nuove azioni

Aspetto contabile

m1

L’aumento del capitale sociale può essere menzionato negli atti della società solo dopo che è avvenuta l’iscrizione nel Registro delle imprese della relativa delibera. I versamenti effettuati dai soci in conto capitale prima dell’iscrizione della delibera devono essere provvisoriamente contabilizzati nel conto Versamenti c/aumento capitale. Detto conto rappresenta una riserva (parte ideale del patrimonio netto) con vincolo specifico di destinazione e, pertanto, a operazione compiuta deve essere girata al conto Capitale sociale. Se per motivi diversi l’aumento di capitale sociale non dovesse più avvenire, i soci hanno diritto alla restituzione delle somme versate. In caso di emissione di azioni alla pari, gli azionisti devono, all’atto della sottoscrizione, versare almeno il 25% del valore nominale presso la cassa sociale o presso una o più banche incaricate. Norme analoghe valgono in caso di aumento del valore nominale delle quote nelle srl, mentre nelle srl e spa a socio unico il versamento dell’aumento della quota deve essere effettuato interamente all’atto della delibera.

I bilanci aziendali

Rimborso spese per i costi relativi all’aumento del capitale sociale

70 Gli articoli in P.D. sono simili a quelli riportati di seguito. 13/04 13/04

00.01 10.11

AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE VERSAMENTI C/AUMENTO CAPITALE

sottoscritte 30 000 azioni sottoscritte 30 000 azioni

13/04 13/04

18.20 00.01

BANCA X C/C AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE

versamento 25% versamento 25%

20/04 20/04

10.11 10.01

VERSAMENTI C/AUMENTO CAPITALE CAPITALE SOCIALE

giro a capitale sociale terminata procedura legale

300 000, 00 300 000, 00 75 000, 00 75 000, 00 300 000, 00 300 000, 00

In caso di emissione di azioni sopra la pari, oltre al 25% gli azionisti devono versare subito anche l’intero soprapprezzo (comprensivo delle eventuali altre somme richieste a titolo di conguaglio dividendi e di rimborso spese). 13/04 13/04 13/04 13/04 13/04

00.01 10.11 10.02 10.08 10.09

AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE VERSAMENTI C/AUMENTO CAPITALE RISERVA SOPRAPPREZZO AZIONI RISERVA CONGUAGLIO UTILI IN CORSO FONDO RIMBORSO SPESE

sottoscr. 30 000 azioni a euro 11,45 sottoscr. 30 000 azioni a euro 10 euro 1 × 30 000 azioni euro 0,40 × 30 000 azioni euro 0,05 × 30 000 azioni

343 500, 00

13/04 13/04

18.20 00.01

BANCA X C/C AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE

versamenti degli azionisti versamento 25% + soprapprezzo

118 500, 00

20/04 20/04

10.11 10.01

VERSAMENTI C/AUMENTO CAPITALE CAPITALE SOCIALE

terminata procedura legale iscrizione delibera Registro imprese

300 000, 00

300 000, 30 000, 12 000, 1 500,

00 00 00 00

118 500, 00

300 000, 00

La Riserva soprapprezzo azioni e la Riserva conguaglio utili in corso possono essere utilizzate per la copertura di perdite, possono essere portate a incremento della riserva legale o statutaria, possono essere usate per l’emissione di azioni gratuite oppure per la distribuzione ai soci a integrazione o sostituzione di dividendi.

Art. 2431 c.c.

La riserva soprapprezzo azioni non può essere distribuita agli azionisti fino a che la riserva legale non abbia raggiunto un importo pari almeno al 20% del capitale sociale.

{Esempio} 3 Aumento del capitale sociale con emissione di azioni sopra la pari e richiesta di rimborso spese agli azionisti Il 10/05 l’assemblea straordinaria della Colmar spa delibera di aumentare il capitale sociale con l’emissione di 200 000 azioni del valore nominale di 1 euro; il prezzo fissato per l’emissione delle nuove azioni è di 1,62 euro di cui 0,50 euro a titolo di soprapprezzo, 0,10 euro a titolo di conguaglio utili e 0,02 euro a titolo di rimborso spese. Gli azionisti versano quanto dovuto integralmente all’atto della sottoscrizione; la delibera di aumento del capitale sociale è iscritta nel Registro delle imprese il 20/5. Sempre il 20/05 la società riceve la fattura n. 56 del notaio Gentili relativa all’aumento di capitale, che comprende spese documentate per 5 000 euro e competenze soggette a IVA e ritenuta d’acconto per 625 euro. Presentiamo le scritture in P.D. (tenendo conto che i versamenti e i pagamenti sono effettuati a mezzo Banca Nazionale del Lavoro). Il capitale sociale aumenta per l’importo corrispondente al valore nominale unitario moltiplicato per il numero delle nuove azioni emesse: euro 1 × 200 000 nuove azioni = euro 200 000 aumento del capitale sociale. Il soprapprezzo complessivamente riscosso dalla società è: euro 0,50 × 200 000 azioni = euro 100 000. Le somme versate dagli azionisti a titolo di conguaglio dividendi, che consentono il godimento anche per le nuove azioni dal 1° gennaio, sono pari a: euro 0,10 × 200 000 azioni = euro 20 000.

71 Le somme versate a titolo di rimborso spese ammontano a: euro 0,02 × 200 000 = euro 4 000. 10/05 10/05 10/05 10/05 10/05

00.01 10.11 10.02 10.08 10.09

AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE VERSAMENTI C/AUMENTO CAPITALE RISERVA SOPRAPPREZZO AZIONI RISERVA CONGUAGLIO UTILI IN CORSO FONDO RIMBORSO SPESE

200 000 azioni a euro 1,62 emesse 200 000 azioni euro 0,50 × 200 000 azioni euro 0,10 × 200 000 azioni euro 0,02 × 200 000 azioni

324 000, 00

10/05 10/05

18.20 00.01

BNL C/C AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE

versamenti degli azionisti versamenti degli azionisti

324 000, 00

20/05 20/05

10.11 10.01

VERSAMENTI C/AUMENTO CAPITALE CAPITALE SOCIALE

terminata procedura iscriz. delibera Registro imprese

200 000, 00

20/05 20/05 20/05

01.02 06.01 14.10

COSTI DI AMPLIAMENTO IVA NS/CREDITO DEBITI V/FORNITORI

spese aumento capitale fattura n. 56 notaio Gentili fattura n. 56 notaio Gentili

5 625, 00 137, 50

22/05 22/05 22/05

14.10 18.20 15.02

DEBITI V/FORNITORI BNL C/C DEBITI PER RITENUTE DA VERSARE

regolamento fattura n. 56 regolamento fattura n. 56 ritenuta compenso notaio

5 762, 50

22/05 22/05

10.09 01.02

FONDO RIMBORSO SPESE COSTI DI AMPLIAMENTO

giro a costi di ampliamento giro da fondo rimborso spese

4 000, 00

200 000, 100 000, 20 000, 4 000,

00 00 00 00

324 000, 00

5 762, 50

5 637, 50 125, 00

Le società di capitali

200 000, 00

Come si può notare, in questo caso le somme versate a titolo di rimborso spese dagli azionisti non coprono integralmente i costi per l’aumento di capitale; pertanto resta acceso il conto Costi di ampliamento, che accoglie oneri di natura pluriennale ammortizzabili entro cinque anni. Nell’ipotesi in cui, invece, le somme richieste agli azionisti a titolo di rimborso spese fossero state superiori ai costi per l’aumento del capitale sociale, l’eccedenza avrebbe dovuto essere portata in aumento della Riserva soprapprezzo azioni.

u2

4 000, 00

{esercitazione} Aumento di capitale sociale a pagamento L’assemblea della Felix spa, con capitale sociale costituito da 180 000 azioni da 10 euro di valore nominale, delibera di aumentare il capitale sociale in due tempi come segue:

Entrambe le delibere vengono iscritte nel Registro delle imprese il 20/09. Nell’esercizio successivo, l’assemblea degli azionisti delibera in data 20/04 di accorpare nella riserva soprapprezzo la riserva conguaglio utili in corso. Presentiamo le scritture in P.D. relative a quanto sopra indicato. L’aumento di capitale sociale è realizzato con emissione di 63 000 azioni di cui 36 000 riservate ai vecchi soci e 27 000 al nuovo azionista Zampa. Mentre in relazione all’emissione di 36 000 azioni contro apporto di denaro i soci godono del diritto di opzione, in relazione all’emissione di 27 000 azioni, corrispondenti al conferimento in natura,

m1

2. emissione di 27 000 azioni assegnate al nuovo socio Mario Zampa che apporta il 10/09 un fabbricato valutato 351 000 euro; il prezzo di emissione di dette azioni, calcolato sulla base della Situazione patrimoniale redatta dagli amministratori per determinare il valore economico della società, è stabilito in 12,55 euro più il conguaglio utili di 0,51 euro; il saldo è versato presso la banca incaricata. Le azioni di nuova emissione avranno godimento regolare.

I bilanci aziendali

1. emissione di 36 000 azioni a 10,36 euro di cui 0,36 euro a titolo di conguaglio dividendi; tali azioni da sottoscrivere in denaro sono riservate esclusivamente ai vecchi soci, ai quali sono offerte in opzione in ragione di 1 azione nuova ogni 5 possedute; gli azionisti sottoscrivono l’aumento in data 15/07 e versano l’intero importo dovuto alla banca UniCredit;

72 non compete il diritto di opzione: infatti solo l’azionista Mario Zampa è in grado di apportare quel determinato immobile che la società desidera acquisire nel suo patrimonio. 15/07 15/07 15/07

00.01 10.11 10.08

AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE VERSAMENTI C/AUMENTO CAPITALE RISERVA CONGUAGLIO UTILI IN CORSO

36 000 azioni a euro 10,36 sottoscritte 36 000 azioni euro 0,36 × 36 000 azioni

372 960, 00

15/07 15/07

18.20 00.01

UNICREDIT C/C AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE

versamenti degli azionisti versamenti degli azionisti

372 960, 00

10/09 10/09 10/09 10/09

00.01 10.11 10.02 10.08

AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE VERSAMENTI C/AUMENTO CAPITALE RISERVA SOPRAPPREZZO AZIONI RISERVA CONGUAGLIO UTILI IN CORSO

27 000 azioni a euro 13,06 sottoscritte 27 000 azioni euro 2,55 × 27 000 azioni conguaglio euro 0,51 × 27 000 azioni

352 620, 00

10/09 10/09 10/09

02.01 18.20 00.01

TERRENI E FABBRICATI UNICREDIT C/C AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE

conferimento socio Zampa versamento a conguaglio apporto socio Zampa

351 000, 00 1 620, 00

20/09 20/09

10.11 10.01

VERSAMENTI C/AUMENTO CAPITALE CAPITALE SOCIALE

terminata procedura legale iscrizione delibera Registro imprese

630 000, 00

20/04 20/04

10.08 10.02

RISERVA CONGUAGLIO UTILI IN CORSO RISERVA SOPRAPPREZZO AZIONI

giro a riserva soprapprezzo giro da riserva conguaglio interessi

26 730, 00

360 000, 00 12 960, 00

372 960, 00

270 000, 00 68 850, 00 13 770, 00

352 620, 00

630 000, 00 26 730, 00

c) Aumenti misti di capitale sociale In pratica si verifica spesso che l’aumento di capitale a pagamento venga associato a un aumento di capitale sociale gratuito: in questo caso si ha un aumento misto di capitale sociale. Gli aumenti misti comportano, per la parte corrispondente all’aumento a pagamento, un incremento del patrimonio netto. Se un azionista è titolare di un certo numero di azioni non esattamente multiplo del rapporto che dà diritto alla sottoscrizione o all’assegnazione delle nuove azioni, potrà acquistare sul mercato i diritti di opzione e i buoni frazionari mancanti o vendere sul mercato quelli che non intende esercitare.

{Esempio} 4 Aumento misto di capitale sociale La Tecoplast spa, con capitale sociale formato da azioni del valore nominale di 100 euro per un totale pari a 5 000 000 di euro, ha riserve per 3 125 000 euro di cui 1 307 250 euro corrispondenti alla riserva soprapprezzo azioni. Il 31/03 viene iscritta nel Registro delle imprese la delibera dell’assemblea straordinaria relativa a un aumento del capitale sociale con le seguenti modalità: • assegnazione di 1 azione gratuita ogni 4 possedute contro utilizzo della riserva soprapprezzo azioni; • diritto di sottoscrizione di 1 azione a pagamento per ogni azione in precedenza posseduta contro versamento del valore nominale di 100 euro. Presentiamo le scritture in P.D. relative all’aumento misto di capitale, tenendo conto che i versamenti relativi alle azioni a pagamento sono stati effettuati presso banche incaricate il 25/02. La società ha in circolazione 50 000 azioni del valore nominale di 100 euro. In relazione all’aumento misto del capitale sociale la società deve emettere: • 50 000 : 4 = 12 500 azioni da assegnare gratuitamente in base al rapporto di 1 azione nuova ogni 4 possedute; • 50 000 : 1 = 50 000 azioni da offrire in opzione alla pari, in base al rapporto di 1 azione nuova ogni azione in precedenza posseduta. In totale quindi le azioni da emettere sono 62 500 e il capitale sociale aumenta da 5 000 000 di euro a 11 250 000 euro.

73 Scritture in P.D. della società 25/02 25/02

00.01 10.11

AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE VERSAMENTI C/AUMENTO CAPITALE

50 000 azioni a 100 euro sottoscritte 50 000 azioni

5 000 000, 00

25/02 25/02

18.20 00.01

BANCA X C/C AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE

versamenti azionisti versamenti azionisti

5 000 000, 00

31/03 31/03 31/03

10.02 10.11 10.01

RISERVA SOPRAPPREZZO AZIONI VERSAMENTI C/AUMENTO CAPITALE CAPITALE SOCIALE

emesse 12 500 azioni gratuite 50 000 azioni emesse 62 500 azioni

1 250 000, 00 5 000 000, 00

5 000 000, 00

5 000 000, 00

Conoscenze

Abilità

Aumento del capitale sociale gratuito e a pagamento • rapporto di assegnazione e diritto d’opzione

Individuare le voci che compongono il patrimonio netto • redigere le scritture contabili relative all’aumento del capitale sociale • determinare il diritto di opzione

Leggi la situazione operativa ed esegui quanto richiesto. Il patrimonio netto della Scossicci spa, con capitale sociale formato da azioni del valore nominale di 10 euro, risulta composto dalle seguenti voci: Capitale sociale

150 000

Riserva legale

30 000

Riserva straordinaria

50 000

Totale patrimonio netto

u2

{Ora tocca a te!}

Le società di capitali

6 250 000, 00

230 000

Il 2/07 l’assemblea degli azionisti delibera: • l’emissione di 1 azione gratuita ogni 3 azioni in circolazione contro capitalizzazione della riserva straordinaria; • l’emissione di 10 000 nuove azioni da offrire in opzione ai soci al prezzo di 10, 25 euro di cui 0,20 euro a titolo di soprapprezzo e 0,05 euro a titolo di conguaglio utili in corso. La procedura legale per l’aumento del capitale sociale a pagamento termina il 31/07. 1. Completa le scritture in P.D. riguardanti l’aumento misto di capitale sociale. 02/07 02/07 02/07 02/07

........... ........... ........... ...........

AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE

sottoscritte 10 000 azioni

...................................................................

................................................ ................................................ ................................................

02/07 02/07

........... ...........

...................................................................

versamenti legali versamenti legali

.................., ....

AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE

31/07 31/07 31/07

........... ........... ...........

................................................................... ................................................................... ...................................................................

giro a capitale sociale emesse .............. azioni gratuite termine procedura legale

.................., .... .................., ....

...................., .... ...................., .... ...................., ....

...................., ....

2. Completa la tabella indicando le voci e gli importi del patrimonio netto dopo l’aumento del capitale sociale. Capitale sociale

............................

...........................................

............................

...........................................

............................

...........................................

............................

Totale patrimonio netto

............................

I bilanci aziendali

...................., ....

m1

RISERVA SOPRAPPREZZO AZIONI RISERVA CONGUAGLIO UTILI IN CORSO

.................., ....

74 3. Calcola quante azioni gratuite sono state assegnate e quante azioni può sottoscrivere il socio Ferrarini, che possiede 6 000 azioni. Azioni ricevute gratuitamente in base al rapporto di assegnazione 1:3

6 000

Azioni sottoscritte a 10,25 euro con l’esercizio del diritto di opzione

6 000

.................... ....................

.....

.....

= 2 : 3 diritto di opzione

× ...............

...............................

× ...............

..............................

07 Le riduzioni di capitale sociale Il capitale sociale è considerato dalla legge la principale garanzia per i creditori della società; pertanto la sua riduzione è assoggettata a norme particolari che la impongono (nel caso di perdite d’esercizio che superano determinati limiti) o che la condizionano (nel caso che la riduzione venga effettuata per altri motivi). Analogamente a quanto studiato per gli aumenti, anche le riduzioni di capitale sociale possono essere accompagnate o meno da una corrispondente variazione dell’importo del patrimonio netto. È in ogni caso prevista dal codice civile la redazione di un bilancio intermedio. Le riduzioni che lasciano invariato l’importo del patrimonio netto sono dette senza rimborso e avvengono quando la società decide di ridurre il valore nominale delle azioni o quote (e quindi l’importo del capitale sociale) per ripianare risultati economici negativi di importo elevato. Le riduzioni che fanno mutare l’importo del patrimonio netto sono dette con rimborso perché danno luogo a un’uscita di mezzi finanziari o di beni dalla società.

RIDUZIONI DI CAPITALE SOCIALE

con riduzione del patrimonio netto (con rimborso)

senza riduzione del patrimonio netto (senza rimborso)

copertura di perdite

con riduzione del valore nominale di tutte le azioni

restituzione di somme ai soci o liberazione dal versamento di somme residue

acquisto e annullamento di azioni proprie sul mercato

recesso dei soci

con uscita di mezzi finanziari o beni dalla società

Le riduzioni con rimborso possono avvenire con la restituzione di somme ai soci (oppure liberandoli dal versamento di somme residue), con l’annullamento di azioni in precedenza acquistate sul mercato, oppure con il trasferimento dell’intero patrimonio sociale o di parte di esso a società preesistenti o di nuova costituzione (scissione). Un caso particolare di riduzione del capitale sociale con rimborso è costituito dal recesso di soci dissenzienti.

75 a) Riduzioni di capitale senza rimborso Il capitale sociale può essere ridotto senza rimborso per coprire le perdite in sospeso. In questo caso non si ha variazione del patrimonio netto perché esso era di fatto già intaccato dall’importo delle perdite subite. La copertura delle perdite d’esercizio attraverso la riduzione del capitale sociale, con conseguente diminuzione del valore nominale delle azioni o delle quote, è deliberata dall’assemblea straordinaria. Detta delibera può essere assunta sia in seguito a un obbligo di legge, sia per libera decisione dell’assemblea quando è prossimo l’ingresso nella società di nuovi soci oppure si intendono distribuire gli utili negli esercizi successivi. Per la giurisprudenza, secondo un indirizzo manifestato negli scorsi anni, la riduzione del capitale sociale non può superare l’importo delle perdite d’esercizio.

Giurisprudenza: sentenze dei giudici su determinate questioni.

La Fiori spa, con capitale sociale costituito da 75 000 azioni del valore nominale di 10 euro ciascuna e una riserva legale di 3 905 euro, ha chiuso il bilancio con una perdita d’esercizio di 151 767 euro che l’assemblea, il 20/04, decide di coprire con parte della riserva legale e con riduzione del capitale sociale, diminuendo il valore nominale delle azioni a 8 euro. Presentiamo la scrittura in P.D. Nel caso considerato si è cercato di ottenere un nuovo valore nominale delle azioni multiplo di 1 euro; la riserva legale non si è esaurita, ma è rimasta in vita per 2 138 euro. Il capitale sociale è stato così diminuito: capitale sociale precedente: 75 000 × 10 = nuovo capitale sociale: 75 000 × 8 =

euro – euro

750 000 600 000

euro

150 000

riduzione del capitale sociale 20/04 20/04 20/04

10.01 10.04 10.31

CAPITALE SOCIALE RISERVA LEGALE PERDITA D’ESERCIZIO

riduzione a copertura perdita riduzione a copertura perdita copertura della perdita esistente

u2

Riduzione del capitale sociale a copertura di una perdita

Le società di capitali

{Esempio} 1

150 000, 00 1 767, 00 151 767, 00

b) Riduzioni di capitale sociale con rimborso

• •

alla sopracapitalizzazione della società: quando, in seguito a risultati gestionali particolarmente positivi o per aver ridimensionato la propria attività rispetto a precedenti mire più ambiziose, il capitale sociale risulta esuberante per il conseguimento dell’oggetto sociale. In questo caso la riduzione può avvenire mediante rimborso ai soci (di parte del valore nominale delle azioni o con rimborso di un certo numero di azioni sorteggiate), oppure liberandoli dal versamento di eventuali somme residue sulle azioni, o anche con l’annullamento di azioni sociali in precedenza acquistate sul mercato; a politiche di decentramento e di razionalizzazione di attività produttive che rendono conveniente la scissione, ossia il trasferimento di parte del patrimonio aziendale a una o più società preesistenti o di nuova costituzione; alla liquidazione dei soci che esercitano il diritto di recesso, nei casi in cui non è stato possibile collocare le azioni o le quote possedute presso gli altri soci o presso terzi, oppure in mancanza di riserve disponibili.

La deliberazione dell’assemblea straordinaria può essere eseguita soltanto dopo 90 giorni dall’iscrizione nel Registro delle imprese, se entro detto termine nessun creditore della società

Decentramento Trasferimento di parte dell’attività produttiva in altre sedi.

Razionalizzazione Riorganizzazione dell’attività produttiva.

Art. 2445 c.c.

m1



I bilanci aziendali

Le riduzioni di capitale con rimborso comportano sempre una corrispondente riduzione del patrimonio netto perché a esse si associa un definanziamento della società. Le motivazioni che sono alla base di tali diminuzioni sono essenzialmente riconducibili:

76 ha fatto opposizione. Il tribunale, nonostante l’opposizione di uno o più creditori sociali, quando ritenga infondato il pericolo di pregiudizio per i creditori, oppure la società abbia prestato idonee garanzie, può disporre che l’operazione abbia comunque luogo.

Restituzione di somme ai soci per esuberanza del capitale

Nel caso in cui il capitale sociale sia ritenuto esuberante, la società può deliberare la diminuzione del valore nominale delle azioni o quote e il rimborso ai soci della differenza tra il valore nominale precedente e quello successivo alla riduzione di capitale sociale. Gli articoli sul giornale della società sono analoghi ai seguenti:

20/04 20/04

10.01 15.52

CAPITALE SOCIALE AZIONISTI C/RIMBORSO

rimborso di euro 1 a 40 000 azioni rimborso di euro 1 a 40 000 azioni

40 000, 00

28/04 28/04

15.52 18.20

AZIONISTI C/RIMBORSO BANCA X C/C

effettuato rimborso a mezzo banca effettuato rimborso a mezzo banca

40 000, 00

40 000, 00

40 000, 00

Il rimborso può anche interessare solo un certo numero di azioni sorteggiate; in tal caso la società distribuisce azioni di godimento in sostituzione di quelle rimborsate e compone nel giornale le seguenti scritture: 20/04 20/04

10.01 15.54

CAPITALE SOCIALE DEBITI PER AZIONI ESTRATTE

sorteggio di 1 500 azioni v.n. euro 10 sorteggio di 1 500 azioni v.n. euro 10

15 000, 00

28/04 28/04

15.54 18.20

DEBITI PER AZIONI ESTRATTE BANCA X C/C

effettuato rimborso a mezzo banca effettuato rimborso a mezzo banca

15 000, 00

15 000, 00

15 000, 00

I conti Azionisti c/rimborso e Debiti per azioni estratte hanno natura finanziaria e rilevano il debito della società verso gli azionisti per la parte di valore nominale o per le azioni da rimborsare. Le società che già dispongono dei mezzi occorrenti per lo svolgimento della loro attività possono anche esentare i soci dall’obbligo di eventuali versamenti residui a liberazione delle azioni (o quote) sottoscritte. In questo caso, più che di un’uscita di mezzi finanziari, si tratta, per la società, della rinuncia alla riscossione di un credito. 20/04 20/04

10.01 00.01

CAPITALE SOCIALE AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE

rinuncia al 40% su 1 500 azioni v.n. euro 10 rinuncia al 40% residuo

6 000, 00 6 000, 00

Acquisto di azioni proprie e loro annullamento

L’assemblea straordinaria degli azionisti può deliberare di ridurre il capitale sociale mediante riscatto e successivo annullamento di azioni della società in precedenza acquistate sul mercato. L’acquisto di azioni proprie è un’operazione attraverso la quale una società acquista le sue stesse azioni. L’acquisto deve essere autorizzato dall’assemblea, la quale deve indicare, tra l’altro, il numero massimo di azioni da acquistare e il prezzo minimo e massimo di acquisto. Se la società fa ricorso al mercato del capitale di rischio, il valore nominale delle azioni proprie acquistate non può superare un quinto del capitale sociale, tenendo conto anche delle azioni possedute da società controllate.

Art. 2357 c.c.

Possono essere acquistate soltanto azioni interamente liberate e nei limiti degli utili distribuibili e delle riserve disponibili risultanti dall’ultimo bilancio approvato.

Art. 2357 ter c.c.

L’acquisto di azioni proprie comporta una riduzione del patrimonio netto di uguale importo, tramite l’iscrizione nel passivo del bilancio di una specifica riserva, con segno negativo (Riserva negativa per azioni proprie in portafoglio), pari al costo sostenuto per l’acquisto. Possono verificarsi tre casi: a) acquisto delle azioni proprie alla pari, in cui l’importo da annullare coincide con la riduzione del capitale sociale; b) acquisto delle azioni proprie sopra la pari, in cui la differenza tra il costo di acquisto delle azioni e l’importo da portare a riduzione del capitale sociale costituisce un ulteriore decremento del patrimonio netto che può essere tolto dalla Riserva straordinaria e/o delle altre riserve disponibili; c) acquisto delle azioni proprie sotto la pari, in cui la differenza tra l’importo da portare a riduzione del capitale sociale e il costo di acquisto delle azioni va in aumento del patrimonio netto, mediante l’accantonamento in una riserva disponibile.

Azioni di godimento Azioni consegnate ai soci, in caso di rimborso del capitale sociale, in sostituzione delle azioni ordinarie; non danno diritto al voto nelle assemblee e partecipano alla distribuzione degli utili rimasti dopo il pagamento alle azioni ordinarie di un dividendo pari all’interesse legale.

77

{Esempio} 2 Acquisto e annullamento di azioni proprie con riduzione del capitale sociale

15/03 15/03

10.40 18.20

RISERVA NEGATIVA PER AZIONI PROPRIE BANCA X C/C

acquisto 15 000 azioni proprie acquisto 15 000 azioni proprie

150 000, 00

15/03 15/03

10.01 10.40

CAPITALE SOCIALE RISERVA NEGATIVA PER AZIONI PROPRIE

annullate 15 000 azioni annullate 15 000 azioni

150 000, 00

150 000, 00 150 000, 00

Il conto Riserva negativa per azioni proprie ha natura economica (posta negativa del patrimonio netto) e deve essere mantenuto nella Situazione patrimoniale finché le azioni proprie non sono annullate oppure cedute. 2. Acquisto delle azioni proprie sopra la pari Nell’ipotesi che la società acquisti le azioni a 11,50 euro, rileviamo quanto segue: 15/03 15/03

10.40 18.20

RISERVA NEGATIVA PER AZIONI PROPRIE BANCA X C/C

acquisto 15 000 azioni acquisto 15 000 azioni

172 500, 00

15/03 15/03 15/03

10.01 10.06 10.40

CAPITALE SOCIALE RISERVA STRAORDINARIA RISERVA NEGATIVA PER AZIONI PROPRIE

annullate 15 000 azioni 1,50 euro × 15 000 azioni annullate 15 000 azioni

150 000, 00 22 500, 00

u2

1. Acquisto delle azioni proprie alla pari In questo caso il costo di acquisto e il valore nominale delle azioni coincidono; l’importo della Riserva negativa per azioni proprie è di 150 000 euro (euro 10 × 15 000).

Le società di capitali

L’assemblea straordinaria della Lanet spa, avente capitale sociale costituito da 750 000 azioni del valore nominale di 10 euro, delibera la riduzione del capitale sociale per esuberanza dello stesso rispetto alle esigenze connesse all’oggetto sociale, autorizzando il consiglio di amministrazione ad acquistare sul mercato 15 000 azioni da annullare. Presentiamo le scritture in P.D., tenendo presente che le azioni, acquistate il 15/03, sono regolate contro addebito del c/c presso UniCredit e prendendo in considerazione i seguenti prezzi di acquisto: 1. 10 euro per azione; 2. 11,50 euro per azione; 3. 9,50 euro per azione.

172 500, 00

172 500, 00

La differenza tra il prezzo di acquisto e il valore nominale viene coperta con l’utilizzo della Riserva straordinaria. Se quest’ultima riserva non è sufficiente, la parte residua deve essere portata in riduzione delle altre riserve. 3. Acquisto delle azioni proprie sotto la pari La differenza positiva tra il valore nominale (10 euro) e il prezzo di acquisto (9,50 euro) delle azioni proprie non può essere considerata un componente del reddito ma deve essere accantonata in una riserva disponibile, nel nostro caso nella Riserva straordinaria. 15/03 15/03

10.40 18.20

RISERVA NEGATIVA PER AZIONI PROPRIE BANCA X C/C

acquisto 15 000 azioni acquisto 15 000 azioni

142 500, 00

15/03 15/03 15/03

10.01 10.06 10.40

CAPITALE SOCIALE RISERVA STRAORDINARIA RISERVA NEGATIVAPER AZIONI PROPRIE

annullate 15 000 azioni 0,50 euro × 15 000 azioni annullate 15 000 azioni

150 000, 00

Recesso di soci dissenzienti

I bilanci aziendali

7 500, 00 142 500, 00

m1

I soci delle società di capitali hanno diritto di recedere secondo le modalità stabilite dalla legge nei casi in cui non hanno concorso all’approvazione di deliberazioni che comportano modifiche sostanziali ai loro diritti o al contratto societario o nei casi di società costituite a tempo indeterminato. In caso di recesso il socio ha diritto alla liquidazione delle azioni. Il valore delle azioni è determinato dagli amministratori, sentito il parere del collegio sindacale e del soggetto incaricato della revisione legale, tenuto conto della consistenza patrimo-

142 500, 00

78 niale della società e delle sue prospettive reddituali, nonché dell’eventuale valore di mercato delle azioni. Se le azioni sono quotate in mercati regolamentati il valore di liquidazione è determinato facendo esclusivo riferimento alla media aritmetica dei prezzi di chiusura nei sei mesi che precedono il recesso. Lo statuto può stabilire criteri diversi di determinazione del valore di liquidazione delle azioni, indicando analiticamente gli elementi dell’attivo e del passivo del bilancio che possono essere rettificati al fine di tener conto della consistenza patrimoniale della società; in questo caso potrà essere considerato, se statutariamente indicato, anche l’avviamento. Il recesso del socio non comporta però l’automatica riduzione del capitale sociale.

Art. 2347 quater c.c.

Gli amministratori, infatti, devono dapprima offrire tali azioni agli altri soci ai quali spetta il diritto d’opzione; qualora esse non risultino acquistate in tutto o in parte, l’organo amministrativo può collocarle presso terzi. In caso di mancato collocamento, le azioni vengono rimborsate al socio recedente utilizzando le riserve disponibili, mediante l’acquisto delle azioni da parte della società in deroga ai limiti di legge. Soltanto in assenza di utili e di riserve disponibili deve essere convocata l’assemblea straordinaria per deliberare la riduzione del capitale sociale, ovvero lo scioglimento della società.

Art. 2473 c.c.

I soci che recedono dalla srl hanno diritto di ottenere il rimborso della propria partecipazione in proporzione al patrimonio sociale. Analogamente a quanto visto per le spa, nelle srl il rimborso può avvenire anche mediante acquisto della quota da parte degli altri soci proporzionalmente alle loro partecipazioni, oppure da parte di un terzo individuato dai soci stessi; in questo caso il prezzo di cessione della quota deve essere concordato direttamente tra le parti. Qualora non vi sia alcun acquirente, il rimborso è effettuato utilizzando le riserve disponibili o, in mancanza, riducendo corrispondentemente il capitale sociale.

{Esempio} 3 Recesso di un azionista L’assemblea straordinaria della Rossignol spa, società non quotata in mercati regolamentati, ha deliberato il trasferimento della sede sociale all’estero. L’azionista Mantuano, titolare di 15 000 azioni, dissente dalla decisione e decide di esercitare il diritto di recesso. La società ha un capitale di 2 milioni di euro diviso in azioni del valore nominale di 10 euro; la riserva legale ammonta a 400 000 euro, la riserva soprapprezzo azioni a 80 000 euro. La società, sentito il parere del collegio sindacale e del revisore che esercita il controllo legale, è valutata dall’amministratore unico 2 600 000 euro e in base a esso egli determina il valore di liquidazione delle azioni del socio che vengono offerte in opzione agli altri soci. Essi però non esercitano il diritto di opzione, pertanto l’amministratore colloca 10 000 azioni presso un nuovo socio mentre per le restanti 5 000 azioni, dopo aver verificato l’esistenza di riserve disponibili, la società provvede al loro rimborso tramite la banca Intesa Sanpaolo. Presentiamo le scritture in P.D. riguardanti il rimborso delle azioni al socio che recede. Il recesso e il conseguente rimborso delle azioni al socio Mantuano non comportano la riduzione del capitale sociale. Alla società, che presenta un patrimonio netto contabile di 2 480 000 euro, viene attribuito un maggior valore tenendo conto della sua consistenza patrimoniale (e quindi di eventuali riserve occulte) e delle sue prospettive reddituali. Poiché le azioni complessivamente emesse sono 200 000, il valore attribuito a 1 azione ammonta a 13 euro. Le 10 000 azioni collocate presso un terzo non danno luogo a rilevazioni contabili; dal nuovo socio l’azionista Mantuano riceve 130 000 euro. Dopo aver verificato la presenza di riserve disponibili, la società acquista le restanti 5 000 azioni; in contabilità si addebita il conto Riserva negativa per azioni proprie per 65 000 euro (importo corrispondente al costo sostenuto per l’acquisto di 13 euro × 5 000 azioni). 10/03 10/03

10.40 15.52

RISERVA NEGATIVA PER AZIONI PROPRIE AZIONISTI C/RIMBORSO

acquisto 5 000 azioni a 13 euro acquisto 5 000 azioni a 13 euro

65 000, 00

10/03 10/03

15.52 18.20

AZIONISTI C/RIMBORSO INTESA SANPAOLO C/C

rimborsate 5 000 azioni a 13 euro rimborsate 5 000 azioni a 13 euro

65 000, 00

65 000, 00

65 000, 00

79

{Esempio} 4

Presentiamo le scritture riguardanti il recesso del socio. Al socio che recede spetta a titolo di rimborso il 10% del valore attribuito al patrimonio sociale. Il capitale sociale si riduce, a causa del recesso del socio, a 134 700 euro; la quota del socio Norio, corrispondente a 2/3 del capitale sociale (66,667%), è pari a 89 800 euro; la quota del socio Fiorini, corrispondente a 1/3 del capitale sociale (33,333%) è ora pari a 44 900 euro. 20/04 20/04

10.01 15.52

CAPITALE SOCIALE SOCIO IURINI C/RIMBORSO

riduzione per recesso del socio quota da rimborsare per recesso

15 300, 00

20/10 20/10

15.52 18.20

SOCIO IURINI C/RIMBORSO MPS C/C

pagato rimborso per recesso pagato socio Iurini

15 300, 00

15 300, 00

u2

La Noricom srl ha un capitale sociale di 150 000 euro, suddiviso tra il socio Norio che possiede una partecipazione del 60%, il socio Fiorini che possiede una partecipazione del 30% e il socio Iurini che possiede una partecipazione del 10%. La società, dopo alcuni esercizi in perdita, non possiede riserve. I soci, riuniti in assemblea, deliberano di modificare l’oggetto sociale previsto dall’atto costitutivo come segue: cessazione dell’attività di produzione di semilavorati metallici per l’industria; adozione come oggetto sociale del commercio di oggetti di arredamento; modifica della denominazione sociale in Mobilarredi srl. La deliberazione viene presa con il consenso dei soci Norio e Fiorini, ma con il dissenso del socio Iurini che esercita, mediante lettera raccomandata inviata alla società, il suo diritto di recesso. Il patrimonio sociale viene valutato di comune accordo 153 000 euro; i soci Norio e Fiorini non dispongono dei mezzi liquidi necessari per rilevare la quota del socio che recede e decidono di non fare subentrare un terzo. Si provvede perciò alla liquidazione del socio Iurini mediante corrispondente riduzione del capitale sociale; l’importo dovuto è pagato entro 6 mesi dall’esercizio del diritto di recesso con assegno emesso sulla banca Monte dei Paschi di Siena.

Le società di capitali

Recesso di un socio con riduzione del capitale sociale

15 300, 00

08 La raccolta di capitale di debito Sono strumenti finanziari a breve scadenza rappresentati da titoli di credito di natura cambiaria.

Emissione di obbligazioni Certificati di investimento Sono strumenti finanziari di natura non cambiaria a media/lunga scadenza.

I bilanci aziendali

L’emissione di obbligazioni è un’operazione attraverso la quale una società si procura fondi a media e lunga scadenza emettendo un prestito frazionato in titoli di debito, generalmente al portatore e di facile negoziabilità. L’emissione di un prestito obbligazionario, se la legge o lo statuto non dispongono diversamente, è deliberata dagli amministratori; detta delibera, risultante da uno specifico verbale redatto dal notaio, deve essere depositata e iscritta entro 30 giorni presso il Registro delle imprese. Le obbligazioni emesse da società per azioni e in accomandita per azioni possono essere sottoscritte da chiunque, anche attraverso il ricorso ai mercati regolamentati in quanto queste società possono fare appello al pubblico risparmio. Le spa e le sapa, accanto alle obbligazioni ordinarie, possono emettere inoltre obbligazioni convertibili in azioni. I titoli di debito emessi dalle società a responsabilità limitata possono essere sottoscritti soltanto da investitori professionali soggetti a vigilanza prudenziale a norma di leggi speciali (per esempio banche o SIM) e in caso di successiva circolazione chi li ha sottoscritti risponde dell’eventuale insolvenza della società; le srl non possono emettere titoli di debito convertibili in quote di capitale.

Cambiali finanziarie

m1

Oltre che a titolo di capitale proprio (attraverso aumenti di capitale sociale e con accantonamenti di utili nelle riserve), le società di capitali possono reperire finanziamenti ricorrendo al capitale di debito, ottenendo prestiti dagli stessi soci (in questo caso restituibili alla scadenza e fruttiferi di interessi), oppure ricorrendo all’emissione di titoli di debito, quali le cambiali finanziarie, i certificati di investimento e le obbligazioni.

80

Limiti all’emissione di obbligazioni Le società per azioni e in accomandita per azioni possono emettere obbligazioni per somme complessivamente non eccedenti il doppio del capitale sociale, della riserva legale e delle riserve disponibili risultanti dall’ultimo bilancio approvato. Ai fini del calcolo di detto limite concorrono anche gli importi relativi a garanzie comunque eventualmente prestate dalla società per obbligazioni emesse da altre società, anche estere. Il rispetto di tale limite deve essere attestato dal collegio sindacale (se esistente); in ogni caso il limite può essere superato se: • le obbligazioni emesse in eccedenza sono destinate alla sottoscrizione da parte di investitori professionali soggetti a vigilanza prudenziale a norma delle leggi speciali, i quali in caso di successiva circolazione rispondono dell’eventuale insolvenza della società nei confronti degli acquirenti che non siano investitori professionali; • le obbligazioni sono garantite da ipoteca di primo grado su immobili di proprietà della società, sino a ²∕³ del valore degli immobili medesimi. Non sono soggette a limitazioni le emissioni di obbligazioni destinate a essere quotate in mercati regolamentati o in sistemi multilaterali di negoziazione e le emissioni di obbligazioni con warrant e obbligazioni Sistemi multilaterali convertibili che danno il diritto di acquisire ovvero di sottoscrivere azioni. La società che ha emesso obbligazioni non può ridurre volontariamente il capitale di negoziazione sociale o distribuire riserve se, rispetto all’ammontare delle obbligazioni ancora in Sistemi di compravendita circolazione, il limite quantitativo sopra esposto non risulta più rispettato. Se la ridudi strumenti finanziari alternativi ai mercati regolamentati gestiti zione del capitale sociale è obbligatoria, o se le riserve diminuiscono in conseguenza dalle SIM (Società di di perdite, non possono distribuirsi utili fino a che l’ammontare del capitale sociale, Intermediazione Mobiliare) della riserva legale e delle riserve disponibili non eguagli la metà dell’ammontare delle e dalle banche. obbligazioni in circolazione.

L’emissione di obbligazioni ordinarie può essere effettuata alla pari, sopra la pari o sotto la pari. Nelle società a ristretta base azionaria molto spesso l’emissione di un prestito obbligazionario è sottoscritta dagli stessi soci; nelle società ad ampia base azionaria (come le società quotate) la sottoscrizione è effettuata da una pluralità di investitori. Il collocamento delle obbligazioni sul mercato può essere svolto: • direttamente dalla stessa società emittente, eventualmente indicando le banche presso le quali si possono eseguire i versamenti; • attraverso un consorzio bancario; le banche che fanno parte del consorzio, dietro corresponsione di una commissione, si impegnano a sottoscrivere per intero il prestito obbligazionario o ad acquistare le obbligazioni che non saranno sottoscritte dagli investitori.

Bilancio in forma abbreviata È redatto dalle società che non superano i limiti fissati dall’art. 2435 bis del codice civile.

Bilancio delle micro-imprese È redatto dalle società che non superano i limiti fissati dall’art. 2435 ter del codice civile.

Emissione di obbligazioni nelle società di minori dimensioni

01/04 01/04

06.60 13.01

L’emissione fa sorgere un credito di sottoscrizione per un importo pari al prezzo di emissione delle obbligazioni che si registra in Dare del conto finanziario Obbligazionisti c/sottoscrizione o Consorzio bancario c/sottoscrizione. Contemporaneamente in Avere si apre il conto finanziario acceso ai debiti di finanziamento Prestiti obbligazionari, che viene accreditato per importi differenti a seconda dei criteri di valutazione adottati dalle imprese; infatti le società di minori dimensioni, che redigono il bilancio in forma abbreviata o il bilancio delle micro-imprese, applicano criteri differenti da quelli previsti dal codice civile per le società di più grandi dimensioni che redigono il bilancio in forma ordinaria. Le imprese che redigono il bilancio in forma abbreviata e le micro-imprese possono iscrivere in bilancio i debiti in base al presumibile valore di estinzione, di solito coincidente con il valore nominale del debito stesso. Da ciò segue che il conto Prestiti obbligazionari viene sempre accreditato per un importo coincidente con il valore nominale dei titoli emessi. Nell’ipotesi che siano state emesse obbligazioni alla pari, nel libro giornale della società emittente si rileva:

OBBLIGAZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE PRESTITI OBBLIGAZIONARI

sottoscritte 200 000 obbligazioni emesse 200 000 obbligazioni

200 000, 00 200 000, 00

Se invece la società ha emesso obbligazioni sotto la pari, la differenza tra il valore nominale dei titoli e il relativo prezzo di collocamento (scarto di emissione) deve essere contabilizzata nel conto Disaggio su prestiti. L’emissione sotto la pari è effettuata per invogliare gli investitori a sottoscrivere le obbligazioni emesse, in quanto il tasso effettivo di rendimento risulta superiore al tasso nominale.

81 sottoscritte 200 000 obbligazioni perdita emiss. 0,05 euro per obbligazione emesse 200 000 obbligazioni

Disaggio su prestiti è un conto economico acceso ai costi d’esercizio; accoglie anche le spese sostenute per l’emissione delle obbligazioni (per esempio le commissioni bancarie per il collocamento) che, insieme allo scarto di emissione, rappresentano costi di origine finanziaria. Per questo motivo i principi contabili nazionali precisano che il disaggio su prestiti deve essere addebitato al Conto economico lungo la durata del prestito a quote costanti a integrazione degli interessi passivi nominali. Al contrario, se la società ha emesso le obbligazioni sopra la pari (caso che si riscontra raramente), occorre contabilizzare la differenza tra il prezzo di collocamento delle obbligazioni e il relativo valore nominale (aggio di emissione). In tal caso il tasso di rendimento del prezzo obbligazionario risulta inferiore al tasso nominale. 10/04 10/04 10/04

06.60 40.61 13.01

OBBLIGAZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE AGGIO SU PRESTITI PRESTITI OBBLIGAZIONARI

sottoscritte 200 000 obbligazioni diff. posit. 0,05 euro per obbligazione emesse 200 000 obbligazioni

190 000, 00 10 000, 00 200 000, 00

A integrazione: in aggiunta.

210 000, 00 10 000, 00 200 000, 00

Aggio su prestiti è un conto economico acceso ai ricavi d’esercizio; deve essere accreditato al Conto economico lungo la durata del prestito a quote costanti a rettifica degli interessi passivi nominali.

Con il versamento del prezzo gli obbligazionisti sottoscrittori estinguono il loro debito e, contemporaneamente, la società registra un afflusso di mezzi monetari. Gli obbligazionisti possono versare il prezzo delle obbligazioni in un momento che coincide o che è successivo all’inizio della maturazione della prima cedola (godimento). 1. Se l’addebito del conto corrente bancario degli obbligazionisti o il versamento in contanti del prezzo di emissione avviene in coincidenza con la data di godimento, la banca che ha raccolto le sottoscrizioni e i versamenti accredita il conto corrente della società emittente con valuta coincidente con il giorno di inizio maturazione degli interessi. In contabilità generale si rileva l’aumento delle disponibilità liquide e la diminuzione del credito verso gli obbligazionisti: 10/04 10/04

18.20 06.60

BANCA X C/C OBBLIGAZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE

versamenti obbligazionisti riscossione sottoscrizioni

01/04

190 000, 00

data di inizio di maturazione degli interessi

interessi ancora da maturare

18/04

01/10

data di versamento delle obbligazioni emesse

data di riscossione dell’intera cedola

Versamenti dei sottoscrittori

190 000, 00

2. Se l’addebito del conto corrente bancario degli obbligazionisti o il versamento in contanti del prezzo di emissione avviene dopo l’inizio della maturazione della prima cedola, gli obbligazionisti versano insieme al prezzo di emissione gli interessi maturati (dietimi) dalla data di godimento a quella del versamento. Per effetto di questo conguaglio iniziale, gli obbligazionisti riscuoteranno l’intera cedola alla data di pagamento degli interessi, nonostante il versamento del prezzo delle obbligazioni sottoscritte sia avvenuto in ritardo.

dietimi (interessi già maturati)

u2

I conti Disaggio su prestiti e Aggio su prestiti non sono riportati nel piano dei conti allegato al libro di testo in quanto tale piano dei conti è riferito alle spa che redigono il bilancio in forma ordinaria dove, come si vedrà, tali conti non figurano.

Le società di capitali

OBBLIGAZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE DISAGGIO SU PRESTITI PRESTITI OBBLIGAZIONARI

I bilanci aziendali

06.60 41.11 13.01

m1

10/04 10/04 10/04

82 Il calcolo degli interessi è effettuato considerando i giorni effettivi del calendario, escludendo il primo giorno di inizio di maturazione della cedola e includendo il giorno di valuta dell’operazione. Ipotizzando che la società emittente non abbia obblighi in qualità di sostituto d’imposta, la scrittura in P.D. è simile alla seguente. 18/04 18/04 18/04

18.20 41.12 06.60

BANCA X C/C INTERESSI SU OBBLIGAZIONI OBBLIGAZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE

versamenti obbligazionisti interessi per 17 giorni al 2% semestrale riscossione sottoscrizione

190 371, 58 371, 58 190 000, 00

Il conto Interessi su obbligazioni è un conto economico di reddito acceso ai costi di esercizio.

Emissione di obbligazioni nelle società di maggiori dimensioni

Le società di maggiori dimensioni che redigono il bilancio in forma ordinaria devono valutare i debiti applicando il criterio del costo ammortizzato, tenendo conto del fattore temporale (art. 2426 del c.c.). In relazione a questa regola, in tali società lo scarto di emissione (Disaggio su prestiti o Aggio su prestiti) non viene distintamente rilevato in contabilità in quanto compreso, insieme agli eventuali oneri di collocamento, nella valutazione del debito. Perciò al momento della sottoscrizione il conto Prestiti obbligazionari accoglie in Avere l’importo effettivamente incassato dalla società, corrispondente al prezzo di emissione; allo stesso modo le commissioni bancarie per il servizio di collocamento sono portate in diminuzione del prestito obbligazionario.

Costo ammortizzato È il valore a cui il debito è stato valutato al momento della rilevazione iniziale al netto dei rimborsi di capitale, aumentato dall’ammortamento cumulato utilizzando il criterio dell’interesse effettivo su qualsiasi differenza tra il valore iniziale e quello a scadenza.

Nel caso di emissione di titoli obbligazionari del valore nominale di 10 euro a 9,75 euro e il cui collocamento è affidato a una banca che addebita una commissione, le scritture contabili sono le seguenti.

01/04 01/04

06.60 13.01

OBBLIGAZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE PRESTITI OBBLIGAZIONARI

sottoscritte 200 000 obbligazioni emesse 200 000 obbligazioni

01/04 01/04

13.01 18.20

PRESTITI OBBLIGAZIONARI BANCA X C/C

oneri di collocamento oneri di collocamento

1 950 000, 00 1 950 00, 00 2 000, 00 2 000, 00

Tuttavia va chiarito che, in base all’art. 2423 del codice civile, il criterio del costo ammortizzato può non essere applicato se gli effetti sono irrilevanti; i principi contabili nazionali chiariscono che si può presumere che gli effetti siano irrilevanti se i debiti sono a breve termine (ossia con scadenza inferiore ai 12 mesi), se vi è assenza di scarto di emissione (disaggio/aggio), di oneri di collocamento e/o se ogni altra differenza tra valore iniziale e valore a scadenza è di scarso rilievo rispetto al valore nominale del debito. In tali casi la valutazione del debito, come avviene per le società di minori dimensioni, può essere effettuata considerando il valore nominale del prestito ottenuto.

Trattamento fiscale degli interessi

Il trattamento fiscale degli interessi, premi e altri frutti che maturano sui titoli obbligazionari è diverso a seconda che le società emittenti siano quotate o non quotate in mercati regolamentati e che i beneficiari siano persone fisiche, imprenditori individuali o società commerciali. TASSAZIONE DEGLI INTERESSI, PREMI E ALTRI FRUTTI MATURATI SU TITOLI OBBLIGAZIONARI

Emittenti

Percipienti Persone fisiche residenti in Italia

Imprenditori individuali

Società di persone e società di capitali

Riscossione al netto della ritenuta fiscale a titolo di acconto 26% applicata dalle banche (o altri intermediari finanziari) che intervengono come sostituti d’imposta.

Riscossione al lordo e tassazione dei proventi (interessi, premi e altri frutti) insieme agli altri redditi, in sede di dichiarazione annuale secondo le regole proprie di ciascuna società.

Società con azioni quotate in mercati regolamentati

Riscossione al netto dell’imposta sostitutiva 26% applicata dalle banche (o altri intermediari finanziari) che intervengono come sostituti d’imposta.

Società con azioni non quotate in mercati regolamentati

Riscossione al netto dell’imposta Riscossione al netto della ritenuta fiscale a titolo di acconto 26% sostitutiva 26% applicata dalla applicata dalla società emittente in qualità di sostituto d’imposta. società emittente in qualità di sostituto d’imposta.

83 Le persone fisiche residenti in Italia riscuotono gli interessi al netto dell’imposta sostitutiva e non hanno ulteriori obblighi tributari, per questo sono sempre considerate nettisti. La ritenuta fiscale alla fonte deve essere rilevata alla data di maturazione degli interessi (indipendentemente dalla data di effettivo pagamento degli stessi) e deve essere versata entro il giorno 16 del mese successivo.

di minori dimensioni e redigendo il bilancio in forma abbreviata e/o il bilancio delle micro-imprese può valutare i debiti al valore nominale;



di maggiori dimensioni e avendo l’obbligo di redigere il bilancio in forma ordinaria deve valutare i debiti applicando il criterio del costo ammortizzato.

{Esempio} 1 Emissione di un prestito obbligazionario, maturazione e pagamento di cedole di interesse (società di minori dimensioni)

Le società di capitali



Pagamento degli interessi

u2

La liquidazione e il pagamento degli interessi sulle obbligazioni in circolazione hanno luogo una volta l’anno (nell’ipotesi di cedola annuale) oppure due o quattro volte l’anno (nell’ipotesi di cedola semestrale o trimestrale). Se la società emittente non è quotata in mercati regolamentati, il debito verso gli obbligazionisti da iscrivere in Avere del conto finanziario Obbligazionisti c/interessi viene rilevato al netto della ritenuta alla fonte, sia che essa operi a titolo di imposta, sia che operi a titolo di acconto. In Avere del conto finanziario Debiti per ritenute da versare deve essere registrata la ritenuta fiscale da versare entro i termini di legge. A causa del diverso criterio di valutazione dei debiti di media/lunga scadenza, la procedura contabile di rilevazione degli interessi sulle obbligazioni è diversa a seconda che la società emittente sia:

La Metalcrom spa, società di minori dimensioni non quotata in mercati regolamentati, in data 1/03 dell’anno n ha emesso un prestito obbligazionario formato da 200 000 obbligazioni del valore nominale di 2 euro, al prezzo di emissione di 1,95 euro, tasso di interesse 5%, godimento 1/03 e 1/09. Le spese per l’emissione del prestito ammontano a 1 200 euro; le operazioni sono regolate a mezzo c/c bancario. Presentiamo le scritture in P.D. relative: • all’emissione del prestito obbligazionario e al versamento di quanto dovuto dagli obbligazionisti in data 10/03; • alla liquidazione della prima cedola maturata in data 1/09 e al suo pagamento (lettera di addebitamento in c/c ricevuta in data 8/09). Il prestito obbligazionario è pari al numero delle obbligazioni emesse per il valore nominale: 200 000 obbligazioni × 2 euro = euro 400 000. Gli obbligazionisti devono versare un prezzo di emissione di 1,95 euro per obbligazione, per complessivi 390 000 euro; poiché essi effettuano il versamento dopo l’inizio di maturazione della cedola, unitamente al prezzo delle obbligazioni, devono corrispondere anche gli interessi già maturati, da calcolare con il procedimento dell’anno civile, escludendo il primo giorno di maturazione della cedola.

euro

euro

2,5 × 9 184

= euro 0,12228 (quinto decimale arrotondato)

400 000 × 0,12228 100

= euro 489,12 dietimi di interesse

La società non è quotata in mercati regolamentati e pertanto funge da sostituto d’imposta; occorre quindi scomputare la ritenuta fiscale del 26% sui dietimi di interesse maturati: euro 489,12 × 26% = euro 127,17 ritenuta fiscale.

m1

Poiché il semestre che va dall’1/03 all’1/09 è composto da 184 giorni, il calcolo degli interessi per il periodo 1/0310/03 è così effettuato:

I bilanci aziendali

Tasso di interesse annuale 5% : 2 = 2,50% tasso di interesse semestrale

84

L’emissione sotto la pari comporta per la società un disaggio su prestiti di 10 000 euro (differenza tra valore nominale e prezzo di emissione) a cui si aggiungono 1 200 euro relativi ai costi di emissione (competenze bancarie). Il disaggio su prestiti complessivo è quindi pari a 11 200 euro. In data 1/09 devono essere rilevati distintamente la liquidazione delle cedole e il loro pagamento attraverso la banca incaricata del servizio del prestito. 390 000, 00 10 000, 00

01/03 01/03 01/03

06.60 41.11 13.01

OBBLIGAZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE DISAGGIO SU PRESTITI PRESTITI OBBLIGAZIONARI

sottoscritte obbligazioni perdita di emissione emesse 400 000 obbligazioni

02/03 02/03

41.11 18.20

DISAGGIO SU PRESTITI BANCA X C/C

competenze e oneri di emissione competenze e oneri di emissione

10/03 10/03 10/03 10/03

18.20 15.02 06.60 41.12

BANCA X C/C DEBITI PER RITENUTE DA VERSARE OBBLIGAZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE INTERESSI SU OBBLIGAZIONI

versamenti degli obbligazionisti ritenuta fiscale riscossione titoli dietimi 1/03-10/03

01/09 01/09 01/09

41.12 15.02 15.62

INTERESSI SU OBBLIGAZIONI DEBITI PER RITENUTE DA VERSARE OBBLIGAZIONISTI C/INTERESSI

cedola in scadenza ritenuta fiscale cedola netta

10 000, 00

08/09 08/09

15.62 18.20

OBBLIGAZIONISTI C/INTERESSI BANCA X C/C

pagamento cedola pagamento cedola

7 400, 00

400 000, 00 1 200, 00 1 200, 00 390 361, 95 127, 17 390 000, 00 489, 12

2 600, 00 7 400, 00

7 400, 00

Dopo la rilevazione della cedola semestrale di interessi, il conto Interessi su obbligazioni evidenzia il costo sostenuto dalla società per gli interessi corrisposti agli obbligazionisti (9 510,88 euro). 41.12 Interessi su obbligazioni Data 10/03 01/09

Descrizione Dietimi di interesse periodo 1/03-10/03 Cedola semestrale di interessi

Dare

Avere 489, 12

10 000, 00

Se la società emittente i titoli obbligazionari, pur non essendo quotata, ha l’obbligo di redigere il bilancio in forma ordinaria, il prestito obbligazionario deve essere valutato al costo ammortizzato; questo comporta che il costo per gli interessi di competenza deve essere calcolato applicando il tasso di rendimento effettivo sulla somma incassata, portando in aumento del prestito obbligazionario la differenza tra gli interessi calcolati applicando il tasso di rendimento effettivo e gli interessi pagati agli obbligazionisti.

{Esempio} 2 Emissione di un prestito obbligazionario, maturazione e pagamento di cedole di interesse (società che redige il bilancio in forma ordinaria) All’inizio dell’esercizio n la Sa.Ba spa, società che redige il bilancio in forma ordinaria, emette alla pari 150 000 obbligazioni, valore nominale 5 euro, interessi annuali 3%, rimborso integrale alla scadenza quadriennale. La banca incaricata del collocamento delle obbligazioni addebita per il servizio prestato la commissione dello 0,20% sul valore nominale. I versamenti degli obbligazionisti sono accreditati nel c/c bancario della società con valuta 1/01. Presentiamo le scritture in P.D. relative: • all’emissione delle obbligazioni e al versamento di quanto dovuto dagli obbligazionisti; • alla liquidazione della prima cedola di interessi maturata e alla determinazione del costo ammortizzato al 31/12; • al pagamento degli interessi nell’esercizio successivo (lettera di addebitamento in c/c ricevuta in data 2/01). Al momento dell’emissione il prestito obbligazionario deve essere rilevato per un importo corrispondente al prezzo delle obbligazioni; poiché le obbligazioni sono state emesse alla pari, il prestito è di euro 5 × 150 000 obbligazioni = euro 750 000; gli oneri di collocamento (commissione percepita dalla banca) di 1 500 euro costituiscono un

Anno

Prestito obbligazionario all’1/01

Interessi maturati al 31/12

Oneri finanziari effettivi

Prestito obbligazionario al 31/12 (costo ammortizzato)

n

748 500, 00

22 500, 00

22 858, 25

748 858, 25

n+1

748 858, 25

22 500, 00

22 869, 19

749 227, 44

n+2

749 227, 44

22 500, 00

22 880, 47

749 607, 91

n+3

749 607, 91

22 500, 00

22 892, 09

750 000, 00

90 000, 00

91 500, 00

u2

“onere finanziario accessorio” all’emissione del prestito che va a diminuire la somma effettivamente incassata dalla Sa.Ba spa. In relazione a ciò, poiché la società riceve 748 500 euro, ma alla scadenza deve restituire 750 000 euro e in considerazione del fatto che gli interessi da pagare agli obbligazionisti si calcolano sul valore nominale del prestito, il tasso di interesse effettivo (rendimento effettivo) è superiore al tasso di interesse stabilito contrattualmente (tasso nominale). Il tasso di rendimento effettivo rende uguale il valore attuale dei flussi monetari in entrata (somma incassata) con il valore attuale dei flussi monetari in uscita (interessi pagati annualmente + rimborso delle obbligazioni alla scadenza). Tale tasso può essere determinato utilizzando un foglio di calcolo elettronico mediante la formula TIR. COST e nel nostro caso è pari a 3,0538747%. Successivamente, nella valutazione al costo ammortizzato si deve tener conto della differenza tra il tasso di rendimento effettivo (3,0538747%) e il tasso di interesse nominale (3%) che deve essere ammortizzata lungo la durata del prestito. Come mostrato nella tabella sottostante, il costo ammortizzato del prestito obbligazionario al 31/12 di ciascun esercizio corrisponde alla somma tra il prestito iniziale e la differenza tra gli oneri finanziari di competenza (oneri finanziari effettivi calcolati sul valore iniziale del prestito applicando il tasso di rendimento effettivo) e gli interessi pagati calcolati sul valore nominale delle obbligazioni al tasso stabilito dal contratto. Così, per esempio, il costo ammortizzato al 31/12/n è stato determinato come segue: euro 748 500 + (22 858,25 – 22 500) = euro 748 858,25. Con lo stesso procedimento viene via via calcolato il costo ammortizzato degli esercizi successivi.

Le società di capitali

85

Il prestito è stato emesso all’inizio dell’esercizio n, per cui al 31/12/n la cedola per gli interessi è interamente maturata anche se tali interessi verranno pagati in data 1/01/n+1 (trattasi di una scrittura di completamento). Gli interessi da pagare sono 22 500 euro (3% × 750 000 euro), gli oneri finanziari di competenza ammontano invece a 22 858,25 euro (748 500 × 3,0538747%). Scritture in P.D. 750 000, 00

01/01 01/01

06.60 13.01

OBBLIGAZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE PRESTITI OBBLIGAZIONARI

emesse 150 000 obbligazioni v.n. 5 euro emesse 150 000 obbligazioni v.n. 5 euro

01/01 01/01

13.01 18.20

PRESTITI OBBLIGAZIONARI BANCA X C/C

oneri di collocamento addebito in c/c

01/01 01/01

18.20 06.60

BANCA X C/C OBBLIGAZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE

accredito in c/c versamenti in c/c

31/12 31/12 31/12

13.01 15.02 15.62

PRESTITI OBBLIGAZIONARI DEBITI PER RITENUTE DA VERSARE OBBLIGAZIONISTI C/INTERESSI

cedola annuale ritenuta fiscale 26% cedola annuale

22 500, 00

31/12 31/12

41.12 13.01

INTERESSI SU OBBLIGAZIONI PRESTITI OBBLIGAZIONARI

interessi effettivi di competenza interessi effettivi di competenza

22 858, 25

750 000, 00 1 500, 00 1 500, 00 750 000, 00

22 858, 25

Non essendo la società quotata in mercati regolamentati, l’obbligo di applicare la ritenuta fiscale grava sulla società stessa che funge da sostituto d’imposta. A tali registrazioni, dopo la riapertura dei conti, farà seguito il pagamento degli interessi agli obbligazionisti. n+1 02/01 02/01

15.62 18.20

OBBLIGAZIONISTI C/INTERESSI BANCA X C/C

pagamento cedola pagamento cedola

16 650, 00 16 650, 00

m1

5 850, 00 16 650, 00

I bilanci aziendali

750 000, 00

86 Rivelazione e pagamento degli interessi in società quotate

Se la società emittente i titoli obbligazionari ha azioni quotate in mercati regolamentati, il debito verso gli obbligazionisti è rilevato al lordo della ritenuta fiscale in quanto l’obbligo di applicarla in qualità di sostituto d’imposta grava sulle banche o sugli altri intermediari finanziari. Analogamente alle società che redigono il bilancio in forma ordinaria, anche le società emittenti azioni quotate in mercati regolamentati che redigono il proprio bilancio in base ai principi contabili internazionali (IAS/IFRS) devono valutare i debiti con il criterio del costo ammortizzato.

{Esempio} 3 Maturazione e pagamento cedole di interesse (società quotata) La Carancini spa, le cui azioni sono quotate in mercati regolamentati, all’inizio dell’esercizio n ha emesso un prestito obbligazionario quinquennale formato da 500 000 obbligazioni del valore nominale 5 euro al prezzo di emissione di 4,75 euro, tasso di interesse 2,50%, godimento in data 1/01 di ciascun esercizio. Tutte le operazioni sono regolate a mezzo c/c bancario. La lettera di accredito in c/c per i versamenti ricevuti dagli obbligazionisti reca la data 31/12. Presentiamo le scritture in P.D. relative: • all’emissione delle obbligazioni e al versamento da parte degli obbligazionisti; • alla liquidazione e al pagamento della prima cedola di interessi. Il tasso di interesse effettivo che rende uguale il valore attuale dei flussi monetari in entrata (somma incassata euro 2 375 000) con il valore attuale dei flussi monetari in uscita (interessi pagati annualmente + rimborso delle obbligazioni alla scadenza) è di 3,6108869%. 01/01 01/01

06.60 13.01

OBBLIGAZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE PRESTITI OBBLIGAZIONARI

emesse 500 000 obbligazioni a 4,75 euro emesse 500 000 obbligazioni v.n. 5 euro

2 375 000, 00

01/01 01/01

18.20 06.60

BANCA X C/C OBBLIGAZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE

accredito in c/c versamenti in c/c

2 375 000, 00

31/12 31/12

41.12 13.01

INTERESSI SU OBBLIGAZIONI PRESTITI OBBLIGAZIONARI

interessi di competenza costo ammortizzato

85 758, 56

31/12 31/12

13.01 15.62

PRESTITI OBBLIGAZIONARI OBBLIGAZIONISTI C/INTERESSI

cedola annuale cedola annuale

62 500, 00

15.62 18.20

OBBLIGAZIONISTI C/INTERESSI BANCA X C/C

pagamento cedola pagamento cedola

62 500, 00

2 375 000, 00

2 375 000, 00

85 758, 56

62 500, 00

n+1 01/01 01/01

62 500, 00

09 Il rimborso del prestito obbligazionario Il rimborso dei prestiti obbligazionari avviene in base a piani di ammortamento finanziario che permettono la ripartizione nel tempo del rimborso del prestito secondo varie modalità, studiate in matematica finanziaria (a quote di capitale costanti, a rate costanti ecc.). La società può prevedere differenti modalità di estinzione.

a) Estinzione con estrazione a sorte Estrazione a sorte

Con periodicità solitamente annuale la società provvede a estrarre a sorte un certo numero di obbligazioni, che sono rimborsate alla pari o, in presenza di un prestito indicizzato nel capitale, sopra la pari.

87 Se si estraggono a sorte obbligazioni da rimborsare al valore nominale, in contabilità generale si deve rilevare la diminuzione del debito verso gli obbligazionisti e l’addebitamento del conto corrente bancario della società. 01/04 01/04

13.01 15.60

PRESTITI OBBLIGAZIONARI DEBITI PER OBBLIGAZIONI ESTRATTE

estratte 20 000 obbligazioni estratte 20 000 obbligazioni

20 000, 00

08/04 08/04

15.60 18.20

DEBITI PER OBBLIGAZIONI ESTRATTE BANCA X C/C

estratte 20 000 obbligazioni estratte 20 000 obbligazioni

20 000, 00

20 000, 00

20 000, 00

01/04 01/04 01/04

13.01 41.15 15.60

PRESTITI OBBLIGAZIONARI PREMI DI RIMBORSO DEBITI PER OBBLIGAZIONI ESTRATTE

estratte 20 000 obbligazioni rimborso 1,05 euro per obbligazione estratte 20 000 obbligazioni

20 000, 00 1 000, 00

08/04 08/04

15.60 18.20

DEBITI PER OBBLIGAZIONI ESTRATTE BANCA X C/C

estratte 20 000 obbligazioni estratte 20 000 obbligazioni

21 000, 00

21 000, 00

21 000, 00

La modalità di estinzione di un prestito obbligazionario mediante acquisto dei propri titoli obbligazionari sul mercato deve essere prevista dal regolamento di emissione e risulta conveniente quando le obbligazioni hanno un prezzo di mercato sotto la pari. L’operazione di acquisto di obbligazioni proprie deve essere trattata contabilmente come se si procedesse a un’estinzione anticipata (immediata) del prestito obbligazionario, anche se l’annullamento avviene in una data successiva. Ciò deriva dalla considerazione che se le obbligazioni proprie acquistate fossero iscritte tra le attività dello Stato patrimoniale, in realtà risulterebbero iscritti titoli di debito che rappresentano crediti verso la società stessa, mentre nel passivo resterebbe iscritto il debito relativo al prestito obbligazionario. Se l’acquisto avviene a un prezzo più basso rispetto al valore di rimborso, la differenza costituisce un componente positivo di reddito che si registra in Avere del conto Utile su titoli; in caso contrario, si registra un componente negativo in Dare del conto Perdita su titoli.

u2

b) Estinzione con acquisto di obbligazioni proprie

Le società di capitali

Se si estraggono a sorte obbligazioni emesse alla pari e da rimborsare sopra la pari, si deve rilevare in P.D. anche l’ulteriore onere finanziario per la società; ipotizzando che il valore di emissione delle obbligazioni sia di 1 euro e che il valore di rimborso sia di 1,05 euro, nel caso in cui la società non ha obblighi di sostituto d’imposta in quanto quotata in mercati regolamentati, si ha:

Acquisto sul mercato

c) Estinzione con rimborso graduale del valore nominale

I bilanci aziendali

Defalcazione

01/10 01/10

13.01 15.61

PRESTITI OBBLIGAZIONARI OBBLIGAZIONISTI C/RIMBORSI

defalcazione euro 0,20 per 100 000 defalcazione di euro 0,20

20 000, 00

10/10 10/10

15.61 18.20

OBBLIGAZIONISTI C/RIMBORSI BANCA X C/C

rimborsi effettuati a mezzo banca rimborsi effettuati a mezzo banca

20 000, 00

20 000, 00

20 000, 00

m1

La società estingue parzialmente il prestito rimborsando gradualmente il valore nominale delle obbligazioni (rimborso per defalcazione). In tal modo, anno dopo anno, il valore nominale delle obbligazioni diminuisce e pertanto gli interessi corrisposti agli obbligazionisti si riducono. In alternativa al rimborso graduale può essere previsto il rimborso totale a scadenza. In questa ipotesi i titoli obbligazionari sono estinti tutti contemporaneamente alla pari o sopra la pari. Ritornando all’estinzione con rimborso graduale, se supponiamo una riduzione del valore nominale di 0,20 euro per obbligazione, considerando un prestito obbligazionario formato da 100 000 obbligazioni emesse alla pari, si ha la seguente registrazione in P.D.:

88

10

Le scritture di assestamento relative ai prestiti obbligazionari

Al termine di ciascun periodo amministrativo si devono redigere le scritture di assestamento al fine di determinare la competenza economica dei costi e dei ricavi; relativamente ai costi collegati ai prestiti obbligazionari le procedure sono diverse a seconda che venga applicato il criterio del valore nominale o il criterio del costo ammortizzato.

Società che applicano il criterio del valore nominale

Se il prestito obbligazionario è valutato al valore nominale, le scritture di assestamento riguardano:



la rilevazione degli interessi su obbligazioni di competenza dell’esercizio per il periodo compreso tra la data dell’ultimo godimento della cedola e il 31/12. Ciò può dar luogo a una scrittura di completamento se la cedola è interamente maturata al 31/12, oppure a una scrittura di integrazione se la cedola (annuale, semestrale o trimestrale) ha una scadenza che non coincide con la chiusura dell’esercizio. In questo caso il costo per gli interessi su obbligazioni deve essere integrato con la determinazione di un rateo passivo;



la rilevazione di un risconto attivo per il disaggio su prestiti da rinviare agli esercizi futuri (risconto passivo nell’ipotesi che la società abbia emesso le obbligazioni sopra la pari e abbia contabilizzato un aggio su prestiti).

Il disaggio su prestiti si verifica ogni volta che le obbligazioni sono emesse sotto la pari e accoglie anche i costi per l’emissione dei titoli. In altre parole, il disaggio (o scarto di emissione) rappresenta un mezzo per offrire obbligazioni a un interesse effettivo più alto di quello calcolato sul valore nominale. Sotto questo aspetto il disaggio è pertanto parte inscindibile dell’onere finanziario di un’operazione di prestito e ha natura di interesse rilevato anticipatamente dall’emittente. In base ai principi contabili nazionali il disaggio di emissione deve essere rilevato tra i risconti attivi e la quota di competenza deve essere portata a integrazione degli interessi passivi nominali a quote costanti lungo la durata del prestito. In ciascun esercizio di durata del prestito occorre rilevare al 31/12 un risconto attivo per la quota di disaggio su prestiti da rinviare agli esercizi futuri. In maniera analoga, in presenza di un aggio su prestiti, occorre rilevare un risconto passivo.

{esercitazione} Gestione di un prestito obbligazionario rimborsabile a quote di capitale costanti in società di minori dimensioni La Rolpex spa, società di minori dimensioni che redige il bilancio in forma abbreviata, ha emesso in data 1/04 dell’anno n, con delibera degli amministratori, un prestito formato da 100 000 obbligazioni a 9,80 euro (valore nominale 10 euro), godimento 1/04-1/10, tasso 4%, rimborsabile in 5 anni a quote di capitale costanti a partire dall’1/04 dell’esercizio successivo a quello dell’emissione con estrazione a sorte di 20 000 obbligazioni l’anno. Gli obbligazionisti versano il prezzo delle obbligazioni il 30/04. Per l’emissione e il servizio di collocamento delle obbligazioni la banca incaricata ha trattenuto in data 2/05 la commissione dello 0,25% sul valore nominale dei titoli. Presentiamo: 1. il piano di ammortamento finanziario del prestito obbligazionario e il calcolo del disaggio su prestiti e degli interessi su obbligazioni di competenza di ciascun esercizio; 2. le scritture in partita doppia relative all’emissione e gestione del prestito nell’anno n e quelle relative allo storno del risconto e del rateo all’1/01, al pagamento della cedola di interessi e al rimborso della prima quota di capitale del prestito all’1/04 dell’anno n+1. Piano di ammortamento finanziario del prestito obbligazionario a quote di capitale costanti Il prestito di 1 000 000 di euro è ammortizzabile a quote costanti in 5 anni, per cui la quota annua è pari a 200 000 euro. L’1/04 di ogni anno devono essere estratte a sorte 20 000 obbligazioni da rimborsare.

89

Anni

Prestito iniziale

Quota rimborsata 1/04

Prestito residuo al 31/12

n

1 000 000



1 000 000

n+1

1 000 000

200 000

800 000

n+2

800 000

200 000

600 000

n+3

600 000

200 000

400 000

n+4

400 000

200 000

200 000

n+5

200 000

200 000



Calcolo del disaggio su prestiti e degli interessi su obbligazioni di competenza di ciascun esercizio

euro 0,20 × 100 000 obbligazioni euro 1 000 000 × 0,25%

Disaggio su prestiti complessivo

= =

euro euro

20 000,00 2 500,00

euro

22 500,00

Il prestito obbligazionario ha una durata di 5 anni, corrispondenti a 60 mesi; poiché è stato emesso in data 1/04, per il primo esercizio occorre considerare 9 mesi di competenza (dall’1/04 al 31/12), mentre nell’ultimo esercizio (quinto anno) occorre considerare 3 mesi di competenza (dall’1/01 all’1/04 data di estinzione del prestito). euro

22 500 60 mesi

= euro 375 disaggio su prestiti di competenza mensile

euro 375 × 9 mesi = euro 3 375 disaggio su prestiti di competenza dell’esercizio n Al 31/12/n il risconto attivo è così determinato: euro (22 500 – 3 375) = euro 19 125 disaggio su prestiti da rinviare agli esercizi successivi. La tabella mostra il calcolo del risconto attivo nei cinque anni di durata del prestito obbligazionario. Anni

Disaggio iniziale

Quota di disaggio di competenza

u2

Scarto di emissione Oneri di collocamento

Le società di capitali

Il disaggio su prestiti (o disaggio di emissione) è pari alla differenza tra il valore nominale (valore di rimborso) del prestito e il prezzo di emissione: euro (10 – 9,80) = euro 0,20. Il disaggio su prestiti complessivo è così calcolato:

Risconto attivo

n

22 500

3 375

19 125

n+1

19 125

4 500

14 625

n+2

14 625

4 500

10 125

n+3

10 125

4 500

5 625

n+4

5 625

4 500

1 125

n+5

1 125

1 125



euro

1 000 000 × 2 × 29 18 300

= euro 3 169,40

Nell’esercizio n gli interessi su obbligazioni di competenza sono così calcolati: dietimi di interessi versati dagli obbligazionisti

– euro

3 169,40

interessi 1/04-1/10

euro

20 000,00

rateo per gli interessi 1/10-31/12

euro

10 000,00

interessi su obbligazioni di competenza dell’esercizio n

euro

26 830,60

m1

Gli interessi su obbligazioni di competenza dell’esercizio n devono tener conto dei dietimi di interessi versati dagli obbligazionisti per il periodo 1/04-30/04 (1/04 escluso, 30/04 incluso), pari a 29 giorni, calcolati applicando il tasso semestrale (4% : 2) e considerando i giorni effettivi del semestre 1/04-1/10.

I bilanci aziendali

I principi contabili nazionali precisano che la quota di disaggio di competenza, in quanto onere di natura finanziaria, deve essere sommata agli interessi passivi su obbligazioni.

90 Negli esercizi successivi gli interessi per il periodo 1/04-1/10 e per il periodo 1/10-31/12 sono calcolati considerando il valore nominale del prestito residuo (rimborso annuo di 200 000 euro).

Anni

Interessi 1/01-1/04

Interessi 1/04-1/10

Rateo 31/12

Interessi su obbligazioni di competenza

Quota del disaggio di competenza

Oneri finanziari complessivi

n



16 830,60

10 000,00

26 830,60

3 375,00

30 205,60

n+1

10 000,00

16 000,00

8 000,00

34 000,00

4 500,00

38 500,00

n+2

8 000,00

12 000,00

6 000,00

26 000,00

4 500,00

30 500,00

n+3

6 000,00

8 000,00

4 000,00

18 000,00

4 500,00

22 500,00

n+4

4 000,00

4 000,00

2 000,00

10 000,00

4 500,00

14 500,00

n+5

2 000,00





2 000,00

1 125,00

3 125,00

Scritture in P.D. 01/04

06.60

OBBLIGAZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE

emesse 100 000 obbligaz. a 9,80 euro

980 000, 00

01/04

41.11

DISAGGIO SU PRESTITI

euro 0,20 × 100 000 obbligazioni

01/04

13.01

PRESTITI OBBLIGAZIONARI

100 000 obbligazioni v.n. 10 euro

30/04

18.20

BANCA X C/C

versamenti degli obbligazionisti

30/04

15.02

DEBITI PER RITENUTE DA VERSARE

ritenuta fiscale 26%

30/04

06.60

OBBLIGAZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE

versamenti degli obbligazionisti

980 000, 00

30/04

41.12

INTERESSI SU OBBLIGAZIONI

dietimi di interessi 1/04-30/04

3 169, 40

02/05

41.11

DISAGGIO SU PRESTITI

oneri di collocamento

02/05

18.20

BANCA X C/C

oneri di collocamento

01/10

41.12

INTERESSI SU OBBLIGAZIONI

cedola semestrale in scadenza

01/10

15.02

DEBITI PER RITENUTE DA VERSARE

ritenuta fiscale 26%

01/10

15.62

OBBLIGAZIONISTI C/INTERESSI

cedola netta

01/10

15.62

OBBLIGAZIONISTI C/INTERESSI

pagamento cedola netta

01/10

18.20

BANCA X C/C

pagamento cedola netta

31/12

09.02

RISCONTI ATTIVI

oneri finanziari da rinviare

31/12

41.11

DISAGGIO SU PRESTITI

oneri finanziari da rinviare

31/12

41.12

INTERESSI SU OBBLIGAZIONI

rateo 1/10–31/12

31/12

16.01

RATEI PASSIVI

rateo 1/10–31/12

01/01

41.11

DISAGGIO SU PRESTITI

riapertura del conto

01/01

09.02

RISCONTI ATTIVI

storno risconto

01/01

16.01

RATEI PASSIVI

storno immediato rateo

01/01

41.12

INTERESSI SU OBBLIGAZIONI

storno immediato rateo

01/04

41.12

INTERESSI SU OBBLIGAZIONI

cedola semestrale in scadenza

01/04

15.02

DEBITI PER RITENUTE DA VERSARE

ritenuta fiscale 26%

01/04

15.62

OBBLIGAZIONISTI C/INTERESSI

cedola netta

01/04

15.62

OBBLIGAZIONISTI C/INTERESSI

pagamento cedola netta

01/04

18.20

BANCA X C/C

pagamento cedola netta

01/04

13.01

PRESTITI OBBLIGAZIONARI

rimborso 20 000 obbligazioni

01/04

15.02

DEBITI PER RITENUTE DA VERSARE

rit. fiscale 26% su 0,20 × 20 000 obbl.

01/04

15.60

DEBITI PER OBBLIGAZIONI ESTRATTE

rimborso agli obbligazionisti

20 000, 00 1 000 000, 00 982 345, 36 824, 04

2 500, 00 2 500, 00 20 000, 00 5 200, 00 14 800, 00 14 800, 00 14 800, 00 19 125, 00 19 125, 00 10 000, 00 10 000, 00

n+1 19 125, 00 19 125, 00 10 000, 00 10 000, 00 20 000, 00 5 200, 00 14 800, 00 14 800, 00 14 800, 00 200 000, 00 1 040, 00 198 960, 00

91 Lo storno del rateo per gli interessi su obbligazioni invece che in data 1/01 poteva essere effettuato in data 1/04 in sede di liquidazione degli interessi semestrali. Trattandosi di obbligazioni emesse da una società con azioni non quotate in mercati regolamentati, spetta alla società stessa intervenire come sostituto d’imposta in occasione della rilevazione del debito per la cedola semestrale di interessi. Notiamo che la ritenuta fiscale del 26% è applicata anche sulla differenza tra il valore di rimborso e il prezzo di emissione delle obbligazioni: euro 0,20 × 20 000 obbligazioni = euro 4 000 scarto di emissione relativo a 20 000 obbligazioni estratte. euro (4 000 × 26%) = euro 1 040 ritenuta fiscale

Le società di capitali

Società che applicano il criterio del costo ammortizzato

{Esempio} Gestione di un prestito obbligazionario valutato al costo ammortizzato In data 1/01/n la Co.Ri spa, società che redige il bilancio in forma ordinaria, ha emesso a 4,75 euro 600 000 obbligazioni ordinarie aventi valore nominale di 5 euro, tasso 5%, godimento annuale 1/01. Per il collocamento dei titoli, affidato a un consorzio bancario, sono stati sostenuti costi per 4 500 euro. Il prestito è rimborsabile in cinque anni (quote di capitale costanti) per defalcazione. Presentiamo il calcolo del costo ammortizzato (tasso di rendimento effettivo 7,0033575%) in ciascuno dei cinque esercizi e le scritture in P.D. al 31/12/n.

u2

Nelle società di maggiori dimensioni, che redigono il bilancio in forma ordinaria, al 31/12 di ciascun esercizio occorre determinare il costo ammortizzato del prestito obbligazionario, a meno che gli effetti non siano irrilevanti, cosa che si verifica quando la valutazione al costo ammortizzato non si discosta significativamente dal valore nominale del prestito stesso (per esempio le obbligazioni sono state emesse alla pari e non sono stati sostenuti oneri di collocamento).

Anno

Debito all’1/01

Interessi pagati

Rimborso quota capitale

Oneri finanziari di competenza

Debito al 31/12

n

2 845 500, 00

150 000, 00

600 000, 00

199 280, 54

2 294 780, 54

n+1

2 294 780, 54

120 000, 00

600 000, 00

160 711, 68

1 735 492, 22

n+2

1 735 492, 22

90 000, 00

600 000, 00

121 542, 72

1 167 034, 94

n+3

1 167 034, 94

60 000, 00

600 000, 00

81 731, 63

588 766, 57

n+4

588 766, 57

30 000, 00

600 000, 00

41 233, 43

450 000, 00

3 000 000, 00

604 500, 00



m1

Calcolo del costo ammortizzato

I bilanci aziendali

La somma incassata dalla società all’emissione del prestito è pari a: euro 3 000 000 – (euro 0,25 × 600 000 obbligazioni + 4 500 euro quali oneri di collocamento) = euro 2 845 500. Sia gli interessi da pagare, sia la quota del prestito da rimborsare annualmente, al 31/12 costituiscono debiti di brevissimo periodo (saranno pagati nei primi giorni nell’esercizio successivo), pertanto ai fini del calcolo del costo ammortizzato possono essere considerati come flussi monetari in uscita già al termine di ciascun anno.

92 Scritture in P.D. 150 000, 00

31/12 31/12 31/12

13.01 15.02 15.62

cedola annuale PRESTITI OBBLIGAZIONARI DEBITI PER RITENUTE DA VERSARE ritenuta fiscale 26% cedola annuale OBBLIGAZIONISTI C/INTERESSI

31/12 31/12

41.12 13.01

INTERESSI SU OBBLIGAZIONI PRESTITI OBBLIGAZIONARI

interessi effettivi di competenza interessi effettivi di competenza

199 280, 54

31/12 31/12

13.01 15.61

PRESTITI OBBLIGAZIONARI OBBLIGAZIONISTI C/RIMBORSI

defalcazione 1 euro × 600 000 obbligazioni defalcazione 1 euro × 600 000 obbligazioni

600 000, 00

39 000, 00 111 000, 00

199 280, 54

600 000, 00

{Ora tocca a te!} Conoscenze

Abilità

Criteri di valutazione dei prestiti obbligazionari

Individuare la procedura contabile da applicare nella valutazione dei prestiti obbligazionari

Completa la tabella che illustra le procedure contabili da applicare ai prestiti obbligazionari (considera una società non quotata in mercati regolamentati). Fasi delle registrazioni

Criterio del valore nominale

Criterio del costo ammortizzato

1. Emissione del prestito

Il conto Prestiti obbligazionari è iscritto in Avere per il ...................... complessivo delle obbligazioni emesse. La differenza tra il valore nominale e il prezzo di emissione si registra nel conto ............... ........................... Gli oneri di collocamento sono contabilizzati in Dare del conto ..........................................

Il conto Prestiti obbligazionari è iscritto in Avere per .......................................................... , che corrisponde al prezzo di emissione che gli obbligazionisti devono versare. Gli oneri di collocamento sono contabilizzati in Dare del conto ................................................

2. Liquidazione degli interessi maturati

Le cedole per gli interessi maturati sono rilevate in Dare del conto ...............................................................; in Avere si accreditano i conti ..................................... ......... e Debiti per ritenute da versare.

Le cedole per gli interessi maturati sono rilevate in Dare del conto ...............................; in Avere si accreditano i conti ............................... .......................... e Debiti per ritenute da versare.

Al 31/12 si determina il .....................................: 3. Operazioni di assestamento Al 31/12 si rileva: • il .............................. per la quota del disaggio su • si addebita il conto ............................................ prestiti da rinviare agli esercizi futuri; .......... per l’importo corrispondente agli inte• il ............................... per gli interessi maturati da ressi effettivi maturati nell’esercizio; • si accredita il conto ......................................... pagare nel prossimo esercizio.

Rapporto di cambio Indica quante azioni si ricevono in cambio delle obbligazioni da convertire. Per esempio 3 : 4 significa che si ricevono 3 azioni per 4 obbligazioni possedute.

Conversione diretta

11 Prestiti obbligazionari convertibili Le società per azioni e in accomandita per azioni possono emettere, oltre alle obbligazioni ordinarie, anche obbligazioni convertibili in azioni della stessa società (conversione diretta) o in azioni di altra società (conversione indiretta). Se la conversione è diretta, l’assemblea straordinaria, contemporaneamente all’emissione di obbligazioni convertibili, deve deliberare:



il rapporto di cambio obbligazioni/azioni che deve essere indicato nel regolamento del prestito, insieme ai tempi e alle modalità nei quali può essere esercitato il diritto di conversione;



l’aumento del capitale sociale per l’ammontare corrispondente al valore nominale delle obbligazioni da convertire.

93

Rendere diversi gli investimenti al fine di limitare i rischi.

Ibrido: misto, composto da elementi di diversa natura.

Le società di capitali

• •

Diversificazione

le obbligazioni; il diritto a esercitare la conversione incorporata nelle obbligazioni sottoscritte (opzione di conversione).

Il diritto a esercitare la conversione ha un proprio valore economico, costituito dal prezzo pagato dal sottoscrittore delle obbligazioni per acquistare il diritto a ricevere in futuro le azioni al rapporto di cambio stabilito. Per questo l’opzione di conversione rappresenta uno strumento finanziario derivato (derivato incorporato) che deve essere separato dal valore delle obbligazioni ogni qual volta il tasso di interesse offerto sulle obbligazioni convertibili è significativamente diverso da quello di mercato. Al momento dell’emissione il prestito obbligazionario deve essere valutato al fair value; il valore dell’opzione di conversione è determinato dalla differenza tra la somma incassata e il fair value del prestito obbligazionario. Tale valore assegnato all’opzione deve essere contabilizzato in una specifica Riserva di conversione obbligazioni, parte positiva del patrimonio netto. Successivamente all’iscrizione iniziale, il prestito obbligazionario è valutato applicando il criterio del costo ammortizzato. Se il valore nominale delle obbligazioni convertite è superiore al valore nominale delle azioni, la differenza si rileva nella Riserva soprapprezzo azioni.

Derivato incorporato È uno strumento finanziario incluso (ospitato) in un altro strumento finanziario.

u2

La delibera non può essere adottata se il capitale sociale non è stato interamente versato. La conversione delle obbligazioni in azioni consolida il finanziamento ottenuto dalla società in quanto evita l’uscita monetaria relativa al rimborso del prestito; tale operazione comporta l’aumento del capitale sociale, tuttavia non produce alcuna entrata di denaro, essendo questa già avvenuta quando gli obbligazionisti hanno versato il prezzo delle obbligazioni. Per gli investitori l’acquisto di obbligazioni convertibili rappresenta una modalità di diversificazione che riduce i rischi dell’acquisto diretto di azioni, pur dando la possibilità di ottenerle in futuro. Tuttavia, proprio perché le obbligazioni acquistate potranno essere convertite in azioni, il tasso di interesse nominale è generalmente inferiore al tasso di interesse di mercato delle obbligazioni ordinarie. I principi contabili nazionali considerano le obbligazioni convertibili strumenti finanziari ibridi, in quanto rappresentano titoli di debito (obbligazioni) destinati a essere trasformati in titoli di capitale (azioni). Il prestito obbligazionario convertibile è quindi composto da due diversi strumenti finanziari:

Fair value È un “valore corrente convenzionale”, il cui importo è rappresentato dal corrispettivo al quale un’attività può essere scambiata o una passività estinta in una libera transazione tra parti consapevoli e disponibili.

{Esempio} 1

m1

All’1/01/n la Kledy spa, con capitale sociale rappresentato da 100 000 azioni del valore nominale di 10 euro e riserve per 250 000 euro, ha emesso alla pari un prestito obbligazionario convertibile di 1 000 000 di euro (valore nominale delle obbligazioni 10 euro), stabilendo il rapporto di conversione azioni/obbligazioni in base al valore contabile delle azioni all’atto dell’emissione delle obbligazioni. Il prestito ha durata quadriennale; la cedola è pagata annualmente al tasso 4%. Presentiamo: • il calcolo del rapporto di conversione; • il calcolo del fair value del prestito obbligazionario; • il calcolo del valore dell’opzione di conversione; • le scritture in P.D. relative all’emissione delle obbligazioni e al versamento degli obbligazionisti (tasso di mercato 6%); • le scritture in P.D. relative alla liquidazione degli interessi maturati alla fine dell’esercizio n; • la scrittura in P.D. relativa all’aumento del capitale sociale considerando che al termine del quarto anno tutte le obbligazioni sono convertite in azioni.

I bilanci aziendali

Emissione e conversione diretta di obbligazioni in azioni

94

Le obbligazioni convertibili, in base all’art. 2420 bis del c.c., devono indicare il rapporto di cambio per la conversione in azioni. Nel caso in esame il rapporto è determinato tenendo conto del valore contabile delle azioni che scaturisce dal rapporto tra patrimonio netto (capitale sociale + riserve + utili d’esercizio – perdite d’esercizio) e numero delle azioni emesse. capitale sociale + riserve totale patrimonio netto

euro euro

1 000 000 250 000

euro

1 250 000

Valore contabile di 1 azione = euro 1 200 000 : 100 000 azioni = euro 12,50 Il rapporto di conversione azioni/obbligazioni è il seguente: l’obbligazionista può chiedere la conversione in 4 azioni (del valore contabile di 12,50 euro) ogni 5 obbligazioni possedute (del valore nominale di 10 euro); infatti 4 × 12,50 è uguale a 5 × 10. Poiché vengono convertite tutte le obbligazioni, dovrà essere emesso un numero di azioni corrispondente a: 100 000 × 4 = 80 000 azioni assegnate con un soprapprezzo pari a 2,50 euro 5 Il tasso di mercato 6% per le obbligazioni ordinarie è significativamente maggiore del tasso di interesse 4% a cui sono offerte le obbligazioni convertibili della Kledy spa, perché i sottoscrittori versano un premio di conversione (il cui prezzo è espresso dalla rinuncia a ottenere interessi più elevati). I principi contabili nazionali chiariscono che in questo caso il prestito obbligazionario deve essere contabilizzato inizialmente al suo valore attuale calcolato applicando il tasso di mercato ritenuto appropriato; la differenza tra la somma incassata dalla società e il valore attuale del prestito (considerando anche il valore attuale degli interessi che la società si è impegnata a pagare) rappresenta il valore dell’opzione di conversione. Il valore attuale del prestito, considerando il tasso di attualizzazione 6% e una durata di 4 anni, è determinato con la seguente formula: euro

1 000 000

= euro 792 093,66

(1 + 0,06)4 Con la stessa formula viene calcolato il valore attuale degli interessi che l’impresa deve pagare nei quattro anni di vita del prestito obbligazionario. Così, per esempio, nell’anno n (anno di emissione) il valore attuale degli interessi è: interessi nominali annuali (cedola) = euro 1 000 000 × 4% = euro 40 000. euro

40 000

= euro 37 735,85

(1 + 0,06)1 Nell’anno n+1 avremo:

euro

40 000

= euro 35 599,86

(1 + 0,06)2 Calcolo del valore attuale degli interessi Anni

Valore attuale

n

euro

37 735,85

n+1

euro

35 599,86

n+2

euro

33 584,77

n+3

euro

31 683,75

Totale

euro

138 604,23

Il prestito obbligazionario al momento dell’emissione è iscritto per un importo pari al valore attuale complessivo del debito (fair value), dato dal valore attuale del prestito + il valore attuale degli interessi da pagare: euro (792 093,66 + 138 604,23) = euro 930 697,89

95 Il valore dell’opzione di conversione è dato dalla differenza tra la somma incassata dalla società e il valore attuale complessivo del debito per le obbligazioni emesse: euro (1 000 000 – 930 697,89) = euro 69 302,11. Successivamente all’iscrizione iniziale il prestito deve essere valutato al costo ammortizzato, utilizzando per il calcolo degli interessi effettivi lo stesso tasso di mercato impiegato per il calcolo del valore attuale del prestito e degli interessi. Prestito obbligazionario all’1/01

Interessi maturati (tasso 4%)

Oneri finanziari effettivi (tasso 6%)

n

930 697,89

40 000,00

55 841,87

946 539,76

n+1

946 539,76

40 000,00

56 792,39

963 332,15

n+2

963 332,15

40 000,00

57 799,93

981 132,08

n+3

981 132,08

40 000,00

58 867,92

1 000 000,00

Gli articoli in P.D. sono i seguenti: 01/01

06.60

OBBLIGAZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE

emesse 100 000 obbligazioni conv.

1 000 000, 00

01/01

13.02

PRESTITI OBBLIGAZIONARI CONVERTIBILI

valore attuale del debito

01/01

10.16

RISERVA CONVERSIONE OBBLIGAZIONI

scorporo opzione di conversione

01/01

18.20

BANCA X C/C

versamenti degli obbligazionisti

01/01

06.60

OBBLIGAZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE

versamenti degli obbligazionisti

31/12

13.02

PRESTITI OBBLIGAZIONARI CONVERTIBILI

cedola in scadenza

31/12

15.62

OBBLIGAZIONISTI C/INTERESSI

cedola in scadenza

31/12

41.12

INTERESSI SU OBBLIGAZIONI

interessi di competenza

31/12

13.02

PRESTITI OBBLIGAZIONARI CONVERTIBILI

costo ammortizzato

...

13.02

PRESTITI OBBLIGAZIONARI CONVERTIBILI

convertite 100 000 obbligazioni

...

10.01

CAPITALE SOCIALE

emesse 80 000 azioni

800 000, 00

...

10.02

RISERVA SOPRAPPREZZO AZIONI

soprapprezzo 2,50 euro

200 000, 00

930 697, 89

Le società di capitali

Prestito obbligazionario al 31/12 (costo ammortizzato)

Anni

1 000 000, 00 1 000 000, 00

u2

69 302, 11

40 000, 00 40 000, 00 55 841, 87 55 841, 87 1 000 000, 00

Se il tasso di interesse sulle obbligazioni convertibili fosse uguale al tasso di interesse di mercato, il fair value del prestito obbligazionario (valore di iscrizione iniziale del prestito obbligazionario) coinciderebbe con il suo valore nominale; in pratica, non si formerebbe la Riserva di conversione. Riprendendo l’esempio precedente della Kledy spa e considerando un tasso nominale 6% (interessi nominali annui 60 000 euro) uguale al tasso di mercato (6%) si avrebbe il seguente valore attuale di iscrizione iniziale: valore attuale delle obbligazioni valore attuale degli interessi

euro euro

792 093,66 207 906,34

valore di iscrizione iniziale del prestito

euro

1 000 000,00

m1

Prestito obbligazionario convertibile senza riserva di conversione

I bilanci aziendali

{Esempio} 2

96

Calcolo del valore attuale degli interessi Anni

Valore attuale

n

euro

56 603,77

n+1

euro

53 399,79

n+2

euro

50 377,16

n+3

euro

47 525,62

Totale

euro

207 906,34

In assenza di oneri di collocamento, il prestito obbligazionario risulta iscritto al valore nominale in tutti gli anni di durata. Anni

Prestito obbligazionario all’1/01

Interessi maturati (tasso 6%)

Oneri finanziari effettivi (tasso 6%)

Prestito obbligazionario al 31/12 (costo ammortizzato)

n

1 000 000,00

60 000,00

60 000,00

1 000 000,00

n+1

1 000.000,00

60 000,00

60 000,00

1 000 000,00

n+2

1 000 000,00

60 000,00

60 000,00

1 000 000,00

n+3

1 000 000,00

60 000,00

60 000,00

1 000 000,00

Il libro giornale presenta le seguenti scritture in P.D.: 01/01 06.60 OBBLIGAZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE

emesse 100 000 obbligazioni conv. a 10 euro

1 000 000, 00

01/01 13.02 PRESTITI OBBLIGAZIONARI CONVERTIBILI valore attuale del debito complessivo 01/01 18.20 BANCA X C/C

versamenti degli obbligazionisti

01/01 06.60 OBBLIGAZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE

versamenti degli obbligazionisti

31/12 41.12 INTERESSI SU OBBLIGAZIONI

interessi di competenza

31/12 15.62 OBBLIGAZIONISTI C/INTERESSI

cedola annuale

1 000 000, 00 1 000 000, 00 1 000 000, 00 60 000, 00 60 000, 00

...

13.02 PRESTITI OBBLIGAZIONARI CONVERTIBILI convertite 100 000 obbligazioni

...

10.01 CAPITALE SOCIALE

emesse 80 000 azioni v.n. 10 euro

800 000, 00

...

10.02 RISERVA SOPRAPPREZZO AZIONI

soprapprezzo 2,50 euro

200 000, 00

Conversione indiretta

... ... ...

13.02 03.01 40.02

1 000 000, 00

I prestiti obbligazionari possono essere anche a conversione indiretta, vale a dire con la possibilità di convertire le obbligazioni in azioni di altre società. In tal caso la conversione delle obbligazioni non comporta un aumento del capitale sociale, ma il trasferimento della proprietà di azioni che si trovano nel portafoglio della società emittente e che risultano iscritte in bilancio tra le partecipazioni. A differenza dei prestiti a conversione diretta, non essendovi una modifica del capitale sociale il codice civile non stabilisce particolari procedure. Nel momento in cui la società assegna le azioni in portafoglio agli obbligazionisti che chiedono la conversione, deve essere scaricato in Avere il conto Partecipazioni; l’eventuale differenza dovuta in base al rapporto di cambio viene considerata, secondo i principi contabili nazionali, un componente finanziario di reddito. Supponendo la conversione di 75 000 obbligazioni del valore nominale di 10 euro (valore dell’opzione contabilizzato nella Riserva conversione obbligazioni 189 556,37 euro) in azioni di un’altra società in precedenza acquistate a 618 750 euro la scrittura in P.D. è la seguente:

PRESTITI OBBLIGAZIONARI CONVERTIBILI PARTECIPAZIONI IN CONTROLLATE PLUSVALENZE DA PARTECIPAZIONI

conversione del prestito annullamento per conversione plusvalenza su partecipazioni

750 000, 00 618 750, 00 131 250, 00

lettura espressiva della sintesi

7

Nelle spa e nelle sapa se si emettono nuove azioni occorre determinare: • il diritto d’opzione; • il prezzo di emissione (alla pari oppure sopra la pari).

Oltre che con l’aumento del capitale sociale, le società di capitali possono raccogliere finanziamenti esterni anche con capitale di debito.

azioni titoli in cui è suddiviso il capitale sociale delle spa e delle sapa; l’azionista è un socio della società dividendo è l’utile che spetta a ciascuna azione diritto d’opzione è il diritto dei vecchi soci a sottoscrivere prima di altri le azioni di nuova emissione prezzo di emissione è il prezzo al quale le azioni di nuova emissione vengono offerte agli investitori alla pari/sopra la pari alla pari il prezzo di emissione

8 10

L’utile deve essere ripartito secondo quanto stabilito dal codice civile: • almeno il 5% alla riserva legale (fino a che non ha raggiunto il 20% del capitale sociale); • alla riserva statutaria (nella misura stabilita dallo Statuto); • alla riserva straordinaria (nella misura deliberata dall’assemblea); • il residuo ai soci.

Sintesi

6

Nelle spa e nelle sapa il dividendo è calcolato rapportando l’utile che residua dopo gli accantonamenti alle riserve al numero delle azioni in circolazione. Nelle srl l’utile è ripartito tra i soci in proporzione alle quote conferite.

u2

4

Il capitale sociale può subire variazioni. Le variazioni in aumento possono essere: • a pagamento (si modifica l’importo del patrimonio netto); • gratuite (l’importo del patrimonio netto resta invariato). Le variazioni in diminuzione possono essere: • con rimborso (la società subisce un’uscita di denaro o di beni che comporta la riduzione del patrimonio netto); • senza rimborso (per coprire perdite in sospeso; l’importo del patrimonio netto resta invariato).

5

9

Nelle spa e nelle sapa il capitale sociale è rappresentato da azioni. Nelle srl il capitale sociale è rappresentato dalle quote sottoscritte da ciascun socio.

Si costituiscono con atto pubblico. Per la costituzione è indispensabile: • che il capitale sociale sia stato interamente sottoscritto; • che sia stato eseguito il versamento di almeno il 25% delle azioni (o, nelle srl, dei conferimenti) sottoscritte in denaro; • che i conferimenti di beni siano accompagnati da una relazione di stima.

Non possono essere distribuiti utili se ci sono: • costi di impianto e di ampliamento da ammortizzare; • perdite in sospeso.

Le spa e le sapa possono emettere obbligazioni: • ordinarie (danno diritto a ricevere gli interessi periodici e il rimborso del capitale); • convertibili (danno il diritto a ricevere gli interessi periodici ma, in luogo del rimborso del capitale, possono essere convertite in azioni).

è uguale al valore nominale; sopra la pari il prezzo di emissione è superiore al valore nominale costi di ampliamento sono i costi sostenuti per aumentare il capitale sociale perdite in sospeso sono le perdite subite in esercizi precedenti che devono essere coperte obbligazioni sono titoli di debito; chi le sottoscrive è un creditore della società

I bilanci aziendali

3

2

97

m1

1

Le società di capitali sono dotate di personalità giuridica. Si distinguono in: • spa (pluripersonali e unipersonali); • sapa; • srl (pluripersonali e unipersonali; ordinarie e semplificate).

Sintesi

98

Verifica

fine

unità

• test in autoverifica su unità 2 • interrogazione simulata con speakeraggio

TEST INTERATTIVI

CONOSCENZE

ABILITÀ

• Società di capitali • Riparto utili • Variazioni del capitale sociale • Prestiti obbligazionari

• Individuare la natura dei conti • Effettuare i calcoli e redigere le scritture in P.D. relative a riparto utili, aumento del capitale sociale ed emissione e gestione di prestiti obbligazionari

LIVELLO BASE 1 Indica la risposta corretta (alcuni quesiti possono avere più risposte esatte).

a. Una società di capitali assume personalità giuridica quando:

   

1. 2. 3. 4.

l’atto costitutivo è redatto per atto pubblico sono stati effettuati i conferimenti dei soci è iscritta nel Registro delle imprese l’atto costitutivo viene depositato presso l’ufficio del Registro delle imprese

b. Il capitale sociale è rappresentato da azioni nelle:

   

1. 2. 3. 4.

società per azioni società a responsabilità limitata società in accomandita per azioni società unipersonali

c. Nelle società di capitali la ritenuta fiscale sugli interessi attivi bancari e postali costituisce:

   

1. 2. 3. 4.

un costo di origine fiscale un credito della società verso il fisco un credito della società verso i soci un costo per i singoli soci

d. La riserva legale è una:

   

1. 2. 3. 4.

riserva di utili riserva di capitale riserva sempre disponibile riserva obbligatoria



4. dipende dall’ammontare degli utili distribuiti sotto forma di dividendi

f.

Una politica di autofinanziamento viene attuata quando:

   

1. 2. 3. 4.

g. Sono accesi ai crediti verso i soci i conti:

       

 

2

1. è la quota di utile versata allo Stato sotto forma di imposte 2. è la somma riscossa sotto forma di dividendi dagli amministratori 3. è il rapporto tra utile distribuito e utile conseguito

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8.

Azionisti c/sottoscrizione Obbligazionisti c/sottoscrizione Azionisti c/dividendi Azionisti c/versamenti richiamati Azionisti c/rimborsi Azionisti c/reintegro Obbligazionisti c/interessi Soci c/reintegro

h. Presentano eccedenza in Avere i conti:

         

1. Azionisti c/sottoscrizione 2. Riserva negativa per azioni proprie 3. Riserva statutaria 4. Banca X c/vincolato 5. Disaggio su prestiti 6. Azionisti c/dividendi 7. Debiti per azioni estratte 8. Azionisti c/versamenti richiamati 9. Prestiti obbligazionari 10. Interessi su obbligazioni

i.

In caso di aumento del capitale sociale a pagamento, il diritto di opzione spetta ai possessori di:

   

1. 2. 3. 4.

e. Il pay-out:



il pay-out è elevato le riserve vengono distribuite ai soci il pay-out è basso l’utile è accantonato alle riserve

azioni di risparmio azioni ordinarie obbligazioni convertibili obbligazioni ordinarie indicizzate

Correla i diversi strumenti di finanziamento con le categorie di investimenti, indicando la fonte di provenienza (capitale proprio o di debito). Raccolta di finanziamenti con ...

Investimenti breve periodo

Investimenti lungo periodo

Capitale proprio

Capitale di debito

... emissione di azioni

.....................................

.....................................

.....................................

.....................................

... emissione di obbligazioni

.....................................

.....................................

.....................................

.....................................

... emissione di certificati di investimento

.....................................

.....................................

.....................................

.....................................

... emissione di cambiali finanziarie

.....................................

.....................................

.....................................

.....................................

99

Diminuzioni di patrimonio netto

Il patrimonio netto non varia

Emissione di nuove azioni alla pari contro apporti in denaro

.......................................

.......................................

.......................................

Conversione di obbligazioni in azioni della stessa società

.......................................

.......................................

.......................................

Emissione di nuove azioni contro capitalizzazione della Riserva soprapprezzo azioni

.......................................

.......................................

.......................................

Riduzione del capitale sociale a copertura di perdite d’esercizio

.......................................

.......................................

.......................................

Emissione di nuove azioni sopra la pari contro apporti in natura

.......................................

.......................................

.......................................

Esenzione dei soci dal versamento di somme residue su azioni parzialmente liberate

.......................................

.......................................

.......................................

Conversione indiretta di obbligazioni in azioni di un’altra società

.......................................

.......................................

.......................................

Individua la sezione in cui i seguenti conti sono iscritti nella Situazione patrimoniale e indicane la natura (segui l’esempio della prima riga). Denominazione dei conti 1. Utili a nuovo

Situazione patrimoniale Attività

Passività

Natura Finanziaria

X

Economica di patrimonio

2. Costi di impianto

....................................

...................................................

3. Perdite a nuovo

....................................

...................................................

4. Debiti per obbligazioni estratte

....................................

...................................................

5. Obbligazionisti c/interessi

....................................

...................................................

6. Debiti per azioni estratte

....................................

...................................................

7. Prestiti obbligazionari

....................................

...................................................

8. Riserva soprapprezzo azioni

....................................

...................................................

9. Capitale sociale

....................................

...................................................

10. Costi di ampliamento

....................................

...................................................

11. Riserva conguaglio utili in corso

....................................

...................................................

12. Amministratori c/competenze

....................................

...................................................

13. Versamenti c/aumento capitale

....................................

...................................................

14. Riserva legale

....................................

...................................................

15. Riserva negativa per azioni proprie

....................................

...................................................

16. Azionisti c/sottoscrizione

....................................

...................................................

17. Obbligazionisti c/sottoscrizione

....................................

...................................................

18. Azionisti c/versamenti richiamati

....................................

...................................................

19. Obbligazionisti c/rimborsi

....................................

...................................................

I bilanci aziendali

4

u2

Aumenti di patrimonio netto

Variazione di capitale sociale

Verifica fine unità

Indica quali delle seguenti variazioni di capitale sociale lasciano immutato il patrimonio netto, quali lo aumentano e quali, invece, lo diminuiscono.

m1

3

100

Verifica

fine

unità

LIVELLO INTERMEDIO/AVANZATO 5 Completa le registrazioni in P.D., rispondi alle domande e inserisci i conti coinvolti nella Situazione patrimoniale dopo le operazioni effettuate. ............

...............................................................

sottoscritte 20 000 azioni a 11,25 euro

10.11

VERSAMENTI C/AUMENTO CAPITALE

............................................................................

............ ............

............................................................... ...............................................................

soprapprezzo 1 euro × 20 000 azioni utili in corso 0,25 euro × 20 000 azioni

03/08

18.20

BANCA X C/C

versamento legale 25%

............

............

...............................................................

............................................................................

03/08 03/08 03/08 03/08

...................., .... ...................., .... ...................., .... ...................., ....

75 000, 00 ...................., ....

1.

L’aumento del capitale sociale è stato iscritto nel Registro delle imprese? Sì  No  Perché ............................................................................................................................................................................................................................

2.

Le nuove azioni emesse danno diritto a un dividendo regolare? Sì  No  Perché ............................................................................................................................................................................................................................

3.

Considerando che il capitale sociale è suddiviso in azioni del valore nominale di 10 euro, a quanto ammonta il numero delle azioni in circolazione dopo le operazioni effettuate? ...........................................................................................................................................................................................................................................

Situazione patrimoniale al 3/08 ...................................................................

...................., ....

Capitale sociale

300 000, 00 ...................., ....

Riserva soprapprezzo azioni Riserva legale

6

60 000, 00

Riserva conguaglio utili in corso

...................., ....

...................................................................

...................., ....

Completa il progetto di riparto dell’utile e gli articoli in P.D. relativi alla sua destinazione e pagamento. La Be.Ma. spa, con capitale sociale di 900 000 euro diviso in azioni del valore nominale di 5 euro, ha conseguito un utile d’esercizio al netto di imposte di 290 000 euro che viene così ripartito: • 5% alla riserva legale; • 2% alla riserva statutaria; • il residuo agli azionisti con arrotondamento del dividendo a 1 centesimo di euro. Il pagamento dei dividendi avviene a mezzo banca. Tieni presente che la spa non è quotata in mercati regolamentati e che il dividendo su 72 000 azioni è assoggettato a ritenuta fiscale d’imposta del 26%.

Progetto di riparto utile Utile da ripartire 5% alla riserva legale 2% alla riserva statutaria

euro euro euro

............................. ............................. .............................

Da distribuire agli azionisti

euro

269 700,00

Dividendo agli azionisti arrotondato (........................... × ...........................) =

euro

.............................

Utile residuo (utili a nuovo)

euro

1 500,00

Dividendo unitario:

................

180 000

= 1,49833

euro (26% di ...........................) × ........................... azioni = euro ........................... ritenuta fiscale 20/04 20/04 20/04 20/04 20/04

…..….. …..….. …..….. …..….. …..…..

................................................................ ................................................................ ................................................................ ................................................................ ................................................................

destinazione dell’utile

20/04 20/04 20/04

…..….. …..….. …..…..

................................................................ ................................................................ ................................................................

................................................................ ................................................................ ................................................................

..................., .... ..................., ..................., ..................., ...................,

................................................................ ................................................................ ................................................................ ................................................................

.... .... .... ....

..................., .... ..................., .... ..................., ....

101 Completa i calcoli e gli articoli in P.D. di seguito presentati. La Gamma spa, società di minori dimensioni che redige il bilancio in forma abbreviata, l’1/02/n ha emesso alla pari 1 800 000 obbligazioni del valore nominale di 1 euro, tasso 3%, godimento 1/02-1/08, rimborso in tre anni a quote di capitale costanti. Il servizio di collocamento è affidato a una banca alla quale viene corrisposta la commissione dello 0,10% sul valore nominale delle obbligazioni.

Prestito all’1/02

Quota rimborsata l’1/02

Prestito residuo al 31/12

n

1 800 000,00



1 800 000,00

n+1

1 800 000,00

600 000,00

..........................

n+2

..........................

..........................

..........................

n+3

..........................

..........................



Calcolo del disaggio di competenza di ciascun esercizio Disaggio iniziale

Quota di disaggio di competenza

Risconto attivo

n

1 800

.............

.............

n+1

.............

.............

.............

n+2

.............

.............

.............

n+3

.............

.............



01/02

............ ...........................................................

emesse 1 800 000 obbligazioni

01/02

............ ...........................................................

emesse 1 800 000 obbligazioni

01/02

18.20

versamenti degli obbligazionisti

01/02

............ ...........................................................

BANCA X C/C

......................, .... ......................, ....

1 800 000, 00

versamenti degli obbligazionisti

......................, ....

01/02

............ ...........................................................

...........................................................

01/02

18.20

oneri di collocamento

01/08 01/08 01/08

............ ........................................................... ............ ........................................................... ............ ...........................................................

cedola semestrale in scadenza ritenuta fiscale 26% cedola netta

01/08 01/08

............ ........................................................... ............ ...........................................................

........................................................... ...........................................................

31/12 31/12

............ ........................................................... ............ ...........................................................

oneri finanziari da rinviare oneri finanziari da rinviare

......................, ....

31/12 31/12

............ ........................................................... ............ ...........................................................

interessi 1/08-31/12 interessi 1/08-31/12

......................, ....

01/01 01/01

41.11

riapertura del conto storno risconto

......................, ....

............ ...........................................................

storno rateo immediato storno rateo immediato

......................, .... ......................, ....

01/01 01/01

16.01

BANCA X C/C

DISAGGIO SU PRESTITI RATEI PASSIVI

............ ...........................................................

......................, .... ......................, .... ......................, .... ......................, .... ......................, ....

19 980, 00 19 980, 00 ......................, .... ......................, ....

......................, .... ......................, ....

01/02 01/02 01/02

............ ........................................................... ............ ........................................................... ............ ...........................................................

cedola semestrale in scadenza ritenuta fiscale 26% cedola netta

01/02 01/02

............ ........................................................... ............ ...........................................................

pagamento cedola netta pagamento cedola netta

......................, ....

01/02 01/02

............ ........................................................... ............ ...........................................................

rimborso 600 000 obbligazioni rimborso agli obbligazionisti

......................, ....

01/02 01/02

versamento a rimborso

......................, ....

............ ...........................................................

15.60

DEBITI PER OBBLIGAZIONI ESTRATTE

...........................................................

......................, .... ......................, .... ......................, .... ......................, .... ......................, ....

ESERCIZI FINALI GRUPPI 3-5

I bilanci aziendali

Anni

u2

Anni

Verifica fine unità

Piano di ammortamento finanziario del prestito obbligazionario

m1

7

unità

3

102

Il bilancio d’esercizio civilistico 01 Il bilancio d’esercizio Il bilancio d’esercizio è il documento, redatto al termine di ogni periodo amministrativo, con cui si rappresentano la situazione patrimoniale e finanziaria dell’impresa e il risultato economico dell’esercizio.

Comunicazione economico– finanziaria È l’insieme delle comunicazioni diffuse dalla direzione aziendale che riguardano principalmente l’andamento economico, finanziario e patrimoniale dell’impresa.

Nelle società di capitali il bilancio d’esercizio è un documento che deve essere reso pubblico in quanto rappresenta il principale strumento di comunicazione economico-finanziaria, destinato a tutti gli stakeholder, sia interni (soci di maggioranza e lavoratori dipendenti) sia esterni (clienti, fornitori, amministrazione finanziaria dello Stato, banche e altri finanziatori). Sotto questo aspetto il documento può essere considerato da un duplice punto di vista:

• •

come strumento di controllo dell’operato degli organi amministrativi; come strumento informativo sulla gestione in cui vengono riassunti i dati quantitativi e qualitativi raccolti dal sistema informativo aziendale.

Allo scopo di tutelare i soggetti esterni, il codice civile, oltre alle modalità di approvazione e alla procedura per rendere noto il bilancio d’esercizio, ne indica la forma, il contenuto, i principi di redazione, nonché i criteri di valutazione degli elementi patrimoniali.

Componenti del bilancio

Stati comparati Per ogni voce di bilancio sono riportati due importi in colonne distinte: quelli relativi all’esercizio e quelli relativi all’esercizio precedente.

Il bilancio d’esercizio è inscindibilmente composto da quattro parti:



lo Stato patrimoniale, con cui si evidenzia la situazione patrimoniale e finanziaria dell’impresa;



il Conto economico, che indica analiticamente i componenti positivi e negativi del reddito d’esercizio;



il Rendiconto finanziario, che fornisce informazioni utili per valutare la situazione finanziaria dell’impresa;



la Nota integrativa, che fornisce informazioni aggiuntive, esplicative e complementari ai dati, per loro natura sintetici e quantitativi, contenuti nelle prime due parti del bilancio.

Lo Stato patrimoniale e il Conto economico derivano dalla situazione contabile finale, scissa in Situazione patrimoniale e Situazione economica; il Rendiconto finanziario riprende i dati contabili sia patrimoniali sia economici, al fine di determinare le fonti e gli impieghi di risorse finanziarie generati dalle differenti aree di attività aziendali (attività operativa, attività di investimento e attività di finanziamento). Tale parte del bilancio è illustrata nel volume per la classe quinta. La Nota integrativa espone sia informazioni quantitative dettagliate di origine contabile sia informazioni quantitative e descrittive di origine non contabile. Lo Stato patrimoniale e il Conto economico devono essere redatti a stati comparati in modo da fornire informazioni sulle variazioni dei valori aziendali. Entrambi i prospetti devono essere redatti in unità di euro, senza cifre decimali; la Nota integrativa può essere redatta invece in migliaia di euro. Il passaggio dai valori con due decimali, risultanti dalle scritture contabili, a valori senza decimali può determinare differenze di arrotondamento che possono essere specificatamente evidenziate in una Riserva da arrotondamento (voce del patrimonio netto) nello Stato patrimoniale e alle voci Altri ricavi e proventi, ovvero Oneri diversi di gestione nel Conto economico, rispettivamente in A) Valore della produzione e in B) Costi della produzione.

103 Lo Stato patrimoniale ha forma a sezioni divise e contrapposte. La sezione di sinistra è denominata attivo, quella di destra passivo. Le voci dello Stato patrimoniale sono classificate in base all’analisi funzionale, con riguardo:

• •

Stato patrimoniale

alla destinazione economica per le voci dell’attivo, raggruppate in quattro classi; alle fonti di finanziamento per le voci del passivo, raggruppate in cinque classi.

Le classi sono contrassegnate da lettere alfabetiche maiuscole secondo lo schema sintetico di seguito riportato. Passivo

A) Crediti verso i soci

A) Patrimonio netto

B) Immobilizzazioni

B) Fondi per rischi e oneri

C) Attivo circolante

C) Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato

D) Ratei e risconti

D) Debiti E) Ratei e risconti

Conto economico

u3

Il Conto economico è redatto in forma scalare secondo la configurazione a valore e costi della produzione, in modo da evidenziare i risultati intermedi di gestione; i componenti del reddito sono classificati per natura e devono essere elencati all’interno di raggruppamenti contrassegnati da lettere dell’alfabeto maiuscole. In relazione a ciascun raggruppamento va indicato il totale che si ottiene per somma algebrica delle voci componenti. Ciascuna voce di ricavo o di costo è contraddistinta da un numero arabo; per talune voci è prevista un’ulteriore suddivisione in sottovoci, corrispondente a lettere minuscole dell’alfabeto.

Il bilancio d’esercizio civilistico

Attivo

A) Valore della produzione B) Costi della produzione

Differenza tra valore e costi della produzione C) Proventi e oneri finanziari D) Rettifiche di valore di attività e passività finanziarie Risultato prima delle imposte Imposte dell’esercizio Utile (perdita) dell’esercizio

Tale struttura consente di evidenziare i componenti del reddito d’esercizio suddivisi in aree distinte: area della produzione e area finanziaria. Nell’area della produzione sono compresi i ricavi e i costi dell’attività caratteristica e dell’attività accessoria inclusi nelle voci dei raggruppamenti A) Valore della produzione e B) Costi della produzione.

Area della produzione

L’attività caratteristica (o attività operativa) riguarda i componenti positivi e negativi del reddito che derivano da operazioni tipiche rispetto al settore dove l’impresa esercita la propria attività principale; tali operazioni, destinate a ripetersi nel tempo (operazioni correnti) identificano la parte peculiare della gestione svolta dall’impresa e ne costituiscono il core business. Per esempio, in un’impresa commerciale la gestione caratteristica è costituita dalle operazioni di acquisto e vendita di merci; in un’impresa industriale l’attività caratteristica comprende le operazioni riguardanti l’acquisto di materie prime, la loro trasformazione fisico-tecnica e la successiva vendita di prodotti finiti; nell’impresa bancaria sono operazioni della gestione caratteristica la raccolta di fondi dai risparmiatori e il loro impiego attraverso la concessione di prestiti; in un’impresa turistica le operazioni tipiche sono attinenti all’accoglienza e all’ospitalità dei clienti ecc. Se la gestione caratteristica è costituita da più tipologie di attività, la Nota integrativa deve fornire adeguate informazioni sulle differenti categorie, quali per esempio la ripartizione dei ricavi di vendita per aree geografiche.

Attività caratteristica

Peculiare: caratteristica, distintiva.

Attività accessoria

I bilanci aziendali

Che si ripetono nel tempo con continuità.

m1

L’attività accessoria è costituita da operazioni che generano costi e ricavi che sono estranei all’attività tipica dell’impresa. Sono tali le operazioni che non rientrano nella gestione caratteristica né in quella finanziaria, quali per esempio la locazione di fabbricati non strumentali per

Operazioni correnti

104 l’impresa che comporta la riscossione di fitti attivi, la cessione o l’eliminazione di beni strumentali (impianti, macchinari, attrezzature ecc.) che possono generare plusvalenze, minusvalenze o insussistenze.

Area finanziaria

L’area dell’attività finanziaria accoglie sia i componenti finanziari in senso stretto (interessi attivi e interessi passivi derivanti da prestiti concessi o ottenuti) sia i proventi e gli oneri derivanti da investimenti di carattere finanziario (quali per esempio dividendi su partecipazioni, interessi su titoli di debito), gli utili e le perdite su cambi in valuta diversa dall’euro, le variazioni del fair value degli strumenti finanziari derivati.

Gestione non corrente

Lo svolgimento dell’attività aziendale può dar luogo a costi e ricavi di importo o incidenza eccezionali che, proprio per il carattere di straordinarietà, non sono destinati a ripetersi nel tempo. I ricavi e i costi non correnti possono appartenere:

Attendibile Affidabile, credibile.

Tipologie di bilancio



all’area della produzione, quali, per esempio, plusvalenze e minusvalenze di entità tale da incidere in maniera rilevante rispetto al risultato economico conseguito (come quelle che possono derivare dalla vendita di intere linee produttive in occasione di riconversione o di ristrutturazione aziendale): insussistenze e sopravvenienze che derivano da furti, rapine, calamità naturali che hanno comportato la registrazione di importi ritenuti significativi rispetto al totale dell’attivo/passivo;



all’area finanziaria, quali, per esempio, plusvalenze o minusvalenze derivanti dalla cessione di partecipazioni in società controllate o collegate che incidono notevolmente sul Conto economico; utili o perdite su cambi di importo anomalo.

Nel Conto economico civilistico tali componenti, che fanno parte della gestione non corrente, non sono distintamente indicati; tuttavia, ai fini di una lettura più attendibile del bilancio, il codice civile richiede che nella Nota integrativa siano fornite adeguate informazioni inerenti alla loro natura. Queste informazioni, come si vedrà nel volume per il quinto anno, sono indispensabili per la riclassificazione del Conto economico e l’evidenziazione dei risultati intermedi di tutte le aree di gestione (gestione caratteristica, gestione accessoria, gestione finanziaria e gestione non corrente). Le società chiuse al mercato del capitale di rischio, che predispongono il bilancio d’esercizio in base alle norme del codice civile (interpretate e integrate dai principi contabili nazionali), possono redigere il bilancio secondo tre diverse tipologie, con contenuti informativi crescenti a seconda delle dimensioni aziendali:



bilancio delle micro-imprese, che può essere predisposto dalle società di capitali che non superano i parametri stabiliti dal codice civile; se l’impresa si avvale degli esoneri consentiti, è composto soltanto dallo Stato patrimoniale e dal Conto economico redatti nella stessa forma e con contenuto identico a quello previsto per il bilancio in forma abbreviata;



bilancio in forma abbreviata, che può essere predisposto dalle società di capitali di minori dimensioni, ossia dalle società che rientrano nei parametri stabiliti dal codice civile; per la sua redazione sono previste particolari semplificazioni; è composto dallo Stato patrimoniale, dal Conto economico e dalla Nota integrativa;



bilancio in forma ordinaria, che deve essere predisposto dalle società che non rientrano nei parametri che consentono la redazione del bilancio in forma abbreviata; è composto dallo Stato patrimoniale, dal Conto economico, dalla Nota integrativa e dal Rendiconto finanziario.

Rendiconto finanziario È un prospetto contabile che presenta le variazioni, positive o negative, delle disponibilità liquide avvenute in un determinato esercizio.

Possono redigere il bilancio in forma abbreviata e/o il bilancio delle micro-imprese le società che nel primo esercizio o successivamente per due esercizi consecutivi non abbiano superato due dei seguenti limiti. Parametri

Bilancio in forma abbreviata (art. 2435 bis del c.c.)

Bilancio delle micro-imprese (art. 2435 ter del c.c.)

Totale dell’attivo dello Stato patrimoniale

4 400 000 euro

175 000 euro

Ricavi delle vendite e delle prestazioni

8 800 000 euro

350 000 euro

Dipendenti occupati in media durante l’esercizio

50 unità

5 unità

Il bilancio in forma ordinaria è redatto dalle società che superano i limiti per la redazione del bilancio in forma abbreviata.

105 Nelle società di persone, così come nelle imprese individuali, il bilancio d’esercizio è un documento interno, redatto esclusivamente per conoscere i risultati ottenuti con le operazioni di gestione e per controllare la validità delle strategie effettuate. Per questa forma giuridica, il codice civile non richiede che il documento sia portato a conoscenza di terzi (anche se può essere richiesto in visione dalle banche in sede di istruttoria per la concessione di fidi), né detta regole precise per la sua redazione; tuttavia, per analogia può essere utilizzata la stessa forma stabilita per le micro-imprese. Con questa soluzione il bilancio delle società di persone risulta più facilmente confrontabile con quello delle altre imprese e più idoneo a fornire informazioni alla direzione aziendale.

Società di persone

Lo Stato patrimoniale e il Conto economico devono essere accompagnati da note che hanno lo scopo di favorire l’intelligibilità, di aggiungere ulteriori informazioni e motivare le scelte effettuate. La Nota integrativa illustra i criteri di valutazione adottati, chiarisce la composizione di alcune voci, evidenzia le variazioni intervenute nelle voci del patrimonio netto, analizza alcune componenti del Conto economico e fornisce altre informazioni di carattere qualitativo e quantitativo idonee a chiarire, anche a chi non è dotato di elevate competenze contabili, i dati contenuti nel bilancio.

Nota integrativa

Stato patrimoniale Conto economico Rendiconto finanziario Nota integrativa

Bilancio in forma abbreviata

Bilancio delle micro-imprese

• Stato patrimoniale • Conto economico • Nota integrativa Esonero dalla redazione del Rendiconto finanziario

• Stato patrimoniale • Conto economico Esonero dalla redazione del Rendiconto finanziario e della Nota integrativa se in calce allo Stato patrimoniale sono presenti determinate informazioni

Il bilancio d’esercizio civilistico

Bilancio in forma ordinaria • • • •

È l’importo massimo di credito che una banca concede sotto qualsiasi forma a un cliente che ne ha fatto richiesta, dopo aver accertato le sue capacità reddituali, la consistenza del patrimonio e le doti morali.

u3

COMPOSIZIONE DEL BILANCIO D’ESERCIZIO

Fido

02 Il bilancio in forma abbreviata Lo Stato patrimoniale in forma abbreviata comprende soltanto le voci contrassegnate nell’art. 2424 del c.c. con lettere maiuscole e numeri romani. Le immobilizzazioni immateriali e materiali (voci B) I e B) II dell’attivo) devono essere esposte per il loro costo di acquisto al netto dei fondi ammortamento e dei fondi svalutazione. Nei crediti (voce C) II dell’attivo) e debiti (voce D) del passivo) si devono indicare gli importi esigibili oltre l’esercizio successivo. STATO PATRIMONIALE IN FORMA ABBREVIATA (ART. 2435 BIS C.C.)

B) Immobilizzazioni I - Immobilizzazioni immateriali II - Immobilizzazioni materiali III - Immobilizzazioni finanziarie C) Attivo circolante I - Rimanenze II - Crediti di cui esigibili oltre l’esercizio ........................ euro III - Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni IV - Disponibilità liquide

A) Patrimonio netto I - Capitale II - Riserva da soprapprezzo delle azioni III - Riserve di rivalutazione IV - Riserva legale V - Riserve statutarie VI - Altre riserve VII - Riserva per operazioni di copertura dei flussi finanziari attesi VIII - Utili (perdite) portati a nuovo IX - Utile (perdita) dell’esercizio X - Riserva negativa per azioni proprie in portafoglio B) Fondi per rischi e oneri C) Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato

D) Ratei e risconti D) Debiti di cui esigibili oltre l’esercizio successivo .............................. euro E) Ratei e risconti

I bilanci aziendali

A) Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti

Passivo

m1

Attivo

106 Ulteriori semplificazioni

Le voci A e D dell’attivo (rispettivamente Crediti verso soci e Ratei e risconti) possono essere comprese nella voce C) II – Crediti. La voce E) del passivo (Ratei e risconti) può essere compresa nella voce D) – Debiti.

Conto economico in forma abbreviata

Nel Conto economico in forma abbreviata possono essere effettuati raggruppamenti di alcune voci previste dall’articolo 2425 del c.c., come per esempio gli ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali e materiali che possono essere ricompresi in un’unica voce. CONTO ECONOMICO IN FORMA ABBREVIATA (ART. 2435 BIS C.C.)

A) Valore della produzione: 1) ricavi delle vendite e delle prestazioni; 2) variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti e variazioni di lavori in corso su ordinazione; 4) incrementi di immobilizzazioni per lavori interni; 5) altri ricavi e proventi, con separata indicazione dei contributi in conto esercizio. Totale A) Valore della produzione B) Costi della produzione: 6) per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci; 7) per servizi; 8) per godimento di beni di terzi; 9) per il personale: a) salari e stipendi; b) oneri sociali; c) trattamento di fine rapporto; d) trattamento di quiescenza e simili; e) altri costi; 10) ammortamenti e svalutazioni: a) ammortamento delle immobilizzazioni immateriali, ammortamento delle immobilizzazioni materiali e altre svalutazioni delle immobilizzazioni; d) svalutazioni dei crediti compresi nell’attivo circolante e delle disponibilità liquide; 11) variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci; 12) accantonamenti per rischi; 13) altri accantonamenti; 14) oneri diversi di gestione. Totale B) Costi della produzione Differenza tra valore e costi della produzione (A – B) C) Proventi e oneri finanziari: 15) proventi da partecipazioni, con separata indicazione di quelli relativi a imprese controllate e collegate e di quelli relativi a controllanti e a imprese sottoposte al controllo di queste ultime; 16) altri proventi finanziari: a) da crediti iscritti nelle immobilizzazioni, con separata indicazione di quelli da imprese controllate e collegate e di quelli da controllanti e da imprese sottoposte al controllo di queste ultime; b) da titoli iscritti nelle immobilizzazioni che non costituiscono partecipazioni e da titoli iscritti nell’attivo circolante che non costituiscono partecipazioni; d) proventi diversi dai precedenti, con separata indicazione di quelli da imprese controllate e collegate e di quelli da controllanti; 17) interessi e altri oneri finanziari, con separata indicazione di quelli verso imprese controllate e collegate e verso controllanti e da imprese sottoposte al controllo di queste ultime; 17 bis) utili e perdite su cambi. Totale C) Proventi e oneri finanziari (15 + 16 – 17 +/– 17 bis) D) Rettifiche di valore di attività e passività finanziarie: 18) rivalutazioni: a) di partecipazioni; b) di immobilizzazioni finanziarie che non costituiscono partecipazioni; c) di titoli iscritti all’attivo circolante che non costituiscono partecipazioni; d) di strumenti finanziari derivati; 19) svalutazioni: a) di partecipazioni; b) di immobilizzazioni finanziarie che non costituiscono partecipazioni; c) di titoli iscritti nell’attivo circolante che non costituiscono partecipazioni; d) di strumenti finanziari derivati. Totale D) Rettifiche di attività e passività finanziarie (18 – 19) Risultato prima delle imposte (A – B +/– C +/– D) 20) imposte sul reddito dell’esercizio, correnti, differite e anticipate; 21) utile (perdita) dell’esercizio.

Nella Nota integrativa in forma abbreviata possono essere omesse alcune indicazioni che invece, come si vedrà nel paragrafo successivo, devono essere presenti nello stesso documento redatto in forma ordinaria. Trattasi, per esempio, dei movimenti intervenuti nelle immobilizzazioni e della composizione dei costi di impianto e di ampliamento e dei costi di sviluppo, della composizione dei ratei e dei risconti e di altre informazioni specificamente indicate dal codice civile.

Nota integrativa

Le micro-imprese sono esonerate dalla redazione della Nota integrativa purché in calce allo Stato patrimoniale risultino le informazioni relative all’importo complessivo degli impegni, le notizie sulla composizione e sulla natura di tali impegni e dei conti d’ordine nonché sull’ammontare dei compensi spettanti ad amministratori e sindaci. Le società che redigono il bilancio d’esercizio in forma abbreviata e quelle che redigono il bilancio delle micro-imprese sono esonerate dalla redazione del Rendiconto finanziario; inoltre, come vedremo successivamente, in deroga a quanto disposto dal codice civile, sono previste semplificazioni nell’applicazione di alcuni criteri di valutazione.

Esoneri

Il bilancio d’esercizio civilistico

107

{Ora tocca a te!} Abilità

Tipologie di bilancio

Riconoscere il contenuto dello Stato patrimoniale e del Conto economico

Associa le espressioni contenute nella prima colonna con i termini posti nella seconda.

2

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9.

a

Bilancio in forma ordinaria Bilancio in forma abbreviata Bilancio delle micro-imprese Stato patrimoniale Conto economico Rendiconto finanziario Nota integrativa Area della produzione Area finanziaria

b

c

d

e

f

g

h

i

Completa le frasi cancellando il termine errato. a. La differenza tra Valore e Costi della produzione (A – B) esprime il risultato dell’attività operativa e dell’attività accessoria /attività finanziaria. b. I costi e i ricavi non ricorrenti, di importo o incidenza eccezionali, devono essere separatamente indicati nel Conto economico /nella Nota integrativa. c. Nello Stato patrimoniale le voci dell’attivo sono classificate in base alla destinazione economica/scadenza dei crediti; le voci del passivo sono classificate in base alla scadenza dei debiti/alle fonti di finanziamento. d. Le immobilizzazioni immateriali e materiali devono esse iscritte al netto dei fondi ammortamento nello Stato patrimoniale/nella Situazione patrimoniale. e. Nello Stato patrimoniale i crediti sono iscritti al lordo/ netto del fondo rischi su crediti e del fondo svalutazione crediti. f. Nel Conto economico i costi e i ricavi sono iscritti seguendo il criterio della destinazione economica/natura del fattore produttivo utilizzato.

I bilanci aziendali

a. È redatto a sezioni divise e contrapposte, le voci sono classificate secondo l’analisi funzionale b. È redatto in forma scalare nella configurazione a valore e costi della produzione c. Può essere redatto dalle imprese di minori dimensioni che non superano i parametri stabiliti dal codice civile d. Può essere composto solo dallo Stato patrimoniale e dal Conto economico e. Fornisce informazioni sulle fonti e gli impieghi di risorse finanziarie e i movimenti delle disponibilità liquide intervenuti durante l’esercizio f. È composto dallo Stato patrimoniale, dal Conto economico, dalla Nota integrativa e dal Rendiconto finanziario g. Vi sono iscritti gli interessi attivi e passivi h. Fornisce informazioni supplementari ai dati contabili i. Vi sono iscritti i ricavi e i costi dell’attività caratteristica e dell’attività accessoria

m1

1

u3

Conoscenze

108

{esercitazione} Dalla situazione contabile al bilancio d’esercizio in forma abbreviata La Ugo Bini srl ha redatto la situazione contabile finale qui proposta. Presentiamo lo Stato patrimoniale e il Conto economico del bilancio d’esercizio in forma abbreviata. Situazione patrimoniale al 31/12/n Software

14 525, 60 Fondo ammortamento software

11 620, 12

Fabbricati

534 800, 40 Fondo ammortamento fabbricati

128 601, 51

Attrezzature

145 215, 91 Fondo ammortamento attrezzature

Merci

166 875, 49 Fondo rischi su crediti

Crediti v/clienti

369 986, 97 Capitale sociale

24 780, 29 17 145, 00 300 000, 00

Denaro in cassa

4 522, 19 Riserva legale

15 485, 98

Banche c/c attivi

27 088, 00 Utile d’esercizio

73 859, 20

Risconti attivi

12 852, 00 Debiti per TFR

159 071, 58

Debiti v/fornitori

180 318, 78

Mutui passivi

250 000, 00

Debiti per imposte

28 133, 00

Debiti per IVA

3 500, 58

Debiti per ritenute da versare

2 340, 00

Debiti v/Istituti previdenziali

14 059, 62

Ratei passivi Totale

63 825, 90

Banche c/c passivi

1 275 866, 56 Totale

3 125, 00 1 275 866, 56

Situazione economica dell’esercizio n Merci c/esistenze iniziali Merci c/acquisti

143 820, 40 Merci c/vendite

2 545 875, 84

1 938 991, 54 Proventi diversi

127 318, 92

Costi per servizi

269 410, 15 Merci c/rimanenze finali

Salari e stipendi

210 940, 27 Interessi attivi

Oneri sociali

70 313, 41 Plusvalenze

Trattamento fine rapporto

17 112, 17

Ammortamento software

2 905, 12

Ammortamento fabbricati

16 044, 06

Ammortamento attrezzature

18 690, 42

Svalutazione crediti Interessi passivi Sopravvenienze passive Imposte dell’esercizio

166 875, 00 218, 52 10 400, 00

3 514, 31 16 302, 13 8 985, 10 59 800, 00 2 776 829, 08

Utile d’esercizio Totale

73 859, 20 2 850 688, 28 Totale

2 850 688, 28

Mentre in contabilità gli importi vengono iscritti indicando anche i centesimi di euro, nei documenti del bilancio essi devono venire espressi in unità di euro. L’arrotondamento all’unità di euro deve essere effettuato: • per eccesso se i centesimi sono uguali a 50 o maggiori di 50; • per difetto se i centesimi sono minori di 50. Inoltre l’arrotondamento deve essere effettuato sugli importi sintetici, ottenuti per somma degli importi analitici espressi in centesimi di euro.

109 Evidenziamo dette modalità di arrotondamento in relazione alle voci costituenti le immobilizzazioni. Valori contabili

2 905

2 905,48

Fabbricati

534 800,40

Attrezzature

145 215,91

– Fondo ammortamento fabbricati

Immobilizzazioni immateriali

Immobilizzazioni materiali

526 635

– 128 601,51

– Fondo ammortamento attrezzature

– 24 780,29

Totale immobilizzazioni materiali

526 634,51

Per quanto riguarda i crediti da iscrivere alla voce C II dello Stato patrimoniale il calcolo è così effettuato: Crediti v/clienti Fondo rischi su crediti

euro – euro

369 986,97 17 145,00

euro

352 841,97

da arrotondare a euro 352 842

A causa del gioco degli arrotondamenti può accadere che nello Stato patrimoniale il totale dell’attivo non coincida con il totale del passivo; la quadratura si ottiene iscrivendo l’eventuale differenza (positiva o negativa) sotto la voce del passivo A VI – Altre riserve. Nel caso esaminato il totale del passivo per effetto degli arrotondamenti risulta pari a 1 093 720 euro; la quadratura si ottiene scrivendo sotto la voce A VI – Altre riserve del passivo una rettifica negativa di 1 euro (Riserva da arrotondamento); in tal modo il totale del passivo coincide con il totale dell’attivo. Lo Stato patrimoniale in forma abbreviata ottenuto dalla precedente situazione contabile è, quindi, il seguente:

Il bilancio d’esercizio civilistico

Totale immobilizzazioni immateriali

14 525,60 – 11 620,12

u3

Software – Fondo ammortamento software

Importi arrotondati

Stato patrimoniale al 31/12 n

C) Attivo circolante I - Rimanenze II - Crediti IV - Disponibilità liquide Totale attivo circolante

166 875 365 694 31 610 564 179

Totale attivo

C) Trattamento fine rapporto

1 093 719

D) Debiti (di cui 200 000 euro esigibili oltre l’esercizio successivo)

Totale passivo

300 000 15 486 –1 73 859 389 344 63 826

640 549

1 093 719

Come consentito dall’art. 2435 bis del c.c., invece della separata indicazione, i risconti attivi (12 852 euro) sono stati inclusi nella voce C II – Crediti, mentre i ratei passivi (3 125 euro) sono stati inclusi nella voce D – Debiti. Poiché il risultato economico dell’esercizio (utile o perdita) risultante dal Conto economico deve coincidere con il risultato economico iscritto nello Stato patrimoniale, l’eventuale differenza dovuta al gioco degli arrotondamenti deve essere iscritta se positiva in A) Valore della produzione, alla voce Altri ricavi e proventi, se negativa in B) Costi della produzione, alla voce Oneri diversi di gestione. Nel caso da noi esaminato, l’utile d’esercizio per effetto degli arrotondamenti risulterebbe nel Conto economico pari a 73 861 euro; per farlo coincidere con l’utile iscritto nello Stato patrimoniale bisogna aggiungere agli oneri diversi di gestione 2 euro.

I bilanci aziendali

2 905 526 635 529 540

PASSIVO A) Patrimonio netto I - Capitale IV - Riserva legale VI - Altre riserve (Riserva da arrotondamento) IX - Utile d’esercizio Totale patrimonio netto

m1

ATTIVO B) Immobilizzazioni I - Immobilizzazioni immateriali II - Immobilizzazioni materiali Totale immobilizzazioni

110 Il Conto economico ottenuto dalla situazione contabile risulta, quindi, il seguente: Conto economico dell’esercizio n A) Valore della produzione ricavi delle vendite e delle prestazioni altri ricavi e proventi Totale A – Valore della produzione

2 545 876 137 719 2 683 595

B) Costi della produzione per materie prime, sussidiarie, di consumo e merci per servizi per il personale: • salari e stipendi • oneri sociali • trattamento di fine rapporto

1 938 992 269 410 210 940 70 313 17 112 298 365

ammortamenti e svalutazioni: • ammortamento delle immobilizzazioni immateriali e delle immobilizzazioni materiali • svalutazioni dei crediti compresi nell’attivo circolante e delle disponibilità liquide variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci oneri diversi di gestione Totale B – Costi della produzione

37 640 3 514 41 154 – 23 055 8 987 2 533 853

Differenza tra valore e costi della produzione (A – B)

149 742

C) Proventi e oneri finanziari altri proventi finanziari interessi e altri oneri finanziari Totale C – Proventi e oneri finanziari

219 – 16 302 – 16 083

Risultato prima delle imposte (A – B +/– C) imposte dell’esercizio Utile d’esercizio

133 659 – 59 800 73 859

{Ora tocca a te!} Conoscenze

Abilità

Stato patrimoniale in forma abbreviata

Individuare le voci in cui devono essere inseriti i conti

Esegui quanto richiesto. a.

Inserisci nello Stato patrimoniale in forma abbreviata le voci e gli importi che derivano dalle operazioni di seguito indicate:

1. all’inizio dell’esercizio è stato corrisposto a un dipendente il TFR di 48 000 euro; al 31/12/n la quota di TFR di competenza dell’esercizio è determinata sulla base dei seguenti dati: salari e stipendi 1 235 000 euro, variazione dell’indice dei prezzi ISTAT 0,50%, ritenuta fiscale sulla rivalutazione 17%; 2. coperta la perdita d’esercizio con l’utilizzo della Riserva straordinaria; 3. in data 1/06 sono state emesse 15 000 obbligazioni, valore nominale di 10 euro, a 9,85 euro da rimborsare interamente tra 5 anni, tasso 3%, godimento 1/06 di ciascun anno; 4. emesse 20 000 nuove azioni offerte in opzione al prezzo di 5,10 euro di cui 0,10 euro a titolo di soprapprezzo; tutte le azioni sono state sottoscritte in denaro e immediatamente vengono effettuati i versamenti legali; l’aumento del capitale sociale è iscritto nel Registro delle imprese il 30/12 e nella stessa data gli amministratori richiamano i versamenti residui; 5. i costi per l’aumento del capitale sociale, documentati dalla fattura del notaio, ammontano a 2 000 euro e vengono ammortizzati in cinque anni; 6. al 31/12 dopo le scritture di assestamento i crediti ammontano a 540 000 euro, il Fondo svalutazione crediti è di 24 000 euro e il Fondo rischi su crediti è di 2 580 euro; i debiti, escluso il prestito obbligazionario e le operazioni di assestamento a esso collegate, ammontano a 268 374 euro.

111 Stato patrimoniale al 31/12/n n

n–1

...................

_ A) Patrimonio netto

...................

_ II - Riserva da soprapprezzo delle azioni

I - Capitale

B) Immobilizzazioni II - Immobilizzazioni materiali

728 000

Totale B) Immobilizzazioni

  165 000

...................

1 498 023

riserva straordinaria

210 000 Totale A) Patrimonio netto C) Trattamento di fine rapporto di lavoro 8 000 subordinato D) Debiti compresi ratei e risconti (di cui 378 000 ..................... euro esigibili oltre l’esercizio)

13 015

Totale Attivo

90 000

90 000

...................

65 000

73 160

– 40 000

...................

715 000

...................

148 000

160 000 IX - Utile (Perdita) dell’esercizio

...................

Totale C) Attivo circolante

...................

910 000 VI - Altre riserve

C) Attivo circolante II - Crediti (compresi ratei e risconti)

600 000

...................

910 000 IV - Riserva legale

...................

I - Rimanenze

n–1

1 288 000 Totale Passivo

...................

425 000

1 498 023

1 288 000

b. Completa i calcoli che seguono inerenti al prestito obbligazionario. Rateo passivo per gli interessi su obbligazioni I=

150 000 × 3 × ........... ...................

Risconto attivo sul disaggio su prestiti euro (............ × 15 000) = euro 2 250 disaggio complessivo

= .............................

mesi di competenza dell’esercizio n (dall’ .................. al ...............) = ...... euro ............ × 53 = euro 1 987,50 risconto attivo 60

Il bilancio d’esercizio civilistico

I - Immobilizzazioni immateriali

IV - Disponibilità liquide

n

PASSIVO

u3

ATTIVO A) Crediti verso soci (di cui ............... euro già richiamati)

03 Il bilancio in forma ordinaria Il bilancio d’esercizio in forma ordinaria è redatto in modo da evidenziare maggiori dettagli informativi sia per i soggetti interni (soci e dipendenti), sia per i soggetti esterni che intrattengono relazioni con l’impresa (clienti, fornitori, Amministrazione finanziaria dello Stato, associazioni sindacali, potenziali investitori ecc.).

I bilanci aziendali

Nel passivo, la specificazione delle singole voci è prevista per la classe B) Fondi per rischi e oneri e per la classe D) Debiti, dove però è assente la suddivisione in sottoclassi. I ratei e i risconti sono indicati in classi distinte, rispettivamente per l’attivo alla lettera D) e per il passivo alla lettera E). Se un elemento dell’attivo o del passivo ricade sotto più voci dello Stato patrimoniale, nella Nota integrativa deve annotarsi, qualora ciò sia necessario ai fini della comprensione del bilancio, la sua appartenenza anche a voci diverse da quelle nelle quali è iscritto.

Stato patrimoniale art. 2424 c.c.

m1

Il prospetto dello Stato patrimoniale indicato dal codice civile richiede che in relazione a ogni classe dell’attivo e del passivo siano previste sottoclassi contrassegnate da numeri romani e singole voci contrassegnate da numeri arabi; è possibile anche un’ulteriore disaggregazione delle voci in lettere minuscole dell’alfabeto laddove esigenze informative lo richiedano. Le immobilizzazioni immateriali e materiali iscritte in B) I e B) II devono essere elencate analiticamente ed esposte al netto dei relativi fondi ammortamento che pertanto non vengono evidenziati; analogamente le rimanenze sono indicate in singole voci in relazione alla tipologia dei beni in rimanenza (materie prime, sussidiarie di consumo, prodotti in corso di lavorazione e semilavorati, prodotti finiti e merci). La sottoclasse C)II – Crediti accoglie i crediti al netto del fondo svalutazione crediti e del fondo rischi su crediti, specificando la natura del soggetto debitore: clienti, imprese (distinte in controllate, collegate, controllanti, sottoposte al controllo delle controllanti) o altri soggetti. Le disponibilità liquide sono distinte in: • depositi bancari e postali; • assegni; • denaro e valori in cassa.

112 SCHEMA DI STATO PATRIMONIALE (ART. 2424 C.C.) Attivo

Passivo

A) Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti, con separata indicazione della parte già richiamata B) Immobilizzazioni, con separata indicazione di quelle concesse in locazione finanziaria: I - Immobilizzazioni immateriali: 1) costi di impianto e di ampliamento; 2) costi di sviluppo; 3) diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell’ingegno; 4) concessioni, licenze, marchi e diritti simili; 5) avviamento; 6) immobilizzazioni in corso e acconti; 7) altre. Totale ...................................................................................................... II - Immobilizzazioni materiali: 1) terreni e fabbricati; 2) impianti e macchinario; 3) attrezzature industriali e commerciali; 4) altri beni; 5) immobilizzazioni in corso e acconti. Totale ...................................................................................................... III - Immobilizzazioni finanziarie, con separata indicazione, per ciascuna voce dei crediti, degli importi esigibili entro l’esercizio successivo: 1) partecipazioni in: a) imprese controllate; b) imprese collegate; c) imprese controllanti; d) imprese sottoposte al controllo delle controllanti; d bis) altre imprese; 2) crediti: a) verso imprese controllate; b) verso imprese collegate; c) verso controllanti; d) verso imprese sottoposte al controllo delle controllanti d bis) verso altri; 3) altri titoli; 4) strumenti finanziari derivati attivi. Totale ...................................................................................................... Totale immobilizzazioni (B) ...................................................................... C) Attivo circolante: I - Rimanenze: 1) materie prime, sussidiarie e di consumo; 2) prodotti in corso di lavorazione e semilavorati; 3) lavori in corso su ordinazione; 4) prodotti finiti e merci; 5) acconti. Totale ...................................................................................................... II - Crediti, con separata indicazione, per ciascuna voce, degli importi esigibili oltre l’esercizio successivo: 1) verso clienti; 2) verso imprese controllate; 3) verso imprese collegate; 4) verso controllanti; 5) verso imprese sottoposte al controllo delle controllanti; 5 bis) crediti tributari; 5 ter) imposte anticipate; 5 quater) verso altri. Totale ...................................................................................................... III - Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni: 1) partecipazioni in imprese controllate; 2) partecipazioni in imprese collegate; 3) partecipazioni in imprese controllanti; 3 bis) partecipazioni in imprese sottoposte al controllo delle controllanti; 4) altre partecipazioni; 5) strumenti finanziari derivati attivi; 6) altri titoli. Totale ...................................................................................................... IV - Disponibilità liquide: 1) depositi bancari e postali; 2) assegni; 3) denaro e valori in cassa. Totale ...................................................................................................... Totale attivo circolante (C) ...................................................................... D) Ratei e risconti

A) Patrimonio netto: I - Capitale II - Riserva da soprapprezzo delle azioni III - Riserve di rivalutazione IV - Riserva legale V - Riserve statutarie VI - Altre riserve, distintamente indicate VII - Riserva per operazioni di copertura dei flussi finanziari attesi VIII - Utili (perdite) portati a nuovo IX - Utile (perdita) d’esercizio X - Riserva negativa per azioni proprie in portafoglio Totale ...................................................................................................... B) Fondi per rischi e oneri: 1) per trattamento di quiescenza e obblighi simili; 2) per imposte, anche differite; 3) strumenti finanziari derivati passivi; 4) altri. Totale ...................................................................................................... C) Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato D) Debiti, con separata indicazione, per ciascuna voce, degli importi esigibili oltre l’esercizio successivo: 1) obbligazioni; 2) obbligazioni convertibili; 3) debiti verso soci per finanziamenti; 4) debiti verso banche; 5) debiti verso altri finanziatori; 6) acconti; 7) debiti verso fornitori; 8) debiti rappresentati da titoli di credito; 9) debiti verso imprese controllate; 10) debiti verso imprese collegate; 11) debiti verso controllanti; 11 bis) debiti verso imprese sottoposte al controllo delle controllanti; 12) debiti tributari; 13) debiti verso istituti di previdenza e di sicurezza sociale; 14) altri debiti. Totale ...................................................................................................... E) Ratei e risconti

113 Il Conto economico in forma ordinaria è pressoché simile a quello redatto in forma abbreviata; le principali distinzioni riguardano l’ammortamento delle immobilizzazioni immateriali e quello delle immobilizzazioni materiali che devono essere indicati separatamente rispettivamente in:

• •

Conto economico art. 2425 c.c.

B 10) a) ammortamento delle immobilizzazioni immateriali; B 10) b) ammortamento delle immobilizzazioni materiali.

Il Rendiconto finanziario è parte inscindibile del bilancio d’esercizio redatto in forma ordinaria; da tale documento devono risultare l’ammontare e la composizione delle disponibilità liquide e i flussi finanziari intervenuti durante l’esercizio. Rinviamo lo studio del Rendiconto finanziario al volume per la classe quinta.

Rendiconto finanziario art. 2425 ter c.c.

La normativa indica in maniera dettagliata il contenuto minimale della Nota integrativa.

Nota integrativa art. 2427 c.c.

u3 I bilanci aziendali

Risultato prima delle imposte (A – B +/– C +/– D) ..................................................................................................................................................................... 20) imposte sul reddito dell’esercizio, correnti, differite e anticipate 21) utile (perdita) dell’esercizio

m1

A) Valore della produzione: 1) ricavi delle vendite e delle prestazioni; 2) variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti; 3) variazioni di lavori in corso su ordinazione; 4) incrementi di immobilizzazioni per lavori interni; 5) altri ricavi e proventi, con separata indicazione dei contributi in conto esercizio. Totale ................................................................................................................................................................................................................................ B) Costi della produzione: 6) per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci; 7) per servizi; 8) per godimento di beni di terzi; 9) per il personale: a) salari e stipendi; b) oneri sociali; c) trattamento di fine rapporto; d) trattamento di quiescenza e simili; e) altri costi; 10) ammortamenti e svalutazioni: a) ammortamento delle immobilizzazioni immateriali; b) ammortamento delle immobilizzazioni materiali; c) altre svalutazioni delle immobilizzazioni; d) svalutazioni dei crediti compresi nell’attivo circolante e delle disponibilità liquide; 11) variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci; 12) accantonamenti per rischi; 13) altri accantonamenti; 14) oneri diversi di gestione. Totale ................................................................................................................................................................................................................................ Differenza tra valore e costi della produzione (A – B) ........................................................................................................................................................ C) Proventi e oneri finanziari: 15) proventi da partecipazioni, con separata indicazione di quelli relativi a imprese controllate e collegate e di quelli relativi a controllanti e a imprese sottoposte al controllo di queste ultime; 16) altri proventi finanziari: a) da crediti iscritti nelle immobilizzazioni, con separata indicazione di quelli da imprese controllate e collegate e di quelli da controllanti e da imprese sottoposte al controllo di queste ultime; b) da titoli iscritti nelle immobilizzazioni che non costituiscono partecipazioni; c) da titoli iscritti nell’attivo circolante che non costituiscono partecipazioni; d) proventi diversi dai precedenti, con separata indicazione di quelli da imprese controllate e collegate, di quelli da controllanti e da imprese sottoposte al controllo di queste ultime; 17) interessi e altri oneri finanziari, con separata indicazione di quelli verso imprese controllate e collegate e verso controllanti e da imprese sottoposte al controllo di queste ultime; 17 bis) utili e perdite su cambi. Totale (15 + 16 – 17 +/– 17 bis) ......................................................................................................................................................................................... D) Rettifiche di valore di attività e passività finanziarie: 18) rivalutazioni: a) di partecipazioni; b) di immobilizzazioni finanziarie che non costituiscono partecipazioni; c) di titoli iscritti nell’attivo circolante che non costituiscono partecipazioni; d) di strumenti finanziari derivati; 19) svalutazioni: a) di partecipazioni; b) di immobilizzazioni finanziarie che non costituiscono partecipazioni; c) di titoli iscritti all’attivo circolante che non costituiscono partecipazioni; d) di strumenti finanziari derivati. Totale delle rettifiche (18 – 19) ..........................................................................................................................................................................................

Il bilancio d’esercizio civilistico

SCHEMA DI CONTO ECONOMICO (ART. 2425 C.C.)

114 CONTENUTO DELLA NOTA INTEGRATIVA (ART. 2427 DEL C.C.) La Nota integrativa deve indicare, oltre a quanto stabilito da altre disposizioni: 1) i criteri applicati nella valutazione delle voci del bilancio, nelle rettifiche di valore e nella conversione dei valori non espressi all’origine in moneta avente corso legale nello Stato; 2) i movimenti delle immobilizzazioni, specificando per ciascuna voce: il costo; le precedenti rivalutazioni, ammortamenti e svalutazioni; le acquisizioni, gli spostamenti da una ad altra voce, le alienazioni avvenuti nell’esercizio; le rivalutazioni, gli ammortamenti e le svalutazioni effettuati nell’esercizio; il totale delle rivalutazioni riguardanti le immobilizzazioni esistenti alla chiusura dell’esercizio; 3) la composizione delle voci: “costi di impianto e di ampliamento” e “costi di sviluppo”, nonché le ragioni della iscrizione ed i rispettivi criteri di ammortamento;

15) il numero medio dei dipendenti, ripartito per categoria; 16) l’ammontare dei compensi, delle anticipazioni e dei crediti concessi agli amministratori ed ai sindaci, cumulativamente per ciascuna categoria, [Omissis]; 16 bis) salvo che la società sia inclusa in un ambito di consolidamento e le informazioni siano contenute nella nota integrativa del relativo bilancio consolidato, l’importo totale dei corrispettivi spettanti al revisore legale o alla società di revisione legale per la revisione legale dei conti annuali, l’importo totale dei corrispettivi di competenza per gli altri servizi di verifica svolti, l’importo totale dei corrispettivi di competenza per i servizi di consulenza fiscale e l’importo totale dei corrispettivi di competenza per altri servizi diversi dalla revisione contabile;

3 bis) la misura e le motivazioni delle riduzioni di valore applicate alle immobilizzazioni materiali e immateriali, [Omissis];

17) il numero e il valore nominale di ciascuna categoria di azioni della società e il numero e il valore nominale delle nuove azioni della società sottoscritte durante l’esercizio;

4) le variazioni intervenute nella consistenza delle altre voci dell’attivo e del passivo; in particolare, per le voci del patrimonio netto, per i fondi e per il trattamento di fine rapporto, la formazione e le utilizzazioni;

18) le azioni di godimento, le obbligazioni convertibili in azioni, i warrants, le opzioni e i titoli o valori simili emessi dalla società, specificando il loro numero e i diritti che essi attribuiscono;

5) l’elenco delle partecipazioni, possedute direttamente o per tramite di società fiduciaria o per interposta persona, in imprese controllate e collegate, indicando per ciascuna la denominazione, la sede, il capitale, l’importo del patrimonio netto, l’utile o la perdita dell’ultimo esercizio, la quota posseduta e il valore attribuito in bilancio o il corrispondente credito;

19) il numero e le caratteristiche degli altri strumenti finanziari emessi dalla società, con l’indicazione dei diritti patrimoniali e partecipativi che conferiscono e delle principali caratteristiche delle operazioni relative;

6) distintamente per ciascuna voce, l’ammontare dei crediti e dei debiti di durata residua superiore a cinque anni, e dei debiti assistiti da garanzie reali su beni sociali, con specifica indicazione della natura delle garanzie e con specifica ripartizione secondo le aree geografiche;

20) i dati richiesti dal terzo comma dell’articolo 2447 septies con riferimento ai patrimoni destinati ad uno specifico affare ai sensi della lettera a) del primo comma dell’articolo 2447 bis;

6 bis) eventuali effetti significativi delle variazioni nei cambi valutari verificatesi successivamente alla chiusura dell’esercizio; 6 ter) distintamente per ciascuna voce, l’ammontare dei crediti e dei debiti relativi ad operazioni che prevedono l’obbligo per l’acquirente di retrocessione a termine; 7) la composizione delle voci “ratei e risconti attivi” e “ratei e risconti passivi e della voce “altri fondi” dello stato patrimoniale, nonché la composizione della voce “altre riserve”; 7 bis) le voci di patrimonio netto devono essere analiticamente indicate, con specificazione in appositi prospetti della loro origine, possibilità di utilizzazione e distribuibilità, nonché della loro avvenuta utilizzazione nei precedenti esercizi; 8) l’ammontare degli oneri finanziari imputati nell’esercizio ai valori iscritti nell’attivo dello stato patrimoniale, distintamente per ogni voce; 9) l’importo complessivo degli impegni, delle garanzie e delle passività potenziali non risultanti dallo stato patrimoniale, con indicazione della natura delle garanzie reali prestate; gli impegni esistenti in materia di trattamento di quiescenza e simili, nonché gli impegni assunti nei confronti di imprese controllate, collegate, nonché controllanti e imprese sottoposte al controllo di quest’ultime sono distintamente indicati; 10) la ripartizione dei ricavi delle vendite e delle prestazioni secondo categorie di attività e secondo aree geografiche; 11) l’ammontare dei proventi da partecipazioni, indicati nell’articolo 2425, numero 15), diversi dai dividendi; 12) la suddivisione degli interessi ed altri oneri finanziari, indicati nell’articolo 2425, n. 17), relativi a prestiti obbligazionari, a debiti verso banche, e altri; 13) l’importo e la natura dei singoli elementi di ricavo o di costo di entità o incidenza eccezionali; 14) un apposito prospetto contenente: a) la descrizione delle differenze temporanee che hanno comportato la rilevazione di imposte differite e anticipate [Omissis]; b) l’ammontare delle imposte anticipate contabilizzato in bilancio attinenti a perdite dell’esercizio o di esercizi precedenti e le motivazioni dell’iscrizione, [Omissis];

19 bis) i finanziamenti effettuati dai soci alla società, ripartiti per scadenze e con la separata indicazione di quelli con clausola di postergazione rispetto agli altri creditori;

21) i dati richiesti dall’articolo 2447 decies, ottavo comma; 22) le operazioni di locazione finanziaria che comportano il trasferimento al locatario della parte prevalente dei rischi e dei benefici inerenti ai beni che ne costituiscono oggetto, sulla base di un apposito prospetto dal quale risulti il valore attuale delle rate di canone non scadute quale determinato utilizzando tassi di interesse pari all’onere finanziario effettivo inerenti i singoli contratti, l’onere finanziario effettivo attribuibile ad essi e riferibile all’esercizio, l’ammontare complessivo al quale i beni oggetto di locazione sarebbero stati iscritti alla data di chiusura dell’esercizio qualora fossero stati considerati immobilizzazioni, con separata indicazione di ammortamenti, rettifiche e riprese di valore che sarebbero stati inerenti all’esercizio; 22 bis) le operazioni realizzate con parti correlate, precisando l’importo, la natura del rapporto e ogni altra informazione necessaria per la comprensione del bilancio relativa a tali operazioni, [Omissis]; 22 ter) la natura e l’obiettivo economico di accordi non risultanti dallo stato patrimoniale, con indicazione del loro effetto patrimoniale, finanziario ed economico, a condizione che rischi e i benefici da essi derivanti siano significativi e l’indicazione degli stessi sia necessaria per valutare la situazione patrimoniale e finanziaria e il risultato economico della società; 22 quater) la natura e l’effetto patrimoniale, finanziario ed economico dei fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell’esercizio; 22 quinquies) il nome e la sede legale dell’impresa che redige il bilancio consolidato dell’insieme più grande di imprese di cui l’impresa fa parte [Omissis]; 22 sexies) il nome e la sede legale dell’impresa che redige il bilancio consolidato dell’insieme più piccolo di imprese di cui l’impresa fa parte [Omissis]; 22 septies) la proposta di destinazione degli utili o di copertura delle perdite. Le informazioni in nota integrativa relative alle voci dello stato patrimoniale e del conto economico sono presentate secondo l’ordine in cui le relative voci sono indicate nello stato patrimoniale e nel conto economico.

115

04 Redazione e approvazione del bilancio Gli organi preposti alla redazione e all’approvazione del bilancio variano a seconda del sistema di governance (sistema di amministrazione e controllo) adottato dalla società. Nelle società non quotate in mercati regolamentati l’obbligo di redigere il bilancio compete agli amministratori o, nel sistema dualistico, al consiglio di gestione. REDAZIONE E APPROVAZIONE DEL BILANCIO

Redazione (*)

Amministratore unico o consiglio di amministrazione

Consiglio di gestione

Consiglio di amministrazione

Approvazione

Assemblea ordinaria

Consiglio di sorveglianza

Assemblea ordinaria

(*) Nelle società quotate in mercati regolamentati il bilancio d’esercizio è redatto da un dirigente contabile

Sistema informativo di bilancio

u3

Tenuto conto degli interessi coinvolti dall’operatività delle società di capitali e dall’esigenza di tutelarli, il codice civile prescrive una serie di documenti che devono essere allegati al bilancio d’esercizio. L’insieme dei prospetti che compongono il bilancio d’esercizio e i suoi allegati costituisce il sistema informativo di bilancio.

SISTEMA INFORMATIVO DI BILANCIO

bilancio d’esercizio • Stato patrimoniale • Conto economico • Rendiconto finanziario • Nota integrativa

documenti accompagnatori • Relazione sulla gestione • Relazione dei sindaci • Relazione del soggetto incaricato del controllo legale

Il bilancio d’esercizio civilistico

Sistema monistico

Relazione del collegio sindacale

informazioni supplementari

Il bilancio deve essere comunicato dagli amministratori al collegio sindacale almeno 30 giorni prima del termine fissato per l’assemblea che deve discuterlo. Il bilancio deve essere accompagnato dalla Relazione sulla gestione, predisposta dagli stessi organi amministrativi, che contiene un’analisi fedele, equilibrata ed esauriente della situazione della società, dell’andamento e del risultato di gestione; fornisce un resoconto sui principali fatti che hanno caratterizzato l’esercizio e su quelli eventualmente verificatisi dopo la sua chiusura; illustra le politiche perseguite, i piani e i programmi futuri aziendali, nonché i principali rischi e le incertezze cui la società è esposta. Qualora le società che possono redigere il bilancio in forma abbreviata forniscano nella Nota integrativa le informazioni richieste dal codice civile, esse sono esonerate dalla redazione della Relazione sulla gestione; analoga disposizione vale per le società che redigono il bilancio delle micro-imprese. Il collegio sindacale deve riferire con un’apposita relazione sui risultati dell’esercizio sociale e sull’attività svolta nell’adempimento dei propri doveri e presentare osservazioni e proposte in merito al bilancio e alla sua approvazione. Analoga relazione deve essere predisposta dal soggetto incaricato della revisione legale (revisore o società di revisione legale). Il bilancio, accompagnato dalle copie integrali dell’ultimo bilancio delle società controllate e da

(Art. 2429 del c.c.) [...] il collegio sindacale deve riferire sui risultati dell’esercizio sociale e sulle attività svolte nell’adempimento dei propri doveri e fare le osservazioni e le eventuali proposte in merito al bilancio e alla sua approvazione.

Relazione sulla gestione art. 2428 c.c.

Relazione del soggetto incaricato della revisione legale Fornisce valutazioni in merito alla regolare tenuta della contabilità e alla corrispondenza del bilancio alle risultanze delle scritture contabili ed è finalizzata a esprimere un giudizio sul bilancio.

I bilanci aziendali

Sistema dualistico

m1

Sistema ordinario

116 un prospetto riepilogativo dei dati essenziali dell’ultimo bilancio delle società collegate, deve restare depositato in copia presso la sede della società, insieme alle relazioni degli amministratori, dei sindaci e del soggetto incaricato della revisione legale dei conti durante i 15 giorni che precedono l’assemblea e finché sia approvato, in modo che i soci possano prenderne visione. Il bilancio deve essere approvato dall’assemblea dei soci entro 120 giorni dalla chiusura dell’esercizio; nel caso di società tenute alla redazione del bilancio consolidato, oppure quando lo richiedono particolari esigenze relative alla struttura e all’oggetto della società, lo statuto può prevedere un termine maggiore per l’approvazione, comunque non superiore a 180 giorni. In questi casi, però, gli amministratori devono segnalare nella relazione prevista dall’art. 2428 del codice civile le ragioni della dilazione.

Deposito del bilancio art. 2435 c.c. XBRL È un linguaggio per la comunicazione elettronica delle informazioni finanziarie. L’utilizzo di XBRL consente ai soggetti interessati (analisti finanziari, banche, ISTAT, Agenzia delle entrate ecc.) di lavorare direttamente su bilanci d’esercizio elettronici per svolgere le valutazioni economico-finanziarie e amministrative.

Società chiuse al mercato dei capitali di rischio Sono le società non quotate in mercati regolamentati né emittenti azioni diffuse in maniera rilevante presso il pubblico.

Principi contabili nazionali Sono regole tecniche di ragioneria generali e applicate che stabiliscono le modalità di contabilizzazione delle operazioni di gestione e i criteri di valutazione e di esposizione dei valori in bilancio.

Clausola generale art. 2423 c.c. OIC (Organismo Italiano di Contabilità) È l’istituto nazionale per i principi contabili che emana i principi contabili nazionali, ispirati alla migliore prassi operativa, per la redazione dei bilanci secondo le disposizioni del codice civile.

Arbitrio: abuso, sopruso. Neutralità: senza favorire gli interessi di qualcuno. Complementari: che servono a completare, a integrare.

Entro 30 giorni dall’approvazione, una copia del bilancio corredata dalla Relazione sulla gestione, dalla Relazione del collegio sindacale (se tale organo esiste), dalla Relazione del soggetto incaricato della revisione legale dei conti e dal verbale dell’assemblea dei soci o del consiglio di sorveglianza, deve essere trasmessa al Registro delle imprese, utilizzando il linguaggio XBRL (eXtensible Business Reporting Language), direttamente per via telematica o su supporto informatico. Entro lo stesso termine deve essere depositato per l’iscrizione nel Registro delle imprese l’elenco dei soci riferito alla data di approvazione del bilancio, con l’indicazione del numero delle azioni possedute, nonché dei soggetti diversi dai soci che sono titolari di diritti o beneficiari di vincoli sulle azioni medesime.

05 Principi di redazione del bilancio Le norme per la redazione del bilancio d’esercizio hanno origine:



dal codice civile che detta le disposizioni di carattere generale a cui le società chiuse al mercato dei capitali di rischio devono uniformarsi. Tali norme riguardano la clausola generale e i principi di redazione che da essa discendono;



dai principi contabili nazionali emanati dall’OIC (Organismo Italiano di Contabilità), il cui compito è quello di interpretare e integrare le disposizioni del codice civile al fine di renderle operative. Essi si suddividono in principi contabili generali (o postulati), che riguardano le regole comuni di redazione del bilancio nel suo complesso, e principi contabili applicati, che riguardano le regole da seguire nella contabilizzazione delle operazioni di gestione e nell’esposizione delle singole voci negli schemi del bilancio (per esempio immobilizzazioni, rimanenze, crediti ecc.).

La clausola generale indica la finalità del bilancio d’esercizio; stabilisce che il bilancio deve essere redatto con chiarezza e deve rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria della società e il risultato economico dell’esercizio. Il bilancio si considera chiaro quando sono rigorosamente osservate le disposizioni del codice civile che ne disciplinano la struttura e il contenuto, seguendo l’ordine e la classificazione delle voci (senza effettuare “compensi di partite”) ed evitando il “raggruppamento di voci” non espressamente consentito. La chiarezza è strumentale alla rappresentazione veritiera e corretta: un bilancio non chiaro, ossia che non rispetta le norme, non può essere né veritiero né corretto. L’aggettivo veritiero non significa pretendere dagli amministratori né promettere ai destinatari del bilancio una verità oggettiva che, data la presenza di valori stimati (per esempio la svalutazione dei crediti, gli accantonamenti ai fondi rischi e oneri, le rimanenze di magazzino, gli ammortamenti), è irraggiungibile. La rappresentazione veritiera e corretta impone ai redattori del bilancio di applicare regole di valutazione uniformi nel tempo e coerenti con i criteri stabiliti dal codice civile. L’aggettivo corretto indica l’assenza di arbitrio e impone a chi redige il bilancio di applicare le regole con lealtà e buona fede. A tale proposito, i principi contabili nazionali chiariscono che il processo di formazione del bilancio deve essere condotto con neutralità. Se le informazioni richieste dal codice civile non sono sufficienti a fornire una rappresentazione veritiera e corretta, il sistema informativo deve essere arricchito da informazioni complementari.

117 Principio di rilevanza

{Esempio} 1 Applicazione del principio di rilevanza Secondo i principi contabili nazionali il bilancio d’esercizio deve esporre solo le informazioni che hanno un effetto significativo e rilevante sui dati di bilancio o sul processo decisionale dei destinatari. Costituiscono esempi di applicazione del principio di rilevanza: • il caso in cui in sede di redazione degli schemi di bilancio, per errore, viene effettuata la compensazione di un saldo attivo di c/c bancario di 1 000 euro con un saldo passivo di c/c bancario di 200 000 euro. È evidente che l’errore commesso, compensando le due poste di bilancio (il saldo attivo avrebbe dovuto essere iscritto tra le Disponibilità liquide), è trascurabile in quanto l’ammontare del saldo attivo è poco rilevante rispetto allo scoperto di conto corrente. Tra uno scoperto di c/c di 200 000 euro e uno di 199 000 euro (200 000 euro – 1 000 euro) vi è infatti uno scostamento di appena lo 0,50%; • l’ammortamento calcolato con “coefficiente pieno” sul costo di acquisto di un bene strumentale che entra in funzione nei primi giorni dell’esercizio (supponiamo in data 10/01), senza tener conto dei giorni di effettivo utilizzo (356 giorni) in quanto l’effetto del calcolo sarebbe irrilevante; • la mancata indicazione nella Nota integrativa della composizione delle voci ratei e risconti attivi e passivi qualora gli importi siano talmente esigui rispetto al totale dell’attivo/passivo da risultare irrilevanti e/o comunque scarsamente significativi; • la mancata applicazione del criterio del costo ammortizzato nella valutazione dei debiti (o dei crediti) qualora la differenza tra valore iniziale e valore a scadenza sia di scarso rilievo rispetto al valore nominale degli stessi.

Nella redazione del bilancio d’esercizio occorre applicare i seguenti principi di redazione, interpretati dai postulati (principi contabili generali) emanati dall’OIC.

Il bilancio d’esercizio civilistico

Omissione: mancata indicazione.

u3

Chiarezza, veridicità e correttezza del bilancio devono essere interpretate considerando il principio di rilevanza, in relazione al quale, ferme restando le disposizioni riguardanti la regolare tenuta della contabilità, non occorre rispettare gli obblighi in materia di rilevazione, valutazione, presentazione e informativa quando la loro osservanza abbia effetti irrilevanti al fine di dare una rappresentazione veritiera e corretta. Le motivazioni sottostanti all’applicazione di tale previsione devono essere illustrate nella Nota integrativa. Secondo i principi contabili nazionali un’informazione è rilevante quando la sua omissione o errata indicazione potrebbe ragionevolmente influenzare le decisioni prese dai destinatari primari dell’informazione, ossia da coloro che forniscono risorse finanziare all’impresa (investitori, finanziatori e altri creditori). Inoltre, la rilevanza dei singoli elementi che compongono il bilancio deve essere valutata nel contesto complessivo, non “voce per voce”.

Principi di redazione art. 2423 c.c. Asimmetrico: non armonico, squilibrato.

In base al principio della prudenza devono essere iscritte in bilancio le perdite presunte, ma non gli utili che, alla data di redazione del bilancio, non sono ancora certi e definitivi. Per esempio, la svalutazione dei crediti deve essere effettuata anche se non è certo che il debitore non adempirà in tutto o in parte al pagamento. Ciò produce, salvo alcune eccezioni, un effetto asimmetrico nell’iscrizione dei componenti di reddito; infatti, gli utili non realizzati non devono essere contabilizzati, mentre tutte le perdite, anche se non definitivamente realizzate, devono essere considerate costi d’esercizio. La prudente valutazione deve essere effettuata nella prospettiva della continuazione dell’attività e quindi tenendo conto del fatto che l’azienda è in funzionamento e non si trova in una fase particolare della sua vita (cessione, fusione, trasformazione, liquidazione). Nella fase di preparazione del bilancio occorre valutare la capacità dell’azienda di continuare a costituire un complesso economico funzionante destinato alla produzione di reddito per un periodo di tempo pari a dodici mesi dalla data di riferimento del bilancio.

Prevalenza della sostanza sulla forma

La rilevazione e la presentazione delle voci in bilancio devono essere effettuate tenendo conto della sostanza dell’operazione o del contratto. La sostanza rappresenta l’essenza economica dell’evento o del fatto, ossia la vera natura dello stesso. Le valutazioni devono riflettere la sostanza economica dell’operazione e non gli aspetti formali dell’operazione o del contratto, anche se tra i due non vi è concordanza. Per esempio, nel caso del leasing finanziario, dal punto di vista formale si è in presenza di un contratto assimilabile alla locazione, mentre dal punto di vista sostanziale si tratta di un’operazione di acquisto di immobilizzazioni in quanto le stesse, al termine del contratto, pagando un prezzo di riscatto, diventano di proprietà dell’impresa. Va tuttavia chiarito che tale disposizione non incide sugli schemi contabili del bilancio, ma ha effetti limitati alla Nota integrativa dove, in un apposito prospetto, devono essere illustrati gli effetti che si sarebbero avuti nello Stato patrimoniale e nel Conto economico se l’operazione di leasing fosse stata contabilizzata come un’acquisizione di beni strumentali e non come una locazione finanziaria. (segue)

m1

Prudenza e continuità aziendale

I bilanci aziendali

PRINCIPI DI REDAZIONE DEL BILANCIO E POSTULATI OIC

118 Competenza economica

Agli effetti della redazione del bilancio, le norme sottolineano che la competenza economica delle operazioni deve prevalere sulla loro manifestazione finanziaria. Per questo motivo, poiché durante l’esercizio la contabilità ha come punto di riferimento la manifestazione finanziaria, alla fine del periodo amministrativo occorre redigere le scritture di assestamento (completamento, integrazione, rettifica e ammortamento).

Valutazione analitica

Gli elementi patrimoniali devono essere valutati separatamente, senza procedere ad aggregazioni (per esempio se sotto la voce “rimanenze” sono raccolti più articoli, per ciascuno di essi si dovrà procedere a una distinta valutazione). È vietato anche compensare valori di segno opposto (divieto di compenso di partite), come per esempio gli interessi attivi con quelli passivi. Questo principio non riguarda però le compensazioni contabili che sono richieste dalla struttura dello Stato patrimoniale e del Conto economico (per esempio le immobilizzazioni devono apparire al netto dei fondi ammortamento, gli acquisti e le vendite devono essere iscritti al netto di resi, ribassi, abbuoni, premi).

Comparabilità e costanza

Ai fini della comparabilità dei dati da un esercizio all’altro e anche per evitare che, attraverso la modifica dei criteri di valutazione, vengano alterati i risultati di bilancio, è richiesta la costanza dei criteri di valutazione nel tempo. Si può derogare a questo principio solo in casi eccezionali, purché sia garantita la trasparenza. La Nota integrativa deve infatti contenere la motivazione della deroga e indicarne l’influenza sulla situazione patrimoniale e finanziaria e sul risultato economico.

Criteri di valutazione art. 2426 c.c.

Criterio del costo storico Basa le valutazioni degli elementi patrimoniali sul costo originariamente sostenuto per la loro acquisizione. Il costo è inteso come il complesso degli oneri effettivamente sostenuti per procurarsi un dato bene.

Il principio della prudenza è strettamente collegato ai criteri di valutazione; la valutazione degli elementi patrimoniali deve essere fatta con prudenza e nella prospettiva della continuazione dell’attività aziendale. Il criterio base per le valutazioni di bilancio è il costo che deve essere considerato con due diversi significati:



quale costo storico (costo originariamente sostenuto per acquisire il bene), da applicare alle immobilizzazioni immateriali e materiali, alle rimanenze di magazzino e alle rimanenze di titoli iscritti nell’attivo circolante;



quale costo ammortizzato, da applicare ai titoli di debito immobilizzati, ai crediti e ai debiti che devono essere rimborsati nel medio/lungo periodo, a meno che gli effetti non siano irrilevanti.

Gli strumenti finanziari derivati devono essere valutati al fair value. È importante ricordare che tale disposizione riguarda soltanto le imprese che redigono il bilancio in forma ordinaria. Nel bilancio in forma abbreviata e, conseguentemente, in quello delle micro-imprese, ferma restando la separata indicazione degli importi esigibili oltre l’esercizio, tutti i crediti possono essere iscritti in relazione al presumibile valore di realizzazione, mentre tutti i debiti possono essere iscritti al valore di estinzione, di solito coincidente con il valore nominale del debito stesso.

{Esempio} 2 Bilancio d’esercizio in forma ordinaria di una società per azioni La ME.SO.RO spa presenta il bilancio d’esercizio in forma ordinaria, di cui per ragioni didattiche presentiamo soltanto lo Stato patrimoniale, il Conto economico e un estratto della Nota integrativa. Nella Nota integrativa, per ragioni di spazio, non sono state inserite le variazioni intervenute nelle voci dell’attivo e del passivo, né le informazioni supplementari, quali l’analisi dei ricavi di vendita, il numero di dipendenti ecc. Ai fini di una maggiore comprensione del prospetto delle variazioni intervenute nelle voci del patrimonio netto, presentiamo il progetto di riparto dell’utile dell’esercizio n–1, approvato dall’assemblea della società nel corso dell’esercizio n nei termini che seguono: Utile esercizio n–1 5% alla riserva legale 5% alla riserva statutaria

Alla riserva straordinaria Utili portati a nuovo in precedenza A 3 000 000 di azioni, un dividendo lordo di 0,18 euro

635 000,00 31 750,00 31 750,00 – 63 500,00 571 500,00 – 32 000,00 539 500,00 500,00 540 000,00 540 000,00

Si tenga presente che è obbligatorio rispettare l’ordine delle voci indicato dalla legge, ma non è obbligatorio indicare lettere e numeri che, per ragioni didattiche, sono stati invece inseriti.

119

Stato patrimoniale

–000

300 000

B) IMMOBILIZZAZIONI I - Immobilizzazioni immateriali 1) costi di impianto e di ampliamento 2) costi di sviluppo 3) diritti di utilizzazione delle opere dell’ingegno

3 750 –000 –000

7 500 15 000 30 000

3 750

52 500

II - Immobilizzazioni materiali 1) terreni e fabbricati 2) impianti e macchinario 3) attrezzature industriali e commerciali 4) altri beni

4 788 000 296 250 277 500 51 000

4 950 000 225 000 300 000 75 000

Totale

5 412 750

5 550 000

Totale immobilizzazioni (B)

5 416 500

5 602 500

18 000 1 822 500

15 000 1 785 000

Totale

1 840 500

1 800 000

II - Crediti 1) verso clienti (di cui esigibili oltre l’esercizio 22 500 euro)

2 235 000

2 164 500

Totale

2 235 000

2 164 500

III - Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni 6) altri titoli

–000

156 900

Totale

–000

156 900

IV - Disponibilità liquide 1) depositi bancari e postali 2) assegni 3) denaro e valori in cassa

158 060 7 500 2 400

120 000 3 000 2 150

Totale

167 960

125 150

4 243 460

4 246 550

18 000

21 000

9 677 960

10 170 050

Totale

C) ATTIVO CIRCOLANTE I - Rimanenze 1) materie prime, sussidiarie e di consumo 4) prodotti finiti e merci

Totale attivo circolante (C)

D) RATEI E RISCONTI

Totale attivo (A + B + C + D)

u3

A) CREDITI VERSO SOCI per versamenti dovuti

Il bilancio d’esercizio civilistico

esercizio n–1

I bilanci aziendali

esercizio n

m1

ATTIVO

120

Stato patrimoniale PASSIVO

A) PATRIMONIO NETTO I - Capitale II - Riserva da soprapprezzo delle azioni IV - Riserva legale V - Riserve statutarie VI - Altre riserve (Riserva straordinaria) VIII - Utili portati a nuovo IX - Utile dell’esercizio Totale (A)

esercizio n

esercizio n–1

3 000 000 480 500 321 250 321 250 241 400 2 500 738 615

3 000 000 480 500 289 500 289 500 209 400 3 000 635 000

5 105 515

4 906 900

70 050

55 650

70 050

55 650

223 159

172 500

900 000 704 597 1 200 000 1 145 000

900 000 830 000 1 500 000 1 359 500

90 000 105 614 56 025 15 000

195 000 90 000 52 500 36 000

4 216 236

4 963 000

63 000

72 000

9 677 960

10 170 050

B) FONDI PER RISCHI E ONERI 4) Altri fondo responsabilità civile Totale (B)

C) TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO DI LAVORO SUBORDINATO

D) DEBITI 1) obbligazioni (di cui 900 000 euro esigibili oltre l’esercizio successivo) 4) debiti verso banche 5) debiti verso altri finanziatori (di cui 600 000 euro esigibili oltre l’esercizio successivo) 7) debiti verso fornitori (di cui 145 000 euro esigibili oltre l’esercizio successivo) 8) debiti rappresentati da titoli di credito (di cui 45 000 euro esigibili oltre l’esercizio successivo) 12) debiti tributari 13) debiti verso Istituti di previdenza e di sicurezza sociale 14) altri debiti Totale (D)

E) RATEI E RISCONTI

Totale passivo (A + B + C + D + E)

121

Conto economico esercizio n

12 510 300

18 000

37 500

13 659 303

12 547 800

9 570 000 888 000 18 000

8 700 000 822 000 18 000

726 000 354 000 60 498

639 000 321 000 59 250

48 750 407 250 27 300 – 40 500 37 500 79 050

52 500 420 000 37 500 24 000 25 650 30 600

12 175 848

11 149 500

1 483 455

1 398 300

16) altri proventi finanziari: c) da titoli iscritti nell’attivo circolante d) proventi diversi dai precedenti 17) interessi e altri oneri finanziari

15 000 65 100 – 300 000

34 000 6 000 – 362 800

Totale

– 219 900

– 322 800

1 263 555 – 524 940

1 075 500 – 440 500

I bilanci aziendali

738 615

635 000

Totale A)

B) COSTI DELLA PRODUZIONE 6) per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci 7) per servizi 8) per godimento di beni di terzi 9) per il personale: a) salari e stipendi b) oneri sociali c) trattamento di fine rapporto 10) ammortamenti e svalutazioni: a) ammortamento delle immobilizzazioni immateriali b) ammortamento delle immobilizzazioni materiali d) svalutazioni dei crediti compresi nell’attivo circolante e delle disponibilità liquide 11) variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci 12) accantonamenti per rischi 14) oneri diversi di gestione Totale B)

Differenza tra valore e costi della produzione (A – B)

u3

5) altri ricavi e proventi

Il bilancio d’esercizio civilistico

13 641 303

m1

A) VALORE DELLA PRODUZIONE 1) ricavi delle vendite e delle prestazioni

esercizio n–1

C) PROVENTI E ONERI FINANZIARI

Risultato prima delle imposte (A – B – C) 20) Imposte sul reddito dell’esercizio

21) Utile dell’esercizio

122

Stralcio della Nota integrativa PROSPETTO DELLE VARIAZIONI INTERVENUTE NELLE VOCI DEL PATRIMONIO NETTO Il capitale sociale è costituito da 3 000 000 di azioni del valore nominale di 1 euro interamente versate. Le variazioni intervenute nella composizione del patrimonio netto sono evidenziate dal seguente prospetto: Capitale sociale Importo 1/1

3 000 000

Riserva sopraprezzo 480 500

Utile n–1 a riserve

Riserva legale

Riserve statutarie

Altre riserve

289 500

289 500

209 400

31 750

31 750

32 000

Dividendi

Utili a nuovo

Utile esercizio

3 000

– 500

635 000 4 906 900 – 95 500



– 539 500

– 540 000

738 615

738 615

Utile esercizio n Importo 31/12

3 000 000

480 500

321 250

321 250

241 400

Totali

2 500

738 615 5 105 515

MOVIMENTAZIONI INTERVENUTE NELLE IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI • Le immobilizzazioni immateriali sono state ammortizzate tenendo conto delle residue possibilità di utilizzazione. • La voce costi di impianto e di ampliamento accoglie i costi sostenuti in occasione dell’ultimo aumento del capitale sociale, già ammortizzati al 31/12 dell’anno precedente per il 60% del valore originario e nel presente esercizio per il 20%. • La voce costi di sviluppo concerne i costi sostenuti nell’esercizio n–2 di 45 000 euro relativi a una ricerca applicata commissionata a un istituto di ricerca esterno e finalizzata alla creazione di un nuovo prodotto. In relazione alla vita utile, stimata in tre anni, si è ritenuto opportuno ripartire detti costi in quote costanti su tre esercizi. Nel presente esercizio si è quindi completato l’ammortamento con il calcolo dell’ultima quota pari a un terzo del costo originario. • La voce diritti di utilizzazione di opere dell’ingegno concerne il costo sostenuto per l’acquisto di software del costo originario di 60 000 euro, già ammortizzato in precedenza per il 50% e che, nel presente esercizio, è stato ulteriormente ammortizzato per il residuo 50% del costo originario. • In corrispondenza delle immobilizzazioni immateriali sopra citate, la posta VI - Altre riserve del patrimonio netto accoglie una riserva straordinaria che per 3 750 euro risulta non disponibile. La seguente tabella evidenzia i movimenti intervenuti nelle immobilizzazioni immateriali. Immobilizzazioni immateriali

Costo storico

Fondo ammortamento

Valore di bilancio

Costi di impianto e ampliamento Valore al 31/12/n–1

18 750

Ammortamento 20% Valore al 31/12/n

11 250

7 500

3 750 18 750

15 000

3 750

45 000

30 000

15 000

45 000

45 000



60 000

30 000

30 000

60 000

60 000

Costi di sviluppo Valore al 31/12/n–1 Ammortamento 1/3 Valore al 31/12/n

15.000

Diritti di utilizzazione delle opere dell’ingegno Valore al 31/12/n Ammortamento 50% Valore al 31/12/n

30 000 –

MOVIMENTI INTERVENUTI NELLE IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI • I fabbricati sono stati ammortizzati del 4%, la quota di ammortamento deve essere calcolata considerando il costo dei fabbricati al netto del valore delle aree occupate dagli edifici pari a 1 350 000 euro. • Gli impianti e macchinari sono stati ammortizzati per il 15%; la stessa percentuale si è applicata anche agli impianti acquistati all’inizio dell’esercizio.

123

• Le attrezzature sono state ammortizzate per il 20%, salvo quelle acquistate nell’esercizio per le quali il coefficiente di ammortamento è stato dimezzato al 10%. • Gli automezzi sono stati ammortizzati per il 20%. La seguente tabella evidenzia i movimenti intervenuti nelle immobilizzazioni materiali. Valore di bilancio

Terreni e fabbricati Valore al 31/12/n–1 Ammortamento 4%

5 400 000

450 000 162 000

4 950 000

Valore al 31/12/n

5 400 000

612 000

4 788 000

750 000

525 000

225 000

– 120 000 – 48 000 18 000 225 000

– 120 000

Impianti e macchinari Valore al 31/12/n–1 Dismissioni: • storno del fondo ammortamento • ricavo di realizzo • plusvalenze Acquisto all’inizio dell’esercizio Ammortamento 15%

123 750

Valore al 31/12/n Attrezzature industriali e commerciali Valore al 31/12/n–1 Acquisto durante l’esercizio Ammortamento 20% su 450 000 euro 10% su 75 000 euro

825 000

528 750

296 250

450 000 75 000

150 000

300 000

90 000 7 500

Valore al 31/12/n

525 000

247 500

277 500

Altri beni (automezzi) Valore al 31/12/n–1 Ammortamento 20%

120 000

45 000 24 000

75 000

Valore al 31/12/n

120 000

69 000

51 000

Il bilancio d’esercizio civilistico

Fondo ammortamento

u3

Costo storico

Immobilizzazioni materiali

VARIAZIONI INTERVENUTE IN ALCUNE VOCI DELL’ATTIVO E DEL PASSIVO • L’aumento di capitale sociale è stato interamente versato dai soci nel corso del presente esercizio. • I titoli in portafoglio sono stati venduti sul mercato dando luogo a un utile di 15 000 euro. • Il fondo responsabilità civile è stato così movimentato:

accantonamenti esercizio n

euro euro

32 550 37 500

importo 31/12/n

euro

70 050

• I debiti per trattamento di fine rapporto sono stati nell’esercizio così movimentati (la società ha in organico meno di 50 dipendenti i quali hanno tutti optato per il mantenimento in azienda del TFR): importo al 31/12/n–1 importo liquidato a un dipendente

euro 172 500 – euro 8 700 euro

importo maturato nell’esercizio al netto della ritenuta fiscale del 17% importo al 31/12/n

I bilanci aziendali

euro 55 650 – euro 23 100

163 800

euro 59 359 euro 223 159

m1

importo al 31/12/n–1 utilizzo a copertura danni a terzi

124

ANALISI DEI CREDITI E DEI DEBITI PER SCADENZA

CREDITI crediti v/clienti DEBITI obbligazioni debiti verso banche debiti verso altri finanziatori debiti verso fornitori cambiali passive debiti tributari debiti verso istituti di previdenza altri debiti Totale

Importo

Scadenza entro l’esercizio successivo

2 235 000

2 212 500

900 000 704 597 1 200 000 1 145 000 90 000 105 614 56 025 15 000 4 216 236

704 597 600 000 1 000 000 45 000 105 614 56 025 15 000 2 526 236

Scadenza oltre l’esercizio successivo 22 500 900 000

I debiti hanno scadenza entro l’anno per circa il 60%; infatti:

2 526 236 4 216 236

Scadenza oltre 5 anni

900 000

600 000 145 000 45 000

1 690 000

900 000

× 100 = 59,92%

Il prestito obbligazionario, privo di disaggio, è iscritto al valore nominale e verrà rimborsato dopo 5 anni in un’unica soluzione. I crediti verso clienti e i debiti verso fornitori con scadenza oltre l’esercizio sono stati valutati, rispettivamente, al valore di presumibile realizzo e al valore nominale, in quanto su di essi maturano interessi espliciti a un tasso coerente con quello di mercato. COMPOSIZIONE DELLA VOCE RATEI E RISCONTI • La voce ratei e risconti dell’attivo è così composta: risconti attivi su premi di assicurazione costi di pubblicità di competenza dell’esercizio futuro

euro euro

7 880 10 120

Totale

euro

18 000

• Il prestito obbligazionario di 900 000 euro è costituito da 900 000 obbligazioni del valore nominale di 1 euro emesse alla pari e senza oneri di collocamento. Avvalendosi del principio di rilevanza il prestito è iscritto al valore nominale. • La voce ratei e risconti passivi è composta da ratei passivi calcolati in relazione agli interessi maturati sui debiti verso altri finanziatori e sui debiti verso fornitori da corrispondere nell’esercizio futuro. COMPOSIZIONE DELLA VOCE ALTRI RICAVI E PROVENTI La voce altri ricavi e proventi riguarda la plusvalenza di 18 000 euro realizzata dalla vendita per rinnovo fisiologico di alcuni macchinari. COMPOSIZIONE DELLA VOCE ONERI DIVERSI DI GESTIONE La voce oneri diversi di gestione accoglie: costi della gestione accessoria euro 76 500 costi fiscali euro 2 550 Totale euro 79 050 ANALISI DEGLI ONERI FINANZIARI Gli oneri finanziari sono costituiti da: interessi su obbligazioni interessi passivi bancari interessi su debiti verso altri finanziatori interessi su debiti verso fornitori Totale

euro euro euro euro euro

36 000 157 850 96 000 10 150 300 000

5 6

7

I principi di redazione del bilancio sono: • prudenza e continuità aziendale; • prevalenza della sostanza sulla forma; • competenza economica; • valutazione analitica; • comparabilità e costanza.

Il bilancio in forma ordinaria è composto da: • Stato patrimoniale; • Conto economico; • Rendiconto finanziario; • Nota integrativa. Le società che redigono il bilancio in forma abbreviata e le micro-imprese sono esonerate dalla redazione del Rendiconto finanziario. Le micro–imprese possono essere esonerate anche dalla redazione della Nota integrativa.

Lo Stato patrimoniale indica gli elementi dell’attivo e del passivo elencandoli in base all’analisi funzionale ATTIVO A) Crediti verso soci B) Immobilizzazioni C) Attivo circolante D) Ratei e riscontri

8

PASSIVO A) Patrimonio netto B) Fondi per rischi e oneri C) Trattamento di fine rapporto D) Debiti E) Ratei e risconti

risultato economico utile o perdita principi contabili nazionali sono le regole sulle modalità di contabilizzazione delle operazioni di gestione e sui criteri di valutazione e di esposizione dei valori nel bilancio Rendiconto finanziario illustra l’ammontare e la composizione delle disponibilità liquide e i flussi finanziari

Il Conto economico è redatto in forma scalare A) Valore della produzione B) Costi della produzione Differenza tra A – B C) Proventi e oneri finanziari D) Rettifiche di valore di attività e passività finanziarie Risultato prima delle imposte – imposte Utile (perdita) dell’esercizio

9

Sintesi

4

Il bilancio deve essere redatto con chiarezza e deve rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria della società e il risultato economico dell’esercizio.

La Nota integrativa fornisce informazioni supplementari che agevolano l’interpretazione dei dati contabili.

distinguendoli a seconda dell’area di provenienza (attività operativa, attività di investimento, attività di finanziamento) analisi funzionale gli elementi dell’attivo si iscrivono in base alla destinazione economica e gli elementi del passivo in base alle fonti di finanziamento

I bilanci aziendali

3

A seconda delle dimensioni, le società chiuse al mercato del capitale di rischio possono redigere tre tipologie di bilancio: • bilancio in forma ordinaria; • bilancio in forma abbreviata; • bilancio per le micro-imprese.

2

Il codice civile indica la forma, la struttura, il contenuto, i principi di redazione e i criteri di valutazione. Le norme devono essere interpretate e integrate dai principi contabili nazionali emanati dall’OIC.

m1

1

Il bilancio d’esercizio è un documento redatto al termine del periodo amministrativo che evidenzia la situazione patrimoniale e finanziaria dell’impresa e il risultato economico conseguito.

125

u3

Sintesi

lettura espressiva della sintesi

126

Verifica

fine

unità

• test in autoverifica su unità 3 • interrogazione simulata con speakeraggio

TEST INTERATTIVI

CONOSCENZE

ABILITÀ

• Bilancio d’esercizio • Principi contabili nazionali

• Redigere lo Stato patrimoniale e il Conto economico

LIVELLO BASE 1 Indica la risposta corretta



(alcuni quesiti possono avere più risposte esatte).

 

a. Nelle società chiuse al mercato del capitale di rischio, il bilancio d’esercizio:

e. Lo Stato patrimoniale:

   

1. segue i principi contabili internazionali 2. segue le norme del codice civile integrate e interpretate dai principi contabili nazionali 3. è sempre redatto in forma abbreviata 4. è redatto in forma libera, a seconda del piano di comunicazione stabilito dall’impresa

b. In base al codice civile le immobilizzazioni immateriali e materiali sono valutate seguendo il criterio generale del:

   

1. 2. 3. 4.

costo originario di acquisizione fair value costo storico rivalutato prezzo corrente di mercato

   

1. 2. 3. 4.

f.

Il Conto economico evidenzia:



1. le esistenze iniziali e le rimanenze finali di merci e materie di consumo 2. la variazione delle rimanenze di merci e materie di consumo 3. le esistenze iniziali e le rimanenze finali di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti 4. la variazione delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti





deve essere redatto a stati comparati deve essere redatto in forma scalare deriva dalla Situazione patrimoniale finale deriva dalla Situazione economica finale

g. Il bilancio d’esercizio è soggetto ad approvazione:

1. sono elaborati dall’OIC 2. sono elaborati dallo IASB 3. hanno la funzione di interpretare le norme del codice civile 4. hanno la stessa forza della legge

 

d. Il Conto economico:



   



c. I principi contabili nazionali:

2

2. assume la configurazione a valore e costi della produzione 3. è a sezioni divise e contrapposte 4. assume la configurazione a ricavi e costo del venduto

 

1. presenta la forma scalare

1. dell’assemblea dei soci e/o del consiglio di sorveglianza 2. del consiglio di amministrazione e/o del consiglio di gestione 3. del collegio sindacale 4. del revisore legale dei conti

Indica in quale raggruppamento dello Stato patrimoniale redatto in forma ordinaria affluiscono i conti di seguito elencati, specificandone la relativa sottoclasse, come nell’esempio riportato nella prima riga. ATTIVO Denominazione dei conti Automezzi

Crediti verso soci

Attivo Immobilizzazioni circolante

PASSIVO Ratei e risconti

Patrimonio netto

Fondi per rischi e oneri

TFR

Debiti

Ratei e risconti

B) II) Materiali, altri beni

Fabbricati Costi di impianto Azionisti c/sottoscrizione Merci Ratei passivi Fornitori immobil. mat. c/acconti Banche c/c attivi Risconti attivi (segue)

127 ATTIVO Denominazione dei conti

Crediti ImmobilizzaAttivo verso soci zioni circolante

PASSIVO Ratei e risconti

Patrimonio netto

Fondi per rischi e oneri

TFR

Debiti

Ratei e risconti

Capitale sociale

Prestiti obbligazionari Brevetti Mutui passivi Crediti v/clienti Utile d’esercizio Debiti per ritenute da versare

Indica a quale raggruppamento del Conto economico del bilancio affluiscono i conti sotto elencati, tracciando una crocetta nella specifica colonna e facendo seguire una D per i componenti negativi e una A per i componenti positivi del risultato economico.

Conto

A Valore della produzione

B Costi della produzione

C Proventi e oneri finanziari

D Rettifiche di valore di attività e passività finanziarie

Svalutazione crediti Fitti attivi Interessi passivi bancari Merci c/vendite Resi su acquisti Merci c/acquisti Minusvalenze (derivanti dalla cessione di beni strumentali) Rimborsi costi di vendita TFR Ammortamento impianti Sopravvenienze attive Svalutazione partecipazioni Ammortamento costi di sviluppo Interessi attivi bancari Consulenze Disaggio su prestiti Plusvalenze (derivanti dalla cessione di partecipazioni in imprese controllate) Salari e stipendi

I bilanci aziendali

Oneri sociali

m1

3

u3

Verifica fine unità

Fondo responsabilità civile Debiti per TFR

128

Verifica

fine

unità

LIVELLO INTERMEDIO/AVANZATO 4 Esamina le voci contenute nell’estratto dello Stato patrimoniale della Reali spa di seguito presentato ed esegui quanto richiesto. Stato patrimoniale al 31/12/n ATTIVO

n

n–1

PASSIVO

n

I - Immobilizzazioni immateriali

  I - Capitale

1) costi di impianto e di ampliamento

4 200

  IV - Riserva legale

900 000

1 200

1 200

188 281

180 000

157 339

150 000

4 000

4 000

  VI - Altre riserve

I - Rimanenze

  • riserva straordinaria 240 000

230 000 • riserva conguaglio utili in corso

2) prodotti in corso di lav. e semilavorati

150 000

146 000 • versamenti c/aumento capitale

4) prodotti finiti e merci

658 000

650 000 IX - Utile dell’esercizio

Totale rimanenze

1 000 000

5 600 II - Riserva da soprapprezzo delle azioni

C) Attivo circolante 1) materie prime, sussidiarie e di consumo

n–1

  A) Patrimonio netto

B) Immobilizzazioni

1 048 000 1 026 000 X - Riserva negativa per azioni proprie in portafoglio   Totale A) Patrimonio netto



100 000

180 000

165 620

– 20 300



1 510 520 1 500 820

  B) Fondi per rischi e oneri   4) Altri   C) Trattamento di fine rapporto di lav. subordinato

a.

18 000

9 000

543 894

485 000

Completa il progetto di riparto dell’utile dell’esercizio n–1. Utile da ripartire

.......................

................................................

.......................

Alla riserva straordinaria

....................... ....................... .......................

dividendo a 100 000 azioni

.......................

b.

Descrivi le altre operazioni, oltre al riparto dell’utile, compiute durante l’esercizio n che hanno coinvolto il patrimonio netto.

1.

..........................................................................................................................................................................................................................................

2.

..........................................................................................................................................................................................................................................

c.

Inserisci le voci nel Conto economico. Tieni presente che tutti i dipendenti mantengono il TFR in azienda e la ritenuta fiscale sulla rivalutazione dei Debiti per TFR è di 1 855 euro.

Conto economico dell’esercizio n A) Valore della produzione

n

n –1

....................

14 500

721 500

721 500

....................

59 856

a) ammortamento delle immobilizzazioni immateriali

....................

1 400

11) variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci

....................

5 000

13) altri accantonamenti

....................

9 000

variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti B) Costi della produzione 9) per il personale: salari e stipendi trattamento di fine rapporto 10) ammortamenti e svalutazioni

ESERCIZI FINALI GRUPPO 6

unità

4

129

Il bilancio IAS/IFRS

Il codice civile, nell’intento di tutelare gli interessi dei soggetti esterni alla società e quelli degli azionisti di minoranza, prevede controlli più stringenti per tali società, a cominciare dal controllo legale che, a prescindere dal sistema di governance utilizzato, deve essere obbligatoriamente effettuato da una società di revisione iscritta nell’albo dei revisori legali e soggetta alla disciplina e sorveglianza della CONSOB. È inoltre previsto un comitato per il controllo interno e la revisione legale incaricato di vigilare sul processo di informativa finanziaria, sull’efficacia dei sistemi di controllo interno, di revisione interna e di gestione del rischio, sulla revisione legale dei conti annuali e consolidati, nonché sull’indipendenza del revisore legale. Il comitato si identifica, a seconda del sistema di amministrazione e controllo adottato dalla società: nel collegio sindacale (sistema ordinario); nel consiglio di sorveglianza o in un comitato costituito al suo interno (sistema dualistico); nel comitato per il controllo sulla gestione (sistema monistico). Nelle società quotate in mercati regolamentati il bilancio e gli altri documenti contabili sono redatti da un dirigente contabile, le cui modalità di nomina devono essere indicate nello statuto, previo parere obbligatorio dell’organo di controllo. Il dirigente contabile, insieme agli organi amministrativi delegati, deve attestare, con apposita relazione allegata al bilancio d’esercizio:



l’adeguatezza delle procedure amministrative utilizzate, nonché la corrispondenza del bilancio alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;



l’idoneità dei documenti a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell’emittente e, nel caso di gruppi aziendali, dell’insieme delle imprese incluse nel bilancio consolidato.

Riguardano l’armonizzazione degli obblighi di trasparenza delle informazioni diffuse dagli emittenti strumenti finanziari negoziati in mercati regolamentati.

Il bilancio IAS/IFRS

Direttive europee sulla trasparenza

u4

Ha funzioni di alta vigilanza in materia di tutela del risparmio, di esercizio del credito e in materia valutaria. Ha poteri deliberativi concernenti l’adozione di direttive, autorizzazioni e regolamenti.

Sistema di controlli

Sistema di controllo interno Comprende verifiche su: ambiente di controllo; valutazione dei rischi; operatività del sistema informativo e comunicativo.

Attestare Dichiarare che risponde a verità.

I bilanci aziendali

Le società quotate in mercati regolamentati e quelle le cui azioni sono ampiamente diffuse presso il pubblico si caratterizzano per l’elevato numero di soci e per le rilevanti dimensioni aziendali in termini sia di addetti sia di fatturato. Tali società effettuano la raccolta del risparmio presso il pubblico attraverso l’emissione di strumenti finanziari (azioni e obbligazioni) offerti agli investitori, quale impiego alternativo ai depositi bancari o ai titoli di Stato. L’emissione di strumenti finanziari è regolata, oltre che dal codice civile, dalle disposizioni del Comitato Interministeriale per il Credito e il Risparmio (CICR) ed è soggetta alla vigilanza e al controllo da parte della CONSOB. Le società emittenti azioni quotate devono inoltre adempiere anche agli obblighi in materia di informativa richiesti dalla direttiva europea sulla trasparenza (direttiva 2013/50/UE) e contenuti nel Testo Unico della Finanza (TUF).

CICR

m1

01 Le caratteristiche delle società quotate

130

02 Il sistema delle comunicazioni economico-finanziarie Tenuto conto degli interessi coinvolti dall’operatività delle società quotate in mercati regolamentati, le norme di legge richiedono una maggiore frequenza delle comunicazioni in ambito economico e finanziario che, oltre al bilancio d’esercizio, si arricchiscono di ulteriori documenti.

Bilancio semestrale abbreviato È riferito ai primi sei mesi dell’esercizio; evidenzia i risultati economici e finanziari conseguiti nella prima metà del periodo amministrativo.

Relazione finanziaria semestrale Relazione intermedia sulla gestione Contiene i riferimenti agli eventi importanti che si sono verificati nei primi sei mesi dell’esercizio e alla loro incidenza sul bilancio semestrale abbreviato.

Comunicazione della relazione finanziaria annuale agli organi di controllo

Relazione di revisione È redatta dalla società di revisione legale al termine delle attività di verifica; attesta se il bilancio è conforme alla normativa.

Le società quotate, entro 4 mesi dalla chiusura dell’esercizio, devono rendere pubblica la relazione finanziaria annuale, comprendente:

• • •

il bilancio d’esercizio e, ove redatto, il bilancio consolidato; la relazione sulla gestione, redatta dagli organi amministrativi; l’attestazione resa dagli organi amministrativi delegati e dal dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari.

Inoltre, entro 3 mesi dalla chiusura del primo semestre dell’esercizio deve essere pubblicata una relazione finanziaria semestrale che, analogamente alla relazione finanziaria annuale, comprende il bilancio semestrale abbreviato, la relazione intermedia sulla gestione, l’attestazione del dirigente contabile e degli organi amministrativi delegati. Il Regolamento emittenti della CONSOB prevede la facoltà di pubblicare informazioni finanziarie periodiche aggiuntive rispetto alle relazioni annuali e semestrali; se le società decidono di pubblicare tali informazioni devono comunicare al mercato le proprie scelte, specificando quali informazioni intendono fornire così che le decisioni adottate risultino chiare e stabili nel tempo. Devono altresì essere garantite la coerenza e la correttezza delle informazioni finanziarie periodiche aggiuntive diffuse al pubblico e la comparabilità con le precedenti relazioni finanziarie. Nell’ottica di favorire l’informativa societaria e di stimolare la partecipazione degli azionisti, sono stati introdotti limiti temporali per la trasmissione agli organi di controllo (collegio sindacale e società di revisione legale dei conti) del progetto di bilancio d’esercizio e della relazione sulla gestione, nonché di pubblicazione dei documenti che compongono la relazione finanziaria annuale. Il progetto di bilancio d’esercizio e la relazione sulla gestione devono essere comunicati dagli amministratori al collegio sindacale e alla società di revisione legale almeno 15 giorni prima della data in cui sono messe a disposizione del pubblico la relazione finanziaria annuale e la relazione di revisione. Tra la data di pubblicazione della relazione finanziaria annuale e della relazione di revisione e la data di svolgimento dell’assemblea che approva il bilancio devono trascorrere non meno di 21 giorni.

03 I principi contabili internazionali IASB Ha lo scopo di elaborare e di aggiornare principi contabili internazionali per migliorare l’informazione finanziaria e armonizzare le modalità di redazione dei bilanci.

Le società emittenti azioni quotate in mercati regolamentati sono obbligate a redigere il bilancio d’esercizio e il bilancio semestrale abbreviato nel rispetto dei principi contabili internazionali (IAS/IFRS); le società emittenti azioni diffuse in maniera rilevante presso il pubblico, pur essendo aperte al mercato del capitale di rischio, hanno invece la facoltà di utilizzare gli IAS/IFRS o, in alternativa, i principi contabili nazionali. La doppia denominazione (IAS/IFRS) è dovuta alla coesistenza di alcuni principi denominati IAS (International Accounting Standard), emanati anteriormente al 2001, con gli IFRS (International Financial Reporting Standards), statuiti successivamente dallo IASB (International Accounting Standards Board). Sia il bilancio d’esercizio redatto dalle imprese che applicano gli IAS/IFRS sia il bilancio d’esercizio civilistico redatto dalle imprese che applicano i principi contabili nazionali (OIC) rappresentano uno strumento di informazione economico-finanziaria rivolto a una pluralità di soggetti. Tuttavia sono diversi i criteri di valutazione applicati.

131 FINALITÀ DEL BILANCIO D’ESERCIZIO Principi contabili nazionali (OIC)

Principi contabili internazionali (IAS/IFRS)

Fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria della società e del risultato economico dell’esercizio. Affinché sia raggiunto lo scopo conoscitivo, le informazioni contenute nel bilancio d’esercizio devono essere rilevanti. Un’informazione è considerata rilevante se la sua omissione o errata indicazione potrebbe ragionevolmente influenzare le decisioni prese dai destinatari primari dell’informazione, ossia coloro che forniscono capitali all’impresa: • gli investitori; • i finanziatori; • gli altri creditori.

Fornire un quadro fedele della posizione finanziaria, del risultato economico e delle disponibilità liquide, al fine di soddisfare le esigenze informative degli investitori. Affinché sia raggiunto lo scopo conoscitivo, le informazioni contenute nel bilancio d’esercizio devono essere rilevanti. L’informazione è rilevante quando è utile ai destinatari per prendere decisioni di carattere economico. Pur rivolgendosi a tutti gli stakeholder sono considerati quali prioritari destinatari delle informazioni economico-finanziarie gli investitori sia in capitali di rischio sia in capitali di debito. Prospettiche: che riguardano il futuro.

Allo scopo di rendere gli investitori in grado di effettuare valutazioni prospettiche, gli IAS/ IFRS prevedono quale criterio di valutazione generale il fair value; tale criterio di valutazione può essere determinato:

Fair value

u4

in base al prezzo corrente del bene sul mercato; in base a stime che hanno quale riferimento il valore di mercato di beni similari; applicando specifiche formule di matematica finanziaria di attualizzazione, ossia formule che determinano il valore attuale di un flusso finanziario disponibile in tempi futuri.

Costo storico

Fair value

Si riferisce sempre a valori effettivi, realizzati in passato, ossia a “scambio avvenuto”. È quindi un valore oggettivo e facilmente verificabile.

Si riferisce a valori correnti non realizzati in quanto si determina basandosi sul prezzo di mercato alla data di redazione del bilancio. È un valore soggettivo in quanto frutto di stime e congetture.

È pienamente coerente con il principio della prudenza e salvaguardia l’integrità del patrimonio aziendale a vantaggio dei creditori sociali.

Si ricercano valori effettivi alla data di redazione del bilancio, tendenzialmente neutrali rispetto a tutti gli stakeholder aziendali.

L’applicazione ha il vantaggio della semplicità in quanto deriva da scritture contabili continuative (per esempio registrazione delle fatture d’acquisto).

L’applicazione richiede ogni volta il ricorso a valutazioni extracontabili, anche complesse (è il caso per esempio delle valutazioni finanziarie).

Il ricorso al costo storico tende a stabilizzare i risultati economici (per esempio con l’ammortamento di una immobilizzazione a quote costanti).

Il ricorso al fair value può produrre differenze sensibili nei risultati d’esercizio in quanto i prezzi possono oscillare anche nel breve periodo.

Principio della prudenza I ricavi si possono iscrivere in bilancio solo se certi e definitivi (effettivamente realizzati); le perdite presunte invece devono essere sempre iscritte tra i costi di competenza anche se non ancora certe né definitive.

I bilanci aziendali

Diversamente dalle norme del codice civile, in base alle quali l’osservanza del principio della prudenza richiede l’applicazione del criterio di valutazione del costo (costo storico o costo ammortizzato) in modo da non contabilizzare ricavi non effettivamente realizzati, nei bilanci IAS/IFRS il criterio del fair value comporta l’inserimento tra i ricavi anche di proventi potenziali, che alla data di chiusura dell’esercizio sono previsti ma non realizzati. In sostanza, le perdite e gli utili presunti hanno lo stesso trattamento contabile ed entrambi vengono iscritti nel bilancio d’esercizio anche se sono incerti. Il fair value riduce l’attendibilità dei valori iscritti in bilancio ma ne accresce la rilevanza, perché esprime il valore corrente (o valore attuale) del bene nel momento in cui è effettuata la valutazione.

m1

• • •

Il bilancio IAS/IFRS

I principi contabili internazionali attribuiscono particolare importanza all’utilità delle informazioni per coloro che intendono acquistare azioni della società (investitori in capitali di rischio) oppure titoli di debito (obbligazioni). Tali soggetti hanno la necessità di valutare il rischio cui è sottoposto l’investimento nel tempo e la sua redditività futura. Per esempio, chi acquista oggi un’azione non è interessato al dividendo distribuito negli anni passati, ma al dividendo futuro, così come chi acquista un’obbligazione è interessato al rischio di mancato rimborso cui va incontro e non al fatto che l’impresa in passato ha sempre adempiuto ai propri impegni.

132

{Ora tocca a te!} Conoscenze

Abilità

Comunicazioni economico-finanziarie delle società aperte al mercato del capitale di rischio • finalità e criteri generali di valutazione previsti dai principi contabili nazionali e internazionali

Riconoscere le comunicazioni economico-finanziarie delle società aperte al mercato del capitale di rischio • distinguere i principi contabili nazionali dagli IAS/IFRS

Indica le caratteristiche delle società che applicano i principi contabili nazionali (OIC) e quelle delle società che applicano gli IAS/IFRS. Alcune caratteristiche sono comuni a entrambe le società. Caratteristiche

OIC

IAS/IFRS

1. Sono quotate in mercati regolamentati 2. Sono chiuse al mercato del capitale di rischio 3. Pubblicano la relazione finanziaria annuale e la relazione finanziaria semestrale 4. Utilizzano il costo quale criterio generale per le valutazioni 5. Utilizzano il fair value quale criterio generale per le valutazioni 6. Rivolgono le informazioni economico-finanziarie primariamente agli investitori 7. Redigono un bilancio d’esercizio che fornisce informazioni maggiormente orientate ai risultati futuri 8. Utilizzano criteri di valutazione coerenti con il principio della prudenza

04 Composizione del bilancio d’esercizio Ai fini di un’informativa completa, il bilancio d’esercizio redatto secondo i principi contabili internazionali deve essere inscindibilmente composto dai seguenti documenti: 1. il Prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria (o Stato patrimoniale); 2. il Prospetto di conto economico complessivo (o Conto economico); 3. il Prospetto delle variazioni di patrimonio netto; 4. il Rendiconto finanziario, documento utile per fornire agli utilizzatori del bilancio le informazioni sui flussi monetari (fonti e impieghi) verificatisi durante l’esercizio; 5. le Note che, analogamente alla Nota integrativa prevista dalla legislazione nazionale, hanno la funzione di integrare e di specificare le informazioni desumibili dai prospetti contabili del bilancio (Prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria e Prospetto di conto economico complessivo). Secondo gli IAS/IFRS, le Note devono obbligatoriamente contenere: – un elenco dei principi contabili rilevanti e le altre informazioni esplicative; – informazioni aggiuntive rispetto a quelle presentate nelle altre parti del bilancio; – informazioni descrittive o disaggregazioni di voci presentate nei prospetti contabili precedenti; – informazioni sulle voci che non sono state rilevate nei prospetti contabili precedenti in quanto non vi erano le condizioni necessarie per la loro inclusione. La denominazione dei prospetti di bilancio, tuttavia, non è vincolante per l’impresa (definita secondo la terminologia degli IAS/IFRS entità), che è infatti libera di utilizzare denominazioni diverse purché risultino appropriate.

Prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria

Il Prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria è il documento idoneo a rappresentare la situazione patrimoniale e finanziaria dell’impresa; gli elementi che riguardano direttamente la misurazione delle grandezze contenute nel documento sono le attività, le passività e il patrimonio netto.

133 Prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria

Totale attività correnti Attività non correnti classificate come possedute per la vendita

esercizio n

esercizio n–1

Patrimonio netto Capitale sociale Utili (perdite) portati a nuovo Altre componenti di patrimonio netto Utile (perdita) d’esercizio Totale patrimonio netto Passività non correnti Finanziamenti a lungo termine Imposte differite passive Debiti a lungo termine Totale passività non correnti Passività correnti Debiti commerciali e altri debiti Finanziamenti a breve termine Quota corrente di finanz. a lungo termine Imposte correnti Fondi a breve termine Totale passività correnti Passività relative alle attività non correnti classificate come possedute per la vendita

TOTALE ATTIVITÀ

TOTALE PATRIMONIO NETTO E PASSIVITÀ

Fonte: www.fondazioneoic.it

Occorre specificare che secondo la terminologia internazionale attività, passività e patrimonio netto hanno un significato leggermente diverso da quello usualmente attribuito agli stessi termini nella prassi contabile nazionale. Le attività sono considerate risorse dalle quali sono attesi benefici economici futuri; si rilevano nel Prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria solo quando è probabile che tali benefici si realizzeranno effettivamente e quando l’attività ha un costo o un valore che può essere determinato in maniera attendibile. Le passività sono costituite da obbligazioni derivanti da eventi passati la cui estinzione darà luogo a uscite di risorse che incorporano benefici economici. Possono essere rilevate nel Prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria solo se è probabile che l’uscita di risorse si manifesterà effettivamente e se l’ammontare del pagamento può essere quantificato in maniera attendibile. Il patrimonio netto è una posta residuale, determinata sottraendo alle attività le passività. A differenza delle norme del codice civile, gli IAS/IFRS non prevedono rigidi schemi di bilancio, ma indicano il contenuto minimo che deve essere esposto nei singoli prospetti. In ogni caso ulteriori sottoclassificazioni sono effettuate nel Prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria o nelle Note esplicative, con riferimento per esempio agli immobili, ai crediti (crediti commerciali, crediti non commerciali, anticipi a fornitori), alle rimanenze, alle riserve ecc. Lo IAS 1 richiede, salvo eccezioni, che gli elementi dell’attivo e del passivo siano distinti in correnti e non correnti a seconda della durata del ciclo operativo. Sono attività correnti: • le disponibilità liquide e i mezzi equivalenti; • le rimanenze, formate da beni destinati al consumo o alla vendita entro il normale ciclo operativo, ovvero entro 12 mesi qualora il ciclo operativo abbia una durata inferiore all’anno; • i crediti commerciali e altre attività che scadono entro il normale ciclo operativo, ovvero entro 12 mesi qualora il ciclo operativo abbia una durata inferiore all’anno. Sono passività correnti: • i debiti commerciali; • i debiti (compresi i fondi rischi e oneri se possono essere determinati in maniera attendibile) che scadono entro il normale ciclo operativo, ovvero entro 12 mesi qualora il ciclo operativo abbia una durata inferiore all’anno.

Il bilancio IAS/IFRS

Attività correnti Rimanenze  Crediti commerciali Altre attività correnti Disponibilità liquide e mezzi equivalenti

Patrimonio netto e passività

u4

Totale attività non correnti

esercizio n–1

Attività e passività correnti/non correnti

Ciclo operativo È il tempo che in media intercorre tra l’acquisizione dei fattori produttivi (materie prime o merci, materie di consumo, parti componenti) e l’incasso per la vendita dei prodotti.

I bilanci aziendali

Attività non correnti Immobili, impianti e macchinari Investimenti immobiliari Avviamento Attività immateriali Attività finanziarie Partecipazioni contabilizzate con il metodo del patrimonio netto

esercizio n

m1

Attività

134

{Esempio} 1 Distinzione delle voci in correnti e non correnti La Alfa spa costruisce aeroplani per le compagnie aeree nazionali. Il ciclo operativo (periodo di tempo intercorrente tra l’acquisizione di beni per il processo produttivo e la loro realizzazione in disponibilità liquide o mezzi equivalenti) dura in media 15 mesi. Alla fine dell’esercizio la spa vanta crediti per 2 600 000 euro, di cui 1 800 000 euro scadenti entro 15 mesi e 800 000 euro scadenti a 18 mesi. I debiti verso fornitori, pari a 3 200 000 euro, sono invece esigibili entro 15 mesi per 3 000 000 di euro e oltre i 15 mesi per i restanti 200 000 euro. Presentiamo lo Stato patrimoniale distinguendo gli elementi dell’attivo e del passivo in correnti e non correnti. Poiché il normale ciclo operativo della Alfa spa è di 15 mesi, i crediti scadenti entro tale periodo di tempo (1 800 000 euro) devono essere inclusi tra le attività correnti, mentre i crediti scadenti oltre 15 mesi (800 000 euro) devono essere inclusi tra le poste dell’attivo non corrente. I debiti commerciali sono sempre considerati operativi perché sono collegati all’acquisto di beni destinati al consumo o alla vendita; pertanto, tutti i debiti verso fornitori, pari a 3 200 000 euro, sono da iscrivere tra le passività correnti. Prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria Attività non correnti Altre attività finanziarie (Crediti commerciali) Attività correnti Crediti commerciali e altri

Attività destinate alla dismissione o alla vendita

Passività correnti Debiti commerciali

3 200 000

800 000 1 800 000

Le attività destinate alla dismissione o alla vendita sono rappresentate da componenti che in maniera altamente probabile saranno venduti o dismessi entro l’esercizio successivo; vi rientrano le attività il cui valore contabile sarà recuperato principalmente attraverso la vendita invece che tramite il loro utilizzo. Possono essere inclusi in tale aggregato sia singoli elementi patrimoniali (per esempio beni pluriennali) sia insiemi di attività e passività tra loro correlati (intere linee di business). In quest’ultimo caso si tratta di cessioni o scorporazioni di rami di attività produttive, come per esempio cessioni di intere linee di prodotto o di divisioni per aree geografiche. Le attività che soddisfano i criteri per essere classificate come possedute per la vendita o la dismissione sono valutate al minore tra valore contabile e fair value al netto dei costi di vendita. L’ammortamento su tali attività cessa dal momento in cui sono classificate disponibili per la vendita o per la dismissione.

{Esempio} 2 Attività non correnti destinate alla vendita La Alfa spa al 31/12/n possiede un fabbricato destinato in maniera altamente probabile alla vendita entro il prossimo esercizio il cui valore contabile è di 400 000 euro, mentre il fair value (valore corrente), al netto dei costi prevedibili per l’alienazione, è di 480 000 euro. In base allo IFRS 5 il fabbricato deve essere iscritto nello Stato patrimoniale tra le attività non correnti destinate alla vendita e deve essere valutato 400 000 euro (valore contabile residuo).

Ratei e risconti

In conformità con il criterio finanziario adottato, lo IAS 1 non prevede l’iscrizione separata nello Stato patrimoniale dei ratei e dei risconti; questi devono essere classificati in idonee voci di credito o debito in relazione alla loro natura, per esempio crediti o debiti commerciali, altri debiti, debiti verso banche ecc. I ratei sono portati in aumento di opportune voci di credito oppure di debito laddove possibile, altrimenti sono iscritti tra le altre attività/passività (per esempio i ratei che misurano fitti attivi o fitti passivi). Gli aggi e i disaggi di emissione devono essere imputati alle obbligazioni emesse, in diminuzione o in aumento del prestito ottenuto/concesso.

Nei principi contabili internazionali non vi è alcun riferimento ai conti d’ordine. Gli IAS/IFRS tuttavia prevedono che l’informativa inerente agli impegni e ai rischi assunti, nonché alle garanzie prestate dall’impresa, sia inserita nelle Note.

Conti d’ordine

Come per il Prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria, anche per il Prospetto di conto economico complessivo, che deve essere redatto in forma scalare, i principi contabili internazionali indicano soltanto il contenuto minimo delle informazioni da esporre. I costi e i ricavi possono, alternativamente, essere classificati per natura oppure per destinazione, in relazione all’area gestionale di appartenenza. Le operazioni inusuali e quelle che non ricorrono frequentemente, se significative, devono però essere esposte separatamente. Per il Prospetto di conto economico complessivo, la cui funzione è di dimostrare il risultato economico conseguito alla fine dell’esercizio, sono ammesse due modalità di redazione:

Prospetto di conto economico



due prospetti distinti: il primo prospetto mostra le componenti dell’utile (perdita) d’esercizio (Prospetto di conto economico separato); il secondo prospetto inizia dall’utile (perdita) d’esercizio ed evidenzia le voci del Prospetto delle altre componenti di conto economico complessivo;



un unico Prospetto di conto economico complessivo che unisce il conto economico separato e le altre componenti.

Prospetto di conto economico separato (classificazione dei costi e dei ricavi per natura) esercizio n

esercizio n–1

Ricavi

u4

Altri ricavi

Il bilancio IAS/IFRS

135

Totale ricavi +/– Variazione delle rimanenze di prodotti finiti e in corso di lavorazione Costi per materie prime e di consumo utilizzate Costi per il personale Altri costi di gestione Costi e ricavi non ricorrenti Proventi e oneri finanziari Utile prima delle imposte Imposte dell’esercizio Utile (perdita) d’esercizio

Prospetto delle altre componenti di conto economico complessivo esercizio n

esercizio n–1

Utile (perdita) d’esercizio +/– Utili (perdite) iscritti nella riserva da rivalutazione Variazioni di fair value derivanti da: • valutazione di beni strumentali

• altre variazioni di fair value iscritte nella riserva da rivalutazione +/– Effetto fiscale relativo agli altri utili (perdite) Totale Utile (perdita) complessiva

Gli utili (perdite) derivanti da variazioni di fair value costituiscono nella terminologia IAS/ IFRS “altre componenti” (other comprehensive income) e comprendono le rivalutazioni e le svalutazioni (incluse le rettifiche da riclassificazione) che non sono imputate al Conto economico ma, come illustrato nel paragrafo che segue, sono direttamente imputate alla specifica riserva di patrimonio netto. Se invece l’impresa predispone un solo prospetto, il Prospetto di conto economico complessivo deve evidenziare tutti i componenti del reddito, inserendo in un unico documento il Prospetto di conto economico separato e il Prospetto di conto economico complessivo.

m1

• valutazione di partecipazioni in imprese controllate e collegate

I bilanci aziendali

• valutazione di attività finanziarie

136 Gli IAS/IFRS dispongono inoltre che l’entità (così viene denominata l’impresa) presenti unitamente al bilancio una relazione degli amministratori che descriva gli aspetti principali del risultato economico e la situazione finanziaria dell’impresa; in particolare tale relazione deve riportare, anche ricorrendo a specifici indicatori:



le fonti di finanziamento, le politiche di sviluppo e le politiche di gestione del rischio, i punti di forza e le risorse dell’impresa, nonché i fattori che hanno contribuito a realizzare il risultato d’esercizio;



l’analisi degli aspetti sociali necessari per conoscere l’andamento del contesto ambientale nel quale opera.

{Ora tocca a te!} Conoscenze

Abilità

Prospetti contabili del bilancio IAS/IFRS

Inserire i conti nelle voci del Prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria

Inserisci i conti di seguito elencati nel Prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria indicando lo specifico raggruppamento. Segui l’esempio riportato nella prima riga. Denominazione dei conti

Prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria Attività Passività

1. Macchinari

non correnti

.............................................

2. Debiti v/fornitori

.............................................

.............................................

3. Crediti v/clienti (esigibili entro il normale ciclo operativo)

.............................................

.............................................

4. Crediti v/clienti (esigibili oltre il normale ciclo operativo)

.............................................

.............................................

5. Terreni e fabbricati (destinati alla vendita entro l’esercizio)

.............................................

.............................................

6. Costi di sviluppo

.............................................

.............................................

7. Prestiti obbligazionari (quota da rimborsare entro l’esercizio)

.............................................

.............................................

8. Prestiti obbligazionari (quota da rimborsare oltre l’esercizio)

.............................................

.............................................

9. Prodotti finiti

.............................................

.............................................

10. C/c postale

.............................................

.............................................

05 Immobilizzazioni Benefici economici: ricchezza, flussi di ricavi.

Attività immobilizzate

Le immobilizzazioni fanno parte dell’attivo non corrente; i principi contabili internazionali tuttavia distinguono le immobilizzazioni materiali da quelle immateriali facendo rientrare le prime nella definizione di attività immobilizzate e considerando le seconde separatamente nella definizione di attività immateriali. Le attività immobilizzate (immobili, impianti e macchinari) rappresentano costi sostenuti e chiaramente identificati che producono benefici economici comuni a più esercizi.

Si tratta di beni tangibili (immobilizzazioni materiali), di uso durevole e posseduti dall’impresa per diverse finalità. Le attività immobilizzate sono, quindi: a) beni strumentali (immobili, impianti, macchinari) quando sono posseduti per essere utilizzati nella produzione; b) beni non strumentali, quando si tratta di investimenti immobiliari effettuati al fine di percepire canoni di locazione o fitti (non sono quindi destinati al normale svolgimento dell’attività aziendale). Rientrano in questa categoria, per esempio, i terreni posseduti per

137 un eventuale apprezzamento nel lungo periodo, i fabbricati e gli altri beni concessi in locazione tramite contratti di affitto o di leasing operativo.

Ammortamento per componenti La compagnia aerea Alfa spa ha acquistato, all’inizio dell’esercizio n, un aereo per il trasporto passeggeri avente il costo complessivo di 2 milioni di euro. La vita utile dell’aereo è stimata in 25 anni; una componente significativa è rappresentata dal motore, il quale ha vita utile più breve della componente principale (aereo). Gli amministratori della società stimano che il costo del motore rappresenti il 20% del costo complessivamente sostenuto per acquistare l’apparecchio e che la sua vita utile sia di 8 anni. Il valore di recupero di entrambi i beni al termine della vita utile è supposto pari a zero. Presentiamo il calcolo dell’ammortamento a quote costanti dell’aereo e quello della sua componente (il motore) e determiniamo il valore contabile con il quale gli stessi vengono iscritti nello Stato patrimoniale al 31/12/n.

u4

{Esempio} 1

Il bilancio IAS/IFRS

Gli IAS/IFRS dispongono che ciascuna componente di un bene strumentale avente un costo significativo rispetto al bene strumentale cui si riferisce sia valutata e ammortizzata separatamente. È il caso, per esempio, del terreno su cui sorge un fabbricato. Terreni e fabbricati sono entrambi immobilizzazioni materiali ma, pur se acquisiti e utilizzati congiuntamente dall’impresa, devono essere considerati separatamente; i terreni hanno vita utile illimitata e quindi non devono essere ammortizzati; i fabbricati, al contrario, hanno una vita utile limitata e sono di conseguenza soggetti al procedimento d’ammortamento. Può accadere che la componente di un bene abbia la medesima vita utile della componente principale (in questo caso ai fini del calcolo dell’ammortamento occorre raggrupparli) o che lo stesso componente abbia una vita utile più breve. I componenti di un’immobilizzazione materiale aventi vita utile più breve devono essere ammortizzati in base a tale vita utile in quanto l’impresa ottiene i benefici economici dell’utilizzo della componente in un periodo di durata inferiore rispetto a quello della parte principale.

Avendo il motore (componente) un valore significativo e una vita utile finita differente rispetto al bene principale (aereo), la stessa componente deve essere ammortizzata separatamente. Il costo del motore rappresenta, secondo le stime degli amministratori, il 20% del costo complessivamente sostenuto per l’aereo; avendo lo stesso un valore residuo pari a zero, il valore da ammortizzare risulta pari a: euro 2 000 000 × 20% = euro 400 000.

Aereo Motore Totale

Costo da ammortizzare

Vita utile

Quota di ammortamento

Valore contabile al 31/12/n

1 600 000

25 anni

64 000

1 536 000

400 000

8 anni

50 000

350 000

114 000

1 886 000

2 000 000

Pur essendo un’attività immateriale, i principi contabili internazionali trattano separatamente le problematiche inerenti all’avviamento. Nel caso di acquisto di aziende, le attività, le passività e le passività potenziali acquisite e identificate sono rilevate al loro valore corrente alla data di acquisizione. La differenza positiva tra il costo d’acquisto e il valore corrente di tali attività e passività è classificata come avviamento ed è iscritta tra le attività immateriali. L’eventuale differenza negativa (avviamento negativo) è invece rilevata a Conto economico al momento dell’acquisizione. L’avviamento non è soggetto ad ammortamento, ma viene sottoposto periodicamente a un procedimento di valutazione allo scopo di verificarne eventuali perdite di valore (impairment test).

Avviamento

m1

Componente

I bilanci aziendali

Di conseguenza il valore da ammortizzare dell’aereo è pari a euro (2 000 000 – 400 000) = euro 1 600 000.

138 Attività immateriali

Le attività immateriali sono risorse controllate dall’impresa grazie alle quali si suppone che si genereranno benefici economici futuri.

Affinché una risorsa immateriale possa essere iscritta nell’attivo del Prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria occorre che siano soddisfatte tre condizioni:

Concambio di fusione Numero di azioni (o quote, in caso di srl) che la società incorporante o la società risultante dalla fusione deve riconoscere ai soci della società incorporata o delle società partecipanti alla fusione, in cambio delle vecchie azioni (o quote) possedute.

Criteri di valutazione



l’attività sia identificabile, cioè sia separabile dal resto dei beni posseduti dall’impresa (per esempio può essere venduta separatamente);

• •

l’attività generi benefici economici valutabili in maniera attendibile; l’attività sia controllata dall’impresa, ossia l’impresa deve poter usufruire dei benefici economici che essa produce.

In relazione a questa regola generale, possono essere iscritti nel Prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria soltanto i beni immateriali (marchi, software, brevetti ecc.), mentre devono essere imputati al Prospetto di conto economico complessivo gli oneri pluriennali per i quali non è possibile stimare in maniera attendibile i flussi di benefici economici che presumibilmente essi genereranno in futuro. Tale impostazione incide particolarmente sui costi di impianto e di ampliamento che, invece, secondo le disposizioni del codice civile possono essere patrimonializzati previo consenso del collegio sindacale. Gli IAS/IFRS dispongono invece che i costi di impianto devono essere imputati integralmente all’esercizio in cui sono sostenuti, mentre i costi di ampliamento, in quanto collegati a operazioni sul capitale sociale, sono portati in diminuzione del patrimonio netto. L’unica eccezione è costituita dai costi di sviluppo, i quali possono essere iscritti nel Prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria se il progetto è commerciale e genera con probabilità benefici futuri. I costi di ricerca e sviluppo acquisiti per mezzo di un’aggregazione aziendale possono essere patrimonializzati in quanto considerati nella determinazione del corrispettivo (prezzo della cessione, concambio di fusione). Successivamente all’iscrizione iniziale le attività immobilizzate possono essere valutate al costo storico (costo originariamente sostenuto), oppure in alternativa al costo rideterminato in base al valore corrente di mercato del bene pluriennale. Il criterio del costo rideterminato si basa sul presupposto che le valutazioni di bilancio debbano riflettere il valore di scambio del bene, così da farlo coincidere con il fair value; ciò comporta che i valori ai quali gli elementi patrimoniali sono originariamente iscritti siano regolarmente adeguati (rivalutati/svalutati) per essere espressivi di “prezzi” correnti. Con il fair value l’attività è esposta in bilancio in base al corrispettivo emergente dalle valutazioni a fine esercizio e la differenza tra il valore dopo le scritture di assestamento e il valore prima delle scritture di assestamento è imputata:



al Prospetto di conto economico complessivo, se si tratta di immobili non strumentali (investimenti immobiliari);



a Riserva di patrimonio netto (Riserva da rivalutazione) e nelle Altre componenti di Conto economico, se si è in presenza di beni strumentali e di attività immateriali.

La valutazione al fair value è consentita soltanto nel caso in cui il valore corrente convenzionale sia misurabile in modo attendibile, ossia rende l’informazione fornita realistica e credibile; in tutti gli altri casi l’impresa deve continuare a utilizzare il criterio del costo storico o del costo storico ammortizzato.

139 VALUTAZIONI BENI IMMOBILIZZATI IAS 16 - Immobili, impianti e macchinari

All’atto dell’iscrizione iniziale i beni strumentali devono essere valutati al costo sostenuto per l’acquisizione. Nei periodi successivi in alternativa al costo si può utilizzare il fair value, se esso è quantificabile in modo attendibile. Se l’impresa sceglie il fair value, la metodologia applicabile è quella del costo rivalutato che consiste nel rivalutare con sufficiente regolarità il valore dell’attività in modo da portarlo a un valore pari al valore corrente alla data di rivalutazione, al netto degli ammortamenti accumulati nel fondo ammortamento e delle eventuali perdite di valore.

Sono ammesse diverse procedure d’ammortamento: a quote costanti, a quote proporzionali al valore residuo (ammortamento decrescente), a quote variabili in proporzione alle unità annualmente prodotte. IAS 38 - Attività immateriali

Offre l’analoga possibilità prevista dallo IAS 16 anche per le immobilizzazioni immateriali suscettibili di autonoma iscrizione in bilancio, fatta eccezione per quelle acquisite tramite aggregazione di imprese che devono essere comprese nell’avviamento, comunque annualmente soggetto all’impairment test.

IAS 40 - Investimenti immobiliari

Gli investimenti immobiliari (investimenti in beni pluriennali non strumentali), successivamente all’iscrizione iniziale, devono essere valutati al costo o, in alternativa, al fair value. Se l’impresa opta per il fair value, gli utili o le perdite derivanti da variazione del valore corrente convenzionale devono essere contabilizzati nel Prospetto di conto economico complessivo e il valore contabile non deve essere ammortizzato.

u4

Nel tempo eventuali rivalutazioni andranno a incrementare la riserva che verrà utilizzata per compensare eventuali svalutazioni. Sia che si applichi il modello del costo o quello del costo rivalutato, al termine di ogni esercizio le attività immobilizzate devono essere assoggettate alla procedura dell’ammortamento, ripartendo in maniera sistematica il valore da ammortizzare (costo iniziale al netto del valore residuo o valore di recupero) lungo il periodo di vita utile del bene.

Il bilancio IAS/IFRS

Alla prima valutazione successiva all’esercizio di iscrizione iniziale del bene, l’eventuale rivalutazione deve essere iscritta in una Riserva di patrimonio netto, mentre la svalutazione (in caso di fair value minore) si deve imputare al Prospetto di conto economico complessivo.

{Esempio} 2 Valutazione al fair value di beni strumentali

Piano di ammortamento in base alla vita stimata Anno n1 n2 n3 n4 n5

Valore da Quota di ammortizzare ammortamento 200 000 40 000 190 000 47 500 108 000 36 000 100 000 50 000 41 000 41 000

Valore contabile 160 000 142 500 72 000 50 000 –

Fair value 190 000 108 000 100 000 41 000 –

Riserva Svalutazioni/Rivalutazioni da rivalutazione a Conto economico 30 000 – 30 000 – 4 500 23 500 + 4 500 – 9 000 14 500

m1

L’ammortamento è calcolato ogni anno sul valore rivalutato in base alla vita residua del bene.

I bilanci aziendali

La Alfa spa ha acquistato all’inizio dell’anno n1 un macchinario del costo di 200 000 euro, la cui vita utile è stimata in cinque anni. Il valore di recupero, al termine della vita utile, è presunto pari a zero. L’impresa valuta il macchinario secondo quanto stabilito dallo IAS 16, imputando quindi le rivalutazioni conseguenti ai diversi fair value al patrimonio netto. Durante i cinque anni di vita del bene si verificano i seguenti valori correnti convenzionali: n1 190 000 euro; n2 108 000 euro; n3 100 000 euro; n4 41 000 euro; n5 zero. Presentiamo il piano di ammortamento del bene strumentale e le relative scritture in P.D.

140

Giornale in P.D. n1 31/12 31/12

... ...

AMMORTAMENTO MACCHINARI FONDO AMMORTAMENTO MACCHINARI

quota di competenza quota di competenza

40 000, 00

31/12 31/12

... ...

MACCHINARI STRUMENTALI RISERVA DA RIVALUTAZIONE

adeguamento fair value adeguamento fair value

30 000, 00

n2 31/12 31/12

... ...

AMMORTAMENTO MACCHINARI FONDO AMMORTAMENTO MACCHINARI

quota di competenza quota di competenza

47 500, 00

31/12 31/12 31/12

... ... ...

RISERVA DA RIVALUTAZIONE SVALUTAZIONE MACCHINARI MACCHINARI STRUMENTALI

adeguamento fair value adeguamento fair value adeguamento fair value

30 000, 00 4 500, 00

n3 31/12 31/12

... ...

AMMORTAMENTO MACCHINARI FONDO AMMORTAMENTO MACCHINARI

quota di competenza quota di competenza

36 000, 00

31/12 31/12 31/12

... ... ...

MACCHINARI STRUMENTALI RIVALUTAZIONE MACCHINARI RISERVA DA RIVALUTAZIONE

rivalutazione per fair value rivalutazione per fair value rivalutazione per fair value

28 000, 00

n4 31/12 31/12

... ...

AMMORTAMENTO MACCHINARI FONDO AMMORTAMENTO MACCHINARI

quota di competenza quota di competenza

50 000, 00

31/12 31/12

... ...

RISERVA DA RIVALUTAZIONE MACCHINARI STRUMENTALI

utilizzo a copertura svalutazione svalutazione adeguamento fair value

n5 31/12 31/12

... ...

AMMORTAMENTO MACCHINARI FONDO AMMORTAMENTO MACCHINARI

quota di competenza quota di competenza

40 000, 00 30 000, 00

47 500, 00

34 500, 00

36 000, 00 4 500, 00 23 500, 00

50 000, 00 9 000, 00 9 000, 00 41 000, 00 41 000, 00

Nell’anno n1 la Riserva da rivalutazione deve essere iscritta tra le parti del patrimonio netto (tra le altre componenti); nel Prospetto di conto economico complessivo lo stesso importo derivante dall’oscillazione del fair value deve invece essere evidenziato tra le “altre componenti” (other comprehensive income). Prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria al 31/12/n1 Patrimonio netto Altre componenti (Riserva da rivalutazione)

30 000, 00

Prospetto delle altre componenti di conto economico Variazioni di fair value derivanti da: • valutazione di beni strumentali

+ 30 000, 00

Nell’anno n2 la quota di ammortamento è stata calcolata dividendo il nuovo costo del bene strumentale di 190 000 euro (rappresentato dal fair value dell’anno n1) per la vita residua di quattro anni. Poiché il valore contabile (142 500 euro) risulta maggiore del fair value (108 000 euro), la differenza di 34 500 euro viene coperta per 30 000 euro mediante l’utilizzo della Riserva da rivalutazione costituita nell’anno precedente, mentre la parte restante di 4 500 euro rappresenta una svalutazione da iscrivere nel Prospetto di conto economico complessivo. Nell’anno n3 la rivalutazione degli immobili strumentali (il fair value è aumentato rispetto al valore contabile di 28 000 euro) è imputata fino a concorrenza della precedente svalutazione (4 500 euro) al Prospetto di conto economico complessivo e la differenza (23 500 euro) va a ricostituire la Riserva da rivalutazione. La Riserva da rivalutazione è parte ideale del patrimonio netto.

141 Il leasing è un contratto per mezzo del quale il locatore trasferisce al locatario (o conduttore), in cambio di una serie di pagamenti, il diritto all’utilizzo del bene per un periodo di tempo stabilito.

Leasing

Vi sono due tipologie di contratti:





Locatore

leasing finanziario, in cui si trasferiscono al locatario tutti i rischi e i benefici derivanti dalla proprietà del bene (per esempio rischi derivanti dall’obsolescenza, dalla senescenza, da cambiamenti di destinazione produttiva, da perdite che derivano da un non completo utilizzo della capacità produttiva del bene, da guasti ecc.);

Colui che concede un bene in affitto.

Conduttore Affittuario, colui che prende un bene in affitto.

leasing operativo, che non prevede il trasferimento al locatario dei rischi e dei benefici derivanti dalla proprietà; si tratta in sostanza di un contratto assimilato al noleggio di beni strumentali.

Interessi impliciti

Per entrambe le tipologie di leasing, in base al principio di prevalenza della sostanza sulla forma, il conduttore deve rilevare l’operazione come se il bene strumentale fosse stato acquistato. L’operazione pertanto si riflette:



nel Prospetto di conto economico complessivo: oltre all’ammortamento del diritto d’uso, sono iscritti gli interessi impliciti inclusi nei canoni di leasing. Tali interessi, che rappresentano la componente finanziaria dell’operazione, devono essere scorporati dal canone complessivo e contabilizzati separatamente. Ricordiamo che ciascun canone di leasing è composto da due diverse quote: la quota capitale, che rappresenta il valore del bene locato, e la quota finanziaria, che rappresenta il compenso per la società di leasing.

Il bilancio IAS/IFRS

nel Prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria: nelle attività si iscrive il diritto d’uso del bene (intangibile asset) e nelle passività si iscrive l’esposizione finanziaria nei confronti del locatore (debiti v/società di leasing). In assenza di altri costi attribuibili al contratto di leasing, il diritto d’uso è inizialmente iscritto per l’importo che coincide con il valore attuale dei canoni da pagare;

u4



Sono interessi non indicati separatamente.

Al termine di ciascun esercizio il diritto d’uso deve essere ammortizzato:



nel leasing finanziario, se è previsto il trasferimento della proprietà al locatario, il periodo di ammortamento coincide con la vita utile del bene in leasing;



nel leasing operativo l’ammortamento avviene nel periodo più breve tra la durata del leasing e la vita utile del diritto d’uso.

In ogni caso, successivamente alla rilevazione iniziale, il diritto d’uso è iscritto in bilancio al netto del fondo ammortamento e delle eventuali perdite durevoli di valore del bene in leasing. I debiti verso la società di leasing vengono rideterminati ogni anno: debiti v/società di leasing

=

debito iniziale

+

interessi passivi



quota capitale dei canoni pagati

{Esempio} 3

Presentiamo: • i calcoli relativi al diritto d’uso del macchinario e al debito verso la società di leasing; • il piano di ammortamento del macchinario; • le scritture in P.D. effettuate dalla Filoblu spa nell’esercizio n; • gli schemi di bilancio limitatamente alle voci collegate al contratto di leasing. Calcolo del diritto d’uso Alla rilevazione iniziale il diritto d’uso da iscrivere nelle attività non correnti deve essere valutato al costo, il quale, in assenza di pagamenti effettuati prima della scadenza e di altri costi, coincide con il valore attuale dei canoni futuri da pagare.

m1

In data 1/10/n la Filoblu spa stipula un contratto di leasing operativo relativo a un macchinario il cui prezzo di mercato è di 160 000 euro alle seguenti condizioni: • durata del leasing due anni; • disponibilità del macchinario locato dall’1/10/n all’1/10/n+2; • n. 24 canoni mensili di 8 000 euro, a decorrere dall’1/10/n.

I bilanci aziendali

Contabilizzazione del leasing

142 Il valore attuale dei canoni da pagare è determinato utilizzando il tasso di attualizzazione che rende uguale il valore attuale dei pagamenti futuri (24 canoni × 8 000 euro = 192 000 euro) al fair value del bene in leasing (160 000 euro). Si tratta, in pratica, del tasso di interesse implicito contenuto nei canoni di leasing, corrispondente al TIR. Occorre quindi procedere gradualmente effettuando i seguenti passaggi: 1. si determina il tasso di interesse implicito misurato dal TIR; 2. si determina il valore attuale dei canoni da pagare. Per calcolare il TIR occorre porre il fair value del bene locato come flusso in entrata (è il valore assegnato al macchinario se fosse di proprietà) e i canoni mensili da pagare come flussi in uscita. Utilizzando la funzione TIR.COST di Excel, esso è pari a 1,6550119%. Noto il TIR, è possibile calcolare il valore attuale dei pagamenti futuri e quindi il valore del diritto d’uso del macchinario in leasing come mostrato dalla tabella riportata sotto. Il valore iniziale del diritto d’uso assegnato al macchinario è di 160 000 euro, uguale al valore attuale dei canoni da pagare; in assenza di altri costi, esso coincide anche con il fair value (prezzo di mercato) del macchinario alla data in cui è reso disponibile per l’utilizzo. Data

Canoni da pagare

Fattore di attualizzazione

Valore attuale

n 1/10

8 000,00

1,0000000

8 000,00

1/11

8 000,00

0,9837193

7 869,75

1/12

8 000,00

0,9677037

7 741,63

1/01

8 000,00

0,9519488

7 615,59

1/02

8 000,00

0,9364505

7 491,60

1/03

8 000,00

0,9212044

7 369,64

1/04

8 000,00

0,9062066

7 249,65

1/05

8 000,00

0,8914530

7 131,62

1/06

8 000,00

0,8769395

7 015,52

1/07

8 000,00

0,8626623

6 901,30

1/08

8 000,00

0,8486176

6 788,94

1/09

8 000,00

0,8348016

6 678,41

1/10

8 000,00

0,8212104

6 569,68

1/11

8 000,00

0,8078406

6 462,72

1/12

8 000,00

0,7946884

6 357,51

1/01

8 000,00

0,7817503

6 254,00

1/02

8 000,00

0,7690229

6 152,18

1/03

8 000,00

0,7565027

6 052,02

1/04

8 000,00

0,7441863

5 953,49

1/05

8 000,00

0,7320705

5 856,56

1/06

8 000,00

0,7201519

5 761,21

1/07

8 000,00

0,7084273

5 667,42

1/08

8 000,00

0,6968936

5 575,15

1/09

8 000,00

0,6855477

5 484,38

Totale

192 000,00

n+1

n+2

160 000,00*

*Quando vengono sommati mediante il foglio di calcolo, gli importi riportati nella colonna del valore attuale dei canoni di leasing sono considerati con tutti i decimali; ciò giustifica il totale di 160 000 euro.

Calcolo del debito verso la società di leasing Il debito verso la società di leasing da iscrivere nelle passività correnti è uguale al debito iniziale + interessi passivi impliciti – la quota capitale dei canoni pagati come mostrato dalla tabella riportata a pagina seguente.

143

Quota interessi

Quota capitale

Canone pagato

Debito residuo

160 000,00 152 000,00 146 515,62

2 515,62 2 424,85

8 000,00 5 484,38 5 575,15

8 000,00 8 000,00 8 000,00

152 000,00 146 515,62 140 940,47

140 940,47 135 273,05 129 511,84 123 655,27 117 701,78 111 649,76 105 497,58 99 243,57 92 886,07 86 423,34 79 853,66 73 175,25

2 332,58 2 238,79 2 143,44 2 046,51 1 947,98 1 847,82 1 746,00 1 642,49 1 537,28 1 430,32 1 321,59 1 211,06

5 667,42 5 761,21 5 856,56 5 953,49 6 052,02 6 152,18 6 254,00 6 357,51 6 462,72 6 569,68 6 678,41 6 788,94

8 000,00 8 000,00 8 000,00 8 000,00 8 000,00 8 000,00 8 000,00 8 000,00 8 000,00 8 000,00 8 000,00 8 000,00

135 273,05 129 511,84 123 655,27 117 701,78 111 649,76 105 497,58 99 243,57 92 886,07 86 423,34 79 853,66 73 175,25 66 386,31

66 386,31 59 485,01 52 469,49 45 337,87 38 088,21 30 718,58 23 226,98 15 611,38 7 869,75

1 098,70 984,48 868,38 750,35 630,36 508,40 384,41 258,37 130,25 32 000,00

6 901,30 7 015,52 7 131,62 7 249,65 7 369,64 7 491,60 7 615,59 7 741,63 7 869,75 160 000,00*

8 000,00 8 000,00 8 000,00 8 000,00 8 000,00 8 000,00 8 000,00 8 000,00 8 000,00 192 000,00

59 485,01 52 469,49 45 337,87 38 088,21 30 718,58 23 226,98 15 611,38 7 869,75 –

Il bilancio IAS/IFRS

n 1/10 1/11 1/12 n+1 1/01 1/02 1/03 1/04 1/05 1/06 1/07 1/08 1/09 1/10 1/11 1/12 n+2 1/01 1/02 1/03 1/04 1/05 1/06 1/07 1/08 1/09

Debito iniziale

u4

Data

Il primo canone versato in data 1/10/n comprende soltanto la quota capitale a rimborso del debito in quanto non ci sono interessi impliciti (il pagamento del primo canone è contestuale alla data in cui il macchinario è disponibile per l’utilizzo), pertanto è portato interamente in detrazione del debito verso la società di leasing. I successivi canoni mensili di 8 000 euro sono invece composti da una quota interessi e da una quota capitale. Per esempio, la quota interessi del canone versato in data 1/11/n è stata calcolata moltiplicando il debito residuo (coincidente con il debito iniziale) per il tasso di interesse implicito (TIR) mensile: 152 000,00 × 1,6550119% = euro 2 515,62 interessi impliciti 100 La quota capitale si ottiene come differenza tra l’importo del canone e la quota interessi: I=

euro (152 000 + 2 515,62 – 8 000) = euro 146 515,62 Lo stesso risultato si sarebbe potuto ottenere sottraendo al debito residuo di 152 000 euro la quota capitale rimborsata di 5 484,62 euro. Piano di ammortamento Al 31/12 di ciascun esercizio il bene in leasing deve essere ammortizzato. Non essendo previsto il riscatto del bene, l’ammortamento avviene entro il periodo più breve tra la durata del leasing e la vita utile del diritto d’uso. Ipotizzando che entrambi i periodi coincidano (oppure, come spesso accade, che la durata del contratto sia più breve della vita utile del diritto d’uso), il coefficiente di ammortamento è del 50% (corrispondente ai 2 anni di durata del leasing); considerando che nell’esercizio n il bene è stato utilizzato per 92 giorni (dall’1/10 compreso al 31/12) si può predisporre il piano di ammortamento riportato a pagina seguente.

m1

Il debito residuo dopo il pagamento del canone l’1/11/n è quindi pari a:

I bilanci aziendali

euro (8 000,00 – 2 515,62) = euro 5 484,38 quota a rimborso del debito verso la società di leasing.

144

Anno

Quota di ammortamento

Fondo ammortamento

Valore contabile

n

20 164,38

20 164,38

139 835,62

n+1

80 000,00

100 164,38

59 835,62

n +2

59 835,62

160 000,00



Nel libro giornale la Filoblu spa effettua le seguenti registrazioni in P.D.: 01/10

...

DIRITTO D’USO MACCHINARI

inizio della locazione

01/10

...

DEBITI V/SOCIETÀ DI LEASING

ottenuto il bene in locazione

01/10

...

DEBITI V/SOCIETÀ DI LEASING

fattura canone iniziale

8 000, 00

01/10

...

IVA NS/CREDITO

fattura canone iniziale

1 760, 00

01/10

...

DEBITI V/FORNITORI

fattura canone iniziale

01/10

...

DEBITI V/FORNITORI

pagata fattura

01/10

...

BANCA X C/C

pagata fattura

01/11

...

DEBITI V/SOCIETÀ DI LEASING

fattura canone mensile

160 000, 00 160 000, 00

9 760, 00 9 760, 00 9 760, 00 5 484, 38

01/11

...

INTERESSI PASSIVI LEASING

fattura canone mensile

2 515, 62

01/11

...

IVA NS/CREDITO

fattura canone mensile

1 760, 00

01/11

...

DEBITI V/FORNITORI

fattura canone mensile

01/11

...

DEBITI V/FORNITORI

pagata fattura

9 760, 00

01/11

...

BANCA X C/C

pagata fattura

01/12

...

DEBITI V/SOCIETÀ DI LEASING

fattura canone mensile

5 575, 15

01/12

...

INTERESSI PASSIVI LEASING

fattura canone mensile

2 424, 85

01/12

...

IVA NS/CREDITO

fattura canone mensile

1 760, 00

01/12

...

DEBITI V/FORNITORI

fattura canone mensile

01/12

...

DEBITI V/FORNITORI

pagata fattura

01/12

...

BANCA X C/C

pagata fattura

31/12

...

AMM.TO DIRITTO D’USO MACCHINARI

quota ammortamento

31/12

...

F.DO AMM.TO DIRITTO D’USO MACCHINARI

quota ammortamento

9 760, 00 9 760, 00

9 760, 00 9 760, 00 9 760, 00 20 164, 38 20 164, 38

Negli schemi contabili del bilancio d’esercizio relativi all’esercizio n i conti coinvolti dalle operazioni sopra descritte sono iscritti come segue. Prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria al 31/12/n n Attività non correnti

n Passività correnti

Attività immateriali Diritto d’uso macchinari

139 836 Debiti verso società di leasing(*)

140 940

(*)

A prescindere dalla scadenza (entro oppure oltre il normale ciclo operativo), i debiti verso la società di leasing devono essere considerati passività correnti (come se fossero sempre riferiti al normale ciclo operativo).

Prospetto di conto economico complessivo dell’esercizio n n Altri costi di gestione (costi operativi) • ammortamenti Oneri finanziari

20 164 4 940

145

{Ora tocca a te!} Conoscenze

Abilità

Procedura contabile del leasing

Iscrivere nei Prospetti contabili del bilancio IAS/IFRS le operazioni collegate al leasing

Leggi la situazione operativa ed esegui quanto richiesto. La Sember spa ha stipulato un contratto di leasing finanziario relativo a un impianto il cui prezzo di mercato è di 450 000 euro alle condizioni di seguito riportate. Condizioni contrattuali

euro 450 000,00

vita utile dell’impianto

anni

4

anni

dall’1/09/n

canone iniziale

euro 68 000,00

da versare l’1/09/n alla consegna dell’impianto

+ 8 canoni quadrimestrali

euro 52 000,00

da versare alle date 1/01, 1/05, 1/09 di ciascun anno

prezzo di riscatto

euro

da versare in data 1/09/n+3

tasso di interesse implicito Dopo aver completato la tabella e aver predisposto il piano ammortamento del diritto d’uso, iscrivi le voci coinvolte dal contratto di leasing nei Prospetti del bilancio d’esercizio n+1. Tieni presente che, trattandosi di leasing finanziario, l’ammortamento è calcolato in base alla vita utile del bene.

3 000,00

Il bilancio IAS/IFRS

disponibilità dell’impianto

3

2,0865045% Data

Debito iniziale

1/09/n 1/01/n+1 1/05/n+1 1/09/n+1 1/01/n+2 1/05/n+2 1/09/n+2 1/01/n+3 1/05/n +3 1/09/n+3

Quota interessi

Quota capitale

450 000,00 ......................... ......................... ......................... ......................... ......................... ......................... ......................... ......................... .........................

Debito residuo

68 000,00 44 029,55 44 948,23 45 886,08 46 843,49 47 820,89 48 818,67 49 837,27 50 877,13 2 938,68 450 000,00

......................... ......................... ......................... ......................... ......................... ......................... ......................... ......................... .........................

37 000,00

......................... ......................... ......................... ......................... ......................... ......................... ......................... ......................... .........................

u4

prezzo corrente dell'impianto

durata del contratto di leasing



Piano di ammortamento (vita utile dell’impianto 4 anni, coefficiente di ammortamento ........%). Fondo ammortamento

......................... ......................... ......................... ......................... .........................

......................... ......................... ......................... ......................... .........................

74 897,26

450 000,00

Valore contabile ......................... ......................... ......................... .........................

74 897,26

Prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria dell’esercizio n n+1 Attività non correnti

n

n+1

n

....................................

.................................... ....................................

..............

.............. ....................................

..............

..............

Prospetto di conto economico complessivo dell’esercizio n n+1

I bilanci aziendali

n n+1 n+2 n+3 n+4 n+5

Quota di ammortamento

n

Altri costi di gestione (costi operativi) ....................................

..............

..............

....................................

..............

..............

m1

Anno

146

06 Attività e passività finanziarie Nelle imprese commerciali e industriali le operazioni relative alla gestione finanziaria, intesa in senso stretto, sono costituite da:

Swap È un accordo tra due contraenti disposti a scambiare flussi di cassa calcolati con un criterio prestabilito a date prefissate.



operazioni di raccolta di mezzi finanziari necessari allo svolgimento della gestione; si tratta di acquisizioni di capitale di rischio (emissione di azioni e titoli rappresentativi del capitale sociale) e di acquisizioni di capitale di debito (prestiti di finanziamento a breve, a medio e lungo termine);



operazioni di impiego delle risorse eccedenti quali concessione di crediti finanziari, gestione delle disponibilità liquide, depositi e cauzioni;



operazioni che assicurano la copertura o la limitazione di alcuni rischi (rischi di cambio, rischi di variazioni di prezzi ecc.) e operazioni speculative, effettuate per esempio attraverso sottoscrizione di contratti derivati quali swap, opzioni su valute, interessi, titoli di Stato oppure azioni, contratti future ecc.

Tutte le operazioni della gestione finanziaria originano strumenti finanziari. I principi contabili internazionali forniscono, tuttavia, una definizione più ampia di strumento finanziario comprendendo anche i crediti e i debiti commerciali (o di fornitura) che si formano in seguito allo svolgimento dell’attività caratteristica, come per esempio i crediti verso clienti o i debiti verso fornitori originati da operazioni di compravendita. I principi contabili internazionali (IFRS 9) suddividono le attività e le passività finanziare in due categorie:

• •

attività e passività finanziarie valutate al costo ammortizzato (Hold to collect-HTC); attività e passività finanziarie valutate al fair value.

Attività e passività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Rientrano nella categoria che prevede la valutazione al costo ammortizzato le attività e le passività finanziarie che hanno la natura propria dei prestiti, ossia sono caratterizzate dal pagamento di interessi a scadenze fisse e dal rimborso del capitale alla data stabilita. Ne fanno parte i crediti e i debiti finanziari (per esempio i mutui, le obbligazioni), ma anche, se soddisfano i requisiti del rimborso e del pagamento degli interessi pattuiti alle scadenze stabilite, i crediti e i debiti commerciali (crediti v/clienti e debiti v/fornitori). L’iscrizione delle attività finanziarie nella categoria HTC è subordinata all’ulteriore requisito che l’obiettivo per il quale è stato effettuato l’investimento sia quello di detenere lo strumento finanziario fino alla scadenza (per esempio, se l’impresa acquista obbligazioni deve farlo con l’intento di aspettare la scadenza contrattuale dei titoli anche se questa è a lungo termine).

Attività e passività finanziarie valutate al fair value

Per quanto riguarda la valutazione al fair value, occorre distingue le attività finanziarie dalle passività finanziarie. Le attività finanziarie da valutare al fair value si suddividono in:



attività finanziarie valutate al fair value through other comprehensive income (FVOCI), rappresentate dagli investimenti finanziari effettuati con il duplice obiettivo di ricevere gli interessi e di ottenere entrate monetarie con la vendita dell’attività finanziaria;



attività finanziarie valutate al fair value through profit and loss (FVTPL), rappresentate dalle attività finanziarie che non possono essere incluse nelle categorie precedenti. Vi rientrano gli strumenti finanziari derivati e gli strumenti finanziari quotati in mercati regolamentati destinati a essere rivenduti entro breve tempo allo scopo di ottenere un guadagno dalle fluttuazioni dei prezzi (finalità di trading), quali i titoli di debito (obbligazioni) e i titoli di capitale (azioni), escluse le partecipazioni in società controllate, collegate e joint ventures valutate con il metodo del patrimonio netto.

Joint venture Contratto con il quale due o più imprese si impegnano a collaborare alla realizzazione di un investimento o di un’iniziativa, allo scopo di suddividere il rischio del risultato economico, congiungendo risorse finanziarie e conoscenze complementari.

Le passività finanziarie valutate al fair value rientrano esclusivamente nella categoria che prevede la valutazione al fair value through profit and loss (FVTPL) e riguardano solo gli strumenti finanziari derivati. Successivamente all’iscrizione iniziale, le variazioni del fair value sono diversamente contabilizzate e iscritte in bilancio come riassunto nella tabella di pagina seguente.

FVOCI

Investimenti effettuati sia per ricevere gli interessi, sia per essere rivenduti se si presentano occasioni favorevoli. Sono costituiti prevalentemente da titoli di debito privati o pubblici.

Non possono appartenere a questa categoria.

• Prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria tra le componenti del patrimonio netto nella Riserva da rivalutazione. • Prospetto di conto economico complessivo tra le Altre componenti.

FVTPL

Investimenti finanziari che non possono essere classificati nelle precedenti categorie, quali i titoli quotati in mercati regolamentati, detenuti con l’obiettivo di rivenderli entro un breve periodo e gli strumenti finanziari derivati.

Strumenti finanziari derivati.

Prospetto di conto economico complessivo. (Rivalutazioni/svalutazioni di attività/ passività finanziarie.)

{Esempio} 1 Valutazione al fair value through other comprehensive income di titoli di debito La Dueci spa ha in portafoglio 50 000 euro nominali di obbligazioni Ferrarini spa quotate in mercati regolamentati, acquistate durante l’esercizio al corso secco di 95,40. Per l’acquisto sono state pagate commissioni e spese di 20 euro. L’investimento è stato effettuato per ricevere gli interessi periodici sui titoli, ma l’impresa si riserva la possibilità di rivendere i titoli prima della scadenza, se si presenterà un’occasione favorevole. Al 31/12 la quotazione delle obbligazioni è 98,50. Illustriamo le modalità di valutazione e presentiamo gli schemi di bilancio limitatamente alle voci collegate ai titoli. Per le loro caratteristiche, le obbligazioni devono essere iscritte in bilancio tra le attività non correnti e devono essere classificate nella categoria FVOCI. Le obbligazioni sono state acquistate a 95,40 quindi il prezzo è pari a: 100 : 95,40 = 50 000 : x; da cui x = 47 700 euro Per determinare il fair value a cui sono stati iscritti inizialmente i titoli occorre sommare al prezzo delle obbligazioni le spese sostenute per l’acquisto (costi di transazione). euro (47 700 + 20) = euro 47 720 fair value iniziale Al 31/12 la quotazione delle obbligazioni è salita a 98,50 e il fair value è pari a: 100 : 98,50 = 50 000 : x; da cui x = 49 250 euro La Dueci spa deve registrare un utile potenziale (non effettivamente conseguito), derivante dalla variazione positiva del fair value di: euro (49 250 – 47 720) = euro 1 530 rivalutazione da fair value La rivalutazione conseguente alla variazione del fair value deve essere iscritta nel Prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria tra le componenti del patrimonio netto nella Riserva da rivalutazione e indicata nel Prospetto delle altre componenti di conto economico complessivo. Prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria al 31/12/n Attività non correnti Attività finanziarie

Passività correnti 49 250 Riserva da rivalutazione

1 530

Prospetto delle altre componenti di conto economico complessivo dell’esercizio n Variazioni di fair value derivanti da: • valutazione di attività finanziarie

1 530

u4

Iscrizione delle variazioni di fair value

I bilanci aziendali

Passività finanziarie

m1

Attività finanziarie

Fair value

Il bilancio IAS/IFRS

147

148

{Esempio} 2 Valutazione al fair value through profit and loss di titoli di debito La Rainar spa ha in portafoglio 100 000 euro nominali di obbligazioni Vainini spa quotate in mercati regolamentati; i titoli sono stati acquistati, con finalità di trading, al corso secco di 98,60. Al 31/12 la quotazione delle obbligazioni è di 101,85. Illustriamo le modalità di valutazione e presentiamo gli schemi di bilancio limitatamente alle voci collegate ai titoli. Per le loro caratteristiche, le obbligazioni devono essere iscritte in bilancio tra le attività correnti e devono essere classificate nella categoria FVTPL. Le obbligazioni sono state acquistate a 98,60 e l’iscrizione iniziale è avvenuta al fair value pari a: 100 : 98,60 = 100 000 : x; da cui x = 98 600 euro Precisiamo che le eventuali commissioni e spese sostenute per acquistare i titoli classificati FVTPL si contabilizzano nei costi per servizi. Al 31/12 il fair value delle obbligazioni corrisponde alla quotazione: 100 : 101,85 = 100 000 : x; da cui x = 101 850 euro I titoli si sono apprezzati di euro (101 850 – 98 600) = euro 3 250 rivalutazione di fair value Tale rivalutazione costituisce una componente positiva del reddito da iscrivere nel Prospetto di conto economico complessivo tra i ricavi finanziari anche se non è ancora stata realizzata (le obbligazioni non sono state vendute). Prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria al 31/12/n Attività non correnti Altre attività correnti

101 850

Prospetto di conto economico complessivo dell’esercizio n Proventi finanziari (rivalutazione titoli)

3 250

{Ora tocca a te!} Conoscenze

Abilità

Classificazione e valutazione di attività e passività finanziarie

Interpretare i documenti contabili • distinguere le modalità di valutazione delle attività finanziarie

Sulla base delle informazioni ricavabili dai dati esposti nei prospetti di bilancio, esegui quanto richiesto. Nei prospetti del bilancio d’esercizio della Pixar spa sono iscritte, tra le altre, le seguenti voci.

Prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria al 31/12/n Attività non correnti Attività finanziarie

Patrimonio netto 788 000 Riserva da rivalutazione

12 000

Attività correnti Altre attività correnti

1 425 000

Prospetto di conto economico complessivo dell’esercizio n Oneri finanziari (svalutazione titoli)

– 15 000

Prospetto delle altre componenti di conto economico complessivo Variazioni di fair value derivanti da: • valutazione di attività finanziarie

12 000

Nelle Note al bilancio la Pixar spa chiarisce che le sia le attività finanziarie sia le altre attività correnti sono relative a titoli obbligazionari quotati in mercati regolamentati.

149 a. Completa i calcoli. Valore nominale Attività finanziarie non correnti Obbligazioni Marani spa Altre attività correnti Obbligazioni Cern spa

Costo di acquisto

Quotazione 31/12

Rivalutazione/ svalutazione

800 000

97,00

......................

......................

1 500 000

96,00

......................

......................

b. Rispondi alle domande. 1. Quali titoli obbligazionari sono classificati nella categoria FVOCI? 2. Quali titoli obbligazionari sono classificati nella categoria FVTPL?

Il bilancio IAS/IFRS

3. A quale componente è collegata la voce valutazione di attività finanziarie iscritta nel Prospetto delle altre componenti di conto economico complessivo?

07 Perdite di valore

valore recuperabile (maggiore tra fair value e valore d’uso)

=

perdita di valore

Tutte le attività, con esclusione delle rimanenze di magazzino, degli investimenti immobiliari e delle attività fiscali (per esempio imposte anticipate), devono essere assoggettate, almeno annualmente, in occasione della redazione del bilancio, a impairment test per verificare l’esistenza di eventuali perdite di valore e, nel caso ve ne siano, l’attività deve essere svalutata per riportare il valore contabile a un valore almeno uguale a quello recuperabile. La svalutazione per perdite di valore è imputata al Prospetto di conto economico complessivo. Nel caso di attività soggette ad ammortamento, dopo la rilevazione della perdita di valore, la quota di ammortamento deve essere rettificata negli esercizi successivi, per ripartire lungo la sua restante vita utile il nuovo valore da ammortizzare. Se i beni immateriali e materiali sono stati valutati al fair value (costo rideterminato), la perdita di valore deve essere contabilizzata in diminuzione della Riserva da rivalutazione; successivamente, qualora la svalutazione si rivelasse insussistente, occorrerebbe operare una ripresa di valore (rivalutazione) che, analogamente alla svalutazione, si riflette nel Prospetto di conto economico complessivo, oppure nella Riserva da rivalutazione.

Imposte anticipate Sono imposte prepagate che derivano dalle differenze tra le valutazioni effettuate civilisticamente e quelle richieste dalle norme fiscali.

{Esempio} Impairment test su beni strumentali Un impianto del costo di 100 000 euro ha vita utile stimata di 10 anni e un presunto valore di recupero al termine della stessa pari a zero. Il bene, che è iscritto in bilancio con il criterio del costo ed è assoggettato ad ammortamento a quote costanti, alla fine del secondo esercizio (31/12/n2) ha un valore recuperabile di 70 000 euro. Presentiamo il calcolo relativo all’impairment test e le scritture contabili con le quali si rileva la svalutazione. Costo storico euro 100 000,00 Fondo ammortamento 31/12/n2 – euro 20 000,00

Valore netto contabile Valore recuperabile

Valore netto contabile 31/12/n2

Perdita di valore

euro

80 000,00

euro – euro

80 000,00 70 000,00

euro

10 000,00

I bilanci aziendali



m1

valore netto contabile

u4

Le attività non possono essere iscritte in bilancio a un valore superiore al valore recuperabile. Il valore recuperabile di un’attività è il maggiore tra il suo fair value, dedotti i costi di vendita, e il suo valore d’uso (definito come il valore attuale dei flussi finanziari futuri attesi che si suppone deriveranno dall’uso permanente e dalla dismissione di un’attività al termine della sua vita utile). Se il valore netto contabile del bene risulta maggiore del suo valore recuperabile, si rileva una perdita di valore.

150

Poiché il valore netto contabile è maggiore del valore recuperabile, si registra una perdita di 10 000 euro che deve essere imputata al Prospetto di conto economico complessivo in quanto il bene strumentale è iscritto in bilancio con il criterio del costo. Se lo stesso fosse stato iscritto al fair value o al costo rivalutato si sarebbe dovuta portare la perdita di valore in diminuzione della Riserva da rivalutazione. 31/12 31/12

... ...

SVALUTAZIONE IMPIANTI E MACCHINARI IMPIANTI E MACCHINARI

perdita di valore perdita di valore

10 000, 00 10 000, 00

Dopo aver rilevato la perdita di valore e determinato il nuovo valore dell’impianto, l’impresa dovrà rettificare il piano di ammortamento per tener conto della svalutazione. La quota di ammortamento degli esercizi futuri deve essere calcolata dividendo il nuovo valore dell’impianto per la vita residua; al 31/12/n3: euro 70 000 : 8 = euro 8 750.

08 Il patrimonio netto Il patrimonio netto è una posta residuale (differenza tra attività e passività), il cui valore dipende da quello assegnato agli elementi che lo compongono. Le voci principali sono costituite dal capitale sociale, dalle riserve e dagli utili (o perdite) dell’esercizio.

Principio della sostanza

Nel valutare se un elemento rientra tra le passività o tra le componenti del patrimonio netto si deve considerare la sostanza economica e non la forma legale dell’operazione. La regola generale per distinguere uno strumento rappresentativo del capitale sociale da una passività finanziaria è l’inesistenza per l’emittente dell’obbligo di effettuare pagamenti futuri, sia per quanto riguarda il rimborso del capitale sia per quanto riguarda la remunerazione. Per esempio un’azione ordinaria è uno strumento rappresentativo del capitale sociale da considerare nel patrimonio netto; diversamente le obbligazioni ordinarie sono passività perché comportano pagamenti fissi e determinabili alle date prestabilite. Vi sono anche alcuni strumenti finanziari ibridi, come per esempio le obbligazioni convertibili in azioni che possiedono gli elementi per essere considerati sia passività finanziarie sia titoli rappresentativi del capitale sociale. La rilevazione contabile delle obbligazioni convertibili è identica a quella prevista per le imprese che applicano i principi contabili nazionali e redigono il bilancio in forma ordinaria, illustrata nell’unità 2 di questo modulo.

Operazioni sul capitale sociale

Per emettere nuove azioni un’impresa sostiene dei costi, quali per esempio i costi di ampliamento. I principi contabili internazionali considerano i costi per le operazioni sul capitale sociale come una diminuzione di patrimonio netto, pertanto essi devono essere contabilizzati in sua diretta diminuzione. Analogamente, qualora alla chiusura dell’esercizio le nuove azioni emesse non risultino interamente versate, devono essere portati in diminuzione del patrimonio netto anche i crediti verso i soci per i versamenti ancora dovuti. L’acquisto di azioni proprie segue, nella sostanza, lo stesso trattamento contabile previsto dai principi contabili nazionali.

Prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria Attività

Patrimonio netto e passività Capitale sociale – Azioni proprie – Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti – Costi di ampliamento

...................... ...................... ...................... ......................

lettura espressiva della sintesi

7

Il Prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria evidenzia gli elementi attivi e passivi del patrimonio distinguendo le attività e le passività in due gruppi: • attività/passività non correnti; • attività/passività correnti. Il patrimonio netto è una posta residuale. Patrimonio netto =

Il Prospetto di conto economico complessivo è particolarmente sintetico. I costi e i ricavi possono essere classificati per natura o per destinazione. Può essere redatto: • con un unico prospetto; • con due prospetti separati. In ogni caso devono essere indicate tra le Altre componenti di conto economico le variazioni di fair value che hanno inciso sulla Riserva da rivalutazione.

CONSOB Commissione Nazionale per le Società e la Borsa; è l’autorità amministrativa che controlla il mercato finanziario italiano relazione finanziaria annuale è un documento di informazione composto dal bilancio d’esercizio, dalla relazione sulla gestione, dall’attestazione resa dagli organi amministrativi e dal dirigente contabile relazione finanziaria semestrale fornisce informazioni economico-finanziarie periodiche e comprende gli stessi documenti della relazione finanziaria annuale riferiti però ai primi sei mesi dell’esercizio investimenti immobiliari sono investimenti accessori in beni pluriennali che non sono utilizzati nel processo produttivo, per esempio fabbricati concessi in locazione a soggetti terzi attività/passività non correnti sono elementi attivi/passivi

8

attività

Sintesi

6

Il bilancio d’esercizio è incluso nella relazione finanziaria annuale e comprende: • il Prospetto della situazione patrimonialefinanziaria; • il Prospetto di conto economico complessivo; • il Prospetto delle variazioni di patrimonio netto; • il Rendiconto finanziario; • le Note.

u4

5

Le variazioni del fair value sono diversamente contabilizzate a seconda che riguardino: • i beni strumentali; • le attività immateriali; • gli investimenti immobiliari; • le attività finanziarie.

4

Devono rendere pubbliche: • la relazione finanziaria annuale; • la relazione finanziaria semestrale. Esse hanno la facoltà di pubblicare informazioni periodiche aggiuntive, garantendone però la coerenza e la correttezza con i contenuti delle relazioni finanziarie.

– passività

La voce Altre componenti di patrimonio netto accoglie le riserve (Riserva legale, Riserva statutaria, Riserva da rivalutazione ecc.) e con segno negativo: • i crediti verso soci per versamenti ancora dovuti; • i costi di ampliamento.

del patrimonio che danno la loro utilità o che hanno scadenza oltre il normale ciclo operativo, oppure oltre 12 mesi se il ciclo operativo ha durata inferiore all’anno attività/passività correnti sono elementi attivi/passivi del patrimonio che vengono utilizzati o venduti, riscossi o pagati entro il normale ciclo operativo, oppure entro 12 mesi se il ciclo operativo ha durata inferiore all’anno Riserva da rivalutazione è una voce del patrimonio netto che accoglie le rivalutazioni e le svalutazioni del fair value relative ai beni pluriennali e alle attività finanziarie classificate nella categoria FVOCI costi di ampliamento sono i costi sostenuti in relazione a un’operazione di aumento del capitale sociale; per esempio i costi per il compenso al notaio che ha modificato l’atto costitutivo

I bilanci aziendali

3

Nella redazione del bilancio d’esercizio le società quotate in mercati regolamentati sono obbligate a utilizzare i principi contabili internazionali (IAS/IFRS), mentre le società con azioni diffuse in misura rilevante presso il pubblico hanno la facoltà di applicare gli IAS/IFRS oppure i principi contabili nazionali. La finalità del bilancio IAS/IFRS è di fornire informazioni utili affinché gli investitori possano assumere decisioni economiche. Il criterio di valutazione generalmente applicato è il fair value.

2

151

m1

1

Le società quotate in mercati regolamentati e quelle le cui azioni sono diffuse in misura rilevante presso il pubblico sono società aperte al mercato dei capitali di rischio. Sono soggette alla vigilanza della CONSOB.

Sintesi

152

Verifica

fine

unità

• test in autoverifica su unità 4 • interrogazione simulata con speakeraggio

TEST INTERATTIVI

CONOSCENZE

ABILITÀ

• Obblighi informativi delle società quotate • Il bilancio IAS/IFRS • Criteri di valutazione

• Iscrivere nel Prospetto della situazione patrimonialefinanziaria e nel Prospetto di conto economico complessivo i conti caratterizzanti le società quotate • Applicare il criterio del fair value

LIVELLO BASE 1 Indica la risposta corretta

4. i titoli quotati in mercati attivi detenuti con finalità speculative

(alcuni quesiti possono avere più risposte esatte).

e. L’avviamento è:

a. La finalità del bilancio IAS/IFRS consiste nel:

  

   

1. fornire un rendiconto dell’attività sociale 2. garantire che il patrimonio netto non risulti sopravvalutato 3. fornire informazioni utili agli investitori per assumere decisioni 4. fornire garanzie per i soggetti esterni, creditori della società

b. Il fair value:

   

1. 2. 3. 4.

si riferisce sempre a valori effettivi di mercato è un valore oggettivo e facilmente verificabile tende a stabilizzare nel tempo i risultati economici si riferisce a valori correnti, anche non realizzati

c. Il Diritto d’uso di un bene in leasing:

   

1. 2. 3. 4.

è iscritto nelle attività non correnti è iscritto nelle attività correnti costituisce un’immobilizzazione materiale costituisce un’immobilizzazione immateriale

d. Sono attività finanziarie valutate al FVTPL:

  

2



1. i depositi bancari e postali 2. i crediti erogati a società controllate 3. i crediti commerciali



1. un’attività immateriale a vita utile indefinita 2. un’attività immateriale a vita utile definita 3. iscritto nel Prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria alla voce “attività incluse in aggregati in dismissione” 4. iscritto distintamente nel Prospetto di conto economico tra i “costi operativi”

f.

I componenti reddituali devono essere classificati nel Prospetto di conto economico:

   

1. 2. 3. 4.

solo per natura solo per destinazione per natura oppure per destinazione distinguendo la gestione ordinaria da quella straordinaria

g. Successivamente all’iscrizione iniziale, i beni strumentali possono essere valutati:

   

1. al fair value con imputazione delle differenze di valore alla Riserva da rivalutazione 2. al fair value con imputazione delle differenze di valore al Prospetto di conto economico 3. al costo originariamente sostenuto senza procedere ad ammortamenti per perdite di valore 4. al fair value con imputazione delle differenze di valore a riduzione del fondo ammortamento

In relazione ai seguenti elementi, individua se si tratta di beni immateriali (intangible assets) o di oneri pluriennali e associali al Prospetto contabile di bilancio nel quale affluiscono.

Beni immateriali 1. Diritti di brevetto 2. Costi di impianto 3. Costi per la creazione di siti Internet 4. Costi di pubblicità 5. Costi di ricerca e sviluppo inerenti a un progetto commerciale 6. Marchi 7. Costi di ampliamento

Oneri pluriennali

Prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria

Prospetto di conto economico complessivo

153

3

Inserisci nella tabella i termini mancanti.

Al 31/12 essi vengono ............................... e partecipano al reddito dell’esercizio per un periodo massimo di Normativa e principi contabili ............................... anni. Il conto Costi di impianto e il conto Fondo ammortamento costi di impianto sono riepilogati nazionali usando in contropartita il conto ...............................; il conto Ammortamento costi di impianto è riepilogato tra i costi, usando in contropartita il ............................... . È vietato distribuire utili in presenza di costi di impianto e di ampliamento non ammortizzati o non coperti da una specifica ............................... . Principi contabili I costi di impianto e gli altri oneri pluriennali vengono riepilogati al Prospetto di conto economico e partecipano internazionali ............................... al reddito dell’esercizio in cui sono sostenuti.

LIVELLO INTERMEDIO/AVANZATO 4

Criteri di valutazione e iscrizione delle oscillazioni da fair value negli schemi contabili del bilancio. Indica i criteri di valutazione, successivi all’iscrizione iniziale, applicabili ai seguenti elementi del patrimonio aziendale.

Fair value Elementi del patrimonio aziendale

Costo ammortizzato

Imputazione delle svalutazioni/rivalutazioni al Prospetto di conto economico complessivo

Imputazione delle rivalutazioni/svalutazioni alla Riserva da rivalutazione (patrimonio netto)

Verifica fine unità

Costi di impianto: procedura contabile in sede di scritture di assestamento, epilogo e chiusura.

2. Azioni quotate classificate FVTPL 3. Obbligazioni detenute fino alla scadenza 4. Impianti e macchinari

u4

1. Mutui passivi

5. Crediti commerciali a media e lunga scadenza 6. Partecipazioni classificate FVOCI 7. Titoli di debito FVOCI 8. Depositi bancari 9. Diritti di brevetto 10. Debiti commerciali a medio termine 11. Crediti v/società controllate a medio termine 12. Titoli di debito classificati FVTPL

1. Durante l’esercizio, in seguito all’aumento del capitale sociale, sono stati sostenuti costi di ampliamento documentati dalla parcella n. 44 del notaio dottor Carlo Rossi che espone il compenso per l’opera professionale di 1 500 euro e spese documentate di 2 500 euro, oltre all’IVA sull’imponibile. 2. All’inizio dell’esercizio precedente la società ha stipulato un contratto di leasing operativo della durata di quattro anni relativo a un macchinario la cui vita utile è stimata quattro anni. Il canone di leasing di 11 400 euro è versato annualmente all’inizio di ciascun esercizio. Il diritto d’uso del macchinario è stato inizialmente iscritto per 42 000 euro, corrispondenti al valore corrente di mercato. All’1/01 del presente esercizio, prima del pagamento del canone di leasing annuale, risulta iscritto un debito verso la società di leasing di 30 600 euro; il valore attuale della quota capitale compresa nel canone di leasing è di 9 633 euro. 3. Al 31/12 il fair value dei beni materiali, escluso il bene in leasing, è di 1 700 000 euro (al netto dei fondi ammortamento); rispetto all’iscrizione iniziale si è registrata una rivalutazione di 5 000 euro; le quote di ammortamento di competenza dell’esercizio ammontano a 180 000 euro. Tra i beni materiali è compreso anche un fabbricato originariamente apportato da un socio, destinato in “maniera altamente probabile” alla vendita entro il prossimo esercizio il cui valore contabile residuo è di 400 000 euro, mentre il fair value (valore corrente), al netto dei costi prevedibili per l’alienazione, è di 480 000 euro. 4. Durante l’esercizio l’impresa ha ottenuto un mutuo di 800 000 euro da rimborsare a quote di capitale costanti in 10 anni a partire dall’esercizio successivo. Gli interessi di competenza dell’esercizio ammontano a 16 000 euro. 5. Al 31/12 i crediti verso clienti ammontano a 2 480 000 euro e scadono tutti entro il normale ciclo operativo; i debiti verso fornitori, pari a 3 200 000 euro, sono esigibili entro il normale ciclo operativo per 3 000 000 di euro e oltre il normale ciclo operativo per i restanti 200 000 euro. 6. Al 31/12/n le 200 000 azioni in circolazione (valore nominale 10 euro) risultano liberate per il 90%.

I bilanci aziendali

Seguendo le indicazioni riportate, inserisci nel Prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria e nel Prospetto di conto economico complessivo della Alfa spa, redatti secondo le disposizioni IAS/IFRS, le voci e gli importi collegati alle operazioni indicate.

m1

5

154

Verifica

fine

unità

Costi di ampliamento Costi di impianto sostenuti: euro (............................. + .............................) = euro ............................. da imputare al ............................. Leasing operativo Debiti v/società di leasing all’1/01 .......................................................

euro

30 600

– euro

...................

euro

...................

Debiti v/società di leasing al 31/12/n

Quota di ammortamento del diritto d’uso di competenza dell’esercizio: euro ................... × 25% = euro ................... Valore iniziale del diritto d’uso del macchinario Fondo ammortamento euro .......... × 2 anni Valore di iscrizione del diritto d’uso del macchinario al 31/12/n

euro euro euro

42 000 ................... ...................

Nel Prospetto di conto economico complessivo affluiscono: • la quota interessi di euro (11 400 – .............................) = euro ............................. da iscrivere tra .............................; • la quota di ammortamento di ............................. euro Immobili, impianti e macchinari Fair value dei beni materiali presenti al 31/12 valore contabile del fabbricato destinato alla vendita entro l’esercizio da iscrivere tra le attività non correnti destinate alla vendita fair value dei beni materiali da considerare tra le attività non correnti

euro

...................

euro euro

...................

400 000

La rivalutazione conseguente all’aumento del fair value di 5 000 euro si iscrive nella voce ..................................., tra le parti del patrimonio netto, tuttavia lo stesso importo deve essere evidenziato nel ................................................................ tra le OCI (other comprehensive income). Il fabbricato destinato alla vendita deve essere iscritto nel Prospetto della ............................. nella voce ........................................... per ............................. euro, corrispondente al minore importo tra il fair value e il valore contabile residuo. Mutuo passivo mutuo ottenuto quota mutuo scadente entro 12 mesi mutuo da iscrivere tra le passività consolidate

euro euro euro

800 000 ................... ...................

Prospetto di situazione patrimoniale-finanziaria Attività Attività non correnti Immobili, impianti e macchinari Attività immateriali Diritti d’uso Attività non correnti destinate alla vendita Attività correnti Crediti commerciali

Patrimonio netto e passività Patrimonio netto ................... Capitale sociale Crediti v/soci per versamenti dovuti ................... Riserva da rivalutazione

................... ................... ...................

– 4 000

................... ...................................................

Passività non correnti ................... Mutui passivi Passività correnti Debiti commerciali Quota mutuo in scadenza Debiti v/società di leasing

................... ................... ................... ...................

Prospetto di conto economico complessivo (classificazione dei costi per natura) Costi Ammortamenti Oneri finanziari (......................................................................................................) Other comprehensive income Utile (perdita) dell’esercizio +/– Utili (perdite) iscritti nella riserva da rivalutazione Variazioni di fair value derivanti da: • valutazione di beni strumentali

................... ................... ...................

...................

ESERCIZI FINALI GRUPPO 7

unità

5

01 Il gruppo aziendale Per perseguire obiettivi di economicità e di efficienza, le imprese devono continuamente migliorare la propria capacità organizzativa coordinando convenientemente le proprie relazioni con l’ambiente esterno. Così, allo scopo di conquistare nuove quote di mercato, le imprese danno vita a legami e accordi con altre unità produttive, originando varie forme di aggregazione e di integrazione. I legami che si stabiliscono tra le imprese possono essere di tipo transitorio o di tipo duraturo: sono generalmente transitori quelli derivanti da accordi per intraprendere, in comune, uno o più affari (associazione in partecipazione); sono duraturi quelli derivanti dall’acquisizione di partecipazioni nel capitale delle imprese con le quali si vuole cooperare. Attraverso l’acquisizione di partecipazioni si dà vita a un raggruppamento di imprese che si aggregano per migliorare la redditività complessiva del gruppo.

Associazione in partecipazione Contratto mediante il quale l’associante attribuisce all’associato una partecipazione agli utili della sua impresa o di uno o più affari verso il corrispettivo di un determinato apporto (art. 2549 del c.c.).

u5

I gruppi aziendali e il bilancio consolidato

I gruppi aziendali e il bilancio consolidato

155

Un gruppo aziendale è costituito dall’insieme di due o più imprese, ciascuna delle quali mantiene una propria autonomia giuridica, coordinate sul piano economico e finanziario da un’unica società, detta capogruppo.

Un gruppo di imprese è contraddistinto dai seguenti elementi: struttura societaria delle aziende componenti il gruppo, normalmente in forma di spa o altre società di capitali in cui le quote sociali sono liberamente trasferibili;



esistenza di più aziende giuridicamente distinte, legate tra loro dai rapporti che scaturiscono dal possesso delle quote di capitale (o azioni) da parte di un’altra società;



unitarietà economico-finanziaria delle società del gruppo che di fatto sono gestite da un medesimo soggetto economico, costituito dalla capogruppo.



partecipazioni totalitarie, se rappresentano il 100% del capitale di un’impresa che, in questo caso, è totalmente posseduta;



partecipazioni maggioritarie, se rappresentano la maggioranza assoluta (51%) del capitale di un’impresa che, in questo caso, è sotto il suo dominio;



partecipazioni minoritarie, se rappresentano una percentuale inferiore al 50%.

Tuttavia se l’impresa è a proprietà diffusa, per ottenere il controllo sulla sua gestione, attraverso la maggioranza dei voti in assemblea, non occorre possedere il 51% delle azioni; di fatto,

I bilanci aziendali

Una società diventa capogruppo se detiene una quota di capitale di un’altra impresa sufficiente per consentirle il controllo o per esercitare su di essa un’influenza dominante. La società capogruppo è detta controllante (o dominante), l’altra società è detta controllata (o dominata). L’influenza esercitata dalla capogruppo nella gestione di un’altra impresa è in relazione all’entità della partecipazione posseduta. Le quote di capitale detenute dalla società capogruppo possono infatti distinguersi in:

Proprietà diffusa Le azioni che formano il capitale sociale sono possedute da numerosi azionisti.

m1



156 in questi casi, il controllo può essere esercitato anche con una quota di maggioranza relativa o minoritaria. Nella sua espressione più semplice, è un gruppo quello costituito, per esempio, da una impresa A che possiede tutto il capitale o una quota maggioritaria dell’impresa B (come mostrato a fianco).

A 51%

B

L’impresa A controlla l’impresa B perché, in virtù della quota di capitale posseduta, riesce a esercitare su di essa un’influenza dominante. Il controllo può essere esercitato anche con quote minoritarie:

A 45%

soci terzi 55%

soci terzi

A oppure

25%

B

75%

B

La società A può di fatto controllare la società B se i soci terzi di questa non partecipano alle assemblee. Le società facenti parte del gruppo, oltre che controllate, possono essere collegate, intendendo per collegata la società di cui un’altra impresa possiede una quota di capitale tale da consentire l’esercizio di un’influenza notevole sulla sua gestione.

Art. 2359 c.c.

Società fiduciarie Sono imprese che si occupano di amministrare beni appartenenti ad altri soggetti.

Secondo il codice civile sono considerate società controllate: 1. le società in cui un’altra società dispone della maggioranza dei voti esercitabili nell’assemblea ordinaria; 2. le società di cui un’altra società dispone dei voti sufficienti per esercitare un’influenza dominante nell’assemblea ordinaria; 3. le società che sono sotto l’influenza dominante di un’altra società in virtù di particolari vincoli contrattuali con essa. Ai fini dell’applicazione dei numeri 1 e 2 si computano anche i voti spettanti a società controllate, a società fiduciarie e a persona interposta; non si computano i voti spettanti per conto di terzi. Sono invece considerate collegate le società sulle quali un’altra società esercita un’influenza notevole. L’influenza si presume quando nell’assemblea ordinaria può essere esercitato almeno un quinto dei voti, ovvero un decimo se la società ha azioni quotate in borsa. Le società finanziarie sono quelle che si occupano: della gestione delle partecipazioni in altre società; del finanziamento e del coordinamento tecnico e finanziario di società; della negoziazione, della gestione e del collocamento di valori mobiliari.

Nell’ambito delle società finanziarie, occorre distinguere tra:



società di intermediazione finanziaria e società di gestione mobiliare che hanno come oggetto sociale, rispettivamente, il collocamento di titoli e la compravendita di titoli;



holding pure, la cui attività prevalente consiste nella gestione delle partecipazioni di altre imprese; in via subordinata, si preoccupano anche del coordinamento tecnico e finanziario delle società partecipate;



holding strategiche, che, diversamente dalle holding pure, esercitano principalmente una funzione di indirizzo e di coordinamento (orientando le gestioni delle diverse imprese verso gli obiettivi strategici del gruppo); solo secondariamente si dedicano all’assunzione di partecipazioni in altre società;



holding industriali, che svolgono un ruolo di coordinamento gestionale delle società dominate; spesso esercitano anche un’attività imprenditoriale propria e un’attività di ricerca e sviluppo, assumendo i connotati della holding mista.

Mentre le holding industriali assumono sempre la veste di capogruppo, le holding pure e quelle strategiche non rivestono necessariamente tale figura.

157

02 La struttura dei gruppi aziendali •

indirette, quando la controllante possiede partecipazioni di un’altra impresa per mezzo di una società sub-holding che funge da intermediaria;



reciproche, quando le società sono legate da rapporti di partecipazioni incrociate nel senso che una possiede quote di capitale dell’altra e viceversa.

Le partecipazioni dirette danno luogo a strutture di gruppo piramidali in cui le imprese sono unite in senso verticale da legami di partecipazione.

B

A

B

C

D

E

u5

A

Partecipazioni dirette

La società A possiede direttamente partecipazioni – che possono essere totalitarie, maggioritarie o minoritarie – nel capitale delle società B, C, D, E, che quindi sono direttamente controllate dalla società capogruppo (A). Le partecipazioni indirette danno luogo a strutture di gruppo più complesse, definite a cascata o a catena. In queste strutture di gruppo si stabiliscono due diversi tipi di rapporti: un rapporto di partecipazione diretta (e quindi di controllo diretto) della A sulla B; un A rapporto di partecipazione indiretta (e quindi di controllo indiretto) della A sulla C, sulla D e sulla E. In questo caso la società B, che viene detta sub-holding (o sottocapogruppo), funge da intermediaria e l’acquisizione delle sue partecipazioni può essere conB siderata un’operazione strategica per avere il controllo anche sulla gestione delle società da essa a sua volta controllate. Le ragioni che portano all’acquisizione di partecipazioni di una società in grado di assicurare il controllo indiretto su altre imprese sono, generalmente, riconducibili alla creazione di rapC porti tra aziende cosiddetti “funzionali”. Attraverso questa operazione è possibile ottenere, con una spesa limitata solo all’assunzione delle partecipazioni nella società intermediaria, il controllo su più imprese che sono funzionali, nel senso che svolgono un’attività produttiva utile per le imprese componenti il gruppo (per esempio sono aziende fornitrici di parti componenti il prodotto finito della capogruppo).

Partecipazioni indirette

Spesso i gruppi a catena sono contraddistinti dall’esistenza di partecipazioni reciproche tra le società componenti il gruppo stesso. Le partecipazioni reciproche, o bilaterali, si hanno quando due società sono legate da due rapporti di partecipazione diretta: per esempio, la società A ha partecipazioni totalitarie o maggioritarie nella B, che, a sua volta, possiede partecipazioni nella A. A In questo caso il capitale di entrambe le società risulta essere “gonfiato” per effetto delle partecipazioni reciproche. La legge, allo scopo di evitare annacquamenti di capitale sociale (ossia sopravvalutazioni di capitale sociale) pone, a tutela dei soci di minoB ranza e dei terzi, alcune limitazioni all’acquisizione delle partecipazioni reciproche.

Partecipazioni reciproche artt. 2359 bis, 2359 quinquies c.c.

A

B

C

D

E

I bilanci aziendali

dirette, quando la controllante possiede direttamente le quote di capitale di un’altra impresa;

m1



I gruppi aziendali e il bilancio consolidato

La struttura di un gruppo di imprese è determinata dai legami che si instaurano tra le imprese stesse, ossia dal possesso delle quote di partecipazione al capitale. Le partecipazioni danno luogo a differenti tipologie di rapporti, a seconda che siano:

158

03 La classificazione dei gruppi aziendali Applicando il criterio dell’attività svolta dalle imprese che formano il gruppo aziendale, i gruppi si classificano in gruppi economici, gruppi finanziari e gruppi misti.

Gruppi economici

I gruppi economici sono costituiti da imprese che si sono integrate a vicenda per formare un unico organismo economico-produttivo con cui far fronte alle diverse esigenze del mercato. Normalmente un gruppo economico ha origine dai rapporti che si instaurano tra più imprese che producono parti componenti di un unico prodotto finito, o che producono tutte beni similari e/o concorrenti. L’integrazione fra le varie imprese può infatti essere:



orizzontale, se le aziende del gruppo svolgono un’attività similare o affine e operano tutte nella medesima fase del ciclo produttivo;



verticale, se le aziende svolgono un’attività riferita a fasi diverse dello stesso ciclo produttivo (per esempio: filatura, tessitura, confezione, distribuzione di prodotti del settore tessile).

Le motivazioni che di solito sono alla base della formazione di tali gruppi sono da ricercarsi nella possibilità di conquistare quote più consistenti di mercato e quindi ottenere profitti più elevati, riducendo la concorrenza (integrazione orizzontale), oppure riducendo il costo di fabbricazione del prodotto finito (integrazione verticale).

Gruppi finanziari

I gruppi finanziari coinvolgono imprese che esercitano attività diverse, tra loro non connesse; all’interno del gruppo vi è coordinamento della gestione finanziaria delle diverse società, ma non di quella produttiva e commerciale. La capogruppo funge da “tesoriere”, nel senso che trasferisce le risorse finanziarie dalle imprese in surplus verso quelle in deficit: tra le varie imprese facenti parte del gruppo si instaurano allora rapporti di debito-credito.

Gruppi misti

Nei gruppi misti operano sia imprese che svolgono attività integrate tra loro sia imprese le cui attività risultano differenziate. Essi di solito perseguono una politica di “frazionamento dei rischi”, ossia ripartiscono il rischio della gestione aziendale su più attività imprenditoriali, compensando le eventuali perdite derivanti dalle imprese operanti in un settore in crisi con gli utili derivanti dalla gestione di imprese che invece operano in settori in espansione. L’obiettivo è quello di massimizzare il risultato economico complessivo dell’intero gruppo.

Natura del soggetto economico

A seconda della natura del soggetto economico della società dominante, i gruppi si distinguono in:

Estensione territoriale



gruppi privati, se le varie società sono controllate (dominate) da una società con soggetto economico privato (per esempio FCA, Mediaset, Pirelli);



gruppi pubblici, se le varie società sono controllate da società con soggetto economico pubblico (per esempio il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane e il Gruppo Poste Italiane).

Secondo il criterio dell’estensione territoriale dell’attività svolta dalle imprese che formano il gruppo aziendale, i gruppi si classificano in nazionali e multinazionali. I gruppi nazionali sono composti da imprese che operano sul territorio di un solo Stato; tutte le società che formano il gruppo hanno la medesima nazionalità. L’eventuale presenza del gruppo sui mercati internazionali avviene attraverso acquisti e cessioni intracomunitarie, importazioni ed esportazioni, apertura di filiali all’estero. I gruppi multinazionali sono composti da imprese che operano in Stati diversi; le società del gruppo aziendale hanno nazionalità diversa. Il compito della capogruppo è particolarmente delicato in quanto essa deve coordinare le risorse internazionali. Il controllo della capogruppo si esercita, oltre che detenendo una partecipazione di maggioranza, con partecipazioni di minoranza e forme varie di assistenza, come per esempio le cessioni di licenze, brevetti e marchi di fabbrica.

159

04 Motivazioni alla nascita dei gruppi aziendali

vantaggi organizzativi, derivanti dalla possibilità di eliminare la burocrazia propria delle imprese di grandi dimensioni, e al tempo stesso dalla possibilità di realizzare economie di scala (risparmio sui costi) attraverso la centralizzazione di alcuni servizi specializzati e le integrazioni produttive;



vantaggi gestionali, derivanti dalla maggiore agilità riscontrabile nella gestione di aziende di minori dimensioni (più facilmente adattabili alle diverse situazioni congiunturali di mercato);



vantaggi di mercato, derivanti dalla possibilità di accedere al mercato con prodotti e immagini diverse; riduzione della concorrenza realizzata con le integrazioni orizzontali, maggior controllo degli approvvigionamenti o della distribuzione realizzato con le integrazioni verticali; possibilità di presentarsi al pubblico unitariamente (con lo stesso logotipo e un unico testimonial) e di utilizzare una stessa rete distributiva per l’intero gruppo;



vantaggi giuridici, realizzati attraverso la suddivisione dei rischi in più aziende giuridicamente distinte e dotate di propria personalità giuridica; vi è anche la possibilità di effettuare spostamenti di lavoratori (mobilità intragruppo) in relazione ad alcune leggi speciali;



vantaggi finanziari, ottenuti grazie alla maggiore possibilità di ricorso sia al capitale proprio sia al capitale di debito operando con più aziende. Con l’amministrazione unica della liquidità complessiva del gruppo si ottiene una migliore gestione finanziaria.

u5



I gruppi aziendali e il bilancio consolidato

In generale le motivazioni che inducono le imprese a dare vita a un gruppo possono essere ricondotte al problema della ricerca della dimensione ritenuta ottimale, attraverso la quale l’impresa cerca di guadagnare nuove quote di mercato e di acquisire vantaggi competitivi. L’aumento delle dimensioni aziendali può essere il risultato di un processo di crescita interna (quando l’impresa amplia le sue capacità produttive, acquistando nuovi impianti e assumendo nuovi lavoratori dipendenti) oppure di crescita esterna, mediante partecipazioni in altre imprese. Sotto molti aspetti il processo di crescita esterna è ritenuto ottimale in quanto, attraverso il gruppo, si viene a creare un unico organismo economico, articolato e solidale, che consente sia di sfruttare i vantaggi delle imprese di minori dimensioni (le singole imprese facenti parte del gruppo) sia di beneficiare dei vantaggi derivanti dalle grandi dimensioni ottenute attraverso l’aggregazione (il soggetto economico del gruppo è infatti unico). In un gruppo possiamo riscontrare le seguenti principali categorie di vantaggi:

Logotipo: sigla, simbolo o figura che identifica un’azienda o un prodotto.

05 L’acquisizione di partecipazioni mediante sottoscrizione di titoli di nuova emissione, in sede di costituzione o di aumento di capitale sociale delle società emittenti (in questa seconda ipotesi si dovrà disporre dei diritti di opzione necessari alla sottoscrizione);



mediante acquisto di titoli sul mercato secondario.

Il costo di acquisto viene rilevato in conti di diversa natura, a seconda del tipo di investimento; si rilevano: 1. in conti economici accesi a costi sospesi, come Partecipazioni in controllate, Partecipazioni in collegate, Partecipazioni in controllanti e Partecipazioni diverse, se si tratta di immobilizzazioni finanziarie; 2. in un generico conto economico acceso ai costi sospesi Partecipazioni, se si tratta di investimenti a breve scadenza.

Costo di acquisto

m1



I bilanci aziendali

L’acquisizione di partecipazioni in altre imprese può avvenire:

160

{Esempio} Acquisto di azioni con finalità strategiche La Exploit spa è uno dei principali fornitori della Bezzi srl. Quest’ultima è in fase di forte espansione per cui decide di attuare un’operazione di integrazione verticale acquisendo, in data 28/07, il 51% del capitale della Exploit spa. Con la consulenza della propria banca, effettua l’acquisto delle azioni a 123 440 euro. La registrazione in contabilità generale è la seguente: 28/07 03.01 PARTECIPAZIONI IN CONTROLLATE 28/07 18.20 BANCA X C/C

51% capitale sociale Exploit spa addebito in c/c bancario

123 440, 00 123 440, 00

Il possesso di partecipazioni comporta di solito la riscossione dei dividendi distribuiti dalla società partecipata. I dividendi devono essere contabilizzati nel momento in cui sorge il diritto alla riscossione in seguito all’approvazione della delibera di riparto dell’utile. Le scritture in P.D. con le quali vengono rilevati i dividendi maturati e la successiva entrata monetaria sono le seguenti: 18/04 06.15 CREDITI V/CONTROLLATE

deliberata distribuzione dividendi

18/04 40.01 PROVENTI DA PARTECIPAZIONI

deliberata distribuzione dividendi

06/05 18.20 BANCA X C/C

accredito in c/c dividendi

06/05 06.15 CREDITI V/CONTROLLATE

accredito in c/c dividendi

2 300, 00 2 300, 00 2 300, 00 2 300, 00

Il conto Proventi da partecipazioni ha natura di ricavo d’esercizio e costituisce un componente positivo di reddito; i dividendi percepiti da società di capitali sono riscossi al lordo della ritenuta fiscale e in regime di tassazione ordinaria: se il reddito è tassato in capo alla società che lo ha prodotto, sono sottoposti a imposizione fiscale per il 5% (quota esente 95%). La società al vertice della catena di comando residente in Italia avrebbe potuto optare per il regime alternativo denominato consolidato fiscale, in relazione al quale la tassazione avviene in capo alla società controllante su un imponibile determinato come somma dei redditi imponibili di tutte le società facenti parte del gruppo.

{Ora tocca a te!} Conoscenze

Abilità

Aggregazioni aziendali • classificazione delle partecipazioni

Individuare le motivazioni delle aggregazioni tra aziende • redigere le scritture in P.D. relative all’acquisto delle partecipazioni, alla liquidazione e riscossione dei dividendi

Leggi la situazione operativa ed esegui quanto richiesto. Il 25/08/n la Tuttosport spa, impresa commerciale con una catena di negozi specializzati in articoli sportivi, acquista a 12,25 euro 75 000 azioni della Babol spa, impresa industriale produttrice di racchette da tennis. Al termine dell’esercizio n la Babol spa consegue un utile di 526 315,79 euro che il 24/03 dell’anno successivo, come da delibera dell’assemblea dei soci, dopo aver accantonato il 5% a riserva legale, viene distribuito alle 500 000 azioni in circolazione. Il dividendo è accreditato nel c/c bancario della Tuttosport spa con valuta 27/04. a. Rispondi alle domande. 1. Per quali ragioni la Tuttosport spa ha acquistato azioni della Babol spa? 2. Quale tipo di integrazione è stata realizzata tra le due imprese? 3. Come si classifica la partecipazione che la Tuttosport spa possiede nella Babol spa?

161 b. Completa il progetto di riparto dell’utile deliberato dagli azionisti della Babol spa e le scritture in P.D. della Tuttosport spa relative all’acquisto delle partecipazioni, alla liquidazione e alla riscossione del dividendo. Utile d’esercizio

526 315, 79

..............................................................................

..............., .....

utile residuo

..............., .....

– 500 000, 00 –

Scritture in P.D. Tuttosport spa ..............................................................

acquisto 15% delle azioni Babol spa

25/08 18.20 BANCA X C/C

acquisto 15% delle azioni Babol spa

24/03 ..........

..............................................................

deliberata distribuzione dividendi

24/03 ..........

..............................................................

deliberata distribuzione dividendi

27/04 ..........

..............................................................

accredito in c/c dividendi Babol spa

27/04 ..........

..............................................................

accredito in c/c dividendi Babol spa

..............., ..... ..............., ..... ..............., ..... ..............., ..... ..............., ..... ..............., .....

u5

25/08 ..........

I gruppi aziendali e il bilancio consolidato

alle 500 000 azioni un dividendo unitario di ............. euro

06 Il bilancio consolidato Ogni impresa facente parte di un gruppo è giuridicamente distinta dalle altre e deve redigere un proprio bilancio d’esercizio. Tuttavia i bilanci delle singole imprese considerate, compreso quello della capogruppo, non sono sufficienti a fornire informazioni complete e in grado di esprimere la complessa realtà sottostante al gruppo. È perciò obbligatoria l’aggregazione in un unico bilancio dei dati contenuti in quelli specifici delle imprese appartenenti al gruppo stesso.



i bilanci delle società controllate (ossia i bilanci delle società in cui un’altra società dispone della maggioranza dei voti, o di un numero di voti sufficienti per esercitare un’influenza dominante nell’assemblea ordinaria);



i bilanci delle società in cui la capogruppo esercita un’influenza dominante, diretta o indiretta, anche se non accompagnata dalla maggioranza assoluta dei diritti di voto.

Vengono escluse dall’obbligo del consolidamento le imprese individuali e le società di persone i cui bilanci d’esercizio non risultano soggetti all’obbligo di pubblicazione.

Mutue assicuratrici Sono particolari società mutualistiche (senza scopo di lucro) operanti nel settore assicurativo.

Esclusione

m1

Come accade per il bilancio di esercizio, le informazioni contenute nel bilancio consolidato devono soddisfare gli interessi espressi dai numerosi soggetti coinvolti (stakeholders): gli azionisti della capogruppo, gli azionisti di minoranza, il personale dipendente, i finanziatori, i fornitori, i clienti ecc. Si pensi, per esempio, alle esigenze informative degli investitori istituzionali e dei risparmiatori nei confronti di una società quotata in mercati regolamentati. Le società per azioni, in accomandita per azioni e a responsabilità limitata che controllano un’impresa devono redigere il bilancio consolidato. Tale obbligo interessa anche le aziende degli enti pubblici aventi per oggetto un’attività commerciale, le società cooperative e le mutue assicuratrici che controllano una società di capitali. Rientrano nel bilancio consolidato (area di consolidamento):

I bilanci aziendali

Il bilancio consolidato fornisce informazioni relative alla situazione patrimoniale finanziaria ed economica di un gruppo aziendale considerato come un’entità unica.

162 Esonero

Sono esonerate dall’obbligo della redazione del bilancio consolidato le imprese controllanti che, unitamente alle controllate, non abbiano superato per due esercizi consecutivi due dei limiti indicati nella tabella sottostante. Totale attivi patrimoniali Totale dei ricavi delle vendite e delle prestazioni Dipendenti occupati in media durante l’esercizio

Enti di interesse pubblico Sono le società quotate in mercati regolamentati o emittenti strumenti finanziari diffusi in misura rilevante presso il pubblico, le banche, le imprese di assicurazione e le SIM (Società di Intermediazione Mobiliare).

L’area di consolidamento

20 000 000 euro 40 000 000 euro 250 unità

Tale esonero non si applica se l’impresa controllante o una delle imprese controllate è un Ente di interesse pubblico. Non sono soggette all’obbligo di redigere il bilancio consolidato neppure le imprese che controllano solo imprese che, individualmente e nel loro insieme, sono irrilevanti ai fini della rappresentazione in modo veritiero e corretto della situazione patrimoniale e finanziaria e del risultato economico del gruppo aziendale. L’area di consolidamento è costituita dall’insieme di imprese i cui bilanci d’esercizio devono essere consolidati.

{Esempio} 1 Area di consolidamento Supponiamo, come evidenziato dalla figura riportata, che una società A abbia partecipazioni maggioritarie in due distinte società (B e C), una partecipazione minoritaria, ma rilevante e comunque sufficiente per consentirle di esercitare un’influenza dominante in una terza società (D) e una partecipazione di peso irrilevante in una quarta società (E) sulla quale non esercita nessun tipo di controllo. Nel bilancio consolidato redatto dalla capogruppo A devono essere inclusi i bilanci delle società B, C e D, mentre va escluso il bilancio della E perché su di essa la società A non esercita nessun potere di controllo.

A società capogruppo

80%

65% B

40% C

3% D

E

La legge impone, come abbiamo già detto, che devono essere consolidati i bilanci delle imprese sulle quali la capogruppo esercita un controllo di diritto (possesso maggioritario del capitale di una società, che comporta la maggioranza assoluta dei diritti di voto) o di fatto (influenza dominante su una società anche se non accompagnata dalla maggioranza assoluta dei diritti di voto). Nei casi in cui le società del gruppo sono legate da partecipazioni indirette (gruppi a catena o a cascata) in cui una società controlla altre società, che a loro volta ne controllano altre ancora, per redigere il bilancio consolidato occorre calcolare la percentuale di possesso della capogruppo in ciascuna società. Per calcolare la percentuale di possesso (equity ratio) della società capogruppo rispetto a una società controllata indirettamente (per il tramite di altre società) bisogna moltiplicare i rapporti di partecipazione nelle varie società costituenti la catena partecipativa. Quando una società rientrante nell’area del consolidamento è partecipata da più società, è necessario sommare i singoli prodotti.

{Esempio} 2 Calcolo dei rapporti di possesso Dallo schema riportato a pagina seguente risulta che la capogruppo A controlla direttamente le società B, C, D e indirettamente le società E, F, G. Calcoliamo per ciascuna società le percentuali di possesso della capogruppo e dei terzi, indicando anche il tipo di controllo esercitato.

163

A società capogruppo

70%

60% C

70%

D

60% E

G

10%

55% F

Il calcolo delle percentuali di possesso è così effettuato: Società B C D E F G

Calcolo dell’equity ratio controllo diretto controllo diretto controllo diretto controllo indiretto (80% × 70%) controllo indiretto (80% × 70% × 55%) controllo indiretto (70% × 60% + 60% × 10%)

Capogruppo

Terzi

80% 70% 60% 56% 30,8% 48%

20% 30% 40% 44% 69,2% 52%

I gruppi aziendali e il bilancio consolidato

B

u5

80%

Come possiamo osservare tutte le società indicate entrano nell’area di consolidamento anche se nelle società F e G la capogruppo ha una percentuale di possesso inferiore al 50%.

la loro inclusione è irrilevante ai fini della rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria e del risultato economico del gruppo;



le azioni o quote sono possedute esclusivamente allo scopo della successiva vendita entro 12 mesi;



non è possibile ottenere tempestivamente o senza spese sproporzionate le necessarie informazioni.

{Ora tocca a te!} Conoscenze

Abilità

Struttura dei gruppi • area di consolidamento

Rappresentare la mappa di un gruppo aziendale • riconoscere le imprese il cui bilancio entra nel consolidato della capogruppo

Completa la mappa del gruppo aziendale e la tabella, calcolando i rapporti di possesso (equity ratio) e indicando quali imprese entrano nell’area di consolidamento. La Arfelle spa, che commercializza strumenti musicali, possiede l’80% delle azioni che formano il capitale sociale della Beril spa (che produce fisarmoniche), il 70% delle azioni della Fixel spa (che produce chitarre) e il 60% delle azioni della Domir spa (che esercita attività di distribuzione di strumenti musicali nei mercati europei).

m1



I bilanci aziendali

Per dette imprese non si parla di un vero e proprio bilancio consolidato; la partecipazione della controllante viene iscritta nel bilancio per il valore della corrispondente frazione di patrimonio netto della controllata (metodo del patrimonio netto). Il consolidamento delle imprese controllate è facoltativo quando:

164 La Beril spa, a sua volta, possiede il 90% della Exon spa, che produce casse armoniche, e il 100% della Gi.Em. spa che assembla parti componenti delle fisarmoniche. La Fixel spa possiede una partecipazione del 40% nella Eco spa, che distribuisce strumenti musicali nel mercato nazionale, che a sua volta detiene una partecipazione del 50% nella Ri.Mi. spa, che produce corde per chitarre. La Domir spa possiede una partecipazione del 10% nella Intercontinental spa, impresa di servizi che svolge attività di organizzazione di eventi.

Arfelle spa

80%

70%

60%

......................

......................

......................

40%

10%

......................

......................

90%

100%

......................

......................

50% ......................

Società

Calcolo dell’equity ratio

Capogruppo

Terzi

Area di consolidamento (sì /no)

Beril spa Fixel spa Domir spa Exon spa Gi.Em. spa Eco spa Ri.Mi. spa Intercontinental spa

Controllo diretto ............... Controllo diretto ............... Controllo diretto ............... Controllo indiretto ............... × ............... Controllo indiretto ............... × ............... Controllo indiretto ............... × ............... Controllo indiretto ............... × ............... × ............... Controllo indiretto ............... × ...............

...............

...............

...............

...............

...............

...............

...............

...............

...............

...............

...............

...............

...............

...............

...............

...............

...............

...............

...............

...............

...............

...............

...............

...............

07 La redazione del bilancio consolidato Il bilancio consolidato deve essere redatto dagli amministratori (o dal consiglio di gestione nel sistema dualistico) della società controllante e, analogamente a quanto già visto per le società di capitali, deve essere costituito da: 1. Stato patrimoniale; 2. Conto economico; 3. Rendiconto finanziario; 4. Nota integrativa. A differenza del bilancio d’esercizio, il bilancio consolidato può essere redatto in migliaia o milioni di euro. La struttura dei prospetti contabili è quella prevista per i bilanci d’esercizio delle imprese incluse nell’area del consolidamento: lo Stato patrimoniale è quindi redatto nella forma a due sezioni, il Conto economico nella forma scalare con la configurazione a valore e costi della produzione. Il bilancio consolidato deve essere redatto con chiarezza e deve rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale, finanziaria e il risultato economico del complesso delle imprese costituito dalla controllante e dalle controllate.

165 Se le informazioni richieste dalla legge non sono sufficienti, il bilancio deve essere integrato con le informazioni necessarie allo scopo. La Nota integrativa, oltre all’analisi delle voci e all’indicazione dei criteri di valutazione applicati, deve contenere l’elenco delle imprese incluse nel consolidamento, nonché tutte le informazioni relative agli strumenti finanziari previste dall’art. 2427 bis del codice civile.

Pubblicità

I gruppi aziendali e il bilancio consolidato

Il bilancio consolidato deve essere accompagnato da una relazione sulla gestione e deve essere assoggettato a un controllo che ne accerti la regolarità e la corrispondenza alle scritture contabili. Il controllo legale viene effettuato dagli stessi organi o soggetti (revisore, società di revisione) a cui è attribuito per legge quello sul bilancio d’esercizio dell’impresa controllante. Una copia del bilancio consolidato, con la relazione sulla gestione del gruppo e la relazione dell’organo o soggetto di controllo, deve restare depositata durante i quindici giorni che precedono l’assemblea convocata per l’approvazione del bilancio d’esercizio della capogruppo e fino a che questo sia approvato, affinché i soci possano prenderne visione. Una copia del bilancio consolidato, delle relazioni di accompagnamento e del bilancio d’esercizio deve essere depositata, a cura degli amministratori, presso l’ufficio del Registro delle imprese.

08 Presupposti e principi di consolidamento Omogeneità formale

Si riferisce ai criteri di classificazione; i bilanci delle controllate devono essere predisposti utilizzando criteri di classificazione uniformi a quelli della controllante.

Omogeneità sostanziale

Comporta l’applicazione di criteri di valutazione uniformi; gli elementi dell’attivo e del passivo patrimoniale delle controllate devono essere valutati con criteri uguali a quelli della controllante. A tale scopo si devono rettificare quegli elementi del patrimonio che sono stati valutati applicando criteri diversi, tranne i casi in cui la difformità permette una rappresentazione migliore o risulti irrilevante. Le deroghe applicate devono essere motivate nella Nota integrativa.

Omogeneità temporale

Si riferisce alla data di riferimento del bilancio consolidato; tale data deve essere unica per tutte le imprese del gruppo e coincide con la data di chiusura dell’esercizio della controllante oppure con la data di chiusura dell’esercizio della maggior parte delle imprese incluse nel consolidamento o delle imprese più importanti. Se la data di chiusura dell’esercizio di una controllata è diversa da quella di riferimento del bilancio consolidato, occorre preparare un bilancio annuale intermedio. Il periodo di competenza del bilancio annuale intermedio è riferito all’esercizio in cui è redatto il bilancio consolidato.

u5

I bilanci da consolidare devono essere prima di tutto omogenei sul piano formale, sostanziale e temporale.

• •

il metodo integrale; il metodo proporzionale, applicabile, però, solo alle imprese che sono controllate dalla capogruppo congiuntamente con altri soci (per esempio, joint venture al 50%).

Il metodo del consolidamento integrale (o globale) sostituisce alla voce partecipazioni, iscritta nel bilancio della controllante, l’importo integrale degli elementi dell’attivo e del passivo, risultanti dai singoli bilanci delle controllate. Poiché i valori sono assunti per intero, se la partecipazione è inferiore al 100% occorre evidenziare tra le passività la quota di proprietà di pertinenza dei soci di minoranza delle società partecipate.

Metodi e principi di consolidamento

m1

La legge prevede che il consolidamento dei bilanci rientranti nell’area di consolidamento possa avvenire secondo due diverse tecniche ragionieristiche:

I bilanci aziendali

Definita l’area di consolidamento e verificata l’omogeneità dei bilanci d’esercizio delle imprese a livello formale, sostanziale e temporale, si provvede alla redazione del bilancio consolidato.

166 Il metodo del consolidamento proporzionale somma invece attività e passività, costi e ricavi, solo per la percentuale di possesso appartenente alla capogruppo, senza considerare le quote di patrimonio e di utile (o perdita) di pertinenza di terzi. Indipendentemente dalla proporzionalità o meno con cui alla voce partecipazioni si sostituiscono gli elementi risultanti dai bilanci delle controllate, il consolidamento avviene in base ai seguenti principi: a) gli elementi dell’attivo e del passivo, nonché i proventi e gli oneri delle imprese incluse nel consolidamento, sono ripresi (integralmente o proporzionalmente) e sommati linea per linea; b) devono essere eliminate le operazioni interne al gruppo quali: • le partecipazioni in imprese incluse nel consolidamento e le corrispondenti frazioni nel patrimonio netto di queste; • i crediti e i debiti tra le imprese incluse nel consolidamento; • i proventi e gli oneri relativi a operazioni effettuate tra le imprese incluse nel consolidamento; • gli utili o le perdite conseguenti a operazioni effettuate tra tali imprese e relative a valori compresi nel patrimonio, diversi da lavori in corso su ordinazioni di terzi; c) possono non essere eliminati, dandone motivazione nella Nota integrativa, gli importi di peso irrilevante o la cui eliminazione incida notevolmente sul costo del consolidamento (tenuto conto del relativo lavoro amministrativo). Gli esempi di seguito presentati si riferiscono a situazioni in cui la controllante detiene una partecipazione totalitaria e a situazioni di partecipazione inferiore al 100%.

{Esempio} 1 Consolidamento con integrazione “linea per linea” La società Alfa ha una partecipazione del 100% nella società Beta. Presentiamo un prospetto in cui appaiono i dati di Stato patrimoniale delle due società e quelli risultanti dal consolidamento effettuato con la tecnica dell’integrazione “linea per linea”, propria del metodo globale (i valori sono espressi in milioni di euro). Il valore della partecipazione (nell’attivo di Alfa) viene eliminato in quanto sostituito nel consolidato dal valore delle attività e passività di Beta; al fine di evitare duplicazioni, deve essere eliminato anche il patrimonio netto di Beta (che quindi non si somma a quello di Alfa); nella colonna “Rettifiche” sono stati iscritti i valori eliminati. Gli importi espressi nella colonna “Consolidato” sono stati ottenuti, per ciascuna voce, sommando i valori relativi ad Alfa e a Beta. ATTIVO

Alfa

Beta

Rettifiche

Consolidato

PASSIVO

– 300

Patrimonio netto Capitale sociale 540 337,5 Riserva legale 90 Totale patrimonio netto

– 300

967,5 Debiti per TFR

Immobilizzazioni Fabbricati Impianti Attrezzature Partecipazioni

300 262,5 60 300

240 75 30

Totale immobilizz.

922,5

345

Attivo circolante Rimanenze Banche c/c

262,5 15

150 30

Debiti 412,5 Debiti v/fornitori 45 Mutui passivi

Totale attivo circolante

277,5

180

457,5

TOTALE ATTIVO

Totale debiti 1 200

Differenze da annullamento

525

– 300

1 425

TOTALE PASSIVO

Alfa

Beta

Rettifiche

Consolidato

750 90

225 75

– 225 – 75

750 90

840

300

– 300

840

30

15

45

120 210

30 180

150 390

330

210

540

1 200

525

– 300

1 425

Se il valore della partecipazione da eliminare (iscritta al costo originario di acquisizione) non coincide con l’importo del patrimonio netto contabile (somma algebrica dei valori attivi e passivi) della società partecipata calcolato alla data del consolidamento, tra il valore della partecipazione annullata e il corrispondente patrimonio netto della partecipata vi è una differenza da annullamento positiva o negativa: a) la differenza positiva (costo originariamente sostenuto per l’acquisto della partecipazione

Qualora la differenza da annullamento non possa essere distribuita interamente sugli elementi attivi e passivi dello Stato patrimoniale:





il residuo positivo deve essere iscritto nella classe B) I – Immobilizzazioni immateriali alla voce Avviamento. L’avviamento che emerge dall’operazione di consolidamento deve essere ammortizzato secondo la vita utile; nei casi eccezionali in cui questa non sia stimabile in maniera attendibile, l’avviamento deve essere ammortizzato entro un periodo non superiore a dieci anni. Se la differenza da annullamento non è attribuibile né agli elementi patrimoniali (attività o passività) né all’avviamento, l’eventuale residuo è imputato al Conto economico nella voce B 14) Oneri diversi di gestione;

Avviamento art. 2426 c.c.

il residuo negativo, se riconducibile al compimento di un buon affare, deve essere iscritto in una posta di patrimonio netto denominata Riserva di consolidamento, oppure, se esistono previsioni di perdite della partecipata, in uno specifico Fondo di consolidamento per rischi e oneri. COSTO ORIGINARIO DELLA PARTECIPAZIONE

u5

superiore alla corrispondente frazione del patrimonio netto della partecipata) segnala il “cattivo affare” compiuto nel momento dell’acquisizione o il maggior valore corrente rispetto a quello di alcuni elementi del patrimonio e l’eventuale avviamento della partecipata. In questo caso, la differenza è imputata, ove possibile, a ciascuna attività identificabile acquisita nel limite del valore corrente di tali attività (comunque per valori non superiori al loro valore recuperabile) e a ciascuna passività identificabile accollata; b) la differenza negativa (costo originariamente sostenuto per l’acquisto della partecipazione inferiore alla corrispondente frazione del patrimonio netto della partecipata) può essere dovuta al “buon affare” fatto quando si è acquisita la partecipazione o alla prospettiva di futuri risultati economici negativi della partecipata che hanno condizionato la formazione del prezzo di vendita. La differenza negativa è imputata, ove possibile, a riduzione delle attività iscritte per importi superiori al loro valore recuperabile e in aumento delle passività iscritte a un valore inferiore al loro valore di estinzione.

I gruppi aziendali e il bilancio consolidato

167

PATRIMONIO NETTO DELLA PARTECIPATA

– =

DIFFERENZA DA ANNULLAMENTO

• ai singoli elementi dell’attivo o del passivo • alla Riserva di consolidamento • al Fondo di consolidamento per rischi e oneri

{Esempio} 2 Differenza da annullamento La società Alfa possiede una partecipazione del 100% nella società Beta, acquistata nell’esercizio per 200 milioni di euro. Gli Stati patrimoniali delle due società appaiono nel prospetto riportato a pagina seguente. Il patrimonio netto della controllata Beta ammonta a 150 milioni di euro; il maggior prezzo pagato è attribuibile, rispetto ai valori di Beta, al maggior valore dei fabbricati per 30 milioni di euro e degli impianti per 10 milioni di euro, oltre all’avviamento riconosciuto in 10 milioni di euro. Calcoliamo i valori dello Stato patrimoniale consolidato.

I bilanci aziendali

• ai singoli elementi dell’attivo o del passivo • all’avviamento (eventuali residui) • ai costi d’esercizio – Oneri diversi di gestione (eventuali ulteriori residui)

se negativa si attribuisce

m1

se positiva si attribuisce

168 Poiché il maggior valore pagato rispetto al patrimonio netto trova riscontro nei valori effettivi dei fabbricati, degli impianti e nell’avviamento della società Beta, esso viene ripartito sulle immobilizzazioni materiali e, per la differenza dovuta all’avviamento, viene iscritto sotto la voce Avviamento. ATTIVO

Alfa

Beta

Rettifiche

Consolidato

PASSIVO

Patrimonio netto 350 Capitale sociale 225 Riserva legale 60 Totale patrimonio netto

Immobilizzazioni Fabbricati Impianti Attrezzature Partecipazioni Avviamento

200 175 40 200

Totale immobilizz.

615

180

Attivo circolante Rimanenze Banche c/c

175 10

100 20

Debiti 275 Debiti v/fornitori 30 Mutui passivi

Totale attivo circolante

185

120

305

TOTALE ATTIVO

800

300

120 40 20

+ 30 + 10 – 200 + 10 – 150

Alfa

Partecipazioni indirette non totalitarie

Rettifiche

Consolidato

500 60

120 30

– 120 – 30

500 60

560

150

– 150

560

20

10

30

80 140

20 120

100 260

220

140

360

800

300

10 Debiti per TFR 645

Totale debiti – 150

Beta

950 TOTALE PASSIVO

– 150

950

Gli esempi presentati considerano casi semplici in cui la controllante ha una partecipazione totalitaria e diretta nella controllata. Il procedimento di consolidamento non muta nella sostanza, ma si presenta più complesso se vengono considerate le partecipazioni indirette e non totalitarie, tipiche dei gruppi piramidali (o a catena). In questi casi bisogna effettuare il calcolo dei rapporti di possesso e indicare nel consolidato la quota del capitale e dell’utile di pertinenza dei soci di minoranza. L’importo del patrimonio netto corrispondente a partecipazioni di terzi, determinato sulla base della percentuale del patrimonio netto che non appartiene alla controllante, deve essere iscritto sotto la voce Capitale e riserve di terzi; la parte di risultato economico consolidato corrispondente a partecipazioni di terzi deve apparire sotto la voce Utile (o perdita) dell’esercizio di pertinenza di terzi.

{Esempio} 3 Consolidamento di bilanci con partecipazioni dirette e indirette La Alfa spa ha una partecipazione del 90% nell’impresa Beta spa; la partecipazione è iscritta in contabilità per 70 milioni di euro. La Beta spa detiene a sua volta il 90% del capitale della Gamma spa; la partecipazione è iscritta in bilancio per 60 milioni di euro. I dati sintetici dello Stato patrimoniale delle tre società sono i seguenti (espressi in milioni di euro): ATTIVO

Alfa

Beta

Gamma

50 70 40

30 60 15

30 – 80

TOTALE ATTIVO

160

105

110

PASSIVO Capitale sociale Riserve Debiti

100 50 10

50 50 5

80 20 10

TOTALE PASSIVO

160

Immobilizzazioni materiali Partecipazioni Attivo circolante

169 Presentiamo il calcolo dei rapporti di possesso e il prospetto di consolidamento. ALFA 90%

BETA

GAMMA

Abbiamo: Valore contabile partecipazione in Beta 90% patrimonio netto di Beta (50 + 50)

70 – 90

Differenza negativa da annullamento

– 20

Valore contabile partecipazione in Gamma 90% patrimonio netto di Gamma (80 + 20)

60 – 90

Differenza negativa da annullamento

– 30

Quest’ultima differenza di 30 milioni di euro riguarda la capogruppo Alfa solo per il 90%, cioè per 27 milioni di euro; il calcolo può essere effettuato anche come segue, tenendo conto che l’equity ratio di Alfa in Beta è pari al 90% e di Alfa in Gamma è dell’81%: 90% del valore contabile della partecipazione in Gamma 81% del valore del patrimonio netto in Gamma (80 + 20)

54 – 81

Differenza negativa da annullamento per Alfa

– 27

I gruppi aziendali e il bilancio consolidato

90%

u5

Il gruppo ha una struttura partecipativa a catena semplice, senza partecipazioni reciproche. La società Beta appartiene per il 90% alla società Alfa e per il 10% a terzi soci. Calcoliamo l’equity ratio della società capogruppo Alfa rispetto alla società Gamma controllata indirettamente: 90% × 90% = 81% quota di pertinenza di Alfa. La società Gamma appartiene per l’81% alla società Alfa e per il 19% a terzi, di cui il 10% sono terzi diretti e il 9% sono terzi della società Beta (infatti: 90% – 81% = 9%). Prima di procedere al consolidamento dello Stato patrimoniale, confrontiamo il valore della partecipazione con il corrispondente valore del patrimonio netto delle società partecipate.

La differenza da annullamento derivante dall’eliminazione della partecipazione Gamma, pari complessivamente a 30 milioni di euro, spetta per 27 milioni di euro alla capogruppo Alfa e per 3 milioni di euro ai soci terzi di Beta. Gli interessi di minoranza dei terzi vengono così calcolati: soci terzi di Gamma: 10% del patrimonio netto di Gamma soci terzi di Beta: 10% del patrimonio netto di Beta + quota spettante differenza da annullamento

10 10 3

Capitale e riserve di terzi

23

Iscriviamo quanto in precedenza calcolato nel prospetto di consolidamento dello Stato patrimoniale. Prospetto di consolidamento

TOTALE ATTIVO PASSIVO Capitale sociale Riserve Debiti Riserva di consolidamento Capitale e riserve di terzi TOTALE PASSIVO

Beta

Gamma

Rettifiche

50 70 40

30 60 15

30 – 80

– 130

160

105

110

– 130

245

100 50 10

50 50 5

80 20 10

– 130 – 70 47 23

100 50 25 47 23

– 130

245

160

105

110

Consolidato 110 135

I bilanci aziendali

Immobilizzazioni materiali Partecipazioni Attivo circolante

Alfa

m1

ATTIVO

170

{Ora tocca a te!} Conoscenze

Abilità

Trattamento contabile della differenza da annullamento

Individuare la differenza da annullamento e riconoscere le voci in cui va iscritta

Individua il segno (positivo o negativo) e le voci in cui viene iscritta la differenza da annullamento. Differenza da annullamento Positiva

Negativa

Voci del bilancio consolidato

1. Costo di acquisizione della partecipazione 350 000 euro, Patrimonio netto contabile della partecipata 300 000 euro. La differenza non è attribuibile a nessun elemento patrimoniale della partecipata

.............................. .............................. .............................. .............................. .............................. ..............................

2. Costo di acquisizione della partecipazione 300 000 euro; valore contabile della partecipata 350 000 euro (non sono previste perdite d’esercizio future della partecipata)

.............................. .............................. .............................. .............................. .............................. ..............................

3. Costo di acquisizione della partecipazione 300 000 euro; valore contabile della partecipata 350 000 euro (sono previste perdite d’esercizio future della partecipata)

.............................. .............................. .............................. .............................. .............................. ..............................

4. Costo di acquisizione della partecipazione 350 000 euro, Patrimonio netto contabile della partecipata 300 000 euro. La differenza è interamente attribuibile agli elementi patrimoniali della partecipata

.............................. .............................. .............................. .............................. .............................. ..............................

Eliminazione operazioni infragruppo

Il bilancio consolidato deve rappresentare la situazione del gruppo considerato come entità economica unitaria; è pertanto necessario elidere i valori che indicano rapporti finanziari ed economici tra le imprese appartenenti al gruppo. In pratica si devono neutralizzare:

• •

le partite reciproche iscritte nei Conti economici e negli Stati patrimoniali; gli utili interni non realizzati, in quanto non generati da rapporti con terzi.

Sia l’annullamento dei debiti e dei crediti tra le società del gruppo sia l’eliminazione dei proventi e degli oneri derivanti da operazioni infragruppo non comportano particolari difficoltà. Maggiore cura deve invece essere prestata al trattamento contabile degli utili interni non realizzati. Si pensi alla cessione di un bene strumentale effettuata da un’impresa del gruppo a un’impresa dello stesso gruppo; l’eventuale plusvalenza derivante da detta operazione, in quanto interna al gruppo, deve essere eliminata. Si consideri, ancora, il caso in cui una società del gruppo vende merci a un’altra società appartenente al medesimo gruppo; se il prezzo di vendita è superiore al costo, una quota dell’utile lordo sulla vendita rimane incorporata nel prezzo di vendita e influisce sul valore delle eventuali merci in rimanenza; la quota di utili compresa nelle rimanenze deve essere eliminata. Inoltre, si eliminano i proventi delle partecipazioni, cioè gli utili e i dividendi, che le controllate pagano alla controllante. In contropartita, agli utili interni non realizzati da neutralizzare varia l’importo del patrimonio netto del gruppo. In pratica il bilancio consolidato rappresenta il gruppo come se fosse un’unica impresa e viene influenzato solo dalle operazioni compiute con enti e imprese esterni al gruppo.

171

{Esempio} 4 Consolidamento del Conto economico La Alfa spa ha una partecipazione dell’80% nel capitale della Beta spa e una partecipazione del 60% nella Gamma spa. Il Conto economico delle tre società è risultante dal prospetto che segue.

A) Valore della produzione Ricavi delle vendite e delle prestazioni • a terzi • a società del gruppo Altri ricavi e proventi

Beta

Gamma

4 044 000 750 000 4 500

2 193 000 150 000 1 500

2 415 000 600 000 1 500

Totale A B) Costi della produzione Per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci • da terzi • da società del gruppo Costi per servizi Costi per il personale Ammortamenti immobilizzazioni materiali Variazione delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci

4 798 500

2 344 500

3 016 500

3 000 000 150 000 217 500 1 200 000 67 500 90 000

1 350 000 600 000 70 500 315 000 13 500 – 15 000

1 650 000 750 000 87 000 485 000 22 500 – 5 000

Totale B

4 725 000

2 334 000

2 989 500

73 500

10 500

27 000

Differenza tra valore e costi della produzione C) Proventi e oneri finanziari Altri proventi finanziari: interessi attivi bancari interessi attivi v/società controllate Interessi e altri oneri finanziari: interessi passivi v/terzi interessi passivi v/società controllate

6 000 10 500

3 000 –

3 000 –

– 22 500 –

– 3 000 – 6 000

– 3 000 – 4 500

Totale C

– 6 000

– 6 000

– 4 500

Risultato prima delle imposte Imposte dell’esercizio

67 500 – 22 500

4 500 – 1 500

22 500 – 6 000

45 000

3 000

16 500

Utile dell’esercizio

u5

Alfa

I gruppi aziendali e il bilancio consolidato

Conto economico dell’esercizio n

Durante l’esercizio la Alfa spa ha venduto alla Gamma spa un macchinario realizzando una plusvalenza di 500 euro. Le compravendite intergruppo avvengono a un prezzo di vendita maggiorato del 10% rispetto al costo di acquisto. A fine esercizio le rimanenze delle società del gruppo, valutate al proprio costo di acquisto, sono le seguenti:

525 000 (di cui 20 000 per acquisti da società controllate)

Gamma

180 000 (di cui 7 000 per acquisti da società del gruppo)

Totale

935 000 (di cui 30 000 230 000 (di cui 3 000 per acquisti da società da acquisti intergruppo) del gruppo)

Presentiamo il prospetto di consolidamento dal quale si ricava il Conto economico consolidato della capogruppo Alfa spa. In sede di consolidamento occorre eliminare le poste riflettenti i movimenti interni fra le società del gruppo: • la plusvalenza di 500 euro realizzata sulla cessione del macchinario dalla Alfa spa alla Gamma spa; • gli interessi derivanti da prestiti intergruppo di 10 500 euro; • gli utili non realizzati derivanti da compravendite di merci intergruppo che sono state le seguenti: Società

Alfa

Beta

Gamma

Acquisti

Alfa Beta Gamma

– 150 000 600 000

– – 150 000

150 000 450 000 –

150 000 600 000 750 000

Vendite

750 000

150 000

600 000

1 500 000

I bilanci aziendali

Rimanenze finali

Beta

m1

Alfa

172

È evidente come la società Alfa abbia acquistato merci per 150 000 euro dalla società Gamma, come la società Beta abbia acquistato merci per 150 000 euro dalla società Alfa e per altri 450 000 euro dalla società Gamma e come, a sua volta, la società Gamma abbia acquistato merci per 600 000 euro dalla società Alfa e dalla società Beta per 150 000 euro. In seguito a detti scambi intergruppo una parte delle rimanenze ingloba utili non realizzati che devono essere eliminati. Poiché gli scambi di merci intergruppo avvengono con un ricarico del 10%, gli utili da eliminare in quanto non effettivamente realizzati sono: Alfa Rimanenze finali relative ad acquisti intergruppo

20 000 × 10% = 2 000

Beta

Gamma

7 000 × 10% = 700

Utili non realizzati

3 000 × 10% = 300

3 000

Prospetto di consolidamento Alfa

Beta

Gamma

Valore della produzione Ricavi delle vendite e delle prestazioni: • a terzi • a società del gruppo Altri ricavi e proventi

4 044 000 750 000 4 500

2 193 000 150 000 1 500

2 415 000 600 000 1 500

– 1 500 000 – 500

7 000

Totale valore della produzione

4 798 500

2 344 500

3 016 500

– 1 500 500

8 659 000

Costi della produzione Acquisti di merci • da terzi • da società del gruppo Costi per servizi Costi per il personale Ammortamenti immobilizzazioni Variazione delle rimanenze di merci

3 000 000 150 000 217 500 1 200 000 67 500 90 000

1 350 000 600 000 70 500 315 000 13 500 – 15 000

1 650 000 750 000 87 000 485 000 22 500 – 5 000

4 725 000

2 334 000

73 500

10 500

6 000 10 500 – 22 500

3 000

3 000

Costi della produzione Differenza tra valore e costi della produzione Proventi e oneri finanziari Interessi attivi bancari Interessi attivi da società del gruppo Interessi passivi v/terzi Interessi passivi v/società del gruppo Totale proventi e oneri finanziari Risultato prima delle imposte Imposte dell’esercizio

Rettifiche

Consolidato

8 652 000

6 000 000 – 1 500 000

+ 3 000

375 000 2 000 000 103 500 73 000

2 989 500

– 1 497 000

8 551 500

27 000

– 3 500

107 500 12 000

– 10 500 – 3 000 – 6 000

– 3 000 – 4 500

10 500

– 6 000

– 6 000

– 4 500



– 16 500

67 500 – 22 500

4 500 – 1 500

22 500 – 6 000

– 3 500

91 000 – 30 000

45 000

3 000

16 500

– 3 500

61 000

– 28 500

Utile di pertinenza di terzi

– 7 200

Utile consolidato del gruppo

53 800

L’utile del gruppo è così calcolato: utile della società Alfa 80% dell’utile di Beta 60% dell’utile di Gamma utili non realizzati (3 000 inclusi nelle rimanenze + 500 per la plusvalenza) utile del gruppo

euro euro euro

45 000 2 400 9 900

euro

57 300

– euro

3 500

euro

53 800

173 L’utile del gruppo può anche essere così calcolato: euro 3 000 × 20% = euro 16 500 × 40% =

euro euro

600 6 600

utile di terzi

euro

7 200

Bilancio consolidato di un gruppo di imprese La Alfa spa, non quotata in mercati regolamentati, opera nel settore metalmeccanico. Perseguendo una strategia di integrazione verticale ha acquistato: • una partecipazione del 70% nella Beta spa, impresa industriale che svolge un’attività di lavorazione dei metalli; • una partecipazione del 61% nella Gamma spa, impresa produttrice di parti componenti il proprio prodotto finito. Le partecipazioni sono iscritte nel bilancio d’esercizio della Alfa spa, rispettivamente per 220 milioni di euro (Beta spa) e per 60 milioni di euro (Gamma spa). I bilanci d’esercizio delle tre società, redatti in milioni di euro, sono di seguito esposti. Presentiamo il bilancio consolidato redatto dalla società capogruppo Alfa.

u5

{esercitazione}

I gruppi aziendali e il bilancio consolidato

euro (61 000 – 7 200) = euro 53 800 utile del gruppo

Stato patrimoniale al 31/12 (valori in milioni di euro) ATTIVO

Alfa

Beta

Gamma

PASSIVO

Alfa

Beta

Gamma

500

300

100

IV - Riserva legale

80

80

15

IX - Utile dell’esercizio

28

20

13

608

400

128

32

25

10

A) Crediti verso soci

164

131

55

A) Patrimonio netto

B) Immobilizzazioni

125

255

72

I - Capitale

6

19

4

II - Immobilizzazioni materiali Terreni e fabbricati Impianti e macchinario Attrezzature ind. e comm.li III - Immobilizzazioni finanziarie

Totale patrimonio netto 280 C) Trattamento fine rapporto di lavoro subordinato 575

405

131

C) Attivo circolante I - Rimanenze Prodotti finiti e merci

D) Debiti Debiti v/banche

35

70

40

Debiti v/fornitori

90

55

10

Debiti v/controllante 110

80

50

verso clienti

60

70

60

verso imprese controllate

30

Altri debiti

30 15

20

30

Totale debiti

140

145

110

TOTALE PASSIVO

780

570

248

II - Crediti

IV - Disponibilità liquide Depositi bancari e postali

4

13

6

Denaro e valori in cassa

1

2

1

Totale attivo circolante

205

165

117

TOTALE ATTIVO

780

570

248

I bilanci aziendali

Totale immobilizzazioni

m1

Partecipazioni in controllate

174

Conto economico (valori in milioni di euro) A) Valore della produzione Ricavi delle vendite e delle prestazioni • a terzi • a società del gruppo Altri ricavi e proventi Totale A B) Costi della produzione Per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci acquisti di merci • da terzi • da società del gruppo Costi per servizi Costi per il personale Ammortamenti immobilizzazioni materiali Variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci Totale B Differenza tra valore e costi della produzione C) Proventi e oneri finanziari Altri proventi finanziari: interessi attivi v/clienti interessi attivi v/società controllate Interessi e altri oneri finanziari: interessi passivi v/terzi interessi passivi v/società controllate Totale C Risultato prima delle imposte (A – B + C) Imposte dell’esercizio Utile dell’esercizio

Alfa

Beta

Gamma

2 696 500 3

1 480 100 1

1 615 400 1

3 199

1 581

2 016

2 765 100 145 20 45 60

1 074 400 47 15 9 –10

1 404 500 58 5 15

3 135

1 535

1 982

64

46

34

3 7

2

6

–16

–6

–5 –7

–6

–4

–6

58 – 30

42 – 22

28 – 15

28

20

13

La struttura del gruppo è quella sotto indicata. ALFA

70%

61%

BETA

GAMMA

La capogruppo Alfa controlla direttamente sia la società Beta sia la società Gamma. I calcoli riguardanti il consolidamento devono individuare la differenza da annullamento e gli interessi di terzi. Valore contabile delle partecipazioni (220 + 60)

=

280,00

70% del capitale proprio di Beta (70% di 380)

=

266,00

61% del capitale proprio di Gamma (61% di 115) =

70,15

Valore delle partecipazioni in base al capitale proprio

– 336,15

Differenza negativa (riserva di consolidamento)

– 56,15

In sede di consolidamento bisogna eliminare le poste originate dai movimenti interni, quali crediti e debiti tra società del gruppo, vendite intergruppo e interessi su prestiti intergruppo, ricavabili dai prospetti di bilancio presentati.

175 L’utile del gruppo è così calcolato: • da Alfa

100% di 28 = 28,00

• da Beta

70% di 20 = 14,00

• da Gamma

61% di 13 =

7,93

I gruppi aziendali e il bilancio consolidato

utile consolidato 49,93

L’utile di pertinenza di terzi è così calcolato: • da Beta

30% di 20 =

6,00

• da Gamma

39% di 13 =

5,07 11,07

L’importo del capitale e riserve di terzi è così calcolato: • nella Beta

30% di 380 = 114,00

• nella Gamma

39% di 115 =

158,85 Il bilancio consolidato evidenzia chiaramente ciò che fa capo alla capogruppo e ciò che è di pertinenza di terzi (a titolo di capitale proprio e a titolo di utile d’esercizio).

u5

44,85

Stato patrimoniale consolidato del gruppo Alfa (in migliaia di euro)

B) Immobilizzazioni B) II - Immobilizzazioni materiali Terreni e fabbricati Impianti e macchinario Attrezzature industriali e commerciali B) III - Immobilizzazioni finanziarie Partecipazioni in controllate

A) Patrimonio netto di gruppo B) I - Capitale B) IV - Riserva legale B) VI - Altre riserve (Riserva di consolidamento) 350 000 B) IX - Utile dell’esercizio 452 000 Totale patrimonio netto di gruppo 29 000 Patrimonio netto di terzi Capitale e riserve di terzi – Utile di terzi Totale patrimonio netto di terzi

Totale immobilizzazioni C) Attivo circolante B) I - Rimanenze Prodotti finiti e merci B) II - Crediti verso clienti B) IV - Disponibilità liquide Depositi bancari e postali Denaro e valori in cassa Totale attivo circolante TOTALE ATTIVO

831 000 Totale patrimonio netto consolidato C) Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato

500 000 80 000 56 150 49 930 686 080 158 850 11 070 169 920 856 000 67 000

240 000 D) Debiti 190 000 Debiti v/banche Debiti v/fornitori 23 000 Altri debiti 4 000

145 000 155 000 65 000

457 000 Totale debiti

365 000

1 288 000 TOTALE PASSIVO

1 288 000

I bilanci aziendali

A) Crediti verso soci

PASSIVO

m1

ATTIVO

176

Conto economico consolidato del gruppo Alfa (valori in milioni di euro) A) Valore della produzione Ricavi delle vendite e delle prestazioni Altri ricavi e proventi

5 791 000 5 000

Totale A

5 796 000

B) Costi della produzione per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci per servizi per il personale Ammortamenti immobilizzazioni materiali Variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci

5 243 000 250 000 40 000 69 000 50 000

Totale B

5 652 000

Differenza tra valore e costi della produzione

144 000

C) Proventi e oneri finanziari Altri proventi finanziari: interessi attivi v/clienti Interessi e altri oneri finanziari: Interessi passivi v/terzi

– 27 000

Totale C

– 16 000

Risultato prima delle imposte (A – B – C) Imposte dell’esercizio

128 000 – 67 000

Utile consolidato dell’esercizio Utile di pertinenza di terzi

61 000 – 11 070

11 000

Utile di pertinenza del gruppo

49 930

Nel caso in cui all’interno di un gruppo vi siano imprese il cui controllo viene esercitato congiuntamente con altri soci, diventa complicato effettuare un vero e proprio bilancio consolidato come precedentemente illustrato. Al riguardo la legge, chiarendo che l’aggregazione dei bilanci deve comunque avvenire, prescrive che essa possa essere effettuata utilizzando, in alternativa al metodo integrale, il metodo proporzionale. Affinché il bilancio dell’impresa controllata congiuntamente con altri soci possa essere consolidato con il metodo proporzionale, occorre che la percentuale di partecipazioni possedute dalla capogruppo non sia inferiore alle seguenti quote:

• •

20% se la società non è quotata nei mercati regolamentati; 10% se la società è quotata nei mercati regolamentati.

{Esempio} 5 Consolidamento con il metodo proporzionale Supponiamo che la società Beta sia controllata pariteticamente dalla società Alfa e da altri soci. La partecipazione di Beta è iscritta nel bilancio della capogruppo Alfa per 70 milioni di euro. Il consolidamento deve avvenire proporzionalmente alla quota di possesso, cioè sulla base del 50% del valore degli elementi da considerare. Il patrimonio netto di Beta ammonta a 100 milioni di euro, la quota di pertinenza della capogruppo viene così calcolata: (50% di 100 = 50). Poiché la partecipazione risulta iscritta per 70 milioni di euro, la differenza da annullamento pari a 20 milioni di euro deve essere distribuita, dove possibile, tra gli elementi dell’attivo che l’hanno determinata, oppure, se ciò non fosse possibile, in una posta dell’attivo denominata Avviamento.

177 Alfa

Beta

50 70

40

40

65

TOTALE ATTIVO

160

105

– 102,5

162,5

PASSIVO Capitale sociale Riserve Debiti

100 50 10

50 50 5

– 50 – 50 – 2,5

100 50 12,5

TOTALE PASSIVO

160

105

– 102,5

162,5

– – + –

Consolidato

20 70 20 32,5

09 Il bilancio consolidato IAS/IFRS • • • • •

20 72,5

u5

In analogia a quanto previsto dalla normativa e dai principi contabili nazionali, il bilancio consolidato secondo gli IAS/IFRS è composto:

70

I gruppi aziendali e il bilancio consolidato

ATTIVO Immobilizzazioni materiali Partecipazioni Avviamento Attivo circolante

Rettifiche

dal Prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria; dal Prospetto di conto economico complessivo; dal Prospetto delle variazioni di patrimonio netto; dal Rendiconto finanziario; dalle Note esplicative.

Redazione

Il concetto di società controllata indicato dai principi contabili internazionali è simile a quello individuato dalla normativa italiana e dai principi contabili nazionali. Secondo l’IFRS 10 un investitore controlla una società partecipata se si verificano le seguenti circostanze:

Società controllate



ha potere sulla società partecipata, ossia detiene validi diritti che gli conferiscono la capacità di dirigere le attività rilevanti (le attività che incidono in maniera significativa sui rendimenti dell’entità controllata);

• •

è esposto al rischio e ha diritto di ricevere rendimenti variabili; ha la capacità di utilizzare il suo stesso potere per influenzare i risultati della controllata.

Vi rientrano quindi le imprese sulle quali la capogruppo esercita:



un controllo di diritto (possesso maggioritario del capitale che comporta la maggioranza assoluta dei diritti di voto);

m1

Diversamente dalla normativa nazionale che esclude dall’obbligo della redazione del bilancio consolidato le imprese individuali e le società di persone e che ne prevede l’esonero per i gruppi “di piccole dimensioni” (che non superano i limiti riportati nella tabella a pag. 162) i principi contabili internazionali non contemplano casi di esclusione legati alla forma giuridica assunta dalle imprese né tanto meno alle dimensioni del gruppo. È dunque implicito che l’obbligo della redazione del bilancio consolidato riguarda tutte le capogruppo che controllano, anche solo di fatto, altre imprese.

I bilanci aziendali

Nella predisposizione del bilancio consolidato l’impresa può tuttavia scegliere di utilizzare schemi di bilancio diversi rispetto a quelli utilizzati per la redazione del bilancio d’esercizio, qualora tale diversa modalità fornisca una migliore rappresentazione della situazione patrimoniale e finanziaria del gruppo rispetto a quella fornita a livello individuale. L’utilizzo di una diversa rappresentazione deve, però, formare oggetto di apposita informativa, specificando le motivazioni sottostanti a tale scelta.

178 •

un controllo di fatto (possesso di un numero di voti tali da permettere alla capogruppo di esercitare un’influenza dominante diretta o indiretta);



un controllo contrattuale (quando la società esercita un’influenza dominante su un’altra società in virtù di particolari accordi e vincoli contrattuali).

Nel possesso delle partecipazioni che definiscono il controllo si considerano sia le azioni possedute direttamente sia quelle possedute indirettamente, tramite altre società; nella definizione dei diritti di voto che esprimono la maggioranza assoluta (51%) o il potere di esercitare un’influenza dominante vengono però considerati anche quelli potenzialmente esercitabili (voti potenziali), come per esempio quelli sottostanti a diritti d’opzione o al possesso di obbligazioni convertibili in azioni.

Area di consolidamento

L’IFRS 10 non ammette casi di esclusione per le controllate. Il bilancio delle società controllate entra nell’area di consolidamento dal momento in cui se ne ottiene il controllo e, per contro, non ne fa più parte dal momento in cui tale controllo cessa di esistere. Sono escluse dall’area di consolidamento le società collegate, le joint venture e le altre partecipate. Quando una partecipazione è posseduta per essere destinata alla dismissione o alla vendita, in base all’IFRS 5, la stessa deve essere inclusa nel bilancio consolidato e classificata in voci separate dell’attivo e del passivo: Attività possedute per la vendita e attività incluse in aggregati in dismissione e Passività incluse in aggregati in dismissione. Tutti gli elementi patrimoniali della società controllata sono aggregati sinteticamente utilizzando come criterio di valutazione il fair value in modo che la differenza tra attività e passività esprima il valore corrente del suo patrimonio netto. La partecipazione su un’entità di cui cessa di esistere il controllo deve essere invece contabilizzata nel consolidato in base all’IFRS 9 e classificata nella categoria FVOCI.

Se permane il controllo ma, per volontà dell’impresa controllante, sono destinate alla vendita o alla dismissione, si contabilizzano in base all’IFRS 5 (attività e passività incluse in aggregati in dismissione) PARTECIPAZIONI DI CONTROLLO Se cessa il controllo, a condizione che le stesse non siano di collegamento, devono essere contabilizzate in base all’IFRS 9 e valutate al fair value con imputazione delle differenze di fair value a patrimonio netto

Presupposti e procedure per il consolidamento

I bilanci da consolidare devono essere omogenei sul piano formale, sostanziale e temporale. L’omogeneità formale si riferisce ai criteri di classificazione: i bilanci delle imprese controllate devono essere predisposti utilizzando criteri di classificazione uniformi a quelli dell’impresa controllante. L’omogeneità sostanziale comporta l’applicazione di criteri di valutazione uniformi; gli elementi dell’attivo e del passivo patrimoniale delle controllate devono essere valutati con criteri uniformi rispetto a quelli della controllante. L’omogeneità temporale riguarda la data di riferimento del bilancio consolidato. Tale data deve essere unica per tutte le imprese del gruppo e coincide con la data di chiusura dell’esercizio della capogruppo. Non è consentito consolidare i bilanci con date di riferimento diverse; se la data di chiusura dell’esercizio di un’impresa controllata è diversa da quella di riferimento del bilancio consolidato occorre preparare un bilancio intermedio; in ogni caso la data di riferimento del bilancio della controllata e quella della controllante non deve essere superiore a 3 mesi. Nella preparazione del bilancio consolidato, il bilancio della capogruppo e delle sue controllate è consolidato voce per voce sommando tra loro i corrispondenti valori dell’attivo, del passivo, del patrimonio netto, dei ricavi e dei costi. La procedura di consolidamento avviene, in base a quanto stabilito dall’IFRS 10, secondo le regole del consolidamento integrale.

179 Se trattasi di imprese controllate congiuntamente con altri soci (per esempio joint ventures al 50%), lo IAS 31 prevede la procedura di consolidamento con il metodo proporzionale o metodo del patrimonio netto (in base alla percentuale di possesso). È in ogni caso esclusa la valutazione con il metodo del patrimonio netto nel consolidato di partecipazioni in controllate.

L’avviamento è calcolato sottraendo al fair value della società acquisita il fair value delle corrispondenti attività e passività, in base al metodo dell’acquisizione. La differenza da annullamento derivante da avviamento non può essere ammortizzata ma è soggetta annualmente a impairment test ed è iscritta tra le attività immateriali (Avviamento e altre attività a vita utile indefinita), indipendentemente dalla percentuale di possesso, secondo il criterio dell’avviamento pieno. In pratica con detto criterio nel bilancio consolidato del soggetto che acquisisce il controllo vengono iscritti tanto l’avviamento di pertinenza del gruppo quanto quello di soci terzi. DIFFERENZE DA ANNULLAMENTO NEGATIVE

imputate al Prospetto di conto economico complessivo

L’interessenza delle minoranze è quella parte del risultato economico d’esercizio e del patrimonio netto di una controllata attribuibile alle interessenze non detenute, direttamente o indirettamente, dalla capogruppo. Sia nel Prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria sia nel prospetto di conto economico complessivo consolidati deve essere chiaramente identificata la quota di utile netto d’esercizio realizzato dalle controllate di pertinenza di soci terzi. La quota di Patrimonio netto (capitale e riserve) delle società consolidate di pertinenza di terzi è identificata separatamente e iscritta in una specifica voce, differenziandola dalla quota di pertinenza degli azionisti della capogruppo. La rilevazione delle interessenze di terzi deve avvenire al fair value. Quando un’impresa acquisisce una partecipazione di controllo, al momento dell’acquisizione deve rilevare il costo iniziale pari al fair value del corrispettivo pagato. È implicito quindi che occorre rilevare distintamente il fair value delle attività e delle passività acquisite perché solo così è possibile identificare la differenza da annullamento che deriva da effettivo avviamento da quella che invece deriva da mere differenze di prezzo. Poiché l’acquirente di una partecipazione di controllo valuta le attività identificabili, le passività e le passività potenziali al fair value alla data di acquisizione, analogamente le quote di minoranza devono essere valutate in misura proporzionale alla loro quota al fair value.

I bilanci aziendali

• avviamento (attività immobilizzata a vita indefinita) • imputate al Prospetto di conto economico complessivo

È previsto dall’IFRS 3 – Aggregazioni aziendali (business combination), richiede che i valori da assegnare ai beni della società aggregata siano rideterminati in base ai loro fair value, l’avviamento è considerato una posta residuale da calcolare al termine di ciascun esercizio.

m1

POSITIVE

Metodo dell’acquisizione

I gruppi aziendali e il bilancio consolidato

La differenza da annullamento positiva (costo di acquisto della partecipazione superiore al fair value delle attività e passività acquisite) deve essere attribuita all’avviamento oppure se non vi è giustificazione economica (è stato compiuto un “cattivo affare”) deve essere addebitata nel Prospetto di conto economico complessivo come perdita. Se è negativa (costo di acquisto della partecipazione minore del fair value delle attività e passività acquisite) è sempre imputata al Prospetto di conto economico complessivo.

Differenze da annullamento

u5

Se il valore della partecipazione da eliminare non coincide con l’importo della somma algebrica dei fair value attivi e passivi della società partecipata tra il valore della partecipazione annullata e il corrispondente patrimonio netto della controllata vi è una differenza positiva oppure negativa.

Sintesi

180

1

lettura espressiva della sintesi

2

Un gruppo aziendale è formato da un insieme di aziende giuridicamente autonome, coordinate da una società capogruppo (holding). Le partecipazioni possedute possono essere: • di controllo; • di collegamento.

Nei gruppi economici, le integrazioni aziendali possono essere: • verticali; • orizzontali. I gruppi finanziari si formano tra imprese che svolgono attività diverse.

4

3

La capogruppo deve redigere il bilancio consolidato, che fornisce informazioni economiche, patrimoniali e finanziarie relative all’intero gruppo di imprese come se fossero un’unica entità. Le società quotate devono redigere il bilancio consolidato in base ai principi contabili internazionali (IAS/IFRS).

5

Il bilancio consolidato è formato da: • Stato patrimoniale; • Conto economico; • Rendiconto finanziario; • Nota integrativa.

8

La differenza da annullamento si attribuisce ai singoli elementi attivi e passivi del patrimonio. Se non risulta possibile, la parte non attribuita si contabilizza diversamente a seconda che la differenza da annullamento sia positiva o negativa: • se positiva, si contabilizza come avviamento e, se ancora non viene riassorbita, come costo d’esercizio (voce Oneri diversi di gestione); • se negativa, si contabilizza nella Riserva di consolidamento, oppure nel Fondo di consolidamento per rischi e oneri.

6

partecipazioni sono investimenti nel capitale di altre imprese; derivano da operazioni di acquisto di azioni o quote di capitale di altre imprese partecipazioni di controllo partecipazioni che garantiscono il controllo di un’altra società (per esempio se rappresentano il 51% del capitale sociale oppure un numero di voti sufficienti per esercitare un’influenza dominante) partecipazioni di collegamento partecipazioni che permettono di esercitare un’influenza notevole sulla gestione della società collegata integrazioni orizzontali derivano da aggregazioni di aziende che operano nello stesso mercato, svolgono un’attività simile e sono collocate sullo stesso piano del canale distributivo o della filiera (per esempio l’integrazione tra due o più ipermercati) integrazioni verticali derivano da aggregazioni

L’area di consolidamento è formata da tutte le imprese i cui bilanci devono essere consolidati. Vi rientrano le società sulle quali la capogruppo esercita: • un controllo di diritto; • un controllo di fatto.

I bilanci da consolidare devono essere omogenei sul piano formale, sostanziale e temporale. Per il consolidamento si può utilizzare: • il metodo integrale (linea per linea); • il metodo proporzionale (in base alla percentuale di possesso). Le operazioni infragruppo devono essere annullate.

7

La differenza tra il costo originario della partecipazione e il patrimonio netto della partecipata è denominata differenza da annullamento che può essere: • positiva; • negativa.

di aziende che si pongono su piani diversi di una stessa filiera produttiva (per esempio tra aziende che producono parti componenti dello stesso prodotto finito) controllo di diritto si verifica quando le partecipazioni possedute rappresentano la maggioranza assoluta dei diritti di voto controllo di fatto si verifica quando le partecipazioni possedute, pur non rappresentando la maggioranza assoluta, danno diritto a un numero di voti sufficiente a esercitare un’influenza dominante metodo integrale gli elementi dell’attivo, i costi e i ricavi sono inclusi nel bilancio consolidato per i loro importi integrali e sommati linea per linea metodo proporzionale gli elementi dell’attivo e del passivo, i costi e i ricavi sono inclusi nel bilancio consolidato “pro quota” in base alla percentuale di possesso della capogruppo

unità

CONOSCENZE

ABILITÀ

• Gruppi aziendali • Area di consolidamento • Trattamento contabile della differenza da annullamento

• Individuare e classificare le integrazioni aziendali • Calcolare la differenza da annullamento e redigere il prospetto di consolidamento dello Stato patrimoniale

(alcuni quesiti possono avere più risposte esatte).

a. Nelle imprese appartenenti a un gruppo:

 

1. il soggetto giuridico è la capogruppo



3. il soggetto economico è costituito dalla capogruppo



4. ogni impresa ha un proprio soggetto economico distinto da quello della capogruppo

2. ogni impresa ha un proprio soggetto giuridico distinto da quello della capogruppo

b. La società capogruppo è una holding quando:



1. continua a esercitare un’attività produttiva, ma non coordina l’attività del gruppo



2. non esercita attività produttive proprie, ma coordina quelle delle imprese del gruppo

 

3. è una società di intermediazione finanziaria



e. L’omogeneità formale dei bilanci da consolidare si riferisce:

   

 

1. almeno il 51% delle sue azioni o quote



3. il 10% delle azioni se la controllata è quotata in borsa oppure il 20% se non è quotata



4. azioni o quote della controllata direttamente, senza interposta persona

2. la maggioranza dei voti e/o esercita un’influenza dominante nelle assemblee

1. all’utilizzo degli stessi criteri di classificazione delle voci nel bilancio 2. alla data di riferimento del bilancio d’esercizio 3. all’utilizzo degli stessi criteri di valutazione 4. alla data in cui le partecipazioni sono state acquisite

f.

La voce Avviamento è iscritta nel bilancio consolidato della capogruppo:



1. in ogni caso quando la differenza da annullamento è negativa 2. se non è possibile attribuire la differenza negativa da annullamento ai singoli elementi patrimoniali 3. se non è possibile attribuire la differenza positiva da annullamento ai singoli elementi patrimoniali 4. in ogni caso, quando la differenza da annullamento è positiva

 

4. svolge una funzione di coordinamento strategico delle società partecipate

c. In base al codice civile un’impresa è controllata quando la controllante possiede:

4. le partecipazioni sono possedute con finalità strategiche



g. Una società capogruppo realizza un’integrazione verticale quando acquisisce le partecipazioni di imprese:

   

1. concorrenti, che producono lo stesso bene 2. facenti parte della stessa filiera produttiva 3. appartenenti a differenti settori di attività 4. operanti nel settore finanziario

d. Le imprese controllate possono essere escluse dal bilancio consolidato se:

h. Un gruppo è definito economico quando l’integrazione tra le imprese partecipanti è:

  

   

1. la capogruppo possiede partecipazioni indirette 2. la capogruppo possiede partecipazioni dirette 3. le partecipazioni sono possedute esclusivamente per essere vendute entro 12 mesi

1. 2. 3. 4.

orizzontale verticale mista realizzata per conseguire vantaggi finanziari

LIVELLO INTERMEDIO/AVANZATO 2 Completa i calcoli e redigi il prospetto di consolidamento dello Stato patrimoniale nel seguente caso. La società Alfa ha una partecipazione dell’80% nella società Beta, acquistata per 1 milione di euro; a sua volta la società Beta ha una partecipazione del 60% nella società Gamma acquistata per 600 mila euro.

I bilanci aziendali

LIVELLO BASE 1 Indica la risposta corretta

181

Verifica fine unità

fine

u5

Verifica

m1

TEST INTERATTIVI

• test in autoverifica su unità 5 • interrogazione simulata con speakeraggio

182

Verifica

fine

unità Struttura del gruppo (importi in migliaia di euro) Alfa

Beta

Gamma

ATTIVO Immobilizzazioni materiali Immobilizzazioni finanziarie Attivo circolante TOTALE ATTIVO

2 500 1 000 3 000 6 500

1 400 600 1 000 3 000

1 500 3 000

PASSIVO Capitale sociale Riserve Debiti TOTALE PASSIVO

1 000 600 4 900 6 500

800 200 2 000 3 000

800 700 1 500 3 000

1 500

Calcolo del rapporto di possesso (equity ratio) La società Beta appartiene:

per l’80% alla società Alfa per ............................% ai soci terzi diretti

La società Gamma appartiene:

per il 48% alla società Alfa (80% × 60%) per il ............................% a soci terzi, di cui il 40% sono soci terzi diretti e il 12% sono soci terzi indiretti (60% – 48%)

Differenza da annullamento Valore contabile della partecipazione in Beta

Valore contabile della partecipazione in Gamma

1 000

600

80% del patrimonio netto di Beta

800

60% del patrimonio netto di Gamma

– 900

Differenza positiva da annullamento

200

Differenza negativa da annullamento

– 300

Prospetto di consolidamento Alfa

Beta

Gamma

ATTIVO Immobilizzazioni immateriali Avviamento Immobilizzazioni materiali Immobilizzazioni finanziarie Attivo circolante

2 500 1 500 3 000

1 400 600 1 000

1 500

TOTALE ATTIVO

6 500

3 000

3 000

– ....................

....................

1 000 600 4 900

800 200 2 000

800 700 1 500

– .................... – .................... + .................... 860

.................... .................... .................... .................... ....................

....................

11 100

PASSIVO Capitale sociale Riserve Debiti Riserva di consolidamento Capitale e riserve di terzi TOTALE PASSIVO

3

6 500

Indica la risposta corretta. a. Secondo gli IAS/IFRS l’obbligo della redazione del bilancio consolidato:

   

1. non riguarda le piccole imprese 2. non riguarda le imprese individuali e le società di persone 3. non ammette casi di esclusione 4. riguarda tutte le capogruppo che controllano altre imprese

Rettifiche

Consolidato

+ ....................

.................... ....................

– .................... 1 500

3 000

3 000

....................

b. Nel bilancio consolidato IAS/IFRS la differenza negativa da annullamento:

   

1. può essere attribuita all’avviamento 2. è sempre iscritta nel Prospetto di conto economico complessivo 3. può essere portata in riduzione del fair value degli elementi del passivo 4. può essere ripartita tra i singoli elementi dell’attivo

ESERCIZI FINALI GRUPPO 8

unità

6 E

I sistemi produttivi sono caratterizzati dalla presenza di aziende profit oriented e di aziende non profit, le quali, attraverso lo svolgimento dei processi produttivi, creano occupazione e sviluppo economico nei territori in cui operano. Lo sviluppo economico, a sua volta, produce ricchezza e benessere sociale da ripartire fra tutte le persone. Le aziende profit oriented (imprese) partecipano in maniera indiretta alla creazione di ricchezza: destinano le produzioni allo scambio sul mercato con l’obiettivo di conseguire utili remunerativi per i soggetti proprietari; tuttavia, mediante le retribuzioni corrisposte ai lavoratori fanno aumentare il livello del reddito nazionale e contribuiscono allo sviluppo economico in termini di occupazione e di PIL (Prodotto Interno Lordo). La stabilità dei sistemi produttivi è quindi legata in maniera indissolubile all’operato delle imprese che sono parte integrante del territorio in cui si sono insediate. Le imprese utilizzano beni e risorse collettivi e molte beneficiano di contributi e aiuti pubblici dello Stato o degli enti locali per sostenere le proprie attività. In cambio dei contributi ricevuti e delle risorse consumate, alle imprese è richiesto di essere socialmente responsabili, assumendo la consapevolezza che le scelte effettuate per raggiungere i propri obiettivi si riflettono sull’ambiente sociale e naturale (ecoambiente). Ciò accade, per esempio, quando l’impresa interrompe o ridimensiona la propria attività, licenzia i dipendenti, determinando effetti negativi sul piano economico e sociale che ricadono sull’intero indotto. Allo stesso modo, l’impresa che utilizza in maniera dissennata le risorse naturali provoca danni irreparabili all’intera umanità. Si pensi alla distruzione della foresta amazzonica, “il polmone verde” del pianeta, avvenuta per consentire alle imprese che utilizzano il legno di conseguire un profitto. Secondo le parole di Amartya Sen «l’impresa è un’istituzione sociale che, in quanto tale, ha un diritto di cittadinanza che la rende meritevole di tutela e, in alcuni casi, di sostegno. Questo stesso diritto le impone però di soddisfare determinate aspettative che la comunità a cui appartiene ha nei suoi confronti, attraverso il rispetto delle regole etiche e di comportamenti solidali». Le imprese sono socialmente responsabili in tre diversi ambiti (triple bottom line):



economico, perché a esse è primariamente assegnato il compito istituzionale di generare valore economico, il quale, tuttavia, deve essere stabile e duraturo, ossia tale da mantenere o accrescere nel tempo i livelli occupazionali e i redditi;



sociale, poiché sono importanti non solo il livello della ricchezza generata, ma anche le modalità con le quali la ricchezza è creata e ripartita tra la collettività. Ciò significa che, nell’eseguire i processi aziendali, l’impresa si deve assumere la responsabilità delle condizioni sottostanti alla produzione, quali, la sicurezza nei luoghi di lavoro, il rispetto dei diritti dei lavoratori e della normativa posta a loro tutela, l’osservanza di un atteggiamento etico e moralmente corretto nei confronti di tutti i dipendenti, la salvaguardia delle pari opportunità ecc.;



ambientale, perché i processi produttivi non devono pregiudicare le condizioni dell’ecosistema, danneggiando l’ambiente circostante attraverso un uso indiscriminato delle risorse naturali, soprattutto di quelle non riproducibili. L’impresa si deve far carico della tutela dell’ambiente, per esempio evitando l’utilizzo di sostanze nocive e/o applicando tecniche produttive in grado di limitare l’inquinamento, o anche, laddove possibile, cercando il rinnovo delle risorse naturali utilizzate. In questa

Sono costituiti da tutte le aziende che operano in un territorio; possono essere locali, nazionali, internazionali e globali.

Beni e risorse collettivi Sono beni pubblici (per esempio monumenti di interesse storicoartistico) e risorse (per esempio quelle naturali come l’acqua) che appartengono a tutte le persone che vivono nel territorio.

Indotto Insieme di attività economiche correlate alle attività svolte dalle imprese. L’insediamento di un’impresa su una certa area, oltre a produrre effetti socioeconomici immediati (assunzioni di lavoratori), si ripercuote anche sulle altre imprese che la riforniscono di beni/servizi.

u6

AL

01 Le responsabilità dell’impresa

Sistemi produttivi

Amartya Sen Premio Nobel per l’economia nel 1998. Indissolubile: inscindibile, non separabile. Consapevolezza: avere coscienza, cognizione.

Triple bottom line (3BL)

Triple bottom line (3BL) Identifica i tre pilastri, che sono la collettività, l’ambiente e il profitto (letteralmente people, planet e profit), attraverso i quali si misura l’attività di un’impresa e si giudica il suo comportamento.

I bilanci aziendali

AGENDA 2030

La rendicontazione sociale e ambientale

TADIN

m1

CIT

ZA GLO B AN

La rendicontazione sociale e ambientale

183

184 maniera viene salvaguardato il diritto delle generazioni future a ereditare un ambiente vivibile, usufruendo delle stesse condizioni di cui godono le attuali generazioni (mari balneabili, coste e montagne pulite, aria non inquinata ecc.).

02 L’impresa socialmente responsabile La responsabilità sociale dell’impresa (CSR – corporate social responsibility) è la consapevolezza da parte del vertice strategico dell’impresa che le azioni intraprese per raggiungere gli obiettivi aziendali si riflettono sull’ambiente sociale e sull’ambiente naturale.

Sostenibilità È la capacità di una organizzazione di continuare, in maniera duratura nel tempo, le proprie attività, tenendo in debita considerazione l’impatto che queste hanno sul capitale naturale, sociale e umano. (Fonte: ISEA – Institute of Social and Ethical Accountability.)

Alla base del concetto di CSR si trova la considerazione che un’impresa, per avere successo, non può prodigarsi soltanto per ottenere un risultato economico positivo ma deve rivolgere in maniera costante la sua attenzione alle prestazioni nei confronti della società e dell’ambiente. La CSR rappresenta il contributo che le imprese offrono allo sviluppo sostenibile, ossia alla crescita duratura e stabile nel tempo del sistema economico. Un’impresa socialmente responsabile è in grado di acquisire una maggiore competitività in quanto:



realizza una strategia mirata a ottenere il consenso degli stakeholder, i quali potranno essere maggiormente propensi ad appoggiare un’impresa il cui comportamento viene giudicato moralmente corretto. Per esempio, i consumatori più attenti alle tematiche sociali e ambientali preferiranno beni/ servizi forniti dalle imprese che si dimostrano socialmente responsabili nei confronti della collettività e della difesa dell’ambiente naturale; analogamente, i finanziatori potranno essere più disposti a offrire i propri capitali a chi presenta elevate doti morali;



migliora l’efficienza dei processi produttivi. Investire in tecnologie ecologicamente responsabili e applicare regole sociali condivise, non limitandosi a osservare gli obblighi giuridici fondamentali posti a tutela dei lavoratori, sono azioni che determinano impatti positivi sul rendimento dei fattori produttivi a cui si associano minori costi di produzione. Pertanto non hanno solo una valenza etica, ma sono anche fonte di vantaggio competitivo; ne sono esempi le scelte di incentivare la formazione del personale attraverso corsi di aggiornamento, di migliorare le condizioni di lavoro e i rapporti tra direzione e personale. Tali scelte producono effetti positivi sia sulle competenze dei lavoratori sia sul clima organizzativo, con conseguente aumento del rendimento del fattore produttivo lavoro.

Efficienza Consiste nell’impiego ottimale dei fattori produttivi; un’elevata efficienza permette di produrre il quantitativo desiderato con i minori costi.

Rendimento del lavoro È un indicatore dato dal rapporto tra la quantità dei prodotti ottenuti e la quantità (ore) di lavoro prestata.

Gestione responsabile

Una gestione responsabile dell’impresa consente di sviluppare strategie che mirano ad accrescerne il valore economico, nel rispetto dell’ambiente, degli interessi e dei bisogni legittimi delle varie categorie di interlocutori (stakeholder) con cui l’impresa interagisce.

Compiendo tali scelte strategiche, l’impresa ricerca nell’ambiente sociale il consenso necessario per sostenere la sua attività: prima di tutto la soddisfazione da parte dei clienti per indurli ad acquistare i propri prodotti e quindi aumentare il fatturato, ma anche quella dei dipendenti per motivarli al lavoro e coinvolgerli nel raggiungimento degli obiettivi programmati, la soddisfazione dei finanziatori per reperire i capitali con cui operare, e, in generale, delle istituzioni pubbliche e private, per legittimare i propri comportamenti.

{Esempio} Interazioni tra scelte etiche e strategia competitiva Sono molti gli esempi di strategie competitive prive di successo perché in contrasto con il giudizio etico dei consumatori. Si pensi alle azioni di boicottaggio attuate attraverso inviti a non acquistare i prodotti fabbricati da imprese che violano norme morali, per esempio con lo sfruttamento del lavoro minorile nei Paesi asiatici. All’opposto, esempi di come il rispetto delle norme etiche possa incentivare le vendite sono rappresentati dalle imprese di cosmetica che dichiarano di fabbricare i loro prodotti senza praticare sperimentazioni sugli animali; altre imprese raccolgono le preferenze dei consumatori rendendo noto il proprio impegno sociale a favore delle popolazioni colpite da calamità naturali alle quali destinano una certa percentuale del fatturato.

185

Abilità

Responsabilità sociale dell’impresa

Interpretare testi • riflettere criticamente ed esprimere le proprie opinioni

Leggi le differenti definizioni di impresa socialmente responsabile espresse nel corso degli anni e rispondi alle domande. L’impresa deve produrre ricchezza; creare occupazione; diffondere sul territorio, nella comunità, nei Paesi, nei luoghi circostanti, i frutti del lavoro, i ricavi del successo conseguito sul mercato. L’impresa deve ridistribuire gran parte dei profitti, facendoli ricadere per diverse vie sulla comunità circostante, e ciò non soltanto nella forma di più alti salari, bensì promuovendo attraverso diversi canali lo sviluppo locale. Adriano Olivetti (1901-1960), imprenditore italiano L’impresa ha una e una sola responsabilità sociale: quella di usare le risorse a sua disposizione e di impegnarsi in attività dirette ad accrescere profitti sempre con l’ovvio presupposto delle regole del gioco, vale a dire dell’obbligo di impegnarsi in una aperta e libera competizione senza inganno o frode. Milton Friedman, Premio Nobel per l’economia 1976 Anche se la responsabilità principale è quella di generare profitti, le imprese possono contribuire a obiettivi sociali e alla tutela dell’ambiente, integrando la responsabilità sociale come investimento strategico nel quadro della propria strategia commerciale, nei loro strumenti di gestione e nelle loro operazioni. Commissione europea 2002 1. In quale delle tre definizioni di impresa socialmente responsabile vi è una maggiore attenzione allo sviluppo locale? 2. In quale definizione la responsabilità sociale viene considerata come una strategia per aumentare la competitività? 3. L’impresa che ha come responsabilità sociale unicamente la creazione di profitti è in grado di contribuire allo sviluppo economico? 4. Quale idea di impresa socialmente responsabile si avvicina maggiormente al tuo pensiero?

u6

Conoscenze

La rendicontazione sociale e ambientale

{Ora tocca a te!}

03 Legalità e informativa non finanziaria La crescente attenzione alle problematiche sociali e ambientali ha spinto il legislatore ad approvare una serie di provvedimenti diretti a tutelare il rispetto della legalità e il diritto degli stakeholder a ricevere informazioni sull’operato delle imprese.



di aver adottato ed efficacemente attuato, prima che il fatto sia avvenuto, un Modello di Organizzazione e Gestione (MOG) idoneo a impedire il reato. La legge non prevede un modello standard da utilizzare, ma si limita a fornire informazioni generali sul suo contenuto; di aver istituito un organismo dotato di autonomi poteri di iniziativa e controllo (Organismo di Vigilanza), il quale abbia effettivamente vigilato sull’osservanza del modello; che il reato è stato commesso per fraudolenta elusione dei modelli da parte del dipendente.

Responsabilità amministrativa È una responsabilità patrimoniale che fa capo all’ente.

Ammende: somme dovute per il risarcimento dei danni. Fraudolenta: con frode, ossia con inganno. Elusione: aggiramento della norma.

I bilanci aziendali



Responsabilità amministrativa degli enti d.lgs. n. 231/2001

m1

Con l’obiettivo di contrastare episodi di corruzione e riciclaggio di denaro commessi dai dirigenti al fine di accrescere illecitamente i profitti aziendali, è stata introdotta la responsabilità amministrativa degli enti forniti di personalità giuridica e delle società e delle associazioni anche se prive di personalità giuridica. Le norme stabiliscono che la società è responsabile dal punto di vista amministrativo (responsabilità che si aggiunge a quella della persona fisica che ha materialmente commesso il fatto) per numerosi reati, quali truffe per l’ottenimento di incentivi/finanziamenti pubblici, corruzione di pubblici funzionari al fine di ottenere commesse o concessioni/autorizzazioni, delitti di criminalità organizzata, reati di ricettazione, riciclaggio e impiego di denaro e beni di provenienza illecita, reati societari (per esempio false comunicazioni sociali), reati ambientali, impiego di lavoratori privi del permesso di soggiorno ecc. Ciò significa che qualora un dirigente aziendale commetta un reato tra quelli previsti dalla normativa ne risponde anche la società che subirà multe e ammende, a meno che non dimostri:

186 Rating di legalità legge n. 27/2012

L’adozione del MOG costituisce il presupposto per ottenere la “prima stelletta” (punteggio base) del rating di legalità. Il rating di legalità è un indicatore che attesta sinteticamente il rispetto di comportamenti etici da parte dell’impresa.

Merito creditizio Valutazione effettuata dalla banca sulla capacità di rimborsare un prestito.

La dichiarazione non finanziaria d.lgs. n. 254/2016 Enti di interesse pubblico Sono le grandi imprese, quali le società quotate in mercati regolamentati e/o emittenti strumenti finanziari diffusi in maniera rilevante presso il pubblico, le banche e le compagnie di assicurazione.

Può essere richiesto dalle imprese con sede operativa in Italia, che sono iscritte nel Registro delle imprese da almeno due anni e che nell’ultimo esercizio hanno raggiunto un fatturato minimo di due milioni di euro. Le imprese provviste del rating di legalità hanno l’opportunità di beneficiare di finanziamenti pubblici e/o di ottenere un merito creditizio più elevato per la concessione di fidi bancari. Il diritto della collettività a essere informata sulle performance aziendali negli ambiti sociali e ambientali è tutelato dall’obbligo di redigere la dichiarazione non finanziaria. Tuttavia, tale obbligo riguarda soltanto gli enti di interesse pubblico che hanno avuto in media durante l’esercizio almeno uno dei seguenti limiti: totale dell’attivo dello Stato patrimoniale pari a 20 000 000 di euro e totale dei ricavi netti delle vendite e prestazioni pari a 40 000 000 di euro. La dichiarazione di carattere non finanziario deve contenere tutte le informazioni necessarie ad assicurare la comprensione dell’attività dell’impresa, del suo andamento, dei suoi risultati e dell’impatto prodotto nell’ambiente circostante. Illustra pertanto:

• •

il modello aziendale di gestione e di organizzazione delle attività dell’impresa;



i principali rischi che derivano dall’attività dell’impresa, dai prodotti fabbricati, dai servizi o rapporti commerciali.

le politiche praticate, comprese quelle di dovuta diligenza, i risultati conseguiti e gli indicatori di carattere non finanziario utilizzati;

Nella dichiarazione devono essere fornite informazioni attinenti: all’utilizzo delle risorse energetiche, alle emissioni di gas serra e di sostanze inquinanti, all’impatto delle attività aziendali sull’ambiente nonché sulla salute e la sicurezza, alla gestione del personale (incluse le azioni volte ad assicurare la parità di genere), al rispetto dei diritti umani, alla lotta contro la corruzione. La dichiarazione di carattere non finanziario può essere inclusa nella Relazione sulla gestione (ne diventa parte integrante) oppure può essere presentata in maniera autonoma. In ogni caso il soggetto abilitato alle revisione legale dei conti deve attestare con una specifica relazione la conformità delle informazioni fornite rispetto ai contenuti richiesti dalle norme.

Sistema comunicativo integrato È l’insieme dei processi di creazione, scambio e condivisione di informazioni rivolte ai soggetti interni ed esterni all’azienda.

Bilancio sociale Documenta i rapporti tra l’impresa e i soggetti che cooperano con essa. L’attenzione è incentrata sui risultati che indicano il valore economico creato sul territorio e la sua distribuzione tra gli stakeholder.

Bilancio ambientale Mette in evidenza il consumo di risorse naturali e rappresenta il rendiconto dell’impegno assunto dall’impresa per la salvaguardia dell’ecosistema circostante.

Strumenti di comunicazione sociale e ambientale

04 La comunicazione sociale e ambientale L’impresa socialmente responsabile, indipendentemente dagli obblighi legislativi, ha il dovere morale di rendere conto all’intera collettività dell’utilizzo delle risorse umane e naturali e delle conseguenze sull’ambiente derivanti dalla propria attività. È questo il motivo che spinge numerose imprese a comunicare volontariamente ai propri stakeholder i risultati che le loro azioni hanno prodotto in ambito sociale e ambientale. La comunicazione sociale e ambientale completa la comunicazione economico-finanziaria e, insieme alla comunicazione commerciale-pubblicitaria (o comunicazione di marketing), fa parte del sistema comunicativo integrato. Le comunicazioni economico-finanziarie, socio-ambientali e di marketing sono tra loro collegate, in quanto uno stesso individuo può essere finanziatore, lavoratore, cliente e membro della collettività. In tal senso, la comunicazione sociale e ambientale si rivolge indistintamente a tutti i soggetti che fanno parte della comunità e contribuisce a migliorare le relazioni nell’ambiente interno ed esterno all’impresa. Le informazioni in ambito sociale e ambientale possono essere trasmesse:



inserendole nella dichiarazione non finanziaria, quali informazioni aggiuntive a quelle previste dalla legge;

187 Bilancio di sostenibilità Documenta sia il consumo delle risorse naturali sia il contributo offerto dall’impresa per il raggiungimento della stabilità occupazionale. È idoneo a valutare l’operato dell’impresa secondo le logiche dell’efficienza economica, della tutela ambientale e della tutela sociale.

{Ora tocca a te!} Conoscenze

Abilità

Impresa socialmente responsabile • strumenti di comunicazione della CSR

Individuare gli strumenti di comunicazione della CSR

Completa le frasi cancellando il termine errato. 1. Un’impresa è considerata responsabile solo/non solo quando i suoi comportamenti risultano conformi alla legge, ma quando fa propri i valori sociali/valori di profitto, quando instaura un corretto rapporto con l’ambiente, quando adotta politiche di lavoro rispettose dell’individuo. 2. I rendiconti di CSR sono documenti con i quali un’impresa comunica in maniera obbligatoria/volontaria i risultati raggiunti con la sua attività non limitandosi agli aspetti economici e finanziari/di marketing. 3. La dichiarazione non finanziaria la cui redazione è facoltativa/obbligatoria per le imprese di grandi dimensioni è/non è uno strumento di comunicazione della CSR.

La rendicontazione sociale e ambientale

dedicando specifiche sezioni nel Web aziendale e/o predisponendo specifici rendiconti, che assumono denominazioni diverse a seconda dell’aspetto prevalentemente preso in considerazione dall’impresa (bilancio sociale, bilancio ambientale, bilancio di sostenibilità). In questi casi, trattandosi di comunicazioni su base volontaria, l’impresa è libera di decidere quali contenuti divulgare e quale tipo di report utilizzare; attualmente vi è la tendenza a raccogliere in un unico documento sia le informazioni di carattere sociale e ambientale sia quelle economico-finanziarie attraverso la predisposizione di un bilancio integrato.

u6



05 Il rendiconto sociale e ambientale La comunicazione in ambito sociale e ambientale, integrata con la comunicazione economico-finanziaria, svolge una duplice funzione:



informare, ossia far conoscere quanto valore economico e quale valore sociale sono stati creati sul territorio attraverso le produzioni aziendali;



instaurare un dialogo tra l’impresa e i suoi interlocutori sociali, volto all’ascolto delle loro esigenze per condividere le scelte e raccogliere il consenso necessario per portare avanti l’attività produttiva.

Il bilancio sociale e ambientale può avere contenuti informativi diversi a seconda del settore e dell’attività svolta dall’impresa e dei soggetti a cui sono rivolti. Le imprese industriali che svolgono lavorazioni potenzialmente nocive possono essere maggiormente coinvolte sui temi dell’ambiente e della tutela della salute dei lavoratori; le imprese bancarie possono avere la necessità di comunicare le azioni compiute nell’ambito sociale, per esempio attraverso la concessione di mutui per sostenere le famiglie. Per analizzare il rendiconto sociale e ambientale è necessario conoscere i principi di redazione utilizzati per la sua predisposizione; la conoscenza delle regole sottostanti alla redazione age-

m1

Il bilancio sociale e ambientale (o report sociale) è formato da un insieme di documenti che esprimono la valutazione complessiva delle relazioni tra l’impresa e l’ambiente esterno.

I bilanci aziendali

Come già scritto, tale comunicazione può avvenire attraverso specifici rendiconti (o report), denominati “bilancio”, termine usato quale sinonimo di verifica o controllo delle azioni che l’impresa ha compiuto nell’ambiente che la circonda.

188 GBS Focalizza l’attenzione sui risultati economici e sociali in modo da permettere agli stakeholder di esprimere un giudizio sulla qualità dell’attività aziendale.

vola la lettura e facilita la comprensione delle informazioni contenute nei documenti divulgati. Trattandosi di comunicazioni volontarie, i principi di redazione sono liberamente scelti dall’impresa, la quale può fare riferimento a quelli stabiliti da accreditati organismi nazionali e internazionali, quali GBS (Gruppo di studio per il Bilancio Sociale); ISEA (Institute of Social and Ethical Accountability), GRI (Global Reporting Initiative).

ISEA Ha sviluppato lo standard AA 1000, incentrato sull’obiettivo di consentire la verifica delle azioni nel sociale compiute dall’impresa attraverso l’inclusione del rendiconto sociale in un sistema di programmazione e controllo.

GRI Propone un modello di rendiconto composto da più sezioni che illustrano la visione, la strategia e il profilo aziendale (descrizione del contesto in cui l’azienda opera, della sua struttura organizzativa, della sua attività e dei soggetti coinvolti nella gestione).

PRINCIPI DI REDAZIONE DEL BILANCIO SOCIO-AMBIENTALE (STANDARD GBS) Responsabilità

Richiede di indicare chiaramente gli stakeholder a cui l’impresa deve render conto anche attraverso la predisposizione di mappe idonee a individuarli.

Identificazione

Si devono fornire indicazioni sull’assetto proprietario, sulla vision, sulla mission, sul codice etico e, in generale, sui valori ritenuti importanti (ciò in cui l’impresa crede e vuole essere identificata).

Trasparenza e verificabilità dell’informazione

Le informazioni contenute nel bilancio sociale devono essere vere e verificabili (si deve mettere il lettore in condizioni di verificare le fonti di raccolta dei dati). Le informazioni devono essere trasparenti, perciò la chiarezza è indispensabile affinché tutti i destinatari siano in grado di comprendere il documento in ogni suo aspetto.

Inclusione

Tutti gli stakeholder, sia interni sia esterni, devono essere coinvolti nel processo di redazione del bilancio e devono poter apportare liberamente il proprio contributo.

Coerenza

Vi deve essere corrispondenza tra i valori e gli obiettivi indicati e le scelte strategiche compiute dall’impresa per il loro raggiungimento.

Neutralità

I soggetti (gruppo di lavoro) che redigono il rendiconto devono essere totalmente distaccati dai propri interessi personali. Il bilancio socio-ambientale non può favorire l’uno o l’altro gruppo di interlocutori, né promuovere un’immagine dell’impresa “di parte”.

Competenza

Gli effetti sociali devono essere rilevati nel momento in cui si manifestano finanziariamente e non nel momento in cui si assume la decisione.

Prudenza

Non vi devono essere sopravvalutazioni delle performance aziendali.

Comparabilità, chiarezza, intelligibilità e omogeneità

I dati devono essere omogenei (si deve utilizzare una stessa unità di misura), comparabili nel tempo e nello spazio (con quelli delle altre imprese) in modo da rendere le informazioni contenute nel bilancio perfettamente comprensibili.

Utilità, significatività e rilevanza

Per essere utile un’informazione deve essere significativa (si deve limitare a esporre solo i dati che possono effettivamente interessare i destinatari); si deve considerare l’effettivo impatto dell’attività aziendale cercando di limitare il più possibile le stime soggettive.

Attendibilità e fedele rappresentazione

L’informazione deve essere priva di errori e “forzature” in modo da offrire una rappresentazione affidabile (vera); gli aspetti sostanziali devono prevalere su quelli formali (predominio della sostanza sulla forma). Se la redazione del documento è affidata a soggetti esterni all’impresa, questi devono evitare commenti soggettivi, non dimostrabili in maniera univoca.

Le imprese che redigono volontariamente il bilancio sociale e ambientale possono utilizzare modelli e schemi diversi, a seconda degli obiettivi comunicativi che vogliono raggiungere; il bilancio sociale e ambientale è normalmente articolato nelle parti o sezioni indicate di seguito. ARTICOLAZIONI DEL BILANCIO SOCIALE E AMBIENTALE

Vision Illustra sinteticamente i valori e i principi etici relativi al modo di operare dell’impresa.

Mission Esplicita le finalità dell’impresa (la missione che vuole compiere) e come intende essere identificata presso il pubblico.

Premessa e nota metodologica

Elenca i soggetti incaricati della predisposizione del documento, chiarisce le modalità di ascolto e di coinvolgimento degli stakeholder, illustra i principi di redazione utilizzati.

Identità aziendale

Indica la forma giuridica, descrive la storia dell’azienda e la sua struttura organizzativa, riporta la vision, la mission, i valori di riferimento e il codice etico adottato.

Relazione sociale

È composta da più sezioni (una per ogni gruppo di stakeholder); in ciascuna sezione sono esposti i risultati ottenuti in relazione ai programmi e agli impegni presi.

Produzione e distribuzione di valore aggiunto

Illustra i risultati economici e finanziari ottenuti dall’impresa; quantifica il valore economico creato e quello distribuito a ciascun gruppo di stakeholder.

189

{Esempio} Valori e principi dello sviluppo sostenibile

Per tramutare in scelte di intervento e attività gestionali i valori e i principi dello sviluppo sostenibile, Sabaf applica una metodologia strutturata, i cui fattori qualificanti sono i seguenti:

1

2

la condivisione dei valori, della missione e della strategia di sostenibilità;

4

indicatori chiave di performance (KPI), capaci di monitorare le prestazioni economiche, sociali e ambientali;

3

la formazione e la comunicazione;

un sistema di controllo interno capace di monitorare i rischi (inclusi quelli sociali e ambientali e quelli reputazionali) e di verificare l’attuazione degli impegni verso gli stakeholder;

5

un sistema di rendicontazione chiaro e completo, in grado di informare efficacemente le diverse categorie di stakeholder;

6

un sistema di rilevazione (stakeholder engagement), per confrontarsi con le aspettative di tutti gli stakeholder e per ricevere feedback utili nell’ottica di un miglioramento continuo.

u6

Fonte: Rapporto annuale 2017 Sabaf

La rendicontazione sociale e ambientale

Nel rendiconto sociale e ambientale molte imprese inseriscono anche gli obiettivi che intendono realizzare. Sabaf, gruppo aziendale che opera nel settore dei componenti per apparecchi domestici per la cottura a gas, indica come obiettivo lo sviluppo sostenibile, illustrando i punti qualificanti della metodologia che utilizza.

{Ora tocca a te!} Conoscenze

Abilità

Strumenti di comunicazione della CSR

Interpretare i documenti ed esprimere le proprie valutazioni

Osserva la figura tratta dal bilancio di sostenibilità 2017 del gruppo Enel ed esegui quanto richiesto. Da economia lineare a economia circolare: il modello Enel In un mondo dalle risorse finite, un modello lineare che prevede l’estrazione delle materie prime, la produzione e il consumo di beni e la generazione e lo smaltimento dei rifiuti si sta rivelando insostenibile.

1. Descrivi i modelli di economia lineare e di economia circolare. ................................................................................................. .................................................................................................

2. Esprimi una valutazione personale su questi due differenti modelli economici. ................................................................................................. .................................................................................................

m1

Nella visione di Enel, l’economia circolare si fonda su 5 principi che definiscono gli ambiti e le modalità della sua applicazione.

I bilanci aziendali

In questo contesto, l’applicazione dei principi dell’economia circolare può essere ancora una volta un driver di cambiamento da affrontare in visione Open Power.

190

Sintesi 1

L’impresa assume una responsabilità sociale nei confronti della collettività perché utilizza risorse naturali e beni pubblici. Tale responsabilità riguarda gli ambiti: • economico; • sociale; • ambientale.

3

5

lettura espressiva della sintesi

2

La corruzione, l’inquinamento, la violazione dei diritti umani, la mancata tutela della salute dei lavoratori, il mancato raggiungimento delle pari opportunità e l’uso indiscriminato delle risorse provocano danni economici, sociali e ambientali.

L’impresa socialmente responsabile è consapevole degli effetti che le decisioni prese per ottenere utili hanno sulla collettività e sull’ambiente e deve sapere che tali decisioni possono produrre effetti negativi sulle persone e sugli animali che vivono nel nostro pianeta.

4 6

La responsabilità amministrativa attribuita agli enti comporta che l’impresa subisca multe e debba risarcire i danni per i reati, espressamente indicati dalla normativa, commessi dai dirigenti aziendali. Il rating di legalità consente di ottenere più facilmente prestiti dalle banche.

ambito economico riguarda la creazione di valore (ricchezza) in maniera stabile e duratura nel tempo ambito sociale riguarda molteplici aspetti, quali la tutela dei diritti dei lavoratori, la salvaguardia delle pari opportunità, la prevenzione di azioni di mobbing nelle relazioni interne tra i dipendenti e tra questi e gli organi dirigenziali, la tutela della salute dei lavoratori ecc. ambito ambientale riguarda l’ecoambiente, con particolare riferimento alle risorse naturali non riproducibili rating di legalità giudizio (voto) assegnato alle imprese sulla loro capacità di rispettare la legge e l’etica

L’impresa socialmente responsabile ha il dovere morale di rendere conto alla collettività dell’uso delle risorse umane e naturali perché tutti possano esprimere un giudizio sul suo operato.

La comunicazione sulla responsabilità sociale può avvenire attraverso: • la dichiarazione non finanziaria, obbligatoria per le imprese di grandi dimensioni; • il bilancio sociale e ambientale (report sociale); • un’apposita sezione nel sito web dell’impresa.

dichiarazione non finanziaria documento con cui l’impresa fornisce informazioni sull’utilizzo delle risorse energetiche, sulle emissioni di sostanze inquinanti, sull’impatto delle attività aziendali su ambiente, salute e sicurezza dei lavoratori, sul rispetto dei diritti umani e delle pari opportunità, sulle azioni compiute per contrastare la corruzione report sociale documento con il quale l’impresa comunica volontariamente i risultati che ha ottenuto negli ambiti economico, sociale e ambientale

TEST INTERATTIVI

Verifica

unità

fine

CONOSCENZE

ABILITÀ

• Principi di responsabilità sociale dell’impresa • Strumenti di comunicazione della CSR • Bilancio sociale e ambientale

• Distinguere gli ambiti di responsabilità dell’impresa • Interpretare testi e documenti ed esprimere proprie opinioni

LIVELLO BASE Indica la risposta corretta

   

(alcuni quesiti possono avere più risposte esatte).

a. L’impresa socialmente responsabile ricerca il consenso:

  

1. di tutti gli stakeholder, assumendo atteggiamenti eticamente corretti 2. degli investitori in capitali di rischio, distribuendo dividendi nella misura massima 3. dei clienti attraverso campagne pubblicitarie finalizzate a mostrare le caratteristiche del prodotto 4. dei fornitori ai quali promette ordinativi di acquisto per importi ingenti

d. Il principio della trasparenza nella rendicontazione sociale richiede di:

  

b. Dal punto di vista strategico, la rendicontazione socio-ambientale:

   



1. comporta dei costi che l’impresa sostiene volontariamente per accrescere la sua reputazione 2. migliora l’efficienza dell’organizzazione aziendale 3. ostacola le imprese concorrenti a entrare nello stesso segmento di mercato (fascia di clientela) 4. favorisce la comunicazione con gli interlocutori sia interni sia esterni all’impresa

1. indicare con chiarezza gli interlocutori sociali cui l’impresa si rivolge 2. coinvolgere tutti gli stakeholder nei processi decisionali 3. fornire informazioni chiare e comprensibili, facilmente verificabili 4. non sopravvalutare le performance realizzate dall’azienda

e. Costituiscono finalità della comunicazione sociale e ambientale:

   

1. assicurare una gestione responsabile dell’impresa 2. verificare il grado di raggiungimento degli obiettivi sociali programmati 3. coinvolgere gli stakeholder nelle decisioni 4. promuovere i prodotti/servizi offerti dall’impresa

Correla gli elementi della colonna di sinistra alla relativa bottom line indicata nella colonna di destra. a.

Sicurezza nei luoghi di lavoro

1. Responsabilità economica

b. Rispetto dei diritti dei lavoratori c.

2. Responsabilità sociale

Creazione di valore economico stabile e duraturo

3. Responsabilità ambientale

d. Limitazione delle emissioni di sostanze inquinanti e. Creazione di nuovi posti di lavoro f.

Distribuzione di ricchezza (dividendi) ai soci

I bilanci aziendali

2

obbligatoria per legge un atto volontario redatta in una forma e una struttura predefinite redatta secondo modelli liberamente scelti dalle imprese

u6



1. 2. 3. 4.

g. Utilizzo di macchinari a bassi consumi energetici h. Rispetto delle pari opportunità i.

Assunzioni di lavoratori socialmente svantaggiati

l.

Investimenti in ricerca e sviluppo per l’utilizzo di fonti energetiche alternative

m. Corsi di formazione attivati per il personale dipendente n. Sponsorizzazioni di eventi e manifestazioni volti a tutelare l’ambiente naturale

a

b

c

d

e

f

g

h

i

l

m

n

m1

1

c. Nelle imprese che non devono predisporre la dichiarazione non finanziaria, la rendicontazione in ambito sociale e ambientale è:

191

Verifica fine unità

• test in autoverifica su unità 6 • interrogazione simulata con speakeraggio

192

Verifica

fine

unità

LIVELLO INTERMEDIO/AVANZATO 3 Leggi il brano e il decalogo tratti dal documento di Confindustria “La responsabilità sociale per l’industria 4.0” ed esegui quanto richiesto. Lo sviluppo industriale del mondo occidentale ha generato e reso possibili oggettivi ed estesi benefici in termini di incremento del benessere sociale in molte aree del mondo. Tuttavia, la crescita economica come l’abbiamo conosciuta finora ha anche determinato una pressione ambientale non sostenibile nel lungo termine e prodotto risultati non soddisfacenti in termini di uguaglianza e inclusione sociale. Questi problemi costituiscono una minaccia per il mantenimento del benessere in senso generale, ma anche per la stessa sostenibilità economica dell’attività di impresa. Sul piano ambientale, l’intensità di utilizzo delle risorse ha spesso superato la capacità naturale di rigenerazione ed è aumentata la presenza di sostanze inquinanti: un ambiente naturale degradato riduce la disponibilità di risorse e aumenta il costo dell’approvvigionamento. Sul piano sociale, il problema della crescita economica è stata la sua difformità. Nelle economie più avanzate (Europa occidentale, USA, Canada, Giappone, Corea del Sud, Australia, Nuova Zelanda) vive circa un miliardo di persone, il 15% del totale mondiale. All’altro estremo, una cifra che – a seconda delle definizioni e delle stime – varia tra 1 miliardo e 2,5 miliardi di persone vive in condizioni di povertà estrema, cioè in una condizione di lotta quotidiana per la sopravvivenza. I flussi migratori di milioni di persone dall’Africa e dal Medio Oriente verso l’Europa ne sono una delle conseguenze. Ma anche all’interno dei Paesi OCSE sono aumentate molto negli ultimi anni le disuguaglianze di reddito e ricchezza, e con esse le difficoltà dei gruppi sociali più vulnerabili, è diminuita la protezione pensionistica e si sono ridotte le chance di occupazione e di mobilità sociale dei giovani. Ne possono derivare tensioni sociali, instabilità, crescita inferiore al potenziale. Questi problemi, già gravi oggi, porranno sfide sempre più pressanti nei prossimi decenni, anche in relazione all’incremento della popolazione mondiale dagli attuali circa 7 miliardi di abitanti agli oltre 9 del 2050. Abbiamo bisogno di una crescita economica sostenuta, ma anche sostenibile e inclusiva. Fonte: documento Confindustria dal sito www.confindustria.it

1. Rispondi alle domande. a. Quali sono i principali problemi causati dalla crescita economica? b. Quali sono per l’impresa le conseguenze che derivano dal degrado ambientale? c. Quante sono e dove vivono le persone in condizioni di povertà estrema? d. Quali sono secondo Confindustria le conseguenze delle disuguaglianze sociali e della povertà?

2. Esprimi il tuo parere sui dieci impegni delle imprese riportati nel Manifesto di Confindustria.

ESERCIZI FINALI GRUPPO 9

Analizza il territorio

193

LE IMPRESE ITALIANE Da uno studio compiuto da LegaCoop su dati ISTAT 2015 emerge che il tessuto 4 338 085 imprese per natura giuridica produttivo italiano è composto prevalentemente da imprese individuali, comLavoro autonomo presi i lavoratori autonomi. Le imprese costituite in forma di società sono il 38%; 1,33 0,4 e imprese individuali prevalgono le società di capitali, tra le quali assumono un peso rilevante le Snc società a responsabilità limitata (srl), pari al 18,8% del totale (grafico 1). 18,8 Le società per azioni (spa) costituiscono solo lo 0,7% delle imprese ma danno Sas lavoro al 30% dei dipendenti, mentre le società a responsabilità limitata 0,7 Società di persone 1,0 non snc e sas sono più numerose (quasi il 19% delle imprese) e occupano quasi il 40% dei 6,7 dipendenti. Le imprese individuali e il lavoro autonomo, circa il 63% di tutte Spa le imprese, occupano appena il 9,5% di tutti i lavoratori dipendenti. Dopo le 62,9 Srl 8,2 spa, che hanno un numero medio di quasi 116 dipendenti, le cooperative sono Cooperative le società con l’organico medio più elevato (19,6 dipendenti). Molto distanziate le srl, con una media di 5,6 dipendenti. Le imprese individuali (compresi Altro 1 i lavoratori autonomi) danno lavoro a circa 1,088 milioni di dipendenti (oltre La differenza di 0,03 è dovuta agli arrotondamenti. ai titolari) e il numero medio di dipendenti è di 0,4 persone (grafico 2). Nel totale delle imprese l’occupazione femminile rappresenta poco più del 40% dei dipendenti. In particolare, essa risulta ben inferiore al 50% nelle spa e nelle srl. Nelle cooperative e nell’ambito del lavoro autonomo l’occupazione femminile, invece, va oltre il 50% dei dipendenti. Tra i dirigenti e i quadri intermedi è largamente preponderante la componente maschile; tra gli impiegati, le cooperative sono la categoria di imprese che impiega il maggior numero di dipendenti donne: quasi il 67% (grafico 3). Incidenza delle femmine sulle qualifiche professionali nelle Coop, Spa, Srl

Imprese e dipendenti per natura giuridica 70,0

80,0

60,0

70,0

50,0

60,0

40,0

50,0

30,0

40,0

20,0

30,0 20,0

10,0

10,0 Snc

Sas

Spa Altro non snc e sas

Dipendenti per forma di impresa

Srl

Coop.

Altro

0,0 dirigente Donne Coop

Imprese per natura giuridica

quadro

impiegato

Donne Spa

operaio

Donne Srl 3

2

Fonte: Area studi LegaCoop 2017

Rispondi alle domande. 1. Qual è la forma giuridica prevalentemente utilizzata dalle imprese italiane? ......................................................................................... 2. Quale forma giuridica di impresa assorbe il maggior numero di addetti? ................................................................................................. 3. Dove risulta prevalente l’occupazione femminile? ............................................................................................................................................ ADINA ITT 2030

LE BA

..........................................................................................................................................................................................................................

A GLO NZ

5. Qual è la tua opinione sui dati riguardanti la presenza delle donne all’interno delle imprese italiane? ..........................

C

4. In quale qualifica professionale è minore la presenza femminile? ...............................................................................................................

I bilanci aziendali

Lav. aut. e impr. individ.

m1

0,0

Spazio competenze

natura giuridica e NUMERO DI dipendenti

194

Verifica

delle

competenze

test in autoverifica

COMPETENZE

CONOSCENZE

ABILITÀ

• Individuare e accedere alla normativa pubblicistica, civilistica e fiscale con particolare riferimento alle attività aziendali • Gestire il sistema delle rilevazioni aziendali • Utilizzare i sistemi informativi aziendali per realizzare attività comunicative • Analizzare e produrre documenti relativi alla rendicontazione sociale e ambientale alla luce dei criteri sulla responsabilità sociale d’impresa

• Aspetti finanziari ed economici delle operazioni tipiche delle società di capitali • Norme del codice civile in materia di bilancio d’esercizio • Principi di responsabilità sociale

• Rilevare in P.D. le operazioni tipiche delle società di capitali • Redigere lo Stato patrimoniale e il Conto economico • Interpretare il ruolo sociale dell’impresa

Situazione operativa

1

La Nive spa, il cui capitale sociale è rappresentato da azioni del valore nominale di 10 euro, è un’impresa industriale di piccole-medie dimensioni che redige il bilancio in forma abbreviata. L’impresa opera nel settore meccanico come fornitrice di recipienti cilindrici, sportelli a chiusura stagna, cestelli per lavatrici e lavastoviglie, in un mercato prevalentemente costituito da produttori italiani di elettrodomestici. Al 31/12/n, dopo le scritture di assestamento, la situazione contabile dell’impresa si presenta come nei prospetti di seguito riportati, da completare in base alle indicazioni successivamente specificate. Situazione patrimoniale al 31/12/n Azionisti c/sottoscrizione Costi di ampliamento Software Terreni e fabbricati Impianti e macchinari Attrezzature industriali Automezzi Materie prime Semilavorati Prodotti finiti Crediti v/clienti Fatture da emettere Banche c/c attivi Denaro in cassa Risconti attivi Riserva negativa per azioni proprie

Totale

........................., ....

Fondo ammortamento costi di ampliamento Fondo ammortamento software Fondo ammortamento fabbricati Fondo ammortamento impianti e macchinari Fondo ammortamento attrezzature industriali Fondo ammortamento automezzi Fondo rischi su crediti Capitale sociale Riserva soprapprezzo azioni Riserva legale Riserva straordinaria Riserva conguaglio utili in corso Versamenti c/aumento capitale Utile d’esercizio .... Fondo responsabilità civile .... Debiti per TFR Prestiti obbligazionari Debiti v/fornitori Banche c/Ri.Ba. s.b.f. Banche c/c passivi Banche c/interessi maturati Debiti per ritenute da versare Debiti per IVA Debiti per imposte Debiti v/Istituti previdenziali Ratei passivi 5 749 774, 95 Totale

2 400, 150 000, 1 320 000, 480 000, 1 240 000, 250 000, 185 000, 85 000, 290 000, 1 385 000, 61 000, 26 480, 4 644, ........................., .........................,

00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 95 00

480, 120 000, 348 480, 173 000, 442 300, 150 000, 57 840, 1 000 000, ........................., 290 000, 250 000, ........................., ........................., 149 460,00 13 200,00 347 792,00 ........................., 1 362 500, 228 400, 86 500, 17 070, 32 020, 36 350, 15 685, 71 200, ........................., 5 749 774,

00 00 00 00 00 00 00 00 ....

00 00 .... ....

00 00 00 ....

00 00 00 00 00 00 00 00 ....

95

195

Situazione economica dell’esercizio n 1 560, 00 Prodotti c/vendite

7 800 000, 00

Prodotti finiti c/esistenze iniziali

320 000, 00 Prodotti finiti c/rimanenze finali

........................., ....

Semilavorati c/esistenze iniziali

80 000, 00 Semilavorati c/rimanenze finali

........................., ....

588 304, 00 Resi su acquisti

Costi per energia

355 702, 00 Materie prime c/rimanenze finali

Consulenze

47 683, 00 Interessi attivi da clienti

Costi telefonici

32 500, 00 Interessi attivi bancari

Manutenzioni e riparazioni

85 400, 00  

Costi di incasso

8 560, 00  

Commissioni bancarie

5 655, 00  

Canoni di leasing

28 500, 00  

Salari e stipendi

832 000, 00  

Oneri sociali

266 240, 00  

TFR

928, 00 ........................., ....

3 771, 70 5, 30

63 882, 13  

Ammortamento costi di ampliamento

480, 00

Ammortamento software

30 000, 00  

Ammortamento fabbricati

31 680, 00  

Ammortamento impianti e macchinari Ammortamento attrezzature industriali Ammortamento automezzi Svalutazione crediti Materie prime c/esistenze iniziali

72 000, 00   248 000, 00   50 000, 00   7 230, 00   250 000, 00  

Accantonamento per responsabilità civile

13 200, 00  

Oneri fiscali diversi

49 000, 00  

Perdite su crediti

9 000, 00  

Interessi passivi a fornitori

3 725, 92  

Interessi passivi bancari

17 070, 00  

Interessi su obbligazioni

........................., ....

 

Disaggio su prestiti

........................., ....

 

Imposte dell’esercizio Totale componenti negativi Utile d’esercizio Totale a pareggio

1.1

8 000, 00

Spazio competenze

4 640 000, 00 Plusvalenze

Costi di trasporto

81 875, 00   8 223 245, 00   ........................., ....

 

8 372 705, 00 Totale componenti positivi

8 372 705, 00

Completa la Situazione patrimoniale e la Situazione economica sopra riportate, considerando le relazioni esistenti tra i due prospetti contabili e tenendo conto delle seguenti operazioni da registrare in P.D. • L’1/08/n la società ha emesso alla pari 30 000 obbligazioni del valore nominale di 10 euro, da rimborsare interamente tra 5 anni, cedola annuale 1/08, tasso 3%; i versamenti degli obbligazionisti sono stati accreditati nel c/c bancario della società con valuta coincidente con l’inizio di maturazione della cedola; per il servizio di collocamento sono stati versati 3 000 euro alla banca incaricata. • Il 10/09, in esecuzione della delibera dell’assemblea degli azionisti, sono state acquistate alla pari 8 000 azioni sociali del valore nominale di 10 euro. • Il 15/12/n sono state emesse 25 000 nuove azioni al prezzo di 10,15 euro, di cui 0,10 euro come soprapprezzo e 0,05 euro a titolo di conguaglio utili in corso. Tutte le azioni sono state sottoscritte in denaro e gli azionisti hanno effettuato immediatamente i versamenti legali; il successivo 20/12 gli amministratori hanno invitato i sottoscrittori a effettuare entro il 10/01 dell’esercizio successivo i versamenti residui; al 31/12 l’aumento del capitale sociale non risulta ancora iscritto nel Registro delle imprese.

I bilanci aziendali

Materie prime c/acquisti

m1

Resi su vendite

196

Verifica

delle

competenze Scritture in P.D.

01/08 ............. .......................................................................... ........................................................................ ....................., .... 01/08 ............. .......................................................................... ........................................................................  

....................., ....

01/08 ............. .......................................................................... ........................................................................ ....................., .... 01/08 ............. .......................................................................... ........................................................................  

....................., ....

01/08 ............. .......................................................................... ........................................................................ ....................., .... 01/08 ............. .......................................................................... ........................................................................  

....................., ....

10/09 ............. .......................................................................... ........................................................................ ....................., .... 10/09 ............. .......................................................................... ........................................................................  

....................., ....

15/12 ............. .......................................................................... ........................................................................ ....................., .... 15/12 ............. .......................................................................... ........................................................................  

....................., ....

15/12 ............. .......................................................................... ........................................................................  

....................., ....

15/12 ............. .......................................................................... ........................................................................

....................., ....

15/12 ............. .......................................................................... ........................................................................ ....................., .... 15/12 ............. .......................................................................... ........................................................................  

....................., ....

20/12 ............. .......................................................................... ........................................................................ ....................., .... 20/12 ............. .......................................................................... ........................................................................  

....................., ....

31/12 ............. .......................................................................... ........................................................................ ....................., .... 31/12 ............. .......................................................................... ........................................................................  

....................., ....

31/12 ............. .......................................................................... ........................................................................ ....................., .... 31/12 ............. .......................................................................... ........................................................................  

euro

................. × 3 × 152

36 500

....................., ....

= euro ................. rateo .................

........................................

euro

1.2

60 mesi

× 55 mesi = ...................................

Completa lo Stato patrimoniale e il Conto economico in forma abbreviata (i ratei e i risconti sono inclusi nei crediti e nei debiti). Stato patrimoniale al 31/12/n ATTIVO A) Crediti verso i soci ..................................................

n .....................

B) Immobilizzazioni

PASSIVO 

n

A) Patrimonio netto I - Capitale

1 000 000

I - Immobilizzazioni immateriali

.....................

II - Riserva da soprapprezzo delle azioni

II - Immobilizzazioni materiali

.....................

IV - Riserva legale

290 000

Totale B) Immobilizzazioni

.....................

VI - Altre riserve: • Versamenti c/aumento capitale

250 000

C) Attivo circolante .....................

• Riserva straordinaria

II - Crediti

.....................

• Riserva conguaglio utili

IV - Disponibilità liquide

.....................

I - Rimanenze

Totale C) Attivo circolante

IX - Utile dell’esercizio

1 982 035 X - Riserva negativa per azioni proprie in portafoglio

250 000 1 250 149 460 –80 000

Totale A) Patrimonio netto

1 863 210

B) Fondi per rischi e oneri

13 200

C) Trattamento fine rapporto di lavoro subordinato D) Debiti (di cui 300 000 euro esigibili oltre l’esercizio successivo) Totale attivo

2 500

4 377 675 Totale passivo

347 792 2 153 473 4 377 675

197

Conto economico dell’esercizio n A) Valore della produzione ...............................................................................................................................................................................

.........................

...............................................................................................................................................................................

.........................

...............................................................................................................................................................................

.........................

Totale A – Valore della produzione

7 781 440

...............................................................................................................................................................................

.........................

...............................................................................................................................................................................

.........................

...............................................................................................................................................................................

.........................

............................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................

.........................

...............................................................................................................................................................................

.........................

...............................................................................................................................................................................

.........................

............................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................

.........................

...............................................................................................................................................................................

.........................

...............................................................................................................................................................................

.........................

...............................................................................................................................................................................

.........................

...............................................................................................................................................................................

.........................

Totale B – Costi della produzione

7 529 088

Differenza tra valore e costi della produzione (A – B)

.........................

C) Proventi e oneri finanziari ...............................................................................................................................................................................

.........................

...............................................................................................................................................................................

.........................

Totale C – Proventi e oneri finanziari

.........................

Risultato prima delle imposte

.........................

Imposte dell’esercizio

–81 875

Utile dell’esercizio

2

Spazio competenze

B) Costi della produzione

.........................

Attraverso il sito web la Nive spa comunica agli stakeholder il proprio orientamento nella sfera sociale e ambientale. Tra le altre informazioni, è presente il Codice etico contenuto nel MOG (Modello di Organizzazione e Gestione) utilizzato.

Sostenibilità economica

ETICA E INTEGRITÀ

Sostenibilità sociale

Sostenibilità ambientale

m1

Il Codice etico adottato da Nive spa è un insieme di principi e di regole la cui osservanza è di fondamentale importanza per il buon funzionamento e il miglioramento dell’affidabilità dell’impresa. Esso rappresenta la “Carta dei diritti e dei doveri fondamentali” attraverso cui l’impresa chiarisce le proprie responsabilità etiche e sociali verso i diversi portatori di interessi interni ed esterni. I pilastri delle nostre responsabilità:

I bilanci aziendali

Finalità e destinatari

198

Verifica

delle

competenze

Il Codice etico è diretto a tutti coloro che, dipendenti o collaboratori, instaurino con l’impresa rapporti o relazioni, dirette o indirette, in maniera stabile o temporanea. I destinatari che violano i principi e le regole contenuti in questo Codice ledono il rapporto di fiducia instaurato con l’impresa. I principi etici di comportamento che Nive spa intende perseguire sono i seguenti: • legalità e trasparenza: l’impresa considera imperativo il rispetto delle norme di legge; la trasparenza dei bilanci e della contabilità è un principio fondamentale per l’esercizio della propria attività e per la tutela della propria reputazione; • equità e uguaglianza nel trattamento e nel riconoscimento del valore delle risorse umane: a ciascun dipendente devono essere garantite pari opportunità, indipendentemente dal sesso, dalla religione e dalla provenienza dei luoghi di origine; • tutela della persona e dell’ambiente: l’impresa si impegna a prevenire molestie nei luoghi di lavoro e ogni forma di mobbing. Parimenti si impegna a salvaguardare l’ecoambiente mediante il monitoraggio continuo delle emissioni di sostanze inquinanti. 1. Uguaglianza: è dare alle persone le stesse cose. 2. Equità: è dare a tutti le stesse possibilità.

2.1

Rispondi alle domande. a. Che cos’è un codice etico? ..................................................................................................................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................................................................................................... .....................................................................................................................................................................................................................................................

b. Qual è la concezione di Nive spa riguardo all’etica e all’integrità? ..................................................................................................................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................................................................................................... .....................................................................................................................................................................................................................................................

c. Riprendendo i dati contenuti nello Stato patrimoniale di Nive spa, l’importo di 250 000 euro accantonato nella Riserva straordinaria può essere considerato una dimostrazione di responsabilità? (Motiva la risposta.) ..................................................................................................................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................................................................................................... .....................................................................................................................................................................................................................................................

d. Che cosa significa uguaglianza? ..................................................................................................................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................................................................................................... .....................................................................................................................................................................................................................................................

2.2

Riporta il significato dei termini di seguito indicati. Triple bottom line

Significato

Sostenibilità economica

.............................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................. ..............................................................................................................................................................................

Sostenibilità sociale

............................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................. ..............................................................................................................................................................................

Sostenibilità ambientale

............................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................. ..............................................................................................................................................................................

Laboratorio informatico

199

Riparto utili e operazioni di finanziamento La Biserti spa, impresa industriale con capitale sociale formato da 300 000 azioni del valore nominale di 10 euro, intende ampliare la propria attività offrendo sul mercato una nuova linea di prodotti. Il consiglio di amministrazione sottopone all’assemblea degli azionisti, convocata in data 10/04/2019 in seduta ordinaria e straordinaria, quanto segue: • il riparto dell’utile dell’esercizio 2018 di 171 200 euro per il 5% a riserva legale, il 3% a riserva statutaria, quanto previsto dalla normativa a riserva straordinaria, arrotondamento per difetto del dividendo unitario al centesimo di euro. La situazione contabile della società al momento della destinazione dell’utile evidenzia, tra gli altri, i seguenti valori: Riserva legale 140 000 euro, Riserva statutaria 84 000 euro, Utili a nuovo 1 496 euro, Costi di sviluppo 37 500 euro, Fondo ammortamento costi di sviluppo 7 500 euro; • l’aumento del capitale sociale con emissione di 100 000 azioni al prezzo di 11 euro di cui 0,90 euro a titolo di soprapprezzo e 0,10 euro a titolo di rimborso spese; • l’emissione di un prestito obbligazionario in data 1/05/2019 rimborsabile in un’unica soluzione dopo 6 anni, tasso 3%, godimento 1/05-1/11. Il prestito obbligazionario è costituito da 60 000 obbligazioni del valore nominale di 10 euro emesse alla pari. L’amministratore delegato della società, che redige il bilancio in forma abbreviata, incarica il dipendente Valerio Barbieri di predisporre: 1. il progetto di riparto degli utili; 2. una tabella che mostri la composizione del patrimonio netto prima e dopo le delibere assembleari; 3. i calcoli relativi all’emissione del prestito obbligazionario con evidenziazione: a. del valore nominale del prestito; b. dell’importo della cedola pagata in data 1/11/2019; c. dell’importo del rateo passivo al 31/12/2019.

Spazio competenze

Situazione operativa

Svolgimento 1. Il riparto dell’utile Aperta una nuova cartella del foglio elettronico Microsoft Excel, viene utilizzato un primo foglio di lavoro Riparto utile (fig. 1) per calcolare il riparto degli utili. Nell’area di celle B4:C10 sono inseriti i dati contabili della Biserti spa al 31/12/2018.

C15: = SE((B5+B15*D14)0

incremento disponibilità liquide

0

incremento di ricchezza

investimento conveniente

se

VAN





A)

VAN

TIR B 0

i

TIR A 0

TIR A VAN A VAN B

Presenza di vincoli finanziari

Per tassi inferiori a i’ è preferito B. Per tassi superiori a i’ è preferito A. (i < i’ B > A) (i > i’ A > B)

VAN

i

i’ TIR B VAN B

VAN A

Quando la scelta tra più investimenti è effettuata in situazione di risorse finanziarie limitate (capital rationing), accade che investimenti che sono economicamente indipendenti siano però dipendenti dal punto di vista finanziario nel senso che la realizzazione di uno o alcuni di essi esaurisce le risorse disponibili rendendo irrealizzabili gli altri.

257

{Esempio} Scelta fra tre preventivi per la sostituzione di un impianto

Se al momento dell’investimento (epoca 0) la Galletti spa potesse disporre di soli 320 000 euro, quale decisione dovrebbe essere assunta circa la sostituzione dell’impianto? Rappresentazione e calcolo del VAN dei tre progetti (importi in migliaia di euro) Fornitore A 0

1

2

3

4

5

tempo

–350

+155

+155

+155

+155

+155

flussi

VANA = –350 000 + 155 000 × a

5 0,095

= 245 155

u2

Scegliamo presso quale fornitore conviene acquistare il nuovo impianto da inserire nel processo produttivo.

Le decisioni d’investimento

La Galletti spa valuta la sostituzione di un impianto ormai obsoleto. Sulla base dei preventivi raccolti dal direttore della produzione presso tre differenti fornitori (A, B, C) e dei ricavi attesi stimati dalla direzione marketing, le tre alternative risultano caratterizzate dai seguenti flussi: • fornitore A: –350 000 euro, +155 000 euro per ciascuno dei 5 anni di vita utile dell’impianto; • fornitore B: –300 000 euro, +118 000 euro per ciascuno dei 5 anni di vita utile dell’impianto; • fornitore C: –390 000 euro, +180 000 euro per ciascuno dei primi 3 anni di vita utile dell’impianto e +160 000 euro nei 2 anni restanti. Al termine della vita utile il prezzo di realizzo coprirà il costo di smantellamento. Il direttore finanziario indica al 9,5% il costo medio del capitale per l’impresa.

1

2

3

4

5

tempo

– 300

+ 118

+ 118

+ 118

+ 118

+ 118

flussi

VANB = –300 000 + 118 000 × a

5 0,095

= 153 086

Fornitore C 0

1

2

3

4

5

tempo

–390

+180

+180

+180

+160

+160

flussi

VANC = –390 000 + 180 000 × a

3 0,095

+ 160 000 × (1,095)–4 + 160 000 × (1,095)–5 = 274 532

Graduatoria Progetto

VAN

Ordine di preferenza

A

245 155

II

B

153 086

III

C

274 532

I

Il profilo del valore attuale mette in evidenza, graficamente, che per qualsiasi tasso di attualizzazione “realistico” l’ordine di preferenza individuato dalla graduatoria stilata con il criterio del VAN al tasso 9,5% (C > A > B) non cambia.

m2

0

La finanza aziendale e le decisioni finanziarie

Fornitore B

258

Profilo del valore attuale Il grafico segnala pure che: 1. il progetto B entra in area di perdita al tasso 27,79% (TIRB); il progetto A entra in area di perdita al tasso 34,06% (TIRA), il progetto C entra in area di perdita al tasso 34,87% (TIRC). Per tassi di attualizzazione “realistici” il progetto C è quindi sempre preferibile dal punto di vista della convenienza economica; 2. in prossimità del tasso 45% il progetto A diviene preferibile al progetto C, cioè si ha un’inversione delle preferenze; tuttavia a tassi di attualizzazione così elevati nessuno dei tre progetti è conveniente.

VAN C 470 000

A 425 000

B 290 000 C 274 532 A 245 155 C 192 009 A 169 584 B 153 086

B 95 554 C 79 325 A 66 838 0,3487 B 17 335 0

TIR C

0,095

0,15

0,25

TIR B

0,2779

i

TIR A

B 0,3406

A C

Decisione Al tasso di attualizzazione utilizzato dalla Galletti spa (9,5%) tutti e tre i progetti sono economicamente convenienti perché presentano un VAN positivo. Poiché si tratta di tre progetti alternativi (l’uno esclude l’altro: dovendo acquistare un impianto si deve scegliere un fornitore), la preferenza cade sul progetto C in quanto, al tasso di attualizzazione prescelto, presenta il VAN maggiore. In assenza di vincoli finanziari, o comunque disponendo di almeno 390 000 euro al momento in cui deve essere effettuato l’investimento (epoca 0), conviene acquistare il nuovo impianto dal fornitore C poiché, sebbene l’esborso iniziale sia maggiore rispetto a quanto richiesto dai fornitori A e B, l’intera operazione d’investimento genera maggiore ricchezza. Il profilo del valore attuale, evidenziando l’andamento del VAN di ciascun progetto al variare del tasso di attualizzazione, mostra che il progetto C è da preferire per qualsiasi tasso di attualizzazione inferiore al 34,87% in quanto la sua convenienza economica è maggiore rispetto a quella di A e B. La scelta di C sarebbe, pertanto, la migliore anche nel caso in cui il costo del capitale (9,5%) fosse stato sottostimato dal direttore finanziario. Scelta in presenza di vincoli finanziari Se all’epoca 0 la Galletti spa disponesse di un capitale di soli 320 000 euro, dovrebbe necessariamente acquistare il nuovo impianto presso il fornitore B in quanto i progetti A e C richiedono un esborso superiore alle disponibilità dell’impresa. L’operazione sarebbe comunque economicamente conveniente in quanto il VAN del progetto B è positivo. Anche rivolgendosi al fornitore B la scelta di sostituire l’impianto obsoleto crea ricchezza per la Galletti spa, tuttavia l’esistenza del vincolo finanziario impedisce di massimizzarla. Come si osserva dal profilo del valore attuale, l’investimento B non sarebbe economicamente conveniente solo se il tasso di attualizzazione superasse il 27,79% (TIRB); in tal caso per la Galletti spa nessuno dei tre investimenti sarebbe realizzabile e dovrebbero essere analizzati aspetti diversi, che esulano dall’analisi finanziaria degli investimenti (fonti di finanziamento e relativi costi, preventivi di altri fornitori, redditività del prodotto realizzato con l’impianto obsoleto ecc.).

lettura espressiva della sintesi

6

L’analisi finanziaria consiste nell’applicare modelli di valutazione per selezionare i progetti di investimento.

L’analisi dell’opportunità finanziaria studia l’effetto dei flussi del progetto d’investimento sugli equilibri aziendali.

7

L’analisi della convenienza economica richiede l’applicazione di appositi criteri di valutazione ai flussi del progetto.

investimenti operazioni di gestione caratterizzate da uscite monetarie nella fase iniziale ed entrate monetarie nelle fasi successive criteri di valutazione strumenti matematici di analisi dell’efficienza economica e finanziaria dei progetti di investimento

La finanza aziendale e le decisioni finanziarie

5

4

Il capital budgeting si articola in quattro fasi: • individuazione dei progetti d’investimento e stima delle variabili chiave; • analisi finanziaria; • monitoraggio; • revisione successiva.

u2

3

Le decisioni finanziarie d’investimento utilizzano come strumento di valutazione dei progetti d’investimento il capital budgeting.

• Gli investimenti di capacità consistono nell’acquisizione di fattori produttivi a lungo ciclo di utilizzo. • Gli investimenti di esercizio consistono nell’acquisizione di fattori produttivi a breve ciclo di utilizzo. • Gli investimenti finanziari consistono nell’acquisizione di attività finanziarie.

Sintesi

Gli investimenti aziendali hanno varia natura e diversi scopi.

259

m2

1

2

Sintesi

260

Sintesi

8

10

Quando si tiene conto del valore finanziario del tempo si utilizzano criteri di valutazione attualizzati: VAN, TIR, DPB.

9

È necessario scegliere il tasso di attualizzazione. Spesso si utilizza il costo medio del capitale per l’impresa.

• VAN (valore attuale netto) = ricchezza netta generata dal progetto, valutata a inizio operazione. Valuta la convenienza economica del progetto. • TIR (tasso interno di rendimento) = tasso di rendimento atteso del progetto. Valuta la convenienza economica del progetto. • DPB (discounted pay back period) = liquidità del progetto. Valuta l’opportunità finanziaria del progetto.

11 12

I valori del VAN, del TIR e del DPB consentono di adottare la decisione d’investimento. I criteri di scelta si distinguono a seconda che la decisione riguardi: • il singolo progetto; • più progetti alternativi indipendenti.

Un singolo progetto si sceglie se: • VAN > 0 o VAN > valore prestabilito; • TIR > costo del capitale; • DPB < epoca prestabilita.

attualizzazione in matematica finanziaria è la trasformazione di una somma di denaro disponibile in una data futura (capitale a scadenza) in una somma

13

Fra progetti alternativi indipendenti si sceglie quello con: • VAN più elevato; • TIR più elevato; • DPB più breve.

di denaro equivalente disponibile oggi (valore attuale)  progetti alternativi indipendenti uno è incompatibile con l’altro e i loro flussi non hanno legami economici

Verifica

fine

unità

CONOSCENZE

ABILITÀ

• Investimenti aziendali • Criteri di valutazione degli investimenti

• Distinguere le varie tipologie di investimenti • Calcolare il VAN di un progetto • Scegliere l’investimento economicamente più conveniente

LIVELLO BASE 1 Associa i seguenti investimenti alla categoria di appartenenza. Investimenti a. Impiego temporaneo di eccedenze di liquidità b. Acquisto di un brevetto industriale c. Acquisto di parti componenti d. Acquisto di un impianto e. Acquisto di attrezzature commerciali f. Acquisto di merci g. Acquisto di una partecipazione di controllo h. Concessione finanziamenti a medio/lungo termine ai clienti a

2

b

c

d

e

Categoria 1. Investimenti di capacità 2. Investimenti di esercizio 3. Investimenti finanziari

f

g

h

261

Verifica fine unità

TEST INTERATTIVI

u2

• test in autoverifica su unità 2 • interrogazione simulata con speakeraggio

Utilizzando i dati riportati nella tabella inserisci nelle frasi i termini mancanti. La Mandelli srl deve sostituire un macchinario e valuta da quale fornitore acquistarne uno nuovo. Sulla base delle tre proposte ricevute predispone la seguente tabella.

Fontana srl

120 000

Trabattoni srl

180 000

Lotto spa

150 000

La proposta più conveniente è quella del fornitore ........................................... perché presenta il VAN .......................................... . Il VAN è stato calcolato ................................................. i flussi ............................................... annui a un determinato ............................................. ; i flussi ............................................ sono ............................................ in quanto sono dati dalla differenza tra i flussi in uscita e i flussi in entrata.

LIVELLO INTERMEDIO/AVANZATO 3 Indica la risposta corretta (alcuni quesiti possono avere più risposte esatte).

a. Un investimento è un’operazione:

   

1. 2. 3. 4.

di realizzo di risorse monetarie di impiego di risorse monetarie in cui le uscite monetarie precedono le entrate monetarie in cui le uscite monetarie seguono le entrate monetarie

b. Il capital budgeting è un processo caratterizzato da più fasi:



1. analisi della struttura finanziaria ottimale, individuazione dei progetti d’investimento, analisi finanziaria dei progetti d’investimento

La finanza aziendale e le decisioni finanziarie

VAN

m2

Fornitore

262

Verifica   

fine

unità

2. individuazione dei progetti d’investimento, analisi finanziaria dei progetti d’investimento, individuazione dell’equilibrio patrimoniale-finanziario, monitoraggio 3. individuazione dei progetti d’investimento, analisi finanziaria dei progetti d’investimento, monitoraggio, revisione successiva 4. individuazione dei progetti d’investimento, analisi finanziaria degli stessi, calcolo degli indicatori finanziari e patrimoniali, revisione successiva

c. I flussi di cassa si definiscono “netti” in quanto sono:

   

1. 2. 3. 4.

al netto degli effetti fiscali pari alla somma algebrica di costi e ricavi di competenza del medesimo periodo esclusivamente i flussi che differenziano un progetto dall’altro pari alla somma algebrica di entrate e uscite monetarie del medesimo periodo

d. Sono elementi propri delle decisioni finanziarie:

      

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7.

i flussi di cassa stimati i flussi economici stimati la distribuzione temporale dei flussi la struttura finanziaria nell’arco temporale coperto dal progetto il valore del capitale il valore finanziario del tempo l’assenza di vincoli finanziari

e. Il criterio del VAN:

     

1. 2. 3. 4. 5. 6.

utilizza i flussi monetari attualizzati utilizza come parametro di valutazione il tasso interno di rendimento è soggettivo perché dipende dalla distribuzione dei flussi monetari nel tempo è soggettivo perché dipende dal tasso di attualizzazione applicato si utilizza per giudicare la convenienza economica di un progetto d’investimento consente di valutare l’opportunità finanziaria di un progetto d’investimento

f.

Il TIR:

     

1. 2. 3. 4. 5. 6.

esprime il costo del capitale investito nel progetto esprime il rendimento atteso del progetto d’investimento corrisponde al tasso di attualizzazione che rende nullo il VAN è dato dalla somma algebrica del valore attuale dei flussi monetari del progetto consente di giudicare la convenienza economica di un progetto d’investimento consente di valutare l’opportunità finanziaria di un progetto d’investimento

g. Il discounted pay back period:

    

1. esprime l’epoca alla quale la sommatoria del valore attuale dei flussi monetari netti in entrata eguaglia il valore attuale dei flussi monetari netti in uscita 2. esprime l’epoca alla quale la sommatoria dei flussi monetari netti in entrata eguaglia i flussi monetari netti in uscita 3. esprime il periodo massimo entro il quale s’intende recuperare il capitale investito 4. si utilizza per giudicare la convenienza economica di un progetto d’investimento 5. consente di valutare la liquidità di un progetto d’investimento

h. Un progetto d’investimento è economicamente conveniente quando:

  

1. VAN < 0 2. VAN > 0 3. VAN < importo fissato dal valutatore

  

4. TIR > costo del capitale 5. TIR < costo del capitale 6. TIR > 0

i.

Quando si valuta la liquidità di un progetto d’investimento è preferibile il progetto con:

 

1. VAN più elevato 2. VAN negativo

 

3. DPB più lontano nel tempo 4. DPB più vicino nel tempo

l.

Nell’analisi comparata di più progetti d’investimento:

    

1. 2. 3. 4. 5.

si devono confrontare progetti economicamente indipendenti si devono confrontare progetti finanziariamente indipendenti i progetti devono essere omogenei si sceglie il progetto con VAN minore e, a parità di VAN, quello con DPB maggiore si sceglie il progetto con VAN maggiore e, a parità di VAN, quello con DPB minore

263 m. Il profilo del valore attuale di un progetto d’investimento:

   

1. 2. 3. 4.

consente di rappresentare la distribuzione temporale dei flussi monetari netti consente di rappresentare l’andamento del VAN al variare del tasso di attualizzazione consente di rappresentare l’andamento del TIR al variare del VAN nell’analisi comparata visualizza l’esistenza di punti di inversione delle preferenze

può impedire la realizzazione di tutti i progetti economicamente convenienti genera dipendenza economica fra i progetti genera dipendenza finanziaria fra i progetti dipende dalla capacità finanziaria dell’impresa facilita l’analisi finanziaria dei progetti d’investimento

Completa il calcolo del VAN La realizzazione di una campagna pubblicitaria, con utilizzo di varie tipologie di media, richiede un investimento iniziale di 500 000 euro e si stima possa generare un incremento dei flussi monetari annui di 230 000 euro per i successivi 3 anni. a.

Rappresenta graficamente l’investimento: ........

........

........

........

tempo

.....................

.....................

.....................

.....................

flussi

u2

b. Indica la formula per il calcolo del VAN: VAN(i) = ............................ + ............................ x a

..... i

Calcola il VAN applicando i tassi di attualizzazione indicati nella seguente tabella. VAN

5%

...................................................................................

7,50%

...................................................................................

10%

...................................................................................

5

Leggi il brano seguente, tratto dall’articolo di Micaela Cappellini “Barilla investirà un miliardo per gli stabilimenti del futuro”, pubblicato su Il Sole 24 ORE ed esegui quanto richiesto.

ADINA ITT 2030

A GLO NZ

C

Tasso

LE BA

c.

Barilla investirà un miliardo di euro in cinque anni per ingrandire la propria capacità industriale: il 60% verrà speso per innovazioni di processo e nuove tecnologie nella direzione della sostenibilità, mentre il restante 40% sarà destinato a supportare la crescita geografica del brand e l’innovazione di prodotto. Un’ampia fetta di questi investimenti è destinata all’ampliamento degli stabilimenti italiani. Quello di Rubbiano, in provincia di Parma, raddoppierà la capacità produttiva fino a diventare il più grande sughificio d’Europa. Per Barilla è un investimento particolarmente strategico poiché il comparto dei sughi, fra tutti i business, è quello che sta crescendo più rapidamente, soprattutto in Francia, in Germania e nel Nord Europa. Una volta a regime, i suoi 200 operai produrranno i sughi Barilla destinati a tutto il mondo (1). Oggi Barilla può contare su 28 stabilimenti produttivi, di cui 14 all’estero (2). Da tempo il tema della sostenibilità è al centro delle politiche dell’azienda. Attraverso contratti di filiera gli agricoltori che riforniscono Barilla del grano duro vengono pagati in media il 15% in più dei prezzi di Borsa: in Italia questi contratti coinvolgono oltre 5 000 aziende agricole e coprono il 57% dei volumi acquistati, pari a circa 450 000 tonnellate di grano. (1)

Il gruppo Barilla detiene partecipazioni in società controllate con sede in vari Paesi europei, in USA, Canada, Messico, Brasile, in diversi Paesi asiatici, in Australia, che si occupano di commercializzazione.

(2)

Il gruppo Barilla detiene partecipazioni di controllo in società di produzione con sede in Francia, Germania, Grecia, Svezia, Russia, Turchia, USA, Messico.

La finanza aziendale e le decisioni finanziarie

4

1. 2. 3. 4. 5.

m2

    

Verifica fine unità

n. La presenza di vincoli finanziari:

264

Verifica

fine

unità

Barilla ha lanciato il concetto di filiera del grano – in questo caso tenero – anche in Francia, attraverso la quale fornirà gli stabilimenti di panetteria con il marchio Harry’s, di proprietà dal 2003 (3). Oggi il 70% del grano duro utilizzato da Barilla proviene dall’Italia. In Germania e in Svezia, invece, il 100% delle farine di segale viene prodotta negli stessi Paesi dove si trovano gli stabilimenti. Per Barilla, i mercati più importanti, oltre all’Italia, restano la Francia, la Germania, e gli USA, dove ormai detiene il 40% del mercato della pasta e dei sughi e dove possiede due pastifici. Particolarmente in crescita anche il mercato russo, dove il gruppo ha due stabilimenti produttivi. (3)

Harry’s Restauration sas è una società controllata francese che svolge attività di produzione e commercializzazione.

a.

Classifica gli investimenti di Barilla (E = investimenti di esercizio; C = investimenti di capacità; F = investimenti finanziari). Nell’ultima colonna indica con una crocetta quali sono gli investimenti di carattere economico-produttivo.

Investimenti Barilla

Classificazione

Innovazioni di processo

..............

Innovazioni di prodotto

..............

Possesso di partecipazioni di controllo in società di commercializzazione

..............

Acquisti di grano duro per i pastifici in Italia mediante contratti di filiera

..............

Acquisti di farine di segale per gli stabilimenti svedesi

..............

Raddoppio della capacità produttiva mediante ampliamento degli stabilimenti in Italia

..............

Introduzione di nuove tecnologie sostenibili negli stabilimenti produttivi

..............

Possesso di partecipazioni di controllo in società estere di produzione

..............

Rifornimenti di grano tenero per i panifici francesi Harry’s

..............

Investimenti economico-produttivi

b. Rispondi alle seguenti domande. 1. Per quale motivo l’investimento nello stabilimento di Rubbiano (Parma) è considerato particolarmente importante per Barilla? ........................................................................................................................................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................................................................................................................

2. Perché le politiche aziendali di Barilla si possono definire attente al tema della sostenibilità? ........................................................................................................................................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................................................................................................................

3. Barilla può essere considerata un’impresa internazionale? Perché? ........................................................................................................................................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................................................................................................................

ESERCIZI FINALI GRUPPO 11

Analizza il territorio

265

La struttura finanziaria delle imprese italiane è caratterizzata da un livello elevato di sottocapitalizzazione e da un abbondante ricorso ai prestiti bancari. Le imprese dei principali Paesi dell’area euro presentano invece un maggior grado di capitalizzazione e un minor indebitamento nei confronti del sistema bancario. Inoltre, a eccezione della Francia, il ricorso all’emissione di prestiti obbligazionari è poco utilizzato. Questo tipo di struttura finanziaria caratterizza, in generale, le imprese dell’area euro. Il seguente grafico, tratto da “Il finanziamento delle imprese in Italia e nell’area dell’euro”, intervento di Giorgio Gobbi (Banca d’Italia) a un Seminario di Confindustria Umbria del 2017, contiene il raffronto fra i dati relativi alla composizione del passivo delle imprese dell’area euro e quelli dei principali singoli Stati che vi appartengono. Imprese italiane: poco capitale e molto debito bancario Struttura finanziaria delle imprese 2016 (valori percentuali) 100% 90% 80% 70%

Patrimonio

Spazio competenze

L’INTERVISTA: FINANZIAMENTI BANCARI ALLE IMPRESE

60% Debito bancario

50%

Obbligazioni

40% 30%

Altri debiti finanziari

0% Area euro

Italia

Germania

Francia

Spagna Fonte: Banca d’Italia , conti finanziari. Dati al valore di mercato.

Esegui quanto richiesto. 1. Dividetevi in gruppi di quattro/cinque studenti; ciascun gruppo contatti il direttore di una filiale bancaria presente sul territorio e prenda appuntamento per un’intervista sui finanziamenti bancari alle imprese. 2. Preparate l’intervista al direttore della filiale utilizzando la seguente traccia: • tipologia di imprese (forma giuridica, settore di attività, dimensioni, stadio di vita dell’impresa ecc.) che si rivolgono a quella filiale bancaria; • tipologia di investimenti per i quali sono richiesti i finanziamenti bancari (immobilizzazioni tecniche, capitale circolante); • forme di finanziamento più concesse dalla banca; • garanzie richieste dalla banca; • costo medio dei finanziamenti concessi dalla banca; • analisi condotte dalla banca prima di concedere i finanziamenti; • capitalizzazione delle imprese clienti. 3. Somministrate l’intervista e riportate le informazioni raccolte in alcune diapositive utilizzando anche tabelle e grafici. 4. Ciascun gruppo presenti in classe il proprio lavoro. 5. Preparate alcune tabelle e grafici per sintetizzare i tipi di finanziamento concessi dalle banche del territorio alle imprese.

m2

10%

La finanza aziendale e le decisioni finanziarie

20%

Verifica

266

delle

competenze

test in autoverifica

COMPETENZE

CONOSCENZE

ABILITÀ

• Interpretare i sistemi aziendali nei loro modelli, processi e flussi informativi con riferimento alle differenti tipologie di imprese

• Fabbisogno finanziario • Solidità e solvibilità aziendale • Criteri di valutazione degli investimenti

• Calcolare il fabbisogno finanziario iniziale • Calcolare e interpretare i principali indicatori patrimoniali e finanziari • Calcolare e interpretare VAN, TIR e DPB di un investimento

Situazione operativa

1

Per avviare l’attività della Sincron spa, che opererà sul mercato nazionale, i soci fondatori redigono il business plan: • il Piano degli investimenti prevede l’acquisto di fattori produttivi a lungo ciclo di utilizzo per 1 500 000 euro, di cui 400 000 euro da regolare con pagamento differito nell’esercizio successivo; • dal Piano economico risultano costi d’esercizio per 950 000 euro, comprensivi di accantonamenti per TFR interno per 30 000 euro e ammortamenti per 150 000 euro; • la durata del ciclo monetario è stimata di 45 giorni; • le esigenze di liquidità sono stimate pari a 5 000 euro.

1.1

Calcola il fabbisogno finanziario iniziale. Fabbisogno per investimenti in immobilizzazioni:

euro (.................................................................) =

euro .............................. +

Costi d’esercizio monetari: euro (............................................................) = euro ................................................. Coefficiente di rotazione (arrotondamento all’unità): ................... : ................... = ................... Fabbisogno per investimenti a breve ciclo:

2

...................

euro ....................... : ....................... =

euro .............................. +

Fabbisogno per esigenze di liquidità:

euro .............................. =

Fabbisogno finanziario iniziale

euro

1 201 250

Dopo alcuni anni di attività, la Sincron spa presenta la seguente Situazione patrimoniale sintetica riclassificata. Situazione patrimoniale in forma sintetica Importi

2.1

Importi

Attivo corrente: • disponibilità liquide • crediti • rimanenze Attivo immobilizzato

Passività correnti 5 000 Passività consolidate 345 000 Capitale proprio 450 000 1 200 000

400 000 500 000 1 100 000

Totale

2 000 000 Totale

2 000 000

Calcola gli indicatori dell’equilibrio patrimoniale-finanziario ed esprimi un giudizio sintetico sulla solidità e solvibilità della Sincron spa. Margine di struttura: euro ( ................................................ – ................................................ ) = euro ................................................ Margine di copertura globale: euro ( ........................................ + ........................................ ) – ........................................ = euro ........................................ Patrimonio circolante netto: euro ( ........................................ – ...................................... ) = euro ........................................ Margine di tesoreria: euro ( ................................................ – ................................................ ) = euro ........................................

267

Secondo le indagini di mercato condotte, la Sincron spa potrebbe aumentare la propria quota di mercato nel Nord Italia. A tal fine sarebbe necessario incrementare la capacità produttiva dotandosi di nuovi impianti. Considerando significativa l’analisi su un periodo di tempo di otto anni, il progetto comporterebbe i seguenti flussi monetari netti annui: • investimento iniziale: 1 400 000 euro; • flussi netti annui positivi: 300 000 euro. Il costo medio del capitale per l’impresa è 7,5%.

3.1

Calcola il VAN, il TIR e il DPB del progetto, completando con i dati mancanti. 1

0

2

.................. ..................

3

4

5

8 .........

i

tempo

8

flussi (/000)

= –1 400 000 + 300 000 × .............................................. = ..............................................

TIR: –1 400 000 + 300 000 × .............................................. = 0

8i

7

.................. .................. .................. .................. .................. .................. ..................

VAN: –1 400 000 + 300 000 × a

a

6

a 8 .........

4,6780338

............................

4,6388639

0,1375

TIR

............................

=

1 400 000

= ..............................................

300 000

Il TIR del progetto è di poco superiore al 13,75%. Procediamo con i tentativi: 1 – (..........................)–8 a) se i = 0,1380 VAN = – 1 400 000 + 300 000 × = 1 048 0,1380

Spazio competenze

3

1 – (..........................)–8 = ........................................ 0,1385

b) se i = 0,1385

VAN = – 1 400 000 + 300 000 ×

c) se i = 0,1382

VAN = –.............................. + ........................... ×

................................... ..........................

= 104 buona approssimazione di 0

TIR = .........................................%

0 1 2 3 4 5 6

Flussi (Ft) – 1 400 000 + 300 000 + 300 000 + 300 000 + 300 000 + 300 000 + 300 000

(.................................)–t

Flussi attualizzati

1 0,9302326 ............................. ............................. ............................. ............................. 0,6479615

– 1 400 000 279 070 259 600 241 488 224 640 208 968 194 388

...................................................... : 12 = 186 234 : .................. ...................................................... × 30 = ...................................

x = 11,496636

∑ Flussi attualizzati – 1 400 000 – ...................... – 861 330 – ...................... – ...................... – 186 234 ..........................

11 ...............................

............................... giorni

DPB = .................. anni ..................... mesi ..................... giorni

3.2

Inserisci nella tabella il valore degli indicatori calcolati ed esprimi un giudizio sintetico sul progetto d’investimento analizzato avvalendoti delle seguenti possibilità (alcune voci possono essere ripetute): buona liquidità, economicamente conveniente, economicamente non conveniente, ottima liquidità, scarsa liquidità Indicatori

Giudizio

VAN

.......................................................................................

.................................................................................................................................

TIR

.......................................................................................

.................................................................................................................................

DPB

.......................................................................................

.................................................................................................................................

m2

Epoca

La finanza aziendale e le decisioni finanziarie

DPB:

268

Laboratorio informatico Analisi finanziaria e valutazione di un investimento Situazione operativa L’impresa industriale SIRET spa presenta al 31/12/n la seguente Situazione patrimoniale sintetica:

Situazione patrimoniale sintetica (riclassificata secondo criteri finanziari) Impieghi Attivo corrente

(1)

Attivo immobilizzato

Importi

Fonti

540 000 Passività correnti

238 000

980 000 Passività consolidate

420 000

Capitale proprio Totale impieghi (1) L’attivo corrente è formato da: – Rimanenze di materie e prodotti – Crediti commerciali – Depositi bancari – Denaro in cassa

Importi

1 520 000 Totale fonti

862 000 1 520 000

272 800 euro 243 000 euro 20 000 euro 4 200 euro

Per ampliare la propria quota di mercato l’impresa intende lanciare una nuova linea di prodotti; si rende quindi necessario realizzare un nuovo reparto produttivo. Il direttore finanziario, dottor Federico Sanno, viene incaricato di analizzare la struttura finanziaria dell’impresa e di valutare la convenienza del progetto d’investimento. Il dottor Sanno predispone una relazione sul grado di capitalizzazione dell’azienda e sull’analisi finanziaria ed esprime un giudizio sulla convenienza del progetto d’investimento considerando il tasso di attualizzazione 4% e i seguenti flussi netti monetari: • inizio primo anno – 820 000 euro; • fine primo anno – 110 000 euro; • fine secondo anno + 264 000 euro; • fine terzo anno + 308 000 euro; • fine quarto anno + 355 000 euro; • fine quinto anno + 228 000 euro; • fine sesto anno + 117 000 euro. L’investimento è valutato conveniente se il VAN risulta maggiore di 150 000 euro. Con una tabella di calcolo e un grafico viene illustrato l’andamento del VAN al variare del tasso di attualizzazione tra 3,60% e 4,40%.

Svolgimento 1. Situazione patrimoniale riclassificata Nel primo foglio di lavoro, Situazione patrimoniale, sono riportati i dati della Situazione patrimoniale sintetica dell’impresa industriale, riclassificata secondo criteri finanziari (fig. 1).

fig. 1

269

Nelle celle A10:B14 è visibile il dettaglio delle voci che compongono l’attivo corrente (fig. 2).

2. Analisi della struttura finanziaria L’analisi della struttura finanziaria è effettuata con il calcolo del grado di capitalizzazione e di alcuni margini significativi. In figura 3 è riprodotto il prospetto di calcolo che occupa l’area di celle D9:E19.

fig. 3

Nello schema seguente sono riportati, con gli indicatori utilizzati, le rispettive definizioni e le formule utilizzate per il calcolo nelle celle indicate.

Cella E13 =E6–B5

Cella E15 =E6+E5–B5

Cella E17 =B4–E4

Cella E19 =B11+B12+B13–E4

Margine di struttura Capitale proprio – Attivo immobilizzato

Margine di copertura globale (Capitale proprio + Passività consolidate) – Attivo immobilizzato

Patrimonio circolante netto Attivo corrente – Passività correnti

Margine di tesoreria (Disponibilità finanziarie + Disponibilità liquide) – Passività correnti

3. Il calcolo del VAN Nel secondo foglio di lavoro, VAN, si calcola il valore attuale netto, che risulta dal totale dei flussi periodici di cassa, attualizzati sulla base del tasso di attualizzazione previsto. Nel calcolo del VAN è stato considerato nella cella C2 un tasso 4,00% su un periodo di 6 anni. All’inizio e al termine del primo anno sono effettuati esborsi, indicati con valori negativi nelle celle B6 e B7, per complessivi 930 000 euro; negli anni successivi sono previsti incassi per un totale di 1 272 000 euro (valori positivi nelle celle B8:B12). La schermata del foglio di lavoro è riprodotta in figura 4 a pagina seguente.

La finanza aziendale e le decisioni finanziarie

=E6/(E4+E5)

Grado di capitalizzazione Capitale proprio/Capitale di debito

m2

Cella E11

Spazio competenze

fig. 2

270

Laboratorio informatico

fig. 4 Nelle celle C6:C12 sono calcolati i coefficienti di attualizzazione per i diversi anni secondo le regole della matematica finanziaria. Nella cella C6 è inserita la formula =1/(1+$C$2)^A6, i cui termini hanno il seguente significato: • la cella C2 contiene il tasso di attualizzazione; • la cella A6 rappresenta l’anno. Poiché il valore di A6 è pari a zero, il risultato è 1: non c’è attualizzazione, trattandosi di un esborso all’inizio del periodo. Per gli anni successivi si ottengono le formule dei coefficienti di attualizzazione con un’operazione di trascina-incolla a partire dalla formula presente in C6. L’importo del VAN è dato dalla somma algebrica dei flussi monetari attualizzati, ottenuti moltiplicando i flussi monetari per i coefficienti di attualizzazione; il risultato può essere ottenuto con un’unica formula, nella cella C3, che utilizza la funzione MATRICE.SOMMA.PRODOTTO: =MATR.SOMMA.PRODOTTO(B6:B12;C6:C12) Vengono eseguiti i prodotti (B6*C6, B7*C7 ecc.) tra le due colonne di numeri B6:B12 e C6:C12 e viene effettuata la somma dei loro prodotti: B6*C6 + B7*C7 + … +B12*C12. Per il calcolo del valore attuale netto è possibile, in alternativa al procedimento indicato, utilizzare la funzione VAN inserendo la formula: =VAN(C2;B7:B12)+B6 • C2 è la cella di riferimento per i valori del tasso di attualizzazione; • B7:B12 è l’area che contiene i flussi monetari periodici posticipati; • B6 è la cella che contiene l’esborso iniziale; poiché non è soggetto ad attualizzazione, esso non va compreso nella funzione, ma va sommato nella formula. Per completezza, nella tabella di figura 5 sono calcolati i valori del VAN nell’ipotesi di un tasso di attualizzazione oscillante tra 3,60% e 4,40%. Per ottenere i valori senza riscrivere più volte la formula è stato utilizzato il pulsante Dati-Previsione-Analisi di simulazione. Nelle celle F3:J3 sono inseriti i valori del tasso, nella cella E4 è inserita la formula di calcolo (non visibile perché è stato scelto il bianco come colore del carattere) con la funzione VAN. Con il cursore viene inquadrata l’area E3:J4 e viene attivato il pulsante Analisi di simulazione, scegliendo poi la voce Tabella dati. Nella omonima finestra nella casella Cella di input per riga si indica la cella C2 e infine si conclude con OK. Con i valori della tabella F3:J4 è stato realizzato il grafico a dispersione di figura 5.

fig. 5

271

Per migliorare la visibilità del grafico è opportuno che sull’asse delle ascisse i valori siano limitati all’intervallo 3,60%-4,40%; con un clic su uno dei valori dell’asse orizzontale e poi con il tasto destro del mouse si apre un menu rapido e si sceglie la voce Formato asse. Nella finestra si indica come Minimo 0,036 e come Massimo 0,044. Infine si chiude la finestra. 4. La relazione di commento L’impresa è capitalizzata in quanto il grado di capitalizzazione è maggiore di 1. Per quanto riguarda la correlazione tra fonti e impieghi si osserva che il margine di struttura è negativo: l’impresa non riesce a finanziare interamente gli impieghi a medio/lungo termine con il capitale proprio. Analizzando la solidità aziendale emerge che il capitale permanente (formato dal capitale proprio e dalle passività consolidate) copre tutti gli investimenti a medio/lungo termine. Il margine di tesoreria positivo dimostra che le disponibilità finanziarie e liquide sono maggiori dei debiti a breve scadenza. L’impresa ha fatto un corretto uso delle fonti di finanziamento, che risultano coordinate per scadenza con la durata degli impieghi. Per quanto riguarda il progetto di investimento, considerando un tasso di attualizzazione 4% esso genera un incremento di ricchezza di 175 446,16 euro; pertanto, in base al criterio del VAN, tale progetto è valutato positivamente ed è economicamente conveniente la sua realizzazione. Per qualunque tasso di attualizzazione compreso nel range analizzato (3,60%-4,40%) il VAN risulta maggiore dell’importo minimo (150 000 euro) prefissato come obiettivo.

{Ora tocca a te!} Scelta fra tre impianti L’amministratore delegato dell’impresa industriale Parceni srl, con il supporto del direttore della produzione, valuta i seguenti preventivi ricevuti da tre fornitori relativi alla sostituzione di un impianto:

Spazio competenze

Esiste un equilibrio tra attivo corrente e debiti a breve scadenza, come evidenziato dal patrimonio circolante netto positivo.

• fornitore Barbieri: impianto A879 del costo di 720 000 euro; • fornitore Torreni: impianto B345 del costo di 700 000 euro; • fornitore Zartesi: impianto G897 del costo di 740 000 euro.

Al termine della vita utile il prezzo di realizzo dell’impianto consente di coprire i costi di smaltimento. Il direttore finanziario indica al 7% il costo medio del capitale per l’impresa. Individua presso quale fornitore conviene acquistare l’impianto da inserire nel processo produttivo. Suggerimenti Compilare una tabella con i flussi monetari nei vari anni (acquisto iniziale dell’impianto con segno negativo e ricavi annuali con segno positivo) e utilizzare la funzione VAN. Evidenziare in un riquadro la soluzione economicamente più vantaggiosa utilizzando la funzione SE.

m2

• impianto A879 300 000 euro per ciascuno dei cinque anni di vita utile dell’impianto; • impianto B345 280 000 euro per ciascuno dei cinque anni di vita utile dell’impianto; • impianto G897 300 000 euro per i primi due anni e 318 000 euro per i tre anni successivi.

La finanza aziendale e le decisioni finanziarie

I ricavi stimati sulla base delle schede tecniche dei tre impianti e dell’analisi del mercato sono i seguenti:

Clil

Microcredit consists in the provision of small loans, granted on trust and with no real guarantees, to people excluded from the traditional banking system. Financing is mainly directed at starting up small businesses or at consolidating existing ones. Microcredit programmes aim at making people economically and financially autonomous. It does not simply focus on trust, by issuing monetary credit; it focuses on the educational and self-promotional value of the individual. Microcredit has proven an important economic instrument, first in developing countries and later also in industrialized ones. Microcredit offers also an interesting loan strategy. The integrated offer of assistance and monitoring services, which are at the borrowers’ disposal for the whole length of the loan, allow the setting up and the survival of small entrepreneurial ventures, considered at risk of marginalization according to the production market principles. The Italian regulation of microcredit is stated in “Testo Unico Bancario” and in Decree 176 of 2014 of the Ministry of Economy and Finances and differentiates social and entrepreneurial microcredit. The term entrepreneurial microcredit refers to products and services useful for developing people’s resources by promoting the right to business venture. The goal is to create a virtuous mechanism that allows micro-entrepreneurs to generate revenues and employ-

ment in order to become economically independent. According to this regulation, its main features are: • Maximum amount: 25 000 euros; • Maximum duration: 7 years; • Reimbursement procedure: installments of up to a three-month frequency; • Guarantees: no request for real guar-

antees and possibility to access freely to public security of the SME (small and medium enterprises) fund. Bank issues monetary credit while specialized operators, included in the compulsory national list of non-financial auxiliary service providers for assistance and monitoring for microcredit, supply auxiliary services to borrowers.

Provision

Business venture

Supplying.

Small business.

Loan

Revenues

A sum of money that is borrowed.

Income.

To grant

Reimbursement procedure

To issue.

Real guarantee Pledge or assurance.

Borrower Who is using funds on credit.

Length of the loan Lenght of time borrowed money can be kept.

Decree Official order that has the force of law.

AGENDA 2030

E

M

uhammad Yunus, an economist from Bangladesh, also known all over the world as the “poor people’s banker” for having founded Grameen Bank in 1983 and with it a particular form of modern microcredit, was awarded the 2006 Nobel Peace Prize. The original method of the Grameen model has spread all over the world.

TADIN

ZA GLO B AN

Microcredit: the Grameen model

CIT

AL

272

The procedure to be followed to be compensated for an out-of-pocket expense.

Installment Sum of money paid in small parts in a fixed period of time.

SME fund Fund supporting small and medium sized enterprises.

Compulsory national list Mandatory list of all the non-financial auxiliary service providers.

273

• in the period following the granting of microcredit: mentoring services including support in identifying and diagnosing any criticality of the project funded, orientation towards possible solutions to prevent any criticality of the business, technical assistance to the development of the company.

Recipient Who receives.

A.k.a. Also known as.

Inquiry Stage of microcredit applications.

Source: www.grameenitalia.it

Spazio competenze

Grameen Italian Foundation is one of these non-financial specialized operators. It promotes and spreads the Grameen microcredit model across Italy and Europe by providing support to recipients from the first step of developing an entrepreneurial idea until the loan is paid in full: • ahead of microcredit applications: support in defining the development strategy of the business project and the business model, to verify its economic and financial sustainability; • in the phase of microcredit application (a.k.a. “inquiry”): support recipients during the development of the business plan (supplementary microcredit application document). Among the services there are: orientation towards services available on the market for solving legal, fiscal and administrative problems, support to the definition of prices and sales strategies, training on the company’s techniques (accounting, financial management, personnel management);

Read the text and perform as requested.

a.

The modern microcredit model was introduced by the Nobel Peace Prize winner Muhammad Yunus.

b. Microcredit is used in developing Countries only. c.

Entrepreneurial microcredit loans are aimed at small businesses.

d. In Italy there is a specific legislation regulating microcredit. e. Generally the loan duration is superior to 10 years. f.

To obtain the access to a loan it is necessary to provide real guarantees.

g. To obtain the funding of a project through microcredit it is necessary to present a business plan. h. The maximum amount of the loan can not be superior to 25 000 euro.

2

i.

The money is provided by a bank.

J.

Business assistance and monitoring services are provided by the bank that grants the loan.

T

F

         

         

Answer the questions. a.

Which customers is microcredit aimed at? ....….……........……....….........……....….……........…….........……....….….........................….……........................................................................

b. Which is the end goal of entrepreneurial microcredit? ....….……........……....….........……....….……........…….........……....….….........................….……........................................................................

c.

With which tools does it pursue this goal? ....….……........……....….........……....….……........…….........……....….….........................….……........................................................................

La finanza aziendale e le decisioni finanziarie

Indicate if the following statements are true (T) or false (F).

d. According to Italian Law, how is the non-financial auxiliary service providers’ professionality guaranteed? ....….……........……....….........……....….……........…….........……....….….........................….……........................................................................

e. In which phase of the entrepreneurial activity can the service provider’s support be requested? ....….……........……....….........……....….……........…….........……....….….........................….……........................................................................

m2

1

modulo 3 • video introduttivo • spunti per cominciare • mappa personalizzabile

• •

Polizze assicurative con finalità pensionistiche polizze ramo vita PIP

Fondi pensione

• chiusi • STRUMENTI FINANZIARI

Titoli di debito (titoli di Stato e degli altri enti territoriali, titoli di organismi sovranazionali e di Stati esteri, obbligazioni societarie)

Titoli di capitale (azioni ordinarie, azioni privilegiate, azioni di risparmio, azioni speciali)

Fondi comuni di investimento (azionari, bilanciati, obbligazionari, di liquidità, flessibili, hedge)

MERCATI DEGLI STRUMENTI FINANZIARI MTF

Mercati regolamentati

CAMBI ESTERI Quotazione del cambio certo per incerto incerto per certo

• •

OTF

Internalizzatori sistematici

Cambio manuale

Banconote

Cambio traiettizio

Divise estere

Cambio a pronti Cambio a termine

Contratti outright forward

COMPETENZE PROFESSIONALI DI INDIRIZZO

COMPETENZE EUROPEE

• Orientarsi nel mercato dei prodotti assicurativo-finanziari anche per collaborare nella ricerca di soluzioni economicamente vantaggiose • Individuare e accedere alla normativa civilistica e fiscale con particolare riferimento alle attività aziendali

• Competenze alfabetiche funzionali • Competenze digitali • Competenze personali, sociali e capacità di imparare a imparare • Competenze imprenditoriali

BORSA ITALIAnA un mondo da scoprire orsa Italiana è una società per azioni che si occupa dell’organizzazione, della gestione e del funzionamento dei mercati di borsa italiani. La società gestisce sia mercati regolamentati sia MTF, nei quali le contrattazioni avvengono per via telematica, con formazione continua di prezzi nell’arco della giornata. Obiettivo principale di Borsa Italiana è sviluppare i mercati e massimizzarne la liquidità, la trasparenza, la competitività e l’efficienza. Nel sito www.borsaitaliana.it è possibile seguire le contrattazioni dei mercati italiani; i prezzi esposti hanno un ritardo di circa 15 minuti rispetto alle contrattazioni reali. Il sito è anche una fonte di informazioni per chiunque sia interessato alle operazioni di borsa, con notizie price sensitive e materiali sul funzionamento dei singoli mercati. Registrandosi è possibile accedere a ulteriori informazioni e utilizzare la simulazione Borsa Virtuale, con due varianti: • portafoglio base, che consente di creare un portafoglio titoli virtuale acquistando e vendendo gli strumenti finanziari quotati sui mercati italiani, valorizzati ai prezzi di mercato. Borsa Italiana fornisce in dotazione un capitale virtuale di partenza di 10 000 euro; a fine giornata il sistema calcola se il capitale iniziale è aumentato (verde) o diminuito (rosso), indicando anche la performance. Vengono calcolate commissioni (1 euro per operazione) e imposte virtuali, allo scopo di rendere la simulazione il più possibile aderente alla realtà. Sono stilate classifiche settimanali, mensili e annuali dei partecipanti, identificati da un nickname. Sono consentiti sino a cinque portafogli per partecipante ed è possibile creare un Gruppo, con classifica a parte per gli aderenti;

B

• lista titoli, che consente di selezionare prezzo, quantità

e data di ogni operazione, con possibilità di creare fino a un massimo di cinque liste titoli per utente. Questa applicazione è studiata per chi vuole monitorare on line l’andamento del proprio portafoglio titoli; in questo caso non sono compilate classifiche. Fonte: www.borsaitaliana.it

Attività ... a casa Accedi a https://www.borsaitaliana.it/varie/ loginservices/borsavirtuale/intro/borsavirtuale.htm, registrati ed entra in Borsa Virtuale. Dopo aver raccolto informazioni, nello stesso sito, sulle caratteristiche dei titoli di Stato, delle obbligazioni emesse dalle società e sulle azioni, crea due portafogli base. Ricorda che l’investimento in azioni può essere più redditizio ma anche più rischioso di quello in obbligazioni, e che la regola fondamentale è quella di diversificare il tuo investimento. Nella schermata iniziale, sulla destra, trovi le istruzioni per acquistare e vendere titoli.

... in classe Entrate nel sito di Borsa Italiana e visualizzate la classifica del vostro Gruppo, individuando chi, nella classe, ha investito meglio il suo capitale, ottenendo la migliore performance. Ciascun Gruppo deve illustrare, utilizzando alcune diapositive, le caratteristiche degli strumenti finanziari oggetto di contrattazione e i motivi che hanno guidato la scelta delle società o dei Paesi emittenti i titoli.

unità

1

276

Gli strumenti finanziari 01 Il mercato dei capitali Gli operatori del sistema economico (imprese, famiglie, Pubblica Amministrazione, enti non profit), per poter svolgere la loro attività, necessitano di finanziamenti. Il finanziamento è l’operazione mediante la quale un soggetto ottiene i mezzi necessari allo svolgimento della sua attività o al soddisfacimento dei suoi bisogni.

I mezzi ottenuti sono, di solito, disponibilità monetarie; tuttavia con il termine “finanziamento” è possibile intendere anche l’acquisizione di beni e servizi. In questa unità, quando parliamo di finanziamento intendiamo riferirci sempre all’acquisizione di risorse monetarie.

Avanzo e disavanzo finanziario Sfasamento temporale Mancata coincidenza tra le uscite e le entrate, che avvengono in momenti diversi.

Mercato dei capitali

Convogliate: dirottate, indirizzate.

Nelle imprese si verifica uno sfasamento temporale tra le uscite relative al sostenimento dei costi e le entrate connesse al conseguimento dei ricavi, per cui queste ultime non sempre possono essere utilizzate per l’acquisizione dei fattori produttivi. Nel caso della Pubblica Amministrazione, le risorse raccolte con l’imposizione fiscale non bastano a finanziare interamente la spesa pubblica. Al contrario, vi possono essere operatori che hanno una disponibilità di risorse finanziarie superiore ai loro effettivi fabbisogni. Molte famiglie, pur soddisfacendo pienamente le necessità dei loro componenti, sono in grado di risparmiare una parte dei mezzi a disposizione. In pratica, quindi, esistono operatori in disavanzo finanziario (deficit), che chiedono capitali per finanziare le loro attività, e operatori in avanzo finanziario (surplus), perché il risparmio eccede gli investimenti effettuati. Coloro che, essendo in avanzo, cedono le loro disponibilità monetarie, assumono la veste di creditori e, per la prestazione effettuata, hanno diritto a un compenso in moneta denominato interesse. Coloro che richiedono in prestito le disponibilità monetarie diventano debitori e, oltre a corrispondere l’interesse, si impegnano a restituire a una scadenza convenuta le risorse acquisite. Un sistema economico efficiente prevede dei meccanismi tramite i quali le risorse monetarie possano trasferirsi dagli operatori in avanzo a quelli in disavanzo finanziario. Il passaggio delle disponibilità monetarie dai soggetti in surplus a quelli in deficit è la condizione basilare per lo sviluppo di ogni sistema economico, in quanto serve per finanziare gli investimenti necessari ad allargare la base produttiva del Paese e, quindi, l’occupazione. Un’impresa che intende espandere la sua attività e non ha i mezzi per acquistare i macchinari di cui necessita può ottenere le risorse necessarie contraendo prestiti con coloro che hanno un eccesso di disponibilità. Se queste risorse non venissero convogliate verso l’impresa in deficit, la stessa non potrebbe ampliare la sua attività produttiva e di conseguenza l’occupazione. Di solito sono in avanzo finanziario le famiglie, mentre necessitano di finanziamenti le imprese e la Pubblica Amministrazione. Il mercato dei capitali è formato dagli scambi di risorse finanziarie che vengono effettuati tra soggetti appartenenti alle diverse categorie economiche.

277 Questi scambi possono avvenire:



direttamente tra le parti, nel senso che i soggetti in surplus finanziario e i soggetti in deficit si accordano personalmente e in modo autonomo sulle condizioni del trasferimento di risorse senza l’intervento di altri soggetti. L’incontro diretto tra domanda e offerta di finanziamenti non è, tuttavia, facile da realizzare;



indirettamente, vale a dire con l’intervento di intermediari specializzati che raccolgono i fondi da coloro che hanno un eccesso di disponibilità finanziarie e li impiegano a favore degli operatori in disavanzo. In questo caso i creditori e i debitori non si incontrano direttamente, ma è l’intermediario che negozia in nome e per conto proprio due scambi finanziari a condizioni, di solito, diverse. Gli intermediari più conosciuti sono le banche;



mediante la stipulazione di contratti riguardanti particolari strumenti finanziari.

SCAMBIO DIRETTO TRA LE PARTI

BANCHE

soggetti in disavanzo finanziario

u1

soggetti in avanzo finanziario

MERCATO DEGLI STRUMENTI FINANZIARI

offerta di mezzi finanziari

Gli strumenti finanziari

MERCATO DEI CAPITALI

domanda di mezzi finanziari c

contratti di debito, tramite i quali il capitale viene trasferito tra due soggetti: il creditore, che trasferisce il capitale, e il debitore, che ottiene il finanziamento. I principali strumenti finanziari mediante i quali avviene lo scambio sono i titoli di debito, come i titoli di Stato (o titoli governativi), e le obbligazioni emesse dalle società di capitali;



contratti di partecipazione, con i quali il partecipato, oltre a ottenere un finanziamento, condivide il rischio di una determinata attività con il partecipante. Lo strumento finanziario sottostante questi contratti è costituito dai titoli di capitale, come le azioni;



contratti assicurativi, con i quali un soggetto trasferisce, dietro pagamento di un premio, uno o più rischi a un altro soggetto, una società di assicurazione, mediante la negoziazione di polizze ramo vita e di polizze ramo danni. Titoli di Stato CONTRATTI DI DEBITO Obbligazioni societarie STRUMENTI FINANZIARI

CONTRATTI DI PARTECIPAZIONE

Azioni Polizze ramo vita

CONTRATTI ASSICURATIVI Polizze ramo danni

m3



Il mercato degli strumenti finanziari

I contratti relativi agli strumenti finanziari si suddividono in:

278

02 I titoli e i loro mercati I titoli, che rientrano nella più ampia categoria degli strumenti finanziari, rappresentano quote di prestiti (emessi sia dallo Stato e dagli enti pubblici, sia dalle società di capitali) o quote del capitale di società, offerte in sottoscrizione ai soggetti in avanzo finanziario allo scopo di ottenere finanziamenti.

Ricorrono all’emissione di titoli sia lo Stato e gli enti territoriali (come i grandi Comuni) sia le imprese aventi la forma giuridica di società di capitali. Acquistano i titoli le persone fisiche o giuridiche che hanno un surplus di disponibilità monetarie e non possono o non vogliono investire direttamente in attività economiche. La possibilità di detenere titoli anche per importi modesti permette la sottoscrizione non solo agli investitori istituzionali, come le banche o le imprese di assicurazione, ma anche ai piccoli risparmiatori che desiderano investire in modo vantaggioso le loro disponibilità. Colui che acquista titoli acquisisce numerosi diritti, come per esempio il diritto di ottenere un compenso per le somme prestate oppure quello di intervenire nella gestione di una società.

Fungibilità e negoziabilità Ingenti: alti, elevati.

Ogni emissione di titoli, che può avvenire per importi ingenti, spesso dell’ordine di centinaia di milioni di euro, presenta le seguenti caratteristiche:



risulta formata da tanti titoli uguali tra loro, con lo stesso importo unitario. Questo importo prende il nome di valore nominale e rappresenta la quota-parte in cui viene suddivisa l’emissione;



ciascun titolo della stessa emissione attribuisce ai possessori gli stessi diritti.

Quindi tutti i titoli che compongono la stessa emissione sono identici e sostituibili tra loro, vale a dire sono fungibili. I titoli possono pertanto essere scambiati facilmente e rapidamente in appositi mercati nei quali i prezzi si formano in base alla domanda e all’offerta, garantendo ai possessori la possibilità di smobilizzare facilmente il loro investimento. Per queste caratteristiche, i titoli sono anche detti valori mobiliari.

{Esempio} Caratteristiche dei titoli La Freedom spa, nel mese di giugno dell’anno n1, necessita di un finanziamento di 5 000 000 di euro per rinnovare i suoi impianti. Per reperire i capitali necessari ricorre all’emissione di un prestito obbligazionario di pari importo formato da titoli del valore nominale unitario di 1 000 euro offerti in sottoscrizione al pubblico dei risparmiatori. Ciascun titolo viene rimborsato dopo cinque anni. Poiché il valore nominale di un titolo rappresenta la parte unitaria in cui viene suddivisa l’emissione, si ha: 5 000 000 = 5 000 numero dei titoli emessi 1 000 Chi sottoscrive uno o più titoli diventa creditore della società e acquisisce il diritto a riscuotere gli interessi e a ottenere il rimborso del capitale dopo cinque anni. I titoli emessi sono tutti uguali tra loro, in quanto ciascuno di essi ha un valore nominale di 1 000 euro e dà diritto alla riscossione periodica degli interessi e al rimborso del capitale nel mese di giugno dell’anno n6. Un investitore potrebbe anche non attendere la scadenza per ritornare in possesso della somma investita. Qualora ne ravvisi l’opportunità, potrebbe vendere sul mercato i titoli in suo possesso a un altro investitore. Il nuovo acquirente subentra in tutti i diritti, mentre il capitale rimane a disposizione della società sino alla scadenza del prestito.

Il mercato mobiliare è costituito dall’insieme delle contrattazioni di titoli a breve, media e lunga scadenza.

279 MERCATO MOBILIARE

titoli a breve scadenza

mercato monetario

mercato finanziario

titoli a media/lunga scadenza

mercati regolamentati mercato primario

mercato secondario



il mercato monetario, relativo alle negoziazioni di titoli a breve scadenza, tipicamente entro 12 mesi;



il mercato finanziario, relativo alle negoziazioni di titoli con scadenza superiore.

Il mercato mobiliare prende il nome di:

• •

mercato primario, se riguarda le operazioni di collocamento di titoli di nuova emissione;

Mercato monetario e mercato finanziario

Mercato primario e mercato secondario

mercato secondario, se riguarda le negoziazioni di titoli già in circolazione (emessi quindi in una data precedente la contrattazione).

La funzione del mercato primario è di consentire ai soggetti che si trovano in disavanzo finanziario (Stato e imprese) di reperire da altri soggetti che dispongono di surplus finanziari (per esempio le famiglie) le risorse necessarie alle proprie esigenze gestionali. Si realizza così il finanziamento dello Stato e degli altri enti pubblici mediante l’emissione di titoli di debito, e delle società di capitali mediante l’emissione di titoli di debito e di capitale. Il mercato secondario assicura la liquidabilità dei titoli, nel senso che consente a coloro che in precedenza li avevano acquistati di venderli e di rientrare in possesso dei capitali investiti. Anche se il possessore dei titoli smobilizza l’investimento, i capitali rimangono disponibili per l’emittente fino alla scadenza; in pratica si avvicendano gli investitori (con riferimento agli stessi titoli) rimanendo fermo il debitore originario.

Reperire: trovare.

u1

Le contrattazioni possono riguardare titoli con scadenza a breve, medio o lungo termine oppure a tempo indeterminato. Si distinguono quindi:

Gli strumenti finanziari

mercati non regolamentati

emessi da organismi sovranazionali e Stati esteri

obbligazioni

emessi dalle società di capitali

TITOLI

TITOLI DI CAPITALE

emessi dalle spa o dalle sapa

azioni

I titoli negoziabili sono numerosi, presentano caratteristiche diverse e attribuiscono ai possessori, a seconda della tipologia, differenti diritti. Tuttavia essi sono riconducibili essenzialmente a due categorie:



i titoli di debito, che attribuiscono al possessore la qualifica di creditore dell’ente o della società che li ha emessi. Sono costituiti principalmente dalle obbligazioni;



i titoli di capitale, che attribuiscono al possessore la qualifica di comproprietario della società per azioni, della società in accomandita per azioni o della società cooperativa che li ha emessi, in quanto rappresentano quote-parti del capitale sociale della stessa società. Sono titoli di capitale le azioni.

Titoli di debito e titoli di capitale

m3

TITOLI DI DEBITO

Il mercato degli strumenti finanziari

emessi dalla Pubblica Amministrazione

280

{Ora tocca a te!} Conoscenze

Abilità

Mercato dei capitali • mercato mobiliare • titoli di debito • titoli di capitale

Riconoscere i soggetti che operano nel mercato dei capitali • classificare il mercato mobiliare • individuare le caratteristiche dei titoli di debito e di capitale

Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F) e, in quest’ultimo caso, suggerisci una corretta formulazione. Luca Paolini ha acquistato tramite banca 10 000 euro di obbligazioni decennali UniCredit di nuova emissione. 1. Luca Paolini è creditore della società emittente. 2. Le obbligazioni UniCredit sono titoli di debito. 3. Le obbligazioni sono state acquistate sul mercato secondario. 4. Luca Paolini ha stipulato un contratto di partecipazione. 5. Le obbligazioni UniCredit sono titoli a lunga scadenza. 6. Luca Paolini per recuperare i 10 000 euro investiti deve attendere la scadenza dei titoli.

V

F

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03 I titoli di debito BEI

I titoli di debito rappresentano prestiti contratti dallo Stato italiano, da enti territoriali, da organismi sovranazionali, da Stati esteri e da società di capitali nei confronti di una pluralità di risparmiatori per far fronte alle loro esigenze finanziarie di breve, medio o lungo periodo; attribuiscono ai possessori la qualifica di creditori.

Acronimo di Banca Europea per gli Investimenti.

BERS Acronimo di Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo.

BIRS Acronimo di Banca Internazionale per la Ricostruzione e lo Sviluppo.

I titoli di debito sono principalmente:



titoli di Stato, emessi dallo Stato italiano per finanziare i fabbisogni collegati alla spesa pubblica;

• • •

titoli emessi da enti territoriali (Comuni, Province, Regioni); titoli emessi da organismi sovranazionali (BEI, BERS, BIRS) e da Stati esteri; obbligazioni emesse dalle società di capitali, come per esempio obbligazioni Mediobanca, FCA – Fiat Chrysler Automobiles, Enel, UniCredit, Terna, Eni. EMESSI DALLO STATO

breve, media e lunga scadenza

EMESSI DAGLI ENTI TERRITORIALI TITOLI DI DEBITO EMESSI DA ORGANISMI SOVRANAZIONALI E STATI ESTERI

EMESSI DALLE SOCIETÀ DI CAPITALI

media e lunga scadenza

281 Ciascun emittente, nel corso della sua esistenza, può emettere più prestiti obbligazionari. L’importo complessivo di ogni prestito, che nel caso dello Stato può essere anche di alcuni miliardi di euro, viene chiamato valore nominale totale.

Valore nominale

Il valore nominale totale di un prestito obbligazionario viene suddiviso in tante quote di identico valore da collocare presso il pubblico dei risparmiatori. Ogni quota rappresenta una parte in cui è suddiviso il prestito e attribuisce al possessore i medesimi diritti.

Vale, quindi, la seguente relazione: valore nominale totale del prestito obbligazionario numero delle obbligazioni emesse

Il valore nominale può differire dal prezzo di emissione. Il prezzo di emissione di un titolo è l’importo che il sottoscrittore versa all’ente o alla società emittente nel momento in cui questi lo offre sul mercato. Per i titoli di debito, di solito, è espresso in termini percentuali, cioè viene riferito a 100 euro di valore nominale.

Aste Metodo di collocamento dei titoli di Stato di nuova emissione. Le aste sono tenute presso la Banca d’Italia per via telematica.

Sottoscrivere Acquistare titoli di nuova emissione in sede di collocamento.

Conto titoli Conto corrente che consente di operare direttamente nei mercati degli strumenti finanziari, acquistando e vendendo titoli.

Pool di banche Gruppo di banche.

Il prezzo di emissione può essere inferiore, maggiore o uguale al valore nominale: • il titolo è emesso sotto la pari quando il prezzo di emissione è inferiore al valore nominale; • il titolo è emesso alla pari quando il prezzo di emissione è uguale al valore nominale; • il titolo è emesso sopra la pari quando il prezzo di emissione è superiore al valore nominale.

{Esempio} 1 Emissione di titoli obbligazionari La Beta spa emette un prestito obbligazionario del valore nominale totale di 1 000 000 di euro, suddiviso in obbligazioni del valore nominale di 1 000 euro. Per incentivare gli investitori alla sottoscrizione, il prestito viene collocato a un prezzo di emissione di 99,50 euro. Determiniamo il costo di un’obbligazione. Il prestito è offerto sotto la pari, in quanto per sottoscrivere 100 euro di valore nominale sono necessari 99,50 euro. Quindi l’importo necessario per sottoscrivere un’obbligazione del valore nominale di 1 000 euro è pari a: = : : 99,50 1 000 x 100 prezzo di sottoscrizione valore nominale costo di sottoscrizione valore nominale percentuale di un’obbligazione di un’obbligazione percentuale x = euro 995 costo di sottoscrizione di un’obbligazione di 1 000 euro nominali

Gli strumenti finanziari

Modalità di emissione

u1

I titoli di debito di nuova emissione possono essere offerti sul mercato primario secondo varie modalità. I titoli di Stato, di solito, vengono collocati per mezzo di aste riservate alle banche e agli altri operatori autorizzati effettuate con l’intervento della Banca d’Italia. I risparmiatori privati, ai quali non è consentito partecipare alle aste, possono sottoscrivere i titoli di nuova emissione prenotandoli presso le banche; in alcuni casi è consentito loro di acquistarli direttamente on line mediante un conto titoli. Le banche acquistano i titoli di Stato sia per investire la liquidità in eccesso, sia per rivenderli successivamente ai clienti. Un altro modo per collocare un prestito obbligazionario è quello della pubblica sottoscrizione. Con la pubblica sottoscrizione gli enti emittenti si rivolgono direttamente ai risparmiatori mediante avvisi e comunicati con i quali danno informazioni circa le caratteristiche tecniche dei titoli offerti. Il pubblico può prenotare i titoli presso le banche. Di solito le obbligazioni societarie sono collocate mediante un consorzio bancario, un pool di banche che può operare come consorzio di collocamento, quando si impegna a collocare le obbligazioni senza garantire alcuna percentuale, oppure come consorzio di garanzia, quando invece garantisce una percentuale del prestito emesso o l’intero invenduto.

Il mercato degli strumenti finanziari

=

m3

valore nominale unitario di un’obbligazione

282 Nel caso in cui il prestito fosse offerto alla pari, il costo di sottoscrizione di un’obbligazione sarebbe uguale al valore nominale sottoscritto, vale a dire 1 000 euro, mentre nel caso di offerta sopra la pari, per esempio a 101,50, il costo di sottoscrizione di un’obbligazione sarebbe uguale a 1 015 euro, richiedendo il pagamento di un importo aggiuntivo rispetto al valore nominale sottoscritto. È questo il caso in cui l’ente emittente viene reputato particolarmente affidabile nel rimborso del capitale e nel pagamento degli interessi, o anche quando l’obbligazione corrisponde interessi a un tasso superiore a quelli normalmente praticati nei mercati finanziari.

Nel mercato italiano vengono emessi numerosi titoli di debito, con caratteristiche spesso diverse. Tuttavia tutti i titoli di debito attribuiscono ai possessori i diritti di:

• • Diritto agli interessi

riscuotere gli interessi sul capitale prestato; ottenere il rimborso del capitale alla scadenza del titolo.

L’investitore che acquista un titolo di debito, diventando creditore dell’ente emittente, acquisisce il diritto di riscuotere gli interessi sulle somme prestate a scadenze periodiche, rese note all’atto della sottoscrizione del prestito. Queste scadenze sono chiamate date di godimento e, a seconda dell’emissione, possono avere frequenza annuale, semestrale o trimestrale. Per esempio, se un’obbligazione ha godimento 1/03-1/09, significa che gli interessi sono pagati con frequenza semestrale l’1/03 e l’1/09 di ogni anno. Gli interessi sono pagati posticipatamente, cioè al termine del periodo di maturazione. Gli interessi pagati all’investitore a ogni data di godimento costituiscono la cedola del prestito obbligazionario.

Titoli di debito a tasso fisso e zero coupon

Parametro: valore di riferimento, indice. Ancorato: legato.

Titoli di debito a tasso variabile BOT Acronimo di Buoni Ordinari del Tesoro. Titoli di Stato aventi scadenza non superiore a 12 mesi.

Indici di borsa Indicatori formati da numeri che esprimono in modo sintetico l’andamento dei mercati di borsa nel tempo.

Tassi di interesse interbancari Tassi ai quali le banche si concedono reciprocamente prestiti.

Mercati di borsa Mercati regolamentati nei quali vengono negoziati i titoli.

Diritto di rimborso alla scadenza

L’investitore è in grado di conoscere l’importo delle cedole da riscuotere alle varie date di godimento quando acquista:



obbligazioni a tasso fisso, i cui frutti sono rappresentati da interessi calcolati a un tasso che resta costante sino alla scadenza del titolo;



obbligazioni zero coupon (dette anche di puro sconto o obbligazioni a cedola zero), il cui frutto è costituito, essendo titoli privi di cedola, dalla differenza tra il valore che viene rimborsato alla scadenza (di solito coincidente con il valore nominale) e il prezzo pagato al momento dell’emissione.

In questi ultimi anni, tuttavia, sono molto diffusi i titoli a tasso variabile per i quali, al momento dell’acquisto, non si conosce in misura precisa il rendimento ma soltanto le regole in base alle quali successivamente verranno calcolati gli interessi. Sono titoli di debito a tasso variabile le obbligazioni a tasso indicizzato, i cui frutti sono rappresentati da interessi calcolati a un tasso che varia periodicamente a ogni cedola in relazione a un determinato parametro di mercato preso come riferimento. Il parametro può essere monetario (per esempio, il tasso di rendimento dei BOT), finanziario (rendimento di determinate azioni o obbligazioni, indici di borsa, tassi di interesse interbancari), valutario (andamento di determinate valute) oppure reale (valore di un paniere di beni). Talvolta, il tasso delle obbligazioni indicizzate è formato da una parte fissa e da una parte variabile. Data la forte instabilità dei mercati finanziari, i titoli indicizzati consentono al risparmiatore di prevenire il rischio, presente negli investimenti a tasso fisso, che i tassi di mercato aumentino e il rendimento dell’obbligazione resti invariato. Quando il titolo è ancorato all’andamento degli indici di borsa (in questo caso l’obbligazione viene chiamata index bond), lo scopo dell’indicizzazione è quello di legare il rendimento del titolo all’andamento dei mercati azionari, permettendo all’investitore di partecipare indirettamente ai periodi di “boom” dei mercati di borsa; comunque, in caso di andamento negativo dei mercati azionari, queste obbligazioni prevedono spesso un tasso di interesse minimo garantito. I titoli di debito possono avere una scadenza a breve termine (di solito entro l’anno), a medio termine (tra un anno e cinque anni) e a lungo termine (oltre i cinque anni). Il possessore di titoli di debito, come un qualunque creditore, ha diritto al rimborso del capitale alla scadenza del prestito. La maggior parte dei prestiti pubblici e privati viene estinta

283 Rendimento effettivo Tasso percentuale che indica quanto rende effettivamente l’investimento in quel titolo.

Obbligazioni con diritti diversi



le obbligazioni subordinate, in cui il diritto degli obbligazionisti alla restituzione del capitale e agli interessi può essere, in tutto o in parte, subordinato alla soddisfazione dei diritti di altri creditori della società. Il possessore di tali obbligazioni, in caso di dissesto finanziario dell’ente emittente, ottiene il rimborso del proprio investimento solo se il patrimonio finale di liquidazione è sufficiente a rimborsare prioritariamente e per intero gli altri detentori di obbligazioni ordinarie (gli obbligazionisti subordinati, comunque, sono rimborsati prima degli azionisti);



le obbligazioni partecipanti, in cui i tempi e l’entità del pagamento degli interessi (ma non del rimborso del capitale) possono variare in funzione di parametri oggettivi relativi all’andamento economico della società. In tal modo, il possessore di queste obbligazioni partecipa al rischio d’impresa.

Entità: quantità.

u1

Le società possono anche creare obbligazioni speciali fornite di diritti diversi, come:

Gli strumenti finanziari

mediante rimborso totale alla scadenza. Per le obbligazioni societarie, tuttavia, il rimborso può anche essere effettuato gradualmente durante l’intera vita del prestito mediante la predisposizione di un piano di ammortamento. Il valore di rimborso, generalmente, coincide con il valore nominale. Tuttavia, per incentivare le sottoscrizioni, può essere previsto il rimborso sopra la pari. Il rimborso sopra la pari si ha anche nel caso delle obbligazioni indicizzate sul capitale. Per questo tipo di obbligazioni (emesse dalle società) è stabilito un valore di rimborso che, mediante opportuni meccanismi, viene legato all’andamento di un determinato parametro di riferimento. In questo caso, come in quello dell’emissione sotto la pari, il rendimento effettivo dell’investimento risulta superiore al tasso di interesse nominale (o facciale) del prestito. Il sottoscrittore delle obbligazioni, infatti, ottiene un ulteriore guadagno dalla differenza fra l’importo che gli viene rimborsato alla scadenza del titolo e il prezzo pagato al momento dell’acquisto. Questo guadagno viene chiamato premio di rimborso (nel caso di obbligazioni rimborsate sopra la pari), oppure scarto di emissione (nel caso di obbligazioni emesse sotto la pari).

{Esempio} 2

Valore nominale unitario di un’obbligazione Il valore nominale unitario viene determinato dividendo il valore nominale totale del prestito obbligazionario per il numero delle obbligazioni emesse. euro

5 000 000 = euro 5 000 valore nominale unitario di un’obbligazione 1 000

Importo investito da Guidotti Per determinare l’importo investito da Guidotti è necessario calcolare il prezzo di un’obbligazione del valore nominale di 5 000 euro e successivamente moltiplicarlo per il numero delle obbligazioni sottoscritte. 100 valore nominale percentuale x=

5 000 × 99,00 100

:

99,00 prezzo di sottoscrizione percentuale

=

5 000 valore nominale di un’obbligazione

:

= euro 4 950 prezzo di sottoscrizione di un’obbligazione

euro (4 950 × 25) = euro 123 750 importo versato per sottoscrivere 25 obbligazioni

x costo di sottoscrizione di un’obbligazione

m3

La Roxbourgh spa, avendo bisogno di finanziamenti per espandere la sua attività produttiva, emette un prestito obbligazionario settennale del valore nominale di 5 000 000 di euro suddiviso in 1 000 obbligazioni da collocare presso il pubblico dei risparmiatori. Per facilitare la sottoscrizione la società stabilisce che ogni obbligazione venga collocata al prezzo di emissione di 99,00 euro. Determiniamo: a) il valore nominale unitario di un’obbligazione; b) l’importo versato dall’investitore Guidotti che sottoscrive 25 obbligazioni.

Il mercato degli strumenti finanziari

Sottoscrizione di obbligazioni

284 Rischi

I rischi relativi agli impieghi in titoli di debito sono:



l’insolvenza del debitore, che è di difficile valutazione, specie quando l’emittente è un’impresa di un altro Paese o uno Stato estero. A tal fine operano apposite agenzie di rating, che sono specializzate nel valutare la solvibilità degli enti e delle società emittenti tenendo conto della loro solidità patrimoniale e delle prospettive reddituali. Le agenzie, dopo accurati studi, esprimono un giudizio sull’affidabilità degli emittenti con una valutazione sintetica (che ovviamente può essere modificata nel tempo se sopraggiungono mutamenti nelle condizioni finanziarie ed economiche dell’emittente). Le valutazioni sintetiche vengono espresse mediante lettere dell’alfabeto e sono quindi facilmente utilizzabili dagli operatori di mercato (una tripla A corrisponde, solitamente, al voto migliore). Le più famose agenzie di rating sono Moody’s, Standard & Poor’s e Fitch;



l’instabilità dei tassi di interesse che, in caso di rialzo, si riflette negativamente sulla quotazione del titolo, se a tasso fisso;



la liquidabilità, ossia l’attitudine del titolo a essere convertito in denaro prima della scadenza senza che il possessore subisca perdite. La liquidabilità è ovviamente molto più elevata per i titoli quotati nei mercati di borsa;



l’inflazione, che riduce in termini reali sia i rendimenti periodici sia la somma rimborsata alla scadenza.

Inflazione Aumento generale e continuo dei prezzi in un periodo di tempo, con conseguente diminuzione del potere d’acquisto della moneta.

{Ora tocca a te!} Conoscenze

Abilità

Mercato mobiliare • titoli di debito

Distinguere le articolazioni del mercato mobiliare • individuare le caratteristiche dei titoli di debito

Leggi la situazione operativa ed esegui quanto richiesto. L’1/06 la Cisaf spa emette un prestito obbligazionario quinquennale 5% formato da 100 000 obbligazioni del valore nominale di 20 euro al prezzo di emissione di 99,50. 1. Calcola il valore nominale totale del prestito obbligazionario e l’importo incassato dalla società alla sottoscrizione. euro (.................... × ....................) = euro .................... valore nominale totale ....................

:

....................

=

....................

:

x

x = euro 1 990 000 importo incassato alla sottoscrizione 2. Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F) e, in quest’ultimo caso, suggerisci una corretta formulazione.

1. Il valore nominale unitario del prestito obbligazionario è 20 euro. 2. Il prestito obbligazionario è stato emesso alla pari. 3. Le obbligazioni sono a tasso fisso. 4. Le obbligazioni sono titoli a media scadenza. 5. Il prezzo di emissione delle obbligazioni è espresso in termini percentuali.

V

F

    

    

04 I titoli di capitale Le imprese possono essere individuali o collettive. L’impresa collettiva, di solito, nasce dal contratto di società mediante il quale due o più persone, in qualità di soci, conferiscono denaro, altri beni o servizi per esercitare in comune un’attività economica allo scopo di dividerne gli utili. L’ammontare totale dei capitali apportati dai soci prende il nome di capitale sociale.

285 Quando la società è costituita sotto forma di società per azioni o in accomandita per azioni, ciascun socio, in cambio del suo finanziamento, riceve alcuni certificati, detti azioni, che rappresentano la sua quota di partecipazione al capitale sociale. Quando la società per azioni è costituita da un unico socio, con atto unilaterale, il capitale sociale viene apportato dal socio unico, assegnatario di tutte le azioni emesse.

Quando previsto nello statuto, a ciascuna azione viene assegnato un valore nominale che rappresenta la quota di partecipazione al capitale sociale. Tutte le azioni della stessa società hanno un identico valore nominale.

Atto traslativo: atto che trasferisce.

Valore nominale

u1

Ogni società per azioni o in accomandita per azioni, per finanziarsi (sia in sede di costituzione, sia nel corso della sua esistenza), emette azioni: pertanto sul mercato vi sono azioni Luxottica, Generali, Benetton, FCA – Fiat Chrysler Automobiles, Mediaset, Saipem, Tod’s e così via. Chi acquista un’azione diviene socio e quindi comproprietario della società. Per esempio, il risparmiatore che acquista un’azione FCA diviene proprietario di una piccolissima parte della grande impresa industriale. È tuttavia consentito che le azioni possano non essere emesse e consegnate materialmente ai soci; in questo caso la titolarità del rapporto azionario deriva esclusivamente dall’atto costitutivo della società o da un atto traslativo della proprietà delle azioni.

Vale, pertanto, la seguente relazione: valore nominale unitario di un’azione

=

Gli strumenti finanziari

Le azioni sono titoli rappresentativi di quote del capitale sociale di una società per azioni o di una società in accomandita per azioni.

capitale sociale numero delle azioni emesse

da cui: valore nominale unitario

×

numero delle azioni emesse

Il valore nominale, come nel caso delle obbligazioni, può differire dal prezzo di emissione. Il prezzo di emissione delle azioni viene sempre espresso in modo unitario, vale a dire riferito a un’unità del titolo. Il prezzo di emissione delle azioni, sia in sede di costituzione della società sia in sede di aumento di capitale sociale, può essere:

• •

Prezzo di emissione

uguale al valore nominale, e in questo caso si dice che l’azione è emessa alla pari; superiore al valore nominale, e in questo caso si dice che l’azione è emessa sopra la pari.

Non possono essere emesse azioni sotto la pari a un prezzo inferiore al valore nominale.

{Esempio} Valore nominale delle azioni, percentuale di partecipazione al capitale sociale Si costituisce la Brain spa, con capitale sociale di 100 000 000 di euro suddiviso in 10 000 000 di azioni. Determiniamo: a) il valore nominale di ciascuna azione; b) la percentuale di partecipazione al capitale sociale del socio Achilli, che sottoscrive 500 000 azioni. Valore nominale di ciascuna azione Per determinare il valore nominale di ciascuna azione occorre dividere il capitale sociale per il numero delle azioni emesse. euro

100 000 000 = euro 10 valore nominale unitario delle azioni 10 000 000

Il mercato degli strumenti finanziari

=

m3

capitale sociale

286 Percentuale di partecipazione al capitale sociale La quota di proprietà di Achilli viene determinata calcolando dapprima il valore nominale totale da lui acquistato e successivamente determinando la percentuale della quota di sua proprietà rispetto al capitale sociale complessivo. Poiché le azioni sono emesse alla pari, si ha: euro (10 × 500 000) = euro 5 000 000 valore nominale di proprietà del socio Achilli 100 x=

5 000 000 100 000 000

:

x

=

100 000 000

:

5 000 000

× 100 = 5% quota di partecipazione di Achilli in percentuale

Le società per azioni possono emettere anche azioni senza indicazione del valore nominale. In questo caso, ciascuna azione deve indicare l’ammontare del capitale sociale e il numero complessivo delle azioni emesse. La quota di partecipazione di un socio viene determinata effettuando il rapporto tra il numero delle azioni possedute dal socio e il numero totale delle azioni emesse dalla società.

Azioni ordinarie

Il tipo di azioni più comune è costituito dalle azioni ordinarie. Le azioni ordinarie attribuiscono ai soci sia diritti patrimoniali, di carattere economico, sia diritti amministrativi, che riguardano la gestione della società. Sono diritti patrimoniali:

• • •

il diritto di partecipazione agli utili; il diritto d’opzione, in caso di emissione di nuove azioni; il diritto al rimborso, nel caso di liquidazione della società.

Sono diritti amministrativi:

• •

il diritto di partecipazione e di voto nelle assemblee degli azionisti; il diritto di informazione.

Diritto agli utili

L’azionista ha il diritto di percepire una parte degli utili della società. L’assemblea ordinaria (da convocare entro il termine stabilito dallo statuto e comunque non oltre i centoventi giorni dalla chiusura dell’esercizio) decide in merito al riparto dell’utile netto d’esercizio. L’utile netto non viene interamente distribuito fra gli azionisti: una parte, infatti, deve essere obbligatoriamente accantonata a riserva legale, a tutela degli interessi dei creditori sociali. Possono essere previste anche altre riserve, come la riserva statutaria o quella straordinaria; ciò che residua viene ripartito fra tutte le azioni in circolazione e la quota spettante a ciascuna di esse prende il nome di dividendo. L’importo del dividendo annuo non è fisso, ma dipende dagli utili conseguiti nell’esercizio e dalle decisioni dell’assemblea in merito al riparto. Per questo motivo le azioni sono titoli a reddito variabile, nel senso che la remunerazione percepita dai soci può essere diversa da un esercizio all’altro e viene conosciuta soltanto dopo l’approvazione del bilancio da parte dell’assemblea degli azionisti.

Emissione di nuove azioni e diritto d’opzione

Nel corso della loro esistenza, le società per azioni e le società in accomandita per azioni ricorrono spesso a finanziamenti a titolo di capitale proprio, mediante emissione di nuove azioni da offrire in sottoscrizione ai soci. Di solito, le nuove azioni emesse da una società sono offerte sopra la pari. Il maggior prezzo è dovuto al fatto che la società già opera sul mercato e possiede quindi un avviamento. Gli azionisti godono del diritto d’opzione, vale a dire del diritto di sottoscrivere le azioni di una nuova emissione (in proporzione al numero di quelle già possedute) con precedenza rispetto ai terzi.

Diritto di rimborso

Chi sottoscrive un’azione diventa comproprietario della società; di conseguenza, il rimborso del capitale avviene solo dopo lo scioglimento della società. Le azioni sono quindi titoli a scadenza indeterminata. Quando una società cessa l’attività viene messa in liquidazione: ven-

287

Diritto di informazione

Nelle società per azioni e in accomandita per azioni di piccole dimensioni il numero dei soci è limitato e, di solito, tutti sono interessati alla gestione della società. In questo caso, il controllo è esercitato dal socio o dal quel gruppo ristretto di soci che possiede più della metà delle azioni. Nelle società di dimensioni medio-grandi il numero dei soci è, generalmente, molto elevato, la proprietà è assai diffusa e il controllo viene esercitato da un numero ristretto di soci che detengono la maggioranza relativa delle azioni. La maggior parte dei soci non è interessata alla conduzione dell’impresa ma ha sottoscritto il capitale sociale soltanto per investire i risparmi in modo remunerativo. Questi soci sono interessati ad acquistare non solo le azioni ordinarie, ma anche altre categorie di azioni che le società possono emettere: le azioni privilegiate e le azioni di risparmio. Queste tipologie di azioni godono di privilegi in sede di ripartizione degli utili ma hanno un diritto di voto limitato o nullo. In determinate categorie di azioni il diritto di voto può essere limitato anche a particolari decisioni (per esempio, alla nomina delle cariche sociali).

Azioni con diritto di voto limitato o nullo

Le società per azioni, con disposizione statutaria, possono creare categorie di azioni fornite di diritti diversi, determinandone liberamente il contenuto nei limiti imposti dalla legge:

Azioni con diritti diversi



azioni postergate nelle perdite, nel senso che le eventuali perdite di esercizio incidono prioritariamente sulle azioni ordinarie e solo successivamente, nel caso in cui non siano state interamente assorbite, sulle azioni di questa categoria;



azioni riscattabili, per le quali lo statuto prevede un potere di riscatto da parte della società o dei soci al verificarsi di determinati eventi;



azioni correlate ai risultati di un determinato settore (tracking stocks), che partecipano in maniera esclusiva ai risultati economici di quel dato settore, indipendentemente dal risultato economico globale dell’azienda. La normativa, tuttavia, precisa che gli utili sulle azioni correlate sono pagabili solo se dal bilancio della società risulta complessivamente un utile, nel senso che l’utile derivante dal settore di attività per il quale si sono emesse le azioni correlate riesce a coprire le eventuali perdite registrate negli altri settori della società;



azioni di sviluppo, che attribuiscono ai sottoscrittori un diritto di voto limitato alla sola revoca degli amministratori e maggiori dividendi rispetto alle azioni ordinarie. Queste azioni sono emesse per finanziare importanti progetti di sviluppo senza far perdere al soggetto economico il controllo dell’impresa; tuttavia, se non vengono raggiunti i risultati previsti al momento della loro emissione, le azioni di sviluppo vengono convertite in azioni ordinarie.

Detengono: possiedono.

u1

I soci hanno diritto di prendere visione del progetto di bilancio predisposto dagli amministratori e di consultare il libro dei soci e il libro delle adunanze e delle deliberazioni dell’assemblea.

Il mercato degli strumenti finanziari

Diritto di partecipazione e di voto nelle assemblee

m3

Chi acquista un’azione ordinaria diventa socio della società e acquisisce il diritto di influire sulla gestione dell’impresa. Questo diritto si esercita esprimendo il voto nelle assemblee degli azionisti, dove i soci discutono sull’andamento della gestione e prendono le decisioni fondamentali circa la vita della società. Nelle società per azioni e in quelle in accomandita per azioni ogni socio ha diritto a tanti voti quante sono le azioni ordinarie possedute. È evidente, quindi, che colui che possiede più della metà delle azioni, avendo diritto a più della metà dei voti, ha il controllo della società. In pratica, comunque, il controllo di una società può essere esercitato anche con meno del 50% dei voti se la parte restante delle azioni è posseduta da un numero molto elevato di soci che non partecipano alle assemblee.

Gli strumenti finanziari

gono venduti i beni (impianti, fabbricati, merci ecc.), riscossi i crediti e pagati i debiti; il rimanente viene ripartito tra i soci in proporzione al numero delle azioni possedute. Il valore di rimborso di ogni azione dipende dall’ammontare residuo della liquidazione (patrimonio netto di liquidazione) e può essere uguale, inferiore o superiore al valore nominale. Se la società è sottoposta a liquidazione giudiziale, l’importo ricavato dalla cessione delle attività non basta a coprire i debiti: in questo caso, quindi, l’azionista perde interamente il capitale a suo tempo investito. Il valore di rimborso delle azioni, quindi, è strettamente legato all’andamento della società.

288 TIPOLOGIA DI AZIONI Ordinarie

Privilegiate

Di risparmio

Speciali

• Diritto di partecipazione agli utili • Diritto d’opzione • Diritto di rimborso alla liquidazione della società • Diritto di partecipazione e di voto nelle assemblee ordinarie e straordinarie • Diritto di informazione

• Privilegi nella ripartizione degli utili e nel rimborso del capitale • Diritto di voto limitato alle assemblee straordinarie • Diritto d’opzione

• Privilegi nella ripartizione degli utili e nel rimborso del capitale • Prive del diritto di voto • Diritto d’opzione

• Azioni postergate nelle perdite • Azioni riscattabili • Azioni correlate • Azioni di sviluppo

Permettono di influire nella conduzione della società

Permettono di influire limitatamente nella conduzione della società

Non permettono di influire nella conduzione della società

Sono create con disposizioni statutarie e fornite di diritti diversi

{Ora tocca a te!} Conoscenze

Abilità

Mercato mobiliare • titoli di capitale

Distinguere le articolazioni del mercato mobiliare • individuare le caratteristiche dei titoli di capitale

Leggi la situazione operativa ed esegui quanto richiesto. La Fisiocenter spa ha un capitale sociale di 5 000 000 di euro suddiviso in azioni del valore nominale di 25 euro. Il socio Ginobili possiede 5 000 azioni. 1. Calcola il numero delle azioni emesse e la quota di partecipazione del socio Ginobili al capitale sociale dell’impresa. .................... ....................

= 200 000 numero delle azioni emesse

euro (.................... × ....................) = euro .................... valore nominale azioni di Ginobili .................... ....................

× 100 = 2,50% quota di partecipazione di Ginobili

2. Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F) e, in quest’ultimo caso, suggerisci una corretta formulazione. 1. Ginobili è creditore della società. 2. Le azioni sono titoli a reddito variabile. 3. Ginobili ha diritto di voto alle assemblee sociali. 4. Il valore di rimborso delle azioni è alla pari. 5. Le azioni hanno quotazione unitaria.

V

F

    

    

05 I contratti assicurativi Premi Somme di denaro di importo limitato proporzionate alla frequenza statistica o alla probabilità matematica relative al verificarsi di determinati eventi dannosi.

Il contratto di assicurazione è quel contratto mediante il quale un’impresa di assicurazione, dietro riscossione di un premio, si obbliga a risarcire all’assicurato, entro i limiti stabiliti, il danno prodotto da un sinistro oppure a pagare un capitale o una rendita al verificarsi di un evento attinente alla vita umana.

Le imprese di assicurazione, dietro riscossione di premi, si accollano il rischio originariamente in capo all’assicurato, risarcendolo nel caso in cui l’evento dannoso dovesse manifestarsi. Gli assicurati, versando il premio, si liberano dal rischio al quale sono soggetti e lo trasferiscono all’impresa assicuratrice.

289 Le imprese di assicurazione investono i premi raccolti in strumenti finanziari di vario tipo, come azioni e obbligazioni, diversificando il più possibile per ridurre il rischio e avendo come finalità quella di rivalutare il capitale versato dall’assicurato. Il ricavato viene utilizzato per la liquidazione dei sinistri, risarcendo gli assicurati che sono stati colpiti dagli eventi dannosi.

Investimento dei premi raccolti

Il contratto di assicurazione deve essere provato per iscritto. Tra impresa assicuratrice e assicurato viene stipulata una polizza di assicurazione, sottoscritta dalle parti, che riporta prestampate le condizioni generali del contratto e viene riempita con le condizioni particolari.

Art. 1888 c.c.

Le imprese di assicurazione possono assicurare due diverse classi di rischi:

Rami assicurativi

Somma erogata con frequenza periodica, di solito mensile, per tutta la vita dell’assicurato.

Pensione integrativa Pensione che integra quella pubblica erogata dall’INPS.

il contraente, colui che sottoscrive il contratto e che quindi si impegna al versamento dei premi periodici. Di solito è una persona fisica ma può anche essere una persona giuridica;



l’assicuratore, un’impresa di assicurazione autorizzata dal Ministero dello Sviluppo Economico a esercitare l’attività nel ramo vita e sottoposta alla vigilanza di un ente preposto (IVASS). L’impresa di assicurazione incassa i premi periodici dal contraente e si impegna a erogare la prestazione prevista contrattualmente al verificarsi dell’evento assicurato;



l’assicurato, la persona alla cui vita fa esplicito riferimento il contratto stipulato tra contraente e assicuratore. Può essere lo stesso contraente o anche una persona diversa;



il beneficiario, colui che riceve la liquidazione prevista dal contratto al verificarsi delle condizioni stabilite nella polizza.

IVASS Acronimo di Istituto per la Vigilanza sulle ASSicurazioni. Ente di diritto pubblico che ha la competenza di vigilare sulle imprese di assicurazione, verificando che la loro attività sia svolta nell’osservanza delle leggi e dei regolamenti, e controllandone la gestione tecnica, finanziaria e patrimoniale anche mediante l’analisi dei bilanci.

sottoscrive il contratto di assicurazione 1 IMPRESA DI ASSICURAZIONE 5 liquida l’importo previsto al verificarsi delle condizioni contrattuali

BENEFICIARIO

3 rilascia la polizza vita

CONTRAENTE

versa i premi periodici 4 2 trasferisce sull’impresa di assicurazione un rischio attinente la vita dell’assicurato

ASSICURATO

Contraente, assicurato e beneficiario possono essere anche un’unica persona oppure due o tre persone diverse. Per esempio, un coniuge può stipulare un contratto di assicurazione sulla propria vita e a suo favore (contraente, assicurato e beneficiario sono una sola persona), oppure sulla vita dell’altro coniuge e a suo favore (contraente e beneficiario coincidono) o anche a favore dei figli (contraente, assicurato e beneficiario sono persone diverse).

Gli strumenti finanziari

Rendita vitalizia

Assicurazioni ramo vita

Il contratto di assicurazione ramo vita prevede quattro diversi soggetti:



Fare in modo che il capitale versato dall’assicurato aumenti nel tempo.

u1

ramo vita, le cui polizze sono basate sulla probabilità che gli assicurati hanno di sopravvivere o di morire con riferimento a una certa data. Se alla data stabilita si verifica la sopravvivenza o la morte dell’assicurato, l’impresa di assicurazione si impegna a liquidare al beneficiario (o ai beneficiari) un capitale, in un’unica soluzione o attraverso una rendita vitalizia. Queste polizze costituiscono sia uno strumento per far fronte ai problemi economici che possono derivare dalla morte di un membro della famiglia, sia un modo per garantirsi una pensione integrativa.

Rivalutare

Il mercato degli strumenti finanziari



ramo danni, le cui polizze garantiscono gli assicurati contro i danni economici che derivano da eventi dannosi non legati alla vita umana. Rientrano in questo settore le assicurazioni contro i danni alle cose per furti e incendi, le assicurazioni contro i danni alle persone per infortuni o malattie, le assicurazioni per responsabilità civile come le assicurazioni auto, la responsabilità civile aziendale per danni a persone o cose derivanti dall’attività d’impresa, l’assicurazione dei rischi finanziari;

m3



290

06 L’imposizione fiscale sui proventi dei titoli Redditi da investimenti finanziari

I titoli, sia di debito sia di capitale, fruttano a chi li sottoscrive proventi di natura finanziaria. Ai fini dell’imposizione fiscale, la normativa considera due differenti tipologie di redditi da investimenti finanziari:



i redditi di capitale, cioè i proventi normali derivanti da impieghi di capitale finanziario che sono certi nell’esistenza, anche se non sempre definiti nell’importo. Sono tali gli interessi, gli scarti di emissione e i premi di rimborso sui titoli di Stato e sulle obbligazioni, i dividendi sulle azioni. Gli scarti di emissione e i premi di rimborso sono dati dalla differenza positiva fra valore di rimborso e prezzo di emissione dei titoli di debito. Sono redditi di capitale anche le differenze positive tra ricavi di vendita e costi di acquisto delle quote di fondi comuni di investimento. Questi redditi vengono sempre assoggettati a imposizione fiscale;



i redditi diversi, cioè i redditi che, pur provenendo da impieghi di capitale finanziario, non si identificano con il frutto normale dello stesso capitale, essendo l’operazione collegata a un guadagno incerto sia nell’esistenza sia nell’ammontare. Sono tali le plusvalenze (capital gain), cioè le differenze positive ottenute fra prezzi di vendita e prezzi di acquisto dei titoli, sia di debito sia di capitale. Viene considerata plusvalenza anche la differenza positiva ottenuta tra valore di rimborso e costo di acquisto di un titolo di Stato o di un’obbligazione. Questi redditi possono essere compensati con eventuali minusvalenze (differenze negative sulle operazioni precedenti e sul minore ricavo di vendita delle quote di fondi comuni di investimento rispetto al costo d’acquisto) subite nei quattro anni precedenti, evitando in questo modo la tassazione.

L’Amministrazione Finanziaria dello Stato assoggetta a imposizione fiscale tutti i proventi degli investimenti finanziari (a parte il caso di compensazione di redditi diversi), con modalità diverse a seconda della tipologia del reddito, del soggetto percipiente e del tipo di investimento effettuato.

Nettisti e lordisti

Regimi impositivi

Coloro che percepiscono redditi da investimenti finanziari si dividono in due grandi categorie:



nettisti, se subiscono l’addebito dell’imposta, percependo quindi un provento netto. Sono nettisti le persone fisiche residenti, le quali sono tassate in via definitiva alla percezione del provento senza avere altri obblighi tributari;



lordisti, se percepiscono il provento al lordo, subendo l’imposizione fiscale soltanto in sede di dichiarazione dei redditi, dove dovranno dichiarare, tra gli altri redditi, anche i proventi degli investimenti finanziari. Sono tali tutte le società, di persone, di capitali e cooperative.

La normativa consente alle persone fisiche di poter scegliere, nella maggior parte dei casi, fra due regimi impositivi:

• •

Imposta sostitutiva Tributo versato all’Amministrazione Finanziaria in sostituzione di altre imposte al fine di ridurre il carico fiscale dei contribuenti.

Sostituto d’imposta Soggetto che, per legge, è obbligato al versamento di imposte in luogo di altri, assumendone la responsabilità.

il regime della dichiarazione; il regime del risparmio amministrato.

Il regime della dichiarazione è il regime ordinario di applicazione dell’imposta. Mentre sui redditi di capitale l’intermediario, per esempio una banca, calcola e trattiene l’ imposta sostitutiva alla fonte con versamento all’Amministrazione Finanziaria dello Stato entro il giorno 16 del mese successivo a quello di riferimento, operando quindi come sostituto d’imposta, i redditi diversi devono essere inseriti dal contribuente nella dichiarazione dei redditi insieme agli altri redditi, effettuando la compensazione tra plusvalenze e minusvalenze. Quando il contribuente ha un rapporto stabile di amministrazione titoli con un intermediario autorizzato, può optare per il regime del risparmio amministrato. In questo caso l’intermediario, sia sui redditi di capitale sia sui redditi diversi, calcola e trattiene l’imposta sostitutiva alla fonte, effettuando, per i redditi diversi, la compensazione tra plusvalenze e minusvalenze. È evidente come la maggior parte dei risparmiatori, per comodità, opti per questa seconda soluzione.

291 IL PRELIEVO FISCALE SULLE RENDITE FINANZIARIE

Dividendi (su azioni)

Persone fisiche residenti

Imposizione fiscale (aliquote in vigore) Imposta sostitutiva 12,50% su titoli pubblici e titoli di Stati esteri in white list Imposta sostitutiva 26% su obbligazioni bancarie e di altre società di capitali

Categoria

Elenco di Stati esteri che, sulla base di convenzioni, assicurano uno scambio di informazioni con il nostro Paese finalizzato a combattere l’evasione fiscale.

NETTISTI

Società di persone, di capitali e cooperative, enti commerciali, consorzi

Riscossi al lordo e tassati in dichiarazione dei redditi

LORDISTI

Persone fisiche residenti non in regime di impresa commerciale

Imposta sostitutiva 26%

NETTISTI

Persone fisiche in regime di impresa commerciale, società di persone, di capitali e cooperative, enti commerciali, consorzi

Riscossi al lordo e tassati in dichiarazione dei redditi

LORDISTI

{Esempio} 1 Rendita annua di un prestito obbligazionario per un nettista e un lordista La Eastern Manufacturing spa ha emesso un prestito obbligazionario di 1 000 000 di euro, formato da 50 000 obbligazioni del valore nominale di 20 euro ciascuna. Sapendo che la società corrisponde il tasso di interesse annuo lordo 4%, determiniamo la rendita annua che le obbligazioni fruttano all’investitore Guidotti, che ha sottoscritto 1 000 obbligazioni, e alla Push spa, che ha sottoscritto 8 000 obbligazioni.

Gli strumenti finanziari

Interessi, scarti di emissione e premi di rimborso (su obbligazioni)

Soggetto percipiente

u1

Tipologia di reddito

White list

{Esempio} 2 Determinazione del dividendo lordo e netto La Brain spa, con capitale sociale di 1 000 000 di euro suddiviso in 10 000 azioni, ha conseguito un utile di esercizio di 130 000 euro. L’assemblea ordinaria, in sede di approvazione del bilancio, dopo gli accantonamenti di legge decide di ripartire il residuo tra i soci, arrotondando per difetto il dividendo ai 10 centesimi di euro. Determiniamo: • il dividendo lordo assegnato a ciascuna azione; • i dividendi netti percepiti dal socio Achilli che possiede 500 azioni. Utile netto d’esercizio – accantonamento alla riserva legale 5% da ripartire fra gli azionisti (dividendo lordo totale)

euro euro euro

130 000 6 500 123 500

m3

La Push spa è una società, quindi lordista. Questo significa che non viene applicata l’imposta sostitutiva, ma gli interessi sono riscossi al lordo, successivamente sommati agli altri redditi e tassati in sede di dichiarazione dei redditi. euro (20 × 8 000) = euro 160 000 valore nominale sottoscritto dalla Push spa euro (160 000 × 4%) = euro 6 400 interesse annuo lordo riscosso dalla Push spa

Il mercato degli strumenti finanziari

Gli interessi annui lordi vengono determinati applicando il tasso di interesse al valore nominale totale sottoscritto. Dato che Guidotti è una persona fisica residente in Italia (nettista) e l’emittente è una società privata, gli interessi sono assoggettati a imposta sostitutiva 26% a titolo definitivo. euro (20 × 1 000) = euro 20 000 valore nominale sottoscritto da Guidotti euro (20 000 × 4%) = euro 800 interesse annuo lordo euro (800 × 26%) = euro 208 imposta sostitutiva euro (800 – 208) = euro 592 interesse annuo netto riscosso da Guidotti

292 Il dividendo lordo unitario è dato dal rapporto fra il dividendo lordo totale e il numero delle azioni. euro

123 500 = euro 12,35 che si arrotondano a 12,30 euro dividendo lordo per ciascuna azione 10 000

La quota di utili di competenza di Achilli viene calcolata moltiplicando il dividendo lordo unitario per il numero delle azioni possedute dal socio. euro (12,30 × 500) = euro 6 150 dividendo lordo di competenza di Achilli Il socio Achilli, persona fisica residente, è un nettista e i dividendi vengono assoggettati a imposta sostitutiva 26%. Il calcolo effettuato è il seguente: euro (6 150 × 26%) = euro 1 599 imposta sostitutiva sui dividendi euro (6 150 – 1 599) = euro 4 551 dividendi netti percepiti da Achilli

{Ora tocca a te!} Conoscenze

Abilità

Mercato mobiliare • titoli di debito • titoli di capitale • tassazione dei proventi sui titoli

Distinguere le articolazioni del mercato mobiliare • individuare le caratteristiche dei titoli di debito e di capitale • calcolare le imposte che gravano sui proventi dei titoli

Leggi la situazione operativa ed esegui quanto richiesto. La Samara spa ha un capitale sociale di 12 500 000 euro suddiviso in azioni del valore nominale di 2 euro. L’impresa ha conseguito un utile netto di esercizio di 1 440 000 euro. L’assemblea ordinaria decide, dopo l’accantonamento alla riserva legale, di distribuire il residuo agli azionisti, con arrotondamento del dividendo al centesimo di euro. L’assemblea straordinaria delibera l’emissione di un prestito obbligazionario decennale di 2 000 000 di euro formato da 1 000 obbligazioni, tasso 5%. Calcola: a. il dividendo lordo assegnato a ciascuna azione; b. i dividendi netti percepiti dal socio Acciarri, che possiede 200 000 azioni; c. l’interesse annuo che le obbligazioni fruttano all’investitore Pasquali, che sottoscrive 50 obbligazioni; d. l’interesse annuo che le obbligazioni fruttano alla Vigo spa, che sottoscrive 200 obbligazioni. a. .................... ....................

= .................... numero delle azioni emesse

utile netto d’esercizio – accantonamento alla riserva legale 5% utile da ripartire tra gli azionisti euro

.................... ....................

euro euro euro

.................... .................... ....................

= 0,21888 arrotondato a .......... dividendo lordo per azione

b. euro (.................... × ....................) = euro .................... dividendi lordi percepiti da Acciarri euro (.................... × 26%) = euro .................... imposta sostitutiva euro (.................... – ....................) = euro 31 080 dividendi netti percepiti da Acciarri c. .................... ....................

= .................... valore nominale di ciascuna obbligazione

euro (.................... × ....................) = euro .................... valore nominale sottoscritto da Pasquali euro (.................... × 5%) = euro .................... interesse annuo lordo di Pasquali euro (.................... × 26%) = euro .................... imposta sostitutiva euro (.................... – ....................) = euro 3 700 interesse annuo netto di Pasquali d. euro (.................... × ....................) = euro .................... valore nominale sottoscritto dalla Vigo spa euro (.................... × 5%) = euro .................... interesse annuo lordo della Vigo spa

lettura espressiva della sintesi

Dato che tutti i titoli della stessa emissione hanno caratteristiche identiche tra loro attribuendo ai possessori gli stessi diritti, possono essere facilmente negoziati in mercati organizzati. Questa caratteristica (fungibilità) facilita il loro collocamento, in quanto permette all’investitore di tornare in possesso del capitale investito prima della scadenza.

avanzo finanziario condizione per la quale si detengono risorse finanziarie in eccesso da impiegare in investimenti redditizi. Sono operatori in avanzo finanziario, di solito, le famiglie disavanzo finanziario condizione per la quale si necessita di risorse finanziarie per effettuare investimenti. Sono operatori in disavanzo finanziario, di solito, lo Stato, gli enti territoriali e le imprese intermediari soggetti che si interpongono tra due parti allo scopo di far concludere un contratto premio somma da versare periodicamente a un’impresa

6

Il mercato mobiliare si articola in: • mercato primario, se riguarda il collocamento di titoli di nuova emissione; • mercato secondario, se riguarda la negoziazione di titoli già emessi; • mercato monetario, se riguarda le contrattazioni di titoli scadenti entro l’anno; • mercato finanziario, se riguarda le contrattazioni di titoli scadenti oltre l’anno.

di assicurazione per trasferire in capo alla stessa un determinato rischio impresa di assicurazione società per azioni il cui oggetto principale è quello di accollarsi rischi altrui dietro riscossione di premi periodici, con il compito di risarcire l’assicurato dei danni prodotti da sinistri (assicurazioni ramo danni) o da eventi collegati alla vita umana (assicurazioni ramo vita) collocamento operazione tramite la quale una società vende sul mercato titoli di nuova emissione agli investitori mercato mobiliare mercato dei titoli che sono anche chiamati, data la facilità di scambio, valori mobiliari

u1

I titoli sono strumenti finanziari che attestano la concessione di prestiti allo Stato e ad altri enti pubblici o a società di capitali, oppure la partecipazione al capitale di una società per azioni o in accomandita per azioni.

Sintesi

Gli strumenti finanziari possono assumere la forma di: • contratti di debito, tramite i quali un capitale viene trasferito dal creditore al debitore (titoli di debito); • contratti di partecipazione, tramite i quali un soggetto partecipa al rischio imprenditoriale di un altro soggetto effettuando un finanziamento a titolo di capitale proprio (titoli di capitale); • contratti assicurativi, con i quali un soggetto, dietro pagamento di un premio, trasferisce un suo rischio a un’impresa di assicurazione.

4 5

I trasferimenti di risorse finanziarie possono avvenire: • direttamente tra le parti; • con l’intervento di intermediari specializzati, come le banche; • con l’utilizzo di strumenti finanziari.

Il mercato degli strumenti finanziari

3

2

293

m3

1

Il mercato dei capitali è formato dai trasferimenti di risorse finanziarie che avvengono tra gli operatori in avanzo e quelli in disavanzo finanziario.

Sintesi

294

Sintesi

7

I titoli di debito sono contratti che attestano un prestito contratto da uno Stato, da enti territoriali, da organismi sovranazionali e da società di capitali e sono costituiti principalmente dalle obbligazioni. Conferiscono al possessore la qualifica di creditore dell’ente emittente.

9 10 11

13

8

Un’obbligazione assegna al possessore i diritti di: • riscuotere alle date di godimento gli interessi sul capitale prestato; • ottenere il rimborso del capitale alla scadenza del titolo.

Riguardo al pagamento degli interessi le obbligazioni possono essere: • a tasso fisso, quando il tasso di interesse rimane fisso per tutta la durata del prestito; • a tasso variabile, quando il tasso varia a ogni cedola; • zero coupon, quando sono prive di cedola, con rendimento costituito dalla differenza tra il valore rimborsato alla scadenza (valore nominale) e il prezzo pagato all’emissione (prezzo di emissione).

I titoli di capitale sono contratti che attestano la partecipazione al capitale di una società per azioni o in accomandita per azioni, conferendo al possessore la qualifica di comproprietario dell’ente emittente. Sono costituiti principalmente dalle azioni.

La principale categoria di azioni è costituita dalle azioni ordinarie che attribuiscono ai soci i diritti di: • partecipazione agli utili mediante assegnazione del dividendo; • partecipazione e voto nelle assemblee sociali; • opzione, in caso di aumento di capitale sociale con emissione di nuove azioni; • rimborso in sede di liquidazione della società; • informazione circa l’andamento della società.

Ai fini dell’imposizione fiscale, i proventi dei titoli si suddividono in: • redditi di capitale: interessi, dividendi, scarti di emissione e premi di rimborso; • redditi diversi: plusvalenze.

14

12

Altre categorie di azioni sono: • azioni privilegiate, che assegnano un dividendo maggiorato ma hanno il diritto di voto limitato alle sole assemblee straordinarie; • azioni di risparmio, che assegnano un dividendo maggiorato ma sono prive di diritto di voto.

I soggetti che percepiscono proventi dei titoli si suddividono in due categorie: • nettisti, che subiscono la ritenuta dell’imposta alla fonte, percependo un provento netto. Sono tali le persone fisiche residenti; • lordisti, che percepiscono il provento lordo, con successiva tassazione quando presentano la dichiarazione dei redditi. Sono tali tutte le società.

organismi sovranazionali enti che operano al di sopra degli Stati nazionali concedendo finanziamenti a particolari settori produttivi o per favorire la crescita di aree e Paesi sottosviluppati date di godimento date alla quali si riscuotono gli interessi cedola interessi riscossi alla data di godimento valore nominale importo che rappresenta l’importo complessivo del prestito prezzo di emissione prezzo al quale viene emessa l’obbligazione. Può essere alla pari, quando è uguale al valore nominale, sotto la pari, quando è inferiore e sopra la pari, quando è superiore dividendo quota parte dell’utile netto di esercizio assegnata a ogni azione diritto di voto ogni azione assegna al possessore un voto. Chi detiene la maggioranza delle azioni, e quindi dei voti, controlla la società

diritto d’opzione precedenza data ai vecchi azionisti di sottoscrivere le nuove azioni emesse dalla società liquidazione procedimento con il quale la società cessa la sua attività, vendendo i beni di sua proprietà e pagando i debiti assemblee straordinarie assemblee dei soci convocate per decisioni di carattere straordinario, quali mutamento dell’oggetto sociale, emissione di azioni o obbligazioni, trasferimento della sede sociale proventi dei titoli frutti, rendimenti dei titoli scarti di emissione differenze positive tra valore di rimborso alla pari e prezzo di emissione sotto la pari dei titoli premi di rimborso differenze positive tra valore di rimborso sopra la pari e prezzo di emissione alla pari dei titoli plusvalenze differenze positive tra prezzo di vendita e prezzo di acquisto dei titoli ritenuta alla fonte ritenuta effettuata al momento del pagamento degli interessi o dei dividendi

Verifica

fine

unità

CONOSCENZE

ABILITÀ

• Mercato dei capitali • Mercato mobiliare • Titoli di debito • Titoli di capitale • Contratti assicurativi • Imposizione fiscale sui proventi dei titoli

• Riconoscere i soggetti che operano nel mercato dei capitali • Classificare il mercato mobiliare • Individuare le caratteristiche dei titoli di debito, di capitale e dei contratti assicurativi • Determinare la tassazione sui proventi dei titoli

LIVELLO BASE 1 Specifica nelle colonne di destra il termine o i termini errati contenuti nelle frasi sotto riportate, indicando anche il termine o i termini esatti. Frasi

Termini errati

Termini esatti

1. Il mercato primario riguarda le negoziazioni di titoli emessi in una data precedente la contrattazione 2. I titoli di debito sono azioni emesse da enti territoriali o da società di capitali

295

Verifica fine unità

TEST INTERATTIVI

• test in autoverifica su unità 1 • interrogazione simulata con speakeraggio

4. Le azioni sono titoli a reddito variabile e il loro prezzo viene espresso in termini percentuali 5. Il provento corrisposto periodicamente agli azionisti viene detto godimento 6. Le obbligazioni indicizzate sono titoli a tasso fisso 7. Il valore nominale di un’obbligazione corrisponde alla quota parte di capitale sociale della società emittente

u1

3. L’acquisto di azioni comporta per le parti la stipulazione di un contratto di debito

8. Colui che sottoscrive un contratto di assicurazione viene chiamato beneficiario 9. L’assicurazione auto è un esempio di polizza ramo vita

Inserisci il termine mancante, scegliendolo tra quelli elencati (sono presenti alcuni distrattori). alla pari, azioni, beneficiario, capitale, contraente, emissione, fisso, fungibili, fruibili, mercato, minusvalenze, nominale, nuovi, obbligazioni, opzione, ordinarie, plusvalenze, privilegiate, precedenza, premio, rating, rimborso, risparmio, sopra la pari, sotto la pari, speciali, uguali, valore, variabile, vecchi 1. Tutti i titoli che fanno parte della stessa emissione, in quanto identici tra loro, sono ................................................. 2. Quando il ............................. di ............................. di un’obbligazione è inferiore al valore ............................., il titolo è emesso sotto la pari. 3. Il valore di ............................. dei titoli di debito, di solito, coincide con il valore nominale. 4. I titoli di debito possono essere a tasso ............................. oppure a tasso .............................. 5. Relativamente ai titoli di debito, il ............................. permette di valutare la solvibilità dell’ente emittente. 6. Le azioni possono essere emesse soltanto ............................. o .............................. 7. Il diritto d’............................. rappresenta per i ............................. azionisti il diritto di sottoscrivere con ............................. rispetto a terzi le nuove azioni emesse dalla società. 8. Hanno un diritto di voto limitato o nullo le azioni ............................. e le azioni di .............................. 9. Tutte le polizze assicurative comportano per il ............................. il pagamento di un .............................. 10. Dal punto di vista fiscale, gli interessi sulle ............................. sono redditi di ............................., le ............................. sono redditi diversi.

m3

2

Il mercato degli strumenti finanziari

10. Relativamente al regime fiscale sugli interessi e sullo scarto d’emissione, una persona fisica residente che acquista titoli di Stato è un nettista, una snc che acquista obbligazioni bancarie è un nettista, una spa che acquista obbligazioni emesse da un’altra società non quotata è un lordista

296

Verifica

fine

unità

LIVELLO INTERMEDIO/AVANZATO 3



4. rappresenta il prezzo al quale viene emessa l’obbligazione

Indica la risposta corretta

f.

Le obbligazioni zero coupon:

(alcuni quesiti possono avere più risposte esatte).

   

1. 2. 3. 4.

a.

Il mercato dei capitali:



1. è formato esclusivamente dalle negoziazioni di titoli 2. presuppone sempre l’intervento di intermediari specializzati 3. è il luogo di incontro fra soggetti in surplus e soggetti in deficit finanziario 4. è un mercato riservato agli operatori istituzionali

  

b. I titoli:  1. sono costituiti da quote uguali tra loro e dello stesso importo unitario  2. sono fungibili nell’ambito della stessa emissione  3. il loro nome deriva dal fatto che possono essere oggetto di facile smobilizzo 4.  sono rappresentati dalle fatture c

Il mercato primario dei titoli è formato dalle operazioni riguardanti:

   

1. 2. 3. 4.

le emissioni di nuovi titoli le compravendite dei titoli in circolazione le emissioni dei soli titoli di Stato i rimborsi dei titoli giunti a scadenza

d. Le obbligazioni:  1. possono essere emesse soltanto dallo Stato e dagli enti territoriali 2.  attribuiscono al possessore la qualifica di creditore  3. sono rimborsate in sede di liquidazione della società  4. sono titoli a reddito predeterminato oppure variabile  5. possono essere emesse solo alla pari o sopra la pari e. Il valore nominale di un’obbligazione:  1. è il valore sul quale si calcolano gli interessi  2. rappresenta la quota parte in cui è suddiviso il prestito  3. viene determinato dall’incontro tra la domanda e l’offerta del titolo

4

hanno un tasso di interesse variabile hanno un tasso di interesse fisso hanno un tasso di interesse indicizzato sono anche dette obbligazioni a cedola zero

g. Le azioni ordinarie:

    

1. attribuiscono al possessore la qualifica di socio della società emittente 2. possono essere emesse sotto la pari 3. danno diritto di partecipazione e di voto nelle assemblee 4. vengono remunerate con un dividendo 5. possono essere emesse dagli enti territoriali

h. Le azioni di risparmio:



 

1. possono essere sottoscritte solo dai risparmiatori privati 2. non permettono di influire sulla conduzione della società 3. hanno date di godimento trimestrali o semestrali 4. sono titoli a scadenza indeterminata

i.

Le azioni privilegiate:

   

1. 2. 3. 4.

l.

Le polizze ramo vita:



1. possono prevedere prestazioni anche in caso di danno al patrimonio dell’assicurato 2. possono prevedere prestazioni anche in caso di morte dell’assicurato 3. prevedono sempre il trasferimento di un rischio da un soggetto a un altro 4. possono essere stipulate verbalmente



  

hanno i dividendi esenti da ritenuta fiscale godono di privilegi nella ripartizione degli utili non attribuiscono nessun diritto di voto attribuiscono il diritto d’opzione

m. Sono nettisti:

   

1. 2. 3. 4.

gli enti commerciali le società di persone le società cooperative le persone fisiche residenti

Risolvi l’esercizio completando la traccia. In data 1/09/n la Sporting spa, impresa leader nella produzione di articoli sportivi, per reperire i finanziamenti necessari a espandere la sua attività produttiva emette un prestito obbligazionario quinquennale del valore nominale di 10 000 000 di euro suddiviso in 10 000 obbligazioni del valore nominale di 1 000 euro ciascuna. Ogni obbligazione viene sottoscritta al prezzo di emissione di 99. Il prestito viene rimborsato in cinque quote annuali costanti a partire dall’1/09/n+1. La società corrisponde semestralmente gli interessi al tasso annuo lordo 4,50%. Determina: a. l’importo versato da un investitore che sottoscrive 60 obbligazioni; b. la cedola semestrale, tenendo conto che i titoli sono assoggettati a imposta sostitutiva 26%; c. il piano di ammortamento finanziario del prestito obbligazionario redatto dalla società emittente, tenendo conto che il tasso rimane invariato per tutta la durata del prestito.

297 a. Importo versato dall’investitore

=

prezzo di sottoscrizione percentuale

valore nominale di un’obbligazione

prezzo di sottoscrizione di un’obbligazione

= euro ............................. prezzo di sottoscrizione di un’obbligazione

euro (..................................... × .....................) = euro ............................. importo versato per 60 obbligazioni b. Cedola semestrale percepita dall’investitore euro (..................................... × .....................) = euro ............................. valore nominale totale sottoscritto euro euro

(........................... × 2,25) = euro ............................. interesse semestrale lordo 100 (............................ × ....................) ....................

= euro ............................. imposta sostitutiva

euro (..................................... – ....................,) = euro ............................. interesse semestrale netto c. Piano di ammortamento finanziario del prestito Periodo 01/09/n-31/12/n 31/12/n-01/09/n+1 01/09/n+1-31/12/n+1 31/12/n+1-01/09/n+2 01/09/n+2-31/12/n+2 31/12/n+2-01/09/n+3 01/09/n+3-31/12/n+3 31/12/n+3-01/09/n+4 01/09/n+4-31/12/n+4 31/12n+4-01/09/n+5

10 000 000 10 000 000 8 000 000

150 000 300 000

(rateo)

.....................

(rateo)

.....................

.....................

.....................

.....................

.....................

.....................

.....................

.....................

.....................

.....................

.....................

.....................

.....................

.....................

Debito estinto – – 2 000 000 .....................

(rateo)

.....................

(rateo)

.....................

(rateo)

.....................

..................... ..................... .....................

Risolvi l’esercizio completando la traccia. Si costituisce la Parsi spa con un capitale sociale di 5 000 000 di euro suddiviso in azioni del valore nominale di 4 euro. La società emette le nuove azioni al prezzo di 6 euro. Determina: a. il numero delle azioni emesse dalla Parsi spa; b. il costo sostenuto dall’investitore Brunelli che sottoscrive 2 200 azioni; c. la percentuale di partecipazione di Brunelli al capitale sociale della Parsi spa. a. ...................... ....................

= ............................. numero delle azioni emesse

b. euro (..................... × .....................) = euro ..................... somma spesa da Brunelli c. .............................

:

.............................

=

x

:

m3

5

Interessi di competenza del periodo

Debito residuo

Verifica fine unità

....................

.............................

:

u1

............................ × .........

.............................

Il mercato degli strumenti finanziari

valore nominale percentuale x = euro

.............................

:

.............................

100

x = 0,176% quota di partecipazione di Brunelli

ESERCIZI FINALI GRUPPO 12

unità

2

298

La negoziazione dei titoli 01 Le compravendite di titoli Tutti i titoli, dopo che sono stati emessi, possono essere oggetto di continue operazioni di compravendita nel mercato secondario, permettendo al possessore una pronta liquidabilità delle somme di denaro investite.

Sedi di negoziazione

SIM Acronimo di Società di intermediazione mobiliare. Spa o sapa che, per esercitare l’attività di intermediazione, deve ottenere l’autorizzazione dell’organo di vigilanza (CONSOB) previa verifica dei requisiti patrimoniali e di liquidità.

Nel mercato secondario le negoziazioni di titoli possono avvenire:



nei mercati regolamentati, così chiamati perché funzionano in base a regole precise in materia di trasparenza delle contrattazioni e di protezione degli investitori. In tali mercati quotidianamente si svolgono le negoziazioni dei titoli ammessi ufficialmente alla quotazione, quali i titoli di Stato e le obbligazioni societarie (MOT, Mercato delle Obbligazioni e dei Titoli di Stato) e le azioni delle principali società di capitali (MTA, Mercato Telematico Azionario);



in altre sedi di negoziazione, come i sistemi multilaterali di negoziazione (MTF – Multilateral Trading Facility) gestiti dalle SIM o dalle banche, oppure direttamente tramite gli internalizzatori sistematici, come le banche, che possono servire la clientela utilizzando il loro portafoglio titoli.

L’investitore privato non può accedere direttamente ai mercati di borsa; può effettuare compravendite di strumenti finanziari tramite gli intermediari autorizzati (banche, SIM) oppure utilizzando il proprio conto corrente abilitato a operare in detti mercati (trading on line). Valore dei titoli

Obbligazioni

Azioni

Valore nominale

È il valore che rappresenta la quota parte in cui è suddiviso il prestito. Fatta eccezione per le obbligazioni zero coupon, gli interessi vengono calcolati sul valore nominale.

È il valore che rappresenta la quota parte di capitale sociale. Possono essere emesse anche azioni senza indicazione del valore nominale.

Valore di emissione

È il prezzo al quale vengono emesse. Può essere sotto la pari, alla pari o sopra la pari ed è espresso percentualmente.

È il prezzo al quale vengono emesse. Può essere alla pari o sopra la pari ed è espresso unitariamente.

Valore di mercato

È il prezzo al quale sono negoziate sul mercato. È espresso percentualmente.

È il prezzo al quale sono negoziate sul mercato. È espresso in termini unitari.

Valore di rimborso

È il valore al quale vengono rimborsate. Di solito coincide con il valore nominale, ma può essere anche sopra la pari.

È il valore al quale vengono rimborsate alla liquidazione della società. Il valore di rimborso viene calcolato dividendo il patrimonio netto di liquidazione per il numero delle azioni da rimborsare.

Dematerializzati Privi di cartaceo in quanto non stampati ma esistenti soltanto nelle registrazioni contabili delle banche e di Monte Titoli spa.

Gruppo LSEG Acronimo di London Stock Exchange Group, società che gestisce la Borsa di Londra, quella di Toronto (Canada) e la Borsa Italiana.

Dematerializzazione e gestione accentrata titoli

Gli strumenti finanziari negoziati nei mercati di borsa non vengono più stampati su supporto cartaceo ma risultano dematerializzati; al momento dell’emissione, gli enti emittenti comunicano a Monte Titoli spa, società di gestione accentrata del Gruppo LSEG autorizzata a operare nel mercato italiano, tutte le caratteristiche del prestito. Tramite la gestione accentrata, il trasferimento degli strumenti finanziari e l’esercizio dei diritti (incasso degli interessi o dei dividendi, rimborso a scadenza) avvengono tramite gli intermediari finanziari autorizzati, princi-

299 palmente banche, attraverso registrazioni contabili nei loro conti tenuti presso la società di gestione. Gli intermediari, successivamente, addebitano oppure accreditano, a seconda dei casi, il conto corrente del cliente. Le negoziazioni che avvengono su ogni titolo quotato, per effetto degli operatori che vogliono vendere i titoli in loro possesso (offerta) e di quelli che invece vogliono acquistarli (domanda), determinano il prezzo di mercato del titolo.

Prezzo di mercato

Nei mercati di borsa le varie proposte di acquisto e di vendita vengono abbinate per via telematica; pertanto le quotazioni dei vari titoli vengono aggiornate continuamente in relazione all’andamento delle contrattazioni e diffuse in tempo reale mediante circuiti informatici a tutti gli operatori interessati.

Contratti tipo

Quando una proposta di acquisto si abbina per via telematica a una proposta di vendita, viene concluso un contratto di compravendita di titoli. Tuttavia, lo scambio dei titoli e il pagamento del prezzo non avvengono immediatamente, ma dopo qualche giorno. In ogni contratto di borsa, infatti, il giorno di stipulazione differisce dal giorno di liquidazione:

Stipulazione e liquidazione dei contratti

u2

Nei mercati di borsa le operazioni si stipulano esclusivamente sulla base di contratti tipo, vale a dire con clausole standardizzate. In pratica le uniche variabili da determinare sono la quantità dei titoli da negoziare e il prezzo. La standardizzazione dei contratti facilita le negoziazioni, permettendo in poco tempo un volume notevole di scambi. Le negoziazioni dei titoli di Stato e delle obbligazioni possono essere effettuate solo per prefissati quantitativi minimi di contrattazione che sono chiamati lotti o tagli minimi, o loro multipli. Il lotto coincide con un quantitativo minimo di valore nominale (per i titoli di Stato è di 1 000 euro). Per le azioni, invece, non sono stabiliti quantitativi minimi: l’investitore può anche negoziare una singola azione di ogni società quotata.



il giorno di stipulazione (negoziazione) è il giorno in cui il contratto viene concluso, in conseguenza dell’abbinamento fra la proposta di acquisto e la proposta di vendita formulate dai contraenti e trasmesse agli operatori autorizzati;

Clausole standardizzate



il giorno di liquidazione è il giorno in cui viene effettivamente eseguito il contratto con il passaggio di proprietà dei titoli oggetto della contrattazione e il pagamento del prezzo.

Abbina Accoppia, nel senso che i prezzi delle proposte di acquisto e di vendita risultano uguali e quindi avviene lo scambio.

Armonizzare Rendere uguali.

La liquidazione dei contratti riguardanti i titoli di Stato, le obbligazioni e le azioni deve avvenire il secondo giorno di borsa aperta successivo alla stipulazione del contratto.

Tenendo conto che i mercati di borsa sono chiusi il sabato e la domenica, se i titoli vengono venduti (o acquistati) di martedì devono essere accreditati (o addebitati) il giovedì successivo, mentre se sono negoziati di venerdì devono essere accreditati (o addebitati) il martedì successivo. I prezzi dei titoli (o quotazioni), che via via si formano nei mercati di borsa e che giornalmente vengono riportati sui listini, sono espressi in modo diverso a seconda che riguardino titoli di capitale o titoli di debito:



le azioni sono quotate in modo unitario, ovvero il prezzo di mercato si riferisce a una singola azione;



i titoli di debito sono quotati in modo percentuale, cioè la loro quotazione viene riferita a 100 euro teorici di valore nominale.

Quotazione dei titoli

Il mercato degli strumenti finanziari

Clausole prestampate identiche in tutti i contratti.

m3

I giorni che intercorrono tra la stipulazione e la liquidazione di un contratto sono stati uniformati al fine di armonizzare le regole di funzionamento del nostro mercato agli standard internazionali.

La negoziazione dei titoli

Il prezzo di mercato (detto quotazione o corso) di un titolo è il prezzo che si forma nel mercato all’atto dello scambio del titolo; viene determinato, quindi, in ogni istante, dall’incontro fra la domanda e l’offerta relative al titolo stesso.

300

{Esempio} 1 Quotazione unitaria dei titoli di capitale In una certa giornata le azioni ordinarie Generali quotano 15,470 euro. Determiniamo il costo di acquisto di 25 azioni. Per semplicità, prescindiamo da commissioni e tasse di negoziazione. Il costo di acquisto viene determinato moltiplicando la quotazione unitaria per il numero delle azioni acquistate: euro (15,470 × 25) = euro 386,75 costo di acquisto di 25 azioni Generali

{Esempio} 2 Quotazione percentuale dei titoli di debito Sonia Pistacchi acquista un lotto di obbligazioni Dexia Crediop alla quotazione di 102,50. Determiniamo il costo sostenuto per l’acquisto, sapendo che per le obbligazioni Dexia Crediop il quantitativo minimo di contrattazione nei mercati di borsa corrisponde a 1 000 euro nominali. La quotazione 102,50 si riferisce a 100 euro di valore nominale. Questo significa che per acquistare 100 euro di valore nominale delle obbligazioni Dexia Crediop sono necessari 102,50 euro. Quindi, prescindendo per semplicità da interessi, commissioni e tasse di negoziazione, il costo di acquisto di 1 000 euro nominali del titolo in oggetto viene determinato con la seguente proporzione: 100 x=

1 000 × 102,50 100

:

102,50

=

1 000

:

x

= euro 1 025,00 costo di acquisto di un lotto di obbligazioni Dexia Crediop

02 I corsi e il prezzo di negoziazione dei titoli L’investitore che acquista un titolo di debito acquisisce non soltanto un valore capitale, vale a dire una parte del valore nominale di un prestito emesso dallo Stato, da un ente territoriale o da una società, ma ottiene anche il diritto di percepire la remunerazione del capitale investito. Gli enti e le società emittenti pagano gli interessi posticipatamente; questo significa, per esempio, che se un’obbligazione ha date di godimento 1/01-1/07, in data 1/07 vengono pagati gli interessi che si riferiscono al semestre precedente.

Prezzo delle negoziazioni

Chi vende un titolo cede all’acquirente anche il diritto di riscuotere gli interessi non ancora maturati. Se la cessione è effettuata tra due date di godimento, gli interessi in corso di maturazione, dato che sono pagati posticipatamente, saranno riscossi per intero dall’acquirente. Tuttavia gli interessi maturati fino al momento della liquidazione spettano al venditore. Quindi, l’importo pagato per l’acquisto di un titolo comprende, oltre al suo valore capitale, anche quella parte di interessi maturata dalla data dell’ultimo godimento fino al giorno in cui viene effettuato il pagamento, cioè fino al giorno di liquidazione della compravendita.

Corso tel quel

Gli interessi maturati e non riscossi sono compresi nel prezzo di negoziazione quando il titolo è quotato a corso tel quel. Il corso tel quel è un prezzo che comprende, oltre al valore capitale del titolo, anche gli interessi maturati a partire dal giorno in cui è scaduta l’ultima cedola.

301

I listini di borsa quotano la maggior parte dei titoli di debito, sia pubblici sia societari, a corso secco.

CTZ Acronimo di Certificati del Tesoro Zero coupon. Titoli di Stato con scadenza a 24 mesi privi di cedole.

Corso secco

La negoziazione dei titoli

Il corso secco è un prezzo che, per i titoli che non producono altri frutti oltre agli interessi, si riferisce al valore capitale che il titolo rappresenta, vale a dire alla quota parte del valore nominale di un prestito senza tener conto degli interessi in maturazione.

Vale, quindi, la seguente relazione:

=

Corso secco



Corso tel quel

Interessi maturati

Per determinare il prezzo di un titolo quotato a corso secco, ovvero per calcolare quanto effettivamente l’acquirente debba sborsare al momento della negoziazione, è necessario passare dalla quotazione a corso secco a quella a corso tel quel.

=

Corso tel quel

+

Corso secco

Interessi maturati

Indivisibile In caso di compravendita, tra due date di godimento, di un titolo di debito con cedola, l’ente emittente non effettua la suddivisione degli interessi maturati tra i contraenti.

u2

Poiché il corso tel quel comprende gli interessi maturati, in caso di compravendita di un titolo quotato tel quel non è necessario fare alcun calcolo di interessi per determinare l’importo che l’acquirente versa al venditore; è sufficiente una proporzione per riferire il corso percentuale al valore nominale totale dei titoli scambiati. I listini di borsa, tuttavia, quotano tel quel solo pochi titoli di debito; si tratta dei titoli senza cedola, ovvero i BOT, i CTZ e gli zero coupon in generale. La quotazione delle azioni può essere equiparata a una quotazione tel quel: il prezzo unitario di un’azione, infatti, è influenzato dall’andamento economico della società emittente e comprende, pertanto, sia la quota del capitale sia la quota dei dividendi in maturazione.

{Esempio} 1 Il prezzo delle negoziazioni

1/01

data di negoziazione

data di liquidazione

23/05 25/05 interessi di competenza del venditore

data di godimento 1/07

gli interessi vengono riscossi per intero dal compratore

interessi di competenza del compratore

il compratore paga il valore capitale del titolo e gli interessi di competenza del venditore

I soggetti che operano in mercati di borsa eseguono i loro ordini tramite intermediari, quindi non si conoscono. Tenendo conto che la liquidazione dei contratti sui titoli di debito viene effettuata il secondo giorno di borsa aperta successivo alla stipulazione del contratto, alla data di negoziazione si aggiungono 2 giorni di maturazione interessi. Per semplicità, negli esercizi sui titoli di debito aggiungeremo sempre 2 giorni, non considerando il sabato e la domenica. Dato che le obbligazioni Enel hanno godimento 1/01 e 1/07, se la liquidazione avviene il 25/05, poiché la cedola è indivisibile, gli interessi maturati sino a tale data saranno riscossi per intero dal compratore in data 1/07. Tuttavia, al venditore spettano gli interessi fino al 25/05, poiché i titoli sono stati di sua proprietà sino a tale data. Quindi il compratore deve pagare al venditore, oltre al valore capitale del titolo (ossia il valore che rappresenta la quota parte del prestito obbligazionario), anche gli interessi maturati dall’1/01 al 25/05. La negoziazione deve dunque essere regolata a corso tel quel.

m3

data di godimento

Il mercato degli strumenti finanziari

Il 23/05 (lunedì) Stefano Bucci vende tramite il proprio conto on line 10 000 euro nominali di obbligazioni Enel, godimento 1/01-1/07.

302 Calcolo degli interessi

Armonizzazione europea CCTeu Acronimo di Certificati di Credito del Tesoro indicizzati al tasso Euribor. Titoli di Stato a tasso variabile con scadenza a 7 anni.

BTP Acronimo di Buoni del Tesoro Poliennali. Titoli di Stato a tasso fisso con scadenze da 3 a 50 anni.

Note di eseguito Lettere contabili delle banche che danno conferma al cliente dell’avvenuta transazione.

Commissioni di intermediazione

Listino di borsa Elenco dei titoli quotati con i dati relativi alle contrattazioni della giornata (prezzi, quantità scambiate ecc.).

Gli interessi si calcolano sempre sul valore nominale dei titoli. Per i titoli posseduti da persone fisiche residenti (nettisti), assoggettati a imposta sostitutiva a titolo definitivo, dal risultato ottenuto (interessi lordi) è necessario togliere l’ammontare dell’imposta, in modo da determinare gli interessi netti. Oltre che sugli interessi, l’imposta va applicata anche sullo scarto di emissione o sul premio di rimborso (se il titolo è stato emesso sotto la pari oppure se viene rimborsato sopra la pari) e sulle eventuali plusvalenze (vale a dire sulle differenze positive tra prezzi di vendita e prezzi di acquisto dei titoli). Il calcolo degli interessi e degli eventuali scarti di emissione deve essere effettuato:



con la modalità giorni effettivi/360 per i titoli del mercato monetario (BOT) e per i titoli del mercato finanziario con cedola a tasso indicizzato (CCTeu);

• •

con la modalità giorni effettivi/365 per i titoli senza cedola (zero coupon, CTZ); con la modalità giorni effettivi/giorni effettivi per i titoli del mercato finanziario con cedola a tasso fisso (BTP), mantenendo comunque costante il flusso cedolare. Per gli anni bisestili i giorni effettivi sono 366. Le obbligazioni societarie, sia a tasso fisso, sia a tasso variabile, calcolano gli interessi secondo questa modalità. Il conteggio dei giorni effettivi va eseguito escludendo il giorno di inizio di maturazione della cedola e includendo, invece, il giorno di liquidazione dell’operazione.

Per esempio, per un titolo con date di godimento 1/03-1/09 venduto il 10 luglio e liquidato il 12 luglio, è necessario calcolare interessi per 133 giorni, escludendo l’1/03 ma comprendendo il 12/07. Nel caso di acquisto di un titolo che stacca la cedola nella data di liquidazione dell’operazione, l’acquirente non paga il rateo di interessi mentre il venditore percepisce l’intera cedola. Quando la compravendita avviene direttamente con un internalizzatore sistematico, i due giorni borsa non devono essere aggiunti; molte banche, tuttavia, pur negoziando i titoli direttamente con i propri clienti, aggiungono ugualmente i due giorni borsa. I tassi e i ratei di interessi maturati sono indicati in percentuale, utilizzando 5 cifre decimali dopo il valore intero, anche per le note di eseguito. L’eventuale sesta cifra decimale va arrotondata alla quinta, con metodo matematico (0-4 all’unità inferiore; 5-9 all’unità superiore). La compravendita di titoli sui mercati di borsa, comunque effettuata (tramite intermediari autorizzati o per mezzo del trading on line), comporta per l’ordinante il pagamento di commissioni di intermediazione alla banca che esegue l’operazione. Utilizzando il trading on line le commissioni risultano all’incirca dimezzate rispetto a quelle percepite sulle medesime operazioni effettuate allo sportello. Per i titoli di Stato e le obbligazioni societarie le commissioni vengono espresse in misura percentuale del controvalore effettivo di acquisto (corso secco). Per le azioni le commissioni sono calcolate in misura percentuale del prezzo di mercato. In ogni caso, le commissioni vanno ad aumentare il prezzo della negoziazione in caso di acquisto, a diminuirlo in caso di vendita. Prezzo di acquisto per il cliente

=

Quotazione del titolo

+

Commissione di intermediazione

Prezzo di vendita per il cliente

=

Quotazione del titolo



Commissione di intermediazione

Quando la negoziazione è effettuata in contropartita diretta con una banca, la stessa, per il rispetto delle norme sulla trasparenza, deve proporre al cliente un prezzo che è già comprensivo della commissione di intermediazione di sua competenza. IL PREZZO DI NEGOZIAZIONE DEI TITOLI DI DEBITO

Corso secco (quotazione del listino di borsa) +/ – Commissioni di intermediazione (calcolate in percentuale del corso secco) + Rateo di interessi maturati (calcolato dalla data dell’ultimo godimento alla data di liquidazione) = Corso tel quel (prezzo di negoziazione per i lordisti) – Imposta sostitutiva sul rateo di interessi maturati – Imposta sostitutiva sull’eventuale scarto di emissione maturato (valore di rimborso – prezzo di emissione) = Prezzo di negoziazione netto (prezzo di negoziazione per i nettisti)

303 Le sottoscrizioni nel mercato primario sono effettuate, di solito, mediante prenotazione dei titoli di nuova emissione presso le principali banche. Per i titoli di Stato a breve scadenza le banche aggiungono la propria commissione al prezzo ufficiale d’asta indicato negli avvisi esposti al pubblico; per i titoli di Stato a medio e lungo termine, invece, il cliente paga soltanto il prezzo d’asta: in questo caso, infatti, il compenso agli intermediari è pagato direttamente dallo Stato. Per i titoli di debito societari, in sede di sottoscrizione, di solito, la società emittente non applica commissioni.

Sottoscrizione di titoli nel mercato primario

{Esempio} 2

Quindi, per acquistare un valore nominale (capitale) di 1 000 euro, il risparmiatore spende: 100

:

99,6982

=

1 000

:

x

1 000 × 99,6982 = euro 996,98 costo di acquisto di 1 000 euro nominali obbligazioni UBI 100

x=

Tuttavia, il venditore ha anche il diritto di ricevere gli interessi già maturati dall’1/01 al 16/05, dato che la cedola sarà riscossa per intero dal compratore il 1° gennaio dell’anno successivo. Gli interessi vengono calcolati sul valore nominale secondo la modalità giorni effettivi/giorni effettivi, escludendo il primo giorno di maturazione della cedola e aggiungendo due giorni borsa. Quindi: gennaio febbraio marzo aprile maggio giorni borsa totale giorni

30 (31 – 1 giorno di inizio maturazione cedola) 28 (consideriamo di essere in un anno non bisestile) 31 30 + 28 + 31 + 30 + 14 + 2 30 14 2 interessi 1/01/n maturati 14/05/n 16/05/n 135

Al denominatore i giorni effettivi sono 365. Gli interessi lordi maturati dall’1/01 al 16/05 sono pari a: I=

Crg = 36 500

euro

100 × 4 × 135 36 500

data di negoziazione

interessi da maturare

1/01/n+1

data di liquidazione

= 1,47945 rateo percentuale interessi

1,47945 × 1 000 = euro 14,79 interessi lordi maturati 100

I tassi e i ratei sono indicati in percentuale, utilizzando 5 cifre decimali dopo il valore intero: si arrotonda l’eventuale sesta cifra decimale alla quinta, con il metodo matematico (se la sesta cifra è compresa tra 0 e 4 si arrotonda la quinta cifra all’unità inferiore; se la sesta cifra è compresa tra 5 e 9 si arrotonda la quinta cifra all’unità superiore). In base alle modalità di funzionamento del sistema telematico dei mercati di borsa, tuttavia, il calcolo del rateo viene effettuato determinando in primo luogo l’importo unitario del rateo stesso che viene arrotondato alla quinta cifra decimale, moltiplicando poi tale valore per la dimensione del contratto complessivo (in questo caso 1 000 euro); il risultato finale viene arrotondato al centesimo di euro. Agli interessi lordi viene applicata l’imposta sostitutiva a titolo definitivo, dato che l’acquisto è effettuato da una persona fisica residente in Italia. L’aliquota sulle obbligazioni bancarie è 26%. euro (14,79 × 26%) = euro 3,85 imposta sostitutiva (arrotondata alla seconda cifra decimale)

u2

(99,40 + 99,40 × 0,30%) = (99,40 + 0,2982) = euro 99,6982 prezzo percentuale di acquisto

Il mercato degli strumenti finanziari

Le obbligazioni sono quotate a corso secco; quindi, in questo caso, il corso non comprende gli interessi maturati dall’1/01 (data dell’ultimo godimento) sino al giorno di liquidazione, cioè sino al 16/05 (dato che vengono aggiunti due giorni borsa). Il prezzo per il cliente, dato che trattasi di un acquisto, è uguale alla quotazione a corso secco (99,40) aumentata della commissione bancaria di intermediazione.

m3

Il 14/05 le obbligazioni UBI 4% (emesse e rimborsabili alla pari), godimento annuale 1/01, quotano 99,40. Determiniamo il costo che sostiene Antonio Sagrini per acquistare, tramite banca, un taglio minimo, che per le obbligazioni UBI è costituito da 1 000 euro nominali. Commissioni di intermediazione 0,30% sul corso secco.

La negoziazione dei titoli

Acquisto di obbligazioni societarie con cedola annuale

304 Quindi il costo di acquisto delle obbligazioni UBI è il seguente: costo di acquisto riferito al valore nominale + interessi lordi maturati dall’1/01 al 16/05 – imposta sostitutiva 26%

euro euro

euro

996,98

euro euro

10,94 1 007,92

14,79 3,85

Costo di acquisto obbligazioni UBI comprensivo di capitale e interessi

Dato che i titoli sono emessi e rimborsati alla pari non è presente lo scarto di emissione.

{Esempio} 3 Acquisto di titoli di Stato con cedola semestrale Sara Pacelli acquista, tramite banca, 10 000 euro nominali di BTP (emessi e rimborsabili alla pari) che offrono interessi al tasso 5% annuo con godimento 1/02-1/08. L’operazione viene effettuata in mercati regolamentati il 19 maggio al prezzo di 99,85 (corso secco), commissione di intermediazione 0,25% tasso sul corso secco. Calcoliamo il costo di acquisto per l’investitrice. (99,85 + 99,85 × 0,25%) = (99,85 + 0,24963) = 100,09963 prezzo percentuale di acquisto 100 : 100,09963 = 10 000 : x 10 000 × 100,09963 = euro 10 009,96 costo di acquisto di 10 000 euro nominali BTP x= 100 Per il calcolo del rateo di interessi occorre considerare i giorni effettivi di maturazione e i giorni complessivi del semestre in cui si calcola il rateo, secondo la modalità giorni effettivi/giorni effettivi. I giorni di maturazione interessi che vanno dall’1/02 al 21/05 (compresi i due giorni borsa) sono così conteggiati: febbraio marzo aprile maggio giorni borsa totale giorni

27 (28 – 1, consideriamo di essere in un anno non bisestile e togliamo il primo giorno di maturazione) 31 data di data di liquidazione negoziazione 30 19 2 109 interessi interessi 1/02

maturati

19/05 21/05

da maturare

1/08

Il semestre che va dall’1/02 all’1/08 è composto da 181 giorni effettivi. Il tasso di interesse, per 6 mesi, è uguale alla metà del tasso annuale, quindi 2,50%. Il calcolo degli interessi lordi maturati risulta pertanto: 100 × 2,50 × 109 = 1,50552 rateo percentuale interessi 18 100 1,50552 × 10 000 euro = euro 150,55 interessi lordi maturati 100 In questo caso, il calcolo del rateo nel semestre successivo dovrà essere effettuato considerando come denominatore 18 400. Si noti che il denominatore, in caso di cedola semestrale, potrebbe essere inoltre 18 300, oppure 18 200, a seconda dei casi. Bisogna ricordarsi sempre dell’eventuale presenza di anni bisestili. Agli interessi lordi viene applicata l’imposta sostitutiva a titolo definitivo in quanto l’acquisto è effettuato da una persona fisica residente in Italia. L’aliquota sui titoli di Stato è 12,50%. euro (150,55 × 12,50%) = euro 18,82 imposta sostitutiva (arrotondata alla seconda cifra decimale) Quindi il costo di acquisto dei titoli è il seguente: costo di acquisto riferito al valore nominale + interessi lordi maturati dall’1/02 al 21/05 – imposta sostitutiva 12,50% Costo di acquisto BTP comprensivo di capitale e interessi

euro euro

euro

10 009,96

euro euro

131,73 10 141,69

150,55 18,82

305

{Esempio} 4 Vendita di obbligazioni societarie con cedola trimestrale Il 13/11 Gianni Ventura vende tramite il proprio conto on line 15 000 euro nominali di obbligazioni FCA indicizzate emesse e rimborsabili alla pari, cedola in corso di maturazione 1%, godimento 1/02-1/05-1/08-1/11, al corso di 101,50. La banca percepisce la commissione di intermediazione 0,10%. Calcoliamo il ricavo di vendita per l’investitore. I titoli sono quotati a corso secco. La commissione di intermediazione, dato che la vendita è effettuata on line, è più bassa rispetto a una vendita effettuata allo sportello e viene sottratta al corso secco. (101,50 – 101,50 × 0,10%) = 101,3985 prezzo percentuale di vendita 100

:

101,3985

=

15 000

:

x

15 000 × 101,3985 = euro 15 209,78 ricavo di vendita di 15 000 euro nominali di obbligazioni FCA 100 Il calcolo del rateo deve essere effettuato tenendo conto degli interessi maturati dall’1/11 al 15/11 (si esclude sempre il primo giorno di maturazione della cedola) e dei giorni effettivi complessivi del trimestre in considerazione, secondo la modalità giorni effettivi/giorni effettivi. Essendo un titolo indicizzato, il tasso varia di trimestre in trimestre; quindi il tasso 1% si riferisce al trimestre in corso. Calcoliamo direttamente gli interessi lordi maturati sul valore nominale totale acquistato. 15 000 × 1 × 14 = 22,83 interessi lordi maturati 9 200 Se la negoziazione fosse avvenuta nel corso del trimestre 1/02-1/05, il denominatore sarebbe stato pari a 8 900 (considerando l’anno non bisestile); nel corso del trimestre 1/05-1/08 pari a 9 200; nel corso del trimestre 1/08-1/11 pari a 9 200.

euro

15 209,78

euro euro

16,89 15 226,67

22,83 5,94

{Esempio} 5 Acquisto di titoli obbligazionari da parte di un lordista La Italian Style spa il 27/7, disponendo di liquidità, acquista tramite IW Bank, utilizzando il proprio conto on line, 50 000 euro di obbligazioni Natwest Royal 5,50%, godimento 22/06-22/12, al prezzo di 98,45. Le obbligazioni sono state emesse alla pari e saranno rimborsabili alla pari. La banca percepisce la commissione 0,15% sul corso secco. Calcoliamo il costo di acquisto. Le obbligazioni Natwest Royal sono quotate a corso secco. Quindi: (98,45 + 98,45 × 0,15%) = 98,59768 100 : 98,59768 = 50 000 : x 50 000 × 98,59768 x= = euro 49 298,84 costo di acquisto di 50 000 euro nominali obbligazioni Natwest Royal 100 Il rateo di interessi va calcolato secondo la modalità giorni effettivi/giorni effettivi dal 22/06 (escluso) al 27/07 (compreso) e aggiungendo i due giorni borsa. Il semestre che va dal 22/06 al 22/12 comprende 183 giorni. Il tasso di interesse semestrale è uguale alla metà del tasso annuale, quindi pari a 2,75%. Pertanto: 50 000 × 2,75 × 37 = 278,01 interessi lordi maturati 18 300

Il mercato degli strumenti finanziari

Ricavo di vendita obbligazioni FCA comprensivo di capitale e interessi

euro euro

m3

ricavo di vendita riferito al valore nominale + interessi lordi maturati dall’1/11 al 15/11 – imposta sostitutiva 26%

u2

Agli interessi lordi viene applicata l’imposta sostitutiva a titolo definitivo dato che la vendita è effettuata da una persona fisica residente in Italia. L’aliquota sulle obbligazioni emesse da società private è 26%. euro (22,83 × 26%) = euro 5,94 imposta sostitutiva (arrotondata alla seconda cifra decimale) Quindi il ricavo di vendita dei titoli è il seguente:

La negoziazione dei titoli

x=

306 Dato che l’acquirente è una società per azioni, quindi un soggetto lordista, agli interessi non viene applicata alcuna imposta. Gli interessi, infatti, vengono riscossi al lordo e tassati in sede di dichiarazione dei redditi. Quindi il costo di acquisto delle obbligazioni è il seguente: costo di acquisto riferito al valore nominale + interessi lordi maturati dal 22/06 al 29/07 Costo di acquisto comprensivo di capitale e interessi obbligazioni Natwest Royal

euro euro euro

49 298,84 278,01 49 576,85

{Ora tocca a te!} Conoscenze

Abilità

Modalità di negoziazione dei titoli di debito • operazioni di compravendita delle obbligazioni societarie

Analizzare le modalità di negoziazione dei titoli di debito • calcolare il risultato di una compravendita di obbligazioni societarie

Leggi la situazione operativa ed esegui quanto richiesto. Il 21/11 Giovanni Albertini acquista, tramite il suo conto on line, 22 000 euro nominali di obbligazioni BEI indicizzate emesse e rimborsabili alla pari, cedola in maturazione 0,45%, date di godimento 28/02-28/05-28/08-28/11, al corso di 101,20. Calcola il costo di acquisto sostenuto dall’investitore sapendo che la banca applica la commissione 0,12% sul corso secco. (.................... + .................... × 0,12%) = .................... prezzo percentuale di acquisto 100 x = euro

.................... × ....................

agosto settembre ottobre novembre giorni borsa totale giorni

....................

:

....................

=

:

....................

x

= euro 22 290,72 costo di acquisto di .................... euro .....................................

........ (31 – ............... giorno di inizio di maturazione cedola) ........ ........ ........ ........

87 data di ....................

data di .................... interessi maturati per ....... giorni

data di ....................

...........

28/08

data di ....................

...........

...........

durata del trimestre giorni (....... + ....... + ....... + .......) = giorni 92

euro

.................... × ......... × ......... ....................

= euro 93,62 interessi lordi maturati

costo di acquisto riferito al valore nominale + interessi lordi maturati dal 28/08 al 23/11 – imposta sostitutiva 26% su euro .................... Costo di acquisto comprensivo di capitale e interessi

euro

....................

euro euro

22 360,00

euro .................... euro .................... ....................

307

03 Lo scarto di emissione e il corso supersecco Se un titolo di debito è stato emesso a un prezzo inferiore al suo valore di rimborso a scadenza (di solito, coincidente con il valore nominale), quindi è stato emesso sotto la pari, tra i rendimenti che produce va anche considerato lo scarto di emissione, che matura giorno per giorno durante l’intero arco di vita del titolo stesso. Valore di rimborso



Prezzo di emissione

Lo scarto di emissione, come gli altri proventi dei titoli, viene assoggettato a imposta sostitutiva all’aliquota in vigore, attualmente 12,50% sui titoli pubblici e assimilati e 26% sulle obbligazioni societarie. Quindi, per calcolare il prezzo di negoziazione dei “nettisti”, dal corso tel quel va sottratta, oltre che l’imposta sostitutiva sugli interessi maturati, anche l’imposta sostitutiva sulla quota di scarto di emissione maturato fino alla data di liquidazione dell’operazione. La quota di scarto di emissione maturato viene calcolata dividendo lo scarto di emissione per tutti i giorni di durata del prestito e moltiplicando il risultato ottenuto per i giorni trascorsi dalla data di emissione del titolo alla data di liquidazione dell’operazione.

Imposta sostitutiva

Nel caso in cui sia presente uno scarto di emissione, per determinare il valore capitale del titolo è necessario dedurre dal corso secco la quota di scarto di emissione che è già maturata; bisogna pertanto passare dal corso secco (che è la quotazione di mercato) al corso supersecco (che rappresenta il valore capitale del titolo).

Corso supersecco

Il corso supersecco è un prezzo che, per i titoli in cui è presente lo scarto di emissione, si riferisce al valore capitale che il titolo rappresenta.

La negoziazione dei titoli

=

u2

Scarto di emissione

Il corso supersecco si ricollega al regime fiscale delle rendite finanziarie e viene utilizzato per la valutazione dei titoli, per la determinazione delle plusvalenze e minusvalenze originate dalla vendita o dal rimborso dei titoli e per il calcolo dei tassi di rendimento del capitale investito. Corso secco



Scarto di emissione maturato

{Esempio} 1 Scarto di emissione e corso supersecco Il 4/12 una serie di BTP 4% quinquennali, godimento 1/05 e 1/11, è quotata nel MOT a 96,85. I titoli erano stati emessi a 98,60 in data 1/05 dell’anno precedente e verranno rimborsati alla pari. Calcoliamo: a) il corso supersecco per la valutazione del puro capitale rappresentato dal titolo; b) il prezzo di negoziazione del titolo da parte di un “lordista” (corso tel quel), commissione bancaria 0,30% sul corso secco; c) il prezzo di negoziazione del titolo da parte di un “nettista”; d) la somma spesa da un investitore che acquista 35 000 euro nominali dei BTP. Calcolo del corso supersecco Gli interessi e gli scarti di emissione sono calcolati secondo le modalità giorni effettivi/giorni effettivi. Disaggio o scarto di emissione: (100 – 98,60) = 1,40 Durata totale del titolo: giorni (365 × 5) + 1 = 1 826 (si considera la presenza di un anno bisestile) Tempo già trascorso dall’emissione (dall’1/05 dell’anno precedente, non bisestile, escluso, al venerdì 6/12 dell’anno in corso incluso, aggiungendo due giorni di borsa aperta al 4/12) = 584

Il mercato degli strumenti finanziari

=

m3

Corso supersecco

308 Corso secco (quotazione di borsa) 1,40 × 584 = 0,447754 arrotondato a – scarto di emissione maturato 1 826

96,85000

Corso supersecco (valore del puro capitale)

96,40225

0,44775

Calcolo del prezzo di negoziazione per un “lordista” (corso tel quel) Corso secco (quotazione nei mercati di borsa)

96,85000

+ commissione bancaria (96,85 × 0,30%)

0,29055

100 × 2 × 35 + rateo di interessi maturati dall’1/11 escluso al 6/12 incluso = 18 100 Prezzo di negoziazione (corso tel quel)

0,38674 97,52729

Calcolo del prezzo di negoziazione per un “nettista” In presenza di scarto di emissione al corso tel quel va sottratta anche l’imposta sostitutiva sullo scarto di emissione maturato. Per i titoli pubblici l’aliquota è 12,50%. Corso tel quel – imposta sostitutiva sul rateo di interessi maturati (0,38674 × 12,50%) = 0,048343

97,52729 0,04834

– imposta sostitutiva sullo scarto di emissione maturato (0,44775 × 12,50%) = 0,05597

0,05597 0,10431 97,42298

prezzo di negoziazione (netto) Calcolo della somma spesa dall’investitore L’investitore è un “nettista”. Quindi, per acquistare 35 000 euro nominali dei BTP spenderà: 100

:

97,42298

=

35 000

:

x

x = 34 098,04 euro somma spesa dall’investitore

{Esempio} 2 Acquisto di titoli obbligazionari in presenza di scarto di emissione In data 13/09 Marco Faletti acquista al MOT tramite la propria banca, che applica la commissione di intermediazione 0,25% sul corso secco, 15 000 euro nominali di obbligazioni Barclays decennali a tasso fisso 4,4%, godimento unico annuale 29/12, emesse a 99,00 il 29/12 di due anni prima e rimborsabili alla pari, quotate 100,36. Presentiamo: a) i calcoli relativi al costo di acquisto delle obbligazioni Barclays; b) la nota di conferma emessa dalla banca. La commissione di intermediazione, in caso di acquisto, va ad aumentare il corso secco; in caso di vendita, avrebbe dovuto essere sottratta dal corso secco. 100,36 + (100,36 × 0,25%) = 100,6109 prezzo percentuale di acquisto Le obbligazioni societarie calcolano gli interessi e gli scarti di emissione secondo la modalità giorni effettivi/giorni effettivi. Le obbligazioni Barclays sono state emesse a 99 e saranno rimborsate a 100, quindi presentano uno scarto di emissione pari a: (100 – 99) = 1 scarto di emissione Durata complessiva delle obbligazioni, considerando due anni bisestili: giorni (365 × 10 + 2) = giorni 3 652

309 Durata del periodo maturato (dal 29/12 di due anni prima, escluso, al 15/09 dell’anno in corso, incluso, aggiungendo i due giorni di borsa aperta e considerando gli anni non bisestili) = giorni 625 Scarto di emissione maturato =

1 × 625 = 0,17114 3 652

In presenza di scarto di emissione, al corso tel quel va sottratta anche l’imposta sostitutiva sullo scarto di emissione maturato. L’aliquota sulle obbligazioni bancarie è 26%. I giorni sono calcolati dalla data di godimento unica annuale (29/12), esclusa, al giorno di liquidazione dell’operazione (15/09), incluso. 100,61090 3,13425

La negoziazione dei titoli

0,81491 0,04450 102,88574

La somma spesa per acquistare 15 000 euro nominali di obbligazioni Barclays sarà quindi: 100

:

102,88574

=

15 000

:

x

x = 15 432,86 euro somma spesa dal risparmiatore La nota di conferma è la contabile che la banca invia al cliente in cui riepiloga gli estremi dell’operazione effettuata. Nota di conferma Data 13/09

Valore nominale o Quantità 15 000

Anagrafica del titolo

Obbligazioni Barclays decennali 4,4% godimento unico annuale 29/12 Banca: commissione di intermediazione 0,25% Interessi lordi maturati Imposta sostitutiva 26% sugli interessi Imposta sostitutiva 26% sullo scarto di emissione maturato Importo da addebitare con valuta 15/09 Giorno di esecuzione 13/09

04

Prezzo

Controvalore

100,36000 0,25090 3,13425 – 0,81491 – 0,04450 102,88574

15 054,00 37,64 470,14 – 122,24 – 6,68 15 432,86 15 432,86

Ora di esecuzione 11.20

Mercato di esecuzione MOT

Obbligazioni pubbliche e relative modalità di negoziazione

I titoli di debito pubblici rappresentano, per quantità e importo complessivo, la parte più rilevante dei titoli in circolazione nel nostro Paese. Tra di essi la maggior parte è costituita dai titoli di Stato, che presentano scadenze e caratteristiche diverse e vengono emessi per soddisfare le esigenze finanziarie dello Stato. Nei mercati esistono titoli di Stato a breve, media e lunga scadenza, mentre per quanto riguarda il pagamento degli interessi circolano sia titoli a tasso fisso (BTP), sia titoli a tasso indicizzato (CCTeu), sia zero coupon (BOT e CTZ). I fondi raccolti con le nuove emissioni vengono destinati al finanziamento della spesa pubblica e al rimborso dei titoli in scadenza.

Il mercato degli strumenti finanziari

Prezzo di negoziazione (netto)

u2

=

m3

Prezzo percentuale di acquisto 100 × 4,4 × 260 + interessi lordi maturati 36 500 – imposta sostitutiva 26% su 3,13425 – imposta sostitutiva 26% su 0,17114

310

TITOLI DI STATO

tasso fisso

BTP

media/lunga scadenza

tasso indicizzato

CCTeu

media/lunga scadenza

BOT

breve scadenza (fino a 12 mesi)

CTZ

media scadenza (24 mesi)

BOC BOR

media/lunga scadenza

zero coupon

TITOLI DI DEBITO PUBBLICI

tasso fisso TITOLI DI ENTI TERRITORIALI tasso variabile

Aste marginali Aste riservate ai titoli di Stato a media/lunga scadenza (BTP, CCTeu, CTZ), tramite le quali i titoli vengono assegnati a un unico prezzo (prezzo marginale), vale a dire all’ultimo prezzo accoglibile offerto dall’operatore il cui acquisto esaurisce il quantitativo disponibile.

Prezzo di acquisto Volatilità Percentuale con la quale viene indicata la variazione del prezzo di un’obbligazione (incluso l’eventuale rateo di interessi) causata da una variazione di un punto del rendimento effettivo netto.

Spread BTP-Bund

a) Titoli di Stato a tasso fisso La maggior parte dei titoli a tasso fisso è costituita dai Buoni del Tesoro Poliennali (BTP). Nel mercato italiano sono presenti BTP con scadenze dai tre ai cinquant’anni. Il tasso di interesse viene stabilito al momento dell’emissione e resta fisso per tutta la durata del prestito; le cedole vengono pagate in due date di godimento semestrali prestabilite. I BTP vengono collocati mediante aste marginali tenute dalla Banca d’Italia e riservate alle banche italiane, comunitarie ed extracomunitarie, e alle SIM e imprese di investimento comunitarie ed extracomunitarie, previa iscrizione ad appositi albi. La quotazione dei BTP è espressa in termini percentuali a corso secco; il prezzo di acquisto può essere, a seconda dell’andamento del mercato, sotto la pari, alla pari o sopra la pari. Il prezzo dipende dal rendimento degli investimenti alternativi (come, per esempio, altri titoli di Stato o obbligazioni societarie). Infatti, dato che i BTP sono titoli a tasso fisso, quando per il mutare delle condizioni del mercato finanziario il rendimento degli investimenti similari o alternativi aumenta, il prezzo dei BTP diminuisce e viceversa (volatilità). Supponiamo che nel corso dell’anno n1 siano stati emessi BTP quinquennali al tasso 4% e che dopo un anno i rendimenti sui titoli di pari scadenza salgano al 5%. In questo caso è evidente che il prezzo di mercato dei BTP emessi nell’anno n1 subisce una flessione in modo da compensare, per chi acquista i titoli, il minore rendimento rispetto ai BTP emessi nell’anno n2. Per i BTP sottoscritti nel mercato primario il regolamento avviene al prezzo di aggiudicazione d’asta. Se invece i BTP vengono acquistati nel mercato secondario, per calcolare il controvalore delle negoziazioni è necessario determinare il corso tel quel (aggiungendo il rateo di interessi maturati). Il taglio minimo di negoziazione è di 1 000 euro nominali. Sugli interessi che maturano a favore delle persone fisiche residenti e sull’eventuale scarto di emissione (differenza fra valore di rimborso e valore di emissione) si applica l’imposta sostitutiva 12,50%. Il valore di rimborso dei BTP (al lordo di eventuale imposta sostitutiva), stabilito al momento dell’emissione, coincide con il valore nominale. Lo spread BTP-Bund esprime il differenziale di rendimento fra i titoli di Stato italiani a 10 anni (BTP) e i corrispettivi titoli di Stato tedeschi (Bund). Essendo entrambe le emissioni denominate in euro, il differenziale varia in relazione al grado di affidabilità dei due Paesi, così come

311 viene percepito dagli investitori. Se lo Stato italiano viene considerato meno affidabile di quello tedesco, e quindi gli investitori nutrono dubbi sulle sue effettive capacità di rimborsare i titoli alla scadenza, lo stesso, in sede di emissione, dovrà aumentare il tasso di rendimento dei suoi titoli in modo da renderli più appetibili per gli investitori, compensando così il maggior grado di rischio. Lo spread viene espresso in punti base. Per esempio, se in un certo istante è pari a 185, significa che i BTP a 10 anni offrono un rendimento dell’1,85% superiore ai corrispettivi titoli di Stato tedeschi. Lo spread è diventato un significativo indicatore dell’affidabilità dell’intero sistema-Paese.

Appetibili: convenienti.

Sono state emesse anche due differenti tipologie di BTP indicizzati:

BTP indicizzati

Indice calcolato mensilmente dall’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) facendo riferimento agli incrementi di prezzo che hanno subìto i beni di consumo inseriti in un “paniere” periodicamente aggiornato. Rapportato a 100, misura il tasso di inflazione annua.

BTP Italia, indicizzati all’inflazione italiana. Anche per i BTP Italia il tasso di interesse resta fisso per tutta la durata del prestito, ma gli interessi semestrali vengono calcolati su un valore nominale che viene periodicamente rivalutato in base alle variazioni dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di impiegati e operai. La rivalutazione del capitale, inoltre, viene corrisposta semestralmente. In caso di deflazione le cedole vengono comunque calcolate sul valore nominale investito. I BTP Italia hanno scadenze a quattro o sei anni e in sede di collocamento possono essere sottoscritti direttamente on line dai piccoli risparmiatori, senza intermediazione bancaria.

Deflazione Diminuzione generale e continua dei prezzi in un periodo di tempo, con conseguente aumento del potere di acquisto della moneta. Viene misurata dall’indice ISTAT.

REGIME DEL RISPARMIO AMMINISTRATO Modalità di applicazione dell’imposta sostitutiva sulle persone fisiche residenti (“nettisti”)

La negoziazione dei titoli



Indice ISTAT

u2



BTP€i, indicizzati all’inflazione dell’area euro. Per questi BTP il tasso di interesse resta fisso per tutta la durata del prestito, ma gli interessi semestrali variano in quanto sono calcolati su un valore nominale che viene periodicamente aggiornato in base all’indice Eurostat, che varia in relazione all’andamento dei prezzi al consumo dell’area euro. Alla scadenza, se dal giorno dell’emissione del titolo si è verificata inflazione, il BTP€i sarà rimborsato a un valore superiore a quello nominale, mentre in caso di discesa dei prezzi (deflazione) il valore di rimborso sarà comunque pari al valore nominale;

L’applicazione dell’imposta sostitutiva da parte delle banche e degli altri intermediari avviene nel momento in cui un soggetto “nettista” acquista o vende un titolo di debito e ogni volta che lo stesso soggetto riscuote una cedola o percepisce un rimborso. BTP, CCTeu, obbligazioni di enti territoriali e societarie Vendita

Corso secco + commissione + rateo di interessi maturati – imposta sostitutiva sul rateo di interessi maturati – imposta sostitutiva sullo scarto di emissione maturato

Corso secco – commissione + rateo di interessi maturati – imposta sostitutiva sul rateo di interessi maturati – imposta sostitutiva sullo scarto di emissione maturato

Cedole Importo cedole – imposta sostitutiva sulle cedole

BOT Acquisto Corso tel quel + commissione + imposta sostitutiva sullo scarto di emissione da maturare

Vendita Corso tel quel – commissione + imposta sostitutiva sullo scarto di emissione da maturare

Rimborso Valore di rimborso – imposta sostitutiva sull’intero scarto di emissione

CTZ, obbligazioni zero coupon Rimborso Valore nominale

Acquisto Corso tel quel + commissione – imposta sostitutiva sullo scarto di emissione maturato

Vendita

Rimborso

Corso tel quel Valore – commissione nominale – imposta sostitutiva – imposta sostitutiva sull’intero scarto sullo scarto di emissione maturato di emissione

{Esempio} 1

Il mercato degli strumenti finanziari

Acquisto

Il 21/06 la Bertoni & F.lli snc, disponendo di liquidità, decide di acquistare 15 000 euro nominali di BTP 3,50% quinquennali, godimento 1/02-1/08, quotati 99,30, emessi tre anni prima a 99 e rimborsabili alla pari. L’acquisto è effettuato nel MOT tramite Intesa Sanpaolo, che applica la commissione di intermediazione 0,20% sul corso secco.

m3

Acquisto di BTP da parte di una società (lordista)

312 Presentiamo: a) i calcoli relativi al costo di acquisto dei BTP; b) la nota di conferma emessa dalla banca. Calcoli relativi al costo di acquisto dei BTP Nel caso di titoli acquistati in mercati regolamentati dalla banca, per il cliente il prezzo è pari alla quotazione (99,30) aumentata della commissione bancaria. (99,30 + 99,30 × 0,20%) = 99,49860 prezzo percentuale di acquisto 100 : 99,49860 = 15 000 : x x = euro 14 924,79 costo di acquisto di 15 000 euro nominali BTP I BTP sono quotati a corso secco. Per determinare il costo di acquisto totale è necessario aggiungere al costo del valore capitale il rateo di interessi maturato dalla data dell’ultimo godimento. Il calcolo è effettuato secondo il procedimento giorni effettivi/giorni effettivi, escludendo il primo giorno di maturazione della cedola e aggiungendo i due giorni di borsa aperta successivi alla negoziazione. Quindi: febbraio marzo aprile maggio giugno giorni borsa totale giorni

27 (28 – 1 perché si esclude il primo giorno di maturazione) 31 30 31 21 interessi 2 maturati 1/02 142

interessi da maturare 21/06 23/06 1/08

L’acquisto è effettuato da un soggetto lordista. Non vengono calcolate, quindi, né l’imposta sostitutiva sul rateo di interessi maturati, né l’imposta sostitutiva sullo scarto di emissione maturato. Gli interessi maturati vengono calcolati direttamente sull’intero valore nominale acquistato. Il tasso di interesse per un semestre è pari alla metà del tasso annuale. Il denominatore viene determinato considerando i giorni effettivi di durata del semestre 1/021/08, pari quindi a 181. Importo riferito al valore nominale + interessi lordi maturati dall’1/02 al 21/06 più 2 giorni borsa 1,75 × 142 × 15 000 euro 18 100 Costo totale di acquisto BTP

euro

14 924,79

euro

205,94

euro

15 130,73

Nota di conferma La banca emette la seguente nota di conferma. Data 21/06

Valore nominale o Quantità 15 000

Anagrafica del titolo BTP 3,50% quinquennali godimento 1/02-1/08

Interessi lordi maturati Importo da addebitare con valuta 23/06

Prezzo

Controvalore 99,49860

14 924,79

1,37293

205,94 15 130,73

{Esempio} 2 Vendita di BTP da parte di un risparmiatore (nettista) Il 18/11 Maria Isidori vende sul MOT tramite Banca Monte dei Paschi di Siena 30 000 euro nominali di BTP 4,25%, godimento 1/02-1/08, alla quotazione di 101,80. I titoli sono stati emessi e saranno rimborsati alla pari. Calcoliamo il ricavo di vendita, sapendo che la banca applica la commissione 0,25% sul corso secco. Il prezzo per il cliente, in caso di vendita, è pari alla quotazione a corso secco (101,80) diminuita della commissione bancaria.

313 (101,80 – 101,80 × 0,25%) = 101,5455 prezzo percentuale di vendita 100 : 101,5455 = 30 000 x = euro 30 463,65 ricavo di vendita riferito a 30 000 euro nominali

:

x

Per determinare il ricavo di vendita complessivo è necessario aggiungere all’importo riferito al valore nominale il rateo di interessi maturati dalla data dell’ultimo godimento detraendo, per i soggetti nettisti, l’imposta sostitutiva. Dato che i titoli sono stati emessi e saranno rimborsati alla pari non è presente lo scarto di emissione. Pertanto: 30 (31 – 1) 30 31 18 2 111

interessi maturati 1/08/n

interessi da maturare 1/02/n+1 18/11/n 20/11/n

Gli interessi maturati sono calcolati direttamente sull’intero valore nominale secondo la modalità giorni effettivi/ giorni effettivi. Il tasso di interesse, per un semestre, è pari alla metà del tasso annuale. Il denominatore viene determinato considerando i giorni effettivi di durata del semestre 1/08-1/02, pari quindi a 184. euro

30 463,65

euro

384,58

euro

48,07

Ricavo totale di vendita BTP

euro

30 800,16

u2

Importo riferito al valore nominale 2,125 × 111 + interessi lordi maturati × 30 000 18 400 – imposta sostitutiva 12,50% su 384,58

La negoziazione dei titoli

agosto settembre ottobre novembre giorni borsa totale giorni

Abilità

Operazioni di compravendita di titoli di Stato

Analizzare le modalità di negoziazione dei titoli di debito • individuare le caratteristiche dei titoli di Stato • calcolare il risultato di una compravendita di titoli di Stato

Leggi la situazione operativa ed esegui quanto richiesto. Il 20/07 Bruna Fiorini vende tramite CREDEM Banca 25 000 euro nominali di BTP decennali 4%, godimento 1/05-1/11, alla quotazione di 98,60. I titoli sono stati emessi e saranno rimborsati alla pari. Calcola il ricavo di vendita sapendo che la banca applica la commissione 0,25% sul corso secco. (.................... – .................... × 0,25%) = .................... prezzo .................... di vendita ....................

x = euro

.................... × .................... ....................

:

98,3535

=

....................

:

....................

= euro .................... ricavo di vendita di .................... euro .................... BTP

ricavo di vendita riferito al valore .................... .................... × .......... × .......... + interessi lordi maturati euro 18 400 – imposta sostitutiva .......% su euro ....................

euro

....................

euro

....................

euro

....................

Ricavo di vendita comprensivo di .................... e ....................

euro

24 783,36

m3

Conoscenze

Il mercato degli strumenti finanziari

{Ora tocca a te!}

314 b) Titoli di Stato a tasso indicizzato

Tasso Euribor Acronimo di EURo InterBank Offered Rate (tasso interbancario di offerta in euro). È il tasso di interesse medio al quale le principali banche europee si scambiano i capitali sul mercato monetario. Viene calcolato giornalmente. L’Euribor è un indicatore del costo del denaro a breve termine ed è spesso usato come tasso base per calcolare interessi variabili. Antecedente: precedente.

I titoli di Stato a tasso indicizzato sono costituiti dai Certificati di Credito del Tesoro indicizzati all’Euribor (CCTeu). Questi titoli hanno scadenza di norma a sette anni e cedole semestrali. L’indicizzazione del tasso è di tipo monetario: l’importo di ciascuna cedola viene individuato maggiorando di uno spread il tasso Euribor a 6 mesi, rilevato, per ogni cedola, il secondo giorno lavorativo antecedente il primo giorno di godimento. Lo spread viene definito al momento dell’emissione del titolo e tenuto costante per il resto della vita del titolo stesso. Il tasso sui CCTeu, quindi, varia ogni 6 mesi in relazione ai tassi del mercato monetario: quando il tasso Euribor aumenta, aumenta il tasso sui CCTeu; viceversa quando il tasso Euribor diminuisce. Pertanto il risparmiatore che acquista i CCTeu vede attenuato il rischio di tasso, cioè il rischio che, per il mutare delle condizioni del mercato monetario, il rendimento del suo investimento risulti inferiore ai tassi correnti. I CCTeu, quindi, garantiscono una remunerazione sempre in linea con i rendimenti di mercato. I CCTeu sono quotati a corso secco nei mercati di borsa. Il taglio minimo di negoziazione, per i risparmiatori privati, è 1 000 euro nominali. Gli interessi vengono calcolati, a differenza dei BTP, con la modalità giorni effettivi/360. Il valore di rimborso coincide con il valore nominale, con applicazione, per le persone fisiche residenti, dell’imposta sostitutiva 12,50% sugli interessi maturati e sull’eventuale scarto di emissione.

{Esempio} 3 Acquisto di CCTeu da parte di un risparmiatore (nettista) Il 29/03 Giorgio Luconi acquista 15 000 euro nominali di CCTeu, quotati al MOT 99,45, godimento 15/06-15/12, cedola in corso di maturazione 1,430%. I CCTeu sono stati emessi e saranno rimborsati alla pari. L’ordine viene eseguito in giornata da UBI Banca, presso la quale il risparmiatore ha un rapporto di amministrazione titoli, che applica la commissione 0,20% sul corso secco e l’imposta sostitutiva 12,50% sugli interessi maturati. Calcoliamo il costo di acquisto. Nel caso di titoli acquistati dalla banca in mercati regolamentati, il prezzo per il cliente è pari alla quotazione a corso secco (99,45) aumentata della commissione bancaria. (99,45 + 99,45 × 0,20%) = 99,6489 prezzo percentuale di acquisto 100 : 99,6489 = 15 000 : x x = euro 14 947,34 costo di acquisto di 15 000 euro nominali CCTeu I CCTeu sono quotati a corso secco. Per determinare il costo complessivo di acquisto è necessario aggiungere al costo del valore capitale il rateo di interessi maturati dalla data dell’ultimo godimento e detrarre l’imposta sostitutiva. Dato che i titoli sono emessi e rimborsati alla pari, non è presente lo scarto di emissione. Il calcolo del rateo avviene secondo la modalità giorni effettivi/360. Nel nostro caso si moltiplica il tasso semestrale 1,430% per i giorni maturati dal 15/12 (giorno di inizio godimento escluso) al 31/03 (giorno di liquidazione compreso) 360 e si divide per 180 giorni del semestre: . 2 I giorni effettivi per il calcolo degli interessi maturati sono:

(

dicembre gennaio febbraio marzo giorni borsa totale giorni

16 (31 – 15) 31 28 29 2 106

)

interessi maturati 15/12/n–1

interessi da maturare

29/03/n

31/03/n

15/06/n

Importo riferito al valore nominale + interessi lordi maturati 1,430 × 106 × 15 000 18 000 – imposta sostitutiva 12,50% su 126,32

euro

14 947,34

euro

126,32

euro

15,79

Costo totale di acquisto CCTeu

euro

15 057,87

315

{Esempio} 4 Rimborso di BTP e acquisto di CCTeu

Calcoliamo: a) il valore di rimborso dei BTP, l’importo dell’ultima cedola riscossa e la somma totale disponibile per l’investimento in CCTeu; b) il costo di un taglio minimo dei CCTeu e il valore nominale totale dei CCTeu acquistabili; c) il costo sostenuto dall’investitore e il residuo non impiegabile; d) la rendita semestrale netta che l’investitore ottiene dai CCTeu acquistati. Calcolo del valore netto di rimborso dei BTP Il valore netto di rimborso dei BTP coincide con il valore nominale, con deduzione dell’imposta sostitutiva sull’intero scarto di emissione, dato dalla differenza fra il valore di rimborso a scadenza e il prezzo di emissione.

100

:

99,90625

=

u2

(100 – 99,25) = 0,75 scarto di emissione totale 0,75 × 12,50 = 0,09375 imposta sostitutiva sullo scarto di emissione 100 (100 – 0,09375) = 99,90625 valore netto percentuale di rimborso

La negoziazione dei titoli

Marco Lazzari possiede 20 000 euro nominali di BTP 3,75%, godimento 15/06-15/12, imposta sostitutiva per persone fisiche residenti 12,50%, che, giunti a scadenza in data 15/06, vengono rimborsati al valore nominale. I BTP erano stati emessi cinque anni prima a 99,25. Il 18/09, con la somma resasi disponibile, l’investitore acquista sul MOT, rivolgendosi alla sua banca presso la quale ha un rapporto di amministrazione titoli, dei CCTeu, godimento 15/04-15/10, quotati 99,15 con cedola semestrale in corso di maturazione 1,355% e taglio minimo da 1 000 euro nominali. I titoli erano stati emessi il 15/04 dell’anno precedente alla pari e saranno rimborsati alla pari. La banca applica la commissione di intermediazione di 20 centesimi sul corso secco.

20 000

:

x

x = euro 19 981,25 valore netto rimborsato

(

euro 375 –

375 × 12,50 100

)

= euro 328,13 interessi semestrali netti

Calcolo della somma totale disponibile per l’investimento in CCTeu Lazzari decide di investire nell’acquisto di CCTeu l’importo complessivamente riscosso nel giorno di scadenza dei BTP, costituito dalla somma rimborsata e dall’ultima cedola: euro (19 981,25 + 328,13) = euro 20 309,38 somma disponibile per l’investimento Calcolo del costo di un taglio minimo dei CCTeu In questo caso, l’investitore non ha deciso di acquistare un dato importo nominale, ma reinveste una somma disponibile, acquistando il maggior quantitativo possibile di titoli. Deve quindi calcolare il costo di un taglio minimo dei CCTeu e vedere quanti tagli può acquistare con la somma che ha a disposizione. Il taglio minimo di contrattazione, per i titoli di Stato e quindi anche per i CCTeu, è di 1 000 euro nominali. Dato che i CCTeu sono emessi e rimborsati alla pari, non vi è scarto di emissione. Quindi, tenendo conto della commissione di intermediazione: (99,15 + 99,15 × 0,20%) = 99,3483 prezzo di acquisto percentuale Tale prezzo di acquisto deve essere riferito a 1 000 euro nominali. 100 : 99,3483 = 1 000 x = euro 993,48 importo riferito al valore nominale

:

x

m3

Dato che il soggetto percipiente è un nettista va applicata l’imposta sostitutiva 12,50%:

Il mercato degli strumenti finanziari

Calcolo dell’ultima cedola dei BTP Nel pagamento delle cedole relative ai BTP si considerano tutti i periodi tra loro omogenei (30/360). Per esempio, per un titolo a tasso fisso emesso il 1° gennaio, con cedola annua 4%, lo Stato pagherà ogni semestre una cedola 2%, indipendentemente dalla durata effettiva del semestre. Quindi, nel nostro caso, considerando il tasso semestrale: 20 000 × 1,875 = euro 375 interessi semestrali lordi euro 100

316 Nel caso dei CCTeu, per il calcolo degli interessi maturati, si usa la modalità giorni effettivi/360. Importo riferito al valore nominale + interessi lordi maturati 1,355 × 158 × 1 000 18 000 – imposta sostitutiva 12,50% su 11,89

euro

993,48

euro

11,89

euro

1,49

Costo di acquisto di un taglio minimo di CCTeu

euro

1 003,88

Calcolo del valore nominale complessivamente acquistabile Il numero dei tagli di CCTeu acquistabili si ottiene dividendo la somma totale disponibile per il costo di un taglio minimo: euro (20 309,38 : 1 003,88) = euro 20,23, da cui n. 20 tagli acquistabili Ovviamente l’arrotondamento va sempre fatto all’unità inferiore, anche in caso di prima cifra decimale pari o superiore a 5, perché il costo totale di acquisto, in caso di arrotondamento all’unità superiore, eccederebbe la somma disponibile per l’investimento. euro (20 × 1 000) = euro 20 000 valore nominale complessivamente acquistabile Calcolo del costo sostenuto dall’investitore e del residuo non impiegabile Per calcolare il costo totale d’acquisto basta moltiplicare il costo di un taglio minimo per il numero dei tagli complessivamente acquistabili. euro (1 003,88 × 20) = euro 20 077,60 costo sostenuto per l’acquisto dei CCTeu Il residuo non investibile (in quanto un taglio minimo è di costo superiore) si calcola per differenza tra l’importo totale disponibile e il costo totale sostenuto: euro (20 309,38 – 20 077,60) = euro 231,78 somma avanzata Calcolo della rendita semestrale netta Il tasso di interesse sui CCTeu viene sempre espresso con 3 cifre decimali e viene determinato maggiorando di uno spread il tasso Euribor a 6 mesi rilevato il secondo giorno lavorativo antecedente il primo giorno di godimento. Quindi, tenendo conto del valore nominale complessivamente acquistato e dato che il tasso è semestrale e il soggetto percipiente un nettista: 20 000 × 1,355 euro = euro 271,00 interessi semestrali lordi 100 271 × 12,50 euro 271 – = euro 237,13 interessi semestrali netti 100

(

Le plusvalenze derivanti dalla cessione o rimborso dei titoli di debito

Aste competitive Aste riservate ai BOT tramite le quali gli stessi vengono assegnati a partire dall’operatore che ha offerto il prezzo più alto, seguendo una graduatoria decrescente fino all’esaurimento del quantitativo disponibile.

Investitori istituzionali Banche italiane, comunitarie ed extracomunitarie, SIM e imprese di investimento, comunitarie ed extracomunitarie.

)

c) Titoli di Stato zero coupon o di puro sconto I titoli zero coupon (obbligazioni a cedola zero) o di puro sconto sono quelle obbligazioni che non pagano una cedola periodica ma il cui rendimento risulta dalla differenza tra il valore che verrà rimborsato alla scadenza e il prezzo di emissione (scarto di emissione). I titoli zero coupon emessi dallo Stato sono:

• •

i Buoni Ordinari del Tesoro (BOT), con scadenza entro l’anno; i Certificati del Tesoro zero coupon (CTZ), con scadenza a 24 mesi.

BOT I Buoni Ordinari del Tesoro rappresentano prestiti a breve scadenza rimborsabili entro l’anno, le cui scadenze più comuni sono a 3, 6 e 12 mesi. Possono anche essere emessi BOT con qualsiasi altra durata compresa entro l’anno espressa in termini di giorni. I BOT vengono emessi con frequenza mensile dalla Banca d’Italia, che li assegna mediante un sistema di aste competitive in termini di rendimento riservate agli investitori istituzionali. Il risparmiatore privato può acquistare i BOT in banca, prenotando le nuove emissioni oppure, per i BOT già emessi, negoziando direttamente i titoli in possesso della stessa banca o facendoli acquistare in mercati di borsa. Il taglio minimo di contrattazione è di 1 000 euro nominali.

Prezzo di acquisto

L’imposta sostitutiva 12,50% sui BOT acquistati da persone fisiche residenti in Italia (“nettisti”) è strutturata in modo da tradursi in un maggior esborso per i compratori. Per i BOT di nuova emissione essa si applica sul provento, vale a dire sulla differenza fra il valore di rimborso e il prezzo di emissione, e va aggiunta a quest’ultimo; per i BOT negoziati nel mercato secondario l’imposta sulla parte di scarto di emissione che deve ancora maturare deve essere aggiunta al prezzo di mercato.

Imposta sostitutiva

Il rimborso dei BOT è sempre effettuato alla pari. Al contrario di quanto avviene per gli altri titoli di Stato e per le obbligazioni pubbliche e societarie, l’imposta sostitutiva sullo scarto di emissione dei BOT non viene percepita al momento del rimborso bensì anticipatamente, al momento dell’emissione. Pertanto le banche e gli altri intermediari autorizzati che operano come sostituti d’imposta sono tenuti a intervenire in senso opposto a quanto normalmente richiede l’applicazione del tributo.

Valore di rimborso

u2

Il prezzo di acquisto dei BOT è espresso in termini percentuali, cioè indica il costo di acquisto di 100 euro di valore nominale del titolo. I prezzi dei titoli di nuova emissione (prezzi medi ponderati d’asta) risultano diversi a seconda delle scadenze, essendo più alti per i BOT a un mese e più bassi per i BOT a un anno. Nel mercato secondario i BOT sono quotati a corso tel quel, nel senso che il prezzo comprende anche il rateo di interessi maturato dalla data di emissione. Pertanto, a mano a mano che i BOT si avvicinano alla scadenza, il prezzo diviene sempre più alto, sino a diventare uguale a 100 euro il giorno del rimborso. In caso di acquisto, al prezzo va aggiunta la commissione bancaria, calcolata sul valore nominale se i BOT vengono acquistati in sede di emissione e sul prezzo di mercato se i titoli vengono comprati nel mercato secondario. Le norme sulla trasparenza prevedono che le banche, in sede di emissione dei BOT, applichino commissioni non superiori a 3 centesimi per i titoli con durata residua fino a 80 giorni, 5 centesimi per i titoli con durata residua compresa tra 81 e 140 giorni, 10 centesimi per i titoli con durata residua compresa tra 141 e 270 giorni, 15 centesimi per i titoli con durata residua pari o superiore a 271 giorni.

La negoziazione dei titoli

317

{Esempio} 5

Costo di sottoscrizione per l’investitore Poiché i BOT sono stati sottoscritti nel mercato primario, al prezzo d’asta deve essere aggiunta l’imposta sostitutiva sull’intero scarto di emissione. L’imposta sostitutiva si applica agli acquisti effettuati da persone fisiche residenti e va calcolata sugli interessi lordi. Nel caso dei BOT gli interessi lordi sono rappresentati dalla differenza fra il valore di rimborso (pari al valore nominale) e il prezzo di sottoscrizione al netto dell’imposta. Quindi, il prezzo percentuale di sottoscrizione viene determinato come segue: prezzo medio ponderato d’asta + imposta sostitutiva sull’intero provento: (100 – 97,80) × 12,50% + commissione bancaria sul valore nominale prezzo percentuale di sottoscrizione

97,800 0,275 0,100 98,175

Il cliente acquista i BOT direttamente dalla banca, che addebita spese per 4 euro. Il costo di sottoscrizione di 5 000 euro nominali è quindi pari a: 100 : 98,175 = 5 000 : x da cui: x = prezzo riferito al valore nominale totale + rimborso spese bancarie costo di sottoscrizione dei BOT

euro euro euro

4 908,75 4,00 4 912,75

m3

Il 15/09 Silvio Minoli sottoscrive dalla Banca Nazionale del Lavoro 5 000 euro nominali di BOT semestrali di nuova emissione al prezzo medio ponderato d’asta di 97,800. I titoli verranno rimborsati dopo 183 giorni. La banca applica la commissione 0,10% sul valore nominale e addebita spese per 4 euro. Calcoliamo: a) il costo di sottoscrizione per l’investitore; b) il tasso effettivo dell’investimento.

Il mercato degli strumenti finanziari

Sottoscrizione di BOT nel mercato primario

318 Tasso effettivo dell’investimento Il tasso effettivo dell’investimento viene calcolato applicando la formula inversa dell’interesse. euro (5 000,00 – 4 912,75) = euro 87,25 provento dell’investimento in BOT 36 500 × 87,25 r= = 3,54228% tasso effettivo dell’investimento in BOT 4 912,75 × 183 Si noti che nel calcolo del rendimento effettivo viene utilizzato l’anno civile, nonostante, come prima osservato, il calcolo degli interessi per i titoli del mercato monetario preveda l’uso della modalità giorni effettivi/360. Tale metodologia serve per valutare la maturazione giornaliera degli interessi, e con essa l’applicazione dell’imposta sostitutiva. In questo caso, invece, il rendimento effettivo viene calcolato nell’ottica dell’investitore, il quale valuta il proprio investimento in base al calendario civile.

{Ora tocca a te!} Conoscenze

Abilità

Operazioni di compravendita di BOT

Analizzare le modalità di negoziazione dei titoli di debito • calcolare il risultato di una compravendita di BOT

Leggi la situazione operativa ed esegui quanto richiesto. Il 3/10 Otello Tassotti acquista presso il Banco BPM 60 000 euro nominali di BOT semestrali di nuova emissione scadenti dopo 92 giorni, al prezzo di 99,856. La banca applica la commissione di intermediazione 0,05% sul valore nominale e addebita costi per 10 euro. Calcola il costo di sottoscrizione e il tasso effettivo dell’investimento. Costo di acquisto dei BOT .......................... sull’intero provento (100 – ....................) × 12,50%

.................... + .................... +

.................... bancaria sul valore nominale

.................... =

Prezzo di acquisto

99,924

Prezzo .................... di sottoscrizione ....................

:

....................

=

60 000

:

....................

x = .................... euro prezzo riferito al valore .................... euro (.................... + ....................) = euro 59 964,40 euro costo acquisto BOT Tasso effettivo dell’investimento in BOT euro (.................... – ....................) = euro .................... provento dell’investimento in BOT r=

.................... × 35,60 .................... × ......

= 0,24% tasso effettivo dell’investimento in BOT

CTZ I Certificati del Tesoro zero coupon sono titoli di puro sconto, con scadenza a 24 mesi. Come i BOT, i CTZ possono essere sottoscritti nel mercato primario, prenotando le nuove emissioni presso le banche, oppure acquistati nel mercato secondario, dopo la loro emissione, con taglio minimo di negoziazione pari a 1 000 euro nominali. Il prezzo di acquisto è espresso in percentuale; corrisponde al prezzo di aggiudicazione d’asta senza alcuna commissione di intermediazione per i CTZ di nuova emissione e al prezzo di mercato per i titoli già emessi. Nel mercato secondario i CTZ sono quotati a corso tel quel; il prezzo, infatti, comprende anche gli interessi maturati dalla data di emissione. Per questo motivo, il prezzo dei CTZ, come quello dei BOT, si avvicina sempre più a 100 euro a mano a mano che i titoli si avvicinano alla scadenza.

319 I CTZ (ma ciò vale anche per gli altri titoli di Stato) della stessa emissione possono essere emessi in più tranche, cioè in quantitativi scaglionati nel tempo; praticamente una stessa emissione può essere riaperta più volte per concedere agli investitori la facoltà di sottoscrivere in aste successive titoli con la medesima scadenza. La riapertura riduce la durata originaria del titolo che all’emissione, come detto, è di 24 mesi.

Sostituto d’imposta Persona fisica o giuridica che, per legge, è obbligata al versamento di imposte in sostituzione di altri per tutte le situazioni a questi riferibili. In questo caso la banca trattiene le imposte per conto del cliente e le versa, a scadenze prestabilite, all’Amministrazione Finanziaria dello Stato.

{Esempio} 6 Sottoscrizione di CTZ nel mercato primario Il 29/08 Michela Generi prenota presso Intesa Sanpaolo 10 000 euro nominali di CTZ al prezzo d’aggiudicazione d’asta di 92,103. Determiniamo, sapendo che i titoli vengono affidati in amministrazione presso la banca e che la stessa addebita spese per 3,50 euro: a) il costo di sottoscrizione dei CTZ; b) il provento fruttato dai titoli.

La negoziazione dei titoli

Questo meccanismo di applicazione del tributo fa rimanere a carico di ogni “nettista” un’imposta sostitutiva commisurata al periodo di effettivo possesso dei titoli. L’imposta sostitutiva si riferisce ad anno civile.

Valore di rimborso

u2

Mentre per i BOT l’imposta sostitutiva sullo scarto di emissione viene trattenuta anticipatamente, per i CTZ (come per gli altri titoli di debito) ciò avviene al momento del rimborso. Pertanto le banche e gli altri intermediari autorizzati che operano come sostituti d’imposta sono tenuti: a) in occasione di ogni negoziazione a dedurre dal prezzo di mercato dei CTZ l’imposta sostitutiva sulla parte di scarto di emissione già maturata sino al giorno di valuta dell’acquisto o della vendita; b) in occasione del rimborso a scadenza a dedurre dal valore nominale di rimborso l’imposta sostitutiva sull’intero scarto di emissione, cioè sull’intero provento formatosi dall’emissione alla scadenza.

Costo di sottoscrizione dei titoli Poiché il prezzo di sottoscrizione è comprensivo della commissione bancaria, il costo di 10 000 euro nominali si ottiene come segue: 92,103

=

10 000

da cui prezzo riferito al valore nominale totale + rimborso spese bancarie

euro euro

9 210,30 3,50

costo di sottoscrizione dei CTZ

euro

9 213,80

:

x

Provento conseguito con l’investimento Come per i BOT, il provento conseguito con l’investimento viene determinato facendo la differenza fra il valore di rimborso e il costo di sottoscrizione. Tuttavia, a differenza dei BOT, il valore di rimborso viene diminuito dell’imposta sostitutiva sullo scarto di emissione. (100 – 92,103) = 7,897 scarto di emissione in termini percentuali (7,897 × 12,50%) = 0,987125 imposta sostitutiva percentuale sullo scarto di emissione (100 – 0,987125) = 99,01288 valore netto percentuale di rimborso 100

:

99,01288

=

10 000

:

Il mercato degli strumenti finanziari

:

x

x = euro 9 901,29 valore netto di rimborso euro (9 901,29 – 9 213,80) = euro 687,49 provento conseguito dall’investimento in CTZ

m3

100

320

{Esempio} 7 Acquisto di CTZ nel mercato secondario Il 28/04 Marco Alunni ordina al Banco BPM, con cui ha un rapporto di amministrazione titoli, l’acquisto di 18 000 euro nominali di CTZ emessi a 92,250 il 31/10 dell’anno precedente. La banca esegue l’ordine in mercati di borsa lo stesso giorno alla quotazione di 92,702 e applica la commissione di intermediazione 0,20% calcolata sul prezzo di mercato. Determiniamo il costo di acquisto per l’investitore tenendo conto che trattandosi di una persona fisica residente viene calcolata l’imposta sostitutiva 12,50% sulla parte di scarto di emissione già maturata sino al giorno di liquidazione dell’acquisto. (100 – 92,250) = 7,750 scarto di emissione Durata totale dei CTZ giorni (365 × 2) = giorni 730, di cui già trascorsi 181 (dal 31/10 escluso al 30/04 dell’anno seguente compreso); ricordiamo che per i CTZ si usa la modalità di calcolo giorni effettivi/365. quotazione percentuale + commissione bancaria sul prezzo di mercato: (92,702 × 0,20%) – imposta sostitutiva 7,750 × 12,50 × 181 730 × 100 prezzo percentuale di acquisto

92,702 0,185 92,887 0,240 92,647

Questo prezzo si riferisce a 100 euro nominali; poiché il valore nominale dei CTZ acquistati è 18 000 euro: 100

:

92,647

=

18 000

:

x

x = euro 16 676,46 costo di acquisto Se l’investitore mantiene i titoli sino alla scadenza, subirà l’addebito dell’imposta sostitutiva sullo scarto di emissione totale; pertanto, avendo tolto al costo di acquisto l’imposta riguardante il periodo precedente all’acquisto stesso, l’ammontare che rimane effettivamente a suo carico riguarda il periodo di possesso dei titoli.

d) Le obbligazioni degli enti territoriali

Bilancio di previsione Bilancio che riporta i valori previsti per l’esercizio in cui vi sarà l’emissione del prestito obbligazionario. Si differenzia dal bilancio d’esercizio, che espone dati consuntivi.

Caratteristiche tecniche

Le Regioni, i Comuni, le Città metropolitane e i consorzi fra più enti territoriali hanno la possibilità di emettere prestiti obbligazionari con scadenza oltre i cinque anni. Tali prestiti non possono essere destinati al finanziamento delle spese correnti (pagamento di retribuzioni ai dipendenti, spese di manutenzione ordinaria ecc.), ma devono essere finalizzati esclusivamente alla realizzazione di opere pubbliche. L’ente emittente non deve presentare una situazione finanziaria in dissesto e deve aver deliberato il bilancio di previsione relativo all’esercizio in cui è prevista l’emissione del prestito. Un apposito decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze stabilisce i requisiti (libera trasferibilità, sufficiente diffusione tra i risparmiatori, ammontare minimo del prestito) che devono avere i titoli emessi dagli enti territoriali per essere ammessi alla quotazione in mercati di borsa. L’ammissione ne favorisce il collocamento in quanto attribuisce a questi titoli il carattere della negoziabilità. I titoli, a seconda che siano emessi dai Comuni o dalle Regioni, sono denominati BOC (Buoni Ordinari Comunali) o BOR (Buoni Ordinari Regionali). Queste obbligazioni, che possono essere emesse anche in valuta, hanno un tasso di interesse fisso o variabile e interessi da corrispondere con cadenza annuale, semestrale o trimestrale assoggettati, per i privati residenti, a imposta sostitutiva 12,50%. Il tasso di interesse deve essere allineato a quello dei titoli emessi dallo Stato, nel senso che in sede di emissione il rendimento di queste obbligazioni non può superare di oltre un punto il rendimento dei titoli di Stato di pari durata emessi nel mese precedente. Per i titoli a tasso variabile, le cedole successive alla prima non possono essere maggiorate di oltre un punto rispetto al rendimento dei BOT. Gli interessi sono assoggettati a imposta sostitutiva all’aliquota in vigore, il cui gettito spetta all’ente territoriale emittente. Il rimborso del capitale può essere effettuato a rate oppure in un’unica soluzione alla scadenza; in quest’ultimo caso, al momento dell’emissione, va costituito un fondo di ammortamento del debito.

321

Le obbligazioni possono essere emesse dalle società per azioni e in accomandita per azioni allo scopo di finanziare il fabbisogno a medio e lungo termine. L’emissione deve avvenire entro i limiti stabiliti dalla normativa; se le obbligazioni sono destinate a essere quotate in mercati regolamentati o in sistemi multilaterali di negoziazione, l’emissione può avvenire senza il rispetto di alcun limite. Se previsto dall’atto costitutivo, le società a responsabilità limitata possono emettere titoli di debito da destinare esclusivamente alla sottoscrizione di investitori istituzionali. Le obbligazioni vengono sottoscritte dai risparmiatori solo se le società emittenti dimostrano solidità e affidabilità tali da garantire il puntuale pagamento degli interessi e il rimborso del capitale, possedendo un rating adeguato.

Artt. 2410 c.c. e segg.

Le obbligazioni possono essere:

Tipologia

• • •

Solidità Una società è solida quando presenta una struttura patrimoniale con attività superiori alle passività e un’adeguata patrimonializzazione.

ordinarie; convertibili; con warrant.

OBBLIGAZIONI SOCIETARIE

convertibili

u2

ordinarie

La negoziazione dei titoli

05

Obbligazioni societarie e relative modalità di negoziazione

media/lunga scadenza

Obbligazioni strutturate

Le obbligazioni ordinarie sono titoli di debito a media/lunga scadenza collocati sul mercato, di solito mediante un consorzio bancario, a un prezzo che può essere alla pari, sopra la pari o sotto la pari. Per favorire il collocamento vengono quasi sempre emesse sotto la pari. Le obbligazioni delle grandi società sono quotate in mercati di borsa a corso secco in termini percentuali. Le modalità di negoziazione non differiscono da quelle concernenti i titoli di Stato. Gli interessi, a seconda della società emittente e del tipo di emissione, possono essere annuali, semestrali o trimestrali; il tasso può essere fisso o indicizzato, tuttavia sul mercato esistono anche titoli zero coupon con scadenze più lunghe rispetto ai BOT e ai CTZ. Sono molto diffuse anche le obbligazioni strutturate, del tipo step up/step down oppure reverse floaters. Il rimborso, di solito, è effettuato alla pari. Per le persone fisiche residenti in Italia (“nettisti”), gli interessi e gli eventuali scarti di emissione sono assoggettati a imposta sostitutiva 26%.

Obbligazioni il cui rendimento varia nel tempo in relazione a complesse regole stabilite all’emissione. Le obbligazioni step up/step down offrono per un certo numero di anni cedole fisse e, dopo una certa data, il tasso iniziale aumentato (step up) oppure diminuito (step down) di un certo numero di punti. Le obbligazioni reverse floaters hanno un rendimento che aumenta al diminuire dei tassi di interesse e viceversa.

{Esempio} 1 Vendita di obbligazioni societarie quotate in mercati di borsa In data 9/11 Mario Piccini ha ordinato al Banco di Sardegna la vendita di 5 000 euro nominali di obbligazioni indicizzate Intesa Sanpaolo settennali (emesse e rimborsabili alla pari), date di godimento 1/03-1/06-1/09-1/12, cedola in corso di maturazione 1,45%, alla quotazione di 102,75. Le obbligazioni sono quotate in mercati di borsa e sono assoggettate, per le persone fisiche residenti, a imposta sostitutiva 26%. Calcoliamo il ricavo di vendita, sapendo che i titoli sono in amministrazione presso il Banco di Sardegna che applica la commissione 0,35% sul corso secco.

m3

a) Obbligazioni ordinarie

Il mercato degli strumenti finanziari

con warrant

322 Il Banco di Sardegna esegue l’ordine direttamente nei mercati di borsa. (102,75 – 102,75 × 0,35%) = 102,39038 prezzo percentuale di vendita 100

:

102,39038

=

5 000

:

x

x = euro 5 119,52 ricavo di vendita 5 000 euro nominali obbligazioni Intesa Sanpaolo Il rateo di interessi maturato è calcolato secondo la modalità giorni effettivi/giorni effettivi tenendo conto che il godimento è trimestrale. Le commissioni vengono sottratte perché siamo in presenza di una vendita. 29 + 31 + 9 + 2 = 71 interessi maturati 1/09

Ricavo di vendita riferito al valore nominale + interessi lordi maturati dall’1/09 all’11/11 1,45 × 71 × 5 000 euro 9 100 – imposta sostitutiva euro 56,57 × 26%

interessi da maturare 9/11 11/11

euro

56,57

euro

14,71

ricavo di vendita obbligazioni Intesa Sanpaolo

1/12

euro

5 119,52

euro

41,86

euro

5 161,38

Nota di conferma Data 9/11

Valore nominale o Quantità 5 000

Anagrafica del titolo Obbligazioni Intesa Sanpaolo indicizzate cedola trimestrale 1,45%

Commissione di intermediazione Interessi lordi maturati Imposta sostitutiva

Prezzo

Controvalore

102,75000 – 0,359625 1,13132 – 0,29414 103,22755

5 161,38

Importo da accreditare con valuta 11/11 Giorno di esecuzione 9/11

5 137,50 – 17,98 56,57 – 14,71 5 161,38

Ora di esecuzione 11.21

Mercato di esecuzione MOT

b) Obbligazioni convertibili Le obbligazioni convertibili sono obbligazioni che, oltre ad attribuire ai possessori il diritto di riscuotere un interesse periodico e il diritto di rimborso all’estinzione del prestito, conferiscono la possibilità di chiedere, in un periodo di tempo prefissato, la conversione in azioni. Ogni possessore di obbligazioni convertibili, infatti, può scegliere se restare creditore della società sino alla naturale scadenza del prestito oppure se sostituire, in un arco di tempo stabilito, le proprie obbligazioni con azioni della società emittente (conversione diretta) o con azioni di altre società possedute dalla società emittente (conversione indiretta). Le obbligazioni convertibili possono essere emesse anche sotto la pari, purché il valore nominale dell’aumento di capitale sociale non superi il credito spettante agli obbligazionisti a titolo di rimborso delle obbligazioni in caso di mancata conversione. Di solito, al momento del collocamento del prestito, la società emittente stabilisce sia l’intervallo temporale durante il quale può essere richiesta la conversione delle obbligazioni in azioni (periodo di conversione), sia il numero di obbligazioni che devono essere consegnate per ottenere un determinato numero di azioni (rapporto di conversione). Le azioni nelle quali è possibile convertire le obbligazioni sono dette azioni di compendio. Anche per le obbligazioni convertibili non sono presenti limiti di emissione.

323 Per valutare se sussiste la convenienza alla conversione, l’obbligazionista deve calcolare quanto gli costano le azioni di compendio, che può ottenere con due differenti modalità: a) esercitando il diritto di conversione delle obbligazioni in suo possesso in base al rapporto di conversione stabilito dalla società (acquisizione indiretta); b) acquistando direttamente sul mercato le medesime azioni.

Convenienza alla conversione

Mettendo a confronto la quotazione delle obbligazioni convertibili con quella delle azioni di compendio, si determina il premio di conversione, che può essere positivo o negativo: il premio di conversione positivo indica che la via più conveniente è quella dell’acquisizione diretta delle azioni. In questo caso il possessore di obbligazioni convertibili non ha convenienza alla conversione;



il premio di conversione negativo rappresenta lo sconto di conversione che si ottiene se si segue la via dell’acquisizione indiretta. In questo caso il possessore di obbligazioni convertibili ha convenienza alla conversione. La negoziazione dei titoli

L’investitore che converte le sue obbligazioni da creditore diventa comproprietario della società emittente. La conversione risulta particolarmente vantaggiosa quando, per effetto dei buoni risultati di gestione, le azioni della società hanno subìto consistenti aumenti di quotazione rispetto al momento dell’emissione del prestito obbligazionario.

{Esempio} 2 Determinazione del premio di conversione La Valdaso spa, con capitale sociale di 2 000 000 di euro diviso in 200 000 azioni del valore nominale di 10 euro ciascuna, ha in circolazione un prestito obbligazionario convertibile formato da 300 000 obbligazioni del valore nominale di 2 euro, tasso 4,50%, godimento 1/03-1/09. La conversione può essere esercitata in base al rapporto di 2 azioni contro ritiro di 15 obbligazioni. In data 18/08 le obbligazioni convertibili quotano 95, mentre la quotazione delle azioni Valdaso è di 15,090 euro. Individuiamo la via più conveniente per l’acquisizione delle azioni Valdaso da parte di una persona fisica residente (imposta sostitutiva 26%), calcolando il premio (o lo sconto) di conversione.

u2



Se si acquistano direttamente sul mercato le azioni Valdaso (prima ipotesi), si sostiene il seguente costo: euro (15,090 × 2) = euro 30,18 costo di due azioni Se si acquistano 15 obbligazioni convertibili da 2 euro nominali (seconda ipotesi), per chiederne poi la conversione in due azioni Valdaso, il costo si calcola come segue: 95

=

30

:

da cui si ottiene: x = importo riferito al valore nominale + interessi maturati dall’1/03 al 20/08: 30 × 2,25 × 172 18 400 – imposta sostitutiva 26% costo totale 15 obbligazioni convertibili

euro

0,63

euro

0,16

x euro

28,50

euro

0,47

euro

28,97

Dal confronto dei costi (prima e seconda ipotesi), si ravvisa la convenienza all’acquisto delle obbligazioni (acquisizione indiretta delle azioni) esercitando poi il diritto di conversione. Questa via, infatti, comporta un costo meno elevato dato dalla differenza: (28,97 – 30,18) = – 1,21 che esprime lo sconto di conversione Lo sconto sull’acquisto delle azioni che si ottiene tramite l’acquisizione indiretta può essere tradotto in termini percentuali come segue: 30,18 : – 1,21 = 100 : x da cui x = – 4,01% sconto percentuale per acquisizione indiretta

Il mercato degli strumenti finanziari

:

m3

100

324 c) Obbligazioni con warrant Le obbligazioni con warrant, oltre ad attribuire ai possessori il diritto all’interesse e al rimborso del capitale, sono corredate da un “buono” (warrant) che dà la possibilità di sottoscrivere, a un prezzo ed entro un intervallo di tempo prefissati, un certo numero di azioni della stessa società emittente o di un’altra società. I warrant possono essere oggetto di contrattazioni in mercati di borsa, con un proprio prezzo che dipende dalla domanda e dall’offerta. Il possessore di obbligazioni con warrant, se intende sottoscrivere le azioni, deve esercitare il suo diritto cedendo i warrant alla società emittente entro il periodo prefissato, rimanendo comunque in possesso delle obbligazioni. Se non intende esercitare il diritto può cedere i warrant sul mercato, anche prima del periodo prefissato per la sottoscrizione, riscuotendone il prezzo. Quindi, a differenza di colui che possiede obbligazioni convertibili, chi detiene obbligazioni con warrant, esercitando il diritto, può assumere contemporaneamente la veste di creditore e quella di comproprietario della società emittente. Dato che il warrant può circolare liberamente, queste obbligazioni presentano due diversi prezzi: una quotazione cum warrant, se hanno ancora il buono, e una quotazione ex warrant, se il buono è stato venduto o utilizzato. Ovviamente la prima è maggiore della seconda e la differenza è tanto più grande quanto più alta è la quotazione del warrant. Oltre a essere emessi con i prestiti obbligazionari, i warrant vengono a volte emessi in sede di emissione di nuove azioni, per offrire agli azionisti un ulteriore incentivo alla sottoscrizione di titoli di capitale.

06 La scelta dei titoli di debito Nel mercato esiste una vasta gamma di titoli di debito. Mentre all’interno della stessa emissione tutti i titoli sono identici tra loro, le varie emissioni si differenziano le une dalle altre per vari fattori, come la quotazione, il tasso, la frequenza delle cedole, la data e il valore di rimborso e così via.

Scelta del titolo più conveniente Requisito: condizione, caratteristica.

Quando si ha a disposizione una certa somma e si decide di investirla in titoli obbligazionari, è opportuno effettuare una valutazione preventiva dei vari tipi di titoli in circolazione, in modo da scegliere quello effettivamente più conveniente. Il primo requisito che bisogna considerare è il grado di sicurezza, vale a dire la capacità dell’ente o della società emittente di pagare puntualmente le cedole alle date stabilite e di rimborsare il capitale alla scadenza. Nell’ambito di titoli di debito con lo stesso grado di sicurezza (identico rating), è ovvio che la scelta cadrà sul titolo che presenta il rendimento maggiore. Non sempre il tasso nominale esprime un sicuro termine di paragone per poter valutare il rendimento di un titolo; in altre parole, a parità di rating, se un BTP ha un tasso annuo 5% e un’obbligazione emessa da una spa un tasso 4%, non è detto che sia più conveniente investire nel BTP. Bisogna, infatti, tener conto di altri fattori che possono influenzare il rendimento di un titolo, come per esempio:



il corso secco di acquisto, che determina il costo del valore capitale del titolo: a parità di altre condizioni, un titolo che presenta un prezzo di acquisto più basso è più conveniente di un altro con prezzo maggiore;



il valore di rimborso: sempre a parità di altre condizioni, un titolo che ha un valore di rimborso più alto è preferibile a un titolo con valore di rimborso minore. Infatti non sempre il valore di rimborso è alla pari; i titoli che presentano un’indicizzazione sul capitale sono rimborsati sopra la pari;



la periodicità delle cedole: a parità di altre condizioni, un titolo che ha una cedola semestrale o addirittura trimestrale è più conveniente di un titolo che ha una sola cedola annuale, perché consente di poter reinvestire gli interessi più volte nell’anno;



il periodo di tempo che manca al rimborso: a parità di altre condizioni, un titolo con scadenza più breve è preferibile rispetto a un titolo con scadenza più lunga in quanto meno rischioso.

Tasso nominale Tasso indicato nelle condizioni di emissione del prestito in base al quale si calcolano le cedole.

325 Tutti questi fattori vengono considerati nel calcolo del rendimento effettivo dei titoli. Il rendimento effettivo di un titolo è la rendita che viene realmente prodotta dall’investimento e serve per valutare, fra titoli di identico rating, quello più conveniente da acquistare.

Trattandosi di una persona fisica residente, la banca applica l’imposta sostitutiva 12,50% sui titoli di Stato e 26% sulle obbligazioni bancarie. Effettuiamo la scelta tenendo conto che la banca esegue l’ordine in mercati di borsa addebitando la commissione 0,30% sul corso secco. Obbligazioni UniCredit Il titolo è quotato a corso secco. Per determinare il costo di acquisto del valore capitale delle obbligazioni, è necessario aggiungere al corso secco la commissione e togliere l’imposta sostitutiva sullo scarto di emissione già maturato. L’imposta è così calcolata: (100 – 99,50) = 0,50 scarto di emissione Durata delle obbligazioni giorni (365 × 10) + 2 (perché si considerano due anni bisestili) = giorni 3 652 Periodo già trascorso 2 anni + 10 giorni di gennaio + 28 + 31 + 30 + 19 + 2 giorni borsa = giorni 850 0,50 × 26 × 850 = 0,03026 100 × 3 652 corso secco di acquisto + commissione bancaria (96,25 × 0,30%) – imposta sostitutiva

96,25000 0,28875 0,03026

costo percentuale di acquisto

96,50849

imposta sostitutiva =

Per acquistare 100 euro di valore nominale delle obbligazioni UniCredit si spendono 96,50849 euro. I 100 euro acquistati fruttano un interesse annuo lordo di 3,50 euro, che corrisponde a un interesse annuo netto di: 3,50 – (3,50 × 26%) = 2,59% interesse annuo netto riferito a 100 euro nominali Il tasso effettivo di rendimento semplice è quindi superiore al tasso di rendimento nominale, perché per ottenere il rendimento netto annuo di 2,59 euro si spendono soltanto 96,50849 euro. Infatti: 96,50849 : 2,59 = 100 : x x = 2,68370% tasso effettivo di rendimento semplice In pratica, per calcolare il tasso effettivo di rendimento semplice, va applicata la seguente proporzione: costo percentuale di acquisto

:

tasso nominale netto

=

100

:

tasso effettivo semplice

u2

Il 19/05 Barbara Cialdini, che ha optato per il regime del risparmio amministrato, dovendo investire una certa somma, ordina a una banca di acquistare in mercati di borsa il titolo che, tra i seguenti con identico rating, presenta il più alto tasso effettivo di rendimento con rimborso: • obbligazioni decennali UniCredit 3,50%, godimento unico annuale 21/01, quotate a 96,25, emesse a 99,50 e rimborsabili alla pari tra 7 anni, 8 mesi e 3 giorni; • BTP quinquennali 4,50%, godimento 18/03-18/09, quotati 104,62; i titoli sono stati emessi a 97,84 il 18/09 dell’anno precedente e sono rimborsabili alla pari tra 4 anni, 3 mesi e 29 giorni.

Il mercato degli strumenti finanziari

Scelta fra titoli di debito

m3

{Esempio}

La negoziazione dei titoli

Il tasso effettivo di rendimento di un titolo di debito può essere calcolato per gradi, tenendo progressivamente conto delle varie caratteristiche che presenta il titolo. In un primo momento, sulla base del corso secco di acquisto, viene calcolato il tasso effettivo di rendimento semplice; successivamente, considerando le cedole corrisposte in un anno, è possibile pervenire al tasso effettivo di rendimento composto; infine, calcolando il guadagno di capitale (o, eventualmente, la perdita di capitale) e rapportandolo al periodo di tempo che manca alla scadenza, si determina il tasso effettivo di rendimento con rimborso, che è il tasso di cui bisogna tener conto per effettuare la scelta.

326 È evidente quindi che: Costo percentuale di acquisto sotto la pari Costo percentuale di acquisto sopra la pari

tasso effettivo semplice > tasso nominale netto tasso effettivo semplice < tasso nominale netto

Dato che le obbligazioni UniCredit sono titoli con un’unica cedola annuale, il tasso effettivo di rendimento composto coincide con il tasso effettivo di rendimento semplice. Per ottenere il tasso effettivo di rendimento con rimborso è necessario dapprima calcolare il valore netto di rimborso dei titoli, considerando l’imposta sostitutiva sull’intero scarto di emissione, e successivamente calcolare la differenza tra il valore netto di rimborso dei titoli e il relativo costo percentuale di acquisto. Se il valore netto di rimborso è maggiore del costo di acquisto si ha un guadagno di capitale; se invece il valore netto di rimborso è minore del costo di acquisto si ha una perdita di capitale. Per ottenere il tasso effettivo di rendimento con rimborso, il guadagno di capitale oppure la perdita di capitale vanno spalmati in ragione d’anno per il periodo che ancora manca al rimborso del titolo. scarto di emissione=valore lordo di rimborso – prezzo di emissione imposta sostitutiva=scarto di emissione×aliquota fiscale in vigore valore netto di rimborso=valore lordo di rimborso – imposta sostitutiva sullo scarto di emissione guadagno di capitale=valore netto di rimborso – costo percentuale di acquisto oppure perdita di capitale=costo percentuale di acquisto – valore netto di rimborso tasso effettivo di rendimento con rimborso = guadagno di capitale (perdita di capitale) =tasso effettivo di rendimento composto+(–) ×365 giorni che mancano al rimborso

Nel caso in esame si ha: (100 – 99,50) = 0,50 scarto di emissione (0,50 × 26%) = 0,13 imposta sostitutiva sullo scarto di emissione Il valore netto di rimborso in termini percentuali è quindi uguale a: (100 – 0,13) = 99,87 da cui risulta un guadagno netto di capitale pari a: (99,87000 – 96,50849) = 3,36151 che deve essere spalmato sui restanti 2 802 giorni (3 652 – 850) che ancora mancano al rimborso. In ragione d’anno, dunque, il guadagno di capitale sarà dato da: 3,36151 × 365 = 0,43788 2 802 Riepilogando:

tasso effettivo di rendimento semplice + guadagno annuo di capitale

2,68370% 0,43788%

= tasso effettivo di rendimento con rimborso

3,12158%

BTP Per i BTP vengono effettuati gli stessi calcoli visti in precedenza. In particolare, per determinare l’imposta sostitutiva sullo scarto di emissione già maturato occorre considerare che: • lo scarto di emissione è 2,16 (100 – 97,84) • la durata totale dei BTP è di 1 826 giorni • i giorni trascorsi dall’emissione sono 245 Pertanto si ha: 2,16 × 12,50 × 245 imposta sostitutiva = = 0,03623 100 × 1 826 corso secco di acquisto + commissione bancaria (104,62 × 0,30%) – imposta sostitutiva

104,62000 0,31386 0,03623

costo percentuale di acquisto

104,89763

327 4,50 – (4,50 × 12,50%) = 3,9375% interesse annuo netto riferito a 100 euro nominali 104,89763 : 3,9375 = 100 : x x = 3,75366% tasso effettivo di rendimento semplice I BTP hanno cedola semestrale. Quindi per calcolare il tasso effettivo di rendimento composto bisogna tener conto del possibile reimpiego degli interessi percepiti a metà anno. Il calcolo può essere effettuato soltanto in via teorica considerando che la cedola semestrale, pari alla metà del tasso effettivo di rendimento semplice, venga reimpiegata allo stesso tasso di rendimento semplice. Quindi: (3,75366 : 2) = 1,87683 rendimento di 100 euro nominali per un semestre

La capitalizzazione composta Il tasso effettivo di rendimento composto può essere calcolato più rapidamente ricorrendo alla matematica finanziaria. Come sappiamo, si parla di interesse composto quando l’interesse di un certo periodo viene capitalizzato, vale a dire portato in aumento del capitale iniziale, per produrre a sua volta interessi. In base alla legge dell’interesse composto, il montante di un capitale reimpiegato per più anni allo stesso tasso può essere calcolato con la formula: M = C (1 + i)t dove: C = capitale iniziale; r i= , tasso unitario percentuale; 100 t = anni di impiego del capitale. Ponendo i = r/100 e t = 1/n, in modo da considerare frazioni di anno, e risolvendo rispetto a r, si perviene alla formula: M n – 1 × 100 r= C dove: M = montante, dato dal costo percentuale di acquisto più la prima cedola netta; C = capitale investito, dato dal costo percentuale di acquisto; n = numero delle cedole annue pagate dal titolo.

u2

Il tasso effettivo di rendimento composto viene calcolato sommando al tasso effettivo di rendimento semplice gli interessi ottenuti con il reimpiego della cedola semestrale: (3,75366 + 0,03522) = 3,78888% tasso effettivo di rendimento composto

La negoziazione dei titoli

1,87683 × 1,87683 × 181 I = C × r × giorni effettivi = = 0,03522 interessi del secondo semestre 18 100 giorni effettivi

r=

[(

104,89763 + 1,96875 104,89763

2

) ]

– 1 × 100 = 3,78888% tasso effettivo di rendimento composto.

Nel calcolo del tasso effettivo di rendimento con rimborso bisogna tenere conto che per i BTP non si ha un guadagno di capitale bensì una perdita di capitale (dato che il costo di acquisto è superiore al valore di rimborso) che, rapportata su base annua, va sottratta al tasso effettivo di rendimento composto. Quindi: (100 – 97,84) = 2,16 scarto di emissione (2,16 × 12,50%) = 0,27 imposta sostitutiva sullo scarto di emissione (100 – 0,27) = 99,73 valore netto di rimborso in termini percentuali Vi è dunque una perdita di capitale pari a: (104,89763 – 99,73000) = 5,16763 Tale perdita deve essere suddivisa sui restanti 1 581 giorni in ragione d’anno: 5,16763 × 365 = 1,19303 1 581

m3

Quindi:

Il mercato degli strumenti finanziari

[( ) ]

328 Riepilogando: tasso effettivo di rendimento composto – perdita annua di capitale

3,78888% 1,19303%

= tasso effettivo di rendimento con rimborso

2,59585%

Confrontando i tassi effettivi di rendimento con rimborso si deduce che è più conveniente acquistare le obbligazioni UniCredit. Obbligazioni UniCredit

BTP

3,12158%

2,59585%

07 Le negoziazioni dei titoli di capitale I titoli di capitale sono oggetto di intensi scambi giornalieri. I risparmiatori possono acquistare le azioni dando l’ordine alla propria banca, anche per telefono, oppure operare direttamente sui mercati con il trading on line. Le banche, per eseguire gli ordini dei clienti, possono operare direttamente in borsa oppure avvalersi di una SIM. Le azioni hanno quotazione unitaria; quindi il calcolo del costo o del ricavo della negoziazione si effettua moltiplicando il prezzo di mercato di ciascuna azione per il numero dei titoli trattati. Non è necessario effettuare alcuna parificazione di corso perché la quotazione delle azioni, che comprende oltre al valore capitale del titolo anche la parte di dividendo che si presume già maturata, può essere considerata una quotazione tel quel. Il cliente, per il servizio ricevuto, deve corrispondere alla banca la commissione di intermediazione. La commissione si aggiunge al prezzo in caso di acquisto e si deduce in caso di vendita. Le condizioni della negoziazione sono riepilogate nella nota di conferma che la banca invia al cliente. La liquidazione della compravendita di azioni avviene dopo due giorni di borsa aperta successivi alla stipulazione del contratto.

Finalità degli azionisti

OPA Acronimo di Offerta Pubblica di Acquisto. L’OPA è un’offerta che un soggetto, persona fisica o giuridica, rivolge agli azionisti di una società quotata, per mezzo della quale si impegna ad acquistare, a un prezzo superiore a quello di borsa, i titoli che gli stessi mettono a sua disposizione entro un termine stabilito. Lo scopo è quello di acquisire il controllo della società.

L’acquisto di azioni può essere effettuato con varie finalità:



il possesso di rilevanti pacchetti azionari di una società può determinare, per l’azionista o gli azionisti, la possibilità di disporre nelle assemblee di un numero di voti sufficienti per nominare gli amministratori e imporre le proprie scelte nella conduzione dell’impresa. Se la proprietà di una società è diffusa fra un numero molto elevato di soci, il controllo può essere esercitato anche con la maggioranza relativa delle azioni. Nelle piccole società, formate da un numero limitato di soci, invece, l’azionista o gli azionisti che esercitano il controllo possiedono la maggioranza delle azioni. Chi acquista le azioni con questo obiettivo detiene i titoli sino a quando è interessato al controllo della società e ha una partecipazione di maggioranza. Per acquisire il controllo di una società può essere esercitata una OPA;



l’acquisto di azioni, in numero che non consente di esercitare il controllo della società, può essere effettuato anche a scopo durevole di investimento. Chi acquista azioni con questa finalità è chiamato cassettista. Le azioni, se l’andamento della società è positivo, non solo producono dividendi, ma in caso di inflazione possono preservare il capitale dalla svalutazione monetaria. Le azioni, infatti, rappresentano i beni reali in cui è investito il capitale della società e, in presenza di elevati tassi di inflazione, il loro valore dovrebbe rivalutarsi parallelamente al valore dei beni reali. Questo automatismo, comunque, non sempre trova conferma nella realtà perché sulla quotazione di un’azione influiscono diversi fattori, in primo luogo le prospettive reddituali della società emittente. Quando i periodi di inflazione si abbinano a crisi economiche (che possono coinvolgere pesantemente le imprese e i mercati finanziari), può verificarsi una flessione nelle quotazioni, via via che la moneta si svaluta;

329 l’acquisto di azioni può essere effettuato anche per breve periodo con lo scopo di lucrare la differenza fra il prezzo di acquisto e il prezzo di vendita. In questo caso il soggetto che effettua l’operazione prende il nome di speculatore.

Imposizione fiscale

L’acquisto di azioni di società italiane con capitalizzazione di mercato superiore a 500 milioni di euro, effettuato da residenti sia italiani sia esteri, viene assoggettato a imposizione fiscale 0,10% sul valore della transazione finanziaria al netto delle commissioni bancarie (cosiddetta Tobin Tax, dal nome dell’economista statunitense James Tobin che negli anni 1970 propose una tassa sulle transazioni finaziarie). L’aliquota sale allo 0,20% se l’acquisto viene effettuato al di fuori dei mercati regolamentati o dei sistemi multilaterali di negoziazione. L’imposta non si applica sulle operazioni speculative aperte e chiuse nell’arco della stessa giornata (acquisto e vendita delle stesse azioni nell’arco delle 24 ore). La differenza positiva tra prezzo di vendita (al netto delle commissioni) e prezzo di acquisto (al lordo delle commissioni) delle azioni costituisce una plusvalenza che viene assoggetta a imposta sostitutiva all’aliquota in vigore (attualmente 26%), a meno che non sia compensata da minusvalenze (differenze negative tra prezzo di vendita e prezzo di acquisto) subite dallo stesso soggetto nei quattro anni precedenti.

Capitalizzazione di mercato Valore delle azioni di una società dato dal prodotto del numero delle azioni che compongono il capitale sociale per il prezzo di mercato.

La negoziazione dei titoli

Transazione finanziaria Operazione finanziaria.

{Esempio} 1 Acquisto di azioni quotate Il 24/09 Mirko Saderini ha ordinato al Banco BPM di acquistare 5 000 azioni ordinarie Mediobanca. Il Banco BPM ha eseguito l’ordine in mercati di borsa alla quotazione di 7,236 euro. Determiniamo il costo di acquisto per l’investitore, tenendo conto della commissione di intermediazione 0,45% calcolata sul prezzo di mercato e dell’imposta 0,10% sul controvalore complessivo della transazione.

u2



Il controvalore delle azioni acquistate si ottiene moltiplicando la quantità per il prezzo di mercato al quale la banca ha eseguito l’ordine in mercati di borsa: euro (7,236 × 5 000) = euro 36 180 costo di acquisto di 5 000 azioni Mediobanca

Sul costo di acquisto al netto della commissione viene calcolata l’imposta sulle transazioni finanziarie all’aliquota 0,10%. euro (36 180 × 0,10%) = euro 36,18 Tobin Tax euro (36 180 + 162,81 + 36,18) = euro 36 378,99 costo complessivo di acquisto azioni Mediobanca La liquidazione dell’operazione avviene dopo due giorni di borsa aperta, cioè in data 26/09. Il Banco BPM invia al cliente la seguente nota di conferma: Nota di conferma Valore nominale o Quantità

24/09

5 000

Anagrafica del titolo Azioni Mediobanca ordinarie

Commissione di intermediazione

Prezzo

Controvalore

7,236000 0,032562

162,81

7,268562

36 342,81 36,18

Imposta sulle transazioni finanziarie 0,10% su 36 180 euro

36 378,99

Importo da addebitare con valuta 26/09 Giorno di esecuzione 24/09

36 180,00

Ora di esecuzione 10.27

Mercato di esecuzione MTA

m3

Data

Il mercato degli strumenti finanziari

Le commissioni vengono calcolate direttamente sul prezzo di mercato e, in caso di acquisto, aggiunte al costo della negoziazione. Quindi: euro (36 180 × 0,45%) = euro 162,81 commissione di intermedizione

330

{Esempio} 2 Vendita di azioni quotate Il 4/03 Marina Giorgi vende tramite Fineco, utilizzando il proprio c/c on line, 1 500 azioni ordinarie Terna alla quotazione di 3,210 euro. Le azioni erano state acquistate due mesi prima al prezzo di 3,100 euro, comprensivo della commissione di intermediazione. Calcoliamo: a) il ricavo di vendita per l’investitrice, tenendo conto della commissione di intermediazione 0,10% sul prezzo; b) l’imposta sostitutiva 26% sulla plusvalenza realizzata, ipotizzando che la stessa non venga compensata da minusvalenze subite nei quattro anni precedenti. euro (3,210 × 1 500) = euro 4 815 ricavo di vendita di 1 500 azioni Terna Poiché siamo in presenza di una vendita, la commissione è sottratta dal ricavo. euro (4 815 × 0,10%) = euro 4,82 commissione bancaria euro (4 815 – 4,82) = euro 4 810,18 ricavo di vendita al netto della commissione Trattandosi di una vendita, non viene applicata l’imposta sulle transazioni finanziarie. La liquidazione dell’operazione avviene dopo due giorni di borsa aperta, cioè in data 6/03. Sulla plusvalenza realizzata la banca calcola l’imposta sostitutiva all’aliquota in vigore, attualmente 26%. euro (3,100 × 1 500) = euro 4 650,00 costo di acquisto di 1 500 azioni Terna euro (4 810,18 – 4 650) = euro 160,18 plusvalenza realizzata euro (160,18 × 26%) = euro 41,65 imposta sostitutiva sulla plusvalenza

{Esempio} 3 Speculazione al rialzo Michele Santini, dai dati in suo possesso (andamento della gestione, mercati in fase di congiuntura favorevole, assenza di conflitti sindacali, buoni piani di investimento), ha fondate aspettative che le azioni Valsoia, nel breve periodo, possano aumentare di prezzo. Il 20/05 decide di investire i suoi risparmi, pari a 20 000 euro, nell’acquisto di tali azioni che quotano 14,053 euro. La banca espone la commissione di intermediazione 0,70% sul prezzo. I titoli vengono affidati in amministrazione presso la stessa banca. Il 4/06 Santini, avendo constatato che le aspettative di rialzo si sono verificate, rivende (tramite banca e alle stesse condizioni precedenti) tutte le azioni acquistate alla quotazione di 15,270 euro. Determiniamo la plusvalenza netta realizzata con la speculazione. Il costo di acquisto di un’azione Valsoia è pari a: prezzo di mercato di un’azione Valsoia = euro 14,053 + commissione di intermediazione euro (14,053 × 0,70%) = euro 0,098 costo di un’azione Valsoia euro 14,151 Non viene applicata la Tobin Tax in quanto la società non raggiunge la capitalizzazione di mercato di 500 milioni di euro. 20 000 = 1 413 azioni acquistabili 14,151 Con l’importo a disposizione è possibile acquistare 1 413 azioni, mentre una piccolissima somma non può essere utilizzata e rappresenta il residuo non impiegabile. Costo di acquisto azioni Valsoia data stipulazione contratto: 20/05 data liquidazione contratto: 22/05

Ricavo di vendita azioni Valsoia data stipulazione contratto: 4/06 data liquidazione contratto: 6/06

euro (14,053 × 1 413) = + commissione di intermediazione euro (19 856,89 × 0,70%) =

euro 19 856,89 euro (15,270 × 1 413) = – commissione di intermediazione euro 139,00 euro (21 576,51 × 0,70%) =

euro 21 576,51

costo di acquisto

euro 19 995,89 ricavo di vendita

euro 21 425,47

euro

151,04

331 La plusvalenza realizzata con la speculazione è pari a: euro (21 425,47 – 19 995,89) = euro 1 429,58 plusvalenza lorda realizzata con la speculazione La plusvalenza, supposto che non venga compensata da minusvalenze subite nei quattro anni precedenti, viene assoggettata a imposta sostitutiva, calcolata all’aliquota fiscale in vigore. euro (1 429,58 × 26%) = euro 371,69 imposta sostitutiva euro (1 429,58 – 371,69) = euro 1 057,89 plusvalenza netta realizzata con la speculazione

Conoscenze

Abilità

Operazioni di compravendita di azioni

Analizzare le modalità di negoziazione dei titoli di capitale • calcolare il risultato di una compravendita di azioni

Leggi la situazione operativa ed esegui quanto richiesto. Il 18/03 Paolo Giani acquista tramite il c/c on line intrattenuto con Fineco 1 000 azioni Poste Italiane alla quotazione di 6,966 euro. Il successsivo 24/06 rivende tutte le azioni precedentemente acquistate alla quotazione di 7,804 euro. La banca applica, sia all’acquisto, sia alla vendita, la commissione di intermediazione 0,12% sul prezzo.

u2

Calcola la plusvalenza netta realizzata dall’investitore.

La negoziazione dei titoli

{Ora tocca a te!}

euro (.................... × ....................) = euro .................... costo di acquisto di 1 000 azioni Poste Italiane euro (.................... × 0,10%) = euro .................... Tobin tax euro (.................... × 0,12%) = euro .................... commissione di intermediazione euro (.................... + .................... + ....................) = euro 6 981,33 costo complessivo di acquisto euro (.................... × ....................) = euro .................... ricavo di vendita di 1 000 azioni Poste Italiane euro (.................... × ...............%) = euro .................... commissione di intermediazione euro (.................... – ....................) = euro 7 794,64 ricavo di vendita al netto della commissione euro (.................... – ....................) = euro .................... plusvalenza lorda realizzata dall’investitore

euro (.................... – ....................) = euro 601,85 plusvalenza netta realizzata dall’investitore

08 Le rilevazioni contabili delle negoziazioni dei titoli Sino a ora abbiamo considerato le operazioni di compravendita titoli effettuate da persone fisiche in qualità di investitori. Nelle imprese individuali tali operazioni non comportano registrazioni contabili, in quanto non riguardano l’impresa ma la gestione del risparmio personale dell’imprenditore. Diverso è il caso delle società, sia di persone sia di capitali, le quali possono acquistare i titoli per:

• • •

impiegare temporanee eccedenze di liquidità, ottimizzando la gestione di tesoreria; effettuare investimenti di medio/lungo periodo considerati convenienti; acquisire partecipazioni in altre società.

Rilevazioni contabili delle società

m3

Il mercato degli strumenti finanziari

euro (.................... × 26%) = euro .................... imposta sostitutiva sulla plusvalenza

332 Nella trattazione si farà riferimento unicamente a società che applicano i principi contabili nazionali (principi OIC), non prendendo in considerazione le società che hanno l’obbligo di utilizzare i principi contabili internazionali (IAS/IFRS).

Titoli di debito non immobilizzati

Costo ammortizzato Valore a cui l’attività o la passività finanziaria è stata valutata nel momento della rilevazione iniziale al netto dei rimborsi di capitale, aumentato o diminuito dell’ammortamento complessivo utilizzando il criterio dell’interesse effettivo su qualsiasi differenza tra il valore iniziale e quello a scadenza, e dedotta qualsiasi riduzione.

Costi di transazione Costi direttamente attribuibili all’acquisizione, all’emissione o alla dismissione del titolo di debito.

Di solito, le società acquistano i titoli di debito per impiegare temporanee eccedenze di liquidità. I titoli, se in portafoglio al 31/12, costituiscono attività finanziarie non immobilizzate e vengono rilevati nell’Attivo dello Stato patrimoniale alla voce C) III 6) Altri titoli. Il costo di acquisto (maggiorato delle commissioni e delle spese) e il ricavo di vendita (al netto delle commissioni e delle spese) che derivano dalle negoziazioni si rilevano a corso secco nel conto economico di risultato Gestione titoli. Detto conto funziona a costi, ricavi e rimanenze; il saldo, se positivo, è girato al conto acceso ai ricavi d’esercizio Utile su titoli [in bilancio: Conto economico C 16) c) Proventi da titoli iscritti nell’attivo circolante che non costituiscono partecipazioni], se negativo, è girato al conto acceso ai costi d’esercizio Perdite su titoli [in bilancio: Conto economico C 17) Interessi e altri oneri finanziari, con separata indicazione di quelli verso imprese controllate e collegate e verso controllanti]. Gli interessi maturati si rilevano invece in un apposito conto economico acceso alle variazioni d’esercizio Interessi su titoli, che affluisce nel Conto economico alla voce C 16) c) Proventi da titoli iscritti nell’attivo circolante che non costituiscono partecipazioni. Mentre nei confronti delle persone fisiche gli interessi e gli altri frutti che maturano sulle obbligazioni sono assoggettati a imposta sostitutiva all’aliquota in vigore (nettisti), questa non si applica nei riguardi delle società (lordisti). Ciò significa che le obbligazioni sono negoziate al lordo di imposta e i proventi relativi sono tassati in sede di dichiarazione dei redditi. Gestione titoli Esistenze iniziali Costi di acquisto

Ricavi di vendita Rimanenze finali

Utile su titoli

(Perdita su titoli)

Titoli di debito tenuti in portafoglio sino alla scadenza

Se un titolo di debito viene conservato sino alla scadenza, permanendo nel portafoglio della società per un periodo medio-lungo, diviene un’immobilizzazione finanziaria. In questo caso la rilevazione va effettuata nel conto economico acceso ai costi sospesi Titoli immobilizzati, che affluisce nell’Attivo dello Stato patrimoniale alla voce B III 3) Altri titoli. Se la società redige il bilancio in forma ordinaria i titoli sono iscritti applicando il criterio di valutazione del costo ammortizzato; se invece i titoli acquistati hanno flussi finanziari non determinabili (per esempio, nel caso di titoli indicizzati) il criterio del costo ammortizzato non deve essere applicato. Se i costi di transazione sono irrilevanti o i titoli sono tenuti presumibilmente in portafoglio per un periodo inferiore a 12 mesi oppure la società redige il bilancio in forma abbreviata o nella forma prevista per le micro-imprese, può essere utilizzato il criterio di valutazione del costo di acquisto, maggiorato delle commissioni e delle spese. I relativi interessi si rilevano invece in un apposito conto economico acceso alle variazioni d’esercizio Proventi su titoli immobilizzati, che affluisce nel Conto economico alla voce C 16) b) Proventi da titoli iscritti nelle immobilizzazioni che non costituiscono partecipazioni.

Titoli di capitale

L’acquisizione di partecipazioni in altre imprese può essere effettuata mediante sottoscrizione di azioni di nuova emissione oppure mediante acquisto di azioni sul mercato secondario. In caso di acquisto, il costo viene rilevato in conti economici accesi ai costi sospesi quali Partecipazioni in controllate, Partecipazioni in collegate, Partecipazioni in controllanti e Partecipazioni diverse [in bilancio: Stato patrimoniale (Attivo) B III 1) alla rispettiva voce] se si tratta di immobilizzazioni finanziarie, cioè se la società ha intenzione di tenere le azioni dell’impresa partecipata per periodi superiori all’anno, oppure in un generico conto economico acceso ai costi sospesi Partecipazioni [in bilancio: Stato patrimoniale (Attivo) C III 1), 2), 3), oppure 4), a seconda del tipo di partecipazione acquisita] se si tratta di investimenti a breve termine con intento prettamente speculativo, smobilizzabili entro l’anno. L’utile eventualmente realizzato dalla vendita va registrato nel conto economico acceso ai ricavi di esercizio Plusvalenze da partecipazioni.

333

{Esempio} 1 Acquisto di titoli di debito da parte di una società

Importo riferito al valore nominale 2 × 59 + interessi lordi maturati × 50 000 18 300 Costo totale di acquisto

euro

50 515,98

euro

322,40

euro

50 838,38

Nota di conferma inviata dalla banca

11/06

50 000

Anagrafica del titolo BTP quinquennali 4%, godimento 15/10-15/04

Banca: commissione di intermediazione 0,25% Interessi lordi maturati

Prezzo

Controvalore

100,78000

50 390,00

0,25195 0,64481

125,98 322,40

101,67676

50 838,38 50 838,38

Importo da addebitare con valuta 13/06 Giorno di esecuzione 11/06

Ora di esecuzione 15.30

Mercato di esecuzione MOT

Nel giorno di liquidazione dell’operazione (13/06), in Dare del conto Gestione titoli si registra l’acquisto dei BTP per il costo sostenuto (corso secco + commissione bancaria), mentre in Dare del conto Interessi su titoli si rilevano gli interessi maturati a favore del venditore per 59 giorni. 13/06 13/06 13/06

90.02 40.20 18.20

GESTIONE TITOLI INTERESSI SU TITOLI BANCA X C/C

acquisto BTP 4% interessi per 59 giorni addebito per acquisto BTP

50 515, 98 322, 40 50 838, 38

{Esempio} 2 Vendita di titoli di debito da parte di una società Il 23/11 la Bull srl ordina alla propria banca la vendita in mercati di borsa di 22 000 euro nominali di obbligazioni Enel 3,50%, godimento unico annuale 26/02, alla quotazione di 99,86. I titoli erano stati acquistati per impiegare temporaneamente un’eccedenza di liquidità. La banca percepisce la commissione 0,20% sul corso secco. Calcoliamo il ricavo di vendita dei titoli, effettuando le registrazioni in P.D. sul libro giornale della Bull srl, che redige il bilancio nella forma prevista per le micro-imprese. La commissione bancaria va sottratta al corso secco. (99,86 – 99,86 × 0,20%) = 99,66028 prezzo percentuale di vendita 100 : 99,66028 = 22 000 : x x = euro 21 925,26 importo riferito al valore nominale

Il mercato degli strumenti finanziari

Valore nominale o Quantità

m3

Data

u2

La società è un soggetto lordista, quindi l’imposta sostitutiva non viene applicata né sugli interessi né sull’eventuale scarto di emissione. Gli interessi, per i BTP, sono calcolati secondo la modalità giorni effettivi/giorni effettivi.

La negoziazione dei titoli

L’11/06 la Bell spa, che redige il bilancio in forma abbreviata, avendo fondi temporaneamente disponibili, ordina alla propria banca l’acquisto in mercati di borsa di 50 000 euro nominali di BTP 4%, godimento 15/04-15/10, alla quotazione di 100,78. La banca percepisce la commissione 0,25% sul corso secco. Calcoliamo il costo di acquisto dei titoli, effettuando le registrazioni in P.D. sul libro giornale della Bell spa. La commissione bancaria va ad aumentare il corso secco. (100 ,78 + 100,78 × 0,25%) = 101,03195 prezzo percentuale di acquisto 100 : 101,03195 = 50 000 : x x = euro 50 515,98 importo riferito al valore nominale

334 La società è un soggetto lordista, quindi l’imposta sostitutiva non viene applicata né sugli interessi né sull’eventuale scarto di emissione. Gli interessi, per i titoli di emittenti privati, sono calcolati secondo la modalità giorni effettivi/giorni effettivi. Importo riferito al valore nominale + interessi lordi maturati 3,50 × 272 × 22 000 36 500 Ricavo totale di vendita

euro

21 925,26

euro

573,81

euro

22 499,07

Nota di conferma inviata dalla banca Data

Valore nominale o Quantità

23/11

22 000

Anagrafica del titolo

Prezzo

Obbligazioni Enel 3,50%, godimento unico annuale 26/02

Banca: commissione di intermediazione 0,20% Interessi lordi maturati

Controvalore

98,86000

21 969,20

– 0,19972 2,60822

– 43,94 573,81

102,26850

22 499,07 22 499,07

Importo da accreditare con valuta 25/11 Giorno di esecuzione 23/11

Ora di esecuzione 10.58

Mercato di esecuzione MOT

Nel giorno di liquidazione dell’operazione (25/11), in Avere del conto Gestione titoli si registra la vendita delle obbligazioni Enel per il ricavo conseguito (corso secco – commissione bancaria), mentre in Avere del conto Interessi su titoli si rilevano gli interessi maturati a favore della società per 272 giorni. 25/11 25/11 25/11

18.20 90.02 40.20

BANCA X C/C GESTIONE TITOLI INTERESSI SU TITOLI

accredito per vendita titoli vendita obbligazioni Enel interessi per 272 giorni

22 499, 07 21 925, 26 573, 81

{Esempio} 3 Acquisto di titoli di debito conservati in portafoglio sino alla scadenza Il 15/07 la Golden Globe spa, che redige il bilancio in forma abbreviata, ordina alla propria banca l’acquisto in mercati di borsa di 30 000 euro nominali di CCTeu quotati al MOT 98,90, godimento 15/04-15/10, cedola in corso di maturazione 1,298%. La banca percepisce la commissione 0,20% sul corso secco. La società ha intenzione di trattenere in portafoglio i titoli sino alla scadenza, considerandoli un investimento a medio termine. Calcoliamo il costo di acquisto dei CCTeu, effettuando le registrazioni in P.D. sul libro giornale della Golden Globe spa. I titoli acquistati dalla Golden Globe spa rappresentano immobilizzazioni finanziarie e sono registrati nel conto Titoli immobilizzati. La società non applica il criterio del costo ammortizzato e quindi la valutazione viene fatta al costo di acquisto aumentato delle commissioni bancarie. (98,90 + 98,90 × 0,20%) = 99,0978 prezzo percentuale di acquisto 100 : 99,0978 = 30 000 : x x = euro 29 729,34 importo riferito al valore nominale Gli interessi sono calcolati secondo la modalità giorni effettivi/360 e vanno registrati al conto economico acceso alle variazioni di esercizio Proventi su titoli immobilizzati. Importo riferito al valore nominale 1,298 × 93 + interessi lordi maturati 18 000 Costo totale di acquisto 17/07 17/07 17/07

03.50 40.15 18.20

euro

29 729,34

× 30 000 euro

201,19

euro

29 930,53

TITOLI IMMOBILIZZATI PROVENTI SU TITOLI IMMOBILIZZATI BANCA X C/C

acquisto 30 000 nominali CCTeu interessi per 93 giorni addebito per acquisto CCTeu

29 729, 34 201, 19 29 930, 53

335

{Esempio} 4 Acquisto di partecipazioni

L’operazione viene liquidata, come per i titoli di debito, il secondo giorno di borsa aperta successivo alla stipulazione del contratto. PARTECIPAZIONI IN CONTROLLATE BANCA X C/C

acquisto azioni Beta spa acquisto azioni Beta spa

85 856 800, 00 85 856 800, 00

Le azioni Gamma, invece, sono acquistate a scopo prettamente speculativo. Le azioni non costituiscono immobilizzazioni, in quanto la Cantabria spa intende smobilizzare l’investimento entro l’anno. Il relativo costo, costituito dal prezzo di mercato aumentato della commissione bancaria, va rilevato nel conto economico acceso ai costi sospesi Partecipazioni. euro (13,88 × 12 500) = euro 173 500 costo acquisto azioni Gamma euro (173 500 × 0,30%) = euro 520,50 commissione bancaria euro (173 500 + 520,50) = euro 174 020,50 costo totale di acquisto azioni Gamma 18/01 18/01

07.01 18.20

PARTECIPAZIONI BANCA X C/C

acquisto azioni Gamma spa acquisto azioni Gamma spa

174 020, 50 174 020, 50

Il 25/05 le azioni Gamma sono vendute. La Cantabria spa chiude il conto Partecipazioni, rilevando la differenza positiva tra prezzo di vendita (diminuito della commissione bancaria) e prezzo di acquisto (aumentato della commissione bancaria) al conto economico acceso ai ricavi di esercizio Plusvalenze da partecipazioni. euro (14,72 × 12 500) = euro 184 000 ricavo di vendita azioni Gamma euro (184 000 × 0,30%) = euro 552 commissione bancaria euro (184 000 – 552) = euro 183 448 ricavo netto di vendita azioni Gamma euro (183 448,00 – 174 020,50) = euro 9 427,50 utile realizzato con la speculazione 27/05 27/05 27/05

18.20 07.01 40.02

BANCA X C/C PARTECIPAZIONI PLUSVALENZE DA PARTECIPAZIONI

vendita azioni Gamma spa vendita azioni Gamma spa utile realizzato

09 Le scritture di assestamento dei titoli di debito Al termine di ogni periodo amministrativo, per i titoli in portafoglio, le società devono redigere le scritture di assestamento. Per i titoli di debito vanno effettuate le seguenti operazioni:



rilevazione del rateo attivo su ogni differente titolo obbligazionario in portafoglio, calcolando gli interessi maturati dalla scadenza dell’ultima cedola fino alla chiusura dell’esercizio.

183 448, 00 174 020, 50 9 427, 50

Il mercato degli strumenti finanziari

03.01 18.20

m3

18/01 18/01

u2

Il 25/05 le azioni Gamma spa quotano 14,72, per cui la Cantabria spa decide la vendita tramite banca, che percepisce la commissione 0,30%, dell’intero pacchetto posseduto. Presentiamo i calcoli relativi alla compravendita di azioni e le scritture in P.D. nel giornale della Cantabria spa. La Cantabria spa acquista le azioni Beta con lo scopo di acquisire una partecipazione di controllo. I titoli acquistati costituiscono pertanto immobilizzazioni finanziarie il cui costo, formato dal prezzo di mercato aumentato della commissione bancaria, va rilevato nel conto economico acceso ai costi sospesi Partecipazioni in controllate. euro (8,56 × 10 000 000) = euro 85 600 000 costo acquisto azioni Beta euro (85 600 000 × 0,30%) = euro 256 800 commissione bancaria euro (85 600 000 + 256 800) = euro 85 856 800 costo totale di acquisto azioni Beta

La negoziazione dei titoli

Il 16/01 la Cantabria spa acquista in mercati di borsa tramite banca, che percepisce la commissione di intermediazione 0,30%, le seguenti azioni di società con capitalizzazione di mercato inferiore a 500 000 euro: • n. 10 000 000 azioni Beta spa, quotate 8,56 euro, acquisendo una partecipazione di controllo al capitale sociale; • n. 12 500 azioni Gamma spa, quotate 13,88 euro, per le quali si aspetta un aumento di prezzo entro un breve periodo.

336 Valore di realizzazione desumibile dall’andamento del mercato Per questo valore può essere assunto il valore di mercato al 31/12 oppure, più precisamente, una media delle quotazioni dell’ultimo mese.

La somma di tutti i ratei così calcolati viene rilevata nel conto finanziario Ratei attivi, che affluisce nell’Attivo dello Stato patrimoniale alla voce D) Ratei e risconti;



valutazione delle rimanenze finali che, nel rispetto dei principi della valutazione analitica degli elementi patrimoniali e della prudenza, deve essere effettuata su ogni differente prestito obbligazionario in portafoglio al minore fra il costo di acquisto (o il costo ammortizzato) e il valore di realizzazione desumibile dall’andamento del mercato. Nel caso in cui il valore di mercato risulti inferiore, la differenza viene rilevata nel conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio Svalutazione titoli. Detto conto affluisce nel Conto economico alla voce D 19) c) Svalutazioni di titoli iscritti nell’attivo circolante che non costituiscono partecipazioni. Se negli esercizi successivi venisse meno il motivo della svalutazione, sarà necessario procedere alla rivalutazione dei titoli in rimanenza senza superare il loro costo originario.

{Esempio} Acquisto di titoli di debito e valutazione delle rimanenze a fine esercizio Il 19/11 la Dalma spa acquista tramite Banca Nazionale del Lavoro, 10 000 euro nominali di obbligazioni Mediobanca 4,5%, godimento unico annuale 14/05, quotate al MOT 100,15, commissioni bancarie 20 centesimi sul corso secco. Le obbligazioni sono iscritte nello Stato patrimoniale tra le attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni. Presentiamo le registrazioni in P.D. riguardanti l’acquisto e le scritture di assestamento di fine esercizio, nell’ipotesi che al 31/12 la quotazione di mercato delle obbligazioni Mediobanca sia 99,75, cioè inferiore al prezzo di acquisto. (100,15 + 100,15 × 0,20%) = 100,3503 prezzo percentuale di acquisto 100

:

100,3503

=

10 000

:

x

x = euro 10 035,03 importo riferito al valore nominale Gli interessi sono calcolati secondo la modalità giorni effettivi/giorni effettivi per 191 giorni. Importo riferito al valore nominale 4,5 × 191 × 10 000 + interessi lordi maturati 36 500 Costo totale di acquisto 21/11 21/11 21/11

90.02 40.20 18.20

GESTIONE TITOLI INTERESSI SU TITOLI BNL C/C

euro

10 035,03

euro

235,48

euro

10 270,51

acquisto 10 000 nominali Mediobanca rateo di interesse maturato importo addebitato in c/c

10 035, 03 235, 48 10 270, 51

Al 31/12 occorre rilevare il rateo di interessi maturati dal 14/05 al 31/12: euro

10 000 × 4,5 × 231 = euro 284,79 rateo attivo 36 500

31/12 31/12

09.01 40.20

RATEI ATTIVI INTERESSI SU TITOLI

rateo interessi obbligazioni Mediobanca rateo interessi obbligazioni Mediobanca

284, 79 284, 79

Si deve quindi procedere alla valutazione dei titoli in rimanenza. La società non applica il criterio del costo ammortizzato. Il valore corrente dei titoli è calcolato in base al prezzo di mercato (99,75) ed è pari a 9 975 euro. In base all’art. 2426 c.c. i titoli che non costituiscono immobilizzazioni si devono iscrivere nello Stato patrimoniale al costo o al valore di realizzazione desumibile dall’andamento del mercato, se minore. Poiché il costo di acquisto risulta maggiore del valore di mercato, bisogna procedere alla svalutazione dei titoli in portafoglio: 31/12 31/12 31/12

07.05 51.05 90.02

TITOLI SVALUTAZIONE TITOLI GESTIONE TITOLI

valutazione al corso 99,75 minor valore corrente dei titoli rimanenze 10 000 nominali Mediobanca

9 975, 00 60, 03

Non si rileva né un utile né una perdita su titoli, in quanto non sono state effettuate vendite di titoli.

10 035, 03

337 90.02 GESTIONE TITOLI Acquisto 10 000 nominali Mediobanca Rimanenze 10 000 nominali Mediobanca

10 035, 03

Totali

10 035, 03

10 035, 03 10 035, 03

Se invece al 31/12 il valore corrente delle obbligazioni Mediobanca fosse stato superiore al prezzo di acquisto, per esempio 100,90, la valutazione, secondo il principio della prudenza, sarebbe stata effettuata al minor valore, cioè a 100,3503, non rilevando l’utile maturato ma non ancora realizzato. TITOLI GESTIONE TITOLI

valutazione al costo d’acquisto rimanenze 10 000 nominali Mediobanca

10 035, 03 10 035, 03

Il conto Gestione titoli presenterebbe gli stessi importi visti in precedenza.

{esercitazione} Compravendita di titoli di debito e scritture di assestamento La Sanitari Calabra spa, per ottimizzare la gestione della propria liquidità, acquista in data 13/06 a mezzo banca 90 000 euro nominali di obbligazioni quotate Antares spa, tasso 5,50%, godimento 1/03-1/09. L’acquisto è effettuato al corso di 96; commissioni e spese per 150 euro come da nota di addebito della banca ricevuta il 15/06. In data 3/09 la società riceve dalla banca la nota di accredito per gli interessi maturati l’1/09. Il 14/11, avendo bisogno di liquidità, la società vende la metà dei titoli alla quotazione di 98, commissioni e spese per 75 euro. Accredito in c/c con valuta 16/11. Al 31/12 la quotazione di mercato delle obbligazioni Antares spa è 95,85. All’1/03 dell’anno successivo maturano le cedole semestrali sui titoli in portafoglio; due giorni dopo si riceve la nota di accredito. Presentiamo le scritture in P.D. sul giornale della Sanitari Calabra spa e i relativi calcoli, sapendo che la società non applica il criterio del costo ammortizzato.

La negoziazione dei titoli

07.05 90.02

u2

31/12 31/12

86 400,00

euro

1 425,82

+ commissioni e spese

euro euro

87 825,82 150,00

addebito in c/c bancario, valuta 15/06

euro

87 975,82

euro

44 100,00

euro

519,61

– commissioni e spese

euro euro

44 619,61 75,00

accredito in c/c bancario, valuta 16/11

euro

44 544,61

Cedola 90 000 × 5,50 × 6 = euro 2 475 cedola semestrale 1 200 Vendita

vendita di 45 000 euro nominali obbligazioni Antares spa a 98 + interessi 5,50% per 76 giorni euro 45 000 × 2,75 × 76 18 100

m3

euro

acquisto di 90 000 euro nominali obbligazioni Antares spa a 96 + interessi 5,50% per 106 giorni euro 90 000 × 2,75 × 106 18 400

Il mercato degli strumenti finanziari

Acquisto

338 Rateo di interessi maturati Al 31/12 occorre rilevare il rateo di interessi maturato dall’1/09 al 31/12:

45 000 × 2,75 × 121 = euro 827,28 rateo interessi 18 100 Valutazione dei titoli in portafoglio Al 31/12, poiché il prezzo di mercato è inferiore al costo di acquisto, è necessario svalutare i titoli:

costo di acquisto titoli in portafoglio

45 000 × 96 86 400 + 150 o anche + 75 100 2

valore di mercato 45 000 × 95,85 100 svalutazione titoli

euro

43 275,00

euro

43 132,50

euro

142,50

Rileviamo in P.D. sul libro giornale della Sanitari Calabra spa le operazioni effettuate nell’anno: 15/06 15/06 15/06

90.02 40.20 18.20

GESTIONE TITOLI INTERESSI SU TITOLI BANCA X C/C

acquisto 90 000 nominali obbl. Antares interessi su obbligazioni acquistate addebito per acquisto titoli

03/09 03/09

18.20 40.20

BANCA X C/C INTERESSI SU TITOLI

accredito per cedole scadute cedola 2,75% su obbligazioni Antares

2 475, 00

16/11 16/11 16/11

18.20 90.02 40.20

BANCA X C/C GESTIONE TITOLI INTERESSI SU TITOLI

accredito per vendita obbligazioni vendita 45 000 nominali obbl. Antares interessi su obbligazioni vendute

44 544, 61

31/12 31/12

09.01 40.20

RATEI ATTIVI INTERESSI SU TITOLI

rateo interessi su obbligazioni rateo interessi su obbligazioni

31/12 31/12 31/12

07.05 51.05 90.02

TITOLI SVALUTAZIONE TITOLI GESTIONE TITOLI

valutazione al corso di 95,85 minor valore corrente dei titoli rimanenze 45 000 nominali obbl. Antares

31/12 31/12

90.02 40.25

GESTIONE TITOLI UTILE SU TITOLI

risultato economico positivo su titoli risultato economico positivo su titoli

86 550, 00 1 425, 82 87 975, 82 2 475, 00 44 025, 00 519, 61 827, 28 827, 28 43 132, 50 142, 50 43 275, 00 750, 00 750, 00

90.02 GESTIONE TITOLI 15/06

Acquisto 90 000 nominali obbligazioni Antares

86 550, 00

16/11

Vendita 45 000 nominali obbligazioni Antares

44 025, 00

31/12

Rimanenze 45 000 nominali obbligazioni Antares

43 275, 00

31/12

Risultato positivo su titoli (saldo)

750, 00 87 300, 00

87 300, 00

40.20 INTERESSI SU TITOLI 15/06

Interessi su obbligazioni acquistate

1 425, 82

03/09

Cedola 2,75% su obbligazioni Antares

16/11

Interessi su obbligazioni vendute

519, 61

31/12

Rateo interessi su obbligazioni

827, 28

31/12

Giro al Conto di risultato economico (saldo)

2 475, 00

2 396, 07 3 821, 89

3 821, 89

339 Nella situazione contabile finale appaiono i seguenti valori: Situazione patrimoniale al 31/12 .................................

................, ....

.................................

................, ....

Titoli Ratei attivi

................, ....

.................................

43 132, 50 ................................. 827, 28 ................, ....

.................................

................ ....

Situazione economica

.................................

.................................

................, ....

142, 50 Interessi su titoli Utile su titoli

2 396, 07 750, 00

................, ....

.................................

................ ....

Procediamo ora alla riapertura dei conti e alle rilevazioni dell’anno successivo: 01/01 01/01 01/01 01/01 01/01

........

07.05 09.01

........................................

.....................................................

................, ....

TITOLI RATEI ATTIVI

apertura del conto apertura del conto

43 132, 50 827, 28 ................, ....

........

........................................

.....................................................

18.01

BILANCIO D’APERTURA

totale attività

01/01 01/01

90.02 07.05

GESTIONE TITOLI TITOLI

esistenze iniziali giro al conto Gestione titoli

01/01 01/01

40.20 09.01

INTERESSI SU TITOLI RATEI ATTIVI

rateo iniziale interessi giro al conto Interessi su titoli

827, 28

03/03 03/03

18.20 40.20

BANCA X C/C INTERESSI SU TITOLI

accredito per cedole scadute cedola 2,75% su obbligazioni

1 237, 50

................, ....

43 132, 50 43 132, 50 827, 28

La negoziazione dei titoli

Svalutazione titoli

................, ....

u2

.................................

1 237, 50

La cedola all’1/03, riscossa il 3/03, è stata così calcolata: euro 45 000 × 2,75 × 181 = euro 1 237,50 cedola all’1/03 18 100

45 000 × 2,75 = euro 1 237,50 cedola all’1/03 100

Il rateo attivo sugli interessi avrebbe potuto essere stornato, anziché all’1/01, anche alla data di riscossione della cedola (3/03). In questo caso la scrittura sarebbe stata la seguente: 03/03 03/03 03/03

18.20 09.01 40.20

BANCA X C/C RATEI ATTIVI INTERESSI SU TITOLI

accredito per cedole scadute storno rateo su interessi cedola 2,75% su obbligazioni Antares

La rilevazione contabile dello scarto di emissione

Sottoscrizione di obbligazioni conservate in portafoglio fino alla scadenza

Acquisto di obbligazioni conservate in portafoglio fino alla scadenza

Le operazioni in BOT delle imprese

1 237, 50 827, 28 410, 22

m3

euro

Il mercato degli strumenti finanziari

Allo stesso risultato si sarebbe pervenuti applicando il tasso semestrale:

340

Sintesi 1

lettura espressiva della sintesi

Il prezzo di mercato (corso) di un titolo si forma al momento dello scambio e dipende dalla domanda e dall’offerta. Nei mercati telematici varia in ogni istante per effetto delle contrattazioni.

3 4

5

La quotazione delle azioni è unitaria.

Il giorno di stipulazione di un contratto di compravendita di titoli è il giorno in cui il contratto viene concluso. Il giorno di liquidazione è invece il giorno in cui il contratto viene effettivamente eseguito. Nelle contrattazioni di borsa la liquidazione dei titoli avviene nel secondo giorno di borsa aperta successivo alla stipulazione del contratto.

6

2

La quotazione dei titoli di debito è percentuale.

Il corso secco esprime il valore capitale del titolo. La maggior parte dei titoli sono quotati a corso secco. Il corso tel quel è uguale al corso secco più gli interessi maturati dall’ultima data di godimento ed esprime il prezzo al quale avvengono le negoziazioni.

TITOLI DI STATO BTP

Buoni del Tesoro Poliennali Titoli a tasso fisso con scadenze da 3 a 50 anni Cedole semestrali

CCTeu

BOT

Certificati di Credito Buoni Ordinari del Tesoro indicizzati del Tesoro all’Euribor Titoli zero coupon Titoli a tasso con scadenza entro variabile con i 12 mesi scadenza a sette Le scadenze più anni comuni sono a 3, 6, 12 mesi Cedole semestrali

mercati telematici mercati di borsa nei quali le contrattazioni avvengono per via telematica, quali il Mercato Telematico Azionario (MTA) e il Mercato delle Obbligazioni e dei Titoli di Stato (MOT) quotazione percentuale la quotazione delle obbligazioni è percentuale in quanto il prezzo esprime quanti euro sono necessari per acquistare 100 euro di valore nominale quotazione unitaria la quotazione delle azioni è unitaria in quanto il prezzo si riferisce a una singola azione

CTZ

Certificati del Tesoro Zero coupon Titoli senza cedola con scadenza a 24 mesi

tasso fisso tasso che rimane identico per tutta la durata del prestito indicizzati all’Euribor il tasso dei CCTeu varia semestralmente in relazione all’andamento del tasso Euribor, che è il tasso medio al quale le banche si scambiano i capitali nei mercati europei tasso variabile tasso che varia a ogni cedola zero coupon senza cedola

341

9

L’acquisto di azioni può essere effettuato per acquisire una partecipazione di maggioranza in una società, a scopo durevole di investimento oppure a scopo speculativo.

11

Se la società acquista i titoli per impiegare temporanee eccedenze di liquidità, i costi di acquisto e i ricavi di vendita si rilevano a corso secco nel conto economico di risultato Gestione titoli. Se invece l’acquisto di titoli è effettuato per realizzare un investimento a medio-lungo termine, il costo di acquisto viene rilevato nel conto economico acceso ai costi sospesi Titoli immobilizzati.

u2

10

Una società può acquistare titoli per: • impiegare temporanee eccedenze di liquidità; • effettuare investimenti a medio/lungo termine; • acquisire partecipazioni in altre società.

8

Le obbligazioni ordinarie sono titoli a media/lunga scadenza a tasso fisso oppure indicizzato.

Sintesi

7

Le obbligazioni emesse dalle società per azioni e in accomandita per azioni possono essere: • ordinarie; • convertibili; • con warrant.

obbligazioni convertibili obbligazioni che, a una scadenza determinata all’emissione del prestito, possono essere convertite in azioni obbligazioni con warrant obbligazioni corredate di un buono (warrant) che consente, a un prezzo ed entro un intervallo di tempo prefissati, di sottoscrivere azioni della società emittente o di un’altra società media/lunga scadenza con scadenza oltre i 5 anni partecipazione di maggioranza si ha una partecipazione quando si acquistano azioni di una società per vari scopi, tra cui quello di controllo. Dato che ogni azione dà diritto a un voto nelle assemblee sociali, chi possiede la maggioranza delle azioni, acquisendo quindi una partecipazione di maggioranza, controlla la società

scopo durevole di investimento colui che, per investire una determinata somma, acquista azioni in un numero che non consente il controllo della società, viene detto cassettista scopo speculativo acquista azioni a scopo speculativo chi cerca di lucrare sulla differenza tra prezzo di acquisto e di vendita, vendendo i titoli acquistati dopo breve tempo, anche nell’arco della stessa giornata rateo attivo quota di entrata futura relativa a interessi maturati sulle obbligazioni ma non ancora riscossi rimanenze finali rimanenze di titoli al 31/12 valutate, se la società redige il bilancio in forma abbreviata, al minor valore tra costo di acquisto e valore di realizzazione desumibile dall’andamento del mercato

Il mercato degli strumenti finanziari

Al 31/12, se una società possiede dei titoli deve registrare in assestamento: • il rateo attivo sugli interesssi; • le rimanenze finali in portafoglio.

m3

12

342

Verifica

unità

fine

• test in autoverifica su unità 2 • interrogazione simulata con speakeraggio

TEST INTERATTIVI

CONOSCENZE

ABILITÀ

• Operazioni di compravendita dei titoli

• Analizzare le modalità di negoziazione dei titoli • Calcolare il risultato di una compravendita di titoli

LIVELLO BASE 1

2

Una società per azioni emette azioni ordinarie, azioni privilegiate, azioni di risparmio, obbligazioni ordinarie e obbligazioni convertibili in azioni. Indica il tipo di investimento effettuato da cinque diversi risparmiatori, tenendo conto delle preferenze di ognuno. Marco è propenso al rischio e non è interessato alla gestione della società

........................................................................................

Gianni non è propenso al rischio e non è interessato alla gestione della società

........................................................................................

Luigi è propenso al rischio ed è interessato alla gestione della società

........................................................................................

Matteo è propenso al rischio ma è limitatamente interessato alla gestione della società

........................................................................................

Michele non è propenso al rischio ma potrebbe esserlo in futuro

........................................................................................

Leggi la situazione operativa ed esegui quanto richiesto. Il 15/04 Antonio Di Somma acquista tramite Banca Nazionale del Lavoro 10 000 euro nominali di BTP settennali 3,20%, godimento 1/03-1/09, alla quotazione di 99,10. I titoli sono stati emessi e saranno rimborsati alla pari. Calcola il costo di acquisto sapendo che la banca applica la commissione 0,30% sul corso secco. (.................... + 99,10 × ...........%) = .................... prezzo percentuale di acquisto 100 x = euro

× 10 000 100

....................

marzo aprile giorni borsa totale giorni

:

99,3973

=

....................

:

x

= euro .................... costo di acquisto di 10 000 euro nominali BTP

........ (........... – 1 giorno di inizio di maturazione cedola) ........ ........

47 data di godimento

data di stipulazione

interessi maturati per 47 giorni

...........

15/04

data di liquidazione

data di godimento

...........

1/09

durata del semestre giorni (31 + ....... + 31 + ....... + 31 + .......) = giorni 184

costo di acquisto riferito al valore nominale + interessi lordi maturati euro ........... × 1,60 × ...........

euro

9 939,73

euro

..................

– imposta sostitutiva 12,50% su euro 40,87

euro

....................

Costo di acquisto comprensivo di capitale e interessi

euro

9 975,49

...........

343

 

1. coincide sempre con il valore nominale 2. viene determinato al momento della liquidazione della società 3. per le azioni, viene espresso in termini percentuali 4. è sinonimo di quotazione 5. può essere soltanto alla pari o sopra la pari 6. nei moderni mercati telematici varia continuamente per effetto delle contrattazioni

   

b. Vengono acquistati 20 000 euro nominali di

BTP 4,75% alla quotazione di 103,40. Il costo riferito all’acquisto del valore nominale è pari a:

 

1. 20 575 euro 2. 20 680 euro

 

c.

Il corso tel quel è uguale al corso secco:

   

1. 2. 3. 4.

3. 20 000 euro 4. 20 503 euro

meno interessi maturati meno scarto di emissione maturato più interessi maturati più interessi da maturare

d. Il corso secco viene utilizzato per calcolare:  1. il controvalore di una compravendita di un titolo avente godimento regolare  2. il controvalore di una compravendita di un titolo non avente godimento regolare  3. il tasso di rendimento effettivo semplice di un titolo 4.  gli interessi sulle cedole e. Sono titoli zero coupon:  1. i BOT  2. i CCTeu  3. le azioni di risparmio  4. i BTP  5. le obbligazioni convertibili  6. i CTZ

4

1. 2. 3. 4.

sono titoli di capitale sono quotati percentualmente hanno una scadenza a medio/lungo termine nel mercato secondario il loro costo di acquisto varia in funzione del rendimento degli investimenti alternativi

g. I BOT:  1. possono avere scadenza anche a un mese  2. sono titoli del tipo index bonds  3. sono emessi dagli enti territoriali  4. nel mercato secondario sono quotati a corso tel quel h. Le obbligazioni societarie:  1. concedono il diritto di influire sulla gestione della società 2.  possono essere emesse soltanto dalle società di capitali  3. possono essere anche di tipo strutturato  4. possono anche avere una cedola mensile i.

Le obbligazioni con warrant:

  

1. offrono la possibilità di essere convertite in azioni 2. sono prive di cedola 3. prevedono interessi rivalutati in base a un’indicizzazione monetaria 4. sono corredate da un buono che attribuisce il diritto di sottoscrivere azioni o obbligazioni a un prezzo prestabilito



l.

Le azioni:

 

1. sono quotate tel quel 2. sono negoziate con liquidazione dopo cinque giorni di borsa aperta 3. sono acquistate solo a scopo speculativo 4. hanno quotazione unitaria

 

m. Il conto Gestione titoli:  1. registra in Dare i costi per gli acquisti di titoli  2. registra in Avere le rimanenze finali di titoli  3. presenta sempre un utile su titoli  4. a fine anno figura nelle Attività dello Stato patrimoniale

Completa l’esercizio, inserendo gli importi corrispondenti al posto dei puntini. Carlo Di Luca, disponendo di 20 000 euro, decide di acquistare tramite banca 1 000 azioni Cairo Communication alla quotazione di 7,012 euro, commissione di intermediazione 0,40%. La somma rimanente viene investita nell’acquisto di BOT semestrali di nuova emissione, scadenti dopo 181 giorni, prezzo medio ponderato d’asta 98,628. La banca applica la commissione di intermediazione 0,10% sul valore nominale. I BOT sono assoggettati per persone fisiche residenti a imposta sostitutiva 12,50% a titolo definitivo. Calcola: a. la somma spesa per l’acquisto delle azioni Cairo Communication sapendo che sulle stesse non viene applicata la Tobin tax; b. la somma spesa dal risparmiatore per l’acquisto dei BOT e il residuo rimasto inutilizzato; c. il tasso effettivo dell’investimento in BOT. a. Somma spesa per l’acquisto delle azioni Cairo Communication e residuo euro (.................... × ....................) = euro .................... costo acquisto 1 000 azioni Cairo Communication euro (.................... × 0,4%) = euro .................... commissioni bancarie euro (.................... + ....................) = euro .................... costo totale acquisto azioni Cairo Communication

Verifica fine unità

Il prezzo di mercato di un titolo:

   

u2

a.

I BTP:

Il mercato degli strumenti finanziari

(alcuni quesiti possono avere più risposte esatte).

f.

m3

LIVELLO INTERMEDIO/AVANZATO 3 Indica la risposta corretta

344

Verifica

fine

unità

b. Somma spesa per l’acquisto di BOT e residuo inutilizzato euro (.................... – ....................) = euro .................... somma a disposizione per l’investimento in BOT Prezzo medio ponderato d’asta

.................... +

Imposta sostitutiva sull’intero provento (.................... – ....................) × 12,50% Commissione bancaria sul valore nominale Prezzo percentuale di sottoscrizione

.................... = ....................

:

....................

....................

=

.................... +

:

....................

x

x = .................... costo sottoscrizione di un taglio minimo .................... : .................... = .................... numero tagli acquistabili con la somma a disposizione

euro (.................... × ....................) = euro .................... somma spesa per l’acquisto dei BOT euro (.................... – ....................) = euro .................... residuo non utilizzato c. Tasso effettivo dell’investimento in BOT euro (.................... × ....................) = euro .................... valore nominale complessivamente acquistato euro (.................... – ....................) = euro .................... provento dell’investimento in BOT .................... × .................... euro = euro ............% tasso effettivo dell’investimento in BOT .................... × ....................

5

Completa l’esercizio, inserendo gli importi corrispondenti al posto dei puntini. La Manifatture Marchigiane spa, che redige il bilancio in forma abbreviata, per ottimizzare la gestione della propria tesoreria, il 25/11 acquista 50 000 euro nominali di obbligazioni Centrobanca indicizzate al prezzo di 99,25. Le obbligazioni hanno godimento 1/02-1/05-1/08-1/11; cedola in corso di maturazione 1,50%. L’acquisto è effettuato nel MOT tramite Banca Sella che percepisce la commissione di intermediazione 0,20% sul corso secco. Dopo aver compilato la nota di conferma emessa dalla banca, rileva le scritture in P.D. relative all’acquisto delle obbligazioni, al rateo di interessi maturato al 31/12 e alla valutazione delle rimanenze a fine esercizio, sapendo che la quotazione di mercato al 31/12 delle obbligazioni Centrobanca è 99,10. Data

Valore nominale o Quantità

Anagrafica del titolo

.............

....................................

...............................................................

Banca: commissione di intermediazione Interessi lordi maturati Imposta sostitutiva

Prezzo

Controvalore

...............................

...............................

............................... ...............................

...............................



211,96 –

...............................

............................... ...............................

Importo da addebitare con valuta 27/11 Giorno di esecuzione

Ora di esecuzione

Mercato di esecuzione

...................................................

...................................................

...................................................

27/11 ............. 27/11 ............. 27/11 18.20

............................................ ............................................

.............................................................. ..............................................................

BANCA SELLA C/C

addebito per acquisto titoli

31/12 ............. 31/12 .............

............................................ ............................................

rateo interessi su obbligazioni rateo interessi su obbligazioni

31/12 ............. 31/12 51.05 31/12 .............

............................................

valutazione al corso di 99,10

SVALUTAZIONE TITOLI

.............................................................. ..............................................................

............................................

49 724, 25 ................, ....

49 936, 21 ................, .... ................, ....

................, .... ................, ....

................, ....

ESERCIZI FINALI GRUPPO 13

unità

3

345

I mercati di borsa e il risparmio gestito

I mercati di borsa e il risparmio gestito

Requisiti Condizioni richieste dalla normativa. Informazioni circa l’andamento della gestione che le società quotate devono comunicare agli investitori.

02 I mercati di borsa I mercati di borsa sono mercati secondari istituiti per favorire l’incontro fra la domanda e l’offerta di capitali e, quindi, per stimolare, mediante la quotazione e il successivo scambio di titoli, l’afflusso del risparmio agli enti pubblici e alle società private.

Nei mercati di borsa italiani sono quotati i titoli di Stato, le azioni e le obbligazioni delle principali società, anche estere, i titoli emessi dagli enti territoriali, i titoli emessi da organismi sovranazionali e da Stati esteri. Come consistenza numerica prevalgono i titoli di Stato, mentre le azioni quotate sono ancora poche centinaia, poche se confrontate con le migliaia dei maggiori mercati mondiali, come per esempio New York, Tokyo, Londra.

Afflusso: destinazione.

Il mercato degli strumenti finanziari

Informativa aziendale

m3

Un sistema finanziario che permetta alle imprese di accedere con relativa facilità ai finanziamenti esterni (capitale proprio e di debito) è di vitale importanza per conseguire uno sviluppo duraturo ed equilibrato del settore produttivo. La forma giuridica delle imprese, tuttavia, influisce notevolmente sulle possibilità di reperimento dei finanziamenti. Le società di capitali possono ricorrere all’emissione di strumenti finanziari da collocare direttamente tra il pubblico e quindi sono agevolate nella raccolta dei finanziamenti. Se si eccettua l’apporto di nuovi capitali da parte dei soci, le altre società, che non possono emettere azioni e obbligazioni, per ottenere risorse monetarie devono ricorrere prevalentemente ai finanziamenti bancari, di solito maggiormente costosi e non sempre adatti a sostenere lo sviluppo aziendale. Anche nell’ambito delle stesse società di capitali la situazione è differenziata. Le grandi società per azioni possono ricorrere ai mercati organizzati, tipicamente ai mercati di borsa, nei quali collocano con relativa facilità e indubbi vantaggi i titoli fra il pubblico dei risparmiatori. Con facilità, perché le operazioni sono ampiamente pubblicizzate e quindi in grado di attirare un vasto consenso; in modo vantaggioso, perché tali società hanno la possibilità, saltando gli intermediari bancari, di reperire risorse finanziarie a costi più contenuti (da soggetti che solitamente sono interessati al rendimento degli investimenti più che alla possibilità di influire sulla gestione della società). Le società di piccole e medie dimensioni, di solito, non richiedono la quotazione, sia perché non tutte posseggono i requisiti necessari (per esempio, patrimonio netto superiore al limite minimo stabilito dalla normativa), sia per i costi elevati connessi alla procedura (specie per i maggiori impegni di informativa aziendale posti a carico delle società quotate). Queste imprese, tuttavia, possono ottenere la quotazione al mercato AIM Italia, che richiede costi e requisiti inferiori, diminuendo così la loro dipendenza dal sistema bancario.

u3

01 Le imprese e l’accesso al mercato dei capitali

346 I mercati di borsa sono controllati da un’autorità di vigilanza pubblica, la Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (CONSOB), la cui attività è rivolta a garantire l’efficienza, la trasparenza e lo sviluppo del mercato mobiliare italiano, avendo come finalità quella di tutelare gli investitori, in modo da favorire l’afflusso del risparmio privato.

Direttive MiFID, d.lgs. 17/09/2007, n. 164, d.lgs. 3/08/2017, n. 129

In seguito al recepimento delle Direttive MiFID (Markets in Financial Instruments Directive) riguardanti i mercati degli strumenti finanziari, che hanno modificato il Testo Unico della Finanza (TUF), gli intermediari autorizzati possono eseguire gli ordini ricevuti dai clienti in differenti sedi di negoziazione (trading venues):

• • • •

i mercati regolamentati; i sistemi multilaterali di negoziazione (MTF – Multilateral Trading Facilities); i sistemi organizzati di negoziazione (OTF – Organized Trading Facilities); gli internalizzatori sistematici.

Mercati regolamentati

Il mercato degli strumenti finanziari è regolamentato quando è disciplinato da un regolamento, approvato dalla CONSOB, che stabilisce le condizioni di accesso alla quotazione e le modalità di funzionamento, ha un’operatività regolare e garantisce il rispetto degli obblighi di trasparenza previsti dalle disposizioni comunitarie e l’ordinato svolgimento delle negoziazioni, in un’ottica di tutela del risparmiatore. L’attività di organizzazione e gestione di questi mercati ha carattere d’impresa e viene esercitata da società per azioni (dette società di gestione o società-mercato), anche senza scopo di lucro, autorizzate dalla CONSOB. Le società di gestione definiscono, con regolamento, le modalità di svolgimento delle contrattazioni, che avvengono per via telematica. Borsa Italiana spa organizza e gestisce una serie di mercati regolamentati.

MTF

I Multilateral Trading Facilities sono mercati gestiti da una SIM (Società di Intermediazione Mobiliare), una banca o da altro gestore che consentono la negoziazione telematica, in base a regole non discrezionali, di strumenti finanziari. Come i mercati regolamentati, anche gli MTF sono soggetti a preventiva autorizzazione della CONSOB. In Italia operano più di trecentocinquanta MTF, tra i quali i più conosciuti sono EuroTLX (gestito da Borsa Italiana spa, Banca IMI e UniCredit) e AIM Italia (gestito da Borsa Italiana spa).

OTF

Gli Organized Trading Facilities sono sistemi multilaterali che consentono la negoziazione di obbligazioni, strumenti finanziari strutturati e strumenti derivati. In essi non è consentito contrattare azioni. Gli operatori possono eseguire gli ordini dei clienti in modo discrezionale, cosa non consentita in un mercato regolamentato o in un MTF. Gli OTF sono sistemi di negoziazione più semplici, in quanto privi di una struttura specifica e svincolati dalla disciplina prevista per gli altri sistemi.

Internalizzatori sistematici

Gli internalizzatori sistematici sono soggetti che, in modo organizzato, frequente e sistematico negoziano strumenti finanziari per conto proprio, eseguendo gli ordini dei clienti al di fuori di un mercato regolamentato o di un MTF. Sono tali, per esempio, le banche, che possono servire la clientela utilizzando direttamente il proprio portafoglio titoli. Per acquisire la qualifica di internalizzatore sistematico, le banche devono non solo eseguire gli scambi con la clientela in modo organizzato, frequente e sistematico, ma anche pubblicare, per le azioni liquide, cioè per quelle più scambiate sul mercato, la quotazione con due prezzi, uno per l’acquisto (prezzo denaro) e l’altro per la vendita (prezzo lettera). Questi prezzi possono essere aggiornati in qualunque momento.

Strumenti derivati Strumenti finanziari che non hanno vita propria, ma che dipendono dalla presenza nel mercato di altri strumenti finanziari.

Modo discrezionale Modalità di contrattazione che consente all’operatore di eseguire negoziazioni oltre il prezzo limite indicato dall’investitore.

Best execution

Transazione: operazione.

Norme di trasparenza e protezione degli investitori

In pratica, quindi, uno stesso strumento finanziario può essere oggetto di contrattazione “parallela” in più mercati con formazione di prezzi anche differenti tra loro. A garanzia del cliente, l’intermediario deve eseguire l’ordine adottando tutte le misure per garantire allo stesso il miglior risultato possibile, tenendo conto non solo del prezzo ma anche di altri fattori, quali i costi e la rapidità della transazione, la natura e le dimensioni dell’ordine ecc. (principio della best execution). Le Direttive MiFID I e II sono finalizzate a garantire la trasparenza delle operazioni e la protezione degli investitori nell’ottica di un mercato unico dei servizi finanziari con norme

347

Classificazione degli investimenti finanziari in relazione al loro grado di rischio.

Società di gestione del risparmio Società per azioni il cui fine istituzionale è la gestione di un fondo comune di investimento.

Investitori professionali Investitori con esperienza, conoscenze e competenze che consentono loro di assumere decisioni di investimento e di valutare correttamente il rischio assunto.

03 I mercati regolamentati Un’efficiente comunicazione economico-finanziaria, che garantisca la trasparenza dei mercati, è di fondamentale importanza per favorire l’afflusso del risparmio privato e il finanziamento delle imprese. In questo contesto è basilare il ruolo della CONSOB, che impone alle società quotate una serie di obblighi informativi. Le società quotate devono rendere pubblico l’andamento della gestione mediante la pubblicazione di una serie di documenti, anche infrannuali (relazione finanziaria annuale, comprendente il bilancio di esercizio, relazione finanziaria semestrale, comprendente il bilancio semestrale abbreviato, obbligatorie, e informazioni finanziarie periodiche aggiuntive, facoltative). Inoltre, considerando che la capacità di reperire finanziamenti a costi contenuti è fattore essenziale per lo sviluppo e il successo di ogni azienda, è necessario che ciascuna impresa integri le comunicazioni obbligatorie per legge con altre di natura volontaria indirizzate ai cosiddetti stakeholder finanziari, cioè a tutti quei soggetti che operano nel mercato dei capitali, quali investitori effettivi e potenziali, analisti finanziari, e quindi agenzie di rating, autorità pubbliche di vigilanza. Un giudizio negativo di tali soggetti sull’andamento dell’impresa (per esempio, un abbassamento del rating) può infatti precludere alla stessa un finanziamento a costi contenuti e quindi il conseguimento di un vantaggio competitivo sulla concorrenza. A tale scopo è basilare in ogni impresa il ruolo dell’investor relator, un soggetto, interno o esterno, che è incaricato di curare i rapporti e le comunicazioni con tutti gli stakeholder finanziari, anche mediante meeting, road-show, comunicati stampa, interviste a quotidiani specializzati, siti Internet, pronta diffusione di informazioni price-sensitive. Lo scopo dell’investor relator è quello di mantenere e alimentare la fiducia nei confronti dell’impresa da parte di soggetti che hanno investito in essa i propri risparmi o che sono intenzionati a farlo.

Comunicazione economico-finanziaria

Nell’ambito dei poteri di vigilanza la CONSOB ha facoltà di avviare e concludere istruttorie per disporre sanzioni amministrative nei confronti di quei soggetti (amministratori e dirigenti di società, soci, analisti finanziari, giornalisti) che incorrono nel reato di market abuse, cioè traggono vantaggio dall’uso di informazioni privilegiate riguardanti le società quotate (insider trading), oppure diffondono notizie non veritiere o effettuano operazioni simulate allo scopo di influenzare la quotazione di uno strumento finanziario (manipolazione del mercato). Se il fatto costituisce reato, la CONSOB informa l’autorità giudiziaria.

Market abuse

Il Testo Unico della Finanza stabilisce per le società quotate le regole di corporate governance, cioè le norme di comportamento e di equilibrio dei poteri. L’obiettivo è quello di assicurare un modello organizzativo societario che preveda adeguate ripartizioni di responsabilità e poteri, e un appropriato equilibrio tra gestione e controllo, in modo da gestire con

u3

Investitori privi di esperienza e competenza finanziaria, che necessitano di un livello di protezione massimo.

I mercati di borsa e il risparmio gestito

Clienti al dettaglio

Controparti qualificate Investitori professionali che hanno richiesto l’inclusione in questo segmento con minore protezione nei servizi di esecuzione, ricezione e trasmissione degli ordini.

Road-show Presentazione ufficiale di una società che sta per essere quotata nel mercato azionario agli analisti finanziari e agli investitori istituzionali.

Informazioni price-sensitive (privilegiate) Informazioni riguardanti uno o più emittenti di strumenti finanziari o uno o più strumenti finanziari non ancora rese pubbliche che, se comunicate, potrebbero influire in modo sensibile sui prezzi di tali strumenti.

Il mercato degli strumenti finanziari

Le tipologie di investitori

Profilo di rischio

m3

identiche in tutti gli Stati dell’Unione Europea. A garanzia degli investitori, i gestori dei mercati devono diffondere tempestivamente i prezzi di vendita e di acquisto e i volumi trattati dei diversi strumenti finanziari, in modo che gli intermediari e i loro clienti abbiano una visione d’insieme di tutti i mercati, potendo effettuare le scelte migliori. Gli intermediari autorizzati, inoltre, devono fornire al cliente una serie di informazioni necessarie a comprendere il profilo di rischio delle operazioni effettuate. Le banche, le società di intermediazione mobiliare (SIM) e le società di gestione del risparmio (SGR) che prestano servizi di investimento devono applicare regole più rigide per assicurare ai clienti che gli strumenti finanziari offerti siano adeguati alle loro esigenze e caratteristiche. A tale proposito, i clienti vengono classificati in differenti categorie (clienti al dettaglio, investitori professionali, controparti qualificate), con informazioni meno dettagliate per i clienti considerati professionali (banche, imprese di assicurazione, SIM, SGR). Gli intermediari devono far risultare da un contratto scritto i servizi forniti, facendo pervenire ai loro clienti la nota di conferma delle operazioni effettuate. MiFID II ha previsto maggiori obblighi di comunicazione alla clientela sui costi e gli oneri relativi ai servizi di investimento o accessori, che devono comprendere anche il costo della consulenza quando risulta rilevante, il costo dello strumento finanziario raccomandato o venduto al cliente e le modalità con cui il cliente può remunerare il servizio d’investimento ricevuto.

348 corrette modalità i rischi d’impresa e i potenziali conflitti d’interesse, rendendo ancora più conveniente alle imprese quotate l’accesso al mercato dei capitali.

Borsa Italiana spa Istruttorie Accertamenti che comportano valutazioni dell’operato.

La principale società di gestione autorizzata dalla CONSOB all’esercizio dei mercati di borsa è Borsa Italiana spa, che si occupa dell’organizzazione, della gestione e del funzionamento dei mercati di borsa italiani, utilizzando un sistema di negoziazione elettronico per l’esecuzione degli scambi in tempo reale.

Insider trading

Borsa Italiana spa gestisce i seguenti mercati regolamentati:

Comportamento volto all’utilizzo di informazioni privilegiate riguardanti le società quotate in mercati di borsa, finalizzato a influenzare sensibilmente il prezzo di mercato delle azioni allo scopo di ottenere un guadagno.



il Mercato Telematico Azionario (MTA), nel quale vengono negoziate le azioni delle principali società;



il Mercato Telematico delle Obbligazioni e dei Titoli di Stato (MOT), nel quale vengono negoziati i titoli di Stato e le obbligazioni di società italiane ed estere;



il mercato telematico dei prodotti derivati (Italian Derivatives Market – IDEM), nel quale vengono negoziati gli strumenti finanziari derivati, quali futures e options;



il mercato telematico degli Exchange Traded Funds (ETFplus), nel quale vengono negoziati gli OICR aperti e gli ETF.

OICR aperti Acronimo di Organismo di Investimento Collettivo del Risparmio. Sono tali i fondi comuni di investimento e le SICAV, Società di Investimento a Capitale Variabile.

MOT

BORSA ITALIANA IDEM

ETF Exchange Traded Funds. Strumenti finanziari che replicano fedelmente l’andamento, e quindi il rendimento, di indici azionari e obbligazionari.

AZIONARIO

REDDITO FISSO

DERIVATI

ETF

MTA

MOT

IDEM

ETFplus

SEDEX

{Ora tocca a te!} Conoscenze

Abilità

Mercati di borsa e modalità di contrattazione • Direttive MiFID

Individuare soggetti, caratteristiche gestionali e regole dei mercati di borsa

Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F) e, in quest’ultimo caso, suggerisci una corretta formulazione. V F

3. Un ordine di un cliente può essere eseguito in quattro differenti sedi di negoziazione.

  

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4. In base alle Direttive MiFID gli investitori professionali devono ricevere informazioni più approfondite rispetto alle controparti qualificate.





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1. I mercati di borsa sono mercati secondari. 2. I mercati di borsa italiani sono controllati da Borsa Italiana spa.

5. Il termine insider trading indica che l’intermediario deve eseguire l’ordine del cliente garantendogli il miglior risultato possibile. 6. AIM Italia è un mercato non regolamentato. 7. Il MOT è il mercato telematico delle azioni. 8. I prezzi degli strumenti quotati variano di minuto in minuto. 9. Il flottante è rappresentato dalle azioni destinate alla negoziazione nei mercati di borsa. 10. Nell’IDEM sono negoziate azioni di piccole e medie imprese ad alto potenziale di crescita.

349

Non incrociate Che non hanno trovato controparte per differenze tra prezzo di acquisto e prezzo di vendita.

Matching Accoppiamento delle proposte con identico prezzo e trasformazione in contratti di compravendita.

LE CONTRATTAZIONI TELEMATICHE

INVESTITORE

PROPOSTA DI ACQUISTO

trading on line

SISTEMA TELEMATICO Matching

trading on line

PROPOSTA DI VENDITA

INVESTITORE

u3

L’investitore che vuole acquistare o vendere titoli nei mercati di borsa può operare direttamente mediante il trading on line oppure conferire l’ordine a una banca o a una SIM. Molte banche sono organizzate per accettare ordini telefonici dalla clientela, con sistema di riconoscimento e registrazione automatica della voce che sostituisce l’ordine cartaceo. A mano a mano che sono ricevuti, gli ordini vengono immessi nel sistema di negoziazione telematico e trasformati in proposte di negoziazione. Le negoziazioni nei mercati di borsa, infatti, si stipulano esclusivamente sulla base di contratti-tipo, con clausole già prefissate; gli operatori, quindi, devono digitare soltanto il nome del cliente, la tipologia, la quantità e il prezzo del titolo da scambiare. Il sistema telematico provvede a incrociare automaticamente gli ordini di acquisto con quelli di vendita e a diffondere a tutti gli interessati i prezzi ai quali sono avvenute le negoziazioni. Ogni proposta, infatti, si abbina con la miglior offerta di segno contrario (minor prezzo in caso di acquisto, maggior prezzo in caso di vendita), consentendo la conclusione dei contratti. A parità di prezzo viene eseguita la proposta che è stata immessa per prima nel circuito e via via le altre. I prezzi che in ogni istante si formano si riferiscono all’intera massa di titoli scambiati. Le proposte non eseguite, in quanto non incrociate con una di segno opposto, vengono esposte in un prospetto video (book) in cui, per ogni titolo, vengono elencati gli acquisti e le vendite in attesa di esecuzione, ordinati in base al prezzo. A mano a mano che si stabiliscono le condizioni, il sistema provvede automaticamente all’accoppiamento delle proposte inserite nel book.

I mercati di borsa e il risparmio gestito

04 La stipulazione telematica dei contratti

BANCHE SIM

Il Mercato Telematico Azionario (MTA) è il principale mercato azionario italiano dove si negoziano in trattazione continua le azioni, le obbligazioni convertibili in azioni, i diritti d’opzione e i warrant delle società più importanti. MTA è un mercato telematico destinato alle imprese di media e grande capitalizzazione (medium and large caps), in grado di supportare le esigenze di raccolta di capitali italiani ed esteri provenienti da investitori istituzionali, professionali e dal pubblico dei risparmiatori. Per l’ammissione e la permanenza nell’MTA le società devono soddisfare determinati requisiti formali, come una capitalizzazione minima di 40 milioni di euro, un flottante minimo del 25% che permetta l’agevole smobilizzo delle azioni, precisi obblighi informativi e di trasparenza nei confronti degli investitori imposti dalla CONSOB, con la pubblicazione, tra l’altro, delle relazioni finanziarie periodiche. Tra i requisisti sostanziali sono richiesti un buon posizionamento competitivo, la sostenibilità finanziaria e la capacità di generare ricavi in condizioni d’autonomia gestionale. Nell’MTA, relativamente alla negoziazione di azioni, viene distinto il segmento STAR (Segmento Titoli con Alti Requisiti), al quale appartengono le società con capitalizza-

Trattazione continua Fase di negoziazione durante la quale gli operatori abilitati inseriscono le proposte di acquisto e di vendita dei loro clienti nel circuito telematico dando luogo nel corso della giornata a una serie ininterrotta di quotazioni.

Capitalizzazione Valore corrispondente al prodotto del valore di mercato delle azioni per il numero delle azioni in circolazione.

Flottante Esprime la percentuale di azioni di una società che, circolando in mercati di borsa, sono destinate alla negoziazione.

(segue)

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Borsa Italiana spa gestisce due mercati telematici destinati alla compravendita di azioni: • MTA; • AIM Italia.

Il mercato degli strumenti finanziari

i mercati telematici azionari

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zione di mercato compresa tra 40 milioni e un miliardo di euro e un flottante minimo del 35% che hanno richiesto e ottenuto la qualifica STAR. Queste società, rispetto alle altre, devono soddisfare requisiti più stringenti in termini di liquidità, trasparenza e corporate governance. L’MTA comprende anche un altro mercato telematico, il Mercato Borsa Italiana Equity MTF (Bit Eq MTF), articolato a sua volta in due segmenti: • segmento Borsa Italiana Global Equity Market, nel quale vengono negoziate azioni di emittenti di diritto estero già scambiate in altri mercati regolamentati comunitari da più di 18 mesi, senza necessità di produrre un prospetto informativo di quotazione; • segmento After hours (TAH), riservato alla negoziazione serale (18.00-20.30) dei titoli più liquidi del listino mediante il trading on line. AIM Italia è un sistema multilaterale di negoziazione gestito da Borsa Italiana spa nel quale possono quotarsi, con procedure semplificate e obblighi informativi ridotti, le piccole e medie imprese (PMI – small and medium caps), costituite in forma di società per azioni, che presentano un alto potenziale di crescita. Il collocamento iniziale delle azioni è di solito riservato agli investitori istituzionali (banche, imprese di assicurazione, SIM), mentre l’operatività sul mercato secondario è aperta anche ai piccoli investitori. Il mercato si basa sulla presenza di una figura chiave, il Nominated Adviser (Nomad), di solito una banca, incaricato di valutare l’appropriatezza della società ai fini dell’ammissione e in seguito di assisterla e guidarla per tutto il periodo di permanenza sul mercato, garantendo la trasparenza informativa nei confronti degli investitori.

05 La negoziazione telematica delle azioni Ogni seduta del mercato MTA si articola nelle seguenti fasi:

• • •

asta di apertura; negoziazione continua; asta di chiusura. Orari di contrattazione MTA

Asta di apertura, immissione proposte Asta di apertura, pre-asta, validazione e apertura Negoziazione continua Asta di chiusura, proposte non eseguite nel continuo e nuove proposte Asta di chiusura, pre-asta, validazione e chiusura Negoziazione al prezzo d’asta di chiusura

Asta di apertura Immettono: inseriscono. Sussistono: sono presenti.

8.00-9.00 9.00.00-9.00.59 9.00-17.30 17.30-17.35 17.35.00-17.35.59 17.35-17.42

Durante l’asta di apertura gli operatori immettono nel circuito telematico le proposte di acquisto e di vendita pervenute la sera del giorno precedente o nella stessa mattinata. Le proposte immesse formano, per ogni titolo, il book di apertura. L’asta di apertura si conclude in un minuto, dalle 9.00.00 alle 9.00.59, nel quale, per ciascun titolo, viene determinato (pre-asta), convalidato (validazione) e successivamente diffuso (apertura) il prezzo d’asta di apertura. Il prezzo d’asta di apertura è il prezzo al quale è negoziabile la maggiore quantità di titoli relativamente alle proposte immesse nella fase di apertura. Il prezzo risulta convalidato, e quindi applicato a tutti i contratti, quando non si discosta in misura maggiore del 10%, in più o in meno, dal prezzo di riferimento, pari al prezzo d’asta di chiusura del giorno precedente o, qualora non sia stato possibile determinarlo, alla media ponderata dei contratti conclusi negli ultimi 10 minuti della fase di negoziazione. Per tutti quei titoli per i quali non è stato possibile determinare il prezzo d’asta di apertura, il sistema riverifica in automatico di continuo (asta di volatilità) se sussistono le condizioni per l’apertura, effettuandola là dove sono presenti i requisiti richiesti.

351



il prezzo dell’ordine immesso in acquisto è uguale o superiore rispetto al prezzo più basso degli ordini di vendita presenti nel book.

La negoziazione continua origina quindi una serie ininterrotta di prezzi che derivano dalla stipulazione dei vari contratti.

Asta di chiusura

Tramite Internet l’investitore può operare on line, con ordini di acquisto e vendita trasmessi direttamente da casa mediante il proprio personal computer, che interagiscono in tempo reale con il mercato finanziario. Per accedere a tale servizio è necessario stipulare un apposito contratto e aprire uno speciale conto corrente di corrispondenza presso un broker telematico facente parte di un gruppo bancario. Dopo ogni compravendita il broker provvede a addebitare (in caso di acquisto) o accreditare (in caso di vendita) il c/c del cliente, modificando la composizione del suo portafoglio titoli. La stipulazione del contratto permette anche di ottenere l’accesso a informazioni economico-finanziarie aggiornate in tempo reale e ad analisi specialistiche sul mercato e sulle società quotate. Operando on line, oltre a velocizzare considerevolmente le operazioni, si ottiene anche un notevole risparmio sui costi, dato che le commissioni richieste dal broker sono all’incirca la metà rispetto a quelle addebitate sulle medesime operazioni eseguite allo sportello. Il servizio di borsa on line è operativo anche per le negoziazioni nei principali mercati di borsa esteri.

Trading on line

Lo sviluppo del trading on line ha permesso di prolungare la sessione di Borsa oltre il normale orario della contrattazione in continua e di apertura degli sportelli bancari. Il trading after hours si apre alle 18.00 e si conclude alle 20.30. Vengono negoziati solo i titoli più liquidi del listino, vale a dire quelli delle società più importanti facenti parte dell’MTA. Poiché nell’after hours il volume degli scambi è inferiore a quello realizzato nelle ore della seduta ufficiale, le quotazioni dei titoli trattati possono variare soltanto del 3,5% in più o in meno rispetto al prezzo di riferimento. Raggiunto il limite il titolo viene sospeso per eccesso di rialzo o di ribasso. Ogni giorno per i titoli trattati all’after hours viene calcolato un prezzo medio; tale valore tuttavia è ininfluente per le contrattazioni della giornata successiva che ripartiranno dal prezzo di riferimento determinato in fase di asta di chiusura.

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Le proposte di negoziazione non eseguite anche parzialmente al termine della negoziazione continua vengono automaticamente trasferite alla fase di asta di chiusura, che inizia alle ore 17.30. Nell’asta di chiusura non possono essere immesse nuove proposte; tuttavia, durante la fase di negoziazione continua, possono essere immesse proposte specificando che siano “valide solo in asta di chiusura” (VAC). Il prezzo d’asta di chiusura, che è il prezzo al quale viene negoziata la maggior quantità di azioni relativamente alle proposte presenti nel book, viene convalidato solo nel caso in cui lo stesso non si discosti del 10%, in più o in meno, rispetto al prezzo d’asta di apertura e costituisce il prezzo di riferimento della giornata. Al termine dell’asta di chiusura viene anche determinato il prezzo medio ufficiale di ogni azione, calcolato facendo la media ponderata sulla quantità complessivamente negoziata nella seduta. Al termine della fase d’asta di chiusura (17.35) viene aperta la negoziazione al prezzo d’asta di chiusura, durante la quale, per i primi quattro minuti, è possibile la sola immissione, modifica e cancellazione delle proposte; nel minuto successivo avviene anche l’esecuzione dei contratti, negoziati al prezzo d’asta di chiusura dando priorità alle proposte immesse per prime. Le proposte ineseguite, in questa fase, vengono cancellate.

I mercati di borsa e il risparmio gestito

il prezzo dell’ordine immesso in vendita è uguale o inferiore rispetto al prezzo più alto degli ordini di acquisto presenti nel book;

Media ponderata Media calcolata in base ai prezzi e alle quantità negoziate.

Interagiscono: producono i loro effetti.

Trading after hours

Il mercato degli strumenti finanziari



Negoziazione continua

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Le proposte di acquisto e vendita ineseguite in tutto o in parte nell’asta di apertura per mancanza di quantità passano alla fase di negoziazione continua. Per esempio, se in un certo giorno sulle azioni Enel si sono formati, al prezzo d’asta di apertura, ordini di acquisto per ottocentomila azioni e ordini di vendita per un milione di azioni, le vendite relative a duecentomila azioni (selezionate come ultime proposte immesse in ordine temporale nel book di negoziazione) non potranno essere eseguite e passeranno alla successiva fase di negoziazione continua. Durante questa fase gli operatori inseriscono le nuove proposte pervenute. Il sistema, in automatico, realizza il matching, cioè accoppia le proposte di acquisto e vendita in base al prezzo e all’ora di immissione e le trasforma in contratti conclusi. In particolare, per ciascuna azione, il contratto viene concluso quando:

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L’analisi fondamentale nella determinazione del valore di un’azione I sostenitori dell’analisi fondamentale (i fondamentalisti) ritengono che per calcolare il reale valore di un’azione (e, quindi, per stabilire se convenga procedere all’acquisto o alla vendita, nel caso in cui il prezzo di mercato risultasse rispettivamente inferiore o superiore), ci si debba sempre riferire al valore dell’impresa. Gli indicatori del benessere finanziario di ogni società riguardano sia grandezze di bilancio (risultato operativo, utili, costi, debiti) sia indici di performance che rapportano dividendi e utili al prezzo di mercato dell’azione. Yield ratio. L’interesse (o yield) di ogni azione si può calcolare con il seguente rapporto: Dividendi per azione Prezzo dell’azione

× 100

che esprime l’interesse guadagnato con l’investimento azionario. Più alta è la percentuale, maggiori interessi hanno fruttato le azioni. Price earnings ratio (P/E o P/U). Lo yield dipende dalle decisioni che le singole imprese prendono riguardo ai dividendi. Una società potrebbe avere utili molto elevati ma bassi dividendi. Il P/E tiene conto esclusivamente degli utili conseguiti, rapportando il prezzo di mercato dell’azione agli earnings Value stocks per share, vale a dire all’utile netto diviso il numero delle azioni. Questo rapporto Azioni ad alto contenuto può essere interpretato come il numero di anni per i quali bisogna detenere un’adi valore, che presentano quindi zione affinché gli utili maturati possano eguagliare il prezzo pagato per acquiun basso rapporto P/E. Di solito, starla. È quindi evidente che tanto più il P/E è basso tanto più l’azione risulta apperientrano in questa classe i titoli tibile (facente quindi parte delle cosiddette value stocks), mentre tanto più questo di società che operano in settori maturi, vale a dire della old indicatore è alto, tanto più è probabile che il titolo risulti sopravvalutato. Studi economy (società petrolifere, recenti definiscono tra 13 e 21 l’intervallo all’interno del quale un’azione è valuautomobilistiche, erogatrici tata al giusto prezzo: se il P/E è inferiore a 13 l’azione è sottovalutata, se superiore di servizi di pubblica utilità ecc.). a 21 è sopravvalutata.

MTS

{Ora tocca a te!} Conoscenze

Abilità

MTA e modalità di contrattazione

Individuare le modalità di contrattazione nell’MTA • analizzare ordini di acquisto e vendita di azioni

Osserva l’ordine e rispondi alle domande. Il 13/09 Marco Tombesi immette nell’MTA tramite trading on line il seguente ordine. Dopo averlo osservato, rispondi alle domande.

Fase di negoziazione continua Titolo Segno Quantità Prezzo Parametri Ora

Juventus FC Vendere 10 000 0,900 LIM, VSD 15/09 10.23

LIM = con limite di prezzo VSD = Valido sino alla data indicata

1. 2. 3. 4.

Che cos’è l’MTA? Che cosa indica “Fase di negoziazione continua”? A quali prezzi può essere eseguita la proposta? Per quale motivo la proposta potrebbe non essere eseguita?

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Dato che l’abbinamento delle proposte avviene per via telematica, i soggetti che si scambiano gli strumenti finanziari non si conoscono tra loro. Questa situazione, che non permette ai contraenti di valutare l’affidabilità e la solvibilità della controparte, in linea teorica rende molto rischiosa la stipulazione di ogni contratto di borsa.

Solvibilità: capacità di pagare puntualmente il prezzo pattuito.

Borsa Italiana spa, per garantire il buon fine delle operazioni nei mercati telematici, ha istituito il sistema a Controparte Centrale (CCP), gestito dalla Cassa di compensazione e garanzia. Al momento della conclusione di un contratto, la Cassa di compensazione e garanzia si pone come controparte tra il venditore e il compratore, assumendo e gestendo il rischio di inadempienza di uno dei contraenti. Pertanto, coloro che operano in mercati di borsa non interagiscono direttamente tra loro ma in contropartita diretta con la Cassa, che provvede a compensare le operazioni di segno opposto dando regolare esecuzione alle negoziazioni.

Sistema a Controparte Centrale

INVESTITORE

vende tramite trading on line

garantisce l’esecuzione dei contratti compensando le operazioni di segno opposto

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acquista tramite trading on line

BANCA o SIM

INVESTITORE

La Cassa di compensazione e garanzia stabilisce, in base a requisiti patrimoniali e organizzativi, quali intermediari possono essere ammessi al sistema CCP. Gli intermediari ammessi devono versare alla Cassa di compensazione i margini di garanzia, calcolati in misura percentuale rispetto agli importi scambiati. Inoltre presso la CCP viene costituito un default fund, vale a dire un fondo alimentato da tutti gli aderenti con quote proporzionali ai margini versati. In caso di inadempienza di un operatore, la Cassa di compensazione e garanzia interviene per coprire le perdite, utilizzando, dapprima, i margini di garanzia e i versamenti al fondo dell’operatore inadempiente, e successivamente, nell’ordine, le proprie riserve fino a 5 milioni di euro, gli importi versati al fondo dagli altri aderenti ed eventuali altre risorse a sua disposizione. Nel giorno di liquidazione del contratto il venditore ha l’obbligo di consegnare i titoli e il compratore di pagare il prezzo che era stato pattuito in sede di stipulazione.

Default Indica il mancato rispetto di condizioni contrattuali. È riferito specialmente al mancato pagamento di un debito.

Liquidazione delle operazioni

L’analisi tecnica nella determinazione del valore di un’azione Secondo gli analisti tecnici, il prezzo di un’azione può essere previsto con una certa attendibilità tramite lo studio matematico dell’andamento storico delle quotazioni (target price). Appositi programmi studiano i movimenti storici dei prezzi delle azioni, segnalando, attraverso indicatori tecnici, quando un titolo si comporta in maniera inconsueta: l’anomalia potrebbe determinare una brusca variazione del prezzo, verso l’alto o verso il basso. Target price Uno degli indicatori più semplici è rappresentato dalla media mobile, calcolata Prezzo che potrebbe raggiungere un determinato facendo la media del prezzo dell’azione in un determinato periodo di tempo. Tale titolo azionario in relazione alla indicatore viene calcolato ogni giorno, sostituendo al prezzo più remoto la quovalutazione economica della tazione giornaliera. Quando il prezzo istantaneo del titolo si innalza al di sopra società emittente svolta della media, si ha la segnalazione di acquisto; quando il prezzo istantaneo scende dall’analista. al di sotto della media, si ha la segnalazione di vendita.

Il mercato degli strumenti finanziari

CASSA DI COMPENSAZIONE E GARANZIA

vende per ordine di un cliente

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BANCA o SIM

acquista per ordine di un cliente

Inadempienza: insolvenza, mancato pagamento.

I mercati di borsa e il risparmio gestito

06 La liquidazione dei contratti e il listino di borsa

354 Listino dei mercati di borsa Elaborazione: compilazione, pubblicazione.

Alla fine di ogni giornata lavorativa, il sistema telematico dei mercati di borsa provvede all’elaborazione di un listino telematico. Il listino riporta l’elenco di tutti i titoli quotati con l’indicazione delle caratteristiche principali e dei dati relativi alle contrattazioni della giornata: prezzi ufficiali, prezzi di riferimento, prezzi d’asta, quantitativi trattati ecc. Il listino ha una funzione informativa nei confronti del pubblico. I dati del listino vengono inseriti giornalmente negli appositi circuiti telematici riservati agli operatori specializzati e pubblicati sui maggiori quotidiani il giorno successivo. Negli ultimi anni il listino di borsa ha perso gran parte della sua importanza. Grazie alle negoziazioni telematiche, infatti, i dati relativi ai prezzi degli strumenti finanziari vengono aggiornati continuamente, con variazioni anche significative a distanza di pochi minuti. Chi è interessato all’andamento dei mercati può collegarsi a vari siti specializzati (come, per esempio, www.borsaitaliana.it), che mostrano l’andamento delle quotazioni con 10/15 minuti di ritardo rispetto all’ultimo contratto concluso. Chi invece ha attivato il servizio di trading on line, e quindi è collegato con un broker telematico, può consultare le quotazioni in tempo reale e valutare immediatamente la convenienza di un investimento o di un disinvestimento.

07 Gli indici di borsa Gli indici di borsa sono strumenti tecnici di indagine statistica, formati da numeri, che servono per esprimere in modo sintetico ed efficace l’andamento del mercato nel corso del tempo, rispetto a un termine di riferimento chiamato base.

Un indice viene costruito comparando i prezzi di un gruppo di titoli (generalmente azioni) in un certo periodo (o giorno) con i corsi degli stessi titoli in un altro periodo (o giorno), preso come base e posto uguale a 1, 100, 1 000 o anche 10 000. Per esempio, se in un certo giorno l’indice azionario di un mercato di borsa è 135 rispetto a una base 100, significa che i corsi delle azioni, rispetto al momento preso come base, sono aumentati mediamente del 35%. Esistono molti indici di borsa, mensili o giornalieri, variamente composti, calcolati da Borsa Italiana spa, banche, enti, riviste e giornali economici. Molti indici in uso nel mercato azionario italiano sono stati predisposti da FTSE, leader mondiale nella gestione e creazione di indici di borsa. Per poter entrare a far parte dell’indice, FTSE ha posto come condizione un livello minimo di flottante, inserendo un unico tipo di azione per ciascuna società quotata. I principali indici del mercato azionario italiano sono:

Indici di borse estere



FTSE MIB, composto dalle 40 azioni più liquide e con maggiore capitalizzazione del listino (cosiddette large caps). È questo l’indice più significativo del mercato azionario italiano;



FTSE Italia Mid Cap, calcolato in base alle quotazioni delle azioni di società di media capitalizzazione (cosiddette mid caps). In pratica è composto dalle prime 60 azioni per capitalizzazione e liquidità successive alle società che compongono l’indice FTSE MIB;



FTSE Italia Small Cap, calcolato in base alle quotazioni delle azioni di società di bassa capitalizzazione (cosiddette small caps). In pratica, in questo indice vengono inserite tutte le società che non rientrano nei precedenti indici;

• • •

FTSE Italia All Share, calcolato in base alle quotazioni delle azioni dell’intero mercato;



FTSE AIM Italia, calcolato in base alle quotazioni delle azioni del mercato AIM Italia.

FTSE Italia STAR, calcolato in base alle quotazioni delle azioni del segmento Star; FTSE Italia MIB storico, calcolato in base alle quotazioni delle azioni dell’intero mercato azionario in fase di chiusura;

Anche nei mercati esteri vengono elaborati indici significativi, riportati dalla stampa. Per esempio, gli indici Dow Jones e NASDAQ per le Borse di New York, il Dax30 per quella di Francoforte, il Nikkei nella piazza di Tokyo, l’FTSE 100 per la Borsa di Londra, il CAC 40 per la Borsa di Parigi, l’Hang Seng per la Borsa di Hong Kong, l’SSE Composite per la Borsa di Shanghai.

355

08 Il risparmio gestito redditizio, in modo da produrre frutti elevati e continui; liquidabile, vale a dire trasformabile in denaro facilmente e senza perdite; rivalutabile, in modo da conservare il proprio valore nel tempo anche in presenza di inflazione.

In realtà i requisiti sopra indicati non si trovano mai combinati insieme. Il più delle volte la redditività va a scapito della sicurezza, la sicurezza limita la possibilità di un rapido realizzo e così via. L’investitore avveduto, dopo aver stimato la sua propensione al risparmio, può formulare le scelte di investimento soltanto dopo un’accurata analisi dei suoi bisogni. Chi investe deve valutare attentamente la sua propensione al rischio, che può essere alta, media o bassa. Un’elevata propensione al rischio, di solito, si accompagna a investimenti in attività finanziarie che potenzialmente assicurano un’alta redditività. Per esempio, sono molto redditizi gli investimenti in titoli di debito dei Paesi emergenti, che offrono tassi di interesse molto più alti rispetto a quelli dei Paesi euro, ma con maggior rischio di insolvenza (titoli high yield). L’acquisto di azioni associa il risparmiatore ai rischi dell’impresa emittente. Tuttavia, se l’investimento è “indovinato”, può essere molto più redditizio di un investimento in titoli pubblici. Un investimento a lungo termine, di norma, offre frutti più elevati di un investimento a breve termine, che tuttavia è più sicuro. Per quanto riguarda la liquidità è da rilevare che, in linea di massima, la maggior parte degli investimenti, se effettuata in mercati regolamentati, è smobilizzabile in tempi brevi anche se con costi diversi. Se l’investimento non è andato secondo le aspettative (per esempio, un’azione il cui prezzo è diminuito oppure un’obbligazione il cui corso è calato rispetto al momento dell’acquisto), il realizzo può essere effettuato soltanto sopportando costi elevati. Quindi, se si ha bisogno di una certa somma di denaro a breve scadenza, è bene investire in titoli non facilmente deprezzabili (per esempio, BOT) anche se questo va a scapito della redditività. Sulle scelte di investimento, inoltre, possono influire anche l’età e il numero dei componenti del nucleo familiare, il patrimonio disponibile, gli obiettivi che si vogliono raggiungere. In linea generale si può affermare che se l’orizzonte di investimento è lungo e la propensione al rischio elevata è bene privilegiare l’acquisto di azioni; in caso contrario è buona norma puntare sulle obbligazioni e sui titoli del mercato monetario.

Analisi dei bisogni Paesi emergenti Paesi in via di industrializzazione, come per esempio Thailandia, Messico, India, Brasile, Sud Africa.

I PROFILI DELL’INVESTITORE Conservativo

Prudente

Equilibrato

Dinamico

Punta a un rendimento accettabile in funzione di un grado di rischio minimo. Cerca di ridurre al massimo le perdite di capitale, anche nel periodo iniziale dell’investimento, pure sacrificando rendimenti ragionevoli in prospettive temporali più lunghe. In caso di ribasso dei mercati disinveste tutto il capitale rifugiandosi in strumenti finanziari a bassissimo rischio.

Punta a un rendimento accettabile in funzione di un grado di rischio contenuto. Cerca di ridurre le perdite di capitale, anche nel periodo iniziale dell’investimento, pure sacrificando maggiori rendimenti in prospettive temporali più lunghe. In caso di ribasso dei mercati disinveste solo una parte del capitale sperando, per il restante, di cogliere l’oscillazione positiva recuperando le perdite.

Punta al rendimento massimo possibile controllando il grado di rischio. Non teme le oscillazioni di capitale nel tempo ma si prefigge di contenere le perdite nel periodo iniziale dell’investimento. In caso di ribasso dei mercati non reagisce, consapevole che il trascorrere del tempo consentirà il recupero delle perdite.

Punta al rendimento massimo possibile accettando consapevolmente rischi maggiori. Non teme le oscillazioni di capitale nel tempo e accetta la possibilità di perdite nel periodo iniziale dell’investimento. Interpreta il ribasso dei mercati come un’ulteriore opportunità, incrementando ancora il suo investimento.

I mercati di borsa e il risparmio gestito

• • •

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sicuro, in modo da offrire garanzie tali da escludere ogni possibilità di perdita, anche parziale, delle somme impiegate;

Il mercato degli strumenti finanziari



Oculato: frutto di attenta valutazione, avveduto. Propensione al risparmio: capacità di risparmio.

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Ogni risparmiatore, indipendentemente dal volume dei suoi investimenti, si pone l’obiettivo di impiegare nel modo più oculato possibile il proprio patrimonio. Un investimento ideale dovrebbe essere:

356 Diversificazione

In ogni caso, il principio fondamentale da osservare è quello del frazionamento dei rischi, che si attua suddividendo il patrimonio a disposizione tra più investimenti diversi e quindi compensando il più possibile i pregi con i difetti di ciascun investimento.

Autogestione

Le scelte di investimento possono essere effettuate direttamente da quei risparmiatori che conoscono le caratteristiche tecniche dei vari strumenti finanziari, utilizzando anche le indicazioni fornite dalla propria banca. Uno stimolo alle scelte autogestite viene anche dalla crescente diffusione del trading on line tramite Internet, per mezzo del quale è possibile accedere anche a informazioni economico-finanziarie aggiornate in tempo reale e ad analisi specialistiche sul mercato e sulle società quotate.

regole per un corretto investimento 1. Prima di decidere un investimento è necessario analizzare i propri bisogni, focalizzando gli obiettivi e soprattutto l’orizzonte temporale. 2. La componente azionaria in portafoglio aumenta la possibilità di ottenere rendimenti elevati ma comporta un margine di rischio più alto. 3. La diversificazione del portafoglio titoli è fondamentale in quanto fraziona il rischio e aumenta le possibilità di cogliere maggiori opportunità.

Risparmio gestito OICR Acronimo di Organismo di Investimento Collettivo del Risparmio.

Ottimizzare: fare in modo che sia massimo.

Chi non possiede le competenze tecniche o non ha tempo da dedicare all’autogestione, può ricorrere al risparmio gestito, affidando il proprio patrimonio a investitori istituzionali autorizzati per legge all’esercizio professionale dei servizi di investimento nei confronti del pubblico (banche, SIM, OICR aperti, imprese di assicurazione). Gli investitori istituzionali vengono delegati a effettuare le scelte di investimento più opportune per ottimizzare il rendimento dei portafogli dei loro clienti, tenendo conto delle loro esigenze e della loro propensione al rischio. Il risparmio gestito può assumere due forme:



gestione individuale, quando l’investitore istituzionale “personalizza” la gestione, effettuando gli investimenti secondo le istruzioni che riceve dal cliente. Sono tali le Gestioni di Patrimoni Mobiliari (GPM) eseguite dalle banche per patrimoni di entità rilevante;



gestione collettiva, quando l’investitore istituzionale svolge il servizio contemporaneamente per più clienti, attenendosi a norme stabilite valide per tutti i partecipanti. Sono forme di gestione collettiva del risparmio i fondi comuni di investimento, le SICAV, le polizze di assicurazione sulla vita con finalità pensionistiche e le Forme Pensionistiche Individuali (FIP), dei quali tratteremo successivamente.

09 D.lgs. 24/2/1998, n. 58 in Testo unico della finanza

Gli Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio (OICR) aperti

Gli Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio (OICR) aperti sono:

• •

i fondi comuni di investimento; le Società di Investimento a CApitale Variabile (SICAV). I fondi comuni di investimento sono patrimoni autonomi e collettivi la cui raccolta è effettuata da società autorizzate per legge mediante sottoscrizione continua di quote presso i risparmiatori; i capitali raccolti sono poi investiti in strumenti finanziari diversificati nel modo più sicuro e redditizio possibile, tenendo comunque conto della tipologia di rischio scelta dal risparmiatore.

Il fondo comune di investimento è un patrimonio collettivo amministrato da una Società di Gestione del Risparmio (SGR), una società per azioni con sede legale in Italia e capitale sociale minimo stabilito dalla Banca d’Italia, autorizzata per legge a istituire e gestire fondi comuni di investimento e fondi pensione, e a gestire il patrimonio individuale dei singoli risparmiatori.

357 La società di gestione raccoglie il risparmio tra il pubblico mediante la vendita di certificati che rappresentano le quote di partecipazione al fondo. I certificati sono di uguale valore e attribuiscono gli stessi diritti. I capitali raccolti vengono investiti in strumenti finanziari, attuando un’ampia diversificazione in modo da frazionare il più possibile i rischi. L’acquisto di quote può essere effettuato:



tramite le banche e i consulenti finanziari che fanno parte della rete commerciale della Società di Gestione del Risparmio.

risparmiatori e altri investitori a c q u i s t o

mercati di borsa italiani ed esteri

SGR

fondi azionari quote del fondo comune di investimento

fondo comune di investimento

azioni

fondi bilanciati fondi obbligazionari

obbligazioni e titoli di Stato

BOT e altri strumenti finanziari a breve termine

d i q u o t e

I mercati di borsa e il risparmio gestito

direttamente nel mercato telematico degli Exchange Traded Funds (ETFplus) gestito da Borsa Italiana spa, nel quale gli investitori possono immettere le proposte in acquisto e in vendita senza limite di prezzo. Le proposte sono abbinate tenendo conto della priorità temporale delle singole proposte e fino a esaurimento delle quantità disponibili. L’esecuzione dei contratti avviene in base al valore della quota del fondo comune riferita al giorno di negoziazione e comunicata dall’emittente;

Persona fisica che professionalmente esercita l’offerta fuori sede di strumenti finanziari, di solito con la tecnica del “porta a porta”. Il consulente finanziario, che può essere un lavoratore subordinato oppure autonomo, può agire per conto di una banca, di una SIM o di una società finanziaria.

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Consulente finanziario

mercati di borsa capitale investito

fondi flessibili

banche, consulenti finanziari

fondi azionari, che investono gran parte del patrimonio collettivo in azioni, warrant e obbligazioni convertibili. Alcuni fondi azionari investono in netta prevalenza in titoli esteri. In questo caso si chiamano fondi internazionali. Altri investono prevalentemente in società di determinate aree geografiche: si hanno così fondi azionari specializzati Europa, America, Pacifico ecc. Altri ancora investono in determinati settori di attività: energia e materie prime, industria, beni di consumo ecc.;



fondi bilanciati, che effettuano un investimento misto, con un portafoglio formato da azioni e obbligazioni, sia italiane sia estere. I fondi bilanciati, a seconda della componente azionaria via via decrescente, si suddividono a loro volta in bilanciati azionari, bilanciati tradizionali e bilanciati obbligazionari;



fondi obbligazionari, che indirizzano gli investimenti principalmente verso titoli di Stato (bond governativi) o obbligazioni societarie (corporate bond), con prevalenza o meno della componente non euro. Se il loro portafoglio è composto principalmente da BOT e altri strumenti finanziari a breve termine, si definiscono fondi di liquidità;



fondi flessibili, che non rientrano in alcuna delle precedenti categorie in quanto possono investire senza alcuna restrizione di regolamento in liquidità, obbligazionario, azionario, euro e non euro a seconda delle aspettative del gestore;



fondi hedge o fondi speculativi, che possono investire in una gamma di strumenti finanziari più ampia ma anche più rischiosa rispetto agli altri fondi comuni, in quanto sottoposti a minori vincoli nella strategia di gestione della SGR. Questa maggiore libertà consente spesso a tali fondi di ottenere rendimenti molto superiori alla media, ma può esporli anche a pesanti perdite nei capitali investiti.

Restrizione di regolamento Il regolamento dei fondi flessibili non pone alcun limite alla tipologia di investimento, lasciando al gestore la completa discrezionalità.

Il mercato degli strumenti finanziari



Tipologia dei fondi comuni di investimento

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A seconda del tipo di investimento effettuato dalla SGR distinguiamo:

358 Quanto più alta è la percentuale di azioni detenuta dal fondo tanto maggiore è il rischio per il risparmiatore. Nel caso dell’investimento in un fondo comune, tuttavia, il rischio è attenuato sia dalla professionalità del gestore, sia dal fatto che l’investimento viene attuato secondo la logica della più ampia diversificazione, imposta, tra l’altro, anche dalla legge istitutiva dei comuni. Diverso è il caso dei fondi hedge che, essendo speculativi, possono effettuare una serie di operazioni vietate agli altri fondi comuni, avendo quindi un grado di rischio molto alto.

Attenuato: ridotto.

CLASSIFICAZIONE DEI FONDI COMUNI DI INVESTIMENTO Fondi azionari

Fondi obbligazionari

Italia, Area euro, Europa, America, Pacifico, Paesi emergenti, Paese, Internazionali, Energia e materie prime, Industria, Beni di consumo, Salute, Finanza, Informatica, Servizi di telecomunicazione, Servizi di pubblica utilità, Altri settori, Altre specializzazioni.

Euro governativi a breve termine, Euro governativi a medio/lungo termine, Euro corporate investment grade, Euro high yield, Dollaro governativi a breve termine, Dollaro governativi a medio/lungo termine, Dollaro corporate investment grade, Dollaro high yield, Internazionali governativi, Internazionali corporate investment grade, Internazionali high yield, Yen, Paesi emergenti, Altre specializzazioni, Misti, Flessibili.

Fondi bilanciati

Fondi di liquidità

Bilanciati azionari, Bilanciati, Bilanciati obbligazionari.

Mercato monetario euro, Mercato monetario dollaro, Mercato monetario yen, Mercato monetario valute.

Fondi flessibili

Fondi hedge Fonte: Assogestioni

Patrimonio collettivo e capitale proprio Beni funzionali Beni che vengono utilizzati per lo svolgimento dell’attività.

NAV

Nella Società di Gestione del Risparmio bisogna distinguere il patrimonio collettivo, raccolto presso i risparmiatori e destinato all’investimento in strumenti finanziari, dal capitale proprio della stessa società, che non può essere utilizzato nell’investimento in titoli ma impiegato soltanto nell’acquisto di beni funzionali all’attività dell’impresa (per esempio, immobilizzazioni materiali) e come garanzia per i risparmiatori in caso di dissesto del fondo. Il capitale proprio di ogni società di gestione del risparmio non può essere inferiore a 1 milione di euro. Poiché tuttavia ogni società può gestire anche più di un fondo comune, purché diversificati nella loro specializzazione, il capitale minimo può essere aumentato nella misura stabilita dalle autorità creditizie. Tenuto conto della delicata attività che svolgono, le società di gestione sono sottoposte a vigilanza sia della Banca d’Italia sia della CONSOB. NAV è acronimo di Net Asset Value ed esprime il valore della quota di un fondo comune di investimento, alla quale vengono regolate le compravendite. Al momento della costituzione, le quote di ogni fondo comune vengono collocate sul mercato al valore unitario di 5 euro. Successivamente il NAV viene determinato giornalmente e risulta dal rapporto fra il valore complessivo degli strumenti finanziari nei quali è stato investito il patrimonio del fondo e il numero delle quote in circolazione. NAV (valore della quota) nel giorno n

=

Valore dell’investimento nel giorno n Numero delle quote del fondo nel giorno n

È da rilevare che nel valore dell’investimento vengono compresi, oltre al valore capitale dei titoli posseduti, anche i ratei di interessi maturati sulle obbligazioni e i mezzi liquidi di cui dispone il fondo. Se in un certo giorno il NAV di un fondo comune vale 17,565 euro, significa che ogni quota del fondo, dal momento della sua costituzione, si è apprezzata di 12,565 euro. In sostanza la Società di Gestione del Risparmio, con le somme a disposizione, ha effettuato acquisti di strumenti finanziari che, aumentando di prezzo, hanno permesso l’incremento di valore di ogni singola quota. Il NAV è espresso con tre decimali.

359 La maggior parte dei fondi comuni di investimento colloca le proprie quote sul mercato in modo continuativo, senza porre un limite massimo all’ammontare del patrimonio collettivo. Il risparmiatore che vuole entrare in un fondo comune può effettuare l’acquisto direttamente nei mercati di borsa, oppure rivolgersi a una banca o a un consulente finanziario comunicando la somma che vuole investire. L’investimento può essere effettuato in un’unica soluzione oppure con un piano pluriennale di accumulazione, che prevede acquisti con periodicità, di solito, mensile o trimestrale. Se l’acquisto è effettuato in borsa, il risparmiatore dovrà corrispondere la commissione di negoziazione in misura percentuale sul valore acquistato, mentre se l’acquisto è effettuato tramite banca o consulente finanziario, il risparmiatore sarà tenuto al versamento di una commissione d’ingresso, decrescente a mano a mano che aumenta la somma versata. Nel primo caso deve essere espresso il numero delle quote da acquistare senza decimali; nel secondo caso il numero delle quote acquistate viene calcolato dividendo l’importo investito, al netto della commissione d’ingresso, per il valore unitario della quota, con possibilità di quote espresse con tre decimali.

Ingressi

L’investitore che decide di uscire dal fondo comune può farlo liberamente, vendendo le proprie quote nei mercati di borsa oppure richiedendo il rimborso alla SGR, se il fondo non è quotato. Le quote possedute vengono liquidate al NAV giornaliero (se vendute nei mercati di borsa) oppure al NAV giornaliero o dei due giorni successivi all’ordine (se rimborsate dalla SGR). A volte la SGR può richiedere una commissione di performance annuale quando la variazione del prezzo della quota del fondo è positiva e superiore alla variazione realizzata da un parametro di riferimento predeterminato (benchmark).

Riscatti

Dato che il patrimonio collettivo dei fondi varia di giorno in giorno, in base agli ingressi e ai riscatti, i fondi comuni di investimento sono fondi aperti. Considerando un certo periodo, per esempio un mese, l’importo totale degli ingressi costituisce la raccolta lorda; sottraendo da essa il totale dei riscatti si ottiene la raccolta netta. La raccolta netta è positiva se le nuove sottoscrizioni superano i rimborsi, negativa in caso contrario.

Fondi aperti

In relazione al modo secondo il quale sono remunerati i capitali raccolti, i fondi possono essere da reddito o ad accumulazione:

Remunerazione dei capitali raccolti



Monetizzare: incassare.

Sui proventi distribuiti, generalmente con frequenza annuale, dai fondi da reddito e sulle plusvalenze derivanti dalla differenza tra il valore di riscatto e il valore di acquisto (cosiddetto ∆NAV) per i fondi ad accumulazione, viene calcolata una diversa ritenuta fiscale: sulla parte di provento riferibile a titoli pubblici e a titoli di Stati esteri viene applicata l’aliquota 12,50%, mentre sulla restante parte l’aliquota sale al 26%. La ritenuta fiscale è a titolo d’imposta nei confronti delle persone fisiche che non esercitano attività d’impresa; per i proventi percepiti da persone fisiche che esercitano attività d’impresa e da società la ritenuta fiscale è a titolo di acconto. I proventi ottenuti dall’investimento in fondi comuni sono redditi di capitale. Le perdite di capitale derivanti da un valore di riscatto inferiore al valore d’acquisto (∆NAV negativo) sono minusvalenze e quindi redditi diversi; queste minusvalenze potranno essere utilizzate, nei quattro anni successivi, per compensare le plusvalenze ottenute su altri titoli, come per esempio quelle derivanti da una compravendita di azioni. Non potranno invece essere utilizzate per compensare le plusvalenze ottenute su altri fondi comuni di investimento, considerate redditi di capitale.

I mercati di borsa e il risparmio gestito

u3

Ritenuta fiscale d’imposta La ritenuta fiscale è d’imposta quando la somma sulla quale è calcolata non deve essere inserita nella dichiarazione dei redditi in quanto la ritenuta è definitiva.

Imposizione fiscale

Ritenuta fiscale di acconto La ritenuta fiscale è di acconto quando la somma sulla quale viene calcolata deve essere inserita nella dichiarazione dei redditi. Dall’importo complessivo delle imposte da pagare viene poi dedotto l’importo già versato con la ritenuta.

Il mercato degli strumenti finanziari

i fondi ad accumulazione non distribuiscono proventi periodici; la remunerazione per l’investitore è rappresentata dal progressivo incremento di valore della quota. In questo caso, quindi, il risparmiatore che vuole monetizzare gli eventuali proventi deve vendere le quote in suo possesso. Generalmente, tutti i fondi azionari sono ad accumulazione.

Indice del mercato di riferimento che consente di confrontare la propria prestazione gestionale. Scopo di ogni gestore è quello di ottenere un rendimento superiore al benchmark, anche se ciò è raramente possibile a causa degli oneri fiscali e dei costi di gestione e amministrativi che gravano su ogni Società di Gestione del Risparmio e che vanno a diminuire gli utili realizzati dal fondo.

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i fondi da reddito distribuiscono periodicamente, di solito con frequenza annuale, i proventi eventualmente maturati sull’investimento in strumenti finanziari. L’importo del provento è variabile e dipende dall’esito degli investimenti effettuati dalla Società di Gestione del Risparmio. Il provento viene determinato in misura uguale per ogni quota. Il pagamento del provento determina una diminuzione del valore della quota giornaliera di pari importo. Sono fondi da reddito alcuni fondi obbligazionari;

Benchmark

360

{Esempio} 1 Acquisto di quote di un fondo comune azionario nei mercati di borsa, disinvestimento e imposizione fiscale Il 10/05 Gianni Valli acquista nei mercati di borsa 600 quote di un fondo comune di investimento azionario ad accumulazione, NAV 25,652 euro, commissione di negoziazione 0,07% calcolata sul controvalore dell’acquisto. Il 28/11, dato che il valore della quota è salito a 27,319 euro, l’investitore smobilizza il suo investimento vendendo nel mercato telematico tutte le quote possedute, commissione di negoziazione 0,07%. Calcoliamo: a) il costo di acquisto per l’investitore; b) l’importo netto liquidato all’investitore, sapendo che sulla plusvalenza realizzata viene applicata la ritenuta fiscale d’imposta 26%; c) il tasso di rendimento dell’investimento. Costo di acquisto per l’investitore Per calcolare il costo di acquisto per l’investitore bisogna moltiplicare il numero delle quote acquistate per il NAV giornaliero e aggiungere la commissione di negoziazione. euro (600 × 25,652) = euro 15 391,20 controvalore dell’acquisto di 600 quote euro (15 391,20 × 0,07%) = euro 10,77 commissione di negoziazione euro (15 391,20 + 10,77) = euro 15 401,97 costo di acquisto Importo netto liquidato al disinvestimento All’investitore viene liquidato l’importo risultante dal prodotto del NAV al 28/11, giorno della vendita, per il numero delle quote possedute. La commissione di negoziazione viene sottratta al ricavo. Sulla plusvalenza, considerata reddito di capitale, viene applicata la ritenuta fiscale d’imposta 26%. euro (27,319 × 600) = euro 16 391,40 controvalore della vendita di 600 quote euro (16 391,40 × 0,07%) = euro 11,47 commissione di negoziazione euro (16 391,40 – 11,47) = euro 16 379,93 ricavo di vendita euro (16 379,93 – 15 401,97) = euro 977,96 plusvalenza realizzata euro (977,96 × 26%) = euro 254,27 ritenuta fiscale sulla plusvalenza realizzata euro (16 379,93 – 254,27) = euro 16 125,66 importo netto liquidato Tasso di rendimento dell’investimento Il tasso approssimato di rendimento dell’investimento viene calcolato applicando la formula inversa dell’interesse per la ricerca del tasso, inserendo al posto di I il rendimento netto (euro 16 125,66 – 15 401,97 = euro 723,69), al posto di C il capitale inizialmente investito (15 401,97 euro) e al posto di g i giorni di durata dell’investimento (dal 10/05 escluso al 28/11 dello stesso anno compreso = giorni 202). 36 500 × 723,69 r= = 8,49% tasso di rendimento dell’investimento 15 401,97 × 202

{Esempio} 2 Sottoscrizione di quote di un fondo comune azionario non quotato e successivo disinvestimento Tania De Ponti, avendo a disposizione la somma di 10 000 euro, il 18/01 sottoscrive presso la propria banca quote di un fondo comune di investimento azionario ad accumulazione, NAV 32,269 euro, commissione d’ingresso 2% calcolata sull’importo versato. Il 30/09, necessitando di liquidità, l’investitrice vende tutte le quote possedute, nonostante il NAV quoti 31,185 euro. La SGR, al momento del riscatto, non applica alcuna commissione. Calcoliamo: a) il numero delle quote sottoscritte dall’investitrice; b) l’importo netto liquidato e la minusvalenza subita. Numero delle quote sottoscritte dall’investitrice L’acquisto viene effettuato tramite una banca che fa parte della rete commerciale della SGR. Per determinare

361 l’importo destinato all’acquisto delle quote del fondo comune la commissione d’ingresso viene sottratta al capitale investito. 100 : 98 = 10 000 : x x = euro

10 000 × 98 = euro 9 800 importo destinato al fondo comune 100

Acquisto di quote di un fondo comune obbligazionario e imposizione fiscale Il 24/03 Giorgio Sella acquista nei mercati di borsa 5 700 quote di un fondo comune di investimento obbligazionario da reddito, NAV 5,264 euro, commissione di negoziazione 0,06%. Sapendo che a fine anno il NAV quota 5,448 euro e che la SGR decide di distribuire una cedola di 0,150 euro per quota, calcoliamo: a) il costo di acquisto per l’investitore; b) l’importo netto della cedola riscossa dall’investitore, sapendo che sulla stessa viene applicata la ritenuta fiscale d’imposta 12,50%, dato che il provento è interamente riferibile a titoli di Stato italiani ed esteri. Costo di acquisto per l’investitore euro (5 700 × 5,264) = euro 30 004,80 controvalore dell’acquisto di 5 700 quote euro (30 004,80 × 0,06%) = euro 18,00 commissione di negoziazione euro (30 004,80 + 18,00) = euro 30 022,80 costo di acquisto Importo netto della cedola riscossa a fine anno L’importo della cedola lorda viene determinato moltiplicando la cedola unitaria per il numero delle quote possedute. Su di essa viene applicata la ritenuta fiscale d’imposta 12,50%. euro (0,150 × 5 700) = euro 855 cedola lorda euro (855 × 12,50%) = euro 106,88 ritenuta fiscale euro (855,00 – 106,88) = euro 748,12 cedola netta riscossa a fine anno

{Esempio} 4 Valore della quota di un fondo comune, sottoscrizione e rimborso Una Società di Gestione del Risparmio ha aperto in data 1/03 la sottoscrizione di un nuovo fondo comune azionario stabilendo per ogni quota il valore iniziale di 5 euro. La Società di Gestione del Risparmio applica una commissione d’ingresso 2% calcolata sull’importo versato. Le quote possono essere sottoscritte presso la banca che gestisce la rete commerciale della Società Gestione del Risparmio. Con le sottoscrizioni iniziali la società raccoglie un capitale di 2 500 000 euro. Dopo aver dedotto le commissioni di sua competenza, la Società di Gestione del Risparmio investe la parte restante in azioni del costo medio unitario di 16 euro.

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{Esempio} 3

Il mercato degli strumenti finanziari

Importo netto liquidato al disinvestimento e minusvalenza Con la vendita l’investitrice subisce una minusvalenza, in quanto il NAV del giorno di liquidazione è inferiore al NAV del giorno d’acquisto. La SGR, quindi, non calcola alcuna ritenuta fiscale. La minusvalenza, facente parte dei redditi diversi, può essere portata a compensazione con altri redditi diversi, come per esempio le plusvalenze derivanti dalla compravendita di azioni, ma non con le plusvalenze derivanti dalla cessione di quote di altri fondi comuni, che sono considerate redditi di capitale. euro (31,185 × 303,697) = euro 9 470,79 importo liquidato euro (10 000,00 – 9 470,79) = euro 529,21 minusvalenza subita

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9 800 = 303,697 numero di quote assegnate all’investitrice 32,269

I mercati di borsa e il risparmio gestito

Il numero delle quote assegnate all’investitrice viene calcolato dividendo l’importo destinato al fondo comune per il NAV giornaliero. Il numero delle quote assegnate viene espresso con tre decimali.

362 Supponendo che per un mese non sia stata effettuata nessun’altra operazione e che la quotazione media delle azioni in portafoglio sia aumentata a 16,75 euro, determiniamo: • il numero delle quote assegnate inizialmente dalla Società di Gestione del Risparmio; • il valore unitario della quota in data 1/04 (NAV); • il numero di quote assegnate al risparmiatore Ariozzi che, alla stessa data, decide di investire 30 000 euro; • l’importo netto liquidato al risparmiatore Brunori che, sempre in data 1/04, chiede il riscatto delle 5 000 quote sottoscritte alla costituzione del fondo. La SGR, al momento del riscatto delle quote, non applica alcuna commissione e calcola la ritenuta fiscale d’imposta 26% sulla plusvalenza realizzata; • il rendimento ottenuto da Brunori; • il valore del patrimonio collettivo e della quota alla data 1/04, dopo le precedenti sottoscrizioni e liquidazioni. Numero delle quote assegnate dalla Società di Gestione del Risparmio Il capitale raccolto inizialmente dalla Società di Gestione del Risparmio, pari a 2 500 000 euro, comprende anche le commissioni di sua competenza. Le commissioni vanno sottratte per determinare l’importo destinato all’investimento nel fondo comune. 100 : 98 = 2 500 000 : x x = euro

2 500 000 × 98 = euro 2 450 000 importo destinato al fondo comune 100

Per calcolare il numero delle quote assegnate ai sottoscrittori bisogna dividere la somma destinata al fondo comune per il valore iniziale della quota. Quindi: 2 450 000 = 490 000 numero delle quote assegnate ai sottoscrittori 5 L’importo destinato al fondo comune viene impiegato nell’acquisto di azioni. Il numero delle azioni acquistate, tenendo conto del costo medio di 16 euro, è pari a: 2 450 000 = 153 125 numero azioni acquistate 16 Valore della quota in data 1/04 Il valore della quota in data 1/04 è dato dal valore dell’investimento azionario alla stessa data diviso per il numero di quote in circolazione. Il valore dell’investimento azionario in data 1/04 viene calcolato moltiplicando il valore medio delle azioni per il numero delle azioni acquistate. valore dell’investimento azionario all’1/04 = euro (153 125 × 16,75) = euro 2 564 843,75 euro

2 564 843,75 = euro 5,234 valore unitario della quota (NAV) 490 000

Numero delle quote assegnate al risparmiatore Ariozzi Dalla somma destinata da Ariozzi all’acquisto di quote del fondo comune va sottratta la commissione d’ingresso. Il numero delle quote assegnate al risparmiatore viene calcolato dividendo la somma netta destinata all’investimento per il valore unitario della quota in data 1/04. Il numero delle quote acquistate da Ariozzi viene espresso con tre decimali. euro (30 000 – 30 000 × 2%) = euro 29 400 somma netta destinata all’investimento 29 400 = 5 617,118 quote assegnate ad Ariozzi 5,234 Importo netto liquidato al risparmiatore Brunori A Brunori viene liquidato l’importo risultante dal prodotto del valore unitario della quota in data 1/04 per il numero delle quote possedute, al netto della ritenuta fiscale d’imposta 26% sulla plusvalenza realizzata. Non vengono applicate commissioni. euro (5,234 × 5 000) = euro 26 170 importo da liquidare lordo Per acquistare le quote Brunori aveva speso, tenendo conto delle commissioni d’ingresso: euro (5 000 × 5) = euro 25 000 importo destinato al fondo comune 100 : 98 = x : 25 000 x = euro 25 510,20 somma spesa complessivamente in data 1/03 per l’acquisto delle quote

363

r=

36 500 × 488,25 36 500 × I = = 22,54% rendimento ottenuto 25 510,20 × 31 C×g

Valore del patrimonio collettivo e della quota dopo le sottoscrizioni e le liquidazioni Il principio fondamentale che regola la partecipazione a un fondo comune aperto è che i nuovi ingressi e i riscatti non cambiano il valore unitario delle quote e lasciano inalterata la posizione degli altri titolari. Infatti: valore dell’investimento azionario all’1/04 = euro (153 125 × 16,75) = + nuove sottoscrizioni (risparmiatore Ariozzi) – rimborsi effettuati (risparmiatore Brunori) valore totale dell’investimento

euro euro euro euro

2 564 843,75 29 400,00 26 170,00 2 568 073,75

Il numero delle quote risulta così modificato: (490 000,000 – 5 000,000 + 5 617,118) = 490 617,118 numero delle quote del fondo dopo ingressi e riscatti euro

2 568 073,75 = euro 5,234 valore unitario della quota (NAV) dopo ingressi e riscatti 490 617,118

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Rendimento ottenuto da Brunori L’investimento ha fruttato a Brunori una plusvalenza netta pari a: euro (659,80 – 171,55) = euro 488,25 plusvalenza netta Applicando la formula inversa dell’interesse, si determina il rendimento ottenuto:

I mercati di borsa e il risparmio gestito

La plusvalenza lorda ottenuta è pari a: euro (26 170,00 – 25 510,20) = euro 659,80 plusvalenza lorda ottenuta dall’investimento euro (659,80 × 26%) = euro 171,55 ritenuta fiscale sulla plusvalenza euro (26 170,00 – 171,55) = euro 25 998,45 importo netto liquidato

L’esempio non considera l’applicazione della commissione di gestione.

Le Gestioni Patrimoniali in Fondi (GPF) sono gestioni individuali in cui la banca investe il patrimonio del cliente in quote dei fondi comuni di investimento aperti, attuando così una doppia diversificazione. Infatti l’investimento viene effettuato in quote di diversi fondi comuni che, a loro volta, sono rappresentative di investimenti effettuati in un gran numero di strumenti finanziari. In questo caso il gestore, per massimizzare il rendimento in relazione all’andamento del mercato, deve svolgere una frequente attività di switch, vale a dire di trasferimento di quote da un fondo a un altro. Stanno trovando ampia diffusione le cosiddette gestioni multimanager, il cui investimento viene effettuato non soltanto in quote di fondi comuni che fanno parte dello stesso gruppo bancario, ma anche in quote di fondi comuni di diversi gruppi bancari, sia italiani sia esteri. Anche in questo caso il cliente, a seconda della sua propensione al rischio, può scegliere un fondo azionario, bilanciato oppure obbligazionario. Il rischio, ovviamente, dipende anche dai mercati nei quali il fondo effettua i suoi investimenti.

Funga: serva, possa essere utilizzato come.

Gestioni Patrimoniali in Fondi

Il mercato degli strumenti finanziari

A differenza dei fondi comuni di investimento la SICAV non ha un patrimonio collettivo, derivante dalla raccolta, separato dal capitale sociale, ma un patrimonio collettivo destinato all’investimento coincidente con lo stesso capitale sociale. Quindi il capitale sociale di una SICAV varia continuamente in relazione alla sottoscrizione e al rimborso di quote, rappresentate da azioni. È evidente che un investimento di questo tipo, poiché la SICAV è priva di un capitale proprio che funga da garanzia in caso di dissesto del fondo, è molto più rischioso di un investimento in quote di un fondo comune. Anche le quote delle SICAV possono essere negoziate nel mercato telematico ETFplus gestito da Borsa Italiana spa.

SICAV

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Le Società di Investimento a CApitale Variabile (SICAV) sono società per azioni costituite esclusivamente per effettuare l’investimento collettivo in strumenti finanziari del patrimonio raccolto mediante il collocamento continuo di azioni presso il pubblico dei risparmiatori.

364 Fondo di fondi

Il fondo di fondi è un fondo che investe il proprio patrimonio in altri fondi. Il fondo di fondi cura la scelta dei vari fondi, i quali si occupano esclusivamente dell’acquisto dei titoli sul mercato. A differenza della gestione patrimoniale in fondi, che è uno strumento individuale mirato sul singolo cliente, il fondo di fondi è uno strumento collettivo.

Exchange Traded Funds

Gli Exchange Traded Funds (ETF) sono fondi a gestione passiva in cui il gestore non attua una propria strategia di investimento ma si limita a replicare il paniere di titoli che è alla base di un determinato indice (benchmark), nel tentativo di uguagliarne il rendimento. Questo tipo di gestione si differenzia profondamente da quella attiva, nella quale il gestore cerca di migliorare il rendimento del suo fondo rispetto al benchmark di riferimento, sia modificando i pesi del portafoglio titoli a seconda delle aspettative (market timing), sia privilegiando alcuni titoli piuttosto che altri (stock picking). Un fondo passivo, quindi, per i minori oneri di gestione, costa di meno rispetto a uno con gestione attiva. Gli ETF sono quotati nel mercato telematico ETFplus.

Mirato: preparato, predisposto per. Replicare: copiare.

{Ora tocca a te!} Conoscenze

Abilità

Risparmio gestito • fondi comuni di investimento

Individuare caratteristiche e modalità di negoziazione dei fondi comuni di investimento

Leggi la situazione operativa ed esegui quanto richiesto. Il 16/02 Pino De Silvestri acquista nell’ETFplus 1 000 quote del fondo azionario ad accumulazione LYXOR FTSE Italia Mid Cap, NAV 135,340, commissione d’ingresso 0,10% calcolata sul controvalore dell’acquisto. a. Calcola il costo di acquisto. euro (........................ × ........................) = euro ........................ controvalore dell’acquisto di 1 000 quote euro (........................ × .........%) = euro ........................ commissione di negoziazione euro (........................ + ........................) = euro 135 475,34 costo di acquisto b. Rispondi alle domande. 1. In quali strumenti finanziari investe il fondo? 2. Che cosa significa che il fondo è ad accumulazione? 3. Che cos’è e come viene calcolato il NAV? 4. Dalla sua costituzione il fondo in oggetto ha guadagnato o ha perso? Perché? 5. Perché l’investimento in un fondo comune è meno rischioso di un investimento in un singolo strumento finanziario?

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I fondi pensione e le polizze assicurative con finalità pensionistiche

La pensione pubblica, che in passato rappresentava una fonte di reddito certa e di ammontare di poco inferiore all’ultimo stipendio percepito, per le nuove generazioni diverrà, sia per ragioni demografiche, sia per i rapporti di lavoro sempre più precari e a tempo determinato, incerta nel conseguimento e di importo al massimo pari al 50-60% dell’ultima retribuzione percepita. Per tali motivi, in questi anni si sono succeduti una serie di provvedimenti legislativi volti a trasformare il sistema pensionistico pubblico in un sistema fondato sui cosiddetti “tre pilastri”, in cui il lavoratore deve provvedere a integrare la pensione pubblica con altre forme di previdenza complementare, allo scopo di garantirsi una seconda pensione da aggiungere a quella “base” erogata dagli enti previdenziali pubblici. Costituiscono il secondo e il terzo pilastro del sistema pensionistico italiano:

• •

i fondi pensione; le polizze di assicurazione sulla vita con finalità pensionistiche e i Piani Individuali Pensionistici (PIP).

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PENSIONE PUBBLICA (INPS e altri enti previdenziali pubblici)

FONDI PENSIONE

POLIZZE ASSICURATIVE E PIP

Rendita vitalizia

I fondi pensione sono patrimoni autonomi e collettivi raccolti da apposite società autorizzate, che vengono investiti in strumenti finanziari allo scopo di assicurare agli aderenti, al raggiungimento di un’età prefissata, una pensione integrativa.

Ai fondi pensione possono aderire i lavoratori dipendenti di una stessa impresa, di più imprese, di un settore, i lavoratori autonomi, i liberi professionisti. I fondi pensione devono essere gestiti da società specializzate, come banche, Società di Intermediazione Mobiliare (SIM), imprese di assicurazione e Società di Gestione del Risparmio (SGR) e vengono alimentati con i contributi versati dal datore di lavoro e dai lavoratori, e con la destinazione del TFR annuo. I contributi vengono investiti in forme di risparmio redditizio, come i titoli di Stato, le obbligazioni societarie, le azioni, in modo da rivalutare costantemente il patrimonio del fondo e assicurare agli aderenti, al raggiungimento di una certa età, una pensione integrativa di quella pubblica. Sul risultato di gestione maturato annualmente (patrimonio netto del fondo alla fine dell’anno meno patrimonio netto all’inizio dell’anno) viene applicata una tassazione agevolata.

Somma corrisposta dal fondo pensione o dall’impresa di assicurazione all’aderente al raggiungimento dell’età pensionabile. Viene erogata per tutta la durata della vita residua dell’assicurato.

Fondi pensione

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Questi contratti prevedono un periodo di accumulo di diversi anni, durante il quale gli aderenti versano i contributi al gestore e una successiva fase di liquidazione, con la quale il gestore corrisponde ai contraenti un capitale o una rendita vitalizia. L’ammontare del capitale o della rendita dipenderà sia dalla durata del contratto, sia dai versamenti effettuati, sia dal rendimento che il gestore sarà stato capace di ottenere amministrando i contributi degli aderenti, sia dalle maggiori o minori commissioni percepite dallo stesso.

I mercati di borsa e il risparmio gestito

I TRE PILASTRI DEL SISTEMA PENSIONISTICO ITALIANO

Rivalutare: fare in modo che aumenti di valore.



fondi pensione chiusi (detti anche negoziali o fondi di categoria), costituiti su iniziativa di sindacati, imprese e associazioni di categoria tramite un contratto collettivo nazionale, un accordo o un regolamento aziendale o anche tramite un accordo tra lavoratori promosso dai sindacati o dalle associazioni rappresentative. A tali fondi possono aderire soltanto i lavoratori di quel determinato comparto o settore o impresa per il quale il fondo è stato istituito. Vengono alimentati con contributi versati dal datore di lavoro e dai lavoratori e con la destinazione di una quota del TFR annuo;

Contratto collettivo nazionale Contratto di lavoro che riguarda tutti i lavoratori di un dato comparto o settore produttivo. Alimentati: finanziati.

fondi pensione aperti, istituiti e gestiti da banche, imprese di assicurazioni, SIM e SGR. Vengono alimentati con contributi versati dai lavoratori e con la destinazione del TFR annuo. A questi fondi, tuttavia, previo accordo con i lavoratori, possono aderire anche le imprese. Soltanto in questo caso il fondo è alimentato anche con i versamenti del datore di lavoro.

Le assicurazioni per il caso vita sono vere e proprie forme di investimento finanziario che possono essere utilizzate anche con finalità pensionistiche, con una prima fase, quella dell’accumulo, costituita dal pagamento dei premi da parte degli assicurati e una seconda fase, quella della liquidazione, che si sostanzia nel pagamento del capitale o della rendita periodica da parte dell’impresa di assicurazione. Tutte le polizze vita sono rivalutabili, cioè prevedono la rivalutazione annuale delle prestazioni in funzione del rendimento di un fondo gestito dall’impresa di assicurazione in modo separato rispetto alle altre attività. Il portafoglio del fondo è composto da titoli e la sua gestione è solitamente di tipo prudenziale, ovvero gli investimenti sono orientati verso titoli obbligazionari e strumenti del mercato monetario (come i BOT), allo scopo di permettere all’impresa di assicurazione di far fronte agli impegni assunti con investimenti a basso

Polizze per il caso vita

m3



Il mercato degli strumenti finanziari

I fondi pensione possono essere di due tipi:

366 Smobilizzabili Vendibili prima della scadenza in modo da recuperare il capitale investito.

Clausola di reversibilità Clausola che permette, in caso di morte del beneficiario, di trasferire la rendita a un legittimo erede.

rischio, garantendo al cliente un capitale minimo rivalutato a un tasso garantito, quasi sempre stabilito dalle condizioni contrattuali. Le polizze rivalutabili sono caratterizzate dal meccanismo di consolidamento dei risultati, per il quale vengono acquisite le maggiorazioni annuali scaturite dalla rivalutazione; per questo motivo le somme assicurate crescono di anno in anno. Bisogna comunque tener conto che le polizze assicurative non sono facilmente smobilizzabili prima della scadenza, a differenza degli investimenti in titoli, in fondi comuni di investimento e fondi pensione aperti, liquidabili in qualunque momento mediante vendita nei mercati di borsa. Tra le polizze vita rivalutabili più comuni possiamo citare:

• •

Polizze Unit Linked

Polizze Index Linked

le polizze Unit Linked; le polizze Index Linked.

Le polizze Unit Linked investono i premi versati nell’acquisto di quote di fondi comuni d’investimento o di SICAV. Al termine del contratto verrà corrisposta all’assicurato una somma pari al valore unitario della quota nel giorno di liquidazione moltiplicato per il numero delle quote possedute. Alcuni tipi di polizze hanno caratteristiche previdenziali in quanto, a scadenza, contemplano il versamento di una rendita periodica a favore del beneficiario, con la clausola di reversibilità in caso di decesso a favore di un’altra persona. Le polizze Index Linked investono i premi versati con due differenti modalità:



una prima parte, corrispondente alla quota più cospicua dell’investimento, nell’acquisto di obbligazioni, quindi in strumenti finanziari a basso rischio;



una seconda parte nell’acquisto di opzioni su determinati indici di borsa (FTSE Italia All Share, Dow Jones, Cac 40, Dax 30, Nikkei), quindi in strumenti finanziari ad alto rischio.

Il cliente, dunque, corre il rischio finanziario che il capitale o la rendita liquidata alla scadenza siano inferiori all’ammontare dei premi versati. A questo riguardo, sono negoziabili anche polizze Index Linked, in cui l’impresa di assicurazione garantisce in tutto o in parte il capitale investito.

PIP

I Piani Individuali Pensionistici (PIP) sono polizze sulla vita ad alto contenuto di risparmio la cui finalità è quella di fornire all’aderente, dopo una prima fase di accumulo che prevede il versamento di premi periodici, una pensione integrativa di quella pubblica. I PIP consentono soltanto l’adesione individuale e le norme legislative, equiparando queste forme di previdenza a quelle di previdenza collettiva, a differenza delle altre polizze per il caso vita, accordano vantaggi fiscali ai sottoscrittori. La durata della fase di accumulo viene concordata tra contraente e impresa di assicurazione, potendo andare da un anno fino a 35/40 anni. La liquidazione, come per le altre polizze, può essere versata, a determinate condizioni, in un’unica soluzione o tramite una rendita periodica. L’ammontare del capitale ricevuto dall’assicurato dipenderà da molti fattori: l’entità dei premi versati durante la fase di accumulo, un’adeguata politica di investimento da parte dell’impresa di assicurazione nel corso degli anni e dalla distribuzione degli utili così ottenuti ai contraenti, vale a dire dalla percentuale degli utili realizzati che sarà riconosciuta agli assicurati.

11 L’asset allocation L’asset allocation è il mix di strumenti finanziari che deriva dalle scelte di investimento effettuate da un investitore, ricorrendo sia all’autogestione sia a un gestore professionale.

Una volta definita una certa asset allocation, conformemente ai bisogni, alla propensione al rischio e ai flussi di cassa di colui che investe, questa non rimane immutata nel tempo ma, per massimizzare i rendimenti, deve variare in relazione ai mutamenti che avvengono sul mercato degli strumenti finanziari. Assumono quindi particolare rilevanza il market timing, vale a dire la decisione circa il momento nel quale variare i pesi dei portafogli titoli sui singoli mercati o semplicemente del momento in cui investire o disinvestire da un singolo titolo, e lo stock picking, cioè la selezione dei titoli in base alle loro prospettive di crescita. Poiché il market timing viene deciso in base all’analisi tecnica, che studia l’andamento del prezzo degli stru-

367 menti finanziari con grafici e statistiche, mentre lo stock picking viene attuato in base all’analisi fondamentale, che analizza il valore e le caratteristiche intrinseche alle diverse azioni, ben difficilmente queste tecniche saranno applicate con successo dal singolo investitore (a meno che non sia un profondo conoscitore dei mercati finanziari), ma, a questo riguardo, diviene fondamentale il ricorso a gestori professionali.

Obbligazioni corporate Obbligazioni societarie.

Gioia Astori dispone di 50 000 euro da investire in strumenti finanziari. La sua propensione al rischio è bassa e il suo obiettivo è quello di preservare il capitale dall’inflazione, ottenendo un rendimento appena al di sopra del tasso di inflazione previsto, in un orizzonte temporale di medio periodo (5-7 anni). Determiniamo il mix ottimale per la risparmiatrice, tenendo conto che può investire nei seguenti strumenti finanziari: azioni italiane ed estere, obbligazioni governative area euro, obbligazioni corporate, obbligazioni di Paesi emergenti, fondi di liquidità e altri strumenti del mercato monetario, fondi azionari, fondi bilanciati, fondi obbligazionari, fondi hedge, depositi vincolati presso banche. Il mix ottimale, tenendo conto dei bisogni e delle aspettative dell’investitrice, potrebbe essere il seguente: Fondi obbligazionari 30% Depositi vincolati 15% Obbligazioni corporate 5% Fondi di liquidità 30% Obbligazioni governative area euro 15% Fondi azionari 5%

L’asset allocation prevede una quota minima di investimento azionario, peraltro con sottoscrizione di un fondo comune e quindi con attenuazione del rischio, e una serie di strumenti finanziari a basso rischio ma anche a basso rendimento. L’investimento nel fondo obbligazionario e nelle obbligazioni corporate è effettuato con lo scopo di aumentare il tasso di rendimento del portafoglio titoli.

u3

Asset allocation di un’investitrice con bassa propensione al rischio

I mercati di borsa e il risparmio gestito

{Esempio} 1

{Esempio} 2

Fondi di liquidità 10% Fondi hedge 5% Fondi bilanciati 20% Obbligazioni corporate 10% Azioni 10% Fondi azionari 30% Obbligazioni Paesi emergenti 10% Obbligazioni governative area euro 5%

L’asset allocation privilegia l’investimento nell’azionario, sia in forma diretta, sia tramite fondi azionari, sia tramite fondi bilanciati, che rispetto agli obbligazionari presentano una più elevata percentuale di azioni. Per quanto riguarda le obbligazioni sono state privilegiate le corporate e quelle dei Paesi emergenti, per il rendimento più elevato. È presente anche un investimento minimo nei fondi speculativi, gli hedge funds.

m3

Dario Ziti dispone di 100 000 euro da investire in strumenti finanziari. La sua propensione al rischio è medio-alta e il suo obiettivo è quello di massimizzare il rendimento del patrimonio, in un orizzonte temporale di breve-medio periodo (3-5 anni). Determiniamo il mix ottimale per il risparmiatore, tenendo conto che può investire nei seguenti strumenti finanziari: azioni italiane ed estere, obbligazioni governative area euro, obbligazioni corporate, obbligazioni di Paesi emergenti, fondi di liquidità e altri strumenti del mercato monetario, fondi azionari, fondi bilanciati, fondi obbligazionari, fondi hedge, depositi vincolati presso banche. Il mix ottimale, tenendo conto dei bisogni e delle aspettative dell’investitore, potrebbe essere il seguente:

Il mercato degli strumenti finanziari

Asset allocation di un investitore con propensione al rischio medio-alta

368

Sintesi 1

lettura espressiva della sintesi

I mercati di borsa sono mercati secondari telematici istituiti per favorire le compravendite di strumenti finanziari.

2

I mercati di borsa in Italia sono controllati dalla CONSOB e gestiti da società mercato, tra le quali la principale è Borsa Italiana spa.

3 4 5

La contrattazione delle azioni nell’MTA avviene in negoziazione continua dalle 9.00 alle 17.30 di ogni giorno lavorativo.

Gli indici di borsa sono indici numerici che esprimono in modo sintetico l’andamento del mercato nel corso del tempo. I principali indici del mercato italiano sono: • l’FTSE MIB, composto da una media delle quotazioni delle 40 azioni principali del listino; • l’FTSE Italia STAR, calcolato in base alle quotazioni delle azioni del segmento STAR; • l’FTSE Italia All Share, calcolato in base alle quotazioni delle azioni dell’intero mercato.

mercati secondari telematici mercati nei quali avvengono, per via telematica, contrattazioni di strumenti finanziari già emessi CONSOB acronimo di Commissione Nazionale per le Società e la Borsa. Ente pubblico che vigila sulle società di gestione dei mercati, sulla trasparenza e l’ordinato svolgimento delle negoziazioni, sulla trasparenza e la correttezza dei comportamenti dei soggetti che operano sui mercati finanziari società mercato società per azioni il cui fine istituzionale è la gestione di mercati di borsa strumenti finanziari derivati strumenti finanziari ad alto rischio che non hanno una vita propria, ma la loro esistenza dipende da altri strumenti finanziari ai quali sono collegati (futures, options) mercato telematico AIM Italia mercato telematico nel quale sono quotate azioni di imprese di piccole-medie dimensioni ad alto potenziale di sviluppo

I principali mercati gestiti da Borsa Italiana spa sono: • il Mercato Telematico Azionario (MTA); • il Mercato Telematico delle Obbligazioni e dei Titoli di Stato (MOT); • il mercato telematico degli strumenti finanziari derivati (IDEM); • il mercato telematico AIM Italia.

6

Si ha risparmio gestito quando l’investitore si affida alle scelte di investitori professionali.

7

I fondi comuni di investimento sono patrimoni autonomi e collettivi la cui raccolta è effettuata da SGR che investono i capitali dei risparmiatori in strumenti finanziari diversificati, in modo da massimizzarne il rendimento minimizzandone il rischio.

negoziazione continua fase dell’MTA durante la quale gli operatori immettono nel sistema telematico le loro proposte di acquisto e vendita listino elenco dei titoli quotati con i dati relativi alle contrattazioni della giornata (prezzi, quantità scambiate) segmento STAR ripartizione dell’MTA della quale fanno parte le società con capitalizzazione di mercato compresa tra 40 milioni e un miliardo di euro, alle quali vengono richiesti requisiti più stringenti in termini di liquidità e informazioni finanziarie patrimoni autonomi patrimoni che non sono assoggettati al rischio d’impresa, come lo è, per esempio, il capitale sociale patrimoni collettivi patrimoni che vengono raccolti da una pluralità di soggetti SGR acronimo di Società di Gestione del Risparmio diversificati investiti in un ampio numero di strumenti finanziari

369

valore dell’investimento numero quote del fondo

12

L’asset allocation è il mix di strumenti finanziari scelto dall’investitore, ricorrendo a un gestore professionale o all’autogestione.

strumenti del mercato monetario strumenti finanziari a breve scadenza, quali i BOT e i depositi bancari vincolati NAV acronimo di Net Asset Value pensione integrativa pensione aggiuntiva Piani Individuali Pensionistici (PIP) polizze vita che

hanno la finalità di assicurare agli aderenti una pensione integrativa mix insieme autogestione gestione patrimoniale effettuata in autonomia ricorrendo alle proprie conoscenze finanziarie

m3

Il mercato degli strumenti finanziari

11

I fondi pensione sono fondi comuni di investimento che hanno lo scopo di assicurare agli aderenti, al raggiungimento di un’età prefissata, una pensione integrativa di quella pubblica. Hanno la stessa finalità i Piani Individuali Pensionistici (PIP).

10

Il valore della quota di un fondo comune (NAV) varia giornalmente in relazione al seguente rapporto:

Sintesi

9

A seconda della remunerazione dei capitali raccolti, i fondi comuni possono essere: • da reddito, quando distribuiscono periodicamente i proventi maturati; • ad accumulazione, quando non distribuiscono proventi, ma il guadagno per l’investitore è rappresentato dall’incremento di valore nel tempo della quota.

u3

8

I fondi comuni di investimento possono essere: • fondi azionari, se investono la maggior parte dei capitali raccolti in azioni; • fondi bilanciati, se investono sia in azioni sia in obbligazioni; • fondi obbligazionari, se investono soprattutto in obbligazioni; • fondi di liquidità, se investono in strumenti del mercato monetario; • fondi flessibili, nei quali l’investimento tra i vari strumenti finanziari viene determinato liberamente dalle scelte del gestore.

370

Verifica

fine

unità

• test in autoverifica su unità 3 • interrogazione simulata con speakeraggio

TEST INTERATTIVI

CONOSCENZE

ABILITÀ

• Mercati di borsa e modalità di contrattazione • Direttive MiFID • Strumenti finanziari quotati • Asset allocation

• Individuare soggetti, caratteristiche gestionali e regole dei mercati di borsa • Analizzare le caratteristiche degli strumenti finanziari • Determinare l’asset allocation

LIVELLO BASE 1

Inserisci il termine mancante scegliendolo tra quelli elencati. accumulazione, apertura, Borsa, best, capitale, chiusura, Commissione, compensazione, execution, flottante, fondi, garanzia, indice, investimento, Linked, liquidabile, listino, margini, MIB, NAV, Nazionale, negoziazione, redditizio, reddito, sicuro, sociale, Società, telematico, Unit 1. Le azioni di una società destinate a essere scambiate nei mercati di borsa sono chiamate ................................................. 2. L’acronimo CONSOB significa ............................. ............................. per le ............................. e la .............................. 3. L’intermediario deve eseguire l’ordine del cliente rispettando il principio della ............................. .............................. 4. Ogni seduta dell’MTA si articola in: asta di ............................., ............................. continua, asta di .............................. 5. Il principale ............................. del mercato ............................. italiano è l’FTSE .............................. 6. La Cassa di ............................. e ............................. assicura la regolare esecuzione dei contratti di borsa tramite la riscossione dei ............................. di garanzia. 7. Al termine di ogni giornata lavorativa, il sistema telematico dei mercati di borsa elabora il .............................. 8. Un investimento è ............................. quando non dà adito a perdite, ............................. quando produce frutti elevati, ............................. quando può essere trasformato facilmente e senza perdite in denaro contante. 9. Il valore giornaliero della quota di un fondo comune di investimento è chiamato .............................. 10. Riguardo al pagamento degli utili maturati, i fondi obbligazionari sono fondi da ............................., i fondi azionari sono fondi ad .............................. 11. Nelle SICAV, il patrimonio collettivo della raccolta coincide con il ............................. ............................. della società. 12. Le polizze ............................. ............................. investono i premi versati dai sottoscrittori in quote di ............................. comuni di ............................. o SICAV.

LIVELLO INTERMEDIO/AVANZATO 2

Indica la risposta corretta (alcuni quesiti possono avere più risposte esatte). a.

Conformemente alle Direttive MiFID, gli intermediari autorizzati possono eseguire gli ordini dei clienti:

   

1. nei sistemi multilaterali di negoziazione 2. presso se stessi, se internalizzatori sistematici 3. presso la CONSOB 4. nei mercati rionali

b. Sono mercati regolamentati:

 

1. l’AIM Italia 2. l’Euro TLX

371  

3. l’MTA

c.

Il book:

   

1. è un registro nel quale le SIM trascrivono gli ordini dei clienti

4. l’FTSE Italia All Share

2. è un prospetto video nel quale sono visualizzati gli ordini non eseguiti

d. Dalla data di stipulazione del contratto, la liquidazione per contanti dei titoli trattati in mercati di borsa

deve avvenire:

   

1. il giorno di borsa aperta successivo 2. lo stesso giorno di stipulazione del contratto 3. il terzo giorno di borsa aperta successivo 4. il secondo giorno di borsa aperta successivo

e. Il trading on line:

   

1. è il mercato di sportello effettuato dalle banche con i propri clienti

f.

Il Mercato Telematico Azionario (MTA):

   

1. è un mercato gestito da Borsa Italiana spa

2. coincide con il trading after hours 3. comporta minori costi per gli operatori 4. può essere attivato solo in fase di asta di chiusura

2. è un mercato regolamentato

u3

4. è un prospetto video nel quale sono evidenziati i prezzi dei titoli

Verifica fine unità

3. è un prospetto video nel quale sono visualizzati gli ordini eseguiti

3. viene utilizzato anche per le negoziazioni dei titoli di Stato 4. è un sistema multilaterale di negoziazione

g. Sono indici di borsa dei mercati italiani: 1. l’FTSE 100 2. il Dow Jones 3. l’FTSE MIB 4. il NASDAQ 6. il CAC 40

h. I fondi comuni di investimento aperti:

   

1. investono soltanto in obbligazioni societarie e titoli di Stato

i.

I fondi pensione:

   

1. devono essere gestiti da società specializzate

l.

I PIP:

   

1. sono l’acronimo di Programmi Pensionistici Individuali

2. coincidono con il capitale proprio della SGR 3. presentano una diversa rischiosità a seconda dell’investimento effettuato 4. consentono l’acquisto di quote soltanto in periodi prefissati

2. fanno parte del sistema previdenziale pubblico 3. sono alimentati esclusivamente da contributi versati dal datore di lavoro 4. possono essere chiusi o aperti

2. sono gestiti esclusivamente da imprese di assicurazione 3. permettono l’adesione collettiva dei lavoratori di un determinato comparto produttivo 4. rappresentano un investimento esclusivamente di lungo periodo

Il mercato degli strumenti finanziari

5. il Nikkei

m3

     

372

Verifica 3

fine

unità

Indica con una crocetta se i seguenti strumenti finanziari possono far parte in misura rilevante dell’asset allocation di un risparmiatore con bassa propensione al rischio. Strumenti finanziari



NO

1. Obbligazioni governative di Paesi emergenti 2. Fondi hedge 3. Fondi di liquidità 4. Azioni 5. Fondi bilanciati 6. Depositi bancari vincolati 7. Fondi flessibili 8. Obbligazioni governative area UE (Nord Europa) 9. Obbligazioni societarie 10. Fondi azionari 11. Strumenti finanziari derivati 12. Quote di SICAV

4

Esamina il book di negoziazione, le proposte immesse nel sistema telematico e rispondi alle domande. Il 21/10, alle ore 10.22, nel book delle azioni CNH Industrial sono presenti le seguenti proposte di negoziazione. Acquisti

Vendite

Prezzo

Quantità

Ora

Prezzo

Quantità

Ora

8,300

10 000

10.22

8,290

100 000

10.20

8,250

22 000

10.12

8,320

6 900

10.09

8,210

12 400

10.18

8,380

28 500

10.15

8,190

33 600

10.07

8,400

60 000

10.00

La Banca Prossima immette direttamente i seguenti ordini dei suoi clienti. Fase di negoziazione continua

Fase di negoziazione continua

Titolo

CNH Industrial

Titolo

CNH Industrial

Segno

Comprare

Segno

Vendere

Quantità

50 000

Quantità

15 000

Prezzo

8,250

Prezzo



Parametri

LIM

Parametri

MER

Ora

10.23

Ora

10.25

LIM = con limite di prezzo

MER = a prezzo di mercato

1. La proposta di acquisto delle 10.23 viene eseguita? Perché? Se sì, a quale prezzo (o a quali prezzi)? ............................................................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................................................

2. La proposta di vendita delle 10.25 viene eseguita? Perché? Se sì, a quale prezzo (o a quali prezzi)? ............................................................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................................................

ESERCIZI FINALI GRUPPO 14

unità

4

373

I cambi esteri 01 I regolamenti delle operazioni con l’estero



i cambi o tassi di cambio, vale a dire i prezzi ai quali vengono acquistate o vendute le valute estere.

I tassi di cambio, così come i prezzi di tutte le merci, variano in base alla domanda e all’offerta di valute estere e sono soggetti a frequenti e ampie oscillazioni (volatilità dei cambi). I prezzi delle varie valute (quotazioni) si formano sul mercato dei cambi, definito mercato FOREX (FOReign EXchange) e riflettono gli esiti delle negoziazioni delle diverse monete che si svolgono sulle principali piazze finanziarie internazionali a opera delle banche e degli altri intermediari in cambi (da New York a Tokyo, da Londra a Singapore, da Francoforte a Hong Kong, da Parigi a Los Angeles). Tenuto conto della mole dei traffici commerciali nonché della rapidità con cui le informazioni giungono da altri Paesi o da altri continenti, i mercati hanno assunto le caratteristiche dell’integrazione e della globalità. Il cambio fra due monete, denominato anche parità, si forma sul mercato sotto la spinta di vari fattori, tra cui l’andamento della bilancia dei pagamenti, il tasso di inflazione, le aspettative economiche e la stabilità politica dei Paesi interessati.

Oscillazioni Variazioni nei prezzi determinate dalla domanda e dall’offerta.

Bilancia dei pagamenti Documento contabile che registra gli scambi di merci e servizi effettuati tra un Paese e il Resto del mondo in un determinato periodo. Mole: quantità.

02 La quotazione dei cambi Con riferimento a un dato istante, il cambio è il prezzo di una valuta estera espresso in termini di un’altra valuta. Il cambio è il prezzo al quale in un certo momento la valuta di un Paese o di un’area monetaria (come quella europea) può essere convertita in quella di un altro Paese. Il cambio viene espresso attraverso un rapporto tra una unità della prima valuta (numeratore del rapporto) e il numero di unità equivalenti della seconda valuta (denominatore del rapporto).

u4

Cambi e valute estere

Convertita: scambiata.

Il mercato degli strumenti finanziari



le valute estere, ossia i mezzi di pagamento espressi in moneta di un Paese non appartenente all’Unione monetaria europea e utilizzabili nell’interscambio; sono rappresentate da banconote, da titoli di credito (come gli assegni e le cambiali in moneta estera) e da strumenti disponibili attraverso il sistema bancario (come i bonifici o le lettere di credito);

m3

Occorre, pertanto, distinguere:

I cambi esteri

Gli scambi internazionali di merci si effettuano tra gli importatori (che acquistano materie e merci al di fuori della propria nazione o dell’area monetaria di appartenenza) e gli esportatori (che vendono prodotti e merci fuori della propria nazione o dell’area monetaria di appartenenza). Il regolamento delle negoziazioni delle merci e dei servizi dà luogo al commercio delle valute estere, attraverso cui i mezzi di pagamento del Paese importatore (o esportatore) sono trasformati, ossia convertiti, in strumenti di pagamento dell’altro Paese. Il commercio delle valute permette, inoltre, ai risparmiatori e alle società di avere mezzi di pagamento per investire al di fuori della propria area monetaria.

374 Per esempio, il rapporto di cambio dollaro/yen esprime quanti yen sono necessari per comprare un dollaro: se il rapporto dollaro/yen è pari a 100, significa che per ottenere un dollaro americano sono necessari 100 yen.

Convenzioni di cambio

Tra due valute quotate nel mercato dei cambi è convenzionalmente stabilito quale sia la valuta posta al numeratore del rapporto (prima valuta) e quale quella al denominatore (seconda valuta). L’euro è sempre al numeratore del rapporto. In tal modo i cambi delle valute non appartenenti all’area monetaria europea contro l’euro esprimono quante unità di un’altra valuta sono equivalenti a un euro. Se il dollaro americano è quotato 1,1632 contro l’euro, per esempio, ciò significa che occorrono 1,1632 dollari per un euro. Le quotazioni in euro vengono sempre espresse con 4 decimali. La sterlina inglese e il dollaro australiano sono, per convenzione, seconda valuta nei confronti dell’euro ma prima valuta nei confronti di tutte le altre valute. Il cambio euro/sterlina 0,8030, per esempio, indica che occorrono 0,8030 sterline per un euro; viceversa il cambio sterlina/ dollaro 1,6012 indica che occorrono 1,6012 dollari per una sterlina. Il dollaro americano è seconda valuta nei confronti dell’euro, della sterlina inglese e del dollaro australiano ma è prima valuta contro tutte le altre; la quotazione del dollaro americano/franco svizzero esprime dunque quanti franchi svizzeri sono equivalenti a un dollaro americano. SIMBOLOGIA IN USO PER INDICARE LE PRINCIPALI VALUTE ESTERE Sigle EUR AUD CAD CHF CNY DKK

Tecniche di quotazione dei cambi

Monete euro dollaro australiano dollaro canadese franco svizzero yuan cinese corona danese

Sigle GBP JPY NOK RUB SEK USD

Monete lira sterlina yen giapponese corona norvegese rublo russo corona svedese dollaro statunitense

Il cambio di una valuta nei confronti di un’altra valuta può essere espresso attraverso la quotazione certo per incerto o la quotazione incerto per certo:



la quotazione certo per incerto esprime la quantità variabile di moneta estera che, in un dato giorno, si può ottenere con un ammontare fisso di moneta del proprio Paese o della propria area monetaria;



la quotazione incerto per certo esprime la quantità variabile di moneta del proprio Paese o della propria area monetaria che, in un dato giorno, si può ottenere con un ammontare fisso di moneta estera.

L’euro, che essendo sempre al numeratore del rapporto rimane fisso nel tasso di cambio a fronte della variabilità delle altre valute, quota sempre certo per incerto. Gli Stati membri dell’UE che adottano l’euro sono: Austria, Belgio, Cipro, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna, Slovacchia, Slovenia.

{Esempio} 1 Quotazione certo per incerto Il 10/09 a Milano si hanno le seguenti quotazioni del cambio tra euro e dollaro statunitense: • ore 10.00: EUR/USD 1,1275 • ore 15.30: EUR/USD 1,1309 Un operatore italiano si trova di fronte a una quotazione certo per incerto, in quanto, per convenzione, l’euro, vale a dire la sua moneta di riferimento, è la moneta che rimane fissa (vale a dire uguale a 1) nel cambio contro il dollaro. Nell’arco della giornata si è verificato un apprezzamento dell’euro nei confronti del dollaro statunitense, in quanto per acquistare un euro ci vogliono più dollari (o, che è lo stesso, con un euro si possono acquistare più dollari). Se il giorno successivo il cambio scende a 1,1210, si ha un deprezzamento dell’euro nei confronti del dollaro, in quanto per acquistare un euro sono necessari meno dollari del giorno precedente (o, che è lo stesso, con un euro si acquistano meno dollari).

375

{Esempio} 2 Quotazione incerto per certo Il 13/11 a Londra si hanno le seguenti quotazioni del cambio tra euro e sterlina inglese: • ore 10.00: EUR/GBP 0,8016 • ore 15.30: EUR/GBP 0,7976 Un operatore inglese si trova di fronte a una quotazione incerto per certo, in quanto, per convenzione, la sterlina, vale a dire la sua moneta di riferimento, è la moneta che varia nel cambio contro l’euro, che rimane sempre uguale a 1. Nell’arco della giornata si è verificato un apprezzamento della sterlina nei confronti dell’euro, in quanto per acquistare un euro ci vogliono meno sterline (o, che è lo stesso, con un euro si possono acquistare meno sterline). Se il giorno successivo il cambio sale a 0,8044, si ha un deprezzamento della sterlina nei confronti dell’euro, in quanto per acquistare un euro sono necessarie più sterline del giorno precedente (o, che è lo stesso, con un euro si acquistano più sterline).

Indica se i seguenti cambi quotano certo per incerto oppure incerto per certo. Calcola poi la quotazione corrispondente (incerto per certo se il cambio quota certo per incerto e viceversa). a. Milano: EUR/USD 1,1090

........................................................

b. Copenaghen: EUR/DKK 7,4362

........................................................

c. Tokyo: GBP/JPY 157,1715

........................................................

d. Londra: GBP/CHF 1,3381

........................................................

a. 1 EUR

:

......................

=

......................

:

1 USD

x = 0,9017 EUR per 1 USD

b. ......................

:

1 EUR

=

......................

:

x EUR

x = ...................... EUR per 1 DKK

c. ......................

:

......................

=

......................

:

x GBP

x = 0,0064 GBP per 1 JPY

d.

:

1,3381 CHF

=

......................

:

......................

x = ...................... GBP per 1 CHF

......................

03 Le operazioni in valuta Nel nostro Paese, in tema di commercio con l’estero, vige il principio secondo cui «tutto è concesso, tranne ciò che è espressamente vietato». I soggetti residenti possono aprire conti correnti su banche estere, acquistare senza limiti di importo titoli e valute straniere, regolare i debiti in valuta estera e investire liberamente capitali in attività commerciali e finanziarie di altri Paesi. Le banche svolgono un ruolo di intermediazione fondamentale nei regolamenti dei rapporti di debito e di credito che sorgono fra operatori di differenti Paesi. L’Unione economica e monetaria (UEM), l’istituzione della Banca Centrale Europea (BCE) e l’emissione di una moneta unica, l’euro (€), hanno risolto il problema valutario fra i Paesi membri dell’Unione, visto che tra questi non esiste più il cambio tra valute. Quando consideriamo gli scambi con l’estero, ci riferiamo alle negoziazioni di merci e di servizi che avvengono con Paesi al di fuori dell’Unione economica e monetaria. L’adozione dell’euro non solo ha favorito gli scambi commerciali tra i Paesi aderenti all’Unione monetaria, ma ha anche eliminato il rischio di cambio legato a operazioni espresse in euro.

Banca Centrale Europea (BCE) Creata nel 1998, è indipendente non solo dal potere politico, ma anche dalle banche centrali dei singoli Paesi. È l’unico ente con funzioni di emissione. Cura la stabilità dei prezzi, la politica monetaria, gli interventi sui cambi e le riserve valutarie dell’UE.

Aderenti: che fanno parte.

u4

Calcolare la quotazione dei cambi

Il mercato degli strumenti finanziari

Abilità

Quotazione dei cambi

m3

Conoscenze

I cambi esteri

{Ora tocca a te!}

376 Per rischio di cambio s’intende una variazione sfavorevole dei tassi di cambio che determina un peggioramento della situazione finanziaria di un operatore. Per esempio un importatore europeo che acquista beni da un esportatore statunitense pagando in dollari, subisce una perdita se il tasso di cambio tra euro e dollaro diminuisce perché l’esborso di euro per saldare il debito aumenta. La conversione tra mezzi di pagamento nazionali ed esteri può dar luogo a operazioni di:



cambio manuale, che si riferiscono allo scambio di banconote effettuato da coloro che si recano o ritornano dall’estero per affari, studio, turismo. Le operazioni di cambio manuale hanno un’importanza piuttosto trascurabile e sono di importo contenuto: a esse si applica il cambio banconote;



cambio traiettizio, che hanno per oggetto la negoziazione di divise estere, vale a dire crediti o titoli di credito (assegni, cambiali, lettere di credito) esigibili in moneta straniera. Le operazioni di cambio traiettizio hanno notevole rilevanza e incidono sulle quotazioni delle monete, poiché riguardano i regolamenti degli scambi internazionali o gli investimenti all’estero e, pertanto, coinvolgono capitali elevatissimi.

Rilevanza: importanza.

Divise estere Ordini SWIFT Acronimo di Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunications. Sono ordini di trasferimento di fondi impartiti da una banca a una sua corrispondente estera, tramite una rete internazionale di telecomunicazioni gestita da un’apposita società (alla quale aderiscono le banche più importanti).

Cambi spot

OPERAZIONI DI CAMBIO MANUALE

OPERAZIONI DI CAMBIO TRAIETTIZIO

Se si tiene conto della scadenza, le divise possono essere:



disponibili sulla piazza estera lo stesso giorno di negoziazione. È il caso dei bonifici bancari o ordini SWIFT, ai quali si applica il cambio valutario;



disponibili a vista. È il caso di assegni, tratte a vista o lettere di credito (L/C) a vista, ai quali si applica il cambio chèque (o cambio assegni). L’ammontare di una divisa a vista è utilizzabile solo dopo che siano trascorsi alcuni giorni-viaggio che la banca (o altro intermediario finanziario) giudica necessari per inoltrare il relativo documento sulla piazza estera;



disponibili a scadenza. È il caso di titoli esigibili a una data più o meno lontana. Per questi titoli (tratte a scadenza, pagherò, ordini di bonifico a scadenza) non vi sono cambi specifici da adottare. Per calcolare il controvalore in moneta nazionale si adotta il cambio valutario, dopo aver determinato il valore attuale della divisa estera.

Da quanto sopra consegue che, in uno stesso giorno, le quotazioni sul mercato dei cambi sono differenti, pur con riferimento a una medesima valuta, a seconda che riguardino banconote (la cui consegna è immediata), divise utilizzabili in giornata, o divise disponibili a vista. Il cambio banconote, il cambio valutario e il cambio chèque sono cambi spot in quanto vengono regolati nella stessa data dell’operazione (nel caso di biglietti di banca, cambio banconote) oppure entro i due giorni lavorativi successivi (nel caso di divise disponibili in giornata, cambio valutario o a vista, cambio chèque).

BANCONOTE

CAMBIO BANCONOTE

DIVISE

disponibili il giorno di negoziazione

CAMBIO VALUTARIO

disponibili a vista

CAMBIO CHÈQUE

disponibili a scadenza

Valute estere • banconote • divise disponibili in giornata • divise disponibili a vista

Cambi spot applicabili • cambio banconote • cambio valutario • cambio chèque

Regolamento • immediato (data operazione) • entro due giorni lavorativi successivi • entro due giorni lavorativi successivi

377

04 I listini dei cambi Accerta: calcola, determina. Evento: fatto. Ciclo: successione nell’ordine precedente. Incessante: senza sosta.

Per assicurare la trasparenza delle condizioni contrattuali, le banche, le società finanziarie e gli altri intermediari in cambi compilano ogni giorno appositi listini per indicare i prezzi ai quali si impegnano a negoziare le valute estere con i loro clienti.

Listino dei cambi

u4

I cambi esteri

La Banca Centrale Europea accerta giornalmente il cambio di riferimento dell’euro nei confronti di tutte le valute estere. Tale cambio viene determinato dalla Banca Centrale tenendo conto dei prezzi praticati dagli uffici cambi delle banche e dei maggiori operatori internazionali. Il cambio di riferimento, calcolato a titolo puramente indicativo, viene impiegato, oltre che per esigenze statistiche, anche per la valutazione dei titoli in moneta estera (agli effetti civilistici e fiscali). I prezzi reali delle valute si formano sul mercato telematico e variano in ogni istante per effetto della domanda e dell’offerta; essi sono estremamente volatili, nel senso che ogni evento di natura economica, politica e sociale può determinare un apprezzamento di una valuta e il conseguente deprezzamento dell’altra. Per esempio, la notizia fornita dalle agenzie di stampa di un aumento del grado di fiducia dei consumatori statunitensi, per cui ci si attende un aumento degli acquisti dei beni di consumo negli Stati Uniti e quindi un’espansione dell’economia USA, può determinare un apprezzamento del dollaro nei confronti dell’euro. Per effetto delle differenze di fuso orario, le negoziazioni sul mercato dei cambi avvengono senza sosta nell’arco dell’intera giornata. Alla chiusura dei mercati dell’Estremo Oriente (Tokyo, Hong Kong, Singapore, Kuala Lumpur) segue l’apertura dei mercati europei (Londra, Francoforte, Parigi, Milano), quindi quella dei mercati statunitensi (da New York, costa est, a Los Angeles, costa ovest), per iniziare un nuovo ciclo di quotazioni sulle piazze finanziarie asiatiche con un incessante susseguirsi di prezzi che danno vita alla cosiddetta trattazione valutaria continua.

Il listino cambi espone i prezzi a cui la banca (o altro intermediario) è disposta ad acquistare o a vendere le singole valute alle sue corrispondenti o ai clienti che operano con l’estero.

il cambio denaro, che è il prezzo al quale la banca è disposta ad acquistare la valuta estera;



il cambio lettera, che è il prezzo al quale la banca è disposta a vendere la valuta estera.

A titolo di esempio presentiamo il listino cambi applicato in una certa giornata da una banca comprendente le quotazioni denaro (acquisto di valuta da parte della banca) e lettera (vendita di valuta da parte della banca) delle principali valute rispetto all’euro. Dato che la quotazione è certo per incerto, tutti i cambi esprimono la quantità variabile di valuta estera che può essere ottenuta con un euro. Per comprendere a quale prezzo un operatore possa comprare o vendere una valuta bisogna considerare che egli è la controparte della banca, cioè se acquista valuta la banca vende e viceversa. Quindi:



un operatore che vuole acquistare valuta estera deve prendere in considerazione il cambio al quale la banca è disposta a vendere, vale a dire il cambio lettera;



un operatore che vuole vendere valuta estera deve prendere in considerazione il cambio al quale la banca è disposta ad acquistare, vale a dire il cambio denaro.

LISTINO BANCONOTE DIVISA USD GBP CHF JPY DKK NOK SEK CAD AUD HKD SGD NZD HRK CNY KRW RUB BRL

DENARO DOLLARO U.S.A. STERLINA INGLESE FRANCO SVIZZERO YEN GIAPPONESE CORONA DANESE CORONA NORVEGESE CORONA SVEDESE DOLLARO CANADESE DOLLARO AUSTRALIANO DOLLARO DI HONG KONG DOLLARO DI SINGAPORE DOLLARO NEOZELANDESE KUNA CROATA YUAN REP. POP. CINA WON SUD COREA RUBLO RUSSO REAL BRASILIANO

1,1550 0,8020 1,1608 137,2590 7,5220 9,8650 10,2110 1,4310 1,4140 8,5010 1,6761 1,6468 7,6750 7,3416 1 343,1900 71,5673 4,4184

LETTERA 1,1377 0,7912 1,1562 135,7710 7,3920 9,7340 10,1004 1,4020 1,3810 8,3630 1,6548 1,6258 7,6650 7,2295 1 324,6717 71,0409 4,3790

m3



Il mercato degli strumenti finanziari

Nei listini dei cambi vengono espressi, per ogni valuta, due prezzi:

378

{Esempio} 1 Cambio denaro e cambio lettera Il 17/05 Intesa Sanpaolo espone le seguenti quotazioni del cambio euro/dollaro (EUR/USD): DIVISA USD

DOLLARO U.S.A.

DENARO

LETTERA

1,1003

1,0872

Questo significa che: • un operatore che vuole acquistare dollari statunitensi ottiene dalla banca 1,0872 dollari per ogni euro, perché la banca è disposta a vendere dollari statunitensi al cambio lettera di 1,0872; • un operatore che vuole vendere dollari statunitensi deve cedere alla banca 1,1003 dollari per ogni euro, perché la banca è disposta ad acquistare dollari statunitensi al cambio denaro di 1,1003.

Spread

La differenza tra cambio denaro e cambio lettera viene chiamata spread; esso costituisce il guadagno della banca (o degli altri intermediari in cambi) nella negoziazione delle valute, ovvero la commissione valutaria applicata. acquista valuta estera

vende valuta estera

CAMBIO DENARO spread

BANCA vende valuta estera

OPERATORE acquista valuta estera

CAMBIO LETTERA

Riconsiderando l’esempio precedente dal punto di vista della banca, essa è disposta ad acquistare euro (e a vendere dollari) al prezzo di 1,0872 dollari e a rivenderli (e ad acquistare dollari) al prezzo di 1,1003 dollari, ottenendo dunque un utile di 0,0131 dollari per ogni euro compravenduto.

{Esempio} 2 Acquisto e successiva vendita di valuta su una piazza extracomunitaria Il 23/09 un operatore giapponese acquista 100 000 dollari statunitensi. Una banca di Tokyo espone le seguenti quotazioni del cambio dollaro/yen (USD/JPY): DIVISA USD

DOLLARO U.S.A.

DENARO

LETTERA

108,4978

109,0166

Dopo un mese, lo stesso operatore decide di rivendere i dollari precedentemente acquistati. La banca di Tokyo espone le seguenti quotazioni del cambio dollaro/yen: DIVISA USD

DOLLARO U.S.A.

DENARO

LETTERA

109,6130

110,1353

Determiniamo il risultato economico conseguito dall’operatore giapponese. I cambi sono riferiti alla piazza di Tokyo dove la quotazione dello yen nei confronti del dollaro statunitense è incerto per certo. Questo significa che i cambi esprimono la quantità variabile di yen che può essere ottenuta con un dollaro statunitense. Il prezzo che l’operatore giapponese deve considerare al momento dell’acquisto è il cambio lettera, cioè il cambio al quale la banca è disposta a vendere valuta estera, vale a dire dollari statunitensi. Il cambio rappresenta quindi il prezzo in yen pagato dall’operatore giapponese per ogni dollaro acquistato.

379 Quindi: yen (109,0166 × 100 000) = yen 10 901 660 costo di acquisto di 100 000 dollari statunitensi Lo stesso operatore, al momento della vendita, si vede applicare il cambio denaro, cioè il cambio al quale la banca è disposta ad acquistare i dollari statunitensi. Il cambio rappresenta il ricavo in yen ottenuto dall’operatore per ogni dollaro venduto. Quindi: yen (109,6130 × 100 000) = yen 10 961 300 ricavo di vendita di 100 000 dollari statunitensi

I cambi esteri

Con queste due operazioni di cambio non vengono realizzati guadagni o perdite sul dollaro, che è la prima valuta del rapporto; l’operatore giapponese ha infatti prima acquistato e poi venduto 100 000 dollari. L’operatore ottiene invece degli utili con riferimento alla seconda valuta, come evidenOperazione Dollaro Yen ziato dallo schema. In generale si può affermare che la prima valuta Acquisto di USD + 100 000 – 10 901 660 di un rapporto di cambio è la valuta su cui viene fissata la quantità Vendita di USD – 100 000 + 10 961 300 di scambio, mentre la seconda valuta è quella sulla quale possono Utile/perdita 0 + 59 640 essere realizzati utili o perdite di cambio.

u4

05 Le operazioni di cambio allo sportello Coloro che si recano all’estero per brevi periodi utilizzano prevalentemente i seguenti mezzi di pagamento:



traveller’s chèque (T/C), ossia assegni in valuta estera a taglio fisso che devono essere firmati due volte: una prima volta quando sono rilasciati dalle banche, una seconda volta al momento dell’utilizzo (per acquisti o per la conversione in contanti) nel Paese di destinazione;



lettere di credito (L/C), ossia ordini impartiti da una banca a una sua corrispondente sulla piazza estera di versare un determinato importo al beneficiario indicato.

carte di credito, utilizzabili per ottenere anticipi in contanti presso sportelli bancomat o banche estere, oppure per effettuare acquisti presso esercizi commerciali convenzionati;

Convenzionati Che hanno stipulato apposito accordo con la società emittente la carta di credito.

Il controvalore in euro delle banconote estere o di altri mezzi di pagamento si determina in base alla quantità di valuta, al cambio da applicare (cambio banconote per i biglietti di banca, cambio valutario per le divise immediatamente disponibili, cambio chèque per quelle disponibili a vista) e ai costi accessori addebitati al cliente (differenti da una banca all’altra).

{Esempio} Negoziazione di banconote estere Il 3/12 Piero Tosti, dovendosi recare per affari a Boston, acquista presso Banca Profilo 3 000 dollari USA. Al rientro in Italia, in data 12/12, Tosti cede alla banca la valuta non utilizzata, ossia 800 dollari. Il 3/12 la Banca Profilo espone i seguenti cambi: • EUR/USD denaro banconote 1,1734 • EUR/USD lettera banconote 1,1706 Il 12/12 il cambio è il seguente: • EUR/USD denaro banconote 1,1756 • EUR/USD lettera banconote 1,1728 Determiniamo il costo della valuta acquistata il 3/12 e il ricavo di vendita del 12/12, sapendo che la banca, sia per l’acquisto sia per la vendita, applica la commissione di 10 euro.

Il mercato degli strumenti finanziari

banconote (nazionali e/o estere);

m3

• •

380 Il cambio applicato nell’acquisto di valuta è il cambio lettera, cioè il cambio al quale la banca è disposta a vendere valuta estera. 1

:

EUR

1,1706

=

x

USD

:

EUR

3 000 USD

x = euro (3 000 : 1,1706) = euro 2 562,79 controvalore 3 000 USD euro (2 562,79 + 10) = euro 2 572,79 costo di acquisto USD Il cambio applicato nella cessione della valuta residua è il cambio denaro, cioè il cambio al quale la banca è disposta ad acquistare valuta estera. 1

:

EUR

1,1756

=

x

USD

:

EUR

800 USD

x = euro (800 : 1,1756) = euro 680,50 controvalore 800 USD euro (680,50 – 10) = euro 670,50 ricavo di vendita USD

{Ora tocca a te!} Conoscenze

Abilità

Cambio banconote • cambio denaro e lettera

Determinare il cambio delle operazioni in valuta calcolandone il controvalore

Leggi la situazione operativa ed esegui quanto richiesto. Il 28/07 Tiziana Aristei, dovendosi recare per un viaggio turistico in Russia, acquista presso una banca, che espone i seguenti cambi, 300 000 rubli. DIVISA RUB

RUBLO RUSSO

DENARO

LETTERA

73,2807

72,9410

Il 16/08, al rientro in Italia, Aristei cede alla banca la valuta estera non utilizzata, pari a 25 800 rubli. La banca espone i seguenti cambi: DIVISA RUB

RUBLO RUSSO

DENARO

LETTERA

73,2090

72,8693

Calcola il costo della valuta acquistata il 28/07 e il ricavo di cessione del 16/08, sapendo che la banca, sia per l’acquisto, sia per la vendita, applica la commissione 1% con un importo minimo di 10 euro.

1 EUR euro

................ ................

:

................

=

RUB

x EUR

:

................

RUB

= euro ................ controvalore 300 000 RUB

euro (................ × 1%) = euro 41,13 commissione bancaria euro (................ + ................) = euro 4 154,04 costo di acquisto 300 000 RUB

1 EUR euro

................ ................

:

................

=

RUB

x EUR

= euro ................ controvalore 25 800 RUB

euro (................ × 1%) = euro ................ commissione inferiore al minimo euro (................ – ................) = euro 342,42 ricavo di vendita 25 800 RUB

:

................

RUB

381

06 Le negoziazioni di divise estere I documenti rappresentativi di crediti in moneta estera (assegni, cambiali, lettere di credito) sono negoziati in banca dalle imprese beneficiarie, indicandone gli estremi in un’apposita distinta, allo scopo di ottenere:



lo smobilizzo del credito in valuta, attraverso l’operazione di sconto (comunemente denominata negoziazione delle divise); in tal caso la banca sottrae dall’importo degli effetti lo sconto (calcolato in base al tasso di finanziamento, differente a seconda della valuta negoziata), le commissioni e un recupero dei costi sostenuti.

Tasso di finanziamento Tasso di interesse al quale vengono concessi prestiti nella valuta considerata.

Al fine di determinare il controvalore in euro della negoziazione (acquisto o vendita di divise estere) bisogna conoscere: a) l’ammontare della divisa oggetto di compravendita; b) la scadenza, ossia il momento in cui la divisa stessa risulta disponibile (in giornata, a vista, a due mesi, a tre mesi ecc.); c) il cambio spot (valutario o chèque); d) i costi esposti dalla banca (o da altro intermediario).

Calcolo del controvalore

Se la divisa negoziata è disponibile immediatamente o dopo alcuni giorni-viaggio, si applica rispettivamente il cambio valutario o il cambio chèque. In questo caso non sorgono particolari problemi, in quanto vi è coincidenza fra la scadenza del cambio e quella della divisa estera.

Concordanza fra le scadenze del cambio e della divisa

{Esempio} 1

I cambi esteri

il servizio incasso, per mezzo del quale la banca accredita sul c/c dell’impresa cliente il relativo importo (dopo averlo riscosso tramite una corrispondente sulla piazza del debitore) al netto di una commissione valutaria e delle spese di riscossione;

u4



Regolamento di un debito sull’estero Otello Sani, per estinguere un debito di 525 200 yen nei confronti di un fornitore giapponese, ordina a UniCredit un bonifico. Determiniamo la somma addebitata in conto corrente, tenendo presente che il cambio lettera valutario è EUR/JPY 137,1100 e che la banca ha esposto costi accessori per 15 euro. Dato che le due scadenze, quella della divisa e quella del cambio, coincidono, avremo: 137,1100 JPY

=

x EUR

:

525 200 JPY

da cui x = euro 3 830,50 costo della divisa estera euro (3 830,50 + 15,00) = euro 3 845,50 importo addebitato in c/c Se la scadenza della divisa non è conforme con quella del cambio (per esempio, nel caso di pagherò o di tratte o di ordini di pagamento a scadenza), tenuto conto che non esistono quotazioni di valute a scadenza, bisogna procedere all’attualizzazione della divisa. Per attualizzare la divisa, occorre conoscere: a) il tasso corrente di finanziamento della valuta estera (di cui si vuole calcolare il controvalore) sul mercato monetario; b) il tempo (espresso in giorni) che separa la scadenza cui si riferisce il cambio dalla scadenza della divisa.

Scadenza della divisa difforme da quella del cambio Conforme: coincidente.

La tabella che segue chiarisce le modalità di calcolo dei giorni nei diversi casi possibili. Disponibilità della divisa • a vista • a certo tempo vista • a certo tempo vista • a scadenza • a scadenza

Cambio • valutario • valutario • chèque • valutario • chèque

Giorni da conteggiare (in base al calendario civile) • giorni-viaggio (necessari per trasmettere la divisa sulla piazza estera) • giorni-viaggio più i giorni di dilazione della divisa • giorni di dilazione della divisa • giorni che mancano alla scadenza • giorni di dilazione della divisa dedotti i giorni-viaggio

Il mercato degli strumenti finanziari

:

m3

1 EUR

382

{Esempio} 2 Cessione di divisa a scadenza Il 15/07 Melissa De Angelis, esportatrice di componenti per auto, negozia presso il Banco BPM un pagherò di dollari canadesi 213 500 con scadenza 28/09 rilasciato da un cliente di Toronto. La banca negozia la divisa al cambio denaro valutario EUR/CAD 1,4460 e addebita la commissione valutaria 0,2% e costi per 7 euro. Il tasso corrente di finanziamento del dollaro canadese è 3,50%. Determiniamo il controvalore in euro ricavato dall’esportatrice. Poiché la scadenza della divisa non è conforme a quella del cambio (la tratta scade il 28/09, mentre il cambio valutario si riferisce alle valute disponibili in giornata), è necessario determinare il valore attuale della divisa, sottraendo lo sconto al tasso 3,50% per il tempo che intercorre dal 15/07 (giorno in cui viene negoziata la divisa) al 28/09 (giorno di scadenza) in base al calendario civile. CAD 213 500,00 Divisa in dollari canadesi con scadenza 28/09 213 500 × 3,50 × 75 CAD 1 535,45 – sconto 36 500 valore attuale della divisa al 15/07 CAD 211 964,55 La scadenza della divisa è ora conforme al cambio, quindi è possibile impostare la seguente proporzione: 1 EUR

:

1,4460 CAD

da cui x = euro 146 586,82 controvalore in euro Controvalore in euro della divisa – commissione valutaria 0,2% – recupero costi bancari ricavo netto realizzato dall’esportatrice

=

:

x EUR

211 964,55 CAD euro

euro euro

146 586,82

293,17 7,00 euro 300,17 euro 146 286,65

{Esempio} 3 Cessione di divisa a certo tempo vista Il 10/03 Antonio Rosati negozia presso la Banca Popolare di Bari una tratta scadente a 3 mesi vista di dollari australiani 52 790 a carico di un suo cliente di Sydney. La banca applica il cambio denaro valutario EUR/AUD 1,3539, il tasso corrente di finanziamento del dollaro australiano è 4,35%; la banca conteggia inoltre 12 giorni-viaggio per l’inoltro della divisa sulla piazza del debitore e addebita alla cliente la commissione valutaria 2,5 per mille e costi per 6,75 euro. Determiniamo il ricavo netto in euro accreditato in c/c all’esportatore. Anche in questo caso la mancata coincidenza fra la scadenza del cambio e quella della divisa richiede il calcolo del valore attuale della divisa, che scade il 22/06 (3 mesi a partire dal giorno di accettazione della tratta sulla piazza australiana). Poiché dal 10/03 al 22/06 intercorrono 104 giorni (conteggiati in base al calendario civile), si ha: Divisa scadente a 3 mesi vista AUD 52 790,00 52 790 × 4,35 × 104 – sconto AUD 654,31 36 500 valore attuale della divisa al 10 marzo AUD 52 135,69 La scadenza della divisa è ora conforme a quella del cambio, pertanto: 1 : 1,3539 = x EUR AUD EUR da cui x = euro 38 507,78 controvalore della tratta in moneta nazionale Controvalore in euro della divisa – commissione valutaria 2,5‰ euro 96,27 6,75 – costi accessori addebitati dalla banca euro ricavo netto realizzato dall’esportatore

:

52 135,69 AUD euro

38 507,78

euro euro

103,02 38 404,76

383

{Esempio} 4 Distinta di negoziazione di divise estere L’imprenditore Sergio Martini, esportatore di vini, in data 15/05 negozia presso UBI Banca le seguenti divise in franchi svizzeri: • CHF 12 390 a vista su Heinz Hofburg di Losanna; • CHF 8 950 a due mesi data, emessa il 10/05, su Mario Baldini di Lugano; • CHF 13 720 al 31/07 su Karl Brunner di San Gallo; • CHF 5 110 a 90 giorni vista su Franz Becken di Berna. Le condizioni applicate dalla banca sono le seguenti: cambio denaro valutario EUR/CHF 1,1010, giorni-viaggio 5, tasso corrente di finanziamento del franco svizzero 1,02%. La banca addebita inoltre la commissione valutaria 0,20% e costi di 10 euro per ogni divisa. Calcoliamo il ricavo netto in euro realizzato dall’esportatore.

12 390 8 950 13 720 5 110

Debitore

Piazza

Scadenza

Giorni sconto

Numeri

Heinz Hofburg Mario Baldini Karl Brunner Franz Becken

Losanna Lugano San Gallo Berna

20/05 10/07 31/07 18/08

5 56 77 95

61 950 501 200 1 056 440 485 450

40 170

2 105 040

Divise

CHF

40 170,00

– sconto 2 105 040 × 1,02 36 500 valore attuale divise

CHF

58,83

CHF

40 111,17

1 EUR

:

1,1010 CHF

=

Valuta Data dalla quale la banca conteggia gli interessi.

:

x EUR

u4

Divisa

I cambi esteri

La banca, dato che tutte le divise negoziate sono in franchi svizzeri, non calcola lo sconto su ogni divisa ma sul totale delle stesse:

40 111,17 CHF

Controvalore in euro delle divise – commissione valutaria 0,20% – recupero costi bancari

euro euro euro

36 431,58 72,86 40,00

ricavo netto realizzato dall’esportatore accreditato in c/c con valuta 17/05

euro

36 318,72

{Ora tocca a te!} Conoscenze

Abilità

Distinta di negoziazione • cambio traiettizio • cambi denaro e lettera

Determinare il cambio delle operazioni in valuta • calcolare il controvalore di una distinta di negoziazione

Leggi la situazione operativa ed esegui quanto richiesto. Il 23/04 l’impresa Claudio Villoresi negozia presso la banca UniCredit le seguenti divise estere in corone danesi: • DKK 1 500 000 su T. Dumoulin di Copenaghen scadente a vista; • DKK 880 000 su K. Hellstroem di Odense scadente al 31/05; • DKK 550 000 su L. Van Garderen di Aarhus scadente al 30/06.

Il mercato degli strumenti finanziari

x = 36 431,58 controvalore in euro

DIVISA DKK

CORONA DANESE

DENARO

LETTERA

7,5252

7,4710

m3

La banca applica i seguenti cambi:

384 Calcola il netto ricavo in euro conseguito dall’esportatore, sapendo che il tasso corrente di finanziamento della corona danese è 1%, i giorni viaggio sono 5 e che la banca addebita la commissione valutaria 0,25% e costi di 12 euro per ogni divisa. Divisa DKK

Debitore

Piazza

Scadenza

Giorni sconto

Numeri

............................ ............................ ............................

............................

Copenaghen

K. Hellstroem

............................ ............................

............................ ............................ ............................

............................ ............................ ............................

............................ ............................ ............................

............................

2 930 000

78 340 000

Divise

DKK ............................

– sconto

............................ × ........

DKK ............................

36 500 valore attuale divise in DKK

DKK 2 927 853,70

1 EUR

:

............................

DKK

=

x EUR

:

............................

DKK

x = 389 073,21 controvalore in euro Controvalore in euro – commissione valutaria 0,25% – recupero costi bancari

euro ............................ euro ............................ euro ............................

ricavo netto realizzato dall’esportatore

euro

388 064,53

07 Il mercato dei cambi Convertire: cambiare.

Cash management Gestione delle eccedenze di cassa al fine di trarne un profitto.

Termini negoziali Condizioni della contrattazione.

Contratti a pronti e a termine

Sul mercato dei cambi si incrociano senza sosta domanda e offerta di valute estere che danno luogo a una serie ininterrotta di quotazioni. Contribuiscono ad alimentare la domanda di valuta gli importatori che devono regolare i corrispettivi delle forniture di beni e servizi acquistati all’estero, coloro che intendono investire in altri Paesi, i soggetti che devono rimborsare finanziamenti in valuta estera e gli operatori che speculano sul tasso di cambio tra valute; l’offerta di valuta, viceversa, è alimentata dagli esportatori che desiderano convertire in moneta nazionale l’ammontare delle vendite in valuta straniera, o da operatori esteri che investono nel nostro Paese, o ancora da operatori nazionali che ottengono finanziamenti in valuta. Sul mercato dei cambi si effettuano operazioni a pronti e operazioni a termine:



le operazioni a pronti (dette anche a contanti, o spot) sono operazioni la cui esecuzione (scambio di valuta estera contro moneta nazionale o contro altra valuta straniera) avviene immediatamente alla stipulazione del contratto oppure, secondo gli usi internazionali, entro i due giorni lavorativi successivi. Sono effettuate dalle imprese al fine di regolare i rapporti di credito e di debito sull’estero o per motivi di tesoreria (cash management). Per le operazioni a pronti si adottano i cambi spot (ossia i cambi banconote, i cambi valutari o i cambi chèque);



le operazioni a termine si hanno quando, in sede di stipulazione del contratto, le parti concordano subito i termini negoziali (quantità di valuta e cambio), ma stabiliscono di differirne l’esecuzione a una determinata data futura.

Mercato OTC Mercato non regolamentato che si svolge al di fuori dei mercati ufficiali di borsa.

Contratti di tipo standardizzato Contratti con le clausole già predeterminate nei quali vanno indicati la quantità negoziata e il prezzo.

Contratti futures e outright forward

Le operazioni a termine possono essere concluse su mercati organizzati o sul mercato parallelo (denominato anche OTC, ossia Over The Counter). Nel primo caso si hanno contratti futures, di tipo standardizzato, che possono riguardare solo alcune valute per importi e scadenze predeterminati e, di conseguenza, non sono sempre adattabili alle specifiche necessità

385 dei contraenti. I contratti futures tutelano le parti dal rischio di insolvenza in quanto sono “sdoppiati” attraverso la Cassa di compensazione e garanzia. La Cassa (alla quale vanno versati i cosiddetti margini di garanzia) si pone come controparte negoziale, nel senso che assume la veste di acquirente nei confronti del venditore e di venditore nei riguardi del compratore. Nel secondo caso si stipulano contratti outright forward (direttamente fra le parti contraenti), che sono privi di vincoli predeterminati e quindi più facilmente conciliabili con le esigenze personali degli operatori interessati, ma sono soggetti al rischio di insolvenza della controparte. Le compravendite a termine, offrendo la possibilità di stabilire nello stesso giorno di negoziazione il prezzo (cambio forward) della valuta estera da consegnare a scadenza, mettono al riparo i contraenti dal rischio di oscillazione dei cambi, ossia dal rischio di un rialzo o di un ribasso delle quotazioni delle valute nel tempo che intercorre dalla stipulazione all’esecuzione del contratto. Tra le operazioni a termine sono compresi anche i contratti swap, per mezzo dei quali gli operatori convertono temporaneamente la valuta di un Paese nella valuta di un altro Paese.

Conciliabili: adattabili.

Contratti swap

Le due negoziazioni possono essere in alternativa:

L’operazione di riporto può dar luogo a uno swap puro o a uno swap staccato, a seconda che l’acquisto e la contemporanea vendita siano conclusi fra gli stessi negoziatori oppure vengano stipulati tra due differenti contraenti. I contratti swap sono stipulati in modo particolare dalle banche e dalle imprese multinazionali per fronteggiare i rischi di fluttuazione dei cambi, livellare le “posizioni nette in cambi” quando si crea uno squilibrio transitorio fra le disponibilità di due diverse valute e ottimizzare la gestione di tesoreria attraverso investimenti in valute che offrono temporaneamente un rendimento più elevato. Da quanto esposto si deduce che, quando le negoziazioni a termine sono stipulate contemporaneamente a operazioni a pronti di segno opposto, si hanno i contratti swap; se, invece, le negoziazioni a termine non risultano collegate con operazioni a pronti si hanno i contratti futures, se stipulati su mercati organizzati, oppure i contratti outright forward (denominati anche a termine secco o cambi a consegna), se stipulati OTC. Le opzioni sono contratti mediante i quali, dietro pagamento di un premio, una controparte si riserva la facoltà di acquistare (opzione di tipo call) o di vendere (opzione di tipo put) una data quantità di valuta, a un dato tasso di cambio prefissato (strike rate).

A seconda del momento in cui chi versa il premio può esercitare la facoltà acquisita si distinguono opzioni di tipo europeo, in cui l’esercizio avviene solo alla scadenza del contratto d’opzione, e opzioni di tipo americano, che prevedono la possibilità di avvalersi della facoltà in qualsiasi momento, anche prima della scadenza. L’utilizzo delle opzioni può servire per l’attuazione di strategie speculative sull’andamento dei tassi di cambio, ma anche come operazioni di copertura dal rischio di cambio.

08 Il mercato delle eurodivise Sul mercato valutario interagiscono simultaneamente il mercato dei cambi e il mercato monetario internazionale, strettamente collegati fra loro. Sul mercato monetario internazionale si negoziano crediti a breve in valute estere differenti dalla moneta legale della piazza dove si svolgono le contrattazioni (per esempio le negoziazioni di capitali in dollari che si effettuano al di fuori degli Stati Uniti d’America). Si parla, in questi casi, di mercato delle eurodivise,

A pronti Immediato.

Fluttuazione Oscillazione.

u4

una vendita a pronti di divise estere e un simultaneo acquisto a termine.

Contratti d’opzione

Il mercato degli strumenti finanziari

un acquisto a pronti di valuta estera e un contestuale impegno di vendita a scadenza;

m3

• •

I cambi esteri

Il contratto swap, denominato anche riporto in cambi o pronti contro termine in cambi, consiste nella conclusione sul mercato parallelo (OTC) di due negoziazioni valutarie di segno contrario.

386 ossia di divise che rappresentano capitali che si scambiano in Paesi diversi da quello di origine (che possono essere eurodollari, euroyen e così via). Le eurodivise sono i depositi in valuta detenuti presso banche al di fuori del Paese di emissione della valuta.

UEM Acronimo di Unione monetaria europea. Indica l’area dei Paesi appartenenti all’euro.

Tasso overnight Tasso al quale le banche si scambiano reciprocamente denaro per la durata massima di 24 ore (alla lettera, “oltre la notte”).

Finanziamenti sull’euro-mercato

Non bisogna confondere i termini eurodollari, euroyen ed eurodivise con il termine euro, indicante la moneta europea. In particolare, nel caso si considerino crediti in euro o depositi denominati in euro trattati su piazze al di fuori dei Paesi dell’UEM si parlerà di xenoeuro (termine coniato per evitare l’utilizzo della parola euroeuro). Il mercato monetario internazionale (mercato delle eurodivise) esercita una notevole influenza sul mercato dei cambi e ne risulta a sua volta influenzato. L’incontro fra domanda e offerta sul mercato valutario determina il livello delle quotazioni dei cambi e dei tassi di interesse delle eurodivise (ossia dei finanziamenti in valuta estera) entrambe soggette a continue fluttuazioni. I tassi di interesse delle eurodivise incidono in modo rilevante sul corso dei cambi, considerato che a ogni valuta corrisponde un diverso tasso corrente di finanziamento e, pertanto, un rendimento differente rispetto alle altre. Sui quotidiani specializzati vengono, giornalmente, riportati i “tassi interbancari sulle eurodivise”. Per le principali divise vengono riportati i tassi a cui le banche si scambiano depositi denominati in valuta. Esistono diverse tipologie di scadenza a cui vengono scambiati i depositi (overnight, 1 settimana, 1 mese, 2 mesi, 3 mesi, 6 mesi, 12 mesi). Per ogni combinazione di moneta e scadenza vengono rilevate, rispettivamente, le quotazioni denaro e lettera. Al fine di raccogliere i mezzi necessari per attuare gli investimenti programmati, le imprese di dimensioni medio/grandi spesso si finanziano sul mercato delle eurodivise. Tale mercato consente il più delle volte di ridurre il costo dell’indebitamento, in considerazione del rapporto di cambio con la valuta in cui viene richiesto il prestito (eurodollari, euroyen ecc.) e dei relativi tassi di finanziamento. Il ricorso all’euromercato si verifica frequentemente non solo a causa del differenziale di interessi esistente fra le divise, ma anche in base alle attese a breve/ medio termine di un apprezzamento di una valuta nei confronti delle altre monete.

{Esempio} Mercato delle eurodivise e finanziamento in valuta La Fibra spa, avendo necessità di mezzi finanziari e con fondate aspettative di un apprezzamento dell’euro nei confronti del dollaro statunitense, decide di finanziarsi sul mercato delle eurodivise richiedendo un prestito a sei mesi per 100 000 dollari al cambio EUR/USD 1,1076. Dopo sei mesi l’impresa restituisce il prestito al cambio EUR/USD 1,1348. Nell’arco di tempo considerato l’euro si è apprezzato nei confronti del dollaro in quanto occorrono più dollari per acquistare un euro. L’impresa italiana, al momento dell’accensione del prestito, cambiando i dollari in euro può realizzare un finanziamento di: 100 000 euro = euro 90 285,30 finanziamento ottenuto convertendo i dollari in euro 1,1076 Dopo sei mesi, per restituire il finanziamento, l’impresa dovrà riacquistare i 100 000 dollari sul mercato dei cambi. Il costo del riacquisto è pari a: 100 000 = euro 88 121,25 costo per il rimborso del finanziamento in dollari euro 1,1348 L’impresa, quindi, prescindendo dalle differenze nei tassi di finanziamento delle due valute, ottiene un guadagno in conto capitale di: euro (90 285,30 – 88 121,25) = euro 2 164,05 guadagno in conto capitale

Tasso di riporto o swap rate

I tassi di interesse influiscono non solo sui cambi, ma anche sul tasso di riporto o swap rate. Lo swap rate rappresenta il fattore di collegamento tra i cambi spot (applicati alle negoziazioni a contanti di divise) e i cambi forward (applicati alle negoziazioni a termine) e, al tempo stesso, fra mercato dei cambi e mercato delle eurodivise. Se si considera il cambio spot di una moneta

387 nei confronti di un’altra, il tasso di riporto è commisurato alla differenza di rendimento fra le due valute e si calcola nel modo seguente: swap rate=

Commisurato: rapportato.

cambio spot×differenziale interessi×giorni 36 500

Il differenziale interessi è dato dalla differenza fra i tassi di finanziamento delle due valute. Per quanto riguarda l’euro, viene calcolato come differenza tra il tasso di finanziamento della valuta estera e il tasso di finanziamento dell’euro. La differenza fra i tassi di finanziamento può quindi essere positiva o negativa, a seconda che il tasso di finanziamento dell’euro sia inferiore oppure superiore al tasso di finanziamento della valuta estera. I giorni sono quelli che separano la stipulazione di un contratto a termine dalla sua esecuzione. Se il differenziale interessi è positivo, lo swap rate è anch’esso positivo e abbiamo un premium (o premio); se il differenziale interessi è negativo, lo swap rate è anch’esso negativo e abbiamo un discount (o sconto). Lo swap rate determina la misura del cambio forward.

Rapporto tra cambi spot e cambi forward

I cambi esteri

Quando la quotazione è certo per incerto, il cambio forward teorico viene determinato sommando (se premium) oppure sottraendo (se discount) lo swap rate al cambio spot.

Quindi, con riferimento al cambio dell’euro con le altre valute avremo: tasso finanziamento valuta estera CAMBIO SPOT + PREMIUM

u4

>

tasso finanziamento euro

CAMBIO FORWARD TEORICO

CAMBIO SPOT – DISCOUNT

Le ragioni che spingono alla compravendita di eurodivise sui mercati internazionali risalgono, come sappiamo, oltre che al differenziale interessi, anche alle prospettive economiche dei Paesi che quelle divise rappresentano, ai divari fra i tassi di inflazione, all’equilibrio della bilancia dei pagamenti ecc. Ciò significa che il cambio forward corrente può discostarsi in maggiore o minore misura da quello teorico.

Cambio forward corrente Cambio forward che si forma sul mercato per effetto della domanda e dell’offerta.

Cambio forward teorico Cambio forward calcolato sommando al cambio spot il premium o sottraendo il discount.

09 I contratti outright forward I contratti forward consistono in operazioni a termine di divise estere concluse sul mercato parallelo (OTC). Con la conclusione di un contratto forward le parti, sulla base delle loro specifiche esigenze, fissano la valuta oggetto dello scambio, l’ammontare e la quotazione del cambio, rinviando l’esecuzione del contratto a una scadenza futura prestabilita. Lo scopo dei contraenti è di fronteggiare i rischi connessi alla volatilità dei cambi. Infatti, qualunque sia la quotazione delle valute nel giorno di scadenza prefissato, lo scambio viene effet-

Copertura del rischio di cambio

Il mercato degli strumenti finanziari


cambio forward teorico ha convenienza ad acquistare a termine la divisa estera (contratto outright forward)

cambio forward corrente > cambio forward teorico ha convenienza a chiedere un finanziamento bancario in valuta e vendere a pronti la divisa ESPORTATORE cambio forward corrente < cambio forward teorico ha convenienza a vendere a termine la divisa (contratto outright forward)

{Ora tocca a te!} Conoscenze

Abilità

Cambi a pronti e a termine • eurodivise • finanziamenti in valuta • arbitraggi in cambi

Individuare il cambio • determinare la modalità più conveniente per estinguere un debito o un credito in valuta

Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F) e, in quest’ultimo caso, suggerisci una corretta formulazione. V

F

2. Le operazioni di cambio a termine vengono utilizzate dagli operatori principalmente a scopo speculativo.

 

 

3. Quando viene negoziato un cambio a termine, viene immediatamente definito il cambio al quale sarà regolata la transazione.





6. Gli euroyen sono depositi in yen detenuti al di fuori del Giappone.

  

  

7. Se si hanno aspettative di un deprezzamento del franco svizzero rispetto all’euro, risulta conveniente richiedere finanziamenti in franchi svizzeri da restituire alla scadenza.





9. Possono essere effettuate operazioni di arbitraggio anche con operazioni di cambio manuale.

 

 

10. Quando i cambi forward corrente e teorico sono uguali, non sussistono le condizioni per effettuare un arbitraggio.





1. Le operazioni di cambio a pronti devono essere eseguite al massimo entro i due giorni lavorativi successivi alla stipulazione del contratto.

4. Un esportatore italiano che deve ricevere un pagamento in euro tra due mesi è assoggettato al rischio che l’euro si deprezzi rispetto alla valuta dell’importatore. 5. I contratti swap sono operazioni di cambio a pronti concluse sul mercato OTC.

8. Se il tasso di finanziamento della valuta estera è maggiore del tasso di finanziamento dell’euro, il cambio forward teorico è uguale al cambio spot meno il discount.

lettura espressiva della sintesi

I listini delle banche per ogni cambio espongono due quotazioni: • cambio denaro, che è il prezzo al quale la banca è disposta ad acquistare la valuta estera per un euro; • cambio lettera, che è il prezzo al quale la banca è disposta a vendere la valuta estera per un euro. La differenza tra i cambi costituisce lo spread.

Nella negoziazione di divise estere la cui scadenza non coincide con quella del cambio bisogna procedere all’attualizzazione della divisa, cioè al calcolo del suo valore attuale al tasso corrente di finanziamento della divisa e per il tempo di mancata coincidenza fra tasso di cambio e scadenza della divisa.

Nel mercato dei cambi vengono effettuate: • operazioni a pronti, con esecuzione al momento della stipulazione del contratto; • operazioni a termine, con esecuzione a una determinata data futura.

9

8

Le operazioni a termine, dato che il cambio al quale verranno regolate viene stabilito al momento della stipulazione del contratto, vengono utilizzate dagli operatori per coprirsi contro il rischio di cambio.

Si ha un arbitraggio in cambi quando l’operatore che deve estinguere un debito (o riscuotere un credito) in valuta estera a una certa data futura sceglie la via più conveniente tra acquistare a pronti (o vendere a pronti) la divisa oppure a termine.

valuta mezzi di pagamento espressi in moneta estera (banconote, cambiali, assegni, bonifici, lettere di credito) divise estere mezzi di pagamento espressi in moneta estera diversi dalle banconote spread differenza tra cambio denaro e cambio lettera valore attuale valore della divisa allineato a quello del cambio tramite lo sconto tasso corrente di finanziamento tasso di interesse

al quale la valuta estera viene scambiata nel mercato dei capitali esecuzione consegna delle banconote o delle divise in moneta estera e pagamento del prezzo rischio di cambio rischio che il cambio, tra il momento della stipulazione del contratto e la sua esecuzione, si modifichi in senso sfavorevole all’operatore (deprezzamento dell’euro in caso di acquisto, apprezzamento dell’euro in caso di vendita)

Il mercato degli strumenti finanziari

6 7

4

I cambi spot si riferiscono a operazioni che vengono regolate nella stessa data dell’operazione o entro i due giorni lavorativi successivi. Sono cambi spot: • il cambio banconote, applicato ai biglietti di banca; • il cambio valutario, applicato ai bonifici; • il cambio chèque, applicato agli assegni.

m3

5

La quotazione del cambio può essere: • certo per incerto, se esprime la quantità variabile di moneta estera che si può ottenere con un’unità di moneta nazionale; • incerto per certo, se esprime la quantità variabile di moneta nazionale che si può ottenere con un’unità di moneta estera. L’euro quota sempre certo per incerto.

Sintesi

3

Le operazioni di cambio manuale si riferiscono alla compravendita di banconote, quelle di cambio traiettizio hanno per oggetto la negoziazione di divise estere.

2

393

u4

1

Il cambio è il prezzo al quale la valuta di un Paese viene scambiata con quella di un altro Paese.

Sintesi

394

Verifica

unità

fine

• test in autoverifica su unità 4 • interrogazione simulata con speakeraggio

TEST INTERATTIVI

CONOSCENZE

ABILITÀ

• Cambio manuale e traiettizio • Cambi lettera e denaro • Cambi spot e forward

• Determinare il cambio delle operazioni in valuta • Calcolare il controvalore di un’operazione in valuta

LIVELLO BASE 1

2

3

Indica se le seguenti operazioni effettuate in contropartita con una banca danno luogo a operazioni di cambio manuale oppure traiettizio: a. acquisto di USD in banconote

....................................................................

b. cessione di una cambiale in GBP

....................................................................

c. invio di un bonifico in JPY

....................................................................

d. vendita di CHF in banconote

....................................................................

Indica il cambio applicato alle seguenti operazioni effettuate da operatori italiani: a. vendita di CHF in banconote

....................................................................

b. invio di un bonifico in USD

....................................................................

c. acquisto di DKK in banconote

....................................................................

d. ricevimento di un assegno in GBP

....................................................................

Esegui l’esercizio programmato, poi rispondi alle domande. Italo Zenobi, per effettuare un pagamento di 130 000 USD a un operatore statunitense, ordina un bonifico in valuta alla Banca Nazionale del Lavoro che espone i seguenti cambi: • USD denaro 1,1698; • USD lettera 1,1652. a. Calcola la somma spesa in euro dall’importatore. 1 EUR x = euro

.................... ....................

:

..................

=

..................

USD

EUR

:

..................

USD

= euro 111 568,83 somma spesa in euro

b. Rispondi alle domande. 1. Che tipo di cambio ha applicato la banca?  banconote  chèque

 valutario

2. Perché il cambio lettera è inferiore al cambio denaro? ....................................................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................................................

LIVELLO INTERMEDIO/AVANZATO 4 Indica la risposta corretta (alcuni quesiti possono avere più risposte esatte). a.

Il cambio manuale riguarda la negoziazione di:

   

1. 2. 3. 4.

divise senza l’utilizzo di attrezzature elettroniche banconote estere divise in assenza di un contratto scritto banconote, assegni in valuta e divise a scadenza

b. La quotazione certo per incerto si ha quando:  1. per effetto della volatilità dei cambi, non si conosce con esattezza il controvalore in moneta nazionale di una divisa estera  2. il cambio esprime il potere di acquisto della moneta nazionale in termini di valuta estera  3. nelle operazioni di import/export, il prezzo viene fissato in moneta estera  4. il cambio indica quante unità di moneta estera sono necessarie per avere una unità fissa di moneta nazionale

395 e. Se il cambio forward corrente è maggiore

Un operatore commerciale che effettua una negoziazione in cambi al prezzo lettera:

   

1. 2. 3. 4.

si pone:

f.

La quotazione incerto per certo comporta che:

1. quando, conoscendo il cambio spot, si vuole calcolare il controvalore di una divisa a vista 2. al fine di considerare gli interessi già maturati dal giorno di emissione della divisa a quello di negoziazione 3. per tutte le operazioni di cambio traiettizio 4. quando la scadenza della divisa non coincide con quella a cui si riferisce il cambio



1. un apprezzamento della moneta nazionale corrisponda a un aumento del tasso di cambio 2. un deprezzamento della moneta nazionale corrisponda a una diminuzione del tasso di cambio 3. un apprezzamento della moneta nazionale corrisponda a una diminuzione del tasso di cambio 4. un deprezzamento della moneta nazionale corrisponda a un aumento del tasso di cambio

d. Il problema dell’attualizzazione della divisa

   

5

  

stipulare un contratto future richiedere un finanziamento bancario in valuta vendere a termine la divisa estera stipulare un contratto swap

Osserva la tabella pubblicata da Il Sole 24 ORE che mostra i cambi in Italia di alcune valute rispetto all’euro e rispondi alle domande.

INR

Dati al 21.11 81,3520

Indonesia

IDR

16655,1400

– 0,101

2,56

0,43

Islanda

ISK

141,2000

0,284

12,75

– 3,08

Israele

ILS

4,2603

0,301

2,32

MYR

4,7735

– 0,142

– 1,65

MXN

23,1180

– 0,794

– 2,30

NZD

1,6686

0,018

– 0,97

NOK

9,7290

0,160

– 1,13

Stati Uniti

USD

Giappone

JPY

129,0400

0,545

G. Bretagna

GBP

0,8911

0,225

Svizzera

CHF

1,1341

0,115

Australia

AUD

1,5725

0,083

2,47

Malaysia

Brasile

BRL

4,3262

0,799

8,89

Messico

Bulgaria

BGN

1,9558





N. Zelanda

Canada

CAD

1,5144

0,484

0,70

Norvegia

Croazia

HRK

7,4318

0,055

– 0,11

Danimarca

DKK

7,4617

– 0,013

0,23

Filippine

PHP

59,5930

– 0,444

Hong Kong

HKD

8,9361

– 0,094

Paese

Valute

Var. % giorno – 0,105

RILEVAZIONI BCE Var. % Paese anno – 4,87 India

Dati al 21.11 1,1409

– 4,42

Valute

Var. % giorno – 0,365

Var. % anno 6,20

Polonia

PLN

4,2995

– 0,422

2,93

Rep. Ceca

CZK

26,0020

– 0,115

1,83

– 0,34

Rep. Pop. Cina

CNY

7,9121

– 0,224

1,38

– 4,65

Romania

ROM

4,6557

0,118

– 0,06

1. Come quotano i cambi? 2. Che cosa indica il cambio EUR/CHF 1,1341? 3. Quali valute si sono apprezzate nell’anno rispetto all’euro? E quali valute si sono deprezzate?

6

Determina il netto ricavo della negoziazione di USD 31 805 a sei mesi vista che la Gigli spa ha effettuato il 30/07 presso UniCredit alle seguenti condizioni: a. b. c. d. e.

7

cambio denaro valutario EUR/USD 1,2366; tasso di finanziamento 0,40%; giorni-viaggio 6; commissione valutaria 2,5 per mille; recupero costi esposti dalla banca 12,50 euro.

Calcola il cambio forward teorico: a. del dollaro canadese a sei mesi (183 giorni), tenendo presente che:

• il cambio spot del dollaro canadese è 1,4565 valutario; • i tassi correnti di finanziamento sono 1,80% per l’euro e 1,36% per il dollaro canadese; b. dello yen giapponese a 12 mesi (365 giorni), sapendo che:

• il cambio spot dello yen è 135,6580 valutario; • i tassi correnti di finanziamento sono 2,20% per l’euro e 0,50% per lo yen.

ESERCIZI FINALI GRUPPO 15

Verifica fine unità

acquista valuta estera vende valuta estera acquista sia valuta estera sia euro vende sia valuta estera sia euro

u4

1. 2. 3. 4.

Il mercato degli strumenti finanziari

   

di quello teorico, all’esportatore che deve riscuotere un credito da un cliente estero conviene:

m3

c.

396

Analizza il territorio '

societa neoquotate in ITALIA La decisione di quotarsi in Borsa rappresenta una scelta fondamentale nella vita di ogni impresa, costituendo un primo passo verso la crescita dimensionale e la conquista di nuovi mercati. Numero di società neoquotate in Italia

35 30 25 20 15 10 5

Piccole e medie imprese 0 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 totale di cui piccole e medie imprese (PMI)

Imprese che occupano meno di 250 dipendenti con fatturato annuo non superiore a 50 milioni di euro oppure con un Attivo annuo di bilancio non superiore a 43 milioni di euro.

Fonte: elaborazione su dati Borsa Italiana spa, Relazione annuale Banca d’Italia 2017

Esamina il grafico, che mostra il numero delle società neoquotate sui mercati di borsa italiani negli ultimi anni, e rispondi alle domande. 1. Negli anni qual è stato l’andamento del numero delle società che si sono quotate per la prima volta? ....................................................................................................................................................................................................................................................

2. Che cosa indica il trend? ....................................................................................................................................................................................................................................................

3. La maggioranza delle società neoquotate a quale categoria appartiene? ....................................................................................................................................................................................................................................................

4. In quale mercato vengono quotate le piccole e medie imprese? ....................................................................................................................................................................................................................................................

5. Quali vantaggi ottiene una società dalla quotazione? E quali sono i possibili svantaggi? ....................................................................................................................................................................................................................................................

Società neoquotate Società che nel corso dell’anno considerato si sono quotate in mercati regolamentati.

competenze

delle

397

test in autoverifica

COMPETENZE

CONOSCENZE

ABILITÀ

• Orientarsi nel mercato dei prodotti assicurativo-finanziari anche per collaborare nella ricerca di soluzioni economicamente vantaggiose • Individuare e accedere alla normativa civilistica e fiscale con particolare riferimento alle attività aziendali

• Caratteristiche dei titoli di debito e dei titoli di capitale • Normativa fiscale sulla compravendita di titoli • Funzioni e regole dei mercati di borsa

• Effettuare calcoli relativi alla negoziazione di obbligazioni societarie • Eseguire operazioni di cambio

Situazione operativa

1

La Technomedical spa è un’impresa che opera nel settore della robotica biomedica. Luca Messi, direttore finanziario, disponendo la società di 200 000 euro, valuta l’investimento della somma di denaro in strumenti finanziari da rivendere entro breve tempo, quando si presenterà la necessità di acquistare beni strumentali per lo svolgimento dell’attività produttiva aziendale. A tale scopo Messi analizza le caratteristiche di diversi strumenti finanziari, in modo da effettuare la scelta di investimento più opportuna.

1.1

Robotica biomedica Settore che si occupa della progettazione e dello sviluppo di dispositivi robotici da utilizzare in campo clinico e sanitario.

Spazio competenze

Verifica

Individua le caratteristiche di ciascuno strumento finanziario. Caratteristiche

BTP

CCTeu

BOT

CTZ

Obbligazioni societarie

Azioni ordinarie

Azioni di risparmio

1. Sono titoli di capitale 2. Hanno scadenza non superiore a 12 mesi 3. Possono assegnare un dividendo 4. Sono a tasso variabile

7. Sono a tasso fisso 8. Il prezzo è espresso in termini unitari 9. Possono essere emessi sotto la pari 10. Sono emessi dallo Stato 11. Assegnano il diritto di voto nelle assemblee sociali 12. Presentano un grado di rischio elevato 13. Sono titoli di debito 14. Sono titoli zero coupon 15. Sono emessi da società di capitali

1.2

Rispondi alle domande. a. Perché gli strumenti finanziari analizzati possono essere smobilizzati facilmente? .........................................................................................................................................................................................................................................................................................

b. Perché non è opportuno che il direttore finanziario investa la somma in azioni? .........................................................................................................................................................................................................................................................................................

m3

6. Distribuiscono cedole periodiche

Il mercato degli strumenti finanziari

5. Il prezzo è espresso in termini percentuali

398

2

Verifica

competenze

delle

Il 10/03 il direttore finanziario della Technomedical spa, dopo avere analizzato i vari strumenti finanziari, ordina al Banco BPM l’acquisto di 200 000 euro nominali di obbligazioni Banca IMI indicizzate, godimento 20/02-20/05-20/08-20/11, alla quotazione di 100,20. I titoli sono stati emessi e saranno rimborsati alla pari. Cedola lorda in corso di maturazione 0,80%. La banca applica la commissione 0,30% sul corso secco.

2.1

Calcola il costo di acquisto. .......... + .......... + 2 = ..........

interessi .................... 20/02 ..................

interessi da .................... .................

..................

(....................... + ................... × 0,30%) = ....................................... prezzo percentuale di acquisto 100

:

.................................

=

.................................

:

x

x = euro 201 001,20 costo di acquisto riferito al valore nominale Importo riferito al valore nominale + Interessi lordi maturati dal 20/02 al 12/03 euro

................ × ................ × 20 ................

=

Costo totale di acquisto delle obbligazioni Banca IMI

2.2

2.3

.....................

euro

.....................

euro

201 360,75

Compila le scritture in P.D. .............

90.02

GESTIONE TITOLI

acquisto obbligazioni Banca IMI

......................, ......

.............

.............

…………...................................................

interessi per 20 giorni

......................, ......

.............

.............

…………...................................................

acquisto obbligazioni Banca IMI

......................, ......

Calcola la cedola riscossa il 20/05 e compila le scritture in P.D. euro

3

euro

........................ × ......................... ................................

= euro ....................................... interessi lordi al 20/05

.............

.............

…………...................................................

cedola obbligazioni Banca IMI

20/05

40.20

INTERESSI SU TITOLI

cedola obbligazioni Banca IMI

......................, ...... ......................, ......

Il successivo 20/06 la Technomedical spa, necessitando di liquidità, vende le obbligazioni in precedenza acquistate alla quotazione di 100,45, cedola lorda in corso di maturazione 0,88%, commissione bancaria 0,30% sul corso secco.

3.1

Calcola il ricavo di vendita. .......... + .......... + .......... = .......... ................................... ................................... .................... ....................

...................................... ...................................... ....................

(..................... – ..................... × 0,30%) = ....................................... prezzo percentuale di vendita

20/08

399

100

:

=

.................................

.................................

:

x

x = euro ................................. ricavo di vendita riferito al valore nominale Importo riferito al valore nominale + Interessi lordi maturati dal ................ al ................ euro

................ × ................ × ................

9 200

=

Ricavo totale di vendita delle obbligazioni Banca IMI

euro

................................

euro

200 928,60

Compila le scritture in P.D. .............

3.3

................................

.............

…………...................................................

vendita obbligazioni Banca IMI

......................, ....

.............

.............

…………...................................................

interessi per 33 giorni

......................, ....

.............

.............

…………...................................................

vendita obbligazioni Banca IMI

......................, ....

Calcola il risultato economico lordo conseguito con l’investimento. euro (............................... – ............................... + ...............................) = euro 1 167,85 risultato lordo investimento

4

La Technomedical spa esporta i suoi macchinari in Gran Bretagna. Il 7/09 negozia presso il Banco BPM le seguenti divise in sterline inglesi: • GBP 50 600 a vista su John Cormick di Cardiff; • GBP 36 400 al 30/10 su George Bell di Edimburgo; • GBP 110 700 a due mesi data, emessa il 3/09, su Tom Bridgewater di Newcastle.

Spazio competenze

3.2

euro

Le condizioni applicate dalla banca sono le seguenti: cambio valutario EUR/GBP 0,8620, giorni viaggio 5, tasso di finanziamento della sterlina inglese 0,90%. La banca addebita la commissione valutaria 0,25% e spese di 10 euro per ogni divisa.

Divisa GBP

Debitore

Piazza

Scadenza

Giorni sconto

Numeri

..................... ..................... .....................

..................... ..................... .....................

..................... ..................... .....................

..................... ..................... .....................

..................... ..................... .....................

..................... ..................... .....................

197 700

8 492 100

Divise in GBP – Sconto

..............................

..................... × .....................

..............................

36 500 Valore attuale divise in GBP 1

..............................

:

EUR

.....................

=

GBP

x EUR

x = 229 107,43 controvalore in euro Controvalore in euro – commissione valutaria 0,25% – recupero costi bancari

euro .............................. euro .............................. euro ..............................

Ricavo netto realizzato

euro 228 504,67

:

.....................

GBP

Il mercato degli strumenti finanziari

Calcola il netto ricavo in euro realizzato dalla Technomedical spa.

m3

4.1

400

5

Verifica

delle

competenze

Luca Messi deve preparare dei questionari per una prova di selezione per un posto vacante nell’ufficio Finanza. Tra gli altri, sottopone ai candidati il seguente prospetto.

5.1

Individua il termine errato contenuto nelle frasi riportate sotto e sostituiscilo con quello esatto. Frasi 1. I mercati di borsa sono mercati primari istituiti per favorire l’incontro tra la domanda e l’offerta di capitali. 2. Gli intermediari autorizzati possono eseguire gli ordini dei clienti in quattro differenti trading on line. 3. I clienti al dettaglio sono investitori privi di esperienza, che necessitano quindi di un livello di protezione minimo. 4. L’inside relator è il soggetto che cura i rapporti con gli stakeholder finanziari. 5. L’autorità di vigilanza privata che controlla i mercati di borsa è la CONSOB. 6. L’IDEM è un MTF gestito da Borsa Italiana spa. 7. Nel mercato telematico ogni proposta di acquisto si abbina con la proposta di vendita di maggior prezzo presente nel book. 8. Colui che opera nell’MTA tramite il trading online chiudendo le proprie posizioni nell’ambito della stessa giornata è un cassettista. 9. Le azioni societarie destinate alla contrattazione di borsa prendono il nome di STAR. 10. Il mercato telematico del reddito fisso è l’AIM Italia. 11. La fase principale delle contrattazioni telematiche è l’asta di apertura. 12. I fondi comuni di investimento sono amministrati da una banca depositaria. 13. Il NAV esprime il valore mensile della quota di un fondo comune di investimento. 14. I fondi ad accumulazione corrispondono periodicamente i proventi maturati sull’investimento. 15. Le plusvalenze ottenute dal disinvestimento delle quote di un fondo comune sono redditi diversi. 16. I fondi pensione sono patrimoni autonomi e individuali che vengono investiti per assicurare una pensione integrativa agli aderenti. 17. I fondi di categoria sono fondi aperti. 18. L’acronimo SICAV significa Società di Investimento a Cassa Variabile. 19. Le polizze che investono i dividendi versati dai sottoscrittori nell’acquisto di quote di fondi comuni di investimento sono dette Unit Linked. 20. Le scelte di in vestimento effettuate da un risparmiatore costituiscono la sua asset information.

Termine errato

Termine esatto

Laboratorio informatico

401

Rimborso BTP e acquisto di BOT

1. Il rimborso del BTP Nel foglio BTP di Microsoft Excel vengono inseriti i dati relativi al rimborso dei BTP con cedola semestrale lorda 3,50%. Il foglio è suddiviso in due parti (fig. 1): nell’area A3:C10 sono inseriti i dati del rimborso dei BTP; le celle A12:C19 comprendono i calcoli per determinare il valore di rimborso alla scadenza, la cedola semestrale netta e la somma complessiva disponibile. Il prezzo di aggiudicazione in asta è visualizzato con 5 cifre decimali. L’aliquota dell’imposta sostitutiva e la cedola lorda sono espresse in percentuale. I risultati sono evidenziati in grassetto.

fig. 1 Di seguito sono riprodotte le formule: B13: =(B10-B6)*B7

B17: =B16*B7

B14: =B10-B13

B18: =B16-B17

B15: =B5*B14/100

B19: =B15+B18

B16: =B5*B9/2 Il valore di rimborso alla scadenza coincide con il valore nominale al netto dell’imposta sostitutiva sull’intero scarto di emissione, dato dalla differenza tra il valore di rimborso alla scadenza e il prezzo di emissione.

Il mercato degli strumenti finanziari

Svolgimento

m3

Flavio Censi ha in portafoglio 15 000 euro nominali di BTP 3,50% godimento 15/03-15/09 che, giunti a scadenza in data 15/03, vengono rimborsati al valore nominale. I BTP erano stati emessi 5 anni prima a 99,20. Con la somma resasi disponibile il 18/03 l’investitore incarica la banca UniCredit, presso la quale ha un rapporto di amministrazione titoli, di acquistare dei BOT semestrali (durata 181 giorni) di nuova emissione al prezzo medio ponderato d’asta di 98,60. Silvana Tindani, addetta della banca all’operatività in titoli, viene incaricata di calcolare: 1. il valore di rimborso dei BTP, l’importo dell’ultima cedola riscossa e la somma totale disponibile per l’investimento in BOT; 2. il costo di un taglio minimo dei BOT e il valore nominale totale dei BOT acquistabili (commissione bancaria 0,10% sul valore nominale e rimborso spese 1 euro per taglio minimo di 1 000 euro); 3. il costo sostenuto dall’investitore e la somma residua non impiegabile; 4. il tasso effettivo dell’investimento in BOT.

Spazio competenze

Situazione operativa

402

Laboratorio informatico Lo scarto di emissione percentuale è ottenuto dalla differenza tra il valore di rimborso 100,00 (cella B10) e il prezzo di aggiudicazione in asta 99,20 (cella B6). L’imposta sostitutiva sullo scarto di emissione si ottiene in cella B13 applicando l’aliquota fiscale 12,50% (cella B7) sullo scarto di emissione. Il prezzo netto di rimborso percentuale è calcolato nella cella B14 detraendo l’imposta sostitutiva sullo scarto di emissione (cella B13) dal prezzo di rimborso (cella B10). L’importo della cedola netta (cella B18) si ottiene dalla differenza tra l’importo della cedola lorda (cella B16) e l’imposta sostitutiva (cella B17). L’investitore decide di utilizzare nell’acquisto di BOT l’importo complessivo riscosso nel giorno di scadenza dei BTP, costituito dalla somma rimborsata (cella B15) e dall’ultima cedola di interesse (cella B18). 2. La sottoscrizione dei BOT L’investitore ha deciso di impiegare l’intera somma disponibile alla scadenza dei BTP acquistando BOT. È quindi necessario calcolare il costo di un taglio minimo dei BOT e il numero di tagli che è possibile acquistare con la somma a disposizione. Il taglio minimo di contrattazione per i titoli di Stato, e quindi anche per i BOT, è di 1 000 euro nominali. In un secondo foglio di Microsoft Excel, denominato BOT, nell’intervallo di celle A3:C10 vengono inseriti i dati relativi alla sottoscrizione dei BOT con durata 181 giorni (fig. 2). Il prezzo di aggiudicazione in asta è visualizzato con 5 cifre decimali; la commissione bancaria e l’aliquota dell’imposta sostitutiva sono espresse in percentuale.

fig. 2

Nell’area di celle A12:C26 (fig. 3) è inserito il procedimento di calcolo relativo all’investimento in BOT; i risultati richiesti dalla situazione operativa sono evidenziati in grassetto.

fig. 3

403

Le formule sono riportate di seguito: B13: =(100-B6)*B8

B20: =B5*B19

B14: =100*B7

B22: =B16*B19

B15: =B6+B13+B14

B23: =B18-B22

B16: =B15/100*B5+B9

B25: =B20-B22

B18: =BTP!B19

B26: =365*B25/(B22*B10)

B19: =ARROTONDA.PER.DIF(B18/B16;0)

Il costo di sottoscrizione di un taglio minimo dei BOT è determinato nella cella B16 sommando le spese bancarie al prezzo riferito al valore nominale. Il numero di tagli BOT acquistabili si ottiene dividendo la somma disponibile per il costo di un taglio minimo. Il risultato (cella B19) è arrotondato all’unità inferiore utilizzando la funzione ARROTONDA.PER.DIF. Il valore nominale complessivo è ottenuto moltiplicando il numero dei tagli minimi acquistabili per il valore nominale di un taglio minimo. Il costo complessivo sostenuto dal risparmiatore si ottiene moltiplicando il costo di un taglio minimo (cella B16) per il numero dei tagli complessivamente acquistabili (cella B19). Il residuo non impiegato (in quanto un taglio minimo è di costo superiore) si calcola per differenza tra l’importo totale disponibile (cella B18) e il costo totale sostenuto (cella B22). Dalla differenza tra il valore nominale dei BOT (cella B20) e il costo complessivo di sottoscrizione (cella B22) risulta, nella cella B25, il provento realizzato sull’investimento.

Spazio competenze

Nella cella B13 è calcolata l’imposta sostitutiva sullo scarto di emissione e nella cella B14 la commissione bancaria determinata sul valore nominale. Sommando i due valori al prezzo di aggiudicazione in asta si ottiene nella cella B15 il prezzo percentuale di sottoscrizione.

Il tasso effettivo dell’investimento è ottenuto applicando la formula inversa dell’interesse: r=

36 500 × provento dell’investimento costo complessivo × durata dell’investimento

Negoziazione di titoli e divisa estera Presso la filiale n. 1 della banca Intesa Sanpaolo di Napoli sono state effettuate le seguenti operazioni: • 25/03 – acquisto per conto di Federico Allegri di 20 000 azioni Bialetti alla quotazione di 0,335 euro, commissione di intermediazione 0,25%; • 30/04 – vendita di tutte le azioni acquistate in precedenza da Federico Allegri alla quotazione di 0,408 euro, commissione di intermediazione 0,25%; • 20/06 – negoziazione per conto dell’esportatore Paolo Versani di una divisa di 100 000 dollari canadesi con scadenza 31/08. La banca applica il cambio EUR/CAD 1,4480 e addebita la commissione valutaria 0,20% e costi per 5 euro. Il tasso corrente di finanziamento del dollaro canadese è 3,50%. Sei stato incaricato di calcolare: 1. la plusvalenza netta realizzata dall’investitore Allegri (imposta sostitutiva 26%); 2. il ricavo netto accreditato sul conto corrente dell’esportatore Versani per la negoziazione della divisa. Suggerimenti Nel caso di minusvalenza il risultato della plusvalenza netta è negativo. Assegnare formato Numero con 2 decimali alle celle con valori in divisa estera e in euro. Assegnare formato Numero con 4 decimali alla cella contenente il cambio EUR/CAD.

m3

{Ora tocca a te!}

Il mercato degli strumenti finanziari

Nella formula della cella B26 del foglio Excel il numero di giorni dell’anno 365 non è moltiplicato per 100 perché la cella è impostata con formato Percentuale.

404

Clil Borsa Italiana spa orsa Italiana spa is responsible for the organisation and management of the Italian Stock Exchange. The company, founded in 1997 following the privatisation of the exchange, has been operational since January 2nd, 1998. Borsa Italiana is now part of London Stock Exchange Group, following the merger effective October 1st, 2007. Borsa Italiana’s primary objective is to ensure the development of its markets, maximising their liquidity, transparency and competitiveness while pursuing high levels of efficiency. Main responsibilities of Borsa Italiana are to: • oversee transaction activities; • define the rules and procedures for admission and listing on the market for issuing companies; • define the rules and procedures for admission for intermediaries; • supervise listed companies’ disclosure. Its current structure configures Borsa

B

Stock Exchange Electronic markets where financial instruments are traded.

Liquidity Possibility to sell (mobilise) an investment in a financial instrument easily and quickly.

Transparency Spread of shares listed and news that can affect them in real-time.

Competitiveness Creation of advantageous terms for investors that can make them opt for Borsa Italiana Spa.

Listing The entrance of companies among those listed in the Stock Exchange Market.

CONSOB National Commission for Companies and the Stock Exchange Market which supervises the proper functioning of the Stock Exchange Markets.

Brokers Intermediaries entitled to operate on the stock exchange markets.

Trades Sales/purchases of financial tools.

Italiana as a market management body operating with autonomy and flexibility. Among the principles that enshrine this structure, fundamental are the entrepreneurial character of the market organisation and management activities and the separation of responsibility for supervision (CONSOB and Banca d’Italia) from regulation and market management (Borsa Italiana). Borsa Italiana organises and manages the Italian stock market with the participation of domestic and international brokers who operate in Italy or from abroad through remote membership, using a fully electronic trading system for the real-time execution of trades. Source: www.borsaitaliana.it, official website of Borsa Italiana spa

Read the text and perform as requested. Tick the right answer. a.

Borsa Italiana is a:

  

1. public company 2. private company 3. non profit body

b. Borsa Italiana manages:  1. London stock exchange markets  2. American stock exchange markets  3. Italian stock exchange markets c.

Borsa Italiana defines:

  

1. rules and procedures for admission 2. which companies must be listed 3. rules to protect investors

d. An intermediary is:  1. a listed company  2. a subject entitled to operate on stock exchange markets to execute its own orders 3. a subject entitled to operate on the stock exchange markets  to execute orders on its customers behalf e. On the stock exchange markets trading takes place:  1. electronically  2. with the meeting of the parties involved  3. always by the intervention of a bank

405

Use of the euro

1

Answer the questions. a.

When was euro cash introduced in the EMU (Economic and Monetary Union) countries? ...................................................................................................................................................

b. When did EMU citizens start using euro cash for their cash payments? ...................................................................................................................................................

c.

In which countries not part of the EMU area use euro cash? ...................................................................................................................................................

d. Which are in your opinion the advantages coming from the introduction of euro cash in our country?

Source: www.ecb.europa.eu, official website of European Central Bank

States

States

France

Ukraine

Luxembourg

Belgium

Great Britain

Netherland

Denmark

Slovenia

Sweden

Norway

Spain

Russia

Poland

Slovakia

Agreement.

Switzerland

Malta

Cash payments

Portugal

Estonia

Pre-fixed rates used to convert National currency into Euro.

Coins Metal form of cash used as money.

Arrangement

Payments made using coins and notes.

m3

Mark with a cross in which of the following countries euro cash has been adopted.

Il mercato degli strumenti finanziari

...................................................................................................................................................

2

Fixed conversion rates

Spazio competenze

T

he euro was launched on 1st January 1999, when it became the currency of more than 300 million people in Europe. For the first three years it was an invisible currency, only used for accounting purposes. Euro cash was not introduced until 1st January 2002, when it replaced, at fixed conversion rates, the banknotes and coins of the national currencies like the Italian lira, the Belgian franc and the German Mark. Today, euro banknotes and coins are legal tender in 19 of the 28 Member States of the European Union, including the overseas departments, territories and islands which are either part of, or associated with, euro area countries. The micro-States of Andorra, Monaco, San Marino and Vatican City also use the euro, on the basis of a formal arrangement with the European Community. Montenegro and Kosovo likewise use the euro, but without a formal arrangement. Cash payments are now made in the same currency by 340 million people – euro banknotes and coins have become a tangible symbol of European integration.

modulo 4 • video introduttivo • spunti per cominciare • mappa personalizzabile

I rischi dell’attività bancaria riguardano: • l’intermediazione creditizia • gli investimenti finanziari • l’operatività • i rischi diversi

BANCHE

intermediari finanziari che si interpongono tra i soggetti che dispongono di capitali e quelli che ne hanno bisogno

Funzioni

• creditizia • monetaria • trasmissione degli impulsi di politica monetaria

La gestione bancaria deve svolgersi in condizioni di:

• liquidità • solvibilità • redditività

• servizi

L’orientamento strategico delle banche mira a fidelizzare la clientela Il marketing bancario fa leva sulla multicanalità nella distribuzione dei prodotti attraverso: • canali di contatto • canali automatici • canali digitali La vendita dei prodotti è realizzata: • in modo diretto • in modo indiretto • online

I risultati della gestione bancaria sono sintetizzati nel Bilancio d’esercizio

• Stato patrimoniale • Conto economico • Prospetto della redditività

Le banche offrono ai risparmiatori prodotti e servizi

La tutela del cliente è assicurata da: • sistema di garanzie • organi per risolvere le controversie • normativa sulla trasparenza

complessiva

• Prospetto delle variazioni del patrimonio netto

• Rendiconto finanziario • Nota integrativa

Servizi bancari

• servizi complementari • servizi d’investimento

in strumenti finanziari

• servizi di gestione del risparmio

• • • • •

Prodotti bancari depositi a risparmio certificati di deposito pronti contro termine obbligazioni conti correnti

COMPETENZE PROFESSIONALI DI INDIRIZZO

COMPETENZE EUROPEE

• Orientarsi nel mercato dei prodotti assicurativofinanziari, anche per collaborare alla ricerca di soluzioni economicamente vantaggiose

• Comunicazione multilingua • Competenze digitali • Competenza personale, sociale e capacità di imparare a imparare • Competenze imprenditoriali

Amadeo Peter Giannini Il banchiere proiettato nel futuro madeo Peter Giannini, figlio di emigranti italiani provenienti dalla Liguria, nasce a San Josè il 6 maggio 1870. Il padre muore sotto gli occhi del figlio di 7 anni, ucciso da un bracciante che non vuole saldare il debito di un dollaro. Completa gli studi in economia e inizia a lavorare nella banca del padre adottivo ma, dopo poco tempo, rassegna le dimissioni in quanto considera sbagliato il modo di “fare banca” prestando denaro solo a quelli che offrono garanzie patrimoniali. Secondo Giannini il denaro deve essere prestato anche ai poveri. Il 17 ottobre 1904 fonda a San Francisco la Bank of Italy con il principio di prestare denaro agli onesti che hanno un progetto valido. Secondo Giannini, il credito lo meritano anche gli emigranti valorosi e capaci che non possono offrire garanzie. Per raccogliere il denaro necessario a far nascere la banca realizza una campagna pubblicitaria “porta a porta” per le strade della città, spiegando a tutti i vantaggi che potrebbero ottenere spostando i propri risparmi dal “materasso” alla sua banca. Questa innovativa forma di marketing viene molto criticata dalle banche concorrenti, ma gli consentirà di raccogliere in pochissimo tempo 700 000 dollari (15-20 milioni di dollari attuali). Nel 1906 un terremoto distrugge l’80% della città di San Francisco e causa 3 000 vittime. Mentre le banche della città chiudono, Giannini si presenta al porto con un “desk” temporaneo fatto di assi di legno appoggiate su due botti e uno striscione con la scritta «Si prestano soldi come prima e più di prima!». La sua banca open air funziona: il contratto viene chiuso con una stretta di mano senza documenti e garanzie; le persone finanziate lavorano sodo e con il tempo estingueranno tutti i loro debiti verso la banca. Nel 1928 Giannini propone a Orra Monette, presidente della Bank of America di Los Angeles, l’idea di fondere le due banche e di costituirne una di dimensioni tali da superare i confini regionali e allargarsi in altri Stati americani. Si trattava di un’idea del tutto innovativa in un periodo in cui le banche svolgevano la loro attività in una città o al massimo in una regione. L’obiettivo di Giannini era creare una banca che, in periodi di crisi o di depressione economica, fosse in grado di sopravvivere in quanto non soggetta in modo esclusivo agli effetti negativi locali. Nasce così il primo gruppo bancario della California, un colosso con 400 filiali, che favorisce la crescita dell’intero sistema americano. La banca riesce a superare la crisi

A

del 1929 e finanzia progetti che nessuno vuole finanziare, tra cui il film “Il monello” di Charlie Chaplin, i film ideati dall’ingegnere italiano Frank Capra rimasto senza lavoro, il lungometraggio interamente a cartoni animati “Biancaneve e i sette nani”, proposto da Walt Disney. Nel 1930 finanzia l’ingegnere Joseph Strauss che progetta la costruzione del Golden Gate Bridge, il ponte sospeso che collega la baia di San Francisco a Marin County. Il prestito viene accordato con l’impegno che gli operai siano selezionati tra gli abitanti della città; in tal modo, aiutando i suoi concittadini, avrebbe anche favorito, grazie al lavoro per realizzare il ponte, la restituzione dei prestiti elargiti dopo il terremoto. Dopo la seconda guerra mondiale finanzia alcuni gruppi industriali, tra cui FIAT, per consentire la ripresa dell’attività produttiva. È ancora lui a finanziare i primi passi di William Hewlett e Henry Packard che, in un garage di Palo Alto, gettano le basi della società HPE (Hewlett Packard Enterprise) e danno l’avvio alla Silicon Valley. Nel 1945 crea la Giannini Family Foundation con lo scopo di promuovere la ricerca medica. Muore nel 1949. La sua devozione all’idea di servire le necessità degli altri con l’attività bancaria è incisa nell’ingresso del grattacielo sede della Bank of America a San Francisco: «Alla sua filosofia di servizio per tutti sono dedicati questo edificio e tutte le persone che hanno lavorato per la banca che lui ha ispirato».

Attività ... a casa Ricerca sul sito di una banca presente nella tua città i prodotti commercializzati e gli obiettivi che si prefigge; prepara una presentazione in PowerPoint per illustrare l’offerta della banca e le differenze individuate con gli obiettivi perseguiti da Amadeo Giannini nella sua esperienza di banchiere.

... in classe Presenta in classe, utilizzando la LIM, il tuo lavoro e discutilo confrontandoti con quello dei tuoi compagni. (Le differenze tra i prodotti offerti, le differenze con gli obiettivi e lo spirito che ha ispirato Amadeo Peter Giannini nella gestione della sua banca).

1

unità

408

Gli intermediari finanziari e la gestione delle banche 01 Gli intermediari finanziari Gli scambi che avvengono sul mercato sono regolati in parte immediatamente e in parte attraverso operazioni di credito, nelle quali una prestazione attuale si contrappone a una prestazione futura. Il credito è il diritto del creditore, che ha effettuato una prestazione attuale, di ottenere una controprestazione futura.

Ogni operazione di credito è caratterizzata dalla fiducia tra le parti e dal rischio. La fiducia è il presupposto di ogni operazione di credito; dalla fiducia deriva il “fido” che indica l’importo massimo di credito che un soggetto è disposto ad accordare a un altro soggetto al fine di contenere il rischio entro un limite tollerabile. Le operazioni di credito possono essere suddivise:



a seconda che avvengano direttamente tra le parti (credito diretto) oppure con l’intervento di intermediari finanziari (credito indiretto);



a seconda della categoria economica a cui appartiene il debitore, distinguendo così il credito alla produzione, in cui il debitore è un’impresa che necessita di finanziamenti, dal credito al consumo, in cui il debitore è una famiglia.

Le operazioni di credito diretto sono di difficile realizzazione in quanto devono essere superate le seguenti difficoltà:



i risparmiatori spesso non sono in grado di valutare il rischio dell’operazione di prestito alle imprese;



i risparmiatori sono disposti a privarsi dei mezzi finanziari per un breve periodo di tempo mentre chi richiede il denaro desidera ottenere prestiti a medio/lungo termine;



i risparmiatori hanno a disposizione somme di denaro non elevato, spesso molto inferiori a quelle di cui hanno bisogno i richiedenti.

Il diffondersi del credito indiretto ha favorito la nascita di intermediari finanziari che possono avere un’origine bancaria e non bancaria. soggetti in avanzo finanziario

prestano fondi

soggetti in disavanzo finanziario

credito diretto

raccolta fondi

credito indiretto

INTERMEDIARI FINANZIARI

impiego fondi

409 Intermediari finanziari bancari

L’attività d’intermediazione esercitata dalle banche comporta i seguenti vantaggi:

Intermediari finanziari che offrono alle imprese servizi di finanza innovativa e sottoscrivono titoli di capitale e titoli di debito, successivamente collocati presso il pubblico.



permette di raccogliere anche i risparmi d’entità modesta, formando capitali e convogliandoli verso le attività produttive;

Fintech



offre ai risparmiatori un elevato grado di sicurezza, sia per la tradizionale solidità delle banche, sia per il controllo pubblico su di esse esercitato, sia per le forme di protezione istituite;



opera una trasformazione qualitativa del credito, in modo da appagare le differenti esigenze dei risparmiatori e dei soggetti finanziati;



presenta organizzazione territoriale, capacità operative e conoscenze tecniche che permettono di effettuare una massa notevole di operazioni attuando una limitazione dei rischi connessi all’esercizio del credito.

Termine composto da fin (finanza) e tech (tecnologia); settore di cui fanno parte le imprese che utilizzano la tecnologia per offrire servizi finanziari.

Intermediari finanziari non bancari

Negli ultimi anni l’attività di intermediazione finanziaria è stata svolta anche dalle imprese del settore Fintech, che comprende le imprese che offrono una serie di servizi finanziari:

Fintech

raccolta di capitali anche di modesto importo dai risparmiatori (crowdfunding); finanziamenti concessi da privati a privati o a imprese (peer-to-peer lending); consulenza finanziaria gestita con algoritmi (robo advisor); gestione dei pagamenti (instant payments); sistemi di valutazione del rischio di credito (credit scoring);

Algoritmo

raccolta dati;

Insieme di istruzioni che viene applicato per la risoluzione di un problema.

gestione dei cambi; valutazione decentrata delle transazioni (blockchain); valute digitali o criptovalute (Bitcoin).

In questo settore operano startup e grandi imprese, che risultano più efficienti degli altri intermediari finanziari in quanto basano la propria operatività sulla tecnologia, e si dimostrano più convenienti perché offrono servizi veloci e di qualità. Il settore Fintech è cresciuto di pari passo con le innovazioni tecnologiche: la rivoluzione digitale ha consentito a imprese come Apple, Microsoft, Amazon, Alibaba, Tencent, Facebook e Google di competere con le grandi banche e di raggiungere elevati livelli di capitalizzazione. Le ingenti disponibilità finanziarie hanno consentito alle imprese Fintech di conquistare significative quote di mercato anche al di fuori del loro core business. Mentre inizialmente i loro investimenti si sono indirizzati verso settori affini alle loro piattaforme (per esempio, media, e-commerce, entertainment, comunicazione ecc.), attualmente le imprese Fintech puntano verso i servizi finanziari, automotive, travel ecc., dove la tecnologia può creare valore tramite l’automazione di attività ripetitive. Per continuare a crescere e a mantenere la propria posizione sul mercato, le imprese Fintech devono fidelizzare la clientela soddisfacendone le esigenze; per questo motivo hanno cominciato a offrire una gamma diversificata di servizi.

Bitcoin Criptovaluta; moneta digitale che non viene emessa da una banca centrale. La generazione e il trasferimento di bitcoin avvengono per via informatica attraverso una rete protetta da crittografia.

Startup Nuova impresa che sviluppa un’idea innovativa.

Capitalizzazione Valore di mercato complessivo delle azioni emesse da una società quotata in mercati regolamentati.

Automotive Attività produttiva riguardante la mobilità stradale (auto, veicoli commerciali e industriali).

Le imprese bancarie: prodotti e servizi per i risparmiatori

• • • • • • • • •

u1

L’attività d’intermediazione non bancaria è esercitata da numerose imprese, in alcuni casi facenti parte di gruppi bancari; di queste imprese ricordiamo: le imprese di assicurazione e gli istituti di previdenza, le Società d’Intermediazione Mobiliare (SIM), le Società di Gestione del Risparmio (SGR), le Società d’Investimento a Capitale variabile (SICAV), le società di leasing, le società di factoring, le banche d’affari, gli Istituti di Moneta Elettronica (IMEL), Poste Italiane spa e le imprese del settore Fintech.

Gli intermediari finanziari e la gestione delle banche

Banche d’affari

m4

Le banche sono i più diffusi intermediari finanziari che si interpongono tra i soggetti che dispongono di capitali o che accantonano risparmi (soggetti in avanzo finanziario) e coloro che hanno bisogno di capitali per la loro attività (soggetti in disavanzo finanziario). Le banche sono “enti” ai quali è riservato l’esercizio dell’attività bancaria, che secondo la legge ha carattere d’impresa ed è costituita dalla raccolta di risparmio tra il pubblico e dall’esercizio del credito. Operando come intermediari, le banche fanno della fiducia l’elemento essenziale per l’esercizio della loro attività; infatti ricevono depositi solo se suscitano fiducia nei risparmiatori e concedono prestiti solo se ripongono fiducia nei soggetti da finanziare.

410 In questo scenario le banche, tradizionali intermediari creditizi, si sono trovate svantaggiate sotto l’aspetto economico, in quanto sostengono costi più elevati, e sotto l’aspetto organizzativo per l’agilità dimostrata dalla concorrenza nel sapersi adattare tempestivamente alle mutevoli condizioni di mercato. I principali punti di forza delle imprese Fintech risiedono nella riconoscibilità del loro brand, nella numerosa clientela e nell’elevata disponibilità di risorse finanziarie da destinare agli investimenti. I punti di debolezza sono da ricercare nella sempre più diffusa contrarietà dell’opinione pubblica all’utilizzo dei dati personali a scopi diversi da quelli originari. Le banche hanno risposto alla “sfida” lanciata dalle imprese del settore Fintech intensificando le relazioni con la clientela: il contatto umano attraverso uno sportello risulta fondamentale soprattutto per la conclusione di quei contratti che è difficile trattare mediante un’applicazione informatica (per esempio la concessione di un prestito).

02 L’attività bancaria e le funzioni delle banche La banca è un’impresa che opera nel settore del credito e dei regolamenti monetari, esercitando attività d’intermediazione e attività finanziarie che si affiancano e si intrecciano con la prestazione di numerosi servizi.

La banca svolge la sua attività nel settore terziario dell’economia attuando un processo di produzione indiretta. Le operatività nel campo del credito e nei regolamenti monetari sono strettamente interdipendenti, come risulta evidente pensando che molti prestiti bancari vengono erogati concedendo disponibilità in conti correnti dai quali gli affidati prelevano emettendo assegni. Le attività d’intermediazione vengono svolte nel settore creditizio e nel settore degli strumenti finanziari. Le prestazioni di servizi sono oggi così ampie e articolate da far apparire la banca come una vera e propria impresa di servizi.

Mercato dei capitali Rete di mercati nei quali si incontrano la domanda e l’offerta dei capitali. La domanda è alimentata dai soggetti che cercano finanziamenti; l’offerta proviene dai risparmiatori (famiglie) e da enti o imprese che desiderano investire le loro eccedenze monetarie. I prezzi che si formano su tale mercato prendono il nome di tassi d’interesse.

Per svolgere la loro attività, le banche devono acquisire risorse finanziarie a titolo di capitale proprio e di capitale di debito. Il processo di acquisizione delle risorse finanziarie (funding) viene realizzato sul mercato dei capitali interno e internazionale attraverso la raccolta di fondi sia con natura di capitale proprio sia con natura di capitale di debito. La raccolta di fondi a titolo di “capitale proprio” avviene mediante l’emissione di azioni che formano il capitale sociale della banca. La raccolta di fondi a titolo di “capitale di debito” avviene attraverso vie differenti, che sono principalmente i depositi della clientela (famiglie, imprese, enti pubblici), le emissioni di obbligazioni (bond bancari) e i prestiti da altre banche negoziati sul mercato interbancario in cui le banche si scambiano l’una con l’altra finanziamenti in euro e in altre valute che possono durare una sola notte (overnight), una o due settimane, uno o più mesi, fino a un anno. Nell’esercizio della loro attività le banche combinano, in modo mutevole nel tempo, le diverse forme di acquisizione delle risorse finanziarie. La quota maggiore è costituita dal capitale di debito, anche se l’accordo internazionale di vigilanza bancaria conosciuto come Basilea 3 punta a rafforzare la base patrimoniale delle banche per dare stabilità al sistema finanziario attraverso un aumento del capitale sociale versato e delle riserve. Il costo dei fondi raccolti come capitale di debito, rappresentato dai tassi di interesse passivi, è un fattore determinante per stabilire i tassi di interesse attivi da applicare ai prestiti concessi alla clientela e quindi per conseguire l’obiettivo della banca di ottenere un reddito soddisfacente.

411

FAMIGLIE

Gli intermediari finanziari e la gestione delle banche

spese per acquisto di beni e servizi

risparmio

pagamento di salari, stipendi, interessi

u1

IMPRESE ED ENTI PUBBLICI

mercati regolamentati

Per tutelare il pubblico risparmio è vietata ogni forma di abusivismo di tipo bancario e finanziario e sono previste sanzioni per i soggetti che svolgono tali attività senza l’autorizzazione della Banca d’Italia. È inoltre vietato e sanzionato l’uso illegittimo, nella denominazione o in qualsiasi segno distintivo, delle parole “banca”, “banco”, “credito”, “risparmio” e di altre espressioni idonee a trarre in inganno il pubblico. Le funzioni svolte dalle banche si possono sintetizzare come segue: FUNZIONI DELLE BANCHE

creditizia

monetaria

di trasmissione degli impulsi di politica monetaria

di servizi

Con la funzione creditizia le banche operano come intermediari tra coloro che offrono capitale e coloro che lo richiedono. In tal modo le banche svolgono anche un’importante funzione economico-sociale in quanto stimolano la formazione del risparmio e lo indirizzano verso le attività produttive, favorendo l’espansione dell’intero sistema economico con l’offerta di credito sia alla produzione sia al consumo.

Funzione creditizia

Il sistema bancario è il cardine del sistema dei pagamenti sia interni sia internazionali. Tali regolamenti sono compiuti solo in minima parte con moneta legale, mentre la quota maggiore è operata con moneta bancaria che circola mediante strumenti di tipo cartolare (assegni) o di tipo elettronico (trasferimento di fondi mediante reti telematiche).

Funzione monetaria

La funzione creditizia e la funzione monetaria sono strettamente interdipendenti. Infatti le banche conferiscono ai depositi una particolare attitudine a fungere da moneta; con la concessione di prestiti, poi, danno vita a un meccanismo di espansione degli stessi depositi, accrescendo la quantità di moneta a disposizione del mercato (si tratta del cosiddetto moltiplicatore dei depositi).

Le imprese bancarie: prodotti e servizi per i risparmiatori

banche

m4

intermediari non bancari

412

La banca a indirizzo etico L’accresciuta sensibilità verso i problemi di sostenibilità e di solidarietà ha favorito negli ultimi anni la nascita di alcune banche ispirate ai criteri di eticità. La banca a indirizzo etico è una banca che, pur operando come un normale istituto bancario, sceglie di basare la propria attività su valori che fanno riferimento all’etica e alla finanza etica. Queste banche promuovono “l’investimento etico” che prevede l’impiego del risparmio raccolto in operazioni di finanziamento a sostegno di soggetti operanti nel settore dell’ambiente, dello sviluppo sostenibile, dei servizi sociali, della cultura e della cooperazione. La banca a indirizzo etico offre alla clientela i tradizionali servizi bancari e si differenzia dalle altre banche nella scelta degli investimenti; infatti:



non realizza investimenti che possano essere ricondotti, in modo diretto o indiretto, alla produzione e al commercio di armi;



non finanzia imprese che nella loro gestione inquinano l’ambiente;



non finanzia imprese che non rispettano i diritti umani.

La banca a indirizzo etico persegue i seguenti obiettivi:



mantenere criteri legati all’etica e alla responsabilità sociale d’impresa;



fornire ai clienti più disagiati prestiti richiedendo tassi di interesse contenuti;



garantire alla clientela la massima trasparenza sugli investimenti realizzati;



fornire ai clienti la possibilità di scegliere i settori di impiego del denaro depositato.

2030

CITTADINANZA GLOBALE

La banca a indirizzo etico deve rispettare i seguenti obblighi:



eticità degli impieghi, il denaro raccolto deve essere impiegato esclusivamente in operazioni che si caratterizzano per eticità;



autodeterminazione del tasso, il cliente può scegliere il tasso di interesse praticato sul suo deposito tra un importo minimo e uno massimo;



nominatività del rapporto, il risparmiatore è sempre identificato in quanto non esistono forme di deposito al portatore;



trasparenza, i risparmiatori vengono informati sull’impiego dei fondi raccolti.

La Banca Popolare Etica è la più grande banca etica che opera sul territorio nazionale; fondata nel 1999 da alcune organizzazioni italiane del terzo settore, offre ai risparmiatori tutti i servizi bancari in condizioni di trasparenza e finanzia i privati, le organizzazioni del terzo settore, le organizzazioni non governative (ONG) e le società che basano la loro attività su valori sociali o ambientali. Di recente è stata introdotta nel nostro ordinamento la figura dell’operatore bancario di finanza etica e sostenibile. Si tratta delle banche che rispettano una serie di principi, tra i quali destinare almeno il 20% dei prestiti a organizzazioni senza scopo di lucro o a imprese sociali con personalità giuridica, reinvestire tutti i profitti nella propria attività, contenere entro un rapporto massimo pari a 5 la remunerazione maggiore e quella media della banca. Per questo tipo di banche sono previste alcune agevolazioni fiscali.

Funzione di trasmissione degli impulsi di politica monetaria

Le banche influenzano il processo di produzione e di distribuzione del reddito nazionale attraverso la concessione del credito. Infatti le autorità creditizie, per incidere sulle variabili del sistema economico (risparmio, consumi e investimenti), adottano provvedimenti che raggiungono gli operatori economici tramite il sistema bancario, modificandone il comportamento. Per esempio, riducendo la percentuale di depositi da versare presso la banca centrale come riserva obbligatoria, le autorità monetarie favoriscono i finanziamenti concessi dalle banche alle imprese imprimendo così una spinta agli investimenti e alle attività produttive.

Funzione di servizi

La funzione di servizi è svolta proponendo alla clientela una gamma sempre più vasta di servizi d’investimento e di prestazioni complementari. I servizi d’investimento consistono nella negoziazione per conto terzi di strumenti finanziari, nella gestione individualizzata di portafogli e in alcune prestazioni accessorie legate agli strumenti finanziari. Le prestazioni complementari, come i servizi d’incasso e di pagamento di utenze sono a carattere tradizionalmente bancario.

Funzione di supporto allo sviluppo

Alle funzioni descritte le banche hanno recentemente affiancato una funzione di supporto allo sviluppo delle imprese svolta mediante interventi di finanza innovativa rivolti principalmente alle imprese che intendono dare impulso alla ricerca e rinnovare i loro processi produttivi. Tale supporto è fornito attraverso particolari interventi finanziari e servizi, concepiti per rispondere alle attuali esigenze delle imprese.

413

Conoscenze

Abilità

Funzioni di una banca

Individuare le funzioni esercitate dalle banche

Indica a quale funzione svolta dalla banca si riferiscono le operazioni di gestione. Funzione Operazioni di gestione

creditizia

monetaria

di trasmissione degli impulsi di politica monetaria

di servizi

1. Emissione di un assegno circolare 2. Concessione di un prestito 3. Pagamento di utenze per conto di un correntista 4. Esecuzione di un bonifico bancario ordinato da un cliente 5. Diminuzione dei tassi di interesse a seguito di una decisione della Banca Centrale Europea

La gestione bancaria, formata dal complesso di operazioni tra loro coordinate e svolte con lo scopo di raggiungere il fine aziendale, deve essere rivolta al contemporaneo conseguimento dei seguenti obiettivi: operare in condizioni di liquidità

OBIETTIVI

mantenere uno stato di solvibilità

Autofinanziamento conseguire un reddito adeguato e soddisfacente

Destinazione di utili prodotti dalla gestione all’incremento del patrimonio netto.

L’obiettivo di operare in condizioni di liquidità riguarda l’equilibrio finanziario e deriva dal fatto che la banca opera prevalentemente con fondi ricevuti in deposito e deve mantenersi sempre in grado di far fronte regolarmente e tempestivamente alle richieste di rimborso e agli altri pagamenti.

Liquidità

L’obiettivo di solvibilità (detto anche “solidità”) è conseguito dalla banca quando dispone di un patrimonio adeguato per fronteggiare gli impegni finanziari non solo nell’immediato ma anche nel medio/lungo termine. Occorre pertanto che la banca effettui un insieme di impieghi che la mettano al riparo dal duplice rischio di immobilizzo e di perdita di valore, che andrebbero rispettivamente a scapito della sua liquidità e della sua redditività.

Solvibilità

L’obiettivo di conseguire un reddito soddisfacente riguarda l’equilibrio economico e richiede che il risultato economico della gestione bancaria sia positivo per permettere non solo la remunerazione del capitale investito ma il potenziamento dell’attività attraverso l’autofinanziamento.

Redditività

m4

03 La gestione delle banche

Le imprese bancarie: prodotti e servizi per i risparmiatori

u1

6. Consulenza finanziaria offerta a un cliente

Gli intermediari finanziari e la gestione delle banche

{Ora tocca a te!}

414 Gli obiettivi di liquidità e di redditività si presentano come obiettivi contrastanti; infatti per conseguire la massima liquidità, la banca non dovrebbe impiegare i fondi ricevuti dai propri depositanti; tuttavia, così facendo, opererebbe in perdita e si troverebbe a dover pagare solo interessi passivi senza realizzare interessi attivi sui capitali impiegati. Al contrario, per conseguire la massima redditività la banca dovrebbe impiegare totalmente i fondi ricevuti, conseguendo così la maggior remunerazione possibile, ma questa scelta inciderebbe fortemente sulla sua liquidità. L’obiettivo di solvibilità è raggiunto dalle banche impiegando i fondi in operazioni che non creino rischio d’immobilizzo né di diminuzione di valore, fattori che inciderebbero negativamente sulla liquidità e sulla redditività. OBIETTIVI CONTESTUALI DELLA GESTIONE BANCARIA E MISURAZIONE DEL LORO CONSEGUIMENTO OBIETTIVI

CONDIZIONI

liquidità

equilibrio finanziario è misurata dal rapporto depositi

= grado di liquidità

solvibilità

equilibrio patrimoniale è misurata dal rapporto depositi

= grado di solvibilità

redditività

equilibrio economico è misurata dal rapporto patrimonio netto

= grado di redditività

I risultati dei rapporti che misurano il grado di liquidità, solvibilità e redditività servono per analizzare nel tempo l’andamento della gestione e per effettuare confronti con altre banche. A risultati più alti corrisponde un maggiore conseguimento degli obiettivi.

Le norme tecniche di gestione bancaria La gestione bancaria tende quindi a realizzare un compromesso tra obiettivi che si presentano in naturale conflitto: operare in condizioni di liquidità, mantenere uno stato di solvibilità e conseguire un reddito soddisfacente. Questo problema si risolve ricercando una giusta combinazione tra operazioni di raccolta fondi, d’impiego fondi e servizi. La liquidità di un’impresa è l’attitudine a fronteggiare immediatamente e senza perdite i propri impegni. Tale liquidità presenta un aspetto finanziario e un aspetto economico; il primo consiste nella capacità finanziaria di soddisfare le obbligazioni con la massima prontezza; il secondo richiede che tale assolvimento d’impegni avvenga senza recare danno allo svolgimento dell’attività aziendale, ossia senza alterare il normale andamento della gestione. Il problema della liquidità è particolarmente sentito dalle banche, che operano in prevalenza con fondi di terzi, i quali possono esigere la restituzione dei loro capitali a vista. La gestione della liquidità bancaria consiste nel dare a una parte dei fondi raccolti un investimento che garantisca, in ogni momento, i mezzi necessari a conservare in equilibrio la tesoreria (entrate e uscite monetarie), procurando al tempo stesso autonomi risultati economici (interessi, plusvalenze ecc.).

Riserve di liquidità

Le riserve di liquidità servono per fronteggiare le richieste di rimborso o di pagamento; sono costituite da denaro in cassa, da fondi disponibili a vista presso la Banca Centrale Nazionale o presso altre banche, da valori mobiliari di qualità primaria, da divise estere facilmente negoziabili, da crediti che possano essere facilmente riscuotibili.

415



riserve di seconda linea, costituite da attività, generalmente fruttifere, il cui utilizzo richiede un certo tempo (anche se breve o brevissimo) e un costo o una possibile perdita in caso di trasformazione in denaro; gli investimenti in strumenti finanziari e le cambiali ordinarie riscuotibili sono riserve di seconda linea.

Queste riserve risolvono il problema della liquidità e della solvibilità, ma danneggiano la redditività, limitando gli investimenti e, quindi, il conseguimento di ricavi. Oltre alla costituzione delle riserve di liquidità, la gestione bancaria richiede il rispetto di altre norme tecniche di gestione: l’equilibrio temporale, tra le operazioni di raccolta e quelle d’impiego fondi, e il frazionamento del rischio. La banca deve costantemente ricercare un equilibrio temporale tra le operazioni di raccolta e quelle d’impiego fondi.

Equilibrio temporale

Le operazioni di raccolta fondi devono concordare con quelle d’impiego fondi nel senso che, a fronte di operazioni a breve scadenza, non possono esserci che operazioni a loro volta a breve scadenza, mentre prestiti a scadenza media e lunga possono essere finanziati solo attraverso depositi vincolati a media durata oppure con emissione di prestiti obbligazionari.

Per la banca è indispensabile frazionare i rischi mediante una distribuzione dei mezzi raccolti tra un ampio e diversificato numero di impieghi. La regola tecnica che permette tale frazionamento presenta i seguenti aspetti:



contenimento dei fidi: concedere prestiti d’importo limitato a un numero ampio di soggetti;



eterogeneità della clientela: operare con imprese appartenenti a settori diversi in modo da compensare le eventuali difficoltà di un settore con l’espansione e la prosperità degli altri;



estensione territoriale dell’attività: agire su aree sempre più vaste con un numero elevato di sportelli, sviluppando una collaborazione con altre imprese che esercitano il credito.

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Questa concordanza temporale ha significato solo sull’intera massa delle operazioni effettuate; infatti non è possibile contrapporre singole operazioni di raccolta a singole operazioni d’impiego, sia perché all’interno della gestione bancaria i fondi si confondono, sia perché la maggior parte delle operazioni presenta oggi scadenza indeterminata, formalmente a breve termine, ma che in sostanza può protrarsi per molto tempo.

Frazionamento dei rischi

La banca deve controllare continuamente l’andamento economico della gestione al fine di ottenere una redditività soddisfacente, effettiva e non solo formale. Per molte banche l’autofinanziamento è la principale fonte per potenziare il capitale proprio. Il reddito della gestione bancaria scaturisce, come in ogni impresa, dalla contrapposizione dei ricavi e dei costi di competenza dell’esercizio. I costi sono rappresentati dagli interessi passivi pagati sulle operazioni di raccolta e da tutte le spese di gestione. I ricavi sono costituiti dagli interessi attivi sulle operazioni di impiego fondi, dagli utili sulle operazioni in strumenti finanziari e in valute estere nonché dalle commissioni e dai proventi accessori sulle prestazioni di servizi alla clientela. La redditività della banca, come quella di ogni altra impresa, viene espressa principalmente attraverso il ROE (Return On Equity). Si tratta del tasso di redditività del capitale proprio che si calcola moltiplicando per 100 il rapporto tra il reddito netto d’esercizio e il capitale proprio. Questo indicatore di redditività esprime la capacità della gestione di remunerare il capitale di rischio investito dagli azionisti.

Redditività soddisfacente

Lo svolgersi della gestione bancaria richiede un’assoluta fiducia da parte del pubblico; per questo motivo la legge prevede sanzioni penali per il reato di aggiotaggio bancario. Commette tale reato chiunque diffonda notizie false o ponga in essere operazioni simulate o altri artifici idonei a incidere in modo significativo sull’affidamento che il pubblico ripone nella stabilità patrimoniale delle banche o di gruppi bancari.

Aggiotaggio bancario

Le imprese bancarie: prodotti e servizi per i risparmiatori

riserve di prima linea, costituite da attività, spesso infruttifere, utilizzabili immediatamente e senza oneri di trasformazione; il denaro in contanti, i crediti a vista o a scadenza brevissima verso altre banche e le valute estere convertibili rappresentano riserve di prima linea;

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Gli intermediari finanziari e la gestione delle banche

Tali riserve possono essere divise in:

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{Ora tocca a te!} Conoscenze

Abilità

Gestione bancaria

Individuare gli obiettivi e gli strumenti della gestione bancaria

Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F) e, in quest’ultimo caso, suggerisci una corretta formulazione. V F





   

   

7. Il frazionamento dei rischi si realizza ampliando l’attività svolta dalla banca sul territorio.

 

 

8. La concessione di finanziamenti di importo contenuto a un numero elevato di clienti aumenta il rischio di impresa della banca.





1. Il grado di liquidità di una banca si misura con il rapporto tra depositi e reddito. 2. Un patrimonio adeguato consente alla banca di far fronte agli impegni a breve e a medio/lungo termine. 3. Il grado di solvibilità di una banca è misurato dal rapporto tra patrimonio netto e depositi. 4. Gli obiettivi di liquidità e di redditività perseguiti dalla banca sono in contrasto tra loro. 5. Le riserve di liquidità sono costituite dal denaro depositato nei caveau della banca. 6. La costituzione di riserve di liquidità da parte della banca favorisce gli investimenti produttivi delle imprese.

04 I rischi nell’attività bancaria L’esposizione al rischio è inevitabile in qualsiasi attività d’impresa; anche l’esercizio del credito è soggetto al rischio d’impresa, cioè alla possibilità di subire perdite.

Il rischio d’impresa deriva principalmente dal fatto che le decisioni aziendali sono prese in condizioni d’incertezza in quanto non è sempre possibile prevedere in modo sicuro l’esito delle scelte operate. Per quanto riguarda le banche, la loro gestione comporta rischi rilevanti sia perché si svolge nell’attuale economia dell’incertezza e le variabili di cui occorre tenere conto sono più numerose che in passato, sia perché si sono aggiunte le problematiche legate all’applicazione delle nuove tecnologie. Le banche affrontano il rischio d’impresa con alcune tecniche che consistono principalmente nel minuzioso frazionamento di cui abbiamo parlato precedentemente. I rischi affrontati dalle banche si distinguono in rischi derivanti dall’attività d’intermediazione creditizia (rischi di credito), rischi relativi all’instabilità del mercato dei capitali (rischi di mercato), rischi relativi all’operatività della banca (rischi operativi) e altri rischi relativi alle scelte strategiche. I rischi di credito si dividono in rischi finanziari e rischi economici. Vediamoli in dettaglio.

Rischi finanziari

I rischi finanziari riguardano gli andamenti delle entrate e delle uscite e si dividono in due categorie: la prima è legata all’immobilizzo, cioè al mancato rispetto delle scadenze da parte della clientela che restituisce in ritardo i prestiti ottenuti; la seconda è dovuta all’anelasticità finanziaria, cioè all’impossibilità di smobilizzare le operazioni prima della loro scadenza.

Rischi economici

I rischi economici gravano sulla redditività della banca e sono costituiti da:



rischi d’insolvenza: provocati sia dall’inadempienza dei clienti a cui la banca ha accordato finanziamenti, sia dalle “esposizioni fuori bilancio”, cioè da operazioni con le quali la banca ha sottoscritto obbligazioni di clienti (concedendo avalli e accettazioni);

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I rischi di mercato sono legati a operazioni d’investimento finanziario e provocati da variazioni inattese dei tassi d’interesse, delle quotazioni dei titoli e delle quotazioni delle valute straniere. Per esempio, un improvviso rialzo dei tassi d’interesse dei titoli di Stato di nuova emissione provoca una marcata flessione del corso dei titoli già in circolazione che si trovano nel portafoglio della banca, la quale in caso di vendita dovrà rilevare pesanti minusvalenze.

Rischi di mercato

Tra i rischi connessi all’attività bancaria rientrano i rischi operativi, in cui includiamo molteplici rischi come i rischi tecnologici (legati all’attività online delle banche), i rischi legati alla sicurezza (che derivano da un utilizzo illecito dei sistemi tecnologici della banca) e i rischi legali o rischi di compliance (rischi di incorrere in sanzioni giudiziarie o amministrative, perdite finanziarie rilevanti o danni di reputazione in conseguenza di violazioni di norme di legge, di regolamento). L’attuale massiccia applicazione delle nuove tecnologie e la diffusione dei punti di accesso al sistema (e-banking) accentuano i rischi operativi, che rappresentano una parte preponderante del rischio complessivo affrontato dall’impresa bancaria.

Rischi operativi

Molti altri rischi ricevono oggi crescente attenzione nelle banche; tra questi gli strategic risks, dovuti a errate decisioni strategiche o a lentezze nelle decisioni, e i reputation risks, per le ricadute che eventi negativi possono avere sull’immagine aziendale.

Altri rischi

RISCHI CONNESSI ALL’ATTIVITÀ BANCARIA

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rischi d’immobilizzo rischi finanziari rischi di anelasticità finanziaria

RISCHI RIGUARDANTI L’INTERMEDIAZIONE CREDITIZIA

Le imprese bancarie: prodotti e servizi per i risparmiatori

rischi d’insolvenza rischi economici rischi di anelasticità economica rischi di inattese variazioni dei tassi

RISCHI RIGUARDANTI GLI INVESTIMENTI FINANZIARI

rischi d’instabilità del mercato dei capitali

rischi di sbalzi nelle quotazioni dei titoli rischi di cambio

rischi originati dall’innovazione RISCHI RIGUARDANTI L’OPERATIVITÀ

rischi tecnologici rischi legati alla sicurezza

rischi di inosservanza di leggi e regolamenti

RISCHI DIVERSI

Gli intermediari finanziari e la gestione delle banche

rischi di anelasticità economica: derivano dalla struttura tecnica delle operazioni e si verificano quando cambiano le condizioni del mercato del credito senza che la banca possa intervenire.

rischi legali

rischi strategici altri rischi rischi di reputazione

Tutte le imprese sono oggi tenute a conformarsi quotidianamente a un gran numero di norme e di regole, molte delle quali sono soggette a frequentissimi cambiamenti. Questa situazione è particolarmente evidente nel settore bancario, nel quale esiste una quantità enorme di leggi, circolari, istruzioni, regole ecc. che rendono complesso lo svolgimento dell’attività.

Compliance

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418 Compliance Il vocabolo inglese compliance, che è utilizzato nel campo economico per indicare l’azione aziendale rivolta a conformarsi alle molteplici norme e regole oggi esistenti, viene tradotto in italiano con la parola conformità.

Poiché il rispetto delle norme e la correttezza negli affari costituiscono elementi fondamentali dell’attività bancaria, che per sua natura è fondata sulla fiducia, la Banca d’Italia ha emanato disposizioni in materia di compliance. In tali disposizioni la nostra Banca Centrale rileva che l’evoluzione dei mercati finanziari, in termini di innovazione dei prodotti, trasferimento del rischio e proiezione internazionale, rende più complessi l’identificazione e il controllo dei comportamenti che possono dar luogo a violazioni di norme, di standard operativi, di principi deontologici ed etici. Pertanto, assume particolare rilievo la costituzione, all’interno delle banche, di una specifica funzione dedicata al presidio e al controllo quotidiano della conformità. La funzione di conformità svolge un ruolo di rilievo nella creazione di valore aziendale, attraverso il rafforzamento e la preservazione del buon nome della banca e della fiducia del pubblico nella sua correttezza operativa e gestionale. Un costante e attento controllo dei rischi consente alla banca di prevenirli e di orientare la gestione verso un’offerta più attenta e accurata.

{Ora tocca a te!} Conoscenze

Abilità

Rischi nell’attività bancaria

Distinguere i rischi bancari in base all’origine

Correla le operazioni con il corrispondente rischio. Operazioni

Rischi finanziari

economici

di mercato

operativi

1. Riduzione del prezzo dei titoli presenti nel portafoglio della banca 2. Sanzione per inosservanza della normativa antiriciclaggio 3. Insolvenza di un cliente al quale la banca aveva concesso un’apertura di credito 4. Mancato rispetto della data di rimborso di un finanziamento concesso 5. Attacco al sistema informatico della banca da parte di hacker 6. Impossibilità di smobilizzare un credito prima della scadenza

05 Le strategie di marketing delle banche I cambiamenti che negli ultimi anni hanno interessato il sistema economico e finanziario italiano hanno imposto alle banche di ridefinire il proprio posizionamento in termini di prodotto e di mercato e di rivedere la struttura organizzativa.

Orientamento al cliente

Le banche hanno sostituito l’orientamento al mercato con l’orientamento al cliente (strategia customer oriented), caratterizzato dalla centralità del cliente nelle attività e nei processi gestionali. Un buon orientamento di marketing consente alla banca di raggiungere i seguenti obiettivi: • identificare e soddisfare la domanda proveniente dal mercato per ottimizzare la propria posizione rispetto alle imprese concorrenti; • ristrutturare il sistema organizzativo e motivare il personale dipendente; • assicurare un costante collegamento con il mercato; • indirizzare la produzione dei prodotti/servizi, individuare il prezzo da applicare ai prodotti, individuare le modalità di distribuzione e di vendita dei prodotti/servizi, scegliere le forme di comunicazione più efficaci; • adattarsi rapidamente ai cambiamenti provenienti dal mercato sostenendo costi contenuti.

L’orientamento al cliente presuppone che la banca conosca il mercato, i possibili clienti e di conseguenza predisponga i prodotti/servizi in grado di soddisfarli. La banca deve quindi ascoltare il mercato, identificare i bisogni e le aspettative dei clienti, trovare soluzioni adeguate e mirate per soddisfare la clientela, predisporre, offrire ed erogare i prodotti/servizi che il mercato chiede, mettersi a disposizione della clientela in una logica di ascolto/servizio e differenziare la propria offerta da quella della concorrenza.

Marketing relazionale

L’elemento chiave per migliorare la qualità e il valore dei servizi offerti dalle banche si individua nella fidelizzazione della clientela da raggiungere attraverso una corretta interpretazione dei bisogni, cui deve far seguito una tempestiva individuazione dei prodotti/servizi più efficaci per il loro soddisfacimento, nonché un’adeguata organizzazione dell’offerta di tali prodotti/servizi. La fidelizzazione ha risvolti economici significativi perché la redditività di un cliente cresce nel tempo; una relazione duratura determina sia un aumento del numero dei rapporti sia minori costi di gestione.

Fidelizzazione della clientela

Il mercato bancario è in continua evoluzione perché cambiano i comportamenti dei soggetti che vi operano, mutano le esigenze e le aspettative dei clienti e avanza l’innovazione tecnologica. Si impongono quindi modifiche all’offerta bancaria per contrastare anche l’aggressività delle imprese concorrenti. Il marketing bancario si realizza attraverso tre fasi: 1. raccogliere in modo sistematico i dati e trasformarli in informazioni per approcciare il mercato con successo; 2. organizzare, programmare e controllare le attività di ricerca; 3. predisporre, distribuire e vendere i prodotti/servizi. Il marketing bancario guida la banca a raggiungere e conquistare il mercato con strategie mirate e presuppone l’impiego di accurate ricerche di mercato.

La prima fase del marketing bancario si sviluppa attraverso ricerche di mercato, finalizzate a:



conoscere in modo approfondito le caratteristiche del mercato, comprendere il cambiamento che lo interessa per rispondervi in modo appropriato;

• • •

individuare il target a cui rivolgere i prodotti/servizi;



individuare le condizioni da applicare ai prodotti/servizi.

Ricerche di mercato Le ricerche di mercato possono essere quantitative e motivazionali: le prime raccolgono una grande quantità di dati da sottoporre ad analisi per ricavarne informazioni, le seconde rilevano desideri e aspirazioni.

Ricerche di mercato

predisporre prodotti/servizi da offrire alla clientela; individuare le modalità con cui raggiungere la clientela (offline e online) e gli strumenti da impiegare;

La fase successiva del marketing bancario riguarda la segmentazione del mercato, con cui la banca individua le specifiche esigenze dei clienti che possono essere raggiunti dalla sua gamma di prodotti/servizi (target). La clientela della banca può essere così suddivisa:



Caratteristiche del marketing bancario

clientela retail, formata da privati, famiglie, piccole imprese, professionisti; è interessata alle operazioni di deposito e di impiego fondi;

Offline: non in rete, con contatto personale.

Segmentazione del mercato

m4

06 Gli strumenti del marketing bancario

Le imprese bancarie: prodotti e servizi per i risparmiatori

u1

Il marketing bancario è diventato un marketing relazionale, in quanto tende a stabilire un rapporto di fiducia (partnership con il cliente) con la clientela. L’obiettivo primario rimane la soddisfazione del cliente, ma cambia il modo di realizzarlo: la banca si allea con il cliente al fine di soddisfare i suoi bisogni in modo più efficace ed efficiente coinvolgendolo in una relazione duratura. Si passa, pertanto, da un marketing rivolto alla massa dei clienti a un marketing oneto-one, cioè a un rapporto dialettico e interattivo tra la banca e il cliente, il quale viene considerato un partner attivo della banca.

Gli intermediari finanziari e la gestione delle banche

419

420

Marketing mix



clientela corporate, costituita dalle medie e grandi imprese, alle quali sono offerti specifici finanziamenti;



clientela private, formata da clienti con un elevato patrimonio, con particolari esigenze finanziarie;



clientela istituzionale, composta da enti statali e governativi, enti locali, aziende sanitarie, scuole, università, camere di commercio, enti non profit ecc.;



clientela wholesale, rappresentata da altre banche, società finanziarie (SIM, SGR, SICAV, SICAF), intermediari finanziari, imprese di assicurazione ecc.

Il successo di una banca dipende dalla sua capacità di sviluppare un marketing mix che le consenta di acquisire e mantenere una posizione competitiva nel mercato. Con la realizzazione del marketing mix la banca è in grado di:

• • •

diversificare la gamma dei prodotti/servizi offerti alla clientela;



ridefinire l’immagine, la specializzazione e la qualità che contraddistinguono l’offerta bancaria;



ridefinire le politiche di prodotto, prezzo, distribuzione, vendita, comunicazione, promozione, web marketing;



applicare la tecnologia, mediante la digitalizzazione dei processi produttivi, per ottenere risparmi di costo nell’offerta dei prodotti/servizi tradizionali;



formare il personale dipendente in relazione allo sviluppo del mercato e della tecnologia.

individuare il prezzo da applicare ai prodotti/servizi; organizzare la rete distributiva prevedendo un numero di sportelli specializzati nell’offerta di servizi particolari, quali finanziamenti alle imprese e gestione del risparmio per le famiglie;

Le leve del marketing mix bancario sono il prodotto, il prezzo, la distribuzione, la vendita, la comunicazione, la promozione e il personale; tutti questi elementi devono essere combinati e dosati in modo da ottimizzare il risultato.

LEVE DEL MARKETING MIX

prodotto

prezzo

distribuzione e vendita

comunicazione e promozione

personale

L’individuazione di più segmenti di mercato (retail, corporate, private, istituzionale, wholesale) richiede alla banca di offrire più prodotti che siano in grado di rispondere alle esigenze di ciascun segmento (politica multiprodotto). La banca deve individuare il giusto valore (politica del prezzo) da attribuire al prodotto/servizio collocato sul mercato in modo da coprire i costi sostenuti, ottenere un’adeguata reddittività e incontrare il consenso della clientela. Il prodotto deve essere distribuito e venduto attraverso una rete in grado di raggiungere la clientela e supportarla nell’acquisto. La rete distributiva e di vendita è costituita da sportelli e canali digitali (Internet banking e mobile banking). La comunicazione e la promozione mirano a far conoscere la banca, i prodotti/servizi, a convincere i clienti nella scelta dei prodotti; per questo devono presentare i requisiti di qualità, chiarezza, completezza, efficacia, trasparenza e tempestività. Infine, il ruolo del personale dipendente è fondamentale: la banca, in quanto impresa che eroga servizi, basa la propria attività su professionalità, competenza, correttezza, onestà e disponibilità dei propri collaboratori, che costituiscono il punto di contatto tra il cliente e i prodotti/ servizi offerti. Il successo aziendale dipende anche dalla capacità dei dipendenti di sapersi relazionare con la clientela.

421

La distribuzione e la vendita rappresentano due importanti leve del marketing bancario, attraverso le quali la banca è in grado di differenziarsi dalla concorrenza.

Distribuzione

MULTICANALITÀ

sportello

telefonico

ATM

call center

POS sportelli self service

remote banking

u1

fisico

canale digitale

• home banking • corporate banking • mobile banking • Internet banking

Se fino a pochi anni fa lo sportello costituiva l’unico punto di contatto con il cliente, oggi le banche adottano una politica distributiva basata anche sull’online banking, vale a dire sulla possibilità per il cliente di effettuare a distanza operazioni con la propria banca. La politica distributiva delle banche ha subìto profondi cambiamenti: la distribuzione fondata sul contatto fisico si è integrata con la distribuzione virtuale realizzata con l’online banking. Il canale di contatto ricorre al contatto fisico e a quello telefonico con il cliente. Lo sportello rimane fondamentale per i clienti che desiderano il contatto diretto con la banca. Il contatto telefonico (call center) è uno strumento efficace per le sue potenzialità informatiche, commerciali e di relazione; attraverso tale strumento la banca diffonde le informazioni, sviluppa le offerte, assiste la clientela e mantiene le relazioni con essa.

ATM (Automated Teller Machine) Sportello automatico che consente di effettuare operazioni quali prelievo di contante, richiesta di informazioni sul conto ecc.

POS (Point of Sale) Apparecchiatura che consente il pagamento di beni e servizi mediante l’utilizzo di una carta.

{Esempio} 1 Canale di contatto telefonico Banca Mediolanum offre una squadra di oltre 400 specialisti a disposizione della clientela per fornire assistenza e supporto nell’operatività tramite contatto telefonico. Gli specialisti possono essere contattati tramite il Banking Center e sono in grado di: • supportare il cliente su ogni singolo prodotto/servizio offerto; • risolvere i problemi a loro sottoposti in modo tempestivo. Il servizio è fornito dal lunedì al venerdì con orario continuato dalle 8 alle 20 e il sabato dalle 9 alle 18.

Il canale automatico (ATM, POS) è utile per operazioni frequenti, che richiedono poca interattività e un basso grado di complessità. Consente alla banca di allargare la propria distribuzione sul territorio incrementando la sua produttività e alla clientela di svolgere velocemente operazioni che in filiale richiederebbero molto più tempo.

Le imprese bancarie: prodotti e servizi per i risparmiatori

canale automatico

canale di contatto

m4

Alla distribuzione è affidato il compito di raggiungere la domanda di mercato: la banca decide quali canali utilizzare per la distribuzione e la vendita dei prodotti/servizi. La multicanalità rappresenta lo strumento più adeguato per soddisfare le esigenze della clientela bancaria.

Gli intermediari finanziari e la gestione delle banche

07 La multicanalità nella distribuzione e nella vendita

422 Il canale digitale (home banking, corporate banking, Internet banking e mobile banking) offre al cliente comodità, rapidità, informazioni e operazioni bancarie in tempo reale e a costi inferiori. Esso comporta la rinuncia da parte del cliente al contatto fisico, che rimane necessario per ottenere informazioni particolari e una consulenza personalizzata. I servizi che il canale digitale offre alla clientela sono i seguenti:

• • • • • • •

disporre bonifici, pagamenti di utenze e compravendite di strumenti finanziari; ottenere informazioni sui rapporti intrattenuti con la banca; conoscere le quotazioni di azioni, obbligazioni e altri strumenti finanziari; accedere alle procedure elettroniche di incasso e conoscere il dettaglio degli insoluti; bloccare assegni smarriti o sottratti; prenotare biglietti e abbonamenti per convegni, spettacoli e viaggi; scambiare comunicazioni con la banca (posta elettronica).

{Esempio} 2 Pagamenti con smartphone Banca Mediolanum propone Plick, servizio innovativo che consente di effettuare pagamenti con il proprio smartphone. Per eseguire il pagamento non è necessario conoscere i riferimenti bancari del beneficiario; è sufficiente l’indirizzo e-mail o il numero di cellulare. Il beneficiario è informato dell’avvenuto incasso tramite messaggio via sms o tramite e-mail. Il beneficiario e il pagatore possono concordare anche una data di pagamento posteriore a quella di effettuazione dell’operazione. Il servizio è fruibile dall’app Mediolanum Wallet, portafoglio virtuale dedicato ai pagamenti fatti con smartphone.

Vendita

Implementare: mettere in atto, in pratica.

La vendita deve tenere conto della specificità dei singoli prodotti/servizi come, per esempio, della loro intangibilità. Il prezzo, la distribuzione, la comunicazione, la promozione di un prodotto/servizio sono importanti, ma non sono sempre sufficienti per condurre il cliente al loro acquisto. Si rende quindi necessaria una politica di vendita che permetta alla banca di assicurare il raggiungimento dei seguenti obiettivi:

• • • • •

individuare i canali di vendita da utilizzare; predisporre la struttura di vendita; integrare la politica di vendita offline con quella online; agevolare la decisione di acquisto;

implementare il processo di vendita in tutte le sue fasi (trattativa, prenotazione, acquisto, post-vendita).

La banca può realizzare la vendita dei prodotti/servizi con tre modalità: vendita diretta, vendita indiretta e vendita tramite Internet. allo sportello in modo diretto tramite consulente

VENDITE

in modo indiretto

tramite Internet

tramite consulente finanziario

423



sportello multifunzionale, in grado di offrire l’intera gamma di prodotti/servizi a tutti i segmenti di clientela;



sportello specialistico, che si rivolge a uno specifico segmento di clientela offrendo determinati prodotti.

Il consulente rappresenta la banca e guida il cliente nella scelta del prodotto/servizio che meglio si adatta alle sue esigenze. Si tratta di una figura professionale che richiede competenze diversificate e complesse, compresa la capacità di cogliere gli aspetti psicologici del cliente. La vendita indiretta avviene attraverso consulenti finanziari esterni che svolgono un’attività commerciale per conto della banca.



erogare servizi per via telematica, quali assistenza, consulenza, invio di informazioni, relazione con la clientela, prenotazione, vendita di prodotti/servizi, trading online ecc.;



comunicare via e-mail, in tempo reale e in maniera personalizzata, con i vari destinatari dell’offerta;

• •

disporre di validi mezzi di comunicazione e promozione come newsletter, blog, forum ecc.; dialogare in rete con clienti, intermediari e media.

Il Web marketing si integra con il marketing tradizionale, in quanto è diverso offrire un prodotto al cliente che si incontra allo sportello rispetto alla proposta di un prodotto sul mercato virtuale. La clientela viene spinta a utilizzare i servizi online a casa propria (home banking) o addirittura in tasca (mobile banking). Il Web marketing consente di rispondere a esigenze standard o personali dei clienti rafforzando la customer satisfaction e la fidelizzazione della clientela. La digitalizzazione rende la banca più efficiente in quanto apporta una serie di vantaggi:



l’automatizzazione attraverso il Web accresce la visibilità della banca e velocizza sia il contatto sia l’esecuzione delle operazioni, migliorando la produttività anche con la raccolta di suggerimenti, critiche, comunicazioni che provengono dalla clientela;



attraverso la rete la banca dispone di uno strumento efficace per mettersi in relazione con il mercato e i diversi interlocutori ottimizzando la propria posizione;



la presenza è globale e continua 24 ore su 24, 365 giorni all’anno; il superamento delle barriere fisiche avvicina la domanda all’offerta fidelizzando la clientela e influenzandone le decisioni;



le informazioni e le comunicazioni sono istantanee, garantendo un feedback in tempo reale dal mercato;

• •

l’immagine della banca e dei prodotti offerti è rinforzata;

Web marketing

u1

La possibilità di accedere a Internet attraverso computer, tablet e smartphone ha ampliato le possibilità di interazione per via elettronica tra la banca e il cliente. Il Web è diventato un canale fondamentale per la diffusione dell’offerta bancaria, in quanto rapido ed efficace nel raggiungere i clienti e poco costoso. Il sito web costituisce pertanto un mezzo di comunicazione, promozione e vendita che permette alla banca di assicurarsi visibilità in rete, migliorare la propria immagine e supportare il lancio di nuovi prodotti/servizi. Attraverso Internet la banca può:

Newsletter: pubblicazione periodica distribuita via e-mail a coloro che hanno aderito. Blog: contrazione di web-log; diario pubblicato in rete. Forum: dibattito online su questioni di interesse generale.

Vantaggi

le offerte alla clientela possono essere personalizzate.

Il sito Web della banca è una vetrina che offre informazioni, prodotti/servizi bancari; si tratta di un vero e proprio sportello virtuale, capace di svolgere diverse funzioni: informare, comunicare, promuovere, vendere, prenotare ecc. Non è un semplice catalogo espositivo, ma uno strumento in grado di rinforzare l’immagine della banca, guidare i clienti e motivare i visitatori, favorire gli acquisti, interpretare azioni di marketing e conseguire redditività.

Sito Web

Le imprese bancarie: prodotti e servizi per i risparmiatori

sportello leggero, in cui pochi addetti svolgono un limitato numero di operazioni commerciali avvalendosi di strumenti automatizzati nella zona self-service;

m4



Gli intermediari finanziari e la gestione delle banche

La vendita diretta è effettuata allo sportello bancario e tramite figure professionali come il consulente. Si tratta di una soluzione che richiede ingenti investimenti nella struttura organizzativa e un costante intervento perché il personale preposto alla vendita possa conseguire gli obiettivi prefissati. Lo sportello bancario può assumere tre diverse forme:

424

{Ora tocca a te!} Conoscenze

Abilità

Canali di comunicazione bancaria

Identificare il canale di comunicazione utilizzato dalla banca

Indica a quale canale di comunicazione si possono collegare le operazioni riportate. Canale di contatto

automatico

digitale

1. Versamento di un assegno allo sportello 2. Accesso al sito della banca per conoscere la quotazione dei titoli in portafoglio 3. Prelievo da uno sportello ATM 4. Bonifico eseguito dal cliente con il proprio personal computer 5. Pagamento della spesa al supermercato tramite POS 6. Informazioni fornite telefonicamente al cliente 7. Blocco di un assegno smarrito tramite utilizzo del call center 8. Visualizzazione tramite smartphone del saldo del proprio conto corrente bancario

08

La multicanalità nella comunicazione e nella promozione

La comunicazione e la promozione consentono alla banca di attirare l’attenzione dei clienti sui prodotti/servizi commercializzati.

Comunicazione

Con la comunicazione la banca decide che cosa dire alla clientela, come dirlo, quali canali usare. I canali utilizzabili nella comunicazione sono:

• • • •

lo sportello (dialogo e materiale informativo); il call center; la via digitale (e-mail, newsletter, social media ecc.); i media.

La comunicazione effettuata dalla banca può essere rivolta all’esterno oppure all’interno.

LA COMUNICAZIONE

all’esterno

realizzata

all’interno

• dal gruppo bancario • sul prodotto/servizio • tramite lo sportello

La comunicazione del gruppo bancario serve a promuovere l’immagine dell’impresa, a informare sulla mission e sulle iniziative realizzate dalla banca.

formazione

QUALITÀ TOTALE

risorse umane

motivazione

condivisione delle strategie aziendali

Gli strumenti comunicativi utilizzati dalla banca variano in base al soggetto destinatario del messaggio. COMUNICAZIONE

rivolta

alla clientela

personale (diretta)

agli intermediari

ai media

impersonale (indiretta)

La comunicazione verso il cliente è di carattere personale quando crea un rapporto diretto (one- to-one) con il cliente stesso. È realizzata con fogli informativi sui prodotti e sulle operazioni, con lettere e comunicazioni periodiche, con la rendicontazione sugli aspetti economi-

Qualità totale

u1

Nell’attività bancaria la qualità riguarda aspetti sia di tipo materiale (per esempio, la chiarezza e la comprensibilità di moduli e documenti) sia di tipo intangibile, come il servizio. Il livello di qualità del servizio bancario è espresso dal grado di appagamento delle aspettative del cliente. È importante individuare le aspettative della clientela, non solo di quella attuale, ma anche di quella che costituisce l’obiettivo (target) a cui la banca mira per lo sviluppo della propria attività. Gli elementi che concorrono a determinare “la qualità del servizio bancario” sono il grado di professionalità e di competenza tecnica del personale, la rapidità con cui vengono erogati i servizi, la chiarezza e la convenienza delle clausole contrattuali, l’affidabilità nelle prestazioni del servizio, la facilità di accesso della clientela alle operazioni. La gestione della qualità del servizio si inserisce nell’ambito della qualità totale, filosofia aziendale basata sull’innovazione, sull’attenzione permanente ai risultati e sulla competenza gestionale. Il raggiungimento della qualità totale si fonda sulle risorse umane, sulla loro motivazione e responsabilizzazione a tutti i livelli; rilevante è quindi la formazione del personale, per diffondere la conoscenza delle strategie aziendali e ottenere una condivisione da parte di tutti gli operatori aziendali. Si tratta di modalità e obiettivi che non riguardano solo il momento del contatto con il pubblico, ma anche processi interni quali lo snellimento di procedure esecutive o la definizione delle caratteristiche dei prodotti/servizi sin dal momento della loro progettazione.

Le imprese bancarie: prodotti e servizi per i risparmiatori

La comunicazione deve possedere i requisiti di chiarezza, completezza, semplicità, trasparenza e correttezza. La qualità del servizio bancario risulta quindi fondamentale.

m4

La comunicazione sul prodotto/servizio mira a divulgare un prodotto, un servizio specifico per stimolare l’interesse dei clienti. La comunicazione realizzata tramite lo sportello ha come scopo quello di far conoscere l’offerta della banca ai residenti sul territorio e a gestire le relazioni con la clientela per sviluppare un rapporto di fiducia. La comunicazione verso l’interno è destinata al personale dipendente, che viene costantemente informato sugli aspetti organizzativi e gestionali dell’impresa bancaria.

Gli intermediari finanziari e la gestione delle banche

425

426 co-finanziari, sulla responsabilità sociale e ambientale, con contatti allo sportello e telefonici (telemarketing), tramite app o Internet, con conferenze, guide preparate dall’Associazione Bancaria Italiana (ABI) e dalla Banca d’Italia.

{Esempio} 1 Comunicazione one-to-one UBI Banca offre alla propria clientela consulenza offline e online. Il servizio Ready to Invest riguarda la consulenza online sugli investimenti. UBI Money Ready to Invest consente al cliente di seguire l’andamento dei propri investimenti realizzati, controllare la scadenza delle cedole e ricevere consigli per nuovi investimenti direttamente tramite app o tramite Internet banking. La comunicazione impersonale è diretta al mercato e quindi solo indirettamente al cliente. Avviene tramite stampa, televisione, radio, affissioni, dépliant, opuscoli, cartellonistica stradale, pubblicazioni, partecipazioni a fiere e manifestazioni, Internet ecc. La comunicazione rivolta agli intermediari (consulenti finanziari) utilizza, oltre ai mezzi visti per la comunicazione alla clientela, altri strumenti, quali circolari, conferenze e seminari. La comunicazione rivolta ai media è predisposta dall’ufficio stampa della banca per informare i giornalisti, i quali possono trasformarsi in informatori e promotori dell’attività della banca e dei suoi prodotti. Fondamentali nella comunicazione risultano:

Promozione



il passaparola dei clienti, i quali, soddisfatti dei prodotti e delle relazioni instaurate con la banca, ne parlano con altre persone che diventano potenziali clienti;



le pubbliche relazioni, che stabiliscono una relazione con l’ambiente esterno di riferimento.

Per convincere la clientela ad acquistare i propri prodotti/servizi la banca sviluppa azioni promozionali ricorrendo a mezzi diversi: messaggi inviati tramite posta, offerte speciali e sconti, materiali promozionali e sponsorizzazioni, fidelity card. Le azioni promozionali sono realizzate:



a livello nazionale e internazionale per promuovere l’immagine dell’impresa e diffondere fiducia nella clientela;



a livello territoriale per stimolare la risposta della clientela nella scelta a favore di una banca e nella richiesta di determinati prodotti/servizi.

{Esempio} 2 Concorso a premio Il Banco BPM ha indetto il concorso a premi “La mia Carta”, incentivando l’utilizzo della carta prepagata YouCard e della carta di debito Cartimpronta Debit per effettuare acquisti. Il concorso prevedeva l’assegnazione di 10 premi giornalieri per tutta la durata del concorso e di due premi finali a estrazione. Per poter partecipare al concorso gli utenti, persone fisiche maggiorenni, residenti e/o domiciliate in Italia, clienti di Banco BPM titolari di carta YouCard e/o di Cartimpronta Debit, dovevano effettuare la registrazione al concorso sul sito dedicato o tramite Social Login servendosi di Facebook Connect. Tutti coloro che avessero effettuato, durante la durata del concorso, almeno un acquisto regolato con le due carte e che si fossero iscritti/registrati al concorso, avrebbero avuto la possibilità di vincere uno dei premi giornalieri accedendo al sito dedicato lamiacarta.bancobpm.it, compilando il form e documentando l’acquisto con la fotografia della ricevuta di pagamento. Al termine del periodo di partecipazione al concorso, fra tutti coloro che si erano iscritti e avevano giocato almeno una ricevuta di pagamento utilizzando la Carta YouCard è stato estratto un vincitore. Il concorso è stato pubblicizzato attraverso canali diversi: • comunicazione one-to-one; • canali esterni tramite i media; • siti Internet.

427

{Esempio} 3

il banner, spazio pubblicitario a forma di striscia in una pagina web;



l’interstitial, spot pubblicitario temporaneo che si apre quando il visitatore accede a una pagina web;



la registrazione presso portali economico-finanziari e motori di ricerca, che funzionano da porte di ingresso alla rete, ampliando le probabilità di contatti con il sito web della banca.

gli annunci commerciali, testo e/o immagine in un sito web che con un link rimanda a maggiori informazioni sulla banca o su un prodotto/servizio;

Mezzi di comunicazione e promozione online

{Ora tocca a te!} Conoscenze

Abilità

Comunicazione bancaria

Individuare le caratteristiche della comunicazione bancaria

Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F) e, in quest’ultimo caso, suggerisci una corretta formulazione. 1. La comunicazione allo sportello è indirizzata alla clientela.

V

F





...................................................................................................................................................................................................................................

2. La comunicazione rivolta al personale dipendente è interna.





...................................................................................................................................................................................................................................

3. I fogli informativi sui prodotti bancari servono a informare i dipendenti.





...................................................................................................................................................................................................................................

4. Le affissioni sul territorio rientrano tra le comunicazioni impersonali.





...................................................................................................................................................................................................................................

5. Un seminario organizzato per illustrare le modifiche alla normativa in materia di sicurezza può essere destinato ai consulenti finanziari.





...................................................................................................................................................................................................................................

6. La pubblicità televisiva che promuove l’immagine della banca è rivolta a una determinata categoria di clienti.





...................................................................................................................................................................................................................................

u1

• •

Comunicazioni online

Le imprese bancarie: prodotti e servizi per i risparmiatori

La comunicazione tramite Internet dispone, oltre al sito aziendale della banca, di altri strumenti di contatto: siti di portali, di motori di ricerca, di social network, di giornali online altamente frequentati, che possono richiamare visitatori/clienti e portarli con un link al sito della banca. Tra le possibili modalità di comunicazione ricordiamo:

m4

UBI Banca e AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro) hanno avviato diverse iniziative per contribuire all’attività di ricerca per combattere il cancro. Il cliente della banca può scegliere di sostenere l’iniziativa in diversi modi: • attraverso il Social Bond UBI Comunità per AIRC, il nuovo modo di investire i risparmi che consente, fra l’altro, di contribuire a questa iniziativa; • direttamente allo sportello bancario disponendo un bonifico, per il quale non sono previste commissioni; • tramite Internet banking Qui UBI utilizzando la funzione Bonifico Solidarietà; • con app UBI Pay; • in alcune piazze italiane versando direttamente il contributo.

Gli intermediari finanziari e la gestione delle banche

Sponsorizzazione di eventi

428

Sintesi 1 4 5

9

lettura espressiva della sintesi

2

Le operazioni di credito si suddividono in operazioni di credito diretto e credito indiretto.

Le banche svolgono le seguenti funzioni: • creditizia; • monetaria; • di trasmissione degli impulsi di politica monetaria; • di servizi.

La gestione bancaria persegue i seguenti obiettivi: • operare in condizioni di liquidità; • mantenere uno stato di solvibilità; • ottenere un reddito adeguato e soddisfacente.

Per la vendita dei prodotti le banche utilizzano diversi canali: • canale di contatto personale e telefonico; • canale automatico; • canale digitale.

8

10

3

Le banche sono imprese che operano nel settore terziario, che esercitano attività di intermediazione creditizia e di attività finanziaria e offrono numerosi servizi.

6

L’attività bancaria richiede di affrontare una serie di rischi: • rischi di credito; • rischi di mercato; • rischi operativi; • altri rischi.

Le banche utilizzano la multicanalità per la distribuzione, la vendita, la comunicazione e la promozione dei prodotti/servizi offerti.

Le banche utilizzano la multicanalità nella comunicazione verso la clientela, gli intermediari e i media. Un ruolo importante è svolto dalla comunicazione online.

credito diretto credito concesso da soggetti in avanzo finanziario a soggetti in disavanzo finanziario credito indiretto credito che richiede l’intervento di intermediari finanziari intermediari finanziari non bancari intermediari diversi dalle banche che effettuano operazioni di credito indiretto liquidità attitudine dell’impresa a far fronte tempestivamente e senza perdite ai propri impegni solvibilità capacità della banca di fronteggiare gli impegni finanziari di breve e di medio/lungo termine con il proprio patrimonio

Gli intermediari finanziari sono di origine bancaria o non bancaria.

7

La gestione bancaria è orientata al cliente e punta a realizzare il marketing relazionale e a fidelizzare la clientela.

11

La qualità del servizio è una variabile strategica della gestione bancaria.

marketing relazionale marketing che fa leva sul rapporto di fiducia tra banca e cliente fidelizzazione capacità della banca di creare un rapporto stabile con i clienti multicanalità canali e strumenti vari utilizzati dalla banca per raggiungere la clientela automatico canale di comunicazione e vendita che utilizza ATM, POS e sportelli self-service digitale canale di comunicazione e vendita che utilizza le tecnologie informatiche e telematiche

unità

fine

CONOSCENZE

ABILITÀ

• Credito diretto e credito indiretto • Intermediari finanziari • Funzioni della banca • Obiettivi e strumenti della gestione bancaria • Fidelizzazione della clientela • Marketing bancario • Multicanalità bancaria

• Individuare e analizzare le funzioni svolte dalle banche • Riconoscere gli obiettivi gestionali • Analizzare l’orientamento strategico delle banche • Identificare gli obiettivi e gli strumenti della comunicazione bancaria

LIVELLO BASE 1 Associa le seguenti attività alle funzioni svolte dall’impresa bancaria. Offre consulenze di vario genere alle imprese Consente di realizzare bonifici Concede l’utilizzo di cassette di sicurezza Concede prestiti alle imprese e ai privati Rilascia strumenti di pagamento elettronico Emette assegni circolari Offre consulenze ai privati Provvede alla tassazione delle rendite finanziarie Varia i tassi d’interesse secondo l’orientamento della BCE Concede l’autorizzazione per l’emissione di assegni bancari

a

2

b

c

u1

1. Funzione creditizia 2. Funzione monetaria 3. Funzione di trasmissione degli impulsi di politica monetaria 4. Funzione di servizi

d

e

f

g

h

i

l

Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F) e, in quest’ultimo caso, suggerisci una corretta formulazione. V F

5. L’emissione di assegni circolari rientra nella funzione creditizia.

    

    

6. Il reperimento di risorse finanziarie sul mercato interbancario fa parte delle operazioni di raccolta a titolo di capitale di debito.





7. La fidelizzazione della clientela si raggiunge con l’offerta di prodotti/servizi in grado di soddisfare i loro bisogni.





       

       

1. Nelle operazioni di credito diretto intervengono gli intermediari finanziari. 2. La banca è un’impresa del settore terziario. 3. Le SIM sono intermediari non bancari. 4. Le imprese del settore Fintech rientrano tra gli intermediari non bancari.

8. Il frazionamento dei rischi richiede la concessione di prestiti di importo elevato a un numero limitato di soggetti. 9. Alla base del marketing relazionale vi è il rapporto di fiducia tra banca e cliente. 10. Il ruolo del personale dipendente è una delle leve del marketing mix delle banche. 11. I POS fanno parte del canale digitale. 12. Con i consulenti finanziari la vendita dei prodotti/servizi bancari avviene in modo indiretto. 13. Il sito Web della banca è uno strumento per la promozione dei prodotti/servizi bancari. 14. La comunicazione attraverso lo sportello bancario consente di contattare tutti i clienti della banca. 15. La cartellonistica stradale rappresenta una forma di comunicazione impersonale.

Le imprese bancarie: prodotti e servizi per i risparmiatori

a. b. c. d. e. f. g. h. i. l.

429

Verifica fine unità

Verifica

m4

TEST INTERATTIVI

• test in autoverifica su unità 1 • interrogazione simulata con speakeraggio

430

Verifica

fine

unità

LIVELLO INTERMEDIO/AVANZATO 3 Indica la risposta corretta (alcuni quesiti possono avere più risposte esatte). a.

L’intermediazione finanziaria è esercitata da:

   

1. 2. 3. 4.

istituti di previdenza istituti di diritto pubblico società d’intermediazione mobiliare Poste Italiane spa

b. Per raccolta del risparmio si intende:  1. l’erogazione di fondi con obbligo di restituzione  2. l’acquisizione di fondi con obbligo di rimborso  3. l’acquisizione di fondi senza obbligo di rimborso  4. l’erogazione di fondi senza obbligo di restituzione c.

Il sistema bancario si prefigge come scopo principale:

   

1. 2. 3. 4.

la vendita di strumenti finanziari l’assunzione del rischio nella gestione delle imprese l’intermediazione tra risparmiatori e imprese l’acquisto di strumenti finanziari

d. Quando in un rapporto bancario di credito

g. La funzione di trasmissione degli impulsi

di politica monetaria realizzata dalle banche consiste:

   

h. Per liquidità s’intende la capacità della banca

di fronteggiare i propri impegni in modo:

   

1. 2. 3. 4.

i.

Il personale impiegato negli uffici front-office:

  

1. non è a contatto con il pubblico 2. è a contatto con il pubblico 3. è capace di instaurare efficaci relazioni interpersonali 4. è tecnicamente preparato nell’utilizzo dei nuovi strumenti tecnologici



il debitore è un’impresa si parla di:

   

1. 2. 3. 4.

credito al consumo credito diretto credito familiare credito alla produzione

e. Quando in un rapporto bancario di credito

il debitore è un’azienda di erogazione si parla di:

   

1. 2. 3. 4.

f.

L’esecuzione di pagamenti elettronici da parte delle banche rientra nella:

  

1. funzione creditizia 2. funzione monetaria 3. funzione di trasmissione degli impulsi di politica monetaria 4. funzione di servizi



4

credito alla produzione credito diretto credito familiare credito al consumo

1. nel raccogliere risparmio dalle famiglie per metterlo a disposizione delle imprese 2. nell’emissione di moneta bancaria 3. nel coadiuvare l’Amministrazione Pubblica nello svolgimento di alcuni compiti 4. nel trasferire agli operatori economici i provvedimenti adottati dalle autorità monetarie

adeguato tempestivo economico tempestivo ed economico

l.

All’interno dell’organizzazione di una filiale la tecnologia informatica ha permesso di:

   

1. 2. 3. 4.

aumentare il personale front-office e back-office diminuire il personale front-office e back-office aumentare il personale back-office ridurre il personale back-office

m. Tra gli adempimenti che è chiamata a svolgere

nelle banche la “funzione di conformità” figurano:

   

1. l’intensificazione e il potenziamento dei servizi di banca diretta 2. la costante identificazione di tutte le norme e le regole che riguardano l’attività bancaria 3. la riduzione e la razionalizzazione del settore back-office in tutte le dipendenze operative 4. la proposta di cambiamenti nell’organizzazione e nelle procedure per difendersi dai rischi identificati di non conformità alle norme

Dopo aver letto il caso aziendale, rispondi alle domande. Intesa Sanpaolo ha realizzato, negli ultimi anni, una trasformazione della propria rete commerciale, ridefinendo le dimensioni della struttura fisica, il modello di servizio, il format e il ruolo degli sportelli. Questo processo di trasformazione non ha messo in discussione lo sportello ma ne ha cambiato il ruolo nella strategia multicanale della banca. Il cambiamento è stato avviato per tener conto della rapida evoluzione del comportamento dei clienti nella relazione con la banca, caratterizzato dalla riduzione delle operazioni tradizionali svolte presso lo sportello e dal contesto di forte cambiamento nel quale i clienti hanno sempre maggiori aspettative per le esperienze che vivono con le imprese del Fintech. I cambiamenti apportati da Intesa Sanpaolo hanno riguardato: 1. 2. 3. 4.

l’ottimizzazione della rete; l’evoluzione e la differenziazione dei format degli sportelli; il nuovo modello di servizio; il nuovo modello di sportello.

1. La banca ha dimezzato il numero di sportelli presenti sul territorio con l’obiettivo, in un primo momento, di ridurre le sovrapposizioni e successivamente per coprire il territorio in modo più efficiente.

431 2. La banca ha differenziato i format degli sportelli istituendo sportelli Hub, sportelli con cassa tradizionale aperta fino alle ore 13 e punti consulenza. La nuova struttura è stata definita tenendo conto delle caratteristiche del mercato di riferimento e dei comportamenti dei clienti. Inoltre la banca ha esteso l’orario di apertura di 500 sportelli di dimensione medio-grande. L’ottimizzazione della rete e l’introduzione di nuovi format sono stati realizzati con ingenti investimenti sulla multicanalità.

4. La banca ha avviato il nuovo modello di sportello per tener conto che i clienti continuano a considerare lo sportello importante per la relazione. Nella nuova struttura organizzativa dello sportello filiale, ogni area è disegnata per rispondere meglio alle esigenze del cliente durante la visita. Un’importante differenza rispetto allo sportello tradizionale è la mancanza di postazioni fisse assegnate al personale con uno spazio centrato maggiormente sul cliente. L’accoglienza e l’area living rappresentano al meglio la filosofia di uno sportello che mette al centro il cliente, che deve sentirsi accolto e a proprio agio. Il nuovo modello presenta i seguenti vantaggi: • • • • • •

miglioramento della customer experience; più spazi per eventi e interazione con i clienti e la comunità locale; maggiore utilizzo di materiali ecologici; più efficienza nei processi grazie alle tecnologie utilizzate; investimenti inferiori rispetto al modello di sportello tradizionale; risparmio del 40% dello spazio con il superamento delle rigidità del modello tradizionale.

1. Qual è stato il fattore che ha provocato la trasformazione e la riduzione degli sportelli sul territorio? 2. Perché riducendo il numero degli sportelli presenti sul territorio la banca è riuscita a ottimizzare la propria rete?

Verifica fine unità

3. La banca ha rivisto il modello di servizio attraverso l’introduzione di una più forte specializzazione degli sportelli; sono stati organizzati sportelli rivolti alla clientela retail e sportelli per le imprese.

Dopo aver letto il brano di Alessandro Longo Lo sportello va sulle nuvole, tratto da nòva - Il Sole 24 ORE, rispondi alle domande che seguono. Ci avviciniamo a una colonna con un grande display touch e inseriamo un bancomat nella fessura. Il display ci riconosce e ci fa entrare: si aprono le porte scorrevoli a vetro. C’è una stanzetta, con una scrivania e un grande monitor dove appare una persona. È un addetto della banca ed è pronto ad accoglierci. Magari è di una filiale a centinaia di chilometri di distanza: non importa. Ciò che conta è la videochiamata, con cui possiamo fare le stesse cose che faremmo avendo davanti un bancario in carne ed ossa. Operazioni di sportello, apertura di un conto. Consulenza e investimenti. La firma alla fine è su un tablet incastonato nella scrivania, dove possiamo anche indicare quali operazioni vorremmo fare. La prima banca a adottarlo sarà la Banca Popolare di Bari. Userà questi sportelli digitali all’interno delle normali filiali per potenziarle. Invece di assumere un addetto in più, con le competenze giuste per fornire un nuovo servizio alla clientela (per esempio di consulenza finanziaria), mette uno di questi sportelli. Tra le funzioni bancarie “virtualizzabili” ci sono le normali operazioni di cassa, dall’apertura di un conto corrente, fino alla sottoscrizione di contratti di finanziamento o al bonifico; la sottoscrizione di carte di credito e bancomat, la gestione assegni e di titoli. Ma anche accendere un mutuo, fare un investimento, richiedere un finanziamento. La macchina può anche fornire assegni, carte di credito e bancomat, in automatico. Il cuore è però la tecnologia di video comunicazione che mira a riprodurre completamente l’effetto persona. Ma a differenza di altre tecnologie di video comunicazione o di telepresenza è pensata in modo specifico per gestire processi commerciali, promozionali, gestione clienti e interi cicli di vendita. 1. Perché le banche puntano alla virtualizzazione delle operazioni offerte alla clientela? .............................................................................................................................................................................................................................................. ..............................................................................................................................................................................................................................................

2. Perché lo sportello virtuale può contribuire a ridurre i costi di gestione aziendale? .............................................................................................................................................................................................................................................. ..............................................................................................................................................................................................................................................

3. Quali effetti può produrre la mancanza di contatto diretto con il cliente? .............................................................................................................................................................................................................................................. ..............................................................................................................................................................................................................................................

ESERCIZI FINALI GRUPPO 16

Le imprese bancarie: prodotti e servizi per i risparmiatori

5

m4

4. Quali caratteristiche presentano oggi gli sportelli della banca?

u1

3. Con quali criteri sono state differenziate le strutture degli sportelli?

unità

2

432

Le operazioni bancarie 01 Classificazione delle operazioni bancarie L’attività bancaria si realizza tradizionalmente nella raccolta del risparmio tra il pubblico e nell’esercizio del credito.

Depositi Somme di denaro che i clienti versano e che la banca rimborsa dopo un periodo di tempo aggiungendo gli interessi maturati.

La raccolta del risparmio si attua mediante l’acquisizione di fondi, sia sotto forma di depositi sia sotto altra forma, con obbligo di rimborso.

Le banche esercitano inoltre altre attività finanziarie, secondo le disposizioni del proprio statuto, e attività connesse e strumentali alle precedenti. La gestione dell’attività bancaria si manifesta attraverso operazioni che possono essere svolte direttamente dalla banca stessa oppure indirettamente tramite società di cui la banca possiede partecipazioni. La gestione aziendale è unitaria, per cui ogni operazione è legata alle altre da vincoli inscindibili; è però possibile classificare le operazioni in categorie che presentano caratteristiche omogenee.

Operazioni d’intermediazione creditizia

Attraverso le operazioni d’intermediazione creditizia la banca raccoglie e impiega fondi agendo come intermediario tra coloro che offrono capitali e coloro che li utilizzano. Tali operazioni possono essere suddivise in due categorie: 1. operazioni di raccolta fondi, dette anche operazioni di provvista, con cui la banca si procura i mezzi necessari per la sua funzione d’intermediazione creditizia. Sono chiamate anche operazioni passive in quanto l’ente creditizio diventa giuridicamente debitore nei confronti dei suoi clienti. Sotto l’aspetto economico la banca deve remunerare i capitali raccolti pagando interessi passivi. Le operazioni di raccolta fondi si dividono in: – operazioni originarie compiute direttamente con la clientela che deposita i risparmi o le proprie disponibilità (raccolta a breve scadenza) oppure sottoscrive certificati di deposito e obbligazioni emesse dalle stesse banche (raccolta a media o lunga scadenza); – operazioni derivate compiute o sul mercato telematico dei depositi interbancari (e-MID) oppure rivolgendosi ad altri enti creditizi per ottenere rifinanziamenti oppure ricorrendo al credito della Banca Centrale Europea; – operazioni indirette compiute con la clientela in collegamento a rapporti o servizi particolari, l’emissione di assegni circolari e i c/c di gestione patrimoniale; 2. operazioni d’impiego fondi con cui la banca concede finanziamenti sia ai clienti sia ad altri enti creditizi. Sono dette anche operazioni attive in quanto la banca diventa giuridicamente creditrice nei confronti di coloro che finanzia. Sotto l’aspetto economico la banca riscuote interessi e commissioni attive. Dette operazioni comportano il rischio d’impresa che la banca cerca di limitare attraverso un’oculata selezione dei propri clienti.

Operazioni d’investimento finanziario

Attraverso le operazioni d’investimento finanziario la banca acquista e gestisce le proprie partecipazioni, gli strumenti finanziari e le divise estere. Tali operazioni permettono alla banca di conseguire interessi attivi, dividendi, plusvalenze e minusvalenze.

Servizi d’investimento e accessori

I servizi d’investimento consistono in negoziazioni, per conto della clientela, di strumenti finanziari e valute estere. A tali attività la banca affianca alcuni servizi accessori come l’esecuzione

433 d’incarichi in materia di strumenti finanziari nonché la loro amministrazione. Dai servizi d’investimento la banca ricava commissioni e diritti. Le operazioni complementari sono rappresentate dai servizi tradizionalmente offerti dalla banca alla clientela mediante la propria organizzazione diretta. Questi servizi tendono a soddisfare speciali esigenze dei clienti e fruttano ricavi (commissioni, provvigioni e canoni) ai quali si aggiungono alcuni vantaggi indiretti come la migliore conoscenza della propria clientela e la possibilità di avvicinare nuove persone.

Operazioni complementari

La classificazione delle operazioni che le banche possono svolgere deve essere considerata nell’ottica della trasformazione commerciale dell’attività bancaria.

Le operazioni bancarie

La trasformazione del settore bancario si manifesta anche con l’offerta sul mercato di un’ampia gamma di prodotti/servizi, nella quale ogni cliente può trovare una soluzione “fatta su misura” per lui.

La gamma delle offerte, che costituisce il “portafoglio prodotti” della banca, è oggetto in questi tempi di un’estesa diversificazione e di continue innovazioni, tendenti in particolare a proporre al pubblico prodotti/servizi “mirati” a specifici segmenti di clientela. Si assiste così alla perdita d’importanza di operazioni che nel passato occupavano un posto rilevante nell’operatività bancaria (sconto di effetti, anticipazioni, riporti) a favore di altre operazioni che le banche hanno creato per meglio rispondere alle esigenze di una clientela sempre più attenta e preparata.

u2

OPERAZIONI BANCARIE

investimento finanziario

raccolta fondi (operazioni passive)

servizi d’investimento e accessori

complementari

• originarie • derivate • indirette

impiego fondi (operazioni attive)

{Ora tocca a te!} Conoscenze

Abilità

Operazioni di raccolta fondi

Individuare la categoria di appartenenza delle operazioni di raccolta fondi

Indica a quale categoria appartengono le seguenti operazioni di raccolta fondi compiute da una banca. Operazioni di gestione 1. Finanziamento ottenuto dalla Banca Centrale Europea 2. Emissione di un assegno circolare 3. Emissione di un prestito obbligazionario

Operazioni di raccolta fondi originarie

derivate

indirette

Le imprese bancarie: prodotti e servizi per i risparmiatori

intermediazione creditizia

5. Finanziamento ottenuto da un’altra banca 6. Versamento di un assegno bancario sul conto corrente da parte di un cliente 7. Apertura di un conto corrente da parte di un cliente

m4

4. Versamento di denaro sul libretto di risparmio da parte di un cliente

434

02 Il pricing dei prodotti bancari Il prezzo delle operazioni bancarie è rappresentato dal tasso, se si tratta di raccolta o di impiego fondi, e da commissioni, se si tratta di servizi; a determinare la convenienza del prezzo incidono anche elementi accessori quali le valute, i giorni banca, il recupero di spese e gli oneri fiscali.

Nell’attività d’intermediazione creditizia i costi e i ricavi d’esercizio per l’impresa bancaria sono costituiti, rispettivamente, dagli interessi passivi corrisposti sulle operazioni di raccolta e dagli interessi attivi ricevuti sulle operazioni di finanziamento. Tali componenti ordinari di reddito risultano dall’applicazione dei tassi d’interesse e si ricollegano alle operazioni compiute con la clientela in senso stretto (famiglie, imprese, aziende pubbliche) e sul mercato interbancario (banche corrispondenti). La differenza tra gli interessi attivi praticati sugli impieghi di fondi e gli interessi passivi applicati sulla raccolta di fondi costituisce il margine d’interesse, che rappresenta una delle voci più significative del Conto economico di bilancio. Il livello dei tassi che si forma e che muta con frequenza sul mercato dei capitali è determinato dall’andamento economico generale e risente dei provvedimenti di politica monetaria adottati dalla Banca Centrale Europea.

Tassi interbancari

Ogni banca, nello stabilire i tassi d’interesse, si basa su alcuni valori di riferimento tra i quali primeggia l’Euribor (Euro interbank offered rate), che è il tasso medio d’interesse applicato nel mercato dei depositi interbancari dell’Unione Economica e Monetaria. Altro tasso di riferimento importante è il Libor (London interbank offered rate) che è il tasso d’interesse a breve scadenza per le principali eurovalute sul mercato interbancario di Londra.

Tassi attivi

Le banche, nello stabilire i tassi attivi da applicare ai finanziamenti concessi alla clientela, considerano la durata dei singoli prestiti e valutano attentamente il rischio che ciascuno di essi comporta: a durate più lunghe e a rischi più forti corrispondono tassi più elevati e viceversa. Le banche esprimono il merito creditizio delle imprese clienti mediante un rating che, per le grandi imprese, è fornito da agenzie specializzate (Moody’s, Standard & Poor’s, Fitch), mentre per le piccole e medie imprese è determinato dalle stesse banche (internal rating). A un rating di basso livello corrisponde un forte rischio di credito per la banca, che è obbligata ad accantonare importi maggiori nel patrimonio di vigilanza e di conseguenza deve applicare tassi più elevati per coprire il costo che deriva dall’immobilizzo di capitale. Questo stretto legame tra rischi e tassi incide sui rapporti tra banche e imprese: le prime sono stimolate a perfezionare le tecniche di misurazione e gestione del rischio di credito, le seconde sono spinte a ricapitalizzarsi per ridurre il loro indebitamento, migliorare il proprio merito creditizio e ottenere prestiti bancari a condizioni favorevoli. I tassi attivi effettivamente corrisposti dalla clientela si presentano però maggiori dei tassi nominali in quanto i clienti devono corrispondere vari oneri aggiuntivi, quali il corrispettivo di disponibilità creditizie, le spese per la tenuta del conto e gli oneri per i diversi servizi richiesti.

Rating Giudizio espresso da un’agenzia specializzata che sintetizza con lettere alfabetiche l’affidabilità di un’azienda. La scala di giudizio indica la massima affidabilità con la “tripla A” e scende indicando situazioni via via inferiori sino a esprimere lo stato di insolvenza (default) con la “D”.

Giacenza Somma di denaro presente su un conto bancario in un determinato momento; se calcolata in un intervallo di tempo diventa giacenza media.

Tassi passivi

I tassi passivi corrisposti ai depositanti dipendono dall’entità dei capitali depositati e dalla durata della loro giacenza presso la banca. Si tratta di tassi lordi in quanto dagli interessi vengono detratte sia la ritenuta fiscale sia le spese per la tenuta del conto; da ciò consegue che il tasso effettivo per il cliente è inferiore al tasso lordo dichiarato dalla banca.

Doppia forbice

Il divario fra i tassi attivi e passivi e lo scarto tra prime rate (tasso attivo minimo applicato ai finanziamenti concessi alla clientela migliore) e top rate (tasso attivo massimo applicato ai prestiti concessi alla clientela) fanno sorgere il problema della doppia forbice:



la prima forbice è dovuta al divario fra i tassi attivi e quelli passivi ed è giustificata dal fatto che la banca deve coprire non solo i costi dell’intermediazione bancaria (personale, elaborazione dati, ammortamenti ecc.), ma anche gli oneri impropri che derivano dall’obbligo di alimentare le riserve di liquidità in titoli e in denaro;

435 •

la seconda forbice è dovuta al divario fra il top rate e il prime rate; in questa forbice tendono a inserirsi molti livelli intermedi: infatti, il maggior legame tra pricing e rischio di credito porta a stabilire tassi attivi diversi per ogni singola classe di rating. LA “DOPPIA FORBICE” FRA I TASSI BANCARI interessi passivi sui depositi raccolti

interessi attivi sui prestiti concessi top rate

2a forbice (divario fra tasso massimo e tasso minimo sui prestiti)

tasso normale prime rate BANCA

L’intermediazione creditizia, che costituisce l’area tradizionale della gestione bancaria, concorre ad alimentare la redditività della banca attraverso l’apertura delle due forbici. Tale settore di attività, che sta perdendo peso rispetto a quello dei servizi, è tuttavia fonte di sofferenze e di inadempienze. Occorre infatti tener presente che i prestiti concessi alla clientela non restano sempre vivi e regolari (crediti in bonis) ma spesso presentano difficoltà nel rientro dei fondi (sofferenze) o richiedono il ricorso ad azioni legali il cui esito può risultare incerto e laborioso (inadempienze probabili). Pertanto le banche, che sono afflitte dalla presenza in portafoglio di crediti deteriorati, cercano di migliorare la propria redditività limitando le operazioni troppo tradizionali basate sulle forbici dei tassi e di sviluppare le operazioni che generano ricavi da servizi.

Crediti deteriorati Crediti che i clienti della banca non sono in grado di rimborsare puntualmente o che restituiscono soltanto in parte; sono meglio conosciuti come NPL (Non Performing Loans).

{Ora tocca a te!} Conoscenze

Abilità

Il prezzo delle operazioni bancarie

Individuare gli elementi del prezzo delle operazioni bancarie

Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F) e, in quest’ultimo caso, suggerisci una corretta formulazione. V

F

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9. Il rating delle grandi imprese clienti della banca è assegnato dalla Banca d’Italia.

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10. Gli oneri impropri sostenuti dalla banca sono rappresentati dall’obbligo di mantenere delle riserve di liquidità.





1. I proventi derivanti dalle operazioni complementari sono rappresentati dagli interessi. 2. Le operazioni bancarie originarie sono effettuate con la Banca Centrale Europea. 3. Il tasso di interesse nominale è minore del tasso di interesse effettivo. 4. Le operazioni d’intermediazione creditizia generano interessi passivi e interessi attivi. 5. Il top rate è il tasso di interesse massimo applicato ai prestiti bancari. 6. L’acquisto di azioni per conto proprio da parte della banca è un’operazione d’investimento finanziario. 7. Il prime rate è il tasso di interesse massimo applicato ai finanziamenti concessi alla clientela che offre minori garanzie. 8. Il prezzo delle operazioni bancarie dipende dalla durata dell’operazione.

Le imprese bancarie: prodotti e servizi per i risparmiatori

top/bottom rate (tasso massimo /minimo sui depositi)

u2

Le operazioni bancarie

1a forbice (divario fra tassi attivi e tassi passivi)

m4

tassi passivi (graduati in base all’entità dei depositi)

436

03 Gli aspetti computistici delle operazioni bancarie Per essere svolte, le operazioni bancarie richiedono la conoscenza:

Scadenza comune Unico capitale da pagare o da riscuotere alla scadenza concordata tra le parti.

Scadenza adeguata Data utilizzata per riscuotere o pagare una serie di capitali che presentano scadenze diverse.

• • • • • • • •

dei calcoli percentuali; delle formule dell’interesse e del montante; delle formule dello sconto commerciale e del valore attuale commerciale; del calcolo della scadenza comune; del calcolo della scadenza adeguata; dei titoli di credito; degli strumenti finanziari; dei cambi esteri.

Interesse

L’interesse, compenso per il trasferimento di un capitale nel tempo, viene fissato tra le parti mediante una “convenzione” che stabilisce un tasso da applicare in base a una determinata legge di calcolo. Tale legge utilizzata per le operazioni bancarie di durata non superiore a un anno è quella dell’interesse semplice. Viene applicato l’interesse composto alle operazioni di media e lunga durata. Il pagamento degli interessi avviene sempre posticipatamente ma il calcolo e la rilevazione possono essere effettuati sia in via anticipata sia in via posticipata.

Calcolo degli interessi

In tutte le operazioni bancarie di breve durata, gli interessi vengono calcolati applicando la formula dell’interesse semplice con il tempo espresso in giorni. Le norme in materia di trasparenza delle condizioni contrattuali prescrivono l’applicazione del procedimento dell’anno civile sia per le operazioni di raccolta fondi sia per quelle di impiego a breve termine. Il procedimento dell’anno commerciale rimane in uso per gli interessi sui mutui e sugli altri finanziamenti a media e a lunga scadenza, in quanto le rate di rimborso a carico dei debitori comprendono una quota di interessi calcolata considerando tutti i periodi di durata costante.

Valute

Il calcolo dei giorni che intercorrono tra l’accensione di un’operazione bancaria e la sua conclusione viene effettuato tenendo conto delle valute attribuite dalle banche alle operazioni, secondo quanto pubblicizzato in osservanza delle disposizioni sulla trasparenza, escludendo il giorno iniziale e includendo quello finale. Fa eccezione a questa regola il calcolo dei giorni nell’operazione di sconto, per la quale si comprende anche il giorno iniziale.

Tenuta dei conti correnti

Le operazioni tra banca e cliente sono generalmente regolate in conto corrente, contratto espressamente previsto dal codice civile: Il conto corrente è il contratto con il quale le parti si obbligano ad annotare in un conto i crediti derivanti da reciproche rimesse, considerandoli inesigibili e indisponibili fino alla chiusura del conto. Il saldo del conto è esigibile alla scadenza stabilita. Se non è richiesto il pagamento, il saldo si considera quale prima rimessa di un nuovo conto e il contratto s’intende rinnovato a tempo indeterminato.

Art. 1852 c.c. Apertura di credito Contratto con cui la banca si impegna a tenere a disposizione di un cliente, per un certo periodo di tempo o a tempo indeterminato, una somma di denaro.

Giorno di liquidazione

Nel conto corrente bancario, art. 1852 del codice civile, non vi è reciproca concessione di credito. Infatti il credito viene accordato dalla banca al cliente nelle aperture di credito o dal correntista alla banca nel deposito, l’iniziativa delle operazioni spetta solo al correntista, la disponibilità delle somme a credito del cliente è sempre consentita salvo il rispetto di un eventuale termine di preavviso. Affrontiamo brevemente le diverse problematiche che occorre definire per regolare i rapporti tra correntisti: il giorno di chiusura del conto corrente, il tasso d’interesse, il soggetto che tiene il conto corrente, il metodo con cui è tenuto il conto. La data di liquidazione viene fissata al momento della stipulazione del contratto e coincide con il 31 dicembre, tranne nel caso in cui il rapporto di conto corrente viene estinto durante l’anno. La liquidazione del conto serve per accertare il credito o il debito del correntista verso la banca. Il saldo del conto viene iscritto come prima operazione del conto corrente successivo.

437 Tassi di interesse

Nell’intestazione di un conto corrente si fa precedere la parola “conto” dall’aggettivo mio (o nostro) oppure suo (o loro). Nell’ambito bancario i conti correnti sono tenuti dalla banca che esegue le operazioni indicate dai clienti, ai quali compete l’iniziativa; di conseguenza la banca intesta ai propri correntisti conti della natura suo (o loro) e: 1. registra le operazioni compiute dal correntista che ha l’iniziativa del rapporto; 2. liquida il conto corrente secondo la moneta e gli usi che vigono sulla sua piazza e, in caso di controversia, considera competente la magistratura della sua piazza; 3. procede alla liquidazione del conto, conformemente alle condizioni stabilite e accettate dal correntista a cui il conto è intestato. A ogni liquidazione del conto, la banca invia al correntista una copia del conto (detta estratto conto) per riceverne l’approvazione.

Chi tiene il conto

Le banche utilizzano il metodo scalare procedimento amburghese nella tenuta dei conti correnti. Questo metodo richiede un’impostazione che determina la successione dei saldi e la compilazione di due prospetti: 1. l’estratto conto, nel quale le operazioni sono scritte in ordine di data man mano che vengono effettuate: per ogni operazione sono rilevate la data, la valuta, il capitale, la descrizione, il segno e l’importo del saldo; 2. il riassunto scalare, detto anche staffa, nel quale vengono riportate le operazioni per il calcolo degli interessi effettuato al momento della chiusura del c/c in ordine di valuta; nel riassunto scalare sono rilevati il capitale, il saldo, la valuta, i giorni e i numeri. Ai saldi si assegna la valuta dell’operazione precedentemente registrata. I giorni si determinano dalla valuta di ogni saldo alla valuta del saldo successivo, procedendo per gradini da un saldo all’altro e i numeri si calcolano moltiplicando ogni saldo per i rispettivi giorni (i numeri così ottenuti si indicano con due cifre decimali). Le norme di tenuta di un conto corrente a metodo scalare procedimento amburghese si possono riepilogare nella seguente successione di operazioni contabili: 1. si registrano nell’estratto conto, in ordine di data, tutte le operazioni, collocandole in Dare o in Avere con riferimento all’intestatario del conto stesso; l’intestatario del conto deve dare per i debiti che ha verso chi tiene il conto e deve avere per i crediti che gli competono verso lo stesso soggetto. Si registrano quindi in Dare i debiti e le diminuzioni di crediti dell’intestatario; si registrano in Avere i crediti e le diminuzioni di debiti dell’intestatario; 2. in sede di chiusura: – si trascrivono le operazioni nel riassunto scalare, riportandole in ordine di valuta; dopo ogni operazione si calcola il saldo attribuendo allo stesso la valuta dell’operazione che lo precede; – si calcolano i giorni che intercorrono dalla valuta di ogni saldo alla valuta del saldo successivo; – i giorni così calcolati, scritti in linea con il primo dei due saldi, si moltiplicano per il saldo stesso in modo da ottenere i relativi numeri (con due cifre decimali); – si calcolano i giorni e il numero finale agganciando la valuta dell’ultimo saldo alla data di chiusura e calcolando il relativo numero; – si esegue il totale dei numeri Dare e il totale dei numeri Avere; – si calcolano gli interessi Dare (moltiplicando il totale numeri Dare annuali per il tasso debitore e dividendo il prodotto ottenuto per 36 500 o per 36 600 se l’anno è bisestile) e

Metodo per la tenuta del c/c

m4

Le imprese bancarie: prodotti e servizi per i risparmiatori

u2

Le operazioni bancarie

Il tasso d’interesse può essere costante o variabile: 1. è costante quando non subisce variazioni per tutta la durata del contratto; 2. è variabile quando può essere modificato al verificarsi di dati eventi. Nei conti correnti intrattenuti tra banca e clienti il tasso d’interesse non è reciproco in quanto vengono applicati tassi diversi a seconda che i saldi siano a credito o a debito dei clienti. Questo divario (forbice) fra tassi passivi e tassi attivi caratterizza l’attività d’intermediazione creditizia esercitata dalle banche e concorre a formare il margine d’interesse (detto anche margine della gestione denaro) che è un componente fondamentale del loro risultato economico. I tassi applicati ai conti correnti sono indicati nei contratti, dai quali può risultare la facoltà della banca di modificarli qualora sussista un “giustificato motivo”. Torneremo a parlare delle modalità e delle conseguenze di tali modifiche unilaterali delle condizioni contrattuali, che rendono i conti correnti bancari dei rapporti a tassi potenzialmente variabili.

438 gli interessi Avere (moltiplicando il totale numeri Avere annuali per il tasso creditore e dividendo il prodotto ottenuto per 36 500, o per 36 600 se l’anno è bisestile); – gli interessi a credito, al netto della ritenuta fiscale, vengono riportati sul conto corrente (valuta 31/12); – gli interessi a debito vengono contabilizzati e divengono esigibili da parte della banca il 1° marzo dell’anno successivo a quello in cui sono maturati (valuta 1/03); – le commissioni, le spese e il recupero dell’imposta di bollo vengono addebitati sul conto corrente (valuta 31/12).

{Ora tocca a te!} Conoscenze

Abilità

Gli aspetti computistici delle operazioni bancarie

Applicare le regole computistiche alle operazioni bancarie

Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F) e, in quest’ultimo caso, suggerisci una corretta formulazione. 1. Il pagamento degli interessi maturati su un deposito bancario avviene posticipatamente. 2. Nel conto corrente bancario i crediti reciproci sono inesigibili e indisponibili fino alla chiusura del conto. 3. La liquidazione di un conto corrente bancario serve ad accertare il credito o il debito del correntista. 4. Il tasso di interesse a favore della banca è sempre variabile. 5. Il tasso di interesse applicato sui conti correnti bancari è reciproco. 6. I conti correnti sono tenuti dalla banca. 7. Nell’estratto conto le operazioni effettuate dal correntista sono elencate in ordine di valuta. 8. La compilazione del riassunto scalare serve per il calcolo degli interessi. 9. In Dare del conto corrente si registrano le diminuzioni dei crediti dell’intestatario del conto. 10. Gli interessi a debito sono esigibili da parte della banca il 31 marzo dell’anno successivo.

V

F





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04 Gli aspetti fiscali delle operazioni bancarie Le operazioni bancarie sono assoggettate a imposte indirette (IVA e imposta di bollo) e a imposte dirette (imposte sui redditi).

Imposta sul valore aggiunto Esente Operazione sulla quale non è dovuta l’IVA per ragioni di opportunità socio-economica.

La maggior parte delle operazioni bancarie è costituita da operazioni di credito e di finanziamento ed è quindi esente da IVA; sono anche esenti le operazioni in titoli e in divise estere nonché tutte le operazioni connesse alla gestione del denaro e dei crediti in denaro. Sono invece imponibili le operazioni oggettivamente non riconducibili tra quelle di carattere creditizio e finanziario (per esempio la locazione di cassette di sicurezza, i servizi di amministrazione di titoli e le operazioni inerenti al recupero dei crediti). Per tali servizi le banche applicano commissioni, diritti e canoni già comprensivi d’imposta, cioè al lordo di IVA. Agli effetti IVA le banche sono assimilate alle imprese commerciali al dettaglio e quindi sono tenute a rilasciare fattura solo su richiesta dei clienti. Le fatture rilasciate dalle banche su richiesta dei clienti possono comprendere tutte le operazioni concluse con lo stesso cliente in periodi di tempo non superiori al mese solare.

439 I conti correnti, i libretti bancari e postali e i depositi di strumenti finanziari (azioni, titoli di Stato, obbligazioni, fondi comuni di investimento ecc.) sono assoggettati a un’imposta di bollo.

Imposta di bollo

34,20 euro

100,00 euro

bollo su estratto conto semestrale

17,10 euro

50,00 euro

bollo su estratto conto trimestrale

8,55 euro

25,00 euro

bollo su estratto conto mensile

2,85 euro

8,33 euro

Per favorire le persone fisiche che per rendere tracciabili i loro pagamenti aprono un conto o un deposito per effettuare pagamenti con mezzi diversi dal contante, l’imposta di bollo non è dovuta se la consistenza media annua di conti correnti e libretti non è superiore a 5 000 euro. Per quanto riguarda i depositi in amministrazione di strumenti finanziari (dossier titoli) è prevista un’imposta di bollo con aliquota 0,20%, calcolata sul valore di mercato (in mancanza, sul valore nominale o di rimborso) dei prodotti finanziari dell’investitore. L’imposta di bollo è dovuta in occasione dell’invio periodico da parte della banca delle comunicazioni scritte alla clientela relative a prodotti finanziari (estratti conto titoli); l’imposta deve essere rapportata ai giorni del periodo rendicontato calcolati in base all’anno civile. L’importo minimo dell’imposta di bollo è 1 euro.

Consistenza media Ammontare medio delle somme che, in un certo periodo, sono risultate a credito del titolare del conto.

u2

bollo su estratto conto annuale

Sui finanziamenti bancari di durata superiore a 18 mesi sono dovute le imposte di registro, di bollo e ipotecarie; in sostituzione di tali imposte, a seguito di specifica opzione da parte della banca, è dovuta un’imposta sostitutiva dello 0,25%.

Imposta sostitutiva

Gli interessi, i premi e gli altri frutti, corrisposti ai depositanti e ai correntisti da parte delle banche, sono soggetti a una ritenuta fiscale alla fonte (attualmente del 26%). Le banche operano la ritenuta fiscale sull’importo degli interessi creditori, maturati sui depositi a risparmio liberi e vincolati, sui certificati di deposito e sui c/c di corrispondenza a favore dei depositanti e dei correntisti, prima di pagarli o di capitalizzarli. L’importo delle ritenute viene versato dalle banche al fisco mediante due acconti durante l’anno e il saldo dopo la chiusura dell’esercizio. La suddetta ritenuta fiscale sugli interessi dei depositi e dei conti correnti opera:

Tassazione degli interessi bancari



come ritenuta d’imposta e quindi “secca” e “definitiva” per i clienti rappresentati da famiglie e per gli enti non commerciali, in quanto costituisce un’imposta sostitutiva dell’imposta sul reddito;



come ritenuta d’acconto per le società di capitali, per le società di persone e per le imprese individuali.

05 La tutela del cliente L’obiettivo della tutela dei clienti viene perseguito mediante l’utilizzo di più strumenti: a) un sistema di garanzie volto ad assicurare ai clienti la solvibilità delle banche e la restituzione puntuale delle somme depositate; b) la creazione di organi per risolvere le controversie che possono insorgere tra la banca e il cliente; c) l’attuazione della normativa in materia di trasparenza bancaria per far conoscere ai clienti le condizioni che regolano i rapporti contrattuali con la banca.

Controversia: contrasto di opinioni su un determinato argomento sostenuto da ciascuna delle parti.

Le imprese bancarie: prodotti e servizi per i risparmiatori

Soggetti diversi dalle persone fisiche

m4

Persone fisiche

Periodicità dell’invio dell’estratto conto

Le operazioni bancarie

Per quanto riguarda i conti correnti e i depositi bancari e postali è stabilito un bollo annuale di 34,20 euro per le persone fisiche e di 100,00 euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche (enti, società ecc.) che viene applicato in occasione delle comunicazioni scritte fornite alla clientela (estratti conto).

440

a) solvibilità delle banche STRUMENTI DI TUTELA DEL CLIENTE

Le autorità creditizie

b) organi per risolvere le controversie c) disciplina sulla trasparenza bancaria

a) Solvibilità delle banche I depositi che le banche ricevono sotto svariate forme rappresentano prestiti che i clienti fanno alle banche. Poiché ogni prestito comporta alcuni rischi, sorge la necessità di tutelare i depositanti che devono essere sicuri della solvibilità degli enti creditizi e della puntuale restituzione delle somme loro affidate. Dal punto di vista aziendale le banche tutelano i diritti dei depositanti attuando un’accurata politica di investimento, basata su un’attenta valutazione dei rischi e sul loro minuzioso frazionamento, in modo da dare stabilità e sicurezza alla gestione e da permettere rapidi smobilizzi. Dal punto di vista sociale il sistema bancario deve essere sottoposto a controlli e disciplinato da norme che diano sicurezza ai risparmiatori e al pubblico in genere, in modo che tutti abbiano piena fiducia negli enti creditizi e affidino a essi, con tranquillità, i propri capitali. Sotto quest’aspetto è possibile distinguere due forme di tutela dei depositi: il sistema indiretto e il sistema diretto.

Tutela indiretta

La tutela dei depositanti è attuata in modo indiretto quando le autorità centrali, in caso d’insolvenza di una banca, promuovono l’intervento di uno o più altri enti creditizi che acquisiscono gli sportelli della banca dissestata fronteggiando in modo completo i debiti della stessa. Con questa forma di tutela viene offerta al pubblico una garanzia sottintesa ma totale, a un costo occulto che grava su tutta la collettività.

Tutela diretta

La tutela diretta può essere attuata sia all’interno del sistema bancario sia ricorrendo a compagnie di assicurazione. Tale intervento offre una garanzia esplicita ma limitata a un costo trasparente che grava sui beneficiari in quanto gli enti creditizi cercano di trasferire l’onere sostenuto sulla clientela.

Amministrazione straordinaria Procedura avviata in caso di crisi di un’impresa che tende al recupero dell’attività svolta per un generale interesse collettivo.

Liquidazione coatta amministrativa Procedura prevista dalla legge per particolari imprese il cui dissesto finanziario provoca gravi ripercussioni sociali.

Attività della Banca d’Italia

Dopo un lungo periodo di utilizzo della tutela indiretta, anche in Italia è stata introdotta la tutela diretta con la costituzione del Fondo interbancario di tutela dei depositi bancari (FITD) che prevede l’adesione obbligatoria per tutte le banche e che attua due tipi di interventi: il primo nel caso in cui la banca si trovi in difficoltà e venga posta in amministrazione straordinaria, il secondo nel caso di liquidazione coatta amministrativa della banca, che prevede il rimborso delle somme depositate dai clienti entro il limite di copertura stabilito. A livello di Unione europea si sta procedendo all’armonizzazione del funzionamento dei sistemi nazionali di garanzia dei depositi. Al fine di limitare la probabilità che si verifichino gravi crisi bancarie e, nel caso si manifestino, di risolverle con rapidità ed efficienza, sono entrate in vigore nuove regole che prevedono:



il rafforzamento delle misure preventive con la predisposizione di un Piano di Risanamento che stabilisce le misure che una banca deve adottare nel caso in cui si presentino eventi avversi;



la procedura di risoluzione richiesta alla banca in crisi dalle autorità di risoluzione preposte al controllo e alla gestione della crisi (BCE e Banca d’Italia) per risanare la situazione il più rapidamente possibile.

Tra i vari strumenti di risoluzione vi è il bail-in (salvataggio interno) che prevede che gli azionisti e gli investitori in possesso di strumenti finanziari emessi dalla banca contribuiscano con i propri fondi a risolvere la crisi dell’ente creditizio. Gli azionisti concorrono in misura maggiore al risanamento e, se il loro contributo non fosse sufficiente, saranno chiamati a contribuire al risanamento anche altri soggetti che detengono strumenti finanziari secondo un prefissato schema di intervento:



azioni e strumenti finanziari assimilati al capitale (azioni di risparmio e obbligazioni convertibili);



titoli subordinati senza garanzia;

441 • •

crediti non garantiti (obbligazioni bancarie non garantite); depositi oltre il limite di 100 000 euro.

In caso di crisi delle banche i conti correnti, i conti di deposito, i libretti di risparmio, gli assegni circolari e i certificati di deposito nominativi fino a 100 000 euro per depositante sono tutelati dal Fondo interbancario di tutela dei depositi e dal Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo (FGD).

La disciplina prevista dalla Banca d’Italia in materia di trasparenza delle condizioni contrattuali e sulla correttezza delle relazioni con la clientela persegue i seguenti obiettivi: 1. la semplificazione della documentazione che le banche e gli altri intermediari finanziari devono mettere a disposizione della clientela, sia per ridurre i costi sia per rendere l’informativa più chiara e comprensibile; 2. la comparabilità delle informazioni prodotte attraverso la documentazione di trasparenza, che dà la possibilità ai clienti di confrontare le diverse offerte; 3. il rafforzamento della tutela della clientela superando i limiti delle attuali disposizioni; 4. l’aggiornamento della normativa per tenere conto dei vari provvedimenti relativi al commercio elettronico, alla commercializzazione a distanza di servizi finanziari, ai mutui indicizzati al tasso BCE ecc. Gli intermediari finanziari hanno l’obbligo di far conoscere le caratteristiche e i costi dei servizi offerti, assicurare la piena corrispondenza tra le condizioni pubblicizzate e quelle applicate ai clienti e inviare comunicazioni periodiche sull’andamento del rapporto contrattuale e in particolare sull’effettiva consistenza delle linee di credito disponibili. La disciplina sulla trasparenza bancaria prevede l’utilizzo di vari strumenti: a) un documento generale denominato Principali diritti del cliente, che deve essere esposto nei locali aperti al pubblico; b) apposite Guide dettagliate riguardanti i diversi contratti; c) i Fogli informativi messi a disposizione dei clienti, contenenti informazioni sull’intermediario, sulle condizioni e sulle principali caratteristiche dell’operazione o del servizio offerto; d) un Documento di sintesi allegato a ogni contratto, che riporta le condizioni pubblicizzate nel foglio informativo relativo allo specifico tipo di operazione o servizio; e) l’Indicatore Sintetico di Costo (ISC), che esprime il costo annuo di un conto corrente bancario per il cliente; tale indicatore comprende tutte le spese e le commissioni addebitate al cliente nel corso dell’anno, al netto degli oneri fiscali e interessi; f) la Comunicazione alla clientela che ha stipulato un contratto di conto corrente bancario; l’estratto conto e il documento di sintesi devono essere inviati al cliente con periodicità annuale o, a sua scelta, semestrale, trimestrale o mensile. L’estratto conto del periodo che si conclude al 31 dicembre riporta il riepilogo delle spese complessivamente sostenute durante l’anno.

u2

c) Disciplina sulla trasparenza bancaria

Class action

Le imprese bancarie: prodotti e servizi per i risparmiatori

La giustizia ordinaria consente ora di esercitare la class action nei casi in cui molti clienti risultino danneggiati da uno stesso comportamento illecito. Tale strumento consiste in un’azione legale collettiva per il risarcimento del danno subìto da consumatori o utenti da parte di imprese che offrono beni o servizi.

m4

Le controversie che possono insorgere tra i clienti e le banche in materia di operazioni e servizi bancari e finanziari possono essere risolte ricorrendo al processo ordinario o, in via stragiudiziale, all’Arbitro Bancario Finanziario (ABF). Il ricorso all’ABF risulta un sistema semplice che non prevede la necessità di assistenza legale da parte di un avvocato. Il cliente rimasto insoddisfatto, o il cui reclamo presentato alla banca non abbia ricevuto risposta, può presentare ricorso all’ABF. Nel caso in cui il ricorso sia accolto in tutto o in parte, il collegio deve fissare il termine entro il quale la banca deve adempiere alla decisione. Entrambe le parti hanno la facoltà di ricorrere all’autorità giudiziaria o a ogni altro mezzo previsto dall’ordinamento per la tutela dei propri diritti e interessi.

Le operazioni bancarie

b) Organi per risolvere le controversie

442 Riciclaggio Operazione che mira a fornire una parvenza di legalità a capitali provenienti da realtà illecite.

Modifiche del contratto

La conoscenza di tali elementi che riguardano la situazione economica e patrimoniale dei clienti è tutelata dal segreto professionale e dal segreto d’ufficio. Al fine di prevenire e contrastare l’evasione fiscale e il riciclaggio dei proventi derivanti da attività illecite, sono state introdotte alcune eccezioni alle norme sulla segretezza: le banche hanno l’obbligo di comunicare periodicamente all’Anagrafe tributaria una serie di informazioni che consentano di conoscere gli incassi, i pagamenti e il patrimonio finanziario di ogni cliente. Tra le disposizioni che permettono di contrastare l’evasione fiscale e il riciclaggio dei proventi derivanti da attività illecite rientra il divieto di effettuare pagamenti in denaro contante di importo pari o superiore a 3 000 euro. Tutti i contratti bancari che si protraggono nel tempo (contratti di durata) possono prevedere la facoltà della banca di modificare unilateralmente le condizioni contrattuali. A tal fine la normativa stabilisce che la facoltà di modificare le condizioni in senso sfavorevole al cliente debba essere indicata nel contratto con clausola approvata specificamente per iscritto. La banca può esercitare la facoltà di variare i tassi, i prezzi e le altre condizioni di contratto solo nel caso di giustificato motivo che può consistere nel cambiamento di situazioni oggettive. Qualunque modifica unilaterale delle condizioni contrattuali deve essere comunicata al cliente evidenziandola mediante la scritta “Proposta di modifica unilaterale del contratto” e indicando il motivo che ha dato luogo alla proposta.

06 La riservatezza delle banche e le norme antiriciclaggio Nello svolgimento della propria attività le banche vengono a conoscenza di dati ed elementi che riguardano persone e aziende con cui sono in rapporto. Tali dati ed elementi, relativi principalmente alla situazione economica e alla consistenza patrimoniale dei clienti, non possono essere rivelati ad altre persone e devono restare riservati. La riservatezza su tutto ciò che interessa la sfera personale ed economica dei clienti ha un fondamento etico che attiene a un principio morale e una base giuridica che deriva da una serie di norme sulla privacy, il segreto professionale e il segreto d’ufficio.

Anagrafe tributaria

La consuetudine alla riservatezza aveva in passato alimentato il concetto di “segreto bancario”. Questo segreto non risultava disciplinato da specifiche norme di legge ma si fondava sulla tradizionale abitudine bancaria di non rivelare a terzi le notizie e i dati riguardanti le operazioni effettuate dai clienti e le consistenze di denaro e di altri valori appartenenti ai clienti stessi. Negli anni scorsi varie disposizioni, rivolte a prevenire e contrastare l’evasione fiscale e il riciclaggio dei proventi di attività criminose, hanno introdotto nella nostra legislazione una serie di eccezioni alle norme sulla segretezza. Oggi le banche hanno l’obbligo di comunicare periodicamente all’Anagrafe tributaria una serie di dati e di informazioni che consentono di conoscere gli incassi, i pagamenti e il patrimonio finanziario di ogni soggetto. I dati che affluiscono all’Anagrafe tributaria consentono di far emergere redditi e patrimoni dei contribuenti per individuare coloro che sono a maggior rischio di evasione e quindi da sottoporre ad accertamento fiscale.

Norme antiriciclaggio

Oltre allo scopo di contrastare l’evasione fiscale, le disposizioni in esame si propongono l’obiettivo di prevenire e contrastare il riciclaggio dei proventi di attività criminose e il finanziamento del terrorismo. Tra esse troviamo la proibizione di effettuare pagamenti in denaro contante e di far uso di titoli al portatore (assegni senza clausola di non trasferibilità, libretti di risparmio bancario e postale); tale proibizione persegue lo scopo di rendere trasparenti i regolamenti commerciali, di combattere l’economia sommersa e il riciclaggio malavitoso del denaro. Essa costringe a effettuare i pagamenti mediante strumenti elettronici (carte di debito, carte di credito o carte prepagate) o con bonifici bancari o postali che assicurino la tracciabilità.

Tracciabilità Nel linguaggio bancario e fiscale la “tracciabilità” indica la possibilità di ricostruire i pagamenti e le relazioni tra due o più soggetti attraverso le “tracce” lasciate dagli strumenti di pagamento.

lettura espressiva della sintesi

2

Le operazioni bancarie sono assoggettate a imposte indirette (IVA e imposta di bollo) e a imposte dirette.

La tutela del cliente è realizzata ricorrendo a: • sistema di garanzie (tutela diretta e tutela indiretta); • organi per risolvere le controversie; • normativa sulla trasparenza bancaria.

6

La tenuta dei conti correnti bancari richiede l’utilizzo del metodo scalare procedimento amburghese che prevede la compilazione di due prospetti: • l’estratto conto; • il riassunto scalare.

Nell’estratto conto le operazioni sono riportate in ordine di data e si evidenzia il saldo contabile del conto.

7

Nel riassunto scalare le operazioni sono riportate in ordine di valuta e consentono il calcolo degli interessi.

imposte indirette prelievo coattivo che colpisce la ricchezza al momento in cui viene utilizzata attraverso i consumi e i trasferimenti imposte dirette prelievo coattivo applicato alla ricchezza (patrimonio o reddito) del soggetto garanzia protezione delle somme di denaro depositate in banca dai clienti metodo scalare procedimento amburghese metodo con

cui si registrano le operazioni e si calcolano gli interessi sul conto corrente. Tale procedimento è utilizzato nell’operatività bancaria e richiede la compilazione dell’estratto conto e del riassunto scalare saldo somma di denaro presente sul conto corrente in un determinato momento valuta giorno da cui il capitale inizia o cessa di produrre interessi

m4

5

Le imprese bancarie: prodotti e servizi per i risparmiatori

u2

4

Il prezzo delle operazioni bancarie dipende: • dal tasso di interesse, per le operazioni di raccolta e impiego fondi; • dalle commissioni, per le altre operazioni e i servizi; • dagli elementi accessori (valuta, giorni banca, recupero spese e oneri fiscali).

3

443

Sintesi

1

Le operazioni bancarie si suddividono in: • operazioni d’intermediazione creditizia; • operazioni d’investimento finanziario; • servizi d’investimento e accessori; • operazioni complementari.

Sintesi

444

Verifica

fine

unità

• test in autoverifica su unità 2 • interrogazione simulata con speakeraggio

TEST INTERATTIVI

CONOSCENZE

ABILITÀ

• Operazioni bancarie • Tassi bancari attivi e passivi • Tutela diretta e indiretta del cliente • Trasparenza bancaria

• Classificare le operazioni bancarie • Analizzare i tassi applicati dalle banche • Individuare il sistema di garanzie e tutela del cliente

LIVELLO BASE 1 Per ogni operazione di raccolta fondi indica se si tratta di un’operazione originaria (O), derivata (D) o indiretta (I).

2

1. Un cliente ottiene il rilascio di un assegno circolare prelevando il controvalore dal proprio conto corrente.

..............

2. La banca stipula un’anticipazione passiva.

..............

3. Un cliente esegue il versamento di assegni bancari sul proprio conto corrente di corrispondenza.

..............

4. La banca risconta effetti presso una banca maggiore.

..............

5. Un cliente esegue il versamento in contanti su un deposito a risparmio vincolato.

..............

6. La banca ottiene un finanziamento dalla Banca Centrale.

..............

7. La banca emette un prestito obbligazionario.

..............

8. La banca ottiene un finanziamento sul mercato dei depositi interbancari.

..............

9. Un cliente esegue il versamento di denaro contante su un deposito a risparmio libero.

..............

10. La banca emette un certificato di deposito a medio termine.

..............

Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F) e, in quest’ultimo caso, suggerisci una corretta formulazione. V F 1. Il Fondo interbancario di tutela dei depositi bancari garantisce qualunque tipo di credito. 2. I tassi attivi applicati sui prestiti concessi dalle banche dipendono esclusivamente dall’ammontare e dalla durata del prestito. 3. I contratti bancari devono essere redatti per iscritto e un esemplare deve essere consegnato al cliente. 4. Il top rate rappresenta il tasso massimo applicato alla clientela. 5. Le operazioni sono registrate nell’estratto conto in ordine di data. 6. I tassi attivi effettivamente praticati alla clientela sono maggiori dei tassi nominali dichiarati dalle banche. 7. Nei contratti di durata le condizioni possono essere variate in senso sfavorevole al cliente purché ne sia data comunicazione scritta. 8. I conti correnti di corrispondenza tenuti dalle banche e intestati ai clienti hanno natura di conto “nostro”. 9. La partecipazione al Fondo interbancario di tutela dei depositi bancari è volontaria.

3





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     

Inserisci il termine mancante scegliendolo tra quelli elencati. accessori, Anagrafe dei conti, anagrafe tributaria, attivi, commissione, complementari, criteri, derivate, di investimento, dirette, durata, entità, impiego, indirette, passivi, prime rate, principi contabili, ritenuta fiscale, struttura, tasso, top rate 1. Le operazioni di raccolta fondi ....................... vengono effettuate con la Banca Centrale Europea. 2. Tra le operazioni di raccolta fondi ......................... rientrano le operazioni compiute con la clientela in collegamento a rapporti particolari. 3. Attraverso le operazioni .......................................... la banca soddisfa, mediante la propria organizzazione, particolari esigenze della clientela. 4. Il prezzo applicato dalla banca per i servizi offerti alla clientela si definisce .......................................... 5. I tassi .................... applicati ai depositanti dipendono dall’.................... e dalla .................... del deposito. 6. Il ......................................... è il tasso attivo minimo applicato ai finanziamenti concessi alla clientela migliore. 7. Gli interessi bancari corrisposti ai clienti sono soggetti a ............................................... 8. Le banche devono comunicare periodicamente all’.............................................. alcune informazioni sugli incassi, i pagamenti e il patrimonio finanziario di ogni cliente.

Le operazioni di raccolta fondi si suddividono in: 1. 2. 3. 4.

operazioni originarie, collaterali e indirette operazioni originarie, indirette e d’investimento operazioni originarie, derivate e indirette operazioni originarie, derivate e complementari

b. Le operazioni di impiego fondi:  1. sono dette operazioni passive  2. sono dette operazioni attive  3. comportano il rischio d’impresa  4. non comportano il rischio d’impresa

   

1. garantisce i clienti per qualunque ammontare 2. garantisce i clienti entro il limite di copertura stabilito 3. realizza la tutela diretta dei clienti 4. realizza la tutela indiretta dei clienti

l.

Le controversie che insorgono tra banche e clienti:



1. devono essere risolte ricorrendo esclusivamente alla magistratura competente 2. possono essere sottoposte al giudizio dell’Arbitro Bancario Finanziario 3. possono essere sottoposte al giudizio dell’Arbitro Bancario Finanziario se sono già portate all’esame dell’autorità giudiziaria 4. devono essere risolte esclusivamente in via stragiudiziale

  

c.

Nella determinazione del prezzo dei loro prodotti e servizi le banche:

 

1. stipulano intese per limitare la concorrenza tra loro 2. si attengono rigorosamente alle misure stabilite dalle autorità creditizie 3. agiscono in una situazione di autonomia operativa 4. concertano con la Banca d’Italia i tassi e le condizioni

 

d. I tassi passivi d’interesse a favore

dei depositanti dipendono:

   

1. 2. 3. 4.

dall’entità del capitale dall’entità del capitale e dalla durata della giacenza dalla durata della giacenza dalle condizioni di mercato

e. Il prime rate rappresenta:  1. il tasso massimo applicato alla clientela migliore  2. il tasso massimo applicato alla clientela meno affidabile  3. il tasso minimo applicato alla clientela migliore  4. il tasso minimo applicato alla clientela meno affidabile f.

Il top rate rappresenta:

   

1. 2. 3. 4.

il tasso minimo applicato alla clientela il tasso massimo applicato alla clientela il tasso medio applicato alla clientela il tasso normale applicato alla clientela

g. Il conto corrente presenta le seguenti

caratteristiche:

   

1. l’iniziativa delle operazioni spetta a entrambe le parti 2. la disponibilità della somma a credito del cliente è al 31/12 di ogni anno 3. non vi è reciproca concessione di credito 4. vi è reciproca concessione di credito

h. Si registra in Dare dell’estratto conto intestato

al cliente Rossi:

   

1. il rilascio di un assegno circolare richiesto dal cliente Rossi 2. il versamento di un assegno bancario da parte del cliente Rossi 3. il versamento dello stipendio del cliente Rossi 4. il pagamento della bolletta dell’energia elettrica del cliente Rossi

m. I contratti tra banca e cliente:  1. possono essere stipulati sia verbalmente sia per iscritto  2. possono essere stipulati verbalmente  3. devono essere stipulati per iscritto in duplice esemplare  4. devono essere stipulati per iscritto in esemplare unico n. Il codice civile stabilisce che le clausole

vessatorie inserite nei contratti sono:

   

1. 2. 3. 4.

operative valide inesistenti inefficaci

o. La normativa sulla trasparenza bancaria prevede:  1. il documento di sintesi  2. il tasso ufficiale di sconto  3. l’Indicatore Sintetico di Costo  4. i fogli informativi p. L’informazione precontrattuale viene fornita

dalle banche ai clienti:

   

1. solo mediante spiegazioni date a voce dal personale di sportello 2. consegnando materiale pubblicitario che illustra i prodotti/servizi 3. consegnando una copia completa del testo contrattuale e mostrando il foglio informativo 4. consentendo di chiedere spiegazioni particolareggiate all’ABI

q. L’Indicatore Sintetico di Costo (ISC):  1. è inserito nei contratti di finanziamento  2. esprime il costo annuo di un conto corrente  3. tiene conto esclusivamente degli interessi pagati dalla clientela  4. tiene conto esclusivamente delle commissioni pagate dalla clientela r.

I contratti bancari di durata:

   

1. 2. 3. 4.

prevedono la modifica esclusivamente della valuta non prevedono la modifica della valuta non possono essere modificati possono prevedere la facoltà della banca di modificare unilateralmente le condizioni

ESERCIZI FINALI GRUPPO 16

u2

a.

   

Il fondo interbancario di tutela dei depositi bancari:

Le imprese bancarie: prodotti e servizi per i risparmiatori

(alcuni quesiti possono avere più risposte esatte).

i.

m4

LIVELLO INTERMEDIO/AVANZATO 4 Indica la risposta corretta

Verifica fine unità

445

unità

3

446

I prodotti e i servizi per i risparmiatori 01 Caratteri e classificazione dei depositi bancari I depositi di denaro costituiscono la fondamentale operazione di provvista fondi (operazione passiva) effettuata dalle banche nell’esercizio della loro attività. Attraverso tali operazioni le banche diventano debitrici verso i depositanti ai quali dovranno restituire i capitali ricevuti maggiorati degli interessi maturati. I depositi rappresentano operazioni originarie di raccolta in quanto eseguite direttamente con la clientela. La banca acquista la disponibilità del denaro ricevuto e può utilizzarlo in operazioni di impiego fondi che sono fruttifere per lei e vantaggiose per il sistema economico. La banca, poiché gode dell’uso del denaro, si assume l’impegno di pagare al depositante un compenso, costituito da un interesse, a scadenze periodiche prefissate oppure all’atto della restituzione del capitale.

Categorie di depositanti

Coloro che ricorrono ai depositi bancari possono avere differenti esigenze e appartenere a categorie diverse: 1. una prima categoria è costituita da coloro che depositano presso le banche i loro risparmi di entità assai modesta in previsione di necessità future. Si tratta di fondi che rimangono di solito depositati a lungo; 2. una seconda categoria è costituita da coloro che versano presso le banche i loro risparmi o i propri capitali in attesa di destinarli a forme più redditizie d’investimento. Si tratta di fondi che non rimangono a disposizione della banca per lungo tempo; 3. una terza categoria è costituita da coloro che appoggiano presso la banca la parte prevalente del loro servizio di cassa. Questi depositi si presentano poco stabili in quanto continuamente movimentati da operazioni di versamento e di prelievo.

Classificazione

I depositi bancari possono essere classificati secondo vari criteri: a) secondo le modalità di attuazione del rapporto, si distinguono in: – depositi semplici, caratterizzati dal fatto che la somma depositata deve essere ritirata in un’unica soluzione alla scadenza con gli interessi maturati; sono comprovati da certificati di deposito; – depositi a risparmio, caratterizzati dal fatto che il depositante può effettuare versamenti e prelievi in denaro contante; sono comprovati da libretti di risparmio; – conti correnti, per i quali gli utilizzi dei fondi disponibili avvengono comunemente a mezzo assegni bancari, sportelli automatici (ATM) e terminali elettronici (POS), mentre i movimenti sono originati da molteplici tipi di operazioni; b) secondo la durata del rapporto, si distinguono in: – depositi rimborsabili a vista o con brevissimo preavviso, detti anche depositi liberi; – depositi rimborsabili con preavviso; le somme depositate possono essere ritirate solo dopo il decorso di un periodo di preavviso; – depositi a scadenza fissa; le somme depositate possono essere ritirate solo alla scadenza convenuta;

Preavviso: avvertimento dato in anticipo di un fatto che avverrà.

447

I prodotti e i servizi per i risparmiatori

c) secondo i contratti conclusi con la clientela, vengono così denominati: – depositi a risparmio libero, rimborsabili a vista; – depositi a risparmio vincolato a scadenza fissa, rimborsabili alla scadenza prefissata; – certificati di deposito, depositi semplici a scadenza fissa che vengono emessi contro un unico versamento e sono rimborsati con gli interessi maturati; – pronti contro termine, vendite di titoli con patto di riacquisto a scadenza prefissata; – depositi a risparmio vincolato a scadenza indeterminata, soggetti a un periodo di preavviso prima di essere rimborsati; – conti di deposito, prodotti che, abbinati a un conto corrente di appoggio, consentono di effettuare solo versamenti e prelevamenti senza possibilità di compiere altre operazioni (bonifici, utilizzo di carte di debito o di credito); le banche offrono conti deposito liberi o vincolati a tassi di interesse leggermente superiori ai normali conti correnti; – programmi di risparmio personalizzato, che prevedono il versamento mensile di un importo costante al fine di accumulare un certo capitale; – conti correnti, che consentono l’uso degli assegni bancari e l’accesso a tutta la gamma dei servizi offerti dalle banche.

DEPOSITI BANCARI

• rimborsabile a vista • rimborsabile con preavviso • a scadenza fissa

contratto

• a risparmio libero • a risparmio vincolato

scadenza fissa

scadenza indeterminata

• certificati di deposito • pronti contro termine • conti di deposito • programmi di risparmio personalizzato • conti correnti

Sul piano giuridico la dottrina non è concorde nel definire la natura dei depositi bancari; per taluni studiosi rientrano nella categoria dei depositi irregolari, per altri in quella dei mutui, per altri ancora costituiscono una categoria a sé stante. Tali incertezze derivano principalmente dalla difficoltà di individuare la “causa”, in altre parole la ragione economico-giuridica del contratto. Dal punto di vista legale il deposito bancario è un contratto:

• • •

unilaterale, perché fa sorgere obbligazioni solo a carico della banca; reale, in quanto si perfeziona all’atto della consegna del denaro depositato; oneroso, perché di norma la banca deve corrispondere un interesse al depositante.

La banca acquista la proprietà della somma di denaro e si assume l’obbligo di restituirla nella stessa specie monetaria; pertanto non vi è obbligo di custodia ma un obbligo di restituzione impropria.

Natura giuridica

Le imprese bancarie: prodotti e servizi per i risparmiatori

• deposito semplice • deposito a risparmio • conto corrente

durata del rapporto

m4

modalità di attuazione del rapporto

u3

classificati secondo

448

02 I depositi a risparmio I depositi a risparmio sono uno strumento di raccolta fondi largamente usato dalla piccola clientela retail (famiglie) e sono comprovati da un “libretto di risparmio” che può essere libero oppure vincolato. In passato moltissime famiglie accantonavano i loro risparmi su questi libretti, che da qualche tempo hanno diminuito notevolmente il loro peso nel funding delle banche.

a) Aspetti legali e tecnici dei libretti di risparmio Libretto di risparmio

Congiuntamente Tutti gli intestatari del libretto di risparmio devono essere presenti per effettuare un prelievo.

Disgiuntamente I cointestatari del libretto di risparmio possono effettuare prelievi dal libretto di risparmio anche senza la presenza degli altri intestatari.

I depositi a risparmio sono comprovati da un libretto di risparmio nominativo che è conservato dal cliente intestatario e deve essere presentato alla banca per ogni operazione; in esso sono registrate tutte le operazioni effettuate e viene anche indicato, dopo ogni movimento, il saldo risultante a credito del cliente. In occasione della prima operazione compiuta dopo la capitalizzazione degli interessi vengono registrati sul libretto anche gli interessi netti accreditati dalla banca per il periodo precedente. I libretti di risparmio nominativi sono documenti di legittimazione perché servono a identificare il creditore. Sono intestati a una persona determinata che è la sola che può effettuare i prelevamenti. Possono anche essere intestati a più persone (intestazione congiunta o a più firme) con prelevamenti da effettuare congiuntamente oppure disgiuntamente. Le operazioni di versamento possono essere compiute anche da chi non è intestatario del libretto. All’apertura di un deposito a risparmio la banca deve raccogliere gli estremi di un documento di identificazione e il codice fiscale del cliente. I dati vengono inseriti nell’archivio informatico prescritto dalle disposizioni di lotta alla criminalità organizzata nel quale sono poi registrati tutti i movimenti di importo superiore al limite stabilito dalle normative antiriciclaggio. Trattandosi di depositi a risparmio, il saldo in linea capitali deve sempre risultare a credito del cliente e non sono assolutamente consentiti prelevamenti di importo superiore a quello risultante dal libretto. In caso di smarrimento, furto o distruzione di un libretto bisogna far ricorso a una procedura chiamata ammortamento, che mira a ottenere l’annullamento del vecchio libretto e il rilascio di un duplicato.

b) Depositi a risparmio libero I depositi a risparmio sono detti liberi quando il cliente ha la disponibilità a vista delle somme depositate, nel senso che gli è consentito ritirare il denaro al momento stesso in cui decide di prelevare una certa somma o di estinguere il rapporto.

Svolgimento delle operazioni

Il cliente che intende effettuare un’operazione di deposito a risparmio si rivolge all’impiegato il quale procede:



all’apertura di un nuovo deposito redigendo, in doppio esemplare, il contratto scritto e il relativo documento di sintesi imposti dalle norme sulla trasparenza, inserendo nel terminale il nuovo conto, la sua intestazione e l’ammontare del versamento iniziale, e rilasciando al cliente il libretto di risparmio;



all’esecuzione delle diverse operazioni di versamento e di prelevamento, digitando alla tastiera del terminale i dati relativi al numero del libretto, alla data, al segno, all’importo e alla valuta dell’operazione. Le operazioni sono stampate automaticamente sul libretto e di quelle con importo superiore ai limiti stabiliti dalle norme antiriciclaggio deve rimanere traccia nell’archivio informatico;



all’estinzione di ogni deposito di cui viene chiesta la chiusura, azzerando il conto e procedendo all’annullamento del libretto di risparmio. La banca trattiene e archivia il libretto estinto, mentre al cliente viene versato il saldo in linea capitali aumentato degli interessi netti maturati e diminuito del recupero spese.

449 Gli interessi maturati sui depositi a risparmio vengono liquidati periodicamente detraendo la ritenuta fiscale (a titolo di imposta sostitutiva per i risparmiatori privati e gli enti non commerciali e a titolo di acconto per le società e per le imprese individuali), l’imposta di bollo e i recuperi spese, e sono capitalizzati (vale a dire trasformati in capitale e portati in aumento dei crediti dei clienti) con periodicità annuale o infrannuale.

Capitalizzazione degli interessi

Sui libretti di risparmio possono essere accettati versamenti di importi non liquidi, costituiti da assegni bancari tratti su altre banche o altri sportelli e assegni circolari emessi da altre banche. La legge stabilisce soltanto le valute da attribuire agli importi liquidi; pertanto, gli interessi sui versamenti di denaro devono essere conteggiati con valuta nel giorno in cui è effettuato il deposito e sono dovuti fino a quello del prelevamento. Questo vuol dire che le valute sui versamenti e sui prelevamenti di denaro coincidono con le date in cui tali operazioni vengono effettuate. Anche in caso di assegni bancari tratti sulla stessa banca e di assegni circolari emessi dalla stessa banca viene applicata la valuta in giornata. Le valute da attribuire ai versamenti di importi non liquidi sono il giorno lavorativo successivo a quello del versamento se si tratta di assegni circolari emessi da altre banche e il terzo giorno lavorativo successivo a quello del versamento se si tratta di assegni bancari tratti su un’altra banca. Per la tenuta del conto, la banca utilizza un programma che applica il metodo scalare procedimento amburghese; i “numeri” si ottengono moltiplicando ogni saldo per i rispettivi giorni e conservando i due decimali. Il tasso applicato viene concordato tra banca e cliente. Il procedimento per il calcolo degli interessi è quello dell’anno civile; ciò significa che il calcolo dei giorni è effettuato in base al calendario, considerando i mesi di 28, di 30 o di 31 giorni come nella realtà. Il totale numeri viene moltiplicato per il tasso e il risultato viene diviso per 36 500 (in quanto anno non bisestile). Gli interessi netti si ottengono sottraendo dagli interessi lordi la ritenuta fiscale 26% a titolo d’imposta; dagli interessi netti viene tolto il recupero spese pattuito e l’importo risultante viene capitalizzato. L’imposta di bollo non è dovuta in quanto il deposito a risparmio presenta una consistenza media annua non superiore a 5 000 euro. Commento alle principali operazioni 9/05 – La cliente apre il deposito con un versamento di denaro contante di 1 750,00 euro al quale la banca assegna come valuta lo stesso giorno del versamento. 27/07 – La cliente effettua un versamento in contanti di 800,00 euro al quale la banca assegna come valuta lo stesso giorno del versamento. 15/09 – La cliente effettua un versamento di 1 825,45 euro depositando un assegno bancario, tratto su un’altra banca, al quale viene assegnato come valuta il terzo giorno lavorativo successivo a quello del versamento (poiché il 15/09 è un giovedì e i giorni sabato e domenica non sono lavorativi, la banca assegna come valuta martedì 20/09). 16/11 – La cliente effettua un prelevamento in contanti di 1 500,00 euro al quale la banca assegna come valuta lo stesso giorno dell’operazione.

u3

Condizioni applicate nello svolgimento

Le imprese bancarie: prodotti e servizi per i risparmiatori

Valeria Borra di Mantova il 9 maggio ha aperto un deposito a risparmio libero presso l’agenzia n. 3 della sua città della banca Intesa Sanpaolo versando denaro contante per 1 750,00 euro. Le condizioni economiche del rapporto, pattuite tra banca e cliente, prevedono il tasso lordo di interesse 1,65% con capitalizzazione annuale, spese per ogni movimento 0,40 euro, spese forfetarie annuali 8,25 euro. Durante lo stesso anno la cliente ha effettuato i seguenti movimenti: 27/07: versamento di denaro contante per 800,00 euro 15/09: (giovedì) versamento di un assegno bancario di 1 825,45 euro tratto sulla filiale di Cremona della Banca Nazionale del Lavoro 16/11: prelevamento di 1 500,00 euro 13/12: (martedì) versamento di un assegno circolare di 819,95 euro emesso dalla filiale di Piacenza della banca Intesa Sanpaolo. Presentiamo: a) un breve commento alle singole operazioni; b) il libretto di risparmio libero; c) il rendiconto di liquidazione al 31 dicembre.

m4

Deposito a risparmio libero: apertura e capitalizzazione degli interessi a fine anno

I prodotti e i servizi per i risparmiatori

{Esempio}

450 13/12 – La cliente effettua un versamento di 819,95 euro depositando un assegno circolare, emesso da una dipendenza della stessa banca, al quale viene assegnato come valuta il giorno stesso. 31/12 – A fine anno la banca procede alla capitalizzazione delle competenze, accreditando gli interessi maturati dai quali deduce la ritenuta fiscale, le spese per ogni movimento effettuato e le spese fisse annuali. Libretto di deposito a risparmio libero Deposito a risparmio libero n. 4530024 Valeria Borra Date

Prelievi

09/05

Versamenti

Saldi

Valute

1 750,00

1 750,00

09/05

27/07

800,00

2 550,00

27/07

15/09

1 825,45

4 375,45

20/09

2 875,45

16/11

16/11

1 500,00

13/12

819,95

3 695,40

13/12

31/12

12,23

3 707,63

31/12

Firma

Rendiconto di liquidazione al 31 dicembre RIASSUNTO SCALARE Numeri Valuta

Saldi per valuta

09/05 27/07 20/09 16/11 13/12

1 750,00 2 550,00 4 375,45 2 875,45 3 695,40

Giorni

Debitori

79 55 57 27 18

Creditori 138 250,00 140 250,00 249 400,65 77 637,15 66 517,20 672 055,00

ELEMENTI PER IL CONTEGGIO DELLE COMPETENZE 1) INTERESSI CREDITORI Decorrenza 09/05 Ritenuta fiscale 26%

Tasso 1,65%

Numeri creditori 672 055,00 Interessi lordi Ritenuta fiscale Interessi netti

Imponibile 30,38

Interessi 30,38 30,38 7,90 22,48

2) SPESE Spese per movimento euro (0,40 × 5) Spese forfetarie annuali Totale competenze nette

– 2,00 – 8,25 12,23

c) Depositi a risparmio vincolato I depositi a risparmio sono detti vincolati quando il cliente rinuncia a disporre delle somme versate per un prefissato periodo di tempo (depositi vincolati a scadenza fissa) oppure accetta di ottenere il rimborso solo dopo averlo richiesto con un tempo di anticipo prestabilito (depositi vincolati con preavviso).

451 La rinuncia alla disponibilità immediata del denaro depositato consente al cliente di ottenere dalla banca un tasso di interesse superiore rispetto ai depositi liberi; il tasso è tanto più elevato quanto più lunga è la durata del vincolo. Anche i depositi a risparmio vincolato sono comprovati da un libretto.

d) Conti di deposito

I prodotti e i servizi per i risparmiatori

Alla clientela retail (famiglie) molte banche propongono di accantonare i risparmi nei conti di deposito (liberi o vincolati) che sono stati inizialmente lanciati dalle banche online. Si tratta di prodotti bancari che consentono di effettuare solo versamenti e prelevamenti, senza possibilità di compiere le altre operazioni che movimentano i conti correnti (emissioni di assegni, bonifici, prelievi Bancomat ecc.). Le banche presentano i loro conti di deposito con varie denominazioni (Deposito sicuro ecc.), sono quasi sempre a “costo zero” e vengono remunerati con un “alto tasso di interesse” (i tassi lordi sono assai superiori a quelli dei depositi liberi e dei conti correnti). Per ottenere l’interesse a tasso elevato i depositanti sono però tenuti a rispettare una condizione: le somme devono rimanere in deposito per un arco di tempo piuttosto lungo (uno, due o tre anni). Gli interessi maturati sui conti di deposito sono soggetti a ritenuta fiscale 26%; inoltre sulla consistenza del conto di deposito è dovuta una imposta di bollo annua pari a 2‰. Le somme raccolte dalle banche nei conti di deposito sono con scadenza a vista e quindi i clienti hanno la possibilità di ritirarle in qualsiasi momento; tuttavia il forte incentivo costituito dall’elevato tasso di interesse spinge i clienti a conservarle stabili nel tempo.

I depositi a risparmio

Individuare le caratteristiche dei depositi a risparmio

Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F) e, in quest’ultimo caso, suggerisci una corretta formulazione. V F 1. Il deposito bancario è un contratto bilaterale in quanto entrambi i contraenti assumono degli obblighi.





5. All’apertura di un deposito a risparmio libero la banca consegna al cliente il documento di sintesi.

   

   

6. Gli interessi maturati sul deposito a risparmio vengono capitalizzati al netto della ritenuta fiscale, dell’imposta di bollo e del recupero delle spese previste in contratto.





 

 

 

 

2. I versamenti sul libretto di risparmio possono essere eseguiti solo dall’intestatario del libretto stesso. 3. Il saldo del deposito a risparmio risulta sempre a credito del cliente. 4. L’annullamento di un libretto di risparmio si realizza attraverso la procedura dell’ammortamento.

7. Nel rendiconto di liquidazione di un deposito a risparmio le operazioni vengono riportate in ordine di valuta. 8. La ritenuta fiscale calcolata sugli interessi è operata sempre a titolo di imposta sostitutiva. 9. Nei depositi a risparmio vincolato il tasso di interesse è maggiore rispetto a quello applicato per i depositi a risparmio libero. 10. I conti di deposito di solito prevedono un tasso di interesse più elevato di quello dei conti correnti.

03 I certificati di deposito I certificati di deposito sono titoli di credito nominativi o al portatore che incorporano un deposito vincolato.

Titolo di credito Documento che incorpora un diritto e assicura la possibilità di farlo valere direttamente o di trasferirlo ad altre persone.

Le imprese bancarie: prodotti e servizi per i risparmiatori

Abilità

m4

Conoscenze

u3

{Ora tocca a te!}

452 Chi sottoscrive i certificati di deposito intende mantenere una determinata somma depositata in banca per un certo periodo di tempo, ricevendo in cambio degli interessi. La durata dei certificati di deposito può variare da 3 a 60 mesi. Il tasso di interesse varia a seconda della scadenza: a scadenze più lunghe corrispondono generalmente tassi più elevati e viceversa. Le banche possono differenziare i tassi anche in base all’importo depositato: a importi maggiori possono corrispondere tassi più alti. Il cliente che necessita di liquidità prima della scadenza può cercare di vendere il certificato; tale operazione non risulta facile perché non esiste un mercato secondario in cui vengono negoziati questi titoli di credito.

Caratteristiche

I certificati di deposito possono essere a tasso fisso, a tasso indicizzato o zero coupon. I certificati di deposito a tasso fisso remunerano l’investimento a un tasso di interesse stabilito all’emissione, che rimane costante per l’intera durata del titolo e viene pagato con cedole semestrali o annuali. I certificati di deposito a tasso indicizzato prevedono il pagamento di interessi periodici variabili, che vengono calcolati utilizzando parametri di indicizzazione (per esempio i tassi interbancari Euribor, il prezzo di alcune materie prime, il cambio dell’euro riferito a un’altra valuta). I certificati di deposito zero coupon (senza cedole) prevedono, al momento della sottoscrizione del titolo, il versamento da parte del cliente di un prezzo inferiore al valore di rimborso a scadenza. Per il cliente il provento è rappresentato dallo “scarto di emissione”, in altre parole dalla differenza tra il valore di rimborso a scadenza e il valore di emissione. Sugli interessi e sugli scarti di emissione viene applicata la ritenuta fiscale 26%. I certificati di deposito sono inoltre assoggettati all’imposta di bollo del 2‰ sulla durata dell’investimento.

{Esempio} Calcolo del rendimento effettivo di un certificato di deposito In data 20 aprile Lidia Ferrini sottoscrive presso una banca un certificato di deposito a tasso fisso, scadente a 6 mesi, depositando 5 000 euro. Calcoliamo l’importo disponibile alla scadenza, sapendo che il tasso fisso annuo lordo è 4% e che la banca richiede un rimborso spese di 15 euro. Successivamente calcoliamo il tasso effettivo annuo dell’investimento. Il certificato di deposito sottoscritto da Lidia Ferrini ha la durata di 183 giorni (conteggiati a calendario civile dal 20/04 al 20/10). L’importo disponibile alla scadenza risulta: importo depositato alla sottoscrizione (valore nominale del certificato) euro 5 000,00 + interessi lordi

5 000,00 × 4 × 183 36 500

=

– ritenuta fiscale 26% su euro 100,27 = – recupero spese = importo disponibile alla scadenza del certificato

euro

100,27

euro euro euro

26,07 15,00 5 059,20

Per calcolare il tasso effettivo di rendimento annuo del certificato di deposito è necessario ipotizzare che la risparmiatrice reinvesta il montante ottenuto per altri 6 mesi. Supponiamo quindi che Lidia Ferrini possa reinvestire il montante resosi disponibile alla scadenza del certificato allo stesso tasso di interesse: tasso annuo lordo del certificato di deposito 4,00% – ritenuta fiscale 26% su 4,00 1,04% tasso netto annuo del certificato di deposito 2,96% Nei primi sei mesi percepisce interessi netti pari all’1,48% (ottenuto facendo 2,96 : 2) che può reinvestire per gli altri 6 mesi (dal 20/10 al 20/04 = giorni 182) ottenendo un ulteriore interesse di: 1,48 × 2,96 × 182 36 500

= 0,022

Il tasso di rendimento effettivo annuo risulta: 2,96% + 0,022% = 2,982%

453

{Ora tocca a te!} Conoscenze

Abilità

Certificati di deposito

Calcolare l’importo disponibile alla scadenza dei certificati di deposito

30 000 × 3,85 × ............. 36 500

= euro .....................

Ritenuta fiscale sugli interessi lordi maturati: euro (.............% × ...................) = euro ................... Importo disponibile a scadenza: euro (30 000 + .................. – .................. – 25,00) = euro ................................

04 I “pronti contro termine” Per i clienti delle banche, che vogliono investire i loro risparmi per un breve periodo di tempo, una valida alternativa ai depositi a risparmio, ai conti di deposito e ai certificati di deposito è rappresentata dai contratti “pronti contro termine” (P/T) che per le banche costituiscono operazioni di raccolta fondi. Le operazioni pronti contro termine sono acquisti di titoli (di solito titoli di Stato o obbligazioni) effettuati dai clienti con patto di rivendita alla banca alla scadenza stabilita; consistono pertanto in due compravendite di segno inverso che hanno per oggetto gli stessi titoli. La differenza tra il prezzo di rivendita alla scadenza e il prezzo di acquisto alla stipulazione del contratto costituisce la remunerazione per il cliente.

Il prezzo al quale il cliente acquista i titoli dalla banca è il loro prezzo di mercato maggiorato del rateo di interessi maturati. Il prezzo al quale il cliente rivende gli stessi titoli alla banca alla scadenza (mediamente da 30 a 150 giorni, mai superiore a 365 giorni) è determinato in base sia al prezzo di acquisto, maggiorato del rateo di interessi maturati, sia al tasso di interesse pattuito tra banca e cliente. Formalmente il “pronti contro termine” consiste in due autonome negoziazioni di titoli stipulate “fuori mercato” e quindi con date di regolamento che non tengono conto dei due giorni di borsa aperta (di solito il regolamento dell’acquisto è stabilito dopo due giorni lavorativi e quello della vendita nel giorno di scadenza). Sostanzialmente l’intera operazione presenta una sicura unitarietà economica che ha una doppia finalità: a) remunerare al cliente un interesse, per il tempo che intercorre tra i regolamenti delle due compravendite; b) consentire alla banca la disponibilità dei fondi, sempre per il tempo che intercorre tra i regolamenti delle due compravendite. Per poter stipulare un contratto P/T il cliente deve essere titolare presso la banca di un deposito titoli (dossier); deve inoltre disporre di un conto corrente, nel quale la banca addebita alla stipulazione l’importo pagato a pronti per l’acquisto dei titoli e accredita alla scadenza l’importo riscosso per la vendita a termine degli stessi titoli.

u3

I=

Le imprese bancarie: prodotti e servizi per i risparmiatori

Durata del certificato di deposito: da 20/12 a ..................... = ............. giorni. Interessi lordi maturati sul certificato di deposito:

m4

In data 20/12 Silvia Garmi sottoscrive presso la banca BNP Paribas un certificato di deposito di 30 000 euro, tasso 3,85%, scadenza 6 mesi. La banca richiede un rimborso spese di 25 euro.

I prodotti e i servizi per i risparmiatori

Leggi la situazione operativa e completa i calcoli che seguono.

454

{Esempio} Operazione pronti contro termine Il giorno 12 maggio (giovedì) Daniele Fabbri ha stipulato con la banca UniCredit un contratto “pronti contro termine” alle seguenti condizioni: • scadenza 25 luglio (lunedì); • titolo sottostante BTP 4,75% con cedole semestrali scadenti 1/04 e 1/10, del valore nominale di 50 000 euro; • prezzo a pronti 99,95, prezzo a termine 99,97; • regolamento a pronti due giorni lavorativi dopo la stipulazione e regolamento a termine nel giorno di scadenza. La banca richiede un rimborso spese di 25 euro. Calcoliamo: a) l’importo pagato a pronti dal cliente; b) l’importo riscosso a scadenza dal cliente; c) il rendimento del P/T per il cliente. a) Calcolo del prezzo pagato a pronti dal cliente Quotazione percentuale del titolo sottostante + rateo interessi lordi maturati per 45 giorni conteggiati dall’1/04 (escluso) a giovedì 12/05 (compreso) più due giorni lavorativi (regolamento lunedì 16/05): 2,375 × 45 euro = = euro 0,584 183

99,950

– ritenuta fiscale 12,50% = euro 0,073

0,511 100,461

Il prezzo a pronti ora calcolato è riferito a 100 euro di valore nominale. Poiché l’operazione ha per oggetto 50 000 euro di valore nominale, l’importo totale pagato dal cliente (addebitato con valuta lunedì 16/05) si ottiene con questa proporzione: 100 : 100,461 = 50 000 : x da cui x = euro 50 230,50 importo addebitato in c/c con valuta 16/05. b) Calcolo del prezzo riscosso a scadenza dal cliente Prezzo percentuale del titolo sottostante + rateo interessi lordi maturati dall’1/04 (escluso) al giorno di scadenza lunedì 25/07 (compreso): euro =

2,375 × 115 183

99,970

= euro 1,492

– ritenuta fiscale 12,50% = euro 0,187

1,305 101,275

Il prezzo a scadenza ora calcolato è riferito a 100 euro di valore nominale. Poiché l’operazione ha per oggetto 50 000 euro di valore nominale, l’importo a scadenza si ottiene con questa proporzione: 100 : 101,275 da cui x = euro 50 637,50

=

50 000 : x

L’importo riscosso dal cliente è: euro (50 637,50 – 25,00) = euro 50 612,50 (accreditato in c/c con valuta 25/07). c) Calcolo del rendimento dell’operazione per il cliente Il provento realizzato dal risparmiatore è pari alla differenza tra l’importo ottenuto con la vendita a scadenza e l’importo pagato per l’acquisto a pronti: euro (50 612,50 – 50 230,50) = euro 382,00 Per calcolare il tasso percentuale di rendimento dell’operazione P/T (durata 70 giorni conteggiati dal 16/05 al 25/07) si applica la formula inversa dell’interesse, ponendo l’importo pagato a pronti come capitale e il provento realizzato con l’operazione come interesse: 36 500 × I 36 500 × 382,00 r= = = 3,97% C×g 50 230,50 × 70

455

{Ora tocca a te!} Conoscenze

Abilità

Pronti contro termine

Eseguire i calcoli relativi alle operazioni pronti contro termine

Leggi la situazione operativa e completa i calcoli che seguono. • durata: 182 giorni;

• prezzo a pronti: 101,20;

• titolo sottostante: BTP, valore nominale 20 000 euro;

• prezzo a termine: 102,50.

I prodotti e i servizi per i risparmiatori

In data 1/04 Silvia Garsi conclude un contratto “pronti contro termine” con la banca UniCredit alle seguenti condizioni:

1. Prezzo a pronti ..................... : x = ........... : .....................

da cui x = euro 20 240

2. Prezzo a termine ..................... : x = ........... : .....................

da cui x = euro 20 500

3. Rendimento effettivo ottenuto dalla investitrice: euro (..................... – .....................) = euro ............

= ..............%

Le imprese bancarie: prodotti e servizi per i risparmiatori

05 Le obbligazioni bancarie Abbiamo già visto che l’acquisizione delle risorse finanziarie (funding) viene effettuata dalle banche attraverso la raccolta di fondi sia con natura di capitale proprio sia con natura di capitale di debito. Mentre la raccolta di fondi a titolo di “capitale proprio” è compiuta emettendo azioni che formano il capitale sociale della banca, la raccolta di fondi a titolo di “capitale di debito” avviene attraverso vie differenti. Queste vie sono principalmente i depositi della clientela (depositi a risparmio libero e vincolato, conti di deposito, certificati, conti correnti ecc.), i prestiti da altre banche attinti sul mercato interbancario in cui le banche si scambiano finanziamenti e anche le emissioni di obbligazioni. Le obbligazioni, chiamate bond con espressione inglese, sono titoli che attribuiscono a chi li possiede il diritto al rimborso del capitale a scadenza e il diritto di riscuotere un interesse che viene pagato secondo le modalità stabilite al momento dell’emissione. Tutte le informazioni che sono necessarie ai risparmiatori per formarsi un giudizio sull’emittente e per conoscere le caratteristiche dei titoli vengono indicate nel “prospetto d’offerta” che, per ragioni di trasparenza, è prescritto dalle norme europee in caso di sottoscrizione o vendita al pubblico di strumenti finanziari. La legge consente alle banche di emettere obbligazioni a condizione che i titoli offerti al pubblico abbiano “caratteristiche di mercato” (siano quindi quotabili nei mercati regolamentati) e un valore nominale unitario che ne favorisca la “liquidabilità” da parte dei possessori. Come i titoli emessi dallo Stato e dalle società private, anche le obbligazioni emesse dalle banche possono presentare molteplici caratteristiche. Pertanto i bond bancari possono essere a tasso fisso, a tasso indicizzato o privi di cedola (zero coupon); possono essere denominati in euro o in altra valuta; possono prevedere il rimborso al valore nominale oppure indicizzato a

Tipologie di bond bancari

m4

260 × 36 500 .................. × 182

u3

Il rendimento effettivo è pari a:

456 particolari parametri (quotazione dell’oro, del petrolio o di altre commodity, a indici dei titoli azionari nazionali, europei o mondiali e così via). Le distinzioni fondamentali sono quelle tra bond “ordinari” e bond “subordinati” e tra bond “senior” e bond “strutturati”. Le obbligazioni bancarie ordinarie sono quelle il cui rimborso è più sicuro, perché hanno precedenza assoluta in caso di default della banca. Le obbligazioni bancarie subordinate sono titoli che presentano un rischio più alto rispetto alle obbligazioni ordinarie, perché in caso di default della banca emittente verranno rimborsate per ultime, con la possibilità che la banca in dissesto esaurisca la sua liquidità prima di rimborsare i creditori subordinati. Naturalmente questo maggior rischio viene compensato con un maggiore rendimento; pertanto il tasso di interesse delle obbligazioni subordinate è sensibilmente superiore a quello dei titoli di Stato e dei bond ordinari con la medesima durata. Le obbligazioni senior sono le obbligazioni bancarie con caratteristiche ordinarie, che fanno parte del capitale di debito della banca e sulle quali viene corrisposto ai possessori un interesse, fisso o variabile, il cui procedimento di calcolo è prestabilito. È la categoria di titoli bancari considerata a basso rischio che più si differenzia dai titoli azionari. Le obbligazioni strutturate sono strumenti finanziari con caratteristiche tecniche complesse, i cui rendimenti sono sempre piuttosto incerti e molto variabili nel tempo, perché legati all’andamento di uno o più elementi di riferimento. Esistono inoltre le obbligazioni convertibili che danno al possessore la possibilità di chiedere, in tempi stabiliti e in base a un rapporto predeterminato dall’assemblea straordinaria degli azionisti, la conversione in azioni della banca emittente. Queste obbligazioni, che non possono essere emesse a un prezzo inferiore al valore nominale, devono essere offerte in opzione ai soci o agli eventuali possessori di obbligazioni convertibili emesse in precedenza.

Ritenuta fiscale

Sugli interessi e sugli scarti di emissione viene applicata la ritenuta fiscale 26%.

06 I conti correnti di corrispondenza I conti correnti di corrispondenza costituiscono il tipo di rapporto bancario attualmente più praticato. Il rapido aumento del tasso di bancarizzazione della società italiana e l’intensificarsi delle relazioni tra banche hanno via via moltiplicato il numero dei conti correnti. In essi confluisce la maggior parte dell’ampio ventaglio di operazioni che oggi le banche effettuano con le imprese, con gli enti pubblici, con i privati e con gli altri enti creditizi. La forma tecnica più diffusa di conto corrente bancario è quella del conto corrente di corrispondenza. I conti correnti di corrispondenza sono strumenti tecnici che consentono ai clienti di utilizzare la moneta bancaria di tipo cartaceo ed elettronico e servono per regolare, in base alla disciplina giuridica del mandato e applicando procedure standardizzate, una grande varietà di operazioni e di servizi bancari. Essi si prestano sia alla raccolta sia all’impiego dei fondi.

I conti correnti di corrispondenza traggono il nome dal fatto che le diverse operazioni sono ordinate o confermate per lettera o con il rilascio di documenti. Con essi i clienti trasferiscono alla banca il proprio “servizio di cassa” incaricandola di regolare mediante scritture di addebito e di accredito le molteplici operazioni effettuate e i diversi servizi prestati.

a) Caratteristiche generali La prima caratteristica dei conti correnti di corrispondenza è quella di essere alimentati da operazioni della più varia natura riconducibili a due tipologie:

457 •

operazioni di accreditamento che accrescono la disponibilità presente sul conto corrente derivanti da versamento di denaro contante, assegni bancari e circolari, effetti, stipendi e pensioni ecc. Tali operazioni danno origine a movimenti di segno Avere del conto corrente;



operazioni di addebitamento che riducono le disponibilità presenti sul conto corrente derivanti da emissione di assegni bancari, prelievi di denaro contante, acquisti regolati con carte di credito e carte di debito ecc. Tali operazioni danno origine a movimenti di segno Dare del conto corrente.

Movimenti Avere

Emissione di assegni bancari e circolari

Versamento di assegni bancari e circolari

Bonifici disposti a favore di terzi

Bonifici disposti da terzi

Pagamento di utenze

Vendita di titoli o rimborso di titoli alla scadenza

Pagamento di tributi

Incasso di cedole e dividendi

Acquisto o sottoscrizione di titoli

Netto ricavo sconto di cambiali

Acquisto di valute estere

Riscossione di cambiali e Ri.Ba.

Pagamento di cambiali e Ri.Ba.

Negoziazione di divise estere

Commissioni a favore della banca

Accredito di cambiali e Ri.Ba. s.b.f.

u3

Prelievo di denaro contante da sportello o da sporVersamento di denaro contante tello automatico

La seconda caratteristica dei conti correnti di corrispondenza è la possibilità di utilizzare a vista le somme disponibili; questo aspetto conferisce ai conti correnti un’importante funzione monetaria nell’ambito del sistema dei pagamenti. La terza caratteristica dei conti correnti è la possibilità di essere considerati operazioni di raccolta fondi (quando le somme accreditate risultano superiori agli addebitamenti) e operazioni di impiego fondi nel caso in cui la banca conceda al cliente la possibilità di realizzare prelievi superiori agli importi accreditati dopo aver accordato al cliente un determinato ammontare di affidamento.

{Ora tocca a te!} Conoscenze

Abilità

I conti correnti di corrispondenza

Associare le operazioni del conto corrente con i movimenti Dare e i movimenti Avere sul conto corrente

Indica in quale sezione del conto corrente devono essere registrate le seguenti operazioni. Dare 1. Mario Meazza ha depositato un assegno circolare 2. La banca ha scontato alla Massi spa le cambiali presentate 3. La Trewi srl ha ricevuto un bonifico disposto da un proprio cliente 4. La banca ha applicato alla Frisa srl una commissione per l’incasso delle Ri.Ba. 5. Giulia Vimercati ha incassato la cedola semestrale maturata sui BTP 6. Umberto Sabbatino ha riscosso a mezzo banca lo stipendio

Avere

Le imprese bancarie: prodotti e servizi per i risparmiatori

Movimenti Dare

I prodotti e i servizi per i risparmiatori

Nella tabella sono evidenziate le principali operazioni che possono originare movimenti Dare e movimenti Avere sul conto corrente.

8. Simone Rossi ha prelevato una somma di denaro dallo sportello automatico 9. Irene Faustini ha ordinato alla banca di acquistare titoli emessi dallo Stato 10. Claudio Buzzini ha emesso un assegno bancario

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7. Martina Ponti ha disposto il pagamento dell’utenza telefonica

458 b) Aspetti giuridici dei conti correnti

Mandato Contratto con il quale una parte si obbliga a compiere uno o più atti giuridici per conto dell’altra.

Clausole vessatorie Sono considerate vessatorie le clausole che, malgrado la buona fede, determinano un significativo squilibrio dei diritti e degli obblighi derivanti dal contratto a carico del consumatore, cioè della persona che agisce per scopi estranei all’attività professionale o imprenditoriale.

Bonifico È un’operazione con la quale viene effettuato il trasferimento di una somma di denaro da un soggetto chiamato ordinante a un altro soggetto chiamato beneficiario. L’ordinante può chiedere alla banca che il trasferimento della somma di denaro al beneficiario venga effettuato: • per cassa, quando l’ordinante versa in denaro contante l’importo alla sua banca; • con registrazioni in conto corrente, quando l’ordinante chiede alla sua banca che l’importo da trasferire venga addebitato nel proprio conto corrente e accreditato nel conto corrente del beneficiario presso la banca di quest’ultimo.

Fido Importo massimo di credito che una banca concede a un cliente il quale ne ha fatto richiesta, dopo averne accertate le capacità reddituali, le doti morali e la consistenza patrimoniale.

Sotto il profilo giuridico il contratto di conto corrente di corrispondenza non ha una disciplina specifica, ma è un rapporto “atipico” che si differenzia dal conto corrente ordinario regolato dall’art. 1823 del c.c. in quanto il saldo derivante dalla compensazione tra crediti e debiti non è inesigibile fino alla scadenza del conto, ma può essere richiesto in pagamento in qualsiasi momento. Il contratto di conto corrente è riconducibile nella disciplina del mandato, che per il codice civile è il contratto con il quale una parte si obbliga a compiere uno o più atti giuridici per conto dell’altra. Il contratto di conto corrente firmato dal cliente è un contratto prestampato al quale il cliente accorda la sua adesione. Tale contratto non può contenere clausole vessatorie.

c) Modalità di utilizzo Con il contratto di conto corrente di corrispondenza la banca, oltre a ricevere somme in deposito e a consentirne l’utilizzo per regolare molteplici operazioni, assume l’impegno di svolgere un complesso servizio di cassa per conto del correntista, curandone gli incassi e i pagamenti attraverso la propria organizzazione in collegamento con la rete delle proprie corrispondenti. Gli incassi e i pagamenti sono eseguiti non solo con la moneta bancaria tradizionale di tipo cartaceo (assegni), ma anche con quella di tipo elettronico (bonifici realizzati con apparecchiature informatiche). Possono essere eseguiti anche bonifici istantanei in euro all’interno dell’area SEPA (Single Euro Payments Area) mediante il servizio SCT Inst (SEPA Instant Credit Transfer). I bonifici istantanei in euro possono essere effettuati tutti i giorni (sabato e domenica compresi), 24 ore su 24; l’accredito del conto corrente del beneficiario è immediato. L’importo massimo per ciascun bonifico è di 15 000 euro. Costituiscono incassi le operazioni di trasferimento fondi che le banche curano su iniziativa dei soggetti creditori.

È infatti il creditore, titolare di un conto corrente di corrispondenza, che dà impulso all’operazione presentando alla banca i titoli di credito da riscuotere (assegni o cambiali) oppure affidandole l’incarico di esigere canoni, quote associative, premi di assicurazione e così via. Costituiscono pagamenti le operazioni di trasferimento fondi che le banche curano su iniziativa dei soggetti debitori.

L’impulso per il trasferimento dei fondi parte dal debitore, sia che il pagamento venga eseguito con strumenti cartolari sia con disposizioni di pagamenti di tipo non cartolare. La comodità di regolare le utenze tramite banca ha sviluppato questa categoria di pagamenti che interessa molti clienti privati i quali tendono a domiciliare presso la propria banca le fatture ricevute dalle aziende di servizi, rilasciandole una lettera di autorizzazione permanente di addebito.

d) Classificazione dei conti correnti I conti correnti di corrispondenza possono presentare saldi a credito e saldi a debito del cliente correntista. Pertanto, a seconda dell’andamento dei saldi, si osservano le seguenti situazioni.

Conti correnti passivi Conti correnti che presentano saldi in linea capitale a favore del cliente, il quale appoggia presso l’ente creditizio il proprio servizio di cassa; solo in casi eccezionali e per tempi di brevissima durata il conto corrente può presentare saldi a favore della banca.

Conti correnti per elasticità di cassa

Conti correnti attivi

Conti correnti per i quali le banche esigono che il cliente presenti un frequente alternarsi di saldi; in tal modo, in certi momenti, il saldo presenta uno scoperto, che non può superare il fido concesso dalla banca al cliente, mentre in altri momenti il saldo è a favore del correntista o il conto è quasi in pareggio. Tale tipo di conto corrente è quindi rivolto a colmare momentanee necessità della gestione dei clienti affidati; essendo gli scoperti di breve durata, i prestiti così accordati non costituiscono per la banca immobilizzazioni permanenti.

Conti correnti con cui il cliente ottiene un vero e proprio finanziamento a scadenza generalmente indeterminata, salvo revoca. Tale finanziamento viene accordato solo ad aziende o persone che, per il loro buon nome e per la loro buona redditività, vengono considerate meritevoli di fiducia. I saldi si presentano generalmente a favore della banca, anche se gradatamente il cliente rimborserà il prestito ricevuto fino a trasformare il conto corrente stesso in un conto corrente per elasticità di cassa o, persino, in un conto corrente di corrispondenza passivo.

459

Conti correnti interbancari

La trasformazione tecnologica dell’attività bancaria, che ha consentito l’automazione aperta al pubblico nota come remote banking, ha avviato l’era dell’operatività bancaria a mezzo telefono fisso o cellulare e mediante la connessione al Web. Quest’ultima modalità operativa realizza l’online banking offerta sia da banche tradizionali sia da banche virtuali che operano senza sportelli e senza strutture materiali. Le soluzioni disponibili per operare nell’online banking sono diverse:

Conti correnti online



stipulare con la banca un conto corrente utilizzabile solo via Internet; tale conto corrente consente di effettuare un ampio ventaglio di operazioni ma richiede, a volte, un numero minimo di operazioni da effettuare nell’arco di un certo periodo di tempo. Frutta interessi leggermente più alti rispetto al conto corrente tradizionale;

coordinate bancarie europee I trasferimenti di fondi mediante bonifici bancari sono oggi lo strumento maggiormente utilizzato per effettuare i pagamenti a distanza. Pertanto, il sistema bancario internazionale si è attivato per renderli sicuri e veloci, evitando alla clientela di dover attendere a lungo l’arrivo dei fondi trasferiti e di subire perdite in termini di giorni di valuta. Per usufruire della sicurezza e della rapidità del servizio è necessario che ogni cliente che conferisce alla banca un ordine di bonifico lo corredi con il codice IBAN (International Bank Account Number) che identifica il conto corrente bancario del beneficiario. L’IBAN è infatti la coordinata bancaria internazionale, composta da una serie di lettere e cifre, che consente di individuare in modo standard la nazione in cui è tenuto il conto, la banca, la filiale e il conto corrente del destinatario del bonifico. Il codice IBAN deve essere utilizzato per i bonifici domestici e transfrontalieri. Occorre dunque che ogni corren-

tista bancario comunichi il suo codice IBAN ai propri clienti e a tutti coloro che devono ordinare un bonifico a suo favore. Il codice IBAN è una stringa alfanumerica di cui i primi 2 caratteri sono lettere e indicano la nazione (IT se il c/c è in Italia), i successivi 2 sono cifre di controllo internazionale (check digit), mentre i rimanenti sono il codice BBAN (Basic Bank Account Number) che consiste nella coordinata bancaria nazionale e identifica la banca, la filiale e il conto corrente. Mentre per le altre nazioni il formato può essere diverso, in Italia il BBAN è composto da 23 caratteri: 1 lettera (CIN, acronimo di Control Internal Number); 5 cifre (ABI, acronimo di Associazione Bancaria Italiana); 5 cifre (CAB, acronimo di Codice Avviamento Bancario); 12 caratteri (numero di c/c, eventualmente preceduto da una serie di zeri se è formato da meno di 12 caratteri).

IBAN Sigla Paese

Check digit

due caratteri alfabetici per identificare lo Stato

due cifre di controllo

BBAN (italiano) CIN

ABI

CAB

Numero c/c

un carattere alfabetico

cinque cifre per identificare la banca

cinque cifre per identificare la filiale

dodici caratteri alfanumerici per identificare il c/c (segue)

Le imprese bancarie: prodotti e servizi per i risparmiatori

stipulare con la propria banca un apposito contratto per aggiungere il servizio di banca diretta (Internet banking) mediante attivazione di un canale telematico sul proprio conto corrente; in questo caso la tradizionale operatività di sportello è affiancata dal canale Internet e il correntista può eseguire molteplici operazioni con risparmio di tempo e a costi contenuti;

m4



u3

Nell’ambito dei rapporti tra enti creditizi vengono utilizzati i conti correnti interbancari, ossia conti correnti di corrispondenza che le banche aprono tra loro e che vengono utilizzati per concedersi credito vicendevolmente attraverso un intenso intreccio di movimenti. In questo intreccio si mescolano operazioni volte a colmare squilibri di liquidità originati dalla gestione e operazioni volte a conseguire margini positivi fra i tassi che si possono spuntare nel ricevere e nel concedere credito alle altre banche. Il principale parametro di riferimento per il costo dei finanziamenti interbancari a breve scadenza è l’Euribor: si tratta di un tasso medio, fra i tassi interbancari praticati dalle principali banche dei Paesi UEM. Tali conti correnti reciproci vengono inoltre utilizzati per regolare i servizi che le banche si prestano scambievolmente per eseguire gli ordini ricevuti dalla clientela. Gli interessi dei depositi e dei conti correnti intrattenuti fra banche non sono soggetti a ritenuta fiscale.

I prodotti e i servizi per i risparmiatori

Mentre i conti correnti passivi rappresentano operazioni di provvista fondi, i conti correnti attivi e i conti correnti per elasticità di cassa rientrano tra le operazioni di impiego.

460

Facendo precedere il codice BBAN dalle due lettere che indicano la nazione e dalle due cifre di controllo internazionale si ottiene il codice IBAN che identifica univocamente un c/c a livello mondiale. Per l’Italia, il codice IBAN è una sequenza alfanumerica di 27 caratteri. Per i regolamenti e gli scambi di messaggi internazionali in tempo reale attraverso la rete Swift (Society for



Worldwide Interbank Financial Telecommunication) deve essere utilizzato, contestualmente al codice IBAN, anche il codice sportello BIC (Bank Identifier Code) che serve a identificare la banca del beneficiario. Si tratta di un codice disponibile per quasi tutte le banche del mondo, composto da 8 o da 11 caratteri alfanumerici.

stipulare un conto corrente con banche virtuali istituite e controllate da banche di tipo tradizionale, le quali abbinano il conto corrente online alla possibilità di usufruire della rete di sportelli della banca controllante per eseguire le operazioni che comportano movimenti materiali di banconote o di titoli di credito.

Tipologie di conti correnti Le banche offrono sul mercato diverse tipologie di conti correnti al fine di soddisfare le differenti esigenze della clientela: • conti correnti “a pacchetto”: sono conti che prevedono l’accesso gratuito a un determinato numero di operazioni e di servizi dietro pagamento di un canone; • conti correnti convenzionati: si tratta di conti rivolti a una determinata categoria di clienti, per esempio i lavoratori di una certa azienda. Tali conti prevedono condizioni particolari concordate con l’azienda per gli appartenenti alla categoria; • conto di base: proposto in adempimento all’obbligo di offerta previsto dalla convenzione tra il Ministero dell’Economia e delle Finanze, la Banca d’Italia, l’Associazione Bancaria Italiana, Poste Italiane spa e l’Associazione italiana istituti di pagamento e di moneta elettronica. Si tratta di un conto corrente per i clienti che presentano esigenze finanziarie di base e operatività limitata. Il conto di base prevede la versione per fasce socialmente svantaggiate e per i titolari di pensione di importo lordo annuo non superiore a 18 000 euro, con esenzione da imposta di bollo e canone mensile azzerato; • conto corrente a target: sono rivolti a specifici segmenti individuati con ricerche di mercato. Tali segmenti possono essere coppie di giovani sposi, famiglie, lavoratori dipendenti, professionisti, anziani, giovani ecc.;

• conti correnti abbinati a contratti assicurativi: si tratta di conti a cui vengono abbinate specifiche polizze di assicurazione a un costo convenuto; • conto corrente con gestione della liquidità: si tratta di un conto rivolto a ottimizzare il rendimento dei risparmi che eccedono le ordinarie esigenze di liquidità della clientela. Si caratterizzano per l’abbinamento al conto corrente di corrispondenza dell’investimento in strumenti finanziari. Il cliente comunica alla banca l’importo necessario per soddisfare le normali esigenze personali o familiari e la banca provvede a investire la parte eccedente in strumenti finanziari. Se il conto raggiunge un importo minore rispetto a quanto stabilito dal cliente per le sue necessità, la banca provvede a disinvestire parte degli strumenti finanziari per riportare la liquidità del conto al livello prestabilito dal cliente. Questo tipo di conto offre il vantaggio di migliorare il frutto dei propri mezzi liquidi ricavando un rendimento superiore a quello di un normale conto corrente; • conti correnti di servizio: si tratta di conti che non offrono la remunerazione delle somme depositate ma prevedono spese di gestione molte contenute. Questa tipologia di conto può interessare i clienti che utilizzano il conto corrente come strumento per la gestione della propria liquidità.

07 La tenuta dei conti correnti La procedura per l’accensione e l’utilizzo di un conto corrente di corrispondenza è articolata; vediamola in dettaglio.

Informazioni precontrattuali

Prima della conclusione del contratto, la banca consegna al cliente che ne abbia fatto richiesta una copia completa del testo contrattuale, al fine di consentirgli una ponderata valutazione del contratto.

Apertura

L’apertura di un conto corrente di corrispondenza avviene su iniziativa di persone o aziende che devono essere di riconosciuta correttezza in quanto la banca rifiuta di avviare relazioni con

Al cliente viene consegnato, unitamente al contratto, un documento di sintesi volto a fornirgli una chiara evidenza delle condizioni contrattuali e del suo aspetto economico. Il contratto assume forma scritta attraverso uno scambio di lettere; una lettera indirizzata alla banca viene firmata dal cliente mentre una lettera indirizzata al cliente viene firmata dalla banca. Dalla lettera-contratto e dall’altra documentazione redatta all’atto dell’apertura di un conto corrente di corrispondenza cointestato deve risultare con chiarezza se la facoltà di gestire il rapporto con la banca e di utilizzare i fondi disponibili è attribuita separatamente a ogni intestatario (conto corrente a firme disgiunte o libere), oppure se è necessario il concorso contemporaneo di due di essi (conto corrente a firme abbinate) oppure se è necessario il concorso contemporaneo di tutti gli intestatari (conto corrente a firme congiunte o collettive).

Documento di sintesi

Per rispettare il Codice della privacy, che detta disposizioni per la tutela delle persone rispetto al trattamento dei dati personali, la banca, in qualità di “titolare” del trattamento, è tenuta a fornire alcune informazioni riguardanti l’utilizzo dei dati personali, inviando alla propria clientela un’informativa sulla normativa.

Tutela della privacy

Le operazioni che normalmente movimentano i conti correnti di corrispondenza possono svolgersi direttamente allo sportello oppure online. Alla scadenza dei periodi prefissati in contratto, il centro elaborazione dati attiva la procedura per la stampa degli estratti conto che vengono automaticamente inviati al cliente. I diversi movimenti effettuati possono essere visualizzati interrogando l’archivio dati dell’elaboratore centrale.

Svolgimento delle operazioni

Ogni correntista può ordinare operazioni alla banca in uno dei seguenti modi:

Ordini e documenti



con emissione di assegni bancari staccati dai libretti (carnet) consegnati dalla banca; per le norme antiriciclaggio i carnet contengono moduli di assegni con la clausola “non trasferibile” (per ricevere assegni privi di tale clausola il correntista deve presentare domanda scritta e pagare l’imposta di bollo di 1,50 euro per ogni assegno rilasciato in forma libera);

u3

Esclusione della capacità di agire o dell’esercizio di determinati diritti che deriva da uno stato di infermità mentale o da una sentenza di condanna.

Le imprese bancarie: prodotti e servizi per i risparmiatori

Interdizione

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soggetti che, sul piano economico e commerciale, non godono di buon nome e risultano di dubbia solvibilità. Se il richiedente non è conosciuto, la banca si riserva di assumere le dovute informazioni prima di aderire alla richiesta di apertura del conto corrente. L’apertura del nuovo conto corrente di corrispondenza comporta le seguenti operazioni: a) identificazione del soggetto (o di tutti i soggetti se il rapporto è cointestato) con acquisizione delle complete generalità, degli estremi di un documento di riconoscimento e del codice fiscale. I dati così raccolti devono essere inseriti dalla banca nell’archivio informatico prescritto dalle disposizioni contro la criminalità organizzata e antiriciclaggio; b) sottoscrizione del contratto scritto in due esemplari, di cui uno deve essere consegnato al cliente. Il contratto deve indicare i tassi di interesse e le altre condizioni economiche che saranno applicate; c) deposito della firma dell’intestatario o degli intestatari al fine di consentire alla banca di verificare l’autenticità delle firme apposte sugli assegni e sulle altre disposizioni scritte; presso alcune banche il cliente deposita la propria firma su un monitor dotato di penna elettronica (pen-pad) che è in grado di riconoscere la firma stessa; d) sottoscrizione, nel caso di rapporti cointestati, di una lettera di autorizzazione per l’accredito dei bonifici che perverranno alla banca a favore di uno solo o di alcuni intestatari del conto corrente; e) sottoscrizione di una lettera di adesione alle coperture assicurative e alle altre forme di assistenza eventualmente proposte dalla banca in collaborazione con compagnie di assicurazione o organizzazioni assistenziali. La lettera contiene l’autorizzazione alla banca per l’addebito nel conto corrente della quota dovuta; la firma di questa lettera non occorre quando la copertura assicurativa è gratuita; f) effettuazione della prima operazione di conto corrente; g) rilascio al cliente del libretto di assegni (carnet), previa firma della dichiarazione di non interdizione; h) sottoscrizione del contratto riguardante la carta di debito per l’utilizzo dei servizi Bancomat (prelevamento di banconote da sportelli automatici), PagoBancomat (pagamento da terminali nei punti vendita), Fast Pay (pagamento pedaggi autostradali) e Cirrus-Maestro (prelevamenti di banconote e telepagamenti anche all’estero). La carta di debito (badge) viene consegnata allo sportello insieme con la busta chiusa contenente il numero di codice segreto (PIN) a essa abbinato.

I prodotti e i servizi per i risparmiatori

461

462 •

con comunicazioni scritte o telefoniche, le prime compilate su moduli standardizzati forniti in bianco dalla banca, le seconde attraverso i servizi di banca diretta phone banking o mobile banking che richiedono un particolare contratto e un codice segreto (PIN);



con ordini di addebito o di accredito in conto corrente, in esecuzione di operazioni bancarie di vario tipo effettuate presso altri uffici della medesima banca;



con uso di apparecchiature elettroniche esterne, quali gli sportelli automatici collocati all’esterno della banca, i POS situati nei punti vendita al dettaglio e i servizi di remote banking utilizzabili direttamente dalle sedi dei clienti-aziende (corporate banking) oppure dalle abitazioni dei clienti-privati (home banking);



con versamenti presso sportelli bancari di tipo particolare, come la cassa continua.

Le varie operazioni compiute dai correntisti vengono documentate da ricevute, da contabili di accredito e di addebito.

08 La movimentazione del rapporto di conto corrente Per la banca è di grande importanza conoscere in ogni momento il saldo contabile, il saldo liquido e il saldo disponibile di ogni conto corrente di corrispondenza.

Saldo

Il saldo contabile è quello che risulta in un dato momento in base a tutte le operazioni che sono state registrate a debito e a credito del correntista. Il saldo liquido è quello che risulta, nello stesso momento, considerando soltanto le operazioni maturate, cioè escludendo quelle il cui giorno di valuta è futuro.

Sconfinamento Importo prelevato dal conto corrente che eccede l’affidamento accordato.

Il saldo disponibile è quello che risulta, nello stesso momento, dalle sole operazioni di cui la banca conosce effettivamente l’esito, vale a dire togliendo dal saldo contabile gli importi di cui non ha ancora effettuato la verifica o l’incasso e del cui buon fine la dipendenza accreditante non ha ancora avuto conoscenza. Agli effetti del calcolo del saldo disponibile non è sufficiente che la valuta di un accredito sia giunta a maturazione per essere considerato disponibile. Infatti, gli usi bancari precisano che la valuta applicata agli accreditamenti determina unicamente la decorrenza degli interessi, senza conferire al correntista alcun diritto circa la disponibilità dell’importo. La determinazione del saldo disponibile assume particolare importanza in funzione delle segnalazioni che le banche devono fornire alla Banca d’Italia in merito ai debordi, che sono gli sconfinamenti dei correntisti oltre il limite di fido che è stato loro accordato. La differenza tra saldo contabile e saldo liquido è dovuta al fatto che nei conti correnti di corrispondenza vengono accreditate ai clienti diverse operazioni che presentano una valuta posteriore alla data di esecuzione e che danno luogo alle cosiddette partite non liquide. Si tratta di effetti o di assegni tratti su altri sportelli della banca o su altre banche, girati dal correntista alla banca per l’incasso e da questa accreditati in conto prima della loro riscossione. L’accredito avviene alla condizione salvo buon fine, con valuta posteriore di alcuni giorni alla scadenza delle cambiali o al giorno di prevista riscossione degli assegni.

tutte le operazioni registrate a debito e a credito

saldo contabile



operazioni con valuta futura

saldo liquido



operazioni il cui buon fine non è ancora certo

saldo disponibile

Le banche solitamente consentono ai propri clienti di disporre immediatamente, con prelievi o con altri utilizzi, delle partite non liquide accreditate. Ciò origina gli “scoperti per valuta” che sono fonte per ogni banca di interessi attivi causati dall’incidenza delle valute. Infatti, se a un’operazione accreditata a favore di un cliente con valuta posteriore alla data di registrazione fa seguito un prelievo o un altro utilizzo prima che la valuta stessa sia maturata, il conto corrente rimane a credito del cliente in linea capitale (saldo contabile) ma risulta a debito in ordine di valuta (saldo liquido), per cui lo sfasamento tra date e valute è fonte di interessi a favore della banca.

Scoperti di conto

Poiché la banca, dandone comunicazione scritta al cliente, ha la possibilità di modificare le condizioni che regolano il conto e in particolar modo i tassi di interesse, i conti correnti di corrispondenza sono “potenzialmente” dei conti correnti a tassi variabili; inoltre, quando questi presentano degli scoperti a favore della banca, la stessa applica due tassi: un tasso debitore (alto) sui saldi a suo favore e un tasso creditore (basso) sui saldi a favore del cliente. I conti correnti di corrispondenza sono dunque conti correnti a tassi variabili e non reciproci.

Tassi

Nella tenuta del riassunto scalare richiedono un particolare trattamento le operazioni postergate (dette anche “operazioni a scadere”) e le operazioni antergate, che presentano una valuta anteriore alla riapertura del conto corrente.

Postergate e antergate

I prodotti e i servizi per i risparmiatori

463

Le partite postergate sono quelle che hanno valuta posteriore alla chiusura del conto corrente. Esse si registrano normalmente nel conto ma non si riportano nel riassunto scalare poiché devono essere rinviate a quello del periodo successivo.

u3

Può quindi accadere che il conto presenti un saldo (saldo contabile) diverso da quello del riassunto scalare (saldo liquido, poiché si riferisce a operazioni la cui valuta è già maturata). Ciò è dovuto al fatto che nel conto sono state registrate tutte le operazioni, mentre nel riassunto scalare mancano le partite postergate.

Le imprese bancarie: prodotti e servizi per i risparmiatori

Le partite antergate sono quelle che hanno valuta anteriore alla riapertura del conto corrente. Esse si registrano normalmente nel conto e, per quanto riguarda il riassunto scalare, richiedono un trattamento computistico che compensi la loro omissione nel periodo precedente nel quale avrebbero dovuto essere inserite.

Ciò si ottiene riportando indietro nel tempo il saldo del riassunto scalare del periodo precedente per il numero di giorni che intercorrono tra la valuta del saldo e la valuta dell’operazione antergata e, nel caso di più operazioni antergate, di quella che presenta valuta più remota, determinando un numero di correzione (chiamato numero di rimaneggio) da iscriversi con segno negativo nella sezione del saldo per stornare gli interessi conteggiati in più nello scalare precedente. La normativa in tema di tutela della clientela prevede l’introduzione di alcune disposizioni sulla decorrenza delle valute che vanno ad aggiungersi ad altre disposizioni previste per legge. Nella tabella riportiamo le disposizioni sulla decorrenza delle valute e ricordiamo che per le altre operazioni bancarie si riscontrano difformità di comportamento tra le banche nell’attribuzione delle valute stesse.

Valuta

Versamento in contanti

Stesso giorno

Prelievo in contanti

Stesso giorno

Bonifico disposto da terzi

Non più di un giorno lavorativo dal ricevimento dell’ordine di bonifico

Versamento di assegni circolari emessi dalla stessa banca

Stesso giorno

Versamento di assegni bancari tratti sulla stessa banca presso la quale è effettuato il versamento

Stesso giorno

Versamento di assegni circolari emessi da una banca insediata in Italia

Giorno lavorativo successivo al versamento

Versamento di assegni bancari tratti su una banca insediata in Italia

Terzo giorno lavorativo successivo al versamento

m4

Operazione

Valute attribuite alle operazioni

(segue)

464 Operazione

Valuta

Rimborso titoli in scadenza

Giorno di rimborso

Addebito di utenze domiciliate

Giorno di scadenza della fattura

Addebito rendiconto mensile delle spese effettuate con carta di credito

Giorno 15 del mese successivo a quello in cui le spese sono state effettuate

Bonifico disposto a favore di terzi

Stesso giorno

Commissioni bancarie su bonifico

Stesso giorno

Saldo liquido iniziale

Ultimo giorno del trimestre precedente

Competenze trimestrali

Ultimo giorno del trimestre precedente

Interessi creditori

31/12

Interessi debitori

1/03 anno successivo

{Esempio} Estratto conto In data 11/07 (lunedì) Silvia Grandi versa sul conto corrente un assegno bancario di 976 euro tratto su un’altra banca. La banca applica una perdita di valuta di 3 giorni lavorativi e 4 giorni per la disponibilità. Esaminiamo come viene registrata nell’estratto conto dell’impresa l’operazione di versamento dell’assegno. Nell’estratto conto il versamento dell’assegno viene registrato come segue: Date

Valute

11/07

14/07

Movimenti Dare

Descrizione dell’operazione

Avere 976,00

Versamento assegno bancario

Saldo Segno

Importo





N. …

La data contabile dell’operazione è lunedì 11 luglio; gli interessi iniziano a maturare da giovedì 14 luglio (valuta dell’operazione). La data in cui l’importo dell’assegno è disponibile e quindi prelevabile dal conto corrente dell’emittente è il 15 luglio (4 giorni lavorativi dopo la data di versamento). Questi 4 giorni servono alla banca per accertare che l’operazione di accredito dell’assegno sul conto corrente sia andata a buon fine.

{Ora tocca a te!} Conoscenze

Abilità

Saldo contabile, saldo liquido e saldo disponibile

Calcolare il saldo contabile, liquido e disponibile di un conto corrente

Leggi la situazione operativa e completa il prospetto calcolando le varie configurazioni di saldo alle date indicate. Il conto corrente aperto presso il Banco BPM da Luisa Sileni presenta, all’inizio del mese di gennaio, un saldo contabile di 1 200 euro che coincide con il saldo liquido e con quello disponibile. Durante il mese di gennaio la correntista effettua le seguenti operazioni: 15/01: (mercoledì) versamento di denaro contante per 300 euro; 20/01: (lunedì) prelevamento di 500 euro in contanti; 28/01: (martedì) versamento di un assegno bancario di 700 euro tratto sulla banca Intesa Sanpaolo (il contratto di conto corrente prevede 3 giorni lavorativi di perdita di valuta e 4 giorni lavorativi per la disponibilità). Date

Saldo contabile

Saldo liquido

Saldo disponibile

1/01

.............................

.............................

.............................

15/01

.............................

.............................

.............................

20/01

.............................

.............................

.............................

28/01

.............................

.............................

.............................

31/01

.............................

.............................

.............................

465

09

La liquidazione degli interessi e il calcolo delle competenze

La banca liquida gli interessi creditori e debitori e calcola le competenze a carico del cliente.



utilizzando le rimesse in entrata sul c/c del cliente debitore (per esempio un bonifico ricevuto);



addebitandone in c/c l’importo divenuto esigibile (in questo caso si ha la capitalizzazione degli interessi passivi).

I tassi bancari sono soggetti a frequenti oscillazioni in dipendenza del grado di liquidità del sistema economico. Per quanto riguarda il riassunto scalare, a ogni variazione di tasso si devono calcolare due numeri distinti sul saldo capitali che ha valuta precedente alla variazione:



il primo numero si determina in base ai giorni che vanno dalla valuta del saldo capitali alla valuta assegnata alla variazione di tasso (che è il giorno precedente alla data da cui decorre il cambiamento, anche se festivo); tale numero viene poi sommato con tutti i numeri precedenti e sul totale si applica il tasso precedentemente pattuito;



il secondo numero si determina in base ai giorni che vanno dalla valuta assegnata alla variazione di tasso alla valuta del primo saldo capitali successivo; tale numero viene poi sommato con tutti i numeri successivi e sul totale si applica il tasso modificato.

Ai clienti ai quali hanno accordato un fido utilizzabile in conto corrente, le banche richiedono il pagamento di una commissione che ha come giustificazione il compenso delle spese di istruttoria sostenute per verificare e tenere sotto controllo le capacità e le doti necessarie per ottenere e conservare l’affidamento. Questa commissione per la messa a disposizione dei fondi è indicata nei contratti come corrispettivo di disponibilità creditizia. Tale commissione è stabilita in misura percentuale onnicomprensiva e viene calcolata dalla banca sull’intero importo del finanziamento accordato, indipendentemente dall’effettivo prelevamento delle somme. Per tutelare la clientela, la legge stabilisce che la commissione per il servizio di messa a disposizione del cliente di somme di denaro venga specificatamente evidenziata nel contratto scritto e comunque non superi lo 0,50% per trimestre dell’importo dell’affidamento.

Anatocismo Si verifica quando gli interessi sono calcolati non solo sul capitale ma anche sugli interessi già maturati. In tal caso gli interessi vengono sommati al capitale e producono a loro volta interessi provocando una crescita del debito.

Variazioni di tassi

Corrispettivo di disponibilità creditizia

u3

Trasparenza contrattuale

Le imprese bancarie: prodotti e servizi per i risparmiatori

Una delibera del Comitato Internazionale per il Credito ed il Risparmio (CICR), emanata in conformità a quanto previsto nel Testo Unico in materia bancaria e creditizia, stabilisce che nei rapporti di conto corrente gli interessi creditori (a favore del cliente) e gli interessi debitori (a favore della banca) siano calcolati con la stessa periodicità, comunque non inferiore a un anno; gli interessi devono essere conteggiati dalle banche il 31 dicembre di ciascun anno e, comunque, al termine del rapporto per cui sono dovuti. Gli interessi creditori vengono capitalizzati sul c/c e producono interessi; gli interessi debitori maturati nell’esercizio non possono produrre ulteriori interessi (divieto di anatocismo) e vengono quindi contabilizzati separatamente dal capitale e divengono esigibili il 1° marzo dell’anno successivo a quello in cui sono maturati. L’estinzione del debito per interessi maturati può avvenire in due modi:

m4

interessi creditori

• interessi debitori • corrispettivo di disponibilità creditizia • commissione di istruttoria veloce • recuperi spese

I prodotti e i servizi per i risparmiatori

INTERESSI E COMPETENZE

466 Se, per esempio, la banca ha concesso un’apertura di credito in conto corrente di 40 000 euro e il corrispettivo di disponibilità creditizia evidenziato in contratto è pari all’1% annuo (da liquidare con cadenza trimestrale), avremo:

• •

percentuale trimestrale:

1% : 4 = 0,25%

euro (40 000 × 0,25%) = euro 100 importo trimestrale addebitato in c/c al cliente.

La normativa si applica ai clienti che hanno ottenuto un fido e che, nel corso del trimestre, effettuano movimenti in conto corrente entro il limite dell’affidamento indicato in contratto.

Commissione di istruttoria veloce

Ai correntisti a cui le banche non hanno accordato un fido e a quelli che utilizzano somme superiori al fido concesso (sconfinamenti), i contratti di conto corrente possono prevedere l’applicazione di una penale chiamata commissione di istruttoria veloce. Questa commissione è determinata nei contratti in misura fissa, commisurata ai costi sostenuti dalla banca per verificare rapidamente la solvibilità del correntista; non viene calcolata in percentuale ma è espressa in valore assoluto. Le clausole contrattuali che prevedono oneri diversi o non conformi a quanto indicato sono nulle ma non comportano la nullità del contratto.

Recuperi spese

Alla banca competono inoltre i recuperi spese sia per quanto attiene ai costi di tenuta del c/c (che ammontano di solito a un importo per ogni movimento registrato, comprendendo il saldo iniziale e le partite riprese dal periodo precedente, escludendo però le partite postergate che verranno riprese e conteggiate nel periodo successivo), sia per quanto riguarda le spese forfetarie (che servono a recuperare il costo di ogni liquidazione periodica del c/c, l’imposta di bollo sugli estratti conto inviati periodicamente per informare sui movimenti registrati e il recupero delle coperture assicurative e delle forme di assistenza accordate al cliente). Il recupero dei costi di tenuta del conto corrente avviene in occasione della liquidazione periodica, moltiplicando il numero dei movimenti per una somma che varia da banca a banca. Alcuni clienti forfetizzano queste spese in un importo globale indipendentemente dal numero di operazioni effettuate, mentre altri pattuiscono con la banca l’esenzione da spese per un determinato numero di movimenti a trimestre. L’ammontare delle spese forfetarie varia a seconda delle banche e degli accordi contrattuali con i diversi clienti.

Comunicazioni periodiche

La banca è tenuta a comunicare per iscritto le variazioni unilaterali apportate alle clausole contrattuali, se sfavorevoli al cliente stesso. Per tali comunicazioni la banca utilizza un documento di sintesi che aggiorna, in tal modo, quello unito al contratto. Inoltre la banca invia un particolare documento, chiamato estratto conto, nel quale vengono elencate in ordine cronologico tutte le operazioni che hanno dato luogo ad addebiti e accrediti. Si tratta di un documento con funzione di controllo, in quanto consente al correntista di verificare le registrazioni che la banca ha passato nel suo conto corrente, di individuare gli eventuali errori commessi dalla banca e le operazioni che lui stesso può aver trascurato di annotare nella sua contabilità. L’estratto conto è inviato dalla banca al cliente con periodicità annuale o, a scelta del cliente, con periodicità semestrale, trimestrale o mensile entro 30 giorni dalla fine del periodo al quale lo stesso si riferisce. All’estratto conto periodico le banche allegano un documento di sintesi che aggiorna quello unito al contratto elencando tutte le condizioni economiche che regolano il rapporto di conto corrente. Il Testo Unico stabilisce che gli estratti conto s’intendono tacitamente approvati dal cliente, in mancanza di opposizione scritta, quando sono trascorsi 60 giorni dal loro ricevimento.

Riassunto scalare

Il riassunto scalare contiene tutti i saldi formatisi a partire dalla precedente chiusura ponendo le operazioni in ordine di valuta. Il riassunto scalare si chiude con l’indicazione del saldo liquido finale e del saldo contabile finale. Data la complessità tecnica del riassunto scalare, l’ABI ha suggerito che il modulo contenga informazioni per la lettura le quali chiariscano il significato anche a chi non conosce la tecnica dei conti correnti.

Prospetto competenze e spese

Il prospetto con gli elementi per il conteggio delle competenze e il loro riepilogo viene inviato periodicamente alla clientela.

467

totale numeri Dare, tassi debitori e loro decorrenza, importo degli interessi a debito del cliente;



corrispettivo di disponibilità creditizia, con indicazione della percentuale per la messa a disposizione dei fondi e della base su cui è applicata (media degli affidamenti in essere nei singoli giorni del periodo);



commissione di istruttoria veloce, a fronte di sconfinamenti in assenza di fido o oltre il limite del fido, con indicazione del suo importo in misura fissa commisurato ai costi della banca;



altra voce di spesa quale il costo di ogni scrittura (indicando il numero delle scritture e le spese unitarie esposte) e il rimborso forfetario delle spese che comprendono il recupero dell’imposta di bollo sull’estratto conto.

{Ora tocca a te!} Conoscenze

Abilità

Caratteristiche e tenuta dei conti correnti di corrispondenza

• Analizzare la procedura per la tenuta del conto corrente • individuare le differenze tra i diversi saldi del conto corrente

Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F) e, in quest’ultimo caso, suggerisci una corretta formulazione. 1. Il documento di sintesi consegnato al cliente all’apertura del conto corrente riporta le condizioni contrattuali. 2. La richiesta di assegni bancari in forma libera comporta il pagamento dell’imposta di bollo del 12‰ del valore dell’assegno. 3. Il saldo liquido prende in considerazione le operazioni maturate. 4. Il saldo contabile e il saldo liquido possono non coincidere. 5. Il saldo disponibile è formato dalle operazioni giunte a maturazione. 6. Le partite non liquide sono quelle in cui la valuta è anteriore alla data di esecuzione. 7. Le partite postergate presentano una valuta posteriore alla data di liquidazione del conto corrente. 8. Gli interessi debitori sono esigibili al 31 marzo dell’anno successivo. 9. La commissione di istruttoria veloce è dovuta dai correntisti che utilizzano somme superiori al fido accordato dalla banca. 10. Il riassunto scalare riporta tutte le operazioni iscritte nell’estratto conto.

V

F





      

      

 

 

10 L’estinzione del conto corrente Lo scioglimento del contratto di conto corrente di corrispondenza avviene su iniziativa di una delle parti. Il Testo Unico in materia bancaria prevede per il cliente la facoltà di recesso dal contratto di conto corrente (come per tutti gli altri contratti bancari di durata) senza penalità e senza spese di chiusura del rapporto. Le norme che regolano il rapporto stabiliscono che a ognuna delle parti è sempre riservato il diritto di esigere l’immediato pagamento di tutto quanto sia comunque dovuto, nonché di recedere, in qualunque momento, con il preavviso di un giorno, dal contratto di conto corrente e dall’inerente convenzione di assegno.

Convenzione Accordo raggiunto tra le parti che le obbliga a mantenere reciproci impegni.

u3



Le imprese bancarie: prodotti e servizi per i risparmiatori

totale numeri Avere, tassi creditori e loro decorrenza, importo lordo degli interessi, ritenuta fiscale e importo netto degli interessi a credito del cliente;

m4



I prodotti e i servizi per i risparmiatori

Per consentire un agevole controllo sul conteggio di tutte le competenze, l’ABI ha stabilito che il prospetto competenze e spese venga redatto secondo un tracciato normalizzato indicante questi elementi:

468 Carta multifunzionale Carta che unisce in una sola le funzioni di carta di debito e di carta di credito. Al momento del pagamento tramite terminale POS il titolare della carta deve dichiarare di avvalersi del pagamento immediato (come carta di debito) o posticipato (come carta di credito).

Lo scioglimento del rapporto non comporta dunque la sola estinzione del conto corrente di corrispondenza, ma interrompe anche la convenzione di assegno, l’utilizzo delle tessere Bancomat, delle carte assegni e di altre eventuali carte multifunzionali che fossero state rilasciate. Se non vuole correre rischi, prima di procedere alla chiusura del conto corrente la banca attende il buon fine delle operazioni di cui non conosce ancora l’esito. È opportuno infatti che il saldo contabile coincida con quello disponibile. Se il saldo finale, che risulta dopo la capitalizzazione dello sbilancio competenze, è a credito del cliente, l’importo viene di solito regolato con invio di assegno circolare o mediante bonifico. Se invece il suddetto saldo finale risulta a debito del cliente, la banca ne esige il pagamento immediato.

{Esempio} Conto corrente di corrispondenza Annalisa Conti di Como è cliente della UBI Banca, presso la quale dispone di un conto corrente a cui vengono applicate le seguenti condizioni: • tasso creditore lordo 0,75%; • spese di tenuta conto 0,25 euro per registrazione (con esenzione dei prelievi Bancomat da sportelli automatici della stessa banca e dei pagamenti elettronici mediante servizio PagoBancomat) con minimo di 12,00 euro al trimestre; • spese forfetarie trimestrali 43,55 euro comprensive dell’imposta di bollo sull’estratto conto. La correntista non dispone di un fido e per gli eventuali sconfinamenti in assenza di fido il contratto prevede la commissione di istruttoria veloce di 80,00 euro, l’applicazione del tasso debitore 8,50% sull’ammontare dello sconfinamento e l’addebito degli interessi debitori l’1/03 dell’anno successivo. All’inizio del quarto trimestre dell’anno il c/c presenta un saldo liquido a suo credito di 2 172,27 euro. Nel corso del quarto trimestre la banca registra le seguenti operazioni effettuate dalla correntista (tra parentesi sono indicate le valute assegnate dalla banca alle operazioni): 2/10:

addebito delle commissioni, spese e imposte di bollo del trimestre precedente per 43,55 euro (30/09)

4/10:

richiesta di un assegno circolare di 325,70 euro che la banca rilascia in giornata (4/10)

11/10:

versamento in contanti di 500,00 euro (11/10)

16/10:

pagamento elettronico di 82,38 euro in un supermercato mediante servizio PagoBancomat (16/10)

17/10:

versamento di un assegno bancario di 772,90 euro tratto sulla Banca Nazionale del Lavoro (20/10)

27/10:

prelevamento Bancomat di 300,00 euro da uno sportello automatico della stessa banca (27/10)

2/11:

ordinato da un debitore della correntista un bonifico di 418,55 euro (3/11)

5/11:

estinto assegno bancario di 3 720,00 euro emesso dalla correntista il giorno precedente (4/11)

16/11:

accreditato l’importo resosi disponibile alla scadenza di un certificato di deposito di 5 040,60 euro (16/11)

24/11:

estinto assegno bancario di 650,00 euro emesso in giornata dalla correntista a favore di se stessa per prelevare denaro (24/11)

1/12:

pagamento elettronico di 215,45 euro in un centro commerciale mediante servizio PagoBancomat (1/12)

13/12:

versamento di un assegno circolare di 425,30 euro emesso dalla banca Intesa Sanpaolo (14/12)

18/12:

prelevamento Bancomat di 250,00 euro da uno sportello automatico della stessa banca (18/12)

28/12:

ricarica di 30,00 euro del telefono cellulare mediante Bancomat (28/12)

29/12:

estinto assegno bancario di 827,35 euro emesso dalla correntista due giorni prima (27/12).

Presentiamo: 1. l’estratto conto del quarto trimestre; 2. il riassunto scalare; 3. il prospetto delle competenze e spese al 31 dicembre. Nei primi tre trimestri non si sono verificati Numeri Dare e il totale Numeri Avere dei primi tre trimestri è risultato di 657 980,42.

469 1. Estratto conto al 31 dicembre correntista: Estratto al 31 dicembre 20.. del conto corrente 311456 presso filiale di Como

Conti Annalisa Via dei Platani n. 52 22100 Como

Vi informiamo che abbiamo registrato le sottoelencate scritture sul Vs/conto corrente.

30/09

02/10

30/09

43,55

04/10

04/10

325,70

11/10

11/10

16/10

16/10

17/10

20/10

27/10

27/10

02/11

03/11

05/11

04/11

16/11

16/11

24/11

24/11

650,00

01/12

01/12

215,45

13/12

14/12

18/12

18/12

28/12

28/12

30,00

29/12

27/12

827,35

Dare

Saldi

N.

Avere

S

2 172,27 Saldo liquido

A

2 172,27

1

Competenze e spese

A

2 128,72

2

Rilascio A/C

A

1 803,02

3

500,00 Versamento contanti

A

2 303,02

4

A

2 220,64

5

A

2 993,54

6

A

2 693,54

7

A

3 112,09

8

D

607,91

9

Operazione PagoBancomat

82,38

772,90 Versamento A/B altra banca Prelevamento Bancomat

300,00

418,55 Bonifico da terzi A/B n. 55584

3 720,00

A

4 432,69

10

A/B n. 55585

A

3 782,69

11

Operazione PagoBancomat

A

3 567,24

12

A

3 992,54

13

Prelevamento Bancomat

A

3 742,54

14

Ricarica cellulare Bancomat

A

3 712,54

16

A/B n. 55586

A

2 885,19

15

5 040,60 Rimborso certificato deposito

425,30 Versamento A/C altra banca 250,00

Importo

2. Riassunto scalare correntista: Conti Annalisa Via dei Platani n. 52 22100 Como

Riassunto scalare al 31 dicembre 20.. del conto corrente 311456 presso filiale di Como

Scalare sui saldi per valuta risultanti dai movimenti registrati nel trimestre. Movimenti Dare

Saldi per valuta

Avere

Dare

500,00 82,38 772,90 300,00 418,55 607,91

3 720,00 5 040,60 650,00 215,45 425,30 250,00 827,35 30,00

Giorni

Avere 2 172,27 2 128,72 1 803,02 2 303,02 2 220,64 2 993,54 2 693,54 3 112,09

2 172,27 43,55 325,70

Valute

4 432,69 3 782,69 3 567,24 3 992,54 3 742,54 2 915,19 2 885,19

Numeri Dare

30/09 30/09 04/10 11/10 16/10 20/10 27/10 03/11 04/11 16/11 24/11 01/12 14/12 18/12 27/12 28/12

– 4 7 5 4 7 7 1 12 8 7 13 4 9 1 3

Avere – 8 514,88 12 621,14 11 515,10 8 882,56 20 954,78 18 854,78 3 112,09

7 294,92

7 294,92

35 461,52 26 478,83 46 374,12 15 970,16 33 682,86 2 915,19 8 655,57 253 993,58

I prodotti e i servizi per i risparmiatori

01/10

Descrizione operazioni

u3

Movimenti

Le imprese bancarie: prodotti e servizi per i risparmiatori

Valute

m4

Date

470 3. Prospetto competenze e spese ELEMENTI PER IL CONTEGGIO DELLE COMPETENZE 1) INTERESSI CREDITORI Decorrenza 1 ottobre Ritenuta fiscale 26%

Tasso 0,75%

Numeri creditori 253 993,58

Interessi creditori 5,22 Totale lordo 5,22 1,36 Totale netto 3,86

Numeri debitori 7 294,92

Interessi debitori 1,70

Base di calcolo –

Importo corrispettivo –

su euro 5,22

2) INTERESSI DEBITORI Decorrenza 4 novembre

Tasso 8,50%

3) CORRISPETTIVO DI DISPONIBILITÀ CREDITIZIA Decorrenza –

Aliquota –

4) COMMISSIONE DI ISTRUTTORIA VELOCE Decorrenza 4 novembre

Importo commissione 80,00

5) SPESE Spese per operazioni 0,25 × (16 – 5) = 2,75 aumentato al minimo Spese forfetarie trimestrali e recupero bollo Totale spese

12,00 43,55 55,55

RIEPILOGO COMPETENZE A DEBITO Interessi netti a credito totali Interessi a debito totali Corrispettivo di disponibilità creditizia Commissione di istruttoria veloce Spese

A CREDITO 13,86

1,70 – 80,00 55,55 Totali

137,25

Sbilancio competenze

123,39

Importo addebitato in conto corrente con valuta 31/12 Importo addebitato in conto corrente con valuta 01/03

121,69 euro 1,70 euro (interessi a debito)

13,86

Gli interessi creditori maturati nei primi tre trimestri dell’anno risultano: euro =

657 980,42 × 0,75 = 36 500

Ritenuta fiscale 26% su euro 13,52 Interessi creditori netti

euro

13,52

euro euro

3,52 10,00

Il corrispettivo di disponibilità creditizia è la commissione che la banca percepisce, dai clienti ai quali ha accordato un “fido”, a titolo di compenso per la messa a disposizione dei fondi. In questo caso non viene applicato perché la banca non ha accordato un fido alla correntista. La commissione di istruttoria veloce è una penalità per l’utilizzo di somme da parte dei clienti oltre il limite del fido concesso o per l’utilizzo di somme “allo scoperto”, cioè effettuato in relazione a rapporti senza concessione di fido quando è stato superato il limite dei fondi esistenti sul conto corrente. Nel nostro caso, non avendo la banca accordato un fido alla cliente, si è in presenza di un utilizzo di somme “allo scoperto” per 12 giorni e la banca applica la penale prevista in contratto di 80,00 euro. Le spese di 0,25 euro per registrazione si applicano sottraendo dal totale delle registrazioni trimestrali (16) quelle che riguardano prelievi di banconote e ricariche di cellulari effettuati da sportelli Bancomat della stessa banca (3) e quelle che riguardano pagamenti di acquisti con il servizio PagoBancomat (2). Poiché il risultato di (16 – 5) × 0,25 euro è inferiore al minimo contrattuale di 12,00 euro, la banca espone quest’ultimo importo al quale aggiunge 43,55 euro di spese forfetarie trimestrali comprensive di bollo sull’estratto conto.

471

Prestiti immobiliari

Gli interessi sui mutui possono essere pattuiti a tasso fisso oppure a tasso variabile. Nel primo caso il tasso indicato in contratto rimane fermo per l’intera durata del mutuo e quindi offre al cliente il vantaggio di conoscere l’importo di tutte le rate che dovrà pagare. Il tasso fisso viene stabilito alla firma del contratto aggiungendo uno spread (maggiorazione) all’Interest Rate Swap (IRS) che è il tasso interbancario che riguarda i finanziamenti a medio e lungo termine e presenta quotazioni per durate che arrivano sino ai 50 anni. Nel secondo caso il tasso può subire una serie di modifiche in base all’andamento del mercato e quindi espone il cliente al rischio di aumenti imprevedibili dell’importo delle rate che dovrà pagare. In contratto il tasso viene di solito agganciato, con una maggiorazione fissa, all’Euribor (Euro Interbank Offered Rate) che è il tasso calcolato ogni giorno sugli scambi di depositi a breve scadenza tra banche all’interno dell’Eurozona. Il rimborso del mutuo avviene sulla base di un piano di ammortamento che prevede il versamento di rate composte da due elementi: la quota di rimborso del capitale e la quota di interessi maturati. Le rate per il rimborso del mutuo alla banca sono di solito semestrali.

12 I servizi bancari Le banche offrono alla clientela, oltre alla tradizionale attività di intermediazione creditizia (attività di raccolta di risorse finanziarie e di concessione di finanziamento), una serie di servizi utilizzando la propria organizzazione diretta oppure sfruttando l’operatività di società collegate e controllate. Tali servizi si intrecciano con le operazioni di intermediazione creditizia e offrono alla banca una serie di vantaggi diretti e indiretti: 1. i vantaggi diretti sono costituiti dai ricavi realizzati per commissioni, diritti, canoni e così via; 2. i vantaggi indiretti sono rappresentati dalla migliore conoscenza della clientela e dalla possibilità di avvicinare nuove persone quali potenziali clienti. L’espansione di tali prestazioni nasce dall’esigenza di: • affrontare l’intermediazione delle attività finanziarie che si accompagna all’elevato grado di apertura verso l’estero; • sviluppare la gestione dei servizi di pagamento (cash service) con strumenti non tradizionali; • rispondere alla richiesta di servizi di natura informativa (information services); • battere la concorrenza degli altri intermediari finanziari non bancari, assai aggressivi;

Ipoteca Diritto reale di garanzia su beni immobili registrati.

u3

Nelle relazioni con i clienti persone fisiche il rapporto bancario che primeggia per importanza è senza dubbio il prestito immobiliare (mutuo a medio/lungo termine). Si tratta del finanziamento con garanzia ipotecaria, destinato quasi sempre all’acquisto dell’appartamento adibito ad abitazione principale. Le famiglie che più facilmente ottengono dalle banche i mutui sono di solito le giovani coppie, i cui componenti hanno un’età non superiore a 40 anni, che hanno deciso di effettuare l’acquisto della “prima casa”. L’importo del mutuo, in genere, è compreso tra il 60% e il massimo standard che è l’80% del valore dell’immobile stabilito in base a una perizia effettuata da un esperto. Questa relazione percentuale tra l’ammontare del mutuo e il valore dell’immobile, sul quale la banca ottiene la garanzia ipotecaria, viene indicata come valore Loan To Value (LTV); più questo rapporto è basso, maggiormente la banca si sente garantita ed è quindi propensa sia a concedere il mutuo che le viene richiesto sia ad applicare un tasso di interesse inferiore.

Le imprese bancarie: prodotti e servizi per i risparmiatori

Prestiti personali

m4

Le banche offrono alla clientela prestiti personali che danno la possibilità di scegliere tra varie soluzioni quali tasso fisso o variabile, durata, rimborso a rate, versamento delle rate cash o mediante trattenuta dalla busta paga o dalla pensione, assicurazione contro gli imprevisti per garantire l’estinzione del debito residuo in caso di morte o di invalidità permanente. Per ottenere dalla banca un prestito personale non occorrono particolari garanzie, è sufficiente essere titolari di un conto corrente e presentare un documento che dimostri la titolarità di un reddito di lavoro dipendente o da pensione.

I prodotti e i servizi per i risparmiatori

11 I prestiti concessi alla clientela

472 •

specializzare i servizi e i canali di distribuzione dei “prodotti” finanziari in funzione dei segmenti di clientela.

I principali servizi offerti dalle banche possono così essere classificati: SERVIZI BANCARI

Servizi complementari soddisfano specifiche esigenze della clientela

Servizi d’ investimento in strumenti finanziari

Servizi di gestione del risparmio

acquistano e vendono strumenti finanziari sui mercati, custodiscono e amministrano i titoli

gestiscono somme di denaro affidate dalla clientela

13 I servizi complementari I servizi complementari offerti alla clientela consentono alla banca di migliorare il risultato economico, la conoscenza della propria clientela e la possibilità di avvicinare nuove persone. servizi di pagamento e incasso

servizi di tesoreria e di riscossione tributi SERVIZI COMPLEMENTARI

cassette di sicurezza

carte di credito e di debito

assicurazioni

a) Servizi di pagamento e incasso MAV (Pagamenti Mediante Avviso) Metodologia utilizzata per pagare affitti e spese condominiali.

Ri.Ba. (Ricevute Bancarie elettroniche) Riscossione di crediti commerciali con segnalazione immediata dei mancati pagamenti al creditore.

Servizi di pagamento

Le banche svolgono un ruolo importante nel sistema dei pagamenti rappresentato dall’insieme di intermediari, infrastrutture e strumenti che permettono ai privati e alle imprese di realizzare il pagamento di forniture. Il regolamento delle transazioni può essere realizzato con moneta legale, moneta bancaria (assegni bancari, assegni circolari, bonifici, SDD, MAV e Ri.Ba.) e moneta elettronica (carte di credito, carte di debito e carte prepagate). Il servizio SDD si basa sulla procedura interbancaria europea SEPA Direct Debit Core (SDD) che consente ai clienti creditori di gestire con le medesime modalità gli incassi in euro su propri debitori in Italia e in tutti gli altri Paesi dell’Area Unica dei Pagamenti in Euro (Single Euro Payments Area – SEPA). La possibilità di utilizzare la moneta bancaria e la moneta elettronica deriva dalla fiducia che gli operatori economici ripongono nelle banche e negli strumenti di pagamento messi a disposizione della clientela. Un altro servizio importante è la domiciliazione delle bollette e delle fatture emesse a carico dei correntisti dalle società di servizi come Telecom ed Enel: i correntisti rilasciano preventivamente alla banca l’autorizzazione permanente di addebito, di importo fisso oppure variabile, che obbliga la banca a eseguire i pagamenti indicati con la diligenza del mandatario. Il servizio può comportare l’addebito al cliente di una commissione per ogni pagamento eseguito.

473

se la richiesta è fatta da una filiale di una banca diversa da quella della banca trattaria, la conferma telefonica dell’esistenza della provvista non è vincolante perché alla banca trattaria non è consentito effettuare il blocco dell’importo e potrebbero trovarsi in circolazione altri assegni emessi dallo stesso traente per importi che esauriscono i fondi momentaneamente disponibili in conto corrente, rendendo così l’assegno scoperto.

Check Image Truncation–CIT Gli assegni bancari e gli assegni circolari presentati alle banche per l’incasso vengono sottoposti alla procedura Check Image Truncation che prevede la generazione di un’immagine digitale dell’assegno cartaceo all’atto del suo ricevimento in banca. Tale copia sostituisce a ogni effetto di legge la versione cartacea e, di conseguenza, il titolo viene presentato per il pagamento alle banche trattarie o emittenti solo nel formato digitale. È quindi necessario compilare con cura gli assegni in quanto eventuali irregolarità formali (come incompletezza o irregolarità degli elementi essenziali del titolo e della girata) o la presenza di correzioni ne impediscono il pagamento e lo rendono inutilizzabile. La conformità della copia informatica agli originali cartacei è assicurata dalla banca negoziatrice mediante l’utilizzo della propria firma digitale. Qualora, in fase di versamento, il documento non sia digitalizzabile in quanto danneggiato o comunque non rispondente ai parametri minimi di qualità stabiliti dalla normativa, è previsto lo scambio dell’assegno cartaceo. Nel caso in cui l’assegno versato risultasse non pagato, sarà consegnata al beneficiario la Copia Unica Analogica (cartacea) dell’immagine dell’assegno, che conterrà le informazioni relative al mancato pagamento del titolo e consentirà al beneficiario l’esercizio dei propri diritti a ogni effetto di legge. L’assegno cartaceo deve essere custodito dalla banca negoziatrice per un periodo minimo di sei mesi e conservato in versione digitale secondo le modalità previste dalla normativa.

Le banche praticano per conto dei clienti il servizio d’incasso degli effetti accreditando il conto corrente del presentatore dopo che gli effetti sono stati pagati dai rispettivi clienti.

b) Servizi di tesoreria e di riscossione tributi Le banche mettono a disposizione la loro organizzazione per i movimenti di tesoreria e per la riscossione dei tributi per conto dello Stato e di altri enti pubblici. Il servizio di tesoreria provvede all’esecuzione degli incassi e dei pagamenti, nonché alla custodia dei valori e alla rilevazione contabile delle operazioni eseguite con stesura di un rendiconto periodico. Il servizio di riscossione dei tributi ha assunto nelle banche notevole importanza in seguito all’introduzione del sistema di autotassazione mediante il quale ogni contribuente provvede personalmente a calcolare l’imposta corrispondente e a delegare al pagamento una banca (alla quale compete una commissione erogata dallo Stato). La delega viene conferita alla banca con la compilazione di un apposito modulo in più copie, accompagnato dal versamento del denaro oppure dall’ordine di addebito in conto corrente. La banca delegata rilascia al contribuente un attestato di pagamento e provvede entro pochi giorni a versare i fondi alla tesoreria provinciale dello Stato competente per territorio.

I prodotti e i servizi per i risparmiatori



u3

se la banca negoziatrice e la banca trattaria sono filiali della medesima banca, la conferma telefonica dell’esistenza della provvista è vincolante perché la filiale trattaria, nel confermare la disponibilità dei fondi, effettua un blocco di uguale importo sul conto corrente del traente (tecnicamente si parla di partita prenotata Dare); tale blocco verrà rimosso all’addebito dell’assegno;

Le imprese bancarie: prodotti e servizi per i risparmiatori



Servizi di incasso

m4

Accade spesso che un soggetto chieda alla propria banca il pagamento in contanti di un assegno bancario tratto su un altro sportello bancario (quest’operazione è chiamata negoziazione di assegno per cassa). In questo caso è frequente che l’impiegato della filiale a cui l’assegno viene presentato (banca negoziatrice) chieda telefonicamente informazioni alla filiale che tiene il conto corrente dell’emittente (banca trattaria) circa l’esistenza di fondi sufficienti nel conto del traente, allo scopo di poter pagare l’assegno con tranquillità. Questa richiesta telefonica di informazioni, detta bene fondi, è stata giudicata lecita dal Garante della privacy. Essa però non assicura sempre la copertura dell’assegno, infatti:

474 c) Cassette di sicurezza Il servizio di cassette di sicurezza consiste nella concessione in uso al cliente di uno spazio vuoto costituito da uno scomparto incorporato nelle pareti di un locale corazzato (caveau), solitamente posto nel sotterraneo della banca, munito di chiusura ermetica e di dispositivi di allarme, in modo che egli possa riporvi documenti, valori e qualsiasi altra cosa purché non pericolosa. Il servizio offre ai clienti la sicurezza della conservazione e della custodia di oggetti e valori abbinata al vantaggio della segretezza, anche nei confronti della banca sul contenuto della cassetta. Per la locazione della cassetta la banca richiede un canone il cui importo è in funzione della cubatura della cassetta stessa. L’ammontare del canone di locazione è periodicamente pagato dal cliente in genere contro addebito del proprio conto corrente. L’importo del canone è comprensivo di IVA.

Limite di valore

Per contenere il rischio a carico delle banche e quindi i risarcimenti alla clientela, i contratti di uso delle cassette di sicurezza prevedono un limite di valore specificando che tale importo massimo è garantito da una copertura assicurativa sui valori depositati.

Apertura forzata

L’apertura forzata delle cassette di sicurezza avviene su autorizzazione dell’autorità giudiziaria, quando il cliente non restituisce le chiavi alla scadenza del contratto, in caso di espropriazione o sequestro a carico del cliente e in tutti i casi in cui terze persone siano autorizzate al ritiro delle cose contenute e il cliente rifiuti la consegna della chiave o si renda irreperibile.

d) Carte di credito e di debito Carte di credito

Autonoleggi: attività di noleggio auto. Microprocessore: circuito integrato che costituisce l’unità centrale di un dispositivo elettronico.

Plafond importo massimo a cui si può arrivare nella prestazione.

Carte di debito

Le carte di credito sono strumenti di pagamento costituiti da tesserine accettate dagli esercizi commerciali convenzionati e utilizzate per acquisti realizzati presso la rete Internet. Consentono al titolare di rimandare il pagamento dei beni acquistati o dei servizi ricevuti dopo la fine di ogni mese senza dover corrispondere interessi. Mensilmente la società che ha emesso la carta invia al cliente intestatario un estratto conto che riporta le spese realizzate durante il periodo precedente. L’importo complessivo delle spese viene addebitato in conto corrente. Per l’utilizzo delle carte di credito il titolare sostiene un costo annuale che varia in funzione del tipo di carta e una spesa periodica relativa all’invio dell’estratto conto. Le carte di credito possono avere origini diverse. Tipologia

Caratteristica

Carte di credito bancarie

Prevedono la presenza della società che gestisce la carta, della banca e del titolare della carta che è cliente della banca.

Emesse da organizzazioni parabancarie, quali per esempio American Express e Carte di credito Diner’s Club, consentono una elevata possibilità di spesa e sono utilizzate per T & E personali (Travel and Entertainment) viaggi all’estero. Comportano il pagamento di una quota annua associativa. Carte commerciali (Fidelity cards)

Rilasciate ai propri clienti da imprese commerciali operanti al dettaglio e utilizzate esclusivamente per effettuare acquisti presso le varie unità di vendita dell’impresa emittente; offrono un servizio personalizzato e possono ottenere forti sconti prefissati e dilazioni di pagamento.

Carte per servizi specifici

Emesse a scopo promozionale da imprese che gestiscono catene di alberghi o catene di autonoleggi; consentono ai loro titolari di usufruire con sicurezza dei relativi servizi senza problemi connessi alla disponibilità immediata del denaro contante. Rientra in questa famiglia di carte di credito la Viacard che serve a pagare i pedaggi autostradali e gli eventuali beni e servizi acquistati dagli automobilisti durante i viaggi in autostrada.

Carte revolving

Permettono di rateizzare i pagamenti dei beni e dei servizi acquistati. Viene fissato l’ammontare della singola rata mensile e il plafond massimo di credito concesso. Il titolare della carta può quindi acquistare un bene o un servizio e servirsi fino al limite del credito concesso e rimborsare il debito a rate. Il rimborso rateale prevede l’applicazione di un tasso di interesse in quanto l’utilizzo della carta revolving si configura come una vera e propria forma di finanziamento rientrante nel cosiddetto credito al consumo.

Le carte di debito sono tessere plastificate dotate di microprocessore e caratterizzate dalla presenza di un codice PIN che consente al titolare di:



prelevare dagli sportelli automatici delle banche (Bancomat);

475 • •

acquisire informazioni sulla situazione del conto corrente; effettuare pagamenti presso i POS (Points of Sale), i quali sono terminali presenti presso i punti di vendita al dettaglio.



le carte usa e getta, che possono essere utilizzate solo fino a esaurimento del credito; sono carte “al portatore” in quanto non richiedono la registrazione del titolare.

A differenza delle carte di credito, per ottenere una carta prepagata non è necessario essere titolare di un conto corrente bancario o postale. Possono essere utilizzate da chiunque senza limiti di età. In caso di frode il titolare corre il rischio di perdere esclusivamente l’importo caricato in quel momento sulla carta. Negli ultimi anni si sono diffuse le carte di pagamento contactless (senza contatto), che utilizzano la tecnologia RFID, acronimo di Radio Frequency IDentification. In pratica, il titolare delle carta può effettuare transazioni senza introdurre la carta nei terminali POS e senza digitare il proprio PIN. I pagamenti senza contatto possono essere effettuati anche attraverso telefoni cellulari che supportano la tecnologia NFC (Near Field Communication). L’importo massimo che è possibile pagare con queste carte è 25 euro; oltre tale soglia è necessario firmare lo scontrino o digitare il codice PIN. L’utilizzo di tali carte è semplice in quanto: • l’esercente digita l’importo della transazione sul display del lettore contactless; • il consumatore avvicina la carta al lettore; • il lettore contactless emette un segnale luminoso e acustico a conferma dell’avvenuto pagamento.

Pagamento contactless

Il POS (Point of Sale) significa “punto di pagamento elettronico”. È un servizio istituito dalle banche per fare in modo che tutti coloro che sono titolari di carte di credito, di debito o prepagate possano effettuare i pagamenti presso gli esercizi commerciali senza far uso di denaro contante o di assegni.

Terminali POS

e) Assicurazioni Le banche hanno predisposto svariati contratti nel settore assicurativo che spesso abbinano la copertura dei rischi all’investimento del risparmio con la sua protezione. Oltre alle “polizze di assicurazione sulla vita”, le banche propongono contratti di “assicurazioni famiglia” e di “assicurazione casa” con varie linee di protezione, differenti per importo dei premi da pagare a seconda delle somme assicurate e dei rischi coperti. La linea più semplice copre solo i rischi di infortunio e malattia di tutti i membri della famiglia, mentre le linee più ampie estendono la copertura alla casa (per incendio, furto, atti vandalici) e quelle complete assicurano anche gli eventi più gravi, come gli interventi chirurgici e le invalidità permanenti. Sempre nel campo della bancassicurazione ai clienti viene offerta la possibilità di stipulare “polizze auto” studiate per far viaggiare i clienti in tranquillità, non solo con la copertura della responsabilità civile obbligatoria per legge, ma anche con una gamma di garanzie accessorie e di servizi di assistenza.

u3

le carte prepagate ricaricabili, che consentono di ricaricare il credito direttamente agli sportelli bancari, oppure tramite movimenti dal proprio conto corrente o attraverso ricevitorie autorizzate pagando una commissione;

Le imprese bancarie: prodotti e servizi per i risparmiatori



Carte prepagate

m4

Le carte prepagate sono state create per rendere più sicuro l’acquisto di beni e di servizi in quanto il loro valore è limitato all’importo caricato e richiedono l’utilizzo del codice segreto personale PIN. Circolano come normali carte “PagoBancomat” presso i circuiti nazionali o internazionali convenzionati e consentono il prelevamento di contante presso gli sportelli automatici delle banche. Esistono due tipologie di carte:

I prodotti e i servizi per i risparmiatori

L’utilizzo della carta di debito comporta l’addebito immediato del conto corrente dell’acquirente e l’accredito del conto corrente del venditore. Il titolare della carta di debito paga alla banca un costo annuale che, a volte, è compreso nel costo forfetario del conto corrente. Tra le carte di debito ricordiamo la “carta etica”, che mira a fornire un sostegno economico agli enti impegnati in attività sociali e umanitarie. La banca versa all’associazione una quota del canone di rilascio della carta e un contributo per ogni transazione eseguita con la carta.

476

14 I servizi d’investimento in strumenti finanziari Investimento in titoli

Le banche offrono alla clientela una serie di servizi e di attività d’investimento che hanno per oggetto strumenti finanziari (titoli di Stato, obbligazioni, azioni, quote di fondi di investimento ecc.). Tali servizi possono riguardare: a) la ricezione e la trasmissione di ordini, quando la banca trasmette a un intermediario autorizzato l’ordine ricevuto dal cliente. In questo caso la banca opera come mediatore tra il cliente e l’intermediario riscuotendo una commissione; b) l’esecuzione di ordini per conto del cliente, quando la banca esegue l’ordine ricevuto dal cliente sui mercati regolamentati e non regolamentati. In questo caso la banca percepisce una commissione di intermediazione; c) la negoziazione per conto proprio, quando la banca opera in “contropartita diretta” con i clienti offrendosi di acquistare o vendere strumenti finanziari dichiarando il prezzo a cui è disposta a realizzare l’operazione; d) la sottoscrizione e/o il collocamento di titoli, quando la banca aiuta le imprese in occasione di offerta al pubblico di titoli azionari e/o obbligazionari. La banca (o un sindacato di banche) può intervenire realizzando una consulenza nella fase di progettazione dell’aumento di capitale o di emissione del prestito obbligazionario. La banca può collaborare alla collocazione dei titoli presso gli investitori in due modi: • tramite la sottoscrizione dei titoli non collocati presso i risparmiatori; • senza sottoscrivere i titoli non collocati presso i risparmiatori, e in questo caso realizza una funzione di semplice intermediazione.

Custodia e amministrazione dei titoli

I servizi offerti dalla banca per la compravendita di titoli sono legati al servizio di custodia e amministrazione dei titoli; la banca si assume l’obbligo di compiere una serie di atti per conto del cliente che viene così sollevato dalla cura e dalla preoccupazione dell’amministrazione dei titoli. Per tale attività la banca percepisce compensi in quanto realizza un servizio accessorio a quello di investimento in strumenti finanziari. Gli atti compiuti dalla banca per conto del cliente possono essere suddivisi in due gruppi:



operazioni che la banca compie da sola, quali l’incasso di interessi e dividendi, controllo dei sorteggi per premi e rimborsi ecc.;



operazioni che la banca compie con l’intervento del depositante, che deve impartire le istruzioni ed eventualmente versare i fondi necessari; si pensi per esempio all’esercizio del diritto di opzione.

L’amministrazione dei titoli produce alle banche vantaggi che vanno al di là del semplice compenso addebitato al depositante (commissioni attive). Infatti questa operazione allarga la gamma di servizi offerti alla clientela che viene a essere sempre più legata alla banca; le cedole e i dividendi riscossi non sono versati in contanti al cliente, ma accreditati in conto corrente: questi flussi di cassa alimentano perciò la provvista fondi delle banche. L’addebito ai clienti dei diritti e delle spese di gestione e amministrazione avviene di solito con cadenza semestrale, in via posticipata e con valuta alla fine del semestre solare in occasione dell’invio dell’estratto conto che riporta le posizioni titoli di ogni cliente al termine del semestre.

15 I servizi di gestione del risparmio Le banche gestiscono il risparmio della clientela attraverso il servizio di gestione di portafogli e il servizio di consulenza in materia di investimenti.

a) Servizio di gestione di portafogli La banca gestisce una somma di denaro ricevuta da un cliente seguendo le sue istruzioni contenute in un contratto scritto. La gestione di portafogli può essere realizzata attraverso: – la Gestione Patrimoniale Mobiliare (GPM), un servizio di “risparmio gestito” che consiste nella gestione su base individuale del portafoglio. Tale servizio comporta non solo

477 l’amministrazione statica del portafoglio ma anche la gestione dinamica attraverso operazioni di acquisto e di vendita di strumenti finanziari volte a ottimizzare il rendimento complessivo delle somme investite; – la Gestione Patrimoniale in Fondi (GPF), che ha come oggetto d’investimento le quote di fondi comuni di investimento e azioni di SICAV (Società di Investimento a Capitale Variabile); – la Gestione Patrimoniale mista, che ha come oggetto d’investimento titoli, quote di fondi comuni, azioni di SICAV.

I prodotti e i servizi per i risparmiatori

Con queste operazioni la banca riscuote commissioni e il rimborso di spese e oneri dovute per l’intermediazione. Periodicamente la banca invia al cliente un rendiconto sulla situazione e sull’andamento della gestione.

b) Servizio di consulenza in materia di investimenti La banca svolge una consulenza dando consigli al cliente che intende effettuare operazioni in strumenti finanziari tenendo conto del suo profilo di rischio, dei suoi obiettivi, della sua disponibilità finanziaria, delle sue conoscenze ed esperienze nel campo degli investimenti. Il servizio di consulenza comporta altresì che la banca spieghi al cliente le caratteristiche di un determinato prodotto finanziario e le differenze di questo rispetto ad altri prodotti. Il servizio di consulenza è spesso offerto insieme ad altri servizi quali, per esempio, di esecuzione ordini.

• la clientela a cui è offerto il servizio dispone di risorse finanziarie di importo elevato; • i servizi forniti riguardano non solo la gestione di portafogli e consulenza, ma anche servizi particolari quali: la pianificazione fiscale, la consulenza giuridica, la gestione di immobili, investimenti in opere d’arte e oggetti preziosi. Questi servizi vengono offerti dalle banche avvalendosi della collaborazione di professionisti e società specializzate. La banca riceve commissioni per i servizi erogati e può scegliere di applicare una commissione unica per tutti i servizi offerti.

{Ora tocca a te!} Conoscenze

Abilità

Servizi complementari, d’investimento in strumenti finanziari e di gestione del risparmio

Individuare e analizzare i servizi bancari

Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F) e, in quest’ultimo caso, suggerisci una corretta formulazione. V F

9. Le carte prepagate rientrano nella moneta elettronica.

        

        

10. La domiciliazione bancaria di utenze domestiche richiede l’autorizzazione permanente di accredito del conto corrente.





1. Per i servizi offerti alla clientela le banche percepiscono delle commissioni. 2. Le carte di credito fanno parte della moneta elettronica. 3. Il servizio di cassette di sicurezza assicura alla banca la riscossione di una commissione. 4. Il pagamento con carta di credito prevede l’addebito immediato sul conto corrente del titolare della carta. 5. Per effettuare un pagamento con carta di debito il titolare della carta deve digitare il codice PIN. 6. La banca che vende titoli di Stato per conto del cliente svolge un servizio di gestione del portafoglio titoli. 7. La Gestione Patrimoniale Mobiliare consiste nella gestione collettiva del portafoglio titoli. 8. La Gestione Patrimoniale in Fondi ha per oggetto d’investimento le quote di fondi comuni di investimento.

m4

Attività svolta da banche specializzate che offrono ai clienti che dispongono di ingenti somme di denaro un insieme di servizi (gestione di portafogli, consulenze ecc.). Il private banking si caratterizza per i seguenti elementi:

Le imprese bancarie: prodotti e servizi per i risparmiatori

u3

PRIVATE BANKING

Sintesi

478

3 2

I “pronti contro termine” sono operazioni di raccolta fondi a breve termine con le quali la banca vende a pronti al cliente titoli a un determinato prezzo e si impegna a riacquistarli in un momento successivo a un prezzo superiore.

I depositi a risparmio sono uno strumento di raccolta fondi usato dalla clientela retail e sono comprovati da un libretto di risparmio.

7

9

lettura espressiva della sintesi

Le banche offrono alla clientela prestiti personali e prestiti immobiliari garantiti da ipoteca.

I servizi bancari complementari soddisfano alcune esigenze specifiche della clientela: • servizi di pagamento e incasso; • servizi di tesoreria e di riscossione tributi; • cassette di sicurezza; • carte di credito e di debito; • assicurazioni.

10

1

I depositi costituiscono la principale operazione di provvista fondi, con la quale la banca acquista la disponibilità del denaro depositato e può utilizzarlo in operazioni di impiego fondi.

5

Il conto corrente bancario è uno strumento che consente al cliente di utilizzare moneta bancaria e una grande varietà di operazioni e servizi.

8

I servizi offerti dalle banche alla clientela rivestono un’importanza strategica nella gestione bancaria in quanto consentono di ottenere componenti positivi di reddito (commissioni attive) e di fidelizzare la clientela.

4

I certificati di deposito e le obbligazioni bancarie sono forme di raccolta fondi a medio/lungo termine.

6

Periodicamente la banca invia al correntista alcuni documenti (estratto conto, riassunto scalare e prospetto competenze e spese) che sintetizzano le operazioni che hanno movimentato il conto corrente ed espongono il conteggio delle competenze (interessi creditori e debitori, commissioni e spese).

11

Le banche gestiscono il risparmio della clientela offrendo: • il servizio di gestione di portafogli; • il servizio di consulenza in materia di investimenti.

Le banche offrono servizi e attività d’investimento che hanno per oggetto strumenti finanziari.

provvista fondi operazioni con cui la banca raccoglie le risorse finanziarie da impiegare in prestiti e altre operazioni di investimento; tali operazioni sono chiamate passive perché la banca diventa debitrice verso i depositanti impiego fondi operazioni con cui la banca utilizza le risorse finanziarie ricevute dai depositanti; tali operazioni sono chiamate attive perché la banca diventa creditrice nei confronti di imprese e privati

moneta bancaria mezzi di regolamento cartacei (assegni bancari e circolari) ed elettronici (bonifici, carte di credito e di debito) strumenti finanziari strumenti in cui si investono i risparmi; ne sono un esempio i titoli di Stato, le obbligazioni societarie, le azioni, le quote di fondi comuni di investimento investimenti impiego delle disponibilità monetarie in strumenti finanziari

unità

CONOSCENZE

ABILITÀ

• Caratteristiche e tenuta dei conti correnti di corrispondenza • Interessi e competenze • Estratto conto • Riassunto scalare e prospetto competenze e spese • Caratteristiche dei certificati di deposito e dei pronti contro termine • Servizi complementari, d’investimento in strumenti finanziari e di gestione del risparmio

• Compilare e analizzare l’estratto conto e il riassunto scalare • Calcolare interessi e competenze maturate • Distinguere le caratteristiche delle carte di debito e delle carte di credito • Individuare le varie tipologie di servizi bancari

LIVELLO BASE 1 Indica il segno (Dare/Avere) e la valuta delle seguenti operazioni relative a un conto corrente. Data

2

Descrizione operazioni

Dare/Avere

Valuta

01/04

Ripresa saldo creditore

.....................

...............

05/04

Versamento di un assegno circolare emesso dalla stessa banca

.....................

...............

08/04

Estinzione di un assegno bancario emesso in data 2/04

.....................

...............

10/04

Prelievo di denaro contante

.....................

...............

12/04

Versamento di un assegno bancario tratto sulla stessa banca

.....................

...............

15/04

Rilascio di un assegno circolare richiesto dal correntista

.....................

...............

18/04

Prelievo da sportello Bancomat

.....................

...............

22/04

Addebito di utenze domestiche

.....................

...............

24/04

Rimborso di titoli in scadenza

.....................

...............

28/04

Bonifico disposto a favore di terzi

.....................

...............

Indica a quale tipo di carta di pagamento si riferiscono le seguenti caratteristiche. Caratteristiche

Carta di credito

Carta di debito

Prevede la digitazione di un PIN al momento dell’utilizzo Comporta l’addebito immediato del conto corrente Richiede la firma di una ricevuta Comporta il ricevimento di un estratto conto Consente il rinvio del pagamento dei beni e servizi acquistati Comporta il sostenimento di un costo annuale

3

Completa le frasi scegliendo i termini mancanti tra quelli elencati. acconto, accordato, acquisto, anticipate, banca, cliente, collettiva, complementari, condizioni, credito, debito, fissa, fittizia, imposta, individuale, maturate, percentuale, personale, prelevato, reale, registrate, riscosso, scadute, spese, unilaterale, vendita, vincolato 1. Il deposito bancario è un contratto ..........................................., ........................................... e oneroso. 2. La ritenuta fiscale operata sugli interessi maturati sui depositi bancari è a titolo di ........................................... per le imprese individuali. 3. I certificati di deposito sono titoli di credito che incorporano un deposito ........................................... . 4. Le operazioni pronti contro termine consistono nell’............................................ di titoli da parte dei clienti con patto di rivendita alla banca alla scadenza stabilita. 5. Nel conto corrente di corrispondenza l’iniziativa del trasferimento di fondi è del ........................................... . 6. Il documento di sintesi fornito dalla banca al cliente informa sulle ........................................... contrattuali e sull’aspetto economico.

479

Verifica fine unità

fine

u3

Verifica

Le imprese bancarie: prodotti e servizi per i risparmiatori

TEST INTERATTIVI

m4

• test in autoverifica su unità 3 • interrogazione simulata con speakeraggio

480

Verifica

fine

unità

7. Il saldo liquido è calcolato considerando esclusivamente le operazioni ............................................ 8. Il corrispettivo di disponibilità creditizia è stabilito in misura ........................................... ed è calcolato sull’importo del finanziamento ............................................ 9. I servizi ........................................... soddisfano specifiche esigenze della clientela. 10. Le carte di ........................................... consentono di rinviare il pagamento dei beni acquistati e dei servizi ricevuti. 11. L’utilizzo delle carte di ........................................... richiede la digitazione del PIN. 12. La Gestione Patrimoniale Mobiliare prevede la gestione su base ........................................... da parte della banca del portafoglio di un cliente.

4

Indica a quale categoria si riferiscono i seguenti servizi bancari. Servizi complementari

d’investimento in strumenti finanziari

di gestione del risparmio

1. Acquisto di BTP per conto del cliente 2. Gestione del portafoglio titoli del cliente 3. Incasso di una cambiale per conto del cliente 4. Vendita al cliente di obbligazioni presenti nel portafoglio della banca 5. Pagamento di una fattura per consumo di energia elettrica domiciliata presso la banca 6. Incasso di dividendi per conto del cliente 7. Custodia nel caveau della banca di oggetti preziosi del cliente 8. Consulenza su investimenti del cliente

LIVELLO INTERMEDIO/AVANZATO 5 Completa l’estratto conto e il riassunto scalare. 1. Estratto conto al 31 dicembre correntista: Estratto al 31 dicembre del conto corrente 5678970 presso la filiale di Bologna

Torrisi Carlo Via Roma n. 133 40100 Bologna

Vi informiamo che abbiamo registrato le sottoelencate scritture sul Vs/conto corrente. Date

Valute

Movimenti Dare

2 300,00 Saldo liquido

01/10

...........

03/10

...........

45,00

04/10

...........

360,00

15/10

...........

78,00

22/10

25/10

05/11

06/11

08/11

07/11

3 520,00

21/11

............

210,00

03/12

04/12

20/12

18/12

30/12

............

Avere

Descrizione operazioni

S

N.

Importo

...

.................

...

Competenze e spese

...

.................

...

Rilascio A/C

...

.................

...

Operazione PagoBancomat

...

.................

...

600,00 Versamento A/B altra banca

...

.................

...

520,00 Bonifico da terzi

...

.................

...

A/B n. 1278445

...

.................

...

Prelevamento Bancomat

...

.................

...

...

.................

...

...

.................

...

...

.................

...

830,00 Versamento A/C altra banca 1 200,00

Saldi

A/B n. 1278446 1 400,00 Versamento A/C stessa banca

481

2. Riassunto scalare correntista: Riassunto scalare al 31 dicembre del conto corrente 5678970 presso filiale di Bologna

Scalare sui saldi per valuta risultanti dai movimenti registrati nel trimestre.

Dare

2 300,00

600,00 520,00 3 520,00 210,00

Avere

...................... ......................

830,00 1 200,00

............ ............ ............ ............

25/10 06/11 07/11 ............

...................... ......................

1 400,00

Numeri Dare

...................... ...................... ...................... ...................... ...................... ......................

45,00 360,00 78,00

Giorni

......................

04/12 18/12 ............

............ ............ ............ ............ ............ ............ ............ ............ ............ ............ ............

Avere ...................... ...................... ...................... ...................... ...................... ......................

...................... ...................... ...................... ...................... ...................... ......................

6

......................

Completa il prospetto competenze e spese ricevuto da Giuliana Darlesi al 31/12 dalla banca Intesa Sanpaolo presso la quale dispone di un c/c di corrispondenza aperto il primo ottobre e rispondi alle domande. Prospetto competenze e spese ELEMENTI PER IL CONTEGGIO DELLE COMPETENZE 1) INTERESSI CREDITORI Decorrenza

Tasso

Numeri creditori

1 ottobre

0,25%

962 780,20

Interessi creditori ..........

Totale lordo

..........

Ritenuta fiscale ............% su euro ............

..........

Totale netto

..........

2) INTERESSI DEBITORI Decorrenza

Tasso

Numeri debitori

Interessi debitori

12 novembre

9,00%

17 430,50

..................

3) CORRISPETTIVO DI DISPONIBILITÀ CREDITIZIA Decorrenza

Aliquota

Base di calcolo

Importo corrispettivo









4) COMMISSIONE DI ISTRUTTORIA VELOCE Decorrenza

Importo commissione

12 novembre

80,00

5) SPESE Spese per operazioni 0,50 × (20 – 3) = ................ aumentato al minimo Spese forfetarie trimestrali e recupero bollo Totale spese

12,00 45,00 57,00

u3

Avere

Valute

Le imprese bancarie: prodotti e servizi per i risparmiatori

Dare

Saldi per valuta

m4

Movimenti

Verifica fine unità

Torrisi Carlo Via Roma n. 133 40100 Bologna

482

Verifica

fine

unità

RIEPILOGO COMPETENZE A DEBITO Interessi netti a credito totali Interessi a debito totali Corrispettivo di disponibilità creditizia Commissione di istruttoria veloce Spese

A CREDITO ............

............

– ............ ............

Totali

............

Sbilancio competenze

............

Importo addebitato in conto corrente con valuta 31/12 Importo addebitato in conto corrente con valuta .............

.................. euro .................. euro

................

1. A quale titolo viene operata la ritenuta fiscale sugli interessi creditori? ............................................................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................................................

2. Come mai non viene conteggiato il corrispettivo di disponibilità creditizia? ............................................................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................................................

3. Perché alla correntista è stata addebitata la commissione di istruttoria veloce? ............................................................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................................................

7

Dopo aver letto il caso aziendale, rispondi alle domande. La citta di Milano consente l’utilizzo di carte bancarie contactless aderenti al circuito EMV (Europay, MasterCard, Visa) ai tornelli della metropolitana per acquistare i biglietti di viaggio. Questa possibilità è attiva su tutta la rete metropolitana urbana e interurbana e permette l’acquisto di un biglietto utilizzabile anche sui mezzi di trasporto di superficie. Il nuovo sistema calcola la tariffa del viaggio in base ai dati rilevati ai tornelli di entrata e uscita. Il sistema offre un’evidente semplificazione nell’acquisto dei biglietti; inoltre i passeggeri evitano errori nella fase di acquisto e le conseguenti multe. Tale sistema di pagamento è attualmente in uso a Londra, Chicago e Singapore ed è sperimentato in altre città. Con questa innovazione l’Azienda Trasporti Milanesi (ATM) prosegue il percorso di digital transformation avviato da alcuni anni con le applicazioni per smartphone e i documenti di viaggio via sms. 1. Quali sono gli obiettivi dell’innovazione introdotta da ATM? ............................................................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................................................

2. Quali sono i vantaggi per i passeggeri? ............................................................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................................................

ESERCIZI FINALI GRUPPO 17

unità

4

Stato patrimoniale

Evidenzia la struttura del patrimonio aziendale.

Conto economico

Indica i componenti del reddito di esercizio e alcuni risultati intermedi particolarmente significativi della redditività aziendale.

Prospetto della redditività complessiva

Mette in evidenza l’utile (o la perdita) d’esercizio e tutte le componenti che contribuiscono alla performance aziendale.

Prospetto delle variazioni del Patrimonio netto

Fornisce informazioni sulle modifiche prodotte dalla gestione alle voci del Patrimonio netto (capitale, riserve, utile d’esercizio ecc.).

Rendiconto finanziario

Analizza l’andamento dei flussi monetari (liquidità generata/assorbita), originati dalle diverse aree della gestione.

Nota integrativa

Illustra i criteri di valutazione e i principi contabili adottati; informa inoltre, in modo descrittivo o dettagliato, sulle singole poste di bilancio per fornire una presentazione attendibile del bilancio stesso e per informare sulle modalità di gestione del rischio e sulla rilevazione e misurazione delle perdite attese.

Parti del bilancio

IAS/IFRS Principi contabili internazionali noti con gli acronimi IAS (International Accounting Standards) e IFRS (International Financial Reporting Standards).

Le prime cinque parti offrono una visione di sintesi dell’andamento economico, finanziario e patrimoniale dell’impresa bancaria in grado di soddisfare le esigenze conoscitive dei lettori non professionali. La Nota integrativa fornisce, invece, informazioni dettagliate rivolte in particolare agli analisti finanziari e ai lettori specializzati; contiene infatti l’analisi delle voci contabili e le informazioni di carattere gestionale necessarie per poter esprimere un giudizio complessivo sulla banca considerata. Il bilancio d’esercizio è corredato da una relazione degli amministratori sull’andamento della gestione e sulla situazione dell’impresa bancaria. Il bilancio d’esercizio è indirizzato prioritariamente ai possibili investitori nel capitale dell’impresa e persegue pertanto lo scopo principale di misurare la performance finanziaria dell’impresa stessa. Il bilancio consente di valutare i risultati aziendali in una prospettiva dinamica. In termini generali, il bilancio è un documento che fornisce un quadro fedele della posizione finanziaria, del risultato economico e dei flussi di disponibilità liquide dell’impresa, in grado di soddisfare le esigenze di una vasta gamma di utilizzatori chiamati ad assumere decisioni economiche. Il bilancio è un documento che mette in evidenza il risultato economico prodotto dall’impresa, alla cui formazione concorrono anche componenti positivi di reddito non ancora effettivamente conseguiti ma che si realizzeranno potenzialmente in futuro.

Principi generali di redazione

u4

Il sistema informativo delle imprese bancarie deve fornire i dati necessari per redigere il bilancio d’esercizio secondo schemi e contenuti obbligatori indicati con disposizioni della Banca d’Italia. La normativa prevede l’obbligo per le banche quotate in mercati regolamentati di redigere il bilancio secondo i principi contabili internazionali (IAS/IFRS); alle banche non quotate è invece concessa la facoltà di scegliere tra l’applicazione dei principi contabili internazionali e di quelli nazionali. Il bilancio delle banche quotate in mercati regolamentati si compone delle seguenti parti.

Le imprese bancarie: prodotti e servizi per i risparmiatori

01 Il bilancio d’esercizio

m4

I documenti di sintesi della gestione delle banche

I documenti di sintesi della gestione delle banche

483

484 Fair value Rappresenta il “valore corrente convenzionale” di un elemento del patrimonio aziendale, dato dal corrispettivo al quale un’attività può essere scambiata o una passività estinta in una libera transazione tra parti consapevoli e disponibili.

Il criterio di valutazione alla base della redazione del bilancio è il fair value (valore corrente o valore di mercato) in grado di esprimere meglio il risultato economico effettivamente realizzato attraverso la gestione aziendale. Il bilancio deve essere redatto con chiarezza e deve rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale, finanziaria e il risultato economico dell’esercizio. Il bilancio deve essere chiaro, cioè osservare le disposizioni di legge che ne disciplinano la struttura e il contenuto. Tale principio è strumentale alla rappresentazione veritiera e corretta che impone l’applicazione di regole di valutazione uniformi nel tempo e coerenti con i criteri stabiliti dalla legge e l’assenza di arbitrio in quanto gli amministratori devono applicare le regole con lealtà e in buona fede. Nel caso in cui le informazioni richieste dai principi contabili internazionali non siano sufficienti a realizzare una rappresentazione veritiera e corretta, nella Nota integrativa devono essere fornite indicazioni complementari. Per ogni voce dello Stato patrimoniale e del Conto economico occorre indicare anche l’importo dell’esercizio precedente. Le attività e le passività, i costi e i ricavi non possono essere fra loro compensati salvo che ciò sia espressamente ammesso. Nello Stato patrimoniale e nel Conto economico non sono indicate le voci che non presentano importi né per l’esercizio al quale si riferisce il bilancio né per quelli precedenti. È consentito aggiungere nuove voci, purché il loro contenuto non sia riconducibile ad alcuna delle voci già presenti negli schemi e solo se si tratta di importi di rilievo. Se un elemento dell’attivo o del passivo ricade sotto più voci dello Stato patrimoniale, nella Nota integrativa deve essere riportata la sua riferibilità anche a voci diverse da quella nella quale è iscritto.

Prudenza: atteggiamento cauto ed equilibrato per evitare rischi e pericoli. Contrattazione: trattativa per raggiungere accordi.

Nella redazione del bilancio si devono osservare i principi della continuità, della costanza, della competenza, della prudenza. In base al principio della costanza, i criteri di valutazione del bilancio non possono essere modificati da un esercizio all’altro, se non in casi eccezionali; in tali casi deve essere garantita la trasparenza, spiegando nella Nota integrativa i motivi della deroga e la sua influenza sulla rappresentazione della situazione patrimoniale, di quella finanziaria e del risultato economico. La redazione del bilancio deve inoltre essere eseguita privilegiando: la prevalenza della sostanza sulla forma, quando la sostanza economica di un contratto non coincide con la sua forma giuridica va privilegiata la prima; il momento del regolamento delle operazioni su quello della contrattazione, quando un’operazione trova la sua esecuzione in una data diversa da quella della stipula del contratto; va rilevata all’atto del regolamento.

{Ora tocca a te!} Conoscenze

Abilità

Stato patrimoniale, Conto economico e Nota integrativa

Individuare gli aspetti principali della normativa sul bilancio d’esercizio di una banca

Completa le frasi scegliendo i termini mancanti tra quelli elencati. capitale, Conto economico, costo storico, costo storico rivalutato, fair value, incasso, liquide, Nota integrativa, pagamento, Patrimonio netto, regolamento, Rendiconto finanziario, Stato patrimoniale, struttura, valore medio, valore medio ponderato, valutazione 1. La ......................................... fornisce informazioni che consentono di esprimere un giudizio complessivo sulla banca. 2. Il bilancio di una banca è rivolto anche agli investitori nel ......................................... dell’impresa. 3. Il bilancio d’esercizio fornisce un quadro fedele sulla posizione finanziaria, sul risultato economico e sui flussi di disponibilità ......................................... della banca. 4. Il criterio di valutazione utilizzato per redigere il bilancio d’esercizio di una banca è il .......................................... 5. Il bilancio d’esercizio di una banca deve osservare le disposizioni di legge che ne disciplinano la ......................................... e il contenuto. 6. La redazione del bilancio d’esercizio di una banca privilegia il momento del ................................. delle operazioni su quello della contrattazione.

485

02 Lo Stato patrimoniale

10.

Cassa e disponibilità liquide

20.

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico a) attività finanziarie detenute per la negoziazione b) attività finanziarie designate al fair value c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value

30.

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva

40.

Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) crediti verso banche b) crediti verso clientela

50.

Derivati di copertura

60.

Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/–)

70.

Partecipazioni

80.

Attività materiali

90.

Attività immateriali di cui: – avviamento

Passivo 10.

Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) debiti verso banche b) debiti verso la clientela c) titoli in circolazione

20.

Passività finanziarie di negoziazione

30.

Passività finanziarie designate al fair value

40.

Derivati di copertura

50.

Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/–)

60.

Passività fiscali a) correnti b) differite

70.

Passività associate ad attività in via di dismissione

80.

Altre passività

90.

Trattamento di fine rapporto del personale

100. Fondi per rischi e oneri a) impegni e garanzie rilasciate b) quiescenza e obblighi simili c) altri fondi per rischi e oneri

100. Attività fiscali a) correnti b) anticipate

110. Riserve da valutazione

110. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione

130. Strumenti di capitale

120. Altre attività

140. Riserve

120. Azioni rimborsabili

150. Sovrapprezzi di emissione 160. Capitale 170. Azioni proprie (–) 180. Utile (Perdita) d’esercizio (+/–) Totale dell’attivo

Totale del passivo e del patrimonio netto

Le voci dell’Attivo sono elencate in ordine di liquidità decrescente (a parte le voci 100, 110 e 120). Nella tabella di pagina seguente sono riportate le singole voci dell’Attivo con un breve commento sul contenuto.

u4

Attivo

Le imprese bancarie: prodotti e servizi per i risparmiatori

STATO PATRIMONIALE

I documenti di sintesi della gestione delle banche

Schema dello Stato patrimoniale

m4

Gli schemi dello Stato patrimoniale e del Conto economico, da redigersi a stati comparati, sono articolati in voci, sottovoci e in ulteriori dettagli informativi (i “di cui” di voci e sottovoci). Lo Stato patrimoniale deve essere redatto secondo lo schema a sezioni divise senza distinguere le immobilizzazioni dall’attivo circolante o il patrimonio netto dalle passività. Trova la sua analisi nella parte B della Nota integrativa.

486 Voci dell’Attivo

Contenuto

10.

Cassa e disponibilità liquide

Banconote e monete in euro e in valute diverse, depositi presso la Banca Centrale Nazionale e presso le altre banche centrali.

20.

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico Titoli di capitale e di debito che la banca detiene in portafoglio per trarre profitto dalle fluttuazioni di breve termine registrate nei prezzi.

30.

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività Titoli di capitale, finanziamenti e titoli di debito con una scadenza deficomplessiva nita che la banca ritiene di detenere fino alla scadenza.

40.

Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) crediti verso banche b) crediti verso clientela

Crediti al netto delle svalutazioni individuali (specifiche) e globali (sull’intero portafoglio crediti).

50.

Derivati di copertura

I derivati finanziari e creditizi sono attività il cui valore è determinato da quello di altri titoli scambiati sul mercato. Sono contratti che perseguono la finalità di trasferire il rischio derivante da un’attività del soggetto che compra la protezione a un altro soggetto che vende la protezione.

60.

Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura Saldo, positivo o negativo, delle variazioni di valore delle attività generica (+/–) oggetto di copertura generica dal rischio di tasso di interesse.

70.

Partecipazioni

Partecipazioni in società controllate diverse da quelle riconducibili alla voce 20.

80.

Attività materiali

Immobilizzazioni materiali iscritte al netto degli ammortamenti.

90.

Attività immateriali di cui: – avviamento

Immobilizzazioni immateriali iscritte al netto degli ammortamenti.

100. Attività fiscali a) correnti b) anticipate

Crediti verso l’Amministrazione finanziaria.

110. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione

Attività possedute per la vendita e attività operative cessanti.

120. Altre attività

Attività non riconducibili alle altre voci dell’Attivo, per esempio l’oro, l’argento e i metalli preziosi conservati nelle casseforti della banca, i ratei attivi, le rimanenze di beni non rientranti tra quelle classificate come rimanenze di attività materiali, la somma algebrica positiva delle differenze derivanti dagli arrotondamenti operati per la redazione del bilancio in unità di euro.

Le voci del Passivo sono riportate di seguito, accompagnate da un breve commento sul loro contenuto.

Voci del Passivo

Contenuto

10.

Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) debiti verso banche b) debiti verso clientela c) titoli in circolazione

Debiti verso banche originati dalla raccolta fondi indiretta. Debiti verso clientela originati dalla raccolta fondi diretta. Titoli emessi dalla banca, compresi i certificati di deposito.

20.

Passività finanziarie di negoziazione

Titoli di debito con scadenza a breve termine e titoli venduti dalla banca senza averli in portafoglio. Quest’ultima operazione viene effettuata per speculare al ribasso: si vende oggi un titolo a un determinato prezzo ritenendo che il suo valore scenda e che potrà quindi essere comprato a un prezzo minore. Il titolo venduto si ottiene in prestito per un certo periodo (sostenendo un costo) e lo si ricompra nel momento in cui deve esser restituito. Durante l’operazione la banca ha un debito verso colui che ha prestato i titoli.

30.

Passività finanziarie designate al fair value

Titoli di debito e finanziamenti valutati al fair value.

40.

Derivati di copertura

Derivati finanziari e creditizi di copertura che alla data di riferimento del bilancio presentano un fair value negativo.

50.

Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura Saldo positivo o negativo delle variazione di valore delle passività oggetto di copertura generica dal rischio di tasso di interesse. generica (+/–) (segue)

487

60.

Passività fiscali a) correnti b) differite

Debiti verso l’Amministrazione finanziaria.

70.

Passività associate ad attività in via di dismissione

Passività associate ad “attività possedute per la vendita” e ad “attività operative cessate” indicate nella voce 110 dell’Attivo.

80.

Altre passività

Passività non riconducibili nelle altre voci dello Stato patrimoniale, per esempio i debiti per la fornitura di beni e servizi, i ratei passivi, le partite fiscali diverse da quelle rilevate nella voce 60 “Passività fiscali”, connesse con l’attività di sostituto d’imposta.

90.

Trattamento di fine rapporto del personale

Debiti verso i dipendenti per il trattamento di fine rapporto.

100.

Fondi per rischi e oneri a) impegni e garanzie rilasciate b) quiescenza e obblighi simili c) altri fondi per rischi e oneri

Fondi per rischio di credito a fronte di impegni a erogare fondi e di garanzie finanziarie rilasciate. Fondi di previdenza complementare a benefici definiti e quelli a contribuzione definita classificati come “fondi interni”. Fondi per rischi e oneri.

110.

Riserve da valutazione

Riserve originate dalla valutazione di attività finanziarie disponibili per la vendita, attività materiali e immateriali ecc.

120.

Azioni rimborsabili

Azioni per le quali la società emittente ha assunto l’obbligo di rimborso o di riacquisto a un prezzo prefissato.

130.

Strumenti di capitale

Elementi del patrimonio netto diversi dal capitale e dalle riserve.

140.

Riserve

Riserve originate da utili (legale, statutarie, utili/perdite portati a nuovo).

150.

Sovrapprezzi di emissione

Riserve provenienti da sovrapprezzi di emissione. Importo complessivo delle azioni emesse dalla banca al netto del capitale sottoscritto e non ancora versato.

170. Azioni proprie (–)

Azione proprie detenute, inserite con segno negativo.

180. Utile (Perdita) d’esercizio (+/–)

Utile o perdita prodotta dalla gestione.

Le imprese bancarie: prodotti e servizi per i risparmiatori

160. Capitale

03 Il Conto economico Il Conto economico prevede la forma verticale, è sintetico e trova la sua analisi nella parte C della Nota integrativa.

Conto economico

CONTO ECONOMICO 10. 20.

Interessi attivi e proventi assimilati Interessi passivi e oneri assimilati

30.

Margine di interesse

40. 50.

Commissioni attive Commissioni passive

60.

Commissioni nette Dividendi e proventi simili Risultato netto dell’attività di negoziazione Risultato netto dell’attività di copertura Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva c) passività finanziarie

m4

70. 80. 90. 100.

I documenti di sintesi della gestione delle banche

Contenuto

u4

Voci del Passivo

(segue)

488 110.

Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) attività e passività finanziarie designate al fair value b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value

120.

Margine di intermediazione

130.

140.

Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni

150.

Risultato netto della gestione finanziaria

160.

180. 190. 200.

Spese amministrative: a) per il personale b) altre spese amministrative Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: a) impegni e garanzie rilasciate b) altri accantonamenti netti Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali Rettifiche/riprese di valore netto su attività immateriali Altri oneri/proventi di gestione

210.

Costi operativi

220. 230. 240. 250.

Utili (Perdite) delle partecipazioni Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali Rettifiche di valore dell’avviamento Utili (Perdite) da cessione di investimenti

260. 270.

Utile (Perdita) dell’operatività corrente al lordo delle imposte Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente

280. 290.

Utile (Perdita) dell’operatività corrente al netto delle imposte Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte

300.

Utile (Perdita) d’esercizio

170.

Il Conto economico mette in evidenza alcuni risultati intermedi commentati nella tabella che segue. Voci 30. Margine di interesse

Significato È formato dall’intermediazione creditizia e dalle operazioni d’investimento finanziario che generano interessi attivi e passivi e altri proventi e oneri. È determinato dalla differenza (forbice) dei tassi che la banca applica sui finanziamenti concessi e quelli, più ridotti, che corrisponde sui mezzi raccolti.

120. Margine di intermediazione

Esprime il risultato dell’attività caratteristica della banca e si ottiene aggiungendo al margine di interesse le commissioni nette e i risultati degli investimenti in partecipazioni, nelle attività di negoziazione e di copertura, nella cessione o riacquisto di crediti, attività finanziarie disponibili per la vendita, attività finanziarie detenute sino alla scadenza e passività finanziarie e infine il risultato delle attività e passività finanziarie valutate al fair value.

150. Risultato netto della gestione finanziaria

Rappresenta il risultato ottenuto dalla banca al lordo dei costi per il personale e degli accantonamenti e rettifiche su attività materiali e immateriali, nonché di altre voci di rettifica e delle imposte.

In passato la parte più sostanziosa del margine di intermediazione era rappresentata dal margine di interesse, che negli ultimi anni è sceso al secondo posto tra le fonti di reddito delle banche, infatti il calo dei tassi di interesse e la riduzione della forbice tra tassi attivi e passivi hanno reso meno redditizia la tradizionale attività di raccolta depositi e concessione prestiti. Parallelamente la ricerca da parte della clientela di forme di investimento alternative ha spinto le banche a modificare l’area strategica di azione (il core business) che oggi non è più l’intermediazione creditizia bensì l’intermediazione finanziaria, remunerata principalmente da commissioni e relativa sia ai servizi di negoziazione titoli per conto terzi sia a quelli di collocamento e gestione di prodotti innovativi quali fondi comuni, gestione patrimoni ecc.

489

Riconoscere il contenuto delle principali voci di Stato patrimoniale e Conto economico

Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F) e, in quest’ultimo caso, suggerisci una corretta formulazione. V F 1. Il Margine di intermediazione è influenzato dai servizi che la banca offre alla clientela. 2. I prestiti che la banca concede alla clientela si iscrivono nel passivo patrimoniale. 3. I costi per il personale incidono sul Margine di intermediazione. 4. Il Margine di interesse dipende dai tassi che la banca applica sui finanziamenti concessi e sui mezzi raccolti. 5. Il calo dei tassi di interesse determina una diminuzione della redditività dell’attività tradizionale delle banche. 6. Lo Stato patrimoniale è redatto secondo lo schema a sezioni divise. 7. Le operazioni di raccolta fondi generano interessi attivi da iscrivere nello Stato patrimoniale. 8. Le immobilizzazioni materiali sono iscritte nell’Attivo patrimoniale al lordo degli ammortamenti. 9. Nel Passivo patrimoniale il capitale di debito è costituito dai debiti verso la clientela. 10. La svalutazione dei crediti incide sulla formazione del Risultato netto della gestione finanziaria.

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04 La dichiarazione di carattere non finanziario Le banche di maggiori dimensioni, oltre al bilancio d’esercizio, devono predisporre una dichiarazione di carattere non finanziario, volta a tutelare il diritto della collettività a essere informata sulle performance dell’impresa anche in ambiti diversi da quello strettamente economico-finanziario. Come si è già visto nel Modulo 1 – I bilanci aziendali, il d.lgs. n. 254/2016, con cui è stata recepita in Italia la direttiva 2014/95/UE, prevede l’obbligo, per le società che hanno superato determinati parametri, di redigere una dichiarazione di carattere non finanziario, contenente informazioni ambientali, sociali, riguardanti il personale, il rispetto dei diritti umani e la lotta contro la corruzione che consentano di comprendere l’andamento dell’impresa, dei suoi risultati, della sua situazione e dell’impatto della sua attività.

Finalità e contenuto

{Esempio} UBI Banca – Dichiarazione di carattere non finanziario Il documento redatto dal Gruppo UBI Banca informa sui seguenti punti. Profilo del gruppo Si descrive la nascita del Gruppo UBI Banca avvenuta il 1° aprile 2007 in seguito alla fusione per incorporazione di Banca Lombarda e Piemontese in Banche Popolari Unite. Si analizza la distribuzione delle filiali per dimensione dei comuni servizi e l’integrazione dei tradizionali canali fisici con quelli tecnologicamente avanzati (canale self-service, Internet banking, assistenza telefonica, piattaforma di remote banking). Dopo l’analisi delle dimensioni del gruppo (uno dei più importanti del nostro Paese), viene presa in esame la composizione dei soci e del personale dipendente. I fornitori vengono esaminati per distribuzione geografica e tipologia di beni/servizi offerti. Infine, si analizzano l’attività e i mercati serviti: il 72,5% dell’Attivo è rappresentato da crediti verso la clientela famiglie, imprese ed enti non profit; il 15,9% è costituito da attività finanziarie.

u4

Stato patrimoniale • Conto economico

Le imprese bancarie: prodotti e servizi per i risparmiatori

Abilità

m4

Conoscenze

I documenti di sintesi della gestione delle banche

{Ora tocca a te!}

490 Strategie Vengono illustrate le strategie del Gruppo UBI: evoluzione della rete distributiva nell’ottica multicanale, segmentazione commerciale, conferma della qualità dei finanziamenti erogati, razionalizzazione dei costi, mantenimento di un sano equilibrio finanziario e patrimoniale, realizzazione delle iniziative secondo la logica di ottimizzazione della redditività. Creazione di valore La creazione di valore è considerata l’obiettivo primario della Banca per assicurare, tramite la giusta redditività, sia la remunerazione degli azionisti e dei dipendenti, sia il mantenimento della solidità patrimoniale necessaria per supportare l’attività creditizia. La creazione di valore va a beneficio di tutti gli stakeholder. Integrità nella condotta aziendale La Banca si impegna a osservare le regole e i diritti fondamentali delle persone e a promuoverne il rispetto da parte dei propri interlocutori, in quanto condizione imprescindibile per il funzionamento della società, dei sistemi e delle organizzazioni che la compongono. In quanto impresa, deve raggiungere gli obiettivi attraverso il corretto confronto con i concorrenti e corretti rapporti con la Pubblica amministrazione e le autorità di regolamentazione del mercato. Nel ruolo di Banca, si impegna a contribuire alla prevenzione e al contrasto dei fenomeni di corruzione, riciclaggio e usura. Corporate governance e gestione dei rischi La Banca deve essere dotata di sistemi di corporate governance e di assetti organizzativi efficienti ed efficaci per il perseguimento degli obiettivi strategici, con particolare riferimento a composizione (anche rispetto all’equilibrio di genere), remunerazione e valutazione delle prestazioni degli organi di Governo. Deve perseguire l’efficacia dei sistemi di controllo interno e di gestione dei rischi per la gestione degli impatti generati o subiti dalle attività aziendali, anche dal punto di vista ambientale e sociale. Rispetto del cliente La Banca sviluppa un rapporto di reciproca soddisfazione e di fidelizzazione del cliente, assicurando non solo prodotti e servizi eccellenti adeguati alle sue esigenze e resi con trasparenza di informazioni, ma anche il rispetto della persona, dei suoi interessi, della sua sicurezza e della sua privacy. Impegno per l’economia del territorio L’impegno della Banca verso l’economia reale si realizza selezionando responsabilmente il credito alle famiglie e alle imprese del territorio per lo sviluppo dei consumi e degli investimenti. La Banca si impegna a sostenere le famiglie e le imprese anche nelle difficoltà congiunturali e a contribuire allo sviluppo di infrastrutture e servizi di interesse pubblico. Valorizzazione e benessere del personale Per quanto concerne il personale, la Banca è chiamata a generare occupazione di qualità, attraendo i migliori talenti e sviluppando costantemente le professionalità. Intende essere il miglior posto di lavoro per ogni dipendente per le opportunità di realizzazione delle proprie aspirazioni e per i livelli di welfare, di conciliazione tra vita privata e lavorativa e di salute e sicurezza sul lavoro. Dialogo con le parti sociali La Banca si impegna a garantire l’effettiva libertà di associazione e di contrattazione collettiva. Si prefigge l’obiettivo di gestire le relazioni con le organizzazioni sindacali nello spirito della ricerca di soluzioni condivise che creano valore per l’azienda e per i dipendenti. Pari opportunità e non discriminazione Gestire la diversità, in particolare di genere, risponde per la Banca a un imperativo etico di non discriminazione e di garanzia di pari opportunità di realizzazione umana e professionale delle persone. Impegno per la comunità L’impegno della Banca nei confronti della comunità si manifesta sotto diversi aspetti. Per esempio, sapendo cogliere nelle emergenze sociali l’opportunità di attivare azioni commerciali virtuose, con prodotti e servizi per l’inclusione economica delle persone svantaggiate e per la realizzazione di finalità e servizi sociali importanti per la comunità. La Banca intende valorizzare il suo radicamento territoriale anche attraverso l’attivazione di iniziative filantropiche. La Banca desidera promuovere l’educazione finanziaria, in particolare dei giovani, per l’assunzione di decisioni economiche e finanziarie più consapevoli, e lo sviluppo di investimenti socialmente responsabili. Impegno per l’ambiente L’impegno della Banca su questo versante si manifesta anche attraverso una gestione responsabile dell’utilizzo di materiali, dei consumi di energia, dello smaltimento dei rifiuti e della mobilità aziendale.

lettura espressiva della sintesi

3

Le informazioni contenute nel bilancio, relative alla performance finanziaria dell’impresa bancaria, sono destinate in via prioritaria agli investitori.

Il bilancio è formato dalle seguenti parti: • Stato patrimoniale; • Conto economico; • Prospetto della redditività complessiva; • Prospetto delle variazioni del Patrimonio netto; • Rendiconto finanziario; • Nota integrativa. A corredo del bilancio viene presentata una relazione degli amministratori sull’andamento della gestione e sulla situazione dell’impresa.

7

6

Il Conto economico ha forma verticale, presenta un contenuto sintetico ed evidenzia una serie di risultati intermedi: • Margine di interesse; • Margine di intermediazione; • Risultato netto della gestione finanziaria; • Utile (Perdita) dell’operatività corrente al lordo delle imposte; • Utile (Perdita) dell’operatività corrente al netto delle imposte; • Utile (Perdita) d’esercizio.

Oltre al bilancio d’esercizio le banche di maggiori dimensioni devono predisporre una dichiarazione di carattere non finanziario, volta a tutelare il diritto della collettività a essere informata sulle performance aziendali anche in ambiti diversi da quello economico-finanziario.

relazione degli amministratori documento elaborato dagli amministratori che sintetizza la situazione dell’impresa bancaria, l’andamento della gestione nel suo complesso e nei diversi settori in cui la banca opera, i principali rischi e le incertezze che la banca affronta continuità il bilancio deve essere redatto presupponendo la continuità dell’attività aziendale

prudenza il bilancio deve essere redatto imputando all’esercizio le perdite presunte liquidità decrescente nello Stato patrimoniale prima si iscrivono le voci più liquide come la Cassa e le disponibilità liquide e a seguire le voci meno liquide fino ad arrivare alle immobilizzazioni

m4

5

Lo Stato patrimoniale è redatto a sezioni divise, ha un contenuto sintetico e non è strutturato: • nell’Attivo patrimoniale le voci sono elencate in ordine di liquidità decrescente; • nel Passivo patrimoniale sono iscritti i debiti, distinti in debiti verso le banche, verso la clientela, titoli in circolazione e gli elementi del Patrimonio netto.

Le imprese bancarie: prodotti e servizi per i risparmiatori

u4

4

I principi di redazione del bilancio sono: • continuità; • costanza; • competenza; • prudenza; • prevalenza della sostanza sulla forma; • momento del regolamento delle operazioni su quello della contrattazione.

491

Sintesi

1

2

Il bilancio delle banche deve essere redatto in conformità ai principi contabili internazionali (IAS, IFRS).

Sintesi

492

Verifica

fine

unità

• test in autoverifica su unità 4 • interrogazione simulata con speakeraggio

TEST INTERATTIVI

CONOSCENZE

ABILITÀ

• Stato patrimoniale • Conto economico

• Analizzare lo Stato patrimoniale e il Conto economico

LIVELLO BASE 1 Associa le voci del bilancio agli schemi dello Stato patrimoniale e del Conto economico. Partecipazioni Azioni rimborsabili Cassa e disponibilità liquide Trattamento di fine rapporto del personale Commissioni passive Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di attività finanziarie g. Attività materiali a h. Interessi passivi e oneri assimilati i. Dividendi e proventi simili l. Risultato netto dell’attività di negoziazione

a. b. c. d. e. f.

LIVELLO INTERMEDIO/AVANZATO 2 Indica la risposta corretta (alcuni quesiti possono avere più risposte esatte). a.

Nello Stato patrimoniale:



1. le voci delle attività sono elencate in ordine di liquidità crescente 2. le voci del Patrimonio netto sono separate dalle voci delle passività 3. le attività materiali non sono distinte dalle attività immateriali 4. non sono previste classi specifiche per le immobilizzazioni e l’attivo circolante

  

b. Il Conto economico:  1. presenta un contenuto analitico  2. evidenzia risultati intermedi  3. prevede la classificazione dei costi per funzione aziendale  4. è redatto secondo la forma a sezioni accostate

1. Attivo Stato patrimoniale 2. Passivo Stato patrimoniale 3. Conto economico

b

c

d

e

f

g

h

i

 

3. ai clienti 4. ai lavoratori dipendenti

f.

Il bilancio d’esercizio si considera “chiaro” quando:



1. osserva le disposizioni contenute nello statuto sociale 2. il suo contenuto è comprensibile anche da parte di un lettore non esperto 3. è redatto nel rispetto delle disposizioni di legge 4. i criteri di valutazione applicati non determinano la formazione di riserve occulte o l’annacquamento del patrimonio

  

g. Nella redazione del bilancio d’esercizio

è necessario rispettare i principi di:

   

1. continuità 2. prevalenza della forma giuridica sulla sostanza economica 3. competenza economica 4. prudenza

c.

La Nota integrativa:

h. Lo schema dello Stato patrimoniale deve

 

1. illustra i criteri di valutazione 2. fornisce informazioni a stakeholder non specializzati 3. fornisce informazioni di carattere esclusivamente descrittivo 4. illustra i principi contabili adottati

   

1. 2. 3. 4.

i.

Nella redazione del bilancio delle imprese bancarie si adottano:

   

1. 2. 3. 4.

l.

Il Conto economico evidenzia i seguenti risultati intermedi:

   

1. 2. 3. 4.

 

essere redatto:

d. La relazione sulla gestione predisposta dagli

amministratori:

   

1. 2. 3. 4.

è obbligatoria è facoltativa fornisce informazioni sull’andamento della gestione fornisce informazioni sulle variazioni delle voci del Patrimonio netto determinate dalla gestione aziendale

e. Il bilancio d’esercizio è indirizzato prioritariamente:  1. agli investitori nel capitale dell’impresa bancaria  2. ai fornitori

l

a stati collegati a stati comparati a sezioni divise in una forma non strutturata

le norme del Testo Unico delle imposte sui redditi (TUIR) i principi contabili internazionali (IAS/IFRS) i principi contabili nazionali (OIC) le norme del Testo Unico Bancario (TUB)

Margine di interesse Risultato netto della gestione finanziaria Costi operativi Commissioni nette

493

1. Le attività dello Stato patrimoniale sono elencate secondo il criterio della liquidità decrescente. 2. L’importo del margine di interesse dipende dall’ampiezza della forbice dei tassi di interesse. 3. La Nota integrativa fornisce anche informazioni di carattere gestionale. 4. Le banche devono redigere il bilancio applicando le norme del codice civile. 5. Nella redazione del Conto economico si possono compensare i costi e i ricavi della gestione aziendale. 6. I criteri di valutazione adottati nella redazione del bilancio non possono essere modificati da un esercizio all’altro. 7. Lo Stato patrimoniale è redatto secondo lo schema a sezione divise. 8. Il Conto economico prevede la forma a sezioni divise. 9. Il Conto economico consente di conoscere il grado di liquidità della banca. 10. Il margine di intermediazione esprime il risultato dell’attività caratteristica della banca.

    

    

    

Dopo aver letto il caso aziendale, rispondi alle domande. Il Gruppo Intesa Sanpaolo, nato nel 2007 dalla fusione di Banca Intesa con il Gruppo Sanpaolo IMI, è leader sul mercato italiano e presenta una grande valenza a livello europeo. La sintesi dei risultati raggiunti dal gruppo al 31/03/2018 è di seguito rappresentata.

Totale Attivo

792 728 milioni di euro

Crediti verso clientela

401 033 milioni di euro

Raccolta diretta bancaria

424 258 milioni di euro

Raccolta diretta assicurativa

153 056 milioni di euro

Patrimonio netto

54 552 milioni di euro

Risultato netto 1° trim. 2018

1 252 milioni di euro

Capitalizzazione di mercato

42 300 milioni di euro

19,7 milioni di clienti

5 783 sportelli

u4

Sintesi dei risultati Intesa Sanpaolo 1° trimestre 2018 12,0 milioni in Italia 7,7 milioni all’estero

4 636 in Italia 1 147 all’estero

I dati economici al 31/03/2018 sono sintetizzati nello schema sottostanta (importi in milioni di euro). Voci 10.

Interessi attivi e proventi assimilati

20.

Interessi passivi e oneri assimilati

30.

Valori al 31/03/2018

Valori al 31/03/2017

Variazioni

2 588

2 613

– 25

733

946

– 213

Margine di interesse

1 855

1 667

188

40.

Commissioni attive

2 470

2 216

254

50.

Commissioni passive

60.

Commissioni nette

.....

.....

553

480

73

1 917

1 736

181

.....

.....

.....

1. Quali operazioni hanno contribuito a formare l’importo della voce 10. Interessi attivi e proventi assimilati? 2. Quali operazioni hanno contribuito a formare l’importo della voce 20. Interessi passivi e oneri assimilati? A che cosa può essere dovuta la riduzione di tali costi? 3. Quali operazioni hanno contribuito a formare l’importo della voce 40. Commissioni attive?

ESERCIZI FINALI GRUPPO 18

Le imprese bancarie: prodotti e servizi per i risparmiatori

4

    

Verifica fine unità

Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F) e, in quest’ultimo caso, suggerisci una corretta formulazione. V F

m4

3

494

Analizza il territorio

I SERVIZI BANCARI DIGITALI IN LOMBARDIA Alla fine del 2017 operavano in Lombardia 189 banche. Gli intermediari bancari con almeno uno sportello localizzato in Lombardia si erano ridotti di 21 unità rispetto al 2016. Al fine di recuperare efficienza le banche hanno continuato a riorganizzare la rete territoriale e i canali distributivi, azioni già intraprese da diversi anni. Il numero di sportelli è diminuito di 376 unità nel corso dell’anno passato (–6,5%). Il ridimensionamento della rete è stato di entità simile alla media italiana e, alla fine del 2017, la Lombardia continuava a caratterizzarsi per una maggiore presenza delle banche sul territorio con circa 54 sportelli ogni 100 000 abitanti, un valore superiore al dato medio nazionale che è di 45 sportelli ogni 100 000 abitanti. In concomitanza con la riduzione della rete fisica è aumentata la diffusione dei canali alternativi di contatto tra le banche e la clientela: alla fine del 2017 la quasi totalità delle banche operanti nella Regione offriva i propri servizi anche attraverso i canali digitali. Quasi tutte le banche consentivano alle famiglie di accedere da remoto a strumenti di pagamento; circa il 70% degli intermediari offriva servizi di gestione del risparmio attraverso i canali digitali. Nello scorso decennio il ricorso ai canali distributivi digitali si è esteso anche all’attività di prestito: alla fine del 2017, più del 40% delle banche consentiva alle famiglie di utilizzare Internet per richiedere preventivi, avanzare richieste di credito o procedere alla sottoscrizione di finanziamenti. Negli ultimi cinque anni gli intermediari hanno fortemente accresciuto l’offerta di strumenti dedicati ai pagamenti con smartphone (trasferimenti di denaro con modalità peer-to-peer), tanto che alla fine dello scorso anno oltre la metà delle banche offriva soluzioni con tali caratteristiche. L’ampliamento dell’offerta dei servizi bancari attraverso i canali digitali si è accompagnato a un crescente utilizzo da parte della clientela delle nuove modalità di interazione con gli intermediari. Nel 2017 il numero di contratti di Internet banking in rapporto alla popolazione lombarda ha superato il valore di 60 ogni 100 abitanti, un dato più che doppio nel confronto con il 2008; la quota di bonifici effettuati con modalità telematiche o automatizzate ha raggiunto quasi i tre quarti del totale dei bonifici disposti dai residenti nella Regione. Servizi bancari tramite canali digitali (valori percentuali) 120 100 strumenti di pagamento

80

finanziamento delle famiglie

60

gestione del risparmio

40 pagamenti con smartphone

20 0 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017

Fonte: Banca d’Italia, Rapporto 2017 sull’economia della Lombardia

Rispondi alle domande. 1. Perché la riorganizzazione della rete territoriale e dei canali distributivi consente di accrescere l’efficienza delle banche? 2. Per quali motivi il numero degli sportelli bancari presenti in Lombardia ogni 100 000 abitanti è maggiore della media nazionale? 3. Perché le banche hanno fatto uso dei canali digitali per l’offerta dei propri prodotti e servizi? 4. Perché negli ultimi anni sono aumentati i clienti che si avvalgono della multicanalità? 5. Perché i tre quarti dei bonifici dei residenti in Lombardia sono stati eseguiti con modalità telematiche?

495

test in autoverifica

COMPETENZE

CONOSCENZE

ABILITÀ

• Orientarsi nei prodotti e servizi bancari offerti ai risparmiatori

• Aspetti tecnici e fiscali dei depositi e dei servizi bancari

• Completare i documenti bancari • Effettuare calcoli relativi ai prodotti bancari • Individuare le caratteristiche dei contratti bancari

Situazione operativa Nell’ultimo trimestre dell’anno l’agenzia n. 2 di Bologna di UBI Banca ha effettuato, tra le altre, le seguenti operazioni: • il 10/10 ha concluso con Mariella Riva un contratto di deposito a risparmio; la cliente ha versato in contanti 2 000 euro. Le condizioni economiche del libretto di risparmio prevedono: tasso lordo 1,25% con capitalizzazione annuale, spese per ogni movimento 0,10 euro, spese forfetarie trimestrali 1,00 euro; • il 16/10 Franco Garsi ha sottoscritto un certificato di deposito a 6 mesi di 10 000 euro, tasso 4%, rimborso spese 15 euro; • il 20/11 ha stipulato con Marco Nardi un contratto pronti contro termine alle seguenti condizioni: durata 182 giorni, titolo sottostante BTP 4%, valore nominale 15 000 euro, prezzo a pronti 100,60, prezzo a termine 102,30, rimborso spese 20 euro; • l’11/12 ha rilasciato al correntista Fulvio Rangi una carta di debito; • il 20/12 ha prestato una consulenza finanziaria al cliente Giorgio Sarpi per un investimento di 10 000 euro; • al 31/12 ha inviato ad Antonio Caseri l’estratto conto di seguito riportato.

Estratto conto al 31 dicembre correntista: Estratto al 31 dicembre del conto corrente n. 9878456 presso agenzia n. 2 di Bologna

Caseri Antonio Via Dante n. 178 40100 Bologna

Vi informiamo che abbiamo registrato le sottoelencate scritture sul Vs/conto corrente. Date

Valute

Movimenti Dare

10/10

10/10

18/10

18/10

04/11

07/11

25/11

22/11

1 350,00

09/12

09/12

15/12

12/12

16/12

17/12

18/12

18/12

27/12

27/12

Descrizione operazioni

Saldi

Avere

S

1 270,00 Versamento contanti

N.

Importo

A

1 270,00

1

530,00 Versamento A/C stessa banca

A

1 800,00

2

250,00 Versamento A/B altra banca

A

2 050,00

3

A/B n. 789384

A

700,00

4

152,00

Operazione PagoBancomat

A

548,00

5

600,00

A/B n. 789385

D

52,00

6

A

788,00

7

A

268,00

8

A

790,00

9

840,00 Bonifico da terzi 520,00

Rilascio A/C 522,00 Versamento A/B stessa banca

Spazio competenze

competenze

Le imprese bancarie: prodotti e servizi per i risparmiatori

delle

m4

Verifica

496

Verifica 1

competenze

delle

Completa il rendiconto di liquidazione inviato alla cliente Mariella Riva: Rendiconto di liquidazione al 31 dicembre RIASSUNTO SCALARE Numeri Valuta

Saldi per valuta

Giorni

10/10 17/10 06/11 14/11 02/12 12/12

2 000,00 500,00 300,00 1 200,00 1 450,00 850,00

............

...............................

............

...............................

............

...............................

............

...............................

............

...............................

............

...............................

Debitori

Creditori

...............................

ELEMENTI PER IL CONTEGGIO DELLE COMPETENZE 1) INTERESSI CREDITORI Decorrenza 10/10

Tasso ...............%

Numeri creditori

Interessi

....................................

................... ...................

Interessi lordi Ritenute Interessi netti

Ritenuta fiscale ...............% Imponibile ...................

................... ...................

2) SPESE Spese per movimento euro (0,10 × .....) Spese forfetarie annuali

– ................... – ................... ...................

Totale competenze nette

2

Calcola l’importo disponibile alla scadenza del certificato di deposito sottoscritto da Franco Garsi: Importo depositato alla sottoscrizione

euro

.......................

=

euro

.......................

.................... × 4 × ................

interessi lordi 36 500

3

ritenuta fiscale ..........% su euro ................. =

euro

.......................

recupero spese =

euro

.......................

Importo disponibile alla scadenza del certificato

euro

.......................

Calcola l’importo pagato a pronti, l’importo riscosso a scadenza e il rendimento dell’operazione compiuta dal cliente Marco Nardi. a. Prezzo pagato a pronti dal risparmiatore: 15 000 : x = 100 : .....................

da cui

x = euro .....................

b. Prezzo riscosso a termine dal risparmiatore: 15 000 : x = 100 : .....................

da cui

x = euro .....................

L’importo riscosso alla scadenza dal cliente è: euro (..................... – 20) = euro ..................... c. Provento realizzato dal risparmiatore: euro (..................... – .....................) = euro ..................... Rendimento dell’investimento: r =

36 500 × I C × g

=

36 500 × ........... ................ × 182

= ...........%

497

Completa il riassunto scalare e il prospetto delle competenze e spese inviati al correntista Antonio Caseri. Riassunto scalare correntista:

Caseri Antonio Via Dante n. 178 40100 Bologna

Riassunto scalare al 31 dicembre del conto corrente 9878456 presso agenzia n. 2 di Bologna

Scalare sui saldi per valuta risultanti dai movimenti registrati nel trimestre. Avere

Dare

1 270,00 530,00 250,00 1 350,00 152,00 600,00

......................... ......................... .........................

522,00

................. ................. ................. ................. ................. ................. ................. ................. .................

........... ........... ........... ........... ........... ........... ........... ........... ...........

Numeri Dare

.................

520,00

Giorni

Avere ......................... ......................... ......................... ......................... .........................

840,00

Valute

Avere ......................... ......................... ......................... ......................... .........................

......................... ......................... ......................... ......................... .........................

.........................

Prospetto competenze e spese ELEMENTI PER IL CONTEGGIO DELLE COMPETENZE 1) INTERESSI CREDITORI Decorrenza Tasso .................................. 0,20%

Numeri creditori

Interessi creditori

..................................

Totale lordo Ritenuta fiscale .............%

su euro .............

Totale netto 2) INTERESSI DEBITORI Decorrenza ..................................

Tasso 8,00%

3) CORRISPETTIVO DI DISPONIBILITÀ CREDITIZIA Decorrenza Aliquota – –

............ ............ ............ ............

Numeri debitori

Interessi debitori

..................................

..................................

Base di calcolo –

Importo corrispettivo –

4) COMMISSIONE DI ISTRUTTORIA VELOCE Decorrenza

Importo commissione 80,00

..................................

5) SPESE Spese per operazioni (0,20 × .......) = Spese forfetarie trimestrali e recupero bollo

............

45,20 Totale spese

............

RIEPILOGO COMPETENZE A DEBITO Interessi netti a credito Interessi a debito Corrispettivo di disponibilità creditizia Commissione di istruttoria veloce Spese

Spazio competenze

Dare

Saldi per valuta

A CREDITO ................

................

– 80,00

Le imprese bancarie: prodotti e servizi per i risparmiatori

Movimenti

................

Totali Sbilancio competenze Importo addebitato in conto corrente con valuta 31/12 Importo addebitato in conto corrente con valuta .............

................ ................ ...................... euro ...................... euro

..................

m4

4

498

Verifica 5

delle

competenze

Indica la risposta corretta (alcuni quesiti possono avere più risposte esatte). a.

   

Il contratto di conto corrente stipulato con Antonio Caseri: 1. rientra tra le operazioni di raccolta indiretta 2. rientra tra le operazioni di investimento finanziario 3. rientra tra le operazioni di raccolta e di impiego fondi 4. prevede l’utilizzo di alcuni servizi bancari

b. Il saldo contabile di un conto corrente prende in considerazione:  1. soltanto le operazioni addebitate  2. soltanto le operazioni accreditate  3. le operazioni addebitate e accreditate  4. le operazioni maturate c.

   

6

La valuta dell’addebito di un assegno bancario è: 1. il giorno di registrazione dell’operazione 2. il giorno di emissione dell’assegno 3. tre giorni prima della data di presentazione dell’assegno all’incasso 4. il giorno di incasso dell’assegno

d. La ritenuta fiscale 26% sugli interessi maturati sul libretto di risparmio intestato a Mariella Riva è: 1.  a titolo di imposta sostitutiva  2. a titolo di acconto  3. applicata dall’Agenzia delle entrate  4. effettuata alla chiusura del contratto e. Il servizio di cassette di sicurezza:  1. rientra tra i servizi collaterali  2. presuppone un contratto di consulenza  3. presuppone un contratto di deposito a risparmio  4. rientra tra i servizi complementari f.

   

Le carte di credito: 1. sono strumenti di pagamento 2. comportano il pagamento di un canone 3. consentono di rinviare il pagamento degli acquisti effettuati 4. prevedono l’addebito trimestrale sul conto corrente delle spese

Rispondi alle domande. a. Perché sul deposito a risparmio intestato a Mariella Riva non viene applicata l’imposta di bollo? b. Che cos’è la commissione istruttoria veloce (CIV)? c. Da quali clienti è dovuto il corrispettivo di disponibilità creditizia? d. Quali operazioni può compiere Fulvio Rangi con la carta di debito? e. Com’è remunerato il servizio di consulenza ottenuto da Giorgio Sarpi?

7

Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F) e, in quest’ultimo caso, suggerisci una corretta formulazione. V F 1. Il contratto di deposito a risparmio concluso con Mariella Riva rappresenta per la banca un’operazione di raccolta fondi.

   

   

    

    

10. I pronti contro termine assicurano al cliente un provento per il tempo che intercorre tra la data delle due compravendite.





11. Per l’investitore il pronti contro termine rappresenta un’operazione di vendita di titoli a pronti contro un acquisto di titoli a termine.





14. La Gestione Patrimoniale Mobiliare è un servizio che gestisce il portafoglio del cliente su base individuale.

  

  

15. La banca percepisce una commissione quando esegue l’ordine ricevuto dal cliente di vendere titoli sui mercati regolamentati.





2. Il riassunto scalare inviato a Mariella Riva può presentare numeri debitori. 3. I libretti di risparmio sono documenti di legittimazione. 4. La durata dei certificati di deposito è a lungo termine. 5. Il versamento effettuato al momento della sottoscrizione di un certificato di deposito zero coupon è di importo inferiore al valore di rimborso del certificato alla scadenza. 6. I certificati di deposito sono titoli di credito che incorporano un deposito libero. 7. Le operazioni pronti contro termine consentono alla banca di raccogliere fondi. 8. Nei pronti contro termine il prezzo a pronti è minore del prezzo a termine. 9. Le operazioni pronti contro termine hanno una durata inferiore all’anno.

12. Per la banca il pronti contro termine rappresenta un’operazione di raccolta fondi con scadenza fissa a tasso variabile. 13. Le obbligazioni subordinate presentano un rischio maggiore delle obbligazioni ordinarie.

Laboratorio informatico

499

Rimborso certificato di deposito e documentazione del conto corrente

Svolgimento 1. Certificato di deposito Aperta la cartella Conto_corrente con Microsoft Excel, nel foglio Certif_deposito è effettuato il calcolo dell’importo disponibile alla scadenza sulla base delle condizioni definite al momento della sottoscrizione, contenute nelle celle B4:D8 (fig. 1). Le formule di calcolo sono riportate di seguito; l’importo disponibile alla scadenza risulta dalla somma dell’importo depositato e degli interessi maturati, detratte la ritenuta fiscale e le spese addebitate.

Le imprese bancarie: prodotti e servizi per i risparmiatori

Il 2 ottobre Luca Santini ha aperto presso la banca Intesa Sanpaolo un conto corrente versando l’importo riscosso alla scadenza di un certificato di deposito sottoscritto in data 2/04/2019 con scadenza il 30/09/2019, versando 5 000 euro, tasso 3,50%. Il contratto di conto corrente prevede le seguenti condizioni: • tasso creditore lordo 0,70%; • spese di tenuta conto 0,20 euro per registrazione (con esenzione dei prelievi Bancomat da sportelli automatici della stessa banca e dei pagamenti elettronici mediante servizio PagoBancomat) con un minimo di 12 euro al trimestre; • spese forfetarie trimestrali 28,55 euro, comprensive dell’imposta di bollo sull’estratto conto. Per eventuali saldi debitori il contratto prevede la commissione di istruttoria veloce di 80 euro, un tasso debitore 8,50% e l’addebito dei relativi interessi l’1/03 dell’anno successivo. Nel corso del trimestre la banca registra le seguenti operazioni (tra parentesi sono indicate le valute assegnate dalla banca alle operazioni): 4/10: pagamento elettronico di 62,35 euro in supermercato mediante servizio PagoBancomat (4/10) 7/10: versamento di un assegno circolare di 1 240 euro emesso dalla stessa banca (7/10) 10/10: prelevamento Bancomat di 300 euro da uno sportello automatico della stessa banca (10/10) 11/10: estinto assegno bancario n. 373844 di 6 600 euro emesso dal correntista l’8/10 (8/10) 4/11: ricarica di 30,00 euro del telefono cellulare mediante Bancomat (4/11) 6/11: versamento di un assegno bancario di 780 euro tratto sulla stessa banca (6/11) 11/11: versamento in contanti di 260 euro (11/11) 14/11: versamento di un assegno circolare di 3 820 euro emesso da altra banca (15/11) 19/11: richiesta di un assegno circolare di 3 750 euro che la banca rilascia in giornata (19/11) 3/12: estinto assegno bancario n. 373845 di 3 720 euro emesso dal correntista il 2/12 (2/12) 10/12: versamento di un assegno bancario di 1 250 euro tratto su altra banca (13/12). Antonio Zanelli, dipendente della banca, viene incaricato di: 1. calcolare l’importo disponibile alla scadenza del certificato di deposito considerando che la banca richiede un rimborso spese di 12 euro; 2. elaborare l’estratto conto e il riassunto scalare inviato al cliente in data 31/12; 3. elaborare il prospetto delle competenze e spese inviato al cliente in data 31/12.

Spazio competenze

Situazione operativa

C12: =C4 C13: =C12*C7*C10/365 C14: =C13*0,26 C15: =C12+C13-C14-C8

fig. 1

m4

C10: =C6-C5

500

Laboratorio informatico 2. a. Estratto conto Il foglio Condizioni contiene le informazioni riguardanti il conto corrente (fig. 2). Nel foglio Estratto conto (fig. 3) è realizzato lo schema dell’estratto conto relativo all’ultimo trimestre (B1:I15). Alle celle B2:B10 del foglio Condizioni e B4:F15 del foglio Estratto conto è attribuito il formato di celle non bloccate, in modo da consentire l’inserimento dei dati quando i fogli saranno sottoposti a protezione.

fig. 2

Compilato il prospetto nell’area B4:F15 con date, valute, descrizioni e movimenti Dare/Avere delle operazioni effettuate nel trimestre, nel foglio di lavoro è inserita la zona di celle K4:K15 le cui formule (fig. 4) servono a calcolare i saldi aritmetici dei movimenti Dare e Avere. Le formule sono collocate in un’area non visibile insieme al resto del foglio perché sono utilizzate come passaggio per ottenere i fig. 3 fig. 4 saldi nella forma riportata nelle celle G4:H15: i valori assoluti degli importi nella colonna H e l’indicazione D (Dare) o A (Avere) nella colonna G. Per ottenere i saldi della colonna K si procede nel modo seguente: • nella cella K4 si introduce la funzione SE con la condizione E4>0: se la cella E4 (colonna Dare) contiene un valore numerico positivo, esso viene ricopiato in K4, cambiato di segno. Se la cella E4 è vuota, in K4 viene copiato il valore numerico della cella F4 (colonna Avere); • nella cella K5 si inserisce la somma algebrica comprendente il saldo precedente (K4), da cui si sottrae l’eventuale movimento Dare (E5) e a cui si somma l’eventuale movimento Avere (F5); • con un’operazione di trascina-incolla si copia la formula della cella K5 nelle celle sottostanti fino a K15. Per passare dai saldi aritmetici della colonna K ai saldi contabili delle colonne G e H nell’estratto conto si utilizzano formule come quelle seguenti, contenute nella riga 4: G4: =SE(K4F26;D26-F26;"") F27: =SE(F26>D26;F26-D26;"") Infine nelle celle D29 e D30 sono calcolati gli importi addebitati in conto corrente con valuta rispettivamente 31/12 e 1/03 dell’anno successivo: D29: =D24+D25-F26

{Ora tocca a te!} Operazione pronti contro termine Il 10/11 Luisella Ferrani riscuote l’importo alla scadenza di un contratto pronti contro termine stipulato 90 giorni prima su BTP del valore nominale di 20 000 euro, prezzo a pronti 101,40, prezzo a termine 102,50, rimborso spese 15 euro. Calcola: 1. l’importo pagato a pronti dalla cliente; 2. l’importo riscosso a termine dalla cliente; 3. il rendimento dell’operazione pronti contro termine. Suggerimenti Per il calcolo del rendimento dell’operazione imposta la formula inversa dell’interesse per determinare r (ragione = tasso).

Le imprese bancarie: prodotti e servizi per i risparmiatori

Se il prodotto della spesa unitaria (C18) per il numero delle operazioni (D18) è maggiore del valore minimo (Condizioni!B8), allora C18*D18 è il risultato della formula; in caso contrario viene assunto come risultato il valore minimo.

m4

=SE(C18*D18>Condizioni!B8;C18*D18;Condizioni!B8)

Spazio competenze

Nella cella F18 sono calcolate le spese relative alle operazioni, il cui valore minimo è indicato nel foglio Condizioni; la formula è la seguente:

504

Clil Fintech and banking: today and tomorrow 1. Introduction Technology and digital transformation are radically changing people’s habits and firms’ activities. They are changing the ways in which people produce, buy goods and services and interact with each other. The financial industry has always been an early adopter of new technology. The first Automatic Teller Machine (ATM) in history was installed in 1967 at a branch of Barclays Bank in London, to allow clients to get cash outside normal working hours. Since then, many automated services such as second generation ATMs, POS systems, debit and credit cards, online trading and online banking services have been offered in response to customers’ demand for immediacy. Thus, the widespread adoption of digital

Artificial Intelligence (AI) Set of theories and techniques to create hardware and software tools able to reproduce the performance of human intelligence in solving problems.

Big data Set of tools to analyze large amounts of heterogeneous data to obtain reports and make predictions.

technology in financial markets in recent years should not come as a surprise. 2. Fintech What do we mean exactly by Fintech? The Financial Stability Board defines it as «technologically enabled financial innovation that could result in new business models, applications, processes or products with an associated material effect on financial markets and institutions and the provision of financial services.» An example may help clarify this. In addition to using banknotes, cheques or Internet banking, today I can use my mobile phone to transfer money to a friend. All I have to do is to download the appropriate app, type a simple text message and select my friend’s name from my contacts list. My friend would receive the money in a few seconds, and could even reuse it immediately for his own payments. Competition from fintech companies is starting to erode the margins of traditional banking. In the countries where online retail trade is most developed, the leading fintech players include tech giants such as Apple, Google, Amazon and Facebook in the United States, and Alibaba and Tencent in China.

3. The outlook for banks in the Fintech era The digital revolution raises a number of questions as regards the outlook for the banking sector. What will be the impact of the interaction between banks and the new players? On the one hand, digital transformation and recourse to technologies such as AI and Big Data allow banks to cut costs and to improve the quality of the services provided. On the other hand, technology breaks down the traditional barriers to entry in the credit and financial services markets, fostering competition: already today fintech firms are offering technology-intensive low-cost services. Banks need to use technology more efficiently than in the past, when it was used to duplicate traditional activities. They must use remote digital services to replace, rather than flank, the traditional distribution channels, although bank branches will not disappear entirely, because I can’t see many customers getting a mortgage online.

Source: freely taken from “Fintech and banking: today and tomorrow”, Fabio Panetta – Deputy Governor of the Bank of Italy – Rome, 12 May 2018

505

Read the text and perform as requested. Tick the right answer. a.

The term Fintech means the use of technology in:

   

1. 2. 3. 4.

financial matters payment matters intermediation matters accounting matters

c.

The use of cash over these years:

   

1. 2. 3. 4.

Google Nestlé Amazon Ford

has decreased has remained stable has increased has fluctuated

d. Over the upcoming years:

   

1. 2. 3. 4.

a movement away from debit card to credit card payments will take place a movement away from prepaid card to credit card payments will take place a movement away from prepaid card to ATM card payments will take place a movement away from payment with coins to payment with notes will take place

e. Fintech companies have provoked a decrease in bank profitability because:

   

1. 2. 3. 4.

f.

Banks can stop Fintech companies from expanding by:

   

1. 2. 3. 4.

Fintech companies have more experience in credit intermediation matters the technology is spreading also to the finance industry customers need a direct contact with their bank banks have quit the payment sector

investing to expand their digital services convincing their customers not to use their smartphone requesting specific laws that stop Fintech companies from entering the financial industry creating advertising campaigns to promote direct bank-customer relationships.

Le imprese bancarie: prodotti e servizi per i risparmiatori

1. 2. 3. 4.

m4

   

Spazio competenze

b. Which of those listed below are a Fintech company:

506

Esercizi da svolgere Gli esercizi sono stati raggruppati per argomento e graduati per difficoltà mediante l’utilizzo di contrassegni grafici:

ALERT LAB

sono esercizi che non presentano particolari difficoltà; sono esercizi che richiedono conoscenze e competenze di livello medio; sono esercizi impegnativi che richiedono una buona conoscenza degli argomenti, competenze e capacità specifiche (collegamento, analisi dei problemi, deduzione logica); box di ripasso teorico propedeutico allo svolgimento dell’esercizio; esercizi eseguibili in laboratorio.

1 Società di persone: costituzione, riparto utili e copertura perdite ALERT

1.1 costruzione di snc

Il 24/05 si costituisce la Giulio Manni & Mario Ferrini snc; vengono effettuati i seguenti apporti: a. Giulio Manni un assegno circolare di 15 000 euro e un autocarro valutato 55 000 euro; b. Mario Ferrini un edificio da adibire a magazzino valutato 60 000 euro e un assegno bancario di 10 000 euro. Presenta le scritture in P.D. relative agli apporti.

1.2

apporti in denaro e in natura

Gli apporti si rilevano in Dare dei conti Socio … c/ conferimenti; la somma degli apporti dei soci forma il capitale sociale.

Si costituisce in data 1/09 una società in nome collettivo tra i soci Franco Crespi, Giorgio Crespi e Luigi Ciani, che stabiliscono quanto segue: a. Franco Crespi apporta un fabbricato valutato 150 000 euro; b. Giorgio Crespi apporta un assegno bancario di 50 000 euro che viene subito versato nel c/c bancario della società; c. Luigi Ciani apporta assegni circolari per 15 000 euro e un autocarro valutato 35 000 euro. Completa: a. le scritture in P.D. relative agli apporti; b. i calcoli relativi alle percentuali di partecipazione dei soci al capitale sociale. 01/09 01/09 01/09 01/09

........... ........... ........... ...........

.................................... .................................... .................................... ....................................

quota sottoscritta quota sottoscritta quota sottoscritta capitale sottoscritto

................., .... ................., .... ................., ....

250 000, 00

01/09 ........... .................................... 01/09 ........... ....................................

apporto socio Franco Crespi apporto socio Franco Crespi

150 000, 00

01/09 ........... .................................... 01/09 ........... ....................................

apporto socio Giorgio Crespi apporto socio Giorgio Crespi

50 000, 00

01/09 ........... AUTOMEZZI 01/09 ........... ASSEGNI 01/09 ........... ....................................

apporto socio Luigi Ciani apporto socio Luigi Ciani apporto socio Luigi Ciani

01/09 ........... .................................... 01/09 ........... ....................................

versamento assegno bancario versamento assegno bancario

150 000, 00 50 000, 00 ................., .... ................., .... ................., ....

50 000, 00 50 000, 00

Assetto proprietario Soci

Quota sottoscritta

%

Franco Crespi

...............

...............

Giorgio Crespi

...............

...............

Luigi Ciani

...............

...............

Capitale sociale

250 000

100%

ricostruzione di operazioni

1.4

costituzione con apporti in denaro e in natura

Analizza le scritture presentate e, dopo aver individuato la natura dei conti e le variazioni da essi misurate, completa le registrazioni con la descrizione. 01/06 06.33 CREDITI DIVERSI 01/06 18.20 BANCA X C/C 01/06 00.01 SOCIO Y C/CONFERIMENTI

..................................................... ..................................................... .....................................................

22 000, 00 8 000, 00

15/07 18.20 BANCA X C/C 15/07 06.33 CREDITI DIVERSI

..................................................... .....................................................

10 000, 00

15/07 00.12 SOCIO Y C/REINTEGRO 15/07 06.33 CREDITI DIVERSI

..................................................... .....................................................

12 000, 00

25/07 18.20 BANCA X C/C 25/07 40.35 INTERESSI ATTIVI V/SOCI 25/07 00.12 SOCIO Y C/REINTEGRO

..................................................... ..................................................... .....................................................

12 132, 60

30 000, 00

10 000, 00

12 000, 00

132, 60 12 000, 00

Analizza l’inventario di costituzione della Fulvio & Mario Barca snc e, dopo aver registrato in P.D. le operazioni relative agli apporti, rispondi alle domande che seguono.

Inventario di costituzione ATTIVITÀ Fabbricati Crediti diversi Assegni Denaro in cassa

PASSIVITÀ E NETTO 143 750 Mutui passivi 25 000 Rateo passivo 25 000 7 625 Totale passivo Capitale sociale quota F. Barca quota M. Barca

75 000 1 375 76 375

gruppo 1

1.3

Società di persone: costituzione, riparto utili e copertura perdite

507

75 000 50 000 125 000

Totale attività

201 375 Totale a pareggio

201 375

costitune di snc con apporti in denaro e in natura

1.6

apporti in denaro, costi di impianto e operazioni di gestione

In data 20 luglio si costituisce tra i soci Fabio Fiorentino e Giorgio Corradini una società in nome collettivo avente per oggetto il commercio all’ingrosso di calzature. Tra i soci si conviene quanto segue: • il socio Fabio Fiorentino apporta un edificio da adibire a magazzino valutato 152 000 euro e un assegno bancario di 8 000 euro; • il socio Giorgio Corradini apporta un assegno circolare di 40 000 euro. Il 22 luglio gli assegni vengono depositati in un c/c della società aperto presso la banca Monte dei Paschi di Siena. In data 30 luglio il commercialista che ha seguito le operazioni di costituzione presenta la parcella che comprende l’onorario di 1 300 euro, il contributo del 4% dovuto alla Cassa di previdenza e costi documentati per 3 000 euro. La parcella è pagata in giornata con assegno bancario. Presenta: a. la parte tabellare della parcella del commercialista; b. le scritture in P.D. relative a quanto sopra indicato. In data 4/07 si redige l’atto costitutivo della Carlo Costa & Dario Dulci snc avente per oggetto l’esercizio di un’attività commerciale all’ingrosso; i soci apportano 150 000 euro ciascuno con assegni bancari che vengono depositati, il giorno successivo alla costituzione, nel c/c della società aperto presso UBI Banca. I soci si fanno assistere per quanto concerne le formalità iniziali e l’impianto contabile dal commercialista dottor Tacchi il quale invia in data 30/07 la parcella riportata a pagina seguente, riprodotta limitatamente alla parte tabellare.

m1

1.5

I bilanci aziendali

1. Per quali percentuali i due soci parteciperanno al riparto degli utili? 2. Come possono essere classificati i conferimenti effettuati? 3. Per quale importo il fabbricato è entrato a far parte del patrimonio della società?

508

Esercizi da svolgere Assistenza alla costituzione della Costa & Dulci snc Contributo 4% Cassa di previdenza

euro euro

1 000,00 40,00

IVA 22%

euro euro

1 040,00 228,80

euro

1 268,80

Spese documentate sostenute per vostro ordine e conto

euro

4 000,00

Importo a vs/debito Ritenuta fiscale 20% su 1 000 euro

euro euro

5 268,80 200,00

Netto da versare

euro

5 068,80

La parcella del dottor Tacchi è regolata in data 2/08 con assegno bancario. Successivamente la snc compie, tra le altre, le seguenti operazioni (date a piacere): a. stipulato con un privato contratto di affitto dei locali per l’esercizio dell’attività aziendale pagando con assegno bancario la cauzione di tre canoni mensili più il primo canone mensile di affitto anticipato di 150 euro; b. ricevuta fattura n. 214 dell’impresa Davide Rossi relativa all’acquisto franco partenza di merci ZX per 6 000 euro + IVA, costi di trasporto addebitati forfetariamente in fattura per 50 euro; regolamento a 90 giorni data fattura; c. reso all’impresa Davide Rossi un quarto delle merci in precedenza acquistate, in quanto difettose, e ricevuta nota di accredito con variazione IVA; d. stipulato contratto di acquisto con la Med spa per l’acquisto di 3 personal computer a 2 000 euro ciascuno + IVA; è stabilito il versamento con assegno bancario, all’atto della stipulazione del contratto, di un acconto pari a 1/2 dell’importo complessivo da pagare; e. ricevuta fattura n. 18 della Med spa per l’acconto corrisposto; f. ricevuta fattura n. 23 della Med spa per l’acquisto dei personal computer; la fattura tiene conto dell’anticipo già versato e reca l’addebito di costi di installazione e collaudo per 250 euro. Presenta le scritture in P.D. relative a quanto sopra indicato e completa il seguente prospetto riguardante l’ammortamento dei costi di impianto effettuato in 5 esercizi a quote costanti. Esercizi n n+1 n+2 n+3 n+4

1.7

ricostruzione di operazioni

Quota di ammortamento

Fondo ammortamento

Valore di bilancio

.................................. .................................. .................................. .................................. ..................................

.................................. .................................. .................................. .................................. ..................................

.................................. .................................. .................................. .................................. ..................................

Ricostruisci i movimenti contabili e redigi le scritture in P.D. della Simone Belli & C. sas, tenendo presente che dopo la costituzione la stessa presentava la seguente situazione contabile per totali. Codice 00.01 00.02 00.03 00.12 01.01 01.20 02.01 06.01 06.33 08.21 08.20 10.01 14.10 15.02 18.20 40.35

Denominazione dei conti Socio Belli c/conferimenti Socio Nanni c/conferimenti Socio Valli c/conferimenti Socio Nanni c/reintegro Costi di impianto Fornitori immobilizzazioni immateriali c/acconti Fabbricati IVA ns/credito Crediti diversi Assegni Denaro in cassa Capitale sociale Debiti v/fornitori Debiti per ritenute da versare Banca X c/c Interessi attivi v/soci Totali

Dare 200 000, 100 000, 80 000, 100 000, 10 634, 5 000, 150 000, 308, 100 000, 80 000, 1 095,

00 00 00 00 00 00 00 88 00 00 00

10 942, 88 180 000, 00 1 017 980, 76

Avere 150 000, 100 000, 80 000, 100 000,

00 00 00 00

5 000, 00

100 000, 00 80 000, 00 380 000, 10 942, 270, 10 672, 1 095, 1 017 980,

00 88 00 88 00 76

Il 1° luglio si costituisce tra Dario Gregori, Giuseppe Petracci e Silvio Fabiani la Gregori & Co. snc avente per oggetto il commercio all’ingrosso di articoli di pulizia per la casa. I soci stabiliscono quanto segue: 1. Dario Gregori apporta 244 000 euro conferendo un fabbricato a uso commerciale valutato 256 000 euro e gravato da mutuo di 72 000 euro, con interessi da pagarsi posticipatamente e semestralmente l’1/04 e l’1/10 di ogni anno, tasso 5%; la differenza è versata con assegno bancario; 2. Giuseppe Petracci apporta 120 000 euro conferendo un assegno circolare di 96 000 euro e un credito di 24 000 euro; il socio si impegna a versare gli interessi del 4% dall’1/07 alla data di riscossione del credito di cui garantisce il buon fine; 3. Silvio Fabiani apporta 36 000 euro di cui 24 000 euro versati con assegno bancario l’1/07 e il residuo da versare entro l’1/10 con interessi del 4% per il ritardato versamento. L’atto costitutivo stabilisce che il riparto dell’utile sia effettuato fra tutti i soci in proporzione ai capitali conferiti. Dopo la costituzione della società, in data 3/07 si ottiene l’apertura di un conto corrente presso UBI Banca dove si versano gli assegni; 2 400 euro sono prelevati e trattenuti in cassa. In data 6/07 si rilascia in conto delle spese che dovranno essere sostenute per la società, un assegno bancario di 6 000 euro al dottor Mario Sabbatini che assiste i soci nelle operazioni di costituzione della società. Il 13/07 il dottor Mario Sabbatini presenta la parcella che comprende il suo onorario di 1 620 euro, il contributo del 4% dovuto alla Cassa di previdenza e spese documentate per 11 076 euro. La parcella è pagata con assegno bancario, tenuto conto dell’IVA, della ritenuta d’acconto e dell’anticipo già versato in conto spese. Il credito conferito dal socio Petracci viene riscosso tramite c/c bancario in data 14/08 solo per 18 000 euro; il socio è perciò invitato a versare la differenza e gli interessi relativi (dal 1° luglio al 14 agosto sulla parte di credito riscossa e dal 1° luglio alla data di regolarizzazione per la parte di credito non riscossa); il socio versa quanto dovuto in data 28/09 direttamente sul conto corrente bancario intestato alla società. In data 1/10 anche il socio Fabiani versa i residui 12 000 euro relativi al suo conferimento, più gli interessi per il ritardato versamento, rilasciando un assegno circolare che viene depositato subito in conto corrente bancario. Sempre in data 1/10 si provvede al pagamento degli interessi semestrali maturati sul mutuo e al rimborso per un quinto dello stesso a mezzo conto corrente bancario. Al 31/12 si calcola il rateo passivo relativo agli interessi sul mutuo e si ammortizzano i costi d’impianto per il 50% e il fabbricato per il 4%. La quota di ammortamento relativa ai fabbricati deve essere calcolata, in proporzione ai mesi trascorsi, considerando che il costo degli edifici viene stimato 199 680 euro. Presenta: a. i calcoli relativi a quanto sopra indicato; b. l’inventario di costituzione iscritto nel registro degli inventari con riferimento al 1° luglio; c. la parcella del dottore commercialista Mario Sabbatini; d. il calcolo delle percentuali di partecipazione all’utile dei tre soci; e. gli articoli in P.D. relativi a quanto sopra indicato.

riparto

utile

Il capitale sociale della Luigi Niccoli & C. snc è stato sottoscritto dai soci come indicato nella seguente tabella: Soci

ALERT Per determinare l’utile che spetta a ogni socio si applica la stessa percentuale di partecipazione al capitale sociale. L’utile da pagare ai soci è registrato in Avere dei conti Socio … c/utili.

Quota sottoscritta

%

Niccoli

450 000

50%

Baroni

270 000

30%

Faucci

180 000

20%

Capitale sociale

900 000

100%

A fine esercizio la società ha registrato un utile di 100 800 euro. Determina la quota di utile spettante a ciascun socio e completa l’articolo in P.D. 100 800 × ................ = euro ........................ utile spettante al socio Niccoli euro ...... euro

100 800 ......

× ................ = euro ........................ utile spettante al socio Baroni

m1

1.9

gruppo 1

costituzione di snc

I bilanci aziendali

1.8

Società di persone: costituzione, riparto utili e copertura perdite

509

510

Esercizi da svolgere euro 10/01 10/01 10/01 10/01

1.10

riparto e pagamento dell’utile

ALERT Quando l’utile è pagato, i conti Socio ... c/utili si chiudono e in contropartita si registra in Avere l’uscita monetaria.

1.11

riparto e pagamento dell’utile

100 800 ......

× ................ = euro ........................ utile spettante al socio Faucci

10.30 UTILE D’ESERCIZIO

100 800, 00

riparto utile quota utile quota utile quota utile

........... .................................... ........... .................................... ........... ....................................

................., .... ................., .... ................., ....

La De Sanctis Mario & C. snc, con capitale sociale appartenente per il 60% al socio Mario De Sanctis e per il 40% al socio Marco Vita, ha conseguito nell’esercizio n un utile di 112 000 euro che nel mese di febbraio dell’anno successivo viene ripartito tra i soci dopo aver detratto un accantonamento del 10% alla Riserva volontaria. Il pagamento di quanto dovuto è effettuato a mezzo c/c bancario. Completa il progetto di riparto dell’utile e presenta, date mancanti a scelta, le scritture in P.D. relative al riparto e al pagamento dell’utile.

Progetto di riparto dell’utile Utile da ripartire 10% alla Riserva volontaria Utile da distribuire ai soci Socio Mario De Sanctis 60% Socio Marco Vita 40%

112 000,00 ..................... ..................... ..................... .....................

La Tiziano Sagretti & Franco Angeli snc, il cui capitale è stato sottoscritto per 140 000 euro dal socio Sagretti e per 60 000 euro dal socio Angeli, stabilisce di ripartire così l’utile d’esercizio, al netto delle imposte, di 154 000 euro: • il 2% alla Riserva volontaria; • il residuo ai soci in proporzione al capitale da ciascuno conferito. Completa il progetto di riparto dell’utile e presenta le scritture in P.D. relative al riparto e al pagamento dell’utile che avviene il 20 febbraio dell’esercizio successivo a mezzo c/c bancario.

Progetto di riparto dell’utile Utile da ripartire 2% alla Riserva volontaria Utile da distribuire ai soci Socio Sagretti 70% Socio Angeli 30%

1.12

chiusura dei conti e riparto utili

154 000,00 ..................... ..................... ..................... .....................

La Cossi & Dessi snc, con capitale sociale di 900 000 euro diviso in parti uguali tra i soci Mario Cossi, Marco Cossi e Fulvio Dessi, presenta al 31/12 le situazioni dei conti che evidenziano le eccedenze indicate nel prospetto che segue (quella dopo le scritture di assestamento è da completare). Denominazione dei conti Fabbricati Fondo ammortamento fabbricati Impianti Fondo ammortamento impianti Attrezzature commerciali Fondo ammortamento attrezzature commerciali Merci Crediti v/clienti Fondo rischi su crediti Denaro in cassa Risconti attivi Banca X c/c (Avere) Banche c/interessi maturati Imposte c/acconto

Dopo le scritture di assestamento

Prima delle scritture di assestamento 756 000, 54 000, 432 000, 180 000, 270 000, 90 000,

00 00 00 00 00 00

243 000, 00 1 800, 00 14 200, 00 21 600, 00 19 800, 00

756 000, 84 240, 432 000, 223 200, 270 000, 133 200, 172 800, 243 000, 3 015, 14 200, ......................, 21 744, 1 575, 19 800,

00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 ....

00 00 00

5 000, 00 162 000, 00

63 900, 00 126 000, 00 10 900, 00 162 000, 00 ......................, ....

32 400, 00 2 000, 00

......................, .... ......................, ....

900 000, 00 45 000, 00 136 900, 00 1 098 000, 00 109 486, 00 41 480, 00

82 800, 00 2 160, 00 6 840, 00 6 480, 21 600, 28 800, 4 914, 7 200, 1 567 440,

00 00 00 00 00 00

900 000, 45 000, 136 900, ......................, 1 098 000, 109 486, 41 480, 10 035, ......................, ......................, ......................, ......................, 79 200, 2 160, 8 415, 144, 9 720, 21 600, 28 800, 4 914, 7 200, 1 567 440,

00 00 00 ....

00 00 00 00 .... .... .... ....

00 00 00 00 00 00 00 00 00 00

Ricostruisci le operazioni di assestamento e liquida le imposte di competenza che ammontano a 13 658 euro (se l’imposta già versata è inferiore a quella gravante sull’esercizio, viene rilevato quanto dovuto; se l’imposta già versata è superiore a quella gravante sull’esercizio, viene rilevato il credito per l’imposta). Procedi alle scritture di epilogo e di chiusura e presenta inoltre: a. il progetto di riparto utili, tenendo conto che l’atto costitutivo prevede l’accantonamento del 5% alla Riserva volontaria; b. le scritture in P.D. dell’anno successivo, relative alla riapertura dei conti, alla destinazione e al pagamento a mezzo banca dell’utile realizzato.

1.13

riparto utili in presenza di prelevamenti dei soci

ALERT I prelevamenti in conto utile sono registrati in Dare dei conti Socio ... c/prelevamenti, quando l’utile viene pagato tali conti si chiudono in Avere.

La Grandinetti Fabio & C. snc ha un capitale sociale di 600 000 euro sottoscritto per il 45% dal socio Fabio Grandinetti, per il 30% dal socio Antonio Vecchi e per il 25% dal socio Mattia Virgili. Il 20/10, tenuto conto del buon andamento della gestione, i soci hanno effettuato i seguenti prelevamenti in conto utili dal c/c bancario della società: • socio Grandinetti 15 606 euro; • socio Vecchi 10 404 euro; • socio Virgili 8 670 euro. L’esercizio si chiude con un utile di 81 600 euro. Il 10/01 dell’anno successivo i soci decidono di destinare a Riserva volontaria il 15% dell’utile conseguito e di ripartire il residuo in base alle quote sociali da ciascuno apportate. Quanto spettante ai soci, al netto dei prelevamenti effettuati, è pagato il 15/01 a mezzo banca.

m1

00 00 00 00

gruppo 1

3 200, 18 300, 54 000, 126 000,

I bilanci aziendali

IVA c/acconto IVA ns/credito Debiti per TFR Debiti v/fornitori IVA c/liquidazione Istituti previdenziali (Avere) Mutui passivi Ratei passivi IVA ns/debito Debiti per ritenute da versare Debiti v/Istituti previdenziali Capitale sociale Riserva volontaria Merci c/esistenze iniziali Merci c/rimanenze finali Merci c/acquisti Salari e stipendi Oneri sociali TFR Ammortamento fabbricati Ammortamento impianti Ammortamento attrezzature commerciali Svalutazione crediti Costi per servizi Interessi attivi v/clienti Interessi passivi bancari Commissioni bancarie Interessi passivi su mutui Resi su acquisti Resi su vendite Sconti passivi bancari Proventi vari Merci c/vendite

Società di persone: costituzione, riparto utili e copertura perdite

511

512

Esercizi da svolgere Dopo aver predisposto il progetto di riparto dell’utile, completa la tabella che segue e presenta le scritture in P.D. relative al riparto e al pagamento dell’utile. Soci

Utile spettante

riparto utili in presenza di prelevamenti dei soci

1.15

riparto utili: ricerca di errori

Utile residuo da pagare

Socio Grandinetti

.....................

15 606,00

.....................

Socio Vecchi

.....................

10 404,00

.....................

Socio Virgili

.....................

8 670,00

.....................

69 360,00

34 680,00

34 680, 00

Totali

1.14

Prelevamenti effettuati

La Mauro Fraticelli & Dino Martini snc ha un capitale sociale di 500 000 euro sottoscritto per il 65% dal socio Mauro Fraticelli e per il 35% dal socio Dino Martini. Il 25/10, tenuto conto del buon andamento della gestione, i soci effettuano i seguenti prelevamenti dal c/c bancario della società: • il socio Fraticelli 32 500 euro; • il socio Martini 17 500 euro. L’esercizio si chiude con un utile netto d’imposte di 60 000 euro che nei primi mesi dell’esercizio successivo viene ripartito tra i soci dopo aver dedotto il 5% da accantonare nella Riserva volontaria. Il pagamento al netto degli utili già prelevati dai soci avviene contestualmente al riparto a mezzo c/c bancario. Presenta, con date mancanti a piacere, il progetto di riparto utili e le scritture in P.D. relative a quanto sopra indicato. I seguenti conteggi relativi al progetto di riparto utili e al loro pagamento, predisposto dall’amministratore della Renzo Quadri & C. snc, presentano alcuni errori. Dopo averli corretti presenta le registrazioni in P.D. inerenti al caso esaminato. Tieni presente che: • il capitale sociale della snc è detenuto dal socio Quadri e dal socio Zorzi in parti uguali; • durante l’esercizio i soci hanno effettuato i seguenti prelevamenti in conto utili: – socio Quadri 13 000 euro; – socio Zorzi 26 000 euro; • la società ha subìto la ritenuta fiscale di 2 860 euro sugli interessi attivi bancari, da trasferire ai soci per l’intero ammontare. utile lordo conseguito

euro

130 000

– 10% accantonamento Riserva volontaria

euro

13 000

euro

117 000

– imposte di competenza dell’esercizio

euro

12 215

utile netto

euro

104 785

– prelevamenti dei soci in c/utili

euro

39 000

utile residuo

euro

65 785

euro (65 785 × 50%) = euro 32 892,50 quota utili dei soci. A entrambi i soci competono 32 892,50 euro che vengono versati il 10/02 a mezzo c/c bancario.

1.16

prelevamenti dei soci riparto utili, con socio d’opera

LAB

La Carlo Tosi & C. snc ha un capitale sociale di 450 000 euro, conferito per 324 000 euro dal socio Tosi e per 126 000 euro dal socio Torresi; alla società partecipa, come socio d’opera, anche Mura il quale, in base a quanto stabilito dall’atto costitutivo, ha diritto a percepire il 20% dell’utile netto conseguito. Agli altri due soci spetta una quota dell’utile residuo calcolata in proporzione al capitale da essi conferito. Durante l’esercizio i tre soci effettuano i seguenti prelevamenti in c/utili dal conto corrente bancario: socio Tosi 37 440 euro; socio Torresi 14 560 euro; socio Mura 13 000 euro. Al 31/12, tra le altre operazioni di assestamento, vengono capitalizzati interessi attivi maturati sul c/c bancario per 1 200 euro, al lordo della ritenuta fiscale di legge da attribuire interamente ai soci. L’utile al netto delle imposte è di 82 440 euro e il 10/01 dell’esercizio successivo viene ripartito e pagato ai soci tenendo conto dei prelevamenti da essi effettuati e della ritenuta subita sugli interessi attivi bancari.

1.18

copertura di perdite

ALERT L’impegno dei soci a reintegrare la perdita si registra in Dare dei conti Soci … c/reintegro.

1.19

copertura di perdite

In data 15/01 i soci della Marta Leonesi & C. snc deliberano di coprire la perdita dell’esercizio di 35 600 euro mediante l’utilizzo della Riserva volontaria che presenta un importo di 40 000 euro. Completa la scrittura in P.D. relativa alla copertura della perdita. 15/01 ........... .................................... 15/01 ........... ....................................

Scritture in P.D. 4 300, 00

copertura perdita copertura perdita

........... ........... .................................... ........... 10.31 PERDITA D’ESERCIZIO

4 300, 00

........... ........... ...........

00.10 SOCIO GIRI C/REINTEGRO 00.11 SOCIO GIGLIO C/REINTEGRO 10.31 ....................................

reintegro a copertura perdita reintegro a copertura perdita copertura perdita

14 000, 00 14 000, 00

........... ...........

10.21 PERDITE A NUOVO 10.31 ....................................

perdita in sospeso rinvio della perdita

50 000, 00

........... ........... ...........

18.20 BANCA X C/C 00.10 .................................... 00.11 ....................................

versamento dei soci versamento socio Giri versamento socio Giglio

................., ....

50 000, 00 ................., .... ................., .... ................., ....

La Alessandro D’Addio & Marco Grumi snc, il cui capitale sociale di 250 000 euro è sottoscritto in parti uguali tra i due soci, ha chiuso l’esercizio n con una perdita d’esercizio di 54 000 euro. Nei primi giorni del mese di gennaio dell’esercizio n+1 i soci di comune accordo decidono di coprire la perdita come segue: • 4 000 euro con utilizzo dell’intero importo della Riserva volontaria; • con reintegro da parte dei soci per 5 000 euro ciascuno; il versamento avviene a mezzo assegni bancari il 10/01/n+1; • con riduzione del capitale sociale per la parte residua. Presenta le scritture in P.D. relative a quanto sopra indicato e completa la tabella sotto riportata che evidenzia le quote dei soci prima e dopo l’operazione di riduzione del capitale sociale.

Alessandro D’Addio Marco Grumi Capitale sociale

perdita d’esercizio

................., ....

La Giri & Giglio snc con capitale con capitale sociale di 400 000 euro, diviso in parti uguali tra il socio Giri e il socio Giglio e una Riserva volontaria di 4 300 euro, ha chiuso l’esercizio n con una perdita di 82 300 euro che nei primi mesi dell’anno successivo viene coperta utilizzando tutta la Riserva volontaria, con reintegro da parte dei soci per 28 000 euro e rinviando la parte residua all’esercizio futuro. Completa, date mancanti a scelta, le scritture in P.D. relative alla copertura della perdita e al rinvio della parte residua all’esercizio futuro.

Soci

1.20

................., ....

.................................... ....................................

Quote prima della riduzione valore nominale % 125 000 50% 125 000 50% 250 000 100%

Quote dopo la riduzione valore nominale % ........................... ........................... ...........................

........................... ...........................

100%

Una società in nome collettivo, con capitale sociale diviso in parti uguali tra due soci, presenta al 31/12/n e al 31/12/n+1 le Situazioni patrimoniali di seguito riportate, dove tra gli altri figurano i seguenti valori:

Situazione patrimoniale al 31/12/n Banca X c/c Perdita d’esercizio n

10 000, 00 Capitale sociale 70 000, 00 Riserva volontaria

280 000, 00 28 000, 00

Situazione patrimoniale al 31/12/n+1 Banca X c/c

38 000, 00 Capitale sociale Riserva volontaria Utile d’esercizio n+1

252 000, 00 14 000, 00 14 000, 00

m1

copertura della perdita d’esercizio con utilizzo della Riserva volontaria

I bilanci aziendali

1.17

gruppo 1

Presenta: a. il progetto di riparto utili (con eventuale utilizzo di un foglio elettronico); b. gli articoli in P.D. relativi a quanto sopra indicato.

Società di persone: costituzione, riparto utili e copertura perdite

513

514

Esercizi da svolgere Ricostruisci le operazioni che hanno dato luogo ai movimenti evidenziati dalle due Situazioni patrimoniali e redigi le relative scritture in P.D. (dati mancanti a scelta). Rispondi alle seguenti domande. 1. Quali limitazioni sono imposte dal codice civile in presenza di perdite d’esercizio? 2. Quali fattori hanno determinato l’aumento del patrimonio netto a 280 000 euro?

1.21

riparto utili, copertura di perdite, calcolo del valore nominale delle quote sociali

Sulla base delle informazioni fornite dalle Situazioni patrimoniali, completa gli articoli di P.D. della Mauro Rossi & C. snc appartenente per il 60% al socio Rossi, per il 25% al socio Bianchi e per il 15% al socio Verdi e presenta una tabella che evidenzi il valore nominale delle quote di partecipazione dei soci dopo le operazioni relative al 15/01/n+2.

Situazione patrimoniale all’1/01/n Socio Rossi c/prelevamenti Socio Bianchi c/prelevamenti Socio Verdi c/prelevamenti

22 671, 60 Capitale sociale 9 446, 50 Utile d’esercizio 5 667, 90

...................................................... ...................................................... quota utile spettante ...................................................... quota utile spettante ...................................................... quota utile spettante

................., ....

........ ........ ........

15/01 ........ 15/01 ........ 15/01 ........

...................................................... regolamento quota utile ...................................................... ...................................................... ...................................................... BANCA X C/C

................., ....

15/01 ........ 15/01 ........ 15/01 ........

...................................................... regolamento quota utile ...................................................... ...................................................... ...................................................... BANCA X C/C

................., ....

15/01 ........ 15/01 ........ 15/01 ........

...................................................... regolamento quota utile ...................................................... ...................................................... ...................................................... BANCA X C/C

................., ....

10/01 10/01 10/01 10/01

10.30 UTILE D’ESERCIZIO

420 000, 00 44 100, 00

................., .... ................., .... ................., ....

................., ....

3 788, 40 ................., ....

1 578, 50 ................., ....

947, 10

Situazione patrimoniale all’1/01/n+1 Socio Rossi c/prelevamenti Perdita d’esercizio

8 400, 60 Capitale sociale 12 600, 00

15/01 10.21 PERDITE A NUOVO ...................................................... 15/01 ........ ...................................................... ...................................................... ...................................................... 15/01 00.10 SOCIO ROSSI C/REINTEGRO 15/01 ........ ...................................................... ...................................................... 15/01 ........ ...................................................... ......................................................

15/01 ........ 15/01 ........

BANCA X C/C SOCIO ROSSI C/REINTEGRO

...................................................... ......................................................

420 000, 00

12 600, 00 .................., ....

.................., ....

.................., ....

363, 85 .................., ....

.................., ....

Situazione patrimoniale all’1/01/n+2 Capitale sociale Perdite a nuovo Perdita d’esercizio 15/01 15/01 15/01 15/01 15/01

........ ........ ........ ........ ........

15/01 15/01 15/01 15/01

18.20 BANCA X C/C ........ SOCIO ROSSI C/REINTEGRO ........ SOCIO BIANCHI C/REINTEGRO ........ SOCIO VERDI C/REINTEGRO

420 000, 00

12 600, 00 16 800, 00

...................................................... ...................................................... ...................................................... ...................................................... ...................................................... ...................................................... ...................................................... SOCIO ROSSI C/REINTEGRO ...................................................... ...................................................... ...................................................... ...................................................... ...................................................... ......................................................

.................., .... .................., .... .................., .... .................., .... .................., .... .................., .... .................., .... .................., .... .................., ....

riparto utili in presenza di perdite in sospeso

1.23

ricerca di errori

La Tombesi & C. snc, con capitale sociale suddiviso in parti uguali tra quattro soci, presenta la seguente composizione del patrimonio netto: Capitale sociale euro 600 000 Perdite a nuovo euro 45 000 Al 31/12 viene registrato un utile al netto delle imposte di 67 500 euro. Considerando che l’atto costitutivo prevede l’accantonamento alla Riserva volontaria per il 10%, presenta: a. il progetto di riparto utili predisposto dall’amministratore della società; b. le scritture in P.D. relative al riparto e al pagamento dell’utile. Dopo aver individuato gli errori, correggi e completa la seguente pagina del libro giornale. Tieni presente che si tratta di una società in nome collettivo con capitale sociale suddiviso in parti uguali tra due soci. …….. ……..

…….. ……..

PERDITA D’ESERCIZIO PERDITE A NUOVO

..................................................... .....................................................

20 312, 50

…….. ……..

…….. ……..

CONTO DI RISULTATO ECONOMICO UTILE D’ESERCIZIO

..................................................... .....................................................

6 250, 00

…….. …….. …….. …….. ……..

…….. …….. …….. …….. ……..

UTILE D’ESERCIZIO PERDITE A NUOVO RISERVA VOLONTARIA SOCIO A C/UTILI SOCIO B C/UTILI

..................................................... ..................................................... ..................................................... ..................................................... .....................................................

6 250, 00 1 562, 50 625, 00

…….. …….. ……..

…….. …….. ……..

SOCIO A C/UTILI SOCIO B C/UTILI DEBITI PER RITENUTE SUBITE

..................................................... ..................................................... .....................................................

87, 50 75, 00

…….. …….. ……..

…….. …….. ……..

BANCA X C/C SOCIO A C/UTILI SOCIO B C/UTILI

..................................................... ..................................................... .....................................................

7 650, 00

…….. …….. ……..

…….. …….. ……..

CAPITALE SOCIALE PERDITE A NUOVO RISERVA VOLONTARIA

..................................................... ..................................................... .....................................................

18 750, 00

20 312, 50 6 250, 00

3 906, 25 3 906, 25

162, 50

gruppo 2

1.22

Società di persone: finanziamenti dei soci e variazioni di capitale sociale

515

3 818, 75 3 831, 25 18 125, 00 625, 00

2 Società di persone: finanziamenti dei soci e variazioni di capitale sociale 2.1

ricostruzione di operazioni

Ricostruisci le operazioni che hanno dato luogo alle seguenti rilevazioni sistematiche evidenziandone i riflessi nella Situazione patrimoniale dell’impresa. operazione n. 1 INTESA SANPAOLO C/C

VERSAMENTO SOCIO X C/CAPITALE

VERSAMENTO SOCIO Z C/CAPITALE

70 000, 00

30 000, 00

100 000, 00

operazione n. 2 INTESA SANPAOLO C/C

SOCIO X C/FINANZIAMENTI

24 300, 00

24 300, 00

operazione n. 3 SOCIO X C/FINANZIAMENTI 24 300, 00

INTERESSI PASSIVI V/SOCI 1 456, 00

INTESA SANPAOLO C/C 25 377, 44

DEBITI PER RITENUTE DA VERSARE 378, 56

m1

I finanziamenti dei soci a titolo di capitale proprio si contabilizzano nei conti Versamenti socio … c/capitale. I finanziamenti dei soci a titolo di capitale di debito si contabilizzano nei conti Socio ... c/finanziamenti.

I bilanci aziendali

ALERT

516

Esercizi da svolgere operazione n. 4 DEBITI PER RITENUTE DA VERSARE 378, 56

INTESA SANPAOLO C/C 378, 56

Rispondi alle seguenti domande. 1. Attraverso quali canali le società di persone possono reperire finanziamenti? 2. Quali sono le caratteristiche dei finanziamenti effettuati dai soci in c/capitale? 3. Quali sono le caratteristiche dei finanziamenti, fruttiferi di interesse, effettuati dai soci?

2.2

acquisto di beni strumentali, finanziamenti alternativi

2.3

finanziamenti dei soci, ottenimento di mutuo, copertura di perdite, aumento di capitale

2.4 aumento del capitale sociale

La Fabio Ferri & Ciro Lippi snc, con capitale sociale di 250 000 euro diviso in parti uguali tra i due soci, deve attuare un piano di espansione dell’attività produttiva, che prevede l’acquisto di impianti per 43 750 euro + IVA e l’acquisto di un edificio da adibire a magazzino di 143 750 euro + imposte di registro e catastali per 5 625 euro (non soggette a IVA). I soci sono disposti a effettuare versamenti in conto capitale solo per 64 375 euro, ciascuno in proporzione alle quote di possesso della società. Ipotizza, assumendo i necessari dati a piacere, alcune possibili fonti di finanziamento idonee a coprire il fabbisogno finanziario residuo e, dopo aver redatto le scritture in P.D. relative a quanto sopra indicato, presenta una breve relazione di commento a giustificazione delle scelte effettuate. La Renzo Meni & Carlo Ungari snc ha un capitale sociale di 360 000 euro, sottoscritto per due terzi dal socio Meni e per un terzo dal socio Ungari. La società ha bisogno di consistenti mezzi finanziari per rinnovare gli impianti obsoleti e per effettuare investimenti nel magazzino. A tale proposito compie le seguenti operazioni: 2/01: sostituisce vecchi impianti del costo storico di 180 000 euro, ammortizzati, al momento della dismissione, per l’80%, con nuovi impianti acquistati al prezzo di 240 000 euro + IVA: a regolamento della fattura di acquisto la società rilascia un assegno bancario di 234 240 euro; 1/02: ottiene un mutuo di 120 000 euro dalla Banca Nazionale del Lavoro, rimborsabile in 5 anni a quote di capitale costanti a partire dall’1/02 dell’anno successivo; gli interessi del 4,50% sono pagati in data 1/02-1/08 di ogni anno; 2/02: il socio Meni concede un finanziamento di 720 000 euro, tasso 4%, da rimborsare il 2/08 unitamente agli interessi; 10/02: acquista merci per 12 000 euro + IVA minima 4% e per 24 000 euro + IVA ordinaria 22%; la fattura comprende anche costi di trasporto addebitati forfetariamente per 480 euro; il pagamento avviene con bonifico bancario, al netto dello sconto condizionato del 2%; per il bonifico la banca trattiene la commissione di 2,50 euro; 12/02: entrambi i soci effettuano un versamento infruttifero in c/capitale in proporzione alle quote possedute per complessivi 180 000 euro; 1/08: vengono versati alla Banca Nazionale del Lavoro gli interessi sul mutuo; 2/08: la società estingue il finanziamento ottenuto dal socio Meni e versa a mezzo banca allo stesso gli interessi al netto della ritenuta fiscale. Al 31/12, dopo aver effettuato le scritture di integrazione relative al mutuo e aver ammortizzato gli impianti del 15%, si rileva una perdita d’esercizio di 90 000 euro che viene coperta con riduzione del capitale sociale. In seguito il capitale sociale viene aumentato attraverso la capitalizzazione dei precedenti versamenti effettuati dai soci. Presenta le scritture in P.D. relative a quanto sopra indicato e predisponi un prospetto dal quale risulti la composizione del patrimonio netto della società prima e dopo le variazioni subite dal capitale sociale. La Zulli Paola & Mattetti Roberta snc con capitale sociale di 300 000 euro, appartenente per il 75% a Paola Zulli e per il 25% a Roberta Mattetti, aumenta il 10/04 il capitale sociale a 400 000 euro, con ulteriori conferimenti da parte dei due soci in modo da non modificare le percentuali di partecipazione al capitale sociale. Determina l’importo del valore nominale delle quote dopo l’aumento del capitale sociale e rileva gli apporti effettuati dai soci il 12/04 con versamenti sul c/c bancario della società.

ALERT L’aumento del capitale sociale è sottoscritto per il 75% dalla socia Zulli e per il 25% dalla socia Mattetti.

ingresso di un nuovo socio

La Carlini Stefano & Curti Giorgio snc ha un capitale sociale di 1 020 000 euro appartenente per il 60% al socio Carlini e per il 40%al socio Curti. L’atto costitutivo stabilisce che l’utile venga accantonato per il 10% a riserva e per il residuo sia ripartito tra i soci in proporzione alla loro partecipazione al capitale sociale. In data 1/09 fa il suo ingresso in società il socio Zanini il quale conferisce con assegni circolari 180 000 euro come quota di partecipazione al capitale sociale e si impegna inoltre a conferire, sempre con assegni circolari, un’ulteriore quota da imputare a incremento della Riserva volontaria tenuto conto dell’avviamento e dell’effettivo valore degli elementi patrimoniali alla data considerata. Viene redatto il bilancio straordinario per determinare il valore economico dell’azienda all’1/09; ne risulta un valore economico di 1 394 000 euro. A fine anno la società redige il bilancio d’esercizio da cui risulta un utile di 153 000 euro. Completa: a. la tabella con l’indicazione delle percentuali di partecipazione dei soci prima e dopo l’aumento del capitale sociale; b. il calcolo dell’importo che deve versare il socio Zanini. Presenta le scritture in P.D. riguardanti: • l’aumento del capitale sociale; • il riparto dell’utile dell’esercizio n, effettuato in data 10/01 dell’esercizio successivo. Quote prima dell’aumento valore nominale %

Soci Carlini Curti Zanini Capitale sociale

...........................

% di partecipazione dei soci Carlini e Curti

60% 40%

........................... ...........................

1 020 000

:

...........................

% di partecipazione del socio Zanini

Quote dopo dell’aumento valore nominale %

100%

=

...........................

...........................

...........................

...........................

180 000

...........................

...........................

100%

...........................

valore economico dell’azienda

:

gruppo 2

2.5

Società di persone: finanziamenti dei soci e variazioni di capitale sociale

517

x

importo complessivo del conferimento

consolidamento di versamenti in c/capitale e ingresso di un nuovo socio

La Aldo Vico & Dario Costa snc, appartenente per il 60% al socio Vico e per il 40% al socio Costa, presenta la seguente composizione del patrimonio netto: Capitale sociale euro 495 000 Versamenti socio Vico c/capitale euro 49 500 Versamenti socio Costa c/capitale euro 33 000 Riserva volontaria euro 82 500 Per espandere l’attività aziendale i soci intraprendono trattative con Carlo Zani allo scopo di favorire il suo ingresso in società. Gli accordi si concludono il 30/08 e il socio Zani si impegna a conferire entro l’1/09 assegni circolari per 110 000 euro come quota di partecipazione al capitale sociale più un’ulteriore quota da imputare a incremento della Riserva volontaria tenuto conto dell’avviamento e dell’effettivo valore degli elementi patrimoniali della società. Prima dell’ingresso del nuovo socio il patrimonio netto viene “sistemato” portando i versamenti infruttiferi dei vecchi soci a incremento del capitale sociale. Il valore economico dell’azienda collettiva risultante dal bilancio straordinario redatto all’1/09 è di 924 000 euro. Presenta: a. una tabella con l’indicazione delle percentuali di partecipazione dei soci, prima e dopo l’aumento del capitale sociale; b. il calcolo dell’importo che deve essere versato dal nuovo socio; c. le scritture in P.D. riguardanti l’aumento del capitale sociale.

m1

2.6

I bilanci aziendali

x = euro ............. versamento del socio Zanini di cui 180 000 euro come quota di partecipazione al capitale sociale ed euro (............. – 180 000) = euro ............. versamento a incremento della Riserva volontaria

518

Esercizi da svolgere 2.7

ingresso di un nuovo socio

2.8

ricostruzione delle operazioni di gestione

La Fabio Cristalli & Co. snc ha un capitale sociale di 750 000 euro, appartenente per il 55% al socio Fabio Cristalli e per il 45% al socio Federico Ionni. Il 10/01, di comune accordo, i soci favoriscono l’ingresso in società del signor Flavio Cippitelli il quale conferisce con assegno circolare 250 000 euro come quota di partecipazione al capitale sociale, più un’ulteriore quota da imputare a incremento della Riserva volontaria tenuto conto dell’avviamento e dell’effettivo valore degli elementi patrimoniali della società in nome collettivo alla data considerata. Il 10/01 viene redatto il bilancio straordinario dal quale risulta un valore economico dell’impresa collettiva pari a 975 000 euro. A fine anno la società redige il bilancio d’esercizio da cui risulta un utile di 155 000 euro che dopo l’accantonamento di 7 000 euro alla Riserva volontaria viene ripartito tra i soci in proporzione alle quote di partecipazione al capitale sociale. Presenta: a. la tabella con l’indicazione delle percentuali di partecipazione dei soci prima e dopo l’aumento del capitale sociale; b. il calcolo dell’importo che deve essere versato dal socio Cippitelli; c. le scritture in P.D. riguardanti l’aumento del capitale sociale effettuate il 10/01 e quelle riguardanti il riparto e il pagamento dell’utile avvenuti il 12/01 dell’anno successivo (dati mancanti a piacere). Individua le operazioni che hanno dato luogo alle seguenti variazioni nei conti indicati: Conti movimentati

costituzione, riparto utili, ingresso di un nuovo socio

Anno n+1

Debiti v/fornitori

93 750, 00

16 250, 00

Capitale sociale

125 000, 00

250 000, 00

Versamenti soci c/capitale

2.9

Anno n

62 500, 00

Riserva volontaria

6 250, 00

Perdita d’esercizio

5 000, 00

– 16 250, 00 –

L’1/03 si costituisce la Bomera Luigi & C. snc con capitale sociale di 600 000 euro sottoscritto per il 50% da Luigi Bomera, per il 40% da Carlo Volpi e per il 10% da Stefano Andrei. Andrei, di comune accordo con gli altri soci, si impegna a prestare attività lavorativa nell’azienda in modo continuativo in cambio di una partecipazione agli utili del 15% (oltre a quella spettante a titolo di partecipazione al capitale sociale). I conferimenti delle quote sottoscritte avvengono come segue: • Bomera apporta un fabbricato valutato 200 000 euro, un credito di cui garantisce il buon fine di 40 000 euro e assegni circolari per 60 000 euro; • Volpi apporta un automezzo del valore di 140 000 euro e assegni circolari per 100 000 euro; • Andrei apporta 60 000 euro con bonifico bancario. Il 14/03 si versano gli assegni sul c/c bancario della società. Il 20/03 la snc riceve e paga con assegno bancario la seguente parcella del dottore commercialista che ha seguito la fase costitutiva, riprodotta limitatamente alla parte tabellare: Compenso per l’opera professionale prestata Contributo 4% Cassa di previdenza dottori commercialisti

euro euro

4 000,00 160,00

euro

4 160,00

euro

915,20

euro

5 075,20

Rimborso costi documentati sostenuti per Vs ordine e conto

euro

2 000,00

Totale fattura

euro

7 075,20

Ritenuta fiscale 20% su 4 000,00 euro

euro

800,00

Importo netto da pagare

euro

6 275,20

IVA 22% su 4 160,00 euro

L’esercizio si chiude con un utile netto di 95 000 euro che viene ripartito come segue: • 10% alla Riserva volontaria; • 15% al socio Andrei per l’attività lavorativa prestata; • il residuo a tutti i soci in proporzione alle quote di partecipazione al capitale sociale.

ALERT Se la quota del socio è acquisita dagli altri soci la snc non deve effettuare alcuna registrazione contabile.

La Giannini Stefano & C. snc ha un capitale sociale di 600 000 euro sottoscritto per 300 000 euro dal socio Giannini, per 120 000 euro dal socio Biondi e per 180 000 euro dal socio Marchetti. In data 31/12 il bilancio d’esercizio evidenzia un risultato economico di 72 000 euro. I soci approvano il bilancio e decidono di comune accordo quanto segue: • la quota del socio Biondi che recede è trasferita ai restanti soci che la rilevano in proporzione alla loro partecipazione alla società; • il socio Biondi ritira, insieme agli altri soci, la sua quota di utile con prelievo dal c/c bancario. Dal bilancio straordinario redatto per determinare il valore economico dell’azienda risulta un valore attribuito alla stessa, dopo il pagamento degli utili, di 780 000 euro, comprensivo dell’avviamento. Completa la tabella, determina la quota spettante al socio uscente e rileva in P.D. le operazioni sopra indicate. Soci Giannini Biondi Marchetti

2.11

recesso di un socio

2.12

recesso di un socio

Quote prima del recesso valore nominale 300 000 120 000 180 000 600 000

% ........................... ........................... ...........................

100%

La Tommaso Agostinelli & C. snc ha un capitale sociale di 450 000 euro, sottoscritto per il 50% dal socio Tommaso Agostinelli, per il 25% dal socio Maurizio Muzzi e per il restante 25% dal socio Gianni Lerzo. Al 31/12 il bilancio d’esercizio evidenzia un utile netto di 54 000 euro. I soci approvano il bilancio e prelevano la quota di utile a ciascuno spettante; in tale sede il socio Gianni Lerzo esercita il diritto di recesso; i soci Agostinelli e Muzzi decidono di comune accordo di rilevare la quota del socio uscente in proporzione alla partecipazione al capitale sociale da ciascuno posseduta. Il bilancio straordinario redatto dopo il pagamento degli utili per determinare la quota spettante al socio Lerzo evidenzia un valore economico dell’azienda di 585 000 euro. Presenta: a. le scritture in P.D. nel giornale della snc relative al riparto e al pagamento degli utili che avviene a mezzo c/c bancario; b. i calcoli necessari per determinare la somma spettante al socio Gianni Lerzo; c. una tabella che evidenzi la compagine sociale prima e dopo il recesso del socio. La Livio Poleti & F.lli snc ha un capitale sociale di 500 000 euro diviso tra i fratelli Poleti come segue: Livio 40%, Mario 30% e Gianluca 30%. Al 31/12 il bilancio d’esercizio si chiude con un utile di 45 000 euro che viene ripartito tra i soci secondo le quote di partecipazione alla società. Il socio Gianluca Poleti trasferisce, con il consenso degli altri soci, la sua quota al signor Giorgio Fava che ha manifestato la volontà di entrare a far parte della compagine sociale. Allo scopo, dopo il riparto e il pagamento degli utili, viene redatto il bilancio straordinario della società che evidenzia un valore economico dell’azienda di 600 000 euro. Presenta: a. le scritture in P.D. relative al riparto e al pagamento degli utili a mezzo c/c bancario; b. il calcolo dell’importo pagato dal nuovo socio Giorgio Fava per subentrare a Gianluca Poleti.

m1

recesso di un socio

I bilanci aziendali

2.10

gruppo 2

Nei primi giorni dell’anno successivo detto utile viene pagato a mezzo c/c bancario. Nel 4° esercizio, con accordo unanime dei soci, entra in società Giovanni Brachetti il quale apporta un assegno bancario per un importo che comprende 150 000 euro come quota di partecipazione al capitale sociale e un’ulteriore quota da destinare a Riserva volontaria in considerazione dell’avviamento riconosciuto all’azienda. A tale scopo viene redatto il bilancio straordinario da cui risulta un valore economico dell’azienda di 850 000 euro. Presenta (date mancanti a scelta): a. le scritture in P.D. relative a costituzione, apporti, riparto e pagamento dell’utile del primo esercizio di attività, ingresso del nuovo socio; b. il progetto di riparto utili; c. una tabella dalla quale risultino le quote e le percentuali di partecipazione dei soci al capitale prima e dopo l’ingresso in società di Brachetti.

Società di persone: finanziamenti dei soci e variazioni di capitale sociale

519

520

Esercizi da svolgere 2.13

liquidazione di quota a un socio uscente e riparto utili

2.14

recesso di un socio

2.15

riparto utili, ingresso e recesso di soci, operazioni di gestione, copertura di perdite

La Luca Leonori & C. sas ha un capitale sociale di 437 500 euro diviso in parti uguali tra il socio accomandatario Leonori e il socio accomandante Lori. Alla società partecipa, come socio d’opera accomandatario, il socio Carli. L’atto costitutivo prevede una partecipazione agli utili così ripartita: • 40% socio Leonori; • 40% socio Lori; • 20% socio Carli. Il 10/01, per dissidi con gli altri, il socio Carli recede dalla società; la sua quota è rilevata dagli altri due soci in proporzione alle loro quote di partecipazione al capitale sociale. Dopo il riparto degli utili, che ammontano a 37 500 euro, il bilancio straordinario evidenzia un valore economico dell’impresa pari a 625 000 euro. Determina: a. le quote di utile spettanti ai soci; b. la quota complessivamente spettante al socio uscente Carli. La Renzo Rizzo & C. snc ha un capitale sociale di 600 000 euro, conferito per il 60% dal socio Rizzo, per il 20% dal socio Rossi e per il 20% dal socio Conti. In data 1/04 il socio Conti recede dalla società e al fine di determinare la quota da rimborsare viene redatto un bilancio straordinario dal quale risulta il valore economico dell’azienda collettiva di 840 000 euro. L’utile in corso di maturazione è di 74 200 euro. Presenta: a. il calcolo della quota da liquidare al socio uscente; b. le scritture in P.D. relative alla diminuzione del capitale sociale e alla liquidazione della quota al socio Conti, che viene pagato contro rilascio di un assegno bancario di 100 000 euro e per la differenza con un pagherò a tre mesi aumentato degli interessi al tasso 6%; c. un prospetto che metta in evidenza le quote di partecipazione dei soci (valore relativo e valore nominale) al capitale prima e dopo la variazione dello stesso. La Dario Carli & Luca Baffi snc con capitale sociale di 300 000 euro, conferito dal socio Carli per 225 000 euro, dal socio Baffi per 39 000 euro e dal socio Pozzi per 36 000 euro, presenta una riserva di 34 500 euro e un fondo rischi su crediti di 3 135 euro. In data 1/07 i soci, tenuto conto dell’utile già maturato, prelevano complessivamente 17 625 euro, ciascuno in proporzione alle proprie quote di partecipazione alla società. In data 1/10 viene ammesso in società il signor Vairetti che versa 200 000 euro in c/c bancario a titolo di capitale più una quota di 30 000 euro a incremento della riserva già esistente. L’11/12 si riscuote un credito di 2 100 euro verso il cliente Giana scaduto da 90 giorni (che figurava nel conto Crediti insoluti) ricevendo anche gli interessi di mora del 12%. Risultano inoltre inesigibili un credito verso il cliente Brogi di 585 euro e un credito verso il cliente Azzi di 2 550 euro (che figuravano già nel conto Crediti insoluti); detti crediti, sorti nell’esercizio precedente, vengono stralciati con utilizzo del fondo rischi su crediti. In data 15/12 la banca ritorna insoluti e protestati effetti scontati in precedenza per nominali 1 500 euro rilasciati dal cliente Rera; le cambiali gravate da spese per 19,50 euro risultano inesigibili e vengono stralciate. In data 18/12 si vendono merci per 2 250 euro + IVA 22% e merci per 3 750 euro + IVA 4%; spese non documentate addebitate al cliente in fattura 240 euro; pagamento contro disposizione Ri.Ba. a 30 giorni, inviata all’incasso il 20/12. La banca accredita la ricevuta salvo buon fine in conto corrente addebitando commissioni di incasso per 3 euro. Al termine dell’esercizio l’utile realizzato ammonta a 60 000 euro. Successivamente l’utile viene ripartito tra i soci dopo l’accantonamento a riserva del 5%. In data 15/01 viene venduto un automezzo di proprietà della società, del costo originario di 13 500 euro, ammortizzato, al momento della dismissione, per il 90% a 2 250 euro + IVA; il compratore rilascia un assegno bancario a saldo. In data 1/07 viene deciso di aumentare il capitale sociale contro capitalizzazione di tutta la riserva preesistente. Il 10/09 il socio Baffi, per dissidi con gli altri soci, ottiene di recedere dalla società; extracontabilmente viene valutata l’azienda in 724 500 euro. La quota del socio Baffi viene rilevata dal socio Vairetti. Al termine dell’esercizio si rileva una perdita di 73 500 euro che viene coperta per 36 000 euro con versa-

2.17

costituzione, riparto utili, copertura di perdite, aumento del capitale sociale

Il 24/05 si costituisce la Ugo Fortuna & C. snc, con capitale sociale di 480 000 euro sottoscritto per 240 000 euro dal socio Fortuna, per 120 000 euro dal socio Ferri e per 120 000 euro dal socio Forti. Il socio Fortuna apporta un fabbricato valutato 264 000 euro, gravato da mutuo di 96 000 euro sul quale maturano interessi al tasso 5% da pagare posticipatamente in data 1/04 e 1/10 di ogni anno e regola la differenza con assegno bancario. Il socio Ferri apporta un credito di cui garantisce il buon fine valutato 120 000 euro con scadenza 30 giorni e si impegna a versare gli interessi al tasso 5% fino alla data della riscossione del credito. Il socio Forti apporta un assegno bancario di 60 000 euro e un automezzo valutato 60 000 euro. Il 25/05 gli assegni vengono versati in un c/c bancario aperto a nome della società. I costi per la costituzione, documentati dalla fattura n. 34 del commercialista Baldi, ammontano a 3 600 euro di cui 1 440 euro costituiscono il compenso per la prestazione professionale; detti costi vengono regolati a mezzo banca al netto della ritenuta fiscale. Durante il primo esercizio vengono compiute, tra le altre, le seguenti operazioni: a. alla scadenza il credito apportato dal socio Ferri viene riscosso tramite c/c bancario solo per il 50%; il socio Ferri versa gli interessi maturati a favore della società, ma decide di non reintegrare la parte del credito rimasta insoluta. Viene pertanto ridotta la sua quota di partecipazione al capitale sociale per l’importo corrispondente; b. il socio Forti concede alla società un finanziamento di 84 000 euro per 90 giorni, interessi posticipati al tasso 4%; c. alla scadenza la società restituisce quanto dovuto al socio Forti; gli interessi sono corrisposti al netto della ritenuta fiscale. Al 31/12 viene rilevato un utile netto di 27 600 euro. Nell’esercizio successivo l’utile, dopo l’accantonamento di 2 400 euro a Riserva volontaria, viene ripartito tra i soci in proporzione delle quote di capitale possedute. Successivamente vengono rilevate le seguenti operazioni di gestione: • il socio Ferri, per dissidi con gli altri soci, esce dalla società: la sua quota viene acquistata dal socio Forti a un prezzo stabilito in base al valore economico della società di 504 000 euro; • i rimanenti soci decidono di favorire l’ingresso in società del fornitore Bottoni, che conferisce 60 000 euro a titolo di capitale sociale. L’importo del versamento dovuto dal fornitore a incremento della Riserva volontaria viene determinato sulla base di un bilancio straordinario da cui risulta un valore economico della società di 504 000 euro; il versamento dovuto dal fornitore avviene con assegno circolare. A fine esercizio si determina una perdita di 103 200 euro che viene coperta con l’utilizzo della Riserva volontaria per 7 200 euro, con reintegro dei soci proporzionalmente alle quote di partecipazione al capitale per 84 000 euro e rinviando all’esercizio futuro la perdita residua. Presenta: a. un prospetto dal quale risultino le quote di partecipazione dei soci dopo ogni variazione del capitale sociale; b. le scritture in P.D. relative a quanto sopra indicato. Il 10/01 tra Alessandro Quercioli, Franco Smersi e Giorgio Tosero si costituisce la Tosero & C. snc con capitale sociale di 750 000 euro sottoscritto per il 60% dal socio Tosero, per il 20% dal socio Quercioli e per il residuo dal socio Smersi. Gli apporti avvengono come segue: • Tosero: un fabbricato valutato 300 000 euro, di cui 240 000 euro è il valore attribuito all’edificio, un automezzo valutato 100 000 euro e un assegno bancario per la differenza; • Quercioli: un assegno circolare di 80 000 euro e un credito, di cui garantisce il buon fine, di 70 000 euro scadente dopo 30 giorni e sul quale versa immediatamente nella cassa della società gli interessi al tasso 2,50%; • Smersi: assegni circolari per 50 000 euro e assegni bancari per la differenza.

m1

costituzione, variazioni di capitale sociale, finanziamenti dei soci, riparto utili, copertura di perdite

gruppo 2

2.16

I bilanci aziendali

menti dei soci proporzionali alle quote di capitale possedute e per 37 500 euro con riduzione del capitale sociale. Presenta: a. un prospetto che metta in evidenza le variazioni subite dal capitale sociale e le quote di partecipazioni nominali e percentuali dei soci; b. le scritture in P.D. relative a quanto sopra indicato; c. il calcolo dell’importo della quota spettante al socio uscente Baffi; d. il prospetto di riparto dell’utile e quello di copertura della perdita.

Società di persone: finanziamenti dei soci e variazioni di capitale sociale

521

522

Esercizi da svolgere Il 12/01 viene aperto un c/c bancario a nome della società dove vengono versati tutti gli assegni. Il 20/01 viene ricevuta e pagata a mezzo c/c bancario la parcella del notaio inerente alla costituzione della società la quale comprende l’onorario di 1 800 euro, gravato da IVA e da ritenuta fiscale, e costi documentati per 12 000 euro. Il 9/02 il credito apportato dal socio Quercioli viene puntualmente riscosso tramite banca. Al 31/12 dopo aver ammortizzato i costi d’impianto del 50%, il fabbricato del 3% sul costo al netto del valore attribuito all’area edificata e l’automezzo del 20%, si rileva un utile d’esercizio di 4 000 euro che viene accantonato a Riserva volontaria. Il 2° esercizio, dopo aver completato l’ammortamento dei costi di impianto, si chiude con un utile di 60 000 euro che nei primi giorni dell’esercizio successivo, dopo aver accantonato il 10% a Riserva volontaria, viene ripartito tra i soci in proporzione alle quote di partecipazione al capitale sociale. Il 3° esercizio si chiude con una perdita di 10 000 euro che viene coperta contro utilizzo della Riserva volontaria nei primi giorni dell’esercizio successivo. Nel 5° esercizio i soci deliberano un aumento di capitale sociale a 900 000 euro mantenendo invariate le quote di partecipazione di ciascuno. Tutti gli apporti avvengono a mezzo c/c bancario. Nel 15° esercizio viene favorito l’ingresso in società del socio Stefano Pavoni il quale apporta con assegni circolari 100 000 euro a titolo di capitale sociale, più un’ulteriore quota da imputare a incremento della Riserva volontaria tenuto conto del valore economico riconosciuto alla società che è di 1 350 000 euro. Presenta le scritture in P.D. relative a quanto sopra indicato (date mancanti a scelta) e il prospetto che mette in evidenza le quote di partecipazione dei soci alla costituzione della società e dopo ciascun aumento del capitale sociale.

3 Società di capitali: costituzione e copertura di perdite 3.1

compenso agli organi sociali

La Riva spa ha concordato con il dottore commercialista Maurizio Verdenelli, membro del consiglio di amministrazione della società, un compenso annuo di 8 500 euro. Il 22/12 l’amministratore emette la seguente fattura (riprodotta limitatamente alla parte tabellare).

Fattura n. 48 – Maurizio Verdenelli, dottore commercialista ALERT Compenso pattuito Il compenso all’amministratore più il contributo 4% Cassa di previdenza si rileva nel conto acceso ai costi Competenze amministratori.

Contributo 4% Cassa di previdenza

8 500,00 340,00

Imponibile

8 840,00

IVA 22%

1 944,80

Totale fattura

10 784,80

Ritenuta fiscale 20%

1 700,00

Importo netto da corrispondere

9 084,80

Redigi la scrittura in P.D. relativa al ricevimento della fattura del dottor Verdenelli.

3.2

compenso agli organi sociali

3.3

compenso agli organi sociali

Il 15/12 la Comit spa liquida e paga con bonifico bancario il compenso annuo di 10 000 euro all’amministratore dottor Gino Ferri, commercialista ed esercente attività libero-professionale. Presenta la parte tabellare della parcella e redigi le scritture in P.D. relative al ricevimento e al pagamento della parcella (commissioni bancarie 2,50 euro).

La ENIT spa stabilisce di assegnare a ciascuno dei cinque componenti del consiglio di amministrazione (tutti esercenti attività libero-professionale) un compenso annuo di 5 000 euro e a ciascuno dei tre membri effettivi del collegio sindacale (tutti revisori legali) un compenso annuo di 2 500 euro. Presenta la parte tabellare delle parcelle emesse dall’amministratore Riccardo Sala e dal sindaco Maristella Olmi e redigi le scritture in P.D. (date mancanti a scelta) relative alla liquidazione e al pagamento con bonifico bancario di tutte le parcelle (commissioni bancarie per ogni bonifico 2,50 euro).

Il 4/03 viene stipulato l’atto costitutivo della Ulissi spa, il cui capitale sociale è formato da 40 000 azioni del valore nominale di 10 euro. Tutte le azioni sono sottoscritte in denaro. Il versamento legale del 25% è eseguito presso la Banca Nazionale del Lavoro, dove è stato aperto un c/c vincolato intestato alla società. Terminata la fase costitutiva, il 31/03 gli amministratori ALERT svincolano il deposito legale (interessi lordi tasso 100 000 × 0,75 × …. 0,75%) e versano il montante maturato nel c/c intestato I= = 55,48 interessi attivi bancari lordi 36 500 alla società aperto presso la stessa banca. In data 2/04 gli amministratori richiamano i versamenti residui, accreditati sul c/c bancario della società il 9/04. Completa le registrazioni in P.D. relative alla costituzione. 04/03 ......... 04/03 .........

..................................................... .....................................................

sottoscritto capitale sociale sottoscritto capitale sociale

400 000, 00

04/03 08.02 BNL C/VINCOLATO 04/03 00.01 .....................................................

versamento legale 25% versamento legale 25%

................., ....

31/03 31/03 31/03 31/03

versamento in c/c ritenuta fiscale 26% svincolo deposito interessi maturati

100 041, 06 ................., ....

richiamo residuo 75% richiamo residuo 75%

................., ....

18.20 06.03 08.02 .........

BNL c/c ..................................................... ..................................................... .....................................................

02/04 00.02 ..................................................... 02/04 00.01 AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE

09/04 18.20 BNL C/C versamenti residui 09/04 00.02 AZIONISTI C/VERSAMENTI RICHIAMATI versamenti residui

costituzione di una srl

ALERT Nelle srl per registrare la sottoscrizione delle quote si usa il conto Socio … c/sottoscrizione in Dare e in Avere si apre il conto Capitale sociale.

................., ....

................., .... ................., ....

................., .... 300 000, 00 300 000, 00

Il 2/01 Fabrizio Giorgi, Mario Lucangeli e Marcello Ricciardi stipulano l’atto costitutivo della Gi.Lu.Ri srl; le quote che formano il capitale sociale sono così sottoscritte: • 100 000 euro da Giorgi che apporta un automezzo valutato 20 000 euro e si impegna a eseguire un conferimento in denaro per la differenza; • 60 000 euro da Lucangeli che sottoscrive l’intera quota in denaro; • 40 000 euro da Ricciardi che sottoscrive l’intera quota in denaro. Contestualmente alla stipulazione dell’atto costitutivo, insieme all’apporto dell’automezzo (accompagnato dalla relazione di stima richiesta dalla legge), ciascun socio rilascia agli amministratori della srl un assegno circolare corrispondente al 25% della quota sottoscritta in denaro. Lo stesso giorno gli assegni vengono depositati nel c/c intestato alla società presso il Banco BPM. Il 20/02 vengono richiamate le somme residue; i soci versano quanto dovuto mediante bonifici bancari, accreditati nel c/c bancario della società il 22/02. Completa i calcoli per determinare l’importo dei versamenti legali e le scritture in P.D. relative: • alla costituzione della srl; • al richiamo e versamento delle quote residue. euro (80 000 + ................ + ................) × 25% = euro ................ versamenti legali 02/01 02/01 02/01 02/01

00.01 00.02 00.03 .........

SOCIO GIORGI C/SOTTOSCRIZIONE SOCIO LUCANGELI C/SOTTOSCRIZIONE SOCIO RICCIARDI C/SOTTOSCRIZIONE ........................................................................

sottoscritto capitale sociale sottoscritto capitale sociale sottoscritto capitale sociale sottoscritto capitale sociale

................., .... ................., .... ................., ....

02/01 02/01 02/01 02/01

08.21 00.01 ......... .........

ASSEGNI SOCIO GIORGI C/SOTTOSCRIZIONE ........................................................................ ........................................................................

versamento legale 25% versamento legale 25% versamento legale 25% versamento legale 25%

................., ....

02/01 ......... ........................................................................ 02/01 00.01 SOCIO GIORGI C/SOTTOSCRIZIONE

apporto socio Giorgi apporto socio Giorgi

................., ....

................., .... ................., .... ................., .... 20 000, 00 20 000, 00

m1

3.5

400 000, 00

gruppo 3

costituzione di spa con apporti in denaro

I bilanci aziendali

3.4

Società di capitali: costituzione e copertura di perdite

523

524

Esercizi da svolgere

3.6

costituzione di spa con apporto di denaro e sostenimento di costi di impianto

3.7

costituzione con apporti in denaro

3.8

apporti in denaro e in natura

02/01 ......... 02/01 .........

...................................................................... ......................................................................

versamento in c/c versamento in c/c

20/02 20/02 20/02 20/02 20/02 20/02

......... ......... ......... ......... ......... .........

SOCIO GIORGI C/...................................... SOCIO LUCANGELI C/ ............................ SOCIO RICCIARDI C/ ............................... SOCIO GIORGI C/...................................... SOCIO LUCANGELI C/............................. SOCIO RICCIARDI C/................................

richiamo residuo 75% richiamo residuo 75% richiamo residuo 75% richiamo residuo 75% richiamo residuo 75% richiamo residuo 75%

22/02 22/02 22/02 22/02

......... ......... ......... .........

...................................................................... SOCIO GIORGI C/...................................... SOCIO LUCANGELI C/............................. SOCIO RICCIARDI C/ ...............................

versamenti residui versamenti residui versamenti residui versamenti residui

................., .... ................., .... 60 000, 00 45 000, 00 30 000, 00 60 000, 00 45 000, 00 30 000, 00 135 000, 00 60 000, 00 45 000, 00 30 000, 00

Il 10/04 si costituisce la Bindella spa con capitale sociale formato da 80 000 azioni da 5 euro nominali. Tutte le azioni sono sottoscritte in denaro. Il 30/04, gli amministratori svincolano le somme legali depositate presso il Banco BPM (tasso lordo 2%). Il 2/05, dopo aver svolto le formalità richieste dalla legge, si rilascia un assegno bancario di 1 250 euro in conto anticipo spese al notaio Verdi che ha redatto l’atto costitutivo. Il 22/05 si riceve la parcella del notaio Verdi relativa alle spese di costituzione che espone spese documentate per 3 750 euro e onorari soggetti a IVA e a ritenuta fiscale di 1 875 euro. La parcella è saldata in giornata, tenendo conto dell’anticipo versato, con assegno bancario. Il 22/05 gli amministratori richiamano i versamenti residui sulle azioni. Il versamento degli azionisti avviene il 30/05 come segue: • relativamente a 75 000 azioni presso il c/c bancario; • relativamente a 5 000 azioni con assegni circolari. Presenta le scritture in P.D. relative a quanto sopra indicato. In data 1/02 si costituisce la Kappa spa con capitale sociale formato da 30 000 azioni da 5 euro nominali; tutte le azioni sono sottoscritte in denaro e immediatamente vengono effettuati i versamenti legali nel c/c vincolato aperto presso UBI Banca. Il 28/02, completata la fase di costituzione della società, gli amministratori ritirano la somma depositata comprensiva degli interessi al tasso lordo 1% e la versano nel c/c aperto presso la stessa banca. Il 12/03 la società riceve e paga con bonifico bancario la fattura del notaio che ha redatto l’atto costitutivo, che espone il compenso di 2 000 euro per l’opera prestata (soggetto a IVA e ritenuta fiscale) e rimborso per i costi documentati di 1 500 euro sostenuti per conto della società; per il bonifico la banca applica la commissione di 2,50 euro. Il 24/03 gli amministratori richiamano il restante 75% dei conferimenti; la somma è accreditata nel c/c bancario in data 29/03. Il 31/12 i costi di impianto vengo ammortizzati applicando il coefficiente del 20%. Presenta le scritture in P.D. relative a quanto sopra indicato. In data 1/07 si costituisce la Grezza spa con capitale sociale formato da 16 000 azioni da 50 euro nominali. Le azioni sono così sottoscritte: • 8 000 azioni da Gianni Bellesi con apporto di assegni circolari; • 4 000 azioni da Franco Greppi che apporta un immobile valutato 200 000 euro; • 2 000 azioni da Massimo Trillini che apporta un automezzo valutato 100 000 euro; • le restanti azioni da Maurizio Gabelli che apporta assegni bancari. Viene vincolato presso la Banca Nazionale del Lavoro il 25% dei conferimenti in denaro e all’atto costitutivo è allegata la relazione dell’esperto. Richiamate le somme residue, si ottiene l’apertura di un c/c bancario presso la Banca Nazionale del Lavoro dove vengono depositati i versamenti degli azionisti. Il notaio presenta la sua parcella, comprensiva di costi documentati per 12 420 euro e di onorari soggetti a IVA e a ritenuta fiscale per 2 300 euro. La parcella è regolata con assegno tratto sulla Banca Nazionale del Lavoro. L’amministratore unico, dopo aver ritirato i versamenti legali (sui quali sono maturati interessi per 20,50 euro, lordi di ritenuta fiscale), ne versa l’importo nel c/c bancario. Presenta le scritture in P.D. relative a quanto sopra indicato (dati mancanti a scelta) e una tabella che evidenzia l’assetto proprietario della società.

apporto di denaro e beni disgiunti: versamenti in ritardo degli azionisti

3.11

correzioni di errori

Il 21/04 si costituisce una società per azioni avente il capitale sociale formato da 16 000 azioni da 25 euro nominali così sottoscritte: • 12 000 azioni con apporto di denaro; • 4 000 azioni con apporto di un fabbricato adibito a magazzino valutato 100 000 euro, come risulta dalla relazione dell’esperto. Depositati tramite il notaio gli importi di legge presso il Banco BPM, gli amministratori richiamano l’ulteriore 50% da versare entro il 15/05. Le somme richiamate sono versate sul c/c bancario, entro il termine pattuito, solo da parte degli azionisti titolari di 8 000 azioni. In seguito, si riceve la parcella del notaio che ha redatto l’atto costitutivo la quale, oltre a onorari di 2 000 euro, reca anche l’addebito per le spese documentate non soggette a IVA, sostenute per conto della società, di 6 600 euro. La parcella è regolata in giornata con assegno bancario; la ritenuta fiscale è versata entro i termini di legge. Dopo l’iscrizione della società nel Registro delle imprese, gli amministratori ottengono lo svincolo delle somme depositate a cura del notaio sulle quali sono maturati interessi lordi per 400 euro. L’importo netto riscosso è immediatamente versato sul c/c bancario. Il 30/05 gli azionisti titolari di 4 000 azioni versano nel c/c bancario aperto presso il Banco BPM le somme precedentemente richiamate dagli amministratori; a essi sono addebitati interessi per il ritardato pagamento del 4%. Presenta: a. gli articoli in P.D. relativamente a quanto sopra indicato (date mancanti opportunamente scelte); b. la Situazione patrimoniale della società per azioni al 31/05. Correggi gli errori contenuti nella Situazione patrimoniale che segue, facente parte della situazione contabile della Marcelli spa, redatta al termine delle operazioni inerenti alla fase costitutiva. Fornisci per ciascuna correzione effettuata le opportune spiegazioni. Tieni presente che: a. il capitale sociale della Marcelli spa è formato da 400 azioni del valore nominale di 500 euro, sottoscritto per 5 000 euro in denaro e per 195 000 euro con apporto di azienda funzionante; b. gli errori possono riguardare: l’inserimento dei conti (2); le procedure contabili (2); il non rispetto della normativa civilistica (1).

Situazione patrimoniale Costi di impianto Avviamento Fabbricati

1 000, 00 Capitale sociale

200 000, 00

12 500, 00 Rimborso spese

750, 00

130 000, 00 Interessi attivi bancari

45, 00

Impianti e macchinari

20 000, 00 Debiti per TFR

19 500, 00

Merci

63 500, 00 Debiti v/fornitori

27 742, 85

Crediti v/clienti

37 000, 00 Crediti per ritenute subite

Azionisti c/versamenti richiamati Banca X c/c attivo Totale

4 000, 00 Banca Y c/c passivo

11, 70 22 605, 00

2 654, 55 270 654, 55 Totale

270 654, 55

m1

3.10

Il 15/04 si costituisce la Colotti & Gioia srl con capitale sociale di 240 000 euro. Il socio Giorgio Colotti esegue il suo conferimento in denaro e immediatamente rilascia agli amministratori un assegno circolare corrispondente al versamento legale del 25%. Vito Gioia, iscritto all’albo dei dottori commercialisti ed esperti contabili, si impegna, a titolo di conferimento, a effettuare servizi di consulenza a favore della società per un periodo di due anni. Il conferimento è accompagnato da una fideiussione bancaria di importo pari al capitale sottoscritto di 72 000 euro. Presenta: a. la parte tabellare della parcella emessa da Vito Gioia e inerente ai servizi prestati a favore della società nel primo esercizio; la parcella espone costi, comprensivi del contributo alla Cassa di previdenza, per complessivi 36 000 euro + IVA; b. le scritture in P.D. relative ai conferimenti dei soci e al ricevimento della parcella del socio Gioia, ricevuta il 28/12 e regolata, per l’importo residuo da portare a conguaglio, in giornata a mezzo c/c bancario.

gruppo 3

conferimento di servizi nelle srl

I bilanci aziendali

3.9

Società di capitali: costituzione e copertura di perdite

525

526

Esercizi da svolgere 3.12

costituzione di una srl

Il 26/04 si costituisce tra il socio Foresi e il socio Viaretti una società a responsabilità limitata avente per oggetto la commercializzazione all’ingrosso di calzature. Il socio Foresi apporta 75 000 euro in denaro e un fabbricato valutato 300 000 euro; il socio Viaretti apporta merci per 195 800 euro e un credito di 29 200 euro con scadenza a 30 giorni di cui garantisce il buon fine e sul quale versa in contanti presso la cassa sociale, contestualmente all’apporto, gli interessi al tasso 2%. Contestualmente alla sottoscrizione della quota, il socio Foresi rilascia agli amministratori un assegno circolare corrispondente al versamento legale dovuto. Il 10/05 l’assegno è depositato nel conto corrente aperto presso la banca Monte dei Paschi di Siena. Nella stessa data il socio Foresi effettua l’ulteriore versamento a saldo della quota sottoscritta rilasciando un assegno bancario. Il 20/05 la srl riceve e paga a mezzo c/c bancario la seguente parcella del notaio che ha seguito la fase costitutiva (da completare): Onorari

euro

.............................................................................

3 900,00 .................... ....................

Rimborso spese documentate

euro

17 000,00

Totale parcella Ritenuta fiscale 20% su ...................................

....................

Netto da pagare

....................

....................

Presenta: 1. le scritture in P.D. relative a quanto sopra indicato e quelle relative alla riscossione, a mezzo c/c bancario, del credito apportato dal socio Viaretti; 2. una tabella che evidenzi la percentuale di partecipazione dei due soci nella srl.

3.13

imposte da versare

3.14

utili

riparto

Al 31/12/n la Orion spa rileva un utile al lordo delle imposte di 53 125 euro. L’imposta sul reddito di competenza dell’esercizio aumenta a 12 336 euro. Presenta la scrittura in P.D. relativa alla liquidazione dell’imposta al 31/12, tenendo presente che la società ha riscosso interessi attivi bancari per 1 875 euro, al lordo della ritenuta fiscale.

ALERT In P.D. il conto Crediti per ritenute subite (ritenuta 26% sugli interessi bancari) si porta in detrazione dai debiti per imposte e quindi deve essere registrato in Avere.

La Cermit spa, con capitale sociale di 1 200 000 euro, diviso in ALERT azioni del valore nominale di 10 euro non quotate, ha conseguito Ritenuta fiscale 26%: un utile di 187 800 euro. Lo statuto prevede, in aggiunta all’acDividendo unitario euro 1,36 × 26% = euro 0,3536 cantonamento alla riserva legale del 5%, un ulteriore accantoritenuta fiscale unitaria namento dell’8% alla riserva statutaria. Dopo aver completato il progetto di riparto dell’utile (arrotondamento del dividendo a 0,01 euro), redigi le scritture relative: • al riparto dell’utile che avviene il 24/04; • al pagamento dell’utile a mezzo c/c bancario il successivo 28/04 (tutte le azioni sono possedute da soggetti nettisti).

Progetto di riparto dell’utile Utile d’esercizio 5% alla riserva legale 8% alla riserva statutaria

187 800, 00 …....……...., ..... …....……...., ..... …....……...., .....

Utile residuo

163 386, 00

alle 120 000 azioni un dividendo unitario lordo di .................. euro Utili da portare a nuovo

…....……...., .....

euro ........... × 26% = euro ........... ritenuta fiscale unitaria euro ........... × 120 000 azioni = euro 42 432 debiti per ritenute da versare

…....……...., .....

527

............................................ ............................................ ............................................

AZIONISTI C/DIVIDENDI

28/04 ........... ............................................ 28/04 ........... ............................................ 28/04 18.20 BANCA X C/C

utili

3.16

riparto utili in presenza di utili a nuovo

3.17

riparto utili in presenza di utili a nuovo

................., .... ................., ....

120 768, 00

La Flamini spa, con capitale sociale di 750 000 euro suddiviso in 75 000 azioni non quotate in mercati regolamentati, ha chiuso l’esercizio n con un utile netto di 68 400 euro. L’utile a nuovo riportato dall’esercizio precedente è di 1 240 euro. Il 20/04 dell’esercizio successivo l’assemblea degli azionisti delibera di ripartire l’utile dell’esercizio n come segue: • 5% alla riserva legale; • 2% alla riserva statutaria; ALERT • il residuo agli azionisti, arrotondando il dividendo a 0,01 euro. Utile d’esercizio – accantonamento a riserve + utili a nuovo = utile da distribuire Presenta il progetto di riparto dell’utile. La SO.G. spa, con capitale sociale diviso in azioni del valore nominale di 100 euro, non quotate in mercati regolamentati, presentava l’1/01 la seguente composizione del patrimonio netto: Capitale sociale euro 1 250 000,00 Riserva legale euro 25 000,00 Riserva statutaria euro 37 500,00 Utili a nuovo euro 4 660,50 Utile d’esercizio euro 112 500,00 Completa le registrazioni contabili relative al riparto e al pagamento dell’utile redatte al 10/04 dalla società, tenendo presente che tutte le azioni sono possedute da nettisti. Il dividendo unitario è arrotondato a 0,01 euro. 10.30 UTILE D’ESERCIZIO ........... ............................................

10.04 10.05 15.50 10.20

RISERVA LEGALE RISERVA STATUTARIA AZIONISTI C/DIVIDENDI UTILI A NUOVO

12/04 15.50 ............................................ 12/04 18.20 BANCA X C/C 12/04 15.02 DEBITI PER RITENUTE DA VERSARE ........... 15.02 ........... 18.20

riparto utili in presenza di utili a nuovo, società quotate

.... .... .... ....

La Farm spa, con capitale sociale di 400 000 euro formato da 200 000 azioni del valore nominale di 2 euro, ha chiuso l’esercizio n con un utile netto di imposte di 248 600 euro. Oltre all’accantonamento del 5% alla riserva legale, lo statuto prevede l’accantonamento del 4% alla riserva statutaria. Il 20/03 dell’esercizio successivo l’assemblea ordinaria degli azionisti delibera di ripartire l’utile residuo come dividendo, arrotondando l’importo unitario a 0,01 euro. Il 22/03 il dividendo spettante agli azionisti è pagato tramite banca. Presenta il progetto di riparto dell’utile e le scritture in P.D. relative a quanto sopra indicato tenendo presente che la società non è quotata in mercati regolamentati e che il dividendo relativo a 100 000 azioni è pagato al netto della ritenuta fiscale.

10/04 10/04 10/04 10/04 10/04 10/04

3.18

................., ................., ................., .................,

DEBITI PER RITENUTE DA VERSARE BANCA X C/C

destinazione dell’utile riporto residuo precedente accantonato 5% dell’utile accantonato 3% dell’utile dividendi spettanti

112 500, 00 ................., .… ................., ................., ................., .................,

............................................

pagati dividendi netti

................., .… ................., .… ................., .…

............................................ ............................................ ............................................ ............................................

.… .… .… .…

................., .… ................., .…

La St.Pa spa, con capitale sociale di 2 500 000 euro suddiviso in 250 000 azioni quotate in mercati regolamentati, ha chiuso l’esercizio n con un utile netto di 298 940 euro. L’utile a nuovo riportato dall’esercizio precedente è di 1 443,40 euro.

m1

riparto

pagati dividendi a mezzo c/c bancario ritenuta 26% su 120 000 azioni pagamento dividendi netti

187 800, 00

I bilanci aziendali

3.15

riparto dell’utile accantonamento 5% accantonamento 8% utile residuo dividendi spettanti

Società di capitali: costituzione e copertura di perdite

10.30 UTILE D’ESERCIZIO ........... ........... ........... ...........

gruppo 3

24/04 24/04 24/04 24/04 24/04

528

Esercizi da svolgere Il 10/03 dell’esercizio successivo l’utile è ripartito tenendo conto dell’accantonamento del 5% alla riserva legale e del 6% alla riserva statutaria. Il pagamento è effettuato a mezzo c/c bancario il 15/03 arrotondando il dividendo a 0,01 euro. Presenta le scritture in P.D. relative a quanto sopra indicato.

3.19

riparto

3.20

riparto

utili

utili

3.21

costi di impianto e riparto utili

3.22

correzione di errori

ALERT Se le azioni sono quotate, nelle scritture in P.D. non deve essere utilizzato il conto Debiti per ritenute in quanto la ritenuta fiscale è versata direttamente dalla banca.

La Fioretti spa, con capitale sociale di 1 875 000 euro suddiviso in 187 500 azioni del valore nominale di 10 euro, ha chiuso l’esercizio n con un risultato economico positivo di 93 750 euro. Lo statuto prevede in aggiunta all’accantonamento alla riserva legale un ulteriore accantonamento alla riserva statutaria del 10%. L’assemblea ordinaria degli azionisti, riunitasi il 10/02/n+1, delibera la distribuzione dell’utile, dopo gli accantonamenti alle riserve, come dividendo, arrotondandone l’importo a 0,01 euro. Presenta il progetto di riparto utili e le scritture in P.D. relative alla sua distribuzione e al pagamento dei dividendi a mezzo c/c bancario, tenendo presente che: a. le azioni della Fioretti spa non sono quotate in mercati regolamentati; b. 90 000 azioni sono possedute da soggetti lordisti; c. 97 500 azioni sono possedute da soggetti nettisti. La Arpam spa, i cui titoli sono quotati in mercati regolamentati, ha chiuso l’esercizio n con un utile al netto delle imposte di 8 937 500 euro. Lo statuto prevede quanto segue: • accantonamento alla riserva legale del 5%; • accantonamento alla riserva statutaria dell’8%. Il dividendo su 8 000 000 di azioni che formano il capitale sociale è da arrotondare a 0,01 euro. Presenta il progetto di riparto utili e le scritture in P.D. relative al pagamento dei dividendi che avviene a mezzo c/c bancario il 10/05 dell’esercizio successivo, previa approvazione dell’assemblea degli azionisti. Nella Situazione patrimoniale al 31/12/n della Corifin spa, impresa di nuova costituzione con capitale sociale suddiviso in 1 500 000 azioni da 1 euro nominali, figurano, tra gli altri, i seguenti conti: Costi di impianto euro 65 100,00 Fondo ammortamento costi di impianto euro 13 020,00 I costi di impianto sono sistematicamente ammortizzati a quote costanti per il periodo massimo stabilito dal codice civile. L’atto costitutivo prevede l’accantonamento alla riserva legale secondo il minimo stabilito dalla legge e l’accantonamento alla riserva statutaria per il 3%. Il dividendo deve essere arrotondato a 0,10 euro. Supponendo di essere l’amministratore della società incaricato di predisporre i progetti di riparto, determina l’utile distribuibile annualmente agli azionisti compilando la seguente tabella.

Anno

Utile conseguito

Costi di impianto da ammortizzare

Accantonamenti alla riserva legale e alla riserva statutaria

n n1 n2

18 900,00 67 500,00 186 000,00

…………......…......... …………......…......... …………......….........

…………......…......... …………......…......... …………......….........

Accantonamento Eventuali alla riserva utili straordinaria a nuovo …………......…......... …………......…......... …………......….........

................. ................. .................

Dividendo lordo distribuibile agli azionisti …………......…......... …………......…......... …………......….........

La Freccia spa, con capitale sociale di 3 200 000 euro diviso in azioni del valore nominale di 1 euro (quotate in mercati regolamentati), al 31/12 nello Stato patrimoniale del bilancio d’esercizio evidenzia quanto segue:

Stato patrimoniale al 31/12/n ATTIVO B) I - Immobilizzazioni immateriali Costi di impianto

PASSIVO A) Patrimonio netto I - Capitale 65 000 IV - Riserva legale VI - Altre riserve (riserva straordinaria) IX - Utile dell’esercizio

3 200 000 90 000 48 000 480 000

529

480 000,00

2% alla riserva legale

9 600,00

3% alla riserva straordinaria

14 400,00 – 24 000,00

Utile da distribuire

456 000,00

Dividendo lordo unitario 0,14 euro

448 000,00

Utili a nuovo

8 000,00

Verifica se il piano di riparto predisposto dagli amministratori presenta degli errori e, in caso affermativo, dai le opportune motivazioni e presenta il progetto di riparto che si ritiene corretto. Dopo aver inserito nella Situazione patrimoniale redatta all’1/01 i conti e gli importi mancanti, presenta il progetto di riparto utili e le relative scritture in P.D. (dati mancanti a scelta). A tale scopo tieni presente che il capitale sociale è suddiviso in 200 000 azioni, di cui 100 000 azioni versate solo per il 70%, e che il dividendo deve essere arrotondato a 0,10 euro. L’atto costitutivo non prevede ulteriori accantonamenti oltre a quello che consente alla riserva legale di raggiungere il minimo previsto dal codice civile.

Situazione patrimoniale all’1/01 Patrimonio netto ................................................

...................., ....

................................................

Riserva legale ................................................

Utile d’esercizio

AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE 500 000, 00

3.24

costituzione, riparto utili in presenza di costi di impianto

350 000, 00

UTILI A NUOVO

...................., ....

190 000, 00 ...................., ....

248 500, 00

CAPITALE SOCIALE 1 725, 00

1 000 000, 00

In data 9/02, con atto del notaio dottor Bianchi, è stata costituita la Fortezza spa con capitale sociale formato da 200 000 azioni da 4 euro ciascuna; 100 000 azioni sono sottoscritte dal socio Lanzi che apporta un fabbricato valutato 400 000 euro (valore dell’edificio 320 000 euro). Le rimanenti azioni sono sottoscritte interamente in denaro. Dopo aver adempiuto alle formalità richieste dalla legge, gli amministratori richiamano l’ulteriore 75% dei conferimenti in denaro. Le somme dovute sono puntualmente versate da tutti gli azionisti sul c/c bancario. Lo svincolo del deposito legale avviene il 28/03; l’importo ritirato è comprensivo degli interessi maturati, tasso lordo 1,50%. Successivamente si riceve la parcella del notaio comprensiva di spese documentate per 3 576 euro e del compenso per la prestazione professionale per 2 240 euro; la ritenuta fiscale è versata entro i termini di legge. Al 31/12, dopo aver ammortizzato i costi d’impianto del 20% e aver calcolato le imposte di competenza dell’esercizio pari a 52 610 euro, si rileva un utile di 77 290 euro. Nei primi mesi dell’esercizio successivo, l’assemblea dei soci delibera l’approvazione del seguente progetto di riparto utili: • 5% alla riserva legale; • 2% alla riserva statutaria; • alla riserva straordinaria l’importo necessario a coprire i costi di impianto non ammortizzati; • il residuo agli azionisti; il dividendo è arrotondato a 0,01 euro. Il pagamento dei dividendi è effettuato a mezzo c/c bancario tenendo conto della ritenuta fiscale effettuata dalla società sui dividendi relativi a tutte le azioni.

m1

riparto utili con azioni non interamente liberate

I bilanci aziendali

3.23

gruppo 3

Utile d’esercizio

Società di capitali: costituzione e copertura di perdite

Gli amministratori propongono all’assemblea il seguente progetto di riparto utili:

530

Esercizi da svolgere Presenta le scritture in P.D. relative a quanto sopra indicato e completa, inserendo gli importi, la Situazione patrimoniale redatta dopo il pagamento dei dividendi.

Situazione patrimoniale al ... Costi di impianto

3.25

riparto utili con azioni non interamente versate e aventi diverso godimento

3.26

riparto utili in presenza di azioni di risparmio

3.27

riparto utili con azioni di risparmio, analisi di documenti

...................., ....

Fondo amm.to costi di impianto Debiti per imposte Debiti per ritenute da versare Capitale sociale Riserva legale Riserva statutaria Riserva straordinaria Utili a nuovo

...................., ...................., ...................., ...................., ...................., ...................., ...................., ....................,

.... .... .... .... .... .... .... ....

La Ki.Ra spa, con capitale sociale di 3 750 000 euro diviso in 750 000 azioni del valore nominale di 5 euro quotate in mercati regolamentati, ha emesso durante l’esercizio 250 000 azioni di cui viene versato il 30% con godimento 1/06. Successivamente è richiamato e versato un altro 50% con godimento 1/10. La società ha utili portati a nuovo di 3 293,50 euro. Alla fine dell’esercizio si rileva un utile di 557 500 euro che viene ripartito il 10/04 in base alla delibera assembleare come segue: • 5% alla riserva legale; • 3% alla riserva straordinaria; • il rimanente agli azionisti, tenendo conto dei versamenti effettuati e delle date di godimento; il dividendo è arrotondato a 0,01 euro. Presenta, assumendo i dati mancanti a scelta: a. il progetto di riparto utili; b. le scritture in P.D. relative alla destinazione e al pagamento dell’utile a mezzo banca. La Ge.Ma spa, i cui titoli sono quotati in mercati regolamentati, con capitale sociale costituito da 360 000 azioni ordinarie da 10 euro nominali e da 240 000 azioni di risparmio, da 10 euro nominali, ha conseguito al termine di un esercizio un risultato economico positivo che viene ripartito, in base a quanto stabilito dall’atto costitutivo, come di seguito indicato: • alla riserva legale il 5% dell’utile fino a farle raggiungere 1/5 del capitale sociale (la riserva legale ammonta a 1 195 200 euro); • alla riserva statutaria il 2% dell’utile conseguito; • alla riserva straordinaria l’1% dell’utile che residua dopo gli accantonamenti a riserva legale e statutaria; • alle azioni di risparmio un dividendo minimo garantito del 5% del valore nominale delle azioni (in caso di carenza di utile, il minor dividendo percepito è cumulabile con quello dell’anno successivo); • alle azioni ordinarie l’utile residuo sino alla concorrenza del 3% del valore nominale delle azioni; l’eventuale utile eccedente tale assegnazione verrà ripartito tra le azioni di risparmio e le azioni ordinarie. Presenta il progetto di riparto dell’utile dell’esercizio e indica il dividendo spettante ai due tipi di azioni nelle seguenti ipotesi (arrotondare il dividendo unitario a 0,01 euro): • l’utile d’esercizio ammonta a 146 400 euro; • l’utile d’esercizio ammonta a 312 000 euro; • l’utile d’esercizio ammonta a 408 000 euro. La Febal spa, quotata in mercati regolamentati, con sistema di governance ordinario, ha un capitale sociale di 60 000 000 di euro diviso in azioni da 20 euro nominali, costituite per il 50% da azioni ordinarie e per il 50% da azioni di risparmio. Lo statuto della società prevede, oltre all’accantonamento del 5% alla riserva legale, un ulteriore accantonamento del 4% alla riserva statutaria. Il dividendo spettante alle azioni di risparmio è regolato dall’atto costitutivo della società di cui si riporta il seguente estratto:

… Gli utili netti risultanti dal bilancio regolarmente approvato, dedotta la quota di riserva legale, devono essere distribuiti alle azioni di risparmio fino alla concorrenza del 6% del valore nominale dell’azione. Gli utili che residuano dopo l’assegnazione alle azioni di risparmio del dividendo privilegiato stabilito di cui l’assemblea deliberi la distribuzione, sono ripartiti fra tutte le azioni, in modo che alle azioni di risparmio spetti un divi-

dendo complessivo maggiorato, rispetto a quello delle azioni ordinarie, in misura pari al 2% del valore nominale dell’azione. Quando in un esercizio sia stato assegnato alle azioni di risparmio un dividendo inferiore alla misura indicata nel primo comma o stabilita ai sensi del secondo comma, la differenza è computata in aumento del dividendo privilegiato nei due esercizi successivi.

La Lucarelli spa ha un capitale sociale interamente versato, costituito da 6 200 000 azioni del valore nominale di 10 euro. Il consiglio di amministrazione propone all’assemblea degli azionisti la distribuzione di un dividendo di 1,20 euro per le azioni di risparmio e di 1 euro per le azioni ordinarie. Dopo aver completato il progetto di riparto dell’utile, redigi le relative scritture in P.D. (date mancanti a piacere) e rispondi alle domande.

Progetto di riparto dell’utile Utile d’esercizio alla riserva straordinaria utile residuo alle …................… azioni ordinarie un dividendo di 1 euro alle …................… azioni di risparmio un dividendo di ….......... euro

8 680 000, 00 – 1 860 000, 00 6 820 000, 00 ...................., .... ...................., .... ...................., ....

Dividendi totali

1. Qual è il pay-out proposto? 2. Qual è la politica perseguita dalla società nella distribuzione del dividendo?

3.29

iscrizione di voci nella Situazione patrimoniale

3.30

copertura della perdita di esercizio

3.31

copertura della perdita di esercizio con utilizzo delle riserve disponibili

Iscrivi nella Situazione patrimoniale della Sellani spa (i cui titoli non sono quotati in mercati regolamentati), al suo secondo anno di vita, i conti e gli importi che derivano da quanto segue: • la società ha un capitale sociale formato da 200 000 azioni del valore nominale di 2 euro, tutte versate per il 60%; durante l’esercizio gli amministratori hanno richiamato un ulteriore 20%; • i costi di impianto sostenuti originariamente ammontavano a 58 000 euro e vengono sistematicamente ammortizzati per il periodo massimo consentito dal codice civile; • nell’esercizio precedente la società aveva chiuso con una perdita di 40 000 euro, mentre nell’esercizio in corso è stato realizzato un utile netto di 198 000 euro. Presenta inoltre, con date mancanti a piacere, gli articoli in P.D. relativi: a. al riparto utili in base alle norme di legge; b. al pagamento dei dividendi a mezzo banca tenendo conto che tutti i percettori sono soggetti nettisti. Rispondi alle seguenti domande. 1. Qual è la natura del conto Costi di impianto e quali limitazioni sono imposte dal c.c. in sua presenza? 2. Qual è l’importo del patrimonio netto della società prima del riparto degli utili? La Fiorartic spa, con capitale sociale di 290 000 euro formato da azioni del valore nominale di 10 euro possedute in parti uguali da quattro soci, ha rilevato ALERT nell’esercizio n una perdita di 50 000 euro. Versamenti a reintegro della perdita: Nei primi giorni del nuovo esercizio viene deliberato di 50 000 – 30 280 coprire detta perdita con l’utilizzo della riserva straordieuro = euro 0,68 versamento a 29 000 azioni naria che ammonta a 30 280 euro e con versamenti a reinreintegro per ciascuna azione tegro effettuati dai soci per il residuo. Ciascun socio possiede 7 250 azioni e perciò deve versare Presenta le scritture in P.D. relative a quanto sopra indialla società 4 930 euro. cato (date mancanti a scelta). In data 1/01/n il patrimonio netto della Steat spa era così costituito: Capitale sociale euro 600 000 Riserva legale euro 30 000 Riserva statutaria euro 24 000 Riserva straordinaria euro 47 000 ALERT Utili a nuovo euro 1 580 La riserva straordinaria è considerata una riserva Perdita d’esercizio euro – 48 580 disponibile. Totale patrimonio netto

euro

654 000

m1

riparto utili, azioni di risparmio, autofinanziamento

I bilanci aziendali

3.28

gruppo 3

L’esercizio n si chiude con un risultato economico negativo di 982 000 euro che viene lasciato in sospeso. Nell’esercizio n+1 si consegue un utile di 3 286 900 euro che viene così destinato: • 982 000 euro a copertura della perdita precedente; • 5% alla riserva legale; • 4% alla riserva statutaria; • il residuo agli azionisti secondo le norme dell’atto costitutivo. L’esercizio n+2 si chiude con un utile di 3 980 660 euro e l’esercizio n+3 con un utile di 5 862 800 euro. Entrambi i risultati economici vengono ripartiti secondo le regole precedentemente esposte. Presenta i calcoli relativi al riparto dell’utile in tutti e tre gli esercizi considerati (il dividendo è arrotondato a 10 centesimi di euro).

Società di capitali: costituzione e copertura di perdite

531

532

Esercizi da svolgere Il 22/01 l’assemblea degli azionisti delibera di coprire la perdita d’esercizio utilizzando l’utile a nuovo e le riserve disponibili. Presenta le scritture in P.D. relative alla copertura della perdita dell’esercizio n.

3.32

copertura della perdita d’esercizio con utilizzo delle riserve e reintegro dei soci

3.33

perdita d’esercizio eccedente 1/3 del capitale sociale

3.34

rinvio della perdita e relativa copertura con l’utile dell’esercizio successivo

3.35

rinvio della perdita e relativa copertura con l’utile dell’esercizio successivo

La Ce.Si srl, con capitale sociale di 400 000 euro (sottoscritto per 300 000 euro dal socio Cesaretti e per 100 000 euro dal socio Sileoni) e riserva straordinaria di 65 000 euro, ha chiuso l’esercizio n con una perdita di 75 000 euro che viene rinviata al futuro. Persistendo le condizioni sfavorevoli di mercato, anche l’esercizio n+1 si chiude con una perdita di 40 000 euro. Nei primi giorni del mese di gennaio dell’esercizio n+2, viene deciso di coprire la perdita in sospeso e la perdita dell’esercizio n+1 con utilizzo dell’intero importo accantonato nella riserva straordinaria e il residuo con reintegro da parte dei soci in proporzione alle quote di partecipazione al capitale sociale da ciascuno possedute. I soci versano quanto dovuto sul c/c bancario intestato alla società. Presenta (date mancanti a piacere): a. le scritture in P.D. relative alle operazioni sopra riportate; b. una tabella che evidenzia i versamenti effettuati da ciascun socio. L’amministratore della Bassi spa, società a ristretta base azionaria con capitale sociale di 450 000 euro costituito da azioni del valore nominale di 1 000 euro e riserva legale di 30 000 euro nel mese di settembre accerta una perdita di 225 000 euro. L’assemblea, convocata con urgenza, delibera il versamento di 135 000 euro da parte dei soci in conto reintegro e rinvia ogni altra decisione all’assemblea nella quale verrà approvato il bilancio d’esercizio. I soci provvedono a versare sul c/c bancario quanto deliberato il 30/09 (utilizzare il conto di patrimonio netto Versamenti azionisti c/perdita). L’esercizio si chiude con una perdita di 255 000 euro. Nel successivo mese di marzo l’assemblea degli azionisti delibera la copertura della perdita contro utilizzo della riserva legale, del versamento già effettuato dai soci e con riduzione del capitale sociale a 360 000 euro. Presenta le scritture in P.D. relative a quanto sopra indicato. Il 31/12/n la Lu. Na spa, che ha un capiALERT tale sociale suddiviso in 60 000 azioni del Utile d’esercizio – accantonamenti a riserve – perdita a nuovo = utile da distribuire valore nominale di 10 euro ciascuna, ha rilevato una perdita d’esercizio pari a 95 485 euro che in data 5/04/n+1, con decisione unanime dell’assemblea degli azionisti, viene rinviata all’esercizio futuro. Il 31/12/n+1 la spa rileva un utile di 128 200 euro, che il successivo 12/04/n+2 dopo aver coperto la perdita dell’esercizio n, viene così destinato: • 5% alla riserva legale; • 2% alla riserva statutaria; • il residuo agli azionisti con arrotondamento del dividendo a 0,01 euro. Presenta le scritture in P.D. relative al rinvio della perdita dell’esercizio n, all’assegnazione e al pagamento tramite c/c bancario dell’utile dell’esercizio n+1, tenendo presente che tutte le azioni sono possedute da soggetti nettisti e che la società non quotata in mercati regolamentati applica la ritenuta fiscale 26% (date mancanti a piacere). Nella Situazione patrimoniale redatta in data 1/01/n della Sambucheto spa, con capitale sociale di 500 000 euro formato da azioni del valore nominale di 10 euro, figurano, tra gli altri, i seguenti conti: Capitale sociale euro 500 000 Riserva legale euro 80 000 Riserva statutaria euro 36 000 Perdita d’esercizio euro 55 400 Il 30/01/n l’assemblea degli azionisti delibera il rinvio della perdita all’esercizio futuro. L’esercizio n si chiude con un utile netto di 92 400 euro, che il 20/04/n+1, dopo aver coperto la perdita in sospeso, viene ripartito come segue: • 5% alla riserva legale; • 5% alla riserva statutaria; • il residuo come dividendo agli azionisti (arrotondamento a 0,01 euro).

3.36

coperture di perdite e riparto utili con azioni di risparmio

La composizione del patrimonio netto al 31/12/n della Tasch spa, i cui titoli sono quotati in mercati regolamentati è la seguente: Capitale sociale euro 1 500 000 Riserva legale euro 1 050 000 Riserva statutaria euro 450 000 Riserva straordinaria euro 300 000 Utili a nuovo euro 50 700 Perdita d’esercizio euro 275 700 Il capitale sociale è rappresentato da 60 000 azioni ordinarie e da 40 000 azioni di risparmio al portatore; le azioni hanno valore nominale di 15 euro. L’assemblea degli azionisti delibera di coprire la perdita dell’esercizio con l’utile portato a nuovo e, per la parte residua, con l’utilizzo della riserva straordinaria. Al 31/12 dell’esercizio n+1 la società rileva un utile netto di 171 496,50 euro. L’assemblea stabilisce di destinare l’utile come segue: • 5% alla riserva legale; • 2% alla riserva statutaria; • alle azioni di risparmio un dividendo minimo del 5% del valore nominale e facendo in modo di garantire alle stesse un dividendo complessivo maggiorato del 2% del valore nominale rispetto alle azioni ordinarie; • il residuo agli azionisti titolari delle azioni ordinarie. Il dividendo è arrotondato per difetto a 0,01 euro.

gruppo 3

Presenta le scritture in P.D. relative al rinvio della perdita dell’esercizio n, all’assegnazione e al pagamento tramite c/c bancario dell’utile dell’esercizio n+1, tenendo presente che tutte le azioni sono possedute da soggetti nettisti e che la società non è quotata in mercati regolamentati (date mancanti a piacere).

Società di capitali: costituzione e copertura di perdite

533

decisioni in caso di perdite

3.38

copertura della perdita d’esercizio con procedimento misto, valore nominale delle quote dei soci

Le società per azioni che seguono presentano difficoltà economiche; esamina le decisioni che devono essere assunte dagli organi sociali in base all’art. 2446 del codice civile. 1. Il consiglio di amministrazione della Alfa spa accerta nel mese di dicembre dell’esercizio n1 una perdita di 385 000 euro. La società ha un capitale sociale di 990 000 euro, una riserva legale di 132 000 euro e una riserva statutaria di 33 000 euro. L’amministratore signor Rossi ritiene che si debba senza indugio convocare l’assemblea per gli opportuni provvedimenti mentre a ciò si oppone l’amministratore signor Bianchi. Indica e commenta il comportamento da seguire. 2. L’amministratore unico della Beta spa, a ristretta base azionaria, accerta nel mese di settembre dell’esercizio n1 una perdita di 131 250 euro. La società ha un capitale sociale di 312 500 euro e una riserva legale di 15 625 euro. Supponi di essere l’amministratore unico e proponi agli azionisti con una motivata relazione la scelta tra questi comportamenti: a. copertura della perdita mediante riduzione del valore nominale delle azioni da 10 euro a 6 euro, con riduzione della riserva legale per la differenza; successivo aumento del capitale sociale contro emissione di 30 000 azioni alla pari; b. rinvio di ogni decisione al successivo mese di aprile quando verrà presentato il bilancio d’esercizio. La Sassi srl, con capitale sociale di 320 000 euro, diviso in quote uguali tra i soci Francesco Sassi, Enrico Verdone, Gianni Alessi e Marco Fioretti, ha subìto una perdita d’esercizio di 74 000 euro. La riserva legale è di 64 000 euro e la riserva straordinaria è di 14 000 euro. In data 1/04 viene deciso di coprire la perdita con utilizzo della riserva straordinaria e per la differenza mediante riduzione del capitale sociale effettuato proporzionalmente alle quote di partecipazione di ciascun socio. Dopo aver completato la tabella presentata a pagina seguente che evidenzia il valore nominale delle quote di ciascun socio prima e dopo la riduzione del capitale sociale, redigi la scrittura in P.D. relativa alla copertura della perdita d’esercizio.

m1

3.37

I bilanci aziendali

Presenta il progetto di riparto utile per l’esercizio n+1 e le scritture in P.D. relative a quanto sopra indicato (dati mancanti a scelta).

534

Esercizi da svolgere Soci

3.39

copertura della perdita con riduzione del capitale sociale e conguagli dei soci

Capitale sociale prima della riduzione valore nominale %

Capitale sociale dopo la riduzione valore nominale %

Francesco Sassi Enrico Verdone Gianni Alessi Marco Fioretti

..................................................................... ..................................................................... ..................................................................... .....................................................................

.......... .......... .......... ..........

..................................................................... ..................................................................... ..................................................................... .....................................................................

.......... .......... .......... ..........

Totale

.....................................................................

100

.....................................................................

100

La Nordica srl presenta, al 31/12/n, la seguente composizione del patrimonio netto: Capitale sociale euro 200 000,00 Riserva legale euro 22 000,00 Riserva straordinaria euro 18 000,00 Perdita d’esercizio euro 81 128,80 Completa le registrazioni in P.D. effettuate il 30/04 in esecuzione della delibera assembleare di copertura della perdita e determina il nuovo valore nominale delle quote dei due soci arrotondato a 1 euro. A tale proposito tieni presente che il capitale sociale originario era stato sottoscritto per 150 000 euro dal socio Norio e per 50 000 euro dal socio Desio e che l’atto costitutivo prevede quote multiple di 1 euro. 30/04 10.06 RISERVA STRAORDINARIA 30/04 10.04 RISERVA LEGALE 30/04 ........ .................................................. 30/04 30/04 30/04 30/04 30/04

10.01 CAPITALE SOCIALE ........ ........ ........ ........

.................................................. .................................................. .................................................. ..................................................

.............................................. .............................................. ..............................................

riduzione a capitale sociale reintegro socio reintegro socio copertura perdita conguaglio dovuto dai soci

18 000, 00 22 000, 00 40 000, 00 41 128, 80 ...................., .... ...................., ....

41 128, 80 ...................., ....

Rispondi alle seguenti domande. 1. Le operazioni effettuate dalla società il 30/04 hanno comportato una modifica del patrimonio netto? 2. Quali riserve devono essere utilizzate primariamente per la copertura della perdita d’esercizio? E perché nel caso in esame è stata utilizzata anche la riserva legale? 3. Perché nel caso esaminato i soci hanno dovuto effettuare dei versamenti a conguaglio? 4. Sarebbe stato possibile avere quote non multiple di 1 euro?

3.40

copertura di perdite, riduzione del capitale sociale

La Farro spa ha un capitale sociale di 544 000 euro, diviso in azioni del valore nominale di 10 euro, appartenenti per il 60% al socio Farro e per il residuo al socio Foglia. La società presenta al 31/12 una riserva legale di 136 000 euro, una riserva straordinaria di 30 000 euro, un utile riportato a nuovo in precedenza di 2 400 euro e una perdita d’esercizio di 192 400 euro. L’assemblea dei soci in data 10/04 delibera: la copertura della perdita d’esercizio con utilizzo degli utili a nuovo e delle riserve disponibili; la perdita residua è coperta con conguagli effettuati con bonifico bancario da parte dei due soci. Presenta le scritture in P.D. relative a quanto sopra descritto.

4 Società di capitali: variazioni del capitale sociale 4.1

aumento gratuito del capitale sociale

L’assemblea straordinaria della Stilbaby spa, con capitale sociale di 250 000 euro, formato da azioni del valore nominale di 1 euro e riserva straordinaria di 100 000 euro, in data 5/05 delibera di aumentare il capitale sociale a 350 000 euro, ALERT con capitalizzazione della riserva Le azioni gratuite sono assegnate ai soci in base al rapporto: e assegnazione gratuita delle 100 000 numero delle azioni di nuova emissione = 2 : 5; 2 azioni nuove ogni 5 vecchie = azioni agli azionisti. 250 000 numero delle azioni vecchie Presenta: a. il calcolo del numero delle azioni di nuova emissione; b. il calcolo del numero di azioni assegnate gratuitamente al socio Resigotti titolare di 5 000 azioni;

535

La Life spa, con capitale sociale di 1 200 000 euro formato da azioni del valore nominale di 10 euro, decide di assegnare agli azionisti delle azioni gratuite, contro utilizzo della riserva straordinaria, aumentando il capitale sociale a 1 500 000 euro. a. Determina le azioni spettanti all’azionista Carlo Iurini, titolare di 400 azioni. b. Presenta le scritture in P.D. relative all’aumento del capitale sociale (date mancanti a scelta).

aumento gratuito del capitale sociale

La E.T.T. spa, con capitale sociale di 600 000 euro formato da azioni del valore nominale di 6 euro, decide di assegnare agli azionisti delle azioni gratuite, contro utilizzo della riserva straordinaria per 120 000 euro. Presenta le scritture in P.D. relative all’aumento del capitale sociale (date mancanti a piacere) e determina il numero delle azioni spettanti al socio Giga titolare del 40% del capitale sociale.

4.4

Ricostruisci le operazioni che hanno dato luogo alle seguenti variazioni nella composizione del patrimonio netto della Mandelli spa.

ricostruzione di operazioni

4.5

aumento a pagamento del capitale sociale

4.6

aumento a pagamento del capitale sociale

4.7

aumento a pagamento del capitale sociale

Conti Capitale sociale Riserva legale Riserva statutaria Riserva straordinaria Versamenti azionisti c/capitale Perdita d’esercizio n–1 Utile esercizio

01/01 500 000, 100 000, 25 000, 28 125, 62 500, 21 865, 7 500,

00 00 00 00 00 00 00

L’1/06 l’assemblea straordinaria degli azionisti della Alfa spa delibera di aumentare il capitale sociale con emissione di 100 000 azioni del valore nominale di 20 euro; il prezzo fissato per l’emissione delle azioni è di 21 euro, più 0,55 euro a titolo di conguaglio utili in corso. Gli azionisti versano quanto dovuto integralmente all’atto della sottoscrizione; la delibera di aumento del capitale sociale è iscritta nel Registro delle imprese il 30/06. Il 2/07 la società riceve e paga a mezzo banca la parcella del notaio che ha seguito la procedura relativa all’aumento del capitale e che espone spese documentate per 8 000 euro e onorari (soggetti a IVA e ritenuta fiscale 20%) per 2 500 euro. Al 31/12 si ammortizzano i costi di ampliamento per il 20%. Presenta le scritture in P.D. relative a quanto sopra indicato. In data 8/07 l’assemblea straordinaria della Ri.Pa spa, con capitale sociale di 500 000 euro formato da azioni del valore nominale di 10 euro, delibera l’emissione di 20 000 nuove azioni offerte in opzione agli azionisti al prezzo di 10,15 euro, di cui 0,10 euro a titolo di soprapprezzo e 0,05 euro a titolo di conguaglio utili in corso di maturazione. Tutte le nuove azioni sono sottoscritte in denaro e immediatamente gli azionisti versano nel c/c bancario della società il minimo legale. La delibera di aumento del capitale sociale è iscritta nel Registro delle imprese il 25/07; il 30/07 gli amministratori richiamano i versamenti residui che in data 2/08 risultano accreditati nel c/c bancario intestato alla società. Presenta le scritture in P.D. relative all’aumento del capitale sociale.

30/05 562 500, 100 000, 25 000, 13 760, – – –

00 00 00 00

ALERT Il valore nominale delle azioni emesse si registra in Versamenti c/aumento capitale, che si gira a Capitale sociale quando la delibera è iscritta nel Registro delle imprese.

ALERT Il “minimo legale” è costituito dal 25% del valore nominale delle azioni sottoscritte in denaro più il soprapprezzo e il conguaglio utili.

Il 12/04 l’assemblea straordinaria della Perini spa delibera di aumentare il capitale sociale con l’emissione di 50 000 azioni del valore nominale di 10 euro; il prezzo fissato per l’emissione delle nuove azioni è di 10,25 euro, di cui 0,15 euro a titolo di soprapprezzo, 0,05 euro a titolo di conguaglio utili in corso di maturazione e 0,05 a titolo di rimborso spese. Le nuove azioni sono sottoscritte in denaro e il prezzo viene integralmente versato all’atto della sottoscrizione. Il 30/04 la società riceve e paga con bonifico bancario la parcella del notaio che ha seguito la procedura di aumento del capitale sociale che espone spese documentate per 900 euro e il compenso per il lavoro prestato di 1 600 euro (soggetto a IVA e a ritenuta fiscale); per il bonifico la banca applica la commissione di 2,50 euro.

m1

4.3

gruppo 4

aumento gratuito del capitale sociale

I bilanci aziendali

4.2

Società di capitali: variazioni del capitale sociale

c. l’articolo in P.D. relativo all’aumento del capitale sociale (la delibera è iscritta nel Registro delle imprese il 15/05).

536

Esercizi da svolgere La delibera di aumento del capitale sociale viene iscritta nel Registro delle imprese il 15/05. Presenta le scritture in P.D. relative all’aumento del capitale sociale.

4.8

aumento a pagamento del capitale sociale

4.9

emissione di azioni sopra la pari

4.10

aumento di capitale sociale con assegnazione di azioni non proporzionali ai conferimenti effettuati

Il 23/04 l’assemblea della Marchitelli spa, con capitale sociale costituito da 100 000 azioni da 15 euro nominali, decide di aumentare il capitale sociale con emissione di 20 000 azioni al prezzo di 16,12 euro, di cui 0,10 euro a titolo di conguaglio utili in corso e 0,02 euro a titolo di rimborso spese. Tutte le azioni di nuova emissione vengono interamente liberate con versamenti in denaro effettuati all’atto della sottoscrizione. La delibera di aumento del capitale sociale è iscritta nel Registro delle imprese il 12/05. Il 30/05 la società riceve e paga a mezzo banca la parcella del notaio che ha seguito la procedura di aumento del capitale sociale la quale espone spese documentate per 6 000 euro e onorari professionali per 2 000 euro. Al 31/12 si ammortizzano i costi di ampliamento del 50%. Presenta le scritture in P.D. relative a quanto sopra indicato. In data 2/05 l’assemblea della Nannini spa con capitale sociale costituito da 100 000 azioni da 20 euro di valore nominale, decide di aumentare il capitale sociale contro emissione di 15 000 azioni da assegnare agli azionisti al prezzo di 23,05 euro, di cui 0,15 euro a titolo di rimborso spese e 0,90 euro a titolo di conguaglio per gli utili in corso. Tutte le azioni sono immediatamente sottoscritte con apporti in denaro versati integralmente all’atto della sottoscrizione nel c/c bancario della società. Le azioni di nuova emissione avranno godimento regolare; l’aumento del capitale sociale è registrato il 20/05. Il 26/05 la società riceve e paga con assegno bancario la parcella del notaio che ha seguito l’operazione di aumento del capitale sociale, che espone costi documentati per 4 000 euro e onorari soggetti a IVA e a ritenuta fiscale per 800 euro. Presenta le scritture in P.D. relative a quanto sopra indicato. L’assemblea straordinaria della Blixest spa, con capitale sociale di 300 000 euro (valore nominale delle azioni 5 euro), in data 19/05 delibera l’aumento a pagamento del capitale con emissione di 20 000 azioni al prezzo di 5,80 euro, sottoscritte dai signori Dossi e Sudetti. I conferimenti sono effettuati in parti uguali dai due azionisti; avvalendosi di quanto previsto dallo statuto le azioni sono invece assegnate in percentuale diversa rispetto ai conferimenti: Dossi, che si è impegnato a prestare una consulenza per la società, riceve il 75% delle azioni emesse, Sudetti il restante 25%. Il 25/05 gli azionisti versano quanto dovuto sul c/c bancario. La delibera assembleare di aumento del capitale sociale è iscritta nel Registro delle imprese il 6/06. a. Ricerca sul codice civile la norma che consente alla società di assegnare ai due soci azioni in misura non proporzionale agli apporti effettuati. b. Completa la seguente tabella. Azionisti Dossi Sudetti Totale

Conferimenti importo

Azioni ricevute numero

%

..................................................................... ..................................................................... .....................................................................

%

......... .........

..................................................................... .....................................................................

......... .........

100

20 000

100

c. Presenta le scritture in P.D. relative all’operazione di aumento del capitale.

4.11

aumento del capitale sociale

Tenendo presenti le delibere assembleari di seguito fornite, inserisci nel prospetto che evidenzia la composizione del patrimonio netto della Elit spa i conti e gli importi relativi all’esercizio n+1 e all’esercizio n+2 e presenta le relative scritture in P.D. (dati mancanti a scelta). Denominazione dei conti Capitale sociale (valore nominale azioni 25 euro) Riserva legale Riserva soprapprezzo azioni Utili a nuovo Utile d’esercizio Perdita d’esercizio Perdite a nuovo

Importi 31/12/n 300 000 49 000 2 351 9 919

Importi 31/12/n+1

Importi 31/12/n+2

.................................. .................................. .................................. ..................................

.................................. .................................. .................................. ..................................

84 568 43 298

4.13

aumento misto del capitale sociale

4.14

aumento misto del capitale sociale

4.15

aumento del capitale sociale

La Fix spa ha un capitale sociale formato da 1 000 000 di azioni del valore nominale di 5 euro. L’assemblea degli azionisti delibera l’aumento misto del capitale sociale, da attuarsi mediante: • assegnazione gratuita di 1 nuova azione ogni 4 possedute mediante capitalizzazione della riserva straordinaria; • offerta in opzione a 7,20 euro di 1 nuova azione ogni azione in precedenza posseduta. Presenta, assumendo i dati mancanti a scelta, le scritture in P.D. relative all’aumento del capitale sociale. La Monterosa spa, con capitale sociale formato da azioni del valore nominale di 10 euro, presenta la seguente composizione del patrimonio netto: Capitale sociale euro 6 000 000 Riserva legale euro 1 200 000 Riserva straordinaria euro 2 500 000 Il 20/05 l’assemblea straordinaria degli azionisti delibera l’aumento del capitale sociale come segue: • emissione di nuove azioni contro utilizzo della riserva straordinaria, da assegnare gratuitamente ai vecchi azionisti in ragione di 1 nuova azione ogni 3 vecchie possedute; • emissione di 100 000 azioni offerte sopra la pari con un soprapprezzo di 2 euro. Su tutte le nuove azioni emesse la società richiede 0,05 euro a titolo di rimborso spese. Il 30/05 tutti gli azionisti versano quanto dovuto alla società tramite c/c bancario. Il 30/06 la delibera di aumento del capitale sociale viene iscritta nel Registro delle imprese. Presenta le scritture in P.D. relative a quanto sopra indicato (il rimborso spese per tutte le azioni emesse si contabilizza nel conto Azionisti c/sottoscrizione). Predisponi inoltre una tabella dalla quale risulti la nuova composizione del patrimonio netto dopo le operazioni di aumento del capitale sociale. La Tecnostar spa, con capitale sociale formato da 800 000 azioni del valore nominale di 5 euro, presenta una riserva legale di 500 000 euro, una riserva statutaria di 435 000 euro e una riserva straordinaria di 911 000 euro. L’assemblea degli azionisti delibera un aumento del capitale sociale alle seguenti condizioni: • assegnazione gratuita di 1 azione ogni 5 azioni possedute contro utilizzo della riserva straordinaria; • diritto dei soci di sottoscrivere 1 azione a pagamento per ogni azione in precedenza posseduta contro versamento del valore nominale di 5 euro; • rimborso spese di 0,06 euro per azione emessa (sia gratuita sia a pagamento) da versare all’atto dell’assegnazione o sottoscrizione delle azioni. La sottoscrizione deve avvenire entro il 26/04 tramite c/c bancario e le azioni avranno godimento regolare. Il 12/06 la Tecnostar spa riceve e paga tramite banca la parcella del notaio Capriotti che include spese documentate per 33 000 euro e onorario soggetto a IVA e a ritenuta fiscale per 25 000 euro. Presenta le scritture relative all’aumento del capitale sociale registrato il 20/05 e quelle relative al ricevimento e al pagamento della parcella notarile. Predisponi inoltre una tabella dalla quale risulti la composizione del patrimonio netto dopo l’aumento del capitale. L’assemblea della Matelica spa, con capitale sociale costituito da 200 000 azioni da 12 euro nominali, delibera di aumentare il capitale sociale in due tempi come segue: a. emissione di nuove azioni alla pari più 0,18 euro per conguaglio utili, da sottoscrivere in denaro; le azioni sono assegnate in opzione ai soci in ragione di 1 nuova ogni 5 possedute; gli azionisti sotto-

m1

aumento misto del capitale sociale

gruppo 4

4.12

I bilanci aziendali

Il 20/04/n+1 l’assemblea degli azionisti delibera quanto segue: a. parte ordinaria: destinazione dell’intero utile d’esercizio e di una parte dell’utile a nuovo a incremento della riserva legale sino a farle raggiungere il minimo previsto dalla legge; b. parte straordinaria: aumento del capitale sociale a 500 000 euro con emissione di 8 000 azioni con un soprapprezzo di 5 euro per azione; di dette azioni 6 000 sono assegnate a un socio che conferisce un capannone adiacente allo stabilimento esistente, da destinare a magazzino, mentre le rimanenti sono sottoscritte da altri soci che liberano immediatamente l’intero valore nominale più il soprapprezzo con assegni bancari. Il 20/04/n+2 l’assemblea degli azionisti delibera in seduta ordinaria di coprire parte della perdita dell’esercizio n+1 utilizzando per intero la riserva soprapprezzo azioni e l’avanzo utile residuo. La perdita restante è rinviata al futuro.

Società di capitali: variazioni del capitale sociale

537

538

Esercizi da svolgere scrivono l’aumento in data 4/04 e versano l’intero importo dovuto alla Banca Popolare di Sondrio incaricata del servizio alla società; b. emissione di 30 000 azioni assegnate al signor Vinci che apporta il 20/06 un fabbricato valutato 360 000 euro; il prezzo di emissione di dette azioni, calcolato sulla base della Situazione patrimoniale della società redatta dagli amministratori per determinare il valore economico, è stabilito in 15,12 euro più il conguaglio utili di 0,20 euro; il saldo è versato presso la banca incaricata il 30/06, la quale, in pari data, addebita alla società competenze e spese per complessivi 2 160 euro. Nell’esercizio successivo, l’assemblea degli azionisti delibera di accorpare nella riserva soprapprezzo la riserva conguaglio utili in corso. Presenta le scritture in P.D. relative a quanto sopra esposto (dati mancanti a scelta).

4.16

aumento misto del capitale sociale, riparto utile

4.17

aumento del capitale sociale, riparto utili in presenza di azioni non interamente liberate

La LI.SI. spa, i cui titoli sono quotati in mercati regolamentati, con capitale sociale formato da azioni del valore nominale di 10 euro, presenta nella situazione contabile al 20/03/n, tra gli altri, i seguenti conti: Capitale sociale euro 937 500 Riserva legale euro 218 750 Riserva statutaria euro 125 000 Riserva soprapprezzo azioni euro 206 250 Riserva straordinaria euro 106 250 Debiti per imposte euro 54 375 L’assemblea straordinaria, riunitasi il 23/03/n, delibera l’aumento del capitale sociale a 1 250 000 euro contro capitalizzazione della riserva straordinaria e della riserva soprapprezzo azioni; per le azioni gratuite viene richiesto ai soci un rimborso spese di 0,25 euro per azione che è versato il 30/03 sul c/c intestato alla società. Durante l’esercizio vengono compiute le seguenti operazioni relative agli obblighi fiscali: a. il 30/06 è versato a mezzo banca il saldo imposte relativo all’esercizio n–1 e la prima rata d’acconto dell’esercizio n di 24 500 euro; b. il 30/11 è versata a mezzo banca la seconda rata d’acconto per le imposte di 36 750 euro. Al 31/12 si rilevano gli interessi attivi maturati sul c/c bancario di 1 875 euro al lordo della ritenuta fiscale, e si liquidano le imposte di competenza pari a 66 766 euro. L’utile al lordo delle imposte è di 179 375 euro. Nell’esercizio n+1 l’assemblea decide in seduta ordinaria, il riparto dell’utile destinando il 5% a riserva legale, il 10% a ricostituzione della riserva straordinaria, il resto agli azionisti arrotondando il dividendo a 0,01 euro. Presenta (eventuali dati mancanti a scelta): a. le scritture in P.D. relative a quanto sopra indicato; b. il conto Capitale sociale con l’evidenziazione analitica dei movimenti in esso intervenuti. La Geo spa, quotata in mercati regolamentati, con capitale sociale diviso in azioni del valore nominale di 10 euro, ha un patrimonio netto così formato: Capitale sociale euro 3 080 000 Riserva legale euro 448 000 Riserva statutaria euro 560 000 Riserva straordinaria euro 1 540 000 Durante l’esercizio l’assemblea straordinaria delibera, mediante capitalizzazione dell’intero importo della riserva straordinaria, l’aumento del valore nominale delle azioni in circolazione a 15 euro. In vista dell’attuazione di un piano di espansione degli investimenti, viene inoltre deliberato un successivo aumento del capitale sociale per 1 050 000 euro contro emissione di 70 000 azioni offerte in opzione ai vecchi azionisti a 17,50 euro, di cui 2 euro a titolo di soprapprezzo e 0,50 euro a titolo di conguaglio utili. La delibera assembleare per l’aumento gratuito è iscritta nel Registro delle imprese il 10/05. In data 1/06 gli azionisti effettuano i versamenti di legge più il soprapprezzo relativo alle 70 000 azioni a pagamento: per quest’ultimo aumento l’iscrizione nel Registro delle imprese avviene il 10/06. Il 12/06 la società riceve la fattura n. 88 relativa alle spese per l’aumento del capitale per 12 000 euro, più 3 000 euro quale compenso al notaio che ha modificato l’atto costitutivo, soggetto a IVA e a ritenuta fiscale. Al 31/12, dopo aver ammortizzato i costi di ampliamento per il 20% del loro valore originario, viene determinato un utile netto di 963 200 euro. L’assemblea ordinaria, riunita il 20/04 dell’esercizio successivo, delibera di ripartire l’utile (tenendo conto delle azioni non interamente liberate), con arrotondamento a 0,01 euro, dopo aver accantonato nella riserva straordinaria l’importo necessario a coprire i costi di ampliamento non ammortizzati.

4.18

riduzione del capitale sociale

In data 8/08 l’assemblea straordinaria della Leyla spa, con capitale sociale di 750 000 euro formato da 150 000 azioni, delibera la riduzione di 1 euro del valore nominale delle azioni. La delibera è iscritta nel Registro delle imprese il 31/08 e viene eseguita il 10/11. Completa i calcoli del nuovo valore nominale delle azioni e presenta gli articoli in P.D. relativi: • alla riduzione del capitale sociale; • al rimborso a mezzo banca di quanto dovuto agli azionisti. euro (750 000 : ...............) = euro ............... valore nominale delle azioni prima della delibera di riduzione euro (............... – 1) = euro ............... valore nominale delle azioni dopo la delibera di riduzione euro (............... × 150 000) = euro ............... importo del capitale sociale dopo la delibera di riduzione

4.19

Ricostruisci le operazioni che hanno dato luogo alle seguenti movimentazioni nei conti di mastro: ricostru-

10.01 CAPITALE SOCIALE

zione di operazioni di gestione

75 000, 00 25 000, 00

500 000, 00

15.52 AZIONISTI C/RIMBORSO 25 000, 00

00.01 AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE 75 000, 00

75 000, 00

18.20 BANCA X C/C

25 000, 00

25 000, 00

operazione: .......................................................................................................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................................................................................

10.01 CAPITALE SOCIALE 50 000, 00

450 000, 00

18.20 BANCA X C/C

gruppo 4

Presenta: a. il calcolo delle azioni in circolazione prima e dopo gli aumenti; b. le scritture in P.D. relative a quanto sopra indicato.

Società di capitali: variazioni del capitale sociale

539

10.40 RISERVA NEGATIVA PER AZIONI PROPRIE 47 500, 00

...................., ....

10.06 RISERVA STRAORDINARIA

47 500, 00

2 500, 00

operazione: .......................................................................................................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................................................................................

550 000, 00

50 000, 00

operazione: .......................................................................................................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................................................................................

Rispondi alle seguenti domande. 1. Quali limitazioni impone il codice civile alla riduzione del capitale sociale per esuberanza dello stesso? 2. Quando il codice civile rende obbligatoria la riduzione del capitale sociale?

4.20

acquisto e successivo annullamento di azioni proprie

L’assemblea straordinaria della Fin.Mare spa, avente capitale sociale di 1 500 000 euro, suddiviso in azioni del valore nominale di 5 euro e una riserva straordinaria di 180 000 euro, delibera la riduzione del capitale sociale autorizzando il consiglio di amministrazione ad acquistare sul mercato 30 000 azioni proprie.

ALERT Quando le azioni proprie sono annullate il conto Riserva negativa per azioni proprie deve essere chiuso.

m1

50 000, 00

15.52 AZIONISTI C/RIMBORSO

I bilanci aziendali

10.01 CAPITALE SOCIALE

540

Esercizi da svolgere Le azioni da annullare vengono acquistate il 20/05 e nella stessa data avviene la riduzione del capitale sociale; tutte le operazioni si svolgono tramite c/c bancario. Presenta le scritture in P.D. relative a quanto sopra indicato nelle seguenti ipotesi: a. l’acquisto è effettuato a 5,00 euro per azione; b. l’acquisto è effettuato a 5,50 euro per azione; c. l’acquisto è effettuato a 4,90 euro per azione.

4.21

recesso di un azionista

4.22

recesso di un socio con riduzione del capitale

L’assemblea straordinaria della Robur spa, società i cui titoli non sono quotati in mercati regolamentati, ha deliberato il trasferimento della sede sociale all’estero. L’azionista Maidani, titolare di 22 500 azioni, che non ha concorso all’approvazione della deliberazione, dissente dalla decisione e decide di esercitare il diritto di recesso. La società ha un capitale sociale di 3 milioni di euro diviso in azioni del valore nominale di 10 euro; la riserva legale ammonta a 450 000 euro, la riserva soprapprezzo azioni a 105 000 euro. La società è valutata dall’amministratore unico, sentito il parere del collegio sindacale e del revisore che esercita il controllo legale, 3 750 000 euro e in base a tale valore si procede alla liquidazione del socio Maidani. Gli altri soci non esercitano il diritto d’opzione; 15 000 azioni vengono rilevate da nuovi soci, mentre le restanti 7 500 azioni vengono acquistate dalla società e vengono rimborsate al socio Maidani a mezzo banca Intesa Sanpaolo. Presenta i calcoli relativi alla determinazione del valore attribuito a ciascuna azione e le scritture in P.D. relative alla liquidazione e al pagamento del socio Maidani per la parte rimborsata dalla società. La Pluriart srl ha un capitale sociale di 500 000 euro diviso tra il socio Guffi che possiede una quota di 300 000 euro, il socio Neri che possiede una quota di 160 000 euro e il socio Mascellari che possiede la restante quota di 40 000 euro. La società, che produce etichette adesive e materiali pubblicitari di vario tipo, è in perdita da alcuni esercizi e non dispone di riserve. I soci riuniti in assemblea deliberano di modificare quanto previsto dall’atto costitutivo come segue: cessazione della precedente attività di produzione, adozione come nuovo oggetto sociale del commercio di etichette adesive e materiali pubblicitari (penne, calendari), modifica della denominazione sociale in Publiart srl. La deliberazione viene presa con il consenso dei soci Guffi e Neri ma con il dissenso del socio Mascellari che esercita il suo diritto al recesso. Il patrimonio della società viene valutato di comune accordo 508 000 euro; i soci Guffi e Neri, non disponendo dei mezzi finanziari necessari, non sono in grado di rilevare la quota del socio Mascellari che recede e inoltre decidono di non far subentrare un nuovo socio. Viene perciò stabilito di liquidare quanto spetta al socio Mascellari mediante riduzione del capitale sociale. L’importo dovuto è pagato con assegno emesso sul Banco BPM. Presenta i calcoli relativi alla liquidazione e al pagamento del socio uscente e le relative registrazioni in P.D. Completa inoltre la seguente tabella. Compagine sociale prima del recesso del socio Soci

Importo

%

Guffi

..................................................

............

Neri

..................................................

............

Mascellari

..................................................

............

euro 500 000

100

Totale

4.23

acquisto e successivo annullamento di azioni proprie

Compagine sociale dopo il recesso del socio Soci

Importo

%

Guffi

..................................................

............

Neri

..................................................

............

euro 459 360

100

Totale

Ricostruisci le operazioni che hanno dato luogo alle registrazioni in P.D. e completa gli articoli di seguito presentati: ........ ........

........ ........

RISERVA NEGATIVA PER AZIONI PROPRIE BANCA X C/C

..................................................... .....................................................

32 500, 00

........ ........ ........

........ ........ ........

..................................................... CAPITALE SOCIALE RISERVA NEGATIVA PER AZIONI PROPRIE ..................................................... ............................................ differenza su azioni annullate

33 300, 00

32 500, 00 .................., .... .................., ....

Nella situazione contabile redatta al 31/12, dopo le scritture di assestamento dalla Solemar spa, figurano tra gli altri i conti che seguono, alcuni dei quali sono iscritti in maniera errata. Individua gli errori e procedi al corretto inserimento dei conti nella Situazione patrimoniale e nella Situazione economica.

Situazione patrimoniale al 31/12/n ……………………………………………......

……………………, .…

Riserva negativa per azioni proprie Perdite a nuovo Perdita d’esercizio Macchinari Merci Risconti passivi

42 500, 1 250, 20 625, 125 000, 112 500, 15 000, ……………………,

……………………………………………......

00 00 00 00 00 00

Capitale sociale Fondo ammortamento macchinari Fondo amm.to costi di ampliamento …………………………………………………................ …………………………………………………................ …………………………………………………................

250 000, 56 250, 6 000, ……………………, ……………………, ……………………,

00 00 00 .… .… .…

.…

Situazione economica dell’esercizio n Merci c/esistenze iniziali Costi di ampliamento Ammortamento macchinari Perdita d’esercizio Canoni di leasing

50 000, 7 500, 3 937, 20 625, 2 150,

00 00 50 00 00

Merci c/rimanenze finali Riserva soprapprezzo azioni Riserva conguaglio utili in corso Ratei attivi …………………………………………………................

112 500, 2 500, 1 137, 1 550, ……………………,

00 00 50 00 .…

5 Società di capitali: finanziamenti a titolo di capitale di debito prestiti obbligazionari

Esamina le seguenti scritture relative all’emissione di un prestito obbligazionario redatte da due diverse società per azioni e rispondi alle domande. Alfa spa 01/01 06.60 OBBLIGAZIONISTI C/SOTTOSCR. sottoscritte 400 000 obbligazioni a 0,98 euro 01/01 13.01 PRESTITI OBBLIGAZIONARI emesse 400 000 obbligazioni v.n. 1 euro

392 000, 00

01/01 18.20 BANCA X C/C accredito in c/c 01/01 06.60 OBBLIGAZIONISTI C/SOTTOSCR. versamenti in c/c

392 000, 00

01/01 13.01 PRESTITI OBBLIGAZIONARI 01/01 18.20 BANCA X C/C

oneri di collocamento addebito in c/c

392 000, 00

392 000, 00 400, 00 400, 00

Beta spa 01/01 06.60 OBBLIGAZIONISTI C/SOTTOSCR. sottoscritte 400 000 obbligazioni a 0,98 euro 01/01 41.11 DISAGGIO SU PRESTITI 0,02 per 400 000 obbligazioni 01/01 13.01 PRESTITI OBBLIGAZIONARI emesse 400 000 obbligazioni v.n. 1 euro

392 000, 00 8 000, 00

01/01 18.20 BANCA X C/C accredito in c/c 01/01 06.60 OBBLIGAZIONISTI C/SOTTOSCR. versamenti in c/c

392 000, 00

01/01 41.11 DISAGGIO SU PRESTITI 01/01 18.20 BANCA X C/C

oneri di collocamento addebito in c/c

400 000, 00

392 000, 00 400, 00 400, 00

1. Quale delle due società è di minori dimensioni e redige il bilancio in forma abbreviata? 2. In quale delle due società il prestito obbligazionario viene valuALERT tato applicando il criterio del costo ammortizzato? • Criterio del costo ammortizzato: 3. Qual è la natura del conto Disaggio su prestiti? Prestiti obbligazionari = prezzo di emissione 4. Come vengono contabilizzati gli oneri di collocamento (com× numero delle obbligazioni sottoscritte missioni bancarie) nelle società che valutano il prestito obbli• Criterio del valore nominale: Prestiti obbligazionari = valore nominale gazionario con il criterio del valore nominale? E come in quelle × numero delle obbligazioni sottoscritte che applicano il costo ammortizzato?

m1

5.1

gruppo 5

correzioni di errori

I bilanci aziendali

4.24

Società di capitali: finanziamenti a titolo di capitale di debito

541

542

Esercizi da svolgere 5.2

emissione di obbligazioni: criteri del costo ammortizzato e del valore nominale

5.3

emissione di obbligazioni in società di minori dimensioni

5.4

emissione di obbligazioni in società quotata

5.5

emissione di obbligazioni in società quotata

In data 1/03 la Del Gobbo spa emette 50 000 obbligazioni del valore nomiALERT nale di 5 euro. La banca incaricata della raccolta accredita nel c/c della Se il prezzo di emissione è minore società i versamenti degli obbligazionisti con valuta 1/03; per il servizio predel valore nominale delle stato la banca addebita la commissione dello 0,15% calcolata sul valore obbligazioni, la differenza è iscritta in Dare di Disaggio su nominale dei titoli. prestiti. Se il valore nominale è Ipotizzando che le obbligazioni siano emesse: superiore al valore di emissione, a. alla pari; la differenza è iscritta in Avere di Aggio su prestiti. b. a 4,85 euro; c. a 5,15 euro. Redigi le scritture in P.D. relative all’emissione delle obbligazioni e ai versamenti degli obbligazionisti supponendo che la società applichi: • il criterio del costo ammortizzato; • il criterio del valore nominale. ALERT In data 1/01 la Deluca spa, società di minori dimensioni che redige il bilancio in forma abbreviata, emette un prestito, formato da 20 000 obbligazioni Gli obbligazionisti devono versare anche gli interessi maturati dalla del valore nominale di 10 euro, tasso 4%, godimento 1/01-1/07. data di inizio godimento: Il collocamento delle obbligazioni è affidato alla banca Monte dei Paschi 200 000 × 2 × 31 di Siena che addebita per il servizio prestato una commissione dello 0,10% I= = 685,08 18 100 sul valore nominale dei titoli. Gli obbligazionisti versano il prezzo delle obbligazioni in data 1/02 e la banca immediatamente accredita tali versamenti nel c/c della società con l’addebito delle commissioni previste. Presenta i calcoli e le scritture in P.D. relative all’emissione del prestito obbligazionario e alla liquidazione e pagamento della prima cedola in data 1/07. In data 1/03/n la Omega spa, che redige il bilancio IAS/IFRS e i cui titoli sono quotati in mercati regolamentati, emette 900 000 obbligazioni del valore nominale di 10 euro, tasso 2%, godimento annuale 1/03, prezzo di emissione 9,90 euro. Il prestito ha durata quinquennale e deve essere rimborsato totalmente alla scadenza. Gli obbligazionisti versano il prezzo delle obbligazioni contestualmente all’inizio della maturazione degli interessi presso la banca incaricata della raccolta, la quale percepisce una commissione dello 0,01% sul valore nominale delle obbligazioni. Completa i calcoli relativi al costo ammortizzato del prestito (il tasso effettivo di rendimento – TIR – è 2,2669706%) e presenta le scritture in P.D. relative all’emissione delle obbligazioni, ai versamenti degli obbligazionisti, alla liquidazione e al ALERT pagamento della cedola di interessi in Costo ammortizzato = prestito iniziale – interessi maturati + oneri finanziari effettivi data 1/03/n+1. Anno

Prestito obbligazionario iniziale

Cedola 1/03

Oneri finanziari effettivi

Prestito obbligazionario finale (costo ammortizzato)

n

8 909 100,00





8 909 100,00

n+1

8 909 100,00

.............................................

.......................................

.......................................

n+2

.............................................

.............................................

.......................................

.......................................

n+3

.............................................

.............................................

.......................................

8 976 505,26

n+4

8 976 505,26

.............................................

203 494,73

9 000 000,00

720 000,00

810 900,00

In data 1/04 la Linux spa, i cui titoli sono quotati in mercati regolamentati, emette 1 000 000 di obbligazioni del valore nominale di 5 euro, tasso 1,75% godimento annuale 1/04, prezzo di emissione 4,95 euro. Gli obbligazionisti versano quanto dovuto alla società in data 1/04 presso la banca incaricata della raccolta, la quale percepisce per il servizio di collocamento una commissione dello 0,01% sul valore nominale delle obbligazioni. Presenta le scritture in P.D. relative all’emissione del prestito, al versamento degli obbligazionisti e alla liquidazione della prima cedola di interessi in data 1/04/n+1. Tieni presente che il tasso di rendimento effettivo è 1,9640565%.

La Roger spa, società di minori dimensioni che redige il bilancio in forma abbreviata, dovendo finanziare un programma di espansione degli investimenti, ottiene in data 1/03 dalla banca Intesa Sanpaolo un mutuo di 187 500 euro alle seguenti condizioni: • interessi 4,50% da pagare semestralmente alle date 1/03 e 1/09 di ogni anno; • rimborso del prestito in 5 anni a quote di capitale costanti il giorno 1/03 di ogni anno a partire dall’esercizio successivo a quello dell’ottenimento del prestito. Viene inoltre decisa l’emissione di un prestito obbligazionario di 1 562 000 euro, costituito da obbligazioni del valore nominale di 10 euro, emesse a 9,80 euro, tasso annuo lordo 5%, godimento 1/04 e 1/10. Il rimborso è ripartito in 5 quote costanti scadenti a partire dall’1/10 dell’anno successivo a quello di emissione. Le sottoscrizioni sono raccolte attraverso la banca Intesa Sanpaolo; l’accredito alla società emittente è effettuato in c/c in data 10/04, tenuto conto del conguaglio dietimi. Alla stessa data la banca addebita commissioni pari all’1% del valore nominale di emissione delle obbligazioni. Presenta: a. il piano di ammortamento finanziario del prestito obbligazionario e del mutuo passivo; b. il calcolo del disaggio su prestiti di competenza in ciascuno dei cinque esercizi di durata del prestito obbligazionario; c. la rilevazione in P.D. delle operazioni riguardanti il mutuo passivo e il prestito obbligazionario per i primi due esercizi.

operazioni relative a obbligazioni in società quotata

5.8

operazioni relative a obbligazioni in società di minori dimensioni

5.9

prestito obbligazionario, rilevazione e calcolo sugli interessi in società di minori dimensioni

In data 1/04/n la Umbria Arredi spa, i cui titoli sono quotati in mercati regolamentati, ha emesso alla pari 200 000 obbligazioni del valore nominale di 5 euro, tasso 3%, godimento unico annuale 1/04. Il prestito è rimborsabile in 5 anni a quote costanti a partire dall’1/04/n+1. Presenta le scritture in P.D. relative: a. all’emissione delle obbligazioni e al versamento degli obbligazionisti accreditato nel c/c bancario della società con valuta 1/04 (la banca incaricata del collocamento addebita commissioni pari allo 0,12% del valore nominale del prestito); b. alla liquidazione e al pagamento della cedola annuale di interessi l’1/04/n+1 (tasso effettivo di rendimento 3,0428681%); c. al rimborso per defalcazione della prima quota del prestito l’1/04/n+1. In data 1/03/n la Besta spa, società di minori dimensioni che redige il bilancio in forma abbreviata, ha emesso un prestito obbligazionario di 200 000 euro formato da 100 000 obbligazioni emesse alla pari. Il prestito è rimborsabile in quattro anni a quote costanti a partire dall’1/03/n+1, tasso 2,50%, godimento 1/03-1/09 di ogni anno. Il prezzo delle obbligazioni è stato versato nel c/c intestato alla Besta spa da parte di tutti gli obbligazionisti il 25/03, conguagliando i dietimi di interesse nel frattempo maturati. Presenta le scritture in P.D. relative all’emissione del prestito obbligazionario, al pagamento della cedola di interessi l’1/09/n, alla rilevazione del rateo sugli interessi al 31/12/n, alla riapertura dei conti coinvolti in data 1/01/n+1, al rimborso della prima quota del prestito, dopo aver pagato la cedola di interessi l’1/03/ n+1. La Tecnoart spa, società di minori dimensioni che redige il bilancio in forma abbreviata, ha emesso l’1/08/n un prestito obbligazionario con scadenza quinquennale formato da 100 000 obbligazioni del valore nominale di 1 euro, prezzo di emissione 0,97 euro, godimento 1/02 e 1/08. Tenendo presenti le registrazioni effettuate per l’esercizio n+1 nel conto di mastro Interessi su obbligazioni esposto a pagina seguente, redigi: a. le scritture in P.D. relative all’emissione del prestito, al versamento delle somme dovute dai sottoscrittori delle obbligazioni e alla determinazione degli interessi e del disaggio di competenza per l’esercizio n; b. le scritture in P.D. relative allo storno del rateo e del risconto iniziali, alla rilevazione e al pagamento delle cedole d’interesse e alla determinazione del rateo passivo al 31/12 nell’esercizio n+1. Tutte le operazioni avvengono a mezzo c/c bancario.

m1

5.7

gruppo 5

confronto tra prestito obbligazionario e mutuo passivo

I bilanci aziendali

5.6

Società di capitali: finanziamenti a titolo di capitale di debito

543

544

Esercizi da svolgere 41.12 INTERESSI SU OBBLIGAZIONI Data

Descrizione

Dare

01/01/n+1

Storno rateo passivo iniziale

01/02/n+1

Prima cedola

1 700, 00

01/08/n+1

Seconda cedola

1 700, 00

31/12/n+1

Rateo passivo

1 404, 35

1 404, 35

Saldo 31/12/n+1

3 400, 00 4 804, 35

5.10

operazioni relative a obbligazioni in società di minori dimensioni

5.11

emissione, gestione e collocamento di poste nel bilancio in forma ordinaria di un prestito obbligazionario

5.12

emissione, gestione e collocamento di poste in bilancio di un prestito obbligazionario in società di minori dimensioni

Avere

4 804, 35

La Omega spa, società di minori dimensioni che redige il bilancio in forma abbreviata, ha emesso l’1/04/n un prestito obbligazionario formato da 90 000 obbligazioni del valore nominale di 10 euro, prezzo di emissione 9,50 euro, tasso 4%, godimento 1/04-1/10. Il rimborso è a quote costanti in 5 anni a partire dall’1/04 dell’esercizio successivo a quello di emissione. Gli obbligazionisti versano quanto dovuto alla società il 20/04 a mezzo c/c bancario. Presenta le scritture in P.D. relative: • all’emissione del prestito e al versamento degli obbligazionisti il 20/04; • all’assestamento dei conti collegati al prestito obbligazionario; • alla riapertura dei conti in data 1/01/n+1; • al pagamento degli interessi l’1/10/n e l’1/04/n+1; • al rimborso della quota capitale in data 1/04/n+1. In data 1/01/n la Billo spa, società che redige il bilancio in forma ordinaria e i cui titoli non sono quotati in mercati regolamentati, emette un prestito obbligazionario da rimborsare in un’unica soluzione alla scadenza a 5 anni, tasso 1,50%, godimento annuale 1/01. Il prestito è costituito da 120 000 obbligazioni da 10 euro nominali, prezzo di emissione 9,86 euro. Gli oneri per il collocamento del prestito, affidato a un consorzio bancario, ammontano a 1 200 euro. Presenta: a. le scritture in P.D. relative all’emissione del prestito; all’accredito in c/c bancario con valuta 1/01/n; alla rilevazione della cedola di interessi al 31/12/n; b. le scritture in P.D. relative al pagamento della cedola l’1/01/n+1; c. gli schemi di Stato patrimoniale e di Conto economico in cui, relativamente al primo e al secondo esercizio, risultano iscritte le voci relative al Prestito obbligazionario e agli Interessi su obbligazioni. I dati relativi al calcolo del costo ammortizzato sono esposti nella tabella che segue. Anno

Prestito obbligazionario iniziale all’1/01

Cedola annuale 1/01

Oneri finanziari effettivi

Prestito obbligazionario finale al 31/12 (costo ammortizzato)

n

1 182 000,00

18 000,00

21 471,56

1 185 471,56

n+1

1 185 471,56

18 000,00

21 534,63

1 189 006,19

n+2

1 189 006,19

18 000,00

21 598,83

1 192 605,02

n+3

1 192 605,02

18 000,00

21 664,21

1 196 269,23

n+4

1 196 269,23

18 000,00

21 730,77

1 200 000,00

90 000,00

108 000,00

In data 5/03/n il consiglio di amministrazione della Thea spa, società che redige il bilancio in forma abbreviata, decide l’emissione di un prestito obbligazionario di 1 000 000 di euro, formato da 200 000 obbligazioni del valore nominale di 5 euro emesse a 4,80 euro, tasso 4%, godimento unico annuale in data 1/04. Il piano di ammortamento finanziario prevede il rimborso alla pari in 5 anni con estrazione a sorte di 40 000 obbligazioni in data 1/04 di ogni anno a partire da quello successivo all’emissione. Il collocamento del prestito è affidato a un consorzio bancario il quale richiede una commissione dello 0,50% sul prezzo di emissione.

5.14 riparto utili, aumento di capitale sociale, prestito obbligazionario

5.15 ricostruzione di operazioni

La Dimitri spa, società di minori dimensioni che redige il bilancio in forma abbreviata, ha in corso un prestito obbligazionario di 625 000 euro, tasso 5%, cedole con godimento 1/06-1/12. In data 1/10 sono state estratte a sorte per il rimborso obbligazioni per 125 000 euro; le stesse sono pagate in data 1/12, unitamente alle cedole in scadenza. Presenta le scritture in P.D. riguardanti il rimborso delle obbligazioni, il pagamento delle cedole e i ratei al 31/12. Iscrivi, inoltre, in relazione a quanto sopra indicato, i conti che affluiscono alla situazione contabile finale scissa in Situazione patrimoniale e Situazione economica. La situazione contabile al 31/12/n redatta dopo le scritture di assestamento della Motive spa, quotata in mercati regolamentati presenta, tra gli altri, i seguenti conti: Capitale sociale euro 21 600 000 Riserva legale euro 4 236 000 Riserva straordinaria euro 2 800 000 Utile d’esercizio euro 1 623 600 Durante l’esercizio n+1 vengono compiute le operazioni indicate: 1. il 20/04 viene deliberato il riparto dell’utile come segue: • alla riserva legale quanto necessario per raggiungere l’importo minimo previsto dalla legge; • alla riserva straordinaria 49 200 euro; • alle 216 000 azioni, aventi valore nominale di 100 euro, un dividendo unitario di 6,90 euro; 2. nella stessa data viene inoltre stabilito l’aumento del capitale sociale mediante emissione di 60 000 nuove azioni con un soprapprezzo di 20 euro, oltre a 0,50 euro a titolo di conguaglio utili. La Socrates srl, che sottoscrive 16 800 azioni, apporta un fabbricato da adibire a usi commerciali valutato 2 016 000 euro ed esegue un bonifico bancario per 8 400 euro; 43 200 azioni sono offerte in opzione ai vecchi soci in ragione di 1 nuova azione ogni 5 possedute. Tutte le azioni offerte in opzione sono immediatamente sottoscritte; il versamento del prezzo è effettuato integralmente all’atto della sottoscrizione mediante c/c bancario. La delibera di aumento del capitale sociale è registrata il 20/05; 3. in data 2/05 la società riceve e paga a mezzo c/c bancario la fattura del notaio inerente ai conti per l’aumento del capitale sociale, che comprende spese documentate per 144 000 euro e competenze per il lavoro prestato di 16 000 euro, soggette a IVA e a ritenuta fiscale; 4. in data 31/12 la società emette alla pari 550 000 obbligazioni aventi valore nominale 5 euro; godimento unico annuale, tasso 4%; i versamenti dei sottoscrittori delle obbligazioni vengono accreditati nel c/c bancario della società con valuta 31/12. Presenta, con dati mancanti a scelta, le scritture in P.D. relative: a. al riparto e al pagamento dell’utile; b. all’aumento del capitale sociale e al versamento da parte degli azionisti; c. all’emissione del prestito obbligazionario e al versamento di quanto dovuto dagli obbligazionisti. Nella Situazione patrimoniale della Lindert spa, società che redige il bilancio in forma abbreviata, redatta a stati comparati, sono iscritti tra gli altri i conti riportati a pagina seguente.

m1

prestito obbligazionario

gruppo 5

5.13

I bilanci aziendali

Il consorzio bancario accredita l’importo del prestito con valuta 1/04. Presenta: a. il piano di ammortamento finanziario del prestito obbligazionario; b. il calcolo del disaggio su prestiti di competenza di ciascun esercizio di durata del prestito obbligazionario; c. le scritture in P.D. relative all’emissione del prestito e all’assestamento dei conti al 31/12 del primo esercizio; d. le scritture in P.D. di gestione del prestito (pagamento della cedola) e rimborso della quota capitale effettuata nel secondo esercizio; e. lo schema di Stato patrimoniale e di Conto economico a stati comparati (relativamente ai primi due esercizi), dove risultano iscritte le voci relative ai conti: Prestiti obbligazionari, Disaggio su prestiti, Risconti attivi, Interessi su obbligazioni, Ratei passivi.

Società di capitali: finanziamenti a titolo di capitale di debito

545

546

Esercizi da svolgere Conti Azionisti c/versamenti richiamati Risconti attivi (disaggio su prestiti rinviato)

anno n

anno n+1

360 000, 00



57 600, 00

50 400, 00

1 440 000, 00

1 260 000, 00

15 000, 00

13 125, 00

Impianti e macchinari

3 600 000, 00

4 200 000, 00

Capitale sociale

2 400 000, 00

2 400 000, 00

Fondo ammortamento impianti e macchinari

1 080 000, 00

1 260 000, 00

Prestiti obbligazionari Ratei per interessi su obbligazioni

Individua le operazioni che hanno dato luogo alle variazioni intervenute nell’anno n+1.

5.16

copertura di perdite, variazioni del capitale sociale, emissione di un prestito obbligazionario, riparto utili

5.17

riparto utili, aumenti di capitale sociale, emissione di obbligazioni

Nella Situazione patrimoniale al 31/12/n della Metallurgica spa, quotata in mercati regolamentati, con capitale sociale formato da 100 000 azioni del valore nominale di 12 euro, sono iscritti tra gli altri i seguenti conti: Riserva legale euro 288 000 Riserva straordinaria euro 144 600 Utili a nuovo euro 2 820 Perdita d’esercizio euro 171 420 In data 1/01 dell’esercizio n+1 il consiglio di amministrazione decide l’emissione di un prestito obbligazionario formato da 8 000 obbligazioni da 100 euro nominali ciascuna, tasso 2%, godimento unico annuale 1/01, prezzo di emissione 98 euro. Il prestito, rimborsabile integralmente dopo 8 anni, è sottoscritto e versato l’1/01. Successivamente, nei primi mesi dell’esercizio n+1 l’assemblea, convocata in seduta ordinaria per l’approvazione del bilancio e in seduta straordinaria, delibera quanto segue: a. copertura della perdita d’esercizio con l’utile a nuovo e con l’utilizzo della riserva straordinaria; la perdita residua viene lasciata in sospeso; b. aumento del capitale sociale con emissione di 1 nuova azione da offrire in opzione agli azionisti ogni 2 azioni possedute al prezzo di 12,58 euro di cui 0,08 euro a titolo di rimborso spese. Le azioni hanno godimento regolare; la delibera di aumento del capitale sociale è iscritta nel Registro delle imprese il 10/04. Si riceve inoltre la parcella del notaio Marini inerente alle spese per l’aumento del capitale di 7 200 euro, di cui 2 400 euro soggetti a IVA e a ritenuta fiscale. Al 31/12 dopo aver determinato gli interessi su obbligazioni di competenza dell’esercizio e il costo ammortizzato del prestito, si registra un utile netto di 112 800 euro. Detto utile viene distribuito agli azionisti, nel rispetto delle norme imposte dal codice civile, nei primi mesi dell’esercizio successivo. In data 1/01/n+2 la società paga gli interessi agli obbligazionisti (il tasso effettivo di rendimento è 2,2762802%). In data 1/01/n+7 tutte le obbligazioni emesse vengono rimborsate a mezzo banca. Presenta, dati mancanti a scelta, le registrazioni in P.D. relative a quanto sopra indicato. Nella Situazione patrimoniale redatta al 31/12/n dopo le scritture di assestamento della Luxor spa, i cui titoli sono quotati in mercati regolamentati, sono iscritti, tra gli altri, i seguenti conti: 10.01 Capitale sociale (n. 825 000 azioni)

8 250 000, 00

10.04 Riserva legale

1 620 300, 00

10.06 Riserva straordinaria

2 192 850, 00

10.20 Utili a nuovo 10.30 Utile d’esercizio

10 769, 55 1 021 680, 00

Nei primi giorni del mese di aprile dell’esercizio n+1 l’assemblea dei soci delibera di ripartire l’utile destinando 29 700 euro alla riserva legale, 41 250 euro alla riserva straordinaria e il residuo agli azionisti arrotondando il dividendo a 0,01 euro. Il pagamento dei dividendi avviene a mezzo Banca Nazionale del Lavoro. Il 28/08 viene inoltre convocata l’assemblea straordinaria che delibera l’aumento del capitale sociale con emissione di 100 000 azioni gratuite contro capitalizzazione della riserva straordinaria e contestuale emissione di 100 000 azioni a pagamento offerte in opzione agli azionisti a 15,50 euro di cui 5 euro a titolo di

All’inizio dell’esercizio la Sofarma spa, non quotata in mercati regolamentati, emette alla pari 20 000 obbligazioni convertibili del valore nominale di 10 euro, tasso 2%. Il prestito ha durata quinquennale ed è contabilizzato, considerando un tasso di mercato del 3%, al valore attuale di 190 840,58 euro. Dopo aver completato la tabella con il calcolo del costo ammortizzato, presenta le scritture in P.D. relative: • all’emissione delle obbligazioni e al versamento degli obbligazionisti; • alla rilevazione degli interessi di competenza e del costo ammortizzato al 31/12/n; • all’aumento del capitale sociale nell’ipotesi che tutte le obbligazioni vengano convertite in base al rapporto di conversione (1 : 1). Date mancanti a scelta. Anno n n+1 n+2 n+3 n+4

5.19

prestito obbligazionario convertibile

5.20

prestito obbligazionario convertibile

Prestito obbligazionario 1/01

Interessi maturati (tasso 2%)

190 840,58

………………………………........

………………………………........

………………………………........

………………………………........

………………………………........

………………………………........

………………………………........

………………………………........

………………………………........

Oneri finanziari effettivi (tasso 3%) 5 725,22 5 776,97 5 830,29 5 885,19 5 941,75

Prestito obbligazionario 31/12 (costo ammortizzato) ………………………………........ ………………………………........ ………………………………........ ………………………………........

200 000,00

In data 1/01 la Ripetti spa, con capitale sociale formato da 250 000 azioni quotate in mercati regolamentati, del valore nominale di 10 euro, emette alla pari 200 000 obbligazioni convertibili del valore nominale di 10 euro che offrono agli investitori interessi con cedola annuale al tasso 1,50% (tasso di mercato per i titoli similari 4%); il rapporto di conversione azioni/obbligazioni è 4 : 5. I versamenti degli obbligazionisti sono accreditati nel c/c bancario con valuta coincidente con l’inizio di maturazione della cedola. Presenta: • il calcolo del valore della Riserva conversione obbligazioni (valore attuale di iscrizione iniziale del prestito obbligazionario 1 818 505,24 euro) e il costo ammortizzato in ciascuno dei quattro anni di durata del prestito; • le scritture in P.D. relative all’emissione del prestito, ai versamenti degli obbligazionisti, alla rilevazione del costo ammortizzato al 31/12 del primo esercizio e alla conversione in azioni di tutte le obbligazioni (date mancanti a piacere). La Betamax spa con capitale sociale formato da 800 000 azioni del valore nominale di 5 euro, non quotate in mercati regolamentati, in data 1/01 presenta la seguente composizione del patrimonio netto: Capitale sociale euro 4 000 000,00 Riserva legale euro 500 000,00 Riserva statutaria euro 200 000,00 Riserva straordinaria euro 200 000,00 Perdita d’esercizio euro – 100 000 Patrimonio netto

euro

4 800 000,00

m1

prestito obbligazionario convertibile

I bilanci aziendali

5.18

gruppo 5

soprapprezzo, 0,40 euro a titolo di conguaglio dividendi e 0,10 euro a titolo di rimborso spese; tutte le azioni a pagamento sono sottoscritte in denaro; detta delibera viene eseguita l’1/09 e gli azionisti versano immediatamente sul conto corrente bancario l’intero capitale sottoscritto. La procedura legale termina il 20/09. Alla fine dell’esercizio gli amministratori deliberano l’emissione di 500 000 obbligazioni aventi valore nominale 10 euro, prezzo di emissione 9,80 euro; tasso di interesse 2,50%, godimento unico annuale 31/12. Il prestito ha durata quadriennale e il rimborso avviene per defalcazione estinguendo, a partire dal 31/12 dell’esercizio successivo, una quota costante di 1 250 000 euro. Le sottoscrizioni delle obbligazioni sono raccolte dalla stessa Banca Nazionale del Lavoro che accredita in c/c quanto dovuto alla Luxor spa con valuta 31/12, trattenendo commissioni pari a 49 000 euro. Presenta: a. il piano di riparto dell’utile dell’esercizio n; b. le scritture in P.D. relative alle operazioni sopra indicate; c. le scritture relative alla liquidazione e al pagamento della prima cedola di interessi il 31/12/n+2 (il tasso effettivo di rendimento è 3,7830148%) e quelle relative al rimborso della prima quota di capitale del prestito.

Società di capitali: finanziamenti a titolo di capitale di debito

547

548

Esercizi da svolgere Nella stessa data la società emette un prestito obbligazionario convertibile di durata quinquennale formato da 300 000 obbligazioni del valore nominale di 5 euro cedola annuale al tasso di interesse 4%, coincidente con il tasso di mercato per i titoli similari. Presenta: a. i calcoli per determinare il valore di iscrizione iniziale del prestito obbligazionario e il rapporto di conversione azioni/obbligazioni; b. le scritture in P.D. relative all’emissione delle obbligazioni e al versamento degli obbligazionisti; c. le scritture in P.D. relative all’aumento del capitale sociale conseguente alla conversione di tutte le obbligazioni (date a piacere).

5.21

conversione indiretta di prestito obbligazionario

5.22 inserimento di conti

In data 1/04 la Ferriera Lombarda spa, i cui titoli sono quotati in mercati regolamentati, emette alla pari un prestito obbligazionario convertibile di 400 000 euro, tasso 2,50%, diviso in obbligazioni del valore nominale di 1 euro, godimento 1/04 e 1/10. Poiché la Ferriera Lombarda spa possiede una partecipazione nella Metalucana spa rappresentata da 80 000 azioni acquistate in passato a 4,37 euro ciascuna, viene decisa la conversione indiretta del prestito in ragione di 2 azioni della Metalucana spa ogni 10 obbligazioni. Presenta, dati mancanti a scelta, le scritture in P.D. riguardanti: a. l’emissione delle obbligazioni (il prestito è inizialmente iscritto al valore attuale di 353 541,72 euro), la rilevazione e il pagamento degli interessi in data 1/10; b. la conversione di tutte le obbligazioni della Ferriera Lombarda spa in azioni della Metalucana spa alla scadenza del prestito il cui il costo ammortizzato è di 400 000 euro. Inserisci nella tabella che segue, a fianco dei valori riferiti al 31/12/n, quelli relativi al 31/12/n+1 tenuto conto che durante l’esercizio n+1 sono avvenute le seguenti operazioni: • sono state convertite 200 000 obbligazioni del valore nominale di 5 euro in azioni della società in ragione di 2 azioni da 10 euro nominali ogni 5 obbligazioni; • è stata iscritta nel Registro delle imprese la delibera dell’assemblea straordinaria relativa a un aumento di capitale sociale contro emissione di 90 000 nuove azioni a 10,40 euro + 0,12 euro a titolo di conguaglio dividendi; • l’utile dell’esercizio è stato destinato per il 5% a incremento della riserva legale, per il 4% a incremento della riserva statutaria e per il residuo agli azionisti, con arrotondamento del dividendo a 0,01 euro. Voci di bilancio Capitale sociale

2 000 000 –

.....................

440 000

.....................

Riserva statutaria

240 000

.....................



.....................

Riserva conversione obbligazioni

178 073

.....................

Utile dell’esercizio

320 000

.....................



.....................

1 000 000

.....................

Riserva conguaglio utili in corso

Utili a nuovo Prestiti obbligazionari convertibili

richiamo di versamenti sulle azioni, prestito obbligazionario, aumento di capitale sociale, riparto utili

anno n+1 .....................

Riserva legale

Riserva soprapprezzo azioni

5.23

anno n

Il 24/05/n la Fulinex spa, che redige il bilancio in forma abbreviata, con capitale sociale di 2 600 000 euro, formato da 260 000 azioni (di cui 60 000 liberate solo per l’80%) del valore nominale di 10 euro, delibera l’emissione di un prestito obbligazionario di 1 500 000 euro formato da 300 000 obbligazioni del valore nominale di 5 euro emesse alla pari. La società ha una riserva legale pari al limite minimo stabilito dalla legge, una riserva statutaria di 390 000 euro e una riserva straordinaria di 390 000 euro. Prima della nuova emissione gli amministratori richiamano i versamenti residui sulle azioni che vengono eseguiti dagli azionisti presso la banca incaricata il 30/05. La delibera di emissione delle obbligazioni viene eseguita nel mese di giugno. In data 20/06 gli obbligazionisti versano il prezzo delle obbligazioni che hanno godimento 1/06-1/12, tasso di interesse 3,50%. In data 1/12, è liquidata e pagata la cedola semestrale degli interessi su obbligazioni. Al 31/12 viene conseguito un utile netto di 305 500 euro che nel mese di aprile dell’esercizio successivo è ripartito come segue: 5% alla riserva legale, 3% alla riserva statutaria, 8% del residuo alla riserva straordinaria, il resto agli azionisti, tutti soggetti nettisti, arrotondando il dividendo a 0,01 euro.

Nei primi mesi dell’esercizio l’assemblea degli azionisti delibera: • il riparto dell’utile dell’esercizio n–1 destinandolo interamente come dividendo agli azionisti; • l’aumento del capitale sociale a 64 000 000 di euro con emissione di nuove azioni offerte a 12,50 euro (di cui 2,50 euro a titolo di soprapprezzo). Successivamente si emettono alla pari 12 000 000 di obbligazioni del valore nominale di 1 euro (avvalendosi del principio di rilevanza il prestito è iscritto al valore nominale). Tutte le operazioni sono regolate a mezzo banca. Presenta (dati mancanti a scelta): a. il progetto di riparto degli utili; b. il calcolo del numero di azioni di nuova emissione da assegnare, in base al diritto d’opzione, agli azionisti; c. le scritture in P.D. relative a quanto sopra indicato.

5.25

copertura di perdite, rimborso di obbligazioni, pagamento cedole di interessi, emissione di obbligazioni

Nella Situazione patrimoniale della So.Ros spa, società di minori dimensioni che redige il bilancio in forma abbreviata, le cui azioni hanno valore nominale di 10 euro, figuravano tra le altre, le seguenti voci.

Situazione patrimoniale all’1/01/n Risconti attivi Perdita d’esercizio

9 180, 00 Capitale sociale 204 000, 00 Riserva legale

720 000, 00 144 000, 00

Riserva straordinaria

348 000, 00

Prestiti obbligazionari

360 000, 00

Ratei passivi (per interessi su obbligazioni)

gruppo 5

5.24 riparto utili, aumento di capitale sociale, emissione di obbligazioni

Presenta le scritture in P.D. relative a quanto sopra indicato. La Bioteach spa con azioni quotate in mercati regolamentati presenta all’inizio dell’esercizio n un patrimonio netto così suddiviso: Capitale sociale euro 40 000 000 (rappresentato da 4 000 000 di azioni) Riserva legale euro 8 000 000 Utili a nuovo euro 40 000 Utile d’esercizio n–1 euro 3 560 000

Società di capitali: finanziamenti a titolo di capitale di debito

549

…………………..., .…

Indica inoltre dove affluiscono le eccedenze dei conti coinvolti dalle operazioni sopra descritte nel bilancio d’esercizio.

5.26

inserimento di conti nella Situazione patrimoniale

Nella Situazione patrimoniale redatta al 31/12 dell’esercizio n, dopo le scritture di assestamento, dalla Salimbeni spa, impresa industriale che svolge la propria attività produttiva nel settore della meccanica, erano presenti le eccedenze dei conti che derivano da quanto di seguito indicato: a. il capitale sociale è rappresentato da 500 000 azioni del valore nominale di 20 euro, di cui 100 000 emesse a suo tempo con un soprapprezzo di 2 euro;

m1

Dopo aver completato la Situazione patrimoniale con il calcolo del rateo passivo relativo agli interessi sulle obbligazioni in circolazione, presenta, assumendo i necessari dati mancanti a scelta: • le scritture in P.D. relative alle operazioni sopra indicate; • le scritture di assestamento relative ai due prestiti obbligazionari (il disaggio su prestiti di competenza dell’esercizio è di 2 160 euro).

I bilanci aziendali

Il prestito obbligazionario è rappresentato da 36 000 obbligazioni in circolazione del valore nominale 10 euro, emesse a suo tempo a 9,70 euro; godimento 1/04-1/10, tasso di interesse 4%. Il piano di ammortamento finanziario del prestito prevede il rimborso di 7 200 obbligazioni in ciascun esercizio. L’assemblea dei soci, riunitasi nei primi giorni del mese di marzo, delibera la copertura della perdita d’esercizio con utilizzo della riserva straordinaria. Successivamente la società emette un nuovo prestito obbligazionario formato da 24 000 obbligazioni del valore nominale di 10 euro emesse alla pari, tasso 4%, godimento annuale 1/03. I sottoscrittori delle obbligazioni effettuano il versamento a mezzo c/c bancario il 20/04 tenendo conto dei dietimi di interesse maturati. In data 1/04 dopo aver liquidato e pagato a mezzo banca la cedola semestrale sulle 36 000 vecchie obbligazioni in circolazione, la società rimborsa 7 200 obbligazioni.

550

Esercizi da svolgere b. è in circolazione un prestito obbligazionario rappresentato da 400 000 obbligazioni emesse alla pari, del valore nominale di 5 euro; c. la società ha, tra le altre, le seguenti immobilizzazioni: • fabbricati: costo storico 500 000 euro, di cui 375 000 euro rappresentano il valore attribuito agli edifici, ammortizzati per 7 anni al 4%; • attrezzature: costo storico 312 500 euro, ammortizzate per 3 anni al 10% annuo; • costi di ampliamento: costo iniziale 15 600 euro, ammortizzati per 4 anni al 20% annuo. Nel successivo esercizio n+1 avvengono le seguenti operazioni da rilevare in P.D.: a. l’assemblea straordinaria riunitasi nel mese di aprile delibera l’emissione di nuove azioni al prezzo di 22,60 euro offerte in opzione agli azionisti in ragione di 2 nuove azioni ogni 5 possedute; gli azionisti effettuano i versamenti di legge e l’intero soprapprezzo; la procedura legale termina entro l’esercizio; b. alla fine dell’esercizio il consiglio di amministrazione delibera l’emissione di un prestito obbligazionario ordinario di 5 milioni di euro, costituito da obbligazioni del valore nominale di 5 euro, emesse alla pari, godimento annuale 31/12 di ciascun esercizio, tasso 5%. Le obbligazioni sono sottoscritte contestualmente all’emissione. Inserisci nella Situazione patrimoniale a stati comparati al 31/12/n+1 le eccedenze dei conti risultanti da quanto sopra indicato.

5.27

costituzione riparto utili, copertura di perdite, aumento del capitale sociale, prestito obbligazionario

Il 5/02 si costituisce la Telital spa con capitale sociale formato da 200 000 azioni del valore nominale di 30 euro sottoscritto per il 40% dal socio Arfelli, per il 40% dal socio Galli e per il 20% dal socio Berni. Il 25% del capitale è vincolato presso una banca tramite il notaio. L’amministratore provvede successivamente al ritiro dei versamenti, sui quali sono maturati interessi per 45 giorni al tasso 4%, e al richiamo dei restanti versamenti. Gli importi relativi sono versati in c/c bancario. Le spese di costituzione sostenute con assegni bancari ammontano a 60 000 euro, più 4 500 euro per onorari notarili soggetti a IVA e a ritenuta fiscale. A fine esercizio i costi di impianto sono ammortizzati per il 50%. Il primo esercizio si chiude con un utile di 375 000 euro che, nell’aprile successivo, l’assemblea decide di ripartire come segue: • alla riserva legale il 5%, alla riserva statutaria il 10% e alla riserva straordinaria il 20%; • il residuo agli azionisti arrotondando il dividendo a 0,01 euro per difetto e rinviando a nuovo l’eventuale utile residuo. Al 31/12 del secondo esercizio, dopo aver ammortizzato i costi d’impianto per l’altro 50%, viene accertata una perdita di 61 500 euro che l’assemblea delibera di coprire utilizzando tutto l’utile in precedenza portato a nuovo e, per il residuo, la riserva straordinaria. Nel terzo esercizio si ha un andamento favorevole e la società consegue un utile di 285 000 euro che viene ripartito tra i soci dopo gli accantonamenti alla riserva legale e alla riserva statutaria. I dividendi ai soci sono regolati a mezzo c/c bancario. Nel quarto esercizio, in data 30/04, viene deliberato l’aumento del capitale sociale alla pari contro emissione di 100 000 nuove azioni del valore nominale di 30 euro con diritto dei soci di sottoscrivere un’azione a pagamento per ogni 2 azioni in precedenza possedute. Per ogni azione sottoscritta sono richiesti 0,05 euro a titolo di rimborso spese e 0,60 euro a titolo di conguaglio per gli utili in corso; l’intero prezzo delle azioni è versato nel c/c bancario della società entro il 20/05. Il 26/05 la società riceve la parcella del notaio che ha curato l’aumento del capitale sociale; detta parcella comprende spese documentate per 4 000 euro e onorario, soggetto a IVA e a ritenuta fiscale, per 2 000 euro. In giornata viene pagato quanto dovuto a mezzo c/c bancario. L’aumento del capitale sociale è iscritto nel Registro delle imprese il 30/05. Nel quinto esercizio, dopo aver constatato la necessità di acquistare nuovi macchinari, viene deliberata in data 1/04 l’emissione di un prestito obbligazionario rimborsabile dopo cinque anni, formato da 150 000 obbligazioni del valore nominale di 10 euro, emesse alla pari, tasso di interesse 3%, godimento 1/04 e 1/10. Il prestito è sottoscritto dagli stessi soci che versano l’importo dovuto il 20/04 presso il c/c bancario della società. Presenta (dati mancanti a piacere): • le scritture in P.D. relative a quanto sopra indicato; • una tabella che evidenzi, per i cinque esercizi di gestione del prestito, gli interessi pagati dalla società e gli interessi di competenza.

551

Situazione patrimoniale al 31/12/n Software Terreni e fabbricati Impianti e macchinari Attrezzature industriali Materie prime Prodotti in lavorazione Prodotti finiti Crediti v/clienti Fatture da emettere Banche c/c attivi Denaro in cassa Risconti attivi

125 000, 965 000, 367 500, 550 000, 125 000, 15 000, 200 000, 1 980 000, 97 600, 99 300, 17 650, 5 250,

Fondo ammortamento software Fondo ammortamento fabbricati Fondo ammortamento imp. e macchinari Fondo ammortamento attrezz. industriali Fondo rischi su crediti Capitale sociale Riserva legale Riserva straordinaria Utile d’esercizio Fondo per imposte Debiti per TFR Prestiti obbligazionari Debiti v/fornitori Banche c/c passivi Banche c/interessi maturati Debiti per ritenute da versare Debiti per IVA Debiti per imposte Debiti v/Istituti previdenziali Ratei passivi 4 547 300, 44 Totale

Totale

00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 44 00

50 000, 141 855, 178 125, 304 300, 42 480, 850 000, 170 000, 13 160, 86 700, 16 800, 340 000, 400 000, 1 656 000, 148 000, 9 108, 48 500, 21 350, 26 506, 38 400, 6 016, 4 547 300,

00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 44 44

Prodotti c/vendite Resi su acquisti Plusvalenze Rimborsi costi di vendita Prodotti in lavorazione c/rimanenze finali Prodotti c/rimanenze finali Materie prime c/rimanenze finali Interessi attivi v/clienti Interessi attivi bancari

8 376 000, 14 900, 500, 6 500, 15 000, 200 000, 125 000, 3 960, 180,

00 00 00 00 00 00 00 00 00

Totale componenti positivi

8 742 040, 00

gruppo 6

ALERT Le immobilizzazioni immateriali e materiali si iscrivono al netto dei fondi ammortamento; i crediti al netto del fondo rischi su crediti; i ricavi di vendita e i costi per le merci al netto di resi, ribassi e abbuoni.

La Bellesi spa, società che redige il bilancio in forma abbreviata, presenta la situazione contabile che segue, redatta dopo le scritture di assestamento. Completa lo Stato patrimoniale e il Conto economico. Tieni presente che il prestito obbligazionario di durata quadriennale deve essere rimborsato interamente alla scadenza.

Situazione economica dell’esercizio n Resi su vendite Prodotti in lavorazione c/esistenze iniziali Prodotti c/esistenze iniziali Materie prime c/acquisti Costi di trasporto Costi per energia Consulenze Costi telefonici Assicurazioni Manutenzioni e riparazioni Commissioni bancarie Canoni di leasing Salari e stipendi Oneri sociali TFR Ammortamento software Ammortamento fabbricati Ammortamento impianti e macchinari Ammortamento attrezzature industriali Svalutazione crediti Materie prime c/esistenze iniziali Accantonamento per imposte indirette Oneri fiscali diversi Perdite su crediti Sopravvenienze passive Interessi passivi v/fornitori Interessi passivi bancari Interessi su obbligazioni Disaggio su prestiti Imposte dell’esercizio Totale componenti negativi Utile d’esercizio Totale a pareggio

18 752, 18 000, 198 000, 6 450 000, 84 000, 65 700, 46 800, 11 748, 19 821, 47 070, 549, 180 000, 741 980, 237 433, 56 251, 25 000, 20 265, 55 125, 110 000, 22 480, 130 000, 8 400, 17 500, 1 770, 150, 3 310, 9 108, 6 016, 750, 69 360, 8 655 340, 86 700, 8 742 040,

00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 60 60 00 00 00 00 00 00 00 00 00 36 00 00 44 00 00 00 00 00

I bilanci aziendali

Stato patrimoniale e Conto economico in forma abbreviata

m1

6.1

Il bilancio d’esercizio civilistico

6 Il bilancio dʼesercizio civilistico

552

Esercizi da svolgere Stato patrimoniale al 31/12/n ATTIVO

n

B) Immobilizzazioni

PASSIVO 

n

  A) Patrimonio netto

I - .............................................

...................... I - ............................................

......................

II - .............................................

...................... IV - ............................................

......................

Totale B) Immobilizzazioni

...................... VI - ............................................

C) Attivo circolante

............................................

......................

I - .............................................

...................... IX - ............................................

......................

II - .............................................

...................... Totale A) Patrimonio netto

......................

IV - .............................................

...................... B) Fondi per rischi e oneri

......................

Totale C) Attivo circolante

...................... C) ............................................

......................

D) Debiti (di cui ....................................... euro esigibili oltre l’esercizio successivo) Totale Attivo

...................... Totale Passivo

...................... ......................

Conto economico dell’esercizio n A) Valore della produzione .....................................................................................................................................................................

......................

.....................................................................................................................................................................

......................

.....................................................................................................................................................................

......................

Totale A) Valore della produzione

......................

B) Costi della produzione .....................................................................................................................................................................

......................

.....................................................................................................................................................................

......................

.....................................................................................................................................................................

......................

..................................................................................................................................................................... .....................................................................................................................................................................

......................

.....................................................................................................................................................................

......................

.....................................................................................................................................................................

......................

..................................................................................................................................................................... .....................................................................................................................................................................

......................

.....................................................................................................................................................................

......................

.....................................................................................................................................................................

......................

.....................................................................................................................................................................

......................

Totale B) Costi della produzione

......................

Differenza tra valore e costi della produzione (A – B)

......................

C) Proventi e oneri finanziari .....................................................................................................................................................................

......................

.....................................................................................................................................................................

......................

Totale C) Proventi e oneri finanziari

......................

Risultato prima delle imposte (A – B +/– C)

......................

Imposte dell’esercizio Utile dell’esercizio

– 69 360 86 700

Situazione patrimoniale al 31/12/n Costi di ampliamento Software Terreni e fabbricati Attrezzature industriali Automezzi Materie prime Semilavorati Prodotti finiti Crediti v/clienti Cambiali attive C/c postali Denaro in cassa Risconti attivi Perdita d’esercizio

32 400, 172 800, 1 404 000, 140 400, 64 800, 345 600, 45 000, 540 000, 1 252 800, 263 520, 53 766, 16 804, 11 664, 78 919,

Fondo amm.to costi di ampliamento Fondo amm.to software Fondo amm.to fabbricati Fondo amm.to attrezzature industriali Fondo amm.to automezzi Fondo rischi su crediti Capitale sociale Riserva soprapprezzo azioni Riserva legale Riserva straordinaria Utili a nuovo Debiti per TFR Prestiti obbligazionari Debiti v/fornitori Cambiali passive Banche c/c passivi Banche c/interessi maturati Debiti per ritenute da versare Debiti per IVA Debiti per imposte Debiti v/Istituti previdenziali Ratei passivi 4 422 474, 00 Totale passività

Totale a pareggio

00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 80 00 20

32 400, 172 800, 224 640, 84 240, 51 840, 30 327, 864 000, 10 800, 172 800, 67 960, 1 800, 233 294, 432 000, 1 119 679, 439 560, 360 811, 31 842, 46 855, 5 919, 2 618, 27 648, 8 640, 4 422 474,

00 00 00 00 00 60 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 40 00 00 00 00 00 00

Prodotti c/vendite Prodotti finiti c/rimanenze finali Semilavorati c/rimanenze finali Materie prime c/rimanenze finali Interessi attivi v/clienti Interessi attivi postali

5 356 800, 540 000, 45 000, 345 600, 9 849, 1 054,

00 00 00 00 60 40

Totale componenti positivi Perdita dell’esercizio Totale a pareggio

6 298 304, 00 78 919, 20 6 377 223, 20

gruppo 6

ALERT La perdita d’esercizio si iscrive nel Patrimonio netto con segno negativo.

La situazione contabile della ArredoCasa spa svolgente attività industriale, redatta dopo le scritture di assestamento, si presenta come nei prospetti che seguono. Redigi lo Stato patrimoniale e il Conto economico del bilancio civilistico forma abbreviata, tenendo presente che: • il prestito obbligazionario, formato da 86 400 obbligazioni del valore nominale di 5 euro, è stato emesso alla pari e viene rimborsato interamente alla scadenza (cinque anni); • i crediti e i debiti commerciali scadono entro l’esercizio successivo.

Situazione economica dell’esercizio n Resi su vendite Materie prime c/acquisti Costi di trasporto Costi per energia Consulenze Costi postali Costi telefonici Assicurazioni Manutenzioni e riparazioni Commissioni bancarie Canoni di leasing Salari e stipendi Oneri sociali TFR Ammortamento costi di ampliamento Ammortamento software Ammortamento fabbricati Ammortamento attrezzature industriali Ammortamento automezzi Svalutazione crediti Prodotti finiti c/esistenze iniziali Semilavorati c/esistenze iniziali Materie prime c/esistenze iniziali Interessi passivi v/fornitori Interessi passivi bancari Interessi su obbligazioni Imposte dell’esercizio Totale componenti negativi

26 784, 3 683 000, 416 880, 228 960, 32 400, 3 400, 39 960, 15 500, 60 480, 467, 20 736, 533 520, 170 726, 42 717, 6 480, 34 560, 39 312, 21 060, 12 960, 7 581, 522 720, 49 080, 322 056, 5 160, 31 842, 25 920, 22 960, 6 377 223,

00 00 00 00 00 00 00 00 00 20 00 00 40 60 00 00 00 00 00 60 00 00 00 00 40 00 00 20

I bilanci aziendali

Situazione contabile, Stato patrimoniale e Conto economico

m1

6.2

Il bilancio d’esercizio civilistico

553

554

Esercizi da svolgere 6.3

bilancio d’esercizio in forma abbreviata

Al 31/12/n la situazione contabile finale della Acapulco spa, svolgente attività commerciale all’ingrosso, si presentava come nei prospetti di seguito esposti. Sulla base dei dati in essi contenuti redigi lo Stato patrimoniale e il Conto economico in forma abbreviata. Tieni presente che il mutuo passivo è stato acceso nell’esercizio n e deve essere rimborsato a quote costanti in cinque anni a partire dall’esercizio n+1.

Situazione patrimoniale al 31/12/n Software Terreni e fabbricati Attrezzature commerciali Arredamento Merci Materie di consumo Crediti v/clienti Fatture da emettere Cambiali attive Assegni Denaro in cassa Banche c/c attivi Risconti attivi

25 000, 1 683 000, 146 750, 180 000, 125 250, 40 000, 1 450 000, 14 640, 33 250, 12 400, 6 335, 76 530, 7 200,

Fondo amm.to software Fondo amm.to fabbricati Fondo amm.to attrezzature commerciali Fondo amm.to arredamento Fondo rischi su crediti Capitale sociale Riserva legale Riserva statutaria Riserva straordinaria Utile d’esercizio Fondo per responsabilità civile Debiti per TFR Banche c/c passivi Banche c/interessi maturati Mutui passivi Debiti v/fornitori Fatture da ricevere Debiti per ritenute da versare Debiti per imposte Debiti per IVA Debiti v/Istituti previdenziali Ratei passivi 3 800 355, 00 Totale

Totale

00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00

12 500, 807 840, 52 830, 64 800, 54 200, 800 000, 176 000, 123 200, 58 400, 106 840, 4 600, 327 650, 55 100, 2 900, 360 000, 698 000, 6 100, 3 800, 26 385, 36 490, 17 320, 5 400, 3 800 355,

00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00

Merci c/vendite Plusvalenze Resi su acquisti Merci c/rimanenze finali Materie di consumo c/rimanenze finali Interessi attivi bancari

4 750 000, 18 524, 18 496, 125 250, 40 000, 940,

00 00 00 00 00 40

Totale componenti positivi

4 953 210, 40

Situazione economica dell’esercizio n Resi su vendite Merci c/acquisti Materie di consumo c/acquisti Costi di trasporto Costi per energia Consulenze Manutenzioni e riparazioni Commissioni bancarie Canoni di leasing Salari e stipendi Oneri sociali TFR Ammortamento software Ammortamento fabbricati Ammortamento attrezz. commerciali Ammortamento arredamento Svalutazione crediti Merci c/esistenze iniziali Materie di consumo c/esistenze iniziali Accantonam.to per responsabilità civile Oneri fiscali diversi Perdite su crediti Minusvalenze Interessi passivi bancari Interessi passivi su mutui Sopravvenienze passive Imposte dell’esercizio Totale componenti negativi Utile d’esercizio Totale a pareggio

19 000, 2 776 000, 134 000, 73 525, 18 020, 29 637, 14 840, 500, 28 800, 998 000, 319 360, 70 500, 6 250, 53 856, 17 610, 21 600, 14 646, 120 000, 34 000, 600, 4 226, 8 525, 1 125, 2 900, 21 600, 4 050, 53 200, 4 846 370, 106 840, 4 953 210,

00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 40 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 40 00 40

555

La situazione contabile redatta dopo le scritture di assestamento dell’impresa industriale Il Libeccio spa si presenta come nei prospetti che seguono. Sulla base dei dati in essi contenuti presenta lo Stato patrimoniale e il Conto economico in forma ordinaria. Tieni presente che il prestito obbligazionario di durata quinquennale è stato emesso nell’esercizio n–1 ed è rimborsabile interamente alla scadenza. Fondo amm.to brevetti Fondo amm.to fabbricati Fondo amm.to impianti e macchinari Fondo amm.to attrezzature industriali Fondo amm.to automezzi Fondo rischi su crediti Capitale sociale Riserva legale Riserva statutaria Utile d’esercizio Debiti per TFR Prestiti obbligazionari Debiti v/fornitori Debiti per ritenute da versare Debiti per imposte Debiti per IVA Debiti v/Istituti previdenziali Ratei passivi 7 276 251, 00 Totale passività

Totale attività

00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 76 24 00 00

90 000, 411 600, 540 000, 573 750, 114 000, 44 797, 1 500 000, 375 000, 150 000, 243 000, 367 500, 1 350 000, 1 395 810, 27 310, 14 655, 18 328, 47 040, 13 459, 7 276 251,

00 00 00 00 00 50 00 00 00 00 00 00 00 50 00 50 00 50 00

Prodotti c/vendite Semilavorati c/rimanenze finali Prodotti finiti c/rimanenze finali Resi su acquisti Materie prime c/rimanenze finali Interessi attivi da clienti Interessi attivi bancari

12 195 000, 78 750, 390 000, 16 875, 168 000, 1 890, 900,

00 00 00 00 00 00 00

Totale componenti positivi

12 851 415, 00

gruppo 6

225 000, 1 470 000, 1 800 000, 1 275 000, 142 500, 168 000, 78 750, 390 000, 1 474 500, 18 750, 129 000, 8 981, 2 083, 70 200, 23 486,

Il bilancio d’esercizio civilistico

Situazione patrimoniale al 31/12/n Brevetti Terreni e fabbricati Impianti e macchinari Attrezzature industriali Automezzi Materie prime Semilavorati Prodotti finiti Crediti v/clienti Cambiali attive Banche c/c attivi Assegni Denaro in cassa Risconti attivi Perdite a nuovo

Situazione economica dell’esercizio n Resi su vendite Semilavorati c/esistenze iniziali Prodotti finiti c/esistenze iniziali Materie prime c/acquisti Costi di trasporto Costi per energia Pubblicità Consulenze Assicurazioni Commissioni bancarie Canoni di leasing Salari e stipendi Oneri sociali TFR Ammortamento brevetti Ammortamento fabbricati Ammortamento impianti e macchinari Ammortamento attrezzature industriali Ammortamento automezzi Svalutazione crediti Materie prime c/esistenze iniziali Oneri fiscali diversi Interessi passivi a fornitori Interessi su obbligazioni Imposte dell’esercizio Totale componenti negativi Utile dell’esercizio Totale a pareggio

13 095, 75 000, 382 500, 8 964 900, 318 000, 292 500, 44 925, 28 350, 6 740, 555, 280 800, 955 500, 305 760, 71 358, 45 000, 41 160, 216 000, 191 250, 28 500, 7 466, 165 000, 6 935, 1 230, 47 250, 118 640, 12 608 415, 243 000, 12 851 415,

75 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 25 00 00 00 00 00 00 00 00

I bilanci aziendali

bilancio d’esercizio in forma ordinaria

m1

6.4

556

Esercizi da svolgere 6.5

situazione contabile, Stato patrimoniale e Conto economico

La Montefortino spa presenta al 31/12/20.. la seguente situazione contabile finale, redatta dopo le scritture di assestamento. Redigi lo Stato patrimoniale e il Conto economico in forma abbreviata.

Situazione patrimoniale al 31/12/n Azionisti c/sottoscrizione Fabbricati

ALERT Azionisti c/sottoscrizione confluisce in A) Crediti verso soci. Partecipazioni in collegate e Mutui a collegate si iscrivono nelle immobilizzazioni finanziarie. Disaggio su prestiti si iscrive in C) Proventi e oneri finanziari.

200 000, 00 Fondo amm.to fabbricati

300 000, 00

2 700 000, 00 Fondo amm.to impianti e macchinari

400 000, 00

Impianti e macchinari

500 000, 00 Fondo amm.to attrezzature comm.li

350 000, 00

Attrezzature commerciali

600 000, 00 Fondo svalutazione crediti

Partecipazioni in collegate

500 000, 00 Fondo rischi su crediti

Mutui a collegate Merci Crediti v/clienti Crediti diversi Banche c/c attivi Assegni

80 000, 00 Debiti per TFR

135 000, 00

990 000, 00 Debiti v/fornitori

685 651, 00

1 110 000, 00 Mutui passivi 7 000, 00 Prestiti obbligazionari 114 000, 00 Banche c/interessi maturati 2 000, 00 Debiti per IVA

Denaro in cassa

15 020, 00 Debiti per ritenute da versare

Risconti attivi

17 000, 00 Debiti per imposte Debiti v/Istituti previdenziali Ratei passivi Capitale sociale

1 350 000, 00 600 000, 00 4 000, 00 7 000, 00 26 000, 00 33 000, 00 50 000, 00 7 000, 00 2 000 000, 00

Riserva soprapprezzo azioni

180 000, 00

Riserva legale

388 000, 00

Riserva straordinaria Utile d’esercizio Totale attività

4 349, 00 45 000, 00

6 835 020, 00 Totale a pareggio

25 000, 00 245 020, 00 6 835 020, 00

Situazione economica dell’esercizio n Merci c/esistenze iniziali

1 020 000, 00 Merci c/vendite

Merci c/acquisti

5 810 000, 00 Interessi attivi bancari

Salari e stipendi

480 000, 00 Interessi attivi v/collegate

Oneri sociali

160 000, 00 Interessi attivi v/clienti

TFR Costi per servizi Ammortamento fabbricati Amm.to impianti e macchinari Amm.to attrezzature commerciali

81 000, 00 Plusvalenze 100 000, 00 Fitti attivi

Perdite su crediti

2 500, 00

Disaggio su prestiti

1 200, 00

Interessi passivi su mutui

67 500, 00

Interessi su obbligazioni

48 000, 00

Interessi passivi bancari

4 000, 00

Interessi passivi v/fornitori

3 000, 00

Totale componenti negativi Utile d’esercizio Totale a pareggio

5 000, 00 7 000, 00 2 012, 00 14 000, 00 990 000, 00 10 250, 00 5 600, 00

90 000, 00 6 500, 00

Imposte dell’esercizio

assestamento e bilancio

560 000, 00 Merci c/rimanenze finali

Svalutazione crediti

Minusvalenze

6.6

39 500, 00 Proventi da partecipazioni

7 962 838, 00

10 480, 00 268 000, 00 8 751 680, 00 245 020, 00 8 996 700, 00 Totale componenti positivi

8 996 700, 00

La situazione contabile al 31/12 della Ernesto Montorsi & C. snc (con capitale sociale diviso in parti uguali tra i due soci), redatta prima delle scritture di assestamento, si presenta come nei prospetti di pagina seguente.

557

Fondo amm.to fabbricati Fondo amm.to impianti Fondo amm.to arredamento Fondo amm.to automezzi Fondo amm.to attrezzature Fondo amm.to macchine d’ufficio Debiti v/fornitori Debiti per ritenute da versare Banche c/Ri.Ba. s.b.f. Banca X c/c Istituti previdenziali Mutui passivi IVA ns/debito Debiti per TFR Capitale sociale Totale Saldo economico positivo 859 919, 50 Totale

49 500, 26 400, 24 200, 22 000, 3 080, 5 940, 59 723, 3 190, 2 200, 20 900, 3 850, 55 000, 11 000, 22 275, 422 000, 731 258, 128 661, 859 919,

00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 50 50

Merci c/vendite Rimborsi costi di vendita Resi su acquisti Ribassi e abbuoni attivi

1 476 304, 17 479, 7 040, 6 358,

50 00 00 00

Totale ricavi

1 507 181, 50

Situazione economica dell’esercizio n Merci c/esistenze iniziali Materie di consumo c/esist. iniziali Merci c/acquisti Materie di consumo c/acquisti Salari e stipendi Oneri sociali Costi di trasporto Costi per energia Costi postali Costi telefonici Assicurazioni Costi d’incasso Interessi passivi v/fornitori Sconti passivi bancari Interessi passivi su mutui Resi su vendite Ribassi e abbuoni passivi Perdite su crediti Minusvalenze Oneri fiscali diversi Totale costi Saldo economico positivo Totale a pareggio

95 700, 4 620, 1 039 500, 30 250, 72 050, 34 100, 52 800, 6 820, 2 090, 8 635, 3 740, 1 320, 3 000, 2 720, 2 200, 8 800, 5 390, 2 530, 770, 1 485, 1 378 520, 128 661, 1 507 181,

00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 50 50

Le scritture di assestamento devono essere redatte secondo quanto segue: a. si ammortizzano i fabbricati del 4% (il valore attribuito agli edifici è di 325 875 euro), gli impianti del 10%, l’arredamento del 15%, gli automezzi del 20%, le attrezzature di 220 euro, le macchine d’ufficio del 20%; b. si elimina dalla cassa un biglietto falso di 100 euro; c. si stralcia, in quanto inesigibile, un credito di 6 050 euro sorto nell’esercizio verso il cliente Ropam srl che versa in una situazione di insolvenza; d si svalutano globalmente, a livello di portafoglio, i restanti crediti dello 0,50%; e. si è in attesa di ricevere fatture per merci già consegnate per 3 520 euro; f. si calcolano interessi maturati verso fornitori in 340 euro; g. sono maturati sul c/c bancario interessi attivi per 420 euro al lordo della ritenuta fiscale (da trasferire ai soci) e interessi passivi per 1 337,50 euro, per i quali l’impresa ha autorizzato l’addebito in c/c l’1/03 dell’anno successivo; h. si rilevano gli interessi maturati sui mutui passivi (tasso 4%, regolamento posticipato semestrale alle date 1/03-1/09);

gruppo 6

00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 50

I bilanci aziendali

Totale

434 500, 217 800, 37 400, 31 900, 3 300, 19 800, 99 000, 3 850, 9 240, 1 670, 1 459,

m1

Fabbricati Impianti Arredamento Automezzi Attrezzature Macchine d’ufficio Crediti v/clienti Imposte c/acconto IVA ns/credito IVA c/acconto Denaro in cassa

Il bilancio d’esercizio civilistico

Situazione patrimoniale al 31/12/n

558

Esercizi da svolgere i. si calcola la quota di TFR di competenza dell’esercizio (l’indice dei prezzi ISTAT è aumentato di 2 punti); i dipendenti non hanno aderito a fondi pensione; l. si valutano le rimanenze di merci 75 900 euro, di materie di consumo 2 310 euro; m. un premio di assicurazione di 2 609,75 euro è stato pagato in via anticipata per un anno in data 1/06; n. si effettua la liquidazione IVA del mese di dicembre; o. si determinano imposte di competenza per 11 467 euro. Presenta le scritture in P.D. di assestamento, di epilogo e di chiusura, la situazione contabile finale e il bilancio d’esercizio in forma abbreviata.

6.7

situazione contabile finale, scritture di assestamento, bilancio d’esercizio

La Mario Cipriani & C. sas ha capitale sociale di 300 000 euro, apportato per il 50% dal socio accomandante Canullo, per il 25% dal socio accomandatario Mario Cipriani e per il 25% dal socio accomandatario Carlo Cipriani. La situazione contabile della società, redatta al 31/12 prima delle scritture di assestamento, si presentava come segue: Codice 00.20 00.21 00.22 02.01 02.02 02.05 02.06 02.11 02.12 02.15 02.16 05.01 05.05 05.41 06.01 06.04 06.07 08.20 10.01 10.07 12.01 13.10 14.10 15.01 15.02 18.11 18.20 20.01 20.10 21.30 30.01 30.10 30.21 31.01 31.02 31.03 31.06 31.07 31.09 31.13 33.01 33.02 39.20 40.10 41.10

Denominazione dei conti Socio Canullo c/prelevamenti Socio Mario Cipriani c/prelevamenti Socio Carlo Cipriani c/prelevamenti Fabbricati Impianti e macchinari Macchine d’ufficio Arredamento Fondo ammortamento fabbricati Fondo ammortamento impianti e macchinari Fondo ammortamento macchine d’ufficio Fondo ammortamento arredamento Crediti v/clienti Cambiali attive Fondo rischi su crediti IVA ns/credito IVA c/acconto Imposte c/acconto Denaro in cassa Capitale sociale Riserva volontaria Debiti per TFR Mutui passivi Debiti v/fornitori IVA ns/debito Debiti per ritenute da versare Istituti previdenziali Intesa Sanpaolo c/c Merci c/vendite Resi su vendite Sopravvenienze attive Merci c/acquisti Resi su acquisti Merci c/esistenze iniziali Costi di trasporto Costi per energia Pubblicità Costi telefonici Assicurazioni Costi per i locali Costi d’incasso Salari e stipendi Oneri sociali Minusvalenze Interessi attivi v/clienti Interessi passivi su mutui Totali

Dare 7 325, 10 987, 10 987, 315 000, 40 000, 58 970, 31 000,

Avere 00 50 50 00 00 00 00 25 200, 11 420, 29 480, 10 000,

00 00 00 00

76 400, 50 12 450, 85 1 500, 00 3 480, 1 640, 6 000, 1 700,

00 00 00 15 300 000, 64 493, 10 210, 80 000, 47 900, 10 035, 900, 2 000,

00 00 00 00 50 00 00 00

28 310, 75 954 007, 00 10 000, 00 1 700, 75 764 000, 00 4 000, 00 54 000, 22 044, 2 499, 5 600, 7 199, 3 200, 6 000, 1 956, 43 000, 15 215, 8 600,

00 60 40 00 15 00 00 00 00 00 00 120, 15

5 400, 00 1 552 966, 40

1 552 966, 40

559

Dopo le scritture di assestamento la società ha redatto la seguente situazione contabile finale distinta in due parti (Situazione patrimoniale e Situazione economica).

Situazione patrimoniale al 31/12/n 34 650, 00

40 000, 00 Fondo amm.to imp. e macch.

Macchine d’ufficio

58 970, 00 Fondo amm.to macchine d’ufficio

41 274, 00

Arredamento

31 000, 00 Fondo amm.to arredamento

13 720, 00

Merci

101 800, 00 Fondo rischi su crediti

17 420, 00

4 619, 50

Crediti v/clienti

76 400, 50 Debiti per TFR

13 652, 68

Cambiali attive

12 450, 85 Mutui passivi

80 000, 00

Fatture da emettere

3 599, 00 Debiti v/fornitori

Denaro in cassa

1 700, 15 Fatture da ricevere

48 034, 50 2 596, 00

Banche c/c attivi

29 016, 71 Ratei passivi

1 200, 00

Socio M. Cipriani c/prelevamenti

10 987, 50 Debiti per IVA

5 564, 00

Socio C. Cipriani c/prelevamenti

10 987, 50 Debiti per imposte

Socio Canullo c/prelevamenti

7 325, 00 Debiti per ritenute da versare

Soci c/ritenute subite

248, 04 Debiti v/Istituti previdenziali

Totale attività

366, 00 938, 00 2 000, 00

Totale passività

266 034, 68

Capitale sociale

300 000, 00

Riserva volontaria

64 493, 00

Utile d’esercizio

68 957, 57

699 485, 25 Totale a pareggio

Il bilancio d’esercizio civilistico

315 000, 00 Fondo amm.to fabbricati

Impianti e macchinari

699 485, 25

gruppo 6

Fabbricati

Situazione economica dell’esercizio n Merci c/acquisti

10 000, 00 Merci c/vendite 766 596, 00 Merci c/rimanenze finali

956 957, 00 101 800, 00

Merci c/esistenze iniziali

54 000, 00 Resi su acquisti

Costi di trasporto

22 044, 60 Interessi attivi v/clienti

Costi per energia

2 499, 40 Interessi attivi bancari

954, 00

Pubblicità

5 600, 00 Sopravvenienze attive

1 700, 75

Costi telefonici

7 199, 15

Assicurazioni

3 200, 00

Costi per i locali

6 000, 00

Costi d’incasso

1 956, 00

Salari e stipendi

43 000, 00

Oneri sociali

15 215, 00 3 480, 68

Ammortamento fabbricati

9 450, 00

Ammortamento impianti e macchinari

6 000, 00

Ammortamento macchine d’ufficio

11 794, 00

Ammortamento arredamento

3 720, 00

Svalutazione crediti

3 119, 50

Interessi passivi v/fornitori

134, 00

Interessi passivi su mutui

6 600, 00

Minusvalenze

8 600, 00

Imposte all’esercizio

6 366, 00

Totale costi Utile d’esercizio Totale a pareggio

120, 15

I bilanci aziendali

Trattamento fine rapporto

4 000, 00

996 574, 33 68 957, 57 1 065 531, 90 Totale ricavi

1 065 531, 90

m1

Resi su vendite

560

Esercizi da svolgere Risali alle scritture di assestamento che hanno determinato i movimenti evidenziati dalle due situazioni contabili e predisponi il bilancio d’esercizio della sas, secondo quanto previsto dal codice civile per le società di capitali di minori dimensioni.

6.8

chiusura e riapertura dei conti, bilancio d’esercizio, riparto utile

La F.lli Fiorentino snc, con capitale sociale di 600 000 euro diviso in parti uguali tra i fratelli Enrico e Giacomo Fiorentino, presenta al 31/12 la situazione contabile che evidenzia le eccedenze che seguono: Fabbricati Fondo ammortamento fabbricati Impianti Fondo ammortamento impianti Attrezzature Fondo ammortamento attrezzature Crediti v/clienti Fondo rischi su crediti Enrico Fiorentino c/prelevamenti Giacomo Fiorentino c/prelevamenti Debiti v/fornitori Mutui passivi Denaro in cassa Banca X c/c (Avere) Imposte c/acconto Debiti per TFR Debiti per IVA Capitale sociale Riserva volontaria Merci c/esistenze iniziali Merci c/acquisti Salari e stipendi Oneri sociali Costi per servizi Interessi attivi v/clienti Interessi passivi v/fornitori Resi su acquisti Resi su vendite Sconti passivi bancari Proventi vari Merci c/vendite

510 000, 36 000, 288 000, 120 000, 180 000, 60 000, 130 800, 1 200, 15 600, 15 600, 84 000, 108 000, 34 000, 14 400, 8 000, 36 000, 12 000, 600 000, 30 000, 84 000, 1 932 000, 66 324, 24 000, 55 200, 1 440, 13 200, 14 400, 19 200, 3 276, 16 800, 2 244 960,

00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00

Presenta le scritture di assestamento, di epilogo e di chiusura e redigi il bilancio d’esercizio in forma abbreviata, tenendo conto di quanto segue: • si ammortizzano i fabbricati del 5% (il valore attribuito agli edifici è di 408 000 euro), gli impianti del 10%, le attrezzature del 16%; • si svaluta globalmente il portafoglio crediti v/clienti dello 0,50%; • si calcolano interessi passivi maturati sul c/c bancario di 1 050 euro, da addebitare l’1/03 dell’anno successivo; • si calcolano in 5 920,80 euro le quote di TFR maturate a favore del personale dipendente al lordo della ritenuta fiscale di 147,35 euro applicata sulla rivalutazione del debito preesistente (i lavoratori hanno deciso di mantenere la quota TFR all’interno dell’impresa); • si sospendono costi per servizi di competenza futura per 2 400 euro; • si tiene conto che gli interessi sul mutuo maturano semestralmente l’1/03 e l’1/09 in via posticipata al tasso 5,5%; • si valutano le rimanenze in 115 200 euro; • le imposte di competenza dell’esercizio ammontano a 9 833 euro. Presenta inoltre: a. il progetto di riparto dell’utile, tenendo presente che l’atto costitutivo prevede l’accantonamento del 5% a riserva; b. le scritture in P.D. relative alla riapertura dei conti e alla distribuzione dell’utile che viene pagato ai soci con assegni bancari, al netto dei prelevamenti già effettuati.

561

La situazione contabile della Fiorucci sapa, svolgente attività industriale, presenta al 31/12 le seguenti eccedenze: 65 000, 00 48 000, 00 530 000, 130 000, 38 000, 26 000, 20 000,

00 00 00 00 00 60 000, 52 000, 10 000, 13 000, 12 000,

00 00 00 00 00

363 000, 00 3 000, 00 25 200, 18 400, 13 800, 27 000, 1 575,

00 00 00 00 00 500 000, 45 400, 48 000, 4 320, 65 000, 42 000, 94 000, 37 000, 10 000, 30 000, 23 000, 2 895 469,

00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00

Il bilancio d’esercizio civilistico

Costi di ampliamento Fondo ammortamento costi di ampliamento Terreni e fabbricati Impianti e macchinari Attrezzature industriali Attrezzature commerciali Automezzi Fondo ammortamento fabbricati Fondo ammortamento impianti e macchinari Fondo ammortamento attrezzature industriali Fondo ammortamento attrezzature commerciali Fondo ammortamento automezzi Crediti v/clienti Fondo rischi su crediti IVA ns/credito Imposte c/acconto IVA c/acconto C/c postali Denaro in cassa Capitale sociale Riserva soprapprezzo azioni Riserva legale Utili a nuovo Debiti per TFR Mutui passivi Debiti v/fornitori IVA ns/debito Debiti per ritenute da versare Istituti previdenziali Banca X c/c Prodotti c/vendite Resi su vendite Ribassi e abbuoni passivi Prodotti c/esistenze iniziali Plusvalenze Rimborsi costi di vendita Materie prime c/acquisti Resi su acquisti Ribassi e abbuoni attivi Costi di trasporto Costi per energia Pubblicità Consulenze Costi postali Costi telefonici Assicurazioni Costi per i locali Costi d’incasso Salari e stipendi Oneri sociali Materie c/esistenze iniziali Minusvalenze Interessi attivi v/clienti Interessi passivi v/fornitori Interessi passivi su mutui Totali

gruppo 6

01.02 01.12 02.01 02.02 02.03 02.04 02.07 02.11 02.12 02.13 02.14 02.17 05.01 05.41 06.01 06.02 06.06 08.10 08.30 10.01 10.02 10.04 10.20 12.01 13.20 14.10 15.01 15.02 18.11 18.20 20.01 20.10 20.11 20.22 21.20 21.40 30.01 30.10 30.11 31.01 31.02 31.03 31.04 31.05 31.06 31.07 31.09 31.13 33.01 33.02 37.01 39.20 40.30 41.01 41.10

18 000, 00 4 800, 00 82 000, 00 7 500, 00 21 400, 00 1 755 850, 00 12 540, 00 4 321, 00 140 000, 66 400, 29 000, 40 000, 12 700, 2 400, 33 300, 27 000, 950, 368 500, 128 975, 60 000, 5 000,

00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00

I bilanci aziendali

situazione contabile, scritture di assestamento e bilancio d’esercizio

1 500, 00 3 100, 00 3 500, 00 4 039 450, 00

4 039 450, 00

m1

6.9

562

Esercizi da svolgere A fine esercizio si tiene conto di quanto segue: a. si ammortizzano i costi di ampliamento del 20%, i fabbricati del 5% (la quota di ammortamento deve essere calcolata scorporando dal costo complessivo il valore degli edifici stimato di 424 000 euro), gli impianti e i macchinari del 15%, le attrezzature industriali del 20%, le attrezzature commerciali del 15%, gli automezzi del 20%; b. gli interessi attivi, al lordo della ritenuta fiscale, maturati sul c/c postale ammontano a 590 euro e sul c/c bancario a 890 euro; gli interessi passivi maturati sul c/c bancario ammontano a 3 100 euro e sono da addebitare in c/c l’1/03 dell’anno successivo; c. si rilevano fatture da ricevere per merci già in magazzino di 9 600 euro; si tiene conto che sono già stati consegnati a clienti prodotti per 12 000 euro + IVA non ancora fatturati; d. si svalutano a livello globale i crediti v/clienti in modo da adeguare il fondo rischi su crediti al 4% del loro valore nominale; e. si valutano le rimanenze di fine esercizio come segue: materie 140 000 euro; prodotti 113 000 euro; f. si tiene conto che sul mutuo passivo maturano interessi semestrali posticipati da pagare il 20/02 al tasso 5,25%; g. si calcola la quota maturata sul TFR; l’indice dei prezzi ISTAT è aumentato di 1,8 punti (i lavoratori hanno optato per mantenere il TFR in azienda, la quale ha in organico meno di 50 dipendenti); h. si rilevano fatture da ricevere relative ai seguenti costi: energia 1 450 euro; telefono 312 euro; consulenze 450 euro; i. il conto Assicurazioni comprende un premio annuo di 9 855 euro pagato in via anticipata l’1/09 scorso; l. si liquida l’IVA del periodo; m. le imposte di competenza dell’esercizio sono di 137 496 euro. Presenta: • le scritture di assestamento, di epilogo e di chiusura; • la situazione contabile finale; • lo Stato patrimoniale e il Conto economico.

6.10

inserimento di conti di bilancio

Inserisci nello Stato patrimoniale e nel Conto economico del bilancio d’esercizio della Fular spa, quotata in mercati regolamentati e svolgente attività commerciale i dati che derivano da quanto segue: a. la società ha il capitale sociale formato da 400 000 azioni del valore nominale di 15 euro, 200 000 delle quali sono versate solo per l’80%; la riserva legale ha raggiunto l’importo minimo stabilito dalla legge; la riserva statutaria è pari al 30% del capitale sottoscritto; la riserva straordinaria è di 180 000 euro; b. sono in circolazione 200 000 obbligazioni del valore nominale di 15 euro emesse nell’esercizio precedente a 14,70 euro, tasso di interesse 2,50%. Il rimborso è previsto in 4 anni a quote di capitale costanti a partire dall’esercizio successivo a quello di emissione. La valutazione del debito al costo ammortizzato è esposta nella tabella che segue da completare (tasso di rendimento effettivo 3,3541038%);

Anno

Prestito obbligazionario iniziale

Cedola di interessi maturati in data 31/12

Oneri finanziari effettivi

Prestito obbligazionario finale (costo ammortizzato)

Rimborso quota capitale

n

2 940 000,00







2 940 000,00

n+1

2 940 000,00

..................................

..............................

..............................

..............................

n+2

..................................

..................................

..............................

..............................

1 481 607,45

n+3

1 481 607,45

37 500,00

..............................

..............................

..............................

n+4

..................................

..................................

..............................

..............................



187 500,00

247 500,00

3 000 000,00

c. le esistenze all’1/01 erano costituite da 50 000 unità di merce AB valutate a 45 euro ciascuna; al 31/12 le rimanenze sono costituite da 55 000 unità di merce AB di cui 50 000 valutate 45 euro ciascuna e 5 000 valutate 48 euro ciascuna.

563

La Alfa spa, esercente attività industriale, non quotata in mercati regolamentati presenta al 31/12/n la seguente situazione contabile redatta prima delle scritture di assestamento. 123 600, 00 30 744, 00

Fondo ammortamento software

24 595, 20

Fabbricati

761 460, 00

Impianti e macchinari

357 864, 00

Attrezzature industriali

51 413, 00

Macchine d’ufficio

10 800, 00

Arredamento

51 492, 00

Automezzi

36 642, 00

Fondo ammortamento fabbricati

78 218, 40

Fondo ammortamento impianti e macchinari

94 932, 00

Fondo ammortamento attrezzature industriali

23 757, 60

Fondo ammortamento macchine d’ufficio

4 860, 00

Fondo ammortamento arredamento

29 232, 00

Fondo ammortamento automezzi

19 504, 80

Crediti v/clienti

473 472, 00

Fondo rischi su crediti

10 200, 00

IVA ns/credito

26 940, 00

Imposte c/acconto

63 242, 00

IVA c/acconto

8 886, 00

Denaro in cassa

3 948, 00

Capitale sociale

876 000, 00

Riserva legale

175 200, 00

Riserva statutaria

14 760, 00

Debiti per TFR

73 540, 00

Mutui passivi

228 000, 00

Debiti v/fornitori

238 680, 00

IVA ns/debito

34 704, 00

Debiti per ritenute da versare

12 336, 00

Creditori diversi Banca X c/c

34 495, 00 22 886, 00

Istituti previdenziali

13 254, 00

Prodotti c/vendite

1 668 550, 00

Resi su vendite Ribassi e abbuoni passivi Prodotti c/esistenze iniziali Prodotti in lavorazione c/esistenze iniziali Materie prime c/acquisti

18 480, 00 3 840, 00 84 960, 00 29 423, 00 1 115 428, 00

Resi su acquisti

8 760, 00

Ribassi e abbuoni attivi

3 360, 00

Costi per servizi

153 192, 00

Salari e stipendi

136 608, 00

Oneri sociali Oneri diversi di gestione Materie prime c/esistenze iniziali

62 865, 00 4 800, 00 28 200, 00

Interessi passivi v/fornitori

2 454, 00

Interessi passivi su mutui

5 280, 00

Interessi attivi v/clienti Totali

Il bilancio d’esercizio civilistico

Software

gruppo 6

Azionisti c/sottoscrizione

1 980, 00 3 668 919, 00

3 668 919, 00

I bilanci aziendali

situazione contabile, operazioni di assestamento, epilogo e chiusura, bilancio d’esercizio in forma abbreviata

m1

6.11

564

Esercizi da svolgere Al 31/12 la società redige le scritture di assestamento, tenendo conto che: a. si ammortizzano i beni pluriennali come segue: software 20%; fabbricati 3,75% (il valore degli edifici è di 609 168 euro); impianti e macchinari 12%; attrezzature industriali 18%; macchine d’ufficio 15%; arredamento 10%; automezzi 20%; b. si stralcia un credito verso clienti sorto nell’esercizio in quanto ritenuto sicuramente inesigibile di 6 240 euro; c. si rilevano fatture da emettere per prodotti già spediti a mezzo corriere di 12 000 euro + IVA; d. si svalutano globalmente i crediti commerciali per rischio generico di insolvenza dello 0,50%; e. le rimanenze finali sono così valutate: materie prime 77 160 euro, prodotti in lavorazione 65 340 euro; prodotti finiti 121 400 euro; f. si rileva una fattura da ricevere per materie prime già in magazzino di 3 000 euro; g. la quota di TFR maturata nell’esercizio è di 11 642 euro, al lordo della ritenuta fiscale del 17% sulla rivalutazione del debito preesistente pari a 242,68 euro (tutti i dipendenti hanno optato per mantenere il TFR in azienda); h. gli interessi attivi lordi maturati sul c/c bancario ammontano a 122,40 euro; i. i costi per servizi, già pagati, ma di competenza dell’esercizio futuro ammontano a 6 400 euro; l. sul mutuo maturano interessi passivi al tasso 2,50%, pagati in via posticipata l’1/04 e l’1/10 di ogni anno; m. è stato concesso in locazione a terzi un magazzino; il fitto semestrale di 3 600 euro è riscosso posticipatamente l’1/04 e l’1/10 di ogni anno; n. le imposte di competenza dell’esercizio sono pari a 78 494 euro; o. si liquida l’IVA del periodo. Presenta: a. le scritture di assestamento, epilogo e chiusura; b. lo Stato patrimoniale e il Conto economico in forma abbreviata.

6.12

Nota integrativa

La Nota integrativa al bilancio dell’esercizio n della Co.Pa spa presenta il seguente prospetto relativo alle movimentazioni intervenute nelle voci del Patrimonio netto.

Importi 01/01/n

Capitale sociale

Riserva legale

Riserva statutaria

Utili a nuovo

Utile d’esercizio

Totali

4 000 000

720 000

720 000

13 200

1 052 000

6 505 200

52 600

52 600

Utile dell’esercizio n–1 a riserve Dividendi

– 105 200 – 13 200

Utile dell’esercizio n Importi 31/12/n

4 000 000

772 600

772 600



– 946 800

– 960 000

1 800 000

1 800 000

1 800 000

7 345 200

Durante l’esercizio n+1 vengono compiute, tra le altre, le operazioni di seguito indicate: • ripartito e pagato a mezzo banca l’utile dell’esercizio n, considerando che, dopo l’accantonamento a riserva legale del 5% e a riserva statutaria del 5%, il residuo è destinato quale dividendo alle 400 000 azioni in circolazione (tutti gli azionisti sono soggetti nettisti); • emesse 100 000 nuove azioni al prezzo di 11,45 euro di cui 1,20 a titolo di soprapprezzo e 0,25 euro a titolo di conguaglio dividendi. Tutte le azioni sono sottoscritte in denaro e il versamento viene eseguito integralmente all’atto della sottoscrizione. La procedura legale termina entro l’esercizio; • al 31/12 la società rileva un utile di 1 032 000 euro. Presenta: a. le scritture in P.D. relative al riparto degli utili dell’esercizio n e all’aumento del capitale sociale (date mancanti a piacere); b. il prospetto delle variazioni intervenute nelle voci del Patrimonio netto inserito nella Nota integrativa al bilancio dell’esercizio n+1.

Quelle che seguono sono le tabelle tratte dalla Nota integrativa del bilancio della Vialetti spa relative all’esercizio n2 (importi in migliaia di euro). Dopo aver completato la seconda tabella, redigi le scritture in P.D. che rispecchiano le operazioni compiute. Tieni presente che durante l’esercizio è stato ceduto a 300 000 euro + IVA un impianto del costo originario di 1 572 000 euro e ammortizzato per 1 128 000 euro.

gruppo 6

6.14 interpretazioni di documenti

Al termine dell’esercizio n, dopo le scritture di assestamento, la Alfa spa, le cui azioni sono quotate in mercati regolamentati, presenta le seguenti voci: • Capitale sociale 48 000 000 euro (valore nominale 10 euro); • Riserva legale 9 600 000 euro; • Riserva straordinaria 3 150 000 euro; • Riserva soprapprezzo azioni 1 350 000 euro; • Perdite esercizi precedenti (Perdite a nuovo) 7 000 000 euro; • Perdita dell’esercizio 1 100 000 euro. Nel corso dell’esercizio n+1 vengono compiute, tra le altre, le seguenti operazioni: • copertura parziale delle perdite degli esercizi precedenti contro utilizzo della riserva straordinaria e della riserva soprapprezzo azioni; • aumento a pagamento del capitale sociale a 52 500 000 euro con emissione alla pari di azioni aventi valore nominale di 10 euro. L’esercizio n+1 si chiude con un utile di 4 000 000 di euro che, dopo la copertura delle perdite residue, viene accantonato per il 5% a riserva legale e per il resto viene assegnato come dividendo agli azionisti. Presenta assumendo i dati mancanti a piacere: a. le scritture in P.D. relative a quanto sopra indicato; b. il prospetto delle variazioni intervenute nelle voci del Patrimonio netto da inserire nella Nota integrativa relativamente all’esercizio n+1.

Tabella 1 - Variazioni intervenute nei conti di Patrimonio netto Descrizione Importi 31/12/n1

Capitale sociale 24 000,00

Riparto utile esercizio n1 (delibera assembleare del 10/03/n2) Aumento di capitale come da delibera assembleare del 20/09/n2

Riserva legale

Riserva straordinaria

162,36

1 633,31

12,50

237,46

12 000,00

Riserva Utile soprapprezzo d’esercizio

249,96 26 045,63 – 249,96

13 800,00

1 800,00

343,92 40 189,55

343,92 36 000,00

174,86

1 870,77



1 800,00

Utile esercizio n2 Importi al 31/12/n2

Totale

343,92

Tabella 2 - Movimentazioni delle immobilizzazioni materiali Descrizione

Costo storico

Fondo ammortamento

Valore di bilancio

Terreni e fabbricati Valore 31/12/n1 Ammortamento

3 840,00

384,00 153,60

3 456,00

Valore 31/12/n2

3 840,00

537,60

3 302,40

3 180,00

2 076,00

1 104,00

.................................. .................................. ..................................

..................................

Impianti Valore 31/12/n1 Dismissioni: • storno del fondo ammortamento • ricavo di realizzo • minusvalenza Acquisto Ammortamento Valore al 31/12/n2

2 520,00 573,60 4 128,00

1 521,60

2 606,40

I bilanci aziendali

prospetto delle movimentazioni intervenute nelle voci del Patrimonio netto

m1

6.13

Il bilancio d’esercizio civilistico

565

566

Esercizi da svolgere 6.15

bilancio d’esercizio in forma abbreviata con dati a scelta

La Coneroazzurro spa ha presentato al 31/12/n lo Stato patrimoniale e il Conto economico in forma abbreviata che seguono:

Stato patrimoniale al 31/12/n ATTIVO

PASSIVO

B) Immobilizzazioni

A) Patrimonio netto

II – Materiali

337 906 I – Capitale

300 000

IV – Riserva legale

20 000

VI – Altre riserve: Riserva straordinaria

23 328

IX – Utile dell’esercizio

62 577

Totale patrimonio netto

C) Attivo circolante I – Rimanenze

405 905

101 800

II – Crediti

92 390 B) Fondi per rischi e oneri

IV – Disponibilità liquide

26 964 C) Trattamento fine rapporto

4 619 13 691 134 845

D) Debiti Totale attivo circolante

221 154

Totale Attivo

559 060 Totale Passivo

559 060

Conto economico dell’esercizio n A) Valore della produzione Ricavi delle vendite e delle prestazioni Altri ricavi e proventi Totale A) Valore della produzione B) Costi della produzione Costi per le merci Costi per servizi Costi per il personale: a) salari e stipendi b) oneri sociali c) trattamento fine rapporto Ammortamenti e svalutazioni: a) ammortamento delle immobilizzazioni immateriali e materiali d) svalutazione dei crediti compresi nell’attivo circolante e delle disponibilità liquide Variazione delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci Oneri diversi di gestione

1 016 047 11 700 1 027 747 762 596 54 000 41 024 18 415 3 481 32 940 800 – 47 800 16 319

Totale B) Costi della produzione

881 775

Differenza tra valore e costi della produzione

145 972

C) Proventi e oneri finanziari Proventi finanziari Interessi e oneri finanziari

1 074 – 13 334

Totale C) Proventi e oneri finanziari

– 12 260

Risultato prima delle imposte Imposte dell’esercizio

133 712 71 135

Utile dell’esercizio

62 577

Redigi con dati opportunamente scelti lo Stato patrimoniale e il Conto economico dell’esercizio n+1 tenendo presente che: a. all’inizio dell’esercizio sono stati acquistati nuovi impianti per 200 000 euro che hanno consentito un aumento delle quantità prodotte e quindi dei ricavi di vendita del 10%;

prospetti di bilancio

Indica in quale prospetto del bilancio IAS/IFRS si iscrivono le seguenti voci. Prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria

Prospetto di conto economico complessivo

Macchinari Avviamento Crediti v/soci (per versamenti dovuti) Partecipazioni (categoria FVOCI) Diritti d’uso macchinari Interessi passivi leasing TFR Ammortamento diritti d’uso macchinari Azioni proprie Svalutazione macchinari Costi di ampliamento Debiti per TFR Costi di impianto Debiti v/fornitori

7.2

beni pluriennali

ALERT La quota di ammortamento dei macchinari è data dalla somma dell’ammortamento del macchinario e dell’ammortamento del software. I fabbricati non strumentali valutati al fair value non si ammortizzano e la rivalutazione si iscrive nel Prospetto di conto economico complessivo.

All’inizio dell’esercizio n la Alfa spa ha effettuato le seguenti operazioni: • acquistato automezzo strumentale all’attività aziendale del costo di 50 000 euro e soggetto ad ammortamento a quote costanti in base alla vita utile stimata in 5 anni; • acquistato macchinario a tecnologia CAM del costo di 200 000 euro, incluso il costo del software, parte inscindibile dell’hardware, stimato in 50 000 euro; • ammortamento a quote costanti in relazione alla vita utile stimata di 10 anni per il macchinario e di 5 anni per il software; • acquistato fabbricato da locare a terzi, acquistato al costo di 180 000 euro. Al 31/12/n la società valuta tutti i beni al costo rivalutato considerando i seguenti fair value: 38 000 euro per l’automezzo, 180 000 euro per il macchinario e 210 000 euro per il fabbricato. L’impairment test effettuato dopo l’adeguamento dei valori contabili ai valori correnti non evidenzia perdite (i valori recuperabili al termine del primo anno di utilizzo dei beni coincidono con i valori netti contabili rideterminati in base ai rispettivi fair value). Presenta le scritture in P.D. da redigere per l’assestamento dei conti e rispondi alle domande. 1. Quali criteri di valutazione sono previsti dagli IAS/IFRS per le immobilizzazioni? 2. Che cos’è l’impairment test? Quali immobilizzazioni vi devono essere sottoposte? Quando si deve rilevare una perdita di valore? 3. Che cosa si intende per “valore recuperabile”?

gruppo 7

7.1

I bilanci aziendali

7 Il bilancio IAS/IFRS

m1

b. le immobilizzazioni materiali al 31/12/n+1 sono costituite dai seguenti elementi: euro 315 000 ammortizzati al 5% • fabbricati (costo degli edifici da scorporare 252 000 euro); euro 240 000 ammortizzati al 15%; • impianti euro 59 000 ammortizzate al 18%; • attrezzature euro 31 000 ammortizzato al 12%; • arredamento c. le rimanenze finali di merci ammontano a 97 000 euro; d. i costi per salari e stipendi sono stati nell’esercizio 45 900 euro, gli oneri sociali sono stati di 21 114 euro; il TFR di competenza dell’esercizio è stato di 3 581 euro, al lordo della ritenuta fiscale di 45 euro; tutti i dipendenti hanno optato per mantenere il TFR in azienda; e. l’acquisto dei nuovi impianti è stato finanziato con l’emissione di un prestito obbligazionario formato da 20 000 obbligazioni da 10 euro nominali, emesse l’1/04 a 9,80 euro, tasso 3%, godimento 1/04-1/10; il rimborso del prestito è a quote costanti di 40 000 euro in data 1/04 di ciascun anno; f. l’utile d’esercizio è stato distribuito tra i soci dopo aver detratto l’accantonamento del 5% alla riserva legale e del 3% alla riserva straordinaria.

Il bilancio IAS/IFRS

567

568

Esercizi da svolgere 7.3

leasing finanziario

La Maravel spa stipula in data 1/09/n1 un contratto di leasing finanziario relativo a un macchinario del costo di 75 000 euro e la cui vita utile è di cinque anni (coefficiente di ammortamento 20%) alle seguenti condizioni: • valore attuale del diritto d’uso del macchinario 75 000 euro; • disponibilità del macchinario dall’1/09/n1; • canone iniziale di 10 500 euro da versare in data 1/09/n1; • n. 8 canoni quadrimestrali di 9 000 euro a decorrere dall’1/1/n2 • prezzo di riscatto 4 500 euro, da versare in data 1/09/n4; • tasso interno di rendimento 3,73443%. Presenta: a. il calcolo del valore del debito verso la società di leasing al 31/12 di ciascun esercizio; b. il piano di ammortamento del diritto d’uso del macchinario; c. le scritture in P.D. effettuate dalla società nell’esercizio n1; d. gli schemi di bilancio dell’esercizio n2 limitatamente alle voci collegate al contratto di leasing. Calcolo del debito verso la società di leasing Il tasso interno di rendimento dell’operazione di locazione finanziaria consente di determinare il debito verso la società di leasing, suddividendo i singoli canoni periodici in quota capitale e quota interessi. Data

Canone periodico

Quota interessi

Quota capitale

Debito residuo

1/09/n1

10 500,00



10 500,00

64 500,00

1/01/n2

9 000,00

...........................

...........................

...........................

1/05/n2

9 000,00

...........................

...........................

...........................

1/09/n2

9 000,00

...........................

...........................

...........................

1/01/n3

9 000,00

...........................

...........................

...........................

1/05/n3

9 000,00

...........................

...........................

...........................

1/09/n3

9 000,00

...........................

...........................

...........................

1/01/n4

9 000,00

...........................

...........................

...........................

1/05/n4

9 000,00

...........................

...........................

...........................

1/09/n4

4 500,00 (*)

...........................

...........................



12 000,00

75 000,00

Totali

87 000,00

(*) Il prezzo di riscatto è considerato come l’ultimo canone da versare al termine del contratto.

Per determinare il debito residuo verso la società di leasing si procede attraverso tre fasi:



fase 1: la quota di interessi si determina moltiplicando il tasso interno di rendimento per il debito residuo del periodo precedente; la quota interessi in data 1/01/n2 si calcola con la seguente operazione: I=



....................................

100

= euro 2 408,71;

fase 2: la quota di capitale si determina come differenza tra l’importo del canone periodico e la relativa quota interessi; la quota capitale in data 1/01/n2 si calcola con la seguente operazione: euro (.......................... – ..........................) = euro ..........................;



fase 3: il debito residuo si determina come differenza tra il debito residuo del periodo precedente e la quota di capitale del periodo; il debito residuo all’1/01/n2 si calcola con la seguente operazione: euro (.......................... – ..........................) = euro 57 908,71.

Piano di ammortamento del diritto d’uso del macchinario Applicando il principio di prevalenza della sostanza sulla forma, la Marvel spa (impresa utilizzatrice) iscrive il diritto d’uso del macchinario tra le attività non correnti (attività immateriali) del Prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria e la quota di ammortamento nel Prospetto di conto economico complessivo.

569

Quota di ammortamento

Fondo ammortamento

Valore contabile

n1

...................... (*)

...........................

...........................

n2

........................... (*)

...........................

...........................

n3

........................... (*)

...........................

...........................

n4

........................... (*)

...........................

...........................

n5

........................... (*)

...........................

...........................

n6

9 986,30 (*)

...........................

...........................

Il bilancio IAS/IFRS

Anno

(*) La quota di ammortamento dell’esercizio n1 è calcolata rapportando il coefficiente di ammortamento ai giorni di utilizzo del bene dall’1/09 (compreso) al 31/12.

I=

................. × 20 × ................... ............

= ...................

01/09 ........ 01/09 ........

................................................... ...................................................

inizio della locazione concesso il bene in locazione

01/09 ........ 01/09 ........ 01/09 ........

DEBITI V/SOCIETÀ DI LEASING IVA NS/CREDITO DEBITI V/FORNITORI

fattura canone iniziale fattura canone iniziale fattura canone iniziale

01/09 ........ 01/09 ........

DEBITI V/FORNITORI BANCA X C/C

pagata fattura pagata fattura

31/12 ........ 31/12 ........

...................................................

..................., .... ..................., ....

10 5000, 00 ..................., .... ..................., .... ..................., ....

12 810, 00

quota ammortamento F.DO AMM. DIRITTO D’USO MACCHINARI quota ammortamento

gruppo 7

Scritture in P.D.

..................., .... ..................., ....

Prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria dell’esercizio n2 Attività

n2

n1

Passività

n2

n1

Attività non correnti ...................................... ......................................

..............

..............

......................................

..............

..............

Prospetto di conto economico complessivo dell’esercizio n2 n2

n1

leasing operativo

...........................

..........................

Oneri finanziari

..........................

..........................

La Samp spa stipula in data 1/01/n un contratto di leasing operativo relativo a un automezzo il cui prezzo è di 200 000 euro + IVA (coefficiente di ammortamento 20%) alle seguenti condizioni: • durata del leasing 5 anni; • disponibilità del macchinario locato dall’1/01/n all’1/01/n+4; • n. 10 canoni semestrali di 22 000 euro ciascuno, da versare a decorrere dall’1/01/n. Presenta: • i calcoli per determinare il valore attuale del diritto d’uso dell’automezzo (non vengono sostenuti ulteriori costi oltre ai canoni pattuiti) e del debito verso la società di leasing (tasso effettivo di interesse riferito al semestre – TIR 2,1843004%);

m1

7.4

• ammortamenti

I bilanci aziendali

Altri costi di gestione (costi operativi)

570

Esercizi da svolgere • • • 7.5

valutazione di attività finanziarie FVTPL

7.6

valutazione di attività finanziarie e iscrizione nei prospetti di bilancio

7.7

valutazione di attività finanziarie e iscrizione nei prospetti contabili del bilancio

7.8

valutazioni di fine esercizio e inserimento di voci nei prospetti contabili del bilancio

il piano di ammortamento del diritto d’uso dell’automezzo; le scritture in P.D. effettuate dalla società nell’esercizio n; gli schemi di bilancio dell’esercizio n limitatamente alle voci collegate al contratto di leasing.

Durante l’esercizio n la Alfa spa ha effettuato le seguenti operazioni di ALERT investimento a breve scadenza in strumenti finanziari quotati in merSe la quotazione dello strumento cati regolamentati classificati nella categoria FVTPL: finanziario al 31/12 è maggiore del costo • 150 000 euro nominali di obbligazioni Omega acquistate al corso di acquisto si registra una rivalutazione. secco di 97,10; • 25 000 azioni Beta acquistate a 12 euro. Al 31/12/n la quotazione delle obbligazioni è di 98,85 e delle azioni 12,50 euro. Presenta i calcoli relativi all’acquisto e alla valutazione dei titoli al 31/12/n e inserisci nei prospetti del bilancio le voci e gli importi collegati a tali investimenti. La Ci.Fa spa ha in portafoglio 75 000 euro nominali di obbligazioni Fassa spa quotate in mercati regolamentati, acquistate durante l’esercizio a 95,20. Al 31/12 la quotazione delle obbligazioni, classificate nella categoria FVOCI, è 98,30. Determina il valore delle obbligazioni al 31/12 e iscrivi nei prospetti contabili del bilancio le voci e gli importi a essi collegati.

ALERT Le rivalutazioni/svalutazioni di titoli classificati nella categoria FVOCI si iscrivono sia nella Riserva da rivalutazione sia nel prospetto delle altre componenti di conto economico complessivo.

La Tomassini & Marcolini spa ha acquistato i seguenti strumenti finanziari quotati in mercati regolamentati: • 50 000 azioni Senigallia spa al prezzo di 9,80 euro; le azioni sono detenute allo scopo di ottenere un profitto dalla variazione a breve termine della quotazione (con finalità di trading); • 125 000 euro nominali di obbligazioni Staffolani spa al prezzo di 98,70; le obbligazioni sono classificate nella categoria FVOCI. Al 31/12 le azioni Senigallia spa sono quotate 9,70 euro, mentre le obbligazioni Staffolani spa sono quotate 98,90. Presenta: • i calcoli per determinare il fair value dei titoli al 31/12; • i prospetti contabili del bilancio, limitatamente alle voci coinvolte dalle operazioni sopra indicate. Dopo aver effettuato le relative valutazioni inserisci nel Prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria e nel Prospetto di conto economico complessivo riferiti all’esercizio n, le voci e gli importi collegati a quanto di seguito indicato. Tieni presente che la Alfa spa produce navi da crociera e pescherecci con un ciclo operativo medio di 18 mesi. a. Impianti da valutare in base al criterio del costo storico rideterminato; gli stessi erano stati iscritti nel bilancio dell’esercizio precedente per 320 000 euro (al netto del fondo ammortamento), la vita utile stimata residua è di 4 anni e non è previsto alcun valore di recupero finale. Il fair value alla data di chiusura dell’esercizio è di 380 000 euro. b. Macchinario acquistato all’inizio dell’esercizio al costo, coincidente con il fair value, di 1 milione di euro e avente una vita utile stimata in 20 anni. Una componente significativa del macchinario è rappresentata dal motore il quale ha una vita utile di 10 anni. Gli amministratori stimano che il costo del motore rappresenti il 30% del costo del macchinario. Entrambe le componenti hanno un valore residuo al termine della vita utile pari a zero e il processo di ammortamento è a quote costanti. c. Investimenti immobiliari valutati nell’esercizio precedente, al valore corrente convenzionale di 400 000 euro. Il nuovo fair value alla chiusura dell’esercizio è di 420 000 euro. d. Crediti verso clienti per 1 240 000 euro scadenti entro 18 mesi; i debiti verso fornitori sono pari a 3 200 000 euro. e. Titoli di debito del valore nominale di 200 000 euro, detenuti con finalità di trading e classificati nella categoria FVTPL; prezzo di acquisto 190 800 euro. Alla chiusura dell’esercizio il valore corrente dei titoli è 98,50.

571

• • •

8.2

consolidamento integrale

la società capogruppo Alfa possiede partecipazioni del 50% nella società A e del 100% nella società B e nella società C; la società C, a sua volta, possiede partecipazioni del 60% nella società D, del 70% nella società E e dell’80% nella società F; la società D, a sua volta, possiede una partecipazione del 20% nella società G.

Durante l’esercizio n, la Pixar spa ha acquisito una partecipazione del 100% nella Fox spa, contabilizzata al costo di 400 000 euro. Al 31/12/n il patrimonio netto contabile della Fox spa è di 300 000 euro. La differenza positiva da annullamento può essere riassorbita parzialmente attribuendo 80 000 euro agli impianti. Completa il prospetto di consolidamento di seguito riportato.

ALERT Per calcolare il rapporto di possesso della capogruppo Alfa nelle società del gruppo bisogna moltiplicare le varie percentuali di partecipazione. Percentuale di possesso della società Alfa nella società D: 100% × 60% = 60%.

ALERT La differenza da annullamento non assorbita dalle rettifiche agli elementi dell’Attivo/Passivo si attribuisce all’avviamento.

Prospetto di consolidamento (importi in migliaia di euro) ATTIVO Immobilizzazioni Fabbricati Impianti Altri beni Partecipazioni

Pixar

Fox

Rettifiche

400 240 350 80 80 40 400

........................

Totale immobilizzazioni Attivo circolante Totale Attivo

8.3

comprensione dei dati di bilancio

1 230 360 1 170 340 2 400 700

Consolidato   ..............

..............

.............. ..............

..............

..............

..............

..............

..............

.............. ..............

..............

2 800

PASSIVO Patrimonio netto Capitale sociale Riserva legale Totale patrimonio netto Debiti per TFR Debiti Obbligazioni Debiti commerciali Totale Passivo

Pixar

Fox

1 000 250 200 50 1 200 300 60 20 180 120 960 260 2 400 700

Rettifiche

Consolidato

..............

..............

..............

..............

..............

..............

gruppo 8

Redigi la mappa del gruppo Alfabeta e calcola i rapporti di possesso della capogruppo tenendo conto di quanto segue:

.............. .............. .............. ..............

2 800

La Fit spa, società capogruppo, presenta nel proprio bilancio d’esercizio i valori sinteticamente di seguito riportati (valori espressi in migliaia di euro): Attivo

31/12/n+1

31/12/n

Immobilizzazioni: • partecipazioni • altre immobilizzazioni Attivo circolante

602 698 27 266 15 770

387 589 22 048 18 135

Totale

645 734

427 772

Passivo Patrimonio netto Fondi rischi e oneri Debiti finanziari Altre passività Dividendi

579 620 307 55 263 5 913 4 631

364 613 291 54 911 3 683 4 274

Totale

645 734

427 772

17 432 10 077

12 820 7 633

Differenza tra valore e costi della produzione Proventi e oneri finanziari

7 355 1 402

5 187 – 225

Utile prima delle imposte

8 757

4 962

78%

94%

Conto economico Valore della produzione Costi della produzione

Pay out

I bilanci aziendali

struttura di un gruppo

m1

8.1

I gruppi aziendali e il bilancio consolidato

8 I gruppi aziendali e il bilancio consolidato

572

Esercizi da svolgere La stessa società redige il seguente bilancio consolidato: 31/12/n+1

31/12/n

Attivo Immobilizzazioni: • materiali • altre immobilizzazioni Attivo circolante Totale

532 928 422 808 811 355 1 767 091

332 934 295 161 460 522 1 088 617

Passivo Patrimonio netto Patrimonio netto di terzi Fondi rischi e oneri Debiti finanziari Debiti commerciali Altre passività Dividendi Totale

657 048 38 067 23 842 629 305 404 950 9 248 4 631 1 767 091

409 035 48 360 18 822 348 180 259 708 238 4 274 1 088 617

1 422 610 – 1 309 558 113 052 – 55 893 57 159

818 364 – 727 470 90 894 – 33 289 57 605

11%

16%

Conto economico Valore della produzione Costi della produzione Differenza tra valore e costi della produzione Proventi e oneri finanziari Utile prima delle imposte Pay out

Analizza i due documenti e rispondi alle seguenti domande. nenti le immobilizzazioni materiali rispetto alle 1. Quale raggruppamento di attività non compare altre immobilizzazioni? nel bilancio consolidato rispetto al bilancio della 6. Il gruppo persegue una politica di autofinanziacapogruppo? mento? 2. Che cosa si intende per debiti finanziari e per 7. Come sono stati finanziati gli investimenti del debiti commerciali? gruppo nell’esercizio n+1? 3. Qual è il significato della voce Patrimonio netto 8. Gli investimenti effettuati nell’esercizio n+1 di terzi? hanno portato benefici sulla redditività com4. Che cosa può aver fatto variare l’importo del plessiva del gruppo? patrimonio netto in entrambi i bilanci? 5. Perché nel bilancio consolidato sono premi- 9. Qual è il significato della voce Dividendi?

8.4

consolidamento integrale

ATTIVO

La società Bio ha una partecipazione totalitaria nella società Med. Completa il prospetto in cui appaiono i dati sintetici dello Stato patrimoniale delle due società e quelli risultanti dal consolidamento effettuato con la tecnica dell’integrazione linea per linea (consolidamento integrale). La differenza positiva da annullamento è attribuita per 16 500 000 euro ai fabbricati, per 5 500 000 euro agli impianti e macchinari e per il residuo all’avviamento. I valori sono espressi in migliaia di euro. Bio

Immobilizzazioni Terreni e fabbricati Impianti e macchinari Attrezzature Partecipazioni Avviamento

110 000 96 250 22 000 110 000

Totale immobilizzazioni

338 250

Med

66 000 22 000 11 000

Rettifiche Consolidato PASSIVO

Rettifiche Consolidato

275 000 33 000

66 000 16 500

........... ...........

........... ...........

Totale patrimonio netto

308 000

82 500

...........

...........

........... Debiti per TFR

11 000

5 500

...........

...........

........... ........... ...........

........... Debiti ........... Debiti v/fornitori ........... Mutui passivi

44 000 77 000

11 000 66 000

........... ...........

........... ...........

66 000

...........

........... Totale debiti

121 000

77 000

...........

...........

440 000 165 000

...........

........... TOTALE PASSIVO

440 000 165 000

...........

...........

........... ........... ........... ........... ...........

99 000

...........

46 250 55 500

55 000 11 000

Totale attivo circolante 101 750 TOTALE ATTIVO

Med

Patrimonio netto Capitale sociale Riserva legale

........... ........... ........... ........... ...........

Attivo circolante Rimanenze Banche c/c

Bio

consolidamento proporzionale

ATTIVO

La società Alfa ha una partecipazione del 50% nella società Beta, mentre il residuo 50% appartiene alla società Gamma a cui è legata da un accordo di gestione. Completa il seguente prospetto di consolidamento in base alla tecnica dell’integrazione proporzionale. I valori sono espressi in milioni di euro. Alfa

Immobilizzazioni Terreni e fabbricati Impianti e macchinari Attrezzature Partecipazioni Avviamento

360 240 24 120

Totale immobilizzazioni

744

Attivo circolante Rimanenze Banche c/c Totale attivo circolante TOTALE ATTIVO

8.6

bilancio consolidato

Beta

192 60 24

Rettifiche Consolidato PASSIVO

Alfa

Beta

Rettifiche Consolidato

Patrimonio netto Capitale sociale Riserva legale

600 60

180 60

........... ...........

........... ...........

Totale patrimonio netto

660

240

...........

...........

........... Debiti per TFR

36

12

...........

...........

........... ........... ...........

........... Debiti ........... Debiti v/fornitori ........... Mutui passivi

132 240

144 24

........... ...........

........... ...........

144

...........

........... Totale debiti

372

168

...........

...........

420

...........

........... TOTALE PASSIVO

1 068

420

...........

...........

........... ........... ........... ........... ...........

........... ........... ........... ........... ...........

276

...........

300 24

120 24

324 1 068

Presenta il bilancio consolidato redatto dalla capogruppo Alfa sulla base dei seguenti elementi: • la capogruppo possiede partecipazioni del 70% nella società Beta e del 60% nella società Gamma; • la partecipazione della società Beta è iscritta nel bilancio della Alfa per 108 milioni di euro; quella della Gamma è iscritta nel bilancio della Alfa per 72 milioni di euro. I valori di bilancio delle tre imprese sono riassuntivamente indicati nelle tabelle che seguono (valori in migliaia di euro):

gruppo 8

8.5

I gruppi aziendali e il bilancio consolidato

573

Stato patrimoniale al 31/12/n ATTIVO

Alfa

A) Crediti verso i soci

18 000

Gamma

6 000 240 000 192 000 48 000

120 000 18 000 6 000

PASSIVO

Alfa

A) Patrimonio netto I - Capitale IV - Riserva legale IX - Utile d’esercizio

540 000 120 000 48 000

96 000 18 000 6 000

120 000 18 000 12 000

708 000

120 000

150 000

102 000 Totale 78 000 30 000 B) Fondo per rischi e oneri Fondo responsabilità civile

4 800

12 000

660 000

150 000

18 000

24 000

6 000

23 400 15 000 60 000

74 400 24 000 114 000

174 000

98 400

212 400

1 002 000

236 400

391 200

108 000

210 000 D) Debiti Obbligazioni Debiti v/fornitori 96 000 Debiti v/controllanti Altri debiti 84 000 Totale

168 000

12 000

114 000 39 000

42 000

2 400 600

30 000 2 400

1 200

Totale

324 000

86 400

181 200

Totale

1 002 000

236 400

391 200 Totale

96 000 72 000

I bilanci aziendali

C) Attivo circolante I - Rimanenze Prodotti finiti e merci II - Crediti Crediti v/clienti Crediti v/imprese controllate IV - Disponibilità liquide Depositi bancari e postali Denaro e valori in cassa

Gamma

180 000 C) Trattamento fine rapporto

Totale

Beta

m1

B) Immobilizzazioni I - Immobilizzazioni immateriali II - Immobilizzazioni materiali Terreni e fabbricati Impianti e macchinario Attrezzature ind. e comm.li III - Immobilizzazioni finanziarie Partecipaz. in impr. controllate

Beta

574

Esercizi da svolgere Conto economico dell’esercizio n Alfa A) Valore della produzione Ricavi delle vendite e delle prestazioni: • a terzi • a società del gruppo Altri ricavi e proventi Totale A

890 400 1 080 000 9 600 1 980 000

B) Costi della produzione Per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci Acquisti di merci: • da terzi • da società del capogruppo Costi per servizi Costi per il personale Ammortamenti immobilizzazioni immateriali Ammortamenti immobilizzazioni materiali Variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci Oneri diversi di gestione Totale B Differenza tra valore e costi della produzione

8.7

aumento di capitale sociale, bilancio consolidato

Beta

Gamma

858 600

1 778 400

858 600

6 000 1 784 400

780 000 660 000 102 000 180 000

66 000 – 12 000 600 1 884 600

240 000 420 000 30 000 120 000 6 000 14 400 9 600 1 200 841 200

21 000 6 000 1 800 1 750 800

95 400

17 400

33 600

– 9 000 – 2 400 – 11 400 22 200 10 200 12 000

1 320 000 150 000 360 000

C) Proventi e oneri finanziari Altri proventi finanziari: interessi attivi da società controllate Interessi e altri oneri finanziari: interessi passivi v/terzi interessi passivi v/società controllate Totale C

– 2 400

– 5 400 – 1 200 – 6 600

Risultato prima delle imposte Imposte dell’esercizio Utile dell’esercizio

93 000 45 000 48 000

10 800 4 800 6 000

3 600 – 6 000

La Merill spa, operante nel settore calzaturiero, decide di attuare un programma di diversificazione entrando nel comparto della piccola pelletteria (cinture, portafogli ecc.). Valutata ogni possibilità, vengono intraprese le trattative per l’acquisto di una partecipazione del 55% nella Zeta srl che, pur presentando qualche difficoltà finanziaria, ha un marchio già conosciuto sul mercato. Inoltre Zeta srl è collegata a Gabriel spa, operante nello stesso settore, della quale possiede una partecipazione del 5%. Per finanziare l’operazione, la Merill emette 200 000 azioni da 1 000 euro, offerte alla pari ai suoi vecchi azionisti. La fase delle trattative giunge al termine il 2/01/n con l’acquisto delle azioni Zeta a 220 milioni di euro. Al 31/12/n la Situazione patrimoniale e la Situazione economica delle tre società si presentavano come di seguito indicato (importi in milioni di euro):

Situazione patrimoniale al 31/12/n Merill Terreni e fabbricati Impianti e macchinari Attrezzature industriali Partecipazioni: • nella Zeta srl • nella Gabriel spa Rimanenze Crediti v/clienti Crediti v/controllate Banche c/c attivi Denaro in cassa

180 175 20

Totali

860

Zeta

Gabriel

145 300 35

220 160 60 40 4 1

10 80 70 13 2 655

Merill

Zeta

Gabriel 15 48 11 100 15 13 10 40

90 15

15 45 16 300 49 20 25 70 40 55 20

860

655

322

70 Fondo ammortamento fabbricati 120 Fondo amm.to impianti e macchinari 15 Fondo amm.to attrezzature industriali Capitale sociale Riserva legale Utile d’esercizio 50 Debiti per TFR 60 Mutui passivi Debiti v/controllante 6 Debiti v/fornitori 1 Debiti diversi

16 50 14 500 80 28 32 35

322 Totali

40 30

575

Esistenze iniziali Materie c/acquisti da terzi Materie c/acquisti da gruppo Costi per servizi Salari e stipendi Oneri sociali TFR Ammortamento fabbricati Amm.to impianti e macchinari Amm.to attrezzature industriali Interessi passivi v/controllante Interessi passivi su mutui Minusvalenze Imposte dell’esercizio

100 800 110 160 75 13 5 26 5

Zeta

Gabriel

75 700 400 100 190 90 15 4 25 8 4 10

Merill

65 Prodotti c/vendite al gruppo Prodotti c/vendite a terzi 650 Ricavi e proventi vari 65 Rimanenze finali 50 Interessi attivi v/clienti 22 Interessi attivi bancari 5 Interessi attivi v/controllate 2 Plusvalenze 18 6

15

7 4 11

Utile d’esercizio

1 326 28

1 636 20

905 13

Totali

1 354

1 656

918 Totali

5 2 25

Zeta

Gabriel

50 1 518 2 80 1 3

1 000 182 5 160 2 1 4

863 3 50 2

2

1 354

1 656

918

Presenta: a. le scritture in P.D. relative all’aumento di capitale sociale della Merill; b. il bilancio consolidato redatto dalla capogruppo utilizzando la tecnica di consolidamento ritenuta più opportuna.

gruppo 9

Merill

La rendicontazione sociale e ambientale

Situazione economica dell’esercizio al 31/12/n

9 La rendicontazione sociale e ambientale Effettua le opportune correlazioni fra gli elementi della colonna di sinistra e quelli della colonna di destra. a. Vision b. Carta dei valori c. Mission

1. Indica i principi etici in cui crede l’impresa 2. Indica la finalità e le azioni che l’impresa vuole intraprendere 3. Rappresenta la sintesi dei valori e dei principi etici relativi al modo di operare dell’impresa a

9.2

Origini della CSR

b

c

Leggi il seguente brano ed esegui quanto richiesto.

Il tema della responsabilità da attribuire alle imprese si è sviluppato per la prima volta negli anni 1930, all’indomani della Grande Depressione che colpì tutte le economie mondiali. Il crollo delle quotazioni di borsa di Wall Street e la grave recessione che ne seguì indussero economisti e business man ad analizzare il fenomeno e a ricercare il “colpevole” di un evento di così nefaste conseguenze.

2030

CITTADINANZA GLOBALE

Il dibattito, originariamente, si sviluppò sull’individuazione dei soggetti nei confronti dei quali si riteneva che l’impresa dovesse essere responsabile. Molti economisti dell’epoca attribuirono una responsabilità sociale non all’impresa in quanto tale, ma ai suoi manager i quali, per rispettare il patto fiduciario con i proprietari, devono massimizzare il profitto aziendale.

I bilanci aziendali

rendiconti sociali e ambientali

m1

9.1

576

Esercizi da svolgere Superata la crisi economica, negli anni 1940, il problema della responsabilità sociale dell’impresa passò in secondo piano; un decennio dopo, nel 1950, seguendo la teoria dell’impresa come istituzione economica inserita in un contesto sociale, si sviluppò l’idea che «... gli uomini d’affari hanno un obbligo morale nel perseguire politiche e nel prendere decisioni che siano desiderabili in rapporto agli obiettivi e ai valori della società». Nel 1960, in un contesto sociale caratterizzato dall’ascesa della classe operaia, il tema della responsabilità dell’impresa venne posto come incombenza morale (un peso) a carico degli imprenditori al fine di evitare i vincoli legislativi, in particolare quelli sulla tutela dei lavoratori, che i sindacati e le associazioni operaie andavano via via reclamando. L’idea di molti economisti dell’epoca era che se l’imprenditore diventa attore propositivo in ambito sociale, evita di essere chiuso in un recinto di norme. Negli anni 1970, il concetto di responsabilità sociale si differenziò: da un lato chi, come M. Friedman, sosteneva che l’unico dovere sociale dell’impresa in un mercato aperto e competitivo fosse quello di ottenere i più elevati profitti così da produrre ricchezza e lavoro per tutti nel modo più effi-

ciente possibile; dall’altro chi, come gli economisti della Harvard Business School, assimilava la responsabilità sociale a una filosofia gestionale che guida le decisioni strategiche dell’impresa al fine di catturare il consenso della collettività. Il primo vero tentativo di attribuire una responsabilità sociale all’impresa, tuttavia, risale al 1977, quando, venuti alla luce “sconcertanti” scandali, quali lo sfruttamento di lavoro minorile in alcuni Paesi del Sud Est asiatico, un documento delle Nazioni Unite fece per la prima volta esplicito riferimento alla responsabilità sociale dell’impresa verso la collettività: «l’impresa deve rendere conto delle sue attività a tutta la società, in particolare per l’uso fatto delle risorse umane e di quelle naturali e per le conseguenze delle sue attività sull’ambiente». La CSR si affermò negli anni 1980 (in un contesto in cui molti iniziavano a interrogarsi su chi fosse il vero soggetto economico dell’azienda), con la teoria degli stakeholder che identifica l’impresa come un centro articolato di interessi che coinvolge più persone nei confronti delle quali essa deve assumersi delle responsabilità in ambito economico, sociale e ambientale (triple bottom line).

1. Riassumi le tappe fondamentali dell’evoluzione del concetto di responsabilità sociale d’impresa. 1930 ............................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................

1950 ............................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................

1960 ............................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................

1970 ............................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................

1980 ............................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................

2. Come giudichi il fatto che di responsabilità sociale si parla quasi esclusivamente dopo uno scandalo o un evento disastroso, quando l’opinione pubblica è alla ricerca di un colpevole?

9.3

documenti in ambito sociale e ambientale

Individua l’obiettivo dei documenti di seguito riportati, specificando se sono imposti dalla legge o se sono redatti e/o richiesti su base volontaria. Comunicazioni in ambito sociale e ambientale

Prevenzione di comportamenti illegali

Attestazione di legalità

Modello di Organizzazione e Gestione (MOG)

..................................

..................................

..................................

Dichiarazione non finanziaria

..................................

..................................

..................................

Rating di legalità

..................................

..................................

..................................

Rendiconti sociali e ambientali

..................................

..................................

..................................

Documenti

577

Responsabilità Trasparenza Neutralità Prudenza Attendibilità Inclusione

1. Tutti gli stakeholder devono essere coinvolti nel processo e a tutti deve essere data l’opportunità di esprimere il proprio parere 2. Gli stakeholder a cui l’impresa si rivolge devono essere chiaramente indicati anche attraverso la predisposizione di mappe idonee a individuarli con immediatezza 3. L’informazione deve essere priva di errori in modo da essere affidabile 4. I soggetti che redigono il bilancio sociale non devono favorire interessi di parte 5. Le informazioni devono essere riportate con chiarezza affinché tutti i destinatari siano in grado di comprenderle 6. I risultati aziendali non devono essere sopravvalutati a

9.5

CASO AZIENDALE

b

c

d

e

f

Leggi il brano tratto dal Bilancio di sostenibilità 2017 del gruppo Enel e rispondi alle domande.

Operare in un mondo in costante cambiamento, in cui fenomeni globali si inseriscono in contesti molto diversi per cultura e sviluppo socio-economico, è una delle principali sfide che i gruppi multinazionali devono affrontare. Le relazioni responsabili con le comunità costituiscono un pilastro del Piano Strategico di Enel. Guardare costantemente ai bisogni e alle priorità della società permette di cogliere nuove sfide e di ridefinire un modello di business sempre più competitivo, sviluppando nuove strategie e innovando nei processi, anche attraverso l’opportunità di rendere le soluzioni adottate ripercorribili in altri contesti simili nei Paesi in cui Enel opera. Enel si impegna a rispettare i diritti delle comunità e a contribuire al loro progresso economico e sociale, interfacciandosi quotidianamente con una molteplicità di stakeholder. Elemento distintivo è la definizione di un approccio globale e allo stesso tempo locale, per tenere in considerazione le diverse specificità-Paese, attraverso ascolto, cooperazione e conoscenza del contesto di riferimento. Il dialogo costante con le comunità e il coinvolgimento inclusivo di piccoli e medi imprenditori e di diverse organizzazioni operanti sul territorio consentono di costruire insieme progetti e soluzioni che rispondono a priorità comuni, favoriscono lo sviluppo locale e permettono la creazione di valore condiviso nel lungo periodo.

Enel contribuisce concretamente allo sviluppo e alla crescita sociale ed economica dei territori e delle comunità in cui opera con diverse tipologie di interventi, dall’ampliamento delle infrastrutture ai programmi di educazione e formazione, dalle iniziative volte all’inclusione sociale ai progetti di supporto alla vita culturale del luogo. Diversità e inclusione sono due elementi fondamentali della cultura aziendale e della strategia di Enel, che opera in oltre 30 Paesi del mondo. Rappresentare e valorizzare all’interno dell’Azienda punti di vista differenti permette di analizzare e gestire al meglio il rischio nel lungo periodo e creare valore. Proprio per questo è stato intrapreso un percorso volto a incoraggiare una cultura che supporti le persone a esprimere il proprio potenziale, ciascuna con la propria esperienza a prescindere dal genere, dalla generazione di appartenenza e dalle altre dimensioni in cui si declina la diversità. È dalle differenze che nascono le idee, il progresso e l’innovazione. Dal 2015 Enel applica una politica globale in materia di “Diversità e inclusione”, che ha come principi base: non discriminazione, pari opportunità, inclusione e rispetto del work-life balance quale fattore abilitante per un pieno coinvolgimento di tutte le persone nell’ambiente di lavoro. Una politica che individua le azioni concrete da mettere in pratica in ogni Paese.

gruppo 9

a. b. c. d. e. f.

La rendicontazione sociale e ambientale

Associa i principi di redazione dei rendiconti sociali e ambientali alle relative definizioni. Definizioni Principi

I bilanci aziendali

rendiconti sociali e ambientali

1. Perché secondo Enel è importante ascoltare i bisogni della società? 2. Perché secondo Enel la diversità è un elemento da valorizzare? 3. Quali sono i principi base di Enel della politica globale in tema di diversità e inclusione? 4. Quali iniziative attua il gruppo Enel per favorire la crescita sociale ed economica dei territori dove ha insediato le proprie attività?

m1

9.4

578

Esercizi da svolgere 9.6

CASO AZIENDALE

Leggi quanto di seguito riportato, tratto dalla dichiarazione di carattere non finanziario 2017 del Gruppo Brembo, e rispondi alle domande.

1. Profilo aziendale Il Gruppo Brembo svolge attività di studio, progettazione, produzione, montaggio e vendita di sistemi frenanti, ruote per veicoli nonché fusioni in leghe leggere e metalli. Opera attualmente in 15 Paesi di 3 continenti, con più di 9 800 collaboratori. Il mercato di riferimento di Brembo è rappresentato dai principali costruttori mondiali di autovetture, motocicli e veicoli commerciali, oltre che dai produttori di vetture e moto da competizione. 2. Consapevolezza del Gruppo per un futuro sostenibile 2.1 La sostenibilità per Brembo La responsabilità sociale d’impresa per Brembo non è un

concetto astratto, ma corrisponde a concrete pratiche quotidiane, volte a conciliare le decisioni di carattere economico con la valutazione dei loro impatti sociali e ambientali in relazione alle aspettative di tutti gli stakeholder del Gruppo. Statuiti: stabiliti. 2.2 I valori del Gruppo Etica, qualità, valorizzazione, proattività e appartenenza sono i cinque valori guida, statuiti nel Codice Etico dell’azienda, che costituiscono il patrimonio condiviso della cultura Brembo, nonché il punto di riferimento per la conduzione degli affari e delle attività aziendali nel pieno rispetto di tutti gli stakeholder del Gruppo.

a. Che cosa intende Brembo per responsabilità sociale d’impresa? ..............................................................................................................................................................................................................

b. Quali sono i valori che guidano il Gruppo Brembo? ..............................................................................................................................................................................................................

c. A quale gruppo di stakeholder sono rivolti i valori dell’appartenenza e della valorizzazione? ..............................................................................................................................................................................................................

d. Quale significato attribuisce Brembo all’etica? ..............................................................................................................................................................................................................

579

10 La gestione finanziaria Per avviare l’attività di una società in nome collettivo, i due potenziali soci, Alberto Brambilla e Roberto Colombo, hanno elaborato il seguente programma:

• • •

investimenti in beni strumentali: 650 000 euro; costi annui di gestione: 400 000 euro (di cui 77 000 euro per ammortamenti e 5 000 euro per accantonamenti al TFR interno); esigenze di liquidità: 7 000 euro.

Determina il fabbisogno finanziario iniziale nell’ipotesi che la durata del ciclo monetario sia di: ALERT Il fabbisogno finanziario iniziale rappresenta la somma di denaro necessaria per costituire un’impresa.

a. 60 giorni; b. 90 giorni; Ipotesi a

Coefficiente di rotazione:

.......................

Ipotesi b

= ............................ → 6 ....................... = ......................... → ............ .......................

.......................

Costi d’esercizio totali programmati Quote ammortamento Quota TFR annuo Costi d’esercizio non monetari

euro ...................................... euro ..................................... euro ..................................... euro ......................................

Costi d’esercizio misurati da variazioni finanziarie

euro ......................................

Fabbisogno finanziario per investimenti a breve ciclo di utilizzo:

La gestione finanziaria

calcolo del fabbisogno finanziario iniziale

gruppo 10

10.1

ipotesi a: euro .................................... : ................... = euro 53 000 ipotesi b: euro .................................... : ................... = euro ............................................

calcolo del fabbisogno finanziario iniziale

ALERT Il TFR e gli ammortamenti sono costi non monetari.

Ipotesi b

.................... euro

....................

.................... euro

....................

.................... euro

....................

710 000,00 euro

736 500,00

In fase di costituzione, l’impresa industriale CR10 srl ha programmato quanto segue:

• • • •

acquisto di immobilizzazioni tecniche per 825 000 euro, come risulta dal piano degli investimenti nella struttura tecnico-organizzativa; durata del ciclo monetario: 90 giorni; esigenze di liquidità: 6 500 euro; costi e ricavi annui come risulta dal preventivo economico di seguito riportato:

Preventivo economico Costi previsti Consumi materie Acquisti servizi Retribuzioni e oneri sociali Quota TFR (interno) Ammortamenti Oneri finanziari Oneri tributari

Ricavi previsti 438 000 Vendite 95 000 Altri ricavi 182 000 15 000 84 000 25 000 30 000

Totale costi Utile previsto

869 000 60 000

Totale a pareggio

929 000 Totale ricavi

Determina il fabbisogno finanziario iniziale.

926 200 2 800

929 000

La finanza aziendale e le decisioni finanziarie

10.2

euro euro euro euro

m2

Ipotesi a Fabbisogno per investimenti a breve ciclo Fabbisogno per investimenti a lungo ciclo Fabbisogno per esigenze di liquidità Fabbisogno finanziario iniziale

580

Esercizi da svolgere 10.3

calcolo del fabbisogno finanziario iniziale di un’unità produttiva

In vista dell’avvio dell’attività di una nuova unità produttiva, la Delta srl elabora i seguenti preventivi:

Preventivo degli investimenti in immobilizzazioni tecniche Brevetti industriali Fabbricati Impianti e macchinari Attrezzature industriali Altri beni

80 000 1 815 000 760 000 218 000 32 000

Totale

2 905 000

Preventivo economico Costi previsti

Ricavi previsti

Consumi materie Acquisti servizi Retribuzioni e oneri sociali Quota TFR (interno) Ammortamenti Oneri finanziari Oneri tributari

3 685 250 Vendite 486 000 Altri ricavi 870 000 50 000 191 010 66 000 194 000

Totale costi Utile previsto

5 542 260 583 740

Totale a pareggio

6 126 000 Totale ricavi

6 105 000 21 000

6 126 000

La durata del ciclo monetario è stimata in 60 giorni e le esigenze di liquidità sono valutate in 8 000 euro. Le fatture d’acquisto dei beni strumentali sono regolate per pronta cassa. Calcola il fabbisogno finanziario dell’impresa in relazione alla nuova unità produttiva.

10.4

calcolo del fabbisogno finanziario iniziale

Per l’apertura di una nuova unità produttiva, la Penati spa elabora lo studio di fattibilità (business plan) nell’ambito del quale deve quantificare il fabbisogno finanziario iniziale sulla base dei seguenti dati:

• • • •

investimenti in struttura: 240 000 euro, di cui il 20% da pagare nell’esercizio successivo; costi annui di gestione: 378 000 euro, di cui 30 000 euro per quote ammortamento e 20 000 euro per quota TFR, di cui 6 000 euro destinati a fondi pensione e il residuo mantenuto in azienda; durata del ciclo monetario: 45 giorni; esigenze di liquidità: 3 000 euro.

Calcola il fabbisogno finanziario necessario per avviare l’unità produttiva.

10.5

analisi patrimoniale finanziaria

L’impresa commerciale Antonio Rebruant & C. snc presenta la seguente Situazione patrimoniale sintetica. Calcola la composizione percentuale del patrimonio aziendale e gli indicatori dell’analisi patrimoniale e finanziaria.

Situazione patrimoniale in forma sintetica Importi

ALERT Per calcolare il margine di copertura globale occorre determinare il capitale permanente (capitale proprio + passività consolidate).

%

Importi

Attivo corrente • Disponibilità liquide • Crediti • Rimanenze

2 000 130 000 300 000

Passività correnti

Totale

432 000

Attivo immobilizzato

320 000

................  

Totale

752 000

100,00%  

................ Passività consolidate ................ Capitale proprio

%

372 000 280 000 100 000

................

752 000

100,00%

................ ................

................

margine di struttura = euro ......................................... – ......................................... = euro – ......................................... margine di copertura globale = euro (............................ + ............................) – ............................ = euro ............................ patrimonio circolante netto = euro ............................ – ............................ = euro ............................ margine di tesoreria = euro (............................ + ............................) – ............................ = euro – ............................ grado di capitalizzazione = euro

...................... ......................

= euro ......................

581

Completa, con dati a scelta, la seguente Situazione patrimoniale sintetica dell’impresa commerciale Omega srl:

Situazione patrimoniale Passività correnti

Totale

.......................

Attivo immobilizzato Immobilizzazioni immateriali Immobilizzazioni materiali

....................... .......................

Passività consolidate Totale passività

9 072 000 Capitale proprio

Totale Totale attivo

22 400 000 Totale passivo

.......................

2 464 000 11 603 200

....................... .......................

Calcola le percentuali di composizione dell’attivo e del passivo e i principali margini per l’analisi della solidità e della solvibilità dell’impresa. Esprimi, infine, un giudizio circa l’equilibrio patrimoniale e finanziario della stessa.

10.7

analisi patrimoniale finanziaria

La Situazione patrimoniale sintetica, all’inizio e alla fine del periodo amministrativo, della Corbetta srl esercente attività industriale è esposta nella tabella. Nel corso dell’esercizio si è adottata una politica di contenimento delle scorte, è stato modificato il coordinamento delle scadenze dei crediti/debiti commerciali e i soci hanno effettuato un aumento di capitale. Impieghi

1/01

Attivo corrente Disponibilità liquide Crediti Rimanenze

7 600 445 600 386 300

Attivo immobilizzato

1 087 000

Totale

1 926 500

31/12

Fonti

Passività a breve termine 8 300 452 200 Passività a medio/lungo termine 308 800 Capitale proprio 956 550 1 725 850 Totale

1/01

31/12

884 450

682 400

564 100

517 100

477 950

526 350

1 926 500

1 725 850

Calcola la composizione percentuale del patrimonio e i margini più significativi per l’analisi della situazione aziendale. Esprimi quindi un giudizio sull’evoluzione della situazione patrimoniale e finanziaria dell’impresa nel corso del periodo.

10.8

analisi patrimoniale finanziaria

Al fine di tenere sotto controllo la Situazione finanziaria e patrimoniale, la Ma.pla. spa, esercente attività commerciale all’ingrosso, redige mensilmente un rapporto che indica la composizione percentuale del patrimonio aziendale e i principali margini per l’analisi della solidità e solvibilità dell’impresa. Al 30/04 la Situazione patrimoniale sintetica è la seguente:

LAB

Situazione patrimoniale al 30/04 Impieghi Attivo corrente Disponibilità liquide Crediti Rimanenze

Fonti Passività a breve termine

Attivo immobilizzato

10 000 2 258 000 Passività a m/l termine 2 563 000 Capitale proprio 4 688 000

Totale

9 519 000 Totale

La gestione finanziaria

....................... ....................... ....................... .......................

gruppo 10

Attivo corrente Disponibilità liquide Crediti Rimanenze Ratei e risconti attivi

4 845 000 1 549 000 3 125 000 9 519 000

Elabora il rapporto al 30/04. Sulla base dei dati contenuti nel rapporto, esprimi poi una valutazione sul grado di solidità e solvibilità della Ma.pla. spa.

La finanza aziendale e le decisioni finanziarie

analisi degli equilibri patrimoniale e finanziario

m2

10.6

582

Esercizi da svolgere 10.9

situazione patrimoniale e finanziaria con dati a scelta

10.10

scelta tra fonti di finanziamento

Elabora, con dati opportunamente scelti, la Situazione patrimoniale sintetica della Mazzotta srl nelle seguenti ipotesi: a. impresa industriale capitalizzata e con una buona correlazione impieghi/fonti; b. impresa industriale sottocapitalizzata e scarsamente solvibile; c. impresa commerciale in equilibrio patrimoniale e finanziario. I tre soci della Bertini, Castaldi e Soncini snc di Brescia, avendo acquisito nuovi clienti sul mercato estero e pianificato di espandere le esportazioni nei due anni successivi, decidono di aumentare la capacità produttiva della loro impresa. L’incremento della capacità produttiva richiede investimenti in impianti e macchinari per 660 000 euro e un aumento dell’attivo corrente pari al 30% di quello attuale (finanziato interamente con passività correnti). Per la copertura finanziaria dell’investimento la società ricorre a una legge regionale a sostegno delle piccole e medie imprese ottenendo un contributo in conto impianti (a fondo perduto) pari al 40% del valore dei beni. Per finanziare la parte eccedente ha le seguenti alternative: ricorrere a un aumento di capitale proprio, chiedere una sovvenzione bancaria o combinare in modo opportuno le due fonti di finanziamento. La Situazione patrimoniale dell’impresa prima del nuovo investimento è la seguente:

Situazione patrimoniale Attivo Attivo corrente Attivo immobilizzato Totale

Passivo 500 000 Passività a breve termine 960 000 Passività a m/l termine Capitale proprio 1 460 000 Totale

425 000 410 000 625 000 1 460 000

Al fine di scegliere la forma di finanziamento più adeguata viene elaborata la Situazione patrimoniale previsionale nelle tre ipotesi seguenti: a. l’investimento è finanziato interamente con capitale proprio; b. l’investimento è finanziato interamente con capitale di debito; c. l’investimento è finanziato sia con capitale proprio sia con capitale di debito, in misura tale da non compromettere l’equilibrio patrimoniale-finanziario della società. Utilizzando gli strumenti di indagine noti, individua gli effetti di ciascuna ipotesi sull’equilibrio dell’impresa. Procedi inoltre alla rilevazione in P.D. dell’aumento di capitale (sottoscritto in parti uguali dai tre soci) di cui all’ipotesi a. e dell’ottenimento della sovvenzione bancaria triennale, tasso 6%, con interessi semestrali anticipati trattenuti all’atto dell’accensione del prestito (funzionamento al valore nominale di uscita) di cui all’ipotesi b.

10.11

operazioni di finanziamento

Al fine di finanziare i propri investimenti per l’esercizio n, l’impresa industriale Baldini spa, che redige il bilancio in forma abbreviata, compie le seguenti operazioni di gestione: 01/04: emissione di un prestito obbligazionario composto da 40 000 obbligazioni del valore nominale di 10 euro emesse alla pari; rimborso in cinque quote annue costanti in data 1/04, tasso d’interesse 4,50%, godimento 1/04 e 1/10. Il versamento da parte degli obbligazionisti avviene in data 10/04 10/04: aumento di capitale sociale a pagamento per 200 000 euro nominali più soprapprezzo di 20 000 euro. Gli azionisti sottoscrivono l’aumento in data 15/04 e versano l’intero importo dovuto sul c/c bancario della società 02/05: ottenimento di una sovvenzione bancaria a 10 mesi di 30 000 euro, tasso 5,75%, interessi anticipati trattenuti all’atto dell’accensione del prestito (funzionamento al valore nominale di uscita) 2/05: presentazione all’incasso s.b.f. con disponibilità immediata in c/c di Ri.Ba. per 65 000 euro, tasso del conto anticipo 6%, valuta adeguata al 22/06. La banca accoglie le Ri.Ba. in data 5/05, addebitando commissioni d’incasso per 28 euro (gli interessi vengono addebitati in data 1/03 dell’anno successivo). Procedi alla rilevazione in P.D. e rispondi alle seguenti domande. 1. Quali conti, tra quelli utilizzati, confluiscono nel patrimonio netto dell’impresa? Quali rientrano tra le passività a medio/lungo termine e quali tra le passività a breve termine? 2. Quali conti relativi alle operazioni di finanziamento descritte incidono sull’equilibrio economico dell’impresa?

583

fabbisogno per investimenti a lungo ciclo di utilizzo e scelta delle fonti di finanziamento

Le sorelle Maria e Anna Anitrano aspirano a dar vita a una società in nome collettivo per gestire insieme un negozio; nell’ambito dello studio di fattibilità per l’apertura al pubblico del punto vendita, prevista il 1° ottobre n1, è stato redatto il seguente piano degli investimenti: Costo storico

Tipologia n1

n2

% ammort.

n3

1 800 – 700

1 800 – 700

1 800 800 700

2 500

2 500

3 300

750 3 750

750 4 200

750 4 200



4 500

4 950

4 950

4 000

7 000

7 450

8 250

9 000 – 3 500

– – –

– 4 000 –

Tot. immob. immateriali

12 500



4 000

Attrezzature commerciali Arredamento

6 000 25 000

– 3 000

– –

Totale immob. materiali

31 000

3 000

Totale

43 500

3 000

Costi d’impianto Costi di ampliamento Software

Quote annue ammortamento n1 n2 n3

20 20 20

12,5 15

Relativamente all’avvio dell’attività, i fornitori applicano le seguenti condizioni di pagamento:

• • • •

il notaio e l’architetto esigono il pagamento immediato; la società di software esige il pagamento ½ immediato e ½ a 60 giorni (1° settembre); il fornitore delle attrezzature richiede il 50% alla consegna (1° settembre) e il 50% a 30 giorni; il mobilificio chiede un acconto del 20% alla conferma del preventivo (che avverrebbe in data 15 maggio), il 50% alla consegna (1° settembre) e il rimanente a 6 mesi dalla consegna.

gruppo 10

10.12

La gestione finanziaria

3. A quanto ammontano gli oneri finanziari relativi alle operazioni di finanziamento descritte che affluiscono al Conto economico al 31/12/n? (Si tenga conto del principio di competenza economica e si redigano le eventuali scritture di assestamento.) 4. Considerando le fonti a cui ha fatto ricorso, quali tipi di investimenti può aver compiuto l’impresa?

flussi finanziari

La Nota integrativa del bilancio dell’esercizio n dell’impresa industriale Tota srl presenta, tra le altre, la tabella esposta qui sotto che evidenzia le movimentazioni intervenute nelle immobilizzazioni materiali. Individua, tra le movimentazioni intervenute, quelle che hanno generato flussi finanziari in entrata e in uscita.

Movimentazioni intervenute nelle immobilizzazioni materiali Costo Fabbricati Importo al 31/12/n–1 quota ammortamento Importo al 31/12/n Impianti e macchinari Importo al 31/12/n–1 cessione di un macchinario: – storno del fondo ammortamento – ricavo di cessione – plusvalenza quota ammortamento Importo al 31/12/n Attrezzature industriali e commerciali Importo al 31/12/n–1 acquisti quota ammortamento Importo al 31/12/n

7 650 000

Fondo ammortamento

Valore di bilancio 5 150 000

7 650 000

2 500 000 183 000 2 683 000

12 430 000

4 680 000

7 750 000

– 1 235 000 – 185 000 24 000

– 1 235 000

11 034 000 1 500 000 225 000 1 725 000

4 967 000

540 000 3 985 000

7 049 000

350 000

1 150 000

150 000 500 000

1 225 000

m2

10.13

La finanza aziendale e le decisioni finanziarie

Calcola il fabbisogno finanziario iniziale relativo all’attivo immobilizzato e individua le fonti di finanziamento più idonee per coprire tale fabbisogno, motivando le scelte.

584

Esercizi da svolgere 10.14

flussi finanziari

La Nota integrativa del bilancio dell’esercizio n dell’impresa industriale Mininno spa presenta, tra le altre, le seguenti tabelle che evidenziano le movimentazioni intervenute nei fondi per rischi e oneri e nei debiti per TFR, con i relativi commenti:

Movimentazioni intervenute nei fondi per rischi e oneri Importo al 31/12/n–1

Fondi per rischi e oneri

Accantonamenti

Importo al 31/12/n

Utilizzazioni

Fondo rischi per cause legali in corso

82 000

24 000



106 000

Fondo rischi su automezzi

98 000

35 000

– 24 000

109 000

Fondo manutenzioni programmate

223 000

76 000

– 25 000

274 000

Totale

403 000

135 000

– 49 000

489 000

Il fondo rischi per cause legali in corso è relativo a controversie legali i cui esiti non sono ancora definibili con certezza e, pertanto, l’ammontare stanziato rappresenta una stima prudente degli oneri che ne potrebbero derivare. Il fondo rischi su automezzi è relativo a rischi non assicurati di incendio e furto su automezzi. L’accantonamento al fondo rischi su automezzi è effettuato prudenzialmente per coprire furti e incendi eventuali. L’accantonamento al fondo manutenzioni programmate è relativo a contratti per manutenzioni triennali degli impianti produttivi.

Movimentazioni intervenute nei debiti per TFR Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato Importo al 31/12/n–1 Quota netta maturata nell’esercizio: TFR di competenza Imposta sostitutiva 17% sulla rivalutazione del debito preesistente

485 000 73 500 – 1 720 71 780

Indennità liquidate nell’esercizio Anticipi erogati nell’esercizio Importo al 31/12/n

– 7 820 – 13 500 535 460

Tutti i dipendenti mantengono il TFR nell’impresa. Indica quali delle movimentazioni nei fondi per rischi e oneri e nei debiti per TFR hanno prodotto flussi di risorse finanziarie e spiegane il motivo.

10.15

disponibilità liquide

Dal bilancio dell’esercizio n della Zenit spa si traggono i dati presentati nella tabella che segue. I debiti v/banche comprendono c/c bancari passivi per 3 231 329 euro nell’esercizio n–1 e per 3 844 960 euro nell’esercizio n.

Stato patrimoniale al 31/12/n ALERT I flussi finanziari si calcolano facendo la differenza tra i valori di una grandezza in due esercizi consecutivi.

n

n–1

n

n–1

Debiti

Attivo circolante ...............................

..............

..............

...............................

Disponibilità liquide Depositi bancari e postali Denaro e valori in cassa

640 280 6 865

795 150 6 320 Debiti v/banche

..............

..............

..............

..............

12 061 540

11 917 050

..............

..............

Calcola il flusso di disponibilità liquide dell’esercizio n, le disponibilità liquide nette al termine dei due esercizi e il flusso di disponibilità liquide nette dell’esercizio n.

10.16

disponibilità liquide

La Cut & Sew spa opera nel settore dell’abbigliamento e presenta, al termine dell’esercizio n, i dati tratti dallo Stato patrimoniale riclassificato e riferiti a due esercizi successivi (importi in migliaia di euro):

585

Stato patrimoniale riclassificato Attivo corrente • Disponibilità liquide • Crediti v/clienti • Altri crediti • Rimanenze

8 436 448 245 26 700 63 780

Attivo immobilizzato • Immobilizzazioni immateriali • Immobilizzazioni materiali

3 668 164 899

Debiti a breve termine 9 640 • Debiti v/fornitori 380 432 • Banche c/c passivi 31 100 Debiti a m/l termine 56 250 • Debiti per TFR • Mutui passivi 3 890 Capitale proprio 124 500

Totale attivo

715 728

605 812 Totale passivo

31/12/n

31/12/n–1

439 127 23 655

375 643 11 425

52 470 68 540

49 834 70 000 98 910

131 936 715 728

605 812

Calcola le percentuali di composizione dell’attivo e del passivo ed esprimi un breve giudizio sulla situazione patrimoniale e finanziaria dell’impresa. Calcola inoltre il flusso di disponibilità liquide dell’esercizio n, le disponibilità liquide nette al termine dei due esercizi e il flusso di disponibilità liquide nette generato nell’esercizio n. La Essence florale spa, operante nel settore cosmesi, presenta i seguenti dati tratti dal bilancio al 31/12/n:

10.17 flusso di cassa dell’attività operativa

LAB

Stato patrimoniale al 31/12/n riclassificato Attivo Attivo corrente Disponibilità liquide Crediti Ratei e risconti attivi Rimanenze Totale attivo corrente

n 1 200 595 500 26 000 670 000 1 292 700

Attivo immobilizzato Immobilizzazioni immateriali Immobilizzazioni materiali Immobilizzazioni finanziarie Totale attivo immobilizzato

59 000 1 237 300 101 000 1 397 300

n−1

Passivo Debiti a breve termine 1 000 C/c passivi 493 600 Altri debiti 27 500 Ratei e risconti passivi 441 500 963 600 Totale debiti a breve termine Debiti a m/l termine 45 000 Debiti per TFR 1 286 000 Mutui passivi 169 000 1 500 000 Totale debiti a m/l termine Capitale proprio Capitale sociale Riserve Totale capitale proprio

Totale attivo

2 690 000

2 463 600 Totale passivo

n

n−1

41 000 1 153 000 26 250

24 500 1 031 850 33 500

1 220 250

1 089 850

250 000 189 000

215 000 222 500

439 000

437 500

600 000 430 750 1 030 750

600 000 336 250 936 250

2 690 000

2 463 600

Conto economico dell’esercizio n Ricavi di vendita Incremento rimanenze prodotti Valore della produzione

6 506 000 165 500 6 671 500

Costi per materie Costi per servizi Costi del personale: • salari e stipendi • oneri sociali • TFR Ammortamenti Svalutazione crediti Incremento rimanenze di materie Oneri diversi di gestione (minusvalenza da alienazione) Costi della produzione

3 944 500 1 035 000 736 000 287 040 60 300 235 300 22 660 – 63 000 19 200 6 277 000

Differenza tra valore e costi della produzione Risultato della gestione finanziaria Risultato prima delle imposte Imposte dell’esercizio Utile dell’esercizio

394 500 –

64 630 329 870 115 700 214 170

La gestione finanziaria

Passivo

gruppo 10

31/12/n–1

La finanza aziendale e le decisioni finanziarie

31/12/n

m2

Attivo

586

Esercizi da svolgere Presenta la struttura patrimoniale dell’impresa in valori percentuali nei due esercizi e calcola i principali margini per l’analisi finanziaria e patrimoniale. Determina inoltre il flusso di disponibilità liquide generato nell’esercizio n, le disponibilità liquide nette al 31/12/n–1 e al 31/12/n, il flusso di disponibilità liquide nette dell’esercizio n e il flusso di cassa dell’attività operativa (tutti i dipendenti optano per mantenere il TFR nell’impresa). Esprimi infine un giudizio sull’equilibrio finanziario e patrimoniale della società.

10.18

flusso di cassa dell’attività operativa

La Graffer spa svolge attività industriale e presenta, al 31/12/n2, i seguenti dati tratti dal bilancio:

Stato patrimoniale al 31/12/n2 Attivo

n2

Immobilizzazioni Immobilizzazioni materiali Attivo circolante Rimanenze Crediti Valori in cassa Ratei attivi

1 285 000

625 000 900 000 10 000 5 000 1 540 000

Totale attivo

2 825 000

n1

Passivo

Patrimonio netto 740 000 Capitale Riserve Utile (perdita) dell’esercizio 510 000 800 000 200 000 Passività 5 000 Trattamento fine rapporto di 1 515 000 lavoro subordinato Mutui passivi Banche c/c passivi Altri debiti a breve Risconti passivi

2 255 000 Totale passivo

n2

n1

1 000 000 100 000 166 000

750 000 110 000 – 60 000

1 266 000

800 000

340 000 210 000 605 000 380 000 24 000

300 000 150 000 505 000 485 000 15 000

1 559 000

1 455 000

2 825 000

2 255 000

Conto economico dell’esercizio n2 Valore della produzione Ricavi delle vendite Incremento rimanenze di prodotti e semilavorati Altri ricavi e proventi

4 070 000 125 000 60 000

Totale

4 255 000

Costi della produzione Costi per materie Costi per servizi Salari, stipendi, oneri sociali Trattamento di fine rapporto * Ammortamenti Svalutazione crediti Decremento rimanenze di materie Oneri diversi di gestione (di cui minusvalenze da alienazione 20 000 euro)

1 925 000 490 000 1 105 000 85 000 240 000 25 000 10 000 35 000

Totale

3 915 000

Differenza tra valore e costi della produzione

340 000

Oneri finanziari Proventi finanziari Risultato della gestione finanziaria

– 0 075 000 + 0 005 000 – 0070 000

Risultato prima delle imposte Imposte dell’esercizio

270 000 – 0 104 000

Utile dell’esercizio * Tutti i 45 dipendenti hanno optato per il mantenimento in azienda del TFR.

Presenta: 1. la struttura patrimoniale della società in valori percentuali;

166 000

587

MASSIMIZZARE IL VALORE DELL’IMPRESA

Tasso minimo di rendimento Soglia minima di accettabilità che rifletta la rischiosità dell’investimento e la composizione dei finanziamenti

Rendimento atteso Misurare il rendimento in base ai flussi di cassa incrementali del progetto di investimento

Politiche dei dividendi Ammontare di risorse finanziarie in eccesso da restituire agli azionisti

Politiche di finanziamento Scegliere una struttura che garantisca la sopravvivenza dell’impresa e la creazione di valore

Politiche di investimento Investire in progetti con un rendimento atteso superiore a quello richiesto dai finanziatori

Design degli strumenti finanziari Progettazione delle caratteristiche di ciascuno strumento di finanziamento in linea con le specificità dell’azienda

Scelta del rapporto di indebitamento Individuazione della proporzione ottimale tra capitale proprio e di debito

Quanto restituire agli azionisti? Quanto eccede dopo aver: 1. remunerato i creditori 2. effettuato investimenti che creano valore 3. assicurato all’azienda i mezzi per far fronte a esigenze inattese

Con quale modalità? Restituire sotto forma di dividendi ordinari o con altre modalità tecniche

Fonte: SDA Bocconi

11 Le decisioni d’investimento 11.1 acquisto di un macchinario, valutazione della convenienza economica

Acquistando un nuovo macchinario l’impresa industriale Albatros srl avrebbe i seguenti flussi netti di cassa:

• • •

160 000 euro per l’acquisto del bene; 44 500 euro di entrate nette per tre anni; 37 000 euro di entrate nette nel quarto anno. Sapendo che il costo medio del capitale per l’impresa è 8%, valuta utilizzando il VAN se l’acquisto è economicamente conveniente e motiva la scelta.

ALERT Nella formula del calcolo del VAN (valore attuale netto) gli importi delle uscite monetarie si inseriscono con il segno meno e quelli delle entrate monetarie con il segno più.

0

1

2

.......................

........................

........................

3 ........................

VAN = .................................. + ................................ × (................) ………….

+ ............................... × (………..)

………….

4

tempo flussi

........................ ………….

+ ................................ × (................)

+ ................................. × (.......................)

………….

+

= euro – 18 123

Il VAN ..................................................... suggerisce di ...................................................... l’investimento perché la sua realizzazione ...................................................................... ricchezza.

gruppo 11

IL VADEMECUM DEL DIRETTORE FINANZIARIO

La finanza aziendale e le decisioni finanziarie

comprensione del testo: la funzione finanza

m2

Dopo aver analizzato il diagramma, presenta una relazione che illustri il ruolo della funzione finanza nell’impresa.

10.19

Le decisioni d’investimento

2. il calcolo del flusso di disponibilità liquide dell’esercizio n2, delle disponibilità liquide nette al termine dei due esercizi, del flusso di disponibilità liquide nette e del flusso di cassa dell’attività operativa dell’esercizio n2; 3. un commento sulla situazione patrimoniale-finanziaria dell’impresa.

588

Esercizi da svolgere 11.2

lancio di un nuovo prodotto

LAB

La Botticelli sapa valuta l’opportunità del lancio di un nuovo prodotto con ciclo di vita quinquennale. Tenuto conto dell’investimento iniziale in macchinari e in una campagna pubblicitaria, dei ricavi di vendita, dei costi di produzione, dalla realizzazione del progetto sono attesi i seguenti flussi monetari netti: • investimento iniziale 115 000 euro; • flussi netti positivi nei 5 anni di vita del prodotto: 18 000 euro, 52 000 euro, 55 000 euro, 20 000 euro, 15 000 euro. Il costo medio del capitale per la società è 10,50%. Calcola il VAN, il TIR e il DPB ed esprimi un giudizio sull’investimento.

11.3

locazione di un capannone

LAB

L’impresa industriale Co.Met. srl ha dovuto ridurre la propria attività e ha l’opportunità di concedere in locazione a terzi un capannone inutilizzato, previo intervento di ammodernamento. Il progetto presenta i seguenti flussi monetari:

• • •

uscite nette per lavori di ammodernamento e ristrutturazione 100 000 euro; dall’anno successivo e per 12 anni entrate nette per 23 000 euro annui (la stima tiene conto dell’entrata per canone di locazione, dell’uscita per il rimborso del finanziamento ottenuto per la ristrutturazione ecc.); al termine del contratto di locazione il capannone sarà venduto a un prezzo stimato di 240 000 euro.

Valuta la convenienza economica del progetto al tasso di attualizzazione 9% e verifica come cambia la convenienza del progetto al variare del tasso di attualizzazione.

11.4

apertura di un nuovo punto vendita

LAB

L’impresa commerciale Nanni srl valuta l’opportunità di aprire un nuovo punto vendita. A tal fine ha stimato gli investimenti in immobilizzazioni materiali (arredi, attrezzature commerciali ecc.), i costi della locazione dell’immobile e della campagna pubblicitaria, gli investimenti annui in fattori a breve ciclo di utilizzo (merci, lavoro, energia elettrica, manutenzioni, servizi ecc.), i ricavi annui. L’impresa ha un costo medio del capitale 8%. Considerando attendibile la pianificazione su un periodo di tempo di 6 anni, ha quantificato i seguenti flussi monetari netti:

• •

esborso iniziale: 250 000 euro; entrate nette annuali: 45 000 euro il primo anno, 105 000 euro ciascuno dei restanti 5 anni.

Valuta:

• • 11.5

lancio di un nuovo prodotto, valutazione della convenienza economica

la convenienza economica del progetto e verifica come essa muta al variare del tasso di attualizzazione; la liquidità del progetto.

Per la realizzazione e il lancio di un nuovo prodotto è necessario un esborso iniziale di 180 000 euro (per nuovi impianti, macchinari, sviluppo ecc.), a cui seguono, nei cinque anni successivi di durata del ciclo di vita del prodotto, entrate annue per ricavi (E) e uscite annue per costi di produzione (U) così distribuite: Anno

Flusso

Anno

Flusso

1

E 94 000 U 10 500

3

E 134 000 U 13 600

2

E 134 000 U 13 600

4

E 78 400 U 18 000

LAB

Anno 5

Flusso E 52 000 U 10 300

Decidi se l’investimento è economicamente conveniente nel caso in cui il costo medio del capitale per l’impresa sia pari a: 1. 12%; 2. 18%; Individua il tasso interno di rendimento e rappresenta il profilo del valore attuale del progetto. Esprimi un giudizio sulla convenienza economica del progetto.

11.6

report sull’analisi finanziaria di un progetto

LAB

Per poter raggiungere l’obiettivo di incremento delle vendite e della quota di mercato, l’impresa industriale Bottin srl dovrebbe dotarsi di una nuova linea di produzione. Sulla base dei dati raccolti, la realizzazione della nuova linea di produzione comporterebbe un investimento iniziale di 385 000 euro e il suo funzionamento genererebbe, dal periodo successivo, flussi monetari netti positivi stimati di 120 000 euro, 170 000 euro, 149 000 euro, 98 000 euro, 52 000 euro. Il costo medio del capitale per l’impresa si attesta all’11%. Predisponi un report sull’analisi finanziaria del progetto, in base al quale la direzione generale dell’impresa lo inserirà o meno nei piani aziendali.

589

LAB

La Ferrini Clara & C. snc valuta la sostituzione del software gestionale con uno più completo ed efficiente. A tal fine ottiene i preventivi di tre fornitori (X, Y, Z). Considerando il costo iniziale per l’acquisto delle licenze, per l’installazione, la formazione del personale, la migrazione dal vecchio al nuovo software gestionale, il canone annuo di manutenzione e quello per l’assistenza telefonica nonché i risparmi di costo stimati su un periodo di tempo di tre anni, quantifica i seguenti flussi relativamente alle tre alternative:

• •

progetto X: flusso netto negativo iniziale 12 240 euro, flussi netti annui positivi di 4 600 euro per tre anni; progetto Y: flusso netto negativo iniziale 15 500 euro, flussi netti annui positivi di 6 000 euro il primo anno e di 7 500 euro all’anno per altri due anni; • progetto Z: flusso netto negativo iniziale 10 800 euro, tre flussi netti annui positivi di 5 000 euro, 4 000 euro, 5 000 euro; Tasso di attualizzazione 9%. Sviluppa l’analisi finanziaria che consente di valutare la convenienza economica della sostituzione del software gestionale e di scegliere presso quale fornitore acquistarlo. Verifica come varia l’ordine di preferenza al modificarsi del tasso di attualizzazione.

11.8 sostituzione macchinario, scelta fra tre offerte

LAB

A causa di un guasto irreparabile, un macchinario deve essere sostituito per cui l’impresa Luisa e Micol Pavan snc valuta presso quale fornitore acquistarne uno nuovo. L’analisi riguarda le tre offerte pervenute, che comportano, tenuto conto di una vita utile stimata di 4 anni, i seguenti flussi monetari annui netti: a. esborso iniziale 50 000 euro, successivamente flussi annui netti positivi di 30 000 euro; b. esborso iniziale 50 000 euro, successivamente flussi annui netti positivi di 25 000 euro il primo anno e di 35 000 euro nei tre anni successivi; c. esborso iniziale 60 000 euro, successivamente flussi annui netti positivi di 40 000 euro nei primi due anni, poi 35 000 euro e infine 20 000 euro. Costo medio del capitale per l’impresa 10%.

Le decisioni d’investimento

acquisto software, scelta fra tre alternative

gruppo 11

11.7

Valuta la convenienza economica e la liquidità dei tre progetti e stila la graduatoria che consente di individuare il fornitore presso cui acquistare il macchinario. Commenta i risultati ottenuti. La Giglietta srl intende accrescere l’efficienza del proprio sistema informativo migliorando la rete aziendale. A tal fine raccoglie il preventivo di tre diversi fornitori e stima i flussi (costi e risparmi di costo) generati dai tre progetti: Progetto

LAB

Flussi Anno n

Anno n1

Anno n2

Anno n3

A

– 10 000

+ 4 500

+ 4 000

+ 4 000

B

– 11 000

+ 4 500

+ 5 500

+ 4 500

C

– 13 000

+ 5 500

+ 5 000

+ 4 500

1. Individua il progetto economicamente più conveniente al tasso di attualizzazione (costo del capitale) 10% e stila una graduatoria dei tre progetti. 2. Quale progetto sarebbe realizzabile nel caso in cui nell’anno n la società potesse destinare all’investimento un capitale di 10 500 euro? Perché?

11.10 scelta fra due impianti

LAB

La Stern srl deve procedere alla sostituzione di un impianto obsoleto il cui ricavo di dismissione è stimato in 4 000 euro. Per l’acquisizione del nuovo impianto, che deve avere una capacità produttiva di 15 000 unità di prodotto Alfa all’anno e una vita utile di 8 anni, ha raccolto i preventivi di due fornitori: a. Bianchetta spa: costo d’acquisto 498 000 euro, flussi monetari netti annui positivi 127 000 euro per l’intera vita utile, prezzo di realizzo al termine della vita utile 13 500 euro; b. Verdini srl: costo d’acquisto 582 000 euro, flussi monetari netti annui positivi 144 000 euro per l’intera vita utile, prezzo di realizzo al termine della vita utile 15 600 euro. Analizza la convenienza economica dei due preventivi sapendo che il costo del capitale per la Stern srl è del 14%. Individua inoltre l’impianto che conviene scegliere al variare del costo del capitale. Quale sarebbe la scelta se, al momento dell’investimento (epoca 0), l’impresa disponesse di 500 000 euro?

La finanza aziendale e le decisioni finanziarie

scelta fra investimenti alternativi, vincoli finanziari

m2

11.9

590

Esercizi da svolgere 11.11

scelta fra due impianti, report sull’analisi finanziaria

LAB

La Bruzzi Franca & C. snc intende avviare una nuova produzione; a tal fine può scegliere fra due impianti caratterizzati dalla medesima capacità produttiva e dai seguenti flussi monetari:



impianto A: costo d’acquisto 200 000 euro, vita utile 10 anni in ciascuno dei quali i flussi monetari netti ammontano a 56 000 euro, valore di recupero al termine della vita utile 10 000 euro; • impianto B: costo d’acquisto 230 000 euro, vita utile 10 anni in ciascuno dei quali i flussi monetari netti ammontano a 64 000 euro, valore di recupero al termine della vita utile 8 000 euro. Il costo del capitale per l’impresa è 9%. Valuta i due progetti dal punto di vista della convenienza economica e della liquidità e individua quello preferibile. Redigi il report sull’analisi finanziaria condotta.

11.12

CASO AZIENDALE

Nell’anno n1, con un capitale sociale iniziale di 300 000 euro, un piccolo gruppo di soci costituisce la LumiTech srl, impresa industriale operante nel settore delle energie rinnovabili. L’obiettivo è commercializzare dall’anno n4 un prodotto innovativo, ad alte prestazioni e a prezzo contenuto. A tal fine viene predisposto il seguente piano quadriennale di sviluppo dell’attività. n1

Raccolta fondi iniziale Definizione struttura aziendale

n2

n3

1° aumento di capitale

n4

2° aumento di capitale

Ingegnerizzazione Ottimizzazione Industrializzazione Marketing plan

Produzione

Implementazione marketing plan Certificazione energetica

Commercializzazione

Nella fase iniziale di sviluppo del prodotto, la società acquisisce in licenza alcuni brevetti, assume 5 dipendenti e fa realizzare in outsourcing alcune parti componenti del prodotto. Nell’anno n2 realizza un aumento di capitale di 300 000 euro. Ciò consente di internalizzare la produzione delle parti componenti eliminando le forniture in outsourcing, di assumere 3 nuovi dipendenti, di proseguire l’attività di ricerca e sviluppo per migliorare le performance del prodotto, di avviare la costruzione di un polo produttivo, di avviare l’iter di certificazione dei prodotti. Nel corso dell’anno n3 la società si trasforma in società per azioni e delibera un nuovo aumento di capitale portando il patrimonio netto a 2 milioni di euro. Parte del capitale è sottoscritto da imprese industriali operanti in vari settori delle tecnologie innovative ed eco-compatibili per l’edilizia e le costruzioni. Le risorse monetarie raccolte consentono alla società di acquistare la proprietà dei brevetti di cui era già licenziataria, di portare a termine la realizzazione del polo produttivo, di sviluppare l’attività di marketing e l’attività commerciale a sostegno dello sviluppo industriale. Nell’ultimo trimestre dell’anno n3 il prodotto viene immesso sul mercato in via sperimentale. Dopo aver letto il brano e analizzato il piano di sviluppo, esegui quanto richiesto. 1. Individua nel brano ed elenca gli investimenti di capacità e quelli d‘esercizio realizzati dalla società nel triennio n1-n3. 2. Rispondi alle seguenti domande. a. Ritieni opportuno l’ingente ricorso al capitale proprio come fonte di finanziamento? Perché? b. Quale tipo di fabbisogno finanziario caratterizza la società nel primo triennio? E a partire dal quarto anno? c. Per le società partecipanti, che tipo di investimento costituisce la sottoscrizione di azioni della LumiTech spa?

591

12 Gli strumenti finanziari

8. 9. 10.

12.2 emissione di un prestito obbligazionario

emissione di un prestito obbligazionario

12.4 prestito obbligazionario

   

   

ALERT Per calcolare il costo di un’obbligazione va applicata la seguente proporzione: 100 : 98,50 = 8 : x

La Fiandre spa emette un prestito obbligazionario formato da 1 200 000 obbligazioni del valore nominale unitario di 4 euro. Il prestito viene collocato al prezzo di emissione di 99,20. Calcola: a. il valore nominale totale del prestito obbligazionario; b. il costo di un’obbligazione; c. il costo sostenuto dall’investitore Alberti che sottoscrive 6 000 obbligazioni. Una società per azioni ha emesso un prestito obbligazionario di 4 000 000 di euro, formato da obbligazioni del valore nominale unitario di 50 euro. Le obbligazioni sono state emesse a 98,50 e corrispondono interessi semestrali alle date 1/02-1/08 al tasso lordo 4,50%. a. il numero delle obbligazioni emesse dalla società; b. il costo di sottoscrizione per un investitore che acquista 5 000 obbligazioni; c. la cedola semestrale netta incassata dall’investitore (imposta sostitutiva 26%).

sottoscrizione di obbligazioni

 

Calcola:

Calcola:

12.5

F

    

La Ramo spa emette un prestito obbligazionario del valore nominale di 10 000 000 di euro, suddiviso in obbligazioni del valore nominale di 8 euro. Il prestito viene collocato al prezzo di 98,50.

a. il numero delle obbligazioni emesse; b. il costo di un’obbligazione; c. il costo sostenuto dall’investitore Ceselli che sottoscrive 5 000 obbligazioni

12.3

V

    

Gli strumenti finanziari

7.

I titoli di Stato sono titoli di debito. Nel mercato monetario sono negoziati titoli a media/lunga scadenza. Il mercato primario è riservato al collocamento di titoli di nuova emissione. La cedola è il giorno nel quale vengono pagati gli interessi dei titoli di debito. Le obbligazioni non possono essere emesse sotto la pari. Il valore nominale di un prestito obbligazionario rappresenta l’importo per il quale la società emittente si riconosce debitrice. Tutte le azioni emesse da una società attribuiscono al possessore il diritto di partecipazione e di voto nelle assemblee sociali. Il contraente di una polizza assicurativa può coincidere con l’assicurato. Per la normativa fiscale, gli scarti di emissione sono considerati redditi diversi. I soggetti lordisti sono esentati dal pagamento delle imposte sui proventi dei titoli.

gruppo 12

1. 2. 3. 4. 5. 6.

ALERT Per calcolare la cedola semestrale incassata dall’investitore bisogna moltiplicare il tasso semestrale per il valore nominale totale acquistato e sottrarre al risultato ottenuto l’imposta sostitutiva.

La Norman spa emette un prestito obbligazionario novennale formato da 100 000 obbligazioni del valore nominale di 10 euro ognuna da collocare presso il pubblico dei risparmiatori. La società stabilisce che il prestito venga collocato sotto la pari al prezzo di 99,85, con cedola pagata posticipatamente il 15/04 di ogni anno al tasso 2,75%. Presenta: a. il calcolo del valore nominale totale del prestito obbligazionario; b. i calcoli relativi al costo sostenuto da un investitore che sottoscrive 1 500 obbligazioni; c. i calcoli relativi alla cedola netta riscossa dall’investitore alla data di godimento, sapendo che viene assoggettata a imposta sostitutiva 26%.

Il mercato degli strumenti finanziari

strumenti finanziari e loro caratteristiche

Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F), e in quest’ultimo caso, suggerisci una corretta formulazione.

m3

12.1

592

Esercizi da svolgere 12.6

caratteristiche del prestito obbligazionario

ALERT La cedola riscossa da un risparmiatore è uguale al tasso annuo lordo diviso per 2 al netto dell’imposta sostitutiva 26%.

12.7

sottoscrizione di obbligazioni e tasso di interesse

Leggi la situazione operativa e indica se le affermazioni che seguono sono vere (V) o false (F). Una società per azioni quotata in un mercato regolamentato, per finanziare la sua attività produttiva, ha emesso un prestito obbligazionario di 10 000 000 di euro, formato da titoli del valore nominale unitario di 100 euro, offerto in sottoscrizione al pubblico dei risparmiatori al prezzo di 98,60 euro. La società corrisponde il tasso di interesse annuo lordo 4,20%, godimento semestrale 1/04-1/10. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8.

Il valore nominale totale del prestito è 10 000 000 di euro. La società ha emesso 1 000 000 di obbligazioni. Il prestito è stato collocato alla pari. Il costo di sottoscrizione di un’obbligazione è 100 euro. Le obbligazioni sono titoli a tasso variabile. La società paga gli interessi due volte all’anno. Un risparmiatore, per ogni obbligazione, riscuote una cedola di 1,55 euro. Una società, per ogni obbligazione, riscuote una cedola di 2,10 euro.

V

F

       

       

La Tessilmarche spa, che necessita di finanziamenti per espandere la sua attività produttiva, emette un prestito obbligazionario quinquennale del valore nominale di 350 000 euro suddiviso in 17 500 titoli da collocare presso il pubblico dei risparmiatori. La società stabilisce che ogni obbligazione venga collocata al prezzo di emissione di 99,55, con interessi pagati semestralmente in data 1/05 e 1/11 di ogni anno. Presenta: a. il calcolo del valore nominale unitario di ogni obbligazione; b. i calcoli relativi all’importo investito dal risparmiatore Pistilli, che sottoscrive 420 obbligazioni; c. i calcoli relativi al tasso di interesse lordo del prestito obbligazionario, sapendo che la cedola netta incassata da Pistilli l’1/11 è 124,32 euro (imposta sostitutiva 26%). a. valore nominale unitario di ogni certificato .......................................

euro

= euro ........................... valore nominale unitario di ogni certificato

......................

b. importo investito da Pistilli 100

:

valore nominale percentuale x = euro

..........................

=

prezzo di sottoscrizione percentuale

...................... × ...................... ................................

..........................

:

x

valore nominale di un’obbligazione

prezzo di sottoscrizione di un’obbligazione

= euro ................................. prezzo di sottoscrizione di un’obbligazione

euro (............................. × 420) = euro 8 362,20 importo versato per sottoscrivere 420 obbligazioni euro (.................................... × 420) = euro ................................ valore nominale totale acquistato c. tasso di interesse lordo del prestito obbligazionario ............................ × ............................ = ................................. % tasso di interesse netto ............................ × ............................ 100 x=

12.8

numero delle azioni emesse, percentuale di partecipazione al capitale sociale

:

...........................

............................ × ............................ ............................

=

...........................

:

...........................

= ................................ % tasso di interesse lordo semestrale

La Brunico spa ha un capitale sociale di 25 000 000 di euro suddiviso in azioni del valore nominale di 80 euro ciascuna. L’investitore Rossi ha in portafoglio 10 000 azioni. Calcola: a. il numero delle azioni emesse dalla società; b. la percentuale di partecipazione al capitale sociale di Rossi.

ALERT Per calcolare la percentuale di partecipazione al capitale sociale di Rossi devi impostare la seguente proporzione: numero azioni emesse dalla società

:

numero azioni = possedute da Rossi

100

:

x

593

12.10 sottoscrizione di azioni

La Catterick spa ha un capitale sociale di 12 000 000 di euro suddiviso in 500 000 di azioni. L’investitore Filippini ha in portafoglio 12 000 azioni. Calcola: a. il valore nominale di ciascuna azione; b. la percentuale di partecipazione al capitale sociale di Filippini. Il 18/07 si costituisce la Celebes spa con l’emissione di 300 000 azioni del valore nominale di 15 euro ciascuna. Calcola: a. il capitale sociale della Celebes spa; b. l’importo versato dai soci, sapendo che ciascuna azione è stata collocata con un soprapprezzo di 2 euro; c. l’importo versato dal socio Gesuelli, che acquista 3 000 azioni; d. la percentuale di partecipazione al capitale sociale del socio Gesuelli.

12.11 acquisto di azioni e relativi diritti

12.12 sottoscrizione di azioni

La Fibra spa si costituisce con un capitale sociale di 600 000 euro suddiviso in 200 000 azioni. Il socio Bettini sottoscrive 50 000 azioni. Dopo aver determinato il valore nominale di ciascuna azione, rispondi alle seguenti domande. a. Sapendo che le azioni sono collocate alla pari qual è l’importo conferito dal socio Bettini? b. Qual è la quota percentuale di capitale sottoscritta dal socio Bettini? c. Quali diritti ha il socio Bettini in relazione alla sottoscrizione di azioni? La Gold spa si costituisce con un capitale sociale di 8 000 000 di euro suddiviso in azioni del valore nominale di 20 euro. Il socio Brandi sottoscrive 4 000 azioni.

Gli strumenti finanziari

valore nominale delle azioni, percentuale di partecipazione al capitale sociale

gruppo 12

12.9

Calcola: a. il numero delle azioni emesso dalla società; b. la somma spesa dal socio Brandi per la sottoscrizione delle azioni, sapendo che sono collocate con un soprapprezzo di 4 euro; c. la quota di partecipazione del socio Brandi al capitale sociale della società.

Calcola: a. b. c. d.

12.14 caratteristiche delle azioni

il valore nominale unitario di ogni azione; la somma spesa dal socio Marchi per la sottoscrizione delle azioni; la quota di partecipazione del socio Marchi al capitale sociale della società; i dividendi netti riscossi dal socio Marchi (imposta sostitutiva 26%).

Leggi la situazione operativa e indica se le affermazioni che seguono sono vere (V) o false (F). Una società per azioni ha un capitale sociale di 5 000 000 di euro suddiviso in azioni del valore nominale di 10 euro, quotate sul mercato di borsa 15,50 euro. Il risparmiatore Cirilli possiede 1 000 azioni della società. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8.

La società ha emesso 500 000 azioni. Il capitale sociale coincide con il valore nominale totale delle azioni. Tutte le azioni della società hanno un valore nominale di 10 euro. Le azioni, in borsa, sono quotate in modo percentuale. Il risparmiatore Cirilli è creditore della società. Il risparmiatore Cirilli possiede una quota di partecipazione dello 0,2%. Il risparmiatore Cirilli ha diritto di ricevere interessi periodici. Il risparmiatore Cirilli è un soggetto nettista.

V

F

       

       

Il mercato degli strumenti finanziari

sottoscrizione di azioni e dividendi

La Adriatica spa si costituisce con un capitale sociale di 10 000 000 di euro suddiviso in 200 000 azioni, collocate alla pari. Il socio Marchi sottoscrive 1 000 azioni. La società, dopo un anno, attribuisce a ogni azione un dividendo lordo di 20 centesimi di euro.

m3

12.13

594

Esercizi da svolgere 12.15

valore delle azioni, aumento di capitale sociale

ALERT Per calcolare il numero delle nuove azioni occorre determinare l’importo dell’aumento del capitale sociale.

12.16 test a risposta multipla

La Logitech spa, società quotata in mercati regolamentati, ha un capitale sociale di 5 800 000 euro suddiviso in 725 000 azioni. La società decide di aumentare il capitale sociale a 7 000 000 di euro emettendo nuove azioni al prezzo di 12,40 euro ciascuna. Calcola: a. b. c. d.

il valore nominale di ciascuna azione; il numero delle nuove azioni emesse; il numero delle azioni della Logitech spa dopo l’aumento di capitale; il costo sostenuto dall’investitore Carlini che, utilizzando i suoi diritti d’opzione, sottoscrive 500 azioni.

Rispondi alle domande che seguono. 1. Relativamente al prezzo, come sono emesse le nuove azioni? 2. Che cos’è il diritto d’opzione? Indica la risposta corretta (alcuni quesiti possono avere più risposte esatte). a. Gli strumenti finanziari:  1. sono costituiti esclusivamente da contratti di debito  2. vengono emessi da soggetti in avanzo finanziario  3. vengono emessi anche da organismi sovranazionali  4. sono titoli regolamentati b. Sono titoli di capitale:  1. le polizze assicurative  2. le obbligazioni subordinate

 

3. le azioni speciali 4. i titoli emessi dagli enti territoriali

c. Il prezzo di emissione di un’azione:  1. deve essere alla pari o sopra la pari  2. è sempre alla pari

 

3. può essere anche sotto la pari 4. è espresso in modo unitario

d. La data di godimento è il giorno in cui:  1. è stato acquistato un titolo  2. vengono riscossi gli interessi maturati su un titolo  3. viene venduto un titolo  4. viene rimborsato un titolo e. Il valore nominale di un’azione:  1. viene determinato in fase d’asta  2. è il valore sul quale viene calcolato il dividendo  3. è il valore che viene rimborsato alla liquidazione della società  4. rappresenta la quota di partecipazione al capitale sociale dell’emittente f.

Il valore di mercato di un’azione:  1. dipende dai risultati di gestione della società emittente  2. può dipendere anche dall’ammontare dei dividendi pagati annualmente  3. viene determinato nel mercato primario  4. è sempre uguale al valore nominale

g. Il rating è:  1. un indice di borsa  2. una particolare categoria di obbligazioni  3. un indicatore che valuta l’affidabilità dell’ente emittente  4. un titolo index linked h. Le obbligazioni indicizzate sono:  1. titoli a tasso fisso  2. titoli a tasso variabile

 

3. titoli zero coupon 4. contratti di partecipazione

i.

I contratti assicurativi:  1. possono essere stipulati anche verbalmente  2. possono riguardare il ramo vita e il ramo danni  3. per il contraente comportano la riscossione di premi periodici  4. possono essere emessi anche dalle imprese industriali

l.

Sono redditi di capitale:  1. gli interessi sui titoli di debito  2. le plusvalenze su azioni

 

3. gli scarti di emissione 4. i dividendi su azioni

595

Presenta, indicando a scelta le date mancanti: a. i calcoli relativi al valore nominale e al costo di ogni certificato, sapendo che il risparmiatore Di Francesco, che sottoscrive 500 obbligazioni, spende 24 825 euro; b. gli articoli in P.D. relativi all’emissione del prestito, sapendo che esso è stato interamente sottoscritto a mezzo Banca Nazionale del Lavoro e che i versamenti degli obbligazionisti, al netto dei dietimi di conguaglio, sono stati accreditati il 22/04. La banca percepisce commissioni 0,3% calcolate sul valore nominale del prestito; c. gli articoli in P.D. relativi alla liquidazione e al versamento agli obbligazionisti, a mezzo Banca Nazionale del Lavoro, degli interessi relativi alla prima cedola (ritenuta fiscale 26%).

12.18 intreccio tra sottoscrizione di un socio e riparto dell’utile

Il 18/07 si costituisce la Tirreno spa, offrendo in sottoscrizione ai soci 900 000 azioni del valore nominale di 5 euro ciascuna. A fine esercizio viene rilevato un utile netto di 550 000 euro. Determina: a. il capitale sociale della società; b. l’importo del capitale apportato dal socio Mandelli, sapendo che le azioni sono collocate alla pari e che il socio sottoscrive 72 000 azioni con versamento in denaro; c. la percentuale di partecipazione del socio Mandelli al capitale della società; d. i dividendi lordi e i dividendi netti percepiti da Mandelli (imposta sostitutiva 26%), sapendo che l’assemblea ordinaria, in sede di approvazione del bilancio, ha deciso di ripartire l’utile come segue: – a riserva legale la percentuale di legge; – a riserva statutaria il 10%; – il rimanente agli azionisti, arrotondando il dividendo unitario lordo per difetto al centesimo di euro.

Gli strumenti finanziari

emissione di un prestito obbligazionario e articoli in P.D.

La Taipez sapa, società di minori dimensioni che redige il bilancio in forma abbreviata, per finanziare l’acquisto di un nuovo impianto emette un prestito obbligazionario settennale di 800 000 euro, suddiviso in 16 000 titoli. Il prestito, collocato sotto la pari, ha date di godimento 1/04 e 1/10 e l’interesse annuo al tasso 3,25%.

gruppo 12

12.17

Presenta inoltre gli articoli in P.D. relativi alla sottoscrizione dei soci, al riparto dell’utile di esercizio, al pagamento dei dividendi (sapendo che l’80% di essi è assoggettato a imposta sostitutiva), al versamento delle ritenute fiscali, effettuati a mezzo UnitCredit (date mancanti a scelta).

In data 7/03 il notaio incaricato della costituzione provvede al versamento di quanto previsto dal codice civile nel c/c vincolato intrattenuto con la Banca Monte dei Paschi di Siena che corrisponde il tasso 2,75% lordo. Il 28/03, ottenuta l’iscrizione della società, i sottoscrittori provvedono al ritiro dell’importo vincolato, che viene versato in un c/c acceso presso la stessa banca. Lo stesso giorno vengono versati gli importi rimanenti. Il 20/04 il notaio invia la propria parcella, che comprende costi per 10 000 euro di cui 5 600 euro rappresentano l’onorario del professionista, assoggettato a IVA e ritenuta fiscale. In giornata la Below Zero spa paga la fattura mediante rilascio di assegno bancario. Sapendo che a fine esercizio la società consegue un utile netto di 115 000 euro destinato a riserva legale nella percentuale di legge, a riserva straordinaria per l’11% e che i dividendi sono assoggettati a ritenuta d’imposta 26%, compila il prospetto riportato di seguito. Socio Rossi Bianchi Luconi Giustozzi

Numero azioni sottoscritte

Valore nominale sottoscritto

Dividendi lordi percepiti

...............................

...............................

...............................

...............................

...............................

...............................

...............................

...............................

...............................

...............................

...............................

...............................

Dopo aver presentato gli articoli in P.D. relativi alla costituzione della società e al riparto degli utili (approvato dai soci il 22/04 dall’anno successivo), rispondi alle domande riportate a pagina seguente.

Il mercato degli strumenti finanziari

costituzione di una spa, apporti dei soci e riparto dell’utile

In data 4/03 si costituisce la Below Zero spa, con un capitale sociale di 500 000 euro, suddiviso in azioni del valore nominale di 5 000 euro ciascuna, da assegnare in sottoscrizione ai soci. La società non è quotata in mercati regolamentati. Il capitale sociale viene apportato in denaro da: Rossi, che sottoscrive il 30% del capitale sociale, Bianchi, che sottoscrive il 10%, Luconi, che sottoscrive il 55%, Giustozzi, che sottoscrive la parte rimanente.

m3

12.19

596

Esercizi da svolgere 1. Chi controlla la società? 2. Supponiamo che gli apporti di capitale siano stati effettuati in queste proporzioni: Rossi 45%; Bianchi 15%; Luconi 30%; Giustozzi 10%. In questo caso chi controlla la società? Perché si può affermare che l’“unione fa la forza”?

12.20

cedole di titoli a tasso indicizzato

Un risparmiatore ha in amministrazione presso una banca 15 000 euro nominali di obbligazioni societarie indicizzate con date di godimento 1/01 e 1/07. La cedola in maturazione nel primo semestre è 1,56%, mentre per il semestre successivo viene fissata una cedola 1,65%. Poiché i titoli appartengono a una persona fisica residente la banca applica l’imposta sostitutiva 26%. DeterALERT mina: la cedola semestrale netta del primo semestre; l’importo degli inteQuando un titolo è indicizzato ressi netti annui riscossi dal risparmiatore. Rispondi inoltre alle seguenti domande. 1. Quando un titolo è indicizzato? 2. Perché gli interessi riscossi dal risparmiatore nell’anno successivo non saranno uguali a quelli riscossi nel corso del presente anno?

il tasso di interesse varia a ogni semestre. Gli interessi si calcolano sul valore nominale. Per calcolare gli interessi annui bisogna calcolare gli interessi di ogni semestre e sommarli.

13 La negoziazione dei titoli 13.1

cedole incassate da lordisti e nettisti

Il 10/01 la Lucana spa ha in portafoglio 125 000 euro nominali di BTP triennali 3%, godimento 18/05 e 18/11. Marco Lucchini, che lavora presso la società, possiede invece i seguenti titoli:

• • •

15 000 euro nominali di BTP quinquennali 3,75%, godimento 1/05-1/11; 15 000 euro nominali di CCTeu settennali, godimento 1/05-1/11, cedola lorda in corso di maturazione 1,605%; ALERT 25 000 euro nominali di obbligazioni Mediobanca decennali indicizzate, date di godimento 26/01-26/04-26/07-26/10, cedola lorda in corso Il tasso dei BTP è fisso e annuo. Quindi per calcolare la cedola di maturazione 1,25%.

Sapendo che i titoli sono in amministrazione presso una banca e che alle persone fisiche residenti la banca applica l’imposta sostitutiva 12,50% sui titoli di Stato e 26% sulle obbligazioni bancarie, determina l’importo delle prime cedole riscosse nell’anno dalla Lucana spa e da Marco Lucchini.

13.2

cedole incassate da lordisti e nettisti

semestrale va diviso per 2 e applicato al valore nominale. I CCTeu e le obbligazioni Mediobanca sono titoli indicizzati. I tassi si riferiscono al semestre e al trimestre.

Massimiliano Buresta è dipendente della Silca srl. Al 22/06 il dipendente possiede i seguenti titoli: a. 37 000 euro nominali di CCTeu, godimento 1/02-1/08, cedola lorda in corso di maturazione 1,515%; b. 50 000 euro nominali di obbligazioni BEI 4%, godimento unico annuale 15/01. Alla stessa data la Silca srl possiede i seguenti titoli:

ALERT La Silca srl è lordista, quindi percepisce gli interessi al lordo dell’imposta.

13.3

calcolo dei giorni relativi agli interessi maturati

a. 20 000 euro nominali di obbligazioni Barclays, godimento 1/03-1/06-1/09-1/12, cedola lorda in corso di maturazione 1,42%; b. 100 000 euro nominali di BTP 3,50%, godimento 15/03-15/09; c. 45 000 euro nominali di obbligazioni FCA, godimento unico annuale 25/05, tasso lordo 6,75%. Sapendo che i titoli sono in amministrazione presso una banca e che ai nettisti viene applicata l’imposta sostitutiva 12,50% sui titoli pubblici e sulle obbligazioni BEI e 26% sulle obbligazioni societarie, determina la data di riscossione e l’importo delle cedole successive al 22/06 riscosse da Buresta e dalla Silca srl. In relazione alle compravendite di titoli di seguito elencate, determina i giorni relativi agli interessi maturati compilando gli appositi prospetti: a. b. c. d.

acquisto in data 26/02 di BTP 3,75% con godimento 1/04-1/10; vendita in data 25/01 di BTP 4% con godimento 18/05-18/11; acquisto in data 15/02 di CCTeu con godimento 1/03-1/09; vendita in data 18/07 di obbligazioni Mediobanca indicizzate con godimento 1/03-1/06-1/09-1/12.

597

..... + ..... + ..... + ..... + ..... + 2 = 150 interessi maturati 1/10

interessi da maturare 26/02

28/02

25/01

27/01

1/04

interessi maturati 18/11

interessi da maturare 18/05

c. CCTeu ..... + ..... + ..... + ..... + ..... + ..... + ..... = ..... interessi maturati 1/09

interessi da maturare 15/02 17/02

1/03

d. Obbligazioni Mediobanca indicizzate ..... + ..... + ..... = ..... interessi maturati

interessi da maturare

1/06

13.4

calcolo dei giorni relativi agli interessi maturati

.....

.....

.....

In relazione alle compravendite di titoli di seguito elencate, determina i giorni relativi agli interessi maturati compilando gli appositi prospetti:

gruppo 13

..... + ..... + ..... + ..... = 70

La negoziazione dei titoli

b. BTP 4%

a. acquisto in data 4/09 di obbligazioni UBI 4,38% con godimento unico annuale 26/02; b. vendita in data 10/02 di CCTeu con godimento 1/05-1/11; c. acquisto in data 19/08 di obbligazioni Banca Nazionale del Lavoro indicizzate con godimento 10/0310/06-10/09-10/12; d. vendita in data 26/09 di obbligazioni Enel 3,875% con godimento unico annuale 21/10; e. acquisto in data 14/01 di BTP 3,50% con godimento 15/03-15/09. a. Obbligazioni UBI 4,38% ..... + ..... + ..... + ..... + ..... + ..... + ..... + ..... + 2 = 192 interessi maturati

interessi da maturare

26/02

4/09 6/09

26/02

b. CCTeu ..... + ..... + ..... + ..... + ..... = 103 interessi maturati 1/11

interessi da maturare 10/02 12/02

1/05

c. Obbligazioni BNL indicizzate ..... + ..... + ..... + ..... = 72 interessi maturati 10/06

interessi da maturare 19/08 21/08

10/09

Il mercato degli strumenti finanziari

Nel calcolo dei giorni va escluso il primo giorno di maturazione della cedola e compreso l’ultimo.

a. BTP 3,75%

d. Obbligazioni Enel 3,875% ..... + ..... + ..... + ..... + ..... + ..... + ..... + ..... + ..... + ..... + ..... + ..... + ..... = 342 interessi maturati 21/10

interessi da maturare 26/09 28/09

21/10

m3

ALERT

598

Esercizi da svolgere e. BTP 3,50% ..... + ..... + ..... + ..... + ..... + ..... = 123 interessi maturati 15/09

13.5

acquisto di titoli di Stato da parte di un lordista

interessi da maturare 14/01 16/01

15/03

In data 4/06 la Castori & Renni srl ha acquistato nel MOT attraverso la Banca Popolare di Sondrio, di cui è cliente, 30 000 euro nominali di BTP quinquennali 4,50%, godimento 17/01 e 17/07, alla quotazione di 102,05. La banca applica la commissione 0,20% sul corso secco. Presenta: a. b. c. d.

i calcoli relativi al costo sostenuto dalla società per l’acquisto dei titoli; la nota di conferma relativa all’acquisto redatta dalla Banca Popolare di Sondrio; i calcoli relativi alla cedola semestrale che la società riscuote alle varie scadenze; i calcoli relativi alla somma percepita dalla società al momento del rimborso dei titoli. ALERT

13.6

vendita di titoli di Stato da parte di un lordista

13.7

interessi maturati e imposta sostitutiva

13.8

acquisto di BTP da parte di un lordista e successiva rivendita

In data 15/11 la Lionel spa vende nel MOT, tramite UniCredit, 65 000 euro nominali di BTP quinquennali 4,25%, godimento 1/03 e 1/09, alla quotazione di 99,45. La banca applica la commissione 0,30% sul corso secco. Presenta i calcoli relativi al ricavo ottenuto dalla società con la vendita dei titoli.

La commissione applicata dalla banca deve essere sottratta al corso secco.

Il listino di borsa di venerdì 11/12 pubblicato su un quotidiano economico fornisce queste indicazioni riguardanti un titolo di Stato quinquennale: BTP 4,50%, quotazione 101,75, rateo di interessi lordi maturati 2,04212, imposta sostitutiva 0,25527 euro, godimento 1/01-1/07. In base ai dati forniti verifica l’esattezza del rateo lordo di interessi maturati e dell’imposta sostitutiva, ricordando che la liquidazione dopo due giorni di borsa aperta fa riferire i calcoli al giorno martedì 15/12 (valuta delle compravendite). Il 13/09 la Vega spa, avendo rilevato un eccesso di liquidità nella gestione della propria tesoreria, decide di acquistare 35 000 euro nominali di BTP triennali 4%, godimento 1/03 e 1/09. I titoli vengono acquistati nel MOT tramite Intesa Sanpaolo alla quotazione di 104,75. Il successivo 18/11, avendo bisogno di disponibilità liquide, la Vega spa decide di vendere i titoli in precedenza acquistati. L’operazione è effettuata nel MOT sempre tramite Intesa Sanpaolo alla quotazione di 106,30. In entrambe le negoziazioni la banca applica la commissione 0,30% sul corso secco. Presenta i calcoli relativi al costo di acquisto e al ricavo di vendita dei titoli.

13.9

acquisto di obbligazioni societarie

Il 25/05 Paolo Paolucci ha acquistato, tramite UBI Banca, 70 000 euro nominali di obbligazioni indicizzate ottennali Mediobanca, date di godimento 1/03 e 1/09, cedola in corso di maturazione 2,15%, alla quotazione di 101,15. Le obbligazioni erano state emesse alla pari, saranno rimborsate alla pari e sono assoggettate all’imposta sostitutiva 26%. UBI Banca ha eseguito l’ordine nel MOT, percependo commissioni di intermediazione 0,25% sul corso secco. Calcola: a. il costo sostenuto dall’investitore per l’acquisto dei titoli; b. l’importo netto della cedola riscossa l’1/09; c. l’importo delle due cedole riscosse successivamente, sapendo che i tassi di interesse sono pari a 1,95% e 2,20%.

13.10

acquisto di obbligazioni societarie

Il 4/12 Mariella Ciavattini ha acquistato, tramite la Banca Popolare Pugliese, 45 000 euro nominali di obbligazioni indicizzate decennali UniCredit, date di godimento 23/01-23/04-23/07-23/10, cedola in corso di maturazione 1,25%, alla quotazione di 99,86. Le obbligazioni erano state emesse alla pari, saranno rimborsate alla pari e sono assoggettate a imposta sostitutiva 26%. La Banca Popolare Pugliese ha eseguito l’ordine nel MOT, percependo la commissione di intermediazione 30 centesimi sul corso secco. Calcola: a. il costo sostenuto dalla risparmiatrice per l’acquisto delle obbligazioni UniCredit; b. l’importo netto della cedola riscossa il successivo 23/01.

599

13.12

vendita di obbligazioni societarie

13.13 acquisto di titoli di Stato

Il 30/05 Emanuele Masciotti, titolare di un rapporto di amministrazione titoli presso la Cassa di Risparmio di Bolzano, ha conferito alla banca l’ordine di vendere 100 000 euro nominali di obbligazioni indicizzate quinquennali Barclays, godimento 5/02-5/05-5/08 e 5/11, cedola in corso di maturazione 1,05%. Le obbligazioni, acquistate al prezzo di 102,75 (comprensivo di commissioni) erano state emesse alla pari, verranno rimborsate alla pari e sono assoggettate all’imposta sostitutiva 26%. La banca ha eseguito l’ordine nel MOT alle ore 15.55 dello stesso giorno alla quotazione di 102,30, percependo una commissione di intermediazione di 30 centesimi sul corso secco. Presenta i calcoli relativi al ricavo di vendita e la nota di conferma emessa dalla banca il 30/05. In data 22/01 Giorgio Di Rusca acquista nel MOT, tramite Banca Ifis, 54 000 euro nominali di BTP 3,75% triennali, godimento 15/05 e 15/11, quotati 100,80. I titoli, che verranno rimborsati il 15/05 dell’anno successivo, erano stati emessi alla pari l’anno precedente. La banca applica la commissione 2,5 per mille sul corso secco e l’imposta sostitutiva 12,50%. Presenta i calcoli relativi al costo di acquisto sostenuto dall’investitore.

13.14 vendita di titoli di Stato

In data 20/05 Mario Pistarelli vende nel MOT, tramite la Banca Nazionale del Lavoro, 28 000 euro nominali di CCTeu, godimento 1/02 e 1/08, quotati 100,55, cedola lorda in corso di maturazione 1,520%. I titoli sono stati emessi e saranno rimborsati alla pari. La banca applica la commissione 0,30% sul corso secco e l’imposta sostitutiva 12,50%. Presenta i calcoli relativi al ricavo di vendita ottenuto dall’investitore.

13.15 acquisto di titoli di Stato

Giorni di interessi maturati: febbraio (28 – 1) = ........... marzo ........... giorni borsa 2 totale 44

ALERT Giorni di interessi maturati: novembre (30 – 15) = ........... dicembre ........... gennaio ........... giorni borsa ........... totale 70

ALERT Per il calcolo degli interessi sui CCTeu si applica la seguente formula: 28 000 × 1,520 × gg. interessi 18 000

L’11/07 Maria Giberti acquista tramite banca 25 000 euro nominali di CCTeu, godimento 15/06-15/12, quotati al MOT 99,90, cedola in corso di maturazione 1,528%. I CCTeu sono stati emessi e saranno rimborsati alla pari. La banca esegue l’ordine in giornata applicando la commissione 0,25% sul corso secco e l’imposta sostitutiva 12,50%. Calcola il costo di acquisto per la risparmiatrice.

13.16 acquisto di obbligazioni bancarie

Il 23/09 Giorgio Lamberti acquista tramite banca 12 000 euro nominali di obbligazioni UBI settennali indicizzate, godimento 23/02-23/08, quotate al MOT 95,40, cedola in corso di maturazione 1,36%. Le obbligazioni UBI sono state emesse e saranno rimborsate alla pari. La banca esegue l’ordine in giornata applicando la commissione 0,30% sul corso secco e l’imposta sostitutiva 26%. Calcola il costo di acquisto per l’investitore.

13.17 acquisto di titoli di Stato

Il 15/02 Antonio Ricci acquista tramite banca 24 000 euro nominali di BTP quindicennali 5%, godimento 1/03-1/09, quotati al MOT 97,06. I BTP sono stati emessi e saranno rimborsati alla pari. La banca esegue l’ordine in giornata applicando la commissione 0,15% sul corso secco e l’imposta sostitutiva 12,50%. Calcola il costo di acquisto per l’investitore.

13.18 vendita di titoli di Stato

Il 5/10 Mirella Luciani vende tramite banca 8 000 euro nominali di BTP decennali 4,30%, godimento 1/021/08, quotati al MOT 100,85. I BTP sono stati emessi e saranno rimborsati alla pari. La banca esegue l’ordine in giornata applicando la commissione 0,20% sul corso secco e l’imposta sostitutiva 12,50%. Calcola il ricavo di vendita per l’investitrice.

La negoziazione dei titoli

Calcola l’importo riscosso dal risparmiatore.

ALERT

gruppo 13

Il 15/03 Bruno Santinelli ha conferito a Intesa Sanpaolo l’ordine di vendere 150 000 euro nominali di obbligazioni settennali Edison, godimento unico annuale 1/02, tasso 5,625%, al corso di 105,22. Le obbligazioni, che erano state acquistate in sede di sottoscrizione alla pari, verranno rimborsate alla pari e sono assoggettate a imposta sostitutiva 26%. La banca esegue l’ordine nel MOT percependo la commissione di intermediazione 0,28% sul corso secco.

Il mercato degli strumenti finanziari

vendita di obbligazioni societarie

m3

13.11

600

Esercizi da svolgere 13.19

vendita di obbligazioni societarie

13.20

acquisto di obbligazioni societarie

13.21

acquisto di titoli di Stato

13.22

vendita on line di obbligazioni di organismi sovranazionali

13.23

vendita di titoli di Stato esteri

13.24

acquisto di CCTeu con scarto di emissione da parte di un nettista

Il 16/04 Luca Di Palma vende tramite banca 35 000 euro nominali di obbligazioni Eni 4% con scadenza a sei anni, godimento unico annuale 29/06, quotate al MOT 101,80. Le obbligazioni sono state emesse e saranno rimborsate alla pari. La banca esegue l’ordine in giornata applicando la commissione 0,25% sul corso secco e l’imposta sostitutiva 26%. Calcola il ricavo di vendita per il risparmiatore.

Il 24/07 Marino Nalli acquista tramite CREDEM Banca 20 000 euro nominali di obbligazioni Atlantia 3,625% con scadenza a 6 anni, godimento unico annuale 30/11, quotate al MOT 108,15. Le obbligazioni sono state emesse e saranno rimborsate alla pari. La banca esegue l’ordine in giornata applicando la commissione di intermediazione 0,25% sul corso secco e l’imposta sostitutiva 26%. Calcola il costo di acquisto per il risparmiatore.

Il 12/04 Luisa Valle acquista tramite Banca Ifis 16 000 euro nominali di BTP trentennali 4,75%, godimento 1/03 e 1/09, quotati al MOT 120,48. I BTP sono stati emessi e saranno rimborsati alla pari. La banca esegue l’ordine in giornata applicando la commissione di intermediazione 0,30% sul corso secco e l’imposta sostitutiva 12,50%. Calcola il costo di acquisto per la risparmiatrice.

Il 04/02 Gino Salvi vende tramite il proprio conto on line intrattenuto con Fineco 22 000 euro nominali di obbligazioni BEI ventennali 4,125%, godimento 15/04 e 15/10, quotate al MOT 128,60. Le obbligazioni sono state emesse e saranno rimborsate alla pari. La banca esegue l’ordine in giornata applicando la commissione di intermediazione 0,10% sul corso secco e l’imposta sostitutiva 12,50%. Calcola il ricavo di vendita per l’investitore.

Il 28/09 Giovanna Alisei vende tramite Crédit Agricole 8 000 euro nominali di Bund decennali 0,75%, godimento unico annuale 15/05, quotati al MOT 105,95. I Bund sono stati emessi e saranno rimborsati alla pari. La banca esegue l’ordine in giornata applicando la commissione di intermediazione 0,35% sul corso secco e l’imposta sostitutiva 12,50%. Calcola il ricavo di vendita per la risparmiatrice.

Il 15/02 Sergio Del Canto acquista 70 000 euro nominali di CCTeu settennali, godimento 1/03 e 1/09, cedola lorda in maturazione 1,478%, quotati 101,69. Questa serie di CCTeu è stata emessa l’1/03 di due anni prima a 98,72. Determina il costo di acquisto, supponendo che l’operazione sia effettuata nel MOT tramite il Banco BPM presso il quale i titoli sono in amministrazione. La banca applica la commissione 0,20% sul corso secco e l’imposta sostitutiva 12,50%.

vendita di BTP con scarto di emissione da parte di un nettista

L’8/04 Gianni Adinolfi ha venduto tramite la Banca Sella 45 000 euro nominali di BTP quinquennali 5%, alla quotazione di 104,63, date di godimento 15/01 e 15/07. La banca applica l’imposta sostitutiva 12,50%. I titoli erano stati emessi il 15/07 dell’anno precedente a 97,30. Sapendo che i BTP sono negoziati nel MOT tramite la banca e che la stessa applica la commissione 0,20% sul corso secco, calcola il ricavo di vendita.

13.26

Dopo aver letto il brano Arriva il nuovo BTP Italia, tratto dal settimanale Finanza n. 1168 della rivista Altroconsumo, rispondi alle domande.

13.25

BTP Italia

A proposito di inflazione, il Dipartimento del Tesoro del Ministero dell’Economia e delle finanze ha lanciato il nuovo BTP Italia, con scadenza 11/04/2024, che avrà una cedola “reale”minima pari almeno allo 0,4%. Parliamo di una cedola “reale” perché questo titolo, come tutti i BTP Italia già in circolazione,

oltre a questo tasso di interesse rimborserà semestralmente anche un ammontare rapportato al tasso di inflazione italiana. In caso di inflazione nulla o negativa, come di questi tempi, pagherà soltanto la cedola “reale”. Il titolo sarà collocato presso i piccoli risparmiatori.

1. Che cos’è un titolo indicizzato? 2. Quali sono le caratteristiche del BTP Italia?

601

13.27

L’11/11 Mario Zagaglia ha acquistato tramite Banca Macerata i seguenti titoli di Stato:

acquisto di titoli di Stato con scarto di emissione



55 000 euro nominali di BTP quinquennali 4,50%, godimento 1/06 e 1/12, quotati 105. I BTP erano stati emessi in data 1/06 dell’anno precedente a 96,35; • 35 000 euro nominali di CCTeu settennali, godimento 1/01 e 1/07, alla quotazione di 101,52, cedola semestrale in corso di maturazione 1,300%. I CCTeu erano stati emessi in data 1/01 dello stesso anno a 98,50. La banca ha acquistato i titoli (imposta sostitutiva 12,50%) nel MOT, percependo la commissione di intermediazione 3 per mille calcolata sul corso secco. Calcola: a. il costo complessivo di acquisto sostenuto dall’investitore; b. l’importo delle cedole semestrali riscosse.

13.28 parificazione dei corsi di un titolo

Il 28/09 una serie di BTP quinquennali 4,50% è quotata nel MOT 100,64. I BTP hanno godimento 15/04 e 15/10 e sono stati emessi il 15/04 dell’anno precedente a 99,25. In giornata UBI Banca acquista 50 000 euro nominali dei titoli, di cui 22 000 euro per l’investitore Antolini e il restante importo per la Sigma spa, applicando a entrambi i clienti la commissione 0,25% sul corso secco. Calcola: a. il corso supersecco per la valutazione del puro capitale rappresentato dal titolo; b. il costo di acquisto sostenuto da Antolini; c. il costo di acquisto sostenuto dalla Sigma spa.

13.29 sottoscrizione di BTP in presenza di scarto di emissione

La negoziazione dei titoli

Il sottoscrittore del BTP Italia conosce con precisione il rendimento del suo investimento? Quale periodicità ha la cedola del BTP Italia? Quale particolarità presenta il collocamento del BTP Italia? Quali sono le differenze tra BTP Italia e BTP€i?

gruppo 13

3. 4. 5. 6.

Luciano Venturini ha un rapporto di amministrazione titoli con UniCredit. Il 27/01 ha prenotato 45 000 euro nominali di BTP quinquennali 3% di nuova emissione con godimento 1/02-1/08. I titoli hanno un prezzo di aggiudicazione d’asta di 99,84. Il pagamento viene effettuato in data 8/02; pertanto l’investitore deve anche versare il rateo di interessi maturati (in questo caso non bisogna aggiungere i due giorni borsa e non è dovuta alcuna commissione); imposta sostitutiva 12,50%.

13.30

vendita di titoli di Stato in contropartita diretta

Il 15/05 Luciano Poleti ha venduto alla Banca Monte dei Paschi di Siena i seguenti titoli di Stato:



25 000 euro nominali di CCTeu, godimento 1/02 e 1/08, cedola semestrale lorda in maturazione 1,475%. I CCTeu erano stati emessi in data 1/08 dell’anno precedente alla pari; • 40 000 euro nominali di BTP decennali 5%, godimento 1/03 e 1/09. I BTP erano stati emessi alla pari l’1/03 di quattro anni prima. La banca applica i seguenti prezzi comprensivi di commissione: CCTeu 99,42; BTP 109,46. La banca percepisce spese per 3,50 euro sui CCTeu e per 8 euro sui BTP e applica l’imposta sostitutiva 12,50%. Presenta: a. il calcolo del ricavo complessivo conseguito dall’investitore; b. le note di conferma redatte dalla banca (eventuali dati mancanti a scelta).

13.31

vendita di obbligazioni societarie

In data 13/12 Marco Arditi ha dato alla banca Intesa Sanpaolo l’ordine di vendere 120 000 euro nominali di obbligazioni Natwest Royal settennali indicizzate, godimento 26/01-26/04-26/07-26/10, cedola in corso di maturazione 1,40%. Le obbligazioni erano state emesse il 26/04 dell’anno precedente alla pari e verranno rimborsate alla pari. La banca ha eseguito l’ordine nel MOT al prezzo di 99,15 alle ore 12.48 dello stesso giorno applicando la commissione di intermediazione 0,25% sul corso secco.

m3

a. i calcoli relativi al costo complessivo sostenuto dall’investitore; b. i calcoli relativi alla cedola semestrale.

Il mercato degli strumenti finanziari

Presenta:

602

Esercizi da svolgere Presenta: a. i calcoli relativi al ricavo della vendita delle obbligazioni (imposta sostitutiva 26%); b. la nota di conferma emessa dalla banca.

13.32

negoziazione di titoli in presenza di scarto di emissione

13.33

sottoscrizione di titoli di Stato e successiva vendita in presenza di scarto di emissione

13.34

sottoscrizione di BOT

Il 22/10 Matteo Marchetti ha dato ordine a UBI Banca di acquistare i seguenti titoli:



25 000 euro nominali di obbligazioni IMI settennali indicizzate, godimento 16/03 e 16/09, cedola in corso di maturazione 2,45%, alla quotazione di 102,40. Le obbligazioni, emesse a 97,48, verranno rimborsate alla pari il 16/09 dell’anno successivo; • 20 000 euro nominali di obbligazioni Mediobanca quinquennali indicizzate, godimento 1/01-1/04-1/071/10, cedola trimestrale in corso di maturazione 1,15%, alla quotazione di 102,45. Le obbligazioni, emesse a 97,12 l’1/04 dell’anno precedente, sono rimborsabili alla pari; • 15 000 euro nominali di CCTeu settennali, godimento 1/05 e 1/11, cedola semestrale in corso di maturazione 1,350% alla quotazione di 98,90. I CCTeu sono stati emessi a 97,84 l’1/11 dell’anno precedente. La banca ha eseguito le operazioni alle ore 11.35 dello stesso giorno nel MOT applicando l’imposta sostitutiva 12,50% sui titoli di Stato e 26% sulle obbligazioni societarie e la commissione 0,35% sul corso secco. Presenta: a. i calcoli relativi al costo totale di acquisto sostenuto dall’investitore; b. i calcoli relativi alle cedole riscosse dall’investitore sui titoli acquistati; c. i calcoli relativi alla somma netta in conto capitale percepita dall’investitore al momento del rimborso delle obbligazioni IMI; d. le note di conferma redatte dalla banca relative a ogni titolo acquistato (eventuali dati mancanti a scelta). Il 28/04 Francesca Scisciani ha prenotato presso la Banca Nazionale del Lavoro 30 000 euro nominali di CCTeu settennali di nuova emissione, godimento 1/05 e 1/11. I titoli hanno un prezzo di aggiudicazione d’asta di 98,92 e la prima cedola lorda 2,150%. Il pagamento alla banca dei titoli sottoscritti, effettuato il 12/05, comprende anche il rateo di interessi maturati. Il 20/09 dell’anno successivo, la risparmiatrice vende i CCTeu alla Banca Nazionale del Lavoro al prezzo, rettificato di commissioni, di 100,98 (cedola in corso di maturazione 1,800%). La banca applica l’imposta sostitutiva 12,50% ed espone spese per 6 euro. Presenta: a. i calcoli relativi al costo sostenuto dalla risparmiatrice al momento della sottoscrizione dei titoli e la relativa nota di conferma emessa dalla banca (eventuali dati mancanti a scelta); b. i calcoli relativi agli interessi che la risparmiatrice ha riscosso durante il primo anno di possesso dei titoli, sapendo che la seconda cedola lorda è 1,950%; c. i calcoli relativi all’importo riscosso dalla risparmiatrice al momento della vendita dei titoli. Il 15/04 Luca Carboni sottoscrive tramite il Credito Valtellinese 200 000 euro nominali di BOT annuali di nuova emissione al prezzo medio ponderato d’asta di 97,89. I titoli verranno rimborsati dopo 366 giorni. La banca applica la commissione di intermediazione di 15 centesimi calcolata sul valore nominale, l’imposta sostitutiva 12,50% ed espone spese per 5,50 euro. ALERT Calcola: a. il costo di sottoscrizione sostenuto da Carboni; b. il tasso effettivo dell’investimento.

13.35

sottoscrizione di BOT

Per calcolare il prezzo percentuale di sottoscrizione dei BOT: prezzo medio ponderato d’asta 97,890 + imposta sostitutiva (100 – 97,80) × 12,50% ............ + commissione bancaria 0,150

Il 3/03 Silvano Turi sottoscrive tramite UniCredit 100 000 euro nominali di BOT semestrali di nuova emissione al prezzo medio ponderato d’asta di 98,91. I titoli verranno rimborsati dopo 181 giorni. La banca applica la commissione di intermediazione di 10 centesimi calcolata sul valore nominale e l’imposta sostitutiva 12,50%. I titoli sono in amministrazione presso la banca, che espone spese per 3,50 euro. Calcola: a. il costo di sottoscrizione per l’investitore; b. il tasso effettivo dell’investimento.

13.36

sottoscrizione di BOT

Il 14/06 Ilenia Ciarrocchi sottoscrive tramite Intesa Sanpaolo 60 000 euro nominali di BOT trimestrali di nuova emissione al prezzo medio ponderato d’asta di 99,50. I titoli verranno rimborsati il 14/09 successivo. La banca applica la commissione d’intermediazione di 5 centesimi calcolata sul valore nominale e l’imposta sostitutiva 12,50%. I titoli sono in amministrazione presso la banca, che espone spese per 4,30 euro.

603

Calcola:

1. Come è stato calcolato il prezzo di acquisto? .................................................................................

...........................

+ imposta sul provento (........................... – ...........................) × ...........................

...........................

+ .................................................................................

...........................

prezzo percentuale di acquisto

...........................

2. Come è stato calcolato il controvalore acquistato? 100

:

.......................

=

.......................

:

x

gruppo 13

x = ...................................................... 3. Che cosa indica il tasso di rendimento annuo netto 2,36061%? 4. Tramite quale sede di negoziazione è stato effettuato l’acquisto?

UBI Banca

Il mercato degli strumenti finanziari

sottoscrizione di BOT

Il 15/04 Michele Pinciaroli ha acquistato presso UBI Banca 20 000 euro nominali di BOT annuali (364 giorni), come da documentazione riportata di seguito. Dopo aver attentamente osservato il documento che la banca ha inviato al cliente, rispondi alle domande.

m3

13.37

La negoziazione dei titoli

a. il costo di sottoscrizione per l’investitrice; b. il tasso effettivo dell’investimento.

604

Esercizi da svolgere 13.38

acquisto di titoli di Stato da parte di un nettista, cedole e tasso di rendimento

L’11/11 Roberta Patrizi ha acquistato tramite la Banca Nazionale del Lavoro i seguenti titoli di Stato:

• •

55 000 euro nominali di BTP quinquennali 4,50%, godimento 1/06-1/12, quotati 105,00, commissione di intermediazione 3‰ calcolata sul corso secco. I BTP sono stati emessi e saranno rimborsati alla pari; 30 000 euro nominali di BOT semestrali di nuova emissione al prezzo di 99,560. I titoli verranno rimborsati dopo 182 giorni. La banca applica la commissione di intermediazione di 10 centesimi calcolata sul valore nominale ed espone spese per 4 euro.

La banca ha acquistato i titoli (assoggettati a imposta sostitutiva 12,50%) nel MOT. Calcola: 1. il costo complessivo di acquisto sostenuto dall’investitrice; 2. l’importo della cedola semestrale riscossa da Patrizi sui BTP; 3. il tasso effettivo dell’investimento in BOT.

13.39

esercizio guidato sulla sottoscrizione di CTZ

Il 29/04 Massimo Feliziani acquista, in seguito a prenotazione presso Intesa Sanpaolo, 125 000 euro nominali di CTZ scadenti il 30/04 di due anni dopo al prezzo d’asta di 94,350. I titoli, acquistati in sede di collocamento della prima tranche e soggetti, per persone fisiche residenti, a imposta sostitutiva 12,50%, vengono affidati in amministrazione alla banca, che applica spese per 6,50 euro. Determina, seguendo l’apposita traccia: a. il costo di sottoscrizione dei CTZ; b. il provento fruttato dai titoli. a. costo di sottoscrizione dei CTZ 100 x = euro

:

.........................

............................ × ............................

100

= =

+ spese

:

.........................

x

euro .......................... euro .......................... euro .......................... costo di sottoscrizione

b. provento conseguito con l’investimento euro (100 – ..........................) = euro .......................... scarto di emissione in termini percentuali euro

....................... × 12,50

100

= euro .................................. imposta sostitutiva sullo scarto di emissione

euro (100 – .......................) = euro .......................... valore netto percentuale di rimborso 100 x = euro

:

.........................

........................... × ...........................

100

=

.........................

:

x

= euro ........................... valore netto di rimborso

euro (.............................. – ..............................) = euro 6 173,19 provento dell’investimento in CTZ.

13.40

sottoscrizione di CTZ

Il 3/12 Matteo Roganti sottoscrive tramite Intesa Sanpaolo 83 000 euro nominali di CTZ al prezzo d’asta di 93,127. I titoli sono stati acquistati in sede di collocamento della prima tranche e sono assoggettati per i nettisti a imposta sostitutiva 12,50%. La banca addebita spese per 8 euro. Calcola: a. il costo di sottoscrizione dei CTZ; b. il guadagno ottenuto con l’acquisto dei CTZ, supponendo che l’investitore li tenga in portafoglio sino alla scadenza; c. il tasso di rendimento annuo effettivo conseguito con l’investimento.

13.41

acquisto di CTZ sul mercato secondario

L’11/06 Pamela Martini ordina a UniCredit l’acquisto di 42 000 euro nominali di CTZ emessi a 93,004 il 15/10 dell’anno precedente. Lo stesso giorno UniCredit esegue l’ordine in mercati regolamentati alla quotazione di 95,759, applicando la commissione d’intermediazione di 20 centesimi sul prezzo di mercato. Determina: il costo di acquisto sostenuto dalla risparmiatrice; l’importo rimborsato alla scadenza dei titoli; il tasso effettivo dell’investimento.

605

13.43 investimento in titoli di una somma determinata

13.44 investimento in titoli di una somma determinata

1. Le obbligazioni degli enti territoriali sono titoli di debito pubblici. 2. Le obbligazioni degli enti territoriali possono essere negoziate anche nel mercato monetario. 3. Gli enti territoriali possono utilizzare i fondi raccolti con l’emissione di obbligazioni anche per pagare le retribuzioni dei dipendenti. 4. L’ente territoriale, per poter emettere obbligazioni, non deve presentare una situazione finanziaria in dissesto. 5. Le obbligazioni degli enti territoriali devono essere emesse a tasso fisso. 6. Le obbligazioni degli enti territoriali devono essere rimborsate in un’unica soluzione alla scadenza.

           

Il 29/01 Alessandro Rossi, disponendo di 50 000 euro, acquista nel MOT tramite banca, che applica la commissione di intermediazione 0,30% sul corso secco, obbligazioni Barclays indicizzate emesse e rimborsabili alla pari, godimento 21/01-21/07, cedola in corso di maturazione 1,57%, alla quotazione di 99,10, imposta sostitutiva per persone fisiche residenti 26%, taglio minimo di contrattazione 1 000 euro nominali. Calcola: a. il costo di un taglio minimo delle obbligazioni Barclays; b. la somma complessivamente spesa per l’acquisto delle obbligazioni e il residuo rimasto inutilizzato; c. l’importo della cedola riscossa dall’investitore il 21/07. Il 26/11 Stella Giordani, disponendo di 30 000 euro, effettua i seguenti acquisti tramite banca che applica la commissione di intermediazione 0,20% sul corso secco: • 12 000 euro nominali di CCTeu alla quotazione di 94,60, godimento 15/05-15/11, cedola in corso di maturazione 1,495%, emessi e rimborsabili alla pari; • la somma rimanente viene investita nell’acquisto di Bund tedeschi 1,50% alla quotazione di 101,90, godimento unico annuale 4/01, emessi e rimborsabili alla pari, taglio minimo di contrattazione 1 000 euro nominali.

La negoziazione dei titoli

obbligazioni degli enti territoriali

Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F) e, in quest’ultimo caso, suggerisci una corretta formulazione. V F

gruppo 13

13.42

13.45 investimento in titoli di una somma determinata

13.46 obbligazioni convertibili

il costo di acquisto dei CCTeu; la somma disponibile dopo il predetto investimento; il costo di un taglio minimo dei Bund tedeschi; la somma complessivamente spesa per l’acquisto dei Bund e il residuo rimasto inutilizzato; l’importo delle cedole sui CCTeu e sui Bund riscosse dall’investitrice alle rispettive date di godimento.

In data 3/06 Bruno Agretti acquista 60 000 euro nominali di BOT trimestrali di nuova emissione al prezzo medio ponderato d’asta di 99,31. La banca applica la commissione di 5 centesimi sul valore nominale ed espone spese per 5,50 euro. Il 4/09 i BOT vengono rimborsati. Con la somma disponibile, il giorno successivo l’investitore acquista dei BTP decennali 5% emessi e rimborsabili alla pari, godimento 1/01-1/07, alla quotazione di 96,10. La banca esegue l’ordine al MOT applicando la commissione di intermediazione 0,45% sul corso secco. Tenendo conto dell’imposta sostitutiva 12,50%, calcola: il costo di acquisto dei BOT; il rendimento dell’investimento in BOT; il costo di un taglio minimo di BTP (1 000 euro nominali); il valore nominale complessivo dei BTP acquistati; il costo sostenuto e il residuo non impiegabile avanzato; la rendita semestrale netta che l’investitore ottiene dai BTP acquistati; l’importo netto che l’investitore incasserà alla scadenza dei BTP. La Bashur spa, con capitale sociale di 10 000 000 di euro suddiviso in 200 000 azioni del valore nominale di 50 euro ciascuna, ha emesso un prestito obbligazionario convertibile del valore nominale di 300 000 euro, formato da obbligazioni del valore nominale di 20 euro ciascuna, godimento 15/05 e 15/11, tasso 4,25%. La conversione viene esercitata l’11/03 in base al rapporto di 3 nuove azioni consegnate contro il ritiro di 10 obbligazioni. In tale data il valore di mercato delle azioni Bashur è 68,560 euro, mentre le obbligazioni convertibili quotano 100,40. Individua la via più conveniente per l’acquisizione delle azioni Bashur da parte di una persona fisica residente (imposta sostitutiva 26%), calcolando anche il premio (negativo o positivo) di conversione.

m3

a. b. c. d. e.

Il mercato degli strumenti finanziari

I titoli, per le persone fisiche residenti, sono assoggettati a imposta sostitutiva 12,50%. Calcola:

606

Esercizi da svolgere 13.47

obbligazioni convertibili

13.48 tasso effettivo di rendimento con rimborso di titoli con cedola semestrale

13.49

tasso effettivo di rendimento con rimborso di titoli con cedola annuale

13.50 tasso effettivo di rendimento con rimborso di titoli con cedola semestrale

13.51

tasso effettivo di rendimento con rimborso di titoli con cedola semestrale

13.52

scelta del titolo più conveniente e suo acquisto

La Dorado spa, con capitale sociale di 25 500 000 euro suddiviso in 85 000 azioni del valore nominale di 300 euro ciascuna, ha emesso un prestito obbligazionario convertibile del valore nominale di 800 000 euro, formato da obbligazioni del valore nominale di 100 euro ciascuna, godimento 1/01 e 1/07, tasso 4,70%. La conversione viene esercitata il 30/09 in base al rapporto di 1 nuova azione consegnata contro il ritiro di 4 obbligazioni. In tale data il valore di mercato delle azioni Dorado è 410,21 euro, mentre le obbligazioni convertibili quotano 100,55. Individua la via più conveniente per l’acquisizione delle azioni Dorado da parte di una persona fisica residente (imposta sostitutiva 26%), calcolando anche il premio (negativo o positivo) di conversione. Calcola, in data 11/12, il tasso effettivo di rendimento con rimborso dei BTP quinquennali 3,85%, godimento 1/04 e 1/10, emessi alla pari l’1/04 dello stesso anno, quotati 98,75. Il calcolo va riferito a una persona fisica residente (con titoli, quindi, assoggettati a imposta sostitutiva 12,50%); la banca applica la commissione 0,20% sul corso secco.

Calcola, in data 19/07, il tasso effettivo di rendimento con rimborso delle obbligazioni decennali Austria 4,35%, godimento unico annuale 15/03, emesse alla pari il 15/03 di due anni prima e rimborsate alla pari, quotate 107,35. Il calcolo va riferito a una persona fisica residente (con titoli, quindi, assoggettati a imposta sostitutiva 12,50%); la banca applica la commissione 3 per mille sul corso secco. In data 9/05 Marina Ariberti vuole valutare la redditività delle obbligazioni Intesa Sanpaolo novennali 5,55%, godimento 31/01-31/07, emesse alla pari il 31/07 di quattro anni prima e rimborsabili alla pari, quotate 97,99. Calcola il tasso effettivo di rendimento con rimborso delle obbligazioni, sapendo che i titoli sono assoggettati a imposta sostitutiva 26% e che la banca applica la commissione 2,8 per mille sul corso secco. In data 25/02 Marco Di Lello vuole valutare la redditività delle obbligazioni MPS settennali 5%, godimento 1/05-1/11, emesse a 99,35 l’1/05 di sei anni prima e rimborsabili alla pari, quotate 99,20. Calcola il tasso effettivo di rendimento con rimborso delle obbligazioni, sapendo che i titoli sono assoggettati a imposta sostitutiva 26% e che la banca applica la commissione 0,35% sul corso secco.

Il 21/09 Federico Lorenzi decide di investire 80 000 euro nel titolo che tra i seguenti con identico rating presenta il più alto tasso effettivo di rendimento con rimborso: • obbligazioni Rabobank settennali indicizzate, godimento 2/02 e 2/08, emesse e rimborsabili alla pari tra 1 961 giorni effettivi, cedola lorda in corso di maturazione 2,50%, taglio minimo 1 000 euro nominali, quotate 104,30; • obbligazioni BEI quinquennali 4,50%, godimento 1/01 e 1/07, emesse a 99,46 l’1/01 dell’anno precedente e rimborsabili alla pari, quotate 104,70; • CCTeu settennali, godimento 1/02 e 1/08, cedola in corso di maturazione 2,300% emessi alla pari e rimborsabili alla pari l’1/08 dell’anno successivo, quotati 101,80; • obbligazioni BNP Paribas triennali 4,75%, godimento 1/01 e 1/07, emesse a 98,92 e rimborsabili alla pari tra 1 anno, 3 mesi e 12 giorni, taglio minimo 1 000 euro nominali, quotate 102,25. Le obbligazioni BEI e i CCTeu sono assoggettati a imposta sostitutiva 12,50%, mentre le obbligazioni Rebobank e BNP Paribas a imposta sostitutiva 26%. Tenendo conto che la banca applica una commissione di intermediazione di 35 centesimi sul corso secco, calcola: a. b. c. d.

13.53

scelta di titoli e residuo non impiegabile

il tasso effettivo di rendimento con rimborso di ogni titolo; il costo di acquisto del titolo scelto e il residuo non impiegabile; la rendita annua che il risparmiatore riceverà dal suo investimento; la somma netta che il risparmiatore riscuoterà al momento del rimborso a scadenza.

Il 3/11 Mirko Monaldi ha riscosso il valore di rimborso unitamente all’ultima cedola su 50 000 euro nominali di BTP 4,50% decennali, godimento 1/05 e 1/11, soggetti a imposta sostitutiva 12,50%, emessi e rimborsati alla pari.

607

Tre giorni dopo la somma totale riscossa è stata reinvestita nel più conveniente tra i seguenti titoli aventi tutti lo stesso rating:



obbligazioni Terna novennali, godimento 26/01-26/04-26/07-26/10, emesse a 99,19 il 26/01 dell’anno in corso e rimborsabili alla pari, cedola fissa 0,90%, taglio minimo 1 000 euro nominali, quotate 102,95; obbligazioni Enel decennali, godimento 1/04 e 1/10, emesse a 99,30 l’1/10 dell’anno precedente e rimborsabili alla pari, cedola fissa 1,70%, taglio minimo 1 000 euro nominali, quotate 103,00.

I titoli sono assoggettati a imposta sostitutiva 26%. Tenendo conto che l’acquisto è effettuato nel MOT lo stesso giorno direttamente da Intesa Sanpaolo che applica la commissione 0,20% sul corso secco, calcola: a. b. c. d. e.

scelta di titoli e acquisto di BOT

Il 15/02 Marina Malerba decide di investire 100 000 euro nel seguente modo:



per la metà effettuando una scelta fra i seguenti titoli, sulla base del tasso effettivo di rendimento con rimborso (i titoli hanno tutti lo stesso rating): – obbligazioni ABN-AMRO novennali, godimento 1/05 e 1/11, assoggettate a imposta sostitutiva 26%, cedola in corso di maturazione 2,15%, emesse a 98,90 l’1/05 dell’anno precedente e rimborsabili alla pari, quotate 100,04;

– obbligazioni Rabobank quinquennali 5%, godimento 1/01 e 1/07, assoggettate a imposta sostitutiva 26%, emesse a 99,28 l’1/01 dell’anno in corso e rimborsabili alla pari, taglio minimo 1 000 euro nominali, quotate 105,05. L’acquisto viene effettuato nel MOT lo stesso giorno tramite la Banca Nazionale del Lavoro, che percepisce la commissione di intermediazione 0,25% sul corso secco;



gruppo 13

13.54

i tassi effettivi di rendimento con rimborso dei titoli; il costo di un taglio minimo del titolo scelto; il valore nominale complessivo dei titoli acquistati; il costo sostenuto e il residuo non impiegabile; la rendita netta annua che frutterà l’investimento.

La negoziazione dei titoli



la restante metà, aumentata dell’eventuale residuo non impiegabile nella precedente operazione, viene destinata alla sottoscrizione di BOT annuali di nuova emissione, scadenti dopo 366 giorni, al prezzo d’asta di 98,20, commissione bancaria di intermediazione 0,15% calcolata sul valore nominale, spese 5,75 euro. I BOT sono assoggettati a imposta sostitutiva 12,50%.

acquisto di azioni

13.56 vendita di azioni, nota di conferma, plusvalenza

13.57

vendita di azioni, nota di conferma, plusvalenza

Gennaro Di Stefano ha un rapporto di amministrazione titoli con il Banco Desio. Il 30/04 conferisce alla banca l’ordine di acquistare 10 000 azioni Geox. La banca esegue l’acquisto nell’MTA lo stesso giorno alla quotazione di 2,590 euro applicando la commissione 0,40% del prezzo. Sapendo che viene applicata l’imposta 0,10% sul controvalore complessivo della transazione, presenta i calcoli relativi al costo di acquisto per il cliente.

ALERT Costo di acquisto delle azioni = (numero azioni × prezzo di mercato) + commissione bancaria (controvalore acquistato × 0,40%) + Tobin tax (controvalore acquistato × 0,10%)

Giulio Bruschi ha un rapporto di amministrazione titoli con la Banca Sella. Il 12/11 conferisce alla banca l’ordine di vendere 12 000 azioni Datalogic che erano state acquistate sei mesi prima alla quotazione di 24,135 euro. La banca esegue direttamente l’ordine nell’MTA alle ore 16.50 dello stesso giorno alla quotazione di 31,620 euro percependo la commissione 0,45% del prezzo. Presenta: a. i calcoli relativi al ricavo di vendita per il cliente; b. la nota di conferma emessa dalla banca e inviata al cliente; c. la plusvalenza netta realizzata, tenendo conto che la stessa non viene compensata da minusvalenze precedenti e che all’atto dell’acquisto la banca aveva applicato la stessa commissione. Il 21/12 Stefania Franceschetti ha conferito alla Banca Popolare di Puglia e Basilicata l’ordine di vendere 1 250 azioni Sabaf. La banca ha eseguito l’ordine nell’MTA alle ore 13.15 dello stesso giorno alla quotazione di 17,560 euro.

m3

13.55

Il mercato degli strumenti finanziari

Calcola: a. i tassi effettivi con rimborso e il costo sostenuto per acquistare il titolo più conveniente; b. il valore nominale dei BOT acquistati, la somma spesa e il residuo non impiegabile; c. il tasso effettivo dell’investimento in BOT.

608

Esercizi da svolgere Le azioni erano state acquistate undici mesi prima alla quotazione di 11,746 euro per azione. Sapendo che le commissioni percepite dalla banca, sia per l’acquisto sia per la vendita, sono 0,40% del prezzo, presenta: a. i calcoli relativi al ricavo di vendita per il cliente; b. la nota di conferma; c. la plusvalenza netta realizzata, tenendo conto che la stessa non è stata compensata da minusvalenze precedenti.

13.58

acquisto di azioni, nota di conferma, plusvalenza

13.59

acquisto di azioni tramite trading on line

Il 12/11 Vincenzo Zola ha dato ordine al Banco di Sardegna di acquistare 1 000 azioni ordinarie Enel. La banca ha eseguito l’ordine nell’MTA alle ore 10.10 dello stesso giorno al prezzo di 4,390 euro. Sapendo che la commissione bancaria è 0,40% del prezzo e che viene applicata l’imposta 0,10% sul controvalore complessivo della transazione, presenta: a. i calcoli relativi al costo di acquisto per il cliente; b. la nota di conferma. Il 3/03 Samuele Fiorani, tramite conto on line aperto con IW Bank, acquista nell’MTA 620 azioni Tenaris alla quotazione di 16,270 euro. Calcola il costo di acquisto per il cliente, sapendo che la banca percepisce la commissione di intermediazione 0,10% del prezzo. Non viene applicata alcuna imposta in quanto la società ha una capitalizzazione annua inferiore a 500 milioni di euro.

13.60

Il 22/05 Marina Messi, mediante conto on line aperto con Fineco, vende nell’MTA 35 azioni Tod’s alla quotazione di 55,100 euro. Calcola il ricavo di vendita per la cliente, sapendo che la banca percepisce la commissione di intermediazione 0,08% del prezzo.

13.61

Marco Dezi ha a disposizione un capitale di 90 000 euro che decide di investire in azioni. Il 15/05 dà ordine a UniCredit di acquistare le seguenti azioni:

vendita di azioni tramite trading on line

investimento di una somma in azioni e residuo non impiegabile

Titolo Acea FCA – Fiat Chrysler Automobiles A2A Elica

Quantità

Quotazione

2 500 5 000 10 000 10 000

9,080 7,022 1,205 1,529

Sapendo che la banca applica la commissione di intermediazione 0,60% calcolata sul prezzo e che la Tobin Tax viene applicata sulle azioni Acea, FCA – Fiat Chrysler Automobiles e A2A, determina: a. la somma complessivamente spesa dall’investitore; b. il residuo non impiegato.

13.62

risultato economico di una compravendita di azioni

Il 12/04 Giorgia Di Mascio dà ordine a UBI Banca di acquistare 2 500 azioni Avio. La banca esegue l’ordine lo stesso giorno nell’MTA (ore 11.57) al prezzo di 14,280 euro. Il 18/05 la società distribuisce un dividendo lordo di 0,50 euro per azione. L’azionista è assoggettata all’imposta sostitutiva 26%. Il 23/08 l’investitrice rivende tutte le azioni alla quotazione di 15,350 euro. Tenendo conto che in occasione sia dell’acquisto sia della vendita la banca applica la commissione 7‰, presenta: a. b. c. d.

13.63

rimborso a scadenza di titoli e successivo investimento della somma disponibile

le due note di conferma emesse dalla banca, sapendo che l’acquisto non è assoggettato a Tobin Tax; l’imposta sostitutiva 26% sulla plusvalenza realizzata; i calcoli relativi al risultato economico netto conseguito con l’intera operazione; il calcolo del tasso effettivo di rendimento dell’investimento azionario effettuato.

Vittorio Masi possiede 100 000 euro nominali di BTP 4,10% in amministrazione presso la Banca Nazionale del Lavoro, godimento 1/04 e 1/10, imposta sostitutiva 12,50%, che, giunti a scadenza in data 1/10, vengono rimborsati. I titoli erano stati emessi cinque anni prima al prezzo di 99,10. Con la somma resasi disponibile, formata dal rimborso del valore capitale dei titoli e dall’ultima cedola scaduta, il risparmiatore, in data 13/10, dà ordine alla Banca Nazionale del Lavoro di acquistare 30 000 euro nominali di CCTeu settennali, godimento 1/02 e 1/08, alla quotazione di 100,55, cedola lorda in corso di maturazione 1,900%, emessi alla pari.

13.65 rilevazioni contabili di un acquisto di titoli

13.66 rilevazioni contabili di una vendita di titoli

13.67 rilevazioni contabili di un acquisto e di una vendita di titoli

Il 13/10 la Avicola Lombarda spa, che redige il bilancio in forma abbreviata, acquista a mezzo banca obbligazioni quotate in mercati regolamentati, emesse e rimborsabili alla pari, godimento 1/04-1/10, tasso 3,50%, quotazione 98,50, per un valore nominale di 30 000 euro. La banca applica la commissione 0,25% sul corso secco. Presenta i calcoli relativi al costo sostenuto dall’Avicola Lombarda spa e la rilevazione in P.D. dell’operazione. In data 15/06 la Glittery srl, che redige il bilancio nella forma prevista per le micro-imprese, vende nel MOT, tramite la propria banca, 20 000 euro nominali di obbligazioni bancarie 3,25%, godimento 1/03-1/09, emesse e rimborsabili alla pari, al corso di 101,05. La banca applica la commissione 0,20% sul corso secco. Presenta i calcoli e le scritture in P.D. della società. Il 16/04 la Western spa, che redige il bilancio in forma abbreviata, acquista nel MOT tramite UBI Banca 40 000 euro nominali di obbligazioni Eni 4,75% emesse e rimborsabili alla pari, godimento 1/03-1/09, al prezzo di 102,35. Necessitando di liquidità per il pagamento delle retribuzioni del mese di novembre, il 26/11 la società vende nel MOT tramite UBI Banca le obbligazioni Eni precedentemente acquistate al prezzo di 101,75. La banca, sia nel caso dell’acquisto, sia nel caso della vendita, applica la commissione 0,30% sul corso secco. Presenta le scritture in P.D. relative alle operazioni di acquisto e di vendita e il conto Gestione titoli.

13.68 negoziazione di titoli da parte di una società

Il 13/01 la Giani Distribuzione spa, che redige il bilancio in forma abbreviata, acquista nel MOT a mezzo Crédit Agricole 50 000 euro nominali di BTP quinquennali 3%, godimento 1/05-1/11, emessi e rimborsabili alla pari, quotazione 98,55, commissioni e spese 15 euro. Il 25/03 la Giani Distribuzione spa vende nel MOT, tramite la banca, i titoli in portafoglio. La banca esegue l’operazione al prezzo di 98,69 e addebita commissioni e spese per 15 euro. Presenta i calcoli relativi alle operazioni di acquisto e vendita, le rilevazioni in P.D., il calcolo del risultato economico del temporaneo investimento di liquidità effettuato dalla Giani Distribuzione spa e il conto Gestione titoli.

Il mercato degli strumenti finanziari

operazioni su titoli di Stato e su azioni; somma spesa e residuo non impiegabile

Il 30/12 Noemi Michetti ottiene il rimborso di 125 000 euro nominali di CTZ sottoscritti ventiquattro mesi prima in sede di collocamento al prezzo di aggiudicazione d’asta di 94,250; i titoli sono assoggettati a imposta sostitutiva 12,50%. Con la somma a disposizione, la risparmiatrice il giorno successivo dà ordine a UBI Banca di acquistare i seguenti titoli: • 30 000 euro nominali di BOT annuali di nuova emissione, scadenti dopo 366 giorni, prezzo medio ponderato d’asta 97,90. La banca applica la commissione di 15 centesimi sul valore nominale e addebita spese per 4,70 euro. I BOT sono assoggettati a imposta sostitutiva 12,50%; • 1 000 azioni Eni alla quotazione di 18,098 euro, commissione di intermediazione 6‰, imposta 0,10% sul controvalore complessivo della transazione; • la somma rimanente viene investita nell’acquisto di CCTeu settennali, godimento 1/04 e 1/10, assoggettati a imposta sostitutiva 12,50%, cedola in corso di maturazione 1,950%, quotazione 100,56. I titoli erano stati emessi a 98,38 l’1/10 dell’anno precedente e sono acquistati nel MOT dalla banca che applica la commissione 0,35%. Calcola: a. la somma a disposizione della risparmiatrice il 30/12 per l’investimento; b. il costo sostenuto per l’acquisto dei BOT; c. il costo sostenuto per l’acquisto delle azioni Eni; d. il costo sostenuto per l’acquisto dei CCTeu e il valore nominale complessivamente acquistato; e. l’importo della cedola riscossa sui CCTeu l’1/04 successivo; f. la somma complessivamente spesa e il residuo rimasto inutilizzato.

m3

13.64

gruppo 13

I titoli, assoggettati a imposta sostitutiva 12,50%, sono acquistati nel MOT dalla banca che applica la commissione 0,20% sul corso secco. Con la somma rimanente Masi decide di acquistare azioni Biesse, assoggettate a Tobin Tax 0,10%. La banca esegue l’ordine in giornata alla quotazione di 30,090 euro, applicando la commissione 0,70%. Calcola: a. la somma a disposizione dell’investitore in data 1/10; b. il costo sostenuto per l’acquisto dei CCTeu e l’importo della cedola semestrale; c. il costo di un’azione Biesse e il numero delle azioni acquistate; d. il residuo che avanza all’investitore dopo le predette operazioni.

La negoziazione dei titoli

609

610

Esercizi da svolgere 13.69

sottoscrizione di obbligazioni conservate sino alla scadenza

13.70

acquisto di obbligazioni conservate sino alla scadenza

13.71

acquisto di partecipazioni: scritture in P.D.

13.72

acquisto di titoli e scritture di assestamento

In data 2/05/n1 la Nives spa, che redige il bilancio in forma abbreviata, sottoscrive tramite banca 200 000 euro nominali di obbligazioni societarie quinquennali 2,90%, godimento 1/05-1/11, emesse e rimborsate alla pari. Le obbligazioni sono conservate in portafoglio fino alla scadenza. Rileva in P.D. l’acquisto, la riscossione a mezzo banca delle prime due cedole, la scrittura di assestamento relativa al rateo interessi, il rimborso a scadenza. La Metallurgica Trentina spa, che redige il bilancio in forma abbreviata, acquista con valuta 15/10/n2, tramite Banca di Piacenza, 1 000 obbligazioni societarie 4,50% emesse alla pari; valore nominale unitario 25 euro, godimento unico annuale 1/06, rimborso alla pari l’1/06/n4. Prezzo di acquisto 24,56 euro per obbligazione, commissioni e spese 65 euro. Le obbligazioni restano in portafoglio fino alla scadenza. Presenta le scritture in P.D. relative all’acquisto, al rateo interessi maturato al 31/12/n2, alla riapertura all’1/01/n3, all’incasso della cedola all’1/06/n3. Il 12/04 la Green World spa acquista in mercati regolamentati tramite banca, che percepisce la commissione d’intermediazione 0,30%, le seguenti azioni:



n. 5 000 000 azioni Pannonia spa, quotate 17,68 euro, acquisendo una partecipazione di controllo al capitale sociale; • n. 10 000 azioni Bulgari spa, quotate 10,88 euro, per le quali si aspetta un aumento di prezzo entro l’anno. Entrambe le società hanno una capitalizzazione di mercato inferiore a 500 000 euro, per cui non viene applicata la Tobin Tax. Il 28/11 le azioni Bulgari quotano 12,55, per cui la Green World spa decide la vendita tramite banca, che percepisce la commissione 0,30%, dell’intero pacchetto posseduto. Presenta i calcoli relativi alle operazioni effettuate e le scritture in P.D. nel giornale della Green World spa. La Murgia spa, che redige il bilancio in forma abbreviata, per ottimizzare la propria gestione di tesoreria, l’8/11 acquista 200 000 euro nominali di CCTeu, emessi e rimborsabili alla pari, godimento 15/0615/12, cedola in corso di maturazione 1,412%, al corso di 95,12, commissioni bancarie 0,25% sul corso secco. A fine anno i CCTeu in portafoglio quotano 95,98. Presenta: a. i calcoli relativi all’acquisto, alla cedola maturata il 15/12 e alle operazioni di assestamento (rateo sugli interessi e rimanenze titoli), sapendo che la cedola successiva è 1,456%; b. le scritture in P.D. relative a quanto sopra.

13.73

acquisto di titoli e scritture di assestamento

Il 26/05 la Oceania spa, che redige il bilancio in forma abbreviata, acquista nel MOT, tramite Banca Nazionale del Lavoro, 50 000 euro nominali di BTP decennali 4,25%, emessi e rimborsabili alla pari, godimento 15/04 e 15/10, al corso di 96,40, commissione di intermediazione venticinque centesimi sul corso secco. A fine anno i titoli in rimanenza hanno un valore corrente di 96,05 euro. Presenta i calcoli e le scritture in P.D. (libro giornale e conto Gestione titoli) relativi a: a. b. c. d.

13.74

acquisto di titoli e scritture di assestamento

l’acquisto dei BTP; la cedola lorda riscossa tramite Banca Nazionale del Lavoro il 15/10; il rateo sugli interessi maturati a fine esercizio; le rimanenze di fine esercizio.

La Cavendish spa, che redige il bilancio in forma abbreviata, per ottimizzare la propria gestione di tesoreria, l’1/07 decide di acquistare tramite banca 100 000 euro nominali di obbligazioni indicizzate UBI, emesse e rimborsabili alla pari, godimento 18/03-18/06-18/09-18/12, cedola in corso di maturazione 1,25%, al corso di 97,56, commissioni bancarie 0,30% sul corso secco. Il successivo 16/11, necessitando di liquidità, la società vende la metà delle obbligazioni precedentemente acquistate al corso di 96,90, cedola in corso di maturazione 1,35%, commissioni bancarie come in precedenza. A fine anno le obbligazioni in portafoglio quotano 96,30. Presenta: a. i calcoli relativi alle operazioni di acquisto e vendita, alle cedole maturate il 18/09 e il 18/12, alle operazioni di assestamento e alla cedola maturata al 18/03 dell’anno successivo, sapendo che è pari a 1,40%; b. le scritture in P.D. relative a quanto sopra.

13.75

titoli in portafoglio e scritture di assestamento

Nel corso dell’esercizio la Mapelli spa, che redige il bilancio in forma abbreviata, compie, fra l’altro, i seguenti investimenti a breve termine: a. acquisto nel MOT tramite banca con valuta 20/05 di 20 000 euro nominali di BTP 4% a 98,15, commissioni e spese 15 euro. I titoli erano stati emessi e saranno rimborsati alla pari, godimento 1/04-1/10;

Il valore corrente dei titoli 31/12 è rispettivamente di 98 per i BTP e 101,2 per le obbligazioni Banca IMI. Rileva in P.D. i due acquisti, la riscossione delle due cedole, le scritture di assestamento e chiusura al 31/12 relative ai titoli in portafoglio. Presenta inoltre i conti Gestione titoli e Interessi su titoli.

14 I mercati di borsa e il risparmio gestito 14.1 Direttive MiFID

Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F) e, in quest’ultimo caso, suggerisci una corretta formulazione. V F

 

1. Le Direttive MiFID sono finalizzate alla tutela delle società quotate. 2. Le Direttive MiFID prevedono quattro differenti sedi di negoziazione degli strumenti finanziari. 3. L’MTA è un MTF. 4. Una banca può essere un internalizzatore sistematico. 5. L’intermediario deve garantire al cliente il miglior risultato possibile. 6. I clienti al dettaglio fanno parte della categoria degli investitori professionali. 7. I costi dei servizi di investimento devono essere comunicati ai clienti in modo dettagliato. 8. Un mercato si definisce regolamentato quando un numero rilevante di società sono quotate su di esso.

14.2

     

     

 

Dopo aver letto il caso aziendale, rispondi alle domande.

gruppo 14

b. acquisto nel MOT tramite banca con valuta 12/08 di 50 000 euro nominali di obbligazioni Banca IMI quotate 98, tasso 4,25%, commissioni e spese 15 euro. Queste obbligazioni hanno godimento 1/031/09 ed erano state emesse e saranno rimborsate alla pari.

I mercati di borsa e il risparmio gestito

611

1. 2. 3. 4.

14.3 informazioni finanziarie

con il sistema bancario, e in quelli assicurativi e della telefonia mobile. La società, con bilanci in utile, ha richiesto la quotazione di borsa che è avvenuta con un collocamento sul mercato di più di 400 milioni di azioni ordinarie al prezzo di 6,75 euro, offerte in sottoscrizione agli investitori istituzionali e al pubblico dei risparmiatori. Oggi l’azione Poste Italiane è oggetto di contrattazioni giornaliere all’MTA.

Perché Poste Italiane spa è stata collocata in borsa dopo il risanamento produttivo? Che cos’è l’MTA? Il prezzo di mercato di un’azione è uguale al prezzo di collocamento? Perché? Chi sono gli investitori istituzionali?

Dopo aver esaminato lo stralcio di una tabella pubblicata da Il Sole 24 ORE riguardante alcune azioni quotate sull’MTA, rispondi alle domande. 2017-2018 Min € Max €

Media 30 gg. prezzo

Media 30 gg. quant. Azioni

Prezzo chiusura euro Var.% 06.07 giorno

Var.% anno

Quant. (mgl)

P/u

P/mez. propri

Div/p

Capit. in mln €

Div.

lordo €

Data stacco

1,541

1,05

– 0,09

6 273

16,45

1,67

3,76

4 820 0,0578 21.05.18

13,240



– 14,07

53

15,63

1,64

4,75

2 825 0,6300 18.06.18

26 Acotel

4,250

– 4,28

– 3,47

49

neg.

6,32



18 0,4000 26.05.03

28 Acsm-Agam

2,450

– 0,41

6,20

11

18,76

1,06

2,04

188 0,0500 22.05.17

0,334

1,83

– 28,88

799

11,06

0,34



107 0,2500 07.05.07

2,585

– 1,71

16,72

91

24,27

1,91



279 0,0070 18.05.09

15,380

– 0,77

– 3,08

9

35,11

3,27

2,53

561 0,3920 07.05.18

2,950

– 0,34

– 0,16

4

30,68

1,36

1,52

152 0,0450 21.05.18

0,377

1,07

– 6,21

93

neg.

0,84



35 0,0100 11.06.12

17,690



36,30

231

39,79

6,80

0,62

4 002 0,1100 21.05.18

1,220 1,696

1,467

11,130 17,220

13,218

11 001 A2A

2,600 7,500

4,254

1,489 2,550

2,456

0,298 0,544

0,333

890 Aedes

1,092 3,480

2,775

479 Aeffe

9,845 21,900

15,619

2,506

3,600

3,124

0,342

0,458

0,365

8,415 18,080

16,941

164 Acea

7 Aeroporto di Bologna 3 Alerion Cleanpwr 53 Ambienthesis 407 Amplifon

m3

Poste Italiane venne fondata nel 1862 come azienda autonoma dello Stato per la gestione in monopolio dei servizi postali e telegrafici. Per procedere al risanamento economico e finanziario, recuperando efficienza produttiva e qualità dei servizi, alla fine degli anni Novanta del secolo scorso Poste Italiane venne trasformata in società per azioni. Questo permise di ampliare la gamma dei servizi offerti, inserendosi nel settore finanziario in concorrenza

Il mercato degli strumenti finanziari

CASO AZIENDALE

612

Esercizi da svolgere 1. Come viene determinato il prezzo di chiusura delle azioni? 2. Qual è stato il prezzo di chiusura delle azioni A2A? Qual è stata la variazione percentuale rispetto al giorno precedente? 3. Che cosa indicano le medie riportate nella tabella? Confrontando i prezzi medi dei 30 giorni precedenti con le quotazioni della giornata, quali considerazioni si possono fare? 4. Qual è l’azione sulla quale sono stati conclusi più contratti e per quale importo? 5. Che cos’è il dividendo? Perché alcune azioni hanno una data di stacco del dividendo molto remota? 6. Qual è stata l’azione che, in rapporto al prezzo, ha pagato nell’ultimo anno il dividendo più alto? 7. Che cosa significa e che cosa indica il rapporto P/u? Perché, per alcune azioni, è negativo?

14.4

acquisto di azioni nell’MTA in negoziazione continua

Martina Bravi in data 3/09 consegna a una filiale del Banco Desio il seguente ordine di acquisto azioni. Fase di negoziazione continua Prysmian Titolo Comprare Segno 4 000 Quantità 20,710 Prezzo VSO 12.30 Parametri 10.19 Ora

Rispondi alle seguenti domande. 1. A quali prezzi può essere eseguita la proposta? 2. Se la proposta non viene eseguita, fino a quando può restare nel book di negoziazione? ALERT La cliente ha indicato il prezzo massimo al quale vuole acquistare le azioni.

VSO = valido sino all’orario specificato

14.5

vendita di azioni nell’MTA in negoziazione continua

Marco Serra il 12/10 immette tramite trading on line il seguente ordine di vendita. Dopo averlo osservato, rispondi alle domande. Fase di negoziazione continua Telecom Italia Titolo Vendere Segno 10 000 Quantità 0,830 Prezzo LIM, VSD 14/10 Parametri 15.10 Ora

1. A quali prezzi può essere eseguita la proposta? 2. Se la proposta non viene eseguita, fino a quando può restare nel book di negoziazione? ALERT L’investitore ha inserito il prezzo minimo al quale vuole vendere le azioni.

LIM = con limite di prezzo; VSD = valido sino alla data indicata

14.6

acquisto di azioni nell’MTA in negoziazione continua

Lucio Santini immette tramite trading on line il seguente ordine di acquisto. Dopo averlo osservato, rispondi alle domande. Fase di negoziazione continua Eni Titolo Comprare Segno 5 000 Quantità – Prezzo MER Parametri 09.44 Ora

1. A quali prezzi può essere eseguita la proposta? 2. Per quale motivo la proposta potrebbe non essere eseguita?

ALERT Nell’ordine non sono indicati limiti di prezzo.

MER = a prezzo di mercato

14.7

book di negoziazione e immissione di ordini da parte di una banca

Il 31/03, alle ore 12.36, nel book delle azioni Mediobanca sono presenti le seguenti proposte di negoziazione: Prezzo 7,270 7,250 7,200 7,150

Acquisti Quantità 45 000 10 000 35 000 15 000

Ora 12.10 12.35 12.04 12.17

Prezzo 7,280 7,300 7,320 7,400

Vendite Quantità 100 000 20 000 5 000 25 000

Ora 12.12 12.27 12.25 12.33

Il Crédit Agricole immette i seguenti ordini dei suoi clienti: Fase di negoziazione continua Mediobanca Titolo Comprare Segno 50 000 Quantità 7,300 Prezzo VSO 13.00 Parametri 12.37 Ora VSO = valido sino all’orario specificato

Fase di negoziazione continua Mediobanca Titolo Vendere Segno 40 000 Quantità 7,280 Prezzo LIM Parametri 12.38 Ora LIM = con limite di prezzo

613

14.8

book di negoziazione

Il 18/06, alle ore 15.45, nel book delle azioni Poste Italiane sono presenti le seguenti proposte di negoziazione: Acquisti Prezzo

Quantità

6,120 6,050 5,990 5,970

32 000 18 000 1 500 5 000

Vendite Ora

Prezzo

Quantità

15.44 15.10 15.32 15.20

6,130 6,170 6,200 6,250

50 000 44 000 7 500 17 200

Ora 15.19 15.25 15.12 15.38

La banca UniCredit immette i seguenti ordini dei suoi clienti:

Titolo Segno Quantità Prezzo Parametri Ora

Poste Italiane Comprare 60 000 6,300 MER 15.50

gruppo 14

Fase di negoziazione continua

Fase di negoziazione continua Titolo Segno Quantità Prezzo Parametri Ora

Poste Italiane Vendere 75 000 6,200 LIM, VSO 17.15 15.51

LIM = con limite di prezzo VSO = valido sino all’orario specificato

MER = a prezzo di mercato

I mercati di borsa e il risparmio gestito

1. La proposta di acquisto delle 12.37 viene eseguita? Perché? Se sì, a quale prezzo (o a quali prezzi)? 2. La proposta di vendita delle 12.38 viene eseguita? Perché? Se sì, a quale prezzo (o a quali prezzi)?

1. La proposta di acquisto delle 15.50 viene eseguita? Perché? Se sì, a quale prezzo (o a quali prezzi)? 2. La proposta di vendita delle 15.51 viene eseguita? Perché? Se sì, a quale prezzo (o a quali prezzi)? In gergo borsistico, con Toro si intende un periodo in cui i prezzi delle azioni quotate si muovono al rialzo, con Orso un periodo in cui i prezzi delle azioni quotate presentano un trend ribassista. Indica quali tra i seguenti fattori possono determinare situazioni di Toro (T) o di Orso (O). Fattore

14.10 di borsa

indici

T

O

Fattore

Aumento dei profitti aziendali

Perdite di esercizio

Guerre e terrorismo

Misure fiscali restrittive

Ripresa degli investimenti aziendali

Riduzione dei tassi di interesse

Ciclo economico espansivo

Aumento della fiducia dei consumatori

Ciclo economico recessivo

Debito pubblico fuori controllo

Rialzo dei tassi di interesse

Misure fiscali espansive

T

O

Osserva il grafico che mostra l’andamento in un certo giorno dell’indice telematico FTSE MIB, poi rispondi alle domande. BORSA ITALIANA Titoli trattati

FTSE MIB ORA PER ORA

926.303.560

22000

Controvalore €

2.033.733.118

Contratti totali

225.225

21744,79

21874,69

21850

Dati aggregati Titoli quotati

259

in rialzo

127

in ribasso

var.%+1,25

21700

96

➔ invariati

20

— non rilevati

16

21550 APERTURA

IERI

1. Che cos’è un indice di borsa e a che cosa serve? 2. Perché l’FTSE MIB è un indice telematico continuo? 3. Che cosa indica il grafico nell’asse delle ascisse? E in quello delle ordinate? 4. Come si è conclusa la seduta di borsa in esame? 5. Che cosa indica il controvalore in euro? 6. Che cosa significa “Titoli quotati in rialzo, in ribasso, invariati, non rilevati”? 7. Quali altri indici di borsa, anche esteri, conosci?

Il mercato degli strumenti finanziari

prezzo di mercato delle azioni

m3

14.9

614

Esercizi da svolgere 14.11

performance delle azioni

Osserva il grafico, tratto dal sito www.borsaitaliana.it, che evidenzia l’andamento dell’azione Campari in un anno. Rispondi poi alle domande.

8,378

8,125

7,874

7,622

ott

1. 2. 3. 4.

14.12

Italia

AIM

nov dic

gen

feb mar

apr mag giu

lug

ago

set

ott

Che cosa indica l’asse delle ascisse? E quello delle ordinate? Come è stato l’andamento dell’azione Campari nel periodo considerato? Utilizzando il grafico, individua la quotazione minima dell’anno. Calcola la performance percentuale a un mese, sei mesi e un anno, utilizzando la seguente tabella. Intervallo temporale

Prezzo inizio periodo

Prezzo fine periodo

Performance

1 mese

7,930

7,485

................................

6 mesi

8,080

7,485

................................

1 anno

8,495

7,485

................................

Leggi il brano, tratto dalla brochure AIM Italia, Il mercato per fare impresa, di Borsa Italiana spa e rispondi alle domande che seguono.

Perché quotarsi su AIM Italia? AIM Italia offre alla tua impresa una combinazione unica di vantaggi: • flessibilità regolamentare per le PMI. AIM Italia si basa su un regolamento flessibile, concepito per offrire un percorso semplificato alla quotazione e al tempo stesso adempimenti post-quotazione calibrati sulla struttura delle piccole e medie imprese. In soli 10 giorni Borsa Italiana è in grado di ammettere la tua impresa, con una notevole riduzione dei tempi previsti rispetto alla quotazione sugli altri mercati. Dopo la quotazione su AIM Italia, la società, con il supporto del Nomad, fornirà le informazioni economico-finanziarie attraverso la pubblicazione del bilancio e della relazione semestrale e le informazioni price sensitive, ovvero quelle che potrebbero avere impatto sui risultati futuri e sull’andamento del titolo; • centralità del Nomad (Nominated Adviser). Il Nomad è il consulente che accompagna la tua società durante la

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7.

fase di ammissione e per tutta la permanenza sul mercato. Il ruolo del Nomad è supportare la società negli adempimenti derivanti dallo status di società quotata, garantire la trasparenza informativa nei confronti degli investitori e mantenere la reputazione del mercato, a beneficio delle stesse società quotate; • requisiti di accesso ridotti rispetto al mercato principale. A differenza dei mercati regolamentati, AIM Italia presenta criteri di ammissione ridotti. Non è prevista una dimensione minima o massima della società in termini di capitalizzazione e, per quanto riguarda il flottante, è sufficiente una soglia minima del 10%. Non sono previsti requisiti particolari in tema di corporate governance, così come non sono previsti requisiti economico-finanziari specifici. È il mercato stesso, attraverso la figura del Nomad, a definire le caratteristiche ideali delle società che verranno ammesse al mercato.

Che cos’è AIM Italia e a chi è riservato? Quali sono i vantaggi della quotazione in questo mercato rispetto ai mercati regolamentati? Quali sono i principali mercati regolamentati? Chi è il Nomad e quale ruolo svolge? Che cosa si intende per informazione price sensitive? Che cos’è la capitalizzazione di borsa? Che cos’è il flottante?

615

), da inizio anno (

Generale Azionari Bilanciati Obbligazionari Di liquidità Flessibili

) e a un anno (

) 0,07 0,22 2,14 1,18 – 1,96 11,64 0,44 – 0,22 4,38 – 0,18 0,66 0,71 0,03 0,80 0,78 0,20 – 0,58 3,50

Fonte: elaborazione Ufficio Studi de Il Sole 24 ORE su indici Fideuram

1. Quali sono le differenze tra le varie categorie di fondi comuni di investimento elencate? 2. Qual è la categoria che nell’anno ha reso di più? E nel mese? 3. Secondo te, nell’anno considerato, il rendimento medio dei fondi comuni di investimento è stato soddisfacente? Perché? 4. Qual è stato l’andamento dei mercati borsistici nell’anno considerato? Perché? E dall’inizio dell’anno? 5. E sempre nell’anno considerato, il trend dei tassi di interesse sulle obbligazioni è stato crescente o decrescente? Perché?

numero delle quote sottoscritte di un fondo comune di investimento

14.15

Il 18/09 Alfonso Pettinari si rivolge al Banco BPM per sottoscrivere quote di un fondo comune di investimento bilanciato. ALERT Sapendo che Pettinari investe un capitale di 50 000 euro, che il valore della quota è pari a 13,445 euro e che il regolamento del Per calcolare l’importo destinato al fondo comune devi impostare la seguente proporzione: fondo prevede commissioni di ingresso 1,50% sull’importo ver100 : 98,50 = 50 000 : x sato, calcola il numero di quote sottoscritte dall’investitore.

acquisto di quote di un fondo comune nei mercati di borsa

Il 19/03 Luciano Santecchia acquista nell’ETFplus 1 300 quote di un fondo comune di investimento azionario, NAV 11,412 euro, commissione di negoziazione 0,07% calcolata sul controvalore dell’acquisto.

14.16

Il 27/09 Silvana Pistilli acquista nell’ETFplus 720 quote di un fondo comune di investimento bilanciato, NAV 17,485 euro, commissione di negoziazione 0,06% calcolata sul controvalore dell’acquisto.

acquisto di quote di un fondo comune nei mercati di borsa

14.17 sottoscrizione di quote di un fondo comune e successivo disinvestimento parziale

Calcola il costo di acquisto.

Calcola il costo di acquisto. Marcello Carlini, avendo a disposizione un capitale di 22 000 euro, il 22/02 sottoscrive presso la propria banca quote di un fondo comune di investimento azionario, NAV 7,151 euro, commissione d’ingresso 1,20% calcolata sull’importo versato. Il 12/12 dell’anno successivo, dato che il NAV è salito a 9,456 euro, il risparmiatore decide di smobilizzare parzialmente il suo investimento vendendo il 50% di tutte le quote possedute. La SGR, al momento del riscatto, non applica alcuna commissione. Calcola: a. il numero delle quote sottoscritte dall’investitore; b. l’importo netto liquidato dalla SGR all’investitore, sapendo che sulla plusvalenza realizzata viene applicata la ritenuta fiscale d’imposta 26%; c. il tasso di rendimento dell’investimento, relativamente alle quote smobilizzate.

Il mercato degli strumenti finanziari

14.14

gruppo 14

FONDI ITALIANI Performance a un mese (

I mercati di borsa e il risparmio gestito

Dopo aver osservato il grafico, rispondi alle domande.

fondi comuni di investimento

m3

14.13

616

Esercizi da svolgere 14.18

sottoscrizione di quote di un fondo comune e successivo disinvestimento

14.19

acquisto di quote di un fondo comune nei mercati di borsa e successivo disinvestimento

14.20

sottoscrizione di quote di un fondo comune da reddito

14.21

costituzione di un fondo comune e successive operazioni

14.22

performance dei fondi comuni

Paolo Nalli, avendo a disposizione un capitale di 15 000 euro, il 7/03 sottoscrive presso la propria banca quote di un fondo comune che investe in azioni di società statunitensi Area Pacifico, NAV 22,744 euro, commissione d’ingresso 2,5% calcolata sull’importo versato. Dopo un anno, non essendo soddisfatto della performance e potendo realizzare una plusvalenza sulle azioni Luxottica in portafoglio, decide di vendere tutte le quote possedute, NAV 20,177 euro. La SGR, al momento del riscatto, non applica alcuna commissione. Calcola: a. il numero delle quote sottoscritte dall’investitore; b. l’importo netto liquidato all’investitore; c. la ritenuta fiscale 26% sulla plusvalenza di 1 756,30 euro realizzata dopo tre giorni con la vendita delle azioni Luxottica, sapendo che viene portata in compensazione la minusvalenza subita sulla compravendita delle quote del fondo comune di investimento. Il 5/02 Katia Levati acquista nell’ETFplus 2 000 quote di un fondo comune di investimento azionario, NAV 22,648 euro, commissione di negoziazione 0,07% calcolata sul controvalore dell’acquisto. Il 12/10, dato che il valore della quota è salito a 23,650 euro, l’investitrice decide di vendere nel mercato telematico tutte le quote possedute, commissione di negoziazione uguale a quella di acquisto. Calcola: 1. il costo di acquisto per l’investitrice; 2. l’importo netto liquidato, sapendo che sulla plusvalenza realizzata viene applicata la ritenuta fiscale d’imposta 26%; 3. il tasso di rendimento dell’investimento, sapendo che l’anno considerato è bisestile. Giulio Rovati, avendo a disposizione un capitale di 30 000 euro, il 24/03 sottoscrive presso una banca quote di un fondo comune di investimento obbligazionario, che investe in bond governativi a breve termine dell’area euro, NAV 6,648 euro. La SGR non applica alcuna commissione, né di sottoscrizione, né di riscatto. Sapendo che a fine anno il NAV quota 6,847 euro e che la SGR distribuisce una cedola di 0,125 euro per quota interamente riferibile all’investimento obbligazionario, calcola: a. il numero delle quote sottoscritte dall’investitore; b. l’importo netto della cedola riscossa, sapendo che sulla stessa viene applicata la ritenuta fiscale d’imposta 12,50%. La SGR Interbancaria spa ha aperto in data 1/10 la sottoscrizione di un nuovo fondo comune azionario stabilendo per ogni quota il valore iniziale di 5 euro. L’Interbancaria applica la commissione d’ingresso 2,50% calcolata sull’importo versato. La SGR, tramite la banca depositaria, raccoglie un capitale di 8 500 000 euro. Dedotte le commissioni di sua spettanza, la SGR investe il capitale raccolto in azioni del costo medio unitario di 10 euro. Supponendo che fino alla fine dell’anno non sia stata effettuata nessun’altra operazione e che la quotazione media delle azioni in portafoglio sia aumentata a 12,250 euro, determina: a. il numero delle quote assegnate inizialmente dalla SGR; b. il valore unitario della quota alla fine dell’anno; c. il numero di quote assegnate al risparmiatore Bandini che, alla stessa data, investe 25 000 euro. Dall’importo viene dedotta la commissione d’ingresso 2,50%; d. l’importo netto liquidato al risparmiatore Ascari che, sempre alla fine dell’anno, chiede il riscatto di 10 000 quote sottoscritte alla costituzione del fondo. La SGR non applica alcuna commissione, calcolando la ritenuta fiscale 26% sulla plusvalenza realizzata; e. il valore del patrimonio collettivo e della quota alla fine dell’anno, dopo le precedenti sottoscrizioni e liquidazioni. Non si considerano commissioni di gestione. La tabella di seguito riportata mostra come è variato in un anno il valore della quota di alcuni fondi comuni ad accumulazione: Fondo

ALERT Devi impostare la seguente proporzione: NAV iniziale : variazione NAV = 100 : x

Alfa azionario Italia Beta azionario Italia Gamma azionario USA Delta azionario Europa

NAV al 31/12/n1

NAV al 31/12/n2

5,558 10,080 14,063 10,483

6,951 12,528 12,860 13,868

Determina la performance a 12 mesi di ciascun fondo comune.

sottoscrizione di quote di un fondo comune e tasso di rendimento ottenuto

Il 19/03 Luigi Salvetti investe 15 000 euro in quote del fondo comune di investimento da reddito Moneyplus. L’investimento viene effettuato rivolgendosi alla banca che gestisce la rete commerciale della SGR, che non applica alcuna commissione di ingresso. Il valore di una quota è di 14,766 euro. A fine anno la SGR distribuisce un dividendo per ogni quota di 0,90 euro, interamente riferibile a titoli pubblici. Il 20/07 dell’anno successivo il risparmiatore vende tutte le quote in suo possesso alla quotazione di 14,820 euro. La SGR non applica alcuna commissione di uscita. Calcola: a. il numero di quote sottoscritte da Salvetti; b. il provento incassato da Salvetti a fine anno, sapendo che viene assoggettato a ritenuta fiscale d’imposta 12,50%; c. la plusvalenza netta realizzata da Salvetti con la vendita delle quote, sapendo che sulla stessa viene calcolata una ritenuta fiscale d’imposta di 8,72 euro; d. il tasso di rendimento ottenuto da Salvetti, per capitale e interessi, con l’investimento nel fondo comune. Non si considerano commissioni di gestione.

14.24 asset allocation

Dopo aver osservato i grafici relativi alla composizione di due portafogli di investimenti, delinea il profilo dell’investitore al quale ciascun grafico si adatta.

Fondi di liquidità 5% Azioni 15%

Obbligazioni 15%

Fondi azionari 35% Fondi bilanciati 30%

gruppo 14

14.23

I mercati di borsa e il risparmio gestito

617

Fondi azionari 10% Fondi di liquidità 20% Fondi bilanciati 20%

asset allocation

Dopo aver osservato i grafici relativi alla composizione di tre differenti portafogli titoli, determina il profilo dell’investitore al quale ciascun grafico si adatta, spiegandone i motivi.

Fondi azionari 40% Fondi bilanciati 20% Fondi obbligazionari 20% Depositi vincolati 10% Fondi di liquidità 10%

14.26 risparmio gestito

Fondi azionari 15% Fondi di liquidità 40% Obbligazioni governative area euro 30% Obbligazioni Paesi Emergenti 5% Depositi vincolati 10%

Fondi obbligazionari 30% Fondi di liquidità 20% BOT 30% Fondi bilanciati 10% Depositi vincolati 10%

Dopo aver letto la tabella riportata a pagina seguente, determina la composizione percentuale ottimale del portafoglio di attività finanziarie di ogni soggetto, suddividendo l’investimento in azionario, obbligazionario e liquidità.

m3

14.25

Il mercato degli strumenti finanziari

Fondi obbligazionari 50%

618

Esercizi da svolgere Piccolo imprenditore

Coppia di lavoratori

Impiegato statale

Profilo Piccolo imprenditore che opera nel settore della pelletteria, moglie impiegata nell’azienda. Due figli studenti. Villetta di proprietà. Reddito netto annuo 82 600 euro. Propensione al risparmio: 2 000 euro mensili circa. Propensione al rischio: media. Patrimonio finanziario attuale: 105 000 euro. Obiettivi: acquistare con un mutuo i locali industriali in affitto, costituirsi una riserva di liquidità.

Profilo Coppia di coniugi di 39 e 35 anni senza figli, casa di proprietà con mutuo di 500 euro al mese che scade tra sei anni. Marito rappresentante di commercio, moglie insegnante. Reddito netto annuo 32 000 euro. Propensione al risparmio: 600 euro mensili circa. Propensione al rischio: alta. Patrimonio finanziario attuale: 25 000 euro. Obiettivi: crescita del capitale per avviare un’attività autonoma entro 10 anni, integrazione della pensione.

Profilo Impiegato statale di 32 anni, celibe, casa in affitto. Reddito netto annuo 18 000 euro. Propensione al risparmio: 150 euro mensili circa. Propensione al rischio: bassa. Patrimonio finanziario attuale: 15 000 euro. Obiettivi: acquisto della casa di proprietà tramite un mutuo.

14.27

Dopo aver letto il brano, tratto da Professioni&Finanza de Il Sole 24 ORE, rispondi alle domande.

risparmio gestito

Le regole da seguire per determinare la composizione del proprio portafoglio titoli • Calibrare il portafoglio titoli sui propri obiettivi e non in relazione a fattori emotivi e tendenze momentanee di mercato. L’esame degli obiettivi deve essere condotto valutando anche le disponibilità di risorse finanziarie in relazione all’orizzonte temporale.

• Adeguare il grado di rischio degli strumenti scelti alla propria propensione e all’orizzonte temporale dell’investimento. Più gli investimenti sono a lunga scadenza più possono essere aggressivi. • Mantenere una quota di liquidità sufficiente per fronteggiare esigenze improvvise. I fondi liquidi, però, per non compromettere la redditività dell’investimento, non devono essere eccessivi.

1. Quali possono essere alcuni fattori che influenzano in maniera sbagliata un investimento? ............................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................

2. Perché un investimento a lunga scadenza può essere più aggressivo di un altro a breve scadenza? ............................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................

3. Perché un’eccessiva quota di liquidità diminuisce il rendimento totale dell’investimento? ............................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................

15 I cambi esteri Il 10/02 sono state rilevate le seguenti quotazioni della corona svedese:

15.1

quotazione dei cambi

• •

ore 10.30: EUR/SEK 10,4045; ore 16.00: EUR/SEK 10,4070.

ALERT La quotazione EUR/SEK indica quante corone

1. Come quota il cambio? svedesi sono necessarie per acquistare un euro. 2. Che cosa indicano i rapporti di cambio? 3. Nel corso della giornata l’euro si è apprezzato o deprezzato nei confronti della corona svedese?

15.2

quotazione dei cambi

Il 2/08 si hanno i seguenti cambi nei confronti dell’euro:

• •

dollaro 1,1105; yen 137,0800.

Se i cambi il giorno seguente risultano rispettivamente EUR/USD 1,1180 e EUR/JPY 136,9875, quali valute si sono apprezzate?

619

15.5

Il cambio denaro è il cambio al quale la banca acquista valuta, quello lettera è il cambio al quale vende valuta.

Il 15/07 Paola Faraone, in partenza per un viaggio negli USA, acquista da UniCredit 2 250 dollari. Il 5/08, al rientro in Italia, la turista cede alla stessa banca la valuta estera non utilizzata, ossia 180 dollari. Determina il costo della valuta acquistata e il ricavo di quella ceduta, tenendo presente che la banca, sia per l’acquisto sia per la vendita, applica la commissione di 10 euro e i seguenti cambi: 15/07 5/08 EUR/USD lettera banconote 1,1055; EUR/USD denaro banconote 1,1088. Il 24/03 il listino cambi del Banco BPM riporta, tra le altre, le seguenti quotazioni:

operazioni di cambio su più valute estere

Valute Dollaro canadese Corona norvegese Franco svizzero

Cambio banconote denaro 1,4208 8,0428 1,2140

lettera 1,4130 8,0368 1,2069

Cambio valutario denaro 1,4186 8,0412 1,2118

lettera 1,4179 8,0402 1,2104

Determina gli importi pagati o riscossi dai seguenti clienti che in giornata hanno effettuato le operazioni sotto riportate:

• • •

15.6 negoziazione di banconote estere

un turista in partenza per il Canada acquista CAD 2 300; un turista di ritorno dalla Norvegia vende NOK 1 240; un’impresa industriale, per pagare un fornitore di materie prime, acquista dalla banca una divisa di CHF 52 480.

Dovendosi recare in Gran Bretagna per motivi di studio, Manuela Pirri ottiene il 17/12 da CREDEM Banca, contro addebito in conto corrente, GBP 2 900. La banca applica i seguenti cambi banconote: EUR/GBP 0,8875 – 0,8784. ALERT Il 13/01 successivo Manuela Pirri ritorna in Italia e cede alla stessa banca la valuta non utilizzata, pari a GBP 185. La banca applica i seguenti cambi banconote: EUR/GBP 0,8816 – 0,8730. Tenendo presente che la banca ha esposto un recupero costi di 5 euro per operazione, determina il costo sostenuto dalla cliente per l’acquisto della valuta prima della partenza e il ricavo realizzato dalla cessione al rientro in Italia.

15.7 negoziazione di banconote estere

15.8 negoziazione di banconote estere

I cambi esteri

operazioni di cambio

ALERT

gruppo 15

15.4

1. Quale cambio viene applicato a un operatore che acquista dollari? 2. Se il giorno seguente si registrano i cambi EUR/USD 1,1682 – 1,1632 quale valuta si è apprezzata e perché?

Le commissioni bancarie si sommano al costo della valuta in caso di acquisto, si sottraggono in caso di vendita.

Il 19/06 Paolo Diletti, dovendosi recare a Copenaghen, richiede alla Banca Monte dei Paschi di Siena 20 000 corone danesi. La banca espone i seguenti cambi: EUR/DKK: 7,4473 – 7,4402. Il 10/07, al rientro in Italia, Diletti vende alla banca la valuta rimanente, pari a 2 220 corone. La banca espone i seguenti cambi: EUR/DKK: 7,4499 – 7,4428. Sapendo che la banca applica la commissione 0,50% con un minimo di 10 euro per operazione, calcola il costo di acquisto e il ricavo di vendita. Il 27/04 Lucio Alberesi, dovendosi recare a Singapore, richiede a UBI Banca 5 000 dollari di Singapore. La banca espone i seguenti cambi: EUR/SGD: 1,6221 – 1,6168. Il 15/05, al rientro in Italia, Alberesi vende alla banca la valuta rimanente, pari a 420 dollari. La banca espone i seguenti cambi: EUR/SGD: 1,6190 – 1,6137. Sapendo che la banca applica la commissione di 12 euro per ogni operazione, calcola il costo di acquisto e il ricavo di vendita.

Il mercato degli strumenti finanziari

quotazione dei cambi

Il 13/12 la Banca Nazionale del Lavoro espone i seguenti cambi: EUR/USD 1,1670 – 1,1620.

m3

15.3

620

Esercizi da svolgere ALERT

15.9

cessione di divisa a scadenza

15.10

cessione di divisa estera

Il 18/03 l’esportatore Giorgio Ambrosetti negozia presso il Credito Valtellinese una tratta di franchi svizzeri 12 685 scadente il 10/05, spiccata su un cliente di Lugano. La banca negozia la divisa alle seguenti condizioni: cambio denaro valutario EUR/CHF 1,1037, tasso 0,20%, commissione valutaria 0,10%, costi accessori 4 euro. Calcola il controvalore in euro accreditato dalla banca in conto corrente.

Per uniformare la scadenza del cambio con quella della divisa devi calcolare lo sconto per i giorni che vanno dal 18/03 al 10/05.

Il 10/02 l’industriale Giorgio Rovis negozia presso il Crédit Agricole una tratta di dollari canadesi 151 330 scadente a 60 giorni vista su un cliente di Toronto. ALERT La negoziazione della divisa avviene al cambio denaro valutario EUR/CAD 1,4031, tasso corrente di finanziamento del dollaro canadese 1,15%. Per uniformare la scadenza del cambio con quella della divisa La banca conteggia 8 giorni-viaggio, che ritiene necessari per la tradevi calcolare lo sconto per (60 + 8) smissione dell’effetto sulla piazza canadese, la commissione valutaria = 68 giorni. 0,25% e un recupero costi di 5 euro. Determina il ricavo netto in euro accreditato in conto corrente dalla banca.

cessione di divisa estera

Determina il netto ricavo in euro accreditato sul conto corrente di Luca Campisi che il 15/04 negozia presso Intesa Sanpaolo una tratta a tre mesi vista di CHF 3 000 ricevuta da un cliente di Zurigo. La banca applica il cambio denaro valutario EUR/CHF 1,2440, conteggia 3 giorni-viaggio per l’inoltro della divisa sulla piazza del debitore e addebita la commissione valutaria 0,30% e un recupero costi di 9,50 euro. Il tasso corrente di finanziamento è 0,18%.

15.12

Il 26/03 l’imprenditrice Antonella Mandolini negozia presso Intesa Sanpaolo le seguenti tratte emesse su un cliente di Manchester:

15.11

distinta di negoziazione

15.13

distinta di negoziazione

15.14

negoziazione di divise estere

• •

GBP 5 140 con scadenza al 30 aprile; • GBP 4 930 a tre mesi vista. GBP 6 290 a due mesi data (emessa il 21/03); La banca applica le seguenti condizioni: cambio denaro valutario EUR/GBP 0,8647, tasso 0,80%, giorni-viaggio 6, commissione valutaria 0,20%, costi accessori 5 euro per ciascun effetto. Determina il netto ricavo in euro accreditato in c/c dalla banca. Il 26/02 la Eden spa negozia presso una filiale della Banca Nazionale del Lavoro le seguenti divise estere:

• •

USD 6 090 a vista su J. Kermer di Cleveland; • USD 9 100 a 90 giorni vista su W. Olden di Baltimora. USD 5 260 al 5 aprile su K. O’Brien di New York; La banca applica il cambio denaro valutario EUR/USD 1,1750; tasso corrente di finanziamento 1,30%, giorni-viaggio 12. La banca addebita la commissione valutaria 0,15% e costi di 12 euro per ciascuna divisa. Determina il netto ricavo in euro. Il 16/10 la Stir spa ha negoziato presso UniCredit le seguenti divise:

• •

JPY 7 560 000 a 60 giorni vista; • NOK 134 540 al 10 dicembre; CAD 67 650 a tre mesi vista; • SEK 143 900 a tre mesi data (emessa il 25/08). Le condizioni applicate dalla banca sono le seguenti:

• • • •

yen giapponese 139,5600, tasso 0,50%, giorni-viaggio 12; dollaro canadese 1,4260, tasso 1,20%, giorni-viaggio 15; corona norvegese 8,0540, tasso 2,75%, giorni-viaggio 6; corona svedese 9,6239, tasso 2,55%, giorni-viaggio 6. La banca addebita inoltre la commissione valutaria 0,20% e costi di 10 euro per divisa. Calcola la somma totale in euro riscossa dall’impresa industriale.

15.15

cambio forward teorico

15.16

cambio forward teorico

Il 10/10 il cambio spot del dollaro neozelandese (NZD) sulle piazze UEM è 1,6987. Determina il cambio forward teorico a sei mesi (183 giorni) sapendo che i tassi correnti di finanziamento sono 1,75% per l’euro e 3,50% per il dollaro neozelandese.

ALERT Swap rate (premium)=

.......... × (3,50 – ..........) × 183

Il 12/06 il cambio spot del franco svizzero sulle piazze UEM è 1,1065. Determina il cambio forward teorico a tre mesi (91 giorni) sapendo che i tassi di finanziamento sono 0,18% per il franco svizzero e 0,55% per l’euro.

36 500

ALERT Swap rate = discount

621

15.18 cambi forward teorici e coperture dei rischi di cambio

Il 10/01 le quotazioni spot del dollaro statunitense e del franco svizzero sono le seguenti (tra parentesi sono indicati i tassi di finanziamento sul mercato monetario delle rispettive valute):



EUR/USD 1,3050 (0,22%);



EUR/CHF 1,2030 (0,25%).

Nel timore di un deprezzamento dell’euro l’impresa Gino Ubertini, che deve saldare le tratte che seguono:



USD 11 330 a due mesi (59 giorni);



CHF 6 920 a sei mesi (181 giorni);

stipula con UniCredit due contratti forward per l’acquisto delle divise per consegna differita, rispettivamente a due e a sei mesi. Tenendo presente che il tasso corrente di finanziamento per l’euro è 0,60%, determina: a. i cambi forward teorici delle due valute considerate; b. l’importo in euro addebitato dalla banca per l’acquisto a termine di ciascuna delle due divise, supponendo che i cambi forward correnti siano uguali a quelli teorici.

15.19 cambio forward teorico e copertura del rischio di cambio

Il 27/09 la Oreficerie Venete srl ha emesso fattura per JPY 12 860 000 a sei mesi (181 giorni) su un cliente di Osaka. Poiché la srl teme un deprezzamento dello yen sui mercati valutari, stipula con Intesa Sanpaolo un contratto outright forward che prevede la vendita della divisa giapponese per consegna differita al 27/03 dell’anno successivo. Al momento della stipula del contratto, il cambio spot dello yen è 137,5600, i tassi di finanziamento sono 0,65% per l’euro e 0,40% per lo yen. Determina:

I cambi esteri

cambio forward teorico e copertura del rischio di cambio

Il 10/12 l’imprenditrice Manuela Ciotti deve regolare a mezzo banca una fattura di CAD 8 975 a sei mesi (182 giorni) emessa da un fornitore di Toronto. Per coprirsi dal rischio di un apprezzamento del dollaro canadese, l’imprenditrice stipula con Intesa Sanpaolo un contratto outright forward per l’acquisto della divisa in CAD (per consegna differita al 10/06 dell’anno successivo). Determina: a. il cambio forward teorico del dollaro canadese a sei mesi, sapendo che il cambio spot al 10/12/n è 1,4350 e i tassi di finanziamento sono 1,75% per l’euro e 1,35% per il dollaro canadese; b. il controvalore in euro della divisa, addebitato in conto corrente dalla banca, nell’ipotesi che il cambio forward teorico coincida con quello corrente.

gruppo 15

15.17

importatore: scelta tra cambio spot e cambio forward

15.21 importatore: scelta tra cambio spot e cambio forward

15.22 esportatore: scelta tra cambio spot e cambio forward

L’industriale Oronzo La Sorsa ha importato materie prime dall’Indonesia, concordando il pagamento del prezzo in dollari USA. In data 5/02 riceve la fattura del fornitore di Giakarta per l’importo di USD 8 570 da regolare fra quattro mesi (120 giorni). Il 5/02 il cambio spot del dollaro è 1,2950, mentre il cambio forward a quattro mesi è 1,2906; i tassi di finanziamento sono 0,55% per l’euro e 0,85% per il dollaro. Individua la soluzione economicamente più conveniente per estinguere il debito in valuta estera, scegliendo fra l’acquisto a pronti della divisa e l’acquisto a termine. La Betanol spa ha acquistato materie prime da un fornitore di Londra e ha ricevuto fattura di GBP 69 450 con scadenza a tre mesi (92 giorni). Il cambio spot della sterlina inglese è 0,8880; i tassi di finanziamento sono 0,90% per la valuta inglese e 1,70% per l’euro; il cambio forward a 3 mesi è 0,8820. Determina la soluzione più conveniente per estinguere il debito in valuta. Il 26/07 la Ignazio Bellomo & C. snc ha venduto una partita di merci a un cliente di Kyoto, emettendo fattura per 1 816 000 JPY con scadenza a sei mesi (184 giorni). Il cambio spot dello yen è 138,1000; i tassi di finanziamento sono 0,40% per l’euro e 0,50% per la valuta giapponese. Sapendo che il cambio forward dello yen è pari a 137,6500, scegli fra le seguenti soluzioni quella che risulta più conveniente per riscuotere il credito in valuta da parte della snc: a. finanziamento bancario in valuta e successiva negoziazione per contanti; b. vendita a termine della divisa estera.

15.23 esportatore: scelta tra cambio spot e cambio forward

La Tetrix spa ha venduto prodotti a un cliente di Göteborg e ha emesso fattura di SEK 235 680 con scadenza a quattro mesi (121 giorni). Il cambio spot della corona svedese è 9,6974; i tassi di finanziamento sono 2,50% per la valuta svedese e 1,60% per l’euro; il cambio forward a 4 mesi è 9,7150. Determina la soluzione più conveniente per riscuotere il credito in valuta.

m3

15.20

Il mercato degli strumenti finanziari

a. il cambio forward teorico a sei mesi dello yen; b. il controvalore in euro accreditato dalla banca alla srl per la cessione della divisa, supponendo che il cambio forward teorico risulti uguale a quello corrente.

622

Esercizi da svolgere 15.24

scelta tra cambi spot e cambi forward

Il 10/05 la Plast Partenope spa ha importato materie prime da un fornitore di Sydney, come da fattura di AUD 2 591 000 scadente a tre mesi (92 giorni), e ha venduto lo stesso giorno manufatti in plastica a un cliente di Boston, come da fattura di USD 87 740 scadente a sei mesi (184 giorni). Il 10/05 le quotazioni sul mercato dei cambi sono le seguenti: cambi spot • EUR/AUD 1,3176 • EUR/USD 1,4010 cambi forward • EUR/AUD 1,3296 • EUR/USD 1,3940 I tassi di finanziamento sono 5% per il dollaro australiano, 0,50% per il dollaro statunitense e 1,70% per l’euro. In base a tali dati, determina: a. le soluzioni economicamente più vantaggiose per la spa: – per pagare il debito in dollari australiani; – per riscuotere la fattura in dollari statunitensi; b. i cambi forward teorici del dollaro australiano e del dollaro statunitense per verificare la correttezza delle soluzioni prescelte.

15.25

intreccio fra strumenti finanziari e cambi esteri

Il 22/03 la Lamet spa ha negoziato presso UBI Banca le seguenti tratte spiccate a regolamento di esportazioni:



AUD 255 840 scadenza 31/05;



USD 164 540 scadenza 20/07.

La banca applica i seguenti cambi: EUR/AUD 1,3124 e EUR/USD 1,3986; i tassi di finanziamento sono 4,90% per la valuta australiana e 0,25% per il dollaro statunitense; commissione valutaria 0,15% e costi 25 euro per ogni divisa negoziata. Il controvalore realizzato viene accreditato in c/c alla Lamet spa che il 24/03 decide di investirlo come segue:

• •

per 130 000 euro nominali nell’acquisto di BTP quinquennali 4%, godimento 1/02 e 1/08, quotati 98,25; per la parte rimanente nell’acquisto di CCTeu, godimento 15/03 e 15/09, quotati 95,85 con cedola in corso di maturazione 1,566%. La banca applica la commissione di intermediazione 0,20% sul corso secco. Calcola: a. il ricavo di negoziazione delle divise estere; b. il costo di acquisto dei BTP; c. il costo di un taglio minimo da 1 000 euro nominali di CCTeu; d. il valore nominale dei CCTeu acquistati, la somma spesa e il residuo non impiegabile; e. le cedole incassate tramite banca sui titoli acquistati il 2/08 (BTP) e il 16/09 (CCTeu). Presenta inoltre gli articoli in P.D. relativi all’acquisto titoli e alla riscossione delle cedole.

15.26

distinta di negoziazione, acquisto e vendita di BTP, cedole maturate

Il 10/09 la Japan Export spa negozia presso CREDEM Banca i seguenti pagherò emessi da un cliente di Nagasaki:



JPY 3 500 000 al 31/10;



JPY 2 000 000 al 15/11;



JPY 5 000 000 al 15/12.

La banca applica i seguenti cambi: Divisa

Denaro

Lettera

JPY YEN giapponese

121,4700

120,1010

La banca, inoltre, applica le seguenti condizioni: tasso di finanziamento dello yen 0,10%, giorni viaggio 12, commissione valutaria 1,75‰, costi accessori 8 euro per ogni divisa. Lo stesso giorno la società, con la somma a disposizione, acquista 76 000 euro nominali di BTP 3,75%, godimento 1/05-1/11, alla quotazione di 111,30. La banca applica la commissione di intermediazione 0,24% sul corso secco. Il successivo 7/12 la società, necessitando di liquidità, vende la metà dei titoli acquistati al corso di 110,50, commissione bancaria come in precedenza. Calcola: a. il netto ricavo della negoziazione delle divise estere; b. il costo di acquisto dei BTP; c. il residuo rimasto inutilizzato dopo l’acquisto dei BTP; d. il ricavo di vendita dei BTP; e. l’importo delle cedole riscosse l’1/11e l’1/05 dell’anno successivo.

623

16 La gestione delle banche Indica gli strumenti di pagamento che fanno parte della “moneta bancaria”.

moneta bancaria



No

1. Assegno circolare 2. Cambiale tratta 3. Denaro contante 4. Bonifico bancario 5. Cambiale pagherò 6. Assegno bancario

16.2

rischi nell’attività bancaria

Indica quali situazioni provocano un rischio di credito. Rischio di credito

Situazioni



No

1. Avallo di una cambiale da parte della banca 2. Riduzione del prezzo dei titoli in possesso della banca 3. Mancato rimborso alla scadenza di un prestito concesso a un cliente

La gestione delle banche

Moneta bancaria

Strumenti di pagamento

gruppo 16

16.1

6. Evento che colpisce negativamente l’immagine della banca

16.3 strategie bancarie

Leggi il brano, tratto con alcune modifiche da “Fisco, caffè e figurine: così la banca cambia pelle” di Morya Longo, Il Sole 24 ORE, e rispondi alle domande. Da un lato ci sono le società Fintech, che invadono con una concorrenza insidiosa le attività tradizionali delle banche. Dall’altro ci sono i tassi d’interesse bassi ormai da anni, che riducono margini e utili. Prese tra due fuochi, le banche sono sempre più costrette ad esplorare nuove attività per “arrotondare”: c’è chi apre bar o pasticcerie nelle filiali, chi si butta sul business del turismo, chi crea piattaforme per gestire il welfare aziendale delle PMI e chi punta al business della riqualificazione energetica. Chi apre le filiali di domenica per permettere ai giovani di scambiare figurine. E chi in filiale organizza eventi. La fantasia dei banchieri non

1. 2. 3. 4.

ha confini. Per arrotondare i bilanci, per aggredire nuovi mercati, per attirare i giovani nelle obsolete filiali, per creare sinergie con attività tradizionali, per sviluppare la filosofia della condivisione (sharing), per riqualificare il personale in esubero. Gli obiettivi sono tanti. Ma la morale è una sola: le banche si stanno trasformando. Se una volta Mark Twain diceva che il «banchiere è colui che ti presta l’ombrello quando c’è il sole e te lo chiede indietro quando inizia a piovere», oggi il banchiere potrebbe diventare colui che l’ombrello lo produce proprio. E lo vende. Magari in una filiale-salotto dove serve anche caffè e pasticcini. [...]

Perché le banche diversificano la loro attività? Perché le imprese Fintech sono concorrenti insidiosi per le banche? Perché i tassi di interesse bassi comportano una riduzione degli utili? Con quali mezzi le banche cercano di attirare la clientela giovane?

m4

5. Utilizzo illecito dei sistemi tecnologici della banca

Le imprese bancarie: prodotti e servizi per i risparmiatori

4. Impossibilità di smobilizzare crediti presenti nel portafoglio della banca

624

Esercizi da svolgere 16.4

operazioni bancarie

16.5 garanzia e informazioni ai depositanti

Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F) e, in quest’ultimo caso, suggerisci una corretta formulazione. V F 1. Le operazioni di impiego fondi si definiscono attive in quanto la banca risulta creditrice nei confronti della clientela.   2. Attraverso i servizi offerti la banca riscuote commissioni e diritti.   3. Le operazioni complementari consentono alla banca di conoscere in maniera più approfondita la clientela.   4. Il tasso di interesse lordo è maggiore del tasso di interesse effettivo riscosso dal cliente.   5. Le norme sulla trasparenza obbligano la banca a pubblicizzare la valuta delle operazioni.   6. I conti correnti sono tenuti dalla banca, che esegue le operazioni ordinate dai clienti.   7. In nessun caso le banche hanno l’obbligo di emettere la fattura.   8. La ritenuta fiscale sugli interessi maturati sui depositi bancari opera sempre come ritenuta d’imposta.   9. La tutela indiretta dei depositanti è attuata grazie all’intervento delle compagnie di assicurazione.   10. Il bail-in prevede il contributo di azionisti e di possessori di strumenti finanziari emessi dalla banca, i quali devono partecipare con i propri fondi alla risoluzione della crisi della banca.   11. In presenza di controversie con la banca è possibile ricorrere immediatamente all’Arbitro Bancario Finanziario.   12. La disciplina sulla trasparenza bancaria mira a rafforzare la tutela del cliente.   13. I fogli informativi che le banche mettono a disposizione dei clienti riportano le condizioni e le caratteristiche dell’operazione o del servizio offerto.   14. L’Indicatore Sintetico di Costo (ISC) esprime il costo annuo di un conto corrente.   15. L’ISC comprende le spese, le commissioni e gli interessi addebitati al cliente.   Analizza il documento, tratto dal sito della banca Intesa Sanpaolo, e rispondi alle domande.

SISTEMA DI GARANZIA DEI DEPOSITI INFORMAZIONI DA FORNIRE AI DEPOSITANTI (ai sensi dell’art. 3, comma 1 e 2, del d.lgs. 15 febbraio 2016, n. 30) I depositi presso la Banca sono protetti dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (con sede in via del Plebiscito, 102 – 00186 Roma). In caso di liquidazione coatta amministrativa della banca sono ammissibili al rimborso da parte del Fondo i crediti relativi ai fondi acquisiti dalla banca con obbligo di restituzione, sotto forma di depositi, conto corrente o sotto altra forma, nonché agli assegni circolari e agli altri titoli di credito ad essi assimilabili. La protezione è limitata a 100 000 euro per depositante. In caso di conti congiunti, si applica a ciascun depositante il limite di 100 000 euro. Tuttavia i depositi su un conto di cui due o più persone sono titolari come membri di una società di persone o di altra associazione o gruppo di natura analoga senza personalità giuridica sono cumulati e trattati come se fossero effettuati da un unico depositante ai fini del calcolo del limite di 100 000 euro. (…) Per ulteriori informazioni da fornire ai depositanti, la Banca mette a disposizione, prima della conclusione del contratto e almeno una volta all’anno, il “Modulo Standard per le informazioni da fornire ai depositanti” di seguito riportato.

625

MODULO STANDARD PER LE INFORMAZIONI DA FORNIRE AI DEPOSITANTI (ai sensi dell’art. 3, comma 3, del d.lgs. 15 febbraio 2016, n. 30)

Quale forma di tutela del credito rappresenta il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi? Quali contratti prevedono la tutela attraverso il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi? Qual è l’importo massimo rimborsabile nel caso in cui un conto corrente sia intestato a due persone? A che cosa serve il Modulo Standard fornito dalla banca ai clienti?

17 I prodotti per i risparmiatori 17.1

deposito a risparmio libero: apertura e capitalizzazione degli interessi a fine anno

ALERT L’imposta di bollo sui depositi bancari non è dovuta se la consistenza media annua non è superiore a 5 000 euro.

17.2

deposito a risparmio libero: apertura e capitalizzazione degli interessi a fine anno

ALERT Il tasso di interesse creditore concordato tra banca e cliente è al lordo della ritenuta fiscale operata alla fonte del 26%.

Federico Ceva di Arezzo ha aperto il 24 giugno un deposito a risparmio libero presso l’agenzia n. 2 della sua città della banca Monte dei Paschi di Siena versando denaro contante per 1 800,00 euro. Le condizioni economiche del rapporto, pattuite tra banca e cliente, prevedono il tasso lordo di interesse 2,15% con capitalizzazione annuale, spese per ogni movimento 0,30 euro, spese forfetarie 10,00 euro. Ai versamenti di importi non liquidi la banca assegna come valuta il giorno lavorativo successivo a quello del versamento se si tratta di assegni circolari emessi da altre banche e il terzo giorno lavorativo successivo se si tratta di assegni bancari tratti su altre banche. Durante lo stesso anno il cliente ha effettuato i seguenti movimenti: 3/08: versamento di denaro contante per 950,00 euro 28/09: (mercoledì) versamento di un assegno bancario di 2 435,65 euro tratto sulla filiale di Livorno della banca UniCredit 27/10: prelevamento di 2 000,00 euro 15/12: prelevamento di 700,00 euro 16/12: (venerdì) versamento di un assegno circolare di 1 344,90 euro emesso dalla filiale di Cortona della banca Intesa Sanpaolo. Presenta: a. il libretto di risparmio libero; b. il rendiconto di liquidazione al 31 dicembre. Paola Donati di Sondrio ha aperto il 15 marzo un deposito a risparmio libero presso la sede centrale della Banca Popolare di Sondrio versando denaro contante per 3 500,00 euro. Le condizioni economiche del rapporto, pattuite tra banca e cliente, prevedono il tasso lordo di interesse 2,25% con capitalizzazione annuale, spese per ogni movimento 0,50 euro, spese forfetarie 12,00 euro. Ai versamenti di importi non liquidi la banca assegna come valuta il giorno lavorativo successivo a quello del versamento se si tratta di assegni circolari emessi da altre banche e il terzo giorno lavorativo successivo se si tratta di assegni bancari tratti su altre banche. Durante lo stesso anno la cliente ha effettuato i seguenti movimenti: 27/04: (mercoledì) versamento di un assegno bancario di 3 428,24 euro tratto sulla filiale di Morbegno della banca Credito Valtellinese 8/06: prelevamento di 2 700,00 euro 2/08: versamento di denaro contante per 700,00 euro 12/10: prelevamento di 1 300,00 euro

gruppo 17

1. 2. 3. 4.

Le imprese bancarie: prodotti e servizi per i risparmiatori

Per maggiori informazioni

m4

Se possiede un conto congiunto con un’altra persona/altre persone Periodo di rimborso in caso di liquidazione dell’ente creditizio Valuta del rimborso Contatto del sistema di garanzia dei depositanti

Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi 100 000 euro per depositante e per ente creditizio Tutti i depositi presso lo stesso ente creditizio sono “cumulati” e il totale è soggetto al limite di 100 000 euro Il limite di 100 000 euro si applica a ciascun depositante separatamente 20 giorni lavorativi euro Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi Via del Plebiscito, 102 – 00186 Roma (Italia) (…) www.fitd.it

I prodotti per i risparmiatori

Informazioni di base sulla protezione dei depositi I depositi presso la Banca sono protetti da Limite della protezione Se possiede più depositi presso lo stesso ente creditizio

626

Esercizi da svolgere 28/11: prelevamento di 500,00 euro 16/12: (venerdì) versamento di un assegno circolare di 2 925,65 euro emesso dalla filiale di Sondalo della Banca Popolare di Sondrio. Presenta: a. il libretto di risparmio libero; b. il rendiconto di liquidazione al 31 dicembre.

17.3

deposito a risparmio libero: apertura e capitalizzazione degli interessi a fine anno

LAB

17.4

deposito a risparmio libero: capitalizzazione delle competenze nette di fine anno

17.5

deposito a risparmio libero: capitalizzazione delle competenze nette di fine anno

17.6

deposito a risparmio libero: apertura ed estinzione nel corso dello stesso anno

Sabrina Locci di Foggia ha aperto il 19 maggio (giovedì) un deposito a risparmio libero nominativo presso l’agenzia n. 3 della sua città della Banca Popolare di Bari versando denaro contante per 1 500,00 euro e un assegno bancario di 4 355,50 euro tratto su uno sportello di UBI Banca. Le condizioni economiche del rapporto, pattuite tra banca e cliente, prevedono il tasso lordo di interesse 2,15% con capitalizzazione annuale, spese per ogni movimento 0,40 euro, spese forfetarie e recupero imposta di bollo 35,00 euro. Ai versamenti di importi non liquidi la banca assegna come valuta il giorno lavorativo successivo a quello del versamento se si tratta di assegni circolari emessi da altre banche e il terzo giorno lavorativo successivo se si tratta di assegni bancari tratti su altre banche. Durante lo stesso anno la cliente ha effettuato i seguenti movimenti: 16/06: (giovedì) versamento di un assegno bancario di 1 682,70 euro tratto sulla filiale di Lecce della Banca Nazionale del Lavoro 27/07: prelevamento di 2 500,00 euro 22/08: versamento di denaro contante per 900,00 euro 11/10: prelevamento di 1 700,00 euro 17/11: (giovedì) versamento di un assegno circolare di 3 118,40 euro emesso dalla banca Credito Valtellinese 29/11: (martedì) versamento di un assegno bancario di 933,25 euro tratto su un’agenzia di Bari della Banca Popolare di Bari 27/12: prelevamento di 1 000,00 euro. Presenta: a. il libretto di risparmio libero; b. il rendiconto di liquidazione al 31 dicembre. Michele Verrua di Asti è titolare di un deposito a risparmio libero presso la filiale della sua città di UBI Banca. Le condizioni economiche del rapporto, pattuite tra banca e cliente, prevedono il tasso lordo di interesse 2,45% con capitalizzazione annuale, spese per ogni movimento 0,40 euro, spese forfetarie 15,00 euro, recupero imposta di bollo 34,20 euro. Al 31 dicembre il libretto di risparmio evidenzia, prima della liquidazione delle competenze e spese di fine anno, un saldo a credito del cliente di 5 194,78 euro. Il riassunto scalare redatto dalla banca presenta un totale numeri creditori 733 221,70. Calcola: a. il totale delle competenze nette capitalizzate a fine anno, tenendo conto che i movimenti registrati sono 18; b. il credito del cliente dopo la capitalizzazione delle competenze nette. Donatella Paveri di Grosseto è titolare di un deposito a risparmio libero presso una dipendenza della sua città della banca UniCredit. Le condizioni economiche del rapporto, pattuite tra la banca e la cliente, prevedono il tasso lordo di interesse 3,25% con capitalizzazione annuale, spese per ogni movimento 0,50 euro, spese forfetarie 20,00 euro, recupero imposta di bollo 34,20 euro. Al 31 dicembre il libretto di risparmio evidenzia, prima della liquidazione delle competenze e spese di fine anno, un saldo a credito della cliente di 6 443,95 euro. Il riassunto scalare redatto dalla banca presenta un totale numeri creditori 844 559,40. Calcola: a. il totale delle competenze nette capitalizzate a fine anno, tenendo conto che i movimenti registrati sono 16; b. il credito della cliente dopo la capitalizzazione delle competenze nette. Il 17 febbraio (giovedì) Roberto Nigro di Taranto ha aperto un deposito a risparmio libero presso l’agenzia n. 2 della sua città della Banca Popolare di Puglia e Basilicata versando denaro contante per 1 700,00 euro e un assegno circolare di 5 129,70 euro emesso dalla banca Intesa Sanpaolo. Le condizioni economiche del rapporto, pattuite tra banca e cliente, prevedono: • il tasso lordo di interesse 2,75% con capitalizzazione annuale; • spese per ogni movimento 0,40 euro, spese forfetarie 22,00 euro;

627

deposito a risparmio libero: dall’apertura all’estinzione nell’anno successivo

17.8 certificato di deposito a tasso fisso

17.9 certificati di deposito a tasso fisso

Il 24/06 (venerdì) Barbara Cesari di Modena ha aperto un deposito a risparmio libero presso la filiale della sua città della BPER Banca versando denaro contante per 2 800,00 euro e un assegno bancario di 4 322,90 euro tratto sulla banca Monte dei Paschi di Siena. Le condizioni economiche del rapporto, pattuite tra banca e cliente, prevedono: • il tasso lordo di interesse 2,75% con capitalizzazione annuale; • spese per ogni movimento 0,50 euro, spese forfetarie 20,00 euro; • valute assegnate ai versamenti di importi non liquidi: giorno lavorativo successivo a quello del versamento se si tratta di assegni circolari emessi da altre banche e terzo giorno lavorativo successivo se si tratta di assegni bancari tratti su altre banche. In seguito il deposito a risparmio ha presentato i seguenti movimenti: 14/07: prelevamento di 1 500,00 euro in contanti 26/08: (venerdì) versamento di un assegno circolare di 3 776,35 euro emesso dalla Banca Nazionale del Lavoro 5/10: versamento di 1 500,00 euro in contanti 21/11: (lunedì) versamento di un assegno bancario di 986,70 euro tratto sulla filiale di Faenza della BPER Banca 9/12: prelevamento di 2 000,00 euro in contanti 31/12: la banca procede alla capitalizzazione delle competenze, accreditando gli interessi maturati dai quali deduce l’imposta sostitutiva, le spese per ogni movimento effettuato e le spese fisse annuali 13/01: versamento di 1 400,00 euro in contanti 23/02: (giovedì) versamento di un assegno bancario di 2 185,52 euro tratto sulla banca Intesa Sanpaolo 15/04: prelevamento di 1 900,00 euro in contanti 11/05: estinzione del deposito (la banca liquida e capitalizza le competenze nette maturate e rilascia a saldo alla cliente un assegno circolare non trasferibile a lei stessa intestato, provvedendo a ritirare e ad annullare il libretto di risparmio). Presenta: a. il libretto di risparmio libero; b. il rendiconto di liquidazione al 31 dicembre (recupero imposta di bollo 17,90 euro); c. il rendiconto di liquidazione all’11 maggio (recupero imposta di bollo 12,27 euro); d. l’assegno circolare consegnato alla cliente nel giorno di estinzione del deposito. Il giorno 14 marzo il risparmiatore Valerio Lamperti sottoscrive presso uno sportello del Banco BPM di Novara un certificato di deposito a tasso fisso, scadente a 6 mesi, depositando 10 000,00 euro. Calcola: a. l’importo disponibile alla scadenza, sapendo che il tasso fisso annuo lordo è 4,25% e che la banca richiede un rimborso spese di 15 euro; b. il tasso effettivo annuo dell’investimento. Il giorno 24 gennaio di un anno bisestile il risparmiatore Fabio Facci sottoscrive presso una dipendenza di Credem Banca un certificato di deposito a tasso fisso, scadente a 3 mesi, depositando 15 000,00 euro.

I prodotti per i risparmiatori

gruppo 17

17.7

valute assegnate ai versamenti di importi non liquidi: giorno lavorativo successivo a quello del versamento se si tratta di assegni circolari emessi da altre banche e terzo giorno lavorativo successivo se si tratta di assegni bancari tratti su altre banche. Durante lo stesso anno il cliente ha effettuato i seguenti movimenti: 30/03: (mercoledì) versamento di un assegno bancario di 875,40 euro tratto sulla filiale di Matera della banca UniCredit 22/04: prelevamento di 2 000,00 euro 19/05: (giovedì) versamento di un assegno circolare di 2 455,80 euro emesso da un’altra dipendenza della Banca Popolare di Puglia e Basilicata 8/06: versamento di denaro contante per 1 300,00 euro 22/06: richiesta di un assegno circolare di 3 000,00 euro a favore di Dario Arecco che la banca emette utilizzando i fondi esistenti sul deposito a risparmio 15/07: estinzione del deposito (la banca liquida e capitalizza le competenze nette maturate e versa in contanti al cliente il saldo del libretto). Presenta: a. il libretto di risparmio libero; b. il rendiconto di liquidazione al 15 luglio (recupero imposta di bollo 13,87 euro).

Le imprese bancarie: prodotti e servizi per i risparmiatori

Nel rendiconto di liquidazione i giorni relativi all’ultimo movimento sono conteggiati dalla valuta (22/06) alla data di estinzione del deposito (15/07).



m4

ALERT

628

Esercizi da svolgere LAB

Calcola: a. l’importo disponibile alla scadenza, sapendo che il tasso fisso annuo lordo è 4,75% e che la banca richiede un rimborso spese di 12 euro; b. il tasso effettivo annuo dell’investimento. Presso una dipendenza della UBI Banca sono stati sottoscritti questi tre certificati di deposito a taglio fisso: 1. il giorno 23 maggio il risparmiatore Carlo Gelmi ha depositato 8 000,00 euro per sottoscrivere un certificato di deposito con scadenza a 6 mesi al tasso annuo lordo del ALERT 4,75%; Il tasso effettivo annuo 2. il giorno 10 giugno la risparmiatrice Silvana Saglio ha depositato 15 000,00 dell’investimento viene euro per sottoscrivere un certificato di deposito con scadenza a 4 mesi al calcolato ipotizzando tasso annuo lordo del 4,25%; il reinvestimento dell’importo disponibile 3. il giorno 27 giugno il risparmiatore Matteo Ceppi ha depositato 12 000,00 alla scadenza del certificato. euro per sottoscrivere un certificato di deposito con scadenza a 6 mesi al tasso annuo lordo del 4,50%. Sapendo che la banca addebita per rimborso spese rispettivamente, 10 euro, 12 euro e 12 euro, calcola: a. gli importi che i tre clienti potranno ritirare alla scadenza dei certificati; b. i tre tassi effettivi annui dei loro investimenti.

17.10

certificati di deposito a tasso fisso

Presso una dipendenza della UBI banca sono stati sottoscritti nel mese di marzo questi tre certificati di deposito a taglio fisso: 1. il giorno 3 marzo il risparmiatore Roberto Dondi ha depositato 20 000,00 euro per sottoscrivere un certificato di deposito con scadenza a 3 mesi al tasso annuo lordo del 4,50%; 2. il giorno 14 marzo la risparmiatrice Elisa Estelli ha depositato 10 000,00 euro per sottoscrivere un certificato di deposito con scadenza a 4 mesi al tasso annuo lordo del 4,75%; 3. il giorno 29 marzo la risparmiatrice Clara Verri ha depositato 15 000,00 euro per sottoscrivere un certificato di deposito con scadenza a 6 mesi al tasso annuo lordo del 5,15%. Sapendo che la banca addebita per rimborso spese, rispettivamente, 12 euro, 9 euro e 16 euro, calcola: a. gli importi che i tre clienti potranno ritirare alla scadenza dei certificati; b. i tre tassi effettivi annui dei loro investimenti.

17.11

certificati di deposito a tasso fisso

17.12

operazione pronti contro termine

ALERT Il provento realizzato si calcola come differenza tra l’importo riscosso a scadenza e l’importo pagato a pronti.

17.13

operazione pronti contro termine

LAB

Il giorno 8 aprile (venerdì) Laura Bietti ha stipulato con il Banco BPM un contratto “pronti contro termine” alle seguenti condizioni: • scadenza 10 agosto (mercoledì); • titolo sottostante Obbligazioni Enel 4,50% con cedole semestrali scadenti 1/03 e 1/09, per un valore nominale di 80 000 euro; • prezzo a pronti 98,91, prezzo a termine 98,94; • regolamento a pronti due giorni lavorativi dopo la stipulazione e regolamento a termine nel giorno di scadenza. La banca richiede un rimborso spese di 58 euro. Calcola: a. l’importo pagato a pronti dalla cliente; b. l’importo riscosso a scadenza dalla cliente; c. il provento ottenuto dalla cliente con l’operazione; d. il tasso percentuale di rendimento dell’operazione. Il giorno 28 gennaio (venerdì) di un anno bisestile Marcello Monti ha stipulato con la banca Intesa Sanpaolo un contratto “pronti contro termine” alle seguenti condizioni: • scadenza 14 aprile (giovedì); • titolo sottostante Obbligazioni Banca IMI 4,75% con cedole semestrali scadenti 1/01 e 1/07, per un valore nominale di 65 000 euro; • prezzo a pronti 97,75, prezzo a termine 97,78; • regolamento a pronti due giorni lavorativi dopo la stipulazione e regolamento a termine nel giorno di scadenza.

629

Il giorno 10 giugno (venerdì) presso una dipendenza della Banca Nazionale del Lavoro sono stati stipulati questi due contratti “pronti contro termine” con titoli sottostanti BTP 4,75% le cui cedole semestrali hanno scadenza 1/05 e 1/11: a. con il cliente Francesco Legati: b. con il cliente Leonardo Sacchi: • scadenza 31 agosto (mercoledì); • scadenza 14 ottobre (venerdì); • valore nominale dei BTP 100 000 euro; • valore nominale dei BTP 120 000 euro; • prezzo a pronti 98,14, prezzo a termine 98,17. • prezzo a pronti 98,14, prezzo a termine 98,19. La banca richiede un rimborso spese di 50 euro; La banca richiede un rimborso spese di 85 euro. Sapendo che la banca ha stabilito il regolamento a pronti due giorni lavorativi dopo la stipulazione e il regolamento a termine nel giorno di scadenza, calcola: a. gli importi pagati a pronti dai due clienti; b. gli importi riscossi a scadenza dai due clienti; c. i proventi realizzati dai due clienti con le operazioni; d. i tassi percentuali di rendimento delle due operazioni.

Valute da assegnare alle operazioni Per dare uniformità agli svolgimenti degli esercizi, elenchiamo le VALUTE da attribuire alle operazioni che movimentano i conti correnti di corrispondenza: • versamenti e prelevamenti di denaro contante: giorno stesso dell’operazione • prelevamenti Bancomat e pagamenti PagoBancomat: giorno stesso dell’operazione • estinzione di assegni bancari emessi dal correntista: giorno di emissione dell’assegno • versamenti di assegni bancari tratti sulla stessa banca: stesso giorno del versamento • versamenti di assegni bancari tratti su un’altra banca: terzo giorno lavorativo successivo al versamento • versamenti di assegni circolari emessi dalla stessa banca: stesso giorno del versamento • versamenti di assegni circolari emessi da un’altra banca: giorno lavorativo successivo al versamento • bonifici ordinati dal correntista a favore di terzi (e commissione bancaria): stesso giorno dell’operazione • bonifici ordinati da terzi a favore del correntista: giorno lavorativo successivo a quello in cui l’ordinante ha dato alla sua banca l’ordine di trasferire i fondi • addebito di utenze domiciliate: giorno di scadenza della fattura • addebito rendiconto mensile delle spese effettuate con carta di credito: giorno 15 del mese successivo a quello in cui le spese sono state effettuate • rimborso titoli in scadenza: giorno di rimborso • saldo liquido iniziale: ultimo giorno del trimestre precedente • competenze trimestrali: ultimo giorno del trimestre precedente • interessi creditori: 31/12 • interessi debitori: 1/03 anno successivo

17.15

conto corrente di corrispondenza con soli saldi Avere: compilazione del prospetto competenze e spese

Antonio Zani di Pistoia dispone di un conto corrente presso una dipendenza della banca Monte dei Paschi di Siena. Le principali condizioni che regolano il rapporto sono le seguenti: • tasso creditore lordo 1,50%; • spese di tenuta conto 0,40 euro per registrazione con minimo di 15,00 euro al trimestre; • spese forfetarie trimestrali 33,55 euro comprensive dell’imposta di bollo sull’estratto conto. Al termine del quarto trimestre dell’anno la banca redige l’estratto conto dal quale risultano un saldo Avere di 4 766,52 euro e n. 28 registrazioni. Il riassunto scalare che accompagna l’estratto conto presenta un totale Numeri Avere di 396 768,53. Il totale Numeri Avere dei primi tre trimestri è risultato 728 321,40. Compila il prospetto competenze e spese del quarto trimestre.

I prodotti per i risparmiatori

operazioni pronti contro termine

gruppo 17

17.14

Le imprese bancarie: prodotti e servizi per i risparmiatori

Il tasso percentuale di rendimento si ottiene applicando la formula inversa dell’interesse.

La banca richiede un rimborso spese di 30 euro. Calcola: a. l’importo pagato a pronti dal cliente; b. l’importo riscosso a scadenza dal cliente; c. il provento realizzato dal cliente con l’operazione; d. il tasso percentuale di rendimento dell’operazione.

m4

ALERT

630

Esercizi da svolgere 17.16

conto corrente di corrispondenza con soli saldi Avere: compilazione del prospetto competenze e spese

17.17

conto corrente di corrispondenza con soli saldi Avere: apertura, movimenti e liquidazione competenze e spese a fine trimestre

LAB ALERT La valuta da attribuire all’operazione del 12/10 (giovedì) deve tenere conto che i giorni di sabato e domenica non sono operativi per la banca.

Maura Trebbi di Torino dispone di un conto corrente presso una dipendenza della banca UniCredit. Le principali condizioni che regolano il rapporto sono le seguenti: • tasso creditore lordo 1,25%; • spese di tenuta conto 0,35 euro per registrazione con minimo di 18,00 euro al trimestre; • spese forfetarie trimestrali 38,55 euro comprensive dell’imposta di bollo sull’estratto conto. Al termine del quarto trimestre dell’anno la banca redige l’estratto conto dal quale risultano un saldo Avere di 6 887,91 euro e n. 33 registrazioni. Il riassunto scalare che accompagna l’estratto conto presenta un totale Numeri Avere di 577 302,88. Il totale Numeri Avere dei primi tre trimestri è risultato 1 241 607,10. Compila il prospetto competenze e spese del quarto trimestre. Il giorno 8 ottobre Riccardo Rota di Rieti ha firmato un contratto di conto corrente di corrispondenza presso la filiale della sua città della UBI Banca e ha effettuato un versamento in contanti di 1 800,00 euro. Il contratto prevede, tra le altre, queste condizioni: • tasso creditore lordo 1,25%; • spese di tenuta conto 0,50 euro per registrazione (con esenzione dei prelievi Bancomat da sportelli automatici della stessa banca e dei pagamenti elettronici mediante servizio PagoBancomat) con minimo di 10,00 euro al trimestre; • spese forfetarie trimestrali 43,55 euro comprensive dell’imposta di bollo sull’estratto conto. Nel corso del trimestre la banca registra le seguenti altre operazioni effettuate dal correntista: 12/10: (giovedì) versamento di un assegno bancario di 4 657,85 euro tratto sulla banca Intesa Sanpaolo 26/10: pagamento elettronico di 123,73 euro in un supermercato mediante servizio PagoBancomat 3/11: ordinato un bonifico di 1 345,80 euro a favore di un negozio di mobili; la banca lo esegue in giornata addebitando separatamente la commissione di 5,75 euro 6/11: estinto assegno bancario di 985,00 euro emesso dal correntista il 31/10 10/11: prelevamento Bancomat di 400,00 euro da uno sportello automatico della stessa banca 24/11: (venerdì) versamento di un assegno circolare di 855,50 euro emesso dalla Banca Nazionale del Lavoro 5/12: (martedì) accreditati 887,55 euro per bonifico a favore del correntista ordinato da un suo debitore di Roma il giorno precedente (lunedì) 7/12: estinto assegno bancario di 1 355,90 euro emesso dal correntista il giorno 5/12 a favore di un’agenzia di viaggio 15/12: (venerdì) versamento di un assegno circolare di 722,35 euro emesso dalla banca Intesa Sanpaolo 20/12: prelevamento di 850,00 euro mediante assegno bancario emesso dal correntista a favore di se stesso 28/12: pagamento elettronico di 298,74 euro in un centro commerciale mediante servizio PagoBancomat. Presenta: a. l’estratto conto del quarto trimestre; b. il riassunto scalare; c. il prospetto delle competenze e spese al 31 dicembre.

17.18

conto corrente di corrispondenza con soli saldi Avere: apertura, movimenti e liquidazione competenze e spese a fine trimestre

Il giorno 14 ottobre (venerdì) Donatella Oldani di Macerata ha firmato un contratto di conto corrente di corrispondenza presso la filiale della sua città della UBI Banca e ha effettuato due versamenti: 700,00 euro in contanti e 3 277,25 euro con assegno bancario tratto su una dipendenza di UniCredit. Il contratto prevede, tra le altre, queste condizioni: • tasso creditore lordo 1,75%; • spese di tenuta conto 0,40 euro per registrazione (con esenzione dei prelievi Bancomat da sportelli automatici della stessa banca e dei pagamenti elettronici mediante servizio PagoBancomat) con minimo di 15,00 euro al trimestre; • spese forfetarie trimestrali 28,55 euro comprensive dell’imposta di bollo sull’estratto conto. Nel corso del quarto trimestre dell’anno la banca registra le seguenti altre operazioni effettuate dalla correntista: 21/10: pagamento elettronico di 93,85 euro in un supermercato mediante servizio PagoBancomat 27/10: (giovedì) versamento di un assegno bancario di 2 258,70 euro tratto sul Credito Valtellinese 3/11: estinto assegno bancario di 742,30 euro emesso dalla correntista il 31/10

17.19

conto corrente di corrispondenza con soli saldi Avere: apertura, movimenti e liquidazione competenze e spese a fine trimestre

Il giorno 17 gennaio (lunedì) Salvatore Garbo di Napoli ha firmato un contratto di conto corrente di corrispondenza presso la filiale della sua città del Credito Valtellinese e ha effettuato questi due versamenti: in contanti 1 800,00 euro e 3 128,70 euro con assegno bancario tratto su una dipendenza della Banca Nazionale del Lavoro. Il contratto prevede, tra le altre, queste condizioni: • tasso creditore lordo 1,25%; • spese di tenuta conto 0,40 euro per registrazione (con esenzione dei prelievi Bancomat da sportelli automatici della stessa banca e dei pagamenti elettronici mediante servizio PagoBancomat) con minimo di 15,00 euro al trimestre; • spese forfetarie trimestrali 38,55 euro comprensive dell’imposta di bollo sull’estratto conto. Nel corso del primo trimestre dell’anno la banca registra le seguenti altre operazioni effettuate dal correntista: 19/01: estinto assegno bancario di 952,40 euro emesso dal correntista il giorno 18/01 a favore di un negozio di materiale informatico 26/01: pagamento elettronico di 208,43 euro in un ipermercato mediante servizio PagoBancomat 28/01: estinto assegno bancario di 1 345,80 euro emesso dal correntista il giorno 25/01 a favore di un negozio di articoli tessili per la casa 9/02: ordinato un bonifico di 544,60 euro a favore di un negozio di elettrodomestici; la banca lo esegue in giornata addebitando separatamente la commissione di 5,50 euro 18/02: prelevamento Bancomat di 350,00 euro da uno sportello automatico della stessa banca 21/02: estinto assegno bancario di 688,50 euro emesso dal correntista il giorno 17/02 a favore di una clinica privata 3/03: versamento di un assegno circolare di 1 314,80 euro emesso da una dipendenza del Credito Valtellinese 14/03: prelevamento di 600,00 euro mediante assegno bancario emesso dal correntista a favore di se stesso 22/03: (martedì) versamento di un assegno bancario di 1 128,40 euro tratto su una dipendenza della banca UniCredit. Presenta: a. l’estratto conto del primo trimestre; b. il calcolo delle commissioni e delle spese addebitate sul c/c al termine del primo trimestre.

17.20

conto corrente di corrispondenza con applicazione della commissione di istruttoria veloce

LAB

Lorenza Cattaneo di Milano è cliente dell’agenzia n. 8 della sua città della Banca Nazionale del Lavoro presso la quale dispone di un conto corrente regolato dalle seguenti condizioni: • tasso creditore lordo 1,25%; • spese di tenuta conto 0,40 euro per registrazione (con esenzione dei prelievi Bancomat da sportelli automatici della stessa banca e dei pagamenti elettronici mediante servizio PagoBancomat) con minimo di 15,00 euro al trimestre; • spese forfetarie trimestrali 38,55 euro comprensive dell’imposta di bollo sull’estratto conto. La correntista non dispone di un fido e per gli eventuali sconfinamenti in assenza di fido il contratto prevede la commissione di istruttoria veloce di 75,00 euro e l’applicazione del tasso debitore 8,75% sull’ammontare dello sconfinamento. Gli interessi debitori verranno addebitati l’1/03 dell’anno successivo. All’inizio del secondo trimestre dell’anno il suo c/c presenta un saldo liquido a suo credito di 5 942,50 euro.

gruppo 17

Presenta: a. l’estratto conto del quarto trimestre; b. il riassunto scalare; c. il prospetto delle competenze e spese al 31 dicembre.

Le imprese bancarie: prodotti e servizi per i risparmiatori

La valuta attribuita agli assegni emessi dal correntista corrisponde al giorno di emissione dell’assegno anche se festivo.

10/11: ordinato un bonifico di 915,15 euro a favore di un artigiano che ha effettuato lavori in muratura; la banca lo esegue in giornata addebitando separatamente la commissione di 6,50 euro 21/11: prelevamento Bancomat di 500,00 euro da uno sportello automatico di un’altra banca 22/11: estinto assegno bancario di 887,45 euro emesso dalla correntista il 19/11 30/11: (mercoledì) versamento di un assegno bancario di 1 318,45 euro tratto sul Banco BPM 9/12: (venerdì) versamento di un assegno circolare di 777,40 euro emesso dalla banca Intesa Sanpaolo 14/12: estinto assegno bancario di 1 455,50 euro emesso dalla correntista il 12/12 22/12: prelevamento di 600,00 euro mediante assegno bancario emesso dalla correntista a favore di se stessa.

m4

ALERT

I prodotti per i risparmiatori

631

632

Esercizi da svolgere ALERT Nel prospetto competenze e spese la commissione di istruttoria veloce decorre dalla valuta dello sconfinamento.

Nel corso del secondo trimestre dell’anno la banca registra le seguenti operazioni effettuate dalla correntista: 4/04: addebitate commissioni, spese e imposta di bollo del trimestre precedente 53,13 euro; valuta 31/03 6/04: pagamento elettronico di 119,74 euro in un ipermercato mediante servizio PagoBancomat 14/04: (giovedì) versamento di un assegno bancario di 2 774,55 euro tratto sulla banca Intesa Sanpaolo 15/04: estinto assegno bancario di 2 865,50 euro emesso dalla correntista in data 13/04 26/04: versamento in contanti di 850,00 euro 5/05: ordinato un bonifico di 7 450,00 euro a favore di un negozio di mobili; la banca addebita separatamente la commissione di 6,50 euro 13/05: (venerdì) versamento di un assegno bancario di 2 875,42 euro tratto sul Banco BPM 19/05: (giovedì) versamento di un assegno bancario di 1 540,00 euro tratto sulla Banca Nazionale del Lavoro 27/05: estinto assegno bancario di 720,00 euro emesso dalla correntista due giorni prima 6/06: (lunedì) ordinato da un debitore della correntista un bonifico di 915,75 euro 17/06: (venerdì) versamento di un assegno bancario di 2 443,15 euro tratto sul Banco BPM 21/06: estinto assegno bancario di 4 142,60 euro emesso dalla correntista il 17/06 27/06: (lunedì) versamento di un assegno circolare di 3 850,00 euro emesso dalla banca Intesa Sanpaolo 29/06: prelevamento Bancomat di 400,00 euro da uno sportello automatico di un’altra banca. Presenta: a. l’estratto conto del secondo trimestre; b. il calcolo delle commissioni e delle spese addebitate sul c/c al termine del secondo trimestre.

17.21

conto corrente di corrispondenza con applicazione della commissione di istruttoria veloce

Giulio Bovio di Perugia è cliente dell’agenzia n. 2 della sua città della banca Intesa Sanpaolo presso la quale dispone di un conto corrente regolato dalle seguenti condizioni: • tasso creditore lordo 1,50%; • spese di tenuta conto 0,50 euro per registrazione (con esenzione dei prelievi Bancomat da sportelli automatici della stessa banca e dei pagamenti elettronici mediante servizio PagoBancomat) con minimo di 10,00 euro al trimestre; • spese forfetarie trimestrali 48,55 euro comprensive dell’imposta di bollo sull’estratto conto. Il correntista non dispone di un fido e per gli eventuali sconfinamenti in assenza di fido il contratto prevede la commissione di istruttoria veloce di 90,00 euro e l’applicazione del tasso debitore 9,25% sull’ammontare dello sconfinamento. Gli interessi debitori verranno addebitati l’1/03 dell’anno successivo. All’inizio del quarto trimestre dell’anno il suo c/c presenta un saldo liquido a suo credito di 4 006,40 euro. Nel corso del quarto trimestre la banca registra le seguenti operazioni effettuate dal correntista: 4/10: la banca addebita 62,12 euro per competenze e spese di c/c riguardanti il trimestre precedente comprensivi del bollo sull’estratto conto; valuta 30/09 9/10: (lunedì) versamento di un assegno bancario di 942,85 euro tratto sulla banca UniCredit 13/10: estinto assegno bancario di 1 655,30 euro emesso dal correntista in data 11/10 19/10: versamento in contanti di 800,00 euro 27/10: (venerdì) versamento di un assegno circolare di 775,50 euro emesso dalla BPER Banca 9/11: ordinato un bonifico di 5 280,00 euro a favore di un’azienda concessionaria di automobili; la banca addebita separatamente la commissione di 5,50 euro 16/11: (giovedì) versamento di un assegno bancario di 3 147,85 euro tratto sulla Banca Nazionale del Lavoro 30/11: prelevamento Bancomat di 500,00 euro da uno sportello automatico di un’altra banca 6/12: estinto assegno bancario di 1 750,00 euro emesso dal correntista in data 3/12 14/12: (giovedì) ordinato da un debitore del correntista un bonifico di 1 555,50 euro 22/12: pagamento elettronico di 208,80 euro in un centro commerciale mediante servizio PagoBancomat 27/12: (mercoledì) versamento di un assegno circolare di 988,25 euro emesso da una dipendenza della banca Intesa Sanpaolo. Presenta: a. l’estratto conto del quarto trimestre; b. il riassunto scalare; c. il prospetto competenze e spese al 31 dicembre. Il totale Numeri Avere dei primi tre trimestri dell’anno è di 356 780.

La correntista non dispone di un fido e all’inizio del quarto trimestre dell’anno il suo c/c presenta un saldo liquido a suo credito di 2 939,72 euro. Nel corso del quarto trimestre la banca registra le seguenti operazioni effettuate dalla correntista: 3/10: la banca addebita 52,00 euro per competenze e spese di c/c riguardanti il trimestre precedente comprensivi del bollo sull’estratto conto; valuta 30/09 4/10: ordinato un bonifico di 3 680,00 euro a favore di un’azienda di mobili; la banca addebita separatamente la commissione di 5,50 euro 12/10: (mercoledì) versamento di un assegno bancario di 2 433,80 euro tratto sulla UBI Banca 14/10: estinto assegno bancario di 528,35 euro emesso dalla correntista in data 13/10 24/10: versamento in contanti di 650,00 euro 31/10: pagamento elettronico di 291,25 euro in un centro commerciale mediante servizio PagoBancomat 11/11: (venerdì) ordinato da un debitore della correntista un bonifico di 1 125,00 euro 18/11: (venerdì) versamento di un assegno bancario di 988,40 euro tratto sulla banca UniCredit 25/11: estinto assegno bancario di 3 870,00 euro emesso dalla correntista in data 23/11 2/12: prelevamento Bancomat di 250,00 euro da uno sportello automatico di un’altra banca 9/12: (venerdì) versamento di un assegno bancario di 1 943,65 euro tratto sul Credito Valtellinese 14/12: estinto assegno bancario di 885,70 euro emesso dalla correntista in data 12/12 20/12: pagamento elettronico di 319,48 euro in un centro commerciale mediante servizio PagoBancomat 28/12: (mercoledì) versamento di un assegno circolare di 1 588,50 euro emesso dalla Banca Nazionale del Lavoro. Presenta: a. l’estratto conto del quarto trimestre; b. il riassunto scalare; c. il prospetto delle competenze e spese al 31 dicembre tenendo conto che per gli eventuali sconfinamenti il contratto prevede il tasso di interesse debitore del 10,50% e la commissione di istruttoria veloce di 85,00 euro. Il totale Numeri Avere dei primi tre trimestri dell’anno è di 264 721,17.

17.23

conto corrente di corrispondenza di un cliente che dispone di un fido da cui sconfina

ALERT L’aliquota del corrispettivo di disponibilità creditizia da applicare nel prospetto competenze e spese è: 1,4% : 4 = 0,35%

Fulvio Buzzone di Sanremo ha ottenuto un fido di 20 000,00 euro dalla BPER Banca presso la quale dispone di un conto corrente al quale vengono applicate le seguenti condizioni: • tasso creditore lordo 1,25%; • tasso debitore 11,50%; • corrispettivo di disponibilità creditizia 1,40% annuo da calcolare sull’importo del fido e da addebitare con cadenza trimestrale; • sconfinamenti oltre il limite di fido con applicazione della commissione di istruttoria veloce di 90,00 euro; • spese di tenuta conto 0,50 euro per registrazione con minimo di 15,00 euro al trimestre (con esenzione dei prelievi Bancomat da sportelli automatici della stessa banca e dei pagamenti elettronici mediante servizio PagoBancomat); • spese forfetarie trimestrali 42,00 euro comprensive dell’imposta di bollo sull’estratto conto. L’estratto conto dei movimenti registrati nel quarto trimestre dell’anno è riportato a pagina seguente. Utilizzando le indicazioni contenute nell’estratto conto, presenta: a. il riassunto scalare; b. il prospetto competenze e spese al 31 dicembre. Nei primi tre trimestri non si sono verificati Numeri Dare e il totale Numeri Avere dei primi tre trimestri dell’anno è di 658 471,50.

gruppo 17

Angelica Puddu di Sassari è cliente dell’agenzia n. 2 della sua città della banca UniCredit presso la quale dispone di un conto corrente regolato dalle seguenti condizioni: • tasso creditore lordo 1,25%; • spese di tenuta conto 0,45 euro per registrazione (con esenzione dei prelievi Bancomat da sportelli automatici della stessa banca e dei pagamenti elettronici mediante servizio PagoBancomat) con minimo di 12,00 euro al trimestre; • spese forfetarie trimestrali 40,00 euro comprensive dell’imposta di bollo sull’estratto conto.

Le imprese bancarie: prodotti e servizi per i risparmiatori

conto corrente di corrispondenza con applicazione della commissione di istruttoria veloce

m4

17.22

I prodotti per i risparmiatori

633

634

Esercizi da svolgere BPER Banca Correntista Buzzone Fulvio Via dei Faggi n. 33 18038 Sanremo (IM)

Estratto al 31 dicembre 20.. del conto corrente n. 0067331 presso la filiale di Sanremo

Vi informiamo che abbiamo registrato le sottoelencate scritture sul Vs/conto corrente Date

Valute

Movimenti Dare

01/10 02/10 09/10 11/10 20/10 20/10 30/10 06/11 13/11 23/11 30/11 04/12 11/12 15/12 18/12 22/12 29/12

17.24

conto corrente di corrispondenza con applicazione del corrispettivo di disponibilità creditizia e della commissione di istruttoria veloce

LAB

ALERT Gli interessi creditori si calcolano sul totale Numeri Avere maturati durante l’intero anno.

30/09 30/09 12/10 11/10 20/10 20/10 30/10 07/11 08/11 24/11 30/11 07/12 09/12 15/12 14/12 29/12 29/12

52,28

28 755,00 6,25

3 455,62 331,14 22 000,00 400,00 3 877,40

Descrizione operazioni

Avere 3 138,00 Saldo liquido Competenze e spese 1 275,80 Versamento A/B altra banca 900,00 Versamento contanti Bonifico a terzi Commissione su bonifico 10 215,55 Rimborso certificato deposito 15 000,00 Versamento A/C altra banca A/B n. 87331 8 463,25 Bonifico da terzi Operazione PagoBancomat 4 880,00 Versamento A/B altra banca A/B n. 87332 Prelevamento ns Bancomat A/B n. 87333 17 750,00 Versamento A/B altra banca 800,00 Versamento contanti

Saldi S

Importo

A A A A D D D A D A A A D D D A A

3 138,00 3 085,72 4 361,52 5 261,52 23 493,48 23 499,73 13 284,18 1 715,82 1 739,80 6 723,45 6 392,31 11 272,31 10 727,69 11 127,69 15 005,09 2 744,91 3 544,91

N.

1 2 4 3 5 6 7 8 9 10 11 12 13 15 14 16 17

Francesco Grillo di Caserta è cliente della Banca Nazionale del Lavoro presso la quale dispone di un conto corrente al quale vengono applicate le seguenti condizioni: • tasso creditore lordo 1,15%; • tasso debitore 10,75%; • corrispettivo di disponibilità creditizia 1,60% annuo da calcolare sull’importo del fido e da addebitare con cadenza trimestrale; • sconfinamenti oltre il fido accordato con applicazione della commissione di istruttoria veloce di 95,00 euro; • spese di tenuta conto 0,40 euro per registrazione con minimo di 10,00 euro al trimestre (con esenzione dei prelievi Bancomat da sportelli automatici della stessa banca e dei pagamenti elettronici mediante servizio PagoBancomat); • spese forfetarie trimestrali 38,55 euro comprensive del bollo sull’estratto conto. Il correntista ha ottenuto dalla banca un fido di 30 000,00 euro e all’inizio del quarto trimestre dell’anno il suo c/c presenta un saldo liquido a suo credito di 1 419,74 euro. Nel corso del quarto trimestre dell’anno la banca registra le seguenti operazioni effettuate dal correntista: 3/10: la banca addebita 52,40 euro per competenze e spese di c/c riguardanti il trimestre precedente comprensivi del bollo sull’estratto conto; valuta 30/09 5/10: pagamento elettronico di 231,43 euro in un ipermercato mediante servizio PagoBancomat 13/10: estinto assegno bancario di 9 865,50 euro emesso dal correntista in data 10/10 19/10: ordinato un bonifico di 18 500,00 euro a favore dell’impresa di costruzioni Domus; la banca addebita separatamente la commissione di 5,50 euro 20/10: (venerdì) versamento di un assegno bancario di 1 250,00 euro tratto sulla banca Intesa Sanpaolo 26/10: estinto assegno bancario di 4 842,90 euro emesso dal correntista in data 22/10 2/11: prelevamento Bancomat di 500,00 euro da uno sportello automatico di un’altra banca

conto corrente di corrispondenza con applicazione del corrispettivo di disponibiità creditizia e della commissione di istruttoria veloce

Claudia Carresi di Latina è cliente della banca Intesa Sanpaolo presso la quale dispone di un conto corrente a cui vengono applicate le seguenti condizioni: • tasso creditore lordo 0,80%; • tasso debitore 9,50%; • corrispettivo di disponibilità creditizio 1,50% annuo da calcolare sull’importo del fido e da addebitare con cadenza trimestrale; • sconfinamento oltre il fido accordato con applicazione della commissione di istruttoria veloce di 80,00 euro; • spese di tenuta conto 0,40 euro per registrazione con minimo di 12,00 euro al trimestre (con esenzione dei prelievi Bancomat da sportelli automatici della stessa banca e dei pagamenti elettronici mediante servizio PagoBancomat); • spese forfetarie trimestrali 45,00 euro comprensive dell’imposta di bollo sull’estratto conto. La correntista ha ottenuto dalla banca un fido di 20 000,00 euro e all’inizio del quarto trimestre dell’anno il suo conto corrente presenta un saldo liquido a suo credito di 1 270,00 euro. Nel corso del quarto trimestre dell’anno la banca registra le seguenti operazioni effettuate dalla correntista: 2/10: la banca addebita 56,50 euro per competenze e spese di c/c riguardanti il trimestre precedente comprensivi del bollo sull’estratto conto 6/10: estinto assegno bancario di 2 780,00 euro emesso dalla correntista in data 5/10 10/10: pagamento elettronico di 140,60 euro mediante servizio PagoBancomat 16/10: prelevamento Bancomat di 300,00 euro da uno sportello automatico di un’altra banca 20/10: (venerdì) versamento di un assegno circolare di 2 500,00 euro emesso dalla Banca Nazionale del Lavoro 27/10: (venerdì) ordinato un bonifico di 15 000,00 euro a favore dell’impresa EdilCasa; la banca addebita separatamente la commissione di 4,50 euro 3/11: estinto assegno bancario di 3 120,60 euro emesso dalla correntista in data 31/10 23/11: (giovedì) versamento di un assegno bancario di 1 350,00 euro tratto sulla banca Intesa Sanpaolo 4/12: prelevamento Bancomat di 500,00 euro da uno sportello automatico della stessa banca 11/12: (lunedì) versamento di un assegno circolare di 2 870,00 euro emesso dalla Cassa di Risparmio di Torino 18/12: versamento in contanti di 600,00 euro 21/12: (giovedì) ordinato un bonifico di 8 600,00 euro a favore dell’impresa EdilCasa; la banca addebita separatamente la commissione di 4,50 euro 28/12: (giovedì) ordinato da un debitore della correntista un bonifico di 18 760,40 euro 29/12: prelevamento Bancomat di 400,00 euro da uno sportello automatico di un’altra banca. Presenta: a. l’estratto conto dell’ultimo trimestre; b. il riassunto scalare; c. il prospetto competenze e spese al 31 dicembre. Nei primi tre trimestri dell’anno il totale Numeri Avere è risultato di 965 435,60.

gruppo 17

17.25

Le imprese bancarie: prodotti e servizi per i risparmiatori

Presenta: a. l’estratto conto dell’ultimo trimestre; b. il riassunto scalare; c. il prospetto competenze e spese al 31 dicembre. Nei primi tre trimestri dell’anno il totale Numeri Avere è risultato di 956 651,50.

m4

7/11: (martedì) versamento di un assegno circolare di 3 930,00 euro emesso dalla UBI Banca 17/11: versamento in contanti di 900,00 euro 22/11: (mercoledì) versamento di un assegno bancario di 1 954,40 euro tratto sulla banca Intesa Sanpaolo 1/12: ordinato un altro bonifico di 6 250,00 euro a favore dell’impresa di costruzioni Domus; la banca addebita separatamente la commissione di 5,50 euro 7/12: (giovedì) versamento di un assegno bancario di 5 975,80 euro tratto su Credem Banca 21/12: estinto assegno bancario di 825,50 euro emesso dal correntista in data 18/12 22/12: (venerdì) ordinato da un debitore del correntista un bonifico di 19 899,50 euro 29/12: prelevamento Bancomat di 300,00 euro da uno sportello automatico della stessa banca.

I prodotti per i risparmiatori

635

636

Esercizi da svolgere 18 Il bilancio delle banche 18.1

report trimestrale

Dopo aver analizzato lo stralcio del resoconto intermedio pubblicato da Gruppo Intesa Sanpaolo al 31/03/2018 sui dati patrimoniali, rispondi alle domande. Dati patrimoniali (importi in milioni di euro) Voci

Valori al 31/03/2018

Valori al 31/03/2017

Variazioni assolute

Variazioni in %

Finanziamenti verso clientela

401 033

399 463

1 570

0,4%

Raccolta diretta bancaria

424 258

423 474

784

0,2%

Raccolta indiretta

516 614

518 443

– 1 829

– 0,4%

Patrimonio netto

54 552

53 268

1 284

2,4%

1 252

901

351

39%

Risultato netto

Finanziamenti verso clientela (importi in milioni di euro) Voci

31/03/2018 importi

Conti correnti

1/01/2018

incidenza %

importi

Variazioni

incidenza %

assolute

%

22 013

5,5

22 006

5,5

7



Mutui

174 558

43,5

173 163

43,3

1 395

0,8

Anticipazioni e finanziamenti

144 950

36,1

144 424

36,2

526

0,4

Crediti da attività commerciale

341 521

85,1

339 593

85

1 928

0,6

Voci

31/03/2018 importi

Crediti da attività commerciale Pronti contro termine Crediti rappresentati da titoli Crediti deteriorati Finanziamenti verso clientela

1/01/2018

incidenza %

importi

Variazioni

incidenza %

assolute

%

341 521

85,1

339 593

85

1 928

0,6

31 704

7,9

31 483

7,9

221

0,7

5 882

1,5

5 859

1,5

23

0,4

21 926

5,5

22 528

5,6

– 602

– 2,7

401 033

100

399 463

100

1 570

0,4

Evoluzione trimestrale dei finanziamenti alla clientela (importi in milioni di euro) 31/03/2017 402 764

30/06/2017

30/09/2017

405 181

399 943

31/12/2017 399 463

31/03/2018 401 033

Al 31/03/2018 i finanziamenti concessi alla clientela dal Gruppo hanno raggiunto i 401 033 milioni, evidenziando un incremento da inizio anno di 1 570 milioni, corrispondente allo 0,4%. L’evoluzione degli impieghi è stata determinata dal positivo andamento dei crediti da attività commerciale (famiglie e imprese per 1 928 milioni, pari allo 0,6%) a fronte di una riduzione dei crediti deteriorati (602 milioni). In presenza di un miglioramento della congiuntura economica, i crediti da attività commerciale verso privati e imprese sono cresciuti attraverso la concessione di mutui (+1 395 milioni) e di anticipazioni e finanziamenti (526 milioni). Al 31 marzo 2018 la quota di mercato detenuta dal Gruppo Intesa Sanpaolo sul territorio nazionale è stimata al 18,1% per gli impieghi totali.

1. Quali contratti hanno originato, nel primo trimestre del 2018, un incremento dei finanziamenti alla clientela? ............................................................................................................................................................................................................

2. Quali contratti rientrano nella raccolta diretta? ............................................................................................................................................................................................................

637

3. Quali contratti rientrano nella raccolta indiretta? ............................................................................................................................................................................................................

4. Quali operazioni contribuiscono ad aumentare il patrimonio netto? ............................................................................................................................................................................................................

gruppo 18

Il bilancio delle banche

Analizza i grafici (tratti da Il Sole 24 ORE) riguardanti i risultati al 31/03/2018 conseguiti da Banca IFIS e rispondi alle domande.

1. Quali operazioni possono aver provocato un aumento del margine di interesse? ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................

2. Perché il margine di interesse è minore del risultato netto della gestione finanziaria?

Le imprese bancarie: prodotti e servizi per i risparmiatori

risultati economici

............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................

3. Come si ottiene l’utile prodotto dalla gestione? ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................

m4

18.2

ASL Progetto riparto

651

La Marini spa dispone di un capitale sociale di 3 000 000 di euro costituito da azioni del valore nominale di 10 euro ciascuna. Nell’esercizio n–1 la società ha conseguito un utile di 156 400 euro. Lo statuto della società prevede un accantonamento del 3% dell’utile d’esercizio alla specifica riserva.

Lo stagista Pietro Barsi è incaricato di sintetizzare in alcune slide quanto necessario agli amministratori per realizzare la presentazione e di predisporre, con il foglio elettronico, le diverse ipotesi di riparto utili.

Il dividendo corrisposto agli azionisti deve essere arrotondato al centesimo di euro.

La situazione contabile della società evidenzia i seguenti valori: • costi di impianto e di ampliamento da ammortizzare 36 000 euro; • costi di sviluppo da ammortizzare 48 000 euro; • riserva legale prima del riparto utili 420 000 euro; • riserva statutaria prima del riparto utili 252 000 euro; • riserva straordinaria prima del riparto utili 50 000 euro; • incremento riserva straordinaria: secondo le ipotesi A, B, C indicate; • utili a nuovo 2 562 euro.

{Guida allo svolgimento} Immagina di essere lo stagista Pietro Barsi e svolgi il compito assegnato sulla base delle indicazioni di seguito riportate.

Le indicazioni del codice civile La distribuzione ai soci dell’utile è effettuata tenendo conto dei vincoli imposti dal codice civile e dallo statuto della società stessa. Ricerca sul codice civile le disposizioni riguardanti i costi di impianto e ampliamento e i costi di sviluppo non ancora ammortizzati, la riserva legale e la distribuzione degli utili ai soci. Conosci il significato del termine pay out riferito al contesto economico-aziendale?

Progetto di riparto dell’utile Per effettuare con il foglio elettronico i calcoli relativi al riparto dell’utile di esercizio della Marini spa secondo le tre ipotesi richieste, conviene organizzare la cartella con quattro fogli di lavoro secondo lo schema seguente: Foglio

Contenuto

1

Dati iniziali – Tabella con i risultati ottenuti

2

Riparto secondo l’ipotesi A

3

Riparto secondo l’ipotesi B

4

Riparto secondo l’ipotesi C

Nel primo foglio, che potresti denominare Dati, inserisci i dati numerici che ti sono stati forniti.

Nella versione proposta in figura 1 a pagina seguente sono state evidenziate con sfondo in colore le celle che contengono i dati e che quindi devono essere sbloccate in caso di protezione del foglio. La cella contenente il Numero di azioni e quella contenente il Limite riserva legale (20% capitale sociale) non sono evidenziate perché i rispettivi valori si ricavano con le formule.

asl

2. I dati

Gli amministratori della Marini spa devono presentare all’assemblea degli azionisti il progetto di riparto dell’utile dell’esercizio n–1 contenente: • la normativa prevista dal codice civile sul riparto dell’utile d’esercizio in presenza di costi d’impianto e di ampliamento e di costi di sviluppo non ancora ammortizzati; • i progetti di riparto dell’utile nelle seguenti ipotesi: A. accantonamento a riserva straordinaria nella misura prevista dalla normativa; B. accantonamento a riserva straordinaria, oltre a quanto previsto dalla legge, di 60 000 euro per autofinanziare la società; C. come previsto nell’ipotesi B, ma con un importo aggiuntivo di 30 000 anziché 60 000 euro; • il pay out nelle diverse ipotesi di accantonamento a riserva straordinaria.

'

1. Il compito di realtA

PERCORSI PER LE COMPETENZE TRASVERSALI E L’ORIENTAMENTO Compito di realtà per la valutazione del percorso di Alternanza scuola-lavoro

utile d’esercizio

652

La tabella dei risultati, così com’è proposta, contiene l’importo dell’utile distribuito e il pay out. I valori numerici vanno ripresi con formule che si riferiscono ai fogli relativi alle tre ipotesi di accantonamento a Riserva straordinaria. Ricorda che, volendo in una formula fare riferimento a una cella di un altro foglio, essa va indicata facendo precedere l’indirizzo dal nome del foglio seguito dal punto esclamativo: Esempio: =Dati!C11 per indicare il riferimento alla cella C11 del foglio Dati.

Fig. 1 Fig. 2

Le tre ipotesi di riparto Di seguito è riprodotto un possibile schema per il calcolo del riparto utile nell’ipotesi A, che prevede accantonamento a Riserva straordinaria nella misura prevista dalla normativa (fig. 2). Al foglio si assegna il nome Ipotesi A. Nella cella D7 va calcolato il totale accantonato a riserve; nella cella D8 la differenza fra l’utile e il totale a riserve; nella cella D10 la somma tra il risultato della cella D8 e gli utili potato a nuovo. Il dividendo unitario da assegnare alle azioni (cella B11) deve essere calcolato arrotondando per difetto ed è prevista una visualizzazione con due decimali. È utile utilizzare la funzione Excel ARROTONDA.PER.DIF, che arrotonda sempre il risultato all’intero inferiore; come nella funzione ARROTONDA si indica la cifra a cui si vuole arrotondare inserendo tra i parametri 0 per le unità, 1 per i decimi e 2 per i centesimi. L’accantonamento a Riserva legale (cella C4) è pari a un ventesimo dell’utile di esercizio, ma la riserva risultante non deve superare un quinto del capitale sociale. Occorre quindi che la formula in C4 contenga la funzione SE per rispettare tale limite. Nella cella D15 è calcolato il pay out; assegna alla cella il formato percentuale con due decimali ed evidenzia con un colore. Puoi realizzare il calcolo del riparto nelle ipotesi B e C utilizzando lo stesso schema. La differenza rispetto all’ipotesi A sta nel calcolo della Riserva straordinaria (cella C6), in cui alla formula già presente va sommato l’importo previsto per l’autofinanziamento della società (60 000 euro nell’ipotesi B e 30 000 euro nell’ipotesi C), presente nel foglio Dati. Il modo più semplice per procedere è il seguente: • aggiungi due nuovi fogli di lavoro (Ipotesi B e Ipotesi C) eseguendo due operazioni di copia del foglio Ipotesi A; • esegui in ciascun foglio la correzione della formula nella cella C6.

Come si copia un foglio? Se clicchi con il tasto destro del mouse sulla linguetta che porta il nome di un foglio, si apre un menu rapido in cui scegli la voce Sposta o copia. Nella finestra omonima inserisci un segno di spunta accanto alla scritta Crea una copia, scegli la sua collocazione nell’elenco dei fogli già presenti e procedi confermando con OK. Compare una copia del foglio di partenza con lo stesso nome, ma con l’aggiunta dell’indicazione “(2)”. In alternativa puoi aprire un nuovo foglio cliccando sul simbolo posto a destra dei nomi (una crocetta contornata da un cerchio) ed eseguire un’operazione di copia-incolla di tutto il contenuto del foglio originale in quello nuovo. I risultati delle due procedure non sono identici: per esempio, con il copia-incolla non sono riprodotte le larghezze delle colonne che hanno subìto modifiche rispetto alla larghezza standard.

ASL Mutuo per acquisto

653

prima casa 2. I dati Il valore dell’abitazione è di 200 000 euro. Il correntista Serra richiede un mutuo decennale di 150 000 euro. La banca propone le seguenti alternative: • tasso fisso 1,40% (formato da IRS-Interest Rate Swap 0,90% + 0,50%); • tasso variabile parametrato Euribor (tasso interbancario di riferimento, diffuso dalla Federazione Bancaria Europea).

{Guida allo svolgimento} Immagina di essere lo stagista Simone Pozzi e svolgi il compito assegnato sulla base delle indicazioni di seguito riportate.

Mutuo a tasso fisso e mutuo a tasso variabile, coperture assicurative, portabilità, estinzione anticipata Per approfondire i vari aspetti che caratterizzano un contratto di mutuo, oltre al tasso di interesse, puoi effettuare una ricerca on line con un riferimento generale, per esempio: • contratto di mutuo caratteristiche. Successivamente puoi restringere il campo della ricerca, per esempio con: • mutuo prima casa; e, per ulteriori eventuali approfondimenti: • mutuo copertura assicurativa; • mutuo portabilità; • mutuo estinzione anticipata.

Le caratteristiche fondamentali del mutuo sono definite dal codice civile: Libro Quarto – Delle obbligazioni Titolo III – Dei singoli contratti Capo XV – Del mutuo

Agevolazioni fiscali L’acquisto e il successivo utilizzo di una casa comporta il pagamento di diverse imposte; tuttavia esistono alcune agevolazioni quando si tratta della “prima casa” o dell’“abitazione principale”. Conosci il significato di questi termini? Spesso vengono considerati sinonimi, ma ai fini fiscali non lo sono; ai clienti la banca deve dare informazioni accurate. Effettua quindi una prima ricerca sulla differenza tra “prima casa” e “abitazione principale”. Estendi poi la ricerca per individuare le varie imposte sulla casa e le agevolazioni offerte a chi acquista casa come abitazione principale. Sul sito dell’Agenzia delle entrate, puoi seguire il menu: Cittadini – Agevolazioni – Acquisto prima casa come illustrato a lato.

PERCORSI PER LE COMPETENZE TRASVERSALI E L’ORIENTAMENTO Compito di realtà per la valutazione del percorso di Alternanza scuola-lavoro

Lo studente Simone Pozzi sta svolgendo un’attività di Alternanza scuola-lavoro presso l’ufficio fidi della banca Intesa Sanpaolo. Mario Serra, correntista della banca interessato all’acquisto di un appartamento come prima casa, si rivolge alla banca per ottenere una serie di informazioni: • le differenze tra mutuo a tasso fisso e mutuo a tasso variabile; • le coperture assicurative in caso di premorienza (ramo vita) e quelle relative ai danni arrecati all’abitazione (ramo danni); • la normativa sulla portabilità del mutuo e sull’estinzione anticipata; • le imposte che gravano sull’acquisto della casa e le agevolazioni fiscali riconosciute al mutuatario; • il piano di ammortamento del mutuo a rate costanti.

Lo stagista è incaricato di sintetizzare in una relazione le informazioni raccolte in base alle richieste dal cliente Serra e di predisporre con il foglio elettronico il piano di ammortamento nell’ipotesi di mutuo decennale a tasso fisso.

asl

'

1. Il compito di realtA

654

La normativa fiscale prevede inoltre che alcune spese riguardanti un mutuo per l’acquisto della casa possano, a certe condizioni ed entro certi limiti, essere detratte nel calcolo dell’IRPEF (imposta sui redditi delle persone fisiche). Sul sito dell’Agenzia delle entrate puoi trovare informazioni specifiche; oppure puoi effettuare una ricerca su parole chiave come detrazioni – acquisto casa – mutuo – interessi passivi, individuando: • chi ha diritto alle detrazioni; • come si calcola la detrazione; • qual è il valore massimo della detrazione ottenibile.

Piano di ammortamento del mutuo a rata costante Per predisporre il piano di ammortamento finanziario con il foglio elettronico, puoi utilizzare uno schema come quello riprodotto a lato, contenente: • i dati iniziali; • l’importo della rata trimestrale costante; • il piano di rimborso decennale.

Per il calcolo della rata trimestrale costante puoi utilizzare la funzione RATA di Microsoft Excel, che ha come parametri il tasso, il numero di rate del rimborso e l’importo del mutuo. Poiché la rata è trimestrale, all’interno della funzione RATA il tasso è ¼ di quello annuo, mentre il numero di rate è pari a quattro volte la durata in anni. L’ammontare della rata risultante dalla funzione può essere ricopiato, in corrispondenza di ciascuna rata, nella colonna Importo rata. Con la funzione P.RATA puoi ricavare la quota di capitale, variabile di anno in anno. La quota di interessi è data dalla differenza fra l’importo della rata e la quota di capitale.

Come trovare una guida su una funzione di Microsoft Excel? Per inserire una funzione su cui serve consultare la guida di Microsoft Excel (per esempio, P.RATA) segui il seguente procedimento: • individuata la cella in cui deve avvenire l’inserimento clicca su fx, il simbolo usato in matematica per indicare una funzione. Lo trovi a sinistra della barra della formula; • nella finestra Inserisci funzione scegli la categoria Finanziarie e cerca P.RATA. Ottieni una sintetica spiegazione e, se ritieni, puoi aprire una guida più approfondita; • clicca su OK e inizia l’inserimento guidato dei parametri della funzione.

QUADRO DEI CONTI DI UN’IMPRESA COMMERCIALE IN FORMA DI SNC 00.00 00.01 00.10 00.20

CREDITI V/SOCI Socio … c/conferimenti Socio … c/reintegro Socio … c/prelevamenti

01.00 01.01 01.06 01.08 01.11 01.16 01.18 01.21

IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI Costi di impianto Software Avviamento Fondo ammortamento costi impianto Fondo ammortamento software Fondo ammortamento avviamento Fornitori immobilizz. immateriali c/acconti

02.00 02.01 02.02 02.04 02.05 02.06 02.07 02.08 02.11 02.12 02.14 02.15 02.16 02.17 02.18 02.20 02.21 02.30 02.31

IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI Fabbricati Impianti e macchinari Attrezzature Macchine d’ufficio Arredamento Automezzi Imballaggi durevoli Fondo ammortamento fabbricati Fondo ammortamento impianti e macchinari Fondo ammortamento attrezzature Fondo ammortamento macchine d’ufficio Fondo ammortamento arredamento Fondo ammortamento automezzi Fondo ammortamento imballaggi durevoli Fondo svalutazione terreni e fabbricati Fondo svalutazione macchinari Immobilizzazioni materiali in corso Fornitori immobilizzazioni materiali c/acconti



03.00 IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE 03.01 Mutui attivi 04.00 04.01 04.04 04.10

RIMANENZE Materie di consumo Merci Fornitori c/acconti

05.00 05.01 05.02 05.03 05.05 05.06 05.07 05.09 05.10 05.11 05.30 05.31 05.40 05.41 06.00 06.01 06.04 06.05 06.07 06.08 06.09 06.10

CREDITI COMMERCIALI Crediti v/clienti Crediti commerciali diversi Clienti c/costi anticipati Cambiali attive Cambiali allo sconto Cambiali all’incasso Fatture da emettere Crediti insoluti Cambiali insolute Crediti da liquidare Crediti per acconti da clienti Fondo svalutazione crediti Fondo rischi su crediti CREDITI DIVERSI IVA ns/credito IVA c/acconto Crediti per IVA Imposte c/acconto Crediti per imposte Crediti d’imposta Crediti per cauzioni

06.20 06.30 06.33 06.80 08.00 08.01 08.10 08.20 08.21 08.22 09.00 09.01 09.02 10.00 10.01 10.07 10.10 10.20 10.21 10.30 10.31 11.00 11.01 11.04 11.11 12.00 12.01

Personale c/acconti Crediti v/Istituti previdenziali Crediti diversi Soci c/ritenute subìte DISPONIBILITÀ LIQUIDE Banche c/c attivi C/c postali Denaro in cassa Assegni Valori bollati RATEI E RISCONTI ATTIVI Ratei attivi Risconti attivi PATRIMONIO NETTO Capitale sociale Riserva volontaria Versamento socio… c/capitale Utili a nuovo Perdite a nuovo Utile d’esercizio Perdita d’esercizio FONDI PER RISCHI E ONERI Fondo per imposte Fondo responsabilità civile Fondo manutenzioni programmate TRATTAMENTO FINE RAPPORTO Debiti per TFR

13.00 13.10 13.11 13.20 13.21 13.22 13.23 13.24 13.30 13.40

DEBITI FINANZIARI Mutui passivi Banche c/sovvenzioni Banche c/c passivi Banche c/Ri.Ba. sbf Banche c/cambiali sbf Banche c/anticipi su fatture Banche c/interessi maturati Socio … c/finanziamenti Debiti v/altri finanziatori

14.00 14.01 14.03 14.20 14.21 14.22 14.30

DEBITI COMMERCIALI Debiti v/fornitori Cambiali passive Fatture da ricevere Debiti da liquidare Debiti per acconti a fornitori Clienti c/acconti

15.00 15.01 15.02 15.05 15.06 15.19 15.20 15.21 15.30 15.40 15.50 15.60 15.90

DEBITI DIVERSI IVA ns/debito Debiti per ritenute da versare Debiti per IVA Debiti per imposte Debiti per cauzioni Personale c/retribuzioni Personale c/liquidazione Debiti v/Istituti previdenziali Socio … c/utili Socio … c/rimborsi Socio … c/liquidazione Debiti diversi

Cod. TE581AT ISBN 978-88-233-6253-6 - Allegato al volume TE581AA1

16.00 16.01 16.02 18.00 18.01 18.02 18.10 18.11 18.20 18.21 19.00 19.01 19.02 19.11 19.12 19.16 19.17 19.18 19.19 19.21 19.22 19.26 19.27 19.28 19.29 20.00 20.01 20.02 20.10 20.11 20.12 21.00 21.01 21.02 21.10 21.20 21.30 21.31 21.40 21.45 21.46 30.00 30.01 30.02 30.05 30.10 30.11 30.12 30.21 30.22 30.31 30.32 31.00 31.01 31.02 31.03 31.04 31.05 31.06 31.07 31.08 31.09

RATEI E RISCONTI PASSIVI Ratei passivi Risconti passivi CONTI TRANSITORI E DIVERSI Bilancio d’apertura Bilancio di chiusura IVA c/liquidazione Istituti previdenziali Banca X c/c Banca Y c/c CONTI DI SISTEMI MINORI Beni di terzi Depositanti beni Merci da ricevere Fornitori c/impegni Clienti c/impegni Merci da consegnare Impegni per beni in leasing Creditori c/leasing Rischi per effetti scontati Banche c/effetti scontati Rischi per fideiussioni Creditori per fideiussioni Rischi per avalli Creditori per avalli VENDITE E PRESTAZIONI Merci c/vendite Merci c/vendite on line Resi su vendite Ribassi e abbuoni passivi Premi su vendite RICAVI E PROVENTI DIVERSI Fitti attivi Proventi vari Arrotondamenti attivi Plusvalenze Sopravvenienze attive Insussistenze attive Rimborsi costi di vendita Rivalutazione terreni e fabbricati Rivalutazione impianti e macchinari COSTO DEL VENDUTO Merci c/acquisti Materie di consumo c/acquisti Merci c/apporti Resi su acquisti Ribassi e abbuoni attivi Premi su acquisti Merci c/esistenze iniziali Materie di consumo c/esistenze iniziali Merci c/rimanenze finali Materie di consumo c/rimanenze finali COSTI PER SERVIZI Costi di trasporto Costi per energia Pubblicità Consulenze Costi postali Costi telefonici Assicurazioni Costi di vigilanza Costi per i locali

31.10 31.11 31.12 31.13 31.14 31.15 31.18 32.00 32.01 32.02 33.00 33.01 33.02 33.03 33.04 34.00 34.01 34.06 34.08 35.00 35.01 35.02 35.04 35.05 35.06 35.07 35.08 36.00 36.01 36.02 36.06 37.00 37.04 38.00 38.03 39.00 39.01 39.05 39.06 39.10 39.20 39.30 39.31 40.00 40.10 40.15 40.16 40.35 40.40 41.00 41.01 41.02 41.03 41.10 41.20 41.40 60.00 60.01 90.00 90.01

Costi esercizio automezzi Manutenzioni e riparazioni Provvigioni passive Costi d’incasso Commissioni bancarie Costi di etichettatura Abbonamenti COSTI PER GODIMENTO BENI DI TERZI Fitti passivi Canoni di leasing COSTI PER IL PERSONALE Salari e stipendi Oneri sociali TFR Altri costi per il personale AMMORTAMENTI IMMOBILIZZ. IMMATERIALI Ammortamento costi di impianto Ammortamento software Ammortamento avviamento AMMORTAMENTI IMMOBILIZZ. MATERIALI Ammortamento fabbricati Ammortamento impianti e macchinari Ammortamento attrezzature Ammortamento macchine d’ufficio Ammortamento arredamento Ammortamento automezzi Ammortamento imballaggi durevoli SVALUTAZIONI Svalutazione terreni e fabbricati Svalutazione impianti e macchinari Svalutazione crediti ACCANTONAMENTI PER RISCHI Accantonamento per responsabilità civile ALTRI ACCANTONAMENTI Accantonam. per manutenzioni programmate ONERI DIVERSI Oneri fiscali diversi Perdite su crediti Accantonamento per imposte indirette Arrotondamenti passivi Minusvalenze Sopravvenienze passive Insussistenze passive PROVENTI FINANZIARI Interessi attivi v/clienti Interessi attivi bancari Interessi attivi postali Interessi attivi v/soci Proventi finanziari diversi ONERI FINANZIARI Interessi passivi v/fornitori Interessi passivi bancari Sconti passivi bancari Interessi passivi su mutui Interessi passivi v/soci Oneri finanziari diversi IMP0STE DELL’ESERCIZIO Imposte dell’esercizio CONTI DI RISULTATO Conto di risultato economico

IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI Costi di impianto Software Avviamento Fondo ammortamento costi di impianto Fondo ammortamento software Fondo ammortamento avviamento Fornitori immobilizzazioni immateriali c/acconti

IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI Fabbricati Impianti e macchinari Attrezzature Macchine d’ufficio Arredamento Automezzi Imballaggi durevoli Fondo ammortamento fabbricati Fondo ammortamento impianti e macchinari Fondo ammortamento attrezzature Fondo ammortamento macchine d’ufficio Fondo ammortamento arredamento Fondo ammortamento automezzi Fondo ammortamento imballaggi durevoli Fondo svalutazione terreni e fabbricati Fondo svalutazione macchinari Immobilizzazioni materiali in corso Fornitori immobilizzazioni materiali c/acconti

IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE Mutui attivi

RIMANENZE Materie di consumo Merci Fornitori c/acconti

01.00 01.01 01.06 01.08 01.11 01.16 01.18 01.21

02.00 02.01 02.02 02.04 02.05 02.06 02.07 02.08 02.11 02.12 02.14 02.15 02.16 02.17 02.18 02.20 02.21 02.30 02.31

03.00 03.01

04.00 04.01 04.04 04.10

Denominazione

CREDITI V/SOCI Socio … c/conferimenti Socio … c/reintegro Socio … c/prelevamenti

00.00 00.01 00.10 00.20

Codice

E, costo sospeso E, costo sospeso F, credito

F, credito

E, costo pluriennale E, costo pluriennale E, costo pluriennale E, costo pluriennale E, costo pluriennale E, costo pluriennale E, costo pluriennale E, rettif. costo pluriennale E, rettif. costo pluriennale E, rettif. costo pluriennale E, rettif. costo pluriennale E, rettif. costo pluriennale E, rettif. costo pluriennale E, rettif. costo pluriennale E, rettif. costo pluriennale E, rettif. costo pluriennale E, costo pluriennale F, credito

E, costo pluriennale E, costo pluriennale E, costo pluriennale E, rettif. costo pluriennale E, rettif. costo pluriennale E, rettif. costo pluriennale F, credito

F, credito F, credito F, credito

Classificazione

P P P

P

P P P P P P P P P P P P P P P P P P

P P P P P P P

P P P

Natura

D D D

D

D D D D D D D A A A A A A A A A D D

D D D A A A D

D D D

Eccedenza

SP (attivo) Rimanenze SP (attivo) Rimanenze SP (attivo) Rimanenze

SP (attivo) Immoblizzazioni finanziarie

SP (attivo) Immobilizzazioni materiali SP (attivo) Immobilizzazioni materiali SP (attivo) Immobilizzazioni materiali SP (attivo) Immobilizzazioni materiali SP (attivo) Immobilizzazioni materiali SP (attivo) Immobilizzazioni materiali SP (attivo) Immobilizzazioni materiali SP (attivo) Immobilizzazioni materiali (in rettifica) SP (attivo) Immobilizzazioni materiali (in rettifica) SP (attivo) Immobilizzazioni materiali (in rettifica) SP (attivo) Immobilizzazioni materiali (in rettifica) SP (attivo) Immobilizzazioni materiali (in rettifica) SP (attivo) Immobilizzazioni materiali (in rettifica) SP (attivo) Immobilizzazioni materiali (in rettifica) SP (attivo) Immobilizzazioni materiali (in rettifica) SP (attivo) Immobilizzazioni materiali (in rettifica) SP (attivo) Immobilizzazioni materiali SP (attivo) Immobilizzazioni materiali

SP (attivo) Immobilizzazioni immateriali SP (attivo) Immobilizzazioni immateriali SP (attivo) Immobilizzazioni immateriali SP (attivo) Immobilizzazioni immateriali (in rettifica) SP (attivo) Immobilizzazioni immateriali (in rettifica) SP (attivo) Immobilizzazioni immateriali (in rettifica) SP (attivo) Immobilizzazioni immateriali

SP (attivo) Crediti verso soci SP (attivo) Crediti verso soci SP (attivo) Crediti verso soci

Voci del bilancio d’esercizio

PIANO DEI CONTI DI UN’IMPRESA COMMERCIALE IN FORMA DI SNC

Il raggruppamento accoglie conti economici accesi ai costi sospesi, salvo il conto 04.10 Fornitori c/acconti che è un conto finanziario acceso ai crediti.

Il conto indicato è un conto finanziario acceso ai crediti di finanziamento.

Il raggruppamento accoglie conti economici accesi ai costi pluriennali o, come i fondi ammortamento, a rettifiche di costi pluriennali.

Il raggruppamento accoglie conti economici accesi ai costi pluriennali o, come i fondi ammortamento, a rettifiche di costi pluriennali.

Il raggruppamento accoglie conti finanziari accesi ai crediti, generalmente a breve termine.

Note

Denominazione

CREDITI COMMERCIALI Crediti v/clienti Crediti commerciali diversi Clienti c/costi anticipati Cambiali attive Cambiali allo sconto Cambiali all’incasso Fatture da emettere Crediti insoluti Cambiali insolute Crediti da liquidare Crediti per acconti da clienti Fondo svalutazione crediti Fondo rischi su crediti

CREDITI DIVERSI IVA ns/credito IVA c/acconto Crediti per IVA Imposte c/acconto

Crediti per imposte Crediti d’imposta

Crediti per cauzioni Personale c/acconti Crediti v/Istituti previdenziali Crediti diversi Soci c/ritenute subìte

DISPONIBILITÀ LIQUIDE Banche c/c attivi C/c postali Denaro in cassa Assegni Valori bollati

RATEI E RISCONTI ATTIVI Ratei attivi Risconti attivi

Codice

05.00 05.01 05.02 05.03 05.05 05.06 05.07 05.09 05.10 05.11 05.30 05.31 05.40 05.41

06.00 06.01 06.04 06.05 06.07

06.08 06.09

06.10 06.20 06.30 06.33 06.80

08.00 08.01 08.10 08.20 08.21 08.22

09.00 09.01 09.02 F, rateo E, costo sospeso

F, credito F, credito F, valori in cassa F, valori in cassa F, valori in cassa

F, credito F, credito F, credito F, credito F, credito

F, credito F, credito

F, credito F, credito F, credito F, credito

F, credito F, credito F, credito F, credito F, credito F, credito F, credito F, credito F, credito F, credito F, credito F, rettifica credito F, rettifica credito

Classificazione

P P

P P P P P

P P P P P

P P

P P P P

P P P P P P P P P P P P P

Natura

D D

D D D D D

D D D D D

D D

D D D D

D D D D D D D D D D D A A

Eccedenza

SP (attivo) Ratei e risconti SP (attivo) Ratei e risconti

SP (attivo) Disponibilità liquide SP (attivo) Disponibilità liquide SP (attivo) Disponibilità liquide SP (attivo) Disponibilità liquide SP (attivo) Disponibilità liquide

Non affluisce in bilancio in quanto il saldo è girato al conto IVA c/liquidazione Non affluisce in bilancio in quanto il saldo è girato al conto IVA c/liquidazione SP (attivo) Crediti Non affluisce in bilancio in quanto il saldo si compensa con il debito Per le imposte di competenza SP (attivo) Crediti Non affluisce in bilancio in quanto il saldo si compensa con il debito Per le imposte di competenza SP (attivo) Crediti SP (attivo) Crediti SP (attivo) Crediti SP (attivo) Crediti SP (attivo) Crediti

SP (attivo) Crediti SP (attivo) Crediti SP (attivo) Crediti SP (attivo) Crediti SP (attivo) Crediti SP (attivo) Crediti SP (attivo) Crediti SP (attivo) Crediti SP (attivo) Crediti SP (attivo) Crediti SP (attivo) Crediti SP (attivo) Crediti (in rettifica) SP (attivo) Crediti (in rettifica)

Voci del bilancio d’esercizio

Il raggruppamento accoglie conti di natura eterogenea: il conto acceso ai ratei è finanziario; il conto acceso ai risconti è economico. Nel bilancio in forma abbreviata e nel bilancio delle microimprese i Ratei e risconti attivi possono essere inseriti tra i Crediti nell’Attivo circolante.

Il raggruppamento accoglie conti finanziari accesi ai crediti a vista e ai valori in cassa.

Il raggruppamento accoglie conti finanziari accesi ai crediti verso una pluralità di soggetti. Il conto Soci c/ riteute subite per ritenute accoglie le ritenute calcolate sugli interessi attivi bancari e postali e trasferite dalla società ai soci, i quali hanno diritto di detrarle dall’imposta dovuta a titolo personale nella propria dichiarazione dei redditi.

Il raggruppamento accoglie conti finanziari accesi ai crediti di regolamento e alle loro rettifiche; in particolare i conti 05.40 Fondo svalutazione crediti e 05.41 Fondo rischi su crediti rettificano il valore nominale dei crediti, in funzione del rischio specifico e del rischio globale di perdite nel realizzo dei crediti stessi.

Note

FONDI PER RISCHI E ONERI Fondo per imposte Fondo responsabilità civile Fondo manutenzioni programmate

TRATTAMENTO FINE RAPPORTO LAVORO Debiti per TFR

DEBITI FINANZIARI Mutui passivi Banche c/sovvenzioni Banche c/c passivi Banche c/Ri.Ba. sbf Banche c/cambiali sbf Banche c/anticipi su fatture Banche c/interessi maturati Socio … c/finanziamenti Debiti v/altri finanziatori DEBITI COMMERCIALI Debiti v/fornitori Cambiali passive Fatture da ricevere Debiti da liquidare Debiti per acconti a fornitori Clienti c/acconti

DEBITI DIVERSI IVA ns/debito Debiti per ritenute da versare Debiti per IVA Debiti per imposte Debiti per cauzioni Personale c/retribuzioni Personale c/liquidazione Debiti v/Istituti previdenziali Socio … c/utili Socio … c/rimborsi Socio … c/liquidazione Creditori diversi

11.00 11.01 11.04 11.11

12.00 12.01

13.00 13.10 13.11 13.20 13.21 13.22 13.23 13.24 13.30 13.40 14.00 14.01 14.03 14.20 14.21 14.22 14.30

15.00 15.01 15.02 15.05 15.06 15.19 15.20 15.21 15.30 15.40 15.50 15.60 15.90

Denominazione

PATRIMONIO NETTO Capitale sociale Riserva volontaria Versamento socio… c/capitale Utili a nuovo Perdite a nuovo Utile d’esercizio Perdita d’esercizio

10.00 10.01 10.07 10.10 10.20 10.21 10.30 10.31

Codice

P P P P P P P P P P P P

P P P P P P

F, debito F, debito F, debito F, debito F, debito F, debito F, debito F, debito F, debito F, debito F, debito F, debito F, debito F, debito F, debito F, debito F, debito F, debito

P P P P P P P P P

P

P P P

P P P P P P P

Natura

F, debito F, debito F, debito F, debito F, debito F, debito F, debito F, debito F, debito

F, debito

F, fondo rischi F, fondo rischi F, fondo oneri

E, patrimonio netto E, patrimonio netto E, patrimonio netto E, patrimonio netto E, patrimonio netto E, patrimonio netto E, patrimonio netto

Classificazione

A A A A A A A A A A A A

A A A A A A

A A A A A A A A A

A

A A A

A D A D D A D

Eccedenza

Non affluisce in bilancio in quanto il saldo è girato al conto IVA c/liquidazione SP (passivo) Debiti SP (passivo) Debiti SP (passivo) Debiti SP (passivo) Debiti SP (passivo) Debiti SP (passivo) Debiti SP (passivo) Debiti SP (passivo) Debiti SP (passivo) Debiti SP (passivo) Debiti SP (passivo) Debiti

SP (passivo) Debiti SP (passivo) Debiti SP (passivo) Debiti SP (passivo) Debiti SP (passivo) Debiti SP (passivo) Debiti

SP (passivo) Debiti SP (passivo) Debiti SP (passivo) Debiti SP (passivo) Debiti SP (passivo) Debiti SP (passivo) Debiti SP (passivo) Debiti SP (passivo) Debiti SP (passivo) Debiti

SP (passivo) Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato

SP (passivo) Fondi per rischi e oneri SP (passivo) Fondi per rischi e oneri SP (passivo) Fondi per rischi e oneri

SP (passivo) Patrimonio netto SP (passivo) Patrimonio netto SP (passivo) Patrimonio netto SP (passivo) Patrimonio netto SP (passivo) Patrimonio netto (in rettifica) SP (passivo) Patrimonio netto SP (passivo) Patrimonio netto (in rettifica)

Voci del bilancio d’esercizio

Il raggruppamento accoglie conti finanziari accesi ai debiti verso una pluralità di creditori diversi.

Il raggruppamento accoglie conti finanziari accesi ai debiti di regolamento

Il raggruppamento accoglie conti finanziari accesi ai debiti di finanziamento.

Il conto del raggruppamento è finanziario e accoglie un debito a scadenza indeterminata.

Il raggruppamento accoglie conti finanziari accesi ai valori presunti; in particolare il conto 11.01 Fondo per imposte fronteggia il rischio di contenzioso tributario.

Il raggruppamento accoglie conti economici di patrimonio netto, accesi alle sue parti ideali, positive e negative.

Note

Denominazione

RATEI E RISCONTI PASSIVI Ratei passivi Risconti passivi

CONTI TRANSITORI O DIVERSI Bilancio d’apertura Bilancio di chiusura IVA c/liquidazione Istituti previdenziali Banca X c/c Banca Y c/c

CONTI DEI SISTEMI MINORI Beni di terzi Depositanti beni Merci da ricevere Fornitori c/impegni Clienti c/impegni Merci da consegnare Impegni per beni in leasing Creditori c/leasing Rischi per effetti scontati Banche c/effetti scontati Rischi per fideiussioni Creditori per fideiussioni Rischi per avalli Creditori per avalli

VENDITE E PRESTAZIONI Merci c/vendite Merci c/vendite on line Resi su vendite Ribassi e abbuoni passivi Premi su vendite

Codice

16.00 16.01 16.02

18.00 18.01 18.02 18.10 18.11 18.20 18.21

19.00 19.01 19.02 19.11 19.12 19.16 19.17 19.18 19.19 19.21 19.22 19.26 19.27 19.28 19.29

20.00 20.01 20.02 20.10 20.11 20.12 E, ricavo d’esercizio E, ricavo d’esercizio E, rettifica di ricavo E, rettifica di ricavo E, rettifica di ricavo

conto d’ordine conto d’ordine conto d’ordine conto d’ordine conto d’ordine conto d’ordine conto d’ordine conto d’ordine conto d’ordine conto d’ordine conto d’ordine conto d’ordine conto d’ordine conto d’ordine

transitorio di contropartita transitorio di contropartita F, crediti e debiti F, crediti e debiti F, crediti e debiti F, crediti e debiti

F, rateo E, ricavo sospeso

Classificazione

E E E E E

P P P P

P P

Natura

A A D D D

D A D A D A D A D A D A D A

D/A D/A D/A D/A

A A

Eccedenza

CE A) Ricavi delle vendite e delle prestazioni CE A) Ricavi delle vendite e delle prestazioni CE A) Ricavi delle vendite e delle prestazioni (in rettifica) CE A) Ricavi delle vendite e delle prestazioni (in rettifica) CE A) Ricavi delle vendite e delle prestazioni (in rettifica)

Nel bilancio delle micro-imprese in calce allo Stato patrimoniale figurano gli impegni, le garanzie e le passività potenziali non risultanti dallo Stato patrimoniale. Nel bilancio in forma abbreviata tali informazioni devono essere riportate nella Nota integrativa.

I conti a fianco indicati non affluiscono in bilancio in quanto transitori o in quanto il loro saldo è girato a conti di debito o di credito.

SP (passivo) Ratei e risconti SP (passivo) Ratei e risconti

Voci del bilancio d’esercizio

Note

Il raggruppamento accoglie conti accesi a variazioni economiche d’esercizio; in particolare i conti 20.01 e 20.03 sono accesi a ricavi d’esercizio, mentre i conti 20.10, 20.11 e 20.12 sono accesi a rettifiche di ricavi d’esercizio.

Il raggruppamento accoglie i conti che non appartengono al sistema principale (sistema del patrimonio e del risultato economico), ma ai sistemi cosiddetti minori o supplementari cioè al sistema dei beni di terzi, al sistema degli impegni e al sistema dei rischi; trattasi di conti denominati conti di memoria o conti d’ordine.

Il raggruppamento accoglie i conti transitori, indicati con i codici 18.01 e 18.02, che si utilizzano come conti di contropartita nelle fasi di apertura e di chiusura della contabilità, e i conti diversi, indicati con i codici 18.10 e seguenti, che hanno natura finanziaria e che possono presentare alternanza di saldi da girare a fine esercizio tra i crediti o i debiti.

Il raggruppamento accoglie conti di natura eterogenea: il conto acceso ai ratei è finanziario; il conto acceso ai risconti è economico. Nel bilancio in forma abbreviata e nel bilancio delle micro-imprese i Ratei e risconti passivi possono essere inseriti tra i Debiti.

COSTO DEL VENDUTO Merci c/acquisti Materie di consumo c/acquisti Merci c/apporti Resi su acquisti Ribassi e abbuoni attivi Premi su acquisti Merci c/esistenze iniziali

Materie di consumo c/esistenze iniziali

Merci c/rimanenze finali

Materie di consumo c/rimanenze finali

COSTI PER SERVIZI Costi di trasporto Costi per energia Pubblicità Consulenze Costi postali Costi telefonici Assicurazioni Costi di vigilanza Costi per i locali Costi esercizio automezzi Manutenzioni e riparazioni Provvigioni passive Costi d’incasso Commissioni bancarie Costi di etichettatura Abbonamenti

30.00 30.01 30.02 30.05 30.10 30.11 30.12 30.21

30.22

30.31

30.32

31.00 31.01 31.02 31.03 31.04 31.05 31.06 31.07 31.08 31.09 31.10 31.11 31.12 31.13 31.14 31.15 31.18

Denominazione

RICAVI E PROVENTI DIVERSI Fitti attivi Proventi vari Arrotondamenti attivi Plusvalenze Sopravvenienze attive Insussistenze attive Rimborsi costi di vendita Rivalutazione terreni e fabbricati Rivalutazione impianti e macchinari

21.00 21.01 21.02 21.10 21.20 21.30 21.31 21.40 21.45 21.46

Codice

E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio

E, rettifica di costo

E, rettifica di costo

E, costo d’esercizio

E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, rettifica di costo E, rettifica di costo E, rettifica di costo E, costo d’esercizio

E, ricavo d’esercizio E, ricavo d’esercizio E, ricavo d’esercizio E, ricavo d’esercizio E, ricavo d’esercizio E, ricavo d’esercizio E, ricavo d’esercizio E, ricavo d’esercizio E, ricavo d’esercizio

Classificazione

E E E E E E E E E E E E E E E E

E

E

E

E E E E E E E

E E E E E E E E E

Natura

D D D D D D D D D D D D D D D D

A

A

D

D D D A A A D

A A A A A A A A A

Eccedenza

CE B) Costi per servizi CE B) Costi per servizi CE B) Costi per servizi CE B) Costi per servizi CE B) Costi per servizi CE B) Costi per servizi CE B) Costi per servizi CE B) Costi per servizi CE B) Costi per servizi CE B) Costi per servizi CE B) Costi per servizi CE B) Costi per servizi CE B) Costi per servizi CE B) Costi per servizi CE B) Costi per servizi CE B) Costi per servizi

CE B) Costi per materie prime, sussidiarie, di consumo e merci CE B) Costi per materie prime, sussidiarie, di consumo e merci CE B) Costi per materie prime, sussidiarie, di consumo e merci CE B) Costi per materie prime, sussidiarie, di consumo e merci (in rettifica) CE B) Costi per materie prime, sussidiarie, di consumo e merci (in rettifica) CE B) Costi per materie prime, sussidiarie, di consumo e merci (in rettifica) CE B) Variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, CE B) di consumo e merci CE B) Variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, CE B) di consumo e merci CE B) Variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, CE B) di consumo e merci (in rettifica) CE B) Variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci (in rettifica)

CE A) Altri ricavi e proventi CE A) Altri ricavi e proventi CE A) Altri ricavi e proventi CE A) Altri ricavi e proventi CE A) Altri ricavi e proventi CE A) Altri ricavi e proventi CE A) Altri ricavi e proventi CE A) Altri ricavi e proventi CE A) Altri ricavi e proventi

Voci del bilancio d’esercizio

Il raggruppamento accoglie i costi inerenti all’acquisto di servizi. Trattasi di conti accesi a variazioni economiche negative d’esercizio.

Il raggruppamento accoglie conti accesi a variazioni economiche d’esercizio; in particolare: – i conti 30.01, 30.02, 30.05, 30.21 e 30.22 accolgono costi d’esercizio; – i conti 30.10, 30.11 e 30.12 accolgono rettifiche di costi d’esercizio; – i conti 30.31 e 30.32 accolgono componenti di reddito che vengono stornati, in quanto rinviati per competenza all’esercizio successivo.

Il raggruppamento accoglie conti economici d’esercizio relativi ai ricavi e alle loro rettifiche che fanno parte della gestione caratteristica e conti economici d’esercizio relativi ai ricavi della gestione accessoria e della gestione non corrente.

Note

Denominazione

COSTI PER GODIMENTO DI BENI DI TERZI Fitti passivi Canoni di leasing

COSTI PER IL PERSONALE Salari e stipendi Oneri sociali TFR Altri costi per il personale

AMM.TI IMMOBILIZZ. IMMATERIALI Ammortamento costi d’impianto Ammortamento software Ammortamento avviamento

AMM.TI IMMOBILIZZ. MATERIALI Ammortamento fabbricati Ammortamento impianti e macchinari Ammortamento attrezzature Ammortamento macchine d’ufficio Ammortamento arredamento Ammortamento automezzi Ammortamento imballaggi durevoli

SVALUTAZIONI Svalutazione terreni e fabbricati Svalutazione impianti e macchinari Svalutazione crediti

ACCANTONAMENTI PER RISCHI Accantonamento per responsabilità civile

ALTRI ACCANTONAMENTI Acc.to per manutenzioni programmate

ONERI DIVERSI Oneri fiscali diversi Perdite su crediti Accantonamento per imposte indirette Arrotondamenti passivi Minusvalenze Sopravvenienze passive Insussistenze passive

Codice

32.00 32.01 32.02

33.00 33.01 33.02 33.03 33.04

34.00 34.01 34.06 34.08

35.00 35.01 35.02 35.04 35.05 35.06 35.07 35.08

36.00 36.01 36.02 36.06

37.00 37.04

38.00 38.03

39.00 39.01 39.05 39.06 39.10 39.20 39.30 39.31 E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio

E, costo d’esercizio

E, costo d’esercizio

E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio

E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio

E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio

E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio

E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio

Classificazione

E E E E E E E

E

E

E E E

E E E E E E E

E E E

E E E E

E E

Natura

D D D D D D D

D

D

D D D

D D D D D D D

D D D

D D D D

D D

Eccedenza

CE B) Oneri diversi di gestione CE B) Oneri diversi di gestione CE B) Oneri diversi di gestione CE B) Oneri diversi di gestione CE B) Oneri diversi di gestione CE B) Oneri diversi di gestione CE B) Oneri diversi di gestione

CE B) Altri accantonamenti

CE B) Accantonamenti per rischi

CE B) Altre svalutazioni delle immobilizzazioni CE B) Altre svalutazioni delle immobilizzazioni CE B) SvalutazionI dei crediti compresi nell’attivo circolante CE B) e delle disponibilità liquide

CE B) Ammortamento delle immobilizzazioni immateriali e materiali CE B) Ammortamento delle immobilizzazioni immateriali e materiali CE B) Ammortamento delle immobilizzazioni immateriali e materiali CE B) Ammortamento delle immobilizzazioni immateriali e materiali CE B) Ammortamento delle immobilizzazioni immateriali e materiali CE B) Ammortamento delle immobilizzazioni immateriali e materiali CE B) Ammortamento delle immobilizzazioni immateriali e materiali

CE B) Ammortamento delle immobilizzazioni immateriali e materiali CE B) Ammortamento delle immobilizzazioni immateriali e materiali CE B) Ammortamento delle immobilizzazioni immateriali e materiali

CE B) Costi per il personale CE B) Costi per il personale CE B) Costi per il personale CE B) Costi per il personale

CE B) Costi per godimento di beni di terzi CE B) Costi per godimento di beni di terzi

Voci del bilancio d’esercizio

Il raggruppamento accoglie conti economici d’esercizio relativi a costi della gestione caratteristica, della gestione accessoria e della gestione non corrente.

I raggruppamenti accolgono i costi per gli ammortamenti per la svalutazione dei beni strumentali; il conto 36.06 accoglie i costi per la svalutazione dei crediti. Trattasi di conti accesi e variazioni economiche negative d’esercizio.

I raggruppamenti accolgono i costi per godimento di beni di terzi e i costi inerenti al personale; trattasi di conti accesi a variazioni economiche negative d’esercizio.

Note

ONERI FINANZIARI Interessi passivi v/fornitori Interessi passivi bancari Sconti passivi bancari Interessi passivi su mutui Interessi passivi v/soci Oneri finanziari diversi

IMPOSTE DELL’ESERCIZIO Imposte dell’esercizio

CONTI DI RISULTATO Conto di risultato economico

41.00 41.01 41.02 41.03 41.10 41.20 41.40

60.00 60.01

90.00 90.01

Denominazione

PROVENTI FINANZIARI Interessi attivi v/clienti Interessi attivi bancari Interessi attivi postali Interessi attivi v/soci Proventi finanziari diversi

40.00 40.10 40.15 40.16 40.35 40.40

Codice

E, di risultato

E, costo d’esercizio

E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio

E, ricavo d’esercizio E, ricavo d’esercizio E, ricavo d’esercizio E, ricavo d’esercizio E, ricavo d’esercizio

Classificazione

E

E E E E E E

E E E E E

Natura

D/A

D

D D D D D D

A A A A A

Eccedenza

CE Imposte sul reddito dell’esercizio

CE C) Interessi e altri oneri finanziari CE C) Interessi e altri oneri finanziari CE C) Interessi e altri oneri finanziari CE C) Interessi e altri oneri finanziari CE C) Interessi e altri oneri finanziari CE C) Interessi e altri oneri finanziari

CE C) Proventi finanziari CE C) Proventi finanziari CE C) Proventi finanziari CE C) Proventi finanziari CE C) Proventi finanziari

Voci del bilancio d’esercizio

Conto a cui affluiscono tutti i componenti positivi e negativi del reddito; il saldo esprime l’utile o la perdita d’esercizio.

I raggruppamenti accolgono conti accesi a variazioni economiche d’esercizio inerenti alla gestione finanziaria; il raggruppamento 40 accoglie ricavi d’esercizio e il raggruppamento 41 costi d’esercizio.

Note

QUADRO DEI CONTI DI UNA SOCIETÀ PER AZIONI (CON ATTIVITÀ INDUSTRIALE) 00.00 00.01 00.02 00.05

CREDITI V/SOCI Azionisti c/sottoscrizione Azionisti c/versamenti richiamati Azionisti c/reintegro

01.00 01.01 01.02 01.03 01.04 01.05 01.06 01.07 01.11 01.12 01.13 01.14 01.15 01.16 01.17 01.25 01.30 01.31

IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI Costi di impianto Costi di ampliamento Costi di sviluppo Brevetti industriali Software Concessioni e licenze Avviamento Fondo ammort. costi di impianto Fondo ammort. costi di ampliamento Fondo ammort. costi di sviluppo Fondo ammort. brevetti industriali Fondo ammort. software Fondo ammort. concessioni e licenze Fondo ammort. avviamento Fondo svalutazione brevetti industriali Immobilizzazioni immateriali in corso Fornitori immob. immat. c/acconti

02.00 02.01 02.02 02.03 02.04 02.05 02.06 02.07 02.08 02.11 02.12 02.13 02.14 02.15 02.16 02.17 02.18 02.21 02.22 02.30 02.31

IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI Terreni e fabbricati Impianti e macchinari Attrezzature industriali Attrezzature commerciali Macchine d’ufficio Arredamento Automezzi Imballaggi durevoli Fondo ammortamento fabbricati Fondo ammort. impianti e macchinari Fondo ammort. attrezzature industriali Fondo ammort. attrezzature commerciali Fondo ammort. macchine d’ufficio Fondo ammort. arredamento Fondo ammort. automezzi Fondo ammort. imballaggi durevoli Fondo svalutazione terreni e fabbricati Fondo svalutazione impianti e macchinari Immobilizzazioni in corso Fornitori immob. materiali c/acconti

03.00 03.01 03.02 03.03 03.04 03.10 03.11 03.12 03.20 03.50

IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE Partecipazioni in controllate Partecipazioni in collegate Partecipazioni in controllanti Partecipazioni diverse Prestiti a controllate Prestiti a collegate Prestiti a controllanti Mutui attivi v/terzi Titoli immobilizzati

04.00 04.01 04.02 04.03 04.04 04.05 04.06 04.07 04.10

RIMANENZE Materie prime Materie sussidiarie Materie di consumo Prodotti in lavorazione Semilavorati Lavori in corso su ordinazione Prodotti finiti Fornitori materie c/acconti

05.00 05.01 05.02 05.03 05.04 05.05 05.06 05.07 05.09 05.10 05.11 05.12 05.15 05.40 05.41

CREDITI COMMERCIALI Crediti v/clienti Crediti commerciali diversi Clienti c/costi anticipati Crediti fattorizzati Cambiali attive Cambiali allo sconto Cambiali all’incasso Fatture da emettere Crediti insoluti Cambiali insolute Crediti da liquidare Crediti per acconti da clienti Fondo svalutazione crediti Fondo rischi su crediti

06.00 06.01 06.02 06.03 06.04 06.05 06.06 06.07 06.09 06.10 06.15 06.16 06.17 06.20 06.30 06.33 06.60 06.70

CREDITI DIVERSI IVA ns/credito Imposte c/acconto Crediti per ritenute subite Crediti d’imposta Crediti per IVA IVA c/acconto Crediti per imposte Attività per imposte anticipate Crediti per cauzioni Crediti v/controllate Crediti v/collegate Crediti v/controllanti Personale c/acconti Crediti v/Istituti previdenziali Crediti diversi Obbligazionisti c/sottoscrizione Ente concedente c/contributi

07.00 07.01 07.05 07.07

ATTIVITÀ FINANZIARIE Partecipazioni Titoli Obbligazioni sociali

08.00 08.01 08.02 08.10 08.20 08.30 08.31

DISPONIBILITÀ LIQUIDE Banche c/c attivi Banca c/vincolato C/c postali Assegni Denaro in cassa Valori bollati

09.00 RATEI E RISCONTI ATTIVI 09.01 Ratei attivi 09.02 Risconti attivi 10.00 10.01 10.02 10.03 10.04 10.05 10.06 10.08 10.09 10.10 10.11 10.14 10.16 10.20 10.21 10.30 10.31 10.40

PATRIMONIO NETTO Capitale sociale Riserva soprapprezzo azioni Riserva di rivalutazione Riserva legale Riserva statutaria Riserva straordinaria Riserva conguaglio utili in corso Fondo rimborso spese Versamenti azionisti c/capitale Versamenti c/aumento capitale Riserva rivalutazione partecipazioni Riserva conversione obbligazioni Utili a nuovo Perdite a nuovo Utile d’esercizio Perdita d’esercizio Riserva negativa per azioni proprie

11.00 11.02 11.03 11.04 11.10 11.11 11.12

FONDI PER RISCHI E ONERI Fondo per imposte Fondo imposte differite Fondo responsabilità civile Fondo garanzie prodotti Fondo manutenzioni programmate Fondo operazioni e concorsi a premio

12.00 TRATTAMENTO FINE RAPPORTO 12.01 Debiti per TFR 13.00 13.01 13.02 13.05 13.10 13.11 13.12 13.13 13.15 13.16 13.17 13.20 13.30 13.31 13.32 13.40

DEBITI FINANZIARI Prestiti obbligazionari Prestiti obbligazionari convertibili Azionisti c/finanziamenti Banche c/c passivi Banche c/Ri.Ba. sbf Banche c/cambiali sbf Banche c/anticipi su fatture Banche c/sovvenzioni cambiarie Banche c/sovvenzioni garantite Banche c/interessi maturati Mutui passivi Prestiti da controllate Prestiti da collegate Prestiti da controllanti Debiti v/altri finanziatori

14.00 14.01 14.10 14.15 14.19 14.20

DEBITI COMMERCIALI Clienti c/acconti Debiti v/fornitori Debiti per acconti a fornitori Fatture da ricevere Cambiali passive

15.00 DEBITI DIVERSI 15.01 IVA ns/debito

15.02 15.03 15.05 15.10 15.11 15.20 15.21 15.30 15.40 15.50 15.51 15.52 15.54 15.60 15.61 15.62 15.70 15.71 15.90

Debiti per ritenute da versare Debiti per imposte Debiti per IVA Debiti v/Istituti previdenziali Debiti v/fondi pensione Personale c/retribuzioni Personale c/liquidazione Debiti per cauzioni Azionisti c/competenze Azionisti c/dividendi Azionisti c/acconto dividendi Azionisti c/rimborso Debiti per azioni estratte Debiti per obbligazioni estratte Obbligazionisti c/rimborsi Obbligazionisti c/interessi Amministratori c/competenze Sindaci c/competenze Debiti diversi

16.00 RATEI E RISCONTI PASSIVI 16.01 Ratei passivi 16.02 Risconti passivi 18.00 18.01 18.02 18.10 18.11 18.20 18.21 18.31

CONTI TRANSITORI E DIVERSI Bilancio d’apertura Bilancio di chiusura IVA c/liquidazione Istituti previdenziali Banca X c/c Banca Y c/c Società di factoring c/c

19.00 19.01 19.02 19.11 19.12 19.16 19.17 19.18 19.19 19.21 19.22 19.26 19.27 19.28 19.29

CONTI DEI SISTEMI MINORI Beni di terzi Depositanti beni Materie da ricevere Fornitori c/impegni Clienti c/impegni Prodotti da consegnare Impegni per beni in leasing Creditori c/leasing Rischi per effetti scontati Banche c/effetti scontati Rischi per fideiussioni Creditori per fideiussioni Rischi per avalli Creditori per avalli

20.00 20.01 20.02 20.04 20.05 20.10 20.11 20.12 20.20 20.21

VALORE DELLA PRODUZIONE Prodotti c/vendite Lavorazioni per c/terzi Lavori su ordinazione Prodotti c/vendite interne Resi su vendite Ribassi e abbuoni passivi Premi su vendite Prodotti in lavorazione c/esistenze iniziali Semilavorati c/esistenze iniziali

20.22 20.25 20.26 20.30 20.31 20.32 20.40 20.41 20.50 20.51

Prodotti c/esistenze iniziali Semilavorati c/apporti Prodotti c/apporti Prodotti in lavorazione c/rimanenze finali Semilavorati c/rimanenze finali Prodotti c/rimanenze finali Lavori in corso c/esistenze iniziali Lavori in corso c/rimanenze finali Costruzioni interne Costi di sviluppo rinviati

21.00 21.01 21.02 21.10 21.20 21.30 21.31 21.40 21.45 21.46 21.50 21.52

RICAVI E PROVENTI DIVERSI Fitti attivi Proventi vari Arrotondamenti attivi Plusvalenze Sopravvenienze attive Insussistenze attive Rimborsi costi di vendita Rivalutazione terreni e fabbricati Rivalutazione impianti e macchinari Contributi in c/esercizio Contributi in c/impianti

30.00 30.01 30.02 30.03 30.05 30.06 30.07 30.10 30.11 30.12

COSTI DELLE MATERIE Materie prime c/acquisti Materie sussidiarie c/acquisti Materie di consumo c/acquisti Materie prime c/apporti Materie sussidiarie c/apporti Materie di consumo c/apporti Resi su acquisti Ribassi e abbuoni attivi Premi su acquisti

31.00 31.01 31.02 31.03 31.04 31.05 31.06 31.07 31.08 31.09 31.10 31.11 31.12 31.13 31.14 31.16 31.19 31.20 31.21 31.22

COSTI PER SERVIZI Costi di trasporto Costi per energia Pubblicità Consulenze Costi postali Costi telefonici Assicurazioni Costi di vigilanza Costi per i locali Costi esercizio automezzi Manutenzioni e riparazioni Provvigioni passive Costi d’incasso Commissioni bancarie Oneri di factoring Lavorazioni presso terzi Competenze amministratori Competenze sindaci Competenze società di revisione

32.00 COSTI PER GODIMENTO BENI DI TERZI 32.01 Fitti passivi 32.02 Canoni di leasing

33.00 33.01 33.02 33.03 33.04

COSTI PER IL PERSONALE Salari e stipendi Oneri sociali TFR Costi lavoro interinale

34.00 AMMORTAMENTI IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI 34.01 Ammortamento costi di impianto 34.02 Ammortamento costi di ampliamento 34.03 Ammortamento costi di sviluppo 34.04 Ammortamento brevetti industriali 34.05 Ammortamento software 34.06 Ammortamento concessioni e licenze 34.07 Ammortamento avviamento 35.00 AMMORTAMENTI IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI 35.01 Ammortamento fabbricati 35.02 Ammortamento impianti e macchinari 35.03 Ammortamento attrezzature industriali 35.04 Ammortamento attrezzature commerciali 35.05 Ammortamento macchine d’ufficio 35.06 Ammortamento arredamento 35.07 Ammortamento automezzi 35.08 Ammortamento imballaggi durevoli 36.00 36.01 36.02 36.05 36.10

SVALUTAZIONI Svalutazione terreni e fabbricati Svalutazione impianti e macchinari Svalutazione brevetti industriali Svalutazione crediti

37.00 VARIAZIONI DELLE RIMANENZE DI MATERIE 37.01 Materie prime c/esistenze iniziali 37.02 Materie sussidiarie c/esistenze iniziali 37.03 Materie di consumo c/esistenze iniziali 37.10 Materie prime c/rimanenze finali 37.11 Materie sussidiarie c/rimanenze finali 37.12 Materie di consumo c/rimanenze finali 38.00 38.04 38.10 38.11 38.12

ACCANTONAMENTI Accantonamento per responsabilità civile Accantonamento per garanzie prodotti Accant. per manutenzioni programmate Accant. per operazioni e concorsi a premio

39.00 39.01 39.05 39.06 39.10 39.20 39.30 39.31

ONERI DIVERSI Oneri fiscali diversi Perdite su crediti Accantonamento per imposte indirette Arrotondamenti passivi Minusvalenze Sopravvenienze passive Insussistenze passive

40.00 40.01 40.02 40.10 40.11 40.12 40.15 40.20 40.25 40.30 40.31 40.32 40.60

PROVENTI FINANZIARI Proventi da partecipazioni Plusvalenze da partecipazioni Interessi attivi v/controllate Interessi attivi v/collegate Interessi attivi v/controllanti Proventi su titoli immobilizzati Interessi su titoli Utile su titoli Interessi attivi v/clienti Interessi attivi bancari Interessi attivi postali Proventi finanziari diversi

41.00 41.01 41.02 41.03 41.05 41.10 41.12 41.13

ONERI FINANZIARI Interessi passivi v/fornitori Interessi passivi bancari Sconti passivi bancari Interessi passivi factoring Interessi passivi su mutui Interessi su obbligazioni Minusvalenze da partecipazioni

41.20 41.21 41.22 41.30 41.40 41.50

Interessi passivi v/controllate Interessi passivi v/collegate Interessi passivi v/controllanti Perdite su titoli Oneri finanziari diversi Contributi in c/interessi

50.00 RIVALUTAZIONI DI ATTIVITÀ FINANZIARIE 50.01 Rivalutazione partecipazioni 50.05 Rivalutazione titoli 51.00 SVALUTAZIONI DI ATTIVITÀ FINANZIARIE 51.01 Svalutazione partecipazioni 51.05 Svalutazione titoli 60.00 IMPOSTE DELL’ESERCIZIO 60.01 Imposte dell’esercizio 60.02 Accantonamento per imposte dirette 90.00 CONTI DI RISULTATO 90.01 Conto di risultato economico 90.02 Gestione titoli

IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI Costi di impianto Costi di ampliamento Costi di sviluppo Brevetti industriali

Software

Concessioni e licenze Avviamento Fondo ammort. costi di impianto Fondo ammort. costi di ampliamento Fondo ammort. costi di sviluppo Fondo ammort. brevetti industriali

Fondo ammort. software

Fondo ammort. concessioni e licenze Fondo ammort. avviamento Fondo svalutazione brevetti industriali

Immobilizzazioni immateriali in corso Fornitori immob. immat. c/acconti

01.00 01.01 01.02 01.03 01.04

01.05

01.06 01.07 01.11 01.12 01.13 01.14

01.15

01.16 01.17 01.25

01.30 01.31

Denominazione

CREDITI V/SOCI Azionisti c/sottoscrizione Azionisti c/versamenti richiamati Azionisti c/reintegro

00.00 00.01 00.02 00.05

Codice

E, costo pluriennale F, credito

E, rettifica costo pluriennale E, rettifica costo pluriennale E, rettifica costo pluriennale

E, rettifica costo pluriennale

E, costo pluriennale E, costo pluriennale E, rettifica costo pluriennale E, rettifica costo pluriennale E, rettifica costo pluriennale E, rettifica costo pluriennale

E, costo pluriennale

E, costo pluriennale E, costo pluriennale E, costo pluriennale E, costo pluriennale

F, credito F, credito F, credito

Classificazione

P P

P P P

P

P P P P P P

P

P P P P

P P P

Natura

D D

A A A

A

D D A A A A

D

D D D D

D D D

Eccedenza

BI BI BI BI

1) 1) 2) 3)

BI BI BI BI BI BI

4) 5) 1) 1) 2) 3)

SP (attivo) B I 6) SP (attivo) B I 6)

SP (attivo) B I 4) SP (attivo) B I 5) SP (attivo) B I 3)

SP (attivo) B I 3)

SP (attivo) SP (attivo) SP (attivo) SP (attivo) SP (attivo) SP (attivo)

SP (attivo) B I 3)

SP (attivo) SP (attivo) SP (attivo) SP (attivo)

costi di impianto e di ampliamento costi di impianto e di ampliamento costi di sviluppo diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell’ingegno diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell’ingegno concessioni, licenze, marchi e diritti simili avviamento costi di impianto e di ampliamento (in rettifica) costi di impianto e di ampliamento (in rettifica) costi di sviluppo (in rettifica) diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell’ingegno (in rettifica) diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell’ingegno (in rettifica) concessioni, licenze, marchi e diritti simili (in rettifica) avviamento (in rettifica) diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione dell’ingegno (in rettifica) immobilizzazioni in corso e acconti immobilizzazioni in corso e acconti

SP (attivo) A Crediti v/soci per versamenti ancora dovuti SP (attivo) A Crediti v/soci per versamenti ancora dovuti SP (attivo) A Crediti v/soci per versamenti ancora dovuti

Voci del bilancio d’esercizio

PIANO DEI CONTI DI UNA SOCIETÀ PER AZIONI (CON ATTIVITÀ INDUSTRIALE)

I fondi ammortamento e i fondi svalutazione sono portati in diminuzione delle voci a cui si riferiscono.

L’avviamento può essere iscritto fra le immobilizzazioni nei limiti del prezzo pagato a tale titolo e con il consenso del collegio sindacale, ove esistente.

Il costo del software di base viene patrimonializzato insieme all’hardware. Il costo del software applicativo viene iscritto nella voce B I 3) se acquistato a titolo di proprietà o di licenza d’uso a tempo indeterminato o se prodotto in economia e tutelato dalla normativa sui diritti d’autore, nella voce B I 4) se acquistato a titolo di licenza d’uso a tempo determinato pagando un corrispettivo una tantum, nella voce B I 7) se prodotto in economia senza ottenerne la tutela giuridica.

I costi di impianto, ampliamento e sviluppo possono essere iscritti in bilancio fra le immobilizzazioni solo con il consenso del collegio sindacale, ove esistente.

Il raggruppamento accoglie conti finanziari accesi ai crediti per versamenti ancora dovuti, generalmente a breve termine. Il codice civile richiede la separata indicazione della parte già richiamata.

Note

Denominazione

IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI Terreni e fabbricati Impianti e macchinari Attrezzature industriali Attrezzature commerciali Macchine d’ufficio Arredamento Automezzi Imballaggi durevoli Fondo ammortamento fabbricati Fondo ammort. impianti e macchinari Fondo ammort. attrezzature industriali Fondo ammort. attrezzature commerciali Fondo ammort. macchine d’ufficio Fondo ammort. arredamento Fondo ammort. automezzi Fondo ammort. imballaggi durevoli Fondo svalutazione terreni e fabbricati Fondo svalutazione impianti e macchinari Immobilizzazioni in corso Fornitori immob. materiali c/acconti

IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE Partecipazioni in controllate Partecipazioni in collegate Partecipazioni in controllanti Partecipazioni diverse Prestiti a controllate Prestiti a collegate Prestiti a controllanti Mutui attivi v/terzi Titoli immobilizzati

RIMANENZE Materie prime Materie sussidiarie Materie di consumo Prodotti in lavorazione Semilavorati Lavori in corso su ordinazione Prodotti finiti Fornitori materie c/acconti

Codice

02.00 02.01 02.02 02.03 02.04 02.05 02.06 02.07 02.08 02.11 02.12 02.13 02.14 02.15 02.16 02.17 02.18 02.21 02.22 02.30 02.31

03.00 03.01 03.02 03.03 03.04 03.10 03.11 03.12 03.20 03.50

04.00 04.01 04.02 04.03 04.04 04.05 04.06 04.07 04.10 E, costo sospeso E, costo sospeso E, costo sospeso E, costo sospeso E, costo sospeso E, costo sospeso E, costo sospeso F, credito

E, costo sospeso E, costo sospeso E, costo sospeso E, costo sospeso F, credito F, credito F, credito F, credito E, costo sospeso

E, costo pluriennale E, costo pluriennale E, costo pluriennale E, costo pluriennale E, costo pluriennale E, costo pluriennale E, costo pluriennale E, costo pluriennale E, rettifica costo pluriennale E, rettifica costo pluriennale E, rettifica costo pluriennale E, rettifica costo pluriennale E, rettifica costo pluriennale E, rettifica costo pluriennale E, rettifica costo pluriennale E, rettifica costo pluriennale E, rettifica costo pluriennale E, rettifica costo pluriennale E, costo pluriennale F, credito

Classificazione

P P P P P P P P

P P P P P P P P P

P P P P P P P P P P P P P P P P P P P P

Natura

D D D D D D D D

D D D D D D D D D

D D D D D D D D A A A A A A A A A A D D

Eccedenza

B III B III B III B III B III B III B III B III B III

SP (attivo) C I SP (attivo) C I SP (attivo) C I SP (attivo) C I SP (attivo) C I SP (attivo) C I SP (attivo) C I SP (attivo) C I

SP (attivo) SP (attivo) SP (attivo) SP (attivo) SP (attivo) SP (attivo) SP (attivo) SP (attivo) SP (attivo)

SP (attivo) B II SP (attivo) B II SP (attivo) B II SP (attivo) B II SP (attivo) B II SP (attivo) B II SP (attivo) B II SP (attivo) B II SP (attivo) B II SP (attivo) B II SP (attivo) B II SP (attivo) B II SP (attivo) B II SP (attivo) B II SP (attivo) B II SP (attivo) B II SP (attivo) B II SP (attivo) B II SP (attivo) B II SP (attivo) B II

1) 1) 1) 2) 2) 3) 4) 5)

1 1 1 1 2 2 2 2 3)

1) 2) 3) 3) 4) 4) 4) 4) 1) 2) 3) 3) 4) 4) 4) 4) 1) 2) 5) 5)

materie prime, sussidiarie e di consumo materie prime, sussidiarie e di consumo materie prime, sussidiarie e di consumo prodotti in corso di lavorazione e semilavorati prodotti in corso di lavorazione e semilavorati lavori in corso su ordinazione prodotti finiti e merci acconti

a) partecipazioni in imprese controllate b) partecipazioni in imprese collegate c) partecipazioni in imprese controllanti d-bis) partecipazioni in altre imprese a) crediti verso imprese controllate b) crediti verso imprese collegate c) crediti verso imprese controllanti d-bis) crediti verso altri altri titoli

terreni e fabbricati impianti e macchinario attrezzature industriali e commericiali attrezzature industriali e commericiali altri beni altri beni altri beni altri beni terreni e fabbricati (in rettifica) impianti e macchinario (in rettifica) attrezzature industriali e commericiali (in rettifica) attrezzature industriali e commericiali (in rettifica) altri beni (in rettifica) altri beni (in rettifica) altri beni (in rettifica) altri beni (in rettifica) terreni e fabbricati (in rettifica) impianti e macchinario (in rettifica) immobilizzazioni in corso e acconti immobilizzazioni in corso e acconti

Voci del bilancio d’esercizio

I semilavorati affluiscono alla voce C I 2) se prodotti dall’impresa, alla voce C I 1) se acquistati all’esterno.

Il raggruppamento accoglie conti economici accesi ai costi sospesi, salvo il conto 04.10 Fornitori materie c/acconti che è un conto finanziario acceso a crediti.

Il raggruppamento accoglie conti economici accesi ai costi sospesi (relativamente ai titoli di debito e di capitale detenuti per esigenze strategiche) e conti finanziari accesi ai crediti. Per ciascuna voce dei crediti deve essere indicato l’importo esigibile nell’esercizio successivo.

I fondi ammortamento e i fondi svalutazione sono portati in diminuzione delle voci a cui si riferiscono.

Note

Denominazione

CREDITI COMMERCIALI Crediti v/clienti Crediti commerciali diversi Clienti c/costi anticipati Crediti fattorizzati Cambiali attive Cambiali allo sconto Cambiali all’incasso Fatture da emettere Crediti insoluti Cambiali insolute Crediti da liquidare Crediti per acconti da clienti Fondo svalutazione crediti Fondo rischi su crediti

CREDITI DIVERSI IVA ns/credito Imposte c/acconto

Crediti per ritenute subite

Crediti d’imposta

Crediti per IVA IVA c/acconto Crediti per imposte Attività per imposte anticipate Crediti per cauzioni Crediti v/controllate Crediti v/collegate Crediti v/controllanti Personale c/acconti Crediti v/Istituti previdenziali Crediti diversi Obbligazionisti c/sottoscrizione Ente concedente c/contributi

ATTIVITÀ FINANZIARIE Partecipazioni Titoli Obbligazioni sociali

DISPONIBILITÀ LIQUIDE Banche c/c attivi Banca c/vincolato C/c postali Assegni Denaro in cassa Valori bollati

Codice

05.00 05.01 05.02 05.03 05.04 05.05 05.06 05.07 05.09 05.10 05.11 05.12 05.15 05.40 05.41

06.00 06.01 06.02

06.03

06.04

06.05 06.06 06.07 06.09 06.10 06.15 06.16 06.17 06.20 06.30 06.33 06.60 06.70

07.00 07.01 07.05 07.07

08.00 08.01 08.02 08.10 08.20 08.30 08.31 F, credito F, credito F, credito F, valori in cassa F, valori in cassa F, valori in cassa

E, costo sospeso E, costo sospeso E, costo sospeso

F, credito F, credito F, credito F, credito F, credito F, credito F, credito F, credito F, credito F, credito F, credito F, credito F, credito

F, credito

F, credito

F, credito F, credito

F, credito F, credito F, credito F, credito F, credito F, credito F, credito F, credito F, credito F, credito F, credito F, credito F, rettifica credito F, rettifica credito

Classificazione

P P P P P P

P P P

P P P P P P P P P P P P P

P

P

P P

P P P P P P P P P P P P P P

Natura

D D D D D D

D D D

D D D D D D D D D D D D D

D

D

D D

D D D D D D D D D D D D A A

Eccedenza 1) 1) 1) 1) 1) 1) 1) 1) 1) 1) 1) 1) 1) 1)

crediti verso clienti crediti verso clienti crediti verso clienti crediti verso clienti crediti verso clienti crediti verso clienti crediti verso clienti crediti verso clienti crediti verso clienti crediti verso clienti crediti verso clienti crediti verso clienti crediti verso clienti (in rettifica) crediti verso clienti (in rettifica)

SP (attivo) C IV 1) SP (attivo) C IV 1) SP (attivo) C IV 1) SP (attivo) C IV 2) SP (attivo) C IV 3) SP (attivo) C IV 3)

depositi bancari e postali depositi bancari e postali depositi bancari e postali assegni denaro e valori in cassa denaro e valori in cassa

SP (attivo) C III 4) altre partecipazioni SP (attivo) C III 6) altri titoli SP (attivo) C III 6) altri titoli

Non affluisce in bilancio in quanto il saldo è girato al conto IVA c/liquidazione Non affluisce in bilancio in quanto il saldo si compensa con il debito per le imposte di competenza dell’esercizio Non affluisce in bilancio in quanto il saldo si compensa con il debito per le imposte di competenza dell’esercizio Non affluisce in bilancio in quanto il saldo si compensa con il debito per le imposte di competenza dell’esercizio SP (attivo) C II 5-bis) crediti tributari Non affluisce in bilancio in quanto il saldo è girato al conto IVA c/liquidazione SP (attivo) C II 5-bis) crediti tributari SP (attivo) C II 5-ter) imposte anticipate SP (attivo) C II 5-quater) crediti verso altri SP (attivo) C II 2) crediti verso imprese controllate SP (attivo) C II 3) crediti verso imprese collegate SP (attivo) C II 4) crediti verso imprese controllanti SP (attivo) C II 5-quater) crediti verso altri SP (attivo) C II 5-quater) crediti verso altri SP (attivo) C II 5-quater) crediti verso altri SP (attivo) C II 5-quater) crediti verso altri SP (attivo) C II 5-quater) crediti verso altri

SP (attivo) C II SP (attivo) C II SP (attivo) C II SP (attivo) C II SP (attivo) C II SP (attivo) C II SP (attivo) C II SP (attivo) C II SP (attivo) C II SP (attivo) C II SP (attivo) C II SP (attivo) C II SP (attivo) C II SP (attivo) C II

Voci del bilancio d’esercizio

Note

Il raggruppamento accoglie conti finanziari accesi ai crediti a vista e ai valori in cassa.

Il raggruppamento accoglie conti economici accesi ai costi sospesi relativi a titoli di capitale e di debito destinati a permanere nel patrimonio aziendale per periodi brevi.

Il raggruppamento crediti diversi accoglie conti finanziari accesi ai crediti verso una pluralità di debitori diversi.

Il raggruppamento crediti commerciali accoglie conti finanziari accesi ai crediti di regolamento e alle loro rettifiche; in particolare i conti 05.40 Fondo svalutazione crediti e 05.41 Fondo rischi su crediti rettificano il valore nominale dei crediti, in funzione del rischio specifico e del rischio globale di perdite nel realizzo dei crediti stessi.

Per ciascuna voce dei crediti deve essere indicato l’importo esigibile oltre l’esercizio successivo.

PATRIMONIO NETTO Capitale sociale Riserva soprapprezzo azioni Riserva di rivalutazione Riserva legale Riserva statutaria Riserva straordinaria Riserva conguaglio utili in corso Fondo rimborso spese Versamenti azionisti c/capitale Versamenti c/aumento capitale Riserva rivalutazione partecipazioni Riserva conversione obbligazioni Utili a nuovo Perdite a nuovo Utile d’esercizio Perdita d’esercizio Riserva negativa per azioni proprie

FONDI PER RISCHI E ONERI Fondo per imposte Fondo imposte differite Fondo responsabilità civile Fondo garanzie prodotti Fondo manutenzioni programmate Fondo operazioni e concorsi a premio

10.00 10.01 10.02 10.03 10.04 10.05 10.06 10.08 10.09 10.10 10.11 10.14 10.16 10.20 10.21 10.30 10.31 10.40

11.00 11.02 11.03 11.04 11.10 11.11 11.12

Denominazione

RATEI E RISCONTI ATTIVI Ratei attivi Risconti attivi

09.00 09.01 09.02

Codice

F, fondo rischi F, fondo oneri F, fondo rischi F, fondo oneri F, fondo oneri F, fondo oneri

E, patrimonio netto E, patrimonio netto E, patrimonio netto E, patrimonio netto E, patrimonio netto E, patrimonio netto E, patrimonio netto E, patrimonio netto E, patrimonio netto E, patrimonio netto E, patrimonio netto E, patrimonio netto E, patrimonio netto E, patrimonio netto E, patrimonio netto E, patrimonio netto E, patrimonio netto

F, rateo E, costo sospeso

Classificazione

P P P P P P

P P P P P P P P P P P P P P P P P

P P

Natura

A A A A A A

A A A A A A A A A A A A A D A D D

D D

Eccedenza

SP (Passivo SP (passivo) SP (passivo) SP (passivo) SP (passivo) SP (passivo)

SP (passivo) SP (passivo) SP (passivo) SP (passivo) SP (passivo) SP (passivo) SP (passivo) SP (passivo) SP (passivo) SP (passivo) SP (passivo) SP (passivo) SP (passivo) SP (passivo) SP (passivo) SP (passivo) SP (passivo)

SP (attivo) D SP (attivo) D

capitale riserva da soprapprezzo delle azioni riserve di rivalutazione riserva legale riserve statutarie altre riserve, distintamente indicate altre riserve, distintamente indicate altre riserve, distintamente indicate altre riserve, distintamente indicate capitale sociale altre riserve, distintamente indicate altre riserve, distintamente indicate utili (perdite) portati a nuovo utili (perdite) portati a nuovo utile (perdita) dell’esercizio utile (perdita) dell’esercizio riserva negativa per azioni proprie in portafoglio

B 2) per imposte, anche differite B 2) per imposte, anche differite B 4) altri B 4) altri B 4) altri B 4) altri

AI A II A III A IV AV A VI A VI A VI A VI AI A VI A VI A VIII A VIII A IX A IX AX

ratei e risconti ratei e risconti

Voci del bilancio d’esercizio

Il Fondo per imposte comprende le passività per imposte probabili, il cui ammontare o la cui data di sopravvenienza siano indeterminati, quali accertamenti non definitivi e contenziosi in corso. Le sue contropartite sono: Accantonamento per imposte indirette se trattasi di imposte indirette imputabili all’esercizio; Imposte dell’esercizio, se trattasi di accantonamenti per imposte dirette imputabili all’esercizio; Accantonamento per imposte dirette se trattasi di accantonamenti imputabili a esercizi precedenti. Il Fondo imposte differite accoglie le imposte dirette che, pur essendo di competenza dell’esercizio, si renderanno esigibili solo in esercizi futuri (imposte differite).

Il raggruppamento accoglie conti economici di patrimonio netto, accesi alle sue parti ideali, positive e negative.

Note

DEBITI FINANZIARI Prestiti obbligazionari Prestiti obbligazionari convertibili Azionisti c/finanziamenti Banche c/c passivi Banche c/Ri.Ba. sbf Banche c/cambiali sbf Banche c/anticipi su fatture Banche c/sovvenzioni cambiarie Banche c/sovvenzioni garantite Banche c/interessi maturati Mutui passivi Prestiti da controllate Prestiti da collegate Prestiti da controllanti Debiti v/altri finanziatori

DEBITI COMMERCIALI Clienti c/acconti Debiti v/fornitori Debiti per acconti a fornitori Fatture da ricevere Cambiali passive

DEBITI DIVERSI IVA ns/debito Debiti per ritenute da versare Debiti per imposte Debiti per IVA Debiti v/Istituti previdenziali Debiti v/fondi pensione Personale c/retribuzioni Personale c/liquidazione Debiti per cauzioni Azionisti c/competenze Azionisti c/dividendi Azionisti c/acconto dividendi Azionisti c/rimborso Debiti per azioni estratte Debiti per obbligazioni estratte Obbligazionisti c/rimborsi Obbligazionisti c/interessi Amministratori c/competenze Sindaci c/competenze Debiti diversi

13.00 13.01 13.02 13.05 13.10 13.11 13.12 13.13 13.15 13.16 13.17 13.20 13.30 13.31 13.32 13.40

14.00 14.01 14.10 14.15 14.19 14.20

15.00 15.01 15.02 15.03 15.05 15.10 15.11 15.20 15.21 15.30 15.40 15.50 15.51 15.52 15.54 15.60 15.61 15.62 15.70 15.71 15.90

Denominazione

TRATTAMENTO FINE RAPPORTO Debiti per TFR

12.00 12.01

Codice

F, debito F, debito F, debito F, debito F, debito F, debito F, debito F, debito F, debito F, debito F, debito F, debito F, debito F, debito F, debito F, debito F, debito F, debito F, debito F, debito

F, debito F, debito F, debito F, debito F, debito

F, debito F, debito F, debito F, debito F, debito F, debito F, debito F, debito F, debito F, debito F, debito F, debito F, debito F, debito F, debito

F, debito

Classificazione

P P P P P P P P P P P P P P P P P P P P

P P P P P

P P P P P P P P P P P P P P P

P

Natura

A A A A A A A A A A A A A A A A A A A A

A A A A A

A A A A A A A A A A A A A A A

A

Eccedenza

Non affluisce in bilancio in quanto il saldo è girato al conto IVA c/ liquidazione SP (passivo) D 12) debiti tributari SP (passivo) D 12) debiti tributari SP (passivo) D 12) debiti tributari SP (passivo) D 13) debiti verso istituti di previdenza e di sicurezza sociale SP (passivo) D 14) altri debiti SP (passivo) D 14) altri debiti SP (passivo) D 14) altri debiti SP (passivo) D 14) altri debiti SP (passivo) D 14) altri debiti SP (passivo) D 14) altri debiti SP (passivo) D 14) altri debiti SP (passivo) D 14) altri debiti SP (passivo) D 14) altri debiti SP (passivo) D 14) altri debiti SP (passivo) D 14) altri debiti SP (passivo) D 14) altri debiti SP (passivo) D 14) altri debiti SP (passivo) D 14) altri debiti SP (passivo) D 14) altri debiti

acconti debiti verso fornitori debiti verso fornitori debiti verso fornitori debiti rappresentati da titoli di credito

1) obbligazioni 2) obbligazioni convertibili 3) debiti verso soci per finanziamenti 4) debiti verso banche 4) debiti verso banche 4) debiti verso banche 4) debiti verso banche 4) debiti verso banche 4) debiti verso banche 4) debiti verso banche 4) debiti verso banche 9) debiti verso imprese controllate 10) debiti verso imprese collegate 11) debiti verso imprese controllanti 5) debiti verso altri finanziatori

SP (passivo) D 6) SP (passivo) D 7) SP (passivo) D 7) SP (passivo) D 7) SP (passivo) D 8)

SP (passivo) D SP (passivo) D SP (passivo) D SP (passivo) D SP (passivo) D SP (passivo) D SP (passivo) D SP (passivo) D SP (passivo) D SP (passivo) D SP (passivo) D SP (passivo) D SP (passivo) D SP (passivo) D SP (passivo) D

SP (passivo) C trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato

Voci del bilancio d’esercizio

Il raggruppamento Debiti diversi accoglie conti finanziari accesi ai debiti verso una pluralità di creditori diversi.

Il raggruppamento Debiti commerciali accoglie conti finanziari accesi ai debiti di regolamento.

Il raggruppamento Debiti finanziari accoglie conti finanziari accesi a debiti di finanziamento.

Per ciascuna voce dei debiti deve essere indicato l’importo esigibile oltre l’esercizio successivo.

La voce D Debiti accoglie tutte le passività per le quali sono certi e determinati l’importo e la data di sopravvenienza.

Il conto raggruppamento e finanziario e accoglie un debito a scadenza indeterminata.

Note

Denominazione

RATEI E RISCONTI PASSIVI Ratei passivi Risconti passivi

CONTI TRANSITORI E DIVERSI Bilancio d’apertura Bilancio di chiusura IVA c/liquidazione Istituti previdenziali Banca X c/c Banca Y c/c Società di factoring c/c

CONTI DEI SISTEMI MINORI Beni di terzi Depositanti beni Materie da ricevere Fornitori c/impegni Clienti c/impegni Prodotti da consegnare Impegni per beni in leasing Creditori c/leasing Rischi per effetti scontati Banche c/effetti scontati Rischi per fideiussioni Creditori per fideiussioni Rischi per avalli Creditori per avalli

Codice

16.00 16.01 16.02

18.00 18.01 18.02 18.10 18.11 18.20 18.21 18.31

19.00 19.01 19.02 19.11 19.12 19.16 19.17 19.18 19.19 19.21 19.22 19.26 19.27 19.28 19.29 conto d’ordine conto d’ordine conto d’ordine conto d’ordine conto d’ordine conto d’ordine conto d’ordine conto d’ordine conto d’ordine conto d’ordine conto d’ordine conto d’ordine conto d’ordine conto d’ordine

transitorio di contropartita transitorio di contropartita F, crediti e debiti F, crediti e debiti F, crediti e debiti F, crediti e debiti F, crediti e debiti

F, rateo E, ricavo sospeso

Classificazione

P P P P P

P P

Natura

D A D A D A D A D A D A D A

D/A D/A D/A D/A D/A

A A

Eccedenza

I conti a fianco indicati non affluiscono in bilancio; le informazioni relative a impegni e a garanzie devono essere riportate nella Nota integrativa.

I conti a fianco indicati non affluiscono al bilancio in quanto transitori o perché il loro saldo è stato girato a conti di debito o di credito.

SP (passivo) E ratei e risconti SP (passivo) E ratei e risconti

Voci del bilancio d’esercizio

Il raggruppamento accoglie i conti che non appartengono al sistema principale (sistema del patrimonio e del risultato economico), ma ai sistemi cosiddetti minori o supplementari cioè al sistema dei beni di terzi, al sistema degli impegni e al sistema dei rischi; trattasi di conti denominati conti di memoria o conti d’ordine.

Questo raggruppamento accoglie i conti transitori, indicati con i codici 18.01 e 18.02, che si utilizzano come conti di contropartita nelle fasi di apertura e di chiusura della contabilità, e i conti diversi, indicati con i codici 18.10 e seguenti, che hanno natura finanziaria e che possono presentare alternanza di saldi da girare a fine esercizio tra i crediti o i debiti.

Note

Prodotti in lavorazione c/esistenze iniziali

Semilavorati c/esistenze iniziali

Prodotti c/esistenze iniziali

Semilavorati c/apporti

Prodotti c/apporti

Prodotti in lavorazione c/rimanenze finali

Semilavorati c/rimanenze finali

Prodotti c/rimanenze finali

Lavori in corso c/esistenze iniziali Lavori in corso c/rimanenze finali Costruzioni interne Costi di sviluppo rinviati

RICAVI E PROVENTI DIVERSI Fitti attivi Proventi vari Arrotondamenti attivi Plusvalenze Sopravvenienze attive Insussistenze attive Rimborsi costi di vendita Rivalutazione terreni e fabbricati Rivalutazione impianti e macchinari Contributi in c/esercizio Contributi in c/impianti

20.20

20.21

20.22

20.25

20.26

20.30

20.31

20.32

20.40 20.41 20.50 20.51

21.00 21.01 21.02 21.10 21.20 21.30 21.31 21.40 21.45 21.46 21.50 21.52

Denominazione

VALORE DELLA PRODUZIONE Prodotti c/vendite Lavorazioni c/terzi Lavori su ordinazione Prodotti c/vendite interne Resi su vendite Ribassi e abbuoni passivi Premi su vendite

20.00 20.01 20.02 20.04 20.05 20.10 20.11 20.12

Codice

E, ricavo d’esercizio E, ricavo d’esercizio E, ricavo d’esercizio E, ricavo d’esercizio E, ricavo d’esercizio E, ricavo d’esercizio E, ricavo d’esercizio E, ricavo d’esercizio E, ricavo d’esercizio E, ricavo d’esercizio E, ricavo d’esercizio

E, costo d’esercizio E, rettifica costo d’esercizio E, rettifica costo d’esercizio E, rettifica costo d’esercizio

E, rettifica costo d’esercizio

E, rettifica costo d’esercizio

E, rettifica costo d’esercizio

E, costo d’esercizio

E, costo d’esercizio

E, costo d’esercizio

E, costo d’esercizio

E, costo d’esercizio

E, ricavo d’esercizio E, ricavo d’esercizio E, ricavo d’esercizio E, ricavo d’esercizio E, rettifica di ricavo E, rettifica di ricavo E, rettifica di ricavo

Classificazione

E E E E E E E E E E E

E E E E

E

E

E

E

E

E

E

E

E E E E E E E

Natura

A A A A A A A A A A A

D A A A

A

A

A

D

D

D

D

D

A A A A D D D

Eccedenza 1) 1) 1) 1) 1) 1) 1)

ricavi delle vendite e delle prestazioni ricavi delle vendite e delle prestazioni ricavi delle vendite e delle prestazioni ricavi delle vendite e delle prestazioni ricavi delle vendite e delle prestazioni (in rettifica) ricavi delle vendite e delle prestazioni (in rettifica) ricavi delle vendite e delle prestazioni (in rettifica)

CE A CE A CE A CE A CE A CE A CE A CE A CE A CE A CE A

5) 5) 5) 5) 5) 5) 5) 5) 5) 5) 5)

altri ricavi e proventi altri ricavi e proventi altri ricavi e proventi altri ricavi e proventi altri ricavi e proventi altri ricavi e proventi altri ricavi e proventi altri ricavi e proventi altri ricavi e proventi altri ricavi e proventi altri ricavi e proventi

CE A 2) variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti (in rettifica) CE A 2) variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti (in rettifica) CE A 2) variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti (in rettifica) CE A 2) variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti (in rettifica) CE A 2) variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti (in rettifica) CE A 2) variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti CE A 2) variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti CE A 2) variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti CE A 3) variazioni dei lavori in corso su ordinazione (in rettifica) CE A 3) variazioni dei lavori in corso su ordinazione CE A 4) incrementi di immobilizzazioni per lavori interni CE A 4) incrementi di immobilizzazioni per lavori interni

CE A CE A CE A CE A CE A CE A CE A

Voci del bilancio d’esercizio

Il conto 21.52 Contributi in c/impianti compare alla voce A 5) per la quota di competenza dell’esercizio in chiusura.

Il raggruppamento accoglie ricavi d’esercizio inerenti alla gestione caratteristica, alla gestione accessoria e alla gestione non corrente.

La variazione delle rimanenze compare con il segno positivo se RF > EI, con il segno negativo se RF < EI. Analogamente per la variazione dei lavori in corso su ordinazione.

I ricavi delle vendite e delle prestazioni devono essere iscritti in bilancio al netto di resi, ribassi, sconti, abbuoni e premi.

Note

COSTI PER SERVIZI Costi di trasporto Costi per energia Pubblicità Consulenze Costi postali Costi telefonici Assicurazioni Costi di vigilanza Costi per i locali Costi esercizio automezzi Manutenzioni e riparazioni Provvigioni passive Costi d’incasso Commissioni bancarie Oneri di factoring Lavorazioni presso terzi Competenze amministratori Competenze sindaci Competenze società di revisione

COSTI PER GODIMENTO BENI DI TERZI Fitti passivi Canoni leasing

COSTI PER IL PERSONALE Salari e stipendi Oneri sociali TFR Costi lavoro interinale

AMM.TI IMMOBILIZZ. IMMATERIALI Ammortamento costi di impianto Ammortamento costi di ampliamento Ammortamento costi di sviluppo Ammortamento brevetti industriali Ammortamento software Ammortamento concessioni e licenze Ammortamento avviamento

31.00 31.01 31.02 31.03 31.04 31.05 31.06 31.07 31.08 31.09 31.10 31.11 31.12 31.13 31.14 31.16 31.19 31.20 31.21 31.22

32.00 32.01 32.02

33.00 33.01 33.02 33.03 33.04

34.00 34.01 34.02 34.03 34.04 34.05 34.06 34.07

Denominazione

COSTI DELLE MATERIE Materie prime c/acquisti Materie sussidiarie c/acquisti Materie di consumo c/acquisti Materie prime c/apporti Materie sussidiarie c/apporti Materie di consumo c/apporti Resi su acquisti Ribassi e abbuoni attivi Premi su acquisti

30.00 30.01 30.02 30.03 30.05 30.06 30.07 30.10 30.11 30.12

Codice

E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio

E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio

E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio

E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio

E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, rettifica costo d’esercizio E, rettifica costo d’esercizio E, rettifica costo d’esercizio

Classificazione

E E E E E E E

E E E E

E E

E E E E E E E E E E E E E E E E E E E

E E E E E E E E E

Natura

D D D D D D D

D D D D

D D

D D D D D D D D D D D D D D D D D D D

D D D D D D A A A

Eccedenza

7) 7) 7) 7) 7) 7) 7) 7) 7) 7) 7) 7) 7) 7) 7) 7) 7) 7) 7)

6) 6) 6) 6) 6) 6) 6) 6) 6)

costi per servizi costi per servizi costi per servizi costi per servizi costi per servizi costi per servizi costi per servizi costi per servizi costi per servizi costi per servizi costi per servizi costi per servizi costi per servizi costi per servizi costi per servizi costi per servizi costi per servizi costi per servizi costi per servizi

costi per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci costi per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci costi per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci costi per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci costi per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci costi per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci costi per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci (in rettifica) costi per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci (in rettifica) costi per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci (in rettifica)

CE B CE B CE B CE B CE B CE B CE B

CE B CE B CE B CE B

10 10 10 10 10 10 10

9 9 9 9

a) b) c) e)

a) a) a) a) a) a) a)

ammortamento delle immobilizzazioni immateriali ammortamento delle immobilizzazioni immateriali ammortamento delle immobilizzazioni immateriali ammortamento delle immobilizzazioni immateriali ammortamento delle immobilizzazioni immateriali ammortamento delle immobilizzazioni immateriali ammortamento delle immobilizzazioni immateriali

salari e stipendi oneri sociali trattamento di fine rapporto altri costi

CE B 8) costi per godimento di beni di terzi CE B 8) costi per godimento di beni di terzi

CE B CE B CE B CE B CE B CE B CE B CE B CE B CE B CE B CE B CE B CE B CE B CE B CE B CE B CE B

CE B CE B CE B CE B CE B CE B CE B CE B CE B

Voci del bilancio d’esercizio

Tutti questi raggruppamenti accolgono i costi inerenti all’acquisto di servizi, al personale e gli altri costi inerenti alla gestione caratteristica o alla gestione accessoria; trattasi di conti accesi a variazioni economiche negative d’esercizio.

I costi delle materie prime, sussidiarie, di consumo e delle merci devono essere iscritti in bilancio al netto di resi, ribassi, sconti, abbuoni e premi.

Note

Denominazione

AMM.TI IMMOBILIZZ. MATERIALI Ammortamento fabbricati Ammortamento impianti e macchinari Ammortamento attrezzature industriali Ammortamento attrezzature commerciali Ammortamento macchine d’ufficio Ammortamento arredamento Ammortamento automezzi Ammortamento imballaggi durevoli

SVALUTAZIONI Svalutazione terreni e fabbricati Svalutazione impianti e macchinari Svalutazione brevetti industriali Svalutazione crediti

VARIAZ. DELLE RIMANENZE DI MATERIE Materie prime c/esistenze iniziali

Materie sussidiarie c/esistenze iniziali

Materie di consumo c/esistenze iniziali

Materie prime c/rimanenze finali

Materie sussidiarie c/rimanenze finali

Materie di consumo c/rimanenze finali

ACCANTONAMENTI Accantonamento per responsabilità civile Accantonamento per garanzie prodotti Accant. per manutenzioni programmate Accant. operazioni e concorsi a premio

ONERI DIVERSI Oneri fiscali diversi Perdite su crediti Accantonamento per imposte indirette Arrotondamenti passivi Minusvalenze Sopravvenienze passive Insussistenze passive

Codice

35.00 35.01 35.02 35.03 35.04 35.05 35.06 35.07 35.08

36.00 36.01 36.02 36.05 36.10

37.00 37.01

37.02

37.03

37.10

37.11

37.12

38.00 38.04 38.10 38.11 38.12

39.00 39.01 39.05 39.06 39.10 39.20 39.30 39.31 E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio

E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio

E, rettifica costo d’esercizio

E, rettifica costo d’esercizio

E, rettifica costo d’esercizio

E, costo d’esercizio

E, costo d’esercizio

E, costo d’esercizio

E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio

E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio

Classificazione

E E E E E E E

E E E E

E

E

E

E

E

E

E E E E

E E E E E E E E

Natura

D D D D D D D

D D D D

A

A

A

D

D

D

D D D D

D D D D D D D D

Eccedenza

10 10 10 10

10 10 10 10 10 10 10 10

12) 13) 13) 13)

CE B 14) CE B 14) CE B 14) CE B 14) CE B 14) CE B 14) CE B 14)

CE B CE B CE B CE B

CE B 11)

CE B 11)

CE B 11)

CE B 11)

CE B 11)

CE B 11)

CE B CE B CE B CE B

CE B CE B CE B CE B CE B CE B CE B CE B

altre svalutazioni delle immobilizzazioni altre svalutazioni delle immobilizzazioni altre svalutazioni delle immobilizzazioni svalutazione di crediti compresi nell’attivo circolante e delle disponibilità liquide

ammortamento delle immobilizzazioni materiali ammortamento delle immobilizzazioni materiali ammortamento delle immobilizzazioni materiali ammortamento delle immobilizzazioni materiali ammortamento delle immobilizzazioni materiali ammortamento delle immobilizzazioni materiali ammortamento delle immobilizzazioni materiali ammortamento delle immobilizzazioni materiali

oneri diversi di gestione oneri diversi di gestione oneri diversi di gestione oneri diversi di gestione oneri diversi di gestione oneri diversi di gestione oneri diversi di gestione

accantonamenti per rischi altri accantonamenti altri accantonamenti altri accantonamenti

variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci (in rettifica) variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci (in rettifica) variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci (in rettifica)

c) c) c) d)

b) b) b) b) b) b) b) b)

Voci del bilancio d’esercizio

Il raggruppamento accoglie costi d’esercizio inerenti alla gestione caratteristica, alla gestione accessoria e alla gestione non corrente.

Il raggruppamento accoglie gli accantonamenti che trovano contropartita patrimoniale nella voce del passivo B 3).

La variazione delle rimanenze compare con il segno positivo se RF < EI, con il segno negativo se RF > EI.

Note

Denominazione

PROVENTI FINANZIARI Proventi da partecipazioni Plusvalenze da partecipazioni Interessi attivi v/controllate Interessi attivi v/collegate Interessi attivi v/controllanti

Proventi su titoli immobilizzati

Interessi su titoli

Utile su titoli

Interessi attivi v/clienti Interessi attivi bancari Interessi attivi postali Proventi finanziari diversi

ONERI FINANZIARI Interessi passivi v/fornitori Interessi passivi bancari Sconti passivi bancari Interessi passivi factoring Interessi passivi su mutui Interessi su obbligazioni Minusvalenze da partecipazioni Interessi passivi v/controllate Interessi passivi v/collegate Interessi passivi v/controllanti Perdite su titoli Oneri finanziari diversi Contributi in c/interessi

Codice

40.00 40.01 40.02 40.10 40.11 40.12

40.15

40.20

40.25

40.30 40.31 40.32 40.60

41.00 41.01 41.02 41.03 41.05 41.10 41.12 41.13 41.20 41.21 41.22 41.30 41.40 41.50 E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio E, rettifica costo d’esercizio

E, ricavo d’esercizio E, ricavo d’esercizio E, ricavo d’esercizio E, ricavo d’esercizio

E, ricavo d’esercizio

E, ricavo d’esercizio

E, ricavo d’esercizio

E, ricavo d’esercizio E, ricavo d’esercizio E, ricavo d’esercizio E, ricavo d’esercizio E, ricavo d’esercizio

Classificazione

E E E E E E E E E E E E E

E E E E

E

E

E

E E E E E

Natura

D D D D D D D D D D D D A

A A A A

A

A

A

A A A A A

Eccedenza 15) 15) 16) 16) 16)

16 d) 16 d) 16 d) 16 d)

CE C 17) CE C 17) CE C 17) CE C 17) CE C 17) CE C 17) CE C 17) CE C 17) CE C 17) CE C 17) CE C 17) CE C 17) CE C 17)

CE C CE C CE C CE C

CE C 16 c)

CE C 16 c)

CE C 16 b)

CE C CE C CE C CE C CE C

interessi e altri oneri finanziari interessi e altri oneri finanziari interessi e altri oneri finanziari interessi e altri oneri finanziari interessi e altri oneri finanziari interessi e altri oneri finanziari interessi e altri oneri finanziari interessi e altri oneri finanziari interessi e altri oneri finanziari interessi e altri oneri finanziari interessi e altri oneri finanziari interessi e altri oneri finanziari interessi e altri oneri finanziari (rettifica)

proventi da partecipazioni proventi da partecipazioni altri proventi finanziari [possono figurare al punto a) oppualtri proventi finanziari re al punto d) a seconda che riguaraltri proventi finanziari dino crediti iscritti tra le immobilizzazioni o nell’attivo circolante] proventi da titoli iscritti nelle immobilizzazioni che non costituiscono partecipazioni proventi da titoli iscritti nell’attivo circolante che non costituiscono partecipazioni proventi da titoli iscritti nell’attivo circolante che non costituiscono partecipazioni proventi diversi dai precedenti proventi diversi dai precedenti proventi diversi dai precedenti proventi diversi dai precedenti

Voci del bilancio d’esercizio

Per il conto 41.50 gli interessi passivi sono iscritti in bilancio al netto dei contributi in c/interessi.

Questi raggruppamenti accolgono conti accesi a variazioni economiche d’esercizio inerenti alla gestione finanziaria. La voce C 15) accoglie i proventi generati sia da partecipazioni immobilizzate, sia da partecipazioni iscritte nell’attivo circolante.

Note

Denominazione

RIVALUTAZIONI DI ATTIVITÀ FINANZIARIE Rivalutazione partecipazioni Rivalutazione titoli

SVALUTAZIONI DI ATTIVITÀ FINANZIARIE Svalutazione partecipazioni Svalutazione titoli

IMPOSTE DELL’ESERCIZIO Imposte dell’esercizio

Accantonamento per imposte dirette

CONTI DI RISULTATO Conto di risultato economico Gestione titoli

Codice

50.00 50.01 50.05

51.00 51.01 51.05

60.00 60.01

60.02

90.00 90.01 90.02 E, di risultato E, di risultato

E, costo d’esercizio

E, costo d’esercizio

E, costo d’esercizio E, costo d’esercizio

E, ricavo d’esercizio E, ricavo d’esercizio

Classificazione

E

E

E E

E E

Natura

D/A D/A

D

D

D D

A A

Eccedenza

20)

CE 20)

CE

imposte sul reddito dell’esercizio, correnti, differite e anticipate imposte sul reddito dell’esercizio, correnti, differite e anticipate

CE D 19 a) svalutazioni di partecipazioni CE D 19 a) svalutazioni di titoli iscritti nell’attivo circolante che non costituiscono partecipazioni

CE D 18 a) rivalutazioni di partecipazioni CE D 18 c) rivalutazioni di titoli iscritti nell’attivo circolante che non costituiscono partecipazioni

Voci del bilancio d’esercizio

Il saldo del conto 90.02 confluisce alla voce (C16 o C17) a seconda del segno.

Al conto 90.01 affluiscono tutti i componenti positivi e negativi del reddito; il saldo esprime l’utile o la perdita d’esercizio.

Note