255 44 4MB
Italian Pages 120 Year 1981
I lettori che desiderano essere regolarmente informati sulle novità pubblicate
dalla nostra Cas a Editrice possono scrivere, mandando
il loro indirizzo, alla
"Franco Angeli Editore, Casella Postale 17130, 20100 Milano", ordinando poi
i volumi direttamente alla loro Libreria .
Lorenzo Pozzi
DA RAMUS A KANT: IL DIBATTITO SULLA SILLOGISTICA (con appendice su Lewis Carroll)
Franco Angeli Editore
Copyright © 1981 by Franco Angeli Editore, Milano, Italy
E' vietata la riproduzione, anche parziale o ad us o inter no o didattico, con qual siasi mezz0 effettuata, non autorizzata.
INDICE
Introduzione
(1515-1572)
I. Ramus
2.
(1617-1703)
Wallis
3. Hobbes
4.
pago
(1588-1679)
Gassendi
(1592-1655)
5. La logica di Port-Royal
6.
(1646-1716) Dissertatio de Arte Combinatoria Mathesis Rationis Definitiones logicae De formis syllogismorum mathematice definiendis
Leibniz
6.1. 6.2. 6.3.
6.4.
7. Lambert
8.
(1662)
Kant
(1728-1777)
(1724-1804)
Appendice: Lewis Carroll
(1832-1898)
7
Il
19
Il
27
Il
32
Il
52
Il
59
Il
66
Il
66
"
70
» Il
79 84
»
91
Il
96
»
103
INTRODUZIONE
La sillogistica
è stata costruita nella presunzione che il linguaggio
fosse un ricalco puntuale della realtà, tale che ad ogni elemento lingui stico corrispondesse un elemento esistente nella realtà. Pertanto ogni proposizione
è vera o falsa a seconda se descrive quanto è o quanto non è. Da una proposizione è possibile inferire un'altra proposizione e
da due proposizioni, aventi in comune un termine, una terza proposizio ne: tali inferenze non dipendono per nulla dalla verità delle proposizio ni, ma solo dalla loro forma. Già Aristotele distingue tra verità e vali dità del ragionamento e ciò gli permette la considerazione puramente formale e la rappresentazione simbolica della deduzione sillogistica. -Il formalismo aristotelico ebbe una completa sistemazione nel me dioevo, quando la sillogistica fu rigidamente schematizzata. Furono co niati per ogni modo sillogistico valido dei vocaboli, le cui vocali indica vano qualità e quantità delle proposizioni componenti e le consonanti le tecniche per ricondurre i 19 modi validi ai 4 perfetti ed evidenti della prima figuraI. L'esposizione della sillogistica in 19 modi si impose nelle I. l vocaboli coniati per i vari modi costituiscono i seguenti esametri : Barbara Ce/areni Darii Ferio Baralip lon Ce/antes Dabitis Fapesmo Frisesomorum Cesare Cambestres Festino Baroc ho Darapli Felapto Disamis Dalisi Bocardo Ferison. l primi due versi indicano i modi della prima figura, il terzo, esclusa l'ultima parola, quelli della seconda e il quarto, con l'ultima parola del terzo, quelli della terza. Con le vocali A, E, /, O, si indicano i quattro generi di proposizione: A l'universale affermati va, E l'universale negativa, / la particolare affermativa e O la particolare negativa. In ogni parola hanno significato solo le p'rime tre sillabe, il resto è superfluo a meno che non sia la consonante M. La prima SIllaba indica la premessa maggiore, la seconda la minore e la terza la conclusione. Le quattro prime parole iniziano con B, C, D, F e così tutte le altre. Ciò sta a significare che tutti i modi indicati da una parola iniziante con B si devono ricondurre al primo modo della prima figura (Barbara), tutti quelli in dicati da una parola iniziante con C al secondo (Ce/arent), e così via. Le consonanti componenti le parole aventi significato sono : S, p, M e C e stannq a significare le ope razioni necessarie per compiere la riduzione a quelli della prima figura. S significa che
8 scuole, ma non fu mai unanimemente accettata; sempre aperta fu la di scussione intorno ai modi indiretti della prima figura o ai modi della quarta figura, e sempre presente il tentativo di contestare il numero dei modi validi, indicato dalla scuola in 19. Già prima della scolastica Apuleio registrava i modi proposti da Teofrasto2 e da Aristone di Ales sandria3, modi che a più riprese sarebbero stati aggiunti ai 1 9 canonici.
si deve convertire semplicemente la proposizione indicata dalla vocale immediatamente precedente; P significa che si deve convertire per accidente; M significa che le premesse debbono scambiarsi di posto e C che il modo deve essere provato per impossibile (dalla negazione della conclusione e da una delle due premesse segue la negazione dell'altra premessa) (cfr. Peter of Spain, Tractatus. cal/ed afterwards Summulae logicales, First criticai edition from the manuscripts by L.M. De Rijk, Assen 1972, pp. 52-53). 2. Secondo la testimonianza di Apuleio, Teofrasto considerò anche le proposizioni indefinite: una lacuna nel testo rende problematico il riconoscere l'esatta tesi di Teofra sto (cfr. Luciana Repici, La logica di Teofrasto. Bologna 1977, p. 88); è comunque certo che Apuleio parla di 9 modi da aggiungere ai 19 aristotelici e questi non sono al tro che quelli che si possono costruire sostituendo alla particolare la indefinita: « Verum
Aristoteles in prima formula qualluor solos indemostrabiles prodidit. Theophrastus et ce teri quinque enumerant. Nam propositionem iungens indefin iÌam colligensque illatiollem illdefillitam o o o hoc supervacaneum est tradere. cum indefinita pro particulari accipia tur et idem futuri sint modi, qui sunt ex particularibus. ftem iam ostendimus iII prima formula quattuor; quos si quis velit geminare indefinitam pro particulari accipiens inde jìnitamque subiciens illalionem. erunt omnes octo et viginti» (Apulei Platonici Madau rensis, Opera quae supersunt. iii. De philosophia libri. ed. Paulus Thomas, Leipzig 1908-1921 (rist. Stuttgart 1970), p. 193 �-16)' Occorre osservare che si deve correggere il numero 28, infatti sono 29, come già SI leggeva nell'edizione di G.F. Hildebrand (Lei pzig 1842, rist. Hildesheim 1968), essendo IO i modi aventi per premessa una proposi
zione particolare O'e1enco di Apuleio è uguale a quello di Pietro Ispano anche se co struito con criteri diversi). A Teofrasto Apuleio attribuisce comunque, in modo certo, la tesi che il primo modo della terza figura, quello in Darapti. è in effetti due modi, am mettendo una conclusione diretta ed una conclusione indiretta. Secondo Teofrasto vi sarebbero insomma due forme del primo modo della terza figura : I) Ogni A è B, ogni A è C , dunque qualche C è B . II) Ogni A è B, ogni A è C, dunque qualche B è C . (Cfr. Luciana Repici, op. cit p . 97). 3 . «Aristo autem Alexandrinus et nonnulli Peripatelici iuniores quinque alios modos .•
praeterea suggerunt universalis il/ationis: in prima formula tres. in secunda formula duos, pro quibus il/i particulares inferunt. quod perquam ineptum est. cui plus conces sum sit, minus concludere» (Apulei, op. cit., p. 193 16-20). I tre modi della prima figura sono chiaramente quelli in Barbara. in Celarent e in Celantes e i modi della seconda quelli in Cesare e in Camestres. come giustamente ha osservato Italo Mariotti contro Bochenski e Prantl (cfr. Italo Mariotti, Aristone d'Alessandria, Bologna 1966, p. 65).
Mariotti considera non ingiustificata la critica di Apuleio, che verrà ripresa poi dai Porto-Realisti, ma osserva che . I a posizione di Aristone si può comprendere ( ) sulla base di un'esigenza di completezza assolutamente astratta e spinta fino alla più formali stica sottigliezza » (ltalo Mariotti, op. cit p. 64), e proprio ciò ha fatto sì che Leibniz prendesse in considerazione proprio questi modi considerati sciocchi da Apuleio: questi permettono di vedere in ciascuna figura sempre 6 modi (per Apuleio erano 12 della pri ma figura, per Leibniz 6 della prima e 6 della quarta). 00'
.•
9 !-a formalizzazione medievale ebbe come con�t:gue�za. la sC?Pll:razio: Ile della sillogistica dalla realtà; la validità non dipendeva per nulla dal �ignificato dei termini componenti e perciò non vi era. a.lc pazione di definire con chiarezza il significato dei termin�. Il manuale di Pietro ispano esemplifica i modi validi usando pochissimi termini: h o mo, animaI, substantia, risibilis, asinus, ecc.; l'esercizio logico si riduce va a saper costruire tre proposizioni in modo tale che non fosse possi bile che le premesse fossero vere e la conclusione falsa, senza alcuna preoccupazione di scoprire qualcosa di ignoto. A _.b�n ��!ic�...!!I_e_��evllle ha le proprie radici proprio nel realismo esagerato di. Ar.istotele: giacché l'assunto-convinzione dell'identità tra. pe[1sier.9 .. 1': real��. riman�. PIJLSempre �ull9.�f9n�()ç por�a..çome .ç�:m��gl,!�n:z;.!! !!JI!! .rinuncia ad un'indagine autonoma sulla �ealtà, essertelo. ql!t;�t.a_p"�rfI':Hii� .
l)1ente e adeguatamente riflessa dalle strutture logiche: Ne conseguiva .c importa[1:z;�_gng��9.JQ&i.ç!l: ... t;_ no ess�re conosciuti solo dopo gIL�ltr� ._Mentre nella seri� fondata sull'estensione si possono sistemare solo i termini di cui si co: .!1_