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Italian Pages 256 [327] Year 1952
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G. C a r d . MERCATI ARCHIVISTA E BIBLIOTECARIO DELLA S. R. CHIESA
ALLA RICERCA DEI NOMI D EG LI » A L T R I " T R A D U T T O R I NELLE OMILIE SUI SALMI DI S. G I O V A N N I C R I S O S T O M O E VARIAZIONI SU ALCU NE CATENE DEL SALTERIO
CITTA* DEL VATICANO BIBLIOTECA APOSTOLICA: VATICANA 1952
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STUDI E T E S T I 1.
Tattasso, 31. Antonio Flaminio e le princi pali poesie dell’autografo. 1900. pp. 66. 2. Tattasso, .Varco. Le due Bibbie di Bovino... e le loro note storiche. 1900. pp. 44. 3. Franchi de’ Cavalieri, Fio. La Passio ss. Ma riani et lacobi. 1900. pp. 71. 1 tav. (facs). 4. Vattasso, Varco. Aneddoti in dialetto ro manesco del sec. XIV. 1901. pp. 114. 1 tav. 5. Mercati, Giovanni. Note di letteratura bi blica e cristiana antica. 1901. pp. vili, 254. 6. Franchi de’ Cavalieri, Pio I martiri di san Teodoto e di s. Ar atine, 1*01. pp. 184 [3|. 7. Mercati, Giovanili. Antiche reliquie liturgi che ambrosiane e romane ; 1902. pp. 75 [2] 8. Franchi de’ Cavalieri, Pio. Note agiografi che. 1902 pp. 36 [3], 9. Franchi de’ Cavalieri, Pio. Nuove note agio grafiche. 1902 pp. 75 [3]. 10. Tattasso, Marco. Per la storia del dramma sacro in Italia. 1903. pp. 127. 11. Mercati, Giovanni. Varia sacra. 1903. p. 112. 32 X 20 cm. 12. Mercati, Giovanni. I. Un frammento delle Ipotiposi di Clemente Alessandrino - IL Pa ralipomena Ambrosiana. 1904. pp. [2], 46. 13. Catalogo sommario della esposizione Grego riana. 2* ed. 1904. pp. 74. 14. Tattasso, Marco. Del Petrarca e di alcuni suoi amici. 1904. pp. 105 [3], 15. Mercati, Giovanni. Opuscoli inediti del beato card. Ginseppe Tommasi 1905. pp. 55. 16. Tattasso, Marco. Initia patrum aliorumque scriptorum ecclesiasticorum latinorum. V'olumen I: A-M. 1906. pp. x, 695. 1 7 . ----- Volumen II: N-Z. 1908. pp. [2] 650. 18. Tattasso, Marco. Frammenti d’un Livio del V sec. 1906. pp. 18. 3 tav. ifacs.) 40 X 35 cm. 19. Franchi de’ Cavalieri, Pio. Hagiographica. 1908. pp. 185 [2], 20. Tattasso, Marco. I codici Petrarcheschi della Biblioteca Vaticana. 1908. pp. x, 250 [2]. 2 tav. pieg. (fase.). 21. Carusi, Enrico. Dispacci e lettere di Giaco mo Gherardi, Nunzio Pontificio a Firenze e Milano. 1909. pp. cxxi.il, 723. 22. Franchi de’ Cavalieri, Pio. Note agiografi che. Fascicolo 3°. 1909. pp. [3], 122. 23. Tisserant, Eugène Codex Zuqninensis re scriptus Veteris Testamenti. 1911. pp. [2], Lxxxv, 275 [2]. 6 tav. (facs.). 21. Franchi de’ Cavalieri, Pio. Note agiografi che. Fascicolo 4°. 1912 pp. [4], 194. 25. Patzes, Μ. Μ. Κριτοΰ τοΰ Πατζή Τιποΰκειτος, sive librorum LX Basilicorum summa rium. Libros 1-XII graece et latine edide runt Contardns Ferrini f Iohannes Mercati. 1914. pp. XLVii, 203. 1 tav. (facs.). 26. Cerreti, Michele. Documenti e ricerche per Ia storia dell’antica Basilica Vaticana. Ti berii Alpharani De Basilicae Vaticanae anti quissima et nova structura. 1914. pp. l x i , 222. 7 tav. (2 pieg.). 27. Franchi de’ Cavalieri, Pio. Note agiografi che. Fascicolo 5°. 1915. pp. [3], 135. 28. Tattasso, Marco. Rime inedite di Torquato Tasso. 1915. pp. 92. 2 tav. (facs.). 29. Carusi, E. Lettere inedite di Gaetano Mari ni. I. Lettere a G. A. Zanetti. 1916. pp. 59. 30. Mercati, Giovanni. Se la versione dall’e braico del codice Veneto greco VII sia di
Simone Atumano, arcivescovo di Tebe. 1916. pp. 64, 3. 2 tav. (lacs.). 31. Mercati, G. Notizie varie di antica lettera tura medica e di bibliografia. 1917 pp 74. 32. Tattasso, Marco. Hortus caelestium delicia rum compositus... a D. loaime Kona... 1918. pp. evil [2J, 158. 3 tav. (ritr. facs.). 33. Franchi de’ Cavalieri, Pio. Note agiografi che. Fascicolo 6°. 1920. pp. [2], 224. 34. Gnidi, Pietro e Pellegrinetti, Ermenegildo. Inventari del Vescovato, della Cattedrale e di altre chiese di Lucca I. 1921 pp [2J, 312. 35. Lanzoni, Francesco Le diocesi d ’Italia dalle origini al principio del secolo VII (an. 604); studio critico. Faenza, 1927. pp. xil 1122. 36. Schiaparelli, Luigi. Il codice 490 della Bi blioteca capitolare di Lucca e la scuola scriltoria lucchese (sec. VIII-IX). 1924. pp. [3], 115. 8 tav. (fase ). 37-42. Miscellanea Francesco Ehrle. 1924. 4 voi. e 1 album ili., tav. (facs.). 43. Lanzoni. Francesco. Genesi, svolgimento e tramonto delle leggende storiche ; studio critico 1925. pp. [2], V ili, 304. 44. Mercati, Giovanni. Per la cronologia della vita e degli scritti d i Niccolò Perotti. 1925 p p . XIII, 170, 9. 5 tav . (fase.).
45. Sussidi per la consultazione dell’Archivio Faticano, Vol 1.1926. pp.ix, '22, 8 tav (facs.). 46. Mercati, Giovanni. Scritti d ’isidoro il Car dinale Ruteno e cadici a lui appartenuti. 1926. pp. xil, 176. 6, 9. 6 tav. (fase.). 47. Schiaparelli, Luigi. Influenze straniere nella scrittura italiana dei secoli Vili e IX; note paleografiche. 1927. pp. 72. 4 tav. (fase.). 48. Nogara, Bartolomeo. Scritti inediti e rari di Biondo Flavio, con introduzione. 1927. pp. exemi, 282. 4 tav. (facs.). 49. Franchi de’ Cavalieri. Pio. Note agiografi che. Fascicolo 7°. 1928. pp. [3|, 253. 50. Borghezio, G. e Tattasso, M. Giovanni di M°. Pedrino. depintore. Cronica del suo tem po. Vol. I. (1411-1 436). 1929. pp. VII, 564. 51. Patzes, Μ. Μ. Κριτοΰ τοΰ Πατζή Τιπούκειτος. Librorum LX Basilicorum summarium. Libros XIII-XVIII edidit Franciscus Poelger. 1929. pp. XVIII [2], 226. 52. Tattasso, Marco. Statuto di Rocca de’ Baldi dell’anno m ccccxlviii pubblicato... c o n in dice e glossario di Pietro Sella. 1930. pp. 55. 53. Norsa, Medea e Titelli, Girolamo. Il papiro Vaticano greco 11. 1931. pp. χχιπ, 70. 15 tav. in parte pieg. (facs.). 43,5 X 32 cm. 54. Rome, Adolphe. Commentaires de Pappus et de Théon d’Alexandrie sur l’Almageste; texte établi et annoté... Tome 1. 1931. pp. LXX, 314. ill., dis. 55. Sussidi per la consultazione dell’Archivio Vaticano. Volume IL Katterbach, Bruno. Referendarii utriusque Signaturae a Marti no V ad Clementem IX et praelati Signa turae s implicationum a Martino V ad Leo nem XIII. 1931. pp. x l v , 408. 56. Mercati, Giovanni. Notizie di Procoro e De metrio Cidone, Manuele Caleca e Teodoro Meliteniota ed altri appunti per la storia della teologia e della letteratura bizantina del secolo XIV. 1931. pp. xn, 548, 12 tav. in parte pieg. (facs.).
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G. C a r d . MERCATI ARCHIVISTA E BIBLIOTECARIO DELLA S. R. CHIESA
ALLA RICERCA DEI NOMI DEGLI " A L T R I " T R A D U T T O R I NELLE OMILIE SUI SALMI DI S. GI OV A N NI C R I S O S T O M O E VARIAZIONI SU AL CUNE CATENE DEL SALTERIO
CITTA’ DEL VATICANO BIBLIOTECA APOSTOLICA VATICANA 1952
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IMPRIMATUR :
Die 7 fe b ra rii 1952. { Pr. P e t r u s Ca n is iu s Van L i e r d e , Ep. Porphir. Vic. Gen. Civ. Vat.
PROPRIETÀ LETTERARIA
Roma, 1952 — Tipografia Pio X — Via degli Etruschi, 7-9
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ALLA BIBLIOTECA AMBROSIANA
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NELLA TENUE DOTE NELLA NOBILE SEDE E NEL TESORO D E I LIBRI PIÙ RARI E PREZIOSI DANNEGGIATISSIMA QUESTO SEROTINO FRUTTO EPPURE ACERBO DI GIOVANILI RICERCHE N E ’ SUOI CODICI INESTIMABILI CO’ SAGGI AVVISI E CARI SORRISETTI DI
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PROSPETTO LO SCRITTO PAG.
Per in t r o d u z io n e ................................... ........................................................
1
I. 1 nomi alle versioni nuove nelle omilie sui salmi di S. Giovanni Crisostomo Preambolo ............................................................................................................ 7 Capo i. Catene con sigle dei traduttori ai margini delle sue omilie esege tiche sui salmi. A) Codici delle omilie esegetiche da sole con le s i g l e ................ 14 B) Una raccolta di commenti di varii con sigle alle omilie del Cri sostomo ......................................................................................... 31 Appendice. — Il codice Ottoboniano greco 95 delle omilie e le sue fonti 37 Capo II. Catene del Salterio con nomi dei nuovi traduttori dentro estratti delle ultime omilie del C riso sto m o ......................................... 47 Appendice — I. Gruppi spostati di versioni ad alcuni punti del sal mo CXVIII nella catena del Vat. gr. 744 ......................... 122 II. Nomi di nuovi traduttori in estratti del commento del Crisostomo a Gerem ia................................................................. 136
II.
Variazioni su alcune catene dei Salterio
1. Un paio di avvisi p ra tic i............................................................................. 147 2. Per Anastasio-Diodoro: appunti dalle catene del Barbaro e X di Karo e L ietzm an n ...................................................................................... 162 3. Sulla catena perduta (XXVI) del Salterio Torinese in unciali B V II 30 176 4. Sulla catena del Vat. Regin. gr. 40 (K. L. IX) .................................198 5. Sul codice Ambrosiano C 98 superiore della catena XVI e gli scoli di Areta di Cesarea ad alcunis a l m i ............................................ 209 6. Sul codice Torinese B I 22 della catena X V I I .................................... Aggiunte ................................................................................................................. 238 Indici: I. C o d ic i.................................................................................................. 241 II. Luoghi della Bibbia e sueversioni n u o v e ................................... 242 III. Nomi di persone e c o s e ................................................................. 246 I FACSIMILE FOTOTIPICI Testo, p. 45. Codice Cesenate Malatestiano D XXV III, 3, f. 201r. Sottoscrizione. » p. 46. Ottobobiano gr. 95, f. 223I*V. Nota del card. Marcello Cervini (?) ; f. 36v. Supplemento di mano di Genziane Herveto. » p. 214. Ambrosiano C 98 sup., f. 323r. Nota di acquisto del codice.
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Prospetto
vin Tavole : I.
»
II.
»
III.
»
IV.
»
V.
»
VI.
»
Vii.
»
Vili.
» »
TX. X.
A. Marciano gr. 562, f. 67r h. Salmo I X , 17-19 ; B. Marciano gr. 562, f. 2861 b. Salmo C X L II, 1. A. Marciano gr. 562, f. 56f a. 8alm.o V i l i , 6-7; B. Ambrosiano A 176 sup., f. 77' b. Salmo V i l i , 6-7; C. Ottoboniano gr. 95, f. 76v, Salmo V i l i , 6-7. A. Marciano gr. 562, f. 56v a. Salmo VILI, 7-9; B. Vaticano gr. 1223, f. 71' a. b. Salmo V i l i , 7-9; C. Vaticano gr. 525, f. 53v a. Salmo V i l i , 7-9. A. Ambrosiano A 176 sup., f. 109va. Salmo X I I , 1-32; B». Ot toboniano gr. 95, f. 103v. Salmo X I I , 1-32; Β*>. Ottobo niano gr. 95, f. 77v. Salmo V i l i , 6-7; 0. Ottoboniano gr. 95, f. 167v. Salmo X L I I I , 3-4. A. Ambrosiano A 176 sup., f. 138'5. Salmo X L I V , 1-21; B. Ot toboniano gr. 95, f. 174'. Salmo X L I V , 1-21. A . Ambrosiano A 176 sup., f. 158v a. Salmo X I V , 1-2; B. Ot toboniano gr. 95, f. 191v. JFine dell’omilia m i salmo C X X X I V . Salmo X L V , 1-3. A. Marciano gr. 562, f. 126va. Salmo X L V I I I , 1-3; B. Vaticano gr. 1223, f. 270v b. Salmo X L V I I I , 1-3; C. Vaticano gr. 525, f. 195'6. Salmo X L V I I I , 1-3; D. Ambrosiano A 176 sup., f. 176' a. b. Salmo X L V I I I , 1-3; E. Ottoboniano gr. 95, f. 206'. Salmo X L V I I I , 1-3. A. Vaticano gr. 744, f. 128v, lin. 10-28. Catena del salmo C X X X I I , 1-3l ; B. Vaticano gr. 744, f. 121v, lin. 1-17. Catena del salmo C X V I I I , 147-151, con dentro versioni dei w . 143-147. Vaticano gr. 754, f. 149'. Catena al salmo L V I , 5-6. A. Ambrosiano C 98 sup., f. 257'. Catena al salmo C X V II I , 163-165; B. f. 258'. Catena al salmo C X V I I I , 174-CXIX,2.
ERRATA-CORRIGE 57, 11 leg. “u à . 63, 1. penult, leg. 86 Ghr(ysost)., e aggiungasi: Per έγκώμιον in η ’ V. L ü tk em ann e R a h lfs , p. 88, n. 439 a Is. X II, 2. 78, 1. 8 dal basso 22, corr. 32. 8 4 ,3 111, corr. II. 94, 1. penult, leg. 'IVD2 Ρβ. X X X , 5. 129, 18 5, corr. 3. 131, 3 corr. Σκοτομήνη, e a 1. 13 dal basso leg. X X V I I I , 3. 135, 9 dal basso corr. Άπερίτρεπχον. 151, 7 dal basso 24, corr. 44. 181, 11 dal basso leg. CX X V I I I . 183, 6 44, leg. 40, e a 1. 8 dal basso cancella un ey. 201, 7 leg. προδρόμου. Rimarranno altri errori, come veggo rimaste incongruenze nelle grafie, nel segnare sigle e parole dei traduttori, i numeri, ecc.: io cessai di toglierle dalle prove per non dare occasione di veri errori al tipografo. « Torcular cal cavi solus » in tu tto benché indebolito di vista e di forze.
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PER INTRODUZIONE
Già obbligato dallo studio del palinsesto Ambrosiano e di altri frammenti inediti del Salterio Esaplo a discutere le molte citazioni antiche non raramente discordi, e poi costrettovi dall’uso tacito deH’ultima colonna del palinsesto come di Teodozione nei Psalmi cum Odis del Rahlfs, tanto per discorrerne meno genericamente nell’introduzione all’e dizione fototipica di quel Salterio e della sua catena ed alla stampa degli altri frammenti, quanto per usarne a proposito nelle Osservazioni sopra i testi, mi sono sul finire applicato in modo particolare alle numerose varianti senza nome ripor tate da 'S. Giovanni Crisostomo nelle omilie esegetiche; varianti delle quali m’ero accorto fino dal 1894 che c’era stata la chiave e non era scomparsa dappertutto, e quindi rimasto sempre persuaso che ricerche attente nei codici l’avrebbero probabilmente rimessa nella nostra mano per molti altri frammenti almeno di quelle versioni. Sentendomi però ormai impotente a compier le ricerche, e vano, anzi nocivo riputando tentarlo, m’ero rassegnato a valermi solo dei pochi vecchi appunti e degli scarsi e piut tosto imbarazzanti sussidi che qui avevo, ad insinuare in un corto paragrafo il modo con cui potèvasi forse riuscire, ed a mostrarlo con l’esempio nelle Osservazioni ai salmi
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Per introduzione
XLV e XL V ili commentati dal Santo (dalle quali è preso il principio della dissertazione I), fiducioso che altri, persuaso della utilità, avrebbe intrapresa e compiuta l’opera. Ma durante la composizione delle Osservazioni, nello studio più approfondito si sono affacciati, come di solito, a causa specialmente del tardo codice Ottoboniano gr. 95 delle omilie, il più ricco di sigle dei traduttori ed insieme il più imbarazzante per l’insensata loro disposizione e per la sua composizione strana che certe esteriorità palesavano ma non riuscivo a spiegarmi bene ; si sono affacciati, dico, problemi sopra problemi, piccoli ma del continuo angustianti, a risolvere i quali supposi mi avrebbe aiutato un codice che sapevo per quella copia usato insieme ad un altro finora non rintracciato e speravo ne fosse l’originale primo e principale con le sigle e non quello delle aggiunte e correzioni. i Ottenutolo a prestito, per intercessione del caro nostro Dr. A. Campana, dalle Autprità cittadine di Cesena, che molto ringrazio in un con tutti i Bibliotecari da me non risparmiati — Monsignori dell’Ambrosiana e della Capitolare Veronese, e Signore e Signori Direttori delle Nazionali Ro mane: Centrale Vittorio Emanuele, Casanatense e Angelica, di Torino e di Venezia — e col Prof. Dr. Ed. Fraenkel del «Corpus Christi College» in Oxford, generosamente indulgenti al vecchio sedentario, non vi trovai quello che proprio mi auguravo, però altro assai giovevole, lo schiarimento di dubbi incombenti da anni, e n’ebbi la spinta ad informarmi meglio dei codici Marciano, Torinese e Veronese (degli esteri per discrezione osai chiedere ad intimi solo qualche particolarità) e così a rimettermi sopra le catene, « una
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Per introduzione
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selva selvaggia ed aspra » battuta bensì e ribattuta durante la lettura e Γillustrazione della catena del palinsesto Am brosiano ma trascurata al riguardo degli « altri » del Criso stomo per la metamorfosi appunto delle designazioni dei traduttori, la quale tratteneva dal supporre che potessero far capo a lui. Conseguentemente, col solo appuntare- le osservazioni che di quando in quando lungo quelle battute saltuarie sovvenivano, il paragrafo, pur senza andare al fondo, era divenuto un libricino, sproporzionato al resto della intro duzione e per lunghi tratti fuori de’ suoi confini, talché ne sarebbe stato una deformità, un ingombro, per di più quasi inutile perchè fra gli altri tanti argomenti restava come sepolto, e del suo contenuto alla comune degli estranei inte ressati sfuggito sarebbe quello che per avventura potrà loro servire. Indi la risoluzione di pubblicarlo a parte con un titolo proprio, poco promettente invero e per nulla allettante, ma che passerà sotto gli occhi di molti studiosi di altre discipline grazie alla Collezione che l’ospita, e ne fermerà parecchi per la menzione almeno del Crisostomo e delle catene, come la menzione dei traduttori greci antichi dei salmi non lo lascerà sfuggire ai biblisti. A finire come avrei desiderato, dovevo stampare di seguito quelle versioni degli « altri », delle quali i codici delle omilie e delle compilazioni con estratti di esse rive lano gli autori, ma vi ho rinunciato non solo perchè troppo vecchio e spossato ed ansioso piuttosto di emendare e in parte non piccola rifare le Osservazioni predette molto indigeste ed oscure, ma specialmente perchè non abbastanza fondata nè completa sarebbe l’edizione essendo certo o quasi,
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Per introduzione
che una ricerca non episodica come la mia, ma metodica e perseverante di quei codici, ne farà conoscere altri forse più ricchi di sigle o nomi, o più chiari e sicuri. Avrei da scusare certe abitudini, che mostrano forma zione e preoccupazioni di un allievo di altri studi scrivente per la comune ; ma avendole confessate in Studi e Testi 142 e altre volte, non vi ritorno sopra, fiducioso che me le perdoneranno quanti non ignorano la mia vita e le condi zioni mie e sanno che la percezione e il senso delle diffi coltà, la tema di errare, di eccedere, di non spiegare nè provare abbastanza nè parlar chiaro, uno stento incredibile a scrivere appropriato e preciso, la paura per la sterminata produzione libraria che sfuggano scritti utili ; insomma l’in contentabilità, così fastidiosa a chi compone ed a suo mal grado ne fa sentire la pesantezza a chi legge, si accre scono, anziché diminuire, nella decrepitezza, per l’esperienza quotidiana delle proprie fragilità. Piuttosto prego di osservare' il modo col quale vi ap pariscono guardate, saggiate ed usate le catene del Salterio (di queste unicamente dico, non delle altre) ed i codici di esse e del Crisostomo, e vengono in connessione trattati i loro frammenti esaplari e gli estratti degli scrittori antichi entranti nel discorso (per gli altri che vi compariscono si veda la rassegna particolareggiata di Mgr. R. Devreesse nelle sue citatissime Chaînes exégétiques grecques, 1114-1139), non potendo io esporre in ordine, colle ragioni e gli esempi, il metodo col quale dovrebbesi procedere per vedere un po’ chiaro nella densa selva — la più numerosa e fìtta — delle catene dei salmi, delle quali solo una è stampata in greco e la numerazione e classificazione in uso secondo il catalogo
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Per introduzione
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di Karo e Lietzmann può dirsi casuale, nè facile, anzi im possibile a correggere senza avere alle mani o in fotografia i codici stessi di tutte. Vi ho accennato qua e colà in pas sando, e con qualche particolarità nelle note supplementari sopra alcune catene spesso usate, che sono di una com posizione quasi impercettibile a chi non le abbia avuto sotto gli occhi ; note riuscite così lunghe e disformi come da miscellanee «alla moda», che solo per l’unità del soggetto e . della visuale ho dipoi osato mettere da sè e presentare quasi pezzi di una 2a dissertazione, quali non sono per om bra, perchè ad unirli davvero e colmarli allo stesso modo verrebbe fuori « monstrum horrendum ingens, cui lumen ademptum ». Per ora, a causa del numero straordinario dei tipi pre sunti, della piccolezza dei saggi dati e della lontananza e dispersione e diversissima capacità dei codici è molto riu scire a farsi un’idea vaga e confusa della quantità e della provenienza del contenuto dei singoli tipi e dell’affinità di taluni ; fuori di qualcuno di composizione perspicua e meno inesplorato da editori di Santi Padri, s’ignorano le loro particolarità, i veri rapporti cogli affini e con le fonti ed il valore che loro spetta e che può grandemente variare da autore ad autore citatovi e dà parte a parte, del Salterio. Indi facili e quasi fatali gli abbagli, nè d’ordinario percettibili a chi non abbia i manoscritti, fuorché dove l’errore è svelato dal contenuto medesimo, o quando è dato per nuovo, o sotto un diverso nome, ciò che da pubblica zioni è già conosciuto sotto un nome giusto. Facilissimi segnatamente allorché si procede quasi alla buona ventura,
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Per introduzione
appagandosi per confidenza soverchia di questa e quella catena, imponente per la copia o mole e per i grandi nomi che vi compariscono, o preferita per la facilità e bellezza della scrittura, come usarono purtroppo i grandi cacciatori d’inediti, che ne hanno empito tranquillamente volumi e volumi seducenti ma poco sicuri, senza nemmeno sospet tare che n’era necessario un poco di critica e riflettere che poco o punto Ila possono fare da sè la comune dei lettori. Nè per tale pericolo tuttavia nè per disperazione di una utilità che compensi la pena sembra savio rinunciare a servirsi delle catene secondo i mezzi che si hanno, purché con giudizio e prudenza, e scoraggiare altri dal farlo : ciò tanto nuocerebbe all’avanzamento del sapere ed al ricupero di non pochi residui di commenti ed altri scritti cristiani antichi, quanto lo sprezzo, molto comodo ma poco giusto, di quelle indigeste farragini non classiche e del loro genere medesimo di compilazioni impersonali ottuse. Oh! valgono forse molto di più tanti altri testi e certi studi raccoman dati ed elogiati, che svegliano sì e addestrano ma fruttano quasi nulla di nuovo e di durevole? Del resto a persuadere del contrario può bastare uno » sguardo a ciò che hanno ricavato con giudizio nel presente secolo da catene del Salterio Cadioux, Chaîne, Devreesse, e da catene di altri libri sacri Faulhaber, Sickenberger, Staab e recentissimamente lo stesso Mgr. Devreesse. 30 marzo 1900.
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DISSERTAZIONE I. PER LA RICERCA DEI NOMI DEGLI «ALTRI» TRADUTTORI NELLE OMILIE SUI SALMI D I S. GIOVANNI CRISOSTOMO
P ream bolo
1. Il Santo esponendo non nomina mai i traduttori diversi dai LXX. — 2. Come tuttavia li indicò: le ricerche da fare.
1. Nelle osservazioni ai salmi XLV e XL V ili ed altrove talvolta, coi testi delle reliquie esaplari citati più o meno da per tutto, si troverà ad ogni verso S. Giovanni Crisostomo quasi primo o più copioso, grazie alle versioni da lui rife rite s e n z a n o m e nelle rispettive due omilie esegetiche dentro, o subito dopo, gli stichi da commentare. Esse per sè non sono affatto nuove, nè mai vennero poste in dubbio: stanno da secoli nelle stampe greche, latine, ecc. di quelle omilie, e ne furono anche estratte e notate quasi tutte dal Montfaucon e dal Field, così che potrebbe apparire super fluo intrattenersi a discorrerne. Ma perchè il Santo dentro il testo non nominò mai i traduttori di cui arreca le va rianti, e, se non consta altronde, resta incerto di chi queste siano con un gravissimo incomodo per chiunque le ha da usare, e sembra ignorarsi che non mancò al riguardo un idoneo rimedio e lo si possiede tuttora in parte almeno, fa d’uopo porre ciò in risalto, affinchè non lo si oltrepassi più alla leggera come fece il Montfaucon, al quale non isfuggì l’esistenza di codici con quel rimedio (*) che è sintomo insieme (x) V. la prefazione del t. V, § Y η. II (P .| é?., LV, 17 sg.) e le sue note ai salmi V ili, IX e X LV III, 1 (ih. 108 sg., 115-117, 124 sg., 135, 222), dove ricorda sigle di un « certo ms. » usato dal Savile e di un codice del Cardinal Barberini, di cui si dirà a p. 22.
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I. Per la ricerca dei nomi degli altri traduttori
di una buona conservazione dell’opera, e tuttavia non venne il pensiero di rintracciarli per la sua edizione, come non è venuto ad altri che l’ha letto, ma se ne faccia una seria ricerca, segnatamente nelle biblioteche fuori di mano, an che da chi per altri studi vi vada nè può conoscere il pregio singolare dei codici predetti. La cosa non è senza importanza, perchè quelle omilie del Santo sono tutte sopra salmi dei quali non c’è pervenuto per tradizione diretta nè si ha integro il commento Eusebiano, l’unico che le superi per la copia delle citazioni, e queste esplicite, delle altre versioni. Come osservò il Montfaucon, e prima ancora il Savile (*), il Crisostomo nelle omilie esegetiche sopra i salmi — ne rimangono solo 58 in quattro gruppi, probabilmente rispon denti ad altrettanti tomi (2), coi salmi IV-XII, XLIII-XLIX, P) V. la sua nota al s. CXVIII,'riferita dal Monti, ib. (P. G., LV, 675 s.). (2) Questa sembra l’ipotesi più atta a spiegare sia la perdita sia la ra rità maggiore di qualche tomo, per cui a Fozio sfuggirono le omilie genuine sopra i salmi CVIII-CXVII (v. la sua nota nel Coislin. 12, f. 52, ed. in greco dal Monti., t. V, Praef. § VI, e dal D e v r e e s s e , Le Comm. de Théodore de Mops., p. X u , ed in latino soltanto in P .