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Italian Pages 2720 [2721] Year 2018
teresa d’avila Tutte le opere
nuova edizione riveduta e corretta
Testo spagnolo a fronte
Saggio introduttivo, traduzione e note di Massimo Bettetini
Bompiani Il pensiero occidentale
ISBN 978-88-587-8008-4 Realizzazione editoriale: Alberto Bellanti – Milano www.giunti.it www.bompiani.it © 2018 Giunti Editore S.p.A./Bompiani Via Bolognese 165 - 50139 Firenze - Italia Piazza Virgilio 4 - 20123 Milano - Italia Prima edizione a marchio Bompiani: novembre 2011 Prima edizione Giunti Editore S.p.A.: settembre 2018 Prima edizione digitale: settembre 2018 Bompiani è un marchio di proprietà di Giunti Editore S.p.A.
Sommario Saggio introduttivo di Massimo Bettetini Cronologia della vita e delle opere
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La vita 3 Cammino di perfezione 721 Il Castello interiore 1093 Le Fondazioni 1497 Poesie1995 Relazioni2107 Esclamazioni dell’anima a Dio 2279 2329 Concetti dell’amore di Dio Costituzioni del 1567 2443 Come visitare i monasteri 2505 Vejamen2547 Risposta a una sfida 2555 2567 Pensieri, appunti, memorie, atti Note ai testi2603 Apparati2627
Saggio introduttivo di Massimo Bettetini
1. Parole per una visione d’insieme e per un’introduzione A un acuto studioso di Teresa d’Avila, fu un giorno domandato cosa più l’avesse colpito della santa carmelitana. “La sua laicità”, fu la risposta, sicura e secca. “Perché”, continuò lo studioso, “a lei interessavano solo le anime e la loro salvezza”. Ecco: questo può essere considerato un buon riassunto della sua persona. Chi meglio ha descritto la vita di Teresa d’Avila, è stata lei medesima. Su invito dei suoi confessori, scrisse il libro della sua vita che, oltre a tratteggiarne dettagliatamente i fatti salienti, è importante testo di ascetica e mistica, tutt’oggi attuale. Ad un mondo pragmatico cui la distrazione pare conferire evasione e una nicchia di serenità, è infatti indicato il cammino certo della contemplazione. Rientrare in sé stessi per raggiungere le vette dell’amore filiale, che diviene sponsale. Lì dove l’alterità è misteriosamente vissuta nella sua giustezza, relativa e partecipe di Cristo, Unigenito Figlio di Dio. Teresa de Ahumada è donna di nobile lignaggio. Da Alonso Sánchez de Cepeda, sposato in seconde nozze, dopo esser rimasto giovane vedovo, e Beatriz de Ahumada, una delle più belle donne della Spagna d’allora, nacque Teresa, in Avila, il 28 marzo 1515. Nel 1518 nascerà suo fratello Lorenzo. Educata secondo gli amabili canoni della religione cristiana, Teresa intuisce presto come tutto, nella sua vita, sarebbe dovuto passare attraverso la preghiera, l’orazione
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mentale personale, vale a dire un rapporto personale con la viva persona di Cristo. Non per questo dobbiamo pensare a Teresa come ad una bigotta, il cui sguardo non sapesse superare le mura di una casa o di un convento. È vero che sin da bambina il suo amore per Gesù assume connotazioni sponsali. Ma a questo rapporto oblativo Io – Tu, Teresa giunse tramite un meraviglioso itinerario lungo il quale non piccola importanza ebbero le letture dei libri cavallereschi dell’epoca, dove fanciulle erano rapite, dove cavalieri dedicavano la vita alla ricerca e alla soddisfazione del loro amore. Questi libri divengono ispiratori di un’esistenza che, con i tempi e al passo di Dio, sarebbe giunta a coronare mete superiori alle medesime aspettative della santa. Nel 1520 nasce suo fratello Antonio, e nel 1521 nasce Pedro. Nel 1523, come lei stessa racconta nella sua autobiografia, compiuti gli otto anni, fugge da casa con il fratellino Rodrigo. Era loro vivo desiderio patire per Cristo, non fanaticamente, ma secondo la semplicità tipica dei bambini. La terra di missione più vicina era per loro quella occupata dai Mori; un giorno decidono innocentemente di recarvisi. Entrambi sono intenzionati a patire il martirio per Cristo e per Lui subire la decapitazione. I due bambini, pienamente coscienti di quanto stavano facendo, furono casualmente e fortunosamente trovati per strada, nonché ricondotti immediatamente a casa, da uno zio. Imbronciati per il fallimento del loro tentativo, non persero lo zelo apostolico, che, naturalmente, crebbe in loro più maturo e consapevole. Il 1523 è anche l’anno della nascita del fratello Jerónimo. Quattro anni dopo, nel 1527, e, in seguito, nel 1528, nascono l’altro fratello, Agustín, e la sorella Juana. Ma il 1528 è destinato a divenire un anno segnato dal dolore per Teresa e per i suoi cari; muore, infatti, la madre.
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Per la famiglia fu una grave perdita. Erano molto legati alla madre; Teresa racconta quanto le fosse particolarmente grata, affettivamente stretta. Dal momento della sua morte si sentì spinta ad abbandonarsi sempre più filialmente nelle braccia della Vergine Maria, cui domanda esplicitamente, nella preghiera, di farle da madre. Qui già comprendiamo come il dialogo della sua orazione fosse personalmente rivolto e contraccambiato. Teresa fu donna di vasta cultura. Consumò la biblioteca di famiglia, leggendone avidamente i libri, cavallereschi e non solo; talvolta di nascosto, perché suo padre, uomo dalla profonda vita spirituale, ma un po’ irrigidito e divenuto piuttosto legnoso, ma sempre buono, dopo la morte della seconda moglie, temeva che Teresa potesse essere sviata da certe letture. Teresa partecipava alle riunioni in guanti bianchi dei salotti del tempo, divertendosi e sapendo sorridere tra sé alle piccole meschinità altrui. Imparò ad ascoltare e intervenire nei momenti opportuni. Si divertiva un mondo a recitare, per fratelli e cugini, le gesta dei cavalieri e delle principesse, le cui avventure leggeva sui libri. Ma non mancava di inventare storie e divertirsi a raccontarle o cantarle. Aveva una fantasia vivacissima, tanto da essere soprannominata la pazza di casa1. La sua sensibilità e perspicacia le permisero di comprendere i beni e i mali di una società, che, si rese lentamente conto, aveva bisogno di forti segni e gesti per rinascere verso la conversione necessaria all’instaurarsi del regno di Cristo. Queste riflessioni, in Teresa, non si fermarono alla te1 Questa definizione è stata attribuita alla santa come se lei volesse
così definire la fantasia. In realtà furono i suoi parenti a definire così lei, ancora bambina, per gioco ed innocente scherno. Cfr. J.L. OLAIZOLA, La Santa – Teresa d’Avila nella Spagna del siglo de oro, Ed. San Paolo, Cinisello Balsamo (Mi) 2002.
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oria o all’arguzia di una speculazione esperienziale. Crescendo in intimità con Gesù, si innamorò del Maestro, permettendo a lui, lo «Sposo», di manifestare a lei, la «sposa», la sua volontà, di palesarle i suoi disegni. Il carattere forte e vigoroso di Teresa si trasformò, per amore, in una docile obbedienza, dove il suo volere divenne uno col volere del Creatore. La sua vivacità, e, osiamo dire, la sua pura mondanità, non vennero meno, ma furono valorizzate dalla presenza di uno scopo, di una Persona, cui dirigerle. Il cammino di preparazione alla vocazione monacale superò diverse purificazioni; passò attraverso l’umiltà, l’obbedienza pienamente vissuta fino alle sue estreme conseguenze, nonché attraverso l’adesione incondizionata ai disegni divini, lì dove la realizzazione di sé non è cercata in quanto tale, ma raggiunta (accolta, sarebbe meglio dire), come conseguenza, tramite la realizzazione dei disegni dell’Altro per eccellenza. Teresa non fu volontarista. Una certa scuola di pensiero, di per sé ben identificabile, ha tentato di collocarla in quei sentieri definiti dall’espressione «orgia della volontà»; espressione nietchiana, nel caso di Teresa assolutamente fuori luogo e per di più manipolabile. È frutto di contorsionismi intellettuali e psicologici applicare l’«orgia della volontà» del principe del nichilismo a Teresa e ai suoi atteggiamenti. Il suo modo di agire manifesta, piuttosto, l’amore della sposa per lo Sposo, il corrispondere ai suoi inviti d’amore, la decisione a seguirlo ovunque vada, a cercarlo, come la sposa del Cantico dei Cantici, tra le strade e le case del proprio mondo interiore. Sposa che è visitata dallo Sposo nell’intimità dei fenomeni mistici raccontati e descritti da Teresa, solo per obbedienza, e non per falsa umiltà. Disposta a tradurre il suo amore in fatti di vita, il 2 novembre 1535, per chiamata divina, fu accolta nel Monastero dell’Incarnazione, in Avila. Suo padre non era
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completamente d’accordo con questa decisione. Allora, Teresa abbandonò di nascosto la casa paterna, lasciando le lecite agiatezze in cui era stata educata, per dedicarsi alle differenti esigenze del Carmelo. Quasi fuggendo, racconta come avvertisse un dolore in sé forte e continuo, uno slogarsi delle giunture. Già da questo comprendiamo come la sua vita interiore non fu una ricerca di consolazioni o di autorealizzazione, ma la realizzazione del dono di sé, un atto d’amore di corrispondenza all’amore di Dio. L’atteggiamento di Teresa traduce nelle sue circostanze l’insegnamento evangelico: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi»2, e: «Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. Chi non porta la propria croce e non viene dietro di me, non può essere mio discepolo»3. In seguito, suo padre comprese appieno il cammino della figlia, a cui in realtà oppose solo gli ostacoli tipici di un padre premuroso; e l’avrebbe aiutata e sostenuta, specie nei momenti successivi all’entrata in Carmelo, quando la sua salute venne meno. Anche questo fatto (che Teresa si sia ammalata seriamente solo dopo l’entrata nel Carmelo), ha spinto alcuni ad intravedervi un venir meno del fisico relativamente ad una rinuncia esagerata. Niente di più falso. Furono anzi queste le purificazioni che condussero la nostra a vivere il dialogo col Signore come reale ed inteso nella sua verità oblativa. Un anno dopo l’ingresso in monastero, Teresa ricevette l’abito di Carmelitana, e il 3 novembre 1537 compì la Professione. Successivamente fu appunto colpita da malattie doloro2 Mc 10, 21. 3 Lc 14, 26-27.
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se e persistenti contro le quali la scienza medica dell’epoca poté poco. I medici non furono in grado di esprimere una diagnosi precisa, né di proporre terapie efficaci. Prima di guarire, Teresa trascorse tre anni praticamente immobilizzata a letto, senza potersi muovere, talvolta imboccata, in bilico tra la vita e la morte. Era tale la sua situazione, che in una precisa circostanza fu creduta morta. Lo specchio avvicinatole al viso non subiva alcun appannamento. Suo padre, unitamente ai parenti e alle consorelle, fece il possibile: la portò dagli esperti, compiendo viaggi, spendendo denari, senza ricavarne alcunché, acuendo, anzi, fastidi e dolori. Dopo i tre anni d’immobilità, il male parve attenuarsi. Il suo fisico tormentato non le lasciò comunque pace, con fastidi e altro, per il resto della sua vita. Terminato il periodo di sofferenze per lei e di dolore morale per quanti la amavano, guarita, il Signore permise che su Teresa si abbattessero le sofferenze interiori, dove il buio della fede, come la Croce prima della Risurrezione, fu il preludio delle grandi grazie divine. In questo periodo, Teresa visse l’incomprensione di vedere attribuite alcune delle grazie ricevute all’azione del demonio; visse anni durante i quali gli appuntamenti di preghiera col Signore si facevano pesanti e privi di attrattiva; fu assalita dai dubbi di avere sbagliato cammino; avvertiva qualcosa che il Signore le chiedeva senza capire cosa fosse. Entrò, insomma, nella fase delle prove e dell’abbandono spirituali, più pesanti e difficilmente sopportabili delle prove fisiche. Sul cammino dell’orazione mentale, passo dopo passo, fu in seguito visitata da quei fenomeni mistici da lei descritti con tanta amabilità ed evidenza; subendo, anche in questo caso, il travaglio di chi le diceva essere cose del demonio. Fenomeno mistico, come vedremo oltre, in Teresa non significò mai sensazione di privilegio o ricerca di distinzione. Sempre incoraggiò se stessa e le consorelle a trovare
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l’incontro con Dio anche tra le pentole e gli strofinacci di cucina. A sé stessa, e alle consorelle che affermavano di vivere fenomeni mistici, consigliava spesso di dedicarsi ai lavori più umili, per ridimensionare gli avvenimenti nella normalità del cammino. Ebbe sempre chiaro come Dio stesse scavando nella sua anima, per restare, e presentarsi nella sua essenza. Dio le stava chiedendo di più. Questo di più era il qualcosa che lei non cercava, ma che Lui voleva. Col passare degli anni avvertì la rilassatezza in cui, per molteplici ragioni, stava scivolando l’Ordine delle Carmelitane. È necessario sottolineare come tale rilassatezza non si riferisse a particolari materiali o a dettagli secondari. La diatriba tra carmelitane “calzate” e “scalze” non riguarda la semplice vestizione dei piedi, come molti, per incolpevole ignoranza, ritengono. Questa aveva subito cambiamenti, dovuti specialmente a variazioni climatiche storicamente documentate, per cui gli inverni irrigiditi imponevano alle monache più deboli una maggiore cautela a salvaguardia dello stato di salute. La rilassatezza contro cui combatté Teresa, unitamente a Giovanni della Croce (per quanto concerne i carmelitani), fa invece riferimento alla preghiera, al modo e ai tempi da dedicare al dialogo personale col Signore, alla mortificazione non fine a se stessa, all’interesse rivolto unicamente al bene delle anime e non ai beni esteriori, o alle consolazioni ricercate in amicizie non sempre consone alla vocazione monacale4. Dopo tanto tempo trascorso a chiedere luci al Signore, dal 1562 al 1582, Teresa operò dunque la riforma delle Carmelitane scalze, unitamente, come si diceva, a Giovanni della Croce, che, nei medesimi anni, riformò i Carme4 Ringraziamo, a tal proposito, il puntuale contributo storico fornitoci
dal prof. Alberto Torresani.
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litani scalzi. Gli ostacoli e le incomprensioni, da parte di coloro che si opponevano, non furono pochi. Ma quando la sposa si concede allo Sposo, diviene paradossalmente possibile superare l’insuperabile. Se a Giovanni toccò l’incomprensione dei confratelli fino all’incarcerazione e alle più crude restrizioni, a Teresa toccarono le difficoltà riferite nelle sue opere scritte, e, in particolare, nella Vita, nelle Fondazioni e nelle Esclamazioni. In questi anni fu davvero importante, per lei, la vicinanza spirituale di Giovanni. Scontenta per amore della cosiddetta Regola Mitigata dell’Ordine, e su ispirazione divina, Teresa restaurò la Regola Primitiva, senza obbligarvi le consorelle, ma raccogliendone molte, attratte dalla radicalità d’amore vocazionale. Compì il tutto in unione con la Gerarchia ecclesiastica, subendo, anche in questo, non poche incomprensioni che spiegano l’ultima frase da lei pronunciata sul letto di morte, prima di spirare: “En fin, soy hija de la Iglesia” (in fine, sono figlia della Chiesa). Instancabile apostola, Teresa fondò Carmeli e, malgrado le precarie condizioni di salute, percorse la Spagna in lungo e in largo, per strade polverose, durante le torridi estati, i gelidi, nevosi e soprattutto piovosi inverni. Seminò e raccolse, con la preghiera e con l’azione, molte vocazioni. Sospinta insistentemente dai suoi Direttori spirituali e dai suoi Superiori, pur contro voglia, e non sentendosene naturalmente portata, scrisse molto. Sua opera principale, non in termini cronologici, è Il Castello interiore cui si aggiungono La vita, Cammino di perfezione, Le fondazioni, Poesie, Relazioni, Esclamazioni, Concetti dell’amore di Dio, Costituzioni, Come visitare i monasteri, Vejamen, Risposta a una sfida, Pensieri, appunti, memorie, atti 5. A questi scritti 5 Cfr., per l’opera omnia della santa in lingua originale: Santa Teresa,
Obras completas, septima edicion preparada por Tomas Alvarez, Ed. Monte Carmelo, Burgos, 1994.
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si aggiungono le lettere, da cui, oltre alla sua spiritualità, compare la sua ironia, il suo saper stare nel mondo, il suo saper dialogare con i grandi della terra come con le persone più semplici. Sfibrata dalle fatiche, fisiche e morali, si spense presso il Carmelo di Alba de Tormes la sera del 4 ottobre 1582. E la morte suggellò la sua delicatezza nell’obbedire. Nelle pagine del Breviario che tenne tra le mani fino all’ultima ora, fu trovato il manoscritto con una delle sue più belle e sintetiche poesie: Nada te turbe, / nada te espante, / todo se pasa, / Dios no se muda, / la paciencia todo lo alcanza. / Quien a Dios tiene / nada le falta. / Sólo Dios basta6. Che nella nostra versione italiana suona: Nulla ti turbi / nulla ti spaventi / tutto passa / Dio non muta / tutto ottiene / la pazienza / a chi Dio possiede / nulla manca. / Dio solo basta. Le sue ultime parole, come detto, furono di piena adesione alla Chiesa, una, santa, romana, cattolica, apostolica, di cui si sentiva incondizionatamente figlia. Era tanta la pietà popolare nei suoi confronti già in vita, che il suo corpo fu nel tempo in parte smembrato per permettere a diversi di possedere una sua reliquia ex corpore. La devozione nei suoi confronti originò una serie di frasi attribuitele, che tutt’oggi costituiscono la base dell’educazione cristiana spagnola in famiglia. Uno degli odierni e più vivaci biografi di Teresa, così conclude il racconto della sua vita: “Non v’è dubbio che Teresa di Gesù fu una donna innamorata che riuscì a trasmettere la sua passione a migliaia di anime, nei secoli dei secoli, amen”7. Teresa de Ahumada, Teresa di Gesù, santa Teresa d’Avila, è, insieme all’Apostolo Giacomo, Patrona di Spagna. Teresa è Dottore della Chiesa. 6 Teresa d’Avila, Poesias, n. 9. 7 J.L. Olaizola, Op. cit., p. 233.
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2. La mistica, in riassunto, secondo Teresa Allora: che cosa può significare dare tutto al Signore, e che cosa vuole dire amare ed essere amato? La santità è qualcosa di cercato e, nel contempo, di richiesto. La mistica non è mero sentimentalismo, o deviazione psichica, pur movendosi sottilmente negli anfratti dello spirito umano. Per questo ha da sempre attirato l’attenzione di molteplici scienze e strumentazioni di indagine. Teresa insegna che la mistica, correttamente interpretata e vissuta, oltre a essere esperienza, oltre a essere il gradino più elevato di una conoscenza, fenomenologicamente intesa, diviene contemporaneamente strumento della medesima conoscenza. Profonda era la familiarità di Teresa con le Sacre Scritture. “Se tu conoscessi il dono di Dio”8, dice Gesù, seduto sul pozzo, stanco e assetato, alla donna samaritana. Il dono di Dio non è acquisito dai meriti della persona. È il Signore stesso, Sua Maestà, come Teresa amava chiamarLo, a chinarsi sugli uomini e sulle donne, svelandosi, rivelando la sua vita intima, mostrando la finalità ultima delle cose. La persona impegnata nella ricerca della verità, inizia il suo itinerario conoscitivo dall’esperienza sensibile per concettualizzarne le conclusioni. L’intelligenza elabora in un secondo tempo i dati forniti dal reale per giungere alla conoscenza delle cose e degli altri. Su questo si innesta l’intuizione, quale capacità naturale: la capacità di cogliere l’essenza delle cose nella sua immediatezza e sintesi. All’intuizione Dio quindi si dona, presentandosi nella sua veracità. A sua volta, la persona è poi chiamata ad elaborare la conoscenza intuitiva, lavorando sui contenuti di ciò che Dio le va rivelando di se stesso. 8 Gv 4, 10
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È dunque Dio a donarsi per primo alle sue creature, anche nell’atto di conoscenza; è Dio che attende in risposta dalle creature il sì del loro amore. Conoscere diviene amare, amare diviene conoscere. Amare e insieme conoscere vuole dire donarsi incondizionatamente e reciprocamente. Da un punto di vista psicologico la persona sembra muoversi quasi per prima, ma l’iniziativa è in realtà nelle onnipotenti e amorose mani di Dio, tanto da non lasciare dubbi circa la sua presenza nei fenomeni mistici. I sentimenti, e, se vogliamo, con un gioco di parole, le sensazioni dei sensi, non lasciano spazio allo psicologismo, perché si abbandonano e sono abbandonati, per arrendersi alla costatazione della presenza dell’Altro, dell’Assoluto Altro. Nella vita di Teresa tutto questo si è trasformato in autenticità. La scelta del modello di vita del Carmelo è stata la risposta alla chiamata dell’amore di Dio. Tanto è vero, questo, ch’ella stessa racconta, come già detto, quanto le costò lasciare la casa paterna. Se non ci fosse stato il Signore a sorreggerla in quei momenti, ci dice, sicuramente le sue forze spirituali e fisiche, pur corroborate dalla sua buona volontà, non sarebbero state sufficienti per compiere il passo determinante della sua esistenza. Se uno scettico psichiatra potrebbe definire i fenomeni mistici della Nostra come frutto di proiezioni di una mente autistico-schizofrenica, gli scritti di Teresa, realisticamente letti nella loro essenza più profonda, ci rendono convinti che Teresa non può essere analizzata in quanto schizofrenica perché la ricchezza della sua affettività è prova di salute psichica. Le vere apparizioni, di ieri o di oggi, passate o contemporanee, portano sempre con sé il segno dell’autenticità dove il soggetto percepisce suoni, immagini, figure, come provenienti dall’esterno, come dono, o richiamo, di Colui che vuole manifestarsi a quell’anima
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in quel particolare modo. Ogni psicologismo può quindi essere bandito senza paura di sbagliare. D’altra parte, la stessa grande prudenza della Chiesa nel pronunciarsi sui fenomeni mistici è prova di autenticità. Chi riceve il dono di simili fenomeni non diviene un privilegiato, ma un beneficato chiamato a rendere partecipi gli altri del proprio dono, senza cadere nella tentazione di dare le proprie perle ai porci; pericolo da cui mette in guardia il medesimo Gesù nel Vangelo. Mistica non significa stranezza, ma quell’intimità di dialogo e di rapporto col Signore cui tutti i cristiani, proprio perché tali, sono chiamati. Le eventuali apparizioni o locuzioni non sono quindi necessarie al dialogo con Dio e alla salvezza dell’anima, ma accidentali. Lo ha ben chiaro, questo, Teresa d’Avila. Lungo tutte le pagine del Castello interiore si rinviene, infatti, il richiamo alla materialità della vita cristiana, a non cercare la distinzione, a non cercare lo straordinario, ma ad accettarlo, semmai, come fatto strumentale, dono di Dio per un migliore servizio agli altri. L’importante è essere convinti dell’importanza del tempo da dedicare a Dio nell’orazione e nei Sacramenti, ogni giorno, come tempo a lui offerto, in realtà a noi donato, sapendo che i frutti di questa offerta supereranno le aspettative perché proverranno dall’amore dell’eterno Padre.
3. Pensiero Tra gli scritti di sicura origine teresiana, il vero capolavoro, ove il suo pensiero si concentra e spiega, è stato da sempre ritenuto Il Castello interiore. C’è chi ha voluto interpretare l’opera in modo schematico, secondo canoni rigidamente mistici; chi secondo quelli della scienza psicologica; chi secondo quelli della scienza teologica. Il volume, scritto, come gli altri, per ob-
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bedienza ai Superiori dalla santa Dottore della Chiesa, è in realtà un sunto che supera tali connotazioni per unificarle e assumerle ad un più alto livello. Il libro, dopo un breve prologo, si snoda lungo sette capitoli principali, ripartiti in altri sottocapitoli, suddivisi, in fine, per punti numerati. I capitoli si distribuiscono su lunghezze differenti, a testimonianza dell’estrema libertà intellettiva e di scrittura a disposizione di Teresa. Una succinta conclusione pone fine al libro. Il testo è stato esplicitamente scritto, su incoraggiamento dei Superiori, per le consorelle Carmelitane scalze. Il cuore del Castello interiore è il rapporto Dio-anima, la cui unione giunge ad essere lo scopo ultimo dell’esistenza umana. Per descrivere come Dio si comunichi a un’anima, bisogna prima definire che cosa l’anima sia e come sia strutturata. Da qui, per farsi comprendere, l’equilibrato ricorso all’analogia. L’anima, dice Teresa, può essere paragonata a un meraviglioso Castello dove i giochi di luce divengono il riflesso dei moti interiori; un Castello dalle molte dimore, dai molti posti. Sette sono però le stanze principali da cui è costituito. La stanza centrale del Castello, la settima, è abitata da Dio, e lì avvengono le cose più segrete tra il Creatore e la creatura. La stessa costruzione non è in funzione di sé stessa, ma di chi in essa vive; ecco, dall’inizio, il richiamo alla dualità dell’amore sponsale. Il passaggio dalla prima alla settima stanza è un itinerario che, iniziando dalla conoscenza di sé, giunge al matrimonio mistico dell’anima con Dio. Chi vaga al di fuori del Castello, senza neppur rendersi conto degli infiniti tesori in esso nascosti, senza voler entrare nella prima stanza, la stanza della conoscenza di sé, è destinato, sotto ogni punto di vista, anche umano, all’infelicità. Non conosce sé stesso, primo gradino della scala conoscitiva; non conosce la verità delle cose, non conosce gli altri, non
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conosce, specialmente, la grandezza, potenza, luminosità, dell’amore di Dio. Quando l’anima si trova nella stanza della conoscenza di sé, la prima delle sette, insiste Teresa, non deve tralasciare di volare frequentemente alla conoscenza di Dio, come le api volano dall’alveare ai fiori. Ci conosciamo meglio in Dio, infatti, che restando negli anfratti di noi stessi. Se le api non volassero ai fiori, non avremmo la fioritura dei campi, né la gustosità del miele. Ecco un addentellato con la cultura odierna. Se il mondo è necessitato, come hanno abbondantemente sottolineato sia Giovanni Paolo II sia Bendetto XVI, di un’urgente e nuova evangelizzazione, la preghiera è talvolta interpretata rifugio o consolazione per labili personalità. Pregare, dice contrariamente Teresa, cementa e aiuta la sanità psichica. Per raggiungere Dio, meglio, per permettere a Dio di raggiungermi, è necessario temperare le barriere dell’Io. Se le barriere sono troppo alte, il dialogo tra Creatore e creatura sarà difficile. La preghiera scioglie l’Io nel dirigersi all’eterno Tu. La persona che prega non è in cerca di consolazioni non pervenute dalla vita. È un essere umano che, conoscendo se stesso nella verità dei propri limiti e dei propri talenti, si rivolge a Chi da sempre e per sempre lo ha pensato, desiderato, amato. Ma Teresa prende il lettore per mano, e lo conduce lungo il cammino delle sette stanze. Nella prima, l’anima entra nel Castello. È la conversione avvenuta, lì dove ha inizio l’orazione, il rapporto personale con Dio. Chi si mette nel cammino dell’orazione mentale, avverte un momento in cui il rapporto col Signore si fa dialogo. Questo momento è l’entrata nel Castello. Qui l’anima incomincia a recuperare la sensibilità per le cose spirituali anche grazie a una conoscenza più intima di sé. Chi si ferma impaurito nelle vicinanze del Castello, senza entrarvi, resterà preda delle viscide serpi costituite
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dai peccati, dai vizi, dalle omissioni, dalle illusioni del demonio, da quanto allontana da Dio, anziché avvicinare a Lui. Viscide serpi che potranno entrare nel Castello, ma che andranno a mano a mano perdendo di forza ed efficacia più ci si avvicina alla stanza centrale. Nella prima stanza inizia il dialogo con Dio. Per chi riceve la grazia di passare nella seconda stanza, il cammino si fa più difficile. L’orazione diviene meditativa, e occorre lottare interiormente. Il peccato è ancora presente, così come sono presenti e vivi gli impulsi disordinati dell’anima. Le tentazioni sono tante; il demonio impiega le sue energie per danneggiare l’anima e farla retrocedere. Ma non bisogna scoraggiarsi; non bisogna avere paura. Si rende necessaria una decisione sostanziale. Nella terza stanza, si compie il primo grande balzo in avanti. L’amore è messo alla prova dall’Amore degli amori. Lo zelo apostolico e il desiderio che tutte le anime si salvino infiammano l’anima. Allo zelo si alternano le prove dell’aridità interiore, dove la luce che illuminava la via pare spegnersi. Ancora una volta Teresa mette in guardia le anime a non cadere nella tentazione di retrocedere nelle stanze precedenti; scopo verso cui sembrano impegnarsi tutti i diavoli dell’inferno. All’anima può anche sembrare, per tentazione demoniaca, che gli sforzi compiuti e il cammino percorso siano un’illusione. Il cammino prosegue nella quarta stanza. Sgorga la fonte interiore d’acqua viva e si tocca l’esperienza mistica. Questo avviene ancora a fasi alterne, e momenti di lucidità infusa si alternano a quelli di amore mistico completamente passivo, dove si riscontra la quiete della volontà. Nella quinta stanza Teresa sfrutta un’altra analogia per spiegare come l’anima rinasca in Cristo. L’anima è paragonabile a un bruco che, dopo aver costruito il bozzolo di seta ed esservisi involto, muore per rinascere farfalla.
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Cristo diviene vita della nostra vita, o, meglio, è il nostro vivere; il cristiano muore a se stesso, al male presente in sé, perché in lui viva Cristo. In questa stanza si rinvengono diverse citazioni del Cantico dei Cantici. Lo stato di unione mistica, in questa stanza, si rende particolarmente manifesto nell’amore al prossimo. È importante sottolinearlo, perché ci ricorda come Teresa ritenga inconcepibile una vita interiore separata dall’esistenza quotidiana, e specifichi la necessità di materializzare lo spirito, come Dio si è materializzato nella Persona del Figlio. Restano la sesta e la settima stanza. Teresa accenna a come potrebbero essere trattate insieme, nello stesso capitolo, nascendo nella prima il fidanzamento mistico, e consumandosi nella seconda il matrimonio mistico. Ma la differenza tra il primo e il secondo fenomeno è tale da rendere la settima stanza incomparabilmente più elevata della sesta. Nella sesta stanza l’amore è crogiolato nell’incandescenza divina. L’anima tende all’eternità ed è infastidita dalla prigionia della temporalità. I peccati sono avvertiti e sofferti in modo nuovo; la presenza di Cristo si fa anch’essa nuova. In questa stanza si attua il fidanzamento mistico; l’anima rimane promessa per sempre. L’oggettività della presenza di Cristo rende conto dell’alterità: l’immagine che ha di lui l’anima non è proiezione del proprio pensiero, ma percezione dell’altrui esserci, dell’essere-qui-con-me dell’Eterno Altro. Avvicinandosi alla stanza centrale, la settima, abitata da Dio, l’anima è purificata anche dalle aridità interiori. Il suo amore, ripulito dalle scorie dell’egoismo, troverà di che rinnovarsi per giungere alla donazione di sé, all’oblazione pura, al desiderato talamo dove la sposa si concede allo Sposo da cui è chiamata e lo Sposo si concede alla sposa. Il cuore e gli affetti andranno perfezionandosi anche grazie al crogiolo della virtù dell’obbedienza.
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La persona, nella sua interezza e unità di anima e corpo, non desidera più la morte fisica perché la sua parte spirituale possa spiccare il volo verso l’eterno Padre, ma vuole vivere il più a lungo possibile, per servire il Signore su questa terra il più a lungo possibile. La persona desidera guadagnare anime a Dio. Siamo alla settima stanza. Lo Sposo introduce la sposa nella stanza del desiderato talamo. L’anima è introdotta nella settima stanza, «dove avvengono le cose più segrete tra Dio e l’anima». Qui è consumato il matrimonio tra lo Sposo, Dio, e la sposa, l’anima. Qui non solo Cristo, ma Padre, Figlio e Spirito Santo si comunicano e donano all’anima in azione trinitaria. La configurazione a Cristo crocifisso è totale con i frutti che questo porta con sé: fame di amore di Dio, fame di salvare le anime. Il talamo è la Croce e l’amore è eterno, proiettato nel sempre della risurrezione. Il cammino ha raggiunto il suo apice; le parole hanno perso il loro valore; si rende necessario il silenzio di chi, grato, si abbandona nelle braccia dell’Eterno Amante. La sposa può godere del suo Sposo. La contemporaneità di Teresa è segnata dalle sue discepole nel tempo: parliamo di Teresa del Bambin Gesù e di Edith Stein (Teresa Benedetta della Croce). La “burocrazia spirituale” può parlarci tanto di queste due sante. Basti per noi sapere che sono state testimoni di verità.
4. La lingua Malgrado la frequente impossibilità a scrivere, dettata dal molto pregare e dal molto daffare, più dal primo che dal secondo, malgrado le possibili difficoltà esterne e interne, pur non sentendovisi portata naturalmente, Teresa ha scritto davvero tanto, per obbedienza ai propri di-
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rettori spirituali, e per obbedienza allo Spirito Santo, che senz’altro ha voluto scrivere attraverso di lei. Lo stile linguistico di Teresa può apparire quasi parlato, ricco di congiunzioni e di incollature, come se la semplicità e luminosità dell’immediato irraggiasse da ogni riga e permettesse a chi legge un intenso colloquio con una delle più riconosciute sante di tutti i tempi. Ma non è esattamente così, tanto che persino seri conoscitori della lingua da lei utilizzata si arrendono dinanzi alle difficoltà interpretative di certi passaggi. Le problematiche linguistiche, affrontando l’intera opera, non sono poche. Per la nostra versione, ci siamo rifatti agli originali spagnoli, ripuliti da tutte le correzioni, modifiche, elisioni o aggiunte, inferte al manoscritto originale da chi desiderava chiarire il pensiero della santa, spesso rischiando di complicarlo. Molte mani, con le migliori intenzioni, ritoccarono i diversi manoscritti, ignorando di trovarsi di fronte a pietre miliari della letteratura mondiale. Ma per fortuna di tutti, un puntiglioso lavoro scientifico ha riportato il manoscritto all’originale, così come sgorgato dalla mente, dal cuore, dalla penna di Teresa. Il linguaggio è disinvolto, a tratti asciutto, altre volte materno, complesso nell’insieme, anche per le ragioni che hanno reso la scrittura quasi mai continua, ma sparpagliata nel tempo. Spesso, scrivere, per Teresa, corrispose ad obbedienza, lì dove scrivere voleva dire spostarsi da una primaria intuizione analogica ad un secondario esito conclusivo riportato nero sul foglio bianco, maggiore o minore che fosse il tempo disponibile. Difficile riportare tutto questo alla lingua italiana. Nel nostro lavoro di traduzione, abbiamo sempre voluto tenere presente, quasi parola per parola, le traduzioni preesistenti, in particolare quelle curate dai Carmelitani, cui siamo assai grati, allontanandoci dalle ovvie ridondanze superate dal
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tempo. In particolare abbiamo cercato di mantenere intatta l’immediatezza dello stile teresiano, pur trasformandone qua e là il costrutto per permettere alla mente del lettore di prendere il fiato secondo i propri ritmi mentali. Ne abbiamo insomma seguito, quasi, la punteggiatura, liberandoci però da eventuali loci quasi intraducibili in italiano. Spesso, frasi e vocaboli presentano la possibilità di una duplice interpretazione; in tali casi ci siamo rifatti, senza vagare nelle novità o in pretenziose vedute, alle interpretazioni fornite dagli studi carmelitani. La versione che presentiamo risulta così essere vivace, efficace, impregnata dello spirito di Teresa, e, in questo, lo ammettiamo, ci siamo impegnati, fedele al suo pensiero. Le pochissime note che abbiamo aggiunto al testo, sono di commento, o, qualora se ne ravveda la necessità, di spiegazione: più frequentemente rimandano ai testi scritturistici citati quasi a memoria dalla santa. Specialmente per quanto concerne Il Castello interiore, si rendono necessarie alcune annotazioni. Le problematiche sono infatti notevoli. Sin dall’inizio dell’opera, Teresa parla, utilizzando diversi vocaboli, di posti, dimore, stanze, luoghi. Abbiamo scelto di riferire il termine stanza a quando la santa parla della struttura principale de Il Castello interiore, quando cioè parla delle sue sette stanze. Abbiamo usato il termine luoghi o posti, quando metaforicamente parla dello spazio vivibile del Castello e di quante persone possano esserne contenute: un numero indefinibile. Anche grazie a queste sottigliezze linguistiche notiamo il continuo riferimento di Teresa alla parola che salva, al Vangelo. In questo caso a quando Gesù dice, nell’accomiatarsi dagli Apostoli, che nella casa del Padre suo e Padre nostro vi sono molti posti. Abbiamo infine utilizzato il termine dimore quando, abbandonata la rigidità dello schema delle sette stanze, Teresa fa più genericamente riferimento ai molti siti del Castello.
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5. Opere Perché ripresentare oggi, nei primi anni del terzo millennio, l’opera di Teresa d’Avila? La risposta a questa domanda non è lontana dal più profondo di ciascuno di noi, e può essere trovata nella Lettera apostolica Novo millennio ineunte. Al n. 34 Giovanni Paolo II scriveva: “Ci si sbaglierebbe a pensare che i comuni cristiani si possano accontentare di una preghiera superficiale, incapace di riempire la loro vita. Specie di fronte alle numerose prove che il mondo d’oggi pone alla fede, essi sarebbero non solo cristiani mediocri, ma ‘cristiani a rischio’. Correrebbero, infatti, il rischio insidioso di veder progressivamente affievolita la loro fede, e magari finirebbero per cedere al fascino di ‘surrogati’, accogliendo proposte religiose alternative e indulgendo persino alle forme stravaganti della superstizione. Occorre allora che l’educazione alla preghiera diventi in qualche modo un punto qualificante di ogni programmazione pastorale”9.
Raccontando la vita della Santa, abbiamo già parlato della sua autobiografia, ma qualche riga bisogna pur di nuovo concedergliela. Il testo della Vita non è un diario intimistico. Anche quando si lamenta della propria miseria, parla di sé, ma sempre in dialogo con il Signore. Avrebbe voluto descrivere ancor più minutamente i suoi peccati, ma i suoi confessori si sono opposti. Il lettore è così accompagnato a percorrere il cammino da Teresa percorso, passo dopo passo, assaporando le grazie da Dio concesse nella preghiera, nell’orazione mentale, nei fatti quotidiani; senza mai distaccarsi dalla realtà, nota tipica di tutti i santi. 9 Giovanni Paolo II, Lettera apostolica Novo millennio ineunte, n.
34, Roma, 6 gennaio 2001.
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Teresa, anche nello scrivere Il Castello interiore, non si distacca mai dalla realtà, non indica mai mete astratte e irraggiungibili, fantasiose, ma dipana una pedagogia che è, in fine, educazione alla preghiera. Teresa indica mete alla portata di tutti i cristiani. Ci insegna come il rapporto con Dio vada ricercato a poco a poco, passo dopo passo, ogni giorno, a mano a mano che l’anima si rende capace di Lui, capace di Sua Maestà. La stesura del Castello interiore, opera dove si riassume il suo pensiero, non fu facile, inserendosi in molteplici impegni fondazionali e di governo, nonché nei malesseri che accompagnavano Teresa. Iniziò a Toledo, il 2 giugno 1577. Nell’arco di quarantacinque giorni, Teresa scrisse fino al Capitolo secondo della Quinta stanza. A metà luglio del 1577, dovette trasferirsi ad Avila: l’opera rischiò di restare incompiuta. Malgrado le vicissitudini, Teresa riuscì a scrivere il Capitolo terzo della Quinta stanza, durante lo stesso, scomodo, viaggio. Ai primi di novembre riprese la penna in mano, proseguendo verso il quarto Capitolo della Quinta stanza. Il manoscritto fu terminato in un mese. La data di chiusura sarà il 29 novembre, come siglato dall’autrice. Per questo Il Castello interiore diviene un messaggio per l’uomo e per la donna di ogni oggi, e si lascia scoprire nella sua piena attualità. L’educazione alla preghiera nasce dal cuore e dalla mente di una persona che prega. Solo in un rapporto personale con Dio l’uomo giunge alla pienezza della conoscenza su se stesso, sugli altri, sulle cose. Se la verità ci farà liberi, il dialogo con Dio libera; maggiore conoscenza produce maggiore libertà. A tali traguardi tutti i cristiani sono chiamati in virtù del Battesimo. Questa chiamata alla santità, dichiarata da Gesù nel vangelo, riecheggia da un secolo all’altro e trova in Teresa d’Avila un’ardente e convinta paladina. Malgrado le interruzioni e le continue difficoltà esterne
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e interne nella stesura del testo di cui abbiamo già parlato, possiamo affermare che Il Castello interiore sia stato scritto come tutto d’un fiato. Il medesimo stile, quasi dialogato, ricco di congiunzioni e incollature, ci conferma in questo. La semplicità dell’immediato prorompe davvero da ogni riga e permette di intavolare con Teresa un intenso colloquio personale. Contemporaneamente, il problema della traduzione, per chi si trova ad affrontare un’opera così completa, complessa e profonda, è serio. Il linguaggio, come già accennato, è variegato: asciutto, materno, esigente o complesso, proprio per il modo in cui la stesura è andata distribuendosi. Stesura, ricordiamo, che, come quasi sempre è stato per lei, ebbe inizio con un incarico affidatole dai suoi confessori. Teresa ha intelligentemente fatta sua la richiesta per innestarvi l’intuizione analogica principale del Castello, e giungere al felice esito conclusivo, nel breve tempo di scrittura. Il tentativo, nel lavoro di traduzione, è quello di mantenerne l’immediatezza dello stile teresiano, e, al contempo, trasformarne il costrutto e permettere alla mente del lettore contemporaneo di riprendere fiato, secondo quelli che sono i propri personali ritmi mentali. Presentiamo una versione del Castello interiore efficace, impregnata dello spirito di Teresa, fedele a se stessa. Che Teresa sia conosciuta per quello che realmente è e per quello che realmente ha scritto. Le note che abbiamo aggiunto al testo, come detto, brevi, commentano o spiegano; senza nulla togliere, rimandando semmai ai testi scritturistici. Dove non era necessario, si è preferito lasciare fluire le parole. Il Cammino di perfezione nasce da una duplice tensione: lo zelo di Teresa per le anime delle monache che stavano seguendo la prima regola carmelitana e il desiderio di queste ultime di avere un testo di formazione spiritua-
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le e ascetica scritto dalla loro fondatrice. Lo stile che ne deriva è colloquiale; Teresa sembra quasi parlare con le lettrici, intavolare con loro un dialogo vivace e profondo che nasce dalla vita vissuta. In queste righe Teresa vuole disegnare i confini della vita interiore senza tracciarli, perché sono sconfinati i paesaggi che si presentano all’anima innamorata. Ma un aspetto dell’industriosa mente di Teresa è il senso dell’ironia tipico dei santi. Quando pare rapita da visioni celestiali avverse al razionalismo, la santa di Avila torna alla quotidianità dei gesti proponendo esempi o metafore tratte dalla vita abituale. L’ironia traspare dagli incisi, da mezze frasi, lì dove Teresa non sa prendersi sul serio, né lo vuole; lì dove vive l’improvviso allontanarsi da un concetto propriamente suo per digressioni linguistiche che sono fini digressioni intellettuali. La sua ironia compare in pieno nelle Poesias, alcune delle quali sono autentiche ballate. Nelle poesie appare chiaramente come lo scambio amoroso tra Creatore e creatura si trasformi in un guadagno per quest’ultima. A Pietro che domanda «Che sarà di noi?», Cristo assicura il cento per uno e la vita eterna per coloro che hanno lasciato tutto e l’hanno seguito. Teresa, nelle poesie, ci mostra la strada per raggiungere la meta: abbracciare la Croce per gioire in essa e trionfare con Cristo già in questa vita e poi eternamente dopo la morte. Ogni verso è intessuto della gioia e dell’ironia di chi la sa lunga sulla vita. Il desiderio di morte nella poesia che apre la raccolta, è un desiderio di vita. E i versi con cui la raccolta si chiude sono un’ironica e divertente presa in giro delle preoccupazioni del mondo metaforicamente ravvisate nella mala gente, ossia pidocchi e cimici, che avevano infestato il monastero di San Giuseppe, il primo di quelli da lei fondati.
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Alcune poesie sono canzoni composte per rallegrare le consorelle in circostanze particolari o semplicemente per divertirsi. Nella traduzione abbiamo cercato di restare il più vicino possibile al vocabolario e alla forma teresiani. Le fondazioni, potrebbe essere scambiato per il racconto diaristico di una manager, ma, ovviamente, è molto di più. Tra un viaggio e l’altro, si nascondono infatti tutte le caratteristiche della spiritualità e della psicologia teresiane, felicemente composte nella serena tensione di compiere in tutto la volontà di Dio. Anche dalle pagine delle fondazioni risulta evidente l’innesto nella realtà di Teresa, che vive l’obbedienza in modo davvero esemplare. Non fonda alcunché, se non le è concesso di farlo, parte per ogni luogo se le autorità ecclesiastiche le chiedono di portare la sua riforma anche laddove non aveva pensato. Il tutto con una grande fede. E sapendosi anche divertire nello scomodare l’imborghesimento di chi si trova a doversi “muovere” in funzione delle fondazioni. La medesima scrittura del testo procede seguendo i binari dell’ispirazione e dell’obbedienza. Teresa dice che fu il medesimo Signore, Sua Maestà, a chiederle di scrivere questo testo (1570). Prima di prendere la penna in mano, però, ne parla con il suo confessore; otterrà il permesso solo dopo tre anni (1573) dal padre Girolamo Ripalda. Il testo trabocca di saggezza, specialmente lì dove Teresa si sofferma sulle norme di governo dedicate alle priore dell’ordine. Un tratto caratteristico che compare altrettanto evidente, è la carità che Teresa vive nei confronti delle consorelle. Forte nel correggere, lo è altrettanto nell’incoraggiare e nell’accompagnare, perché il cammino spirituale sia reso più piacevole, meno faticoso.
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Ma passiamo a Concetti dell’amore di Dio. Questo libro di Teresa è un autentico gioiello, probabilmente un gioiello inconcluso e, proprio per questo, più “grezzo” e, quindi, di maggior valore. Lo spunto è offerto a Teresa dal Cantico dei Cantici, poesia biblica, tra le più alte delle poesie, specie se ben compreso e specialmente se ben tradotto. Dallo spunto Teresa vola a spiegare la libertà dell’amore di Dio per l’anima e dell’anima per il suo Dio, dove è superato il desiderio stesso della persona che tutta si perde per poi tutta ritrovarsi nell’Altro dato. Nell’unitarietà delle opere di Teresa, il lettore attento si accorgerà che qui siamo nella Settima stanza del Castello interiore, dove accadono le cose più segrete tra Dio e l’anima, tra l’amante e il suo Amato. E sette sono i capitoli in cui questo testo è suddiviso, quasi a giocare intelligentemente anche con i numeri. Interessante notare che san Giovanni della Croce, compagno di ventura della Nostra nella riforma dei Carmelitani scalzi, in punto di morte si sia fatto recitare proprio i versi del Cantico dei Cantici. Queste pagine, quindi, a suggellare la loro unione spirituale. Nello scritto vi sono diverse citazioni riportate del Cantico dei Cantici; nell’inserirle, abbiamo optato per la traduzione più recente della Conferenza Episcopale Italiana; se qualcosa è perduto nelle tinte e smaltature, qualcosa è guadagnato nel significato. In Come visitare i monasteri, opera che può apparire come minore, Teresa spiega come debbano svolgersi le visite dei priori nei monasteri dell’Ordine carmelitano. Può per l’appunto apparire minore, questo scritto, ma in realtà sottolinea e quasi sublima l’anelito di Teresa di servire la santità delle consorelle e figlie spirituali, sempre attenta e dedita a mantenere integra l’unità spirituale
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esistente tra superiori e “suddite”, ma con una delicatezza tale che rende l’obbedienza un piacevole cammino, tra i travagli della vita, verso la patria celeste. Da notare è anche la concretezza di Teresa nell’applicare quelli che appaiono assunti più che soprannaturali alla realtà di vita del singolo monastero. Vi sono poi le opere cosiddette minori, che minori proprio non sono. Queste sembrano forse meno significative dal punto di vista contenutistico, ma ci squadernano invece la vivacità del cuore e della mente di Teresa. Nelle Esclamazioni, il cuore trascina la mente, e più di frequente, la mente trascina il cuore in strade d’amore eterno. Mentre nel Vejamen, che, termine antico, di per sé significa “vessazione”, è l’ironia, intelligente ironia, ad avere il sopravvento. Teresa aveva chiesto ad alcuni personaggi, tra cui suo fratello Lorenzo, di commentare un suo verso, e, in questa breve operetta, commenta, talora sarcasticamente, le risposte ricevute. Le Costituzioni, scritte nel 1567, sono un autentico capolavoro di scrittura, dove la dottrina trova la sua applicazione nel regolamento della vita monasteriale della Carmelitane scalze riformate. La durezza che vi può trasparire è esigenza d’amore, e, tra le righe, il lettore attento scorge quanto affetto e attenzione Teresa ponga nei confronti delle anime delle sue consorelle. Il Cammino di Perfezione, ancora e infine. In quest’opera Teresa spiega, versetto per versetto, il Padrenostro. Ogni capitolo diviene una finestra che si apre sul suo mondo interiore. Una caratteristica di questo scritto è la carità di Teresa nei confronti delle sue consorelle. Esigente quando bisogna esigere, sa anche che ognuno ha il suo cammino da percorrere scelto da Cristo perché, corrispondendovi, sia raggiunta la comune meta del Cielo.
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6. Psicologia e mistica Abbiamo già accennato alla misera possibilità di interpretare Teresa secondo parametri riduzionisti da cui saremmo condotti all’ambito psicopatologico. La psicoterapia si occupa del problema dell’anima lì dove una errata (per le più diverse ragioni) visione della realtà può indurre a comportamenti assurdi, estranei al senso comune. Quale allora il confine tra psicoterapia e direzione spirituale? Molti gli studi sull’argomento. Senz’altro il pastore di anime non deve fare psicoterapia, così come lo psicoterapeuta non deve fare il pastore di anime. Ma le due discipline si intrecciano. E allora va aggiunto un terzo termine, che è la consequenzialità. Una buona direzione spirituale porterà, consequenzialmente, a una maggior igiene mentale. Così come una buona psicoterapia porterà, altrettanto consequenzialmente, ad una maggior scioltezza nella vita spirituale, interiore, del soggetto in questione. Una persona scrupolosa, è verosimilmente ossessiva, e, probabilmente, ossessivo – compulsiva. Una psicoterapia ben indirizzata scioglierà la compulsività degli scrupoli; così come una direzione spirituale raffinata allontanerà il soggetto dall’obbligo ossessivo di pensare a se stesso e ai suoi improbabili peccati. Cosa possiamo dire, allora, in proposito? E di Teresa, cosa possiamo dire? Oggettivamente, Teresa sbaraglia ogni problematica, perché sa precisamente dirimere tra patologia mentale e malattia dell’anima, così come fanno i quattro Vangeli, che differenziano con decisione gli indemoniati o posseduti da spiriti immondi, dagli ammalati, epilettici, ecc. Teresa ribadisce con forza il valore della Confessione (o sacramento della Penitenza). E oggi come oggi, quanti
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sono i segnali della sua importanza capitale, al di là della progressione di elementi diagnostico conoscitivi. Perché l’ammissione di una colpa, se corretta, avvicina alla realtà delle cose. La chiarezza di Teresa, ci parla anche di quanto, nell’imprescindibile supremazia dello spirito, sia oggi altrettanto imprescindibile una minima conoscenza degli strumenti psicoterapeutici da parte di chi è chiamato a svolgere il compito di direzione spirituale. Oggi come oggi la psicoterapia pare ancora essere il vero sacerdote. Chi lavora nell’ambito della psiche pare essere l’autentico detentore della verità. Questa posizione è mortifera. Si confonde lo psicofisico con lo spirituale e le parole di qualcuno con la Verità rivelata. Se ci fosse rispetto per la Verità rivelata e il medesimo rispetto per la psicoterapia, i dubbi sarebbero dissipati. I confessionali non avranno mai la forma di un lettino psicoanalitico, né il setting psicoterapeutico prevede l’utilizzo di confessionali: e guai se confondessimo i piani. In realtà, sono e saranno sempre più numerose le persone che si rivolgono al terapeuta rivelando problematiche spirituali. Come abbiamo detto, la patologia può invadere il campo spirituale, così come una sana spiritualità può aiutare l’evolvere positivo di una situazione psicologicamente complessa: ma sempre in linea consequenziale. In entrambi i casi non si tratta di un’azione intenzionale diretta. Nella contemporaneità dell’oggi, insistiamo, sono sempre più numerosi i casi di persone che soffrono di un problema che possiamo (indebitamente) chiamare misto, in cui si mescolano fattori spirituali e psicologici. Ma è sempre stato così? No. La nostra epoca ha senz’altro evidenziato un crescente numero di tali situazioni. Teresa ci rivela che pensare troppo a sé nasconde un attaccamento a sé. Alcune situazioni lo giustificano e ne hanno bisogno: qui è il bandolo della matassa.
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È necessario volersi bene, per stare in piedi. Ma è altrettanto necessario raggiungere la meta del dono di sé. Non posso darmi se prima non mi posseggo. Anche un’autentica vocazione non può sorgere in una persona immatura. Teresa lo sa bene. Ma quanto è rapidamente raggiunta la maturità, se faccio di me stesso un dono per l’Altro, se comprendo che la mia realizzazione consiste nel realizzare i disegni di un altro, quando con questi si intende l’Assoluto Altro. Teresa ci dice che Gesù nulla toglie alla vita dell’uomo e offre risposte per il completarsi, essere presenza per l’altro. Se l’altro cede in qualcosa, posso sostituirmi a lui. La sistole dell’affettività del cuore umano, reggerà l’eventuale cedere della diastole, e suggerirà a chi è inviluppato nel proprio Io una via d’uscita, che è il superarsi, l’autotrascendimento. Stiamo bussando alle porte del mistero. Sia permesso, quindi, l’azzardo. La relazione mistica è una relazione corporale, cioè spirituale. Quando Adamo scopre accanto a sé Eva, il loro dialogo diviene immediatamente sponsale, perché lei è carne della sua carne, lì dove carne si avvicina etimologicamente al significato di persona. Così il rapporto Cristo Teresa è sponsale perché Cristo è Persona della sua Persona, cuore del suo cuore ferito d’amore, sensibilmente ferito d’amore nel fenomeno della trasverberazione. Teresa spalanca così le porte alla grandezza cui l’uomo è chiamato. E lo fa con un sorriso.
7. Conclusione Pur essendo morta nella notte tra il 4 e il 5 ottobre, la festa di Teresa cade il 15 ottobre. Questo perché quell’anno il calendario fu spostato avanti di dieci giorni a recu-
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perare i giorni persi dai precedenti modelli di calcolo del passare del tempo. I santi sanno giocare anche con i calendari. Ma Teresa, parola dopo parola, traccia e percorre il difficile senso della vita verticale, trascendente, dove la tensione tra essere e dover essere incontra la sua meta e unità perché dona un plusvalore alle azioni quotidiane dell’uomo. Le righe, però, sono altresì sostenute da un’orizzontalità non meno importante composta dai mille dettagli del vissuto quotidiano, di comprensione e di aiuto fraterno, dove le cose nella loro materialità, le cose fisiche, gli oggetti che tutti i giorni utilizziamo, di per sé conducono all’inesorabilità dello spirituale. Nella luminosa schiera dei santi e delle sante carmelitani si annoverano anche tre donne: Teresa d’Avila, Teresa di Lisieux ed Edith Stein, quest’ultima compatrona d’Europa. È un messaggio forte e significativo, contemporaneo ed eterno.
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28 marzo 1515 Teresa nasce in Avila, da Alonso Sánchez de Cepeda e da Beatriz de Ahumada. 4 aprile 1515 Teresa è battezzata nella parrocchia di san Juan, in Avila. Per una simpatica coincidenza, il 1515 è anche l’anno dell’inaugurazione solenne del monastero dell’Incarnazione d’Avila, nel suo luogo definitivo. 1518 È l’anno della nascita del fratello Lorenzo de Cepeda. 1520 Nasce Antonio de Ahumada, altro fratello di Teresa. 1521 Nasce l’altro fratello, Pietro de Ahumada. 1521-1522 A questi anni si fa risalire la lettura del Flos Sanctorum. 1523 È il probabile anno della fuga di Teresa e Rodrigo alla terra dei Mori, per subire il martirio per Cristo. Nello stesso anno nasce il fratello Jerónimo de Cepeda. 1525 Muore Teresa de las Cuevas, nonna materna di Teresa. 1527 Nasce Agustín de Ahumada, fratello di Teresa. 1528 Nasce l’ultima sorella di Teresa, Juana de Ahumada. Nel mese di dicembre muore la mamma di Teresa,
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cui era particolarmente legata. Teresa chiede alla Madonna di farle da madre. 1528-1530 Teresa, a suo dire, attraversa una crisi adolescenziale, frequenta amicizie pericolose, legge libri di cavalleria, e arriva a scriverne uno che è però andato perduto. 1531 La sorella maggiore di Teresa, Maria, sposa Martin de Barrientos. Teresa entra come interna nel collegio di Santa Maria de Gracia, da cui uscirà, malata, nell’autunno dell’anno successivo, per trascorrere poi un periodo di convalescenza dallo zio don Pietro e da sua sorella Maria. 1533-1534 Teresa legge le lettere di san Girolamo, e si decide per la vita religiosa, incontrando, da subito, l’opposizione di suo padre, che poi giunse presto a comprendere, rispettare e amare la scelta della figlia. 1534 Hernando, suo fratello, parte per il Perù. 1535 L’altro fratello, Rodrigo de Cepeda, parte per l’America, e compone un testamento a favore di Teresa, lasciandole la sua “legitima” materna. 1535 (2 novembre) Teresa fugge di casa ed entra nel monastero dell’Incarnazione di Avila. 1536 Il 31 ottobre, Teresa scrive la lettera di dote per prendere l’abito carmelitano e rinuncia alla “legitima” datale da Rodrigo in favore della sorella Juana. Il 2 novembre riceve l’abito di carmelitana nel monastero dell’Incarnazione.
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1537 Il 3 novembre Teresa compie la professione. 1538 In autunno Teresa si ammala, questa volta gravemente. Passa tutto l’inverno ad Hortigosa e a Castellanos de la Cañada. Legge il Tercer Abecedario scritto da F. de Osuna e i Moralia di san Gregorio Magno. 1539 Da aprile ad agosto subisce cure che le procurano più fastidi ed effetti collaterali che altro. Nella notte tra il 14 e il 15 agosto subisce un collasso. 1539-1542 Per più di otto mesi la sua salute è completamente compromessa. Lentamente migliorerà, per uscire dalla malattia in tre lunghi anni trascorsi nell’infermeria dell’Incarnazione tra la vita e la morte. Cresce la sua devozione a san Giuseppe cui attribuisce la guarigione. 1543 Nel dicembre, per alcuni giorni, assiste suo padre infermo che morirà il 26 dell’ultimo mese dell’anno. 1544 Teresa si rivolge alla direzione spirituale del padre V. Barrón. 1546 In Sudamerica, vicino a Quito, si svolge la battaglia di Iñaquito durante la quale sono feriti i due fratelli di Teresa, Antonio ed Hernando. 1548 Teresa compie un pellegrinaggio al santuario di Guadalupe. 1554 Teresa subisce una sorta di conversione nel contemplare un crocifisso ricoperto di piaghe. Legge Le Confessioni di sant’Agostino. È questo l’anno in cui hanno inizio alcune delle grazie mistiche descritte dalla medesima Santa nei suoi scritti.
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1557 Teresa subisce il primo rapimento interiore. 1558-1560 Per due anni interi, Teresa cerca di resistere fortemente alle grazie mistiche, cercando di negare, senza riuscirvi, i doni ricevuti da Dio di estasi e locuzioni interiori. 1559 Il 1° giugno subisce la prima visione intellettuale di Cristo. 1560 Il 25 gennaio Teresa ha la visione di Gesù risorto. In questo medesimo anno subirà la grazia della trasverberazione, da lei descritta nel Capitolo quinto della Vita. Subisce una spaventosa visione dell’inferno. Prende la decisione di fondare un monastero riformato. Inizia la stesura de Le relazioni. 1561 Riceve un nuovo impulso interiore alla fondazione del monastero riformato, alla riforma, cioè, delle Carmelitane scalze. Il 12 agosto santa Chiara le promette il suo aiuto, mentre san Giuseppe le promette l’aiuto economico. Tra il novembre e il dicembre, da Quito, le giungono soldi da suo fratello Lorenzo. La notte di Natale, il Provinciale le ordina di recarsi a Toledo, in casa di Luisa de la Cerda. 1562 Vi si trattiene per sei-sette mesi. In questo periodo diviene per lei importante l’incontro con padre Garcia da Toledo. Teresa lavora alacremente per risolvere le faccende burocratiche legate alla fondazione di un monastero riformato. Il 7 febbraio, a Roma, è firmato il breve apostolico per la fondazione di san Giuseppe, che raggiungerà la santa nel luglio successivo. Nel giugno, completa la prima redazione della Vita (andata poi perduta). Il 24 agosto si inaugura il Carmelo di
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san Giuseppe. Il giorno dopo ha inizio l’opposizione del Consiglio cittadino. Datato 5 dicembre è lo scritto apostolico che concede alla fondazione di vivere senza rendita. Verso la fine dell’anno, Teresa torna ad abitare stabilmente a san Giuseppe. 1563 A Medina, fra’ Juan de san Matias (che avrebbe poi preso il nome di Giovanni della Croce) veste l’abito carmelitano. 1564 Il 21 maggio è eletto il nuovo Padre Generale dell’Ordine dei Carmelitani: Giovanni Battista Rossi (Rubeo). 1565 Hernando de Ahumada, fratello di Teresa, muore a Pasto, in Colombia. Verso la fine del mese di dicembre, Teresa conclude la nuova redazione della Vita. 1566 A Quito nasce Teresita, nipote della Santa, figlia di Lorenzo. Tra il 1566 e il 1567 scrive il Il cammino di perfezione. 1567 Rubeo autorizza Teresa a fondare nuovi monasteri riformati. Il 13 agosto Teresa parte da Avila per fondare il Carmelo di Medina. Iniziano i suoi colloqui con Giovanni della Croce, che intanto era arrivato a Medina per celebrarvi la sua prima Messa. 1568 Il 30 marzo firma a Toledo le scritture per la fondazione del Carmelo di Malagón, ove giunge il 2 aprile e lo inaugura il giorno 11. Cerca di far sì che Luisa de la Cerda faccia giungere il Libro della Vita a san Giovanni d’Avila. Si intensificano i viaggi: Avila, Duruelo, Medina, Valladolid. Riceve il permesso di fondare due conventi di frati contemplativi. Nel marzo fonda il Car-
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melo di Valladolid, mentre in novembre san Giovanni della Croce inaugura il convento di Duruelo. Fonda il Carmelo di Malaga. 1569 Fonda il Carmelo di Toledo. Inaugura il Convento di Monache a Pastrana. 1570 Inaugura il Carmelo di Salamanca. 1571 Inaugura il Convento di Alba de Tormes. 1573 Inizia la stesura de Le fondazioni. 1574 Inaugura il Carmelo di Segovia. 1575 Inaugura le fondazioni di Beas e il Carmelo di Siviglia. Le incomprensioni, intanto, di fanno sempre più acute e pesanti. 1577 Scrive il Vejamen. San Giovanni della Croce è arrestato e portato prima nel carcere di Toledo. Teresa chiede in suo favore l’intervento del re. Scrive Il Castello interiore. 1580 Fonda il Carmelo di Villanueva de la Jara. Nel frattempo si ammala di cuore. Fonda il Carmelo di Palencia. 1582 Fonda il Carmelo di Burgos. Il suo stato di salute peggiora notevolmente. Teresa, sfinita dai viaggi e dal lavoro, sfinita dalle malattie, si spegne nel Carmelo di Alba de Tormes alle 21.00 circa del giorno 4 ottobre.
Teresa d’Avila
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La Vita
Prólogo
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1. Quisiera yo que, como me han mandado y dado larga licencia para que escriba el modo de oración y las mercedes que el Señor me ha hecho, me la dieran para que muy por menudo y con claridad dijera mis grandes pecados y ruin vida. Diérame gran consuelo. Mas no han querido, antes atádome mucho en este caso. Y por esto pido, por amor del Señor, tenga delante de los ojos quien este discurso de mi vida leyere, que ha sido tan ruin que no he hallado santo de los que se tornaron a Dios con quien me consolar. Porque considero que, después que el Señor los llamaba, no le tornaban a ofender. Yo no sólo tornaba a ser peor, sino que parece traía estudio a resistir las mercedes que Su Majestad me hacía, como quien se veía obligada a servir más y entendía de sí no podía pagar lo menos de lo que debía. 2. Sea bendito por siempre, que tanto me esperó, a quien con todo mi corazón suplico me dé gracia para que con toda claridad y verdad yo haga esta relación que mis confesores me mandan (y aun el Señor sé yo lo quiere muchos días ha, sino que yo no me he atrevido) y que sea para gloria y alabanza suya y para quede aquí adelante, conociéndome ellos mejor, ayuden a mi flaqueza para que pueda servir algo de lo que debo al Señor, a quien siempre alaben todas las cosas, amén.
Prologo
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1. Dal momento che mi hanno chiesto2 e, in questo, concesso grande libertà, di descrivere come pratico l’orazione e le grazie a me concesse dal Signore, chiesi di concedermi altrettanta libertà per esporre, nei particolari e con chiarezza, i miei grandi peccati e la mia vita rovinosa. Mi avrebbe dato molta consolazione. Ma non hanno voluto. Mi hanno anzi ostacolato. Per questo chiedo, per amore del Signore, che chi leggerà questo libro sulla mia vita, tenga sempre presente che io sono tanto misera da rendere improponibile ogni paragone con i grandi peccatori in seguito convertiti3. Ritengo, infatti, che loro, dopo la chiamata del Signore, non tornarono ad offenderlo. Io non solo divenivo peggiore, ma sembrava mi mettessi addirittura a studiare come resistere alle grazie che Sua Maestà mi concedeva, come chi si sentisse obbligata a servire di più e comprendeva di poter pagare meno di quel che doveva. 2. Sia sempre benedetto chi pazientemente mi attese, che supplico di tutto cuore perché mi conceda la grazia di portare a termine questo mandato dei miei confessori in chiarezza e verità; che il tutto torni a sua gloria perché, d’ora innanzi, conoscendomi meglio, aiutino la mia debolezza per servire almeno in qualcosa di quel che devo al Signore. Sempre sia lodato da tutte le cose, amen.
Capítulo 1 En que trata cómo comenzó el Señor a despertar esta alma en su niñez a cosas virtuosas, y la ayuda que es para esto serlo los padres.
1. El tener padres virtuosos y temerosos de Dios me bastara, si yo no fuera tan ruin, con lo que el Señor me favorecía, para ser buena. Era mi padre aficionado a leer buenos libros y así los tenía de romance para que leyesen sus hijos. Esto, con el cuidado que mi madre tenía de hacernos rezar y ponernos en ser devotos de nuestra Señora y de algunos santos, comenzó a despertarme de edad, a mi parecer, de seis o siete años. Ayudábame no ver en mis padres favor sino para la virtud. Tenían muchas. Era mi padre hombre de mucha caridad con los pobres y piedad con los enfermos y aun con los criados; tanta, que jamás se pudo acabar con él tuviese esclavos, porque los había gran piedad, y estando una vez en casa una de un su hermano, la regalaba como a sus hijos. Decía que, de que no era libre, no lo podía sufrir de piedad. Era de gran verdad. Jamás nadie le vio jurar ni murmurar. Muy honesto en gran manera. 2. Mi madre también tenía muchas virtudes y pasó la vida con grandes enfermedades. Grandísima honestidad. Con ser de harta hermosura, jamás se entendió que diese ocasión a que ella hacía caso de ella, porque con morir de treinta y tres años, ya su traje era como de persona de mucha edad. Muy apacible y de harto entendimiento. Fueron grandes los trabajos que pasaron el tiempo que vivió. Murió muy cristianamente. 3. Eramos tres hermanas y nueve hermanos. Todos parecieron a sus padres, por la bondad de Dios, en ser virtuosos, si no fui yo, aunque era la más querida de mi padre. Y antes
Capitolo primo Racconta come il Signore iniziò a risvegliare l’attenzione di questa anima fin da bambina alle cose attinenti le virtù, e quanto, in questo, sia importante l’apporto dei genitori. 1. Per essere buona sarebbe stato sufficiente avere genitori virtuosi e timorati di Dio come quelli dal Signore a me concessi, non fossi stata tanto miserevole. Mio padre era solito leggere sia libri devoti sia di cavalleria perché i suoi figli si abituassero alla lettura. Questi, uniti alla cura di mia madre nel farci pregare e nel renderci devoti di nostra Signora e di alcuni santi, cominciarono a risvegliare la mia anima dall’età, mi pare, di sei o sette anni. Mi aiutava anche non scorgere nei miei genitori altre inclinazioni se non per le virtù, e ne possedevano molte. Mio padre era molto caritatevole verso i poveri, particolarmente attento agli ammalati e ai bambini. Era tale la sua carità che mai lo si persuase a prendere in casa schiavi, perché ne provava pietà. Un giorno, capitatone a casa uno al servizio di un suo fratello, lo trattava come un figlio. Diceva che non poteva sopportare la sua mancanza di libertà. Era verace. Mai alcuno lo colse spergiurare o mormorare. La sua onestà raggiungeva i gradi più elevati. 2. Anche mia madre aveva molte virtù; trascorse la vita tra grandi malattie e anche in lei l’onestà raggiunse gradi assai elevati. Era molto bella, ma non vi fece mai caso. Morì a trentatre anni; allora i suoi tratti erano già quelli di una persona anziana. Era mite e intelligente. Sopportò grandi fatiche in vita. Morì santamente. 3. Eravamo tre sorelle e nove fratelli. Quanto alle virtù, tutti somigliavano ai nostri genitori, grazie a Dio, tutti tranne me, pur essendo la più amata da mio padre. Prima
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que comenzase a ofender a Dios, parece tenía alguna razón; porque yo he lástima cuando me acuerdo las buenas inclinaciones que el Señor me había dado y cuán mal me supe aprovechar de ellas. 4. Pues mis hermanos ninguna cosa me desayudaban a servir a Dios. Tenía uno casi de mi edad, juntábamonos entrambos a leer vidas de Santos, que era el que yo más quería, aunque a todos tenía gran amor y ellos a mí. Como veía los martirios que por Dios las santas pasaban, parecíame compraban muy barato el ir a gozar de Dios y deseaba yo mucho morir así, no por amor que yo entendiese tenerle, sino por gozar tan en breve de los grandes bienes que leía haber en el cielo, y juntábame con este mi hermano a tratar qué medio habría para esto. Concertábamos irnos a tierra de moros, pidiendo por amor de Dios, para que allá nos descabezasen. Y paréceme que nos daba el Señor ánimo en tan tierna edad, si viéramos algún medio, sino que el tener padres nos parecía el mayor embarazo. Espantábanos mucho el decir que pena y gloria era para siempre, en lo que leíamos. Acaecíanos estar muchos ratos tratando de esto y gustábamos de decir muchas veces: ¡para siempre, siempre, siempre! En pronunciar esto mucho rato era el Señor servido me quedase en esta niñez imprimido el camino de la verdad. 5. De que vi que era imposible ir a donde me matasen por Dios, ordenábamos ser ermitaños; y en una huerta que había en casa procurábamos, como podíamos, hacer ermitas, poniendo unas pedrecillas que luego se nos caían, y así no hallábamos remedio en nada para nuestro deseo; que ahora me pone devoción ver cómo me daba Dios tan presto lo que yo perdí por mi culpa.
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di incominciare ad offendere Dio avevo già l’uso di ragione. Soffro molto quando mi ricordo le buone inclinazioni donatemi dal Signore e quanto male ne approfittai. 4. I miei fratelli non mi ostacolarono mai nel servizio di Dio. Uno di loro aveva quasi la mia età. Ci mettevamo insieme a leggere le vite dei santi; a lui volevo più bene che a tutti gli altri, pur essendo grande l’amore reciproco. Vedendo i martirii subiti per amore di Dio dalle sante, mi sembrava concludessero un ottimo affare giungendo a godere di Dio tanto presto; anch’io desideravo morire così, ma non per un amore disinteressato, quanto per godere quanto prima dei beni che leggevo esserci in Cielo. Con questo mio fratello, allora, parlottavamo per capire come mettere in pratica questi desideri. Decidemmo di andare nella terra dei mori, supplicando, per amore di Dio, di essere là decapitati. Il Signore ci diede un bel coraggio per la nostra età, se non sentivamo paura. Il maggior ostacolo ai nostri disegni erano i genitori. Ci impressionava dire che la pena e la gloria durano per sempre, come leggevamo nei libri. Trascorrevamo molto tempo parlando di questo e ci piaceva ripetere spesso: per sempre, per sempre, per sempre! Nel pronunciare queste parole, il Signore si compiacque di imprimere in me, fin dalla tenera età, la via della verità. 5. Data l’impossibilità di recarci dove ci ammazzassero per amore di Dio, cambiammo idea e decidemmo di fare gli eremiti. In un orticello che avevamo in casa, allora, come si poteva, cercammo di costruire piccole cappelle, mettendo un sassolino sopra l’altro, che poi, irrimediabilmente, cadevano giù. Non trovavamo soluzioni adeguate. Mi commuove molto, ora, vedere come Dio mi abbia concesso molto presto quanto poi, per colpa mia, ho perduto.
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6. Hacía limosna como podía, y podía poco. Procuraba soledad para rezar mis devociones, que eran hartas, en especial el rosario, de que mi madre era muy devota, y así nos hacía serlo. Gustaba mucho, cuando jugaba con otras niñas, hacer monasterios, como que éramos monjas, y yo me parece deseaba serlo, aunque no tanto como las cosas que he dicho. 7. Acuérdome que cuando murió mi madre quedé yo de edad de doce años, poco menos. Como yo comencé a entender lo que había perdido, afligida fuime a una imagen de nuestra Señora y supliquéla fuese mi madre, con muchas lágrimas. Paréceme que, aunque se hizo con simpleza, que me ha valido; porque conocidamente he hallado a esta Virgen soberana en cuanto me he encomendado a ella y, en fin, me ha tornado a sí. Fatígame ahora ver y pensar en qué estuvo el no haber yo estado entera en los buenos deseos que comencé. 8. ¡Oh Señor mío!, pues parece tenéis determinado que me salve, plega a Vuestra Majestad sea así; y de hacerme tantas mercedes como me habéis hecho, ¿no tuvierais por bien – no por mi ganancia, sino por vuestro acatamiento – que no se ensuciara tanto posada adonde tan continuo habíais de morar? Fatígame, Señor, aun decir esto, porque sé que fue mía toda la culpa; porque no me parece os quedó a Vos nada por hacer para que desde esta edad no fuera toda vuestra. Cuando voy a quejarme de mis padres, tampoco puedo, porque no veía en ellos sino todo bien y cuidado de mi bien. Pues pasando de esta edad, que comencé a entender las gracias de naturaleza que el Señor me había dado, que según decían eran muchas, cuando por ellas le había de dar gracias, de todas me comencé a ayudar para ofenderle, como ahora diré.
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6. Facevo elemosina come potevo, e potevo poco. Cercavo la solitudine per recitare le mie molte preghiere, in particolare il rosario; mia madre ne era molto devota e fece sì che lo fossimo anche noi. Mi piaceva, giocando con altre bambine, dar vita a dei monasteri, fingere di essere monache; io desideravo esserlo davvero, anche se non lo desideravo come le altre cose che ho detto. 7. Mi ricordo che alla morte di mia madre avevo poco meno di dodici anni. Quando cominciai a capire quel che avevo perduto, afflitta mi recai dinanzi a un’immagine di nostra Signora e, con molte lacrime, la supplicai di farmi lei da madre. Pur avendoglielo chiesto semplicemente, la mia preghiera fu accolta. Non ricordo volta in cui mi sia rivolta a questa Vergine sovrana senza essere esaudita, per essere, in fine, presa con sé. Soffro, ora, vedendo e pensando a quanto non mi sia mantenuta fedele ai buoni desideri iniziali. 8. Oh, Signore mio! Sembrandomi che vi siate deciso a salvarmi, supplico Vostra Maestà che questo avvenga e di continuare a concedermi le sue grazie. Non è un bene, non per mio guadagno quanto per vostro rispetto, che non si sporchi troppo questa locanda dove vi trovate a soggiornare sì di continuo? Soffro, Signore, a dire questo, perché so che la colpa fu interamente mia. Voi non avete tralasciato nulla per fare sì che io fossi tutta vostra fin da quell’età. Così, quando ebbi a lasciare la casa dei miei genitori, posi altrettanto poco di mia volontà, scorgendo tutto l’affetto e la massima attenzione al mio bene. Trascorsa questa età, quando iniziai a comprendere la molte grazie naturali concessemi dal Signore, quando proprio per quelle avrei dovuto ringraziarlo, iniziai a impegnarmi per offenderlo, come racconterò.
Capítulo 2 Trata cómo fue perdiendo estas virtudes y lo que importa en la niñez tratar con personas virtuosas.
1. Paréceme que comenzó a hacerme mucho daño lo que ahora diré. Considero algunas veces cuán mal lo hacen los padres que no procuran que vean sus hijos siempre cosas de virtud de todas maneras; porque, con serlo tanto mi madre como he dicho, de lo bueno no tomé tanto en llegando a uso de razón, ni casi nada, y lo malo me dañó mucho. Era aficionada a libros de caballerías y no tan mal tomaba este pasatiempo como yo le tomé para mí, porque no perdía su labor, sino desenvolvíamonos para leer en ellos, y por ventura lo hacía para no pensar en grandes trabajos que tenía, y ocupar sus hijos, que no anduviesen en otras cosas perdidos. De esto le pesaba tanto a mi padre, que se había de tener aviso a que no lo viese. Yo comencé a quedarme en costumbre de leerlos; y aquella pequeña falta que en ella vi, me comenzó a enfriar los deseos y comenzar a faltar en lo demás; y parecíame no era malo, con gastar muchas horas del día y de la noche en tan vano ejercicio, aunque escondida de mi padre. Era tan en extremo lo que en esto me embebía que, si no tenía libro nuevo, no me parece tenía contento. 2. Comencé a traer galas y a desear contentar en parecer bien, con mucho cuidado de manos y cabello y olores y todas las vanidades que en esto podía tener, que eran hartas, por ser muy curiosa. No tenía mala intención, porque no quisiera yo que nadie ofendiera a Dios por mí. Duróme mucha curiosidad de limpieza demasiada y cosas que me parecía a
Capitolo secondo Racconta di come andò perdendo queste virtù e di come sia importante, nell’adolescenza, avere a che fare con persone virtuose. 1. Mi sembra di essere stata inizialmente danneggiata da quanto racconterò. Talvolta considero il male che fanno i genitori a non sforzarsi che i loro figli abbiano sempre davanti agli occhi esempi virtuosi. Essendo mia madre molto virtuosa, giunta all’uso di ragione, non presi tanto del bene presente in lei, e il male mi fu di grande danno. Era affezionata ai libri di cavalleria; questo passatempo non danneggiò lei quanto me, perché non tralasciava i suoi compiti, ma li leggeva per distrarsi dalle grandi preoccupazioni da cui era afflitta, nonché per tenere occupati noi, suoi figli, perché non ci dedicassimo a cose peggiori. Questo preoccupava tanto mio padre che bisognava stare attenti a che non se ne avvedesse. Iniziai a prendere l’abitudine di leggerli. Quella piccola mancanza che vidi in lei iniziò a intiepidirmi negli aneliti interiori e a produrre mancanze in altri ambiti. Non mi sembrava un male consumare molte ore del giorno e della notte in cose tanto vuote, pur se di nascosto a mio padre. Ero presa così tanto dalle letture che non ero contenta se non avevo subito un libro nuovo. 2. Iniziai a partecipare a feste e a desiderare di fare bella figura, prestando molta cura alle mani, ai capelli, ai profumi, e a tutte le altre possibili vanità; non poche, dedicandovi molto tempo. Non avevo cattive intenzioni, perché non volevo che alcuno offendesse Dio per causa mia. Durò per molti anni il desiderio di una eccessiva pulizia e di altre cose che non
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mí no eran ningún pecado, muchos años. Ahora veo cuán malo debía ser. Tenía primos hermanos algunos, que en casa de mi padre no tenían otros cabida para entrar, que era muy recatado, y pluguiera a Dios que lo fuera de éstos también. Porque ahora veo el peligro que es tratar en la edad que se han de comenzar a criar virtudes con personas que no conocen la vanidad del mundo, sino que antes despiertan para meterse en él. Eran casi de mi edad, poco mayores que yo. Andábamos siempre juntos. Teníanme gran amor, y en todas las cosas que les daba contento los sustentaba plática y oía sucesos de sus aficiones y niñerías nonada buenas; y lo que peor fue, mostrarse el alma a lo que fue causa de todo su mal. 3. Si yo hubiera de aconsejar, dijera a los padres que en esta edad tuviesen gran cuenta con las personas que tratan sus hijos, porque aquí está mucho mal, que se va nuestro natural antes a lo peor que a lo mejor. Así me acaeció a mí, que tenía una hermana de mucha más edad que yo, de cuya honestidad y bondad – que tenía mucha – de ésta no tomaba nada, y tomé todo el daño de una parienta que trataba mucho en casa. Era de tan livianos tratos, que mi madre la había mucho procurado desviar que tratase en casa; parece adivinaba el mal que por ella me había de venir, y era tanta la ocasión que había para entrar, que no había podido. A ésta que digo, me aficioné a tratar. Con ella era mi conversación y pláticas, porque me ayudaba a todas las cosas de pasatiempos que yo quería, y aun me ponía en ellas y daba parte de sus conversaciones y vanidades. Hasta que traté con ella, que fue de edad de catorce años, y creo que más (para tener amistad conmigo – digo – y darme parte de sus cosas), no me parece había dejado a Dios por culpa mortal ni perdido el temor de Dios, aunque le tenía
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mi parevano peccato. Solo adesso mi avvedo del male insito in esse. Alcuni cugini erano gli unici estranei che potevano mettere piede in casa mia; mio padre era, infatti, molto prudente, e Dio avrebbe potuto renderlo tale anche nei loro confronti. Ora mi rendo conto che parlare delle vanità del mondo con chi non ne ha avuta esperienza serve solo a farle desiderare, mentre si è ancora nell’età in cui dovrebbero solo svilupparsi le virtù. Questi cugini avevano all’incirca la mia età, o poco più grandi. Stavamo sempre insieme. Mi volevano molto bene. Davo ascolto a tutto ciò che mi raccontavano, ascoltavo la storia delle loro affezioni e di altre cose da bambini per nulla buone. Ma ciò che più mi danneggiò fu rendere disponibile l’anima alla causa di tutti i suoi mali. 3. Dovessi dare un consiglio, direi ai genitori di prestare molta attenzione alle persone che frequentano i loro figli in questa età. Sta qui la radice di molti mali, perché la nostra natura è più attratta dal male che dal bene. Così mi accadde che, pur avendo una sorella più anziana, dalla cui grande onestà e bontà non appresi alcunché, feci mio tutto il male di una parente che veniva spesso in casa. Aveva un modo di fare così vuoto che mia madre si impegnò a non farla più tornare; sembrava intuire il male che mi avrebbe causato. Ma erano tante le occasioni che aveva per venire, che ogni mezzo si sarebbe rivelato inutile. Mi piaceva parlare con questa persona. Con lei si svolgevano le mie conversazioni e chiacchierate, accettava i passatempi che proponevo e partecipavo delle sue conversazioni e vanità. Finché ebbi a che fare con lei, o forse più (restare, dico, sua amica e rendermi partecipe delle sue cose), non mi pare di essermi allontanata da Dio con peccato mortale, né di aver perso il timor di Dio, anche se temevo mag-
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mayor de la honra. Este tuvo fuerza para no la perder del todo, ni me parece por ninguna cosa del mundo en esto me podía mudar, ni había amor de persona de él que a esto me hiciese rendir. ¡Así tuviera fortaleza en no ir contra la honra de Dios, como me la daba mi natural para no perder en lo que me parecía a mí está la honra del mundo! ¡Y no miraba que la perdía por otras muchas vías! 4. En querer ésta vanamente tenía extremo. Los medios que eran menester para guardarla, no ponía ninguno. Sólo para no perderme del todo tenía gran miramiento. Mi padre y hermana sentían mucho esta amistad. Reprendíanmela muchas veces. Como no podían quitar la ocasión de entrar ella en casa, no les aprovechaban sus diligencias, porque mi sagacidad para cualquier cosa mala era mucha. Espántame algunas veces el daño que hace una mala compañía, y si no hubiera pasado por ello, no lo pudiera creer. En especial en tiempo de mocedad debe ser mayor el mal que hace. Querría escarmentasen en mí los padres para mirar mucho en esto. Y es así que de tal manera me mudó esta conversación, que de natural y alma virtuoso no me dejó casi ninguna, y me parece me imprimía sus condiciones ella y otra que tenía la misma manera de pasatiempos. 5. Por aquí entiendo el gran provecho que hace la buena compañía, y tengo por cierto que, si tratara en aquella edad con personas virtuosas, que estuviera entera en la virtud. Porque si en esta edad tuviera quien me enseñara a temer a Dios, fuera tomando fuerzas el alma para no caer. Después, quitado este temor del todo, quedóme sólo el de la honra, que en todo lo que hacía me traía atormentada. Con pensar que no se había de saber, me atrevía a muchas cosas bien contra ella y contra Dios.
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giormente di perdere l’onore. Questa paura mi permise di non perderlo, né altra cosa al mondo avrebbe potuto farmi cambiare in questo. Meglio sarebbe stato aver avuto la stessa forza per non andare contro l’onore di Dio, di quella a me naturalmente concessa per non perdere quello del mondo! Non mi rendevo conto che lo stavo perdendo in molti altri modi! 4. Anche se lo desideravo strenuamente, non ponevo mezzo alcuno di quelli necessari per custodirla. Mi impegnavo solo a non perdermi del tutto. Mio padre e mia sorella pativano molto per questa amicizia. Me ne rimproveravano spesso. Non potendo impedirle di entrare in casa, cercavano di non prestarle attenzione; la mia astuzia per qualsiasi cosa cattiva era molta. Talvolta mi spaventa il danno provocato da una cattiva compagnia; se non l’avessi sperimentato non potrei crederci. Nella prima giovinezza il male arrecato è ancora maggiore. Vorrei che i genitori profittassero di quanto mi accadde per prestarvi più attenzione. Quella compagnia mi mutò talmente che non rimase pressoché nulla della mia natura e della mia anima virtuose. Mi pare che lei e un’altra amica che trascorreva il tempo libero nel medesimo modo, mi partecipassero delle loro miserie. 5. Al contrario, ritengo molto profittevole una buona compagnia, e sono sicura che, se allora avessi avuto a che fare con persone virtuose, sarebbe rimasta intatta la mia virtù. Se a quell’età avessi avuto chi mi insegnasse il timore di Dio, l’anima avrebbe preso forza per non cadere. Ma, eliminato del tutto tale timore, mi rimase solo quello di perdere l’onore, che mi tormentava di continuo. Pensando che il mio agire sarebbe rimasto nascosto, mi dedicavo a molte cose che andavano a discapito dell’onore e contro Dio.
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6. Al principio dañáronme las cosas dichas, a lo que me parece, y no debía ser suya la culpa, sino mía. Porque después mi malicia para el mal bastaba, junto con tener criadas, que para todo mal hallaba en ellas buen aparejo; que si alguna fuera en aconsejarme bien, por ventura me aprovechara; mas el interés las cegaba, como a mí la afición. Y pues nunca era inclinada a mucho mal – porque cosas deshonestas naturalmente las aborrecía –, sino a pasatiempos de buena conversación, mas puesta en la ocasión, estaba en la mano el peligro, y ponía en él a mi padre y hermanos. De los cuales me libró Dios de manera que se parece bien procuraba contra mi voluntad que del todo no me perdiese, aunque no pudo ser tan secreto que no hubiese harta quiebra de mi honra y sospecha en mi padre. Porque no me parece había tres meses que andaba en estas vanidades, cuando me llevaron a un monasterio que había en este lugar, adonde se criaban personas semejantes, aunque no tan ruines en costumbres como yo; y esto con tan gran disimulación, que sola yo y algún deudo lo supo; porque aguardaron a coyuntura que no pareciese novedad: porque, haberse mi hermana casado y quedar sola sin madre, no era bien. 7. Era tan demasiado el amor que mi padre me tenía y la mucha disimulación mía, que no había creer tanto mal de mí, y así no quedó en desgracia conmigo. Como fue breve el tiempo, aunque se entendiese algo, no debía ser dicho con certinidad. Porque como yo temía tanto la honra, todas mis diligencias eran en que fuese secreto, y no miraba que no podía serlo a quien todo lo ve. ¡Oh Dios mío! ¡Qué daño hace en el mundo tener esto en poco y pensar que ha de
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6. All’inizio mi dannarono le cose descritte, a quanto mi sembra, e la colpa non dovette essere di quella parente, ma mia. Era sufficiente la mia malizia, coadiuvata, nel male, dalle serve di casa. Se qualcuna di loro mi avesse dato buoni consigli, forse ne avrei profittato; ma erano abbagliate dall’interesse, come io dall’affezione. Devo ammettere, però, di non essere mai stata condotta a commettere colpe gravi: le cose disoneste mi ripugnavano per natura. Cercavo solo il passatempo di una conversazione intelligente. Però, esponendomi all’occasione, avvicinavo il pericolo e compromettevo mio padre e i miei fratelli. Contro la mia volontà, il Signore volle in fine liberarmene e impedire che mi perdessi del tutto. Le cose non poterono restare così nascoste da non insospettire mio padre, e da non averne io a soffrire nell’onore. Così, dopo neppure tre mesi che mi ero data alla vanità, fui rinchiusa in un monastero del luogo, dove si educavano le giovinette della mia condizione, ma assai migliori di me. Lo si fece con molta precauzione; lo sapevamo solo io e qualche mio parente stretto. Si attese la circostanza propizia, quella, cioè, del matrimonio di mia sorella, dopo il quale non doveva sembrare cosa buona che io restassi in casa da sola e senza madre. 7. Era così grande l’amore di mio padre per me e tanto grande la mia furbizia nel dissimulare che egli, non potendomi credere tanto colpevole, continuò ad amarmi. Benché qualche cosa se ne fosse risaputo, non se ne poteva parlare con certezza per la breve durata di quel mio traviamento e perché, riguardosa del mio onore, avevo posto ogni cura per mantenere il segreto, dimenticando che così non poteva essere per Chi vede tutto. Mio Dio. Come è brutto dimenticare questa verità e pensare che possa rimanere nascosto quanto si fa contro
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haber cosa secreta que sea contra Vos! Tengo por cierto que se excusarían grandes males si entendiésemos que no está el negocio en guardarnos de los hombres, sino en no nos guardar de descontentaros a Vos. 8. Los primeros ocho días sentí mucho, y más la sospecha que tuve se había entendido la vanidad mía, que no de estar allí. Porque ya yo andaba cansada y no dejaba de tener gran temor de Dios cuando le ofendía, y procuraba confesarme con brevedad. Traía un desasosiego, que en ocho días – y aun creo menos – estaba muy más contenta que en casa de mi padre. Todas lo estaban conmigo, porque en esto me daba el Señor gracia, en dar contento adondequiera que estuviese, y así era muy querida. Y puesto que yo estaba entonces ya enemiguísima de ser monja, holgábame de ver tan buenas monjas, que lo eran mucho las de aquella casa, y de gran honestidad y religión y recatamiento. Aun con todo esto no me dejaba el demonio de tentar, y buscar los de fuera cómo me desasosegar con recaudos. Como no había lugar, presto se acabó, y comenzó mi alma a tornarse a acostumbrar en el bien de mi primera edad y vi la gran merced que hace Dios a quien pone en compañía de buenos. Paréceme andaba Su Majestad mirando y remirando por dónde me podía tornar a sí. ¡Bendito seáis Vos, Señor, que tanto me habéis sufrido! Amén. 9. Una cosa tenía que parece me podía ser alguna disculpa, si no tuviera tantas culpas; y es que era el trato con quien por vía de casamiento me parecía podía acabar en bien; e informada de con quien me confesaba y de otras personas, en muchas cosas me decían no iba contra Dios. 10. Dormía una monja con las que estábamos seglares, que por medio suyo parece quiso el Señor comenzar a darme luz, como ahora diré.
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di Voi! Quanti mali si eviterebbero se si capisse che l’importante non consiste nel riguardarci dagli uomini, ma nel non disgustare Voi! 8. I primi otto giorni soffrii molto, più per il dubbio che qualcuno si fosse accorto di qualcosa, che non per trovarmi in convento. Ero molto stanca, e quando offendevo Dio soffrivo e cercavo di confessarmi al più presto. Ero entrata in quel monastero inquieta, ma dopo otto giorni, o meno, mi sentivo più felice che in casa di mio padre. Tutte mi volevano bene, perché Dio mi ha dato la grazia di piacere a chiunque, ed erano contente di me. Le monache di quella casa erano anime di vera pietà, modestia e raccoglimento; io, allora, ero molto avversa alla vita del chiostro, ma ero contenta di stare tra loro. Tuttavia il demonio continuava a tormentarmi, spingendo quelli di fuori a disturbarmi con messaggi. Dal momento però che la cosa non era facile, la persecuzione terminò in fretta e la mia anima riprese le sante abitudini della prima infanzia, e riprese ad apprezzare la grazia che Dio concede a un’anima nel farla vivere tra gente buona. Sì, posso dire che Dio si sia adoperato in ogni modo per riprendermi al suo servizio. Siate benedetto, Signore, che per tanto tempo mi avete sopportata! Amen! 9. Ho tante colpe da rimproverarmi, ma credo che a giustificarmi di quelle mie conversazioni ci fosse la possibilità che tutto finisse con un buon matrimonio. Inoltre avevo consultato il mio confessore e altre persone che mi avevano risposto che in molte cose non vi era peccato. 10. Dormiva con noi educande una buona religiosa, per mezzo della quale, come dirò, il Signore cominciò ad illuminarmi.
Capítulo 3 En que trata cómo fue parte la buena compañía para tornar a despertar sus deseos, y por qué manera comenzó el Señor a darla alguna luz del engaño que había traído. 1. Pues comenzando a gustar de la buena y santa conversación de esta monja, holgábame de oírla cuán bien hablaba de Dios, porque era muy discreta y santa. Esto, a mi parecer, en ningún tiempo dejé de holgarme de oírlo. Comenzóme a contar cómo ella había venido a ser monja por sólo leer lo que dice el evangelio: Muchos son los llamados y pocos los escogidos. Decíame el premio que daba el Señor a los que todo lo dejan por El. Comenzó esta buena compañía a desterrar las costumbres que había hecho la mala y a tornar a poner en mi pensamiento deseos de las cosas eternas y a quitar algo la gran enemistad que tenía con ser monja, que se me había puesto grandísima. Y si veía alguna tener lágrimas cuando rezaba, u otras virtudes, habíala mucha envidia; porque era tan recio mi corazón en este caso que, si leyera toda la Pasión, no llorara una lágrima. Esto me causaba pena. 2. Estuve año y medio en este monasterio harto mejorada. Comencé a rezar muchas oraciones vocales y a procurar con todas me encomendasen a Dios, que me diese el estado en que le había de servir. Mas todavía deseaba no fuese monja, que éste no fuese Dios servido de dármele, aunque también temía el casarme. A cabo de este tiempo que estuve aquí, ya tenía más amistad de ser monja, aunque no en aquella casa, por las cosas más virtuosas que después entendí tenían, que
Capitolo terzo Racconta di come fu importante la buona compagnia per risvegliare i suoi desideri e come il Signore iniziò ad illuminarla sull’inganno che aveva subito. 1. Iniziando a provare gusto per la buona e santa conversazione di questa monaca, mi riposavo udendo quanto bene parlasse di Dio perché era molto discreta e santa. A mio parere, non smisi mai di riposarmi nel sentire parlare di Lui. Iniziò a raccontarmi come ella avesse deciso di farsi monaca solo leggendo quanto dice il Vangelo: molti sono i chiamati, pochi gli eletti. E mi spiegava il premio che avrebbe dato il Signore a chi lascia tutto per Lui. Questa sana compagnia iniziò a sradicare le consuetudini poste dalla cattiva compagnia e a mettere nella mia mente desideri di cose eterne, nonché a togliere qualcosa del grande fastidio che provavo al solo pensiero di divenire monaca. Se vedevo qualcuno commuoversi fino alle lacrime mentre pregava, o se scorgevo altre virtù, ne provavo invidia. Era tanto duro il mio cuore in questo che, se anche leggevo tutta la Passione, non piangevo una lacrima. Questo mi rattristava. 2. Rimasi un anno e mezzo in questo monastero, e migliorai molto. Cominciai a pregare molte orazioni vocali e a chiedere che tutte mi raccomandassero a Dio perché mi concedesse lo stato in cui desiderava ch’io lo servissi. Ma non volevo ancora che fosse quello di monaca, e speravo che Dio non me lo concedesse, pur temendo anche il matrimonio. Al termine del tempo in cui rimasi lì, l’idea di farmi monaca già mi si era fatta amica, ma non in quella casa per le grandi virtù che mi accorsi vivevano e che mi parevano
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me parecían extremos demasiados; y había algunas de las más mozas que me ayudaban en esto, que si todas fueran de un parecer, mucho me aprovechara. También tenía yo una grande amiga en otro monasterio, y esto me era parte para no ser monja, si lo hubiese de ser, sino adonde ella estaba. Miraba más el gusto de mi sensualidad y vanidad que lo bien que me estaba a mi alma. Estos buenos pensamientos de ser monja me venían algunas veces y luego se quitaban, y no podía persuadirme a serlo. 3. En este tiempo, aunque yo no estaba descuidada de mi remedio, andaba más ganoso el Señor de disponerme para el estado que me estaba mejor. Diome una gran enfermedad, que hube de tornar en casa de mi padre. En estando buena, lleváronme en casa de mi hermana – que residía en una aldea – para verla, que era extremo el amor que me tenía y, a su querer, no saliera yo de con ella; y su marido también me amaba mucho, al menos mostrábame todo regalo, que aun esto debo más al Señor, que en todas partes siempre le he tenido, y todo se lo servía como la que soy. 4. Estaba en el camino un hermano de mi padre, muy avisado y de grandes virtudes, viudo, a quien también andaba el Señor disponiendo para sí, que en su mayor edad dejó todo lo que tenía y fue fraile y acabó de suerte que creo goza de Dios. Quiso que me estuviese con él unos días. Su ejercicio era buenos libros de romance, y su hablar era – lo más ordinario – de Dios y de la vanidad del mundo. Hacíame le leyese y, aunque no era amiga de ellos, mostraba que sí. Porque en esto de dar contento a otros he tenido extremo, aunque a mí me hiciese pesar; tanto, que en otras fuera virtud y en mí ha sido gran falta, porque iba muchas veces muy sin discreción.
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eccessive. Alcune delle più giovani mi aiutavano in questo; se tutte fossero state dello stesso parere ne avrei tratto grande profitto. Avevo una grande amica anche in un altro monastero, e questo mi suggeriva che sarei potuta divenire monaca solo lì, dove c’era lei. Badavo di più al soddisfacimento della mia sensibilità e della mia vanità, che al bene della mia anima. Questi buoni pensieri di divenire monaca si presentavano alcune volte per poi sparire, e non mi convincevo ad esserlo. 3. Nel medesimo periodo, pur distratta dai miei pensieri, al Signore piacque dispormi per quello che sarebbe stato per me lo stato migliore. Mi diede una malattia tanto grave, da farmi tornare alla casa di mio padre. Stando meglio, mi portarono alla casa di mia sorella – che viveva in campagna – per vederla. Era immenso l’amore che mi portava e, per suo volere, non mi muovevo senza di lei. Anche suo marito mi amava molto, o almeno mi mostrava ogni genere di affetto. Anche di questo sono molto debitrice al Signore; da ogni parte ne ho sempre ricevuto restituendone poi per quella che sono. 4. Incontrai un fratello di mio padre molto dignitoso e dalle grandi virtù. Era vedovo, e il Signore lo andava preparando per sé. Pur essendo anziano, infatti, lasciò quanto possedeva, si fece frate e penso che ora stia godendo di Dio. Volle che mi fermassi con lui alcuni giorni. La sua attività consisteva nella lettura di buoni romanzi, e il suo parlare, normalmente, riguardava Dio e la vanità del mondo. Voleva che leggessi anch’io libri spirituali e, malgrado non mi piacessero, fingevo di sì. Ho sempre cercato, infatti, di far contenti gli altri, anche qualora mi contrariassero i loro desideri. Tanto da venire meno altre virtù, perché agivo senza discrezione.
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¡Oh, válgame Dios, por qué términos me andaba Su Majestad disponiendo para el estado en que se quiso servir de mí, que, sin quererlo yo, me forzó a que me hiciese fuerza! Sea bendito por siempre, amén. 5. Aunque fueron los días que estuve pocos, con la fuerza que hacían en mi corazón las palabras de Dios, así leídas como oídas, y la buena compañía, vine a ir entendiendo la verdad de cuando niña, de que no era todo nada, y la vanidad del mundo, y cómo acababa en breve, y a temer, si me hubiera muerto, cómo me iba al infierno. Y aunque no acababa mi voluntad de inclinarse a ser monja, vi era el mejor y más seguro estado. Y así poco a poco me determiné a forzarme para tomarle. 6. En esta batalla estuve tres meses, forzándome a mí misma con esta razón: que los trabajos y pena de ser monja no podía ser mayor que la del purgatorio, y que yo había bien merecido el infierno; que no era mucho estar lo que viviese como en purgatorio, y que después me iría derecha al cielo, que éste era mi deseo. Y en este movimiento de tomar estado, más me parece me movía un temor servil que amor. Poníame el demonio que no podría sufrir los trabajos de la religión, por ser tan regalada. A esto me defendía con los trabajos que pasó Cristo, porque no era mucho yo pasase algunos por El; que El me ayudaría a llevarlos – debía pensar –, que esto postrero no me acuerdo. Pasé hartas tentaciones estos días. 7. Habíanme dado, con unas calenturas, unos grandes desmayos, que siempre tenía bien poca salud. Diome la vida haber quedado ya amiga de buenos libros. Leía en las Epís-
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Oh, Dio mio, come mi andava preparando Sua Maestà per lo stato in cui volle servirsi di me. Senza ch’io lo volessi, mi forzò perché mi facessi forza! Sia per sempre benedetto, amen. 5. Pur avendo trascorso con lui pochi giorni, per l’efficacia che avevano in me le parole di Dio, lette o ascoltate, e per la buona compagnia, compresi le verità contemplate da bambina, di come tutto fosse nulla, della vanità del mondo, e di come tutto termina presto, e iniziai a temere che, se fossi morta, sarei piombata all’inferno. Pur non inclinandosi la mia volontà a divenire monaca, scoprii in questo lo stato migliore e più sicuro. A poco a poco, mi determinai così a farmi forza per ottenerlo. 6. Rimasi in questa battaglia tre mesi, facendomi coraggio pensando che le fatiche e la pena di essere monaca non sarebbero state maggiori di quelle del purgatorio, e io avrei meritato l’inferno. Non sarebbe stato eccessivo vivere in quello stato come in purgatorio, per poi andarmene diritta in cielo; questo era il mio desiderio. In questa tensione per divenire religiosa penso di essere stata mossa più da un timore servile che dall’amore. Il demonio mi faceva venire in mente che non sarei stata capace di sopportare le fatiche dello stato religioso, abituata com’ero alle comodità. Da questo mi difendevo pensando alle sofferenze patite da Cristo, e che non sarebbe stato poi troppo se ne avessi sopportate qualcuna per Lui. Lui mi avrebbe aiutato a sopportarle, forse pensavo; non ricordo bene queste ultime cose. In quei giorni, comunque, subii grandi tentazioni. 7. Alcuni attacchi febbrili mi avevano procurato frequenti svenimenti; ho sempre goduto di poca salute. Ma la vita mi ha concesso di restare amica dei buoni libri. Leg-
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tolas de san Jerónimo, que me animaban de suerte que me determiné a decirlo a mi padre, que casi era como a tomar el hábito, porque era tan honrosa que me parece no tornara atrás por ninguna manera, habiéndolo dicho una vez. Era tanto lo que me quería, que en ninguna manera lo pude acabar con él, ni bastaron ruegos de personas que procuré le hablasen. Lo que más se pudo acabar con él fue que después de sus días haría lo que quisiese. Yo ya me temía a mí y a mi flaqueza no tornase atrás, y así no me pareció me convenía esto, y procurélo por otra vía, como ahora diré.
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gevo le Lettere di san Girolamo. Queste mi incoraggiarono in tal modo da convincermi a confidarmi con mio padre. Per me fu come prendere l’abito; tenevo così tanto all’onore, infatti, che, avendolo detto una sola volta, non sarei tornata indietro per alcuna ragione. Lui mi amava con tale affetto che non riuscii a strappargli il permesso e furono insufficienti anche i tentativi che feci fare da altri. Il massimo che si ottenne da lui fu che dopo la sua morte avrei potuto fare quel che volevo. Ma io avevo paura di cambiare idea per debolezza; sicché non insistetti e ottenni quanto volevo in un altro modo, come ora andrò raccontando.
Capítulo 4 Dice cómo la ayudó el Señor para forzarse a sí misma para tomar hábito, y las muchas enfermedades que Su Majestad la comenzó a dar. 1. En estos días que andaba con estas determinaciones, había persuadido a un hermano mío a que se metiese fraile diciéndole la vanidad del mundo. Y concertamos entrambos de irnos un día muy de mañana al monasterio adonde estaba aquella mi amiga, que era al que yo tenía mucha afición, puesto que ya en esta postrera determinación ya yo estaba de suerte, que a cualquiera que pensara servir más a Dios o mi padre quisiera, fuera; que más miraba ya el remedio de mi alma, que del descanso ningún caso hacía de él. Acuérdaseme, a todo mi parecer y con verdad, que cuando salí de casa de mi padre no creo será más el sentimiento cuando me muera. Porque me parece cada hueso se me apartaba por sí, que, como no había amor de Dios que quitase el amor del padre y parientes, era todo haciéndome una fuerza tan grande que, si el Señor no me ayudara, no bastaran mis consideraciones para ir adelante. Aquí me dio ánimo contra mí, de manera que lo puse por obra. 2. En tomando el hábito, luego me dio el Señor a entender cómo favorece a los que se hacen fuerza para servirle, la cual nadie no entendía de mí, sino grandísima voluntad. A la hora me dio un tan gran contento de tener aquel estado, que nunca jamás me faltó hasta hoy, y mudó Dios la sequedad que tenía mi alma en grandísima ternura. Dábanme deleite todas las cosas de la religión, y es verdad que andaba algunas veces barriendo en horas que yo solía ocupar en mi regalo y gala, y acordándoseme que estaba libre de aquello, me daba un nuevo gozo, que yo me espantaba y no podía entender por dónde venía. Cuando de esto me acuerdo, no hay cosa que delante se
Capitolo quarto Racconta di come il Signore l’aiutò a farsi coraggio per prendere l’abito e delle molte malattie che Sua Maestà cominciò a darle. 1. Nei medesimi giorni in cui mi andavo così determinando, persuasi un mio fratello a farsi frate spiegandogli la vanità del mondo. Insieme decidemmo di andarcene un giorno, di buon mattino, al monastero dove si trovava quella mia amica, cui ero molto affezionata, mentre mi dibattevo se servire maggiormente Dio, mio padre o chi; miravo alla salvezza della mia anima, senza fare alcun caso al riposo. Mi ricordo perfettamente che quando uscii dalla casa di mio padre, provai un sentimento simile alla morte. Sembrava che ogni osso andasse per conto suo. L’amore di Dio ancora non spegneva l’amore a mio padre e ai miei parenti. Tutto mi costava così tanto che, se il Signore non mi avesse aiutato, non sarebbero state sufficienti le mie considerazioni per andare avanti. Il Signore mi concesse il coraggio contro me stessa, e proseguii. 2. Dopo avere preso l’abito, il Signore mi fece comprendere quanto favorisca coloro che si fanno coraggio per servirlo; nessuno scorgeva in me tale forza, ma sì una forte volontà. Da subito mi donò una gioia tanto grande di vivere in quello stato, che mai è venuta meno fino a oggi. Dio trasformò l’aridità della mia anima in grande tenerezza. Ogni cosa riguardante la religione mi dilettava; è pur vero che talvolta facevo pulizie in momenti che ero solita dedicare a riposi e diletti, ma, sentendomi liberata da quelle cose, mi riempivo di una nuova gioia che mi turbava e di cui non comprendevo l’origine. Quando me ne ricordo, non c’è dovere da compiere,
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me pusiese, por grave que fuese, que dudase de acometerla. Porque ya tengo experiencia en muchas que, si me ayudo al principio a determinarme a hacerlo, que, siendo sólo por Dios, hasta comenzarlo quiere – para que más merezcamos – que el alma sienta aquel espanto, y mientras mayor, si sale con ello, mayor premio y más sabroso se hace después. Aun en esta vida lo paga Su Majestad por unas vías que sólo quien goza de ello lo entiende. Esto tengo por experiencia, como he dicho, en muchas cosas harto graves. Y así jamás aconsejaría – si fuera persona que hubiera de dar parecer – que, cuando una buena inspiración acomete muchas veces, se deje, por miedo, de poner por obra; que si va desnudamente por solo Dios, no hay que temer sucederá mal, que poderoso es para todo. Sea bendito por siempre, amén. 3. Bastara, ¡oh sumo Bien y descanso mío!, las mercedes que me habíais hecho hasta aquí, de traerme por tantos rodeos vuestra piedad y grandeza a estado tan seguro y a casa adonde había muchas siervas de Dios, de quien yo pudiera tomar, para ir creciendo en su servicio. No sé cómo he de pasar de aquí, cuando me acuerdo la manera de mi profesión y la gran determinación y contento con que la hice y el desposorio que hice con Vos. Esto no lo puedo decir sin lágrimas, y habían de ser de sangre y quebrárseme el corazón, y no era mucho sentimiento para lo que después os ofendí. Paréceme ahora que tenía razón de no querer tan gran dignidad, pues tan mal había de usar de ella. Mas Vos, Señor mío, quisisteis ser – casi veinte años que usé mal de esta merced – ser el agraviado, porque yo fuese mejorada. No parece, Dios mío, sino que prometí no guardar cosa de lo que os había prometido, aunque entonces no era esa mi intención. Mas veo tales mis obras después, que no sé qué intención te-
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per pesante che sia, che mi faccia tentennare. Ho esperienza di molte cose che, se mi incoraggio a compierle, facendole solo per Dio, il Signore permette che l’anima avverta inizialmente quel turbamento, per accrescere il merito. Se il turbamento è maggiore e lo si vince, il premio, in seguito, si fa maggiore e più gustoso. In questa vita Sua Maestà ripaga in certi modi che solo chi ne gode comprende. Sono certa di questo per esperienza, come detto, in cose assai importanti. Mai consiglierei, se dovessi dare un mio parere, di tralasciare una buona ispirazione se si presentasse molte volte, per paura di tradurla in opere. Se cerchiamo solo Dio, non dobbiamo temere alcun male; è onnipotente. Sia per sempre benedetto, amen. 3. Saranno sufficienti, oh sommo Bene e mio riposo! le grazie che mi avete fin qui concesso, conducendomi, dopo tante vicende, la vostra pietà e grandezza in questo stato così sicuro e in una casa abitata da tante serve di Dio, da cui ho potuto prendere esempio per crescere nel vostro servizio. Non so come ringraziarvi quando ricordo il giorno della mia professione, la forte determinazione e la gioia con cui la compii, nonché il matrimonio con voi consumato. Ma ricordandomi di quanto ebbi poi ad offendervi, non ho coraggio di continuare: sento che non sarebbe troppo se dal dolore mi si spezzasse il cuore, o piangessi a lacrime di sangue. Giacché dovevo così malamente abusarne – e ne abusai di fatti per quasi vent’anni – mi sembra di avere avuto ragione a non volere una così grande dignità. Intanto permettevate di essere sempre voi l’offeso perché potessi io un giorno migliorare. Ma io, Signore, pareva promettessi di non mantenere mai nulla di ciò che promettevo, pur non essendo questa la mia intenzione. Pensando a quello che allora facevo, non so neppure io
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nía, para que más se vea quién Vos sois, Esposo mío, y quién soy yo. Que es verdad, cierto, que muchas veces me templa el sentimiento de mis grandes culpas el contento que me da que se entienda la muchedumbre de vuestras misericordias. 4. ¿En quién, Señor, pueden así resplandecer como en mí, que tanto he oscurecido con mis malas obras las grandes mercedes que me comenzasteis a hacer? ¡Ay de mí, Criador mío, que si quiero dar disculpa, ninguna tengo! Ni tiene nadie la culpa sino yo. Porque si os pagara algo del amor que me comenzasteis a mostrar, no le pudiera yo emplear en nadie sino en Vos, y con esto se remediaba todo. Pues no lo merecí ni tuve tanta ventura, válgame ahora, Señor, vuestra misericordia. 5. La mudanza de la vida y de los manjares me hizo daño a la salud, que, aunque el contento era mucho, no bastó. Comenzáronme a crecer los desmayos y diome un mal de corazón tan grandísimo, que ponía espanto a quien le veía, y otros muchos males juntos, y así pasé el primer año con harta mala salud, aunque no me parece ofendí a Dios en él mucho. Y como era el mal tan grave que casi me privaba el sentido siempre y algunas veces del todo quedaba sin él, era grande la diligencia que traía mi padre para buscar remedio; y como no le dieron los médicos de aquí, procuró llevarme a un lugar adonde había mucha fama de que sanaban allí otras enfermedades, y así dijeron harían la mía. Fue conmigo esta amiga que he dicho que tenía en casa, que era antigua. En la casa que era monja no se prometía clausura. 6. Estuve casi un año por allá, y los tres meses de él padeciendo tan grandísimo tormento en las curas que me hi-
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che intenzioni avessi. Si veda da questo chi siete Voi, mio Sposo, e chi sono io. Provo tanta gioia nel pensare che le mie infedeltà fanno meglio conoscere la vostra misericordia, che mi sento mitigare il dolore delle gravi offese che vi ho fatte. 4. Signore: in chi possono risplendere come in me le grazie di cui iniziaste a favorirmi e che io oscurai con le mie cattive opere? Povera me, o mio Creatore: pur volendo trovare delle scuse, non ne trovo. Né altri è colpevole se non io stessa. Se avessi dovuto restituirvi qualcosa dell’amore che iniziaste a mostrarmi, avrei dovuto impiegarmi tutta in Voi, e con questo si sarebbe trovato rimedio. Ma non essendomi così comportata, mi venga incontro, ora, la vostra misericordia. 5. Il cambiamento di stile di vita e di cibi danneggiò la mia salute; a sostenerla non fu sufficiente la gioia, che era molta. Iniziarono a moltiplicarsi gli svenimenti, e mi venne un mal di cuore così intenso da spaventare chi mi vedeva. Mi vennero poi altri dolori e trascorsi il primo anno in un pessimo stato di salute, pur non offendendo mai gravemente il Signore. Dal momento che il male era così grande da farmi perdere i sensi, e spesso ne restavo completamente priva, mio padre cercava tutti i mezzi per rimediarvi. Non essendone capaci i medici locali, mio padre mi condusse in un luogo molto famoso dove, guarendo molte altre malattie, avrebbero guarito anche la mia. Mi accompagnò quell’anziana amica di cui ho parlato. Nel suo convento non si viveva la clausura. 6. Rimasi lì quasi un anno. Nei primi tre mesi patii enormemente l’intensità delle cure cui fui sottoposta. Non
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cieron tan recias, que yo no sé cómo las pude sufrir; y en fin, aunque las sufrí, no las pudo sufrir mi sujeto, como diré. Había de comenzarse la cura en el principio del verano, y yo fui en el principio del invierno. Todo este tiempo estuve en casa de la hermana que he dicho que estaba en la aldea, esperando el mes de abril, porque estaba cerca, y no andar yendo y viniendo. 7. Cuando iba, me dio aquel tío mío que tengo dicho que estaba en el camino, un libro: llámase Tercer Abecedario, que trata de enseñar oración de recogimiento; y puesto que este primer año había leído buenos libros (que no quise más usar de otros, porque ya entendía el daño que me habían hecho), no sabía cómo proceder en oración ni cómo recogerme, y así holguéme mucho con él y determinéme a seguir aquel camino con todas mis fuerzas. Y como ya el Señor me había dado don de lágrimas y gustaba de leer, comencé a tener ratos de soledad y a confesarme a menudo y comenzar aquel camino, teniendo a aquel libro por maestro. Porque yo no hallé maestro, digo confesor, que me entendiese, aunque le busqué, en veinte años después de esto que digo, que me hizo harto daño para tornar muchas veces atrás y aun para del todo perderme; porque todavía me ayudara a salir de las ocasiones que tuve para ofender a Dios. Comenzóme Su Majestad a hacer tantas mercedes en los principios, que al fin de este tiempo que estuve aquí (que era casi nueve meses en esta soledad, aunque no tan libre de ofender a Dios como el libro me decía, mas por esto pasaba yo; parecíame casi imposible tanta guarda; teníala de no hacer pecado mortal, y pluguiera a Dios la tuviera siempre; de los veniales hacía poco caso, y esto fue lo que me destruyó...), comenzó el Señor a regalarme tanto por este camino, que me hacía merced de darme oración de quietud, y alguna
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so come potei sopportarle. Anche se vi riuscii, non ci riuscì il mio corpo, come spiegherò. Bisognava iniziare la cura all’inizio dell’estate, e io arrivai all’inizio dell’inverno. Per tutto questo tempo rimasi nella casa della sorella di cui ho parlato che abitava nel medesimo borgo, aspettando aprile; era vicino e non era il caso di andare e venire. 7. Quando mi recai là, lo zio di cui dicevo essere incamminato sulla strada dell’orazione, mi diede un libro intitolato Tercer Abecedario. Questo libro insegna l’orazione di raccoglimento. Durante il primo anno avevo letto molti libri buoni (avendo inteso il danno che mi avevano procurato, non volli leggerne d’altro genere), e non sapevo come procedere nella mia vita d’orazione, né come raccogliermi. Profittai molto di quel libro, e mi decisi a seguirne la strada con tutte le mie forze. Il Signore mi aveva concesso il dono delle lacrime; mi piaceva leggere, e cominciai a vivere momenti di solitudine, a confessarmi spesso, a iniziare, insomma, il cammino che aveva come maestro il libro. Non trovai guida, cioè confessore, che mi comprendesse, e lo cercai, nei venti anni che seguirono, senza successo, non solo peggiorando spesso, ma correndo il pericolo di perdermi del tutto. Non avevo chi mi aiutasse, infatti, a fuggire le occasioni di offendere Dio. Agli inizi, Sua Maestà mi concesse tante grazie, che, alla fine del periodo in cui rimasi in quel luogo (trascorsi quasi nove mesi in quella solitudine, pur non essendo completamente libera di offendere Dio, come descriveva il libro, bastando io a questo. Mi pareva quasi impossibile tanta attenzione; l’avevo per non cadere in peccato mortale, e supplicavo Dio che me la concedesse per sempre. Facevo poco caso ai peccati veniali; e fu questo a distruggermi…) il Signore iniziò a concedermi tanta grazia in questo cammino, fino a concedermi l’orazione di quiete,
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vez llegaba a unión, aunque yo no entendía qué era lo uno ni lo otro y lo mucho que era de preciar, que creo me fuera gran bien entenderlo. Verdad es que duraba tan poco esto de unión, que no sé si era Avemaría; mas quedaba con unos efectos tan grandes que, con no haber en este tiempo veinte años, me parece traía el mundo debajo de los pies, y así me acuerdo que había lástima a los que le seguían, aunque fuese en cosas lícitas. Procuraba lo más que podía traer a Jesucristo, nuestro bien y Señor, dentro de mí presente, y ésta era mi manera de oración. Si pensaba en algún paso, le representaba en lo interior; aunque lo más gastaba en leer buenos libros, que era toda mi recreación; porque no me dio Dios talento de discurrir con el entendimiento ni de aprovecharme con la imaginación, que la tengo tan torpe, que aun para pensar y representar en mí – como lo procuraba traer – la Humanidad del Señor, nunca acababa. Y aunque por esta vía de no poder obrar con el entendimiento llegan más presto a la contemplación si perseveran, es muy trabajoso y penoso. Porque si falta la ocupación de la voluntad y el haber en qué se ocupe en cosa presente el amor, queda el alma como sin arrimo ni ejercicio, y da gran pena la soledad y sequedad, y grandísimo combate los pensamientos. 8. A personas que tienen esta disposición les conviene más pureza de conciencia que a las que con el entendimiento pueden obrar. Porque quien va discurriendo en lo que es el mundo y en lo que debe a Dios y en lo mucho que sufrió y lo poco que le sirve y lo que da a quien le ama, saca doctrina para defenderse de los pensamientos y de las ocasiones y peligros. Pero quien no se puede aprovechar de esto, tiénele
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giungendo qualche volta all’unione, pur non differenziandole io l’una dall’altra, e senza apprezzarle per quel che avrei dovuto; sarebbe stato un bene, per me, intenderlo. Lo stato d’unione durava poco, forse neppure il tempo di un’Avemaria, ma mi lasciava con frutti tanto grandi che, non avendo allora ancora compiuto i vent’anni, mi pareva di avere tutto il mondo ai miei piedi. Mi ricordo che andavo così disprezzando coloro che ne seguivano le vie, pur lecite. Cercavo quanto potesse maggiormente condurmi a Gesù Cristo, nostro bene e Signore, presente in me. Questo era il mio modo di pregare. Se meditavo qualche brano della Passione, lo rappresentavo nel mio cuore. Trascorrevo la maggior parte del tempo leggendo libri buoni; così mi distraevo. Dio non mi concesse il talento di discorrere con l’intelligenza, né di profittare della fantasia, essendo la mia inetta. Quando cercavo di rappresentare in me l’Umanità del Signore – mi sforzavo in questo – non vi riuscivo. Qualche volta il non potere agire con l’intelligenza conduce più rapidamente alla contemplazione, se si persevera; ma con fatica e pena. Se manca l’impegno della volontà, e un oggetto cui l’amore possa riferirsi, l’anima resta come senza appoggio e senza esercizio; la solitudine e l’aridità fanno soffrire molto, mentre i pensieri causano grandi lotte. 8. È conveniente, per le persone con tale disposizione, acquisire una maggiore finezza di coscienza rispetto a chi può operare con l’intelletto. Chi si sofferma nell’orazione su cosa è il mondo e su quanto sia debitore a Dio per quello che patì, per il poco che lo si serve, e per quanto lui dona a chi lo ama, ottiene motivazioni sufficienti per difendersi dai cattivi pensieri, dalle occasioni di peccato e dai pericoli. Per chi invece non è in grado di trarre profitto da questo, è conveniente occupare maggiormente il tempo
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mayor y conviénele ocuparse mucho en lección, pues de su parte no puede sacar ninguna. Es tan penosísima esta manera de proceder, que si el maestro que enseña aprieta en que sin lección, que ayuda mucho para recoger (a quien de esta manera procede le es necesario, aunque sea poco lo que lea, sino en lugar de la oración mental que no puede tener); digo que si sin esta ayuda le hacen estar mucho rato en la oración, que será imposible durar mucho en ella y le hará daño a la salud si porfía, porque es muy penosa cosa. 9. Ahora me parece que proveyó el Señor que yo no hallase quien me enseñase, porque fuera imposible, – me parece –, perseverar dieciocho años que pasé este trabajo, y en éstos grandes sequedades, por no poder, como digo, discurrir. En todos éstos, si no era acabando de comulgar, jamás osaba comenzar a tener oración sin un libro; que tanto temía mi alma estar sin él en oración, como si con mucha gente fuera a pelear. Con este remedio, que era como una compañía o escudo en que había de recibir los golpes de los muchos pensamientos, andaba consolada. Porque la sequedad no era lo ordinario, mas era siempre cuando me faltaba libro, que era luego desbaratada el alma, y los pensamientos perdidos; con esto los comenzaba a recoger y como por halago llevaba el alma. Y muchas veces, en abriendo el libro, no era menester más. Otras leía poco, otras mucho, conforme a la merced que el Señor me hacía. Parecíame a mí, en este principio que digo, que teniendo yo libros y cómo tener soledad, que no habría peligro que me sacase de tanto bien; y creo con el favor de Dios fuera así, si tuviera maestro o persona que me
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dell’orazione leggendo, perché può trarre meno profitto dalla sua interiorità. È tanto penoso questo modo di procedere che, se il direttore spirituale insiste perché si prosegua senza leggere, cosa di grande aiuto per il raccoglimento (a chi così procede è necessario leggere, anche poco, al posto dell’orazione mentale che non riesce ad ottenere). Senza questo aiuto l’anima rimane troppo tempo in orazione, da esserle impossibile perseverare in essa e si procurerà un danno alla sua salute, facendosi la cosa per lei assai penosa. 9. Ora mi rendo conto di come il Signore fu provvidenziale nel non farmi trovare chi mi insegnasse, perché sarebbe parso impossibile perseverare per diciotto anni in questa fatica, come poi fu, subendo aridità, non riuscendo a vivere un’orazione discorsiva. Per tutti quegli anni, se non dopo la comunione, non ho mai osato iniziare l’orazione senza portarmi dietro un libro. La mia anima temeva tanto non averne a disposizione mentre pregava, come se dovesse battagliare contro molta gente estranea. Con questo rimedio, vera compagnia o scudo che doveva ricevere i molti colpi dei molti pensieri, me ne andavo tranquilla. L’aridità non era continua, ma solo quando mancava il libro; l’anima si ritrovava disorientata e i sensi perduti. Con il libro, i sensi si raccoglievano e l’anima si sentiva come lusingata. Molte volte era sufficiente il solo aprire il libro. Altre volte leggevo poco, altre molto, a seconda della grazia concessami dal Signore. Ero all’inizio e mi pareva che, con l’aiuto dei libri e la possibilità di restare ritirata, niente mi avrebbe distolta da tanto bene. Con l’aiuto di Dio, sarebbe stato davvero così se un maestro o qualche altra persona mi avessero inse-
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avisara de huir las ocasiones en los principios y me hiciera salir de ellas, si entrara, con brevedad. Y si el demonio me acometiera entonces descubiertamente, parecíame en ninguna manera tornara gravemente a pecar; mas fue tan sutil y yo tan ruin, que todas mis determinaciones me aprovecharon poco, aunque muy mucho los días que serví a Dios, para poder sufrir las terribles enfermedades que tuve, con tan gran paciencia como Su Majestad me dio. 10. Muchas veces he pensado espantada de la gran bondad de Dios, y regaládose mi alma de ver su gran magnificencia y misericordia. Sea bendito por todo, que he visto claro no dejar sin pagarme, aun en esta vida, ningún deseo bueno. Por ruines e imperfectas que fuesen mis obras, este Señor mío las iba mejorando y perfeccionando y dando valor, y los males y pecados luego los escondía. Aun en los ojos de quien los ha visto, permite Su Majestad se cieguen y los quita de su memoria. Dora las culpas. Hace que resplandezca una virtud que el mismo Señor pone en mí casi haciéndome fuerza para que la tenga. 11. Quiero tornar a lo que me han mandado. Digo que, si hubiera de decir por menudo de la manera que el Señor se había conmigo en estos principios, que fuera menester otro entendimiento que el mío para saber encarecer lo que en este caso le debo y mi gran ingratitud y maldad, pues todo esto olvidé. Sea por siempre bendito, que tanto me ha sufrido. Amén.
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gnato a fuggire le occasioni sul nascere, o a liberarmene al più presto qualora vi fossi entrata. Mi sembrava che se il demonio mi avesse tentata a viso aperto, in nessun modo sarei tornata a peccare gravemente. Ma fu tanto astuto, e io sì vile, che le mie risoluzioni approdarono a poco. Mi giovarono, però, quando mi decisi a servire Dio, perché mi aiutarono a superare le terribili infermità che patii, con quella grande pazienza che il Signore mi dette. 10. Molte volte mi sono turbata dinanzi alla grande bontà di Dio, e la mia anima ha trovato consolazione nel vedere la sua grande magnificenza e misericordia. Sia benedetto per ogni cosa. L’ho visto, anche in questa vita, accontentarmi di ogni desiderio buono. Per quanto misere e imperfette fossero le mie opere, il mio Signore andava migliorandole e perfezionandole, avvalorandole, per poi nascondere i mie peccati e le mie malvagità. Sua Maestà permette che perfino gli occhi che ne furono testimoni si offuschino e ne perdano la memoria. Indora le colpe. Fa sì che risplenda una virtù che il medesimo Signore pone in me quasi obbligandomi a trattenerla. 11. Ma torniamo a quanto mi è stato chiesto di scrivere. Se dovessi descrivere passo per passo come il Signore si comportava con me in quegli inizi, sarebbe necessaria un’intelligenza diversa dalla mia per spiegare quanto gli sia debitrice, la mia ingratitudine, la mia malvagità, essendomi di tutto questo dimenticata. Sia per sempre benedetto per avermi tanto sopportato. Amen.
Capítulo 5 Prosigue en las grandes enfermedades que tuvo y la paciencia que el Señor le dio en ellas, y cómo saca de los males bienes, según se verá en una cosa que le acaeció en este lugar que se fue a curar. 1. Olvidé de decir cómo en el año del noviciado pasé grandes desasosiegos con cosas que en sí tenían poco tomo; mas culpábanme sin tener culpa hartas veces. Yo lo llevaba con harta pena e imperfección, aunque con el gran contento que tenía de ser monja todo lo pasaba. Como me veían procurar soledad y me veían llorar por mis pecados algunas veces, pensaban era descontento, y así lo decían. Era aficionada a todas las cosas de religión, mas no a sufrir ninguna que pareciese menosprecio. Holgábame de ser estimada. Era curiosa en cuanto hacía. Todo me parecía virtud, aunque esto no me será disculpa, porque para todo sabía lo que era procurar mi contento, y así la ignorancia no quita la culpa. Alguna tiene no estar fundado el monasterio en mucha perfección; yo, como ruin, íbame a lo que veía falta y dejaba lo bueno. 2. Estaba una monja entonces enferma de grandísima enfermedad y muy penosa, porque eran unas bocas en el vientre, que se le habían hecho de opilaciones, por donde echaba lo que comía. Murió presto de ello. Yo veía a todas temer aquel mal. A mí hacíame gran envidia su paciencia. Pedía a Dios que, dándomela así a mí, me diese las enfermedades que fuese servido. Ninguna me parece temía, porque estaba tan puesta en ganar bienes eternos, que por cualquier medio me determinaba a ganarlos. Y espántome, porque aún no tenía – a mi parecer – amor de Dios, como después que comencé a tener oración me parecía a mí le he tenido, sino
Capitolo quinto Prosegue descrivendo le grandi malattie che ebbe a patire e la grande pazienza che il Signore le diede in esse; di come il Signore sappia ottenere bene dai mali, come si vedrà da un fatto che le accadde dove andò a curarsi. 1. Mi sono dimenticata di raccontare come nell’anno del noviziato soffrii molto per cose in sé di poco conto. Spesso ero incolpata di cose in cui non centravo; lo sopportavo con molta fatica e imperfezione, anche se la grande gioia di essere monaca mi faceva superare tutto questo. Quando vedevano che cercavo la solitudine o che piangevo i miei peccati, pensavano fossi scontenta, e se lo dicevano l’un l’altra. Ero legata a quanto riguardasse la spiritualità, ma non ero disposta a soffrirne alcuna che sembrasse inferiore. Mi piaceva essere stimata e mettevo impegno in quanto facevo. Ogni cosa mi sembrava virtuosa, anche se questo, come l’ignoranza, non tornerà a mia discolpa; trovavo gioia in tutto. Può essermi di qualche scusa il fatto che nel monastero non si vivesse un elevato grado di santità. Ma io, misera come sono, seguivo il male e trascuravo il bene. 2. A quel tempo c’era una monaca affetta da una malattia assai grave e dolorosa. Aveva alcune bocche nell’addome, formatesi in seguito a un’ostruzione, dalle quali fuoriusciva quello che mangiava. Morì presto a causa di questo. Tutte le consorelle temevano quel male, mentre io invidiavo la sua pazienza. Chiedevo a Dio che, se mi avesse concesso quella pazienza, mi mandasse le malattie che voleva. Non ne temevo alcuna, protesa com’ero a ottenere i beni eterni: ero disposta a guadagnarli a qualsiasi costo. Ora, questo mi turba; a quell’epoca, infatti, non amavo tanto Dio, quanto dopo aver iniziato a praticare l’orazione,
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una luz de parecerme todo de poca estima lo que se acaba y de mucho precio los bienes que se pueden ganar con ello, pues son eternos. Tan bien me oyó en esto Su Majestad, que antes de dos años estaba tal, que aunque no el mal de aquella suerte, creo no fue menos penoso y trabajoso el que tres años tuve, como ahora diré. 3. Venido el tiempo que estaba aguardando en el lugar que digo que estaba con mi hermana para curarme, lleváronme con harto cuidado de mi regalo mi padre y hermana y aquella monja mi amiga que había salido conmigo, que era muy mucho lo que me quería. Aquí comenzó el demonio a descomponer mi alma, aunque Dios sacó de ello harto bien. Estaba una persona de la iglesia, que residía en aquel lugar adonde me fui a curar, de harto buena calidad y entendimiento. Tenía letras, aunque no muchas. Yo comencéme a confesar con él, que siempre fui amiga de letras, aunque gran daño hicieron a mi alma confesores medio letrados, porque no los tenía de tan buenas letras como quisiera. He visto por experiencia que es mejor, siendo virtuosos y de santas costumbres, no tener ningunas; porque ni ellos se fían de sí sin preguntar a quien las tenga buenas, ni yo me fiara. Y buen letrado nunca me engañó. Estotros tampoco me debían de querer engañar, sino no sabían más. Yo pensaba que sí y que no era obligada a más de creerlos, como era cosa ancha lo que me decían y de más libertad; que si fuera apretada, yo soy tan ruin que buscara otros. Lo que era pecado venial decíanme que no era ninguno; lo que era gravísimo mortal, que era venial. Esto me hizo tanto daño que no es mucho lo diga aquí para aviso de otras de tan gran
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ma come una luce alla cui ombra mi sembrava poca cosa quanto finisce, e di gran valore i beni che se ne possono ottenere, perché beni eterni. Sua Maestà mi ascoltò così bene in questo, che prima che passassero due anni dalla mia professione mi ritrovai in uno stato differente da quella consorella, ma non meno penoso e difficile, stato in cui, come ora racconterò, rimasi per tre anni. 3. Giunto il momento atteso per la cura, dove stavo con mia sorella, mio padre, e quella monaca mia amica che era venuta con me e mi voleva molto bene, mi portarono con grande attenzione e agio al luogo stabilito. Qui il demonio cominciò a mettere lo scompiglio nella mia anima, anche se Dio ne ricavò un bene. C’era un ecclesiastico che risiedeva dove andai a curarmi; un uomo di valore e intelligente. Era in possesso di una discreta cultura, ma non troppa. Sempre amica del sapere, iniziai a confessarmi con lui, malgrado confessori di mezza cultura avessero già danneggiato la mia anima, non essendo sufficientemente preparati. Ho constatato per esperienza che se uno è virtuoso e di santi costumi, non conviene sia molto dotto. Questi, infatti, non si fidano di se stessi e chiedono consiglio a chi ne sa di più; neppure io mi fiderei. Da uomini di buona dottrina non sono mai stata ingannata. Neppure gli altri mi volevano ingannare, ma non ne sapevano di più. Ritenendoli sufficientemente istruiti, pensavo di non dovere fare altro che seguirli, tanto più che quanto mi dicevano comportava una maggiore libertà, mentre se mi avessero un po’ costretta, forse, nella mia grande miseria, ne avrei cercati altri. Non avvertivano la presenza del peccato veniale, e se il peccato era gravissimo e mortale, vi scorgevano una semplice venialità. Ne ricevetti tanto male da ritenere oppor-
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mal; que para delante de Dios bien veo no me es disculpa, que bastaban ser las cosas de su natural no buenas para que yo me guardara de ellas. Creo permitió Dios, por mis pecados, ellos se engañasen y me engañasen a mí. Yo engañé a otras hartas con decirles lo mismo que a mí me habían dicho. Duré en esta ceguedad creo más de diecisiete años, hasta que un Padre dominico, gran letrado, me desengañó en cosas, y los de la Compañía de Jesús del todo me hicieron tanto temer, agraviándome tan malos principios, como después diré. 4. Pues comenzándome a confesar con este que digo, él se aficionó en extremo a mí, porque entonces tenía poco que confesar para lo que después tuve, ni lo había tenido después de monja. No fue la afición de éste mala; mas de demasiada afición venía a no ser buena. Tenía entendido de mí que no me determinaría a hacer cosa contra Dios que fuese grave por ninguna cosa, y él también me aseguraba lo mismo, y así era mucha la conversación. Mas mis tratos entonces, con el embebecimiento de Dios que traía, lo que más gusto me daba era tratar cosas de El; y como era tan niña, hacíale confusión ver esto, y con la gran voluntad que me tenía, comenzó a declararme su perdición. Y no era poca, porque había casi siete años que estaba en muy peligroso estado, con afición y trato con una mujer del mismo lugar, y con esto decía misa. Era cosa tan pública, que tenía perdida la honra y la fama, y nadie le osaba hablar contra esto. A mí hízoseme gran lástima, porque le quería mucho; que esto tenía yo de gran liviandad y ceguedad, que me parecía virtud ser agradecida y tener ley a quien me quería. ¡Maldita sea tal ley, que se extiende hasta ser contra la de Dios! Es un desatino que se usa en el mundo, que me desatina; que debemos todo el bien que nos hacen a Dios, y tenemos por
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tuno parlarne, per mettere in guardia. Ma dinanzi a Dio non ho scusanti, perché doveva bastarmi a non fare una cosa il sapere che di sua natura non era buona. Ma il Signore dovette permettere che si ingannassero e ingannassero me, in castigo dei miei peccati. Io poi ho tratto in inganno molte altre, riferendo quel che mi dicevano. Durai in questa cecità per forse più di diciassette anni, finché un dotto Padre domenicano mi disingannò in molte cose. Poi, i Padri della Compagnia di Gesù fecero quanto dirò, impaurendomi fortemente rimproverando i miei perversi principi. 4. Non appena cominciai a confessarmi con lui, mi si affezionò molto, perché avevo poco da confessare rispetto a quanto mi sarei dovuta accusare in seguito, e dopo ancora come monaca. La sua affezione non era cattiva, ma il troppo attaccamento diveniva negativo. Avevo capito di non essere capace di compiere alcuna cosa grave contro Dio, e per nessuna ragione al mondo; pure lui ne era convinto e la conversazione fioriva. Ma a quel tempo ero tanto innamorata di Dio, che ciò che mi dava più piacere era parlare delle sue cose. Poiché ero ancora piccola, lo mandavo in confusione, e, per il gran bene che mi voleva, cominciò a parlarmi della sua perdizione. Non era poca. Da sette anni, infatti, si ritrovava in uno stato riprovevole, in affezione e dialogo con una donna del posto; in tale situazione celebrava la Messa. La cosa era talmente risaputa che aveva perduto onore e fama, ma nessuno osava parlare contro la situazione. Ne ebbi gran pena perché gli volevo bene. Questa era una mia leggerezza e cecità: mi sembrava virtuoso essere grata e riconoscente verso chi mi amava. Legge maledetta, che si informa fino a essere contraria a quella di Dio! È un delirare mondano che fa delirare pure me. Tutto il bene
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virtud, aunque sea ir contra El, no quebrantar esta amistad. ¡Oh ceguedad del mundo! ¡Fuerais Vos servido, Señor, que yo fuera ingratísima contra todo él, y contra Vos no lo fuera un punto! Mas ha sido todo al revés, por mis pecados. 5. Procuré saber e informarme más de personas de su casa. Supe más la perdición, y vi que el pobre no tenía tanta culpa; porque la desventurada de la mujer le tenía puestos hechizos en un idolillo de cobre que le había rogado le trajese por amor de ella al cuello, y éste nadie había sido poderoso de podérsele quitar. Yo no creo es verdad esto de hechizos determinadamente; mas diré esto que yo vi, para aviso de que se guarden los hombres de mujeres que este trato quieren tener, y crean que, pues pierden la vergüenza a Dios (que ellas más que los hombres son obligadas a tener honestidad), que ninguna cosa de ellas pueden confiar; que a trueco de llevar adelante su voluntad y aquella afición que el demonio les pone, no miran nada. Aunque yo he sido tan ruin, en ninguna de esta suerte yo no caí, ni jamás pretendí hacer mal ni, aunque pudiera, quisiera forzar la voluntad para que me la tuvieran, porque me guardó el Señor de esto; mas si me dejara, hiciera el mal que hacía en lo demás, que de mí ninguna cosa hay que fiar. 6. Pues como supe esto, comencé a mostrarle más amor. Mi intención buena era, la obra mala, pues por hacer bien, por grande que sea, no había de hacer un pequeño mal. Tratábale muy ordinario de Dios. Esto debía aprovecharle, aunque más creo le hizo al caso el quererme mucho; porque, por hacerme placer, me vino a dar el idolillo, el cual hice
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che ci è fatto lo dobbiamo a Dio, ma riteniamo virtuoso, anche se comporta l’andare contro Dio, non rinunciare a un’amicizia. Oh, cecità del mondo! Vogliate voi, Signore, che io sia totalmente ingrata verso tutto questo, e per nulla contro di voi! Ma tutto è andato al contrario, a causa dei miei peccati. 5. Cercai altre notizie e informazioni dalla gente di casa sua. Venni a maggior conoscenza della sua perdizione e del fatto che non ne aveva poi tanta colpa. Quella donna sventurata aveva fatto dei sortilegi in un amuleto di rame che gli mise al collo chiedendogli di portarlo per amore suo, e nessuno aveva avuto la fortezza di toglierglielo. Io non credo che i sortilegi siano tanto vincolanti. Ma racconterò quanto ho veduto, perché gli uomini si guardino dalle donne che tentano di adescarli in simile modo. Sarebbero tenute al pudore più degli uomini, ma se perdono il timore di Dio, non meritano alcuna stima perché capaci di tutto pur di raggiungere i loro intenti e contentare la passione che il demonio pone loro in cuore. Benché io sia stata cattiva, di queste cose non ne ho mai fatte, né mai mi è passato per la testa di fare del male a qualcuno. Pur avendolo potuto, credo che mai mi sarei indotta a forzare la volontà altrui ad amarmi. Fu il Signore a preservarmene, perché, se mi avessero lasciata a me stessa, come l’offendevo in altro così l’avrei offeso anche in questo. Di me non c’è da fidarsi. 6. Non appena venni a conoscenza di questa situazione, gli dimostrai più affetto. La mia intenzione era buona, ma cattiva era l’azione. Per ottenere un bene, pur grande, non bisogna compiere un male, pur piccolo. Gli parlavo molto normalmente di Dio. Questo penso gli facesse bene, anche se forse gli era di maggior giovamento il volermi molto bene. Per farmi un piacere, infatti, mi consegnò l’a-
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echar luego en un río. Quitado éste, comenzó – como quien despierta de un gran sueño – a irse acordando de todo lo que había hecho aquellos años; y espantándose de sí, doliéndose de su perdición, vino a comenzar a aborrecerla. Nuestra Señora le debía ayudar mucho, que era muy devoto de su Concepción, y en aquel día hacía gran fiesta. En fin, dejó del todo de verla y no se hartaba de dar gracias a Dios por haberle dado luz. A cabo de un año en punto desde el primer día que yo le vi, murió. Y había estado muy en servicio de Dios, porque aquella afición grande que me tenía nunca entendí ser mala, aunque pudiera ser con más puridad; mas también hubo ocasiones para que, si no se tuviera muy delante a Dios, hubiera ofensas suyas más graves. Como he dicho, cosa que yo entendiera era pecado mortal no la hiciera entonces. Y paréceme que le ayudaba a tenerme amor ver esto en mí; que creo todos los hombres deben ser más amigos de mujeres que ven inclinadas a virtud; y aun para lo que acá pretenden deben de ganar con ellos más por aquí, según después diré. Tengo por cierto está en carrera de salvación. Murió muy bien y muy quitado de aquella ocasión. Parece quiso el Señor que por estos medios se salvase. 7. Estuve en aquel lugar tres meses con grandísimos trabajos, porque la cura fue más recia que pedía mi complexión. A los dos meses, a poder de medicinas, me tenía casi acabada la vida, y el rigor del mal de corazón de que me fui a curar era mucho más recio, que algunas veces me parecía con dientes agudos me asían de él, tanto que se temió era rabia. Con la falta grande de virtud (porque ninguna cosa podía comer, si no era bebida, de grande hastío) calentura muy continua, y tan gastada, porque casi un mes me había dado una purga cada día, estaba tan abrasada, que se me comenzaron a en-
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muleto, che poi feci gettare in un fiume. Lasciatolo, iniziò, come chi si risveglia da un sogno, a ricordarsi di quanto aveva fatto in quegli anni. Spaventato di se stesso, dolendosi della sua perdizione, iniziò a odiarla. La Madonna dovette stargli molto vicino; era assai devoto alla sua Concezione, e, quel giorno, faceva una grande festa. Alla fine, smise del tutto di vedere quella donna, e non si stancava di ringraziare Dio per avergli concesso la sua luce. Dopo un anno dal primo giorno in cui lo vidi, morì. Aveva servito molto il Signore; la grande affezione che provava per me non fu mai malvagia, anche se forse avrebbe potuto essere più pura. Ma si verificarono occasioni in cui, se non avesse vissuto alla presenza di Dio, l’avrebbe offeso più gravemente. Come ho detto, in quel periodo, per quanto mi consta, non commisi peccato mortale; questo lo incoraggiava a volermi bene. Penso che tutti gli uomini debbano essere maggiormente amici delle donne che vedono inclinate alla virtù; e anche per le pretese umane devono guadagnarne maggiormente, come più avanti dirò. Sono certa della sua salvezza. Morì molto bene e molto lontano da quell’occasione di peccato. Sembra che il Signore abbia voluto salvarlo servendosi di questi poveri mezzi. 7. Trascorsi in quel luogo tre mesi di grandissime fatiche, perché la durezza della cura superò la mia complessione. Dopo due mesi la vita quasi mi venne meno, e il mal di cuore, per cui mi stavo curando, si fece molto più forte. Alcune volte era come se dei denti acuti lo mordessero, tanto che temettero trattarsi di rabbia. Ero completamente senza forze (non potendo deglutire altro che liquidi, e a fatica), con febbre continua, quasi disfatta, era ormai un mese che ogni giorno prendevo una purga, ed ero così malmessa che iniziarono a contrarsi i nervi con dolori tan-
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coger los nervios con dolores tan incomportables, que día ni noche ningún sosiego podía tener. Una tristeza muy profunda. 8. Con esta ganancia me tornó a traer mi padre adonde tornaron a verme médicos. Todos me desahuciaron, que decían sobre todo este mal, decían estaba hética. De esto se me daba a mí poco. Los dolores eran los que me fatigaban, porque eran en un ser desde los pies hasta la cabeza; porque de nervios son intolerables, según decían los médicos, y como todos se encogían, cierto – si yo no lo hubiera por mi culpa perdido – era recio tormento. En esta reciedumbre no estaría más de tres meses, que parecía imposible poderse sufrir tantos males juntos. Ahora me espanto, y tengo por gran merced del Señor la paciencia que Su Majestad me dio, que se veía claro venir de El. Mucho me aprovechó para tenerla haber leído la historia de Job en los Morales de San Gregorio, que parece previno el Señor con esto, y con haber comenzado a tener oración, para que yo lo pudiese llevar con tanta conformidad. Todas mis pláticas eran con El. Traía muy ordinario estas palabras de Job en el pensamiento y decíalas: Pues recibimos los bienes de la mano del Señor, ¿por qué no sufriremos los males? Esto parece me ponía esfuerzo. 9. Vino la fiesta de nuestra Señora de Agosto, que hasta entonces desde abril había sido el tormento, aunque los tres postreros meses mayor. De prisa a confesarme, que siempre era muy amiga de confesarme a menudo. Pensaron que era miedo de morirme y, por no me dar pena, mi padre no me dejó. ¡Oh amor de carne demasiado, que aunque sea de tan católico padre y tan avisado – que lo era harto, que no fue ignorancia – me pudiera hacer gran daño! Diome aquella noche un paraxismo que me duró estar sin ningún sentido
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to insopportabili da non esservi rimedio, né di giorno né di notte. Mi accompagnava una tristezza molto profonda. 8. In tale situazione mio padre volle trasferirmi ove di nuovo mi visitarono i medici. Tutti mi toglievano ogni speranza dicendomi che la causa dei mali era la tisi. Ma non mi interessava. I dolori mi sfiancavano, perché erano un tutt’uno dai piedi alla testa; essendo intollerabili i dolori dei nervi, per quanto dicono i medici, ed essendo i miei rattrappiti, il tormento, se non l’avessi perduto per mia colpa, era davvero forte. Rimasi per tre mesi in tale stato; sembrava impossibile poter soffrire tanti dolori insieme. Ora mi spavento e reputo una grande grazia ricevuta dal Signore la pazienza che Sua Maestà mi concesse: era chiaramente un suo dono. Mi servì molto, a tal riguardo, la lettura della storia di Giobbe nei Moralia di san Gregorio. È stato come se il Signore volesse prevenirmi con questa lettura, iniziando io a praticare la vera orazione, per sopportare tutto con padronanza. Le mie conversazioni erano con Lui. Mi ricordavo di continuo di queste parole di Giobbe e le proclamavo: se abbiamo ricevuto ogni bene dalle mani del Signore, perché non accettarne i mali? In questo ponevo il mio sforzo. 9. Giunse la festa mariana d’agosto; il tormento durava da aprile, anche se gli ultimi tre mesi erano stati i peggiori. In fretta andai a confessarmi; mi piaceva confessarmi di frequente. Pensavano che fosse paura di morire, e, per non darmi pena, mio padre non mi lasciò. Oh, amore troppo carnale, che pur provenendo da un padre sì cristiano e intelligente – lo era davvero, il suo comportamento non fu ignoranza – mi avrebbe potuto provocare grande danno! Quella notte fui assalita da un parossismo che mi fece perdere i sensi per poco meno di quattro giorni. Mi
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cuatro días, poco menos. En esto me dieron el Sacramento de la Unción y cada hora o momento pensaban expiraba y no hacían sino decirme el Credo, como si alguna cosa entendiera. Teníanme a veces por tan muerta, que hasta la cera me hallé después en los ojos. 10. La pena de mi padre era grande de no me haber dejado confesar; clamores y oraciones a Dios, muchas. Bendito sea El que quiso oírlas, que teniendo día y medio abierta la sepultura en mi monasterio, esperando el cuerpo allá y hechas las honras en uno de nuestros frailes fuera de aquí, quiso el Señor tornase en mí. Luego me quise confesar. Comulgué con hartas lágrimas; mas a mi parecer que no eran con el sentimiento y pena de sólo haber ofendido a Dios, que bastara para salvarme, si el engaño que traía de los que me habían dicho no eran algunas cosas pecado mortal, que cierto he visto después lo eran, no me aprovechara. Porque los dolores eran incomportables, con que quedé; el sentido poco, aunque la confesión entera, a mi parecer, de todo lo que entendí había ofendido a Dios; que esta merced me hizo Su Majestad, entre otras, que nunca, después que comencé a comulgar, dejé cosa por confesar que yo pensase era pecado, aunque fuese venial, que le dejase de confesar. Mas sin duda me parece que lo iba harto mi salvación si entonces me muriera, por ser los confesores tan poco letrados por una parte, y por otra ser yo ruin, y por muchas. 11. Es verdad, cierto, que me parece estoy con tan gran espanto llegando aquí y viendo cómo parece me resucitó el Señor, que estoy casi temblando entre mí. Paréceme fuera bien, oh ánima mía, que miraras del peligro que el Señor te había librado y, ya que por amor no le dejabas de ofender, lo dejaras por temor que pudiera otras mil veces matarte en estado más peligroso. Creo no añado muchas en decir otras
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conferirono il Sacramento dell’Unzione degli infermi, e in ogni ora e momento pensavano ch’io spirassi e ripetevano il Credo come se potessi comprenderne qualcosa. Talvolta furono così sicuri della mia morte, da ritrovarmi poi la cera sugli occhi. 10. Mio padre soffrì molto per non avermi lasciato confessare; supplicò e pregò molto Dio. Sia benedetto il Signore che lo ha ascoltato. Lasciata aperta la sepoltura nel mio monastero per un giorno e mezzo, attendendo il corpo perché fosse ufficiato il funerale da uno dei nostri frati, il Signore volle che rientrassi in me. Poi volli confessarmi. Ricevetti la comunione in lacrime; a mio parere, le lacrime non nascevano dal dolore di avere offeso Dio, che sarebbero state sufficienti a salvarmi; l’inganno in cui mi pose chi mi disse che alcune cose non costituivano peccato mortale, che poi ha visto lo erano, non mi sarebbe valso a salvarmi. Malgrado la scarsa avvertenza in cui i dolori insopportabili mi lasciavano, la confessione fu completa, per quanto concerne le cose in cui ero certa avere offeso Dio. Ricevetti questa grazia, oltre alle altre, da Sua Maestà: mai, dopo avere iniziato a ricevere la comunione, tralasciai di confessarmi di quanto pensassi fosse peccato anche veniale. Senza dubbio, però, ritengo difficile la mia salvezza se fossi morta allora, da una parte per mancanza di preparazione dei confessori, ma ancor più per la mia miseria. 11. È di certo vero che mi spavento vedendo come il Signore allora mi risuscitò; da tremare in me stessa. Mi parve giusto, anima mia, che tu vedessi da quale pericolo ti ha liberato il Signore, da cui, non essendotene allontanata per amore, lo avresti abbandonato per timore giacché il Signore avrebbe potuto privarti della vita in uno stato ancor più pericoloso. Non aggiungerei un granché se descrivessi
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mil, aunque me riña quien me mandó moderase el contar mis pecados, y harto hermoseados van. Por amor de Dios le pido de mis culpas no quite nada, pues se ve más aquí la magnificencia de Dios y lo que sufre a un alma. Sea bendito para siempre. Plega a Su Majestad que antes me consuma que le deje yo más de querer.
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mille dettagli e facessi arrabbiare chi mi comandò moderazione nel raccontare i miei peccati, che vanno decorati. Per amore di Dio, lo supplico di non cancellare nessuna delle mie colpe, scorgendovi la magnificenza di Dio e quanto giunga un’anima a patire. Sia per sempre benedetto. Voglia, Sua Maestà, prendermi con sé, prima che io smetta di amarlo.
Capítulo 6 Trata de lo mucho que debió al Señor en darle conformidad con tan grandes trabajos, y cómo tomó por medianero y abogado al glorioso san José, y lo mucho que le aprovechó. 1. Quedé de estos cuatro días de paroxismo de manera que sólo el Señor puede saber los incomportables tormentos que sentía en mí: la lengua hecha pedazos de mordida; la garganta, de no haber pasado nada y de la gran flaqueza que me ahogaba, que aun el agua no podía pasar; toda me parecía estaba descoyuntada; con grandísimo desatino en la cabeza; toda encogida, hecha un ovillo, porque en esto paró el tormento de aquellos días, sin poderme menear, ni brazo ni pie ni mano ni cabeza, más que si estuviera muerta, si no me meneaban; sólo un dedo me parece podía menear de la mano derecha. Pues llegar a mí no había cómo, porque todo estaba tan lastimado que no lo podía sufrir. En una sábana, una de un cabo y otra de otro, me meneaban. Esto fue hasta Pascua Florida. Sólo tenía que, si no llegaban a mí, los dolores me cesaban muchas veces y, a cuento de descansar un poco, me contaba por buena, que traía temor me había de faltar la paciencia; y así quedé muy contenta de verme sin tan agudos y continuos dolores, aunque a los recios fríos de cuartanas dobles con que quedé, recísimas, los tenía incomportables; el hastío muy grande. 2. Di luego tan gran prisa de irme al monasterio, que me hice llevar así. A la que esperaban muerta, recibieron con alma; mas el cuerpo peor que muerto, para dar pena verle. El extremo de flaqueza no se puede decir, que solos los huesos tenía ya. Digo que estar así me duró más de ocho meses; el estar tullida, aunque iba mejorando, casi tres años. Cuando comencé a andar a gatas, alababa a Dios. Todos los pasé con gran conformidad y, si no fue estos principios, con gran alegría; porque todo se me hacía nonada comparado con los
Capitolo sesto Dice di quanto fosse debitrice verso il Signore nel conformarla a sì grandi fatiche e come scelse come mediatore e avvocato il glorioso san Giuseppe, e di quanto questo le fu di profitto. 1. Uscii da questi quattro giorni di parossismo di modo che solo il Signore può sapere gli insopportabili tormenti che avvertivo in me: la lingua era come tagliata a pezzi. La gola, non essendovi passato nulla e per la gran debolezza che mi assaliva, non sopportava neppure l’acqua; mi pareva di essere tutta slogata, con un fortissimo mal di testa; tutta rattrappita come un uovo, a questo riducendosi il tormento di quei giorni senza potermi muovere; mi pare che potessi muovere solo un dito della mano destra. Non era possibile avvicinarmi, soffrendo indicibilmente dalla testa ai piedi. In un lenzuolo, una da un lato, l’altra dall’altro, mi muovevano. Questo durò fino alla Pasqua di Risurrezione. Se non mi toccavano, i dolori spesso sparivano e, per riposarmi un poco, mi ritenevo guarita, temendo che venisse meno la pazienza. Così fui molto contenta di ritrovarmi senza dolori così acuti e continui, anche se mi risultavano insopportabili i brividi della febbre quartana doppia. E tanto grande pure la sofferenza. 2. Ebbi allora così grande fretta di tornare al monastero, che mi feci portare in quello stato. Accolsero chi pensavano morta ancora con l’anima; ma il corpo era più che morto, da far pena a vederlo. Non si può descrivere la stanchezza: ero tutta ossa. Questo stato durò più di otto mesi; e l’essere paralizzata, pur migliorando, quasi tre anni. Quando cominciai ad andare carponi, lodai Dio. Sopportai tutto con grande abbandono e, se non fosse stato per gli inizi, con molta gioia. Tutto era nulla, se com-
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dolores y tormentos del principio. Estaba muy conforme con la voluntad de Dios, aunque me dejase así siempre. Paréceme era toda mi ansia de sanar por estar a solas en oración como venía mostrada, porque en la enfermería no había aparejo. Confesábame muy a menudo. Trataba mucho de Dios, de manera que edificaba a todas, y se espantaban de la paciencia que el Señor me daba; porque, a no venir de mano de Su Majestad, parecía imposible poder sufrir tanto mal con tanto contento. 3. Gran cosa fue haberme hecho la merced en la oración que me había hecho, que ésta me hacía entender qué cosa era amarle; porque de aquel poco tiempo vi nuevas en mí esta virtudes, aunque no fuertes, pues no bastaron a sustentarme en justicia: no tratar mal de nadie por poco que fuese, sino lo ordinario era excusar toda murmuración; porque traía muy delante cómo no había de querer ni decir de otra persona lo que no quería dijesen de mí. Tomaba esto en harto extremo para las ocasiones que había, aunque no tan perfectamente que algunas veces, cuando me las daban grandes, en algo no quebrase; mas lo continuo era esto; y así, a las que estaban conmigo y me trataban persuadía tanto a esto, que se quedaron en costumbre. Vínose a entender que adonde yo estaba tenían seguras las espaldas, y en esto estaban con las que yo tenía amistad y deudo, y enseñaba; aunque en otras cosas tengo bien que dar cuenta a Dios del mal ejemplo que les daba. Plega a Su Majestad me perdone, que de muchos males fui causa, aunque no con tan dañada intención como después sucedía la obra. 4. Quedóme deseo de soledad; amiga de tratar y hablar en Dios, que si yo hallara con quién, más contento y recrea-
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parato ai dolori e tormenti iniziali. La mia volontà era conforme a quella di Dio, anche se mi avesse lasciato in quello stato per sempre La mia angustia si concentrava sulla guarigione per restare da sola in orazione come ero abituata, non essendoci la possibilità di farlo nell’infermeria. Mi confessavo assai spesso. Parlavo molto di Dio edificando tutte, e si stupivano della pazienza che mi concedeva il Signore. Se non mi fosse stata concessa da Sua Maestà, sarebbe parso impossibile soffrire tanto con tanta gioia. 3. Fu grande la grazia concessami nell’orazione che mi fece comprendere cosa significasse amarlo. In quel poco tempo vidi in me queste nuove virtù, pur non elevate, non essendo sufficienti a sostenermi nella giustizia: non parlar male di nessuno, per poco che fosse, ma era normale perdonare ogni mormorazione; avevo molto presente di non volere o dire ad un’altra persona quanto non volevo dicessero di me. Presi tale impegno molto sul serio, essendo frequenti le occasioni, anche se non con ogni perfezione per cui non ero certa, specie nelle occasioni maggiori, che nulla accadesse al riguardo. Normalmente, però vi riuscivo. E allo stesso fine persuadevo tanto coloro che vivevano o avevano a che fare con me, che presero tale buona abitudine come consuetudine. Sicché si venne a capire che, dove c’ero io le altre avevano le spalle coperte; insegnavo questo anche a chi ero amica o parente. Anche se in altre cose devo rendere conto a Dio del cattivo esempio dato. Supplico Sua Maestà di perdonarmi, essendo stata principio di molti mali, senza la cattiva intenzione che avrebbe accompagnato i fatti successivi (da altri commessi). 4. Mi resta il desiderio di solitudine, amica del rapportarsi e del parlare in Dio; solitudine in cui ritrovavo
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ción me daba que toda la policía – o grosería, por mejor decir – de la conversación del mundo; comulgar y confesar muy más a menudo, y desearlo; amiguísima de leer buenos libros; un grandísimo arrepentimiento en habiendo ofendido a Dios, que muchas veces me acuerdo que no osaba tener oración, porque temía la grandísima pena que había de sentir de haberle ofendido, como un gran castigo. Esto me fue creciendo después en tanto extremo, que no sé yo a qué compare este tormento. Y no era poco ni mucho por temor jamás, sino como se me acordaba los regalos que el Señor me hacía en la oración y lo mucho que le debía, y veía cuán mal se lo pagaba, no lo podía sufrir, y enojábame en extremo de las muchas lágrimas que por la culpa lloraba, cuando veía mi poca enmienda, que ni bastaban determinaciones ni fatiga en que me veía para no tornar a caer en poniéndome en la ocasión. Parecíanme lágrimas engañosas y parecíame ser después mayor la culpa, porque veía la gran merced que me hacía el Señor en dármelas y tan gran arrepentimiento. Procuraba confesarme con brevedad y, a mi parecer, hacía de mi parte lo que podía para tornar en gracia. Estaba todo el daño en no quitar de raíz las ocasiones y en los confesores, que me ayudaban poco; que, a decirme en el peligro que andaba y que tenía obligación a no traer aquellos tratos, sin duda creo se remediara; porque en ninguna vía sufriera andar en pecado mortal sólo un día, si yo lo entendiera. Todas estas señales de temer a Dios me vinieron con la oración, y la mayor era ir envuelto en amor, porque no se me ponía delante el castigo. Todo lo que estuve tan mala, me duró mucha guarda de mi conciencia cuanto a pecados mortales. ¡Oh, válgame Dios,
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più gioia e riposo di ogni cortesia – o, per meglio dire, grossolaneria – riferite alla conversazione mondana. Mi resta comunicarmi e confessarmi molto frequentemente, e desiderarlo; resto affezionatissima alle buone letture; e mi rimane il gran pentimento di aver offeso Dio, tanto che molte volte mi ricordo che neppure osavo praticare l’orazione perché temevo la grandissima pena di dover avvertire d’averlo offeso, pena come grande castigo. Tale sofferenza andò crescendo nel tempo a tal punto che non so a che paragonare il tormento. Non era assolutamente dovuta a timore, ma, ricordandomi dei doni ricevuti dal Signore nell’orazione e del molto di cui gli ero debitrice, vedendo quanto malamente lo ripagavo, non potevo sopportarlo. Mi arrabbiavo talmente delle molte lacrime che versavo per la mia colpa, nel vedere la mia scarsa emendazione, che non erano sufficienti né determinazione né gli sforzi in cui mi scorgevo, per non tornare a cadere e mettermi nell’occasione di peccare. Mi sembravano lacrime d’inganno, e dopo mi sembrava ancora maggiore la colpa, perché capivo la grande grazia donatami dal Signore nel concedermi le lacrime e un pentimento sì importante. Cercavo di confessarmi con brevità e, a mio parere, facevo quanto mi era possibile per tornare in grazia. Il male principale consisteva nel non tagliare alla radice le occasioni e nei confessori, che mi aiutavano poco. Se mi avessero avvertito del pericolo cui stavo andando incontro e dell’obbligo di non intrattenere quei dialoghi, si sarebbe senza dubbio trovato il rimedio. In alcun modo avrei sopportato stare in peccato mortale, neppure un giorno, solo a rendermene conto. Tutti questi segni di timore di Dio nacquero nell’orazione. Il principale era l’andare avvolti dall’amore perché non mi si poneva dinnanzi il castigo. In tutto questo tempo di malattia, fu grande la custodia della mia coscienza nei confronti dei peccati mortali. Oh, mio Dio! Io deside-
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que deseaba yo la salud para más servirle, y fue causa de todo mi daño! 5. Pues como me vi tan tullida y en tan poca edad y cuál me habían parado los médicos de la tierra, determiné acudir a los del cielo para que me sanasen; que todavía deseaba la salud, aunque con mucha alegría lo llevaba, y pensaba algunas veces que, si estando buena me había de condenar, que mejor estaba así; mas todavía pensaba que serviría mucho más a Dios con la salud. Este es nuestro engaño, no nos dejar del todo a lo que el Señor hace, que sabe mejor lo que nos conviene. 6. Comencé a hacer devociones de misas y cosas muy aprobadas de oraciones, que nunca fui amiga de otras devociones que hacen algunas personas, en especial mujeres, con ceremonias que yo no podía sufrir y a ellas les hacía devoción; después se ha dado a entender no convenían, que eran supersticiosas. Y tomé por abogado y señor al glorioso san José y encomendéme mucho a él. Vi claro que así de esta necesidad como de otras mayores de honra y pérdida de alma este padre y señor mío me sacó con más bien que yo le sabía pedir. No me acuerdo hasta ahora haberle suplicado cosa que la haya dejado de hacer. Es cosa que espanta las grandes mercedes que me ha hecho Dios por medio de este bienaventurado Santo, de los peligros que me ha librado, así de cuerpo como de alma; que a otros santos parece les dio el Señor gracia para socorrer en una necesidad, a este glorioso Santo tengo experiencia que socorre en todas y que quiere el Señor darnos a entender que así como le fue sujeto en la tierra – que como tenía el nombre de padre, siendo ayo, le podía mandar –, así en el cielo hace cuanto le pide. Esto han
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ravo la salute per servirlo meglio, e questo fu la causa di tutti i miei sbagli! 5. Scorgendomi sì mal ridotta e in tenera età, e come mi avevano conciato i medici della terra, decisi di rivolgermi a quelli del cielo perché mi guarissero. Desideravo la salute, pur sopportando tutto con grande gioia, e alcune volte pensavo che, se essendo sana mi sarei condannata, fosse meglio restare così. Ma pensavo, in fine, che in salute avrei servito meglio Dio. Questo è il nostro errore, non fidarci del tutto di quanto compie il Signore, che meglio conosce quanto ci conviene. 6. Iniziai ad assistere devotamente alle Messe e a recitare preghiere approvate; non fui mai amica di certe devozioni compiute da alcune persone, specialmente donne, con cerimoniali che mentre io non potevo sopportare, a loro fomentavano la pietà. In seguito si è compreso essere cose sconvenienti, di superstizione. Scelsi come intercessore e signore, il glorioso san Giuseppe e mi raccomandai molto a lui. Così vidi chiaramente come da questa riprovevole occasione, come da altre ancora maggiori legate all’onore e alla perdita dell’anima, questo mio padre e signore mi trasse con maggior beneficio di quanto fossi capace chiederne. Non ricordo ad oggi di avergli domandato cosa che non mi abbia concesso. Stupiscono le grandi grazie da Dio concessemi per mezzo di questo Santo beato, e i pericoli del corpo e dell’anima da cui mi ha sciolto. Se ad altri Santi pare il Signore conceda grazia per soccorrere in una particolare necessità, ho esperienza che questo glorioso santo soccorre in tutte. Il Signore vuole farci capire che, come fu a lui soggetto sulla terra – essendo nominato padre, poteva comandargli – così in cielo può far quel che vuole. Lo stesso hanno notato altre persone cui ho consigliato
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visto otras algunas personas, a quien yo decía se encomendasen a él, también por experiencia; y aun hay muchas que le son devotas de nuevo, experimentando esta verdad. 7. Procuraba yo hacer su fiesta con toda la solemnidad que podía, más llena de vanidad que de espíritu, queriendo se hiciese muy curiosamente y bien, aunque con buen intento. Mas esto tenía malo, si algún bien el Señor me daba gracia que hiciese, que era lleno de imperfecciones y con muchas faltas. Para el mal y curiosidad y vanidad tenía gran maña y diligencia. El Señor me perdone. Querría yo persuadir a todos fuesen devotos de este glorioso Santo, por la gran experiencia que tengo de los bienes que alcanza de Dios. No he conocido persona que de veras le sea devota y haga particulares servicios, que no la vea más aprovechada en la virtud; porque aprovecha en gran manera a las almas que a él se encomiendan. Paréceme ha algunos años que cada año en su día le pido una cosa, y siempre la veo cumplida. Si va algo torcida la petición, él la endereza para más bien mío. 8. Si fuera persona que tuviera autoridad de escribir, de buena gana me alargara en decir muy por menudo las mercedes que ha hecho este glorioso Santo a mí y a otras personas; mas por no hacer más de lo que me mandaron, en muchas cosas seré corta más de lo que quisiera, en otras más larga que era menester; en fin, como quien en todo lo bueno tiene poca discreción. Sólo pido por amor de Dios que lo pruebe quien no me creyere, y verá por experiencia el gran bien que es encomendarse a este glorioso Patriarca y tenerle devoción. En especial, personas de oración siempre le habían de ser aficionadas; que no sé cómo se puede pensar en la Reina de los ángeles en el tiempo que tanto pasó con el Niño Jesús, que no den gracias a san José por lo bien que les ayudó en ellos. Quien no hallare maestro que le enseñe oración, tome este
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di raccomandarsi a lui, anche loro per averlo sperimentato. In molte è nata la sua devozione, avendo sperimentato tale verità. 7. Cercavo di vivere la sua festa con ogni solennità possibile, più ripiena di vanità che di spiritualità. Volevo infatti compiere cose particolari e ben fatte, pur con buona intenzione. Ma l’intenzione era cattiva. Se il Signore mi concedeva di compiere qualcosa, era pieno di imperfezioni e mancanze. Per il male, la curiosità e la vanità, ero molto abile e diligente. Che il Signore mi perdoni. Volevo persuadere tutti a divenire devoti di questo glorioso santo, per l’esperienza che ho dei beni che ottiene da Dio. Non ho conosciuto persona che gli sia davvero devota, gli renda particolari servizi e non si ritrovi migliorata nella virtù. Aiuta molto le anime che a lui si affidano. Mi sembrano già diversi anni che, nel giorno della sua festa, gli chiedo una cosa precisa e la vedo sempre esaudita. Se c’è qualcosa di storto nella richiesta, lui la indirizza a un mio bene maggiore. 8. Se sapessi scrivere come si deve, ben volentieri mi dilungherei nel raccontare minuziosamente le grazie concesse a me e ad altri da questo glorioso santo. Ma per non fare più di quanto mi hanno chiesto, in molte cose sarò più superficiale di quanto vorrei, e in altre più lunga del necessario. Proprio come chi ha poca discrezione in tutto quel ch’è buono. Per amore di Dio, chiedo solo che lo provi chi non ci crede, e si accorgerà, per esperienza, del gran bene che deriva dal raccomandarsi e dal vivere la devozione verso questo santo Patriarca. Specialmente le persone devote dovranno affezionarglisi. Non saprei immaginare la Regina degli angeli, per il lungo tempo che trascorse con Gesù Bambino, non ringraziare san Giuseppe per come li aiutò in quegli anni. Chi non avesse maestro d’orazione,
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glorioso santo por maestro y no errará en el camino. Plega al Señor no haya yo errado en atreverme a hablar en él; porque aunque publico serle devota, en los servicios y en imitarle siempre he faltado. Pues él hizo como quien es en hacer de manera que pudiese levantarme y andar y no estar tullida; y yo como quien soy, en usar mal de esta merced. 9. ¡Quién dijera que había tan presto de caer, después de tantos regalos de Dios, después de haber comenzado Su Majestad a darme virtudes, que ellas mismas me despertaban a servirle, después de haberme visto casi muerta y en tan gran peligro de ir condenada, después de haberme resucitado alma y cuerpo, que todos los que me vieron se espantaban de verme viva! ¡Qué es esto, Señor mío! ¿En tan peligrosa vida hemos de vivir? Que escribiendo esto estoy y me parece que con vuestro favor y por vuestra misericordia podría decir lo que san Pablo, aunque no con esa perfección, que no vivo yo ya sino que Vos, Criador mío, vivís en mí, según ha algunos años que, a lo que puedo entender, me tenéis de vuestra mano y me veo con deseos y determinaciones y en alguna manera probado por experiencia en estos años en muchas cosas, de no hacer cosa contra vuestra voluntad, por pequeña que sea, aunque debo hacer hartas ofensas a Vuestra Majestad sin entenderlo. Y también me parece que no se me ofrecerá cosa por vuestro amor, que con gran determinación me deje de poner a ella, y en algunas me habéis Vos ayudado para que salga con ellas, y no quiero mundo ni cosa de él, ni me parece me da contento cosa que salga de Vos, y lo demás me parece pesada cruz. Bien me puedo engañar, y así será que no tengo esto que he dicho; mas bien veis Vos, mi Señor, que a lo que puedo entender no miento, y estoy temiendo – y con mucha razón – si me habéis de tornar a dejar; porque ya sé a lo que llega mi fortaleza y poca virtud en no me la estando Vos dando siempre y ayudando para que no os deje; y plega a Vuestra
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scelga questo glorioso santo e non sbaglierà strada. Voglia il Signore ch’io non abbia sbagliato soffermandomi a parlare di lui. Anche se scrivo pubblicamente di essergli devota, infatti, sono sempre venuta meno in qualcosa, nel servirlo e nell’imitarlo. Lui, da quel che è, fece sì che potessi riavermi, camminare e non esser più paralitica; io, da quel che sono, ho usato male della sua grazia. 9. Chi avrebbe detto che sarei caduta tanto presto, dopo tanti doni di Dio, dopo che Sua Maestà iniziò a concedermi virtù che mi risvegliavano al Suo servizio, dopo essermi ritrovata quasi morta e col gran rischio della condanna eterna, dopo avermi risuscitata anima e corpo, tanto che chiunque mi incontrasse si spaventava nel vedermi viva! Cos’è questo, mio Signore! Ci tocca vivere in una vita tanto pericolosa? Nello scriverlo, mi pare che col vostro favore e per vostra misericordia potrei dire quanto diceva san Paolo, ma senza la medesima perfezione, che non sono io che vivo ma Voi, mio Creatore, vivete in me4. Sono già alcuni anni, infatti, da quel che posso intendere, che mi conducete per mano, ricolmata di aneliti e ispirazioni; ho infatti comprovato in tal periodo, per esperienza diretta e in molte cose, di non compiere alcuna cosa contro la vostra volontà, per piccola che sia. Ma senza accorgermene devo offendere grandemente Sua Maestà. E mi pare che non mi sarà donata cosa dal vostro amore che non me ne lasci prendere con determinazione. In alcune mi avete aiutato, perché me ne impossessi; non voglio altro che le vostre cose, apparendomi il resto una croce molesta. Potrei ingannarmi, e che non sia vero quanto ho detto. Ma Voi vedete, mio Signore, che, per quel che posso capire, non mento, e temo, a ragione, se mi doveste nuovamente lasciare. Conosco il livello della mia fortezza, la mia poca virtù, se non foste Voi a concedermela sempre,
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Majestad que aun ahora no esté dejada de Vos, pareciéndome todo esto de mí. No sé cómo queremos vivir, pues es todo tan incierto. Parecíame a mí, Señor mío, ya imposible dejaros tan del todo a Vos; y como tantas veces os dejé, no puedo dejar de temer, porque, en apartándoos un poco de mí, daba con todo en el suelo. Bendito seáis por siempre, que aunque os dejaba yo a Vos, no me dejasteis Vos a mí tan del todo, que no me tornase a levantar, con darme Vos siempre la mano; y muchas veces, Señor, no la quería, ni quería entender cómo muchas veces me llamabais de nuevo, como ahora diré.
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aiutandomi perché non Vi lasci. Stando così le cose, supplico Vostra Maestà di non abbandonarmi. Non so proprio come sia possibile desiderare vivere, in questa incertezza. A me pare già impossibile, mio Signore, allontanarmi tanto da Voi. Avendovi spesso abbandonato, non posso smettere di temere, perché, se voi mi lasciaste solo un poco, piomberei al suolo. Siate per sempre benedetto, perché, pur essendo stata io a lasciare Voi, non mi avete abbandonato per dovermi di nuovo rialzare, prendendomi per mano. Molte volte, Signore, non la volevo, né volevo capire come tornavate a chiamarmi, come ora spiegherò.
Capítulo 7 Trata por los términos que fue perdiendo las mercedes que el Señor le había hecho, y cuán perdida vida comenzó a tener. – Dice los daños que hay en no ser muy encerrados los monasterios de monjas. 1. Pues así comencé, de pasatiempo en pasatiempo, de vanidad en vanidad, de ocasión en ocasión, a meterme tanto en muy grandes ocasiones y andar tan estragada mi alma en muchas vanidades, que ya yo tenía vergüenza de en tan particular amistad como es tratar de oración tornarme a llegar a Dios. Y ayudóme a esto que, como crecieron los pecados, comenzóme a faltar el gusto y regalo en las cosas de virtud. Veía yo muy claro, Señor mío, que me faltaba esto a mí por faltaros yo a Vos. Este fue el más terrible engaño que el demonio me podía hacer debajo de parecer humildad, que comencé a temer de tener oración, de verme tan perdida; y parecíame era mejor andar como los muchos, pues en ser ruin era de los peores, y rezar lo que estaba obligada y vocalmente, que no tener oración mental y tanto trato con Dios la que merecía estar con los demonios, y que engañaba a la gente, porque en lo exterior tenía buenas apariencias. Y así no es de culpar a la casa adonde estaba, porque con mi maña procuraba me tuviesen en buena opinión, aunque no de advertencia fingiendo cristiandad; porque en esto de hipocresía y vanagloria, gloria a Dios, jamás me acuerdo haberle ofendido que yo entienda; que en viniéndome primer movimiento, me daba tanta pena, que el demonio iba con pérdida y yo quedaba con ganancia, y así en esto muy poco me ha tentado jamás. Por ventura si Dios permitiera me tentara en esto tan recio como en otras cosas, también cayera; mas Su Majestad hasta ahora me ha guardado en esto, sea por siempre bendito; antes me pesaba mucho de que me tuviesen en buena opinión, como yo sabía lo secreto de mí.
Capitolo settimo Spiega come andò sperperando le grazie che il Signore le aveva concesso e quale vita di perdizione iniziò a condurre. – Spiega i danni prodotti dalla poca clausura dei monasteri di monache. 1. Fu così che iniziai, di passatempo in passatempo, di vanità in vanità, di occasione in occasione, a mettermi in grandi occasioni di peccato, con l’anima talmente distratta dalle molte vanità da vergognarmi di tornare a Dio. A questo si aggiunse il fatto che, crescendo i peccati, iniziò a venire meno il gusto e il desiderio per le cose di virtù. Vedevo molto chiaramente, Signore mio, che questo mi veniva meno perché io venissi meno a Voi. Questo fu l’inganno più terribile che il demonio potesse farmi. Per falsa umiltà, iniziai a temere di fare orazione, vedendomi tanto perduta. Mi pareva meglio andare con i molti 5, essendo la peggiore tra i peggiori, pregare quanto ero costretta a pregare solo vocalmente, non praticando l’orazione mentale e il dialogo con Dio, meritando la compagnia dei demoni. Mi pareva di ingannare gli altri, perché esteriormente ero buona. Sicché non bisogna incolpare la casa in cui vivevo, perché con la mia astuzia facevo che la loro opinione di me fosse buona, pur non percependo, io, di fingere d’essere cristiana. Per quanto concerne l’ipocrisia e la vanagloria, ne sia lodato Dio, mai mi ricordo di averlo offeso volontariamente. Avvertendone i primi impulsi, ne soffrivo tanto che il demonio se ne andava sconfitto e senza guadagno. Sicché in questo mi ha sempre tentato poco. Se Dio avesse per caso permesso al demonio di tentarmi in questa come in altre cose, sarei caduta. Ma Sua Maestà mi ha protetto sino ad oggi; sia per sempre benedetto. Anzi, mi pesava molto che avessero di me una buona opinione, conoscendomi profondamente.
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2. Este no me tener por tan ruin venía que, como me veían tan moza y en tantas ocasiones y apartarme muchas veces a soledad a rezar y leer, mucho hablar de Dios, amiga de hacer pintar su imagen en muchas partes y de tener oratorio y procurar en él cosas que hiciesen devoción, no decir mal, otras cosas de esta suerte que tenían apariencia de virtud, y yo que de vana me sabía estimar en las cosas que en el mundo se suelen tener por estima, con esto me daban tanta y más libertad que a las muy antiguas y tenían gran seguridad de mí. Porque tomar yo libertad ni hacer cosas sin licencia, digo por agujeros o paredes o de noche, nunca me parece lo pudiera acabar conmigo en monasterio hablar de esta suerte, ni lo hice, porque me tuvo el Señor de su mano. Parecíame a mí – que con advertencia y de propósito miraba muchas cosas – que poner la honra de tantas en aventura, por ser yo ruin, siendo ellas buenas, que era muy mal hecho; como si fuera bien otras cosas que hacía. A la verdad, no iba el mal de tanto acuerdo como esto fuera, aunque era mucho. 3. Por esto me parece a mí me hizo harto daño no estar en monasterio encerrado; porque la libertad que las que eran buenas podían tener con bondad (porque no debían más, que no se prometía clausura), para mí, que soy ruin, hubiérame cierto llevado al infierno, si con tantos remedios y medios el Señor con muy particulares mercedes suyas no me hubiera sacado de este peligro. Y así me parece lo es grandísimo, monasterio de mujeres con libertad, y que más me parece es paso para caminar al infierno las que quisieren ser ruines, que remedio para sus flaquezas. Esto no se tome por el mío, porque hay tantas que sirven muy de veras y con mucha perfección al Señor, que no puede Su Majestad dejar, según es bueno, de favorecerlas, y no es de los muy abiertos, y en él se guarda toda religión, sino de otros que yo sé y he visto.
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2. Questo non ritenermi misera com’ero, nasceva dal vedermi servizievole; ritirata in solitudine a pregare e leggere, mi udivano parlare molto di Dio, felice di far dipingere la sua immagine in molti luoghi, avere un piccolo oratorio nella mia cella e recarvi oggetti che aiutassero la devozione, non parlar male, e altre cose del genere apparentemente virtuose, e io... mi ritenevo distaccata dalle cose ritenute importanti dal mondo; per questo mi concedevano molta più libertà che alle consorelle più anziane e avevano molta fiducia in me. Mai presi la libertà di fare qualcosa senza permesso; in riferimento a buchi nelle pareti o a colloqui notturni, se mai ho compiuto simili cose nel monastero è perché il Signore mi ha preso per mano. Mi pareva – a me che con attenzione e di proposito guardavo molte cose – che porre l’onore di tante in pericolo, essendo io ravinosa e loro buone, fosse cosa molto cattiva. Come fossero diverse le mie azioni. Davvero il male, molto, non s’accordava troppo con le mie azioni. 3. Per questo ritengo mi abbia danneggiato non vivere in un monastero di clausura. Le libertà in sé buone che là si potevano ottenere con altrettanta bontà (non essendo altro richiesto in assenza di clausura), a me, misera, avrebbero condotto all’inferno, se il Signore non avesse posto rimedio e mezzi; e se con certe sue grazie molto particolari non mi avesse tratto da questo pericolo. Ritengo un grave pericolo l’esistenza di un monastero di donne non claustrali, e quasi una spinta sulla strada per l’inferno, per chi, di loro, cercasse la propria rovina, più che una cura per le loro debolezze. Questo non riguarda il mio monastero (dell’Incarnazione), essendoci molte consorelle che servono davvero, e santamente, il Signore, Sua Maestà, che è buono, non può dimenticarsi di aiutarle. Il mio monastero non è dei più aperti al mondo, vivendo in esso ogni regola meglio che in altri di cui ho conoscenza e che ho visitato.
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4. Digo que me hace gran lástima; que ha menester el Señor hacer particulares llamamientos – y no una vez sino muchas – para que se salven, según están autorizadas las honras y recreaciones del mundo, y tan mal entendido a lo que están obligadas, que plega a Dios no tengan por virtud lo que es pecado, como muchas veces yo lo hacía. Y hay tan gran dificultad en hacerlo entender, que es menester el Señor ponga muy de veras en ello su mano. Si los padres tomasen mi consejo, ya que no quieran mirar a poner sus hijas adonde vayan camino de salvación sino con más peligro que en el mundo, que lo miren por lo que toca a su honra; y quieran más casarlas muy bajamente, que meterlas en monasterios semejantes, si no son muy bien inclinadas – y plega a Dios aproveche –, o se las tenga en su casa. Porque, si quiere ser ruin, no se podrá encubrir sino poco tiempo, y acá muy mucho, y en fin lo descubre el Señor; y no sólo daña a sí, sino a todas; y a las veces las pobrecitas no tienen culpa, porque se van por lo que hallan; y es lástima de muchas que se quieren apartar del mundo y, pensando que se van a servir al Señor y a apartar de los peligros del mundo, se hallan en diez mundos juntos, que ni saben cómo se valer ni remediar; que la mocedad y sensualidad y demonio las convida e inclina a seguir algunas cosas que son del mismo mundo. Ve allí que lo tienen por bueno, a manera de decir. Paréceme como los desventurados de los herejes, en parte, que se quieren cegar y hacer entender que es bueno aquello que siguen, y que lo creen así sin creerlo, porque dentro de sí tienen quien les diga que es malo. 5. Oh grandísimo mal, grandísimo mal de religiosos – no digo ahora más mujeres que hombres – adonde no se guarda religión, adonde en un monasterio hay dos caminos: de vir-
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4. Patisco molto; è necessario che il Signore risvegli spesso le coscienze – e in molte circostanze – perché si salvino, se sono autorizzati gli onori e distrazioni mondani. Questo risulta tanto mal compreso da chi vi è obbligata, che supplico Dio non giungano a ritenere virtù il peccato, come frequentemente capitava a me. Farlo capire è tanto difficile che in taluni casi diviene necessario l’aiuto personale del Signore. Se i genitori seguissero il mio consiglio, non volendo porre le loro figlie ove il cammino di salvezza si fa più pericoloso che nel mondo, ne proteggano, per lo meno, l’onore. Preferiscano sposarle, pur con gente di bassa levatura, piuttosto che porle in simili conventi, se non vi sono particolarmente portate – e supplico Dio ne traggano giovamento –; oppure le trattengano in casa. Se infatti queste si volgono al male, non sarà possibile scoprirlo se non dopo molto tempo, e talvolta dopo moltissimo tempo; alla fine sarà il Signore a mostrarlo. Non solo dannano se stesse, ma anche le altre. Talvolta le poverette non ne hanno colpa, perché si attengono alle consuetudini altrui; questa è la sfortuna di molte che vogliono appartarsi dal mondo, e, pensando di andare a servire il Signore e allontanarsi dai pericoli mondani, si ritrovano in dieci mondi uniti, e si disorientano senza saper come rimediarvi. La poca età, la sensualità e il demonio le invitano e inclinano a seguire mondanità, che loro scambiano per bontà, come si dice. Mi pare la situazione di quegli sventurati eretici che vogliono accecarci e far passare per buono quanto insegnano, da loro creduto senza crederlo, perché tra loro c’è chi lo definisce male. 5. È davvero un grande, grandissimo male quello dei religiosi – non parlo più delle donne che degli uomini – dove non si viva quanto esigito dal rispettivo ordine, nei monasteri in cui si seguono come due strade: una di virtù
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tud y religión, y falta de religión, y todos casi se andan por igual; antes mal dije, no por igual, que por nuestros pecados camínase más el más imperfecto; y como hay más de él, es más favorecido. Usase tan poco el de la verdadera religión, que más ha de temer el fraile y la monja que ha de comenzar de veras a seguir del todo su llamamiento a los mismos de su casa, que a todos los demonios; y más cautela y disimulación ha de tener para hablar en la amistad que desea tener con Dios, que en otras amistades y voluntades que el demonio ordena en los monasterios. Y no sé de qué nos espantamos haya tantos males en la Iglesia, pues los que habían de ser los dechados para que todos sacasen virtudes tienen tan borrada la labor que el espíritu de los santos pasados dejaron en las religiones. Plega a la divina Majestad ponga remedio en ello, como ve que es menester, amén. 6. Pues comenzando yo a tratar estas conversaciones, no me pareciendo – como veía que se usaban – que había de venir a mi alma el daño y distraimiento que después entendí era semejantes tratos, pareciéndome que cosa tan general como es este visitar en muchos monasterios que no me haría a mí más mal que a las otras que yo veía eran buenas – y no miraba que eran muy mejores, y que lo que en mí fue peligro en otras no lo sería tanto, que alguno dudo yo le deja de haber, aunque no sea sino tiempo malgastado –, estando con una persona, bien al principio del conocerla, quiso el Señor darme a entender que no me convenían aquellas amistades, y avisarme y darme luz en tan gran ceguedad: representóseme Cristo delante con mucho rigor, dándome a entender lo que de aquello le pesaba. Vile con los ojos del alma más claramente que le pudiera ver con los del cuerpo, y quedóme tan imprimido, que ha esto más de veinte y seis años y me parece
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e di fedeltà alla regola, l’altra d’infedeltà: e tutti seguono la medesima via. Ma sbaglio dicendo medesima via; per i nostri peccati avanza rapido il più imperfetto; essendoci più male in lui, è più favorito in questo malcammino. È tanto poco percorso il cammino della reale osservanza delle regole, che il monaco e la monaca che iniziano davvero a seguirne la via, hanno da temere di più quelli della loro casa che tutti i demoni. Devono usare più cautela nel parlare dell’amicizia che desiderano avere con Dio, che di altre amicizie e affetti costruiti dal demonio nei monasteri. Non so perché ci stupiamo dei tanti mali della Chiesa, se chi doveva essere modello di virtù per tutti ha d’un colpo cancellato il lavoro svolto dallo spirito, depositato dai santi dei tempi passati nelle congregazioni religiose. Supplico la divina Maestà che vi ponga il desiderato rimedio; amen. 6. Iniziando a perdermi in tali colloqui con gente esterna, non rilevandone – essendo abituali – il danno e la distrazione che poi scoprii dipendere da loro, parendomi una cosa generica come lo sono le visite permesse in molti monasteri che non incidevano su di me, come non incidevano sulle altre consorelle apparentemente buone – e non mi rendevo conto che erano più brave di me, e che quanto era per me pericoloso non lo era per le altre; poteva venirmi qualche dubbio, se non altro per essere tempo sprecato – mentre mi ritrovavo in compagnia di una persona, all’inizio della sua conoscenza, il Signore volle farmi capire che non mi convenivano quelle amicizie, avvisarmi, donarmi la sua luce in tale cecità. Gesù medesimo mi apparve con gran rigore facendomi capire cosa, di tutto quello, lo infastidiva. Lo vidi con gli occhi dell’anima più chiaramente di quanto mi sarebbe stato possibile con gli occhi del corpo, e rimase tanto impresso in me che, essendo ormai trascorsi ventisei anni, è come se fosse accadu-
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lo tengo presente. Yo quedé muy espantada y turbada, y no quería ver más a con quien estaba. 7. Hízome mucho daño no saber yo que era posible ver nada si no era con los ojos del cuerpo, y el demonio que me ayudó a que lo creyese así y hacerme entender era imposible y que se me había antojado y que podía ser el demonio y otras cosas de esta suerte, puesto que siempre me quedaba un parecerme era Dios y que no era antojo. Mas, como no era a mi gusto, yo me hacía a mí misma desmentir; y yo como no lo osé tratar con nadie y tornó después a haber gran importunación asegurándome que no era mal ver persona semejante ni perdía honra, antes que la ganaba, torné a la misma conversación y aun en otros tiempos a otras, porque fue muchos años los que tomaba esta recreación pestilencial; que no me parecía a mí – como estaba en ello – tan malo como era, aunque a veces claro veía no era bueno; mas ninguna no me hizo el distraimiento que ésta que digo, porque la tuve mucha afición. 8. Estando otra vez con la misma persona, vimos venir hacia nosotros – y otras personas que estaban allí también lo vieron – una cosa a manera de sapo grande, con mucha más ligereza que ellos suelen andar. De la parte que él vino no puedo yo entender pudiese haber semejante sabandija en mitad del día ni nunca la habido, y la operación que hizo en mí me parece no era sin misterio. Y tampoco esto se me olvidó jamás. ¡Oh grandeza de Dios, y con cuánto cuidado y piedad me estábais avisando de todas maneras, y qué poco me aprovechó a mí! 9. Tenía allí una monja que era mi parienta, antigua y gran sierva de Dios y de mucha religión. Esta también me avisaba algunas veces, y no sólo no la creía, mas disgustábame con ella y parecíame se escandalizaba sin tener por qué. He dicho esto para que se entienda mi maldad y la gran bondad de Dios y cuán merecido tenía el infierno por tan
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to oggi. Rimasi spaventata e turbata; non volli più vedere quella persona cui ho accennato. 7. Mi danneggiò non sapere l’impossibilità di vedere alcunché se non con gli occhi del corpo. Il demonio mi spinse a capire ch’era impossibile, che forse mi ero ingannata, che poteva essere il demonio in persona, o altre cose del genere, pur sembrandomi Dio, e non un inganno. Ma, non essendo di mio gradimento, mi facevo smentire appositamente. Non avendone poi parlato con alcuno, tornò a importunarmi grandemente, assicurandomi che non era un male incontrarmi con una simile persona, né perdevo onore, anzi ne guadagnavo. Tornai dunque alla medesima conversazione, e, in altri momenti, ad altre; durò molti anni tale pestilenziale ricreazione. A me, ritrovandomici dentro, non pareva fosse così, pur vedendo talvolta chiaramente non essere cosa buona. Nessuna persona mi distrasse tanto quanto questa, poiché mi ci affezionai molto. 8. Ritrovandomi un’altra volta con la medesima, scorgemmo venire verso di noi – e lo videro anche altre persone presenti con noi – qualcosa simile a un grande rospo, più sciolto di come sono soliti muoversi. Non posso ancora comprendere come sia potuta arrivare una simile bestia nel bel mezzo del giorno, ma lo spavento che provocò in me fu evidente. Non l’ho mai dimenticato. Oh, grandezza di Dio! Con quanta cura e attenzione stavate avvertendomi in ogni modo, e quanto poco ne profittai! 9. Viveva lì una monaca mia parente, anziana, gran serva di Dio e molto devota. Talvolta anche lei mi metteva in guardia, e io non solo non le credevo, ma mi dava fastidio e mi sembrava si scandalizzasse senza ragione. Ho detto questo per mostrare la mia cattiveria, la bontà di Dio e quanto stavo meritando l’inferno per la mia
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grande ingratitud; y también porque si el Señor ordenare y fuere servido en algún tiempo lea esto alguna monja, escarmienten en mí; y les pido yo por amor de nuestro Señor huyan de semejantes recreaciones. Plega a Su Majestad se desengañe alguna por mí de cuantas he engañado diciéndoles que no era mal y asegurando tan gran peligro con la ceguedad que yo tenía, que de propósito no las quería yo engañar; y por el mal ejemplo que las di – como he dicho – fui causa de hartos males, no pensando hacía tanto mal. 10. Estando yo mala en aquellos primeros días, antes que supiese valerme a mí, me daba grandísimo deseo de aprovechar a los otros; tentación muy ordinaria de los que comienzan, aunque a mí me sucedió bien. Como quería tanto a mi padre, deseábale con el bien que yo me parecía tenía con tener oración – que me parecía que en esta vida no podía ser mayor que tener oración –, y así por rodeos, como pude, comencé a procurar con él la tuviese. Dile libros para este propósito. Como era tan virtuoso como he dicho, asentóse tan bien en él este ejercicio, que en cinco o seis años – me parece sería – estaba tan adelante, que yo alababa mucho al Señor, y dábame grandísimo consuelo. Eran grandísimos los trabajos que tuvo de muchas maneras. Todos los pasaba con grandísima conformidad. Iba muchas veces a verme, que se consolaba en tratar cosas de Dios. 11. Ya después que yo andaba tan destraída y sin tener oración, como veía pensaba que era la que solía, no lo pude sufrir sin desengañarle; porque estuve un año y más sin tener oración, pareciéndome más humildad. Y ésta, como después diré, fue la mayor tentación que tuve, que por ella me iba a
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ingratitudine. Se il Signore volesse, e fosse a lui gradito che questo testo sia prima o poi letto da qualche monaca, facciano esperienza a mie spese. Chiedo loro che, per amore di nostro Signore, fuggano simili diversivi. Supplico il Signore che almeno qualcuna si risvegli dall’inganno grazie a me, dopo le tante che ho ingannato dicendo che non era un male e assicurando di un tale pericolo con la mia cecità, dato che non volevo ingannarle di proposito. Per il cattivo esempio che ho loro dato – come ho detto – mi resi responsabile di grandi mali, non pensando di fare tanto male. 10. Malata, in quei primi tempi, ancor prima di curarmi di me, avvertivo il desiderio di rendermi utile agli altri; tentazione tipica dei principianti del cammino, in cui mi ritrovai. Amando molto mio padre, desideravo per lui il bene che mi sembrava di guadagnare praticando l’orazione – mi sembrava che in questa vita non ci fosse bene maggiore dell’orazione – e così, girando e rigirando, iniziai a cercare che anche lui la praticasse. Per questo gli diedi anche dei libri. Essendo, come dissi, ricolmo di virtù, fece presto suo tale esercizio, e, in cinque o sei anni, era tanto avanzato che ne lodavo il Signore e mi consolavo. Erano molte le fatiche che patì in diversi campi. A tutte si conformava. Mio padre veniva spesso a trovarmi e si consolava parlando di cose di Dio. 11. Procedendo sì mal ridotta, e senza praticare l’orazione, ritenendomi la stessa di sempre, non potei sopportarlo senza averlo disingannato. Proseguii più di un anno abbandonando l’orazione, sembrandomi così di essere più umile. Questa, come spiegherò, fu la più grande tentazione che subii; tentazione che mi stava conducendo alla perdizione. La tentazione, cioè, di pensare un giorno che,
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acabar de perder; que con la oración un día ofendía a Dios, y tornaba otros a recogerme y apartarme más de la ocasión. Como el bendito hombre venía con esto, hacíaseme recio verle tan engañado en que pensase trataba con Dios como solía, y díjele que ya yo no tenía oración, aunque no la causa. Púsele mis enfermedades por inconveniente; que, aunque sané de aquella tan grave, siempre hasta ahora las he tenido y tengo bien grandes, aunque de poco acá no con tanta reciedumbre, mas no se quitan, de muchas maneras. En especial tuve veinte años vómito por las mañanas, que hasta más de mediodía me acaecía no poder desayunarme; algunas veces, más tarde. Después acá que frecuento más a menudo las comuniones, es a la noche, antes que me acueste, con mucha más pena, que tengo yo de procurarle con plumas y otras cosas, porque si lo dejo, es mucho el mal que siento. Y casi nunca estoy, a mi parecer, sin muchos dolores, y algunas veces bien graves, en especial en el corazón, aunque el mal que me tomaba muy continuo es muy de tarde en tarde. Perlesía recia y otras enfermedades de calenturas que solía tener muchas veces, me hallo buena ocho años ha. De estos males se me da ya tan poco, que muchas veces me huelgo, pareciéndome en algo se sirve el Señor. 12. Y mi padre me creyó que era ésta la causa, como él no decía mentira y ya, conforme a lo que yo trataba con él, no la había yo de decir. Díjele, porque mejor lo creyese (que bien veía yo que para esto no había disculpa), que harto hacía en poder servir el coro; y aunque tampoco era causa bastante para dejar cosa que no son menester fuerzas corporales para ella, sino sólo amar y costumbre; que el Señor da siempre oportunidad, si queremos. Digo “siempre”, que, aunque con ocasiones y aun enfermedad algunos ratos impida para muchos ratos de soledad, no deja de haber otros que hay salud para esto; y en la misma enfermedad y ocasiones es la verdadera oración, cuando es
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facendo orazione, avrei offeso il Signore, e in altri momenti sarei tornata a raccogliermi fuggendo l’occasione. Venendo a me quel benedetto uomo, mi addolorava vederlo ingannarsi col pensiero di vedermi in dialogo con Dio, come era mio solito, e gli dissi che non facevo più orazione, senza confidagliene il motivo. Presi le mie infermità come scusa. Pur guarita dalla più grave, sempre ne ho avute sino ad oggi, e dolorose; non sono gravi, ma non mi lasciano. In particolare, per vent’anni ho sofferto di vomito mattutino, da non poter mangiare se non dopo mezzogiorno e, talvolta, anche più tardi. Ecco la ragione per cui ricevo la comunione più frequentemente la sera, prima di coricarmi, con dolori; se non mi sdraio su piumini o altre cose, il dolore mi tormenta. Quasi mai mi ritrovo, a mio parere, senza dolori, talvolta acuti, specie all’altezza del cuore, anche se il male che mi prendeva più frequentemente cresceva di notte in notte: una grave paralisi e altre malattie. Delle febbri che soffrivo frequentemente, mi ritengo libera da otto anni. Di tali mali me ne si concedono meno, ora, tanto da patirne un poco, sembrandomi di servire in qualcosa, per loro tramite, il Signore. 12. Mio padre credette esserne questa la causa. Lui non diceva bugie e, conformemente a quanto gli dicevo io, neppure io avrei dovuto dirne. Ma, perché lo credesse davvero (ben vedevo come non potessi discolparmene), gli dissi che era già tanto se potevo intervenire alla recita corale dell’Ufficio divino; e neppure questo era sufficiente a tralasciare cose per cui non sono necessarie forze fisiche, ma soltanto l’amore e la consuetudine; il Signore ci offre sempre opportunità, se lo vogliamo. Dico “sempre”. Se in alcune circostanze o malattie ci sono impediti momenti di solitudine, non si dimentica di offrirci altri momenti in cui ci dà la salute a questi necessaria. Nelle malattie possiamo incontrare la vera orazione,
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alma que ama, en ofrecer aquello y acordarse por quién lo pasa y conformarse con ello y mil cosas que se ofrecen. Aquí ejercita el amor, que no es por fuerza que ha de haberla cuando hay tiempo de soledad, y lo demás no ser oración. Con un poquito de cuidado, grandes bienes se hallan en el tiempo que con trabajos el Señor nos quita el tiempo de la oración, y así los había yo hallado cuando tenía buena conciencia. 13. Mas él, con la opinión que tenía de mí y el amor que me tenía, todo me lo creyó; antes me hubo lástima. Mas como él estaba ya en tan subido estado, no estaba después tanto conmigo, sino como me había visto, íbase, que decía era tiempo perdido. Como yo le gastaba en otras vanidades, dábaseme poco. No fue sólo a él, sino a otras algunas personas las que procuré tuviesen oración. Aun andando yo en estas vanidades, como las veía amigas de rezar, las decía cómo tendrían meditación, y les aprovechaba, y dábales libros. Porque este deseo de que otros sirviesen a Dios, desde que comencé oración, como he dicho, le tenía. Parecíame a mí que, ya que yo no servía al Señor como lo entendía, que no se perdiese lo que me había dado Su Majestad a entender, y que le sirviesen otros por mí. Digo esto para que se vea la gran ceguedad en que estaba, que me dejaba perder a mí y procuraba ganar a otros. 14. En este tiempo dio a mi padre la enfermedad de que murió, que duró algunos días. Fuile yo a curar, estando más enferma en el alma que él en el cuerpo, en muchas vanidades, aunque no de manera que – a cuanto entendía – estuviese en pecado mortal en todo este tiempo más perdido que digo; porque entendiéndolo yo, en ninguna manera lo estuviera. Pasé harto trabajo en su enfermedad. Creo le serví algo
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lì dove è l’anima ad amare, ad offrire quanto le accade, a ricordarsi per chi lo offre, ad accettare quella e altre mille circostanze. In questo ama: l’orazione non la si fa necessariamente solo nei momenti di solitudine, pensando che il resto del giorno non lo sia. Se vi prestiamo attenzione si ottengono grandi doni nel tempo in cui il Signore ci toglie momenti di orazione con compiti inaspettati, come accadde a me quando avevo buona coscienza. 13. Ma lui, con la stima e il bene che mi voleva, credette a tutto quel che gli dicevo; gli feci anzi pietà. Avendo lui già raggiunto un elevato grado d’orazione, non trascorreva tanto tempo con me: dopo avermi visto, se ne andava, dicendo che era tempo perso. E poiché lo spendevo in altre vanità, non mi importava. Non solo con lui, ma anche con altre persone mi impegnai perché praticassero l’orazione. Pur conducendomi in queste vanità, se le scorgevo amiche della preghiera, spiegavo loro come meditare, cercavo di aiutarle, e davo loro i libri adeguati. Come ho detto, il desiderio che altri risultassero graditi al Signore nacque in me da quando iniziai a praticare l’orazione. Poiché non servivo il Signore come avrei dovuto, mi sembrava che così non andasse perduto quanto il Signore mi faceva comprendere e che altri lo servissero al mio posto. Dico questo perché si veda la cecità in cui mi trovavo, per cui perdevo me stessa e guadagnavo gli altri. 14. In questo periodo mio padre patì la malattia di cui morì in alcuni giorni. Andai a curarlo, mentre ero più malata io nell’anima che lui nel corpo, immersa in molte vanità, anche se non in modo – per quanto capissi – da ritrovarmi mai in peccato mortale, durante questo tempo di perdizione di cui sto parlando; per quanto intesi, mai vi caddi. Soffrii molto durante la sua malattia. Spero di aver-
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de los que él había pasado en las mías. Con estar yo harto mala, me esforzaba, y con que en faltarme él me faltaba todo el bien y regalo, porque en un ser me le hacía, tuve tan gran ánimo para no le mostrar pena y estar hasta que murió como si ninguna cosa sintiera, pareciéndome se arrancaba mi alma cuando veía acabar su vida, porque le quería mucho. 15. Fue cosa para alabar al Señor la muerte que murió y la gana que tenía de morirse, los consejos que nos daba después de haber recibido la Extremaunción, el encargarnos le encomendásemos a Dios y le pidiésemos misericordia para él y que siempre le sirviésemos, que mirásemos se acababa todo. Y con lágrimas nos decía la pena grande que tenía de no haberle él servido, que quisiera ser un fraile, digo, haber sido de los más estrechos que hubiera. Tengo por muy cierto que quince días antes le dio el Señor a entender no había de vivir; porque antes de éstos, aunque estaba malo, no lo pensaba; después, con tener mucha mejoría y decirlo los médicos, ningún caso hacía de ello, sino entendía en ordenar su alma. 16. Fue su principal mal de un dolor grandísimo de espaldas que jamás se le quitaba. Algunas veces le apretaba tanto, que le congojaba mucho. Díjele yo que, pues era tan devoto de cuando el Señor llevaba la cruz a cuestas, que pensase Su Majestad le quería dar a sentir algo de lo que había pasado con aquel dolor. Consolóse tanto, que me parece nunca más le oí quejar. Estuvo tres días muy falto el sentido. El día que murió se le tornó el Señor tan entero, que nos espantábamos, y le tuvo hasta que a la mitad del Credo, diciéndole él mismo,
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gli restituito qualcosa di quanto lui aveva donato a me, durante le mie malattie. Pur essendo anch’io malata, mi facevo forza; anche se venendo meno lui, veniva meno a me ogni bene e conforto che in lui si realizzavano; ebbi il coraggio per non mostrargli pena e rimanere, fino alla sua morte, come se non soffrissi, anche se avvertivo la mia anima annichilita nel vedere spegnersi la sua vita: gli volevo molto bene. 15. Dobbiamo lodare il Signore per la morte di cui mio padre morì, per il desiderio che aveva di morire, per i consigli che ci dette dopo aver ricevuto l’estrema unzione nel chiederci di raccomandarlo a Dio, che chiedessimo la sua misericordia per lui e che sempre ci serbassimo a lui fedeli, certi che tutto ha da finire. Con lacrime ci descriveva la sua pena di non averlo servito e che se avesse potuto essere un frate, avrebbe voluto esserlo degli ordini più esigenti al mondo. Sono certa che il Signore, quindici giorni prima, gli abbia fatto capire che non gli avanzava tempo di vivere. Prima di questi giorni, pur essendo malato, quasi non pensava alla morte; poi, pur migliorando e trovando in questo conferma dai medici, non ammetteva di stare meglio e si occupava solo di mettere ordine alla sua anima. 16. Il suo male principale era un acuto dolore all’altezza delle spalle che non gli dava pace. Alcune volte lo prendeva tanto da intorpidirlo. Gli suggerii allora, essendo lui molto devoto di quando il Signore fu costretto a portare la croce, di pensare che Sua Maestà voleva fargli sentire qualcosa di quanto aveva patito. Rimase tanto consolato che non mi ricordo averlo più udito lamentarsi. Per tre giorni rimase privo di sensi. Il giorno in cui morì, il Signore lo fece tornare tanto in sé da spaventarci. Rimase in quello stato fino alla metà del Credo che lui
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expiró. Quedó como un ángel. Así me parecía a mí lo era él – a manera de decir – en alma y disposición, que la tenía muy buena. No sé para qué he dicho esto, si no es para culpar más mi ruin vida después de haber visto tal muerte y entender tal vida,que por parecerme en algo a tal padre la había yo de mejorar. Decía su confesor – que era dominico, muy gran letrado – que no dudaba de que se iba derecho al cielo, porque había algunos años que le confesaba, y loaba su limpieza de conciencia. 17. Este padre dominico, que era muy bueno y temeroso de Dios, me hizo harto provecho; porque me confesé con él, y tomó a hacer bien a mi alma con cuidado y hacerme entender la perdición que traía. Hacíame comulgar de quince a quince días. Y poco a poco, comenzándole a tratar, tratéle de mi oración. Díjome que no la dejase, que en ninguna manera me podía hacer sino provecho. Comencé a tornar a ella, aunque no a quitarme de las ocasiones, y nunca más la dejé. Pasaba una vida trabajosísima, porque en la oración entendía más mis faltas. Por una parte me llamaba Dios; por otra, yo seguía al mundo. Dábanme gran contento todas las cosas de Dios; teníanme atada las del mundo. Parece que quería concertar estos dos contrarios – tan enemigo uno de otro – como es vida espiritual y contentos y gustos y pasatiempos sensuales. En la oración pasaba gran trabajo, porque no andaba el espíritu señor sino esclavo; y así no me podía encerrar dentro de mí (que era todo el modo de proceder que llevaba en la oración) sin encerrar conmigo mil vanidades. Pasé así muchos años, que ahora me espanto qué sujeto bastó a sufrir que no dejase lo uno o lo otro. Bien sé que
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stesso stava recitando, quando spirò. Sembrava un angelo. A me pareva esserlo, voglio dire, nell’anima e nella sua buona disposizione interiore. Non so perché l’ho detto; forse per nascondere ancor più la colpa della mia vita disgraziata; dopo aver assistito a una tal morte e conosciutone lo stile di vita, per somigliare in qualcosa a mio padre avrei dovuto migliorare. Il suo confessore, un domenicano assai dotto, diceva che senza dubbio se ne era andato direttamente in cielo; erano alcuni anni che lo confessava e ne lodava la purezza di coscienza. 17. Questo padre domenicano, molto buono e timorato di Dio, giovò molto anche a me, perché presi a confessarmi con lui; la sua cura prese a far del bene alla mia anima e a farmi comprendere la perdizione in cui mi trovavo. Mi permetteva di ricevere la comunione ogni quindici giorni. Poco a poco, cominciando ad approfondire con lui il dialogo, gli parlai della mia orazione. Mi disse di non lasciarla perché non potevo trarne altro che profitto. Iniziai allora a tornare all’orazione, pur non abbandonando le occasioni di peccato, e da quel momento non la lasciai più. Vivevo una vita difficile, perché nell’orazione percepivo meglio le mie mancanze. Se da una parte mi chiamava Dio, dall’altra seguivo il mondo. Mi davano gioia le cose di Dio, e restavo attaccata a quelle del mondo. Sembrava che volessi mettere d’accordo questi due contrari – tanto nemici l’uno dell’altro – quali la vita spirituale e i godimenti, i piaceri e i passatempi sensuali. Nell’orazione soffrivo perché non vi giungevo con spirito libero, ma schiavo; sicché non potevo rientrare in me (era l’unico modo di procedere che vivevo nell’orazione), senza far entrare in me anche mille vanità. Trascorsi così molti anni, da spaventarmi, ora, per non aver lasciato l’uno o l’altro. So bene come non dipendesse
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dejar la oración no era ya en mi mano, porque me tenía con las suyas el que me quería para hacerme mayores mercedes. 18. ¡Oh, válgame Dios, si hubiera de decir las ocasiones que en estos años Dios me quitaba, y cómo me tornaba yo a meter en ellas, y de los peligros de perder del todo el crédito que me libró! Yo a hacer obras para descubrir la que era, y el Señor encubrir los males y descubrir alguna pequeña virtud, si tenía, y hacerla grande en los ojos de todos, de manera que siempre me tenían en mucho. Porque aunque algunas veces se traslucían mis vanidades, como veían otras cosas que les parecían buenas, no lo creían. Y era que había ya visto el Sabedor de todas las cosas que era menester así, para que en las que después he hablado de su servicio me diesen algún crédito, y miraba su soberana largueza, no los grandes pecados, sino los deseos que muchas veces tenía de servirle y la pena por no tener fortaleza en mí para ponerlo por obra. 19. ¡Oh Señor de mi alma! ¡Cómo podré encarecer las mercedes que en estos años me hicisteis! ¡Y cómo en el tiempo que yo más os ofendía, en breve me disponíais con un grandísimo arrepentimiento para que gustase de vuestros regalos y mercedes! A la verdad, tomabais, Rey mío, el más delicado y penoso castigo por medio que para mí podía ser, como quien bien entendía lo que me había de ser más penoso. Con regalos grandes castigábais mis delitos. Y no creo digo desatino, aunque sería bien que estuviese desatinada tornando a la memoria ahora de nuevo mi ingratitud y maldad. Era tan más penoso para mi condición recibir mercedes, cuando había caído en graves culpas, que recibir castigos, que una de ellas me parece, cierto, me deshacía y confundía más y fatigaba, que muchas enfermedades con otros trabajos hartos, juntas. Porque lo postrero veía lo merecía y parecíame pagaba algo de mis pecados, aunque todo era
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dalle mie mani lasciare l’orazione, perché mi tratteneva tra le sue chi mi voleva concedere grazie superiori. 18. Oh, mio Signore, come descrivere le occasioni da cui Dio mi salvava, e come tornavo a mettermi in esse e nel pericolo di perdere il credito di grazia accordatomi! Io, ad agitarmi per mostrare quel che ero, il Signore a coprire i mali e a scoprire le mie poche virtù, se le avevo, e a farle grandi agli occhi di tutti, sicché sempre mi stimavano molto. Malgrado alcune volte trasparissero le mie vanità, infatti, vedendo altre cose che sembravano loro buone, non mi pensavano come ero. In realtà, Chi tutto conosce aveva visto che era meglio così, perché fossi poi maggiormente ascoltata. La sua magnanimità non guardava tanto i grandi peccati, quanto i desideri che talvolta avevo di servirlo e il dolore che mi provocava non avere in me la forza per metterlo in pratica. 19. Oh, Signore della mia anima! Come esaltare le grazie che mi avete concesso in questi anni! E come, quando più vi offendevo, andaste disponendo in me un grande pentimento perché godessi dei vostri doni e delle vostre grazie! In realtà avete scelto, Re mio, il più delicato e penoso castigo possibile per me, come chi ben intuiva ciò che mi sarebbe stato più penoso. Castigavate le mie iniquità con i vostri doni. Non credo di dire stupidaggini, anche se giudicherei giustamente di essere stata una sciocca ricordandomi ora della mia ingratitudine e della mi malvagità. Era tanto più penoso per la mia condizione ricevere grazie anziché castighi, quando ero caduta in gravi colpe, che una sola di loro mi sembra, di certo, mi disfaceva e confondeva e affaticava più che molte malattie unite ad altre grandi fatiche. Queste le meritavo e con esse avrei pagato qualcosa dei miei peccati, ma tutto era poco, es-
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poco, según ellos eran muchos; mas verme recibir de nuevo mercedes, pagando tan mal las recibidas, es un género de tormento para mí terrible, y creo para todos los que tuvieren algún conocimiento o amor de Dios, y esto por una condición virtuosa lo podemos acá sacar. Aquí eran mis lágrimas y mi enojo de ver lo que sentía, viéndome de suerte que estaba en víspera de tornar a caer, aunque mis determinaciones y deseos entonces – por aquel rato, digo – estaban firmes. 20. Gran mal es un alma sola entre tantos peligros. Paréceme a mí que si yo tuviera con quién tratar todo esto, que me ayudara a no tornar a caer, siquiera por vergüenza, ya que no la tenía de Dios. Por eso, aconsejaría yo a los que tienen oración, en especial al principio, procuren amistad y trato con otras personas que traten de lo mismo. Es cosa importantísima, aunque no sea sino ayudarse unos a otros con sus oraciones, ¡cuánto más que hay muchas más ganancias! Y no sé yo por qué (pues de conversaciones y voluntades humanas, aunque no sean muy buenas se procuran amigos con quien descansar, y para más gozar de contar aquellos placeres vanos) no se ha de permitir que quien comenzare de veras a amar a Dios y a servirle, deje de tratar con algunas personas sus placeres y trabajos, que de todo tienen los que tienen oración. Porque si es de verdad la amistad que quiere tener con Su Majestad, no haya miedo de vanagloria; y cuando el primer movimiento le acometa, salga de ello con mérito. Y creo que el que tratando con esta intención lo tratare, que aprovechará a sí y a los que le oyeren y saldrá más enseñado; aun sin entender cómo, enseñará a sus amigos. 21. El que de hablar en esto tuviere vanagloria, también la tendrá en oír misa con devoción, si le ven, y en hacer otras
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sendo loro molti. Ma scorgermi a ricevere ancora grazie, ripagando io tanto malamente quelle ricevute, era un genere di tormento per me terribile, così come lo sarebbe per chiunque avesse un minimo di conoscenza o amore di Dio. Fin da questa vita lo si può intuire da chi possiede un po’ di magnanimità. Ne nascevano le mie lacrime e il mio sdegno nell’udire quanto udivo, pur stando per ricadere, pur essendo fermi le mie determinazioni e i miei desideri di allora. 20. È male per un’anima ritrovarsi da sola in pericoli tanto grandi. Mi pare che se avessi trovato con chi parlarne, mi avrebbe aiutato a non tornare a cadere, almeno per vergogna, non avendola io di Dio. Perciò consiglierei a chi pratica l’orazione, specie se all’inizio del cammino, di cercare l’amicizia e il dialogo con persone che trattino i medesimi argomenti. È molto importante, anche se il tutto si riduce poi magari a ricordarsi vicendevolmente nella preghiera. In realtà i vantaggi sono molti di più! Non capisco perché non permettere, a chi cominciasse veramente ad amare Dio e a servirlo, di parlare con alcuni delle gioie e delle angustie che sempre avverte chi pratica l’orazione (giacché anche nelle cose umane, si ricercano consolazioni, pur non essendo elevate, e sono volute ricercando altri con cui riposare e per più goderne nel solo raccontare i vani piaceri). Se è sincera l’amicizia ricercata con Sua Maestà, non c’è pericolo di vanagloria; ne fugga con merito al primo suo moto che avverte. Penso che chi parlasse di questi temi con siffatte intenzioni, trarrà da questi dialoghi profitto per sé, per coloro che lo ascoltassero, e ne uscirà più dotto; senza sapere come, insegnerà ai suoi amici. 21. Chi manifestasse vanagloria in queste conversazioni, l’avrà anche nell’ascoltare la Messa con devozione, se gli altri lo guardano, o nel compiere anche altre azioni che,
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cosas que, so pena de no ser cristiano, las ha de hacer y no se han de dejar por miedo de vanagloria. Pues es tan importantísimo esto para almas que no están fortalecidas en virtud – como tienen tantos contrarios, y amigos para incitar al mal – que no sé cómo lo encarecer. Paréceme que el demonio ha usado de este ardid como cosa que muy mucho le importa: que se escondan tanto de que se entienda que de veras quieren procurar amar y contentar a Dios, como ha incitado se descubran otras voluntades malhonestas, con ser tan usadas, que ya parece se toma por gala y se publican las ofensas que en este caso se hacen a Dios. 22. No sé si digo desatinos. Si lo son, vuestra merced los rompa; y si no lo son, le suplico ayude a mi simpleza con añadir aquí mucho. Porque andan ya las cosas del servicio de Dios tan flacas, que es menester hacerse espaldas unos a otros los que le sirven para ir adelante, según se tiene por bueno andar en las vanidades y contentos del mundo. Y para estos hay pocos ojos; y si uno comienza a darse a Dios, hay tantos que murmuren, que es menester buscar compañía para defenderse, hasta que ya estén fuertes en no les pesar de padecer; y si no, veránse en mucho aprieto. Paréceme que por esto debían usar algunos santos irse a los desiertos; y es un género de humildad no fiar de sí, sino creer que para aquellos con quien conversa le ayudará Dios, y crece la caridad con ser comunicada, y hay mil bienes que no los osaría decir, si no tuviese gran experiencia de lo mucho que va en esto. Verdad es que yo soy más flaca y ruin que todos los nacidos; mas creo no perderá quien, humillándose, aunque sea fuerte, no lo crea de sí, y creyere en esto a quien tiene experiencia. De mí sé decir que, si el Señor no me des-
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sotto pena di non essere cristiano, vanno fatte e non tralasciate per paura di vanagloria. È tanto importante questo punto per le anime non ancora irrobustite nelle virtù – subendo contrarietà e amici che inducono al male – da non sapere io come sottolinearlo maggiormente. Mi pare che il demonio si sia dedicato a questo come cosa per lui importante: cerca di far sì che si nascondano tanto per celare la vanagloria perché si manifesti che davvero vogliono amare e piacere solo a Dio, che ha incitato a esplicitare altre disoneste volontà, quasi come esempio, perché siano rese pubbliche le offese recate a Dio. 22. Forse sto dicendo sciocchezze. Se lo sono, vostra grazia le butti via. Se non lo fossero, la prego di aiutare la mia semplicità venendomi incontro con i suoi consigli. Procedono tanto fiaccamente le cose riguardanti il sevizio di Dio, infatti, da rendersi necessario che chi lo serve si sorregga vicendevolmente per avanzare, specie se si ritiene cosa buona procedere tra le vanità e consolazioni mondane. A questo pochi prestano attenzione. Se uno inizia a darsi a Dio, sono così tanti i mormoratori, da rendersi necessario cercare compagnia per difendersi, finché divengano forti e non gli sia insopportabile difendersi; altrimenti procederanno timorosi. Per questo, penso, alcuni santi si rifugiarono nei deserti. È un modo d’essere umili non fidarsi di sé, ma confidare che coloro con cui si conversa saranno aiutati da Dio; la carità cresce e si comunica, e si ricevono mille benefici che non oserei raccontare se non avessi avuto diretta esperienza del guadagno che se ne trae. È vero che io sono la più debole e misera tra i nati da donna; ma credo non verrà meno chi, umiliandosi, pur forte, non creda d’esserlo, e si fidi di chi ha esperienza. Di me dico che, se il Signore non mi avesse svelato questa
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cubriera esta verdad y diera medios para que yo muy ordinario tratara con personas que tienen oración, que cayendo y levantando iba a dar de ojos en el infierno. Porque para caer había muchos amigos que me ayudasen; para levantarme hallábame tan sola, que ahora me espanto cómo no me estaba siempre caída, y alabo la misericordia de Dios, que era sólo el que me daba la mano. Sea bendito por siempre jamás, amén.
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verità, e non mi avesse offerto l’opportunità perché ne parlassi frequentemente con persone che praticano l’orazione, tra cadute e pentimenti, sarei sprofondata all’inferno. Per cadere erano in molti ad aiutarmi; per rialzarmi ero tanto sola che ora mi stupisco di non essere stata sempre in terra, e lodo la misericordia di Dio; l’unico che mi allungasse la mano. Sia per sempre benedetto, amen.
Capítulo 8 Trata del gran bien que le hizo no se apartar del todo de la oración para no perder el alma, y cuán excelente remedio es para ganar lo perdido. – Persuade a que todos la tengan. – Dice cómo es tan gran ganancia y que, aunque la tornen a dejar, es gran bien usar algún tiempo de tan gran bien. 1. No sin causa he ponderado tanto este tiempo de mi vida, que bien veo no dará a nadie gusto ver cosa tan ruin; que, cierto, querría me aborreciesen los que esto leyesen, de ver un alma tan pertinaz e ingrata con quien tantas mercedes le ha hecho. Y quisiera tener licencia para decir las muchas veces que en este tiempo falté a Dios. 2. Por estar arrimada a esta fuerte columna de la oración, pasé este mar tempestuoso casi veinte años, con estas caídas y con levantarme y mal – pues tornaba a caer – y en vida tan baja de perfección, que ningún caso casi hacía de pecados veniales, y los mortales, aunque los temía, no como había de ser, pues no me apartaba de los peligros. Sé decir que es una de las vidas penosas que me parece se puede imaginar; porque ni yo gozaba de Dios ni traía contento en el mundo. Cuando estaba en los contentos del mundo, en acordarme lo que debía a Dios era con pena; cuando estaba con Dios, las aficiones del mundo me desasosegaban. Ello es una guerra tan penosa, que no sé cómo un mes la pude sufrir, cuánto más tantos años. Con todo, veo claro la gran misericordia que el Señor hizo conmigo: ya que había de tratar en el mundo, que tuviese ánimo para tener oración. Digo ánimo, porque no sé yo
Capitolo ottavo Racconta di quanto bene le arrecò non abbandonare del tutto l’orazione per non perdere l’anima, e di quale eccellente rimedio sia per riguadagnare quanto è andato perduto. – Persuade a che tutti la pratichino. – Ne dice il guadagno e che, anche se si tornasse a lasciarla, è profittevole dedicare tempo a un tale bene. 1. Non senza ragione ho dedicato molte righe a questi anni della mia vita: a nessuno piacerà vedere una rovina come me; certo desidererei che chi leggesse queste pagine mi disprezzasse: scorgere un’anima tanto pertinace e ingrata con chi le ha concesso tante grazie. E vorrei avere il permesso per dire le molte volte in cui offesi Dio in questo periodo. 2. Legata alla forte colonna dell’orazione, trascorsi questo mare tempestoso per quasi vent’anni, cadendo e rialzandomi, ma malamente – perché tornavo a cadere – e tanto indietro sul cammino della perfezione da non fare quasi caso ai peccati veniali; per quanto riguarda i mortali, li temevo, ma non come avrei dovuto, non allontanandomi dai pericoli. Posso dire di aver avuto esperienza di una delle vite più penose che si possano immaginare; non godevo di Dio e non traevo consolazioni dal mondo. Quando mi immergevo nelle consolazioni mondane, ricordandomi di quanto dovevo a Dio, restavo in pena; quando mi raccoglievo in Dio, le afflizioni del mondo mi turbavano. Era tanta la pena in questa guerra, che non avrei saputo resistervi per un mese, figuriamoci tanti anni. Tutto sommato, scorgo la grande misericordia concessami dal Signore: pur avendo a che fare con le cose del mondo, trovare il coraggio per dedicarmi all’orazione. Dico coraggio, perché non so per cosa ce ne sia maggior
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para qué cosa de cuantas hay en él es menester mayor, que tratar traición al rey y saber que lo sabe y nunca se le quitar de delante. Porque, puesto que siempre estamos delante de Dios, paréceme a mí es de otra manera los que tratan de oración, porque están viendo que los mira; que los demás podrá ser estén algunos días que aun no se acuerden que los ve Dios. 3. Verdad es que en estos años hubo muchos meses, y creo alguna vez año, que me guardaba de ofender al Señor y me daba mucho a la oración y hacía algunas y hartas diligencias para no le venir a ofender. Porque va todo lo que escribo dicho con toda verdad, trato ahora esto. Mas acuérdaseme poco de estos días buenos, y así debían ser pocos, y mucho de los ruines. Ratos grandes de oración pocos días se pasaban sin tenerlos, si no era estar muy mala o muy ocupada. Cuando estaba mala, estaba mejor con Dios; procuraba que las personas que trataban conmigo lo estuviesen, y suplicábalo al Señor; hablaba muchas veces en El. Así que, si no fue el año que tengo dicho, en veinte y ocho que ha que comencé oración, más de los dieciocho pasé esta batalla y contienda de tratar con Dios y con el mundo. Los demás que ahora me quedan por decir, mudóse la causa de la guerra, aunque no ha sido pequeña; mas con estar, a lo que pienso, en servicio de Dios y con conocimiento de la vanidad que es el mundo, todo ha sido suave, como diré después. 4. Pues para lo que he tanto contado esto es, como he ya dicho, para que se vea la misericordia de Dios y mi ingratitud; lo otro, para que se entienda el gran bien que hace Dios a un alma que la dispone para tener oración con voluntad, aunque no esté tan dispuesta como es menester, y cómo si en ella persevera, por pecados y tentaciones y caídas de mil manera que ponga el demonio, en fin tengo por cierto la saca
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bisogno, avendo tradito il Re, e lui lo sa, restare alla sua presenza. Posto che sempre siamo alla presenza di Dio, mi sembra che chi pratica l’orazione lo sia in modo differente, perché guarda colui da cui è guardato; gli altri, invece, possono anche trascorrere giorni interi dimentichi di essere guardati da Dio. 3. È vero che in questi anni e per diversi mesi, forse un anno intero, mi sono ben guardata dall’offendere il Signore; mi dedicavo all’orazione e osservavo alcune dure precauzioni per non offenderlo. Rispondendo, quanto scrivo, a verità, ne parlerò. Mi ricordo poco di questi giorni buoni, che devono essere stati davvero pochi, mentre molti quelli rovinosi. Trascorrevano pochi giorni senza che vivessi lunghi momenti d’orazione, se non quand’ero molto malata o molto presa. Quand’ero malata, stavo meglio in compagnia di Dio; facevo sì che anche le persone che mi facevano compagnia lo fossero e ne supplicavo il Signore; parlavo spesso di Lui. Sicché, a parte l’anno descritto, da vent’otto anni che ho iniziato a praticare l’orazione, ne ho trascorsi più di diciotto in questa battaglia e contesa tra il dialogo con Dio e il dialogo col mondo. Nei rimanenti anni di cui devo parlare, è mutata la causa della guerra, pur mantenendosi non piccola. A quanto vedo, serbandomi fedele nel servizio di Dio e conoscendo la vanità del mondo, tutto si è fatto soave, come dirò. 4. Ho raccontato quanto ho raccontato perché risaltino la misericordia di Dio e la mia ingratitudine; e poi, perché si capisca il bene che fa Dio a un’anima quando la dispone a cercare l’orazione, pur non essendo disposta come dovrebbe, e perché si capisca che, se in essa persevera, malgrado i peccati, le tentazioni e le cadute che il demonio possa in mille modi porre in mezzo, in fine sarà condotta
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el Señor a puerto de salvación, como – a lo que ahora parece – me ha sacado a mí. Plega a Su Majestad no me torne yo a perder. 5. El bien que tiene quien se ejercita en oración hay muchos santos y buenos que lo han escrito, digo oración mental: ¡gloria sea a Dios por ello! Y cuando no fuera esto, aunque soy poco humilde, no tan soberbia que en esto osara hablar. De lo que yo tengo experiencia puedo decir, y es que por males que haga quien la ha comenzado, no la deje, pues es el medio por donde puede tornarse a remediar, y sin ella será muy más dificultoso. Y no le tiente el demonio por la manera que a mí, a dejarla por humildad; crea que no pueden faltar sus palabras, que en arrepintiéndonos de veras y determinándose a no le ofender, se torna a la amistad que estaba y hacer las mercedes que antes hacía y a las veces mucho más si el arrepentimiento lo merece. Y quien no la ha comenzado, por amor del Señor le ruego yo no carezca de tanto bien. No hay aquí que temer, sino que desear; porque, cuando no fuere adelante y se esforzare a ser perfecto, que merezca los gustos y regalos que a estos da Dios, a poco ganar irá entendiendo el camino para el cielo; y si persevera, espero yo en la misericordia de Dios, que nadie le tomó por amigo que no se lo pagase; que no es otra cosa oración mental, a mi parecer, sino tratar de amistad, estando muchas veces tratando a solas con quien sabemos nos ama. Y si vos aún no le amáis (porque, para ser verdadero el amor y que dure la amistad, hanse de encontrar las condiciones: la del Señor ya se sabe que no puede tener falta, la nuestra es ser viciosa, sensual, ingrata), no podéis acabar con vos de amarle tanto, porque no es de vuestra condición; mas viendo lo mucho que os va
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dal Signore al porto di salvezza, così come – per quanto vedo – ha portato me. Voglia, Sua Maestà, che non torni sulla via della perdizione. 5. Il bene raggiunto da chi si esercita nell’orazione mentale è stato descritto da molti santi e dotti; sia gloria a Dio, per questo! Se non ci fossero tali testi, pur essendo superba, non oserei parlarne. Posso parlare di quel di cui ho esperienza: malgrado i mali compiuti da chi è all’inizio del cammino dell’orazione, mai la lasciai, essendo il mezzo per porvi rimedio; senza orazione sarà molto più difficile. E non la tenti il demonio, come ha fatto con me, suggerendo di abbandonarla per umiltà; creda che le sue parole non passeranno, che con un reale pentimento e determinandosi a non offenderlo, si torni all’amicizia di prima, e Dio torni a concederle le grazie che prima le concedeva, se non di più, se il pentimento lo merita. Chi ancora non si è messo sul cammino dell’orazione, lo supplico, per amore del Signore, di non restare lontano da un bene tanto grande. Qui non c’è da temere, ma da desiderare. Se non procedesse in questo cammino e si sforzasse di essere perfetto, pur meritando i piaceri e i doni concessi da Dio a queste persone, poco gli servirebbe per intendere la via del cielo; e se persevera, spero nella misericordia di Dio: nessuno fu preso come amico se non dopo aver corrisposto al suo amore. L’orazione mentale non è che, a mio parere, un intimo dialogo d’amicizia, ove ci si intrattiene da soli a soli a parlare con quel Dio da cui ci sappiamo amati. E se ancora non lo amate (perché per essere vero l’amore e durevole l’amicizia è necessario incontrare contraddizioni: quella del Signore, lo si sa, è senza macchia; la nostra, invece, viziosa, sensuale e ingrata), non potete ottenere da sole di amarlo tanto, perché non ne siete capaci. Ma scorgendo il
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en tener su amistad y lo mucho que os ama, pasáis por esta pena de estar mucho con quien es tan diferente de vos. 6. ¡Oh bondad infinita de mi Dios, que me parece os veo y me veo de esta suerte! ¡Oh regalo de los ángeles, que toda me querría, cuando esto veo, deshacer en amaros! ¡Cuán cierto es sufrir Vos a quien os sufre que estéis con él! ¡Oh, qué buen amigo hacéis, Señor mío! ¡Cómo le vais regalando y sufriendo, y esperáis a que se haga a vuestra condición y tan de mientras le sufrís Vos la suya! ¡Tomáis en cuenta, mi Señor, los ratos que os quiere, y con un punto de arrepentimiento olvidáis lo que os ha ofendido! He visto esto claro por mí, y no veo, Criador mío, por qué todo el mundo no se procure llegar a Vos por esta particular amistad: los malos, que no son de vuestra condición, para que nos hagáis buenos con que os sufran estéis con ellos siquiera dos horas cada día, aunque ellos no estén con Vos sino con mil revueltas de cuidados y pensamientos de mundo, como yo hacía. Por esta fuerza que se hacen a querer estar en tan buena compañía, miráis que en esto a los principios no pueden más, ni después algunas veces; forzáis vos, Señor, los demonios para que no los acometan y que cada día tengan menos fuerza contra ellos, y dáisselas a ellos para vencer. Sí, que no matáis a nadie – ¡vida de todas las vidas! – de los que se fían de Vos y de los que os quieren por amigo; sino sustentáis la vida del cuerpo con más salud y dáisla al alma. 7. No entiendo esto que temen los que temen comenzar oración mental, ni sé de qué han miedo. Bien hace de ponerle el demonio para hacernos él de verdad mal, si con miedos me hace no piense en lo que he ofendido a Dios y en lo mucho que le debo y en que hay infierno y hay gloria y en los grandes trabajos y dolores que pasó por mí. Esta fue toda mi oración y ha sido cuando anduve en estos
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profitto nell’avere la di Lui amicizia e il molto che vi ama, possiate per questo trascorrere molto tempo con chi è tanto differente da voi. 6. Oh, bontà infinita del mio Dio; mi sembra vedermi e vedervi in questa ventura! Oh dono degli angeli, quando vedo questo, vorrei consumarmi d’amore per Voi! Quanto soffrite per chi non vuole stare con Voi! Oh, quanto siete poi capace di rendervi suo buon amico, mio Signore! Quanti doni e sofferenze gli elargisci, sperando che a Voi si arrenda, e intanto Voi vi arrendete a lui! Vi rammentate, mio Signore, dei momenti in cui vi ama, e per un momento di pentimento vi dimenticate le sue offese! L’ho visto chiaramente in me, e non capisco perché, mio Creatore, tutti non vogliano legarsi a Voi con questa particolare amicizia: anche i cattivi, che non sono della vostra condizione, li trasformereste in buoni se stessero con Voi due ore al giorno, pur tra mille preoccupazioni mondane, com’è accaduto a me. Agli inizi non possono porre altro che questa forza contro se stessi per rimanere alla presenza di una compagnia sì buona, e lo stesso dopo alcune volte. Bloccate il demonio perché non si lanci al loro attacco, sia meno potente contro di loro perché tali anime abbiano la forza di vincerli. Sì: Voi – vita di ogni vita – non ammazzate nessuno di chi vi desidera avervi amico; ma sostenete la vita del corpo in miglior salute, per concederla poi anche all’anima. 7. Non capisco di cosa abbia paura chi teme d’iniziare l’orazione mentale. Fa bene il Signore a porre loro accanto il demonio perché davvero sperimentino il male, se con le paure fa che io non pensi a quanto ho offeso Dio, al molto che gli devo, alla realtà dell’inferno e alla gloria che si trova nelle grandi sofferenze e dolori che ho subito. Tale fu la mia orazione mentre mi incamminavo su sen-
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peligros, y aquí era mi pensar cuando podía; y muy muchas veces, algunos años, tenía más cuenta con desear se acabase la hora que tenía por mí de estar, y escuchar cuándo daba el reloj, que no en otras cosas buenas; y hartas veces no sé qué penitencia grave se me pusiera delante que no la acometiera de mejor gana que recogerme a tener oración. Y es cierto que era tan incomportable la fuerza que el demonio me hacía o mi ruin costumbre que no fuese a la oración, y la tristeza que me daba en entrando en el oratorio, que era menester ayudarme de todo mi ánimo (que dicen no le tengo pequeño y se ha visto me le dio Dios harto más que de mujer, sino que le he empleado mal) para forzarme, y en fin me ayudaba el Señor. Y después que me había hecho esta fuerza, me hallaba con más quietud y regalo que algunas veces que tenía deseo de rezar. 8. Pues si a cosa tan ruin como yo tanto tiempo sufrió el Señor, y se ve claro que por aquí se remediaron todos mis males, ¿qué persona, por malo que sea, podrá temer? Porque por mucho que lo sea, no lo será tantos años después de haber recibido tantas mercedes del Señor. Ni ¿quién podrá desconfiar, pues a mí tanto me sufrió, sólo porque deseaba y procuraba algún lugar y tiempo para que estuviese conmigo, y esto muchas veces sin voluntad, por gran fuerza que me hacía o me la hacía el mismo Señor? Pues si a los que no le sirven sino que le ofenden les está tan bien la oración y les es tan necesaria, y no puede nadie hallar con verdad daño que pueda hacer, que no fuera mayor el no tenerla, los que sirven a Dios y le quieren servir ¿por qué lo han de dejar? Por cierto, si no es por pasar con más trabajo los trabajos de la vida, yo no lo puedo entender, y por cerrar a Dios la puerta para que en ella no les dé contento. Cierto, los he lástima, que a su costa sirven a Dios; porque a los que tratan la oración el
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tieri pericolosi; a questo, quando potevo, si dirigeva il mio pensiero. Molte volte, per anni, stavo più attenta a quando scoccava il termine dell’ora d’orazione e ad ascoltare i rintocchi dell’orologio, che ad altro. Altre volte, facevo più volentieri una chissà quale grave mortificazione, piuttosto che raccogliermi in preghiera. Di certo era tanto insopportabile la spinta arrecatami dal demonio, o la mia pessima abitudine di non praticare l’orazione, o la tristezza nel solo entrare in oratorio, che dovevo aiutarmi con tutto il coraggio di cui ero capace (che mi dicono non essere poco e si è visto come Dio me ne abbia concesso più di quello solito di una donna, ma io ne ho fatto cattivo uso) per farmi forza; in fine, ad aiutarmi era il Signore. Dopo essermi fatta forza, mi ritrovavo con più serenità e quiete di quando, talvolta, avvertivo il desiderio di pregare. 8. Se il Signore ha sopportato per tanto tempo un’anima rovinosa come me, risulta chiaro come in questo si trovò rimedio a tutti i miei mali. Chi, per cattivo che sia, potrà temere? Per tanto che sia cattivo, non lo sarà per così tanti anni dopo aver ricevuto tante grazie dal Signore. A chi potrà venir meno la fiducia, se ha sopportato una come me solo perché desideravo e cercavo un luogo e un tempo perché stesse con me, spesso senza volerlo, per la gran forza che mi facevo o che il Signore mi faceva? Se per chi non serve il Signore, anzi lo offende, è appropriata l’orazione, ed è tanto necessaria, e non si può per loro pensare a danno maggiore che al non praticarla, chi serve Dio e lo vuole servire, perché dovrebbero lasciarla? Se non fosse per trascorrere con maggiore sforzo le fatiche della vita, non saprei perché; e per chiudere la porta a Dio e non ricevere consolazione. Chi pratica l’orazione è infatti ripagato dal medesimo Signore; in cambio di un po’ di
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mismo Señor les hace la costa, pues por un poco de trabajo da gusto para que con él se pasen los trabajos. 9. Porque de estos gustos que el Señor da a los que perseveran en la oración se tratará mucho, no digo aquí nada. Sólo digo que para estas mercedes tan grandes que me ha hecho a mí, es la puerta la oración. Cerrada ésta, no sé cómo las hará; porque, aunque quiera entrar a regalarse con un alma y regalarla, no hay por dónde, que la quiere sola y limpia y con gana de recibirlos. Si le ponemos muchos tropiezos y no ponemos nada en quitarlos, ¿cómo ha de venir a nosotros? ¡Y queremos nos haga Dios grandes mercedes! 10. Para que vean su misericordia y el gran bien que fue para mí no haber dejada la oración y lección, diré aquí – pues va tanto en entender – la batería que da el demonio a un alma para ganarla, y el artificio y misericordia con que el Señor procura tornarla a Sí, y se guarden de los peligros que yo no me guardé. Y sobre todo, por amor de nuestro Señor y por el grande amor con que anda granjeando tornarnos a Sí, pido yo se guarden de las ocasiones; porque, puestos en ellas, no hay que fiar donde tantos enemigos nos combaten y tantas flaquezas hay en nosotros para defendernos. 11. Quisiera yo saber figurar la cautividad que en estos tiempos traía mi alma, porque bien entendía yo que lo estaba, y no acababa de entender en qué ni podía creer del todo que lo que los confesores no me agraviaban tanto, fuese tan malo como yo lo sentía en mi alma. Díjome uno, yendo yo a él con escrúpulo, que aunque tuviese subida contemplación, no me eran inconveniente semejantes ocasiones y tratos.
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fatica, Lui concede la piacevole grazia di trascorrere in sua compagnia le sofferenze. 9. Dal momento che di questi piaceri concessi dal Signore a chi persevera nell’orazione si parlerà molto, non aggiungo altro. Dico solo che la porta per accogliere le grazie tanto grandi a me concesse è l’orazione. Chiusa questa porta, non c’è rimedio. Pur volendo entrare e donarsi a un’anima, non saprebbe per dove, desiderandola sola, pulita e anelante i suoi doni. Ma se poniamo molti ostacoli e non facciamo alcunché per eliminarli, come potrà venirci incontro? E pretendiamo dal Signore le sue grandi grazie! 10. Perché vedano la sua misericordia e il gran bene che fu per me non abbandonare l’orazione e la lettura spirituale, spiegherò ora il gran daffare del demonio – va ben compreso – per guadagnarsi un’anima, nonché gli sforzi e la misericordia con cui il Signore riesce a recuperarla a Sé; si faccia attenzione ai pericoli da me trascurati. Soprattutto, per amore di nostro Signore, e per la passione con cui va cercando di prenderci a Sé, supplico di fuggire le occasioni. Caduti in esse, non si sa dove guardare, tanti sono i nemici che ci combattono e le debolezze in noi presenti per difenderci. 11. Mi piacerebbe saper descrivere la prigionia in cui si trovava in quei tempi la mia anima. Ben capivo ch’era prigioniera, ma non riuscivo a raccapezzarmi di cosa, e non potevo neppure crederlo del tutto, perché i confessori non me ne sottolineavano la gravità, né che io fossi tanto cattiva come avvertivo d’esserlo nella mia anima. Uno di loro mi disse, dopo che gli avevo raccontato le cose scrupolosamente, che, pur avendo raggiunto un elevato grado di contemplazione, non mi nuocevano simili circostanze e rapporti.
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Esto era ya a la postre, que yo iba con el favor de Dios apartándome más de los peligros grandes; mas no me quitaba del todo de la ocasión. Como me veían con buenos deseos y ocupación de oración, parecíales hacía mucho; mas entendía mi alma que no era hacer lo que era obligada por quien debía tanto. Lástima la tengo ahora de lo mucho que pasó y el poco socorro que de ninguna parte tenía, sino de Dios, y la mucha salida que le daban para sus pasatiempos y contentos con decir eran lícitos. 12. Pues el tormento en los sermones no era pequeño, y era aficionadísima a ellos, de manera que si veía a alguno predicar con espíritu y bien, un amor particular le cobraba, sin procurarle yo, que no sé quién me le ponía. Casi nunca me parecía tan mal sermón, que no le oyese de buena gana, aunque al dicho de los que le oían no predicase bien. Si era bueno, érame muy particular recreación. De hablar de Dios u oír de El casi nunca me cansaba, y esto después que comencé oración. Por un cabo tenía gran consuelo en los sermones, por otro me atormentaba, porque allí entendía yo que no era la que había de ser, con mucha parte. Suplicaba al Señor me ayudase; mas debía faltar – a lo que ahora me parece – de no poner en todo la confianza en Su Majestad y perderla de todo punto de mí. Buscaba remedio; hacía diligencias; mas no debía entender que todo aprovecha poco si, quitada de todo punto la confianza de nosotros, no la ponemos en Dios. Deseaba vivir, que bien entendía que no vivía, sino que peleaba con una sombra de muerte, y no había quien me diese vida, y no la podía yo tomar; y quien me la podía dar tenía razón de no socorrerme, pues tantas veces me había tornado a Sí y yo dejádole.
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Questo accadeva, mentre già me ne andavo favorita da Dio, e sempre più lontana dai peggiori pericoli; ma non mi allontanavo del tutto dall’occasione. Vedendomi con buoni desideri e guadagnata dall’orazione, sembrava loro ch’io facessi molto. Ma la mia anima sapeva di non compiere quanto era obbligata nei confronti di chi era tanto debitrice. Ora soffro pensando a quanto accadde e al poco aiuto che da alcuna parte veniva, se non da Dio, e quanto me ne allontanavano, credendo leciti passatempi e compensazioni. 12. Il tormento, durante i sermoni, non era poco. Vi ero tanto affezionata che, se scorgevo qualcuno predicare di cuore e bene, senza volerlo, mi sentivo investita da un amore particolare, e non so chi me lo concedesse. Quasi mai un sermone mi parve sì cattivo da non udirlo di buona voglia, anche se al dire di chi ascoltava, il predicatore non fosse bravo. Se poi era bravo, il mio riposo era molto particolare. Non mi stancavo quasi mai di parlare di Dio o di sentirne parlare, e questo dopo aver iniziato l’orazione. Da un lato provavo grande consolazione nei sermoni, dall’altro mi tormentavo, perché capivo di non essere quel che sarei dovuta essere, e la strada sarebbe ancora stata lunga. Supplicavo il Signore perché mi aiutasse; ma dovevo sbagliare – a quanto ora mi pare – nel non porre in tutto la fiducia in Sua Maestà e non averne neppure un poco in me. Cercavo rimedi, facevo mortificazioni; ma non capivo che tutto serviva a poco se, distratta la fiducia da noi stessi, non la poniamo tutta in Dio. Desideravo vivere, capivo di non vivere, ma mi muovevo in un’ombra di morte, senza chi mi desse vita, e non potevo certo prendermela da sola. Chi poteva concedermela, a ragione non me la dava: tante volte mi aveva preso a Sé e io l’avevo lasciato.
Capítulo 9 Trata por qué términos comenzó el Señor a despertar su alma y darla luz en tan grandes tinieblas y a fortalecer sus virtudes para no ofenderle. 1. Pues ya andaba mi alma cansada y, aunque quería, no le dejaban descansar las ruines costumbres que tenía. Acaecióme que, entrando un día en el oratorio, vi una imagen que habían traído allá a guardar, que se había buscado para cierta fiesta que se hacía en casa. Era de Cristo muy llagado y tan devota que, en mirándola, toda me turbó de verle tal, porque representaba bien lo que pasó por nosotros. Fue tanto lo que sentí de lo mal que había agradecido aquellas llagas, que el corazón me parece se me partía, y arrojéme cabe El con grandísimo derramamiento de lágrimas, suplicándole me fortaleciese ya de una vez para no ofenderle. 2. Era yo muy devota de la gloriosa Magdalena y muy muchas veces pensaba en su conversión, en especial cuando comulgaba, que como sabía estaba allí cierto el Señor dentro de mí, poníame a sus pies, pareciéndome no eran de desechar mis lágrimas. Y no sabía lo que decía, que harto hacía quien por sí me las consentía derramar, pues tan presto se me olvidaba aquel sentimiento. Y encomendábame a aquesta gloriosa Santa para que me alcanzase perdón. 3. Mas esta postrera vez de esta imagen que digo, me parece me aprovechó más, porque estaba ya muy desconfiada de mí y ponía toda mi confianza en Dios. Paréceme le dije entonces que no me había de levantar de allí hasta que hiciese lo que le suplicaba. Creo cierto me aprovechó, porque fui mejorando mucho desde entonces.
Capitolo nono Racconta di come il Signore iniziò a risvegliare la sua anima, e a concederle luce in tenebre tanto grandi, nonché a rinforzare le sue virtù perché non lo offendesse. 1. La mia anima se ne andava stanca, e, pur volendolo, le mie pessime abitudini non la lasciavano riposare. Mi accadde che, entrando un giorno in oratorio, vidi un’immagine che vi era stata posta da venerare, procurata per una certa festa che si faceva in casa. Rappresentava Cristo ricoperto di piaghe ed era tanto devota che, guardandola, mi turbai da capo a piedi vedendolo in quello stato; vi si rappresentava molto bene quanto soffrì per noi. Fu tale la consapevolezza di aver così malamente corrisposto a quelle piaghe, che il cuore quasi si spezzò e, insieme a Lui, versai una gran quantità di lacrime, supplicandolo di fortificarmi ancora perché non tornassi a offenderlo. 2. Ero molto devota della gloriosa Maddalena; molte volte pensavo alla sua conversione, specie nel ricevere la comunione. Sapendo con certezza che il Signore era in me, mi ponevo ai suoi piedi, non essendoci quasi bisogno di strapparmi le lacrime per versarle. Non sapevo quel che dicevo, agendo in me chi me ne faceva dono; rapidamente terminava quel sentire. Mi raccomandavo a questa gloriosa santa perché lucrasse per me il perdono. 3. Ma il fatto dell’immagine di cui ho raccontato, mi fu di maggior grazia; perdetti la fiducia in me e la riposi solo in Dio. Mi par di avergli detto, in quell’occasione, di non lasciarmi alzare da lì finché non mi concedesse quanto andavo supplicandogli. Di certo mi ascoltò, perché d’allora andai migliorando.
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4. Tenía este modo de oración: que, como no podía discurrir con el entendimiento, procuraba representar a Cristo dentro de mí, y hallábame mejor – a mi parecer – de las partes adonde le veía más solo. Parecíame a mí que, estando solo y afligido, como persona necesitada me había de admitir a mí. De estas simplicidades tenía muchas. En especial me hallaba muy bien en la oración del Huerto. Allí era mi acompañarle. Pensaba en aquel sudor y aflicción que allí había tenido, si podía. Deseaba limpiarle aquel tan penoso sudor. Mas acuérdome que jamás osaba determinarme a hacerlo, como se me representaban mis pecados tan graves. Estábame allí lo más que me dejaban mis pensamientos con El, porque eran muchos los que me atormentaban. Muchos años, las más noches antes que me durmiese, cuando para dormir me encomendaba a Dios, siempre pensaba un poco en este paso de la oración del Huerto, aun desde que no era monja, porque me dijeron se ganaban muchos perdones. Y tengo para mí que por aquí ganó muy mucho mi alma, porque comencé a tener oración sin saber qué era, y ya la costumbre tan ordinaria me hacía no dejar esto, como el no dejar de santiguarme para dormir. 5. Pues tornando a lo que decía del tormento que me daban los pensamientos, esto tiene este modo de proceder sin discurso del entendimiento, que el alma ha de estar muy ganada o perdida, digo perdida la consideración. En aprovechando, aprovecha mucho, porque es en amar. Mas para llegar aquí es muy a su costa, salvo a personas que quiere el Señor muy en breve llegarlas a oración de quietud, que yo conozco a algunas. Para las que van por aquí es bueno un libro para presto recogerse. Aprovechábame a mí también ver campo o agua, flores. En estas cosas hallaba yo memoria del Criador, digo que me despertaban y recogían y servían de libro; y en mi ingratitud y pecados. En cosas del cielo
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4. Così praticavo l’orazione: non potendo discorrere con l’intelligenza, cercavo di rappresentare Cristo in me, e andavo meglio, a mio parere, dove lo scorgevo più solo. Mi pareva che, vedendolo solo e afflitto, come persona bisognosa, dovesse accogliermi. Utilizzavo molte di queste semplicità. In particolare mi sentivo a mio agio nella preghiera dell’Orto degli ulivi. In questa lo accompagnavo. Mi concentravo sul sudore e sul dolore che aveva patito, se mi riusciva. Desideravo asciugarlo da quel penoso sudore. Ma ricordo che non osavo spingermi a tanto, non appena mi si facevano presenti i miei peccati. Restavo lì con lui finché me lo permettevano i pensieri; molti pensieri mi tormentavano. Per anni, la maggior parte delle sere prima di addormentarmi, quando per prendere sonno mi raccomandavo a Dio, meditavo il passo dell’orazione nell’Orto degli ulivi; fin da prima d’essere monaca, perché mi avevano detto che se ne traevano molte indulgenze. Sono certa che la mia anima ne abbia guadagnato molto: iniziai a fare orazione senza accorgermene, e l’abitudine faceva sì che non la tralasciassi, così come non mi dimenticavo di farmi il segno della Croce prima di addormentarmi. 5. Tornando a quanto dicevo sul tormento che mi davano i pensieri, il tutto procede senza discorsività dell’intelletto, ma l’anima deve starsene quasi rapita o perduta, intendo dire perduta la consapevolezza. Per quanto riguarda il profitto, ne guadagna molto, perché ama. Ma per giungere qui, il prezzo è grande, tranne per le persone che il Signore vuole rapidamente condurre all’orazione di quiete; ne conosco alcune. Per chi segue questa strada, risulta utile un libro per raccogliersi rapidamente. A me tornava utile perfino vedere un prato, o l’acqua o i fiori. In queste cose trovavo traccia del Creatore, mi risvegliavano e insieme mi raccoglievano, servendomi da libro; e in me
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ni en cosas subidas, era mi entendimiento tan grosero que jamás por jamás las pude imaginar, hasta que por otro modo el Señor me las representó. 6. Tenía tan poca habilidad para con el entendimiento representar cosas, que si no era lo que veía, no me aprovechaba nada de mi imaginación, como hacen otras personas que pueden hacer representaciones adonde se recogen. Yo sólo podía pensar en Cristo como hombre. Mas es así que jamás le pude representar en mí, por más que leía su hermosura y veía imágenes, sino como quien está ciego o a oscuras, que aunque habla con una persona y ve que está con ella porque sabe cierto que está allí (digo que entiende y cree que está allí, mas no la ve), de esta manera me acaecía a mí cuando pensaba en nuestro Señor. A esta causa era tan amiga de imágenes. ¡Desventurados de los que por su culpa pierden este bien! Bien parece que no aman al Señor, porque si le amaran, holgáranse de ver su retrato, como acá aun da contento ver el de quien se quiere bien. 7. En este tiempo me dieron las Confesiones de san Agustín, que parece el Señor lo ordenó, porque yo no las procuré ni nunca las había visto. Yo soy muy aficionada a san Agustín, porque el monasterio adonde estuve seglar era de su Orden y también por haber sido pecador, que en los santos que después de serlo el Señor tornó a Sí hallaba yo mucho consuelo, pareciéndome en ellos había de hallar ayuda y que como los había el Señor perdonado, podía hacer a mí; salvo que una cosa me desconsolaba, como he dicho, que a ellos sola una vez los había el Señor llamado y no tornaban a caer, y a mí eran ya tantas, que esto me fatigaba. Mas consideran-
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risiedevano ingratitudine e peccati. Nelle cose del cielo o comunque elevate, il mio intelletto era tanto grossolano che mai e poi mai giunsi ad immaginarmele, se non quando fu il Signore a mostrarmele. 6. Ero così incapace di figurarmi cose con l’intelletto, che al di là di quanto vedevo, la mia immaginazione non mi aiutava, come invece accade ad altri che possono immaginarsi qualunque cosa ovunque si raccolgano. Io potevo solo rappresentarmi Cristo nella sua umanità. Mai potei rappresentarlo in me, pur leggendo della sua bellezza e vedendone immagini; come chi è cieco o avvolto dall’oscurità, anche se parla con una seconda persona e sa che è lì presente (capisce e crede che è lì, ma non la vede), così mi accadeva quando pensavo a nostro Signore. Per questo ero molto amica delle immagini. Sventurato chi per propria colpa perde questo bene! Significa che non ama il Signore; se lo amasse, si scioglierebbe nel vedere un suo ritratto, come qui sulla terra dà gioia vedere l’amato. 7. In questo periodo mi diedero da leggere le Confessioni di sant’Agostino, un dettato che pareva giungere dal Signore, perché ne ignoravo l’esistenza e mai le avevo viste. Sono molto affezionata a sant’Agostino; innanzitutto perché il monastero che frequentai da secolare era del suo Ordine, poi perché era inizialmente stato un peccatore. Trovavo consolazione nei santi che, dopo un trascorso di peccato, il Signore conquistò a sé, sembrandomi di ritrovare in loro aiuto, e che come a loro aveva perdonato, così avrebbe perdonato a me. Una sola cosa mi lasciava sconsolata, come detto: loro erano stati chiamati dal Signore una sola volta e non tornavano a cadere, mentre le mie cadute erano tante, e questo mi scoraggiava. Ma considerando l’amore che mi dimostrava, riprendevo animo: non
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do en el amor que me tenía, tornaba a animarme, que de su misericordia jamás desconfié. De mí muchas veces. 8. ¡Oh, válgame Dios, cómo me espanta la reciedumbre que tuvo mi alma, con tener tantas ayudas de Dios! Háceme estar temerosa lo poco que podía conmigo y cuán atada me veía para no me determinar a darme del todo a Dios. Como comencé a leer las Confesiones, paréceme me veía yo allí. Comencé a encomendarme mucho a este glorioso Santo. Cuando llegué a su conversión y leí cómo oyó aquella voz en el huerto, no me parece sino que el Señor me la dio a mí, según sintió mi corazón. Estuve por gran rato que toda me deshacía en lágrimas, y entre mí misma con gran aflicción y fatiga. ¡Oh, qué sufre un alma, válgame Dios, por perder la libertad que había de tener de ser señora, y qué de tormentos padece! Yo me admiro ahora cómo podía vivir en tanto tormento. Sea Dios alabado, que me dio vida para salir de muerte tan mortal. 9. Paréceme que ganó grandes fuerzas mi alma de la divina Majestad, y que debía oír mis clamores y haber lástima de tantas lágrimas. Comenzóme a crecer la afición de estar más tiempo con El y a quitarme de los ojos las ocasiones, porque, quitadas, luego me volvía a amar a Su Majestad; que bien entendía yo, a mi parecer, le amaba, mas no entendía en qué está el amar de veras a Dios como lo había de entender. No me parece acababa yo de disponerme a quererle servir, cuando Su Majestad me comenzaba a tornar a regalar. No parece sino que lo que otros procuran con gran trabajo adquirir, granjeaba el Señor conmigo que yo lo quisiese recibir, que era ya en estos postreros años darme gustos y regalos. Suplicar yo me los diese, ni ternura de devoción, jamás a ello me atreví; sólo le pedía me diese gracia para que
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ho mai diffidato della sua misericordia. Di me sì, e frequentemente. 8. Oh, che Dio mi aiuti! Quanto mi spaventa la cecità della mia anima, malgrado tanti aiuti divini! Mi fa restare timorosa il poco che poteva fare con me e quanto mi vedevo impacciata per non decidermi a darmi del tutto a Dio. Quando iniziai a leggere le Confessioni, mi ci ritrovavo pienamente. Incominciai a raccomandare la mia anima a quel glorioso Santo. Giunta al momento della sua conversione e letto come udì quella voce nell’orto, non mi parve altro che un qualcosa detto a me dal Signore, secondo quanto avvertì il mio cuore. Rimasi molto tempo in lacrime e avvertivo in me dolore e sofferenza. Oh: quanto soffre un’anima, Dio mi sostenga, nel perdere la libertà che aveva di essere padrona di sé, e quali tormenti patisce! Mi ammiro, ora, per come potei sopportare quei tormenti. Sia lodato Dio, che mi concesse vita per liberarmi da una morte infinita. 9. Mi pare che l’anima mia ricevette molte forze dalla divina Maestà, che avrà udito le mie suppliche e si sarà impietosita di tante lacrime. Iniziò a crescere in me il desiderio di stare più tempo con Lui e di togliermi dagli occhi le occasioni di peccato, perché, una volta fuggite, tornavo ad amare Sua Maestà. Ero cosciente, allora, di amarlo, ma non capivo in cosa consista amare veramente Dio come l’avrei capito in seguito. Non mi pare che smettessi di sforzarmi di volergli bene quando Sua Maestà mi concedeva consolazioni spirituali. Mi sembrava che il Signore mi partecipasse a quanto è guadagnato con fatica da altri, volendolo io ricevere; già negli anni seguenti mi colmava di consolazioni e doni spirituali. Mai però mi arrischiai a chiedergliene, neppure tenerezze devozionali; gli chiedevo soltanto la grazia di non offen-
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no le ofendiese, y me perdonase mis grandes pecados. Como los veía tan grandes, aun desear regalos ni gustos nunca de advertencia osaba. Harto me parece hacía su piedad, y con verdad hacía mucha misericordia conmigo en consentirme delante de sí y traerme a su presencia; que veía yo, si tanto El no lo procurara, no viniera. Sola una vez en mi vida me acuerdo pedirle gustos, estando con mucha sequedad; y como advertí lo que hacía, quedé tan confusa que la misma fatiga de verme tan poco humilde me dio lo que me había atrevido a pedir. Bien sabía yo era lícito pedirla, mas parecíame a mí que lo es a los que están dispuestos con haber procurado lo que es verdadera devoción con todas sus fuerzas, que es no ofender a Dios y estar dispuestos y determinados para todo bien. Parecíame que aquellas mis lágrimas eran mujeriles y sin fuerza, pues no alcanzaba con ellas lo que deseaba. Pues con todo, creo me valieron; porque, como digo, en especial después de estas dos veces de tan gran compunción de ellas y fatiga de mi corazón, comencé más a darme a oración y a tratar menos en cosas que me dañasen, aunque aún no las dejaba del todo, sino – como digo – fueme ayudando Dios a desviarme. Como no estaba Su Majestad esperando sino algún aparejo en mí, fueron creciendo las mercedes espirituales de la manera que diré; cosa no usada darlas el Señor, sino a los que están en más limpieza de conciencia.
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derlo e il perdono dei miei orribili peccati. Scorgendoli così grandi, neppure osavo far sorgere in me il desiderio di consolazioni o doni. Mi pare che molto compisse la sua misericordia, e ne dimostrava davvero tanta con me nel sopportarmi dinanzi a sé e condurmi alla sua presenza; mi rendevo conto che se non mi avesse attirato Lui, neppure mi sarei mossa. In vita mia, ricordo una sola circostanza in cui, tra grandi aridità interiori, gli domandai consolazioni. Non appena mi resi conto di farlo, rimasi tanto confusa che la stessa fatica di rinvenirmi così poco umile mi concesse quanto mi ero arrischiata a chiedere. Ben sapevo che era lecito chiederla, ma mi pareva lo fosse per chi vi è disposto, essendosi procurati la vera devozione con tutte le loro forze: cioè non offendere Dio ed essere disposti e determinati al bene. Mi pareva che le mie lacrime fossero quelle di una debole donnicciola, non ottenendo con esse quanto desideravo. Malgrado tutto, però, credo mi siano tornate utili; infatti, dopo questi due episodi di grande compunzione nelle lacrime e di dolore nel cuore, cominciai a dedicarmi maggiormente all’orazione e a tralasciare quanto potesse dannarmi, pur non abbandonandolo del tutto, ma, come detto, Dio mi soccorse, e mi fece cambiare strada. Non attendendosi altro, Sua Maestà, che la mia disposizione, andarono crescendo le grazie spirituali; grazie che il Signore concede solo a chi si trova con una coscienza più pura.
Capítulo 10 Comienza a declarar las mercedes que el Señor la hacía en la oración, y en lo que nos podemos nosotros ayudar, y lo mucho que importa que entendamos las mercedes que el Señor nos hace. – Pide a quien esto envía que de aquí adelante sea secreto lo que escribiere, pues la mandan diga tan particularmente las mercedes que la hace el Señor. 1. Tenía yo algunas veces, como he dicho, aunque con mucha brevedad pasaba, comienzo de lo que ahora diré: acaecíame en esta representación que hacía de ponerme cabe Cristo, que he dicho, y aun algunas veces leyendo, venirme a deshora un sentimiento de la presencia de Dios que en ninguna manera podía dudar que estaba dentro de mí o yo toda engolfada en El. Esto no era manera de visión; creo lo llaman mística teología. Suspende el alma de suerte, que toda parecía estar fuera de sí: ama la voluntad, la memoria me parece está casi perdida, el entendimiento no discurre, a mi parecer, mas no se pierde; mas, como digo, no obra, sino está como espantado de lo mucho que entiende, porque quiere Dios entienda que de aquello que Su Majestad le representa ninguna cosa entiende. 2. Primero había tenido muy continuo una ternura, que en parte algo de ella me parece se puede procurar: un regalo, que ni bien es todo sensual ni bien espiritual. Todo es dado de Dios; mas parece para esto nos podemos mucho ayudar con considerar nuestra bajeza y la ingratitud que tenemos con Dios, lo mucho que hizo por nosotros, su Pasión con tan graves dolores, su vida tan afligida; en deleitarnos de ver sus obras, su grandeza, lo que nos ama, otras muchas cosas, que quien con cuidado quiera aprovechar tropieza muchas veces en ellas, aunque no ande con mucha advertencia. Si con esto hay algún amor, regálase el alma, enternécese el co-
Capitolo decimo Comincia a spiegare le grazie che il Signore le concedeva nell’orazione, in cosa noi possiamo aiutarlo, e quanto sia importante comprendere le grazie che va elargendoci. – Supplica il destinatario dello scritto di mantenere il segreto su quanto andrà scrivendo, essendole stato ordinato di raccontare nei dettagli le grazie a lei concesse dal Signore. 1. Alcune volte, come detto, per poco tempo, avvertivo l’inizio di quanto ora andrò raccontando: mi si rappresentava dinanzi a me Cristo, e talvolta, mentre leggevo, avevo un tal sentore della presenza di Dio da non poter dubitare che si trovasse in me o che io fossi interamente immersa in Lui. Questo non accadeva come in visione; penso lo definiscano esperienza mistica. L’anima è sospesa e pare tutta fuori di sé: la volontà ama, la memoria sembra quasi perduta, l’intelletto non discorre, a mio parere, e neppure si perde; come dico, però, non opera; resta spaventato da quel che intende perché Dio vuole che di quanto Sua Maestà va mostrandogli non comprenda alcunché. 2. Prima avevo avvertito in me una continua tenerezza, che in parte possiamo procurarci con le nostre forze. La consolazione non è del tutto sensibile e neppure del tutto spirituale. Tutto è dono di Dio: pare che a questo possiamo avvicinarci da sole, considerando la nostra piccolezza e ingratitudine nei confronti di Dio, quanto ha compiuto per noi, la sua Passione, con i dolori che l’accompagnarono, la sua vita intrisa di sofferenze; o nel gioire vedendo le sue opere, la sua grandezza, quanto ci ama e molte altre cose che incontra chi voglia profittarne, pur non essendone del tutto consapevole. Se a questo si accompagna un po’ d’amore, l’anima trova consolazione, il cuore si intene-
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razón, vienen lágrimas; algunas veces parece las sacamos por fuerza, otras el Señor parece nos la hace para no podernos resistir. Parece nos paga Su Majestad aquel cuidadito con un don tan grande como es el consuelo que da a un alma ver que llora por tan gran Señor; y no me espanto, que le sobra la razón de consolarse: regálase allí, huélgase allí. 3. Paréceme bien esta comparación que ahora se me ofrece: que son estos gozos de oración como deben ser los que están en el cielo, que como no han visto más de lo que el Señor, conforme a lo que merecen, quiere que vean, y ven sus pocos méritos, cada uno está contento con el lugar en que está, con haber tan grandísima diferencia de gozar a gozar en el cielo, mucho más que acá hay de unos gozos espirituales a otros, que es grandísima. Y verdaderamente un alma en sus principios, cuando Dios la hace esta merced, ya casi le parece no hay más que desear, y se da por bien pagada de todo cuanto ha servido. Y sóbrale la razón, que una lágrima de éstas que, como digo, casi nos las procuramos – aunque sin Dios no se hace cosa –, no me parece a mí que con todos los trabajos del mundo se puede comprar, porque se gana mucho con ellas; y ¿qué más ganancia que tener algún testimonio que contentamos a Dios? Así que quien aquí llegare, alábele mucho, conózcase por muy deudor; porque ya parece le quiere para su casa y escogido para su reino, si no torna atrás. 4. No cure de unas humildades que hay, de que pienso tratar, que les parece humildad no entender que el Señor les va dando dones. Entendamos bien bien, como ello es, que nos los da Dios sin ningún merecimiento nuestro, y agradezcámoslo a Su Majestad; porque si no conocemos que recibimos, no despertamos a amar. Y es cosa muy cierta que mientras más vemos estamos ricos, sobre conocer somos pobres, más aprovechamiento nos viene y aun más verdadera
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risce, scendono le lacrime. Talvolta sembra di farle nascere forzatamente, altre il Signore sembra disporci in modo irresistibile. Pare che Sua Maestà voglia ripagarci della nostra poca attenzione con un dono quale la consolazione concessa a un’anima in lacrime per un Signore tanto grande. Stupisco perché avanzano motivi di consolazione: una consolazione da una parte, un sospiro dall’altra. 3. Mi sembra puntuale il paragone che ora mi viene in mente: le consolazioni dell’orazione sono come quelle di chi sta in cielo; non avendo visto più di quanto il Signore, in conformità dei meriti, vuole che vedano (e vedono i loro pochi meriti), ciascuno è contento lì dove si trova, pur essendoci grande differenza tra le consolazioni del cielo, molto più di quanto qui sulla terra ci sia tra una gioia e l’altra; una differenza superlativa. A un’anima principiante, se Dio le dona questa grazia, pare davvero non ci possa essere altro da desiderare, e si sente appagata del ricevuto. Ne ha ben donde; una lacrima di queste che, pur nulla potendo senza Dio, quasi cerchiamo, non è paragonabile a tutte le fatiche del mondo; sono lacrime accompagnate da grande profitto. Quale guadagno più grande di avere una prova di piacere a Dio? Chi la ricevesse, molto lo lodi e sia consapevole di essergli debitore; perché già sembra che Dio lo voglia per la sua casa e sia scelto per il suo regno, se non si volge indietro. 4. Non si preoccupi delle umiliazioni che possono presentarsi, di cui parlerò; par loro umiltà non comprendere come il Signore li stia colmando dei suoi doni. Invece Dio ci dona i suoi beni senza nostro merito, e dobbiamo ringraziarne Sua Maestà: se non sappiamo riconoscerne i doni, non ci risveglieremo all’amore. Scoprendoci ricchi, dopo esserci riconosciuti poveri, otterremo certamente più profitto e una più sincera umiltà. Altrimenti, finiamo
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humildad. Lo demás es acobardar el ánimo a parecer que no es capaz de grandes bienes, si en comenzando el Señor a dárselos comienza él a atemorizarse con miedo de vanagloria. Creamos que quien nos da los bienes, nos dará gracia para que, en comenzando el demonio a tentarle en este caso, lo entienda, y fortaleza para resistir; digo, si andamos con llaneza delante de Dios, pretendiendo contentar sólo a El y no a los hombres. 5. Es cosa muy clara que amamos más a una persona cuando mucho se nos acuerda las buenas obras que nos hace. Pues si es lícito y tan meritorio que siempre tengamos memoria que tenemos de Dios el ser y que nos crió de nonada y que nos sustenta y todos los demás beneficios de su muerte y trabajos, que mucho antes que nos criase los tenía hechos por cada uno de los que ahora viven, ¿por qué no será lícito que entienda yo y vea y considere muchas veces que solía hablar en vanidades, y que ahora me ha dado el Señor que no querría sino hablar sino en El? He aquí una joya que, acordándonos que es dada y ya la poseemos, forzado convida a amar, que es todo el bien de la oración fundada sobre humildad. Pues ¿qué será cuando vean en su poder otras joyas más preciosas, como tienen ya recibidas algunos siervos de Dios, de menosprecio de mundo, y aun de sí mismos? Está claro que se han de tener por más deudores y más obligados a servir, y entender que no teníamos nada de esto, y a conocer la largueza del Señor, que a un alma tan pobre y ruin y de ningún merecimiento como la mía, que bastaba la primera joya de éstas y sobraba para mí, quiso hacerme con más riquezas que yo supiera desear. 6. Es menester sacar fuerzas de nuevo para servir y procurar no ser ingratos; porque con esa condición las da el Señor, que si no usamos bien del tesoro y del gran estado en que
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per incodardire l’animo sino a crederlo incapace per i beni più elevati, se quando il Signore inizia a concederglieli si spaventa per paura della vanagloria. Crediamo che chi ci concede questi beni, ci darà la grazia sufficiente perché, cominciando il demonio a tentarlo su tale via, se ne accorga e si rinforzi per resistergli; dico questo se ci presentiamo semplici dinanzi a Dio, volendo accontentare solo lui e non gli uomini. 5. Amiamo chiaramente un altro, se ci ricordiamo delle buone opere da lui compiute nei nostri confronti. Quindi, se è lecito e meritorio ricordarci che riceviamo da Dio l’essere, che ci ha creato dal nulla e ci sostiene nell’essere, e di tutti gli altri benefici arrecatici dalla sua morte e passione (ancor prima di metterci al mondo li aveva compiuti per ciascuno che in questo momento vive), perché non sarà lecito che io comprenda, veda e consideri molte volte che un tempo ero solita parlare di vanità, mentre ora mi sono tanto donata al Signore che vorrei solo parlare di Lui? Troviamo in questo una letizia che, constatandone il dono e possedimento, ci fa amare chi ci ama; questo il frutto dell’orazione basata sull’umiltà. Cosa accadrà quando vedranno in suo potere gioie ancor più preziose, come hanno già ricevuto alcuni servi di Dio, distaccati dal mondo e da se stessi? Devono chiaramente ritenersi più debitori e tenuti a servire; a comprendere che non avevamo nulla di tutto questo e a riconoscere la magnanimità del Signore. Lui che a un’anima tanto povera, misera e di nessun merito come la mia, cui bastava e sovrabbondava la prima di queste gioie, volle rendermene più ricca di quanto potessi desiderare. 6. È necessario recuperare nuove forze per servire e cercare di non essere ingrati; a questa condizione le concede il Signore: se non usiamo bene del tesoro e dell’elevato
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pone, nos lo tornará a tomar y quedarnos hemos muy más pobres, y dará Su Majestad las joyas a quien luzca y aproveche con ellas a sí y a los otros. Pues ¿cómo aprovechará y gastará con largueza el que no entiende que está rico? Es imposible conforme a nuestra naturaleza – a mi parecer – tener ánimo para cosas grandes quien no entiende está favorecido de Dios. Porque somos tan miserables y tan inclinados a cosas de tierra, que mal podrá aborrecer todo lo de acá de hecho con gran desasimiento quien no entiende tiene alguna prenda de lo de allá. Porque con estos dones es adonde el Señor nos da la fortaleza que por nuestros pecados nosotros perdimos. Y mal deseará se descontenten todos de él y le aborrezcan y todas las demás virtudes grandes que tienen los perfectos, si no tiene alguna prenda del amor que Dios le tiene, y juntamente fe viva. Porque es tan muerto nuestro natural, que nos vamos a lo que presente vemos; y así estos mismos favores son los que despiertan la fe y la fortalecen. Ya puede ser que yo, como soy tan ruin, juzgo por mí, que otros habrá que no hayan menester más de la verdad de la fe para hacer obras muy perfectas, que yo, como miserable, todo lo he habido menester. 7. Estos, ellos lo dirán. Yo digo lo que ha pasado por mí, como me lo mandan. Y si no fuere bien, romperálo a quien lo envío, que sabrá mejor entender lo que va mal que yo; a quien suplico por amor del Señor, lo que he dicho hasta aquí de mi ruin vida y pecados lo publiquen. Desde ahora doy licencia, y a todos mis confesores, que así lo es a quien esto va. Y si quisieren, luego en mi vida; porque no engañe más el mundo, que piensan hay en mí algún bien. Y cierto cierto, con verdad digo, a lo que ahora entiendo de mí, que me dará gran consuelo. Para lo que de aquí adelante dijere, no se la doy. Ni quiero, si a alguien lo mostraren, digan quién es por quien pasó
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stato in cui ci pone, tornerà a noi per riprendersi il dono, lasciandoci più povere; Sua Maestà darà i suoi gioielli a chi già ne riluce e di loro profitta per sé e per gli altri. Ma come ne profitterà e ne donerà generosamente chi non sa d’esserne ricco? Conformemente alla nostra natura, è a mio parere impossibile abbia coraggio per cose grandi chi non sa di essere favorito da Dio. Siamo tanto miseri e propensi alle cose terrene, che difficilmente potrà disprezzare quanto appartiene a quaggiù e distaccarsene chi non conosce pegno delle cose di lassù. In questi doni il Signore ci concede la forza andata perduta per i nostri peccati. Nessuno ne sarà contento, e saranno disprezzate perfino tutte le grandi virtù dei santi, se non vi è seppur un piccolo pegno dell’amore che Dio ha per noi, unitamente alla fede viva. È tanto morta la nostra natura, infatti, che ci dirigiamo solo a quanto vediamo al momento presente. Le grazie di cui abbiamo parlato risvegliano la fede e la fortificano. Può anche essere che io, misera, giudichi per quel che vedo, mentre altri riterranno non occorra altro che la verità di fede per compiere opere assai perfette; io ho bisogno di tutto. 7. I perfetti sapranno dirlo. Io, come mi è stato ordinato, racconto quanto mi è accaduto. Se quanto scrivo non va bene, sia distrutto dalla persona cui lo invio; meglio di me sa distinguere l’errore. Per amore del Signore, invece, lo supplico di pubblicare quanto ho sin qui raccontato della mia vita miserevole e dei miei peccati. D’ora innanzi ne concedo licenza, e a tutti i miei confessori. Se lo volessero, anche nella mia vita, perché nessuno sia ingannato pensando che in me ci sia qualcosa di buono. Più che certamente, lo dico davvero, per quanto comprendo di me, mi sarà fonte di consolazione. Per quanto andrò ora raccontando, non concedo la medesima licenza. Né desidero, se venisse mostrato a qualcu-
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ni quién lo escribió; que por esto no me nombro ni a nadie, sino escribirlo he todo lo mejor que pueda para no ser conocida, y así lo pido por amor de Dios. Bastan personas tan letradas y graves para autorizar alguna cosa buena, si el Señor me diere gracia para decirla, que si lo fuere, será suya y no mía, porque yo sin letras ni buena vida ni ser informada de letrado ni de persona ninguna (porque solos los que me lo mandan escribir saben que lo escribo, y al presente no están aquí) y casi hurtando el tiempo, y con pena porque me estorbo de hilar, por estar en casa pobre y con hartas ocupaciones... Así que, aunque el Señor me diera más habilidad y memoria, que aun con ésta me pudiera aprovechar de lo que he oído o leído, es poquísima la que tengo; así que si algo bueno dijere, lo quiere el Señor para algún bien; lo que fuere malo será de mí, y vuestra merced lo quitará. Para lo uno ni para lo otro, ningún provecho tiene decir mi nombre: en vida está claro que no se ha de decir de lo bueno; en muerte no hay para qué, sino para que pierda la autoridad el bien, y no la dar ningún crédito, por ser dicho de persona tan baja y tan ruin. 8. Y por pensar vuestra merced hará esto que por amor del Señor le pido y los demás que lo han de ver, escribo con libertad; de otra manera sería con gran escrúpulo, fuera de decir mis pecados, que para esto ninguno tengo; para lo demás basta ser mujer para caérseme las alas, cuánto más mujer y ruin. Y así lo que fuere más de decir simplemente el discurso de mi vida, tome vuestra merced para sí – pues tanto me ha importunado escriba alguna declaración de las mercedes que me hace Dios en la oración –, si fuere conforme a las verdades de nuestra santa fe católica; y si no, vuestra merced lo queme luego, que yo a esto me sujeto. Y diré lo que pasa
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no, che si venisse a sapere il nome della persona per le cui mani è passato, né chi lo scrisse; a tal fine non nomino me stessa o altro, ma scriverò facendo di tutto perché non mi si riconosca; lo chiedo per amore di Dio. Sono sufficienti persone sì dotte e sapienti per autorizzare qualche cosa di buono, se il Signore mi concedesse di dirla; se così fosse, sarà da attribuire a lui e non a me, perché non sono dotta, né conduco una vita buona, né sono sostenuta nello scrivere da un uomo dotto o da alcuna persona (perché solo chi mi sta comandando di scrivere sa che sto scrivendo, e attualmente non sono qui con me, in Avila), quasi rubando il tempo, con pena perché mi distraggo dal filare, in questa casa povera e piena di occupazioni… Se anche il Signore mi concedesse più capacità e memoria, facilitandomi con quest’ultima quanto ho letto o udito, ne ho veramente poca. Se dico qualcosa di buono, è il Signore a volerlo per qualche bene; ciò che di male scriverò proverrà da me, e vostra grazia lo taglierà. Né per un caso né per l’altro sarà utile citare il mio nome: quando si è in vita non si parla del bene fatto; al momento della morte non c’è motivo per parlarne, se non per far perdere autorità al bene e non conferirgli credibilità alcuna essendo parole proferite da una misera persona. 8. Pensando che vostra grazia e quanti leggeranno il manoscritto soddisferà la mia richiesta, scrivo più leggera: altrimenti farei tutto con scrupolo, al di là di ammettere i miei peccati: per fare questo non ne ho alcuno; per il resto mi basta essere donna perché le ali vengano meno, e tanto più misera donna. Sicché quanto concerne il discorso sulla mia vita, lo prenda vostra grazia come cosa sua – avendomi tanto importunato per scrivere qualcosa sulle grazie concessemi da Dio nell’orazione – e ne verifichi la conformità alle verità della nostra santa fede cattolica; altrimenti vostra grazia bruci tutto, assoggettandomi io anche a que-
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por mí, para que, cuando sea conforme a esto, podrá hacer a vuestra merced algún provecho; y si no, desengañará mi alma, para que no gane el demonio adonde me parece gano yo; que ya sabe el Señor, como después diré, que siempre he procurado buscar quién me dé luz. 9. Por claro que yo quiera decir estas cosas de oración, será bien oscuro para quien no tuviere experiencia. Algunos impedimentos diré, que a mi entender lo son para ir adelante en este camino, y otras cosas en que hay peligro, de lo que el Señor me ha enseñado por experiencia y después tratádolo yo con grandes letrados y personas espirituales de muchos años, y ven que en solos veinte y siete años que ha que tengo oración, me ha dado Su Majestad la experiencia – con andar en tantos tropiezos y tan mal este caminoque a otros en cuarenta y siete y en treinta y siete, que con penitencia y siempre virtud han caminado por él. Sea bendito por todo y sírvase de mí, por quien Su Majestad es, que bien sabe mi Señor que no pretendo otra cosa en esto, sino que sea alabado y engrandecido un poquito de ver que en un muladar tan sucio y de mal olor hiciese huerto de tan suaves flores. Plega a Su Majestad que por mi culpa no las torne yo a arrancar y se torne a ser lo que era. Esto pido yo por amor del Señor le pida vuestra merced, pues sabe la que soy con más claridad que aquí me lo ha dejado decir.
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sto. Dirò quanto mi accade perché, se conforme, vostra grazia possa trarne profitto; altrimenti disingannerà la mia anima, perché non profitti il demonio dove pare a me di profittare; il Signore sa, come poi dirò, che ho sempre cercato di trovare chi mi illumini. 9. Per quanto chiaramente voglia descrivere queste cose sull’orazione, risulteranno per altro oscure a chi non ne ha fatto esperienza. Spiegherò alcuni ostacoli, secondo me reali, per perseverare in questo cammino. Parlerò poi d’altro in cui si nasconde il pericolo, che il Signore mi ha insegnato con l’esperienza e di cui ho poi parlato con teologi dalla matura vita spirituale. Questi constatano come in soli ventisette anni da che pratico l’orazione, Sua Maestà mi abbia concesso l’esperienza – pur inciampando spesso e mal percorrendo questa via – di cui ha partecipato altri in forse quarantasette o trentasette anni di cammino nella penitenza e nella virtù. Sia per tutto benedetto e si serva di me, per quanto sia Sua Maestà; il mio Signore sa che non desidero altro se non lodarlo e ringraziarlo, vedendo come abbia trasformato una mulattiera sporca e maleodorante in un giardino dai fiori profumati. Supplico Sua Maestà perché per mia colpa non li sradichi e io torni a essere quel che ero. Supplico altresì che vostra grazia chieda questo al Signore per amore suo, conoscendomi meglio di quanto io abbia potuto sin qui descrivere.
Capítulo 11 Dice en qué está la falta de no amar a Dios con perfección en breve tiempo. – Comienza a declarar, por una comparación que pone, cuatro grados de oración. – Va tratando aquí del primero. – Es muy provechoso para los que comienzan y para los que no tienen gustos en la oración. 1. Pues hablando ahora de los que comienzan a ser siervos del amor (que no me parece otra cosa determinarnos a seguir por este camino de oración al que tanto nos amó), es una dignidad tan grande, que me regalo extrañamente en pensar en ella. Porque el temor servil luego va fuera, si en este primer estado vamos como hemos de ir. ¡Oh Señor de mi alma y bien mío! ¿Por qué no quisisteis que en determinándose un alma a amaros, con hacer lo que puede en dejarlo todo para mejor se emplear en este amor de Dios, luego gozase de subir a tener este amor perfecto? Mal he dicho: había de decir y quejarme porque no queremos nosotros; pues toda la falta nuestra es, en no gozar luego de tan gran dignidad, pues en llegando a tener con perfección este verdadero amor de Dios, trae consigo todos los bienes. Somos tan caros y tan tardíos de darnos del todo a Dios, que, como Su Majestad no quiere gocemos de cosa tan preciosa sin gran precio, no acabamos de disponernos. 2. Bien veo que no le hay con qué se pueda comprar tan gran bien en la tierra; mas si hiciésemos lo que podemos en no nos asir a cosa de ella, sino que todo nuestro cuidado y trato fuese en el cielo, creo yo sin duda muy en breve se nos daría este bien, si en breve del todo nos dispusiésemos, como algunos santos lo hicieron. Mas parécenos que lo damos todo, y es que ofrecemos a Dios la renta o los frutos y quedámonos con la raíz y posesión. Determinámonos a ser
Capitolo undicesimo Spiega in cosa consista la mancanza di non amare Dio con perfezione in breve tempo. – Inizia a spiegare, con un’analogia, quattro livelli d’orazione. – Ha inizio la spiegazione del primo. – È un capitolo di grande profitto per i principianti e per chi non prova consolazioni nell’orazione. 1. Mentre descrivo di chi inizia a essere servo dell’amore (non mi pare possa essere altrimenti definito determinarci a seguire in questo cammino di orazione chi tanto ci amò), mi consolo tanto al pensiero di parlarne. Il timore servile svanisce se in questo primo stadio ci comportiamo come dobbiamo. Oh, Signore della mia anima e mio bene! Perché non avete voluto che, determinandosi un’anima ad amarvi, facendo quanto le è possibile nel lasciare tutto per meglio dedicarsi all’amore di Dio, non le avete presto permesso di giungere a possedere l’amore perfetto? Ho detto male: dovevo dire, e lamentarmene, che siamo noi a non volerlo; la mancanza è interamente nostra, nel non gioire in tale dignità, perché giungere a possedere con perfezione il vero amore di Dio assorbe ogni bene. Siamo così lenti e tardi nel darci interamente a Dio che, non volendo Sua Maestà che giungiamo a godere di una cosa tanto preziosa senza aver molto speso, non siamo in grado di disporci ad essa. 2. Mi accorgo non esserci sulla terra cosa alcuna con cui sia possibile comprare un bene sì grande; se facessimo il possibile per non interporvi altro, e se ogni nostro pensiero e dialogo fossero in cielo, rapidamente ci verrebbe concesso il dono; se ovvero in poco tempo ci disponessimo come alcuni santi si disposero. Ci sembra di dare tutto, se solo offriamo a Dio la rendita o i frutti del raccolto tenendo per noi le radici e il podere. Decidia-
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pobres, y es de gran merecimiento; mas muchas veces tornamos a tener cuidado y diligencia para que no nos falte no sólo lo necesario sino lo superfluo, y a granjear los amigos que nos lo den y ponernos en mayor cuidado, y por ventura peligro, porque no nos falte, que antes teníamos en poseer la hacienda. Parece también que dejamos la honra en ser religiosos o en haber ya comenzado a tener vida espiritual y a seguir perfección, y no nos han tocado en un punto de honra, cuando no se nos acuerda la hemos ya dado a Dios, y nos queremos tornar a alzar con ella y tomársela – como dicen – de las manos, después de haberle de nuestra voluntad, al parecer, hecho de ella señor. Así son todas las otras cosas. 3. ¡Donosa manera de buscar amor de Dios! Y luego le queremos a manos llenas, a manera de decir. Tenernos nuestras aficiones (ya que no procuramos efectuar nuestros deseos y no acabarlos de levantar de la tierra) y muchas consolaciones espirituales con esto, no viene bien, ni me parece se compadece esto con estotro. Así que, porque no se acaba de dar junto, no se nos da por junto este tesoro. Plega al Señor que gota a gota nos le dé Su Majestad, aunque sea costándonos todos los trabajos del mundo. 4. Harto gran misericordia hace a quien da gracia y ánimo para determinarse a procurar con todas sus fuerzas este bien. Porque si persevera, no se niega Dios a nadie. Poco a poco va habilitando él el ánimo para que salga con esta victoria. Digo ánimo, porque son tantas las cosas que el demonio pone delante a los principios para que no comiencen este camino de hecho, como quien sabe el daño que de aquí le viene, no sólo en perder aquel alma sino muchas. Si el que comienza se esfuerza con el fervor de Dios a llegar a la cumbre de la perfección, creo jamás va solo al cielo; siempre lleva
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moci a vivere la povertà: è meritorio; molte volte torniamo a preoccuparci perché non solo non ci venga meno il necessario, ma persino il superfluo; e traffichiamo con gli amici perché ce lo procurino; ci preoccupiamo di più, correndo pericoli, perché nulla ci manchi, e mettiamo ancor più attenzione di quanta ne ponevamo prima a possedere il tutto. Sembra persino di aver perduto l’onore, divenendo religiosi, o iniziando ad avere vita spirituale e a seguire un cammino di santità, quando invero l’onore non è stato neppure toccato; non ricordiamo di averlo donato a Dio; vorremmo tornare a erigerci in esso e riprenderlo con le nostre stesse mani, dopo essercene volontariamente separate. E così ci comportiamo nel resto. 3. Bel modo di cercare l’amore di Dio! Poi diciamo di amarlo, come si dice, a piene mani. Subiamo le nostre afflizioni (perché non realizziamo i nostri desideri senza distaccarci dalle cose terrene); e le consolazioni spirituali contrastano con questo, non possono convivervi, né vi sono cose congruenti. Non potendo andare unite, non ci è concesso questo tesoro. Voglia il Signore che, goccia dopo goccia, ci siano concesse da Sua Maestà, pur costandoci tutte le fatiche del mondo. 4. Una grande misericordia è concessa a chi riceve la grazia e il coraggio di determinarsi a cercare con tutte le sua forze questo bene. Se costui persevera, Dio non si nasconde. Poco a poco, va donando il coraggio per ottenere la vittoria. Parlo di coraggio perché sono molte le cose che il demonio mostra ai principianti, perché non inizino il cammino; il demonio conosce il danno che gliene può derivare, mandando in perdizione quell’anima e molte altre con lei. Se il principiante si sforza, con l’aiuto di Dio, di raggiungere la vetta della perfezione, non va in cielo da
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mucha gente tras sí. Como a buen capitán, le da Dios quien vaya en su compañía. Póneles tantos peligros y dificultades delante, que no es menester poco ánimo para no tornar atrás, sino muy mucho y mucho favor de Dios. 5. Pues hablando de los principios de los que ya van determinados a seguir este bien y a salir con esta empresa (que de lo demás que comencé a decir de mística teología, que creo se llama así, diré más adelante), en estos principios está todo el mayor trabajo; porque son ellos los que trabajan dando el Señor el caudal; que en los otros grados de oración lo más es gozar, puesto que primeros y medianos y postreros, todos llevan sus cruces, aunque diferentes; que por este camino que fue Cristo han de ir los que le siguen, si no se quieren perder. ¡Y bienaventurados trabajos, que aun acá en la vida tan sobradamente se pagan! 6. Habré de aprovecharme de alguna comparación, aunque yo las quisiera excusar por ser mujer y escribir simplemente lo que me mandan. Mas este lenguaje de espíritu es tan malo de declarar a los que no saben letras, como yo, que habré de buscar algún modo, y podrá ser las menos veces acierte a que venga bien la comparación. Servirá de dar recreación a vuestra merced de ver tanta torpeza. Paréceme ahora a mí que he leído u oído esta comparación – que como tengo mala memoria, ni sé adónde ni a qué propósito, mas para el mío ahora conténtame –: ha de hacer cuenta el que comienza, que comienza a hacer un huerto en tierra muy infructuosa que lleva muy malas hierbas, para que se deleite el Señor. Su Majestad arranca las malas hierbas y ha de plantar las buenas. Pues hagamos cuenta que está ya hecho esto cuando se determina a tener oración un alma y lo ha comenzado a usar. Y con ayuda de Dios hemos de pro-
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solo, ma porta con sé molti altri. Come a un buon capitano, il Signore procura chi possa accompagnarlo. Il demonio gli pone dinanzi così tanti pericoli e difficoltà, che davvero non è piccolo il coraggio necessario a perseverare; ma è in compenso grande, come deve essere, l’aiuto di Dio. 5. Parlando degli inizi di chi si è già deciso a seguire questo bene ed ottenere questo successo (di quanto ho definito mistica teologica parlerò dopo), in questi inizi, dicevo, si nascondono le maggiori insidie. Nel ricevere le magnificenze del Signore è più grande la fatica; negli altri gradi d’orazione, invece, si gode di più, posto in chiaro che principianti, proficienti e perfetti portano tutti la loro croce, pur differente. Se non vuole perdersi, chi segue Cristo deve percorrere la sua via. Siano benedette le fatiche che possiamo pagare in questa vita! 6. Vorrei profittare di alcune analogie, pur volendomene scusare essendo io donna e scrivendo semplicemente quel che mi ordinano. Queste cose spirituali sono difficili da spiegare; a chi non sa di teologia, come me, toccherà cercare il modo in cui sbrogliarsene, e potrà accadere che le più volte, con l’uso di analogie, ingarbugli la spiegazione anziché semplificarla. Servirà comunque per ricreare vostra grazia in mezzo a tanta rozzezza. Mi pare di avere letto o ascoltato questa analogia – smemorata come sono non ricordo dove né a che proposito, ma è sufficiente per quel che mi serve –: il principiante deve pensare che inizia a coltivare un orto in terra arida e piena di erbacce, perché in esso il Signore trovi il suo diletto. Sua Maestà toglie le erbe cattive e vuole piantare le buone. Facciamo conto che questo sia già stato fatto quando l’anima si determina a praticare l’orazione e ha incominciato. Con l’aiuto di Dio, dobbiamo cercare,
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curar, como buenos hortelanos, que crezcan estas plantas y tener cuidado de regarlas para que no se pierdan, sino que vengan a echar flores que den de sí gran olor para dar recreación a este Señor nuestro, y así se venga a deleitar muchas veces a esta huerta y a holgarse entre estas virtudes. 7. Pues veamos ahora de la manera que se puede regar, para que entendamos lo que hemos de hacer y el trabajo que nos ha de costar, si es mayor que la ganancia, o hasta qué tanto tiempo se ha de tener. Paréceme a mí que se puede regar de cuatro maneras: o con sacar el agua de un pozo, que es a nuestro gran trabajo;. o con noria y arcaduces, que se saca con un torno; yo lo he sacado algunas veces: es a menos trabajo que estotro y sácase más agua; o de un río o arroyo: esto se riega muy mejor, que queda más harta la tierra de agua y no se ha menester regar tan a menudo y es a menos trabajo mucho del hortelano; o con llover mucho, que lo riega el Señor sin trabajo ninguno nuestro, y es muy sin comparación mejor que todo lo que queda dicho. 8. Ahora, pues, aplicadas estas cuatro maneras de agua de que se ha de sustentar este huerto – porque sin ella perderse ha –, es lo que a mí me hace al caso y ha parecido que se podrá declarar algo de cuatro grados de oración, en que el Señor, por su bondad, ha puesto algunas veces mi alma. Plega a su bondad atine a decirlo de manera que aproveche a una de las personas que esto me mandaron escribir, que la ha traído el Señor en cuatro meses harto más adelante que yo estaba en diecisiete años. Hase dispuesto mejor, y así sin trabajo suyo riega este vergel con todas estas cuatro aguas, aunque la postrera aún no se le da sino a gotas; mas va de suerte que presto se engolfará en ella con ayuda del Señor. Y gustaré se ría, si le pareciere desatino la manera del declarar.
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da buoni giardinieri, che tali piante crescano, e potarle perché non vadano perdute, ma che da loro nascano fiori che producano un delicato profumo per ricreare nostro Signore, e venga spesso a dilettarsi nell’orto e a riposare tra le virtù. 7. Vediamo come sia possibile innaffiare, per conoscere il nostro compito e la fatica nel compierlo; se è maggiore del guadagno e fino a che punto ci metta alla prova. Mi sembrano quattro i modi in cui sia possibile innaffiare: tirando su l’acqua da un pozzo, con grande nostra fatica; con una noria e con tubature collegate a un tornio; l’ho fatto: si fa meno fatica e si ottiene più acqua; traendo l’acqua da un fiume o da un ruscello: così si irriga molto meglio; la terra si inzuppa meglio, non è necessario innaffiare spesso e la fatica del giardiniere è minore; con grandi piogge dal cielo; è il Signore a fare tutto senza alcun nostro sforzo; è indubbiamente il migliore dei modi descritti. 8. A questo punto, compresi questi quattro modi con cui l’orto può trarre sostentamento dall’acqua – perché senza questa tutto va perduto – fuor di metafora possiamo dire qualcosa dei quattro livelli di orazione ove il Signore, nella sua bontà, ha talvolta posto la mia anima. Voglia la sua bontà che mi sappia spiegare sì che ne profitti almeno una delle persone che mi ha chiesto di impegnarmi a scrivere; il Signore ha fatto avanzare di più la mia anima in quattro mesi di quanto, da sola, avessi fatto in diciassette anni. Meglio per lui; senza sua fatica, è andato irrigando il suo orticello con tutte e quattro le acque, anche se dell’ultima non le è concessa che qualche goccia. Ma va da sé che presto ne sarà bagnata, con l’aiuto del Signore. Sarei contenta d’udirla ridere, se le paresse sciocco il mio modo di spiegarmi.
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9. De los que comienzan a tener oración podemos decir son los que sacan el agua del pozo, que es muy a su trabajo, como tengo dicho, que han de cansarse en recoger los sentidos, que, como están acostumbrados a andar derramados, es harto trabajo. Han menester irse acostumbrando a no se les dar nada de ver ni oír, y aun ponerlo por obra las horas de la oración, sino estar en soledad y, apartados, pensar su vida pasada. Aunque esto primeros y postreros todos lo han de hacer muchas veces, hay más y menos de pensar en esto, como después diré. Al principio aún da pena, que no acaban de entender que se arrepienten de los pecados; y sí hacen, pues se determinan a servir a Dios tan de veras. Han de procurar tratar de la vida de Cristo, y cánsase el entendimiento en esto. Hasta aquí podemos adquirir nosotros, entiéndese con el favor de Dios, que sin éste ya se sabe no podemos tener un buen pensamiento. Esto es comenzar a sacar agua del pozo, y aun plega a Dios lo quiera tener. Mas al menos no queda por nosotros, que ya vamos a sacarla y hacemos lo que podemos para regar estas flores. Y es Dios tan bueno que, cuando por lo que Su Majestad sabe – por ventura para gran provecho nuestro – quiere que esté seco el pozo, haciendo lo que es en nosotros como buenos hortelanos, sin agua sustenta las flores y hace crecer las virtudes. Llamo «agua» aquí las lágrimas y, aunque no las haya, la ternura y sentimiento interior de devoción. 10. Pues ¿qué hará aquí el que ve que en muchos días no hay sino sequedad y disgusto y dessabor y tan mala gana para venir a sacar el agua, que si no se le acordase que hace placer y servicio al Señor de la huerta y mirase a no perder todo lo servido y aun lo que espera ganar del gran trabajo que es echar muchas veces el caldero en el pozo y sacarle sin agua, lo dejaría todo? Y muchas veces le acaecerá aun para esto no se le alzar los brazos, ni podrá tener un buen pensa-
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9. Possiamo dire che chi inizia a praticare l’orazione è chi tira su l’acqua dal pozzo, con fatica, stancandosi nel raccogliere i sensi; cosa ardua, abituati come sono ad andare distratti. È necessario si abituino a che non si dia loro alcunché da leggere o udire, e, oltre alle ore dedicate all’orazione, cercare la solitudine, il nascondimento e pensare alla propria vita passata. Pur dovendo i principianti, come i proficienti, tutti insomma, doverlo fare spesso, c’è chi deve pensarvi di più e chi meno. Inizialmente dà pena vedere come non si pentano neppure dei peccati; ma se vi riescono, si determinano a servire Dio con decisione. Devono poi conoscere bene la vita di Cristo, e in questo l’intelletto si affatica. Fin qui possiamo giungere con le nostre forze e, chiaramente, col favore di Dio; senza, lo sappiamo, non potremmo neppure produrre un pensiero buono. In questo consiste l’iniziale tirare su l’acqua dal pozzo, e voglia Dio che sappiamo giungere almeno a questo. E non resti per noi, che già andiamo a prenderla e facciamo il possibile per innaffiare i fiori. Dio è tanto buono che, quando Sua Maestà lo sa – per nostro maggior profitto – vuole che il pozzo sia secco; compie lui quanto spetterebbe a noi come buoni giardinieri, e, senza acqua, sostiene i fiori e sviluppa le virtù. Con “acqua” intendo le lacrime e, anche non ci fossero, la tenerezza e il devoto sentimento interiore. 10. Ma cosa farà chi si accorge che, dopo molti giorni, non c’è altro che aridità, nausea, maleodori e tanta cattiva voglia di venire al pozzo a prendere l’acqua, da abbandonare tutto, se non si ricordasse di fare un piacere e un servizio al Signore dell’orto e mirasse a non perdere quanto ha sin lì compiuto e a quanto guadagnerà dalla grande fatica di far scendere molte volte il secchio nel pozzo per ritirarlo senza acqua? Spesso gli accadrà di non essere neppure capace di alzare le braccia o di avere un pensiero
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miento: que este obrar con el entendimiento, entendido va que es el sacar agua del pozo. Pues, como digo, ¿qué hará aquí el hortelano? Alegrarse y consolarse y tener por grandísima merced de trabajar en huerto de tan gran Emperador. Y pues sabe le contenta en aquello y su intento no ha de ser contentarse a sí sino a El, alábele mucho, que hace de él confianza, pues ve que sin pagarle nada tiene tan gran cuidado de lo que le encomendó. Y ayúdele a llevar la cruz y piense que toda la vida vivió en ella y no quiera acá su reino ni deje jamás la oración. Y así se determine, aunque para toda la vida le dure esta sequedad, no dejar a Cristo caer con la cruz. Tiempo vendrá que se lo pague por junto. No haya miedo que se pierda el trabajo. A buen amo sirve. Mirándole está. No haga caso de malos pensamientos. Mire que también los representaba el demonio a San Jerónimo en el desierto. 11. Su precio se tienen estos trabajos, que, como quien los pasó muchos años (que cuando una gota de agua sacaba de este bendito pozo pensaba me hacía Dios merced), sé que son grandísimos y me parece es menester más ánimo que para otros muchos trabajos del mundo. Mas he visto claro que no deja Dios sin gran premio, aun en esta vida; porque es así, cierto, que una hora de las que el Señor me ha dado de gusto de Sí después acá, me parece quedan pagadas todas las congojas que en sustentarme en la oración mucho tiempo pasé. Tengo para mí que quiere el Señor dar muchas veces al principio, y otras a la postre, estos tormentos y otras muchas tentaciones que se ofrecen, para probar a sus amadores y saber si podrán beber el cáliz y ayudarle a llevar la cruz, antes que ponga en ellos grandes tesoros. Y para bien nuestro creo nos quiere Su Majestad llevar por aquí, para que entendamos bien lo poco que somos; porque son de tan gran dignidad las mercedes de después, que quiere por experiencia veamos antes nuestra miseria primero que nos las dé, por que no nos acaezca lo que a Lucifer.
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buono: a questa fatica dell’intelletto corrisponde il tirare su l’acqua dal pozzo. Cosa farà il giardiniere? Si rallegrerà, si consolerà e riterrà una grande grazia lavorare nell’orto di un Imperatore così potente. È soddisfatto perché sa di non voler accontentare se stesso, ma l’Imperatore, che molto lo loda e di lui si fida perché vede che, senza pagarlo, cura quanto gli fu affidato. Lo aiuta a portare la croce e, pensando di aver trascorso la vita in essa e non volendo quaggiù il suo regno, non lascia l’orazione, e decide, pur se l’aridità dovesse durare tutta la vita, a non lasciare cadere Cristo sotto il peso di quel legno. Arriverà il tempo della remunerazione. Non teme che il lavoro vada perso. Il suo padrone è buono. Lo sta guardando. Non faccia caso ai cattivi pensieri. Il demonio li agitava anche dinanzi a san Girolamo, nel deserto. 11. Queste fatiche hanno il loro prezzo; avendovi trascorso molti anni (quando una sola goccia d’acqua veniva su dal pozzo la ritenevo una grazia di Dio), so che sono costi elevati e mi pare necessario più coraggio a questo che per molte altre fatiche del mondo. Ho anche visto con chiarezza come Dio non lasci senza premio fin da questa vita; perché davvero con un’ora di quelle in cui il Signore mi ha concesso di godimento spirituale dopo tante fatiche, sono ripagati gli affanni subiti per molto tempo a proseguire nell’orazione. Sono certa che il Signore voglia, all’inizio e in seguito, dare questi tormenti insieme ad altre tentazioni, per provare chi lo ama e sapere se potranno bere il calice che lui ha bevuto e portare la croce, prima di porre in loro grandi tesori. Per il nostro bene penso voglia condurci lungo queste strade; per meglio intendere il poco che siamo. Sono sì elevate le grazie in seguito, che lui vuole farci toccare con mano la nostra miseria, per non cadere nell’inganno di Lucifero.
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12. ¿Qué hacéis Vos, Señor mío, que no sea para mayor bien del alma que entendéis que es ya vuestra y que se pone en vuestro poder para seguiros por donde fuereis hasta muerte de cruz y que está determinada a ayudárosla a llevar y a no dejaros solo con ella? Quien viere en sí esta determinación, no, no hay que temer. Gente espiritual, no hay por qué se afligir. Puesto ya en tan alto grado como es querer tratar a solas con Dios y dejar los pasatiempos del mundo, lo más está hecho. Alabad por ello a Su Majestad y fiad de su bondad, que nunca faltó a sus amigos. Tapaos los ojos de pensar por qué da a aquél de tan pocos días devoción, y a mí no en tantos años. Creamos es todo para más bien nuestro. Guíe Su Majestad por donde quisiere. Ya no somos nuestros, sino suyos. Harta merced nos hace en querer que queramos cavar en su huerto y estarnos cabe el Señor de él, que cierto está con nosotros. Si El quiere que crezcan estas plantas y flores a unos con dar agua que saquen de este pozo, a otros sin ella, ¿qué se me da mí? Haced vos, Señor, lo que quisiereis. No os ofenda yo. No se pierdan las virtudes, si alguna me habéis ya dado por sola vuestra bondad. Padecer quiero, Señor, pues Vos padecisteis. Cúmplase en mí de todas maneras vuestra voluntad. Y no plega a Vuestra Majestad que cosa de tanto precio como vuestro amor se dé a gente que os sirve sólo por gustos. 13. Hase de notar mucho – y dígolo porque lo sé por experiencia – que el alma que en este camino de oración mental comienza a caminar con determinación y puede acabar consigo de no hacer mucho caso ni consolarse ni desconsolarse mucho porque falten estos gustos y ternura o la dé el Señor, que tiene andado gran parte del camino. Y no haya miedo de tornar atrás, aunque más tropiece, porque va comenzado el edificio en firme fundamento. Sí, que no está el amor de Dios en tener lágrimas ni estos gustos y ternura, que por la mayor parte los deseamos y consolamos con ellos, sino en
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12. Cosa non fate, mio Signore, per il bene dell’anima che sapete appartenere a Voi e che si pone nelle vostre mani per seguirvi ovunque, sino alla morte di croce, decisa ad aiutarvi a portarla e a non lasciarvi solo? Chi scorgesse in sé tale determinazione, non ha da temere. Gente dalla vita interiore: non affliggetevi. Posti nell’alto grado di voler parlare a tu per tu con Dio e di distaccarsi dai passatempi del mondo, il più è fatto. Lodatene Sua Maestà, e confidate nella sua bontà che mai venne meno ai suoi amici. Non pensate a perché conceda devozione a quello che da pochi giorni ha iniziato il cammino, e a me niente, in tanti anni. Tutto concorre al nostro bene. Ci porti Sua Maestà dove lui vuole. Non siamo nostro possesso, ma siamo suoi. Suscita in noi una grande grazia il nostro desiderio di zappare nel suo campo e starcene in compagnia del suo Padrone, che certamente è accanto a noi. Se Lui vuole che queste piante e fiori crescano gli uni con l’acqua ricavata da questo pozzo, gli altri senza, cosa mi deve interessare? Fate, Signore, quel che volete. Ch’io non vi offenda. Non vadano perdute le virtù, se qualcuna me ne avete concessa per vostra bontà. E non permetta la Vostra Maestà che una cosa sì preziosa come il vostro amore sia concessa a gente che vi serve solo per le consolazioni che ne riceve. 13. Sappia – lo dico per esperienza – l’anima che inizia a camminare con decisione lungo questo cammino dell’orazione mentale, che, se non le importa consolarsi o sconsolarsi perché sono cose concesse o meno dal Signore, di aver già percorso gran parte del cammino. Non deve avere paura di tornare indietro, pur cadendo di frequente, perché l’edificio va costruendosi su solide fondamenta. Sì: l’amore di Dio non consiste nell’avere lacrime, o tali godimenti e tenerezze da molti di noi desiderati e in cui ci consoliamo, quanto nel servire con giustizia e
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servir con justicia y fortaleza de ánima y humildad. Recibir, más me parece a mí eso, que no dar nosotros nada. 14. Para mujercitas como yo, flacas y con poca fortaleza, me parece a mí conviene, como Dios ahora lo hace, llevarme con regalos, porque pueda sufrir algunos trabajos que ha querido Su Majestad tenga; mas para siervos de Dios, hombres de tomo, de letras, de entendimiento, que veo hacer tanto caso de que Dios no los da devoción, que me hace disgusto oírlo. No digo yo que no la tomen, si Dios se la da, y la tengan en mucho, porque entonces verá Su Majestad que conviene; mas que cuando no la tuvieren, que no se fatiguen y que entiendan que no es menester, pues Su Majestad no la da, y anden señores de sí mismos. Crean que es falta. Yo lo he probado y visto. Crean que es imperfección y no andar con libertad de espíritu, sino flacos para acometer. 15. Esto no lo digo tanto por los que comienzan (aunque pongo tanto en ello, porque les importa mucho comenzar con esta libertad y determinación), sino por otros; que habrá muchos que lo ha que comenzaron y nunca acaban de acabar. Y creo es gran parte este no abrazar la cruz desde el principio, que andarán afligidos pareciéndoles no hacen nada. En dejando de obrar el entendimiento, no lo pueden sufrir y por ventura entonces engorda la voluntad y toma fuerza, y no lo entienden ellos. Hemos de pensar que no mira el Señor en estas cosas, que, aunque a nosotros nos parecen faltas, no lo son. Ya sabe Su Majestad nuestra miseria y bajo natural mejor que nosotros mismos, y sabe que ya estas almas desean siempre pensar en El y amarle. Esta determinación es la que quiere. Estotro afligimiento que nos damos no sirve de más de inquietar el alma, y si había de estar inhábil para aprovechar una hora, que lo esté cuatro. Porque muy muchas
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forza d’animo, con umiltà. Il resto è più un ricevere che un dare. 14. Per donnicciuole come me, deboli e poco forti, mi pare e di fatto mi conviene, come Dio vuole, accettare alcuni doni per meglio sopportare le sofferenze che Sua Maestà permette ch’io subisca. Ma per servi di Dio, uomini fermi, dotti, intellettuali, che fanno tanto caso a se Dio concede loro o meno devozione… mi disgusta il solo saperlo. Non voglio dire che non la accettino, se Dio la concede loro, e che l’abbiano in gran conto; Sua Maestà saprà quel che più loro convenga. Ma qualora ne siano sprovvisti, non la ricerchino a fatica e capiscano che non è cosa necessaria; se Sua Maestà non la concede, perseverino ugualmente, padroni di se stessi. La ritengano una mancanza, l’ho comprovato di persona, o un’imperfezione, e non si condurranno in libertà di spirito, ma deboli per dare l’assalto. 15. Non lo dico tanto per gli incipienti (anche se tengo particolarmente al fatto che è per loro importante cominciare con tale libertà e decisione), ma per altri; molti hanno iniziato il cammino e non lo concludono. Il principale motivo di questo penso consista nel non abbracciare la croce sin dal principio; se ne andranno afflitti pensando di non combinare alcunché. Non facendo lavorare l’intelletto, non sopportano tutto questo e solo in qualche caso la volontà cresce e prende forza, ma non se ne accorgono. Il Signore non guarda a queste cose che, se anche a noi paiono mancanze, non lo sono. Sua Maestà conosce la nostra miseria e la nostra bassezza meglio di noi stessi, e sa che queste anime vogliono pensare sempre a Lui e amarlo. È questa la determinazione che vuole. L’afflizione che ci procuriamo da noi stessi, serve solo ad inquietare l’anima; se non era capace di profittare di un’ora d’ora-
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veces (yo tengo grandísima experiencia de ello, y sé que es verdad, porque lo he mirado con cuidado y tratado después a personas espirituales) que viene de indisposición corporal, que somos tan miserables que participa esta encarceladita de esta pobre alma de las miserias del cuerpo. Y las mudanzas de los tiempos y las vueltas de los humores muchas veces hacen que sin culpa suya no pueda hacer lo que quiere, sino que padezca de todas maneras. Y mientras más la quieren forzar en estos tiempos, es peor y dura más el mal; sino que haya discreción para ver cuándo es de esto, y no la ahoguen a la pobre. Entiendan son enfermos. Múdese la hora de la oración, y hartas veces será algunos días. Pasen como pudieren este destierro, que harta malaventura es de un alma que ama a Dios ver que vive en esta miseria y que no puede lo que quiere, por tener tan mal huésped como este cuerpo. 16. Dije «con discreción», porque alguna vez el demonio lo hará; y así es bien ni siempre dejar la oración cuando hay gran distraimiento y turbación en el entendimiento, ni siempre atormentar el alma a lo que no puede. Otras cosas hay exteriores de obras de caridad y de lección, aunque a veces aun no estará para esto. Sirva entonces al cuerpo por amor de Dios, porque otras veces muchas sirva él al alma, y tome algunos pasatiempos santos de conversaciones que lo sean, o irse al campo, como aconsejare el confesor. Y en todo es gran cosa la experiencia, que da a entender lo que nos conviene. Y en todo se sirve Dios. Suave es su yugo, y es gran negocio no traer el alma arrastrada, como dicen, sino llevarla con suavidad para su mayor aprovechamiento. 17. Así que torno a avisar – y aunque lo diga muchas veces no va nada – que importa mucho que de sequedades ni de inquietud y distraimiento en los pensamientos nadie se apriete ni aflija. Si quiere ganar libertad de espíritu y no andar siempre atribulado, comience a no se espantar de la cruz,
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zione, ne resta incapace per quattro. Tante volte, infatti (ne ho esperienza; so che è vero perché l’ho osservato con attenzione e ne ho parlato con persone di vita interiore) tutto dipende da un’indisposizione fisica; siamo così miserevoli che questo piccolo carcere, che è il corpo, partecipa la povera anima delle sue miserie. I cambi di tempo e le burrasche degli umori fanno sì che, senza colpa, l’anima non possa fare quel che vuole, ma subisca ogni cosa. Più le si fa forza in questi momenti, maggiore è la sua sofferenza. Ci vuole discrezione per accorgersi di tali circostanze e non soffocare la poverina. Sono malati. Cambino l’ora dedicata all’orazione, magari per alcuni giorni. Superino come è loro possibile questo esilio; è una brutta ventura, per un’anima che ama Dio, accorgersi di vivere in questa miseria e non poter fare quel che vuole, ospitata com’è in questo pessimo ospite di corpo. 16. Ho detto “discrezione” perché talvolta il demonio si darà da fare; sicché non è sempre bene tralasciare l’orazione se c’è grande distrazione e turbamento dell’intelletto, né sempre costringere l’anima a quanto non può. Ci si può distrarre anche con opere di carità o letture, pur se talvolta non sarà questa la soluzione. L’anima serva allora il corpo per amore di Dio, molte altre volte sarà infatti il corpo a servire l’anima, e scelga santi passatempi come chiacchierate che siano tali, o fare un giro per la campagna, a seconda di cosa consigli il confessore. L’esperienza ci fa comprendere cosa convenga. Sempre al servizio di Dio. Il suo giogo è soave ed è grande il guadagno a non trascinare l’anima, come si suol dire, ma condurla soavemente per suo maggior profitto. Torno ad avvisare – non mi interessa ripetermi – che nessuno si spaventi o affligga per aridità, inquietudini o distrazioni nei pensieri. Se vogliamo acquisire libertà di spirito e non condurci sempre tribolati, non spaventiamo-
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y verá cómo se la ayuda también a llevar el Señor y con el contento que anda y el provecho que saca de todo. Porque ya se ve que, si el pozo no mana, que nosotros no podemos poner el agua. Verdad es que no hemos de estar descuidados para que, cuando la haya, sacarla; porque entonces ya quiere Dios por este medio multiplicar las virtudes.
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ci della croce, e vedremo come il Signore stesso ci aiuti a portarla, e come saremo contenti nel cammino e di quanto guadagno si ricavi da tutto. Se il pozzo non produce, non possiamo fabbricare l’acqua. E non dobbiamo distrarci per prenderla, qualora ci sia; perché allora significa che Dio vuole, in tal modo, moltiplicarci le virtù.
Capítulo 12 Prosigue en este primer estado. – Dice hasta dónde podemos llegar con el favor de Dios por nosotros mismos, y el daño que es querer, hasta que el Señor lo haga, subir el espíritu a cosas sobrenaturales. 1. Lo que he pretendido dar a entender en este capítulo pasado – aunque me he divertido mucho en otras cosas por parecerme muy necesarias – es decir hasta lo que podemos nosotros adquirir, y cómo en esta primera devoción podemos nosotros ayudarnos algo. Porque en pensar y escudriñar lo que el Señor pasó por nosotros, muévenos a compasión, y es sabrosa esta pena y las lágrimas que proceden de aquí. Y de pensar la gloria que esperamos y el amor que el Señor nos tuvo y su resurrección, muévenos a gozo que ni es del todo espiritual ni sensual, sino gozo virtuoso y la pena muy meritoria. De esta manera son todas las cosas que causan devoción adquirida con el entendimiento en parte, aunque no podida merecer ni ganar si no la de Dios. Estále muy bien a un alma que no la ha subido de aquí, no procurar subir ella; y nótese esto mucho, porque no le aprovechará más de perder. 2. Puede en este estado hacer muchos actos para determinarse a hacer mucho por Dios y despertar el amor, otros para ayudar a crecer las virtudes, conforme a lo que dice un libro llamado Arte de servir a Dios, que es muy bueno y apropiado para los que están en este estado, porque obra el entendimiento. Puede representarse delante de Cristo y acostumbrarse a enamorarse mucho de su sagrada Humanidad y traerle siempre consigo y hablar con El, pedirle para sus necesidades y quejársele de sus trabajos, alegrarse con El en sus contentos y no olvidarle por ellos, sin procurar ora-
Capitolo dodicesimo Continua a parlare di questo primo livello di orazione. – Spiega sino a dove possiamo giungere, grazie al favore di Dio, con le nostre forze, e il danno che provoca volere, finché sia il Signore a farlo, costringere lo spirito alle cose soprannaturali. 1. Ciò che ho voluto spiegare nel capitolo precedente – malgrado mi sia dilungata anche in altre cose che mi parevano assai necessarie – è definire fin dove possiamo giungere da sole, e come, in questo primo livello, possiamo aiutarci in qualcosa da noi medesime. A pensare, infatti, e contemplare quanto il Signore patì per noi, ci muoviamo a compassione, e piacevoli sono la pena e le lacrime che da questo derivano. Il pensare poi alla gloria che speriamo, all’amore che il Signore ci dimostrò, e la sua risurrezione, ci muove a una gioia che non è del tutto spirituale e neppure del tutto sensibile, ma vi si ritrova una letizia virtuosa e una pena meritoria. Sicché queste sono tutte cose che producono una devozione in parte acquisita con l’intelletto, pur non avendola potuta meritare né acquisire se non come dono di Dio. È cosa buona, per un’anima che non è ascesa a un livello superiore, non cercare di più; è importante: da sola non otterrà altro che sconfitte. 2. A questo livello può compiere molti atti per decidersi al servizio di Dio e risvegliare l’amore, altri per facilitare lo sviluppo delle virtù, secondo l’affermazione di un libro intitolato Arte de servir a Dios, illuminante e appropriato per chi è a questo livello, ove ad agire è ancora l’intelletto. Può immaginarsi dinanzi a Cristo e procedere molto innamorandosi della sua Umanità, portarlo sempre con sé, parlare con Lui, chiedere per le proprie necessità, sfogarsi delle proprie fatiche, rallegrarsi delle proprie gioie e non
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ciones compuestas, sino palabras conforme a sus deseos y necesidad. Es excelente manera de aprovechar y muy en breve; y quien trabajare a traer consigo esta preciosa compañía y se aprovechare mucho de ella y de veras cobrare amor a este Señor a quien tanto debemos, yo le doy por aprovechado. 3. Para esto no se nos ha de dar nada de no tener devoción – como tengo dicho –, sino agradecer al Señor que nos deja andar deseosos de contentarle, aunque sean flacas las obras. Este modo de traer a Cristo con nosotros aprovecha en todos estados, y es un medio segurísimo para ir aprovechando en el primero y llegar en breve al segundo grado de oración, y para los postreros andar seguros de los peligros que el demonio puede poner. 4. Pues esto es lo que podemos. Quien quisiere pasar de aquí y levantar el espíritu a sentir gustos que no se los dan, es perder lo uno y lo otro, a mi parecer, porque es sobrenatural; y perdido el entendimiento, quédase el alma desierta y con mucha sequedad. Y como este edificio todo va fundado en humildad, mientras más llegados a Dios, más adelante ha de ir esta virtud, y si no, va todo perdido. Y parece algún género de soberbia querer nosotros subir a más, pues Dios hace demasiado, según somos, en allegarnos cerca de Sí. No se ha de entender que digo esto por el subir con el pensamiento a pensar cosas altas del cielo o de Dios y las grandezas que allá hay y su gran sabiduría; porque, aunque yo nunca lo hice (que no tenía habilidad – como he dicho – y me hallaba tan ruin, que aun para pensar cosas de la tierra me hacía Dios merced de que entendiese esta verdad, que no era poco atrevimiento, cuánto más para las del cielo), otras personas se aprovecharán, en especial si tienen letras, que es un gran tesoro para este ejercicio, a mi parecer, si son con
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dimenticarlo, senza cercare orazioni già pronte, ma parole conformi ai suoi desideri e alle sue necessità. Questa è una modalità di procedere assai buona e rapida; chi lottasse per portarsi appresso tale preziosa compagnia, profittandone e ridondando amore a questo Signore cui tanto dobbiamo, ne trarrà un vantaggio certo. 3. Per questo non ci deve interessare avvertire devozione – come ho detto – ma risultare graditi al Signore che ci lascia proseguire desiderosi d’accontentarlo, pur deboli le opere. Questo modo di farci accompagnare da Cristo è profittevole in ogni stato, ed è sicuro strumento per andare con profitto nel primo, e raggiungere rapidamente il secondo livello d’orazione; andare, insomma, al riparo dai pericoli che il demonio possa porre negli ulteriori livelli. 4. Questo è quanto possiamo. Chi volesse passare per tali vie e innalzare lo spirito per avvertire consolazioni che non gli sono concesse, perderebbe l’uno e l’altro, trattandosi di cose soprannaturali. Perduto l’intelletto, l’anima rimane abbandonata e in grande aridità. Dal momento che tale edificio va interamente fondandosi sull’umiltà, più ci si avvicina a Dio, più deve crescere in questa virtù; altrimenti va perso tutto. Il progredire si tramuta in superbia, compiendo Dio già abbastanza, per quanto siamo, nel solo avvicinarci a Sé. Non pensiate che dico questo riguardo l’innalzarsi con la mente a pensare cose elevate del cielo o di Dio, e le grandezze che là si trovano, la sua grande sapienza. Pur non avendolo mai fatto, infatti, (non essendone capace – come ho detto – ed ero tanto conciata che anche nel pensare alle cose della terra Dio mi faceva la grazia di capirne il vero, che non era poco ardire, quanto più quelle del cielo), altre persone ne profitteranno, specie se dotte, grande tesoro per questo esercizio, a mio parere, se sono umili.
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humildad. De unos días acá lo he visto por algunos letrados, que ha poco que comenzaron y han aprovechado muy mucho; y esto me hace tener grandes ansias porque muchos fuesen espirituales, como adelante diré. 5. Pues lo que digo «no se suban sin que Dios los suba», es lenguaje de espíritu. Entenderme ha quien tuviere alguna experiencia, que yo no lo sé decir si por aquí no se entiende. En la mística teología que comencé a decir, pierde de obrar el entendimiento, porque le suspende Dios, como después declararé más, si supiere y El me diere para ello su favor. Presumir ni pensar de suspenderle nosotros, es lo que digo no se haga, ni se deje de obrar con él, porque nos quedaremos bobos y fríos, y ni haremos lo uno ni lo otro; que cuando el Señor le suspende y hace parar, dale de qué se espante y se ocupe, y que sin discurrir entienda más en un «credo» que nosotros podemos entender con todas nuestras diligencias de tierra en muchos años. Ocupar las potencias del alma y pensar hacerlas estar quedas, es desatino. Y torno a decir que, aunque no se entiende, es de no gran humildad; aunque no con culpa, con pena sí, que será trabajo perdido, y queda el alma con un disgustillo como quien va a saltar y la asen por detrás, que ya parece ha empleado su fuerza, y hállase sin efectuar lo que con ella quería hacer; y en la poca ganancia que queda verá quien lo quisiere mirar esto poquillo de falta de humildad que he dicho. Porque esto tiene excelente esta virtud, que no hay obra a quien ella acompañe, que deje el alma disgustada. Paréceme lo he dado a entender, y por ventura será sola para mí. Abra el Señor los ojos de los que lo leyeren, con la experiencia; que, por poca que sea, luego lo entenderán. 6. Hartos años estuve yo que leía muchas cosas y no entendía nada de ellas; y mucho tiempo que, aunque me lo
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Pochi giorni fa l’ho notato in alcuni uomini dotti che, da poco iniziato il cammino, già ne han tratto grande beneficio. Da questo nascono in me grandi aneliti perché molti divengano uomini di vita interiore, come più avanti dirò. 5. Quando dico non si innalzino se non è Dio a innalzarli, utilizzo un linguaggio mistico. Mi comprenderà chi ne ha avuto esperienza; altrimenti non saprei come spiegarmi, se non lo si comprende. Nella mistica teologica cui ho fatto cenno, svanisce l’opera dell’intelletto perché Dio la sospende, come spiegherò oltre, se sarò in grado e se Lui me ne favorirà. Non possiamo neppure pensare di essere noi a sospenderne l’attività, né smettere di operare con lui, perché resteremmo intontiti e freddi, senza ottenere alcunché. Quando è il Signore a sospenderlo e a fermarlo, gli dà di che guardare e occuparsi, e che, senza discorrere, comprenda più cose con un “credo” di quanto noi potremmo intendere con tutti i nostri sforzi terreni in molti anni. Occupare le potenze dell’anima e pensare di renderle quiete è insensato. Torno a dire che, anche se non lo si comprende, non corrisponde a grande umiltà; pur senza colpa, sì con pena, ché sarà lavoro perduto, e permane nell’anima il disgusto di chi prende la rincorsa per saltare, ma lo afferrano da dietro: impegna la sua forza e si ritrova senza ottenere ciò per cui l’aveva impegnata. Nel poco guadagno che resta, chi vorrà vedrà questo poco di mancanza di umiltà di cui ho parlato. Questa virtù ha di eccellente che non c’è opera da lei accompagnata che lasci disgustata l’anima. Mi sembra di averlo spiegato, forse solo a me stessa. Apra il Signore gli occhi di chi leggerà, con l’esperienza: per poca che sia, allora comprenderanno. 6. Trascorsi diversi anni a leggere molto senza capirvi alcunché; e trascorsi molto tempo in cui, pur avendo ri-
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daba Dios, palabra no sabía decir para darlo a entender, que no me ha costado esto poco trabajo. Cuando Su Majestad quiere, en un punto lo enseña todo, de manera que yo me espanto. Una cosa puedo decir con verdad: que, aunque hablaba con muchas personas espirituales que querían darme a entender lo que el Señor me daba, para que se lo supiese decir, y es cierto que era tanta mi torpeza, que poco ni mucho me aprovechaba; o quería el Señor, como Su Majestad fue siempre mi maestro (sea por todo bendito, que harta confusión es para mí poder decir esto con verdad), que no tuviese a nadie que agradecer. Y sin querer ni pedirlo (que en esto no he sido nada curiosa – porque fuera virtud serlo – sino en otras vanidades), dármelo Dios en un punto a entender con toda claridad y para saberlo decir, de manera que se espantaban y yo más que mis confesores, porque entendía mejor mi torpeza. Esto ha poco. Y así lo que el Señor no me ha enseñado no lo procuro, si no es lo que toca a mi conciencia. 7. Torno otra vez a avisar que va mucho en «no subir el espíritu si el Señor no le subiere». Qué cosa es, se entiende luego. En especial para mujeres es más malo, que podrá el demonio causar alguna ilusión; aunque tengo por cierto no consiente el Señor dañe a quien con humildad se procura llegar a El, antes sacará más provecho y ganancia por donde el demonio le pensare hacer perder. Por ser este camino de los primeros más usado, e importan mucho los avisos que he dado, me he alargado tanto. Y habránlos escrito en otras partes muy mejor, yo lo confieso, y que con harta confusión y vergüenza lo he escrito, aunque no tanta como había de tener. Sea el Señor bendito por todo, que a una como yo quiere y consiente hable en cosas suyas, tales y tan subidas.
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cevuto confidenze da Dio, non sapevo come spiegarle; il tutto non mi è costata poca fatica. Ma quando Sua Maestà lo vuole, insegna tutto in un lampo, cosa spaventevole. Una cosa posso dire davvero: malgrado parlassi con molte persone di vita interiore che cercavano di spiegarmi quanto il Signore mi confidava perché fossi in grado di parlarne, era tanto grande la mia miseria da non profittarne né tanto né poco; o forse era il Signore a volere, essendo sempre stato Sua Maestà il mio maestro (sia per sempre benedetto: mi causa grande confusione poter dire questo con certezza), che non avessi alcuno da ringraziare. Senza volerlo né chiederlo (in questo non sono mai stata curiosa – sarebbe stata una virtù esserlo – ma in altre vanità sì che lo sono stata), Dio me lo ha fatto intendere in un lampo, tanto da essere capace di spiegarlo, di modo che si spaventavano i miei confessori e io più di loro, perché comprendevo meglio anche la mia bassezza. Questo da poco tempo. Non raggiungo se non quanto insegnatomi direttamente dal Signore, al di là di quanto concerne la mia coscienza. 7. Ripeto un’altra volta che è essenziale innalzare lo spirito se non è il Signore a volerlo. Il motivo lo si intende di conseguenza. In particolare è assai negativo per le donne, cui il demonio può suggerire delle illusioni; anche se sono certa che il Signore non consente di venire danneggiato a chi con umiltà cerca di avvicinarsi a Lui; anzi trarrà maggior profitto e guadagno proprio dove il demonio pensava di mandarlo in perdizione. Essendo questo il cammino più percorso dai principianti, sono molto importanti le cose da me dette, mi sono dilungata tanto. Altrove sarà stato meglio descritto, lo confesso, e confesso di averne scritto con grande confusione e vergogna, ma non tanta quanta ne avrei dovuta avere. Sia il Signore benedetto per tutto, il Signore che permette a una come me di scrivere di tali e tanto elevate cose sue.
Capítulo 13 Prosigue en este primer estado y pone avisos para algunas tentaciones que el demonio suele poner algunas veces. – Da avisos para ellas. – Es muy provechoso. 1. Hame parecido decir algunas tentaciones que he visto que se tienen a los principios, y algunas tenido yo, y dar algunos avisos de cosas que me parecen necesarias. Pues procúrese a los principios andar con alegría y libertad, que hay algunas personas que parece se les ha de ir la devoción si se descuidan un poco. Bien es andar con temor de sí para no se fiar poco ni mucho de ponerse en ocasión donde suele ofender a Dios, que esto es muy necesario hasta estar ya muy enteros en la virtud; y no hay muchos que lo puedan estar tanto, que en ocasiones aparejadas a su natural se puedan descuidar, que siempre, mientras vivimos, aun por humildad, es bien conocer nuestra miserable naturaleza. Mas hay muchas cosas adonde se sufre, como he dicho, tomar recreación aun para tornar a la oración más fuertes. En todo es menester discreción. 2. Tener gran confianza, porque conviene mucho no apocar los deseos, sino creer de Dios que, si nos esforzamos, poco a poco, aunque no sea luego, podremos llegar a lo que muchos santos con su favor; que si ellos nunca se determinaran a desearlo y poco a poco a ponerlo por obra, no subieran a tan alto estado. Quiere Su Majestad y es amigo de ánimas animosas, como vayan con humildad y ninguna confianza de sí. Y no he visto a ninguna de éstas que quede baja en este camino; ni ninguna alma cobarde, con amparo de humildad, que en muchos años ande lo que estotros en muy pocos. Espántame lo mucho que hace en este camino animarse a
Capitolo tredicesimo Continua a parlare di questo primo livello e mette sull’avviso di alcune tentazioni che il demonio è solito proporre alcune volte. – Parla di queste. – È un capitolo di grande profitto. 1. Mi è parso descrivere alcune tentazioni cui vanno soggetti i principianti, alcune delle quali ho subito pure io, e mettere sull’avviso per cose a mio parere necessarie. Si cerchi quindi agli inizi di procedere con gioia e libertà, ché ci son dei tali che pare debba loro sfuggire la pietà se solo si distraggono un po’. È buono procedere nel timore di sé, perché non accada di ritrovarsi né tanto né poco in occasioni dove si è soliti offendere Dio; questo è molto necessario per mantenersi integri nella virtù. Non molti sono capaci di rimanerlo per molto tempo: in situazioni preparate secondo la loro natura, possono perdere il cammino; sempre, mentre siamo in vita, anche per umiltà, è bene conoscere la nostra misera natura. Ci sono molte cose dove è lecito, come ho detto, ricrearsi, anche per tornare all’orazione più forti di prima. In tutto è necessaria la giusta misura. 2. Avere molta fiducia, perché non dobbiamo rimpicciolire i desideri, ma, abbandonati in Dio, credere che, se lottiamo, poco a poco, lentamente, giungeremo dove molti santi, col suo favore, sono giunti. Se questi non si fossero determinati a desiderarlo e, poco a poco, a metterlo in pratica, mai avrebbero raggiunto l’elevatezza del loro stato. A Sua Maestà piacciono le persone decise, umili e senza fiducia in se stessi. Non ne ho visto alcuna permanere rasoterra in questo cammino; né ho visto alcuna anima codarda che, col pretesto dell’umiltà, ottenga in molti anni quel che gli altri raggiungono in pochi. Mi stupisce l’efficacia, in questo cammino, di animarsi a grandi cose;
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grandes cosas; aunque luego no tenga fuerzas el alma, da un vuelo y llega a mucho, aunque – como avecita que tiene pelo malo – cansa y queda. 3. Otro tiempo traía yo delante muchas veces lo que dice san Pablo, que todo se puede en Dios. En mí bien entendía no podía nada. Esto me aprovechó mucho, y lo que dice san Agustín: Dame, Señor, lo que me mandas, y manda lo que quisieres. Pensaba muchas veces que no había perdido nada san Pedro en arrojarse en la mar, aunque después temió. Estas primeras determinaciones son gran cosa, aunque en este primer estado es menester irse más deteniendo y atados a la discreción y parecer de maestro; mas han de mirar que sea tal, que no los enseñe a ser sapos, ni que se contente con que se muestre el alma a sólo cazar lagartijas. ¡Siempre la humildad delante, para entender que no han de venir estas fuerzas de las nuestras! 4. Mas es menester entendamos cómo ha de ser esta humildad, porque creo el demonio hace mucho daño para no ir muy adelante gente que tiene oración, con hacerlos entender mal de la humildad, haciendo que nos parezca soberbia tener grandes deseos y querer imitar a los santos y desear ser mártires. Luego nos dice o hace entender que las cosas de los santos son para admirar, mas no para hacerlas los que somos pecadores. Esto también lo digo yo; mas hemos de mirar cuál es de espantar y cuál de imitar. Porque no sería bien si una persona flaca y enferma se pusiese en muchos ayunos y penitencias ásperas, yéndose a un desierto adonde ni pudiese dormir ni tuviese qué comer, o casas semejantes. Mas pensar que nos podemos esforzar con el favor de Dios a tener un gran desprecio de mundo, un no estimar honra, un no estar atado a la hacienda; que tenemos unos corazones tan apretados, que
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pur non avendo forze proprie, l’anima si invola e raggiunge alte vette, anche se – avvizzita e mezzo spiumata – si stanca e riposa per altro tempo. 3. Mi sono spesso ricordata dell’affermazione di san Paolo: tutto è possibile in Dio. Ben capivo come non avrei potuto nulla da me stessa. Questo mi aiutò molto, come l’affermazione di sant’Agostino: dammi, Signore, quel che comandi, e comanda ciò che vuoi. Molte volte ho pensato che san Pietro non ha perso nulla nel buttarsi in acqua, anche se poi fu colto da paura. Queste prime decisioni sono una gran cosa, anche se, nel primo livello, bisogna condursi prudentemente e secondo la discrezione e il parere del maestro; ma devono anche stare attenti che sia tale, che non insegni loro a essere rospi, né che si accontenti nel vedere l’anima cacciare lucertoline. Sempre umili, per capire che queste forze non provengono dalle nostre! 4. È anche necessario comprendere quale debba essere questa umiltà, perché credo che il demonio ponga molti ostacoli al cammino di chi pratica l’orazione, facendo loro travisare l’umiltà, facendo sì che appaia superbia l’avere grandi ideali, il voler imitare i santi e desiderare d’esser martiri. Il demonio ci suggerisce o convince che le cose dei santi sono solo da guardare, non da praticare, specie da chi, come noi, è peccatore. Dobbiamo discernere ciò che è da guardare da ciò che è da imitare. Non sarebbe cosa buona se una persona debole e malata si imponesse digiuni e aspre penitenze, andandosene in un deserto ove non poter dormire e non trovare cibo, o cose simili. È buono, invece, pensare che con il favore di Dio, possiamo raggiungere il distacco dal mondo, il non ricercare onori, il non essere legato agli affari: abbiamo dei cuori tanto piccoli che pare ci manchi la
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parece nos ha de faltar la tierra en queriéndonos descuidar un poco del cuerpo y dar al espíritu; luego parece ayuda al recogimiento tener muy bien lo que es menester, porque los cuidados inquietan a la oración. De esto me pesa a mí, que tengamos tan poca confianza de Dios y tanto amor propio, que nos inquiete ese cuidado. Y es así que adonde está tan poco medrado el espíritu como esto, unas naderías nos dan tan gran trabajo como a otros cosas grandes y de mucho tomo. ¡Y en nuestro seso presumimos de espirituales! 5. Paréceme ahora a mí esta manera de caminar un querer concertar cuerpo y alma para no perder acá el descanso y gozar allá de Dios. Y así será ello si se anda en justicia y vamos asidos a virtud. Mas es paso de gallina. Nunca con él se llegará a la libertad de espíritu. Manera de proceder muy buena me parece para estado, de casados, que han de ir conforme a su llamamiento; mas para otro estado, en ninguna manera deseo tal manera de aprovechar ni me harán creer es buena, porque la he probado, y siempre me estuviera así si el Señor por su bondad no me enseñara otro atajo. 6. Aunque en esto de deseos siempre los tuve grandes, mas procuraba esto que he dicho: tener oración, mas vivir a mi placer. Creo si hubiera quien me sacara a volar, más me hubiera puesto en que estos deseos fueran con obra. Mas hay – por nuestros pecados tan pocos, tan contados, que no tengan discreción demasiada en este caso, que creo es harta causa para que los que comienzan no vayan más presto a gran perfección. Porque el Señor nunca falta ni queda por El; nosotros somos los faltos y miserables.
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terra da sotto i piedi se vogliamo dimenticarci un po’ del corpo e dedicarci allo spirito. Ci pare addirittura un aiuto al raccoglimento avere il necessario, perché le preoccupazioni renderebbero inquieta l’orazione. Ne deriva, a mio parere, che abbiamo così poca fiducia in Dio e così tanto amor proprio, che questa preoccupazione ci inquieta. Avviene che ove lo spirito è così poco cresciuto, niente ci fa soffrire tanto quanto altri soffrono per cose grandi e importanti. E presumiamo di avere vita interiore! 5. Tale modo di procedere mi sembra un voler mettere d’accordo il corpo e l’anima per non perdere di qua il riposo e di là il goder di Dio. Così avverrà se camminiamo nella giustizia e secondo virtù. È un volo da gallina. Mai con questo raggiungeremo la libertà di spirito. Mi pare il modo giusto di avanzare per un altro stato di vita, quello degli sposati, che devono avanzare secondo la loro chiamata. Ma per l’altro stato, non desidero assolutamente un simile modo d’agire, né alcuno mi farà credere essere cosa buona; l’ho comprovato e resterò per sempre del mio parere se il Signore, nella sua bontà, non mi insegnerà altro modo. 6. Pur avendo sempre posseduto aneliti elevati, mi mettevo maggiormente in questo che ho detto: praticare l’orazione, ma vivere secondo il mio piacere. Se ci fosse stato qualcuno che mi avesse insegnato a volare, mi avrebbe indicato che tali desideri dovevano essere accompagnati dalle opere. Ma ce ne sono sì pochi – per i nostri peccati – tanto contati che non sanno cavarsela in simili circostanze, e sono convinta essere una causa persa che i principianti giungano più rapidamente a una grande perfezione. Il Signore non viene meno. Noi siamo assenti e miserevoli.
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7. También se pueden imitar los santos en procurar soledad y silencio y otras muchas virtudes, que no nos matarán estos negros cuerpos que tan concertadamente se quieren llevar para desconcertar el alma, y el demonio ayuda mucho a hacerlos inhábiles, cuando ve un poco de temor; no quiere él más para hacernos entender que todo nos ha de matar y quitar la salud; hasta tener lágrimas nos hace temer de cegar. He pasado por esto y por eso lo sé; y no sé yo qué mejor vista ni salud podemos desear que perderla por tal causa. Como soy tan enferma, hasta que me determiné en no hacer caso del cuerpo ni de la salud, siempre estuve atada, sin valer nada; y ahora hago bien poco. Mas como quiso Dios entendiese este ardid del demonio, y como me ponía delante el perder la salud, decía yo: «poco va en que me muera»; si el descanso: «no he ya menester descanso, sino cruz»; así otras cosas. Vi claro que en muy muchas, aunque yo de hecho soy harto enferma, que era tentación del demonio o flojedad mía; que después que no estoy tan mirada y regalada, tengo mucha más salud. Así que va mucho a los principios de comenzar oración a no amilanar los pensamientos, y créanme esto, porque lo tengo por experiencia. Y para que escarmienten en mí, aun podría aprovechar decir estas mis faltas. 8. Otra tentación es luego muy ordinaria, que es desear que todos sean muy espirituales, como comienzan a gustar del sosiego y ganancia que es. El desearlo no es malo; el procurarlo podría ser no bueno, si no hay mucha discreción y disimulación en hacerse de manera que no parezca enseñan; porque quien hubiere de hacer algún provecho en este caso, es menester que tenga las virtudes muy fuertes para que no dé tentación a los otros. Acaecióme a mí – y por eso lo entiendo – cuando, como
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7. I santi possono essere imitati anche nella ricerca del silenzio e nella ricerca di altre virtù, che non ammazzeranno i nostri corpi malandati che vogliono condursi tanto d’accordo per disaccordare l’anima; il demonio ce la mette tutta per renderli incapaci, non appena scorge un po’ di paura. Vuole illuderci che tutto è fatto per ammazzarci e toglierci la salute; persino nel pianto ci fa temere la cecità. Ho subito queste tentazioni, per questo le conosco e non so quale migliore vista o salute possiamo desiderare se non quella che perdiamo per una simile causa. Essendo tanto malata, finché non mi sono determinata a non far caso al corpo e alla salute, sempre sono andata impacciata, senza nulla valere; e tutt’ora faccio ben poco. Poiché Dio volle ch’io comprendessi queste astuzie del demonio che mi ponevano dinanzi la perdita della salute, andavo dicendo: “Non succede molto se muoio”. E se c’era di mezzo il riposo: “Non ho adesso bisogno di riposo, ma di croce”; e così per altre cose. Vidi chiaramente come molte di queste suggestioni, pur essendo io molto malata, fossero una tentazione del demonio o una mia debolezza; da quando non penso troppo a me stessa, sto molto meglio. I principianti del cammino dell’orazione non diano troppa importanza ai loro pensieri, e mi credano, perché glielo dico per esperienza. Imparandolo a mie spese potrei trarne profitto io medesima a raccontare le mie mancanze. 8. Un’altra tentazione molto frequente consiste nel desiderare che tutti siano molto spirituali, non appena inizino a godere della serenità e del guadagno che se ne trae. Desiderarlo non è un male; cercarlo potrebbe non essere cosa buona, se non c’è molta discrezione e dissimulazione come non vi fosse insegnamento; chi traesse profitto in questo caso, è necessario abbia virtù molto forti per non indurre in tentazione altri. Mi accadde – per questo lo capisco – quando, come
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he dicho, procuraba que otras tuviesen oración, que, como por una parte me veían hablar grandes cosas del gran bien que era tener oración, y por otra parte me veían con gran pobreza de virtudes, tenerla yo traíalas tentadas y desatinadas; y ¡con harta razón!, que después me lo han venido a decir, porque no sabían cómo se podía compadecer lo uno con lo otro; y era causa de no tener por malo lo que de suyo lo era, por ver que lo hacía yo algunas veces, cuando les parecía algo bien de mí. 9. Y esto hace el demonio, que parece se ayuda de las virtudes que tenemos buenas para autorizar en lo que puede el mal que pretende, que, por poco que sea, cuando es en una comunidad, debe ganar mucho; cuánto más que lo que yo hacía malo era muy mucho. Y así, en muchos años solas tres se aprovecharon de lo que les decía, y después que ya el Señor me había dado más fuerzas en la virtud, se aprovecharon en dos o tres años muchas, como después diré. Y, sin esto, hay otro gran inconveniente, que es perder el alma; porque lo más que hemos de procurar al principio es sólo tener cuidado de sí sola, y hacer cuenta que no hay en la tierra sino Dios y ella; y esto es lo que le conviene mucho. 10. Da otra tentación (y todas van con un celo de virtud que es menester entenderse y andar con cuidado) de pena de los pecados y faltas que ven en los otros: pone el demonio que es sólo la pena de querer que no ofendan a Dios y pesarle por su honra, y luego querrían remediarlo. Inquieta esto tanto, que impide la oración; y el mayor daño es pensar que es virtud y perfección y gran celo de Dios. Dejo las penas que dan pecados públicos – si los hubiese
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ho detto, cercavo che altre praticassero l’orazione. Se da un lato mi scorgevano dire un gran bene del fare orazione, dall’altro mi vedevano molto povera di virtù; facevo orazione e le inducevo quasi in tentazione e fuori di sé. In seguito, e a ragione, me lo han fatto notare, non potendo comprendere come potessero i due diversi atteggiamenti andare insieme. La causa consisteva nel non ritenere un male ciò che di per sé lo era, vedendo che io lo compivo talvolta, e scorgevano in me qualcosa di buono. 9. Così si comporta il demonio; pare aiutarsi con le nostre buone virtù per favorire in quel che può il male che desidera, e, per poco che sia, all’interno di una comunità deve guadagnarci molto. Compiendo io il male, il suo guadagno era ancora maggiore. Sicché, in molti anni, solo tre persone profittarono di quanto dicevo loro; mentre dopo che il Signore mi concesse più forze nelle virtù, in due o tre anni furono molti a trarne profitto, come racconterò. Oltre a questo, c’è un secondo grave inconveniente: la perdita dell’anima. Ciò che più dobbiamo cercare all’inizio è aver cura solo di lei e comportarci come se sulla terra non ci fossero altri che Dio e lei medesima; questo è un atteggiamento molto conveniente. 10. Un’altra tentazione (tutte si celano come fossero virtù, per cui è necessario discernere attentamente tra l’una e l’altra) nasce dalla pena dei peccati e delle mancanze che si scorgono negli altri. Il demonio fa sembrare che ci sia solo dolore perché non offendano Dio e non si affliggano per il loro onore, e vorrebbero porvi rimedio. Questo inquieta tanto da impedire l’orazione; e il danno peggiore sta nel pensare che in questo consista la virtù, la santità, il grande amore di Dio. Tralascio le pene provocate dai peccati pubblici – se vi
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en costumbre – de una congregación, o daños de la Iglesia de estas herejías, adonde vemos perder tantas almas; que ésta es muy buena, y como lo es buena, no inquieta. Pues lo seguro será del alma que tuviere oración descuidarse de todo y de todos, y tener cuenta consigo y con contentar a Dios. Esto conviene muy mucho, porque ¡si hubiese de decir los yerros que he visto suceder fiando en la buena intención!.... Pues procuremos siempre mirar las virtudes y cosas buenas que viéremos en los otros, y tapar sus defectos con nuestros grandes pecados. Es una manera de obrar que, aunque luego no se haga con perfección, se viene a ganar una gran virtud, que es tener a todos por mejores que nosotros, y comiénzase a ganar por aquí con el favor de Dios, que es menester en todo y, cuando falta, excusadas son las diligencias, y suplicarle nos dé esta virtud, que con que las hagamos no falta a nadie. 11. Miren también este aviso los que discurren mucho con el entendimiento, sacando muchas cosas de una cosa y muchos conceptos; que de los que no pueden obrar con él, como yo hacía, no hay que avisar, sino que tengan paciencia, hasta que el Señor les dé en qué se ocupen y luz, pues ellos pueden tan poco por sí, que antes los embaraza su entendimiento que los ayuda. Pues tornando a los que discurren, digo que no se les vaya todo el tiempo en esto; porque, aunque es muy meritorio, no les parece – como es oración sabrosa – que ha de haber día de domingo, ni rato que no sea trabajar. Luego les parece es perdido el tiempo, y tengo yo por muy ganada esta pérdida; sino que – como he dicho – se representen delante de Cristo, y sin cansancio del entendimiento se estén hablando y regalando con El, sin cansarse en componer razones, sino presentar necesidades y la razón que tiene para no nos sufrir allí: lo uno un tiempo, y lo otro otro, porque no se canse el alma de comer siempre un manjar. Estos son muy gustosos y provechosos, si el gusto se
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è l’abitudine – di una congregazione, o i danni alla Chiesa provocati da queste eresie per cui vediamo perdersi molte anime. Questo dolore è buono, e, per questo non fa perdere la pace. La via certa per l’anima che pratica l’orazione consiste nel dimenticarsi di tutto e di tutti, voler stare con se stessa e contentare Dio. Questo è molto conveniente: se dovessi dire gli errori che ho visto commettere fidando nella buona intenzione!… Cerchiamo sempre di scorgere la virtù e le cose buone negli altri, e coprire i loro difetti con i nostri grandi peccati. È un modo d’agire per cui, anche se non lo si fa poi con perfezione, si ottiene molto frutto: ritenere gli altri migliori di noi. Da qui si incomincia ad ottenere il favore di Dio, necessario in tutto, tanto che, se manca, sono inutili gli sforzi; dobbiamo quindi supplicarlo che ci conceda tale virtù, affinché a nessuno venga meno. 11. Osservi questo anche chi lavora molto di intelletto, traendo conclusioni e concetti da una sola cosa. Non occorre darne avviso a chi invece lo usa poco, come me; ma che abbiano pazienza, finché il Signore conceda loro di che occuparsi e luce. Possono tanto poco da sé da restare imbarazzati dal medesimo intelletto che li aiuta. Tornando a chi pensa, consiglio di non impiegare tutto il tempo in questo. Pur essendo molto meritorio, giungono a non ammettere – essendo un’orazione gustosa – che ci possa essere una pausa di riposo, né un momento di non lavoro. Sembra loro di perdere tempo, ma tale perdita è un guadagno; come ho detto, si rappresentano dinanzi a Cristo e, senza stanchezza dell’intelletto, parlano e si consolano alla sua presenza, senza affaticarsi nel comporre ragionamenti, senza fare presenti necessità o la ragione per cui lì non si soffre: una volta una cosa, un’altra vola un’altra, perché l’anima non si stanchi di masticare sempre lo stesso cibo. Questi sono molto gradevoli e profittevoli, se il gusto
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usa a comer de ellos; traen consigo gran sustentamiento para dar vida al alma, y muchas ganancias. 12. Quiérome declarar más, porque estas cosas de oración todas son dificultosas y, si no se halla maestro, muy malas de entender; y esto hace que, aunque quisiera abreviar y bastaba para el entendimiento bueno de quien me mandó escribir estas cosas de oración sólo tocarlas, mi torpeza no da lugar a decir y dar a entender en pocas palabras cosa que tanto importa declararla bien; que como yo pasé tanto, he lástima a los que comienzan con solos libros, que es cosa extraña cuán diferentemente se entiende de lo que después de experimentado se ve. Pues tornando a lo que decía, ponémonos a pensar un paso de la Pasión, digamos el de cuando estaba el Señor a la columna: anda el entendimiento buscando las causas que allí da a entender, los dolores grandes y pena que Su Majestad tendría en aquella soledad y otras muchas cosas que, si el entendimiento es obrador, podrá sacar de aquí. ¡Oh que si es letrado!.... Es el modo de oración en que han de comenzar y demediar y acabar todos, y muy excelente y seguro camino, hasta que el Señor los lleve a otras cosas sobrenaturales. 13. Digo «todos», porque hay muchas almas que aprovechan más en otras meditaciones que en la de la sagrada Pasión; que así como hay muchas moradas en el cielo, hay muchos caminos. Algunas personas aprovechan considerándose en el infierno, y otras en el cielo y se afligen en pensar en el infierno, otras en la muerte. Algunas, si son tiernas de corazón, se fatigan mucho de pensar siempre en la Pasión, y se regalan y aprovechan en mirar el poder y grandeza de Dios en las criaturas y el amor que nos tuvo, que en todas las
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si abitua a mangiarli; portano con sé molto nutrimento per dar vita all’anima e molti guadagni. 12. Mi piacerebbe spiegarmi meglio, perché questi concetti riguardanti l’orazione sono complessi, e, se non si trova un maestro che li spieghi, difficili da capire. Questo fa sì che, anche se avessi voluto essere più breve e fosse stato sufficiente per la buona comprensione di chi mi comandò di scrivere queste cose solo per accenni, mi infastidisce non dare spazio per spiegare e far comprendere in breve cose che è tanto importante spiegare bene. Avendone passate di tutti i colori, mi addolora chi inizia solo con i libri, essendo singolare la differenza tra quel che si capisce prima e quel che si sperimenta poi. Tornando a quel che dicevo, pensiamo, per esempio, a un passo della Passione, quando il Signore era alla colonna: l’intelletto va cercando le ragioni che lì ci vengono spiegate, i grandi dolori e la grande pena che Sua Maestà avrà patito in quella gran solitudine e molte altre cose che, se l’intelletto è in grado di lavorare, saprà trarre da qui. Specie se è l’intelletto di un uomo di cultura!… È la modalità di fare orazione con cui tutti devono iniziare, confrontarsi e terminare; ed è un cammino sicuro e assai eccellente, sinché il Signore li conduce ad altre cose soprannaturali. 13. Dico “tutti”, perché ci sono molte anime che traggono maggior frutto a meditare cose differenti dalla sacra Passione; come ci sono molti posti in cielo, così ci sono molte strade per giungervi. Alcuni traggono giovamento considerando l’inferno, altre il cielo, e si affliggono, anzi, se pensano all’inferno; altre ancora meditano la morte. Alcune, se deboli di cuore, si affaticano a pensare sempre alla Passione, mentre gioiscono e traggono beneficio nel contemplare il potere e la grandezza di Dio nelle sue creature e l’amore dimostratoci, che si manifesta in ogni
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cosas se representa, y es admirable manera de proceder, no dejando muchas veces la Pasión y vida de Cristo, que es de donde nos ha venido y viene todo el bien. 14. Ha menester aviso el que comienza, para mirar en lo que aprovecha más. Para esto es muy necesario el maestro, si es experimentado; que si no, mucho puede errar y traer un alma sin entenderla ni dejarla a sí misma entender; porque, como sabe que es gran mérito estar sujeta a maestro, no osa salir de lo que le manda. Yo he topado almas acorraladas y afligidas por no tener experiencia quien las enseñaba, que me hacían lástima, y alguna que no sabía ya qué hacer de sí; porque, no entendiendo el espíritu, afligen alma y cuerpo, y estorban el aprovechamiento. Una trató conmigo, que la tenía el maestro atada ocho años había a que no la dejaba salir de propio conocimiento, y teníala ya el Señor en oración de quietud, y así pasaba mucho trabajo. 15. Y aunque esto del conocimiento propio jamás se ha de dejar, ni hay alma, en este camino, tan gigante que no haya menester muchas veces tornar a ser niño y a mamar (y esto jamás se olvide, quizás lo diré más veces, porque importa mucho); porque no hay estado de oración tan subido, que muchas veces no sea necesario tornar al principio, y en esto de los pecados y conocimiento propio, es el pan con que todos los manjares se han de comer, por delicados que sean, en este camino de oración, y sin este pan no se podrían sustentar; mas hase de comer con tasa, que después que un alma se ve ya rendida y entiende claro no tiene cosa buena de sí y se ve avergonzada delante de tan gran Rey y ve lo poco que le paga lo mucho que le debe, ¿qué necesidad hay de gastar el tiempo aquí?, sino irnos a otras cosas que el Señor pone de-
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creatura; è un modo ammirevole di procedere, senza tralasciare la Passione e la vita di Cristo, che è la fonte di ogni nostro bene. 14. È necessario che chi è agli inizi della vita interiore sia attento e si concentri su quel che reca maggior frutto. Per questo hanno davvero bisogno di un maestro, dalla grande esperienza. Altrimenti può sbagliare e condurre un’anima senza comprenderla né lasciare che lei comprenda se stessa. Sapendo infatti essere meritevole assoggettarsi ad una guida spirituale, l’anima non osa andare oltre a quel che lui indica. Ho incontrato anime bloccate e afflitte per la mancanza di esperienza di chi insegnava loro; mi facevano pena, qualcuna non sapeva più cosa fare di se stessa. Questi maestri, non conoscendo lo spirito, affliggono l’anima e il corpo e ne disturbano la crescita. Una venne a consultarmi perché la sua guida spirituale da otto anni non la lasciava uscire dalla conoscenza di sé, mentre il Signore l’aveva già condotta all’orazione di quiete; ne pativa molto. 15. Anche se la conoscenza di sé non va mai lasciata, né c’è anima, in questo cammino, che, per gigante che sia, non abbia bisogno di tornare molte volte a essere bimbo e a poppare (mai lo si dimentichi, questo, lo dirò molte volte, perché è davvero importante); non c’è livello d’orazione tanto elevato da rendere superfluo tornare spesso ove si era partiti, in particolare al peccato e alla conoscenza di sé; questo è il pane con cui tutti i cibi vanno mangiati, per delicati, lungo il cammino dell’orazione; senza tale pane non ci si può sostenere. Ma va mangiato un poco alla volta perché, dopo che un’anima diviene cosciente di sé, comprende con chiarezza come non vi sia in sé alcuna cosa buona, si vergogna dinanzi a un Re tanto grande, vedendo il poco che paga e il molto che gli deve, si domanda che necessità ci sia di perdere il tempo qui, se non dedicarci
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lante y no es razón las dejemos, que Su Majestad sabe mejor que nosotros de lo que nos conviene comer. 16. Así que importa mucho ser el maestro avisado – digo de buen entendimiento – y que tenga experiencia. Si con esto tiene letras, es grandísimo negocio. Mas si no se pueden hallar estas tres cosas juntas, las dos primeras importan más; porque letrados pueden procurar para comunicarse con ellos cuando tuvieren necesidad. Digo que a los principios, si no tienen oración, aprovechan poco letras; no digo que no traten con letrados, porque espíritu que no vaya comenzado en verdad yo más le querría sin oración; y es gran cosa letras, porque éstas nos enseñan a los que poco sabemos y nos dan luz y, llegados a verdades de la Sagrada Escritura, hacemos lo que debemos: de devociones a bobas nos libre Dios. 17. Quiérome declarar más, que creo me meto en muchas cosas. Siempre tuve esta falta de no me saber dar a entender – como he dicho – sino a costa de muchas palabras. Comienza una monja a tener oración; si un simple la gobierna y se le antoja, harála entender que es mejor que le obedezca a él que a su superior, y sin malicia suya, sino pensando acierta; porque si no es de religión, parecerle ha es así. Y si es mujer casada, dirála que es mejor, cuando ha de entender en su casa, estarse en oración, aunque descontente a su marido. Así que no sabe ordenar el tiempo ni las cosas para que vayan conforme a verdad. Por faltarle a él la luz, no la da a los otros aunque quiere. Y aunque para esto parece no son menester letras, mi opinión ha sido siempre y será que cualquier cristiano procure tratar con quien las tenga buenas, si puede, y
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ad altre cose che il Signore pone dinanzi e non c’è ragione per cui le lasciamo, sapendo Sua Maestà meglio di noi cosa ci convenga mangiare. 16. Sicché è importante che la guida spirituale sia giusta – intendo dire di buon intelletto – e che abbia esperienza. Se oltre a questo è pure dotta, il guadagno è assicurato. Ma qualora non si possano ottenere queste tre cose insieme, le prime due sono più importanti. Di uomini acculturati se ne possono trovare, infatti, per parlare con loro qualora ce ne sia bisogno. Intendo dire che per i principianti, se non praticano l’orazione, a poco serve un uomo di cultura. Non sto dicendo che non abbiano a che fare con gli uomini di cultura, perché lo spirito che non va iniziando il cammino nella verità, lo preferirei piuttosto senza orazione. È importante la cultura, perché insegna a chi poco conosce come noi, ci illumina, e, raggiunte le verità della Sacra Scrittura, compiamo il nostro dovere: ci liberi il Signore dalle sciocche devozioncelle. 17. Vorrei spiegarmi meglio; forse mi sto disperdendo. Ho sempre avuto il difetto di non sapermi spiegare, come detto, se non con molte parole. Una monaca inizia a praticare l’orazione; se un ingenuo la guida e gli viene voglia, le farà intendere che è meglio obbedisca a lui che al superiore; senza malizia, ma certo di essere nel giusto; se non è un religioso, infatti, può sembrargli così. Se si tratta invece di una donna sposata, le dirà che è meglio, quando deve occuparsi delle faccende domestiche, che si dedichi all’orazione, pur scontentando suo marito. Non è in grado, costui, di ordinare le cose perché corrispondenti al vero. Mancando a lui la luce, impedisce agli altri di possederla, pur volendolo. Anche se per questo non pare necessario il sapere, la mia opinione è sempre stata e sempre sarà che ogni cristiano cerchi di avere a che fare con chi ne possiede, di buona
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mientras más, mejor; y los que van por camino de oración tienen de esto mayor necesidad, y mientras más espirituales, más. 18. Y no se engañe con decir que letrados sin oración no son para quien la tiene. Yo he tratado hartos, porque de unos años acá lo he más procurado con la mayor necesidad, y siempre fui amiga de ellos, que aunque algunos no tienen experiencia, no aborrecen al espíritu ni le ignoran; porque en la Sagrada Escritura que tratan, siempre hallan la verdad del buen espíritu. Tengo para mí que persona de oración que trate con letrados, si ella no se quiere engañar, no la engañará el demonio con ilusiones, porque creo temen en gran manera las letras humildes y virtuosas, y saben serán descubiertos y saldrán con pérdida. 19. He dicho esto porque hay opiniones de que no son letrados para gente de oración, si no tienen espíritu. Ya dije es menester espiritual maestro; mas si éste no es letrado, gran inconveniente es. Y será mucha ayuda tratar con ellos, como sean virtuosos. Aunque no tenga espíritu, me aprovechará, y Dios le dará a entender lo que ha de enseñar y aun le hará espiritual para que nos aproveche. Y esto no lo digo sin haberlo probado y acaecídome a mí con más de dos. Digo que para rendirse un alma del todo a estar sujeta a solo un maestro, que yerra mucho en no procurar que sea tal, si es religioso, pues ha de estar sujeto a su prelado, que por ventura le faltarán todas tres cosas – que no será pequeña cruz – sin que él de su voluntad sujete su entendimiento a quien no le tenga bueno. Al menos esto no lo he yo podido acabar conmigo ni me parece conviene. Pues si es seglar, alabe a Dios que puede escoger a quien ha de estar sujeto, y no pierda esta tan virtuosa libertad; antes esté sin ninguno hasta hallarle, que
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cultura, se può, e più ne ha meglio è. Chi si è avviato sul cammino dell’orazione ne ha ancora più bisogno, e chi ha una vita interiore più profonda, ne è ancora più necessitato. 18. Non ci si inganni pensando che gli uomini dotti senza orazione non siano fatti per chi invece la pratica. Me ne intendo, perché, negli ultimi anni avendo avuto a che fare con parecchi di loro per bisogno, sempre mi ritrovai d’accordo; pur mancando ad alcuni di loro l’esperienza, non aborriscono lo spirito né lo ignorano. Pescano il buono spirito dalla Sacra Scrittura di cui parlano. Secondo me, una persona d’orazione che ha a che fare con uomini dotti, se non vuole essere ingannata, non sarà ingannata dal demonio con illusioni, perché i demoni temono le anime umili e virtuose; sanno che verrebbero scoperti e ne usciranno sconfitti. 19. Ho detto che sono diverse le opinioni sul fatto che, se non ne possiedono lo spirito, gli uomini dotti non sono fatti per le anime d’orazione. Ho detto quanto sia necessario un maestro di vita interiore, ma se neppure è dotto, è di grande ostacolo. Sarà di grande aiuto avere a che fare con loro, se virtuosi. Pur non avendone lo spirito ne profitterò, e Dio farà loro comprendere quanto devono insegnare e, a nostro giovamento, gli renderà la vita spirituale. Non dico questo senza averlo provato, almeno con due persone. Perché un’anima si arrenda a essere soggetta a un solo maestro, che sbagli molto nel cercare di non essere tale, se è religioso, dovendo restare soggetto al suo prelato, che magari verranno meno tutte e tre le cose – che non sarebbe una croce piccola – senza che lui, volontariamente, assoggetti il suo intelletto a chi non lo abbia buono. Questo a me non è successo e non mi pare conveniente. Se è un secolare, lodi Dio per la libertà di poter scegliere a chi restare sottomesso, e non perda una tanto virtuosa libertà; anzi rimanga senza
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el Señor se le dará, como vaya fundado todo en humildad y con deseo de acertar. Yo le alabo mucho, y las mujeres y los que no saben letras le habíamos siempre de dar infinitas gracias, porque haya quien con tantos trabajos haya alcanzado la verdad que los ignorantes ignoramos. 20. Espántanme muchas veces letrados, religiosos en especial, con el trabajo que han ganado lo que sin ninguno, más que preguntarlo, me aproveche a mí. ¡Y que haya personas que no quieran aprovecharse de esto! ¡No plega a Dios! Véolos sujetos a los trabajos de la religión, que son grandes, con penitencias y mal comer, sujetos a la obediencia, que algunas veces me es gran confusión, cierto; con esto, mal dormir, todo trabajo, todo cruz. Paréceme sería gran mal que tanto bien ninguno por su culpa lo pierda. Y podrá ser que pensemos algunos que estamos libres de estos trabajos, y nos lo dan guisado, como dicen, y viviendo a nuestro placer, que por tener un poco de más oración nos hemos de aventajar a tantos trabajos. 21. ¡Bendito seáis vos, Señor, que tan inhábil y sin provecho me hicisteis! Mas aláboos muy mucho, porque despertáis a tantos que nos despierten. Había de ser muy continua nuestra oración por estos que nos dan luz. ¿Qué seríamos sin ellos entre tan grandes tempestades como ahora tiene la Iglesia? Si algunos ha habido ruines, más resplandecerán los buenos. Plega al Señor los tenga de su mano y los ayude para que nos ayuden, amén. 22. Mucho he salido de propósito de lo que comencé a decir; mas todo es propósito para los que comienzan, que comiencen camino tan alto de manera que vayan puestos en verdadero camino. Pues tornando a lo que decía de pensar a
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fino a trovarne uno, che gli concederà il Signore, perché ha basato tutto sull’umiltà e sul desiderio di riuscire. Lodo molto il Signore; noi donne e gli ignoranti dovremmo sempre dargli infinite grazie perché c’è chi, con grandi fatiche, ha ottenuto la verità che noi ignoranti non conosciamo. 20. Molte volte mi meravigliano gli uomini dotti, in particolare i religiosi, per la fatica da loro compiuta per giungere a quelle conoscenze che io, senza sforzo, posso fare mie. Ci sono persone che non vogliono profittarne! Dio non lo voglia! Li vedo sottomessi alle grandi fatiche della vita religiosa, con penitenze e cattivi cibi, sottomessi all’obbedienza, che talvolta mi manda in confusione. Sommando il dormire male, tutto è fatica e croce. Mi parrebbe un male che qualcuno perdesse per loro colpa un bene tanto grande. Può accadere che qualcuno pensi di essere libero da queste fatiche, ricevendo il nutrimento già condito; vivendo a nostro piacere, pensiamo che per il fatto di fare un po’ di orazione in più, ci avvantaggiamo rispetto agli uomini dotti sottomessi a tante fatiche. 21. Siate benedetto voi, Signore, che mi avete creato così incapace e senza profitto! Ma ancor più vi lodo perché risvegliate molti di coloro che risvegliano noi. Dovrebbe essere ininterrotta la nostra preghiera per questi che ci illuminano. Cosa sarebbe di noi senza di loro nelle grandi tempeste che sta subendo la Chiesa? Se alcuni sono addirittura stati rovinosi, splenderanno maggiormente i buoni. Voglia il Signore averli nelle sue mani e aiutarli perché ci aiutino. Amen. 22. Sono andata fuori strada rispetto a quel che avevo iniziato a dire; ma torna utile per chi è agli inizi, per chi inizia un cammino sì elevato, perché si ritrovino nel giusto cammino. Tornando a quando dicevo di pensare a Cristo
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Cristo a la columna, es bueno discurrir un rato y pensar las penas que allí tuvo y por qué las tuvo y quién es el que las tuvo y el amor con que las pasó. Mas que no se canse siempre en andar a buscar esto, sino que se esté allí con El, acallado el entendimiento. Si pudiere, ocuparle en que mire que le mira, y le acompañe y hable y pida y se humille y regale con El, y acuerde que no merecía estar allí. Cuando pudiere hacer esto, aunque sea al principio de comenzar oración, hallará grande provecho, y hace muchos provechos esta manera de oración; al menos hallóle mi alma. No sé si acierto a decirlo. Vuestra merced lo verá. Plega al Señor acierte a contentarle siempre, amén.
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e alla colonna, è cosa buona parlarne e pensare alle pene che lì patì, perché le patì, chi le patì, e con quale amore le sopportò. Ma non stanchiamoci in questa ricerca; restiamo semplicemente lì con lui, con l’intelletto assopito. Se possibile occupiamolo nel guardare chi lo guarda, nell’accompagnarlo, nel parlargli, nel chiedergli, nell’umiliarci e nel farci dono con lui, e ricordiamoci che non meriterebbe di essere lì. Quando avvenisse questo, pur essendo l’inizio dell’inizio dell’orazione, se ne trae profitto, come da questo modo di pregare; almeno così è stato per la mia anima. Non so se sono riuscita a spiegarmi. Vostra grazia lo giudicherà. Voglia il Signore ch’io possa sempre accontentarlo. Amen.
Capítulo 14 Comienza a declarar el segundo grado de oración, que es ya dar el Señor al alma a sentir gustos más particulares. – Decláralo para dar a entender cómo son ya sobrenaturales. – Es harto de notar. 1. Pues ya queda dicho con el trabajo que se riega este vergel y cuán a fuerza de brazos sacando el agua del pozo, digamos ahora el segundo modo de sacar el agua que el Señor del huerto ordenó para que con artificio de con un torno y arcaduces sacase el hortelano más agua y a menos trabajo, y pudiese descansar sin estar continuo trabajando. Pues este modo, aplicado a la oración que llaman de quietud, es lo que yo ahora quiero tratar. 2. Aquí se comienza a recoger el alma, toca ya aquí cosa sobrenatural, porque en ninguna manera ella puede ganar aquello por diligencias que haga. Verdad es que parece que algún tiempo se ha cansado en andar el torno y trabajar con el entendimiento y henchídose los arcaduces; mas aquí está el agua más alto y así se trabaja muy menos que en sacarlo del pozo. Digo que está más cerca el agua, porque la gracia dase más claramente a conocer al alma. Esto es un recogerse las potencias dentro de sí para gozar de aquel contento con más gusto; mas no se pierden ni se duermen; sola la voluntad se ocupa de manera que, sin saber cómo, se cautiva; sólo da consentimiento para que la encarcele Dios, como quien bien sabe ser cautivo de quien ama. ¡Oh Jesús y Señor mío! ¡qué nos vale aquí vuestro amor!, porque éste tiene al nuestro tan atado que no deja libertad para amar en aquel punto a otra cosa sino a Vos.
Capitolo quattordicesimo Comincia a spiegare il secondo grado d’orazione, dove il Signore concede all’anima di avvertire consolazioni più particolari. – Ne parla per far comprendere che si tratta di eventi soprannaturali. – Sono cose importanti da sottolineare. 1. Dopo aver parlato della fatica con cui si irriga questo giardino, prendendo l’acqua, a forza di braccia, dal pozzo, raccontiamo ora del secondo modo di ottenere l’acqua, secondo modo ordinato dal Signore dell’orto perché con l’aiuto di un torno e di tubature, il giardiniere ottenesse più acqua con meno fatica, e potesse riposarsi senza stare tutto il tempo a faticare. Di questo modo, riferito all’orazione che definiscono di quiete, io voglio ora parlare. 2. Qui l’anima inizia a raccogliersi, e siamo già in ambito soprannaturale, perché in alcun modo ella può ottenere questo obiettivo, per sforzi che faccia. È vero che sembra essersi stancata, dedicando un po’ di tempo a far giri attorno, e a lavorare con l’intelletto riempiendo le tubature, ma qui l’acqua è ad un livello più alto sicché si fatica meno che a prenderla direttamente dal pozzo. Dico che l’acqua è più vicina perché la grazia si fa conoscere più chiaramente all’anima. È un raccogliersi delle potenze dentro di sé per godere di quella gioia con più piacere; ma non si perdono né si assopiscono; solo la volontà si impegna, di modo che, senza sapere come, diviene prigioniera. Dice il suo sì soltanto per essere incarcerata da Dio, come chi sa di essere prigioniero di chi ama. Oh, Gesù e Signore mio! Quanto abbiamo bisogno qui del vostro amore che s’impossessa tanto del nostro da non lasciargli la libertà, a tal punto, di amare altri che Voi.
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3. Las otras dos potencias ayudan a la voluntad para que vaya haciéndose hábil para gozar de tanto bien, puesto que algunas veces, aun estando unida la voluntad, acaece desayudar harto; mas entonces no haga caso de ellas, sino estése en su gozo y quietud; porque, si las quiere recoger, ella y ellas perderán, que son entonces como unas palomas que no se contentan con el cebo que les da el dueño del palomar sin trabajarlo ellas, y van a buscar de comer por otras partes, y hallan tan mal que se tornan; y así van y vienen a ver si les da la voluntad de lo que goza. Si el Señor quiere echarles cebo, detiénense, y si no, tornan a buscar; y deben pensar que hacen a la voluntad provecho, y a las veces en querer la memoria o imaginación representarla lo que goza, la dañará. Pues tenga aviso de haberse con ellas como diré. 4. Pues todo esto que pasa aquí es con grandísimo consuelo y con tan poco trabajo, que no cansa la oración, aunque dure mucho rato; porque el entendimiento obra aquí muy paso a paso y saca muy mucha más agua que no sacaba del pozo. Las lágrimas que Dios aquí da, ya van con gozo; aunque se sienten, no se procuran. 5. Este agua de grandes bienes y mercedes que el Señor da aquí, hacen crecer las virtudes muy más sin comparación que en la oración pasada, porque se va ya esta alma subiendo de su miseria y dásele ya un poco de noticia de los gustos de la gloria. Esto creo las hace más crecer y también llegar más cerca de la verdadera virtud, de donde todas las virtudes vienen, que es Dios; porque comienza Su Majestad a comunicarse a esta alma y quiere que sienta ella cómo se le comunica. Comiénzase luego, en llegando aquí, a perder la codicia de lo de acá, ¡y pocas gracias! Porque ve claro que un momento de aquel gusto no se puede haber acá, ni hay riquezas
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3. Le altre due potenze aiutano la volontà perché divenga capace di godere di un bene tanto grande, malgrado alcune volte, pur essendo a loro unita la volontà, sembra la ostacolino; ma allora non vi faccia caso, e resti nella sua gioia e quiete. Se vuole raccoglierle in una sola, infatti, si perderanno l’una e le altre, essendo come colombe scontente del cibo che dà loro il padrone se non lo lavorano loro stesse, e vanno in cerca da mangiare per altri luoghi, ma si ritrovano sì male da tornare indietro. Così vanno e vengono per vedere se la volontà segue quanto godono. Se il Signore lascia loro cibo, allora si fermano, altrimenti tornano a cercarne; e devono pensare che giovano alla volontà, e alle volte, rappresentando la memoria o l’immaginazione ciò di cui godono, la manderanno in dannazione. Si comporti dunque con loro come dirò. 4. Quanto accade qui è di grande consolazione, e avviene con tanta poca fatica da non stancare l’orazione, pur dilungandosi. L’intelletto, infatti, lavora passo per passo e ottiene molta più acqua di quanta ne otteneva dal pozzo. Le lacrime qui concesse da Dio si accompagnano alla gioia; le si avverte senza cercarle. 5. Tale acqua di beni e grazie che il Signore qui concede, fa molto più crescere le virtù e senza paragoni rispetto al livello d’orazione precedente, dal momento che quest’anima va liberandosi della sua miseria e conoscendo le consolazioni della gloria. Questo, credo, fa crescere maggiormente tali anime e le avvicina di più alla reale santità da cui le altre virtù provengono, Dio medesimo. Sua Maestà, infatti, comincia a comunicarsi all’anima e vuole che lei avverta come lui le si comunica. Giungendo a tal livello, comincia a perdere il desiderio delle cose terrene, e non è poco! Vede infatti con chiarezza che neppure un poco di quella gioia soprannaturale è
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ni señoríos ni honras ni deleites que basten a dar un cierra ojo y abre de este contentamiento, porque es verdadero y contento que se ve que nos contenta. Porque los de acá, por maravilla me parece entendemos adónde está este contento, porque nunca falta un «sí-no». Aquí todo es «sí» en aquel tiempo; el «no» viene después, por ver que se acabó y que no lo puede tornar a cobrar ni sabe cómo; porque si se hace pedazos a penitencias y oración y todas las demás cosas, si el Señor no le quiere dar, aprovecha poco. Quiere Dios por su grandeza que entienda esta alma que está Su Majestad tan cerca de ella que ya no ha menester enviarle mensajeros, sino hablar ella misma con El, y no a voces, porque está ya tan cerca que en meneando los labios la entiende. 6. Parece impertinente decir esto, pues sabemos que siempre nos entiende Dios y está con nosotros. En esto no hay que dudar que es así, mas quiere este Emperador y Señor nuestro que entendamos aquí que nos entiende, y lo que hace su presencia, y que quiere particularmente comenzar a obrar en el alma, en la gran satisfacción interior y exterior que la da, y en la diferencia que, como he dicho, hay de este deleite y contento a los de acá, que parece hinche el vacío que por nuestros pecados teníamos hecho en el alma. Es en lo muy íntimo de ella esta satisfacción, y no sabe por dónde ni cómo le vino, ni muchas veces sabe qué hacer ni qué querer ni qué pedir. Todo parece lo halla junto y no sabe lo que ha hallado, ni aun yo sé cómo darlo a entender, porque para hartas cosas eran menester letras. Porque aquí viniera bien dar aquí a entender qué es auxilio general o particular – que hay muchos que lo ignoran –, y cómo este particular quiere el Señor aquí que casi le vea el alma por vista de ojos, como dicen, y también para muchas cosas que irán erradas. Mas,
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ottenibile in terra, né ci sono ricchezze o potentati, onori, diletti che bastino a dare un momento di tali letizie, perché è vero e dà gioia vedere che ci rende contenti. Noi che viviamo sulla terra, con meraviglia comprendiamo il luogo di questa gioia, perché mai viene meno il dubbio. Qui tutto è sì, il no vien dopo, quando tutto finisce e non lo si può, né si saprebbe come, recuperare, né serviranno all’uopo, se il Signore non vuole concederlo, grandi penitenze, preghiere e altre simili cose. Dio vuole che l’anima, per la sua grandezza, comprenda come Sua Maestà le sia tanto vicino che non è necessario inviare messaggeri, ma lei medesima può parlare con lui, e senza parole, perché le è tanto vicino da comprendere il solo muoversi delle labbra. 6. Sembra impertinente dirlo, perché sappiamo che sempre Dio ci capisce ed è con noi. Non dobbiamo dubitarne; ma questo Imperatore e Signore nostro vuole che comprendiamo quanto ci capisce, quel che fa la sua presenza, e quanto voglia in particolare cominciare a operare nell’anima, nella grande soddisfazione interiore ed esteriore che le concede, e nella differenza che c’è, come detto, tra questo diletto e consolazione rispetto a quelli terreni, da sembrare allargare il vuoto fatto dai nostri peccati nell’anima nostra. Nel più intimo dell’anima si sviluppa questa consolazione, senza sapere da dove e come venne, e senza sapere molte volte cosa fare, cosa volere, cosa chiedere. Le sembra di possedere tutto e non sa come ne è entrata in possesso; io neppure so come spiegarlo perché per cose sì elevate è necessario essere dotti. Qui verrebbe a proposito spiegare la differenza tra grazia generale e particolare – molti la ignorano – e come il Signore voglia che questa grazia particolare sia quasi toccata con mano dall’anima, come si dice, per spiegare in seguito altre cose che saranno forse esposte sommariamente. Dal momento
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como lo han de ver personas que entiendan si hay yerro, voy descuidada; porque así de letras como de espíritu sé que lo puedo estar, yendo a poder de quien va, que entenderán y quitarán lo que fuere mal. 7. Pues querría dar a entender esto, porque son principios, y cuando el Señor comienza a hacer estas mercedes, la misma alma no las entiende ni sabe qué hacer de sí. Porque, si la lleva Dios por camino de temor, como hizo a mí, es gran trabajo, si no hay quien la entienda; y esle gran gusto verse pintada, y entonces ve claro va por allí. Y es gran bien saber lo que ha de hacer, para ir aprovechando en cualquier estado de estos. Porque he yo pasado mucho y perdido harto tiempo por no saber qué hacer y he gran lástima a almas que se ven solas cuando llegan aquí; porque aunque he leído muchos libros espirituales, aunque tocan en lo que hace al caso, decláranse muy poco, y si no es alma muy ejercitada, aun declarándose mucho, tendrá harto que hacer en entenderse. 8. Querría mucho el Señor me favoreciese para poner los efectos que obran en el alma estas cosas, que ya comienzan a ser sobrenaturales, para que se entienda por los efectos cuándo es espíritu de Dios. Digo «se entienda», conforme a lo que acá se puede entender, aunque siempre es bien andemos con temor y recato; que, aunque sea de Dios, alguna vez podrá transfigurarse el demonio en ángel de luz, y si no es alma muy ejercitada, no lo entenderá: y tan ejercitada, que para entender esto es menester llegar muy en la cumbre de la oración. Ayúdame poco el poco tiempo que tengo, y así ha menester Su Majestad hacerlo; porque he de andar con la comunidad y con otras hartas ocupaciones (como estoy en casa que
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che questo scritto sarà letto da persone che ben comprendono la presenza di qualche errore, proseguo tranquilla. Posso esserlo sia per le parole che per i contenuti, perché loro ne comprenderanno ed elimineranno le negatività. 7. Vorrei anche far capire perché siamo ancora agli inizi, e che quando il Signore comincia a concedere tali grazie, l’anima non se ne impossessa né sa cosa fare di sé medesima. Conducendola Dio per la via del timore, come ha fatto con me, diviene grande la fatica, se non c’è chi la comprenda; le farebbe piacere vedersi dipinta al vivo, per scoprire con chiarezza la strada che sta percorrendo. È un gran bene sapere ciò che si deve fare per profittare di qualsiasi grado di orazione. Ho sofferto molto e ho perduto molto tempo per in fine non sapere quel che dovevo fare; avverto dunque compassione per le anime che, quando giungono qui, si ritrovano sole. Ho letto molti libri spirituali sull’argomento; se ne parlano o ne parlassero troppo sarebbe sempre poco; anche se ne parlassero molto, non essendo l’anima esercitata, farà fatica a comprendersi. 8. Desidererei che il Signore mi aiutasse a spiegare gli effetti operati nell’anima da tali cose, che già cominciano a essere soprannaturali, perché dagli effetti si comprenda quando ad agire è lo spirito di Dio. Dico “si comprenda” conformemente a quanto possiamo comprenderne in terra, essendo comunque sempre bene muoversi con timore e prudenza. Talvolta sarà Dio, talaltra potrà essere il demonio trasfigurato in angelo di luce, e se l’anima non ha grande esperienza, non saprà distinguere; ma ci vuole tanta esperienza per capire queste cose, da rendersi necessario raggiungere le vette dell’orazione. Poco mi aiuta lo scarso tempo disponibile: deve essere Sua Maestà ad agire; devo seguire la comunità e altre occupazioni (mi ritrovo in una casa che è agli inizi, come
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ahora se comienza, como después se verá), y así es muy sin tener asiento lo que escribo, sino a pocos a pocos, y esto quisiérale, porque cuando el Señor da espíritu, pónese con facilidad y mejor: parece como quien tiene un dechado delante, que está sacando aquella labor; mas si el espíritu falta, no hay más concertar este lenguaje que si fuese algarabía, a manera de decir, aunque hayan muchos años pasado en oración. Y así me parece es grandísima ventaja, cuando lo escribo estar en ello; porque veo claro no soy yo quien lo dice, que ni lo ordeno con el entendimiento ni sé después cómo lo acerté a decir. Esto me acaece muchas veces. 9. Ahora tornemos a nuestra huerta o vergel, y veamos cómo comienzan estos árboles a empreñarse para florecer y dar después fruto, y las flores y claveles lo mismo para dar olor. Regálame esta comparación, porque muchas veces en mis principios (y plega al Señor haya yo ahora comenzado a servir a Su Majestad; digo «principio» de lo que diré de aquí adelante de mi vida) me era gran deleite considerar ser mi alma un huerto y al Señor que se paseaba en él. Suplicábale aumentase el olor de las florecitas de virtudes que comenzaban, a lo que parecía, a querer salir y que fuese para su gloria y las sustentase, pues yo no quería nada para mí, y cortase las que quisiese, que ya sabía habían de salir mejores. Digo «cortar», porque vienen tiempos en el alma que no hay memoria de este huerto: todo parece está seco y que no ha de haber agua para sustentarle, ni parece hubo jamás en el alma cosa de virtud. Pásase mucho trabajo, porque quiere el Señor que le parezca al pobre hortelano que todo el que ha tenido en sustentarle y regarle va perdido. Entonces es el verdadero escardar y quitar de raíz las hierbecillas – aunque sean pequeñas – que han quedado malas. Con conocer no hay diligencia que baste si el agua de la gracia nos quita Dios,
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vedremo), sicché quanto vado scrivendo, lo scrivo senza potermici soffermare, ma un po’ alla volta; io desidererei questa calma, perché quando il Signore concede lo spirito per queste cose, si scrive meglio e facilmente; sembra come chi ha di fronte un modello da ricopiare: se manca lo spirito per farlo, è più difficile ritrovarsi in queste cose che parlare arabo, come si dice, pur avendo alle spalle anni di orazione. Così è un grandissimo vantaggio, per me, sperimentare una grazia mistica mentre le descrivo; vedo con chiarezza che non sono io a descriverla. Non comprendendolo con l’intelletto, neppure saprei come poi spiegarmi. E questo mi accade di frequente. 9. Torniamo al nostro orto o giardino, e vediamo come questi arbusti inizino a impregnarsi d’acqua per fiorire e poi dare frutto, fiori e garofani ugualmente per dare profumo. Mi si conceda questa analogia perché molte volte nei miei inizi (e voglia il Signore io ora abbia davvero incominciato a servire Sua Maestà; intendo “inizi” rispetto a quanto dirò d’ora in poi della mia vita) mi dava gran gioia considerare la mia anima come un orto e vedere il Signore passeggiare in esso. Lo supplicavo di aumentare il profumo dei fiori delle virtù che cominciavano, a quanto pareva, a voler mostrarsi, e che tutto fosse per la sua gloria e che li sostenesse, non volendo io alcunché per me, e che potasse quelle che voleva, sapendo che sarebbero meglio cresciute. Uso il termine “potare” perché ci sono momenti nell’anima in cui ci si dimentica dell’orto: tutto appare secco e che non ci sia acqua per irrigarlo, né pare ci sia mai stata nell’anima cosa simile a virtù. Si soffre molto, allora, perché il Signore vuole che al povero giardiniere sembri che vada perso quanto si è fatto per sostenerlo ed irrigarlo. È allora che le pur piccole erbacce sono strappate alle radici. Malgrado si conosca la realtà, non c’è cura sufficiente se Dio toglie l’acqua della grazia, e bisogna fidarsi poco
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y tener en poco nuestra nada, y aun menos que nada, gánase aquí mucha humildad; tornan de nuevo a crecer las flores. 10. ¡Oh Señor mío y bien mío! ¡Que no puedo decir esto sin lágrimas y gran regalo de mi alma! ¡Que queráis Vos, Señor, estar así con nosotros, y estáis en el Sacramento (que con toda verdad se puede creer, pues lo es, y con gran verdad podemos hacer esta comparación), y si no es por nuestra culpa nos podemos gozar con Vos, y que Vos os holgáis con nosotros, pues decís ser vuestro deleite estar con los hijos de los hombres! ¡Oh Señor mío! ¿Qué es esto? Siempre que oigo esta palabra me es gran consuelo, aun cuando era muy perdida. ¿Es posible, Señor, que haya alma que llegue a que Vos la hagáis mercedes semejantes y regalos, y a entender que Vos os holgáis con ella, que os torne a ofender después de tantos favores y tan grandes muestras del amor que la tenéis, que no se puede dudar, pues se ve clara la obra? Sí hay, por cierto, y no una vez sino muchas, que soy yo. Y plega a vuestra bondad, Señor, que sea yo sola la ingrata y la que haya hecho tan gran maldad y tenido tan excesiva ingratitud: porque aun ya de ella algún bien ha sacado vuestra infinita bondad; y mientras mayor mal, más resplandece el gran bien de vuestras misericordias. ¡Y con cuánta razón las puedo yo para siempre cantar! 11. Suplícoos yo, Dios mío, sea así y las cante yo sin fin, ya que habéis tenido por bien de hacerlas tan grandísimas conmigo, que espantan los que las ven y a mí me saca de mí muchas veces, para poderos mejor alabar a Vos. Que estando en mí, sin Vos, no podría, Señor mío, nada, sino tornar a ser cortadas estas flores de este huerto, de suerte que esta
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del nostro nulla e meno ancora di nulla, ottenendo così l’umiltà; i fiori torneranno a crescere. 10. Oh, Signore mio e bene mio! Non posso dire questo senza lacrime e senza gran consolazione della mia anima! Voi volete, Signore, restare in nostra compagnia, e siete presente nell’Eucaristia (che con tutta verità si può credere, perché è così, e in verità possiamo fare questo paragone), se non è per nostra colpa, possiamo godere di Voi, e Voi rallegrarvi di noi, dal momento che avete detto essere il vostro diletto nello stare con i figli degli uomini! Oh, Signore mio! Che cos’è questo? Ogni volta che ascolto questa parola, mi dà grande consolazione, anche quando mi ritenevo perduta. È possibile Signore, che ci sia un’anima che giunga a che Voi le concediate simili grazie e doni, e che capisca che Voi vi rallegrate con lei, che poi torni ad offendervi dopo tante grazie e dimostrazioni dell’amore che Voi le portate, da non poterne dubitare vedendo tutto sì chiaramente? Se ve né una, ne sono certa, e non in un solo caso, quella sono io. Supplico la vostra bontà, Signore, che sia io la sola ingrata e colei che ha compiuto una tale malvagità e dimostrato sì eccessiva ingratitudine. Anche da me la vostra infinita bontà è stata capace di trarre qualche bene. Maggiore è il male, più risplende il bene delle vostre misericordie. Con quanta ragione posso dunque cantarle in eterno! 11. Vi supplico, Dio mio, che sia così e che le canti senza fine, dal momento che avete ritenuto un bene dimostrarle tanto grandemente con me, da spaventare chi le vede e da farmi perdere il ben dell’intelletto, per potervi meglio lodare. Restando in me, senza di Voi, di nulla sarei capace, Signore mio, se non di potare nuovamente i fiori di questo orto, perché questa miserevole terra torni a servire
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miserable tierra tornase a servir de muladar como antes. No lo permitáis, Señor, ni queráis se pierda alma que con tantos trabajos comprasteis y tantas veces de nuevo la habéis tornado a rescatar y quitar de los dientes del espantoso dragón. 12. Vuestra merced me perdone, que salgo de propósito; y como hablo a mi propósito, no se espante, que es como toma el alma lo que se escribe, que a las veces hace harto de dejar de ir adelante en alabanzas de Dios, como se le representa, escribiendo, lo mucho que le debe. Y creo no le hará a vuestra merced mal gusto, porque entrambos, me parece, podemos cantar una cosa, aunque en diferente manera; porque es mucho más lo que yo debo a Dios, porque me ha perdonado más, como vuestra merced sabe.
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da concime, come prima. Non permettetelo, Signore, né permettete che vada perduta un’anima acquistata con tante fatiche che siete tornato a riscattare di nuovo tante volte e a toglierla dai denti del dragone spaventoso. 12. Vostra grazia mi perdoni, se sto perdendo la strada, e, parlando di me, non se ne spaventi. L’anima prende tanto per sé quanto si scrive, da risultare difficile smettere di lodare Dio, da quanto risulta nella scrittura il molto che a lui si deve. Credo che lei non ne avrà a male, perché entrambi, mi pare, possiamo cantarne le misericordie, pur in differente modo. Sono infatti molto più debitrice verso Dio avendomi lui maggiormente perdonato, come vostra grazia sa.
Capítulo 15 Prosigue en la misma materia y da algunos avisos de cómo se han de haber en esta oración de quietud. – Trata de cómo hay muchas almas que lleguen a tener esta oración y pocas que pasen adelante. – Son muy necesarias y provechosas las cosas que aquí se tocan. 1. Ahora tornemos al propósito. Esta quietud y recogimiento del alma es cosa que se siente mucho en la satisfacción y paz que en ella se pone, con grandísimo contento y sosiego de las potencias y muy suave deleite. Parécele – como no ha llegado a más – que no le queda qué desear y que de buena gana diría con san Pedro que fuese allí su morada. No osa bullirse ni menearse, que de entre las manos le parece se le ha de ir aquel bien; ni resolgar algunas veces no querría. No entiende la pobrecita que, pues ella por sí no pudo nada para traer a sí aquel bien, que menos podrá detenerle más de lo que el Señor quisiere. Ya he dicho que en este primer recogimiento y quietud no faltan las potencias del alma, mas está tan satisfecha con Dios que mientras aquello dura, aunque las dos potencias se desbaraten, como la voluntad está unida con Dios, no se pierde la quietud y el sosiego, antes ella poco a poco torna a recoger el entendimiento y memoria. Porque, aunque ella aún no está de todo punto engolfada, está tan bien ocupada sin saber cómo, que por mucha diligencia que ellas pongan, no la pueden quitar su contento y gozo, antes muy sin trabajo se va ayudando para que esta centellica de amor de Dios no se apague. 2. Plega a Su Majestad me dé gracia para que yo dé esto a entender bien, porque hay muchas, muchas almas que llegan a este estado y pocas las que pasan adelante, y no sé quién tiene la culpa. A buen seguro que no falta Dios, que ya que
Capitolo quindicesimo Prosegue il medesimo argomento e dà alcuni avvisi su come comportarsi in questa orazione di quiete. – Dice di come ci siano molti che giungono a questo grado di orazione ma pochi che procedono innanzi. – Le cose che qui si dicono sono molto necessarie e profittevoli. 1. Ma torniamo al nostro discorso. Questa quiete e raccoglimento dell’anima si avverte acutamente nel soddisfacimento e nella pace che vengono posti in essa, con gioia, sollievo delle potenze, e un diletto assai soave. Le pare – non essendo giunta ad altro – che non ci sia da desiderare maggiormente e che volentieri direbbe con san Pietro che vorrebbe piantarvi le sue tende. Non osa agitarsi né muoversi, ché le pare sfuggirle di mano quel gran bene; né oserebbe talvolta respirare. Non capisce, la poveretta, che se lei non ha fatto nulla per guadagnarsi quel bene, ancor meno potrà trattenerlo un po’ di più di quanto il Signore voglia. Già ho detto che in questo primo raccoglimento e quiete non vengono meno le potenze dell’anima, ma è tanto soddisfatta di Dio che, pur disorientate le due potenze, la volontà unita a Dio, non si perdono la quiete e la serenità, anzi a poco a poco torna a raccogliere l’intelletto e la memoria. Perché, pur non essendo ancora del tutto addentrata, è tanto occupata e senza sapere come, che per molti sforzi ch’esse facciano, non possono privarla di contentezza e gioia, anzi senza fatica la si va aiutando perché questa scintilla d’amore di Dio non venga meno. 2. Supplico Sua Maestà che mi dia la grazia per bene spiegare questo; ci sono infatti molte, molte anime che giungono a questo grado, e poche ad avanzare; non so di chi sia la colpa. Di certo non viene meno Dio; se Sua Ma-
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Su Majestad hace merced que llegue a este punto, no creo cesará de hacer muchas más, si no fuese por nuestra culpa. Y va mucho en que el alma que llega aquí conozca la dignidad grande en que está y la gran merced que le ha hecho el Señor y cómo de buena razón no había de ser de la tierra, porque ya parece la hace su bondad vecina del cielo, si no queda por su culpa; y desventurada será si torna atrás. Yo pienso será para ir hacia abajo, como yo iba, si la misericordia del Señor no me tornara. Porque, por la mayor parte, será por graves culpas, a mi parecer, ni es posible dejar tan gran bien sin gran ceguedad de mucho mal. 3. Y así ruego yo, por amor del Señor, a las almas a quien Su Majestad ha hecho tan gran merced de que lleguen a este estado, que se conozcan y tengan en mucho, con una humilde y santa presunción para no tornar a las ollas de Egipto. Y si por su flaqueza y maldad y ruin y miserable natural cayeren, como yo hice, siempre tengan delante el bien que perdieron, y tengan sospecha y anden con temor (que tienen razón de tenerle) que, si no tornan a la oración, han de ir de mal en peor. Que ésta llamo yo verdadera caída, la que aborrece el camino por donde ganó tanto bien, y con estas almas hablo; que no digo que no han de ofender a Dios y caer en pecados, aunque sería razón se guardase mucho de ellos quien ha comenzado a recibir estas mercedes, mas somos miserables. Lo que aviso mucho es que no deje la oración, que allí entenderá lo que hace y ganará arrepentimiento del Señor y fortaleza para levantarse; y crea que, si de ésta se aparta, que lleva, a mi parecer, peligro. No sé si entiendo lo que digo, porque – como he dicho – juzgo por mí... 4. Es, pues, esta oración una centellica que comienza el Señor a encender en el alma del verdadero amor suyo, y quie-
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està concede la grazia di farle giungere a questo livello, di certo non cesserà di concederne molte altre, se non per colpa nostra. È importante che l’anima qui giunta riconosca la dignità in cui è posta, la grazia concessale dal Signore, e come ragionevolmente tutto ciò non derivi dalla terra, avendola resa la bontà di Dio più vicina al cielo, sempre che lei non venga meno per sua colpa; e sarà sventurata se torna indietro. Penso sarà per precipitare in basso, come sarebbe accaduto a me, se la misericordia del Signore non m’avesse recuperato. Nella maggior parte dei casi, ciò accade per colpe gravi, a mio parere, ed è impossibile abbandonare un bene tanto grande se non si è accecati dal male. 3. Sicché supplico, per amore del Signore, le anime cui Sua Maestà ha reso la grazia tanto grande di giungere a questo stato, di conoscersi e di stimarsi, con umile e santa presunzione per non ritornare alle cipolle d’Egitto. Se per loro debolezza, malvagità, viltà, miserevole natura, cadessero, come accadde a me, abbiano sempre presente il bene perduto, siano sospettose e procedano nel timore (ne han ben donde) che, se non tornano all’orazione, andranno di male in peggio. Io definisco questa la vera caduta, l’aborrire la via da cui si guadagnò un bene tanto grande, e queste anime metto sull’avviso. Non dico loro di non offendere più Dio e cadere nei peccati, pur essendo ragionevole che se ne guardi bene chi ha iniziato a ricevere tali grazie, ma siamo miserevoli. Ciò che davvero sottolineo è che non lascino l’orazione; lì comprenderanno quel che stanno facendo, otterranno il pentimento dal Signore e la fortezza per rialzarsi. Il pericolo arriva davvero se ci si allontana dall’orazione. Non so se capisco quanto dico, perché – come ho detto – giudico secondo la mia esperienza… 4. Questo livello d’orazione è paragonabile a una scintilla di vero amore che il Signore comincia ad accendere
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re que el alma vaya entendiendo qué cosa es este amor con regalo, esta quietud y recogimiento y centellica, si es espíritu de Dios y no gusto dado del demonio o procurado por nosotros. Aunque a quien tiene experiencia es imposible no entender luego que no es cosa que se puede adquirir, sino que este natural nuestro es tan ganoso de cosas sabrosas que todo lo prueba. Mas quédase muy en frío bien en breve, porque, por mucho que quiera comenzar a hacer arder el fuego para alcanzar este gusto, no parece sino que le echa agua para matarle. Pues esta centellica puesta por Dios, por pequeñita que es, hace mucho ruido, y si no la mata por su culpa, ésta es la que comienza a encender el gran fuego que echa llamas de sí, como diré en su lugar, del grandísimo amor de Dios que hace Su Majestad tengan las almas perfectas. 5. Es esta centella una señal o prenda que da Dios a esta alma de que la escoge ya para grandes cosas, si ella se apareja para recibirlas. Es gran don, mucho más de lo que yo podré decir. Esme gran lástima, porque – como digo – conozco muchas almas que llegan aquí, y que pasen de aquí como han de pasar, son tan pocas, que se me hace vergüenza decirlo. No digo yo que hay pocas, que muchas debe haber, que por algo nos sustenta Dios. Digo lo que he visto. Querríalas mucho avisar que miren no escondan el talento, pues que parece las quiere Dios escoger para provecho de otras muchas, en especial en estos tiempos que son menester amigos fuertes de Dios para sustentar los flacos. Y los que esta merced conocieren en sí, ténganse por tales, si saben responder con las leyes que aun la buena amistad del mundo pide; y si no – como he dicho –, teman y hayan miedo no se hagan a sí mal y ¡plega a Dios sea a sí solos!
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nell’anima, e vuole che l’anima vada comprendendo cosa sia questo amore donato, e se questa quiete, raccoglimento, questa scintilla, nascano dallo spirito di Dio e non da un piacere provocato dal demonio o da noi stessi. Per chi ha esperienza è impossibile non comprendere come non sia cosa che possiamo procurarci, essendo la nostra natura così avida di piaceri, proverà tutte le vie per impossessarsene. Ma assai rapidamente si ritroverà più fredda, perché, per molto che voglia cominciare a fare ardere questo fuoco per ottenere quel piacere spirituale, sarà come se vi gettasse dell’acqua per spegnerlo… Essendo Dio a farne sorgere la scintilla, per piccola, fa molto rumore, e se non la si spegne per propria colpa, è lei che inizia ad accendere il gran fuoco che si rigenera da sé, come dirò a suo tempo, del grandissimo amore di Dio che Sua Maestà dona alle anime perfette. 5. Questa scintilla è il segno, la caparra che Dio concede all’anima perché comprenda di essere stata scelta per grandi cose, se si prepara alla loro accoglienza. È un dono molto più grande di quanto io sia capace di spiegare. Questo è per me fonte di dolore, perché – come detto – conosco molte anime che giungono qui, ma sono tanto poche quelle che di qui passano come dovrebbero: mi è vergogna dirlo. Non dico siano poche, perché devono essere anzi molte, con l’aiuto di Dio. Riferisco quel che ho visto. Vorrei davvero renderle accorte di non nascondere il talento, perché Dio pare voglia sceglierle per il bene di molte altre, specie in questi tempi bisognosi di forti amici di Dio per sostenere i deboli. Chi scoprisse in sé tale virtù, si ritenga forte amico di Dio, se sa rispondere secondo le modalità richieste anche dalle leggi di buona cortesia mondana; altrimenti, come ho detto, temano e abbiano paura di non farsi del male e, lo voglia Dio, solo a se stessi!
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6. Lo que ha de hacer el alma en los tiempos de esta quietud, no es más de con suavidad y sin ruido. Llamo «ruido» andar con el entendimiento buscando muchas palabras y consideraciones para dar gracias de este beneficio y amontonar pecados suyos y faltas para ver que no lo merece. Todo esto se mueve aquí, y representa el entendimiento, y bulle la memoria, que cierto estas potencias a mí me cansan a ratos, que con tener poca memoria no la puedo sojuzgar. La voluntad, con sosiego y cordura, entienda que no se negocia bien con Dios a fuerza de brazos, y que éstos son unos leños grandes puestos sin discreción para ahogar esta centella, y conózcalo y con humildad diga: «Señor, ¿qué puedo yo aquí? ¿Qué tiene que ver la sierva con el Señor, y la tierra con el cielo?», o palabras que se ofrecen aquí de amor, fundada mucho en conocer que es verdad lo que dice, y no haga caso del entendimiento, que es un moledor. Y si ella le quiere dar parte de lo que goza, o trabaja por recogerle, que muchas veces se verá en esta unión de la voluntad y sosiego, y el entendimiento muy desbaratado, y vale más que le deje que no que vaya ella tras él, digo la voluntad, sino estése ella gozando de aquella merced y recogida como sabia abeja; porque si ninguna entrase en la colmena, sino que por traerse unas a otras se fuesen todas, mal se podría labrar la miel. 7. Así que perderá mucho el alma si no tiene aviso en esto; en especial si es el entendimiento agudo, que cuando comienza a ordenar pláticas y buscar razones, en tantito, si son bien dichas, pensará hace algo. La razón que aquí ha de haber es entender claro que no hay ninguna para que Dios nos haga tan gran merced, sino sola su bondad, y ver que estamos tan cerca, y pedir a Su Majestad mercedes y rogarle por la Iglesia y por los que se nos han encomendado y por las ánimas de purgatorio, no con ruido de palabras, sino con
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6. In questi momenti di quiete, l’anima deve agire accorta e senza rumore. Chiamo “rumore”, l’andar cercando con l’intelletto molte parole e considerazioni per ringraziare Dio di questo beneficio, e rivangare i peccati e le mancanze personali per ricordarsi di non esserne degni. Tutto si trasforma allora in agitazione, l’intelletto cerca immagini e la memoria ribolle; queste potenze a volte mi stancano; pur essendo scarsa di memoria, non posso infatti soggiogarla. La volontà, con calma e prudenza, comprenda che non si negozia con Dio a forza di braccia, e che tali sforzi sono paragonabili ai grandi blocchi di legno buttati in confusione per soffocare la scintilla; lo riconosca umilmente e dica: “Signore, cosa posso fare? Cosa ha a che fare la serva con il suo padrone e la terra con il cielo?”, o altre parole d’amore che vengano in mente al momento, certi che sia verità quel che si dice senza prestare attenzione all’intelletto che qui non ha nulla a che vedere. Se l’anima vuole renderlo partecipe del suo godimento, o fatica per raccoglierlo, molte volte si vedrà unita a volontà e quiete, e l’intelletto in piena distrazione. Allora è meglio lasciarlo senza seguirlo, parlo della volontà, e soffermarsi nel godimento di quella grazia, raccolta in se stessi, come una saggia ape. Se nessuna entrasse nell’alveare, ma rincorrendosi a vicenda se ne stessero tutte fuori, non vi sarebbe produzione di miele. 7. Così l’anima perderà molto, se non vi sta attenta, specialmente se è di acuto intelletto, perché, quando comincia a mettere insieme pensieri e a cercare ragioni, pur in poca cosa, se ben formulati, penserà di aver fatto qualcosa. Ciò che davvero deve capire è che non esiste ragione per cui Dio ci doni una grazia tanto grande, se non la sua bontà, scorgere che gli siamo tanto vicini, chiedere a Sua Maestà grazie e chiederne per la Chiesa, per chi si è raccomandato alle nostre preghiere, per le anime del purgatorio; senza
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sentimiento de desear que nos oiga. Es oración que comprende mucho y se alcanza más que por mucho relatar el entendimiento. Despierte en sí la voluntad algunas razones que de la misma razón se representarán de verse tan mejorada, para avivar este amor, y haga algunos actos amorosos de qué hará por quien tanto debe, sin – como he dicho – admitir ruido del entendimiento a que busque grandes cosas. Más hacen aquí al caso unas pajitas puestas con humildad (y menos serán que pajas, si las ponemos nosotros) y más le ayudan a encender, que no mucha leña junta de razones muy doctas, a nuestro parecer, que en un credo la ahogarán. Esto es bueno para los letrados que me lo mandan escribir; porque, por la bondad de Dios, todos llegan aquí, y podrá ser se les vaya el tiempo en aplicar Escrituras. Y aunque no les dejarán de aprovechar mucho las letras antes y después, aquí en estos ratos de oración poca necesidad hay de ellas, a mi parecer, si no es para entibiar la voluntad; porque el entendimiento está entonces, de verse cerca de la luz, con grandísima claridad, que aun yo, con ser la que soy, parezco otra. 8. Y es así que me ha acaecido estando en esta quietud, con no entender casi cosa que rece en latín, en especial del Salterio, no sólo entender el verso en romance, sino pasar adelante en regalarme de ver lo que el romance quiere decir. Dejemos si hubiesen de predicar o enseñar, que entonces bien es ayudarse de aquel bien para ayudar a los pobres de poco saber, como yo, que es gran cosa la caridad y este aprovechar almas siempre, yendo desnudamente por Dios. Así que en estos tiempos de quietud, dejar descansar el alma con su descanso. Quédense las letras a un cabo. Tiempo vendrá que aprovechen al Señor y las tengan en tanto, que por ningún tesoro quisieran haberlas dejado de saber, sólo para servir a Su Majestad, porque ayudan mucho. Mas delante de la Sabiduría infinita, créanme que vale más un poco
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rumore di parole, ma con il desiderio di essere ascoltati. È un’orazione completa con cui guadagniamo di più che con un grande lavoro dell’intelletto. La volontà risvegli in sé le ragioni che la ragione gli presenta nel vedersi migliorata, per ravvivare l’amore, e compia atti d’amore per cui troverà molte ragioni, senza – come ho detto – ammettere rumore dell’intelletto affannato dietro grandi cose. Tornano qui più utili le pagliuzze poste con umiltà (e saranno meno che paglia, se le mettiamo noi); saranno più utili all’accensione del fuoco, che la molta legna di dotti ragionamenti che, a nostro parere, in un amen spegneranno la scintilla. Questo è utile per gli uomini dotti su cui ordine sto scrivendo; per bontà di Dio, tutti sono giunti sin qui, e può darsi che perdano tempo nel fare applicazioni della Sacra Scrittura. Anche se profitteranno molto di quanto sanno, prima e dopo, a mio parere non c’è gran bisogno di quel nozionismo in questi momenti d’orazione, se non per intiepidire la volontà. L’intelletto si vede molto vicino alla luce nella chiarità, che anch’io, per essere quella che sono, sembro un’altra. 8. Così mi è accaduto, in questo stato di quiete, non sapendo quasi nulla di quanto si recita in latino, specie nel Salterio, non solo di comprendere il verso in volgare, ma di andare oltre e di gioire nello scoprirne il significato. Non parliamo se dovessero predicare o insegnare; allora è bene servirsi del dono per aiutare i poveri di sapere, come me; la carità è sempre una gran cosa, come lo è giovare alle anime, qualora lo si faccia solo per Dio. In questi momenti di quiete, lasciamo riposare l’anima nel suo riposo. Si metta da parte la scienza. Verrà il tempo in cui se ne profitterà per il Signore e sarà allora tenuta in tanta considerazione che per alcun tesoro al mondo la perderebbero, se non per servire Sua Maestà, perché a questo torna utile. Dinanzi alla sapienza divina, mi si creda, vale
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de estudio de humildad y un acto de ella, que toda la ciencia del mundo. Aquí no hay que argüir, sino que conocer lo que somos con llaneza, y con simpleza representarnos delante de Dios, que quiere se haga el alma boba, como a la verdad lo es delante de su presencia, pues Su Majestad se humilla tanto que la sufre cabe sí siendo nosotros lo que somos. 9. También se mueve el entendimiento a dar gracias muy compuestas; mas la voluntad, con sosiego, con un no osar alzar los ojos con el publicano, hace más hacimiento de gracias que cuanto el entendimiento, con trastornar la retórica, por ventura puede hacer. En fin, aquí no se ha de dejar del todo la oración mental ni algunas palabras aun vocales, si quisieren alguna vez o pudieren; porque, si la quietud es grande, puédese mal hablar, si no es con mucha pena. Siéntese, a mi parecer, cuándo es espíritu de Dios, o procurado de nosotros con comienzo de devoción que da Dios y queremos – como he dicho – pasar nosotros a esta quietud de la voluntad: no hace efecto ninguno, acábase presto, deja sequedad. 10. Si es del demonio, alma ejercitada paréceme lo entenderá; porque deja inquietud y poca humildad y poco aparejo para los efectos que hace el de Dios. No deja luz en el entendimiento ni firmeza en la verdad. Puede hacer aquí poco daño o ninguno, si el alma endereza su deleite y suavidad, que allí siente, a Dios, y poner en El sus pensamientos y deseos, como queda avisado; no puede ganar nada el demonio, antes permitirá Dios que con el mismo deleite que causa en el alma pierda mucho; porque éste ayudará a que el alma, como piense que es Dios, venga muchas veces a la oración con codicia de El; y si es alma humilde y no curiosa ni interesa de deleites, aunque sean espirituales, sino amiga de cruz, hará poco caso del gusto que da el demonio; lo que no podrá
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più un piccolo studio di umiltà e un suo atto, che non tutto il sapere del mondo. Non c’è da ragionare, ma sapere quel che siamo con sincerità, e con semplicità mostrarci dinanzi a Dio, che desidera che l’anima si riconosca tonta, come davvero lo è alla sua presenza, alla presenza di Sua Maestà che tanto si umilia sopportandola al suo fianco, per essere noi quel che siamo. 9. Anche l’intelletto si muove per ringraziare molto compostamente; ma la volontà, con serenità, senza osare alzare gli occhi come il pubblicano, rende più efficacemente grazie di quanto l’intelletto, con l’uso della retorica, possa per ventura fare. Infine, qui non si deve lasciare del tutto l’orazione mentale, né alcune preghiere vocali che talvolta si volessero o potessero dire. Se la quiete è grande, infatti, si fatica a parlare, e con pena. Si comprende, a mio parere, quando si tratta dello spirito di Dio, o quando sia procurato da noi mediante un inizio di devozione da Dio concesso, da cui vogliamo – come ho detto – passare a questa quiete della volontà; ma non accade nulla, tutto finisce, e resta l’aridità. 10. Se sono cose del demonio, l’anima esercitata lo comprenderà; genera infatti inquietudine, superbia, poca preparazione ai frutti prodotti da Dio. Non lascia luce nell’intelletto, né fermezza nella verità. Il demonio può qui fare poco danno o proprio alcuno, se l’anima indirizza il diletto e la soavità che avverte verso Dio, e cerca di porre in lui i suoi pensieri e desideri, come detto. Il demonio non vi guadagnerà nulla; anzi, Dio farà sì che perda molto tramite quel diletto da lui provocato nell’anima. Questo infatti farà sì che l’anima, pensando che sia Dio, si dedichi all’orazione con desiderio di Lui; e se è umile, non curiosa e legata ai diletti, pur spirituali, ma amica della croce, farà poco caso al piacere offertole dal demonio; cosa che non potrà acca-
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así hacer si es espíritu de Dios, sino tenerlo en muy mucho. Mas cosa que pone el demonio, como él es todo mentira, con ver que el alma con el gusto y deleite se humilla (que en esto ha de tener mucho: en todas las cosas de oración y gustos procurar salir humilde), no tornará muchas veces el demonio, viendo su pérdida. 11. Por esto y por otras muchas cosas, avisé yo en el primer modo de oración, en la primera agua, que es gran negoción comenzar las almas oración comenzándose a desasir de todo género de contentos, y entrar determinadas a sólo ayudar a llevar la cruz a Cristo, como buenos caballeros que sin sueldo quieren servir a su rey, pues le tienen bien seguro. Los ojos en el verdadero y perpetuo reino que pretendemos ganar. Es muy gran cosa traer esto siempre delante, en especial en los principios; que después tanto se ve claro, que antes es menester olvidarlo para vivir, que procurarlo: traer a la memoria lo poco que dura todo y cómo no es todo nada y en lo nonada que se ha de estimar el descanso. 12. Parece que esto es cosa muy baja, y así es verdad, que los que están adelante en más perfección tendrían por afrenta y entre sí se correrían si pensasen que porque se han de acabar los bienes de este mundo los dejan, sino que, aunque durasen para siempre, se alegran de dejarlos por Dios. Y mientras más perfectos fueren, más; y mientras más duraren, más. Aquí en estos está ya crecido el amor, y él es el que obra. Mas a los que comienzan esles cosa importantísima, y no lo tengan por bajo, que es gran bien el que se gana, y por eso lo aviso tanto; que les será menester, aun a los muy encumbrados en oración, algunos tiempos que los quiere Dios probar, y parece que Su Majestad los deja. Que, como ya he dicho y no querría esto se olvidase, en esta vida que vivimos no crece
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dere se ad agire è lo Spirito di Dio; allora lo terrà in gran conto. Ma una cosa portata dal demonio, essendo lui pura menzogna, accorgendosi che l’anima con i piaceri interiori e con il diletto si umilia (questo è molto importante: in ogni cosa d’orazione o consolazioni uscirne sempre umili), il demonio non tornerà molte volte, vedendosi sconfitto. 11. Per questo e per altre ragioni, ho avvisato, nel primo livello, nella prima acqua, che vi è un gran guadagno se le anime iniziano il cammino dell’orazione distaccandosi da ogni genere di consolazione, e giungano solo determinate ad aiutare a portare la Croce di Cristo, come buoni cavalieri che desiderano servire senza soldo il loro re, perché sanno di riceverlo comunque. Gli occhi fissi al vero e perpetuo regno che vogliamo guadagnare. È davvero di grande aiuto tenere questo sempre presente, specie agli inizi; in seguito lo si vede con tal chiarezza che è quasi necessario dimenticarlo per vivere, anziché cercarlo: ricordarci di quanto tutto duri poco, di come tutto sia nulla e del nulla che va stimato il riposo. 12. Sembra una considerazione di bassa lega, e di fatto lo è, tanto che chi è avanzato nel cammino della perfezione prenderebbe come un affronto e si vergognerebbe di pensare di lasciare i beni di questo mondo perché devono finire; invece, anche fossero eterni, li abbandonano per Dio. Con più gioia se fossero più perfetti, con più gioia se fossero più duraturi. In queste anime è cresciuto l’amore, ed è lui ad agire. Ma per chi è agli inizi è una cosa importante, non la ritengano piccola; è grande il bene guadagnato, per questo ne parlo tanto. Si renderanno necessari, anche per chi è già molto avanzato nell’orazione, tempi in cui Dio vuole metterli alla prova, in cui sembra quasi che Sua Maestà li lasci soli. Come ho detto, e non vorrei si dimenticasse, in questa vita che viviamo l’anima non
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el alma como el cuerpo, aunque decimos que sí, y de verdad crece. Mas un niño, después que crece y echa gran cuerpo y ya le tiene de hombre, no torna a descrecer y a tener pequeño cuerpo; acá quiere el Señor que sí, a lo que yo he visto por mí, que no lo sé por más. Debe ser por humillarnos para nuestro gran bien y para que no nos descuidemos mientras estuviéremos en este destierro, pues el que más alto estuviere, más se ha de temer y fiar menos de sí. Vienen veces que es menester, para librarse de ofender a Dios estos que ya están tan puesta su voluntad en la suya, que por no hacer una imperfección se dejarían atormentar y pasarían mil muertes, que para no hacer pecados – según se ven combatidos de tentaciones y persecuciones – sea menester aprovecharse de las primeras armas de la oración y tornen a pensar que todo se acaba y que hay cielo e infierno y otras cosas de esta suerte. 13. Pues tornando a lo que decía, gran fundamento es, para librarse de los ardides y gustos que da el demonio, el comenzar con determinación de llevar camino de cruz desde el principio y no los desear, pues el mismo Señor mostró ese camino de perfección diciendo: Toma tu cruz y sígueme. El es nuestro dechado; no hay que temer quien por sólo contentarle siguiere sus consejos. 14. En el aprovechamiento que vieren en sí entenderán que no es demonio; que, aunque tornen a caer, queda una señal de que estuvo allí el Señor, que es levantarse presto, y éstas que ahora diré: – cuando es espíritu de Dios, no es menesterandar rastreando cosas para sacar humildad y confusión, porque el mismo Señor la da de manera bien diferente de la que nosotros podemos ganar con nuestras consideracioncillas, que no son nada en comparación de una verdade-
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cresce come il corpo, anche se parliamo in questi termini e davvero cresce. Ma un bimbo, dopo essere cresciuto, essersi fatto grande e avere un corpo da uomo, non torna a decrescere e ad avere un corpo piccolo. Qui invece il Signore vuole che sia così, e lo dico per esperienza personale, non avendomelo insegnato altri. Questo deve accadere per nostra umiliazione, per nostro maggior bene, perché non ci distraiamo mentre siamo in questo esilio, ove chi più in alto sta, più deve temere e meno deve fidarsi di sé. Per non offendere più Dio, è a volte necessario, per coloro che hanno già completamente posta la loro volontà nella sua, che per non commettere imperfezioni si lascerebbero tormentare e sopporterebbero mille morti, per non commettere peccati – vedendosi combattuti da tentazioni e persecuzioni – diviene appunto necessario tornare alle prime armi dell’orazione, pensare che tutto finisce, che c’è il cielo e l’inferno e altre cose del genere. 13. Tornando a quanto dicevo, è importante, per liberarsi dalle insidie e piaceri spirituali offerti dal demonio, cominciare a seguire decisamente il cammino della croce sin dal principio e non desiderarli; lo stesso Signore illustrò il cammino della santità dicendo: prendi la tua croce e seguimi. Lui è il nostro modello; non ha da temere chi solo per accontentarlo segue i suoi consigli. 14. Dalla crescita che scorgono in sé comprendono che non si tratta del demonio e che, malgrado tornino a cadere, resta una traccia del passaggio del Signore, che consiste nel rialzarsi subito e in queste altre che ora andrò esponendo: – quando è lo spirito di Dio, non è necessario andar cercando cose per ottenere umiltà e confusione, perché il Signore ce le concede in modo ben diverso da come noi possiamo ottenerle con le nostre misere considerazioni, nulla rispetto alla vera umiltà di luce, indicataci
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ra humildad con luz que enseña aquí el Señor, que hace una confusión que hace deshacer. Esto es cosa muy conocida, el conocimiento que da Dios para que conozcamos que ningún bien tenemos de nosotros, y mientras mayores mercedes, más. – Pone un gran deseo de ir adelante en la oración y no la dejar por ninguna cosa de trabajo que le pudiese suceder. – A todo se ofrece. – Una seguridad, con humildad y temor, de que ha de salvarse. – Echa luego el temor servil del alma y pónele el fiel temor muy más crecido. – Ve que se le comienza un amor con Dios muy sin interés suyo. – Desea ratos de soledad para gozar más de aquel bien. 15. En fin, por no me cansar, es un principio de todos los bienes, un estar ya las flores en término que no les falta casi nada para brotar. Y esto verá muy claro el alma, y en ninguna manera por entonces se podrá determinar a que no estuvo Dios con ella, hasta que se torna a ver con quiebras e imperfecciones, que entonces todo lo teme. Y es bien que tema. Aunque almas hay que les aprovecha más creer cierto que es Dios, que todos los temores que la puedan poner; porque, si de suyo es amorosa y agradecida, más la hace tornar a Dios la memoria de la merced que la hizo, que todos los castigos del infierno que la representen. Al menos la mía, aunque tan ruin, esto me acaecía. 16. Porque las señales del buen espíritu se irán diciendo, mas como a quien le cuestan muchos trabajos sacarlas en limpio, no las digo ahora aquí. Creo, con el favor de Dios, en esto atinaré algo; porque, dejado la experiencia en que he mucho entendido, sélo de algunos letrados muy letrados y personas muy santas, a quien es razón se dé crédito, y no anden las almas tan fatigadas, cuando llegaren aquí por la bondad del Señor, como yo he andado.
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dal Signore, che crea una confusione da restare storditi. Questo è un fenomeno conosciuto: la sapienza concessaci da Dio per riconoscere che non possediamo bene da noi guadagnato, e ancor di più se maggiori sono le grazie. – Dona poi, il Signore, un forte desiderio di progredire nell’orazione e di non lasciarla per alcuna ragione, anche di lavoro, che possa presentarsi. – Si rende disponibile a tutto. – Si sviluppa una gran sicurezza, accompagnata da umiltà e timore, di salvarsi. – Resta il timore servile dell’anima e il Signore pone in essa il fedele timore, assai accresciuto. – Scopre nascere in lei un rapporto d’amore con Dio, senza alcun interesse personale. – Desidera momenti di solitudine per godere maggiormente di quel bene. 15. In fine, per non stancarmi, è principio d’ogni bene, un essere i fiori sul punto che non manca loro nulla per sbocciare. L’anima lo vedrà chiaramente, e allora in alcun modo potrà credere che Dio non sia stato con lei, finché torna a vedersi con mancanze e imperfezioni: allora teme tutto ed è bene che lo tema. Pur essendoci alcune anime che profittano maggiormente credendo con certezza trattarsi di Dio che non con tutti i timori immaginabili; se è per natura amorosa e grata, la fa più facilmente tornare a Dio il ricordo della grazia ricevuta del pensare a tutti i castighi dell’inferno. A me succedeva così, pur essendo tanto miserabile. 16. Parlando dopo dei segni del buono spirito, non ne parlerò qui, essendo difficile descriverli con chiarezza. Credo, col favore di Dio, di riuscire in questo, perché, oltre all’esperienza che mi ha svelato molte cose, ne ho parlato con persone molto dotte e sante, cui è ragionevole prestar credito; così le anime, quando giungeranno a questo livello per bontà del Signore, non saranno troppo stanche, come è accaduto a me.
Capítulo 16 Trata tercer grado de oración, y va declarando cosas muy subidas, y lo que puede el alma que llega aquí, y los efectos que hacen estas mercedes tan grandes del Señor. – Es muy para levantar el espíritu en alabanzas de Dios y para gran consuelo de quien llegare aquí. 1. Vengamos ahora a hablar de la tercera agua con que se riega esta huerta, que es agua corriente de río o de fuente, que se riega muy a menos trabajo, aunque alguno da el encaminar el agua. Quiere el Señor aquí ayudar al hortelano de manera que casi El es el hortelano y el que lo hace todo. Es un sueño de las potencias, que ni del todo se pierden ni entienden cómo obran. El gusto y suavidad y deleite es más sin comparación que lo pasado; es que da el agua a la garganta, a esta alma, de la gracia, que no puede ya ir adelante, ni sabe cómo, ni tornar atrás. Querría gozar de grandísima gloria. Es como uno que está, la candela en la mano, que le falta poco para morir muerte que la desea; está gozando en aquella agonía con el mayor deleite que se puede decir. No me parece que es otra cosa sino un morir casi del todo a todas las cosas del mundo y estar gozando de Dios. Yo no sé otros términos cómo lo decir ni cómo lo declarar, ni entonces sabe el alma qué hacer; porque ni sabe si hable ni si calle, ni si ría, ni si llore. Es un glorioso desatino, una celestial locura, adonde se deprende la verdadera sabiduría, y es deleitosísima manera de gozar el alma. 2. Y es así que ha que me dio el Señor en abundancia esta oración creo cinco y aun seis años, muchas veces, y que ni yo la entendía ni la supiera decir; y así tenía por mí, llegada
Capitolo sedicesimo Parla del terzo grado di orazione e va spiegando cose molto elevate, quanto possa l’anima che qui giunge e i frutti provocati da queste grazie tanto grandi concesse dal Signore. – È importante per elevare lo spirito in lodi a Dio ed è di gran consolazione per chi raggiunge tale livello. 1. Parliamo ora della terza acqua con cui si irriga l’orto, acqua corrente di fiume o di fonte, con cui si bagna con molta meno fatica, pur essendoci sempre qualcuno che deve dare la giusta direzione all’acqua. Il Signore, qui, vuole tanto aiutare il giardiniere da trasformarsi quasi in giardiniere, essendo Lui a compiere tutto. Si verifica come un sonno delle potenze, che né si perdono del tutto, né si rendono conto di quel che stanno facendo. La consolazione, la soavità e il diletto non sono paragonabili ai precedenti. L’acqua della grazia viene donata alla gola di questa anima, che, senza sapere come, non può né avanzare né tornare indietro. Vorrebbe godere di una gloria grandissima. È come uno che se ne sta con la candela in mano, cui manca poco per morire di quella morte che aveva desiderato; sta godendo dell’agonia con il maggior diletto immaginabile. Non mi pare sia altro che un morire quasi del tutto alle cose del mondo e restarsene a godere di Dio. Non conosco altre parole per dirlo e descriverlo, né, allora, l’anima sa come comportarsi; non sa se parla, se tace, se ride o se piange. È una gloriosa sofferenza, una celeste pazzia, ove si impara la vera sapienza; è un deliziosissimo modo di godere da parte dell’anima. 2. Durante cinque o sei anni il Signore mi ha concesso con abbondanza e spesso questa orazione, e io né la capivo né sarei stata in grado di spiegarla; così, qui giunta, avrei
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aquí, decir muy poco o nonada. Bien entendía que no era del todo unión de todas las potencias y que era más que la pasada, muy claro; mas yo confieso que no podía determinar ni entender cómo era esta diferencia. Creo por la humildad que vuestra merced ha tenido en quererse ayudar de una simpleza tan grande como la mía, me dio el Señor hoy, acabando de comulgar, esta oración, sin poder ir adelante, y me puso estas comparaciones y enseñó la manera de decirlo y lo que ha de hacer aquí el alma; que, cierto, yo me espanté y entendí en un punto. Muchas veces estaba así como desatinada y embriagada en este amor, y jamás había podido entender cómo era. Bien entendía que era Dios, mas no podía entender cómo obraba aquí; porque en hecho de verdad están casi del todo unidas las potencias, mas no tan engolfadas que no obren. Gustado he en extremo de haberlo ahora entendido. ¡Bendito sea el Señor, que así me ha regalado! 3. Sólo tienen habilidad las potencias para ocuparse todas en Dios. No parece se osa bullir ninguna ni la podemos hacer menear, si con mucho estudio no quisiéramos divertirnos, y aun no me parece que del todo se podría entonces hacer. Háblanse aquí muchas palabras en alabanzas de Dios sin concierto, si el mismo Señor no las concierta. Al menos el entendimiento no vale aquí nada. Querría dar voces en alabanzas el alma, y está que no cabe en sí; un desasosiego sabroso. Ya ya se abren las flores, ya comienzan a dar olor. Aquí querría el alma que todos la viesen y entendiesen su gloria para alabanzas de Dios, y que la ayudasen a ella, y darles parte de su gozo, porque no puede tanto gozar. Paréceme que es como la que dice el Evangelio que quería llamar o llamaba a sus vecinas. Esto me parece debía sentir el admirable espíritu del real profeta David, cuando tañía y cantaba con el arpa en alabanzas de Dios. De este glorioso Rey soy
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saputo dirne poco o nulla. Capivo, chiaramente, che non era un’unione di tutte le potenze e che era di un livello superiore alla precedente; ma confesso che non mi riusciva di capire e specificare in cosa consistesse la differenza. Credo, per l’umiltà che vostra grazia ha mostrato nel volersi fare aiutare da una semplicità tanto grande come la mia, che il Signore mi abbia concesso oggi, dopo la comunione, questa orazione, senza poter proseguire, e mi propose questi paragoni e mi ha indicato come spiegarlo e come l’anima debba comportarsi; mi sono spaventata per aver compreso tutto in un colpo solo. Molte volte rimanevo come spaventata e ubriacata in questo amore, e mai avrei potuto capire come era. Capivo che era Dio, ma non capivo come operasse; le potenze sono quasi tutte unite a lui, ma non così bloccate da non operare. Ho gioito di averlo ora compreso. Benedetto sia il Signore, che mi ha concesso questo dono! 3. Le potenze, qui, possono occuparsi solo di Dio. Sembra che nessuna osi agitarsi e neppure potremmo essere noi a smuoverle, se non volessimo distrarci e con grande sforzo, e anche allora mi pare che non lo si potrebbe ottenere del tutto. Qui si pronunciano molte parole di lode a Dio disordinatamente, se non è il medesimo Signore a riordinarle. L’intelletto, qui, non serve a nulla. L’anima vorrebbe quasi gridare le sue lodi, e non è neppure in sé, in preda a gustoso delirio. Già ormai sbocciano i fiori e cominciano ad esalare il loro profumo. Qui l’anima vorrebbe che tutti la vedessero e la comprendessero nella sua gloria per lodarne Dio, e che la aiutassero per prestar loro parte della sua gioia, perché non può gioire tanto. Mi sembra sia come quella donna del Vangelo che voleva chiamare o di fatto chiamava le sue vicine. Questo, penso, doveva avvertire il mirabile spirito del profeta e re Davide, mentre suonava e cantava con l’arpa le lodi di Dio. Sono molto
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yo muy devota y querría todos lo fuesen, en especial los que somos pecadores. 4. ¡Oh, válgame Dios! ¡Cuál está un alma cuando está así! Toda ella querría fuese lenguas para alabar al Señor. Dice mil desatinos santos, atinando siempre a contentar a quien la tiene así. Yo sé persona que, con no ser poeta, que le acaecía hacer de presto coplas muy sentidas declarando su pena bien, no hechas de su entendimiento, sino que, para más gozar la gloria que tan sabrosa pena le daba, se quejaba de ella a su Dios. Todo su cuerpo y alma querría se despedazase para mostrar el gozo que con esta pena siente. ¿Qué se le pondrá entonces delante de tormentos, que no le fuese sabroso pasarlos por su Señor? Ve claro que no hacían nada los mártires de su parte en pasar tormentos, porque conoce bien el alma viene de otra parte la fortaleza. Mas ¿qué sentirá de tornar a tener seso para vivir en el mundo, y de haber de tornar a los cuidados y cumplimientos de él? Pues no me parece he encarecido cosa que no quede baja en este modo de gozo que el Señor quiere en este destierro que goce un alma. ¡Bendito seáis por siempre, Señor! ¡Alaben os todas las cosas por siempre! ¡Quered ahora, Rey mío, suplícooslo yo, que, pues cuando esto escribo, no estoy fuera de esta santa locura celestial por vuestra bondad y misericordia – que tan sin méritos míos me hacéis esta merced –, que o estén todos los que yo tratare locos de vuestro amor, o permitáis que no trate yo con nadie, u ordenad, Señor, cómo no tenga ya cuenta en cosa del mundo o me sacad de él! ¡No puede ya, Dios mío, esta vuestra sierva sufrir tantos trabajos como de verse sin Vos le vienen, que si ha de vivir, no quiere descanso en esta vida, ni se le deis Vos! Querría ya esta alma verse libre: el comer la mata; el dormir la congoja; ve que se le pasa el tiempo de la vida pasar en regalos, y que nada ya
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devota di questo Re glorioso, e vorrei che tutti lo fossero, in particolar modo i peccatori come me. 4. Oh, mio Dio! Come si ritrova, qui, l’anima! Vorrebbe trasformarsi in più lingue per lodare il Signore. Dice mille santi spropositi, sempre riuscendo a contentare chi la tiene prigioniera. Conosco una persona cui, pur non essendo poeta, accadeva di comporre strofe molto intense dichiarando la sua pena d’amore; queste non erano composte dal suo intelletto, ma, per meglio assaporare la gloria che le dava un dolore così gustoso, erano sfoghi con il suo Dio. Vorrebbe che tutto il suo corpo e tutta la sua anima si disfacessero per mostrare la gioia che avverte insieme a questa pena. Quali tormenti non le sarebbe piaciuto sopportare per il suo Signore? Vede con chiarezza che i martiri non soffrono sopportando i loro tormenti, perché l’anima sa bene come la fortezza provenga da una diversa fonte. Ma, come soffrirà, poi, nel rientrare in sé per vivere nel mondo, e tornare alle sue cure e doveri? Non mi sembra di aver ingigantito le cose. Mi pare di aver sminuito la gioia di cui il Signore vuole far godere l’anima in questo esilio. Siate per sempre benedetto, Signore! Tutte le cose vi lodino in eterno! Vogliate ora, mio Re, lo supplico io che scrivo ancora immersa nella pazzia celeste della grazia concessami dalla vostra bontà e misericordia – grazia ricevuta senza mio merito –, che tutti coloro con cui avrò a che fare diventino pazzi del vostro amore, altrimenti che io non parli con alcuno, o altrimenti ordinate, Signore, che disprezzi ogni cosa mondana o toglietemi dal mondo! Questa vostra serva, mio Dio, non può patire tante fatiche vedendosi a Voi sottratta; e se le tocca vivere, non vuole altro riposo, in questa vita, se non quello che Voi le date! Quest’anima vorrebbe già vedersi liberata: il mangiare la ammazza; il dormire la tormenta. Avverte di trascorrere la vita nelle comodità, e che nulla la
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la puede regalar fuera de Vos; que parece vive contra natura, pues ya no querría vivir en sí sino en Vos. 5. ¡Oh verdadero Señor y gloria mía! ¡Qué delgada y pesadísima cruz tenéis aparejada a los que llegan a este estado! Delgada, porque es suave; pesada, porque vienen veces que no hay sufrimiento que la sufra, y no se querría jamás ver libre de ella, si no fuese para verse ya con Vos. Cuando se acuerda que no os ha servido en nada, y que viviendo os puede servir, querría cargarse muy más pesada y nunca hasta el fin del mundo morirse. No tiene en nada su descanso, a trueco de haceros un pequeño servicio. No sabe qué desee, mas bien entiende que no desea otra cosa sino a Vos. 6. ¡Oh hijo mío! (que es tan humilde, que así se quiere nombrar a quien va esto dirigido y me lo mandó escribir), sea sólo para vos algunas cosas de las que viere vuestra merced salgo de términos; porque no hay razón que baste a no me sacar de ella, cuando me saca el Señor de mí, ni creo soy yo la que hablo desde esta mañana que comulgué. Parece que sueño lo que veo y no querría ver sino enfermos de este mal que estoy yo ahora. Suplico a vuestra merced seamos todos locos por amor de quien por nosotros se lo llamaron. Pues dice vuestra merced que me quiere, en disponerse para que Dios le haga esta merced quiero que me lo muestre, porque veo muy pocos que no los vea con seso demasiado para lo que les cumple. Ya puede ser que tenga yo más que todos. No me lo consienta vuestra merced, Padre mío, pues también lo es como hijo, pues es mi confesor y a quien he fiado mi alma. Desengáñeme con verdad, que se usan muy poco estas verdades. 7. Este concierto querría hiciésemos los cinco que al pre-
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può soddisfare se non Voi; le pare di vivere contro natura. Non vorrebbe vivere in se stessa, ma in Voi. 5. Oh, vero Signore e mia gloria! Quale delicata e pesante croce avete preparato per chi giunge a questo grado d’orazione! Delicata perché soave; pesante, perché alle volte diviene insopportabile, e non se ne vorrebbe giammai liberare, se non per ritrovarsi con Voi. Quando si rende conto di non avervi servito in alcunché e che vivendo vi possa servire, vorrebbe caricarsi di pesi ancor più grandi e vivere sino alla fine del mondo. In nulla trova riposo, se non nel rendervi un pur piccolo servizio. Non sa cosa desidera, ma ben comprende di non desiderare che Voi. 6. Oh, figlio mio! (essendo tanto umile posso nominare così colui al quale lo scritto è diretto e che mi ordinò di scriverlo). Trattenga solo per lei alcune delle cose che vostra grazia leggerà in simili spropositi; non mi è infatti possibile distaccarmene se il Signore mi fa uscire da me stessa, né penso di essere io a parlare da quando, questa mattina, ho ricevuto la comunione. Mi par di sognare quel che vedo e non desidererei vedere altro che malati della mia medesima malattia. Supplico vostra grazia che tutti diveniamo pazzi d’amore di colui che tale fu nominato per amor nostro. Dal momento che vostra grazia dice di amarmi, voglio che me lo mostri disponendosi perché Dio gli conceda questa grazia, perché sono molto pochi coloro che io non veda con eccessiva prudenza per quanto il Signore fa loro. Può anche essere ch’io ne abbia più di tutti. Non lo ammetta vostra grazia, Padre mio, e contemporaneamente figlio, essendo mio confessore cui ho affidato la mia anima. Mi disinganni nella verità, oggi così poco rispettata nel mondo. 7. Vorrei compissimo tale concertazione, noi cinque che
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sente nos amamos en Cristo, que como otros en estos tiempos se juntaban en secreto para contra Su Majestad y ordenar maldades y herejías, procurásemos juntarnos alguna vez para desengañar unos a otros, y decir en lo que podríamos enmendarnos y contentar más a Dios; que no hay quien tan bien se conozca a sí como conocen los que nos miran, si es con amor y cuidado de aprovecharnos. Digo «en secreto», porque no se usa ya este lenguaje. Hasta los predicadores van ordenando sus sermones para no descontentar. Buena intención tendrán y la obra lo será; mas ¡así se enmiendan pocos! Mas ¿cómo no son muchos los que por los sermones dejan los vicios públicos? ¿Sabe qué me parece? Porque tienen mucho seso los que los predican. No están sin él, con el gran fuego de amor de Dios, como lo estaban los Apóstoles, y así calienta poco esta llama. No digo yo sea tanta como ellos tenían, mas querría que fuese más de lo que veo. ¿Sabe vuestra merced en qué debe ir mucho? En tener ya aborrecida la vida y en poca estima la honra; que no se les daba más – a trueco de decir una verdad y sustentarla para gloria de Dios – perderlo todo, que ganarlo todo; que a quien de veras lo tiene todo arriscado por Dios, igualmente lleva lo uno que lo otro. No digo yo que soy ésta, mas querríalo ser. 8. ¡Oh gran libertad, tener por cautiverio haber de vivir y tratar conforme a las leyes del mundo!, que como ésta se alcance del Señor, no hay esclavo que no lo arrisque todo por rescatarse y tornar a su tierra. Y pues éste es el verdadero camino, no hay que parar en él, que nunca acabaremos de ganar tan gran tesoro, hasta que se nos acabe la vida. El Señor nos dé para esto su favor. Rompa vuestra merced esto que he dicho, si le pareciere, y tómelo por carta para sí, y perdóneme, que he estado muy atrevida.
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al presente ci amiamo in Cristo; come altri in tempi passati si riunivano in segreto contro Sua Maestà e ordivano malvagità ed eresie, noi uniamoci talvolta per disingannarci, consigliarci su cosa potremmo emendarci e rendere più contento Dio. Non c’è chi si conosca come è conosciuto da chi lo guarda dall’esterno, se costui ci osserva con amore e col desiderio di farci del bene. Dico in segreto perché tale linguaggio è in disuso. Anche i predicatori ordinano i loro sermoni per non scontentare nessuno. L’intenzione è buona ed è buono agire così; ma quanto sono pochi coloro che si correggono! Perché non sono molti coloro che lasciano i vizi pubblici dopo aver udito un sermone? Sa cosa rispondo? Perché sono troppo prudenti i predicatori. Non vi è in loro il fuoco dell’amore di Dio, come era presente negli Apostoli; e la fiamma scalda poco. Non dico che la fiamma debba essere tale quale quella degli Apostoli, ma vorrei almeno fosse un po’ più grande di quella che vedo in loro. Sa, vostra grazia, su cosa conviene insistere? Nell’aborrire la vita e nell’avere in poca stima l’onore; vale la pena perderlo del tutto anziché guadagnarlo, se è per definire e sostenere una verità a gloria di Dio. Per loro perdere o guadagnare tutto per Dio è la medesima cosa. Non che io sia così, ma mi piacerebbe esserlo. 8. Oh, quale grande libertà ritenere per schiavitù la necessità di parlare e vivere secondo le leggi del mondo! Poiché essa non ci viene che da Dio, non vi dev’essere schiavo che non sia pronto a tutto pur di riscattarsi, e far ritorno in patria. Questa è la vera via e per questa dobbiamo camminare; un tale tesoro non lo si può raggiungere se non sul finire della vita. Ci sia di aiuto, in questo, il Signore! Strappi queste pagine, se lo crede, oppure le consideri come una lettera privata, scritta solamente per lei, e perdoni la mia temerarietà.
Capítulo 17 Prosigue en la misma materia de declarar este tercer grado de oración. – Acaba de declarar los efectos que hace. – Dice el daño que aquí hace la imaginación y memoria. 1. Razonablemente está dicho de este modo de oración y lo que ha de hacer el alma o, por mejor decir, hace Dios en ella, que es el que toma ya el oficio de hortelano y quiere que ella huelgue. Sólo consiente la voluntad en aquellas mercedes que goza. Y se ha de ofrecer a todo lo que en ella quisiere hacer la verdadera sabiduría, porque es menester ánimo, cierto. Porque es tanto el gozo, que parece algunas veces no queda un punto para acabar el ánima de salir de este cuerpo. ¡Y qué venturosa muerte sería! 2. Aquí me parece viene bien, como a vuestra merced se dijo, dejarse del todo en los brazos de Dios. Si quiere llevarla al cielo, vaya; si al infierno, no tiene pena, como vaya con su Bien; si acabar del todo la vida, eso quiere; si que viva mil años, también. Haga Su Majestad como de cosa propia; ya no es suya el alma de sí misma; dada está del todo al Señor; descuídese del todo. Digo que en tan alta oración como ésta, que cuando la da Dios al alma puede hacer todo esto. Y mucho más que éstos son sus efectos. Y entiende que lo hace sin ningún cansancio del entendimiento. Sólo me parece está como espantada de ver cómo el Señor hace tan buen hortelano y no quiere que tome él trabajo ninguno, sino que se deleite en comenzar a oler las flores; que en una llegada de éstas, por poco que dure, como es tal el hortelano, en fin criador del agua, dala sin medida, y lo que la pobre del alma con trabajo por ventura de veinte años de cansar el entendimiento no ha podido acaudalar, hácelo este hortelano celestial en un punto, y crece la fruta y madúrala de manera que se puede sustentar de su huerto, queriéndolo el Señor. Mas no le da licencia que
Capitolo diciassettesimo Continua la spiegazione del terzo livello di orazione. Porta a termine l’elenco dei suoi frutti. Parla del danno che possono portarvi la fantasia (o immaginazione) e la memoria. 1. Ho sufficientemente descritto questo modo di orazione e di ciò che l’anima deve fare, o, per meglio dire, di ciò che Dio compie in lei. È lui, qui, a farsi carico dei compiti del giardiniere, e vuole che l’anima si riposi. Si consente solo la presenza della volontà in quelle grazie di cui gode. Accetta le grazie che le sono offerte dalla vera sapienza, essendovi di certo necessità di coraggio. Perché è tanta la gioia da sembrare di essere sempre sul punto di lasciare il corpo. E che bella morte sarebbe! 2. A questo punto mi pare utile il consiglio che già ho dato a vostra grazia di abbandonarsi completamente nelle braccia di Dio. Se vuole portare l’anima in cielo, ci vada. Se all’inferno, non se ne addolori, perché vi andrebbe con il suo Bene. Se vuol toglierla dal mondo, anche lei lo vuole. Se vuol farla vivere mille anni, anche. Ne faccia Sua Maestà come di cosa sua. L’anima non si appartiene più; si è donata tutta a Dio, dimentica del resto. Dico che, quando l’anima raggiunge, per concessione di Dio, questo livello, può fare anche molto di più, essendone tali gli effetti. Capisce di fare tutto senza stancare l’intelletto. Rimane solo stupita di come il Signore lavori bene il giardino senza voler che altri lavori, ma che inizi a godere del profumo dei fiori. Essendo il giardiniere creatore dell’acqua, la concede senza misura, e quel che la povera anima non era stata capace di guadagnare con vent’anni di fatica, questo ortolano celeste lo ottiene in un istante. La frutta cresce e matura in tal modo che l’anima può sostenersi col solo suo orto, a Dio piacendo. Ma non
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reparta la fruta, hasta que él esté tan fuerte con lo que ha comido de ella, que no se le vaya en gustaduras y no dándole nada de provecho ni pagándosela a quien la diere, sino que los mantenga y dé de comer a su costa, y quedarse ha él por ventura muerto de hambre. Esto bien entendido va para tales entendimientos, y sabránlo aplicar mejor que yo lo sabré decir, y cánsome. 3. En fin, es que las virtudes quedan ahora más fuertes que en la oración de quietud pasada, que el alma no las puede ignorar, porque se ve otra y no sabe cómo. Comienza a obrar grandes cosas con el olor que dan de sí las flores, que quiere el Señor se abran para que ella vea que tiene virtudes, aunque ve muy bien que no las podía ella – ni ha podido – ganar en muchos años, y que en aquello poquito el celestial hortelano se las dio. Aquí es muy mayor la humildad y más profunda que al alma queda, que en lo pasado; porque ve más claro que poco ni mucho hizo, sino consentir que la hiciese el Señor mercedes y abrazarlas la voluntad. Paréceme este modo de oración unión muy conocida de toda el alma con Dios, sino que parece quiere Su Majestad dar licencia a las potencias para que entiendan y gocen de lo mucho que obra allí. 4. Acaece algunas y muy muchas veces, estando unida la voluntad (para que vea vuestra merced puede ser esto, y lo entienda cuando lo tuviere; al menos a mí trájome tonta, y por eso lo digo aquí), vese claro y entiéndese que está la voluntad atada y gozando; digo que «se ve claro», y en mucha quietud está sola la voluntad, y está por otra parte el entendimiento y memoria tan libres, que pueden tratar en negocios y entender en obras de caridad.
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le dà il permesso di darla ad altri, sino a che lei per prima si sia rafforzata mangiandone lei per prima; perché non la consumi in doni senza guadagno; sappia invece mantenersi con la sua frutta e darne da mangiare con guadagno, per non ritrovarsi, in fine, a morire di fame. Questo sarà ben compreso dalle intelligenze cui il mio scritto si rivolge; saranno loro più capaci di applicarlo quanto io a scriverlo stancandomi. 3. In fine, le virtù restano maggiormente rinforzate che nella precedente orazione di quiete. L’anima non può ignorarlo, perché si vede trasformata e non sa come. Comincia a operare grandi cose con il profumo sparso dai fiori. Il Signore vuole che sboccino perché l’anima si accorga di avere virtù, pur ben sapendo di non averle guadagnate lei in molti anni di sforzi. Mentre il celeste ortolano gliele ha concesse in un baleno. Qui è maggiore l’umiltà e più profonda quella con cui l’anima rimane, rispetto al passato. Vede chiaramente di non aver fatto né poco né molto, ma di permettere al Signore di concederle le sue grazie e abbracciare la sua volontà. Mi pare che questo livello di orazione sia un’assai chiara manifestazione d’unione dell’intera anima con Dio; e sembra che in essa Sua Maestà voglia permettere alle potenze di comprendere e godere il molto che va in esse operando. 4. Ecco ciò che spesso succede quando la volontà è in questa unione. Lo dico affinché sappia che ciò è possibile, e lo intenda quando ne fosse favorito. Da parte mia ne sono rimasta molto stupita. In questo stato dunque, l’anima sente che la volontà è legata, e che mentre è in grande gioia e quiete, l’intelletto e la memoria sono così liberi da poter trattare d’affari e occuparsi in opere di carità.
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Esto, aunque parece todo uno, es diferente de la oración de quietud que dije, en parte, porque allí está el alma que no se querría bullir ni menear, gozando en aquel ocio santo de María; en esta oración puede también ser Marta. Así que está casi obrando juntamente en vida activa y contemplativa, y entender en obras de caridad y negocios que convengan a su estado, y leer, aunque no del todo están señores de sí, y entienden bien que está la mejor parte del alma en otro cabo. Es como si estuviésemos hablando con uno y por otra parte nos hablase otra persona, que ni bien estaremos en lo uno ni bien en lo otro. Es cosa que se siente muy claro y da mucha satisfacción y contento cuando se tiene, y es muy gran aparejo para que, en teniendo tiempo de soledad o desocupación de negocios, venga el alma a muy sosegada quietud. Es un andar como una persona que está en sí satisfecha, que no tiene necesidad de comer, sino que siente el estómago contento, de manera que no a todo manjar arrostraría; mas no tan harta que, si los ve buenos, deje de comer de buena gana. Así, no le satisface ni querría entonces contento del mundo, porque en sí tiene el que le satisface más: mayores contentos de Dios, deseos de satisfacer su deseo, de gozar más, de estar con El. Esto es lo que quiere. 5. Hay otra manera de unión, que aún no es entera unión, mas es más que la que acabo de decir, y no tanto como la que se ha dicho de esta tercera agua. Gustará vuestra merced mucho, de que el Señor se las dé todas si no las tiene ya, de hallarlo escrito y entender lo que es. Porque una merced es dar el Señor la merced, y otra es entender qué merced es y qué gracia, otra es saber decirla y dar a entender cómo es. Y aunque no parece es menester más de la primera, para no andar el alma confusa y medrosa e ir con más ánimo por el camino del Señor llevando debajo de los pies todas las cosas del mundo, es gran provecho en-
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Pare che sia identico a quanto avviene nell’orazione di quiete, ma in parte ne è diverso, perché in quella l’anima non osa muoversi né distrarsi, assorta nell’ozio santo di Maria, mentre in questa può fare pure da Marta. Fa insieme vita attiva e contemplativa, attende ad opere di carità, a pie letture e a quanto concerne il suo stato, benché l’intelletto e la memoria non siano del tutto padroni di sé e capiscano che la parte migliore dell’anima è in tutt’altre regioni. È come se ci venga a parlare una persona mentre stiamo parlando con un’altra: non si può prestare attenzione completa né all’una né all’altra. È una cosa che si sente molto bene e che dà molta soddisfazione e piacere quando si prova, prontissima a disporre l’anima a profonda quiete allorché ha il tempo di staersene in solitudine, libera da ogni occupazione. È il caso di chi ha lo stomaco soddisfatto e non ha più voglia di mangiare, ma non in tal modo da non cibarsi ancora volentieri se trova alimenti saporiti. Così l’anima. Le gioie del mondo non l’appagano e non li vuole, perché ha in sé chi la soddisfa pienamente. Quello che vuole è di goder Dio di più e aspira al compimento dei suoi desideri per meglio deliziarsi nella compagnia del Diletto. 5. Vi è un’altra specie di unione che non è ancora perfetta, superiore a quella di cui ho parlato, ma non tanto come quella della terza acqua. Quando il Signore gliele concederà, se già non gliele ha concesse, vostra grazia godrà molto nel trovarle qui scritte e comprenderà in che consistano, poiché una cosa è ricevere da Dio la grazia, un’altra conoscere che grazia sia e un’altra ancora saper dire in che consista. Benché importante sembri soltanto il primo punto, tuttavia è un gran vantaggio e una grande grazia di Dio conoscere anche gli altri per poter battere con coraggio il cammino dell’orazione, mettendo sotto i piedi tutte le cose del mondo senza trepidazione e angustia. Per ognuna di
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tenderlo y merced; que por cada una es razón alabe mucho al Señor quien la tiene, y quien no, porque la dio Su Majestad a alguno de los que viven, para que nos aprovechase a nosotros. Ahora pues, acaece muchas veces esta manera de unión que quiero decir (en especial a mí, que me hace Dios esta merced de esta suerte muy muchas), que coge Dios la voluntad y aun el entendimiento, a mi parecer, porque no discurre, sino está ocupado gozando de Dios, como quien está mirando y ve tanto que no sabe hacia dónde mirar; uno por otro se le pierde de vista, que no dará señas de cosa. La memoria queda libre, y junto con la imaginación debe ser; y ella, como se ve sola, es para alabar a Dios la guerra que da y cómo procura desasosegarlo todo. A mí cansada me tiene y aborrecida la tengo, y muchas veces suplico al Señor, si tanto me ha de estorbar, me la quite en estos tiempos. Alguna veces le digo: «¿Cuándo, mi Dios, ha de estar ya toda junta mi alma en vuestra alabanza y no hecha pedazos, sin poder valerse a sí?». Aquí veo el mal que nos causa el pecado, pues así nos sujetó a no hacer lo que queremos de estar siempre ocupados en Dios. 6. Digo que me acaece a veces – y hoy ha sido la una, y así lo tengo bien en la memoria – que veo deshacerse mi alma, por verse junta donde está la mayor parte, y ser imposible, sino que le da tal guerra la memoria e imaginación que no la dejan valer; y como faltan las otras potencias, no valen, aun para hacer mal, nada. Harto hacen en desasosegar. Digo «para hacer mal», porque no tienen fuerza ni paran en un ser. Como el entendimiento no la ayuda poco ni mucho a lo que le representa, no para en nada, sino de uno en otro, que no parece sino de estas maripositas de las noches, importu-
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queste tre grazie è doveroso che chi le ha ne lodi molto il Signore, come pure chi non le ha, per averle egli date a persone viventi perché possano a noi essere d’aiuto. Dunque, in questa specie di unione di cui intendo parlare, e di cui sono stata molte volte favorita, succede spesso – e in modo speciale a me – che il Signore raccolga così bene la volontà e l’intelletto da sembrare che quest’ultimo non discorra più, ma resti assorto nel godimento di Dio, come uno che trovandosi innanzi a grandi meraviglie, non sappia dove fermare lo sguardo, lo porti or qua or là, senza osservarne bene nessuna. La memoria rimane libera, e credo anche la fantasia. Ma questa, vedendosi sola, scatena una guerra incredibile, cercando di mettere tutto a soqquadro. A me dà molto fastidio e l’aborrisco. Spesso, per non essene disturbata, prego il Signore di volermela sospendere. Talvolta dico così: “Oh Signore, quando le mie potenze saranno tutte unite nel lodarvi, e non avrò più l’anima così divisa da nemmeno sapere come aiutarmi?”. In ciò vedo il male del peccato, il quale ci assoggetta in tal modo da impedirci di realizzare il nostro sogno di rimanere sempre in Dio. 6. Alle volte mi accade quello che mi è accduto pur oggi, e che ricordo quindi assai bene, cioè, che l’anima si senta struggere dal desiderio di vedersi tutta unita con la sua parte maggiore. Ma è impossibile, perché la memoria e la fantasia le fanno tanta guerra da non permetterglielo. È vero che senza il concorso dell’intelletto e della volontà non possono fare nulla, neppure il male, ma fanno assai col disturbare! Dico neppure il male, perché non essendo aiutate né in poco né in molto dall’intelletto in quello che rappresentano, non hanno forza, non si fermano in nulla, e vanno qua e là, a guisa di farfallette notturne importune e irrequiete.
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nas y desasosegadas: así anda de un cabo a otro. En extremo me parece le viene al propio esta comparación, porque aunque no tiene fuerza para hacer ningún mal, importuna a los que la ven. Para esto no sé qué remedio haya, que hasta ahora no me le ha dado Dios a entender; que de buena gana le tomaría para mí, que me atormenta, como digo, muchas veces. Represéntase aquí nuestra miseria, y muy claro el gran poder de Dios; pues ésta, que queda suelta, tanto nos daña y nos cansa, y las otras que están con Su Majestad, el descanso que nos dan. 7. El postrer remedio que he hallado, a cabo de haberme fatigado hartos años, es lo que dije en la oración de quietud: que no se haga caso de ella más que de un loco, sino dejarla con su tema, que sólo Dios se la puede quitar; y, en fin, aquí por esclava queda. Hémoslo de sufrir con paciencia, como hizo Jacob a Lía, porque harta merced nos hace el Señor que gocemos de Raquel. Digo que «queda esclava», porque, en fin, no puede – por mucho que hagatraer a sí las otras potencias; antes ellas, sin ningún trabajo, la hacen venir muchas veces a sí. Algunas, es Dios servido de haber lástima de verla tan perdida y desasosegada, con deseo de estar con las otras, y consiéntela Su Majestad se queme en el fuego de aquella vela divina, donde las otras están ya hechas polvo, perdido su ser natural, casi estando sobrenatural, gozando tan grandes bienes. 8. En todas estas maneras que de esta postrera agua de fuente he dicho, es tan grande la gloria y descanso del alma, que muy conocidamente aquel gozo y deleite participa de él el cuerpo, y esto muy conocidamente, y quedan tan crecidas las virtudes como he dicho. Parece ha querido el Señor declarar estos estados en que se ve el alma, a mi parecer, lo más que acá se puede dar a entender. Trátelo vuestra merced con persona espiritual que
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Mi pare che il paragone venga bene, perché, quantunque quelle farfalle non abbiano forza per fare del male, sono però di molestia a chi le vede. Non so che rimedio vi possa essere: finora Dio non me ne ha insegnato alcuno. Se ne conoscessi qualcuno, l’userei volentieri, perché, come dico, mi tormentano spesso. Però ci fanno conoscere la nostra miseria e il grande potere di Dio, perché mentre una potenza ci stanca tanto e danneggia, le altre stanno unite al Signore, e ci procurano un delizioso riposo. 7. L’unico rimedio che, dopo tanti anni di fatica, ho potuto trovare, è quello di cui ho parlato nell’orazione di quiete, cioè trattare la fantasia da pazza e abbandonarla a se stessa. Solo Dio la può calmare! Infine essa non è che una schiava, e siccome il Signore ci favorisce col darci a godere di Rachele, cerchiamo di sopportarla con pazienza, come Giacobbe sopportò Lia. Dico che è una schiava perché, dopo tutto, per quanto si adoperi, non potrà mai trascinare dalla sua le altre due potenze, mentre queste possono trascinarla spesso dalla loro senza alcuna fatica. Talvolta Dio si muove a compassione della sua irrequietezza, e vedendola desiderosa di stare anch’essa con le altre, le acconsente di consumarsi al calore di quella fiamma divina nella quale le altre sono già ridotte in cenere, quasi spogliate del loro essere naturale per godere sovrannaturalmente di beni così grandi. 8. In queste specie di unioni di cui ho parlato trattando della terza acqua, si ha tanta gioia e riposo che al gaudio e alla soddisfazione dell’anima partecipa manifestamente anche il corpo, mentre le virtù si sviluppano in tal modo da arrivare alla perfezione accennata. Sembra che qui il Signore abbia voluto dichiarare questi diversi stati dell’anima in un modo che quaggiù non potebbe essere più chiaro. Vostra grazia ne parli con per-
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haya llegado aquí y tenga letras. Si le dijere que está bien, crea que se lo ha dicho Dios y téngalo en mucho a Su Majestad; porque, como he dicho, andando el tiempo se holgará mucho de entender lo que es, mientras no le diere la gracia (aunque se la dé de gozarlo) para entenderlo. Como le haya dado Su Majestad la primera, con su entendimiento y letras lo entenderá por aquí. Sea alabado por todos los siglos de los siglos por todo, amén.
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sona dotta e spirituale che sia pervenuta a questo grado, e se le assicura che mi sono spiegata bene, sappia che fu tutta opera di Dio e ringrazi molto Sua Maestà. Intanto ripeto che col tempo lo comprenderà anche lei, e ne sarà molto contento. Ne goda fin da adesso anche se ancora non ne ha la grazia. Quando Sua Maestà le concederà di comprenderlo, capirà pure, con la sua intelligenza e istruzione, quello che ora ho scritto. Ne sia ringraziato il Signore per tutti i secoli dei secoli! Amen.
Capítulo 18 En que trata del cuarto grado de oración. – Comienza a declarar por excelente manera la gran dignidad en que el Señor pone al alma que está en este estado. – Es para animar mucho a los que tratan oración, para que se esfuercen a llegar a tan alto estado, pues se puede alcanzar en la tierra, aunque no por merecerlo, sino por la bondad del Señor. – Léase con advertencia, porque se declara por muy delicado modo y tiene cosas mucho de notar. 1. El Señor me enseñe palabras cómo se pueda decir algo de la cuarta agua. Bien es menester su favor, aun más que para la pasada; porque en ella aún siente el alma no está muerta del todo, que así lo podemos decir, pues lo está al mundo; mas, como dije, tiene sentido para entender que está en él y sentir su soledad, y aprovéchase de lo exterior para dar a entender lo que siente, siquiera por señas. En toda la oración y modos de ella que queda dicho, alguna cosa trabaja el hortelano; aunque en estas postreras va el trabajo acompañado de tanta gloria y consuelo del alma, que jamás querría salir de él, y así no se siente por trabajo, sino por gloria. Acá no hay sentir, sino gozar sin entender lo que se goza. Entiéndese que se goza un bien, adonde juntos se encierran todos los bienes, mas no se comprende este bien. Ocúpanse todos los sentidos en este gozo, de manera que no queda ninguno desocupado para poder en otra cosa, exterior ni interiormente. Antes dábaseles licencia para que, como digo, hagan algunas muestras del gran gozo que sienten; acá el alma goza más sin comparación, y puédese dar a entender muy menos, porque no queda poder en el cuerpo, ni el alma le tiene para poder comunicar aquel gozo.
Capitolo diciottesimo Parla del quarto grado di orazione. – Inizia dichiarando l’eccellente dignità in cui il Signore pone l’anima che raggiunge tale stato. – Incoraggia molto chi pratica l’orazione per raggiungere questo grado; è un livello raggiungibile sulla terra, anche non per merito, ma per la bontà di Dio. – Sia letto attentamente, questo capitolo, perché è molto delicato e nasconde molte cose da tenere a mente. 1. Il Signore mi indichi le parole adatte a poter dire qualche cosa della quarta acqua, per cui il suo aiuto è ancor più necessario che per la terza. In quella l’anima si accorgeva non esser morta del tutto, ma qui possiamo dirlo, perché è davvero morta al mondo, ma, come ho detto, è sufficientemente accorta, da avvedersi di essere al medesimo tempo presente, avvertirne la solitudine; profitta, in fine, delle cose esteriori, per far comprendere quel che prova, seppure con dei cenni. Sempre nella preghiera, e nelle sue differenti modalità di cui ho parlato, il giardiniere deve sempre lavorare; anche se nei livelli più alti il suo lavoro è accompagnato da una grande gloria e consolazione dell’anima; tanto che questa non vorrebbe mai lasciarlo, per cui non avverte più la fatica, ma, per appunto, la gloria. In questa quarta acqua, non c’è più un sentire, ma un godere senza capire l’oggetto del godimento. Si comprende di godere di un bene, in cui si nascondono tutti i beni, ma non lo si conosce. Tutti i sensi sono occupati in questa gioia, di modo che non è possibile ad alcuno occuparsi d’altro, né interiormente, né esteriormente. Prima avevano l’opportunità di manifestare la gran gioia che sentivano. Qui l’anima gioisce incomparabilmente di più, ma lo riesce a spiegare molto meno, perché il corpo resta senza forze, e l’anima non ne ha a sufficienza per po-
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En aquel tiempo todo le sería gran embarazo y tormento y estorbo de su descanso; y digo que si es unión de todas las potencias, que, aunque quiera – estando en ello digo – no puede, y si puede, ya no es unión. 2. El cómo es ésta que llaman unión y lo que es, yo no lo sé dar a entender. En la mística teología se declara, que yo los vocablos no sabré nombrarlos, ni sé entender qué es mente, ni qué diferencia tenga del alma o espíritu tampoco; todo me parece una cosa, bien que el alma alguna vez sale de sí misma, a manera de un fuego que está ardiendo y hecho llama, y algunas veces crece este fuego con ímpetu; esta llama sube muy arriba del fuego, mas no por eso es cosa diferente, sino la misma llama que está en el fuego. Esto vuestras mercedes lo entenderán – que yo no lo sé más decircon sus letras. Lo que yo pretendo declarar es qué siente el alma cuando está en esta divina unión. 3. Lo que es unión ya se está entendido, que es dos cosas divisas hacerse una. ¡Oh Señor mío, qué bueno sois! ¡Bendito seáis para siempre! ¡Alaben os, Dios mío, todas las cosas, que así nos amasteis, de manera que con verdad podamos hablar de esta comunicación que aun en este destierro tenéis con las almas!; y aun con las que son buenas es gran largueza y magnanimidad. En fin, vuestra, Señor mío, que dais como quien sois. ¡Oh largueza infinita, cuán magníficas son vuestras obras! Espanta a quien no tiene ocupado el entendimiento en cosas de la tierra, que no tenga ninguno para entender verdades. Pues que hagáis a almas que tanto os han ofendido mercedes tan soberanas, cierto, a mí me acaba el entendimiento, y cuando llego a pensar en esto, no puedo ir adelante. ¿Dónde ha de ir que no sea tornar atrás? Pues daros gracias por tan grandes mercedes, no sabe cómo. Con decir disparates me remedio algunas veces.
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ter spiegare tale gioia. Allora, tutto sarebbe di imbarazzo, turbamento e disturbo al suo riposo. Se è unione di tutte le potenze, pur volendolo, non può fare altro. Se potesse, non sarebbe unione. 2. Come si realizzi la suddetta unione e cosa essa sia, non so spiegarlo. Nella teologia mistica lo si spiega, ma non ne conosco la terminologia, né mi spiego cosa sia la mente, e neppure quale sia la differenza tra anima e spirito, sembrandomi la medesima cosa, anche se talvolta l’anima esce da se stessa, come un fuoco che arde e produce una fiamma. E questo fuoco, alle volte, si sviluppa impetuosamente. Questa fiamma può allontanarsi molto dal fuoco, ma non per questo ne sarà diversa, ma sarà la medesima fiamma che si trova nel fuoco. Le vostre grazie comprenderanno questo, dotti come sono, non sapendo io spiegarmi meglio. Cerco di spiegare cosa avverta l’anima in tale unione divina. 3. Gia abbiamo spiegato in cosa consista l’unione, cioè che due cose distinte giungano a formare una cosa sola. Oh, Signore mio, come siete buono! Siate per sempre benedetto! Vi lodino, Dio mio, tutte le cose, per averci tanto amato che realmente possiamo parlare di questa comunicazione che avete con le anime fin da questo esilio! Anche qualora vi uniste con le anime virtuose è per vostra generosità e magnanimità. Per la vostra magnanimità, donate quel che voi siete. Oh, infinita generosità, quanto sono grandi le vostre opere! Stupiscono chi si è distaccato dalle cose terrene per meglio comprendere il vero. Rendendo tali grazie anche ad anime che tanto vi hanno offeso, di certo io vengo meno, e quando lo penso, non posso continuare. Dove si può andare, se non tornare indietro? Vi ringrazio per le vostre grandi grazie, ma non so come. Talvolta risolvo il problema dicendo spropositi.
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4. Acaéceme muchas, cuando acabo de recibir estas mercedes o me las comienza Dios a hacer (que estando en ellas ya he dicho que no hay poder hacer nada), decir: «Señor, mirad lo que hacéis, no olvidéis tan presto tan grandes males míos; ya que para perdonarme lo hayáis olvidado, para poner tasa en las mercedes os suplico se os acuerde. No pongáis, Criador mío, tan precioso licor en vaso tan quebrado, pues habéis ya visto de otras veces que le torno a derramar. No pongáis tesoro semejante adonde aún no está – como ha de estar – perdida del todo la codicia de consolaciones de la vida, que lo gastará mal gastado. ¿Cómo dais la fuerza de esta ciudad y llaves de la fortaleza de ella a tan cobarde alcaide, que al primer combate de los enemigos los deja entrar dentro? No sea tanto el amor, oh Rey eterno, que pongáis en aventura joyas tan preciosas. Parece, Señor mío, se da ocasión para que se tengan en poco, pues las ponéis en poder de cosa tan ruin, tan baja, tan flaca y miserable, y de tan poco tomo, que ya que trabaje por no las perder con vuestro favor (y no es menester pequeño, según yo soy), no puede dar con ellas a ganar a nadie; en fin, mujer, y no buena, sino ruin. Parece que no sólo se esconden los talentos, sino que se entierran, en ponerlos en tierra tan astrosa. No soléis Vos hacer, Señor, semejantes grandezas y mercedes a un alma, sino para que aproveche a muchas. Ya sabéis, Dios mío, que de toda voluntad y corazón os lo suplico y he suplicado algunas veces, y tengo por bien de perder el mayor bien que se posee en la tierra, por que las hagáis Vos a quien con este bien más aproveche, porque crezca vuestra gloria». 5. Estas y otras cosas me ha acaecido decir muchas veces. Veía después mi necedad y poca humildad. Porque bien sabe el Señor lo que conviene, y que no había fuerzas en mi alma
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4. Mi capita spesso, quando ricevo queste grazie, o il Signore comincia a concedermele (trovandosi immersi in esse già ho detto che non si può fare altro), di dire: «Signore, badate bene a quel che fate, non dimenticatevi tanto rapidamente dei miei peccati. Se li avete dimenticati per perdonarmi, vi chiedo di ricordarvene perché possa ripagarvi delle vostre grazie. Non ponete, mio Crea tore, un liquore tanto prezioso in un tale vaso; avete altre volte visto come lo vada sprecando. Non ponete tale tesoro, dove non è ancora sparito del tutto, come dovrebbe, l’attaccamento alle consolazioni della vita. Lo restituirà malgovernato. Perché concedi l’esercito di questa città e le chiavi della sua fortezza a una padrona tanto codarda che al primo attacco dei nemici li lascia entrare? Non ponete tanto amore, Re eterno, nel futuro di gioielli tanto preziosi. Pare, Signore mio, che ne rendiate inferiore il valore ponendoli in mano di una cosa (io medesima) sì miserevole, di bassa fattura, debole e deprecabile, che pur tanto sforzandosi di non perderle con il vostro favore (e non è poca cosa, per quel che sono), non può concedere alcun guadagno ad altri; è una donna, in fine, e non buona, ma rovinosa. Sembra che non solo si nascondano i talenti, ma li si sotterri, addirittura, ponendoli in una terra tanto disastrata. Voi non siete solito, Signore, concedere simili grandezze e grazie a un’anima, se non perché molte ne profittino. Già sapete, mio Dio, come lo supplichi con ogni desiderio e di tutto cuore, e altre volte l’ho supplicato. Ritengo un bene per me perdere il maggior bene della terra, perché Voi lo concediate a chi meglio ne profitti, a vostra maggior gloria». 5. Queste e altre simili cose mi è capitato di dire molte volte. Scorgevo in seguito la mia nullità e la mia poca umiltà. Ben conosce il Signore quel che più conviene, e che non ci sarebbero state forze sufficienti nella mia anima
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para salvarse, si Su Majestad con tantas mercedes no se las pusiera. 6. También pretendo decir las gracias y efectos que quedan en el alma, y qué es lo que puede de suyo hacer, o si es parte para llegar a tan gran estado. 7. Acaece venir este levantamiento de espíritu o juntamiento con el amor celestial: que, a mi entender, es diferente la unión del levantamiento en esta misma unión. A quien no lo hubiere probado lo postrero, parecerle ha que no; y a mi parecer, que con ser todo uno, obra el Señor de diferente manera; y en el crecimiento del desasir de las criaturas, más mucho en el vuelo del espíritu. Yo he visto claro ser particular merced, aunque, como digo, sea todo uno o lo parezca; mas un fuego pequeño también es fuego como un grande, y ya se ve la diferencia que hay de lo uno a lo otro: en un fuego pequeño, primero que un hierro pequeño se hace ascua, pasa mucho espacio; mas si el fuego es grande, aunque sea mayor el hierro, en muy poquito pierde del todo su ser, al parecer. Así me parece es en estas dos maneras de mercedes del Señor, y sé que quien hubiere llegado a arrobamientos lo entenderá bien. Si no lo ha probado, parecerle ha desatino, y ya puede ser; porque querer una como yo hablar en una cosa tal y dar a entender algo de lo que parece imposible aun haber palabras con que lo comenzar, no es mucho que desatine. 8. Mas creo esto del Señor (que sabe Su Majestad que, después de obedecer, es mi intención engolosinar las almas de un bien tan alto) que me ha en ello de ayudar. No diré cosa que no la haya experimentado mucho. Y es así que cuando comencé esta postrera agua a escribir, que me pa-
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alla salvezza, se non ve le avesse poste nostro Signore con tante grazie. 6. Desidero anche affermare le grazie e i frutti rimanenti nell’anima, e quanto può compiere di per sé, o in parte, per giungere a un livello tanto elevato. 7. Accade il suddetto innalzamento dello spirito, o unione con l’amore celeste. Da quel che ne intendo, nella medesima unione, è differente l’unione dall’innalzamento. Chi non avrà ancora provato il secondo, non sarà d’accordo. Secondo me, pur trattandosi del medesimo fenomeno, il Signore agisce differentemente nell’uno e nell’altro caso. Così come opera ancor più diversamente nel distacco dalle creature e nel volo dello spirito. Ho personalmente visto chiaro come sia una grazia peculiare, pur, come ho detto, sia un’unica cosa, o almeno così appaia. Ma un fuoco piccolo è fuoco così come lo è un grande fuoco, e si nota però contemporaneamente la differenza tra l’uno e l’altro; in un piccolo fuoco, prima che il ferro divenga incandescente passa molto tempo. Ma se il fuoco è grande, pur essendo più grande il ferro, in poco tempo sembra perdere totalmente il suo essere. Così accade, a mio parere, in queste due distinte grazie concesse dal Signore, e ben lo comprenderà chi è giunto ai rapimenti. A chi non l’avesse provato, sembrerà tutto una sciocchezza. Che una come me voglia parlare e spiegare cose di cui non si saprebbe neppure come iniziare il discorso comporta necessariamente degli sbagli. 8. E credo che il Signore dovrà aiutarmi molto (Sua Maestà sa come, dopo aver obbedito, io desideri ingolosire le anime a un tanto alto bene). Non dirò cosa senza averla prima profondamente sperimentata. Quando ho incominciato a parlare di quest’ultima acqua, mi pareva
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recía imposible saber tratar cosa más que hablar en griego, que así es ello dificultoso. Con esto, lo dejé y fui a comulgar. ¡Bendito sea el Señor que así favorece a los ignorantes! ¡Oh virtud de obedecer, que todo lo puedes!: aclaró Dios mi entendimiento, unas veces con palabras y otras poniéndome delante cómo lo había de decir, que, como hizo en la oración pasada, Su Majestad parece quiere decir lo que yo no puedo ni sé. Esto que digo es entera verdad, y así lo que fuere bueno es suya la doctrina; lo malo, está claro es del piélago de los males, que soy yo. Y así, digo que si hubiere personas que hayan llegado a las cosas de oración que el Señor ha hecho merced a esta miserable – que debe haber muchas – y quisiesen tratar estas cosas conmigo, pareciéndoles descaminadas, que ayudara el Señor a su sierva para que saliera con su verdad adelante. 9. Ahora, hablando de esta agua que viene del cielo para con su abundancia henchir y hartar todo este huerto de agua, si nunca dejara, cuando lo hubiera menester, de darlo el Señor, ya se ve qué descanso tuviera el hortelano. Y a no haber invierno, sino ser siempre el tiempo templado, nunca faltaran flores y frutas; ya se ve qué deleite tuviera; mas mientras vivimos es imposible: siempre ha de haber cuidado de cuando faltare la una agua procurar la otra. Esta del cielo viene muchas veces cuando más descuidado está el hortelano. Verdad es que a los principios casi siempre es después de larga oración mental, que de un grado en otro viene el Señor a tomar esta avecita y ponerla en el nido para que descanse. Como la ha visto volar mucho rato, procurando con el entendimiento y voluntad y con todas sus fuerzas buscar a Dios y contentarle, quiérela dar el premio aun en esta vida. ¡Y qué gran premio!, que basta un momento para quedar pagados todos los trabajos que en ella puede haber.
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più difficile che parlare in greco, che non è cosa facile. Quindi chiusi il libro e andai a fare la comunione. Sia benedetto il Signore che in tal modo favorisce gli ignoranti! Oh virtù dell’obbedienza, virtù che tutto puoi! Dio concesse chiarezza al mio intelletto, talvolta a parole, tal’altra dicendomi quel che dovevo scrivere; come accadde nella descrizione dell’acqua precedente, sembra che Sua Maestà voglia dire quanto io non posso né so. È vero quanto affermo. Quanto affermo di buono è dottrina Sua, se cattivo proviene dall’avanzo dei mali che sono io. Se ci fossero persone giunte ai livelli d’orazione di cui il Signore ha fatto dono a questa miserevole, devono essere in molte, e se volessero parlarne con me, temendo di essere fuori del cammino, il Signore allora aiuterà la sua serva perché possa condurle nella verità. 9. Parlando di quest’acqua proveniente dal cielo perché con la sua abbondanza colmi e sazi l’orto, se mai il Signore venisse meno al bisogno, già si scorge quale riposo ne deriverebbe per il giardiniere. Non essendoci inverno, ma essendo sempre mite la temperatura, mai verranno meno fiori e frutti. Si vede quale diletto ne ricaverebbe, ma mentre siamo in vita, tutto questo è impossibile. Bisogna sempre avere attenzione, qualora mancasse un genere d’acqua, di procurarne nel diverso modo. L’acqua proveniente direttamente dal cielo, si presenta nei momenti di maggior distrazione del contadino. In realtà, quasi sempre, agli inizi questo avviene dopo un lungo tempo di orazione mentale, quando da un livello all’altro il Signore giunge a raccogliere questo povero uccellino e condurlo nel suo nido perché abbia a riposarsi. Avendolo visto volare per lungo tempo, nel tentativo di cercare Dio e renderlo contento con l’intelligenza, la volontà, con ogni sua forza, vuole concedergli il premio già in questa vita. E che premio! Ne basta un momento perché siano ripagate tutte le fatiche possibili.
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10. Estando así el alma buscando a Dios, siente con un deleite grandísimo y suave casi desfallecer toda con una manera de desmayo que le va faltando el huelgo y todas las fuerzas corporales, de manera que, si no es con mucha pena, no puede aun menear las manos; los ojos se le cierran sin quererlos cerrar, o si los tiene abiertos, no ve casi nada; ni, si lee, acierta a decir letra, ni casi atina a conocerla bien; ve que hay letra, mas, como el entendimiento no ayuda, no la sabe leer aunque quiera; oye, mas no entiende lo que oye. Así que de los sentidos no se aprovecha nada, si no es para no la acabar de dejar a su placer; y así antes la dañan. Hablar es por demás, que no atina a formar palabra, ni hay fuerza, ya que atinase, para poderla pronunciar; porque toda la fuerza exterior se pierde y se aumenta en las del alma para mejor poder gozar de su gloria. El deleite exterior que se siente es grande y muy conocido. 11. Esta oración no hace daño, por larga que sea. Al menos a mí nunca me le hizo, ni me acuerdo hacerme el Señor ninguna vez esta merced, por mala que estuviese, que sintiese mal, antes quedaba con gran mejoría. Mas ¿qué mal puede hacer tan gran bien? Es cosa tan conocida las operaciones exteriores, que no se puede dudar que hubo gran ocasión, pues así quitó las fuerzas con tanto deleite para dejarlas mayores. 12. Verdad es que a los principios pasa en tan breve tiempo – al menos a mí así me acaecía –, que en estas señales exteriores ni en la falta de los sentidos no se da tanto a entender cuando pasa con brevedad. Mas bien se entiende en la sobra de las mercedes que ha sido grande la claridad del sol que ha estado allí, pues así la ha derretido. Y nótese esto, que a mi parecer por largo que sea el espacio de estar el alma en esta suspensión de todas las potencias, es bien breve: cuando
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10. Mente l’anima è così alla ricerca di Dio, avverte soavemente di morire quasi del tutto in modo siffatto da restare senza respiro e senza forze, che neppure può muovere le mani se non con grande pena. Senza volerlo, gli occhi si chiudono, o, se li mantiene aperti, non vede quasi nulla; se legge non comprende quanto legge, né riconosce le lettere. Scorge le parole scritte, ma, non aiutata dall’intelletto, pur volendolo, non le comprende. Ode, ma non comprende quanto ascolta. Non è più in grado di utilizzare alcun senso; i sensi, anzi, le danno fastidio, perché non le permettono di restarsene in pace. Solo dopo verrà il parlare, non riuscendo a formulare parola, né trovando forza per pronunciarla. Ogni forza esteriore si annulla nella forza dell’anima per meglio godere della gloria di Dio. Il piacere avvertito esteriormente è grande e molto conosciuto. 11. Questo genere di orazione, per lungo che sia, non produce alcun danno. A me, per lo meno, non ne ha mai prodotto. Mai mi ricordo che il Signore mi abbia concesso tale grazia, per male che stessi, ed avvertire ulteriori dolori; anzi, mi ritrovavo molto meglio. Quale male potrebbe mai fare un bene siffatto? Sono beni tanto conosciuti quelli esteriori, da non dubitare che il bene ricavato sia maggiore, lasciando le forza in una condizione migliore della precedente. 12. Davvero in principio accade in così breve tempo, almeno così succedeva a me, che è ben difficile comprendere quando accada, sia in tali segni esterni, sia nella perdita di sensi. Ma ben lo si comprende per l’abbondanza di grazie, che è stata grande la luce solare da cui è stata invasa, avendola così lasciata. A mio parere si nota che, pur essendo lungo il tempo in cui l’anima resta in tale sospensione di tutte le potenze, è in verità breve. Se dura
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estuviese media hora, es muy mucho; yo nunca, a mi parecer, estuve tanto. Verdad es que se puede mal sentir lo que se está, pues no se siente; mas digo que de una vez es muy poco espacio sin tornar alguna potencia en sí. La voluntad es la que mantiene la tela, mas las otras dos potencias presto tornan a importunar. Como la voluntad está queda, tórnalas a suspender y están otro poco y tornan a vivir. 13. En esto se puede pasar algunas horas de oración y se pasan. Porque, comenzadas las dos potencias a emborrachar y gustar de aquel vino divino, con facilidad se tornan a perder de sí para estar muy más ganadas, y acompañan a la voluntad y se gozan todas tres. Mas este estar perdidas del todo y sin ninguna imaginación en nada – que a mi entender también se pierde del todo – digo que es breve espacio; aunque no tan del todo tornan en sí que no pueden estar algunas horas como desatinadas, tornando de poco en poco a cogerlas Dios consigo. 14. Ahora vengamos a lo interior de lo que el alma aquí siente. ¡Dígalo quien lo sabe, que no se puede entender, cuánto más decir! Estaba yo pensando cuando quise escribir esto, acabando de comulgar y de estar en esta misma oración que escribo, qué hacía el alma en aquel tiempo. Díjome el Señor estas palabras: Deshácese toda, hija, para ponerse más en Mí. Ya no es ella la que vive, sino Yo. Como no puede comprender lo que entiende, es no entender entendiendo. Quien lo hubiere probado entenderá algo de esto, porque no se puede decir más claro, por ser tan oscuro lo que allí pasa. Sólo podré decir que se representa estar junto con Dios, y queda una certidumbre que en ninguna manera se puede dejar de creer. Aquí faltan todas las potencias y se suspenden de manera que en ninguna manera – como he
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mezz’ora è tanto; a me pare di non averla mai superata. Si può avvertire erroneamente la condizione in cui ci si trova; ma ripeto che è veramente breve il tempo in cui non si ritrova in sé alcuna potenza. Resta sveglia solamente la volontà, e le altre due potenze tornano presto a dar fastidio. Restando la volontà, torna a sospenderle, lo restano per poco, e ricominciano poi a vivere. 13. Si possono trascorrere così alcune ore intere d’orazione. Avendo iniziato le due potenze ad ubriacarsi gustando quel vino divino, tornano facilmente a perdersi per poi tornare più fortemente in sé; accompagnano la volontà e l’una godrà dell’altra. L’essere sperse del tutto senza poter fissare l’immaginazione in qualcosa – la fantasia, a mio modo di vedere, si perde completamente – dura poco; pur non tornando completamente in sé, non possono restare alcune ore come morte, andando a poco a poco Dio a prenderle con sé. 14. Passiamo ora ad analizzare l’interno di quanto l’anima avverte. Lo sapete bene: sono cose incomprensibili e tanto più poco spiegabili! Quando volli scrivere di queste cose, dopo aver ricevuto la Comunione e mi ritrovavo nell’orazione descritta, stavo pensando a come si comportasse la mia anima. Ma il Signore mi disse queste parole: Lasciati andare completamente, per metterti tutta in Me: non è la tua anima a vivere, ma Io. Come non intende quel che ode, così non si comprende comprendendo. Chi lo avesse provato, comprenderà bene quel che sto dicendo. Non si può esporre più chiaramente, essendo tanto oscuro quel che accade. Potrò solo dire che è un vedersi uniti a Dio, e rimane una certa qual certezza per cui si è quasi costretti a credere. Vengono meno tutte le potenze, e sono sospese di modo che in alcun modo, come ho det-
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dicho – se entiende que obran. Si estaba pensando en un paso, así se pierde de la memoria como si nunca la hubiera habido de él. Si lee, en lo que leía no hay acuerdo, ni parar. Si rezar, tampoco. Así que a esta mariposilla importuna de la memoria aquí se le queman las alas: ya no puede más bullir. La voluntad debe estar bien ocupada en amar, mas no entiende cómo ama. El entendimiento, si entiende, no se entiende cómo entiende; al menos no puede comprender nada de lo que entiende. A mí no me parece que entiende, porque – como digo – no se entiende. ¡Yo no acabo de entender esto! 15. Acaecióme a mí una ignorancia al principio, que no sabía que estaba Dios en todas las cosas. Y como me parecía estar tan presente, parecíame imposible. Dejar de creer que estaba allí no podía, por parecerme casi claro había entendido estar allí su misma presencia. Los que no tenían letras me decían que estaba sólo por gracia. Yo no lo podía creer; porque, como digo, parecíame estar presente, y así andaba con pena. Un gran letrado de la Orden del glorioso Santo Domingo me quitó de esta duda, que me dijo estar presente, y cómo se comunicaba con nosotros, que me consoló harto. Es de notar y entender que siempre esta agua del cielo, este grandísimo favor del Señor, deja el alma con grandísimas ganancias, como ahora diré.
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to, si può intuire che siano attive. Se stava meditando un versetto, ce ne si dimentica del tutto perché la memoria vien meno. Se legge, non si collegano le frasi delle pagine. Se prega, lo stesso. Qui, a quell’importuna piccola farfalla di memoria si bruciano le ali. Non può più scatenarsi. La volontà è interamente occupata ad amare, ma non sa come ama. L’intelletto, se intellige, non si comprende come; non può capire nulla di quanto capisce. Non mi pare comprenda perché, come dico, non si capisce come. Non ci capisco proprio! 15. Tempo fa, per esempio, ebbi una lacuna, non sapendo che Dio inabita in ogni cosa. Sembrandomi tanto presente, mi sembrava impossibile. Non potevo smettere di credere alla sua presenza, essendomi apparsa fin da subito tanto palese. Chi non aveva studiato mi diceva che vi era presente solo per grazia. Non potevo crederlo; ne avvertivo infatti la presenza, e pativo. Un uomo dotto della compagnia di san Domenico, mi tolse il dubbio dicendomi che era presente e spiegandomi come comunicasse con noi; mi consolò molto. Bisogna sapere e capire che cade sempre l’acqua dal cielo, questa grande grazia di Dio, e lascia sempre l’anima molto progredita, come ora spiegherò.
Capítulo 19 Prosigue en la misma materia. – Comienza a declarar los efectos que hace en el alma este grado de oración. – Persuade mucho a que no tornen atrás, aunque después de esta merced tornen a caer, ni dejen la oración. – Dice los daños que vendrán de no hacer esto. – Es mucho de notar y de gran consolación para los flacos y pecadores. 1. Queda el alma de esta oración y unión con grandísima ternura, de manera que se querría deshacer, no de pena, sino de unas lágrimas gozosas. Hállase bañada de ellas sin sentirlo ni saber cuándo ni cómo las lloró; mas dale gran deleite ver aplacado aquel ímpetu del fuego con agua que le hace más crecer. Parece esto algarabía, y pasa así. Acaecídome ha algunas veces en este término de oración estar tan fuera de mí, que no sabía si era sueño o si pasaba en verdad la gloria que había sentido; y de verme llena de agua que sin pena destilaba con tanto ímpetu y presteza que parece lo echaba de sí aquella nube del cielo, veía que no había sino sueño. Esto era a los principios, que pasaba con brevedad. 2. Queda el ánima animosa, que si en aquel punto la hiciesen pedazos por Dios, le sería gran consuelo. Allí son las promesas y determinaciones heroicas, la viveza de los deseos, el comenzar a aborrecer el mundo, el ver muy claro su vanidad, esto muy más aprovechada y altamente que en las oraciones pasadas, y la humildad más crecida; porque ve claro que para aquella excesiva merced y grandiosa no hubo diligencia suya, ni fue parte para traerla ni para tenerla. Vese claro indignísima, porque en pieza adonde entra mucho sol no hay telaraña escondida: ve su miseria. Va tan fuera la va-
Capitolo diciannovesimo Continua il medesimo argomento. – Chiarisce gli effetti che produce nell’anima questo livello di orazione. – Persuade a non tornare indietro, pur tornando a cadere dopo questa grazia, e a non abbandonare l’orazione. – Spiega quali danni ne deriverebbero. È un capitolo molto importante e di gran consolazione per i deboli e per i peccatori. 1. L’anima, per tale orazione e unione, rimane in uno stato gioioso, da volersi disfare, non per la pena, quanto in liete lacrime. Si ritrova da loro bagnata, senza conoscerne la provenienza o quando pianse. Ricava comunque diletto veder placato quell’impeto di fuoco con un’acqua che in realtà lo fa crescere ancor di più. Sembra cosa impossibile, e dev’esserlo davvero. Mi è talvolta accaduto, in condizioni simili, di ritrovarmi tanto fuori di me, da non rendermi conto se stessi sognando o se stavo avvertendo nella verità quella gloria. Ma scorgendomi ricolma di quell’acqua che sprizzavo senza sforzo o dolore tanto rapidamente perché piovuta direttamente dal cielo, capivo che era tutto vero. Ero ancora agli inizi, quando il tutto terminava rapidamente. 2. L’anima si ritrova colma di ardimento; le darebbe consolazione, in quel momento, essere anche presa a calci per il suo Dio. Ivi nascono le promesse e decisioni eroiche, la vivacità dei desideri, iniziare a disprezzare il mondo, vederne chiaramente la vacuità, con maggiori e più elevati profitti che nei livelli d’orazione precedenti, e con una maggior umiltà; l’anima vede chiaramente che quella grande e quasi eccessiva grazia non è sorta per suo merito, né fece qualcosa per ottenerla o per trattenerla. Se ne vede totalmente indegna, perché nella stanza assolata tutte le ragnatele balzano all’occhio: l’anima vede tutta la
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nagloria, que no le parece la podría tener, porque ya es por vista de ojos lo poco o ninguna cosa que puede, que allí no hubo casi consentimiento, sino que parece, aunque no quiso, le cerraron la puerta a todos los sentidos para que más pudiese gozar del Señor. Quédase sola con El, ¿qué ha de hacer sino amarle? Ni ve ni oye, si no fuese a fuerza de brazos: poco hay que la agradecer. Su vida pasada se le representa después y la gran misericordia de Dios, con gran verdad y sin haber menester andar a caza el entendimiento, que allí ve guisado lo que ha de comer y entender. De sí ve que merece el infierno y que le castigan con gloria. Deshácese en alabanzas de Dios, y yo me querría deshacer ahora. ¡Bendito seáis, Señor mío, que así hacéis de pecina tan sucia como yo, agua tan clara que sea para vuestra mesa! ¡Seáis alabado, oh regalo de los ángeles, que así queréis levantar un gusano tan vil! 3. Queda algún tiempo este aprovechamiento en el alma: puede ya, con entender claro que no es suya la fruta, comenzar a repartir de ella, y no le hace falta a sí. Comienza a dar muestras de alma que guarda tesoros del cielo, y a tener deseo de repartirlos con otros, y suplicar a Dios no sea ella sola la rica. Comienza a aprovechar a los prójimos casi sin entenderlo ni hacer nada de sí; ellos lo entienden, porque ya las flores tienen tan crecido el olor, que les hace desear llegarse a ellas. Entienden que tiene virtudes y ven la fruta que es codiciosa. Querríanle ayudar a comer. Si esta tierra está muy cavada con trabajos y persecuciones y murmuraciones y enfermedades – que pocos deben llegar aquí sin esto – y si está mullida con ir muy desasida de propio interés, el agua se embebe tanto, que casi nunca se seca; mas si es tierra que aun se está en la tierra y con tantas
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sua miseria. Diviene tanto aliena la vanagloria, che manco pensa l’anima di averne potuto essere vittima, tornandole evidente il poco o nulla in suo potere; non ci fu quasi consentimento, ma parve, pur non avendolo lei richiesto, che le chiusero ogni porta ai sensi perché maggiormente godesse del Signore. È sola con lui: che altro può fare se non amarlo? Non vede né ode, se non a fatica. Poco altro la rallegra. In seguito le si presenta innanzi la sua vita passata e la grande misericordia di Dio, nella loro verità e senza che l’intelletto debba sforzarsi; si ritrova cucinato quel che deve comprendere e mangiare. Comprende di meritare l’inferno e di essere gloriosamente castigata. Si consuma in lodi a Dio, e io vorrei consumarmene in questo momento. Sia tu benedetto, Signore mio, che trasformi una melma quale io sono in acqua tanto pura da esser degna per la vostra mensa! Sii tu lodato, dono degli angeli, che vuoi sì elevare un verme tanto vile! 3. L’anima gode di tale guadagno per diverso tempo; l’anima può, nella chiarezza che il frutto non dipende da lei, ripartire dal medesimo, e riceverne altri. Comincia a mostrarsi come un’anima che ha ricevuto doni dal cielo, e a desiderare di farne partecipi altri, e a supplicare Dio di non essere la sola beneficata. Comincia a far del bene al prossimo, quasi senza rendersene conto o compiere qualcosa appositamente. Gli altri lo avvertono, perché i fiori dei giardino hanno un sì penetrante profumo, che fan desiderare di avvicinarvisi. Comprendono che vive le virtù, e ne vedono il frutto fragrante. Vorrebbero aiutarla a mangiarne. Se questa terra è molto arata da fatiche, persecuzioni, mormorazioni e malattie – pochi raggiungeranno tale livello senza la loro compagnia – e procede senza interessarsi di sé, l’acqua penetra tanto, da non rimanere mai arida; ma se è una terra che si ritrova in altra terra piena di spine,
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espinas como yo al principio estaba, y aun no quitada de las ocasiones ni tan agradecida como merece tan gran merced, tórnase la tierra a secar. Y si el hortelano se descuida y el Señor por sola su bondad no torna a querer llover, dad por perdida la huerta, que así me acaeció a mí algunas veces; que, cierto, yo me espanto y, si no hubiera pasado por mí, no lo pudiera creer. Escríbolo para consuelo de almas flacas, como la mía, que nunca desesperen ni dejen de confiar en la grandeza de Dios. Aunque después de tan encumbradas, como es llegarlas el Señor aquí, caigan, no desmayen, si no se quieren perder del todo; que lágrimas todo lo ganan: un agua trae otra. 4. Una de las cosas por que me animé – siendo la que soy – a obedecer en escribir esto y dar cuenta de mi ruin vida y de las mercedes que me ha hecho el Señor, con no servirle sino ofenderle, ha sido ésta. Que cierto, yo quisiera aquí tener gran autoridad para que se me creyera esto. Al Señor suplico Su Majestad la dé. Digo que no desmaye nadie de los que han comenzado a tener oración, con decir: «si torno a ser malo, es peor ir adelante con el ejercicio de ella». Yo lo creo, si se deja la oración y no se enmienda del mal; mas, si no la deja, crea que la sacará a puerto de luz. Hízome en esto gran batería el demonio, y pasé tanto en parecerme poca humildad tenerla, siendo tan ruin, que, como ya he dicho, la dejé año y medio – al menos un año, que del medio no me acuerdo bien – Y no fuera más, ni fue, que meterme yo misma sin haber menester demonios que me hiciesen ir al infierno. ¡Oh, válgame Dios, qué ceguedad tan grande! ¡Y qué bien acierta el demonio para su propósito en cargar aquí la mano! Sabe el traidor que alma que tenga con perseverancia oración la tiene perdida y que todas las caídas que la hace
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come accadde a me, senza evitare le occasioni e non grata come questa grazia merita, la terra torna a seccare. Il giardiniere si distrae, e il Signore non fa ricominciare la pioggia, e dà per perduto quel giardino; così accadde diverse volte a me, con mio spavento, e non potrei crederlo se non ne avessi fatto esperienza. Lo dico per anime deboli come la mia; mai si cada nella disperazione o nella mancanza di fiducia nella grandezza di Dio. Anche se dopo tante mete raggiunte, ove porta il Signore, cadessero, non si agitino, se non vogliono perdersi del tutto. Le lacrime sanno riottenere tutto; un’acqua tira l’altra. 4. Una delle cose che mi ha incoraggiato – essendo io quella che sono – a obbedire nello scrivere questo testo raccontando della mia vita rovinosa e delle grazie donatemi dal Signore, mai servendolo senza offenderlo, è stata la seguente. Desidero acquisire qui molta autorità perché mi si credesse. Supplico il Signore perché Sua Maestà me la conceda. Affermo che nessuna di coloro che hanno iniziato a fare orazione venga meno pensando: “se torno a essere cattiva, è peggio perseverare in essa”. Io penso sia così se costei abbandonasse l’orazione e non si correggesse dal male. Ma, se non abbandona l’orazione, sia certa che sarà condotta ad un porto di luce. Su questo il demonio mi fece una grande guerra. Trascorsi molto tempo pensando di essere poco umile se praticavo l’orazione. Essendo tanto disastrosa, da abbandonarla, come ho raccontato, per un anno e mezzo, di sicuro per almeno un anno. E non ci sarebbe stato bisogno d’altro, né ci fu, perché finissi all’inferno con i miei soli sforzi, senza che il demonio facesse altro. Oh, mio Dio: quale cecità! Il demonio raggiunge il suo obiettivo, impegnandosi in questo! Il traditore sa che l’anima che persevera nell’orazione è per lui perduta, e che trae vantaggio dalle medesime cadute; per bontà di Dio le
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dar la ayudan, por la bondad de Dios, a dar después mayor salto en lo que es su servicio: ¡algo le va en ello! 5. ¡Oh Jesús mío! ¡Qué es ver un alma que ha llegado aquí, caída en un pecado, cuando Vos por vuestra misericordia la tornáis a dar la mano y la levantáis! ¡Cómo conoce la multitud de vuestras grandezas y misericordias y su miseria! Aquí es el deshacerse de veras y conocer vuestras grandezas; aquí el no osar alzar los ojos; aquí es el levantarlos para conocer lo que os debe; aquí se hace devota de la Reina del Cielo para que os aplaque; aquí invoca los Santos que cayeron después de haberlos Vos llamado, para que la ayuden; aquí es el parecer que todo le viene ancho lo que le dais, porque ve no merece la tierra que pisa; el acudir a los Sacramentos; la fe viva que aquí le queda de ver la virtud que Dios en ellos puso; el alabaros porque dejasteis tal medicina y ungüento para nuestras llagas, que no las sobresanan, sino que del todo las quitan. Espántanse de esto. Y ¿quién, Señor de mi alma, no se ha de espantar de misericordia tan grande y merced tan crecida a traición tan fea y abominable? Que no sé cómo no se me parte el corazón, cuando esto escribo; porque soy ruin. 6. Con estas lagrimillas que aquí lloro, dadas de Vos – agua de tan mal pozo en lo que es de mi parte – parece que os hago pago de tantas traiciones, siempre haciendo males y procurando deshacer las mercedes que Vos me habéis hecho. Ponedlas Vos, Señor mío, valor; aclarad agua tan turbia, siquiera porque no dé a alguno tentación en echar juicios, como me la ha dado a mí, pensando por qué, Señor, dejáis unas personas muy santas, que siempre os han servido y trabajado, criadas en religión y siéndolo, y no como yo que no
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fanno compiere in seguito un salto ancora più alto nel suo servizio. 5. Oh mio Gesù! Cos’è vedere un’anima giunta a tal livello cadere nel peccato e scorger voi che la rialzate porgendole la mano per vostra misericordia. Quanto giunge a conoscere l’anima la grandezza della vostra misericordia e la bassezza della sua miseria! Qui davvero ci si scioglie e si riconoscono le vostre grandezze. Qui non si osa alzare gli occhi, e tornare a rialzarli per constatare di quanto vi siamo debitori; qui si supplica la Regina del Cielo perché vi plachi; qui l’anima invoca i santi che caddero dopo aver ricevuto la vostra chiamata, perché la aiutino. Qui appare troppo il vostro dono sembrando immeritevole anche della terra che calpesta. Troppo il frequentare i sacramenti e la fede viva che qui le rimane nel vedere la forza che voi avete posto in essi. Qui vi si loda per averci lasciato tale medicina e unguento per le nostre piaghe, che non solo le curano, ma le fanno sparire del tutto. Fa spavento, tutto questo. Chi, mio Signore, non dovrà stupirsi di una misericordia tanto grande e di una grazia sì eccelsa in risposta di un tradimento sì vile? Non so perché non mi scoppi il cuore scrivendo questo; ma lo so: è perché sono una rovina. 6. Con queste lacrimucce che qui piango, da Voi donatemi – acqua di pessimo pozzo per quel che può provenire da me – sembrerebbe che vi ripagassi di innumerevoli tradimenti, compiendo sempre il male e quasi sforzandomi di disfare le grazie da Voi a me concesse. Concedete loro, Voi, Signor mio, valore; chiarite un’acqua sì torbida, ed evitate che qualcuno ponga il suo giudizio, come è stato per me, pensando alla ragione per cui, Signore mio, par vi dimentichiate di persone tanto sante, in cui sempre vi siete compiaciuto e molto sante, formate nella devozione e sante, lo ripeto, non come me che lo ero solamente per etichetta, e
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tenía más del nombre, y ver claro que no las hacéis las mercedes que a mí. Bien veía yo, Bien mío, que les guardáis Vos el premio para dársele junto, y que mi flaqueza ha menester esto. Ya ellos, como fuertes, os sirven sin ello y los tratáis como a gente esforzada y no interesal. 7. Mas con todo, sabéis Vos, mi Señor, que clamaba muchas veces delante de Vos, disculpando a las personas que me murmuraban, porque me parecía les sobraba razón. Esto era ya, Señor, después que me teníais por vuestra bondad para que tanto no os ofendiese, y yo estaba ya desviándome de todo lo que me parecía os podía enojar; que en haciendo yo esto, comenzasteis, Señor, a abrir vuestros tesoros para vuestra sierva. No parece esperabais otra cosa sino que hubiese voluntad y aparejo en mí para recibirlos, según con brevedad comenzasteis a no sólo darlos, sino a querer entendiesen me los dabais. 8. Esto entendido, comenzó a tenerse buena opinión de la que todas aún no tenían bien entendido cuán mala era, aunquemucho se traslucía. Comenzó la murmuración y persecución de golpe y, a mi parecer, con mucha causa; y así no tomaba con nadie enemistad, sino suplicábaos a Vos miraseis la razón que tenían. Decían que me quería hacer santa y que inventaba novedades no habiendo llegado entonces con gran parte aun a cumplir toda mi Regla, ni a las muy buenas y santas monjas que en casa había (ni creo llegaré, si Dios por su bondad no lo hace todo de su parte), sino antes lo era yo para quitar lo bueno y poner costumbres que no lo eran; al menos hacía lo que podía para ponerlas, y en el mal podía mucho. Así que sin culpa suya me culpaban. No digo eran sólo monjas, sino otras personas; descubríanme verdades, porque lo permitíais Vos.
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a me avete concesso le vostre grazie, non a loro. Io vedevo, mio Bene, che custodivate il loro premio per concederlo poi insieme, e che la mia debolezza lo necessita. Loro, essendo forti, vi servono senza ricevere tale grazia; e voi le trattate come persone mature, disinteressate. 7. Malgrado tutto Voi sapete, oh mio Signore, quanto mi lamentavo dinanzi a voi, perdonando le persone che mormoravano contro di me perché, mi pareva, ne avevano più di una ragione. Questo accadeva quando voi, Signore, mi tenevate per mano perché non giungessi a offendervi tanto, e io già mi allontanavo da quanto mi pareva potesse dispiacere. Allora cominciaste, Signore, a rendere partecipe dei vostri tesori la vostra serva. Sembra non aspettaste altro se non ch’io dimostrassi volontà e prontezza per riceverli, dato che rapidamente cominciaste non solo a concedermeli ma anche che altri sapessero che me li stavi donando. 8. Dopo di che iniziò ad aversi stima da cui si deduce che nessuna aveva compreso quanto fossi cattiva, pur essendo evidente. Subito ebbe inizio la mormorazione e, secondo me, a ragione. Non divenni nemica di alcuno, ma Vi supplicavo di osservare quanta ragione avevano. Dicevano che volevo farmi santa e che inventavo novità senza che fossi neppur giunta a vivere fedelmente la Regola e imitare le buone e sante monache che vivevano con me (né credo ne sarei mai stata capace se Dio, per sua bontà, non compisse tutto Lui). Anzi; parevo buona solo ad eliminare il buono che c’era per sostituirlo con consuetudini che buone non lo erano di certo; o per lo meno facevo il possibile per fare questo, e a fare il male ero di certo brava. Senza loro colpa mi incolpavano. Non solo le monache, ma anche altri. Scoprivano quale ero davvero, perché Voi lo permettevate.
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9. Una vez rezando las Horas, como yo algunas tenía esta tentación, llegué al verso que dice: Justus es, Domine, y tus juicios; comencé a pensar cuán gran verdad era, que en esto no tenía el demonio fuerza jamás para tentarme de manera que yo dudase tenéis Vos, mi Señor, todos los bienes, ni en ninguna cosa de la fe, antes me parecía mientras más sin camino natural iban, más firme la tenía, y me daba devoción grande: en ser todopoderoso quedaban conclusas en mí todas las grandezas que hicierais Vos, y en esto – como digo – jamás tenía duda. Pues pensando cómo con justicia permitíais a muchas que había – como tengo dicho – muy vuestras siervas, y que no tenían los regalos y mercedes que me hacíais a mí, siendo la que era, respondísteisme, Señor: Sírveme tú a Mí, y no te metas en eso. Fue la primera palabra que entendí hablarme Vos, y así me espantó mucho. Porque después declararé esta manera de entender, con otras cosas, no lo digo aquí, que es salir del propósito, y creo harto he salido: casi no sé lo que me he dicho. No puede ser menos, mi hijo, sino que ha vuestra merced de sufrir estos intervalos; porque cuando veo lo que Dios me ha sufrido y me veo en este estado, no es mucho pierda el tino de lo que digo y he de decir. Plega al Señor que siempre sean esos mis desatinos y que no permita ya Su Majestad tengayo poder para ser contra El un punto, antes en éste que estoy me consuma. 10. Basta ya para ver sus grandes misericordias, no una sino muchas veces que ha perdonado tanta ingratitud. A San Pedro una vez que lo fue, a mí muchas; que con razón me tentaba el demonio no pretendiese amistad estrecha con quien trataba enemistad tan pública. ¡Qué ceguedad tan grande la mía! ¿Adónde pensaba, Señor mío, hallar remedio sino en Vos? ¡Qué disparate huir de la luz para andar siem-
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9. Un giorno, mentre pregavo le Ore, da tempo sottoposta a questa prova, giunsi al verso che dice: giusto sei, Signore, nei tuoi giudizi; iniziai a pensare quanto fosse vero; in questo il demonio non ha mai avuto la forza di tentarmi perché dubitassi che in Voi risiedono tutti i beni, o in altra cosa di fede. Anzi mi sembravano sempre più chiare più si allontanavano dall’ordine naturale, e più ne uscivo devotamente. Essendo Voi onnipotente, restavano per me in Voi comprese tutte le magnificenze da Voi medesimo create; di questo, come detto, mai ho dubitato. Mentre constatavo che non concedevate alle altre vostre serve che con me vivevano le medesime grazie a me concesse, pur essendo io quella che ero, mi rispondeste: Tu pensa a servire Me e non preoccuparti del resto. Fu la prima volta che udii la vostra voce e mi spaventai molto Successivamente, infatti, spiegherò questo modo di udire, con altre argomentazioni; non lo spiego qui, perché uscirei dal seminato, cosa che mi pare sia già accaduta. Quasi non so quel che ho scritto. Non può essere altro, figlio mio, se non che vostra grazia sia tenuto a sopportare queste divagazioni. Quando vedo quanto il Signore mi ha sopportato, e mi ritrovo in tale stato, necessariamente perdo il filo del discorso di quel che dico e avrei da dire. Voglia il Signore lasciar perdurare questi miei spropositi; Sua Maestà non permetta che io mi trovi contro di Lui neppure in un punto; mi annienti, piuttosto, sul momento. 10. È sufficiente, per scorgere la di Lui misericordia, non la una, ma le tante volte che ha perdonato la mia ingratitudine. Se san Pietro fu perdonato una sola volta, io lo sono stata molte. A ragione il demonio mi tentava di non pretendere una profonda amicizia con chi ero palesemente nemica. Quale grande cecità la mia! Dove pensavo di trovar rimedio, se non in Voi? Che sbaglio lasciare la luce
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pre tropezando! ¡Qué humildad tan soberbia inventaba en mí el demonio: apartarme de estar arrimada a la columna y báculo que me ha de sustentar para no dar tan gran caída! Ahora me santiguo y no me parece que he pasado peligro tan peligroso como esta invención que el demonio me enseñaba por vía de humildad. Poníame en el pensamiento que cómo cosa tan ruin y habiendo recibido tantas mercedes, había de llegarme a la oración; que me bastaba rezar lo que debía, como todas; mas que aun pues esto no hacía bien, cómo quería hacer más; que era poco acatamiento y tener en poco las mercedes de Dios. Bien era pensar y entender esto; mas ponerlo por obra fue el grandísimo mal. Bendito seáis Vos, Señor, que así me remediasteis. 11. Principio de la tentación que hacía a Judas me parece ésta, sino que no osaba el traidor tan al descubierto; mas él viniera de poco en poco a dar conmigo adonde dio con él. Miren esto, por amor de Dios, todos los que tratan oración. Sepan que el tiempo que estuve sin ella era mucho más perdida mi vida; mírese qué buen remedio me daba el demonio y qué donosa humildad; un desasosiego en mí grande. Mas ¿cómo había de sosegar mi alma? Apartábase la cuitada de su sosiego; tenía presentes las mercedes y favores; veía los contentos de acá ser asco. Cómo pudo pasar, me espanto. Era con esperanza que nunca yo pensaba (a lo que ahora me acuerdo, porque debe haber esto más de veinte y un años), dejaba de estar determinada de tornar a la oración; mas esperaba a estar muy limpia de pecados. ¡Oh, qué mal encaminada iba en esta esperanza! Hasta el día del juicio me la libraba el demonio, para de allí llevarme al infierno. 12. Pues teniendo oración y lección – que era ver verda-
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per poi inciampare di continuo! Quale superba umiltà fomentava in me il demonio: allontanarmi dalla colonna e dal bastone, unici strumenti che mi sostengono per evitare la gran caduta! Ora mi faccio il segno della croce, e non mi pare di aver passato un pericolo tanto pericoloso come questa situazione che il demonio mi indicava quasi frutto di umiltà. Mi metteva nel pensiero che, essendo io tanto rovinosa e avendo ricevuto tante grazie, dovevo lasciare l’orazione; che mi era sufficiente pregare come tutte le altre, e, se neppure facevo bene questo, come mi sarebbe stato possibile fare di più e che era poco rispettoso e quasi un disprezzare le grazie di Dio. Pensarlo e comprenderlo era cosa buona; ma metterlo in pratica fu un gran male. Siate Voi benedetto, Signore, che mi avete aiutato. 11. Mi pare che si tratti dell’inizio della tentazione subita da Giuda, con la differenza che il traditore non usciva tanto allo scoperto. Il demonio mi avrebbe condotto alla medesima fine. Se ne rendano conto, per amore di Dio, tutti coloro che si occupano di orazione. Sappiano che il tempo che vissi senza orazione fu il più rovinoso della mia vita. Osservino il buon rimedio che mi offriva il demonio e quale arguta umiltà; in me c’era una grande inquietudine. E come si inquietava la mia anima? Allontanandosi dal suo riposo, ricordava le grazie e i favori divini e constatava la nullità dei doni di quaggiù. Mi spaventa che sia potuto accadere questo. Con inattesa speranza, per quel che mi ricordo, essendo fatti di più di ventun’anni addietro, non mi decidevo a tornare all’orazione, e speravo di mantenermi completamente senza peccato. Quanto stavo andando fuori strada con tale speranza! Sino al giorno del giudizio me l’accreditava il demonio, per poi portarmi all’inferno. 12. Se, pur praticando orazione e leggendo libri di lettu-
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des y el ruin camino que llevaba – e importunando al Señor con lágrimas muchas veces, era tan ruin que no me podía valer, apartada de esto, puesta en pasatiempos con muchas ocasiones y pocas ayudas – y osaré decir ninguna sino para ayudarme a caer –, ¿qué esperaba sino lo dicho? Creo tiene mucho delante de Dios un fraile de Santo Domingo, gran letrado, que él me despertó de este sueño; él me hizo, como creo he dicho, comulgar de quince a quince días; y del mal, no tanto. Comencé a tornar en mí, aunque no dejaba de hacer ofensas al Señor; mas como no había perdido el camino, aunque poco a poco, cayendo y levantando, iba por él; y el que no deja de andar e ir adelante, aunque tarde, llega. No me parece es otra cosa perder el camino sino dejar la oración. ¡Dios nos libre, por quien El es! 13. Queda de aquí entendido – y nótese mucho, por amor del Señorque aunque un alma llegue a hacerla Dios tan grandes mercedes en la oración, que no se fíe de sí, pues puede caer, ni se ponga en ocasiones en ninguna manera. Mírese mucho, que va mucho; que el engaño que aquí puede hacer el demonio después, aunque la merced sea cierto de Dios, es aprovecharse el traidor de la misma merced en lo que puede, y a personas no crecidas en las virtudes, ni mortificadas, ni desasidas; porque aquí no quedan fortalecidas tanto que baste, como adelante diré, para ponerse en las ocasiones y peligros, por grandes deseos y determinaciones que tengan... Es excelente doctrina ésta, y no mía, sino enseñada de Dios; y así querría que personas ignorantes, como yo, la supiesen. Porque aunque esté un alma en este estado, no ha de fiar de sí para salir a combatir, porque hará harto en defenderse.
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ra spirituale, che mi ripresentavano la verità e il malcammino che stavo percorrendo, e pur importunando il Signore di frequente con le mie lacrime, la mia vita era talmente rovinosa da non raccapezzarmi; lontana da tutto questo, occupata in passatempi che comportavano molte occasioni di peccato e pochi aiuti – alcuno, direi, se non per facilitarmi le cadute – cosa avrei dovuto attendermi se non l’inferno? Penso abbia acquisito tanti meriti dinanzi a Dio un frate domenicano assai colto, che mi risvegliò da questo sogno. Come penso d’aver detto, mi permise di comunicarmi ogni quindici giorni. Cominciai a rientrare in me stessa, pur continuando ad offendere il Signore. Ma non avendo lasciato il cammino, anche se poco a poco, cadendo e rialzandomi, procedevo; chi persevera e procede innanzi, anche se tardi, raggiunge la meta. Perdersi per via: non mi pare altro abbandonare l’orazione. Dio ce ne scampi, per amor suo! 13. Si comprende – e lo si tenga presente, per amore del Signore – che, anche se Dio concede grazie tanto grandi nell’orazione, l’anima non deve fidarsi di se stessa, perché può sempre cadere, né si cacci in alcun modo in occasioni di peccato. Vi si presti molta attenzione, ché molto ne va’. L’inganno che qui può in seguito fare il demonio, consiste, malgrado la grazia provenga certamente da Dio, nell’approfittare per quanto può della medesima grazia, ed ingannare chi è ancora piccolo nelle virtù, non è ancora avvezzo alla mortificazione, né al distacco. Non sono ancora tanto forti, come descriverò, da porsi impunemente nelle occasioni di peccato o nei pericoli, malgrado siano ricchi di aneliti e desideri spirituali. Questa è elevata dottrina, e non proviene da me, ma da Dio; per questo desidererei che fosse assimilata da persone ignoranti come me. Qualora un’anima si ritrovi in tale stato, infatti, non deve fidarsi di se stessa e lanciarsi nella lotta; avrà molto da cui
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Aquí son menester armas para defenderse de los demonios, y aún no tienen fuerzas para pelear contra ellos y traerlos debajo de los pies, como hacen los que están en el estado que diré después. 14. Este es el engaño con que coge el demonio: que, como se ve un alma tan llegada a Dios y ve la diferencia que hay del bien del cielo al de la tierra y el amor que la muestra el Señor, de este amor nace confianza y seguridad de no caer de lo que goza; parécele que ve claro el premio, que no es posible ya en cosa que aun para la vida es tan deleitosa y suave, dejarla por cosa tan baja y sucia como es el deleite; y con esta confianza quítale el demonio la poca que ha de tener de sí; y, como digo, pónese en los peligros y comienza con buen celo a dar de la fruta sin tasa, creyendo que ya no hay que temer de sí. Y esto no va con soberbia, que bien entiende el alma que no puede de sí nada, sino de mucha confianza de Dios sin discreción, porque no mira que aún tiene pelo malo. Puede salir del nido, y sácala Dios; mas aún no están para volar; porque las virtudes aún no están fuertes, ni tiene experiencia para conocer los peligros, ni sabe el daño que hace en confiar de sí. 15. Esto fue lo que a mí me destruyó. Y para esto y para todo hay gran necesidad de maestros y trato con personas espirituales. Bien creo que alma que llega Dios a este estado, si muy del todo no deja a Su Majestad, que no la dejará de favorecer ni la dejará perder. Mas cuando, como he dicho, cayere, mire, mire por amor del Señor no la engañe en que deje la oración, como hacía a mí con humildad falsa, como ya lo he dicho y muchas veces lo querría decir. Fíe de la bondad de Dios, que es mayor que todos los males que podemos hacer, y no se acuerda de nuestra ingratitud, cuando nosotros, conociéndonos, queremos tornar a su amistad, ni de las
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difendersi. Si rendono qui necessarie le armi per difendersi dai demoni, e ancora non hanno le forze per vincerli e metterseli sotto i piedi, come può fare chi si trova nello stato di cui parlerò più avanti. 14. Questo è l’inganno su cui conta il demonio. Un’anima si vede molto vicina a Dio, nota la differenza tra il bene del cielo e quello della terra e l’amore a lei dimostrato dal Signore; da questo amore sgorga la certezza e sicurezza di non abbandonare quanto gode. Le sembra di vedere con chiarezza il premio, irraggiungibile con altro mezzo tanto ne è il diletto e la soavità. Con tale fiducia il demonio le ruba quella poca che deve avere di sé. Dopo di che, come ho detto, si pone nei pericoli, e inizia imprudentemente ad occuparsi di cose estranee al suo cammino, pensando non esserci alcunché da temere. Tutto senza superbia; l’anima comprende come nulla può da se stessa, e si fida indiscretamente di Dio, perché ancora non si accorge di essere senza piume. Può volar via dal nido, e la raccoglie Dio. Ma non è ancora pronta a volare. Le virtù non sono ancora robuste, né sa riconoscere i pericoli, né sa quanto danno arrechi fidarsi di sé. 15. Fu questo a distruggermi. Per questo e per il resto è necessaria gente esperta e il dialogo con persone di vita interiore. Penso che un’anima condotta da Dio a questo livello, se resta del tutto attaccata a Sua Maestà, Lui non smetterà di favorirla, né la lascerà perdersi. Ma qualora cadesse, per amore dei Signore, non lasci l’orazione, com’è successo a me per falsa umiltà, come già ho detto e ripeterò. Abbia fiducia della bontà di Dio, che è più grande di tutti i mali che possiamo compiere e non si ricorda della nostra ingratitudine, quando noi, conoscendoci per quel che siamo, decidiamo di tornare alla sua amicizia, né delle
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mercedes que nos ha hecho para castigarnos por ellas; antes ayudan a perdonarnos más presto, como a gente que ya era de su casa y ha comido, como dicen, de su pan. Acuérdense de sus palabras y miren lo que ha hecho conmigo, que primero me cansé de ofenderle, que Su Majestad dejó de perdonarme. Nunca se cansa de dar ni se pueden agotar sus misericordias; no nos cansemos nosotros de recibir. Sea bendito para siempre, amén, y alábenle todas las cosas.
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grazie che ci ha concesso in penitenza. Anzi ci aiutano a ravvederci prima, come persone di casa che hanno mangiato, come si dice, il pane della sua mensa. Si ricordino delle sue parole, e scorgano quanto ha fatto con me; mi stancai prima io di offenderlo che Lui di perdonarmi. Non si stanca mai di dare, né si consuma la sua misericordia; non stanchiamoci noi di ricevere. Sia per sempre benedetto, amen. Sia lodato da tutte le cose.
Capítulo 20 En que trata la diferencia que hay de unión a arrobamiento. – Declara qué cosa es arrobamiento, y dice algo del bien que tiene el alma que el Señor por su bondad llega a él. – Dice los efectos que hace. – Es de mucha admiración. 1. Querría saber declarar con el favor de Dios la diferencia que hay de unión a arrobamiento o elevamiento o vuelo que llaman de espíritu o arrebatamiento, que todo es uno. Digo que estos diferentes nombres todo es una cosa, y también se llama éxtasis. Es grande la ventaja que hace a la unión. Los efectos muy mayores hace y otras hartas operaciones, porque la unión parece principio y medio y fin, y lo es en lo interior; mas así como estotros fines son en más alto grado, hace los efectos interior y exteriormente. Declárelo el Señor, como ha hecho lo demás, que, cierto, si Su Majestad no me hubiera dado a entender por qué modos y maneras se puede algo decir, yo no supiera. 2. Consideremos ahora que esta agua postrera, que hemos dicho, es tan copiosa que, si no es por no lo consentir la tierra, podemos creer que se está con nosotros esta nube de la gran Majestad acá en esta tierra. Mas cuando este gran bien le agradecemos, acudiendo con obras según nuestras fuerzas, coge el Señor el alma, digamos ahora, a manera que las nubes cogen los vapores de la tierra, y levántala toda de ella (helo oído así esto de que cogen las nubes los vapores, o el sol), y sube la nube al cielo y llévala consigo, y comiénzala a mostrar cosas del reino que le tiene aparejado. No sé si la comparación cuadra, mas en hecho de verdad ello pasa así.
Capitolo ventesimo Spiega la differenza tra unione e rapimento. – Spiega cosa sia il rapimento, e dice qualcosa del bene ricevuto dall’anima che il Signore, per sua bontà, conduce a sé. – Ne spiega le conseguenze. – È un capitolo assai mirabile. 1. Vorrei chiarire, a Dio piacendo, la differenza esistente tra unione, rapimento o elevamento o volo, come lo chiamano, di spirito o estasi, che poi è la medesima cosa. I nomi sono differenti, ma indicano la medesima cosa, chiamata anche estasi. Grande è il vantaggio per l’unione. Gli effetti con cui lascia sono qui molto maggiori, così come lo sono altre valenti operazioni. L’unione, che ci si presenta quale inizio, mezzo e fine, lo è per quanto concerne la sfera interiore, ma ritrovando qui una finalità ancora maggiore, lascia i suoi effetti sia esternamente che interiormente. Il Signore lo dice, così come è stato Lui a fare il resto. Se Sua Maestà non mi avesse fatto comprendere in quali modi e maniere si possa dire qualcosa, certamente io lo ignorerei. 2. L’ultima acqua di cui abbiamo parlato, è tanto abbondante che, se non fosse per il diniego della terra, potremmo credere che la nube della Grande Maestà permanga con noi in terra. Ma quando lo ringraziamo di questo grande bene, rispondendo con opere secondo le nostre forze, il Signore si impossessa dell’anima, diciamo ora, come le nubi si impossessano dell’umidità della terra, prendendola tutta con sé (ho sentito dire che le nubi o il sole fanno così). La nube sale al cielo portandosi con sé l’anima, e incomincia così a mostrarle cose del Regno per lei preparato. Non so se regge il paragone, ma di fatto succede proprio così.
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3. En estos arrobamientos parece no anima el alma en el cuerpo, y así se siente muy sentido faltar de él el calor natural; vase enfriando, aunque con grandísima suavidad y deleite. Aquí no hay ningún remedio de resistir, que en la unión, como estamos en nuestra tierra, remedio hay: aunque con pena y fuerza, resistir se puede casi siempre. Acá, las más veces, ningún remedio hay, sino que muchas, sin prevenir el pensamiento ni ayuda ninguna, viene un ímpetu tan acelerado y fuerte, que veis y sentís levantarse esta nube o esta águila caudalosa y cogeros con sus alas. 4. Y digo que se entiende y veisos llevar, y no sabéis dónde. Porque, aunque es con deleite, la flaqueza de nuestro natural hace temer a los principios, y es menester ánima determinada y animosa – mucho más que para lo que queda dicho – para arriscarlo todo, venga lo que viniere, y dejarse en las manos de Dios e ir adonde nos llevaren, de grado, pues os llevan aunque os pese. Y en tanto extremo, que muy muchas veces querría yo resistir, y pongo todas mis fuerzas, en especial algunas que es en público y otras hartas en secreto, temiendo ser engañada. Algunas podía algo, con gran quebrantamiento: como quien pelea con un jayán fuerte, quedaba después cansada; otras era imposible, sino que me llevaba el alma y aun casi ordinario la cabeza tras ella, sin poderla tener, y algunas toda el cuerpo, hasta levantarle. 5. Esto ha sido pocas, porque como una vez fuese adonde estábamos juntas en el coro y yendo a comulgar, estando de rodillas, dábame grandísima pena, porque me parecía cosa muy extraordinaria y que había de haber luego mucha nota; y así mandé a las monjas (porque es ahora después que tengo oficio de priora), no lo dijesen. Mas otras veces, como comenzaba a ver que iba a hacer el Señor lo mismo (y una estando personas principales de señoras, que era la fiesta de la
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3. Durante questi rapimenti, sembra che l’anima abbandoni il corpo, tanto che si avverte davvero venire meno il suo calore naturale; si va raffreddando, pur con grande soavità e diletto. Qui non si può opporre alcuna resistenza, mentre nell’unione, mentre siamo ancora vivi, ci si può aiutare in qualche modo. Con pena e forza, si può quasi sempre resistere. In questo caso, invece, non c’è rimedio alcuno. Molte, colte completamente alla sprovvista, subiscono un impeto tanto rapido e violento, che davvero si vede e si nota sollevarsi questa nube, o aquila quasi con un battito d’ali. 4. Lo si capisce e vi vedete sollevarvi, senza sapere da dove e verso dove. Pur provando diletto, la debolezza della nostra natura ci colma agli inizi di timore, rendendo necessaria un’anima determinata e coraggiosa, molto più di quanto richiesto sino ad ora, per affrontare tutto, accada quel che deve accadere, abbandonarsi nella mani di Dio e lasciarsi condurre, con fiducia. A tal livello tante volte vorrei resistere, porre resistenza, mettendoci tutte le mie forze, alcune conosciute e altre molto nascoste, perché temo di essere ingannata. Talvolta sono riuscita a resistere un po’, con grande fatica: restavo in seguito stanca come quando si lotta contro una persona grande e grossa. Altre volte era impossibile, mi portava via l’anima e mi rialzava il capo se non tutto il corpo fino a sollevarlo da terra. 5. Questo è accaduto poche volte. Una volta mi ritrovavo con le altre nel coro, mente ero in ginocchio dopo aver fatto la comunione; ne pativo molto perché mi sembrava una cosa straordinaria che sarebbe stata notata da tutte. Sicché ordinai alle monache (e mi accade anche adesso, da priora) che non ne parlassero. Ma altre volte, rendendomi conto che il Signore si preparava a compiere in me la stessa cosa (una volta, durante la festa di san Giuseppe, alla pre-
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vocación, en un sermón), tendíame en el suelo y allegábanse a tenerme el cuerpo, y todavía se echaba de ver. Supliqué mucho al Señor que no quisiese ya darme más mercedes que tuviesen muestras exteriores; porque yo estaba cansada ya de andar en tanta cuenta y que aquella merced podía Su Majestad hacérmela sin que se entendiese. Parece ha sido por su bondad servido de oírme, que nunca más hasta ahora lo he tenido; verdad es que ha poco. 6. Es así que me parecía, cuando quería resistir, que desde debajo de los pies me levantaban fuerzas tan grandes que no sé cómo lo comparar, que era con mucho más ímpetu que estotras cosas de espíritu, y así quedaba hecha pedazos; porque es una pelea grande y, en fin, aprovecha poco cuando el Señor quiere, que no hay poder contra su poder. Otras veces es servido de contentarse con que veamos nos quiere hacer la merced y que no queda por Su Majestad, y resistiéndose por humildad, deja los mismos efectos que si del todo se consintiese. 7. A los que esto hace son grandes: lo uno, muéstrase el gran poder del Señor y cómo no somos parte, cuando Su Majestad quiere, de detener tan poco el cuerpo como el alma, ni somos señores de ello; sino que, mal que nos pese, vemos que hay superior y que estas mercedes son dadas de El y que nosotros no podemos en nada nada, e imprímese mucha humildad. Y aun yo confieso que gran temor me hizo; al principio, grandísimo; porque verse así levantar un cuerpo de la tierra, que aunque el espíritu le lleva tras sí y es con suavidad grande si no se resiste, no se pierde el sentido; al menos yo estaba de manera en mí, que podía entender era llevada. Muéstrase una majestad de quien puede hacer aquello, que espeluza los cabellos, y queda un gran temor de ofender a tan gran Dios; éste, envuelto en grandísimo amor
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senza di donne assai nobili, mentre ascoltavo l’omelia) mi sono stesa per terra e, pur provando a trattenermi, accadde tutto ugualmente. Supplicai molto nostro Signore di non concedermi altre grazie che si manifestassero esternamente. Ero stanca di mettermi tanto in mostra e Sua Maestà avrebbe potuto concedermi quella grazia senza che la si manifestasse. Sembra che per la sua bontà mi abbia ascoltato; da allora non mi è più accaduto, anche se in verità è trascorso poco tempo. 6. In questi casi mi pareva, proprio quando cercavo di opporre resistenza, che da sotto i piedi mi prendessero delle forze così grandi da non saper a cosa paragonarle, con un impeto maggiore di altre cose spirituali, e rimanevo come uno straccio. Lo sforzo è grande e del tutto impotente contro il Signore; non c’è potere che possa opporsi al suo. Altre volte si accontenta e, una volta che vediamo vuole farci la grazia, non ce la concede per la nostra umiltà, e lascia le medesime conseguenze che se fosse avvenuta. 7. I frutti, per chi riceve tale grazia, sono notevoli. Innanzitutto mostra il gran potere del Signore e quanto poco siamo proprietari, quando Sua Maestà lo voglia, tanto del nostro corpo quanto della nostra anima. Constatiamo anzi che esiste un loro superiore, che tali grazie sono donate da Lui e che noi non possiamo nulla di nulla; sicché ci si dona un’umiltà grande. Ammetto il gran timore da cui fui presa; forte, la prima volta, per vedersi un corpo innalzato da terra, da portarsi dietro anche lo spirito, con gran soavità se non si resiste, e senza perdere i sensi; per lo meno io ero tanto in me stessa da poter comprendere di essere sollevata da terra. Appare in toto il potere di chi può compiere tali cose, da rizzare i capelli, e si resta con il gran timore di offendere un Dio sì grande. Questo si
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que se cobra de nuevo a quien vemos le tiene tan grande a un gusano tan podrido, que no parece se contenta con llevar tan de veras el alma a Sí, sino que quiere el cuerpo, aun siendo tan mortal y de tierra tan sucia como por tantas ofensas se ha hecho. 8. También deja un desasimiento extraño, que yo no podré decir cómo es. Paréceme que puedo decir es diferente en alguna manera, – digo, más que estotras cosas de sólo espíritu –; porque ya que estén cuanto al espíritu con todo desasimiento de las cosas, aquí parece quiere el Señor el mismo cuerpo lo ponga por obra, y hácese una extrañeza nueva para con las cosas de la tierra, que es muy penosa la vida. 9. Después da una pena, que ni la podemos traer a nosotros ni venida se puede quitar. Yo quisiera harto dar a entender esta gran pena y creo no podré, mas diré algo si supiere. Y hase de notar, que estas cosas son ahora muy a la postre, después de todas las visiones y revelaciones que escribiré; y el tiempo que solía tener oración, adonde el Señor me daba tan grandes gustos y regalos, ahora, ya que eso no cesa algunas veces, las más y lo más ordinario es esta pena que ahora diré. Es mayor y menor. De cuando es mayor quiero ahora decir, porque, aunque adelante diré de estos grandes ímpetus que me daban cuando me quiso el Señor dar los arrobamientos, no tiene más que ver, a mi parecer, que una cosa muy corporal a una muy espiritual, y creo no lo encarezco mucho. Porque aquella pena parece, aunque la siente el alma, es en compañía del cuerpo; entrambos parece participan de ella, y no es con el extremo del desamparo que en ésta. Para la cual – como he dicho – no somos parte, sino muchas veces a deshora viene un deseo que no sé cómo se mue-
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unisce al grandissimo amore che nasce in chi ci vede come putridi vermi e non pare accontentarsi di assumere a sé la nostra anima, ma vuole anche il corpo, pur essendo di natura mortale e composto da terra tanto sudicia, resosi tale per le tante offese a Lui inflitte. 8. Si resta poi con una strana stanchezza che non saprei neppure descrivere. Mi sembra però di poter dire che è in qualche modo diversa dal solito (al contempo ben diversa dalle altre cose riguardanti il solo spirito). Se già si è spiritualmente distaccati dalle cose, qui sembra che il Signore voglia produrre questo medesimo effetto anche nel corpo, e si crea un nuovo strano rapporto con le cose della terra, da rendere penosa la vita. 9. Dopo di che nasce un dolore, che né possiamo procurarci da soli né, una volta che c’è, possiamo eliminare. Vorrei davvero far comprendere in cosa consista tale pena, ma credo di non esserne capace; ne dirò qualcosa, se possibile. Sia ben chiaro che queste cose vengono molto dopo tutte le visioni e rivelazioni di cui parleremo. Così come v’è differenza tra il tempo in cui facevo orazione accompagnata dalle delizie spirituali e consolazioni del Signore, e adesso; non cessando mai questo, la cosa più normale è ritrovarmi nella pena che vo a descrivere. È sia maggiore che minore. Ora voglio parlare di quando è più grande; pur se parlerò dei grandi impeti che mi dava il Signore quando mi concedeva i rapimenti estatici, non vi è altra differenza, secondo me, da quella che esiste tra un qualcosa di fatto molto fisico e un’altra cosa spirituale. E penso di non rincarare molto la dose. Avvertita dall’anima, quella pena sembra parteciparsi al corpo. Anima e corpo vi partecipano, e non ai limiti dell’abbandono. Come ho detto, non possiamo procurarcela da soli, ma spesso e a sproposito siamo colti da un tale desiderio non
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ve, y de este deseo, que penetra toda el alma en un punto, se comienza tanto a fatigar, que sube muy sobre sí y de todo lo criado, y pónela Dios tan desierta de todas las cosas, que por mucho que ella trabaje, ninguna que la acompañe le parece hay en la tierra, ni ella la querría, sino morir en aquella soledad. Que la hablen y ella se quiera hacer toda la fuerza posible a hablar, aprovecha poco; que su espíritu, aunque ella más haga, no se quita de aquella soledad. Y con parecerme que está entonces lejísimo Dios, a veces comunica sus grandezas por un modo el más extraño que se puede pensar; y así no se sabe decir, ni creo lo creerá ni entenderá sino quien hubiere pasado por ello; porque no es la comunicación para consolar, sino para mostrar la razón que tiene de fatigarse de estar ausente de bien que en sí tiene todos los bienes. 10. Con esta comunicación crece el deseo y el extremo de soledad en que se ve, con una pena tan delgada y penetrativa que, aunque el alma se estaba puesta en aquel desierto, que al pie de la letra me parece se puede entonces decir (y por ventura lo dijo el real Profeta estando en la misma soledad, sino que como a santo se la daría el Señor a sentir en más excesiva manera): Vigilavi, et factus sum sicut passer solitarius in tecto; y así, se me representa este verso entonces que me parece lo veo yo en mí, y consuélame ver que han sentido otras personas tan gran extremo de soledad, cuánto más tales. Así parece que está el alma no en sí, sino en el tejado o techo de sí misma y de todo lo criado; porque aun encima de lo muy superior del alma me parece que está. 11. Otras veces parece anda el alma como necesitadísima, diciendo y preguntando a sí misma: ¿Dónde está tu Dios? Es de mirar que el romance de estos versos yo no sabía bien el que era, y después que lo entendía me consolaba de ver que me los había traído el Señor a la memoria sin procurarlo yo.
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so da dove, che coglie tutta l’anima all’improvviso, che tanto lavora da distaccarci da noi stessi e da tutto il creato; Dio distacca l’anima da tutte le cose, che, per molto ch’ella fatichi, le pare non esserci altro in terra, né desiderare altro che morire in quella solitudine. Serve a poco che altri le parlino o che lei si sforzi di parlare; il suo spirito, malgrado gli sforzi, non si separerà da quella solitudine. Pur parendomi Dio lontanissimo, a volte sembra voler comunicare le sue grandezze nel più strano modo possibile. Per questo non lo si può spiegare, né potrà essere compreso da chi non lo ha personalmente provato. Non è la consolazione lo scopo di questo fenomeno, ma mostrare la ragione delle fatiche che l’anima deve compiere per assentarsi da un bene che racchiude in sé tutti i beni. 10. Mediante questa comunicazione cresce il desiderio e la malinconia di solitudine, con una pena tanto delicata e penetrante, che, pur trovandosi l’anima in quel deserto che potremmo in fine anche dire (fortuna volle che a dirlo fu il Profeta regale mentre si ritrovava nella medesima solitudine, ma, essendo santo, il Signore glielo faceva avvertire in un modo ancora più grave): Vigilavi, et factus sum sicut passer solitarius in tecto. Mi viene alla mente questo verso, e mi sembra riferito a me; mi dà consolazione scorgere come altre persone abbiano patito una solitudine così estrema, e tanto più se si tratta di un profeta. Sembra allora che l’anima non sia in sé, ma in cima a tutto il creato, sembrandomi che stia nel punto superiore di sé medesima. 11. Altre volte, l’anima sembra vaghi angosciata domandandosi: Dov’è il tuo Dio? E pensare che io neppure conoscevo da quale testo fossero tratti questi versi; solo dopo mi diede consolazione sapere che Dio medesimo li aveva riportati alla mia memoria, senza mio intervento.
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Otras me acordaba de lo que dice san Pablo, que está crucificado al mundo. No digo yo que sea esto así, que ya lo veo; mas paréceme que está así el alma, que ni del cielo le viene consuelo ni está en él, ni de la tierra le quiere ni está en ella, sino como crucificada entre el cielo y la tierra, padeciendo sin venirle socorro de ningún cabo. Porque el que le viene del cielo (que es, como he dicho, una noticia de Dios tan admirable, muy sobre todo lo que podemos desear), es para más tormento; porque acrecienta el deseo de manera que, a mi parecer, la gran pena algunas veces quita el sentido, sino que dura poco sin él. Parecen unos tránsitos de la muerte, salvo que trae consigo un tan gran contento este padecer, que no sé yo a qué lo comparar. Ello es un recio martirio sabroso, pues todo lo que se le puede representar al alma de la tierra, aunque sea lo que le suele ser más sabroso, ninguna cosa admite; luego parece lo lanza de sí. Bien entiende que no quiere sino a su Dios; mas no ama cosa particular de El, sino todo junto le quiere y no sabe lo que quiere. Digo «no sabe», porque no representa nada la imaginación; ni, a mi parecer, mucho tiempo de lo que está así no obran las potencias. Como en la unión y arrobamiento el gozo, aquí la pena las suspende. 12. ¡Oh Jesús! ¡Quién pudiera dar a entender bien a vuestra merced esto, aun para que me dijera lo que es, porque es en lo que ahora anda siempre mi alma! Lo más ordinario, en viéndose desocupada, es puesta en estas ansias de muerte, y teme, cuando ve que comienzan, porque no se ha de morir; mas llegada a estar en ello, lo que hubiese de vivir querría en este padecer; aunque es tan excesivo, que el sujeto le puede mal llevar, y así algunas veces se me quitan todos los pulsos casi, según dicen las que algunas veces se llegan a mí de las hermanas que ya más lo entienden,
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Altre volte mi ricordavo di quel che scrisse san Paolo, di essere crocifisso al mondo. Io non dico che le cose stiano proprio così, che le constato così; mi pare però che l’anima in tale situazione non trovi consolazioni dal cielo dove neppure si trova, né le cerchi dalla terra, dove neppure è. Ma è come crocifissa tra cielo e terra; soffre e non riceve alcun aiuto. L’aiuto che le viene dal cielo (come ho detto, una notizia di Dio tanto mirabile, assai superiore a quella che potremmo desiderare), provoca maggior tormento; accresce, infatti, il desiderio sì che, a mio parere, talvolta la gran pena ruba i sensi, seppur per breve tempo. Sembrano come passaggi di morte, tranne che un simile soffrire provoca molta gioia, da non sapere a cosa paragonarla. Si tratta di una vero e gustoso martirio; infatti, pur apparendo all’anima anche ciò che di più gustoso vi sia per lei al mondo, non lo accetta, e sembra quasi lo allontani da sé. Comprende di non desiderare altri che Dio; ma non ama un qualche particolare di Lui: lo desidera integralmente, senza in verità neppur sapere quel che desidera. Dico “senza neppur sapere” perché l’immaginazione non aiuta di certo, né le potenze aiutano in questo. Come nell’unione e nel rapimento sono sospese dalla gioia, qui lo sono dal dolore. 12. Oh Gesù! Chi può spiegare a vostra grazia adeguatamente bene tutto questo, perché anch’io possa comprenderlo, essendo tale lo stato dell’anima mia? Normalmente, scorgendosi disoccupata, è posta in queste ansie di morte, e teme, quando vede che iniziano, perché non deve ancora morire. Ma ritrovandosi in tale situazione, vorrebbe trascorrere così quel che le resta da vivere. Pur essendo una situazione tanto estrema che il soggetto la sopporta male; talvolta mi si slogano quasi i polsi, a quanto dicono le consorelle che mi soccorrono e
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y las canillas muy abiertas, y las manos tan yertas que yo no las puedo algunas veces juntar; y así me queda dolor hasta otro día en los pulsos y en el cuerpo, que parece me han descoyuntado. 13. Yo bien pienso alguna vez ha de ser el Señor servido, si va adelante como ahora, que se acabe con acabar la vida, que, a mi parecer, bastante es tan gran pena para ello, sino que no lo merezco yo. Toda la ansia es morirme entonces. Ni me acuerdo de purgatorio, ni de los grandes pecados que he hecho, por donde merecía el infierno. Todo se me olvida con aquella ansia de ver a Dios; y aquel desierto y soledad le parece mejor que toda la compañía del mundo. Si algo la podría dar consuelo, es tratar con quien hubiese pasado por este tormento; y ver que, aunque se queje de él, nadie le parece la ha de creer, [14] también la atormenta; que esta pena es tan crecida que no querría soledad como otras, ni compañía sino con quien se pueda quejar. Es como uno que tiene la soga a la garganta y se está ahogando, que procura tomar huelgo. Así me parece que este deseo de compañía es de nuestra flaqueza; que como nos pone la pena en peligro de muerte (que esto sí, cierto, hace; yo me he visto en este peligro algunas veces con grandes enfermedades y ocasiones, como he dicho, y creo podría decir es éste tan grande como todos), así el deseo que el cuerpo y alma tienen de no se apartar es el que pide socorro para tomar huelgo y, con decirlo y quejarse y divertirse, buscar remedio para vivir muy contra voluntad del espíritu o de lo superior del alma, que no querría salir de esta pena. 15. No sé yo si atino a lo que digo o si lo sé decir, mas, a todo mi parecer, pasa así. Mire vuestra merced qué descan-
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già sanno di tali avvenimenti; e si distendono le ossa delle braccia, e così le mani sono tanto aperte da non poterle unire. Il dolore rimane sino al giorno seguente, nei polsi e nel corpo, da sembrare che mi abbiano strappata. 13. Io ritengo che il Signore se ne rallegri, se continua a trattarmi così, che in fine prenda la mia vita, essendo a mio parere sufficiente la pena a questo; solo che ancora non lo merito. Il mio anelito consiste nel desiderare la morte in quel momento; non mi ricordo del purgatorio, né dei grandi peccati che ho commesso, per cui avrei meritato l’inferno. Di tutto mi dimentico in quell’ansia di vedere Dio; e quel deserto e solitudine appare alla mia anima meglio di ogni compagnia del mondo. L’unica consolazione potrebbe derivare dal parlarne con chi già abbia patito questo tormento; un altro tormento per l’anima è scorgere che, pur lamentandosene, nessuno le crederà. [14]. Questo dolore è tanto grande, che non desidera come le altre la solitudine, e neppure la compagnia se non di colei con cui poter lamentarsi. È come uno che ha la corda attorno alla gola che sta soffocando e cerca affannosamente di respirare. Mi sembra quindi che il desiderio di compagnia appartenga alla nostra debolezza. Poiché il dolore ci pone in pericolo di morte (è questo quel che fa; io mi sono infatti ritrovata in tale pericolo durante gravi malattie e altre circostanze, e, questa, è una di quelle), è il desiderio dell’anima e del corpo di non separarsi a chiedere aiuto per trovare rimedio; invita a dirlo, a sfogarsi, a distrarsi, a cercare ogni mezzo per sopravvivere contro il volere dello spirito o della parte superiore dell’anima, che non vorrebbe fuggire questa pena. 15. Non so se parlo di cose pertinenti o se sono capace di dirne qualcosa, ma, secondo me, è così. Guardi, vo-
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so puede tener en esta vida, pues el que había – que era la oración y soledad, porque allí me consolaba el Señor – es ya lo más ordinario este tormento, y es tan sabroso y ve el alma que es de tanto precio, que ya le quiere más que todos los regalos que solía tener. Parécele más seguro, porque es camino de cruz, y en sí tiene un gusto muy de valor, a mi parecer, porque no participa con el cuerpo sino pena, y el alma es la que padece y goza sola del gozo y contento que da este padecer. No sé yo cómo puede ser esto, mas así pasa, que, a mi parecer, no trocaría esta merced que el Señor me hace (que bien de su mano – y como he dicho – nonada adquirida de mí, porque es muy muy sobrenatural) por todas las que después diré; no digo juntas, sino tomada cada una por sí. Y no se deje de tener acuerdo que es después de todo lo que va escrito en este libro y en lo que ahora me tiene el Señor. Digo que estos ímpetus es después de las mercedes que aquí van, que me ha hecho el Señor. 16. Estando yo a los principios con temor (como me acaece casi en cada merced que me hace el Señor, hasta que con ir adelante Su Majestad asegura), me dijo que no temiese y que tuviese en más esta merced que todas las que me había hecho; que en esta pena se purificaba el alma, y se labra o purifica como el oro en el crisol, para poder mejor poner los esmaltes de sus dones, y que se purgaba allí lo que había de estar en purgatorio. Bien entendía yo era gran merced, mas quedé con mucha más seguridad, y mi confesor me dice que es bueno. Y aunque yo temí, por ser yo tan ruin, nunca podía creer que era malo; antes, el muy sobrado bien me hacía temer, acordán-
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stra grazia, quale riposo potrò avere in questa vita; quel di cui godevo – nell’orazione e nella solitudine, perché era lì che il Signore mi concedeva le sue carezze – è divenuto normalmente questo tormento, tanto gustoso e giudicato dall’anima di sì grande valore, da desiderarlo più di tutte le consolazioni di cui era solita godere. Le sembra più certo, incontrandosi sulla via della croce, e riscontrandovi un diletto più gustoso, partecipandone al corpo solo il dolore, mentre l’anima soffre e gioisce solo della gioia e della contentezza donate da tale patire. Non so come possa succedere, ma è così; non baratterei questa grazia concessami dal Signore con nessun’altra di quelle che descriverò, non prese tutte insieme, ma una ad una (grazia che proviene interamente dalla sua mano, come ho detto, giammai da me meritata, datane l’elevatezza soprannaturale). Non ci si dimentichi che tali cose accadono solamente dopo tutto quel che andrà descritto in questo libro di cui ora mi incarica di scrivere il Signore. Questi impeti si presentano solo dopo le grazie che saranno descritte, concessemi dal Signore. 16. Essendo ai loro inizi immersa nella paura (come mi succede per ogni grazia che mi concede il Signore, finché Sua Maestà mi dà la certezza di essermi guida), mi disse, il Signore, di non avere paura, e di reputare questa grazia superiore a tutte le altre che mi aveva concesso. Aggiunse che in questo dolore l’anima andava purificandosi, come l’oro nel crogiolo, per potervi meglio collocare gli smeraldi dei suoi doni, e che consumava, in quello, il tempo che avrebbe dovuto trascorrere in purgatorio. Compresi la grandezza della grazia, e rimasi ancor più tranquillizzata; anche il mio confessore mi disse essere cosa buona. Pur avendo temuto, riconoscendomi miserevole, mai credetti essere cosa cattiva. Anzi: un bene così sproporzionato mi faceva temere, accorgendomi di quan-
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dome cuán mal lo tengo merecido. Bendito sea el Señor que tan bueno es. Amén. 17. Parece que he salido de propósito, porque comencé a decir de arrobamientos y esto que he dicho aun es más que arrobamiento, y así deja los efectos que he dicho. 18. Ahora tornemos a arrobamiento, de lo que en ellos es más ordinario. Digo que muchas veces me parecía me dejaba el cuerpo tan ligero, que toda la pesadumbre de él me quitaba, y algunas era tanto, que casi no entendía poner los pies en el suelo. Pues cuando está en el arrobamiento, el cuerpo queda como muerto, sin poder nada de sí muchas veces, y como le toma se queda: si en pie, si sentado, si las manos abiertas, si cerradas. Porque aunque pocas veces se pierde el sentido, algunas me ha acaecido a mí perderle del todo, pocas y poco rato. Mas lo ordinario es que se turba y aunque no puede hacer nada de sí cuanto a lo exterior, no deja de entender y oír como cosa de lejos. No digo que entiende y oye cuando está en lo subido de él (digo subido, en los tiempos que se pierden las potencias, porque están muy unidas con Dios), que entonces no ve ni oye ni siente, a mi parecer; mas, como dije en la oración de unión pasada, este transformamiento del alma del todo en Dios dura poco; mas eso que dura, ninguna potencia se siente, ni sabe lo que pasa allí. No debe ser para que se entienda mientras vivimos en la tierra, al menos no lo quiere Dios, que no debemos ser capaces para ello. Yo esto he visto por mí. 19. Diráme vuestra merced que cómo dura alguna vez tantas horas el arrobamiento, y muchas veces. Lo que pasa por mí es que – como dije en la oración pasada – gózase con
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to poco l’avessi meritato. Benedetto sia il Signore e la sua bontà. Amen. 17. Sembra abbia perso il filo del discorso: sono partita dai rapimenti e quel di cui ho parlato li supera, e lascia nelle condizioni di cui ho detto. 18. Torniamo ai rapimenti, e a quanto vi è in essi di ordinario. Questi mi lasciavano talvolta il corpo tanto leggero, da privarmene del peso, e non capivo se toccavo o meno il terreno con i piedi. Durante il rapimento, il corpo resta quasi morto, senza potersi muovere, ritrovandosi poi nella medesima postura: in piedi, seduto, a braccia conserte o spalancate. Poche volte si perdono i sensi, ma mi è successo, per poco tempo e raramente, di perderli del tutto. Normalmente si avverte un turbamento; e anche se non si può esteriormente disporre di sé, si sente e ascolta come in lontananza. Non dico che comprenda e ascolti mentre accade il rapimento (quando vengono meno le potenze, molto unite a Dio); allora, a mio parere, non vede né ode alcunché. Invece, come ho detto nella precedente orazione d’unione, questa completa trasformazione dell’anima in Dio è di breve durata. Ma durante questo poco tempo, non si avverte alcuna potenza, né si ha percezione di quel che sta accadendo. Non credo sia possibile comprendere quel che accade allora mentre siamo in questa vita; Dio non vuole questo; non dobbiamo esserne capaci. Lo so per conoscenza personale. 19. Vostra grazia mi chiederà come faccia, il rapimento, a durare talvolta, o frequentemente, molte ore. Secondo me accade che, come ho detto dell’orazione passata, se ne gode
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intervalos. Muchas veces se engolfa el alma o la engolfa el Señor en sí, por mejor decir, y teniéndola así un poco, quédase con sola la voluntad. Paréceme es este bullicio de estotras dos potencias como el que tiene una lengüecilla de estos relojes de sol, que nunca para; mas cuando el sol de justicia quiere, hácelas detener. Esto digo que es poco rato. Mas como fue grande el ímpetu, y levantamiento de espíritu, y aunque éstas tornen a bullirse, queda engolfada la voluntad, hace, como señora del todo, aquella operación en el cuerpo; porque, ya que las otras dos potencias bullidoras la quieren estorbar, de los enemigos los menos: no la estorben también los sentidos; y así hace que estén suspendidos, porque lo quiere así el Señor. Y por la mayor parte están cerrados los ojos, aunque no queramos cerrarlos; y si abiertos alguna vez, como ya dije, no atina ni advierte lo que ve. 20. Aquí es mucho menos lo que puede hacer de sí, para que cuando se tornaren las potencias a juntar no haya tanto que hacer. Por eso, a quien el Señor diere esto, no se desconsuele cuando se vea así atado el cuerpo muchas horas, y a veces el entendimiento y memoria divertidos. Verdad es que lo ordinario es estar embebidas en alabanzas de Dios o en querer comprender y entender lo que ha pasado por ellas; y aun para esto no están bien despiertas, sino como una persona que ha mucho dormido y soñado, y aún no acaba de despertar. 21. Declárome tanto en esto, porque sé que hay ahora, aun en este lugar, personas a quien el Señor hace estas mercedes, y si los que las gobiernan no han pasado por esto, por ventura les parecerá que han de estar como muertas en arrobamiento, en especial si no son letrados, y lastima lo que se padece con los confesores que no lo entienden, como yo diré después. Quizá yo no sé lo que digo. Vuestra merced lo entenderá, si atino en algo, pues el Señor le ha ya dado expe-
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a intervalli. Molte volte l’anima vi si addentra, o, meglio, il Signore la assorbe in sé, e, tenendola a sé, la lascia con la sola volontà. Il ribollire delle due potenze mi sembra quello dei bastoncini delle meridiane, che non si fermano mai; ma quando il sole di giustizia lo vuole, allora sì che le blocca. Questo dura poco. Ma, essendo stati grandi l’impeto, e l’innalzamento dello spirito, e malgrado le due potenze tornino a farsi sentire, la volontà rimane all’interno e compie, padrona della situazione, quell’operazione nel corpo. Le altre due potenze vorrebbero disturbarla, ma vi riescono come nemici inferiori. Neppure i sensi la disturbano; la volontà riesce così a renderli sospesi, perché tale è il volere di Dio. Solitamente gli occhi sono chiusi, anche se non li si vuol chiudere; se talvolta sono aperti, come detto, è come se non si vedesse nulla. 20. In questo stato si è davvero poco padroni di sé; sicché quando le potenze tornano a unirsi non resta molto da fare. Perciò, chi ha ricevuto questo dono da Dio non si scoraggi nel vedere il proprio corpo così bloccato per diverse ore, e così distratti l’intelletto e la memoria. È vero che la normalità consiste nell’essere ricolme di lodi a Dio o nel voler comprendere e capire quanto è accaduto. Ma per questo non sono ancora sufficientemente sveglie, come la persona che ha molto dormito, sognato, e ancora non si risveglia. 21. Mi dilungo in questo, perché so che ci sono, anche qui ad Avila, persone cui il Signore concede simili grazie; e se chi ha il compito di dirigere queste anime non ne hanno esperienza, magari parrà loro che devono essere come morte durante un rapimento mistico; questo accadrà specialmente se non sono acculturati. Quanto si soffre con confessori che non comprendono quel che accade, come poi dirò. Forse non so quel che dico. Vostra grazia comprenderà, se dico qualcosa di giusto: il Signore già le ha
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riencia de ello, aunque como no es de mucho tiempo, quizá no habrá mirádolo tanto como yo. Así que, aunque mucho lo procuro, por buenos ratos no hay fuerza en el cuerpo para poderse menear; todas las llevó el alma consigo. Muchas veces queda sano – que estaba bien enfermo y lleno de grandes dolores – y con más habilidad, porque es cosa grande lo que allí se da, y quiere el Señor algunas veces – como digo – lo goce el cuerpo, pues ya obedece a lo que quiere el alma. Después que torna en sí, si ha sido grande el arrobamiento, acaece andar un día o dos y aun tres tan absortas las potencias, o como embobecida, que no parece anda en sí. 22. Aquí es la pena de haber de tornar a vivir. Aquí le nacieron las alas para bien volar. Ya se le ha caído el pelo malo. Aquí se levanta ya del todo la bandera por Cristo, que no parece otra cosa sino que este alcaide de esta fortaleza se sube o le suben a la torre más alta a levantar la bandera por Dios. Mira a los de abajo como quien está en salvo. Ya no teme los peligros, antes los desea, como quien por cierta manera se le da allí seguridad de la victoria. Vese aquí muy claro en lo poco que todo lo de acá se ha de estimar y lo nonada que es. Quien está de lo alto, alcanza muchas cosas. Ya no quiere querer, ni tener libre albedrío no querría, y así lo suplica al Señor. Dale las llaves de su voluntad. Hele aquí el hortelano hecho alcaide. No quiere hacer cosa, sino la voluntad del Señor, ni serlo él de sí ni de nada ni de un pero de esta huerta, sino que, si algo bueno hay en ella, lo reparta Su Majestad; que de aquí adelante no quiere cosa propia, sino que haga de todo conforme a su gloria y a su voluntad. 23. Y en hecho de verdad pasa así todo esto, si los arrobamientos son verdaderos, que queda el alma con los efectos y aprovechamiento que queda dicho. Y si no son estos, duda-
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concesso esperienza di quanto descritto; ma per così poco tempo che forse non avrà potuto osservare il fenomeno come me. Così, anche se mi impegno, per diversi momenti il corpo non ha neppure la forza di stare in piedi. Le forze sono state prese tutte dall’anima. Molte volte si ritrova in piena salute – era malato e pieno di dolore – e più agile di prima. È grande quel che accade, e talvolta il Signore desidera che ne goda anche il corpo, sottomesso al volere dell’anima. Dopo esser tornati in sé, se il rapimento è stato elevato, per due o tre giorni le potenze sono come assorte, o intontite, da sembrare fuori di sé. 22. In questo consiste la pena di dover tornare a vivere. In questo nascono le ali per volare in alto. Sono già cadute le piume inutili. Qui è innalzata la bandiera di Cristo; è come se il podestà di questa fortezza raggiunga o sia condotto alla torre più alta per innalzare la bandiera di Dio. Guarda chi sta di sotto come persone già in salvo. Non teme i pericoli, anzi, li desidera, come chi intuisce avere in pugno la vittoria. Si vede con chiarezza la miseria delle cose terrene e il loro nulla. Chi sta in alto, ottiene molte cose. Non vuole il suo volere e rifiuta il libero arbitrio; questo chiede al Signore. A lui consegna le chiavi della sua libertà. Ecco l’ortolano divenuto podestà. Non vuole fare altro se non la volontà del Signore; non vuole essere padrone di sé o di alcuna cosa, né di un pero di questo orto, ma, se v’è in esso qualcosa di buono, lo consegna a Sua Maestà. Da questo momento non vuole nulla come suo, e vuole in ogni azione essere conforme alla di Lui volontà. 23. Questo è quanto davvero accade, se sono veraci i rapimenti; l’anima rimane con gli effetti e profitti descritti. Se non fosse così, dubiterei molto dell’origine divina;
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ría yo mucho serlos de parte de Dios, antes temería no sean los rabiamientos que dice san Vicente. Esto entiendo yo y he visto por experiencia: quedar aquí el alma señora de todo y con libertad en una hora y menos, que ella no se puede conocer. Bien ve que no es suyo, ni sabe cómo se le dio tanto bien, mas entiende claro el grandísimo provecho que cada rapto de estos trae. No hay quien lo crea si no ha pasado por ello; y así no creen a la pobre alma, como la han visto ruin y tan presto la ven pretender cosas tan animosas; porque luego da en no se contentar con servir en poco al Señor, sino en lo más que ella puede. Piensan es tentación y disparate. Si entendiesen no nace de ella sino del Señor a quien ya ha dado las llaves de su voluntad, no se espantarían. 24. Tengo para mí que un alma que allega a este estado, que ya ella no habla ni hace cosa por sí, sino que de todo lo que ha de hacer tiene cuidado este soberano Rey. ¡Oh, válgame Dios, qué claro se ve aquí la declaración del verso, y cómo se entiende tenía razón y la tendrán todos de pedir alas de paloma! Entiéndese claro es vuelo el que da el espíritu para levantarse de todo lo criado, y de sí mismo el primero; mas es vuelo suave, es vuelo deleitoso, vuelo sin ruido. 25. ¡Qué señorío tiene un alma que el Señor llega aquí, que lo mire todo sin estar enredada en ello! ¡Qué corrida está del tiempo que lo estuvo! ¡Qué espantada de su ceguedad! ¡Qué lastimada de los que están en ella, en especial si es gente de oración y a quien Dios ya regala! Querría dar voces para dar a entender qué engañados están, y aun así lo hace algunas veces, y lluévenle en la cabeza mil persecuciones. Tiénenla por poco humilde y que quiere enseñar a de
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temerei anzi che non si tratti dei rapimenti descritti da san Vincenzo. Di questo sono convinta per esperienza: l’anima rimane padrona di tutto e libera, per quasi un’ora, tanto da non riconoscersi. Vede chiaramente che il fatto non è suo frutto, né conosce la provenienza di tale dono, ma le è assai chiaro il grandissimo profitto che comporta ciascuno di questi rapimenti. C’è chi lo crede solo dopo averli subiti; non credono alla povera anima, avendola conosciuta misera e, di punto in bianco, pretendere di essere oggetto di cose sì elevate; da quel momento non si accontentano più di accontentare in piccole cose il Signore, ma si donano più che possono. Allora i direttori spirituali pensano che sia una tentazione e uno sbaglio. Se comprendessero come il tutto nasce dal Signore a cui hanno consegnato le chiavi della loro volontà, non si spaventerebbero. 24. Ritengo davvero che un’anima giunta a tale stato non parla né compie cose per sé, ma ad aver cura di ogni sua azione è il Re, nostro Sovrano. Oh, mio Dio: come si vede qui chiaramente la verità del versetto, e come si capisce che aveva e tutti avranno ragione nel chiedere ali di colomba. È proprio un volo quello concesso dallo Spirito per sollevarsi da ogni creatura, a partire da se stessi; ma è un volo soave, gioioso, silenzioso. 25. Quale signorilità, quella concessa dal Signore all’anima condotta sin qui, che può osservare tutto senza restarne invischiata! Come si vergognerà del tempo in cui lo fu! Quanto si spaventerà della sua passata cecità! Come si addolorerà per quelli che ancora vi sono, in particolare se è gente che prega, già oggetto dei doni di Dio! Vorrebbe, l’anima, gridare per far loro comprendere da quale inganno sono ingannati; talvolta lo fa, e le piovono in testa mille persecuzioni. La ritengono poco umile, e che desidera in-
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quien había de aprender, en especial si es mujer. Aquí es el condenar – y con razón –, porque no saben el ímpetu que la mueve, que a veces no se puede valer, ni puede sufrir no desengañar a los que quiere bien y desea ver sueltos de esta cárcel de esta vida, que no es menos ni le parece menos en la que ella ha estado. 26. Fatígase del tiempo en que miró puntos de honra y en el engaño que traía de creer que era honra lo que el mundo llama honra; ve que es grandísima mentira y que todos andamos en ella; entiende que la verdadera honra no es mentirosa, sino verdadera, teniendo en algo lo que es algo, y lo que no es nada tenerlo en nonada, pues todo es nada y menos que nada lo que se acaba y no contenta a Dios. 27. Ríese de sí, del tiempo que tenía en algo los dineros y codicia de ellos, aunque en ésta nunca creo – y es así verdad – confesé culpa; harta culpa era tenerlos en algo. Si con ellos se pudiera comprar el bien que ahora veo en mí, tuviéralos en mucho; mas ve que este bien se gana con dejarlo todo. ¿Qué es esto que se compra con estos dineros que deseamos? ¿Es cosa de precio? ¿Es cosa durable? ¿O para qué los queremos? Negro descanso se procura, que tan caro cuesta. Muchas veces se procura con ellos el infierno y se compra fuego perdurable y pena sin fin. ¡Oh, si todos diesen en tenerlos por tierra sin provecho, qué concertado andaría el mundo, qué sin tráfagos! ¡Con qué amistad se tratarían todos si faltase interés de honra y de dineros! Tengo para mí se remediaría todo. 28. Ve de los deleites tan gran ceguedad, y cómo con ellos
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segnare a persone da cui potrebbe imparare, specialmente se si tratta di una donna. Andrebbe condannato, e a ragione, chi esprime questi giudizi: non conoscono l’impeto interiore da cui l’anima è spronata, da non potervi resistere, né da poter sopportare di non svelare l’inganno a chi ama e desidera vedere sciolti dalla prigionia di questa vita, che non è meno né pare all’anima diversa da quella in cui lei medesima aveva vissuto. 26. Non può pensare al tempo in cui voleva difendere il suo onore, né sopporta più l’inganno di credere onore quel che il mondo pensa sia onore. Ne scorge tutta la menzogna, e come tutti vi siamo invischiati. Comprende ora come il vero onore sia sincero e vero, ritenendo qualcosa ciò che qualcosa è, e nulla ciò che nulla è. Tutto quel che accade senza piacere a Dio è nulla e meno di nulla. 27. Ride di sé, e di quando riteneva qualcosa i soldi e la loro bramosia, e pur non avendovi mai creduto davvero, se ne confessa come di una colpa; ed è una grande colpa ritenerli importanti. Se con i soldi fosse possibile comprare il bene che ora constato in me, avrebbero grande valore; ma tale bene lo si conquista abbandonando tutto. Cosa si compra mai con i tanto desiderati soldi? Un qualcosa di valore? Un qualcosa di durevole? E perché li desideriamo tanto? Un bell’oscuro riposo si guadagna e a gran prezzo. Spesso con i soldi si guadagna l’inferno, si compra il fuoco inestinguibile e una pena senza fine. Oh, se tutti li ritenessero terra senza profitto, quanta pace ci sarebbe nel mondo, e quanta quiete! Quanta amicizia ci sarebbe tra gli uomini se venisse meno l’interesse dell’onore e dei soldi! A mio parere si troverebbe rimedio a tutto! 28. L’anima scorge la gran cecità dei piaceri mondani, e come se ne ricava sempre fatica, già in questa vita, ol-
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compra trabajo, aun para esta vida, y desasosiego. ¡Qué inquietud! ¡Qué poco contento! ¡Qué trabajar en vano! Aquí no sólo las telarañas ve de su alma y las faltas grandes, sino un polvito que haya, por pequeño que sea, porque el sol está muy claro; y así, por mucho que trabaje un alma en perfeccionarse, si de veras la coge este Sol, toda se ve muy turbia. Es como el agua que está en un vaso, que si no le da el sol está muy claro; si da en él, vese que está todo lleno de motas. Al pie de la letra es esta comparación. Antes de estar el alma en este éxtasis, parécele que trae cuidado de no ofender a Dios y que conforme a sus fuerzas hace lo que puede; mas llegada aquí, que le da este sol de justicia que la hace abrir los ojos, ve tanta motas, que los querría tornar a cerrar; porque aún no es tan hija de esta águila caudalosa, que pueda mirar este sol de en hito en hito; mas, por poco que los tenga abiertos, vese toda turbia. Acuérdase del verso que dice; ¿Quién será justo delante de Ti?. 29. Cuando mira este divino sol, deslúmbrale la claridad. Como se mira a sí, el barro la tapa los ojos: ciega está esta palomita. Así acaece muy muchas veces quedarse así ciega del todo, absorta, espantada, desvanecida de tantas grandezas como ve. Aquí se gana la verdadera humildad, para no se le dar nada de decir bienes de sí, ni que lo digan otros. Reparte el Señor del huerto la fruta y no ella, y así no se le pega nada a las manos. Todo el bien que tiene va guiado a Dios. Si algo dice de sí, es para su gloria. Sabe que no tiene nada él allí y, aunque quiera, no puede ignorarlo, porque lo ve por vista de ojos, que, mal que le pese, se los hace cerrar a las cosas del mundo, y que los tenga abiertos para entender verdades.
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tre a turbamento. Quanta inquietudine! Quanta tristezza! Quanta inutile fatica! Non solo scorge le ragnatele e le grandi mancanze della sua anima, ma anche il pulviscolo presente in essa, per piccolo che sia, essendo illuminata dallo splendore del sole. Sicché, per molto che fatichi un’anima a perfezionarsi, se è davvero colta da questo Sole, si vede assai torbida. È come l’acqua di un vaso; se non è illuminata dal sole sembra molto limpida; ma se il sole la illumina, la si vede piena di fango. Questo paragone è azzeccato. Prima di raggiungere tale estasi, all’anima sembra di fare attenzione di non offendere Dio, e che, conformemente alle sue forze, fa quel che può. Ma qui giunta, inondata dal sole di giustizia che le spalanca gli occhi, vede tanto di quel fango che le piacerebbe richiuderli: capisce di non essere ancora tanto figlia di questa ricca aquila da poter guardare il sole negli occhi; anzi: per poco che li abbia aperti, vede tutta la propria torbidezza. Si ricorda così del versetto che dice: Chi sarà mai giusto dinanzi a Te? 29. Quando guarda questo sole divino, la chiarità vien meno. Basta guardare se stessa perché il fango le chiuda gli occhi: la colombella è come cieca. Sì che tante volte rimane così, cieca del tutto, assorta, spaventata, svanita da contemplare tante grandezze insieme. In questo si guadagna la vera umiltà, senza ragioni per parlar bene di sé, né che altri ne dicano. Il Signore dell’orto divide la frutta, ma a lei non da nulla, sì che le sue mani restano vuote. Tutto il suo bene è condotto a Dio. Se dice di sì a qualcosa, è per la sua gloria. Sa di non avere nulla come proprio; anche volendolo, non potrebbe ignorarlo, vedendolo con i propri occhi. Mal che vada li chiude alle cose mondane e li spalanca per comprendere le verità.
Capítulo 21 Prosigue y acaba este postrer grado de oración. – Dice lo que siente el alma que está en él de tornar a vivir en el mundo, y de la luz que la da el Señor de los engaños de él. – Tiene buena doctrina. 1. Pues acabando en lo que iba, digo que no ha menester aquí consentimiento de esta alma; ya se le tiene dado, y sabe que con voluntad se entregó en sus manos y que no le puede engañar, porque es sabedor de todo. No es como acá, que está toda la vida llena de engaños y dobleces: cuando pensáis tenéis una voluntad ganada, según lo que os muestra, venís a entender que todo es mentira. No hay ya quien viva en tanto tráfago, en especial si hay algún poco de interés. ¡Bienaventurada alma que la trae el Señor a entender verdades! ¡Oh, qué estado éste para los reyes! ¡Cómo les valdría mucho más procurarle, que no gran señorío! ¡Qué rectitud habría en el reino! ¡Qué de males se excusarían y habrían excusado! Aquí no se teme perder vida ni honra por amor de Dios. ¡Qué gran bien éste para quien está más obligado a mirar la honra del Señor, que todos los que son menos, pues han de ser los reyes a quien sigan! Por un punto de aumento en la fe y de haber dado luz en algo a los herejes, perdería mil reinos, y con razón. Otro ganar es. Un reino que no se acaba. Que con sola una gota que gusta un alma de esta agua de él, parece asco todo lo de acá. Pues cuando fuere estar engolfada en todo ¿qué será? 2. ¡Oh Señor! Si me dierais estado para decir a voces esto, no me creyeran, como hacen a muchos que lo saben decir de
Capitolo ventunesimo Prosegue il discorso e termina la spiegazione di questo grado di orazione. – Spiega cosa avverte l’anima nel tornare a vivere nel mondo dopo quell’esperienza. Spiega anche la luce concessa dal Signore sugli inganni del mondo. – È un capitolo dottrinalmente importante. 1. Portando a termine gli argomenti che avevo iniziato, dico che qui non è necessario l’acconsentire dell’anima. Già è stato messo nelle mani del Signore; l’anima sa che volontariamente si è donata alle sue mani e che non può essere ingannata, perché Lui sa tutto. Non è come in questa vita, piana di inganni e doppiezze. Quando pensate che la vostra volontà sia vinta, è allora che comprendete quanto tutto sia menzogna. Non esiste chi vive in tanto grande dilemma, specie se v’è un poco d’interesse. Beata l’anima portata dal Signore a comprendere le verità! Questo sì è uno stato regale! Di questo avrebbero bisogno i re, anziché possedere tanti riconoscimenti! Quale rettitudine ci sarebbe nel regno! Eviterebbero e già avrebbero evitato ogni male. Qui non si teme di perdere né la vita né l’onore per amore di Dio. Questo è il grande dono consegnato a chi è maggiormente tenuto a rendere onore al Signore, ovvero i re che i sudditi sono chiamati a seguire. Per accrescere di poco la fede, e per illuminare in qualcosa gli eretici, sarebbero capaci, a ragione, di perdere mille regni. Il guadagno è un altro. Si guadagna un regno che non avrà mai fine. Per una sola goccia d’acqua di quel regno, pare un abominio ogni cosa di quaggiù. Che sarà quando saremo totalmente immersi nella fonte di tale acqua? 2. Oh, Signore! Pur se tu mi concedessi la possibilità di gridarlo, so che non mi crederebbero, come accade a
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otra suerte que yo; mas al menos satisficiérame yo. Paréceme que tuviera en poco la vida por dar a entender una sola verdad de éstas; no sé después lo que hiciera, que no hay que fiar de mí. Con ser la que soy, me dan grandes ímpetus por decir esto a los que mandan, que me deshacen. De que no puedo más, tórnome a Vos, Señor mío, a pediros remedio para todo; y bien sabéis Vos que muy de buena gana me desposeería yo de las mercedes que me habéis hecho, con quedar en estado que no os ofendiese, y se las daría a los reyes; porque sé que sería imposible consentir cosas que ahora se consienten, ni dejar de haber grandísimos bienes. 3. ¡Oh Dios mío! Dadles a entender a lo que están obligados, pues los quisisteis Vos señalar en la tierra de manera, que aun he oído decir hay señales en el cielo cuando lleváis a alguno. Que, cierto, cuando pienso esto, me hace devoción que queráis Vos, Rey mío, que hasta en esto entiendan os han de imitar en vida, pues en alguna manera hay señal en el cielo, como cuando moristeis Vos, en su muerte. 4. Mucho me atrevo. Rómpalo vuestra merced si mal le parece, y crea se lo diría mejor en presencia, si pudiese o pensase me han de creer, porque los encomiendo a Dios mucho, y querría me aprovechase. Todo lo hace aventurar la vida, que deseo muchas veces estar sin ella, y era por poco precio aventurar a ganar mucho. Porque no hay ya quien viva, viendo por vista de ojos el gran engaño en que andamos y la ceguedad que traemos. 5. Llegada un alma aquí, no es sólo deseos los que tiene por Dios; Su Majestad la da fuerzas para ponerlos por obra. No se le pone cosa delante, en que piense le sirve, a que no se
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molti che sanno dirlo in altro modo. Ma almeno ne sarei soddisfatta. Mi sembra che sarei capace di disprezzare la vita, pur di far comprendere una sola di queste verità. Ma non saprei poi cosa farei, perché di me non bisogna fidarsi. Pur essendo quella che sono, sono colta da impeti tanto grandi a dire questo a chi comanda, da sentirmi distrutta. Non potendo fare di più, torno a rivolgermi a Voi, mio Signore, e vi chiedo di porvi rimedio. Voi sapete come ben volentieri mi separerei dalle grazie che mi avete concesso, salvo fatto di non offendervi, e le donerei ai sovrani. Diverrebbe allora impossibile ch’essi concedano cose che ora concedono, e ne avrebbero grandi vantaggi. 3. Oh mio Dio! Fate loro comprendere a cosa sono tenuti, avendoli voi tanto indicati sulla terra che, come ho sentito, quando ne richiamate a voi qualcuno, compaiono segni in cielo. Quando ci penso, mi commuovo devotamente perché volete, mio Re, far loro intendere che anche in questo devono imitarvi, se al momento della loro morte anche il cielo parla, così come accadde a Voi. 4. Sto osando molto. Se qualcosa le pare detto malamente, vostra grazia lo distrugga, e sappia che potrei meglio spiegarglielo a parole, se pensassi e credessi che debbano credermi; li raccomando, infatti, molto a Dio, e mi piacerebbe vedermi esaudita. Tutto porta a rischiare la vita; spesso desidero perderla: se ne trarrebbe un buon guadagno a poco prezzo. Non c’è chi sopporti vivere, vedendo con i propri occhi l’inganno in cui procediamo e la cecità che ci dissimula. 5. Raggiunto da un anima tale livello, non sono solo desideri quelli che avverte nei confronti di Dio. Sua Maestà le concede la forza per metterli in pratica. Non v’è cosa in cui pensi di risultare a Lui gradita, che subito l’affronta; e
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abalance; y no hace nada, porque – como digo – ve claro que no es todo nada, sino contentar a Dios. El trabajo es que no hay qué se ofrezca a las que son de tan poco provecho como yo. Sed Vos, Bien mío, servido venga algún tiempo en que yo pueda pagar algún cornado de lo mucho que os debo. Ordenad Vos, Señor, como fuereis servido, cómo esta vuestra sierva os sirva en algo. Mujeres eran otras y han hecho cosas heroicas por amor de Vos. Yo no soy para más de parlar, y así no queréis Vos, Dios mío, ponerme en obras. Todo se va en palabras y deseos cuanto he de servir, y aun para esto no tengo libertad, porque por ventura faltara en todo. Fortaleced Vos mi alma y disponedla primero, Bien de todos los bienes y Jesús mío, y ordenad luego modos cómo haga algo por Vos, que no hay ya quien sufra recibir tanto y no pagar nada. Cueste lo que costare, Señor, no queráis que vaya delante de Vos tan vacías las manos, pues conforme a las obras se ha de dar el premio. Aquí está mi vida, aquí está mi honra y mi voluntad; todo os lo he dado, vuestra soy, disponed de mí conforme a la vuestra. Bien veo yo, mi Señor, lo poco que puedo; mas llegada a Vos, subida en esta atalaya adonde se ven verdades, no os apartando demí, todo lo podré; que si os apartáis, por poco que sea, iré adonde estaba, que era al infierno. 6. ¡Oh, qué es un alma que se ve aquí, haber de tornar a tratar con todos, a mirar y ver esta farsa de esta vida tan mal concertada, a gastar el tiempo en cumplir con el cuerpo, durmiendo y comiendo! Todo la cansa, no sabe cómo huir, vese encadenada y presa. Entonces siente más verdaderamente el cautiverio que traemos con los cuerpos, y la miseria de la vida. Conoce la razón que tenía San Pablo de suplicar a Dios le librase de ella. Da voces con él. Pide a Dios libertad, como otras veces he dicho; mas aquí es con tan gran ímpetu
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le pare di non fare nulla – come ho gia detto – perché tutto è niente se non è indirizzato al compiacimento di Dio. La fatica è che a chi è misero come me non si presenta mai occasione alcuna. Bene mio: compiacetevi di far giungere il tempo in cui io possa ripagarvi almeno con qualche moneta il tanto che vi devo. Ordinate voi, Signore, le cose a vostro piacimento, perché questa vostra serva possa in qualcosa servirvi. Altre erano le donne capaci di compiere azioni eroiche per voi. Io son capace solo di parlare, e forse per questo mi volete mettere alla prova. Tutto ciò in cui devo piacervi si risolve in parole e desideri, e neppure in questo sono libera, perché mancherei in ogni cosa. Siate Voi a fortificare la mia anima, Bene di tutti i beni, o mio Gesù, disponetela al bene, e disponetela perché sia in grado di fare qualcosa per Voi, non esistendo persona capace di sopportare il tanto ricevere senza nulla pagare. Costi quel che costi, Signore, non vogliate ch’io mi ritrovi dinanzi a Voi con mani tanto vuote, dovendo essere il premio proporzionato alle opere! Ecco la mia vita, ecco il mio onore e la mia volontà; ho dato tutto a Voi, sono vostra, disponete di me come vi pare. So bene, mio Signore, quanto poco posso; ma, giunta a Voi, salita in cima a questa torre da cui si vedono le verità, sempre che non mi lasciate, tutto potrò; se invece vi allontanate, per poco che sia, tornerò da dove vengo, cioè dall’inferno. 6. Oh, cos’è per un’anima giunta a questo stato, dover parlare ancora con chiunque, rimirare e vedere la farsa di questa vita sì malfatta, e perdere tempo a soddisfare il corpo, dormendo e mangiando! Tutto la stanca, non sa come fuggire, si vede incatenata e prigioniera. Allora avverte con più forza la cattività dovuta al corpo, e la miseria della vita. Riconosce la ragione di san Paolo nel supplicare Dio di liberarsene. Grida con lui. Chiede a Dio la libertà, come ho già detto altre volte; ma in questo
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muchas veces, que parece se quiere salir el alma del cuerpo a buscar esta libertad, ya que no la sacan. Anda como vendida en tierra ajena, y lo que más la fatiga es no hallar muchos que se quejen con ella y pidan esto, sino lo más ordinario es desear vivir. ¡Oh, si no estuviésemos asidos a nada ni tuviésemos puesto nuestro contento en cosa de la tierra, cómo la pena que nos daría vivir siempre sin él templaría el miedo de la muerte con el deseo de gozar de la vida verdadera! 7. Considero algunas veces cuando una como yo, por haberme el Señor dado esta luz, con tan tibia caridad y tan incierto el descanso verdadero por no lo haber merecido mis obras, siento tanto verme en este destierro muchas veces, ¿qué sería el sentimiento de los santos? ¿Qué debía de pasar san Pablo y la Magdalena y otros semejantes, en quien tan crecido estaba este fuego de amor de Dios? Debía ser un continuo martirio. Paréceme que quien me da algún alivio y con quien descanso de tratar, son las personas que hallo de estos deseos; digo deseos con obras; digo con obras, porque hay algunas personas que, a su parecer, están desasidas, y así lo publican y había ello de ser, pues su estado lo pide y los muchos años que ha que algunas han comenzado camino de perfección, mas conoce bien esta alma desde muy lejos los que lo son de palabras, o los que ya estas palabras han confirmado con obras; porque tiene entendido el poco provecho que hacen los unos y el mucho los otros, y es cosa que a quien tiene experiencia lo ve muy claramente. 8. Pues dicho ya estos efectos que hacen los arrobamientos que son de espíritu de Dios..., verdad es que hay más o menos. Digo menos, porque a los principios, aunque hace estos efectos, no están experimentados con obras, y no se
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caso la chiede con tanta forza e tante volte, che pare l’anima voglia uscire dal corpo alla ricerca di questa libertà, giacché nessuno la libera. Vive come schiava in terra straniera, e ciò che più la stanca è non trovare molti nelle sue condizioni che chiedano lo stesso, perché la cosa più normale è desiderare di vivere. Oh, se non fossimo attaccati a niente né cercassimo la nostra gioia nelle cose terrene, il dispiacere che ci darebbe vivere per sempre senza di lui, tempererebbe la paura della morte con il desiderio di godere della vita vera! 7. Talvolta considero quando una come me, grazie alla luce concessami dal Signore, malgrado la mia tiepida carità, e nell’incertezza del riposo eterno per non averlo meritato con le opere, avverto così vicina la pena di vedermi esiliata, che mi chiedo quale sarà la sofferenza dei santi. Quanto avranno sofferto san Paolo, la Maddalena e altri a loro simili in cui tanto ardeva il fuoco dell’amore di Dio? Avranno vissuto in un continuo martirio. Mi pare di trovar qualche sollievo e riposo nel dialogare, quando incontro persone dai medesimi aneliti, nelle parole e nelle opere. Parlo di opere, perché alcune persone, a parer loro vivono il distacco, e così lo proclamano e davvero dovrebbe essere così, perché richiesto dal loro stato e dai tanti anni trascorsi dall’inizio del loro cammino di perfezione. Ma quest’anima sa riconoscere ben da lontano i parolai da quelli che confermano con opere le parole. Comprende infatti il poco progresso degli uni e il molto degli altri. Cosa che risulta assai chiara per chi ne ha esperienza. 8. Ecco dunque gli effetti prodotti dai rapimenti derivanti dallo spirito di Dio…, vero è che ve ne possono essere di più o di meno. Dico meno, perché in principio, pur producendo questi effetti, non si sperimentano con
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puede así entender que los tiene. Y también va creciendo la perfección y procurando no haya memoria de telaraña, y esto requiere algún tiempo. Y mientras más crece el amor y humildad en el alma, mayor olor dan de sí estas flores de virtudes, para sí y para los otros. Verdad es que de manera puede obrar el Señor en el alma en un rapto de estos, que quede poco que trabajar al alma en adquirir perfección, porque no podrá nadie creer, si no lo experimenta, lo que el Señor la da aquí, que no hay diligencia nuestra que a esto llegue, a mi parecer. No digo que con el favor del Señor, ayudándose muchos años, por los términos que escriben los que han escrito de oración, principios y medios, no llegarán a la perfección y desasimiento mucho con hartos trabajos; mas no en tan breve tiempo como, sin ninguno nuestro, obra el Señor aquí y determinadamente saca el alma de la tierra y le da señorío sobre lo que hay en ella, aunque en esta alma no haya más merecimientos que había en la mía, que no lo puedo más encarecer, porque era casi ninguno. 9. El por qué lo hace Su Majestad, es porque quiere, y como quiere hácelo, y aunque no haya en ella disposición, la dispone para recibir el bien que Su Majestad le da. Así que no todas veces los da porque se lo han merecido en granjear bien el huerto – aunque es muy cierto a quien esto hace bien y procura desasirse, no dejar de regalarle –, sino que es su voluntad mostrar su grandeza algunas veces en la tierra que es más ruin, como tengo dicho, y dispónela para todo bien, de manera que parece no es ya parte en cierta manera para tornar a vivir en las ofensas de Dios que solía. Tiene el pensamiento tan habituado a entender lo que es verdadera verdad, que todo lo demás le parece juego de niños. Ríese entre sí algunas veces cuando ve a personas graves de oración y
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le opere e non è dunque possibile intendere chi li ha. Va tuttavia crescendo la santità e si cerca di eliminare memoria di ragnatele: questo richiede un po’ di tempo. Mentre vieppiù cresce l’amore e l’umiltà dell’anima, più profumo manifestano di sé questi fiori di virtù, per sé e per gli altri. Vero è che il Signore in uno di quei rapimenti può agire in modo che l’anima abbia poco da sforzarsi nell’acquisire perfezione: nessuno potrà credere, se non lo ha sperimentato, ciò che il Signore qui concede; a mio parere i nostri sforzi non porterebbero mai a tanto. Non dico che, favoriti dal Signore per molti anni, seguendo i principi e i mezzi descritti dagli esperti di orazione, non possano giungere alla perfezione e al distacco, pur tra grandi fatiche. Ma non sarà mai in così breve tempo e senza alcun nostro sforzo, come qui, dove opera il Signore, prendendo con determinazione l’anima dalla terra e donandole il possesso di quanto vi è in essa; pur non essendovi in quest’anima più meriti di quanto fosse possibile trovarne nella mia. Posso ben dirlo, perché nella mia non ve n’era quasi alcuno. 9. La ragione per cui il Signore si comporta così, è perché lo vuole, e, volendolo lui, pur non essendovi nell’anima alcuna disposizione, la dispone per ricevere il bene che le concede Sua Maestà. Sicché non sempre concede simili doni per esserseli qualcuno meritati nel curare bene l’orto – certamente chi cerca di compiere bene questo e di vivere il distacco, riceve poi tali doni –, ma talvolta è sua propria volontà manifestare le sue grandezze nella terra più disastrata, come ho detto, e renderla disponibile all’accoglienza di ogni genere di bene, rendendole impossibile tornare ad offendere Dio, com’era suo costume. Il suo pensiero è tanto abituato a comprendere la vera verità, che tutto il resto le pare un gioco da bambini. Talvolta ride tra sé, quando vede persone gravi di orazione e di virtù, impuntarsi
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religión hacer mucho caso de unos puntos de honra que esta alma tiene ya debajo de los pies. Dicen que es discreción y autoridad de su estado para más aprovechar. Sabe ella muy bien que aprovecharía más en un día que pospusiese aquella autoridad de estado por amor de Dios, que con ella en diez años. 10. Así vive vida trabajosa y con siempre cruz, mas va en gran crecimiento. Cuando parece a los que la tratan, están muy en la cumbre. Desde a poco están muy más mejoradas, porque siempre las va favoreciendo más Dios. Es alma suya. Es El que la tiene ya a cargo, y así le luce. Porque parece asistentemente la está siempre guardando para que no le ofenda, y favoreciendo y despertando para que le sirva. En llegando mi alma a que Dios la hiciese esta tan gran merced, cesaron mis males y me dio el Señor fortaleza para salir de ellos, y no me hacía más estar en las ocasiones y con gente que me solía distraer, que si no estuviera, antes me ayudaba lo que me solía dañar. Todo me era medios para conocer más a Dios y amarle y ver lo que le debía y pesarme de la que había sido. 11. Bien entendía yo no venía aquello de mí ni lo había ganado con mi diligencia, que aún no había habido tiempo para ello. Su Majestad me había dado fortaleza para ello por su sola bondad. Hasta ahora, desde que me comenzó el Señor a hacer esta merced de estos arrobamientos, siempre ha ido creciendo esta fortaleza, y por su bondad me ha tenido de su mano para no tornar atrás. Ni me parece, como es así, hago nada casi de mi parte, sino que entiendo claro el Señor es el que obra. Y por esto me parece que a almas que el Señor hace estas mercedes que, yendo con humildad y temor, siempre entendiendo el mismo Señor lo hace y nosotros casi nonada, que se podía poner entre cualquiera gente; aunque sea más distraída y viciosa, no le hará al caso, ni moverá en nada; antes,
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per questioni d’onore, che quest’anima ha già messo sotto i piedi. Dicono che si tratta di discrezione e autorità del loro stato, necessarie per un maggior profitto. Ma l’anima ben sa come si ottenga di più disprezzando per amore di Dio quell’autorità, che non proteggendola per dieci anni. 10. Così la sua vita è travagliata e sempre in croce, ma grande è la sua crescita. Chi ha a che fare con lei, pare giunto in vetta. Ma poi di lì a poco migliorano ancora di più, perché Dio le va sempre favorendo. L’anima gli appartiene. Lui medesimo se ne fa carico, e le concede luce. Le sta tanto vicino, e la custodisce perché non torni a offenderlo, e l’aiuta e la risveglia al suo servizio. Quando Dio concesse alla mia anima questa grande grazia, ebbero termine i miei mali, il Signore mi diede la forza per uscirne. Non mi fece più stare tra le occasioni e la gente che mi distraevano; anzi mi tornò d’aiuto quel che prima mi dannava. Tutto era strumento per conoscere meglio Dio, per amarlo e scoprire di quanto gli fossi debitrice, e dolermi del mio passato. 11. Capivo bene come non avessi meritato tutto con i miei sforzi, non avendone neppure avuto il tempo. Per semplice bontà Sua Maestà mi aveva concesso tutto questo. Questa fortezza, dacché il Signore ha cominciato a concedermi la grazia dei rapimenti, è andata crescendo, e per sua squisita bontà mi ha tenuto per mano perché non indietreggiassi. Io da parte mia, e mi pare sia proprio così, non faccio nulla, e mi è chiaro come sia il Signore ad agire. Perciò mi sembra che le anime favorite dal Signore con tali grazie, nell’umiltà e timore, certe che è sempre lui a fare tutto e noi quasi nulla, possano frequentare qualsiasi genere di persone; anche le più dissipate e viziose non le infastidiranno, né le spingeranno al male. Anzi, come ho detto, saranno loro piuttosto di aiuto per ricavarne mag-
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como he dicho, le ayudará y serle ha modo para sacar muy mayor aprovechamiento. Son ya almas fuertes que escoge el Señor para aprovechar a otras; aunque esta fortaleza no viene de sí. De poco en poco, en llegando el Señor aquí un alma, le va comunicando muy grandes secretos. 12. Aquí son las verdaderas revelaciones en este éxtasis y las grandes mercedes y visiones, y todo aprovecha para humillar y fortalecer el alma y que tenga en menos las cosas de esta vida y conozca más claro las grandezas del premio que el Señor tiene aparejado a los que le sirven. Plega a Su Majestad sea alguna parte la grandísima largueza que con esta miserable pecadora ha tenido, para que se esfuercen y animen los que esto leyeren a dejarlo todo del todo por Dios. Pues tan cumplidamente paga Su Majestad, que aun en esta vida se ve claro el premio y la ganancia que tienen los que le sirven, ¿qué será en la otra?
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gior profitto. Ormai sono anime forti che il Signore sceglie per il bene degli altri. Questa fortezza, ricordiamolo, non proviene da sé. A poco a poco, conducendo qui un’anima, il Signore le va comunicando i più alti segreti. 12. Qui, in questa estasi, vi son le più grandi rivelazioni, le più grandi grazie e visioni. E tutto serve per rendere umile e forte l’anima e che reputi in minor conto le cose terrene e conosca con maggior chiarezza le grandezze del premio preparato dal Signore per coloro che lo servono. Piaccia a Sua Maestà che il grandissimo dono concesso a questa misera peccatrice, vivifichi e incoraggi chi leggerà a lasciare tutto per Dio. Ripaga tanto in pienezza Sua Maestà, da far vedere chiaramente, sin da questa vita, il premio e il guadagno di chi lo serve. Cosa ci riserverà mai l’altra vita?
Capítulo 22 En que trata cuán seguro camino es para los contemplativos no levantar el espíritu a cosas altas si el Señor no le levanta, y cómo ha de ser el medio para la más subida contemplación la Humanidad de Cristo. – Dice de un engaño en que ella estuvo un tiempo. – Es muy provechoso este capítulo. 1. Una cosa quiero decir, a mi parecer importante; si a vuestra merced le pareciere bien, servirá de aviso, que podría ser haberle menester; porque en algunos libros que están escritos de oración tratan que, aunque el alma no puede por sí llegar a este estado, porque es todo obra sobrenatural que el Señor obra en ella, que podrá ayudarse levantando el espíritu de todo lo criado y subiéndole con humildad, después de muchos años que haya ido por la vida purgativa, y aprovechando por la iluminativa. No sé yo bien por qué dicen «iluminativa»; entiendo que de los que van aprovechando. Y avisan mucho que aparten de sí toda imaginación corpórea y que se lleguen a contemplar en la Divinidad; porque dicen que, aunque sea la Humanidad de Cristo, a los que llegan ya tan adelante, que embaraza o impide a la más perfecta contemplación. Traen lo que dijo el Señor a los Apóstoles cuando la venida del Espíritu Santo – digo cuando subió a los cielos – para este propósito. Paréceme a mí que si tuvieran la fe, como la tuvieron después que vino el Espíritu Santo, de que era Dios y hombre, no les impidiera, pues no se dijo esto a la Madre de Dios, aunque le amaba más que todos. Porque les parece que como esta obra toda es espíritu, que cualquier cosa corpórea la puede estorbar o impedir; y
Capitolo ventiduesimo Parla di quanto sia certo il cammino per i contemplativi, di non elevare lo spirito a cose elevate se non è il Signore a condurli ad esse, e di come lo strumento per le più alte contemplazioni sia l’Umanità di Cristo. Racconta dell’inganno da cui fu presa per un certo periodo. Questo capitolo è assai proficuo. 1. Ci tengo a dire una cosa, secondo me importante; se a vostra grazia pare bene, potrebbe averne bisogno; o le servirà di norma. In alcuni libri che parlano di orazione, si dice che, malgrado l’anima non possa raggiungere da sola questo stato, perché è opera soprannaturale agita in essa dal Signore, potrebbe tuttavia aiutarsi innalzando lo spirito da tutto il creato ed elevandolo con umiltà, dopo aver trascorso molti anni nella vita purgativa, ed esser progredita in quella illuminativa. Non ho ben capito cosa vogliano significare per via «illuminativa»; penso vogliano riferirsi a coloro che avanzano per la via spirituale. Questi scritti raccomandano molto di mantenersi distanti da ogni immaginazione corporea e che si dedichino a contemplare la Divinità. Dicono, infatti, che, pur trattandosi dell’umanità di Cristo, per chi giunge a questo punto, può rendere difficile o impedire la contemplazione più perfetta. Riferiscono quanto disse il Signore agli apostoli riferendosi, prima di salire al cielo, alla venuta dello Spirito Santo. Mi pare che il fatto che fosse Dio e uomo, se avevano fede come dopo la venuta dello Spirito Santo, non dovesse esser loro di ostacolo, non essendo stato detto questo neppure alla Madre di Dio, che l’amava più di tutti. Essendo questa un’azione esclusivamente spirituale, ogni gesto corporeo può disturbarla ed essere d’impe-
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que considerarse en cuadrada manera, y que está Dios de todas partes y verse engolfado en El, es lo que han de procurar. Esto bien me parece a mí, algunas veces; mas apartarse del todo de Cristo y que entre en cuenta este divino Cuerpo con nuestras miserias ni con todo lo criado, no lo puedo sufrir. Plega a Su Majestad que me sepa dar a entender. 2. Yo no lo contradigo, porque son letrados y espirituales, y saben lo que dicen, y por muchos caminos y vías lleva Dios las almas. Cómo ha llevado la mía quiero yo ahora decir – en lo demás no me entremeto – y en el peligro en que me vi por querer conformarme con lo que leía. Bien creo que quien llegare a tener unión y no pasare adelante – digo a arrobamientos y visiones y otras mercedes que hace Dios a las almas –, que tendrá lo dicho por lo mejor, como yo lo hacía; y si me hubiera estado en ello, creo nunca hubiera llegado a lo que ahora, porque a mi parecer es engaño. Ya puede ser yo sea la engañada; mas diré lo que me acaeció. 3. Como yo no tenía maestro y leía en estos libros, por donde poco a poco yo pensaba entender algo (y después entendí que, si el Señor no me mostrara, yo pudiera poco con los libros deprender, porque no era nada lo que entendía hasta que Su Majestad por experiencia me lo daba a entender, ni sabía lo que hacía), en comenzando a tener algo de oración sobrenatural, digo de quietud, procuraba desviar toda cosa corpórea, aunque ir levantando el alma yo no osaba, que, como era siempre tan ruin, veía que era atrevimiento. Mas parecíame sentir la presencia de Dios, como es así, y procuraba estarme recogida con El; y es oración sabrosa, si Dios allí ayuda, y el deleite mucho. Y como se ve aquella ganancia
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dimento; per questo bisogna rendervisi congruenti, certi dell’ubiquità di Dio e di ritrovarsi in lui immersi. Questo modo di procedere mi pare, alcune volte, cosa buona. Ma allontanarsi del tutto da Cristo e che questo Corpo divino sia equiparato alle nostre miserie e ad ogni altra creatura, non posso sopportarlo. Piaccia a Sua Maestà che sappia spiegarmi. 2. Non voglio contraddire quegli autori, essendo acculturati e dalla profonda vita interiore, e sanno quel che dicono, conducendo Dio le anime per le più diverse strade. Voglio semplicemente parlare di come Egli abbia condotto la mia – non voglio impicciarmi dei fatti altrui – e del pericolo in cui mi sono ritrovata volendomi conformare a quanto leggevo. Penso che chi abbia raggiunto l’unione e non sia sopravanzato ai rapimenti, alle visioni, alle altre grazie che Dio concede alle anime, reputerà quanto detto la miglior cosa, come accadde a me. Se mi fossi attenuta a questo, penso che non sarei mai giunta dove ora mi trovo, trattandosi di un inganno. Può essere che sia io l’ingannata, ma racconterò quanto mi accadde. 3. Non avendo ancora un maestro spirituale e leggendo quei libri, grazie ai quali pensavo sarei giunta poco a poco a capire qualcosa (solo dopo compresi che se non fosse stato il Signore ad indicarmi la via, avrei potuto ben poco imparare da quei libri, perché ben lontana dal comprendere, finché Sua Maestà mi introdusse per esperienza alle verità), iniziando il cammino dell’orazione soprannaturale, di quiete, cercai di allontanarmi da ogni cosa corporea, pur non osando elevare l’anima, perché, per la mia grande miseria, ne scorgevo la temerarietà. Ma mi pareva di avvertire la presenza di Dio, e così era, e cercavo di raccogliermi in lui. Se Dio aiuta in questo, l’orazione è gustosa e molto il diletto. Traendone quel profitto e gusto, non
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y aquel gusto, ya no había quien me hiciese tornar a la Humanidad, sino que, en hecho de verdad, me parecía me era impedimento. ¡Oh Señor de mi alma y Bien mío, Jesucristo crucificado! No me acuerdo vez de esta opinión que tuve, que no me da pena, y me parece que hice una gran traición, aunque con ignorancia. 4. Había sido yo tan devota toda mi vida de Cristo. Porque esto era ya a la postre (digo a la postre de antes que el Señor me hiciese estas mercedes de arrobamientos y visiones), y en tanto extremo duró muy poco estar en esta opinión. Y así siempre tornaba a mi costumbre de holgarme con este Señor, en especial cuando comulgaba. Quisiera yo siempre traer delante de los ojos su retrato e imagen, ya que no podía traerle tan esculpido en mi alma como yo quisiera. ¿Es posible, Señor mío, que cupo en mi pensamiento ni una hora que Vos me habíais de impedir para mayor bien? ¿De dónde me vinieron a mí todos los bienes sino de Vos? No quiero pensar que en esto tuve culpa, porque me lastimo mucho, que cierto era ignorancia; y así quisisteis Vos, por vuestra bondad, remediarla con darme quien me sacase de este yerro, y después con que os viese yo tantas veces, como adelante diré, para que más claro entendiese cuán grande era, y que lo dijese a muchas personas que lo he dicho, y para que lo pusiese ahora aquí. 5. Tengo para mí que la causa de no aprovechar más muchas almas y llegar a muy gran libertad de espíritu, cuando llegan a tener oración de unión, es por esto. Paréceme que hay dos razones en que puedo fundar mi razón, y quizá no digo nada, mas lo que dijere helo visto por experiencia, que se hallaba muy mal mi alma hasta que el Señor la dio luz; porque todos sus gozos eran a sorbos, y salida de allí, no se hallaba con la compañía que después para los trabajos y tentaciones.
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avevo chi mi riportasse all’Umanità di Cristo, perché di fatto mi pareva un impedimento. Oh, Signore della mia anima e Bene mio, Gesù crocifisso! Non ho memoria di questa impressione senza provarne pena, e mi sembra di aver commesso un grande tradimento, anche se per ignoranza. 4. Lungo tutta la mia vita sono stata assai devota di Cristo. Questo accadde solo all’ultimo (ultimo prima che il Signore mi concedesse queste grazie di rapimenti e visioni), e rimasi assai poco di tale opinione. Tornavo alla mia abitudine di lamentarmi con questo Signore, specialmente quando ricevevo la comunione. Volevo sempre avere davanti agli occhi un suo ritratto o immagine, non potendolo avere scolpito nella mia anima come volevo. È possibile, Signore mio, che io abbia pensato pur una sola ora che Voi sareste stato di ostacolo per il mio maggior bene? Da dove mi giungevano tutti i beni se non da voi? Non voglio pensare di averne avuto colpa, perché ne patirei troppo, ma era certo per ignoranza, e così Voi voleste, per bontà, porvi rimedio donandomi chi mi salvasse da questo inganno, e poi lasciandovi da me vedere tante volte, come dirò oltre, perché capissi meglio la vostra grandezza e la facessi conoscere a tanti altri, come ho fatto, e perché poi lo testimoniassi in questo scritto. 5. Secondo me, questo è il motivo per cui molte anime, una volta giunte all’orazione di unione, non proseguono oltre giungendo ad una maggior libertà di spirito. Mi pare siano due i motivi su cui fondare le mie ragioni. Magari non dirò alcunché di nuovo, quel che dirò nasce dall’esperienza; la mia anima era in un mare di guai finché il Signore non le diede luce. Tutte le sue gioie le erano concesse a sorsi, e una volta terminate, non godeva di quella dolce compagnia per difendersi dai travagli e dalle tentazioni.
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La una es, que va un poco de poca humildad tan solapada y escondida, que no se siente. Y ¿quién será el soberbio y miserable, como yo, que cuando hubiere trabajado toda su vida con cuantas penitencias y oraciones y persecuciones se pudieren imaginar, no se halle por muy rico y muy bien pagado, cuando le consienta el Señor estar al pie de la Cruz con san Juan? No sé en qué seso cabe no se contentar con esto, sino en el mío que de todas maneras fue perdido en lo que había de ganar. 6. Pues si todas veces la condición o enfermedad, por ser penoso pensar en la Pasión, no se sufre, ¿quién nos quita estar con El después de resucitado, pues tan cerca le tenemos en el Sacramento, adonde ya está glorificado, y no le miraremos tan fatigado y hecho pedazos, corriendo sangre, cansado por los caminos, perseguido de los que hacía tanto bien, no creído de los Apóstoles? Porque, cierto, no todas veces hay quien sufra pensar en tantos trabajos como pasó. Hele aquí sin pena, lleno de gloria, esforzando a los unos, animando a los otros, antes que subiese a los cielos, compañero nuestro en el Santísimo Sacramento, que no parece fue en su mano apartarse un momento de nosotros. ¡Y que haya sido en la mía apartarme yo de Vos, Señor mío, por más serviros! Que ya cuando os ofendía, no os conocía; ¡mas que, conociéndoos, pensase ganar más por este camino! ¡Oh, qué mal camino llevaba, Señor! Ya me parece iba sin camino, si Vos no me tornarais a él, que en veros cabe mí, he visto todos los bienes. No me ha venido trabajo que, mirándoos a Vos cuál estuvisteis delante de los jueces, no se me haga bueno de sufrir. Con tan buen amigo presente, con tan buen capitán que se puso en lo primero en el padecer, todo se puede sufrir: es ayuda y da esfuerzo; nunca falta; es amigo verdadero. Y veo yo claro, y he visto después, que para contentar a Dios
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Il primo motivo è che l’anima inizia a coltivare senza quasi accorgersene una mancanza di umiltà. Ma chi sarà come me, il superbo e miserabile, che dopo aver condotto la vita intera in penitenze, preghiere e in tutte le persecuzioni immaginabili, non si ritiene assai ricco e ben ricompensato, se il Signore gli consente di stare ai piedi della Croce con san Giovanni? Non so proprio chi non possa accontentarsene, se non io che fui capace di perdere quando avrei potuto guadagnare. 6. Se per temperamento o per malattia non si sopporta pensare alla Passione, chi ci proibisce di far compagnia al Risorto, avendolo così vicino a noi, glorioso, nell’Eucaristia? E non lo contempleremo afflitto e fatto a pezzi, perdendo sangue da ogni parte, stanco per i trasferimenti da una parte all’altra, perseguitato da quelli a cui aveva fatto tanto bene, non creduto dai suoi stessi Apostoli? Non sempre c’è chi sappia sopportare il pensiero delle tante fatiche che ebbe a patire. Ma è qui senza dolore, nella gloria, spingendo gli uni ed incoraggiando gli altri, prima di salire ai cieli, nostro compagno nel Santissimo Sacramento, senza quasi neppure la possibilità di lasciarci per un momento. E io ho invece avuto la possibilità di allontanarmi da Voi, nell’illusione di servirvi meglio! Quando vi offendevo non vi conoscevo; ma, conoscendovi, pensavo di avvantaggiarmi per tale via! Oh ma qual brutto cammino avevo scelto, Signore! Non avevo neppure un cammino se Voi non mi aveste condotto, e così, vedendovi accanto a me, ho visto tutti i beni. Non ho più subito prova alcuna senza che, guardando come Voi vi siete comportato dinanzi ai giudici, non l’abbia ben sopportata. Tutto diviene sopportabile alla presenza di un amico così buono, con un capitano così buono che volle soffrire per primo: è aiuto ed incoraggia; non viene mai meno; è un vero amico. Ho poi visto, e tutt’ora lo vedo
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y que nos haga grandes mercedes, quiere sea por manos de esta Humanidad sacratísima, en quien dijo Su Majestad se deleita. Muy muy muchas veces lo he visto por experiencia. Hámelo dicho el Señor. He visto claro que por esta puerta hemos de entrar, si queremos nos muestre la soberana Majestad grandes secretos. 7. Así que vuestra merced, señor, no quiera otro camino, aunque esté en la cumbre de contemplación; por aquí va seguro. Este Señor nuestro es por quien nos vienen todos los bienes. El le enseñará. Mirando su vida, es el mejor dechado. ¿Qué más queremos de un tan buen amigo al lado, que no nos dejará en los trabajos y tribulaciones, como hacen los del mundo? Bienaventurado quien de verdad le amare y siempre le trajere cabe sí. Miremos al glorioso san Pablo, que no parece se le caía de la boca siempre Jesús, como quien le tenía bien en el corazón. Yo he mirado con cuidado, después que esto he entendido, de algunos santos, grandes contemplativos, y no iban por otro camino. San Francisco da muestra de ello en las llagas; san Antonio de Padua, el Niño; san Bernardo se deleitaba en la Humanidad; santa Catalina de Sena... otros muchos que vuestra merced sabrá mejor que yo. 8. Esto de apartarse de lo corpóreo, bueno debe ser, cierto, pues gente tan espiritual lo dice; mas, a mi parecer, ha de ser estando el alma muy aprovechada, porque hasta esto, está claro, se ha de buscar al Criador por las criaturas. Todo es como la merced el Señor hace a cada alma; en eso no me entremeto. Lo que querría dar a entender es que no ha de entrar en esta cuenta la sacratísima Humanidad de Cristo. Y entiéndase bien este punto, que querría saberme declarar.
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con chiarezza, che per contentare Dio e perché ci conceda grandi grazie, sarà per mano dell’Umanità sacratissima di Cristo, nella quale Sua Maestà trova il suo diletto 6. L’ho sperimentato davvero tante volte. Me l’ha detto poi il Signore. Ho visto con chiarezza che è questa la porta attraverso cui dobbiamo entrare, se vogliamo che la sovrana Maestà ci mostri i suoi grandi segreti. 7. Perciò vostra grazia, signore, non desideri un altro cammino, malgrado abbia raggiunto la vetta della contemplazione; questo è la via sicura. Da questo nostro Signore proviene ogni bene. Lui ce li mostrerà. Guardare la sua vita; questo è il miglior modello. Cosa possiamo volere di più se abbiamo accanto un amico tanto buono che mai ci abbandonerà nelle fatiche e nei travagli come fanno gli amici del mondo? Beato chi davvero lo ama e lo ha sempre presso di sé. Guardiamo il glorioso san Paolo, che sembrava aver sempre in bocca il nome di Gesù, come chi lo teneva ben stretto nel cuore. Dopo aver capito questo, ho considerato con attenzione la vita di alcuni santi, grandi contemplativi, che non seguivano altro cammino. San Francesco ce lo dimostra condividendone le piaghe; sant’Antonio di Padova con il Bambino; san Bernardo si dilettava nell’Umanità di Cristo; e santa Caterina da Siena … e molti altri che vostra grazia conoscerà meglio di me. 8. Allontanarsi da quanto è corporeo dev’essere cosa buona, avendolo affermato persone dalla profonda vita interiore; ma a mio parere questo sia quando l’anima è già molto avanti nel cammino, perché prima il Creatore va cercato attraverso le creature. Ma tutto accade secondo la grazia che Dio accorda ad ogni anima; e di questo voglio parlare. Vorrei far capire che non entra, in tutto quanto, la santissima Umanità di Cristo. Sia chiaro questo punto su cui vorrei soffermarmi.
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9. Cuando Dios quiere suspender todas las potencias, como en los modos de oración que quedan dichos hemos visto, claro está que, aunque no queramos, se quita esta presencia. Entonces vaya enhorabuena; dichosa tal pérdida que es para gozar más de lo que nos parece se pierde; porque entonces se emplea el alma toda en amar a quien el entendimiento ha trabajado conocer, y ama lo que no comprendió, y goza de lo que no pudiera tan bien gozar si no fuera perdiéndose a sí, para, como digo, más ganarse. Mas que nosotros de maña y con cuidado nos acostumbremos a no procurar con todas nuestras fuerzas traer delante siempre – y pluguiese al Señor fuese siempre – esta sacratísima Humanidad, esto digo que no me parece bien y que es andar el alma en el aire, como dicen; porque parece no trae arrimo, por mucho que le parece anda llena de Dios. Es gran cosa, mientras vivimos y somos humanos, traerle humano, que éste es el otro inconveniente que digo hay. El primero, ya comencé a decir es un poco de falta de humildad de quererse levantar el alma hasta que el Señor la levante, y no contentarse con meditar cosa tan preciosa, y querer ser María antes que haya trabajado con Marta. Cuando el Señor quiere que lo sea, aunque sea desde el primer día, no hay que temer; mas comidámonos nosotros, como ya creo otra vez he dicho. Esta motita de poca humildad, aunque no parece es nada, para querer aprovechar en la contemplación hace mucho daño. 10. Tornando al segundo punto, nosotros no somos ángeles, sino tenemos cuerpo. Querernos hacer ángeles estando en la tierra – y tan en la tierra como yo estaba – es desatino, sino que ha menester tener arrimo el pensamiento para lo ordinario. Ya que algunas veces el alma salga de sí o ande muchas tan llena de Dios que no haya menester cosa criada para recogerla, esto no es tan ordinario, que en negocios
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9. Quando Dio vuol sospendere tutte le potenze, come nei modelli di preghiera di cui abbiamo parlato, è chiaro che, pur non volendolo, ci è tolta la sua presenza. Benvenga tutto questo; lieta sia questa perdita che ci lascia godere più pienamente di quel che sembra perso; allora infatti l’anima si impegna ad amare chi l’intelletto si è sforzato di conoscere, ama quel che non comprese, e gioisce di ciò di cui non poteva ben gioire se non perdendosi, come già detto, per guadagnare di più. Ma che noi ci abituiamo con attenzione e abilità a non cercare con tutte le nostre forze di avere sempre dinanzi a noi – e supplico il Signore che sia sempre così – questa sacratissima Umanità, questo non mi parrebbe ben fatto; sarebbe un girovagare dell’anima per aria, come dicono. L’anima sembra esser senza appoggio, per molto le sembri essere piena di Dio. È gran cosa, mentre viviamo e siamo in carne e ossa, rappresentarcelo come uomo. Questo è il secondo inconveniente di cui voglio parlare. Il primo, ho già iniziato a dire, è un po’ una mancanza d’umiltà nel cercare di innalzare l’anima fin dove il Signore la innalzi e non accontentarsi del meditare una sì preziosa cosa, e voler essere Maria prima di aver faticato con Marta. Quando il Signore vuole che accada, anche sin dal primo giorno, non dobbiamo averne timore; ma non pretendiamolo noi, come penso di aver già detto. Questa piccolo difetto d’umiltà, pur sembrando un nonnulla, reca molto danno a chi vuole avanzare nella contemplazione. 10. Tornando al secondo punto, noi non siamo angeli, ma abbiamo un corpo. Voler fare gli angeli vivendo sulla terra – e tanto terreni come io lo ero – è un’autentica follia, specialmente quando è necessario applicare il pensiero alle cose quotidiane. Se talvolta l’anima esce da sé, o spesso è tanto piena di Dio da non aver bisogno di alcuna cosa creata per raccogliersi, non è cosa normale. Negli affari,
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y persecuciones y trabajos, cuando no se puede tener tanta quietud, y en tiempo de sequedades, es muy buen amigo Cristo, porque le miramos Hombre y vémosle con flaquezas y trabajos, y es compañía y, habiendo costumbre, es muy fácil hallarle cabe sí, aunque veces vendrán que lo uno ni lo otro se pueda. Para esto es bien lo que ya he dicho: no nos mostrar a procurar consolaciones de espíritu; venga lo que viniere, abrazado con la cruz, es gran cosa. Desierto quedó este Señor de toda consolación; solo le dejaron en los trabajos; no le dejemos nosotros, que, para más sufrir, El nos dará mejor la mano que nuestra diligencia, y se ausentará cuando viere que conviene y que quiere el Señor sacar el alma de sí, como he dicho. 11. Mucho contenta a Dios ver un alma que con humildad pone por tercero a su Hijo y le ama tanto, que aun queriendo Su Majestad subirle a muy gran contemplación – como tengo dicho –, se conoce por indigno, diciendo con San Pedro: Apartaos de mí, que soy hombre pecador. Esto he probado. De este arte ha llevado Dios mi alma. Otros irán – como he dicho – por otro atajo. Lo que yo he entendido es que todo este cimiento de la oración va fundado en humildad y que mientras más se abaja un alma en la oración, más la sube Dios. No me acuerdo haberme hecho merced muy señalada, de las que adelante diré, que no sea estando deshecha de verme tan ruin. Y aun procuraba Su Majestad darme a entender cosas para ayudarme a conocerme, que yo no las supiera imaginar. Tengo para mí que cuando el alma hace de su parte algo para ayudarse en esta oración de unión, que aunque luego luego parece la aprovecha, que como cosa no fundada se tornará muy presto a caer; y he miedo que nunca llegará a la verdadera pobreza de espíritu, que es no buscar consuelo ni
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travagli e persecuzioni, quando non si può godere tanta quiete e in momenti aridi, Cristo è buon amico, perché lo vediamo Uomo e lo scopriamo in debolezze e travagli, ci è di compagnia e, abituandovisi, è assai facile ritrovarlo accanto a sé, pur verificandosi talvolta che non saremo capaci né dell’una né dell’altra cosa. Perciò viene bene quello che ho detto: non cerchiamo di procurarci consolazioni spirituali; accada quel che deve accadere, stare abbracciati alla Croce è una gran cosa. Il Signore rimase senza alcuna consolazione; è stato abbandonato ai suoi dolori; almeno noi non abbandoniamolo. Lui ci aiuterà più di quanto possa il nostro impegno, e si assenterà quando gli parrà conveniente o quando il Signore vuole fare uscire l’anima da sé, come ho già detto. 11. Dio è molto contento di vedere un anima che con umiltà prende come intercessore Suo Figlio e lo ama tanto, che, pur volendo Sua Maestà innalzarlo ad un elevato grado di contemplazione, come ho detto, se ne riconosce indegna, dicendo con san Pietro: Allontanati da me, perché sono peccatore. Ne ho fatto la prova. Dio ha condotto la mia anima per questi sentieri. Altri, come detto, avranno altre vie. Io ho capito che l’edificio dell’orazione deve fondarsi sull’umiltà, e che quanto più un’anima si abbassa nell’orazione, più Dio la innalza. Non ricordo di avere mai ricevuto una grande grazia come quelle di cui parlerò più avanti, se non quando mi sono avvertita disfatta da vedermi tanto peccatrice. E Sua Maestà mi faceva capire cose di me che io mai mi sarei immaginata. Secondo me, quando l’anima fa qualcosa da parte sua per aiutarsi in questa orazione di unione, pur sembrandole di trarne profitto, essendo la costruzione senza fondamento, presto cadrà; e temo per giunta che non raggiungerà mai la vera povertà di spirito, che consiste nel non cercare
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gusto en la oración – que los de la tierra ya están dejados –, sino consolación en los trabajos por amor de El que siempre vivió en ellos, y estar en ellos y en las sequedades quieta. Aunque algo se sienta, no para dar inquietud y la pena que a algunas personas, que, si no están siempre trabajando con el entendimiento y con tener devoción, piensan que va todo perdido, como si por su trabajo se mereciese tanto bien. No digo que no se procure y estén con cuidado delante de Dios; mas que si no pudieren tener aun un buen pensamiento, como otra vez he dicho, que no se maten; siervos sin provecho somos, ¿qué pensamos poder? 12. Más quiere el Señor que conozcamos esto y andemos hechos asnillos para traer la noria del agua que queda dicha, que, aunque cerrados los ojos y no entendiendo lo que hacen, sacarán más que el hortelano con toda su diligencia. Con libertad se ha de andar en este camino, puestos en las manos de Dios. Si Su Majestad nos quisiere subir a ser de los de su cámara y secreto, ir de buena gana; si no, servir en oficios bajos y no sentarnos en el mejor lugar, como he dicho alguna vez. Dios tiene cuidado más que nosotros y sabe para lo que es cada uno. ¿De qué sirve gobernarse a sí quien tiene dada ya toda su voluntad a Dios? A mi parecer, muy menos se sufre aquí que en el primer grado de la oración, y mucho más daña. Son bienes sobrenatural. Si uno tiene mala voz, por mucho que se esfuerce a cantar no se le hace buena; si Dios quiere dársela, no ha él menester antes dar voces. Pues supliquemos siempre nos haga mercedes, rendida el alma, aunque confiada de la grandeza de Dios. Pues para que esté a los pies de Cristo la dan licencia, que procure no quitarse de allí, esté como quiera;
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consolazione o piacere nell’orazione – quelli della terra sono già abbandonati – ma trovare consolazione nel soffrire per amore di Colui che vi ha sempre convissuto, e che l’anima resti quietamente nei travagli e nelle aridità. Se ne risente, certo, ma non nell’inquietudine e pena di coloro che, se non faticano sempre d’intelletto e di devozione, pensano sia tutto perduto, come se per la loro fatica si potesse ottenere un bene sì grande. Non dico che non debbano procurarsene o non debbano restare attenti dinanzi a Dio; ma solo che non muoiano se, come già detto, non potessero raggiungere neppure un pensiero buono; siamo servi inutili; cosa pensiamo di essere capaci di fare? 12. Il Signore vuole che ne siamo coscienti e che perseveriamo come quegli asinelli che traggono l’acqua dalla noria, come abbiamo descritto. Questi, pur avendo gli occhi bendati e senza sapere quel che fanno, saranno più fruttuosi del giardiniere con tutta la sua fatica. Questo cammino va percorso con umiltà, affidandoci alle mani di Dio. Se Sua Maestà vuole innalzarci tra gli eletti della sua intimità e nel suo segreto, accettiamolo volentieri; altrimenti, serviamo in cose umili, e non sediamoci nel posto migliore, come ho detto altrove. Dio sa più di noi e sa per cosa ciascuno di noi è fatto. A cosa serve governarci da soli se abbiamo già donato la nostra volontà a Dio? A parer mio, questo è meno tollerabile che nel primo grado di orazione, e ce ne si danna assai di più. Sono beni soprannaturali. Se uno ha una brutta voce, per quanto si sforzi a cantare, non potrà migliorarla; ma se è Dio a volergliela dare, non ha bisogno di gridare. Chiediamogli sempre di concederci le sue grazie e favori, fiduciosa l’anima, abbandonata alla grandezza di Dio. Se all’anima è permesso di stare ai piedi di Cristo, cerchi di non allontanarsene, vi permanga come meglio può; imiti senza cercare di
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imite a la Magdalena, que de que esté fuerte, Dios la llevará al desierto. 13. Así que vuestra merced, hasta que halle quien tenga más experiencia que yo y lo sepa mejor, estése en esto. Si son personas que comienzan a gustar de Dios, no las crea, que les parece les aprovecha y gustan más ayudándose. ¡Oh, cuando Dios quiere, cómo viene al descubierto sin estas ayuditas!; que, aunque más hagamos, arrebata el espíritu, como un gigante tomaría una paja, y no basta resistencia. ¡Qué manera para creer que, cuando El quiere, espera a que vuele el sapo por sí mismo! Y aun más dificultoso y pesado me parece levantarse nuestro espíritu, si Dios no le levanta; porque está cargado de tierra y de mil impedimentos, y aprovéchale poco querer volar; que, aunque es más su natural que del sapo, está ya tan metido en el cieno, que lo perdió por su culpa. 14. Pues quiero concluir con esto: que siempre que se piense de Cristo, nos acordemos del amor con que nos hizo tantas mercedes y cuán grande nos le mostró Dios en darnos tal prenda del que nos tiene; que amor saca amor. Y aunque sea muy a los principios y nosotros muy ruines, procuremos ir mirando esto siempre y despertándonos para amar; porque si una vez nos hace el Señor merced que se nos imprima en el corazón este amor, sernos ha todo fácil y obraremos muy en breve y muy sin trabajo. Dénosle Su Majestad – pues sabe lo mucho que nos conviene – por el que El nos tuvo y por su glorioso Hijo, a quien tan a su costa nos le mostró, amén. 15. Una cosa querría preguntar a vuestra merced: cómo en comenzando el Señor a hacer mercedes a un alma, tan subidas, como es ponerla en perfecta contemplación, que
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allontanarcene. Imitiamo la Maddalena. Quando l’anima si sarà fortificata, Dio la condurrà nel deserto. 13. Sicché vostra grazia, finché non troverà uno con più esperienza di me che più di me ne sappia, ne sia certo. Se sono anime che cominciano a gustare di Dio, non dia loro credito, se gli parrà che, aiutandosi, facciano maggiori progressi e ne godano di più. Oh, quando Dio vuole, come sa venire allo scoperto senza questi piccoli aiuti! Pur noi agitandoci, estasia lo spirito come un gigante una pagliuzza, ed è impossibile resistergli. Che se volesse far volare un rospo aspettasse di vederlo volare da solo! Eppure sarebbe ancor più difficile, a mio parere, innalzare il nostro spirito se non fosse Dio ad elevarlo; è infatti carico di terra e di mille ostacoli, tanto che non torna utile il desiderio di volare. Nonostante che ciò sia più confacente alla sua natura che a quella del rospo, è già tanto immerso nel fango che per sua colpa non ne è capace. 14. Voglio concludere: ogni qual volta pensiamo a Cristo, ci ricordiamo dell’amore con cui ci ha elargito tante grazie e quanto grande ci si è mostrato Dio nel concederci pegno di tanto amore: amore chiama amore. Nonostante io sia ancora agli inizi e noi siamo peccatrici, cerchiamo di considerare sempre questa virtù e di risvegliarci all’amore. Se Dio ci concedesse una volta la grazia di imprimerci nel cuore questo amore, tutto ci tornerebbe facile, e opereremmo rapidamente e senza fatica. Ce lo conceda Sua Maestà – sapendo quanto ci conviene – per l’amore che Dio ci ha dato e per il suo glorioso Figlio, che ci ha donato a sì caro prezzo, amen. 15. Vorrei porre una domanda a vostra grazia: quando Dio comincia a concedere ad un’anima grazie così elevate da porla in perfetta contemplazione, non è ragionevole che
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de razón había de quedar perfecta del todo luego (de razón, sí por cierto, porque quien tan gran merced recibe no había más de querer consuelos de la tierra), pues ¿por qué en arrobamiento y en cuando está ya el alma más habituada a recibir mercedes, parece que trae consigo los efectos tan más subidos, y mientras más, más desasida, pues en un punto que el Señor llega la puede dejar santificada, como después, andando el tiempo, la deja el mismo Señor con perfección en las virtudes?. Esto quiero yo saber, que no lo sé. Mas bien sé es diferente lo que Dios deja de fortaleza cuando al principio no dura más que cerrar y abrir los ojos y casi no se siente sino en los efectos que deja, o cuando va más a la larga esta merced. Y muchas veces paréceme a mí si es el no se disponer del todo luego el alma, hasta que el Señor poco a poco la cría y la hace determinar y da fuerzas de varón, para que dé del todo con todo en el suelo. Como lo hizo con la Magdalena con brevedad, hácelo en otras personas, conforme a lo que ellas hacen en dejar a Su Majestad hacer. No acabamos de creer que aun en esta vida da Dios ciento por uno. 16. También pensaba yo esta comparación: que puesto que sea todo uno lo que se da a los que más adelante van que en el principio, es como un manjar que comen de él muchas personas, y las que comen poquito, quédales sólo buen sabor por un rato; las que más, ayuda a sustentar; las que comen mucho, da vida y fuerza; y tantas veces se puede comer y tan cumplido de este manjar de vida, que ya no coman cosa que les sepa bien sino él; porque ve el provecho que le hace, y tiene ya tan hecho el gusto a esta suavidad, que querría más no vivir que haber de comer otras cosas que no sean sino para quitar el buen sabor que el buen manjar dejó. También una compañía santa no hace su conversación tanto provecho de un día como de muchos; y tantos pueden ser los que estemos con ella, que seamos como ella, si nos favorece Dios. Y en fin, todo está en lo que Su Majestad
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ne esca a sua volta totalmente perfetta (ragionevole perché chi riceve tanta grazia non ha più bisogno di attendersi consolazioni terrene), allora dunque, perché nel rapimento, abituata l’anima a ricevere grazie, pare riceverne sempre più proporzionatamente elevate, e più è elevata, più è distaccata, lì dove il Signore potrebbe lasciarla santificata, perché poi, col trascorrere del tempo, il Signore stesso la lascia perfetta nelle virtù? Davvero vorrei saperlo e non lo so. So che è differente quel che Dio lascia di sua fortezza se all’inizio questa grazia dura un battito degli occhi e quasi neppure la si avverte se non dagli effetti che lascia, o quando questa medesima grazia dura più a lungo. Ho pensato spesso che ciò dipenda dalla mancanza di buona disposizione dell’anima, finché il Signore sia costretto, a poco a poco, a fornirle la forza virile per tutto sottomettere. Come è stato rapido con la Maddalena, così può esserlo con altri, a seconda di come lasciano agire Sua Maestà. Non siamo ancora capaci di credere che Dio ci dà il cento per uno già in questa vita. 16. Mi veniva in mente anche quest’altro paragone: posto che quel che Dio dà ai proficienti è pari a quello che dà agli incipienti, come un cibo mangiabile da molti, chi ne prende poco, poco, rimane solo, e per breve tempo, con un buon sapore; le anime che ne prendono di più, ne hanno sostentamento; quelle che ne mangiano molto, ne ricavano vita e forza. Tante volte l’anima può mangiare di questo pane di vita da saziarsene, sì che poi mangia più nulla che possa maggiormente appagarla. Vede quanto le giova, e vi si abitua tanto da preferire non vivere piuttosto che mangiare altro, che potrebbe solo togliere il gusto lasciato dal cibo buono. Anche di una santa compagnia non si profitta della conversazione di un giorno rispetto a quanto se ne approfitterebbe per più giorni. Tanti potrebbero profittarne per divenire come lei è, se in questo Dio favorisce. Insomma,
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quiere y a quien quiere darlo; mas mucho va en determinarse, a quien ya comienza a recibir esta merced, en desasirse de todo y tenerla en lo que es razón. 17. También me parece que anda Su Majestad a probar quién le quiere, si no uno, si no otro, descubriendo quién es con deleite tan soberano, por avivar la fe – si está muerta – de lo que nos ha de dar, diciendo: «Mirad, que esto es una gota del mar grandísimo de bienes», por no dejar nada por hacer con los que ama, y como ve que le reciben, así da y se da. Quiere a quien le quiere. Y ¡qué bien querido! Y ¡qué buen amigo! ¡Oh Señor de mi alma, y quién tuviera palabras para dar a entender qué dais a los que se fían de Vos, y qué pierden los que llegan a este estado, y se quedan consigo mismos! No queréis Vos esto, Señor, pues más que esto hacéis Vos, que os venís a una posada tan ruin como la mía. ¡Bendito seáis por siempre jamás! 18. Torno a suplicar a vuestra merced que estas cosas que he escrito de oración, si las tratare con personas espirituales, lo sean. Porque si no saben más de un camino o se han quedado en el medio, no podrán así atinar. Y hay algunas que desde luego las lleva Dios por muy subido camino, y paréceles que así podrán los otros aprovechar allí y quietar el entendimiento y no se aprovechar de medios de cosas corpóreas, y quedarse han secos como un palo. Y algunos que hayan tenido un poco de quietud, luego piensan que como tienen lo uno pueden hacer lo otro; y en lugar de aprovechar, desaprovecharán, como he dicho. Así que en todo es menester experiencia y discreción. El Señor nos la dé por su bondad.
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tutto dipende da quello che Sua Maestà vuole e a chi vuole darlo; ma molto sta anche, in chi comincia a ricevere queste grazie, nel risolversi a vivere il distacco da tutto, e nel reputare la grazia per quel che è. 17. Mi sembra anche che Sua Maestà vada mettendo alla prova, ora l’uno, ora l’altro, per vedere chi lo ama e scoprire chi vive con un diletto tanto grande, per ravvivarne la fede, se è morta, quasi a dire: «Guardate, questa è solo una goccia dello sterminato mare di beni». Non tralascia nulla per coloro che ama, e non appena scorge la loro corrispondenza, dona dell’altro fino a donare se stesso. Ama chi lo ama. E quanto lo si ama bene! E che buon amico si ha in Lui! Oh, Signore dell’anima mia, chi potrebbe trovare parole per far intendere cosa mai donate a chi si fida di Voi, e cosa perde chi giunge a questo stato e rimane chiuso in se stesso! Non permettetelo, Signore, dal momento che siete capace di fare molto di più, Voi che venite a porre la vostra dimora in un’anima peccatrice come la mia. Siate per sempre benedetto! 18. Torno a supplicare vostra grazia perché condivida queste cose che ho scritto sull’orazione con anime che siano certamente di vita interiore. Se non conoscono che una via, o si sono fermate a metà, non potranno azzeccarla. Vi sono anime che d’immediato sono condotte da Dio per una via assai elevata, e sembra loro che anche gli altri possano fare altrettanto, acquietare l’intelletto e non più riferirsi alle cose corporee. Ma queste rimarranno secche come un palo di legno. Vi sono altre anime che, avendo vissuto un po’ di orazione di quiete, pensano che avendo sperimentata l’una, possono sperimentare l’altra; ma anziché trarre profitto, come già ho spiegato, lo perdono. In tutto sono necessarie esperienza e discrezione. Il Signore ce le conceda, per la sua bontà.
Capítulo 23 En que torna a tratar del discurso de su vida, y cómo comenzó a tratar de más perfección, y por qué medios. – Es provechoso para las personas que tratan de gobernar almas que tienen oración saber cómo se han de haber en los principios, y el provecho que le hizo saberla llevar. 1. Quiero ahora tornar adonde dejé de mi vida, – que me he detenido, creo, más de lo que me había de detener –, porque se entienda mejor lo que está por venir. Es otro libro nuevo de aquí adelante, digo otra vida nueva. La de hasta aquí era mía; la que he vivido desde que comencé a declarar estas cosas de oración, es que vivía Dios en mí, a lo que me parecía; porque entiendo yo era imposible salir en tan poco tiempo de tan malas costumbres y obras. Sea el Señor alabado que me libró de mí. 2. Pues comenzando a quitar ocasiones y a darme más a la oración, comenzó el Señor a hacerme las mercedes, como quien deseaba, a lo que pareció, que yo las quisiese recibir. Comenzó Su Majestad a darme muy ordinario oración de quietud, y muchas veces de unión, que duraba mucho rato. Yo, como en estos tiempos habían acaecido grandes ilusiones en mujeres y engaños que las había hecho el demonio, comencé a temer, como era tan grande el deleite y suavidad que sentía, y muchas veces sin poderlo excusar, puesto que veía en mí por otra parte una grandísima seguridad que era Dios, en especial cuando estaba en la oración, y veía que quedaba de allí muy mejorada y con más fortaleza. Mas en distrayéndome un poco, tornaba a temer y a pensar si quería el demonio, haciéndome entender que era bueno, suspen-
Capitolo ventitreesimo Riprende il tema della sua vita e di come iniziò a desiderare una maggior perfezione e tramite quali mezzi. È un capitolo assai utile per le persone che hanno il compito di guidare anime nel cammino dell’orazione, per sapere come devono comportarsi all’inizio, e quanto grande sia il frutto del saperle condurre. 1. Voglio ora ricominciare lì da dove ho interrotto il racconto della mia vita. Mi sono trattenuta senz’altro più del bisogno, ma anche questo tornerà utile perché si comprenda meglio quanto vi dirò. D’ora in poi sarà come un libro nuovo, cioè un’altra vita nuova. Se quella sin qui descritta era mia, quella che ho vissuto da che ho cominciato a parlare di orazione, proveniva dal vivere di Dio in me, per quel che mi pare. Mi sembra impossibile fuggire con le sole mie forze e in così poco tempo da tante cattive consuetudini e azioni. Sia lodato il Signore che mi liberò da me stessa. 2. Appena cominciai a evitare le occasioni e a dedicarmi di più all’orazione, il Signore cominciò a concedermi le grazie, come chi desiderasse che io volessi riceverle. Sua Maestà cominciò ad elevarmi normalmente ad uno stato di orazione di quiete, e molte volte anche a quello di unione, che durava assai a lungo. Poiché di quei tempi in diverse donne si erano scoperti grandi illusioni e inganni procacciati dal demonio, cominciai a temere, essendo assai grandi il diletto e la soavità che provavo, senza potermene sottrarre, malgrado fossi convinta nascessero da Dio, particolarmente mentre ero dedita all’orazione, e vedevo che ne uscivo assai migliorata e con più fortezza. Ma appena mi distraevo un po’, tornavo a temere e a pensare che fosse il demonio a farmi intendere che era cosa buona e a farmi sospendere l’intelletto
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der el entendimiento para quitarme la oración mental y que no pudiese pensar en la Pasión ni aprovecharme del entendimiento, que me parecía a mí mayor pérdida, como no lo entendía. 3. Mas como Su Majestad quería ya darme luz para que no le ofendiese ya y conociese lo mucho que le debía, creció de suerte este miedo, que me hizo buscar con diligencia personas espirituales con quien tratar, que ya tenía noticia de algunos, porque habían venido aquí los de la Compañía de Jesús, a quien yo – sin conocer a ninguno – era muy aficionada, de sólo saber el modo que llevaban de vida y oración; mas no me hallaba digna de hablarlos ni fuerte para obedecerlos, que esto me hacía más temer, porque tratar con ellos y ser la que era hacíaseme cosa recia. 4. En esto anduve algún tiempo, hasta que ya, con mucha batería que pasé en mí y temores, me determiné a tratar con una persona espiritual para preguntarle qué era la oración que yo tenía, y que me diese luz, si iba errada, y hacer todo lo que pudiese por no ofender a Dios. Porque la falta – como he dicho – que veía en mí de fortaleza me hacía estar tan tímida. ¡Qué engaño tan grande, válgame Dios, que para querer ser buena me apartaba del bien! En esto debe poner mucho el demonio en el principio de la virtud, porque yo no podía acabarlo conmigo. Sabe él que está todo el medio de un alma en tratar con amigos de Dios, y así no había término para que yo a esto me determinase. Aguardaba a enmendarme primero, como cuando dejé la oración, y por ventura nunca lo hiciera, porque estaba ya tan caída en cosillas de mala costumbre que no acababa de entender eran malas, que era menester ayuda de otros y darme la mano para levantarme. Bendito sea el Señor que, en fin, la suya fue la primera.
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per privarmi dell’orazione mentale, per poi impedirmi di pensare alla Passione e di profittare dell’intelligenza, cosa che mi pareva ancora peggiore per la mia mancanza di comprendonio. 3. Dal momento che Sua Maestà voleva illuminarmi per non offenderlo e conoscessi il molto che a lui dovevo, accrebbe tanto la paura da farmi cercare urgentemente persone spirituali con cui parlarne. Già ne conoscevo alcuni, essendo venuti qui quelli della Compagnia di Gesù, cui io, senza conoscerne alcuno, ero assai legata semplicemente perché sapevo come vivevano e come pregavano. Ma non mi ritenevo degna di parlarvi né sufficientemente forte per obbedirvi. Questo mi faceva temere ancor di più. Dialogare con loro e continuare ad essere quella che ero mi sembrava sconveniente. 4. Continuai così per diverso tempo, finché, stanca per le tante lotte interiori e dei timori, decisi di rivolgermi ad una persona spirituale per chiederle quale fosse l’orazione che vivevo, che mi desse luce, mi dicesse se fossi fuori strada, e mi consigliasse qualunque cosa pur di non offendere Dio. La mancanza di fortezza che scorgevo in me mi rendeva inibita. O quale grande inganno, mio Dio! Per voler essere buona mi allontanavo dal bene! In questo deve impegnarsi assai il demonio, nell’inizio del cammino della virtù, e non ne venivo a capo. Lui sa che il bene di un’anima consiste nel dialogare con amici di Dio, sicché non v’era modo che io mi determinassi a questo. Attendevo a rendermi la migliore, come quando lasciai l’orazione, mentre mai lo sarei diventata, essendo molto attaccata a tante piccole abitudini che manco pensavo essere cattive, per liberarmi dalle quali era necessario l’aiuto altrui. Sia benedetto il Signore che, in fine, fu il primo a darmi la mano!
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5. Como yo vi iba tan adelante mi temor, porque crecía la oración, parecióme que en esto había algún gran bien o grandísimo mal. Porque bien entendía ya era cosa sobrenatural lo que tenía, porque algunas veces no lo podía resistir. Tenerlo cuando yo quería, era excusado. Pensé en mí que no tenía remedio si no procuraba tener limpia conciencia y apartarme de toda ocasión, aunque fuese de pecados veniales, porque, siendo espíritu de Dios, clara estaba la ganancia; si era demonio, procurando yo tener contento al Señor y no ofenderle, poco daño me podía hacer, antes él quedaría con pérdida. Determinada en esto y suplicando siempre a Dios me ayudase, procurando lo dicho algunos días, vi que no tenía fuerza mi alma para salir con tanta perfección a solas, por algunas aficiones que tenía a cosas que, aunque de suyo no eran muy malas, bastaban para estragarlo todo. 6. Dijéronme de un clérigo letrado que había en este lugar, que comenzaba el Señor a dar a entender a la gente su bondad y buena vida. Yo procuré por medio de un caballero santo que hay en este lugar. Es casado, mas de vida tan ejemplar y virtuosa, y de tanta oración y caridad, que en todo él resplandece su bondad y perfección. Y con mucha razón, porque grande bien ha venido a muchas almas por su medio, por tener tantos talentos, que, aun con no le ayudar su estado, no puede dejar con ellos de obrar. Mucho entendimiento y muy apacible para todos. Su conversación no pesada, tan suave y agraciada, junto con ser recta y santa, que da contento grande a los que trata. Todo lo ordena para gran bien de las almas que conversa, y no parece trae otro estudio sino hacer por todos los que él ve se sufre y contentar a todos.
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5. Quando vidi che il mio timore andava crescendo tanto perché crescevo nell’orazione, pensai che vi fosse in questo o un grande bene, oppure un grandissimo male. Capivo bene, infatti, che quanto mi accadeva era d’origine soprannaturale, perché talvolta non potevo opporvi resistenza, né potevo subirlo quando volevo. Pensai che per me non vi fosse altro rimedio che mantenere pura la coscienza e allontanarmi da ogni occasione, anche da quelle di peccato veniale, perché, se era spirito di Dio, ne sarebbe stato palese il guadagno; ma se era il demonio, cercando di contentare il Signore e di non offenderlo, mi avrebbe potuto arrecare ben poco danno, anzi se ne sarebbe andato sconfitto. Decisa in questo e sempre supplicando Dio perché mi aiutasse, dopo alcuni giorni, mi resi conto che la mia anima non aveva forze sufficienti per raggiungere da sola tanta perfezione, per alcune affezioni che avevo a cose in sé non molto cattive, ma sufficienti a rovinare ogni cosa. 6. Mi parlarono di un ecclesiastico accolturato di questa città, di cui il Signore cominciava a far conoscere la sua bontà e la sua vita retta. Potei parlargli grazie ad un santo cavaliere di questo luogo. È sposato, ma conduce una vita tanto esemplare e virtuosa, e tanta preghiera e carità, che in tutto il suo essere risplendono la sua bontà e la sua santità. E lo dico assai a ragione; è venuto infatti un grande bene per suo mezzo a molte anime; egli ha infatti tanti talenti che, malgrado il suo stato, non può evitare di farne uso. Ha molto intelletto ed è affabile con tutti. La sua conversazione non è pesante, ma, soave e aggraziata, è insieme retta e santa, tanto da soddisfare pienamente chi dialoga con lui. Cerca in tutto il bene delle anime con cui parla, e non sembra interessarsi ad altro che a portare a compimento in tutti quel che sia possibile adoperandosi per tutti contentare.
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7. Pues este bendito y santo hombre, con su industria, me parece fue principio para que mi alma se salvase. Su humildad a mí espántame, que con haber, a lo que creo, poco menos de cuarenta años que tiene oración – no sé si son dos o tres menos –, y lleva toda la vida de perfección, que, a lo que parece, sufre su estado. Porque tiene una mujer tan gran sierva de Dios y de tanta caridad, que por ella no se pierde; en fin, como mujer de quien Dios sabía había de ser tan gran siervo suyo, la escogió. Estaban deudos suyos casados con parientes míos. Y también con otro harto siervo de Dios, que estaba casado con una prima mía, tenía mucha comunicación. 8. Por esta vía procuré viniese a hablarme este clérigo que digo tan siervo de Dios, que era muy su amigo, con quien pensé confesarme y tener por maestro. Pues trayéndole para que me hablase, y yo con grandísima confusión de verme presente de hombre tan santo, dile parte de mi alma y oración, que confesarme no quiso: dijo que era muy ocupado, y era así. Comenzó con determinación santa a llevarme como a fuerte, que de razón había de estar según la oración vio que tenía, para que en ninguna manera ofendiese a Dios. Yo, como vi su determinación tan de presto en cosillas que, como digo, yo no tenía fortaleza para salir luego con tanta perfección, afligíme; y como vi que tomaba las cosas de mi alma como cosa que en una vez había de acabar con ella, yo veía que había menester mucho más cuidado. 9. En fin, entendí no eran por los medios que él me daba por donde yo me había de remediar, porque eran para alma más perfecta; y yo, aunque en las mercedes de Dios estaba adelante, estaba muy en los principios en las virtudes y mor-
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7. Questo benedetto e santo uomo, con la sua capacità, mi pare fu il principio per la salvezza della mia anima. Mi spaventa la sua umiltà; da quarant’anni pratica l’orazione – o forse due o tre anni meno – e vive in pienezza la santità del suo stato. Sua moglie è tanto serva di Dio e tanto caritatevole, che senz’altro non potrà perdere il cammino per causa sua; in fine è la moglie scelta da Dio per il suo amato servo. Alcuni suoi familiari avevano sposato dei miei parenti. E comunicava frequentemente anche con un altro gran servo di Dio, che aveva sposato una mia cugina. 8. Per questa via feci sì che venisse a parlarmi quell’ecclesiastico di cui ho parlato, tanto servo di Dio, suo grande amico; avevo pensato di confessarmi e di sceglierlo come direttore spirituale. Accogliendolo perché mi parlasse, in grandissima confusione nel vedermi alla presenza di un uomo tanto santo, gli raccontai parte della mia anima e del mio modo di pregare, ma non volle confessarmi: disse di essere molto occupato, ed era così. Cominciò, con santa determinazione, a trattarmi come se fossi forte; voleva infatti mantenersi al livello dell’orazione che scorgeva in me, perché in alcun modo offendessi Dio. Io, quando vidi la sua immediata determinazione a farmi chiudere con i piccoli difetti per cui non avvertivo in me le forze di liberarmene con tanta santità, mi afflissi; e poiché vedevo che considerava le cose della mia anima come se fosse possibile risolverle in un istante, mi confermavo nella mia idea che sarebbe stata necessario molto più sforzo. 9. In fine, scorsi che non erano i mezzi che lui mi consigliava quelli per me davvero efficaci, essendo per anime più sante di me, e io, pur essendo avanzata nelle grazie concessemi da Dio, ero ancora agli inizi per quel che riguarda le virtù e la mortificazione. Se mi fossi trovata a
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tificación. Y cierto, si no hubiera de tratar más de con él, yo creo nunca medrara mi alma; porque de la aflicción que me daba de ver cómo yo no hacía – ni me parece podía – lo que él me decía, bastaba para perder la esperanza y dejarlo todo. Algunas veces me maravillo, que siendo persona que tiene gracia particular en comenzar a llegar almas a Dios, cómo no fue servido entendiese la mía ni se quisiese encargar de ella, y veo fue todo para mayor bien mío, porque yo conociese y tratase gente tan santa como la de la Compañía de Jesús. 10. De esta vez quedé concertada con este caballero santo, para que alguna vez me viniese a ver. Aquí se vio su gran humildad, querer tratar con persona tan ruin como yo. Comenzóme a visitar y a animarme y decirme que no pensase que en un día me había de apartar de todo, que poco a poco lo haría Dios; que en cosas bien livianas había él estado algunos años, que no las había podido acabar consigo. ¡Oh humildad, qué grandes bienes haces adonde estás y a los que se llegan a quien la tiene! Decíame este santo (que a mi parecer con razón le puedo poner este nombre) flaquezas, que a él le parecían que lo eran, con su humildad, para mi remedio; y mirado conforme a su estado, no era falta ni imperfección, y conforme al mío, era grandísima tenerlas. Yo no digo esto sin propósito, porque parece me alargo en menudencias, e importan tanto para comenzar a aprovechar un alma y sacarla a volar (que aún no tiene plumas, como dicen), que no lo creerá nadie, sino quien ha pasado por ello. Y porque espero yo en Dios vuestra merced ha de aprovechar muchas, lo digo aquí, que fue toda mi salud saberme curar y tener humildad
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dialogare solo con lui, credo che l’anima mia non avrebbe mai progredito. Il dispiacere che provavo nel vedere la mia indolenza, e non potevo altrimenti, sommato a quanto egli mi diceva, bastava per perdere la speranza ed abbandonare il cammino. Talvolta mi meraviglio perché, essendo una persona dotata di una grazia così particolare nel portare anime a Dio, non sia stato in grado di intendere la mia né abbia voluto farsene carico; ma vedo chiaramente come tutto fu per il mio bene, perché io conoscessi e dialogassi con persone sante come quelle appartenenti alla Compagnia di Gesù. 10. Allora rimasi d’accordo con quel santo cavaliere che mi venisse a trovare di tanto in tanto. E qui si vide la sua grande umiltà, accettando di avere a che fare con una miserabile come me. Cominciò così a visitarmi, a incoraggiarmi e a dirmi di non pensare che in un giorno mi sarei distaccata da tutto, ma lo avrebbe compiuto Dio, a poco a poco; disse che anche lui era rimasto attaccato ad alcune cosette da niente per alcuni anni, senza poter farci nulla. Oh umiltà, quali grandi beni compi lì nelle anime ove stai, e a chi queste avvicina! Per mio profitto, questo santo (mi pare di avere tutte le ragioni per definirlo così) mi raccontava di alcune sue debolezze, che così gli parevano per la sua umiltà. Giudicate conformemente al suo stato, non erano né mancanze né imperfezioni; conformemente al mio lo sarebbero state gravemente. Non dico questo senza ragione; sembra mi dilunghi in minuzie, ma sono così importanti perché un’anima si dia agli inizi del cammino e prenda il volo (pur non avendo ancora le piume, come di dice), che nessuno potrà crederlo se non chi ne ha fatto personale esperienza. E siccome io spero in Dio che vostra grazia sia chiamato ad aiutarne molte di anime, affermo che tutta la mia salvezza proven-
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y caridad para estar conmigo, y sufrimiento de ver que no en todo me enmendaba. Iba con discreción, poco a poco dando maneras para vencer el demonio. Yo le comencé a tener tan grande amor, que no había para mí mayor descanso que el día que le veía, aunque eran pocos. Cuando tardaba, luego me fatigaba mucho, pareciéndome que por ser tan ruin no me veía. 11. Como él fue entendiendo mis imperfecciones tan grandes, y aun serían pecados (aunque después que le traté, más enmendada estaba), y como le dije las mercedes que Dios me hacía, para que me diese luz, díjome que no venía lo uno con lo otro, que aquellos regalos eran ya de personas que estaban muy aprovechadas y mortificadas, que no podía dejar de temer mucho, porque le parecía mal espíritu en algunas cosas, aunque no se determinaba, mas que pensase bien todo lo que entendía de mi oración y se lo dijese. Y era el trabajo que yo no sabía poco ni mucho decir lo que era mi oración; porque esta merced de saber entender qué es, y saberlo decir, ha poco que me lo dio Dios. 12. Como me dijo esto, con el miedo que yo traía, fue grande mi aflicción y lágrimas. Porque, cierto, yo deseaba contentar a Dios y no me podía persuadir a que fuese demonio; mas temía por mis grandes pecados me cegase Dios para no lo entender. Mirando libros para ver si sabría decir la oración que tenía, hallé en uno que se llama Subida del Monte, en lo que toca a unión del alma con Dios, todas las señales que yo tenía en aquel no pensar nada, que esto era lo que yo más decía:
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ne dalla sua capacità di curarmi, nell’essere umile, nel vivere un tale carità da restarmi vicino e sopportarmi nel vedere che non mi correggevo proprio del tutto. Procedeva con discrezione, insegnandomi poco a poco a vincere il demonio. Io cominciai a volergli molto bene, non essendovi per me maggior riposo che attendere il giorno in cui lo vedevo, pur non essendo questi frequenti. Quando ritardava, mi angustiavo, pensando che non veniva a causa della mia cattiveria. 11. Mente andava comprendendo le mie sì grandi imperfezioni, forse peccati (anche se dopo avergli parlato ero già più corretta), e non appena gli confidai le grazie che Dio mi concedeva perché mi illuminasse, mi disse che i peccati non erano compatibili con le grazie mistiche, e che quelle erano le grazie tipiche di persone assai avanzate nel cammino della santità e mortificate, e che non poteva non temere molto, perché in alcune cose gli sembrava di scorgere cattivo spirito, in definitiva, pur non determinandosi, era preoccupato che riflettessi bene sul mio modo di pregare per poi riferirglielo. Ma la fatica consisteva proprio nel sapergli dire bene o male come si svolgesse la mia orazione, perché è da poco che Dio mi ha consesso la grazia di comprendere cosa sia e come spiegarlo. 12. Non appena mi disse questo, con la paura che avevo, grandi furono la mia afflizione e le mie lacrime. Certamente volevo tornare gradita a Dio e non potevo persuadermi che fossero cose del demonio; ma ancor di più temevo che, per i mie peccati, Dio mi togliesse la vista per non comprenderlo. Leggendo libri che potessero spiegare quale tipo di orazione stessi vivendo, ne trovai uno che si chiamava La salita del monte, ove si parla dell’unione dell’anima con Dio, e vi trovai tutti i segni che rinvenivo in me, specialmente in
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que no podía pensar nada cuando tenía aquella oración; y señalé con unas rayas las partes que eran, y dile el libro para que él y el otro clérigo que he dicho, santo y siervo de Dios, lo mirasen y me dijesen lo que había de hacer; y que, si les pareciese, dejaría la oración del todo, que para qué me había yo de meter en esos peligros; pues a cabo de veinte años casi que había que la tenía, no había salido con ganancia, sino con engaños del demonio, que mejor era no la tener; aunque también esto se me hacía recio, porque ya yo había probado cuál estaba mi alma sin oración. Así que todo lo veía trabajoso, como el que está metido en un río, que a cualquier parte que vaya de él teme más peligro, y él se está casi ahogando. Es un trabajo muy grande éste, y de éstos he pasado muchos, como diré adelante; que aunque parece no importa, por ventura hará provecho entender cómo se ha de probar el espíritu. 13. Y es grande, cierto, el trabajo que se pasa, y es menester tiento, en especial con mujeres, porque es mucha nuestra flaqueza y podría venir a mucho mal diciéndoles muy claro es demonio; sino mirarlo muy bien, y apartarlas de los peligros que puede haber, y avisarlas en secreto pongan mucho y le tengan ellos, que conviene. Y en esto hablo como quien le cuesta harto trabajo no le tener algunas personas con quien he tratado mi oración, sino preguntando unos y otros, por bien me han hecho harto daño, que se han divulgado cosas que estuvieran bien secretas – pues no son para todos – y parecía las publicaba yo. Creo sin culpa suya lo ha permitido el Señor para que yo padeciese. No digo que decían lo que trataba con ellos en confesión; mas, como eran personas a
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quel non pensare a nulla, che sempre sottolineavo: quando avevo quel modo di pregare non potevo proprio pensare a nulla. Segnalai sottolineando quelle parti, e diedi il libro perché lui, e quell’altro chierico di cui ho parlato, santo e servo di Dio, lo guardassero e mi dicessero cosa dovessi fare. Se avessero voluto, avrei lasciato del tutto l’orazione se mi avesse condotto a tali pericoli. Se dopo quasi vent’anni di orazione, non avevo ottenuto alcun guadagno, se non gli inganni del demonio, era meglio piantarla lì; anche se questa soluzione mi pareva disastrosa, perché già avevo provato cosa significasse per la mia anima lasciare l’orazione. Sì che vedevo tutto faticoso, come chi sta in mezzo ad un fiume, e avanti e indietro vede solo pericolo, e intanto affoga. Questa è una situazione assai dolorosa, e vi son passata diverse volte, come più avanti dirò; pur sembrando cosa poco importante, forse se ne guadagnerà nel comprendere come debba provarsi lo spirito. 13. È senz’altro importante la prova che si subisce, ed è necessario essere prudenti, specialmente con le donne; è grande la nostra debolezza, e potrebbe essere grande il danno provocato dal dire loro d’essere ingannate dal demonio. Bisogna insomma esaminare bene ogni cosa, allontanarle dai possibili pericoli, che ritengano importante il segreto in tali argomenti, come si conviene. Parlo come chi ha molto sofferto per non aver avuto persona con cui parlare della propria orazione, ma avendone discusso con l’uno e l’altro, mi hanno danneggiato, avendo divulgato cose personali, segrete, non per tutti, come se io avessi voluto renderle pubbliche. Penso che, senza colpa d’alcuno, l’abbia permesso il Signore, perché io soffrissi. Non dico che parlassero dei contenuti delle mie confessioni; ma, essendo persone cui confidavo i miei
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quien yo daba cuenta por mis temores para que me diesen luz, parecíame a mí habían de callar. Con todo, nunca osaba callar cosa a personas semejantes. Pues digo que se avise con mucha discreción, animándolas y aguardando tiempo, que el Señor las ayudará como ha hecho a mí; que si no, grandísimo daño me hiciera, según era temerosa y medrosa. Con el gran mal de corazón que tenía, espántome cómo no me hizo mucho mal. 14. Pues como di el libro, y hecha relación de mi vida y pecados lo mejor que pude por junto (que no confesión, por ser seglar, mas bien di a entender cuán ruin era), los dos siervos de Dios miraron con gran caridad y amor lo que me convenía. Venida la respuesta que yo con harto temor esperaba, y habiendo encomendado a muchas personas que me encomendasen a Dios y yo con harta oración aquellos días, con harta fatiga vino a mí y díjome que, a todo su parecer de entrambos, era demonio; que lo que me convenía era tratar con un padre de la Compañía de Jesús, que como yo le llamase diciendo tenía necesidad vendría, y que le diese cuenta de toda mi vida por una confesión general, y de mi condición, y todo con mucha claridad; que por la virtud del sacramento de la confesión le daría Dios más luz; que eran muy experimentados en cosas de espíritu; que no saliese de lo que me dijese en todo, porque estaba en mucho peligro si no había quien me gobernase. 15. A mí me dio tanto temor y pena, que no sabía qué me hacer. Todo era llorar. Y estando en un oratorio muy afligida, no sabiendo qué había de ser de mí, leí en un libro – que parece el Señor me lo puso en las manos – que decía San Pablo:
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timori perché mi illuminassero, mi pare avrebbero dovuto ugualmente tacerne. Malgrado tutto, con tali persone non ho mai taciuto alcunché. Dico, di nuovo, che si abbia con le donne la massima discrezione, incoraggiandole e prendendo tempo, finché il Signore le aiuterà, come ha fatto con me. Altrimenti me ne sarebbe derivato un grave danno, trascinata dalla mia paura, timorosa com’ero. Per il gran mal di cuore che pativo, sono rimasta stupita di come non mia abbia fatto molto male. 14. Non appena consegnai il libro, reso il racconto della mia vita ed i peccati che vi potei descrivere (non mi stavo confessando, perché era un laico, ma resi chiarezza su quanto fossi peccatrice), i due servi di Dio studiarono con grande carità e amore quel che più mi conveniva. Giunse la risposta, che attesi con gran trepidazione, dopo aver chiesto a molte persone che mi raccomandassero a Dio, e dopo che ebbi pregato per questo, con dolore venne da me quel cavaliere dicendomi che, a parer d’entrambi, erano cose del demonio. Mi sarebbe convenuto parlarne con un padre della Compagnia di Gesù, che sarebbe venuto non appena gli avessi comunicato il bisogno di vederlo, perché gli raccontassi tutta la mia vita con una confessione generale, ragguagliandolo sulla mia condizione, con piena sincerità. Per la virtù del sacramento della confessione Dio gli avrebbe concesso più luce. Questi padri avevano infatti molta esperienza negli argomenti spirituali. Mi disse poi di non deviare neppure un po’ da quanto mi avrebbe detto, perché avrei corso un grave pericolo senza chi mi guidasse. 15. Ne ebbi tanta paura e pena da non sapere cosa fare. Era un piangere unico. Mentre mi trovavo in oratorio tutta afflitta, senza sapere cosa sarebbe stato di me, lessi un libro – e sembrò essere stato il Signore a pormelo in mano
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Que era Dios muy fiel, que nunca a los que le amaban consentía ser del demonio engañados. Esto me consoló mucho. Comencé a tratar de mi confesión general y poner por escrito todos los males y bienes, un discurso de mi vida lo más claramente que yo entendí y supe, sin dejar nada por decir. Acuérdome que como vi, después que lo escribí, tantos males y casi ningún bien, que me dio una aflicción y fatiga grandísima. También me daba pena que me viesen en casa tratar con gente tan santa como los de la Compañía de Jesús, porque temía mi ruindad y parecíame quedaba obligada más a no lo ser y quitarme de mis pasatiempos, y si esto no hacía, que era peor; y así, procuré con la sacristana y portera no lo dijesen a nadie. Aprovechóme poco, que acertó a estar a la puerta, cuando me llamaron, quien lo dijo por todo el convento. Mas ¡qué de embarazos pone el demonio y qué de temores a quien se quiere llegar a Dios! 16. Tratando con aquel siervo de Dios – que lo era harto y bien avisado – toda mi alma, como quien bien sabía este lenguaje, me declaró lo que era y me animó mucho. Dijo ser espíritu de Dios muy conocidamente, sino que era menester tornar de nuevo a la oración: porque no iba bien fundada, ni había comenzado a entender mortificación (y era así, que aun el nombre no me parece entendía), y que en ninguna manera dejase la oración, sino que me esforzase mucho, pues Dios me hacía tan particulares mercedes; que qué sabía si por mis medios quería el Señor hacer bien a muchas personas, y otras cosas (que parece profetizó lo que después el Señor ha hecho conmigo); que tendría mucha culpa si no respondía a las mercedes que Dios me hacía.
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– in cui san Paolo diceva: Dio è molto fedele e non consente ai suoi di essere ingannati dal demonio 7. Questo mi fu di grande consolazione. Cominciai a lavorare per la mia confessione generale e a scrivere tutti i mali e i beni, un discorso sulla mia vita il più chiaro possibile, senza tralasciare alcunché. Mi ricordo che appena rilessi tanti mali senza quasi alcun bene, provai un’afflizione e un dolore grandissimi. Mi faceva soffrire anche che in casa mi vedessero parlare con persone sante come quelli della Compagnia di Gesù; temevo per la mia cattiveria, e mi sembrava di restarne più obbligata a non esserlo e a distaccarmi dai miei passatempi, e che sarebbe stato ancor peggio non farlo. Per questo mi accordai con la sagrestana e con la portinaia perché non lo dicessero a nessuno. Servì a poco. Quando mi chiamarono c’era sulla porta una che ne sparse voce per tutto il convento. Ma quanti ostacoli pone il demonio, e quanti timori, a chi vuole raggiungere Dio! 16. Confidando tutta la mia vita interiore a quel servo di Dio – lo era davvero e anche assai esperto – come a chi poteva comprendermi, mi spiegò di che si trattava e mi incoraggiò molto. Disse che era evidente spirito di Dio, che era necessario che io ricominciassi di nuovo a praticare l’orazione; non era infatti ancora ben fondata, né avevo cominciato a comprendere cosa fosse la mortificazione (ed era vero, non comprendendone forse neppure il significato del nome); che in nessun modo lasciassi l’orazione, ma vi mettessi grande impegno, per le particolari grazie concessemi da Dio. Aggiunse poi cosa ne potevo sapere io se Dio voleva servirsi di me per far del bene a molte persone, e altre cose (ove parve profetizzare quel che poi realmente il Signore ha fatto con me); infine aggiunse che sarebbe stata grave la mia colpa se non avessi corrisposto alle grazie che Dio mi concedeva.
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En todo me parecía hablaba en él el Espíritu Santo para curar mi alma, según se imprimía en ella. 17. Hízome gran confusión. Llevóme por medios que parecía del todo me tornaba otra. ¡Qué gran cosa es entender un alma! Díjome tuviese cada día oración en un paso de la Pasión, y que me aprovechase de él, y que no pensase sino en la Humanidad, y que aquellos recogimientos y gustos resistiese cuanto pudiese, de manera que no los diese lugar hasta que él me dijese otra cosa. 18. Dejóme consolada y esforzada, y el Señor que me ayudó y a él para que entendiese mi condición y cómo me había de gobernar. Quedé determinada de no salir de lo que me mandase en ninguna cosa, y así lo hice hasta hoy. Alabado sea el Señor, que me ha dado gracia para obedecer a mis confesores, aunque imperfectamente; y casi siempre han sido de estos benditos hombres de la Compañía de Jesús; aunque imperfectamente, como digo, los he seguido. Conocida mejoría comenzó a tener mi alma, como ahora diré.
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Insomma: mi parve che fu lo Spirito Santo a parlare per il bene della mia anima, imprimendovi le sue parole. 17. Ne rimasi assi confusa. Mi sollevò sì che mi parve divenire un’altra. Quanto è importante comprendere un’anima! Mi disse di portare ogni giorno all’orazione un punto della Passione, che ne profittassi, che non pensassi ad altro che all’Umanità di Cristo, e che per quanto possibile resistessi a quei raccoglimenti e consolazioni, perché non trovassero posto in me finché non avesse disposto altrimenti. 18. Mi lasciò consolata e rafforzata. Il Signore aiutò me e lui, perché comprendesse la mia situazione e come dovessi condurmi. Presi la ferma decisione di non separarmi in alcunché da quanto mi avrebbe comandato, e così mi sono comportata sino ad oggi. Sia lodato il Signore, che mi ha dato la grazia per obbedire ai miei confessori, pur imperfettamente; quasi sempre sono stati questi benedetti uomini della Compagnia di Gesù. Pur imperfettamente, come ho detto, li ho seguiti. Una volta conosciuta, la mia anima cominciò a progredire, come ora dirò.
Capítulo 24 Prosigue en lo comenzado, y dice cómo fue aprovechándose su alma después que comenzó a obedecer, y lo poco que le aprovechaba el resistir las mercedes de Dios, y cómo Su Majestad se las iba dando más cumplidas. 1. Quedó mi alma de esta confesión tan blanda, que me parecía no hubiera cosa a que no me dispusiera; y así comencé a hacer mudanza en muchas cosas, aunque el confesor no me apretaba, antes parecía hacía poco caso de todo. Y esto me movía más, porque lo llevaba por modo de amar a Dios y como que dejaba libertad y no apremio, si yo no me le pusiese por amor. Estuve así casi dos meses, haciendo todo mi poder en resistir los regalos y mercedes de Dios. Cuanto a lo exterior, veíase la mudanza, porque ya el Señor me comenzaba a dar ánimo para pasar por algunas cosas que decían personas que me conocían, pareciéndoles extremos, y aun en la misma casa. Y de lo que antes hacía, razón tenían, que era extremo; mas de lo que era obligada al hábito y profesión que hacía, quedaba corta. 2. Gané de este resistir gustos y regalos de Dios, enseñarme Su Majestad. Porque antes me parecía que para darme regalos en la oración era menester mucho arrinconamiento, y casi no me osaba bullir. Después vi lo poco que hacía al caso; porque cuando más procuraba divertirme, más me cubría el Señor de aquella suavidad y gloria, que me parecía toda me rodeaba y que por ninguna parte podía huir, y así era. Yo traía tanto cuidado, que me daba pena. El Señor le traía mayor a hacerme mercedes y a señalarse mucho más que solía en estos dos meses, para que yo mejor entendiese no era más en mi mano.
Capitolo ventiquattresimo Prosegue l’argomento cominciato, e descrive i progressi della sua anima dopo aver cominciato ad obbedire, e quanto poco le giovava resistere alle grazie di Dio, e come Sua Maestà andava donandogliene sempre di maggiori. 1. Ne venne sì arrendevole la mia anima da quella confessione, da parermi che non vi sarebbe stata cosa a cui non fossi disposta; così cominciai a mutare in molte cose, anche se il confessore non me le indicava, anzi sembrava farvi poco caso. Questo mi sosteneva ancora di più, perché diveniva un modo di amare Dio con libertà, senza affanno, tranne quel che io vi ponevo per amore. Rimasi così quasi due mesi, facendo del mio meglio per resistere ai doni e alle grazie di Dio. Anche esteriormente apparve il cambiamento, perché il Signore mi dava la forza per sopportare alcune cose che persone di mia conoscenza e anche qualcuna che viveva con me, ritenevano eroiche. Per quel che concerne quanto diceva prima, avevano ragione, perché era davvero eroico; ma relativamente agli obblighi dell’abito e della professione, restavo ben indietro. 2. Ho guadagnato, dal resistere ai piaceri spirituali e ai doni di Dio, il premio che mi insegnasse direttamente Sua Maestà. Prima pensavo che per ricevere doni nell’orazione fosse necessario molto raccoglimento, e quasi non osavo muovermi. Poi ho visto quanto poco servisse; quanto più cercavo di distrarmi, tanto più il Signore mi ricopriva di quella soavità e gloria da parermi esservi tutta avvolta e che non potessi assolutamente fuggirvi, e così era. Io vi prestavo grande attenzione, e ne pativo. Il Signore mi faceva vieppiù grazie e mi si rendeva presente in quei due mesi molto più del solito, per farmi capire che io non potevo nulla.
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Comencé a tomar de nuevo amor a la sacratísima Humanidad. Comenzóse a asentar la oración como edificio que ya llevaba cimiento, y a aficionarme a más penitencia, de que yo estaba descuidada por ser tan grandes mis enfermedades. Díjome aquel varón santo que me confesó, que algunas cosas no me podrían dañar; que por ventura me daba Dios tanto mal, porque yo no hacía penitencia, me la quería dar Su Majestad. Mandábame hacer algunas mortificaciones no muy sabrosas para mí. Todo lo hacía, porque parecíame que me lo mandaba el Señor, y dábale gracia para que me lo mandase de manera que yo le obedeciese. Iba ya sintiendo mi alma cualquiera ofensa que hiciese a Dios, por pequeña que fuese, de manera que si alguna cosa superflua traía, no podía recogerme hasta que me la quitaba. Hacía mucha oración porque el Señor me tuviese de su mano; pues trataba con sus siervos, permitiese no tornase atrás, que me parecía fuera gran delito y que habían ellos de perder crédito por mí. 3. En este tiempo vino a este lugar el padre Francisco, que era duque de Gandía y había algunos años que, dejándolo todo, había entrado en la Compañía de Jesús. Procuró mi confesor, y el caballero que he dicho también vino a mí, para que le hablase y diese cuenta de la oración que tenía, porque sabía iba adelante en ser muy favorecido y regalado de Dios, que como quien había mucho dejado por El, aun en esta vida le pagaba. Pues después que me hubo oído, díjome que era espíritu de Dios y que le parecía que no era bien ya resistirle más, que hasta entonces estaba bien hecho, sino que siempre comenzase la oración en un paso de la Pasión, y que si después el Señor me llevase el espíritu, que no lo resistiese, sino que dejase llevarle a Su Majestad, no lo procurando yo. Como quien
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Cominciai di nuovo ad amare la sacratissima Umanità di Cristo. L’orazione cominciò a svilupparsi come un edificio dalle buone fondamenta, mi affezionai ad una maggior penitenza, cui non ero più abituata a causa delle mie gravi malattie. Quel santo uomo che mi confessò, mi disse che un po’ di penitenza non mi avrebbe danneggiato, e che forse Dio mi faceva patire tanto proprio perché non ne facevo abbastanza, e allora Sua Maestà me la procurava. Mi ordinava di fare alcune mortificazioni che non mi piacevano affatto. Le facevo tutte, come mi fossero state comandate dal Signore, ed ero grata che me le comandasse perché io vi potessi obbedire. Andavo già avvertendo dolore per ogni offesa recassi a Dio, per piccola che fosse, di modo che se tra le mie scoprivo qualcosa di superfluo, non potevo raccogliermi fino a che non me ne fossi distaccata. Facevo molta orazione perché il Signore mi prendesse per mano; dal momento che dialogavo con i suoi servi, gli chiedevo di non permettere che tornassi indietro; mi sarebbe parso un gran delitto e ch’essi avrebbero perso di credito per colpa mia. 3. In questo tempo arrivò il padre Francesco, duca di Gandia, che da alcuni anni, lasciato tutto, era entrato nella Compagnia di Gesù. Il mio confessore, e a me venne anche il cavaliere di cui ho parlato, si diede da fare perché gli parlassi raccontandogli della mia orazione, perché intuiva che sarebbe stato uomo assai favorito dalle grazie di Dio, per quanto aveva lasciato in suo favore, perché già lo stava ben ripagando in questa vita. Dopo avermi ascoltata, mi disse che era spirito di Dio, che non era bene resistergli di più, e che sino ad allora mi ero ben comportata, ma si raccomandò che sempre iniziassi l’orazione con un brano della Passione, e che se il Signore innalzasse il mio spirito, non gli resistessi ma mi lasciassi portare da Sua Maestà, senza far nulla da parte
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iba bien adelante, dio la medicina y consejo, que hace mucho en esto la experiencia. Dijo que era yerro resistir ya más. Yo quedé muy consolada, y el caballero también holgábase mucho que dijese era de Dios, y siempre me ayudaba y daba avisos en lo que podía, que era mucho. 4. En este tiempo mudaron a mi confesor de este lugar a otro, lo que yo sentí muy mucho, porque pensé me había de tornar a ser ruin y no me parecía posible hallar otro como él. Quedó mi alma como en un desierto, muy desconsolada y temerosa. No sabía qué hacer de mí. Procuróme llevar una parienta mía a su casa, y yo procuré ir luego a procurar otro confesor en la Compañía. Fue el Señor servido que comencé a tomar amistad con una señora viuda, de mucha calidad y oración, que trataba con ellos mucho. Hízome confesar a su confesor, y estuve en su casa muchos días. Vivía cerca. Yo me holgaba por tratar mucho con ellos, que, de sólo entender la santidad de su trato, era grande el provecho que mi alma sentía. 5. Este Padre me comenzó a poner en más perfección. Decíame que para del todo contentar a Dios no había de dejar nada por hacer; también con harta maña y blandura, porque no estaba aún mi alma nada fuerte, sino muy tierna, en especial en dejar algunas amistades que tenía. Aunque no ofendía a Dios con ellas, era mucha afición, y parecíame a mí era ingratitud dejarlas, y así le decía que, pues no ofendía a Dios, que por qué había de ser desagradecida. El me dijo que lo encomendase a Dios unos días y rezase el himno de Veni, Creator, porque me diese luz de cuál era lo mejor. Habiendo estado un día mucho en oración y suplicando al Señor me
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mia. Sapendo il fatto suo, mi diede medicina e consiglio; in queste cose è infatti assai utile l’esperienza. Disse anche che sarebbe stato un errore continuare a resistere. Rimasi molto consolata, e anche il cavaliere si rallegrò molto di sapere che proveniva tutto da Dio; sempre mi aiutò e mi consigliava in quel che poteva, che era molto. 4. In questo periodo trasferirono il mio confessore da qui in un altro luogo; ne patii davvero tanto, perché subito pensai che sarei tornata la peccatrice di sempre e non mi pareva possibile trovarne un altro come lui. La mia anima rimase come in un deserto, molto sconsolata e timorosa. Non sapevo che far di me. Una mia parente poté portarmi a casa sua, e io mi misi a cercare un altro confessore che appartenesse ai padri della Compagnia di Gesù. Piacque al Signore che cominciassi a fare amicizia con una signora vedova, donna raffinata e dalla profonda vita interiore, che aveva molto a che fare con loro. Mi fece confessare dal suo confessore e rimasi nella sua casa per molti giorni. Viveva vicino. Io me ne rallegravo perché potevo avvicinarli spesso: al solo intuire la loro santità, la mia anima ne traeva grande profitto. 5. Questo Padre cominciò a condurmi per sentieri di più alta santità. Mi diceva che per accontentare in tutto Dio non dovevo tralasciare nulla; si muoveva con grande prudenza e soavità, perché la mia anima non era per niente forte, ma anzi debole, specialmente nel lasciare certe amicizie. Pur non offendendo Dio con loro, vi ero molto affezionata e mi pareva ingrato lasciarle. Così dicevo che, se non offendevo Dio perché avrei dovuto mostrarmi ingrata? Il confessore mi disse di raccomandarmi a Dio per qualche giorno pregando l’inno Veni Creator, perché mi concedesse la luce di capire quale fosse la cosa migliore. Avendo trascorso un giorno parecchio tempo in orazione
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ayudase a contentarle en todo, comencé el himno, y estándole diciendo, vínome un arrebatamiento tan súbito que casi me sacó de mí, cosa que yo no pude dudar, porque fue muy conocido. Fue la primera vez que el Señor me hizo esta merced de arrobamientos. Entendí estas palabras: Ya no quiero que tengas conversación con hombres, sino con ángeles. A mí me hizo mucho espanto, porque el movimiento del ánima fue grande, y muy en el espíritu se me dijeron estas palabras, y así me hizo temor, aunque por otra parte gran consuelo, que en quitándoseme el temor que – a mi parecer – causó la novedad, me quedó. 6. Ello se ha cumplido bien, que nunca más yo he podido asentar en amistad ni tener consolación ni amor particular sino a personas que entiendo le tienen a Dios y le procuran servir, ni ha sido en mi mano, ni me hace el caso ser deudos ni amigos. Si no entiendo esto o es persona que trata de oración, esme cruz penosa tratar con nadie. Esto es así, a todo mi parecer, sin ninguna falta. 7. Desde aquel día yo quedé tan animosa para dejarlo todo por Dios como quien había querido en aquel momento – que no me parece fue más – dejar otra a su sierva. Así que no fue menester mandármelo más; que como me veía el confesor tan asida en esto, no había osado determinadamente decir que lo hiciese. Debía aguardar a que el Señor obrase, como lo hizo. Ni yo pensé salir con ello, porque ya yo misma lo había procurado, y era tanta la pena que me daba, que como cosa que me parecía no era inconveniente, lo dejaba; ya aquí me dio el Señor libertad y fuerza para ponerlo por obra. Así se lo dije al confesor y lo dejé todo conforme a como me lo mandó. Hizo harto provecho a quien yo trataba ver en mí esta determinación.
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supplicando il Signore che mi aiutasse a piacergli in tutto, cominciai l’inno, ed ecco che, mentre lo recitavo, mi colse un rapimento così improvviso da trarmi quasi fuor di me, cosa di cui non potei dubitare per la sua evidenza. Era la prima volta che il Signore mi concedeva questa grazia dei rapimenti. Udii queste parole: Non voglio che tu dialoghi con gli uomini, ma con gli angeli. Mi spaventai molto, perché il muoversi dell’anima era stato grande, e queste parole mi furono comunicate nel più profondo dello spirito, sicché mi spaventai. Ma provai anche una grande consolazione che, una volta sparita la paura causata dalla novità del fatto, rimase in me. 6. Quelle parole si avverarono; da allora in poi non ho più potuto avere consolazione, amicizia, amore particolare se non con persone che vedo le vivano con Dio cercando di piacergli. Non mi è possibile agire diversamente, neppure tra parenti o amici. Se non vedo questo nell’interlocutore, mi diviene croce penosa avere a che fare con chiunque. E ciò avviene, a mio parere, senza alcuna eccezione. 7. Da quel giorno mi sentii tanto animata a lasciare tutto per Dio che in un istante – non mi pare in più tempo – aveva trasformato la sua serva. Sicché non fu necessario comandarmelo ancora; vedendomi il confessore tanto legata a quell’amicizia, non aveva osato dirmi con determinazione di lasciarla. Dovevo lasciare che fosse il Signore ad agire, così come poi fu. Io stessa quasi rinunciai all’impresa, perché, avendo già tentato, non trattandosi di cosa sconveniente, lasciavo perdere per la gran pena che me ne veniva. Il Signore mi concesse libertà e forza per tradurlo in opere. Lo dissi al confessore e lasciai tutto secondo il suo comando. Da questa mia determinazione trasse beneficio anche la persona con cui stavo dialogando.
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8. Sea Dios bendito por siempre, que en un punto me dio la libertad que yo, con todas cuantas diligencias había hecho muchos años había, no pude alcanzar conmigo, haciendo hartas veces tan gran fuerza, que me costaba harto de mi salud. Como fue hecho de quien es poderoso y Señor verdadero de todo, ninguna pena me dio.
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8. Sia per sempre benedetto Dio, che mi ha concesso in un istante la libertà che io non potei raggiungere in tanti anni di fatiche; e talvolta la sforzo fu tale da compromettere anche la salute. Ma compiuta quest’opera dal potente e vero Signore di tutto il creato, non ne patii.
Capítulo 25 En que trata el modo y manera cómo se entienden estas hablas que hace Dios al alma sin oírse, y de algunos engaños que puede haber en ello, y en qué se conocerá cuándo lo es. – Es de mucho provecho para quien se viere en este grado de oración, porque se declara muy bien, y de harta doctrina. 1. Paréceme será bien declarar cómo es este hablar que hace Dios al alma y lo que ella siente, para que vuestra merced lo entienda. Porque desde esta vez que he dicho que el Señor me hizo esta merced, es muy ordinario hasta ahora, como se verá en lo que está por decir. Son unas palabras muy formadas, mas con los oídos corporales no se oyen, sino entiéndense muy más claro que si se oyesen; y dejarlo de entender, aunque mucho se resista, es por demás. Porque cuando acá no queremos oír, podemos tapar los oídos o advertir a otra cosa, de manera que, aunque se oiga, no se entienda. En esta plática que hace Dios al alma no hay remedio ninguno, sino que, aunque me pese, me hacen escuchar y estar el entendimiento tan entero para entender lo que Dios quiere entendamos, que no basta querer ni no querer. Porque el que todo lo puede, quiere que entendamos se ha de hacer lo que quiere y se muestra señor verdadero de nosotros. Esto tengo muy experimentado, porque me duró casi dos años el resistir, con el gran miedo que traía, y ahora lo pruebo algunas veces, mas poco me aprovecha. 2. Yo querría declarar los engaños que puede haber aquí (aunque a quien tiene mucha experiencia paréceme será poco o ninguno, mas ha de ser mucha la experiencia) y la diferencia que hay cuando es espíritu bueno o cuando es malo, o cómo puede también ser aprensión del mismo entendimiento – que podría acaecer – o hablar el mismo espíritu
Capitolo venticinquesimo Descrive le modalità e come possano comprendersi queste locuzioni di Dio all’anima senza rumore di parole, e di alcuni inganni che vi possono essere e come fare per riconoscerli. È di grande aiuto per chi si trovasse in questo livello d’orazione, perché il contenuto è assai chiaro e di altrettanto chiara dottrina. 1. Mi pare bene spiegare in cosa consista questo parlare di Dio all’anima e cosa ella ne avverta, perché vostra grazia lo comprenda. Da quando il Signore mi concesse questa grazia, si ripete abitualmente, come si denoterà da quanto vo a dire. Sono parole limpide, che non si odono con le orecchie, ma si avvertono assai più chiaramente che se le si udisse con le orecchie; tanto è impossibile non comprenderle, per molto che vi si opponga. Nel nostro essere materiali, infatti, possiamo tapparci le orecchie o prestare attenzione ad altro, di modo tale che, pur sentendo, non si capisca. Ma in questa azione di Dio sull’anima, non c’è niente da fare, mio malgrado, devo ascoltare e restare con l’intelletto completamente attento per capire quel che Dio vuol farci capire; non serve, infatti, volerlo o non volerlo. Egli, l’onnipotente, vuole che noi comprendiamo quanto si abbia a fare quel che Lui vuole e si palesa quale vero Signore nostro. Ne ho grande esperienza; gli ho resistito quasi due anni, tra grandi timori, e per quanto possa provarci ancora, poco ne guadagno. 2. Vorrei spiegare gli inganni in cui è facile cadere (pur sembrandomi non essercene per chi ha grande esperienza, ma questa deve davvero essere grande), e vorrei anche soffermarmi sulla differenza che vi è tra quando il tutto nasce dallo spirito buono piuttosto che dal cattivo, e come possa esservi un’apprensione del medesimo intelletto – cosa che può succedere – o che lo spirito si inganni parlando a se
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a sí mismo. Esto no sé yo si puede ser, mas aún hoy me ha parecido que sí. Cuando es de Dios, tengo muy probado en muchas cosas que se me decían dos o tres años antes, y todas se han cumplido, y hasta ahora ninguna ha salido mentira, y otras cosas adonde se ve claro ser espíritu de Dios, como después se dirá. 3. Paréceme a mí que podría una persona, estando encomendando una cosa a Dios con gran afecto y aprensión, parecerle entiende alguna cosa si se hará o no, y es muy posible; aunque a quien ha entendido de estotra suerte, verá claro lo que es, porque es mucha la diferencia, y si es cosa que el entendimiento fabrica, por delegado que vaya, entiende que ordena él algo y que habla; que no es otra cosa sino ordenar uno la plática, o escuchar lo que otro le dice; y verá el entendimiento que entonces no escucha, pues que obra; y las palabras que él fabrica son como cosa sorda, fantaseada, y no con la claridad que estotras. Y aquí está en nuestra mano divertirnos, como callar cuando hablamos; en estotro no hay términos. Y otra señal más que todas: que no hace operación. Porque estotra que habla el Señor es palabras y obras; y aunque las palabras no sean de devoción, sino de reprensión, a la primera disponen un alma, y la habilita y enternece y da luz y regala y quieta; y si estaba con sequedad o alboroto y desasosiego de alma, como con la mano se le quita, y aun mejor, que parece quiere el Señor se entienda que es poderoso y que sus palabras son obras.
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stesso. Non sono certa che questo possa accadere, ma mi è parso di sì. Quando è spirito di Dio, l’ho comprovato, molte cose a me dette due o tre anni fa si sono tutte avverate, e fino ad oggi nessuna si è dimostrata menzogna; così in altre circostanze si nota come si tratti solamente di spirito di Dio, e lo vedremo. 3. Mi pare che una persona potrebbe, nel raccomandare una cosa a Dio con grande partecipazione, sembrarle di comprendere se la cosa troverà buon fine o meno; è possibile. Ma chi ha avuto la fortuna di udire il modo di comunicarsi delle parole di Dio, vedrà chiaramente di cosa si tratta, essendo grande la differenza. Se è un qualcosa fabbricato dall’intelletto, per delegato che sia, l’intelletto medesimo si accorge d’essere se stesso ad ordinare e a parlare. Ben altro è ordinare il daffare o udirlo da altri. L’intelletto medesimo, ancora, si accorge che non sta ascoltando parole, ma le sta formulando. Le sue parole, infatti, sono come una cosa sorda, di fantasia, senza la chiarezza presente nelle parole provenienti da Dio. Nelle parole prodotte da noi, possiamo distrarci come tacere quando parliamo: nelle parole prodotte da Dio tutto questo è impossibile. Ecco un altro segno, ed il più importante: le parole prodotte dall’intelletto non producono azioni. Quelle invece proferite da Dio sono al contempo parole e opere. Anche se le parole non sono di devozione, ma di rimprovero, d’immediato mutano l’anima e la abilitano, la inteneriscono, la illuminano, la avvolgono nella quiete, e se è nell’aridità, inquietudine o turbamento, è come se una mano le togliesse tutto questo, e meglio ancora, sembra che il Signore voglia far capire che è potente e che le sue parole sono opere.
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4. Paréceme que hay la diferencia que si nosotros hablásemos u oyésemos, ni más ni menos. Porque lo que hablo, como he dicho, voy ordenando con el entendimiento lo que digo. Mas si me hablan, no hago más de oír sin ningún trabajo. Lo uno va como una cosa que no nos podemos bien determinar si es, como uno que está medio dormido; estotro es voz tan clara que no se pierde una sílaba de lo que se dice. Y acaece ser a tiempos que está el entendimiento y alma tan alborotada y distraída, que no acertaría a concertar una buena razón, y halla guisadas grandes sentencias que le dicen, que ella, aun estando muy recogida, no pudiera alcanzar, y a la primera palabra, como digo, la mudan toda. En especial si está en arrobamiento, que las potencias están suspendidas, ¿cómo se entenderán cosas que no habían venido a la memoria aun antes? ¿Cómo vendrán entonces, que no obra casi, y la imaginación está como embobada? 5. Entiéndase que cuando se ven visiones o se entienden estas palabras, a mi parecer, nunca es en tiempo que está unida el alma en el mismo arrobamiento; que en este tiempo – como ya dejo declarado, creo en la segunda agua – del todo se pierden todas las potencias y a mi parecer allí ni se puede ver ni entender ni oír: está en otro poder toda, y en este tiempo, que es muy breve, no me parece la deja el Señor para nada libertad. Pasado este breve tiempo, que se queda aún en el arrobamiento el alma, es esto que digo; porque quedan las potencias de manera que, aunque no están perdidas, casi nada obran; están como absortas y no hábiles para concertar razones. Hay tantas para entender la diferencia, que si una vez se engañase, no serán muchas. 6. Y digo que si es alma ejercitada y está sobre aviso, lo
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4. Mi sembra vi sia, né più né meno, la medesima differenza esistente tra parlare e udire. Se sono io a parlare, come ho detto, vado ordinando con l’intelletto quel che dico. Ma se mi parlano non faccio altro che udire senza alcuno sforzo da parte mia. Nel primo caso non sappiamo dare alle parole alcunché distinto, come fossimo mezzo addormentati; nel secondo la voce è così chiara da non perdersene una sillaba. Questo può accadere anche qualora l’intelletto e l’anima siano così inquieti e distratti da non essere in grado di formare alcuna frase sensata. Al contrario si odono così elevate sentenze, che l’anima, pur immersa nel più profondo raccoglimento, non sarebbe in grado di escogitare. E alla prima parola, l’anima si sente tutta mutata. Ancor di più se questo avviene durante il rapimento, quando le potenze sono sospese: come saranno intese cose che mai erano sorte alla memoria? Come possono sorgere adesso che l’anima quasi non opera e l’immaginazione è quasi assorta? 5. È da notare che quando si hanno visioni o sono udite queste parole, a mio modo di vedere, mai accade se l’anima è unita nel rapimento; in questo – come ho già dichiarato, forse nella seconda acqua – si perdono e completamente tutte le potenze, e, a mio parere, in tali circostanze, non è possibile vedere, comprendere, udire: l’anima è totalmente in potere altrui, e in questo tempo, assai breve, mi pare che il Signore non le conceda alcuna libertà. Quanto sto descrivendo accade durante il rapimento dell’anima, con le potenze non del tutto perdute, ma quasi inermi; sono come assorte ed incapaci di coordinare un qualche ragionamento. Vi sono tanti motivi per conoscere questa differenza per cui potremo esserne ingannate una volta, ma non molte. 6. Penso che un’anima esercitata e a queste cose atten-
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verá muy claro; porque dejadas otras cosas por donde se ve lo que he dicho, ningún efecto hace, ni el alma lo admite (porque estotro, mal que nos pese), y no se da crédito, antes se entiende que es devanear del entendimiento, casi como no se haría caso de una persona que sabéis tiene frenesí. Estotro es como si lo oyésemos a una persona muy santa o letrada y de gran autoridad, que sabemos no nos ha de mentir. Y aun es baja comparación, porque traen algunas veces una majestad consigo estas palabras, que, sin acordarnos quién las dicen, si son de reprensión hacen temblar, y si son de amor, hacen deshacerse en amar. Y son cosas, como he dicho, que estaban bien lejos de la memoria, y dícense tan de presto sentencias tan grandes, que era menester mucho tiempo para haberlas de ordenar, y en ninguna manera me parece se puede entonces ignorar no ser cosa fabricada de nosotros. Así que en esto no hay que me detener, que por maravilla me parece puede haber engaño en persona ejercitada, si ella misma de advertencia no se quiere engañar. 7. Acaecídome ha muchas veces, si tengo alguna duda, no creer lo que me dicen, y pensar si se me antojó (esto después de pasado, que entonces es imposible), y verlo cumplido desde a mucho tiempo; porque hace el Señor que quede en la memoria, que no se puede olvidar. Y lo que es del entendimiento es como primer movimiento del pensamiento, que pasa y se olvida. Estotro es como obra que, aunque se olvide algo y pase tiempo, no tan del todo que se pierda la memoria de que, en fin, se dijo, salvo si no ha mucho tiempo o son palabras de favor o doctrina; mas de profecía no hay olvidarse, a mi parecer, al menos a mí, aunque tengo poca memoria.
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ta, lo vedrà chiaramente. Prescindendo da questi segni, resta sempre il fatto che le parole provenienti da noi non producono alcun effetto; anzi, l’anima non le accetta neppure, mentre se vengono da Dio è come obbligata ad accettarle, anche se non vuole. Alle prime non dà credito, anzi le ritiene vaneggiamenti dell’intelletto, o come di chi vaneggia. Le altre, invece, le raccoglie come pronunciate da persona santa e dotta, di grande autorità, che sappiamo incapace di mentire. Pur essendo banale il paragone, perché talvolta tali parole comportano una maestà tale che, malgrado ignoriamo da chi provengano, se rimproverano fanno tremare, e se sono d’amore struggono in amare. Sono cose, come detto, ben lontane dalla memoria, e proferiscono sentenze tanto gravi, che ci sarebbe voluto tanto tempo solo per ordinarle. In alcun modo è possibile pensare che nascano da noi. Sicché penso sia inutile soffermarmici più a lungo: è impossibile che un’anima di esperienza possa cadere nell’inganno, a meno che non voglia ingannarsi. 7. Mi accadeva spesso, se ne dubitavo, di non credere a quel che udivo, pensando di ingannarmi (ma questo in seguito, perché durante è impossibile dubitare); ma di vederlo poi compiuto dopo molto tempo. Il Signore fa sì che le sue parole si fissino nella memoria e non si possano dimenticare. Mentre quel che nasce dall’intelletto, è come il movimento primo dell’intelletto, che passa e si dimentica. Le parole del Signore sono come un fatto che, pur dimenticandosene un po’ col passare del tempo, non ce ne si dimentica mai del tutto, tranne che trascorra molto tempo, o siano parole di favore o dottrina. Se si tratta di profezie è impossibile dimenticarle, almeno a me, nonostante abbia poca memoria.
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8. Y torno a decir que me parece si un alma no fuese tan desalmada que lo quiera fingir (que sería harto mal) y decir que lo entiende no siendo así; mas dejar de ver claro que ella lo ordena y lo parla entre sí, paréceme no lleva camino, si ha entendido el espíritu de Dios, que si no, toda su vida podrá estarse en ese engaño y parecerle que entiende, aunque yo no sé cómo. O esta alma lo quiere entender, o no: si se está deshaciendo de lo que entiende y en ninguna manera querría entender nada por mil temores y otras muchas causas que hay para tener deseo de estar quieta en su oración sin estas cosas, ¿cómo da tanto espacio al entendimiento que ordene razones? Tiempo es menester para esto. Acá sin perder ninguno, quedamos enseñadas y se entienden cosas que parece era menester un mes para ordenarlas, y el mismo entendimiento y alma quedan espantadas de algunas cosas que se entienden. 9. Esto es así, y quien tuviere experiencia verá que es al pie de la letra todo lo que he dicho. Alabo a Dios porque lo he sabido así decir. Y acabo con que me parece, siendo del entendimiento, cuando lo quisiésemos lo podríamos entender, y cada vez que tenemos oración nos podría parecer entendemos. Mas en estotro no es así, sino que estaré muchos días que aunque quiera entender algo es imposible, y cuando otras veces no quiero, como he dicho, lo tengo de entender. Paréceme que quien quisiese engañar a los otros, diciendo que entiende de Dios lo que es de sí, que poco le cuesta decir que lo oye con los oídos corporales; y es así cierto con verdad, que jamás pensé había otra manera de oír ni entender hasta que lo vi por mí; y así, como he dicho, me cuesta harto trabajo. 10. Cuando es demonio, no sólo no deja buenos efectos,
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8. Torno a dire che tranne il caso di un’anima che voglia fingere (il che sarebbe assai grave) e affermi di udire quando non è vero, non può fare a meno di accorgersi di essere lei a ordinare le parole pronunciandole tra sé. Per rimediarvi non ha che intendere lo spirito di Dio, altrimenti potrebbe restare nell’inganno tutta la vita, pensando di stare sempre ascoltando cose, ma non saprei dire come. O quest’anima vuole capirlo o no: se si sta disfacendo per quanto ode, che pur di evitare i mille timori e altri effetti che ne derivano, vorrebbe assolutamente riposarsene tranquilla nell’orazione senza tutto questo, come darebbe tanto spazio all’intelletto per ordinare ragionamenti? Per questo è necessario molto tempo. Nelle vere comunicazioni mistiche, senza perderne alcuna, restiamo immediatamente istruite, e intendiamo cose per ordinare le quali sarebbe stato necessario un mese, e l’intelletto e l’anima restano assai elevati da alcune delle cose che si intendono. 9. Così è, e chi ne ha esperienza vedrà che è proprio vero quanto dico. Lodo Dio che mi fa esprimere con tanta precisione. Chiudo col fatto che mi pare che, qualora si trattasse di cose dell’intelletto, potremmo udirle quando vogliamo, immaginandoci di sentirle anche durante l’orazione. Ma se provengono da Dio, non è così. Pur trascorrendo molti giorni nell’attesa di qualcosa non udremmo nulla, e quando uno meno se l’aspetta, ecco, come già detto, che mi tocca udirle. Chi volesse ingannare gli altri riferendo a Dio frasi che sono sue, può anche aggiungere di averle udite con le orecchie del corpo. Ed è certamente così, perché mai, finché ho potuto constatarlo di persona, avrei pensato vi fosse altro modo di udire; e questa esperienza, come detto, mi è costata molta fatica. 10. Quando sono cose del demonio, non solo non la-
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mas déjalos malos. Esto me ha acaecido no más de dos o tres veces, y he sido luego avisada del Señor cómo era demonio. Dejado la gran sequedad que queda, es una inquietud en el alma a manera de otras muchas veces que ha permitido el Señor que tenga grandes tentaciones y trabajos de alma de diferentes maneras; y aunque me atormenta hartas veces, como adelante diré, es una inquietud que no se sabe entender de dónde viene, sino que parece resiste el alma y se alborota y aflige sin saber de qué, porque lo que él dice no es malo sino bueno. Pienso si siente un espíritu a otro. El gusto y deleite que él da, a mi parecer, es diferente en gran manera. Podrá él engañar con estos gustos a quien no tuviere o hubiere tenido otros de Dios. 11. De veras digo gustos, una recreación suave, fuerte, impresa, deleitosa, quieta; que unas devocioncitas del alma, de lágrimas y otros sentimientos pequeños, que al primer airecito de persecución se pierden estas florecitas, no las llamo devociones, aunque son buenos principios y santos sentimientos, mas no para determinar estos efectos de buen espíritu o malo. Y así es bien andar siempre con gran aviso, porque cuando a personas que no están más adelante en la oración que hasta esto, fácilmente podrían ser engañadas si tuviesen visiones o revelaciones. Yo nunca tuve cosa de estas postreras hasta haberme Dios dado, por sólo su bondad, oración de unión, si no fue la primera vez que dije, que ha muchos años, que vi a Cristo, que pluguiera a Su Majestad entendiera yo era verdadera visión como después lo he entendido, que no me fuera poco bien. Ninguna blandura queda en el alma, sino como espantada y con gran disgusto. 12. Tengo por muy cierto que el demonio no engañará – ni lo permitirá Dios – a alma que de ninguna cosa se fía de sí y está fortalecida en la fe, que entienda ella de sí que por
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sciano buoni effetti, ma ne lasciano di cattivi. Questo mi è accaduto non più di due o tre volte, e il Signore mi ha sempre fatto capire che si trattava del demonio. Oltre ad una grande aridità, resta nell’anima un’inquietudine simile a quella di quando il Signore permise che fossi vittima di grandi tentazioni e di diversi travagli; tormentata spesso dall’inquietudine, come dirò, è tale da non saperne l’origine. L’anima resiste, e si agita ed affligge senza saperne la causa, perché quel che ode non è cattivo, ma buono. Forse perché uno spirito parla con l’altro. Il piacere spirituale e il diletto provocati dal demonio sono assai diversi dagli altri. Il demonio potrà ingannare solo chi non abbia mai fatto conoscenza di quelli provenienti da Dio. 11. Davvero parlo di piaceri spirituali, di una ricreazione soave, forte, penetrante, dilettevole, tranquilla; non definisco tali, infatti, certe devozioncelle dell’anima, fatte di lacrime e di piccoli sentimenti, che al primo venticello di persecuzione subito appassiscono come fiorellini. Sono buoni principi e santi sentimenti, ma non per distinguere i frutti dello spirito buono o del cattivo. Perciò bisogna condursi sempre con molta prudenza, perché le persone che non sono molto avanzate nell’orazione, facilmente potranno ingannarsi se ricevessero visioni e rivelazioni. Io non ne fui favorita se non dopo che Dio, per sua bontà, mi concesse l’orazione di unione, quella prima volta, molti anni addietro, in cui vidi Cristo. Fosse piaciuto a Sua Maestà che comprendessi, come poi compresi, trattarsi di una vera visione; non ne avrei tratto poco vantaggio. Dopo le parole del demonio non resta nell’anima alcuna tenerezza, ma solo spavento e grande disgusto. 12. Sono certa che il demonio non ingannerà – Dio non lo permetterà – l’anima che non si fida in alcunché di sé e si fortifica nella fede tanto da esser pronta a morire e a
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un punto de ella morirá mil muertes. Y con este amor a la fe, que infunde luego Dios, que es una fe viva, fuerte, siempre procura ir conforme a lo que tiene la Iglesia, preguntando a unos y a otros, como quien tiene ya hecho asiento fuerte en estas verdades, que no la moverían cuantas revelaciones pueda imaginar – aunque viese abiertos los cielos – un punto de lo que tiene la Iglesia Si alguna vez se viese vacilar en su pensamiento contra esto, o detenerse en decir: «pues si Dios me dice esto, también puede ser verdad, como lo que decía a los santos» (no digo que lo crea, sino que el demonio la comience a tentar por primer movimiento; que detenerse en ello ya se ve que es malísimo, mas aun primeros movimientos muchas veces en este caso creo no vendrán si el alma está en esto tan fuerte como la hace el Señor a quien da estas cosas, que le parece desmenuzaría los demonios sobre una verdad de lo que tiene la Iglesia, muy pequeña). 13. Digo que si no viere en sí esta fortaleza grande y que ayude a ella la devoción o visión, que no la tenga por segura. Porque, aunque no se sienta luego el daño, poco a poco podría hacerse grande. Que, a lo que yo veo y sé de experiencia, de tal manera queda el crédito de que es Dios, que vaya conforme a la Sagrada Escritura, y como un tantico torciese de esto, mucha más firmeza sin comparación me parece tendría en que es demonio que ahora tengo de que es Dios, por grande que la tenga. Porque entonces no es menester andar a buscar señales ni qué espíritu es, pues está tan clara esta señal para creer que es demonio, que si entonces todo el mundo me asegurase que es Dios, no lo creería. El caso es que, cuando es demonio parece que se esconden todos los bienes y huyen del alma, según queda desabrida y alborotada y sin ningún efecto bueno. Porque aunque parece pone deseos, no
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morire mille volte pur di mancare in un punto di essa. Con questo amore alla fede, che Dio le infonde, che è una fede viva, forte, l’anima sempre cerca di conformarsi agli insegnamenti della Chiesa, interrogando gli uni e gli altri, come chi è tanto ben fondata in queste verità che tutte le rivelazioni immaginabili non la smuoverebbero di un punto da ciò che ritiene la Chiesa, neppure se vedesse i cieli aperti. Se talvolta si mostrasse vacillante nel suo pensiero contro questo, o si soffermasse a pensare: «Se Dio mi dice questo, può essere vero, come le cose che diceva alle persone sante» (non dico lo creda, ma che il demonio comincia a tentarla con un primo movimento; è un grande male già soffermarcisi, ma in questi casi penso che i primi moti non vi saranno se l’anima si rende in questo sì forte come la rende il Signore, e le pare anzi di essere capace di fare a pezzetti tutti i demoni per difendere la più piccola verità di fede). 13. Se l’anima non scorgesse in sé questa grande forza, non aiutata dalla devozione o dalla visione, non si ritenga al sicuro. Anche se non ne scorge il danno immediato, poco a poco questo potrebbe diventare grande. Per quanto vedo e so per esperienza, mentre resta la certezza che sono cose di Dio, conformi alla Sacra Scrittura, non appena se ne scosti un tantino, lo riterrei con tanta certezza opera del demonio, con una certezza ancora maggiore di quanto ritengo certi i doni ricevuti da Dio. Allora non avrei bisogno di andare in cerca di segni né di sapere di quale spirito si tratti, è infatti talmente chiaro questo per sapere che è il demonio, che se anche tutti mi dicessero che proviene da Dio, non lo crederei. Quando è il demonio, infatti, sembra che tutti i beni si nascondano e fuggano dall’anima, che ne esce disgustata e inquieta, senza alcun buon effetto. Sembra che il demonio
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son fuertes. La humildad que deja es falsa, alborotada y sin suavidad. Paréceme que a quien tiene experiencia del buen espíritu, lo entenderá. 14. Con todo, puede hacer muchos embustes el demonio, y así no hay cosa en esto tan cierta que no lo sea más temer e ir siempre con aviso, y tener maestro que sea letrado y no le callar nada, y con esto ningún daño puede venir; aunque a mí hartos me han venido por estos temores demasiados que tienen algunas personas. En especial me acaeció una vez que se habían juntado muchos a quien yo daba gran crédito – y era razón se le diese – que, aunque yo ya no trataba sino con uno, y cuando él me lo mandaba hablaba a otros, unos con otros trataban mucho de mi remedio, que me tenían mucho amor y temían no fuese engañada. Yo también traía grandísimo temor cuando no estaba en la oración, que estando en ella y haciéndome el Señor alguna merced, luego me aseguraba. Creo eran cinco o seis, todos muy siervos de Dios. Y díjome mi confesor que todos se determinaban en que era demonio, que no comulgase tan a menudo y que procurase distraerme de suerte que no tuviese soledad. Yo era temerosa en extremo, como he dicho. Ayudábame el mal de corazón, que aun en una pieza sola no osaba estar de día muchas veces. Yo, como vi que tantos lo afirmaban y yo no lo podía creer, diome grandísimo escrúpulo, pareciendo poca humildad; porque todos eran más de buena vida sin comparación que yo, y letrados, que por qué no los había de creer. Forzábame lo que podía para creerlo, y pensaba que mi ruin vida y que conforme a esto debían de decir verdad. 15. Fuime de la iglesia con esta aflicción y entréme en un oratorio, habiéndome quitado muchos días de comulgar,
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ponga dei desideri, non sono comunque forti. L’umiltà da lui lasciata è falsa, inquieta e senza soavità. Penso che chi abbia esperienza dello spirito buono, possa capire quanto sto spiegando. 14. Malgrado questo, il demonio può sempre insidiarci, sicché non vi è certezza maggiore in questi casi che temere, procedere con attenzione e scegliere un direttore spirituale dotto a cui non tacere nulla; così non potrà esservi alcun danno, nonostante che io ne abbia patiti molti per i timori esagerati di alcune persone. In particolare, accadde una volta in cui molti ai quali davo gran credito – e a ragione – si erano riuniti. Io parlavo solo con uno di loro, e parlavo con gli altri solo quando lui me lo diceva. Gli uni gli altri, poi, si parlavano per cercare di aiutarmi perché mi volevano molto bene e temevano ch’io fossi ingannata. Anch’io avevo molta paura al di fuori dell’orazione, ma durante l’orazione, il Signore mi rassicurava concedendomi qualcuna delle sue grazie. Credo fossero in cinque o sei, tutti gran servi di Dio. Il mio confessore mi disse che all’unanimità erano concordi si trattasse del demonio, che non ricevessi la comunione frequentemente e cercassi di distrarmi e di non cercare la solitudine. Come ho già detto, fui presa da una grande paura. Mi aiutava il mal di cuore, per cui già non osavo stare da sola in una stanza. Nel vedere che tanti affermavano ciò che io non potevo credere, fui presa da un grandissimo scrupolo, temendo poca umiltà. Ma erano tutti uomini dalla retta vita e dotti, e non v’era dunque motivo per non credervi. Feci il possibile per crederci, pensavo alla miseria della mia vita e che proprio per questa dovessero dire la verità. 15. Uscii dalla chiesa immersa in questa afflizione ed entrai in un oratorio. Da più giorni mi avevano tolto la
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quitada la soledad, que era todo mi consuelo, sin tener persona con quien tratar, porque todos eran contra mí: unos me parecía burlaban de mí cuando de ello trataba, como que se me antojaba; otros avisaban al confesor que se guardase de mí; otros decían que era claro demonio; sólo el confesor, que, aunque conformaba con ellos por probarme – según después supe –, siempre me consolaba y me decía que, aunque fuese demonio, no ofendiendo yo a Dios, no me podía hacer nada, que ello se me quitaría, que lo rogase mucho a Dios. Y él y todas las personas que confesaba lo hacían harto, y otras muchas, y yo toda mi oración, y cuantos entendía eran siervos de Dios, porque Su Majestad me llevase por otro camino. Y esto me duró no sé si dos años, que era continuo pedirlo al Señor. 16. A mí ningún consuelo me bastaba, cuando pensaba que era posible que tantas veces me había de hablar el demonio. Porque de que no tomaba horas de soledad para oración, en conversación me hacía el Señor recoger y, sin poderlo yo excusar, me decía lo que era servido y, aunque me pesaba, lo había de oír. 17. Pues estándome sola, sin tener una persona con quien descansar, ni podía rezar ni leer, sino como persona espantada de tanta tribulación y temor de si me había de engañar el demonio, toda alborotada y fatigada, sin saber qué hacer de mí. En esta aflicción me vi algunas y muchas veces, aunque no me parece ninguna en tanto extremo. Estuve así cuatro o cinco horas, que consuelo del cielo ni de la tierra no había para mí, sino que me dejó el Señor padecer, temiendo mil peligros. ¡Oh Señor mío, cómo sois Vos el amigo verdadero; y como poderoso, cuando queréis podéis, y nunca dejáis de
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comunione, tolta la solitudine, in cui trovavo tutta la mia consolazione, e non con chi parlare, perché tutti erano contro di me: alcuni, quando ne parlavo, mi pareva si burlassero di me, come se facessi capricci, altri ammonivano il confessore a stare in guardia da me; altri dicevano chiaramente che era il demonio. Solo il confessore, d’accordo con loro per mettermi alla prova – a quanto seppi dopo – sempre mi consolava e mi diceva che, se anche era cosa del demonio, non offendendo Dio, non mi avrebbe fatto alcun danno, che sarebbe finito tutto, e ne supplicassi molto Dio. Così si comportava lui, e tutte le persone che si confessavano da lui e molte altre. Io ci mettevo tutta la mia preghiera e quella di quanti reputavo servi di Dio, perché Sua Maestà mi portasse per altri cammini. Così rimasi per circa due anni, di una continua supplica al Signore. 16. Nulla mi consolava quando pensavo fosse stato possibile che per tante volte mi avesse parlato il demonio. Se infatti evitavo di cercare ore di solitudine da dedicare all’orazione, il Signore mi faceva raccogliere anche nel bel mezzo di una conversazione, e, senza poterlo evitare, mi diceva quel che gli pareva e, senza volerlo, dovevo ascoltarlo. 17. Dunque sola, senza una persona con cui riposarmi, senza poter pregare o leggere, come chi è spaventato da tanta tribolazione, e dal timore d’essere ingannata dal demonio, così sconvolta e stanca, non sapevo cosa far di me. Molte altre volte mi sono vista in tale stato, mai però fino a quel punto. Rimasi così per quattro o cinque ore, senza che per me giungesse consolazione né dal cielo né dalla terra, il Signore mi abbandonò all’angoscia, nel timore di mille pericoli. Oh Signore mio, solo Voi siete il vero amico; ed essendo potente, potete tutto quello che volete,
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querer si os quieren! ¡Alaben os todas las cosas, Señor del mundo! ¡Oh, quién diese voces por él, para decir cuán fiel sois a vuestros amigos! Todas las cosas faltan; Vos Señor de todas ellas, nunca faltáis. Poco es lo que dejáis padecer a quien os ama. ¡Oh Señor mío!, ¡qué delicada y pulida y sabrosamente los sabéis tratar! ¡Quién nunca se hubiera detenido en amar a nadie sino a Vos! Parece, Señor, que probáis con rigor a quien os ama, para que en el extremo del trabajo se entienda el mayor extremo de vuestro amor. ¡Oh Dios mío, quién tuviera entendimiento y letras y nuevas palabras para encarecer vuestras obras como lo entiende mi alma! Fáltame todo, Señor mío; mas si Vos no me desamparáis, no os faltaré yo a Vos. Levántense contra mí todos los letrados; persíganme todas las cosas criadas, atorméntenme los demonios, no me faltéis Vos, Señor, que ya tengo experiencia de la ganancia con que sacáis a quien sólo en Vos confía. 18. Pues estando en esta gran fatiga (aún entonces no había comenzado a tener ninguna visión), solas estas palabras bastaban para quitármela y quietarme del todo: No hayas miedo, hija, que Yo soy y no te desampararé; no temas. Paréceme a mí, según estaba, que era menester muchas horas para persuadirme a que me sosegase y que no bastara nadie. Heme aquí con solas estas palabras sosegada, con fortaleza, con ánimo, con seguridad, con una quietud y luz que en un punto vi mi alma hecha otra, y me parece que con todo el mundo disputara que era Dios. ¡Oh, qué buen Dios! ¡Oh, qué buen Señor y qué poderoso! No sólo da el consejo, sino el remedio. Sus palabras son obras. ¡Oh, válgame Dios, y cómo fortalece la fe y se aumenta el amor! 19. Es así, cierto, que muchas veces me acordaba de cuan-
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e mai lasciate di amare se vi amano! Vi lodino tutte le cose, Signore del mondo! Oh, chiunque proclami quanto siete fedele ai vostri amici! Tutto manca; ma Voi, Signore, mai mancate ad esse. È poco quanto lasciate soffrire a chi vi ama. Oh Signore mio! Quanto delicatamente, candidamente, saporosamente sapete farvi loro incontro! Chi mai si è trattenuto dall’amare altri se non Voi! Sembra che proviate con rigore chi vi ama, Signore, ma è perché all’estremo del travaglio si comprenda meglio l’estremo del vostro amore. Oh mio Dio, se avessi intelletto, cultura e parole nuove per esaltare le vostre opere come l’anima mia vorrebbe! Mi manca tutto, Signore mio; ma se Voi non mi abbandonate, io non vi verrò meno! Si alzino contro di me tutti gli uomini dotti; mi perseguitino tutte le cose create, mi tormentino i demoni, ma non mancatemi Voi, Signore; già ho fatto esperienza dei vantaggi che guadagna chi solo in Voi confida. 18. In questo faticare (non avendo mai avuto sino ad allora alcuna visione), solo udire queste parole era sufficiente per eliminare ogni inquietudine, e per togliermela del tutto: Non avere paura, figlia, sono io, e non sparirò mai da te; non temere!. Mi pare che, a notare lo stato in cui ero, sarebbero state necessarie molte ore per persuadermi, e nulla sarebbe bastato a rasserenarmi. Eccomi qui, invece, tranquillizzata con quelle poche parole, forte, coraggiosa, sicura, con una quiete e luce che, in un istante, vidi la mia anima trasformata, pronta a sostenere con chiunque che si trattava proprio di Dio. Oh, quanto è buono Dio! Oh quanto è buono e misericordioso, il Signore! Non solo fornisce il consiglio, ma anche il rimedio. Le sue parole sono opere. Oh, sorreggimi Dio, e come rafforza la fede, e quanto cresce l’amore! 19. È certamente così. Tant’è che mi ricordai di quando
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do el Señor mandó a los vientos que estuviesen quedos, en la mar, cuando se levantó la tempestad y así decía yo: ¿Quién es éste que así le obedecen todas mis potencias, y da luz en tan gran oscuridad en un momento, y hace blando un corazón que parecía piedra, da agua de lágrimas suaves adonde parecía había de haber mucho tiempo sequedad? ¿Quién pone estos deseos? ¿Quién da este ánimo? Que me acaeció pensar: ¿de qué temo? ¿Qué es esto? Yo deseo servir a este Señor. No pretendo otra cosa sino contentarle. No quiero contento ni descanso ni otro bien sino hacer su voluntad (que de esto bien cierta estaba, a mi parecer, que lo podía afirmar). Pues si este Señor es poderoso, como veo que lo es y sé que lo es, y que son sus esclavos los demonios (y de esto no hay que dudar, pues es fe), siendo yo sierva de este Señor y Rey, ¿qué mal me pueden ellos hacer a mí? ¿Por qué no he yo de tener fortaleza para combatirme con todo el infierno? Tomaba una cruz en la mano y parecía verdaderamente darme Dios ánimo, que yo me vi otra en un breve tiempo, que no temiera tomarme con ellos a brazos, que me parecía fácilmente con aquella cruz los venciera a todos. Y así dije: «ahora venid todos, que siendo sierva del Señor yo quiero ver qué me podéis hacer». 20. Es sin duda que me parecía me habían miedo, porque yo quedé sosegada y tan sin temor de todos ellos, que se me quitaron todos los miedos que solía tener, hasta hoy. Porque, aunque algunas veces los veía, como diré después, no los he habido más casi miedo, antes me parecía ellos me le habían a mí. Quedóme un señorío contra ellos bien dado del Señor de todos, que no se me da más de ellos que de moscas. Parécenme tan cobardes que, en viendo que los tienen en poco, no les queda fuerza. No saben estos enemigos de hecho acometer, sino a quien ven que se les rinde, o cuando lo permite Dios para más bien de sus siervos que los tienten y atormenten.
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il Signore comandò ai venti di calmarsi, nel mare, quando si innalzò la tempesta, e così dicevo anch’io: Chi è costui cui tutte le mie potenze obbediscono, e che in un attimo illumina un’oscurità sì grande, intenerisce un cuore che sembrava di pietra, e inonda con acqua di lacrime soavi quel che pareva restar per più tempo arido? Chi pone questi desideri? Chi dà questo coraggio?. Mi accadde di pensare: Di cosa ho paura? Perché? Se solo desidero servire questo Signore. Non desidero altro che accontentarlo. Non voglio gioia, né riposo, né altro bene se non fare la sua volontà (questi, a mio parere, erano i miei sentimenti, tanto da poterlo affermare). Dunque, se questo Signore è potente, come vedo e so che lo è, e se i demoni gli sono schiavi (e di questo non possiamo dubitare perché è la fede a confermarcelo), se io sono serva di questo Signore e Re, quale male possono farmi? Perché non dovrei essere tanto forte da combattere contro tutto l’inferno? Prendevo in mano una croce, e mi sembrava che Dio mi rendesse davvero il coraggio, da vedermi in breve trasformata, tanto che mi sarei messa tranquillamente a lottare contro i demoni, perché facilmente quella croce li avrebbe vinti tutti. E dissi: «Venite avanti ora; essendo serva del Signore, voglio vedere cosa potete farmi». 20. Senza dubbio mi parve cha davvero mi temessero, perché rimasi tranquilla e tanto senza timore di loro che sparirono tutte le paure che ero solita avere, fino ad oggi. Anche se talora mi apparvero, come racconterò, non mi spaventarono; anzi, mi parve che loro temessero me. Il Signore di tutti mi ha concesso un tale potere su di loro, che non li temo più che mosche. Mi sembrano così codardi che, vedendosi sì poco stimati, restano senza forze. Questi nemici non sanno come attaccare, se non chi vedono si arrende loro, o quando Dio permetta per una maggior bene dei suoi servi che siano tentati e tormentati.
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Pluguiese a Su Majestad temiésemos a quien hemos de temer y entendiésemos nos puede venir mayor daño de un pecado venial que de todo el infierno junto, pues es ello así. 21. ¡Qué espantados nos traen estos demonios, porque nos queremos nosotros espantar con otros asimientos de honras y haciendas y deleites!, que entonces, juntos ellos con nosotros mismos que nos somos contrarios amando y queriendo lo que hemos de aborrecer, mucho daño nos harán. Porque con nuestras mismas armas les hacemos que peleen contra nosotros, poniendo en sus manos con las que nos hemos de defender. Esta es la gran lástima. Mas si todo lo aborrecemos por Dios, y nos abrazamos con la cruz, y tratamos servirle de verdad, huye él de estas verdades como de pestilencia. Es amigo de mentiras, y la misma mentira; no hará pacto con quien anda en verdad. Cuando él ve oscurecido el entendimiento, ayuda lindamente a que se quiebren los ojos; porque si a uno ve ya ciego en poner su descanso en cosas vanas, y tan vanas que parecen las de este mundo cosa de juego de niños, ya él ve que éste es niño, pues trata como tal, y atrévese a luchar con él una y muchas veces. 22. Plega al Señor que no sea yo de éstos, sino que me favorezca Su Majestad para entender por descanso lo que es descanso, y por honra lo que es honra, y por deleite lo que es deleite, y no todo al revés, y ¡una higa para todos los demonios!, que ellos me temerán a mí. No entiendo estos miedos: «¡demonio! ¡demonio!», adonde podemos decir: «¡Dios ¡Dios!», y hacerle temblar. Sí, que ya sabemos que no se puede menear si el Señor no lo permite. ¿Qué es esto? Es sin duda que tengo ya más miedo a los que tan grande le tienen al demonio que a él mismo; porque él no me puede hacer nada, y estotros, en especial si son confesores, inquietan mucho, y he pasado algunos años de tan gran trabajo, que ahora me espanto cómo lo he podido sufrir. ¡Bendito sea el Señor que tan de veras me ha ayudado!.
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Piaccia a Sua Maestà che temiamo solo chi davvero dobbiamo temere e che ci persuadiamo esserci di maggior danno un peccato mortale che tutto l’inferno, e davvero è così. 21. Questi demoni ci spaventano quando noi vogliamo angustiarci col ricercare onori, affari e diletti!, amando e volendo quel che dovremmo aborrire, ci danneggiamo davvero tanto. Permettiamo loro di lottare contro di noi con le nostre stesse armi, mettendo nelle loro mani gli strumenti con cui avremmo dovuto difenderci. È lamentevole. Ma se disprezziamo tutto per Dio, e ci abbracciamo alla croce, e cerchiamo di servirlo davvero, il demonio fuggirà queste verità come la peste. Quando vede l’intelletto offuscato, cerca d’oscurare del tutto la vista; se si accorge che uno è tanto cieco da riporre il riposo in cose vane, tanto vane da sembrare al mondo giochi da bambini, scorgendo nella vittima un bambino, lo tratta da bambino e si accinge a lottare con lui una e più volte. 22. Piaccia al Signore che io non sia tra questi, ma che Sua Maestà mi favorisca per comprendere riposo ciò che è davvero riposo, per onore ciò che è davvero onore, per piacere ciò che davvero è piacere, e non tutto al contrario. Manderei a quel paese tutti i demoni! Allora avrebbero da temermi. Non capisco queste paure: «Demonio, demonio!», quando potremmo dire: «Dio, Dio!», e farli tremare. Se già sappiamo che non possono alcunché senza che il Signore lo permetta. Cos’è questo? Ho più paura di chi ne ha tanta del demonio che del demonio stesso; lui non può farmi nulla, mentre gli altri, specialmente se sono confessori, inquietano molto l’anima. Ho trascorso diversi anni in così grave sofferenza, che al pensarci mi spavento di essere stata capace a sopportarla. Benedetto sia il Signore che davvero mi ha aiutato!
Capítulo 26 Prosigue en la misma materia. – Va declarando y diciendo cosas que le han acaecido, que la hacían perder el temor y afirmar que era buen espíritu el que la hablaba. 1. Tengo por una de las grandes mercedes que me ha hecho el Señor este ánimo que me dio contra los demonios. Porque andar un alma acobardada y temerosa de nada sino de ofender a Dios, es grandísimo inconveniente. Pues tenemos Rey todopoderoso y tan gran Señor que todo lo puede y a todos sujeta, no hay qué temer, andando – como he dicho – en verdad delante de Su Majestad y con limpia conciencia. Para esto, como he dicho, querría yo todos los temores: para no ofender en un punto a quien en el mismo punto nos puede deshacer; que contento Su Majestad, no hay quien sea contra nosotros que no lleve las manos en la cabeza. Podráse decir que así es, mas que ¿quién será esta alma tan recta que del todo le contente?, y que por eso teme. – No la mía, por cierto, que es muy miserable y sin provecho y llena de mil miserias. Mas no ejecuta Dios como las gentes, que entiende nuestras flaquezas. Mas por grandes conjeturas siente el alma en sí si le ama de verdad, porque las que llegan a este estado no anda el amor disimulado como a los principios, sino con tan grandes ímpetus y deseo de ver a Dios, como después diré o queda ya dicho: todo cansa, todo fatiga, todo atormenta. Si no es con Dios o por Dios, no hay descanso que no canse, porque se ve ausente de su verdadero descanso, y así es cosa muy clara que, como digo, no pasa en disimulación. 2. Acaecióme otras veces verme con grandes tribulaciones y murmuraciones sobre cierto negocio que después diré, de casi todo el lugar adonde estoy y de mi Orden, y afligida con
Capitolo ventiseiesimo Prosegue lo stesso argomento. Racconta e spiega cose che le sono accadute, che le facevano perdere il timore e affermare che era uno spirito buono quello che le parlava. 1. Ritengo come una delle grandi grazie che il Signore mi abbia fatto, questo coraggio contro i demoni. È infatti grandissimo inconveniente che un’anima cammini sconsolata e timorosa di nulla se non di offendere Dio. Abbiamo infatti un Re onnipotente e sì grande Signore che tutto può e tutto sottomette; non dobbiamo perciò temere alcunché. Se procediamo – come ho detto – nella verità dinanzi a Sua Maestà e con coscienza limpida. Per questo, come ho detto, vorrei tutti i timori: per non offendere in una minima cosa Colui che nella medesima potrebbe annientarci. Se Sua Maestà è contento, infatti, non v’è alcuno contro di noi che se ne vada con le mani nei capelli Potrebbe dirsi che è così, ma quale sarà mai quest’anima così retta da accontentarlo in tutto e da non avere da temere? Non certo la mia, miserabile com’è, senza meriti colma di mille miserie. Ma Dio non agisce come gli uomini, perché conosce le nostre debolezze. Ma l’anima può capire se lo ama davvero, perché chi giunge a questo stato non dissimula l’amore come agli inizi, ma prorompe con impeti violenti, e desideri di vedere Dio, come dirò o come forse ho già detto: tutto stanca, tutto affatica, tutto è di tormento. Se non è con Dio e per Dio, non v’è riposo che non stanchi, perché si assenta dal suo vero riposo, e così diviene assai chiara la sua non dissimulazione. 2. Mi è accaduto alle volte di trovarmi in grandi tribolazioni e mormorazioni, per un certo affare di cui parlerò, in quasi tutta la città ove mi trovo e nel mio stesso Ordine, afflitta dalle molte circostanze che c’erano per inquie-
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muchas ocasiones que había para inquietarme, y decirme el Señor: ¿De qué temes? ¿No sabes que soy todopoderoso? Yo cumpliré lo que te he prometido (y así se cumplió bien después), y quedar luego con una fortaleza, que de nuevo me parece me pusiera en emprender otras cosas, aunque me costasen más trabajos, para servirle, y me pusiera de nuevo a padecer. Es esto tantas veces, que no lo podría yo contar. Muchas las que me hacía reprensiones y hace, cuando hago imperfecciones, que bastan a deshacer un alma; al menos traen consigo el enmendarse, porque Su Majestad – como he dicho – da el consejo y el remedio. Otras, traerme a la memoria mis pecados pasados, en especial cuando el Señor me quiere hacer alguna señalada merced, que parece ya se ve el alma en el verdadero juicio; porque le representan la verdad con conocimiento claro, que no sabe adónde se meter. Otras avisarme de algunos peligros míos y de otras personas, cosas por venir, tres o cuatro años antes muchas, y todas se han cumplido. Algunas podrá ser señalar. Así que hay tantas cosas para entender que es Dios, que no se puede ignorar, a mi parecer. 3. Lo más seguro es (yo así lo hago, y sin esto no tendría sosiego, ni es bien que mujeres le tengamos, pues no tenemos letras) y aquí no puede haber daño sino muchos provechos, como muchas veces me ha dicho el Señor, que no deje de comunicar toda mi alma y las mercedes que el Señor me hace, con el confesor, y que sea letrado, y que le obedezca. Esto muchas veces. Tenía yo un confesor que me mortificaba mucho y algu-
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tarmi. Il Signore mi diceva: Perché hai paura? Non sai che sono onnipotente? Compirò quanto ti ho promesso (e infatti poi si è ben compiuto). Questo mi lasciava colma di fortezza, tanto che mi sarei messa ad intraprendere nuove opere, anche mi fossero costate altri dolori, disposta ad affrontare per il servizio di Dio tormenti e sofferenze maggiori, nonostante che mi costassero molto. Questo mi è accaduto tante volte che non saprei contarle. Il Signore mi aveva ripreso spesso come anche ora, quando commetto qualche imperfezione, con riprensioni sufficienti a sciogliere un’anima. Ma almeno le sue parole comportano l’emendarsi, perché Sua Maestà, come ho detto, dà il consiglio e il rimedio. Altre volte, richiama alla mia memoria i peccati passati, particolarmente quando il Signore vuole concedermi una grazia particolare. Allora l’anima si vede già nel suo veritiero giudizio, perché la verità le si presenta sì chiaramente da non saper dove nascondersi. Più volte mi avvisò di alcuni pericoli in cui ero io o altre persone. Altre volte ancora, mi avvisava di alcuni miei o altrui pericoli, fatti che sarebbero accaduti in seguito, anche tre o quattro anni dopo, e tutte si sono compiute. Potrei raccontarne alcune. Sono tanti, insomma, i segni da cui si comprende che le parole sono di Dio, che penso sia impossibile non accorgersene. 3. La via più sicura (che io seguo, senza la quale non avrei serenità, e neppure è bene che noi donne le cerchiamo non essendo dotte), via ove non può derivarci danno ma grandi profitti, come spesso mi ha detto il Signore, consiste nel manifestare tutta la mia anima e le grazie che il Signore mi ha concesso, al confessore; ma questi sia dotto e gli obbedisca. Questo, ripeto, il Signore mi ha detto molte volte. Io avevo un confessore che si mortificava molto e tal-
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nas veces me afligía y daba gran trabajo, porque me inquietaba mucho, y era el que más me aprovechó, a lo que me parece. Y aunque le tenía mucho amor, tenía algunas tentaciones por dejarle, y parecíame me estorbaban aquellas penas que me daba de la oración. Cada vez que estaba determinada a esto, entendía luego que no lo hiciese, y una reprensión que me deshacía más que cuanto el confesor hacía. Algunas veces me fatigaba: cuestión por un cabo y reprensión por otro, y todo lo había menester, según tenía poco doblada la voluntad. Díjome una vez que no era obedecer si no estaba determinada a padecer; que pusiese los ojos en lo que El había padecido, y todo se me haría fácil. 4. Aconsejóme una vez un confesor que a los principios me había confesado, que ya que estaba probado ser buen espíritu, que callase y no diese ya parte a nadie, porque mejor era ya estas cosas callarlas. A mí no me pareció mal, porque yo sentía tanto cada vez que las decía al confesor, y era tanta mi afrenta, que mucho más que confesar pecados graves lo sentía algunas veces; en especial si eran las mercedes grandes, parecíame no me habían de creer y que burlaban de mí. Sentía yo tanto esto, que me parecía era desacato a las maravillas de Dios, que por esto quisiera callar. Entendí entonces que había sido muy mal aconsejada de aquel confesor, que en ninguna manera callase cosa al que me confesaba, porque en esto había gran seguridad, y haciendo lo contrario podría ser engañarme alguna vez. 5. Siempre que el Señor me mandaba una cosa en la oración, si el confesor me decía otra, me tornaba el mismo Señor a decir que le obedeciese; después Su Majestad le volvía para que me lo tornase a mandar. Cuando se quitaron muchos libros de romance, que no
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volta mi affliggeva e mi tormentava; mi inquietava molto, ma fu quello, penso, che più mi giovò. Pur apprezzandolo molto, mi assalivano spesso tentazioni per lasciarlo, perché mi pareva che le sofferenze di cui era causa mi distraessero dall’orazione. Ogni volta decidessi di lasciarlo, udivo subito in me di non farlo, un rimprovero che mi mortificava più del confessore. Qualche volta mi sconsolavo: questioni da una parte e rimproveri dall’altra, ma era tutto necessario, perché la volontà non era ancora completamente sottomessa. Un giorno il Signore mi disse che il mio obbedire non era vero se non ero decisa a soffrire, e che tutto sarebbe stato più facile se avessi posto gli occhi in quel ch’Egli aveva patito. 4. Una volta un confessore, che agli inizi mi aveva confessato, mi disse, comprovato che si trattava dello spirito buono, di tacere, di non parlarne con alcuno, essendo meglio far silenzio su queste cose. Non mi parve male, perché ogni volta che manifestavo tali cose al confessore, era molta la mia ripugnanza, molta più di quanta ne provavo talvolta a confessare peccati gravi; in particolare, se le grazie erano grandi, perché mi pareva non dovessero credermi e si burlassero di me. Soffrivo per questo, perché mi pareva venire meno alle meraviglie di Dio e che per questo avrei dovuto tacere. Compresi allora di essere stata assai mal consigliata da quel confessore, e che non dovevo per alcun motivo tacere cose a chi mi confessava, perché in questo v’erà certezza, mentre nel far il contrario mi sarei potuta ingannare. 5. Quando il Signore mi comandava una cosa nell’orazione, se il confessore me ne diceva un’altra, il Signore mi diceva di obbedirgli; poi Sua Maestà tornava a lui perché mi comandasse la medesima cosa. Quando furono tolti di mezzo libri cavallereschi, per-
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se leyesen, yo sentí mucho, porque algunos me daba recreación leerlos y yo no podía ya, por dejarlos en latín; me dijo el Señor. No tengas pena, que Yo te daré libro vivo. Yo no podía entender por qué se me había dicho esto, porque aún no tenía visiones. Después, desde a bien pocos días, lo entendí muy bien, porque he tenido tanto en qué pensar y recogerme en lo que veía presente, y ha tenido tanto amor el Señor conmigo para enseñarme de muchas maneras, que muy poca o casi ninguna necesidad he tenido de libros; Su Majestad ha sido el libro verdadero adonde he visto las verdades ¡Bendito sea tal libro, que deja imprimido lo que se ha de leer y hacer, de manera que no se puede olvidar! ¿Quién ve al Señor cubierto de llagas y afligido con persecuciones que no las abrace y las ame y las desee? ¿Quién ve algo de la gloria que da a los que le sirven que no conozca es todo nonada cuanto se puede hacer y padecer, pues tal premio esperamos? ¿Quién ve los tormentos que pasan los condenados, que no se le hagan deleites los tormentos de acá en su comparación, y conozcan lo mucho que deben al Señor en haberlos librado tantas veces de aquel lugar? 6. Porque con el favor de Dios se dirá más de algunas cosas, quiero ir adelante en el proceso de mi vida. Plega al Señor haya sabido declararme en esto que he dicho. Bien creo que quien tuviere experiencia lo entenderá y verá que he atinado a decir algo; quien no, no me espanto le parezca desatino todo. Basta decirlo yo para quedar disculpado, ni yo culparé a quien lo dijere. El Señor me deje atinar en cumplir su voluntad. Amén.
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ché non si leggessero, me ne dispiacque molto, perché mi ricreava leggerli, e non avrei più potuto giovarmene perché gli altri erano in latino. Mi disse il Signore: “Non affliggerti, Io ti darò un libro vivo”. Questo non potevo comprenderlo, perché non avevo ancora avuto visioni. Solo dopo pochi giorni potei comprenderne il significato, perché ebbi tanto da pensare e da raccogliermi in quel che accadeva, ed il Signore mi ha tanto amato nell’insegnarmi più modalità, che non avvertivo neppure l’assenza dei libri. Sua Maestà è stato il libro vero dove ho letto le verità. Sia benedetto un tale libro che lascia impresso quel che s’ha da leggere e fare, tanto da non potersene dimenticare! Chi, vedendo il Signore coperto di piaghe e afflitto dalle persecuzioni, non desidererebbe abbracciare le medesime piaghe, amarle, desiderarle? Chi, vedendo un po’ della gloria che dà a chi lo serve, non riconoscerebbe un nulla quanto sia possibile fare e soffrire se quello è il premio che attendiamo? Chi, vedendo i tormenti dei dannati, non vedrebbe gioie nei tormenti di quaggiù al loro confronto, per riconoscere il molto che devono al Signore nell’averli liberati frequentemente dall’inferno? 6. Poiché a Dio piacendo mi soffermerò più a lungo su alcune di queste cose, vorrei proseguire nel racconto della mia vita. Piaccia al Signore che sia risultato chiaro quanto ho spiegato. Credo che chi ne ha fatto esperienza lo avrà compreso e vedrà che in qualcosa ci ho azzeccato. Altrimenti non mi stupisce che chi esperienza non ne ha, non abbia capito nulla. Basta che l’abbia detto io perché ne sia perdonato, e non sarò certo io a fargliene una colpa. Il Signore mi lasci indovinare nel compiere la sua volontà! Amen.
Capítulo 27 En que trata otro modo con que enseña el Señor al alma y sin hablarla la da a entender su voluntad por una manera admirable. – Trata también de declarar una visión y gran merced que la hizo el Señor no imaginaria. – Es mucho de notar este capítulo. 1. Pues tornando al discurso de mi vida, yo estaba con esta aflicción de penas y con grandes oraciones como he dicho que se hacían porque el Señor me llevase por otro camino que fuese más seguro, pues éste me decían era tan sospechoso. Verdad es que, aunque yo lo suplicaba a Dios, por mucho que quería desear otro camino, como veía tan mejorada mi alma, si no era alguna vez cuando estaba muy fatigada de las cosas que me decían y miedos que me ponían, no era en mi mano desearlo, aunque siempre lo pedía. Yo me veía otra en todo. No podía, sino poníame en las manos de Dios, que El sabía lo que me convenía, que cumpliese en mí lo que era su voluntad en todo. Veía que por este camino le llevaba para el cielo, y que antes iba al infierno. Que había de desear esto ni creer que era demonio, no me podía forzar a mí, aunque hacía cuanto podía por creerlo y desearlo, mas no era en mi mano. Ofrecía lo que hacía, si era alguna buena obra, por eso. Tomaba santos devotos porque me librasen del demonio. Andaba novenas. Encomendábame a san Hilarión, a san Miguel Angel, con quien por esto tomé nuevamente devoción; y otros muchos santos importunaba mostrase el Señor la verdad, digo que lo acabasen con Su Majestad. 2. A cabo de dos años que andaba con toda esta oración mía y de otras personas para lo dicho, o que el Señor me llevase por otro camino, o declarase la verdad, porque eran muy continuo las hablas que he dicho me hacía el Señor, me acaeció esto: estando un día del glorioso san Pedro en ora-
Capitolo ventisettesimo Spiega un altro modo in cui il Signore si comunica all’anima; come senza parlarle le fa comprendere la sua volontà in un modo ammirabile. Racconta anche di una visione e di una grande grazia non immaginaria concessale dal Signore. Questo capitolo è assai importante. 1. Riprendendo il racconto della mia vita, mi ritrovavo immersa nell’afflizione e nelle suppliche al Signore perché mi conducesse per un diverso e più sicuro cammino, perché questo, mi dicevano, era troppo sospetto. A dir la verità, pur supplicando anch’io il Signore e desiderando il cambio di via, non riuscivo a desiderarlo poi davvero, se non quando ero molto afflitta per le cose che mi dicevano e per i timori che mi suscitavano. Io mi vedevo trasformata in tutto. Non potevo altro se non mettermi nelle mani di Dio, perché, sapendo Lui quel che mi conveniva, compisse in me in tutto la sua volontà. Vedevo che quella era la via per il cielo, mentre la precedente conduceva all’inferno. E che questa dovevo desiderare, senza pensarmi vittima del demonio. Ma non potevo farmene forza, malgrado facessi quanto potevo per crederlo e desiderarlo. Offrivo quel che facevo, se era qualcosa di buono, per questo. Mi raccomandavo a santi devoti perché mi liberassero dal demonio. Mi rivolgevo a sant’Ilarione, a san Michele arcangelo che pregai con un nuovo ardore. E importunavo molti altri santi perché il Signore mostrasse la verità, che lo ottenessero da Sua Maestà. 2. Dopo due anni di preghiere a questo scopo, da parte mia e di altri, perché o il Signore mi portasse ad un’altra via o mostrasse la verità, perché le locuzioni erano assai frequenti, mi accadde questo. Mentre nella festa del glorioso
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ción, vi cabe mí o sentí, por mejor decir, que con los ojos del cuerpo ni del alma no vi nada, mas parecíame estaba junto cabe mi Cristo y veía ser El el que me hablaba, a mi parecer. Yo, como estaba ignorantísima de que podía haber semejante visión, diome gran temor al principio, y no hacía sino llorar, aunque, en diciéndome una palabra sola de asegurarme, quedaba como solía, quieta y con regalo y sin ningúntemor. Parecíame andar siempre a mi lado Jesucristo, y como no era visión imaginaria, no veía en qué forma; mas estar siempre al lado derecho, sentíalo muy claro, y que era testigo de todo lo que yo hacía, y que ninguna vez que me recogiese un poco o no estuviese muy divertida podía ignorar que estaba cabe mí. 3. Luego fui a mi confesor, harto fatigada, a decírselo. Preguntóme que en qué forma le veía. Yo le dije que no le veía. Díjome que cómo sabía yo que era Cristo. Yo le dije que no sabía cómo, mas que no podía dejar de entender estaba cabe mí y lo veía claro y sentía, y que el recogimiento del alma era muy mayor, en oración de quietud y muy continua, y los efectos que eran muy otros que solía tener, y que era cosa muy clara. No hacía sino poner comparaciones para darme a entender; y, cierto, para esta manera de visión, a mi parecer, no la hay que mucho cuadre. Así como es de las más subidas (según después me dijo un santo hombre y de gran espíritu, llamado Fray Pedro de Alcántara, de quien después haré mención, y me han dicho otros letrados grandes, y que es adonde menos se puede entremeter el demonio de todas), así no hay términos para decirla acá las que poco sabemos, que los letrados mejor lo darán a entender. Porque si digo que con los ojos del cuerpo ni del alma no lo veo, porque no
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san Pietro ero raccolta in orazione, vidi, o meglio sentii, perché nulla vidi né con gli occhi del corpo né con quelli dell’anima, ma sentii vicino a me Cristo, e vedevo ch’era Lui quel che mi parlava. Io, ignorando completamente che si potesse subire simile visione, al principio fui presa da grandissimo spavento, e non facevo altro che piangere, pur bastando una sola parola per rassicurarmi e lasciarmi tranquilla e contenta, senza alcun timore. Mi sembrava di avere sempre al mio fianco Gesù Cristo, e non essendo una visione immaginaria, non capivo come; lo sentivo, e assai chiaramente, posto al mio lato destro, testimone di tutto quanto facevo. Bastava che mi raccogliessi un poco e non fossi troppo distratta, per non dubitare neppure un istante che fosse accanto a me. 3. Andai presto dal mio confessore, assai sconvolta, per dirglielo. Mi chiese in che forma lo vedevo. Gli risposi che non lo vedevo. Mi chiese come potevo sapere che era Cristo. Gli dissi che non sapevo come, ma che non potevo dubitare che mi era vicino, che mi era chiaro, che lo sentivo, che il raccoglimento dell’anima andava assai approfondendosi, nell’orazione di quiete che diveniva più continua, e gli effetti ne erano assai diversi dal solito: il tutto mi risultava molto chiaro. Non facevo che porre paragoni per farmi comprendere; ma per questa specie di visioni, a mio parere, è cosa difficile. Così come è difficile comprendere le più elevate, allo stesso modo è qui difficile darci a intendere, noi poche che ne sappiamo qualcosa; gli uomini dotti saranno più capaci di spiegarsi. Questo mi fu anche in seguito confermato da un uomo santo e di grande spiritualità, fra’ Pedro d’Alcantara, di cui parlerò più a lungo; altri uomini assai dotti, mi hanno detto come queste sono le visioni in cui è più difficile cogliere la presenza del demonio. Se dico di non vederlo né con gli occhi del corpo né con quelli
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es imaginaria visión, ¿cómo entiendo y me afirmo con más claridad que está cabe mí que si lo viese? Porque parecer que es como una persona que está a oscuras, que no ve a otra que está cabe ella, o si es ciega, no va bien. Alguna semejanza tiene, mas no mucha, porque siente con los sentidos, o la oye hablar o menear, o la toca. Acá no hay nada de esto, ni se ve oscuridad, sino que se representa por una noticia al alma más clara que el sol. No digo que se ve sol ni claridad, sino una luz que, sin ver luz, alumbra el entendimiento, para que goce el alma de tan gran bien. Trae consigo grandes bienes. 4. No es como una presencia de Dios que se siente muchas veces, en especial los que tienen oración de unión y quietud, que parece en queriendo comenzar a tener oración hallamos con quién hablar, y parece entendemos nos oye por los efectos y sentimientos espirituales que sentimos de gran amor y fe, y otras determinaciones, con ternura. Esta gran merced es de Dios, y téngalo en mucho a quien lo ha dado, porque es muy subida oración, mas no es visión, que entiéndese que está allí Dios por los efectos que, como digo, hace al alma, que por aquel modo quiere Su Majestad darse a sentir. Acá vese claro que está aquí Jesucristo, hijo de la Virgen. En estotra oración represéntanse unas influencias de la Divinidad; aquí, junto con éstas, se ve nos acompaña y quiere hacer mercedes también la Humanidad Sacratísima. 5. Pues preguntóme el confesor: ¿quién dijo que era Jesucristo? El me lo dice muchas veces, respondí yo; mas antes que me lo dijese se imprimió en mi entendimiento que era El, y antes de esto me lo decía y no le veía. Si una persona que yo nunca hubiese visto sino oído nuevas de ella, me viniese a hablar estando ciega o en gran oscuridad, y me dijese quién era, lo creería, mas no tan determinadamente lo podría afir-
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dell’anima, perché non è una visione immaginaria, come posso intendere e affermare con maggior chiarezza che se lo vedessi ch’egli mi stia accanto? Non è giusto paragonare questa esperienza a quella di uno che vive nell’oscurità e vede solo quel che gli sta accanto, o come se fosse cieca. V’è una certa somiglianza, ma non molta poiché con i sensi, o la ode parlare o muoversi o la tocca. Qui nulla di tutto questo, neppure si vede l’oscurità, ma si rende manifesto all’anima in un modo più luminoso del sole. Non affermo che si vede il sole, né chiarezza, ma sì una luce senza luce che illumina l’intelletto, perché l’anima goda di un bene tanto grande. E comporta grandi beni. 4. Non è come la presenza di Dio che si vive frequentemente, vissuta in particolare da chi sperimenta l’orazione di unione e di quiete, dove sembra che al solo inizio subito si trovi con chi parlare, e ci pare evidente che ci ascolti per gli effetti e i sentimenti spirituali che subiamo di grande amore e fede, nonché per altre determinazioni, teneramente. Questa è una grande grazia di Dio, e chi la riceve la reputi importante, perché è un’orazione assai elevata, ma non è ancora visione. In questa si comprende che Dio è lì presente per gli effetti resi all’anima; è così che Sua Maestà vuol rendersi manifesto. Qui si avverte chiaramente la presenza di Gesù, Figlio della Vergine. Là, invece, si avverte una influenza della divinità; qui, oltre a questa siamo accompagnati e favoriti delle grazie anche dell’Umanità Santissima di Gesù. 5. Mi chiese dunque il confessore: chi disse che era Gesù? Lui me lo dice molte volte, risposi io; ma prima che me lo dicesse, si è impressa nel mio intelletto la certezza che fosse Lui, e questo mi disse ancora prima che lo vedessi. Se, io cieca o immersa nell’oscurità, venisse a parlarmi una persona sconosciuta, dicendomi chi è, gli
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mar ser aquella persona como si la hubiera visto. Acá sí, que sin verse, se imprime con una noticia tan clara que no parece se puede dudar; que quiere el Señor esté tan esculpido en el entendimiento, que no se puede dudar más que lo que se ve, ni tanto. Porque en esto algunas veces nos queda sospecha, si se nos antojó; acá, aunque de presto dé esta sospecha, queda por una parte gran certidumbre que no tiene fuerza la duda. 6. Así es también en otra manera que Dios enseña el alma y la habla de la manera que queda dicha. Es un lenguaje tan del cielo, que acá se puede mal dar a entender aunque más queramos decir, si el Señor por experiencia no lo enseña. Pone el Señor lo que quiere que el alma entienda, en lo muy interior del alma, y allí lo representa sin imagen ni forma de palabras, sino a manera de esta visión que queda dicha. Y nótese mucho esta manera de hacer Dios que entienda el alma lo que El quiere y grandes verdades y misterios; porque muchas veces lo que entiendo cuando el Señor me declara alguna visión que quiere Su Majestad representarme es así, y paréceme que es adonde el demonio se puede entremeter menos, por estas razones. Si ellas no son buenas, yo me debo engañar. 7. Es una cosa tan de espíritu esta manera de visión y de lenguaje, que ningún bullicio hay en las potencias ni en los sentidos, a mi parecer, por donde el demonio pueda sacar nada. Esto es alguna vez y con brevedad, que otras bien me parece a mí que no están suspendidas las potencias ni quitados los sentidos, sino muy en sí; que no es siempre esto en contemplación, antes muy pocas veces; mas éstas que son, digo que no obramos nosotros nada ni hacemos nada. Todo parece obra el Señor. Es como cuando ya está puesto el manjar en el estómago, sin comerle, ni saber nosotros cómo se puso allí, mas entiende bien que está, aunque aquí no se entiende el manjar que es, ni quién le puso. Acá sí; mas cómo se puso no lo sé, que ni se vio, ni se entiende, ni jamás se había movido a desearlo, ni había venido a mi noticia podía ser.
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crederei, ma non potrei esserne così certa come se l’avessi visto. La presenza del Signore, qui, è invece così palese da non poterne dubitare. Il Signore si scolpisce così tanto nell’intelletto, da non poterne dubitare, ancor più che se lo si vedesse. In questo caso, talvolta, si potrebbe dubitare; ma in quel che sto descrivendo, il dubbio è superato dalla certezza. 6. Dio, qui, parla e insegna all’anima nella modalità descritta. Il suo linguaggio è tanto celeste che più cerchiamo di spiegarlo meno lo si intende, se il Signore non lo spiega con l’esperienza. Il Signore pone nel più profondo dell’anima quel che vuole sia compreso, e lì lo presenta senza immagini o parole, ma con la visione descritta. È molto importante questo modo di fare ove Dio vuole che l’anima comprenda quel che lui permette, grandi verità e misteri. Questo è il modo, intuisco, con cui Sua Maestà vuol darmi a spiegare cose in visione, e lì il demonio può davvero poco. Se così non fosse, mi sbaglierei. 7. Questa visione e locuzione sono tanto spirituali che potenze e sensi zittiscono, per cui il demonio non può profittarne. Accade talvolta e rapidamente; altre volte infatti le potenze non sono sospese e neppure zittiti i sensi, ma anzi sono assai attenti. Ciò non accade sempre nella contemplazione; è anzi cosa rara; ma in queste noi non operiamo né facciamo nulla: sembra che faccia tutto il Signore. È come quando il cibo si ritrova nello stomaco, senza che noi l’abbiamo masticato, né sapere come vi sia giunto, ma abbiamo la certezza della sua presenza, anche se non ne conosciamo il genere né chi lo pose nello stomaco. Qui sappiamo invece queste cose, ma non so come vi sia stato posto, né lo si vide, né lo si capisce, né io mi sono mai mossa per desiderarlo, né sapevo che sarebbe potuto accadere.
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8. En la habla que hemos dicho antes, hace Dios al entendimiento que advierta, aunque le pese, a entender lo que se dice, que allá parece tiene el alma otros oídos con que oye, y que la hace escuchar y que no se divierta; como a uno que oyese bien y no le consistiesen tapar los oídos y le hablasen junto a voces, aunque no quisiese, lo oiría; y, en fin, algo hace, pues está atento a entender lo que le hablan. Acá, ninguna cosa; que aun esto poco que es sólo escuchar, que hacía en lo pasado, se le quita. Todo lo halla guisado y comido; no hay más que hacer de gozar, como uno que sin deprender ni haber trabajado nada para saber leer ni tampoco hubiese estudiado nada, hallase toda la ciencia sabida ya en sí, sin saber cómo ni dónde, pues aun nunca había trabajado aun para desprender el abecé. 9. Esta comparación postrera me parece declara algo de este don celestial, porque se ve el alma en un punto sabia, y tan declarado el misterio de la Santísima Trinidad y de otras cosas muy subidas, que no hay teólogo con quien no se atreviese a disputar la verdad de estas grandezas. Quédase tan espantada, que basta una merced de éstas para trocar toda un alma y hacerla no amar cosa, sino a quien ve que, sin trabajo ninguno suyo, la hace capaz de tan grandes bienes y le comunica secretos y trata con ella con tanta amistad y amor que no se sufre escribir. Porque hace algunas mercedes que consigo traen la sospecha, por ser de tanta admiración y hechas a quien tan poco las ha merecido, que si no hay muy viva fe no se podrán creer. Y así yo pienso decir pocas de las que el Señor me ha hecho a mí – si no me mandaren otra cosa –, si no son algunas visiones que pueden para alguna cosa aprovechar, o para que, a quien el Señor las diere, no se espante pareciéndole imposible, como hacía yo, o para declararle el modo y camino por donde el Señor me ha llevado, que es lo que me mandan escribir. 10. Pues tornando a esta manera de entender, lo que me parece es que quiere el Señor de todas maneras tenga esta
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8. Nelle locuzioni prima descritte, Dio attiva l’intelletto a comprendere quel che si dice; sembra infatti che l’anima abbia altre orecchie per udire, ascoltare e non distrarsi; come accadrebbe a uno cui, udendo bene, non sia permesso tapparsi le orecchie: parlandogli ad alta voce, pur non volendolo, udrebbe quanto gli dicono. Qui l’anima non fa nulla; anche quel poco che faceva ascoltando le è negato. Si ritrova già tutto masticato e digerito. Non deve fare altro che godere, come chi senza alcuno sforzo, senza saper leggere e senza studio, ritrovasse tutta la scienza in sé, senza sapere da dove e come, perché neppure aveva faticato per imparare l’ABC. 9. Questo ultimo paragone spiega qualcosa di questo dono celeste perché l’anima si ritrova d’improvviso saggia e tanto chiaramente istruita sul mistero della Santissima Trinità, da non temere il confronto sulla verità di queste grandezze con qualsiasi teologo. Ne resta tanto stupita che basta una grazia di queste per rinnovare tutta un’anima e renderla capace di amare soltanto chi, senza fatica da parte sua, la rende capace di beni tanto grandi e le comunica segreti e dialoga con lei tanto amichevolmente ed indescrivibilmente d’amore. Alcune grazie possono indurre al sospetto, data la loro elevatezza e il poco merito delle persone cui sono concesse; se non fosse viva la fede non vi si potrebbe credere. Se non mi comanderanno altro, potrò quindi dire ben poco delle grazie a me concesse. Parlerò di quelle visioni che potranno in qualche modo tornare utili, o perché non si spaventi chi ne è stato favorito, ritenendole impossibili, come facevo io. Spiegherò, dunque, come mi è stato chiesto, come e dove il Signore mi ha condotto. 10. Tornando a questa maniera di intendere, mi sembra che il Signore voglia in ogni modo far conoscere all’anima
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alma alguna noticia de lo que pasa en el cielo, y paréceme a mí que así como allá sin hablar se entiende (lo que yo nunca supe cierto es así, hasta que el Señor por su bondad quiso que lo viese y me lo mostró en un arrobamiento), así es acá, que se entienden Dios y el alma con sólo querer Su Majestad que lo entienda, sin otro artificio para darse a entender el amor que se tienen estos dos amigos. Como acá si dos personas se quieren mucho y tienen buen entendimiento, aun sin señas parece que se entienden con sólo mirarse. Esto debe ser aquí, que sin ver nosotros cómo, de en hito en hito se miran estos dos amantes, como lo dice el Esposo a la Esposa en los Cantares; a lo que creo, lo he oído que es aquí. 11. ¡Oh benignidad admirable de Dios, que así os dejáis mirar de unos ojos que tan mal han mirado como los de mi alma! ¡Queden ya, Señor, de esta vista acostumbrados en no mirar cosas bajas, ni que les contente ninguna fuera de Vos! ¡Oh ingratitud de los mortales! ¿Hasta cuándo ha de llegar? Que sé yo por experiencia que es verdad esto que digo, y que es lo menos de lo que Vos hacéis con un alma que traéis a tales términos, lo que se puede decir. ¡Oh almas que habéis comenzado a tener oración y las que tenéis verdadera fe!, ¿qué bienes podéis buscar aun en esta vida – dejemos lo que se gana para sin fin –, que sea como el menor de éstos? 12. Mirad que es así cierto, que se da Dios a Sí a los que todo lo dejan por El. No es aceptador de personas; a todos ama. No tiene nadie excusa por ruin que sea, pues así lo hace conmigo trayéndome a tal estado. Mirad que no es cifra lo que digo, de lo que se puede decir; sólo va dicho lo que es menester para darse a entender esta manera de visión y merced que hace Dios al alma; mas no puedo decir lo que se siente cuando el Señor la da a entender secretos y grandezas suyas, el deleite tan sobre cuantos acá se pueden entender, que bien con razón hace aborrecer los deleites de la vida, que son basura todos juntos. Es asco traerlos a ninguna compa-
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qualcosa di quanto accade in cielo, e, come lassù ci si comprende senza parlare (cosa che non ho mai saputo finché il Signore volle darmelo a conoscere in un rapimento), così qui Dio e l’anima si comprendono per il semplice fatto che Sua Maestà lo vuole, senza altri artifici per spiegarsi l’amore tra questi due amici. Avviene come quando qui sulla terra, se due persone si vogliono molto bene e si capiscono, sanno spiegarsi col solo sguardo. Così qui, senza spiegarcelo, di volta in volta si guardano questi due amanti, come dice lo Sposo alla Sposa nel Cantico dei Cantici, come mi sembra di aver udito. 11. Oh bontà mirabile di Dio, che vi lasciate guardare da occhi avvezzi a cosa malvagie come quelli della mia anima! Siano abituati dalla vostra vista a non dedicarsi più a bassezze e rimangano in Voi! Oh ingratitudine dei mortali! Fino a che punto devi giungere? Se dico questa verità per esperienza, e so che è il meno che si possa dire di quanto Voi avete concesso a un’anima cui avete concesso tali grazie. Oh anime che avete iniziato a praticare l’orazione e voi che avete vera fede! Quali altri beni potete cercare in questa vita che sia come il più piccolo di questi? 12. Siate certe che a coloro che lasciano tutto per Lui, Dio dona Se stesso. Non accetta a caso le persone, ma ama tutti. Nessuno può accampare scuse dovute alla propria malizia; così lui si è comportato con me, portandomi a tali altezze. Guardate che non è niente quel che dico in confronto a quanto si potrebbe; va senz’altro descritto quanto necessario per spiegare questa specie di visione e grazie che Dio concede all’anima. Ma non posso descrivere quel che si sente quando il Signore comunica i suoi segreti e le sue grandezze, o il diletto così superiore a quelli terreni; ben a ragione rende abominevoli i piaceri terreni, che insieme sono solo bassezza. Brutta cosa è proporli qui in
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ración aquí, aunque sea para gozarlos sin fin, y de estos que da el Señor sola una gota de agua del gran río caudaloso que nos está aparejado. 13. ¡Vergüenza es y yo cierto la he de mí y, si pudiera haber afrenta en el cielo, con razón estuviera yo allá más afrentada que nadie! ¿Por qué hemos de querer tantos bienes y deleites y gloria para sin fin, todos a costa del buen Jesús? ¿No lloraremos siquiera con las hijas de Jerusalén, ya que no le ayudemos a llevar la cruz con el Cirineo? ¿Que con placeres y pasatiempos hemos de gozar lo que El nos ganó a costa de tanta sangre? – Es imposible. ¿Y con honras vanas pensamos remedar un desprecio como El sufrió para que nosotros reinemos para siempre? – No lleva camino, errado, errado va el camino. Nunca llegaremos allá. Dé voces vuestra merced en decir estas verdades, pues Dios me quitó a mi esta libertad. A mí me las querría dar siempre, y óigome tan tarde y entendí a Dios, como se verá por lo escrito, que me es gran confusión hablar en esto, y así quiero callar. Sólo diré lo que algunas veces considero. Plega al Señor me traiga a términos que yo pueda gozar de este bien. 14. ¡Qué gloria accidental será y qué contento de los bienaventurados que ya gozan de esto, cuando vieren que, aunque tarde, no les quedó cosa por hacer por Dios de las que le fue posible, ni dejaron cosa por darle de todas las maneras que pudieron, conforme a sus fuerzas y estado, y el que más, más! ¡Qué rico se hallará el que todas las riquezas dejó por Cristo! ¡Qué honrado el que no quiso honra por El, sino que gustaba de verse muy abatido! ¡Qué sabio el que se holgó de que le tuviesen por loco, pues lo llamaron a la misma Sabiduría! ¡Qué pocos hay ahora, por nuestros pecados! Ya, ya parece se acabaron los que las gentes tenían por locos, de
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paragone, anche fosse per goderli in eterno; mentre le grazie del Signore non sono altro che una piccola goccia del grande fiume in piena che ci è preparato in cielo. 13. Che vergogna, e io di me mi vergogno, se in cielo fosse possibile confondersi io sarei la più confusa! Perché desiderare tanti beni, diletti e gloria senza fine a spese del buon Gesù? Non piangeremo magari con le figlie di Gerusalemme perché non lo aiutiamo a portare la croce con il Cireneo? Con piaceri e passatempi vogliamo forse godere di quel che Lui ci guadagnò a prezzo del suo sangue? Impossibile! O con vacui onori pensiamo di riparare l’odio da Lui patito per farci regnare eternamente? Questa strada è proprio la strada sbagliata. Non arriveremmo mai in cielo. Sia vostra grazia a proclamare queste verità; a me Dio ha tolto la libertà di farlo. Vorrei ripetermela sempre, ma intesi Dio così tardi, come si leggerà, che nel parlare di questo mi confondo, e preferisco tacere. Aggiungerò soltanto quel che talvolta mi capita di pensare. Voglia il Signore concedermi di raggiungere la meta e che possa godere di tanto bene. 14. Quale gloria accidentale sarà e quale sarà la gioia dei beati che già ne godono, quando vedranno che, malgrado abbiano cominciato tardi a servire il Signore, poi nulla abbiano tralasciato, ma per Lui hanno fatto il possibile, conformemente alla loro condizione e stato, e chi più ha potuto dare più ha dato! Quanto sarà ricco colui che ha lasciato tutte le sue ricchezze per Cristo! Di quale onore godrà chi per Lui non volle onori, ma godeva nell’umiliazione! Quanto sarà saggio chi gioì d’esser preso per pazzo partecipando della medesima Sapienza! Ma quanto sono pochi costoro, per colpa dei nostri peccati! E pochi sono coloro che erano giudicati pazzi dalla gente perché li
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verlos hacer obras heroicas de verdaderos amadores de Cristo. ¡Oh mundo, mundo, cómo vas ganando honra en haber pocos que te conozcan! 15. Mas ¡si pensamos se sirve ya más Dios de que nos tengan por sabios y por discretos! – Eso, eso debe ser, según se usa discreción. Luego nos parece es poca edificación no andar con mucha compostura y autoridad cada uno en su estado. Hasta el fraile y clérigo y monja nos parecerá que traer cosa vieja y remendada es novedad y dar escándalo a los flacos; y aun estar muy recogidos y tener oración, según está el mundo y tan olvidadas las cosas de perfección de grandes ímpetus que tenían los santos, que pienso hace más daño a las desventuras que pasan en estos tiempos, que no haría escándalo a nadie dar a entender los religiosos por obras, como lo dicen por palabras, en lo poco que se ha de tener el mundo; que de estos escándalos el Señor saca de ellos grandes provechos. Y si unos se escandalizan, otros se remuerden. Siquiera que hubiese un dibujo de lo que pasó por Cristo y sus Apóstoles, pues ahora más que nunca es menester. 16. ¡Y qué bueno nos le llevó Dios ahora en el bendito fray Pedro de Alcántara! No está ya el mundo para sufrir tantaperfección. Dicen que están las saludes más flacas y que no son los tiempos pasados. Este santo hombre de este tiempo era; estaba grueso el espíritu como en los otros tiempos, y así tenía el mundo debajo de los pies. Que, aunque no anden desnudos, ni hagan tan áspera penitencia como él, muchas cosas hay – como otras veces he dichopara repisar el mundo, y el Señor las enseña cuando ve ánimo. ¡Y cuán grande le dio Su Majestad a este santo que digo, para hacer cuarenta y siete años tan áspera penitencia, como todos saben! Quiero decir algo de ella, que sé es toda verdad.
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vedevano compiere le eroiche azioni dei veri innamorati di Cristo! Oh mondo, mondo: quanto onore vai guadagnando perché pochi ti conoscono! 15. Ma se addirittura pensiamo di essere più graditi a Dio se ci ritengono saggi e prudenti! Così vorrebbe la prudenza. E ci sembra poco edificante non andare assai composti e autoritari ciascuno nel proprio stato. Anche a noi frati, chierici e monache sembrerà novità e scandalo per i deboli indossare un vestito vecchio e rammendato; o addirittura raccoglierci e praticare l’orazione. Così è il mondo e così sono ormai dimenticati gli atti di perfezione e i grandi impeti dei santi. Da qui nascono i danni e le sventure di questi tempi; non si scandalizzerebbe nessuno se i religiosi facessero comprendere a fatti, così come fanno a parole, la miseria del mondo. Da tali scandali il Signore trae per loro grandi profitti. E se qualcuno si scandalizza altri avverte il rimorso. Abbiamo oggi più bisogno che mai di qualcuno che sappia ritrarre in sé la vita di Cristo e dei suoi Apostoli! 16. Questo ci ha ottenuto il Signore presentandoci ora il benedetto fra’ Pedro de Alcántara! Il mondo non è capace di sopportare tanta santità. Dicono che oggi la salute non è quella di una volta. Ma quest’uomo santo era dei nostri tempi; ma il suo spirito era d’altri tempi e per questo teneva il mondo sotto i suoi piedi. Pur non essendo andare in giro nudi o vive una penitenza tanto dura come la viveva lui, ci sono molte cose da imparare, come altrove ho detto per allontanarsi dal mondo, e se il Signore scorge in qualcuno coraggio, le insegna. E quale coraggio Sua Maestà infuse a questo santo per vivere una penitenza così aspra per quarantasette anni, come tutti sanno! Voglio dirne qualcosa, perché è tutto verità!
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17. Díjome a mí y a otra persona, de quien se guardaba poco (y a mí el amor que me tenía era la causa, porque quiso el Señor le tuviese para volver por mí y animarme en tiempo de tanta necesidad, como he dicho y diré), paréceme fueron cuarenta años los que me dijo había dormido sola hora y media entre noche y día, y que éste era el mayor trabajo de penitencia que había tenido en los principios, de vencer el sueño, y para esto estaba siempre o de rodillas o en pie. Lo que dormía era sentado, y la cabeza arrimada a un maderillo que tenía hincado en la pared. Echado, aunque quisiera, no podía, porque su celda – como se sabe – no era más larga de cuatro pies y medio. En todos estos años jamás se puso la capilla, por grandes soles y aguas que hiciese, ni cosa en los pies ni vestida; sino un hábito de sayal, sin ninguna otra cosa sobre las carnes, y éste tan angosto como se podía sufrir, y un mantillo de lo mismo encima. Decíame que en los grandes fríos se le quitaba, y dejaba la puerta y ventanilla abierta de la celda, para que con ponerse después el manto y cerrar la puerta, contentaba al cuerpo, para que sosegase con más abrigo. Comer a tercer día era muy ordinario; y díjome que de qué me espantaba, que muy posible era a quien se acostumbraba a ello. Un su compañero me dijo que le acaecía estar ocho días sin comer. Debía ser estando en oración, porque tenía grandes arrobamientos e ímpetus de amor de Dios, de que una vez yo fui testigo. 18. Su pobreza era extrema y mortificación en la mocedad, que me dijo que le había acaecido estar tres años en una casa de su Orden y no conocer fraile, si no era por el habla; porque no alzaba los ojos jamás, y así a las partes que de necesidad había de ir no sabía, sino íbase tras los frailes. Esto le acaecía por los caminos. A mujeres jamás miraba; esto mu-
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17. Disse a me e ad un’altra persona di cui si curava poco (perché la causa prima di tutto era l’amore che provava per me, avendo voluto il Signore che lo incontrassi per venirmi incontro e aiutarmi in un momento in cui avevo, come ho detto e dirò, molto bisogno), mi pare di ricordare insomma che mi disse che era stato per quarant’anni dormendo solo un’ora e mezza per notte, e che questa era la penitenza più difficoltosa che aveva vissuto agli inizi, per vincere il sonno: a tal fine dormiva sempre in ginocchio o in piedi. Per quell’ora e mezza stava seduto con la testa appoggiata ad un piolo conficcato nella parete. Anche volendolo, non avrebbe potuto coricarsi, perché la sua cella, come si sa, non era più lunga di quattro piedi e mezzo. In tutti questi anni non si mise mai il cappuccio, malgrado i violenti soli e piogge, né si pose calzari ai piedi o vestiti; se non un abito di sacco, senza altro sulla pelle, ed anche questo assai stretto, e una mantella simile sulle spalle. Mi diceva che durante i grandi freddi se lo toglieva, e lasciava la porta e la finestra della cella aperte; poi indossava la mantella e chiudeva la porta, per sentire un po’ di caldo. Normalmente mangiava ogni tre giorni; e, vedendomi spaventata, mi disse che, per chi ci si abituava, era cosa molto facile. Un suo compagno mi disse che gli accadeva di stare otto giorni senza mangiare. Penso accadesse quando era immerso in orazione, perché subiva grandi rapimenti e impeti di amore di Dio, di cui una volta fui testimone. 18. La sua povertà così come la sua mortificazione. Mi ha raccontato che gli è accaduto di stare tre anni in una casa del suo ordine, e di non conoscere alcun frate se non dalla voce perché non alzava mai gli occhi, e non conosceva il convento perché dove non era necessario andare non andava se non dietro ad altri frati. Lo stesso se doveva visitare altri luoghi. Non guardava mai le donne, e questo
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chos años. Decíame que ya no se le daba más ver que no ver. Mas era muy viejo cuando le vine a conocer, y tan extrema su flaqueza, que no parecía sino hecho de raíces de árboles. Con toda esta santidad era muy afable, aunque de pocas palabras, si no era con preguntarle. En éstas era muy sabroso, porque tenía muy lindo entendimiento. Otras cosas muchas quisiera decir, sino que he miedo dirá vuestra merced que para qué me meto en esto, y con él lo he escrito. Y así lo dejo con que fue su fin como la vida, predicando y amonestando a sus frailes. Como vio ya se acababa, dijo el salmo de Laetatus sum in his quae dicta sunt mihi, e, hincado de rodillas, murió. 19. Después ha sido el Señor servido yo tenga más en él que en la vida, aconsejándome en muchas cosas. Hele visto muchas veces con grandísima gloria. Díjome la primera que me apareció, que bienaventurada penitencia que tanto premio había merecido y otras muchas cosas. Un año antes que muriese, me apareció estando ausente, y supe se había de morir, y se lo avisé. Estando algunas leguas de aquí cuando expiró, me apareció y dijo cómo se iba a descansar. Yo no lo creí, y díjelo a algunas personas, y desde a ocho días vino la nueva cómo era muerto, o comenzado a vivir para siempre, por mejor decir. 20. Hela aquí acabada esta aspereza de vida con tan gran gloria. Paréceme que mucho más me consuela que cuando acá estaba. Díjome una vez el Señor que no le pedirían cosa en su nombre que no la oyese. Muchas que le he encomendado pida al Señor, las he visto cumplidas. Sea bendito por siempre, amén. 21. Mas ¡qué hablar he hecho, para despertar a vuestra merced a no estimar en nada cosa de esta vida, como si no lo
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per molti anni. Mi diceva che non gli importava vedere o non vedere. Ma quando lo conobbi era già molto vecchio e tanto estrema la sua debolezza che sembrava fatto di radici d’albero. Accompagnato da questa santità, era molto affabile, anche se di poche parole, se non era interrogato. Allora le sue parole erano ricolme di senso, perché era d’intelletto acuto. Vorrei dire altre cose, ma ho paura che vostra grazia si domandi perché mi dilunghi in questo e cosa centri con quanto ho scritto. E così termino dicendo che in morte fu come in vita, predicando e ammonendo i suoi frati. Quando si accorse di essere alla fine, disse il Salmo Laetatus sum in his quae dicta sunt mihi, e, inginocchiatosi, morì. 19. Poi al Signore piacque che io me ne servissi ancora più che in vita, e mi fornì consiglio in molte faccende. L’ho visto molte volte coronato di gloria. La prima volta che lo vidi, mi disse quanto fosse beata la penitenza che gli aveva guadagnato un premio sì elevato, e altre molte cose. Un anno prima di morire mi apparve, in assenza; seppi che doveva morire e glielo comunicai. Distante da qui alcune leghe quando spirò, mi apparve e mi disse che andava a riposare. Io non potei credervi, lo dissi ad alcune persone, e otto giorni dopo ci giunse la notizia che era morto, o, per meglio dire, che aveva cominciato a vivere per sempre. 20. Ecco terminare in tanta gloria le asprezze della vita. Ora pare mi consoli ancor più di quando era in vita. Il Signore una volta mi disse che avrebbe sempre ascoltato quanto gli sarebbe stato domandato in suo nome. Ho visto compiersi molte delle cose che gli ho raccomandato di chiedere al Signore. Sia per sempre benedetto: amen. 21. Ma quanto ho parlato, per richiamare vostra grazia a stimare nulla le cose di questa vita, come se ancora non
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supiese, o no estuviera ya determinado a dejarlo todo y puéstolo por obra! Veo tanta perdición en el mundo, que, aunque no aproveche más decirlo yo de cansarme de escribirlo, me es descanso; que todo es contra mí lo que digo. El Señor me perdone lo que en este caso le he ofendido, y vuestra merced, que le canso sin propósito. Parece que quiero haga penitencia de lo que yo en esto pequé.
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lo sapesse o non fosse deciso a lasciare tutto, e non l’avesse ancora fatto! Vedo tanta perdizione nel mondo che, se non traessi altro frutto dallo scriverlo che stancarmi, già mi sarebbe di riposo: perché quanto scrivo è tutto contro me stessa. Il Signore mi perdoni per le offese che ho a lui inferto, e vostra grazia mi perdoni la stanchezza senza ragione a lui arrecata. Sembra ch’io voglia indurla a far penitenza in riparazione dei miei peccati.
Capítulo 28 En que trata las grandes mercedes que la hizo el Señor y cómo le apareció la primera vez. – Declara qué es visión imaginaria. – Dice los grandes efectos y señales que deja cuando es de Dios. – Es muy provechoso capítulo y mucho de notar. 1. Tornando a nuestro propósito, pasé algunos días, pocos, con esta visión muy continua, y hacíame tanto provecho, que no salía de oración, y aun cuanto hacía, procuraba fuese de suerte que no descontentase al que claramente veía estaba por testigo. Y aunque a veces temía, con lo mucho que me decían, durábame poco el temor, porque el Señor me aseguraba. Estando un día en oración, quiso el Señor mostrarme solas las manos con tan grandísima hermosura que no lo podría yo encarecer. Hízome gran temor, porque cualquier novedad me le hace grande en los principios de cualquiera merced sobrenatural que el Señor me haga. Desde a pocos días, vi también aquel divino rostro, que del todo me parece me dejó absorta. No podía yo entender por qué el Señor se mostraba así poco a poco, pues después me había de hacer merced de que yo le viese del todo, hasta después que he entendido que me iba Su Majestad llevando conforme a mi flaqueza natural. ¡Sea bendito por siempre!, porque tanta gloria junta, tan bajo y ruin sujeto no la pudiera sufrir. Y como quien esto sabía, iba el piadoso Señor disponiendo. 2. Parecerá a vuestra merced que no era menester mucho esfuerzo para ver unas manos y rostro tan hermoso. – Sonlo tanto los cuerpos glorificados, que la gloria que traen consigo ver cosa tan sobrenatural hermosa desatina; y así me hacía tanto temor, que toda me turbaba y alborotaba, aunque
Capitolo ventottesimo Parla delle grandi grazie a lei concesse dal Signore e come le apparve la prima volta. Dichiara trattarsi di visione immaginativa. Parla dei grandi effetti e segni che sono lasciati nell’anima quando è Dio ad agire. Si tratta di un capitolo assai proficuo ed importante. 1. Tornando al nostro argomento, trascorsi alcuni giorni, pochi, di continuo con tale visione, e mi giovava tanto che non venivo mai fuori da questa orazione. Quando me ne distraevo cercavo fosse di tal modo da non scontentare Chi chiaramente mi era presente. Qualche volta tornavo a temere, per tutto quel che mi dicevano, ma la paura durava poco, perché il Signore stesso mi rassicurava. Un giorno, mentre ero raccolta in orazione, il Signore volle mostrarmi solo la sue mani, con tanta bellezza da non saper descrivere. Mi spaventai molto, perché l’inizio di una nuova grazia concessami dal Signore sempre mi produce paura. Da lì a pochi giorni vidi anche quel divin volto che mi lasciò totalmente assorta. Non potevo intendere perché il Signore mi si mostrasse così, poco a poco, se poi mi avrebbe fatto la grazia di vederlo interamente; ma poi compresi che il Signore andava dialogando con me secondo la mia naturale debolezza. Sia per sempre benedetto! Tanta gloria insieme, non sarebbe stata sopportata da un soggetto tanto basso e rovinoso quale io sono. Poiché il Signore ben sapeva questo, agì di conseguenza. 2. Vostra grazia penserà che non fosse necessario un grande sforzo per vedere delle mani e un volto tanto belli. Lo sono tanto i corpi glorificati che il veder la loro gloria così soprannaturale e bella lascia sconvolti; ne restavo tanto spaventata da restarne turbata e stravolta, anche se poi
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después quedaba con certidumbre y seguridad y con tales efectos, que presto se perdía el temor. 3. Un día de San Pablo, estando en misa, se me representó toda esta Humanidad sacratísima como se pinta resucitado, con tanta hermosura y majestad como particularmente escribí a vuestra merced cuando mucho me lo mandó, y hacíaseme harto de mal, porque no se puede decir que no sea deshacerse; mas lo mejor que supe, ya lo dije, y así no hay para qué tornarlo a decir aquí. Sólo digo que, cuando otra cosa no hubiese para deleitar la vista en el cielo sino la gran hermosura de los cuerpos glorificados, es grandísima gloria, en especial ver la Humanidad de Jesucristo, Señor nuestro, aun acá que se muestra Su Majestad conforme a lo que puede sufrir nuestra miseria; ¿qué será adonde del todo se goza tal bien? 4. Esta visión, aunque es imaginaria, nunca la vi con los ojos corporales, ni ninguna, sino con los ojos del alma. Dicen los que lo saben mejor que yo, que es más perfecta la pasada que ésta, y ésta más mucho que las que se ven con los ojos corporales. Esta dicen que es la más baja y adonde más ilusiones puede hacer el demonio, aunque entonces no podía yo entender tal, sino que deseaba, ya que se me hacía esta merced, que fuese viéndola con los ojos corporales, para que no me dijese el confesor se me antojaba. Y también después de pasada me acaecía – esto era luego luego – pensar yo también esto: que se me había antojado. Y fatigábame de haberlo dicho al confesor, pensando si le había engañado. Este era otro llanto, e iba a él y decíaselo. Preguntábame que si me parecía a mí así o si había querido engañar. Yo le decía la verdad, porque, a mi parecer, no mentía, ni tal había pretendido, ni por cosa del mundo dijera una cosa por otra. Esto bien lo sabía él, y así procuraba so-
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mi rimaneva la certezza, la sicurezza, e tali altri effetti che il timore presto mi lasciava. 3. Un giorno, festa di san Paolo, durante la Messa, mi si fece presente tutta la sacratissima Umanità di Cristo così come lo si rappresenta risorto, con tanta bellezza e maestà, come lo descrissi a vostra grazia dopo le sue ripetute richieste, e ne patii, perché non lo si può descrivere senza venire meno. Ho fatto del mio meglio e non v’è ragione di ripetermi. Dico solo che, se in cielo non vi fosse altro a diletto della vista che la bellezza dei corpi glorificati, già sarebbe una gloria immensa, specialmente nel contemplare l’Umanità di Gesù Cristo, nostro Signore. Se già Sua Maestà si mostra tale qui in terra, conformemente a quanto può sopportare la nostra miseria, che cosa sarà mai là dove si può godere interamente di un tal bene? 4. Questa visione, pur essendo immaginaria, non l’ho mai goduta con gli occhi della carne, e neppure le altre, ma con gli occhi dell’anima Chi ne sa più di me, dice che la precedente visione è più perfetta di questa, e che questa è assai superiore a quelle che si vedono con gli occhi corporali. Dicono che questa è la più semplice e la più soggetta alle illusioni del demonio. Io allora non potevo intuire questo pericolo, ma desideravo, giacché mi si concedeva tale grazia, di vederla con gli occhi della carne, perché il confessore non mi dicesse che mi ingannavo. Anche dopo la visione, subito dopo, mi accadeva di pensare di essermi ingannata. Mi dispiacevo di averne parlato al confessore, temendo di aver ingannato anche lui. Ecco un’altra causa di pianto, e poi andavo da lui e gliene parlavo. Mi chiedeva se mi era parso così davvero o se avevo voluto ingannarlo. Io gli dicevo la verità, perché, a mio parere, non mentivo, né l’avrei voluto e per niente al mondo direi una cosa per un’altra. Il confessore
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segarme, y yo sentía tanto en irle con estas cosas, que no sé cómo el demonio me ponía lo había de fingir para atormentarme a mí misma. Mas el Señor se dio tanta prisa a hacerme esta merced y declarar esta verdad, que bien presto se me quitó la duda de si era antojo, y después veo muy claro mi bobería; porque, si estuviera muchos años imaginando cómo figurar cosa tan hermosa, no pudiera ni supiera, porque excede a todo lo que acá se puede imaginar, aun sola la blancura y resplandor. 5. No es resplandor que deslumbre, sino una blancura suave y el resplandor infuso, que da deleite grandísimo a la vista y no la cansa, ni la claridad que se ve para ver esta hermosura tan divina. Es una luz tan diferente de las de acá, que parece una cosa tan deslustrada la claridad del sol que vemos, en comparación de aquella claridad y luz que se representa a la vista, que no se querrían abrir los ojos después. Es como ver un agua clara, que corre sobre cristal y reverbera en ello el sol, a una muy turbia y con gran nublado y corre por encima de la tierra. No porque se representa sol, ni la luz es como la del sol; parece, en fin, luz natural y estotra cosa artificial. Es luz que no tiene noche, sino que, como siempre es luz, no la turba nada. En fin, es de suerte que, por gran entendimiento que una persona tuviese, en todos los días de su vida podría imaginar cómo es. Y pónela Dios delante tan presto, que aun no hubiera lugar para abrir los ojos, si fuera menester abrirlos; mas no hace más estar abiertos que cerrados, cuando el Señor quiere; que, aunque no queramos, se ve. No hay divertimiento que baste, ni hay poder resistir, ni basta diligencia ni cuidado para ello. Esto tengo yo bien experimentado, como diré. 6. Lo que yo ahora querría decir es el modo cómo el Se-
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lo sapeva. E così cercava di consolarmi, e io pativo tanto di andare a raccontargli queste cose che non so come il demonio potesse farmi dubitare di fingere per tormentare me stessa. Ma il Signore si dette tanta fretta di concedermi questa grazia e dichiarare questa verità, che in men che non si dica mi sparì il dubbio e compresi quanto fossi sciocca. Non avrei saputo né potuto in tanti anni immaginarmi una cosa tanto bella perché eccede tutto l’immaginabile qui, su questa terra, se non altro per il suo candore e per il suo splendore. 5. Non è una luce che abbaglia, ma un candore soave dallo splendore infuso, che dà grandissimo diletto alla vista senza stancarla. Così come non la stanca la chiarità necessaria per guardare questa bellezza sì divina. È una luce così diversa da quella terrena, da far sembrare poco luminoso il sole, se paragonato a quella chiarezza e luce come appaiono, da non voler poi più riaprire gli occhi. È come vedere qui un’acqua limpida che corre su di un cristallo riverberandovi la luce del sole, e là un’acqua molto sporca cadere avvolta dalle nubi sulla terra. Non che si veda il sole. Né la luce è come quella del sole; sembra anzi luce naturale, e quell’altra artificiale. È una luce senza tramonto, e permanendo sempre luce, nulla la turba. È insomma di tal fatta che nessuno potrebbe immaginarla, pur pensandoci tutti i giorni della sua vita. Dio la presenta così rapidamente, che non ci sarebbe neppure il tempo per aprire gli occhi, se ce ne fosse bisogno. Aperti o chiusi, non importa; quando è il Signore a volerlo, pur noi non volendolo, vediamo quel che Lui vuole. Non c’è distrazione che tenga, non vi si può resistere, né v’è diligenza o attenzione che basti. L’ho sperimentato, come poi racconterò. 6. Ora mi piacerebbe spiegare come il Signore si mostra
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ñor se muestra por estas visiones. No digo que declararé de qué manera puede ser poner esta luz tan fuerte en el sentido interior, y en el entendimiento imagen tan clara, que parece verdaderamente está allí, porque esto es de letrados. No ha querido el Señor darme a entender el cómo, y soy tan ignorante y de tan rudo entendimiento, que, aunque mucho me lo han querido declarar, no he aun acabado de entender el cómo. Y esto es cierto, que aunque a vuestra merced le parezca que tengo vivo entendimiento, que no le tengo; porque en muchas cosas lo he experimentado, que no comprende más de lo que le dan de comer, como dicen. Algunas veces se espantaba el que me confesaba de mis ignorancias; y jamás me di a entender, ni aun lo deseaba, cómo hizo Dios esto o pudo ser esto, ni lo preguntaba, aunque – como he dicho – de muchos años acá trataba con buenos letrados. Si era una cosa pecado o no, esto sí; en lo demás no era menester más para mí de pensar hízolo Dios todo, y veía que no había de qué me espantar, sino por qué le alabar; y antes me hacen devoción las cosas dificultosas, y mientras más, más. 7. Diré, pues, lo que he visto por experiencia. El cómo el Señor lo hace, vuestra merced lo dirá mejor, y declarará todo lo que fuere oscuro y yo no supiere decir. Bien me parecía en algunas cosas que era imagen lo que veía, mas por otras muchas no, sino que era el mismo Cristo, conforme a la claridad con que era servido mostrárseme. Unas veces era tan en confuso, que me parecía imagen, no como los dibujos de acá, por muy perfectos que sean, que hartos he visto buenos; es disparate pensar que tiene semejanza lo uno con lo otro en ninguna manera, no más ni menos que la tiene una persona viva a su retrato, que por bien que esté sacado no puede ser tan al natural, que, en fin, se ve es cosa muerta. Mas dejemos esto, que aquí viene bien y muy al pie de la letra.
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in queste visioni. Non spiegherò come gli sia possibile porre una luce tanto forte nei sensi interiori, e un’immagine tanto chiara nell’intelligenza da sembrarvi realmente presente: questo lo lascio agli uomini colti. Il Signore non ha voluto farmi capire come, ed essendo io così ignorante e tarda di intelletto, che, anche se hanno cercato di spiegarmelo in tanti tante volte, non ci sono ancora arrivata. Ne sono certa; e anche se vostra grazia mi pensa intelligente, non lo sono. L’ho sperimentato molte volte: capisco solo quello che mi danno da mangiare, come suol dirsi. Il mio confessore, talvolta, si stupiva della mia ignoranza; non riuscì mai a spiegarmi, e io neppure lo desideravo, come Dio avesse fatto questo o quello. Neppure ne facevo domanda, pur avendo avuto a che fare per molti anni con uomini colti. Se una cosa era peccato o no, questo sì, lo chiedevo. Per il resto mi bastava sapere che era Dio a fare tutto, e vedevo che non v’era ragione per spaventarmene ma per lodarlo. E anzi, le cose difficili mi ispirano maggior devozione, e quanto più complesse sono più devozione producono in me. 7. Dirò, quindi, quel che ho veduto per esperienza. Vostra grazia spiegherà meglio di me come il Signore agisce, e chiarirà quanto da parte mia resterà oscuro o io non sappia dire. In alcuni casi, mi sembrava di vedere un’immagine, mentre molte altre volte no, ma che fosse lo stesso Cristo, secondo la chiarezza con cui gli era piaciuto mostrarmisi. Alcune volte era tanto confuso, da sembrarmi un’immagine, non come i quadri terreni, pur perfetti che siano, di cui ne ho visti di ottima qualità. Impossibile pensare ad una somiglianza tra loro; v’è la medesima somiglianza che tra una persona viva e il suo ritratto. Per bene che sia stato fatto non può essere così naturale; si vede che è cosa morta. Ma basta con questo discorso che mi sembra di aver chiarito abbastanza.
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8. No digo que es comparación, que nunca son tan cabales, sino verdad, que hay la diferencia que de lo vivo a lo pintado, no más ni menos. Porque si es imagen, es imagen viva; no hombre muerto, sino Cristo vivo; y da a entender que es hombre y Dios; no como estaba en el sepulcro, sino como salió de él después de resucitado; y viene a veces con tan grande majestad, que no hay quien pueda dudar sino que es el mismo Señor, en especial en acabando de comulgar, que ya sabemos que está allí, que nos lo dice la fe. Represéntase tan señor de aquella posada, que parece toda deshecha el alma se ve consumir en Cristo. ¡Oh Jesús mío!, ¡quién pudiese dar a entender la majestad con que os mostráis! Y cuán Señor de todo el mundo y de los cielos y de otros mil mundos y sin cuento mundos y cielos que Vos crearais, entiende el alma, según con la majestad que os representáis, que no es nada para ser Vos señor de ello. 9. Aquí se ve claro, Jesús mío, el poco poder de todos los demonios en comparación del vuestro, y cómo quien os tuvierecontento puede repisar el infierno todo. Aquí ve la razón que tuvieron los demonios de temer cuando bajasteis al limbo, y tuvieran de desear otros mil infiernos más bajos para huir de tan gran majestad, y veo que queréis dar a entender al alma cuán grande es, y el poder que tiene esta sacratísima Humanidad junto con la Divinidad. Aquí se representa bien qué será el día del juicio ver esta majestad de este Rey, y verle con rigor para los malos. Aquí es la verdadera humildad que deja en el alma, de ver su miseria, que no la puede ignorar. Aquí la confusión y verdadero arrepentimiento de los pecados, que aun con verle que muestra amor, no sabe adonde se meter, y así se deshace toda. Digo que tiene tan grandísima fuerza esta visión, cuando el Señor quiere mostrar al alma mucha parte de su grandeza y majestad, que tengo por imposible, si muy sobrenatural no la quisiese el Señor ayudar con quedar puesta en arrobamiento y éxtasis (que pierde el ver la visión de aquella divi-
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8. Non lo dico a paragone, perché mai sono tanto precisi, ma che davvero c’è la medesima differenza che intercorre tra l’essere vivente e quello dipinto, né più né meno. Se è un’immagine, è un’immagine viva. Non è un uomo morto, ma Cristo vivo; e fa capire che è uomo e Dio; non come era nel sepolcro, ma come ne uscì dopo essere risuscitato. E si presenta talvolta con una tale maestà da non esserci chi possa dubitare che sia proprio il Signore, specialmente dopo aver ricevuto la comunione, dove sappiamo esservi così presente, come ci dice la fede. Ci si mostra tanto signore di noi stessi, che l’anima sembra disfarsi e si vede consumarsi in Lui. Oh, mio Gesù! Chi potrebbe mai spiegare la maestà con cui vi manifestate! E quanto vi mostrate Signore della terra e dei cieli e di tutti gli infiniti mondi e cieli da Voi creati; e l’anima sa che tutto questo è niente essendone Voi il signore, quale vi mostrate! 9. Qui risulta chiaro, Gesù mio, il poco potere dei demoni tutti in paragone al vostro, e come chi vi serve possa tenere tutto l’inferno sotto i suoi piedi. Qui si comprende la ragione che ebbero i demoni di temere quando siete disceso al limbo. Dovettero desiderare altri mille inferni più bassi pur di fuggire una maestà tanto grande; volete far comprendere all’anima quanto sia grande, e il potere di questa sacratissima Umanità unita alla Divinità. Qui risulta chiaro cosa sarà vedere, nel giorno del giudizio, la maestà di tanto Re, e vederlo severo contro i cattivi. Qui, ecco la vera umiltà che lascia nell’anima, quando scorge la sua miseria, da non poterla ignorare. Qui, ecco la confusione, e l’autentico pentimento dei peccati, perché se Lui ancora mostra amore, l’anima non sa dove fuggire e si disfa in sé. È sì forte questa visione, quando il Signore mostra all’anima gran parte della sua grandezza e maestà, che ritengo impossibile che alcuno possa sopportarla, se il Signore non aiutasse l’anima soprannaturalmente, ponendola in
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na presencia con gozar), sería, como digo, imposible sufrirla ningún sujeto. ¿Es verdad que se olvida después? – Tan imprimida queda aquella majestad y hermosura, que no hay poderlo olvidar, si no es cuando quiere el Señor que padezca el alma una sequedad y soledad grande que diré adelante, que aun entonces de Dios parece se olvida. Queda el alma otra, siempre embebida. Parécele comienza de nuevo amor vivo de Dios en muy alto grado, a mi parecer; que, aunque la visión pasada que dije que representa Dios sin imagen es más subida, que para durar la memoria conforme a nuestra flaqueza, para traer bien ocupado el pensamiento, es gran cosa el quedar representado y puesta en la imaginación tan divina presencia. Y casi vienen juntas estas dos maneras de visión siempre; y aun es así que lo vienen, porque con los ojos del alma vese la excelencia y hermosura y gloria de la santísima Humanidad, y por estotra manera que queda dicha se nos da a entender cómo es Dios y poderoso y que todo lo puede y todo lo manda y todo lo gobierna y todo lo hinche su amor. 10. Es muy mucho de estimar esta visión, y sin peligro, a mi parecer, porque en los efectos se conoce no tiene fuerza aquí el demonio. Paréceme que tres o cuatro veces me ha querido representar de esta suerte al mismo Señor en representación falsa: toma la forma de carne, mas no puede contrahacerla con la gloria que cuando es de Dios. Hace representaciones para deshacer la verdadera visión que ha visto el alma; mas así la resiste de sí y se alborota y se desabre e inquieta, que pierde la devoción y gusto que antes tenía, y queda sin ninguna oración. A los principios fue esto – como he dicho – tres o cuatro veces. Es cosa tan diferentísima, que, aun quien hubiere tenido sola oración de quietud, creo lo entenderá por los efectos que quedan dichos en las hablas. Es cosa muy conocida y, si no se quiere dejar engañar un alma, no me parece la enga-
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rapimento ed estasi, quando nel gioire perde il vedere la visione di quella divina presenza. È vero che poi se ne dimentica? Quella maestà e bellezza rimangono tanto impresse da non poter essere dimenticate, se non quando il Signore vuole che l’anima soffra quell’aridità e solitudine di cui parlerò, quando allora sembra dimentica di Dio. L’anima si trasforma, sempre assorta. Le sembra cominciare ad amare nuovamente Dio, a mio parere, di un amore più elevato. Se la visione precedente in cui Dio si manifesta senza immagini, è più elevata, per aiutare la nostra debole memoria, per occupare meglio il nostro pensiero, è assai importante che la divina presenza sia rappresentata e posta nell’immaginazione. Queste due modalità di visione vengono quasi sempre insieme; perché con gli occhi dell’anima si veda l’eccellenza, la bellezza e la gloria della santissima Umanità di Cristo, nell’altro modo si intenda che è Dio, potente, onnipotente, su tutto e che tutto è ricolmo del suo amore. 10. Questa visione è assai preziosa e a mio parere senza pericoli, perché dagli effetti si riconosce che il demonio qui non ha potere. Mi pare che abbia voluto rappresentarmi falsamente così il Signore tre o quattro volte, con falsa rappresentazione: assume la forma di carne, ma non può contraffare la gloria della carne divina. Cerca di distruggere la vera visione dell’anima, ma così facendo l’anima vi resiste, si altera, si disgusta e inquieta, perde la devozione e la pace che prima aveva, e si allontana da ogni genere di orazione. Agli inizi, come ho detto, questo mi accadde tre o quattro volte. È così grande la differenza, che anche chi avesse avuto esperienza della sola orazione di quiete, penso possa intenderlo dagli effetti di cui parlai spiegando le locuzioni. È cosa ovvia, e se un’anima non vuole lasciarsi ingannare, non cadrà in inganno, sempre che avanzi in umiltà e sem-
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ñará, si anda con humildad y simplicidad. A quien hubiere tenido verdadera visión de Dios, desde luego casi se siente; porque, aunque comienza con regalo y gusto, el alma lo lanza de sí; y aun, a mi parecer, debe ser diferente el gusto; y no muestra apariencia de amor puro y casto. Muy en breve da a entender quién es. Así que, adonde hay experiencia, a mi parecer, no podrá el demonio hacer daño. 11. Pues ser imaginación esto, es imposible de toda imposibilidad. Ningún camino lleva, porque sola la hermosura y blancura de una mano es sobre toda nuestra imaginación: pues sin acordarnos de ello ni haberlo jamás pensado, ver en un punto presentes cosas que en gran tiempo no pudieran concertarse con la imaginación, porque va muy más alto – como ya he dicho – de lo que acá podemos comprender...; así que esto es imposible. Y si pudiésemos algo en esto, aun se ve claro por estotro que ahora diré: porque si fuese representado con el entendimiento, dejado que no haría las grandes operaciones que esto hace, ni ninguna (porque sería como uno que quisiese hacer que dormía y estáse despierto porque no le ha venido el sueño: él, como si tiene necesidad o flaqueza en la cabeza, lo desea, adormécese él en sí y hace sus diligencias y a las veces parece hace algo, mas si no es sueño de veras, no le sustentará ni dará fuerza a la cabeza, antes a las veces queda más desvanecida), así sería en parte acá, quedar el alma desvanecida, mas no sustentada y fuerte, antes cansada y disgustada. Acá no se puede encarecer la riqueza que queda: aun al cuerpo da salud y queda confortado. 12. Esta razón, con otras, daba yo cuando me decían que era demonio y que se me antojaba – que fue muchas veces – y ponía comparaciones como yo podía y el Señor me daba a entender. Mas todo aprovechaba poco. Porque como había personas muy santas en este lugar (y yo en su comparación una perdición) y no los llevaba Dios por este camino, luego
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plicità. Chi poi avesse avuto una vera visione di Dio, subito se ne accorge; pur iniziando con consolazioni e piaceri spirituali, l’allontana da sé. A mio parere questi piaceri sono assai diversi, senza neppure l’apparenza di un amore puro e casto. Si capisce subito di chi si tratta. Sicché, ove vi sia esperienza, il demonio, a mio parere, non potrà fare danni. 11. È davvero del tutto impossibile che possa trattarsi di immaginazione. Niente ci porta a questo: la bellezza e bianchezza di una mano superano ogni nostra immaginazione: senza ricordarcene e senza averlo mai pensato, come si potrebbe d’improvviso rendere presenti cose superiori ad ogni pensiero, perché come ho detto superano e di molto le nostre possibilità…; ecco che questo è impossibile. Se potessimo qualcosa in questo, vi offro un’altra spiegazione. Se la rappresentassimo da noi stessi con la nostra intelligenza, non resterebbero in noi gli effetti della visione vera (sarebbe come uno che cercasse di dormire e non vi riuscisse, perché non viene il sonno; lui, sentendone bisogno o avendo la testa stanca, farà finta di addormentarsi, lo desidera e si sforza e talvolta gli sembra di riuscirci, ma non essendo vero sonno, non lo aiuta, né darà energia alla testa, che rimarrà anzi ancor più vacua). E così accade nel caso detto: l’anima ne resta vacua, e non rinvigorita e forte, anzi stanca e disgustata. Qui invece resta indescrivibile la ricchezza che le resta: e rinvigorisce anche il corpo che ne resta confortato. 12. Questa e altre ragioni porgevo io quando mi dicevano – e non fu una volta soltanto – che era il demonio, che mi ingannavo; io ricorrevo ai paragoni possibili come il Signore andava suggerendomi. Ma ottenevo ben poco. Essendoci in Avila molte persone sante (in confronto alle quali io ero un disastro), non conducendole Dio per questo
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era el temor en ellos; que mis pecados parece lo hacían, que de uno en otro se rodeaba de manera, que lo venían a saber, sin decirlo yo sino a mi confesor o a quien él me mandaba. 13. Yo les dije una vez que si los que me decían esto me dijeran que a una persona que hubiese acabado de hablar y la conociese mucho, que no era ella, sino que se me antojaba, que ellos lo sabían, que sin duda yo lo creyera más que lo que había visto. Mas si esta persona me dejara algunas joyas y se me quedaban en las manos por prendas de mucho amor, y que antes no tenía ninguna y me veía rica siendo pobre, que no podría creerlo, aunque yo quisiese. Y que estas joyas se las podría mostrar, porque todos los que me conocían veían claro estar otra mi alma, y así lo decía mi confesor. Porque era muy grande la diferencia en todas las cosas, y no disimulada, sino muy con claridad lo podían todos ver. Porque, como antes era tan ruin, decía yo que no podía creer que si el demonio hacía esto para engañarme y llevarme al infierno, tomase medio tan contrario como era quitarme los vicios y poner virtudes y fortaleza. Porque veía claro con estas cosas quedar en una vez otra. 14. Mi confesor, como digo – que era un padre bien santo de la Compañía de Jesús –, respondía esto mismo según yo supe. Era muy discreto y de gran humildad, y esta humildad tan grande me acarreó a mí hartos trabajos; porque, con ser de mucha oración y letrado, no se fiaba de sí, como el Señor no le llevaba por este camino. Pasólos harto grandes conmigo de muchas maneras. Supe que le decían que se guardase de mí, no le engañase el demonio con creerme algo de lo que le decía. Traíanle ejemplos de otras personas. Todo esto me
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cammino, temevano. Pareva parlassero dei miei peccati, e i segreti, passando di bocca in bocca, venivano conosciuti, mentre io non ne parlavo che al mio confessore e a chi lui mi indicava. 13. Risposi loro una volta che se mi avessero detto che una persona con cui mi fossi intrattenuta a parlare, di mia conoscenza, non era lei ma un’altra, e ne eran certi che mi sbagliassi, io allora avrei creduto a loro più che a quel che avevo di fatto veduto. Ma se suddetta persona mi avesse dato gioielli lasciandoli nelle mie mani quale pegno del suo grande amore, se prima non ne avessi alcuno e mi ritrovasi ricca da povera che ero, allora, pur volendolo, non potrei credere alle vostre parole. Potrei mostrarvi questi gioielli, perché quanti mi conoscevano sapevano quanto fossi cambiata, come diceva il mio confessore. Era assai grande la differenza in ogni cosa, e senza dissimulazione: tutti potevano rendersene conto. Se prima ero piena di miserie, dicevo di non poter credere che se il demonio faceva questo per ingannarmi e portarmi all’inferno, potesse utilizzare un mezzo tanto opposto allo scopo come liberarmi dai vizi e porre in me virtù e fortezza. Capivo chiaramente che una sola di quelle visioni era sufficiente per trasformarmi in altra. 14. Il mio confessore, ripeto, padre assai santo della Compagnia di Gesù, a quanto seppi rispondeva nel medesimo modo. Era molto discreto e umile, e proprio la sua grande umiltà mi procurò tribolazioni, perché, pur essendo uomo di grande vita interiore e colto, non si fidava di sé, perché il Signore non lo conduceva per questa via. Soffrì per me molto e in molti modi. Venni a sapere che gli dicevano di star in guardia con me, che il demonio non lo ingannasse col credere a quanto gli dicevo. Gli facevano esempi di altre persone. Tutto questo mi affliggeva. Teme-
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fatigaba a mí. Temía que no había de haber con quién me confesar, sino que todos habían de huir de mí. No hacía sino llorar. 15. Fue providencia de Dios querer él durar en oírme, sino que era tan gran siervo de Dios, que a todo se pusiera por El. Y así me decía que no ofendiese yo a Dios ni saliese de lo que él me decía; que no hubiese miedo me faltase. Siempre me animaba y sosegaba. Mandábame siempre que no le callase ninguna cosa. Yo así lo hacía. El me decía que haciendo yo esto, que aunque fuese demonio, no me haría daño, antes sacaría el Señor bien del mal que él quería hacer a mi alma. Procuraba perfeccionarla en todo lo que él podía. Yo, como traía tanto miedo, obedecíale en todo, aunque imperfectamente, que harto pasó conmigo tres años y más, que me confesó, con estos trabajos; porque en grandes persecuciones que tuve, y cosas hartas que permitía el Señor me juzgasen mal, y muchas estando sin culpa, con todo venían a él y era culpado por mí, estando él sin ninguna culpa. 16. Fuera imposible, si no tuviera tanta santidad – y el Señor que le animaba – poder sufrir tanto, porque había de respondera los que les parecía iba perdida, y no le creían; y por otra parte, habíame de sosegar a mí y de curar el miedo que yo traía, poniéndomele mayor. Me había por otra parte de asegurar, porque a cada visión, siendo cosa nueva, permitía Dios me quedasen después grandes temores. Todo me procedía de ser tan pecadora yo y haberlo sido. El me consolaba con mucha piedad y, si él se creyera a sí mismo, no padeciera yo tanto; que Dios le daba a entender la verdad en todo, porque el mismo Sacramento le daba luz, a lo que yo creo. 17. Los siervos de Dios, que no se aseguraban, tratában-
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vo che non avrei più avuto con chi confessarmi, e che tutti mi avrebbero evitato. Non facevo altro che piangere. 15. Fu provvidenza divina se quel Padre continuò ad ascoltarmi. Desiderava tanto compiacere il Signore, che per amore suo avrebbe fatto qualunque cosa. Mi raccomandava di non offendere Dio, che non mi allontanassi dai suoi consigli: di non avere paura che mi abbandonasse. Mi animava e mi incoraggiava sempre. Mi diceva sempre che non gli tacessi alcunché. E così facevo. Mi diceva che comportandomi così, anche fosse stato il demonio, non mi avrebbe fatto danno ma che anzi avrei ottenuto dal Signore un bene dal male che lui tentava di arrecare all’anima mia. Cercava di perfezionarla in tutto quel che poteva. Io, con la paura che avevo, gli obbedivo in tutto, pur imperfettamente. Mi seguì confessandomi per più di tre anni, patendo travagli. Ebbi a subire persecuzioni e altri dolori permessi dal Signore ove mi giudicarono male, pur essendo io innocente. E, con tutto questo, se la prendevano con lui, senza che ne avesse colpa. 16. Se non fosse stato tanto santo e se il Signore non l’avesse sostenuto, sarebbe stato impossibile sopportare tanto. Doveva infatti render conto a chi mi riteneva perduta e non gli credevano; e poi doveva incoraggiare me e medicare la mia paura, che invece mi accresceva. Doveva poi rassicurarmi, perché dopo ogni visione diversa dalle altre, Dio permetteva che fossi assalita da grandi timori. Tutto derivava dall’essere stata ed essere una grande peccatrice. Lui mi consolava pietosamente, e, se si fosse fidato di se stesso, non avrei sofferto così tanto. Dio gli faceva vedere il vero in ogni cosa, illuminato dal medesimo Sacramento, a quanto credo. 17. I servi di Dio, che non si rassicuravano mai, mi
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me mucho. Yo, como hablaba con descuido algunas cosas que ellos tomaban por diferente intención (yo quería mucho al uno de ellos, porque le debía infinito mi alma y era muy santo; yo sentía infinito de que veía no me entendía, y él deseaba en gran manera mi aprovechamiento y que el Señor me diese luz), y así lo que yo decía – como digo – sin mirar en ello, parecíales poca humildad. En viéndome alguna falta – que verían muchas –, luego era todo condenado. Preguntábanme algunas cosas; yo respondía con llaneza y descuido. Luego les parecía los quería enseñar, y que me tenía por sabia. Todo iba a mi confesor, porque, cierto, ellos deseaban mi provecho. El a reñirme. 18. Duró esto harto tiempo, afligida por muchas partes, y con las mercedes que me hacía el Señor todo lo pasaba. Digo esto para que se entienda el gran trabajo que es no haber quien tenga experiencia en este camino espiritual, que a no me favorecer tanto el Señor, no sé qué fuera de mí. Bastantes cosas había para quitarme el juicio, y algunas veces me veía en términos que no sabía qué hacer, sino alzar los ojos al Señor. Porque contradicción de buenos a una mujercilla ruin y flaca como yo y temerosa, no parece nada así dicho, y con haber yo pasado en la vida grandísimos trabajos, es éste de los mayores. Plega al Señor que yo haya servido a Su Majestad algo en esto; que de que le servían los que me condenaban y argüían, bien cierta estoy, y que era todo para gran bien mío.
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sentivano spesso (volevo molto bene ad uno di loro cui la mia anima era infinitamente debitrice, ed era molto santo; pativo che non mi comprendesse, pur essendo assai desideroso del mio miglioramento e che il Signore mi concedesse le sue luci). Parlavo loro liberamente di cose che comprendevano però contrarie alla mia intenzione. Io glielo dicevo, e questo sembrava loro mancanza di umiltà. Scorgendo in me qualche mancanza, e non erano poche, tutto era condannato. Mi porgevano domande; rispondevo linearmente e semplicemente. Pensavano che volessi insegnare loro e che mi pensassi saggia. Tutto era riferito al mio confessore perché loro, certo, desideravano il mio bene. E lui mi sgridava. 18. Rimasi così per parecchio tempo, afflitta da molte parti; sopportavo tutto in merito alle grazie che mi concedeva il Signore. Dico queste cose perché sia compresa la fatica presupposta dal non avere una guida d’esperienza in questo cammino spirituale. Se il Signore non mi avesse favorito tanto non so cosa sarebbe stato di me. Ce n’era abbastanza da perdere la testa. Mi vedevo ridotta agli estremi di non saper che fare se non alzare gli occhi al Signore. Soffrire le persecuzioni dei buoni, per una donnetta miserabile, debole e timorosa come me, sembra poca cosa a dirsi, ma, avendo patito grandi travagli nella mia vita, so che questa è una tra le più grandi prove. Voglia il Signore che io sia risultata gradita in qualche cosa a Sua Maestà, in tutto questo. Sono infatti certa che siano stati a Lui graditi quanti mi condannavano e rimproveravano, e che tutto sia avvenuto per maggior mio profitto.
Capítulo 29 Prosigue en lo comenzado y dice algunas mercedes grandes que la hizo el Señor y las cosas que Su Majestad la decía para asegurarla y para que respondiese a los que la contradecían. l. Mucho he salido del propósito, porque trataba de decir las causas que hay para ver que no es imaginación; porque ¿cómo podríamos representar con estudio la Humanidad de Cristo y ordenando con la imaginación su gran hermosura? Y no era menester poco tiempo, si en algo se había de parecer a ella. Bien la puede representar delante de su imaginación y estarla mirando algún espacio, y las figuras que tiene y la blancura, y poco a poco irla más perfeccionando y encomendando a la memoria aquella imagen. Esto ¿quién se lo quita, pues con el entendimiento la pudo fabricar? En lo que tratamos, ningún remedio hay de esto, sino que la hemos de mirar cuando el Señor lo quiere representar y como quiere y lo que quiere. Y no hay quitar ni poner, ni modo para ello aunque más hagamos, ni para verlo cuando queremos, ni para dejarlo de ver; en queriendo mirar alguna cosa particular, luego se pierde Cristo. 2. Dos años y medio me duró que muy ordinario me hacía Dios esta merced. Habrá más de tres que tan continuo me la quitó de este modo, con otra cosa más subida – como quizá diré después –; y con ver que me estaba hablando y yo mirando aquella gran hermosura y la suavidad con que habla aquellas palabras por aquella hermosísima y divina boca, y otras veces con rigor, y desear yo en extremo entender el
Capitolo ventinovesimo Prosegue nel medesimo argomento e racconta di alcune grandi grazie a lei concesse dal Signore e delle cose che Sua Maestà le andava dicendo per rassicurarla e perché fosse in grado di rispondere a quanti la contraddicevano. 1. Sono fuor di tema, perché cercavo di spiegare le ragioni per cui queste visioni non possono nascere dalla nostra immaginazione. Come potremmo rappresentare con uno sforzo personale l’Umanità di Cristo e ordinare con l’immaginazione la sua grande bellezza? Non sarebbe stato necessario poco tempo, se l’immagine avrebbe dovuto somigliargli almeno un poco. Se possiamo rappresentare all’immaginazione e fermarci a contemplare un po’ di tempo i suoi contorni, e la bianchezza, e perfezionare un po’ alla volta quell’immagine imprimendola nella memoria, chi potrebbe rubare una simile immagine, se a fabbricarla è stato l’intelletto? Nel nostro caso non c’è storia, perché ci tocca vedere quel che il Signore vuole e quando Lui lo vuole. Non possiamo togliere o aggiungere nulla, per quanto ci diamo da fare, né possiamo scegliere se guardarlo o non guardarlo; e se vogliamo concentrarci su qualche particolare, corriamo il pericolo di perdere Cristo stesso. 2. Per due anni e mezzo il Signore mi concesse assai frequentemente questa grazia. Da circa tre anni non me la concede così, ma me ne concede un’altra ancora più elevata. Ora sono più di tre anni che non me l’accorda così spesso. Però l’ha sostituita con un’altra più elevata di cui magari parlerò. Quando mi parlava, io contemplavo la grande bellezza e soavità con cui la sua bellissima e divina bocca pronunciava quelle parole, talvolta con severità. Io desideravo tantissimo scorgere il colore dei suoi occhi o
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color de sus ojos o del tamaño que era, para que lo supiese decir, jamás lo he merecido ver, ni me basta procurarlo, antes se me pierde la visión del todo. Bien que algunas veces veo mirarme con piedad; mas tiene tanta fuerza esta vista, que el alma no la puede sufrir, y queda en tan subido arrobamiento que, para más gozarlo todo, pierde esta hermosa vista. Así que aquí no hay que querer y no querer. Claro se ve quiere el Señor que no haya sino humildad y confusión, y tomar lo que nos dieren y alabar a quien lo da. 3. Esto es en todas las visiones, sin quedar ninguna, que ninguna cosa se puede, ni para ver menos ni más, hace ni deshace nuestra diligencia. Quiere el Señor que veamos muy claro no es ésta obra nuestra, sino de Su Majestad; porque muy menos podemos tener soberbia, antes nos hace estar muy humildes y temerosos, viendo que, como el Señor nos quita el poder para ver lo que queremos, nos puede quitar estas mercedes y la gracia, y quedar perdidos del todo; y que siempre andemos con miedo, mientras en este destierro vivimos. 4. Casi siempre se me representaba el Señor así resucitado, y en la Hostia lo mismo, si no eran algunas veces para esforzarme, si estaba en tribulación, que me mostraba las llagas; algunas veces en la cruz y en el Huerto; y con la corona de espinas, pocas; y llevando la cruz también algunas veces, para – como digonecesidades mías y de otras personas, mas siempre la carne glorificada. Hartas afrentas y trabajos he pasado en decirlo, y hartos temores y hartas persecuciones. Tan cierto les parecía que tenía demonio, que me querían conjurar algunas personas. De esto poco se me daba a mí: más sentía cuando veía yo que temían los confesores de confesarme, o cuando sabía les decían algo. Con todo, jamás me podía pesar de haber visto estas visiones celestiales, y por todos los bienes y deleites
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quanto fosse alto, per poterne riferire, ma non ho mai meritato tanto, neppure sforzandomi, ché allora sparisce la visione. Altre volte mi guarda con bontà. Ma il suo sguardo ha tanta forza che l’anima non può sopportarlo, e resta in un tale rapimento che per goderlo del tutto, ne perde la vista. Sicché non c’entra qui volere o non volere. Chiaramente il Signore non vuole che vi sia nell’anima altro che umiltà e confusione, che accettiamo quel che ci arriva e lodiamo chi ce lo dona. 3. Questo accade in tutte la visioni, nessuna esclusa. E non possiamo farci nulla; il nostro sforzo non vale a vedere più o meno. Il Signore vuole renderci consapevoli che non è opera nostra, ma di Sua Maestà; come il Signore ci toglie il potere di guardare quel che vogliamo, così può toglierci questi favori celesti e la medesima grazia perdendoci del tutto, e così saremo molto meno superbi, e saremo anzi umili e timorosi di noi stessi. È bene procedere con prudenza, finché viviamo in questo mondo. 4. Il Signore mi si presentava quasi sempre da risorto, così come mi appariva Ostia santa. Talvolta, per incoraggiarmi nella tribolazione, mi mostrava le piaghe; altre volte lo vedevo inchiodato alla Croce, o nell’orto degli ulivi; poche volte coronato di spine; oppure mentre portava la Croce, sempre per mia o altrui necessità, e sempre con il suo corpo glorioso. Nel parlare di queste cose ho subito grandi affronti e fatiche, grandi paure e persecuzioni. Ad alcuni sembrava così certo che avessi un demonio che volevano sottopormi ad esorcismi rituali. Questo non mi preoccupava, ma pativo quando vedevo che i confessori avevano paura di confessarmi, o quando mi accorgevo che le calunnie erano giunte ai loro orecchi. Tuttavia non mi sono mai dispiaciuta di aver avuto quelle visioni celestiali, e non baratterei
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del mundo sola una vez no lo trocara. Siempre lo tenía por gran merced del Señor, y me parece un grandísimo tesoro, y el mismo Señor me aseguraba muchas veces. Yo me veía crecer en amarle muy mucho; íbame a quejar a El de todos estos trabajos; siempre salía consolada de la oración y con nuevas fuerzas. A ellos no los osaba yo contradecir, porque veía era todo peor, que les parecía poca humildad. Con mi confesor trataba; él siempre me consolaba mucho, cuando me veía fatigada. 5. Como las visiones fueron creciendo, uno de ellos que antes me ayudaba (que era con quien me confesaba algunas veces que no podía el ministro), comenzó a decir que claro era demonio. Mándanme que, ya que no había remedio de resistir, que siempre me santiguase cuando alguna visión viese, y diese higas, porque tuviese por cierto era demonio, y con esto no vendría; y que no hubiese miedo, que Dios me guardaría y me lo quitaría. A mí me era esto gran pena; porque, como yo no podía creer sino que era Dios, era cosa terrible para mí. Y tampoco podía – como he dicho – desear se me quitase; mas, en fin, hacía cuanto me mandaban. Suplicaba mucho a Dios que me librase de ser engañada. Esto siempre lo hacía y con hartas lágrimas, y a San Pedro y a San Pablo, que me dijo el Señor, como fue la primera vez que me apareció en su día, que ellos me guardarían no fuese engañada; y así muchas veces los veía al lado izquierdo muy claramente, aunque no con visión imaginaria. Eran estos gloriosos Santos muy mis señores. 6 Dábame este dar higas grandísima pena cuando veía esta visión del Señor; porque cuando yo le veía presente, si me hicieran pedazos no pudiera yo creer que era demonio, y así era un género de penitencia grande para mí. Y, por no andar tanto santiguándome, tomaba una cruz en la mano. Esto
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una di quelle visioni neppure con tutte le ricchezze e i piaceri del mondo. Le ho sempre ritenute una grande grazia di Dio, un grandissimo tesoro di cui il Signore stesso mi confermava con frequenza. Il mio amore nei suoi confronti cresceva di volta in volta; affidavo a Lui tutte le mie pene; uscivo dall’orazione con nuove forze. Non osavo contraddire i miei confessori perché tutto peggiorava: sembravo loro poco umile. Ne parlavo con il mio confessore, e lui, vedendomi affranta, mi consolava molto. 5. Quando le visioni crebbero di numero, uno di quelli che prima mi aiutavano (che sostituiva talvolta nelle confessioni il ministro incaricato), cominciò a dire che si trattava evidentemente del demonio. Non potendo io evitare le visioni, mi comandarono che, al loro cominciare, facessi il segno della croce, e facessi a lui le corna, perché trattandosi del demonio, se ne andasse. Che non avessi paura: Dio mi avrebbe difeso e liberata. Ne pativo proprio tanto; non potendo dubitare che fosse Dio, il resto mi era terribile. E non potevo, come ho già detto, desiderare che cessassero; ma, in fine, mi sono sforzata di obbedire. Supplicavo Dio perché mi liberasse dall’inganno. Lo facevo sempre tra le lacrime, e chiedevo a san Pietro e a san Paolo, perché il Signore mi era apparso la prima volta nel giorno della loro festa, dicendomi che proprio loro mi avrebbero protetta dagli inganni. Molto spesso li ho sentiti chiaramente al mio lato sinistro, ma non in visione immaginaria. Questi Santi gloriosi erano miei signori protettori. 6. Far le corna quando il Signore mi appariva mi dava grandissimo dolore; quando lo vedevo dinanzi a me, non potevo credere fosse il demonio, neppure se qualcuno mi avesse fatto a pezzi. Tutto ciò, per me, era una penitenza assai costosa. Per non fare di continuo il segno della croce,
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hacía casi siempre; las higas no tan continuo, porque sentía mucho. Acordábame de las injurias que le habían hecho los judíos, y suplicábale me perdonase, pues yo lo hacía por obedecer al que tenía en su lugar, y que no me culpase, pues eran los ministros que El tenía puestos en su Iglesia. Decíame que no se me diese nada, que bien hacía en obedecer, mas que él haría que se entendiese la verdad. Cuando me quitaban la oración, me pareció se había enojado. Díjome que les dijese que ya aquello era tiranía. Dábame causas para que entendiese que no era demonio. Alguna diré después. 7. Una vez, teniendo yo la cruz en la mano, que la traía en un rosario, me la tomó con la suya, y cuando me la tornó a dar, era de cuatro piedras grandes muy más preciosas que diamantes, sin comparación, porque no la hay casi a lo que se ve sobrenatural. Diamante parece cosa contrahecha e imperfecta, de las piedras preciosas que se ven allá. Tenía las cinco llagas de muy linda hechura. Díjome que así la vería de aquí adelante, y así me acaecía, que no veía la madera de que era, sino estas piedras. Mas no lo veía nadie sino yo. En comenzando a mandarme hiciese estas pruebas y resistiese, era muy mayor el crecimiento de las mercedes. En queriéndome divertir, nunca salía de oración. Aun durmiendo me parecía estaba en ella. Porque aquí era crecer el amor y las lástimas que yo decía al Señor y el no lo poder sufrir; ni era en mi mano, aunque yo quería y más lo procuraba, de dejar de pensar en El. Con todo, obedecía cuando podía, mas podía poco o nonada en esto, y el Señor nunca me lo quitó; mas, aunque me decía lo hiciese, asegurábame por otro cabo, y enseñábame lo que les había de decir, y así lo hace ahora, y dábame tan bastantes razones, que a mí me hacía toda seguridad.
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prendevo in mano una croce. Questo lo facevo sempre, ma non sempre facevo le corna, perché ne soffrivo molto. Mi ricordavo delle ingiurie dei giudei, e lo supplicavo di perdonarmi, perché io lo facevo per obbedire chi mi comandava al suo posto, che non me ne incolpasse, perché eran tutte cose provenienti da chi Lui aveva posto nella sua chiesa. Mi diceva di non darmene pensiero, che facevo bene ad obbedire, e che Lui avrebbe fatto sì che si manifestasse la verità al riguardo. Quando mi fu proibita l’orazione, mi parve disgustato. Mi disse di comunicare loro sapere che era una tirannia. E mi forniva ragioni da cui si comprendesse che il demonio non c’entrava. Ne spegherò poi qualcuna. 7. Una volta, mentre tenevo in mano la croce di una corona del rosario, il Signore me la prese con la sua mano, e quando me la restituì, era composta di quattro pietre grandi e assai più preziose di diamanti; senza paragone, perché non v’è proporzione con il soprannaturale. Al loro confronto, il diamante sembra un qualcosa di contraffatto e imperfetto. C’erano le sue cinque piaghe di fattura assai preziosa. Mi disse che d’allora le avrei sempre viste così, e così è stato. Non ne scorgevo più il legno, ma le pietre, e potevo vederle solo io. Da quando cominciarono a comandarmi queste prove e di opporre resistenza alle visioni, le grazie crebbero fortemente. Pur volendomi distrarre, non uscivo dall’orazione. Perfino durante il sonno mi sembrava di pregare. Stava crescendo l’amore, confidavo al Signore le mie pene e il non poterle sopportare; non potevo smettere di pensarlo, malgrado lo volessi e mi impegnassi in questo. Tuttavia, obbedivo quanto potevo, e, devo dire, potevo davvero poco o niente, e il Signore non mi tolse questo tormento. Insisteva perché obbedissi, mi rassicurava, mi indicava quel che dovevo dire, come sta facendo adesso, e me ne dava così tante ragioni da colmarmi di certezze.
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8. Desde a poco tiempo comenzó Su Majestad, como me lo tenía prometido, a señalar más que era El, creciendo en mí un amor tan grande de Dios, que no sabía quién me le ponía, porque era muy sobrenatural, ni yo le procuraba. Veíame morir con deseo de ver a Dios, y no sabía adónde había de buscar esta vida, si no era con la muerte. Dábanme unos ímpetus grandes de este amor, que, aunque no eran tan insufrideros como los que ya otra vez he dicho ni de tanto valor, yo no sabía qué me hacer; porque nada me satisfacía, ni cabía en mí, sino que verdaderamente me parecía se me arrancaba el alma. ¡Oh artificio soberano del Señor! ¡Qué industria tan delicada hacíais con vuestra esclava miserable! Escondíaisos de mí y apretábaisme con vuestro amor, con una muerte tan sabrosa que nunca el alma querría salir de ella. 9. Quien no hubiere pasado estos ímpetus tan grandes, es imposible poderlo entender, que no es desasosiego del pecho, ni unas devociones que suelen dar muchas veces, que parece ahogan el espíritu, que no caben en sí. Esta es oración más baja, y hanse de evitar estos aceleramientos con procurar con suavidad recogerlos dentro en sí y acallar el alma; que es esto como unos niños que tienen un acelerado llorar, que parece van a ahogarse, y con darlos a beber, cesa aquel demasiado sentimiento. Así acá la razón ataje a encoger la rienda, porque podría ser ayudar el mismo natural; vuelva la consideración con temer no es todo perfecto, sino que puede ser mucha parte sensual, y acalle este niño con un regalo de amor que la haga mover a amar por vía suave y no a puñadas, como dicen. Que recojan este amor dentro, y no como olla que cuece demasiado, porque se pone la leña sin discreción y se vierte toda; sino que moderen la causa que tomaron para ese fuego y procuren matar la llama con lágrimas suaves y no penosas, que lo son las de estos sentimientos y hacen mucho daño. Yo las tuve algunas veces a los principios, y dejábanme
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8. Da lì a poco, Sua Maestà cominciò, come mi aveva promesso, ad assicurarmi ancora di più che era Lui, accrescendo in me un amore di Dio così grande da non sapere chi me lo donava; era di natura soprannaturale, e non proveniva da me. Mi sembrava di morire nel desiderio di vedere Dio, e non sapevo dove cercare questa vita se non con la morte. I grandi impeti di questo amore crescevano tanto, benché non fossero insopportabili e forti come quelli già descritti, che non sapevo come muovermi; nulla mi soddisfaceva, né restavo in me, ma solo mi sembrava davvero che mi si rapisse l’anima. O sovrano artifizio del Signore! Quale delicato strumento avete inventato per la vostra misera serva! Vi nascondevate a me e al contempo mi colmavate del vostro amore, con una morte tanto gustosa che mai l’anima ne sarebbe voluta uscire. 9. Chi non ha subito quanto questi impeti interiori così violenti, non può capire: non è un venir meno del cuore, né una di quelle frequenti devozioncelle che sembra facciano uscire da sé affogando lo spirito. Questi fenomeni fanno parte di un livello d’orazione assai minore; sono accelerazioni da evitare, cercando soavemente che tali persone rientrino in sé e tranquillizzino l’anima; accade come fanno certi bambini che hanno un pianto accelerato che sembra soffocarli, ma basta farli bere perché passi tutto. Così qui, la ragione deve tirare le briglie perché altrimenti si faciliterebbe la parte naturale. Il bambino sia tranquillizzato da un dono d’amore che lo porti ad amare soavemente e non a pugni. Raccolgano questo amore in se stessi, ma non come la pentola che, per troppa legna e troppo fuoco, cuoce troppo e butta tutto al di fuori. Moderino, invece, le ragioni del fuoco, e cerchino di spegnere la fiamma con lacrime soavi e non nate da fatica, come lo sono quelle provenienti da quei sentimenti, in sé dannose. Agli inizi, le ho subite anch’io, e mi lasciavano fuori di te-
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perdida la cabeza y cansado el espíritu de suerte que otro día y más no estaba para tornar a la oración. Así que es menester gran discreción a los principios para que vaya todo con suavidad y se muestre el espíritu a obrar interiormente. Lo exterior se procure mucho evitar. 10. Estotros ímpetus son diferentísimos. No ponemos nosotros la leña, sino que parece que, hecho ya el fuego, de presto nos echan dentro para que nos quememos. No procura el alma que duela esta llaga de la ausencia del Señor, sino hincan una saeta en lo más vivo de las entrañas y corazón, a las veces, que no sabe el alma qué ha ni qué quiere. Bien entiende que quiere a Dios, y que la saeta parece traía hierba para aborrecerse a sí por amor de este Señor, y perdería de buena gana la vida por El. No se puede encarecer ni decir el modo con que llaga Dios el alma, y la grandísima pena que da, que la hace no saber de sí; mas es esta pena tan sabrosa, que no hay deleite en la vida que más contento dé. Siempre querría el alma – como he dicho – estar muriendo de este mal. 11. Esta pena y gloria junta me traía desatinada, que no podía yo entender cómo podía ser aquello. ¡Oh, qué es ver un alma herida! Que digo que se entiende de manera que se puede decir herida por tan excelente causa; y ve claro que no movió ella por dónde le viniese este amor, sino que del muy grande que el Señor la tiene, parece cayó de presto aquella centella en ella que la hace toda arder. ¡Oh, cuántas veces me acuerdo, cuando así estoy, de aquel verso de David: Quemadmodum desiderat cervus ad fontes aquarum que me parece lo veo al pie de la letra en mí! 12. Cuando no da esto muy recio, parece se aplaca algo, al menos busca el alma algún remedio – porque no sabe qué hacer – con algunas penitencias, y no se sienten más ni hace
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sta e tanto debole di spirito da non esser più capace pormi in orazione per un intera giornata e più. Occorre insomma grande discrezione, agli inizi, perché tutto cresca soavemente, indicando all’anima come operare interiormente. Ogni manifestazione esteriore va evitata. 10. Gli impeti di cui parlo sono molto diversi. Non siamo noi a mettere la legna, ma, il fuoco acceso, ci buttano subito dentro perché ne bruciamo. Non è l’anima a procurare il dolore della piaga dell’assenza del Signore, ma è una saetta che inculcano nel più profondo delle viscere talora fino al cuore, da non sapere più l’anima cos’ha e cosa vuole. Ben capisce che vuole amare Dio, e che la saetta pare avvelenata d’amore da aborrire se stessi per amore del medesimo Signore, e per Lui perderebbe volentieri la sua stessa vita. È inesplicabile come Dio ferisca l’anima, e il grande tormento che ne viene, da perdere se stessa. Ma tale pena è così gustosa, che non v’è piacere in terra che possa dar più gioia. L’anima vorrebbe in ogni istante morire di questo male, come ho detto. 11. Questa pena e gioia unite, mi stupivano tanto da non potermene capacitare. Oh, cos’è vedere un’anima ferita! Per quanto sia possibile comprendere d’essere stata ferita da tale amante; perché vede chiaramente di non essersi lei mossa verso l’origine di questo amore, ma amandola così tanto il Signore, è Lui l’origine di quella scintilla che tutta la fa ardere. Quante volte, in simili circostanze, mi ricordo del verso di Davide: Quemadmodum desiderat cervus ad fontes aquarum! Posso riferirlo letteralmente a me. 12. Quando l’impeto non è così forte, e sembra che torni la quiete, l’anima – non sapendo che fare – sembra cercare rimedio in alcune penitenze, ma non soffre e neppu-
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más pena derramar sangre que si estuviese el cuerpo muerto. Busca modos y maneras para hacer algo que sienta por amor de Dios; mas es tan grande el primer dolor, que no sé yo qué tormento corporal le quitase. Como no está allí el remedio, son muy bajas estas medicinas para tan subido mal; alguna cosa se aplaca y pasa algo con esto, pidiendo a Dios la dé remedio para su mal, y ninguno ve sino la muerte, que con ésta piensa gozar del todo a su Bien. Otras veces da tan recio, que eso ni nada no se puede hacer, que corta todo el cuerpo. Ni pies ni brazos no puede menear; antes si está en pie se sienta, como una cosa trasportada que no puede ni aun resolgar; sólo da unos gemidos no grandes, porque no puede más; sonlo en el sentimiento. 13. Quiso el Señor que viese aquí algunas veces esta visión: veía un ángel cabe mí hacia el lado izquierdo, en forma corporal, lo que no suelo ver sino por maravilla; aunque muchas veces se me representan ángeles, es sin verlos, sino como la visión pasada que dije primero. En esta visión quiso el Señor le viese así: no era grande, sino pequeño, hermoso mucho, el rostro tan encendido que parecía de los ángeles muy subidos que parecen todos se abrasan. Deben ser los que llaman querubines, que los nombres no me los dicen; mas bien veo que en el cielo hay tanta diferencia de unos ángeles a otros y de otros a otros, que no lo sabría decir. Veíale en las manos un dardo de oro largo, y al fin del hierro me parecía tener un poco de fuego. Este me parecía meter por el corazón algunas veces y que me llegaba a las entrañas. Al sacarle, me parecía las llevaba consigo, y me dejaba toda abrasada en amor grande de Dios. Era tan grande el dolor,
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re dovesse spargere sangue, come se il corpo fosse morto. Cerca modi e maniere per far qualcosa che la faccia soffrire per amore di Dio; ma è tanto grande il dolore provocato dalla grazia mistica che ho descritto da non essere lenito da alcun tormento corporale. Ma il rimedio non è qui, perché le medicine della terra sono troppo basse per un male così elevato; un modo efficace per placarlo consiste nel domandare direttamente a Dio un qualche rimedio, perché non ne vede altro che la morte pensando con questa di godere con pienezza del suo Bene. Altre volte l’impeto è tanto forte, da non poter farvi nulla, perché blocca tutto il corpo. Non si possono muovere né piedi né braccia; anzi: se è in piedi, si affloscia, come qualcosa trascinata che non può neppure respirare; solo dice piccoli gemiti, perché di più non può fare, ma quasi soffocati dal sentimento. 13. Il Signore, durante tali trasporti, volle concedermi alcune volte questa visione: vedevo un angelo, posto vicino a me, al lato sinistro, in forma corporea, immagine per me assai rara. Pur avendo infatti visto molti angeli, mi sono sempre apparsi come ho detto della prima visione. Questa volta il Signore volle che lo vedessi così: non era grande, ma piccolo, molto bello, il volto tanto acceso da sembrare uno degli angeli più elevati che sembra brucino tutti d’amore. Devono essere i cosiddetti cherubini, anche se loro non mi dicono mai come si chiamano; vedo bene, però, che in cielo c’è così tanta differenza tra i diversi generi di angeli che non saprei come spiegarla. Lo vedevo con nelle mani un lungo dardo d’oro, e sulla punta della freccia pareva esservi un po’ di fuoco. Sembrava che quest’angelo me lo facesse penetrare fino al cuore e nel più profondo delle viscere. Nel ritirarlo, sembrava che strappasse con esso le medesime, e mi lasciava ardente nel grande amore di Dio. Era così grande il dolore, che mi suscitava quei ge-
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que me hacía dar aquellos quejidos, y tan excesiva la suavidad que me pone este grandísimo dolor, que no hay desear que se quite, ni se contenta el alma con menos que Dios. No es dolor corporal sino espiritual, aunque no deja de participar el cuerpo algo, y aun harto. Es un requiebro tan suave que pasa entre el alma y Dios, que suplico yo a su bondad lo dé a gustar a quien pensare que miento. 14. Los días que duraba esto andaba como embobada. No quisiera ver ni hablar, sino abrazarme con mi pena, que para mí era mayor gloria que cuantas hay en todo lo criado. Esto tenía algunas veces, cuando quiso el Señor me viniesen estos arrobamientos tan grandes, que aun estando entre gentes no los podía resistir, sino que con harta pena mía se comenzaron a publicar. Después que los tengo, no siento esta pena tanto, sino la que dije en otra parte antes – no me acuerdo en qué capítulo –, que es muy diferente en hartas cosas y de mayor precio; antes en comenzando esta pena de que ahora hablo, parece arrebata el Señor el alma y la pone en éxtasis, y así no hay lugar de tener pena ni de padecer, porque viene luego el gozar. Sea bendito por siempre, que tantas mercedes hace a quien tan mal responde a tan grandes beneficios.
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miti, ma la soavità recatami da questo grandissimo dolore è tanto eccelsa da non volerne più, e l’anima mai d’altro si sarebbe accontentata che di Dio. Non è un dolore fisico, ma spirituale, pur non mancando il corpo di parteciparvi, e molto. È una soave galanteria tra l’anima e Dio, che supplico conceda di gustare a coloro che pensano io menta. 14. I giorni in cui mi ritrovavo in quello stato ero quasi istupidita. Non volevo vedere né parlare, ma abbandonarmi al mio tormento, che mi pareva la gioia più grande della terra. Furono diverse le volte in cui il Signore permise fossi presa da rapimenti così grandi che, pur in presenza d’altri, non potevo opporvi resistenza; con mia grande pena cominciarono a divulgarsi. Ora questo tormento è andato scemando, ma v’è quell’altro, di cui ho parlato prima, non mi ricordo in quale capitolo, molto diverso per varie cose e di maggior valore. Anzi, non appena il Signore permette l’inizio della pena di cui ho appena parlato, sembra rapire l’anima e porla in estasi: sicché non c’è modo di soffrire perché subito si è invasi dalla gioia. Sia per sempre benedetto il Signore che concede tante grazie a chi corrisponde così malamente ai suoi doni.
Capítulo 30 Torna a contar el discurso de su vida y cómo remedió el Señor mucho de sus trabajos con traer al lugar adonde estaba el santo Fray Pedro de Alcántara, de la orden del glorioso San Francisco. – Trata de grandes tentaciones y trabajos interiores que pasaba algunas veces. 1. Pues viendo yo lo poco o nonada que podía hacer para no tener estos ímpetus tan grandes, también temía de tenerlos; porque pena y contento no podía yo entender cómo podía estar junto; que ya pena corporal y contento espiritual, ya lo sabía que era bien posible; mas tan excesiva pena espiritual y con tan grandísimo gusto, esto me desatinaba. Aún no cesaba en procurar resistir, mas podía tan poco, que algunas veces me cansaba. Amparábame con la cruz y queríame defender del que con ella nos amparó a todos. Veía que no me entendía nadie, que esto muy claro lo entendía yo; mas no lo osaba decir sino a mi confesor, porque esto fuera decir bien de verdad que no tenía humildad. 2. Fue el Señor servido remediar gran parte de mi trabajo – y por entonces todo – con traer a este lugar al bendito fray Pedro de Alcántara, de quien ya hice mención y dije algo de su penitencia, que, entre otras cosas, me certificaron había traído veinte años cilicio de hoja de lata continuo. Es autor de unos libros pequeños de oración que ahora se tratan mucho, de romance, porque como quien bien la había ejercitado, escribió harto provechosamente para los que la tienen. Guardó la primera Regla del bienaventurado san Francisco con todo rigor y lo demás que allá queda algo dicho. 3. Pues como la viuda sierva de Dios, que he dicho, y ami-
Capitolo trentesimo Torna di nuovo al racconto della sua vita e di come il Signore rimediò molti dei suoi travagli portandola a vivere vicino a fra’ Pedro de Alcantara, dell’ordine del glorioso san Francesco. Parla di grandi tentazioni e di travagli interiori che talvolta le capitò soffrire. 1. Vedendo il poco o nulla che potevo fare per non subire quegli impeti così violenti, cominciai davvero ad averne paura; non potevo capire come dolore e gioia potessero accompagnarsi; si fosse trattato di dolore corporale e di consolazione spirituale, sapevo che era possibile; ma essendo talmente elevati sia la pena che la consolazione, non me ne capacitavo. Cercavo sempre di resistere. Ma potevo così poco che mi stancavo e basta. Mi proteggevo con la croce cercando di difendermi da Colui che tutti ci protesse con la medesima. Nessuno mi capiva; questo mi era chiaro. Ma non osavo dirlo ad alcuno, escluso il mio confessore; altrimenti mi sarei davvero dimostrata poco umile. 2. Il Signore volle alleviare molto del mio dolore, anzi del tutto, portando a vivere in questo luogo il benedetto fra’ Pietro d’Alcantara, che ho già citato, parlando della sua penitenza; tra le altre cose, mi assicurarono che per vent’anni aveva indossato di continuo un cilicio fatto di punte di metallo. È autore di alcuni libretti sull’orazione ora assai conosciuti, scritti in lingua corrente. Avendo praticato a lungo l’orazione, ne seppe scrivere con profitto di chi si incammina sul medesimo sentiero. Osservò con perfezione la prima Regola del beato san Francesco e il resto di cui ho già parlato. 3. La vedova, serva di Dio, di cui ho parlato, mia amica,
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ga mía, supo que estaba aquí tan gran varón, y sabía mi necesidad, porque era testigo de mis aflicciones y me consolaba harto, porque era tanta su fe que no podía sino creer que era espíritu de Dios el que todos los más decían era del demonio, y como es persona de harto buen entendimiento y de mucho secreto y a quien el Señor hacía harta merced en la oración, quiso Su Majestad darla luz en lo que los letrados ignoraban. Dábanme licencia mis confesores que descansase con ella algunas cosas, porque por hartas causas cabía en ella. Cabíale parte algunas veces de las mercedes que el Señor me hacía, con avisos harto provechosos para su alma. Pues como lo supo, para que mejor le pudiese tratar, sin decirme nada recaudó licencia de mi Provincial para que ocho días estuviese en su casa, y en ella y en algunas iglesias le hablé muchas veces esta primera vez que estuvo aquí, que después en diversos tiempos le comuniqué mucho. Como le di cuenta en suma de mi vida y manera de proceder de oración, con la mayor claridad que yo supe, que esto he tenido siempre, tratar con toda claridad y verdad con los que comunico mi alma, hasta los primeros movimientos querría yo les fuesen públicos, y las cosas más dudosas y de sospecha yo les argüía con razones contra mí, así que sin doblez ni encubierta le traté mi alma. 4. Casi a los principio vi que me entendía por experiencia, que era todo lo que yo había menester; porque entonces no me sabía entender como ahora, para saberlo decir, que después me lo ha dado Dios que sepa entender y decir las mercedes que Su Majestad me hace, y era menester que hubiese pasado por ello quien del todo me entendiese y declarase lo que era. El me dio grandísima luz, porque al menos en las visiones que no eran imaginarias no podía yo entender qué
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seppe che quest’uomo illustre era qui. Ella sapeva le mie necessità, partecipava delle mie pene e mi consolava; era tanta la sua fede che non poteva non credere che fosse Dio quel che gli altri giudicavano demonio; essendo persona di gran buon senso e assai discreta cui il Signore aveva concesso molte grazie nell’orazione, Sua Maestà volle illuminarla in quel che gli uomini colti ignoravano. I miei confessori mi permettevano di sfogarmi con lei di alcune cose, perché spesso mi ritrovavo in lei. Alcune volte la rendevo partecipe delle grazie che il Signore mi concedeva, con avvertimenti molto utili per la sua anima. Appena seppe dell’arrivo di fra’ Pietro, perché potessi meglio dialogare con lui, ottenne, senza dirmi niente, il permesso dal mio Provinciale di stare per otto giorni in casa sua. Così, sia in essa che in alcune chiese, potei, questa prima volta che visse qui, parlargli diverse volte confidandogli molto delle mie angustie. Gli feci un resoconto sintetico della mia vita e del mio modo di procedere nell’orazione, con la maggior chiarezza possibile; ho sempre cercato di parlare chiaramente e veracemente con chi confido la mia anima. Volevo fossero conosciuti anche i moti primi, mentre per quanto concerne le cose più dubbie o sospette, le volgevo, apportandovi ragioni, contro di me. Senza doppiezza e falsità, gli aprii la mia anima. 4. Quasi subito mi accorsi che mi capiva per esperienza, ed era ciò di cui avevo bisogno. Allora non ero in grado di comprendermi come oggi, da saperlo descrivere. Solo successivamente Dio mi ha concesso di comprendere e descrivere le grazie che Sua Maestà mi concede, ed era necessario che chi mi avrebbe capito del tutto per spiegarmene la natura, fosse passato per le medesime esperienze. Mi illuminò alla grande, perché almeno nelle visioni non immaginarie, non potevo da sola comprenderne la prove-
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podía ser aquello, y parecíame que en las que veía con los ojos del alma tampoco entendía cómo podía ser; que – como he dicho – sólo las que se ven con los ojos corporales era de las que me parecía a mí había de hacer caso, y éstas no tenía. 5. Este santo hombre me dio luz en todo y me lo declaró, y dijo que no tuviese pena, sino que alabase a Dios y estuviese tan cierta que era espíritu suyo, que, si no era la fe, cosa más verdadera no podía haber, ni que tanto pudiese creer. Y él se consolaba mucho conmigo y hacíame todo favor y merced, y siempre después tuvo mucha cuenta conmigo y daba parte de sus cosas y negocios. Y como me veía con los deseos que él ya poseía por obra – que éstos dábamelos el Señor muy determinados – y me veía con tanto ánimo, holgábase de tratar conmigo; que a quien el Señor llega a este estado no hay placer ni consuelo que se iguale a topar con quien le parece le ha dado el Señor principios de esto; que entonces no debía yo tener mucho más, a lo que me parece, y plega al Señor lo tenga ahora. 6. Húbome grandísima lástima. Díjome que uno de los mayores trabajos de la tierra era el que había padecido, que es contradicción de buenos, y que todavía me quedaba harto, porque siempre tenía necesidad y no había en esta ciudad quien me entendiese; mas que él hablaría al que me confesaba y a uno de los que me daban más pena, que era este caballero casado que ya he dicho. Porque, como quien me tenía mayor voluntad, me hacía toda la guerra. Y es alma temerosa y santa, y como me había visto tan poco había tan ruin, no acababa de asegurarse. Y así lo hizo el santo varón, que los habló a entrambos y les dio causas y razones para que se asegurasen y no me inquietasen más. El confesor poco había menester; el caballero
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nienza, e mi sembrava che neppure avrei potuto discernere in quelle ove vedevo con gli occhi dell’anima. Come ho detto, bisogna fare caso solo a quelle che possono vedersi con gli occhi del corpo, e di queste non ne avevo. 5. Questo santo uomo mi illuminò su tutto, me lo spiegò, e mi disse di non temere, ma di lodare Dio e che fossi sicura che si trattava del suo spirito. Se non per fede, in me non poteva esservi verità più certa. Trovò in me grande consolazione, e mi attestava ogni bontà e grazia. In seguito, mi trattò con molto riguardo rendendomi partecipe delle sue cose e dei suoi affari. Vedendomi presa dal desiderio, infusomi fortemente dal Signore, di vivere quel che già lui viveva, scorgendomi pronta a tradurre questo in atti, era contento di parlare con me. Per chi è condotto dal Signore a quello stato, non vi è maggior gioia o consolazione che incontrare anime cui il Signore abbia concesso di iniziare la medesima via. A quanto mi sembra, io allora ero infatti solo agli inizi; voglia il Signore che abbia raggiunto quei livelli. 6. Ebbe per me grandissima pietà. Mi disse che una delle maggiori fatiche della terra, era quella che avevo patito, la contraddizione dei buoni, e che però mi restava ancora molto da soffrire perché sempre avrei avuto bisogno d’altri e che non c’era alcuno, in città, che potesse comprendermi. Lui però avrebbe parlato con il mio confessore e a uno di quelli che mi facevan più soffrire, quel cavaliere, sposato, di cui ho parlato. Volendomi bene, costui mi faceva ogni tipo di guerra. Pensare che è un’anima timorata di Dio e santa; avendomi conosciuto poco prima tanto rovinosa, non se ne persuadeva. Quel santo uomo fece quanto detto. Parlò a entrambi e diede a tutti e due ragioni sufficienti perché si rassicurassero e smettessero di tormentarmi. Il confessore non ne
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tanto, que aun no del todo bastó, mas fue parte para que no tanto me amedrentase. 7. Quedamos concertados que le escribiese lo que me sucediese más de ahí adelante, y de encomendarnos mucho a Dios; que era tanta su humildad, que tenía en algo las oraciones de esta miserable, que era harta mi confusión. Dejóme con grandísimo consuelo y contento, y con que tuviese la oración con seguridad, y que no dudase de que era Dios; y de lo que tuviese alguna duda y, por más seguridad, de todo diese parte al confesor, y con esto viviese segura. Mas tampoco podía tener esa seguridad del todo, porque me llevaba el Señor por camino de temer, como creer que era demonio cuando me decían que lo era. Así que temor ni seguridad nadie podía que yo la tuviese de manera que les pudiese dar más crédito del que el Señor ponía en mi alma. Así que, aunque me consoló y sosegó, no le di tanto crédito para quedar del todo sin temor, en especial cuando el Señor me dejaba en los trabajos de alma que ahora diré. Con todo, quedé – como digo – muy consolada. No me hartaba de dar gracias a Dios y al glorioso padre mío San José, que me pareció le había él traído, porque era Comisario General de la Custodia de San José, a quien yo mucho me encomendaba y a nuestra Señora. 8. Acaecíame algunas veces – y aun ahora me acaece, aunque no tantas – estar con tan grandísimos trabajos de alma junto con tormentos y dolores de cuerpo, de males tan recios, que no me podía valer. Otras veces tenía males corporales más graves, y como no tenía los del alma, los pasaba con mucha alegría; mas cuando era todo junto, era tan gran trabajo que me apreta-
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aveva bisogno; ma di bisogno ne aveva tanto il cavaliere, che, pur non convincendosi del tutto, non mi tormentò più così tanto. 7. Ci accordammo allora che da lì in poi gli avrei scritto quello che mi sarebbe capitato, e che ci saremmo raccomandati molto a Dio; era tale la sua umiltà da ritenere importanti le preghiere di questa miserabile creatura; e la mia confusione era tanta. Mi lasciò piena di consolazione e gioia, dicendomi di proseguire decisamente nell’orazione, che non dubitassi: era Dio. Che non avessi alcun dubbio, e, per maggior sicurezza, mi confidassi completamente con il mio confessore, e vivessi così nella certezza. Ma io questa sicurezza non la ottenni, perché il Signore mi conduceva per la strada del timore, come credere che si trattasse del demonio quando mi dicevano che lo era. Sicché timore o sicurezza che mi ingiungessero, non vi davo maggior credito di quel che il Signore medesimo poneva nell’anima mia. Così, pur avendomi consolato e sollevato, non gli credetti tanto da liberarmi del tutto dal timore, specialmente quando il Signore mi lasciava nei travagli dell’anima di cui ora parlerò. Ma rimasi comunque assai consolata. Non facevo che ringraziare Dio e il glorioso padre mio san Giuseppe; mi parve che fosse stato lui a portarlo da me, perché era Commissario Generale della Custodia di san Giuseppe, cui mi raccomandavo sempre molto, così come a santa Maria. 8. Mi accadeva talvolta – così come ora mi capita, ma non così spesso – di ritrovarmi con l’anima così angosciata, unitamente a tormenti e dolori fisici, tanto forti, che non so come resistere. Altre volte avevo sofferto davvero tanto nel corpo, ma, non soffrendo nell’anima, avevo sopportato tutto con grande gioia. Quando i dolori venivano insieme, invece,
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ba muy mucho. Todas las mercedes que me había hecho el Señor se me olvidaban. Sólo quedaba una memoria como cosa que se ha soñado, para dar pena. Porque se entorpece el entendimiento de suerte, que me hacía andar en mil dudas y sospecha, pareciéndome que yo no lo había sabido entender y que quizá se me antojaba y que bastaba que anduviese yo engañada sin que engañase a los buenos. Parecíame yo tan mala, que cuantos males y herejías se habían levantado me parecía eran por mis pecados. 9. Esta es una humildad falsa que el demonio inventaba para desasosegarme y probar si puede traer el alma a desesperación. Tengo ya tanta experiencia que es cosa de demonio, que, como ya ve que le entiendo, no me atormenta en esto tantas veces como solía. Vese claro en la inquietud y desasosiego con que comienza, y el alboroto que da en el alma todo lo que dura, y la oscuridad y aflicción que en ella pone, la sequedad y mala disposición para oración ni para ningún bien. Parece que ahoga el alma y ata el cuerpo para que de nada aproveche. Porque la humildad verdadera, aunque se conoce el alma por ruin, y da pena ver lo que somos, y pensamos grandes encarecimientos de nuestra maldad, tan grandes como los dichos, y se sienten con verdad, no viene con alboroto ni desasosiega el alma ni la oscurece ni da sequedad; antes la regala, y es todo al revés: con quietud, con suavidad, con luz. Pena que, por otra parte conforta de ver cuán gran merced la hace Dios en que tenga aquella pena y cuán bien empleada es. Duélele lo que ofendió a Dios. Por otra parte, la ensancha su misericordia. Tiene luz para confundirse a sí y alaba a Su Majestad porque tanto la sufrió. En estotra humildad que pone el demonio, no hay luz para ningún bien, todo parece lo pone Dios a fuego y a sangre. Represéntale la justicia, y aunque tiene fe que hay mi-
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la sofferenza era tanto grande da spaventarmi davvero. Mi dimenticavo di tutte le grazie che il Signore mi aveva concesso. Tornavano alla memoria, similmente a un sogno lontano, e mi facevano soffrire ancora di più. L’intelligenza si intorpidiva e io cadevo in mille dubbi e sospetti; mi pareva di non essere stata capace di comprendere, di essermi ingannata, e se non bastava che ad essere ingannata fossi io senza per questo dover ingannare altre persone buone. Mi pareva d’essere tanto cattiva da pensare che tutti i peccati e le eresie del mondo trovassero in me la loro causa. 9. Era una falsa umiltà inventata dal demonio per tormentarmi e cercare di portare la mia anima alla disperazione. Ho tanta esperienza per discernere quando si tratta del demonio, che, accorgendosene, non mi tormenta in questo tante volte come un tempo. Lo si scopre subito per l’inquietudine e il turbamento con cui inizia, e per l’agitazione in cui lascia l’anima per tutto il tempo, nonché per l’oscurità e l’afflizione ove la pone, e l’aridità e cattiva disposizione all’orazione e a qualsiasi altro bene. Sembra quasi che l’anima soffochi e blocchi il corpo, ed entrambi non riescano più a far nulla. La vera umiltà, infatti, pur conoscendo l’anima la sua miseria, e penando per quel che siamo, pur esagerandone il demonio la malizia, come abbiamo detto, e ci sembra tutto vero, non si annuncia con trastorno, né scoraggia l’anima, né l’oscura né l’inaridisce; anzi: la consola, proprio al contrario, con pace, soavità e luce. La pena che avverte la felicita, perché subirla le pare una grande grazia concessale da Dio. Le duole aver offeso Dio; ma poi la conforta la sua misericordia. Ha luce per entrare in confusione e loda Sua Maestà da cui è stata così a lungo sopportata. Nell’umiltà del demonio, non v’è luce per alcun bene, tutto sembra posto da Dio a ferro e fuoco. Compare la giustizia, e pur avendo fede nella misericordia, perché il
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sericordia, porque no puede tanto el demonio que la haga perder, es de manera que no me consuela, antes cuando mira tanta misericordia, le ayuda a mayor tormento, porque me parece estaba obligada a más. 10. Es una invención del demonio de las más penosas y sutiles y disimuladas que yo he entendido de él, y así querría avisar a vuestra merced para que, si por aquí le tentare, tenga alguna luz y lo conozca, si le dejare el entendimiento para conocerlo. Que no piense que va en letras y saber, que, aunque a mí todo me falta, después de salida de ello bien entiendo es desatino. Lo que he entendido es que quiere y permite el Señor y le da licencia, como se la dio para que tentase a Job, aunque a mí – como a ruin – no es con aquel rigor. 11. Hame acaecido y me acuerdo ser un día antes de la víspera de Corpus Christi, fiesta de quien yo soy devota, aunque no tanto como es razón. Esta vez duróme sólo hasta el día, que otras dúrame ocho y quince días, y aun tres semanas, y no sé si más, en especial las Semanas Santas, que solía ser mi regalo de oración. Me acaece que coge de presto el entendimiento por cosas tan livianas a las veces, que otras me riera yo de ellas; y hácele estar trabucado en todo lo que él quiere y el alma aherrojada allí, sin ser señora de sí ni poder pensar otra cosa más de los disparates que él la representa, que casi ni tienen tomo ni atan ni desatan; sólo ata para ahogar de manera el alma, que no cabe en sí. Y es así que me ha acaecido parecerme que andan los demonios como jugando a la pelota con el alma, y ella que no es parte para librarse de su poder. No se puede decir lo que en este caso se padece. Ella anda a buscar reparo, y permite Dios no le halle. Sólo queda siempre la razón del libre albedrío, no clara. Digo yo que debe ser casi tapados los ojos, como una persona que muchas veces ha ido por una parte, que, aunque
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demonio non ha il potere di mandare l’anima in perdizione, questo non è sufficiente a consolarmi, anzi: più è la misericordia, maggiore è il tormento, perché bisognava fare di più. 10. È una delle invenzioni del demonio più penose, sottili e dissimulate che io conosca; ne vorrei così avvisare vostra grazia, perché, se fosse tentato in questo, sia illuminato e lo riconosca, se gli lascia libero l’intelletto per capirlo. Non pensi che a questo sia necessaria cultura e scienza; io non ne ho e, dopo esserne uscita, ben ne comprendo lo sproposito. Ho inteso che è il Signore a volerlo, a permetterlo, a darne licenza, come la concesse per tentare Giobbe, anche se le mie prove – grazie alla mia miseria – non raggiungono quel rigore. 11. Mi è accaduto, e me ne ricordo, un’antivigilia del Corpus Domini, festa di cui sono devota, anche se non come si dovrebbe. Quella volta mi durò solo quel giorno, altre può durarne anche otto o quindici, o tre settimane, o più, specialmente durante alcune Settimane Sante, quando nell’orazione trovavo più consolazioni. Mi accade che il demonio soffoca d’improvviso l’intelletto con cose talora tanto sciocche, che in altre circostanze me ne riderei. Blocca l’intelletto in quel che lui vuole e l’anima gli sta dietro, senza essere più padrona di sé né poter pensare ad altro che alle banalità che lui mostra, senza importanza, senza senso, buone solo a soffocarla e a farla uscir da sé. Mi è proprio sembrato come se i demoni volessero giocare a palla con la mia anima, senza che lei potesse rifiutarsi. È indescrivibile quanto qui si patisce. L’anima cerca riparo, e Dio permette che non lo trovi. Resta sempre solo l’uso del libero arbitrio, ma senza chiarezza. Gli occhi sono quasi chiusi, come una persona che, avendo più volte percorsa una via, pur essendo buio e tenebroso,
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sea noche y a oscuras, ya por el tino pasado sabe adónde puede tropezar, porque lo ha visto de día, y guárdase de aquel peligro. Así es para no ofender a Dios, que parece se va por la costumbre. Dejemos aparte el tenerla el Señor, que es lo que hace al caso. 12. La fe está entonces tan amortiguada y dormida como todas las demás virtudes, aunque no perdida, que bien cree lo que tiene la Iglesia, mas pronunciado por la boca, y que parece por otro cabo la aprietan y entorpecen para que, casi como cosa que oyó de lejos, le parece conoce a Dios. El amor tiene tan tibio que, si oye hablar en El, escucha como una cosa que cree ser el que es porque lo tiene la Iglesia; mas no hay memoria de lo que ha experimentado en sí. Irse a rezar, no es sino más congoja, o estar en soledad; porque el tormento que en sí se siente, sin saber de qué, es incomportable. A mi parecer, es un poco del traslado del infierno. Esto es así, según el Señor en una visión me dio a entender; porque el alma se quema en sí, sin saber quién ni por dónde le ponen fuego, ni cómo huir de él, ni con qué le matar. Pues quererse remediar con leer, es como si no se supiese. Una vez me acaeció ir a leer una vida de un santo para ver si me embebería y para consolarme de lo que él padeció, y leer cuatro o cinco veces otros tantos renglones y, con ser romance, menos entendía de ellos a la postre que al principio, y así lo dejé. Esto me acaeció muchas veces, sino que ésta se me acuerda más en particular. 13. Tener, pues, conversación con nadie, es peor. Porque un espíritu tan disgustado de ira pone el demonio, que parece a todos me querría comer, sin poder hacer más, y algo parece se hace en irme a la mano, o hace el Señor en tener de su mano a quien así está, para que no diga ni haga contra sus prójimos cosa que los perjudique y en que ofenda a Dios.
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per esperienza sa dove potrebbe inciampare, avendolo visto di giorno, e si ripara da quel pericolo. Sembra che non si offenda Dio quasi per abitudine. Ma è il Signore a fare tutto, ed è di lui che abbiamo bisogno. 12. La fede, allora, è smorzata e addormentata, come le altre virtù, ma non perduta, perché crede fermamente a quanto insegna la Chiesa, anche se le sembra solo a parole. Nei fatti le sembra di essere angustiata e resa stanca perché le pare di conoscere Dio solo come un’eco lontana. L’amore è tanto intimidito che, quando sente parlare di Dio, ascolta e crede a quel che ascolta perché è la Chiesa a crederlo; ma non ricorda quanto ha sperimentato in sé. Andare a pregare o cercare la solitudine favoriscono l’angoscia; perché il tormento che avverte in sé, senza conoscerne l’origine, è insopportabile. Secondo me è in tutto simile a quanto si prova all’inferno. Dev’essere proprio così, a quanto il Signore mi ha fatto intendere in una visione.; l’anima brucia, senza sapere né da chi né da dove questo fuoco è acceso.; né sa come fuggirne o come spegnerlo. Se cerca rimedio leggendo, è come se non ne fosse capace. Un giorno mi accadde infatti che, volendo leggere la vita di un santo per vedere se mi prendesse e consolasse delle sofferenze, iniziai e, dopo aver letto quattro o cinque volte altrettante righe, pur essendo in lingua volgare, più leggevo meno capivo; e così lo deposi. Questo mi è successo molte volte, ma di questa mi ricordo particolarmente. 13. Parlare con qualcuno peggiora le cose. Lo spirito è tanto disgustato dall’odio posto dal demonio, che sembra mi voglia mangiare tutti, senza poter resistere. E se mi sembra di riuscire a frenarmi, è il Signore in realtà a trattenere chi si trova in tale stato, perché non dica o faccia cose contro il prossimo, da offendere gli altri o Dio medesimo.
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Pues ir al confesor, esto es cierto que muchas veces me acaecía lo que diré, que, con ser tan santos como lo son los que en este tiempo he tratado y trato, me decían palabras y me reñían con una aspereza, que después que se las decía yo ellos mismos se espantaban y me decían que no era más en su mano. Porque, aunque ponían muy por sí de no lo hacer otras veces (que se les hacía después lástima y aún escrúpulo), cuando tuviese semejantes trabajos de cuerpo y de alma, y se determinaban a consolarme con piedad, no podían. No decían ellos malas palabras – digo en que ofendiesen a Dios –, mas las más disgustadas que se sufrían para confesor. Debían pretender mortificarme, y aunque otras veces me holgaba y estaba para sufrirlo, entonces todo me era tormento. Pues dame también parecer que los engaño, e iba a ellos y avisábalos muy a las veras que se guardasen de mí, que podría ser los engañase. Bien veía yo que de advertencia no lo haría, ni les diría mentira, mas todo me era temor. Uno medijo una vez, como entendió la tentación, que no tuviese pena, que aunque yo quisiese engañarle, seso tenía él para no dejarse engañar. Esto me dio mucho consuelo. 14. Algunas veces – y casi ordinario, al menos lo más continuo – en acabando de comulgar descansaba; y aun algunas, en llegando al Sacramento, luego a la hora quedaba tan buena, alma y cuerpo, que yo me espanto. No parece sino que en un punto se deshacen todas las tinieblas del alma y, salido el sol, conocía las tonterías en que había estado. Otras, con sola una palabra que me decía el Señor, con sólo decir: No estés fatigada; no hayas miedo – como ya dejo otra vez dicho –, quedaba del todo sana, o con ver alguna visión, como si no hubiera tenido nada. Regalábame con Dios; quejábame a El cómo consentía tantos tormentos que
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Andare dal confessore, l’ho fatto spesso, e mi accadeva quanto dirò. Essendo tanto santi, e lo sono coloro cui mi sono rivolta in quel periodo, mi dicevano parole e mi rimproveravano con un’asprezza, che quando io le ripetevo loro, se ne spaventavano e dicevano che non potevano fare altrimenti. Malgrado si dispiacessero e avessero scrupolo quando mi procuravano simili fatiche di corpo e di anima, e si decidevano a consolarmi con pietà, non ne erano capaci. Non dicevano parole cattive, offesa a Dio, ma le più sgradevoli che potesse dire un confessore. Avranno voluto mortificarmi, e io, malgrado altre volte le sopportavo, in questo caso tutto mi era di tormento. Mi sembra addirittura di ingannarli; io andavo dunque da loro e li mettevo in guardia, che stessero attenti a me perché avrei potuto trarli in inganno. Vedevo chiaramente che avvertitamente non l’avrei mai fatto, né avrei loro mentito, ma avevo paura di tutto. Un giorno, uno di loro mi disse, intuendo la tentazione che mi tormentava, di non preoccuparmi, perché aveva sufficiente buon senso per non lasciarsi ingannare. Questo mi consolò molto. 14. Talvolta, o per lo meno quasi sempre, appena ricevuta la comunione potevo riposarmi; altre volte, solo all’avvicinarmi al Santissimo Sacramento mi trovavo così bene in anima e corpo da stupirmene anche oggi. È come se all’improvviso l’anima si liberasse di tutte le sue tenebre, e, uscito il sole, si rendesse conto delle sciocchezze in cui era immersa. Altre volte ancora, bastava una parola del Signore, come Non ti angosciare, non avere paura, come ho già detto, per ritrovarmi completamente libera, oppure bastava una visione, per ritrovarmi come se non fosse accaduto alcunché. Mi riposavo in Dio e mi lamentavo con lui perché permetteva che io soffrissi tanti tormenti; ma ne ero ben
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padeciese; mas ello era bien pagado, que casi siempre eran después en gran abundancia las mercedes. No me parece sino que sale el alma del crisol como el oro, más afinada y clarificada, para ver en sí al Señor. Y así se hacen después pequeños estos trabajos con parecer incomportables, y se desean tornar a padecer, si el Señor se ha de servir más de ello. Y aunque haya mas tribulaciones y persecuciones, como se pasen sin ofender al Señor, sino holgándose de padecerlo por El, todo es para mayor ganancia, aunque como se han de llevar no los llevo yo, sino harto imperfectamente. 15.Otras veces me venían de otra suerte, y vienen, que de todo punto me parece se me quita la posibilidad de pensar cosa buena ni desearla hacer, sino un alma y cuerpo del todo inútil y pesado; mas no tengo con esto estotras tentaciones y desasosiegos, sino un disgusto, sin entender de qué, ni nada contenta al alma. Procuraba hacer buenas obras exteriores para ocuparme medio por fuerza, y conozco bien lo poco que es un alma cuando se esconde la gracia. No me daba mucha pena, porque este ver mi bajeza me daba alguna satisfacción. 16. Otras veces me hallo que tampoco cosa formada puedo pensar de Dios ni de bien que vaya con asiento, ni tener oración, aunque esté en soledad; mas siento que le conozco. El entendimiento e imaginación entiendo yo es aquí lo que me daña, que la voluntad buena me parece a mí que está y dispuesta para todo bien. Mas este entendimiento está tan perdido, que no parece sino un loco furioso que nadie le puede atar, ni soy señora de hacerle estar quedo un credo. Algunas veces me río y conozco mi miseria, y estoyle mirando y déjole a ver qué hace; y – gloria a Dios – nunca por maravilla va a cosa mala, sino indiferentes: si algo hay que hacer aquí y allí y acullá. Conozco más entonces la grandí-
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ripagata: quasi sempre, dopo, ricevevo grazie in grande abbondanza. Sembra che l’anima esca dal crogiolo, come l’oro, più raffinata e pura, per vedere in sé il Signore. Quei travagli che sembravano insopportabili, si fanno piccoli, e si desidera ricominciare a patirne, se al Signore così piacesse. E le maggiori tribolazioni e persecuzioni, sopportate senza offendere il Signore, ma rallegrandosi di soffrirle per Lui, si trasformano in un guadagno maggiore, ma vanno sopportate bene, non come le sopporto io, assai imperfettamente. 15. Altre volte soffrivo e soffro altri travagli, di modo che pare mi sia tolta ogni possibilità di pensare o fare qualcosa di buono; divento un’anima e corpo del tutto inutile e pesante. Con questo, però, non subisco tentazioni e inquietudini, ma una sorta di disgusto, senza saper di cosa, e senza che l’anima si appaghi. Cercavo di compiere buone opere esteriori, quasi per forza, e conosco bene quanto è misera un’anima quando la grazia si nasconde. Non provavo tanta pena, perché, anzi, vedere la mia bassezza mi recava una certa soddisfazione. 16. Altre volte ancora, non riesco a dare forma ad un pensiero sensato né su Dio, né di un altro bene, né, pur essendo sola, riesco a raccogliermi in orazione; ma sento di conoscere Dio. Qui sono l’intelletto e l’immaginazione a dannarmi; la volontà, buona, mi sembra ben disposta ad ogni genere di bene. Ma l’intelletto è tanto perduto, da sembrare un pazzo furioso che nessuno può tenere; né io riesco a padroneggiarlo neppure il tempo di dire un Credo. Alcune volte mi prendo in giro, riconosco la mia miseria, lo guardo e attendo per vedere cosa fa. Gloria a Dio!, meraviglia, non porta mai a cose cattive, ma indifferenti: se bisogna fare qualcosa qui, o là o altrove. Riconosco allora
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sima merced que me hace el Señor cuando tiene atado este loco en perfecta contemplación. Miro qué sería si me viesen este desvarío las personas que me tienen por buena. He lástima grande al alma de verla en tan mala compañía. Deseo verla con libertad, y así digo al Señor: «¿cuándo, Dios mío, acabaré ya de ver mi alma junta en vuestra alabanza, que os gocen todas las potencias? ¡No permitáis, Señor, sea ya más despedazada, que no parece sino que cada pedazo anda por su cabo!». Esto paso muchas veces. Algunas bien entiendo le hace harto al caso la poca salud corporal. Acuérdome mucho del daño que nos hizo el primer pecado, que de aquí me parece nos vino ser incapaces de gozar tanto bien en un ser, y deben ser los míos, que, si yo no hubiera tenido tantos, estuviera más entera en el bien. 17. Pasé también otro gran trabajo: que como todos los libros que leía que tratan de oración me parecía los entendía todos y que ya me había dado aquello el Señor, que no los había menester, y así no los leía, sino vidas de Santos, que, como yo me hallo tan corta en lo que ellos servían a Dios, esto parece me aprovecha y anima. Parecíame muy poca humildad pensar yo había llegado a tener aquella oración; y como no podía acabar conmigo otra cosa, dábame mucha pena, hasta que letrados y el bendito Fray Pedro de Alcántara me dijeron que no se me diese nada. Bien veo yo que en el servir a Dios no he comenzado – aunque en hacerme Su Majestad mercedes es como a muchos buenos – y que estoy hecha una imperfección, si no es en los deseos y en amar, que en esto bien veo me ha favorecido el Señor para que le pueda en algo servir. Bien me parece a mí que le amo, mas las obras me desconsuelan y las muchas imperfecciones que veo en mí.
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la grande grazia che il Signore mi concede quando incatena questo pazzo in perfetta contemplazione. Mi soffermo su cosa potrebbe dire chi mi pensa buona immersa in queste distrazioni. Ho molta pena nel vedere l’anima in così cattiva compagnia. Vorrei vederla libera, e allora dico al Signore: «Quando, mio Dio, mi accadrà di vedere la mia anima tutta presa dalla vostra lode, che di voi godano tutte le potenze? Non permettete, Signore, che rimanga ancora infranta, da sembrar che ogni pezzo se ne vada per conto suo!». Questo mi è successo molte volte. Alcune, certamente, a causa della mancanza di salute. Mi rendo perfettamente conto del gran danno infertoci dal peccato originale; da questo mi sembra nasca la nostra incapacità di godere stabilmente delle grazie mistiche; a questo si aggiungono i miei peccati personali che, se non ne avessi compiuti tanti, ne godrei senz’altro maggiormente. 17. Mi toccò sopportare un’altra pesante prova: poiché mi sembrava di comprendere tutti i libri che leggevo di orazione, e pensavo così che non mi servissero avendomi il Signore illuminato, di fatto non li leggevo e mi dedicavo alle vite di santi. Essendo talmente indietro rispetto a quanto loro vivono per compiacere Dio, pensavo la mia anima ne traesse profitto. Mi sentivo assai poco umile a pensare di aver raggiunto quei gradi d’orazione. E non potendo pensare altro, me ne rattristavo molto, finché persone di cultura e il benedetto fra’ Pietro d’Alcantara mi dissero di non preoccuparmene. Benché Sua Maestà mi avesse favorito delle grazie che solitamente concede ai santi, vedo bene che io non ho ancora neppure cominciato a servire Dio; sono un’imperfezione unica, tranne che nei desideri e negli affetti: in questo vedo come il Signore mi abbia favorito perché possa risultargli gradita in qualcosa. Vedo bene quanto lo amo, ma le opere e le molte imperfezioni che vedo in me mi scoraggiano proprio.
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18. Otras veces me da una bobería de alma – digo yo que es –, que ni bien ni mal me parece que hago, sino andar al hilo de la gente, como dicen: ni con pena ni con gloria, ni la da vida ni muerte, ni placer ni pesar. No parece se siente nada. Paréceme a mí que anda el alma como un asnillo que pace, que se sustenta porque lo dan de comer y come casi sin sentirlo; porque el alma en este estado no debe estar sin comer algunas grandes mercedes de Dios, pues en vida tan miserable no le pesa de vivir y lo pasa con igualdad, mas no se sienten movimientos ni efectos para que se entienda el alma. 19. Paréceme ahora a mí como un navegar con un aire muy sosegado, que se anda mucho sin entender cómo; porque en estotras maneras son tan grandes los efectos, que casi luego ve el alma su mejora. Porque luego bullen los deseos y nunca acaba de satisfacerse un alma. Esto tienen los grandes ímpetus de amor que he dicho, a quien Dios los da. Es como unas fontecicas que yo he visto manar, que nunca cesa de hacer movimiento la arena hacia arriba. Al natural me parece este ejemplo o comparación de las almas que aquí llegan: siempre está bullendo el amor y pensando qué hará. No cabe en sí, como en la tierra parece no cabe aquel agua, sino que la echa de sí. Así está el alma muy ordinario, que no sosiega ni cabe en sí con el amor que tiene; ya la tiene a ella empapada en sí. Querría bebiesen los otros, pues a ella no la hace falta, para que la ayudasen a alabar a Dios. ¡Oh, qué de veces me acuerdo del agua viva que dijo el Señor a la Samaritana!, y así soy muy aficionada a aquel Evangelio; y es así, cierto, que sin entender como ahora este bien, desde muy niña lo era, y suplicaba muchas veces al Señor me diese aquel agua, y la tenía dibujada adonde estaba siempre, con este letrero, cuando el Señor llegó al pozo. Domine, da mihi aquam. 20. Parece también como un fuego que es grande y, para
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18. Altre volte sono presa da uno stordimento d’animo – tale mi pare – per cui mi sembra di non fare né bene né male, ma di seguire gli altri, come si dice: senza infamia e senza onore, disinteressata alla vita e alla morte, alla gioia e al dolore. Sembra di non sentire niente. L’anima è come un asinello che pascola, che si sostenta perché gli danno da mangiare e mangia senza appetito. L’anima, infatti, qui non può resistere senza ricevere grandi grazie da Dio, dato che ben sopporta una vita tanto miserabile, senza avvertirne movimenti interiori né affetti. 19. È come navigare con un vento assai tranquillo; si avanza rapidamente senza sapere come. In questi stati gli effetti sono così grandi che l’anima vede subito i suoi miglioramenti. Gli aneliti ribollono e nulla pare soddisfare l’anima. Questo accade a chi Dio vuole, anche nei grandi impeti d’amore. Accade come in alcune piccole sorgenti che ho visto nascere e non cessano di muovere la sabbia verso l’alto. In natura questo esempio o paragone spiega lo stato di tali anime: l’amore ribolle sempre in loro, che pensano sempre a quel che faranno poi. Non sono capaci di restare in sé, così come la terra sembra incapace di contenere quell’acqua, ma la ricaccia sempre fuori. Così si trova normalmente quell’anima, non si riposa né rientra in sé per l’amore che la divora; e così la tiene imbevuta in sé. Vorrebbe che gli altri ne bevessero, lei non ne ha bisogno, perché la aiutassero a lodare Dio. Oh, allora mi ricordo dell’acqua viva di cui parlò Gesù alla Samaritana! Sono molto legata a quel brano di Vangelo. Senza comprendere quanto grande fosse tale dono, sin da piccola supplicavo molte volte il Signore perché mi concedesse quell’acqua. In casa avevo un dipinto con le parole di quando Gesù giunse al pozzo: Domine: da mihi aquam. 20. Sembra un fuoco, grande, cui bisogna sempre ag-
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que no se aplaque, es menester haya siempre qué quemar. Así son las almas que digo. Aunque fuese muy a su costa, querrían traer leña para que no cesase este fuego. Yo soy tal que aun con pajas que pudiese echar en él me contentaría, y así me acaece algunas y muchas veces; unas me río y otras me fatigo mucho. El movimiento interior me incita a que sirva en algo – de que no soy para más – en poner ramitos y flores a imágenes, en barrer, en poner un oratorio, en unas cositas tan bajas que me hacía confusión. Si hacía o hago algo de penitencia, todo poco y de manera que, a no tomar el Señor la voluntad, veía yo era sin ningún tomo, y yo misma burlaba de mí. Pues no tienen poco trabajo a ánimas que da Dios por su bondad este fuego de amor suyo en abundancia, faltar fuerzas corporales para hacer algo por El. Es una pena bien grande. Porque, como le faltan fuerzas para echar alguna leña en este fuego y ella muere porque no se mate, paréceme que ella entre sí se consume y hace ceniza y se deshace en lágrimas y se quema; y es harto tormento, aunque es sabroso. 21. Alabe muy mucho al Señor el alma que ha llegado aquí y le da fuerzas corporales para hacer penitencia, o le dio letras y talentos y libertad para predicar y confesar y llegar almas a Dios. Que no sabe ni entiende el bien que tiene, si no ha pasado por gustar qué es no poder hacer nada en servicio del Señor, y recibir siempre mucho. Sea bendito por todo y denle gloria los ángeles, amén. 22. No sé si hago bien de escribir tantas menudencias. Como vuestra merced me tornó a enviar a mandar que no se me diese nada de alargarme ni dejase nada, voy tratando con claridad y verdad lo que se me acuerda. Y no puede ser menos de dejarse mucho, porque sería gastar mucho más tiempo, y tengo tan poco como he dicho, y por ventura no sacar ningún provecho.
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giungere qualcosa perché non si spenga. Così sono queste anime. Pur dovendoci rimettere, vogliono portare legna a questo fuoco. Fosse per me, mi accontenterei di poca paglia; così, come talvolta mi accade, mi è accaduto qualche anzi tante volte, e talvolta me ne rido, altre me ne dolgo. Il moto interiore mi spinge a servire in qualcosa – non sapendo fare altro – come mettere fiori e piante alle immagini, spazzare, ordinare l’oratorio, o altre cose tanto meschine da vergognarmi. Se facevo o faccio qualche mortificazione, sono tanto piccole che, se il Signore non prendesse sul serio la mia buona volontà, non avrebbero alcun valore e e io riderei di me stessa. Non soffrono poco le anime quando Dio, per sua bontà, concede questo fuoco del suo amore in abbondanza e loro si rendono conto di non avere neppure le forze fisiche per fare qualcosa per Lui. È una pena grande. Mancando loro le energie per portare legna sul fuoco, l’anima stessa muore perché non si spenga. L’anima si consuma e diviene cenere, si scioglie in lacrime e brucia: è un tormento grande, ma gustoso. 21. Lodi molto il Signore l’anima qui giunta cui ha concesso forze sufficienti per fare penitenza, o cultura, talenti e libertà per predicare, confessare e condurre anime a Dio. Non sa né capisce il bene che possiede, se non ha assaporato cosa voglia dire non poter fare nulla in servizio al Signore, e continuare a ricevere grazia su grazia. Sia benedetto per tutte le cose e gli angeli gli diano gloria. Amen. 22. Non so se faccio bene a descrivere tante minuzie. Poiché vostra grazia mi ha ordinato di non trattenermi e di non tralasciare nulla, parlo con chiarezza e verità di quanto mi ricordo. E non posso evitare di tralasciarne molte di cose, perché dovrei dedicare alla scrittura molto più tempo, mentre ne ho davvero poco, e di questo poco non so neppure profittare.
Capítulo 31 Trata de algunas tentaciones exteriores y representaciones que la hacía el demonio, y tormentos que la daba. – Trata también algunas cosas harto buenas para aviso de personas que van camino de perfección. 1. Quiero decir, ya que he dicho algunas tentaciones y turbaciones interiores y secretas que el demonio me causaba, otras que hacía casi públicas en que no se podía ignorar que era él. 2. Estaba una vez en un oratorio, y aparecióme hacia el lado izquierdo, de abominable figura; en especial miré la boca, porque me habló, que la tenía espantable. Parecía le salía una gran llama del cuerpo, que estaba toda clara, sin sombra. Díjome espantablemente que bien me había librado de sus manos, mas que él me tornaría a ellas. Yo tuve gran temor y santigüéme como pude, y desapareció y tornó luego. Por dos veces me acaeció esto. Yo no sabía qué me hacer. Tenía allí agua bendita y echélo hacia aquella parte, y nunca más tornó. 3. Otra vez me estuvo cinco horas atormentando, con tan terribles dolores y desasosiego interior y exterior, que no me parece se podía ya sufrir. Las que estaban conmigo estaban espantadas y no sabían qué se hacer ni yo cómo valerme. Tengo por costumbre, cuando los dolores y mal corporal es muy intolerable, hacer actos como puedo entre mí, suplicando al Señor, si se sirve de aquello, que me dé Su Majestad paciencia y me esté yo así hasta el fin del mundo. Pues como esta vez vi el padecer con tanto rigor, remediábame con estos actos para poderlo llevar, y determinaciones.
Capitolo trentunesimo Parla di alcune tentazioni esteriori e rappresentazioni prodotte dal demonio, e dei tormenti che le poneva. Parla anche di alcune cose molto buone in favore di persone che percorrono la via della santità. 1. Dopo aver parlato di alcune tentazioni e turbamenti interiori e nascosti causatimi dal demonio, desidero ora parlare di fatti quasi pubblici che mi faceva capitare dove non si poteva negare che fosse lui. 2. Una volta, mentre ero in un oratorio, mi apparve al lato sinistro in forma abominevole. Gli guardai specialmente la bocca, perché mi parlava, ed era spaventosa. Sembrava che uscisse dal suo corpo una gran fiamma, chiara e senza ombra. Mi disse spaventosamente che mi ero liberata dalle sue mani, ma che mi avrebbe riacciuffato. Ebbi grande timore mi feci il segno della Croce meglio che potei, sparì e tornò subito dopo. Questo accadde due volte. Non sapevo cosa fare. C’era lì dell’acqua benedetta e la buttai verso di lui: non tornò più. 3. Un’altra volta, mi tormentò per cinque ore di seguito, con dolori tanto terribili e con una tale inquietudine sia interiore che esteriore da non sapere come sopportarlo. Le persone presenti erano spaventate: loro non sapevano cosa fare e io non sapevo come difendermi. Quando i dolori e il male corporale si fanno intollerabili, sono solita compiere atti in me stessa, supplicando il Signore che, se questo è ciò che vuole, Sua Maestà medesimo mi conceda la pazienza e io rimanga così fino alla fine del mondo. Ma essendo tale questa volta il dolore, vi cercavo rimedio con tali atti e determinazioni. Finalmente il Signore
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Quiso el Señor entendiese cómo era el demonio, porque vi cabe mí un negrillo muy abominable, regañando como desesperado de que adonde pretendía ganar perdía. Yo, como le vi, reíme, y no hube miedo, porque había allí algunas conmigo que no se podían valer ni sabían qué remedio poner a tanto tormento, que eran grandes los golpes que me hacía dar sin poderme resistir, con cuerpo y cabeza y brazos. Y lo peor era el desasosiego interior, que de ninguna suerte podía tener sosiego. No osaba pedir agua bendita por no las poner miedo y porque no entendiesen lo que era. 4. De muchas veces tengo experiencia que no hay cosa con que huyan más para no tornar. De la cruz también huyen, mas vuelven. Debe ser grande la virtud del agua bendita. Para mí es particular y muy conocida consolación que siente mi alma cuando lo tomo. Es cierto que lo muy ordinario es sentir una recreación que no sabría yo darla a entender, como un deleite interior que toda el alma me conforta. Esto no es antojo, ni cosa que me ha acaecido sola una vez, sino muy muchas, y mirado con gran advertencia. Digamos como si uno estuviese con mucha calor y sed y bebiese un jarro de agua fría, que parece todo él sintió el refrigerio. Considero yo qué gran cosa es todo lo que está ordenado por la Iglesia, y regálame mucho ver que tengan tanta fuerza aquellas palabras, que así la pongan en el agua, para que sea tan grande la diferencia que hace a lo que no es bendito. 5. Pues como no cesaba el tormento, dije: si no se riesen, pediría agua bendita. Trajéronmelo y echáronmelo a mí, y no aprovechaba; echélo hacia donde estaba, y en un punto se fue y se me quitó todo el mal como si con la mano me lo quitaran, salvo que quedé cansada como si me hubieran dado muchos palos. Hízome gran provecho ver que, aun no siendo un alma y cuerpo suyo, cuando el Señor le da licencia hace
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volle farmi comprendere che si trattava del demonio, perché vidi accanto a me un piccolo e abominevole moro, che ringhiava quasi disperato di perdere dove pensava guadagnare. Io, appena lo vidi, risi e non ne ebbi paura, perché c’erano alcune con me che non sapevano cosa fare per aiutarmi in tale tormento: erano forti i colpi che mi faceva dare col corpo, la testa e le braccia. Ma la cosa peggiore era il turbamento interiore, per cui non si trovava sollievo. Non osavo chiedere l’acqua benedetta per non spaventarle e perché non capissero che era il demonio. 4. Ho sperimentato più volte che non c’è cosa da cui fuggono per non più tornare come dall’acqua benedetta. Anche dalla croce fuggono, ma poi tornano. Deve essere grande la virtù dell’acqua benedetta. Quando la uso, la consolazione che provo è molto particolare e la riconosco. E davvero avverto una sorta di ristoro che non saprei spiegare; sono confortata come da un diletto interiore di tutta l’anima. Non è illusione, né cosa di una volta, ma mi è capitato spesso e vi sono stata attenta. È come se uno avesse molto caldo e sete, e potesse bere un’intera anfora d’acqua fresca, e tutto il refrigerio si riversa nella persona. Questo mi fa considerare l’importanza di quanto è precisato dalla Chiesa, e mi dà gran gioia vedere come quelle parole abbiano tanta forza, riposta poi nell’acqua da darle tanta differenza con quanto non è benedetto. 5. Ma non cessando il tormento, dissi che se non avessero riso avrei chiesto l’acqua benedetta. La portarono, me la gettarono addosso, ma non funzionava. La spruzzai verso dove stava il demonio, e subito se ne andò, e da me sparì tutto il dolore, come se me lo portassero via con una mano, anche se rimasi stanca come se mi avessero molto bastonato. Mi è servito molto vedere che se il Signore, pur non possedendo quel corpo, permette al demonio di fare
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tanto mal, ¿qué hará cuando él lo posea por suyo? Diome de nuevo gana de librarme de tan ruin compañía. 6. Otra vez poco ha, me acaeció lo mismo, aunque no duró tanto, y yo estaba sola. Pedí agua bendita, y las que entraron después que ya se habían ido (que eran dos monjas bien de creer, que por ninguna suerte dijeran mentira), olieron un olor muy malo, como de piedra azufre. Yo no lo olí. Duró de manera que se pudo advertir a ello. Otra vez estaba en el coro y diome un gran ímpetu de recogimiento. Fuime de allí porque no lo entendiesen, aunque cerca oyeron todas dar golpes grandes adonde yo estaba, y yo cabe mí oí hablar como que concertaban algo, aunque no entendí qué; habla gruesa; mas estaba tan en oración, que no entendí cosa ni hube ningún miedo. Casi cada vez era cuando el Señor me hacía merced de que por mi persuasión se aprovechase algún alma. Y es cierto que me acaeció lo que ahora diré, y de esto hay muchos testigos, en especial quien ahora me confiesa, que lo vio por escrito en una carta; sin decirle yo quién era la persona cuya era la carta, bien sabía él quién era. 7. Vino una persona a mí que había dos años y medio que estaba en un pecado mortal, de los más abominables que yo he oído, y en todo este tiempo ni le confesaba ni se enmendaba, y decía misa. Y aunque confesaba otros, éste decía que cómo le había de confesar, cosa tan fea. Y tenía gran deseo de salir de él y no se podía valer a sí. A mí hízome gran lástima; y ver que se ofendía Dios de tal manera, me dio mucha pena. Prometíle de suplicar mucho a Dios le remediase y hacer que otras personas lo hiciesen, que eran mejores que yo,
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tanto, cosa sarà quando è completamente suo? Mi diede di nuovo voglia di liberarmi da una compagnia così tremenda. 6. Poco tempo fa, mi accadde la stessa cosa, per un tempo più breve e mentre ero da sola. Chiesi l’acqua benedetta e, quelle che entrarono dopo che se ne era già andato (si trattava di due monache a cui si può ben credere perché per alcuna cosa al mondo mentirebbero), sentirono un odore molto cattivo come di pietra sulfurea. Durò tanto che fecero in tempo a sentirlo. Un’altra volta ero nel coro e mi venne un grande impeto di raccoglimento. Uscii perché le altre non se ne accorgessero; ma tutte udirono grandi colpi dov’ero io, mentre sentivo vicino come un parlottio di persone che complottano, senza capire su cosa. Parlavano ad alta voce, ma ero tanto immersa in orazione che non compresi nulla e non ebbi paura. Di solito mi accadeva quando il Signore mi concedeva la grazia che attraverso la mia persuasione qualcuno ne traesse profitto. Di certo mi accadde quanto racconterò; fatto avvenuto alla presenza di molti testimoni, tra cui il mio attuale confessore, che lo lesse, narrato per iscritto, in una lettera. Io non gli dissi di chi era la lettera ma lui lo sapeva bene. 7. Venne a trovarmi una persona che da due anni e mezzo si trovava in peccato mortale, tra i più abominevoli che io abbia udito; in tutto questo tempo né se ne era confessato, né se ne emendava, e celebrava la messa. Confessava gli altri peccati, ma non quello, perché, diceva, come confessarsi di cosa tanto brutta? Aveva un gran desiderio di liberarsene, ma non ci riusciva. Mi colpì molto, e mi diede molta pena vedere che si offendeva Dio in quel modo. Gli promisi che avrei supplicato Dio perché lo aiutasse e che lo stesso avrei chiesto di fare ad altri, migliori
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y escribía a cierta persona que él me dijo podía dar las cartas. Y es así que a la primera se confesó; que quiso Dios (por las muchas personas muy santas que lo habían suplicado a Dios, que se lo había yo encomendado) hacer con esta alma esta misericordia, y yo, aunque miserable, hacía lo que podía con harto cuidado. Escribióme que estaba ya con tanta mejoría, que había días que no caía en él; mas que era tan grande el tormento que le daba la tentación, que parecía estaba en el infierno, según lo que padecía; que le encomendase a Dios. Yo lo torné a encomendar a mis Hermanas, por cuyas oraciones debía el Señor hacerme esta merced, que lo tomaron muy a pechos. Era persona que no podía nadie atinar en quién era. Yo supliqué a Su Majestad se aplacasen aquellos tormentos y tentaciones, y se viniesen aquellos demonios a atormentarme a mí, con que yo no ofendiese en nada al Señor. Es así que pasé un mes de grandísimos tormentos. Entonces eran estas dos cosas que he dicho. 8. Fue el Señor servido que le dejaron a él. Así me lo escribieron, porque yo le dije lo que pasaba en este mes. Tomó fuerza su alma y quedó del todo libre, que no se hartaba de dar gracias al Señor y a mí, como si yo hubiera hecho algo, sino que ya el crédito que tenía de que el Señor me hacía mercedes le aprovechaba. Decía que cuando se veía muy apretado, leía mis cartas y se le quitaba la tentación, y estaba muy espantado de lo que yo había padecido y cómo se había librado él. Y aun yo me espanté y lo sufriera otros muchos años por ver aquel alma libre. Sea alabado por todo, que mucho puede la oración de los que sirven al Señor, como yo creo lo hacen en esta casa estas hermanas; sino que, como yo lo procuraba, debían los demonios indignarse más conmigo, y el Señor por mis pecados lo permitía.
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di me, e gli scrissi per mezzo di una terza persona. Dopo la prima lettera, si confessò. Grazie alla preghiera di molte persone assai sante, da me richieste, che avevano supplicato Dio per lui, il Signore gli concesse la sua misericordia, e io, me malgrado, feci per lui quanto potei. Mi scrisse di essere molto migliorato, e che erano già diversi giorni che non cadeva in quel peccato. Ma che era tale il tormento che gli dava la tentazione da sembrargli, per la sofferenza, di essere all’inferno. Mi chiese di raccomandarlo a Dio. Tornai a raccomandarlo alle mia Consorelle, per le cui preghiere il Signore doveva avermi concesso la grazia, perché lo presero molto a cuore. Era una persona che nessuna mai avrebbe potuto individuare. Supplicai Sua Maestà che si placassero quei tormenti e tentazioni, e che piuttosto quei demoni venissero a tormentare me a patto che non offendessi in nulla il Signore. E così trascorsi un mese in grandissimi tormenti. Queste furono le due cose di cui avevo parlato. 8. Al Signore piacque che lo lasciassero. Così me lo scrissero, perché io gli avevo detto quel che mi stava accadendo durante quel mese. La sua anima prese forza e tornò del tutto libero. Non smetteva di ringraziarne il Signore e me, come se io avessi fatto qualcosa, ma lo aiutava il credere che il Signore mi concedeva la sue grazie. Diceva che quando si sentiva assalito dalla tentazione, leggeva le mie lettere e la tentazione cessava; era stupito da quanto io avevo sofferto e da come lui se ne era liberato. Anch’io me ne stupii, pronta a soffrire ancora tutto per altri anni pur di vedere libera quell’anima. Sia lodato per tutto il Signore; molto può la preghiera di chi lo serve, come le sorelle che abitano questa casa. Però, avendole io indotte a pregare, i demoni se la saranno presa di più con me, e il Signore l’avrà permesso per i miei peccati.
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9. En este tiempo también una noche pensé me ahogaban; y como echaron mucha agua bendita, vi ir mucha multitud de ellos, como quien se va desempeñando. Son tantas veces las que estos malditos me atormentan y tan poco el miedo que yo ya los he, con ver que no se pueden menear si el Señor no les da licencia, que cansaría a vuestra merced y me cansaría si las dijese. 10. Lo dicho aproveche de que el verdadero siervo de Dios se le dé poco de estos espantajos que éstos ponen para hacer temer. Sepan que, a cada vez que se nos da poco de ellos, quedan con menos fuerza y el alma muy más señora. Siempre queda algún gran provecho, que por no alargar no lo digo. Sólo diré esto que me acaeció una noche de las ánimas: estando en un oratorio, habiendo rezado un nocturno y diciendo unas oraciones muy devotas – que están al fin de él – muy devotas que tenemos en nuestro rezado, se me puso sobre el libro para que no acabase la oración. Yo me santigüé, y fuese. Tornando a comenzar, tornóse. Creo fueron tres veces las que la comencé y, hasta que eché agua bendita, no pude acabar. Vi que salieron algunas almas del purgatorio en el instante, que debía faltarlas poco, y pensé si pretendía estorbar esto. Pocas veces le he visto tomando forma y muchas sin ninguna forma, como la visión que sin forma se ve claro está allí, como he dicho. 11. Quiero también decir esto, porque me espantó mucho: estando un día de la Trinidad en cierto monasterio en el coro y en arrobamiento, vi una gran contienda de demonios con-
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9. Nel medesimo periodo, una notte pensai che mi soffocassero; poiché gettarono molta acqua benedetta, vidi fuggire una gran quantità di demoni, come chi va a precipizio. Quante volte questi maledetti mi tormentano, ma non mi spaventano, perché vedo che neppure si muovono se il Signore non glielo permette. Se gliele raccontassi tutte, si stancherebbe vostra grazia, e mi stancherei anch’io. 10. Quanto ho detto serva perché l’autentico servitore di Dio non pensi a tali spaventi procurati dai demoni per togliere la pace. Sappiano che, ogni qualvolta che non vi diamo importanza, loro ne hanno meno forza e l’anima resta più padrona di se stessa. Sempre se ne trae profitto, ma non voglio dilungarmi. Racconterò solo quanto mi accadde una volta, la sera dei morti. Mentre ero in oratorio, dopo aver detto un notturno, quando stavo recitando alcune preghiere assai devote poste al suo termine, che si trovano nel breviario, mi si pose sopra il libro perché non terminassi la preghiera. Mi feci il segno della croce e se ne andò. Ricominciata la preghiera, tornò. Mi pare furono tre le volte che dovetti ricominciare, e la cosa non si risolse se non usando l’acqua benedetta. Allora in quell’ istante vidi alcune anime, cui doveva restare poco per purificarsi, andarsene dal purgatorio, e pensai se il demonio voleva proprio frapporsi a questo. Poche volte l’ho visto prendere una qualche forma, molte, invece, amorfo, come quando se ne avverte con certezza la presenza senza vederlo, come ho raccontato. 11. Voglio raccontare un’altra cosa che mi spaventò molto. La festa della Santissima Trinità, mentre mi trovavo nel coro di un certo monastero in stato di rapimento, vidi una grande battaglia di demoni contro angeli. Non potevo capire cosa significasse quella visione. Ma prima
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tra ángeles. Yo no podía entender qué querría decir aquella visión. Antes de quince días se entendió bien en cierta contienda que acaeció entre gente de oración y muchos que no lo eran, y vino harto daño a la casa que era; fue contienda que duró mucho y de harto desasosiego. Otras veces veía mucha multitud de ellos en rededor de mí, y parecíame estar una gran claridad que me cercaba toda, y ésta no les consentía llegar a mí. Entendí que me guardaba Dios, para que no llegasen a mí de manera que me hiciesen ofenderle. En lo que he visto en mí algunas veces, entendí que era verdadera visión. El caso es que ya tengo tan entendido su poco poder, si yo no soy contra Dios, que casi ningún temor los tengo. Porque no son nada sus fuerzas, si no ven almas rendidas a ellos y cobardes, que aquí muestran ellos su poder. Algunas veces, en las tentaciones que ya dije, me parecía que todas las vanidades y flaquezas de tiempos pasados tornaban a despertar en mí, que tenía bien que encomendarme a Dios. Luego era el tormento de parecerme que, pues me venían aquellos pensamientos, que debía de ser todo demonio, hasta que me sosegaba el confesor. Porque aun primer movimiento de mal pensamiento me parecía a mí no había de tener quien tantas mercedes recibía del Señor. 12. Otras veces me atormentaba mucho y aún ahora me atormenta ver que se hace mucho caso de mí, en especial personas principales, y de que decían mucho bien. En esto he pasado y paso mucho. Miro luego a la vida de Cristo y de los santos, y paréceme que voy al revés, que ellos no iban sino por desprecio e injurias. Háceme andar temerosa y como que no oso alzar la cabeza ni querría parecer, lo que no hago cuando tengo persecuciones. Anda el ánima tan señora, aunque el cuerpo lo siente, y por otra parte ando afligida, que yo no sé cómo esto puede ser; mas pasa así, que entonces parece está el alma en su reino y que lo trae todo debajo de los pies.
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di due settimane si comprese bene come corrispondesse ad una contesa sorta tra gente di vita interiore e molti altri che non lo erano, da cui venne un gran danno per la casa in cui mi trovavo. La contesa durò molto e fu assai disagevole. Altre volte vedevo una gran moltitudine di demoni attorno a me e vedevo a me vicina come una grande luce che impediva loro di avvicinarsi. Compresi che Dio mi stava proteggendo perché non mi avvicinassero e lo offendessi. Per quanto mi riguarda, compresi che si trattava di una autentica visione. Insomma, se non mi oppongo a Dio, mi è chiaro il loro poco potere e non ho quasi alcuna paura di loro. Solo se vedono anime codarde, arrese a loro, possono mostrare il loro potere. Talvolta, nelle suddette tentazioni, mi sembrava si risvegliassero in me tutte le vanità e debolezze del passato; allora dovevo raccomandarmi a Dio. Poi rinasceva il tormento che, tornandomi quei pensieri, fosse tutto del demonio. Finché mi consolava il confessore. Mi pareva di non avere neppure un primo moto di pensiero cattivo, dopo aver ricevuto tante grazie dal Signore. 12. Altre volte mi tormentava e mi tormenta molto, vedermi al centro dell’attenzione specialmente da parte di persone importanti, e che parlino molto bene di me. In questo ho patito e patisco molto. Poi guardo la vita di Cristo e dei santi, e mi sembra di andare al contrario, perché loro non pativano altro che ingiurie e insulti. Questo mi spaventa e mi fa andare a capo chino senza voler apparire, cosa che non faccio quando subisco persecuzioni. L’anima avanza tanto padrona di sé, che, pur avvertendolo il corpo, e d’altronde affliggendomi, non so come spiegarmi. Ma è così: l’anima sembra stare nel suo regno e che tutto sia sotto i suoi piedi.
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Dábame algunas veces y duróme hartos días, y parecía era virtud y humildad por una parte, y ahora veo claro que era tentación. Un fraile dominico, gran letrado, me lo declaró bien. Cuando pensaba que estas mercedes que el Señor me hace se habían de venir a saber en público, era tan excesivo el tormento, que me inquietaba mucho el ánima. Vino a términos que, considerándolo, de mejor gana me parece me determinaba a que me enterraran viva que por esto. Y así, cuando me comenzaron estos grandes recogimientos o arrobamientos a no poder resistirlos aun en público, quedaba yo después tan corrida, que no quisiera parecer adonde nadie me viera. 13. Estando una vez muy fatigada de esto, me dijo el Señor, que qué temía; que en esto no podía, sino haber dos cosas: o que murmurasen de mí, o alabarle a El; dando a entender que los que lo creían, le alabarían, y los que no, era condenarme sin culpa, y que entrambas cosas eran ganancia para mí; que no me fatigase. Mucho me sosegó esto, y me consuela cuando se me acuerda. Vino a términos la tentación, que me quería ir de este lugar y dotar en otro monasterio muy más encerrado que en el que yo al presente estaba, que había oído decir muchos extremos de él. Era también de mi Orden, y muy lejos, que eso es lo que a mí me consolara, estar adonde no me conocieran; y nunca mi confesor me dejó. 14. Mucho me quitaban la libertad del espíritu estos temores, que después vine yo a entender no era buena humildad, pues tanto inquietaba, y me enseñó el Señor esta verdad: que yo tan determinada y cierta estuviera que no era ninguna cosa buena mía, sino de Dios, que así como no me pesaba de oír loar a otras personas, antes me holgaba y consolaba mucho de ver que allí se mostraba Dios, que tampoco me pesaría mostrase en mí sus obras.
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Questo accadde diverse volte e per diversi giorni; quel che mi pareva virtù ed umiltà, ora lo vedo chiaramente come una tentazione. Un frate domenicano, assai dotto, me lo spiegò per bene. Quando pensavo che queste grazie a me concesse dal Signore sarebbero state conosciute pubblicamente, era tanto il tormento che l’anima se ne inquietava. A tal punto che avrei preferito essere sepolta viva. Così, quando cominciarono i grandi raccoglimenti o rapimenti cui non potevo resistere neppure in pubblico, rimanevo tanto confusa che avrei preferito nascondermi dove nessuno potesse vedermi. 13. Mentre un giorno ne pativo tanto, il Signore mi chiese di che cosa avevo paura. Non potevano derivarne che due cose: o che mormorassero di me o che lodassero Lui. Mi fece comprendere che chi avesse creduto alla sua presenza in quei fatti, l’avrebbe lodato, e chi no, mi avrebbe condannato senza colpa, e che in entrambi i casi ci avrei guadagnato, e quindi di non abbattermene. Ne fui molto consolata e mi consola ancora quando me ne ricordo. La tentazione giunse a tal punto da farmi desiderare di andarmene da quella città e trasferirmi con la mia dote in un altro monastero dalla più severa clausura, di cui avevo sentito molto parlare. Era del mio Ordine, molto lontano; questo mi consolava; vivere dove nessuno mi conoscesse. Ma il mio confessore non me lo permise mai. 14. Questi timori mi toglievano la libertà di spirito; solo dopo compresi che non potevano nascere da una buona umiltà se mi facevano perdere la pace. Il Signore mi insegnò questa verità: io ero tanto sicura che in me non vi fosse nulla di buono se non proveniente da Dio, che, come non mi addoloravo nel sentire lodare altre persone, anzi mi piaceva e consolava vedere in esse l’azione di Dio, così non dovevo affliggermi se mostrava in me le sue opere.
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15. También di en otro extremo, que fue suplicar a Dios – y hacía oración particular – que cuando a alguna persona le pareciese algo bien en mí, que Su Majestad le declarase mis pecados, para que viese cuán sin mérito mío me hacía mercedes, que esto deseo yo siempre mucho. Mi confesor me dijo que no lo hiciese. Mas hasta ahora poco ha, si veía yo que una persona pensaba de mí bien mucho, por rodeos o como podía le daba a entender mis pecados, y con esto parece descansaba. También me han puesto mucho escrúpulo en esto. 16. Procedía esto no de humildad, a mi parecer, sino de una tentación venían muchas. Parecíame que a todos los traía engañados y, aunque es verdad que andan engañados en pensar que hay algún bien en mí, no era mi deseo engañarlos, ni jamás tal pretendí, sino que el Señor por algún fin lo permite; y así, aun con los confesores, si no viera era necesario, no tratara ninguna cosa, que se me hiciera gran escrúpulo. Todos estos temorcillos y penas y sombra de humildad entiendo yo ahora era harta imperfección, y de no estar mortificada; porque un alma dejada en las manos de Dios no se le da más que digan bien que mal, si ella entiende bien bien entendido – como el Señor quiere hacerle merced que lo entienda – que no tiene nada de sí. Fíese de quien se lo da, que sabrá por qué lo descubre, y aparéjese a la persecución, que está cierta en los tiempos de ahora, cuando de alguna persona quiere el Señor se entienda que la hace semejantes mercedes; porque hay mil ojos para un alma de éstas, adonde para mil almas de otra hechura no hay ninguno. 17. A la verdad, no hay poca razón de temer, y éste debía ser mi temor, y no humildad, sino pusilanimidad. Porque bien se puede aparejar un alma que así permite Dios que ande en los ojos del mundo, a ser mártir del mundo, porque
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15. Di lì a poco precipitai in una nuova esagerazione: supplicare Dio – e avevo composto una preghiera apposta – perché se qualcuno vedesse qualcosa di buono in me, subito Sua Maestà gli mostrasse i miei peccati, perché si persuadessero che ricevevo grazie senza merito, come sempre desidero. Il mio confessore me lo proibì. Ma fino a poco fa, se vedevo qualcuno pensare bene di me, in un modo o nell’altro gli facevo conoscere i miei peccati, e così, un po’, trovavo sollievo. Anche in questo mi han fatto scrupolo. 16. A mio parere, questo non nasceva dal’umiltà, ma da una tentazione ne sorgevano molte altre. Mi pareva di ingannare tutti. Pur essendo vero che si ingannavano pensandomi buona, io non lo volevo, né mai lo volli, ma il Signore lo permette per un qualche suo scopo. Non fosse stato necessario, neppure con i confessori ne avrei parlato; ne sarebbe nato, per me, un grande scrupolo. Tutti questi piccoli timori, pene e ombra di umiltà, li comprendo ora quali grandi imperfezioni, per non essermi mortificata. A un’anima abbandonata nella mani di Dio non importa che parlino di lei bene o male, se ha ben compreso, per grazia del Signore, di non aver nulla di proprio. Si fidi di chi gliene fa dono, che avrà le sue ragioni per render note le sue grazie, e si prepari alla persecuzione, oggi come oggi assai certa nel caso di chi vuole il Signore sia conosciuto come chi riceve tali grazie. Mille occhi si aprono per un’anima simile, e nessuno per anime d’altra fattura. 17. A dire il vero, non c’è poca ragione di temere, ed è per questo che temo; non per umiltà, ma per pusillanimità. È necessario preparare un’anima che Dio permette sia esposta agli occhi del mondo, ad essere martire del mondo. Se l’anima non vuole morire al mondo, il mon-
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si ella no se quiere morir a él, el mismo mundo los matará. No veo, cierto, otra cosa en él que bien me parezca, sino no consentir faltas en los buenos que a poder de murmuraciones no las perfeccione. Digo que es menester más ánimo para, si uno no está perfecto, llevar camino de perfección, que para ser de presto mártires. Porque la perfección no se alcanza en breve, si no es a quien el Señor quiere por particular privilegio hacerle esta merced. El mundo, en viéndole comenzar, le quiere perfecto y de mil lenguas le entiende una falta que por ventura en él es virtud, y quien le condena usa de aquello mismo por vicio y así lo juzga en el otro. No ha de haber comer ni dormir ni, como dicen, resolgar; y mientras en más le tienen, más deben olvidar que aún se están en el cuerpo, por perfecta que tengan el alma. Viven aún en la tierra sujetos a sus miserias, aunque más la tengan debajo de los pies. Y así, como digo, es menester gran ánimo, porque la pobre alma aún no ha comenzado a andar, y quiérenla que vuele. Aún no tiene vencidas las pasiones, y quieren que en grandes ocasiones estén tan enteras como ellos leen estaban los santos después de confirmados en gracia. Es para alabar al Señor lo que en esto pasa, y aun para lastimar mucho el corazón; porque muy muchas almas tornan atrás, que no saben las pobrecitas valerse. Y así creo hiciera la mía, si el Señor tan misericordiosamente no lo hiciera todo de su parte; y hasta que por su bondad lo puso todo, ya verá vuestra merced que no ha habido en mí sino caer y levantar. 18. Querría saberlo decir, porque creo se engañan aquí muchas almas que quieren volar antes que Dios les dé alas. Ya creo he dicho otra vez esta comparación, mas viene bien aquí. Trataré esto, porque veo a algunas almas muy afligidas por esta causa: como comienzan con grandes deseos y hervor y determinación de ir adelante en la virtud, y algunas cuanto a lo exterior todo lo dejan por El, como ven en otras personas, que son más crecidas, cosas muy grandes de virtudes que les da el Señor, que no nos la podemos nosotros
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do la ammazzerà. Non vedo quale altro bene riconoscerle se non il perfezionare i buoni tramite le mormorazioni. È necessario più coraggio, se uno non è perfetto, per camminare verso la santità, che non divenire presto martire. Se non a chi il Signore voglia dargli tale grazia, la santità non la si raggiunge in poco tempo. Non appena il mondo si accorge che uno va per quel cammino, lo vuole subito perfetto e in ogni modo vede in lui mancanze dove magari c’è solo virtù. Ma chi lo condanna, fa di quella virtù un vizio, e tale lo giudica nell’altro. Non dovrebbero né mangiare né dormire, e, secondo loro, neppure respirare. E più li stima, più dovrebbero dimenticare di essere in carne e ossa, per perfetta che l’anima sia. Ma vivono ancora in terra, sottomessi alle sue miserie, pur avendole messe sotto ai piedi. È necessario gran coraggio, perché la povera anima non ha ancora cominciato a camminare e già vogliono che voli. Non ha ancora vinto le passioni, e già vogliono che, in occasioni complesse, si comportino come loro hanno letto si comportavano i santi confermati in grazia. Questo è a lode del Signore, ma il cuore ne soffre, tanto che molte anime che non sanno valersene, tornano indietro. Sarebbe accaduto anche alla mia, se il Signore non avesse agito di per sé, e disposto tutto secondo la sua bontà. Vostra grazia vedrà come la mia vita non sia stata che cadere e rialzarmi. 18. Vorrei saperlo spiegare, perché credo che molte anime restino ingannate, anime che vorrebbero volare prima che il Signore conceda loro le ali. Ho già proposto altrove questo paragone, ma vien bene anche qui. Ne parlerò perché molte anime sono afflitte per questa causa. Iniziano con grandi desideri, fervori, decise a progredire nella santità. Esternamente alcune hanno già lasciato tutto per Lui, ma non appena vedono in altre persone maggiori grazie concesse dal Signore, di quelle che non possiamo raggiun-
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tomar, ven en todos los libros que están escritos de oración y contemplación poner cosas que hemos de hacer para subir a esta dignidad, que ellos no las pueden luego acabar consigo, desconsuélanse. Como es: un no se nos dar nada que digan mal de nosotros, antes tener mayor contento que cuando dicen bien; una poca estima de honra; un desasimiento de sus deudos, que, si no tienen oración, no los querría tratar, antes le cansan; otras cosas de esta manera muchas, que, a mi parecer, las ha de dar Dios, porque me parece son ya bienes sobrenaturales o contra nuestra natural inclinación. No se fatiguen; esperen en el Señor, que lo que ahora tienen en deseos Su Majestad hará que lleguen a tenerlo por obra, con oración y haciendo de su parte lo que es en sí; porque es muy necesario para este nuestro flaco natural tener gran confianza y no desmayar, ni pensar que, si nos esforzamos, dejaremos de salir con victoria. 19. Y porque tengo mucha experiencia de esto, diré algo para aviso de vuestra merced. No piense, aunque le parezca que sí, que está ya ganada la virtud, si no la experimenta con su contrario. Y siempre hemos de estar sospechosos y no descuidarnos mientras vivimos; porque mucho se nos pega luego, si – como digo – no está ya dada del todo la gracia para conocer lo que es todo, y en esta vida nunca hay todo sin muchos peligros. Parecíame a mí, pocos años ha, que no sólo no estaba asida a mis deudos, sino que me cansaban. Y era cierto así, que su conversación no podía llevar. Ofrecióse cierto negocio de harta importancia, y hube de estar con una hermana mía a quien yo quería muy mucho antes y, puesto que en la conversación, aunque ella es mejor que yo, no me hacía con ella (porque como tiene diferente estado, que es casada, no puede ser la conversación siempre en lo que yo la querría, y lo más que podía me estaba sola), vi que me daban pena sus penas más harto que de prójimo, y algún cuidado. En fin, entendí de mí que no estaba tan libre como yo pensaba, y que
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gere da sole, e vedono in tutti i libri riguardanti l’orazione e la contemplazione, le cose che dobbiamo fare per arrivare a quelle altezze che non possono ancora compiere, ecco che si scoraggiano. Per esempio dicono di non badare se parlano male di noi, ma anzi di essere più contenti di quando parlano bene; di stimare poco il proprio onore; di vivere il distacco dai parenti, tanto da stancarsene se non sono anime d’orazione; e altre cose simili che, a mio parere, devono essere concesse da Dio, trattandosi di beni soprannaturali o contro la nostra naturale inclinazione. Non se ne affliggano; confidino nel Signore; quel che ora desiderano, Sua Maestà farà sì che giungano a viverlo, tramite la preghiera e facendo il possibile da parte loro; è davvero necessario per la nostra debolezza naturale, avere fiducia e non venire meno, né pensare che, se ci sforziamo, non ne usciremo vittoriosi. 19. Avendone grande esperienza, ne parlerò per mettere vostra grazia sull’avviso. Non pensi, pur sembrandoglielo, d’aver acquisito una virtù, se non la sperimenta con il suo opposto. Mentre siamo sulla terra, dobbiamo sempre essere sospettosi e attenti; perché non ci è ancora stata data la grazia per comprendere il mondo nella sua interezza. In questa vita nulla è esente da molti pericoli. Pochi anni fa, mi sembrava non solo di non essere attaccata ai miei parenti, ma che mi annoiassero. Ed era davvero così, tanto che non potevo sopportare la loro conversazione. Per un certo affare di grande importanza, dovetti andare da una mia sorella cui da prima volevo molto bene. Malgrado nella conversazione (lei era molto più brava di me) non mi venisse a genio (essendo sposata, non si può sempre parlare di quel che vorrei, e me ne restavo sola più che potevo) vidi che le sue pene mi davan più pena e preoccupazione di quelle degli altri. Alla fina compresi di non essere libera come pensavo, e che era necessario fug-
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aún había menester huir la ocasión, para que esta virtud que el Señor me había comenzado a dar fuese en crecimiento, y así con su favor lo he procurado hacer siempre después acá. 20. En mucho se ha de tener una virtud cuando el Señor la comienza a dar, y en ninguna manera ponernos en peligro de perderla. Así es en cosas de honra y en otras muchas; que crea vuestra merced que no todos los que pensamos estamos desasidos del todo, lo están, y es menester nunca descuidar en esto; y cualquiera persona que sienta en sí algún punto de honra, si quiere aprovechar, créame y dé tras este atamiento, que es una cadena que no hay lima que la quiebre, si no es Dios con oración y hacer mucho de nuestra parte. Paréceme que es una ligadura para este camino, que yo me espanto el daño que hace. Veo a algunas personas santas en sus obras, que las hacen tan grandes que espantan las gentes. ¡Válgame Dios! ¿Por qué está aún en la tierra esta alma? ¿Cómo no está en la cumbre de la perfección? ¿Qué es esto? ¿Quién detiene a quien tanto hace por Dios? – ¡Oh, que tiene un punto de honra...! Y lo peor que tiene es que no quiere entender que le tiene, y es porque algunas veces le hace entender el demonio que es obligado a tenerle. 21. Pues créanme, crean por amor del Señor a esta hormiguilla que el Señor quiere que hable, que si no quitan esta oruga, que ya que a todo el árbol no dañe (porque algunas otras virtudes quedarán, mas todas carcomidas), no es árbol hermoso, sino que él no medra, ni aun deja medrar a los que andan cabe él. Porque la fruta que da de buen ejemplo no es nada sana; poco durará. Muchas veces lo digo: que por poco que sea el punto de honra, es como en el canto de órgano, que un punto o compás que se yerre, disuena toda la música. Y es cosa que en todas partes hace harto daño al alma, mas en este camino de oración es pestilencia.
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gire l’occasione se volevo che questa virtù che il Signore mi aveva concesso crescesse, cosa che, col suo favore, ho sempre fatto d’allora sino ad oggi. 20. Una virtù è da tenere in grande valore, quando il Signore comincia a concederla; e non dobbiamo metterci in alcun modo in pericolo di perderla. Così nelle cose riguardanti l’onore e in molte altre; lo creda vostra grazia: non tutti quelli che pensiamo di essere distaccati da tutto lo siamo davvero. È necessario stare attenti. Chiunque avverta in sé una qualche sensibilità all’onore, se vuole crescere in virtù, se ne liberi; è una catena per la quale non c’è lima che valga, se non Dio nella preghiera e molta lotta da parte nostra. Lo ritengo un ostacolo grande al nostro cammino, e io mi spavento per il danno che può arrecare. Vedo alcune persone così sante nelle loro azioni da stupirne le genti. Oh mio Dio! Perché allora quest’anima è ancora sulla terra? Perché non è già in cima alla perfezione? Cha cos’è mai questo? Chi trattiene chi tanto fa per Dio? – Oh: è che è sensibile in qualcosa all’onore…! E il peggio è che non vuole saperne, e addirittura talvolta il demonio le fa intendere d’esserne obbligata. 21. Mi creda, per amore del Signore creda a questa piccola formichina che il Signore vuole parli, che, se non eliminano questo tarlo, sperando non danneggi tutto l’albero (perché alcune altre virtù resteranno, ma tutte tarlate), non ne risulterà un buon albero, e non darà frutti né permetterà di produrne a chi lo segue. I frutti derivanti dal suo buon esempio non sono per nulla sani, e dureranno poco. Lo dico molto spesso: per piccolo che sia il punto d’onore, è come nella musica d’organo, se si perde una nota o un tempo, tutta la musica stona. È una cosa che, se ovunque danneggia l’anima, diviene addirittura pestilenziale in questo cammino di preghiera.
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22. Andas procurando juntarte con Dios por unión, y queremos seguir sus consejos de Cristo, cargado de injurias y testimonios, ¿y queremos muy entera nuestra honra y crédito? – No es posible llegar allá, que no van por un camino. Llega el Señor al alma, esforzándonos nosotros y procurando perder de nuestro derecho en muchas cosas. Dirán algunos: «no tengo en qué ni se me ofrece». – Yo creo que a quien tuviere esta determinación, que no querrá el Señor pierda tanto bien. Su Majestad ordenará tantas cosas en que gane esta virtud que no quiera tantas. Manos a la obra. 23. Quiero decir las naderías y poquedades que yo hacía cuando comencé, o alguna de ellas: las pajitas que tengo dichas pongo en el fuego, que no soy yo para más. Todo lo recibe el Señor. Sea bendito por siempre. Entre mis faltas tenía ésta: que sabía poco del rezado y de lo que había de hacer en el coro y cómo lo regir, de puro descuidada y metida en otras vanidades, y veía a otras novicias que me podían enseñar. Acaecíame no les preguntar, porque no entendiesen yo sabía poco. Luego se pone delante el buen ejemplo. Esto es muy ordinario. Ya que Dios me abrió un poco los ojos, aun sabiéndolo, tantito que estaba en duda, lo preguntaba a las niñas. Ni perdí honra ni crédito; antes quiso el Señor, a mi parecer, darme después más memoria. Sabía mal cantar. Sentía tanto si no tenía estudiando lo que me encomendaban (y no por el hacer falta delante del Señor, que esto fuera virtud, sino por las muchas que me oían), que de puro honrosa me turbaba tanto, que decía muy menos de lo que sabía. Tomé después por mí, cuando no lo sabía muy bien, decir que no lo sabía. Sentía harto a los principios, y después gustaba de ello. Y es así que como comencé
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22. Cerchi di unirti a Dio con l’unione, vogliamo seguire i consigli di Cristo, caricato di ingiurie e false testimonianze, e vogliamo mantenere integri il nostro onore e la nostra credibilità? Ciò non è possibile, le mete divergono. Il Signore raggiunge l’anima soltanto qualora ci sforziamo e cerchiamo di lasciar perdere il nostro diritto in molte cose. Mi dirà qualcuno: “Già non ne ho e non me ne si offre l’occasione”. Ma il Signore non farà perdere un bene sì grande a chi avesse tale determinazione. Sua Maestà saprà procurare innumerevoli occasioni in cui donarci questa virtù, che ci sembreranno per fino troppe. Muoviamoci, quindi. 23. Vorrei parlare delle nullità e sciocchezze da me compiute agli inizi, o almeno qualcuna: getto nel fuoco alcune di quelle pagliuzze, non essendo capace d’altro. Finisce tutto nelle mani del Signore. Che sia per sempre benedetto. Tra le mie mancanze c’era quella di non essere capace di seguire il coro e di seguirlo, assorta come ero da altre vanità. E vedevo altre novizie che avrebbero potuto farmi da maestra. Ma io non gliene facevo domanda, per non svelare la mia ignoranza; è questione di buon esempio, e accade di frequente. E quando Dio mi aprì un poco gli occhi, pur sapendo, per piccolo che mi venisse un dubbio, subito ne domandavo alle più piccole. E non perdetti onore o credito. Anzi; mi pare che poi il Signore abbia voluto concedermi più memoria. Non sapevo cantare e soffrivo dentro di me se non avevo studiato quel che mi raccomandavano (e non per aver mancato dinanzi al Signore, che sarebbe stato un atto di virtù, ma per tutte le altre che mi udivano). La ricerca del mio onore mi turbava tanto che cantavo ancora peggio. Allora decisi di dire esplicitamente quando non mi ritenevo pronta. Inizialmente mi costò molto, poi me ne rallegrai. Così, cominciando a non preoccuparmi di quel
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a no se me dar nada de que se entendiese no lo sabía, que lo decía muy mejor, y que la negra honra me quitaba supiese hacer esto que yo tenía por honra, que cada uno la pone en lo que quiere. 24. Con estas naderías, que no son nada – y harto nada soy yo, pues esto me daba pena – de poco en poco se van haciendo con actos. Y cosas poquitas como éstas, que en ser hechas por Dios les da Su Majestad tomo, ayuda Su Majestad para cosas mayores. Y así en cosas de humildad me acaecía que, de ver que todas aprovechaban sino yo – porque nunca fui para nada – de que se iban del coro, coger todos los mantos; parecíame servía a aquellos ángeles que allí alababan a Dios. Hasta que, no sé cómo, vinieron a entenderlo, que no me corrí yo poco; porque no llegaba mi virtud a querer que entendiesen estas cosas, y no debía ser por humilde, sino porque no se riesen de mí, como eran tan nonada. 25. ¡Oh Señor mío!, ¡qué vergüenza es ver tantas maldades, y contar unas arenitas, que aun no las levantaba de la tierra por vuestro servicio, sino que todo iba envuelto en mil miserias! No manaba aún el agua, debajo de estas arenas, de vuestra gracia, para que las hiciese levantar. ¡Oh Criador mío, quién tuviera alguna cosa que contar, entre tantos males, que fuera de tomo, pues cuento las grandes mercedes que he recibido de Vos! Es así, Señor mío, que no sé cómo puede sufrirlo mi corazón, ni cómo podrá quien esto leyere dejarme de aborrecer, viendo tan mal servidas tan grandísimas mercedes, y que no he vergüenza de contar estos servicios, en fin, como míos. – Sí tengo, Señor mío; mas el no tener otra cosa que contar de mi parte me hace decir tan bajos principios, para que tenga esperanza quien los hiciere grandes, que, pues éstos parece ha tomado el Señor en cuenta, los tomará mejor. Plega a Su Majestad me dé gracia para que no esté siempre en principios. Amén.
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che dicevano, cantai meglio. Il punto d’onore mi impediva di compiere bene ciò a cui tenevo per il medesimo onore. Ciascuno pone l’onore dove vuole. 24. Tramite queste sciocchezze, che sono nulla – come io non ero nulla dal momento che ne pativo – a poco a poco si sviluppa la virtù. Piccole cose come queste se fatte per amore di Dio, da Sua Maestà medesima sono usate per guidarci a cose maggiori. In queste cose di umiltà mi accadeva che, vedendo che tutte ne profittavano tranne me, incapace a tutto, quando andavano via dal coro, raccoglievo tutti i loro manti, sembrandomi un servizio a quegli angeli che lì lodavano Dio. Finché, non so come, lo vennero a sapere e mi inquietai perché la mia virtù non era ancora in grado di sopportare che sapessero queste cose; e non per umiltà, ma perché non ridessero di me e della mia nullità. 25. Oh Signore mio! Quale vergogna mi prende scoprendomi tanto malvagia e raccontare tanti granelli di sabbia ancora incapace di sollevarli da terra per Voi, il tutto avvolto da mille miserie! Ancora non era comparsa l’acqua, da sotto l’arena, per sollevarli in alto. Oh mio Creatore! Avessi qualche cosa da raccontare, tra tanti mali, oltre alla grandi grazie che ho da Voi ricevuto! Così è, Signore, e non so come possa sopportare questo il mio cuore e come possa non aborrirmi chi leggerà queste pagine nel veder così poco corrisposte grazie tanto grandi e la mia mancanza di vergogna nel vedermi raccontare questi piccoli servizi a mio merito. Sì, Signore mio, me ne vergogno. Ma il non aver altro da raccontare, mi spinge a rivelare cose sì piccole, perché abbia speranza chi potrà compierne di più grandi, che, se il Signore ha tenuto conto di questi, maggiore sarà il suo premio. Voglia Sua Maestà concedermi la grazia perché io non rimanga ferma ai primi passi. Amen.
Capítulo 32 En que trata cómo quiso el Señor ponerla en espíritu en un lugar del infierno que tenía por sus pecados merecido. – Cuenta una cifra de lo que allí se lo representó para lo que fue. – Comienza a tratar la manera y modo cómo se fundó el monasterio, adonde ahora está, de San José. 1. Después de mucho tiempo que el Señor me había hecho ya muchas de las mercedes que he dicho y otras muy grandes, estando un día en oración me hallé en un punto toda, sin saber cómo, que me parecía estar metida en el infierno. Entendí que quería el Señor que viese el lugar que los demonios allá me tenían aparejado, y yo merecido por mis pecados. Ello fue en brevísimo espacio, mas aunque yo viviese muchos años, me parece imposible olvidárseme. Parecíame la entrada a manera de un callejón muy largo y estrecho, a manera de horno muy bajo y oscuro y angosto. El suelo me pareció de un agua como lodo muy sucio y de pestilencial olor, y muchas sabandijas malas en él. Al cabo estaba una concavidad metida en una pared, a manera de una alacena, adonde me vi meter en mucho estrecho. Todo esto era deleitoso a la vista en comparación de lo que allí sentí. Esto que he dicho va mal encarecido. 2. Estotro me parece que aun principio de encarecerse como es no le puede haber, ni se puede entender; mas sentí un fuego en el alma, que yo no puedo entender cómo poder decir de la manera que es. Los dolores corporales tan incomportables, que, con haberlos pasado en esta vida gravísimos y, según dicen los médicos, los mayores que se pueden acá pasar (porque fue encogérseme todos los nervios cuando me tullí, sin otros muchos de muchas maneras que he tenido, y aun algunos, como he dicho, causados del demonio), no es todo nada en comparación de lo que allí sentí, y ver que habían de ser sin fin y sin jamás cesar. Esto no es, pues, nada
Capitolo trentaduesimo Racconta di come sia stata trasportata in spirito dal Signore in quel luogo dell’inferno che avrebbe meritato con i suoi peccati. Riassume quanto poté comprendervi. Comincia a narrare come fondò il monastero di San Giuseppe, dove ora si trova. 1. Dopo molto tempo in cui il Signore mi aveva concesso le grandi grazie raccontate, un giorno, raccolta in orazione, mi ritrovai, senza saper come, in un luogo che pareva l’inferno. Compresi che il Signore voleva farmi vedere il luogo che i demoni avevano preparato per me, e che avevo meritato per i miei peccati. Il tutto fu assai veloce, ma anche se vivessi molti anni, mi sarebbe impossibile dimenticarmene. L’ingresso era composto da un cunicolo molto lungo e stretto, come un forno assai basso, buio e angusto. Il suolo era composto di fanghiglia sporca e dall’olezzo nauseabondo e in esso vi erano innumerevoli e schifosi rettili. In fondo c’era come una concavità scavata in una parete, simile a una nicchia, dove fui posta tutta rannicchiata. Quanto ho descritto appare addirittura bello in confronto a quanto lì provai. Quanto ho descritto va moltiplicato. 2. Quest’altro è di un genere completamente diverso; sentii un fuoco nell’anima davvero indescrivibile. I dolori del corpo erano tanto insopportabili che, avendo io subito i peggiori dolori patibili in questa vita, a quanto dicono i medici (i miei nervi si erano tutti rattrappiti e pativo di molto altro in parte causato dal demonio), nulla è paragonabile a quanto ivi provai e nel vedere che quei dolori dovevano essere senza fine e senza mai diminuire. Ma questo non è niente rispetto all’agonia dell’anima:
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en comparación del agonizar del alma: un apretamiento, un ahogamiento, una aflicción tan sentible y con tan desesperado y afligido descontento, que yo no sé cómo lo encarecer. Porque decir que es un estarse siempre arrancando el alma, es poco, porque aun parece que otro os acaba la vida; mas aquí el alma misma es la que se despedaza. El caso es que yo no sé cómo encarezca aquel fuego interior y aquel desesperamiento, sobre tan gravísimos tormentos y dolores. No veía yo quién me los daba, mas sentíame quemar y desmenuzar, a lo que me parece. Y digo que aquel fuego y desesperación interior es lo peor. 3. Estando en tan pestilencial lugar, tan sin poder esperar consuelo, no hay sentarse ni echarse, ni hay lugar, aunque me pusieron en éste como agujero hecho en la pared. Porque estas paredes, que son espantosas a la vista, aprietan ellas mismas, y todo ahoga. No hay luz, sino todo tinieblas oscurísimas. Yo no entiendo cómo puede ser esto, que con nohaber luz, lo que a la vista ha de dar pena todo se ve. No quiso el Señor entonces viese más de todo el infierno. Después he visto otra visión de cosas espantosas, de algunos vicios el castigo. Cuanto a la vista, muy más espantosos me parecieron, mas como no sentía la pena, no me hicieron tanto temor; que en esta visión quiso el Señor que verdaderamente yo sintiese aquellos tormentos y aflicción en el espíritu, como si el cuerpo lo estuviera padeciendo. Yo no sé cómo ello fue, mas bien entendí ser gran merced y que quiso el Señor yo viese por vista de ojos de dónde me había librado su misericordia. Porque no es nada oírlo decir, ni haber yo otras veces pensado en diferentes tormentos (aunque pocas, que por temor no se llevaba bien mi alma), ni que los demonios atenazan, ni otros diferentes tormentos que he leído, no es nada con esta pena, porque es otra cosa.
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un’oppressione, un’afflizione tanto vive e con un così disperato e afflitto dolore da non sapermi esprimere. Dire che è un continuo morire dell’anima è poco, perché in morte pare che la vita sia strappata da un altro; ma qui è l’anima stessa che si fa a pezzi. Il fatto è che non so spiegare come si sviluppino quel fuoco interiore e quell’angoscia che andavano ad aggiungersi a dolori e tormenti così gravi. Non ne percepivo la provenienza, ma mi sentivo bruciare e lacerare. Ma quel fuoco e quella disperazione interiori sono la sofferenza peggiore. 3. Posta in quel luogo pestilenziale, senza alcuna consolazione, né possibilità di sedersi o distendersi, mi ci misero come in un buco praticato nel muro. Quelle pareti, orribili a vedersi, stanno addosso, tutto soffoca. Non c’è luce, ma tutto è tenebra fitta. Non capisco come possa essere che pur non essendoci luce si possa vedere quanto aborrisce la vista. Il Signore non volle mostrarmi il resto dell’inferno. Poi ho visto altre cose spaventose, riferite ai castighi per alcuni vizi. Erano davvero spaventosi alla vista, ma, non avvertendo il dolore, non mi spaventarono tanto. Nell’altra visione, il Signore volle davvero che io avvertissi quei tormenti e afflizioni nello spirito, come se il corpo li stesse patendo. Non so come questo accadde. Ma ben compresi la grandezza di questa grazia e come il Signore abbia voluto che io toccassi con mano da dove la sua misericordia mi aveva liberato. Sentirlo raccontare non è niente, né aver meditato altre volte sui tormenti (anche se furono poche le volte perché la mia anima non ne sopportava lo spavento), né pensare a quello che i demoni fan soffrire, o quei tormenti che si leggono nei libri; nulla ha a che fare con quella pena, perché è diversa. C’è la medesima differenza
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En fin como de dibujo a la verdad, y el quemarse acá es muy poco en comparación de este fuego de allá. 4. Yo quedé tan espantada, y aún lo estoy ahora escribiéndolo, con que ha casi seis años, y es así que me parece el calor natural me falta de temor aquí adonde estoy. Y así no me acuerdo vez que tengo trabajo ni dolores, que no me parece nonada todo lo que acá se puede pasar, y así me parece en parte que nos quejamos sin propósito. Y así torno a decir que fue una de las mayores mercedes que el Señor me ha hecho, porque me ha aprovechado muy mucho, así para perder el miedo a las tribulaciones y contradicciones de esta vida, como para esforzarme a padecerlas y dar graciasal Señor que me libró, a lo que ahora me parece, de males tan perpetuos y terribles. 5. Después acá, como digo, todo me parece fácil en comparación de un momento que se haya de sufrir lo que yo en él allí padecí. Espántame cómo habiendo leído muchas veces libros adonde se da algo a entender las penas del infierno, cómo no las temía ni tenía en lo que son. ¿Adónde estaba? ¿Cómo me podía dar cosa descanso de lo que me acarreaba ir a tan mal lugar? ¡Seáis bendito, Dios mío, por siempre! Y ¡cómo se ha parecido que me queríais Vos mucho más a mí que yo me quiero! ¡Qué de veces, Señor, me librasteis de cárcel tan tenebrosa, y cómo me tornaba yo a meter en ella contra vuestra voluntad! 6. De aquí también gané la grandísima pena que me da las muchas almas que se condenan (de estos luteranos en especial, porque eran ya por el bautismo miembros de la Iglesia), y los ímpetus grandes de aprovechar almas, que me parece, cierto, a mí que, por librar una sola de tan gravísimos tormentos, pasaría yo muchas muertes muy de buena gana. Miro que, si vemos acá una persona que bien queremos, en especial con un gran trabajo o dolor, parece que nuestro mismo natural nos convida a compasión y, si es grande, nos
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che passa tra un disegno e la verità; bruciarsi in questa vita è molto poco se paragonato al fuoco dell’inferno. 4. Rimasi molto spaventata, e lo sono tuttora a scriverlo, pur essendo trascorsi quasi sei anni, sicché non temo il calore naturale del posto in cui sono. Non c’è volta in cui abbia fatica o dolori, che mi paia proprio niente quanto si possa soffrire in terra, e ce ne lamentiamo senza ragione. Torno a dire che questa fu una delle più grandi grazie che il Signore mi abbia fatto, ne ho tratto gran giovamento sia per perdere la paura delle tribolazioni e delle contrarietà della vita, sia per incoraggiarmi a sopportarle e ringraziare il Signore che mi ha liberato, come mi sembra, da mali eterni e terribili. 5. Poi, come dico, tutto mi è parso facile se paragonato a quanto ebbi a soffrire in quel luogo. Mi stupisco di come, avendo letto tanti libri dove si lasciano intuire le pene dell’inferno, non le temevo né le comprendevo. Dov’ero? Come potevo trarre riposo da quanto mi stava conducendo in quel maledetto luogo? Siate per sempre benedetto, mio Dio! Quanto è evidente che voi mi avete amato ancor più di quanto io ami me stessa! Quante volte mi avete liberato, Signore, da quel carcere così tenebroso, e quante volte io vi tornavo contro la vostra volontà! 6. Da qui è nata anche la grandissima pena che sorge in me per le molte anime che si condannano (in particolare per i luterani, perché, con il battesimo erano già divenuti membra della Chiesa); da qui nacquero anche i grandi aneliti di guadagnare anime, e sono certa che per liberarne una sola da tormenti così grandi, sarei disposta ben volentieri a morire e tante volte. Se vediamo una persona che amiamo in gran travaglio o dolore, sembra che la nostra stessa natura ci spinga a compassione, e, se soffre
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aprieta a nosotros. Pues ver a un alma para sin fin en el sumo trabajo de los trabajos, ¿quién lo ha de poder sufrir? No hay corazón que lo lleve sin gran pena. Pues acá con saber que, en fin, se acabará con la vida y que ya tiene término, aun nos mueve a tanta compasión, estotro que no le tiene no sé cómo podemos sosegar viendo tantas almas como lleva cada día el demonio consigo. 7. Esto también me hace desear que, en cosa que tanto importa, no nos contentemos con menos de hacer todo lo que pudiéremos de nuestra parte. No dejemos nada, y plega al Señor sea servido de darnos gracia para ello. Cuando yo considero que, aunque era tan malísima, traía algún cuidado de servir a Dios y no hacía algunas cosas que veo que, como quien no hace nada, se las tragan en el mundo y, en fin, pasaba grandes enfermedades y con mucha paciencia, que me la daba el Señor; no era inclinada a murmurar, ni a decir mal de nadie, ni me parece podía querer mal a nadie, ni era codiciosa, ni envidia jamás me acuerdo tener de manera que fuese ofensa grave del Señor, y otras algunas cosas, que, aunque era tan ruin, traía temor de Dios lo más continuo; y veo adonde me tenían ya los demonios aposentada, y es verdad que, según mis culpas, aun me parece merecía más castigo. Mas, con todo, digo que era terrible tormento, y que es peligrosa cosa contentarnos, ni traer sosiego ni contento el alma que anda cayendo a cada paso en pecado mortal; sino que por amor de Dios nos quitemos de las ocasiones, que el Señor nos ayudará como ha hecho a mí. Plega a Su Majestad que no me deje de su mano para que yo torne a caer, que ya tengo visto adónde he de ir a parar. No lo permita el Señor, por quien Su Majestad es, amén. 8. Andando yo, después de haber visto esto y otras grandes cosas y secretos que el Señor, por quien es, me quiso mostrar de la gloria que se dará a los buenos y pena a los malos, deseando modo y manera en que pudiese hacer pe-
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tanto, a soffrire con lei. Ora, chi potrebbe sopportare di vedere un’anima condannata senza fine al più grande dei dolori? Non c’è cuore che possa sopportarlo senza gran pena. Se già su questa terra siamo mossi a compassione, pur sapendo che tutto avrà termine, non so come potremmo sopportare la vista delle tante anime che ogni giorno il demonio prende con sé. 7. Questo mi fa anche desiderare che in cosa così importante non ci dobbiamo accontentare di fare meno di quanto ci è possibile. Non tralasciamo nulla e piaccia al Signore di darci grazia a tale scopo. Se penso che quando, nonostante la mia cattiveria, prestavo attenzione a servire in qualcosa Dio, e non commettevo quelle cose che il mondo reputa da nulla e manda giù facilmente, pativo gravi infermità con quella grande pazienza concessami dal Signore, non ero spinta a mormorare, né a parlar male di alcuno, né mi sembrava di voler male a qualcuno, né ero ambiziosa, né ricordo di aver mai avuto un’invidia tale da essere grave offesa al Signore, e altre cose che, nonostante fossi cattiva, ho sempre cercato di vivere il timore di Dio. Ma ho veduto il luogo preparatomi dai demoni, ed è vero che le mie colpe avrebbero meritato castighi peggiori. Quel tormento era davvero terribile ed è pericoloso accontentarci di quanto fatto e restarcene tranquilli se l’anima va cadendo ad ogni passo in peccato mortale. Per amor di Dio, allontaniamoci dalle occasioni, il Signore ci aiuterà come ha fatto con me. Voglia Sua Maestà non lasciare la mia mano e io torni a cadere: ho già visto dove andrei a finire. Non lo permetta il Signore, per quel che Egli è, amen. 8. Dopo aver io visto questa e tante altre cose e segreti che il Signore, per quel che Egli è, mi volle mostrare della gloria che sarà concessa ai buoni e della pena ai cattivi, desideravo scoprire il modo e la maniera in cui potessi
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nitencia de tanto mal y merecer algo para ganar tanto bien, deseaba huir de gentes y acabar ya de en todo en todo apartarme del mundo. No sosegaba mi espíritu, mas no desasosiego inquieto, sino sabroso. Bien se veía que era de Dios, y que le había dado Su Majestad al alma calor para digerir otros manjares más gruesos de los que comía. 9. Pensaba qué podría hacer por Dios. Y pensé que lo primero era seguir el llamamiento que Su majestad me había hecho a religión, guardando mi Regla con la mayor perfección que pudiese. Y aunque en la casa adonde estaba había muchas siervas de Dios y era harto servido en ella, a causa de tener gran necesidad salían las monjas muchas veces a partes adonde con toda honestidad y religión podíamos estar; y también no estaba fundada en su primer rigor la Regla, sino guardábase conforme a lo que en toda la Orden, que es con bula de relajación. Y también otros inconvenientes, que me parecía a mí tenía mucho regalo, por ser la casa grande y deleitosa. Mas este inconveniente de salir, aunque yo era la que mucho lo usaba, era grande para mí ya, porque algunas personas, a quien los prelados no podían decir de no, gustaban estuviese yo en su compañía, e, importunados, mandábanmelo. Y así, según se iba ordenando, pudiera poco estar en el monasterio, porque el demonio en parte debía ayudar para que no estuviese en casa, que todavía, como comunicaba con algunas lo que los que me trataban me enseñaban, hacíase gran provecho. 10. Ofrecióse una vez, estando con una persona, decirme a mí y a otras que si no seríamos para ser monjas de la manera de las descalzas, que aun posible era poder hacer un monasterio. Yo, como andaba en estos deseos, comencélo a tratar con aquella señora mi compañera viuda que ya he dicho, que
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espiare tanto male e meritare qualcosa per raggiungere tanto bene; desideravo fuggire le genti e appartarmi dal mondo. Non si rappacificava il mio spirito; ma si trattava di un’inquietudine gustosa. Ben se ne scorgeva la fonte in Dio e che Sua Maestà aveva concesso all’anima calore per poter digerire cibi più sostanziosi del solito. 9. Pensavo a cosa avrei potuto fare per Dio. Pensai che avrei dovuto innanzitutto seguire la chiamata che Sua Maestà mi aveva rivolto alla vita religiosa, custodendo la mia Regola con la maggior perfezione possibile. Malgrado nella casa in cui vivevo ci fossero molte serve di Dio a Lui gradite, a causa delle necessità, noi monache dovevamo uscire e recarci altrove, dove potevamo stare con ogni onestà e raccoglimento. La Regola non era ancora osservata nel suo primo rigore, ma conformemente a come la si viveva in tutto l’Ordine, cioè con la Bolla di mitigazione. C’erano anche altri inconvenienti, dovuti alla bellezza e alla grandezza della casa, che mi pareva troppo comoda. Ma l’inconveniente di uscire, di cui molto usufruivo, mi costava molto, perché alcune persone, cui i prelati non potevano dire di no, volevano che facessi loro compagnia, e, su loro richiesta, me lo ordinavano. Sicché potevo in fine stare poco nel monastero; il demonio dovette mettere lo zampino per non farmi restare in casa, per impedire il profitto che nasceva dal fatto che raccontassi ad alcune monache quel che i miei direttori spirituali andavano insegnandomi. 10. Un giorno accadde che, mentre ero con una persona, questa disse a me e alle altre presenti, che se avessimo voluto essere monache scalze, sarebbe stato possibile fondare un monastero. Io, avendo il medesimo desiderio, cominciai a parlarne con quella signora mia amica vedova, di cui ho scritto, che nutriva medesimi propositi. Questa co-
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tenía el mismo deseo. Ella comenzó a dar trazas para darle renta, que ahora veo yo que no llevaban mucho camino y el deseo que de ello teníamos nos hacía parecer que sí. Mas yo, por otra parte, como tenía tan grandísimo contento en la casa que estaba, porque era muy a mi gusto y la celda en que estaba hecha muy a mi propósito, todavía me detenía. Con todo concertamos de encomendarlo mucho a Dios. 11. Habiendo un día comulgado, mandóme mucho Su Majestad lo procurase con todas mis fuerzas, haciéndome grandes promesas de que no se dejaría de hacer el monasterio, y que se serviría mucho en él, y que se llamase San José, y que a la una puerta nos guardaría él y nuestra Señora la otra, y que Cristo andaría con nosotras, y que sería una estrella que diese de sí gran resplandor, y que, aunque las religiones estaban relajadas, que no pensase se servía poco en ellas; que qué sería del mundo si no fuese por los religiosos; que dijese a mi confesor esto que me mandaba, y que le rogaba El que no fuese contra ello ni me lo estorbase. 12. Era esta visión con tan grandes efectos, y de tal manera esta habla que me hacía el Señor, que yo no podía dudar que era El. Yo sentí grandísima pena, porque en parte se me representaron los grandes desasosiegos y trabajos que me había de costar, y como estaba contentísima en aquella casa; que, aunque antes lo trataba, no era con tanta determinación ni certidumbre que sería. Aquí parecía se me ponía apremio y, como veía comenzaba cosa de gran desasosiego, estaba en duda de lo que haría. Mas fueron muchas veces las que el Señor me tornó a hablar en ello, poniéndome delante tantas causas y razones que yo veía ser claras y que era su voluntad, que ya no osé hacer otra cosa sino decirlo a mi confesor, y dile por escrito todo lo que pasaba.
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minciò a muoversi per procurare rendite. Ora vedo quanto poca strada avremmo potuto percorrere, ma la forza che il nostro desiderio si compisse appianava gli ostacoli. Io poi, essendo molto contenta della casa in cui vivevo, perché mi piaceva e la cella assegnatami rispondeva ai miei gusti, non sapevo decidermi. Decidemmo di mettere tutto nelle mani di Dio. 11. Un giorno, dopo la comunione, il Signore mi ordinò che con tutte le mie energie portassi avanti il progetto del monastero, che vi si sarebbe compiaciuto, che si chiamasse San Giuseppe, che una porta sarebbe stata da lui custodita, mentre l’altra da nostra Signora, e Lui, Cristo, sarebbe stato con noi. Il monastero sarebbe stato una stella di grande splendore e mi disse che se anche gli ordini religiosi fossero mitigati, non pensassi che Egli vi si sarebbe poco servito. Aggiunse che cosa sarebbe mai stato il mondo senza i religiosi e che riferissi al mio confessore quanto mi stava ordinando e che non vi si opponesse né mi ostacolasse. 12. Questa visione era accompagnata da grandi effetti, e le cose che mi disse furono dette in tal modo da non poter dubitare che fosse Lui. Avvertii una grandissima pena, perché mi si fecero in parte presenti le grandi fatiche e difficoltà che l’impresa mi sarebbe costata e quanto fossi contenta di abitare dove abitavo. Pur avendone io parlato in precedenti occasioni, mai con la determinazione e la certezza necessarie. Ora mi pareva di trovarmi con le spalle al muro, e, scorgendovi tutte le grandi difficoltà, ero in dubbio sul da farsi. Ma furono tante le volte in cui il Signore tornò a parlarmene, ponendomi davanti tante ragioni da persuadermi che era sua volontà; non osai far altro che parlarne al mio confessore, e scrivergli quanto stava accadendo.
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13. El no osó determinadamente decirme que lo dejase, mas veía que no llevaba camino conforme a razón natural, por haber poquísima y casi ninguna posibilidad en mi compañera, que era la que lo había de hacer. Díjome que lo tratase con mi prelado, y que lo que él hiciese, eso hiciese yo. Yo no trataba estas visiones con el prelado, sino aquella señora trató con él que quería hacer este monasterio. Y el provincial vino muy bien en ello, que es amigo de toda religión, y diole todo el favor que fue menester, y díjole que él admitiría la casa. Trataron de la renta que había de tener. Y nunca queríamos fuesen más de trece por muchas causas. Antes que lo comenzásemos a tratar, escribimos al santo Fray Pedro de Alcántara todo lo que pasaba, y aconsejónos que no lo dejásemos de hacer, y dionos su parecer en todo. 14. No se hubo comenzado a saber por el lugar, cuando no se podrá escribir en breve la gran persecución que vino sobre nosotras, los dichos, las risas, el decir que era disparate. A mí, que bien me estaba en mi monasterio. A la mi compañera tanta persecución, que la traían fatigada. Yo no sabía qué me hacer. En parte me parecía que tenían razón. Estando así muy fatigada encomendándome a Dios, comenzó Su Majestad a consolarme y a animarme. Díjome que aquí vería lo que habían pasado los santos que habían fundado las Religiones; que mucha más persecución tenía por pasar de las que yo podía pensar; que no se nos diese nada. Decíame algunas cosas que dijese a mi compañera; y lo que más me espantaba yo es que luego quedábamos consoladas de lo pasado y con ánimo para resistir a todos. Y es así que de gente de oración y todo, en fin, el lugar no había casi persona que entonces no fuese contra nosotras y le pareciese grandísimo disparate.
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13. Egli non osò dirmi di abbandonare il progetto, ma vedeva che non seguiva i canoni della ragione naturale, essendo pochissimi i mezzi a disposizione della mia amica che avrebbe dovuto fare tutto. Mi disse di parlarne con il mio prelato e che facessi quel che lui mi avrebbe detto. Poiché non parlavo di queste visioni con il prelato, fu la mia amica a dirgli che voleva fondare quel monastero. Ed il provinciale, amico di ogni via di santità, ne fu contento e le diede tutto l’appoggio necessario, assicurandola che avrebbe ammesso la casa sotto la sua giurisdizione. Parlarono della rendita che avrebbe dovuto avere. Per molte ragioni decidemmo che non vi avrebbero vissuto più di tredici monache. Prima di dare il via alle trattative, scrivemmo al santo fra Pedro d’Alcantara raccontandogli quanto stava accadendo; lui ci incoraggiò in tutto e ci diede molti consigli. 14. Appena la cosa si venne a sapere, cadde su di noi una grande persecuzione che non si potrebbe descrivere né riassumere: chiacchiere, risate, dire che era una pazzia. A me, che tanto bene stavo nel mio monastero. Alla mia amica capitarono tante persecuzioni da restarne sfiancata. Non sapevo cosa fare. In parte mi sembrava che avessero ragione. Mentre così afflitta mi raccomandavo a Dio, Sua Maestà cominciò a consolarmi e incoraggiarmi. Mi disse che avrei visto quel che avevano patito i santi fondatori di Ordini; che avrei dovuto sopportare una persecuzione molto più grande di quanto pensassi; ma che non ce ne doveva importare alcunché. Mi diceva anche alcune cose da riferire alla mia amica; ciò che più mi colpiva, fu che restavamo molto consolate per quanto avevamo patito e con gran coraggio per resistere a tutto e tutti. Tutti gli abitanti del paese, anche persone di preghiera o che so io, erano contro di noi e il nostro progetto sembrava loro una gran sciocchezza.
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15. Fueron tantos los dichos y el alboroto de mi mismo monasterio, que al Provincial le pareció recio ponerse contra todos, y así mudó el parecer y no la quiso admitir. Dijo que la renta no era segura y que era poca, y que era mucha la contradicción. Y en todo parece tenía razón. Y, en fin, lo dejó y no lo quiso admitir. Nosotras, que ya parecía teníamos recibidos los primeros golpes, dionos muy gran pena; en especial me la dio a mí de ver al Provincial contrario, que, con quererlo él, tenía yo disculpa con todos. A la mi compañera ya no la querían absolver si no lo dejaba, porque decían era obligada a quitar el escándalo. 16. Ella fue a un gran letrado muy gran siervo de Dios, de la Orden de Santo Domingo, a decírselo y darle cuenta de todo. Esto fue aun antes que el Provincial lo tuviese dejado, porque en todo el lugar no teníamos quien nos quisiese dar parecer. Y así decían que sólo era por nuestras cabezas. Dio esta señora relación de todo y cuenta de la renta que tenía de su mayorazgo a este santo varón, con harto deseo nos ayudase, porque era el mayor letrado que entonces había en el lugar, y pocos más en su Orden. Yo le dije todo lo que pensábamos hacer y algunas causas. No le dije cosa de revelación ninguna, sino las razones naturales que me movían, porque no quería yo nos diese parecer sino conforme a ellas. El nos dijo que le diésemos de término ocho días para responder, y que si estábamos determinadas a hacer lo que él dijese. Yo le dije que sí; mas aunque yo esto decía y me parece lo hiciera (porque no veía camino por entonces de llevarlo adelante), nunca jamás se me quitaba una seguridad de que se había de hacer. Mi compañera tenía más fe; nunca ella, por cosa que la dijesen, se determinaba a dejarlo. 17. Yo, aunque como digo me parecía imposible dejar-
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15. Furono tante le parole e la confusione del mio medesimo monastero, che al provinciale parve aspro mettersi contro tutti e non volle più ammettere la nuova casa. Disse che la rendita non era sicura ed era poca; molta era invece la contraddizione. Sembrava aver ragione in tutto, abbandonò il progetto e non lo volle ammettere. Noi, mentre pensavamo di aver già superato le prime difficoltà, provammo grande pena. Io soffrii specialmente nel vedere il Provinciale contrario, perché la sua approvazione mi avrebbe discolpato con tutti. La mia amica, invece, non volevano più assolverla nella confessione perché dicevano che era obbligata a spegnere lo scandalo. 16. Si recò allora da un uomo di cultura, gran servo di Dio, dell’Ordine di San Domenico, e gli raccontò tutto. Questo accadde prima ancora che il Provinciale abbandonasse il progetto, perché in tutto il paese non trovavamo chi volesse consigliarci. E così ci dicevano che facevamo di testa nostra. La signora raccontò tutto, dicendogli anche fino a che punto poteva contribuire con il suo patrimonio, a quel santo uomo, col desiderio che ci aiutasse, perché era davvero il migliore teologo di quella città, e forse del suo Ordine. Io gli dissi quello che pensavamo di fare, e alcune ragioni. Non gli parlai di alcuna rivelazione, ma le ragioni naturali che mi muovevano: non volevo ci desse alcun parere che non fosse ad esse conforme. Ci disse che aveva bisogno di otto giorni prima di risponderci, e ci chiese se eravamo decise a fare quanto ci avrebbe detto. Io gli dissi di sì; ma benché dicessi questo e ne fossi convinta (non c’era altra strada per portare avanti il progetto), ero certa dentro di me che il monastero si sarebbe fondato. La mia amica aveva più fede; mai, qualunque cosa le dicessero, abbandonava il progetto. 17. Io, nonostante mi paresse impossibile che il pro-
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se de hacer, de tal manera creo ser verdadera la revelación, como no vaya contra lo que está en la Sagrada Escritura o contra las leyes de la Iglesia que somos obligadas a hacer. Porque, aunque a mí verdaderamente me parecía era de Dios, si aquel letrado me dijera que no lo podíamos hacer sin ofenderle y que íbamos contra conciencia, paréceme luego me apartara de ello o buscara otro medio. Mas a mí no me daba el señor sino éste. Decíame después este siervo de Dios que lo había tomado a cargo con toda determinación de poner mucho en que nos apartásemos de hacerlo, porque ya había venido a su noticia el clamor del pueblo, y también le parecía desatino, como a todos, y en sabiendo habíamos ido a él, le envió a avisar un caballero que mirase lo que hacía, que no nos ayudase. Y que, en comenzando a mirar en lo que nos había de responder y a pensar en el negocio y el intento que llevábamos y manera de concierto y religión, se le asentó ser muy en servicio de Dios, y que no había de dejar de hacerse. Y así nos respondió nos diésemos prisa a concluirlo, y dijo la manera y traza que se había de tener; y aunque la hacienda era poca, que algo se había de fiar de Dios; que quien lo contradijese fuese a él, que él respondería. Y así siempre nos ayudó, como después diré. 18. Con esto fuimos muy consoladas y con que algunas personas santas, que nos solían ser contrarias, estaban ya más aplacadas, y algunas nos ayudaban. Entre ellas era el caballero santo, de quien ya he hecho mención,que, como lo es y le parecía llevaba camino de tanta perfección, por ser todo nuestro fundamento en oración, aunque los medios le parecían muy dificultosos y sin camino, rendía su parecer a que podía ser cosa de Dios, que el mismo señor le debía mover. Y así hizo al maestro, que es el clérigo
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getto fallisse, credo vera una rivelazione se non va contro quanto troviamo nelle Sacre Scritture o contro le leggi della Chiesa che siamo tenuti a seguire. Malgrado mi sembrasse veramente provenire da Dio, se quell’uomo di dottrina mi avesse detto che non potevamo portare avanti il progetto senza offenderlo o che ci saremmo comportate contro coscienza, immediatamente l’avrei abbandonato o avrei cercato altri strumenti. Ma il Signore non me ne dava altri che quello. Questo servo di Dio mi diceva che se ne era fatto carico col fermo desiderio di dissuadercene, perché già sapeva del clamore del popolo, e anche a lui, come a tutti, sembrava una sciocchezza; un nobile, sapendo che ci eravamo rivolte a lui, gli disse di stare attento a quel che faceva e che non ci aiutasse. Ma ci disse che quando cominciò a pensare alla risposta, e a pensare alla cosa, alle sue finalità, alla regola che vi avremmo praticato, si convinse che tutto era gradito a Dio e non andava abbandonato. Sicché ci rispose che ci affrettassimo per portarlo a compimento e ci suggerì i passi da fare. Se le rendite erano poche, un po’ ci si sarebbe dovuti fidare di Dio; chi fosse contrario, andasse da lui, perché lui avrebbe fornito le giuste spiegazioni. Fu così che sempre ci aiutò, come dirò più avanti. 18. Ne fummo molto consolate; alcune persone sante, poi, che prima erano contrarie, avevano cominciato a placarsi e qualcuna ci aiutava. Tra queste c’era quel nobile santo, di cui ho già parlato. Santo che era, malgrado gli sembrasse che il nostro progetto, basandosi completamente sulla preghiera, si servisse di mezzi deboli e senza speranza, si arrendeva nel costatarne l’origine divina; a questo il Signore medesimo doveva muoverlo. Così si comportò il maestro, chierico servo di Dio, cui,
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siervo de Dios que dije que había hablado primero, que es espejo de todo el lugar, como persona que le tiene Dios en él para remedio y aprovechamiento de muchas almas, y ya venía en ayudarme en el negocio. Y estando en estos términos y siempre con ayuda de muchas oraciones y teniendo comprada ya la casa en buena parte, aunque pequeña...; mas de esto a mí no se me daba nada, que me había dicho el Señor que entrase como pudiese, que después yo vería lo que Su majestad hacía. ¡Y cuán bien que lo he visto! Y así, aunque veía ser poca la renta, tenía creído el Señor lo había por otros medios de ordenar y favorecernos.
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come ho detto, avevo parlato per primo, specchio di tutto il popolo, come persona suscitata da Dio per la cura e il profitto di molte anime: anche lui venne ad aiutarmi. Stando così le cose, sempre con il supporto di molte preghiere, comprammo una casa ben messa, anche se piccola…; ma di questo non mi importava; il Signore mi aveva detto di cominciare in qualunque modo, che poi avrei visto quel che Sua Maestà avrebbe compiuto. E quanto l’ho potuto vedere bene! Così, malgrado la rendita fosse piccola, ero convinta che il Signore ci avrebbe aiutato e avrebbe sistemato tutto altrimenti.
Capítulo 33 Procede en la misma materia de la fundación del glorioso San José. – Dice cómo le mandaron que no entendiese en ella y el tiempo que lo dejó y algunos trabajos que tuvo, y cómo la consolaba en ellos el Señor. 1. Pues estando los negocios en este estado y tan al punto de acabarse que otro día se habían de hacer las escrituras, fue cuando el Padre Provincial nuestro mudó parecer. Creo fue movido por ordenación divina, según después ha parecido; porque como las oraciones eran tantas, iba el Señor perfeccionando la obra y ordenando que se hiciese de otra suerte. Como él no lo quiso admitir, luego mi confesor me mandó no entendiese más en ello, con que sabe el Señor los grandes trabajos y aflicciones que hasta traerlo a aquel estado me había costado. Como se dejó y quedó así, confirmóse más ser todo disparate de mujeres y a crecer la murmuración sobre mí, con habérmelo mandado hasta entonces mi Provincial. 2. Estaba muy malquista en todo mi monasterio, porque quería hacer monasterio más encerrado. Decían que las afrentaba, que allí podía también servir a Dios, pues había otras mejores que yo; que no tenía amor a la casa, que mejor era procurar renta para ella que para otra parte. Unas decían que me echasen en la cárcel; otras, bien pocas, tornaban algo de mí. Yo bien veía que en muchas cosas tenían razón, y algunas veces dábales descuento; aunque, como no había de decir lo principal, que era mandármelo el Señor, no sabía qué hacer, y así callaba otras. Hacíame Dios muy gran mer-
Capitolo trentatreesimo Prosegue il discorso parlando della fondazione del monastero del glorioso san Giuseppe. Racconta di come le abbiano ordinato di non occuparsene personalmente, di quando la lasciò, di alcune sofferenze che ebbe a patire, e di quanto la consolò, in simili circostanze, il Signore. 1. Giunte le trattative a questo punto, così vicini alla conclusione che il giorno dopo si sarebbe concluso il contratto, il nostro Provinciale cambiò parere. Credo fu mosso da una disposizione divina, come poi parve; con tante preghiere, il Signore andava perfezionando il progetto e ordinando perché la conclusione fosse differente. Non avendolo ammesso sotto la sua giurisdizione, il mio confessore mi ordinò di non occuparmene più; solo il Signore sa le grandi fatiche e afflizioni che mi costò portare il progetto a quel livello. Lasciata l’opera a mezza via, fu come la conferma che si trattava di una sciocchezza di donne, e crebbero le mormorazioni contro di me, pur essendomi sempre comportata secondo le indicazioni del mio Provinciale. 2. Avendo desiderato di fondare un monastero più rigoroso in quanto alla clausura, fui malvista in tutto il mio stesso monastero. Dicevano che le avevo offese, che anche lì potevo servire Dio dal momento che c’erano altre consorelle migliori di me; che non amavo la casa, che sarebbe stato meglio cercare una rendita per essa che per altrove. Alcune dicevano che mi mettessero in carcere; altre, ben poche, mi difendevano. Io sapevo che per molte cose avevano ragione e in taluni casi chiedevo scusa per il mio comportamento. Ma, non potendo spiegare la ragione principale, che era l’ordine del Signore, non sapevo che fare, e così me ne stavo zitta. Dio mi concede-
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ced que todo esto no me daba inquietud, sino con tanta facilidad y contento lo dejé como si no me hubiera costado nada. Y esto no lo podía nadie creer, ni aun las mismas personas de oración que me trataban, sino que pensaban estaba muy penada y corrida, y aun mi mismo confesor no lo acababa de creer. Yo, como me parecía había hecho todo lo que había podido, parecíame no era más obligada para lo que me había mandado el Señor, y quedábame en la casa, que yo estaba muy contenta y a mi placer. Aunque jamás podía dejar de creer que había de hacerse, yo no veía ya medio, ni sabía cómo ni cuándo, mas teníalo muy cierto. 3. Lo que mucho me fatigó fue una vez que mi confesor, como si yo hubiera hecho cosa contra su voluntad (también debía el Señor querer que de aquella parte que más me había de doler no me dejase de venir trabajo), y así en esta multitud de persecuciones que a mí me parecía había de venirme de él consuelo, me escribió que ya vería que era todo sueño en lo que había sucedido, que me enmendase de allí adelante en no querer salir con nada ni hablar más en ello, pues veía el escándalo que había sucedido, y otras cosas, todas para dar pena. Esto me la dio mayor que todo junto, pareciéndome si había sido yo ocasión y tenido culpa en que se ofendiese, y que, si estas visiones eran ilusión, que toda la oración que tenía era engaño, y que yo andaba muy engañada y perdida. Apretóme esto en tanto extremo, que estaba toda turbada y con grandísima aflicción. Mas el Señor, que nunca me faltó, que en todos estos trabajos que he contado hartas veces me consolaba y esforzaba – que no hay para qué lo decir aquí –, me dijo entonces que no me fatigase, que yo había mucho servido a Dios y no ofendídole en aquel negocio; que hiciese lo que me mandaba el confesor en callar por entonces, hasta que fuese tiempo de tornar a ello. Quedé tan consolada y
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va la grande grazia di non inquietarmi, ma lasciai tutto con facilità e gioia, come se non mi fosse costato nulla. Questo non poteva crederlo nessuno, neppure le persone di preghiera che mi conoscevano, perché pensavano che senz’altro dovevo ritrovarmi afflitta e confusa; neppure il mio confessore voleva crederci. Io, sembrandomi di aver fatto quanto potevo, pensavo di non essere obbligata ad altro rispetto a quanto mi aveva chiesto il Signore, e me ne restavo tranquilla in casa, dove mi trovavo bene e piacevolmente. E non smettevo di credere che il progetto si sarebbe compiuto; non vedevo come né quando, ma ne avevo la certezza. 3. Quello che più mi abbatté fu una volta in cui il mio confessore, come se io avessi compiuto qualcosa contro la sua volontà (il Signore avrà voluto che non mi mancasse dolore neppure da quella parte che più mi avrebbe fatto soffrire), e così, in mezzo a tante persecuzioni mi pareva che da lui sarebbe dovuto venire conforto; invece proprio lui mi scrisse di accorgermi come fosse tutto un sogno quanto accaduto, che mi convincessi da lì in poi a non occuparmene più, né a parlarne, dal momento che io stessa potevo scorgere lo scandalo che ne era sorto e altre cose foriere di sofferenza. Questo, lo scandalo, mi afflisse più di tutto quanto, sembrandomi di esserne stata la causa, ed essere stata colpevole di qualche offesa; se queste visioni erano illusioni, tutta la mia preghiera era un inganno, e io ero dunque una povera illusa e del tutto persa. Questo mi intimorì tanto da turbarmi e affliggermi. Ma il Signore, che mai mi venne meno, che in tutte queste contraddizioni spesso mi ha consolato e incoraggiato – non devo ricordarlo qui – mi disse allora che non mi affaticassi, che avevo molto servito il Dio e non lo avevo offeso in quel frangente; che obbedissi al confessore tacendo, finché fosse il momento opportuno di ricominciare. Ne ri-
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contenta, que me parecía todo nada la persecución que había sobre mí. 4. Aquí me enseñó el Señor el grandísimo bien que es pasar trabajos y persecuciones por El, porque fue tanto el acrecentamiento que vi en mi alma de amor de Dios y otras muchas cosas, que yo me espantaba; y esto me hace no poder dejar de desear trabajos. Y las otras personas pensaban que estaba muy corrida, y sí estuviera si el Señor no me favoreciera en tanto extremo con merced tan grande. Entonces me comenzaron más grandes los ímpetus de amor de Dios que tengo dicho y mayores arrobamientos, aunque yo callaba y no decía a nadie estas ganancias. El santo varón dominico no dejaba de tener por tan cierto como yo que se había de hacer; y como yo no quería entender en ello por no ir contra la obediencia de mi confesor, negociábalo él con mi compañera y escribían a Roma y daban trazas. 5. También comenzó aquí el demonio, de una persona en otra, procurar se entendiese que había yo visto alguna revelación en este negocio, e iban a mí con mucho miedo a decirme que andaban los tiempos recios y que podría ser me levantasen algo y fuesen a los inquisidores. A mí me cayó esto en gracia y me hizo reír, porque en este caso jamás yo temí, que sabía bien de mí que en cosa de la fe contra la menor ceremonia de la Iglesia que alguien viese yo iba, por ella o por cualquier verdad de la Sagrada Escritura me pondría yo a morir mil muertes. Y dije que de eso no temiesen; que harto mal sería para mi alma, si en ella hubiese cosa que fuese de suerte que yo temiese la Inquisición; que si pensase había para qué, yo me la iría a buscar; y que si era levantado, que el Señor me libraría y quedaría con ganancia. Y tratélo con este Padre mío dominico que – como digo – era tan letrado que podía bien asegurar con lo que él me dijese, y díjele entonces todas las visiones y modo de oración
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masi tanto consolata e contenta, che tutta la persecuzione che era sorta contro di me non mi sembrò più nulla. 4. Il Signore mi insegnò così quanto sia cosa buona sopportare persecuzioni e patimenti per Lui, perché fu tanta la crescita dell’amore di Dio che scorsi in me e di molte altre cose, da stupirmi; e questo mi fa desiderare i medesimi travagli. Gli altri mi pensavano confusa, e così sarei stata se il Signore non mi avesse favorito di tanto grande grazia. Allora iniziarono in me ancora più grandi gli aneliti di amore di Dio di cui ho parlato e più violenti rapimenti, anche se io tacevo e non parlavo a nessuno di questi guadagni. Il santo domenicano non smetteva di essere certo, come me, che il progetto andava mandato in porto. E poiché io non volevo occuparmene per non disobbedire al mio confessore, se ne interessava lui con la mia amica, ne scrivevano a Roma e cercavano come raggiungere la meta. 5. A questo punto, il demonio cominciò a far sì che si spargesse la voce che io avevo visto una qualche rivelazione in questo affare. Ci fu chi venne a me con molta paura a dirmi che non erano tempi adatti e che qualcuno avrebbe potuto addirittura portarmi dinanzi agli inquisitori. Questa cosa, davvero, mi fece sorridere e non ne temetti; sapevo bene che in fatto di fede sarei stata disposta a morire mille volte in difesa della Chiesa o di qualsiasi verità della Sacra Scrittura. Dissi quindi che non temessero per questo, perché sarebbe stato troppo pericoloso se in essa vi fosse stato qualcosa per cui avessi dovuto temere l’Inquisizione. Se ve ne fosse stata alcuna, io stessa l’avrei cercata. E se vi fosse stata una qualche calunnia, il Signore me ne avrebbe liberato con mio guadagno. Ne parlai con questo mio Padre domenicano che – come ho detto – era assai dotto e del cui parere mi fidavo completamente. Gli raccontai, nel più chiaro modo possibile,
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y las grandes mercedes que me hacía el Señor, con la mayor claridad que pude, y supliquéle lo mirase muy bien, y me dijese si había algo contra la Sagrada Escritura y lo que de todo sentía. El me aseguró mucho y, a mi parecer, le hizo provecho; porque aunque él era muy bueno, de ahí adelante se dio mucho más a la oración y se apartó en un monasterio de su Orden, adonde hay mucha soledad, para mejor poder ejercitarse en esto adonde estuvo más de dos años, y sacóle de allí la obediencia – que sintió harto – porque le hubieron menester, como era persona tal. 6. Yo en parte sentí mucho cuando se fue – aunque no se lo estorbé – , por la gran falta que me hacía. Mas entendí su ganancia; porque estando con harta pena de su ida, me dijo el Señor que me consolase y no la tuviese, que bien guiado iba. Vino tan aprovechada su alma de allí y tan adelante en aprovechamiento de espíritu, que me dijo, cuando vino, que por ninguna cosa quisiera haber dejado de ir allí. Y yo también podía decir lo mismo; porque lo que antes me aseguraba y consolaba con solas sus letras, ya lo hacía también con la experiencia de espíritu, que tenía harta de cosas sobrenaturales. Y trájole Dios a tiempo que vio Su Majestad había de ser menester para ayudar a su obra de este monasterio que quería Su Majestad se hiciese. 7. Pues estuve en este silencio y no entendiendo ni hablando en este negocio cinco o seis meses, y nunca el Señor me lo mandó. Yo no entendía qué era la causa, mas no se me podía quitar del pensamiento que se había de hacer. Al fin de este tiempo, habiéndose ido de aquí el rector que estaba en la Compañía de Jesús, trajo Su Majestad aquí otro muy espiritual y de gran ánimo y entendimiento y buenas letras, a tiempo que yo estaba con harta necesidad; por-
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tutte le visioni, come pregavo e le grandi grazie che mi faceva il Signore; lo supplicai di esaminare bene il tutto e mi dicesse se vi scorgesse qualcosa contro la sacra Scrittura e che cosa pensava di tutto questo. Mi rassicurò molto e, a mio parere, ne trasse anche lui frutto. Infatti, pur essendo anche lui molto buono, d’allora in poi si dedicò molto di più alla preghiera e si ritirò in un convento del suo Ordine, in piena solitudine, per meglio praticarla. Vi rimase più di due anni, e lo ritirò da lì l’obbedienza – con suo rammarico – perché avevano bisogno di lui, persona di grande valore. 6. Soffrii molto quando se ne andò – anche se non lo ostacolai in questo – perché mi veniva meno un appoggio importante. Ma intuii il bene che gliene sarebbe derivato. Mentre mi contristavo della sua partenza, il Signore mi disse di consolarmi perché stava recandosi in un posto buono. La sua anima e il suo spirito ne profittarono tanto che, al ritorno, mi disse che per nessuna cosa al mondo non vi sarebbe andato. Anch’io potevo dire lo stesso: infatti chi prima mi incoraggiava e confermava con la sola sua erudizione, ora lo faceva anche con esperienza di spirito, divenuta assai profonda in temi soprannaturali. Dio lo ricondusse a noi nel momento che Sua Maestà ritenne più opportuno per aiutare la sua opera relativa al monastero, che Sua Maestà medesima voleva si fondasse. 7. Rimasi in silenzio e senza parlare del progetto per cinque o sei mesi, e mai il Signore mi diede ordini in proposito. Non ne comprendevo la ragione, ma non potevo togliermi il pensiero che la cosa andava fatta. Dopo questo periodo, partito da qui il Rettore della Compagnia di Gesù, Sua Maestà ne fece venire un altro dalla profonda vita interiore, dal grande coraggio e intelligenza, dalla ferma dottrina, e proprio nel momento in cui ne avvertivo maggiormente il bisogno. Dal momento che
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que, como el que me confesaba tenía superior y ellos tienen esta virtud en extremo de no se bullir sino conforme a la voluntad de su mayor, aunque él entendía bien mi espíritu y tenía deseo de que fuese muy adelante, no se osaba en algunas cosas determinar, por hartas causas que para ello tenía. Y ya mi espíritu iba con ímpetus tan grandes, que sentía mucho tenerle atado y, con todo, no salía de lo que me mandaba. 8. Estando un día con gran aflicción de parecerme el confesor no me creía, díjome el Señor que no me fatigase, que presto se acabaría aquella pena. Yo me alegré mucho pensando que era que me había de morir presto, y traía mucho contento cuando se me acordaba. Después vi claro era la venida de este rector que digo; porque aquella pena nunca más se ofreció en qué la tener, a causa de que el rector que vino no iba a la mano al ministro que era mi confesor, antes le decía que me consolase y que no había de qué temer y que no me llevase por camino tan apretado, que dejase obrar el espíritu del Señor, que a veces parecía con estos grandes ímpetus de espíritu no le quedaba al alma cómo resolgar. 9. Fueme a ver este rector, y mandóme el confesor tratase con él con toda libertad y claridad. Yo solía sentir grandísima contradicción en decirlo. Y es así que, en entrando en el confesonario, sentí en mi espíritu un no sé qué, que antes ni después no me acuerdo haberlo con nadie sentido, ni yo sabré decir cómo fue, ni por comparaciones podría. Porque fue un gozo espiritual y un entender mi alma que aquella alma la había de entender y que conformaba con ella, aunque – como digo – no entiendo cómo; porque si le hubiera hablado o me hubieran dado grandes nuevas de él, no era mucho darme gozo en entender que había de entenderme; mas ninguna palabra él a mí ni yo a él nos habíamos hablado, ni era persona de quien yo tenía antes ninguna noticia.
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il mio confessore aveva un superiore, e siccome i gesuiti vivono fermamente il principio di conformarsi alla volontà del superiore, anche se ben comprendeva il mio spirito e desiderasse la mia crescita, non sapeva decidersi per un sacco di sue ragioni. Ma il mio spirito subiva aneliti interiori tanto accesi, che soffrivo molto nel vederlo compresso; malgrado questo, però, non gli disobbedivo. 8. Un giorno, molto afflitta perché pensavo che il confessore non mi credesse, il Signore mi disse di non scoraggiarmi perché presto il mio dolore avrebbe avuto termine. Me ne rallegrai molto, pensando di dover morire presto, e ne gioivo al solo ricordo. Poi scoprii che il Signore si riferiva alla venuta di quel rettore; la mia pena, infatti, sparì del tutto, perché non solo il rettore non condizionava la libertà del ministro mio confessore, ma gli diceva di consolarmi, che non c’era da temere e che non mi conducesse per una via tanto stretta, lasciando operare lo spirito del Signore; talvolta gli impeti del mio spirito erano tanto forti che l’anima pareva non riuscisse a riprender fiato. 9. Il rettore venne a trovarmi, e il confessore mi disse di parlargli con tutta libertà e chiarezza. A raccontare le mie cose, di solito, avvertivo un gran contrasto interiore. Ma quella volta, entrando nel confessionale, avvertii nella mia anima un non so che, che non ricordo aver mai avuto, né prima né dopo, e neppure posso descriverlo, definendolo, o per analogia. Fu un impeto di gioia soprannaturale, un comprendere con l’anima che sarebbe stata compresa da quell’altra anima e sarebbero andate conformandosi l’un l’altra, anche se – come ho detto – non sapevo come. Se gli avessi precedentemente parlato o mi fossero giunte buone notizie su di lui, non mi avrebbe dato tanta gioia intendere che mi avrebbe compreso; ma tra me e lui non v’era stato scambio alcuno di parole, e io di lui non sapevo proprio niente.
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Después he visto bien que no se engañó mi espíritu, porque de todas maneras ha hecho gran provecho a mí y a mi alma tratarle. Porque su trato es mucho para personas que ya parece el Señor tiene ya muy adelante, porque él las hace correr y no ir paso a paso; y su modo es para desasirlas de todo y mortificarlas, que en esto le dio el Señor grandísimo talento también como en otras muchas cosas. 10. Como le comencé a tratar, luego entendí su estilo y vi ser un alma pura, santa y con don particular del Señor para conocer espíritus. Consoléme mucho. Desde a poco que le trataba, comenzó el Señor a tornarme a apretar que tornase a tratar el negocio del monasterio y que dijese a mi confesor y a este rector muchas razones y cosas para que no me lo estorbasen; y algunas los hacía temer, porque este padre rector nunca dudó en que era espíritu de Dios, porque con mucho estudio y cuidado miraba todos los efectos. En fin de muchas cosas, no se osaron atrever a estorbármelo. 11. Tornó mi confesor a darme licencia que pusiese en ello todo lo que pudiese. Yo bien veía al trabajo que me ponía, por ser muy sola y tener poquísima posibilidad. Concertamos se tratase con todo secreto, y así procuré que una hermana mía que vivía fuera de aquí comprase la casa y la labrase como que era para sí, con dineros que el Señor dio por algunas vías para comprarla, que sería largo de contar cómo el Señor lo fue proveyendo; porque yo traía gran cuenta de no hacer cosa contra obediencia; mas sabía que, si lo decía a mis prelados, era todo perdido, como la vez pasada, y aun ya fuera peor. En tener los dineros, en procurarlo, en concertarlo y hacerlo labrar, pasé tantos trabajos y algunos bien a solas, aunque mi compañera hacía lo que podía, mas podía poco, y
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Ho poi constatato che il mio spirito non si era ingannato, perché nel dialogo con lui io stessa e la mia anima hanno tratto guadagno in tutto. Il suo dialogo sembra fatto apposta per le persone che il Signore già ha fatto avanzare nella vita spirituale. Perché le fa correre, e non a piccoli passi. Cerca il loro distacco da ogni cosa e di mortificarle. In questo il Signore gli donò grandissimo talento, così come in molte altre cose. 10. Appena iniziato il dialogo, compresi subito il suo stile; vidi in lui un’anima pura, santa e favorita particolarmente da Dio nel dono del discernimento degli spiriti. Mi fu di grande consolazione. Poco dopo, il Signore tornò a insistere perché parlassi del progetto del monastero e spiegassi al rettore e al mio confessore le molte ragioni per cui non dovevano ostacolarmi. Alcune di queste ragioni incutevano loro paura perché il rettore non aveva mai dubitato si trattasse di spirito di Dio, studiandone con profonda attenzione tutti gli effetti. In seguito a molti altri fatti, non osarono più porre ostacoli. 11. Il mio confessore tornò ad autorizzarmi di mettermi nell’impresa con tutte le mie forze. Io ben vedevo la fatica che ne avrei avuto, essendo sola e senza mezzi. Decidemmo di agire in segreto; feci sì che una mia sorella, che viveva altrove, comprasse la casa adattandola come fosse per sé, con soldi che il Signore ci aveva procurato da diverse fonti. Sarebbe troppo lungo raccontare come il Signore ce lo procurò. Cercavo di non agire contro l’obbedienza; ma sapevo che se ne avessi parlato ai miei prelati, sarebbe andato tutto perduto, come la volta precedente se non peggio. Feci molta fatica a trovare i soldi, la casa e a sistemarla, e spesso da sola; perché, se anche la mia amica faceva quel che poteva, poteva poco, ma tanto poco che era quasi
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tan poco que era casi nonada, más de hacerse en su nombre y con su favor, y todo el más trabajo era mío, de tantas maneras, que ahora me espanto cómo lo pude sufrir. Algunas veces afligida decía: «Señor mío, ¿cómo me mandáis cosas que parecen imposibles? que, aunque fuera mujer, ¡si tuviera libertad...!; mas atada por tantas partes, sin dineros ni de dónde los tener, ni para Breve, ni para nada, ¿qué puedo yo hacer, Señor?». 12. Una vez estando en una necesidad que no sabía qué me hacer ni con qué pagar unos oficiales, me apareció san José, mi verdadero padre y señor, y me dio a entender que no me faltarían, que los concertase. Y así lo hice sin ninguna blanca, y el Señor, por maneras que se espantaban los que lo oían, me proveyó. Hacíaseme la casa muy chica, porque lo era tanto, que no parece llevaba camino ser monasterio, y quería comprar otra (ni había con qué, ni había manera para comprarse, ni sabía qué me hacer) que estaba junto a ella, también harto pequeña, para hacer la iglesia; y acabando un día de comulgar, díjome el Señor: Ya te he dicho que entres como pudieres. Y a manera de exclamación también me dijo: ¡Oh codicia del género humano, que aun tierra piensas que te ha de faltar! ¡Cuántas veces dormí yo al sereno por no tener adonde me meter!. Yo quedé muy espantada y vi que tenía razón. Y voy a la casita y tracéla y hallé, aunque bien pequeño, monasterio cabal, y no curé de comprar más sitio, sino procuré se labrase en ella de manera que se pueda vivir, todo tosco y sin labrar, no más de como no fuese dañoso a la salud, y así se ha de hacer siempre. 13. El día de santa Clara, yendo a comulgar, se me apare-
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niente, se non prestare il suo nome e il suo favore; le fatiche erano tutte mie e nei più svariati modi; tutt’ora mi stupisco di come potei sopportarle. Talvolta, afflitta, dicevo: «Signore mio, perché mi comandate cose che sembrano impossibili? Sono una donna, ma se almeno fossi libera…! Legata invece da tanti vincoli, senza soldi e senza sapere dove trovarli, né per il Breve, né per niente, cosa posso fare, io, Signore?». 12. Una volta, trovandomi in grave necessità e non sapendo che fare né come pagare alcuni operai, mi apparve san Giuseppe, il mio vero padre e signore, e mi fece comprendere che non mi sarebbero mancati e di andare avanti. Così feci, senza avere in tasca neppure un centesimo, e il Signore, per vie che stupivano chi ne veniva a conoscenza, mi trasse d’impaccio. La casa mi sembrava molto piccola, ma così tanto da non parere adatta per un monastero. Volevo comprarne un’altra (non sapevo con cosa né come, e non sapevo proprio che fare) adiacente alla nostra, anch’essa piccola, per costruirvi la chiesa. Una mattina, dopo la comunione, il Signore mi disse: Ti ho già detto di entrare come potete. E, a mo’ di esclamazione, mi disse anche: Oh, meschinità del genere umano, che giungi a pensare ti debba venire meno il terreno sotto i piedi! Quante volte io ho dovuto dormire sotto il cielo stellato non avendo dove pormi? Rimasi molto spaventata e vidi che aveva ragione. Mi recai alla casetta, ne disegnai la mappatura e ne risultò un bel monastero, anche se piccolo. Non cercai più di comprare un altro luogo, ma cercai che fossero fatti i lavori dov’eravamo, senza perfezionare i dettagli, perché vi si potesse vivere senza danneggiare la salute, così come sempre bisogna fare. 13. Il giorno di santa Chiara, andando a ricevere la co-
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ció con mucha hermosura. Díjome que me esforzase y fuese adelante en lo comenzado, que ella me ayudaría. Yo la tomé gran devoción, y ha salido tan verdad, que un monasterio de monjas de su Orden que está cerca de éste, nos ayuda a sustentar; y lo que ha sido más, que poco a poco trajo este deseo mío a tanta perfección, que en la pobreza que la bienaventurada Santa tenía en su casa, se tiene en ésta, y vivimos de limosna; que no me ha costado poco trabajo que sea con toda firmeza y autoridad del Padre Santo que no se pueda hacer otra cosa, ni jamás haya renta. Y más hace el Señor, y debe por ventura ser por ruegos de esta bendita Santa, que sin demanda ninguna nos provee Su Majestad muy cumplidamente lo necesario. Sea bendito por todo, amén. 14. Estando en estos mismos días, el de nuestra Señora de la Asunción, en un monasterio de la Orden del glorioso santo Domingo, estaba considerando los muchos pecados que en tiempos pasados había en aquella casa confesado y cosas de mi ruin vida. Vínome un arrobamiento tan grande, que casi me sacó de mí. Sentéme, y aun paréceme que no pude ver alzar ni oír misa, que después quedé con escrúpulo de esto. Parecióme, estando así, que me veía vestir una ropa de mucha blancura y claridad, y al principio no veía quién me la vestía. Después vi a nuestra Señora hacia el lado derecho y a mi padre san José al izquierdo, que me vestían aquella ropa. Dióseme a entender que estaba ya limpia de mis pecados. Acabada de vestir, y yo con grandísimo deleite y gloria, luego me pareció asirme de las manos nuestra Señora: díjome que la daba mucho contento en servir al glorioso san José, que creyese que lo que pretendía del monasterio se haría y en él se serviría mucho el Señor y ellos dos; que no temiese habría quiebra en esto jamás, aunque la obediencia que daba no fuese a mi gusto, porque ellos nos guardarían, y que ya su
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munione, mi si presentò lei medesima tutta bella. Mi disse di continuare, di andare avanti, che lei mi avrebbe aiutato. Presi a vivere una profonda devozione per lei, ed è stato tanto vero quel che mi disse, che un monastero del suo Ordine, vicino al nostro, ci aiuta a sostentarci. Ma soprattutto innalzò il mio anelito a tale perfezione, che la povertà che la beata Santa viveva nella sua casa, qui si vive, e ci manteniamo con le elemosine. Mi è costato grandi fatiche ottenere dal Padre Santo, con fermezza e autorità, che non si possa fare altrimenti né mai qui vi sarà rendita. Ma il Signore fa di più, e dev’essere anche per le suppliche di questa benedetta Santa: senza alcuna richiesta, Sua Maestà ci provvede del necessario. Sia per tutto benedetto, amen. 14. In quei giorni, in particolare il giorno dell’Assunta, mi trovavo in un monastero domenicano e consideravo i molti peccati che in tempi passati avevo confessato in quella casa, e quanto la mia vita fosse stata rovinosa. Subii un rapimento così violento che quasi mi strappò l’anima. Mi sedetti e mi pare ancora di non aver potuto assistere all’elevazione né partecipare alla Messa; e mi venne lo scrupolo per questo. Così, sembrava che mi vedessi vestire di una veste molto bianca e luminosa. Non vedevo chi mi stava così vestendo. Poi vidi nostra Signora sulla destra e mio padre san Giuseppe a sinistra: loro due mi stavano vestendo con quella veste. Mi fecero comprendere che ero già purificata dei miei peccati. Terminata la vestitura, con grandissimo diletto e gloria, mi parve che nostra Signora prendesse tra le sue le mie mani: mi disse che le dava molta gioia il mio affidarmi al glorioso san Giuseppe, che fossi certa che il monastero si sarebbe fatto e che in esso il Signore e loro due sarebbero stati molto serviti; che l’anelito alla santità non vi sarebbe mai venuto meno, anche se la giurisdizione cui ero sottoposta mi sarebbe in qualcosa dispiaciuta, perché loro ci avrebbero custodito, e che suo
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Hijo nos había prometido andar con nosotras; que para señal que sería esto verdad me daba aquella joya. Parecíame haberme echado al cuello un collar de oro muy hermoso, asida una cruz a él de mucho valor. Este oro y piedras es tan diferente de lo de acá, que no tiene comparación; porque es su hermosura muy diferente de lo que podemos acá imaginar, que no alcanza el entendimiento a entender de qué era la ropa ni cómo imaginar el blanco que el Señor quiere que se represente, que parece todo lo de acá como un dibujo de tizne, a manera de decir. 15. Era grandísima la hermosura que vi en nuestra Señora, aunque por figuras no determiné ninguna particular, sino toda junta la hechura del rostro, vestida de blanco con grandísimo resplandor, no que deslumbra, sino suave. Al glorioso san José no vi tan claro, aunque bien vi que estaba allí, como las visiones que he dicho que no se ven. Parecíame nuestra Señora muy niña. Estando así conmigo un poco, y yo con grandísima gloria y contento, más a mi parecer que nunca le había tenido y nunca quisiera quitarme de él, parecióme que los veía subir al cielo con mucha multitud de ángeles. Yo quedé con mucha soledad, aunque tan consolada y elevada y recogida en oración y enternecida, que estuve algún espacio que menearme ni hablar no podía, sino casi fuera de mí. Quedé con un ímpetu grande de deshacerme por Dios y con tales efectos, y todo pasó de suerte que nunca pude dudar, aunque mucho lo procurase, no ser cosa de Dios. Dejóme consoladísima y con mucha paz. 16. En lo que dijo la Reina de los Angeles de la obediencia, es que a mí se me hacía de mal no darla a la Orden, y habíame dicho el Señor que no convenía dársela a ellos. Diome las causas para que en ninguna manera convenía lo
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Figlio aveva già promesso di accompagnarci; e come prova che tutto questo si sarebbe verificato, mi dava un gioiello. Mi parve che mi mettesse al collo una collana d’oro molto bella, da cui pendeva una croce di grande valore. Quell’oro e quelle pietre sono tanto differenti da quelli che troviamo sulla terra, da non poter farne un paragone. La loro bellezza è molto differente da quella che potremmo immaginare. L’intelligenza non può comprendere di che materiale siano fatti né immaginare il bianco che il Signore vuole si rappresenti. Quelli della terra sembrano, come dire, un disegno di cenere. 15. La bellezza che potei scorgere in nostra Signora era grandissima. Non potei vederne nei dettagli le fattezze; vidi nell’insieme il volto, vestita com’era di un bianco assai splendente, che non abbaglia, ma soave. San Giuseppe non potei vederlo con chiarezza, ma la sua presenza era evidente, come nelle visioni che ho descritto, che non si possono vedere con gli occhi umani. Nostra Signora mi sembrava molto giovane. Dopo essere stati così con me un po’ di tempo, mentre io ero immersa nella gloria e nella felicità, come mai ne avevo goduto e mai me ne sarei voluta separare, li vidi salire al cielo accompagnati da una schiera di angeli. Rimasi sola, ma tanto consolata, elevata, raccolta in preghiera e intenerita, che, per un po’ di tempo, non potei muovermi né parlare, come fuori di me. Rimasi con il grande anelito di disfarmi per Dio, con tali effetti che non potei mai dubitare, malgrado lo volessi, che non fosse cosa di Dio. Il fatto mi lasciò assai consolata e ricolma di pace. 16. Quanto la Regina degli Angeli disse riguardo la giurisdizione, mi dispiaceva davvero non affidarla all’Ordine, ma il Signore mi aveva detto che non conveniva concederla a loro. Mi spiegò anche le ragioni per le quali non
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hiciese, sino que enviase a Roma por cierta vía, que también me dijo, que El haría viniese recado por allí. Y así fue, que se envió por donde el Señor me dijo – que nunca acabábamos de negociarlo – y vino muy bien. Y para las cosas que después han sucedido, convino mucho se diese la obediencia al Obispo. Mas entonces no le conocía yo, ni aun sabía qué prelado sería, y quiso el Señor fuese tan bueno y favoreciese tanto esta casa, como ha sido menester para la gran contradicción que ha habido en ella – como después diré – y para ponerla en el estado que está. Bendito sea El que así lo ha hecho todo, amén.
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conveniva, ma bisognava che ricorressi a Roma, per una certa via, che non mancò di indicarmi, per la quale avrebbe procurato la risposta. Così, seguendo la strada tracciata dal Signore, se prima non si riusciva, tutto si risolse. Visto quanto accadde in seguito, fu davvero conveniente sottometterci al Vescovo. Ma allora io non lo conoscevo, né potevo sapere quale prelato sarebbe stato. Il Signore volle che fosse così buono e favorisse tanto questa casa, come fu necessario per i grandi contrasti che vi sorsero – come poi racconterò – e per porla nello stato in cui ora si trova. Benedetto sia Lui, che tutto ha fatto, amen.
Capítulo 34 Trata cómo en este tiempo convino que se ausentase de este lugar. – Dice la causa y cómo la mandó ir su prelado para consuelo de una señora muy principal que estaba muy afligida. – Comienza a tratar lo que allá le sucedió y la gran merced que el Señor la hizo de ser medio para que Su Majestad despertase a una persona muy principal para servirle muy de veras, y que ella tuviese favor y amparo después en él. – Es mucho de notar. 1. Pues por mucho cuidado que yo traía para que no se entendiese, no podía hacerse tan secreto toda esta obra, que no se entendiese mucho en algunas personas. Unas lo creían y otras no. Yo temía harto que, venido el Provincial, si algo le dijesen de ello, me había de mandar no entender en ello, y luego era todo cesado. Proveyólo el Señor de esta manera: que se ofreció en un lugar grande, más de veinte leguas de éste, que estaba una señora muy afligida a causa de habérsele muerto su marido. Estábalo en tanto extremo, que se temía su salud. Tuvo noticia de esta pecadorcilla, que lo ordenó el Señor así, que la dijesen bien de mí para otros bienes que de aquí sucedieron. Conocía esta señora mucho al Provincial, y como era persona principal y supo que yo estaba en monasterio que salían, pónele el Señor tan gran deseo de verme, pareciéndole que se consolaría conmigo, que no debía ser en su mano, sino luego procuró, por todas las vías que pudo, llevarme allá, enviando al Provincial, que estaba bien lejos. El me envió un mandamiento, con precepto de obediencia, que luego fuese con otra compañera. Yo lo supe la noche de Navidad.
Capitolo trentaquattresimo Parla delle ragioni per cui fu conveniente che lasciasse la città. Ne descrive la causa e di come il suo superiore le abbia ordinato di andare e consolare una donna illustre in quel momento assai afflitta. Comincia a raccontare quanto le accadde e la grande grazia concessale dal Signore d’essere strumento perché Sua Maestà risvegliasse una persona altolocata perché lo servisse nella verità, da cui poi lei avrebbe tratto favore e protezione. È un capitolo molto importante. 1. Per molta attenzione avessi posto perché nulla si sapesse, non si poté agire in tale segreto senza che qualcuno se ne accorgesse. Alcuni ci credevano, altri no. Personalmente temevo che, giunto il Provinciale, se glielo avessero rivelato, mi avrebbe proibito di occuparmene, e sarebbe stata la fine. Il Signore volle provvedervi in questo modo. In una grande città, lontana più di venti leghe da dove ci trovavamo, c’era una signora molto afflitta per la morte di suo marito. Ne era tanto afflitta, da far temere per la sua salute. La signora ebbe notizia di questa piccola peccatrice che sarei io, perché così il Signore volle, e che le parlassero bene di me, per i vantaggi che ne sarebbero scaturiti. La signora conosceva bene il Provinciale; essendo di ceto elevato, e sapendo che io mi trovavo in un monastero in cui le monache non promettevano clausura, il Signore le pose in cuore il desiderio di incontrarmi, parendole che in me avrebbe trovato quella consolazione che da sola avrebbe inutilmente cercato. Pose in campo tutte le possibilità per avermi, anche scrivendo al Provinciale che era ben lontano. Egli stesso mi mandò un ordine, con precetto di obbedienza, che subito mi recassi da lei in compagnia di una consorella. Venni a saperlo la notte di Natale.
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2. Hízome algún alboroto y mucha pena ver que, por pensar que había en mí algún bien, me quería llevar, que, como yo me veía tan ruin no podía sufrir esto. Encomendándome mucho a Dios, estuve todos los maitines, o gran parte de ellos, en gran arrobamiento. Díjome el Señor que no dejase de ir y que no escuchase pareceres, porque pocos me aconsejarían sin temeridad; que, aunque tuviese trabajos, se serviría mucho Dios, y que para este negocio del monasterio convenía ausentarme hasta ser venido el Breve; porque el demonio tenía armada una gran trama, venido el Provincial; que no temiese de nada, que El me ayudaría allá. Yo quedé muy esforzada y consolada. Díjelo al rector. Díjome que en ninguna manera dejase de ir, porque otros me decían que no se sufría, que era invención del demonio para que allá me viniese algún mal: que tornase a enviar al Provincial. 3. Yo obedecí al rector, y con lo que en la oración había entendido iba sin miedo aunque no sin grandísima confusión de ver el título con que me llevaban y cómo se engañaban tanto. Esto me hacía importunar más al Señor para que no me dejase. Consolábame mucho que había casa de la Compañía de Jesús en aquel lugar adonde iba y, con estar sujeta a lo que me mandasen, como lo estaba acá, me parecía estaría con alguna seguridad. Fue el Señor servido que aquella señora se consoló tanto, que conocida mejoría comenzó luego a tener y cada día más se hallaba consolada. Túvose a mucho, porque – como he dicho – la pena la tenía en gran aprieto; y debíalo de hacer el Señor por las muchas oraciones que hacían por mí las personas buenas que yo conocía porque me sucediese bien. Era muy temerosa de Dios y tan buena, que su mucha cristiandad suplió lo que a mí me
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2. Mi scosse e mi diede pena vedere come, pensando che in me vi fosse un qualche bene, fossi richiesta di un servizio; mentre io, scorgendomi rovinosa, non potevo sopportarlo. Mi raccomandai molto a Dio, rimasi in un grande rapimento per tutto o quasi il tempo del mattutino. Il Signore mi disse di andare, senza ascoltare pareri, perché pochi mi avrebbero consigliata senza temerità; pur avendo molto da soffrire, Dio ne avrebbe ricevuto gloria; poi disse che per il bene del monastero conveniva che mi assentassi fino all’arrivo del Breve, perché, una volta giunto il Provinciale, il demonio aveva preparato una gran trama. Aggiunse che non dovevo temere nulla e che Lui medesimo mi avrebbe assistito. Io rimasi assai consolata e incoraggiata. Lo dissi al Rettore. Mi disse di partire assolutamente; se altri mi dicevano di no, sapessi che era un tranello del demonio perché me ne tornasse un danno, e che dovevo scriverne al Provinciale. 3. Obbedii al rettore, e, forte di quanto avevo inteso nell’orazione, partii senza timore, ma non senza una grande confusione scorgendo quanto si ingannassero. Questo mi faceva importunare ancora di più il Signore perché non mi abbandonasse. Mi consolava il fatto che in quella città vi fosse una casa della Compagnia di Gesù, e che assoggettandomi anche là a quanto mi avessero indicato, come facevo qui, ne avrei guadagnato in sicurezza. Grazie a Dio, quella signora si confortò tanto della mia compagnia, che cominciò subito a stare meglio, migliorando poi di giorno in giorno. Ne trasse grande vantaggio perché – come ho detto – la pena l’aveva schiacciata; ma il Signore dovette ascoltare le molte preghiere che a Lui si innalzavano per me da molte persone buone perché tutto andasse bene. Era così timorosa di Dio e così buona, che la sua grande cristianità supplì quanto a me mancava. Mi
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faltaba. Tomó grande amor conmigo. Yo se le tenía harto de ver su bondad, mas casi todo me era cruz; porque los regalos me daban gran tormento y el hacer tanto caso de mí me traía con gran temor. Andaba mi alma tan encogida, que no me osaba descuidar, ni se descuidaba el Señor. Porque estando allí me hizo grandísimas mercedes, y éstas me daban tanta libertad y tanto me hacían menospreciar todo lo que veía – y mientras más eran, más –, que no dejaba de tratar con aquellas tan señoras, que muy a mi honra pudiera yo servirlas, con la libertad que si yo fuera su igual. 4. Saqué una ganancia muy grande, y decíaselo. Vi que era mujer y tan sujeta a pasiones y flaquezas como yo, y en lo poco que se ha de tener el señorío, y cómo, mientras es mayor, tienen más cuidados y trabajos, y un cuidado de tener la compostura conforme a su estado, que no las deja vivir; comer sin tiempo ni concierto, porque ha de andar todo conforme al estado y no a las complexiones. Han de comer muchas veces los manjares más conformes a su estado que no a su gusto. Es así que de todo aborrecí el desear ser señora. – ¡Dios me libre de mala compostura! –, aunque ésta, con ser de las principales del reino, creo hay pocas más humildes, y de mucha llaneza. Yo la había lástima, y se la he, de ver cómo va muchas veces no conforme a su inclinación por cumplir con su estado. Pues con los criados es poco lo poco que hay que fiar, aunque ella los tenía buenos. No se ha de hablar más con uno que con otro, sino al que se favorece ha de ser el malquisto. Ello es una sujeción, que una de las mentiras que dice el mundo es llamar señores a las personas semejantes, que no me parece son sino esclavos de mil cosas.
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volle molto bene, così come io ne volevo a lei, ma quasi tutto mi era croce perché le loro attenzioni mi tormentavano ed essere al centro della loro attenzione mi spaventava. La mia anima era sempre allerta, e il Signore era Lui che mi reggeva. Mentre ero lì mi concesse grandi grazie che mi davano libertà e mi rendevano distaccata da quanto vedevo – quanto più di valore erano le cose tanto più ne ero distaccata –. Non smettevo quindi di dialogare con quelle nobili signore, accontentare le quali sarebbe tornato a mio onore; ma io vi stavo in mezzo con quella libertà che avrei avuto se fossi stata loro pari. 4. Ne trassi un insegnamento molto grande, e lo resi manifesto. Vidi che era una donna e tanto soggetta a passioni e debolezze come lo sono io. Imparai anche quanto poco vada stimata la signorilità, e quanto, più elevata è, più ne derivano preoccupazioni e travagli, e un impegno nel mantenere la dignità conforme al proprio stato, da non lasciar vivere; mangiare fuori di tempo o concertazione, perché tutto deve svolgersi secondo il proprio stato, e non secondo le proprie necessità. Spesso queste dame devono mangiare cibi maggiormente conformi al loro stato che al loro gusto. Sicché disprezzai del tutto l’essere gran dama – Dio mi liberi dalla cattiva dignità! – anche se quella signora è una delle più alte del regno, ve ne sono poche più umili e semplici. Io ne avevo e ne ho compassione, scorgendo come molte volte non si comporta secondo la sua inclinazione nel compiere i doveri del suo stato. Dei domestici non bisogna fidarsi troppo, anche se lei ne aveva di buoni. Non bisogna parlare più all’uno che all’altro, altrimenti chi è favorito è malvisto dagli altri. È una sottomissione. Una delle menzogne inventate dal mondo è chiamare signori persone che non mi sembrano altro che servi di mille cose.
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5. Fue el Señor servido que el tiempo que estuve en aquella casa se mejoraban en servir a Su Majestad las personas de ella, aunque no estuve libre de trabajos y algunas envidias que tenían algunas personas del mucho amor que aquella señora me tenía. Debían por ventura pensar que pretendía algún interés. Debía permitir el Señor me diesen algunos trabajos cosas semejantes y otras de otras suertes, porque no me embebiese en el regalo que había por otra parte, y fue servido sacarme de todo con mejoría de mi alma. 6. Estando allí acertó a venir un religioso, persona muy principal y con quien yo, muchos años había, había tratado algunas veces. Y estando en misa en un monasterio de su Orden que estaba cerca de donde yo estaba, diome deseo de saber en qué disposición estaba aquella alma, que deseaba yo fuese muy siervo de Dios, y levantéme para irle a hablar. Como yo estaba recogida ya en oración, parecióme después era perder tiempo, que quién me metía a mí en aquello, y tornéme a sentar. Paréceme que fueron tres veces las que esto me acaeció y, en fin, pudo más el ángel bueno que el malo, y fuile a llamar y vino a hablarme a un confesonario. Comencéle a preguntar y él a mí – porque había muchos años que no nos habíamos visto – de nuestras vidas. Yo le comencé a decir que había sido la mía de muchos trabajos de alma. Puso muy mucho en que le dijese qué eran los trabajos. Yo le dije que no eran para saber ni para que yo los dijese. El dijo que, pues lo sabía el padre dominico que he dicho – que era muy su amigo –, que luego se los diría y que no se me diese nada. 7. El caso es que ni fue en su mano dejarme de importunar ni en la mía, me parece, dejárselo de decir. Porque con toda la pesadumbre y vergüenza que solía tener cuando tra-
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5. Al Signore piacque che durante il tempo che trascorsi in quella casa le persone che vi abitavano progredirono nel suo servizio, malgrado non mi mancassero travagli e invidie da alcuni per il grande affetto che la signora dimostrava nei miei confronti. Forse pensavano che vi cercavo interessi personali. Il Signore permise che queste e altre cose suscitassero in me travagli, perché non mi legassi al benessere in cui mi trovavo, e gli piacque infine che la mia anima ne traesse profitto. 6. Mentre ero lì, venne un religioso, assai stimato; in molti anni che l’avevo conosciuto, parlai con lui diverse volte. Mentre un giorno partecipavo alla Messa in una chiesa del suo Ordine vicino a dove abitavo, desiderai sapere in quali disposizioni era la sua anima; desideravo fosse conformata ai disegni di Dio, e per questo mi alzai per andargli a parlare. Poiché ero assorta in preghiera, pensai che così facendo avrei perso tempo, perché avrei cercato me stessa, e tornai a sedermi. Ciò accadde tre volte e, in fine, l’angelo buono vinse il cattivo. Andai a chiamarlo e venne a parlarmi in un confessionale. Io iniziai a chiedere cosa ne fosse della sua vita, e lui a me della mia – erano trascorsi molti anni senza che potessimo incontrarci –. Allora gli raccontai che la mia anima aveva patito molti travagli. Lui, allora, insistette perché gli specificassi quali fossero, questi travagli. Io gli risposi che non si trattava di cose da divulgare, né che fossero cose di cui parlare con lui. Rispose che, se ne fosse stato il caso, gliene avrebbe parlato il padre domenicano di cui ho parlato, suo grande amico. Gliene avrebbe parlato e io non avrei dovuto averne di che preoccuparmi. 7. Il fatto è che né fu in suo potere piantarla di importunarmi, né in mio, mi pare, lasciarne parlare. Con tutta la ripugnanza e vergogna mie solite nel parlare di queste
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taba estas cosas, con él y con el rector que he dicho no tuve ninguna pena, antes me consolé mucho. Díjeselo debajo de confesión. Parecióme más avisado que nunca, aunque siempre le tenía por de gran entendimiento. Miré los grandes talentos y partes que tenía para aprovechar mucho, si del todo se diese a Dios. Porque esto tengo yo de unos años acá, que no veo persona que mucho me contente, que luego querría verla del todo dar a Dios, con unas ansias que algunas veces no me puedo valer. Y aunque deseo que todos le sirvan, estas personas que me contentan es con muy gran ímpetu, y así importuno mucho al Señor por ellas. Con el religioso que digo, me acaeció así. 8. Rogóme le encomendase mucho a Dios, y no había menester decírmelo, que ya yo estaba de suerte que no pudiera hacer otra cosa. Y voyme adonde solía a solas tener oración, y comienzo a tratar con el Señor, estando muy recogida, con un estilo abobado que muchas veces, sin saber lo que digo, trato; que el amor es el que habla, y está el alma tan enajenada, que no miro la diferencia que haya de ella a Dios. Porque el amor que conoce que la tiene Su Majestad, la olvida de sí y le parece está en El y, como una cosa propia sin división, habla desatinos. Acuérdome que le dije esto, después de pedirle con hartas lágrimas aquella alma pusiese en su servicio muy de veras, que aunque yo le tenía por bueno, no me contentaba, que le quería muy bueno, y así le dije: «Señor, no me habéis de negar esta merced; mirad que es bueno este sujeto para nuestro amigo». 9. ¡Oh bondad y humanidad grande de Dios, cómo no mira las palabras, sino los deseos y voluntad con que se dicen! ¡Cómo sufre que una como yo hable a Su Majestad tan atrevidamente! Sea bendito por siempre jamás.
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cose, con lui, e con il rettore di cui ho parlato, non ebbi alcun disgusto, anzi trovai consolazione. Gliene parlai in segreto confessionale. Mi parve più avveduto che mai, anche se ne avevo sempre stimato l’intelligenza. Ne constatai i gran talenti di cui avrebbe potuto assai profittare se si fosse donato interamente a Dio. Da alcuni anni infatti mi succede che se vedo una persona che mi si confà, subito vorrei vederla donarsi interamente a Dio, e questo con degli aneliti che sono talvolta difficili da contenere. Anche se desidero che tutti lo servano, nei confronti di queste persone sono accompagnata da un grande impeto, sicché importuno molto il Signore per loro. Così accadde per il religioso di cui sto parlando. 8. Mi chiese di raccomandarlo molto a Dio, ma non c’era bisogno di dirmelo, perché ero in uno stato tale che non potevo fare altro. Andai dove ero solita fare orazione in solitudine e, molto raccolta, cominciai a parlarne col Signore, con uno stile di parole, che ogni tanto uso, come di chi non sa cosa dice; è l’amore a parlare e l’anima è tanto presa che mi dimentico della differenza tra lei e Dio. L’amore che ha per lei Sua Maestà le fa dimenticare di esistere e le sembra di essere in Lui come una cosa sola senza divisioni: allora dice pazzie. Mi ricordo, dopo avergli chiesto con molte lacrime che quell’anima si ponesse davvero al suo servizio, di avergli detto che, pur sapendola buona, non mi bastava, perché la volevo molto buona, e così gli dissi: «Signore, non dovete negarmi questa grazia; è un buon soggetto per essere nostro amico». 9. Oh, bontà e grande umanità di Dio, quanto è vero che non guardi le parole, ma i desideri e la volontà con cui sono dette! Come avete sopportato che una come me parlasse a Sua Maestà così audacemente! Sii per sempre benedetto.
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10. Acuérdome que me dio en aquellas horas de oración aquella noche un afligimiento grande de pensar si estaba en enemistad de Dios. Y como no podía yo saber si estaba en gracia o no (no para que yo lo desease saber, mas deseábame morir por no me ver en vida adonde no estaba segura si estaba muerta, porque no podía haber muerte más recia para mí que pensar si tenía ofendido a Dios) y apretábame esta pena; suplicábale no lo permitiese, toda regalada y derretida en lágrimas. Entonces entendí que bien me podía consolar y estar cierta que estaba en gracia; porque semejante amor de Dios y hacer Su Majestad aquellas mercedes y sentimientos que daba al alma, que no se compadecía hacerse a alma que estuviese en pecado mortal. Quedé confiada que había de hacer el Señor lo que le suplicaba de esta persona. Díjome que le dijese unas palabras. Esto sentí yo mucho, porque no sabía cómo las decir, que esto de dar recado a tercera persona; – como he dicho, – es lo que más siento siempre, en especial a quien no sabía cómo lo tomaría, o si burlaría de mí. Púsome en mucha congoja. En fin, fui tan persuadida, que, a mi parecer, prometí a Dios no dejárselas de decir y, por la gran vergüenza que había, las escribí y se las di. 11. Bien pareció ser cosa de Dios en la operación que le hicieron. Determinóse muy de veras de darse a oración, aunque no lo hizo desde luego. El Señor, como le quería para Sí, por mi medio le enviaba a decir unas verdades, que, sin entenderlo yo, iban tan a su propósito que él se espantaba, y el Señor que debía disponerle para creer que era Su Majestad. Yo, aunque miserable, era mucho lo que suplicaba al Señor muy del todo lo tornase a Sí y le hiciese aborrecer los contentos y cosas de la vida. Y así – ¡sea alabado por siempre! – lo hizo tan de hecho, que cada vez que me habla me tiene como embobada; y si yo no lo hubiera visto, lo tuviera por dudoso en tan breve tiempo hacerle tan crecidas mercedes y
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10. Ricordo quella notte durante quelle ore di preghiera, fui colta dalla grande afflizione per il dubbio di essere in inimicizia con Dio. Non potendo io sapere se ero in grazia o no (non perché desiderassi saperlo, ma desideravo morire per non vedermi in vita dove non ero certa se fossi morta, non potendoci essere per me morte peggiore del pensiero di aver offeso Dio) ne pativo. Lo supplicavo che non lo permettesse, tutta inondata di gioia e di lacrime. Allora compresi che poteva consolarmi ed essere certa di essere in grazia; un simile amore di Dio e le grazie e sentimenti concessi alla mia anima da Sua Maestà non potevano farsi presenti in un’anima in stato di peccato mortale. Rimasi fiduciosa che il Signore avrebbe concesso quanto chiedevo per quella persona. Mi disse di dirgli alcune parole. Rimasi molto imbarazzata, perché non sapevo come dirgliele. Il portare messaggi a una terza persona – come ho detto – mi è sempre costato molto, specie a chi non sapevo come le avrebbe prese o avrebbe potuto irridermi. Entrai in crisi. Alla fin fine mi decisi e promisi al Signore che gliele avrei dette, ma, per la gran vergogna, le scrissi e gliele diedi. 11. L’effetto che produssero ne dimostrò l’origine divina. Decise fermamente di dedicarsi all’orazione, anche se poi non lo fece subito. Il Signore, che lo voleva per Sé, attraverso di me gli faceva conoscere alcune verità, che, senza che io lo sapessi, gli andavano tanto a pennello da stupirne; il Signore lo andava disponendo perché credesse che tutto veniva da Sua Maestà. Io, benché miserabile, supplicavo tanto il Signore perché lo rendesse Suo e gli facesse aborrire le consolazioni e cose della vita. Così – sia per sempre lodato! – mi ha esaudita così alla lettera che, ogni volta quell’uomo mi parla, vado fuori di me. Se non l’avessi visto di persona, dubiterei che in così poco tempo
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tenerle tan ocupado en Sí, que no parece vive ya para cosa de la tierra. Su Majestad le tenga de su mano, que si así va adelante (lo que espero en el Señor sí hará, por ir muy fundado en conocerse), será uno de los muy señalados siervos suyos y para gran provecho de muchas almas; porque en cosas de espíritu en poco tiempo tiene mucha experiencia, que estos son dones que da Dios cuando quiere y como quiere, y ni va en el tiempo ni en los servicios. No digo que no hace esto mucho, mas que muchas veces no da el Señor en veinte años la contemplación que a otros da en uno. Su Majestad sabe la causa. Y es el engaño, que nos parece por los años hemos de entender lo que en ninguna manera se puede alcanzar sin experiencia. Y así yerran muchos – como he dicho – en querer conocer espíritus sin tenerle. No digo que quien no tuviere espíritu, si es letrado, no gobierne a quien le tiene; mas entiéndese en lo exterior e interior que va conforme a vía natural por obra del entendimiento, y en lo sobrenatural que mire vaya conforme a la Sagrada Escritura. En lo demás no se mate, ni piense entender lo que no entiende, ni ahogue los espíritus, que ya, cuanto en aquello, otro mayor Señor los gobierna, que no están sin superior. 12. No se espante ni le parezcan cosas imposibles – todo es posible al Señor –, sino procure esforzar la fe y humillarse de que hace el Señor en esta ciencia a una vejecita más sabia, por ventura, que a él aunque sea muy letrado; y con esta humildad aprovechará más a las almas y a sí que por hacerse contemplativo sin serlo. Porque torno a decir que si no tiene experiencia, si no tiene muy mucha humildad en entender que no lo entiende y que no por eso es imposible, que ganará
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gli abbia concesso grazie tanto grandi e l’abbia tanto attirato a Sé da parere non viva più per cose terrene. Sua Maestà lo tenga per mano; se continua così (lo spero nel Signore, avendo molto approfondito la conoscenza di se stesso), sarà uno dei suoi servi più alti, e molte anime ne trarranno frutto. In poco tempo ha fatto molta esperienza nelle cose dello spirito. Questi sono doni concessi da Dio, quando vuole e come vuole, senza badare ai tempi o ai servizi; non sto dicendo che non abbiano valore, ma che molte volte, in fatto di contemplazione, il Signore non concede in ventanni quel che ad altri concede in uno. Sua Maestà ne sa il perché. È sbagliato credere che col tempo dobbiamo comprendere ciò che in nessun modo si può ottenere se non con l’esperienza. Molti si ingannano – come ho detto – nel discernere gli spiriti senza essere spirituali. Non dico che chi non ha vita interiore, se dotto, non possa guidare chi l’ha; nelle cose esteriori e nelle interiori può infatti conformarsi nelle naturali all’intelletto, e nelle soprannaturali alla Sacra Scrittura. Per il resto non si danni, né pensi di capire ciò che non capisce, non costringa le anime. Quando queste hanno raggiunto quello stato, sono guidate da un Signore ben più grande: non manca loro il superiore. 12. Non stupisca di queste cose, né le ritenga impossibili – al Signore tutto è possibile – ma cerchi di rinforzare la fede e di umiliarsi: il Signore è capace di rendere più saggia in questa scienza una vecchietta che lui, malgrado i suoi studi. Con questa umiltà sarà di maggior profitto alle anime a se stesso che non volendo fare il contemplativo senza esserlo. Torno a dire che se non ha esperienza, né l’umiltà necessaria a riconoscere che non capisce ma che non per questo sia impossibile, ne guadagnerà poco e ne farà guadagnare ancora meno alle persone con cui ha a
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poco y dará a ganar menos a quien trata. No haya miedo, si tiene humildad, permita el Señor que se engañe el uno ni el otro. 13. Pues a este Padre que digo, como en muchas cosas se la ha dado el Señor, ha procurado estudiar todo lo que por estudio ha podido en este caso – que es buen letrado – y lo que no entiende por experiencia infórmase de quien la tiene, y con esto ayúdale el Señor con darle mucha fe, y así ha aprovechado mucho a sí y a algunas ánimas, y la mía es una de ellas; que como el Señor sabía en los trabajos que me había de ver, parece proveyó Su Majestad que, pues había de llevar consigo a algunos que me gobernaban, quedasen otros que me han ayudado a hartos trabajos y hecho gran bien. Hale mudado el Señor casi del todo, de manera que casi él no se conoce – a manera de decir – y dado fuerzas corporales para penitencia (que antes no tenía, sino enfermo), y animoso para todo lo que es bueno y otras cosas, que se parece bien ser muy particular llamamiento del Señor. Sea bendito por siempre. 14. Creo todo el bien le viene de las mercedes que el Señor le ha hecho en la oración, porque no son postizos. Porque ya en algunas cosas ha querido el Señor sea ya experimentado, porque sale de ellas como quien tiene ya conocida la verdad del mérito que se gana en sufrir persecuciones. Espero en la grandeza del Señor ha de venir mucho bien a algunos de su Orden por él, y a ella misma. Ya se comienza esto a entender. He visto grandes visiones, y díchome el Señor algunas cosas de él y del rector de la Compañía de Jesús que tengo dicho, de grande admiración, y de otros dos religiosos de la Orden de Santo Domingo, en especial de uno, que también ha dado ya a entender el Señor por obra en su aprovechamiento algunas cosas que antes yo había entendido de él. Mas de quien ahora hablo han sido muchas.
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che fare. Non abbia paura, invece, se è umile: il Signore non ingannerà né l’uno né l’altro. 13. Il Padre di cui parlo, avendo sperimentato in molte cose l’azione diretta del Signore, ha ugualmente cercato di comprendere con lo studio quanto più poteva; in ciò che non comprende per mancanza d’esperienza, si informa da chi ne ha. E il Signore lo aiuta dandogli molta fede; sicché ha giovato molto per sé e per altri, tra cui la sottoscritta. Sapendo il Signore i travagli che mi sarebbero capitati, Sua Maestà medesima fece sì che, dovendo chiamare a sé qualcuno dei miei direttori spirituali, ne restassero altri che mi hanno aiutato nelle necessità e mi hanno fatto un gran bene. Il Signore lo mutò quasi del tutto, da renderlo, come suol dirsi, irriconoscibile, e gli diede le forze fisiche per dedicarsi alla penitenza (che prima non aveva perché malato), lo rese coraggioso in tutto ciò che è buono e tante altre cose da cui ben si capisce una particolare chiamata del Signore. Sia per sempre benedetto. 14. Credo che ogni bene gli sia giunto dalle grazie che il Signore gli concesse nell’orazione, perché non sono beni posticci. Il Signore ha già voluto provarlo in alcune cose, e ne esce come chi ha già conosciuto la verità del merito che si guadagna nel patire persecuzioni. Spero nella grandezza del Signore che tramite lui giunga molto giovamento ad alcuni del suo ordine e a lei medesimo. Già lo si nota. Ho avuto grandi visioni, e il Signore mi ha detto alcune cose assai mirabili su di lui e sul rettore della Compagnia di Gesù di cui ho parlato. Così come mi ha detto altro su due religiosi domenicani, in particolare di uno. Il Signore ha già fatto intendere nei fatti la sua crescita interiore in alcune cose che già sapevo di lui. Ma di colui di cui parlo vi sono state ancora più rivelazioni.
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15. Una cosa quiero decir ahora aquí. Estaba yo una vez con él en un locutorio, y era tanto el amor que mi alma y espíritu entendía que ardía en el suyo, que me tenía a mí casi absorta; porque consideraba las grandezas de Dios en cuán poco tiempo había subido un alma a tan gran estado. Hacíame gran confusión, porque le veía con tanta humildad escuchar lo que yo le decía en algunas cosas de oración, como yo tenía poca de tratar así con persona semejante. Debíamelo sufrir el Señor, por el gran deseo que yo tenía de verle muy adelante. Hacíame tanto provecho estar con él, que parece dejaba a mi ánima puesto nuevo fuego para desear servir al Señor de principio. ¡Oh Jesús mío, qué hace un alma abrasada en vuestro amor! ¡Cómo la habíamos de estimar en mucho y suplicar al Señor la dejase en esta vida! Quien tiene el mismo amor, tras estas almas se había de andar si pudiese. 16. Gran cosa es un enfermo hallar otro herido de aquel mal. Mucho se consuela de ver que no es solo. Mucho se ayudan a padecer y aun a merecer. Excelentes espaldas se hacen ya gente determinada a arriscar mil vidas por Dios y desean que se les ofrezca en qué perderlas. Son como soldados que, por ganar el despojo y hacerse con él ricos, desean que haya guerra. Tienen entendido no lo pueden ser sino por aquí. Es este su oficio, el trabajar. ¡Oh, gran cosa es adonde el Señor da esta luz de entender lo mucho que se gana en padecer por El! No se entiende esto bien hasta que se deja todo, porque quien en ello se está, señal es que lo tiene en algo; pues si lo tiene en algo, forzado le ha de pesar de dejarlo, y ya va imperfecto todo y perdido. Bien viene aquí, que es perdido quien tras perdido anda. ¿Y qué más perdición, y qué más ceguedad, qué más desventura que tener en mucho lo que no es nada?
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15. Una voglio raccontarla. Una volta, mentre mi trovavo con lui nel parlatorio, era tanto l’amore che la mia anima e il mio spirito scorgevano ardere nel suo, che ne rimasi quasi assorta. Pensavo alla grandezza di Dio, in quanto poco tempo aveva elevato un’anima a quelle altezze. Rimasi confusa, perché io, che ne ho così poca, vedevo lui ascoltare con tanta umiltà quanto io misera gli dicevo su alcuni temi d’orazione. Il Signore penso mi abbia sopportato per il gran desiderio che avevo di vederlo crescere nella vita interiore. Profittavo tanto della sua presenza, che sembrava lasciasse nella mia anima un nuovo fuoco per ricominciare a servire il Signore. Oh mio Gesù, cosa fa un’anima arsa nel vostro amore! Come dovremmo stimarla e supplicare il Signore di lasciarla su questa terra! Chi ha il medesimo ardore, potendo, dovrebbe accompagnarsi sempre a queste anime. 16. Gran cosa è per un malato trovare un altro colpito dal medesimo male. Si consola molto vedendo di non essere solo. Si aiutano reciprocamente a soffrire e a meritare. Si sostiene vicendevolmente anche la gente disposta a sacrificare mille vite per il Signore, mentre ne ricerca il modo. Sono come soldati che, per ottenere il bottino e diventare ricchi, desiderano la guerra. Hanno capito che non possono raggiungere il loro scopo altrimenti. Questo è il loro compito: lavorare. Oh, quale grande cosa quando il Signore concede la luce di comprendere quanto si guadagna a soffrire per Lui! Questo non lo si capisce finché non si lascia tutto; chi è attaccato a qualcosa, vuol dire che la apprezza; e se l’apprezza, gli costa molto lasciarla. Così tutto è imperfetto e va a catafascio. Ben si nota qui, come si dice, che è perduto chi va dietro un perduto. Quale maggior perdizione, quale maggior accecamento, quale maggior sventura di stimare molto quel che è niente?
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17. Pues, tornando a lo que decía, estando yo en grandísimo gozo mirando aquel alma, que me parece quería el Señor viese claro los tesoros que había puesto en ella, y viendo la merced que me había hecho en que fuese por medio mío – hallándome indigna de ella –, en mucho más tenía yo las mercedes que el Señor le había hecho y más a mi cuenta las tomaba que si fuera a mí y alababa mucho al Señor de ver que Su Majestad iba cumpliendo mis deseos y había oído mi oración, que era despertase el Señor personas semejantes. Estando ya mi alma que no podía sufrir en sí tanto gozo, salió de sí y perdióse para más ganar. Perdió las consideraciones, y de oír aquella lengua divina en quien parece hablaba el Espíritu Santo, diome un gran arrobamiento que me hizo casi perder el sentido, aunque duró poco tiempo. Vi a Cristo con grandísima majestad y gloria, mostrando gran contento de lo que allí pasaba; y así me lo dijo, y quiso viese claro que a semejantes pláticas siempre se hallaba presente y lo mucho que se sirve en que así se deleiten en hablar en El. Otra vez estando lejos de este lugar, le vi con mucha gloria levantar, a los ángeles; entendí iba su alma muy adelante, por esta visión. Y así fue, que le habían levantado un gran testimonio bien contra su honra, persona a quien él había hecho mucho bien y remediado la suya y el alma, y habíalo pasado con mucho contento y hecho otras obras muy en servicio de Dios y pasado otras persecuciones. 18. No me parece conviene ahora declarar más cosas. Si después le pareciere a vuestra merced, pues las sabe, se podrán poner para gloria del Señor. De todas las que he dicho de profecías de esta casa, y otras que diré de ella y de otras cosas, todas se han cumplido. Algunas, tres años antes que se supiesen – otras más y otras menos – me las decía el Señor. Y siempre las decía al confesor y a esta mi amiga viuda con quien tenía licencia de hablar, como he dicho; y ella he
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17. Tornando a quanto dicevo, mentre ammiravo con gioia quell’anima, mi pareva che il Signore volesse che vedessi chiaramente i tesori che vi aveva posto. Scorgendo poi la grazia concessami nel servirsi di me, indegna, stimavo ancor di più le grazie che il Signore gli aveva concesso, più riconoscente che se fossero state fatte a me. Lodavo molto il Signore nel vedere che Sua Maestà stava dando compimento ai miei desideri e aveva dato ascolto alla mia preghiera che suscitasse persone simili. Mentre la mia anima non poteva sopportare tanta gioia in sé, si perdette per un maggior guadagno. Perse il concatenarsi delle sue considerazioni, e smise di udire quella lingua divina in cui sembrava parlare lo Spirito Santo; subii un gran rapimento che mi fece quasi perdere i sensi, benché per poco tempo. Vidi Cristo con grandissima maestà e gloria, molto contento di quel che stava accadendo. Me lo disse, e volle che vedessi chiaramente come in simili circostanze Lui sempre sia presente e quanto gli piaccia che le persone trovino diletto nel parlare di Lui. Un’altra volta, mentre ero lontana da qui, vidi gli angeli sollevarlo con molta gloria. Ne dedussi che la sua anima era molto avanzata. Accadde infatti che una persona da lui assai beneficata nella vita e nell’anima, aveva lanciato contro il suo onore una sporca calunnia. Lui sopportò tutto serenamente, compì altre opere gradite a Dio e subì altre persecuzioni. 18. Non mi pare ora convenga dire altro. Se poi, essendone vostra grazia a conoscenza, lo crederà opportuno per rendere gloria al Signore, vi torneremo. Tutte le profezie su questa casa e altre di cui parlerò si sono compiute. Alcune il Signore me le ha rivelate tre anni prima che accadessero, altre più o meno prima. Sempre ne parlavo al mio confessore e a questa mia amica vedova con la quale, come ho detto, avevo licenza di parlare. Ho poi saputo
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sabido que las decía a otras personas, y éstas saben que ni miento, ni Dios me dé tal lugar, que en ninguna cosa, cuánto más siendo tan graves, tratase yo sino toda verdad. 19. Habiéndose muerto un cuñado mío súbitamente, y estando yo con mucha pena por no se haber viado a confesarse, se me dijo en la oración que había así de morir mi hermana, que fuese allá y procurase se dispusiese para ello. Díjelo a mi confesor y, como no me dejaba ir, entendílo otras veces. Ya como esto vio, díjome que fuese allá, que no se perdía nada. Ella estaba en una aldea, y, como fui, sin decirla nada la fui dando la luz que pude en todas las cosas, e hice se confesase muy a menudo y en todo trajese cuenta con su alma. Ella era muy buena e hízolo así. Desde a cuatro o cinco años que tenía esta costumbre y muy buena cuenta con su conciencia, se murió sin verla nadie ni poderse confesar. Fue el bien que, como lo acostumbraba, no había poco más de ocho días que estaba confesada. A mí me dio gran alegría cuando supe su muerte. Estuvo muy poco en el purgatorio. Serían aún no me parece ocho días cuando, acabando de comulgar, me apareció el Señor y quiso la viese cómo la llevaba a la gloria. En todos estos años, desde que se me dijo hasta que murió, no se me olvidaba lo que se me había dado a entender, ni a mi compañera, que, así como murió, vino a mí muy espantada de ver cómo se había cumplido. Sea Dios alabado por siempre, que tanto cuidado trae de las almas para que no se pierdan.
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che lei le raccontava ad altre persone, e queste sanno che io non mento, né mai Dio permetta che io in alcuna cosa dica altro che la verità, tanto più trattandosi di cose così importanti. 19. Essendo improvvisamente morto un mio cognato, ne soffrii molto perché non si era recato a confessarsi; mi fu rivelato durante l’orazione che così sarebbe morta anche mia sorella, e che andassi da lei per prepararla alla confessione. Lo dissi al mio confessore, e, poiché non mi permise di partire, intesi più volte il medesimo messaggio. Visto questo, mi permise di andare, anche perché non vi avrei perso nulla. Lei viveva in campagna. Quando arrivai, senza dirle nulla esplicitamente, cercai in tutti i modi di illuminarla in tutto, riuscii a far sì che si confessasse spesso e stesse attenta alla sua anima. Era molto buona, e così fece. Dopo quattro o cinque anni, trascorsi con buoni esami di coscienza, morì senza che alcuno la vedesse e senza potersi confessare. Il bene fu che, come era ormai abituata, si era confessata poco più di otto giorni prima. Mi diede quasi una grande gioia sapere della sua morte. Stette pochissimo in purgatorio. Dopo forse otto giorni, ricevuta la comunione, mi apparve il Signore e volle mostrarmi che la introduceva nella gloria. In tutti gli anni trascorsi dalla predizione alla sua morte, non ho mai dimenticato quanto mi era stato detto, come pure la mia compagna, che, non appena mia sorella morì, corse da me stupita nel vedere il compimento della predizione. Sia lode in eterno a Dio, che ha tanta cura che le anime non vadano perdute.
Capítulo 35 Prosigue en la misma materia de la fundación de esta casa de nuestro glorioso Padre San José. – Dice por los términos que ordenó el Señor viniese a guardarse en ella la santa pobreza, y la causa por qué se vino de con aquella señora que estaba, y otras algunas cosas que le sucedieron. 1. Pues estando con esta señora que he dicho, adonde estuve más de medio año, ordenó el Señor que tuviese noticia de mí una beata de nuestra Orden, de más de setenta leguas de aquí de este lugar, y acertó a venir por acá y rodeó algunas por hablarme. Habíala el Señor movido el mismo año y mes que a mí para hacer otro monasterio de esta Orden; y como le puso este deseo, vendió todo lo que tenía y fuese a Roma a traer despacho para ello, a pie y descalza. 2. Es mujer de mucha penitencia y oración, y hacíala el Señor muchas mercedes, y aparecídola nuestra Señora y mandádola lo hiciese. Hacíame tantas ventajas en servir al Señor, que yo había vergüenza de estar delante de ella. Mostróme los despachos que traía de Roma y, en quince días que estuvo conmigo, dimos orden en cómo habíamos de hacer estos monasterios. Y hasta que yo la hablé, no había venido a mi noticia que nuestra Regla – antes que se relajase – mandaba no se tuviese propio, ni yo estaba en fundarle sin renta, que iba mi intento a que no tuviésemos cuidado de lo que habíamos menester, y no miraba a los muchos cuidados que trae consigo tener propio. Esta bendita mujer, como la enseñaba el Señor, tenía bien entendido, con no saber leer, lo que yo con tanto haber andado a leer las Constituciones, ignoraba. Y como me lo dijo, perecióme bien, aunque temí que no me lo habían de consen-
Capitolo trentacinquesimo Prosegue il racconto delta fondazione del monastero del nostro glorioso Padre san Giuseppe. Descrive come il Signore abbia disposto che si osservasse in essa la santa povertà, e la ragione per cui venne da quella signora di cui era ospite, e altri fatti che accaddero. 1. Mentre stavo con la signora di cui ho parlato, presso la quale rimasi più di sei mesi, il Signore volle che parlassero di me a una terziaria del nostro Ordine, distante più di settanta leghe da qui. Passando di qua, allungò il suo viaggio per parlarmi. Il Signore aveva acceso in lei, nel medesimo anno e mese che a me, il desiderio di fondare un nuovo monastero dell’Ordine. Nato in lei questo desiderio, vendette quanto possedeva, e andò a Roma per ottenere i permessi, a piedi e scalza. 2. È donna di grande penitenza e preghiera. Il Signore le concedeva molte grazie, e nostra Signora le apparve comandandole di compiere il disegno. Era tanto più avanti di me nel servizio di Dio, che io mi vergognavo a starle davanti. Mi mostrò le autorizzazioni che portava da Roma, e, nei quindici giorni che stette con me, comprendemmo come avremmo dovuto far sorgere questi monasteri. Fin quando le parlai, non avevo saputo che la nostra Regola, prima della mitigazione, vietava di avere cose proprie, mentre io pensavo di fondare con rendite, per allontanare la preoccupazione di avere il necessario; e non mi accorgevo delle tante preoccupazioni che comporta possedere cose come proprie. Questa benedetta donna, illuminata dal Signore, aveva ben capito, pur non sapendo leggere, quanto io ignoravo, dopo aver letto le nostre Costituzioni. Appena me ne parlò, mi parve subito bene; anche se temevo che non
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tir, sino decir que hacía desatinos y que no hiciese cosa que padeciesen otras por mí, que, a ser yo sola, poco ni mucho me detuviera, antes me era gran regalo pensar de guardar los consejos de Cristo Señor nuestro, porque grandes deseos de pobreza ya me los había dado Su Majestad. Así que para mí no dudaba ser lo mejor; porque días había que deseaba fuera posible a mi estado andar pidiendo por amor de Dios y no tener casa ni otra cosa. Mas temía que, si a las demás no daba el Señor estos deseos, vivirían descontentas, y también no fuese causa de alguna distracción, porque veía algunos monasterios pobres no muy recogidos, y no miraba que el no serlo era causa de ser pobres, y no la pobreza de la distracción; porque ésta no hace más ricas, ni falta Dios jamás a quien le sirve. En fin tenía flaca la fe, lo que no hacía a esta sierva de Dios. 3. Como yo en todo tomaba tantos pareceres, casi a nadie hallaba de este parecer: ni confesor, ni los letrados que trataba. Traíanme tantas razones, que no sabía qué hacer, porque, como ya yo sabía era Regla y veía ser más perfección, no podía persuadirme a tener renta. Y ya que algunas veces me tenían convencida, en tornando a la oración y mirando a Cristo en la cruz tan pobre y desnudo, no podía poner a paciencia ser rica. Suplicábale con lágrimas lo ordenase de manera que yo me viese pobre como El. 4. Hallaba tantos inconvenientes para tener renta y veía ser tanta causa de inquietud y aun distracción, que no hacía sino disputar con los letrados. Escribílo al religioso dominico que nos ayudaba. Envióme escritos dos pliegos de contradicción y teología para que no lo hiciese, y así me lo decía,
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me ne dessero il permesso, dicendomi che sarebbe stata una pazzia e che non facessi cosa che sarebbe poi tornata di sofferenza alle altre. Fosse stato per me sola, non avrei dubitato un istante; anzi mi consolava pensare di vivere i consigli di Cristo Signore nostro, perché Sua Maestà aveva già posto in me aneliti di povertà. Sicché non dubitavo fosse la cosa migliore; da tempo infatti desideravo per chi vive come me andare mendicando per amore di Dio e non possedere casa o altro. Ma temevo che se il Signore non avesse infuso anche nelle altre questi desideri, avrebbero vissuto scontente; e neppure volevo che fosse causa di distrazioni, perché vedevo alcuni monasteri poveri non molto raccolti, e non pensavo che la mancanza di raccoglimento era la causa della loro povertà, e non la povertà della distrazione. Questa non rende più ricchi, Dio non viene mai meno a chi lo serve. Insomma, la mia fede era un po’ fiacca, non come quella serva di Dio. 3. Poiché per ogni cosa chiedevo tanti consigli, quasi nessuno era del mio parere: né il confessore, né gli uomini dotti che consultavo. Mi davano così tante ragioni che non sapevo cosa fare. Sapendo che faceva parte della Regola e scorgendovi una maggior santità, non potevo persuadermi ad avere rendita. Se talvolta riuscivano a convincermi, tornando a raccogliermi in orazione e contemplando Cristo in croce, povero e spogliato di tutto, non potevo sopportare l’idea di essere ricca. Lo supplicavo con lacrime perché ordinasse di rendermi povera come Lui. 4. Trovavo tanti inconvenienti nell’avere rendita e vedevo essere tanto causa di inquietudine e distrazione, che non facevo altro che disputarne con gli uomini dotti. Ne scrissi al domenicano che ci aiutava. Mi rispose inviandomi due fogli pieni di confutazioni e di contenuti teologici perché non lo facessi, e che mi diceva questo dopo aver
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que lo había estudiado mucho. Yo le respondí que para no seguir mi llamamiento y el voto que tenía hecho de pobreza y los consejos de Cristo con toda perfección, que no quería aprovecharme de teología, ni con sus letras en este caso me hiciese merced. Si hallaba alguna persona que me ayudase, alegrábame mucho. Aquella señora con quien estaba, para esto me ayudaba mucho. Algunos luego al principio decíanme que les parecía bien; después, como más lo miraban, hallaban tantos inconvenientes, que tornaban a poner mucho en que no lo hiciese. Decíales yo que, si ellos tan presto mudaban parecer, que yo al primero me quería llegar. 5. En este tiempo, por ruegos míos, porque esta señora no había visto al santo fray Pedro de Alcántara, fue el Señor servido viniese a su casa, y como el que era bien amador de la pobreza y tantos años la había tenido, sabía bien la riqueza que en ella estaba , y así me ayudó mucho y mandó que en ninguna manera dejase de llevarlo muy adelante. Ya con este parecer y favor, como quien mejor le podía dar por tenerlo sabido por larga experiencia, yo determiné no andar buscando otros. 6. Estando un día mucho encomendándolo a Dios, me dijo el Señor que en ninguna manera dejase de hacerle pobre, que ésta era la voluntad de su Padre y suya, que El me ayudaría. Fue con tan grandes efectos, en un gran arrobamiento, que en ninguna manera pude tener duda de que era Dios. Otra vez me dijo que en la renta estaba la confusión, y otras cosas en loor de la pobreza, y asegurándome que a quien le servía no le faltaba lo necesario para vivir; y esta falta, como digo, nunca yo la temí por mí. También volvió el Señor el corazón del Presentado, digo del religioso dominico, de quien he dicho me escribió no
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studiato a fondo il problema. Gli risposi che per non seguire la mia vocazione, il voto da me fatto di povertà e i consigli di Cristo con perfezione, non avevo bisogno di teologia, e che in questo caso non mi serviva proprio la sua scienza. Se trovavo qualcuno d’accordo con me, me ne rallegravo molto. Quella signora presso cui abitavo mi aiutava molto. Altri da principio mi dicevano che era cosa buona, poi, dopo avervi pensato meglio, trovavano tanti inconvenienti che si impegnavano a fondo per dissuadermene. Dicevo loro che se mutavano parere tanto in fretta mi sarei attenuta al primo dei due. 5. Allora, su mia richiesta, dal momento che la signora non conosceva fra’ Pedro d’Alcantara, al Signore piacque che venisse alla sua casa. Essendo un grande amante della povertà, avendola vissuta per molti anni e conoscendone la ricchezza in essa nascosta, mi aiutò molto, e mi comandò di non abbandonare assolutamente il progetto. Con questo parere e incoraggiamento, come il migliore che ci fosse perché nato dall’esperienza, mi decisi di non chiedere ad altri. 6. Mentre un giorno stavo raccomandando tutto a Dio, il Signore mi disse di non lasciare il proposito di fondare in povertà, che questa era la volontà di suo Padre e sua e che Lui stesso mi avrebbe aiutato. Gli effetti su di me di queste parole furono grandi, durante un forte rapimento, che mai potei dubitare si trattasse di Dio. Un’altra volta mi disse che nella rendita regnava la confusione, e altro di lode alla povertà. Mi assicurò che mai viene meno il necessario per vivere a chi lo serve; questa mancanza per me non l’ho mai temuta. Il Signore mutò anche il cuore del Padre Presentato, cioè del domenicano di cui ho detto che mi aveva scritto
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lo hiciese sin renta. Ya yo estaba muy contenta con haber entendido esto y tener tales pareceres; no me parecía sino que poseía toda la riqueza del mundo, en determinándome a vivir de por amor de Dios. 7. En este tiempo, mi Provincial me alzó el mandamiento y obediencia que me había puesto para estar allí, y dejó en mi voluntad que si me quisiese ir que pudiese, y si estar, también, por cierto tiempo; y en éste había de haber elección en mi monasterio, y avisáronme que muchas querían darme aquel cuidado de prelada, que para mí sólo pensarlo era tan gran tormento que a cualquier martirio me determinaba a pasar por Dios con facilidad, a éste en ningún arte me podía persuadir. Porque dejado el trabajo grande, por ser muy muchas y otras causas de que yo nunca fui amiga, ni de ningún oficio, antes siempre los había rehusado, parecíame gran peligro para la conciencia, y así alabé a Dios de no me hallar allá. Escribí a mis amigas para que no me diesen voto. 8. Estando muy contenta de no me hallar en aquel ruido, díjome el Señor que en ninguna manera deje de ir, que pues deseo cruz, que buena se me apareja, que no la deseche, que vaya con ánimo, que El me ayudará, y que me fuese luego. Yo me fatigué mucho y no hacía sino llorar, porque pensé que era la cruz ser prelada y, como digo, no podía persuadirme a que estaba bien a mi alma en ninguna manera, ni yo hallaba términos para ello. Contélo a mi confesor. Mandóme que luego procurase ir, que claro estaba era más perfección y que, porque hacía gran calor, que bastaba hallarme allá a la elección, y que me estuviese unos días, porque no me hiciese mal el camino; mas el Señor, que tenía ordenado otra cosa, húbose de hacer;
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di non fondare senza rendita. Ne ero molto contenta per le parole udite e per avere tali pareri. Mi sembrava di possedere tutte le ricchezze del mondo decidendomi a vivere di elemosina per amore di Dio. 7. Il Padre Provinciale mi sollevò dall’obbedienza che mi aveva posto di starmene in quella casa, e lasciò alla mia volontà la decisione di partire o di fermarmi ancora per un po’ di tempo. Erano i giorni in cui nel mio monastero c’erano le elezioni, e mi dissero che molte monache volevano eleggermi priora. Al solo pensarlo, mi spaventavo, disposta piuttosto a sopportare qualsiasi martirio per amore di Dio. Non c’era modo di persuadermene. Al di là della grande fatica di governare un gran numero di monache quante ve n’erano, e altre cose di cui mai sono stata amica, non lo sono mai stata delle cariche in sé, anzi le ho sempre rifiutate, mi parevano un pericolo per la coscienza. Lodai quindi Dio di non essere là e scrissi alle mie amiche perché non votassero per me. 8. Mentre ero molto contenta di non trovarmi in quella confusione, il Signore mi disse che dovevo assolutamente andare. Se davvero desideravo la croce, me ne stava preparando una proprio buona. Non dovevo rifiutarla, ma andarvi incontro con coraggio perché Lui mi avrebbe aiutato; che, insomma, partissi subito. Ci rimasi male e non facevo altro che piangere, perché pensavo che la croce fosse quella di essere eletta priora; non potevo persuadermi in alcuno modo che fosse un bene per la mia anima. Ne parlai al mio confessore. Mi ordinò dunque di partire perché in questo vi era senza dubbio maggior perfezione; disse anche che, essendo molto caldo, bastava che vi arrivassi al giorno dell’elezione e mi fermassi lì dov’ero ancora qualche giorno perché non mi nuocesse il viaggio. Ma il Signore, che aveva altri disegni, mi spinse al suo vo-
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porque era tan grande el desasosiego que traía en mí y el no poder tener oración y parecerme faltaba de lo que el Señor me había mandado, y que, como estaba allí a mi placer y con regalo, no quería irme a ofrecer al trabajo; que todo era palabras con Dios; que, por qué pudiendo estar adonde era más perfección, había de dejarlo; que si me muriese, muriese..., y con esto un apretamiento de alma, un quitarme el Señor todo el gusto en la oración..., en fin, yo estaba tal, que ya me era tormento tan grande, que supliqué a aquella señora tuviese por bien dejarme venir, porque ya mi confesor – como me vio así – me dijo que me fuese, que también le movía Dios como a mí. 9. Ella sentía tanto que la dejase, que era otro tormento; que le había costado mucho acabarlo con el Provincial por muchas maneras de importunaciones. Tuve por grandísima cosa querer venir en ello, según lo que sentía; sino, como era muy temerosa de Dios y como le dije que se le podía hacer gran servicio y otras hartas cosas, y dila esperanza que era posible tornarla a ver, y así, con harta pena, lo tuvo por bien. 10. Ya yo no la tenía de venirme, porque entendiendo yo era más perfección una cosa y servicio de Dios, con el contento que me da contentarle, pasé la pena de dejar a aquella señora que tanto la veía sentir, y a otras personas a quien debía mucho, en especial a mi confesor, que era de la Compañía de Jesús, y hallábame muy bien con él. Mas mientras más veía que perdía de consuelo por el Señor, más contento me daba perderle. No podía entender cómo era esto, porque veía claro estos dos contrarios: holgarme y consolarme y alegrarme de lo que me pesaba en el alma. Porque yo estaba consolada y sosegada y tenía lugar para tener muchas horas de oración; veía que venía a meterme en un fuego, que ya el
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lere. Era tanto grande l’inquietudine in me da non poter più praticare l’orazione. Mi sembrava di venire meno alle richieste del Signore, e, restando lieta tra le consolazioni, di volermi sottrarre alle fatiche. Che il mio dialogo con Dio fosse solo parole perché non volevo andare dove maggiore era la perfezione; se dovevo morire, che morissi! Con tutti questi pensieri, un’angoscia dell’anima, un togliermi il Signore ogni gusto nell’orazione …, ero tanto mal ridotta che supplicai quella signora di lasciarmi partire, perché anche il mio confessore – vedendomi in quello stato – mi disse di partire, mosso a questo da Dio come me. 9. Alla signora dispiacque tanto l’idea della mia partenza, che per me fu un altro tormento. Le era costato molto ottenere la mia presenza dal Provinciale e la ottenne importunandolo in molti modi. Mi parve allora gran cosa quando venne incontro al mio desiderio. Le costava, sì, ma, essendo assai timorata di Dio, non appena le dissi che ne sarebbe derivato un gran servizio, altre cose, che poi sarei potuta tornare a trovarla, malgrado il dolore, mi lasciò andare. 10. Io non avvertivo pena nell’andarmene. Comprendendo che alla mia scelta corrispondevano una maggior perfezione e un maggior servizio a Dio, la gioia che mi dava servirlo superò la pena di lasciare quella signora che ne pativa, e altre persone cui dovevo molto, in particolare il mio confessore, un gesuita con cui mi trovavo molto bene. Ma più consolazioni vedevo che stavo perdendo per il Signore, più gioia mi dava lasciarle. Non capivo come potesse essere, perché scorgevo in me due sensazioni opposte: dolermi e consolarmi, rallegrarmi di quanto faceva soffrire la mia anima. Lasciavo quella casa dove ero tranquilla, contenta, dove potevo dedicare molte ore all’orazione; e andavo a buttarmi in un fuoco, perché il Signore
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Señor me lo había dicho que venía a pasar gran cruz, aunque nunca yo pensé lo fuera tanto como después vi. Y con todo, venía yo alegre, y estaba deshecha de que no me ponía luego en la batalla, pues el Señor quería la tuviese; y así enviaba Su Majestad el esfuerzo y le ponía en mi flaqueza. 11. No podía, como digo, entender cómo podía ser esto. Pensé esta comparación: si poseyendo yo una joya o cosa que me da gran contento, ofréceseme saber que la quiere una persona que yo quiero más que a mí y deseo más contentarla que mi mismo descanso, dame gran contento quedarme sin el que me daba lo que poseía, por contentar a aquella persona; y como este contento de contentarla excede a mi mismo contento, quítase la pena de la falta que me hace la joya o lo que amo, y de perder el contento que daba. De manera que, aunque quería tenerla de ver que dejaba personas que tanto sentían apartarse de mí, con ser yo de mi condición tan agradecida que bastara en otro tiempo a fatigarme mucho, y ahora, aunque quisiera tener pena, no podía. 12. Importó tanto el no me tardar un día más para lo que tocaba al negocio de esta bendita casa, que yo no sé cómo pudiera concluirse si entonces me detuviera. ¡Oh grandeza de Dios!, muchas veces me espanta cuando lo considero y veo cuán particularmente quería Su Majestad ayudarme para que se efectuase este rinconcito de Dios, que yo creo lo es, y morada en que Su Majestad se deleita, como una vez estando en oración me dijo, que era esta casa paraíso de su deleite. Y así parece ha Su Majestad escogido las almas que ha traído a él, en cuya compañía yo vivo con harta harta confusión; porque yo no supiera desearlas tales para este propósito de tanta estrechura y pobreza y oración; y llévanlo con una alegría y
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stesso mi aveva detto che vi avrei incontrato una pesante croce, anche se mai avrei pensato lo sarebbe stata tanto come poi fu. In tutto questo ero contenta, ed ero solo rattristata di non potermi gettare subito nella battaglia; il Signore voleva questo; sicché Sua Maestà inviava il coraggio a sostegno della mia debolezza. 11. Non potevo capire, come dico, il modo in cui ciò potesse accadere. Mi venne in mente questo paragone: se fossi in possesso di un gioiello o di qualcosa che mi rallegra, e venissi a sapere che lo vuole una persona che amo più di me stessa e desidero maggiormente la sua felicità che il mio agio, sarei molto felice di restare senza la consolazione che mi veniva da quel che prima possedevo, pur di accontentare l’altra persona. Poiché la gioia di vederla contenta supera il mio stesso piacere, non c’è più pena nel privarmi del gioiello o dell’oggetto che amo, né di perdere il piacere che me ne veniva. Questo spiega come non potessi soffrire nel lasciare persone che si affliggevano alla mia partenza, malgrado la mia natura sia tanto riconoscente che in altre circostanze ne avrei sofferto moltissimo. 12. Fu così importante che non mi fermassi un giorno di più per quanto riguarda gli interessi di questa benedetta casa, che non saprei come sarebbe andata a finire se fossi rimasta là. Oh grandezza di Dio! Quanto stupisco ancora se ci penso e vedo quanto Sua Maestà mi abbia aiutato perché si compisse questo piccolo angolo di Dio (penso davvero lo sia), ove Sua Maestà trova il suo diletto. Come una volta, mentre ero raccolta in orazione, mi disse che questa casa era il paradiso delle sue delizie. Sembra che Sua Maestà abbia scelto una a una chi vi abita, persone con cui vivo in davvero grande confusione. Io non avrei potuto fare scelta migliore per un monastero di tanta austerità, povertà e preghiera. Vi stanno con tan-
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contento, que cada una se halla indigna de haber merecido venir a tal lugar; en especial algunas, que las llamó el Señor de mucha vanidad y gala del mundo, adonde pudieran estar contentas conforme a sus leyes, y hales dado el Señor tan doblados los contentos aquí, que claramente conocen haberles el Señor dado ciento por uno que dejaron, y no se hartan de dar gracias a Su Majestad. A otras ha mudado de bien en mejor. A las de poca edad da fortaleza y conocimiento para que no puedan desear otra cosa, y que entiendan que es vivir en mayor descanso, aun para lo de acá, estar apartadas de todas las cosas de la vida. A las que son de más edad y con poca salud, da fuerzas y se las ha dado para poder llevar la aspereza y penitencia que todas. 13. ¡Oh Señor mío, cómo se os parece que sois poderoso! No es menester buscar razones para lo que Vos queréis, porque sobre toda razón natural hacéis las cosas tan posibles que dais a entender bien que no es menester más de amaros de veras y dejarlo de veras todo por Vos, para que Vos, Señor mío, lo hagáis todo fácil. Bien viene aquí decir que fingís trabajo en vuestra ley; porque yo no le veo, Señor, ni sé cómo es estrecho el camino que lleva a Vos. Camino real veo que es, que no senda. Camino que, quien de verdad se pone en él, va más seguro. Muy lejos están los puertos y rocas para caer, porque lo están de las ocasiones. Senda llamo yo, y ruin senda y angosto camino, el que de una parte está un valle muy hondo adonde caer y de la otra un despeñadero: no se han descuidado, cuando se despeñan y se hacen pedazos. 14. El que os ama de verdad, Bien mío, seguro va por ancho camino y real. Lejos está el despeñadero. No ha tropezado tantico, cuando le dais Vos, Señor, la mano. No basta
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ta gioia e allegria, che ciascuna si ritiene indegna di aver meritato simile luogo; specialmente chi il Signore ha chiamato dalle vanità e dagli affari del mondo, ove, avrebbero potuto essere anche felici seguendo le sue massime. Ma il Signore ha concesso così tante gioie in questo monastero, da vedere chiaramente come abbia loro dato il cento per uno che hanno lasciato, e ne ringraziano di continuo Sua Maestà. Altre Egli ha cambiato di bene in meglio. Alle più giovani dà forza e conoscenza per non desiderare altro, e comprendano che, da tutti i punti di vista, è più riposante vivere distaccate dai beni terreni. Alle più anziane, con poca salute, dà e ha dato le forze per sopportare le asprezze e la penitenza di tutte. 13. Oh Signore mio, quanto è chiaro che siete onnipotente! Non è necessario cercare ragioni per volere quello che Voi volete; al di là di ogni ragione naturale, fate le cose tanto possibili da farci comprendere che da parte nostra non dobbiamo fare altro che amarvi davvero e davvero abbandonare tutto nelle vostre mani, perché Voi, mio Signore, rendete tutto facile. Davvero si può dire che fingete gravosa la vostra legge; io non la vedo così, Signore, né so quanto sia stretto il cammino che conduce a Voi. Più che un sentiero mi sembra un cammino regale, percorso con sicurezza da chi ci si pone con sincerità. Allora sono molto lontani i porti e le rocce friabili, perché loro stanno lontani dalle occasioni. Io chiamo invece sentiero, sentiero stretto e angusto, quello che da una parte ha una gola profonda in cui è facile cadere, e dall’altra un burrone: basta poco, precipitano in fondo e son fatti a pezzi. 14. Chi vi ama sinceramente, Bene mio, va sicuro per una via ampia e regale; è lontano dal burrone. Appena inciampa. Voi subito, Signore, gli date la mano. Né una né
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una caída ni muchas, si os tiene amor y no a las cosas del mundo, para perderse. Va por el valle de la humildad. No puedo entender qué es lo que temen de ponerse en el camino de la perfección. El Señor, por quien es, nos dé a entender cuán mala es la seguridad en tan manifiestos peligros como hay en andar con el hilo de la gente, y cómo está la verdadera seguridad en procurar ir muy adelante en el camino de Dios. Los ojos en El, y no hayan miedo se ponga este Sol de Justicia, ni nos deje caminar de noche para que nos perdamos, si primero no le dejamos a El. 15. No temen andar entre leones, que cada uno parece que quiere llevar un pedazo, que son las honras y deleites y contentos semejantes que llama el mundo; y acá parece hace el demonio temer de musarañas. Mil veces me espanto y diez mil querría hartarme de llorar y dar voces a todos para decir la gran ceguedad y maldad mía, porque si aprovechase algo para que ellos abriesen los ojos, ábraselos el que puede, por su bondad, y no permita se me tornen a cegar a mí, amén.
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molte cadute sono sufficienti per mandarlo in perdizione, se ama Voi e non le cose del mondo. Cammina nella valle dell’umiltà. Non capisco chi ha paura di intraprendere il cammino della perfezione. Il Signore, per quel che Egli è, ci faccia comprendere quanto falsa è la sicurezza che si nasconde nel seguire assuefatti il vivere comune della gente, e quanto vera è invece la sicurezza che si trova a progredire nelle vie di Dio. Gli occhi posti in Lui, non temiate che si nasconda questo Sole di Giustizia, né che ci lasci camminare di notte col pericolo di perderci, se noi per primi non lo lasciamo. 15. Non abbiate paura di andare tra i leoni sempre pronti a sbranarci: gli onori, i diletti e simili consolazioni, così chiamati dal mondo. In questo mondo sembra che il demonio ci spaventi anche con una semplice ragnatela. Mille volte mi spavento, e diecimila volte vorrei disfarmi dalle lacrime e gridare a tutti la mia cecità e malvagità, se ciò servisse ad aprire loro gli occhi. Ve li apra, Lui che può, per la sua bontà, e non permetta che io torni a chiuderli. Amen.
Capítulo 36 Prosigue en la materia comenzada y dice cómo se acabó de concluir y se fundó este monasterio del glorioso San José y las grandes contradicciones y persecuciones que después de tomar hábito las religiosas hubo, y los grandes trabajos y tentaciones que ella pasó, y cómo de todo la sacó el Señor con victoria y en gloria y alabanza suya. 1. Partida ya de aquella ciudad, venía muy contenta por el camino, determinándome a pasar todo lo que el Señor fuese servido muy con toda voluntad. La noche misma que llegué a esta tierra, llega nuestro despacho para el monasterio y Breve de Roma, que yo me espanté, y se espantaron los que sabían la prisa que me había dado el Señor a la venida, cuando supieron la gran necesidad que había de ello y a la coyuntura que el Señor me traía; porque hallé aquí al Obispo y al santo fray Pedro de Alcántara y a otro caballero muy siervo de Dios, en cuya casa este santo hombre posaba, que era persona adonde los siervos de Dios hallaban espaldas y cabida. 2. Entrambos a dos acabaron con el Obispo admitiese el monasterio, que no fue poco, por ser pobre, sino que era tan amigo de personas que veía así determinadas a servir al Señor, que luego se aficionó a favorecerle; y el aprobarlo este santo viejo y poner mucho con unos y con otros en que nos ayudasen, fue el que lo hizo todo. Si no viniera a esta coyuntura – como ya he dicho –, no puedo entender cómo pudiera hacerse. Porque estuvo poco aquí este santo hombre, que no creo fueron ocho días, y ésos muy enfermo, y desde a muy poco le llevó el Señor consigo. Parece que le había guardado
Capitolo trentaseiesimo Prosegue l’argomento iniziato e racconta come si concluse la fondazione di questo monastero del glorioso san Giuseppe. Racconta le gravi contraddizioni e persecuzioni che subirono le religiose dopo aver assunto l’abito. Parla anche dei gravi travagli e tentazioni che ebbe a subire, e come da tutto ciò la trasse il Signore, vincitore, nella gloria e nella sua lode. 1. Partita da quella città, me ne venivo molto contenta e decisa a sopportare con tutta la mia buona volontà quel che il Signore avesse voluto. La notte in cui giunsi, arrivò il dispaccio e il Breve da Roma per la fondazione del monastero. Io mi stupii così come si stupirono quelli che sapevano la fretta che aveva posto il Signore alla mia partenza, quando seppero il bisogno della mia presenza e la congiuntura che il Signore aveva preparato. Trovai infatti il Vescovo, il santo fra’ Pedro d’Alcantara e un altro nobile assai servo di Dio, nella casa del quale il sant’uomo era ospitato; era persona in cui i servi di Dio sempre potevano trovare protezione e accoglienza. 2. Entrambi concordarono nel fare accettare al Vescovo di ammettere il monastero; non fu poca cosa, perché sarebbe stato un monastero povero. Ma era tanto amico di persone che vedeva così determinate a servire il Signore, che subito desiderò favorirci. L’approvazione di questo anziano santo e l’insistere con gli uni e con gli altri perché ci aiutassero, fu la soluzione a tutto. Se non si fosse giunti a quella congiuntura, come ho detto, non riesco a capire come avremmo potuto realizzare il progetto. Quel santo uomo stette qui poco tempo, forse otto giorni, e spesso malato. Poco dopo il Signore lo chiamò a Sé. Sembra che Sua Maestà lo avesse custodito per portare a termine que-
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Su Majestad hasta acabar este negocio, que había muchos días – no sé si más de dos años – que andaba muy malo. 3. Todo se hizo debajo de gran secreto, porque a no ser así no se pudiera hacer nada, según el pueblo estaba mal con ello, como se pareció después. Ordenó el Señor que estuviese malo un cuñado mío, y su mujer no aquí, y en tantanecesidad, que me dieron licencia para estar con él. Y con esta ocasión no se entendió nada, aunque en algunas personas no dejaba de sospecharse algo, mas aún no lo creían. Fue cosa para espantar, que no estuvo más malo de lo que fue menester para el negocio y, en siendo menester tuviese salud para que yo me desocupase y él dejase desembarazada la casa, se la dio luego el Señor, que él estaba maravillado. 4. Pasé harto trabajo en procurar con unos y con otros que se admitiese, y con el enfermo, y con oficiales para que se acabase la casa a mucha prisa, para que tuviese forma de monasterio, que faltaba mucho de acabarse. Y la mi compañera no estaba aquí, que nos pareció era mejor estar ausente para más disimular, y yo veía que iba el todo en la brevedad por muchas causas; y la una era porque cada hora temía me habían de mandar ir. Fueron tantas las cosas de trabajos que tuve, que me hizo pensar si era esta la cruz; aunque todavía me parecía era poco para la gran cruz que yo había entendido del Señor había de pasar. 5. Pues todo concertado, fue el Señor servido que, día de San Bartolomé, tomaron hábito algunas y se puso el Santísimo Sacramento, y con toda autoridad y fuerza quedó hecho nuestro monasterio del gloriosísimo padre nuestro San José, año de mil y quinientos y sesenta y dos. Estuve yo a darles el
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sta faccenda, perché da parecchio tempo – forse due anni – era molto malato. 3. Si fece tutto in gran segreto, perché altrimenti non se ne sarebbe fatto nulla, essendo gli abitanti del luogo contrari, come si vedrà poi. Il Signore permise sì che si ammalasse mio cognato, ed essendo assai bisognoso e lontana sua moglie, mi diedero il permesso di stare con lui. Grazie a questo fatto, non trapelò nulla, e se qualcuno sospettava ancora qualcosa non era creduto. Ciò che stupisce è che mio cognato stette male giusto il tempo necessario per la conclusione dell’affare, e, essendo necessario che stesse bene perché io me ne liberassi e lui lasciasse libera la casa, il Signore gli restituì la salute, tanto da lasciarlo meravigliato. 4. Con fatica, mi diedi da fare perché gli uni e gli altri accettassero il monastero, mentre mi dedicavo al malato, attenta agli operai perché la casa fosse pronta molto in fretta, adattandola per il monastero, e ce ne voleva ancora. La mia compagna non era con me, perché, per meglio dissimulare la cosa, ci parve conveniente che stesse lontana. Mi rendevo conto che la cosa più importante era fare presto, per diverse ragioni; la principale delle quali era che temevo potessero, da un momento all’altro, dirmi di andarmene. Furono tante le fatiche che ebbi a sopportare, che iniziai a pensare fosse quella la croce di cui mi aveva parlato il Signore; ma mi sembrava davvero poco rispetto alla grande croce che avevo intuito dal Signore avrei dovuto sopportare. 5. Sistemato tutto, il Signore si compiacque che il giorno di San Bartolomeo alcune prendessero l’abito, si riponesse il Santissimo Sacramento, e con il permesso di ogni autorità e forza si fondò il nostro monastero dedicato al glorioso padre nostro san Giuseppe: era l’anno 1562. Fui
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hábito, y otras dos monjas de nuestra casa misma, que acertaron a estar fuera. Como en ésta que se hizo el monasterio era la que estaba mi cuñado (que, como he dicho, la había él comprado por disimular mejor el negocio), con licencia estaba yo en ella, y no hacía cosa que no fuese con parecer de letrados, para no ir un punto contra obediencia. Y como veían ser muy provechoso para toda la Orden por muchas causas, que aunque iba con secreto y guardándome no lo supiesen mis prelados, me decían lo podía hacer. Porque por muy poca imperfección que me dijeran era, mil monasterios me parece dejara, cuánto más uno. Esto es cierto. Porque aunque lo deseaba por apartarme más de todo y llevar mi profesión y llamamiento con más perfección y encerramiento, de tal manera lo deseaba, que cuando entendiera era más servicio del Señor dejarlo todo, lo hiciera – como lo hice la otra vez – con todo sosiego y paz. 6. Pues fue para mí como estar en una gloria ver poner el Santísimo Sacramento y que se remediaron cuatro huérfanas pobres (porque no se tomaban con dote) y grandes siervas de Dios, que esto se pretendió al principio, que entrasen personas que con su ejemplo fuesen fundamento para en que se pudiese el intento que llevábamos, de mucha perfección y oración, efectuar, y hecha una obra que tenía entendido era para servicio del Señor y honra del hábito de su gloriosa Madre, que éstas eran mis ansias. Y también me dio gran consuelo de haber hecho lo que tanto el Señor me había mandado, y otra iglesia más en este lugar, de mi padre glorioso San José, que no la había. No porque a mí me pareciese había hecho en ello nada, que nunca me lo parecía, ni parece. Siempre entiendo lo hacía el Señor, y lo que era de mi parte iba con tantas imperfecciones,
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io a consegnare loro l’abito, insieme ad altre due monache della nostra casa dell’Incarnazione che erano per caso fuori. La casa dove si fece il monastero era quella in cui stava mio cognato (che, come ho detto, l’aveva comprata lui per meglio dissimulare il progetto); col dovuto permesso vi stavo anch’io e non facevo cosa contro il parere dei dotti, per non andare in nulla contro l’obbedienza. Accorgendosi che per diverse ragioni la fondazione era cosa assai profittevole per tutto l’Ordine, malgrado fosse quasi segreta e stessi attenta che non lo sapessero i miei prelati, a questo mi incoraggiavano. Se mi avessero detto esservi una pur piccola imperfezione, capace per questo di abbandonare mille monasteri, tanto più ne avrei lasciato uno. Questa è cosa sicura. Sebbene io desiderassi la nuova fondazione per meglio separarmi da tutto e conformare la mia professione e chiamata a una maggiore perfezione e clausura, se avessi inteso che al Signore fosse risultato più gradito che abbandonassi il disegno, subito lo avrei fatto – come feci precedentemente – con pace e serenità d’animo. 6. Per me fu come essere in gloria veder riporre il Santissimo Sacramento e che si accoglievano quattro povere orfane (perché venivano senza dote), grandi serve di Dio. Questo lo si pretese dall’inizio: che entrassero persone che con il loro esempio fossero solide fondamenta per il progetto che stavamo costruendo, di grande perfezione e preghiera. Era un’opera che sapevo essere di servizio al Signore Dio e di onore all’abito della sua gloriosa Madre. Questi erano i soli miei aneliti. Mi consolò molto aver compiuto quello che il Signore mi aveva chiesto, aver aperto una chiesa in più in questa città, dedicata al mio glorioso padre san Giuseppe che non ne aveva. Non che io abbia fatto qualcosa in tutto questo; mai lo pensai né lo penso. Ho sempre pensato che abbia fatto tutto il Signore, e quel che ho fatto io… con tante im-
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que antes veo había que me culpar que no que me agradecer. Mas érame gran regalo ver que hubiese Su Majestad tomádome por instrumento – siendo tan ruin – para tan gran obra. Así que estuve con tan gran contento, que estaba como fuera de mí, con grande oración. 7. Acabado todo, sería como desde a tres o cuatro horas, me revolvió el demonio una batalla espiritual, como ahora diré. Púsome delante si había sido mal hecho lo que había hecho, si iba contra obediencia en haberlo procurado sin que me lo mandase el Provincial (que bien me parecía a mí le había de ser algún disgusto, a causa de sujetarle al Ordinario, por no se lo haber primero dicho; aunque como él no le había querido admitir, y yo no la mudaba, también me parecía no se le daría nada por otra parte), y que si habían de tener contento las que aquí estaban en tanta estrechura, si les había de faltar de comer, si había sido disparate, que quién me metía en esto, pues yo tenía monasterio. Todo lo que el Señor me había mandado y los muchos pareceres y oraciones que había más de dos años que no casi cesaban, todo tan quitado de mi memoria como si nunca hubiera sido. Sólo de mi parecer me acordaba, y todas las virtudes y la fe estaban en mí entonces suspendidas, sin tener yo fuerza para que ninguna obrase ni me defendiese de tantos golpes. 8. También me ponía el demonio que cómo me quería encerrar en casa tan estrecha, y con tantas enfermedades, que cómo había de poder sufrir tanta penitencia, y dejaba casa tan grande y deleitosa y adonde tan contenta siempre había estado, y tantas amigas; que quizás las de acá no serían a
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perfezioni, tanto che sarei da incolpare più che da ringraziare. Mi fu di grande consolazione vedere che il Signore mi aveva scelto come strumento – io, così rovinosa – per costruire un’opera tanto importante. Ero quasi fuori di me dalla gioia, immersa in preghiera. 7. Finito tutto, da tre o forse quattro ore, il demonio mi rivoltò con un combattimento spirituale, come ora dirò. Mi fece venire il dubbio che quanto avevo fatto fosse male, e che ero andata contro la virtù dell’obbedienza perché avevo agito senza il mandato del Provinciale (mi sembrava che dovette dispiacersi anche perché il monastero era andato sotto la giurisdizione dell’Ordinario senza che prima glielo dicessi; d’altronde lui non aveva voluto ammetterlo, io ero sempre sotto la sua giurisdizione, e penso non gli importasse dunque molto); e poi il demonio mi fece venire in mente se davvero chi avrebbe qui abitato sarebbe stata contenta di tanta ristrettezza; e se veniva loro meno da mangiare, e non era tutto una sciocchezza, chi mi aveva ordinato di farlo, e io non avevo già un monastero? Tutto si era cancellato dalla mia memoria come non fosse mai accaduto: quello che il Signore mi aveva chiesto, i molti pareri e preghiere da me richiesti per quasi due anni consecutivi. Mi ricordavo solo del mio parere, mentre tutte le virtù, compresa la fede, erano in me come sospese; in me non trovavo la forza per difendermi da tanti attacchi. 8. Il demonio mi faceva anche venire in mente che volendomi chiudere in una casa tanto esigente, non ne sarei stata capace, per le mie malattie, per la tanta penitenza che avrei dovuto sopportare; mentre sino ad allora avevo abitato in una casa spaziosa e dilettevole, dove ero sempre stata bene in compagnia di tante amiche. Magari chi sarebbe qui venuto non mi sarebbe piaciuto, che mi ero
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mi gusto, que me había obligado a mucho, que quizá estaría desesperada, y que por ventura había pretendido esto el demonio, quitarme la paz y quietud, y que así no podría tener oración, estando desasosegada, y perdería el alma. Cosas de esta hechura juntas me ponía delante, que no era en mi mano pensar en otra cosa, y con esto una aflicción y oscuridad y tinieblas en el alma, que yo no lo sé encarecer. De que me vi así, fuime a ver el Santísimo Sacramento, aunque encomendarme a El no podía. Paréceme estaba con una congoja como quien está en agonía de muerte. Tratarlo con nadie no había de osar, porque aun confesor no tenía señalado. 9. ¡Oh, válgame Dios, qué vida esta tan miserable! No hay contento seguro ni cosa sin mudanza. Había tan poquito que no me parece trocara mi contento con ninguno de la tierra, y la misma causa de él me atormentaba ahora de tal suerte que no sabía qué hacer de mí. ¡Oh, si mirásemos con advertencia las cosas de nuestra vida! Cada uno vería por experiencia en lo poco que se ha de tener contento ni descontento de ella. Es cierto que me parece fue uno de los recios ratos que he pasado en mi vida. Parece que adivinaba el espíritu lo mucho que estaba por pasar, aunque no llegó a ser tanto como esto si durara. Mas no dejó el Señor padecer mucho a su pobre sierva; porque nunca en las tribulaciones me dejó de socorrer, y así fue en ésta, que me dio un poco de luz para ver que era demonio y para que pudiese entender la verdad y que todo era quererme espantar con mentiras. Y así comencé a acordarme de mis grandes determinaciones de servir al Señor y deseos de padecer por El; y pensé que si había de cumplirlos, que no había de andar a procurar descanso, y que si tuviese trabajos, que ése era el merecer, y si descontento, como lo
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obbligata a troppo, che sarei stata colta dalla disperazione; che magari quel progetto era un’idea del demonio per togliermi la pace e la quiete e che così turbata non avrei potuto dedicarmi all’orazione e la mia anima sarebbe andata in perdizione. Il demonio mi metteva davanti questi pensieri tutti insieme, tanto che non potevo pensare ad altro; e poi un’afflizione, un’oscurità e tante tenebre nell’anima da non saperne dire. Trovatami in quello stato, andai a trovare il Santissimo Sacramento, anche se non riuscivo neppure a raccomandarmi a Lui. Il mio stato era come quello di chi sta nell’agonia di morte. Non osavo parlarne con alcuno perché non mi era ancora stato indicato un confessore. 9. Oh mio Dio: quant’è miserabile questa vita! Non vi è gioia certa né cosa che non muti. Un secondo prima non avrei barattato la mia gioia celeste con alcuna gioia terrena, e ora quel che n’era causa mi tormentava tanto da non saper cosa fare di me stessa. Oh: se considerassimo attentamente le cose della nostra vita! Ognuno vedrebbe per esperienza quanto poco vadano ritenuti i suoi piaceri e si suoi dispiaceri. Certamente quello fu uno dei momenti più brutti della mia vita. Sembra che il mio spirito presagisse il molto che di lì a poco avrei patito, anche se non fu tanto quanto questo sarebbe stato se protratto. Ma il Signore non permise che la sua povera serva soffrisse troppo. Mi ha sempre soccorso nelle tribolazioni e così fu in questo caso. Mi dette infatti quel poco di luce sufficiente per vedere che si trattava del demonio, per farmi comprendere la verità e come volesse spaventarmi con menzogne. Così cominciai a ricordarmi delle mie grandi disposizioni di servire il Signore e dei miei desideri di patire per Lui. Pensai che se avevo da sopportarli, non dovevo cercare riposo; se mi si presentavano fatiche, erano per meritare; e se fossi sta-
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tomase por servir a Dios, me serviría de purgatorio; que de qué temía, que pues deseaba trabajos, que buenos eran éstos; que en la mayor contradicción estaba la ganancia; que por qué me había de faltar ánimo para servir a quien tanto debía. Con estas y otras consideraciones, haciéndome gran fuerza, prometí delante del Santísimo Sacramento de hacer todo lo que pudiese para tener licencia de venirme a esta casa, y en pudiéndolo hacer con buena conciencia, prometer clausura. 10. En haciendo esto, en un instante huyó el demonio y me dejó sosegada y contenta, y lo quedé y lo he estado siempre, y todo lo que en esta casa se guarda de encerramiento y penitencia y lo demás, se me hace en extremo suave y poco. El contento es tan grandísimo que pienso yo algunas veces qué pudiera escoger en la tierra que fuera más sabroso. No sé si es esto parte para tener mucha más salud que nunca, o querer el Señor – por ser menester y razón que haga lo que todas – darme este consuelo que pueda hacerlo, aunque con trabajo. Mas del poder se espantan todas las personas que saben mis enfermedades. ¡Bendito sea El, que todo lo da y en cuyo poder se puede!. 11. Quedé bien cansada de tal contienda y riéndome del demonio, que vi claro ser él. Creo lo permitió el Señor, porque yo nunca supe qué cosa era descontento de ser monja ni un momento, en veinte y ocho años y más que ha que lo soy, para que entendiese la merced grande que en esto me había hecho, y del tormento que me había librado; y también para que si alguna viese lo estaba, no me espantase y me apiadase de ella y la supiese consolar. Pues pasado esto, queriendo después de comer descansar un poco (porque en toda la noche no había casi sosegado, ni
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ta assalita dalla tristezza, accettandola per piacere a Dio, mi sarebbe servita da purgatorio. Di cosa avevo paura: se desideravo soffrire questa ne era l’occasione buona: maggiore è la contraddizione, maggiore è il guadagno. Perché mi doveva venire meno il coraggio nel servire Colui a cui tanto dovevo? Con queste e altre considerazioni, facendomi grande forza, promisi dinanzi al Santissimo Sacramento di fare il possibile per ottenere la licenza di venire in questa casa, potendolo fare in buona coscienza, promettervi la clausura. 10. Compiuta questa promessa, il demonio fuggì e mi lasciò tranquilla e contenta, e lo sono stata sempre; non solo, ma quanto in questa casa si osserva in fatto di clausura e penitenza, mi risulta in fine soave e di poco conto. La gioia è tanto grande da farmi pensare non possa esservene di maggiore sulla terra. Non so se questo mi aiuta a stare più bene che mai, o se il Signore, pensando sia necessario cha io conduca una vita come le altre, mi dia la gioia di poterlo fare, pur con fatica. Comunque, tutte le persone che conoscono le mie infermità se ne stupiscono. Sia benedetto Dio, da cui tutto proviene e nel cui potere tutto è fattibile! 11. Uscii da questa battaglia molto stanca, ridendomi del demonio che ne fu l’artefice. Io mai sperimentai l’infelicità di essere monaca, in più di ventotto anni che lo sono: penso dunque che il Signore l’abbia permesso per farmi comprendere la grande grazia che con questo mi aveva fatto e il tormento da cui mi aveva liberata. E anche perché, se un’altra monaca si fosse trovata nelle stesse condizioni, non mi spaventassi, ma me ne prendessi cura e sapessi consolarla. Passata quella burrasca, volevo riposare un poco dopo pranzo (perché durante la notte non avevo quasi dormito,
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en otras algunas dejado de tener trabajo y cuidado, y todos los días bien cansada), como se había sabido en mi monasterio y en la ciudad lo que estaba hecho, había en él mucho alboroto por las causas que ya he dicho, que parecía llevaban algún color. Luego la prelada me envió a mandar que a la hora me fuese allá. Yo en viendo su mandamiento, dejo mis monjas harto penadas, y voyme luego. Bien vi que se me habían de ofrecer hartos trabajos; mas como ya quedaba hecho, muy poco se me daba. Hice oración suplicando al Señor me favoreciese, y a mi padre san José que me trajese a su casa, y ofrecíle lo que había de pasar y, muy contenta se ofreciese algo en que yo padeciese por él y le pudiese servir, me fui, con tener creído luego me habían de echar en la cárcel. Mas a mi parecer me diera mucho contento, por no hablar a nadie y descansar un poco en soledad, de lo que yo estaba bien necesitada, porque me traía molida tanto andar con gente. 12. Como llegué y di mi descuento a la prelada, aplacóse algo, y todas enviaron al Provincial, y quedóse la causa para delante de él. Y venido, fui a juicio con harto gran contento de ver que padecía algo por el Señor, porque contra Su Majestad ni la Orden no hallaba haber ofendido nada en este caso; antes procuraba aumentarla con todas mis fuerzas, y muriera de buena gana por ello, que todo mi deseo era que se cumpliese con toda perfección. Acordéme del juicio de Cristo y vi cuán nonada era aquél. Hice mi culpa como muy culpada, y así lo parecía a quien no sabía todas las causas. Después de haberme hecho una gran reprensión, aunque no con tanto rigor como merecía el delito y lo que muchos decían al Provincial, yo no quisiera disculparme, porque iba
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e avevo trascorso le precedenti fra travagli e preoccupazioni, accumulando le fatiche quotidiane). Ma nel mio monastero e nella città si era sparsa la notizia della fondazione e se ne faceva un gran parlare per le notizie che già ho detto all’apparenza ragionevoli. Dunque la priora mi comandò di tornarmene immediatamente. Io, visto il comando, ho lasciato le mie monache in pena e me ne partii subito. Sapevo bene le sofferenze che ne avrei patito; ma non mi importava perché ormai quel che era fatto era fatto. In orazione pregai il Signore perché mi aiutasse, e chiesi a mio padre san Giuseppe che mi riconducesse nella sua casa; gli offrii quello che avrei dovuto soffrire e, contenta dell’occasione che mi si presentava di patire per lui e di servirlo, partii. Certa che mi avrebbero potuto anche gettare nel carcere del monastero. Ne sarei stata proprio contenta; non avrei più parlato con alcuno e avrei riposato in solitudine; ne avevo davvero bisogno perché ero stanca di avere a che fare con tanta gente. 12. Appena giunta al monastero, diedi spiegazioni alla priora che si calmò, ne inviarono il resoconto al Provinciale e la causa fu rimessa al suo giudizio. Giunto al monastero mi recai da lui per essere giudicata con la gioia di patire qualcosa per il Signore; in tutta quella faccenda non sentivo di aver offeso in nulla né Sua Maestà, né l’Ordine. Anzi, cercavo di farlo crescere con tutte le mie forze, e avrei dato volentieri la vita perché tutto si compisse con ogni perfezione. Mi ricordai del giudizio di Cristo e in confronto vidi che il mio era nulla. Confessai la mia colpa come se io fossi molto colpevole, così come lo sarà sembrato a chi non sapeva l’origine dei fatti. Dopo avermi ripreso severamente, ma non con il rigore che avrebbe meritato il delitto di cui molti mi accusavano al Provinciale, non volli decisamente discolparmi, ma gli
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determinada a ello, antes pedí me perdonase y castigase y no estuviese desabrido conmigo. 13. En algunas cosas bien veía yo me condenaban sin culpa, porque me decían lo había hecho porque me tuviesen en algo y por ser nombrada y otras semejantes. Mas en otras claro entendía que decían verdad, en que era yo más ruin que otras, y que pues no había guardado la mucha religión que se llevaba en aquella casa, cómo pensaba guardarla en otra con más rigor, que escandalizaba el pueblo y levantaba cosas nuevas. Todo no me hacía ningún alboroto ni pena, aunque yo mostraba tenerla porque no pareciese tenía en poco lo que me decían. En fin, me mandó delante de las monjas diese descuento, y húbelo de hacer. 14. Como yo tenía quietud en mí y me ayudaba el Señor, di mi descuento de manera que no halló el Provincial, ni las que allí estaban, por qué me condenar. Y después a solas le hablé más claro, y quedó muy satisfecho, y prometióme – si fuese adelante – en sosegándose la ciudad, de darme licencia que me fuese a él, porque el alboroto de toda la ciudad era tan grande como ahora diré. 15. Desde a dos o tres días, juntáronse algunos de los regidores y corregidor y del cabildo, y todos juntos dijeron que en ninguna manera se había de consentir, que venía conocido daño a la república, y que habían de quitar el Santísimo Sacramento, y que en ninguna manera sufrirían pasase adelante. Hicieron juntar todas las Ordenes para que digan su parecer, de cada una dos letrados. Unos callaban, otros condenaban; en fin, concluyeron que luego se deshiciese. Sólo un Presentado de la Orden de Santo Domingo, aunque
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chiesi di perdonarmi, impormi la penitenza e di non essere scortese con me. 13. In alcune cose vedevo che mi condannavano senza che io ne avessi colpa, perché per esempio mi dicevano che avevo agito per essere stimata, per essere eletta e altre cose simili. Ma in altre dicevano la verità, che ero la più miserabile di tutte, che non avendo mai vissuto l’osservanza in quella casa, come potevo immaginarmi di seguirla con maggior esigenza in un’altra casa, che scandalizzavo il popolo e che cercavo vie nuove. Quanto dicevano non mi lasciava sconvolta né sofferente, anche se io mostravo di patirne perché non sembrassi disinteressata alle loro accuse. Alla fine, mi comandò di chiedere scusa dinanzi alle monache e dovetti farlo. 14. Poiché avevo pace in me e il Signore mi aiutava, chiesi scusa in modo che né il Provinciale né le altre presenti trovarono di cosa condannarmi. Dopo, da sola, parlai chiaramente con il Provinciale, e rimase molto soddisfatto. Mi promise, se la fondazione si confermava, e tranquillizzatesi le cose in città, di concedermi la licenza di tornare al monastero; come dirò, infatti, il chiasso di tutta la città era davvero grande. 15. Due o tre giorni dopo, si riunirono alcuni del consiglio cittadino e alcuni membri del capitolo, e tutti insieme decretarono che in alcun modo si doveva acconsentire alla fondazione di un monastero che sarebbe stato di danno alla società, avrebbero dovuto togliere il Santissimo Sacramento: che la cosa, insomma, non andasse avanti. Riu nirono tutti gli Ordini della città, perché, due uomini dotti per ogni Ordine, esprimessero il loro parere. Alcuni tacevano, altri condannavano; conclusero che il monastero fosse immediatamente soppresso. Solo un Presentato do-
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era contrario – no del monasterio, sino de que fuese pobre –, dijo que no era cosa que así se había de deshacer, que se mirase bien, que tiempo había para ello, que éste era caso del Obispo, o cosas de este arte, que hizo mucho provecho. Porque según la furia, fue dicha no lo poner luego por obra. Era, en fin, que había de ser; que era el Señor servido de ello, y podían todos poco contra su voluntad. Daban sus razones y llevaban buen celo, y así, sin ofender ellos a Dios, hacíanme padecer y a todas las personas que lo favorecían, que eran algunas, y pasaron mucha persecución. 16. Era tanto el alboroto del pueblo, que no se hablaba en otra cosa, y todos condenarme e ir al Provincial y a mi monasterio. Yo ninguna pena tenía de cuanto decían de mí más que si no lo dijeran, sino temor si se había de deshacer. Esto me daba gran pena, y ver que perdían crédito las personas que me ayudaban y el mucho trabajo que pasaban, que de lo que decían de mí antes me parece me holgaba; y si tuviera alguna fe, ninguna alteración tuviera, sino que faltar algo en una virtud basta a adormecerlas todas; y así estuve muy penada dos días que hubo estas juntas que digo en el pueblo, y estando bien fatigada me dijo el Señor: ¿No sabes que soy poderoso?; ¿de qué temes?, y me aseguró que no se desharía. Con esto quedé muy consolada. Enviaron al Consejo Real con su información. Vino provisión para que se diese relación de cómo se había hecho. 17. Hela aquí comenzado un gran pleito; porque de la ciudad fueron a la Corte, y hubieron de ir de parte del monasterio, y ni había dineros ni yo sabía qué hacer. Proveyólo el Señor, que nunca mi Padre Provincial me mandó dejase de entender en ello; porque es tan amigo de toda virtud, que
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menicano, pur essendo contrario – non tanto alla fondazione del monastero, quanto al fatto che fosse di povertà – disse che non era cosa da bloccare, che si stesse attenti, e che per questo c’era tempo, che se ne sarebbe dovuto occupare il Vescovo, e altre cose che risultarono efficaci. La furia era tanta che per miracolo non operarono subito secondo i loro desideri. Così doveva essere perché il Signore si compiaceva in esso, e tutti potevano ben poco contro la sua volontà. Avevano le loro ragioni e un buon zelo li animava, sicché, senza offendere Dio, facevano soffrire me e tutte le persone che erano a favore del monastero, che patirono una violenta persecuzione. 16. Il trambusto tra la gente era tanto che non si parlava d’altro e tutti mi condannavano e si rivolgevano al Provinciale e al mio monastero. Io non pativo per quanto dicevano di me, come non lo dicessero, ma temevo il disfacimento di tutto il progetto. Questo mi affliggeva, come anche il constatare che chi mi aiutava perdeva di credito e subiva grandi travagli; non mi interessava quel che dicevano di me. Se avessi avuto un po’ di fede non me ne sarei alterata, ma mancare di poco in una virtù è sufficiente per addormentarle tutte. Sicché nei due giorni di adunanze tra il popolo soffrii molto. In tal modo oppressa, il Signore mi disse: Non sai che sono onnipotente? Di cosa hai paura?, e mi assicurò che il monastero non sarebbe stato sciolto. Ne rimasi assai consolata. Le informazioni furono inviate al Consiglio Regale. Venne poi l’ordine che si compisse una relazione sull’accaduto. 17. Ecco iniziarsi un gran contenzioso; dalla città andarono alla Corte; vi sarebbero dovuti andare anche dal monastero, ma non avevamo soldi e non sapevamo cosa fare. Ci pensò il Signore; il mio Provinciale non mi diede mai
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aunque no ayudaba, no quería ser contra ello. No me dio licencia, hasta ver en lo que paraba, para venir acá. Estas siervas de Dios estaban solas y hacían más con sus oraciones que con cuanto yo andaba negociando, aunque fue menester harta diligencia. Algunas veces parecía que todo faltaba, en especial un día antes que viniese el Provincial, que me mandó la priora no tratase en nada, y era dejarse todo. Yo me fui a Dios y díjele: «Señor, esta casa no es mía; por Vos se ha hecho; ahora que no hay nadie que negocie, hágalo Vuestra Majestad». Quedaba tan descansada y tan sin pena, como si tuviera a todo el mundo que negociara por mí, y luego tenía por seguro el negocio. 18. Un muy siervo de Dios, sacerdote, que siempre me había ayudado, amigo de toda perfección, fue a la Corte a entender en el negocio, y trabajaba mucho; y el caballero santo – de quien he hecho mención – hacía en este caso muy mucho, y de todas maneras lo favorecía. Pasó hartos trabajos y persecución, y siempre en todo le tenía por padre y aun ahora le tengo. Y en los que nos ayudaban ponía el Señor tanto hervor, que cada uno lo tomaba por cosa tan propia suya, como si en ello les fuera la vida y la honra, y no les iba más de ser cosa en que a ellos les parecía se servía el Señor. Pareció claro ayudar Su Majestad al maestro que he dicho, clérigo, que también era de los que mucho me ayudaban, a quien el Obispo puso de su parte en una junta grande que se hizo, y él estaba solo contra todos y en fin, los aplacó con decirles ciertos medios, que fue harto para que se entretuviesen, mas ninguno bastaba para que luego no tornasen a poner la vida, como dicen, en deshacerle. Este siervo de Dios que digo, fue quien dio los hábitos y puso el Santísimo Sacramento, y se vio en harta persecución. Duró esta batería casi medio año, que decir los grandes trabajos que se pasaron por menudo, sería largo.
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ordine di non occuparmene, avendo tanto a cuore ogni virtù, non mi aiutava, ma neppure mi ostacolava. Non mi concesse la licenza di portarmi al monastero finché non fossero chiare le cose. Ma queste serve di Dio erano sole ed erano più efficaci loro con la preghiera che io con i miei traffici, anche se furono necessari. Qualche volta sembrava che tutto venisse meno, come il giorno prima della venuta del Provinciale, quando la priora mi comandò di non fare nulla e di abbandonare il progetto. Io mi abbandonai a Dio e gli dissi: «Signore, questa casa non è mia; è stata costruita per Voi; ora che nessuno più se ne occupa, ci pensi Vostra Maestà». Ne rimasi così riposata e tranquilla, come se tutti se ne sarebbero occupati al posto mio, e così fui certa del buon esito della faccenda. 18. Un sacerdote che sempre mi aveva aiutato, gran servo di Dio e amico di ogni perfezione, si recò a Corte per occuparsi della cosa e mise tutto l’impegno. Il santo nobile di cui ho precedentemente parlato, ci aiutava come poteva ed ebbe a patirne travagli e persecuzioni. Lo veneravo e tutt’ora lo venero come un padre. Il Signore poneva tanto zelo nelle persone che ci aiutavano che ciascuno prendeva a cuore la nostra causa come cosa propria, come se ne fossero dipesi la vita e l’onore, convinti l’unico scopo di tutto questo era servire il Signore. Tra loro, convinto del servizio a Sua Maestà, c’era quel maestro in teologia, chierico, di cui ho già parlato. Il Vescovo in una sessione solenne del Consiglio della città, lo pose da solo contro tutti. Riuscì a placarli con alcune spiegazioni, ma nessuna era sufficiente perché subito non tornassero pronti a tutto purché il monastero fosse sciolto. Questo servo di Dio fu colui che diede gli abiti alle religiose e pose il Santissimo Sacramento: subì una forte persecuzione. La battaglia durò circa mezzo anno, e raccontarne tutte le fatiche richiederebbe troppo tempo.
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19. Espantábame yo de lo que ponía el demonio contra unas mujercitas y cómo les parecía a todos era gran daño para el lugar solas doce mujeres y la priora, que no han de ser más – digo a los que lo contradecían –, y de vida tan estrecha; que ya que fuera daño o yerro, era para sí mismas; mas daño al lugar, no parece llevaba camino; y ellos hallaban tantos, que con buena conciencia lo contradecían. Ya vinieron a decir que, como tuviese renta, pasarían por ello y que fuese adelante. Yo estaba ya tan cansada de ver el trabajo de todos los que me ayudaban, más que del mío, que me parecía no sería malo hasta que se sosegasen tener renta, y dejarla después. Y otras veces, como ruin e imperfecta, me parecía que por ventura lo quería el Señor, pues sin ella no podíamos salir con ello, y venía ya en este concierto. 20. Estando la noche antes que se había de tratar en oración, y ya se había comenzado el concierto, díjome el Señor que no hiciese tal, que si comenzásemos a tener renta, que no nos dejarían después que lo dejásemos, y otras algunas cosas. La misma noche me apareció el santo fray Pedro de Alcántara, que era ya muerto, y antes que muriese me escribió – como supo la gran contradicción y persecución que teníamos – que se holgaba fuese la fundación con contradicción tan grande, que era señal se había el Señor servir muy mucho en este monasterio, pues el demonio tanto ponía en que no se hiciese, y que en ninguna manera viniese en tener renta; y aun dos o tres veces me persuadió en la carta, y que, como esto hiciese, ello vendría a hacerse todo como yo quería. Ya yo le había visto otras dos veces después que murió, y la gran gloria que tenía, y así no me hizo temor, antes me holgué mucho; porque siempre aparecía como cuerpo glorificado, lleno de mucha gloria, y dábamela muy grandísima
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19. Mi stupiva l’impegno del demonio contro poche donnicciole e non capivo come, secondo il parere di tutti, dodici donne più la priora potessero danneggiare tanto la città, specie con la loro vita austera. Ci fosse stato danno o sbaglio, sarebbe stato solo per loro; per la città non si capiva da dove sarebbe potuto venire. Ma gli avversari facevano tanto strepito da sembrar loro contraddirci con buona coscienza. Vennero a dirci, che se il convento avesse avuto rendite, l’avrebbero accettato e che io proseguissi nel mio intento. Ero tanto affaticata dai travagli subiti da chi mi aiutava, più che dal mio, che mi parve persino cosa buona accontentarli, iniziare con l’accettare una rendita e lasciarla poi in seguito. Alle volte, me misera e imperfetta, pensavo che questo fosse quel che il Signore voleva, perché non c’era altra soluzione per risolvere la questione. 20. La notte precedente le decisioni finali al riguardo, mentre ero raccolta in preghiera, il Signore mi disse di non stipulare il compromesso, perché se avessimo cominciato ad avere rendita, poi non avremmo potuto lasciarla, e altre cose del genere. Durante la medesima notte mi apparve il santo fra’ Pedro d’Alcantara, che era già morto. Prima di morire, venuto a sapere delle grandi contraddizioni e persecuzioni da noi subite, mi disse che si rallegrava che la fondazione incontrasse un ostacolo così grande. Era segno certo che vi si sarebbe servito molto il Signore, dal momento che il demonio poneva ogni ostacolo a sua disposizione; scrisse anche che mai vi si sarebbe dovuta essere rendita. Nella lettera mi persuase due o tre volte sull’argomento, e che se io avessi agito come lui consigliava, tutto si sarebbe svolto come io desideravo. Dopo la sua morte, l’avevo già veduto altre due volte, circondato da una grande gloria; sicché non mi intimorì; anzi, la sua presenza mi fu di consolazione. Appariva sempre come corpo glorioso,
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verle. Acuérdome que me dijo la primera vezque le vi, entre otras cosas, diciéndome lo mucho que gozaba, que dichosa penitencia había sido la que había hecho, que tanto premio había alcanzado. 21. Porque ya creo tengo dicho algo de esto, no digo aquí más de cómo esta vez me mostró rigor y sólo me dijo que en ninguna manera tomase renta y que por qué no quería tomar su consejo, y desapareció luego. Yo quedé espantada, y luego otro día dije al caballero – que era a quien en todo acudía como el que más en ello hacía – lo que pasaba, y que no se concertase en ninguna manera tener renta, sino que fuese adelante el pleito. El estaba en esto mucho más fuerte que yo, y holgóse mucho; después me dijo cuán de mala gana hablaba en el concierto. 22. Después se tornó a levantar otra persona, y sierva de Dios harto, y con buen celo; ya que estaba en buenos términos, decía se pusiese en manos de letrados. Aquí tuve hartos desasosiegos, porque algunos de los que me ayudaban venían en esto, y fue esta maraña que hizo el demonio, de la más mala digestión de todas. En todo me ayudó el Señor, que así dicho en suma no se puede bien dar a entender lo que se pasó en dos años que se estuvo comenzada esta casa, hasta que se acabó. Este medio postrero y lo primero fue lo más trabajoso. 23. Pues aplacada ya algo la ciudad, diose tan buena maña el Padre Presentado Dominico que nos ayudaba, aunque no estaba presente, mas habíale traído el Señor a un tiempo que nos hizo harto bien y pareció haberle Su Majestad para solo este fin traído, que me dijo él después que no había tenido para qué venir, sino que acaso lo había sabido. Estuvo lo que fue menester. Tornado a ir, procuró por algunas vías que nos diese licencia nuestro Padre Provincial para venir yo a esta
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ricolmo di grande gloria, e io al vederlo ne risplendevo. Ricordo che la prima volta che lo vidi, tra le altre cose, mi disse narrandomi del molto che godeva, quanto fosse stata bella la penitenza fatta sulla terra se gli aveva guadagnato un premio tanto grande. 21. Poiché credo di averne già parlato altrove, non aggiungo altro se non che mi si mostrò rigoroso, mi disse solo che in alcun modo accettassi la rendita e mi chiese perché non seguissi il suo consiglio: detto ciò, scomparve. Ne rimasi spaventata, e il giorno dopo ne parlai col cavaliere, cui accudivo come la persona che più ci aiutava nell’assunto. Gli dissi di non accordarsi in favore della rendita e che proseguisse pure la contesa. Se ne rallegrò perché era molto più forte di me. In seguito mi disse quanto poco volentieri era dovuto andare incontro a quella richiesta. 22. Poi venne ad occuparsene un’altra persone, gran serva di Dio e ricolma di zelo. Vedendo che le cose procedevano bene, consigliò di porle in mano ai teologi. Qui ebbi a soffrire. Alcuni di coloro che mi aiutavano erano d’accordo; e in questo il demonio si industriò più furbescamente che le altre volte. Mi venne in aiuto il Signore. Riassumendo in poche parole non si può capire quanto accadde in quei due anni, dall’inizio di quella casa alla sua conclusione. I momenti peggiori furono i primi e gli ultimi sei mesi. 23. Placatasi la città, giunse opportunamente quel Padre Presentato Domenicano che ci aiutava pur non essendo in loco. Il Signore lo condusse a noi e parve che la sua presenza fosse finalizzata proprio al nostro scopo, avendolo Sua Maestà portato a noi, senza ragione alcuna, e quasi per caso, disse poi, era venuto a conoscenza di tutto quanto. Si fermò il tempo necessario. Tramite altre
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casa con otras algunas conmigo, (que parecía casi imposible darla tan en breve), para hacer el oficio y enseñar a las que estaban. Fue grandísimo consuelo para mí el día que vinimos. 24. Estando haciendo oración en la iglesia antes que entrase en el monasterio, estando casi en arrobamiento, vi a Cristo que con grande amor me pareció me recibía y ponía una corona y agradeciéndome lo que había hecho por su Madre. Otra vez, estando todas en el coro en oración después de Completas, vi a nuestra Señora con grandísima gloria, con manto blanco, y debajo de él parecía ampararnos a todas; entendí cuán alto grado de gloria daría el Señor a las de esta casa. 25. Comenzado a hacer el oficio, era mucha la devoción que el pueblo comenzó a tener con esta casa. Tomáronse más monjas, y comenzó el Señor a mover a los que más nos habían perseguido para que mucho nos favoreciesen e hiciesen limosna; y así aprobaban lo que tanto habían reprobado, y poco a poco se dejaran del pleito y decían que ya entendían ser obra de Dios, pues con tanta contracción Su Majestad había querido fuese adelante. Y no hay al presente nadie que le parezca fuera acertado dejarse de hacer, y así tienen tanta cuenta con proveernos de limosna, que sin haber demanda ni pedir a nadie, los despierta el Señor para que nos la envíen, y pasamos sin que nos falte lo necesario, y espero en el Señor será así siempre; que, como son pocas, si hacen lo que deben como Su Majestad ahora les da gracia para hacerlo, segura estoy que no les faltará ni habrán menester ser cansosas, ni importunar a nadie, que el Señor se tendrá cuidado como hasta aquí.
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vie, ottenne che il nostro Padre Provinciale ci concedesse licenza perché io con altre venissimo in questa casa (cosa che pareva impossibile ottenere in così poco tempo), per recitare l’ufficio divino e insegnarlo a quelle che già vi abitavano. Il giorno della nostra venuta fu per me di grande gioia e consolazione. 24. Mentre ero raccolta in preghiera nella chiesa prima di entrare in monastero, quasi rapita, vidi Cristo che sembrava mi ricevesse con grande amore e mi ponesse in capo una corona, ringraziandomi per quanto avevo fatto per sua Madre. Un’altra volta, mentre tutte eravamo raccolte in preghiera nel coro dopo la recita di Compieta, vidi nostra Signora splendente di gloria, con un manto bianco, con il quale sembrava voler proteggerci tutte; compresi quale alto grado di gloria il Signore avrebbe concesso alle monache di questa casa. 25. Cominciando a recitare l’ufficio, la devozione che il popolo visse nei nostri confronti fu grande. Vennero più monache, e il Signore cominciò a toccare chi più ci aveva perseguitato perché ci favorissero e ci procurassero elemosine. Così approvavano quello che avevano tanto contrastato; a poco a poco lasciarono il fare litigioso e intravidero in tutto la mano di Dio, perché malgrado le difficoltà, il progetto era andato avanti. A oggi non vi è alcuno che creda sarebbe stato meglio lasciare l’impresa, e hanno tanta cura di aiutarci con elemosine che senza farne pubblica domanda o chiederne al alcuno, il Signore li stimola a soccorrerci. Mai ci manca il necessario; spero nel Signore che sarà sempre così. Essendo poche le monache, se compiranno sempre il loro dovere, così come Sua Maestà concede di farlo, sono certa che nulla verrà loro meno e non dovranno esser moleste o importunare alcuno: il Signore avrà cura di loro come ha fatto sino ad oggi.
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26. Que es para mí grandísimo consuelo de verme aquí metida con almas tan desasidas. Su trato es entender cómo irán adelante en el servicio de Dios. La soledad es su consuelo, y pensar de ver a nadie que no sea para ayudarlas a encender más el amor de su Esposo, les es trabajo, aunque sean muy deudos; y así no viene nadie a esta casa, sino quien trata de esto, porque ni las contenta ni los contenta. No es su lenguaje otro sino hablar de Dios, y así no entienden ni las entiende sino quien habla el mismo. Guardamos la Regla de nuestra Señora del Carmen, y cumplida ésta sin relajación, sino como la ordenó fray Hugo, Cardenal de Santa Sabina, que fue dada a 1248 años, en el año quinto del Pontificado del Papa Inocencio IV. 27. Me parece serán bien empleados todos los trabajos que se han pasado. Ahora, aunque tiene algún rigor, porque no se come jamás carne sin necesidad y ayuno de ocho meses y otras cosas, como se ve en la misma primera Regla, en muchas aun se les hace poco a las hermanas y guardan otras cosas que para cumplir ésta con más perfección nos han parecido necesarias. Y espero en el Señor ha de ir muy delante lo comenzado, como Su Majestad me lo ha dicho. 28. La otra casa que la beata que dije procuraba hacer, también la favoreció el Señor, y está hecha en Alcalá, y no le faltó harta contradicción ni dejó de pasar trabajos grandes. Sé que se guarda en ella toda religión, conforme a esta primera Regla nuestra. Plega al Señor sea todo para gloria y alabanza suya y de la gloriosa Virgen María, cuyo hábitotraemos, amén. 29. Creo se enfadará vuestra merced de la larga relación que he dado de este monasterio, y va muy corta para los mu-
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26. È per me una grande gioia abitare con anime tanto distaccate. Pensano solo a comprendere come migliorare il loro servizio a Dio. La solitudine è la loro consolazione, il solo pensare di vedere qualcuno che non sia per aiutarle ad incendiare ancor di più l’amore al loro sposo, è per loro un peso, anche fossero parenti stretti. Sicché a questa casa fa visita solo chi risponde a tale requisito; contrariamente, non sarebbero contente né le une né gli altri. Parlano solo di Dio; non capiscono né loro sono capite se non da colui che parla il medesimo linguaggio. Seguiamo la regola di Nostra Signora del Monte Carmelo, senza mitigazione, ma come fu stabilita da fra’ Ugo, Cardinale di santa Sabina, datata nel 1248, nell’anno quinto del Pontificato di Papa Innocenzo IV. 27. Nessuna delle fatiche trascorse è stata inutile. Ora viviamo una vita rigorosa. Non si mangia mai la carne senza necessità, il digiuno dura otto mesi all’anno, e altre cose simili, come si legge nella Regola primitiva. Per alcune consorelle questo è ancora poco e allora ne abbiamo aggiunte altre che ci sono parse necessarie per seguire la Regola con più perfezione. Spero nel Signore che il tutto proceda di bene in meglio, come mi disse Sua Maestà medesima. 28. Il Signore ha voluto benedire anche l’altra casa fondata dalla terziaria di cui ho parlato, ad Alcalá. Anche lei sopportò contraddizioni e grandi sofferenze. So che in quella casa si vive una reale spiritualità, secondo la nostra Regola primitiva. Voglia il Signore che sia tutto a sua lode e onore e della gloriosa Vergine Maria, di cui indossiamo l’abito, amen. 29. L’avrò forse seccata, vostra grazia, con l’ampia relazione di questo monastero, ma è davvero breve se parago-
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chos trabajos y maravillas que el Señor en esto ha obrado, que hay de ello muchos testigos que lo podrán jurar, y así pido yo a vuestra merced por amor de Dios, que si le pareciere romper lo demás que aquí va escrito, lo que toca a este monasterio vuestra merced lo guarde y, muerta yo, lo dé a las hermanas que aquí estuvieren, que animará mucho para servir a Dios las que vinieren, y a procurar no caiga lo comenzado, sino que vaya siempre adelante, cuando vean lo mucho que puso Su Majestad en hacerla por medio de cosa tan ruin y baja como yo. Y pues el Señor tan particularmente se ha querido mostrar en favorecer para que se hiciese, paréceme a mí que hará mucho mal y será muy castigada de Dios la que comenzare a relajar la perfección que aquí el Señor ha comenzado y favorecido para que se lleve con tanta suavidad, que se ve muy bien es tolerable y se puede llevar con descanso, y el gran aparejo que hay para vivir siempre en él las que a solas quisieren gozar de su esposo Cristo; que esto es siempre lo que han de pretender, y solas con El solo, y no ser más de trece; porque esto tengo por muchos pareceres sabido que conviene, y visto por experiencia, que para llevar el espíritu que se lleva y vivir de limosna y sin demanda, que no se sufre más. Y siempre crean más a quien con trabajos muchos y oración de muchas personas procuró lo que sería mejor; y en el gran contento y alegría y poco trabajo que en estos años que ha estamos en esta casa vemos tener todas, y con mucha más salud que solían, se verá ser esto lo que conviene. Y quien le pareciere áspero, eche la culpa a su falta de espíritu y no a lo que aquí se guarda, pues personas delicadas y no sanas, porque le tienen, con tanta suavidad lo pueden llevar, y váyanse a otro monasterio, adonde se salvarán conforme a su espíritu.
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nata alle fatiche patite e alle meraviglie compiute in questo dal Signore: vi sono molti che potrebbero testimoniarlo sotto giuramento. Chiedo quindi a vostra grazia, per amore di Dio, che se vuole eliminare lo scritto, tuttavia conservi quanto concerne questo monastero, e, dopo la mia morte, lo consegni alle consorelle qui presenti. Quando vedranno quanto Dio ha compiuto tramite una rovina come me, le future monache si sentiranno incoraggiate al servizio di Dio, così come a proseguire quanto è stato iniziato. Poiché il Signore si è impegnato tanto in favore di questo progetto, mi sembra che farà molto male e sarà da Dio punita la consorella che cominciasse a rilassare la perfezione che il Signore ha qui stabilito e favorito perché la sua osservanza fosse soave, tanto da potersi portare quasi con riposo. Qui tutto è fatto perché chi lo vuole possa vivere e godere sempre della presenza di Cristo sposo. Questo è quanto deve cercare chi abita in questa casa, stare con Lui solo. Non saranno più di tredici, lo dico per esperienza e perché molti mi hanno detto che così conviene, per vivere lo spirito come desideriamo viverlo e mantenersi di elemosina senza chiedere altro. Si fidino per questo di chi ha sempre cercato il meglio con molti patimenti e la preghiera di molti. Saranno ancor più convinti constatando la serenità e la gioia, la poca fatica e la migliore salute che tutte abbiamo guadagnato da quando occupiamo questa casa. Chi ritenesse questo cammino troppo duro, ne incolpi la sua mancanza di spirito e non a come qui si vive, dal momento che la Regola è osservata con soavità anche da persone fragili e dotate di poca salute. Si rechino, quelle persone, in un altro monastero, dove troveranno salvezza conformemente al loro spirito.
Capítulo 37 Trata de los efectos que le quedaban cuando el Señor le había hecho alguna merced. – Junta con esto harto buena doctrina. – Dice cómo se ha de procurar y tener en mucho ganar algún grado más de gloria, y que por ningún trabajo dejemos bienes que son perpetuos. 1. De mal se me hace decir más de las mercedes que me ha hecho el Señor de las dichas, y aun son demasiadas para que se crea haberlas hecho a persona tan ruin; mas por obedecer al Señor, que me lo ha mandado, y a vuestras mercedes, diré algunas cosas para gloria suya. Plega a Su Majestad sea para aprovechar algún alma ver que a una cosa tan miserable ha querido el Señor así favorecer – ¿qué hará a quien le hubiere de verdad servido? – y se animen todos a contentar a Su Majestad, pues aun en esta vida da tales prendas. 2. Lo primero, hase de entender que en estas mercedes que hace Dios al alma hay más y menos gloria. Porque en algunas visiones excede tanto la gloria y gusto y consuelo al que da en otras, que yo me espanto de tanta diferencia de gozar, aun en esta vida. Porque acaece ser tanta la diferencia que hay de un gusto y regalo que da Dios en una visión o en un arrobamiento, que parece no es posible poder haber más acá que desear y así el alma no lo desea ni pediría más contento. Aunque después que el Señor me ha dado a entender la diferencia que hay en el cielo de lo que gozan unos a lo que gozan otros cuán grande es, bien veo que también acá no hay tasa en el dar cuando el Señor es servido, y así no querría yo la hubiese en servir yo a Su Majestad y emplear toda mi vida y fuerzas y salud en esto, y no querría por mi culpa perder un tantito de más gozar. Y digo así que si me dijesen cuál quiero
Capitolo trentasettesimo Descrive gli effetti permanenti in lei, quando il Signore le aveva concesso qualche grazia. A questo unisce una dottrina assai valevole. Dice come cercare ed avere in buon conto anche un solo grado in più di gloria, e che per alcun ostacolo vanno lasciati beni che sono eterni. 1. Soffro nel tornare a parlare delle grazie che il Signore mi ha concesso; sono fin troppo grandi perché si creda le abbia donate a una persona misera come me; ma per obbedire al Signore, che me lo ordina, e a vostra grazia, ne racconterò altre a sua esclusiva gloria. Supplico Sua Maestà che vedere cosa tanto misera come me favorita dal Signore sia di profitto per qualche anima. Che sarà di chi davvero lo avrà servito? Siano tutti incoraggiati ad accontentare Sua Maestà, che sin da questa vita sa tanto ricompensare. 2. Innanzitutto bisogna capire che in queste grazie concesse da Dio all’anima vi è più o meno gloria. In alcune visioni la gloria, la consolazione e il piacere soprannaturale sono tanto superiori rispetto ad altre che me ne spavento, pur essendo ancora in questa vita terrena. È tanta la differenza di gioia e consolazione concesse da Dio in una visione o in un rapimento, che pare impossibile in terra volere di più, e l’anima non lo desidera né cerca altre consolazioni. Poiché il Signore mi ha concesso di comprendere quanto è grande la differenza in cielo fra il godere degli uni e quello degli altri, vedo come anche in questa vita non v’è misura quando il Signore lo desidera. Così vorrei che non vi fosse misura nel mio servire Sua Maestà, consumando tutta la mia vita, energie e salute in questo, e non vorrei perdere per mia colpa neppure un poco di quel godere. E se mi chiedessero quale preferisco, preferirei patire tutte
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más, estar con todos los trabajos del mundo hasta el fin de él y después subir un poquito más en gloria, o sin ninguno irme a un poco de gloria más baja, que de muy buena gana tomaría todos los trabajos por un tantito de gozar más de entender las grandezas de Dios; pues veo que quien más le entiende más le ama y le alaba. 3. No digo que no me contentaría y tendría por muy venturosa de estar en el cielo, aunque fuese en el más bajo lugar, pues quien tal le tenía en el infierno, harta misericordia me haría en esto el Señor, y plega a Su Majestad vaya yo allá, y no mire a mis grandes pecados. Lo que digo es que, aunque fuese a muy gran costa mía, si pudiese y el Señor me diese gracia para trabajar mucho, no querría por mi culpa perder nada. ¡Miserable de mí, que con tantas culpas lo tenía perdido todo! 4. Hase de notar también que en cada merced que el Señor me hacía de visión o revelación quedaba mi alma con alguna gran ganancia, y con algunas visiones quedaba con muy muchas. De ver a Cristo me quedó imprimida su grandísima hermosura, y la tengo hoy día, porque para esto bastaba sola una vez, ¡cuánto más tantas como el Señor me hace esta merced! Quedé con un provecho grandísimo y fue éste: tenía una grandísima falta de donde me vinieron grandes daños, y era ésta: que como comenzaba a entender que una persona me tenía voluntad y si me caía en gracia, me aficionaba tanto, que me ataba en gran manera la memoria a pensar en él, aunque no era con intención de ofender a Dios, mas holgábame de verle y de pensar en él y en las cosas buenas que le veía. Era cosa tan dañosa, que me traía el alma harto perdida. Después que vi la gran hermosura del Señor, no veía a nadie que en su comparación me pareciese bien ni me ocupase; que, con poner un poco los ojos de la consideración en la imagen que tengo en mi alma, he quedado con tanta
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le sofferenze del mondo fino all’ultimo giorno, e poi salire in cielo con un po’ più di gloria; o senza altra fatica andare subito in cielo con un grado di gloria più basso; sopporterei tutti i tormenti per godere un po’ di più nel comprendere le grandezze di Dio: chi meglio le comprende, infatti, meglio lo ama e meglio lo loda. 3. Non dico che non mi accontenterei, e ne sarei fortunata, di andare in cielo, anche nel più basso dei posti; se già lo avrei meritato all’inferno, il Signore me ne farebbe grande misericordia. Supplico quindi Sua Maestà di portarmi lassù e che non guardi i miei grandi peccati. Dico che, anche mi dovesse costare molto, se lo potessi e il Signore mi desse la grazia per sopportare molto, non vorrei, per mia colpa, perdere alcunché. Me misera, che con le mie tante colpe avevo perduto tutto! 4. È poi da notare che dopo ogni grazia concessami dal Signore, di visione o di rivelazione, la mia anima ne guadagnava sempre, in particolar modo dopo alcune visioni. Nel vedere Cristo mi rimase impressa la sua eccelsa bellezza, e tutt’ora mi è presente. Sarebbe bastato vederlo una sola volta. Quanto più avendolo visto molte volte, come il Signore mi ha concesso. Rimasi con un grandissimo vantaggio, e cioè questo. Cadevo in una mancanza da cui me ne derivavano grandi danni. Quando cominciavo ad accorgermi che una persona mi voleva bene e io vi corrispondevo, mi affezionavo tanto che pensavo solo a lei, senza voler offendere Dio, ma mi rallegravo nel vederla, nel pensarla nel constatarne le buone qualità. Questo mi arrecava tanto danno da perdervi l’anima. Dopo aver visto la grande bellezza del Signore, non vidi più alcuno che al suo confronto mi apparisse altrettanto e occupasse la mia mente. Solo a pensare all’immagine che ho scolpita nella mia anima, ne resto con tale libertà che quanto appartiene
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libertad en esto, que después acá todo lo que veo me parece hace asco en comparación de las excelencias y gracias que en este Señor veía. Ni hay saber ni manera de regalo que yo estime en nada, en comparación del que es oír sola una palabra dicha de aquella divina boca, cuánto más tantas. Y tengo yo por imposible, si el Señor por mis pecados no permite se me quite esta memoria, podérmela nadie ocupar de suerte que, con un poquito de tornarme a acordar de este Señor, no quede libre. 5. Acaecióme con algún confesor (que siempre quiero mucho a los que gobiernan mi alma) como los tomo en lugar de Dios tan de verdad, paréceme que es siempre adonde mi voluntad más se emplea y, como yo andaba con seguridad, mostrábales gracia. Ellos, como temerosos y siervos de Dios, temíanse no me asiese en alguna manera y me atase a quererlos, aunque santamente, y mostrábanme desgracia. Esto era después que yo estaba tan sujeta a obedecerlos, que antes no los cobraba ese amor. Yo me reía entre mí de ver cuán engañados estaban, aunque no todas veces trataba tan claro lo poco que me ataba a nadie como lo tenía en mí. Mas asegurábalos y, tratándome más, conocían lo que debía al Señor; que estas sospechas que traían de mí, siempre era a los principios. Comenzóme mucho mayor amor y confianza de este Señor en viéndole, como con quien tenía conversación tan continua. Veía que, aunque era Dios, que era hombre, que no se espanta de las flaquezas de los hombres, que entiende nuestra miserable compostura, sujeta a muchas caídas por el primer pecado que El había venido a reparar. Puedo tratar como con amigo, aunque es señor. Porque entiendo no es como los que acá tenemos por señores, que todo el señorío ponen en autoridades postizas: ha de haber horas de hablar y señaladas personas que los hablen; si es algún pobrecito
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alla terra mi pare nulla paragonato alle grandezze e grazie che scorgevo nel Signore. Non c’è sapere né consolazione di cui possa avere stima se paragonati all’udire una sola parola fuoriuscita dalla divina bocca, quanto più dall’udirne molte. È dunque impossibile, tranne se il Signore per i miei peccati rubi il suo ricordo, che alcuno possa occupare il mio spirito. Per liberarmene basterebbe il più piccolo dei ricordi del Signore. 5. Accadde con qualche mio confessore (amo sempre molto chi guida la mia anima), che io vedo tanto essere la voce di Dio per me, che, non scorgendo in loro alcun pericolo, non avevo paura di mostrar loro simpatia. Loro, un po’ timorosi e servi di Dio, temevano che mi attaccassi loro e li amassi disordinatamente, pur in modo santo, e mi trattavano male. Questo accadeva dopo che io mi ero sottomessa loro in obbedienza, perché prima non avvertivo questo affetto. Io me ne ridevo vedendo quanto si sbagliavano, pur non dicendo sempre il distacco che avvertivo da tutti così come a me era chiaro. Ma li rassicuravo, e, dopo diversi dialoghi, giungevano a conoscere quel che solo dovevo al Signore, perché quei sospetti li avevano solo inizialmente. Dopo aver visto il Signore, crebbero in me l’amore e la fiducia in Lui, come con persona con cui si conversa di continuo. Vedevo che era Dio e anche uomo, che non stupisce delle debolezze degli uomini, comprende la nostra debole costituzione soggetta a molte cadute a causa del primo peccato che Lui medesimo era venuto ad espiare. Pur essendo signore, posso parlare con lui come con un amico. Comprendo come non sia lui come quelli che quaggiù in terra sono stimati come signori, che basano la loro signorilità su esteriorità posticce: con questi possono parlare solo alcuni e in un certo e preciso orario. Se un poveretto ha bisogno, per ottenere udienza è costretto a
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que tiene algún negocio, ¡más rodeos y favores y trabajos le ha de costar tratarlo! ¡Oh que si es con el Rey!, aquí no hay tocar gente pobre y no caballerosa, sino preguntar quién son los más privados; y a buen seguro que no sean personas que tengan el mundo debajo de los pies, porque éstos hablan verdades, que no temen ni deben; no son para palacio, que allí no se deben usar, sino callar lo que mal les parece, que aun pensarlo no deben osar por no ser desfavorecidos. 6. ¡Oh Rey de gloria y Señor de todos los reyes! ¡Cómo no es vuestro reino armado de palillos, pues no tiene fin! ¡Cómo no son menester terceros para Vos! Con mirar vuestra persona, se ve luego que es sólo el que merecéis que os llamen Señor, según la majestad mostráis. No es menester gente de acompañamiento ni de guarda para que conozcan que sois Rey. Porque acá un rey solo mal se conocerá por sí. Aunque él más quiera ser conocido por rey, no le creerán, que no tiene más que los otros; es menester que se vea por qué lo creer, y así es razón tenga estas autoridades postizas, porque si no las tuviese no le tendrían en nada. Porque no sale de sí el parecer poderoso. De otros le ha de venir la autoridad. ¡Oh Señor mío, oh Rey mío! ¡Quién supiera ahora representar la majestad que tenéis! Es imposible dejar de ver que sois gran Emperador en Vos mismo, que espanta mirar esta majestad; mas más espanta, Señor mío, mirar con ella vuestra humildad y el amor que mostráis a una como yo. En todo se puede tratar y hablar con Vos como quisiéramos, perdido el primer espanto y temor de ver vuestra majestad, con quedar mayor para no ofenderos; mas no por miedo del castigo, Señor mío, porque éste no se tiene en nada en comparación de no perderos a Vos.
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fare giri su giri, portare doni e sopportare fatiche! E non parliamone se volessero incontrare il Re! Qui non centra gente povera o nobile, ma chiedere ai più intimi della sua casa, che certamente non sono persone con il mondo sotto ai piedi; perché questi dicono verità, senza peli sulla lingua. Non sono dunque fatti per la corte, perché lì non v’è franchezza, ma va taciuto quel che loro pare male, che neppure devono pensarlo per non esserne sfavoriti. 6. Oh Re della gloria e Signore di tutti i re! Il vostro regno non è protetto da fragili steccati, perché non ha fine! Così come per Voi non sono necessari intermediari! Al solo guardarvi nella vostra maestà si riconosce che siete l’unico degno di essere chiamato Signore. Non avete bisogno di guardie del corpo e accompagnatori per farvi riconoscere quale Re. Quaggiù sulla terra, è difficile riconoscere un re di per sé stesso. Più vuol farsi riconoscere re e meno gli altri gli daranno corda, perché non ha nulla più degli altri: è necessario che si veda qualcosa in più perché gli credano. Perciò si rendono necessarie esteriorità posticce: senza queste non sarebbe tenuto in alcuno conto. Non nasce cioè da se stesso l’apparire potente. La sua autorità proviene da altri. Oh Signore mio, oh Re mio! Chi saprebbe descrivere la vostra maestà! Non è possibile non ammettere che Voi siete per Voi stesso grande Imperatore; spaventa guardare la vostra maestà. Ma spaventa ancora di più, mio Signore, osservare al contempo la vostra umiltà e l’amore che dimostrate a una come me. Superato il primo senso di spavento e timore derivato dal vedere la vostra maestà, si può dialogare e parlare con Voi di tutto e come vogliamo, e se il timore cresce, è per la paura di offendervi; non per l’eventuale castigo, mio Signore; il castigo sarebbe niente rispetto al perdervi.
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7. Hela aquí los provechos de esta visión, sin otros grandes que deja en el alma. Si es de Dios, entiéndese por los efectos, cuando el alma tiene luz; porque, como muchas veces he dicho, quiere el Señor que esté en tinieblas y que no vea esta luz, y así no es mucho tema la que se ve tan ruin como yo. No ha más que ahora que me ha acaecido estar ocho días que no parece había en mí ni podía tener conocimiento de lo que debo a Dios, ni acuerdo de las mercedes, sino tan embobada el alma y puesta no sé en qué, ni cómo, no en malos pensamientos, mas para los buenos estaba tan inhábil, que me reía de mí y gustaba de ver la bajeza de un alma cuando no anda Dios siempre obrando en ella. Bien ve que no está sin El en este estado, que no es como los grandes trabajos que he dicho tengo algunas veces; mas aunque pone leña y hace eso poco que puede de su parte, no hay arder el fuego de amor de Dios. Harta misericordiasuya es que se ve el humo, para entender que no está del todo muerto. Torna el Señor a encender, que entonces un alma, aunque se quiebre la cabeza en soplar y en concertar los leños, parece que todo lo ahoga más. Creo es lo mejor rendirse del todo a que no puede nada por sí sola, y entender en otras cosas – como he dicho – meritorias; porque por ventura la quita el Señor la oración para que entienda en ellas y conozca por experiencia lo poco que puede por sí. 8. Es cierto que yo me he regalado hoy con el Señor y atrevido a quejarme de Su Majestad, y le he dicho: «¿cómo Dios mío, que no basta que me tenéis en esta miserable vida, y que por amor de Vos paso por ello, y quiero vivir adonde todo es embarazos para no gozaros, sino que he de comer y dormir y negociar y tratar con todos, y todo lo paso por amor de Vos, pues bien sabéis, Señor mío, que me es tormento grandísimo, y que tan poquitos ratos como me quedan para
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7. Ecco i vantaggi di questa visione, senza parlare dei molti altri che restano nell’anima. Se la visione è divina, lo si comprende dai frutti, se l’anima è nella luce; come ho detto molte volte, il Signore può volere che l’anima resti nelle tenebre e non veda la luce. Così è normale se una rovinosa come me abbia timore. Mi è recentemente accaduto di rimanere per otto giorni senza riconoscere il molto che dovevo a Dio, né il ricordo delle sue grazie, ma con l’anima così intontita e distratta, non in cattivi pensieri, ma assolutamente incapace di produrne di buoni, che ridevo di me stessa e godevo nel considerare la bassezza di un’anima se Dio non opera costantemente in lei. Anche in questo stato vede che Dio è con lei; non ci troviamo quindi nelle grandi fatiche di cui ho parlato. Ma anche se l’anima pone la legna e fa quel poco che può, non arde il fuoco dell’amore di Dio. Già sarà una sua grande misericordia se si scorgerà del fumo, grazie al quale comprendere che il fuoco non è del tutto morto. Viene il Signore ad accenderlo, perché all’anima, pur mettendocela tutta a soffiare e a rassettare la legna, sembra solo di soffocarlo. Penso sia meglio arrenderci al pensiero che l’anima, da sola, non può niente, e dedicarci ad altre opere che, come ho detto, sono meritorie. Magari il Signore ruba all’anima la capacità di dedicarsi all’orazione perché si dedichi ad altro e tocchi con mano quanto poco può fare da sola. 8. Oggi ho trovato consolazione nel Signore e ho preso a lamentarmi con Sua Maestà dicendogli: «Dio mio, ma come: non vi basta trattenermi in questa misera vita, che io, per amor vostro, accetti questo e voglia vivere quaggiù, dove tutto è d’ostacolo a godervi, e devo mangiare, dormire, negoziare e avere a che fare con tutti; ben sapete, mio Signore, come lo sopporti tutto per Voi, e mi è di grandissimo tormento, e perché poi vi nascondete in quei pochissimi momenti che mi restano per godere di Voi? Come
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gozar de Vos os me escondáis? ¿Cómo se compadece esto en vuestra misericordia? ¿Cómo lo puede sufrir el amor que me tenéis? Creo yo, Señor, que si fuera posible poderme esconder yo de Vos, como Vos de mí, que pienso y creo del amor que me tenéis que no lo sufrierais; mas estáisos Vos conmigo, y veisme siempre. ¡No se sufre esto, Señor mío! Suplícoos miréis que se hace agravio a quien tanto os ama». 9. Esto y otras cosas me ha acaecido decir, entendiendo primero cómo era piadoso el lugar que tenía en el infierno para lo que merecía. Mas algunas veces desatina tanto el amor, que no me siento, sino que en todo mi seso doy estas quejas, y todo me lo sufre el Señor. ¡Alabado sea tan buen Rey! ¡Llegáramos a los de la tierra con estos atrevimientos!... Aun ya al rey no me maravillo que no se ose hablar, que es razón se tema, y a los señores que representan ser cabezas;mas está ya el mundo de manera, que habían de ser más largas las vidas para deprender los puntos y novedades y maneras que hay de crianza, si han de gastar algo de ella en servir a Dios. Yo me santiguo de ver lo que pasa. El caso es que ya yo no sabía cómo vivir cuando aquí me metí; porque no se toma de burla cuando hay descuido en tratar con las gentes mucho más que merecen, sino que tan de veras lo toman por afrenta, que es menester hacer satisfacciones de vuestra intención, si hay – como digo – descuido; y aun plega a Dios lo crean. 10. Torno a decir que, cierto, yo no sabía cómo vivir, porque se ve una pobre de alma fatigada: ve que la mandan que ocupe siempre el pensamiento en Dios y que es necesario traerle en El para librarse de muchos peligros; por otro cabo ve que no cumple perder punto en puntos de mundo, so pena de no dejar de dar ocasión a que se tienten los que tienen su honra puesta en estos puntos. Traíame fatigada, y nunca aca-
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può questo essere compatibile con la vostra misericordia? Come può sopportarlo l’amore che avete per me? Signore: dato l’amore che avete per me, sono convinta che se fossi io a nascondermi da Voi, come Voi fate con me, non lo sopportereste. Ma Voi mi siete sempre vicino e sempre mi guardate. Questo è insopportabile, mio Signore! Guardate cosa sta accadendo, state compiendo uno sgarbo nei confronti di chi tanto Vi ama». 9. Queste e altre cose mi è capitato di dire al Signore scorgendo quanto benigno era il luogo che i miei peccati si erano meritati all’inferno. Ma altre volte si imbizzarrisce tanto l’amore da farmi dire pazzie abbandonandomi al lamento, e il Signore sopporta tutto. Sia lodato un re tanto buono! Ci rivolgeremo ai re della terra con le nostre confidenze!... Non mi meraviglio che non si possa parlare così e neppure a chi ha responsabilità nel regno. Ma oggi il mondo è siffatto che le vite bisognerebbe fossero più lunghe per fare in tempo a imparare punti, modalità e modi della buona creanza, se vogliamo ci sia il tempo da dedicare al servizio di Dio. Faccio il segno della croce nel vedere quel che accade. Non sapevo come vivere quando sono venuta qui; non viene preso per scherzo, quando ci si distrae nel dialogo con gente reputata più di quanto merita, ma lo prendono come un’offesa, e si rende necessario spiegare le proprie intenzioni se per caso, come detto, ci si è distratti. E voglia Dio che vi credano. 10. Torno a dire che non sapevo come sopravvivere. La povera anima se ne vede afflitta; da una parte le comandano che il suo pensiero sia sempre posto in Dio perché questo è il modo di allontanarsi da ogni pericolo; dall’altra sa che non è conveniente manchi in nulla a quel che il mondo ritiene gloria, sotto pena di offendere chi ha posto tutto il proprio onore in quelle cose. Ne ero stanca e
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baba de hacer satisfacciones, porque no podía – aunque lo estudiaba – dejar de hacer muchas faltas en esto, que, como digo, no se tiene en el mundo por pequeña. ¿Y es verdad que en las Religiones, que de razón habíamos en estos casos estar disculpados, hay disculpa? – No, que dicen que los monasterios ha de ser corte de crianza y de saberla. Yo cierto que no puedo entender esto. He pensado si dijo algún santo que había de ser corte para enseñar a los que quisiesen ser cortesanos del cielo, y lo han entendido al revés. Porque traer este cuidado quien es razón le traiga continuo en contentar a Dios y aborrecer el mundo, que le pueda traer tan grande en contentar a los que viven en él en estas cosas que tantas veces se mudan, no sé cómo. Aun si se pudiera deprender de una vez, pasara; mas aun para títulos de cartas es ya menester haya cátedra, adonde se lea cómo se ha de hacer – a manera de decir –, porque ya se deja papel de una parte, ya de otra, y a quien no se solía poner magnífico, se ha de poner ilustre. 11. Yo no sé en qué ha de parar, porque aún no he yo cincuenta años, y en lo que he vivido he visto tantas mudanzas, que no sé vivir; pues los que ahora nacen y vivieren muchos, ¿qué han de hacer? Por cierto, yo he lástima a gente espiritual que está obligada a estar en el mundo por algunos santos fines, que es terrible la cruz que en esto llevan. Si se pudiesen concertar todos y hacerse ignorantes y querer que los tengan por tales en estas ciencias, de mucho trabajo se quitarían. 12. Mas ¡en qué boberías me he metido! Por tratar en las grandezas de Dios, he venido a hablar de las bajezas del mundo. Pues el Señor me ha hecho merced en haberle dejado, quiero ya salir de él. Allá se avengan los que sustentan con tanto trabajo estas naderías. Plega a Dios que en la otra vida, que es sin mudanzas, no las paguemos. Amén.
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continuavo a chiedere scusa, perché, anche se mi sforzavo, continuavo a mancare in cose che agli occhi del mondo non appaiono per niente piccole. Nelle istituzioni religiose non siamo forse in quanto tali scusati da tali generi di colpe? No, perché, dicono, i monasteri devono essere coorti di galateo e di ogni buon sapere. Io, di certo, non ci capisco nulla. Ho pensato se forse qualche santo abbia mai detto che bisognava far sorgere coorti per insegnare a chi lo volesse a divenire cortigiano del cielo, e ciò sia stato compreso al contrario. Non so come sia possibile che abbia tale preoccupazione chi è unicamente occupato a servire Dio e aborrire il mondo: come potrebbe costui dedicarsi a chi vive nel mondo e a cose sì mutevoli? Si potessero imparare in un colpo solo, d’accordo. Ma se solo per comporre una lettera c’è bisogno di una cattedra per imparare come scriverla, da che parte del foglio, a chi bisogna dare del magnifico a chi dell’illustre… 11. Non so dove finiremo, perché io non ho ancora cinquant’anni e in questi ho già constatato tanti cambiamenti, da non sapere che dire. Come faranno quelli che nascono oggi e hanno molto da vivere? Sento pena per le persone di vita interiore obbligate a stare nel mondo per santi motivi: è davvero terribile la croce che sono chiamati a portare. Se si accordassero per passare per ignoranti ed essere ritenuti tali in queste scienze, si libererebbero di una grande fatica. 12. Ma: in quante stupidaggini mi sono persa! Per parlare delle grandezze di Dio mi sono persa nelle piccolezze del mondo. Avendomi il Signore reso la grazia di starne lontana, voglio lasciare l’argomento. Vi pensi e ne goda chi vuole sopportare con tanta fatica quelle vacuità. Voglia Dio che nell’altra vita, senza mutamento, non abbiamo poi a pagarle. Amen.
Capítulo 38 En que trata de algunas grandes mercedes que el Señor la hizo, así en mostrarle algunos secretos del cielo, como otras grandes visiones y revelaciones que Su Majestad tuvo por bien viese. – Dice los efectos con que la dejaban y el gran aprovechamiento que quedaba en su alma. 1. Estando una noche tan mala que quería excusarme de tener oración, tomé un rosario por ocuparme vocalmente, procurando no recoger el entendimiento, aunque en lo exterior estaba recogida en un oratorio. Cuando el Señor quiere, poco aprovechan estas diligencias. Estuve así bien poco, y vínome un arrebatamiento de espíritu con tanto ímpetu que no hubo poder resistir. Parecíame estar metida en el cielo, y las primeras personas que allá vi fue a mi padre y madre, y tan grandes cosas – en tan breve espacio como se podía decir una avemaría – que yo quedé bien fuera de mí, pareciéndome muy demasiada merced. Esto de en tan breve tiempo, ya puede ser fuese más, sino que se hace muy poco. Temí no fuese alguna ilusión, puesto que no me lo parecía. No sabía qué hacer, porque había gran vergüenza de ir al confesor con esto; y no por humilde, a mi parecer, sino que me parecía había de burlar de mí y decir: que ¡qué san Pablo para ver cosas del cielo, o san Jerónimo! Y por haber tenido estos santos gloriosos cosas de éstas me hacía más temor a mí, y no hacía sino llorar mucho, porque no me parecía llevaba ningún camino. En fin, aunque más sentí, fui al confesor, porque callar cosa jamás osaba, aunque más sintiese en decirla, por el gran miedo que tenía de ser engañada. El, como me vio tan fatigada, que me consoló mucho y dijo hartas cosas buenas para quitarme de pena.
Capitolo trentottesimo Parla di alcuni grandi grazie concesse a lei dal Signore, nel mostrarle alcuni segreti del cielo, o favorendola di altre grandi visioni e rivelazioni che Sua Maestà ritenne buono ch’ella vedesse. Descrive i frutti che le restavano da tali grazie e il grande guadagno che ricavava la sua anima. 1. Mentre una sera stavo così male da quasi dispensarmi dall’orazione, presi una corona del rosario per occupare la mia mente nell’orazione vocale, cercando di non faticarmi troppo per raccogliermi, anche se esternamente lo ero, perché in un oratorio. Quando il Signore lo vuole, a ben poco servono queste attenzioni. Poco dopo, fui presa da un rapimento di spirito così impetuoso che non potei resistervi. Mi parve di essere trasportata in cielo, e le prime persone che là vidi furono mio padre e mia madre, e cose tanto grandi, nel breve tempo di un’Avemaria, da restare fuori di me, apparendomi la grazia spropositata. Ho detto nel tempo di recitare un’Avemaria. Forse il tempo sarà stato di più, ma a me parve un lampo. Temetti fosse una mia illusione, ma non avevo ragioni per pensarlo. Non sapevo che fare perché temevo di andare dal mio confessore a raccontarglielo. Non per umiltà, ma piuttosto perché temevo si prendesse gioco di me dicendomi se mi sentivo san Paolo e san Girolamo, da vedere cose celesti! Avendo questi gloriosi santi avuto esperienze simili, me ne terrorizzavo, piangevo molto perché non sapevo che strada prendere. In fine, mi decisi e andai dal confessore, perché mai tacevo cose della mia vita interiore, anche se mi costava raccontarle, per la gran paura di esserne ingannata. Il confessore, appena mi vide così appesantita, mi consolò molto e mi disse molte cose buone per allontanare da me il dolore.
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2. Andando más el tiempo, me ha acaecido y acaece esto algunas veces. Ibame el Señor mostrando más grandes secretos. Porque querer ver el alma más de lo que se representa, no hay ningún remedio, ni es posible, y así no veía más de lo que cada vez quería el Señor mostrarme. Era tanto, que lo menos bastaba para quedar espantada y muy aprovechada el alma para estimar y tener en poco todas las cosas de la vida. Quisiera yo poder dar a entender algo de lo menos que entendía, y pensando cómo puede ser, hallo que es imposible; porque en sólo la diferencia que hay de esta luz que vemos a la que allá se representa, siendo todo luz, no hay comparación, porque la claridad del sol parece cosa muy desgustada. En fin, no alcanza la imaginación, por muy sutil que sea, a pintar ni trazar cómo será esta luz, ni ninguna cosa de las que el Señor me daba a entender con un deleite tan soberano que no se puede decir. Porque todos los sentidos gozan en tan alto grado y suavidad, que ello no se puede encarecer, y así es mejor no decir más. 3. Había una vez estado así más de una hora mostrándome el Señor cosas admirables, que no me parece se quitaba de cabe mí. Díjome: Mira, hija, qué pierden los que son contra Mí; no dejes de decírselo. ¡Ay, Señor mío, y qué poco aprovecha mi dicho a los que sus hechos los tienen ciegos, si Vuestra Majestad no les da luz!A algunas personas, que Vos la habéis dado, aprovechádose han de saber vuestras grandezas; mas venlas, Señor mío, mostradas a cosa tan ruin y miserable, que tengo yo en mucho que haya habido nadie que me crea. Bendito sea vuestro nombre y misericordia, que – al menos a mí – conocida mejoría he visto en mi alma. Después quisiera ella estarse siempre allí y no tornar a
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2. Con l’andare del tempo, talune volte mi è accaduto e mi accade questo. Il Signore va mostrandomi sempre più grandi segreti. Per l’anima è impossibile vedere più di quel che Egli mostra, e così io ogni volta non vedevo più di quel che il Signore voleva darmi a vedere. Ma si trattava di cose sì elevate, che la più piccola era sufficiente per rimanervi stupita e perché la mia anima ne rimanesse assai avvantaggiata, consapevole della nullità delle cose terrene. Vorrei poter rendere per lo meno l’idea del meno che vedevo, ma pensando a come fare, mi sembra impossibile. Solo a pensare alla differenza tra la luce del sole e la luce lì rappresentata, dove e tutto è luce, è impossibile comporne un paragone: la chiarezza del sole appare addirittura sbiadita. Nessuna immaginazione, per fine che sia, riuscirà mai a disegnare né a descrivere la qualità di quella luce, né altra delle cose che il Signore mi concedeva di comprendere con mia indicibile gioia. Tutti i sensi godono in un grado sì elevato e soave, da non poter accrescersi ed è quindi meglio tacerne. 3. Una volta sono rimasta così per più di un’ora, mentre il Signore mi mostrava cose mirabili senza allontanarsi da me: E mi disse: Guarda, figlia, cosa perde chi si mette contro di me; non puoi non dirglielo. Ma, Signore mio, come potranno tornare utili le mie parole per chi si è reso cieco con le sue azioni, se non sarà Vostra Maestà a rendere loro la luce. Alcuni di coloro cui l’avete concessa, hanno profittato del conoscere le vostre grandezze. Ma è già tanto se qualcuno ha creduto a quelle scritte da un’anima tanto rovinosa e misera come me. Siano benedetti il vostro nome e la vostra misericordia, se non altro per la crescita che ho forse notato nella mia anima! Poi, avrei voluto restare per sempre lassù, e non tornare
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vivir, porque fue grande el desprecio que me quedó de todo lo de acá: parecíame basura y veo yo cuán bajamente nos ocupamos los que nos detenemos en ello. 4. Cuando estaba con aquella señora que he dicho, me acaeció una vez, estando yo mala del corazón (porque, como he dicho, le he tenido recio, aunque ya no lo es), como era de mucha caridad, hízome sacar joyas de oro y piedras, que las tenía de gran valor, en especial una de diamantes que apreciaban en mucho. Ella pensó que me alegraran. Yo estaba riéndome entre mí y habiendo lástima de ver lo que estiman los hombres, acordándome de lo que nos tiene guardado el Señor, y pensaba cuán imposible me sería, aunque yo conmigo misma lo quisiese procurar, tener en algo a aquellas cosas, si el Señor no me quitaba la memoria de otras. Esto es un gran señorío para el alma, tan grande que no sé si lo entenderá sino quien lo posee; porque es el propio y natural desasimiento, porque es sin trabajo nuestro; todo lo hace Dios, que muestra Su Majestad estas verdades de manera, que quedan tan imprimidas que se ve claro no lo pudiéramos por nosotros de aquella manera en tan breve tiempo adquirir. 5. Quedóme también poco miedo a la muerte, a quien yo siempre temía mucho. Ahora paréceme facilísima cosa para quien sirve a Dios, porque en un momento se ve el alma libre de esta cárcel y puesta en descanso. Que este llevar Dios el espíritu y mostrarle cosas tan excelentes en estos arrebatamientos, paréceme a mí conforma mucho a cuando sale un alma del cuerpo, que en un instante se ve en todo este bien; dejemos los dolores de cuando se arranca, que hay poco caso que hacer de ellos; y a los que de veras amaren a Dios y hubieren dado de mano a las cosas de esta vida, más suavemente deben de morir.
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sulla terra; fu grande il disprezzo che mi rimase nel cuore per tutte le cose di quaggiù. Mi parve spazzatura, e ben vedo con quali bassezze siamo capaci di occuparci quando ci soffermiamo in essa. 4. Un giorno ero in compagnia della signora di cui ho parlato, e soffrivo di cuore (che mi ha fatto molto soffrire anche se oggi sto meglio). Nella sua grande carità, lei mi fece vedere gioielli d’oro, pietre preziose (ne aveva di grande valore), soffermandosi su alcuni diamanti assai apprezzati. Pensò, con questo, di rallegrarmi. Io dentro di me ridevo, e, avendo pena di quanto stimano gli uomini, mi ricordai di quel che ci ha preparato il Signore, e pensavo all’impossibilità per me di stimare, pur poco, quelle cose: il Signore avrebbe dovuto togliermi il ricordo delle altre. Questo conferisce grande signorilità all’anima; ma tanto grande da poter essere compresa solo da chi la possiede; perché è un vero e proprio distacco vissuto senza nostra fatica. Fa tutto Dio. Sua Maestà mostra quelle verità in modo da lasciarle impresse in tal modo che risulta chiaro come noi in quel breve attimo mai saremmo stati capaci di fare altrettanto. 5. Un altro frutto è di avere poca paura della morte, che ho sempre temuto molto. Ora mi pare un avvenimento molto facile da affrontare per chi serve Dio, perché in un attimo si vede l’anima liberata dal carcere e posta a riposare. Quando Dio porta con sé lo spirito per mostrargli cose assai elevate nei rapimenti, mi pare cosa assai simile a quando l’anima lascia il corpo e in un istante si ritrova immersa in tutto questo bene. Al di là dei dolori legati all’agonia, cui bisogna prestare poca attenzione, per chi ha davvero amato Dio disprezzando le cose di questa vita, la morte sarà assai soave.
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6. También me parece me aprovechó mucho para conocer nuestra verdadera tierra y ver que somos acá peregrinos, y es gran cosa ver lo que hay allá y saber adónde hemos de vivir. Porque si uno ha de ir a vivir de asiento a una tierra, esle gran ayuda, para pasar el trabajo del camino, haber visto que es tierra adonde ha de estar muy a su descanso, y también para considerar las cosas celestiales y procurar que nuestra conversación sea allá; hácese con facilidad. Esto es mucha ganancia, porque sólo mirar el cielo recoge el alma; porque, como ha querido el Señor mostrar algo de lo que hay allá, estáse pensando, y acaéceme algunas veces ser los que me acompañan y con los que me consuelo los que sé que allá viven, y parecerme aquéllos verdaderamente los vivos, y los que acá viven, tan muertos, que todo el mundo me parece no me hace compañía, en especial cuando tengo aquellos ímpetus. 7. Todo me parece sueño lo que veo, y que es burla, con los ojos del cuerpo. Lo que he ya visto con los del alma, es lo que ella desea, y como se ve lejos, éste es el morir. En fin, es grandísima la merced que el Señor hace a quien da semejantes visiones, porque la ayuda mucho, y también a llevar una pesada cruz, porque todo no la satisface, todo le da en rostro. Y si el Señor no permitiese a veces se olvidase, aunque se torna a acordar, no sé cómo se podría vivir. ¡Bendito sea y alabado por siempre jamás! Plega a Su Majestad, por la sangre que su Hijo derramó por mí, que ya que ha querido entienda algo de tan grandes bienes y que comience en alguna manera a gozar de ellos, no me acaezca lo que a Lucifer, que por su culpa lo perdió todo. No lo permita por quien El es, que no tengo poco temor algunas veces; aunque por otra parte, y lo muy ordinario, la misericordia de Dios me pone seguridad, que, pues me ha
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6. Mi sembra che quella visione mi aiutò molto per conoscere la nostra vera patria e a capire che sulla terra siamo come pellegrini. Gran cosa è vedere cosa là vi si trova, e sapere dove siamo chiamati a vivere. Se uno deve andare a vivere in un altro paese, gli è di grande aiuto, per sopportare la fatica del viaggio, sapere che è una terra dove potrà vivere a suo agio. La stessa cosa vale per l’anima considerare le cose del cielo e cercare che la nostra conversazione sia sempre lassù; e con facilità. Questo è un grande vantaggio perché solo nel guardare il cielo l’anima si raccoglie. Non appena il Signore voglia mostrarne qualcosa, c si estasia a pensarlo; mi capita di essere accompagnata e di trovare maggior consolazione stando con gli abitanti del cielo. Loro mi sembrano i veri vivi, mentre gli abitanti della terra mi sembrano tanto morti che anche tutti insieme non mi fanno compagnia, specie quando sono presa da quegli impeti. 7. Tutto quel che vedo con gli occhi del corpo mi sembra sogno e burla. Desidero soltanto quel che ho visto con gli occhi dell’anima. Ed essendo cose lontane, ne muoio. In fine è davvero grande la grazia che il Signore concede ai destinatari di queste visioni, perché l’anima ne è aiutata anche a portare una pesante croce, perché nulla la soddisfa e tutto la annoia. Se il Signore non permettesse che l’anima si dimentichi talvolta di quel che ha visto, per poi tornare a ricordarlo, sarebbe cosa insopportabile. Sia per sempre lodato e benedetto! Supplico Sua Maestà, per il sangue di Suo Figlio sparso per me, che avendomi fatto comprendere qualcosa di tali grandi beni e di cominciare a goderne in qualche modo, che non mi accada quanto accadde a Lucifero, che, per sua colpa, ha perso tutto. Non lo permetta per quel che Egli è. Non è poco il timore che ne avverto. D’altra parte, e normalmente, la misericordia di Dio mi concede sicurezza;
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sacado de tantos pecados, no querrá dejarme de su mano para que me pierda. Esto suplico yo a vuestra merced siempre le suplique. 8. Pues no son tan grandes las mercedes dichas, a mi parecer, como ésta que ahora diré, por muchas causas y grandes bienes que de ella me quedaron y gran fortaleza en el alma; aunque, mirada cada cosa por sí, es tan grande, que no hay qué comparar. 9. Estaba un día, víspera del Espíritu Santo, después de misa. Fuime a una parte bien apartada, adonde yo rezaba muchas veces, y comencé a leer en un Cartujano esta fiesta. Y leyendo las señales que han de tener los que comienzan y aprovechan y los perfectos, para entender está con ellos el Espíritu Santo, leídos estos tres estados, parecióme, por la bondad de Dios, que no dejaba de estar conmigo, a lo que yo podía entender. Estándole alabando y acordándome de otra vez que lo había leído, que estaba bien falta de todo aquello, que lo veía yo muy bien, así como ahora entendía lo contrario de mí, y así conocí era merced grande la que el Señor me había hecho. Y así comencé a considerar el lugar que tenía en el infierno merecido por mis pecados, y daba muchos loores a Dios, porque no me parecía conocía mi alma según la veía trocada. Estando en esta consideración, diome un ímpetu grande, sin entender yo la ocasión. Parecía que el alma se me quería salir del cuerpo, porque no cabía en ella ni se hallaba capaz de esperartanto bien. Era ímpetu tan excesivo, que no me podía valer y, a mi parecer, diferente de otras veces, ni entendía qué había el alma, ni qué quería, que tan alterada
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avendomi liberato da tanti peccati, non mi lascerà sola, e che vada in perdizione. Chiedo anche a vostra grazia di pregare per questo. 8. Le grazie sinora descritte non sono tanto grandi come quella che ora andrò descrivendo. Prese singolarmente, non è infatti possibile paragonarla ad altro, per molte ragioni, ma soprattutto per i grandi beni che in me restarono unitamente a una grande forza nell’anima. 9. Un giorno, la vigilia di Pentecoste, dopo la messa, mi recai in un luogo molto tranquillo, dove mi ritiravo spesso in preghiera, e cominciai a leggere nel Cartusiano la parte riguardante quella festa dello Spirito Santo. Leggendo i segni grazie ai quali, chi è agli inizi così come chi è già avanzato nella vita interiore o vive già di santità, può sapere se è in loro lo Spirito Santo, letti questi tre stati, mi pareva, per quanto potevo comprenderne, che per bontà di Dio, lo Spirito Santo era sempre con me. Lodandone il Signore, e ricordandomi di aver già letto quel brano, ma quando non avevo neppure uno di quei segni, ne notavo la grande differenza in me, e toccavo così con mano la grande grazia che il Signore mi aveva concesso. Cominciai così a pensare al luogo che mi sarei guadagnata all’inferno con i miei peccati. Lodavo grandemente Dio per avermi così cambiata da rendermi irriconoscibile a me stessa. Mentre pensavo a queste cose, fui presa da un grande impeto, senza capirne il perché. Sembrava che l’anima volesse fuggire dal corpo, perché non vi resisteva e pareva incapace di attendere per godere di un bene così grande. Il trasporto era tanto violento, da non poter opporgli resistenza, e, a quanto mi pareva, differente dalle altre volte. Non comprendevo cosa avesse l’anima, né cosa volesse, tanto era alterata. Mi accasciai, perché le
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estaba. Arriméme, que aun sentada no podía estar, porque la fuerza natural me faltaba toda. 10. Estando en esto, veo sobre mi cabeza una paloma, bien diferente de las de acá, porque no tenía estas plumas, sino las alas de unas conchicas que echaban de sí gran resplandor. Era grande más que paloma. Paréceme que oía el ruido que hacía con las alas. Estaría aleando espacio de un avemaría. Ya el alma estaba de tal suerte, que, perdiéndose a sí de sí, la perdió de vista. Sosegóse el espíritu con tan buen huésped, que, según mi parecer, la merced tan maravillosa le debía de desasosegar y espantar; y como comenzó a gozarla, quitósele el miedo y comenzó la quietud con el gozo, quedando en arrobamiento. 11. Fue grandísima la gloria de este arrobamiento. Quedé lo más de la Pascua tan embobada y tonta, que no sabía qué me hacer, ni cómo cabía en mí tan gran favor y merced. No oía ni veía, a manera de decir, con gran gozo interior. Desde aquel día entendí quedar con grandísimo aprovechamiento en más subido amor de Dios y las virtudes muy más fortalecidas. Sea bendito y alabado por siempre, amén. 12. Otra vez vi la misma paloma sobre la cabeza de un padre de la Orden de Santo Domingo, salvo que me pareció los rayos y resplandor de las mismas alas que se extendían mucho más. Dióseme a entender había de traer almas a Dios. 13. Otra vez vi estar a nuestra Señora poniendo una capa muy blanca al Presentado de esta misma Orden, de quien he tratado algunas veces. Díjome que por el servicio que la ha-
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forze naturali mi vennero completamente meno, da non poter neppure restare seduta. 10. In queste condizioni, vidi sopra la mia testa una colomba, molto diversa da quelle che siamo abituati a vedere, senza piume, con ali composte come da conchigliette che davano grande splendore. Era più grande di una colomba normale. Mi sembrava di udire il rumore che faceva con le ali. Ha volato per il tempo di un’Avemaria. L’anima ne era così avvinta, perdendosi nell’estasi, che non la vide più. Lo spirito trovò riposo in un ospite tanto buono, quando forse, dinanzi ad una grazia tanto meravigliosa, avrebbe dovuto venire meno dallo spavento. Invece, non appena cominciò a goderne, sparì la paura e, nel rapimento interiore, irruppe la pace accompagnata dalla gioia. 11. Fu grandissima la gloria di questo rapimento. Trascorsi la maggior parte della settimana di Pentecoste così sbalordita e direi quasi istupidita, da non sapere cosa io medesima stessi facendo, senza capire come potessi essere stata oggetto di un dono e di una grazia così grandi. Non capivo né sentivo, come si dice, ma provavo una grande gioia interiore. Da quel giorno, proseguii sempre di più nell’amore di Dio e le mie virtù trovarono nuovo vigore. Sia in eterno benedetto e lodato. 12. Un’altra volta vidi la medesima colomba quasi sulla testa di un padre domenicano; però i raggi e gli splendori promanati dalle ali sembravano più estesi. Compresi che quel padre avrebbe portato molte anime a Dio. 13. Un’altra volta vidi nostra Signora che poneva un manto bianchissimo su quel Presentato di questo medesimo Ordine, di cui ho già parlato. Mi disse che gli concedeva quel dono in ricompensa del servizio da lui reso
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bía hecho en ayudar a que se hiciese esta casa le daba aquel manto en señal que guardaría su alma en limpieza de ahí adelante y que no caería en pecado mortal. Yo tengo cierto que así fue; porque desde a pocos años murió, y su muerte y lo que vivió fue con tanta penitencia la vida, y la muerte con tanta santidad, que, a cuanto se puede entender, no hay que poner duda. Díjome un fraile que había estado a su muerte, que antes que expirase le dijo cómo estaba con él Santo Tomás. Murió con gran gozo y deseo de salir de estedestierro. Después me ha aparecido algunas veces con muy gran gloria y díchome algunas cosas. Tenía tanta oración que, cuando murió, que con la gran flaqueza la quisiera excusar, no podía, porque tenía muchos arrobamientos. Escribióme poco antes que muriese, que qué medio tendría; porque, como acababa de decir misa, se quedaba con arrobamiento mucho rato, sin poderlo excusar. Diole Dios al fin el premio de lo mucho que había servido toda su vida. 14. Del rector de la Compañía de Jesús – que algunas veces he hecho de él mención – he visto algunas cosas de grandes mercedes que el Señor le hacía, que, por no alargar, no las pongo aquí. Acaecióle una vez un gran trabajo, en que fue muy perseguido, y se vio muy afligido. Estando yo un día oyendo misa, vi a Cristo en la cruz cuando alzaba la Hostia; díjome algunas palabras que le dijese de consuelo, y otras previniéndole de lo que estaba por venir y poniéndole delante lo que había padecido por él, y que se aparejase para sufrir. Diole esto mucho consuelo y ánimo, y todo ha pasado después como el Señor me lo dijo. 15. De los de la Orden de este Padre, que es la Compañía
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in favore della fondazione di questo monastero, e come segno tangibile che da quel momento lei avrebbe sempre protetto la purezza della sua anima, impedendole di cadere in peccato mortale. E così sono certa che accadde. Dopo pochi anni morì, e in morte e in vita fu tale la sua penitenza e tale la morte, che non possiamo dubitare della sua salvezza. Un frate che aveva assistito alla sua morte mi disse che prima di spirare gli raccontò che era in compagnia di san Tommaso. Morì con grande gioia e desiderio di abbandonare questo esilio. Dopo la morte, mi è apparso varie volte in grande gloria dicendomi alcune cose. Era tanto elevata la sua orazione, che, quando morì, pur potendosi distrarre per la debolezza di cui era afflitto, non poteva, perché subiva un rapimento dopo l’altro. Mi scrisse, poco prima di morire, chiedendomi cosa poteva fare: appena terminava di celebrare la Messa, subito era preso da un rapimento assai durevole cui non poteva sottrarsi. Dio, in fine, gli concesse la ricompensa del suo ampio servizio svolto mentre era in vita. 14. Ho anche potuto vedere qualcuna delle grandi grazie concesse dal Signore al rettore della Compagnia di Gesù, di cui ho fatto menzione. Per non ampliare troppo il testo, non ne parlerò. Ma una volta andò soggetto a una grande prova, una persecuzione da cui ebbe molto a patire. Mentre un giorno partecipavo alla Messa, durante l’elevazione della Sacra Ostia, vidi Gesù in croce. Lui medesimo mi riferì alcune parole da riportare al rettore per consolarlo, altre per prevenirgli quanto sarebbe poi accaduto, ricordandogli quel che il Signore aveva sofferto per lui, e che si preparasse alla sofferenza. Questo lo incoraggiò e consolò molto. Poi, tutto è accaduto come il Signore mi aveva predetto. 15. Di tutto l’Ordine di questo Padre, la Compagnia
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de Jesús, toda la Orden junta he visto grandes cosas: vilos en el cielo con banderas blancas en las manos algunas veces, y, como digo, otras cosas he visto de ellos de mucha admiración; y así tengo esta Orden en gran veneración, porque los he tratado mucho y veo conforma su vida con lo que el Señor me ha dado de ellos a entender. 16. Estando una noche en oración, comenzó el Señor a decirme algunas palabras trayéndome a la memoria por ellas cuán mala había sido mi vida, que me hacían harta confusión y pena; porque, aunque no van con rigor, hacen un sentimiento y pena que deshacen, y siéntese más aprovechamiento de conocernos con una palabra de éstas que en muchos días que nosotros consideremos nuestra miseria, porque trae consigo esculpida una verdad que no la podemos negar. Representóme las voluntades con tanta vanidad que había tenido, y díjome que tuviese en mucho querer que se pusiese en El voluntad que tan mal se había gastado como la mía, y admitirla El. Otras veces me dijo que me acordase cuando parece tenía por honra el ir contra la suya. Otras, que me acordase lo que le debía; que, cuando yo le daba mayor golpe, estaba El haciéndome mercedes. Si tenía algunas faltas, que no son pocas, de manera me las da Su Majestad a entender, que toda parece me deshago, y como tengo muchas, es muchas veces. Acaecíame reprenderme el confesor, y quererme consolar en la oración y hallar allí la reprensión verdadera. 17. Pues tornando a lo que decía, como comenzó el Señor a traerme a la memoria mi ruin vida, a vuelta de mis lágrimas (como yo entonces no había hecho nada, a mi parecer), pensé si me quería hacer alguna merced. Porque es muy ordinario,
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di Gesù, ho visto grandi cose. Talvolta li ho visti in cielo portando bianche bandiere. Altre volte ne ho scorso cose mirabili. Perciò venero molto questo Ordine, perché ho avuto molto a che fare con loro e ne vedo la vita conformarsi a quanto il Signore mi ha fatto di loro comprendere. 16. Mentre una sera ero raccolta in orazione, il Signore cominciò a dirmi alcune parole, che riportavano alla mia memoria quanto fossi stata cattiva nella mia vita e mi riducevano in confusione e dolore. Le sue parole, infatti, pur se non dette con rigore, portano un sentire e un dolore che disfanno interiormente; ma si avverte più profitto dal conoscerci con una sola di queste parole che dal trascorrere molti giorni pensando alla nostra miseria. Le parole del Signore, portano infatti con sé una verità su noi stessi che non possiamo negare. Pose al vivo gli attaccamenti alla vuota vanità che avevo avuto e mi disse di ritenere un dono assai importante che una cattiva volontà come la mia avesse trovato in Lui fondamento, e l’avesse accettata. Altre volte mi disse di ricordarmi di tutte le volte in cui mi sembrava di guadagnare onore andando contro il suo. Altre volte ancora, di ricordarmi di quanto ero a Lui debitrice; di quando cioè più io l’offendevo più lui mi concedeva le sue grazie. Se cadevo in qualche mancanza, non poche, Sua Maestà me le faceva intendere in tal modo, da disfarmi tutta; ed essendo molte le mie mancanze, ciò era frequente. Se il confessore mi riprendeva, cercavo consolazione nella preghiera, ma proprio lì trovavo il vero rimprovero. 17. Tornando a quanto dicevo di quando il Signore cominciò a ricordarmi la mia vita rovinosa, al di là delle mie lacrime (perché, a mio parere, non avevo fatto nulla), cominciai a pensare se forse il Signore avesse voluto concedermi qualche grazia. Quando ricevo qualche grazia
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cuando alguna particular merced recibo del Señor, haberme primero deshecho a mí misma, para que vea más claro cuán fuera de merecerlas yo son; pienso lo debe el Señor de hacer. Desde a un poco, fue tan arrebatado mi espíritu, que casi me pareció estaba del todo fuera del cuerpo; al menos no se entiende que se vive en él. Vi a la Humanidad sacratísima con más excesiva gloria que jamás la había visto. Representóseme por una noticia admirable y clara estar metido en los pechos del Padre. Esto no sabré yo decir cómo es, porque sin ver me pareció me vi presente de aquella Divinidad. Quedé tan espantada y de tal manera, que me parece pasaron algunos días que no podía tornar en mí; y siempre me parecía traía presente aquella majestad del Hijo de Dios, aunque no era como la primera. Esto bien lo entendía yo, sino que queda tan esculpido en la imaginación, que no lo puede quitar de sí – por en breve que haya pasado – por algún tiempo, y es harto consuelo y aun aprovechamiento. 18. Esta misma visión he visto otras tres veces. Es, a mi parecer, la más subida visión que el Señor me ha hecho merced que vea, y trae consigo grandísimos provechos. Parece que purifica el alma en gran manera, y quita la fuerza casi del todo a esta nuestra sensualidad. Es una llama grande, que parece abrasa y aniquila todos los deseos de la vida; porque ya que yo, gloria a Dios, no los tenía en cosas vanas, declaróseme aquí bien cómo era todo vanidad, y cuán vanos, y cuán vanos son los señoríos de acá. Y es un enseñamiento grande para levantar los deseos en la pura verdad. Queda imprimido un acatamiento que no sabré yo decir cómo, mas es muy diferente de lo que acá podemos adquirir. Hace un espanto al alma grande de ver cómo osó, ni puede nadie osar, ofender una majestad tan grandísima. 19. Algunas veces habré dicho estos efectos de visiones y otras cosas, mas ya he dicho que hay más y menos aprovechamiento; de ésta queda grandísimo.
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particolare dal Signore, infatti, è normale che prima la mia anima si annichilisca, perché mi sia ancora più evidente la mia indegnità; questo mi pare il modo d’agire del Signore. Poco dopo, il mio spirito fu sì tanto preso via, che mi sembrava davvero esserne tratto dal corpo. O per lo meno non è possibile comprenderlo. Vidi la Sacratissima Umanità di Gesù circondata da una tale gloria come mai la avevo vista. Mi si rappresentò in modo tanto mirabile quanto chiaro, immerso nel cuore del Padre. Non saprei dire in che modo, perché senza vedere, ma in chiara visione intellettuale, vidi quell’essenza divina. Ne rimasi così spaventata che per alcuni giorni non fui capace di tornare in me. In ogni istante mi si faceva presente la maestà del Figlio di Dio, anche se mai come quella volta. Me ne rendevo ben conto, ma rimane così scolpito nell’immaginazione, da non potersene dimenticare per un po’, per rapida che ne sia stata la visione; tutto ciò è di gran consolazione e profitto. 18. Ho avuto altre volte questa visione; a mio parere è la più alta delle visioni a me concesse dal Signore e comporta grandissimi profitti per l’anima. La purifica grandemente, e toglie ogni forza alla sensualità. È una fiamma potente che brucia e annichilisce i desideri della vita. Malgrado, grazie a Dio, non li avessi in cose vacue, mi si chiarì davvero quanto tutto fosse vanità, e quanto vacue, vuote, siano le signorie mondane. È un grande insegnamento per innalzare i nostri desideri alla pura verità. Resta impresso nell’anima un sentire inesprimibile, differente da qualsiasi sentire terreno. L’anima resta atterrita dal constatare come lei o qualcun altro poté mai offendere una maestà così elevata. 19. Altrove avrò già parlato degli effetti di queste visioni, ed ho già detto che il profitto può esserne maggiore o minore. Il frutto di questa visione è grandissimo.
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Cuando yo me llegaba a comulgar y me acordaba de aquella majestad grandísima que había visto, y miraba que era el que estaba en el Santísimo Sacramento (y muchas veces quiere el Señor que le vea en la Hostia), los cabellos se me espeluzaban, y toda parecía me aniquilaba. ¡Oh Señor mío! Mas si no encubrierais vuestra grandeza, ¿quién osara llegar tantas veces a juntar cosa tan sucia y miserable con tan gran majestad? ¡Bendito seáis, Señor! Alaben os los ángeles y todas las criaturas, que así medís las cosas con nuestra flaqueza, para que, gozando de tan soberanas mercedes, no nos espante vuestro gran poder de manera que aun no las osemos gozar, como gente flaca y miserable. 20. Podríanos acaecer lo que a un labrador, y esto sé cierto que pasó así; hallóse un tesoro, y como era más que cabía en su ánimo, que era bajo, en viéndose con él le dio una tristeza, que poco a poco se vino a morir de puro afligido y cuidadoso de no saber qué hacer de él. Si no le hallara junto, sino que poco a poco se le fueran dando y sustentando con ello, viviera más contento que siendo pobre, y no le costara la vida. 21. ¡Oh riqueza de los pobres, y qué admirablemente sabéis sustentar las almas y, sin que vean tan grandes riquezas, poco a poco se las vais mostrando! Cuando yo veo una majestad tan grande disimulada en cosa tan poca como es la Hostia, es así que después acá a mí me admira sabiduría tan grande, y no sé cómo me da el Señor ánimo ni esfuerzo para llegarme a El; si El, que me ha hecho tan grandes mercedes y hace, no me le diese, ni sería posible poderlo disimular, ni dejar de decir a voces tan grandes maravillas. ¿Pues qué sentirá una miserable como yo, cargada de abominaciones y que con tan poco temor de Dios ha gastado su vida, de verse llegar a este Señor de tan
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Quando vi parlavo ricordandomi di quella grandissima maestà che avevo veduto, e vedevo che era la medesima persona presente nel Santissimo Sacramento (il Signore permette che frequentemente lo veda nell’Ostia) i capelli mi si rizzavano in testa e mi annichilivo tutta. Oh mio Signore! Se non nascondeste la vostra grandezza, chi sarebbe capace di unire cose tanto sudice e miserevoli quali noi siamo alla vostra grandezza? Siate benedetto, Signore! Vi lodino gli angeli e tutte le creature, per aver congiunto la vostra grandezza con la nostra debolezza, perché, godendo di tanto sovrane grandezze, non ci spaventi la vostra potenza non potendone ancora godere, deboli e miserevoli quali siamo. 20. Ci sarebbe potuto accadere come a quel contadino di cui sono certa andò così. Trovò un tesoro ben più prezioso del suo modesto coraggio. Vedendosene padrone, fu preso da una tale tristezza che a poco a poco ne morì, dall’afflizione e dal non sapere cosa fare di quel tesoro. Se non l’avesse trovato tutto quanto insieme, ma ne avesse ricevuto un po’ ogni tanto per sostenersene, sarebbe vissuto più felice che da povero, e non vi avrebbe rimesso la vita. 21. Oh ricchezza dei poveri, quanto sapete mirevolmente sostentare le anime, e, senza dare a vedere i vostri tesori tutti in una volta, li svelate a poco a poco! Quando vedo una maestà tanto grande nascosta in cosa tanto piccola come l’Ostia, qui mi si svela una sapienza tanto grande, e non so come il Signore mi dia il coraggio per unirmi a Lui. Se non fosse Lui medesimo a concedermelo, che mi ha concesso e mi concede tante grazie, non potrei neppure nasconderle, e non gridare le sue grandi meraviglie. Cosa proverà una misera come me, carica di abominazioni, che ha speso la sua vita in così poco timore di Dio, nel vedersi unire a questo Signore di
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gran majestad cuando quiere que mi alma le vea? ¿Cómo ha de juntar boca, que tantas palabras ha hablado contra el mismo Señor, a aquel cuerpo gloriosísimo, lleno de limpieza y de piedad? Que duele mucho más y aflige al alma, por no le haber servido, el amor que muestra aquel rostro de tanta hermosura con una ternura y afabilidad, que temor pone la majestad que ve en El. Mas ¿qué podría yo sentir dos veces que vi esto que diré?. 22. Cierto, Señor mío y gloria mía, que estoy por decir que, en alguna manera, en estas grandes aflicciones que siente mi alma he hecho algo en vuestro servicio. ¡Ay... que no sé qué me digo..., que casi sin hablar yo, escribo ya esto!; porque me hallo turbada y algo fuera de mí, como he tornado a traer a mi memoria estas cosas. Bien dijera, si viniera de mí este sentimiento, que había hecho algo por Vos, Señor mío. Mas, pues no puede haber buen pensamiento si Vos no le dais, no hay qué me agradecer. Yo soy la deudora, Señor, y Vos el ofendido. 23. Llegando una vez a comulgar, vi dos demonios con los ojos del alma, más claro que con los del cuerpo, con muy abominable figura. Paréceme que los cuernos rodeaban la garganta del pobre sacerdote, y vi a mi Señor con la majestad que tengo dicha puesto en aquellas manos, en la Forma que me iba a dar, que se veía claro ser ofendedoras suyas; y entendí estar aquel alma en pecado mortal. ¿Qué sería, Señor mío, ver vuestra hermosura entre figuras tan abominables? Estaban ellos como amedrentados y espantados delante de Vos, que de buena gana parece que huyeran si Vos los dejarais ir. Diome tan gran turbación, que no sé cómo pude comulgar, y quedé con gran temor, pareciéndome que, si fuera visión de Dios, que no permitiera Su Majestad viera yo el mal que estaba en aquel alma. Díjome
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eccelsa maestà quando vuole che la mia anima lo veda? Come accostare a quel corpo gloriosissimo, pieno di purezza e di misericordia, una bocca che ha sprecato tante parole contro il medesimo Signore? L’amore che mostra quel volto di bellezza con tenerezza e affidabilità, affligge e addolora ancora di più l’anima della paura che possa suscitare la sua maestà, perché l’anima stessa si riconosce poco capace di servirlo. 22. Signore mio e gloria mia, sto quasi per affermare che in qualche modo, in queste grandi afflizioni che avverte la mia anima, qualcosa ho fatto per Voi. Povera me: non so cosa sto dicendo… ne scrivo senza saperne! Resto turbata e quasi fuori di me, appena mi ricordo di queste cose. Direi bene se venisse da me questo sentire, se davvero avessi fatto qualcosa per Voi, Signore. Ma, non potendo formulare alcun pensiero buono se non per grazia Vostra, non v’è ragione per ringraziarmene. Io sono la debitrice, Signore, e Voi la parte offesa. 23. Un giorno, mentre andavo a ricevere la comunione, con gli occhi dell’anima più chiaramente che con gli occhi del corpo, vidi due demoni dall’aspetto abominevole. Mi sembrava che le loro corna stringessero la gola del povero sacerdote, e vidi il mio Signore, circondato della maestà descritta, posto tra quelle mani, nella particola consacrata, mani peccatrici, appartenenti ad un’anima in peccato mortale. Cos’è, Signore mio, vedere la vostra bellezza tra figure tanto abominevoli? I demoni Vi stavano dinnanzi come impauriti e tremanti; sarebbero fuggiti da Voi ben volentieri se li aveste lasciati liberi di andarsene. Ne rimasi tanto turbata, che non riuscii a fare la comunione, e rimasi intimorita, parendomi che, se fosse una visione proveniente da Dio, Sua Maestà non avrebbe permesso che io vedessi il
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el mismo Señor que rogase por él, y que lo había permitido para que entendiese yo la fuerza que tienen las palabras de la consagración, y cómo no deja Dios de estar allí por malo que sea el sacerdote que las dice, y para que viese su gran bondad, cómo se pone en aquellas manos de su enemigo, y todo para bien mío y de todos. Entendí bien cuán más obligados están los sacerdotes a ser buenos que otros, y cuán recia cosa es tomar este Santísimo Sacramento indignamente, y cuán señor es el demonio del alma que está en pecado mortal. Harto gran provecho me hizo y harto conocimiento me puso de lo que debía a Dios. Sea bendito por siempre jamás. 24. Otra vez me acaeció así otra cosa que me espantó muy mucho. Estaba en una parte adonde se murió cierta persona que había vivido harto mal, según supe, y muchos años; mas había dos que tenía enfermedad y en algunas cosas parece estaba con enmienda. Murió sin confesión, mas, con todo esto, no me parecía a mí que se había de condenar. Estando amortajando el cuerpo, vi muchos demonios tomar aquel cuerpo, y parecía que jugaban con él, y hacían también justicias en él, que a mí me puso gran pavor, que con garfios grandes le traían de uno en otro. Como le vi llevar a enterrar con la honra y ceremonias que a todos, yo estaba pensando la bondad de Dios cómo no quería fuese infamada aquel alma, sino que fuese encubierto ser su enemiga. 25. Estaba yo medio boba de lo que había visto. En todo el Oficio no vi más demonio. Después, cuando echaron el cuerpo en la sepultura, era tanta la multitud que estaban dentro para tomarle, que yo estaba fuera de mí de verlo, y no era menester poco ánimo para disimularlo. Consideraba qué harían de aquel alma cuando así se enseñoreaban del
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male presente in quell’anima. Il Signore stesso mi disse di pregare per lui, e che lo aveva permesso perché comprendessi la forza nascosta nelle parole della consacrazione, e come Dio non cessi di essere presente per cattivo che sia il sacerdote che le dice; e così vedessi ancora una volta la sua bontà nel porsi nelle mani di quel nemico suo: questo per il mio bene e per il bene di tutti. Compresi bene quanto i sacerdoti siano obbligati a essere più buoni, migliori degli altri, e quanto sia orribile ricevere indegnamente il Santissimo Sacramento, nonché quanto il demonio sia padrone dell’anima in peccato mortale. Ne ebbi gran profitto e fui confermata del molto che dovevo a Dio. Sia Egli per sempre benedetto. 24. Un’altra volta mi accadde di spaventarmi molto. Mi trovavo in un luogo ove morì una tal persona che, a quanto seppi, aveva malamente vissuto per molti anni. Era stato malato per due anni e pare che in alcune cose si fosse emendato. Morì senza confessarsi, ma, con tutto questo, mi pareva che non fosse caduto nella condanna eterna. Mentre lo stavano seppellendo, vidi molti demoni circondarlo e sembrava che ci giocassero. Lo trattavano malissimo, se lo gettavano l’un l’altro con dei gran forconi: me ne spaventai tanto. Vedendolo seppellire con l’onore e le cerimonie a tutti riservate, meditavo sulla bontà di Dio che non permetteva che quell’anima fosse infamata e che passasse nascosto il fatto che fosse sua nemica. 25. Ero mezzo sconvolta da quanto avevo potuto vedere. Durante la Cerimonia non vidi altro demonio. Poi, quando il corpo era portato alla sepoltura definitiva, era tanto numerosa la quantità di demoni riuniti per prenderselo, che stavo fuori di me al solo vederlo e ci fu bisogno di molto coraggio per non dissimularlo. Pensavo a cosa avrebbero fatto a quell’anima, se erano stati tanto padroni
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triste cuerpo. Pluguiera al Señor que esto que yo vi – ¡cosa tan espantosa! – vieran todos los que están en mal estado, que me parece fuera gran cosa para hacerlos vivir bien. Todo esto me hace más conocer lo que debo a Dios y de lo que me ha librado. Anduve harto temerosa hast` que lo traté con mi confesor, pensando si era ilusión del demonio para infamar aquel alma, aunque no estaba tenida por de mucha cristiandad. Verdad es que, aunque no fuese ilusión, siempre me hace temor que se me acuerda. 26. Ya que he comenzado a decir de visiones de difuntos, quiero decir algunas cosas que el Señor ha sido servido en este caso que vea de algunas almas. Diré pocas, por abreviar y por no ser necesario, digo, para ningún aprovechamiento. Dijéronme era muerto un nuestro Provincial que había sido, (y cuando murió, lo era de otra Provincia), a quien yo había tratado y debido algunas buenas obras. Era persona de muchas virtudes. Como lo supe que era muerto, diome mucha turbación, porque temí su salvación, que había sido veinte años prelado, cosa que yo temo mucho, cierto, por parecerme cosa de mucho peligro tener cargo de almas, y con mucha fatiga me fui a un oratorio. Dile todo el bien que había hecho en mi vida, que sería bien poco, y así lo dije al Señor que supliesen los méritos suyos lo que había menester aquel alma para salir de purgatorio. 27. Estando pidiendo esto al Señor lo mejor que yo podía, parecióme salía del profundo de la tierra a mi lado derecho, y vile subir al cielo con grandísima alegría. El era ya bien viejo, mas vile de edad de treinta años, y aun menos me pareció, y con resplandor en el rostro. Pasó muy en breve esta visión; mas en tanto extremo quedé consolada, que nunca me pudo dar más pena su muerte, aunque veía fatigadas personas har-
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del corpo. Ho supplicato il Signore che quanto io vidi – una cosa spaventosa! – potesse esser visto da tutti coloro che si trovano in peccato mortale: potrebbe esser loro utile per tornare a vivere bene. Questo mi insegnò ancora una volta quanto io sia debitrice a Dio e da cosa egli mi abbia liberato. Restai timorosa finché ne parlai col mio confessore, pensando se non fosse magari stata un’illusione del demonio per infamare quell’anima, anche se non era stimata per come viveva il cristianesimo. Comunque, illusione sì o no, ogni volta che me ne ricordo mi spavento di nuovo. 26. Avendo cominciato a raccontare di visioni di morti, voglio raccontare alcune cose che al Signore è piaciuto farmi conoscere di alcune anime. Ne racconterò poche, per non dilungarmi in cose non necessarie ad alcun profitto. Mi dissero che era morto uno che era stato nostro Provinciale (quando morì lo era di un’altra provincia) con cui avevo avuto molto a che fare ed ero debitrice di alcune cose buone. Era di grandi e molte virtù. Appena seppi che era morto, rimasi turbata; temevo per la sua salvezza perché era stato superiore per vent’anni, e ritengo l’aver cura delle anime cosa assai pericolosa. Mi ritirai, afflitta, in oratorio. Offrii al Signore per lui tutto il bene che mi aveva fatto in vita; ma sembrandomi ancora poco, dissi al Signore che i suoi meriti supplissero la grazia necessaria perché uscisse dal purgatorio. 27. Mentre stavo chiedendo questo al Signore meglio che potevo, mi sembrò che uscisse dal più profondo della terra, al mio lato destro, e lo vidi salire al cielo con indicibile gioia. Era già anziano quando morì, ma lo vidi come un trentenne, o forse meno, con il volto splendente. Questa visione fu assai rapida. Ma ne rimasi tanto consolata, che il pensiero della sua morte non mi rattristò più, pur veden-
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tas por él, que era muy bienquisto. Era tanto el consuelo que tenía mi alma, que ninguna cosa se me daba, ni podía dudar en que era buena visión, digo que no era ilusión. Había no más de quince días que era muerto. Con todo, no descuidé de procurar le encomendasen a Dios y hacerlo yo, salvo que no podía con aquella voluntad que si no hubiera visto esto; porque, cuando así el Señor me lo muestra y después las quiero encomendar a Su Majestad, paréceme, sin poder más, que es como dar limosna al rico. Después supe – porque murió bien lejos de aquíla muerte que el Señor le dio, que fue de tan gran edificación, que a todos dejó espantados del conocimiento y lágrimas y humildad con que murió. 28. Habíase muerto una monja en casa, había poco más de día y medio, harto sierva de Dios. Estando diciendo una lección de difuntos una monja, que se decía por ella en el coro, yo estaba en pie para ayudarla a decir el verso; a la mitad de la lección la vi, que me pareció salía el alma de la parte que la pasada y que se iba al cielo. Esta no fue visión imaginaria como la pasada, sino como otras que he dicho; mas no se duda más que las que se ven. 29. Otra monja se murió en mi misma casa: de hasta dieciocho o veinte años, siempre había sido enferma y muy sierva de Dios, amiga del coro y harto virtuosa. Yo, cierto, pensé no entrara en purgatorio, porque eran muchas las enfermedades que había pasado, sino que le sobraran méritos. Estando en las Horas antes que la enterrasen, habría cuatro horas que era muerta, entendí salir del mismo lugar e irse al cielo.
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done persone afflitte perché era molto amato. Era tanta la consolazione dell’anima mia, che non mi importava più di nulla né potevo in qualche modo dubitare che non fosse una visione buona, cioè che non fosse un’illusione. Era forse morto da quindici giorni. Ma non mi dimenticai di cercare che lo raccomandassero a Dio facendolo io per prima, tranne che non lo feci con quell’intensità che vi avrei messo se non avessi avuto quella visione. Quando il Signore mi mostra una cosa tale, e poi voglio raccomandarla a Sua Maestà, mi sembra sia come fare l’elemosina a un ricco. In seguito venni a conoscenza – morì ben lontano da qui – della morte assai edificante che il Signore gli aveva concesso. Tutti rimasero stupiti per le lacrime e l’umiltà con cui spirò. 28. Da poco più di un giorno e mezzo era morta una monaca gran serva di Dio. Mente una monaca, nel coro, stava leggendo una lezione per i defunti in suo favore, io ero accanto a lei per aiutarla a recitare il versetto. Giunte a metà, vidi la sua anima uscire dalla stessa parte della precedente e andare in cielo. Questa volta non si trattò di una visione immaginaria, come la prima, ma come avvenne per altre di cui ho parlato; ma questa visione, intellettuale, è più certa ancora delle immaginarie. 29. Un’altra monaca morì nel monastero in cui vivevo. Aveva diciotto o vent’anni, era sempre stata malata e sempre gran serva di Dio, presente nel coro e ricca di virtù. Io ritenni certo che non passasse neppure per il purgatorio, tante erano state le sua infermità, ma che i suoi meriti erano addirittura sovrabbondanti a questo. Mentre stavamo recitando l’Ufficio liturgico prima di seppellirla, dopo circa quattro ore che era morta, la intesi uscire dal medesimo luogo e andarsene in cielo.
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30. Estando en un colegio de la Compañía de Jesús, con los grandes trabajos que he dicho tenía algunas veces y tengo de alma y de cuerpo, estaba de suerte que aun un buen pensamiento, a mi parecer, no podía admitir. Habíase muerto aquella noche un hermano de aquella casa de la Compañía, y estando como podía encomendándole a Dios y oyendo misa de otro padre de la Compañía por él, diome un gran recogimiento y vile subir al cielo con mucha gloria y al Señor con él. Por particular favor entendí era ir Su Majestad con él. 31. Otro fraile de nuestra Orden, harto buen buen fraile, estaba muy malo y, estando yo en misa, me dio un recogimiento y vi cómo era muerto y subir al cielo sin entrar en purgatorio. Murió a aquella hora que yo lo vi, según supe después. Yo me espanté de que no había entrado en purgatorio. Entendí que por haber sido fraile que había guardado bien su profesión, le habían aprovechado las Bulas de la Orden para no entrar en purgatorio. No entiendo por qué entendí esto. Paréceme debe ser porque no está el ser fraile en el hábito – digo en traerle – para gozar del estado de más perfección que es ser fraile. 32. No quiero decir más de estas cosas; porque, como he dicho, no hay para qué, aunque son hartas las que el Señor me ha hecho merced que vea. Mas no he entendido, de todas las que he visto, dejar ningún alma de entrar en purgatorio, si no es la de este Padre y el santo fray Pedro de Alcántara y el padre dominico que queda dicho. De algunos ha sido el Señor servido vea los grados que tienen de gloria, representándoseme en los lugares que se ponen. Es grande la diferencia que hay de unos a otros.
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30. Mentre mi trovavo in un collegio della Compagnia di Gesù, accompagnata dai grandi tormenti che talvolta ho patito e patisco nell’anima e nel corpo, ero così conciata da non poter ammettere alcun pensiero buono. Quella medesima notte era morto un fratello nella medesima casa della Compagnia; mentre cercavo di raccomandarlo a Dio e mentre assistevo alla Messa celebrata da un altro padre della Compagnia in suo suffragio, fui colta da un gran raccoglimento e lo vidi salire in cielo con molta gloria accompagnato dal Signore. Fu una grazia particolare comprendere che il Signore lo stava accompagnando. 31. Un altro frate del nostro Ordine, davvero buono, era molto malato. Mentre ascoltavo la Messa, mi raccolsi in preghiera, vidi come era morto, e lo vidi salire al cielo senza passare per il purgatorio. Venni poi a sapere che morì proprio nell’ora in cui lo vidi. Mi stupii del fatto che non dovette passare per il purgatorio. Ma poi seppi che, avendo bene osservato la sua Regola, aveva beneficato delle Bolle del suo Ordine per saltare il purgatorio. Non so perché seppi questo. Forse perché l’essere frate non consiste nel portarne l’abito; cioè, davvero per godere dei benefici di tale stato di maggior perfezione non è sufficiente il saio. 32. Aggiungerò due sole cose. Come ho detto, non ne vedo il motivo di andare oltre, benché siano molte le visioni concessemi dal Signore. Ma non ho capito, in tutte quelle che ho veduto, se altre anime abbiano evitato il purgatorio, se non quella di questo Padre, del santo fra’ Pedro d’Alcantara e quella del domenicano di cui ho parlato. Di alcuni al Signore è piaciuto che io ne scorgessi anche il grado di gloria, mostrandomeli nei posti da loro occupati in cielo. È grande la differenza tra gli uni e gli altri.
Capítulo 39 Prosigue en la misma materia de decir las grandes mercedes que le ha hecho el Señor. – Trata de cómo le prometió de hacer por las personas que ella le pidiese. – Dice algunas cosas señaladas en que le ha hecho Su Majestad este favor. 1. Estando yo una vez importunando al Señor mucho porque diese vista a una persona que yo tenía obligación, que la había del todo casi perdido, yo teníale gran lástima y temía por mis pecados no me había el Señor de oír. Aparecióme como otras veces y comenzóme a mostrar la llaga de la mano izquierda, y con la otra sacaba un clavo grande que en ella tenía metido. Parecíame que a vuelta del clavo sacaba la carne. Veíase bien el gran dolor, que me lastimaba mucho, y díjome que quien aquello había pasado por mí, que no dudase sino que mejor haría lo que le pidiese; que El me prometía que ninguna cosa le pidiese que no la hiciese, que ya sabía El que yo no pediría sino conforme a su gloria, y que así haría esto que ahora pedía; que aun cuando no le servía, mirase yo que no le había pedido cosa que no la hiciese mejor que yo lo sabía pedir, que cuán mejor lo haría ahora que sabía le amaba, que no dudase de esto. No creo pasaron ocho días, que el Señor no tornó la vista a aquella persona. Esto supo mi confesor luego. Ya puede ser no fuese por mi oración; mas yo como había visto esta visión, quedóme una certidumbre que, por merced hecha a mí, di a Su Majestad las gracias. 2. Otra vez estaba una persona muy enfermo de una enfermedad muy penosa, que por ser no sé de qué hechura, no la señalo aquí. Era cosa incomportable lo que había dos meses que pasaba y estaba en un tormento que se despedazaba. Fuele a ver mi confesor, que era el Rector que he dicho, y
Capitolo trentanovesimo Prosegue il racconto delle grandi grazie che il Signore le ha fatto. Parla di come le promise di aiutare le persone per le quali avesse pregato. Parla di alcune circostanze dove Sua Maestà dimostrò il suo favore. 1. Mentre un giorno stavo intensamente pregando il Signore perché restituisse la vista a una persona a cui ero molto obbligata, che l’aveva quasi del tutto persa, ne soffrivo molto e temevo che il Signore, a causa dei miei peccati, non mi avrebbe ascoltato. Mi apparve come altre volte e cominciò a mostrarmi la piaga della mano sinistra; con l’altra mano ne traeva un grosso chiodo che vi era infisso. Mi parve che questa volta il chiodo ne traesse anche brandelli di carne. Se ne avvertiva il dolore, che faceva soffrire anche me, e mi disse che chi aveva sofferto tanto per me non avrebbe lasciate inascoltate le mie parole. Mi promise che avrebbe fatto ogni cosa che gli avessi chiesto, perché sapeva che mai avrei domandato cose non conformi alla sua gloria, e così avrebbe esaudito quanto gli chiedevo in quella circostanza. Se, anche quando non lo servivo, mi aveva sempre esaudito, non dubitassi che a maggior ragione l’avrebbe fatto allora, quando ben sapeva che l’amavo. Dopo forse neppure otto giorni, il Signore restituì la vista a quella persona. Questo lo venne a sapere presto anche il mio confessore. Magari non è accaduto grazie alla mia preghiera. Ma io, non appena ricevetti quella visione, ebbi la certezza di averne ricevuto la grazia e ne ringraziai Sua Maestà. 2. Un’altra volta ancora, una persona era malata di una penosa malattia, che non descriverò perché non la conosco. Era insopportabile quanto stava patendo da due mesi e se ne disperava. Il mio confessore, il Rettore di cui ho
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húbole gran lástima, y díjome que en todo caso le fuese a ver, que era persona que yo lo podía hacer, por ser mi deudo. Yo fui y movióme a tener de él tanta piedad,que comencé muy importunamente a pedir su salud al Señor. En esto vi claro, a todo mi parecer, la merced que me hizo; porque luego otro día estaba del todo bueno de aquel dolor. 3. Estaba una vez con grandísima pena, porque sabía que una persona, a quien yo tenía mucha obligación, quería hacer una cosa harto contra Dios y su honra, y estaba ya muy determinado a ello. Era tanta mi fatiga, que no sabía qué hacer. Remedio para que lo dejase, ya parecía que no le había. Supliqué a Dios muy de corazón que le pusiese; mas hasta verlo, no podía aliviarse mi pena. Fuime, estando así, a una ermita bien apartada, que las hay en este monasterio, y estando en una, adonde está Cristo a la Columna, suplicándole me hiciese esta merced, oí que me hablaba una voz muy suave, como metida en un silbo. Yo me espelucé toda, que me hizo temor, y quisiera entender lo que me decía, mas no pude, que pasó muy en breve. Pasado mi temor, que fue presto, quedé con un sosiego y gozo y deleite interior, que yo me espanté que sólo oír una voz (que esto oílo con los oídos corporales y sin entender palabra) hiciese tanta operación en el alma. En esto vi que se había de hacer lo que pedía, y así fue que se me quitó del todo la pena en cosa que aún no era, como si lo viera hecho, como fue después. Díjelo a mis confesores, que tenía entonces dos, harto letrados y siervos de Dios. 4. Sabía que una persona que se había determinado a servir muy de veras a Dios y tenido algunos días oración y en ella le hacía Su Majestad muchas mercedes, y que por ciertas ocasiones que había tenido la había dejado, y aún no se apar-
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parlato, andò a trovarla, e ne ebbe pietà, e mi disse in ogni caso di andare a trovarlo, che potevo farlo perché era un mio parente. Andai e fui mossa a tanta compassione che cominciai a importunare il Signore perché lo guarisse. Vidi chiaramente, in questo frangente, la grazia concessami: il giorno dopo era già liberato dal dolore. 3. Un altro giorno ancora, ero molto afflitta perché una persona, verso cui ero davvero obbligata, voleva decisamente fare una cosa contro Dio e il suo onore. Ne pativo, senza sapere cosa fare. Sembra non vi fosse rimedio a che abbandonasse i suoi progetti. Supplicai Dio perché ci pensasse lui: la mia pena poteva trovare riposo solo nel vedermi esaudita. Andai in un cappellina molto raccolta. Nel monastero ve ne sono alcune, e, mentre ero in preghiera in quella ove è raffigurato Gesù flagellato alla colonna, supplicandolo che mi concedesse questa grazia, udii una voce assai soave, simile a un mormorio. Me ne spaventai, mi venne la pelle d’oca, volevo comprendere cosa mi diceva, ma non ne fui capace perché durò un attimo. Passata rapidamente quella paura, mi trovai ricolma di serenità, gioia e diletto da rimaner stupita come il solo udire una voce potesse provocare un tale cambiamento nella mia anima (questo fu quanto udii con le orecchie del corpo senza comprendere alcunché). Intesi che sarebbe stato esaudito quanto chiedevo. Scomparve la pena come se la cosa fosse avvenuta, pur non essendolo ancora; ma poi accadde. Lo comunicai allora ai mie confessori. All’epoca ne avevo infatti due, molto dotti e servi di Dio. 4. Seppi di una persona che aveva deciso con determinazione di servire Dio, cui, dopo alcuni giorni trascorsi in preghiera, Sua Maestà aveva concesso molte grazie. Poi per alcune circostanze aveva lasciato la pratica dell’orazio-
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taba de ellas, y eran bien peligrosas. A mi me dio grandísima pena por ser persona a quien quería mucho y debía. Creo fue más de un mes que no hacía sino suplicar a Dios tornase esta alma a Sí. Estando un día en oración, vi un demonio cabe mí que hizo unos papeles que tenía en la mano pedazos con mucho enojo. A mí me dio gran consuelo, que me pareció se había hecho lo que pedía; y así fue, que después lo supe que había hecho una confesión con gran contrición, y tornóse tan de veras a Dios, que espero en Su Majestad ha de ir siempre muy adelante. Sea bendito por todo, amén. 5. En esto de sacar nuestro Señor almas de pecados graves por suplicárselo yo, y otras traídolas a más perfección, es muchas veces. Y de sacar almas de purgatorio y otras cosas señaladas, son tantas las mercedes que en esto el Señor me ha hecho, que sería cansarme y cansar a quien lo leyese si las hubiese de decir, y mucho más en salud de almas que de cuerpos. Esto ha sido cosa muy conocida y que de ello hay hartos testigos. Luego luego dábame mucho escrúpulo, porque yo no podía dejar de creer que el Señor lo hacía por mi oración. Dejemos ser lo principal, por sola su bondad. Mas son ya tantas las cosas y tan vistas de otras personas, que no me da pena creerlo, y alabo a Su Majestad y háceme confusión, porque veo soy más deudora, y háceme – a mi parecercrecer el deseo de servirle, y avívase el amor. Y lo que más me espanta es que las que el Señor ve no convienen, no puedo, aunque quiero, suplicárselo, sino con tan poca fuerza y espíritu y cuidado, que, aunque más yo quiero forzarme, es imposible, como otras cosas que Su Majestad ha de hacer, que veo yo que puedo pedirlo muchas veces y con gran importunidad. Aunque yo no traiga este cuidado, parece que se me representa delante.
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ne, non si allontanava dalle medesime e correva un gran pericolo. Ne soffrii molto perché era molto il bene che le volevo e molto quanto le dovevo. Forse trascorsi più di un mese a supplicare Dio che riprendesse a Sé quest’anima. Mentre un giorno ero raccolta in preghiera, vidi un demonio accanto a me, che faceva rabbiosamente a pezzi alcuni fogli che aveva in mano. Me ne consolai, sembrandomi esaudite le mie preghiere. E così fu. Più tardi venni a sapere che quella persona si era confessata assai contrita, ed era tornata tanto sinceramente a Dio che spero Sua Maestà la faccia sempre progredire. Sia per tutto benedetto, amen. 5. Devo dire che è accaduto molte volte che nostro Signore, in seguito alle mie suppliche, abbia liberato anime da peccati gravi e ne abbia condotte altre a una santità più perfetta. Così, se parliamo di anime tratte dal purgatorio e alte cose simili, sono davvero molte le grazie concessemi dal Signore: mi stancherei e stancherei il lettore se dovessi raccontarle. Tali grazie hanno riguardato più volte la salute delle anime che quella dei corpi. Questo è risaputo e vi sono molti testimoni. Inizialmente me ne facevo scrupolo, perché non potevo dimenticarmi di credere che il signore agiva in seguito alla mia preghiera. Il motore principale, ovviamente, resta la sua bontà. Ma sono così tanti i fatti, constatati da altri, che non me ne viene pena a crederlo, ne lodo Sua Maestà, ed entro in confusione, perché mi vedo sempre più debitrice, cresce il desiderio di servirlo e si ravviva l’amore. Quel che più mi stupisce e che quando si tratta di intenzioni che il Signore vede non convenienti, anche volendolo, non mi riesce proprio di chiedergliele. Oppure lo faccio con tanta poca forza, spirito e attenzione, che, anche facendomene forza, è impossibile. Ma quando si tratta invece di cose che Sua Maestà desidera, sento di potergliele chiedere molte volte e anche fuori luogo. Se me ne dimentico, queste intenzioni mi si presentano davanti agli occhi.
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6. Es grande la diferencia de estas dos maneras de pedir, que no sé cómo lo declarar; porque aunque lo uno pido (que no dejo de esforzarme a suplicarlo al Señor, aunque no sienta en mí aquel hervor que en otras, aunque mucho me toquen), es como quien tiene trabada la lengua, que aunque quiera hablar no puede, y si habla, es de suerte que ve que no le entienden; o como quien habla claro y despierto a quien ve que de buena gana le está oyendo. Lo uno se pide, digamos ahora, como oración vocal, y lo otro en contemplación tan subida, que se representa el Señor de manera que se entiende que nos entiende y que se huelga Su Majestad de que se lo pidamos y de hacernos merced. Sea bendito por siempre, que tanto da y tan poco le doy yo. Porque ¿qué hace, Señor mío, quien no se deshace toda por Vos? ¡Y qué de ello, qué de ello, qué de ello – y otras mil veces lo puedo decir –, me falta para esto! Por eso no había de querer vivir (aunque hay otras causas), porque no vivo conforme a lo que os debo. ¡Con qué de imperfecciones me veo! ¡Con qué flojedad en serviros! Es cierto que algunas veces me parece querría estar sin sentido, por no entender tanto mal de mí. El, que puede, lo remedie. 7. Estando en casa de aquella señora que he dicho, adonde había menester estar con cuidado y considerar siempre la vanidad que consigo traen todas las cosas de la vida, porque estaba muy estimada y era muy loada y ofrecíanse hartas cosas a que me pudiera bien apegar, si mirara a mí; mas miraba el que tiene verdadera vista a no me dejar de su mano. 8. Ahora que digo de «verdadera vista», me acuerdo de los grandes trabajos que se pasan en tratar (personas a quien Dios ha llegado a conocer lo que es verdad) en estas cosas de la tierra, adonde tanto se encubre, como una vez el Señor
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6. La differenza esistente tra questi due modi di pregare è tanto grande da non saperla spiegare. Nel primo modo (anche se mi sforzo di supplicarne il Signore, non sento in me il fervore solito, anche se mi stanno personalmente a cuore) accade come a chi ha la lingua bloccata: anche se vuole parlare non può, e se parla non si capisce niente di quello che dice. Mentre nell’altro caso è come chi parla chiaro e tondo a chi lo ascolta volentieri. Il primo, possiamo dire, è come l’orazione vocale, il secondo come l’elevata contemplazione dove appare il Signore così palesemente da esser chiaro che ci ascolta; non solo: ma che Sua Maestà si compiace di quel che gli chiediamo e di trasformare la richiesta in dono di grazia. Sia per sempre benedetto Colui che tanto dà a me che poco do a Lui. Cosa fa, Signore mio, colei che non si consuma tutta per Voi? Quanto, quanto, quanto (lo ripeterei mille volte!) io ne sono lontana! Per questo (e anche per altre ragioni) non avrei più voluto vivere, perché non vivo secondo quando vi debbo. Quante imperfezioni scopro in me! Quanta debolezza nel servirvi! Talvolta, per non vedere tanto male in me, preferirei perdere i sensi. Vi pensi colui che lo può. 7. Mentre mi trovavo in casa di quella signora di cui già ho parlato, bisognava stare sempre attenti e pensare sempre alla vanità contenuta in tutte le cose terrene, perché ero molto stimata, lodata, e mi si offrivano tante cose cui avrei potuto facilmente attaccarmi, se avessi badato a me stessa; ma chi ha la vera visione delle cose pensava a non lasciarmi dalla sua mano… 8. Ora che parlo di «vera visione», mi ricordo delle grandi fatiche che soffre chi deve avere a che fare con le cose terrene (persone che Dio ha condotto a conoscere che cosa è la verità), dove la medesima verità è spesso nascosta,
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me dijo. Que muchas cosas de las que aquí escribo, no son de mi cabeza, sino que me las decía este mi Maestro celestial. Y porque en las cosas que yo señaladamente digo «esto entendí», o «me dijo el Señor», se me hace escrúpulo grande poner o quitar una sola sílaba que sea; así, cuando puntualmente no se me acuerda bien todo, va dicho como de mío; porque algunas cosas también lo serán; no llamo mío lo que es bueno, que ya sé no hay cosa en mí, sino lo que tan sin merecerlo me ha dado el Señor; sino llamo «dicho de mí», no ser dado a entender en revelación. 9. Mas ¡ay Dios mío, y cómo aun en las espirituales queremos muchas veces entender las cosas por nuestro parecer, y muy torcidas de la verdad también, como en las del mundo, y nos parece que hemos de tasar nuestro aprovechamiento por los años que tenemos algún ejercicio de oración, y aun parece queremos poner tasa a quien sin ninguna da sus dones cuando quiere, y puede dar en medio año más a uno que a otro en muchos! Y es cosa ésta que la tengo tan vista por muchas personas, que yo me espanto cómo nos podemos detener en esto. 10. Bien creo no estará en este engaño quien tuviere talento de conocer espíritus y le hubiere el Señor dado humildad verdadera; que éste juzga por los efectos y determinaciones y amor, y dale el Señor luz para que lo conozca. Y en esto mira el adelantamiento y aprovechamiento de las almas, que no en los años; que en medio puede uno haber alcanzado más que otro en veinte. Porque, como digo, dalo el Señor a quien quiere y aun a quien mejor se dispone. Porque veo yo venir ahora a esta casa unas doncellas que son de poca edad, y en tocándolas Dios y dándoles un poco de luz y amor – digo en un poco de tiempo que les hizo algún regalo –, no le aguardaron, ni se les puso cosa delante, sin acordarse del comer, pues se encierran para siempre en casa sin renta, como quien
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come mi disse una volta il Signore. Molte delle cose che qui scrivo non sono farina del mio sacco, ma me le ha comunicate il mio Maestro celeste. Quando dico: «Ho inteso questo», o: «Mi ha detto il Signore», mi viene il grande scrupolo di aggiungere o togliere una sillaba di quanto ho sentito. Se non mi ricordo precisamente di tutto, parlo invece a nome mio; alcune cose lo saranno; non chiamo mio ciò che vi è di buono, perché in me non c’è nulla di buono, ma quanto, senza mio merito, mi ha concesso di conoscere il Signore. Ritengo insomma detto da me quanto non mi è stato dato intendere in una rivelazione. 9. Ma, mio Dio, quante volte vogliamo ridurre le cose spirituali al nostro parere mondano, assai lontano dalla verità, e ci sembra di dover misurare il nostro guadagno con gli anni in cui abbiamo forse fatto un po’ di orazione, e così sembra che vogliamo misurare anche Colui che senza misura dà i suoi doni quando vuole, e può dare a uno in sei mesi più che non ad altri in molti anni! Questa cosa l’ho potuta vedere in molte persone, e mi spaventa come possiamo pensarla diversamente. 10. Non credo cadrà in questo inganno chi ha il talento del discernimento degli spiriti e gli sia stata concessa dal Signore la vera umiltà. Costui giudica dagli effetti, delle decisioni, dall’amore, e il Signore gli dà la luce per comprendere queste cose. In questo osserva l’avanzamento e il profitto delle anime, non dagli anni. In sei mesi uno può aver raggiunto le mete che un altro ha impiegato vent’anni per raggiungere. Il Signore, come ho detto, regala i suoi doni a chi vuole e a chi meglio si dispone. Vedo io adesso venire in questa casa delle giovani di pochi anni. Non appena Dio le tocca con la sua luce e il suo amore, concedendo loro i suoi doni, non dubitano, e senza neppure pensare a come e cosa mangiare, si rinchiudono per sempre in una
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no estima la vida por el que sabe que las ama. Déjanlo todo, ni quieren voluntad, ni se les pone delante que pueden tener descontento en tanto encerramiento y estrechura: todas juntas se ofrecen en sacrificio por Dios. 11. ¡Cuán de buena gana les doy yo aquí la ventaja y había de andar avergonzada delante de Dios! Porque lo que Su Majestad no acabó conmigo en tanta multitud de años como ha que comencé a tener oración y me comenzó a hacer mercedes, acaba con ellas en tres meses – y aun con alguna en tres días –, con hacerlas muchas menos que a mí, aunque bien las paga Su Majestad. A buen seguro que no están descontentas por lo que por El han hecho. 12. Para esto querría yo se nos acordase de los muchos años a los que los tenemos de profesión y las personas que los tienen de oración, y no para fatigar a los que en poco tiempo van más adelante, con hacerlos tornar atrás para que anden a nuestro paso; y a los que vuelan como águilas con las mercedes que les hace Dios, quererlos hacer andar como pollo trabado; sino que pongamos los ojos en Su Majestad y, si los viéremos con humildad, darles la rienda; que el Señor que los hace tantas mercedes no los dejará despeñar. Fíanse ellos mismos de Dios, que esto les aprovecha la verdad que conocen de la fe, ¿y no los fiaremos nosotros, sino que queremos medirlos por nuestra medida conforme a nuestros bajos ánimos? No así, sino que, si no alcanzamos sus grandes efectos y determinaciones, porque sin experiencia se pueden mal entender, humillémonos y no los condenemos; que, con parecer que miramos su provecho, nos le quitamos a nosotros y perdemos esta ocasión que el Señor pone para humillarnos y para que entendamos lo que nos falta, y cuán más desasidas y llegadas a Dios deben estar estas almas que las nuestras, pues tanto Su Majestad se llega a ellas.
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casa senza rendita, come chi non bada più alla sua vita in favore di chi la ama. Lasciano tutto, non badano più alla propria volontà, e nemmeno pensano che potrebbero essere infelici in tanta clausura e ristrettezza: tutte insieme si offrono in sacrificio a Dio. 11. Quanto sono contenta di riconoscerle migliori di me e quanto dovrei vergognarmi dinanzi a Dio! Quel che Sua Maestà non ha ottenuto con me in tanti e tanti anni da che ho cominciato a praticare l’orazione e a ricevere le sue grazie, loro lo raggiungono in tre mesi, se non in tre giorni, ricevendo molte meno grazie, ma ben ricompensate da Sua Maestà. Sono ben contente di aver fatto quel che hanno fatto per Lui. 12. Per questo vorrei ricordare per noi che da molti anni abbiamo compiuto la professione o da molti pratichiamo l’orazione, di non tormentare chi in pochi anni ci ha superato facendoli tornare indietro perché vadano al nostro passo. Neppure possiamo far volare come polli coloro che grazie ai favori di Dio possono volare come aquile. Ma poniamo gli occhi su Sua Maestà e se li vediamo con la giusta umiltà, allenteremo loro le redini. Il Signore, che concede loro tali grazie, non li farà sprofondare. Si fidino di Dio, saldi nelle verità di fede. E noi non ci fideremo di loro, e le vorremo misurare con la nostra misura conformemente alle nostre debolezze? Così non va bene. Se non raggiungiamo i loro medesimi traguardi e decisioni, perché per mancanza di esperienza possiamo mal interpretarli, umiliamoci, e non condanniamoli. Altrimenti, se all’apparenza cerchiamo il loro profitto, allontaniamo il nostro e perdiamo questa occasione che il Signore ci concede per renderci umili e per conoscere cosa ci manca. Queste anime devono davvero essere più distaccate e più unite a Dio di noi; per questo Sua Maestà si unisce tanto a loro.
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13. No entiendo otra cosa ni la querría entender, sino que oración de poco tiempo que hace efectos muy grandes, que luego se entienden (que es imposible que los haya, para dejarlo todo sólo por contentar a Dios, sin gran fuerza de amor), yo la querría más que la de muchos años, que nunca acabó de determinarse más al postrero que al primero a hacer cosa que sea nada por Dios, salvo si unas cositas menudas como sal, que no tienen peso ni tomo – que parece un pájaro se las llevara en el pico –, no tenemos por gran efecto y mortificación; que de algunas cosas hacemos caso, que hacemos por el Señor, que es lástima las entendamos, aunque se hiciesen muchas. Yo soy ésta, y olvidaré las mercedes a cada paso. No digo yo que no las tendrá Su Majestad en mucho, según es bueno; mas querría yo no hacer caso de ellas, ni ver que las hago, pues no son nada. Mas perdonadme, Señor mío, y no me culpéis, que con algo me tengo de consolar, pues no os sirvo en nada, que si en cosas grandes os sirviera, no hiciera caso de las nonadas. ¡Bienaventuradas las personas que os sirven con obras grandes! Si con haberlas yo envidia y desearlo se me toma en cuenta, no quedaría muy atrás en contentaros; mas no valgo nada, Señor mío. Ponedme Vos el valor, pues tanto me amáis. 14. Acaecióme un día de estos que con traer un Breve de Roma para no poder tener renta este monasterio, se acabó del todo, que paréceme ha costado algún trabajo. Estando consolada de verlo así concluido y pensando los que había tenido y alabando al Señor que en algo se había querido servir de mí, comencé a pensar las cosas que había pasado. Y es así que en cada una de las que parecía eran algo, que yo había hecho, hallaba tantas faltas e imperfecciones, y a veces poco ánimo, y muchas poca fe; porque hasta ahora, que todo lo veo cumplido cuanto el Señor me dijo de esta casa se había de hacer, nunca determinadamente lo acababa de creer, ni tampoco lo podía dudar. No sé cómo era esto. Es que
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13. Io, questo, lo comprendo proprio così: un’orazione praticata da poco tempo dai frutti assai elevati. Questi si riconoscono perché sarebbero impossibili senza un amore forte che permette di lasciare tutto per dedicarsi interamente a Dio. Personalmente la preferisco a quella che dura da molti anni, ma che mai, né all’inizio né alla fine, porta a compiere qualcosa solo per Dio, tranne cose piccole come granelli di sale, senza frutti e mortificazione, senza peso e volume, che un passero potrebbe portarsi via col becco. Che poca cosa è vantarsi di alcune di queste cosette, anche fossero molte, che facciamo per il Signore. Io mi comporto così e in ogni momento mi dimentico delle grazie ricevute. Non dico che Sua Maestà, poiché è buono, non le riterrà importanti. Ma io vorrei non vantarmene e quasi neppure accorgermi di compierle perché non sono proprio nulla. Ma perdonatemi, mio Signore, e non fatemene una colpa. Non servendovi in nulla, devo pur consolarmi con qualcosa; se vi servissi in qualcosa di grande non farei caso alle nullità. Beate le persone che vi servono con grandi opere! Se l’invidia e il desiderio che ne provo valessero qualcosa, non resterei certo indietro nel servirvi. Ma, Signore mio, non valgo proprio nulla. Per il grande bene che mi volete, donatemi Voi di che valere. 14. Un giorno di questi, giunse da Roma il Breve con l’autorizzazione a vivere in questo convento senza rendite. Il problema di risolse definitivamente, e con non poca fatica. Contenta di vedere tutto concluso, ricordando i patimenti, lodando il Signore che in qualcosa aveva voluto servirsi di me, cominciai a ripensare quanto era accaduto. In qualsiasi cosa potevo aver fatto io con merito, trovavo tante mancanze e imperfezioni, poco coraggio e molta poca fede. Sino a oggi, vedendo compiuto tutto quel che il Signore mi diceva sarebbe stato, mai vi avevo creduto fino in fondo pur mai dubitandone. Non so come potesse acca-
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muchas veces, por una parte me parecía imposible, por otra no lo podía dudar, digo creer que no se había de hacer. En fin, hallé lo bueno haberlo el Señor hecho todo de su parte, y lo malo yo; y así dejé de pensar en ello, y no querría se me acordase por no tropezar con tantas faltas mías. Bendito sea El, que de todas saca bien, cuando es servido, amén. 15. Pues digo que es peligroso ir tasando los años que se han tenido de oración, que aunque haya humildad, parece puede quedar un no sé qué de parecer se merece algo por lo servido. No digo yo que no lo merecen y les será bien pagado; mas cualquier espiritual que le parezca que por muchos años que haya tenido oración merece estos regalos de espíritu, tengo yo por cierto que no subirá a la cumbre de él. ¿No es harto que haya merecido le tenga Dios de su mano para no le hacer las ofensas que antes que tuviese oración le hacía, sino que le ponga pleito por sus dineros, como dicen? No me parece profunda humildad. Ya puede ser lo sea; mas yo por atrevimiento lo tengo; pues yo, con tener poca humildad, no me parece jamás he osado. Ya puede ser que, como nunca he servido, no he pedido; por ventura si lo hubiera hecho, quisiera más que todos me lo pagara el Señor. 16. No digo yo que no va creciendo un alma y que no se lo dará Dios, si la oración ha sido humilde; mas que se olviden estos años, que es todo asco cuanto podemos hacer, en comparación de una gota de sangre de las que el Señor por nosotros derramó. Y si con servir más quedamos más deudores, ¿qué es esto que pedimos, pues si pagamos un maravedí de la deuda, nos tornan a dar mil ducados? Que, por amor de Dios, dejemos estos juicios, que son suyos. Estas comparaciones siempre son malas, aun en cosas de acá; pues ¿qué
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dere. Molte volte, se da una parte mi pareva impossibile, dall’altra non potevo dubitarne, cioè non avevo dubbi che si sarebbe compiuto il disegno. In fine, ho constatato che il buono l’aveva fatto il Signore, il cattivo io. Così non ci pensai più, e non vorrei ricordarmene per non tornare a inciampare in tanti miei difetti. Sia benedetto Lui, che, se vuole, sa trarre il bene anche dal male, amen. 15. Secondo me è dunque pericoloso contare gli anni trascorsi nella pratica dell’orazione mentale, perché, anche se umili, può sempre apparire un non so che di merito per quanto fatto. Non dico che chi merita non sarà ben ricompensato; ma se una qualsiasi persona di vita interiore pensa di meritare doni spirituali per i molti anni trascorsi in preghiera, sono certa che mai raggiungerà le vette della santità. Non è già molto che abbia meritato d’essere sostenuto da Dio per non tornare a cadere nelle offese che Gli recava prima di dedicarsi all’orazione, o vuole forse contare uno a uno, come si dice, i soldi ricevuti? Non è certo questa profonda umiltà. Può essere che lo sia, ma mi parrebbe un grosso sbaglio. Io, malgrado la mia poca umiltà, non sono mai giunta a tanto. Può anche essere che, non avendo mai servito, non abbia mai chiesto ricompensa. Se avessi magari servito in qualcosa, vorrei essere ricompensata dal Signore più di tutti. 16. Non dico che se un’anima cresce non sarà ricompensata da Dio, se la sua orazione è accompagnata da umiltà. Ma dimentichiamo questi anni: è davvero disprezzabile quanto possiamo fare in paragone al potere di una sola goccia del sangue sparso dal Signore per noi. Se più lo serviamo, più Gli siamo debitori, cosa stiamo a chiedere, se per una monetina che paghiamo ne chiediamo mille e più in cambio? Per amore di Dio, lasciamo a Lui questi calcoli. Se questi paragoni sono sempre negativi, anche
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será en lo que sólo Dios sabe? Y lo mostró bien Su Majestad cuando pagó tanto a los postreros como a los primeros. 17. Es en tantas veces las que he escrito estas tres hojas y en tantos días – porque he tenido y tengo, como he dicho, poco lugar –, que se me había olvidado lo que comencé a decir, que era esta visión: Vime estando en oración en un gran campo a solas. En rededor de mí mucha gente de diferentes maneras que me tenían rodeada. Todas me parece tenían armas en las manos para ofenderme: unas, lanzas; otras, espadas; otras, dagas y otras, estoques muy largos. En fin, yo no podía salir por ninguna parte sin que me pusiese a peligro de muerte, y sola, sin persona que hallase de mi parte. Estando mi espíritu en esta aflicción, que no sabía qué me hacer, alcé los ojos al cielo, y vi a Cristo, no en el cielo, sino bien alto de mí en el aire, que tendía la mano hacia mí, y desde allí me favorecía de manera que yo no temía toda la otra gente, ni ellos, aunque querían, me podían hacer daño. 18. Parece sin fruto esta visión, y hame hecho grandísimo provecho, porque se me dio a entender lo que significaba. Y poco después me vi casi en aquella batería y conocí ser aquella visión un retrato del mundo, que cuanto hay en él parece tiene armas para ofender a la triste alma. Dejemos los que no sirven mucho al Señor, y honras y haciendas y deleites y otras cosas semejantes, que está claro que, cuando no se cata, se ve enredada, al menos procuran todas estas cosas enredar; mas amigos, parientes y, lo que más me espanta, personas muy buenas, de todo me vi después tan apretada, pensando ellos que hacían bien, que yo no sabía cómo me defender ni qué hacer. 19. ¡Oh, válgame Dios! si dijese de las maneras y diferen-
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nelle cose terrene, cosa sarà mai nelle cose che solo Dio conosce? Ce lo ha ben mostrato Sua Maestà nella parabola in cui pagò gli ultimi quanto i primi. 17. Ho scritto questi tre fogli in tanti giorni e dovendo ricominciare da capo ogni volta (perché ho poco tempo per farlo), mi sono dimenticata di cosa stavo parlando, cioè di questa visione. Mentre ero raccolta in orazione, mi vidi sola in una ampia pianura. Vicino a me c’era tanta gente di tutti i tipi che mi attorniava. Tutti mi sembrava che avessero armi in mano per colpirmi: lance, spade, daghe, lunghi bastoni. Non potevo fuggire da nessuna parte senza incappare in pericolo di morte, ed ero completamente sola, senza alcuno che mi aiutasse. Con lo spirito afflitto e non sapendo cosa fare, alzai gli occhi al cielo, e vidi Cristo, non in cielo, ma sospeso in aria sopra di me, che mi tendeva la mano, e così mi proteggeva tanto da non farmi più temere quella gentaglia, né loro, volendolo, potevano più toccarmi. 18. Questa visione, che sembra inutile, mi fu invece di gran profitto perché ne compresi il significato. Poco dopo, infatti, mi ritrovai quasi in un simile frangente e riconobbi nella visione un ritratto del mondo, dove tutto sembra essere armato per ferire la povera anima. Non mi riferisco a coloro che non desiderano servire Dio, né agli onori, agli affari, ai piaceri o ad altre cose simili, che, chiaramente, quando l’anima si distrae, ne resta avvinta, o per lo meno ne subisce la seduzione. Ma parlo piuttosto di amici, parenti, e, ciò che più mi stupisce, anche di persone apparentemente molto buone. Da tutti questi mi vidi assalita, mentre loro pensavano di farmi del bene, e non sapevo come difendermi, né cosa fare. 19. Oh, mio Dio! Se raccontassi quali e quante fatiche
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cias de trabajos que en este tiempo tuve, aun después de lo que atrás queda dicho, ¡cómo sería harto aviso para del todo aborrecerlo todo! Fue la mayor persecución – me parece – de las que he pasado. Digo que me vi a veces de todas partes tan apretada, que sólo hallaba remedio en alzar los ojos al cielo y llamar a Dios. Acordábame bien de lo que había visto en esta visión. E hízome harto gran provecho para no confiar mucho de nadie, porque no le hay que sea estable sino Dios. Siempre en estos trabajos grandes me enviaba el Señor, como me lo mostró, una persona de su parte que me diese la mano, como me lo había mostrado en esta visión, sin ir asida a nada más de a contentar al Señor; que ha sido para sustentar esa poquita de virtud que yo tenía en desearos servir. ¡Seáis bendito por siempre! 20. Estando una vez muy inquieta y alborotada, sin poder recogerme, y en batalla y contienda, yéndoseme el pensamiento a cosas que no eran perfectas – aún no me parece estaba con el desasimiento que suelo –, como me vi así tan ruin, tenía miedo si las mercedes que el Señor me había hecho eran ilusiones. Estaba, en fin, con una oscuridad grande de alma. Estando con esta pena, comenzóme a hablar el Señor y díjome que no me fatigase, que en verme así entendería la miseria que era, si El se apartaba de mí, y que no había seguridad mientras vivíamos en esta carne. Dióseme a entender cuán bien empleada es esta guerra y contienda por tal premio, y parecióme tenía lástima el Señor de los que vivimos en el mundo. Mas que no pensase yo me tenía olvidada, que jamás me dejaría, mas que era menester hiciese yo lo que es en mí. Esto me dijo el Señor con una piedad y regalo, y con otras palabras en que me hizo harta merced, que no hay para qué decirlas. 21. Estas me dice Su Majestad muchas veces, mostrándome gran amor: Ya eres mía y Yo soy tuyo.
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ho dovuto sopportare, anche dopo quanto ho detto, sarebbe sufficiente per aborrire tutto! Mi pare che quella fu la maggiore persecuzione che io abbia sofferto. Mi sentivo tanto circondata che solo potevo alzare gli occhi al cielo e invocare Dio. Mi ricordavo bene la visione. Mi aiutò molto a non molto fidarmi di nessuno, perché nessuno è stabile se non Dio solo. In questi grandi patimenti il Signore mi inviava sempre una persona che mi desse la mano, come era accaduto nella visione, non cercando io altro che accontentare Lui. E quell’aiuto sosteneva la mia poca virtù che si manifestava nel desiderio di servirlo. Siate per sempre benedetto! 20. Mentre un giorno mi ritrovavo inquieta e turbata, senza possibilità di raccogliermi, battagliando interiormente, mentre il mio pensiero fuggiva a cose che perfette non erano, senza il distacco in cui sono solita vivere, scorgendomi tanto rovinosa, temevo che le grazie che il Signore mi aveva concesso fossero un’illusione. La mia anima, insomma, era immersa nell’oscurità. Costretta in tali angustie, il Signore cominciò a parlarmi e mi disse di non contristarmi; vedendomi così avrei capito quanto misera sarei se Lui mi lasciasse, e che non v’è certezza fintanto che viviamo in questa carne. Mi diede a intendere quanto vale questa battaglia e contesa per un premio tanto grande; mi parve che il Signore sentisse quasi pena per noi che viviamo in questo mondo. Aggiunse che non dovevo pensare di essere abbandonata da Lui, che non mi avrebbe mai lasciato, ma che era necessario che io facessi quanto è nelle mie possibilità. Il Signore mi disse queste cose con misericordia e affetto. Con altre parole, che non è necessario riportare, mi concesse un’ulteriore grazia. 21. Sua Maestà mi ripete molte volte, con grande affetto: Tu sei mia, e io sono tuo.
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Las que yo siempre tengo costumbre de decir, y a mi parecer las digo con verdad, son: ¿Qué se me da, Señor, a mí de mí, sino de Vos? Son para mí estas palabras y regalos tan grandísima confusión, cuando me acuerdo la que soy, que como he dicho creo otras veces y ahora lo digo algunas a mi confesor, más ánimo me parece es menester para recibir estas mercedes, que para pasar grandísimos trabajos. Cuando pasa, estoy casi olvidada de mis obras, sino un representárseme que soy ruin, sin discurso de entendimiento, que también me parece a veces sobrenatural. 22. Viénenme algunas veces unas ansias de comulgar tan grandes, que no sé si se podría encarecer. Acaecióme una mañana que llovía tanto, que no parece hacía para salir de casa. Estando yo fuera de ella, yo estaba ya tan fuera de mí con aquel deseo, que aunque me pusieran lanzas a los pechos, me parece entrara por ellas, cuánto más agua. Como llegué a la iglesia, diome un arrobamiento grande: parecióme vi abrir los cielos, no una entrada como otras veces he visto. Representóseme el trono que dije a vuestra merced he visto otras veces, y otro encima de él, adonde por una noticia que no sé decir, aunque no lo vi, entendí estar la Divinidad. Parecíame sostenerle unos animales; a mí me parece he oído una figura de estos animales; pensé si eran los evangelistas. Mas cómo estaba el trono, ni qué estaba en él, no lo vi, sino muy gran multitud de ángeles. Pareciéronme sin comparación con muy mayor hermosura que los que en el cielo he visto. He pensado si son serafines o querubines, porque son muy diferentes en la gloria, que parecía tener inflamamiento: es grande la diferencia, como he dicho. Y la gloria que entonces en mí sentí no se puede escribir ni aun decir, ni la podrá pensar quien no hubiere pasado por esto. Entendí estar allí todo junto lo que se puede desear, y no vi nada.
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Mentre io sono solita dire, e lo dico sinceramente: Cosa mi importa, Signore, di me stessa, se solo di Voi mi importa? Quando mi ricordo di chi sono davvero, quelle parole e consolazioni mi mandano in confusione, come mi pare di aver già detto e come dico anche al mio confessore, e mi pare sia necessario più coraggio per ricevere tali grazie che per sopportare grandi tormenti. Quando accade, mi dimentico delle mie azioni, e vedo solo la mia miseria, senza intervento dell’intelletto, per cui talvolta si tratta davvero di un fatto soprannaturale. 22. Altre volte sono colta da un desiderio così vivo di ricevere la comunione, che non so se possa esservene di maggiore. Mi accadde, per esempio, una mattina che pioveva tanto da non poter uscire di casa. Io mi trovavo fuori, ed ero già tanto preda di quel desiderio, che se mi avessero puntato lance al cuore, vi sarei passata in mezzo; figuriamoci qualche goccia d’acqua. Entrata in chiesa, subii un grande rapimento: vidi come aprirsi i cieli, ma non un ingresso, come ho visto altre volte. Mi si mostrò il trono che dissi a vostra grazia avevo veduto altre volte, e un altro sopra quello, ove compresi, senza udirne parole, trovarsi la Divinità. Pareva essere sostenuto da alcuni animali, e avendone conosciuto la figura, pensai si trattasse dei quattro evangelisti. Non vidi né come era fatto il trono, chi vi fosse seduto, ma vidi una gran moltitudine di angeli, molto più belli di quelli che avevo veduto in cielo. Pensai se fossero serafini o cherubini, perché la loro gloria è assai differente, sembrandomi come di fuoco. C’è una grande diversità, come ho detto. La gloria che allora avvertii in me non si può scrivere né raccontare, né potrà mai pensarla se non chi l’ha sperimentata. Compresi essere lì presente quanto vi sia di desiderabile, e non vidi nulla. Mi disse, non so chi, che lì potevo solo capire di non poter capire, e pensare che tutto è niente al
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Dijéronme, y no sé quién, que lo que allí podía hacer era entender que no podía entender nada, y mirar lo nonada que era todo en comparación de aquello. Es así que se afrentaba después mi alma de ver que pueda parar en ninguna cosa criada, cuánto más aficionarse a ella, porque todo me parecía un hormiguero. 23. Comulgué y estuve en la misa, que no sé cómo pude estar. Parecióme había sido muy breve espacio. Espantéme cuando dio el reloj y vi que eran dos horas las que había estado en aquel arrobamiento y gloria. Espantábame después, cómo en llegando a este fuego, que parece viene de arriba, de verdadero amor de Dios (porque aunque más lo quiera y procure y me deshaga por ello, si no es cuando Su Majestad quiere, como he dicho otras veces, no soy parte para tener una centella de él), parece que consume el hombre viejo de faltas y tibieza y miseria; y a manera de como hace el ave fénix – según he leído – y de la misma ceniza, después que se quema, sale otra, así queda hecha otra el alma después con diferentes deseos y fortaleza grande. No parece es la que antes, sino que comienza con nueva puridad el camino del Señor. Suplicando yo a Su Majestad fuese así, y que de nuevo comenzase a servirle, me dijo: Buena comparación has hecho; mira no se te olvide para procurar mejorarte siempre. 24. Estando una vez con la misma duda que poco ha dije, si eran estas visiones de Dios, me apareció el Señor y me dijo con rigor: ¡Oh hijos de los hombres! ¿Hasta cuándo seréis duros de corazón? Que una cosa examinase bien en mí: si del todo estaba dada por suya, o no; que si lo estaba y lo era, que creyese no me dejaría perder. Yo me fatigué mucho de aquella exclamación. Con gran ternura y regalo me tornó a decir que no me fatigase, que ya sabía que por mí no faltaría de ponerme a todo lo que fuese
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suo confronto. Sicché la mia anima si vergognava al solo pensiero di poter legarmi a qualcuna delle cose create, e magari ad essa affezionarmi, perché tutto mi sembrava nient’altro che un formicaio. 23. Ricevetti la comunione, assistetti alla Messa, e non so come feci. Il tempo trascorso mi parve brevissimo. Mi stupii quando suonò l’orologio e mi accorsi che avevo trascorso due ore in preda a quel rapimento e gloria. Mi stupii anche di come, toccando questo fuoco del vero amore di Dio, che sembra venire dall’alto (pur tanto desiderandolo, cercandolo, e consumandomi per averlo, se non lo permette Sua Maestà, non potrei farne mia neppure la più piccola parte), pare purificare l’uomo vecchio dalle mancanze, tiepidezze e miserie. Come l’araba fenice, ho letto, dopo essere bruciata rinasce dalle sue ceneri, così è trasformata l’anima e si ritrova con differenti desideri e gran coraggio. Non sembra più quella di prima, e ricomincia con nuova purezza il cammino del Signore. Mentre supplicavo Sua Maestà di concedere anche a me una simile metamorfosi e ricominciassi a servirlo, mi disse: Hai fatto un bel paragone; non dimenticarlo per cercare di migliorarti sempre. 24. Un’altra volta, immersa nel dubbio di cui ho parlato se le visioni fossero da Dio o no, mi apparve il Signore e mi disse con rigore: Oh figli degli uomini! Fino a quando sarete duri di cuore? Mi disse poi di esaminarmi bene su una cosa: se mi ero davvero donata a Lui del tutto o no. Se lo ero, come lo ero, mi convincessi che non mi avrebbe mai lasciato. Patii molto per quella esclamazione. Con gran tenerezza e bontà, allora, tornò a dirmi che non mi preoccupassi, perché già sapeva che mai mi sarei tirata indietro in quel che fosse suo servizio e che si sarebbe compiuto ogni mio
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su servicio; que se haría todo lo que yo quería (y así se hizo lo que entonces le suplicaba); que mirase el amor que se iba aumentando en mí cada día para amarle, que en esto vería no ser demonio; que no pensase que consentía Dios tuviese tanta parte el demonio en las almas de sus siervos y que te pudiese dar la claridad de entendimiento y quietud que tienes. Diome a entender que habiéndome dicho tantas personas, y tales, que era Dios, que haría mal en no creerlo. 25. Estando una vez rezando el salmo de Quicumque vult, se me dio a entender la manera cómo era un solo Dios y tres Personas tan claro, que yo me espanté y consolé mucho. Hízome grandísimo provecho para conocer más la grandeza de Dios y sus maravillas, y para cuando pienso o se trata de la Santísima Trinidad, parece entiendo cómo puede ser, y esme mucho contento. 26. Un día de la Asunción de la Reina de los Angeles y Señora nuestra, me quiso el Señor hacer esta merced, que en un arrobamiento se me representó su subida al cielo, y la alegría y solemnidad con que fue recibida y el lugar adonde está. Decir cómo fue esto, yo no sabría. Fue grandísima la gloria que mi espíritu tuvo de ver tanta gloria. Quedé con grandes efectos, y aprovechóme para desear más pasar grandes trabajos, y quedóme gran deseo de servir a esta Señora, pues tanto mereció. 27. Estando en un Colegio de la Compañía de Jesús, y estando comulgando los hermanos de aquella casa, vi un palio muy rico sobre sus cabezas. Esto vi dos veces. Cuando otras personas comulgaban, no lo veía.
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desiderio (e davvero si compì quanto andavo supplicando). Mi disse di osservare come il mio amore per lui andasse crescendo di giorno in giorno e che in questo non poteva esserci il demonio. Dovevo altresì esser certa che il Signore non permetterebbe mai che il demonio abbia tanto spazio nelle anime di chi lo serve e che mai il demonio potrebbe dare chiarezza di intelletto e pace, quale io avevo. Mi fece anche capire che avendomi rassicurato molte persone, e quali persone, che si trattava di cose di Dio, avrei fatto male a non crederci. 25. Mentre un altro giorno stavo recitando il salmo Quicumque vult, mi fu concesso di comprendere in modo così chiaro come possa essere un solo Dio in tre Persone, che rimasi molto stupita e consolata. Mi fu di grande profitto per conoscere di più la grandezza di Dio e le sue meraviglie. Quando penso o si parla della Santissima Trinità, mi sembra capirne qualche cosa, e ne sono proprio contenta. 26. Il giorno dell’Assunzione della Regina degli Angeli e nostra Signora, il Signore volle concedermi la grazia, in rapimento, di vedere la sua assunzione in cielo, e la gioia e solennità con cui fu accolta, nonché il luogo da lei occupato. Non saprei spiegarmi come questo sia accaduto. Fu davvero immensa la gioia del mio spirito nel vedere tanta gloria. Ne rimasi con tanti frutti, e fui presa dal desiderio di patire altre fatiche, e di servire una tale Signora, che tanto ha meritato. 27. Mentre un altro giorno mi trovavo in un Collegio della Compagnia di Gesù, mentre i fratelli di quella casa stavano ricevendo la comunione, vidi un palio molto ricco sulle loro teste. Questo lo vidi due volte. Se a ricevere la comunione erano altre persone, non lo vedevo.
Capítulo 40 Prosigue en la misma materia de decir las grandes mercedes que el Señor la ha hecho. – De algunas se puede tomar harto buena doctrina, que éste ha sido, según ha dicho, su principal intento, después de obedecer: poner las que son para provecho de las almas. – Con este capítulo se acaba el discurso de su vida que escribió. – Sea para gloria del Señor, amén. 1. Estando una vez en oración, era tanto el deleite que en mí sentía, que, como indigna de tal bien, comencé a pensar en cómo merecía mejor estar en el lugar que yo había visto estar para mí en el infierno, que, como he dicho, nunca olvido de la manera que allí me vi. Comenzóse con esta consideración a inflamar más mi alma, y vínome un arrebatamiento de espíritu de suerte que yo no lo sé decir. Parecióme estar metido y lleno de aquella majestad que he entendido otras veces. En esta majestad se me dio a entender una verdad, que es cumplimiento de todas las verdades. No sé yo decir cómo, porque no vi nada. Dijéronme, sin ver quién, mas bien entendí ser la misma Verdad: No es poco esto que hago por ti, que una de las cosas es en que mucho me debes. Porque todo el daño que viene al mundo es no conocer las verdades de la Escritura con clara verdad. No faltará una tilde de ella. A mí me pareció que siempre yo había creído esto, y que todos los fieles lo creían. Díjome: ¡Ay, hija, qué pocos me aman de verdad! que si me amasen, no les encubriría Yo mis secretos. ¿Sabes qué es amarme con verdad? Entender que todo es mentira lo que no es agradable a mí. Con claridad verás esto que ahora no entiendes, en lo que aprovecha a tu alma.
Capitolo quarantesimo Prosegue nel racconto delle grandi grazie che Dio le ha fatto – Da qualcuna si può cavare molta buona dottrina, giacché scopo principale di questo scritto, come già si disse, oltre a quello di obbedire a chi l’ha comandato, è di narrare quelle grazie che possono giovare alle anime – Con questo capitolo chiude il racconto della sua vita, tutto a gloria di Dio! – Amen 1. Mentre ero raccolta in preghiera, un giorno fu tale il diletto che avvertii in me che, ritenendomene completamente indegna, cominciai a pensare quanto avrei più giustamente meritato quel luogo che avevo visto per me preparato all’inferno. Come ho detto, non dimenticherò mai cosa era là preparato per me. La mia anima, con questa considerazione, cominciò a infiammarsi sempre più, e subii un rapimento tale da non poter descriverlo. Mi parve che la mia anima si colmasse e permeasse di quella maestà che avevo percepito altre volte. Immersa in tale maestà, compresi la verità che è compimento di tutte le verità. Non saprei come spiegarmi perché non vidi nulla. Mi furono dette queste parole, senza che io potessi capire chi parlava, ma compresi che si trattava della Verità in persona: Non è poca cosa quel che faccio per te; ma è una di quelle per cui tu mi sei più debitrice. Infatti, tutto il male consiste nel non conoscere le verità della Scrittura nella chiara verità. Ma di questa non verrà meno un accento. Mi sembrava di averlo sempre sinceramente creduto così e che così credessero tutti i fedeli. Ma mi disse ancora: Ahimè, figlia, quanto sono pochi coloro che mi amano davvero! Se mi amassero non nasconderei loro i miei segreti. Sai cosa vuol dire amarmi davvero? Comprendere che tutto ciò che non mi è gradito è menzogna. Vedrai con chiarezza ciò che ora non capisci dai profitti che saprà trarne la tua anima.
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2. Y así lo he visto, sea el Señor alabado, que después acá tanta vanidad y mentira me parece lo que yo no veo va guiado al servicio de Dios, que no lo sabría yo decir como lo entiendo, y la lástima que me hacen los que veo con la oscuridad que están en esta verdad, y con esto otras ganancias que aquí diré y muchas no sabré decir. Díjome aquí el Señor una particular palabra de grandísimo favor. Yo no sé cómo esto fue, porque no vi nada; mas quedé de una suerte que tampoco sé decir, con grandísima fortaleza, y muy de veras para cumplir con todas mis fuerzas la más pequeña parte de la Escritura divina. Paréceme que ninguna cosa se me pondría delante que no pasase por esto. 3. Quedóme una verdad de esta divina Verdad que se me representó, sin saber cómo ni qué, esculpida, que me hace tener un nuevo acatamiento a Dios, porque da noticia de su majestad y poder, de una manera que no se puede decir. Sé entender que es una gran cosa. Quedóme muy gran gana de no hablar sino cosas muy verdaderas, que vayan adelante de lo que acá se trata en el mundo, y así comencé a tener pena de vivir en él. Dejóme con gran ternura y regalo y humildad. Paréceme que, sin entender cómo, me dio el Señor aquí mucho. No me quedó ninguna sospecha de que era ilusión. No vi nada, mas entendí el gran bien que hay en no hacer caso de cosas que no sea para llegarnos más a Dios, y así entendí qué cosa es andar un alma en verdad delante de la misma Verdad. Esto que entendí, es darme el Señor a entender que es la misma Verdad. 4. Todo lo que he dicho entendí hablándome algunas veces, y otras sin hablarme, con más claridad algunas cosas que las que por palabra se me decían. Entendí grandísimas verdades sobre esta Verdad, más que si muchos letrados me lo hubieran enseñado. Paréceme que en ninguna manera me
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2. Così è stato, ne sia lodato il Signore! Dopo questo episodio, quel che non vedo indirizzato alla gloria di Dio mi sembra vacuità e menzogna; non saprei neppure come spiegarmi. Grande è la pena che provo per chi ignora questa verità. Ne trassi anche altri vantaggi che ora descriverò e altri ancora che non so spiegare. Il Signore mi disse una particolare parola di grandissimo favore. Non so come accadde, perché non vidi nulla, ma rimasi in uno stato indescrivibile: con grande forza, pronta a compiere con tutte le mie forze la più piccola parte della divina Scrittura. Mi sentii capace di compiere qualsiasi cosa mi fosse richiesta. 3. Una verità di questa divina Verità mi rimase, non saprei dire come, scolpita nel cuore tanto da conferirmi un nuovo modo di rapportarmi con Dio, perché la notizia della sua maestà e potere mi giunsero in modo indescrivibile. So che è una gran cosa. Rimase in me la voglia di non parlare d’altro se non di cose vere, che superano le realtà di cui parliamo nel mondo e cominciai a soffrire il vivere questa vita. Rimasero poi in me una grande tenerezza, consolazione e umiltà. Mi sembra che, senza sapere come, il Signore mi abbia concesso in questo caso davvero tanto. Non sospettai che si trattasse di un’illusione. Non vidi nulla, ma ben compresi il gran bene che si trova nel disprezzare le cose che non ci avvicinano di più a Dio. Fu così che compresi cosa voglia dire cosa significhi per un’anima camminare nella verità alla presenza della Verità medesima. In sintesi, il Signore mi fece capire che Lui è la Verità. 4. Tutto quello che ho detto l’ho udito in diverse locuzioni; e se talvolta mi erano comunicate senza rumore di parole, le intesi con maggior chiarezza ancora. Compresi altissime verità sulla Verità, più che se me le avessero spiegate molti uomini dotti. Nessuno avrebbe potuto impri-
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pudiera imprimir así, ni tan claramente se me diera a entender la vanidad de este mundo. Esta verdad que digo se me dio a entender, es en sí misma verdad, y es sin principio ni fin, y todas las demás verdades dependen de esta verdad, como todos los demás amores de este amor, y todas las demás grandezas de esta grandeza, aunque esto va dicho oscuro para la claridad con que a mí el Señor quiso se me diese a entender. ¡Y cómo se parece el poder de esta Majestad, pues en tan breve tiempo deja tan gran ganancia y tales cosas imprimidas en el alma! ¡Oh Grandeza y Majestad mía! ¿Qué hacéis, Señor mío todopoderoso? ¡Mirad a quién hacéis tan soberanas mercedes! ¿No os acordáis que ha sido esta alma un abismo de mentiras y piélago de vanidades y todo por mi culpa, que con haberme Vos dado natural de aborrecer el mentir, yo misma me hice tratar en muchas cosas mentira? ¿Cómo se sufre, Dios mío, cómo se compadece tan gran favor y merced, a quien tan mal os lo ha merecido? 5. Estando una vez en las Horas con todas, de presto se recogió mi alma, y parecióme ser como un espejo claro toda, sin haber espaldas ni lados ni alto ni bajo que no estuviese toda clara, y en el centro de ella se me representó Cristo nuestro Señor, como le suelo ver. Parecíame en todas las partes de mi alma le veía claro como en un espejo, y también este espejo – yo no sé decir cómo – se esculpía todo en el mismo Señor por una comunicación que yo no sabré decir, muy amorosa. Sé que me fue esta visión de gran provecho, cada vez que se me acuerda, en especial cuando acabo de comulgar. Dióseme a entender que estar un alma en pecado mortal es cubrirse este espejo de gran niebla y quedar muy negro, y así no se puede representar ni ver este Señor, aunque esté siempre presente dándonos el ser. Y que los herejes es como
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mermele in tal modo, né si è mai data a me comprendere così chiaramente la vacuità del mondo. La verità che mi si è svelata, è in se stessa verità, senza principio e senza fine; tutte le altre verità dipendono da questa verità, come tutti gli altri amori da questo amore, tutte le altre grandezze da questa grandezza; ma nella mia spiegazione tutto resta oscuro rispetto alla chiarezza con cui il Signore volle manifestarmelo. Come si evidenzia il potere di questa Maestà che in così breve tempo lascia impresse nell’anima un guadagno tanto grande e tali sublimità! Oh Grandezza e Maestà mia! Cosa fate, Signore mio onnipotente? Guardate a chi concedete tali sovrane grazie! Non vi ricordate che quest’anima è stata un abisso di menzogna e un oceano sconfinato di vanità, e tutto per colpa mia? Come ho potuto, avendomi voi reso naturalmente avversa alle menzogne, rendere me stessa menzogna? Com’è possibile, Dio mio, come si può concedere una grazia tanto grande a chi ha fatto tanto per non meritarla? 5. Mentre una volta stavo recitando le Ore con le altre consorelle, la mia anima si raccolse all’improvviso, e sembrò trasformarsi in uno specchio completamente ripulito, da non riconoscersene sopra, sotto o lati. Nel suo centro apparve Cristo Signore, così come sono solita vederlo. In ogni parte della mia anima lo vedevo chiaro come in uno specchio. E anche questo specchio, non saprei dire come, si rifletteva tutto nel Signore in una comunicazione indescrivibile e amorosa. So che questa visione mi fu di grande vantaggio, come ogni qualvolta me ne ricordo, specialmente dopo aver ricevuto la comunione. Intesi che quando un’anima è in peccato mortale, lo specchio si ricopre di nebbia, diviene scuro, e non può rappresentarsi né vedersi il Signore, pur essendo Egli sempre presente nel donarci l’essere. Negli
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si el espejo fuese quebrado, que es muy peor que oscurecido. Es muy diferente el cómo se ve, a decirse, porque se puede mal dar a entender. Mas hame hecho mucho provecho y gran lástima de las veces que con mis culpas oscurecí mi alma para no ver este Señor. 6. Paréceme provechosa esta visión para personas de recogimiento, para enseñarse a considerar al Señor en lo muy interior de su alma, que es consideración que más se apega, y muy más fructuosa que fuera de sí – como otras veces he dicho – y en algunos libros de oración está escrito, adónde se ha de buscar a Dios. En especial lo dice el glorioso san Agustín, que ni en las plazas, ni en los contentos ni por ninguna parte que le buscaba, le hallaba como dentro de sí. Y esto es muy claro ser mejor. Y no es menester ir al cielo, ni más lejos que a nosotros mismos, porque es cansar el espíritu y distraer el alma y no con tanto fruto. 7. Una cosa quiero avisar aquí, porque si alguno la tuviere; que acaece en gran arrobamiento que, pasado aquel rato que el alma está en unión (que del todo tiene absortas las potencias, y esto dura poco, como he dicho), quedarse el alma recogida y aun en lo exterior no poder tornar en sí, mas quedan las dos potencias, memoria y entendimiento, casi con frenesí, muy desatinadas. Esto digo que acaece alguna vez, en especial a los principios. Pienso si procede de que no puede sufrir nuestra flaqueza natural tanta fuerza de espíritu, y enflaquece la imaginación. Tendría por bueno que se forzasen a dejar por entonces la oración y la cobrasen en otro tiempo aquel que pierden, que no sea junto, porque podrá venir a mucho mal. Y de esto hay experiencia y de cuán acertado es mirar lo que puede nuestra salud.
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eretici è come se lo specchio fosse spezzato; il che è assai peggio che semplicemente oscurato. È molto importante, in questi casi, la differenza tra vedere e spiegare tali fenomeni perché possono essere esposti malamente. Io ne profittai molto e provai dolore per quelle volte che con i peccati oscurai la mia anima e la privai della vista del Signore. 6. Questo genere di visioni mi sembra profittevole per persone che desiderano vivere raccolte, perché insegna a trovare il Signore nel più profondo della loro anima. Fatto più pregnante e assai più fruttuoso che uscire da se stessi, come ho detto altrove. In alcuni libri che parlano di orazione, è ben scritto dove bisogna cercare Dio. In particolare ne parla il glorioso sant’Agostino. Egli dice che, dopo averlo cercato nelle piazze e nei divertimenti, finalmente lo ha trovato in se stesso. Questa è la via maestra. Non bisogna andarsene in cielo, né più in là di noi stessi; così facendo lo spirito si stanca, l’anima si distrae, ma inutilmente. 7. Volevo dire una cosa che potrebbe tornare utile a chi la sperimentasse. Questa accade durante un grande rapimento, quando, trascorso il tempo dell’unione (di per sé molto breve, le potenze tutte assorte), l’anima resta assorta, senza poter rientrare in sé; e le due potenze, memoria e intelletto, restano come frenetiche, ma fuori di sé. Ciò accade alcune volte, specie agli inizi del cammino. Penso che accada perché la nostra debole natura non riesce a sopportare tanta forza di spirito e l’immaginazione si indebolisce. Mi pare cosa buona che chi sperimenti questo tralasci momentaneamente l’orazione, rimandandola ad altro momento, perché tornarvi immediatamente provocherebbe un danno maggiore. Ne abbiamo fatto esperienza, ed è sempre utile capire i limiti della nostra salute.
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8. En todo es menester experiencia y maestro, porque, llegada el alma a estos términos, muchas cosas se ofrecerán que es menester con quién tratarlo. Y si buscado no le hallare, el Señor no le faltará, pues no me ha faltado a mí, siendo la que soy. Porque creo hay pocos que hayan llegado a la experiencia de tantas cosas; y si no la hay, es por demás dar remedio sin inquietar y afligir. Mas esto también tomará el Señor en cuenta, y por esto es mejor tratarlo (como ya he dicho otras veces y aun todo lo que ahora digo, sino que no se me acuerda bien y veo importa mucho), en especial si son mujeres, con su confesor, y que sea tal; y hay muchas más que hombres a quien el Señor hace estas mercedes, y esto oí al santo fray Pedro de Alcántara (y también lo he visto yo), que decía aprovechaban mucho más en este camino que hombres, y daba de ello excelentes razones, que no hay para qué las decir aquí, todas en favor de las mujeres. 9. Estando una vez en oración, se me representó muy en breve (sin ver cosa formada, mas fue una representación con toda claridad), cómo se ven en Dios todas las cosas y cómo las tiene todas en Sí. Saber escribir esto, yo no lo sé, mas quedó muy imprimido en mi alma, y es una de las grandes mercedes que el Señor me ha hecho y de las que más me han hecho confundir y avergonzar, acordándome de los pecados que he hecho. Creo, si el Señor fuera servido viera esto en otro tiempo y si lo viesen los que le ofenden, que no tendrían corazón ni atrevimiento para hacerlo. Parecióme, ya digo sin poder afirmarme en que vi nada, mas algo se debe ver, pues yo podré poner esta comparación, sino que es por modo tan sutil y delicado, que el entendimiento no lo debe alcanzar, o yo no me sé entender en estas visiones, que no parecen imaginarias, y en algunas algo de esto debe haber; sino que, como son
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8. In tutto è necessario avere esperienza e un maestro, perché, giunta l’anima a tale grado, saranno molte le cose di cui dovrà parlare con qualcuno. Se non trovasse nessuno, il Signore non le verrà meno: non è venuto meno a me che sono quella che sono. Penso siano pochi a raggiungere l’esperienza di queste cose. Se proprio non l’hanno avuta, è compito di altri fornire i rimedi senza inquietare o affliggere. Il Signore ne terrà conto, ma è comunque meglio parlarne, specie se si tratta di donne, con il proprio confessore e che sia di qualità (come ho già detto molte volte, e se ora torno a ripetermi è perché non me ne ricordo ed è una cosa assai importante). Sono più donne che uomini a ricevere queste grazie dal Signore. L’ho udito dire, e ne sono convinta, dal santo fra’ Pedro d’Alcantara: era convinto che di questo cammino profittano molto più le donne che gli uomini. Ne dava eccellenti ragioni, di cui non è necessario parlare, tutte a favore delle donne. 9. Un giorno, raccolta in preghiera, mi apparve d’un baleno (senza vederne la forma, ma sì una chiara rappresentazione) come tutte le cose si vedano in Dio e come Lui le contenga tutte in Sé. Sapere scrivere di questo? No, non ne sono capace. Ma rimase impresso nella mia anima; è una delle grandi grazie che il Signore mi ha concesso e che più mi fanno confondere e vergognare, ricordandomi dei miei peccati. Penso, se al Signore fosse piaciuto mostrarmi queste cose in altri momenti e se le vedessero quanti lo offendono, non avrebbero cuore e coraggio per perseverare nel male. Mi sembra, ma non posso affermare di non aver visto nulla; e qualcosa si deve pur vedere perché ho potuto porre il seguente paragone. Forse perché si tratta di visioni così sottili e delicate, da essere irraggiungibili all’intelletto, o forse perché io non mi ci raccapezzo, non sembrano immaginarie, ma altre sì, devono pur esserlo. Il fatto è che,
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en arrobamiento, las potencias no lo saben después formar como allí el Señor se lo representa y quiere que lo gocen. 10. Digamos ser la Divinidad como un muy claro diamante, muy mayor que todo el mundo, o espejo, a manera de lo que dije del alma en estotra visión, salvo que es por tan más subida manera, que yo no lo sabré encarecer; y que todo lo que hacemos se ve en ese diamante, siendo de manera que él encierra todo en sí, porque no hay nada que salga fuera de esta grandeza. Cosa espantosa me fue en tan breve espacio ver tantas cosas juntas aquí en este claro diamante, y lastimosísima, cada vez que se me acuerda, ver que cosas tan feas se representaban en aquella limpieza de claridad, como eran mis pecados. Y es así que, cuando se me acuerda, yo no sé cómo lo puedo llevar, y así quedé entonces tan avergonzada, que no sabía, me parece, adónde me meter. ¡Oh, quién pudiese dar a entender esto a los que muy deshonestos y feos pecados hacen, para que se acuerden que no son ocultos, y que con razón los siente Dios, pues tan presentes a la Majestad pasan, y tan desacatadamente nos habemos delante de El! Vi cuán bien se merece el infierno por una sola culpa mortal, porque no se puede entender cuán gravísima cosa es hacerla delante de tan gran Majestad, y qué tan fuera de quien El es son cosas semejantes. Y así se ve más su misericordia, pues entendiendo nosotros todo esto, nos sufre. 11. Hame hecho considerar si una cosa como ésta así deja espantada el alma, ¿qué será el día del juicio cuando esta Majestad claramente se nos mostrará, y veremos las ofensas que hemos hecho? ¡Oh, válgame Dios, qué ceguera es ésta
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dato che avvengono durante uno stato di rapimento, le potenze non sanno descrivere come il Signore si rappresenti loro e vuole che ne godano. 10. La Divinità può essere paragonata a un luminoso diamante, molto più grande dell’intero universo, o forse anche a uno specchio come quello di cui ho parlato in riferimento all’anima nella precedente visione; tranne che qui è tanto elevata la modalità da non poter aggiungervi nulla. Tutte le nostre azioni si riflettono in questo diamante; esso raccoglie in sé ogni cosa, perché nulla può uscire fuori da una siffatta grandezza. Fu spaventoso vedere in un così breve arco di tempo tante cose congiunte nel diamante; ed è cosa deplorevole, ogni volta che me ne ricordo, vedere in quel chiarissimo chiarore cose tanto disprezzabili come i miei peccati. Sicché, ogni volta che me ne ricordo, non so come posso sopportarlo, e ne rimasi tanto vergognata da non sapere dove nascondermi. Oh, chi potrebbe spiegare questo a chi commette brutti e deplorevoli peccati, perché ricordino che non sono nascosti, e che realmente Dio ne riceve offesa, perché passano davanti agli occhi di Sua Maestà, tanto sprezziamo d’essere alla Sua presenza! Ben compresi che si merita l’inferno per un solo peccato mortale, perché non possiamo capire quanto sia grave commetterne dinanzi a una Maestà sì grande, e che al di fuori di quel che Lui è accadono cose simili. In questo risalta ancora di più la sua misericordia, perché ci sopporta, pur sapendo che noi siamo a conoscenza di tutto ciò. 11. Mi è poi sorta la considerazione che, se una cosa di tal fatta lascia spaventata l’anima, cosa avverrà nel giorno del giudizio, quando questa Maestà ci si mostrerà chiaramente, e vedremo le offese che gli abbiamo arrecato. Oh, mio Dio, quanto sono stata cieca! Molte volte mi sono
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que yo he traído! Muchas veces me he espantado en esto que he escrito. Y no se espante vuestra merced sino cómo vivo viendo estas cosas y mirándome a mí. ¡Sea bendito por siempre quien tanto me ha sufrido! 12. Estando una vez en oración con mucho recogimiento y suavidad y quietud, parecíame estar rodeada de ángeles y muy cerca de Dios. Comencé a suplicar a Su Majestad por la Iglesia. Dióseme a entender el gran provecho que había de hacer una Orden en los tiempos postreros, y con la fortaleza que los de ella han de sustentar la fe. 13. Estando una vez rezando cerca del Santísimo Sacramento, aparecióme un santo cuya Orden ha estado algo caída. Tenía en las manos un libro grande. Abrióle y díjome que leyese una letras que eran grandes y muy legibles y decían así: En los tiempos advenideros florecerá esta Orden; habrá muchos mártires. 14. Otra vez, estando en Maitines en el coro, se me representaron y pusieron delante seis o siete – me parece serían – de esta Orden, con espadas en las manos. Pienso que se da en esto a entender han de defender la fe. Porque otra vez, estando en oración, se arrebató mi espíritu: parecióme estar en un gran campo, adonde se combatían muchos, y éstos de esta Orden peleaban con gran hervor. Tenían los rostros hermosos y muy encendidos, y echaban muchos en el suelo vencidos, otros mataban. Parecíame esta batalla contra los herejes. 15. A este glorioso Santo he visto algunas veces, y me ha dicho algunas cosas y agradecídome la oración que hago por su Orden y prometido de encomendarme al Señor. No seña-
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spaventata di quanto sto ora scrivendo. Vostra grazia non si stupisca d’altro se non di come possa sopravvivere vedendo tali cose e guardando me stessa. Sia benedetto per sempre Chi tanto mi ha sopportato! 12. Mentre un’altra volta ero profondamente, soavemente e serenamente raccolta in preghiera, mi parve di essere circondata da angeli e di essere molto vicino a Dio. Cominciai a supplicare Sua Maestà per il bene della Chiesa. Mi si fece comprendere il gran bene che un Ordine avrebbe arrecato negli ultimi tempi, e la forza con cui i suoi membri avrebbero sostenuto la fede. 13. Una volta, pregando vicino al Santissimo Sacramento, mi apparve un santo il cui Ordine aveva subito una caduta d’arresto. Aveva nelle mani un grande libro. Lo aprì e mi disse di leggere alcune parole grandi e ben leggibili che dicevano così: Nei tempi a venire questo Ordine tornerà a fiorire e avrà molti martiri. 14. Un’altra volta, mentre in coro pregavamo il Mattutino, apparvero e mi si misero dinanzi sei o forse sette di quell’Ordine, con in mano delle spade. Penso significhi che devono difendere la fede. Un’altra volta, infatti, mentre ero raccolta in orazione, il mio spirito subì un rapimento: mi parve di trovarmi in una ampia pianura dove molti combattevano. I religiosi di quell’Ordine lottavano con grande fervore. Avevano bellissimi volti, infiammati, lasciavano molti a terra, sconfitti, mentre altri li ammazzavano. Mi parve che questa battaglia fosse contro gli eretici. 15. Questo glorioso Santo mi apparve diverse volte, mi ha detto alcune cose e mi ha ringraziato per la mia preghiera in favore del suo Ordine; ha promesso di raccomandarmi al Signore. Non dico il nome di questi Ordini
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lo las Ordenes (si el Señor es servido se sepa, las declarará), porque no se agravien otras. Mas cada Orden había de procurar, o cada uno de ellas por sí, que por sus medios hiciese el Señor tan dichosa su Orden que, en tan gran necesidad como ahora tiene la Iglesia, le sirviesen. ¡Dichosas vidas que en esto se acabaren! 16. Rogóme una persona una vez que suplicase a Dios le diese a entender si sería servicio suyo tomar un obispado. Díjome el Señor, acabando de comulgar: Cuando entendiere con toda verdad y claridad que el verdadero señorío es no poseer nada, entonces le podrá tomar; dando a entender que ha de estar muy fuera de desearlo ni quererlo quien hubiere de tener prelacías, o al menos de procurarlas. 17. Estas mercedes y otras muchas ha hecho el Señor y hace muy continuo a esta pecadora, que me parece no hay para qué las decir; pues por lo dicho se puede entender mi alma, y el espíritu que me ha dado el Señor. Sea bendito por siempre, que tanto cuidado ha tenido de mí. 18. Díjome una vez, consolándome, que no me fatigase (esto con mucho amor), que en esta vida no podíamos estar siempre en un ser; que unas veces tendría hervor y otras estaría sin él; unas con desasosiegos y otras con quietud y tentaciones, mas que esperase en El y no temiese. 19. Estaba un día pensando si era asimiento darme contento estar con las personas que trato mi alma y tenerlos amor, y a los que yo veo muy siervos de Dios, que me consolaba con ellos. Me dijo que si un enfermo que estaba en pe-
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(se il Signore vuole che se ne riveli il nome, lo farò), perché altri non ne abbiano a male. Ogni Ordine dovrebbe cercare, o ogni membro per il suo, che per suo mezzo il Signore lo faccia risplendere perché siano a Lui graditi, in tempi così dolorosi per la Chiesa. Belle le vite che si consumeranno in questo! 16. Una volta, una persona mi chiese di supplicare Dio perché gli facesse comprendere se era sua volontà accettare un vescovado. Mi disse il Signore, dopo che ricevetti la comunione: Quando comprenderà con ogni verità e chiarezza che il vero potere consiste nel non possedere nulla, allora potrà accettarlo. Facendo comprendere che chi avesse da possedere una qualche prelatura, deve essere assai lontano dal desiderarla o volerla, o, per lo meno, dal trafficare per averla. 17. Queste e molte altre grazie, il Signore ha di continuo concesso a questa peccatrice, e non mi pare vi sia ragione per raccontarne altre. Da quanto ho detto, è già sufficiente a far comprendere la mia anima e lo spirito a me donato dal Signore. Sia per sempre benedetto, chi tanta cura di me ha avuto. 18. Una volta, per consolarmi, mi disse con molto amore di non stancarmi, perché in questa vita non possiamo essere sempre nel medesimo stato d’animo. Un giorno sono fervorosa, il giorno dopo non lo sono più. Un giorno sono arida, il giorno dopo tranquilla ma in preda a tentazioni: mi disse quindi di sperare in Lui e di non avere paura. 19. Un giorno, mentre pensando se da parte mia potevo cercare consolazioni nelle persone con cui mi confido, affezionarmi a loro o a chi vedo servire efficacemente Dio, mi rispose così. Se un malato in pericolo di morte si accor-
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ligro de muerte le parece le da salud un médico, que no era virtud dejárselo de agradecer y no le amar; que qué hubiera hecho si no fuera por estas personas; que la conversación de los buenos no dañaba, mas que siempre fuesen mis palabras pesadas y santas, y que no los dejase de tratar, que antes sería provecho que daño. Consolóme mucho esto, porque algunas veces, pareciéndome asimiento, quería del todo no tratarlos. Siempre en todas las cosas me aconsejaba este Señor, hasta decirme cómo me había de haber con los flacos y con algunas personas. Jamás se descuida de mí. 20. Algunas veces estoy fatigada de verme para tan poco en su servicio y de ver que por fuerza he de ocupar el tiempo en cuerpo tan flaco y ruin como el mío más de lo que yo querría. Estaba una vez en oración y vino la hora de ir a dormir, y yo estaba con hartos dolores y había de tener el vómito ordinario. Como me vi tan atada de mí y el espíritu por otra parte queriendo tiempo para sí, vime tan fatigada, que comencé a llorar mucho y a afligirme. Esto no es sola una vez, sino – como digo – muchas, que me parece me daba un enojo contra mí misma, que en forma por entonces me aborrezco. Mas lo continuo es entender de mí que no me tengo aborrecida, ni falto a lo que veo me es necesario. Y plega al Señor que no tome muchas más de lo que es menester, que sí debo hacer. Esta que digo, estando en esta pena, me apareció el Señor y regaló mucho, y me dijo que hiciese yo estas cosas por amor de El y lo pasase, que era menester ahora mi vida. Y así me parece que nunca me vi en pena después que estoy determinada a servir con todas mis fuerzas a este Señor y consolador mío, que, aunque me dejaba un poco padecer, no me consolaba de manera que no hago nada en desear trabajos.
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ge che un medico lo va guarendo, non è virtuoso non ringraziarlo e non amarlo. Che cosa avrei fatto io se non fosse stato per quelle persone? La conversazione con i buoni non è cattiva. Ma, aggiunse, che le mie parole fossero sempre ponderate e sante e continuassi a confidarmi con loro, perché ne avrei avuto più profitto che danno. Mi consolò molto, perché talvolta, sembrandomi attaccamento, avrei voluto troncare con loro. Il Signore mi consigliava in tutto, fino a dirmi come comportarmi con i deboli e con alcune persone. Non si dimentica mai di me. 20. Talvolta mi dispiace vedermi così poco efficace nel suo servizio e vedere che per forza devo occupare il tempo in un corpo tanto debole e rovinoso come il mio, più che in altre cose, come preferirei. Un giorno, ero raccolta in preghiera e venne il momento di andare a dormire; pativo per grandi dolori e vomitavo, come sempre, prima di coricarmi. Scorgendomi tanto vittima di me stessa, mentre lo spirito chiedeva tempo per sé, ne soffrii tanto che cominciai a piangere a dirotto e a lamentarmi. Questo non mi è accaduto una sola volta, ma molte volte, come ho già detto. Mi pareva di andare in collera contro me stessa, giungendo quasi ad aborrirmi. Ma in realtà non mi disprezzo mai e cerco che mai mi manchi quel che reputo per me necessario. Voglia il Signore che non mi procuri più del necessario, come dovrei comportarmi. Quella volta, afflitta, mi apparve il Signore, mi consolò molto, e mi disse di seguire e sopportare le cure per amor suo, perché la mia vita Gli era necessaria. Così mi sembra di non aver più sofferto pena dal giorno in cui mi sono decisa a servire con tutte le mie forze questo Signore e Consolatore mio. Pur facendomi soffrire un poco, in realtà mi consolava di modo che poco valeva il mio desiderio di soffrire.
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Y así ahora no me parece hay para qué vivir sino para esto, y lo que más de voluntad pido a Dios. Dígole algunas veces con toda ella: «Señor, o morir o padecer; no os pido otra cosa para mí». Dame consuelo oír el reloj, porque me parece me allego un poquito más para ver a Dios de que veo ser pasada aquella hora de la vida. 21. Otras veces estoy de manera, que ni siento vivir ni me parece he gana de morir, sino con una tibieza y oscuridad en todo, como he dicho que tengo muchas veces, de grandes trabajos, y con haber querido el Señor se sepan en público estas mercedes que Su Majestad me hace, como me lo dijo algunos años ha, que lo habían de ser, que me fatigué yo harto, y hasta ahora no he pasado poco, como vuestra merced sabe, porque cada uno lo toma como le parece; consuelo me ha sido no ser por mi culpa. Porque en no lo decir sino a mis confesores o a personas que sabía de ellos lo sabían, he tenido gran aviso y extremo; y no por humildad, sino porque, como he dicho, aun a los mismos confesores me daba pena decirlo. Ahora ya, gloria a Dios, aunque mucho me murmuran, y con buen celo, y otros temen tratar conmigo y aun confesarme, y otros me dicen hartas cosas, como entiendo que por este medio ha querido el Señor remediar muchas almas (porque lo he visto claro, y me acuerdo de lo mucho que por una sola pasara el Señor), muy poco se me da de todo. No sé si es parte para esto haberme Su Majestad metido en este rinconcito tan encerrado, y adonde ya, como cosa muerta, pensé no hubiera más memoria de mí. Mas no ha sido tanto como yo quisiera, que forzado he de hablar algunas personas. Mas, como no estoy adonde me vean, parece ya fue el Señor servido echarme a un puerto, que espero en Su Majestad será seguro, [22] por estar ya fuera de mundo
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Ora non mi sembra di dover vivere solo per questo, ed è quel che chiedo a Dio con tutta la mia volontà. Con tutta l’anima, alcune volte gli ho detto: «Signore, o morire o soffrire; non Vi chiedo altro per me». Mi consola udire il suono dell’orologio, perché vedo che almeno, trascorsa quell’ora in più di vita, mi sono avvicinata almeno un pochino al momento della contemplazione di Dio. 21. Altre volte mi trovo in uno stato tale da non provare la pesantezza di vivere e né ho voglia di morire, ma avverto una tiepidezza e oscurità globali, come quando mi trovo immersa nelle fatiche. Avendo il Signore voluto che fossero conosciute le grazie resemi da Sua Maestà medesima, come mi disse alcuni anni fa, ne soffrii molto, e sino a oggi ho patito molto, come vostra grazia ben sa, perché ognuno ne pensa quel che vuole. Mi ha consolato il fatto che ciò non accada per colpa mia. Sono stata molto attenta, infatti, a parlarne solo con i miei confessori o a persone che per loro tramite ne erano giunte a conoscenza. E non per umiltà, ma perché, come ho detto, mi dava pena anche solo parlarne con i confessori. Ormai, sia gloria a Dio, non mi preoccupo più di niente: mormorino pure e con impegno, altri temano di parlare con me o solo a confessarmi, dicano cattiverie sul mio conto; mi sono accorta che il Signore ha voluto in questo modo salvare molte anime (ho visto chiaramente e ricordo quanto il Signore sarebbe disposto a patire anche per una sola anima). Forse si deve proprio a questo l’avermi Sua Maestà posto in questo angolino così nascosto, dove, come cosa morta, pensavo nessuno si sarebbe più ricordato di me. Ma non è stato come desideravo. Anche qui mi trovo a dover parlare con alcune persone. Trovandomi però dove non possono vedermi, mi sembra sia piaciuto al Signore condurmi a un porto che, spero in Sua Maestà, sarà sicuro.
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y entre poca y santa compañía. Miro como desde lo alto, y dáseme ya bien poco de que digan, ni se sepa. En más tendría se aprovechase un tantito un alma, que todo lo que de mí se puede decir. Que después que estoy aquí, ha sido el Señor servido que todos mis deseos paren en esto; y hame dado una manera de sueño en la vida, que casi siempre me parece estoy soñando lo que veo; ni contento ni pena, que sea mucha, no la veo en mí. Si alguna me dan algunas cosas, pasa con tanta brevedad, que yo me maravillo, y deja el sentimiento como una cosa que soñó. Y esto es entera verdad, que aunque después yo quiera holgarme de aquel contento o pesarme de aquella pena, no es en mi mano, sino como lo sería a una persona discreta tener pena o gloria de un sueño que soñó. Porque ya mi alma la despertó el Señor de aquello que, por no estar yo mortificada ni muerta a las cosas del mundo, me había hecho sentimiento, y no quiere Su Majestad que se torne a cegar. 23. De esta manera vivo ahora, señor y padre mío. Suplique vuestra merced a Dios, o me lleve consigo, o me dé cómo le sirva. Plega a Su Majestad esto que aquí va escrito haga a vuestra merced algún provecho, que, por el poco lugar, ha sido con trabajo; mas dichoso sería el trabajo, si he acertado a decir algo que sola una vez se alabe por ello el Señor, que con esto me daría por pagada, aunque vuestra merced luego lo queme. 24. No querría fuese sin que lo viesen las tres personas que vuestra merced sabe, pues son y han sido confesores míos. Porque, si va mal, es bien pierdan la buena opinión
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22. Sono fuori dal mondo e in poca e santa compagnia. Vedo ogni cosa come dall’alto, e non mi importa di quel che dicono o si sappia di me. Più di tutto quel che si possa dire di me, mi interesserebbe maggiormente che giovasse a una sola anima. Da quando sono qui pare sia piaciuto al Signore concentrare in questo ogni desiderio. La vita mi sembra tutta un sogno, e tutto quel che vedo mi sembra un sogno. Non avverto gioia e non vedo in me alcuna pena, per grande che sia. Se alcune cose mi fanno provare ancora questi sentire, è con tale brevità che io medesima ne resto stupita, e anche il sentimento provato rimane così, come un sogno. È vero quel che dico, tanto che se volessi rallegrarmi di quella gioia o lamentarmi di quella pena, non ne sarei capace, così come sarebbe impossibile per una persona normale provare pena o gioia per un sogno fatto. Il Signore ha infatti voluto risvegliare la mia anima nei confronti di quelle cose che mi avevano fatto soffrire vivamente perché non ero né mortificata né tantomeno morta alle cose del mondo. Sua Maestà non vuole che io torni all’antico accecamento. 23. Così io vivo attualmente, mio padre e signore. Vostra grazia supplichi Dio perché mi chiami a Sé o mi dia modo di servirlo. Voglia Sua Maestà, che quanto ho scritto sia di qualche utilità a vostra grazia. Per il poco tempo che avevo, è stato un lavoro faticoso. Ma sarebbe una fatica lieta, se per le mie parole anche una sola volta se ne lodi il Signore; con questo mi riterrei ben pagata, anche se vostra grazia lo bruciasse poi nel fuoco. 24. Vorrei comunque che fosse letto dalle tre persone che lei sa, perché sono e sono stati miei confessori. Se lo scritto è cattivo, infatti, è bene perdano la buona opinione
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que tienen de mí; si va bien, son buenos y letrados, sé que verán de dónde viene y alabarán a quien lo ha dicho por mí. Su Majestad tenga siempre a vuestra merced de su mano y le haga tan gran santo, que con su espíritu y luz alumbre esta miserable, poco humilde y muy atrevida, que se ha osado determinar a escribir cosas tan subidas. Plega al Señor no haya en ello errado, teniendo intención y deseo de acertar y obedecer, y que por mí se alabase en algo el Señor, que es lo que ha muchos años que le suplico. Y como me faltan para esto las obras, heme atrevido a concertar esta mi desbaratada vida, aunque no gastando en ello más cuidado ni tiempo de lo que ha sido menester para escribirla, sino poniendo lo que ha pasado por mí con toda la llaneza y verdad que yo he podido. Plega al Señor, pues es poderoso y si quiere puede, quiera que en todo acierte yo a hacer su voluntad, y no permita se pierda esta alma que con tantos artificios y maneras y tantas veces ha sacado Su Majestad del infierno y traído a Sí. Amén.
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che hanno di me; se lo scritto è buono, essendo uomini buoni e dotti, sapranno riconoscerne la fonte e loderanno Colui che ha scritto tramite me. Sua Maestà sorregga sempre vostra grazia con la sua mano, e ne faccia un santo così grande, che il suo spirito e la sua luce rischiarino questa povera donna, poco umile e molto audace, che ha osato spingersi a scrivere cose tanto elevate. Voglia il Signore che non mi sia sbagliata, essendo mio unico desiderio far del bene, obbedire e che grazie alle mie parole si lodasse il Signore, come lo supplico da molti anni. Non avendo opere da offrire a questo scopo, mi sono arrischiata a ordinare il disordine della mia vita, pur non dedicandovi che la cura e il tempo necessari per scrivere e proponendo quel che mi è realmente accaduto con tutta la semplicità e verità che mi sono state possibili. 25. Supplico il Signore, che, essendo potente, se vuole lo può, di concedermi di compiere in tutto il suo volere, e non permetta che vada perduta questa anima che in ogni modo ed artificio Sua Maestà ha frequentemente strappato dall’inferno e tratto a Sé. Amen.
Epílogo
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1. El Espíritu Santo sea siempre con vuestra merced, amén. No sería malo encarecer a vuestra merced este servicio, por obligarle a tener mucho cuidado de encomendarme a nuestro Señor, que según lo que he pasado en verme escrita y traer a la memoria tantas miserias mías, bien podría; aunque con verdad puedo decir que he sentido más en escribir las mercedes que el Señor me ha hecho, que las ofensas que yo a Su Majestad. 2. Yo he hecho lo que vuestra merced me mandó en alargarme, a condición que vuestra merced haga lo que me prometió en romper lo que mal le pareciere. No había acabado de leerlo después de escrito, cuando vuestra merced envía por él. Puede ser vayan algunas cosas mal declaradas y otras puestas dos veces; porque ha sido tan poco el tiempo que he tenido, que no podía tornar a ver lo que escribía. Suplico a vuestra merced lo enmiende y mande trasladar, si se ha de llevar al Padre Maestro Avila, porque podría ser conocer alguien la letra. Yo deseo harto se dé orden en cómo lo vea, pues con ese intento lo comencé a escribir. Porque, como a él le parezca voy por buen camino, quedaré muy consolada, que ya no me queda más para hacer lo que es en mí. En todo haga vuestra merced como le pareciere y ve está obligado a quien así le fía su alma.
Epilogo Lettera di santa Teresa di Gesù probabilmente scritta al padre Garcia de Toledo, principale interlocutore di tutto lo scritto ihs
1. Lo Spirito Santo sia sempre con vostra grazia, amen. Non sarebbe cosa cattiva far comprendere a vostra grazia questo servizio, per obbligarla a ricordarsi di raccomandarmi a nostro Signore, per la fatica svolta nel descrivermi e nel ricordare tante mie miserie. A essere sincera, posso dire di aver sofferto di più nel descrivere le grazie che il Signore mi ha concesso, rispetto alle offese da me arrecate a Sua Maestà. 2. Ho cercato di dilungarmi, come vostra grazia mi ha ordinato, a condizione che vostra grazia medesima compia quanto mi ha promesso: distruggere quanto le parrà sconveniente. Quando vostra grazia lo ha richiesto, non avevo ancora finito di rileggerlo. Può essere che alcune cose siano dette male e altre si ripetano due volte; è stato così breve il tempo a mia disposizione che non potevo rileggere quanto scrivevo. Supplico quindi vostra grazia di volerlo correggere e ricopiare, se deve essere sottoposto alla lettura del Padre Maestro d’Avila, perché può darsi che qualcuno possa riconoscere la mia scrittura. Io desidero davvero che quel Padre lo veda, perché ho cominciato a scriverlo proprio a questo scopo. Se sembrerà a lui che io stia seguendo la via giusta, ne rimarrei molto consolata, non restando da parte mia altro da aggiungere. In ogni cosa, comunque, vostra grazia agisca come meglio crede e si ricordi di essere obbligato a colei che interamente le affida la sua anima.
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la vita
3. La de vuestra merced encomendaré yo toda mi vida a nuestro Señor. Por eso, dese prisa a servir a Su Majestad para hacerme a mí merced, pues verá vuestra merced, por lo que aquí va, cuán bien se emplea en darse todo – como vuestra merced lo ha comenzado – a quien tan sin tasa se nos da. 4. Sea bendito por siempre, que yo espero en su misericordia nos veremos adonde más claramente vuestra merced y yo veamos las grandes que ha hecho con nosotros, y para siempre jamás le alabemos, amén. Acabóse este libro en junio, año de 1562.
epilogo
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3. Per tutta la mia vita raccomanderò a nostro Signore la vita di vostra grazia. Perciò, si affretti a servire Sua Maestà perché mi conceda la sua grazia. Vostra grazia vedrà, in quel che è qui scritto, quale grande bene è darsi del tutto – come vostra grazia ha cominciato a fare – a chi per primo si dona a noi senza misura. 4. Sia per sempre benedetto. Spero, per sua misericordia, che ci vedremo dove più chiaramente vostra grazia e io vedremo insieme i grandi doni a noi concessi, e dove per sempre lo loderemo, amen. Questo libro è stato terminato nel mese di giugno dell’anno 1562.
CAMINO DE PERFECCIÓN
cammino di perfezione
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Introducción
Este libro trata de avisos y consejos que da Teresa de Jesús a las hermanas religiosas e hijas suyas de los monasterios que con el favor de nuestro Señor y de la gloriosa Virgen Madre de Dios, Señora nuestra, ha fundado de la Regla primera de nuestra Señora del Carmen. En especial le dirige a las hermanas del monasterio de San José de Avila, que fue el primero, de donde ella era priora cuando le escribió. En todo lo que en él dijere, me sujeto a lo que tiene la madre Santa Iglesia Romana, y si alguna cosa fuere contraria a esto, es por no lo entender. Y así, a los letrados que lo han de ver, pido, por amor de nuestro Señor, que muy particularmente lo miren y enmienden si alguna falta en esto hubiere, y otras muchas que tendrá en otras cosas. Si algo hubiere bueno, sea para gloria y honor de Dios y servicio de su sacratísima Madre, Patrona y Señora nuestra, cuyo hábito yo tengo, aunque harto indigna de él.
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Introduzione
Questo libro parla di ammonimenti e consigli forniti da Teresa di Gesù alle consorelle e figlie sue dei monasteri che, con il favore di nostro Signore e della gloriosa Vergine Madre di Dio, nostra Signora, ha fondato secondo la Regola primitiva dell’Ordine di nostra Signora del Carmelo. Questo scritto è particolarmente indirizzato alle consorelle del monastero di San Giuseppe d’Avila, il primo a essere fondato, di cui ella era priora al tempo dello scritto. In tutto quel che scriverò, mi sottometto al magistero della madre Santa Chiesa Romana, e se talvolta agissi in modo contrario, sarà per mancanza di comprensione. Chiedo quindi, per amore di nostro Signore, ai teologi che lo leggeranno, di guardarlo attentamente, e correggano gli errori che troveranno in questo o in altri scritti. Se vi troveranno qualcosa di buono, sia a gloria e onore di Dio, e a servizio della sua santissima Madre, nostra Patrona e Signora, il cui abito porto, per indegna che ne sia.
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Prólogo
1. Sabiendo las hermanas de este monasterio de San José cómo tenía licencia del Padre Presentado fray Domingo Bañes, de la Orden del glorioso Santo Domingo, que al presente es mi confesor, para escribir algunas cosas de oración en que parece podré atinar por haber tratado con muchas personas espirituales y santas, me han tanto importunado les diga algo de ella, que me he determinado a las obedecer, viendo que el amor grande que me tienen puede hacer más acepto lo imperfecto y por mal estilo que yo les dijere, que algunos libros que están muy bien escritos de quien sabía lo que escribe. Y confío en sus oraciones que podrá ser por ellas el Señor se sirva acierte a decir algo de lo que al modo y manera de vivir que se lleva en esta casa conviene. Y si fuere mal acertado, el Padre Presentado que lo ha de ver primero, lo remediará o lo quemará, y yo no habré perdido nada en obedecer a estas siervas de Dios, y verán lo que tengo de mí cuando Su Majestad no me ayuda. 2. Pienso poner algunos remedios para algunas tentaciones menudas que pone el demonio, que – por serlo tanto – por ventura no hacen caso de ellas, y otras cosas, como el Señor me diere a entender y se me fueren acordando, que como no sé lo que he de decir, no puedo decirlo con concierto; y creo es lo mejor no le llevar, pues es cosa tan desconcertada hacer yo esto. El Señor ponga en todo lo que hiciere sus manos para que vaya conforme a su santa voluntad, pues son éstos mis deseos siempre, aunque las obras tan faltas como yo soy.
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Prologo
1. Le mie consorelle di questo monastero di San Giuseppe d’Avila, sapendo che il mio attuale confessore, Padre fra’ Domenico Bañes, mi ha concesso licenza per scrivere riguardo l’orazione, argomento sul quale pare potrei dire cose utili, avendone parlato con persone dall’alta spiritualità e sante, mi hanno tanto importunato perché dica loro qualcosa, che mi sono decisa a obbedire loro. L’amore che hanno per me può rendere accettabile ciò che non è perfetto e da me male scritto; vi sono libri molto ben scritti da chi conosceva l’argomento di cui scriveva. Mi affido dunque alle loro preghiere; per queste, forse, il Signore mi permetterà di dire qualcosa sulle modalità di vivere coerentemente in questa casa. Se fosse mal detto, il Padre che deve leggerlo per primo, lo prenderà e lo brucerà. E io non avrò perso nulla ad obbedire a queste serve di Dio, sicché si renderanno conto di quel che direi se Sua Maestà mi facesse mancare il suo aiuto. 2. Vorrei fornire alcuni consigli per superare piccole tentazioni demoniache, che – essendo piccole – sfuggono magari all’attenzione. Parlerò poi d’altro così come il Signore me l’ha dato a comprendere e se me ne ricorderò; non sapendo cosa dire, non potrò parlarne ordinatamente; ed è meglio così: chi’io inizi senza un filo del discorso. Il Signore mi guidi con le sue mani perché io agisca sempre conformemente alla sua volontà. Sono questi i miei desideri di sempre, anche se le opere sono misere come lo sono io.
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3. Sé que no falta el amor y deseo en mí para ayudar en lo que yo pudiere para que las almas de mis hermanas vayan muy adelante en el servicio del Señor. Y este amor, junto con los años y experiencia que tengo de algunos monasterios, podrá ser aproveche para atinar en cosas menudas más que los letrados, que por tener otras ocupaciones más importantes y ser varones fuertes no hacen tanto caso de cosas que en sí no parecen nada, y a cosa tan flaca como somos las mujeres todo nos puede dañar; porque las sutilezas del demonio son muchas para las muy encerradas, que ven son menester armas nuevas para dañar. Yo, como ruin, heme sabido mal defender, y así querría escarmentasen mis hermanas en mí. No diré cosa que en mí, o por verla en otras, no la tenga por experiencia. 4. Pocos días ha me mandaron escribiese cierta relación de mi vida, adonde también traté algunas cosas de oración. Podrá ser no quiera mi confesor le veáis, y por esto pondré aquí alguna cosa de lo que allí va dicho y otras que también me parecerán necesarias. El Señor lo ponga por su mano, como le he suplicado, y lo ordene para su mayor gloria, amén.
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3. So che in me non manca l’amore e il desiderio per fare ciò che posso perché le anime delle mie consorelle avanzino rapidamente nel servizio al Signore. Questo amore, unitamente all’età e all’esperienza sorbita in alcuni monasteri, tornerà utile per descrivere alcune piccole cose meglio dei teologi; questi, avendo occupazioni più importanti, ed essendo uomini valenti, non prestano molta attenzione a cose che di per sé appaiono un nulla; ma a persone deboli come noi donne, tutto può essere causa di dannazione. Sono infatti molte le sottigliezze che il demonio ordisce contro chi è assai ritirato; vede, il demonio, come siano necessarie nuove armi per dannare. Io, maldestra quale sono, mi sono difesa malamente, e così volevo che le consorelle imparassero a mie spese. Non parlerò di cose di cui non abbia fatto, in me o in altri, esperienza. 4. Pochi giorni fa mi ordinarono di scrivere una certa cosa sulla mia vita, dove ho descritto anche alcune cose riguardanti l’orazione. Può essere che il mio confessore non voglia che le leggiate; per questo scriverò qui alcune cose di cui ho già parlato nell’altro libro e altre ancora che mi sembrano necessarie. Il Signore, come gli ho chiesto, scriva di sua mano, e ordini tutto a sua maggiore gloria, amen.
Capítulo 1 De la causa que me movió a hacer con tanta estrechura este monasterio.
1. Al principio que se comenzó este monasterio a fundar (por las causas que en el libro tengo escrito están dichas, con algunas grandezas del Señor, en que dio a entender se había mucho de servir en esta casa), no era mi intención hubiera tanta aspereza en lo exterior ni que fuese sin renta, antes quisiera hubiera posibilidad para que no faltara nada. En fin, como flaca y ruin; aunque algunos buenos intentos llevaba más que mi regalo. 2. En este tiempo vinieron a mi noticia los daños de Francia y el estrago que habían hecho estos luteranos y cuánto iba en crecimiento esta desventurada secta. Dime gran fatiga, y como si yo pudiera algo o fuera algo, lloraba con el Señor y le suplicaba remediase tanto mal. Parecíame que mil vidas pusiera yo para remedio de un alma de las muchas que allí se perdían. Y como me vi mujer y ruin e imposibilitada de aprovechar en lo que yo quisiera en el ser servicio del Señor, y toda mi ansia era, y aún es, que pues tiene tantos enemigos y tan pocos amigos, que ésos fuesen buenos, determiné a hacer eso poquito que era en mí, que es seguir los consejos evangélicos con toda la perfección que yo pudiese y procurar que estas poquitas que están aquí hiciesen lo mismo, confiada en la gran bondad de Dios, que nunca falta de ayudar a quien por él se determina a dejarlo todo; y que siendo tales cuales yo las pintaba en mis deseos, entre sus virtudes no tendrían fuerza mis faltas, y podría yo contentar en algo al Señor, y que todas ocupadas en oración por los que son defendedores de la Iglesia y predicadores y letrados que la defienden, ayudásemos en lo que pudiésemos a este Señor mío,
Capitolo primo La ragione che mi spinse a costituire questo monastero con tanto rigore.
1. Agli inizi della fondazione di questo monastero (per le ragioni descritte nel libro citato, con alcune munificenze del Signore, per cui si comprese come lo si sarebbe molto servito in questa casa), non era mia intenzione ci fosse tanto rigore esterno, né che fosse senza rendita, anzi volevo far sì che nulla venisse a mancare. Per debolezza e imperfezione, anche se talune mie intenzioni superavano la ricerca di consolazioni. 2. In questo periodo giunsi a conoscenza dei danni subiti dalla Francia, della strage compiuta dai luterani, e di quanto stesse sviluppandosi questa sventurata setta. Patii molto, e, come se io potessi o fossi qualcosa, ne piangevo col Signore e gli chiedevo di porre rimedio a tanto male. Avrei dato mille vite per la salvezza di una delle anime che vi si perdevano. Vedendomi donna, misera, impossibilitata ad ottenere qual che avrei desiderato in servizio del Signore, anelando, allora come oggi, avendo tanti nemici e pochi amici, a che questi fossero santi, mi decisi a fare quel poco che dipendeva da me: seguire i consigli evangelici con il maggior impegno di cui fossi capace e far sì che le poche consorelle qui presenti facessero lo stesso, fidando nella bontà di Dio, che mai manca di aiutare chi per lui si decide a lasciare tutto. Essendo le consorelle tali e quali le dipingevo nei miei desideri, i miei difetti nulla avrebbero potuto tra le loro virtù, e avrei potuto accontentare in qualcosa il Signore. Tutte occupate nella preghiera per i difensori della Chiesa, per i suoi predicatori e teologi, avremmo aiutato questo mio Signore, tanto perseguitato
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que tan apretado le traen a los que ha hecho tanto bien, que parece le querrían tornar ahora ala cruz estos traidores y que no tuviese adonde reclinar la cabeza. 3. ¡Oh Redentor mío, que no puede mi corazón llegar aquí sin fatigarse mucho! ¿Qué es esto ahora de los cristianos? ¿Siempre han de ser los que más os deben los que os fatiguen? ¿A los que mejores obras hacéis, a los que escogéis para vuestros amigos, entre los que andáis y os comunicáis por los sacramentos? ¿No están hartos de los tormentos que por ellos habéis pasado? 4. Por cierto, Señor mío, no hace nada quien ahora se aparta del mundo. Pues a Vos os tienen tan poco ley, ¿qué esperamos nosotros? ¿Por ventura merecemos nosotros mejor nos la tengan? ¿por ventura hémosles hecho mejores obras para que nos guarden amistad? ¿qué es esto? ¿qué esperamos yo los que por la bondad del Señor estamos sin aquella roña pestilencial, que ya aquéllos son del demonio? Buen castigo han ganado por sus manos y bien han granjeado con sus deleites fuego eterno. ¡Allá se lo hayan!, aunque no me deja de quebrar el corazón ver tantas almas como se pierden. Mas del mal no tanto: querría no ver perder más cada día. 5. ¡Oh hermanas mías en Cristo! ayudadme a suplicar esto al Señor, que para eso os juntó aquí; éste es vuestro llamamiento, éstos han de ser vuestros negocios, éstos han de ser vuestros deseos, aquí vuestras lágrimas, éstas vuestras peticiones; no, hermanas mías, por negocios del mundo; que yo me río y aun me congojo de las cosas que aquí nos vienen a encargar supliquemos a Dios, de pedir a Su Majestad rentas y dineros, y algunas personas que querría yo suplicasen a Dios los repisasen todos. Ellos buena intención tienen y, en fin, se hace por ver su devoción, aunque tengo para mí
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da chi è stato da lui grandemente beneficato. Sembra che questi traditori vogliano tornare a crocifiggerlo senza lasciargli dove reclinare il capo. 3. Oh, mio Redentore, il mio cuore non può resistere a tanto! Che cosa ne è oggi dei cristiani? Deve sempre essere chi è più debitore vostro a perseguitarvi maggiormente? Coloro cui elargite maggiori doni, chi avete scelto come vostri amici, coloro in mezzo ai quali voi vi dirigete per comunicarvi attraverso i sacramenti? Non bastano le sofferenze che avete patito per loro? 4. Certamente, mio Signore, non compie nulla di eroico chi oggi si allontana dal mondo. Se a Voi si mostrano tanto infedeli, cosa ci aspettiamo noi? Pretendiamo forse che ci trattino meglio? Forse gli abbiamo trattati meglio di come voi li avete trattati perché ci donino amicizia? Cosa aspettiamo noi che per bontà di Dio siamo esenti di quella rogna pestilenziale già nelle mani del demonio? Si sono cercate il castigo con le loro mani, e meritano, per i loro piaceri, il fuoco eterno. Peggio per loro! Però non smette di spezzarmi il cuore vedere come si perdano tante anime. Ma del male non patisco tanto: vorrei, piuttosto, che non si perdesse più un’anima. 5. Oh sorelle mie in Cristo Gesù! Aiutatemi a supplicare il Signore per tale intenzione, per cui vi ha qui riunite. Questa è la vostra vocazione, questi i vostri compiti, questi devono essere i vostri desideri, per questo le vostre lacrime, per questo le vostre suppliche. Non lo sono, sorelle mie, gli affari del mondo. Io rido e insieme soffro quando ci chiedono di supplicare Dio perché conceda rendite e soldi, comprese alcune persone che io vorrei chiedessero a Dio di calpestare tutto. Sono spinte da buone intenzioni, e le accontentiamo per la loro pietà, ma, secondo me, Dio
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que en estas cosas nunca me oye. Estáse ardiendo el mundo, quieren tornar a sentenciar a Cristo, como dicen, pues le levantan mil testimonios, quieren poner su Iglesia por el suelo, ¿y hemos de gastar tiempo en cosas que por ventura, si Dios se las diese, tendríamos un alma menos en el cielo? No, hermanas mías, no es tiempo de tratar con Dios negocios de poca importancia. 6. Por cierto que, si no mirase a la flaqueza humana, que se consuela que las ayuden en todo (y) es bien si fuésemos algo), que holgaría se entendiese no son éstas las cosas que se han de suplicar a Dios con tanto cuidado.
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in queste cose non mi ascolta mai. Sta bruciando il mondo, vogliono tornare a condannare Gesù, lo assaltano con mille calunnie, vogliono abbattere la sua Chiesa, e vogliamo perdere tempo in cose che, se Dio ce le concedesse, avremmo un’anima in meno in cielo? No, sorelle mie, non è il momento di parlare con Dio di cose poco importanti. 6. Certamente, se non considerassi la debolezza umana, che si consola di essere aiutata in tutto (ed è bene aiutarci in qualcosa), mi rallegrerei se si comprendesse che non sono queste le cose da chiedere a Dio con tanta insistenza.
Capítulo 2 Que trata cómo se han de descuidar de las necesidades corporales, y del bien que hay en la pobreza.
1. No penséis, hermanas mías, que por no andar a contentar a los del mundo os ha de faltar de comer, yo os aseguro. Jamás por artificios humanos pretendáis sustentaros, que moriréis de hambre, y con razón. Los ojos en vuestro esposo; él os ha de sustentar. Contento él, aunque no quieran, os darán de comer los menos vuestros devotos, como lo habéis visto por experiencia. Si haciendo vosotras esto muriereis de hambre, ¡bienaventuradas las monjas de San José! Esto no se os olvide, por amor del Señor. Pues dejáis la renta, dejad el cuidado de la comida; si no, todo va perdido. Los que quiere el Señor que la tengan, tengan enhorabuena esos cuidados, que es mucha razón, pues es su llamamiento; mas nosotras, hermanas, es disparate. 2. Cuidado de rentas ajenas, me parece a mí sería estar pensando en lo que los otros gozan. Sí, que por vuestro cuidado no muda el otro su pensamiento ni se le pone deseo de dar limosna. Dejad ese cuidado a quien los puede mover a todos, que es el Señor de las rentas y de los renteros. Por su mandamiento venimos aquí; verdaderas son sus palabras; no pueden faltar; antes faltarán los cielos y la tierra (1.) No le faltemos nosotras, que no hayáis miedo que falte. Y si alguna vez os faltare, será para mayor bien, como faltaban las vidas a los santos cuando los mataban por el Señor, y era para aumentarles la gloria por el martirio. Buen trueco sería acabar presto con todo y gozar de la hartura perdurable.
Capitolo secondo Descrive come dimenticarsi dei bisogni corporali, e del bene nascosto nella povertà.
1. Non pensiate, sorelle mie, che non compiacendo gli uomini del mondo vi debba mancare da mangiare; ve lo assicuro. Non pretendete di sostenervi con artifizi umani; morireste di fame e ben a ragione. Ponete gli occhi sul vostro Sposo; lui ci sostenterà. Se lui è contento, vi darà da mangiare, pur senza volerlo, chi meno vi apprezza, come vi ha insegnato l’esperienza. E se comportandovi così doveste morire di fame, siano benedette le monache del monastero di San Giuseppe! Non dimenticatevi di questo, per amore di nostro Signore. Se avete rinunciato alla rendita, rinunciate anche alla preoccupazione per il cibo; altrimenti tutto va perduto. Abbia questa preoccupazione chi il Signore vuole l’abbia; è giusto, per lui: è la sua vocazione. Ma per noi, sorelle, sarebbe una follia. 2. Curarsi delle rendite altrui, equivarrebbe, a mio parere, pensare a ciò di cui gli altri godono. Di certo non muta il pensiero degli altri per la vostra attenzione, né sono incoraggiati a dare l’elemosina. Lasciate queste cose a chi tutti può rimuovere, il Signore delle rendite e di chi le possiede. Per suo comando ci troviamo qui; le sue parole sono veritiere; non possono venire meno; prima passeranno i cieli e passerà la terra. Se noi non veniamo meno, non temete che venga meno il necessario. Se talvolta vi mancasse, sarà per un bene più grande, come venivano meno le vite dei santi se subivano la morte per il Signore; la loro gloria sarebbe stata maggiore in conseguenza del martirio. Sarebbe uno scambio vantaggioso lasciare tutte le cose per godere delle gioie eterne.
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3. Mirad, hermanas, que va mucho en esto muerta yo, que para esto os lo dejo escrito; que mientras yo viviere os lo acordaré, que por experiencia veo la gran ganancia: cuando menos hay, más descuidada estoy, y sabe el Señor que, a mi parecer, me da más pena cuando mucho sobra que cuando nos falta. No sé si lo hace como ya tengo visto nos lo da luego el Señor. Sería engañar el mundo otra cosa, hacernos pobres no lo siendo de espíritu, sino en lo exterior. Conciencia se me haría, a manera de decir, y parecerme hía era pedir limosna las ricas, y plega a Dios no sea así, que adonde hay estos cuidados demasiados de que den, una vez u otra se irán por la costumbre, o podrían ir y pedir lo que no han menester, por ventura a quien tiene más necesidad. Y aunque ellos no pueden perder nada sino ganar, nosotras perderíamos. No plega a Dios, mis hijas. Cuando esto hubiera de ser, más quisiera tuvierais renta. 4. En ninguna manera se ocupe en esto el pensamiento, os pido por amor de Dios en limosna. Y la más chiquita, cuando esto entendiese alguna vez en esta casa, clame a Su Majestad y acuérdelo a la mayor. Con humildad le diga que va errada; y valo tanto, que poco a poco se va perdiendo la verdadera pobreza. Yo espero en el Señor no será así ni dejará a sus siervas. Y para esto, aunque no sea para más, aproveche esto que me habéis mandado escribir por despertador. 5. Y crean, mis hijas, que para vuestro bien me ha dado el Señor un poquito a entender los bienes que hay en la santa pobreza, y las que lo probaren lo entenderán, quizá no tanto como yo; porque no sólo no había sido pobre de espíritu, aunque lo tenía profesado, sino loca de espíritu. Ello es un
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3. Guardate, sorelle, che vi scrivo questo perché è cosa molto importante e, morta io, desidero che ve ne ricordiate. Per esperienza ne scorgo il vantaggio. Più cose mancano, meno me ne preoccupo; il Signore sa quanto mi faccia maggiormente soffrire l’abbondanza che la mancanza di cose. Non so se derivi dal fatto che io ho visto come il Signore venga presto in soccorso. Inganneremmo il mondo, se fossimo povere solo esternamente, ma non interiormente. Me ne riproverebbe, come suol dirsi, la coscienza, perché sembreremmo delle ricche che chiedono l’elemosina; voglia Dio che questo non accada. Dove sono presenti queste eccessive attenzioni per le elemosine, un giorno o l’altro si trasformeranno in abitudine, e si potrà arrivare a chiedere quanto non è strettamente necessario, e magari a chi ne ha più bisogno. E anche se gli altri non perdono nulla senza guadagnarci, noi ci perderemmo. Dio non lo permetta, figlie mie. Qualora questo si verificasse, desidererei che aveste rendite. 4. Per amore di Dio, vi chiedo che in alcun modo il pensiero si concentri sull’elemosina. Se la più giovane del monastero si accorgesse che questo accada nella vostra casa, ne acclami a Sua Maestà e ne parli alla priora. La avverta umilmente che sta sbagliando strada; proseguendo così, le dica che, poco a poco, si va perdendo la vera povertà. Spero nel Signore che questo non avvenga mai, e che non abbandoni le sue serve. Pur se non servisse ad altro, questo scritto che mi avete ordinato di scrivere, vi risvegli a tali considerazioni. 5. Abbiate per certo, figlie mie, che il Signore mi ha fatto comprendere almeno un poco della ricchezza nascosta nella santa povertà per il vostro bene. Chi vivrà questo lo capirà, magari non tanto come me. Perché io, non solo non ero stata povera di spirito, malgrado avessi compiuto la
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bien que todos los bienes del mundo encierra en sí. Es un señorío grande. Digo que es señorear todos los bienes de él otra vez a quien no se le da nada de ellos. ¿Qué se me da a mí de los reyes y señores, si no quiero sus rentas, ni de tenerlos contentos, si un tantito se atraviesa haber de descontentar en algo por ellos a Dios? ¿Ni qué se me da de sus honras, si tengo entendido en lo que está ser muy honrado un pobre, que es en ser verdaderamente pobre? 6. Tengo para mí que honras y dineros casi siempre andan juntos, y que quien quiere honra no aborrece dineros, y que quien los aborrece que se le da poco de honra. Entiéndase bien esto, que me parece que esto de honra siempre trae consigo algún interés de rentas o dineros; porque por maravilla hay honrado en el mundo si es pobre; antes, aunque lo sea en sí, le tienen en poco. La verdadera pobreza trae una honraza consigo que no hay quien la sufra; la pobreza que es tomada por solo Dios, digo, no ha menester contentar a nadie, sino a él. Y es cosa muy cierta, en no habiendo menester a nadie, tener muchos amigos. Yo lo tengo bien visto por experiencia. 7. Porque hay tanto escrito de esta virtud que no lo sabré yo entender, cuánto más decir, y por no la agraviar en loarla yo, no digo más de ella. Sólo he dicho lo que he visto por experiencia, y yo confieso que he ido tan embebida, que no me he entendido hasta ahora. Mas, pues está dicho, por amor del Señor, pues son nuestras armas la santa pobreza y lo que al principio de la fundación de nuestra Orden tanto se estimaba y guardaba en nuestros santos Padres (que me ha dicho quien la sabe, que de un día para otro no guardaban nada), ya que en tanta perfección en lo exterior no se guarde, en lo interior procuremos tenerla. Dos horas son de vida, grandísimo el premio; y cuando no hubiera ninguno
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professione, ma ero piuttosto matta nello spirito. La virtù della povertà è un bene che nasconde in sé tutti i beni del mondo. È grande la signorilità che dona. Ci rende signori di tutti quei beni cui abbiamo saputo volontariamente rinunciare. Cosa importa a me di re e di nobili, se non cerco le loro rendite, né di farli contenti, se per venire loro incontro debbo scontentare Dio in qualcosa? O cosa ricavo dai loro onori, se ho compreso in cosa sia davvero onorato un povero, cioè proprio del fatto d’essere povero? 6. Ritengo che onori e soldi vadano quasi sempre uniti, e che chi cerca l’onore non disprezza il denaro; al contrario, chi aborrisce i denari avrà poco onore. Sia compreso a fondo, questo; essere legati all’onore, comporta infatti sempre un attaccamento nei confronti delle rendite e dei soldi. È assai raro trovare un uomo povero e al contempo oggetto di onori; anzi, pur essendo in sé uomo onorato, è poco stimato. La vera povertà comporta un’onoratezza visibile a tutti. La povertà scelta per il solo amore di Dio, non vuole soddisfare altri che lui. D’altronde si sa: chi non ha bisogno di nessuno, ha molti amici. Io l’ho constatato per esperienza. 7. Molto è stato detto di questa virtù che non mi ci raccapezzo, e tanto meno mi resta da scriverne altro per elogiarla. Ho solo detto quel che ho visto per esperienza, e confesso di aver proceduto tanto distrattamente, da accorgermene solo ora. Ma oramai l’ho scritto, per amore del Signore; le nostre armi, infatti, si riducono alla santa povertà, quale fu stimata e vissuta dai nostri santi Padri sin dal principio della fondazione del nostro ordine (chi lo sa mi ha detto che non vivevano nulla da un giorno per l’altro); e ora, che non la si vive con tanta cura esteriormente, cerchiamo di viverla interiormente. Per due ore di vita, risulta assai elevato il premio. E qualora non ci fosse altra
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sino cumplir lo que nos aconsejó el Señor, era grande la paga imitar en algo a Su Majestad. 8. Estas armas han de tener nuestras banderas, que de todas maneras lo queramos guardar: en casa, en vestidos, en palabras y mucho más en el pensamiento. Y mientras esto hicieren, no hayan miedo caiga la religión de esta casa, con el favor de Dios; que, como decía Santa Clara, grandes muros son los de la pobreza. De éstos, decía ella, y de humildad quería cercar sus monasterios. Y a buen seguro, si se guarda de verdad, que esté la honestidad y todo lo demás fortalecido mucho mejor que con muy suntuosos edificios. De esto se guarden; por amor de Dios y por su sangre se lo pido yo; y si con conciencia puedo decir, que el día que tal hicieren se torne a caer. 9. Muy mal parece, hijas mías, de la hacienda de los pobrecitos se hagan grandes casas. No lo permita Dios, sino pobre en todo y chica. Parezcámonos en algo a nuestro Rey, que no tuvo casa, sino en el portal de Belén adonde nació, y la cruz adonde murió. Casas eran éstas adonde se podía tener poca recreación. Los que las hacen grandes, ellos se entenderán; llevan otros intentos santos. Mas trece pobrecitas, cualquier rincón les basta. Si porque es menester por el mucho encerramiento tuvieren campo (y aun ayuda a la oración y devoción) con algunas ermitas para apartarse a orar, enhorabuena; mas edificios y casa grande ni curioso nada, ¡Dios nos libre! Siempre os acordad se ha de caer todo el día del juicio; ¿qué sabemos si será presto? 10. Pues hacer mucho ruido al caerse casa de trece pobrecillas no es bien, que los pobres verdaderos no han de hacer ruido; gente sin ruido ha de ser para que los hayan lástima.
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ricompensa che compiere quel che ci consigliò il Signore, saremmo già abbondantemente ripagati dall’imitare in qualcosa Sua Maestà. 8. Queste sono le armi da disegnare sulle nostre bandiere, e le vogliamo custodire sempre e in tutto: nella casa, nei vestiti, nelle parole e, ancora di più, nei pensieri. Finché si vive così, non si tema, con l’aiuto di Dio, l’intiepidirsi delle virtù di questa casa. Come diceva santa Chiara, i muri della povertà sono possenti. Di questi, e di umiltà, diceva, voleva circondare i suoi monasteri. E a ben vedere, con sguardo sincero, il monastero è molto meglio custodito dall’onestà che da sontuosi edifici. Da questo stiano attente, ve lo chiedo per amore di Dio e del suo sangue; e in coscienza posso dire che il giorno in cui fossero costruiti ricadano su se stessi. 9. Pessimo è, figlie mie, costruire grandi case con i soldi dei poveretti. Dio non lo permetta; le nostre case siano povere e piccole. Imitiamo in qualcosa il nostro Re, che non ebbe casa al di fuori della grotta di Betlemme, ove nacque, e la croce ove morì. Non erano certamente queste case dove ci si potesse riposare. Chi costruisce grandi case, ne avranno ragione, e le loro intenzioni saranno sante. Ma per tredici poverette, quali siamo noi, qualsiasi angolo è adatto. Ben venga, se per facilitare la clausura c’è un giardino (che aiuta la preghiera e il raccoglimento) con delle piccole cappelle ove ritirarsi a pregare. Mai però vi siano edifici o case grandi e tali da attirare l’attenzione. Dio ce ne scampi! Ricordatevi sempre che tutto cadrà il giorno del giudizio; e se già vi fossimo vicino? 10. Non è bene che la casa di tredici poverette faccia rumore nel cadere; i veri poveri non fanno rumore; devono essere gente silenziosa se desiderano muovere a com-
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Y cómo se holgarán si ven alguno por la limosna que les ha hecho librarse del infierno; que todo es posible, porque están muy obligadas a rogar por sus almas muy continuamente, pues os dan de comer; que también quiere el Señor que, aunque viene de su parte, lo agradezcamos a las personas por cuyo medio nos lo da; y de esto no haya descuido. 11. No sé lo que había comenzado a decir, que me he divertido. Creo lo ha querido el Señor, porque nunca pensé escribir lo que aquí he dicho. Su Majestad nos tenga siempre de su mano para que no se caiga de ello, amén.
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passione. Come vi rallegrerete, invece, nel vedere qualcuno liberarsi dalle fiamme dell’inferno, per l’elemosina fattavi. Tutto è possibile; siete infatti impegnate a pregare di continuo per l’anima di chi vi offre da mangiare. Il Signore vuole che, anche se da lui riceviamo sempre tutto, siamo grate alle persone per cui mezzo ce lo dà. Su questo non si transiga. 11. Mi sono distratta e non ricordo da dove è partito il discorso. Penso l’abbia voluto il Signore, perché mai avevo pensato di dirvi quel che ho qui scritto. Sua Maestà ci tenga sempre per mano perché non ci allontaniamo dallo spirito di povertà, amen.
Capítulo 3 Prosigue lo que en el primero comencé a tratar, y persuade a las hermanas a que se ocupen siempre en suplicar a Dios favorezca a los que trabajan por la Iglesia. – Acaba con una exclamación. 1. Tornando a lo principal para lo que el Señor nos juntó en esta casa y por lo que yo mucho deseo seamos algo para que contentemos a Su Majestad, digo que viendo tan grandes males que fuerzas humanas no bastan a atajar este fuego de estos herejes, con que se ha pretendido hacer gente para si pudieran a fuerza de armas remediar tan gran mal y que va tan adelante, hame parecido es menester como cuando los enemigos en tiempo de guerra han corrido toda la tierra, y viéndose el Señor de ella apretado se recoge a una ciudad, que hace muy bien fortalecer, y desde allí acaece algunas veces dar en los contrarios y ser tales los que están en la ciudad, como es gente escogida, que pueden más ellos a solas que con muchos soldados, si eran cobardes, pudieron, y muchas veces se gana de esta manera victoria; al menos, aunque no se gane, no los vencen; porque, como no haya traidor, si no es por hambre, no los pueden ganar. Acá esta hambre no la puede haber que baste a que se rindan; a morir sí, mas no a quedar vencidos. 2. Mas ¿para qué he dicho esto? Para que entendáis, hermanas mías, que lo que hemos de pedir a Dios es que en este castillito que hay ya de buenos cristianos no se nos vaya ya ninguno con los contrarios, y a los capitanes de este castillo o ciudad, los haga muy aventajados en el camino del Señor, que son los predicadores y teólogos; y pues los más están en las religiones, que vayan muy adelante en su perfección
Capitolo terzo Riprende quanto aveva iniziato a scrivere nel primo capitolo, e persuade le sorelle perché si impegnino sempre a supplicare Dio in favore di chi lavora per la Chiesa. – Termina con una esclamazione. 1. Torniamo al motivo principale per cui il Signore ci ha riunite in questa casa e per cui desidero che almeno in qualcosa accontentiamo Sua Maestà. Vedendo mali tanto grandi da non essere sufficienti le sole forze umane a spegnere il fuoco appiccato dagli eretici, per cui si è preteso armare gente per vedere se con la forza delle armi fosse possibile porre termine a tale disastro, mi sembra opportuno e necessario prepararci ad affrontare il nemico come quando, in tempo di guerra, invade i territori. Il loro principe, vedendosi assalito, si rifugia in una città che fortifica nel migliore dei modi. Da lì, di tanto in tanto, dà l’assalto ai nemici. Ed essendo le sue truppe con lui raccolte composte da gente scelta, gli assalti sono più efficaci di quelli condotti con molti soldati, magari codardi; e molte volte è questa la strategia efficace per la vittoria. O, se non vince, neppure perde, perché, non essendoci traditore, se non è per fame, non è possibile che riescano a spuntarla contro di lui. Noi neppure per fame saremo prese; meglio morire che perdere la guerra. 2. Perché ho detto questo? Perché capiate, sorelle mie, che quel che dobbiamo chiedere a Dio è che da questo piccolo castello ove ci sono buoni cristiani, nessuno si svenda ai nemici, e che faccia rapidamente procedere nel cammino del Signore i comandanti di questo castello o città, cioè i predicatori e i teologi. E chiediamo a Dio che chi appartiene a un ordine religioso, il maggior numero, perseveri nel suo cammino di santità e nella sua vocazio-
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y llamamiento, que es muy necesario; que ya ya, como tengo dicho, nos ha de valer el brazo eclesiástico y no el seglar. Y pues para lo uno ni lo otro no valemos nada para ayudar a nuestro Rey, procuremos ser tales que valgan nuestras oraciones para ayudar a estos siervos de Dios, que con tanto trabajo se han fortalecido con letras y buena vida y trabajado para ayudar ahora al Señor. 3. Podrá ser digáis que para qué encarezco tanto esto y digo hemos de ayudar a los que son mejores que nosotras. Yo os lo diré, porque aún no creo entendéis bien lo mucho que debéis al Señor en traeros adonde tan quitadas estáis de negocios y ocasiones y tratos: es grandísima merced ésta; lo que no están los que digo, ni es bien que estén, en estos tiempos menos que en otros; porque han de ser los que esfuercen la gente flaca y pongan ánimo a los pequeños. ¡Buenos quedarían los soldados sin capitanes! Han de vivir entre los hombres y tratar con los hombres y estar en los palacios y aun hacerse algunas veces con ellos en lo exterior. ¿Pensáis, hijas mías, que es menester poco para tratar con el mundo y vivir en el mundo y tratar negocios del mundo y hacerse, como he dicho, a la conversación del mundo, y ser en lo interior extraños del mundo y enemigos del mundo y estar como quien está en destierro y, en fin, no ser hombres sino ángeles? Porque a no ser esto así, ni merecen nombre de capitanes, ni permita el Señor salgan de sus celdas, que más daño harán que provecho. Porque no es ahora tiempo de ver imperfecciones en los que han de enseñar; [4] y si en lo interior no están fortalecidos en entender lo mucho que va en tenerlo todo debajo de los pies y estar desasidos de las cosas que
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ne. Questo è molto importante; come ho già detto, chi ci proteggerà sarà il braccio ecclesiastico, non quello secolare. E dato che noi non siamo utili per aiutare il nostro Re né all’uno né all’altro braccio, cerchiamo di far sì che le nostre preghiere sostengano questi servi di Dio che a prezzo di tanta fatica si sono fortificati con letture e con una vita limpida e hanno lavorato per essere in grado, ora, di aiutare il Signore. 3. Vi chiederete perché io insista tanto su questo punto, e chieda di aiutare chi è migliore di noi. Ve lo dirò, anche perché sono convinta che ancora non comprendiate bene quanto dovete al Signore per avervi portato lontano da affari, occasioni di peccato e rapporti col mondo. Questa è una grandissima grazia. I teologi e predicatori ne sono privi. E non è bene che lo siano in questi tempi come in altri; devono infatti incoraggiare i deboli e animare i pusillanimi. Cosa farebbero i soldati, senza i capitani! Devono vivere tra gli uomini, avere a che fare con gli uomini, frequentare i palazzi, e partecipare, talvolta, anche agli impegni pubblici. Pensate, figlie mie, che sia poca fatica avere a che fare col mondo, vivere nel mondo, contrattare nel mondo, rendersi disponibili, come ho detto, a colloquiare nel mondo, e sentirsi interiormente estranei al mondo, nemici del mondo, vivere come chi è nel deserto, in fine, non essere uomini, ma angeli? Se così non si comportassero, non meriterebbero l’appellativo di capitani, e il Signore non permetta che escano dalle loro celle, fuori delle quali provocherebbero più danno che guadagno. Non è questo il momento di scorgere imperfezioni in chi deve insegnare. 4. Se interiormente non sono convinti dell’importanza di porre sotto i piedi ed essere distaccati dalle cose che terminano, per allegarsi alle cose eterne, per tanto che
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se acaban y asidos a las eternas, por mucho que lo quieran encubrir, han de dar señal. Pues ¿con quién lo han sino con el mundo? No hayan miedo se lo perdone, ni que ninguna imperfección dejen de entender. Cosas buenas, muchas se les pasarán por alto, y aun por ventura no las tendrán por tales; mas mala o imperfecta, no hayan miedo. Ahora yo me espanto quién los muestra la perfección, no para guardarla (que de esto ninguna obligación les parece tienen, harto les parece hacen si guardan razonablemente los mandamientos), sino para condenar, y a las veces lo que es virtud les parece regalo. Así que no penséis es menester poco favor de Dios para esta gran batalla adonde se meten, sino grandísimo. 5. Para estas dos cosas os pido yo procuréis ser tales que merezcamos alcanzarlas de Dios: la una, que haya muchos, de los muy muchos letrados y religiosos que hay, que tengan las partes que son menester para esto, como he dicho, y a los que no están muy dispuestos, los disponga el Señor; que más hará uno perfecto que muchos que no lo estén. La otra, que después de puestos en esta pelea, que – como digo – no es pequeña, los tenga el Señor de su mano para que puedan librarse de tantos peligros como hay en el mundo y tapar los oídos, en este peligroso mar, del canto de las sirenas. Y si en esto podemos algo con Dios, estando encerradas peleamos por El, y daré yo por muy bien empleados los trabajos que he pasado por hacer este rincón, adonde también pretendí se guardase esta Regla de nuestra Señora y Emperadora con la perfección que se comenzó. 6. No os parezca inútil ser continua esta petición, porque hay algunas personas que les parece recia cosa no rezar mucho por su alma; y ¿qué mejor oración que ésta? Si tenéis pena porque no se os descontará la pena del purgatorio, tam-
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cercheranno di nasconderlo, lo riveleranno. Contro chi devono combattere se non contro il mondo? Non pensino di esserne perdonati, né che possano nascondere la più piccola imperfezione. Delle loro buone azioni, molte non saranno notate, e neppure apprezzate per quello che sono; ma le cattive o imperfette, non temano, saranno riconosciute. Mi turbo, ora, pensando a chi abbia loro insegnato cosa sia la santità, non per custodirla (per questo pare non abbiano alcun obbligo; già sembra loro molto se, in qualche modo osservano i comandamenti), ma per condannare; talvolta quel che è virtù appare loro come una consolazione. Sicché non pensiate che sia necessaria poca grazia di Dio per questa grande battaglia ove si ritrovano; è necessaria tantissima grazia di Dio. 5. Vi chiedo di cercare di meritare dall’amore di Dio questi due doni: il primo, che molti, tra i più colti e letterati, siano pronti a quanto abbiamo descritto; e a chi non lo sia, li disponga il Signore. Otterrà di più una sola persona, santa, che molte che sante non sono. Il secondo dono, che, dopo averli messi in questa battaglia, che – come detto – non è piccola, il Signore li accompagni con la sua mano perché si liberino da tutti i pericoli mondani, e tapparsi le orecchie, in questo mare in tempesta, per difendersi dal canto delle sirene. Se qualcosa possiamo dalla parte di Dio, vivendo la clausura lottiamo per Lui. Considererei ben spese le fatiche subite nel costruire questo angolo, ove sin dall’inizio pretesi si custodisse la Regola di nostra Signora e Regina, con la perfezione degli inizi. 6. Non vi sembri inutile la continuità di questa richiesta; vi sono infatti alcuni che ritengono cosa buona non pregare molto per la propria anima: quale preghiera migliore di questa? Se pensate che non vi serva per abbrevia-
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bién se os quitará por esta oración, y lo que más faltare, falte. ¿Qué va en que esté yo hasta el día del juicio en el purgatorio, si por mi oración se salvase sola un alma? ¡Cuánto más el provecho de muchas y la honra del Señor! De penas que se acaban no hagáis caso de ellas cuando interviniere algún servicio mayor al que tantas pasó por nosotros. Siempre os informad lo que es más perfecto. Así que os pido por amor del Señor pidáis a Su Majestad nos oiga en esto. Yo, aunque miserable, lo pido a Su Majestad, pues es para gloria suya y bien de su Iglesia, que aquí van mis deseos. 7. Parece atrevimiento pensar yo he de ser alguna parte para alcanzar esto. Confío yo, Señor mío, en estas siervas vuestras que aquí están, que veo y sé no quieren otra cosa ni la pretenden sino contentaros. Por Vos han dejado lo poco que tenían, y quisieran tener más para serviros con ello. Pues no sois Vos, Criador mío, desagradecido para que piense yo dejaréis de hacer lo que os suplican. Ni aborrecisteis, Señor, cuando andabais en el mundo, las mujeres, antes las favorecisteis siempre con mucha piedad. Cuando os pidiéremos honras no nos oigáis, o rentas, o dineros, o cosa que sepa a mundo; mas para honra de vuestro Hijo, ¿por qué no nos habéis de oír, Padre eterno, a quien perdería mil honras y mil vidas por Vos? No por nosotras, Señor, que no lo merecemos, sino por la sangre de vuestro Hijo y sus merecimientos. 8. ¡Oh Padre eterno! mirad que no son de olvidar tantos azotes e injurias y tan gravísimos tormentos. Pues, Criador mío, ¿cómo pueden sufrir unas entrañas tan amorosas como las vuestras que lo que se hizo con tan ardiente amor de
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re le pene del purgatorio, sappiate che proprio per questa preghiera vi saranno condonate, e quel che rimanesse rimanga. Cosa mi interessa di restare in purgatorio fino al giorno del giudizio, se per la mia preghiera una sola anima si salvasse? Quanto più se v’è di mezzo il profitto di molte anime e la gloria del Signore! Non fate caso alle pene che hanno presto fine qualora si presti un servizio più grande a chi tante ne subì per noi. Cercate sempre la maggiore delle perfezioni. A questo punto vi chiedo, per amore del Signore, che chiediate a Sua Maestà di esaudirci in questo. Io, pur misera quale sono, lo chiedo a Sua Maestà, perché i miei desideri si dirigono alla sua gloria e al bene della sua Chiesa. 7. Sembra uno sproposito che io debba essere in qualche modo utile per ottenere questo. Ma, Signore mio, io confido in queste vostre serve, che vedo e so non avere altro intento che quello di accontentarvi. Per Voi hanno lasciato il poco che avevano, e avrebbero voluto avere di più per servirvi con quanto possedevano. Voi non siete ingrato, oh mio Creatore, perché io pensi che non compiate quanto vi vanno domandando. Né, mio Signore, quando camminavate per le strade del mondo, avete disprezzato le donne; anzi siete sempre andato favorendole con molto amore. Non ascoltateci qualora vi chiedessimo onori, o rendite, o soldi, o cosa mondana. Ma, perché non dovreste prestarci ascolto quando si tratta dell’onore di vostro Figlio, oh Padre eterno, se per Voi perderei mille onori e mille vite? Non per i nostri, oh Signore, ma per il sangue e i meriti di vostro Figlio. 8. Oh Padre eterno! Non si possono dimenticare tanti colpi, ingiurie e penosissimi tormenti. Oh mio Creatore: come possono viscere sì amanti come le vostre sopportare che quanto fu compiuto con tanto ardente amore da Vostro
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vuestro Hijo y por más contentaros a Vos (que) mandasteis nos amase) sea tenido en tan poco como hoy día tienen esos herejes el Santísimo Sacramento, que le quitan sus posadas deshaciendo las iglesias? ¡Si le faltara algo por hacer para contentaros! Mas todo lo hizo cumplido. No bastaba, Padre eterno, que no tuvo adonde reclinar la cabeza mientras vivió, y siempre en tantos trabajos, sino que ahora las que tiene para convidar sus amigos (por vernos flacos y saber que es menester que los que han de trabajar se sustenten de tal manjar) se las quiten? ¿Ya no había pagado bastantísimamente por el pecado de Adán? ¿Siempre que tornamos a pecar lo ha de pagar este amantísimo Cordero? No lo permitáis, Emperador mío. Apláquese ya Vuestra Majestad. No miréis a los pecados nuestros, sino a que nos redimió vuestro sacratísimo Hijo, y a los merecimientos suyos y de su Madre gloriosa y de tantos santos y mártires como han muerto por Vos. 9. ¡Ay dolor, Señor, y quién se ha atrevido a hacer esta petición en nombre de todas! ¡Qué mala tercera, hijas mías, para ser oídas, y que echase por vosotras la petición! ¡Si ha de indignar más a este soberano Juez verme tan atrevida, y con razón y justicia! Mas mirad, Señor, que ya sois Dios de misericordia; habedla de esta pecadorcilla, gusanillo que así se os atreve. Mirad, Dios mío, mis deseos y las lágrimas con que esto os suplico, y olvidad mis obras, por quien Vos sois, y habed lástima de tantas almas como se pierden, y favoreced vuestra Iglesia. No permitáis ya más daños en la cristiandad, Señor. Dad ya luz a estas tinieblas. 10. Pídoos yo, hermanas mías, por amor del Señor, encomendéis a Su Majestad esta pobrecilla y le supliquéis la dé
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Figlio, per più contentarvi (Voi, che desideraste ci amasse tanto), sia tenuto in così poco conto come oggigiorno questi eretici considerano il Santissimo Sacramento, da non lasciargli neppure il luogo in cui posarsi, disfacendogli le chiese? Come se vostro Figlio avesse potuto fare di più per accontentarvi! Ha fatto quanto poteva. Non bastava, Padre eterno, che non avesse ove posare il capo in questa vita mortale, sempre messo in fatiche? Non bastava, tanto che ora gli portano via le chiese che condivide con i suoi amici (vedendoci deboli e necessitati, noi che per lui fatichiamo, di sostenerci col suo eterno cibo)? Non aveva pagato a sufficienza per il peccato di Adamo? Se noi torniamo a peccare, deve pagarne le conseguenze tale amorosissimo agnello? Giammai lo permettiate, oh mio Imperatore. Si plachi, la Vostra Maestà. Non guardate i nostri peccati, ma a che siamo stati redenti dal vostro sacratissimo Figlio, ai suoi meriti e ai meriti della sua gloriosa Madre, e dei tanti santi e martiri che per Voi sono morti. 9. Che dolore, Signore! Chi ha osato presentare questa petizione in nome di tutte! Quale cattiva mediatrice, figlie mie, per essere esaudite, e che ha compiuto in vece vostra la richiesta! Avrebbe di che indignarsi ancor di più questo Giudice sovrano, secondo ragione e giustizia, nel vedermi tanto audace! Ma badate, Signore, che siete Dio di misericordia; abbiatela di questa misera peccatrice, piccolo verme che vi si mostra così audace. Guadate, mio Dio, i miei desideri e le lacrime con cui vi supplico, e dimenticate, per quel che Voi siete, le mie opere; abbiate pietà delle tante anime che si perdono e favorite la vostra Chiesa. Non permettete che altri danni colpiscano la cristianità, Signore. Illuminate questo buio. 10. Vi supplico, sorelle mie, per amore del Signore, e come cosa cui ritenervi obbligate, di raccomandare a Sua
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humildad, como cosa a que tenéis obligación. No os encargo particularmente los reyes y prelados de la Iglesia, en especial nuestro obispo; veo a las de ahora tan cuidadosas de ello, que así me parece no es menester más. Vean las que vinieren que teniendo santo prelado lo serán las súbditas, y como cosa tan importante la poned siempre delante del Señor. Y cuando vuestras oraciones y deseos y disciplinas y ayunos no se emplearen por esto que he dicho, pensad que no hacéis ni cumplís el fin para que aquí os juntó el Señor.
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Maestà questa poveretta e supplicatelo di concederle l’umiltà. Non vi incarico di pregare in modo particolare per i re e i prelati della Chiesa, in special modo per il nostro Vescovo. Vi vedo, infatti, tanto impegnate in questo da non ritenere necessario ricordarvelo. Si accorgano, le sorelle che verranno in futuro, di come avendo un prelato santo, sante saranno anche le anime a lui sottoposte; sicché, essendo tanto importante l’intenzione, sempre la pongano ai piedi del Signore. Qualora le vostre preghiere, i vostri aneliti, le vostre discipline e digiuni non saranno interamente indirizzati a quanto detto, pensate che non state compiendo né raggiungendo lo scopo per cui il Signore vi ha qui convocato.
Capítulo 4 En que persuade la guarda de la Regla, y de tres cosas importantes para la vida espiritual. Declara la primera de estas tres cosas, que es amor del prójimo, y lo que dañan amistades particulares. 1. Ya, hijas, habéis visto la gran empresa que pretendemos ganar. ¿Qué tales habremos de ser para que en los ojos de Dios y del mundo no nos tengan por muy atrevidas? Está claro que hemos menester trabajar mucho, y ayuda mucho tener altos pensamientos para que nos esforcemos a que lo sean las obras. Pues con que procuremos guardar cumplidamente nuestra Regla y Constituciones con gran cuidado, espero en el Señor admitirá nuestros ruegos; que no os pido cosa nueva, hijas mías, sino que guardemos nuestra profesión, pues es nuestro llamamiento y a lo que estamos obligadas, aunque de guardar a guardar va mucho. 2. Dice en la primera Regla nuestra que oremos sin cesar. Con que se haga esto con todo el cuidado que pudiéremos, que es lo más importante, no se dejarán de cumplir los ayunos y disciplinas y silencio que manda la Orden. Porque ya sabéis que para ser la oración verdadera se ha de ayudar con esto; que regalo y oración no se compadece. 3. En esto de oración es lo que me habéis pedido diga alguna cosa, y lo dicho hasta ahora, para en pago de lo que dijere, os pido yo cumpláis y leáis muchas veces de buena gana. Antes que diga de lo interior, que es la oración, diré algunas cosas que son necesarias tener las que pretenden llevar camino de oración, y tan necesarias que, sin ser muy contemplativas, podrán estar muy adelante en el servicio del
Capitolo quarto Esorta a osservare la Regola, e specifica tre aspetti importanti della vita spirituale. Definisce il primo di questi tre aspetti, cioè l’amore al prossimo, e spiega quanto siano dannose le amicizie particolari. 1. Ormai avete visto, sorelle, l’alta meta che vogliamo raggiungere. Cosa dobbiamo fare per non essere ritenute troppo temerarie agli occhi di Dio e del mondo? Chiaramente dobbiamo faticare molto, ed è di grande aiuto avere alte mete, perché alte siano anche le opere. Dal momento che cerchiamo di custodire la nostra Regola e le nostre Costituzioni con molta cura, spero che il Signore accoglierà le nostre preghiere. Non vi sto chiedendo una cosa nuova, figlie mie, ma che ci comportiamo in modo conforme alla nostra professione, essendo quella la vocazione cui siamo tenute, pur essendo molti i modi in cui conformarvisi. 2. La nostra prima Regola dice di pregare senza interruzione. Mentre cureremo questo punto, il più importante, con ogni attenzione, non mancheremo dal compiere i digiuni, le discipline e il silenzio prescritti dall’Ordine. Ben sapete che, perché la preghiera sia sincera, deve essere accompagnata da tali cose. Preghiera e comodità non vanno d’accordo. 3. Questi temi riguardanti la preghiera, sono quelli di cui mi avete pregato dicessi qualche cosa; sino a queste righe ne ho parlato e, in ricompensa, vi chiedo di metterne in pratica i contenuti e che ne rileggiate spesso e volentieri le pagine. Prima di parlarvi di argomenti spirituali, cioè dell’orazione, parlerò di cose necessarie per chi volesse progredire nella vita interiore; tanto necessarie che, pur non trasformandovi in anime contemplative, vi faranno assai
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Señor, y es imposible si no las tienen ser muy contemplativas, y cuando pensaren lo son, están muy engañadas. El Señor me dé el favor para ello y me enseñe lo que tengo de decir, porque sea para su gloria, amén. 4. No penséis, amigas y hermanas mías, que serán muchas las cosas que os encargaré, porque plega al Señor hagamos las que nuestros santos Padres ordenaron y guardaron, que por este camino merecieron este nombre. Yerro sería buscar otro ni deprenderle de nadie. Solas tres me extenderé en declarar, que son de la misma Constitución, porque importa mucho entendamos lo muy mucho que nos va en guardarlas para tener la paz que tanto nos encomendó el Señor, interior y exteriormente: la una es amor unas con otras; otra, desasimiento de todo lo criado; la otra, verdadera humildad, que aunque la digo a la postre, es la principal y las abraza todas. 5. Cuanto a la primera, que es amaros mucho unas a otras, va muy mucho; porque no hay cosa enojosa que no se pase con facilidad en los que se aman y recia ha de ser cuando dé enojo. Y si este mandamiento se guardase en el mundo como se ha de guardar, creo aprovecharía mucho para guardar los demás; mas, más o menos, nunca acabamos de guardarle con perfección. Parece que lo demasiado entre nosotras no puede ser malo, y trae tanto mal y tantas imperfecciones consigo, que no creo lo creerá sino quien ha sido testigo de vista. Aquí hace el demonio muchos enredos, que en conciencias que tratan groseramente de contentar a Dios se sienten poco y les parece virtud, y las que tratan de perfección lo entienden mucho, porque poco a poco quita la fuerza a la voluntad para que del todo se emplee en amar a Dios.
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progredire nel servizio al Signore. Diverrà impossibile, senza queste, essere anime dalla grande contemplazione; e qualora tali vi riteneste, siate certe di ingannarvi. Il Signore mi aiuti in questo e mi indichi quel che sono tenuta a scrivere, perché sia a sua gloria. Amen. 4. Non pensiate, mie amiche e sorelle, che voglia appesantirvi di molti contenuti; voglia il Signore farci osservare quelli che i nostri santi Padri hanno ordinato e custodito; per la fedeltà a tale cammino ottennero l’appellativo di santi. Sarebbe sbagliato cercare o essere ingannati da un cammino differente. Mi soffermerò su tre concetti, tratti dalle nostre Costituzioni; è molto importante comprendere il grande guadagno che ne ricaviamo dall’osservarle, per ottenere la pace tanto raccomandataci dal Signore, esteriormente e interiormente. La prima consiste nell’amore vissuto le une con le altre; la seconda, il distacco da ogni creatura; la terza, la vera umiltà, che, anche se nominata per ultima, è la principale, e tutte le altre abbraccia. 5. Per quanto riguarda l’amarvi a vicenda, è cosa assai importante. Non c’è accadimento pur difficile che non si sopporti facilmente quando si ama; e tale deve essere, se di peso. Se si osservasse questo consiglio nel mondo, come si dovrebbe, sarebbe molto facile viverlo anche dagli altri. Ma, più o meno, non sapremmo comunque viverle con perfezione. Sembra che l’eccesso tra noi non debba essere cattivo, eppure porta con sé tanto male e imperfezioni, da non poterlo credere se non chi ne sia stato testimone oculare. Qui il demonio pone molti ostacoli. Le coscienze che cercano di contentare grossolanamente Dio, ne hanno appena la percezione, e appaiono loro atti virtuosi; le anime che mirano alla perfezione, invece, lo comprendono perfettamente, perché poco a poco toglie la forza alla volontà perché si dedichi interamente al servizio di Dio.
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6. Y en mujeres creo debe ser esto aun más que en hombres; y hace daños para la comunidad muy notorios; porque de aquí viene el no se amar tanto todas, el sentir el agravio que se hace a la amiga, el desear tener para regalarla, el buscar tiempo para hablarla, y muchas veces más para decirle lo que la quiere y otras cosas impertinentes que lo que ama a Dios. Porque estas amistades grandes pocas veces van ordenadas a ayudarse a amar más a Dios, antes creo las hace comenzar el demonio para comenzar bandos en las religiones; que cuando es para servir a Su Majestad, luego se parece, que no va la voluntad con pasión, sino procurando ayuda para vencer otras pasiones. 7. Y de estas amistades querría yo muchas donde hay gran convento, que en esta casa, que no son más de trece ni lo han de ser, aquí todas han de ser amigas, todas se han de amar, todas se han de querer, todas se han de ayudar; y guárdense de estas particularidades, por amor del Señor, por santas que sean, que aun entre hermanos suele ser ponzoña y ningún provecho en ello veo; y si son deudos, muy peor, ¡es pestilencia! Y créanme, hermanas, que aunque os parezca es éste extremo, en él está gran perfección y gran paz, y se quitan muchas ocasiones a las que no están muy fuertes; sino que, si la voluntad se inclinare más a una que a otra (que no podrá ser menos, que es natural, y muchas veces nos lleva a amar lo más ruin si tiene más gracias de naturaleza), que nos vayamos mucho a la mano a no nos dejar enseñorear de aquella afección. Amemos las virtudes y lo bueno interior, y siempre con estudio traigamos cuidado de apartarnos de hacer caso de esto exterior. 8. No consintamos, oh hermanas, que sea esclava de nadie nuestra voluntad, sino del que la compró por su sangre. Miren que, sin entender cómo, se hallarán asidas que no se
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6. Questo difetto lo si riscontra maggiormente nelle donne che negli uomini, e provoca i conosciuti danni alla comunità. Da questo nasce il non amarsi tanto vicendevolmente, l’avvertire una qualche mancanza nei confronti dell’amica, il desiderio di consolarla, il cercare tempo per parlarle, e le più varie occasioni per dirle quanto le si vuol bene e alte cose che nulla hanno a che fare con l’amore di Dio. Tali grandi amicizie, infatti, poche volte sono ordinate a un più grande amore di Dio; credo anzi le istighi il demonio per creare fazioni negli ordini religiosi. Quando si tende al servizio di Sua Maestà, è facile il riscontro, perché la volontà non agisce con passione, ma va cercando l’aiuto necessario per vincere le altre passioni. 7. Mi piacerebbe trovare molte di queste amicizie nei conventi di grandi dimensioni. In questa casa, infatti, dove sono tredici né più dovranno essere, tutte devono essere amiche, tutte devono amarsi, tutte devono volersi bene, tutte devono aiutarsi; e si guardino bene, per amore del Signore, dalle amicizie particolari: per sante che siano, anche tra fratelli sono frequenti i veleni, e in essi non c’è vantaggio. Se poi dovessero crearsi tra parenti, molto peggio ancora: è un’autentica pestilenza! Credetemi, sorelle che, anche se vi pare un’esagerazione, vi si ritrova perfezione e pace, e si evitano molte occasioni di peccato verso cui si è disarmati. Se la volontà si inclinasse più all’una che all’altra (non potrà essere altrimenti secondo natura, e molte volte ci spingerà ad amare quel ch’è più imperfetto se possiede più attrattive sensibili), resistiamole con fortezza e non lasciamoci superare da quell’attaccamento. Amiamo le virtù e quanto è interiormente buono; prestiamo attenzione a non lasciarci ingannare da quel che è esteriore. 8. Non acconsentiamo, sorelle, a che la nostra volontà sia sottomessa ad alcuno, se non di chi la comprò a prezzo del suo sangue. Attenzione che altrimenti vi ritrovereste
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puedan valer. ¡Oh, válgame Dios!, las niñerías que vienen de aquí no tienen cuento. Y porque son tan menudas que sólo las que lo ven lo entenderán y creerán, no hay para qué las decir aquí más de que en cualquiera será malo y en la prelada pestilencia. 9. En atajar estas parcialidades es menester gran cuidado desde el principio que se comience la amistad; esto más con industria y amor que con rigor. Para remedio de esto es gran cosa no estar juntas sino las horas señaladas, ni hablarse, conforme a la costumbre que ahora llevamos, que es no estar juntas, como manda la Regla, sino cada una apartada en su celda. Líbrense en San José de tener casa de labor; porque, aunque es loable costumbre, con más facilidad se guarda el silencio cada una por sí, y acostumbrarse a soledad es gran cosa para la oración; y pues éste ha de ser el cimiento de esta casa, es menester traer estudio en aficionarnos a lo que a esto más nos ayuda. 10. Tornando al amarnos unas a otras, parece cosa impertinente encomendarlo, porque ¿qué gente hay tan bruta que tratándose siempre y estando en compañía y no habiendo de tener otras conversaciones ni otros tratos ni recreaciones con personas de fuera de casa, y creyendo nos ama Dios y ellas a él pues por Su Majestad lo dejan todo, que no cobre amor? En especial, que la virtud siempre convida a ser amada; y ésta, con el favor de Dios, espero en Su Majestad siempre la habrá en las de esta casa. Así que en esto no hay que encomendar mucho, a mi parecer. 11. En cómo ha de ser este amarse y qué cosa es amor virtuoso – el que yo deseo haya aquí – y en qué veremos
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impigliate senza saper come liberarvi. Dio mi assista! Non so dirvi quante siano le piccinerie che da qui nascono. Essendo cose tanto minute che solo chi se ne accorgerà saprà discernerle, non è necessario dirne di più se non che in chiunque sono cose cattive, ma un’autentica pestilenza se compiute dalla priora. 9. Per togliere di mezzo queste preferenze, è necessaria molta attenzione sin da quando inizia l’amicizia. Questo, più con l’iniziativa e l’affetto che con severità. Un rimedio efficace consiste nel non restare insieme se non nei momenti ordinati, né parlarsi, in conformità alle consuetudini attuali che indicano, secondo la Regola, di non temporeggiare insieme ad altre, ma che ciascuna si ritiri nella sua cella. Non usino, nel monastero di San Giuseppe, l’abitudine di riunirsi in una stanza di lavoro, perché, pur essendo lodevole abitudine, è più facile custodire il silenzio ciascuna per conto suo; abituarsi alla solitudine è molto utile per l’orazione. Dovendo essere la preghiera il fondamento della casa, è chiaramente necessario capire come legarsi a quanto ci aiuti in questo. 10. Tornando all’amarsi reciproco, sembra fuori luogo raccomandarlo: quali brutali persone al mondo non si amerebbero, se godessero sempre della propria compagnia, senza chiacchierare né dialogare, né distrarsi con estranei alla casa, credendo di essere amati da Dio, amando loro Sua Maestà, avendo per lui lasciato tutto? In particolare spero che la virtù attragga sempre l’amore altrui; virtù che, col favore di Dio, sperando in Sua Maestà, sempre sarà viva in questa casa. Su questo, a mio parere, non è necessario insistere più di tanto. 11. Vorrei adesso, per quel che la mia rudezza può, spiegarvi in cosa consiste questo amarsi, cosa sia l’amore virtuo-
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tenemos esta virtud, que es bien grande, pues nuestro Señor tanto nos la encomendó y tan encargadamente a sus Apóstoles, de esto querría yo decir ahora un poquito conforme a mi rudeza. Y si en otros libros tan menudamente lo hallareis, no toméis nada de mí, que por ventura no sé lo que digo. 12. De dos maneras de amor es lo que trato: una es espiritual, porque ninguna cosa parece toca a la sensualidad ni la ternura de nuestra naturaleza, de manera que quite su puridad; otra es espiritual, y junto con ella nuestra sensualidad y flaqueza o buen amor, que parece lícito, como el de los deudos y amigos. De éste ya queda algo dicho. 13. Del que es espiritual, sin que intervenga pasión ninguna, quiero ahora hablar, porque, en habiéndola, va todo desconcertado este concierto; y si con templanza y discreción tratamos personas virtuosas, especialmente confesores, es provechoso. Mas si en el confesor se entendiere va encaminado a alguna vanidad, todo lo tengan por sospechoso, y en ninguna manera, aunque sean buenas pláticas, las tengan con él, sino con brevedad confesarse y concluir. Y lo mejor sería decir a la prelada que no se halla bien su alma con él y mudarle. Esto es lo más acertado, si se puede hacer sin tocarle en la honra. 14. En caso semejante y otros que podría el demonio en cosas dificultosas enredar y no se sabe qué consejo tomar, lo más acertado será procurar hablar a alguna persona que tenga letras; – que habiendo necesidad dase libertad para ello –, y confesarse con él y hacer lo que le dijere en el caso; porque, ya que no se pueda dejar de dar algún medio, podíase errar mucho; y ¡cuántos yerros pasan en el mundo por no hacer las cosas con consejo, en especial en lo que toca a dañar a nadie! Dejar de dar algún medio, no se sufre; porque cuando el de-
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so – quel ch’io desidero qui si viva – e in cosa potremo riconoscere questa grande virtù tanto raccomandata da nostro Signore, in special modo ai suoi apostoli. Se troverete queste cose minutamente descritte in altri libri, non tenete conto di quel che io ne dirò; forse non so neppure cosa scrivo. 12. Sto parlando di due qualità d’amore: la prima spirituale, libera da ogni sensualità e tenerezza naturale che ne offuschi la limpidezza. L’altra, anch’essa spirituale, unitamente alla nostra sensualità e debolezza; si tratta di amore buono e lecito, come quello tra parenti e amici. Di questo ho già detto qualcosa. 13. Desidero parlare, nelle prossime righe, di quello spirituale, privo di passioni; se ve ne fossero, l’ordine presente dell’anima ne resterebbe disorientato; è per tanto profittevole essere parchi e discreti nel tratto con le persone virtuose, in particolare con i confessori. Se per caso si intuisse che il confessore andasse cercando una qualche forma di vanità, sospettino di tutto, e non ci si attardi con lui, anche a discorrere di cose buone; ci si confessi brevemente e si concluda. La cosa migliore consisterebbe nel dire alla priora che la propria anima non si trova bene con lui, e cambiare confessore. Questa è l’azione più giusta, se la si può fare senza disonorarlo. 14. In questi come in simili casi dove il demonio potrebbe ingannarci, e non si sa quale strada prendere, la cosa migliore è cercare di parlare con una persona dotta; nella necessità, siamo liberi di sceglierlo; confessarsi quindi con lui, e agire secondo i suoi consigli. Bisogna rimediare, ma, agendo senza consiglio, molto si sbaglierebbe. Quanti sbagli si commettono nel mondo per aver agito senza consiglio, specialmente nel bene degli altri! Non è possibile astenersi dal consigliare rimedi. Quando infatti
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monio comienza por aquí, no es por poco, si no se ataja con brevedad; y así lo que tengo dicho de procurar hablar con otro confesor es lo más acertado, si hay disposición, y espero en el Señor sí habrá. 15. Miren que va mucho en esto, que es cosa peligrosa y un infierno y daño para todas. Y digo que no aguarden a entender mucho mal, sino que al principio lo atajen por todas las vías que pudieren y entendieren con buena conciencia lo pueden hacer. Mas espero yo en el Señor no permitirá que personas que han de tratar siempre en oración puedan tener voluntad sino a quien sea muy siervo de Dios, que esto es muy cierto, o lo es que no tienen oración ni perfección, conforme a lo que aquí se pretende; porque, si no ven que entiende su lenguaje y es aficionado a hablar en Dios, no le podrán amar, porque no es su semejante. Si lo es, con las poquísimas ocasiones que aquí habrá, o será muy simple o no querrá desasosegarse y desasosegar a las siervas de Dios. 16. Ya que he comenzado a hablar en esto, que – como he dicho – es gran daño el que el demonio puede hacer y muy tardío en entenderse, y así se puede ir estragando la perfección sin saber por dónde. Porque si éste quiere dar lugar a vanidad por tenerla él, lo hace todo poco aun para las otras. Dios nos libre, por quien Su Majestad es, de cosas semejantes. A todas las monjas bastaría a turbar, porque sus conciencias les dice al contrario de lo que el confesor y si las aprietan en que tengan uno solo, no saben qué hacer ni cómo se sosegar; porque quien lo había de quietar y remediar es quien hace el daño. Hartas aflicciones debe haber de éstas en algunas partes. Háceme gran lástima, y así no os espantéis ponga mucho en daros a entender este peligro.
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il demonio ci tenta per questa via, non è per poca cosa, se non gli si risponde rapidamente. Sicché, in questi casi, la cosa migliore mi sembra davvero parlarne con un secondo confessore, se possibile. Ma spero che il Signore conceda sempre questa possibilità. 15. Questa è una cosa molto importante; un siffatto confessore è pericoloso, un inferno, di danno a tutte. Non aspettate di vedere tutto il male che ne deriva, ma affrontate il problema sin dai suoi inizi in ogni modo possibile e che pensiate realizzabile in buona coscienza. Ma spero che il Signore non permetterà che persone sempre occupate nella preghiera si leghino ad alcuno se non a chi desidera essere molto servo di Dio. Questa è cosa certa, a meno che né preghino, né stiano camminando sulla via della santità, secondo il nostro spirito. Se vedono che non comprende il loro linguaggio e non è abituato a parlare con Dio, non potranno affezionarglisi, perché non è loro simile. Se fosse simile a loro, con le pochissime occasioni di incontrarlo, o sarà un uomo molto semplice, o non vorrà infastidirsi e infastidire le serve di Dio. 16. Avendo cominciato a parlare di questo, che – come ho detto – è un danno grave e lento a capirsi che il demonio può procurare all’anima, la santità può andare sparendo senza sapere da dove. Se il confessore, infatti, vuole lasciare spazio alla vanità, essendone lui affetto, riterrà poca cosa anche le mancanze degli altri. Per quel che Sua Maestà è, ce ne liberi Dio. Questo sarebbe sufficiente a turbare tutte le monache; la loro coscienza, infatti, suggerirebbe il contrario di quel che dice il confessore, e se le si obbliga ad averne solo uno, non sanno cosa fare, né come sostenersi; chi avrebbe dovuto rasserenarle e curarle, provoca in loro il danno. Tali afflizioni, in alcuni luoghi, devono essere frequenti. Ne soffro molto; non spaventatevi, dunque, se mi dilungo nello spiegarvi questo pericolo.
Capítulo 5 Prosigue en los confesores. Dice lo que importa sean letrados.
1. No dé el Señor a probar a nadie en esta casa el trabajo que queda dicho, por quien Su Majestad es, de verse alma y cuerpo apretadas, o que si la prelada está bien con el confesor, que ni a él de ella ni a ella de él no osan decir nada. Aquí vendrá la tentación de dejar de confesar pecados muy graves, por miedo de no estar en desasosiego. ¡Oh, válgame Dios, qué daño puede hacer aquí el demonio y qué caro les cuesta el apretamiento y honra! Que porque no traten más de un confesor, piensan granjean gran cosa de religión y honra del monasterio, y ordena por esta vía el demonio coger las almas, como no puede por otra. Si piden otro, luego parece va perdido el concierto de la religión, o que si no es de la Orden, aunque sea un santo, aun tratar con él les parece les hace afrenta. 2. Esta santa libertad pido yo por amor del Señor a la que estuviere por mayor: procure siempre con el obispo o provincial que, sin los confesores ordinarios, procure algunas veces tratar ella y todas y comunicar sus almas con personas que tengan letras, en especial si los confesores no las tienen, por buenos que sean. Son gran cosa letras para dar en todo luz. Será posible hallar lo uno y lo otro junto en algunas personas. Y mientras más merced el Señor os hiciere en la oración, es menester más ir bien fundadas sus obras y oración.
Capitolo quinto Parla ancora dei confessori. Spiega l’importanza che siano dotti.
1. Per chi Sua Maestà è, il Signore non permetta di provare nessuno di questa casa col disagio appena descritto, di scorgersi bloccate anima e corpo, o se la priora si trova a suo agio con il confessore, sicché né a lui di lei, né a lei di lui, alcuno oserebbe dire alcunché. Da qui deriverebbe la tentazione di nascondere peccati molto gravi, per paura di non essere comprese. Oh mio Dio: che danno può qui arrecare il demonio, e che alto prezzo pagano le monache per tali strettezza e per l’onore! Pensano di compiere un elevato atto di virtù e di onorare il monastero avendo un unico confessore; il demonio, allora, si muove in modo da rapire le anime per questa via, essendogli precluse le altre. Se ne chiedono un secondo, subito pare loro di mandare in rovina le regole monastiche, oppure, se, pur essendo un santo uomo ma non del loro medesimo Ordine, pare loro che al parlargli si faccia un torto. 2. Chiedo questa santa libertà, per amore del Signore, a chi ha l’incarico di priora. Si accordi sempre, con il Vescovo o con il padre Provinciale, perché, oltre ai confessori ordinari, possa talvolta lei medesima e tutte le consorelle, parlare e riversare la propria anima con persone dotte, in special modo se i confessori non lo sono, per buoni che siano. La dottrina è molto importante per dare luce a ogni cosa. Talvolta si troverà l’uno e l’altro nella medesima persona. Qualora il Signore vi concedesse più grazie nell’orazione, si renderà più necessario che preghiera e azioni trovino appoggio su solide fondamenta.
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3. Ya sabéis que la primera piedra ha de ser buena conciencia y con todas vuestras fuerzas libraros aun de pecados veniales y seguir lo más perfecto. Parecerá que esto cualquier confesor lo sabe, y es engaño. A mí me acaeció tratar con uno cosas de conciencia que había oído todo el curso de teología, y me hizo harto daño en cosas que me decía no eran nada; y sé que no pretendía engañarme ni tenía para qué, sino que no supo más. Y con otros dos o tres, sin éste, me acaeció. 4. Este tener verdadera luz para guardar la ley de Dios con perfección es todo nuestro bien. Sobre ésta asienta bien la oración. Sin este cimiento fuerte, todo el edificio va falso. Si no les dieren libertad para confesarse, para tratar cosas de su alma con personas semejantes a lo que he dicho. Y atrévome más a decir, que aunque el confesor lo tenga todo, algunas veces se haga lo que digo; porque ya puede ser él se engañe, y es bien no se engañen todas por él; procurando siempre no sea cosa contra la obediencia, que medios hay para todo, y vale mucho a las almas, y así es bien por las maneras que pudiere lo procure. 5. Todo esto que he dicho toca a la prelada. Y así la torno a pedir que, pues aquí no se pretende tener otra consolación sino la del alma, procure en esto su consolación, que hay diferentes caminos por donde lleva Dios y no por fuerza los sabrá todos un confesor; que yo aseguro no les falten personas santas que quieran tratarlas y consolar sus almas, si ellas son las que han de ser, aunque seáis pobres; que el que las sustenta los cuerpos despertará y pondrá voluntad a quien con ella dé luz a sus almas, y remédiase este mal, que es el
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3. Sapete come il primo passo consista nel possedere una coscienza ben formata, e nel liberarvi, con tutte le vostre forze, dai peccati veniali per incamminarvi verso la santità. Vi sembrerà che questo lo sappiano tutti i confessori, ma non è così. Mi capitò di parlare con uno di cose di coscienza che gli erano state spiegate lungo l’intero corso di teologia, e mi fece un grande danno assicurandomi che alcune cose non erano nulla. Seppi che non voleva ingannarmi, e neppure ne aveva motivo, ma non sapeva più di quel che m’aveva detto. La stessa cosa mi è successa, oltre che con questo, in altre due o tre occasioni. 4. Il nostro bene consiste nel possedere la luce per custodire la legge di Dio con precisione. Su questo principio l’orazione possiede solide fondamenta; senza, l’intero edificio è falso, se, cioè, non si concedesse alle consorelle la libertà di confessarsi e di aprire la propria anima con persone simili a quelle descritte. Oserei dire, poi, che se anche il confessore riassumesse in sé tutte le caratteristiche, talvolta si faccia ugualmente quel che ho detto. Se un confessore si sbaglia non è bene che cadano in errore anche tutte le consorelle a causa sua. Cercate, in questo, di non andare contro l’obbedienza, tutto si può fare, e giova molto alle anime; comportatevi così, in qualunque modo vi sia possibile. 5. Quanto ho detto si riferisce alla priora. Torno così a chiederle che, non cercando qui altra consolazione se non quella dell’anima, anch’ella cerchi in questa la sua. Le vie per le quali Dio ci conduce, sono differenti, e non necessariamente devono essere conosciute da un solo confessore. Vi assicuro che non mancheranno persone sante disposte ad ascoltarle e a consolare le loro anime, se si comporteranno come devono, pur povere. Chi ne sostiene i corpi, veglierà e risveglierà la volontà a chi con essa concederà la luce alle loro anime, ponendo rimedio a questo male
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que yo temo; que cuando el demonio tentase al confesor en engañarle en alguna doctrina, como sepa trata con otros iráse a la mano y mirará mejor, en todo, lo que hace. Quitada esta entrada al demonio, yo espero en Dios no la tendrá en esta casa; y así pido por amor del Señor al obispo que fuere, que deje a las hermanas esta libertad y que no se la quite, cuando las personas fueren tales que tengan letras y bondad, que luego se entiende en lugar tan chico como éste. 6. Esto que aquí he dicho, téngolo visto y entendido y tratado con personas doctas y santas, que han mirado lo que más convenía a esta casa para que la perfección de esta casa fuese adelante. Y entre los peligros – que en todo le hay mientras vivimos – éste hallamos ser el menor; y que nunca haya vicario que tenga mano de entrar y salir, ni confesor que tenga esta libertad; sino que éstos sean para celar el recogimiento y honestidad de la casa y aprovechamiento interior y exterior, para decirlo al prelado cuando hubiere falta; mas no que sea él superior. 7. Y esto es lo que se hace ahora, y no por solo mi parecer; porque el obispo que ahora tenemos, debajo de cuya obediencia estamos (que por causas muchas que hubo, no se dio la obediencia a la Orden), que es persona amiga de toda religión y santidad y gran siervo de Dios (llámase Don Alvaro de Mendoza, de gran nobleza de linaje, y muy aficionado a favorecer esta casa de todas maneras), hizo juntar personas de letras y espíritu y experiencia para este punto, y se vino a determinar esto. Razón será que los prelados que vinieren se lleguen a este parecer, pues por tan buenos está determinado y con hartas oraciones pedido al Señor alumbrase lo mejor; y, a lo que se entiende hasta ahora, cierto esto lo es. El Señor sea servido llevarlo siempre adelante como más sea para su gloria, amén.
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che tanto temo. Qualora il demonio cercasse di ingannare il confessore in un tema dottrinale, sapendo ch’egli ha a che fare con altre anime, starà più attento, e cercherà di centrare meglio il bersaglio in quanto compie. Chiusa questa porta al demonio, spero in Dio che non ne trovi altre per entrare in questa casa. Così, per amore del Signore, chiedo al vescovo del luogo che lasci alle consorelle questa libertà, che non la tolga loro; con persone dotte e buone lo si può comprendere in un luogo come questo. 6. Parlo per mia personale esperienza, per aver inteso ciò che succede in altri monasteri e per avere trattato con altre persone dotte e sante, le quali hanno studiato quello che meglio conviene per mantenere fra voi la perfezione e farla progredire. Se quaggiù ci sono pericoli dovunque, il minore è nella libertà di cui parlo. Non si permetta al vicario d’intromettersi nel governo del monastero, e neppure al confessore. Essi non devono far altro che vegliare al raccoglimento e al buon nome della casa, nonché al profitto interno ed esterno delle monache. Se scoprono qualche mancanza, nel avvisino il prelato, ma non facciano essi da superiori. 7. Così si fa ora in questa casa. E ciò non soltanto per una mia veduta personale, ma anche per il parere del vescovo attuale, sotto la cui obbedienza, e non sotto quella dell’Ordine, ci siamo messe per moltissime ragioni. Questo gran servo di Dio, uomo santo, virtuoso e di nobile famiglia, si chiama don Alvaro de Mendoza. Egli, avendo a cuore quanto può favorire questa casa, convocò un’adunanza di uomini dotti e illustri per virtù ed esperienza, e decise quanto sopra. Sarà bene che i prelati suoi successori, si conformino a queste decisioni, prese da uomini tanto virtuosi, dopo aver molto pregato per non cadere in errore. Da quanto finora si è visto, nulla di meglio delle loro decisioni, e, piaccia a Dio di volervele sempre conservare a sua maggiore gloria! Amen.
Capítulo 6 Torna a la materia que comenzó del amor perfecto.
1. Harto me he divertido; mas importa tanto lo que queda dicho, que quien lo entendiere no me culpará. Tornemos ahora al amor que es bien y lícito nos tengamos, del que digo es puro espiritual. No sé si sé lo que me digo. Al menos paréceme no es menester mucho hablar en él, porque le tienen pocos. A quien el Señor se le hubiere dado, alábele mucho, porque debe ser de grandísima perfección. En fin, quiero tratar algo de él. Por ventura hará algún provecho, que poniéndonos delante de los ojos la virtud, aficiónase a ella quien la desea y pretende ganar. 2. Plega a Dios yo sepa entenderle, cuánto más decirle, que ni creo sé cuál es espiritual, ni cuándo se mezcla sensual, ni sé cómo me pongo a hablar en ello. Es como quien oye hablar de lejos, que no entiende lo que dicen; así soy yo, que algunas veces no debo entender lo que digo y quiere el Señor sea bien dicho; si otras fuere dislate, es lo más natural a mí no acertar en nada. 3. Paréceme ahora a mí que cuando una persona ha llegádola Dios a claro conocimiento de lo que es el mundo, y qué cosa es mundo, y que hay otro mundo, y la diferencia que hay de lo uno a lo otro, y que lo uno es eterno y lo otro soñado, o qué cosa es amar al Criador o a la criatura (esto visto por experiencia, que es otro negocio que sólo pensarlo y creerlo), o ver y probar qué se gana con lo uno y se pierde con lo otro, y qué cosa es Criador y qué cosa es criatura, y otras muchas
Capitolo sesto Torna a parlare dell’amore perfetto, tema con cui aveva iniziato
1. Ho preso un altro sentiero, ma è tanto importante quel che ho detto, che, chi lo comprendesse non me ne farà una colpa. Torniamo alla qualità d’amore che è cosa buona e lecita che noi viviamo, di cui dissi essere puramente spirituale. Non so se io medesima lo conosco. Mi pare, per lo meno, che non sia necessario parlarne a lungo perché in pochi lo vivono. Sia molto lodato chi l’abbia ricevuto in dono dal Signore, perché è di altissima perfezione. Ma voglio ugualmente parlarne. Può succedere che meditando la descrizione di una virtù, si affezioni ad essa chi la desidera e vuole guadagnarla. 2. Voglia Dio che io sappia comprenderla, e tanto più parlarne; neppure mi sembra di capire il confine in essa tra spirituale e sensibile, né so di dove traggo il coraggio per parlarne. Mi trovo come chi sente parlare da lontano senza capire quel che dicono. Così capita che io talvolta debba non comprendere quel che spiego e il Signore pretende sia ben detto. Se talaltra volta mi perdo per strada è quanto più si confà al mio non capire alcunché. 3. Mi sembra ora che quando una persona è stata condotta da Dio alla chiara conoscenza di cos’è il mondo e di quanto valga, che c’è un altro mondo, e la differenza tra l’uno e l’altro, che l’uno è eterno e l’altro come un sogno, o la differenza tra amare il Creatore e amare una creatura (per esperienza, essendo assai differente solo pensarlo o crederlo), constatare e comprovare cosa si guadagni con l’uno e perda con l’altro, cosa sia il Creatore e cosa la cre-
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cosas que el Señor enseña a quien se quiere dar a ser enseñado de él en la oración o a quien Su Majestad quiere, que aman muy diferentemente de los que no hemos llegado aquí. 4. Podrá ser, hermanas, que os parezca tratar en esto impertinente y que digáis que estas cosas que he dicho ya todas las sabéis. Plega al Señor sea así que lo sepáis de la manera que hace al caso, imprimido en las entrañas; pues si lo sabéis, veréis que no miento en decir que a quien el Señor llega aquí tiene este amor. Son estas personas que Dios las llega a este estado almas generosas, almas reales; no se contentan con amar cosa tan ruin como estos cuerpos, por hermosos que sean, por muchas gracias que tengan, bien que place a la vista y alaban al Criador; mas para detenerse en ello, no. Digo «detenerse», de manera que por estas cosas los tengan amor; parecerles hía que aman cosa sin tomo y que se ponen a querer sombra; correrse hían de sí mismos y no tendrían cara, sin gran afrenta suya, para decir a Dios que le aman. 5. Diréisme: «esos tales no sabrán querer ni pagar la voluntad que se les tuviere». Al menos dáseles poco de que se la tengan. Ya que de presto algunas veces el natural lleva a holgarse de ser amados, en tornando sobre sí ven que es disparate, si no son personas que las ha de aprovechar su alma o con doctrina o con oración. Todas las otras voluntades les cansan, que entienden ningún provecho les hace y les podría dañar, no porque las dejan de agradecer y pagar con encomendarlos a Dios. Tómanlo como cosa que echan carga al Señor los que las aman, que entienden viene de allí, porque en sí no les parece que hay qué querer, y luego les parece las quieren porque las quiere Dios, y dejan a Su Majestad lo pague y se lo suplican, y con
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atura, e molte altre cose che il Signore insegna a chi si abbandoni nell’orazione o a chi Sua Maestà voglia, questi, dicevo, ama in modo assai differente rispetto a chi non abbia raggiunto tali conoscenze. 4. Vi potrà sembrare, sorelle, che il mio parlare di tali cose sia impertinente, e che tutte conosciate quanto sto scrivendo. Voglia il Signore che voi davvero lo conosciate così come dovete, quasi impresso a fuoco nel cuore. Se davvero lo conoscete, constaterete che non mento dicendo che chi il Signore accompagna a queste altezze vive tale amore. Le persone che Dio conduce a questo stato sono anime generose, nobili; anime che non si accontentano di amare una cosa tanto bassa come questi corpi, per belli che siano, si compiacciono al vederli per lodarne subito il Creatore; ma certamente non per soffermarsi in essi. Soffermarsi ponendo in essi il loro amore, sarebbe per loro amare una cosa vuota, voler bene a un’ombra. Fuggirebbero da se stessi e non sarebbero capaci, per vergogna, di dire a Dio che lo amano. 5. Mi direte: «Ma queste persone non sapranno amare né ripagare il bene che si vuole loro». A loro poco interessa essere volute bene. Se alcune volte la loro natura le porta a compiacersi di essere amate, tornando in sé ne vedono la vacuità, se non sono persone da cui possono trovare giovamento, o per la dottrina o per la preghiera. Tutti gli altri legami le stancano, perché capiscono che non potranno trarne alcun vantaggio, ma solo del male. Non per questo cessano di essere loro grati e di ripagarli, raccomandandoli a Dio. Pongono l’assunto nelle mani del Signore, perché intendono essere Lui la fonte di quell’amore. In sé infatti non trovano motivi per essere amate, così pare loro di essere amate perché Dio le ama. Lasciano che sia Sua Maestà a ripagarli e Lo supplicano per questo. Così agendo, si ritengono libere dal compito.
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esto quedan libres, que les parece no les toca. Y bien mirado, si no es con las personas que digo que nos pueden hacer bien para ganar bienes perfectos, yo pienso algunas veces cuán gran ceguedad se trae en este querer que nos quieran. 6. Ahora noten que, como el amor, cuando de alguna persona le queremos, siempre se pretende algún interés de provecho o contento nuestro, y estas personas perfectas ya todos los tienen debajo de los pies los bienes que en el mundo les pueden hacer y regalos, los contentos ya están de suerte, que, aunque ellos quieran, a manera de decir, no le pueden tener que lo sea fuera de con Dios o en tratar de Dios. Pues ¿qué provecho les puede venir de ser amados? 7. Como se les representa esta verdad, de sí mismos se ríen de la pena que algún tiempo les ha dado si era pagada o no su voluntad. Aunque sea buena la voluntad, luego nos es muy natural querer ser pagada. Venido a cobrar esta paga, es en pajas, que todo es aire y sin tomo, que se lo lleva el viento. Porque, cuando mucho nos hayan querido, ¿qué es esto que nos queda? Así que, si no es para provecho de su alma con las personas que tengo dichas, porque ven ser tal nuestro natural que si no hay algún amor luego se cansan, no se les da más ser queridas que no. Pareceros ha que estos tales no quieren a nadie, ni saben, sino a Dios. Mucho más, y con más verdadero amor, y con más pasión y más provechoso amor: en fin, es amor. Y estas tales almas son siempre aficionadas a dar, mucho más que no a recibir; aun con el mismo Criador les acaece esto. Digo que merece éste nombre de amor, que esotras aficiones bajas le tienen usurpado el nombre. 8. También os parecerá, que si no aman por las cosas que ven, que ¿a qué se aficionan? Verdad es que lo que ven aman y a lo que oyen se afi-
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A ben guardare, talvolta penso alla grande cecità che ci avvolge in questo desiderare che ci amino, se non si tratta di persone che possono giovarci nella ricerca dei beni perfetti. 6. Ma si noti che accade come quando diciamo di voler bene a qualcuno. Sempre, in tal caso, cerchiamo un qualche interesse personale, o, per lo meno, una certa consolazione. Queste persone sante, già hanno ai loro piedi ogni genere di beni o doni che il mondo possa fare. Sì che non possono ottenere altre consolazioni se non con Dio o parlando di Dio. Quale profitto potranno ottenere dall’essere amate? 7. Non appena comprendono questo, ridono di se stessi per la pena sofferta in passato nel verificare se la loro volontà fosse più o meno appagata. Pur essendo buona la volontà, ci è spontaneo voler vederla appagata. Ma ci si rende presto conto che tale appagamento è come paglia all’aria, che il vento si porta via. Per molto che ci abbiano amato, con cosa restiamo? Quindi, se non è per profitto della propria anima, pur essendo strettamente umano il desiderio di essere amati, alle persone di cui ho parlato nulla cambia essere o no amate. Vi sembrerà che queste persone non amino alcuno, né conoscano altri se non Dio solo. – Ma in realtà amano molto più degli altri, con un amore più forte, con più trasporto e con maggior profitto; è vero amore, il loro. Queste anime sono sempre più contente a dare che a ricevere. Accade loro questo anche con il Creatore. Il loro sì può essere definito amore, molto più che le basse melensità che ne hanno usurpato il nome. 8. Ma vi starete ora domandando: se non amano per le cose che vedono, a cosa potrà legarsi il loro cuore? È vero che amano quel che vedono e si affezionano a
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cionan; mas es a cosas que ven son estables. Luego éstos, si aman, pasan por los cuerpos y ponen los ojos en las almas y miran si hay qué amar; y si no lo hay y ven algún principio o disposición para que, si cavan, hallarán oro en esta mina, si la tienen amor, no les duele el trabajo; ninguna cosa se les pone delante que de buena gana no la hiciesen por el bien de aquel alma, porque desean durar en amarla y saben muy bien que, si no tiene bienes y ama mucho a Dios, que es imposible. Y digo que es imposible, aunque más la obligue y se muera queriéndola y la haga todas las buenas obras que pueda y tenga todas las gracias de naturaleza juntas; no tendrá fuerza la voluntad ni la podrá hacer estar con asiento. Ya sabe y tiene experiencia de lo que es todo; no le echarán dado falso; ve que no son para en uno, y que es imposible durar a quererse el uno al otro, porque es amor que se ha de acabar con la vida si el otro no va guardando la ley de Dios y entiende que no le ama y que han de ir a diferentes partes. 9. Y este amor que sólo acá dura, alma de éstas a quien el Señor ya ha infundido verdadera sabiduría, no le estima en más de lo que vale, ni en tanto. Porque para los que gustan de gustar de cosas del mundo, deleites y honras y riquezas, algo valdrá, si es rico o tiene partes para dar pasatiempo y recreación; mas quien todo esto aborrece ya, poco o nonada se le dará de aquello. Ahora, pues, aquí – si tiene amor – es la pasión para hacer esta alma para ser amada de él; porque, como digo, sabe que no ha de durar en quererla. Es amor muy a su costa. No deja de poner todo lo que puede porque se aproveche. Perdería mil vidas por un pequeño bien suyo. ¡Oh precioso amor, que va imitando al capitán del amor, Jesús, nuestro bien!
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quanto odono, e si fissano sulle cose che vedono. In seguito, se amano, superano le apparenze dei corpi, fissano la loro attenzione sulle anime e cercano per vedere se c’è qualcosa da amare. Se non ne trovano, ma scorgono un principio o una disposizione per cui, se inizieranno a scavare, troveranno dell’oro in questa miniera, se la amano, non costerà loro fatica. Farebbero volentieri qualunque cosa per quell’anima, perché vogliono continuare a volerle bene e sanno essere impossibile amare molto Dio e non riceverne benefici. E dico che è impossibile, anche se vi si obbligasse, e morisse desiderandolo, o facesse tutte le buone opere possibili, o riassumesse in sé tutte le grazie di natura. La volontà non avrà forza sufficiente, né potrà lasciarla in pace. Già conosce ed ha avuto personalmente esperienza di tutto; non potranno ingannarla; l’anima vede che non sono uniti, e che è impossibile continuare ad amarsi vicendevolmente, perché, se l’altro non va osservando la legge di Dio, è un amore che si spegnerà con la vita; comprende così di non essere amata e che le direzioni che stanno prendendo sono differenti. 9. L’anima in cui il Signore ha infuso la vera sapienza, non stima l’amore che termina con questa vita né più né meno di quello che è. Avrà valore per chi gode godendo delle cose del mondo, dei suoi diletti, onori, ricchezze, o in chi mira a se l’altro è ricco o può in qualche modo offrire passatempi o distrazioni. Ma chi già aborrisce tutto questo, se ne lascerà attrarre poco o niente. Se qui vi è amore, è la passione dell’anima che desidera essere amata. È un amore ad ogni costo. Non tralascia niente in suo potere per profittarne. Perderebbe mille vite per un piccolo suo bene. Oh amore prezioso, che imiti il capitano dell’amore, Gesù, unico nostro bene!
Capítulo 7 En que trata de la misma materia de amor espiritual, y da algunos avisos para ganarle.
1. Es cosa extraña qué apasionado amor es éste, qué de lágrimas cuesta, qué de penitencias y oración, qué cuidado de encomendar a todos los que piensa le han de aprovechar con Dios para que se le encomienden, qué deseo ordinario, un no traer contento si no le ve aprovechar. Pues si le parece está mejorado y le ve que torna algo atrás, no parece ha de tener placer en su vida; ni come ni duerme sino con este cuidado, siempre temerosa si alma que tanto quiere se ha de perder, y si se han de apartar para siempre, que la muerte de acá no la tienen en nada, que no quiere asirse a cosa que en un soplo se le va de entre las manos sin poderla asir. Es – como he dicho – amor sin poco ni mucho de interés propio. Todo lo que desea y quiere es ver rica aquella alma de bienes del cielo. 2. Esta es voluntad, y no estos quereres de por acá desastrados, aun no digo los malos, que de ésos Dios nos libre: en cosa que es infierno no hay que nos cansar en decir mal, que no se puede encarecer el menor mal de él. Este no hay para qué tomarle nosotras, hermanas, en la boca, ni pensar le hay en el mundo, en burlas ni en veras oírle, ni consentir que delante de vosotras se trate ni cuente de semejantes voluntades. Para ninguna cosa es bueno, y podría dañar aun oírlo. Sino de estotros lícitos, como he dicho, que nos tenemos unas a otras, o de deudos y amigas. Toda la voluntad es que no se nos muera: si les duele la cabeza, parece nos duele el alma; si
Capitolo settimo Prosegue la trattazione sull’amore spirituale e fornisce alcuni consigli per raggiungerlo.
1. È davvero da notare quanto sia ardente questo amore, quante lacrime costi, quante penitenze e quanta preghiera, quanta urgenza nel chiedere per quell’anima preghiere a tutti coloro che si pensano in intimità con Dio. E normalmente non si da pace se non la vede progredire. Se le pare che, dopo aver avanzato, quell’anima torni un po’ indietro, le pare che la sua vita abbia perduto ogni gioia. Mangia e dorme sempre col pensiero che un’anima tanto amata possa perdersi, e che debbano separarsi per l’eternità. Non è spaventata dalla morte temporale, perché non sa affezionarsi ad un qualcosa che con un soffio le fugge di mano senza poter trattenersi. In questo amore, come ho detto, non c’è assolutamente posto per il proprio interesse. Desidera soltanto vedere quell’anima colmata di beni celesti. 2. Questo è il sano volere, non quegli amori terreni disastrati, e non parlo già dei cattivi amori, da cui ci liberi sempre il Signore. Sono come l’inferno, e non ci stancheremo di parlarne male, non ci sono parole per esprimere neppure il minore di quei mali. Non c’è quindi ragione per noi, sorelle, di parlarne, o per finta o per vero sentirne raccontare e parlarne come cose del mondo, e neppure dovete ammettere che se ne parli in vostra presenza. Non c’è bene in alcuno dei loro aspetti, e solo l’udirne potrebbe portare a perdervi. Sto parlando invece dell’amore lecito, di quello che possiamo avere le une per le altre, o per i parenti e amici. Il nostro anelito è che quest’anima non muoia; se le duole il capo, a noi duole l’anima; se la scor-
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los vemos con trabajos, no queda – como dicen – paciencia; todo de esta manera. 3. Estotra voluntad no es así. Aunque con la flaqueza natural se siente algo de presto, luego la razón mira si es bien para aquel alma, si se enriquece más en virtud y cómo lo lleva, el rogar a Dios la dé paciencia y merezca en los trabajos. Si ve que la tiene, ninguna pena siente, antes se alegra y consuela; bien que lo pasaría de mejor gana que vérselo pasar, si el mérito y ganancia que hay en padecer pudiese todo dársele, mas no para que se inquiete ni desasosiegue. 4. Torno otra vez a decir, que se parece y va imitando este amor al que nos tuvo el buen amador Jesús; y así aprovechan tanto, porque no querrían ellos sino abrazar todos los trabajos, y que los otros sin trabajar se aprovechasen de ellos. Así ganan muy mucho los que tienen su amistad; y crean que, o los dejarán de tratar – con particular amistad, digo – o acabarán con nuestro Señor que vayan por su camino, pues van a una tierra, como hizo santa Mónica con san Agustín. No les sufre el corazón tratar con ellos doblez, porque si les ven torcer el camino, luego se lo dicen, o algunas faltas. No pueden consigo acabar otra cosa. Y como de esto no se enmendarán ni tratan de lisonja con ellos ni de disimularles nada, o ellos se enmendarán o apartarán de la amistad; porque no podrán sufrirlo, ni es de sufrir; para el uno y para el otro es continua guerra. Con andar descuidados de todo el mundo y no trayendo cuenta si sirven a Dios o no porque sólo consigo mismos la tienen, con sus amigos no hay poder hacer esto, ni se les encubre cosa. Las motitas ven. Digo que traen bien pesada cruz.
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giamo con preoccupazioni, perdiamo, come suol dirsi, la pazienza, eccetera. 3. Questo amore è differente. Malgrado con la debolezza naturale si intuisca qualcosa, in un secondo momento la ragione giudica se quelle prove sono poi un bene per quell’anima, se la arricchiscono nella virtù e come lo sopporta; supplica Dio di concederle la pazienza e i meriti nelle fatiche. Se si accorge della sua pazienza, non patirà pena, se ne rallegrerà e consolerà. Per non vederla soffrire, patirebbe al suo posto, se il merito e il guadagno andassero poi all’altra, ma non perde per questo la pace né si scoraggia. 4. Torno a dire che questo amore va somigliando a quello che per noi ebbe Gesù, l’unico vero amante. Sì che ne traggono assai profitto perché non vorrebbero altro che abbracciare ogni fatica, e che gli altri, senza sforzo, profittassero di loro. In tal modo trae ancor più profitto chi gode della loro amicizia; e sono convinti che, o si allontaneranno dalla sua stretta amicizia, o incontreranno nostro Signore, perché si dirigono sul loro medesimo cammino, come fece santa Monica con sant’Agostino. Non sanno neppure essere ipocriti; se le vedono deviare dal cammino o scorgono in loro qualche mancanza, subito le avvisano. Né potrebbero comportarsi altrimenti. Dal momento che insistono, né cercano di dissimulare alcunché, al punto che o si correggono o troncheranno con la loro amicizia; né potranno sopportarlo né è da sopportare, essendo continua la battaglia reciproca. Distratte da ogni cosa e senza cercare di capire se stanno piacendo a Dio o meno, perché cercano solo di piacere a se stesse, con gli amici si comportano diversamente, e nulla può essere loro nascosto. Vedono proprio anche le pagliuzze. Portano una croce davvero pesante.
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5. Esta manera de amar es la que yo querría tuviésemos nosotras. Aunque a los principios no sea tan perfecta, el Señor la irá perfeccionando. Comencemos en los medios, que aunque lleve algo de ternura, no dañará, como sea en general. Es bueno y necesario algunas veces mostrar ternura en la voluntad, y aun tenerla, y sentir algunos trabajos y enfermedades de las hermanas, aunque sean pequeños; que algunas veces acaece dar una cosa muy liviana tan gran pena como a otra daría un gran trabajo, y a personas que tienen de natural apretarle mucho pocas cosas. Si vos le tenéis al contrario, no os dejéis de compadecer; y por ventura quiere nuestro Señor reservarnos de esas penas y las tendremos en otras cosas, y de las que para nosotras son graves – aunque de suyo lo sean – para la otra serán leves. Así que en estas cosas no juzguemos por nosotras ni nos consideremos en el tiempo que, por ventura sin trabajo nuestro, el Señor nos ha hecho más fuertes, sino considerémonos en el tiempo que hemos estado más flacas. 6. Mirad que importa este aviso para sabernos condoler de los trabajos de los prójimos, por pequeños que sean, en especial a almas de las que quedan dichas; que ya éstas, como desean los trabajos, todo se les hace poco, y es muy necesario traer cuidado de mirarse cuando era flaca y ver que si no lo es, no viene de ella; porque podría por aquí el demonio ir enfriando la caridad con los prójimos y hacernos entender es perfección lo que es falta. En todo es menester cuidado y andar despiertas, pues él no duerme, y en los que van en más perfección, más; porque son muy más disimuladas las tentaciones, que no se atreve a otra cosa, que no parece se entiende el daño hasta que está ya hecho, si – como digono se trae cuidado. En fin, que es menester siempre velar y orar, que no hay mejor remedio para descubrir estas cosas ocultas del demonio y hacerle dar señal que la oración.
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5. Questo è il modo di amare che vorrei per noi. Il Signore andrà perfezionandolo anche se agli inizi non potrà essere tanto perfetto. Cominciamo ad utilizzare i mezzi a nostra disposizione, e pur avvertendo qualche tenerezza sensibile, non sarà a nostra condanna, come solitamente accade. È cosa buona e talvolta necessaria far mostra di una tenera volontà, e avvertire in sé le fatiche e le malattie delle consorelle, per piccole che siano. Capita che una cosa assai lieve provochi grande pena in una come ad un’altra darebbe una gran fatica, esistendo persone che per natura sono spaventate da cose molto piccole. Se voi avete un temperamento opposto, non cessate di compatirle. Magari nostro Signore vuole preservarci da queste pene, perché ne patiamo altre: quelle che per noi sono cose gravi – pur essendolo di per sé – per altre saranno lievi. Non giudichiamole da noi sole, e non pensiamo al tempo in cui il Signore ci ha magari reso senza nostro sforzo più forti, ma pensiamo, piuttosto, al tempo della nostra debolezza. 6. Questo è importante per partecipare delle fatiche degli altri, per piccole che siano, ed importa specialmente alle anime di cui abbiamo parlato; a queste, infatti, desiderando di patire, tutto sembra poco. È per loro molto importante ricordarsi di quando erano deboli, costatando che, se non lo sono più, non è certo per merito loro. Il demonio potrebbe raffreddarli nella carità verso il prossimo, e farci credere che sia perfezione quel che è mancanza. Sono necessarie attenzione e vigilanza in tutto; lui, il demonio, non dorme mai. Chi aspira a maggior perfezione, vigili ancora di più. In questi le tentazioni sono ancor più dissimulate. Se non vanno accorte, si accorgeranno del danno troppo tardi, quando già è compiuto. Insomma: è necessario vegliare e pregare sempre: non c’è rimedio migliore della preghiera per scoprire le trame occulte del demonio perché si rendano manifeste.
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7. Procurar también holgaros con las hermanas cuando tienen recreación con necesidad de ella y el rato que es de costumbre, aunque no sea a vuestro gusto, que yendo con consideración todo es amor perfecto. Así que es muy bien las unas se apiaden de las necesidades de las otras. Miren no sea con falta de discreción en cosas que sea contra la obediencia. Aunque le parezca áspero dentro en sí lo que mandare la prelada, no lo muestre ni dé a entender a nadie, si no fuere a la misma priora con humildad, que haréis mucho daño. Y sabed entender cuáles son las cosas que se han de sentir y apiadar de las hermanas, y siempre sientan mucho cualquiera falta, si es notoria, que veáis en la hermana. Y aquí se muestra y ejercita bien el amor en sabérsela sufrir y no se espantar de ella, que así harán las otras las que vos tuviereis, que aun de las que no entendéis deben ser muchas más; y encomendarla mucho a Dios, y procurar hacer vos con gran perfección la virtud contraria de la falta que le parece en la otra. Esforzarse a esto, para que enseñe a aquélla por obra lo que por palabra por ventura no lo entenderá, ni le aprovechará, ni castigo. Y esto de hacer una lo que ve resplandecer de virtud en otra, pégase mucho. Este es buen aviso; no se os olvide. 8. ¡Oh, qué bueno y verdadero amor será el de la hermana que puede aprovechar a todas, dejado su provecho por los de las otras, ir muy adelante en todas las virtudes y guardar con gran perfección su Regla! Mejor amistad será ésta que todas las ternuras que se pueden decir, que éstas no se usan ni han de usar en esta casa, tal como «mi vida», «mi alma», «mi bien», y otras cosas semejantes, que a las unas llaman uno y a las otras otro. Estas palabras regaladas déjenlas para con su Esposo, pues tanto han de estar con El y tan a solas, que
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7. Cercate anche di riposarvi facendo riposare le consorelle che ne abbiano bisogno, nei momenti opportuni, pur non avendone in quel momento voglia. Agendo secondo bisogno, tutto diviene amore perfetto. È cosa molto buona che vi sorreggiate vicendevolmente. Prestate solo attenzione a che non sia con mancanza di discrezione in cose contrarie all’obbedienza. Se appare aspro quel che comanda la priora, non lo si dia a comprendere ad alcuno, se non, umilmente, alla medesima priora. Altrimenti fareste molto danno. Ben sapete riconoscere le cose che vanno compatite con le sorelle. Siate poi sempre sensibili a qualsiasi mancanza, se pubblica, che scorgete in una sorella. Qui si dimostra ed esercita bene l’amore imparando a sopportare senza scandalizzarsi; così si comporteranno le altre con le vostre mancanze, che, includendovi quelle di cui non avete coscienza, saranno sempre più delle loro. Raccomandate molto a Dio quella consorella e cercate di vivere voi con alta perfezione la virtù opposta alla mancanza notata nell’altra. Mettete tutto l’impegno in questo: insegnerete con opere alla vostra consorella quel che forse a parole o con castighi non intenderebbe, e non ne trarrebbe profitto alcuno. È assai profittevole, infatti, l’emulazione della luce di virtù irradiata da un’altra. Questo è davvero un buon consiglio: non dimenticatevene. 8. Oh, quanto sarà buono e autentico l’amore della consorella che, lasciato il suo profitto per quello altrui, può facilitare a tutte il rapido cammino verso tutte le virtù e l’intero rispetto della Regola! Questa amicizia sarà molto migliore di quella che si basi su parole affettate; queste ultime non sono né debbono essere usate in questa casa. Come dire: “oh, vita mia”, “anima mia”, “bene mio”, e altre simili. Per l’una, infatti, significano una cosa e per un’altra altro. Queste parole dolci riservatele per il vostro Sposo; dovete restarvi tanto insieme e a tu per tu, che tut-
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de todo se habrán menester aprovechar, pues Su Majestadlo sufre, y muy usadas acá no enternecen tanto con el Señor; y sin esto, no hay para qué; es muy de mujeres y no querría yo, hijas mías, lo fueseis en nada, ni lo parecieseis, sino varones fuertes: que si ellas hacen lo que es en sí, el Señor las hará tan varoniles que espanten a los hombres. ¡Y qué fácil es a Su Majestad, pues nos hizo de nonada! 9. Es también muy buena muestra de amor en procurar quitarlas de trabajo y tomarle ella para sí en los oficios de casa, y también de holgarse y alabar mucho al Señor del acrecentamiento que viere en sus virtudes. Todas estas cosas, dejado el gran bien que traen consigo, ayudan mucho a la paz y conformidad de unas con otras, como ahora lo vemos por experiencia, por la bondad de Dios. Plega a Su Majestad lo lleve siempre adelante, porque sería cosa terrible ser al contrario, y muy recio de sufrir, pocas y mal avenidas; no lo permita Dios. 10. Si por dicha alguna palabrilla de presto se atravesare, remédiese luego y hagan gran oración. Y en cualquiera de estas cosas que dure, o bandillos, o deseo de ser más, o puntito de honra (que parece se me hiela la sangre, cuando esto escribo, de pensar que puede en algún tiempo venir a ser, porque veo es el principal mal de los monasterios), cuando esto hubiese, dense por perdidas. Piensen y crean han echado a su Esposo de casa y que le necesitan a ir a buscar otra posada, pues le echan de su casa propia. Clamen a Su Majestad. Procuren remedio. Porque, si no le pone confesar y comulgar tan a menudo, teman si hay algún Judas. 11. Mire mucho la priora, por amor de Dios, en no dar lugar a esto, atajando mucho los principios, que aquí está
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to tornerà utile e gradito a Sua Maestà. Se invece le usate molto tra voi, non vi intenerirete tanto usandole col Signore; non c’è quindi ragione per usarle. È un atteggiamento da donnicciole, e io vorrei, figlie mie, che non lo foste in nulla, neppure all’apparenza, ma che vi comportaste come uomini forti. Se agirete secondo i vostri doveri, il Signore vi renderà tanto forti da far paura agli uomini. Questo è facile per Sua Maestà, che ci ha tratti dal nulla! 9. È una buona dimostrazione di amore anche cercare di sostituirle nella fatica dei lavori di casa; nonché rallegrarsi e lodare il Signore della crescita che si nota nelle loro virtù. Tutte queste cose, al di là del bene che comportano, aiutano la pace e l’unità delle une con le altre, come, per bontà di Dio, possiamo ora costatare per esperienza. Voglia Sua Maestà che perseveriamo in questo; altrimenti sarebbe terribile e ne verrebbe grande sofferenza: saremmo poche e in disaccordo; Dio non lo voglia. 10. Se per caso sfuggisse una qualche parola inopportuna, vi si ponga rimedio e si preghi molto. Se durassero nel tempo fazioncelle, desiderio di essere più considerate, piccoli punti d’onore (mi si gela quasi il sangue a scrivere queste cose, al solo pensare che può accadere, perché scorgo in questo il principale male dei monasteri), se solo accadesse, dunque, ritenetevi perdute. Allora, pensate con certezza di aver cacciato il vostro Sposo di casa e che lo costringete ad andarsi a cercare un’altra dimora, perché l’avete cacciato dalla sua casa. Richiamino Sua Maestà. Trovate un rimedio. E se non vi servisse neppure confessarvi e comunicarvi di frequente, temete che vi sia tra voi un Giuda. 11. Sia la priora a vegliare, per amore di Dio, perché non accada, spegnendo sul nascere le avvisaglie, dove na-
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todo el daño o remedio; y la que entendiere lo alborota, procure se vaya a otro monasterio, que Dios las dará con qué la doten. Echen de sí esta pestilencia. Corten como pudieren las ramas. Y si no bastare, arranquen la raíz. Y cuando no pudiesen esto, no salga de una cárcel quien de estas cosas tratare: mucho más vale, antes que pegue a todas tan incurable pestilencia. ¡Oh, que es gran mal! Dios nos libre de monasterio donde entra. Yo más querría entrase en éste un fuego que nos abrasase a todas. Porque en otra parte creo diré algo más de esto – como en cosa que nos va tanto – no me alargo más aquí
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sce il danno, ma anche il rimedio. Se intendesse chi ne è la causa, la mandi in un altro monastero; Dio vi fornirà la dote. Allontanino da sé questa pestilenza. Taglino fin dove possibile i rami. Se non bastasse, strappino le radici. Se ciò non fosse possibile, non esca dal carcere chi se ne rendesse colpevole. Sarà molto meglio così, che non attaccare a tutti una tale e incurabile pestilenza. Oh, quale male! Dio ci liberi dal monastero in cui entrasse un’anima simile. Preferirei che in quel monastero entrasse un fuoco che ci riducesse tutte in cenere. Parlando altrove in modo più approfondito di questo argomento per noi così importante, non mi ci soffermo oltre.
Capítulo 8 Trata del gran bien que es desasirse de todo lo criado interior y exteriormente.
1. Ahora vengamos al desasimiento que hemos de tener, porque en esto está el todo, si va con perfección. Aquí digo está el todo, porque abrazándonos con solo el Criador y no se nos dando nada por todo lo criado, Su Majestad infunde de manera las virtudes, que trabajando nosotros poco a poco lo que es en nosotros, no tendremos mucho más que pelear, que el Señor toma la mano contra los demonios y contra todo el mundo en nuestra defensa. ¿Pensáis, hermanas, que es poco bien procurar este bien de darnos todas al Todo sin hacernos partes? Y pues en él están todos los bienes, como digo, alabémosle mucho, hermanas, que nos juntó aquí adonde no se trata de otra cosa sino de esto. Y así no sé para qué lo digo, pues todas las que aquí estáis me podéis enseñar a mí; que confieso en este caso tan importante no tener la perfección como la deseo y entiendo conviene, y en todas las virtudes; y lo que aquí digo, lo mismo, que es más fácil de escribir que de obrar; y aun a esto no atinara, porque algunas veces consiste en experiencia el saberlo decir, y debo atinar por el contrario de estas virtudes que he tenido. 2. Cuanto a lo exterior, ya se ve cuán apartadas estamos aquí de todo. Oh hermanas, entended, por amor de Dios, la gran merced que el Señor ha hecho a las que trajo aquí, y cada una lo piense bien en sí, pues en solas doce quiso Su Majestad fueseis una. Y qué de ellas mejores que yo, sé que tomaran este lugar de buena gana, y diómele el Señor a mí, mereciéndole tan mal. Bendito seáis Vos, mi Dios, y alábeos
Capitolo ottavo Spiega quanto grande bene sia distaccarsi interiormente ed esteriormente da ogni creatura.
1. Parliamo ora del distacco che dobbiamo avere, perché, se lo viviamo bene, in questo tutto si riassume. Dico che qui tutto si riassume perché, abbracciandoci al solo Creatore, e non dando importanza al creato, Sua Maestà infonde le virtù di modo tale che, a poco a poco, lottando nelle cose alla nostra portata, non avremo da lottare oltre, perché volgerà la sua mano contro i demoni, e tutto il resto a nostra difesa. Forse pensate, sorelle, che sia poca cosa darci del tutto al Tutto senza tenere nulla per noi? Essendo in lui tutti i beni, come ho detto, lodiamolo molto, sorelle, avendoci egli riunito qui dove non si parla d’altro. Non so neppure perché ve lo sto dicendo; voi tutte, che siete qui, potete insegnarmelo. In questa cosa tanto importante, lo confesso, non ho la perfezione come la desidererei e come converrebbe, e così per tutte le altre virtù. Lo stesso può dirsi per quanto sto scrivendo: è più facile scrivere che fare. E neppure così dire qualcosa di giusto; saper spiegare le cose consiste talvolta nell’esperienza che di esse si ha. Ma se parlo, sino ad ora ho fatto il contrario di quel che dico. 2. Esteriormente, si vede bene quanto noi siamo qui distaccate da tutto. Oh sorelle, ammettete, una buona volta, la grande grazia concessa dal Signore a chi ha qui condotto; e ciascuna pensi a se stessa, dal momento che il Signore ha voluto che fosse una delle dodici. Anime migliori di me so per certo verrebbero qui molto volentieri, e il Signore a me le ha donate, a me che non le merito di certo. Siate Voi benedetto, mio Dio, e a Voi la lode di tutto il creato,
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todo lo criado, que esta merced tampoco se puede servir, como otras muchas que me habéis hecho, que darme estado de monja fue grandísima. Y como lo he sido tan ruin, no os fiasteis, Señor, de mí, porque adonde había muchas juntas buenas no se echara de ver así mi ruindad hasta que se me acabara la vida, y trajísteisme adonde, por ser tan pocas que parece imposible dejarse de entender, porque ande con más cuidado, quitáisme todas las ocasiones. Ya no hay disculpa para mí, Señor, yo lo confieso, y así he más menester vuestra misericordia, para que perdonéis la que tuviere. 3. Lo que os pido mucho es que la que viere en sí no es para llevar lo que aquí se acostumbra, lo diga. Otros monasterios hay adonde se sirve tan bien el Señor. No turben estas poquitas que aquí Su Majestad ha juntado. En otras partes hay libertad para consolarse con deudos; aquí, si algunos se admiten, es para consuelo de los mismos. Mas la monja que deseare ver deudos para su consuelo, si no son espirituales, téngase por imperfecta; crea no está desasida, no está sana, no tendrá libertad de espíritu, no tendrá entera paz, menester ha médico, y digo que, si no se le quita y sana, que no es para esta casa. 4. El remedio que veo mejor es no los ver hasta que se vea libre y lo alcance del Señor con mucha oración. Cuando se vea de manera que lo tome por cruz, véalos enhorabuena, que entonces les hará provecho a ellos y no daño a sí.
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ché io non merito neppure la grandissima vostra grazia di chiamarmi ad essere monaca. Ed essendo io stata di così pessima fattura, non avete avuto fiducia in me. Dov’ero, tra tante altre anime buone, non si sarebbe notata la mia miseria sino alla mia morte; per questo mi avete condotta dove, essendo tanto poche da non poter restare nascosti i miei difetti, lontana da occasione di peccato, vada prestando maggior attenzione a me stessa. Non ho scuse, Signore, e lo confesso; sicché ho ancor più bisogno della vostra misericordia, e che mi perdoniate di tutto. 3. Davvero vi chiedo che se alcuna avvertisse di non essere capace di vivere come qua si è soliti, lo dica. Ci sono altri monasteri dove si serve Dio altrettanto bene. Non provochino turbamento alle poche monache qui raccolte da Sua Maestà. In altre parti c’è la libertà di consolarsi con i parenti; qui, se alcuni sono ammessi, è per loro consolazione. Ma la monaca che desiderasse incontrare i parenti per sua propria consolazione, se non sono di alta vita interiore, si ritenga imperfetta; si convinca di non essere distaccata, che non è sana, non avrà libertà di spirito né la vera pace, che deve essere curata dal medico. Aggiungo che se la situazione non si risolve e guarisce, non è fatta per questa casa. 4. Il rimedio migliore, secondo me, è che non incontrino i loro parenti finché se ne vedano distaccate; questo otterranno dal Signore con molta preghiera. Quando riterranno una croce incontrarsi con loro, allora finalmente li vedano; solo allora l’incontro produrrà ad essi un bene e non sarà per la monaca un danno.
Capítulo 9 Que trata del gran bien que hay en huir los deudos los que han dejado el mundo, y cuán más verdaderos amigos hallan.
1. ¡Oh, si entendiésemos las religiosas el daño que nos viene de tratar mucho con deudos, cómo huiríamos de ellos! Yo no entiendo qué consolación es ésta que dan, aun dejado lo que toca a Dios, sino para solo nuestro sosiego y descanso, que de sus recreaciones no podemos ni es lícito gozar, y sentir sus trabajos sí; ninguno dejan de llorar, y algunas veces más que los mismos. A usadas, que si algún regalo hacen al cuerpo, que lo paga bien el espíritu. De eso estáis aquí quitadas, que como todo es en común y ninguna puede tener regalo particular, así la limosna que las hacen es en general, y queda libre de contentarlos por esto, que ya sabe que el Señor las ha de proveer por junto. 2. Espantada estoy el daño que hace tratarlos; no creo lo creerá sino quien lo tuviere por experiencia. ¡Y qué olvidada parece está el día de hoy en las religiones esta perfección! No sé yo qué es lo que dejamos del mundo las que decimos que todo lo dejamos por Dios, si no nos apartamos de lo principal, que son los parientes. Viene ya la cosa a estado, que tienen por falta de virtud no querer y tratar mucho los religiosos a sus deudos, y como que lo dicen ellos y alegan sus razones. 3. En esta casa, hijas, mucho cuidado de encomendarlos a Dios, que es razón; en lo demás, apartarlos de la memoria lo más que podamos, porque es cosa natural asirse a ellos nuestra voluntad más que a otras personas. Yo he sido querida mucho de ellos, a lo que decían, y yo los quería tanto, que no los dejaba olvidarme. Y tengo por
Capitolo nono Parla di quanto sia cosa buona il distacco dai parenti per chi ha lasciato il mondo, e con quanti più amici, in fondo, si ritrovino.
1. Oh, se noi religiose intendessimo il danno che ci proviene dall’aver frequentemente a che fare con i parenti, come li fuggiremmo! Non capisco quale consolazione possano avere, non per quanto concerne Dio, ma per nostro sollievo e riposo, dato che non possiamo godere delle loro distrazioni, mentre ci facciamo carico dei loro travagli per cui tanto si piange, e forse più di quel che loro piangono. Di certo, se il corpo ne gioisce, a pagare sarà lo spirito. Di questo vi siete liberate. Essendo tutto in comune e non potendo alcuna ricevere un dono particolare, l’elemosina fatta a una diviene per tutte, e siete libere dall’ingraziarvi i parenti; il Signore vi aiuta infatti tutti insieme. 2. Mi spaventa il danno che possono produrre i parenti; non penso possa credervi se non chi lo sappia per esperienza. E quanto pare dimenticata questa perfezione nelle case religiose! Non so in cosa ci distacchiamo dal mondo noi che diciamo di voler lasciare tutto per Dio, se non facciamo a meno del principale attaccamento che sono i parenti. La cosa è già arrivata a tal punto, che i religiosi ritengono una mancanza di virtù non amare ed aver molto a che fare con i parenti, e ne adducono le ragioni. 3. In questa casa, figlie, davvero bisogna pregare molto per loro, ed è cosa giusta; per il resto, allontanarli dalla nostra mente il più possibile: è naturale che la nostra mente corra verso di loro più che ad altre persone. Io sono stata molto amata dai miei parenti, per quanto m’han detto, e io li amavo tanto da non lasciare che mi
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experiencia, en mí y en otras, que dejados padres (que por maravilla dejan de hacer por los hijos, y es razón con ellos cuando tuvieren necesidad de consuelo, si viéremos no nos hace daño a lo principal, no seamos extraños, que con desasimiento se puede hacer, y con hermanos), en los demás, aunque me he visto en trabajos, mis deudos han sido y quien menos ha ayudado en ellos; los siervos de Dios, sí. 4. Creed, hermanas, que sirviéndole vosotras como debéis, que no hallaréis mejores deudos que los que Su Majestad os enviare. Yo sé que es así, y puestas en esto – como lo vais – y entendiendo que en hacer otra cosa faltáis al verdadero amigo y esposo vuestro, creed que muy en breve ganaréis esta libertad, y que de los que por solo él os quisieren, podéis fiar más que de todos vuestros deudos, y que no os faltarán; y en quien no pensáis, hallaréis padres y hermanos. Porque como éstos pretenden la paga de Dios, hacen por nosotras; los que la pretenden de nosotras, como nos ven pobres y que en nada les podemos aprovechar, cánsanse presto. Y aunque esto no sea en general, es lo más usado ahora en el mundo, porque, en fin, es mundo. Quien os dijere otra cosa y que es virtud hacerla, no los creáis, que si dijese todo el daño que trae consigo, me había de alargar mucho; y porque otros, que saben lo que dicen mejor, han escrito en esto, baste lo dicho. Paréceme que, pues con ser tan imperfecta lo he entendido tanto, ¿qué harán los que son perfectos? 5. Todo este decirnos que huyamos del mundo, que nos aconsejan los Santos, claro está que es bueno. Pues creedme que lo que, como he dicho, más se apega de él son los deudos y más malo de desapegar. Por eso hacen bien los que huyen de sus tierras; si les vale, digo, que no creo va en huir
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dimenticassero. Per esperienza mia e di altre, tralasciando i genitori e i fratelli (raramente si dimenticano dei loro figli, ed è giusto non comportarci da estranei con loro nel momento del bisogno, se questo non va a detrimento del compito principale, potendolo svolgere con distacco), per quanto concerne gli altri, quando mi sono ritrovata nei travagli, i miei parenti sono stati tra coloro che meno mi hanno aiutato; al contrario dei servi di Dio. 4. Credete, sorelle, servendo voi come dovete, non troverete partenti migliori di quelli che vi saranno inviati da Sua Maestà. So che è così, e se vi comporterete come ora vi state comportando, certe che altrimenti venite meno al vero vostro amico e sposo, molto rapidamente raggiungerete la libertà di spirito. Di coloro che vi abbiano amato solo per Lui potete fidarvi più di tutti i vostri parenti, e non verranno meno. In chi mai l’avreste immaginato troverete genitori e fratelli. Chi vuole essere ripagato da Dio, lavora a nostro favore; chi vuole essere pagato da noi, vedendoci povere e che in ben poco possiamo tornare utili, si stanca presto. Non che avvenga sempre così, ma, nel mondo accade quasi sempre, perché, in fin dei conti, il mondo è sempre il mondo. Non crediate a chi vi dicesse il contrario, cercando di convincerci esservi virtù; se vi spiegassi tutto il danno che comportano, ne parlerei troppo; ma poiché altri, che ne sono a maggior conoscenza, ne hanno pure scritto, basta quanto ho detto. Mi pare che, se io tanto imperfetta l’ho così ben compreso, cosa ne faranno quanti sono perfetti? 5. È chiaramente cosa buona questo dirci di fuggire dal mondo consigliatoci dai Santi. Credetemi, quindi, che quel che più ci incolla ad esso sono i parenti, e, di conseguenza, sono anche i più difficili da cui distaccarci. Agisce dunque bene chi ne abbandona le terre; per quanto possi-
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el cuerpo, sino en que determinadamente se abrace el alma con el buen Jesús, Señor nuestro, que como allí lo halla todo, lo olvida todo; aunque ayuda es apartarnos muy grande hasta que ya tengamos conocida esta verdad; que después podrá ser quiera el Señor, por darnos cruz en lo que solíamos tener gusto, que tratemos con ellos.
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bile, non credo se ne fuggano fisicamente, ma con decisione la loro anima abbraccia il buon Gesù, Signore nostro. Trovando in lui il tutto, del resto si dimentica. Finché non sarà ben impressa questa verità in noi, sarà di grande aiuto il vivere lontani dai parenti. Poi potrà essere che il Signore permetta che abbiamo a che fare con loro per farci incontrare la croce dove solitamente godevamo.
Capítulo 10 Trata cómo no basta desasirse de lo dicho, si no nos desasimos de nosotras mismas, y cómo están juntas esta virtud y la humildad.
1. Desasiéndonos del mundo y deudos y encerradas aquí con las condiciones que están dichas, ya parece lo tenemos todo hecho y que no hay que pelear con nada. ¡Oh hermanas mías!, no os aseguréis ni os echéis a dormir, que será como el que se acuesta muy sosegado habiendo muy bien cerrado sus puertas por miedo de ladrones, y se los deja en casa. Y ya sabéis que no hay peor ladrón, pues quedamos nosotras mismas, que si no se anda con gran cuidado y cada una – como en negocio más importante que todos – no se mira mucho en andar contradiciendo su voluntad, hay muchas cosas para quitar esta santa libertad de espíritu, que pueda volar a su Hacedor sin ir cargada de tierra y de plomo. 2. Gran remedio es para esto traer muy continuo en el pensamiento la vanidad que es todo y cuán presto se acaba, para quitar las afecciones de las cosas que son tan baladíes y ponerla en lo que nunca se ha de acabar. Y aunque parece flaco medio, viene a fortalecer mucho el alma, y en las muy pequeñas cosas traer gran cuidado; en aficionándonos a alguna, procurar apartar el pensamiento de ella y volverle a Dios, y Su Majestad ayuda. Y hanos hecho gran merced, que en esta casa lo más está hecho, puesto que este apartarnos de nosotras mismas y ser contra nosotras, es recia cosa, porque estamos muy juntas y nos amamos mucho. 3. Aquí puede entrar la verdadera humildad, porque esta virtud y estotra paréceme andan siempre juntas. Son dos
Capitolo decimo Spiega come non sia sufficiente il distacco descritto se non ci distacchiamo da noi stesse, e come tale virtù vada accompagnandosi all’umiltà. 1. Distaccate dal mondo e dai parenti, rinchiuse qui alle condizioni descritte, sembra già di aver fatto tutto e di non dover più lottare contro alcunché. Oh, sorelle mie, non abbassate la guardia e non dormite; sarebbe come per colui che si corica assai tranquillo perché, avendo gran paura dei ladri, ha chiuso bene le sue porte, ma con i ladri in casa. Sapete bene come non vi sia peggior ladrone che noi stesse; se non vi si presta molta cura, e ciascuna, come nell’affare più importante della vita, non bada a vedere se sta contraddicendo la sua propria volontà, c’è molto da lasciare per ottenere questa santa libertà di spirito che può volare sino al Creatore senza il peso di terra e piombo. 2. Un buon rimedio a questo è pensare sempre alla vanità di tutto, e a quanto presto tutto abbia fine, per eliminare l’attaccamento a cose tanto fragili e porlo in quel che è eterno. Pur sembrando uno strumento debole, fortifica l’anima e aiuta ad avere attenzione sin nelle più piccole tra le cose: se ci leghiamo ad una di esse, grazie a tale atteggiamento, ne stacchiamo il pensiero per riportalo a Dio; e non mancherà l’aiuto di Sua Maestà. Ci è stata fatta una grande grazia, essendo in questa casa già fatto il più, che consiste nel distaccarci da noi stesse, essere per così dire contro di noi; cosa ardua perché siamo molto unite e ci vogliamo molto bene. 3. Qui può intervenire la vera umiltà. L’umiltà e il distacco vanno sempre insieme. Sono due sorelle insepara-
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hermanas que no hay para qué las apartar. No son éstos los deudos de que yo aviso se aparten, sino que los abracen, y las amen y nunca se vean sin ellas. ¡Oh soberanas virtudes, señoras de todo lo criado, emperadoras del mundo, libradoras de todos los lazos y enredos que pone el demonio, tan amadas de nuestro enseñador Cristo, que nunca un punto se vio sin ellas! Quien las tuviere, bien puede salir y pelear con todo el infierno junto y contra todo el mundo y sus ocasiones. No haya miedo de nadie, que suyo es el reino de los cielos. No tiene a quién temer, porque nada no se le da de perderlo todo ni lo tiene por pérdida; sólo teme descontentar a su Dios; y suplicarle las sustente en ellas porque no las pierda por su culpa. 4. Verdad es que estas virtudes tienen tal propiedad, que se esconden de quien las posee, de manera que nunca las ve ni acaba de creer que tiene ninguna, aunque se lo digan; mas tiénelas en tanto, que siempre anda procurando tenerlas, y valas perfeccionando en sí más, aunque bien se señalan los que las tienen; luego se da a entender a los que los tratan, sin querer ellos. Mas ¡qué desatino ponerme yo a loar humildad y mortificación, estando tan loadas del Rey de la gloria y tan confirmadas con tantos trabajos suyos! Pues, hijas mías, aquí es el trabajar por salir de tierra de Egipto, que en hallándolas hallaréis el maná; todas las cosas os sabrán bien; por mal sabor que al gusto de los del mundo tengan, se os harán dulces. 5. Ahora, pues, lo primero que hemos de procurar es quitar de nosotras el amor de este cuerpo, que somos algunas tan regaladas de nuestro natural, que no hay poco que hacer aquí, y tan amigas de nuestra salud, que es cosa para alabar a Dios la guerra que dan, a monjas en especial, y aun a los que no lo son. Mas algunas monjas no parece que venimos a otra cosa al monasterio, sino a procurar no morirnos. Cada una
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bili. Non sono questi i parenti da cui vorrei vi separaste, ma anzi, che li abbracciate, e le amiate e mai siate trovate in loro assenza. Oh virtù sovrane, regine di tutto il creato, imperatrici del mondo, che ci liberate da tutti i lacci e insidie poste dal demonio, tanto amate da Cristo, nostro Maestro, che neppure un attimo si separò da voi! Chi vi possedesse, può uscire e lottare contro tutto l’intero inferno, contro tutto il mondo e le sue seduzioni. Non abbia paura di nessuno, perché suo è il regno dei cieli. Non ha di chi avere paura, perché pur se perdesse tutto non lo riterrebbe perdita. Teme solo di scontentare il suo Dio. E lo supplica di mantenersi in quelle virtù e di non perderle per propria colpa. 4. È vero che queste virtù hanno la proprietà di nascondersi a chi le possiede, di modo che mai le vede né penserà mai di possederne alcuna, neppure se glielo dicessero; ma le ha tanto in conto, che sempre cercherà di farle sue, perfezionandole così sempre più in se stesso; senza che lo desideri l’interessato, di questo si accorge chi ha a che fare con lui. Ma quanto sono sciocca ad elogiare l’umiltà e la mortificazione, già lodate dal Re della gloria e da lui confermate nei suoi travagli! Qui, figlie mie, si incontra la fatica di uscire dalla terra d’Egitto; trovando queste virtù troverete la manna; ogni cosa vi parrà un bene; vi saranno dolci anche le cose giudicate amare da chi appartiene al mondo. 5. Ciò che siamo innanzitutto chiamate a fare è allontanare l’amore del corpo; talune siamo tanto legate al nostro benessere naturale, da dovervi lavorare parecchio per migliorare; e siamo tanto amiche della salute, che c’è da lodare Dio per la guerra da combattervi, in particolare le monache, ma anche chi no lo sia. Pare che alcune di noi siano venute al monastero con il solo intento di non mori-
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lo procura como puede. Aquí, a la verdad, poco lugar hay de eso con la obra, mas no querría yo hubiese el deseo. Determinaos, hermanas, que venís a morir por Cristo, y no a regalaros por Cristo; que esto pone el demonio «que para llevar y guardar la Orden»; y tanto enhorabuena se quiere guardar la Orden con procurar la salud para guardarla y conservarla, que se muere sin cumplirla enteramente un mes, ni por ventura un día. Pues no sé yo a qué venimos. 6. No hayan miedo nos falte discreción en este caso por maravilla, que luego temen los confesores nos hemos de matar con penitencias. Y es tan aborrecido de nosotras esta falta de discreción, que así lo cumpliésemos todo. Las que lo hicieren al contrario, yo sé que no se les dará nada de que diga esto, ni a mí de que digan juzgo por mí, que dicen verdad. Tengo para mí que así quiere el Señor seamos más enfermas; al menos a mí hízome en serlo gran misericordia, porque como me había de regalar así como así, quiso fuese con causa. Pues es cosa donosa las que andan con este tormento que ellas mismas se dan, y algunas veces dales un deseo de hacer penitencias sin camino ni concierto, que duran dos días, a manera de decir. Después pónelas el demonio en la imaginación que las hizo daño; hácelas temer de la penitencia y no osar después cumplir la que manda la Orden, «que ya lo probaron». No guardamos unas cosas muy bajas de la Regla – como el silencio, que no nos ha de hacer mal – y no nos ha dolido la cabeza, cuando dejamos de ir al coro, – que tampoco nos mata –, y queremos inventar penitencias de nuestra cabeza para que no podamos hacer lo uno ni lo otro. Y a las
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re a se stesse. Ciascuna cerca di ottenerlo come può. Qui, veramente, c’è di fatto poco spazio per questo, ma vorrei che non ve ne fosse neppure il desiderio. Convincetevi, sorelle, di essere venute per morire per Cristo, non per trovare in Lui consolazione; il demonio induce al contrario “per la salvaguardia dell’Ordine”. Ed è tale il fervore di custodire l’Ordine cercando, proteggendo e conservando la salute, che si muore senza aver rispettato la regola nella sua interezza neppure per un mese, o forse neanche per un giorno. Non so che cosa siamo venute a cercare. 6. Non abbiate paura si venga a mancare di discrezione in questo, da far temere i confessori che ci stiamo ammazzando di penitenze. È tanto lontana da noi una tale mancanza di discrezione, che al medesimo modo porteremmo tutto a compimento. Chi si comportasse al contrario, non me ne vorranno, come io non mi risento se mi dicono che sono giudizi miei, essendo vero. Ritengo che in tal modo il Signore desideri che siamo più malate ancora; permettendolo per me, mi ha reso una grande misericordia; volendo io risparmiarmi, ha fatto sì che ve ne fosse ragione. È davvero assi curioso vedere in certe anime il tormento che da se stesse si procurano. Talvolta sono assalite dalla voglia di fare penitenza senza consiglio né misura, tanto da durarvi, come si dice, solo due giorni. Poi il demonio fa venire loro in mente di essersi danneggiate; le rende timorose della penitenza e non osano poi compiere neppure quelle comandate dall’Ordine, che dicono di ben conoscere. Non curiamo neppure le cose più semplici della Regola – come il silenzio, che di certo non ci arreca danno – e lasciamo il coro, se manco ci è venuto il mal di testa, che neppure ci ammazza. In compenso vogliamo inventare penitenze a nostro piacimento per poi non fare né l’uno né l’altro. Altre volte l’indisposizione è davvero
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veces es poco el mal, y nos parece no estamos obligadas a hacer nada, que con pedir licencia cumplimos. 7. Diréis ¿que por qué la da la priora? – A saber lo interior, por ventura no haría; mas como le hacéis información de necesidad y no falta un médico que ayuda por la misma que vos le hacéis, y una amiga que llore al lado, o parienta, ¿qué ha de hacer? Queda con escrúpulo si falta en la caridad. Quiere más faltéis vos que ella. 8. Estas son cosas que puede ser pasen alguna vez, y porque os guardéis de ellas las pongo aquí. Porque si el demonio nos comienza a amedrentar con que nos faltará la salud, nunca haremos nada. El Señor nos dé luz para acertar en todo, amén.
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blanda, e ci sentiamo obbligate a non far nulla, se non per chiederne dispensa. 7. Vi chiederete: e perché la priora la concede? Se conoscesse quel che c’è nel cuore, probabilmente non la concederebbe. Ma parlandole voi di necessità, non mancando un medico che insiste nella vostra direzione, e un’amica o parente che singhiozzi a fianco, come deve comportarsi? Resta nello scrupolo di mancare nella carità. Preferisce che siate voi a sbagliare. 8. Queste cose possono talvolta accadere, e io ne parlo perché ve ne guardiate. Se il demonio comincia a spaventarci di perdere la salute, non faremo mai nulla. Il Signore ci conceda la luce per comportarci saggiamente in tutto. Amen.
Capítulo 11 Prosigue en la mortificación, y dice la que se ha de adquirir en las enfermedades.
1. Cosa imperfecta me parece, hermanas mías, este quejarnos siempre con livianos males; si podéis sufrirlo, no lo hagáis. Cuando es grave el mal, él mismo se queja; es otro quejido y luego se parece. Mirad que sois pocas, y si una tiene esta costumbre es para traer fatigadas a todas, si os tenéis amor y hay caridad; sino que la que estuviere de mal que sea de veras, lo diga y tome lo necesario; que si perdéis el amor propio, sentiréis tanto cualquier regalo, que no hayáis miedo le toméis sin necesidad ni os quejéis sin causa. Cuando la hay, sería muy peor no decirlo que tomarle sin ella, y muy malo si no os apiadasen. 2. Mas de eso, a buen seguro que adonde hay caridad y tan pocas, que nunca falte el cuidado de curaros. Mas unas flaquezas y malecillos de mujeres, olvidaos de quejarlas, que algunas veces pone el demonio imaginación de esos dolores; quítanse y pónense. Si no se pierde la costumbre de decirlo y quejaros de todo si no fuere a Dios, nunca acabaréis. Porque este cuerpo tiene una falta, que mientras más le regalan, más necesidades descubre. Es cosa extraña lo que quiere ser regalado; y como tiene aquí algún buen color, por poca que sea la necesidad, engaña a la pobre del alma para que no medre. 3. Acordaos qué de pobres enfermos habrá que no tengan a quién se quejar. Pues pobres y regaladas, no lleva camino. Acordaos también de muchas casadas; – yo sé que las hay – y personas de suerte, que con graves males, por no dar enfado
Capitolo undicesimo Prosegue l’argomento parlando della mortificazione, e spiega di quale genere vada acquisita nei periodi di malattie.
1. Mi pare cosa imperfetta, sorelle mie, questo continuo lamentarci di fastidi; se sono cose sopportabili, non lamentatevene. Quando il male è grave, si mostra da solo e per quello che è. Siete poche, e, se davvero vi volete bene e vivete la carità, basta una che abbia questa abitudine per stancare le altre. Chi davvero cadesse inferma, lo dica e prenda i rimedi opportuni. Se perdete l’amor proprio, patirete tanto di ogni consolazione, da non prendere rimedio senza bisogno e da non lamentarsi senza ragione. Qualora ce ne fosse ragione, sarebbe molto peggio non dirlo che, senza, cercarne rimedio; e sarebbe un grande male se in tal circostanza non vi mostrassero compassione. 2. Possiamo essere certe, dove regna la carità e dove siete in poche, che mai mancheranno le attenzioni dovute. Dimenticatevi di lamentarvi per debolezze o malori di donne, perché talvolta sono fantasie suscitate dal demonio: come vengono vanno. Se non si perde l’abitudine di dirlo e di lamentarvi di tutto, se non con Dio, non arriverete a nulla. Il nostro corpo ha un difetto: quanto più lo si accontenta, più sono le sue esigenze. È ben strano quanto voglia esser contentato; trovando in questo le sue scuse, per piccolo che sia il bisogno, inganna la povera anima perché non avanzi. 3. Ricordatevi di quanti poveri infermi che non hanno nessuno con cui lamentarsi. Non si può essere povere e consolate insieme. Ricordatevi anche di molte donne maritate. So che ce ne sono, e di altre, che, molto malate,
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a sus maridos, no se osan quejar, y con graves trabajos. Pues ¡pecadora de mí!, sí, que no venimos aquí a ser más regaladas que ellas. ¡Oh, que estáis libres de grandes trabajos del mundo, sabed sufrir un poquito por amor de Dios sin que lo sepan todos! Pues es una mujer muy malcasada, y porque no sepa su marido lo dice y se queja, pasa mucha malaventura sin descansar con nadie, ¿y no pasaremos algo entre Dios y nosotras de los males que nos da por nuestros pecados? ¡Cuánto más que es nonada lo que se aplaca el mal! 4. En todo esto que he dicho, no trato de males recios, cuando hay calentura mucha, aunque pido haya moderación y sufrimiento siempre, sino unos malecillos que se pueden pasar en pie. Mas ¿qué fuera si éste se hubiera de ver fuera de esta casa?, ¿qué dijeran todas las monjas de mí? Y ¡qué de buena gana, si alguna se enmendara, lo sufriera yo! Porque por una que haya de esta suerte, viene la cosa a términos que, por la mayor parte, no creen a ninguna, por graves males que tenga. Acordémonos de nuestros Padres santos pasados ermitaños, cuya vida pretendemos imitar: ¡qué pasarían de dolores, y qué a solas, y de fríos y hambre y sol y calor, sin tener a quién se quejar sino a Dios! ¿Pensáis que eran de hierro? Pues tan delicados eran como nosotras. Y creed, hijas, que en comenzando a vencer estos corpezuelos, no nos cansan tanto. Hartas habrá que miren lo que es menester; descuidaos de vosotras, si no fuere a necesidad conocida. Si no nos determinamos a tragar de una vez la muerte y la falta de salud, nunca haremos nada. 5. Procurad de no temerla, y dejaros toda en Dios, venga
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per non dare preoccupazione al loro marito, non osano lamentarsi, pur in grandi travagli. Davvero allora, povera me, noi non veniamo qui per essere più viziate di loro. Libere dai grandi fastidi del mondo, imparate a soffrire almeno un po’ per amore di Dio senza che tutti debbano saperlo! Una donna che si accorge d’essersi malsposata, perché non lo sappia suo marito, non ne parla e non se ne lamenta: sta davvero male e nulla la conforta. Non saremo capaci di trattenere tra noi e Dio solo i mali che permette per i nostri peccati? Tanto più che nel raccontarlo il male non passa! 4. Non sto chiaramente parlando di gravi malattie, quando la febbre sale, pur chiedendo che anche in quei casi vi sia moderazione e sopportazione. Parlo di quei fastidi che si possono sopportare in piedi. Cosa succederebbe se questo libro fosse letto fuori di qui? Cosa penserebbero di me tutte le monache? Lo sopporterei davvero volentieri se taluna si emendasse! Se ve ne fosse solo una che si comportasse come ho descritto, succederebbe che non si crederebbe più a nessuno per grave che possa essere. Ricordiamoci dei nostri santi Padri eremiti dei tempi passati, la cui vita desideriamo imitare: quali dolori avranno sofferto, quale solitudine, quali freddi, quale fame, quanto sole e quale calura, senza potersi lamentare con alcuno se non con Dio! Pensate fossero di ferro? Erano delicati come noi. Credetemi, figlie, quando comincerete a vincere questi corpicini, non vi daranno più tanto fastidio. Ci sarà chi guarderà alle vostre necessità; dimenticatevi di voi stesse, tranne il caso di una chiara necessità. Se non siamo decise ad obliarci della morte e della mancanza di salute, non faremo mai nulla. 5. Cercate di non temere la morte, abbandonatevi inte-
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lo que viniere. ¿Qué va en que muramos? De cuantas veces nos ha burlado el cuerpo, ¿no burlaríamos alguna de él? Y creed que esta determinación importa más de lo que podemos entender; porque de muchas veces que poco a poco lo vayamos haciendo, con el favor del Señor, quedaremos señoras de él. Pues vencer un tal enemigo, es gran negocio para pasar en la batalla de esta vida. Hágalo el Señor como puede. Bien creo no entiende la ganancia sino quien ya goza de la victoria, que es tan grande, a lo que creo, que nadie sentiría pasar trabajo por quedar en este sosiego y señorío.
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ramente in Dio, e succeda quel che deve succedere. Cosa succede se moriamo? Quante volte il corpo si è preso gioco di noi; non possiamo una volta essere noi a prendere in giro lui? Siate certe che questa determinazione è più importante di quanto si pensi. Se a poco a poco lo otteniamo, con l’aiuto del Signore, diveniamo padroni del nostro corpo. Vincere un tal nemico è di gran vantaggio per vincere la battaglia della vita. Lo compia il Signore come può. Ho ragione di credere che non ne comprende il guadagno se non chi gioisce della vittoria; questa è tanto gloriosa che ogni fatica diviene sopportabile dinanzi a tale sollievo e sovranità.
Capítulo 12 Trata de cómo ha de tener en poco la vida el verdadero amador de Dios, y la honra.
1. Vamos a otras cosas que también importan harto, aunque parecen menudas. Trabajo grande parece todo, y con razón, porque es guerra contra nosotros mismos; mas comenzándose a obrar, obra Dios tanto en el alma y hácela tantas mercedes, que todo le parece poco cuanto se puede hacer en esta vida. Y pues las monjas hacemos lo más, que es dar la libertad por amor de Dios poniéndola en otro poder, y pasan tantos trabajos, ayunos, silencio, encerramiento, servir el coro, que por mucho que nos queramos regalar es alguna vez, y por ventura sola yo en muchos monasterios que he visto, pues ¿por qué nos hemos de detener en mortificar lo interior, pues en esto está el ir todo estotro muy más meritorio y perfecto, y después obrarlo con más suavidad y descanso? Esto se adquiere con ir – como he dicho – poco a poco, no haciendo nuestra voluntad y apetito, aun en cosas menudas, hasta acabar de rendir el cuerpo al espíritu. 2. Torno a decir que está el todo o gran parte en perder cuidado de nosotros mismos y nuestro regalo; que quien de verdad comienza a servir al Señor, lo menos que le puede ofrecer es la vida. Pues le ha dado su voluntad, ¿qué teme? Claro está que si es verdadero religioso o verdadero orador, y pretende gozar regalos de Dios, que no ha de volver las espaldas a desear morir por él y pasar martirio. Pues ¿ya no sabéis, hermanas, que la vida del buen religioso y que quiere ser de los allegados amigos de Dios es un largo martirio?
Capitolo dodicesimo Spiega in quanto poco conto debba tenere la vita e l’onore l’innamorato di Dio.
1. Passiamo ad altri argomenti altrettanto importanti, pur apparendo di poco conto. Tutto ci appare di grande fatica, e ne abbiamo le ragioni: la guerra che stiamo combattendo, infatti, è contro noi stesse. Non appena ci mettiamo all’opera, Dio agisce tanto nell’anima e le concede tante grazie, che d’immediato appare poco quel che possiamo fare in questa vita. Noi monache, del resto, giungiamo al dunque: giocarci la libertà per amore di Dio ponendola nelle mani altrui; per questo sopportiamo travagli, digiuni, silenzio, clausura, servire nel coro. Per molte che siano le consolazioni che cerchiamo, le guadagneremo solo di rado, come ho costatato nei vari monasteri visitati. Perché allora tanta paura di mortificarci interiormente se questa è la via per rendere più meritorio e perfetto il resto, nonché per svolgerlo con maggior soavità e riposo? Questo lo si raggiunge – come ho detto – a poco a poco, non seguendo la nostra volontà e il nostro desiderio, perfin nelle cose più piccole, sino a rendere il corpo sottomesso allo spirito. 2. Mi ripeterò, ma tutto, o gran parte del tutto, consiste nel dimenticarci di noi stesse e delle nostre necessità. Chi davvero comincia a servire il Signore, il meno che può offrirgli è la sua stessa vita. Se gli ha donato la sua volontà, cos’ha ancora da temere? Se è vero uomo religioso e d’orazione, e desidera godere dei doni di Dio, non deve voltare le spalle al desiderio di morire per lui e sopportare il martirio. Non sapete già, sorelle, che la vita del buon religioso e di chi vuole essere considerato tra i più intimi amici di
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Largo, porque para compararle a los que de presto los degollaban, puédese llamar largo; mas toda es corta la vida, y algunas cortísimas. ¿Y qué sabemos si seremos de tan corta, que desde una hora o momento que nos determinemos a servir del todo a Dios se acabe? Posible sería; que, en fin, todo lo que tiene fin no hay que hacer caso de ello; y pensando que cada hora es la postrera, ¿quién no la trabajará? Pues creedme que pensar esto es lo más seguro. 3. Por eso mostrémonos a contradecir en todo nuestra voluntad; que si traéis cuidado, como he dicho, sin saber cómo, poco a poco os hallaréis en la cumbre. Mas ¡qué gran rigor parece decir no nos hagamos placer en nada, como no se dice qué gustos y deleites trae consigo esta contradicción y lo que se gana con ella! Aun en esta vida, ¡qué seguridad! Aquí, como todas lo usáis, estáse lo más hecho; unas a otras se despiertan y ayudan; en esto ha cada una procurar ir adelante de las otras. 4. En los movimientos interiores se traiga mucha cuenta, en especial si tocan en mayorías. Dios nos libre, por su Pasión, de decir ni pensar para detenerse en ello «si soy más antigua», «si he más años», «si he trabajado más», «si tratan a la otra mejor». Estos pensamientos, si vinieren, es menester atajarlos con presteza; que si se detienen en ellos, o lo ponen en plática, es pestilencia y de donde nacen grandes males. Si tuvieren priora que consiente cosa de éstas, por poco que sea, crean por sus pecados ha permitido Dios la tengan para comenzarse a perder, y hagan gran oración porque dé el remedio, porque están en gran peligro. 5. Podrá ser que digan «que para qué pongo tanto en
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Dio, non è altro che un lungo martirio? Lungo, perché in confronto a quello di chi è decapitato, può dirsi lungo. Ma ogni vita è breve, per taluni brevissima. Cosa ne sappiamo se la nostra sarà cortissima, o se verrà meno dopo un’ora o un momento da che ci siamo decisi a servire Dio del tutto? Potrebbe essere: non dobbiamo dare importanza a quanto ha da finire; ogni ora potrebbe essere la nostra ultima ora. Chi non vorrebbe profittarne? Pensare questo è di grande giovamento. 3. Sforziamoci di rinnegare in tutto la nostra volontà; se vi comporterete così, come ho detto, senza sapere come, a poco a poco raggiungerete la vetta. Ma, come risulta aspro dire che non dobbiamo compiacerci in nulla; così come non ci si dice quali consolazioni e diletti porta con sé questa apparente contraddizione e quanto si guadagni con essa! Già in questa vita, quale sicurezza comporta! In questo, che tutte state vivendo, il più è fatto; vegliate e aiutatevi l’una con l’altra. In questo, ciascuna deve sforzarsi di superare l’altra! 4. Sia prestata grande attenzione ai moti interiori, in particolare a quelli che riguardano le preminenze. Dio ci liberi, per i meriti della sua passione, dal dire o pensare, per soffermarvici, “se sono la più anziana”, “se ho più anni”, “ho faticato di più”, “se trattano quell’altra meglio di me”. Questi pensieri, se venissero, è necessario allontanarli rapidamente. Altrimenti, se ci si sofferma, divengono una pestilenza da cui provengono grandi mali. Se avete una priora consenziente a tali discorsi, siate certi che Dio ha permesso che l’abbiate per capire che state perdendo la via; pregate allora molto, perché il Signore, essendo voi in gran pericolo, vi conceda il rimedio. 5. Potreste dirmi che sto insistendo troppo su questo
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esto» y «que va con rigor»; «que regalos hace Dios a quien no está tan desasido». Yo lo creo, que con su sabiduría infinita ve que conviene para traerlos a que lo dejen todo por El. No llamo «dejarlo», entrar en religión, que impedimentos puede haber, y en cada parte puede el alma perfecta estar desasida y humilde; ello a más trabajo suyo, que gran cosa es el aparejo. Mas créanme una cosa, que si hay punto de honra o de hacienda (y esto tan bien puede haberlo en los monasterios como fuera, aunque más quitadas están las ocasiones y mayor sería la culpa), que aunque tengan muchos años de oración (o, por mejor decir, consideración, porque oración perfecta, en fin, quita estos resabios), que nunca medrarán mucho ni llegarán a gozar el verdadero fruto de la oración. 6. Mirad si os va algo, hermanas, en estas cosas, pues no estáis aquí a otra cosa. Vosotras no quedáis más honradas, y el provecho perdido para lo que podríais más ganar; así que deshonra y pérdida cabe aquí junto. Cada una mire en sí lo que tiene de humildad y verá lo que está aprovechada. Paréceme que al verdadero humilde aun de primer movimiento no osará el demonio tentarle en cosa de mayorías; porque, como es tan sagaz, teme el golpe. Es imposible, si uno es humilde, que no gane más fortaleza en esta virtud, y aprovechamiento, si el demonio le tienta por ahí; porque está claro que ha de dar vuelta sobre su vida, y mirar lo que ha servido con lo que debe al Señor, y las grandezas que hizo en bajarse a sí para dejarnos ejemplo de humildad, y mirar sus pecados y adónde merecía estar por ellos. Sale el alma tan gananciosa, que no osa tornar otro día por no ir quebrada la cabeza. 7. Este consejo tomad de mí y no se os olvide: que no sólo en lo interior – que sería gran mal no quedar con ganancia
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tema, e che sono troppo rigorosa: quali consolazioni può concedere Dio a chi abbia raggiunto tale distacco? Credo che Lui, con la sua infinita sapienza veda cosa sia conveniente a chi ha lasciato tutto per Lui. Con “lasciato” non intendo dire l’essere religioso, per cui possono esservi ostacoli, mentre ovunque l’anima santa può essere distaccata e umile, con più o meno difficoltà, a prescindere dallo stato. Ma, credetemi: ove vi siano punti di onore e desideri di beni terreni (difetti che possono esservi nei monasteri come altrove, e dove minori siano le occasioni maggiore sarà la colpa), pur essendo molti gli anni d’orazione (o, per dir meglio, di riflessione, perché l’orazione perfetta porta via tali complicazioni) mai si giungerà al distacco e a godere del vero frutto dell’orazione. 6. Prestate attenzione a quanto vi dico, sorelle, non essendo voi qui per altra ragione. Non ne avreste maggior onore e ne perdereste anche il guadagno; disonore e perdita vanno qui uniti. Ognuna per suo conto si esamini sulla virtù dell’umiltà, e vedrà i suoi progressi. Penso che il vero umile non sarà tentato dal demonio neppure in un moto primo; essendo sagace, ne teme la risposta. Se uno è davvero umile, è impossibile non guadagni in fortezza, profittando quasi della tentazione; egli deve chiaramente tornare sulla sua vita, confrontare quanto ha svolto in servizio al Signore con quanto gli deve, le grandezze da Lui compiute nell’abbassarsi e lasciarci esempio di umiltà; guardare insomma i propri peccati e dove avrebbe meritato di andare per loro causa. L’anima ne esce tanto avvantaggiata che il demonio non oserà tornare per non averne la testa rotta. 7. Accettate questo mio consiglio e non dimenticatelo: dalla vostra tentazione, le consorelle non devono ricavarne
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–, mas en lo exterior procurad la saquen las hermanas de vuestra tentación; si queréis vengaros del demonio y libraros más presto de la tentación, que así como os venga pidáis a la prelada que os mande hacer algún oficio bajo o, como pudiereis, los hagáis vos, y andéis estudiando en esto cómo doblar vuestra voluntad en cosas contrarias, que el Señor os las descubrirá, y con esto durará poco la tentación. Dios nos libre de personas que le quieren servir acordarse de honra. Mirad que es mala ganancia, y – como he dichola misma honra se pierde con desearla, en especial en las mayorías, que no hay tóxico en el mundo que así mate como estas cosas la perfección. 8. Diréis «que son cosillas naturales, que no hay que hacer caso». – No os burléis con eso, que crece como espuma, y no hay cosa pequeña en tan notable peligro como son estos puntos de honra y mirar si nos hicieron agravio. ¿Sabéis por qué, sin otras hartas cosas? – Por ventura en una comienza por poco y no es casi nada, y luego mueve el demonio a que al otro le parezca mucho, y aun pensará es caridad decirle que cómo consiente aquel agravio, que Dios le dé paciencia, que se lo ofrezcáis, que no sufriera más un santo. Pone un caramillo en la lengua de la otra, que ya que acabáis con vos de sufrir, quedáis aún tentada de vanagloria de lo que no sufristeis con la perfección que se había de sufrir. 9. Y es esta nuestra naturaleza tan flaca, que aun diciéndonos que no hay qué sufrir, pensamos hemos hecho algo y lo sentimos, cuánto más ver que lo sienten por nosotras. Y así va perdiendo el alma las ocasiones que había tenido para merecer, y queda más flaca y abierta la puerta al demonio para que otra vez venga con otra cosa peor; y aun podrá acaecer, aun cuando vos queráis sufrirlo, que vengan a vos y
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solo un guadagno interiore – ne verrebbe un gran male – ma anche negli atti esterni. Se volete fuggire il demonio e liberarvi quanto prima della tentazione, non appena la scorgete chiedete alla priora di farvi compiere qualche cosa di umiliante, o cercatelo da voi; così, in cose ripugnanti imparerete a raddoppiare la vostra volontà: il Signore ve ne mostrerà molte e la tentazione sparirà. Dio ci liberi da chi pretende servirlo e insieme salvare l’onore. Sarebbe un mal guadagno. Come ho detto, desiderando l’onore lo si perde, specie nelle cose preminenti; non c’è veleno al mondo che ammazzi la santità più di queste cose. 8. Mi direte che sono cosette naturali, che non bisogna farci caso. Non prendetevi in giro. Sono cose che crescono come la schiuma. Non ci sono piccolezze quando il pericolo è tanto grave come in questi punti d’onore e nel vedere se ci han fatto torto in qualcosa. Sapete perché non sono cose piccole? Magari in una nascono cose davvero piccole, ma che a un’altra sembrano grandi. Quest’ultima riterrà un atto di carità dirle che non comprende come sopporti quel affronto, che prega Dio di concederle pazienza, che lo offriate, e che un santo non saprebbe fare di più. Il demonio pone cioè sulla lingua dell’altra un ché di seducente per cui, oltre ché soffrire, rimanete anche tentate di vanagloria per qualcosa che state sopportando neppure con la santità dovuta. 9. La nostra natura è così debole, che anche dicendoci che non c’è nulla di che patire, pensiamo e siamo convinti di aver fatto qualcosa; e lo saremo ancor di più se altre lo credono. L’anima va perdendo le occasioni di merito, si indebolisce e resta aperta la porta al demonio perché torni con una tentazione peggiore. Potrà anche accadere, quando avreste già deciso di sopportare con pazienza, che
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os dirán «que si sois bestia», «que bien es que se sientan las cosas». ¡Oh, por amor de Dios, hermanas mías!, que a ninguna le mueva indiscreta caridad para mostrar lástima de la otra en cosa que toque a estos fingidos agravios, que es como la que tuvieron los amigos del santo Job con él, y su mujer.
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vengano a dirvi che siete una bestia, che è bene risentirsi per qualcosa. Oh, per amore di Dio, sorelle mie! Nessuna di voi sia mossa dalla carità indiscreta di mostrare compassione ad una consorella per questi falsi torti; è la medesima carità mostrata al santo Giobbe dai suoi amici e da sua moglie.
Capítulo 13 Prosigue en la mortificación, y cómo ha de huir de los puntos y razones del mundo para llegarse a la verdadera razón.
1. Muchas veces os lo digo, hermanas, y ahora lo quiero dejar escrito aquí, porque no se os olvide, que en esta casa, y aun toda persona que quisiere ser perfecta, huya mil leguas de «razón tuve», «hiciéronme sinrazón», «no tuvo razón quien esto hizo conmigo»... De malas razones nos libre Dios. ¿Parece que había razón para que nuestro buen Jesús sufriese tantas injurias y se las hiciesen y tantas sinrazones? La que no quisiere llevar cruz sino la que le dieren muy puesta en razón, no sé yo para qué está en el monasterio; tórnese al mundo, adonde aun no le guardarán esas razones. ¿Por ventura podéis pasar tanto que no debáis más? ¿Qué razón es ésta? Por cierto, yo no la entiendo. 2. Cuando nos hicieren alguna honra o regalo o buen tratamiento, saquemos esas razones, que cierto es contra razón nos le hagan en esta vida. Mas cuando agravios – que así los nombran sin hacernos agravio –, yo no sé qué hay que hablar. O somos esposas de tan gran Rey, o no. Si lo somos, ¿qué mujer honrada hay que no participe de las deshonras que a su esposo hacen? Aunque no lo quiera por su voluntad, en fin, de honra o deshonra participan entrambos. Pues tener parte en su reino y gozarle, y de las deshonras y trabajos querer quedar sin ninguna parte, es disparate. 3. No nos lo deje Dios querer, sino que la que le pareciere es tenida entre todas en menos, se tenga por más bienaventurada; y así lo es, si lo lleva como lo ha de llevar, que no le faltará honra en esta vida ni en la otra. Créanme esto a mí.
Capitolo tredicesimo Continua a parlare della mortificazione, e di come occorra rifuggire le scuse e le ragioni del mondo per identificarsi con la vera ragione. 1. Ve lo dico molte volte e ora voglio lasciarlo scritto perché non lo si dimentichi: in questa casa, e vale per ogni persona che desideri esser perfetta, si fuggano le mille miglia frasi come “avevo ragione io”, “mi han fatto torto”, “non aveva ragione chi si è comportato così con me”. Dio ci liberi dalle cattive ragioni. C’era ragione per cui il nostro buon Gesù fosse vittima di così tante ingiurie e insensatezze? Chi non vuole portare altra croce oltre a quella più che ragionevole, non so perché rimanga nel monastero. Torni nel mondo, dove certo non verranno meno tali ragioni. Dovete forse sopportare tanto da non poterne più? Che ragione è mai questa? Io non la capisco. 2. Quando ci fanno qualche onore o ci consolano e ci trattano bene, tiriamo fuori queste ragioni, ché è certo irragionevole essere trattati così in questa vita. Ma quanto ai torti, così chiamati pur non essendo torti, non vedo perché bisogna parlarne. O siamo spose di un Re tanto grande, o no. Se lo siamo, quale moglie onorata esiste che non partecipi dei disonori patiti dal suo sposo? Pur non volendolo, in fine, entrambi partecipano di onori e disonori. È assurdo voler partecipare e godere del suo regno senza partecipare anche di disonori e fatiche. 3. Dio non ci lasci coltivare simili desideri, ma chi tra voi ritiene di essere meno stimata, sia certa di essere la più felice; davvero lo è: se sopporta come deve non le mancherà onore in questa e nell’altra vita. Credetemi. Che scioc-
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Mas qué disparate he dicho, que me crean a mí, diciéndolo la verdadera Sabiduría. Parezcámonos, hijas mías, en algo a la gran humildad de la Virgen Sacratísima, cuyo hábito traemos, que es confusión nombrarnos monjas suyas; que por mucho que nos parezca nos humillamos, quedamos bien cortas para ser hijas de tal Madre y esposas de tal Esposo. Así que si las cosas dichas no se atajan con diligencia, lo que hoy no parece nada mañana por ventura será pecado venial; y es de tan mala digestión, que si os dejáis no quedará solo. Es cosa muy mala para congregaciones. 4. En esto habíamos de mirar mucho las que estamos en ella, por no dañar a las que trabajan por hacernos bien y darnos buen ejemplo. Y si entendiésemos cuán gran daño se hace en que se comience una mala costumbre, más querríamos morir que ser causa de ello; porque es muerte corporal, y pérdidas en las almas es gran pérdida y que no parece se acaba de perder; porque muertas unas vienen otras, y a todas por ventura les cabe más parte de una mala costumbre que pusimos, que de muchas virtudes; porque el demonio no la deja caer, y las virtudes la misma flaqueza natural las hace perder. 5. ¡Oh, qué grandísima caridad haría y qué gran servicio a Dios la monja que en sí viese que no puede llevar las costumbres que hay en esta casa, conocerlo e irse! Y mire que le cumple, si no quiere tener un infierno acá y plega a Dios no sea otro allá, porque hay muchas causas para temer esto, y por ventura ella ni las demás no lo entenderán como yo. 6. Créanme en esto, y si no, el tiempo les doy por testigo. Porque el estilo que pretendemos llevar es no sólo de ser
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chezza a dire di credermi, essendo spiegato, questo, dalla medesima divina Sapienza. Cerchiamo di imitare in qualcosa, figlie mie, la grande umiltà della Madonna, di cui vestiamo l’abito; ci confonde essere chiamate sue monache; per molto che pensiamo di umiliarci, è ancora troppo poco per essere figlie di tale Madre e spose di tale Sposo. Se non viviamo diligentemente le cose dette, quel che oggi sembra un’inezia domani magari sarà peccato veniale; e tanto cattivo da esser digerito che, se vi lasciate andare, non resterà senz’altro solo. Questo, per le nostre congregazioni, è un pericolo molto grave. 4. Dobbiamo vigilare molto, noi che facciamo vita comune, per non danneggiare chi si affatica per farci del bene e darci il buon esempio. Se comprendessimo il gran danno causato dal dare inizio ad una cattiva abitudine, ne preferiremmo morire. Sarebbe la semplice morte corporale, mentre la perdita delle anime è un grave danno che non termina così presto; morte le une, ne vengono altre, per cui sarà più agevole seguire una cattiva abitudine da noi iniziata, che molte virtù. Il demonio mantiene in vita la prima, mentre per le seconde è sufficiente le nostra debolezza naturale per farle venire meno. 5. Oh, quale grande carità e servizio farebbe a Dio la monaca che riconoscendo la propria incapacità di vivere le consuetudini di questa casa, se ne andasse! Lo faccia, se non vuole avere un inferno di qua, e, Dio non lo permetta, un altro di là. Sono molte le cause per cui averne paura, e magari né questa né le altre lo comprenderanno chiaramente come me. 6. Credetemi, o ne sarà testimone il tempo. Lo stile di vita nostro, non consiste solo nell’essere monache, ma an-
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monjas, sino ermitañas, y así se desasen de todo lo criado, y a quien el Señor ha escogido para aquí, particularmente veo la hace esta merced. Aunque ahora no sea en toda perfección, vese que va ya a ella por el gran contento que le da y alegría ver que no ha de tornar a tratar con cosa de la vida, y el sabor todas las de la Religión. Torno a decir que si inclina a cosas del mundo, que se vaya si no se ve ir aprovechando; e irse, si todavía quiere ser monja, a otro monasterio, y si no, verá cómo le sucede. No se queje de mí, que comencé éste, porque no la aviso. 7. Esta casa es un cielo, si le puede haber en la tierra, para quien se contenta sólo de contentar a Dios y no hace caso de contento suyo; tiénese muy buena vida; en queriendo algo más, se perderá todo, porque no lo puede tener; y alma descontenta es como quien tiene gran hastío, que por bueno que sea el manjar, la da en rostro, y de lo que los sanos toman gran gusto comer, le hace asco en el estómago.En otra parte se salvará mejor, y podrá ser que poco o poco llegue a la perfección que aquí no pudo sufrir por tomarse por junto. Que aunque en lo interior se aguarde tiempo para del todo desasirse y mortificarse, en lo exterior ha de ser luego. Y a quien con ver que todas lo hacen y con andar en tan buena compañía siempre, no le aprovecha en un año, temo que no aprovechará en muchos, más, sino menos. No digo sea tan cumplidamente como en las otras, mas que se entienda va cobrando salud, que luego se ve cuándo el mal es mortal.
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che eremite, sì da distaccarci da tutto il creato. Vedo particolarmente investito di tale grazia chi è stato scelto dal Signore per questa casa. Pur non avendo ancora raggiunto il grado di perfezione, si vede che vi si stanno incamminando, per la contentezza e la gioia grande derivate dal non dover tornare ad occuparsi di cose mondane e dall’assaporare quelle divine. Torno a ripetere che se una si avverte inclinata alle cose mondane, se ne vada se non la si vede correggersi; e se ne vada, se vuole continuare ad essere monaca, in un altro monastero; altrimenti vedrà cosa le capiterà. Non si lamenti con me che diedi inizio a questa casa per non averla avvisata. 7. Questa casa è un cielo, se può esservi cielo sulla terra, per chi desidera solo servire Dio e non pensa a se stesso. La vita, così, è bella, ma chi cercasse altro, manderà tutto in rovina, perché non potrebbe ottenerlo. E l’anima scontenta è come chi ha un gran disturbo, che, per buono che sia il mangiare, si impunta, e anche quello che gli altri mangiano con gusto, le dà nausea. Altrove quell’anima avrà più facilità di salvezza, e magari, a poco a poco raggiungerà la santità che qui neppure sopportava, perché cercata tutta in una volta. Se nell’interiore ci vuole tempo prima di distaccarsi e mortificarsi del tutto, per l’esteriore dev’essere immediato. Chi, vedendo che tutte seguono questo cammino, e ritrovandosi sempre in questa buona compagnia, non migliorasse in un anno, temo che, in molti anni, potrà solo peggiorare. Non dico che debba essere in tutto come le altre, ma che si comprenda come possa recuperare la salute; è chiaro: quando il male diviene mortale.
Capítulo 14 En que trata lo mucho que importa no dar profesión a ninguna que vaya contrario su espíritu de las cosas que quedan dichas.
1. Bien creo que favorece el Señor mucho a quien bien se determina, y por eso se ha de mirar qué intento tiene la que entra, no sea sólo por remediarse (como acaecerá a muchas), puesto que el Señor puede perfeccionar este intento, si es persona de buen entendimiento, que si no, en ninguna manera se tome; porque ni ella se entenderá cómo entra, ni después a las que la quisieren poner en lo mejor. Porque, por la mayor parte, quien esta falta tiene, siempre les parece atinan más lo que les conviene que los más sabios; y es mal que le tengo por incurable, porque por maravilla deja de traer consigo malicia. Adonde hay muchas, podráse tolerar, y entre tan pocas no se podrá sufrir. 2. Un buen entendimiento, si se comienza a aficionar al bien, ásese a él con fortaleza, porque ve es lo más acertado; y cuando no aproveche para mucho espíritu, aprovechará para buen consejo y para hartas cosas, sin cansar a nadie. Cuando éste falta, yo no sé para qué puede aprovechar en comunidad, y podría dañar harto. Esta falta no se ve muy en breve, porque muchas hablan bien y entienden mal, y otras hablan corto y no muy cortado, y tienen entendimiento para mucho bien. Que hay unas simplicidades santas que saben poco para negocios y estilo de mundo, y mucho para tratar con Dios. Por eso es menester gran información para tomarlas y larga probación para hacerlas profesas. Entienda una vez el
Capitolo quattordicesimo Dice quanto sia importante non concedere la professione ad alcuna che sia contraria alle cose appena dette.
1. Sono convinta che il Signore favorisce molto chi è ben deciso, ragione per cui va attentamente esaminato lo scopo di chi fa domanda per entrare nei nostri conventi. Che non sia solo per sistemarsi (come sarà per molte). Il Signore può perfezionare questo proposito, se la persona è di buon senso; altrimenti non siano in alcun modo accettate. Non comprenderanno come stanno entrando e neppure comprenderanno i consigli di chi cerca il loro progresso. Nella maggior parte dei casi, chi manca di rettitudine ritiene di saperne sempre di più dei più sapienti direttori spirituali. È un male a mio parere incurabile, perché solo raramente non comporta malizia. Dove le monache sono molte, lo si potrà tollerare, mai, invece, quando, come in questa casa, siete in poche. 2. Una persona di buon senso, se comincia ad affezionarsi al bene, vi si pone con fortezza, perché vi scorge la via più sicura; e se non ne profitterà per buono spirito, ne profitterà per i buoni consigli ricevuti e per altre ragioni, senza essere di peso ad alcuno. Ma se non c’è buon senso, non so di cosa possa profittare in comunità, e il danno provocato potrebbe essere ingente. Questa mancanza non la si nota rapidamente, perché molte parlano bene e intendono male, altre invece parlano poco e male, ma hanno un intelletto capace di molto bene. Vi sono monache santamente semplici che sanno poco degli affari e dello stile mondano, ma sono grandi nel dialogare con Dio. Per questo si rende necessario conoscerle bene per accettarle e poi un lungo periodo di prova per
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mundo que tenéis libertad para echarlas, que en monasterio donde hay asperezas, muchas ocasiones hay, y como se use, no lo tendrán por agravio. 3. Digo esto, porque son tan desventurados estos tiempos y tanta nuestra flaqueza, que no basta tenerlo por mandamiento de nuestros pasados, para que dejemos de mirar lo que han tomado por honra los presentes para no agraviar los deudos. Plega a Dios no lo paguemos en la otra vida las que las admitimos, que nunca falta un color con que nos hacemos entender se sufre hacerlo. 4. Y éste es un negocio que cada una por sí le había de mirar y encomendar a Dios y animar a la prelada, pues es cosa que tanto importa. Y así suplico a Dios en ello os dé luz, que harto bien tenéis en no recibir dotes, que adonde se toman podría acaecer que por no tornar a dar el dinero – que ya no lo tienen – dejen el ladrón en casa que les robe el tesoro, que no es pequeña lástima. Vosotras, para en este caso, no la tengáis de nadie, porque será dañar a quien pretendéis hacer provecho.
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concedere loro la professione. Il mondo sappia, finalmente, che voi siete libere di rimandarle: in un monastero esigente, le occasioni non mancheranno e, vedendo in questo un’usanza comune, non se la prenderanno. 3. Dico questo, perché ci troviamo in tempi tanto sventurati ed è tanta la nostra debolezza, che non basta averlo come comando dei nostri anziani, che ci chiedono di smettere di mirare quanto i presenti hanno ritenuto un onore per non angustiare i parenti. Voglia Dio non farci poi pagare nell’altra vita per quante abbiamo ammesse; mai verrà meno qualcosa che potrà tenerci lontano dallo sbaglio. 4. In questo ciascuna deve esaminare se stessa, raccomandarsi a Dio e incoraggiare la Superiora, perché è una cosa assai importante. Prego Dio perché vi illumini. Avrete solo un bene nel non ricevere la dote; accettandole potrebbe accadere che nel non restituire il denaro – non ne avete – si lasci il ladrone in casa pronto a rubare il bene più prezioso, che non sarebbe piccola sventura. Voi, in casi simili, non impietositevi: ne nascerebbe un danno per chi desiderate beneficiare.
Capítulo 15 Que trata del gran bien que hay en no disculparse, aunque se vean condenar sin culpa.
1. Confusión grande me hace lo que os voy a persuadir, porque había de haber obrado siquiera algo de lo que os digo en esta virtud; es así que yo confieso haber aprovechado muy poco. Jamás me parece me falta una causa para parecerme mayor virtud dar disculpa. Como algunas veces es lícito y sería mal no lo hacer, no tengo discreción – o, por mejor decir, humildad – para hacerlo cuando conviene. Porque, verdaderamente, es de gran humildad verse condenar sin culpa y callar, y es gran imitación del Señor que nos quitó todas las culpas. Y así os ruego mucho traigáis en esto gran estudio, porque trae consigo grandes ganancias, y en procurar nosotras mismas librarnos de culpa, ninguna, ninguna veo, si no es – como digo – en algunos casos que podría causar enojo o escándalo no decir la verdad. Esto quien tuviere más discreción que yo lo entenderá. 2. Creo va mucho en acostumbrarse a esta virtud, o en procurar alcanzar del Señor verdadera humildad, que de aquí debe venir; porque el verdadero humilde ha de desear con verdad ser tenido en poco y perseguido y condenado sin culpa, aun en cosas graves. Porque si quiere imitar al Señor, ¿en qué mejor puede que en esto? Que aquí no son menester fuerzas corporales ni ayuda de nadie, sino de Dios. 3. Estas virtudes grandes, hermanas mías, querría yo estudiásemos mucho e hiciésemos penitencia, que en demasiadas penitencias ya sabéis os voy a la mano, porque pueden
Capitolo quindicesimo Parla del gran bene di non scusarsi anche se si è accusati senza colpa.
1. Sono io medesima confusa da quanto andrò ora persuadendovi, perché avrei dovuto almeno vivere qualcosa di quel che vi dirò di tale virtù; vi confesso di aver fatto ben pochi progressi. Mi sembra che mai mi manchi argomento perché mi appaia più virtuoso lo scusarmi. Essendo talvolta non solo lecito, ma anche male non scusarsi, non ho la discrezione – o, per meglio dire, l’umiltà – per farlo quando conviene. È davvero grande l’umiltà di chi, vedendosi condannato senza colpa, taccia, ed è una preziosa imitazione del Signore che si addossò tutte le nostre colpe. Per questo vi chiedo di mettervi di impegno, perché tale atteggiamento comporta molti guadagni. Dal voler scusarci da noi medesime, non ne scorgo invece alcuno, tranne – come già detto – in alcune occasioni ove tacere la verità potrebbe essere causa di fastidio o scandalo. Per dirimere tali casi occorre più capacità di discernimento di quanta io ne abbia. 2. È molto importante vivere continuativamente questa virtù, cercare di guadagnare dal Signore la vera umiltà che ne deve sorgere. La vera persona umile deve davvero desiderare di essere tenuto in poco conto, perseguitato, condannato senza colpa, anche in cose gravi. In cosa può meglio imitare il Signore se non in questo? Qui non è necessaria la forza fisica, né l’aiuto di nessuno, se non di Dio. 3. Vorrei, sorelle mie, che oggetto di molto studio e delle nostre penitenze fossero queste grandi virtù. Già sapete come vi segua passo dopo passo nelle eccessive penitenze,
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hacer daño a la salud si son sin discreción. En estotro no hay que temer, porque por grandes que sean las virtudes interiores, no quitan las fuerzas del cuerpo para servir la religión, sino fortalecen el alma; y de cosas muy pequeñas se pueden – como he dicho otras veces – acostumbrar para salir con victoria en las grandes. En éstas no he yo podido hacer esta prueba, porque nunca oí decir cosa mala de mí que no viese quedaban cortos; porque, aunque no era en las mismas cosas, tenía ofendido a Dios en otras muchas, y parecíame habían hecho harto en dejar aquéllas, y siempre me huelgo yo más que digan de mí lo que no es, que no las verdades. 4. Ayuda mucho traer consideración de lo mucho que se gana por todas vías y cómo nunca – bien mirado – nunca nos culpan sin culpas, que siempre andamos llenas de ellas, pues cae siete veces al día el justo, y sería mentira decir no tenemos pecado. Así que, aunque no sea en lo mismo que nos culpan, nunca estamos sin culpa del todo, como lo estaba el buen Jesús. 5. ¡Oh Señor mío!, cuando pienso por qué de maneras padecisteis y cómo por ninguna lo merecíais, no sé qué me diga de mí, ni dónde tuve el seso cuando no deseaba padecer, ni adónde estoy cuando me disculpo. Ya sabéis Vos, Bien mío, que si tengo algún bien, que no es dado por otras manos sino por las vuestras. Pues ¿qué os va, Señor, más en dar mucho que poco? Si es por no lo merecer yo, tampoco merecía las mercedes que me habéis hecho. ¿Es posible que he yo de querer que sienta nadie bien de cosa tan mala, habiendo dicho tantos males de Vos, que sois bien sobre todos los bienes? No se sufre, no se sufre, Dios mío – ni querría yo lo sufrieseis Vos – que haya en vuestra sierva cosa que no con-
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perché, se fatte senza discrezione, possono danneggiare la salute. Delle virtù, invece, non bisogna avere paura, perché, per grandi che siano le virtù interiori, non tolgono le forze del corpo per servire la religione, ma irrobustiscono l’anima. Potete esercitarvi – come ho detto altrove – nelle piccole cose per poi vincere nelle grandi. In queste non ho potuto comprovare quel che ho detto: non ho mai sentito dire una cosa cattiva sul mio conto che non fosse meno della realtà. Se non in quelle, avevo senz’altro offeso Dio in molte altre, e mi pareva una grazia concessami se non ne parlavano. Tendo a rallegrarmi di più se mi accusano di menzogne che non di vere colpe. 4. È di grande aiuto considerare quanto in ogni modo si guadagni e come – a ben vedere – mai siamo incolpate senza essere colpevoli; se il giusto pecca sette volte al giorno, quanto più noi saremo cariche di colpe: mentiremmo se dicessimo di essere esenti da peccato. Sicché, forse innocenti di quanto ci accusano, mai saremo del tutto senza colpa, come lo era il buon Gesù. 5. O Signore mio! Quando penso ai vostri grandi dolori per nessuno dei quali eravate colpevole, no so più cosa dire di me, né dove fosse fuggito il senno quando non desideravo soffrire, o dove io medesima sia quando voglio discolparmi. O Bene mio: Voi sapete che se v’è in me qualcosa di buono, non viene da altre mani che dalle vostre. Dunque, Signore, vi costa maggiormente dar molto che poco? Se è perché non lo merito, non meritavo neppure le grazie che mi avete elargito. È possibile ch’io debba desiderare di non udire alcun male su una cosa cattiva quale sono, quando tanto male si è detto di Voi, che siete il bene sopra tutti i beni? È cosa insopportabile, proprio insopportabile, né io avrei voluto che Voi lo doveste sopportare, che non vi sia nella vostra serva neppure una cosa
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tente a vuestros ojos. Pues mirad, Señor, que los míos están ciegos y se contentan de muy poco. Dadme Vos luz y haced que con verdad desee que todos me aborrezcan, pues tantas veces os he dejado a Vos, amándome con tanta fidelidad. 6. ¿Qué es esto, mi Dios? ¿Qué pensamos sacar de contentar a las criaturas? ¿Qué nos va en ser muy culpadas de todas ellas, si delante del Señor estamos sin culpa? ¡Oh hermanas mías, que nunca acabamos de entender esta verdad, y así nunca acabamos de estar perfectas, si mucho no la andamos considerando y pensando qué es lo que es y qué es lo que no es! Pues cuando no hubiese otra ganancia sino la confusión que le quedará a la persona que os hubiere culpado de ver que vos sin ella os dejáis condenar, es grandísimo. Más levanta una cosa de éstas a las veces el alma que diez sermones. Pues todas hemos de procurar de ser predicadoras de obras, pues el Apóstol y nuestra inhabilidad nos quita que lo seamos en las palabras. 7. Nunca penséis ha de estar secreto el mal o el bien que hiciereis, por encerradas que estéis. Y ¿pensáis que aunque vos, hija, no os disculpéis, ha de faltar quien torne de vos? Mirad cómo respondió el Señor por la Magdalena en casa del Fariseo y cuando su hermana la culpaba. No os llevará por el rigor que a sí, que ya al tiempo que tuvo un ladrón que tornase por El, estaba en la cruz; así que Su Majestad moverá a quien torne por vosotras, y cuando no, no será menester. Esto yo lo he visto y es así, aunque no querría se os acordase, sino que os holgaseis de quedar culpadas, y el provecho que veréis en vuestra alma, el tiempo os doy por testigo. Porque se comienza a ganar libertad y no se da más que digan mal que bien, antes parece es negocio ajeno. Y es como cuando
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che soddisfi i vostri occhi. Lo vedete, Signore: i miei occhi sono ciechi e si accontentano di poco. Concedetemi Voi la luce, e fate sì che davvero desideri che tutti mi disprezzino, avendovi abbandonato molte volte, amando fedelmente solo me stessa. 6. Cos’è questo, mio Dio? Che pensiamo di ottenere dal contentare le creature? Cosa ce ne viene dall’essere incolpate da tutte loro, se dinanzi al Signore siamo innocenti? Oh, sorelle mie! Se mai comprenderemo questa verità, mai saremo sante. Dobbiamo considerarla con impegno, pensando quel che è e quel che non è! Anche qualora non vi fosse altro guadagno che la confusione della persona che vi accusa nel vedere che vi lasciate condannare senza perciò confondervi, già sarebbe un grande esito. Talvolta, eleva più una cosa di queste che dieci omelie insieme. Tutte dobbiamo cercare di essere predicatrici di opere, essendoci proibito dall’Apostolo e dalla nostra incapacità di esserlo a parole. 7. Non pensate che, per essere in clausura, debba rimanere segreto il male o il bene che fate. O pensi forse, figlia mia, che se non ti discolpi non ci sarà chi ti difenda? Guardate come rispose il Signore per difendere la Maddalena in casa del Fariseo, e quando ad accusarla era sua sorella. Non vi tratterà con il rigore usato con se stesso, che quando un ladrone prese le sue difese, già era appeso alla croce. Sua Maestà medesimo susciterà chi prenda la vostra difesa, e qualora questo non accadesse, vuol dire che non lo ritiene necessario. L’ho costatato di persona ed è così. Però non vorrei ve ne ricordaste; vorrei piuttosto che vi rallegriate d’essere incolpate: il tempo testimonierà il profitto che noterete nella vostra anima. Si raggiunge una tale libertà interiore da non importarci più del male o del bene che dicano di noi; anzi: ci appaiono tutte come
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están hablando dos personas, y como no es con nosotras mismas, estamos descuidadas de la respuesta. Así es acá: con la costumbre que está hecha de que no hemos de responder, no parece hablan con nosotras. Parecerá esto imposible a los que somos muy sentidos y poco mortificados. A los principios dificultoso es; mas yo sé que se puede alcanzar esta libertad y negación y desasimiento de nosotros mismos con el favor del Señor.
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cose estranee. Come quando, mentre due parlano fra loro e non con noi, ci disinteressiamo delle risposte. Così accade qui: con l’abitudine a non rispondere, sembra quasi neppure parlino con noi. Parrà cosa impossibile a chi è molto sensibile e poco mortificato. All’inizio è difficile; ma io so per esperienza che, con l’aiuto del Signore, è possibile ottenere questa libertà, negazione e distacco da noi stesse.
Capítulo 16 De la diferencia que ha de haber en la perfección de la vida de los contemplativos a los que se contentan con oración mental, y cómo es posible algunas veces subir Dios un alma distraída a perfecta contemplación y la causa de ello. – Es mucho de notar este capítulo y el que viene cabe él. 1. Y no os parezca mucho todo esto, que voy entablando el juego, como dicen. Pedísteisme os dijese el principio de oración; yo, hijas, aunque no me llevó Dios por este principio, porque aún no le debo tener de estas virtudes, no sé otro. Pues creed que quien no sabe concertar las piezas en el juego de ajedrez, que sabrá mal jugar, y si no sabe dar jaque, no sabrá dar mate. Así me habéis de reprender porque hablo en cosa de juego, no le habiendo en esta casa ni habiéndole de haber. Aquí veréis la madre que os dio Dios, que hasta esta vanidad sabía; mas dicen que es lícito algunas veces. Y cuán lícito será para nosotras esta manera de jugar, y cuán presto, si mucho lo usamos, daremos mate a este Rey divino, que no se nos podrá ir de las manos ni querrá. 2. La dama es la que más guerra le puede hacer en este juego, y todas las otras piezas ayudan. No hay dama que así le haga rendir como la humildad. Esta le trajo del cielo en las entrañas de la Virgen, y con ella le traeremos nosotras de un cabello a nuestras almas. Y creed que quien más tuviere, más le tendrá, y quien menos, menos. Porque no puedo yo entender cómo haya ni pueda haber humildad sin amor, ni amor sin humildad, ni es posible estar estas dos virtudes sin gran desasimiento de todo lo criado.
Capitolo sedicesimo Parla della differenza tra la santità di vita dei contemplativi e quella di chi si contenta dell’orazione mentale, e come è possibile che talvolta Dio conduca anche un’anima distratta alla perfetta contemplazione. – Questo capitolo è molto importante, così come lo sarà il successivo. 1. Non vi sembri molto tutto questo; ho semplicemente, come si dice, messo le carte in tavola. Mi avete chiesto di spiegarvi il principio dell’orazione; io, figlie, pur non avendomi Dio condotta per tale principio, non possedendo neppure l’ombra di tali virtù, non ne conosco altri. Credetelo: chi non sa neppure come muovere le pedine nel gioco degli scacchi, giocherà male, e se non sa mettere in scacco, neppure saprà fare scacco matto. Di certo mi rimprovererete perché parlo di giochi in una casa ove né ci sono né ci devono essere. Guardate che madre vi ha dato Dio; una madre che ha conosciuto anche queste vanità. Ma, talvolta, dicono sia lecito giocare. Quanto più sarà per noi lecito usarne questa tattica di gioco; quanto prima, se ne facciamo uso frequente, metteremo in scacco matto il Re divino, che allora non potrà più fuggirci di mano, e neppure lo vorrà. 2. La regina è il pezzo che negli scacchi può far più guerra al re, con l’aiuto di tutti gli altri. Non c’è regina che vinca il Re divino più dell’umiltà. L’umiltà fece discendere il Re dal cielo alle viscere della Madonna; con l’umiltà lo attraiamo come per un capello nelle nostre anime. Credetemi: più lo possederà chi sarà più umile, meno chi meno umile. Non capisco come ci sia o possa esservi umiltà senza amore, né amore senza umiltà; e neppure è possibile la presenza di queste due virtù senza che vi sia un profondo distacco da tutto il creato.
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3. Diréis, mis hijas, «que para qué os hablo en virtudes, que hartos libros tenéis que os las enseñan, que no queréis sino contemplación». – Digo yo que aun si pidierais meditación pudiera hablar de ella y aconsejar a todos la tuvieran, aunque no tengan virtudes; porque es principio para alcanzar todas las virtudes, y cosa que nos va la vida en comenzarla todos los cristianos, y ninguno, por perdido que sea, si Dios le despierta a tan gran bien, lo habrá de dejar, como ya tengo escrito en otra parte, y otros muchos que saben lo que escriben, que yo por cierto que no lo sé; Dios lo sabe. 4. Mas contemplación es otra cosa, hijas, que éste es el engaño que todos traemos, que en llegándose uno un rato cada día a pensar sus pecados (que está obligado a ello si es cristiano de más que nombre), luego dicen es muy contemplativo, y luego le quieren con tan grandes virtudes como está obligado a tener el muy contemplativo, y aun él se quiere, mas yerra. En los principios no supo entablar el juego: pensó bastaba conocer las piezas para dar mate, y es imposible, que no se da este Rey sino a quien se le da del todo. 5. Así que, hijas, si queréis que os diga el camino para llegar a la contemplación, sufrid que sea un poco larga en cosas aunque no os parezcan luego tan importantes, aunque a mi parecer no lo dejan de ser. Y si no las queréis oír ni obrar, quedaos con vuestra oración mental toda vuestra vida, que yo os aseguro a vosotras y a todas las personas que pretendieren este bien (ya puede ser yo me engañe, porque juzgo por mí que lo procuré veinte años) que no lleguéis a verdadera contemplación. 6. Quiero ahora declarar – porque algunas no lo entenderéis – qué es oración mental, y plega a Dios que ésta tengamos como se ha de tener; mas también he miedo que se tiene
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3. Ma voi mi chiederete, figlie mie, perché vi intrattengo sulle virtù, di cui parlano molti libri in vostro possesso, quando volete che vi parli esclusivamente della contemplazione. Vi rispondo che se anche mi aveste chiesto di parlarvi della meditazione, avrei potuto farlo suggerendo a tutti di praticarla, pur mancando di virtù; la meditazione, infatti, è la causa prima di tutte le virtù, ed elemento essenziale per tutti i cristiani. Nessuno, per lontano che sia, se Dio gli svela un bene tanto grande, dovrà tralasciarla, come ho già scritto altrove, e come hanno già scritto molti altri che se ne intendono più di me: Dio lo sa. 4. Ma la contemplazione è un’altra cosa, figlie; questo è l’abbaglio che ci inganna: trascorrendo un po’ di tempo al giorno a pensare i propri peccati (vi è obbligato se non vuol essere cristiano solo di nome), ci si definisce molto contemplativi, e gli sono esigite le grandi virtù che sono d’obbligo per chi è davvero tale. E lui vorrebbe ancora di più, ma sbaglia. Ha iniziato male il gioco; pensava sufficiente saper muovere le pedine per fare scacco matto, ma è impossibile. Questo Re non si concede ad altri, se non a chi si dona a lui del tutto. 5. Sicché, figlie, se volete che vi spieghi la via per giungere alla contemplazione, lasciatemi dilungare in cose che magari non vi sembreranno molto importanti, anche se, a mio parere, lo sono. E se non volete né udirle né praticarle, restate pure nell’orazione mentale per tutta la vostra vita: assicuro a voi e a tutte coloro che pretendessero tale bene (posso sbagliarmi, giudicando da quanto mi è accaduto in vent’anni), mai raggiungerete la vera contemplazione. 6. Voglio ora chiarire, perché qualcuna di voi ancora non l’ha inteso, cosa sia l’orazione mentale, e supplico Dio perché sappiamo viverla come si deve. Ho anche paura
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con harto trabajo si no se procuran las virtudes, aunque no en tan alto grado como para la contemplación son menester. Digo que no vendrá el Rey de la gloria a nuestra alma – digo a estar unido con ella – si no nos esforzamos a ganar las virtudes grandes. Quiérolo declarar, porque si en alguna cosa que no sea verdad me tomáis, no creeréis cosa, y tendríais razón si fuese con advertencia, mas no me dé Dios tal lugar; será no saber más, o no lo entender. Quiero, pues, decir que algunas veces querrá Dios a personas que estén en mal estado hacerles tan gran favor para sacarlas por este medio de las manos al demonio. 7. ¡Oh Señor mío, qué de veces os hacemos andar a brazos con el demonio! ¿No bastara que os dejasteis tomar en ellos cuando os llevó al pináculo, para enseñarnos a vencerle? Mas, ¡qué sería, hijas, ver junto a aquel Sol con las tinieblas y qué temor llevaría aquel desventurado sin saber de qué, que no permitió Dios lo entendiese! Bendita sea tanta piedad y misericordia; que vergüenza habíamos de haber los cristianos de hacerle andar cada día a brazos – como he dicho – con tan sucia bestia. Bien fue menester, Señor, los tuvieseis tan fuertes; mas ¿cómo no os quedaron flacos de tantos tormentos como pasasteis en la cruz? ¡Oh, que todo lo que se pasa con amor torna a soldarse! Y así creo, si quedarais con la vida, el mismo amor que nos tenéis tornara a soldar vuestras llagas, que no fuera menester otra medicina. ¡Oh Dios mío, y quién la pusiese tal en todas las cosas, que me diesen pena y trabajos! Qué de buena gana las desearía, si tuviese cierto ser curada con tan saludable ungüento! 8. Tornando a lo que decía, hay almas que entiende Dios que por este medio las puede granjear para sí. Ya que las ve
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che ne sia troppo dura la conquista, se non si cercano contemporaneamente le virtù, pur non essendo necessario viverle in grado tanto elevato come per raggiungere la contemplazione. Il Re della gloria non si presenterà alla nostra anima per unirsi a lei se non ci sforziamo di raggiungere le più alte virtù. Voglio chiarirlo perché, se mi coglieste in fallo in qualche cosa non vera, non credereste più alle mie parole. E ne avreste persin ragione, se ne fossi cosciente: ma me ne tenga lontana il Signore; sarebbe soltanto per ignoranza o incapacità di comprendere. Voglio dire che talvolta Dio vuole favorire di un tale dono persone lontane da Sé, per strapparle al demonio. 7. Oh mio Signore: quante volte vi facciamo lottare quasi corpo a corpo contro il demonio! Non è bastato, per insegnarci a vincerlo, che vi lasciaste portare sul pinnacolo? Che cos’è, figlie, vedere quel Sole accanto a quelle tenebre, e quale terrore vi sarà stato in quello sventurato, senza che lui ne intuisse ragione, essendole questa nascosta da Dio! Siano benedette tanta pietà e misericordia! Quanto dobbiamo vergognarci noi cristiani per il fatto di farlo combattere ogni giorno, come detto, a corpo a corpo con una bestia tanto immonda. Le vostre braccia, Signore, dovevano essere ben forti. Ma perché non vi si sono indebolite dopo i grandi tormenti patiti sulla croce? Oh, ma è che le ferite subite con amore guariscono da sole! Sono convinta che, se vi fosse rimasto un alito di vita, l’amore che ci portate avrebbe guarito le vostre piaghe e non sarebbe stata necessaria altro medicamento. Oh, mio Dio: ponete voi una tale medicina sulle cose che mi provocano dolore e travagli! Le desidererei davvero volentieri, se fossi sicura di essere guarita da un unguento tanto salutare! 8. Tornando a quanto dicevo, ci sono anime che Dio intende portare a sé per questa via. Scorgendole perdute,
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del todo perdidas, quiere Su Majestad que no quede por El, y aunque estén en mal estado y faltas de virtudes, dale gustos y regalos y ternura que la comienza a mover los deseos, y aun pónela en contemplación algunas veces, pocas, y dura poco. Y esto, como digo, hace porque las prueba si con aquel favor se querrán disponer a gozarle muchas veces. Mas si no se dispone, perdonen – o perdonadnos Vos, Señor, por mejor decir – que harto mal es que os lleguéis Vos a un alma de esta suerte, y se llegue ella después a cosa de la tierra para atarse a ella. 9. Tengo para mí que hay muchos con quien Dios nuestro Señor hace esta prueba, y pocos los que se disponen para gozar de esta merced; que cuando el Señor la hace y no queda por nosotros, tengo por cierto que nunca cesa de dar hasta llegar a muy alto grado. Cuando no nos damos a Su Majestad con la determinación que El se da a nosotros, harto hace de dejarnos en oración mental y visitarnos de cuando en cuando, como a criados que están en su viña. Mas estotros son hijos regalados, no los querría quitar de cabe sí; ni los quita, porque ya ellos no se quieren quitar; siéntalos a su mesa, dales de lo que come hasta quitar el bocado de la boca para dársele. 10. ¡Oh dichoso cuidado, hijas mías! ¡Oh bienaventurada dejación de cosas tan pocas y tan bajas, que llega a tan gran estado! Mirad qué se os dará, estando en los brazos de Dios, que os culpe todo el mundo. Poderoso es para libraros de todo, que una vez que mandó hacer el mundo, fue hecho: su querer es obra. Pues no hayáis miedo que si no es para más bien del que le ama, consienta hablar contra vos: no quiere tan poco a quien le quiere. Pues ¿por qué, mis hermanas, no le mostraremos nosotras, en cuanto podemos, el amor? Mirad que es hermoso trueco dar nuestro amor por el suyo.
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Sua Maestà non si arrende, e pur trovandole in pessimo stato e senza virtù, con consolazioni, gioie e tenerezze interiori, le rimuove interiormente; talvolta, poche volte, concede loro persino la contemplazione, ma dura poco. Dio fa questo, come ho detto, per metterle alla prova e vedere se, così favorite, si disporranno per godere a lungo di Lui. Ma se non vi si disporranno, mi perdonino – o, per meglio dire, perdonatemi Voi, Signore – quant’è biasimevole che Voi vi siate avvicinato a un’anima del genere, che tornerà alle cose della terra per poi attaccarvisi. 9. Secondo me sono molte le anime che Dio nostro Signore mette alla prova in questo modo, e poche quelle che si dispongono a godere di questa grazia. Quando il Signore la concede a un’anima, a prescindere da noi, sono certa che non cesserà di aiutarla, finché non sia arrivata ad un livello assai elevato. Quando ci doniamo a Sua Maestà con la determinazione con cui Lui si dona a noi, sarà fin troppo se ci lascia nell’orazione mentale e se ci visiterà ogni tanto, come servi nella sua vigna. Ma gli altri sono figli prediletti, e non li vuole allontanare da sé, né li allontana perché loro non vogliono allontanarsi. Li fa accomodare alla sua mensa, e dà loro da mangiare di quel che Lui medesimo mangia, fin a togliersi il cibo di bocca per darlo a loro. 10. Oh gioiosa sollecitudine, figlie mie! Oh beato distacco da cose tanto misere e basse, che raggiunge tanto alto grado! Badate che vi accadrà, giunte fra le braccia di Dio, d’essere condannate da tutti. Dio può liberarvi da ogni fastidio, Lui che una volta comandò che il mondo fosse e il mondo fu; il suo volere si muta in atto. Non abbiate quindi paura; se permette che sparlino di voi, è solo per il maggior bene di chi lo ama. Perché, sorelle mie, non gli dimostriamo, per quanto ci è possibile, il nostro amore? Guardate che ci guadagniamo a donargli il nostro amore in cambio
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Mirad que lo puede todo y acá no podemos nada sino lo que El nos hace poder. Pues ¿qué es esto que hacemos por Vos, Señor, Hacedor nuestro? Que es tanto como nada, una determinacioncilla. Pues si lo que no es nada quiere Su Majestad que merezcamos por ello el todo, no seamos desatinadas. 11. ¡Oh Señor! que todo el daño nos viene de no tener puestos los ojos en Vos, que si no mirásemos otra cosa sino al camino, presto llegaríamos; mas damos mil caídas y tropiezos y erramos el camino por no poner los ojos – como digo – en el verdadero camino. Parece que nunca se anduvo, según se nos hace nuevo. Cosa es para lastimar, por cierto, lo que algunas veces pasa. Pues tocar en un puntito de ser menos, no se sufre, ni parece se ha de poder sufrir; luego dicen: «¡no somos santos!». [12] Dios nos libre, hermanas, cuando algo hiciéremos no perfecto decir: «no somos ángeles», «no somos santas». Mirad que, aunque no lo somos, es gran bien pensar, si nos esforzamos, lo podríamos ser, dándonos Dios la mano; y no hayáis miedo que quede por El, si no queda por nosotras. Y pues no venimos aquí a otra cosa, manos a labor, como dicen: no entendamos cosa en que se sirve más el Señor, que no presumamos salir con ella con su favor. Esta presunción querría yo en esta casa, que hace siempre crecer la humildad: tener una santa osadía, que Dios ayuda a los fuertes y no es aceptador de personas. 13. Mucho me he divertido. Quiero tornar a lo que decía, que es declarar qué es oración mental y contemplación. Impertinente parece, mas para vosotras todo pasa; podrá ser lo entendáis mejor por mi grosero estilo que por otros elegantes. El Señor me dé favor para ello, amén.
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del suo. Egli è onnipotente, mentre noi, in questa vita non possiamo nulla se non quel che Lui medesimo ci permette. Cos’è dunque quel che facciamo per Voi, Signore, nostro Creatore? Pur sembrando tanto non è che una decisioncella. Se per una nullità, Sua Maestà ci permette di meritare il tutto, non siamo certo spropositate a farlo. 11. Oh Signore! Tutto il danno deriva dal non aver posto gli occhi in Voi; se non badassimo ad altro che al cammino, vi arriveremmo presto; ma cadiamo mille volte, e inciampiamo e perdiamo il cammino, perché non guardiamo – come ho detto – il vero cammino. Apparendoci quale modo nuovo, ci pare di non averlo mai intrapreso. È davvero lamentevole quel che talvolta accade. Non sopportiamo d’essere toccate appena nell’onore, e poi si dice subito: “Non siamo sante!”. 12. Dio ci liberi, sorelle, dal dire, quando compiamo qualcosa d’imperfetto: “Non siamo angeli”, “non siamo sante”. Pur non essendolo ancora, è cosa molto buona pensare, se ci sforziamo e se Dio ci darà la mano, che potremmo esserlo; e siate certe che se non lo diverremo per merito nostro, sarà per il Suo aiuto. Non essendoci ritirate qui a cercare altro, diamoci da fare, come dicono: non esistono cose più gradite al Signore che noi potremmo ottenere altrimenti che col suo aiuto. Mi piacerebbe che regnasse tale presunzione in casa vostra; per essa sempre cresce l’umiltà: siamo santamente audaci; Dio aiuta i forti e non è un reclutatore. 13. Mi sono distratta. Voglio riprendere l’argomento precedente: spiegare cosa sono l’orazione mentale e la contemplazione. Vi sembrerà un’impertinenza, ma poi accettate tutto. Magari le comprenderete meglio con il mio stile grossolano che attraverso stili ricercati. Il Signore mi favorisce in questo, Amen.
Capítulo 17 De cómo no todas las almas son para contemplación, y cómo algunas llegan a ella tarde, y que el verdadero humilde ha de ir contento por el camino que le llevare el Señor.
1. Parece que me voy entrando en la oración, y fáltame un poco por decir, que importa mucho, porque es de la humildad y es necesario en esta casa; porque es el ejercicio principal de oración y, como he dicho, cumple mucho tratéis de entender cómo ejercitaros mucho en la humildad, y éste es un gran punto de ella y muy necesario para todas las personas que se ejercitan en oración: ¿cómo podrá el verdadero humilde pensar que es él tan bueno como los que llegan a ser contemplativos? Que Dios le puede hacer tal, sí, por su bondad y misericordia. Mas, de mi consejo, siempre se siente en el más bajo lugar, que así nos dijo el Señor lo hiciésemos y nos lo enseñó por la obra. Dispóngase para si Dios le quisiere llevar por ese camino. Cuando no, para eso es la humildad, para tenerse por dichosa en servir a las siervas del Señor y alabarle porque, mereciendo ser sierva de los demonios en el infierno, la trajo Su Majestad entre ellas. 2. No digo esto sin gran causa, porque, como he dicho, es cosa que importa mucho entender que no a todos lleva Dios por un camino, y por ventura el que le pareciere va por muy más bajo, está más alto en los ojos del Señor. Así que no porque en esta casa todas traten de oración, han de ser todas contemplativas. Es imposible. Y será gran desconsolación para la que no lo es, no entender esta verdad, que esto es cosa que lo da Dios; y pues no es necesario para la salvación, ni nos lo pide de premio, no piense se lo pedirá nadie. Que por eso no dejará de ser muy perfecta si hace lo
Capitolo diciassettesimo Spiega come non tutte le anime siano chiamate alla contemplazione, e come alcune la raggiungano dopo tempo; la vera persona umile deve perseverare contenta della via per lei tracciata dal Signore. 1. Sembra davvero che ora inizi a parlare d’orazione, ma voglio ancora soffermarmi sull’umiltà, un qualcosa di molto importante e necessario per questa casa. Se l’orazione è l’esercizio principale, è importante comprendere come esercitarsi nell’umiltà, punto di capitale importanza per chi pratica l’orazione. Come potrà la persona veramente umile pensare di essere tanto buono come chi giunge alla contemplazione? Che Dio lo renda tale, per sua bontà e misericordia. Ma, questo è il mio consiglio, ritenga di essere sempre nel luogo più basso, come ci ha detto e insegnato nei fatti il Signore. Si disponga a questo cammino, se per esso Dio lo conduce. Ma se Dio non vuole, in questo consiste l’umiltà, si rallegri nel servire le serve del Signore e nel lodarlo; meritando di essere ridotta schiava dei demoni nell’inferno, Sua Maestà la chiamata tra loro. 2. Non dico questo senza ragione, perché, come ho detto, è molto importante capire che Dio non chiama tutti per il medesimo cammino, e può capitare che quello che in apparenza sta percorrendo la via più bassa, è il più alto agli occhi del Signore. Così in questa casa, non tutte devono essere contemplative pur praticando tutte l’orazione. È impossibile. Si rattristerà, colei che non lo fosse, di non comprendere questa verità; è un dono di Dio: non è necessario alla salvezza, Dio non ce lo esige, e nessuno lo richiederà. Non sarà meno perfetta, se non tralascia il resto. Anzi potrà
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que queda dicho. Antes podrá ser tenga mucho más mérito, porque es a más trabajo suyo y la lleva el Señor como a fuerte y la tiene guardado junto todo lo que aquí no goza. No por eso desmaye ni deje la oración y de hacer lo que todas, que a las veces viene el Señor muy tarde y paga tan bien y tan por junto como en muchos años ha ido dando a otros. 3. Yo estuve más de catorce que nunca podía tener aun meditación sino junto con lección. Habrá muchas personas de este arte, y otras que, aunque sea con la lección, no puedan tener meditación, sino rezar vocalmente, y aquí se detienen más. Hay pensamientos tan ligeros que no pueden estar en una cosa, sino siempre desasosegados, y en tanto extremo que, si quieren detenerle a pensar en Dios, se les va a mil disparates y escrúpulos y dudas. Yo conozco una persona bien vieja, de harto buena vida, penitente y muy sierva de Dios, y gasta hartas horas, hartos años ha, en oración vocal, y en mental no hay remedio; cuando más puede, poco a poco en las oraciones vocales se va deteniendo. Y otras personas hay hartas de esta manera, y si hay humildad, no creo yo saldrán peor libradas al cabo, sino muy en igual de los que llevan muchos gustos, y con más seguridad en parte; porque no sabemos si los gustos son de Dios o si los pone el demonio. Y si no son de Dios, es más peligro, porque en lo que él trabaja aquí es en poner soberbia; que si son de Dios, no hay que temer; consigo traen la humildad, como escribí muy largo en el otro libro. 4. Estotros andan con humildad, sospechosos que es por su culpa, siempre con cuidado de ir adelante. No ven a otros llorar una lágrima, que, si ella no las tiene, no le parezca está muy atrás en el servicio de Dios, y debe estar por ventura muy más adelante; porque no son las lágrimas, aunque
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aver ancora più merito perché la sua fatica è maggiore, il Signore la tratta da persona forte e le custodisce in cielo tutto quel di cui non gode quaggiù. Non si scoraggi, quindi, né lasci l’orazione e di agire come le altre; talvolta il Signore viene molto tardi e in un attimo ricompensa tanto quanto agli altri in molti anni. 3. Io ho trascorso più di quattordici anni durante i quali non potevo meditare se non leggendo qualcosa. Questo accadrà a molte persone, mentre altre, pur leggendo, non possono neppure meditare, ma solo pregare vocalmente, e a questo si dedicano di più. C’è poi chi è tanto superficiale, da non poter fissare l’attenzione in alcuna cosa, sono sempre tanto inquieti che, se vogliono soffermarsi a pensare di Dio, subito si perdono in mille fantasie, scrupoli, dubbi. Conosco una persona già vecchia, dalla vita molto buona, mortificata e molto serva di Dio: questa ha consumato ore e anni nell’orazione vocale, ma per la mentale non c’è stato niente da fare; al massimo riesce a soffermarsi un po’ di più sulle orazioni vocali. Molte persone sono di questo tipo. Se sono umili, non penso che alla fine meritino meno, ma anzi proprio come coloro che hanno molte consolazioni e vanno avanti sicure di sé; non sappiamo infatti se le loro consolazioni originino in Dio o nel demonio. Se non vengono da Dio, sono un grave pericolo, perché in tal cosa il demonio cerca solo di ispirare superbia; se vengono da Dio, non c’è da temere, perché, come ho abbondantemente scritto nell’altro libro, portano con sé l’umiltà. 4. Queste anime sono umili, si avvertono in colpa e sono desiderose di perseverare. Se vedono altre versare lacrime, se loro non piangono pensano di essere molto indietro nel servizio di Dio, mentre dovrebbero essere molto più avanti. Non tutte le lacrime, pur essendo buone,
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son buenas, todas perfectas; y la humildad y mortificación y desasimiento y otras virtudes, siempre hay más seguridad. No hay qué temer, ni hayáis miedo que dejéis de llegar a la perfección como los muy contemplativos. 5. Santa era santa Marta, aunque no dicen era contemplativa. Pues ¿qué más queréis que poder llegar a ser como esta bienaventurada, que mereció tener a Cristo nuestro Señor tantas veces en su casa y darle de comer y servirle y comer a su mesa? Si se estuviera como la Magdalena, embebidas, no hubiera quien diera de comer a este divino Huésped. Pues pensad que es esta congregación la casa de santa Marta y que ha de haber de todo. Y las que fueren llevadas por la vida activa, no murmuren a las que mucho se embebieren en la contemplación, pues saben ha de tornar el Señor de ellas, aunque callen, que, por la mayor parte, hace descuidar de sí y de todo. 6. Acuérdense que es menester quien le guise la comida, y ténganse por dichosas en andar sirviendo con Marta. Miren que la verdadera humildad está mucho en estar muy prontos en contentarse con lo que el Señor quisiere hacer de ellos, y siempre hallarse indignos de llamarse sus siervos. Pues si contemplar y tener oración mental y vocal y curar enfermos y servir en las cosas de casa y trabajar – sea en lo más bajo –, todo es servir al Huésped que se viene con nosotras a estar y a comer y recrear, ¿qué más se nos da en lo uno que en lo otro? 7. No digo yo que quede por nosotras, sino que lo probéis todo, porque no está esto en vuestro escoger, sino en el del Señor. Mas si después de muchos años quisiere a cada una para su oficio, gentil humildad será querer vosotras escoger. Dejad hacer al Señor de la casa. Sabio es, poderoso es, en-
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sono perfette. La maggior sicurezza si ha nell’umiltà, nella mortificazione, nel distacco e in altre virtù. Non abbiate paura, e siate certe di raggiungere la perfezione come le più contemplative tra le anime. 5. Santa Marta era davvero santa; eppure di lei non si dice che fosse contemplativa. Cosa potete desiderare di più che arrivare ad essere come questa beata, che meritò di ospitare tante volte in casa sua Cristo nostro Signore, dargli da mangiare, servirlo e mangiare alla sua stessa tavola? Se fosse rimasta lì così, incantata come la Maddalena, nessuno avrebbe dato da mangiare all’Ospite divino. Pensate dunque che questo monastero deve essere come la casa di santa Marta e che deve esserci di tutto. Chi fu condotto per la vita attiva non mormori contro chi molto gode nella contemplazione. Pur tacendo loro, il Signore ne prenderebbe le difese, essendo la più gran parte di loro dimentiche di sé e di tutto. 6. Ricordatevi che è necessaria la presenza tra voi di chi cucini il pasto al Signore, e siano felici di poter servire insieme a Marta. La vera umiltà consiste nell’essere pronti ad accontentarsi di quel che il Signore vuole da loro, e nel ritenersi indegni di venir chiamati servi suoi. Se contemplare, praticare l’orazione mentale o vocale, curare gli ammalati, servire nelle cose di casa, dedicarsi ai lavori materiali, siano pur i più umili, se tutto questo è servire l’Ospite che viene a stare con noi, a mangiare e ricrearsi con noi, cosa ci importa più dell’una che dell’altra cosa? 7. L’una o l’altra cosa non dipendono chiaramente da noi: voi siate disposte a tutto, poi a scegliere sarà il Signore. Se pur dopo molti anni il Signore desidera lasciarvi al medesimo compito, ridicola umiltà sarebbe chiederne un altro. Lasciate fare al Padrone di casa. Saggio e potente
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tiende lo que os conviene y lo que le conviene a El también. Estad seguras que haciendo lo que es en vosotras y aparejándoos para contemplación con la perfección que queda dicha, que si El no os la da (lo que creo no dejará de dar, si es de veras el desasimiento y humildad), que os tiene guardado este regalo para dároslo junto en el cielo, y que – como otra vez he dicho – os quiere llevar como a fuertes, dándoos acá cruz como siempre Su Majestad la tuvo. ¿Y qué mejor amistad que querer lo que quiso para Sí para vos? Y pudiera ser no tuvierais tanto premio en la contemplación. Juicios son suyos, no hay que meternos en ellos. Harto bien es que no quede a nuestro escoger, que luego – como nos parece más descanso – fuéramos todos grandes contemplativos. ¡Oh gran ganancia, no querer ganar por nuestro parecer para no temer pérdida, pues nunca permite Dios la tenga el bien mortificado, sino para ganar más!
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com’è, sa bene cosa convenga a voi e a Lui. Siate certe che, compiendo quel che dipende da voi e disponendovi alla contemplazione con la perfezione descritta, se per caso Egli non ve la conceda (ma sempre ve la concederà se distacco ed umiltà sono sinceri), è che vi sta conservando questa consolazione per darvelo tutto in una volta in cielo; come ho già detto altrove, vuole trattarvi da persone mature, caricandovi quaggiù della croce, come sempre fu per Sua Maestà. Quale miglior dimostrazione di amicizia che volere per Voi quel che volle per Sé? Potrebbe essere che nella contemplazione guadagnereste minor merito. Questi giudizi sono suoi, e noi non dobbiamo mettervi naso. È un bene davvero grande che questo non dipenda dal nostro arbitrio: apparendoci più facile, saremmo tutte grandi contemplative. Quale guadagno c’è, invece, nel non voler guadagnare secondo il nostro arbitrio per non temere perdite: Dio non permette che il bene sia frustrato, se non per un maggior guadagno!
Capítulo 18 Que prosigue en la misma materia y dice cuánto mayores son los trabajos de los contemplativos que de los activos. – Es de mucha consolación para ellos. 1. Pues yo os digo, hijas, a las que no lleva Dios por este camino, que a lo que he visto y entendido de los que van por él, que no llevan la cruz más liviana y que os espantaríais por las vías y maneras que las da Dios. Yo sé de unos y de otros, y sé claro que son intolerables los trabajos que Dios da a los contemplativos, y son de tal suerte, que si no les diese aquel manjar de gustos no se podrían sufrir. Y está claro que, pues lo es que a los que Dios mucho quiere lleva por camino de trabajos, y mientras más los ama, mayores, no hay por qué creer que tiene aborrecidos los contemplativos, pues por su boca los alaba y tiene por amigos. 2. Pues creer que admite a su amistad estrecha gente regalada y sin trabajos, es disparate. Tengo por muy cierto se los da Dios mucho mayores. Y así como los lleva por camino barrancoso y áspero, y a las veces que les parece se pierden y han de comenzar de nuevo a tornarle a andar, que así ha menester Su Majestad darles mantenimiento, y no de agua, sino de vino, para que, emborrachados, no entiendan lo que pasan, y lo puedan sufrir. Y así pocos veo verdaderos contemplativos que no los vea animosos y determinados a padecer; que lo primero que hace el Señor, si son flacos, es ponerles ánimo y hacerlos que no teman trabajos. 3. Creo piensan los de la vida activa, por un poquito que los ven regalados, que no hay más que aquello. Pues yo digo que por ventura un día de los que pasan no lo pudieseis sufrir. Así que el Señor, como conoce a todos para lo que son, da a cada uno su oficio, el que más ve conviene a su alma y al
Capitolo diciottesimo Prosegue il medesimo argomento spiegando quanto siano maggiori le fatiche dei contemplativi rispetto a quelle delle persone attive. Questo capitolo li consola molto. 1. Dunque io dico, figlie, a voi che Dio non conduce per questa via, che, per quanto ho veduto e inteso di chi è chiamato alla contemplazione, che la loro croce non è la più leggera, e vi turbereste nel constatare per come Dio le vada provando. Io conosco gli uni e gli altri, e sono certa essere intollerabili i travagli riservati da Dio ai contemplativi; anzi: più li ama più sono grandi. E non bisogna credere ch’Egli aborrisca i contemplativi; li loda anzi con la sua parola e li reputa suoi amici. 2. È un grosso sbaglio credere ch’Egli ammetta alla sua più stretta amicizia persone viziate e senza travagli da portare. Sono più che certa che i contemplativi ricevono dal Signore fatiche maggiori. Guidandoli per una via scoscesa e aspra, tanto che talvolta pare a loro di perdersi e di dover tornare indietro e ricominciare, è quasi necessario che Sua Maestà medesima fornisca loro il sostentamento, che non sarà l’acqua, ma il vino; di modo che, ubriachi, non capiscano quel che sta loro accadendo e lo possano sopportare. Sono pochi i veri contemplativi che io non veda coraggiosi e decisi a soffrire. La prima cosa che fa il Signore, se li scorge deboli, è concedere loro coraggio e la grazia di non temere le fatiche. 3. Credo che quelli dalla vita attiva pensino, vedendo un dono dagli altri ricevuto, che la loro vita stia tutta lì. Ma io vi dico che non sarebbero capaci di sopportare neppure un giorno da contemplativi. Il Signore, conoscendo tutti per quello che sono, dà a ciascuno il suo compito, il
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mismo Señor y al bien de los prójimos; y como no quede por no os haber dispuesto, no hayáis miedo se pierda vuestro trabajo. Mirad que digo que todas lo procuremos, pues no estamos aquí a otra cosa; y no un año, ni dos solos, ni aun diez, porque no parezca lo dejamos de cobardes, y es bien que el Señor entienda no queda por nosotras; como los soldados que, aunque mucho hayan servido, siempre han de estar a punto para que el capitán los mande en cualquier oficio que quiera ponerlos, pues les ha de dar su sueldo. ¡Y cuán mejor pagado lo paga nuestro Rey que los de la tierra! 4. Como los ve presentes y con gana de servir y tiene ya entendido para lo que es cada uno, reparte los oficios como ve las fuerzas; y si no estuviesen presentes, no les daría nada ni mandaría en qué sirviesen. Así que, hermanas, oración mental, y quien ésta no pudiere, vocal y lección y coloquios con Dios, como después diré. No se deje las horas de oración que todas. No sabe cuándo llamará el Esposo (no os acaezca como a las vírgenes locas) y la querrá dar más trabajo, disfrazado con gusto. Si no, entiendan no son para ello y que les conviene aquello, y aquí entra el merecer con la humildad creyendo con verdad que aun para lo que hacen no son. 5. Andar alegres sirviendo en lo que les mandan, como he dicho; y si es de veras esta humildad, bienaventurada tal sierva de vida activa, que no murmurará sino de sí. Deje a las otras con su guerra, que no es pequeña. Porque aunque en las batallas el alférez no pelea, no por eso deja de ir en gran peligro, y en lo interior debe de trabajar más que to-
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più conveniente alla sua anima, al medesimo Signore, e al bene degli altri. Poiché non vi siete arrese, disponibili a lottare, non temete di aver lavorato invano. Tutte dobbiamo cercare di raggiungere la meta, non essendo qui per altro scopo. E non soltanto per un anno, per due soli o per dieci, perché non sembri che abbandoniamo da codardi e perché il Signore capisca che ci stiamo impegnando a fondo. Come i soldati, che, terminato il loro servizio, devono essere sempre pronti e disponibili per essere mandati dal capitano a un luogo e ad un lavoro qualsiasi, perché è lui che poi li paga. Quanto migliore è la moneta con cui ci paga il nostro Re, migliore della moneta dei re della terra. 4. Il capitano, scorgendo i soldati sull’attenti e vogliosi di servire, già a conoscenza delle capacità di ciascuno, ripartisce i compiti a seconda delle forze. Ma se i soldati non fossero presenti, non darebbe loro alcun incarico né comanderebbe in cosa servirlo. Sicché, sorelle, dedicatevi all’orazione mentale, e chi non vi riuscisse, all’orazione vocale, alla lettura, ai colloqui con Dio, come poi dirò. Non si tralasciano le ore di orazione cui tutte siamo chiamate. Non sapete quando vi chiamerà lo Sposo (non vi accada come alle vergini stolte), che magari vorrà accrescervi i travagli ma da portare quasi piacevolmente. Altrimenti, convincetevi di non essere portate all’una cosa, per dedicarvi all’altra. In questo acquisirete merito con l’umiltà, credendo davvero di non essere capaci neppure di quel poco che potete. 5. Rallegratevi di servire in quel che vi chiedono, come ho detto. Se quest’umiltà è sincera, beata sia la serva di vita attiva, che non mormorerà d’altri che di sé. Lasci le altre alla loro guerra, che non è poca cosa. Pur non intervenendo l’alfiere nella battaglia, non per questo fugge il pericolo, e dentro di sé lotta più di tutti; portando la ban-
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dos; porque como lleva la bandera, no se puede defender, y aunque le hagan pedazos no la ha de dejar de las manos. Así los contemplativos han de llevar levantada la bandera de la humildad y sufrir cuantos golpes les dieren sin dar ninguno; porque su oficio es padecer como Cristo, llevar en alto la cruz, no la dejar de las manos por peligros en que se vean, ni que vean en él flaqueza en padecer; para eso le dan tan honroso oficio. Mire lo que hace, porque si él deja la bandera, perderse ha la batalla. Y así creo que se hace gran daño en los que no están tan adelante, si a los que tienen ya en cuento de capitanes y amigos de Dios les ven no ser sus obras conforme al oficio que tienen. 6. Los demás soldados vanse como pueden, y a las veces se apartan de donde ven el mayor peligro, y no los echa nadie de ver ni pierden honra; estotros llevan todos los ojos en ellos, no se pueden bullir. Así que bueno es el oficio, y honra grande y merced hace el rey a quien le da, mas no se obliga a poco en tomarle. Así que, hermanas, no sabemos lo que pedimos; dejemos hacer al Señor; que hay algunas personas que por justicia parece quieren pedir a Dios regalos. ¡Donosa manera de humildad! Por eso hace bien el conocedor de todos, que pocas veces creo lo da a éstos: ve claro que no son para beber el cáliz. 7. Vuestro entender, hijas, si estáis aprovechadas, será en si entendiere cada una es la más ruin de todas, y esto que se entienda en sus obras que lo conoce así para aprovechamiento y bien de las otras; y no en la que tiene más gustos en la oración y arrobamientos o visiones o mercedes que hace el Señor de esta suerte, que hemos de aguardar al otro mundo para ver su valor. Estotro es moneda que se corre, es renta que no falta, son juros perpetuos y no censos de al quitar,
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diera non può difendersi, e anche fosse fatto a pezzi, non se la deve lasciar sfuggire di mano. Così i contemplativi devono portare alta la bandiera dell’umiltà, e patire tutti i colpi che ricevono senza restituirne alcuno; il loro compito è soffrire come Cristo, portare in alto la croce, non lasciarsela sfuggire per grandi che siano i pericoli da affrontare, e che mai si noti debolezza nel soffrire. Per questo è loro affidato un compito così alto. Stia attento a quel che fa, perché, se perde la bandiera, è persa la battaglia. È grande il danno provocato alle retrovie, se le opere di chi è ritenuto capitano e amico di Dio non sono conformi al suo compito. 6. Nessuno si accorge se gli altri soldati vanno come possono, se fuggono scorgendo un pericolo maggiore, né perdono il loro onore. Gli altri, invece, hanno tutti gli occhi puntati su di loro, e non possono agitarsi. Se la loro carica è alta, e grande l’onore e la grazia loro concessa dal re nel conferirla, non sono costretti a poco nell’accettarla. Davvero, sorelle, non sappiamo quel che chiediamo; lasciamo fare al Signore; ci sono persone che sembra per giustizia vogliano pretendere da Dio consolazioni. Che falsa umiltà! Per questo fa bene Colui che tutti conosce, a concedere poche volte tali consolazioni: li scorge ben poco adatti a bere il suo calice. 7. Comprendere se state procedendo nel cammino, figlie, consisterà nel domandarvi se vi ritenete sinceramente la più misera di tutte, e che le opere conseguenti testimonino il bene da questo derivante per se stessa e per le consorelle. Per conoscere il valore di chi è consolata nell’orazione, o subisce rapimenti, visioni o simili grazie concesse dal Signore, dovremo aspettare l’altra vita. Quella è moneta corrente, una rendita assicurata, diritti perpetui di proprietà, e non ricchezze che come ci
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que estotro quítase y pónese; una virtud grande de humildad y mortificación, de gran obediencia en no ir en un punto contra lo que manda el prelado, que sabéis verdaderamente que os lo manda Dios, pues está en su lugar. En esto de obediencia es en lo que más había de poner, y por parecerme que, si no la hay, es no ser monjas, no digo nada de ello, porque hablo con monjas, y a mi parecer buenas, al menos que lo desean ser. En cosa tan sabida e importante, no más de una palabra porque no se olvide. 8. Digo que quien estuviere por voto debajo de obediencia y faltare no trayendo todo cuidado en cómo cumplirá con mayor perfección este voto, que no sé para qué está en el monasterio; al menos yo la aseguro que mientras aquí faltare, que nunca llegue a ser contemplativa ni aun buena activa; y esto tengo por muy muy cierto. Y aunque no sea persona que tiene a esto obligación, si quiere o pretende llegar a contemplación, ha menester, para ir muy acertada, dejar su voluntad con toda determinación en un confesor que sea tal. Porque esto es ya cosa muy sabida, que aprovechan más de esta suerte en un año que sin esto en muchos, y para vosotras no es menester, no hay que hablar de ello. 9. Concluyo con que estas virtudes son las que yo deseo tengáis, hijas mías, y las que procuréis y las que santamente envidiéis. Esotras devociones no curéis de tener pena por no tenerlas; es cosa incierta. Podrá ser en otras personas sean de Dios, y en vos permitirá Su Majestad sea ilusión del demonio y que os engañe, como ha hecho a otras personas. En cosa dudosa ¿para qué queréis servir al Señor, teniendo tanto en qué seguro? ¿Quién os mete en esos peligros?
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son date possono anche esserci tolte. Queste consistono in una grande umiltà e mortificazione, nella pronta obbedienza nel non disobbedire neppure in una virgola a quando domanda il prelato, che sempre è volontà di Dio, facendone egli le veci. Sull’obbedienza dovrei soffermarmi più che su altre cose, perché se manca vuol dire non essere monaca. Non approfondisco questo perché sto parlando con monache, a mio avviso buone, o, per lo meno, che desiderano esserlo. Dedicherò al tema, sì elevato e importante, soltanto una parola, perché non lo si dimentichi. 8. Chi fosse vincolato da un voto di obbedienza e venisse meno non mettendo tutta l’attenzione nel compiere meglio possibile il voto, non saprei cosa stia a fare in questo monastero. La assicuro che, perseverando nella mancanza, non sarà mai contemplativa, e neppure sarà una buona monaca attiva: di questo sono proprio sicura. Chi non avesse emesso il voto d’obbedienza, se desidera o pretende essere anima contemplativa, per seguire il giusto cammino dovrà abbandonare con forza la sua volontà nelle mani di un confessore che sia tale. È assai buono portarsi così ed è risaputo che sono maggiori i progressi in un anno di questa via che altrimenti in molti anni. Ma non è il vostro caso; non occorre dire altro. 9. Figlie mie: per concludere, sono queste le virtù che desidero per voi, che dovete procurarvi e santamente invidiarvi. Se vi rendeste conto di non ricevere altre grazie particolari, non affliggetevene: sono cose dubbie. Può essere che in altre vengano da Dio, mentre per voi Sua Maestà può permettere siano illusioni del demonio per ingannarvi, come ha fatto con altri. Nel dubbio, perché volete servire il Signore alla cieca, quando abbiamo molto di sicuro su cui basarci? Chi vi mette in questi pericoli?
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10. Heme alargado tanto en esto, porque sé conviene, que esta nuestra naturaleza es flaca, y a quien Dios quisiere dar la contemplación, Su Majestad le hará fuerte; a los que no, heme holgado de dar estos avisos, por donde también se humillarán los contemplativos. El Señor, por quien es, nos dé luz para seguir en todo su voluntad, y no habrá de qué temer.
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10. Mi sono dilungata tanto in questo, perché so che conviene: la nostra natura è debole; Sua Maestà renderà forte colui al quale volesse concedere la contemplazione. Per chi il Signore non chiami alla contemplazione sono contenta di dare questi avvisi ove troveranno occasione di umiltà anche i contemplativi. Il Signore, che lo può, ci conceda la luce per seguire in tutto la sua volontà, e non avremo di che temere.
Capítulo 19 Que comienza a tratar de la oración. – Habla con almas que no pueden discurrir con el entendimiento.
1. Ha tantos días que escribí lo pasado sin haber tenido lugar para tornar a ello, que si no lo tornase a leer no sé lo que decía. Por no ocupar tiempo habrá de ir como saliere, sin concierto. Para entendimientos concertados y almas que están ejercitadas y pueden estar consigo mismas, hay tantos libros escritos y tan buenos y de personas tales, que sería yerro hicieseis caso de mi dicho en cosa de oración, pues, como digo, tenéis libros tales adonde van por días de la semana repartidos los misterios de la vida del Señor y de su Pasión, y meditaciones del juicio e infierno y nuestra nonada y lo mucho que debemos a Dios, con excelente doctrina y concierto para principio y fin de la oración. Quien pudiere y tuviere ya costumbre de llevar este modo de oración, no hay que decir, que por tan buen camino el Señor le sacará a puerto de luz, y con tan buenos principios el fin lo será, y todos los que pudieren ir por él llevarán descanso y seguridad; porque, atado el entendimiento, vase con descanso. Mas de lo que querría tratar y dar algún remedio, si el Señor quisiese acertase (y si no, al menos que entendáis hay muchas almas que pasan este trabajo, para que no os fatiguéis las que le tuviereis), es esto: 2. Hay unas almas y entendimientos tan desbaratados como unos caballos desbocados, que no hay quien las haga parar. Ya van aquí, ya van allí, siempre con desasosiego. Es su misma naturaleza, o Dios que lo permite. Heles mucha lástima, porque me parecen como unas personas que han mucha sed y ven el agua de muy lejos, y cuando quieren ir
Capitolo diciannovesimo Incomincia a parlare dell’orazione. Si rivolge ad anime che non possono discorrere con l’intelligenza.
1. Sono trascorsi tanti giorni da quando ho scritto il resto senza che avessi tempo per rimettervi mano. Se non tornassi a leggerlo non saprei dire cosa scrissi. Per non perdere tempo, andrò avanti come viene, forse disordinatamente. Per persone equilibrate, anime già aduse a questi temi e che sanno rientrare in se stesse, ci sono tanti libri, così ben scritti da persone di valore, che sarebbe sciocco prestare attenzione a quel che io dico sull’orazione. Ci sono infatti libri ove sono suddivisi giorno per giorno i misteri della vita del Signore e della sua Passione, meditazioni sul giudizio, sull’inferno, sulla nostra nullità, sul molto che dobbiamo a Dio, inclusa un’elevata dottrina e consiglio per l’inizio e la fine dell’orazione. Chi può e ha già l’abitudine a vivere tale modo di orazione, non ha bisogno dei nostri consigli: il Signore recherà al porto di luce, dove, dati simili buoni inizi, tali saranno anche le conclusioni. Chi seguirà questa via otterrà riposo e sicurezza; placato l’intelletto, si cammina riposati. Ma ciò di cui vorrei parlare e per cui dare qualche consiglio, a Dio piacendo (altrimenti, mi piacerebbe che almeno comprendeste che ci sono molte anime che sopportano questa fatica e non pensiate di essere le sole), è questo: 2. Ci sono anime e intelletti tanto agitati come cavalli imbizzarriti, che nessuno sa placare. Corrono qua e là, sempre scossi. La loro natura è tale, o è Dio che lo permette. Li compatisco molto, perché sono come persone assetate che vedono l’acqua da lontano, e, quando vogliono
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allá, hallan quien las defienda el paso al principio y medio y fin. Acaece que, cuando ya con su trabajo – y con harto trabajo – han vencido los primeros enemigos, a los segundos se dejan vencer y quieren más morir de sed que beber agua que tanto ha de costar. Acabóseles el esfuerzo, faltóles ánimo. Y ya que algunos le tienen para vencer también los segundos enemigos, a los terceros se les acaba la fuerza, y por ventura no estaban dos pasos de la fuente de agua viva que dijo el Señor a la Samaritana, que quien la bebiere no tendrá sed. Y con cuánta razón y verdad, como dicho de la boca de la misma Verdad, que no la tendrá de cosa de esta vida, aunque crece muy mayor de lo que acá podemos imaginar de las cosas de la otra por esta sed natural. Mas ¡con qué sed se desea tener esta sed! Porque entiende el alma su gran valor, y aunque es sed penosísima que fatiga, trae consigo la misma satisfacción con que se mata aquella sed, de manera que es una sed que no ahoga sino a las cosas terrenas, antes da hartura, de manera que cuando Dios la satisface, la mayor merced que puede hacer al alma es dejarla con la misma necesidad, y mayor queda siempre de tornar a beber esta agua. 3. El agua tiene tres propiedades, que ahora se me acuerda que me hacen al caso, que muchas más tendrá. La una es que enfría, que, por calor que hayamos, en llegando al agua, se quita; y si hay gran fuego, con ella se mata, salvo si no es de alquitrán, que se enciende más. ¡Oh, válgame Dios, qué maravillas hay en este encenderse más el fuego con el agua, cuando es fuego fuerte, poderoso, no sujeto a los elementos, pues éste, con ser su contrario, no le empece, antes le hace crecer! Mucho valiera aquí poder hablar con quien supiera filosofía, porque sabiendo las propiedades de las cosas, supiérame declarar, que me voy regalando en ello y no lo sé decir y aun por ventura no lo sé entender.
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dirigervisi, trovano chi ostruisca loro il passo, al principio, a metà e alla fine. Può accadere che, già affaticati e dopo aver vinto i primi nemici, si lascino vincere dai secondi e preferiscano morire di sete, piuttosto che bere acqua dal prezzo tanto elevato. Il coraggio svanisce e le forze vengono meno. Alcuni, invece, vincono anche i secondi nemici, ma non hanno forze per i terzi, quando magari si trovavano a due passi dalla fonte d’acqua viva di cui parlò il Signore alla Samaritana, dicendo che chi ne avesse bevuto non avrebbe più avuto sete. Quanta ragione e quanta verità in queste parole sgorgate dalla bocca della Verità stessa. Non si avrà più sete di cose terrene, pur crescendo sempre più l’anelito per le cose dell’altra vita, e con maggior forza che qualsiasi sete naturale. Con che sete si desidera questa! L’anima ne comprende il gran valore, e, pur essendo penosissima e faticosa, comporta il medesimo soddisfacimento con cui si spegne la sete terrena. È una sete che spegne solo le cose terrene, le sazia, anzi; di modo che, quando Dio la soddisfa, la miglior grazia che può concedere all’anima è lasciarla con lo stesso spasimo, perché sempre torni a bere di quest’acqua. 3. Quest’acqua, ha molte proprietà, di cui ora me ne ricordo tre. Innanzitutto rinfresca. Per quanto caldo avvertiamo, raggiungendo l’acqua, questo si spegne. Se c’è un grande fuoco, con l’acqua lo si annulla, tranne se di catrame, che, allora, si accende ancor di più. Oh mio Dio: che stupore nel vedere il fuoco accendersi ancora di più con l’acqua, se il fuoco è forte, tenace, non soggetto a qualsiasi elemento. A contatto con il suo contrario, anziché spegnersi, divampa! Sarebbe assai utile qui parlare con chi ne sa di filosofia, perché, conoscendo le proprietà delle cose, allora saprei spiegarmi! Mi compiaccio in cose di cui non so parlare e magari che neppure comprendo.
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4. De que Dios, hermanas, os traiga a beber de esta agua y las que ahora lo bebéis, gustaréis de esto y entenderéis cómo el verdadero amor de Dios – si está en su fuerza, ya libre de cosas de tierra del todo y que vuela sobre ellas – cómo es señor de todos los elementos y del mundo. Y como el agua procede de la tierra, no hayáis miedo que mate este fuego de amor de Dios; no es de su jurisdicción. Aunque son contrarios, es ya señor absoluto; no le está sujeto. Y así no os espantaréis, hermanas, de lo mucho que he puesto en este libro para que procuréis esta libertad. ¿No es linda cosa que una pobre monja de san José pueda llegar a señorear toda la tierra y elementos? Y ¿qué mucho que los santos hiciesen de ellos lo que querían, con el favor de Dios? A san Martín el fuego y las aguas le obedecían; a san Francisco hasta las aves y los peces, y así a otros muchos santos. Se veía claro ser tan señores de todas las cosas del mundo, por haber bien trabajado de tenerle en poco y sujetádose de veras con todas sus fuerzas al Señor de él. Así que, como digo, el agua que nace en la tierra no tiene poder contra él; sus llamas son muy altas, y su nacimiento no comienza en cosa tan baja. Otros fuegos hay de pequeño amor de Dios, que cualquiera suceso los matará; mas a éste no, no: aunque toda la mar de tentaciones venga, no le harán que deje de arder de manera que no se enseñoree de ellas. 5. Pues si es agua de lo que llueve del cielo, muy menos le matará. No son contrarios, sino de una tierra. No hayáis miedo se hagan mal el un elemento al otro, antes ayuda el uno al otro a su efecto. Porque el agua de las lágrimas verdaderas (que) son las que proceden en verdadera oración, bien dadas del Rey del cielo) le ayuda a encender más y hace que dure, y el fuego ayuda al agua a enfriar. ¡Oh, válgame Dios,
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4. Sorelle: quando Dio vi porterà a bere di quest’acqua, e vale anche per chi già ne gode, ne gusterete e la comprenderete in voi quale vero amore di Dio, se riposante nella sua forza, completamente libero dalle cose della terra librandosi su di esse, padrone di tutti gli elementi e del mondo. Nascendo l’acqua dalla terra, non abbiate paura che spenga il fuoco dell’amore di Dio: non è in suo potere. Sono due contrari, ma il fuoco è padrone assoluto e non le è soggetto. Non stupitevi, sorelle, di quanto insisto in questo libro perché otteniate questa libertà. Non è bello che una povera monaca di san Giuseppe possa giungere a signoreggiare tutta la terra e gli elementi? Perché stupirsi allora se i santi li usassero come volevano, col favore di Dio? A san Martino obbedivano il fuoco e le acque; a san Francesco obbedivano anche gli uccelli e i pesci, e così fu per molti altri santi. Erano così chiaramente padroni di tutte le cose del mondo perché avevano faticato a reputarle poca cosa e ad assoggettarle davvero con tutte le loro forze al loro Signore. L’acqua che sgorga dalla terra davvero nulla può contro l’amore di Dio, le sue fiamme sono assai elevate e non hanno origine da cosa tanto infima. Esistono altri fuochi dal poco amore di Dio, che saranno spenti da qualsiasi accadimento. Ma questo no, no; anche qualora sorga tutto il mare di tentazioni non smetterà di ardere, e noi mai saremo sottomessi a quel mare. 5. E se l’acqua è acqua che cade dal cielo, si spegnerà ancora di meno. Non sono contrari, ma hanno la medesima origine. Non abbiate paura che i due elementi si danneggino reciprocamente; anzi: l’uno facilita l’effetto dell’altro. L’acqua delle vere lacrime, infatti, delle lacrime cioè che nascono nella vera orazione, donate dal Re del cielo, aiuta il fuco ad accendersi ancora di più e lo rende più duraturo; il fuoco, invece, aiuta l’acqua a rinfresca-
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qué cosa tan hermosa y de tanta maravilla, que el fuego enfría! Sí, y aun hiela todas las afecciones del mundo, cuando se junta con el agua viva del cielo, que es la fuente de donde proceden las lágrimas que quedan dichas, que son dadas y no adquiridas por nuestra industria. Así que a buen seguro que no deja calor en ninguna cosa del mundo para que se detenga en ellas, si no es para si puede pegar este fuego, que es natural suyo no se contentar con poco, sino que, si pudiese, abrasaría todo el mundo. 6. Es la otra propiedad limpiar cosas no limpias. Si no hubiese agua para lavar, ¿qué sería del mundo? ¿Sabéis qué tanto limpia esta agua viva, esta agua celestial, esta agua clara, cuando no está turbia, cuando no tiene lodo, sino que cae del cielo? Que de una vez que se beba, tengo por cierto deja el alma clara y limpia de todas las culpas. Porque – como tengo escrito – no da Dios lugar a que beban de esta agua (que) no está en nuestro querer, por ser cosa muy sobrenatural esta divina unión), si no es para limpiarla y dejarla limpia y libre del lodo y miseria en que por las culpas estaba metida. Porque otros gustos que vienen por medianería del entendimiento, por mucho que hagan, traen el agua corriendo por la tierra; no lo beben junto a la fuente; nunca falta en este camino cosas lodosas en que se detengan, y no va tan puro ni tan limpio. No llamo yo esta oración – que, como digo, va discurriendo con el entendimiento – «agua viva», conforme a mi entender, digo; porque, por mucho que queramos hacer, siempre se pega a nuestra alma, ayudada de este nuestro cuerpo y bajo natural, algo de camino de lo que no querríamos. 7. Quiérome declarar más: estamos pensando qué es el mundo y cómo se acaba todo, para menospreciarlo. Casi sin entendernos, nos hallamos metidos en cosas que amamos de él. Y deseándolas huir, por lo menos nos estorba un poco
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re. Oh mio Dio: quanto è bello e meraviglioso vedere un fuoco che ristora! E non solo; raffredda le affezioni del mondo, quando si unisce all’acqua viva del cielo, che è la sorgente da dove provengono le lacrime di cui ho parlato, donate e non guadagnate per merito nostro. Di certo non resta alcun attaccamento alle cose del mondo, se non a quelle che danno fiamma al fuoco. Il fuoco per sua natura non si accontenta di poco, ma, fosse per lui, incendierebbe tutto il mondo. 6. L’altra proprietà dell’acqua consiste nel lavare le cose sporche. Se non ci fosse l’acqua che lava, cosa sarebbe del mondo? Sapete quanto è pulita quest’acqua viva, celestiale, chiara, quando non è intorbidita, quando non ha fango, ma cade dal cielo? Una volta che la si sia bevuta, di certo lascia l’anima chiara e limpida da ogni colpa. Come ho detto, Dio non permette che si beva di quest’acqua se non per pulire l’anima, e lasciarla pulita e libera da ogni fango e miseria ove si era messa per le sue colpe; essendo tale divina unione assai elevata, non dipende dal nostro volere. Altre consolazioni, che magari provengono dall’intelletto, per molto che facciano, procurano un’acqua che scorre in terra; non la bevono dalla fonte; per questa via non verranno mai meno cose fangose in cui si soffermano, e neppure la loro via resta pura o limpida. Non reputo questa orazione “acqua viva”, secondo il mio modo di vedere, perché vi interviene l’intelletto. Per molto che ci sforziamo, sempre resta attaccato alla nostra anima, aiutata dal nostro corpo e dalla nostra mediocre natura, qualche cosa del cammino che non vorremmo. 7. Voglio chiarire meglio questo aspetto: stiamo pensando a cosa sia il mondo e a come tutto finisca, per disprezzarlo. Quasi senza rendercene conto, ci ritroviamo immersi in quelle sue cose che amiamo. Desiderando fug-
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pensar cómo fue y cómo será y qué hice y qué haré. Y para pensar lo que hace al caso para librarnos, a las veces nos metemos de nuevo en el peligro. No porque esto se ha de dejar, mas hase de temer. Es menester no ir descuidados. Acá lleva este cuidado el mismo Señor, que no quiere fiarnos de nosotros. Tiene en tanto nuestra alma, que no la deja meter en cosas que la puedan dañar por aquel tiempo que quiere favorecerla; sino pónela de presto junto cabe sí y muéstrale en un punto más verdades y dala más claro conocimiento de lo que es todo, que acá pudiéramos tener en muchos años. Porque no va libre la vista; ciéganos el polvo como vamos caminando. Acá llévanos el Señor al fin de la jornada sin entender cómo. 8. La otra propiedad del agua es que harta y quita la sed. Porque sed me parece a mí quiere decir deseo de una cosa que nos hace gran falta, que si del todo nos falta nos mata. Extraña cosa es que si nos falta nos mata, y si nos sobra nos acaba la vida, como se ve morir muchos ahogados. ¡Oh Señor mío, y quién se viese tan engolfada en esta agua viva que se le acabase la vida! Mas ¿no puede ser esto? Sí, que tanto puede crecer el amor y deseo de Dios, que no lo pueda sufrir el sujeto natural, y así ha habido personas que han muerto. Yo sé de una que, si no la socorriera Dios presto con esta agua viva tan en gran abundancia, que casi la sacaba de sí con arrobamientos. Digo que casi la sacaban de sí, porque aquí descansa el alma. Parece que, ahogada de no poder sufrir el mundo, resucita en Dios, y Su Majestad la habilita para que pueda gozar lo que, estando en sí, no pudiera sin acabarse la vida.
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girle, ci disturba pensare come fu, come sarà, cosa si è fatto, cosa si farà. Nel pensare a cosa possa tornare utile per liberarci, talvolta ci mettiamo di nuovo nel pericolo. Non che non bisogni cercare di liberarci, ma per stare all’erta. È necessario evitare le trascuratezze. In questo tipo di orazione, la cura è posta dal medesimo Signore, che non vuole che ci fidiamo di noi stesse. È tanto preziosa, per lui, la nostra anima, che non permette si ponga in cose che la possano dannare nel tempo in cui vuole favorirla. Ma subito l’avvicina a sé e in un momento le mostra più verità e le dà una più chiara conoscenza dell’intera realtà, quale da soli non potremmo raggiungere che in molti anni. La nostra vista non è libera, accecati come siamo dalla polvere dei nostri passi. Senza che ce ne accorgiamo, il Signore ci conduce rapidamente alla fine della giornata. 8. L’altra proprietà dell’acqua è di dissetare e togliere la sete. La sete, secondo me, è il desiderio di una cosa di cui avvertiamo gran bisogno, quasi che, mancandoci del tutto, veniamo meno. Ben strana l’acqua che, se ci vien meno ci ammazza, e se ci soverchia ci uccide, come si vedono morire molti, affogati. Oh mio Signore: chi può ritrovarsi tanto immersa in questa acqua viva da perdervi la vita! Potrà mai accadere? Sì! Il desiderio e l’amore di Dio, infatti, possono crescere a tal punto da divenire insopportabili alla natura; sicché alcune persone ne sono morte. Ne conosco una che, se Dio non l’avesse soccorsa presto con grande abbondanza di acqua viva, quasi la faceva uscire di sé con i rapimenti. Dico che quasi la faceva uscire di sé, perché in realtà ivi l’anima riposa. Pare che, soffocata dalla noia del mondo, risusciti in Dio; e Sua Maestà la rende capace per godere di ciò che, restando in sé, le avrebbe portato via la vita.
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9. Entiéndase de aquí que, como en nuestro sumo Bien no puede haber cosa que no sea cabal, todo lo que El da es para nuestro bien, y por mucha abundancia de esta agua que dé, no puede haber demasía en cosa suya; porque si da mucho, hace – como he dicho – hábil el alma para que sea capaz de beber mucho; como un vidriero, que hace la vasija del tamaño que ve es menester para que quepa lo que quiere echar en ella. En el desearlo, como es de nosotros, nunca va sin falta. Si alguna cosa buena lleva, es lo que en él ayuda el Señor. Mas somos tan indiscretos que, como es pena suave y gustosa, nunca nos pensamos hartar de esta pena; comemos sin tasa, ayudamos como acá podemos a este deseo, y así algunas veces mata. ¡Dichosa tal muerte! Mas, por ventura, con la vida ayudara a otros para morir por deseo de esta muerte. Y esto creo hace el demonio, porque entiende el daño que ha de hacer con vivir, y así tienta aquí de indiscretas penitencias para quitar la salud, y no le va poco en ello. 10. Digo que quien llega a tener esta sed tan impetuosa, que se mire mucho, porque crea que tendrá esta tentación; y aunque no muera de sed, acabará la salud y dará muestras exteriores, aunque no quiera, que se han de excusar por todas vías. Algunas veces aprovechará poco nuestra diligencia, que no podremos todo lo que se quiere encubrir. Mas estemos con cuidado, cuando vienen estos ímpetus tan grandes de crecimiento de este deseo, para no añadir en él, sino con suavidad cortar el hilo con otra consideración; que nuestra naturaleza a veces podrá ser obre tanto como el amor, que hay personas que cualquier cosa, aunque sea mala, desean con gran vehemencia. Estas no creo serán las muy mortificadas, que para todo aprovecha la mortificación. Parece desatino que cosa tan buena se ataje. Pues no lo
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9. Se ne deduce che, non essendoci nulla nel nostro sommo Bene che non sia completo, quanto Lui ci dà è per il nostro bene, e per la gran copiosità di quest’acqua che ci dona, non vi sarà mai eccesso in cosa sua. Se dà molto, rende l’anima capace di molto ricevere; come il vetraio, che costruisce il vaso della capacità necessaria perché vi stia in esso quel che vi vuol mettere. Se il desiderio nasce da noi, non è mai perfetto. Se vi è qualcosa di buono, è l’aiuto del Signore. Ma siamo tanto indiscreti che, essendo la pena tanto soave e gustosa, mai pensiamo di saziarcene. Mangiamo senza posa, facilitiamo come possiamo questo desiderio, sì che talvolta ci ammazza. Felice tale morte! Ma, continuando magari a vivere, si aiuta altri a morire pel desiderio di tal morte. La ritengo quindi un raggiro del demonio, che, comprendendo il danno che tali persone possono fargli sopravvivendo, le tenta a compiere indiscrete penitenze per togliere loro la salute, e non è poca cosa. 10. Dico che chiunque giunga ad avvertire una sete così impetuosa, deve andare guardinga, perché subirà questa tentazione; e, pur non morendo di sete, si rovinerà la salute e la sua situazione si noterà anche all’esterno, pur non volendolo: e questo andrà evitato in ogni modo. Talvolta la nostra sollecitudine servirà a poco, non potendo arrivare a tutto. Ma stiamo all’erta, qualora nascano tali impeti tanto grandi così violenti di crescere in quel desiderio, almeno per non acconsentirvi, ma per distrarcene soavemente con altre considerazioni. La nostra natura, potrà talvolta agire come l’amore: ci sono persone che desiderano sempre le cose, anche se cattive, con veemenza. Tra queste non troveremo le più mortificate; la mortificazione, infatti, torna utile ad ogni scopo. Sembra sbagliato bloccare una cosa tanto buona. Ma non è così; non dico, infatti, di eliminare il desiderio, ma
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es, que yo no digo se quite el deseo, sino que se ataje, y por ventura será con otro que se merezca tanto. 11. Quiero decir algo para darme mejor a entender. Da un gran deseo de verse ya con Dios y desatado de esta cárcel, como le tenía san Pablo: pena por tal causa y que debe en sí ser muy gustosa; no será menester poca mortificación para atajarla, y del todo no podrá. Mas cuando viere aprieta tanto que casi va a quitar el juicio (como yo vi a una persona no ha mucho, y de natural impetuosa, aunque demostrada a quebrar su voluntad – me parece lo ha ya perdido, porque se ve en otras cosas – digo que por un rato, que la vi como desatinada de la gran pena y fuerza que se hizo en disimularla), digo que en caso tan excesivo, aunque fuese espíritu de Dios, tengo por humildad temer, porque no hemos de pensar tenemos tanta caridad, que nos pone en tan gran aprieto. 12. Y digo que no tendré por malo (si puede – digo – que por ventura todas veces no podrá) que mude el deseo pensando si vive servirá más a Dios, y podrá ser a alguna alma que se había de perder la dé luz, y que con servir más, merecerá por donde pueda gozar más de Dios, y témase lo poco que ha servido. Y son buenos consuelos para tan gran trabajo, y aplacará su pena y ganará mucho, pues por servir al mismo Señor se quiere acá pasar y vivir con su pena. Es como si uno tuviese un gran trabajo o grave dolor, consolarle con decir tenga paciencia y se deje en las manos de Dios, y que cumpla en él su voluntad, que dejarnos en ellas es lo más acertado en todo. 13. Y si el demonio ayudó en alguna manera a tan gran deseo, que sería posible, como cuenta creo Casiano de un
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quasi di trattenerlo impegnandoci magari con un altro di maggior profitto. 11. Voglio dire ancora qualcosa per spiegarmi meglio. Magari ci viene il grande desiderio di vederci già con Dio, liberati da questo carcere, come capitava a san Paolo. L’anima soffre per questo, ma è un dolce soffrire; allora non sarà poca la mortificazione necessaria per trattenere tale sofferenza, e non ci si riuscirà completamente. Ma qualora il desiderio giungesse quasi a togliere la ragione (come ho visto accadere in una persona non molto tempo fa, di natura impetuosa, pur capace di imbrigliare la sua volontà – come lo si è poi constatato in altri campi – per un certo tempo la vidi quasi fuori di sé per la pena e lo sforzo nel dissimularla), in un caso tanto eclatante, secondo me, pur forse trattandosi di cose provenienti da Dio, per umiltà bisogna temere, perché non dobbiamo credere che la nostra carità sia così grande da porci in così grande ansia. 12. Mi azzarderei a dire che non considererei un male (se possibile, perché non lo sarà sempre) mutare desiderio pensando che se si vive di più, più si serve Dio, restituendo pure la luce a un’anima che si stava perdendo, e che più servendo, più meriterà di godere di Dio, temendo di aver poco servito sino a quel momento. Consolano in simili travagli, questi pensieri; l’anima placherà la sua pena e ne guadagnerà, perché per servire il medesimo Signore si vuole vivere qui in terra e sopportarne il peso. Come se uno patisse una grande difficoltà o dolore, e noi lo consolassimo dicendogli di avere pazienza e di abbandonarsi nelle mani di Dio, e che così compie la sua volontà, e che restare in quelle situazioni è la cosa migliore di tutte. 13. Può essere che a suscitare tale desiderio sia il demonio, come racconta Cassiano: narra di un eremita dalla
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ermitaño de asperísima vida, que le hizo entender se echase en un pozo porque vería más presto a Dios; yo bien creo no debía haber servido con humildad ni bien; porque fiel es el Señor y no consintiera Su Majestad se cegara en cosa tan manifiesta. Mas está claro si el deseo fuera de Dios, no le hiciera mal: trae consigo la luz y la discreción y la medida. Esto es claro, sino que este adversario, enemigo nuestro, por dondequiera que puede, procura dañar. Y pues él no anda descuidado, no lo andemos nosotros. Este es punto importante para muchas cosas, así para acortar el tiempo de la oración, por gustosa que sea, cuando se ven acabar las fuerzas corporales o hacer daño a la cabeza. En todo es muy necesario discreción. 14. ¿Para qué pensáis, hijas, que he pretendido declarar el fin y mostrar el premio antes de la batalla, con deciros el bien que trae consigo llegar a beber de esta fuente celestial, de esta agua viva? Para que no os congojéis del trabajo y contradicción que hay en el camino, y vayáis con ánimo y no os canséis. Porque – como he dicho – podrá ser que después de llegadas, que no os falta sino bajaros a beber en la fuente, lo dejéis todo y perdáis este bien, pensando no tendréis fuerza para llegar a él y que no sois para ello. 15. Mirad que convida el Señor a todos. Pues es la misma verdad, no hay que dudar. Si no fuera general este convite, no nos llamara el Señor a todos, y aunque los llamara, no dijera: «Yo os daré de beber». Pudiera decir: «Venid todos, que, en fin, no perderéis nada; y los que a mí me pareciere, yo los daré de beber». Mas como dijo, sin esta condición, «a todos», tengo por cierto que todos los que no se quedaren en el camino, no les faltará esta agua viva. Dénos el Señor, que la promete, gracia para buscarla como se ha de buscar, por quien Su Majestad es.
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vita asprissima, cui il demonio fece credere che se si fosse buttato in un pozzo avrebbe visto Dio più presto. Credo che non abbia servito Dio con umiltà, né bene, perché il Signore è fedele e Sua Maestà non avrebbe consentito che si accecasse in cosa tanto palese. Se il desiderio fosse nato da Dio, non gli avrebbe arrecato male: avrebbe comportato luce, discrezione, equilibrio. È chiaro, ma questo avversario, il nostro nemico, appena può ci danneggia. E se lui vaga attento, tanto più dobbiamo stare attenti noi. Questo è un punto importante per molte cose, come quando occorre accorciare il tempo dell’orazione, per piacevole che sia, quando ci lasciano le forze corporali, o ci duole il capo. La giusta misura è necessaria in ogni cosa. 14. Perché, figlie, pensate cha io abbia preteso di mostrare il fine e il premio prima della battaglia, dicendovi il bene che comporta bere alla fonte celeste l’acqua viva? Perché non vi scoraggiate per la fatica e le contraddizioni del cammino, e andiate con coraggio senza stancarvi. Può essere, come vi ho detto, che, una volta giunte dove vi basterebbe solo chinarvi sulla fonte e bere, lasciate tutto e perdiate un tale bene, pensando di non avere la forza a tanto e che non siate fatte per lui. 15. Il Signore invita tutti. Essendo Egli la Verità in Persona, non possiamo dubitarne. Se l’invito non fosse generale, il Signore non ci chiamerebbe tutti, e anche se così fosse, non ci direbbe: “Io vi darò da bere”. Potrebbe dire: “Venite tutti; in fine non avete nulla da perdere; e a chi mi pare darò da bere”. Ma poiché disse “a tutti” senza porre condizioni, sono certa che tutti coloro che non si sono voltati indietro lungo la via godranno dell’acqua viva. Ci conceda il Signore che la promette la grazia per ottenerla, così come dev’essere, per Chi Sua Maestà è.
Capítulo 20 Trata cómo por diferentes vías nunca falta consolación en el camino de la oración, y aconseja a las hermanas de esto sean sus pláticas siempre. 1. Parece que me contradigo en este capítulo pasado de lo que había dicho; porque, cuando consolaba a las que no llegaban aquí, dije que tenía el Señor diferentes caminos por donde iban a El, así como había muchas moradas. Así lo torno ahora a decir; porque, como entendió Su Majestad nuestra flaqueza, proveyó como quien es. Mas no dijo: «por este camino vengan unos y por éste otros»; antes fue tan grande su misericordia, que a nadie quitó procurase venir a esta fuente de vida a beber. ¡Bendito sea por siempre, y con cuánta razón me lo quitara a mí! 2. Pues no me mandó lo dejase cuando lo comencé e hizo que me echasen en el profundo, a buen seguro que no lo quite a nadie, antes públicamente nos llama a voces. Mas, como es tan bueno, no nos fuerza, antes da de muchas maneras a beber a los que le quieren seguir, para que ninguno vaya desconsolado ni muera de sed. Porque de esta fuente caudalosa salen arroyos, unos grandes y otros pequeños, y algunas veces charquitos para niños, que aquello les basta, y más sería espantarlos ver mucha agua; éstos son los que están en los principios. Así que, hermanas, no hayáis miedo muráis de sed en este camino. Nunca falta agua de consolación tan falto que no se pueda sufrir. Y pues esto es así, tomad mi consejo y no os quedéis en el camino, sino pelead como fuertes hasta morir en la demanda, pues no estáis aquí a otra cosa sino a pelear. Y con ir siempre con esta determinación de antes morir que dejar de llegar al fin del camino, si os llevare el Señor con
Capitolo ventesimo Spiega come, pur per vie differenti, nella via d’orazione non venga mai meno qualche consolazione spirituale, e consiglia le consorelle di parlare sempre di tale tema. 1. Sembra quasi che nel capitolo precedente mi sia contraddetta; mentre consolavo chi non raggiungeva tale punto, dicevo che il Signore ha differenti vie per condurre a Lui, così come c’erano molte dimore. E lo confermo; conoscendo Sua Maestà la nostra debolezza, ha agito di conseguenza per quel ch’Egli è. Ma non disse: “Gli uni seguano questa via, gli altri quell’altra”. Fu anzi tanto grande la sua misericordia che non negò a nessuno di poter giungere a bere a questa fonte di vita. Sia per sempre benedetto, e quanto a ragione avrebbe potuto impedirlo proprio a me! 2. Quindi non mi ha chiesto di lasciare il cammino all’inizio e non ha permesso che fossi ricacciata nel profondo. Di certo non lo impedisce ad alcuno, anzi ci chiama pubblicamente a gran voce. Ma, essendo tanto buono, non ci obbliga, dando anzi da bere in molti modi a chi lo voglia seguire, perché nessuno si scoraggi o muoia di sete. Da questa fonte copiosa nascono torrenti, alcuni grandi e altri piccoli, alcune volte come in piccole pozze, dove possano dissetarsi i bambini; per loro è sufficiente. Si spaventerebbero se vedessero molta acqua: sto parlando di chi è ancora all’inizio del cammino. Perciò, sorelle, non abbiate paura di morire di sete strada facendo. Mai viene meno l’acqua della consolazione a tal punto da divenire insopportabile. Stando così le cose, seguite il mio consiglio e non vi fermerete camminando: lottate come persone forti sino a morire nella ricerca; è per lottare che siete venute qui. Sempre determinate a morire piuttosto che non raggiungere la meta, se il Signore per-
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alguna sed en esta vida, en la que es para siempre os dará con toda abundancia de beber y sin temor que os ha de faltar. Plega al Señor no le faltemos nosotras, amén. 3. Ahora, para comenzar este camino que queda dicho de manera que no se yerre desde el principio, tratemos un poco de cómo se ha de principiar esta jornada, porque es lo que más importa; digo que importa el todo para todo. No digo que quien no tuviere la determinación que aquí diré le deje de comenzar, porque el Señor le irá perfeccionando; y cuando no hiciese más de dar un paso, tiene en sí tanta virtud, que no haya miedo lo pierda ni le deje de ser muy bien pagado. Es – digamos – como quien tiene una cuenta de perdones, que si la reza una vez gana, y mientras más veces, más. Mas si nunca llega a ella, sino que se la tiene en el arca, mejor fuera no tenerla. Así que, aunque no vaya después por el mismo camino, lo poco que hubiere andado de él le dará luz para que vaya bien por los otros, y si más andare, más. En fin, tenga cierto que no le hará daño el haberle comenzado para cosa ninguna, aunque le deje, porque el bien nunca hace mal. Por eso todas las personas que os trataren, hijas, habiendo disposición y alguna amistad, procurad quitarlas el miedo de comenzar tan gran bien. Y por amor de Dios os pido que vuestro trato sea siempre ordenado a algún bien de quien hablareis, pues vuestra oración ha de ser para provecho de las almas. Y pues esto habéis siempre de pedir al Señor, mal parecería, hermanas, no lo procurar de todas maneras. 4. Si queréis ser buen deudo, ésta es la verdadera amistad. Si buena amiga, entended que no lo podéis ser sino por este camino. Ande la verdad en vuestros corazones, como ha de
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mettesse che in questa vita soffriste un po’ di sete, nella vita eterna vi ricompenserà con ogni abbondanza d’acqua e senza timore che finisca. Voglia il Signore che mai veniamo meno, amen. 3. Ora, per dare inizio al cammino evitando di sbagliare sin dal principio, parliamo un po’ di come affrontare la giornata, essendo quel che più ci importa. Non dico che chi non abbia la determinazione detta non debba neppure incominciare. Il Signore andrà perfezionandolo. Qualora non facesse che dare un primo passo, avrebbe già in sé tanta forza, da non aver paura di perderla, e ne sarà anzi ricompensato in abbondanza. È come chi possiede una sorta di rosario indulgenziato; se lo recita una volta ci guadagna, ma quante più volte lo reciterà, più ci guadagnerà. Ma se non lo prende neppure in mano e lo lascia nella custodia, sarebbe meglio per lui neppure averlo. Così, chi non proseguisse per questo cammino, quel poco che avrà percorso gli darà luce per percorrere altre vie, e più strada ha fatto, maggiore sarà l’aiuto. Sia certo che non lo danneggerà in alcuna cosa l’averlo incominciato: il bene non fa mai male. Perciò tutte le persone che avranno a che fare con voi, figlie, se ben disposte e vostre amiche, cercate che non abbiano paura di avvicinarsi a un bene tanto grande. Per amore di Dio, vi supplico perché ogni vostra parola sia ordinata al bene della persona con cui state parlando; che la vostra orazione riguardi sempre il bene delle anime. Dovete sempre chiedere questo al Signore, e sarebbe davvero un male, sorelle, se non cercaste tale fine in ogni modo. 4. Se volete essere come un buon parente, questa è la vera amicizia. Se volete essere buone amiche, capiate che non potrete esserlo altrimenti. Alberghi la verità nei vostri cuori, come vi troverà posto tramite la meditazione, e
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andar por la meditación, y veréis claro el amor que somos obligadas a tener a los prójimos. No es ya tiempo, hermanas, de juego de niños, que no parece otra cosa estas amistades del mundo, aunque sean buenas; ni haya entre vosotras tal plática de «si me queréis», «no me queréis», ni con deudos ni nadie, si no fuere yendo fundadas en un gran fin y provecho de aquel ánima. Que puede acaecer, para que os escuche vuestro deudo o hermano o persona semejante una verdad y la admita, haber de disponerle con estas pláticas y muestras de amor que a la sensualidad siempre contentan; y acaecerá tener en más una buena palabra – que así la llaman – y disponer más que muchas de Dios, para que después éstas quepan. Y así, yendo con advertencia de aprovechar, no las quito. Mas si no es para esto, ningún provecho pueden traer, y podrán hacer daño sin entenderlo vosotras. Ya saben que sois religiosas y que vuestro trato es de oración. No se os ponga delante: «no quiero que me tengan por buena», porque es provecho o daño común el que en vos vieren. Y es gran mal a las que tanta obligación tienen de no hablar sino en Dios, como las monjas, les parezca bien disimulación en este caso, si no fuese alguna vez para más bien. Este es vuestro trato y lenguaje; quien os quisiere tratar, depréndale; y si no, guardaos de deprender vosotras el suyo: será infierno. 5. Si os tuvieren por groseras, poco va en ello; si por hipócritas, menos. Ganaréis de aquí que no os vea sino quien se entendiere por esta lengua. Porque no lleva camino uno que no sabe algarabía, gustar de hablar mucho con quien no sabe otro lenguaje. Y así, ni os cansarán ni dañarán, que no sería poco daño comenzar a hablar nueva lengua, y todo el tiempo se os iría en eso. Y no podéis saber como yo, que lo he expe-
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vedrete con chiarezza l’amore che siamo tenute ad avere verso il prossimo. Non è più tempo, sorelle, dei giochi da bambini, non essendo altro le amicizie mondane, per buone che siano. Né tra voi vi siano pensieri quali “se mi volete bene” o “se non mi volete bene”, né con parenti, né con altri, se non vi fosse dietro un fine elevato e il profitto di quell’anima. Può accadere che, perché un vostro parente o fratello o persona simile ascolti e accolga da voi una verità, sia necessario ben disporlo con frasi di quel tipo e con dimostrazioni di affetto sempre gradite dalla sensualità. Bisognerà dire una buona parola più che molte parole su Dio, perché poi in seguito sappiano prendere queste ultime. Se sono per il loro bene, quindi, non le contesto. Ma se non è per quello, non se ne potrà trarre vantaggio alcuno, e potranno far grande danno senza che voi ve ne accorgiate. Sanno che siete religiose e che la vostra indole è di preghiera. Neppure pensate frasi tipo: “Non voglio che mi reputino buona”; il bene e il male ricade su di voi e su chi venisse a incontrarvi. Ed è un male notevole che chi ha l’obbligazione di parlare sempre immersa in Dio, come le monache, reputi un bene dissimulare in queste occasioni, tranne che fosse per un bene maggiore. Tale deve essere il vostro linguaggio; lo impari chi vuole avere a che fare con voi. Altrimenti guardatevi dall’imparare voi il loro linguaggio: sarebbe l’inferno. 5. Se vi giudicano grossolane, non importa; se ipocrite, importa ancora di meno. Guadagnerete che non verrà a trovarvi se non chi comprenda questa lingua. Non farà molta strada chi, ignorando l’arabo, volesse parlare a lungo con chi non conoscesse altra lingua. Così, né vi stancheranno, né vi condurranno a perdervi; non sarebbe piccolo il danno nell’imparare una nuova lingua, e tutto il tempo andrebbe speso in questo. Non potete sapere come
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rimentado, el gran mal que es para el alma, porque por saber la una se le olvida la otra, y es un perpetuo desasosiego, del que en todas maneras habéis de huir. Porque lo que mucho conviene para este camino que comenzamos a tratar es paz y sosiego en el alma. 6. Si las que os trataren quisieren deprender vuestra lengua, ya que no es vuestro de enseñar, podéis decir las riquezas que se ganan en deprenderla. Y de esto no os canséis, sino con piedad y amor y oración porque le aproveche, para que, entendiendo la gran ganancia, vaya a buscar maestro que le enseñe; que no sería poca merced que os hiciese el Señor despertar a algún alma para este bien. Mas ¡qué de cosas se ofrecen en comenzando a tratar de este camino aun a quien tan mal ha andado por él como yo! Plega al Señor os lo sepa, hermanas, decir mejor que lo he hecho, amén.
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me, che l’ho sperimentato, il danno provocato all’anima; nel conoscere una lingua si dimentica dell’altra, ed è un continuo inquietarsi, da cui dovete fuggire in ogni modo. La pace e il riposo dell’anima, sono infatti le fondamenta essenziali per il cammino che stiamo intraprendendo. 6. Se chi viene a farvi visita volesse imparare la vostra lingua, non essendo vostro compito insegnare, potete sempre dire il guadagno che si ha nell’impararla. E non ve ne stancate, ma agite con devozione, amore e preghiera perché ne trovino giovamento. Così, capendone il guadagno, vadano a cercare un maestro che lo insegni loro. Non sarebbe piccola la grazia a voi concessa dal Signore nel risvegliare qualche anima a tale bene. Ma quante cose vengono in mente al solo inizio del cammino, anche a chi l’ha percorso tanto male come me! Sia il Signore a spiegarvelo, sorelle, meglio di quanto abbia fatto io. Amen.
Capítulo 21 Que dice lo mucho que importa comenzar con gran determinación a tener oración, y no hacer caso de los inconvenientes que el demonio pone. 1. No os espantéis, hijas, de las muchas cosas que es menester mirar para comenzar este viaje divino, que es camino real para el cielo. Gánase yendo por él gran tesoro, no es mucho que cueste mucho a nuestro parecer. Tiempo vendrá que se entienda cuán nonada es todo para tan gran precio. 2. Ahora, tornando a los que quieren ir por él y no parar hasta el fin, que es llegar a beber de esta agua de vida, cómo han de comenzar, digo que importa mucho, y el todo, una grande y muy determinada determinación de no parar hasta llegar a ella, venga lo que viniere, suceda lo que sucediere, trabájese lo que se trabajare, murmure quien murmurare, siquiera llegue allá, siquiera se muera en el camino o no tenga corazón para los trabajos que hay en él, siquiera se hunda el mundo, como muchas veces acaece con decirnos: «hay peligros», «fulana por aquí se perdió», «el otro se engañó», «el otro, que rezaba mucho, cayó», «hacen daño a la virtud», «no es para mujeres, que les podrán venir ilusiones», «mejor será que hilen», «no han menester esas delicadeces», «basta el Paternóster y Avemaría». 3. Esto así lo digo yo, hermanas, y ¡cómo si basta! Siempre es gran bien fundar vuestra oración sobre oraciones dichas de tal boca como la del Señor. En esto tienen razón, que si no estuviese ya nuestra flaqueza tan flaca y nuestra devoción tan tibia, no eran menester otros conciertos de oraciones, ni eran menester otros libros. Y así me ha parecido ahora
Capitolo ventunesimo Dice come sia molto importante iniziare con determinazione a praticare l’orazione, e a non far caso agli inconvenienti posti dal demonio. 1. Non spaventatevi, figlie, delle molte cose cui siamo chiamate ad attendere per cominciare questo viaggio divino, cammino regale per il cielo. Guadagnandovi il maggior tesoro, non è poi tanto elevato il prezzo che a noi tocca pagare. Ci sarà il giorno in cui sarà palese quanto poco abbiamo fatto per un tal dono. 2. Ora, torno a parlare di chi vuole seguire questa via e non fermarsi sino alla fine, cioè sino a bere quest’acqua di vita. All’inizio, la cosa più importante è possedere la determinata determinazione di non fermarsi sino a che si raggiunga lo scopo; e questo, accada quel che accada, succeda quel che succeda, si fatichi quel che si fatichi, mormori chi mormori, a costo di morire lungo la via, o non si resista ai travagli che si incontrano, o scoppi il mondo. Tante volte diciamo frasi del genere: “ci sono pericoli”, “la tale per di qui si è persa”, “l’altro rimase ingannato”, “l’altro ancora, malgrado pregasse molto, è caduto”, “questa via è contraria alla santità”, “non è adatta a donne facilmente suggestionabili”, “sarà meglio che si mettano a filare”, “non hanno bisogno di queste delicatezze”, “sono sufficienti un Padrenostro e un’Avemaria”. 3. Lo dico anch’io e come se basta! È sempre un gran bene fondare la vostra orazione sulle preghiere uscite da una bocca come quella del Signore. In questo hanno ragione; se la nostra debolezza non fosse così debole e la nostra devozione tanto tiepida, non sarebbero necessari altri modi d’orazione, né altri libri. Così ora (sto parlan-
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(pues, como digo, hablo con almas que no pueden recogerse en otros misterios, que les parece es menester artificio y hay algunos ingenios tan ingeniosos que nada les contenta), iré fundando por aquí unos principios y medios y fines de oración, aunque en cosas subidas no me detendré; y no os podrán quitar libros, que si sois estudiosas, y teniendo humildad, no habéis menester otra cosa. 4. Siempre yo he sido aficionada y me han recogido más las palabras de los Evangelios que libros muy concertados. En especial, si no era el autor muy aprobado, no los había gana de leer. Allegada, pues, a este Maestro de la sabiduría, quizá me enseñará alguna consideración que os contente. No digo que diré declaración de estas oraciones divinas (que no me atrevería y hartas hay escritas; y que no las hubiera, sería disparate), sino consideración sobre las palabras del Paternóster. Porque algunas veces con muchos libros parece se nos pierde la devoción en lo que tanto nos va tenerla, que está claro que el mismo maestro cuando enseña una cosa toma amor con el discípulo, y gusta de que le contente lo que le enseña, y le ayuda mucho a que lo deprenda, y así hará este Maestro celestial con nosotras. 5. Por eso, ningún caso hagáis de los miedos que os pusieren ni de los peligros que os pintaren. Donosa cosa es que quiera yo ir por un camino adonde hay tantos ladrones, sin peligros, y a ganar un gran tesoro. Pues bueno anda el mundo para que os le dejen tomar en paz; sino que por un maravedí de interés se pondrán a no dormir muchas noches y a desasosegaros cuerpo y alma. Pues cuando yéndole a ganar – o a robar, como dice el Señor que le ganan los esforzados – y por camino real y por camino seguro, por el que fue nuestro Rey y por el que fueron todos sus escogidos y santos,
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do ad anime che non possono raccogliersi in altri misteri, per i quali paiono loro necessari grandi costruzioni, e ci sono ingegni tanto ingegnosi da non accontentarsi mai) mi pare necessario sottolineare alcuni principi, mezzi e fini dell’orazione. Non mi soffermerò su cose elevate, sicché non potranno togliervi alcun libro, ma vi basterà essere diligenti e umili. 4. Mi sono sempre sentita legata e mi hanno aiutato il raccoglimento più le parole del Vangelo che libri conosciuti. E per di più, se il libro non era scritto da un autore di certa dottrina non avevo neppure voglia di leggerli. Unita dunque al Maestro della sapienza, può essere ch’egli mi indichi alcune considerazioni che potranno tornarvi utili. Non parlerò delle preghiere divine (non ne ho il coraggio e molto è già stato scritto; e se mi ci mettessi anch’io andrei fuori strada). Vi offrirò invece alcune spiegazioni sulle parole del Padrenostro. Talvolta sembra che con tanti libri la nostra devozione si indebolisca in ciò che più ci interessa averla. Infatti, quando il maestro spiega qualcosa al discepolo, gli si affeziona, ha piacere che gli sia gradito quel che insegna e lo aiuta nell’apprenderlo: così si comporterà il Maestro celeste con noi. 5. Per questo, non abbiate paura dei timori che vi infonderanno, né dei pericoli che andranno dipingendovi. Sarebbe ben strano che io desiderassi percorrere una via sì piena di banditi, senza pericoli e ottenendo un notevole tesoro. Che forse il mondo non si muove per lasciarvi raggiungere in pace la meta; ma no: per un briciolo di soldo sarebbero capaci di non dormire molte notti e tormentarvi corpo e anima. Ma vedendovi alla ricerca, o, meglio, allo scippo, avendo il Signore detto che a vincere sono i violenti, in una via regale e certa, percorsa dal nostro Re, per il quale sono passati tutti i suoi prescelti e santi, vi di-
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os dicen hay tantos peligros y os ponen tantos temores, los que van, a su parecer, a ganar este bien sin camino, ¿qué son los peligros que llevarán? 6. ¡Oh hijas mías!, que muchos más sin comparación, sino que no los entienden hasta dar de ojos en el verdadero peligro, cuando no hay quien les dé la mano, y pierden del todo el agua sin beber poca ni mucha, ni de charco ni de arroyo. Pues ya veis, sin gota de esta agua ¿cómo se pasará camino adonde hay tantos con quien pelear? Está claro que al mejor tiempo morirán de sed; porque, queramos que no, hijas mías, todos caminamos para esta fuente, aunque de diferentes maneras. Pues creedme vosotras y no os engañe nadie en mostraros otro camino sino el de la oración. 7. Yo no hablo ahora en que sea mental o vocal para todos; para vosotras digo que lo uno y lo otro habéis menester. Este es el oficio de los religiosos. Quien os dijere que esto es peligro, tenedle a él por el mismo peligro y huid de él. Y no se os olvide, que por ventura habéis menester este consejo. Peligro será no tener humildad y las otras virtudes; mas camino de oración camino de peligro, nunca Dios tal quiera. El demonio parece ha inventado poner estos miedos, y así ha sido mañoso a hacer caer a algunos que tenían oración, al parecer. 8. Y mirad qué ceguedad del mundo, que no miran los muchos millares que han caído en herejías y en grandes males sin tener oración, sino distracción, y entre la multitud de éstos, si el demonio, por hacer mejor su negocio, ha hecho caer a algunos que tenían oración, ha hecho poner tanto temor a algunos para las cosas de virtud. Estos que toman este amparo para librarse, se guarden; porque huyen del bien
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cono allora che ci sono tanti pericoli e vi spaventano, loro che, pensano, otterranno il medesimo bene delirando. Ma quali pericoli, piuttosto, incontreranno loro stessi! 6. Oh figlie mie! Che fine faranno costoro, e non se ne accorgeranno se non quando saranno dinanzi al vero pericolo, quando nessuno potrà più porgere loro la mano, e perderanno del tutto l’acqua senza poterne bere né poca né molta, né dalle pozzanghere né dai ruscelli. Come potranno dunque, senza una goccia di quest’acqua, percorrere un cammino lungo il quale si incontrano tanti nemici da combattere? Chiaramente il meglio che possa loro accadere sarà morire di sete; volenti o nolenti, infatti, figlie mie, camminiamo tutti per la medesima via, pur in differenti modi. Credetemi, almeno voi, e che nessuno vi distragga su un cammino diverso dall’orazione. 7. Non voglio dire ora se l’orazione debba essere mentale o vocale per tutti; per voi sono necessarie entrambe. Questo è il compito dei religiosi. Chi vi dicesse che vi è pericolo, fuggitelo come se lui medesimo fosse il pericolo. E non dimenticatevene; talvolta questo consiglio vi tornerà utile. Il pericolo sarà non avere l’umiltà e le altre virtù; ma mai Dio disporrà la via dell’orazione quale via di pericolo. Solo il demonio può inventare simili paure, e con questo è riuscito a far cadere alcuni che vivevano d’orazione, o almeno così sembrava. 8. Guardate la cecità del mondo: non bada alle molte migliaia caduti per le eresie e in altri grandi mali, privi di orazione, ricchi di distrazione. E in questa moltitudine, se il demonio ha fatto cadere alcuni che praticavano l’orazione, ha anche inculcato in altrettanti il timore per le cose virtuose. Stiano attenti questi che fuggono l’orazione per evitarne i pericoli: fuggono dal bene per liberarsi dal
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para librarse del mal. Nunca tan mala invención he visto: bien parece del demonio. ¡Oh Señor mío!, tornad por Vos; mirad que entienden al revés vuestras palabras. No permitáis semejantes flaquezas en vuestros siervos. 9. Hay un gran bien: que siempre veréis algunos que os ayuden. Porque esto tiene el verdadero siervo de Dios, a quien Su Majestad ha dado luz del verdadero camino, que en estos temores le crece más el deseo de no parar. Entiende claro por dónde va a dar el golpe el demonio, y húrtale el cuerpo y quiébrale la cabeza. Más siente él esto, que cuantos placeres otros le hacen le contentan. Cuando en un tiempo de alboroto, en una cizaña que ha puesto – que parece lleva a todos tras sí medio ciegos, porque es debajo de buen celo –, levanta Dios uno que los abra los ojos y diga que miren los ha puesto niebla para no ver el camino, ¡qué grandeza de Dios, que puede más a las veces un hombre solo o dos que digan verdad, que muchos juntos!; tornan poco a poco a descubrir el camino, dales Dios ánimo. Si dicen que hay peligro en la oración, procura se entienda cuán buena es la oración, si no por palabras, por obras. Si dicen que no es bien a menudo las comuniones, entonces las frecuentan más. Así que como haya uno o dos que sin temor sigan lo mejor, luego torna el Señor poco a poco a ganar lo perdido. 10. Así que, hermanas, dejaos de estos miedos. Nunca hagáis caso en cosas semejantes de la opinión del vulgo. Mirad que no son tiempos de creer a todos, sino a los que viereis van conforme a la vida de Cristo. Procurad tener limpia conciencia y humildad, menosprecio de todas las cosas del mundo y creer firmemente lo que tiene la Madre Santa Iglesia, y a buen seguro que vais buen camino.
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male. Non esistono deliri peggiori di questo; possono nascere solo dal demonio. Mio Signore! Fate la vostra parte! Comprendono le vostre parole al contrario. Non permettete che una tale debolezza si insinui nei vostri servi. 9. C’è un grande bene, da sottolineare: sempre voi avrete al fianco qualcuno che vi aiuti. Questo è tipico del vero servo di Dio cui Sua Maestà ha concesso la luce del vero cammino: in questi timori cresce in lui il desiderio di non fermarsi mai. Comprende con chiarezza dove il demonio va a colpire, lo sconfigge e gli rompe la testa. E il demonio soffre di più per questo che del piacere da lui provato nell’essere compiaciuto da chi lo serve. Quando in periodi bui o di zizzania da lui seminata, da parer che il demonio si porti dietro tutti mezzo accecati da un falso zelo, Dio manda qualcuno che apra loro gli occhi facendo vedere come il maligno abbia posto loro innanzi la nebbia per sviarli dalla retta via (quant’ è grande Dio che rende vincenti un uomo o due, più che tanti insieme!), tornano allora a percorrere il giusto cammino e Dio infonde loro coraggio. Se dicono che nell’orazione si nasconde qualche pericolo, fa comprendere quanto sia buona l’orazione, se non a parole coi fatti. Se dicono che non è bene ricevere frequentemente la Comunione, allora la ricevono ancora più spesso. Così, solo con la presenza di uno o due che senza paura seguono la via migliore, il Signore recupera un poco alla volta quel che era andato perduto. 10. Lasciate dunque, sorelle, queste paure. Non fate neppure caso a simili pensieri del volgo. Non sono questi i tempi in cui credere a tutti, ma solo a chi voi scorgeste conforme alla vita di Cristo. Cercate sempre di avere una coscienza pulita e umiltà, disprezzo di tutte le cose del mondo, e credere con fermezza a quanto afferma la Santa Madre Chiesa; questo è il cammino sicuro.
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Dejaos – como he dicho – de temores, adonde no hay qué temer. Si alguno os los pusiere, declaradle con humildad el camino. Decid que Regla tenéis que os manda orar sin cesar – que así nos lo manda – y que la habéis de guardar. Si os dijeren que sea vocalmente, apurad si ha de estar el entendimiento y corazón en lo que decís. Si os dijeren que sí – que no podrán decir otra cosa –, veis adonde confiesan que habéis forzado de tener oración mental, y aun contemplación, si os la diere Dios allí.
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Non impauritevi, come ho detto, quando non è necessario temere. Se qualcuno suscitasse in voi tale timore, illustrategli con umiltà il cammino. Spiegategli che la vostra Regola vi comanda di pregare senza interruzione – questa è la nostra Regola – e che siete tenute ad osservarla. Qualora vi dicessero che sì, ma vocalmente, appurate se anche l’intelletto e il cuore debbano mettersi in quel che dite. Se vi rispondessero di sì – non potranno certo dire altro – vedrete che ammetteranno la necessità per voi dell’orazione mentale, e perfino della contemplazione, se Dio ve la concede.
Capítulo 22 En que declara qué es oración mental.
1. Sabed, hijas, que no está la falta para ser o no ser oración mental en tener cerrada la boca. Si hablando, estoy enteramente entendiendo y viendo que hablo con Dios con más advertencia que en las palabras que digo, junto está oración mental y vocal. Salvo si no os dicen que estéis hablando con Dios rezando el Paternóster y pensando en el mundo; aquí callo. Mas si habéis de estar, como es razón se esté, hablando con tan gran Señor, que es bien estéis mirando con quién habláis y quién sois vos, siquiera para hablar con crianza. Porque ¿cómo podéis llamar al rey Alteza, ni saber las ceremonias que se hacen para hablar a un grande, si no entendéis bien qué estado tiene y qué estado tenéis vos? Porque conforme a esto se ha de hacer el acatamiento, y conforme al uso, porque aun esto es menester también que sepáis. Si no, enviaros han para simple y no negociaréis cosa. Pues ¿qué es esto, Señor mío? ¿Qué es esto, mi Emperador? ¿Cómo se puede sufrir? Rey sois, Dios mío, sin fin, que no es reino prestado el que tenéis. Cuando en el Credo se dice «vuestro reino no tiene fin», casi siempre me es particular regalo. Aláboos, Señor, y bendígoos para siempre; en fin, vuestro reino durará para siempre. Pues nunca Vos, Señor, permitáis se tenga por bueno que quien fuere a hablar con Vos, sea sólo con la boca. 2. ¿Qué es esto, cristianos, los que decís no es menester oración mental, entendéisos? Cierto, que pienso que no os entendéis, y así queréis desatinemos todos: ni sabéis cuál es
Capitolo ventiduesimo Spiega che cos’è l’orazione mentale.
1. Sappiate, figlie, che tenere la bocca chiusa non dirime se vi sia o meno orazione mentale. Se mentre parlo, mi rendo perfettamente conto di star parlando con Dio, ancor più delle parole che esprimo, l’orazione mentale e quella vocale sono divenute un tutt’uno. Se vi dicessero per caso che mentre pregate il Padrenostro state pensando alle cose del mondo, allora non parlerei più. Ma se continuate così parlando con un Signore tanto grande, è bene consideriate con chi parlate e chi voi siete, anche per esprimervi convenientemente. Come potreste chiamare il re sua Altezza, senza conoscere le cerimonie in uso per parlare a un grande, se prima non siete a conoscenza della sua e della vostra condizione? Il rispetto deve infatti essere vissuto conformemente alla condizione e secondo le usanze; ed è necessario che voi le conosciate. Altrimenti non sarete mai considerate all’altezza e resterete delle buone a nulla. Che cos’è questo, mio Signore? Che cos’è questo, mio Imperatore? Come possiamo sopportarlo? Siete Re, mio Dio, senza confini; il vostro regno non è in prestito. Quando nel Credo diciamo che il vostro regno non avrà fine, quasi sempre nasce in me una gioia particolare. Vi lodo, Signore e vi benedico per i secoli eterni: il vostro regno è un regno eterno. Non permettiate, Signore, che si ritenga cosa buona che chi voglia a Voi rivolgersi lo faccia solo con la bocca. 2. Cosa volete dire, voi cristiani che affermate non essere necessaria l’orazione mentale? Non lo sapete neppure voi, e così volete condurci tutti nell’errore. Non sape-
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oración mental ni cómo se ha de rezar la vocal ni qué es contemplación, porque si lo supieseis no condenaríais por un cabo lo que alabáis por otro. 3. Yo he de poner siempre junta oración mental con la vocal, cuando se me acordare, porque no os espanten, hijas; que yo sé en qué caen estas cosas, que he pasado algún trabajo en este caso, y así no querría que nadie os trajese desasosegadas, que es cosa dañosa ir con miedo este camino. Importa mucho entender que vais bien, porque en diciendo a algún caminante que va errado y que ha perdido el camino, le hacen andar de un cabo a otro, y todo lo que anda buscando por dónde ha de ir se cansa y gasta el tiempo y llega más tarde. ¿Quién puede decir es mal, si comenzamos a rezar las Horas o el rosario, que comience a pensar con quién va a hablar y quién es el que habla, para ver cómo le ha de tratar? Pues yo os digo, hermanas, que si lo mucho que hay que hacer en entender estos dos puntos se hiciese bien, que primero que comencéis la oración vocal que vais a rezar, ocupéis harto tiempo en la mental. Sí, que no hemos de llegar a hablar a un príncipe con el descuido que a un labrador, o como con una pobre como nosotras, que como quiera que nos hablaren va bien. 4. Razón es que, ya que por la humildad de este Rey, si como grosera no sé hablar con él, no por eso me deja de oír ni me deja de llegar a sí ni me echan fuera sus guardas; porque saben bien los ángeles que están allí la condición de su Rey, que gusta más de estas groserías de un pastorcito humilde que ve que si más supiera más dijera, que de los muy sabios y letrados, por elegantes razonamientos que hagan, si no van con humildad. Así que no porque El sea bueno, hemos de ser nosotros descomedidos. Siquiera para agradecerle el mal olor que sufre en consentir cabe sí una como yo, es bien que procuremos conocer su limpieza y quién es. Es verdad que se
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te cosa sia l’orazione mentale, né come debba pregarsi la vocale, né cosa sia la contemplazione; se lo sapeste, non condannereste da un lato ciò che lodate dall’altro. 3. Ogni qual volta me ne ricorderò, unirò sempre l’orazione mentale alla vocale, perché, figlie, non vi spaventino. So bene dove portano simili cose, avendone patito; non vorrei che vi traessero in inganno; è dannoso percorrere questa via nella paura. È invece assai importante che vi mostriate sicure della via; dicendo infatti ad un viandante che sta sbagliando strada e che ha perso la via, lo fanno andare avanti e indietro cercando inutilmente quale sia il giusto verso; così perde tempo e rallenta il cammino. Chi può dirci di sbagliare se, al cominciare le Lodi o il rosario, pensiamo a chi ci stiamo dirigendo e chi è colui che parla, per sapere come comportarsi? Io vi dico, sorelle, che se poneste davvero il vostro impegno a comprendere questi due punti, prima di cominciare la preghiera vocale cui vi state accingendo già avreste guadagnato tempo nella mentale. Non dobbiamo giungere a parlare con un principe con la distrazione con cui ci si rivolge a un contadino o a una poveretta come noi; a noi va bene qualunque tono. 4. Il fatto è che, per l’umiltà di questo Re, se per la mia grossolanità non sono capace di parlare con lui, non per questo smette di ascoltarmi, né smette di lasciare ch’io mi presenti a lui, né le sue guardie mi respingono. Gli angeli infatti, ben conoscono il loro Re: preferisce le grossolanerie di un umile pastorello, che se ne sapesse di più meglio si esprimerebbe, degli eleganti ragionamenti di saggi e letterati, se non sono accompagnati dall’umiltà. Non perché Egli è buono noi dobbiamo essere irriverenti. È bene che noi cerchiamo di conoscere la sua purezza e chi Lui sia, se non altro per ringraziarlo della pazienza nel sopportare l’olezzo di un’anima come la mia. Avvicinandoci a Lui
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entiende luego en llegando, como con los señores de acá, que con que nos digan quién fue su padre y los cuentos que tiene de renta y el dictado, no hay más que saber. Porque acá no se hace cuenta de las personas para hacerlas honra, por mucho que merezcan, sino de las haciendas. 5. ¡Oh miserable mundo! Alabad mucho a Dios, hijas, que habéis dejado cosa tan ruin, adonde no hacen caso de lo que ellos en sí tienen, sino de lo que tienen sus renteros y vasallos; y si ellos faltan, luego falta de hacerle honra. Cosa donosa es ésta para que os holguéis cuando hayáis todas de tomar alguna recreación, que éste es buen pasatiempo, entender cuán ciegamente pasan su tiempo los del mundo. 6. ¡Oh Emperador nuestro, sumo poder, suma bondad, la misma sabiduría, sin principio, sin fin, sin haber término en vuestras obras, son infinitas, sin poderse comprender, un piélago sin suelo de maravillas, una hermosura que tiene en sí todas las hermosuras, la misma fortaleza! ¡Oh, válgame Dios! ¡quién tuviera aquí junta toda la elocuencia de los mortales, y sabiduría para saber bien – como acá se puede saber, que todo es no saber nada –, para este casodar a entender alguna de las muchas cosas que podemos considerar para conocer algo de quién es este Señor y bien nuestro! 7. Sí, llegaos a pensar y entender, en llegando, con quién vais a hablar o con quién estáis hablando. En mil vidas de las nuestras no acabaremos de entender cómo merece ser tratado este Señor, que los ángeles tiemblan delante de él. Todo lo manda, todo lo puede, su querer es obrar. Pues razón será, hijas, que procuremos deleitarnos en estas grandezas que
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comprendiamo chi sia, come accade con i nobili della terra, che, una volta cha abbiano dichiarato chi fu loro padre, i milioni di rendita e il titolo dignitario, non occorre sapere altro. Su questa terra, infatti, non si tiene in conto della persona in sé, per onorarlo dei suoi meriti, quanto delle ricchezze materiali. 5. Quant’è miserabile questo mondo! Lodate assai Dio, figlie, voi che avete abbandonato una cosa tanto misera, dove le persone non sono stimate per quel che in sé sono, quanto per il numero di affittuari e vassalli; e se non ne hanno, allora neppure si rende loro onore. Questa sì che è una cosa davvero arguta ed un sano passatempo: quando tutte avrete bisogno di distrarvi, potrete allora pensare a quanto ciecamente trascorrono il tempo le persone del mondo. 6. Oh Imperatore nostro, potere sommo, bontà eterna, unica sapienza, senza inizio, senza fine, senza che le vostre opere abbiano confini, incomprensibile Signore, oceano senza fondo di meraviglie, bellezza che soddisfa tutte le bellezze, unica fortezza! Oh, mio Dio: se possedessi ora tutta insieme l’eloquenza dei mortali, e la sapienza per essere in grado – come si può sulla terra dove sapere tutto è nulla sapere – di spiegare compiutamente alcune delle molte cose che possiamo considerare per conoscere qualcosa di quel che questo Signore e bene nostro sia! 7. Cercate davvero di avvicinarvi a Lui, di avvicinarvi per capire con chi state per parlare o con chi già state parlando. Non saranno sufficienti mille vite per comprendere come meriti di essere avvicinato il Signore; gli angeli tremano alla sua presenza. Tutto comanda, tutto può, il suo volere è azione. Ben a ragione, quindi, sarà il caso, figlie, che cerchiamo di dilettarci nelle magnificenze del
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tiene nuestro Esposo y que entendamos con quién estamos casadas, qué vida hemos de tener. ¡Oh, válgame Dios!, pues acá, cuando uno se casa, primero sabe con quién, quién es y qué tiene. Nosotras, ya desposadas, antes de las bodas, que nos ha de llevar a su casa, pues acá no quitan estos pensamientos a las que están desposadas con los hombres, ¿por qué nos han de quitar que procuremos entender quién es este hombre y quién es su Padre y qué tierra es ésta adonde me ha de llevar y qué bienes son los que promete darme, qué condición tiene, cómo podré contentarle mejor, en qué le haré placer, y estudiar cómo haré mi condición que conforme con la suya? Pues si una mujer ha de ser bien casada, no le avisan otra cosa sino que procure esto, aunque sea hombre muy bajo su marido. 8. Pues, Esposo mío, ¿en todo han de hacer menos caso de Vos que de los hombres? Si a ellos no les parece bien esto, dejen os vuestras esposas, que han de hacer vida con Vos. Es verdad que es buena vida. Si un esposo es tan celoso que quiere no trate con nadie su esposa, ¡linda cosa es que no piense en cómo le hará este placer y la razón que tiene de sufrirle y de no querer que trate con otro, pues en él tiene todo lo que puede querer! Esta es oración mental, hijas mías, entender estas verdades. Si queréis ir entendiendo esto y rezando vocalmente, muy enhorabuena. No me estéis hablando con Dios y pensando en otras cosas, que esto hace no entender qué cosa es oración mental. Creo va dado a entender. Plega al Señor lo sepamos obrar, amén.
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nostro Sposo, che comprendiamo con chi siamo sposate, e quale vita siamo chiamati a vivere. Oh, mio Dio! Qui sulla terra, quando qualcuno si sposa, deve prima sapere con chi, chi sia e che cosa possiede. Noi, già sposate, prima delle nozze, deve ancora portarci in casa sua, se quei pensieri sono lasciati a chi sposa altri esseri umani, perché dovremmo farne a meno noi, per cercare di capire chi sia quest’uomo, chi suo Padre, quale regione sia quella ove vuole condurmi, quali i bene che mi promette, quale la sua condizione, come potrò meglio contentarlo, in cosa fargli piacere, e studiare come rendere la mia condizione conforme alla sua? Se una donna deve ben sposarsi, su tali questioni sarà consigliata, pur essendo magari il marito di umili condizioni. 8. Sposo mio, possibile che in ogni cosa si presti meno attenzione a Voi che agli uomini? Se gli uomini non concordano con me, lascino per lo meno in pace le vostre spose, che sono chiamate a trascorrere la loro vita con Voi. Ed è davvero una bella vita. Se uno sposo è tanto geloso da volere che la sua sposa non abbia a che fare con altri fuorché lui medesimo, è bello che lei non pensi a come ricambiargli tal piacere e perché debba vivere così che lui non vuole che lei si avvicini ad altri, perché in lui si compie ogni suo desiderio! Questa è l’orazione mentale, figlie mie: comprendere queste verità! Se volete col tempo comprendere questo mentre pregate vocalmente, ben venga! Non riducetevi a parlare con Dio pensando ad altro: questo vuol dire non comprendere cosa sia l’orazione mentale. Credo sia chiaro. Voglia Dio che sappiamo metterlo in pratica, amen.
Capítulo 23 Trata de lo que importa no tornar atrás quien ha comenzado camino de oración, y torna a hablar de lo mucho que va en que sea con determinación. 1. Pues digo que va muy mucho en comenzar con gran determinación, por tantas causas que sería alargarme mucho si las dijese. Solas dos o tres os quiero, hermanas, decir: La una es que no es razón que a quien tanto nos ha dado y continuo da, que una cosa que nos queremos determinar a darle, que es este cuidadito (no, cierto, sin interés, sino con tan grandes ganancias), no se lo dar con toda determinación sino como quien presta una cosa para tornarla a tomar. Esto no me parece a mí dar, antes siempre queda con algún disgusto a quien han emprestado una cosa cuando se la tornan a tomar, en especial si la ha menester y la tenía ya como por suya, o que si son amigos y a quien la prestó debe muchas dadas sin ningún interés: con razón le parecerá poquedad y muy poco amor, que aun una cosita suya no quiere dejar en su poder, siquiera por señal de amor. 2. ¿Qué esposa hay que recibiendo muchas joyas de valor de su esposo no le dé siquiera una sortija, no por lo que vale, que ya todo es suyo, sino por prenda que será suya hasta que muera? Pues ¿qué menos merece este Señor, para que burlemos de él, dando y tomando una nonada que le damos? Sino que este poquito de tiempo que nos determinamos de darle de cuanto gastamos en nosotros mismos y en quien no nos lo agradecerá, ya que aquel rato le queremos dar, démosle libre el pensamiento y desocupado de otras cosas, y con toda determinación de nunca jamás se le tornar a tomar, por trabajos que por ello nos vengan, ni por contradicciones ni
Capitolo ventitreesimo Spiega quanto sia importante non far tornare indietro chi ha iniziato il cammino dell’orazione, e sottolinea di nuovo che è un cammino da percorrere con determinazione. 1. Quel che davvero importa è iniziare con forte determinazione, e questo per così tante ragioni che sarebbe troppo lungo spiegarle. Vi voglio parlare soltanto di due o tre di queste. Innanzitutto non si comprende perché dovremmo prestare questa piccola attenzione (non senza interesse, certo, anzi, ma con grandi guadagni) a chi tanto ci ha donato e continua a donarci, non con piena determinazione, ma come qualcosa prestato di cui si attende il ritorno. Questo non lo ritengo donare, anzi, rimane sempre con un certo disgusto chi, avendo ricevuto in prestito qualcosa, deve restituirla, specialmente se gli è necessaria e la utilizzava già come cosa sua; e ancor peggio, se il prestito era stato fatto ad amici, da cui aveva ricevuto molti favori senza alcun interesse: a ragione gli sembrerà una piccineria e assai poco l’amore, se non vuole lasciargli una cosa sì piccola, seppur come segno d’amicizia. 2. Quale sposa, ricevendo molti gioielli di valore dal suo sposo, non gli darà per lo meno un anello, non per il suo valore, giacché tutto a lui appartiene, quanto come pegno che rimarrà suo sino alla morte? Perché dovrebbe allora meritare meno questo Signore, prendendolo in giro dandogli e poi chiedendo in dietro un nonnulla? Dunque, quel pezzettino di tempo sprecato con noi stesse e con chi non ce ne sarà grato, diamoglielo libero da pensieri e da altre faccende, e con la piena determinazione di non tornare a prendercelo, a prescindere dai travagli che ci procuri, dalle contraddizioni e dalle aridità. Quel tempo devo
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por sequedades; sino que ya como cosa no mía tenga aquel tiempo y piense me le pueden pedir por justicia cuando del todo no se le quisiere dar. 3. Llamo «del todo», porque no se entiende que dejarlo algún día, o algunos, por ocupaciones justas o por cualquier indisposición, es tomársele ya. La intención esté firme, que no es nada delicado mi Dios: no mira en menudencias. Así tendrá qué os agradecer; es dar algo. Lo demás, bueno es a quien no es franco, sino tan apretado que no tiene corazón para dar; harto es que preste. En fin, haga algo, que todo lo toma en cuenta este Señor nuestro; a todo hace como lo queremos. Para tomarnos cuenta no es nada menudo, sino generoso; por grande que sea el alcance, tiene El en poco perdonarle. Para pagarnos es tan mirado, que no hayáis miedo que un alzar de ojos con acordarnos de El deje sin premio. 4. Otra causa es porque el demonio no tiene tanta mano para tentar. Ha gran miedo a ánimas determinadas, que tiene ya experiencia le hacen gran daño, y cuanto él ordena para dañarlas, viene en provecho suyo y de los otros y que sale él con pérdida. Y ya que no hemos nosotros de estar descuidados ni confiar en esto, porque lo habemos con gente traidora, y a los apercibidos no osan tanto acometer, porque es muy cobarde; mas si viese descuido, haría gran daño. Y si conoce a uno por mudable y que no está firme en el bien y con gran determinación de perseverar, no le dejará a sol ni a sombra. Miedos le pondrá e inconvenientes que nunca acabe. Yo lo sé esto muy bien por experiencia, y así lo he sabido decir, y digo que no sabe nadie lo mucho que importa.
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ritenerlo come cosa non mia, e pensare che me lo possono chiedere per giustizia, se non sono io a volerlo donare completamente. 3. Dico completamente, perché non si capisca che donarlo uno o più giorni, per giuste occupazioni o per qualche indisposizione, sia un rimpossessarsene. Sia ferma l’intenzione: il mio Dio non è infatti meticoloso, non bada alle minuzie. Vi sarà grato per quel qualcosa che gli avete donato. Comportarsi diversamente conviene a chi non è leale, ma tanto avaro da non aver cuore per donare; è tanto che dia qualcosa in prestito. Faccia per lo meno qualcosa; il Signore nostro accetta qualsiasi cosa e si adegua al nostro volere. Non è puntiglioso nel sommare i conti, ma generoso. Per grande che sia l’avanzo, molto pedona. Quando a pagare è Lui, invece, è tanto puntiglioso da premiarci anche per una semplice alzata d’occhi ricordandoci di Lui. 4. La seconda ragione per cui conviene dedicarci all’orazione, è che il demonio non ha molta libertà di tentarci. Gli fanno molta paura le persone decise nel cammino; ha fatto esperienza del danno che a lui producono. Quanto si muove per dannarle, quelle anime ne escono con profitto per sé e per gli altri, e il demonio subisce solo perdite. Ma non dobbiamo trascurarci, o confidare in questo, perché abbiamo a che fare con gente traditrice. Non osano assalire chi veglia, perché il diavolo è assai codardo; ma se trova qualcuno distratto, gli provoca gran danno. Se sa che uno è incostante e non fermamente deciso nel bene e deciso a perseverare, allora non lo lascerà né al sole né all’ombra. Lo colmerà di paure e inconvenienti da cui non verrà a capo. Dico questo per esperienza; per questo sono stata capace di spiegarmi, e nessuno sa quanto sia importante.
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5. La otra cosa es – y que hace mucho al caso – que pelea con más ánimo. Ya sabe que, venga lo que viniere, no ha de tornar atrás. Es como uno que está en una batalla, que sabe, si le vencen, no le perdonarán la vida, y que ya que no muere en la batalla ha de morir después; pelea con más determinación y quiere vender bien su vida – como dicen – y no teme tanto los golpes, porque lleva adelante lo que le importa la victoria y que le va la vida en vencer. Es también necesario comenzar con seguridad de que, si no nos dejamos vencer, saldremos con la empresa; esto sin ninguna duda, que por poca ganancia que saquen, saldrán muy ricos. No hayáis miedo os deje morir de sed el Señor que nos llama a que bebamos de esta fuente. Esto queda ya dicho, y querríalo decir muchas veces, porque acobarda mucho a personas que aún no conocen del todo la bondad del Señor por experiencia, aunque le conocen por fe. Mas es gran cosa haber experimentado con la amistad y regalo que trata a los que van por este camino, y cómo casi les hace toda la costa. 6. Los que esto no han probado, no me maravillo quieran seguridad de algún interés. Pues ya sabéis que es ciento por uno, aun en esta vida, y que dice el Señor: «Pedid y daros han». Si no creéis a Su Majestad en las partes de su Evangelio que asegura esto, poco aprovecha, hermanas, que me quiebre yo la cabeza a decirlo. Todavía digo que a quien tuviere alguna duda, que poco se pierde en probarlo; que eso tiene bueno este viaje, que se da más de lo que se pide ni acertaremos a desear. Esto es sin falta, yo lo sé. Y a las de vosotras que lo sabéis por experiencia, por la bondad de Dios, puedo presentar por testigos.
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5. La verità è che l’anima lotta con più coraggio. Sa che, accada qualunque cosa, non tornerà indietro. Avviene come quando uno è in battaglia; ben sa che, se a vincere saranno i nemici, non gli risparmieranno la vita, e se non muore in battaglia, poi dovrà morire. Lotta con più forza, e vuole vendere a caro prezzo la sua vita, come si dice, e non teme i colpi, perché ha dinanzi a sé la vittoria e ne va della sua vita. È anche necessario cominciare con la certezza che, se non ci lasciamo vincere, riusciremo nell’impresa. Di questo siamo certi: per poco che sarà il guadagno, se ne esce molto ricchi. Non abbiate paura che il Signore che ci chiama a bere a questa fonte possa lasciarci morire di sete. Già l’abbiamo detto, e bisogna ripeterlo molte volte, perché questo è un punto che scoraggia molto le persone che conoscono la bontà del Signore solo per fede e non anche per esperienza. Gran cosa è aver sperimentato l’amicizia e la bontà con cui il Signore tratta chi percorre questo cammino, e come quasi giunga a pagare tutte le loro spese. 6. Non mi meraviglio del fatto che chi non ha avuto prova di questo desideri la certezza di qualche interesse. Ben sapete che vi corrisponde il cento per uno, già in questa vita, e che il Signore dice: “Chiedete e vi sarà dato”. Se non credete in Sua Maestà in quel che è scritto sul Vangelo, servirà a ben poco ch’io mi rompa la testa per spiegarvelo. Tuttavia dico a chi ne dubitasse, che se ne può far la prova facilmente. Questo viaggio ha di buono che si riceve più di quanto si chiede o desideriamo. Questa è cosa certa; lo so. Potrei citare a testimoni chi di voi, per grazia di Dio, ne ha fatto esperienza.
Capítulo 24 Trata cómo se ha de rezar oración vocal con perfección, y cuán junta anda con ella la mental.
1. Ahora, pues, tornemos a hablar con las almas que he dicho que no se pueden recoger ni atar los entendimientos en oración mental ni tener consideración. No nombremos aquí estas dos cosas, pues no sois para ellas, que hay muchas personas en hecho de verdad que sólo el nombre de oración mental o contemplación parece las atemoriza. 2. Y porque si alguna viene a esta casa, que también, como he dicho, no van todos por un camino. Pues lo que quiero ahora aconsejaros (y aun puedo decir enseñaros, porque, como madre, con el oficio de priora que tengo, es lícito), cómo habéis de rezar vocalmente, porque es razón entendáis lo que decís. Y porque quien no puede pensar en Dios puede ser que oraciones largas también le cansen, tampoco me quiero entremeter en ellas, sino en las que forzado habemos de rezar, pues somos cristianos, que es el Paternóster y Avemaría; porque no puedan decir por nosotras que hablamos y no nos entendemos, salvo si no nos parece basta irnos por la costumbre, con sólo pronunciar las palabras, que esto basta. Si basta o no, en eso no me entremeto, los letrados lo dirán. Lo que yo querría hiciésemos nosotras, hijas, es que no nos contentemos con solo eso. Porque cuando digo «credo», razón me parece será que entienda y sepa lo que creo; y cuando «Padre nuestro», amor será entender quién es este Padre nuestro y quién es el Maestro que nos enseñó esta oración.
Capitolo ventiquattresimo Spiega come si debba con perfezione pregare l’orazione vocale, e quanto di pari passo a lei vada l’orazione mentale.
1. Ricominciamo adesso a parlare delle anime che, come ho detto, non possono raccogliersi, né concentrare il loro intelletto nell’orazione mentale, né considerare alcunché. Non parleremo qui di queste due cose, perché non sono fatte per loro; ci sono di fatto persone che si spaventano al solo sentire nominare l’orazione mentale o la contemplazione. 2. E non ne parlo anche perché può essere che qualcuna di loro passi per questa casa; come abbiamo detto, non tutti sono chiamati a percorrere il medesimo cammino. Voglio ora consigliarvi (potrei anche dire insegnarvi, perché, come madre con il compito di priora è cosa lecita) su come dobbiate pregare vocalmente, perché è logico che comprendiate quel che andate dicendo. Dal momento che chi neppure può pensare a Dio, può essere si stanchi anche per le lunghe preghiere, non voglio parlarne, ma mi dedicherò a quelle che dobbiamo pregare per forza, per il fatto di essere cristiani; cioè il Padrenostro e l’Avemaria. Sì che non possano dire di noi che parliamo e non comprendiamo quel che diciamo, tranne quando ci lasciamo condurre dall’abitudine, contente solamente di pronunciare le parole. Non mi intrometto nel disquisire se questo sia o meno sufficiente: lo decidano i dotti. Quel che davvero vorrei per noi è che non ci accontentassimo di questo. Quando dico “credo”, mi pare giusto sapere e comprendere quel che credo. Quando dico “Padre nostro”, l’amore mi chiede di intendere chi sia questo Padre nostro e chi sia il Maestro che ci ha insegnato questa preghiera.
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3. Si queréis decir que ya os lo sabéis y que no hay para qué se os acuerde, no tenéis razón; que mucho va de maestro a maestro, pues aun de los que acá nos enseñan es gran desgracia no nos acordar; en especial, si son santos y son maestros del alma, es imposible, si somos buenos discípulos. Pues de tal maestro como quien nos enseñó esta oración y con tanto amor y deseo que nos aprovechase, nunca Dios quiera que no nos acordemos de El muchas veces cuando decimos la oración, aunque por ser flacos no sean todas. 4. Pues cuanto a lo primero, ya sabéis que enseña Su Majestad que sea a solas; que así lo hacía El siempre que oraba, y no por su necesidad, sino por nuestro enseñamiento. Ya esto dicho se está que no se sufre hablar con Dios y con el mundo, que no es otra cosa estar rezando y escuchando por otra parte lo que están hablando, o pensar en lo que se les ofrece sin más irse a la mano; salvo si no es algunos tiempos que, o de malos humores – en especial si es persona que tiene melancolía – o flaqueza de cabeza, que aunque más lo procura no puede, o que permite Dios días de grandes tempestades en sus siervos para más bien suyo, y aunque se afligen y procuran quietarse, no pueden ni están en lo que dicen, aunque más hagan, ni asienta en nada el entendimiento, sino que parece tiene frenesí, según anda desbaratado. 5. Y en la pena que da a quien lo tiene, verá que no es a culpa suya. Y no se fatigue, que es peor, ni se canse en poner seso a quien por entonces no le tiene, que es su entendimiento, sino rece como pudiere; y aun no rece, sino como enferma procure dar alivio a su alma: entienda en otra obra de virtud. Esto es ya para personas que traen cuidado de sí y tienen
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3. Se per caso volete dirmi che già lo sapete e che non c’è bisogno che ve lo ricordi, non avete ragione. C’è differenza tra maestro e maestro, e ci insegnano che dimenticarci dei maestri terreni è una gran disgrazia; e diviene addirittura impossibile se siamo buoni discepoli e loro sono santi o guide d’anime. Allora, del maestro che ci insegnò il Padrenostro con tanto amore e desideroso di tanto giovarci, Dio mai vorrà che non ce ne ricordiamo, e molte volte, mentre recitiamo quella preghiera, anche se non avvenisse sempre, per la nostra miseria. 4. Innanzitutto sapete che Sua Maestà insegna a restare soli quando si prega; così Lui si comportava ogni qual volta pregasse, e non perché ne avesse bisogno, quanto perché noi imparassimo. Non è possibile parlare insieme con Dio e con il mondo; non essendo che questo il pregare mentre si ascolta quel che altri dicono, o fissarsi a quel che viene in mente così, senza neppur cercare il raccoglimento; tranne in alcuni momenti, o quando siamo assaliti dai cattivi umori – in particolare se uno soffre di malinconia – o se la mente è sì debole che non può fare di più, o quando Dio medesimo permette giorni di grande tempesta nei suoi servi per un maggior loro profitto. Allora, anche se si abbattono e cercano di calmarsi, non possono neppure stare in quel che dicono, né il loro intelletto potrà concentrarsi su qualcosa, ma sembra in mano alla frenesia e del tutto sbandato. 5. Nella pena che sorge in chi ne soffre, sarà chiaro che non è sua la colpa. Non si agiti, quindi, che è solo peggio. Né si stanchi a restituire il giudizio a chi non ce l’ha; preghi piuttosto come può. Non preghi ma cerchi di dare sollievo alla sua anima, impegnandola in un’altra opera virtuosa. Questo vale per le persone che hanno cura di sé e che
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entendido no han de hablar a Dios y al mundo junto. Lo que podemos hacer nosotros es procurar estar a solas, y plega a Dios que baste, como digo, para que entendamos con quién estamos y lo que nos responde el Señor a nuestras peticiones. ¿Pensáis que está callado? Aunque no le oímos, bien habla al corazón cuando le pedimos de corazón. Y bien es consideremos somos cada una de nosotras a quien enseñó esta oración y que nos la está mostrando, pues nunca el maestro está tan lejos del discípulo que sea menester dar voces, sino muy junto. Esto quiero yo entendáis vosotras os conviene para rezar bien el Paternóster: no se apartar de cabe el Maestro que os le mostró. 6. Diréis que ya esto es consideración, que no podéis ni aun queréis sino rezar vocalmente; porque también hay personas mal sufridas y amigas de no se dar pena, que como no lo tienen de costumbre, esla recoger el pensamiento al principio; y por no cansarse un poco, dicen que no pueden más ni lo saben, sino rezar vocalmente. Tenéis razón en decir que ya es oración mental. Mas yo os digo, cierto, que no sé cómo lo aparte, si ha de ser bien rezado lo vocal y entendiendo con quién hablamos. Y aun es obligación que procuremos rezar con advertencia. Y aun plega a Dios que con estos remedios vaya bien rezado el Paternóster y no acabemos en otra cosa impertinente. Yo lo he probado algunas veces, y el mejor remedio que hallo es procurar tener el pensamiento en quien enderezó las palabras. Por eso tened paciencia y procurad hacer costumbre de cosa tan necesaria.
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hanno compreso di non poter parlare insieme con Dio e con il mondo. Quel che possiamo fare noi è cercare di restare da sole; e voglia Dio che questo sia sufficiente per comprendere alla presenza di Chi siamo e quel che il Signore risponde alle nostre petizioni. Pensate forse che Egli taccia? Anche quando non ne udiamo la voce, risponde al nostro cuore quando vi nascono le nostre richieste. È bene pensare che il Padrenostro è stato insegnato a ciascuna di noi personalmente, e continua ad insegnarcelo: il maestro non è mai così lontano dal discepolo da dover alzare la voce. Gli è molto vicino. Vorrei che voi ne foste convinte per recitare a modo il Padrenostro: non allontanatevi dal Maestro che ve lo ha insegnato. 6. Ma mi direte che questo è già meditare; che non potete né volete altro che pregare vocalmente. Ci sono persone tanto delicate e amanti del non darsi pena, che, così abituate, faticano a raccogliersi all’inizio. Per non stancarsi neppure un po’, dicono che non possono di più né che son capaci di fare altro se non pregare vocalmente. Avete ragione nel dire che ci troviamo già nell’orazione mentale. Ma io vi dico che non so come possano separarsi le due orazioni, andando pregata attentamente quella vocale e sapendo con chi stiamo parlando. Ed è necessario cercare di pregare con attenzione. Voglia Dio che, con tali strumenti, riusciamo a recitare bene il Padrenostro, senza distrarci in cose impertinenti. L’ho provato alcune volte, e il miglior rimedio che ho trovato consiste nel pensare a chi sto dirigendo le mie parole. Abbiate dunque pazienza e cercate di abituarvi ad una cosa tanto necessaria.
Capítulo 25 En que dice lo mucho que gana un alma que reza con perfección vocalmente, y cómo acaece levantarla Dios de allí a cosas sobrenaturales. 1. Y porque no penséis se saca poca ganancia de rezar vocalmente con perfección, os digo que es muy posible que estando rezando el Paternóster os ponga el Señor en contemplación perfecta, o rezando otra oración vocal; que por estas vías muestra Su Majestad que oye al que le habla, y le habla su grandeza, suspendiéndole el entendimiento y atajándole el pensamiento, y tomándole – como dicen – la palabra de la boca, que aunque quiere no puede hablar si no es con mucha pena; [2] entiende que sin ruido de palabras le está enseñando este Maestro divino, suspendiendo las potencias, porque entonces antes dañarían que aprovecharían si obrasen. Gozan sin entender cómo gozan. Está el alma abrasándose en amor y no entiende cómo ama. Conoce que goza de lo que ama y no sabe cómo lo goza. Bien entiende que no es gozo que alcanza el entendimiento a desearle. Abrázale la voluntad sin entender cómo. Mas en pudiendo entender algo, ve que no es éste bien que se puede merecer con todos los trabajos que se pasasen juntos por ganarle en la tierra. Es don del Señor de ella y del cielo, que en fin da como quien es. Esta, hijas, es contemplación perfecta. 3. Ahora entenderéis la diferencia que hay de ella a la oración mental, que es lo que queda dicho: pensar y entender qué hablamos y con quién hablamos y quién somos los que osamos hablar con tan gran Señor. Pensar esto y otras cosas
Capitolo venticinquesimo Dice il molto che guadagna un’anima che prega localmente con perfezione, e di come il Signore da lì la innalzi alle realtà soprannaturali. 1. Perché non pensiate che sia poco il guadagno a pregare vocalmente con perfezione, vi dico che può accadere che, mentre pregate il Padrenostro, il Signore ponga la vostra anima in uno stato di perfetta contemplazione. Ciò può accadere anche mentre state recitando un’altra orazione vocale. In tal modo Sua Maestà dimostra di ascoltare chi parla; gli parla così della sua grandezza, sospendendo il suo intelletto e mettendo a tacere il suo pensiero, togliendogli, come si dice, la parola di bocca, sicché, pur volendolo, non può parlare, se non a costo di grande fatica. 2. L’anima comprende che il Maestro divino sta andando istruendola, sospendendo le sue potenze; se operassero le sarebbero infatti di danno anziché di profitto. Godono senza saperne il modo. L’anima arde d’amore e non sa come ama. Sa di star godendo di chi ama e non sa come ne gode. Ben comprende come il suo intelletto non sarebbe neppure stato in grado di desiderare un tale godimento. La volontà lo accoglie, ma non sa dirne come. Potendo capirci qualcosa, scopre che un tale bene non è raggiungibile sulla terra neppure sopportando tutti i travagli possibili in una sola volta. È un dono del Signore suo e del cielo, che dona per quel ch’Egli è. Questa, figlie, è perfetta contemplazione. 3. Adesso comprenderete la differenza tra contemplazione e orazione mentale: pensare e comprendere cosa diciamo, con chi parliamo e chi siamo noi che osiamo rivolgerci ad un Signore tanto grande. Pensare a queste cose
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semejantes de lo poco que le hemos servido y lo mucho que estamos obligados a servir es oración mental. No penséis es otra algarabía, ni os espante el nombre. Rezar el Paternóster y Avemaría o lo que quisiereis, es oración vocal. Pues mirad qué mala música hará sin lo primero: aun las palabras no irán con concierto todas veces. En estas dos cosas podemos algo nosotros, con el favor de Dios; en la contemplación que ahora dije, ninguna cosa: Su Majestad es el que todo lo hace, que es obra suya sobre nuestro natural. 4. Como está dado a entender esto de contemplación muy largamente, lo mejor que yo lo supe declarar, en la relación que tengo dicho escribí para que viesen mis confesores de mi vida – que me lo mandaron –, no lo digo aquí ni hago más de tocar en ello. Las que hubiereis sido tan dichosas que el Señor os llegue a estado de contemplación, si le pudieseis haber, puntos tiene y avisos que el Señor quiso acertase a decir, que os consolarían mucho y aprovecharían, a mi parecer y al de algunos que le han visto, que le tienen para hacer caso de él; que vergüenza es deciros yo que hagáis caso del mío, y el Señor sabe la confusión con que escribo mucho de lo que escribo. ¡Bendito sea que así me sufre! Las que – como digo – tuvieren oración sobrenatural, procúrenle después de yo muerta; las que no, no hay para qué, sino esforzarse a hacer lo que en éste va dicho, y deje al Señor, que es quien lo ha de dar y no os lo negará si no os quedáis en el camino, sino que os esforzáis hasta llegar a la fin.
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e ad altre simili, del poco che lo abbiamo servito e del molto che siamo tenuti a servirlo, è orazione mentale. Non pensate che sia un’altra stranezza, né vi spaventi il nome. Pregare il Padrenostro e l’Avemaria o quel che volete, è orazione vocale. Ma prestate attenzione: l’orazione vocale senza la mentale sarà una musica stonata; persino le parole non saranno correttamente pronunciate ogni volta. Nell’orazione mentale e in quella vocale, col favore di Dio, possiamo fare qualche cosa anche noi. Nella contemplazione, invece, noi non possiamo fare alcunché. Ad agire è solamente Sua Maestà; Egli agisce superando la nostra natura. 4. Essendomi a lungo e meglio che potessi soffermata sulla contemplazione, nel libro che ho scritto per i miei confessori sulla mia vita – come loro mi hanno ordinato – non mi ci soffermo, se non per poco. Chi tra voi abbia avuto la gioia di essere elevata dal Signore alla contemplazione, se potete avere il libro vi troverete punti e notazioni che il Signore volle potessi spiegare a fondo: questi vi consoleranno e ne profitterete, secondo il parere mio e di alcuni, competenti in materia, che lo hanno letto. Come mi vergogno di consigliarvi di prestare attenzione ai miei scritti. Il Signore conosce la confusione che spesso mi accompagna mentre scrivo. Benedetto sia Lui che tanto mi sopporta! Chi raggiungesse l’orazione soprannaturale, si procuri il mio libro, dopo la mia morte; chi non vi giungesse non ha ragione di leggerlo, essendo sufficiente quanto qui sto scrivendo. Lascino agire il Signore: Lui solo può concedere tali grazie e non ve le negherà se persevererete nel cammino lottando per raggiungerne la fine.
Capítulo 26 En que va declarando el modo para recoger el pensamiento. – Pone medios para ello. – Es capítulo muy provechoso para los que comienzan oración. 1. Ahora, pues, tornemos a nuestra oración vocal para que se rece de manera que, sin entendernos, nos lo dé Dios todo junto, y para – como he dicho – rezar como es razón. La examinación de la conciencia y decir la confesión y santiguaros, ya se sabe ha de ser lo primero. Procurad luego, hija, pues estáis sola, tener compañía. Pues ¿qué mejor que la del mismo maestro que enseñó la oración que vais a rezar? Representad al mismo Señor junto con vos y mirad con qué amor y humildad os está enseñando. Y creedme, mientras pudiereis no estéis sin tan buen amigo. Si os acostumbráis a traerle cabe vos y El ve que lo hacéis con amor y que andáis procurando contentarle, no le podréis – como dicen – echar de vos; no os faltará para siempre; ayudaros ha en todos vuestros trabajos; tenerle heis en todas partes: ¿pensáis que es poco un tal amigo al lado? 2. ¡Oh hermanas, las que no podéis tener mucho discurso del entendimiento ni podéis tener el pensamiento sin divertiros!, ¡acostumbraos, acostumbraos! Mirad que sé yo que podéis hacer esto, porque pasé muchos años por este trabajo de no poder sosegar el pensamiento en una cosa, y eslo muy grande. Mas sé que no nos deja el Señor tan desiertos, que si llegamos con humildad a pedírselo, no nos acompañe. Y si en un año no pudiéremos salir con ello, sea en más. No nos
Capitolo ventiseiesimo Spiega come raccogliere il pensiero. Consiglia dei mezzi a tale scopo. È un capitolo di grande profitto per chi inizia a praticare l’orazione. 1. Torniamo ora alla nostra orazione vocale, per praticarla in modo che, senza quasi saper come, Dio ci doni anche quella mentale, per pregare, in fine, abbiamo detto, come si deve. Ritornando alla nostra preghiera vocale, bisogna farla in modo da ottenere che Dio ci conceda insieme l’orazione mentale senza che noi ce ne accorgiamo. Ma per questo, ripeto, bisogna farla come si deve. Già sappiamo che per prima cosa si fa l’esame di coscienza; segue la recita del confiteor e il segno della croce. Essendo sole, cercate quindi, figlie, compagnia. E quale compagnia migliore di quella del maestro che insegnò la preghiera che state per recitare? Figuratevi il medesimo Signore accanto a voi, e guardate con quale amore ed umiltà vi sta insegnando. Credetemi; finché potete, non privatevi della compagnia di un amico tanto buono. Se vi abituate ad averlo sempre accanto, e Lui vede che lo fate con amore e che cercate di farlo contento, non ve ne potrete, come si dice, liberare. Mai vi verrà meno. Vi aiuterà in tutte le vostre fatiche. Pensate che sia poca cosa aver a fianco un tale amico? 2. Oh sorelle: chi tra voi non può discorrere a lungo con l’intelletto, né può concentrarsi senza presto cadere in distrazione, si abitui, si abitui! Prestatemi attenzione: so che potete farlo. Io ho trascorso molti anni nella fatica di non poter soffermare il pensiero su di un oggetto; ed è una grande fatica. Ma so anche che il Signore non ci lascia tanto sole da non accompagnarci, se glielo chiediamo. Se non lo otteniamo in un anno, ce ne vorranno di più. Chi
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duela el tiempo en cosa que tan bien se gasta. ¿Quién va tras nosotros? Digo que esto, que puede acostumbrarse a ello, y trabajar andar cabe este verdadero Maestro. 3. No os pido ahora que penséis en El ni que saquéis muchos conceptos ni que hagáis grandes y delicadas consideraciones con vuestro entendimiento; no os pido más de que le miréis. Pues ¿quién os quita volver los ojos del alma, aunque sea de presto si no podéis más, a este Señor? Pues podéis mirar cosas muy feas, ¿y no podréis mirar la cosa más hermosa que se puede imaginar? Pues nunca, hijas, quita vuestro Esposo los ojos de vosotras. Haos sufrido mil cosas feas y abominaciones contra El y no ha bastado para que os deje de mirar, ¿y es mucho que, quitados los ojos de estas cosas exteriores, le miréis algunas veces a El? Mirad que no está aguardando otra cosa, como dice a la esposa, sino que le miremos. Como le quisiereis, le hallaréis. Tiene en tanto que le volvamos a mirar, que no quedará por diligencia suya. 4. Así como dicen ha de hacer la mujer, para ser bien casada, con su marido, que si está triste, se ha de mostrar ella triste y si está alegre, aunque nunca lo esté, alegre (mirad de qué sujeción os habéis librado, hermanas), esto con verdad, sin fingimiento, hace el Señor con nosotros: que El se hace el sujeto, y quiere seáis vos la señora, y andar El a vuestra voluntad. Si estáis alegre, miradle resucitado; que sólo imaginar cómo salió del sepulcro os alegrará. Mas ¡con qué claridad y con qué hermosura! ¡Con qué majestad, qué victorioso, qué alegre! Como quien tan bien salió de la batalla adonde ha ganado un tan gran reino, que todo le quiere para vos, y a sí con él. Pues ¿es mucho que a quien tanto os da volváis una vez los ojos a mirarle? 5. Si estáis con trabajos o triste, miradle camino del huer-
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ci corre dietro? Possiamo abituarci a questo, e proseguire così alla sequela di questo vero Maestro. 3. Non vi sto chiedendo di pensare a Lui, di formulare una molteplicità di concetti, di compiere, con il vostro intelletto, elevate e delicate considerazioni. Non vi chiedo altro che guardarlo. Chi potrà togliere gli occhi della vostra anima da un tale Signore, pur non essendo voi capaci che di un breve sguardo? Se dunque siete capaci di guardare le cose più spiacevoli, non potete guardare la cosa più bella che si possa immaginare? Il vostro Sposo non distoglie mai lo sguardo da voi. Da parte vostra ha sopportato mille spiacevolezze e abomini, e questo non è bastato perché smettesse di guardarvi. Vi costa così tanto, una volta tolti gli occhi dalle cose esteriori, concentrarli su di lui? Guardate che, come dice la sposa, non attende altro che il nostro sguardo. Non appena lo desiderate, ecco che lo possedete. Desidera tanto il nostro sguardo, che non lesina lo sforzo. 4. Così deve comportarsi la donna, da buona moglie, con suo marito: se lui è triste, deve intristire con lui, e se lui è allegro, pur non essendolo mai stato, con lui rallegrarsi (guardate cosa avete scampato, sorelle). Il Signore si comporta così, e senza finzioni, con noi. Lui si sottomette, fa che voi siate la signora, e si fa incontro alla vostra volontà. Se siete allegre, contemplatelo risorto: solo pensare a come venne fuori dal sepolcro vi rallegrerà, e con che luminosità e bellezza; con quale vittoriosa maestà, con che gioia! Come chi esce da una battaglia in cui ha vinto un regno tanto grande che tutto dona a voi, e con il regno vi dona pure se stesso. Vi pare dunque così difficile rivolgere lo sguardo a chi vi riempie di cotali doni? 5. Se invece siete travagliate o tristi, guardatelo sulla
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to: ¡qué aflicción tan grande llevaba en su alma, pues con ser el mismo sufrimiento la dice y se queja de ella! O miradle atado a la columna, lleno de dolores, todas sus carnes hechas pedazos por lo mucho que os ama; tanto padecer, perseguido de unos, escupido de otros, negado de sus amigos, desamparado de ellos, sin nadie que vuelva por El, helado de frío, puesto en tanta soledad, que el uno con el otro os podéis consolar. O miradle cargado con la cruz, que aun no le dejaban hartar de huelgo. Miraros ha El con unos ojos tan hermosos y piadosos, llenos de lágrimas, y olvidará sus dolores por consolar los vuestros, sólo porque os vayáis vos con El a consolar y volváis la cabeza a mirarle. 6. «¡Oh Señor del mundo, verdadero Esposo mío! – le podéis vos decir, si se os ha enternecido el corazón de verle tal, que no sólo queráis mirarle, sino que os holguéis de hablar con El, no oraciones compuestas, sino de la pena de vuestro corazón, que las tiene El en muy mucho –, ¿tan necesitado estáis, Señor mío y Bien mío, que queréis admitir una pobre compañía como la mía, y veo en vuestro semblante que os habéis consolado conmigo? Pues ¿cómo, Señor, es posible que os dejan solo los ángeles, y que aun no os consuela vuestro Padre? Si es así, Señor, que todo lo queréis pasar por mí, ¿qué es esto que yo paso por Vos? ¿De qué me quejo? Que ya he vergüenza, de que os he visto tal, que quiero pasar, Señor, todos los trabajos que me vinieren y tenerlos por gran bien por imitaros en algo. Juntos andemos, Señor. Por donde fuereis, tengo de ir. Por donde pasareis, tengo de pasar». 7. Tomad, hija, de aquella cruz. No se os dé nada de que os atropellen los judíos, porque El no vaya con tanto trabajo.
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via dell’orto degli ulivi. Com’era afflitta la sua anima, se, pur essendo egli interamente rassegnato, ne parla e se ne lamenta! Contemplatelo legato alla colonna, pieno di dolori, le sue carni disfatte dal grande amore per voi. Quanto soffre, perseguitato dagli uni, sputacchiato dagli altri, rinnegato dai suoi amici, abbandonato, senza nessuno che gli si faccia vicino, gelato dal freddo, tanto solo da potervi consolare a vicenda. Oppure contemplatelo caricato della croce; neppure lo lasciavano riprendere il fiato. Lui vi guarda con quei suoi occhi tanto belli e misericordiosi, ripieni di lacrime; si dimenticherà dei suoi dolori per portare consolazione ai vostri, solo perché andiate da Lui a cercare consolazione e a Lui dirigiate i vostri sguardi. 6. Se il vostro cuore si è intenerito scorgendolo in quello stato, e non vorrete solo contemplarlo, ma vorrete pure parlargli, e non con preghiere fatte, ma con parole nate dal cuore, che sono quelle da Lui preferite, allora potrete dirgli: “Oh Signore del mondo, vero mio Sposo, avete tanto bisogno, Signore mio e Bene mio, da voler ammettere alla vostra presenza una misera compagnia come la mia, e scopro dall’espressione del vostro viso che vi sto consolando? Come è possibile, Dio mio, che persino gli angeli vi abbandonino, e che neppure vostro Padre vi dia consolazione? Se davvero volete patire tutto questo per me, Signore, che cos’è in confronto quel che devo io patire per Voi? Di cosa mi lamento? Mi sono riempita di tanta vergogna nello scorgervi in tale stato da voler sopportare per te, Signore, tutti i travagli che subirò, e ritenerli un gran bene per poter imitarvi in qualcosa. Procediamo insieme, Signore. Ovunque Voi andrete, devo seguirvi. Ovunque passerete, devo passarvi”. 7. Prendi su di te, figlia, quella croce. Non vi importino gli insulti dei giudei, perché Lui debba sopportare una
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No hagáis caso de lo que os dijeren. Haceos sorda a las murmuraciones. Tropezando, cayendo con vuestro Esposo, no os apartéis de la cruz ni la dejéis. Mirad mucho el cansancio con que va y las ventajas que hace su trabajo a los que vos padecéis, por grandes que los queráis pintar. Y por mucho que los queráis sentir, saldréis consolada de ellos, porque veréis son cosa de burla comparados a los del Señor. 8. Diréis, hermanas, que cómo se podrá hacer esto, que si le vierais con los ojos del cuerpo en el tiempo que Su Majestad andaba en el mundo, que lo hicierais de buena gana y le mirarais siempre. – No lo creáis, que quien ahora no se quiere hacer un poquito de fuerza a recoger siquiera la vista para mirar dentro de sí a este Señor (que lo puede hacer sin peligro, sino con tantito cuidado), muy menos se pusiera al pie de la cruz con la Magdalena, que veía la muerte al ojo. Mas ¡qué debía pasar la gloriosa Virgen y esta bendita Santa! ¡Qué de amenazas, qué de malas palabras y qué de encontrones, y qué descomedidas! Pues ¡con qué gente lo habían tan cortesana! Sí, lo era del infierno, que eran ministros del demonio. Por cierto que debía ser terrible cosa lo que pasaron; sino que, con otro dolor mayor, no sentirían el suyo. Así que, hermanas, no creáis erais para tan grandes trabajos, si no sois para cosas tan pocas. Ejercitándoos en ellas, podéis venir a otras mayores. 9. Lo que podéis hacer para ayuda de esto, procurad traer una imagen o retrato de este Señor que sea a vuestro gusto; no para traerle en el seno y nunca le mirar, sino para hablar muchas veces con El, que El os dará qué le decir. Como habláis con otras personas, ¿por qué os han más de faltar palabras para hablar con Dios? No lo creáis; al menos yo no os creeré, si lo usáis; porque si no, el no tratar con una persona
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fatica minore. Non soffermatevi su quel che vi diranno. Siate sorde alle mormorazioni. Inciampando, cadendo con il vostro Sposo, non allontanatevi dalla croce, né lasciatela. Guardate la sua fatica e quanto i suoi travagli superino i vostri, per grandi che vogliate dipingerli. Per grandi che davvero siano, ne sarete consolata, perché li considererete uno scherzo, se paragonati a quelli del Signore. 8. Chiederete, sorelle, come avverrà questo; e che se lo aveste visto con gli occhi del corpo mentre Sua Maestà passava per il mondo, lo fareste ben volentieri e il vostro sguardo sarebbe sempre su di Lui. Non credetelo; chi oggi non vuole farsi un po’ di forza per raccogliersi a contemplare dentro di sé un tal Signore (e può farlo senza pericolo, ma con solo un po’ di sforzo), ancor meno si sarebbe posto ai piedi della Croce con la Maddalena, minacciata di morte. Quanto avranno dovuto patire la gloriosa Vergine Maria e questa benedetta Santa! Quali minacce, quante parolacce, quanti insulti e spregevolezze! Con quale gente dovette avere a che fare una tal cortigiana! Gente infernale, ministri del demonio! Sarà stato terribile quanto dovettero sopportare; ma, dinanzi ad un dolore ancora maggiore, non avranno avvertito il proprio. Sorelle: non crediate di essere fatte per tali dolori, se non vi ritenete idonee a superare cose tanto piccole. Esercitandovi in queste, sarete pronte per altre più grandi. 9. Per aiutarvi in questo, procuratevi un’immagine o un ritratto del Signore che vi piaccia; non per metterlo in seno e non guardarlo mai, ma per parlare spesso con Lui; Lui stesso vi suggerirà che cosa dire. Se parlate con altre persone, perché mai devono venirvi meno le parole per parlare con Dio? Non credetelo; io, per mio conto, non lo credo. Altrimenti, non aver mai a che fare con una
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causa extrañeza y no saber cómo nos hablar con ella, que parece no la conocemos, y aun aunque sea deudo, porque deudo y amistad se pierde con la falta de comunicación. 10. También es gran remedio tomar un libro de romance bueno, aun para recoger el pensamiento, para venir a rezar bien vocalmente, y poquito a poquito ir acostumbrando el alma con halagos y artificio para no la amedrentar. Haced cuenta que ha muchos años que se ha ido de con su esposo, y que hasta que quiera tornar a su casa es menester mucho saberlo negociar, que así somos los pecadores: tenemos tan acostumbrada nuestra alma y pensamiento a andar a su placer, o pesar, por mejor decir, que la triste alma no se entiende, que para que torne a tomar amor a estar en su casa es menester mucho artificio, y si no es así y poco a poco, nunca haremos nada. Y tórnoos a certificar que si con cuidado os acostumbráis a lo que he dicho, que sacaréis tan gran ganancia que, aunque yo os la quisiera decir, no sabré. Pues juntaos cabe este buen Maestro, muy determinadas a deprender lo que os enseña, y Su Majestad hará que no dejéis de salir buenas discípulas, ni os dejará si no le dejáis. Mirad las palabras que dice aquella boca divina, que en la primera entenderéis luego el amor que os tiene, que no es pequeño bien y regalo del discípulo ver que su maestro le ama.
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persona causa estraneità e non sapere cosa dire con lei, da sembrare d’essere degli sconosciuti, e questo anche se fosse un parente. Con la mancanza di comunicazione, infatti, vengono meno parentela e amicizia. 10. In seguito, prendere un buon libro in lingua romanza potrà tornarvi utile anche per raccogliere l’intelletto e pregare bene vocalmente, e, un poco alla volta, con tali mezzi e trucchetti, l’anima andrà abituandosi alla contemplazione senza spaventarsi. Paragonate noi peccatori ad una sposa che da molti anni è lontana dallo sposo. Perché voglia tornare alla sua casa, è prima necessaria una prudente negoziazione. Abbiamo tanto abituato la nostra anima e il nostro intelletto a seguire il loro piacere, o, per dir meglio, il loro tormento, che la triste anima non si raccapezza più; perché torni ad amare e a desiderare la sua casa, c’è bisogno di molto lavoro, e se non lo si fa, e un poco alla volta, non si otterrà più nulla. Torno a dirvi che se vi abituerete attentamente a quel che vi ho raccomandato, ne guadagnerete tanto che, anche volendolo, non saprei dirvi. Accostatevi dunque al Maestro buono, assai decise ad imparare quel che va insegnandovi. Sua Maestà vi renderà buone discepole sue, e non vi lascerà, se voi non lo lasciate. Pensate alle parole uscite dalla bocca divina: nelle prime comprenderete l’amore che ha per voi; non è piccola consolazione, per il discepolo, scoprire l’amore del maestro.
Capítulo 27 En que trata el gran amor que nos mostró el Señor en las primeras palabras del Paternóster, y lo mucho que importa no hacer caso ninguno del linaje las que de veras quieren ser hijas de Dios. 1. «Padre nuestro que estás en los cielos». ¡Oh Señor mío, cómo parecéis Padre de tal Hijo y cómo parece vuestro Hijo hijo de tal Padre! ¡Bendito seáis por siempre jamás! ¿No fuera al fin de la oración esta merced, Señor, tan grande? En comenzando, nos henchís las manos y hacéis tan gran merced que sería harto bien henchirse el entendimiento para ocupar de manera la voluntad que no pudiese hablar palabra. ¡Oh, qué bien venía aquí, hijas, contemplación perfecta! ¡Oh, con cuánta razón se entraría el alma en sí para poder mejor subir sobre sí misma a que le diese este santo Hijo a entender qué cosa es el lugar adonde dice que está su Padre, que es en los cielos! Salgamos de la tierra, hijas mías, que tal merced como ésta no es razón se tenga en tan poco, que después que entendamos cuán grande es nos quedemos en la tierra. 2. ¡Oh Hijo de Dios y Señor mío!, ¿cómo dais tanto junto a la primera palabra? Ya que os humilláis a Vos con extremo tan grande en juntaros con nosotros al pedir y haceros hermano de cosa tan baja y miserable, ¿cómo nos dais en nombre de vuestro Padre todo lo que se puede dar, pues queréis que nos tenga por hijos, que vuestra palabra no puede faltar? Obligáisle a que la cumpla, que no es pequeña carga, pues en siendo Padre nos ha de sufrir por graves que sean las ofensas. Si nos tornamos a El, como al hijo pródigo hanos de perdonar, hanos de consolar en nuestros trabajos, hanos de sustentar como lo ha de hacer un tal Padre, que forzado ha de ser mejor que todos los padres del mundo, porque en El
Capitolo ventisettesimo Parla del grande amore dimostratoci dal Signore nelle prime pagine del Pater noster, e di quanto sia importante disinteressarsi del lignaggio da parte di chi davvero desidera essere figlia di Dio. 1. “Padre nostro, che sei nei cieli”. Oh Signore mio, come trasparite Padre di tanto Figlio e come traspare vostro Figlio figlio di tanto Padre! Siate per sempre benedetto! Non sarebbe bastato accordarci una grazia tanto grande alla fine della preghiera, oh Signore? Sin dal principio ci ricolmate le mani e ci donate una grazia per cui l’intelletto dovrebbe colmarsi ed agire sulla volontà così da non essere capaci di proferir parola. Oh, figlie, questo sarebbe il momento di parlare di contemplazione perfetta! Quanto a ragione, su queste parole, l’anima rientrerebbe in se stessa per poter meglio trascendersi udendo l’insegnamento di questo santo Figlio per comprendere il luogo ove siede il Padre, cioè nell’alto dei cieli. Lasciamo la terra, figlie mie: non possiamo restarvi, se abbiamo compreso la grandezza di questa grazia. 2. Oh Figlio di Dio e mio Signore! Quali doni ci elargisci unitamente alla prima parola? Vi umiliate sino ad unirvi a noi nella richiesta e vi fate fratello di una cosa tanto bassa e misera. Come potete donarci quanto si può donare, in nome di vostro Padre, volendo che ci accolga quali figli, sapendo che la sua parola non può venire meno? Così lo obbligate a compierla, e non è cosa da poco: essendo Padre deve infatti sopportarci, per gravi che siano le nostre offese. Se noi torniamo a Lui, ci dovrà perdonare come al figliuol prodigo, dovrà consolarci nei nostri travagli, dovrà sostentarci come si conviene ad un tal Padre. Per forza deve essere il miglior Padre del mondo, perché
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no puede haber sino todo bien cumplido, y después de todo esto hacernos participantes y herederos con Vos. 3. Mirad, Señor mío, que ya que Vos, con el amor que nos tenéis y con vuestra humildad, no se os ponga nada delante, en fin, Señor, estáis en la tierra y vestido de ella, pues tenéis nuestra naturaleza, parece tenéis causa alguna para mirar nuestro provecho; mas mirad que vuestro Padre está en el cielo; Vos lo decís; es razón que miréis por su honra. Ya que estáis Vos ofrecido a ser deshonrado por nosotros, dejad a vuestro Padre libre; no le obliguéis a tanto por gente tan ruin como yo, que le ha de dar tan malas gracias. 4. ¡Oh buen Jesús, qué claro habéis mostrado ser una cosa con El, y que vuestra voluntad es la suya y la suya vuestra! ¡Qué confesión tan clara, Señor mío! ¡Qué cosa es el amor que nos tenéis! Habéis andado rodeando, encubriendo al demonio que sois Hijo de Dios, y con el gran deseo que tenéis de nuestro bien no se os pone cosa delante por hacernos tan grandísima merced. ¿Quién la podía hacer sino Vos, Señor? Yo no sé cómo en esta palabra no entendió el demonio quién erais, sin quedarle duda. Al menos bien veo, mi Jesús, que habéis hablado, como Hijo regalado, por Vos y por nosotros, y que sois poderoso para que se haga en el cielo lo que Vos decís en la tierra. Bendito seáis por siempre, Señor mío, que tan amigo sois de dar, que no se os pone cosa delante. 5. Pues ¿paréceos, hijas, que es buen maestro éste, pues para aficionarnos a que deprendamos lo que nos enseña, comienza haciéndonos tan gran merced? Pues ¿paréceos ahora que será razón que, aunque digamos vocalmente esta palabra, dejemos de entender con el entendimiento, para que se haga pedazos nuestro corazón con ver tal amor? Pues ¿qué
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in Lui non può esservi altro che perfezione, e ci renderà partecipi ed eredi con Voi di tutto il creato. 3. E Voi, mio Signore, con l’amore che avete per noi e con la vostra umiltà, non incontrerete ostacolo. Trovandovi sulla terra ed essendovene rivestito, avendo quindi la nostra medesima natura, siete quasi tenuto a puntare al nostro profitto. Ma guardate che vostro Padre è nei cieli. Siete Voi stesso a dirlo. Dovete quindi custodire il suo onore. Gacché Vi siete impegnato ad essere disonorato per noi, lasciatene libero vostro Padre. Non obbligatelo a tanto per persone rovinose che, come me, non siamo poi neppure capaci di ringraziare. 4. Oh buon Gesù, come avete mostrato chiaramente di essere una sola cosa con il Padre, e che la vostra volontà è la sua e la sua è vostra! E con quale chiarezza l’avete confessato! Quant’è grande il vostro amore per noi! Avete rodeato per nascondere al demonio la vostra natura di Figlio di Dio, e col grande desiderio di compiere il nostro bene non avete trovato ostacolo per donarcene la grazia. Chi poteva far questo se non Voi, Signore? Non so come il demonio, udendo una tal parola, non comprese chi eravate, senza, per lo meno, restare nel dubbio. Vedo chiaramente, mio Gesù, che avete parlato, da buon Figlio, per Voi e per noi, e che avete il potere perché si compia in cielo quanto ordinate sulla terra. Siate sempre benedetto, mio Signore, tanto amico del donare da superare ogni genere di ostacolo. 5. Non vi sembra, figlie, un buon maestro, il nostro, se per attirarci ad imparare i suoi insegnamenti comincia facendoci una tal grazia? Vi par quindi ragionevole che, pur pronunciando vocalmente questa parola, non cerchiamo di unirvi l’intelletto perché il nostro cuore si disfi alla
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hijo hay en el mundo que no procure saber quién es su padre, cuando le tiene bueno y de tanta majestad y señorío? Aun si no lo fuera, no me espantara no nos quisiéramos conocer por sus hijos, porque anda el mundo tal que si el padre es más bajo del estado en que está el hijo, no se tiene por honrado en conocerle por padre. 6. Esto no viene aquí, porque en esta casa nunca plega a Dios haya acuerdo de cosa de éstas, sería infierno; sino que la que fuere más, tome menos a su padre en la boca. Todas han de ser iguales. ¡Oh Colegio de Cristo, que tenía más mando san Pedro con ser un pescador y le quiso así el Señor, que san Bartolomé, que era hijo de rey! Sabía Su Majestad lo que había de pasar en el mundo sobre cuál era de mejor tierra, que no es otra cosa sino debatir si será buena para adobes o para tapias. ¡Válgame Dios, qué gran trabajo traemos! Dios os libre, hermanas, de semejantes contiendas, aunque sea en burlas. Yo espero en Su Majestad que sí hará. Cuando algo de esto en alguna hubiese, póngase luego remedio y ella tema no sea estar Judas entre los Apóstoles; denla penitencias hasta que entienda que aun tierra muy ruin no merecía ser. Buen Padre os tenéis, que os da el buen Jesús. No se conozca aquí otro padre para tratar de él. Y procurad, hijas mías, ser tales que merezcáis regalaros con El, y echaros en sus brazos. Ya sabéis que no os echará de sí, si sois buenas hijas. Pues ¿quién no procurará no perder tal Padre? 7. ¡Oh, válgame Dios!, y que hay aquí en qué os consolar, que por no me alargar más lo quiero dejar a vuestros entendimientos; que por disparatado que ande el pensamiento, entre tal Hijo y tal Padre forzado ha de estar el Espíritu Santo, que enamore vuestra voluntad y os la ate tan grandísimo amor, ya que no baste para esto tan gran interés.
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vista di tanto amore? Quale figlio in questo mondo non cerca di sapere chi è suo padre, specialmente se lo conosce buono, maestoso e nobile? Anche se non lo fosse non mi stupirei se non volessimo riconoscerci suoi figli, perché il mondo è tale che se il padre è di condizione più bassa del figlio, non è onorato di riconoscerlo tale. 6. Non è questo il nostro caso, e non voglia Dio che in questa casa sorgano sentimenti simili: sarebbe un inferno. Chi fosse di casata più nobile, parli meno di suo padre. Dovete essere tutte uguali. Oh Collegio unito da Cristo, dove aveva più potere, come volle il Signore, il pescatore san Pietro, che san Bartolomeo, figlio di un re! Sua Maestà ben sapeva quel che sarebbe accaduto nel mondo riguardo alla miglior terra; che non è altro che un discutere se servirà per far mattoni o costruire muri. Mio Dio: che fatiche inutili! Dio vi scampi, sorelle, da simili contese, anche se per scherzo. Confido che Sua Maestà vi conceda questa grazia. Qualora si trovasse in una di voi qualcosa di simile, si ponga rimedio, ed ella tema di essere Giuda tra gli Apostoli; le si ordinino penitenze finché comprenda che non avrebbe meritato di essere tra voi neppure una terra scadente. Il buon Gesù vi ha dato un buon Padre. In questa casa non si parli quindi di altri padri. Cercate, figlie mie, di essere tali da risultare a lui gradite e di buttarvi fra le sue braccia. Sapete bene che non vi rifiuterà, se sarete buone figlie. Chi non si sforzerà per non perdere un tale Padre? 7. Mio Dio: quanti motivi avete di consolazione; per non aggiungere altro lascio che sia il vostro intelletto a scoprirli. Per assurde che siano le vie da lui percorse, tra un tale Figlio e un tale Padre deve necessariamente trovarsi lo Spirito Santo. Innamori la vostra volontà, e la unisca a sì grande amore, se non basta a questo un interesse così grande.
Capítulo 28 En que declara qué es oración de recogimiento, y pónense algunos medios para acostumbrarse a ella.
1. Ahora mirad que dice vuestro Maestro: «Que estás en los cielos». ¿Pensáis que importa poco saber qué cosa es cielo y adónde se ha de buscar vuestro sacratísimo Padre? Pues yo os digo que para entendimientos derramados que importa mucho, no sólo creer esto, sino procurarlo entender por experiencia. Porque es una de las cosas que ata mucho el entendimiento y hace recoger el alma. 2. Ya sabéis que Dios está en todas partes. Pues claro está que adonde está el rey, allí dicen está la corte. En fin, que adonde está Dios, es el cielo. Sin duda lo podéis creer que adonde está Su Majestad está toda la gloria. Pues mirad que dice San Agustín que le buscaba en muchas partes y que le vino a hallar dentro de sí mismo. ¿Pensáis que importa poco para un alma derramada entender esta verdad y ver que no ha menester para hablar con su Padre Eterno ir al cielo, ni para regalarse con El, ni ha menester hablar a voces? Por paso que hable, está tan cerca que nos oirá. Ni ha menester alas para ir a buscarle, sino ponerse en soledad y mirarle dentro de sí y no extrañarse de tan buen huésped; sino con gran humildad hablarle como a padre, pedirle como a padre, contarle sus trabajos, pedirle remedio para ellos, entendiendo que no es digna de ser su hija. 3. Se deje de unos encogimientos que tienen algunas personas y piensan es humildad. Sí, que no está la humildad en que si el rey os hace una merced no la toméis, sino tomarla y entender cuán sobrada os viene y holgaros con ella. ¡Donosa
Capitolo ventottesimo Spiega l’orazione di raccoglimento e fornisce alcuni consigli per abituarsi ad essa.
1. Guardate ora cosa dice il vostro Maestro: “Che sei nei cieli”. Pensate sia poco importante sapere cos’è il cielo e dove si debba cercare il vostro sacratissimo Padre? Per intelletti distratti è molto importante, non solo crederlo, ma cercare di comprenderlo per esperienza. È uno degli strumenti più idonei a concentrare l’intelletto e a raccogliere l’anima. 2. Sapete che Dio è dappertutto. È chiaro che dove c’è il re, lì si raduna la corte. Il luogo abitato da Dio, in fine, è il cielo. Senza dubbio potete credere che dov’è Dio, lì c’è tutta la gloria. Sant’Agostino diceva che, dopo averlo cercato da molte parti, lo trovò in se stesso. Pensate che importi poco per l’anima distratta comprendere tale verità e scoprire che non è necessario andare in cielo per parlare con il suo Padre Eterno, per godere di lui, e neppure è necessario alzare la voce? Pur parlando a voce molto bassa, Lui ci è tanto vicino che l’udrà. E neppure sono necessarie le ali per cercarlo, ma porsi in solitudine, contemplarlo dentro di sé e non allontanarsi da un ospite così buono. Dobbiamo anzi parlargli con grande umiltà, come a un padre, supplicarlo come un padre, raccontargli le fatiche, chiederne i rimedi, coscienti dell’indegnità d’essere sue figlie. 3. Lasciate quegli avvilimenti tipici di alcune persone che li ritengono manifestazione di umiltà. L’umiltà non consiste nel rifiutare una grazia fattavi dal re, ma nell’accettarla, rallegrarvene e capire quanto ne siete indegne.
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humildad, que me tenga yo al Emperador del cielo y de la tierra en mi casa, que se viene a ella por hacerme merced y por holgarse conmigo, y que por humildad ni le quiera responder ni estarme con El ni tomar lo que me da, sino que le deje solo. Y que estándome diciendo y rogando le pida, por humildad me quede pobre, y aun le deje ir, de que ve que no acabo de determinarme! No os curéis, hijas, de estas humildades, sino tratad con El como con padre y como con hermano y como con señor y como con esposo; a veces de una manera, a veces de otra, que El os enseñará lo que habéis de hacer para contentarle. Dejaos de ser bobas; pedidle la palabra, que vuestro Esposo es,que os trate como a tal. 4. Este modo de rezar, aunque sea vocalmente, con mucha más brevedad se recoge el entendimiento, y es oración que trae consigo muchos bienes. Llámase recogimiento, porque recoge el alma todas las potencias y se entra dentro de sí con su Dios, y viene con más brevedad a enseñarla su divino Maestro y a darla oración de quietud, que de ninguna otra manera. Porque allí metida consigo misma, puede pensar en la Pasión y representar allí al Hijo y ofrecerle al Padre y no cansar el entendimiento andándole buscando en el monte Calvario y al huerto y a la columna. 5. Las que de esta manera se pudieren encerrar en este cielo pequeño de nuestra alma, adonde está el que le hizo, y la tierra, y acostumbrar a no mirar ni estar adonde se distraigan estos sentidos exteriores, crea que lleva excelente camino y que no dejará de llegar a beber el agua de la fuente, porque camina mucho en poco tiempo. Es como el que va en una nao, que con un poco de buen viento se pone en el fin de la jornada en pocos días, y los que van por tierra tárdanse más.
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Gran brutta umiltà sarebbe se io, avendo ospite in casa mia l’Imperatore del cielo e della terra, lì presente per concedermi una grazia e per rallegrarsi con me, per umiltà non dialogassi con lui, non prendessi quel che mi dona, e lo lasciassi solo. E ancora peggio sarebbe se, mentre lui insistesse perché gli chieda qualcosa, per umiltà desiderassi di restar povera, lo lasciassi perfino andare via, non avendo saputo io decidermi! Non badate, sorelle, a questo genere di umiltà, parlate con Lui come parlereste a un padre, a un fratello, maestro, sposo; talvolta in un modo tal’altra in un altro modo: sarà Lui medesimo a indicarvi la strada per rallegrarlo. Non siate più così sciocche; chiedetegli la parola; Lui è vostro sposo; vi tratti come tale. 4. Con questo modo di pregare, vocalmente, l’intelletto si raccoglie molto più rapidamente, ed è una preghiera che comporta molti beni. La si chiama raccoglimento, perché l’anima raccoglie tutte le potenze e rientra in sé con il suo Dio; il Suo divino Maestro la visita più rapidamente che mai e le concede l’orazione di quiete. Raccolta in se stessa, infatti, può pensare alla Passione, rappresentarsi Figlio e offrirlo al Padre, senza stancare l’intelletto andandolo a cercare sul monte Calvario, nell’orto, o alla colonna. 5. Chi tra voi ha la possibilità di raccogliersi in questo piccolo cielo della nostra anima, inabitata da chi creò cielo e terra, ed è abituata a non guardare né a stare dove si distraggono i sensi esterni, sia certa di aver intrapreso un cammino eccelso e che di certo giungerà a bere l’acqua della fonte, perché il suo cammino è tanto lungo quanto rapido. È come chi sceglie il tragitto di mare; con un poco di vento raggiunge in pochi giorni la sua meta, assai prima di chi aveva preferito la rotta di terra.
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6. Estos están ya, como dicen, puestos en la mar; que, aunque del todo no han dejado la tierra, por aquel rato hacen lo que pueden por librarse de ella, recogiendo sus sentidos a sí mismos. Si es verdadero el recogimiento, siéntese muy claro, porque hace alguna operación. No sé cómo lo dé a entender. Quien lo tuviere, sí entenderá. Es que parece se levanta el alma con el juego, que ya ve lo es las cosas del mundo. Alzase al mejor tiempo y como quien se entra en un castillo fuerte para no temer los contrarios: un retirarse los sentidos de estas cosas exteriores y darles de tal manera de mano que, sin entenderse, se le cierran los ojos por no las ver, porque más se despierte la vista a los del alma. Así, quien va por este camino casi siempre que reza tiene cerrados los ojos, y es admirable costumbre para muchas cosas, porque es un hacerse fuerza a no mirar las de acá. Esto al principio, que después no es menester; mayor se la hace cuando en aquel tiempo los abre. Parece que se entiende un fortalecerse y esforzarse el alma a costa del cuerpo, y que le deja solo y desflaquecido, y ella toma allí bastimento para contra él. 7. Y aunque al principio no se entienda esto, por no ser tanto – que hay más y menos en este recogimiento –, si se acostumbra (aunque al principio dé trabajo, porque el cuerpo torna de su derecho, sin entender que él mismo se corta la cabeza en no darse por vencido), si se usa algunos días y nos hacemos esta fuerza, verse ha claro la ganancia y entenderán, en comenzando a rezar, que se vienen las abejas a la colmena y se entran en ella para labrar la miel, y esto sin cuidado nuestro; porque ha querido el Señor que por el tiempo que le han tenido, se haya merecido estar el alma y voluntad con este señorío, que en haciendo una seña no más de que se quiere recoger, la obedezcan los sentidos y se recojan a
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6. Chi sa raccogliersi in se stesso, è già, come si dice, in mare. Pur non avendo ancora lasciato del tutto la terra, in quel momento fanno di tutto per liberarsene, raccogliendo i loro sentimenti in se stessi. Se il raccoglimento è sincero, lo si nota subito dagli effetti che produce. Non so dire come avvenga. Lo comprenderà di certo chi ne ha fatto esperienza. Sembra quasi che l’anima smetta di giocare, apparendole un gioco le cose del mondo. Se ne va al momento giusto, come chi, per evitare i nemici, si rifugia in un castello poderoso. Così l’anima ritira i sensi dalle cose esteriori e se ne allontana tanto che, senza quasi accorgersene, le si chiudono gli occhi per non vederle, ed aprire meglio quelli dell’anima. Chi percorre questo cammino, quasi sempre, quando prega, chiude gli occhi, e la cosa è mirevole, per molte ragioni, perché è un forzarsi a non guardare le cose del mondo. Ma questo accade solo all’inizio; in seguito, lo sforzo maggiore consisterà nel riaprirli. Sembra quasi che l’anima vada rinforzandosi a spese del corpo, e che lo lasci solo e indebolito; l’anima, così, trova energie nuove per combatterlo. 7. Malgrado al principio questo non lo si comprenda come si dovrebbe, essendoci alti e bassi in questo raccoglimento, se l’anima vi si abitua (malgrado gli inizi difficoltosi, perché il corpo reclama i suoi diritti, senza comprendere che lui stesso si decapita da solo nel non darsi per vinto), se ce la fa per alcuni giorni e siamo capaci di sforzarci in questo, se ne vedrà d’immediato il guadagno e comprenderanno, iniziando a pregare, che le api vanno all’alveare e vi entrano per produrvi il miele; e tutto questo senza la nostra collaborazione. Il Signore ha voluto che per il tempo in cui sono state in suo possesso, abbiano meritato l’anima e la volontà di riposarsi in lui, per cui col solo desiderio del raccoglimento, i sensi le obbediscano ed in essa
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ella. Y aunque después tornen a salir, es gran cosa haberse ya rendido, porque salen como cautivos y sujetos y no hacen el mal que antes pudieran hacer. Y en tornando a llamar la voluntad, vienen con más presteza, hasta que a muchas entradas de éstas quiere el Señor se queden ya del todo en contemplación perfecta. 8. Entiéndase mucho esto que queda dicho, porque, aunque parece oscuro, se entenderá a quien quisiere obrarlo. Así que caminan por mar; y pues tanto nos va no ir tan despacio, hablemos un poco de cómo nos acostumbraremos a tan buen modo de proceder. Están más seguros de muchas ocasiones; pégase más presto el fuego del amor divino, porque con poquito que soplen con el entendimiento, como están cerca del mismo fuego, con una centellica que le toque se abrasará todo. Como no hay embarazo de lo exterior, estáse sola el alma con su Dios: hay gran aparejo para entenderse. 9. Pues hagamos cuenta que dentro de nosotras está un palacio de grandísima riqueza, todo su edificio de oro y piedras preciosas, en fin, como para tal Señor; y que sois vos parte para que este edificio sea tal, como a la verdad es así, que no hay edificio de tanta hermosura como una alma limpia y llena de virtudes, y mientras mayores, más resplandecen las piedras; y que en este palacio está este gran Rey, que ha tenido por bien ser vuestro Padre; y que está en un trono de grandísimo precio, que es vuestro corazón. 10. Parecerá esto al principio cosa impertinente – digo, hacer esta ficción para darlo a entender – y podráser aprove-
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si nascondano. Anche se poi torneranno ad infastidire, è già gran cosa averli arresi, perché si comporteranno come prigionieri e sudditi senza fare il male che avrebbero potuto innanzi perpetrare. Se la volontà torna a richiamarli, tornano con più sveltezza, finché, dopo molti di tali richiami, il Signore vuole concedere loro la completa e perfetta contemplazione. 8. Sia ben chiaro quanto ho detto; pur apparendo oscuro, sarà compreso da chi vorrà metterlo in pratica. Queste sono le anime, come dicevamo, che hanno scelto la via del mare. Non compiacendoci quindi di procedere lentamente, parliamo un po’ si come sia possibile abituarci ad un sì buon modo di procedere. Queste anime sono più protette di altre da molte occasioni di andar perdute. Il fuoco dell’amore divino, in loro, prende vigore con maggior prestezza perché, con il poco soffiare dell’intelletto, essendo tanto vicine al fuoco, basta una piccola scintilla perché tutto prenda fuoco. Non essendovi attaccamento alle cose esteriori, l’anima rimane sola con il suo Dio: ivi tutto è disposto per comprendersi. 9. Immaginiamo che dentro di noi vi sia un palazzo dalla grandissima ricchezza, interamente costruito in oro e in perle preziose, come si confà ad un tal Signore. E che voi siete parte acciocché sia tale l’edificio. E davvero è così: non esiste edificio di tal bellezza come un’anima limpida e piena di virtù, e maggiori sono le virtù, più risplendono le pietre preziose. E pensate che in questo palazzo vi abita il gran Re, che ha reputato un bene essere Padre vostro; e pensate che questo Re si trova insediato su di un prezioso trono, che è il vostro cuore. 10. Vi parrà, questa, una cosa impertinente – intendo dire il fatto che per farmi capire debba ricorrere ad una
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che mucho, a vosotras en especial; porque, como no tenemos letras las mujeres, todo esto es menester para que entendamos con verdad que hay otra cosa más preciosa, sin ninguna comparación, dentro de nosotras que lo que vemos por de fuera. No nos imaginemos huecas en lo interior. Y plega a Dios sean solas mujeres las que andan con este descuido; que tengo por imposible, si trajésemos cuidado de acordarnos tenemos tal huésped dentro de nosotras, nos diésemos tanto a las cosas del mundo, porque veríamos cuán bajas son para las que dentro poseemos. Pues ¿qué máshace una alimaña que en viendo lo que le contenta a la vista harta su hambre en la presa? Sí, que diferencia ha de haber de ellas a nosotras. 11. Reiránse de mí, por ventura, y dirán que bien claro se está esto, y tendrán razón; porque para mí fue oscuro algún tiempo. Bien entendía que tenía alma; mas lo que merecía esta alma y quién estaba dentro de ella, si yo no me tapara los ojos con las vanidades de la vida para verlo, no lo entendía. Que, a mi parecer, si como ahora entiendo que en este palacio pequeñito de mi alma cabe tan gran Rey, que no le dejara tantas veces solo, alguna me estuviera con El, y más procurara que no estuviera tan sucia. Mas ¡qué cosa de tanta admiración, quien hinchiera mil mundos y muy mucho más con su grandeza, encerrarse en una cosa tan pequeña! A la verdad, como es Señor, consigo trae la libertad, y como nos ama, hácese a nuestra medida. 12. Cuando un alma comienza, por no la alborotar de verse tan pequeña para tener en sí cosa tan grande, no se da a conocer hasta que va ensanchándola poco a poco, conforme a lo que es menester para lo que ha de poner en ella. Por
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finzione – ma potrà tornarvi assai utile, e particolarmente a voi. Non essendo infatti noi donne particolarmente acculturate, questo si rende necessario perché davvero comprendiamo esserci in noi cosa ben più preziosa di quanto vediamo al di fuori di noi. Non pensiamo vuota la nostra interiorità. E non voglia Dio che siamo solo noi donne a prendere abbagli in questo. Ritengo impossibile, se ci ricordassimo frequentemente dell’ospite che alberga in noi, che ci lasciassimo tanto andare alle cose del mondo, perché ne scorgeremmo la pochezza rispetto a quanto ci portiamo dentro. Potremmo mai noi comportarci come gli animali che, scorgendo quel che soddisfa la loro vista, saziano la loro fame nell’addentarla? Eppure: quale differenza tra noi e loro. 11. Qualcuno riderà di me, dicendo che questo è fin troppo chiaro, e hanno di che ridere. Per diverso tempo questo rimase a me oscuro. Sapevo bene di possedere un’anima; ma se non avessi chiuso gli occhi alle vanità del mondo, difficilmente avrei compreso quanto la medesima anima meritasse e chi, specialmente, vi fosse ospitato. A mio parere, se come ora comprendo che questo piccolo palazzo è abitato da un Re tanto grande, non l’avrei lasciato tante volte solo, mi sarei sforzata di rimanere più spesso con lui, e avrei procurato di non lasciare la mia anima tanto sporca. Ma cosa esiste di più meraviglioso che vedere come quel che colmerebbe mille e più mondi della sua grandezza si nasconda in una tal piccolezza! A dire il vero, essendo Lui il Signore, comporta con sé la libertà, e, dal momento che ci ama, si rende alla nostra portata. 12. Quando un’anima è all’inizio del cammino, perché non si agiti nello scorgersi tanto piccola per ospitare un ospite tanto grande, non le si rivela d’immediato, ma a poco a poco, conformemente alle ricchezze che vorrà ri-
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esto digo que trae consigo la libertad, pues tiene el poder de hacer grande este palacio. Todo el punto está en que se le demos por suyo con toda determinación, y le desembaracemos para que pueda poner y quitar como en cosa propia. Y tiene razón Su Majestad, no se lo neguemos. Y como El no ha de forzar nuestra voluntad, toma lo que le damos, mas no se da a Sí del todo hasta que nos damos del todo. Esto es cosa cierta y, porque importa tanto, os lo acuerdo tantas veces: ni obra en el alma como cuando del todo sin embarazo es suya, ni sé cómo ha de obrar; es amigo de todo concierto. Pues si el palacio henchimos de gente baja y de baratijas, ¿cómo ha de caber el Señor con su corte? Harto hace de estar un poquito entre tanto embarazo. 13. ¿Pensáis, hijas, que viene solo? ¿No veis que dice su Hijo: «que estás en los cielos?». Pues un tal Rey, a osadas que no le dejen solo los cortesanos, sino que están con El rogándole por nosotros todos para nuestro provecho, porque están llenos de caridad. No penséis que es como acá, que si un señor o prelado favorece a alguno por algunos fines, o porque quiere, luego hay las envidias y el ser malquisto aquel pobre sin hacerles nada.
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porre in lei. Per questo dico che comporta in sé la libertà: ha il potere di rendere grande questo palazzo. L’importante è che gliene facciamo completamente dono, e che glielo liberiamo perché possa mettere o togliere come fosse cosa sua. E Sua Maestà ne ha ben donde; non possiamo negarglielo. Non dovendo Egli forzare la nostra volontà, prende quel che gli doniamo, e non ci si dona del tutto finché noi non ci diamo del tutto a Lui. Questa è cosa certa e proprio perché è cosa molto importante ve lo ricordo spesso; e neppure agisce in un’anima se non quando ella le si dona del tutto libera da ogni legame, né so dirvi come opererà, essendo a lui nota ogni via. Se dunque riempissimo il palazzo di gente di bassa lega e confusionaria, come potrebbe il Signore prendere possesso con la sua corte? Sarebbe già tanto se, tra tanta confusione, vi rimanesse soltanto per un po’. 13. O pensate, figliuole, che venga da solo? Non scorgete forse suo Figlio dire: “Che sei nei cieli?”. Un tale Re non può restare solo, ma i suoi cortigiani, ricolmi di carità, saranno con Lui supplicandolo per noi e per il nostro profitto. Non pensiate che avvenga come quaggiù sulla terra: se un nobile o un prelato favoriscono qualcuno in determinati scopi, subito nascono invidie e la vittima resta malvista dagli altri, pur senza aver loro fatto nulla di male.
Capítulo 29 Prosigue en dar medios para procurar esta oración de recogimiento. – Dice lo poco que se nos ha de dar de ser favorecidas de los prelados. 1. Huid, por amor de Dios, hijas, de dárseos nada de estos favores. Procure cada una hacer lo que debe, que si el prelado no se lo agradeciere, segura puede estar lo pagará y agradecerá el Señor. Sí, que no venimos aquí a buscar premio en esta vida. Siempre el pensamiento en lo que dura, y de lo de acá ningún caso hagamos, que aun para lo que se vive no es durable; que hoy está bien con la una; mañana, si ve una virtud más en vos, estará mejor con vos, y si no, poco va en ello. No deis lugar a estos pensamientos, que a las veces comienzan por poco y os pueden desasosegar mucho, sino atajadlos con que no es acá vuestro reino y cuán presto tiene todo fin. 2. Mas aun esto es bajo remedio, y no mucha perfección. Lo mejor es que dure, y vos desfavorecida y abatida, y lo queráis estar por el Señor que está con vos. Poned los ojos en vos y miraos interiormente, como queda dicho; hallaréis vuestro Maestro, que no os faltará, antes mientras menos consolación exterior, más regalo os hará. Es muy piadoso, y a personas afligidas y desfavorecidas jamás falta, si confían en El solo. Así lo dice David, que está el Señor con los afligidos. O creéis esto o no. Si lo creéis, ¿de qué os matáis? 3. ¡Oh Señor mío, que si de veras os conociésemos, no se nos daría nada de nada, porque dais mucho a los que de veras se quieren fiar de Vos! Creed, amigas, que es gran cosa
Capitolo ventinovesimo Prosegue nell’enumerare in mezzi per raggiungere l’orazione di raccoglimento. E spiega anche quanto poco debba importarci del favore dei superiori. 1. Rifuggite per amor di Dio, figlie, la ricerca di questi favoritismi da parte dei superiori. Che ciascuna faccia il suo dovere; se il prelato non la ringrazierà, può essere certa della ricompensa e della gratitudine del Signore. Non siamo venute qui a cercare il premio già in questa vita. Il nostro pensiero sia fisso sulle cose durevoli; non facciamo caso alle cose di quaggiù: per quanto viviamo saranno sempre brevi. Se oggi il prelato è contento di una consorella, domani, se scorge in voi una nuova virtù, sarà più contento di voi, e se altrimenti non importa. Non lasciate spazio a questi pensieri. Talvolta iniziano in sordina, ma possono poi farvi gran danno. Affrontateli pensando che il vostro regno non è di quaggiù e che tutto finirà rapidamente. 2. Ma questo è comunque un rimedio banale e non molto elevato. La cosa migliore è invece che la prova duri nel tempo, e, ritrovandovi voi umiliata e abbattuta, vogliate esserlo per il Signore, che vi sta sempre accanto. Rientrate in voi stesse e osservate il vostro cuore; vi troverete il vostro Maestro, che mai verrà meno. Anzi: meno avrete consolazioni esteriori, più saranno le sue consolazioni interiori. È compassionevole e mai abbandona gli afflitti e disprezzati, se confidano solo in Lui. Lo stesso Davide dice che il Signore sta con gli afflitti. O ci credete o non ci credete. Se lo credete, perché consumarvi tanto? 3. Oh mio Signore: se davvero vi conoscessimo, non ci importerebbe niente di niente, perché siete molto generoso nei confronti di chi vuol confidare solo in Voi!
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entender es verdad esto, para ver que los favores de acá todos son mentira cuando desvían algo el alma de andar dentro de sí. ¡Oh, válgame Dios, quién os hiciese entender esto! No yo, por cierto. Sé que con deber yo más que ninguno, no acabo de entenderlo como se ha de entender. 4. Pues tornando a lo que decía, quisiera yo saber declarar cómo está esta compañía santa con nuestro acompañador, Santo de los Santos, sin impedir a la soledad que ella y su Esposo tienen, cuando esta alma dentro de sí quiere entrarse en este paraíso con su Dios, y cierra la puerta tras sí a todo lo del mundo. Digo «quiere», porque entended que esto no es cosa sobrenatural, sino que está en nuestro querer y que podemos nosotros hacerlo con el favor de Dios, que sin éste no se puede nada, ni podemos de nosotros tener un buen pensamiento. Porque esto no es silencio de las potencias; es encerramiento de ellas en sí misma el alma. 5. Vase ganando esto de muchas maneras, como está escrito en algunos libros, que nos hemos de desocupar de todo para llegarnos interiormente a Dios, y aun en las mismas ocupaciones retirarnos a nosotros mismos. Aunque sea por un momento solo, aquel acuerdo de que tengo compañía dentro de mí es gran provecho. En fin, irnos acostumbrando a gustar de que no es menester dar voces para hablarle, porque Su Majestad se dará a sentir cómo está allí. 6. De esta suerte rezaremos con mucho sosiego vocalmente, y es quitarnos de trabajo. Porque a poco tiempo que forcemos a nosotros mismos para estarnos cerca de este Señor, nos entenderá por señas, de manera que si habíamos de decir muchas veces el Paternóster, nos entenderá de una. Es muy amigo de quitarnos de trabajo. Aunque en una hora no
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Credetemi, amiche: gran cosa è giungere a comprendere davvero questo e scoprire come le gratificazioni terrene sono solo menzogne se deviano l’anima dal rientrare in se stessa. Oh, mio Dio: e chi potrebbe farvelo capire? Non io di certo. So che per dovere dovrei essere io a spiegarvelo, ma neppure comprendo come vada compreso. 4. Tornando a quel che dicevo, mi piacerebbe spiegarvi come la santa compagnia che sta accanto al Santo dei Santi non impedisca la solitudine tra l’anima e il suo Sposo, quando l’anima vuole ritirarsi in sé, in questo paradiso con il suo Dio, e chiude la porta alle cose del mondo. Dico “vuole” perché non è un atto soprannaturale, ma dipende dalla nostra volontà e possiamo poi ottenerlo con l’aiuto divino, perché in assenza di questo non possiamo nulla, neppure far sorgere in noi un pensiero buono. Questo non è il silenzio delle potenze; ma il loro nascondimento nella medesima anima. 5. Sono molti i modi in cui possiamo ottenerlo. In alcuni libri è descritto come distaccarci da tutto per raggiungere interiormente Dio; anche nelle nostre occupazioni dobbiamo rientrare in noi stesse. Pur durando un istante, il ricordo di avere una tale compagnia dentro di me è di grande profitto. Insieme, dobbiamo abituarci a godere del fatto che non occorre alzare la voce per rivolgerci a Lui, perché Sua Maestà renderà palese la sua presenza. 6. In questo modo, pregheremo vocalmente con molta tranquillità, e questo farà venire meno la fatica. Dopo poco che ci sforziamo per stare vicine a questo Signore, ci indicherà la via con dei segni, di modo che se prima era necessario che recitassimo molte volte il Padrenostro, ci toccherà recitarne solo uno. Il Signore desidera liberarci dalla fatica. Anche se in un’ora recitiamo un solo Padre-
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le digamos más de una vez, como entendamos estamos con El y lo que le pedimos y la gana que tiene de darnos y cuán de buena gana se está con nosotros, no es amigo de que nos quebremos las cabezas hablándole mucho. 7. El Señor lo enseñe a las que no lo sabéis, que de mí os confieso que nunca supe qué cosa era rezar con satisfacción hasta que el Señor me enseñó este modo. Y siempre he hallado tantos provechos de esta costumbre de recogimiento dentro de mí, que eso me ha hecho alargar tanto. Concluyo con que quien lo quisiere adquirir – pues, como digo, está en nuestra mano –, no se canse de acostumbrarse a lo que queda dicho, que es señorearse poco a poco de sí mismo, no se perdiendo en balde; sino ganarse a sí para sí, que es aprovecharse de sus sentidos para lo interior. Si hablare, procurar acordarse que hay con quien hable dentro de sí mismo. Si oyere, acordarse que ha de oír a quien más cerca le habla. En fin, traer cuenta que puede, si quiere, nunca se apartar de tan buena compañía, y pesarle cuando mucho tiempo ha dejado solo a su Padre, que está necesitada de él. Si pudiere, muchas veces en el día; si no, sea pocas. Como lo acostumbrare, saldrá con ganancia, o presto o más tarde. Después que se lo dé el Señor, no lo trocaría por ningún tesoro. 8. Pues nada se deprende sin un poco de trabajo, por amor de Dios, hermanas, que deis por bien empleado el cuidado que en esto gastareis. Y yo sé que, si le tenéis, en un año y quizá en medio, saldréis con ello, con el favor de Dios. Mirad qué poco tiempo para tan gran ganancia como es hacer buen fundamento para si quisiere el Señor levantaros a grandes cosas, que halle en vos aparejo, hallándoos cerca de sí. Plega a Su Majestad no consienta nos apartemos de su presencia, amén.
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nostro, sappiamo di essere alla Sua presenza, quel che gli chiediamo, la Sua voglia di donarsi a noi, sappiamo quanto volentieri stia con noi; non vuole che ci rompiamo la testa parlandogli molto. 7. Il Signore insegni queste cose a chi non le conosce; per conto mio vi confesso che non ho mai compreso cosa volesse dire pregare con soddisfazione, finché il Signore mi ha segnalato questo modo. Ho sempre tratto molti benefici dall’abitudine di raccogliermi in me; perciò ve ne ho parlato a lungo. Concludo dicendo che chi volesse impararlo – ripeto che dipende da noi – non si stanchi di abituarsi a quanto descritto, divenga a poco a poco padrone di sé, senza perdersi invano. Ma l’anima si guadagnerà per se stessa; la persona profitterà dei suoi sensi per il bene della vita interiore. Se parla, dovrà ricordarsi che l’interlocutore è presente in se stessa; se ascolta, dovrà ricordarsi di dover ascoltare una voce più vicina. In fine, si renderà conto, se vuole, di non poter mai lasciare una sì buona compagnia, e si dispiacerà del tempo in cui ha lasciato solo suo Padre, perché ha bisogno di lui. Se potesse, lo ricordi molte volte al giorno; altrimenti poche. Fattane l’abitudine, presto o tardi ci guadagnerà. Una volta concessole dal Signore un tale dono, non lo baratterebbe con alcun tesoro. 8. Dal momento che nulla si impara senza un po’ di fatica, per amor di Dio, sorelle, sia bene impiegato lo sforzo da voi compiuto a questo scopo. Sono certa che, se ponete impegno, in un anno o forse in sei mesi, con l’aiuto di Dio raggiungerete la meta. Guardate quanto sia poco il tempo necessario per trarne un sì grande vantaggio; è come porre buone fondamenta per quelle grandi cose a cui il Signore, volendolo, potrà innalzarvi. Portandovi presso di Lui, ne siete già capaci. Voglia Sua Maestà che mai ci allontaniamo dalla sua presenza. Amen.
Capítulo 30 Dice lo que importa entender lo que se pide en la oración. – Trata de estas palabras del paternóster: «Sanctificetur nomen tuum, adveniat regnum tuum». – Aplícalas a oración de quietud y comiénzala a declarar. 1. ¿Quién hay, por disparatado que sea, que cuando pide a una persona grave no lleva pensado cómo la pedir, para contentarle y no serle desabrido, y qué le ha de pedir, y para qué ha menester lo que le ha de dar, en especial si pide cosa señalada, como nos enseña que pidamos nuestro buen Jesús? Cosa me parece para notar. ¿No pudierais, Señor mío, concluir con una palabra y decir: «dadnos, Padre, lo que nos conviene», pues a quien tan bien lo entiende todo, no parece era menester más? 2. ¡Oh Sabiduría eterna! Para entre Vos y vuestro Padre esto bastaba, que así lo pedisteis en el huerto;mostrasteis vuestra voluntad y temor, mas dejásteisos en la suya. Mas a nosotros conocéisnos, Señor mío, que no estamos tan rendidos como lo estabais Vos a la voluntad de vuestro Padre, y que era menester pedir cosas señaladas para que nos detuviésemos en mirar si nos está bien lo que pedimos, y si no, que no lo pidamos. Porque, según somos, si no nos dan lo que queremos, con este libre albedrío que tenemos no admitiremos lo que el Señor nos diere; porque, aunque sea lo mejor, como no vemos luego el dinero en la mano, nunca nos pensamos ver ricos. 3. ¡Oh, válgame Dios, qué hace tener tan dormida la fe para lo uno y lo otro, que ni acabamos de entender cuán
Capitolo trentesimo Spiega quanto sia importante comprendere quel che si domanda nella preghiera. Parla delle parole del Padrenostro: “Sanctificetur nomen tuum, adveniat regnum tuum”. Le applica all’orazione di quiete e inizia a spiegarla. 1. Chi mai può esserci che, per distratto che sia, quando domanda ad una persona importante, non inizia a pensare come chiedere, per contentarlo o non essergli di disturbo, e pensare cosa sta chiedendo, perché ne ha proprio bisogno, in particolare se chiede una cosa di valore, come ci insegna a chiedere il nostro buon Gesù? Ecco una cosa che mi sembra vada sottolineata. Non avreste potuto, mio Signore, concludere rapidamente dicendo: “donaci, Padre, tutto ciò di cui abbiamo bisogno?”, dal momento che a chi tutto conosce non ci sarebbe bisogno di chiedere altro? 2. Oh Sapienza eterna! Tra Voi e vostro Padre questo sarebbe bastato. Così vi rivolgeste a Lui nell’orto degli ulivi; gli avete mostrato la vostra volontà unitamente al vostro timore, e vi siete rimesso alla sua volontà. Ma sai bene come noi, mio Signore, non siamo abbandonati alla volontà di vostro Padre come Voi lo eravate, e che era necessario che noi chiedessimo cose precise. Così possiamo comprendere se quel che chiediamo è conveniente; e, in caso contrario, non lo chiediamo. Per quel che siamo, se non ci è dato quanto vogliamo, con il libero arbitrio che ci ritroviamo, siamo capaci di rifiutare ciò che ci dona il Signore. Pur essendo il meglio per noi, non vedendo il denaro scorrere nelle nostre mani, non riusciamo a credere d’essere ricchi. 3. Oh, mio Dio! Quanto è assopita la nostra fede se neppure arriviamo a capire la certezza del castigo come
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cierto tendremos el castigo ni cuán cierto el premio! Por eso es bien, hijas, que entendáis lo que pedís en el Paternóster, para que, si el Padre Eterno os lo diere, no se lo tornéis a los ojos, y penséis muy bien si os está bien, y si no, no lo pidáis, sino pedid que os dé Su Majestad luz; porque estamos ciegos y con hastío para no poder comer los manjares que os han de dar vida, sino los que os han de llevar a la muerte, y ¡qué muerte tan peligrosa y tan para siempre! 4. Pues dice el buen Jesús que digamos estas palabras en que pedimos que venga en nosotros un tal reino: «Santificado sea tu nombre, venga en nosotros tu reino». Ahora mirad, hijas, qué sabiduría tan grande de nuestro Maestro. Considero yo aquí, y es bien que entendamos, qué pedimos en este reino. Mas como vio Su Majestad que no podíamos santificar ni alabar ni engrandecer ni glorificar este nombre santo del Padre Eterno conforme a lo poquito que podemos nosotros, de manera que se hiciese como es razón, si no nos proveía Su Majestad con darnos acá su reino, y así lo puso el buen Jesús lo uno cabe lo otro, porque entendamos, hijas, esto que pedimos, y lo que nos importa importunar por ello y hacer cuanto pudiéremos para contentar a quien nos lo ha de dar. Os quiero decir aquí lo que yo entiendo. Si no os contentare, pensad vosotras otras consideraciones, que licencia nos dará nuestro Maestro, como en todo nos sujetemos a lo que tiene la Iglesia, y así lo hago yo aquí. 5. Ahora, pues, el gran bien que me parece a mí hay en el reino del cielo, con otros muchos, es ya no tener cuenta con cosa de la tierra, sino un sosiego y gloria en sí mismos, un alegrarse que se alegren todos, una paz perpetua, una satisfacción grande en sí mismos, que les viene de ver que todos santifican y alaban al Señor y bendicen su nombre y no le ofende nadie. Todos le aman, y la misma alma no entiende en otra cosa sino en amarle, ni puede dejarle de amar, porque
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quella del premio eterno! Per questa ragione, figlie, è bene intendiate quel che chiedete nel Padrenostro, perché, se il Padre Eterno ve lo concede, non vi mettiate lì a mirare e rimirare il dono, pensandone bene se vi va bene, senza neppure chiederlo se non vi va. Chiedete piuttosto che Sua Maestà vi conceda la luce, perché siamo ciechi e disprezziamo i cibi che ci danno vita per dedicarci a quelli che conducono a morte, e quale morte: dolorosa ed eterna! 4. Il buon Gesù, quindi, ci incoraggia a dire le parole con cui chiediamo che venga tra noi il suo regno: “Sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno”. Mirate ora, figlie, quanto è grande la sapienza del nostro Maestro. Io penso, ed è buona cosa comprenderlo, cosa chiediamo con questo regno. Sua Maestà, si è accorto che non potevamo santificare, lodare, accrescere o glorificare il santo nome dell’eterno Padre perché siamo poca cosa. Gesù ha quindi posto una domanda accanto all’altra, provvedendo innanzitutto a renderci partecipi del suo regno. Così figlie, comprendiamo quanto andiamo chiedendo, quanto sia importante per noi importunare a tale scopo il Signore, e fare quanto ci è possibile per contentare chi deve donarcelo. Se le mie considerazioni non vi bastano, cercatene voi altre. Il nostro Maestro vi lascia il permesso di farlo, se in tutto andiamo soggette al pensiero della Chiesa, come sto cercando di fare in questo scritto. 5. Uno dei grandi doni di cui godremo in cielo è non pensare più ad alcunché di terreno, ma avvertire in sé riposo e gloria, gioire della gioia di tutti, la pace eterna, la piena soddisfazione di se stessi che nasce dal vedere che tutti santificano e lodano il Signore, benedicono il suo nome e nessuno lo offende. Tutti lo amano e la medesima anima non è impegnata in altro che ad amarlo, né può smettere di amarlo perché lo potrà vedere. Potremmo
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le conoce. Y así le amaríamos acá, aunque no en esta perfección, ni en un ser; mas muy de otra manera le amaríamos de lo que le amamos, si le conociésemos. 6. Parece que voy a decir que hemos de ser ángeles para pedir esta petición y rezar bien vocalmente. Bien lo quisiera nuestro divino Maestro, pues tan alta petición nos manda pedir, y a buen seguro que no nos dice pidamos cosas imposibles; que posible sería, con el favor de Dios, venir un alma puesta en este destierro, aunque no en la perfección que están salidas de esta cárcel, porque andamos en mar y vamos este camino; mas hay ratos que, de cansados de andar, los pone el Señor en un sosiego de las potencias y quietud del alma, que como por señas les da claro a entender a qué sabe lo que se da a los que el Señor lleva a su reino. Y a los que se les da acá como le pedimos, les da prendas para que por ellas tengan gran esperanza de ir a gozar perpetuamente lo que acá les da a sorbos. 7. Si no dijeseis que trato de contemplación, venía aquí bien en esta petición hablar un poco de principio de pura contemplación, que los que la tienen la llaman oración de quietud. Mas como digo trato de oración vocal, parece no viene lo uno con lo otro a quien no lo supiere, y yo sé que viene. Perdonadme que lo quiero decir, porque sé que muchas personas, rezando vocalmente – como ya queda dicho – las levanta Dios, sin entender ellas cómo, a subida contemplación. Conozco una persona que nunca pudo tener sino oración vocal, y asida a ésta lo tenía todo. Y si no rezaba, íbasele el entendimiento tan perdido que no lo podía sufrir. Mas ¡tal tengamos todas la mental! En ciertos Paternostres que rezaba a las veces que el Señor derramó sangre, se esta-
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amarlo anche noi quaggiù in quel modo, ma senza quella perfezione e senza continuità. Se lo vedessimo lo ameremmo in un modo ben diverso. 6. Sembra stia dicendo che, per compiere questa petizione e pregare bene vocalmente, sia necessario essere angeli. Lo vorrebbe anche il divino Maestro, comandandoci di chiedere cose sì elevate. Non comandandoci di chiedere cose impossibili, lo ritengo possibile, con l’aiuto di Dio, per un’anima che giunga in questo esilio. Non lo amerà con la perfezione di chi ha già lasciato questo carcere, perché siamo in mare e ancora pellegrinanti. Ci sono però momenti in cui, stanchi del cammino percorso, il Signore dona il riposo delle potenze e la quiete dell’anima; quasi dei segnali da cui possiamo dedurre la gioia di chi è stato ammesso dal Signore nel suo regno. Quando il Signore concede all’anima quaggiù quel che andiamo domandandogli, concede la speranza di godere poi per sempre di quanto in terra possiamo assaggiare solo a tratti. 7. Se non mi accusereste di parlare di contemplazione, si potrebbe, a proposito di questa petizione, parlare un po’ del principio di pura contemplazione, chiamata, da coloro che la vivono, orazione di quiete. Ma io vi sto parlando di orazione vocale; sembrerebbe che le due cose non possano stare insieme, ma io penso contrario. Perdonatemi se voglio parlarvene; so che molte persone, mentre pregano vocalmente, come precedentemente descritto, sono elevate da Dio, senza che loro sappiano spiegare come, ad una elevata contemplazione. Conosco una persona che non ebbe altro che orazione vocale; ma con questa aveva tutto. E se non pregava, l’intelletto si perdeva insopportabilmente in mille direzioni. Vivessimo noi tutte una tale orazione mentale! Talvolta, contemplando il Signore mentre perdeva per noi il suo sangue, poteva soffermarsi su
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ba – y en poco más rezadoalgunas horas. Vino una vez a mí muy congojada, que no sabía tener oración mental ni podía contemplar, sino rezar vocalmente. Preguntéle qué rezaba; y vi que, asida al Paternóster, tenía pura contemplación y la levantaba el Señor a juntarla consigo en unión; y bien se parecía en sus obras recibir tan grandes mercedes, porque gastaba muy bien su vida. Así, alabé al Señor y hube envidia a su oración vocal. Si esto es verdad – como lo es –, no penséis los que sois enemigos de contemplativos que estáis libres de serlo, si las oraciones vocales rezáis como se han de rezar, teniendo limpia conciencia.
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un Padrenostro anche diverse ore. Una volta venne a trovarmi tutta angustiata perché non era capace di praticare l’orazione mentale e neppure sapeva contemplare; sapeva solo pregare vocalmente. Le chiesi che cosa pregasse. Vidi che, alla sola recita del Padrenostro raggiungeva la pura contemplazione e che il Signore la elevava per stringerla a Sé in unione. Le sue opere testimoniavano tali grazie: stava consumando assai bene la sua vita. Fu così che lodai il Signore e avvertii invidia per la sua orazione vocale. Se questo è vero – come lo è – chi è nemico dei contemplativi non pensi gli sia precluso esserlo, se pregherete le orazioni vocali come vanno pregate e se manterrete pura la coscienza.
Capítulo 31 Que prosigue en la misma materia. – Declara qué es oración de quietud. – Pone algunos avisos para los que la tienen. – Es mucho de notar. 1. Pues todavía quiero, hijas, declarar – como lo he oído platicar, o el Señor ha querido dármelo a entender, por ventura para que os lo diga – esta oración de quietud, adonde a mí me parece comienza el Señor, como he dicho, a dar a entender que oye nuestra petición y comienza ya a darnos su reino aquí, para que de veras le alabemos y santifiquemos su nombre y procuremos lo hagan todos. 2. Es ya cosa sobrenatural y que no la podemos procurar nosotros por diligencias que hagamos. Porque es un ponerse el alma en paz, o ponerla el Señor con su presencia, por mejor decir, como hizo al junto Simeón, porque todas las potencias se sosiegan. Entiende el alma, por una manera muy fuera de entender con los sentidos exteriores, que está ya junto cabe su Dios, que con poquito más llegará a estar hecha una misma cosa con El por unión. Esto no es porque lo ve con los ojos del cuerpo ni del alma. Tampoco no veía el justo Simeón más del glorioso Niño pobrecito; que en lo que llevaba envuelto y la poca gente con El que iban en la procesión, más pudiera juzgarle por hijo de gente pobre que por Hijo del Padre celestial; mas dióselo el mismo Niño a entender. Y así lo entiende acá el alma, aunque no con esa claridad; porque aun ella no entiende cómo lo entiende, más de que se ve en el reino, al menos cabe el Rey que se le ha de dar, y parece que la misma alma está con acatamiento aun para no osar pedir. Es como un amortecimiento interior y exteriormente, que no
Capitolo trentunesimo Continua il medesimo argomento. Definisce l’orazione di quiete. Fornisce alcuni consigli a coloro che la vivono. È un capitolo molto importante. 1. Voglio ora spiegarvi, figlie, l’orazione di quiete, così come l’ho udito spiegare da altri, o come il Signore ha voluto farmelo comprendere, perché magari fossi capace di comunicarvelo. Nell’orazione di quiete il Signore comincia, come ho già detto, a farci comprendere che ode la nostra richiesta e comincia a renderci partecipi del suo regno, perché davvero lo lodiamo, santifichiamo il suo nome e cerchiamo che tutti facciano lo stesso. 2. Siamo già in ambito soprannaturale, irraggiungibile a noi, malgrado ogni sforzo. L’anima si pone nella pace, o, meglio, la pone il Signore con la sua sola presenza, come fece con il giusto Simeone; tutte le potenze si riposano. L’anima comprende, in un modo assai diverso dai sensi esterni, che è molto vicina a Dio, e che ancora poco e giungerà ad essere con Lui una cosa sola tramite l’unione. Questo non lo capisce grazie agli occhi del corpo, né grazie a quelli dell’anima. Così come il giusto Simeone, guardando il Bambino glorioso non vedeva altro che un bambino povero; a giudicare dai panni in cui era involto e dalla semplicità di chi lo portava in processione, l’avrebbe più facilmente preso per un figlio di povera gente, che per il Figlio del Padre celeste. Ma fu il medesimo Bambino ad aprirgli gli occhi. Così si muove l’anima nell’orazione di quiete, pur senza la medesima chiarezza. Non comprende come comprende. Si vede nel suo regno, o per lo meno vicino al Re che dovrà donarglielo, e sembra che l’anima sia ancora tanto sottomessa da non osare chiederglielo. È
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querría el hombre exterior (digo el cuerpo, porque mejor me entendáis), que no se querría bullir, sino como quien ha llegado casi al fin del camino descansa para poder mejor tornar a caminar, que allí se le doblan las fuerzas para ello. 3. Siéntese grandísimo deleite en el cuerpo y grande satisfacción en el alma. Está tan contenta de sólo verse cabe la fuente, que aun sin beber está ya harta. No le parece hay más que desear. Las potencias sosegadas, que no querrían bullirse, todo parece le estorba a amar, aunque no tan perdidas, porque pueden pensar en cabe quién están, que las dos están libres. La voluntad es aquí la cautiva, y si alguna pena puede tener estando así es de ver que ha de tornar a tener libertad. El entendimiento no querría entender más de una cosa, ni la memoria ocuparse en más. Aquí ven que ésta sola es necesaria y todas las demás la turban. El cuerpo no querrían se menease, porque les parece han de perder aquella paz, y así no se osan bullir. Dales pena el hablar; en decir «Padre nuestro» una vez, se les pasará una hora. Están tan cerca, que ven que se entienden por señas. Están en el palacio cabe su Rey y ven que las comienza ya a dar aquí su reino. No parece están en el mundo ni le querrían ver ni oír, sino a su Dios. No les da pena nada, ni parece se la ha de dar. En fin, lo que dura, con la satisfacción y deleite que en sí tienen, están tan embebidas y absortas, que no se acuerdan que hay más que desear, sino que de buena gana dirían con San Pedro: «Señor, hagamos aquí tres moradas». 4. Algunas veces en esta oración de quietud hace Dios otra merced bien dificultosa de entender si no hay gran experiencia; mas si hay alguna, luego lo entenderéis la que la tuviere, y daros ha mucha consolación saber qué es, y creo mu-
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come se le sue potenze, interiori ed esteriori, si attenuassero; l’uomo esteriore (voglio dire il corpo, perché meglio mi comprendiate) non vorrebbe più muoversi ed è come chi, giunto quasi alla fine di un viaggio, vuole riposarsi per riprendere il cammino con più energie, e così facendo le forze si raddoppiano. 3. Si avverte nel corpo un soave diletto, mente per l’anima è dolce la soddisfazione. È tanto contenta di vedersi vicina alla fonte, da dissetarsi senza bere. Le pare di non poter desiderare altro. Le sue potenze, che non volevano muoversi, sono a riposo, tutto pare distogliere dall’amore, pur non del tutto perse; possono infatti pensare vicino a chi si trovano, ed entrambe sono libere. La volontà è resa schiava, e l’unica pena che può patire in questo stato è sapere che tornerà ad essere libera. L’intelletto non vorrebbe intendere altro che una cosa, e la memoria non vorrebbe fare altro. A questo punto vedono che essa sola è necessaria e tutte le altre fanno solo danno. Non vorrebbero che il corpo si muovesse, perché temono di perdere quella pace; così non osano muoversi. Soffrono a parlare; trascorrerebbero un’ora soltanto nel dire “Padre nostro”. Sono così vicini che par loro di potersi intendere a gesti. Sono nel palazzo del Re, e credono che qui inizia a donare loro il suo regno. Sembra loro di non essere più nel mondo; né vorrebbero vedere o udire altri all’infuori del loro Dio. Nulla li contrista e neppure pare ci sia qualcosa che possa contristarle. Nel mentre sono colme di tale soddisfacimento e diletto, sono tanto prese e assorte da dimenticare cos’altro sia possibile volere. Ben volentieri affermerebbero con san Pietro: “Signore: costruiamo tre tende”. 4. Talvolta in questa orazione di quiete il Signore concede una grazia diversa, assai difficile da comprendere, se non la si è provata per esperienza. Se qualcuna di voi
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chas veces hace Dios esta merced junto con estotra. Cuando es grande y por mucho tiempo esta quietud, paréceme a mí que si la voluntad no estuviese asida a algo, que no podría durar tanto en aquella paz; porque acaece andar un día o dos que nos vemos con esta satisfacción y no nos entendemos – digo los que la tienen – y verdaderamente ven que no están enteros en lo que hacen, sino que les falta lo mejor, que es la voluntad, que, a mi parecer, está unida con su Dios y deja las otras potencias libres para que entiendan en cosas de su servicio. Y para esto tienen entonces mucha más habilidad; mas para tratar cosas del mundo están torpes y como embobados a veces. 5. Es gran merced ésta a quien el Señor la hace, porque vida activa y contemplativa es junta. De todo sirven entonces al Señor juntamente; porque la voluntad estáse en su obra sin saber cómo obra y en su contemplación; las otras dos potencias sirven en lo que Marta; así que ella y María andan juntas. Yo sé de una persona que la ponía el Señor aquí muchas veces, y no se sabía entender, y preguntólo a un gran contemplativo, y dijo que era muy posible, que a él le acaecía. Así que pienso que, pues el alma está tan satisfecha en esta oración de quietud, que lo más continuo debe estar unida la potencia de la voluntad con el que solo puede satisfacerla. 6. Paréceme será bien dar aquí algunos avisos para las que de vosotras, hermanas, el Señor ha llegado aquí por sola su bondad, que sé que son algunas. El primero es, que como se ven en aquel contento y no saben cómo les vino, al menos ven que no le pueden ellas por sí alcanzar, dales esta tentación: que les parece podrán detenerle, y aun resolgar no querrían. Y es bobería, que así
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ne ha fatto l’esperienza, la comprenderete, e vi consolerà sapere che è una grazia; penso che spesso Dio concede questa grazia unitamente alla precedente. Quando la quiete donata da Dio è profonda e dura a lungo, mi pare che la volontà non potrebbe resistervi se non attratta da qualcos’altro. Può infatti essere che proseguiamo con tale pienezza interiore anche un giorno o due, senza rendercene conto (parlo per chi è colto dall’orazione di quiete); davvero chi ne va soggetto non è messo del tutto in quel che fa, manca il meglio, la volontà. Questa, a mio parere, è unita a Dio e lascia le altre potenze libere di impegnarsi al suo servizio. A questo sono ancora più abili, mentre per le cose del mondo non si raccapezzano e talvolta appaiono come imbambolate. 5. È grande questa grazia che il Signore concede loro, perché si uniscono vita attiva e contemplativa. Ed unitamente servono in tutto il Signore. La volontà attende al suo lavoro, la contemplazione, senza sapere come. Le altre due potenze servono come Marta. Sicché Marta e Maria procedono congiunte. Conosco una persona cui il Signore concedeva molte volte questa grazia; non sapendo darsene ragione, ne parlò con un uomo assai contemplativo; questi rispose che era un cosa possibile, che a lui stesso capitava. Per questo penso che l’anima si avverta soddisfatta nell’orazione di quiete; la potenza della volontà è bene stia quanto più le è possibile unita a quel che può saziarla. 6. Mi sembra opportuno fornire alcuni consigli per chi tra voi, sorelle, il Signore abbia condotto, per sua bontà, sin qui: so che ve ne sono alcune. Innanzitutto, quando si vedono immerse in quella gioia, senza saperne l’origine, certe di non averla raggiunta con le proprie forze, possono essere assalite da questa
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como no podemos hacer que amanezca, tampoco podemos que deje de anochecer. No es ya obra nuestra, que es sobrenatural y cosa muy sin poderla nosotros adquirir. Con lo que más detendremos esta merced, es con entender claro que no podemos quitar ni poner en ella, sino recibirla como indignísimos de merecerla, con hacimiento de gracias, y éstas no con muchas palabras, sino con un alzar los ojos con el publicano. 7. Bien es procurar más soledad para dar lugar al Señor y dejar a Su Majestad que obre como en cosa suya; y cuanto más, una palabra de rato en rato, suave, como quien da un soplo en la vela, cuando viere que se ha muerto, para tornarla a encender; mas si está ardiendo, no sirve de más de matarla, a mi parecer. Digo que sea suave el soplo, porque por concertar muchas palabras con el entendimiento no ocupe la voluntad. 8. Y notad mucho, amigas, este aviso que ahora quiero decir, porque os veréis muchas veces que no os podáis valer con esotras dos potencias: que acaece estar el alma con grandísima quietud, y andar el entendimiento tan remontado, que no parece es en su casa aquello que pasa; y así lo parece entonces que no está sino como en casa ajena por huésped y buscando otras posadas adonde estar, que aquélla no le contenta, porque sabe poco estar en un ser. Por ventura es sólo el mío, y no deben ser así otros. Conmigo hablo, que algunas veces me deseo morir, de que no puedo remediar esta variedad del entendimiento. Otras parece hace asiento en su casa y acompaña a la voluntad, que cuando todas tres potencias se conciertan, es una gloria. Como dos casados, que si se aman, que el uno quiere lo que el otro; mas si uno es malcasado, ya se ve el desasosiego que da a su mujer. Así
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tentazione: pensano di potervisi soffermare e non osano neppure respirare. È una sciocchezza: come non possiamo far sì che albeggi, neppure possiamo far tramontare. Non dipende da noi: sono cose soprannaturali e noi non possiamo farci assolutamente nulla. Il miglior modo per trattenere questa grazia consiste nel comprendere chiaramente che non possiamo toglierci né porci in essa, ma accettarla coscienti della piena indegnità; quindi con gratitudine, senza molte parole, ma alzando gli occhi come il pubblicano. 7. È cosa buona cercare più solitudine per lasciar posto al Signore e lasciare che Sua Maestà lavori come in cosa propria. Al massimo nasca in noi una parola, di tanto in tanto, soavemente, come quando si soffia sulla candela, se va spegnendosi, per ravvivarla. Ma se sta ardendo, soffiarvi non serve che a spegnerla. Sia soave questo soffio, altrimenti l’intelletto occuperà la volontà alla ricerca di molte parole. 8. Prestate attenzione, amiche, a questo avviso che ora voglio darvi, perché spesso vi vedrete impossibilitate a utilizzare queste due potenze, l’intelletto e la volontà. L’anima è nella quiete più profonda, mentre l’intelletto è tanto altrove che pare neppure accorgersi di quanto accade in casa sua. Gli pare, anzi, di essere ospitato in casa d’altri e che, non contento di questa prima sistemazione, vada cercandone altre; non è capace di starsene tranquillo. Forse solo il mio intelletto si comporta così, e non quello degli altri. Se faccio riferimento a me, alle volte desidero perfino morire, non potendo oppormi all’instabilità dell’intelletto. Altre volte sembra che l’intelletto trovi riposo in casa sua e accompagni la volontà; allora, quando le tre potenze procedono unite, è una gloria. Come due sposi: se si amano l’uno vuole quel che l’altro vuole; ma se il marito
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que la voluntad, cuando se ve en esta quietud, no haga caso del entendimiento más que de un loco; porque si le quiere traer consigo, forzado se ha de ocupar e inquietar algo. Y en este punto de oración todo será trabajar y no ganar más, sino perder lo que le da el Señor sin ningún trabajo suyo. 9. Y advertid mucho a esta comparación, que me parece cuadra mucho: está el alma como un niño que aún mama cuando está a los pechos de su madre, y ella, sin que él paladee, échale la leche en la boca por regalarle. Así es acá, que sin trabajo del entendimiento está amando la voluntad, y quiere el Señor que, sin pensarlo, entienda que está con El y que sólo trague la leche que Su Majestad le pone en la boca y goce de aquella suavidad; que conozca le está el Señor haciendo aquella merced y se goce de gozarla; mas no que quiera entender cómo la goza y qué es lo que goza, sino descuídese entonces de sí, que quien está cabe ella no se descuidará de ver lo que le conviene. Porque si va a pelear con el entendimiento para darle parte trayéndole consigo, no puede a todo; forzado dejará caer la leche de la boca y pierde aquel mantenimiento divino. 10. En esto diferencia esta oración de cuando está toda el alma unida con Dios: porque entonces aun sólo este tragar el mantenimiento no hace; dentro de sí, sin entender cómo, le pone el Señor. Aquí parece que quiere trabaje un poquito, aunque es con tanto descanso que casi no se siente. Quien la atormenta es el entendimiento; lo que no hace cuando es unión de todas tres potencias, porque las suspende el que las crió; porque con el gozo que da, todas las ocupa sin saber ellas cómo ni poderlo entender. Así que, como digo, en sin-
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non è contento, è evidente l’inquietudine che suscita nella sposa. Così la volontà: quando si scopra in questa quiete, non faccia caso all’intelletto più che a un pazzo. Se vuole portarlo a sé, per forza deve concentrarvisi e perdere la pace. A questo livello d’orazione, tutto diverrebbe allora faticoso e non se ne guadagnerebbe di più, ma andrebbe anzi perduto quel che il Signore ha donato senza che l’intelletto faticasse. Tenete molto presente il paragone che vi propongo, a mio parere puntuale. L’anima è come un bambino piccolo, che ancora prende il latte dal seno di sua madre. La madre, senza che lui fatichi a cercare la poppa, porge alla sua bocca il latte in dono. Così qui; senza fatica dell’intelletto, la volontà sta amando, e il Signore vuole che, senza pensarlo, comprenda di essere in sua compagnia, e che Lui gli sta procurando il latte che Sua Maestà desidera trargli alla bocca, e ne gode la soavità. Sappia che il Signore gli sta facendo quella grazia, e goda di goderne. Ma non voglia capire come ne gode e che cosa sta godendo; si dimentichi invece di sé: chi le sta accanto non si dimenticherà di veder quel che a lei conviene. Se volesse lottare con l’intelletto per renderlo partecipe portandolo con sé, si renderà conto di non poter arrivare a tutto. Forzatosi, lascerà cadere il latte dalla bocca e perderà quel divino sostentamento. 10. Questa è la differenza tra l’orazione di quiete e quando l’anima è interamente unita a Dio; qui l’anima non deve neppure inghiottire il sostentamento; ma, senza sapere come, è il Signore che lo pone in lei. Nell’orazione di quiete sembra che il Signore desideri che fatichi un po’, pur tanto riposata, che quasi non se ne accorge. Chi la tormenta è l’intelletto, non però quando c’è unione di tutte le tre potenze, sospese da Chi le ha create. È tanta la gioia riversata in esse, che tutte ne son prese, senza sapere e capire come.
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tiendo en sí esta oración, que es un contento quieto y grande de la voluntad, sin saberse determinar de qué es señaladamente, aunque bien se determina que es diferentísimo de los contentos de acá y que no bastaría señorear el mundo con todos los contentos de él para sentir en sí el alma aquella satisfacción, que es en lo interior de la voluntad – que otros contentos de la vida paréceme a mí que los goza lo exterior de la voluntad, como la corteza de ella, digamos – ... Pues cuando se viere en este tan subido grado de oración (que es, como he dicho ya, muy conocidamente sobrenatural), si el entendimiento – o pensamiento, por más me declarar – a los mayores desatinos del mundo se fuere, ríase de él y déjele para necio, y estése en su quietud, que él irá y vendrá; que aquí es señora y poderosa la voluntad, ella se le traerá sin que os ocupéis. Y si quiere a fuerza de brazos traerle, pierde la fortaleza que tiene para contra él, que viene de comer y admitir aquel divino sustentamiento, y ni el uno ni el otro ganarán nada, sino perderán entrambos. Dicen que quien mucho quiere apretar junto, lo pierde todo; así me parece será aquí. La experiencia dará esto a entender, que quien no la tuviere no me espanto le parezca muy oscuro esto y cosa no necesaria; mas ya he dicho, que con poca que haya, lo entenderá y se podrá aprovechar de ello y alabará al Señor, porque fue servido se acertase a decir aquí. 11. Ahora, pues, concluyamos con que puesta el alma en esta oración, ya parece le ha concedido el Padre Eterno su petición de darle acá su reino. ¡Oh dichosa demanda, que tanto bien en ella pedimos sin entenderlo! ¡Dichosa manera de pedir! Por eso quiero yo, hermanas, que miremos cómo rezamos esta oración del Paternóster y todas las demás vo-
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Sicché l’anima, avvertendo in sé la presenza di questa orazione, prova una quieta e grande felicità della volontà. Senza neppure saper spiegare a se stessa che cosa sia, ne vede lucidamente la differenza con le gioie terrene, e comprende che per raggiungerla non basterebbe impadronirsi del mondo intero e delle sue consolazioni, perché la pienezza provata risiede all’interno della volontà (di altre gioie della vita, come della sua brevità, a mio parere, gode la parte esterna della volontà). Scorgendosi l’anima in questo elevato grado di orazione (che è, come detto, riconosciutamente soprannaturale), se l’intelletto o, per essere più chiara, il pensiero, dovesse portarsi ai più grandi spropositi del mondo, se ne rida e lo reputi pazzo, e rimanga nella sua quiete; lui se ne andrà e tornerà come vuole. Qui è la volontà a farla da padrona; lei medesima, potente com’è, se ne prenderà cura senza che ve ne rendiate conto. Se invece l’anima volesse affrontare l’intelletto direttamente, perderebbe la forza che ha per contrastarlo, derivata dal mangiare e accettare il divino sostentamento; in fine nessuno dei due vincerà, ma perderanno entrambi. Dicono che chi troppo vuole nulla ottiene; il proverbio torna a proposito. L’esperienza ve lo insegnerà. Non mi stupisco che a chi non ne avesse appaia tutto molto oscuro e poco necessario. Ma vi ho già detto che è sufficiente un briciolo di esperienza per comprendere compiutamente, trarne profitto e lodarne il Signore che si è compiaciuto se ne potesse parlare in questo scritto. 11. Concludiamo ora dicendo che, giunta un’anima a questa orazione, pare già che il Padre Eterno abbia corrisposto alla sua richiesta di concederle qua il suo regno. Oh gioiosa domanda, ove chiediamo un bene tanto grande senza neppure comprenderlo! Gioioso modo di chiedere! Proprio per questo, sorelle, voglio che esaminiamo
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cales. Porque hecha Dios esta merced, descuidarnos hemos de las cosas del mundo; porque llegando el Señor de él, todo lo echa fuera. No digo que todos los que la tuvieren, por fuerza estén desasidos del todo del mundo; al menos querría que entiendan lo que les falta y se humillen y procuren irse desasiendo del todo, porque si no, quedarse ha aquí. Y alma a quien Dios le da tales prendas es señal que la quiere para mucho: si no es por su culpa, irá muy adelante. Mas si ve que poniéndola el reino del cielo en su casa se torna a la tierra, no sólo no la mostrará los secretos que hay en su reino, mas serán pocas veces las que le hagaeste favor, y breve espacio. 12. Ya puede ser yo me engañe en esto, mas véolo y sé que pasa así, y tengo para mí que por eso no hay muchos más espirituales; porque, como no responden en los servicios conforme a tan gran merced, con no tornar a aparejarse a recibirla, sino sacar al Señor de las manos la voluntad que ya tiene por suya y ponerla en cosas bajas, vase a buscar adonde le quieran para dar más, aunque no del todo quita lo dado cuando se vive con limpia conciencia. Mas hay personas, y yo he sido una de ellas, que está el Señor enterneciéndolas y dándolas inspiraciones santas y luz de lo que es todo, y, en fin, dándoles este reino y poniéndolos en esta oración de quietud, y ellos haciéndose sordos. Porque son tan amigas de hablar y de decir muchas oraciones vocales muy apriesa, como quien quiere acabar su tarea, como tienen ya por sí de decirlas cada día, que aunque, – como digo – les ponga el
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come recitiamo il Padrenostro e le altre orazioni vocali. Una volta che Dio ci ha concesso questa grazia, dobbiamo dimenticarci delle cose del mondo. Presentandosi il medesimo Signore del mondo, fa sparire il resto. Con questo, non dico che se godiamo di tale grazia, per forza dobbiamo staccarci del tutto dal mondo. Vorrei almeno che si comprendesse quanto manca; così si umilino e cerchino di distaccarsi da tutte le cose: altrimenti non avanzerà nella vita interiore. Quando un’anima riceve tali pegni d’amore, è segno che Dio l’ha eletta a grandi cose: se non è per sua colpa, raggiungerà mete elevate. Ma se Dio si accorge che, ponendo il suo regno nel cuore di quell’anima, ella torna alle cose terrene, non solo non le rivelerà i segreti del suo regno, ma diverranno assai rare tali grazie, e di assai breve durata. 12. Può essere che mi sbagli, ma le vedo e so che succede così; secondo me è questa la ragione per cui non vi sono molte anime spirituali. I loro servigi non corrispondono alle grandi grazie ricevute; non invertono la rotta preparandosi a riceverle, ma riprendono dalle mani del Signore la loro volontà, che già Egli pensava come propria, per porla in bassezze; così il Signore cerca chi Lo ama per colmarlo di doni maggiori: tuttavia, non toglie del tutto le grazie donate, qualora la coscienza dell’anima permanga pulita. Ma alcune persone, e io sono una di quelle, pur intenerite dal Signore, che concede loro sante ispirazioni, luci sulla vacuità del mondo, e concede loro perfino questo regno elevandole poi all’orazione di quiete, queste persone, dicevo, malgrado tutto, si rendono sorde. Sono tanto affezionate a muovere la bocca e a dire assai rapidamente molte preghiere vocali, come chi deve terminare un compito, dovendole pregare ogni giorno, che – come dico – malgra-
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Señor su reino en las manos, no lo admiten; sino que ellos con su rezar piensan que hacen mejor, y se divierten. 13. Esto no hagáis, hermanas, sino estad sobre aviso cuando el Señor os hiciere esta merced. Mirad que perdéis un gran tesoro y que hacéis mucho más con una palabra de cuando en cuando del Paternóster, que con decirle muchas veces aprisa. Está muy junto a quien pedís, no os dejará de oír. Y creed que aquí es el verdadero alabar y santificar de su nombre, porque ya, como cosa de su casa, glorificáis al Señor y alabáisle con más afección y deseo, y parece no podéis dejarle de servir.
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do il Signore ponga il suo regno nelle loro mani, non lo accettano. Si distraggono dall’orazione di quiete pensando che il loro modo di pregare sia migliore. 13. Voi, sorelle, non comportatevi così, ma vigilate attentamente qualora il Signore vi concedesse questa grazia. Perdereste un grande tesoro: vale molto di più una parola detta di quando in quando del Padrenostro, che molte altre parole dette in fretta e furia. Colui al quale vi rivolgete è molto vicino, e non lascerà di ascoltarvi. In questo consiste l’autentico lodare e santificare il suo nome. Come persone della sua casa, glorificate il Signore e lo lodate con maggior affezione e desiderio, e sembra quasi che non possiate smettere di servirlo.
Capítulo 32 Que trata de estas palabras del Paternóster: «Fiat voluntas tua sicut in coelo et in terra», y lo mucho que hace quien dice estas palabras con toda determinación, y cuán bien se lo paga el Señor. 1. Ahora que nuestro buen Maestro nos ha pedido y enseñado a pedir cosa de tanto valor, que encierra en sí todas las cosas que acá podemos desear, y nos ha hecho tan gran merced como hacernos hermanos suyos, veamos qué quiere que demos a su Padre y qué le ofrece por nosotros y qué es lo que nos pide; que razón es le sirvamos con algo tan grandes mercedes. ¡Oh buen Jesús, que tampoco dais poco de nuestra parte como pedís para nosotros! Dejado que ello en sí es nonada para adonde tanto se debe y para tan gran Señor, mas cierto, Señor mío, que no nos dejáis con nada, y que damos todo lo que podemos; si lo damos como lo decimos, digo. 2. «Sea hecha tu voluntad; y como es hecha en el cielo, así se haga en la tierra». Bien hicisteis, nuestro buen Maestro, de pedir la petición pasada para que podamos cumplir lo que dais por nosotros; porque, cierto, Señor, si así no fuera, imposible me parece. Mas haciendo vuestro Padre lo que Vos le pedís de darnos acá su reino, yo sé que os sacaremos verdadero en dar lo que dais por nosotros; porque hecha la tierra cielo, será posible hacerse en mí vuestra voluntad. Mas sin esto, y en tierra tan ruin como la mía y tan sin fruto, yo no sé, Señor, cómo sería posible. Es gran cosa lo que ofrecéis. 3. Cuando yo pienso esto, gusto de las personas que no osan pedir trabajos al Señor, que piensan está en esto el dárselos luego. No hablo en los que lo dejan por humildad, pa-
Capitolo trentaduesimo Spiega le parole del Padrenostro: “Fiat voluntas tua sicut in coelo et in terra”, di quanto sia utile recitarle con forte determinazione, e quanto grande sia la ricompensa del Signore per questo. 1. Ora che il nostro buon Maestro ci ha domandato ed insegnato a domandare una grazia tanto grande da nascondere in sé ogni bene desiderabile, e ci ha elargito il dono di renderci suoi fratelli, vediamo cosa vuole che diamo a suo Padre, cosa offre per noi, e che cosa ci chiede: è cosa giusta ricambiarlo di tanto grandi grazie. Oh buon Gesù, quanto poco chiedi a noi rispetto a quanto chiedi per noi! Supposto che non è un nulla rispetto a quanto si deve, specialmente a tanto grande Signore, di certo, mio Signore, non ci lasci con nulla, e noi doniamo quel che possiamo; se lo diamo, è chiaro, come esprimiamo a parole. 2. “Sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra”. Nostro buon Maestro: bene avete fatto a consigliarci la richiesta precedente, perché possiamo compiere quello che offrite al Padre in nome nostro; senza quella domanda, Signore, per noi sarebbe stato impossibile. Compiendo vostro Padre la richiesta di darci qui il suo regno, so che noi davvero potremo dargli quel che Voi date per noi. Rendendo la terra cielo, sarà possibile che la vostra volontà si compia in me. Senza il vostro intervento, e in una terra rovinosa come la mia, e tanto infruttuosa, non so, Signore, come sarebbe possibile. È grande il vostro dono. 3. Quando lo penso, rido delle persone che non osano chiedere al Signore travagli, perché pensano di essere immediatamente esaudite. Non parlo di chi non lo faccia per
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reciéndoles no serán para sufrirlos; aunque tengo para mí que quien les da amor para pedir este medio tan áspero para mostrarle, le dará para sufrirlos. Querría preguntar a los que por temor no los piden de que luego se los han de dar, lo que dicen cuando suplican al Señor cumpla su voluntad en ellos, o es que lo dicen por decir lo que todos, mas no para hacerlo. Esto, hermanas, no sería bien. Mirad que parece aquí el buen Jesús nuestro embajador y que ha querido intervenir entre nosotros y su Padre, y no a poca costa suya; y no sería razón que lo que ofrece por nosotros dejásemos de hacerlo verdad, o no lo digamos. 4. Ahora quiérolo llevar por otra vía. Mirad, hijas: ello se ha de cumplir, que queramos o no, y se ha de hacer su voluntad en el cielo y en la tierra; creedme, tomad mi parecer, y haced de la necesidad virtud. ¡Oh Señor mío, qué gran regalo es éste para mí, que no dejaseis en querer tan ruin como el mío el cumplirse vuestra voluntad! Bendito seáis por siempre y alaben os todas las cosas. Sea glorificado vuestro nombre por siempre. ¡Buena estuviera yo, Señor, si estuviera en mis manos el cumplirse vuestra voluntad o no! Ahora la mía os doy libremente, aunque a tiempo que no va libre de interés; porque ya tengo probado, y gran experiencia de ello, la ganancia que es dejar libremente mi voluntad en la vuestra. ¡Oh amigas, qué gran ganancia hay aquí, o qué gran pérdida de no cumplir lo que decimos al Señor en el Paternóster en esto que le ofrecemos! 5. Antes que os diga lo que se gana, os quiero declarar lo mucho que ofrecéis, no os llaméis después a engaño y digáis que no lo entendisteis. No sea como algunas religiosas que no hacemos sino prometer, y como no lo cumplimos, hay
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umiltà, temendo di non saperli sopportare. Anche se io penso che chi ha ricevuto il dono di tanto amore da chiedere un mezzo sì aspro per testimoniarlo, avrà ricevuto altrettanta grazia per sopportarlo. Vorrei invece chiedere a chi non lo chiede per timore d’essere esaudito, cosa voglia dire quando supplica il Signore che si compia la sua volontà in loro; forse lo dicono per dire quel che tutti dicono, ma di certo non per tradurlo in fatti. Questo, sorelle, non andrebbe bene. Mirate al nostro Gesù, che qui diviene nostro ambasciatore; ha voluto intervenire tra noi e suo Padre, e non a basso costo. Non sarebbe giusto che non cercassimo di rendere realtà quel che offre per noi; meglio sarebbe neppure chiederlo. 4. Voglio ora spiegarvelo in un altro modo. Care figlie: questo, lo vogliamo o no, si compirà; deve compiersi la sua volontà in cielo e in terra; credetemi, fate vostro il mio parere, e fate di necessità virtù. Oh Signore mio, quale dono è per me, che voi non vi siate scoraggiato a compiere, in una volontà sì rovinosa come la mia, la vostra volontà! Siate per sempre benedetto e vi lodino tutte le creature. Sia per sempre glorificato il vostro nome. Cosa sarebbe di me, Signore, se aveste lasciato alla mia decisione il compiersi o meno della vostra volontà! Ora dono a voi la mia volontà, liberamente, pur sapendo di non essere del tutto disinteressata. Ho già avuto prova, per esperienza, del guadagno che ricevo nell’abbandonare liberamente la mia volontà nella vostra. Amiche mie: quant’è grande il guadagno in questo, o, al contrario, quale perdita nel non realizzare l’offerta che facciamo al Signore nel Padrenostro! 5. Prima di spiegarvene il guadagno, desidero spiegarvi il valore di quanto offrite, perché non gridiate poi di essere state ingannate per non averlo inteso. Non accada come ad alcune di noi religiose, che non facciamo altro che pro-
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este reparo de decir que no se entendió lo que se prometía. Y ya puede ser, porque decir que dejamos nuestra voluntad en otra parece muy fácil, hasta que, probándose, se entiende es la cosa más recia que se puede hacer, si se cumple como se ha de cumplir. Mas no todas veces nos llevan con rigor los prelados de que nos ven flacos; y a las veces flacos y fuertes llevan de una suerte. Acá no es así, que sabe el Señor lo que puede sufrir cada uno, y a quien ve con fuerza no se detiene en cumplir en él su voluntad. 6. Pues quiéroos avisar y acordar qué es su voluntad. No hayáis miedo sea daros riquezas, ni deleites, ni honras, ni todas estas cosas de acá; no os quiere tan poco, y tiene en mucho lo que le dais y quiéreoslo pagar bien, pues os da su reino aún viviendo. ¿Queréis ver cómo se ha con los que de veras le dicen esto? – Preguntadlo a su Hijo glorioso, que se lo dijo cuando la oración del Huerto. Como fue dicho con determinación y de toda voluntad, mirad si la cumplió bien en El en lo que le dio de trabajos y dolores e injurias y persecuciones; en fin, hasta que se le acabó la vida con muerte de cruz. 7. Pues veis aquí, hijas, a quien más amaba lo que dio; por donde se entiende cuál es su voluntad. Así que éstos son sus dones en este mundo. Da conforme al amor que nos tiene: a los que ama más, da de estos dones más; a los que menos, menos, y conforme al ánimo que ve en cada uno y el amor que tiene a Su Majestad. A quien le amare mucho, verá que puede padecer mucho por El; al que amare poco, poco. Tengo yo para mí que la medida del poder llevar gran cruz o
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mettere. Non mantenendo la parola, c’è sempre la scusa di dire di non aver capito quel che s’era promesso. E questo può corrispondere al vero. Dire che abbandoniamo la nostra volontà in quella di un altro sembra molto facile, fino a che, provandolo, si capisce che è la cosa più ardua che si possa fare, se la si vuol compiere come si deve. Ma i prelati non sempre ci dirigono col rigore dovuto, quando ci trovano indebolite. Talvolta, addirittura, deboli e forti sono trattati tutti al medesimo modo. Ma nel nostro caso non è così: il Signore conosce, infatti, quanto ciascuno di noi può sopportare, e non si trattiene dal compiere la sua volontà in chi scorge forte. 6. Voglio ora spiegarvi e ricordarvi qual è la sua volontà. Non abbiate paura che consista nel concedervi ricchezze, né piaceri, né onori, né altre cose tipicamente terrene. Non vi ama così poco, stima molto quel che voi a lui donate, e vuole ben pagarvelo: tanto che, ancora in vita, vi dona il suo regno. Volete vedere come si comporta con chi davvero lo prega di compiere in lui la sua volontà? – Chiedetelo al suo glorioso Figlio, che chiese la medesima cosa mentre pregava nell’Orto. Guardate come pose la sua richiesta, determinato e con piena volontà; e constatate se non si compì totalmente in Lui la volontà del Padre, accompagnata come fu da fatiche, dolori, ingiurie e persecuzioni; sino a sacrificare la vita nella morte di croce. 7. Potete qui vedere, figlie, quel che diede a chi più amava; se ne deduce quale sia la sua volontà. Questi sono i suoi doni, finché viviamo in questo mondo. Ed è conforme, questo, all’amore che ci porta: a chi più ama, più elargisce tali doni; a chi meno, meno; il tutto, conformemente alla forza che scorge in ognuno e all’amore per Sua Maestà. Sono convinta che la misura per la quale siamo in grado di portare una piccola o una grande croce è l’amo-
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pequeña es la del amor. Así que, hermanas, si le tenéis, procurad no sean palabras de cumplimiento las que decís a tan gran Señor, sino esforzaos a pasar lo que Su Majestad quisiere. Porque si de otra manera dais la voluntad, es mostrar la joya e irla a dar y rogar que la tomen, y cuando extienden la mano para tomarla, tornarla Vos a guardar muy bien. 8. No son estas burlas para con quien le hicieron tantas por nosotros. Aunque no hubiera otra cosa, no es razón burlemos ya tantas veces, que no son pocas las que se lo decimos en el Paternóster. Démosle ya una vez la joya del todo, de cuantas acometemos a dársela; es verdad que no nos da primero, para que se la demos. Los del mundo harto harán si tienen de verdad determinación de cumplirlo. Vosotras, hijas, diciendo y haciendo, palabras y obras, como a la verdad parece hacemos los religiosos; sino que a las veces no sólo acometemos a dar la joya, sino ponémossela en la mano, y tornámossela a tomar. Somos francos de presto, y después tan escasos, que valdría en parte más que nos hubiéramos detenido en el dar. 9. Porque todo lo que os he avisado en este libro va dirigido a este punto de darnos del todo al Criador y poner nuestra voluntad en la suya y desasirnos de las criaturas, y tendréis ya entendido lo mucho que importa, no digo más en ello; sino diré para lo que pone aquí nuestro buen Maestro estas palabras dichas, como quien sabe lo mucho que ganaremos de hacer este servicio a su Eterno Padre. Porque nos disponemos para que con mucha brevedad nos veamos acabado de andar el camino y bebiendo del agua viva de la fuente que queda dicha. Porque sin dar nuestra voluntad del todo al Señor para que haga en todo lo que nos toca conforme a ella, nunca deja beber de ella.
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re. Sicché, sorelle, se veramente lo amate, fate sì che non siano soltanto parole vacue quelle che rivolgete ad un tanto grande Signore; sforzatevi, invece, di sopportare quel che Sua Maestà volesse. Se volgeste diversamente la vostra volontà, significherebbe mostrare un gioiello, andare a donarlo, pregare che lo prendano, e, una volta che il beneficiato stenda la mano per prenderlo, ritirarlo e nasconderlo per bene. 8. Non sono queste le burle da fare a chi per noi ne ha sofferte tante. Prescindendo dal resto, non c’è ragione per burlarci tante volte di Lui, quante recitiamo il Padrenostro. Doniamogli, una volta per tutte, la perla preziosa; davvero Lui è il primo a donarcela, perché poi noi ne siamo capaci. Gli uomini mondani faranno già tanto se giungeranno sinceramente alla decisione di compiere tale dono. Voi, figlie, dite e fate, parole e opere, come pare che ci comportiamo noi religiosi. Talvolta accade, però, che dopo aver donato la perla, averla addirittura posta nelle sue mani, torniamo a prenderla. Se siamo da subito aperti e generosi, siamo dopo tanto miseri che sarebbe valsa la pena essere allora meno generosi. 9. Quanto vi ho consigliato in questo libro è indirizzato a darci del tutto al Creatore, porre la nostra volontà nella sua e distaccarci dalle creature; avendone già voi compreso l’importanza, non aggiungo altro. Vi spiegherò perché il nostro buon Maestro ponga qui tali parole, come chi sappia il nostro grande guadagno nel compiere il nostro servizio al suo eterno Padre. Ci disponiamo, con queste parole, a vedere il termine del cammino assai rapidamente, e a bere l’acqua viva alla fonte di cui abbiamo parlato. Mai il Signore non ci permetterà di bere alla sua fonte, se la nostra volontà non sarà del tutto a Lui arresa e interamente conforme alla sua.
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Esto es contemplación perfecta, lo que me dijisteis os escribiese. [10] Y en esto – como ya tengo escrito – ninguna cosa hacemos de nuestra parte, ni trabajamos, ni negociamos, ni es menester más, porque todo lo demás estorba e impide de decir «fiat voluntas tua»: cúmplase, Señor, en mí vuestra voluntad de todos los modos y maneras que Vos, Señor mío, quisiereis. Si queréis con trabajos, dadme esfuerzo y vengan; si con persecuciones y enfermedades y deshonras y necesidades, aquí estoy, no volveré el rostro, Padre mío, ni es razón vuelva las espaldas. Pues vuestro Hijo dio en nombre de todos esta mi voluntad, no es razón falte por mi parte; sino que me hagáis Vos merced de darme vuestro reino para que yo lo pueda hacer, pues él me le pidió, y disponed en mí como en cosa vuestra, conforme a vuestra voluntad. 11. ¡Oh hermanas mías, qué fuerza tiene este don! No puede menos, si va con la determinación que ha de ir, de traer al Todopoderoso a ser uno con nuestra bajeza y transformarnos en sí y hacer una unión del Criador con la criatura. Mirad si quedaréis bien pagadas y si tenéis buen Maestro, que, como sabe por dónde ha de ganar la voluntad de su Padre, enséñanos a cómo y con qué le hemos de servir. 12. Y mientras más se va entendiendo por las obras que no son palabras de cumplimiento, más más nos llega el Señor a sí y la levanta de todas las cosas de acá y de sí misma para habilitarla a recibir grandes mercedes, que no acaba de pagar en esta vida este servicio. En tanto le tiene, que ya nosotros no sabemos qué nos pedir, y Su Majestad nunca se cansa de dar. Porque no contento con tener hecha esta alma una cosa consigo por haberla ya unido a sí mismo, comienza a regalar-
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In questo consiste la perfetta contemplazione, di cui mi avete chiesto di scrivervi. 10. Nella contemplazione, come vi ho scritto, noi non facciamo alcunché: non fatichiamo, non negoziamo, né siamo necessitate a fare altro, perché qualunque cosa disturba e ci impedisce di affermare “fiat voluntas tua”: si compia in me, Signore, la vostra volontà solo così come Voi, Signore mio, volete. Se volete con fatiche, concedetemene la forza e siano; se volete con persecuzioni, malattie, disonori e bisogni, sono qui pronta: non distoglierò il volto, Padre mio, né v’è ragione perché torni indietro. Se il vostro Figlio fece dono in nome di tutti della mia volontà, non v’è ragione ch’io venga meno. Ma sì che Voi mi facciate grazia del vostro Regno perché io sia in grado di compiere la vostra volontà, così come Voi l’avete chiesto, e disponiate di me come di cosa vostra, conformemente alla vostra volontà. 11. Oh sorelle mie, quale la forza nascosta in questo dono! Se fatto con la determinazione con cui deve essere fatto, non può fare a meno di portare l’Onnipotente a essere una cosa sola con la nostra miseria, trasformarci in sé e rendere una l’Unione tra Creatore e creatura. Come ne rimarreste ben ripagate, e quanto è buono il vostro Mae stro: conoscendo le vie della volontà di suo Padre, ci insegna come e con cosa servirlo. 12. Più il Signore va intendendo dalle vostre azioni che non esprimete parole di circostanza, più ci lega a sé e ci innalza sopra tutte le cose terrene e da noi stesse, per renderci atte a ricevere grandi grazie, tanto grandi da non essere senz’altro ripagate dal nostro servizio. A tal punto, noi non sappiamo più che cosa chiedere, e Sua Maestà non si stanca di donarci. Perché, non contento di aver reso questa anima una cosa sola con sé, avendola a se stesso unita, comincia a
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se con ella, a descubrirle secretos, a holgarse de que entienda lo que ha ganado y que conozca algo de lo que la tiene por dar. Hácela ir perdiendo estos sentidos exteriores, porque no se la ocupe nada. Esto es arrobamiento. Y comienza a tratar de tanta amistad, que no sólo la torna a dejar su voluntad, mas dale la suya con ella; porque se huelga el Señor, ya que trata de tanta amistad, que manden a veces – como dicen – y cumplir El lo que ella le pide, como ella hace lo que El la manda, y mucho mejor, porque es poderoso y puede cuanto quiere y no deja de querer. 13. La pobre alma, aunque quiera, no puede lo que querría, ni puede nada sin que se lo den. Y ésta es su mayor riqueza: quedar mientras más sirve, más adeudada, y muchas veces fatigada de verse sujeta a tantos inconvenientes y embarazos y atadura como trae el estar en la cárcel de este cuerpo, porque querría pagar algo de lo que debe. Y es harto boba de fatigarse; porque, aunque haga lo que es en sí, ¿qué podemos pagar los que, como digo, no tenemos qué dar si no lo recibimos, sino conocernos, y esto que podemos, que es dar nuestra voluntad, hacerlo cumplidamente? Todo lo demás, para el alma que el Señor ha llegado aquí, le embaraza y hace daño y no provecho, porque sola humildad es la que puede algo, y ésta no adquirida por el entendimiento, sino con una clara verdad que comprende en un momento lo que en mucho tiempo no pudiera alcanzar trabajando la imaginación, de lo muy nonada que somos y lo muy mucho que es Dios. 14. Doos un aviso: que no penséis por fuerza vuestra ni diligencia llegar aquí, que es por demás; antes si teníais devoción, quedaréis frías; sino con simplicidad y humildad, que es la que lo acaba todo,decir: «fiat voluntas tua».
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donarsi a lei, a rivelarle segreti, a cercare di farle intendere quel che ha guadagnato e che conosca parte di quel che sta per darle. Va facendole perdere i sensi esterni, perché non sia occupata da null’altro. Questo è il rapimento. Dio comincia a trattarla con tanta amicizia, che non solo le restituirà la sua volontà, ma insieme le donerà la propria. Se ne rallegra il Signore, ed è tanto intimo all’anima, che, talvolta, nel gioco di richieste, compirà Lui quel che l’anima chiede, come lei compie quel che Lui comanda; ma molto meglio dell’anima, perché è potente, può compiere quel che desidera e non smette di desiderarlo. 13. La povera anima, pur volendolo, non può far ciò che vorrebbe, né può alcunché senza che le sia concesso. Questa è la sua maggior ricchezza: quanto più serve essere più ancora debitrice, e spesso afflitta nel vedersi soggetta a tanti inconvenienti, ostacoli lentezze causate dallo stare nel carcere del corpo: vorrebbe infatti pagare qualcosa di quanto deve. Ed è sciocca a preoccuparsene. Anche se facesse quanto è in suo potere, come potremmo ripagare quel che non potremmo dare se non avendolo prima ricevuto? Questo possiamo fare: conoscerci e donare, del tutto, la nostra volontà. Il resto, per un’anima che il Signore ha condotto a tali livelli, intralcia, danneggia e non è di guadagno. Solo l’umiltà può qualcosa, e non la si raggiunge con l’intelletto, ma con la chiara verità che sa comprendere in un momento quanto l’immaginazione, a fatica, non sarebbe stata in grado di intuire in molto tempo; il nulla che siamo noi e il tutto che è Dio. 14. Voglio darvi un altro consiglio. Non pensiate di raggiungere questa meta grazie alla vostra forza o al vostro impegno. No: è grazie ad altro. Anzi: se eravate devoti, vi ritroverete fredde. Ma con quella semplicità e quella umiltà, che tutto guadagna, dite: “fiat voluntas tua”.
Capítulo 33 En que trata la gran necesidad que tenemos de que el Señor nos dé lo que pedimos en estas palabras del Paternóster: «Panem nostrum quotidianum da nobis hodie». 1. Pues entendiendo, como he dicho, el buen Jesús cuán dificultosa cosa era ésta que ofrece por nosotros, conociendo nuestra flaqueza y que muchas veces hacemos entender que no entendemos cuál es la voluntad del Señor – como somos flacos y El tan piadoso –, y que era menester medio, porque dejar de dar lo dado vio que en ninguna manera nos conviene, porque está en ello toda nuestra ganancia; pues cumplirlo vio ser dificultoso, porque decir a un regalado y rico que es la voluntad de Dios que tenga cuenta con moderar su plato para que coman otros siquiera pan, que mueren de hambre, sacará mil razones para no entender esto, sino a su propósito; pues decir a un murmurador que es la voluntad de Dios querer tanto para su prójimo como para sí, no lo puede poner a paciencia ni basta razón para que lo entienda; pues decir a un religioso que está mostrado a libertad y a regalo, que ha de tener cuenta con que ha de dar ejemplo y que mire que ya no son solas palabras con las que ha de cumplir cuando dice esta palabra, sino que lo ha jurado y prometido, y que es voluntad de Dios que cumpla sus votos, y mire que si da escándalo que va muy contra ellos, aunque no del todo los quebrante; que ha prometido pobreza, que la guarde sin rodeos, que esto es lo que el Señor quiere; no hay remedio aun ahora de quererlo algunos, ¿qué hiciera si el Señor no hiciera lo más con el remedio que puso? No hubiera sino muy poquitos que cumplieran esta palabra que por nosotros dijo al Padre, de «fiat voluntas tua». Pues visto el buen Jesús la necesidad, buscó un medio admirable adonde nos mostró el extremo de amor que nos tiene, y en su nombre y en el de sus hermanos pidió esta petición: «El pan nuestro de cada día, dánoslo hoy, Señor». Entendamos, hermanas, por amor de Dios, esto que pide
Capitolo trentatreesimo Racconta del gran bisogno che abbiamo che il Signore ci conceda quel che domandiamo con la parole del Padrenostro: «Panem nostrum quotidianum da nobis hodie». 1. Comprende, come ho detto, il nostro buon Gesù quanto difficoltoso sia raggiungere quel che offre al Padre per noi, perché conosce la nostra debolezza e che molte volte ci sforziamo quasi di non intendere la volontà di Dio. Poi, ne vede la richiesta necessaria, perché non ci conviene in alcun modo rinunciare al dono, perché in esso v’è tutto il nostro guadagno. Non è certo cosa facile: se dite a un ricco viziato che è volontà di Dio che si moderi nel cibo perché chi sta morendo di fame possa avere il pane, scoverà mille ragioni per non capirlo se non traducendolo in cosa a sé gradita. O se dite ad un mormoratore che è volontà di Dio amare gli altri come se stessi, si spazientirà e non ci sarà modo di farglielo intendere. O se dite a un religioso, abituato alla libertà e a fare i comodi suoi, che deve ricordarsi di dare buon esempio, e che non sono solo parole quel che dice di promettere, e che è volontà di Dio rispettare i voti emessi, che dà scandalo se il suo comportamento è ad essi contrario, pur non violandoli del tutto, che ha promesso di vivere la povertà e deve viverla senza compromessi, e che in questo è la volontà del Signore; se a tutt’oggi questo non accade, cosa sarebbe stato se il Signore non avesse fatto un passo in più ponendovi rimedio? Sarebbero stati molto pochi a compiere la parola che per noi disse al Padre: “Fiat voluntas tua”. Accortosi il buon Gesù del nostro bisogno, trovò un mirabile mezzo ove ci dimostrò sino a che punto ci ama, e allora, in nome suo e dei suoi fratelli fece questa richiesta: “Dacci oggi il nostro pane quotidiano”. Sforziamoci di comprendere per amore di Dio, sorelle,
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nuestro buen Maestro, que nos va la vida en no pasar de corrida por ello, y tened en muy poco lo que habéis dado pues tanto habéis de recibir. 2. Paréceme ahora a mí – debajo de otro mejor parecer – que visto el buen Jesús lo que había dado por nosotros y cómo nos importa tanto darlo y la gran dificultad que había – como está dicho – por ser nosotros tales y tan inclinados a cosas bajas y de tan poco amor y ánimo, que era menester ver el suyo para despertarnos, y no una vez, sino cada día, que aquí se debía determinar de quedarse con nosotros. Y como era cosa tan grave y de tanta importancia, quiso que viniese de la mano del eterno Padre. Porque, aunque son una misma cosa, y sabía que lo que El hiciese en la tierra lo haría Dios en el cielo y lo tendría por bueno, pues su voluntad y la de su Padre era una, era tanta la humildad del buen Jesús que quiso como pedir licencia, porque ya sabía era amado del Padre y que se deleitaba en El. Bien entendió que pedía más en esto que ha pedido en lo demás, porque ya sabía la muerte que le habían de dar, y las deshonras y afrentas que había de padecer. 3. Pues ¿qué padre hubiera, Señor, que habiéndonos dado a su hijo, y tal hijo, y parándole tal, quisiera consentir se quedara entre nosotros cada día a padecer? – Por cierto, ninguno, Señor, sino el vuestro. Bien sabéis a quién pedís. ¡Oh, válgame Dios, qué gran amor del Hijo, y qué gran amor del Padre! Aun no me espanto tanto del buen Jesús, porque como había ya dicho «fiat voluntas tua», habíalo de cumplir como quien es. ¡Sí, que no es como nosotros! Pues
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quanto chiede il nostro buon Maestro. Ne va della nostra vita a non pensarci solo di corsa. Ritenete assai poco quanto voi avete donato, in confronto a quanto dovrete ricevere. 2. Io penso, forse vi sarà un parere migliore, dato quanto il buon Gesù aveva promesso per noi, quanto bene ne avremmo avuto, le difficoltà che avremmo incontrato, derivanti da noi stessi, dalla nostra inclinazione al male e dal poco amore e coraggio, che era necessario ci dimostrasse il suo amore per risvegliarci; e non una volta soltanto, ma ogni giorno; in questo si sarebbe definito il suo restare con noi. Essendo questa una cosa di cotanto valore e importanza, volle che procedesse dalle mani dell’eterno Padre. Padre e Figlio sono una cosa sola, e il Figlio sapeva che quel che avrebbe compiuto sulla terra suo Padre l’avrebbe realizzato nei cieli, reputandola cosa buona; la volontà del Figlio è una cosa sola con la volontà del Padre. Ma era tanta l’umiltà del buon Gesù, che volle quasi chiedere il permesso; ben sapeva di essere amato dal Padre e che in Lui si compiaceva. Comprendeva che con questa petizione chiedeva molto di più che nelle altre; già sapeva con quale morte l’avrebbero ucciso, nonché le offese e gli affronti che avrebbe patito. 3. Quale padre ci sarebbe stato che, Signore, avendoci donato suo figlio, e che figlio, avrebbe acconsentito a che rimanesse tra noi per patire quotidianamente? Signore: certamente nessuno al di fuori del vostro. Ben sapevate a chi stavate domandando. Oh, Dio mio! Quant’è grande l’amore del Figlio e quant’è grande l’amore del Padre! Non mi meraviglio tanto del buon Gesù; avendo precedentemente affermato “fiat voluntas tua”, l’avrebbe poi compiuta per quel ch’Egli è. Non si comporta come noi ci comportiamo! Sapendo che
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como sabe la cumple con amarnos como a Sí, así andaba a buscar cómo cumplir con mayor cumplimiento, aunque fuese a su costa, este mandamiento. Mas Vos, Padre Eterno, ¿cómo lo consentisteis? ¿Por qué queréis cada día ver en tan ruines manos a vuestro Hijo? Ya que una vez quisisteis lo estuviese y lo consentisteis, ya veis cómo le pararon. ¿Cómo puede vuestra piedad cada día, cada día, verle hacer injurias? ¡Y cuántas se deben hoy hacer a este Santísimo Sacramento! ¡En qué de manos enemigas suyas le debe de ver el Padre! ¡Qué de desacatos de estos herejes! 4. ¡Oh Señor eterno! ¿Cómo aceptáis tal petición? ¿Cómo lo consentís? No miréis su amor, que a trueco de hacer cumplidamente vuestra voluntad y de hacer por nosotros, se dejará cada día hacer pedazos. Es vuestro de mirar, Señor mío, ya que a vuestro Hijo no se le pone cosa delante, por qué ha de ser todo nuestro bien a su costa. ¿Porque calla a todo y no sabe hablar por sí sino por nosotros? Pues ¿no ha de haber quien hable por este amantísimo Cordero? He mirado yo cómo en esta petición sola duplica las palabras, porque dice primero y pide que le deis este pan cada día, y torna a decir «dádnoslo hoy, Señor». Pone también delante a su Padre. Es como decirle que ya una vez nos le dio para que muriese por nosotros, que ya nuestro es, que no nos le torne a quitar hasta que se acabe el mundo; que le deje servir cada día. Esto os enternezca el corazón, hijas mías, para amar a vuestro Esposo, que no hay esclavo que de buena gana diga que lo es, y que el buen Jesús parece se honra de ello.
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l’avrebbe compiuta amandoci come se stesso, cercava di realizzarla meglio possibile, anche ad alto costo. Ma Voi, o eterno Padre, perché avete acconsentito? Perché volete vedere ogni giorno vostro Figlio abbandonato a mani sì rovinose? Una volta già lo avevate permesso e acconsentito, e avete potuto vedere come lo hanno trattato. Come può sopportare la vostra pietà di vederlo ogni giorno, proprio ogni giorno, coperto di ingiurie? Quante solo oggi devono già averne rivolte al Santissimo Sacramento. In quali mani a lui nemiche deve vederlo il Padre! Quante mancanze di rispetto piovono dagli eretici! 4. Oh, eterno Signore! Come avete potuto accettare una tale richiesta? Come avete potuto acconsentirvi? Non badate all’amore di vostro Figlio, che pur di compiere fino in fondo la vostra volontà sarebbe capace di farsi quotidianamente a pezzi. Ma spetta a voi preoccuparvene, mio Signore; a vostro Figlio poco importa: ogni nostro bene torna a suo scapito. Perché tace dinnanzi a tutto e non sa parlare in suo favore, ma solo per noi? Non c’è dunque alcuno che prenda parola in difesa di questo Agnello amatissimo? Ho ammirato come soltanto in questa richiesta duplichi le parole. Prima dice e chiede che ogni giorno gli diate di questo pane; poi aggiunge “daccelo oggi, Signore”. Non posso dispensarmi dall’ammirare come sia soltanto in questa petizione che Egli ripete le medesime parole. Infatti, prima dice e domanda che questo pane ci venga dato ogni giorno; poi aggiunge: daccelo oggi, o Signore! E rimette tutto a suo Padre. Equivale a dirgli che ce lo ha già dato una volta perché morisse per noi, è nostro, e che sino alla fine del mondo non ce lo porti più via: che gli permetta, in fine, di servirci ogni giorno. Tutto questo vi intenerisca il cuore, figlie mie, per amare il vostro Sposo; Non esiste schiavo capace di ammettere volentieri d’esserlo; mentre il buon Gesù sembra onorarsene.
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5. ¡Oh Padre eterno! ¡Qué mucho merece esta humildad! ¿Con qué tesoro compramos a vuestro Hijo? Venderle, ya sabemos que por treinta dineros; mas para comprarle no hay precio que baste. Como se hace aquí una cosa con nosotros por la parte que tiene de nuestra naturaleza y como señor de su voluntad, lo acuerda a su Padre, que pues es suya, que nos la puede dar. Y así dice: «pan nuestro». No hace diferencia de El a nosotros; mas hacémosla nosotros de El, para no nos dar cada día por Su Majestad.
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5. Oh eterno Padre! Quant’ è grande il merito di questa umiltà! Con quale tesoro possiamo comprare vostro Figlio? Venderlo, l’abbiamo venduto per trenta denari; ma per comprarlo non c’è prezzo che tenga. In questo caso Egli si fa una cosa sola con noi. Partecipa della nostra natura, ma, padrone della propria volontà, ricorda a suo Padre che è sua e che può farne dono in nostro favore. Per questo dice: “Pane nostro”. Non pone differenze tra sé e noi. Siamo noi che ci differenziamo da Lui, non donando quotidianamente a Sua Maestà il nostro volere.
Capítulo 34 Prosigue en la misma materia. – Es muy bueno para después de haber recibido el Santísimo Sacramento.
1. Pues en esta petición, «de cada día» parece que es «para siempre». Estando yo pensando por qué después de haber dicho el Señor «cada día», tornó a decir «dánoslo hoy, Señor», ser nuestro cada día, me parece a mí porque acá le poseemos en la tierra y le poseeremos también en el cielo, si nos aprovechamos bien de su compañía, pues no se queda para otra cosa con nosotros sino para ayudarnos y animarnos y sustentarnos a hacer esta voluntad que hemos dicho se cumpla en nosotros. 2. El decir «hoy», me parece es para un día, que es mientras durare el mundo, no más. ¡Y bien un día! Y para los desventurados que se condenan, que no le gozarán en la otra, no es a su culpa si se dejan vencer, que El no los deja de animar hasta el fin de la batalla; no tendrán con qué se disculpar ni quejarse del Padre porque se le tomó al mejor tiempo. Y así le dice su Hijo que, pues no es más de un día, se le deje ya pasar en servidumbre; que pues Su Majestad ya nos le dio y envió al mundo por sola su voluntad, que El quiere ahora por la suya propia no desampararnos, sino estarse aquí con nosotros para más gloria de sus amigos y pena de sus enemigos; que no pide más de «hoy», ahora nuevamente; que el habernos dado este pan sacratísimo para siempre, cierto lo tenemos. Su Majestad nos le dio – como he dicho – este mantenimiento y maná de la Humanidad, que le hallamos como queremos, y que si no es por nuestra culpa, no moriremos
Capitolo trentaquattresimo Continua il medesimo argomento. È molto utile, questo capitolo, per i momenti che seguono la santa comunione.
1. In questa richiesta, dicendo “quotidiano”, sembra si voglia dire “per sempre”. Pensando alla causa per cui il Signore abbia detto “oggi”, e poi “quotidiano”, mi sembra di poterlo spiegare dicendo che se già lo possediamo sulla terra, vieppiù lo possederemo in cielo. Questo, se profitteremo degnamente della sua compagnia. Gesù non sta con noi per altra ragione che per aiutarci, incoraggiarci, sostentarci ad agire perché la volontà di cui abbiamo parlato, la sua e quella del Padre, si compia in noi. 2. Dicendo “oggi”, mi sembra lo si chieda per un giorno, che è poi quel che questo mondo ha da durare, non di più. Tutto il tempo è un giorno: e basta! Ma lo domanda per gli sventurati che si condannano, che non lo godranno nell’altra vita. E non è per colpa sua se si lasciano vincere: Lui li anima ed incoraggia sino alla fine della battaglia. Non avranno ragioni per scusarsi, né potranno in qualche modo lamentarsi del Padre, che li chiamò a sé in quello che per loro è il miglior momento. Così il Figlio chiede al Padre che, non essendo altro che un giorno, glielo lasci trascorrere in schiavitù. Il Padre ci diede Sua Maestà, lo inviò al mondo solamente per sua volontà. Ora, Lui, il Figlio, per sua volontà non vuole abbandonarci, ma rimanere qui con noi, per maggior gloria dei suoi amici e sofferenza dei suoi nemici. Perciò non chiede più che “oggi”; avendoci dato questo sacratissimo pane per sempre, siamo certi del suo possesso. Sua Maestà ci donò questo sostentamento, questa manna d’Umanità di Gesù, che incontriamo quando vogliamo; sicché non moriremo di fame, se
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de hambre; que de todas cuantas maneras quisiere comer el alma hallará en el Santísimo Sacramento sabor y consolación. No hay necesidad ni trabajo ni persecución que no sea fácil de pasar, si comenzamos a gustar de los suyos. 3. Pedid vosotras, hijas, con este Señor al Padre que os deje «hoy» a vuestro Esposo, que no os veáis en este mundo sin El; que baste, para templar tan gran contento, que quede tan disfrazado en estos accidentes de pan y vino, que es harto tormento para quien no tiene otra cosa que amar ni otro consuelo; mas suplicadle que no os falte y que os dé aparejo para recibirle dignamente. 4. De otro pan no tengáis cuidado las que muy de veras os habéis dejado en la voluntad de Dios; digo en estos tiempos de oración, que tratáis cosas más importantes, que tiempos hay otros para que trabajéis y ganéis de comer. Mas con el cuidado no curéis gastar en eso el pensamiento en ningún tiempo; sino trabaje el cuerpo, que es bien procuréis sustentaros, y descanse el alma. Dejad ese cuidado – como largamente queda dicho – a vuestro Esposo, que El le tendrá siempre. 5. Es como si entra un criado a servir; tiene cuenta con contentar a su señor en todo. Mas él está obligado a dar de comer al siervo mientras está en su casa y le sirve, salvo si no es tan pobre que no tiene para sí ni para él. Acá cesa esto; siempre es y será rico y poderoso. Pues no sería bien andar el criado pidiendo de comer, pues sabe tiene cuidado su amo de dárselo y le ha de tener. Con razón le dirá que se ocupe él en servirle y en cómo le contentar, que por andar ocupado el cuidado en lo que no le ha de tener no hace cosa a derechas.
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non per colpa nostra. Di qualsiasi appetito patirà l’anima, troverà gusto e consolazione nel Santissimo Sacramento. Non esiste necessità, fatica o persecuzione che non siano facilmente sopportabili, se cominciamo a godere dei suoi gusti e delle sue consolazioni. 3. Voi, figlie, chiedete al Padre, unitamente al Signore, che vi lasci, “oggi” il vostro Sposo, sì da non ritrovarvi in questo mondo senza di Lui. Sia sufficiente, per temperare tanta gioia, vederlo nascosto negli accidenti del pane e del vino; già gran dolore per chi non ha altro amore o consolazione. Supplicatelo, piuttosto, che non vi venga mai meno e che vi aiuti a riceverlo degnamente. 4. Non preoccupatevi dell’altro pane, per cui vi siete abbandonate interamente alla volontà di Dio, specialmente durante i momenti d’orazione, quando dovete occuparvi di cose più importanti. Altri sono i momenti in cui occuparvi del lavoro e di come guadagnarvi da mangiare. Ma il vostro pensiero non rincorra troppo tale preoccupazione; si affatichi il corpo, dovete trovare di che sostentarvi, e si riposi l’anima. Lasciate questo compito – come abbiamo abbondantemente detto – al vostro Sposo; non se ne dimenticherà. 5. È come quando un servo entra a servizio dal suo padrone; cerca di accontentare in tutto il suo padrone. Ma il padrone è tenuto a dare da mangiare al servo mentre è in casa sua e lo serve; tranne il caso in cui egli è tanto povero da non avere il pane né per sé né per lui. Non è il nostro caso. Il nostro padrone è e sempre sarà ricco e potente. Non sarebbe quindi bene andare da lui e chiedergli cibo, perché lui se ne occupa ed è tenuto ad occuparsene. A ragione risponderebbe che il servo si occupi a servirlo e a come renderlo contento; preoccuparsi d’altro oltre a quel cui deve pensare sarebbe uno sviarsi.
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Así que, hermanas, tenga quien quisiere cuidado de pedir ese pan; nosotras pidamos al Padre Eterno merezcamos recibir el nuestro pan celestial de manera que, ya que los ojos del cuerpo no se pueden deleitar en mirarle por estar tan encubierto, se descubra a los del alma y se le dé a conocer, que es otro mantenimiento de contentos y regalos y que sustenta la vida. 6. ¿Pensáis que no es mantenimiento aun para estos cuerpos este santísimo manjar, y gran medicina aun para los males corporales? Yo sé que lo es, y conozco una persona de grandes enfermedades que, estando muchas veces con graves dolores, como con la mano se le quitaban y quedaba buena del todo. Esto muy ordinario, y de males muy conocidos que no se podían fingir, a mi parecer. Y porque de las maravillas que hace este santísimo Pan en los que dignamente le reciben son muy notorias, no digo muchas que pudiera decir de esta persona que he dicho, que lo podía yo saber y sé que no es mentira. Mas ésta habíala el Señor dado tan viva fe, que cuando oía a algunas personas decir que quisieran ser en el tiempo que andaba Cristo nuestro bien en el mundo, se reía entre sí, pareciéndole que, teniéndole tan verdaderamente en el Santísimo Sacramento como entonces, que ¿qué más se les daba? 7. Mas sé de esta persona que muchos años, aunque no era muy perfecta, cuando comulgaba, ni más ni menos que si viera con los ojos corporales entrar en su posada el Señor, procuraba esforzar la fe, para que, como creía verdaderamente entraba este Señor en su pobre posada, desocupábase de todas las cosas exteriores cuanto le era posible, y entrábase con El. Procuraba recoger los sentidos para que todos entendiesen tan gran bien, digo, no embarazasen al alma para conocerle. Considerábase a sus pies y lloraba con
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Sicché, si occupi di questo pane chi voglia occuparsene. Noi chiediamo al Padre eterno di meritare di ricevere il nostro pane celeste perché, dal momento che gli occhi del corpo non possono dilettarsi a godere della sua vista, tanto è nascosto, lo scoprano quelli dell’anima e a loro si conceda; ciò riassume ogni gioia e consolazione: questo è il sostegno della vita. 6. Pensate che questo santissimo cibo non sia sostegno anche per questi corpi, e un’importante medicina per i loro mali? Io so che lo è, e conosco una persona molto malata che, patendo frequentemente gravi dolori, appena si avvicinava alla comunione ne restava completamente guarita. Questo accadeva quasi sempre, e guariva da mali assai conosciuti, ove, a mio parere, non è possibile fingere. Essendo assai note le meraviglie compiute dal santissimo Pane in coloro che lo ricevono degnamente, non ne racconterò molte della persona cui ho accennato; ne sono a conoscenza e so per certo che sono tutte cose vere. Il Signore aveva concesso a quest’anima una fede tanto viva, che, quando udiva altri dire che sarebbero stati contenti di vivere ai tempi di Cristo, bene nostro, Gesù, rideva dentro di sé, sembrandole che, essendo tanto reale la presenza di Cristo nel Santissimo Sacramento, cosa occorreva di più? 7. Di quest’anima so che per molti anni, pur non eccellendo in santità, quando faceva la comunione, malgrado vedesse nientemeno come con gli occhi entrare il Signore in sé, cercava di accrescere la fede; credendo fermamente che il Signore stava entrando nella sua povera dimora, si distraeva nel possibile da tutte le cose esteriori e rientrava, con Lui, in se stessa. Cercava di raccogliere i sensi perché tutti comprendessero tale bene, o, per dirla meglio, non ostacolassero l’anima a conoscerlo. Si considerava ai suoi piedi e piangeva come la Maddalena; né più né meno
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la Magdalena, ni más ni menos que si con los ojos corporales le viera en casa del fariseo. Y aunque no sintiese devoción, la fe la decía que estaba bien allí. 8. Porque, si no nos queremos hacer bobos y cegar el entendimiento, no hay que dudar; que esto no es representación de la imaginación, como cuando consideramos al Señor en la cruz o en otros pasos de la Pasión, que le representamos en nosotros mismos como pasó. Esto pasa ahora y es entera verdad, y no hay para qué le ir a buscar en otra parte mas lejos; sino que, pues sabemos que mientras no consume el calor natural los accidentes del pan, que está con nosotros el buen Jesús, que nos lleguemos a El. Pues, si cuando andaba en el mundo, de sólo tocar sus ropas sanaba los enfermos, ¿qué hay que dudar que hará milagros estando tan dentro de mí, si tenemos fe, y nos dará lo que le pidiéremos, pues está en nuestra casa? Y no suele Su Majestad pagar mal la posada, si le hacen buen hospedaje. 9. Si os da pena no verle con los ojos corporales, mirad que no nos conviene, que es otra cosa verle glorificado, o cuando andaba por el mundo; no habría sujeto que lo sufriese, de nuestro flaco natural, ni habría mundo ni quien quisiese parar en él; porque en ver esta verdad eterna, se vería ser mentira y burla todas las cosas de que acá hacemos caso. Y viendo tan gran majestad, ¿cómo osaría una pecadorcilla como yo, que tanto le ha ofendido, estar tan cerca de El? Debajo de aquel pan está tratable; porque si el rey se disfraza no parece se nos daría nada de conversar sin tantos miramientos y respetos con El; parece está obligado a sufrirlo, pues se disfrazó. ¡Quién osara llegar con tanta tibieza, tan indignamente, con tantas imperfecciones!
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come se lo vedesse con gli occhi del corpo in casa del fariseo. E, pur non avvertendo una devozione sensibile, la fede le diceva che il Signore era davvero lì presente. 8. Se non vogliamo diventare sciocchi e accecare l’intelletto, non bisogna dubitare; quella presenza non è una proiezione dell’immaginazione, come quando consideriamo il Signore in Croce, o in altri momenti della Passione, quando cioè immaginiamo l’accaduto in noi stessi. Quel che accade ora, è pura verità, e non c’è ragione per cui andare raminghi altrove alla sua ricerca. Anzi; poiché sappiamo che finché il nostro calore naturale non consuma gli accidenti del pane, il nostro buon Gesù è con noi, avviciniamoci a Lui. Se infatti mentre camminava su questa terra, i malati erano guariti dal solo toccare le sue vesti, perché dubitare dei miracoli che compirà mentre è in me, se abbiamo fede, e perché dubitare che ci darà quel che gli chiediamo, essendo in casa nostra? Il Signore ripaga bene l’ospitalità, se l’accoglienza è buona. 9. Se vi rattrista non vederlo con gli occhi del corpo, pensate quanto questo non ci convenga; è ben diverso vederlo glorificato o mentre camminava per il mondo. Nessuno, a causa della nostra debolezza, potrebbe sopportarlo; non esisterebbe il mondo né chi volesse abitarlo. Contemplando la verità eterna, tutte le cose che qui ci occupano diverrebbero menzogna e burla. Scorgendo una maestà sì grande, come potrebbe una povera peccatrice come me, che tanto l’ho offeso, stargli così vicino? Sotto le specie del pane è invece avvicinabile. Se un re si travestisse, non ci parrebbe strano parlare con lui senza tante complicazioni e rispetti; è quasi obbligato ad ascoltare, perché si è camuffato. Chi oserà avvicinarsi a lui con così tanta tiepidezza, indegnità, con così tante imperfezioni?
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10. ¡Oh, cómo no sabemos lo que pedimos, y cómo lo miró mejor su sabiduría! Porque a los que ve se han de aprovechar de su presencia, El se les descubre; que aunque no le vean con los ojos corporales, muchos modos tiene de mostrarse al alma por grandes sentimientos interiores y por diferentes vías. Estaos vos con El de buena gana. No perdáis tan buena sazón de negociar como es la hora después de haber comulgado. Si la obediencia os mandare, hermanas, otra cosa, procurad dejar el alma con el Señor; que si luego lleváis el pensamiento a otra y no hacéis caso ni tenéis cuenta con que está dentro de vos, ¿cómo se os ha de dar a conocer? Este, pues, es buen tiempo para que os enseñe nuestro Maestro, y que le oigamos y besemos los pies porque nos quiso enseñar, y le supliquéis no se vaya de con vos. 11. Si esto habéis de pedir mirando una imagen de Cristo que estamos mirando, bobería me parece dejar la misma persona por mirar el dibujo. ¿No lo sería, si tuviésemos un retrato de una persona que quisiésemos mucho y la misma persona nos viniese a ver, dejar de hablar con ella y tener toda la conversación con el retrato? ¿Sabéis para cuándo es muy bueno y cosa en que yo me deleito mucho? Para cuando está ausente la misma persona, o quiere darnos a entender lo está con muchas sequedades, es gran regalo ver una imagen de quien con tanta razón amamos. A cada cabo que volviésemos los ojos, la querría ver. ¿En qué mejor cosa ni más gustosa a la vista la podemos emplear, que en quien tanto nos ama y en quien tiene en sí todos los bienes? Desventurados estos herejes que han perdido por su culpa esta consolación, con otras. 12. Mas acabando de recibir al Señor, pues tenéis la misma persona delante, procurad cerrar los ojos del cuerpo y abrir los del alma y miraros al corazón; que yo os digo, y otra
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10. Oh: come non sappiamo quel che domandiamo, e com’è vero che la sapienza divina anticipa i nostri desideri! Egli, infatti, si lascia scoprire da chi possa profittare della sua presenza. Pur non vedendolo con gli occhi del corpo, in molti modi si manifesta all’anima; con intensi sentimenti interiori, o altrimenti. Soffermatevi con lui volentieri. Non perdete la ghiotta occasione di negoziare, quali sono i momenti che seguono la comunione. Se l’obbedienza vi domandasse di occuparvi d’altro, cercate di lasciare l’anima con il Signore. Se vi occupate d’altro, infatti, e non fate caso né più vi rendete conto della sua presenza in voi, come potrà mostrarvisi? Questo è poi un tempo propizio perché il nostro Maestro vi insegni, perché lo ascoltiamo e gli baciamo i piedi perché si è degnato di insegnarci. Supplicatelo perché non si allontani da voi. 11. Se state facendo questo guardando un’immagine di Gesù, mi parrebbe davvero stupido lasciare una persona per rivolgersi a un suo ritratto. Non sarebbe stupido se, essendo in possesso del ritratto di una persona che amiamo molto, la medesima venisse a trovarci, e noi smettessimo di parlare con lei per rivolgerci al suo ritratto? Sapete quando questo torna utile e in cosa trovo gusto? Quando la medesima persona, in questo caso Gesù, è assente, e ce lo fa capire inviandoci molte aridità, allora è sì gran dono guardare l’immagine di chi tanto amiamo. Ovunque volgessimo gli occhi, vorremmo vederlo. C’è cosa più amabile e gustosa che fissare il nostro sguardo su chi tanto ci ama e che riassume in sé ogni bene? Sventurati gli eretici, che, per colpa loro, hanno perduto, tra le altre, anche questa consolazione. 12. Appena ricevuto il Signore nella comunione, trovandovi in compagnia della medesima persona, cercate di chiudere gli occhi del corpo ed aprire quelli dell’anima
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vez lo digo y muchas lo querría decir, que si tomáis esta costumbre todas las veces que comulgareis, y procurad tener tal conciencia que os sea lícito gozar a menudo de este bien, que no viene tan disfrazado que, como he dicho, de muchas maneras no se dé a conocer, conforme al deseo que tenemos de verle. Y tanto lo podéis desear, que se os descubra del todo. 13. Mas si no hacemos caso de El, sino que en recibiéndole nos vamos de con El a buscar otras cosas más bajas, ¿qué ha de hacer? ¿Hanos de traer por fuerza a que le veamos que se nos quiere dar a conocer? No, que no le trataron tan bien cuando se dejó ver a todos al descubierto y les decía claro quién era, que muy pocos fueron los que le creyeron. Y así harta misericordia nos hace a todos, que quiere Su Majestad entendamos que es El el que está en el Santísimo Sacramento. Mas que le vean descubiertamente y comunicar sus grandezas y dar de sus tesoros, no quiere sino a los que entiende que mucho le desean, porque éstos son sus verdaderos amigos. Que yo os digo que quien no le fuere y no llegare a recibirle como tal, habiendo hecho lo que es en sí, que nunca le importune porque se le dé a conocer. No ve la hora de haber cumplido con lo que manda la Iglesia, cuando se va de su casa y procura echarle de sí. Así que este tal, con otros negocios y ocupaciones y embarazos del mundo, parece que lo más presto que puede, se da prisa a que no le ocupe la casa el Señor de él.
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guardandovi nel cuore. Io vi dico e ve lo ripeto e molte altre volte tornerei a dirvelo, che se prendete questa abitudine ogni volta che fate la comunione, e cercate di mantenere vigile la coscienza perché possiate godere di cotanto bene, il Signore non si nasconderà camuffandosi, ma, come detto, ci si farà conoscere in molti modi, conformemente al desiderio che abbiamo di Lui. E potete tanto desiderarlo che Egli vi si mostrerà del tutto. 13. Ma se non lo pensiamo, se ricevendolo ce ne allontaniamo in cerca di cose più basse, cosa può farci? Deve costringerci a guardarlo perché lo conosciamo? No! Quella volta in cui si mostrò a tutti per quello che è, non fu certo trattato bene, e furono ben pochi quelli che gli credettero. A noi tutti concede grande misericordia: Sua Maestà vuole farci comprendere la sua presenza nel Santissimo Sacramento. Ma solo a chi sa che molto lo desidera si mostra apertamente, comunica le sue grandezze, dona i suoi tesori: questi sono i suoi veri amici. Ma chi non lo è o non giungesse a riceverlo come tale, avendo fatto il possibile, non lo importuni più perché si faccia a lui conoscere. Questi non vede l’ora di aver compiuto il precetto della Chiesa, e, uscito dalla sua casa, allontana il Signore da sé. Costui, con impegni, occupazioni e impedimenti del mondo, si affretta quanto può perché la casa non sia occupata da chi del mondo è Padrone.
Capítulo 35 Acaba la materia comenzada con una exclamación al Padre Eterno.
1. Heme alargado tanto en esto, aunque había hablado en la oración del recogimiento de lo mucho que importa este entrarnos a solas con Dios, por ser tan importante. Y cuando no comulgareis, hijas, y oyereis misa, podéis comulgar espiritualmente, que es de grandísimo provecho, y hacer lo mismo de recogeros después en vos, que es mucho lo que se imprime el amor así de este Señor. Porque aparejándonos a recibir, jamás por muchas maneras deja de dar que no entendemos. Es llegarnos al fuego que, aunque le haya muy grande, si estáis desviadas y escondéis las manos, mal os podéis calentar, aunque todavía da más calor que no estar adonde no haya fuego. Mas otra cosa es querernos llegar a El, que si el alma está dispuesta – digo que esté con deseo de perder el fríoy se está allí un rato, para muchas horas queda con calor. 2. Pues mirad, hermanas, que si a los principios no os hallareis bien (que podrá ser, porque os pondrá el demonio apretamiento de corazón y congoja, porque sabe el daño grande que le viene de aquí), haraos entender que halláis más devoción en otras cosas y aquí menos. No dejéis este modo; aquí probará el Señor lo que le queréis. Acordaos que hay pocas almas que le acompañen y le sigan en los trabajos; pasemos por El algo, que Su Majestad os lo pagará. Y acordaos también qué de personas habrá que no sólo quieran no estar con El, sino que con descomedimiento le echen de sí. Pues algo hemos de pasar para que entienda le tenemos deseo de ver. Y pues todo lo sufre y sufrirá por hallar sola un alma que
Capitolo trentacinquesimo Termina l’argomento con una supplica al Padre Eterno.
1. Mi sono dilungata su questo argomento, pur avendo parlato nell’orazione di raccoglimento di quanto importi questo ritrovarci sole con Dio, perché è molto importante. Qualora, figlie, assisteste alla Messa senza fare la comunione, potete comunicarvi spiritualmente, devozione dal grande profitto, e poi raccogliervi ugualmente in voi; è grande l’amore del Signore che si imprimerà nei vostri cuori. Preparandoci a riceverlo, attraverso molte vie ci si mostrerà per quel che è. È come avvicinarci a un fuoco. Pur essendo grande, se ve ne andate distratte e nascondete le mani, ben poco potrà scaldarvi, pur avvertendo maggior calore che altrove dove non ci sia fuoco. Altro è volerci unire a Lui. Se l’anima è ben disposta – se cioè desidera perdere il freddo – e se con Lui si sofferma, il calore rimane con lei per molte ore. 2. Attenzione: se all’inizio non vi trovaste bene (magari perché il demonio vi causerà angoscia di cuore e affanno perché sa il gran danno che può nascerne), potreste pensare di raggiungere una maggior devozione in altro piuttosto che in questo. Non ingannatevi: qui il Signore metterà a prova il vostro amore. Ricordatevi che le anime che lo accompagnano e seguono nelle fatiche sono poche; sopportiamo per Lui qualcosa, e Sua Maestà lo ricompenserà. E ricordatevi pure che ci saranno persone che non solo non vorranno stare con Lui, ma che lo allontanano villanamente da sé. Dobbiamo patire qualcosa perché Lui capisca che davvero vogliamo vederlo. E poiché tutto sopporta e sopporterà l’anima che lo riceva e accolga in sé con
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le reciba y tenga en sí con amor, sea ésta la vuestra. Porque, a no haber ninguna, con razón no le consintiera quedar el Padre Eterno con nosotros; sino que es tan amigo de amigos y tan señor de sus siervos, que, como ve la voluntad de su buen Hijo, no le quiere estorbar obra tan excelente y adonde tan cumplidamente muestra el amor que tiene a su Padre. 3. Pues, Padre santo que estás en los cielos, ya que lo queréis y lo aceptáis, y claro está no habíais de negar cosa que tan bien nos está a nosotros, alguien ha de haber – como dije al principio – que hable por vuestro Hijo, pues El nunca tornó de Sí. Seamos nosotras, hijas, aunque es atrevimiento siendo las que somos; mas confiadas en que nos manda el Señor que pidamos, llegadas a esta obediencia, en nombre del buen Jesús supliquemos a Su Majestad que, pues no le ha quedado por hacer ninguna cosa haciendo a los pecadores tan gran beneficio como éste, que quiera su piedad y se sirva de poner remedio para que no sea tan maltratado. Y que pues su santo Hijo puso tan buen medio para que en sacrificio le podamos ofrecer muchas veces, que valga tan precioso don para que no vaya adelante tan grandísimo mal y desacatos como se hacen en los lugares adonde estaba este Santísimo Sacramento entre estos luteranos, deshechas las iglesias, perdidos tantos sacerdotes, quitados los sacramentos. 4. Pues ¡qué es esto mi Señor y mi Dios! O dad fin al mundo, o poned remedio en tan gravísimos males; que no hay corazón que lo sufra, aun de los que somos ruines. Suplícoos, Padre Eterno, que no lo sufráis ya Vos. Atajad este fuego, Señor, que si queréis podéis. Mirad que aún está en el mundo vuestro Hijo; por su acatamiento cesen cosas tan feas y abominables y sucias; por su hermosura y limpieza,
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amore, sia questa la vostra anima. Se non ve ne sarà alcuna, a ragione il Padre eterno non gli consentirà di fermarsi con noi; ma Egli è tanto amico dei suoi amici e tanto servo dei suoi servi che, non appena intuisce la volontà del suo buon Figlio, non vuole ostacolare un’opera sì elevata, dove sì pienamente dimostra l’amore verso suo Padre. 3. Or dunque, Padre santo che sei nei cieli, giacché lo volete ed accettate, e che non avete voluto negare una cosa che tanto bene ci procura, deve pur esserci, come ho detto, qualcuno che prenda parola per vostro Figlio, non avendola Lui mai presa in sua difesa. Queste dobbiamo essere noi, figlie; anche se, conoscendoci, è cosa temeraria. Ma, fiduciose nel fatto che è il Signore medesimo a comandarci di chiedere, legate a questa obbedienza, in nome del buon Gesù, supplichiamo Sua Maestà che, non avendo tralasciato alcunché per rendere a noi peccatori un beneficio tanto grande, la sua pietà voglia e si compiaccia di porre rimedio perché non sia tanto oltraggiato. Lo supplichiamo inoltre che, poiché suo Figlio ha posto un rimedio sì mirabile che possiamo offrirlo in sacrificio molte volte, valga tale prezioso dono a far cessare il male delle innumerevoli mancanze di rispetto quali sono perpetrate nei luoghi ove il Santissimo Sacramento era custodito, in specie, tra i luterani; luoghi in cui le chiese sono andate distrutte, persi tanti sacerdoti, eliminati i sacramenti. 4. Cosa possiamo pensarne, mio Signore e mio Dio? O date fine al mondo o ponete rimedio a tanto gravi mali; non vi è cuore che li sopporti; neppure il cuore di noi, miserabili come siamo. Vi supplico, Padre Eterno, perché neppure voi li sopportiate ancora. Spegnete questo fuoco, Signore: se lo volete, potete farlo. Nel mondo vostro Figlio è ancora presente. Per suo rispetto abbiano termine cose tanto ignominiose, abominevoli, volgari. Per la sua bellez-
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no merece estar en cosa adonde hay cosas semejantes. No lo hagáis por nosotros, Señor, que no lo merecemos; hacedlo por vuestro Hijo. Pues suplicaros que no esté con nosotros, no os lo osamos pedir: ¿qué sería de nosotros? Que si algo os aplaca, es tener acá tal prenda. Pues algún medio ha de haber, Señor mío, póngale Vuestra Majestad. 5. ¡Oh mi Dios! ¡quién pudiera importunaros mucho y haberos servido mucho para poderos pedir tan gran merced en pago de mis servicios, pues no dejáis ninguno sin paga! Mas no lo he hecho, Señor; antes por ventura soy yo la que os he enojado de manera que por mis pecados vengan tantos males. Pues ¿qué he de hacer, Criador mío, sino presentaros este Pan sacratísimo y, aunque nos le disteis, tornárosle a dar y suplicaros, por los méritos de vuestro Hijo, me hagáis esta merced, pues por tantas partes lo tiene merecido? Ya, Señor, ya ¡haced que se sosiegue este mar! No ande siempre en tanta tempestad esta nave de la Iglesia, y salvadnos, Señor mío, que perecemos.
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za e purità, non merita di restare in una dimora in cui si trovano tali cose. Non fatelo per noi, Signore: non lo meritiamo; fatelo per vostro Figlio. Non vi osiamo chiedere di non lasciarlo tra noi: cosa sarebbe, per l’appunto, di noi? Se qualcosa vi placa, è appunto avere qui un tal pegno. Ma dovendo trovare rimedio, sia Vostra Maestà a trovarlo. 5. Oh mio Dio! Chi potrebbe tanto importunarvi ed essere a Voi sì gradito per poter chiedere una grazia sì grande in ricompensa dei miei servizi, dal momento che non lasciate alcuno senza paga! Ma non l’ho fatto, Signore mio; anzi, forse sono stata proprio io, con i miei peccati a causare tanti mali. Che cosa posso fare, dunque, mio Creatore, se non presentarvi questo sacratissimo Pane, e, pur essendo un vostro dono, restituirvelo, e supplicarvi, per i meriti di vostro Figlio, di concedermi questa grazia, avendola per più ragioni Egli meritata? Davvero, Signore, sì: placate questo mare in burrasca! Fate sì che la barca della Chiesa non navighi sempre tra procelle, e salvateci, mio Signore, perché rischiamo di morire.
Capítulo 36 Trata de estas palabras del paternóster: «Dimitte nobis debita nostra».
1. Pues viendo nuestro buen Maestro que con este manjar celestial todo nos es fácil, si no es por nuestra culpa, y que podemos cumplir muy bien lo que hemos dicho al Padre de que se cumpla en nosotros su voluntad, dícele ahora que nos perdone nuestras deudas, pues perdonamos nosotros. Y así, prosiguiendo en la oración que nos enseña, dice estas palabras: «Y perdónanos, Señor, nuestras deudas, así como nosotros las perdonamos a nuestros deudores». 2. Miremos, hermanas, que no dice «como perdonaremos», porque entendamos que quien pide un don tan grande como el pasado y quien ya ha puesto su voluntad en la de Dios, que ya esto ha de estar hecho, y así dice: «como nosotros las perdonamos». Así que quien de veras hubiere dicho esta palabra al Señor, «fiat voluntas tua», todo lo ha de tener hecho, con la determinación al menos. Veis aquí cómo los santos se holgaban con las injurias y persecuciones, porque tenían algo que presentar al Señor cuando le pedían. ¿Qué hará una tan pobre como yo, que tan poco ha tenido que perdonar y tanto hay que se me perdone? Cosa es ésta, hermanas, para que miremos mucho en ella: que una cosa tan grave y de tanta importancia como que nos perdone nuestro Señor nuestras culpas, que merecían fuego eterno, se nos perdone con tan baja cosa como es que perdonemos. Y aun de esta bajeza tengo tan pocas que ofrecer, que de balde me habéis, Señor, de perdonar. Aquí cabe bien
Capitolo trentaseiesimo Spiega le parole del Padrenostro: «Dimitte nobis debita nostra».
1. Il nostro buon Maestro, costatando che con questo cibo celeste, se non è per colpa nostra, tutto ci risulta facile, e che possiamo compiere assai bene quanto abbiamo detto al Padre, che cioè si compia in noi la sua volontà, gli dice ora che rimetta a noi i nostri debiti, perché noi per primi li rimettiamo quelli degli altri. Sicché, proseguendo nella preghiera che ci ha insegnato, dice queste parole: “rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori”. 2. Come vediamo, sorelle, non dice: “Come rimetteremo”, ma “come rimettiamo”, perché ci sia chiaro che in chi chiede un dono tanto grande come il precedente, e in chi ha già posto la sua volontà in quella di Dio, deve essere cosa fatta. Per questo dice: “come noi li rimettiamo”. Chi ha sinceramente detto al Signore “fiat voluntas tua”, deve aver già perdonato di cuore, almeno con l’intenzione. Ecco perché i santi si rallegravano di ingiurie e persecuzioni; così avevano qualcosa da offrire al Signore quando pregavano il Padrenostro. Cosa potrà fare una persona misera come me, che ha avuto così poche cosa da perdonare e tante di cui essere perdonata? Ecco: su questa realtà è bene tornare spesso, sorelle: che una grazia di tale importanza e gravità come quella che nostro Signore perdoni le nostre colpe meritevoli del fuoco eterno, ci sia concessa in cambio di un qualcosa sì misero come quanto noi siamo tenuti a perdonare. E io anche in questo ho così poco da contraccambiare, Signo-
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vuestra misericordia. Bendito seáis Vos, que tan pobre me sufrís, que lo que vuestro Hijo dice en nombre de todos, por ser yo tal y tan sin caudal, me he de salir de la cuenta. 3. Mas, Señor mío, ¿si habrá algunas personas que me tengan compañía y no hayan entendido esto? Si las hay, en vuestro nombre les pido yo que se les acuerde de esto y no hagan caso de unas cositas que llaman agravios, que parece hacemos casas de pajitas, como los niños, con estos puntos de honra. ¡Oh, válgame Dios, hermanas, si entendiésemos qué cosa es honra y en qué está perder la honra! Ahora no hablo con nosotras, que harto mal sería no tener ya entendido esto, sino conmigo el tiempo que me precié de honra sin entender qué cosa era; íbame al hilo de la gente. ¡Oh, de qué cosas me agraviaba, que yo tengo vergüenza ahora! Y no era, pues, de las que mucho miraban en estos puntos; mas erraba en el punto principal, porque no miraba yo ni hacía caso de la honra que tiene algún provecho, porque ésta es la que hace provecho al alma. Y qué bien dijo quien dijo, que honra y provecho no podían estar juntas, aunque no sé si lo dijo a este propósito. Y es al pie de la letra, porque provecho del alma y esto que llama el mundo honra nunca puede estar junto. Cosa espantosa es qué al revés anda el mundo. Bendito sea el Señor que nos sacó de él. 4. Mas mirad, hermanas, que no nos tiene olvidadas el demonio; también inventa sus honras en los monasterios y pone sus leyes, que suben y bajan en dignidades como los del mundo. Los letrados deben de ir por sus letras – que esto no lo sé –, que el que ha llegado a leer teología, no ha de bajar a leer filosofía, que es un punto de honra que está en que ha de subir y no bajar. Y aun si se lo mandase la obediencia,
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re, che dovete perdonarmi quasi gratuitamente. Come risplende, qui, la vostra misericordia. Siate benedetto Voi, che, me misera, mi sopportate. Vostro Figlio chiede in nome di tutti, e io, tale e tanto misera, non dovrei far parte del numero. 3. Ma, Signore mio, ci sarà qualcun altro che mi faccia in questo compagnia e non l’abbiano ancora compreso? Se davvero c’è, in nome vostro gli chiedo che si ricordino di questo senza far caso a certe piccole cose che chiamano offese. Sembra quasi che, con questi punti d’onore, andiamo costruendo case di paglia, come i bambini. Oh, mi venga in aiuto Dio, sorelle: se comprendessimo cos’è l’onore e cosa si intenda con perdere l’onore! Non sto parlando di noi tutte: sarebbe male non averlo ancora inteso. Parlo di me, e del tempo in cui facevo attenzione all’onore, senza sapere cosa fosse; e andavo dietro alla gente. Oh, di quali cose mi offendevo; davvero me ne vergogno! E non ero poi tra quelle che maggiormente tenevano all’onore; ma sbagliavo proprio nella cosa più importante. Non mi occupavo, infatti, dell’onore da cui trarre un qualche profitto; ove l’anima può crescere. Come parlò bene chi disse che onore e profitto dell’anima non possono andare d’accordo, anche se forse non lo disse a questo proposito. È vero questo: il profitto dell’anima e quel che il mondo chiama onore non possono mai stare insieme. Spaventa che il mondo vada esattamente al contrario. Sia benedetto il Signore che da lì ci ha tratto. 4. Ma attenzione, sorelle: il demonio non si è dimenticato di noi. Sa inventare i suoi “onori” in monastero, detta le sue leggi, che fanno salire o scendere in dignità come nel mondo. I dotti devono seguire la loro sapienza, che non capisco: chi sa di teologia, non si deve abbassare alla filosofia, punto d’onore di chi deve salire, non di chi deve
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lo tendría por agravio y habría quien tornase de él, que es afrenta. Y luego el demonio descubre razones que aun en ley de Dios parece lleva razón. Pues entre nosotras, la que ha sido priora ha de quedar inhabilitada para otro oficio más bajo; un mirar en la que es más antigua, que esto no se nos olvida, y aun a las veces parece merecemos en ello, porque lo manda la Orden. 5. Cosa es para reír, o para llorar, que lleva más razón. Sí, que no manda la Orden que no tengamos humildad. Manda que haya concierto. Mas yo no he de estar tan concertada en cosas de mi estima, que tenga tanto cuidado en este punto de orden como de otras cosas de ella, que por ventura guardaremos imperfectamente; no esté toda nuestra perfección de guardarla en esto; otras lo mirarán por mí, si yo me descuido. Es el caso que como somos inclinadas a subir – aunque no subiremos por aquí al cielo –, no ha de haber bajar. ¡Oh Señor, Señor! ¿Sois Vos nuestro dechado y maestro? Sí, por cierto. ¿Pues en qué estuvo vuestra honra, honrador nuestro? ¿No la perdisteis, por cierto, en ser humillado hasta la muerte? No, Señor, sino que la ganasteis para todos. 6. ¡Oh, por amor de Dios, hermanas!, que llevamos perdido el camino, porque va errado desde el principio, y plega a Dios que no se pierda algún alma por guardar estos negros puntos de honra sin entender en qué está la honra. Y vendremos después a pensar que hemos hecho mucho si perdonamos una cosita de éstas, que ni era agravio ni injuria ni nada; y muy como quien ha hecho algo, vendremos a que nos perdone el Señor, pues hemos perdonado. Dadnos, mi Dios, a entender que no nos entendemos y que venimos vacías las manos, y perdonadnos Vos por vuestra misericordia. Que en verdad, Señor, que no veo cosa (pues) todas las cosas se acaban y el castigo es sin fin) que merezca ponérseos delante
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scendere. E se gli fosse chiesto per obbedienza, si sente offeso, e ci sarà chi lo difenderà definendo la cosa un affronto. Poi il demonio fa scoprire ragioni secondo cui quello pare aver ragione anche secondo la legge di Dio. Anche tra noi, chi è stata priora, non deve ricevere in seguito un compito inferiore. Non ci dimentichiamo neppure di rispettare le anzianità, e pensiamo di meritare, così facendo, perché sono cose stabilite dalla Regola dell’ordine. 5. Ci sarebbe da ridere, se non ci fosse da piangere. La Regola non ci comanda di non essere umili. Comanda che vi sia ordine. Ma io non devo concentrarmi troppo su cose riguardanti la mia stima; devo curare questo come altri punti previsti dalla Regola, che magari viviamo senza perfezione. La santità non consiste nel custodire il mio onore; altre se ne occuperanno se io me ne dimentico. Essendo noi inclinate a salire – ma per questa via mai saliremo al cielo – non ci va di doverci abbassare. Oh Signore, Signore mio! Siete voi il nostro modello e maestro? Certamente sì! In cosa trovaste onore, voi che noi onorate? Non l’avete di fatto perduto nell’essere umiliato fino alla morte? No, Signore, ma così facendo l’avete guadagnato per tutti noi. 6. Oh: per amore di Dio, sorelle! Così abbiamo perduto il cammino, sbagliando sin dall’inizio. Voglia Dio che nessun’anima vada perduta per custodire questi oscuri punti d’onore, senza capire in cosa consista il vero onore. E potremmo magari anche pensare di aver fatto molto, se perdoniamo una di queste cosette, che non erano né ingiurie né niente. E come chi ha fatto qualcosa, vorremmo che il Signore ci perdoni perché noi abbiamo perdonato. Mio Dio: fateci comprendere che ci stiamo equivocando, che veniamo con le mani vuote; perdonateci Voi, per vostra misericordia. Dal momento che tutte le cose sono destinate a terminare, e il castigo è invece senza fine, non
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para que nos hagáis tan gran merced, si no es por quien os lo pide. 7. Mas ¡qué estimado debe ser este amarnos unos a otros del Señor! Pues pudiera el buen Jesús ponerle delante otras, y decir: «perdonadnos, Señor, porque hacemos mucha penitencia, o porque rezamos mucho y ayunamos y lo hemos dejado todo por Vos y os amamos mucho»; y no dijo «porque perderíamos la vida por Vos», y – como digo – otras cosas que pudiera decir, sino sólo «porque perdonamos». Por ventura, como nos conoce por tan amigos de esta negra honra y como cosa más dificultosa de alcanzar de nosotros y más agradable a su Padre, la dijo y se la ofrece de nuestra parte. «Efectos que deja el buen espíritu». 8. Pues tened mucha cuenta, hermanas, con que dice: «como perdonamos»; ya como cosa hecha, como he dicho. Y advertid mucho en esto, que cuando de las cosas que Dios hace merced a un alma en la oración que he dicho de contemplación perfecta no sale muy determinada y, si se le ofrece, lo pone por obra de perdonar cualquier injuria por grave que sea, no estas naderías que llaman injurias, no fíe mucho de su oración; que al alma que Dios llega a Sí en oración tan subida no llegan ni se le da más ser estimada que no. No dije bien, que sí da, que mucha más pena le da la honra que la deshonra, y el mucho holgar con descanso que los trabajos. Porque cuando de veras le ha dado el Señor aquí su reino, ya no le quiere en este mundo; y para más subidamente reinar, entiende es éste el verdadero camino, y ha ya visto por experiencia la gran ganancia que le viene y lo que se adelanta un alma en padecer por Dios. Porque por maravilla llega Su Majestad a hacer tan grandes regalos sino a personas que han pasado de buena gana muchos trabajos por El. Porque, como dije en otra parte de este libro, son grandes los trabajos de los contemplativos, y así los busca el Señor gente experimentada.
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vedo altra cosa che ci meriti di porci dinanzi a Voi per domandarvi una grazia tanto grande, se non i meriti di Chi ve ne fa domanda. 7. Il Signore ha davvero in grande stima l’amore che siamo chiamate a vivere le une con le altre! Il buon Gesù avrebbe potuto anche proporre altre ragioni e dire: “Perdonaci, Signore, perché facciamo molta penitenza, o perché preghiamo molto e digiuniamo, abbiamo lasciato tutto per Voi e Vi amiamo molto”, e non solo “perché perdoniamo”. Forse, conoscendo quanto siamo attaccati a questo oscuro onore, e sapendo come per noi sia la meta più difficile da raggiungere, ma più gradita al Padre, la disse e la offerse in nome nostro. “Risultati ottenuti dal buono spirito”. 8. Meditate attentamente, sorelle, che Gesù dice “come noi li rimettiamo”, quasi fosse cosa fatta. Vedete; quando dalle grazie che Dio concede nell’orazione di contemplazione perfetta, l’anima non ne esce decisa e determinata, all’occasione, di perdonare qualunque tipo di ingiuria, per grave che sia, e non quelle nullità che sono chiamate ingiurie, non si fidi della sua orazione. L’anima che Dio unisce a sé in un’orazione sì elevata non è toccata da simili cose e non le interessa essere più o meno stimata. Non ho detto bene: in realtà le dà più pena l’onore del disonore, e soffre di più nel riposo che nelle fatiche. Se davvero Dio le ha fatto dono del suo regno, non ne vuole godere in questo mondo. L’anima comprende come la via più rapida per regnare siano proprio i travagli. E ha toccato con mano il progresso e il grande guadagno che viene all’anima dal soffrire per Dio. Assai raramente Sua Maestà concederà doni così preziosi a chi non ha volentieri sopportato molti patimenti per causa Sua. Come ho già scritto su altre pagine di questo libro, sono grandi le prove dei contemplativi, sicché il Signore le invia soltanto a persone di ampia esperienza.
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9. Pues entended, hermanas, que como éstos tienen ya entendido lo que es todo, en cosa que pasa no se detienen mucho. Si de primer movimiento da pena una gran injuria y trabajo, aún no lo ha bien sentido cuando acude la razón por otra parte, que parece levanta la bandera por sí y deja casi aniquilada aquella pena con el gozo que le da ver que le ha puesto el Señor en las manos cosa que en un día podra ganar más delante de Su Majestad de mercedes y favores perpetuos, que pudiera ser ganará él en diez años por trabajos que quisiera tomar por sí. Esto es muy ordinario, a lo que yo entiendo, que he tratado muchos contemplativos y sé cierto que pasa así; que como otros precian oro y joyas, precian ellos los trabajos y los desean, porque tienen entendido que éstos les han de hacer ricos. 10. De estas personas está muy lejos estima suya de nada. Gustan entiendan sus pecados y de decirlos cuando ven que tienen estima de ellos. Así les acaece de su linaje, que ya saben que en el reino que no se acaba no han de ganar por aquí. Si gustasen ser de buena casta, es cuando para más servir a Dios fuera menester; cuando no, pésales los tengan por más de lo que son, y sin ninguna pena desengañan, sino con gusto. Es el caso que debe ser a quien Dios hace merced de tener esta humildad y amor grande a Dios, que en cosa que sea servirle más ya se tiene a sí tan olvidado, que aun no puede creer que otros sienten algunas cosas ni lo tienen por injuria. 11. Estos efectos que he dicho a la postre son de personas ya más llegadas a perfección, y a quien el Señor muy ordinario hace mercedes de llegarle a Sí por contemplación perfecta. Mas lo primero, que es estar determinados a sufrir injurias, y sufrirlas aunque sea recibiendo pena, digo que
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9. Capite dunque, sorelle, come queste anime, avendo compreso il nulla di tutto, non perdono tempo con cose passeggere. Se dapprima ingiurie e fatiche fanno patire, senza ancora averle percepite fino in fondo, subito arriva in aiuto la ragione, che sembra quasi una portabandiera, e annulla quel primo dolore con la gioia di costatare come il Signore le abbia dato in mano un’occasione per cui potrà un giorno, dinanzi a Sua Maestà, guadagnare più grazie e favori eterni di quanti avrebbe potuto guadagnare in dieci anni di fatiche cercate per conto proprio. Questo, per quanto possa capirne dopo averne parlato con molti contemplativi, è normale e ne sono certa. Come alcuni apprezzano oro e gioielli, loro apprezzano e desiderano le fatiche, perché hanno capito che saranno proprio queste a farli ricchi. 10. Queste persone sono lontanissime dallo stimarsi in alcuna cosa. Godono se altri conoscono i loro peccati, e godono di raccontarli se altri le stimano. Lo stesso dicasi per il loro lignaggio. Sanno di non poter raggiungere il regno eterno grazie ad essi. Piacerebbe loro provenire da elevate caste, solo quando necessario per il miglior servizio di Dio. Altrimenti è loro di peso essere stimate più di quel che realmente sono, e senza pena, anzi con piacere, disingannano. Coloro cui il Signore concede la grazia di vivere questa umiltà e grande amore di Dio, sono talmente dimentichi di sé per essergli più graditi, da non poter credere che invece altri soffrano per certe cose da loro neppure considerate ingiurie. 11. Questi effetti di cui ho in fine parlato, sono tipici delle persone già vicine alla perfezione, cui il Signore concede ordinariamente la grazia di unirli a Sé tramite la contemplazione perfetta. Ma la determinazione a patire ingiurie, e a sopportarle, malgrado la pena provata, è ot-
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muy en breve lo tiene quien tiene ya esta merced del Señor de tener oración hasta llegar a unión. Y que si no tiene estos efectos y sale muy fuerte en ellos de la oración, crea que no era la merced de Dios, sino alguna ilusión y regalo del demonio, porque nos tengamos por más honrados. 12. Puede ser que al principio, cuando el Señor hace estas mercedes, no luego el alma quede con esta fortaleza; mas digo que si las continúa a hacer, que en breve tiempo se hace con fortaleza, y ya que no la tenga en otras virtudes, en esto de perdonar sí. No puedo yo creer que alma que tan junto llega de la misma misericordia, adonde conoce la que es y lo mucho que le ha perdonado Dios, deje de perdonar luego con toda facilidad y quede allanada en quedar muy bien con quien la injurió. Porque tiene presente el regalo y merced que le ha hecho, adonde vio señales de grande amor, y alégrase se le ofrezca en qué le mostrar alguno. 13. Torno a decir que conozco muchas personas que las ha hecho el Señor merced de levantarlas a cosas sobrenaturales, dándoles esta oración o contemplación que queda dicha, y aunque las veo con otras faltas e imperfecciones, con ésta no he visto ninguna ni creo la habrá, si las mercedes son de Dios, como he dicho. El que las recibiere mayores, mire en sí cómo van creciendo estos efectos; y si no viere en sí ninguno, témase mucho y no crea que esos regalos son de Dios – como he dicho – que siempre enriquece el alma adonde llega. Esto es cierto, que aunque la merced y regalo pase presto, que se entiende despacio en las ganancias con que queda el alma. Y como el buen Jesús sabe bien esto, determinadamente dice a su Padre Santo que «perdonamos nuestros deudores».
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tenuta assai rapidamente da chi ha ottenuto dal Signore la grazia di vivere l’orazione sino a raggiungere l’unione. Se l’anima non ottiene tali effetti e non esce dall’orazione fortificata in essi, sia certa che non era una grazia di Dio, ma una qualche illusione e dono del demonio, per farci credere migliori di quel che siamo. 12. Può essere che all’inizio, quando il Signore concede queste grazie, l’anima non raggiunga subito questa fortezza. Ma se continua a fargliele, rapidamente diverrà forte, forse non in altre virtù, ma sì nel saper perdonare. Non posso credere che un’anima, giunta così vicino alla medesima misericordia, dove conosce se stessa e quanto Dio le abbia perdonato, non sia poi capace di perdonare subito e facilmente, e rimanga in buoni rapporti con chi la ingiuriò. Conoscendo il dono e la grazia a lei concessi, ove scoprì segni di grande amore, si rallegra che vi sia l’opportunità di ricambiare in qualche modo. 13. A molte persone il Signore ha concesso la grazia di elevarle a mete soprannaturali, concedendo loro questa orazione, o, come detto, contemplazione; pur conoscendone altre mancanze o imperfezioni, non ne ha scorta alcuna tentennare su questo punto, ne mai ve ne saranno, se le grazia provengono, come detto, da Dio. Chi avesse ricevuto grazie maggiori, guardi in sé come questi frutti vadano crescendo; se non ne scorgesse alcuno, tema molto per la sua anima e non pensi che questi doni provengano da Dio; dove c’è Dio, l’anima ne è sempre arricchita. Il nostro buon Gesù, sapendo bene questo, con decisione dice al suo Padre santo che “rimettiamo ai nostri debitori”.
Capítulo 37 Dice la excelencia de esta oración del Paternóster, y cómo hallaremos de muchas maneras consolación en ella.
1. Es cosa para alabar mucho al Señor cuán subida en perfección es esta oración evangelical, bien como ordenada de tan buen Maestro, y así podemos, hijas, cada una tomarla a su propósito. Espántame ver que en tan pocas palabras está toda la contemplación y perfección encerrada, que parece no hemos menester otro libro sino estudiar en éste. Porque hasta aquí nos ha enseñado el Señor todo el modo de oración y de alta contemplación, desde los principiantes a la oración mental y de quietud y unión, que a ser yo para saberlo decir, se podía hacer un gran libro de oración sobre tan verdadero fundamento. Ahora ya comienza el Señor a darnos a entender los efectos que deja cuando son mercedes suyas, como habéis visto. 2. Pensado he yo cómo no se había Su Majestad declarado más en cosas tan subidas y oscuras para que todos lo entendiésemos. Hame parecido que, como había de ser general para todos esta oración, que porque pudiese pedir cada uno a su propósito y se consolase, pareciéndonos le damos buen entendimiento, lo dejó así en confuso, para que los contemplativos que ya no quieren cosas de la tierra, y personas ya muy dadas a Dios, pidan las mercedes del cielo que se pueden por la bondad de Dios dar en la tierra; y los que aún viven en ella y es bien que vivan conforme a sus estados, pidan también su pan, que se han de sustentar y sustentar sus casas, y es muy justo y santo, y así las demás cosas, conforme a sus necesidades.
Capitolo trentasettesimo Parla dell’eccellenza della preghiera del Padrenostro, e di come saremo da essa, e in molti modi, consolati.
1. Dobbiamo lodare assai il Signore per l’elevata perfezione di questa preghiera evangelica, come ce l’ha insegnata un Maestro tanto buono; così ciascuna può usarla a suo piacimento. Mi meraviglia sempre vedere come in poche parole si nascondano ogni contemplazione e perfezione. Sembrerebbe quasi che non ci sia bisogno di altri libri, ma di studiare solo il Padrenostro. In questo il Signore riassume ogni modalità di orazione e di elevata contemplazione, dai principianti all’orazione mentale, a quella di quiete e di unione. Se fossi capace di esprimermi e spiegarmi, su questo solido fondamento si potrebbe scrivere un ampio libro sull’orazione. Per adesso il Signore comincia a mostrarci gli effetti che lascia nell’anima quando le grazie provengono da lui. 2. Mi sono anche chiesta perché Sua Maestà non abbia fornito ulteriori spiegazioni su argomenti così alti e insieme oscuri, sì che tutti potessimo intenderli. Mi è parso che, dovendo questa orazione servire genericamente a tutti, perché ciascuno potesse chiedere secondo le proprie necessità trovandovi conforto, sembrando che ci fosse chiara secondo buon senso, il Signore la lasciò confusa. Così, i contemplativi che non bramano più le cose terrene, e chi è già progredito nel dono di sé a Dio, chiedono al cielo le grazie che per bontà di Dio possono essere ricevute in terra. Così facendo, coloro che vivono sulla terra ed è bene vivano conformemente al loro proprio stato, chiedono il loro pane, per sostenersi e mantenere le loro famiglie; questa è cosa giusta e santa, così come le altre, conformemente alle diverse necessità.
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3. Mas miren que estas dos cosas, que es darle nuestra voluntad y perdonar, que es para todos. Verdad es que hay más y menos en ello, como queda dicho: los perfectos darán la voluntad como perfectos y perdonarán con la perfección que queda dicha; nosotras, hermanas, haremos lo que pudiéremos, que todo lo recibe el Señor. Porque parece una manera de concierto que de nuestra parte hace con su Eterno Padre, como quien dice: «haced Vos esto, Señor, y harán mis hermanos estotro». Pues a buen seguro que no falte por su parte. ¡Oh, oh, que es muy buen pagador y paga muy sin tasa! 4. De tal manera podemos decir una vez esta oración, que como entienda no nos queda doblez, sino que haremos lo que decimos, nos deje ricas. Es muy amigo tratemos verdad con El. Tratando con llaneza y claridad, que no digamos una cosa y nos quede otra, siempre da más de lo que le pedimos. Sabiendo esto nuestro buen Maestro, y que los que de veras llegasen a perfección en el pedir habían de quedar tan en alto grado con las mercedes que les había de hacer el Padre, entendiendo que los ya perfectos o que van camino de ello, – que no temen ni deben, como dicen –, tienen el mundo debajo de los pies, contento el Señor de él (como por los efectos que hace en sus almas pueden tener grandísima esperanza que Su Majestad lo está), embebidos en aquellos regalos, no querrían acordarse que hay otro mundo ni que tienen contrarios. 5. ¡Oh Sabiduría eterna! ¡Oh buen Enseñador! Y qué gran cosa es, hijas, un maestro sabio, temeroso, que previene a los peligros. Es todo el bien que un alma espiritual puede acá desear, porque es gran seguridad. No podría encarecer con palabras lo que importa esto. Así que viendo el Señor que era menester despertarlos y acordarlos que tienen ene-
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3. Queste due cose, donargli la nostra volontà e perdonare, sono valide per tutti. È vero che c’è chi è più o meno progredito. I perfetti doneranno la loro volontà come perfetti, e sapranno perdonare con le perfezione descritta. Noi, sorelle, faremo quel che possiamo: il Signore accetta tutto. Sembra quasi che il Signore abbia stipulato un contratto a nostro favore con il suo Eterno Padre, dicendo: “Voi, Signore, fate questo; i miei fratelli faranno quest’altro”. Di sicuro, per quel che gli riguarda, rispetterà il contratto. Oh, oh lui sì che è davvero un buon retribuitore, e la sua paga è libera da imposte. 4. Se una volta recitiamo questa preghiera sinceramente, agendo secondo quel che diciamo, ci lascerà arricchite. Dio è contento della nostra trasparenza con Lui. Se ci mostriamo franchi e chiari, non come chi dice una cosa e poi ne fa un’altra, riceveremo sempre dal Signore più di quel che chiediamo. Lo sa il nostro buon Maestro; e sa che chi davvero domanda con tale perfezione riceverà tante meravigliose grazie preparate dal Padre. Sapendo che chi già è perfetto o chi sta raggiungendo la perfezione, che, come si dice, non temono né debbono temere alcunché, hanno il mondo sotto i piedi, il Signore se ne rallegra (possono davvero sperare che Sua Maestà lo sia, dati i frutti prodotti nelle loro anime), assorti da quei doni, non vorrebbero neppure ricordarsi dell’esistenza di un altro mondo e dell’esistenza di nemici. 5. Oh, eterna Sapienza! Oh, Maestro buono! Quant’è importante, figlie, un maestro saggio, prudente, capace di prevenire i pericoli. È il più grande bene che un’anima possa desiderare sulla terra. È una grande sicurezza. Non troverei le parole per dirvi quanto è importante. Il Signore, vedendo quanto fosse necessario risvegliare i suoi discepoli, ricordar loro l’esistenza dei nemici, e quanto sia
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migos, y cuán más peligroso es en ellos ir descuidados, y que mucha más ayuda han menester del Padre Eterno, porque caerán de más alto, y para no andar sin entenderse, engañados, pide estas peticiones tan necesarias a todos mientras vivimos en este destierro: «Y no nos traigas, Señor, en tentación; mas líbranos de mal».
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ancor più pericoloso per loro andar distratti, e che hanno sempre più bisogno del Padre Eterno, perché, se cadranno, cadranno da ancor più in alto, propone le richieste assai necessarie a tutti noi che viviamo in questo esilio: “E non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male”.
Capítulo 38 Que trata de la gran necesidad que tenemos de suplicar al Padre eterno nos conceda lo que pedimos en estas palabras: «Et ne nos inducas in tentationem, sed libera nos a malo», y declara algunas tentaciones. – Es de notar. 1. Grandes cosas tenemos aquí, hermanas, que pensar y que entender, pues lo pedimos. Ahora mirad que tengo por muy cierto los que llegan a la perfección que no piden al Señor los libre de los trabajos ni de las tentaciones ni persecuciones y peleas. Que éste es otro efecto muy cierto y grande de ser espíritu del Señor, y no ilusión, la contemplación y mercedes que Su Majestad les diere; porque, como poco ha dije, antes los desean y los piden y los aman. Son como los soldados, que están más contentos cuando hay más guerra, porque esperan salir con más ganancia. Si no la hay, sirven con su sueldo, mas ven que no pueden medrar mucho. 2. Creed, hermanas, que los soldados de Cristo, que son los que tienen contemplación y tratan de oración, no ven la hora que pelear; nunca temen mucho enemigos públicos; ya los conocen y saben que, con la fuerza que en ellos pone el Señor, no tienen fuerza, y que siempre quedan vencedores y con gran ganancia; nunca los vuelven el rostro. Los que temen, y es razón teman y siempre pidan los libre el Señor de ellos, son unos enemigos que hay traidores, unos demonios que se transfiguran en ángel de luz; vienen disfrazados. Hasta que han hecho mucho daño en el alma, no se dejan conocer, sino que nos andan bebiendo la sangre y acabando las virtudes, y andamos en la misma tentación y no lo entendemos. De éstos pidamos, hijas, y supliquemos muchas veces en el Paternóster que nos libre el Señor y que no consienta andemos en tentación; que no nos traigan engañadas, que se descubra la ponzoña, que no os escondan la luz y la verdad.
Capitolo trentottesimo Spiega il grande bisogno che abbiamo di supplicare il Padre eterno perché ci conceda quanto domandiamo con le parole: «Et ne nos inducas in tentationem, sed libera nos a malo», e specifica alcune tentazioni. È un capitolo importante. 1. Facendone domanda, sorelle, dobbiamo qui pensare e comprendere cose davvero importanti. Sono davvero certa che, chiunque raggiunga la perfezione non chiede al Signore di essere liberato dai travagli né dalle tentazioni, né dalle persecuzioni o dalle lotte. Questo è un altro degli effetti da cui si comprende che la contemplazione e le grazie ricevute da Sua Maestà sono frutto dell’azione del Signore. Come ho detto, infatti, queste sono addirittura cose che desiderano, chiedono, amano. Sono come i soldati: sono più contenti quando la guerra si infervora, perché ne sperano un bottino maggiore. Se non c’è guerra, si accontentano della paga normale, e vedono che non possono certo arricchirsi di più. 2. Credetemi, sorelle: i soldati di Cristo, coloro cioè che vivono di contemplazione e orazione, non vedono l’ora di combattere. Non hanno mai paura di nemici pubblici; li conoscono e sanno che, con la forza a loro donata dal Signore, sono deboli; sempre ne usciranno vincitori e con un buon bottino. Non li fuggiranno mai. I soldati di Cristo temono soltanto, e devono davvero averne paura e chiedano al Signore che ne scampino, i nemici traditori, i demoni che si trasfigurano in angeli della luce: si travestono. Non si lasciano riconoscere se non dopo aver danneggiato assai l’anima: bevono il nostro sangue, spengono le nostre virtù, e noi, senza rendercene conto, abbracciamo la medesima tentazione. Non ci ingannino! Si scopra il veleno! Non vi nascondano la luce e la verità! Quanto a ragione il nostro
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¡Oh, con cuánta razón nos enseña nuestro buen Maestro a pedir esto y lo pide por nosotros! 3. Mirad, hijas, que de muchas maneras dañan, no penséis que es sólo en hacernos entender que los gustos que pueden fingir en nosotros y regalos son de Dios, que éste me parece el menos daño, en parte, que ellos pueden hacer; antes podrá ser que con esto hagan caminar más aprisa, porque, cebados de aquel gusto, están más horas en la oración; y como ellos están ignorantes que es del demonio y como se ven indignos de aquellos regalos, no acabarán de dar gracias a Dios, quedarán más obligados a servirle, esforzarse han a disponerse para que les haga más mercedes el Señor, pensando son de su mano. 4. Procurad, hermanas, siempre humildad y ver que no sois dignas de estas mercedes, y no las procuréis. Haciendo esto, tengo para mí que muchas almas pierde el demonio por aquí, pensando hacer que se pierdan, y que saca el Señor del mal que él pretende hacer, nuestro bien. Porque mira Su Majestad nuestra intención, que es contentarle y servirle estándonos con El en la oración, y fiel es el Señor. Bien es andar con aviso no haga quiebra en la humildad o engendrar alguna vanagloria. Suplicando al Señor os libre en esto, no hayáis miedo, hijas, que os deje su Majestad regalar mucho de nadie, sino de Sí. 5. Adonde el demonio puede hacer gran daño sin entenderle, es haciéndonos creer que tenemos virtudes no las teniendo, que esto es pestilencia. Porque en los gustos y regalos parece sólo que recibimos y que quedamos más obligados a servir; acá parece que damos y servimos y que está el Señor
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buon Maestro pone sulle nostre labbra questa richiesta; e ne fa domanda per il nostro bene! 3. Figlie: sono molti i modi in cui possono danneggiarci. Non pensate che brighino solo per farci credere che i diletti che pongono nella nostra anima vengano da Dio: questo è in parte il danno minore che i demoni possano farci. Anzi; potrà essere che ci facciano, con questo, progredire più in fretta, perché le anime, nutrite di diletti, trascorrano più ore in preghiera. Non conoscendone la provenienza demoniaca e scorgendosi indegne di quei doni, non la smetteranno di ringraziare Dio, si sentiranno più obbligate a piacergli, e dovranno disporsi a ricevere più grazie dal Signore, pensando che tutte provengono dalla sua mano. 4. Cercate, sorelle, di essere umili e di riconoscervi indegne di queste grazie; non cercatele. Così facendo, sono certa che il demonio, convinto di averle mandate in perdizione, è lui che perde molte anime. Il Signore, infatti, sa trarre il nostro bene dal male che il demonio pretende arrecarci. Sua Maestà guarda la nostra intenzione; e noi vogliamo accontentarlo e piacergli rimanendo con Lui in preghiera; e il Signore è fedele. È bene procedere attentamente perché non si creino fessure nell’umiltà e perché neppure vi sia il sentore di vanagloria. Supplicando il Signore perché ve ne scampi, non abbiate paura, figlie: Sua Maestà faccia sì che non riceviate consolazioni da altri se non da lui. 5. Dove il demonio può arrecare grandi danni senza farsi notare, è nel farci credere di possedere delle virtù che invece non abbiamo: questo è una pestilenza. Se nei doni e nelle delizie, sembra che solo li riceviamo e siamo più obbligati a servire, qui pare, al contrario, che doniamo,
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obligado a pagar, y así poco a poco hace mucho daño. Que por una parte enflaquece la humildad, por otra descuidámonos de adquirir aquella virtud, que nos parece la tenemos ya ganada. Pues ¿qué remedio, hermanas? El que a mí me parece mejor es lo que nos enseña nuestro Maestro: oración y suplicar al Padre eterno que no permita que andemos en tentación. [6]. También os quiero decir otro alguno: que, si nos parece el Señor ya nos la ha dado, entendamos que es bien recibido y que nos le puede tornar a quitar, como, a la verdad, acaece muchas veces y no sin gran providencia de Dios. ¿Nunca lo habéis visto por vosotras, hermanas? Pues yo sí: unas veces me parece que estoy muy desasida, y en hecho de verdad, venido a la prueba, lo estoy; otra vez me hallo tan asida y de cosas que por ventura el día de antes burlara yo de ello, que casi no me conozco. Otras veces me parece tengo mucho ánimo y que a cosa que fuese servir a Dios no volvería el rostro; y probado, es así que le tengo para algunas; otro día viene que no me hallo con él para matar una hormiga por Dios si en ello hallase contradicción. Así, unas veces me parece que de ninguna cosa que me murmurasen ni dijesen de mí no se me da nada; y probado, algunas veces es así, que antes me da contento; vienen días que sola una palabra me aflige y querría irme del mundo, porque me parece me cansa en todo. Y en esto no soy sola yo, que lo he mirado en muchas personas mejores que yo y sé que pasa así. 7. Pues esto es, ¿quién podrá decir de sí que tiene virtud ni que está rica, pues al mejor tiempo que haya menester
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che serviamo, e che il Signore sia obbligato a retribuirci. Così facendo, a poco a poco, il danno è grande. Da una parte si indebolisce l’umiltà, dall’altro ci dimentichiamo di acquisire quella virtù, perché ci sembra di averla già fatta nostra. Quale il rimedio, sorelle? Il rimedio migliore, mi sembra sia quello insegnatoci dal nostro Maestro: pregare e supplicare il Padre eterno perché non permetta che siamo indotti in tentazione. 6. Voglio aggiungere qualche altro rimedio. Se ci sembra che il Signore ci abbia concesso una virtù, la pensiamo come bene ricevuto e che il Signore non può tornare a riprendersela, come spesso accade non senza una particolare provvidenza di Dio. Non vi è mai capitato, sorelle? A me sì. Talvolta mi sembra di essere assai distaccata, e concretamente, messa alla prova, lo sono davvero. Poi magari il giorno dopo mi trovo totalmente attaccata a cose di cui mi sarei burlata il giorno precedente; sono irriconoscibile. Altre volte mi sembra di essere molto coraggiosa e che non rinuncerei ad alcuna cosa che fosse un piacere a Dio. Messa alla prova, mi comporto davvero così. Il giorno dopo mi scopro senza il coraggio di uccidere neppure una formica per il Signore, se dovessi incontrarvi ostacoli. Così, alcune volte mi pare che qualunque cosa mormorassero contro di me, non me ne importerebbe nulla. Messa alla prova, è talvolta davvero così; anzi me ne rallegro. Ma ci sono poi giorni in cui una sola parola è sufficiente per affliggermi e vorrei lasciare questo mondo che mi appare insopportabile. Ma non sono la sola a comportarmi così; l’ho visto compiersi in molte persone migliori di me, e so che la medesima cosa accade qui tra di voi. 7. Se i fatti sono questi, chi potrà dire di avere virtù e di esserne ricca, se nel momento in cui ce n’è bisogno se ne
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la virtud se halla de ella pobre? – Que no, hermanas, sino pensemos siempre lo estamos, y no nos adeudemos sin tener de qué pagar; porque de otra parte ha de venir el tesoro, y no sabemos cuándo nos querrá dejar en la cárcel de nuestra miseria sin darnos nada; y si teniéndonos por buenas nos hacen merced y honra – que es el emprestar que digo –, quedaránse burlados ellos y nosotras. Verdad es que, sirviendo con humildad, en fin nos socorre el Señor en las necesidades; mas si no hay muy de veras esta virtud, a cada paso – como dicen – os dejará el Señor. Y es grandísima merced suya, que es para que la tengáis y entendáis con verdad que no tenemos nada que no lo recibimos. 8. Ahora, pues, notad otro aviso: hácenos entender el demonio que tenemos una virtud, digamos de paciencia, porque nos determinamos y hacemos muy continuos actos de pasar mucho por Dios; y parécenos en hecho de verdad que lo sufriríamos, y así estamos muy contentas, porque ayuda el demonio a que lo creamos. Yo os aviso no hagáis caso de estas virtudes, ni pensemos las conocemos sino de nombre, ni que nos las ha dado el Señor, hasta que veamos la prueba; porque acaecerá que a una palabra que os digan a vuestro disgusto, vaya la paciencia por el suelo. Cuando muchas veces sufriereis, alabad a Dios que os comienza a enseñar esta virtud, y esforzaos a padecer, que es señal que en eso quiere se la paguéis, pues os la da, y no la tengáis sino como en depósito, como ya queda dicho. 9. Trae otra tentación, que nos parecemos muy pobres de espíritu, y traemos costumbre de decirlo, que ni queremos nada ni se nos da nada de nada. No se ha ofrecido la ocasión de darnos algo – aunque pase de lo necesario – cuando va toda perdida la pobreza de espíritu. Mucho ayuda el traer costumbre de decirlo, a parecer que se tiene.
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ritrova povera? – No, sorelle: riteniamoci sempre povere, e non facciamo debiti senza avere di che pagare. Altra è la parte da cui proviene il tesoro, e non sappiamo quando il Signore vorrà lasciarci nel carcere della nostra miseria senza donarci niente. Se ritenendoci buone ci fanno grazia e onore – il prestito di cui ho parlato – rimarremo burlati noi e loro. Davvero, invece, se serviamo con umiltà, il Signore viene in aiuto delle nostre necessità. Ma se questa virtù non è ben radicata in noi, come dicono, ad ogni passo il Signore vi lascerà. Questa sua grazia è grandissima; è finalizzata a che siate umili, e a che comprendiate che nulla abbiamo che non sia stato ricevuto. 8. State ora a sentire quest’altro avviso. Il demonio ci fa credere di avere una virtù, diciamo la pazienza, perché abbiamo messo in atto il proposito di soffrire molto per amore di Dio. Di fatto ci pare che davvero patiamo per Lui, e ne siamo contente perché il demonio ci aiuta a crederlo. Vi dico di non far caso a queste virtù, e di pensare di conoscerle solo di nome, né che il Signore ce ne abbia già fatto dono, se non sono state messe alla prova. Accadrà allora che alla prima parola che vi dicano che vi contraria, la vostra pazienza tomberà al suolo. Dopo aver sopportato molte volte, allora sì lodate Dio perché inizia a spiegarvi questa virtù; lottate allora per sopportare, chiaro segno che vuole essere ripagato con questo. Lui vi ha donato la pazienza perché la custodiate come in deposito, come abbiamo precedentemente detto. 9. Un’altra tentazione consiste nel crederci molto povere di spirito, e che ci abituiamo a dirlo: non vogliamo nulla e nulla di nulla ci interessa. Ma non appena ci è offerto qualcosa – anche non necessaria – ecco che tutta la nostra povertà di spirito sparisce. Abituarci a dire di avere questa virtù, ce ne convince.
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Mucho hace al caso andar siempre sobre aviso para entender esta tentación, así en las cosas que he dicho, como en otras muchas; porque cuando de veras da el Señor una sólida virtud de éstas, todas parece las trae tras sí; es muy conocida cosa. Mas tórnoos a avisar que, aunque os parezca la tenéis, temáis que os engañáis. Porque el verdadero humilde siempre anda dudoso en virtudes propias, y muy ordinariamente le parecen más ciertas y de más valor las que ve en sus prójimos.
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In queste come in altre cose, è importante essere all’erta per cogliere la tentazione. Infatti, qualora il Signore ci concedesse davvero una sola di queste virtù, pare che tutte le altre le siano legate; è cosa nota. Ma torno a ripetervi che, pur sembrandovi di avere una virtù, temiate di sbagliarvi. Il vero umile va sempre dubitando delle sue virtù, e quasi sempre gli sembrano più sicure e sincere quelle che scorge negli altri.
Capítulo 39 Prosigue la misma materia, y da avisos de tentaciones algunas de diferentes maneras, y pone los remedios para que se puedan librar de ellas. 1. Pues guardaos también, hijas, de unas humildades que pone el demonio con gran inquietud de la gravedad de nuestros pecados, que suele apretar aquí de muchas maneras, hasta apartarse de las comuniones y de tener oración particular (por no lo merecer, les pone el demonio); y cuando llegan al Santísimo Sacramento, en si se aparejaron bien o no, se les va el tiempo que habían de recibir mercedes. Llega la cosa a término de hacer parecer a un alma que, por ser tal, la tiene Dios tan dejada, que casi pone duda en su misericordia. Todo le parece peligro lo que trata, y sin fruto lo que sirve, por bueno que sea. Dale una desconfianza que, se le caen los brazos para hacer ningún bien, porque le parece que lo que lo es en los otros, en ella es mal. 2. Mirad mucho, hijas, en este punto que os diré, porque algunas veces podrá ser humildad y virtud teneros por tan ruin, y otras grandísima tentación. Porque yo he pasado por ella, la conozco. La humildad no inquieta ni desasosiega ni alborota el alma, por grande que sea; sino viene con paz y regalo y sosiego. Aunque uno, de verse ruin, entienda claramente merece estar en el infierno, y se aflige y le parece con justicia todos le habían de aborrecer , y que no osa casi pedir misericordia, si es buena humildad, esta pena viene con una suavidad en sí y contento, que no querríamos vernos sin ella. No alborota ni aprieta el alma, antes la dilata y hace hábil para servir más a Dios. Estotra pena todo lo turba, todo lo al-
Capitolo trentanovesimo Prosegue nel medesimo argomento; avverte di alcune tentazioni che possono presentarsi in svariati modi, e consiglia come liberarsene. 1. Mantenetevi altrettanto distanti, figlie, da certe umiltà suscitate dal demonio, che induce a perdere la pace per la gravità dei nostri peccati. Il demonio angustia in vari modi sino ad allontanare le anime dalla comunione e dall’orazione personale (perché, suggerisce lui, non ne sono degne). Quando si avvicinano al Santissimo Sacramento, perdono tempo a pensare se si sono preparate bene o no, quel tempo che avrebbero potuto occupare nel ricevere grazie. La cosa giunge al punto di far pensare all’anima che, essendo tale, è tanto abbandonata da Dio da far dubitare della sua misericordia. Vede pericolo in ogni cosa in cui si mette, e ogni azione che compie, per buona che sia, le pare senza frutto. Il suo scoraggiamento è tale da farle cadere le braccia e renderla incapace di ogni bene: quel che scorge di buono negli altri, in lei diviene cattivo. 2. Fate attenzione, figlie, a quel che sto per dirvi. Alcune volte sarà infatti virtuoso e vera umiltà ritenervi così rovinose, ma altre volte sarà una grande tentazione. Io che l’ho subita, la conosco. L’umiltà non inquieta, non scoraggia, non fa precipitare l’anima, per profonda che sia; ma porta con sé pace, riposo e sollievo. Se uno, vedendosi rovinoso, comprende chiaramente di meritare l’inferno, si dispiace, e gli sembra che giustamente gli altri dovrebbero disprezzarlo, e quasi non osa supplicare misericordia, se la sua umiltà è buona, la pena è accompagnata da una gioia e una soavità tali, da non voler mai separarcene. Non precipita né angustia l’anima, ma anzi la dilata e la rende adatta a servire di più il Signore. L’altra afflizione, invece, distur-
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borota, toda el alma revuelve, es muy penosa. Creo pretende el demonio que pensemos tenemos humildad, y si pudiese, a vueltas, que desconfiásemos de Dios. 3. Cuando así os hallarais, atajad el pensamiento de vuestra miseria lo más que pudiereis, y ponedle en la misericordia de Dios y en lo que nos ama y padeció por nosotros. Y si es tentación, aun esto no podréis hacer, que no os dejará sosegar el pensamiento ni ponerle en cosa, sino para fatigaros más. Harto será si conocéis es tentación. Así es en penitencias desconcertadas, para hacer entendernos que somos más penitentes que las otras y que hacéis algo. Si os andáis escondiendo del confesor o prelada, o si diciéndoos que lo dejéis no lo hacéis, es clara tentación. Procurad – aunque más pena os déobedecer, pues en esto está la mayor perfección. 4. Pone otra bien peligrosa, que es una seguridad de parecernos que en ninguna manera tornaríamos a las culpas pasadas y contentos del mundo; «que ya le tengo entendido y sé que se acaba todo y que más gusto me dan las cosas de Dios». Esta, si es a los principios, es muy malo, porque con esta seguridad no se les da nada de tornarse a poner en las ocasiones, y hácenos dar de ojos, y plega a Dios que no sea muy peor la recaída. Porque, como el demonio ve que es alma que le puede dañar y aprovechar a otras, hace todo su poder para que no se levante. Así que, aunque más gustos y prendas de amor el Señor os dé, nunca tanto andéis seguras que dejéis de temer podéis tornar a caer, y guardaros de las ocasiones.
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ba, precipita, sconvolge tutta l’anima: è molto dolorosa. Il demonio pretende così di farci sembrare di essere umili, e vorrebbe anche, talvolta, farci disperare di Dio. 3. Qualora vi ritrovaste in questo stato, allontanate il più possibile il pensiero della vostra miseria; pensate alla misericordia di Dio, pensate a quanto ci ama e a quanto ha sofferto per noi. Se è tentazione, non sarete capaci neppure di questo; il demonio non lascerà riposare il vostro pensiero né riporlo in altro che non vi affatichi maggiormente. Sarà già tanto riconoscere la tentazione. La stessa cosa accade con le penitenze non accordate dalla superiora, per farci credere di essere più penitenti delle altre e state facendo qualcosa. Se andate nascondendovi al confessore o alla superiora, o se quando vi dicono di lasciare certe penitenze non le lasciate, siate certe che è una tentazione. Cercate, anche se vi costerà forse di più, di obbedire: in questo consiste la più alta perfezione. 4. Ma il demonio suscita un’altra tentazione assai pericolosa: la certa sensazione che mai torneremo alle colpe passate e alle consolazioni del mondo: “ho già capito queste cose, so che tutto finisce e mi danno più gioia le cose di Dio”. Questa tentazione, se arriva all’inizio del cammino, è un grave danno, perché con questa certezza ci vuol poco per tornare a mettersi nelle occasioni di peccato, l’anima cade e voglia Dio che la ricaduta non sia peggiore della caduta. Il demonio, infatti, vedendo che è un’anima che può fargli danno ed essere di giovamento ad altre, fa di tutto perché non si rialzi. Per quante consolazioni e pegni d’amore il Signore vi conceda, non andate mai tanto sicure di voi stesse d’essere certe di non tornare a cadere, e fuggite le occasioni di peccato.
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5. Procurad mucho tratar esas mercedes y regalos con quien os dé luz, sin tener cosa secreta. Y tened este cuidado: que en principio y fin de la oración, por subida contemplación que sea, siempre acabéis en propio conocimiento. Y si es de Dios, aunque no queráis ni tengáis este aviso, lo haréis aun más veces, porque trae consigo humildad y siempre deja con más luz para que entendamos lo poco que somos. No me quiero detener más, porque muchos libros hallaréis de estos avisos. Lo que he dicho es porque he pasado por ello y vístome en trabajo algunas veces. Todo cuanto se puede decir no puede dar entera seguridad. 6. Pues, Padre eterno, ¿qué hemos de hacer sino acudir a Vos y suplicaros no nos traigan estos contrarios nuestros en tentación? Cosas públicas vengan, que con vuestro favor mejor nos libraremos. Mas esas traiciones ¿quién las entenderá, Dios mío? Siempre hemos menester pediros remedio. Decidnos, Señor, alguna cosa para que nos entendamos y aseguremos. Ya sabéis que por este camino no van los muchos, y si han de ir con tantos miedos, irán muy menos. 7. Cosa extraña es ésta, ¡como si para los que no van por camino de oración no tentase el demonio!, y que se espanten más todos de uno que engaña de los que van más llegados a perfección, que de cien mil que ven en engaños y pecados públicos, que no hay que andar a mirar si es bueno o malo, porque de mil leguas se entiende es Satanás. A la verdad, tienen razón, porque son tan poquísimos a los que engaña el demonio de los que rezaren el Paternóster como queda dicho, que como cosa nueva y no usada da admiración; que es cosa muy de los mortales pasar fácilmente
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5. Cercate di parlare di queste grazie e doni con chi possa illuminarvi, senza tener nulla di segreto. Abbiate questa accortezza: all’inizio e alla fine dell’orazione, per elevata che sia la contemplazione, tornate sempre alla conoscenza di sé. Se la contemplazione viene da Dio, pur dimenticandovi di questo consiglio, lo seguirete anzi più volte, perché comporta l’umiltà e lascia con una luce ancora maggiore perché intendiamo il poco che siamo. Non voglio soffermarmi oltre. Questi consigli potete trovarli in molti libri. Ve ne ho parlato perché sono cose che ho provato personalmente, e mi sono vista talvolta in pericolo. Per quanto si possa dire, mai raggiungeremo la certezza completa. 6. Cosa possiamo quindi fare, eterno Padre, se non ricorrere a Voi e supplicarvi che questi nostri nemici non ci inducano in tentazione? Dagli attacchi visibili, con il vostro aiuto ce ne libereremmo più facilmente. Ma chi comprenderà, mio Dio, questi inganni? Abbiamo sempre bisogno di chiedere il vostro aiuto. Diteci, Signore, qualche parola che ci faccia comprendere e ci rassicuri. Sapete che questo cammino non è di molti, e se si incontrano tante paure, i pochi saranno ancora di meno. 7. Che cosa strana: è come se il demonio non tentasse chi non pratica l’orazione! Tutti si meravigliano maggiormente se è tratto in inganno uno in cammino verso la perfezione, di centomila che camminano nell’inganno e nel peccato, per cui neppure bisogna domandarsi se in essi v’è il bene o il male: da mille leghe di distanza si vede l’azione di Satana. Eppure, hanno ragione, perché tra coloro che pregano il Padrenostro come si deve, sono davvero così pochi quelli che il demonio inganna, da parere sempre una cosa nuova non adusa allo stupore. È proprio dei comuni mor-
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por lo continuo que ven, y espantarse mucho de lo que es muy pocas veces o casi ninguna. Y los mismos demonios los hacen espantar, porque les está a ellos bien, que pierden muchos por uno que se llega a la perfección.
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tali passar sopra alle normalità che vedono, e stupirsi poi molto di quel che accade poche volte se non mai. In questo stupore c’è un posto anche per i demoni: per uno che raggiunge la perfezione, sono infatti molti quelli che per loro vanno perduti.
Capítulo 40 Dice cómo procurando siempre andar en amor y temor de Dios, iremos seguras entre tantas tentaciones.
1. Pues, buen Maestro nuestro, dadnos algún remedio cómo vivir sin mucho sobresalto en guerra tan peligrosa. El que podemos tener, hijas, y nos dio Su Majestad es «amor y temor»; que el amor nos hará apresurar los pasos; el temor nos hará ir mirando adónde ponemos los pies para no caer por camino adonde hay tanto en que tropezar como caminamos todos los que vivimos. Y con esto a buen seguro que no seamos engañadas. 2. Diréisme que en qué veréis que tenéis estas dos virtudes tan grandes. Y tenéis razón, porque cosa muy cierta y determinada no la puede haber; porque siéndolo de que tenemos amor, lo estaremos de que estamos en gracia. Mas mirad, hermanas: hay unas señales que parece los ciegos las ven; no están secretas; aunque no queráis entenderlas, ellas dan voces que hacen mucho ruido, porque no son muchos los que con perfección las tienen, y así se señalan más. ¡Como quien no dice nada: amor y temor de Dios! Son dos castillos fuertes, desde donde se da guerra al mundo y a los demonios. 3. Quien de veras aman a Dios, todo lo bueno aman, todo lo bueno quieren, todo lo bueno favorecen, todo lo bueno loan, con los buenos se juntan siempre y los favorecen y defienden. No aman sino verdades y cosa que sea digna de amar. ¿Pensáis que es posible quien muy de veras ama a Dios amar vanidades? Ni puede, ni riquezas, ni cosas del mundo,
Capitolo quarantesimo Spiega come, procedendo sempre nell’amore e nel timore di Dio, vivremo sicure pur tra tante tentazioni.
1. Oh nostro buon Maestro: insegnateci voi un qualche rimedio per poter sopravvivere senza turbamento in una guerra sì pericolosa. Un rimedio alla nostra portata, figlie, donatoci da Sua Maestà, è “amore e timore”. L’amore ci farà accelerare i passi, il timore ci farà guardare a dove mettiamo i piedi per non cadere lungo una via così piena di ostacoli come quella che percorriamo sulla terra. Tenendo presente questo consiglio non saremo mai ingannate. 2. Mi chiederete da cosa potete scorgere di possedere queste due grandi virtù. E avete ragione; perché nulla può darcene la certezza. Se fossimo certe di possedere l’amore, saremmo certe di essere in grazia. Ma prestate attenzione, sorelle: ci sono segni che possono vedere anche i ciechi. Non sono nascosti. Li scorgete anche senza volerlo, tanto chiasso producono nel farsi udire; non essendo molti coloro che li posseggono con perfezione, si notano di più. Come se non si dicesse nulla: amore e timore di Dio! Sono due roccaforti da cui si muove guerra al mondo e ai demoni. 3. Chi davvero ama Dio, ama tutto ciò che è buono, vuole tutto ciò che è buono, favorisce tutto ciò che è buono, loda tutto ciò che è buono, si unisce sempre alle persone buone, li favorisce e difende. Ama solo la verità e ciò che è degno di essere amato. Pensate possibile che chi davvero ama Dio, ami anche le vanità? Neppure lo può, e non amerà le ricchezze, le cose del mondo, i suoi diletti, i
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de deleites, ni honras; ni tiene contiendas ni envidias. Todo porque no pretende otra cosa sino contentar al Amado. Andan muriendo porque los ame, y así ponen la vida en entender cómo le agradarán más. ¿Esconderse? – ¡Oh, que el amor de Dios, si de veras es amor, es imposible! Si no, mirad un San Pablo, una Magdalena: en tres días el uno comenzó a entenderse que estaba enfermo de amor; éste fue San Pablo. La Magdalena desde el primer día, ¡y cuán bien entendido! Que esto tiene, que hay más o menos; y así se da a entender como la fuerza que tiene el amor: si es poco, dase a entender poco; y si es mucho, mucho; mas poco o mucho, como haya amor de Dios, siempre se entiende. 4. Mas de lo que ahora tratamos más, que es de los engaños e ilusiones que hace el demonio a los contemplativos, no hay poco; siempre es el amor mucho – o ellos no serán contemplativos –, y así se da a entender mucho y de muchas maneras. Es fuego grande, no puede sino dar gran resplandor. Y si esto no hay, anden con gran recelo, crean que tienen bien que temer, procuren entender qué es, hagan oraciones, anden con humildad y supliquen al Señor no los traiga en tentación; que, cierto, a no haber esta señal, yo temo que andamos en ella. Mas andando con humildad, procurando saber la verdad, sujetas al confesor y tratando con él con verdad y llaneza, que, – como está dicho –, con lo que el demonio os pensare dar la muerte os da la vida, aunque más cocos e ilusiones os quiera hacer. 5. Mas si sentís este amor de Dios que tengo dicho y el temor que ahora diré, andad alegres y quietas, que por haceros turbar el alma para que no goce tan grandes bienes, os pondrá el demonio mil temores falsos y hará que otros os los pongan. Porque ya que no puede ganaros, al menos procura hacernos algo perder, y que pierdan los que pudieran ga-
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suoi onori; non avrà contese o invidie. E tutto questo perché non desidera altro che accontentare l’Amato. Quasi muore per essere da lui riamato, e così giocano la loro vita per comprendere come piacergli di più. Nascondersi? Per l’amore di Dio, se è vero amore, è impossibile nascondersi! Se non ne siete convinte, guardate un san Paolo o una Maddalena. In tre giorni, il primo, san Paolo, comprede di essere malato d’amore. La Maddalena lo comprese sin dal primo giorno, e come l’ha ben capito! L’amore ha i suoi alti e bassi, e da questi se ne comprende la forza. Se è poco, si fa notare poco, se è tanto, tanto. Ma poco o tanto che sia, se c’è amore di Dio lo si nota sempre. 4. Ma poiché ora parliamo di più degli inganni e illusioni compiuti dal demonio nei confronti dei contemplativi, di amore non ne troviamo poco; nei contemplativi l’amore è sempre tanto, e così traspare molto e in molti modi. È un fuoco grande e non può fare altro che illuminare. Se così non fosse, diffidino di se stessi, sappiano di aver di che temere, cerchino di scoprire il loro stato, preghino, procedano umilmente e supplichino il Signore di non indurli in tentazione. Mancando questo segno, la via mena alla tentazione. Invece, procedendo con umiltà, cercando di conoscere la verità, sottomesse al confessore e parlandogli con sincerità e semplicità, accadrà, come ho detto, che otterremo la vita da quel che il demonio stava utilizzando per la nostra morte, malgrado tutte le sue smorfie ed illusioni. 5. Ma se avvertite in voi l’amore di Dio che ho descritto, unitamente al timore di cui sto per parlare, siate liete e fiduciose: per turbarvi l’anima e non farvi godere di tali benefici, il demonio susciterà mille falsi timori, e farà sì che altri ancora ne suscitino. Non potendo vincervi, almeno cerca di farvi perdere qualcosa e che ne scapiti chi
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nar mucho creyendo son de Dios las mercedes que hace tan grandes a una criatura tan ruin, y que es posible hacerlas, que parece algunas veces tenemos olvidadas sus misericordias antiguas. 6. ¿Pensáis que le importa poco al demonio poner estos temores? – No, sino mucho, porque hace dos daños: el uno, que atemoriza a los que lo oyen de llegarse a la oración, pensando han también de ser engañados. El otro, que se llegarían muchos más a Dios, viendo que es tan bueno – como he dicho –, que es posible comunicarse ahora tanto con los pecadores. Póneles codicia – y tienen razón – que yo conozco algunas personas que esto los animó y comenzaron oración, y en poco tiempo salieron verdaderos, haciéndolos el Señor grandes mercedes. 7. Así que, hermanas, cuando entre vosotras viereis hay alguna que el Señor las haga, alabad mucho al Señor por ello, y no por eso penséis está segura, antes la ayudad con más oración; porque nadie lo puede estar mientras vive y anda engolfado en los peligros de este mar tempestuoso. Así que no dejaréis de entender este amor adonde está, ni sé cómo se pueda encubrir. Pues si amamos acá a las criaturas, dicen ser imposible y que mientras más hacen por encubrirlo, más se descubre, siendo cosa tan baja que no merece nombre de amor, porque se funda en nonada; ¿y habíase de poder encubrir un amor tan fuerte, tan justo, que siempre va creciendo, que no ve cosa para dejar de amar, fundado sobre tal cimiento como es ser pagado con otro amor, que ya no puede dudar de él por estar mostrado tan al descubierto, con tan grandes dolores y trabajos y derramamiento de sangre,
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avrebbe potuto molto guadagnare credendo nell’origine divina delle grandi grazie concesse a una creatura tanto rovinosa, e che è possibile riceverle: talvolta sembra che ci dimentichiamo delle sue antiche misericordie. 6. Pensate che al demonio interessi poco suscitare queste paure? No; è grande il suo interesse, perché arreca due danni: innanzitutto spaventa chi ne sente parlare sino a distoglierlo dall’orazione per timore si essere a propria volta ingannato. Poi, impedisce che un numero molto maggiore di anime decidano di donarsi a Dio, se lo scorgessero tanto buono quale è, da essere per lui possibile comunicarsi sì intimamente ai peccatori già in questa vita. Il suo amore li rende bramosi. Conosco alcune persone che furono animate da questo, iniziarono la pratica dell’orazione e in poco tempo raggiunsero la perfezione, avendo il Signore concesso loro grandi grazie. 7. Dunque, sorelle, qualora scopriste tra voi qualcuna sì favorita, lodatene molto il Signore, e non pensate, per questo, che sia certa la sua salvezza; anzi: assistetela con più preghiera. Nessuno, infatti, può essere certo della propria salvezza mentre procede in questa vita, travolto dai pericoli di questo mare tempestoso. Scoprirete così dove si trova questo amore, che è impossibile nascondere. Già dicono che è impossibile nascondere l’amore tra le creature, e che più fanno per nasconderlo, più lo si nota. E questo che chiamano amore è una cosa di così bassa levatura che neppure merita il titolo di amore, perché si fonda sul nulla. È dunque forse possibile nascondere un amore tanto forte, giusto, che sempre va in crescendo, che non scopre ragioni per venire meno, basato sulla certezza di essere ripagato da altro amore di cui non può dubitare, essendosi manifestato tanto apertamente con tali dolori, fatiche e spargimento di sangue,
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hasta perder la vida, porque no nos quedase ninguna duda de este amor? ¡Oh, válgame Dios, qué cosa tan diferente debe ser el un amor del otro a quien lo ha probado! 8. Plega a Su Majestad nos le dé antes que nos saque de esta vida, porque será gran cosa a la hora de la muerte ver que vamos a ser juzgadas de quien habemos amado sobre todas las cosas. Seguras podremos ir con el pleito de nuestras deudas. No será ir a tierra extraña, sino propia, pues es a la de quien tanto amamos y nos ama. Acordaos, hijas mías, aquí de la ganancia que trae este amor consigo y de la pérdida no le tener, que nos pone en manos del tentador, en manos tan crueles, manos tan enemigas de todo bien y tan amigas de todo mal. 9. ¿Qué será de la pobre alma que, acabada de salir de tales dolores y trabajos como son los de la muerte, cae luego en ellas? ¡Qué mal descanso le viene!; ¡qué despedazada irá al infierno!; ¡qué multitud de serpientes de diferentes maneras!; ¡qué temeroso lugar!; ¡qué desventurado hospedaje! Pues para una noche una mala posada se sufre mal, si es persona regalada (que) son los que más deben de ir allá), pues posada de para siempre, para sin fin, ¿qué pensais sentirá aquella triste alma? Que no queramos regalos, hijas; bien estamos aquí; todo es una noche la mala posada. Alabemos a Dios. Esforcémonos a hacer penitencia en esta vida. Mas ¡qué dulce será la muerte de quien de todos sus pecados la tiene hecha y no ha de ir al purgatorio! ¡Cómo desde acá aun podrá ser comience a gozar de la gloria! No verá en sí temor sino toda paz. 10. Ya que no lleguemos a esto, hermanas, supliquemos
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sino a perdere la vita, perché mai dubitassimo di questo amore? Oh mio Dio! Quanta differenza tra questi due amori, per chi li ha provati entrambi! 8. Voglia Sua Maestà concederci questo amore prima di chiamarci da questa vita; sarà gran cosa, nell’ora della morte, sapere di andare incontro al giudizio di chi abbiamo amato sopra ogni cosa. Potremo andare a questo incontro fiduciose, pur cariche dei nostri debiti. Non sarà un viaggio in terra straniera, ma alla propria patria, perché è la terra di chi tanto amiamo e tanto ci ama. Ricordatevi, figlie mie, del guadagno che questo amore comporta, e della perdita che corrisponde a non averlo; perdita che ci pone nelle mani del tentatore, mani sì crudeli, tanto nemiche di ogni bene e amiche di ogni male. 9. Cosa accadrà alla povera anima che, non appena liberata dai dolori e dalle fatiche della morte, cadrà in quelle mani? Quale terribile riposo! Giungerà all’inferno già fatta a pezzi! Quanti serpenti e di quante specie! Che luogo spaventoso! Che sventurato soggiorno! Se chi è abituato alle comodità (e sono questi che vi debbono per lo più andare), a pena sopporta una notte trascorsa in una cattiva locanda, cosa sarà in una locanda eterna, senza fine? Cosa proverà mai quella triste anima? Figlie: non desideriamo le consolazioni del mondo; stiamo bene qui dove siamo; dopo tutto, è una sola notte in una cattiva locanda. Lodiamo Dio. Sforziamoci di fare penitenza in questa vita. Quanto sarà dolce la morte di chi avrà fatto penitenza per tutti i suoi peccati e non sarà costretto ad andare in purgatorio! Sin da quaggiù potrà iniziare a godere della gloria! Non troverà in sé alcun timore, ma solo pace. 10. Se non arriveremo a questo, sorelle, supplichiamo
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a Dios, si vamos a recibir luego penas, sea adonde con esperanza de salir de ellas las llevemos de buena gana, y adonde no perdamos su amistad y gracia, y que nos la dé en esta vida para no andar en tentación sin que lo entendamos.
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Dio perché, se ci toccherà subire dei dolori, sia ove possiamo sopportarli volentieri nella speranza di lasciarli, ove non perdiamo la sua amicizia e grazia. Supplichiamo Dio di concederci la grazia di non cadere nella tentazione senza accorgercene.
Capítulo 41 Que habla del temor de Dios, y cómo nos hemos de guardar de pecados veniales.
1. ¡Cómo me he alargado! Pues no tanto como quisiera, porque es cosa sabrosa hablar en tal amor. ¿Qué será tenerle? El Señor me le dé, por quien Su Majestad es. Ahora vengamos al temor de Dios. Es cosa también muy conocida de quien le tiene y de los que le tratan. Aunque quiero entendáis que a los principios no está tan crecido, si no es algunas personas, a quien – como he dicho – el Señor hace grandes mercedes, que en breve tiempo las hace ricas de virtudes. Y así no se conoce en todos, a los principios, digo. Vase aumentando el valor creciendo más cada día; aunque desde luego se entiende, porque luego se apartan de pecados y de las ocasiones y de malas compañías y se ven otras señales. Mas cuando ya llega el alma a contemplación – que es de lo que más ahora aquí tratamos –, el temor de Dios también anda muy al descubierto, como el amor; no va disimulado, aun en lo exterior. Aunque mucho con aviso se miren estas personas, no las verán andar descuidadas, que por grande que le tengamos a mirarlas, las tiene el Señor de manera que, si gran interés se le ofreciese, no harán de advertencia un pecado venial. Los mortales temen como al fuego. Y éstas son las ilusiones que yo querría, hermanas, temiésemos mucho, y supliquemos siempre a Dios no sea tan recia la tentación, que le ofendamos, sino que nos la dé conforme a la fortaleza que nos ha de dar para vencerla. Esto es lo que hace al caso; este temor es el que yo deseo nunca se quite de nosotras, que es lo que nos ha de valer.
Capitolo quarantunesimo Parla del timore di Dio e di come dobbiamo fuggire i peccati veniali.
1. Come mi sono dilungata! Non tanto quanto avrei voluto, perché è dolce parlare di questo amore. Cosa sarà mai possederlo? Il Signore me lo conceda, per quel che Sua Maestà è. Passiamo ora a parlare del timore di Dio. Anche questo è assai conosciuto da chi lo ha e da chi ha a che fare con chi lo ha. Anche se vorrei farvi comprendere che agli inizi cresce nascosto, ad alcune anime il Signore concede grandi grazie da renderle in poco tempo ricche di virtù. Per questa ragione, e specialmente agli inizi, non lo si può riconoscere in tutti. Lentamente, giorno dopo giorno, va però crescendo; allora sì che lo si intravede, perché le anime si allontanano dai peccati e dalle occasioni di peccato, nonché dalle cattive compagnie e altri segni vanno manifestandosi. Ma quando l’anima giunge alla contemplazione – che è il nostro argomento principale – il timore di Dio si rende ancora più manifesto, come l’amore: non si nasconde, neppure esteriormente. Osservando attentamente queste persone, per tanto che le esaminiate, non le vedrete mai trascurate; il Signore, infatti, le sostiene di modo che, pur offrendo loro una lauta ricompensa, non commetterebbero mai consapevolmente un peccato veniale. I mortali, li temono come il fuoco. Sono queste le illusioni di cui vorrei, sorelle, avessimo gran timore. Supplichiamo Dio che le tentazioni non siano tanto forti da indurci a offenderlo, ma che le permetta sempre conformi alla fortezza che ci deve dare per vincerle. Questo è l’importante. Questo è il timore che vorrei non si allontanasse mai da noi, il timore che ci darà forza.
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2. ¡Oh, que es gran cosa no tener ofendido al Señor, para que sus siervos y esclavos infernales estén atados!; que, en fin, todos le han de servir, mal que les pese, sino que ellos es por fuerza y nosotros de toda voluntad. Así que, teniéndole contento, ellos estarán a raya, no harán cosa con que nos puedan dañar, aunque más nos traigan en tentación y nos armen lazos secretos. 3. Tened esta cuenta y aviso – que importa mucho – que no os descuidéis hasta que os veáis con tan gran determinación de no ofender al Señor, que perderíais mil vidas antes que hacer un pecado mortal, y de los veniales estéis con mucho cuidado de no hacerlos; esto de advertencia, que de otra suerte, ¿quién estará sin hacer muchos? Mas hay una advertencia muy pensada; otra tan de presto, que casi haciéndose el pecado venial y advirtiendo, es todo uno, que no nos pudimos entender. Mas pecado muy de advertencia, por chico que sea, Dios nos libre de él. ¡Cuánto más que no hay poco, siendo contra una tan gran Majestad y viendo que nos está mirando! Que esto me parece a mí es pecado sobrepensado, y como quien dice: «Señor, aunque os pese, haré esto; ya veo que lo veis, y sé que no lo queréis y lo entiendo; mas quiero más seguir mi antojo y apetito que no vuestra voluntad». Y que en cosa de esta suerte hay poco, a mí no me lo parece, por leve que sea la culpa, sino mucho y muy mucho. 4. Mirad, por amor de Dios, hermanas, si queréis ganar este temor de Dios, que va mucho entender cuán grave cosa es ofensa de Dios y tratarlo en vuestros pensamientos muy ordinario, que nos va la vida y mucho más tener arraigada esta virtud en nuestras almas. Y hasta que entendáis muy de veras que le tenéis, es menester andar siempre con mu-
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2. Oh, che gran cosa non aver offeso il Signore, perché i suoi servi e schiavi infernali restino incatenati; così li chiamo perché, in fine, tutti, in qualunque modo, devono servirlo: quelli lo servono per forza, noi perché lo vogliamo liberamente. Sicché, contentando Dio, saranno sempre lontano e non potranno danneggiarci, pur traendoci in tentazione e tendendoci lacci segreti. 3. Mi raccomando; abbiate a cuore di mai trascurarvi finché non scorgiate in voi la grande determinazione di non offendere il Signore, disposte a perdere mille vite piuttosto che compiere un peccato mortale, e così prudenti da non commettere peccato veniale. Riguardo a questi ultimi, intendo quelli commessi avvertitamene; per gli altri, chi può non commetterne molti? Ma c’è una consapevolezza riflessiva e un’altra tanto presta che, commettere il peccato veniale ed esserne consapevoli diviene un tutt’uno; non possiamo capirvi alcunché. Ma Dio ci liberi da qualsiasi peccato commesso con piena consapevolezza. Come si fa a considerare piccola una cosa commessa contro una tanto grande Maestà, che sempre ci guarda? A mio parere, questo è un peccato più che meditato. Come chi dice: “Signore, anche se vi dispiace, farò questo. So che lo vedete, so che non lo volete, e capisco tutto questo; ma preferisco seguire il mio capriccio e istinto che la vostra volontà”. Non mi pare proprio che in cose di questo tipo il peccato sia piccolo, per lieve che sia la colpa; sarà anzi assai grande. 4. Per amore di Dio, sorelle: se davvero volete conquistare il timore di Dio, è necessario comprendere quanto grave sia un’offesa a Dio, e pensarvi spesso; dal radicare questa virtù nelle nostre anime, dipende la nostra vita e molto più. Prima di esser certe di possederla, è necessario procedere sempre assai attentamente e allontanarci da tut-
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cho mucho cuidado, y apartarnos de todas las ocasiones y compañías que no nos ayuden a llegarnos más a Dios. Tener gran cuenta con todo lo que hacemos, para doblar en ello nuestra voluntad, y cuenta con que lo que hablare vaya con edificación; huir de donde hubiere pláticas que no sean de Dios. Ha menester mucho que en sí quede muy impreso este temor; aunque si de veras hay amor, presto se cobra. Mas en teniendo el alma visto con gran determinación en sí, que – como he dicho – por cosa criada no hará una ofensa de Dios, aunque después se caiga alguna vez, porque somos flacos y no hay que fiar de nosotros; (cuando más determinados, menos confiados de nuestra parte, que de donde ha de venir la confianza ha de ser de Dios); cuando esto que he dicho entendamos de nosotros, no es menester andar tan encogidos ni apretados, que el Señor nos favorecerá, y ya la costumbre nos será ayuda para no ofenderle; sino andar con una santa libertad, tratando con quien fuere justo y aunque sean distraídas. Porque las que antes que tuvieseis este verdadero temor de Dios os fueran tóxico y ayuda para matar el alma, muchas veces después os la harán para amar más a Dios y alabarle porque os libró de aquello que veis ser notorio peligro. Y si antes fuerais parte para ayudar a sus flaquezas, ahora lo seréis para que se vayan a la mano en ellas por estar delante de vos, que sin quereros hacer honra acaece esto. 5. Yo alabo al Señor muchas veces, y pensando de dónde vendrá por qué, sin decir palabra, muchas veces un siervo de Dios ataja palabras que se dicen contra El, debe ser que así como acá, si tenemos un amigo, siempre se tiene respeto, – si es en su ausencia –, a no hacerle agravio delante del que saben que lo es, y como aquél está en gracia, la misma gracia debe hacer que, por bajo que éste sea, se le tenga respeto y no le den pena en cosa que tanto entienden ha de sentir, como ofender a Dios. El caso es que yo no sé la causa, mas sé que es muy ordinario esto.
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te le occasioni e le compagnie che non ci aiutano ad unirci più intensamente a Dio. Cercate di piegare in tutto la vostra volontà, e che sia edificante ogni parola che esce dalla vostra bocca: fuggite le conversazioni che non sono di Dio. È grande lo sforzo necessario perché il timore di Dio rimanga scolpito nella nostra anima. Ma se davvero c’è amore, presto lo si ottiene. E ancora di più l’otterremo se avremo in noi la ferma decisione di non offendere mai in alcunché il Signore, anche se poi ci sarà qualche caduta, perché siamo deboli, e non dobbiamo fidarci di noi stessi. Quanto più siamo determinati, tanto meno dobbiamo fidarci di noi stessi; la fiducia deve nascere soltanto da Dio. Quando avremo davvero compreso questo, non sarà più necessario andare guardinghi o circospetti; il Signore ci aiuterà e la consuetudine verrà in nostro aiuto per non offenderlo. Cammineremo nella giusta libertà, avendo a che fare con chi dobbiate, anche se persone dissipate. Se prima di aver raggiunto il vero timore di Dio aveste a che fare con costoro, sarebbero per voi come il veleno e un aiuto per ammazzare l’anima. Dopo, invece, vi aiuteranno ad amare di più Dio e a lodarlo per avervi liberate da un pericolo comune. Se prima forse eravate di sostegno alle loro debolezze, ora le indurrete a lasciarle per il solo fatto d’essere in vostra compagnia, e senza complimenti. 5. Molte volte ne lodo il Signore. Pensando da dove provenga il fatto che, pur tacendo, di frequente un servo di Dio evita che si dicano parole contro di Lui, ritengo che debba succedere quel che succede qui in terra. Se un amico è assente, altri staranno attenti a non offenderlo, proprio perché sanno che è amico. Così accade per chi è in grazia. La medesima grazia farà sì che, per misero che sia il servo di Dio, gli si porti rispetto, e non lo si faccia soffrire su cose che gli stanno tanto a cuore, come l’offesa a Dio. Non so perché questo accada, ma so che è normale.
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Así que no os apretéis, porque si el alma se comienza a encoger, es muy mala cosa para todo lo bueno, y a las veces dan en ser escrupulosas, y veisla aquí inhabilitada para sí y para los otros. Y ya que no dé en esto, será buena para sí, mas no llegará muchas almas a Dios, como ven tanto encogimiento y apretura. Es tal nuestro natural, que las atemoriza y ahoga y huyen de llevar el camino que vos lleváis, aunque conocen claro ser de más virtud. 6. Y viene otro daño de aquí, que es juzgar a otros: como no van por vuestro camino, sino con más santidad por aprovechar el prójimo tratan con libertad y sin esos encogimientos, luego os parecerán imperfectos. Si tienen alegría santa, parecerá disolución, en especial en las que no tenemos letras ni sabemos en lo que se puede tratar sin pecado. Es muy peligrosa cosa y un andar en tentación continuo y muy de mala digestión, porque es en perjuicio del prójimo. Y pensar que si no van todos por el modo que vos, encogidamente, no van tan bien, es malísimo. Y hay otro daño: que en algunas cosas que habéis de hablar y es razón habléis, por miedo de no exceder en algo no osaréis sino por ventura decir bien de lo que sería muy bien abominaseis. 7. Así que, hermanas, todo lo que pudiereis sin ofensa de Dios procurad ser afables y entender de manera con todas las personas que os trataren, que amen vuestra conversación y deseen vuestra manera de vivir y tratar y no se atemoricen y amedrenten de la virtud. A religiosas importa mucho esto: mientras más santas, más conversables con sus hermanas, y que aunque sintáis mucha pena si no van sus pláticas todas como vos las querríais hablar, nunca os extrañéis de ellas, si queréis aprovechar y ser amada. Que es lo que mucho hemos
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Non angustiatevi; se l’anima comincia ad avvilirsi, è un danno per tutto il bene che potrebbe compiere, può cadere negli scrupoli e divenire inutile per sé e per gli altri. Se non giungerà a tanto, sarà utile a sé, ma non condurrà molte anime a Dio, perché la vedranno tutta angustiata e avvilita. La nostra natura è tale che le spaventa, le rattrista e fuggono dal vostro cammino, pur riconoscendone chiaramente la santità. 6. Un altro danno che può venirne consiste nel giudicare gli altri. Dal momento che non seguono il vostro medesimo cammino spirituale, ma agiscono con maggior libertà e senza simili accorgimenti, allora vi sembreranno poco santi. Se li vedete ricolmi di santa gioia, vi parrà dissoluzione, e questo accadrà specialmente a chi, tra noi, non ha studiato e non sa con cosa si possa avere a che fare senza peccato. Questo è assai pericoloso; vuol dire immergersi di continuo nella disgustosa tentazione del pregiudizio al prossimo. Pensare che chi non si comporta come voi, tutte avvilite, non è sulla giusta via, è cosa pessima. Ivi sorge un ulteriore danno: cioè che in alcune cose di cui dovete parlare e a ragione, per timore di non eccedere, non osate dire che bene di quanto andrebbe abominato. 7. Cercate, sorelle, per quanto lo possiate senza offendere Dio, di essere affabili e comprensive con ogni persona con cui abbiate a che fare: amino la vostra conversazione, desiderino il vostro modo di vivere, di parlare, e non si fermino spaventati dinanzi alla virtù. Per una religiosa, questo è molto importante: più santa è, più affabile deve essere con le sue sorelle, e anche qualora voi provaste pena perché la conversazione con loro non segue i vostri gusti, non rifiutatele, se volete beneficarle ed essere da loro amate. Questo dobbiamo sforzarci di ottenere: essere affabi-
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de procurar: ser afables y agradar y contentar a las personas que tratamos, en especial a nuestras hermanas. 8. Así que, hijas mías, procurad entender de Dios en verdad que no mira a tantas menudencias como vosotras pensáis, y no dejéis que se os encoja el ánima y el ánimo, que se podrán perder muchos bienes. La intención recta, la voluntad determinada, como tengo dicho, de no ofender a Dios. No dejéis arrinconar vuestra alma, que en lugar de procurar santidad sacará muchas imperfecciones que el demonio le pondrá por otras vías y, como he dicho, no aprovechará a sí y a las otras tanto como pudiera. 9. Veis aquí cómo con estas dos cosas – amor y temor de Diospodemos ir por este camino sosegados y quietos, aunque, como el temor ha de ir siempre delante, no descuidados; que esta seguridad no la hemos de tener mientras vivimos, porque sería gran peligro. Y así lo entendió nuestro Enseñador cuando en el fin de esta oración dice a su Padre estas palabras, como quien entendió bien eran menester.
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li e, per quanto possibile, accontentare le persone che ci stanno vicine, in particolare le nostre sorelle. 8. Badate, figlie mie, di comprendere come Dio non miri a tante piccolezze, come potreste pensare; e non permettete che l’anima e il coraggio si rattrappiscano: potreste perdere molti beni. Mantenete, invece, retta l’intenzione e la volontà determinata a non offendere Dio. Non permettete che la vostra anima indietreggi; al posto della santità, guadagnerà molte imperfezioni che il demonio le andrà presentando in altri modi, e diverrete inutili, come vi ho detto, a voi stesse e agli altri. 9. Vedete come con l’amore e con il timore di Dio possiamo percorrere il cammino tranquille e quiete, ma mai trascurate, perché un certo timore deve sempre starci dinanzi. Mentre siamo su questa terra, non dobbiamo mai vivere nella certezza: sarebbe assai pericoloso. Ben lo comprese il nostro Insegnante, quando, alla fine del Padrenostro, rivolge a suo Padre quelle parole, perché le riteneva necessarie.
Capítulo 42 En que trata de estas postreras palabras del Paternóster: «Sed libera nos a malo. Amen». Mas líbranos del mal. Amén.
1. Paréceme tiene razón el buen Jesús de pedir esto para Sí, porque ya vemos cuán cansado estaba de esta vida cuando dijo en la cena a sus Apóstoles: «Con deseo he deseado cenar con vosotros», que era la postrera cena de su vida. Adonde se ve cuán cansado debía ya estar de vivir. Y ahora no se cansarán los que han cien años, sino siempre con deseo de vivir más. A la verdad, no la pasamos tan mal ni con tantos trabajos como Su Majestad la pasó, ni tan pobremente. ¿Qué fue toda su vida sino una continua muerte, siempre trayendo la que le habían de dar tan cruel delante de los ojos? Y esto era lo menos; mas ¡tantas ofensas como se hacían a su Padre y tanta multitud de almas como se perdían! Pues si acá una que tenga caridad le es esto gran tormento, ¿qué sería en la caridad sin tasa ni medida de este Señor? Y ¡qué gran razón tenía de suplicar al Padre que le librase ya de tantos males y trabajos y le pusiese en descanso para siempre en su reino, pues era verdadero heredero de él! 2. «Amén». Que el amén entiendo yo que pues con él se acaban todas las cosas, que así pide el Señor seamos librados de todo mal para siempre. Y así lo suplico yo al Señor me libre de todo mal para siempre, pues no me desquito de lo que debo, sino que puede ser por ventura cada día me adeudo más. Y lo que no se puede sufrir, Señor, es no poder saber cierto que os amo, ni si son aceptos mis deseos delante de Vos. ¡Oh Señor y Dios mío, libradme ya de todo mal, y sed
Capitolo quarantaduesimo In questo capitolo, spiega le ultime parole del Padrenostro: “Sed libera nos a malo. Amen”. Ma liberaci dal male. Amen.
1. Mi pare che il buon Gesù faccia bene a domandare questo per Sé; possiamo comprendere quanto fosse stanco di questa vita, nel momento della cena in cui disse ai suoi Apostoli: “Ho desiderato ardentemente mangiare con voi questa cena”, che sarebbe stata l’ultima cena della sua vita. Da questo capiamo quanto fosse stanco di vivere. E quaggiù non se ne stanca neppure chi ha cent’anni, ma si vuol sempre vivere di più. A dire il vero, non ce la passiamo tanto male, né con tante fatiche come accadde a Sua Maestà, né tanto poveramente come lui. Cosa fu la sua vita, se non un continuo morire, con sempre dinanzi agli occhi quel che avrebbe dovuto tanto crudelmente patire? E questo era il meno! Che dire delle tante offese a suo Padre e della gran quantità di anime che andavano perdute! Se questo pensiero tormenta grandemente chi su questa terra abbia un po’ di carità, cosa sarà stato nella smisurata carità di nostro Signore? Quanta ragione di supplicare il Padre perché lo liberasse da siffatti mali e fatiche, e lo accogliesse nel riposo eterno del suo Regno, di cui era il vero erede! 2. “Amen”. Poiché, a mio parere, con la parola amen tutte le cose hanno termine, il Signore chiede che siamo liberati da ogni male per sempre. Per questo supplico il Signore perché mi liberi da ogni male per sempre; non gli sto infatti restituendo i debiti che ho contratto; anzi, ogni giorno forse li accresco. Ma quel che non sopporto, Signore, è non aver la certezza di amarvi, né se i miei desideri sono a Voi graditi. Oh, mio Signore e mio Dio! Liberatemi
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servido de llevarme adonde están todos los bienes! ¿Qué esperan ya aquí a los que Vos habéis dado algún conocimiento de lo que es el mundo y los que tienen viva fe de lo que el Padre eterno les tiene guardado? 3. El pedir esto con deseo grande y toda determinación es un gran efecto para los contemplativos de que las mercedes que en la oración reciben son de Dios. Así que los que lo fueren, ténganlo en mucho. El pedirlo yo no es por esta vía; digo que no se tome por esta vía, sino que, como he tan mal vivido, temo ya de más vivir, y cánsanme tantos trabajos. Los que participan de los regalos de Dios, no es mucho deseen estar adonde no los gocen a sorbos y que no quieran estar en vida que tantos embarazos hay para gozar de tanto bien y que deseen estar adonde no se les ponga el sol de justicia. Haráseles todo oscuro cuanto después acá ven, y de cómo viven me espanto. No debe ser con contento quien ha comenzado a gozar y le han dado ya acá su reino y no ha de vivir por su voluntad, sino por la del rey. 4. ¡Oh, cuán otra vida debe ser ésta para no desear la muerte! ¡Cuán diferentemente se inclina nuestra voluntad a lo que es la voluntad de Dios! Ella quiere queramos la verdad, nosotros queremos la mentira; quiere que queramos lo eterno, acá nos inclinamos a lo que se acaba; quiere queramos cosas grandes y subidas, acá queremos bajas y de tierra; querría quisiésemos sólo lo seguro, acá amamos lo dudoso: que es burla, hijas mías, sino suplicar a Dios nos libre de estos peligros para siempre y nos saque ya de todo mal. Y aunque no sea nuestro deseo con perfección, esforcémonos a pedir la petición. ¿Qué nos cuesta pedir mucho, pues pe-
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da ogni male e rallegratevi di condurmi dove sono tutti i beni! Cosa può mai attendersi da quaggiù chi ha da Voi ricevuto la conoscenza di cosa sia il mondo, e ha viva fede di quanto il Padre eterno tiene in serbo per lui? 3. Porre questa domanda con grande trasporto e forte determinazione, è il segno certo per i contemplativi che le grazie ricevute nell’orazione provengono da Dio; sia dunque per loro un punto dalla grande rilevanza. Se anche io lo chiedo, non è certo per la medesima ragione. Avendo vissuto assai male, temo di dover vivere di più, e mi stancano le molte fatiche. Chi partecipa delle dolcezze divine, non stupisce che desideri trovarsi dove non se ne gode più soltanto a sorsi. Non vuole più stare in questa terra, ove molti ostacoli impediscono di godere un bene tanto grande. Costui desidera andare dove il sole di giustizia non avrà tramonto. Dopo quelle grazie, par loro che tutto si rabbui, e mi stupisco di come possano sopravvivere. Non è certo felice di sopravvivere chi ha cominciato a goderne, e ha già ricevuto il pegno del suo regno. Costui non vive per sua volontà, ma per volere del Re. 4. Oh: come dovrebbe essere diversa questa vita per non desiderare la morte! Quanto differentemente si inclina la nostra volontà a quel che è volontà di Dio! Quella di Dio vorrebbe che armassimo la verità, mentre noi amiamo la menzogna; vuole farci desiderare l’eterno, mentre noi ci incliniamo a quanto perisce; vuole che amiamo cose grandi ed elevate, mentre noi ci abbassiamo alle terrene; vorrebbe farci desiderare soltanto le certezze, ma noi ci affezioniamo ai dubbi. Figlie mie: è tutto una gran burla, tranne supplicare Dio di liberarci da questi pericoli per sempre e di preservarci da ogni male. Anche se il nostro desiderio non è perfetto, poniamo con decisione la richiesta. Perché ci costa chiedere molto, se
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dimos a poderoso? Mas, por que más acertemos, dejemos a su voluntad el dar, pues ya le tenemos dada la nuestra. Y sea para siempre santificado su nombre en los cielos y en la tierra, y en mí sea siempre hecha su voluntad. Amén *** 5. Ahora mirad, hermanas, cómo el Señor me ha quitado de trabajo enseñando a vosotras y a mí el camino que comencé a deciros, dándome a entender lo mucho que pedimos cuando decimos esta oración evangelical. Sea bendito por siempre, que es cierto que jamás vino a mi pensamiento que había tan grandes secretos en ella, que ya habéis visto encierra en sí todo el camino espiritual, desde el principio hasta engolfar Dios el alma y darla abundosamente a beber de la fuente de agua viva que dije estaba al fin del camino. Parece nos ha querido el Señor dar a entender, hermanas, la gran consolación que está aquí encerrada, y es gran provecho para las personas que no saben leer. Si lo entendiesen, por esta oración podían sacar mucha doctrina y consolarse en ella. 6. Pues deprendamos, hermanas, de la humildad con que nos enseña este nuestro buen Maestro, y suplicadle me perdone, que me he atrevido a hablar en cosas tan altas. Bien sabe Su Majestad que mi entendimiento no es capaz para ello, si El no me enseñara lo que he dicho. Agradecédselo vosotras, hermanas, que debe haberlo hecho por la humildad con que me lo pedisteis y quisisteis ser enseñadas de cosa tan miserable. 7. Si el Padre Presentado fray Domingo Báñez, que es mi confesor, a quien le daré antes que le veáis, viere es para vuestro aprovechamiento y os le diere, consolarme he que os consoléis. Si no estuviere para que nadie lo vea, tomaréis mi
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lo chiediamo a chi è potente? Per essere più sicuri, lasciamo la decisione del dono alla sua volontà, essendo la nostra già di sua appartenenza. Sia per sempre santificato il suo nome, nei cieli e in terra, e in me si compia sempre la sua volontà. Amen. *** 5. Guardate, ora, sorelle, come il Signore abbia mitigato la mia fatica insegnando a voi e a me il cammino di cui avevo cominciato a parlarvi, facendomi comprendere quanto domandiamo nella preghiera del Padrenostro. Sia per sempre benedetto. Non avevo mai pensato che nel Padrenostro potessero celarsi segreti tanto grandi; questa preghiera racchiude in sé tutto il cammino spirituale, dal principio, all’addentrarsi dell’anima in Dio, sino a darle abbondantemente da bere presso la fonte d’acqua viva posta alla fine del cammino. Sembra che il Signore, sorelle, abbia voluto mostrarci la gran consolazione che vi si nasconde, e quanto sia profittevole per le persone che non sanno leggere. Se lo comprendessero, con il Padrenostro potrebbero imparare molta dottrina e trovarvi consolazione. 6. Impariamo, sorelle, dall’umiltà con cui il nostro buon Maestro ci insegna, e chiedetegli di perdonarmi di aver osato parlare di cose sì elevate. Sua Maestà sa bene che il mio intelletto non è adatto a questo, se non fosse Lui medesimo a insegnarmi quel che scrivo. Ringraziatelo Voi, sorelle; deve averci concesso tale grazia per l’umiltà con cui me lo avete chiesto e avete desiderato ricevere insegnamenti da una cosa tanto miserabile quale io sono. 7. Se il mio confessore, il Padre Presentato fra’ Domenico Bañez, cui consegnerò lo scritto prima che voi lo leggiate, lo ritenesse di vostro profitto e ve lo desse, mi consolerò della vostra consolazione. Se non meritasse di
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voluntad, que con la obra he obedecido a lo que me mandasteis; que yo me doy por bien pagada del trabajo que he tenido en escribir, que no por cierto en pensar lo que he dicho. Bendito sea y alabado el Señor, de donde nos viene todo el bien que hablamos y pensamos y hacemos. Amén.
Fin del Camino de Perfección
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esser visto da alcuno, prenderete per buona la mia volontà; con lo scritto non ho fatto che obbedire a quanto mi avete chiesto. Mi ritengo ben pagata per la fatica fatta nello scrivere, non certo a pensarne il contenuto. Sia benedetto e lodato il Signore, da cui proviene ogni nostro bene in parole, pensieri e azioni. Amen.
Termine del Cammino di Perfezione
CASTILLO INTERIOR
Il Castello interiore
Este tratado, llamado Castillo interior escribió Teresa de Jesús, monja de nuestra Señora del Carmen, a sus hermanas e hijas las monjas
Carmelitas Descalzas.
Questo trattato, intitolato Il Castello interiore, è stato scritto da Teresa di Gesù, monaca di nostra Signora del Carmelo, per le monache Carmelitane Scalze, sue consorelle e figlie.
Prólogo
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1. Pocas cosas que me ha mandado la obediencia, se me han hecho tan dificultosas como escribir ahora cosas de oración; lo uno, porque no me parece me da el Señor espíritu para hacerlo ni deseo; lo otro, por tener la cabeza tres meses ha con un ruido y flaqueza tan grande, que aun los negocios forzosos escribo con pena. Mas, entendiendo que la fuerza de la obediencia suele allanar cosas que parecen imposibles, la voluntad se determina a hacerlo muy de buena gana, aunque el natural parece que se aflige mucho; porque no me ha dado el Señor tanta virtud que el pelear con la enfermedad continua y con ocupaciones de muchas maneras se pueda hacer sin gran contradicción suya. Hágalo el que ha hecho otras cosas más dificultosas por hacerme merced, en cuya misericordia confío. 2. Bien creo he de saber decir poco más que lo que he dicho en otras cosas que me han mandado escribir, antes temo que han de ser casi todas las mismas; porque así como los pájaros que enseñan a hablar no saben más de lo que les muestran u oyen, y esto repiten muchas veces, soy yo al pie de la letra. Si el Señor quisiere diga algo nuevo, Su Majestad lo dará o será servido traerme a la memoria lo que otras veces he dicho, que aun con esto me contentaría, por tenerla tan mala que me holgaría de atinar a algunas cosas que decían estaban bien dichas, por si se hubieren perdido. Si tampoco me diere el Señor esto, con cansarme y acrecentar el mal de
Prologo
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1. Poche cose domandatemi nell’obbedienza mi si sono fatte tanto difficili quanto scrivere, ora, di orazione1. Primo, perché il Signore non mi dà lo spirito né il desiderio di farlo. Secondo, perché da tre mesi avverto nella testa come un ronzio e una debolezza tanto grandi da scrivere a fatica ciò che sono tenuta a scrivere. Sapendo però che la forza dell’obbedienza facilita l’impossibile, la volontà si determina molto volentieri a compiere il mandato, anche se la natura pare affliggersene molto. Il Signore mi ha dato la forza sufficiente per lottare contro i continui malesseri 2: il resto mi costa grande fatica. Porti a termine il mandato lui, che ha compiuto cose più difficili concedendo a me le sue grazie; confido nella sua misericordia. 2. Sono certa di poter dire poco più di quanto detto in altre circostanze: temo, anzi, si tratterà proprio delle stesse cose. All’inizio di queste pagine mi ritrovo come i passeri quando insegnano a cinguettare ai loro più piccoli; senza sapere più di quel che di per sé sono già capaci di fare o ascoltare, lo ripetono di continuo. Se il Signore volesse farmi dire qualcosa di nuovo, lo si capirà. Altrimenti mi tornerà utile ricordare quanto altrove ho detto. Già di questo sarei contenta, mal ridotta come sono: mi spiacerebbe dimenticare alcune cose, all’apparenza ben dette, come fossero perdute. Ma se il Signore non volesse concedermi neppure questo, guadagnerei ugualmente affaticandomi e facendomi
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cabeza por obediencia, quedaré con ganancia, aunque de lo que dijere no se saque ningún provecho. 3. Y así, comienzo a cumplirla hoy, día de la Santísima Trinidad, año de 1577 en este monasterio de San José del Carmen en Toledo adonde al presente estoy, sujetándome en todo lo que dijere al parecer de quien me lo manda escribir, que son personas de grandes letras. Si alguna cosa dijere que no vaya conforme a lo que tiene la santa Iglesia Católica Romana, será por ignorancia y no por malicia. Esto se puede tener por cierto, y que siempre estoy y estaré sujeta por la bondad de Dios, y lo he estado a ella. Sea por siempre bendito, amén, y glorificado. 4. Díjome quien me mandó escribir que como estas monjas de estos monasterios de nuestra Señora del Carmen tienen necesidad de quien algunas dudas de oración las declare, y que le parecía que mejor se entienden el lenguaje unas mujeres de otras, y con el amor que me tienen les haría más al caso lo que yo les dijese, tiene entendido por esta causa será de alguna importancia, si se acierta a decir alguna cosa; y por esto iré hablando con ellas en lo que escribiré, y porque parece desatino pensar que puede hacer al caso a otras personas. Harta merced me hará nuestro Señor, si alguna de ellas se aprovechare para alabarle algún poquito más: bien sabe Su Majestad que yo no pretendo otra cosa; y está muy claro que, cuando algo se atinare a decir, entenderán no es mío, pues no hay causa para ello, si no fuere tener tan poco entendimiento como yo habilidad para cosas semejantes, si el Señor por su misericordia no la da.
prologo
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crescere il mal di testa per obbedienza, pur non traendo vantaggio alcuno dalle mie parole. 3. Eccomi iniziare a compiere tale obbedienza, oggi, giorno della Santissima Trinità dell’anno 1577, presso il monastero di S. Giuseppe del Carmelo in Toledo, dove mi trovo, sottomessa per quel che dirò al parere di chi mi chiede scriverlo, persone di grande dottrina. Se quanto andrò esponendo non risultasse conforme al pensiero della Santa Chiesa cattolica romana, sarà per ignoranza e non per malizia. Di questo potete essere certi, così come si può essere certi che sono stata, sono e sarò soggetta alla bontà di Dio. Sia per sempre benedetto e glorificato, amen. 4. Chi mi domandò di scrivere, sottolineò l’importanza degli argomenti che andremo via via svolgendo. Le monache dei monasteri di nostra Signora del Carmelo hanno infatti bisogno ch’io chiarisca loro questioni riguardanti l’orazione; da una donna pare siano meglio comprese le parole di un’altra donna. Sembra, poi, ch’esse nutrano nei miei confronti un grande affetto per cui presteranno particolare attenzione a quanto dirò. Per questo dialogherò con loro di quel che scriverò e potrà tornare utile anche ad altri. Grande grazia mi concederebbe nostro Signore se qualcuna di loro profittasse dello scritto per lodarlo un po’ di più. Sua Maestà sa come non desideri altro. Qualora dicessi qualcosa d’importante non sarà farina del mio sacco, ma nascerà dalla misericordia del Signore. Come non so comprendere, così non so spiegare.
Moradas primeras
Prima stanza Comprende due capitoli
Capítulo 1 En que trata de la hermosura y dignidad de nuestras almas. – Pone una comparación para entenderse, y dice la ganancia que es entenderla y saber las mercedes que recibimos de Dios. Cómo la puerta de este castillo es la oración. 1. Estando hoy suplicando a nuestro Señor hablase por mí, porque yo no atinaba a cosa que decir ni cómo comenzar a cumplir esta obediencia, se me ofreció lo que ahora diré, para comenzar con algún fundamento: que es considerar nuestra alma como un castillo todo de un diamante o muy claro cristal, adonde hay muchos aposentos, así como en el cielo hay muchas moradas. Que si bien lo consideramos, hermanas, no es otra cosa el alma del justo sino un paraíso adonde dice El tiene sus deleites. Pues ¿qué tal os parece que será el aposento adonde un Rey tan poderoso, tan sabio, tan limpio, tan lleno de todos los bienes se deleita? No hallo yo cosa con que comparar la gran hermosura de un alma y la gran capacidad; y verdaderamente apenas deben llegar nuestros entendimientos, por agudos que fuesen, a comprenderla, así como no pueden llegar a considerar a Dios, pues El mismo dice que nos crió a su imagen y semejanza. Pues si esto es, como lo es, no hay para qué nos cansar en querer comprender la hermosura de este castillo; porque puesto que hay la diferencia de él a Dios que del Criador a la criatura, pues es criatura, basta decir Su Majestad que es hecha a su imagen para que apenas podamos entender la gran dignidad y hermosura del ánima. 2. No es pequeña lástima y confusión que, por nuestra culpa, no entendamos a nosotros mismos ni sepamos quién somos. ¿No sería gran ignorancia, hijas mías, que preguntasen a uno quién es, y no se conociese ni supiese quién fue su padre ni su madre ni de qué tierra? Pues si esto sería gran
Capitolo primo Parla della bellezza e della dignità delle nostre anime. Propone un’analogia per spiegarsi e dice quanto sia importante comprendere e conoscere le grazie che riceviamo da Dio. La porta del Castello è l’orazione. 1. Mentre supplicavo nostro Signore perché fosse lui a parlare attraverso le mie parole, non sapendo cosa dire né come iniziare questo mandato, mi venne in mente di proporvi un’analogia a fondamenta del discorso3. Consideriamo la nostra anima un Castello tutto fatto d’un diamante o di un limpido cristallo dove ci siano molte dimore, così come in cielo ci sono molti posti. Se ci pensiamo, sorelle, l’anima del giusto è un Paradiso dove il Signore trova la sua gioia. Come sarà la dimora dove un Re così potente, saggio e puro, colmo di ogni bene, trova la sua gioia? Quella che propongo è un’analogia sulla bellezza dell’anima e delle sue potenze. Il nostro intelletto, per acuto che sia, sfiora appena tali altezze. Da solo non giunge alla conoscenza di Dio. Lui ha rivelato di averci creato a sua immagine e somiglianza. Non ci stancheremo di conoscere la bellezza del Castello. Se tra il Castello e Dio c’è la medesima differenza esistente tra creatura e Creatore, ci basti sapere che l’anima è fatta a immagine di Sua Maestà per capirne appena dignità e bellezza. 2. È causa di errori e non è una piccola mancanza se, per colpa nostra, non conosciamo noi stessi, non sappiamo chi siamo. Non è grave, figlie mie, se volendo conoscere un tale non sapessimo chi furono suo padre, sua madre, né da qual terra provenga? Se già questo ci appare una grande
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bestialidad, sin comparación es mayor la que hay en nosotras cuando no procuramos saber qué cosa somos, sino que nos detenemos en estos cuerpos, y así a bulto, porque lo hemos oído y porque nos lo dice la fe, sabemos que tenemos almas. Mas qué bienes puede haber en esta alma o quién está dentro en esta alma o el gran valor de ella, pocas veces lo consideramos; y así se tiene en tan poco procurar con todo cuidado conservar su hermosura: todo se nos va en la grosería del engaste o cerca de este castillo, que son estos cuerpos. 3. Pues consideremos que este castillo tiene – como he dicho – muchas moradas, unas en lo alto, otras embajo, otras a los lados; y en el centro y mitad de todas éstas tiene la más principal, que es adonde pasan las cosas de mucho secreto entre Dios y el alma. Es menester que vayáis advertidas a esta comparación. Quizá será Dios servido pueda por ella daros algo a entender de las mercedes que es Dios servido hacer a las almas y las diferencias que hay en ellas, hasta donde yo hubiere entendido que es posible; que todas será imposible entenderlas nadie, según son muchas, cuánto más quien es tan ruin como yo; porque os será gran consuelo, cuando el Señor os las hiciere, saber que es posible; y a quien no, para alabar su gran bondad; que así como no nos hace daño considerar las cosas que hay en el cielo y lo que gozan los bienaventurados, antes nos alegramos y procuramos alcanzar lo que ellos gozan, tampoco nos hará ver que es posible en este destierro comunicarse un tan gran Dios con unos gusanos tan llenos de mal olor; y amar una bondad tan buena y una misericordia tan sin tasa. Tengo por cierto que a quien hiciere daño entender que es posible hacer Dios esta merced en este destierro, que estará muy falta de humildad y del amor del prójimo; porque si esto no es, ¿cómo nos podemos dejar de holgar de que haga Dios estas mercedes a un hermano nuestro, pues no impide para hacérnoslas a nosotras, y de que Su Majestad dé a entender sus grandezas, sea en quien
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stupidaggine, ne troviamo una peggiore in noi non sforzandoci di sapere chi siamo, fermandoci alla conoscenza dei nostri corpi, ammettendo l’esistenza dell’anima quasi per inciso, come per sentito dire, o come realtà dettata esclusivamente dalla fede. Di fatto teniamo in scarsa considerazione i beni dell’anima, chi la abita, e il suo grande valore. Così facendo, non ci sentiamo spronati a conservarne integra la bellezza a qualunque costo. Così facendo, andiamo consumandoci interamente nelle miserie dell’ingresso del Castello, ovvero nelle sue vicinanze: i nostri corpi. 3. Questo Castello ha, come detto, molte dimore: alcune in alto, altre in basso, altre ai lati. In mezzo, al suo centro, c’è la stanza principale, lì dove accadono le cose più segrete tra Dio e l’anima4. È necessario essere ben avvezzi a tale analogia. Per essa Dio vi faccia comprendere le grazie da lui concesse alle anime e le diversità di queste grazie, fin dove ho inteso sia possibile comprenderle. Sono molte; e se a nessuno sarà concesso conoscerle tutte, tanto meno lo sarà a un essere spregevole come me. Se il Signore vi concedesse questa grazia, vi consolerà sapere a quali vette siamo chiamate. Chi non riceverà questo dono lodi ugualmente la bontà del Signore. Come non ci danneggia pensare al cielo di cui godono i beati, ma ce ne rallegriamo e cerchiamo di raggiungere la stessa gioia, così ci rallegra che Dio, in questo esilio, si riveli a esseri così ripugnanti. Amiamo una bontà così grande e una misericordia così gratuita5. Non è umile e non ama gli altri chi soffre vedendo Dio spargere la sua grazia in questo esilio. Perché ci rattristiamo se Dio concede i suoi doni a un nostro fratello, senza con questo impedire a noi di riceverne, o se Sua Maestà rivela la sua grandezza a chi lui vuole?
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fuere? Que algunas veces será sólo por mostrarlas, como dijo del ciego que dio vista, cuando le preguntaron los apóstoles si era por sus pecados o de sus padres. Y así acaece no las hacer por ser más santos a quien las hace que a los que no, sino porque se conozca su grandeza, como vemos en san Pablo y la Magdalena, y para que nosotros le alabemos en sus criaturas. 4. Podráse decir que parecen cosas imposibles y que es bien no escandalizar los flacos. – Menos se pierde en que ellos no lo crean, que no en que se dejen de aprovechar a los que Dios las hace; y se regalarán y despertarán a más amar a quien hace tantas misericordias, siendo tan grande su poder y majestad; cuánto más que sé que hablo con quien no habrá este peligro, porque saben y creen que hace Dios aun muy mayores muestras de amor. Yo sé que quien esto no creyere no lo verá por experiencia, porque es muy amigo de que no pongan tasa a sus obras, y así, hermanas, jamás os acaezca a las que el Señor no llevare por este camino. 5. Pues tornando a nuestro hermoso y deleitoso castillo, hemos de ver cómo podremos entrar en él. Parece que digo algún disparate; porque si este castillo es el ánima claro está que no hay para qué entrar, pues se es él mismo; como parecería desatino decir a uno que entrase en una pieza estando ya dentro. – Mas habéis de entender que va mucho de estar a estar; que hay muchas almas que se están en la ronda del castillo que es adonde están los que le guardan, y que no se les da nada de entrar dentro ni saben qué hay en aquel tan precioso lugar ni quién está dentro ni aun qué piezas tiene. Ya habréis oído en algunos libros de oración aconsejar al alma que entre dentro de sí; pues esto mismo es. 6. Decíame poco ha un gran letrado que son las almas
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Alcune volte sarà per mostrare la sua grandezza, come disse in riferimento al cieco cui donò la vista6, quando gli apostoli chiesero se la colpa andava ricercata nei suoi peccati o in quelli dei suoi genitori. Tali grazie non sono concesse all’uno e non all’altro perché il primo sia più santo, ma perché si manifesti la grandezza di Dio, come accadde a san Paolo e alla Maddalena, e perché impariamo a lodarlo nelle sue creature7. 4. Ma qualcuno dirà che sono cose difficili, queste, e non bisogna scandalizzare i deboli. Io vi dico: conviene che chi deve guadagnarne, ne guadagni, e che i deboli si scandalizzino. Ameranno di più la fonte di tutte le misericordie scorgendovi un potere e una maestà così grandi. So di parlare a persone che non corrono questo pericolo perché sanno e credono che Dio si prodiga in dimostrazioni d’amore ancor più sublimi. Chi non credesse a questo neppure lo sperimenterà; Dio non vuole che si pongano limiti alle sue azioni. Non accada questo, sorelle, a chi il Signore vuole condurre lungo questo cammino. 5. Tornando al nostro grazioso e delizioso Castello, dobbiamo scoprire come entrarvi. Mi sembra di dire una sciocchezza. Se il Castello è l’anima, non è necessario entrarvi (essendo costitutivo dell’uomo stesso). Non è uno sproposito dire a una persona di entrare in una piazza dove già si trova? È comunque bene sapere come ci sia modo e modo di starci. Molte anime girano attorno al Castello, mirandolo e rimirandolo, disinteressate a entrarvi, senza sapere chi e cosa ci sia all’interno di quel prezioso luogo, né quali siano le sue dimore. Avrete letto in alcuni libri d’orazione consigliare all’anima di rientrare in sé stessa: sto dicendo lo stesso8. 6. Un ottimo teologo mi assicurava che le anime senza
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que no tienen oración como un cuerpo con perlesía o tullido, que aunque tiene pies y manos no los puede mandar; que así son, que hay almas tan enfermas y mostradas a estarse en cosas exteriores, que no hay remedio ni parece que pueden entrar dentro de sí; porque ya la costumbre la tiene tal de haber siempre tratado con las sabandijas y bestias que están en el cerco del castillo, que ya casi está hecha como ellas, y con ser de natural tan rica y poder tener su conversación no menos que con Dios, no hay remedio. Y si estas almas no procuran entender y remediar su gran miseria, quedarse han hechas estatuas de sal por no volver la cabeza hacia sí, así como lo quedó la mujer de Lot por volverla. 7. Porque, a cuanto yo puedo entender, la puerta para entrar en este castillo es la oración y consideración, no digo más mental que vocal, que como sea oración ha de ser con consideración; porque la que no advierte con quién habla y lo que pide y quién es quien pide y a quién, no la llamo yo oración, aunque mucho menee los labios; porque aunque algunas veces sí será, aunque no lleve este cuidado, mas es habiéndole llevado otras. Mas quien tuviese de costumbre hablar con la majestad de Dios como hablaría con su esclavo, que ni mira si dice mal, sino lo que se le viene a la boca y tiene deprendido por hacerlo otras veces, no la tengo por oración, ni plega a Dios que ningún cristiano la tenga de esta suerte; que entre vosotras, hermanas, espero en Su Majestad no lo habrá, por la costumbre que hay de tratar de cosas interiores, que es harto bueno para no caer en semejante bestialidad. 8. Pues no hablemos con estas almas tullidas, que si no viene el mismo Señor a mandarlas se levanten – como al que había treinta años que estaba en la piscina –, tienen harta malaventura y gran peligro, sino con otras almas que, en fin,
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l’orazione sono come un corpo paralitico e rattrappito; dotato di mani e piedi, non può muoverli. Ci sono anime così malate e schiave delle cose esteriori da parer non esserci rimedio, incapaci di rientrare in sé. L’abitudine di aver sempre a che fare con i rettili e le bestie intorno al Castello le rende loro simili. Pur partecipando di una natura ricca e potendo conversare con Dio9, non sanno vincersi. Se queste anime non si sforzeranno di conoscere e porre rimedio alla loro grande miseria, si trasformeranno in statue di sale per non aver voltato lo sguardo a sé stesse, come rimase la moglie di Lot per essersi voltata indietro10. 7. Da quanto comprendo, la porta per entrare nel Castello è costituita dall’orazione e dalla meditazione. Non differenzio l’orazione mentale da quella vocale: l’orazione chiede meditazione. Non ricordarsi con chi si parla, come chiedere, chi chiede e a chi, non è orazione, pur essendoci un gran movimento di labbra. Saltuariamente, malgrado le distrazioni, ci sarà vera orazione; ordinariamente no. A chi avesse l’abitudine di rivolgersi alla maestà di Dio come a un suo servo, senza badare a cosa e come lo dice, felice di ciò che viene meccanicamente alla bocca, dico che non è orazione. La preghiera del cristiano non è questa. Spero che Sua Maestà non trovi situazioni simili tra voi, sorelle, abituate a muovervi tra le cose spirituali. È questo l’atteggiamento corretto per non cadere in quelle stupidaggini. 8. Non parliamo di queste anime malate. Se non viene il Signore a comandare loro di alzarsi, come a quello che da trent’anni era al bordo della piscina11, restano in serio pericolo e grave sventura. Diversa è la situazione di altre anime che, in fine, en-
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entran en el castillo; porque aunque están muy metidas en el mundo, tienen buenos deseos, y alguna vez, aunque de tarde en tarde, se encomiendan a nuestro Señor y consideran quién son, aunque no muy despacio; alguna vez en un mes rezan llenos de mil negocios, el pensamiento casi lo ordinario en esto, porque están tan asidos a ellos, que como adonde está su tesoro se va allá el corazón, ponen por sí algunas veces de desocuparse, y es gran cosa el propio conocimiento y ver que no van bien para atinar a la puerta. En fin, entran en las primeras piezas de las bajas; mas entran con ellos tantas sabandijas, que ni le dejan ver la hermosura del castillo, ni sosegar; harto hacen en haber entrado. 9. Pareceros ha, hijas, que es esto impertinente, pues por la bondad del Señor no sois de éstas. – Habéis de tener paciencia, porque no sabré dar a entender, como yo tengo entendido, algunas cosas interiores de oración si no es así, y aun plega al Señor que atine a decir algo, porque es bien dificultoso lo que querría daros a entender, si no hay experiencia; si la hay, veréis que no se puede hacer menos de tocar en lo que plega al Señor no nos toque por su misericordia.
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trano nel Castello. Queste, pur essendo molto inserite nel mondo, nutrono buoni desideri. Qualche volta, di tanto in tanto, pregano nostro Signore e si esaminano, pur frettolosamente. In un mese, qualche volta, pregano, anche se in preda a mille preoccupazioni, col pensiero fisso alle cose in cui sono immerse: dov’è il loro tesoro lì è il loro cuore12. Ogni tanto cercano di distanziarsene. Scoprono così qual vantaggio vi sia nel conoscersi e si accorgono di non essere capaci di trovare la porta. In fine entrano nella prime dimore del Castello, quelle da basso. Con loro, però, entrano anche tanti viscidi serpenti che nascondono la bellezza del Castello e impediscono di goderne. È già tanto che siano entrate. 9. Vi sembrerà impertinente quanto dico, non facendo parte, voi13, per bontà di Dio, di tali casi. Abbiate pazienza. Non saprei spiegare alcune cose sull’orazione in altro modo da come le ho imparate. Piaccia al Signore ch’io possa dire qualcosa di sensato. È difficile capire quanto vorrei darvi a intendere senza averne fatto esperienza. Se ne avete fatto esperienza sapete bene come queste cose vadano toccate con mano. Piaccia a Dio, nella sua misericordia, che non vi capiti quanto sto per raccontarvi.
Capítulo 2 Trata de cuán fea cosa es un alma que está en pecado mortal y cómo quiso Dios dar a entender algo de esto a una persona. – Trata también algo sobre el propio conocimiento. – Es de provecho, porque hay algunos puntos de notar. – Dice cómo se han de entender estas moradas. 1. Antes que pase adelante, os quiero decir que consideréis qué será ver este castillo tan resplandeciente y hermoso, esta perla oriental, este árbol de vida que está plantado en las mismas aguas vivas de la vida, que es Dios, cuando cae en un pecado mortal: no hay tinieblas más tenebrosas, ni cosa tan oscura y negra, que no lo esté mucho más. No queráis más saber de que, con estarse el mismo sol que le daba tanto resplandor y hermosura todavía en el centro de su alma, es como si allí no estuviese para participar de El, con ser tan capaz para gozar de Su Majestad como el cristal para resplandecer en él el sol. Ninguna cosa le aprovecha; y de aquí viene que todas las buenas obras que hiciere, estando así en pecado mortal, son de ningún fruto para alcanzar gloria; porque no procediendo de aquel principio, que es Dios, de donde nuestra virtud es virtud, y apartándonos de El, no puede ser agradable a sus ojos; pues, en fin, el intento de quien hace un pecado mortal no es contentarle, sino hacer placer al demonio, que como es las mismas tinieblas, así la pobre alma queda hecha una misma tiniebla. 2. Yo sé de una persona a quien quiso nuestro Señor mostrar cómo quedaba un alma cuando pecaba mortalmente. Dice aquella persona que le parece si lo entendiesen no sería posible ninguno pecar, aunque se pusiese a mayores trabajos que se pueden pensar por huir de las ocasiones. Y así le dio mucha gana que todos lo entendieran; y así os la dé a
Capitolo secondo Spiega come sia brutta un’anima caduta in peccato mortale e come Dio volle far intendere qualcosa di questo a una tal persona. Parla della conoscenza di sé. Sono parole utili di cui conviene sottolineare alcuni punti. Spiega come vadano intese queste stanze. 1. Prima di andare oltre voglio farvi considerare come si trasformi questo Castello così bello e splendente, questa perla orientale, questo albero della vita piantato in Dio, sorgente della vita, se l’anima cade in peccato mortale. Le tenebre più tenebrose e la cosa più scura e nera non superano in bruttezza tale situazione. Non vogliate saperne di più: come il sole dava tanto splendore e bellezza stando al centro della sua anima, così adesso l’anima non è più capace di partecipare o di godere di Sua Maestà come un cristallo splendente può godere della luce del sole. Nulla le è più di merito. Tutte le opere buone compiute in peccato mortale non giovano al conseguimento della gloria. Nessuna opera può essere gradita a Dio se da Lui non procede, dove la nostra virtù può chiamarsi virtù. L’atto che da Lui non procede, da lui ci allontana. Chi commette un peccato mortale non vuole piacere a Dio, ma servire il demonio. Essendo il demonio tenebra, la povera anima diviene tenebra. 2. Conosco una persona14 cui nostro Signore volle mostrare la condizione di un’anima caduta in peccato mortale. Secondo lei, nessuno peccherebbe più, se si conoscesse tale situazione, e si sopporterebbero le più grandi sofferenze per fuggire le occasioni di peccato. Le venne quindi molta voglia di comunicare a tutti quanto imparato.
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vosotras, hijas, de rogar mucho a Dios por los que están en este estado, todos hechos una oscuridad, y así son sus obras; porque así como de una fuente muy clara lo son todos los arroyicos que salen de ella, como es un alma que está en gracia, que de aquí le viene ser sus obras tan agradables a los ojos de Dios y de los hombres, porque proceden de esta fuente de vida, adonde el alma está como un árbol plantado en ella, que la frescura y fruto no tuviera si no le procediere de allí, que esto le sustenta y hace no secarse y que dé buen fruto; así el alma que por su culpa se aparta de esta fuente y se planta en otra de muy negrísima agua y de muy mal olor, todo lo que corre de ella es la misma desventura y suciedad. 3. Es de considerar aquí que la fuente y aquel sol resplandeciente que está en el centro del alma no pierde su resplandor y hermosura que siempre está dentro de ella, y cosa no puede quitar su hermosura. Mas si sobre un cristal que está al sol se pusiese un paño muy negro, claro está que, aunque el sol dé en él, no hará su claridad operación en el cristal. 4. ¡Oh almas redimidas por la sangre de Jesucristo! ¡Entendeos y habed lástima de vosotras! ¿Cómo es posible que entendiendo esto no procuráis quitar esta pez de este cristal? Mirad que, si se os acaba la vida, jamás tornaréis a gozar de esta luz. ¡Oh Jesús, qué es ver a un alma apartada de ella! ¡Cuáles quedan los pobres aposentos del castillo! ¡qué turbados andan los sentidos, que es la gente que vive en ellos! Y las potencias, que son los alcaides y mayordomos y maestresalas, ¡con qué ceguedad, con qué mal gobierno! En fin, como adonde está plantado el árbol que es el demonio, ¿qué fruto puede dar? 5. Oí una vez a un hombre espiritual que no se espantaba de cosas que hiciese uno que está en pecado mortal, sino de
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Vi sprono, figlie mie, a pregare molto Dio per chi si trova in tale stato. Lì tutto è oscurità e buie sono le loro opere. Come tutti i raggi che nascono da un’unica fonte luminosa partecipano della sua luminosità, così si può dire di un’anima in grazia. Le sue azioni sono tanto gradite agli occhi di Dio quanto a quelli degli uomini. Le sue azioni procedono dall’unica fonte di vita: l’anima è come un albero in essa piantato. La frescura e i frutti della pianta procedono dalla fonte. La fonte fa sì che l’albero non secchi e dia buon frutto. L’anima che per sua colpa si allontanasse dalla fonte per radicarsi in un’altra dall’acqua scurissima e olezzante soffrirebbe della medesima pena e sozzura. 3. La fonte di luce, il sole splendente situato al centro dell’anima, non perde splendore e luminosità. Inabita sempre nell’anima e nulla può sminuirne la bellezza. Ma se copriamo un cristallo posto al sole con un panno nero, malgrado la presenza della luce, il cristallo non splende. 4. Oh, anime redente dal sangue di Cristo! Conoscetevi e siate coscienti del vostro valore! Com’è possibile che, conoscendovi, non vi sforziate di togliere il panno nero dal cristallo? Se la vita viene meno, mai più tornerete a godere della luce! Gesù: cos’è vedere un’anima lontana dalla luce! Come si rabbuiano le stanze del Castello! Come restano turbati i sensi, cioè chi in esse abita! E che dire delle potenze, che ne sono i custodi, i maggiordomi, le maestrie? Con quale cecità e disorientamento resteranno! Quale frutti darà un albero radicato nel demonio? 5. Una volta udii un uomo di vita interiore affermare di non essere spaventato dalle azioni che uno compiva in peccato mortale, quanto per quelle che ometteva di fare.
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lo que no hacía. Dios por su misericordia nos libre de tan gran mal, que no hay cosa mientras vivimos que merezca este nombre de mal, sino ésta, pues acarrea males eternos para sin fin. Esto es, hijas, de lo que hemos de andar temerosas y lo que hemos de pedir a Dios en nuestras oraciones; porque, si El no guarda la ciudad, en vano trabajaremos, pues somos la misma vanidad. Decía aquella persona que había sacado dos cosas de la merced que Dios le hizo: la una, un temor grandísimo de ofenderle, y así siempre le andaba suplicando no la dejase caer, viendo tan terribles daños; la segunda, un espejo para la humildad, mirando cómo cosa buena que hagamos no viene su principio de nosotros, sino de esta fuente adonde está plantado este árbol de nuestras almas, y de este sol que da calor a nuestras obras. Dice que se le representó esto tan claro, que en haciendo alguna cosa buena o viéndola hacer, acudía a su principio y entendía cómo sin esta ayuda no podíamos nada; y de aquí le procedía ir luego a alabar a Dios y, lo más ordinario, no se acordar de sí en cosa buena que hiciese. 6. No sería tiempo perdido, hermanas, el que gastaseis en leer esto ni yo en escribirlo, si quedásemos con estas dos cosas, que los letrados y entendidos muy bien las saben, mas nuestra torpeza de las mujeres todo lo ha menester; y así por ventura quiere el Señor que vengan a nuestra noticia semejantes comparaciones. Plega a su bondad nos dé gracia para ello. 7. Son tan oscuras de entender estas cosas interiores, que a quien tan poco sabe como yo, forzado habrá de decir muchas cosas superfluas y aun desatinadas para decir alguna que acierte. Es menester tenga paciencia quien lo leyere, pues yo la tengo para escribir lo que no sé; que, cierto algunas veces tomo el papel como una cosa boba, que ni sé qué decir
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La misericordia di Dio ci liberi da un male così grande. Mentre noi viviamo, non otterremo alcun beneficio dal male, se non mali eterni per l’eternità. Questo, figlie, dobbiamo temere, e per questo dobbiamo supplicare Dio nelle nostre preghiere. Se non sarà Lui a custodire la città, vani saranno i nostri sforzi e tutto diverrà vanità15. La medesima persona16 diceva di avere acquisito due doni dalla grazia concessale da Dio. Il primo, un timore grandissimo di offenderlo; così supplicava sempre Dio di non lasciarla cadere in peccato. Il secondo dono era quasi uno specchio per l’umiltà. Ogni cosa buona che facciamo, infatti, non nasce da noi, ma dalla fonte dove l’albero della nostra anima è piantato e dal sole che riscalda le nostre azioni. Questo risultò così chiaro a quella persona, che, facendo o vedendo fare da altri qualche opera buona, ne risaliva alla fonte e riconosceva come senza l’aiuto di Dio non possiamo fare nulla. Gli veniva quindi spontaneo lodare Dio e nel compiere azioni meritorie era dimentica di sé. 6. Sorelle, non sarebbe tempo sprecato quello impiegato da voi a leggere e da me a scrivere se ci lasciassimo con queste sole due idee, già conosciute da teologi e filosofi, imparate a fatica dalla nostra debolezza. Per fortuna il Signore vuole spiegarci queste analogie. Che la sua bontà ci renda degne di tanto. 7. È così difficile capire queste cose spirituali che, a chi ne sa poco come me, bisogna prima dirne molte di superflue o fuori luogo, per dirne poi qualcuna pertinente. Chi legge abbia la stessa pazienza da me dimostrata nello scrivere ciò che ignoro. Alle volte prendo in mano il pezzo di carta bianca come svuotata, non sapendo cosa dire, come cominciare. Ma so
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ni cómo comenzar. Bien entiendo que es cosa importante para vosotras declarar algunas interiores, como pudiere; porque siempre oímos cuán buena es la oración, y tenemos de constitución tenerla tantas horas, y no se nos declara más de lo que podemos nosotras; y de cosas que obra el Señor en un alma declárase poco, digo sobrenatural. Diciéndose y dándose a entender de muchas maneras, sernos ha mucho consuelo considerar este artificio celestial interior tan poco entendido de los mortales aunque vayan muchos por él. Y aunque en otras cosas que he escrito ha dado el Señor algo a entender, entiendo que algunas no las había entendido como después acá, en especial de las más dificultosas. El trabajo es que para llegar a ellas – como he dicho – se habrán de decir muchas muy sabidas porque no puede ser menos para mi rudo ingenio. 8. Pues tornemos ahora a nuestro castillo de muchas moradas. No habéis de entender estas moradas una en pos de otra, como cosa en hilada, sino poned los ojos en el centro, que es la pieza o palacio adonde está el Rey, y considerar como un palmito, que para llegar a lo que es de comer tiene muchas coberturas que todo lo sabroso cercan. Así acá, enrededor de esta pieza están muchas, y encima lo mismo. Porque las cosas del alma siempre se han de considerar con plenitud y anchura y grandeza, pues no le levantan nada, que capaz es de mucho más que podremos considerar, y a todas partes de ella se comunica este sol que está en este palacio. Esto importa mucho a cualquier alma que tenga oración, poca o mucha, que no la arrincone ni apriete. Déjela andar por estas moradas, arriba y abajo y a los lados, pues Dios la dio tan gran dignidad; no se estruje en estar mucho tiempo en una pieza sola. ¡Oh que si es en el propio conocimiento! Que con cuán necesario es esto
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quanto sia importante ch’io vi spieghi alcune cose di vita interiore, come posso. Spesso ci è ripetuto quanto sia utile l’orazione; per costituzione17 dobbiamo praticarla diverse ore al giorno, pur non venendoci spiegato quali mete possiamo raggiungere pregando. Si parla poco, purtroppo, delle azioni compiute dal Signore in un’anima. Spiegandocelo e rispiegandocelo, darebbe gran consolazione conoscere questo edificio celeste interiore così poco compreso dai mortali, di cui partecipano. Pur avendo il Signore permesso di comprenderne qualcosa nelle altre opere da me scritte18, penso non ne abbiate appreso fino in fondo i concetti più difficili. L’arcano è che per impossessarci di questi concetti il mio rude ingegno dovrà esporre prima alcune cose già pensate o conosciute. 8. Torniamo al nostro Castello dalle molte dimore. Non dovete pensare a queste stanze una di seguito all’altra, come in fila; concentratevi su quella centrale, l’appartamento, o dimora, abitata dal Re. Immaginatelo come il cuore di una palma, con molte foglie da togliere prima di arrivare al frutto saporito da mangiare. Tutto intorno a questa dimora, e sopra, ve ne sono molte altre. Consideriamo sempre le cose riferite all’anima con ampiezza di vedute: le sue possibilità superano l’immaginazione. Il sole che abita all’interno del palazzo si comunica a ogni parte dell’anima. Le anime d’orazione, per poca o molta che sia, sono interessate a non essere tenute alla sua ombra o che si nasconda loro questo sole. Lascia, dunque, volare l’anima per queste stanze, in alto, in basso, ai lati: Dio le ha concesso sufficiente dignità. Non si struggi, l’anima, a restare in una sola stanza. Fosse almeno quella della conoscenza di sé! La conoscenza di sé
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(miren que me entiendan), aun a las que las tiene el Señor en la misma morada que El está, que jamás – por encumbrada que esté – le cumple otra cosa ni podrá aunque quiera; que la humildad siempre labra como la abeja en la colmena la miel, que sin esto todo va perdido. Mas consideremos que la abeja no deja de salir a volar para traer flores; así el alma en el propio conocimiento, créame y vuele algunas veces a considerar la grandeza y majestad de su Dios. Aquí hallará su bajeza mejor que en sí misma, y más libre de las sabandijas adonde entran en las primeras piezas, que es el propio conocimiento; que aunque, como digo, es harta misericordia de Dios que se ejercite en esto, tanto es lo de más como lo de menos – suelen decir –. Y créanme, que con la virtud de Dios obraremos muy mejor virtud que muy atadas a nuestra tierra. 9. No sé si queda dado bien a entender, porque es cosa tan importante este conocernos que no querría en ello hubiese jamás relajación, por subidas que estéis en los cielos; pues mientras estamos en esta tierra no hay cosa que más nos importe que la humildad. Y así torno a decir que es muy bueno y muy rebueno tratar de entrar primero en el aposento adonde se trata de esto, que volar a los demás; porque éste es el camino, y si podemos ir por lo seguro y llano, ¿para qué hemos de querer alas para volar?; mas que busque cómo aprovechar más en esto; y a mi parecer jamás nos acabamos de conocer si no procuramos conocer a Dios; mirando su grandeza, acudamos a nuestra bajeza; y mirando su limpieza, veremos nuestra suciedad; considerando su humildad, veremos cuán lejos estamos de ser humildes. 10. Hay dos ganancias de esto: la primera, está claro que parece una cosa blanca muy más blanca cabe la negra, y al contrario la negra cabe la blanca; la segunda es, porque nuestro entendimiento y voluntad se hace más noble y más aparejado para todo bien tratando a vueltas de sí con Dios; y si nunca salimos de nuestro cieno de miserias, es mucho
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è tanto necessaria che l’anima, in sua assenza, pur rinchiusa dal Signore nella sua stanza, per in alto che sia e pur volendolo, non potrà mai innalzarsi altrove. L’umiltà è sempre al lavoro, come l’ape nell’alveare. Senza il suo lavoro, tutto va perduto. L’ape non dimentica di volar via per portare il polline. Così l’anima, dalla stanza della conoscenza di sé, ogni tanto vola via, alla conoscenza di Dio19. Da quell’altezza si rende conto del suo stato meglio che restando in se stessa; è più libera dai serpenti che s’intrufolano nella prima stanza. Quanto è grande la misericordia di Dio, in questo. In compagnia della sua potenza siamo più forti che restando attaccati alla nostra terra. 9. Non vorrei lasciare dubbi sull’importanza della conoscenza di sé, per elevate che siano le vette spirituali da voi raggiunte. Mentre viviamo su questa terra non ci interessa altro che l’umiltà. Torno a ripetervi che è davvero cosa molto buona cercare di entrare nella stanza dove si affronta questo tema, prima di volare alle altre. Questo è il cammino. Se abbiamo la possibilità di procedere sicuri e tranquilli, perché desiderare ali per volare? Cerchiamo di approfittare fino in fondo di questa via. Senza conoscere Dio non conosceremo noi stessi. Contemplando la sua grandezza comprendiamo la nostra povertà; contemplando la sua purezza, comprendiamo la nostra impurità; contemplando la sua umiltà vedremo quanto siamo lontani da questa virtù. 10. Il vantaggio è duplice. Una cosa bianca appare più bianca vicino a una cosa scura, e, al contrario, una cosa scura vicino a una cosa bianca. Poi il nostro intelletto e la nostra volontà diventano più nobili e pronti al bene rapportandosi a tu per tu con Dio. È sconveniente non allontanarci mai dalla nostra mel-
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inconveniente. Así como decíamos de los que están en pecado mortal cuán negras y de mal olor son sus corrientes, así acá (aunque no son como aquéllas, Dios nos libre, que esto es comparación), metidos siempre en la miseria de nuestra tierra, nunca la corriente saldrá de cieno de temores, de pusilanimidad y cobardía: de mirar si me miran, no me miran; si, yendo por este camino, me sucederá mal; si osaré comenzar aquella obra, si será soberbia; si es bien que una persona tan miserable trate de cosa tan alta como la oración; si me tendrán por mejor si no voy por el camino de todos; que no son buenos los extremos, aunque sea en virtud; que, como soy tan pecadora, será caer de más alto; quizá no iré adelante y haré daño a los buenos; que una como yo no ha menester particularidades. 11. ¡Oh válgame Dios, hijas, qué de almas debe el demonio de haber hecho perder mucho por aquí! Que todo esto les parece humildad, y otras muchas cosas que pudiera decir, y viene de no acabar de entendernos; tuerce el propio conocimiento y, si nunca salimos de nosotros mismos, no me espanto, que esto y más se puede temer. Por eso digo, hijas, que pongamos los ojos en Cristo, nuestro bien, y allí deprenderemos la verdadera humildad, y en sus santos, y ennoblecerse ha el entendimiento – como he dicho – y no hará el propio conocimiento ratero y cobarde; que, aunque ésta es la primera morada, es muy rica y de tan gran precio, que si se descabulle de las sabandijas de ella, no se quedará sin pasar adelante. Terribles son los ardides y mañas del demonio para que las almas no se conozcan ni entiendan sus caminos. 12. De estas moradas primeras podré yo dar muy buenas señas de experiencia. Por eso digo que no consideren pocas piezas, sino un millón; porque de muchas maneras entran almas aquí, unas y otras con buena intención. Mas, como el demonio siempre la tiene tan mala, debe tener en cada una
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ma di miserie. Come abbiamo definito scure e maleodoranti le anime cadute in peccato mortale (sto solo proponendo un’analogia: Dio ce ne scampi!), allo stesso modo, se restiamo sempre messi nella miseria della nostra condizione, la corrente non ci strapperà mai dal fango di timori, pusillanimità, codardia, dall’osservare se mi guardano o non mi guardano, dal pensare se, perseverando, ne avrò un male, o se inizio questa strada sarà forse per superbia, o se è bene che una persona così misera parli di una cosa elevata come l’orazione, o se, non seguendo una strada comune, mi giudicheranno migliore, o che puntare in alto è sì cosa virtuosa, ma sconveniente perché per una peccatrice quale sono cadere dall’alto sarà più rovinoso, o che magari non persevererò e scandalizzerò i buoni, o che, in fin dei conti, una come me non è chiamata a svolgere compiti particolari20. 11. Dio ci sostenga, figlie. Il demonio deve aver fatto perdere molte anime con simili pensieri. Quanto detto si camuffa da umiltà e non ci si capisce nulla. La conoscenza di sé si ripiega, e, non uscendo mai da noi, altre sono le cose da temere. È necessario, figlie, riporre lo sguardo in Cristo, nostro bene. Da lui e dai suoi santi impareremo la vera umiltà. L’intelligenza si nobiliterà e la conoscenza di sé non sarà più misera e codarda. Pur essendo questa la prima delle sette stanze, è ricca e preziosa. Solo fuggendo le sue serpi velenose potremo avanzare alle stanze seguenti. Sono spaventosi gli orditi del demonio perché le anime non giungano alla conoscenza di sé e del loro cammino. 12. Potrei raccontare molte esperienze personali riguardanti la prima stanza. Non pensate che in essa ci siano pochi posti, ma milioni. Le anime vi entrano in molti modi, sempre motivate da buone intenzioni. Il diavolo, però, in attenta vedetta, ha radunato in ogni dimora molte legioni
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muchas legiones de demonios para combatir que no pasen de unas a otras y, como la pobre alma no lo entiende, por mil maneras nos hace trampantojos, lo que no puede tanto a las que están más cerca de donde está el rey, que aquí, como aún se están embebidas en el mundo y engolfadas en sus contentos y desvanecidas en sus honras y pretensiones, no tienen la fuerza los vasallos del alma (que son los sentidos y potencias) que Dios les dio de su natural, y fácilmente estas almas son vencidas, aunque anden con deseos de no ofender a Dios, y hagan buenas obras. Las que se vieren en este estado han menester acudir a menudo, como pudieren, a Su Majestad, tomar a su bendita Madre por intercesora, y a sus Santos, para que ellos peleen por ellas, que sus criados poca fuerza tienen para se defender. A la verdad, en todos estados es menester que nos venga de Dios. Su Majestad nos la dé por su misericordia, amén. 13. ¡Qué miserable es la vida en que vivimos! Porque en otra parte dije mucho del daño que nos hace, hijas, no entender bien esto de la humildad y propio conocimiento, no os digo más aquí, aunque es lo que más nos importa y aun plega al Señor haya dicho algo que os aproveche. 14. Habéis de notar que en estas moradas primeras aún no llega casi nada la luz que sale del palacio donde está el Rey; porque, aunque no están oscurecidas y negras como cuando el alma está en pecado, está oscurecida en alguna manera para que no la pueda ver – el que está en ella digo – y no por culpa de la pieza – que no sé darme a entender –, sino porque con tantas cosas malas de culebras y víboras y cosas emponzoñosas que entraron con él, no le dejan advertir a la luz. Como si uno entrase en una parte adonde entra mucho sol y llevase tierra en los ojos, que casi no los pudiese abrir. Clara está la pieza, mas él no lo goza por el impedimento o cosas de esas fieras y bestias que le hacen cerrar los ojos para no ver sino a ellas. Así me parece debe ser un alma que, aunque no está en mal estado, está tan metida en cosas del mundo y
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di demoni perché le anime non passino alle successive. Non scoprendone la presenza, la povera anima subisce ogni genere d’illusione. Questo non accade a chi si trova vicino alla stanza del Re. Nella prima stanza, imbibite del mondo e ingolfate dalle sue seduzioni, svampite nelle sue vanità e pretese, i vassalli dell’anima donatele da Dio (i sensi e le potenze) sono bloccati. Le anime subiscono facili e frequenti sconfitte, pur desiderando non offendere Dio e compiendo opere buone. Subito, chi si ritrovasse in questo stato, si rivolga come può a Sua Maestà e prenda la sua Madre benedetta e i santi come intercessori perché lottino in vece sua: le creature hanno poca forza per difendersi. L’aiuto, in realtà, viene sempre da Dio. Dio ce lo conceda, per sua misericordia. Amen. 13. Che misera vita! Ho parlato molto del danno che ci arreca, figlie, non comprendere a fondo l’importanza dell’umiltà e della conoscenza di sé. Non aggiungo altro, pur essendo questo l’argomento più importante. Supplico il Signore di avervi detto qualcosa di utile. 14. Nella prima stanza è quasi assente la luce che sorge nel palazzo abitato dal Re. Pur non essendo le anime scure e tenebrose come in stato di peccato, resta loro nascosta quella luce, senza averne colpa. Con loro, infatti, nella stanza sono entrate anche cose cattive, come serpi, vipere e altre: queste nascondono la luce. È come se uno entrasse in un luogo soleggiato mettendosi tanta terra sugli occhi da non riuscire più ad aprirli. Il luogo è assolato, ma lui non ne gode per queste serpi che gli oscurano la vista: non vede altro che loro. Così è per l’anima che, pur non essendo condannata, è tanto messa nelle cose del mondo e preoccupata del vantaggio, dell’onore, delle faccende terrene, che, potendo
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tan empapada en la hacienda u honra o negocios – como tengo dicho – que, aunque en hecho de verdad se querría ver y gozar de su hermosura, no le dejan, ni parece que puede descabullirse de tantos impedimentos. Y conviene mucho, para haber de entrar a las segundas moradas, que procure dar de mano a las cosas y negocios no necesarios, cada uno conforme a su estado; que es cosa que le importa tanto para llegar a la morada principal, que si no comienza a hacer esto lo tengo por imposible; y aun estar sin mucho peligro en la que está, aunque haya entrado en el castillo, porque entre cosas tan ponzoñosas, una vez u otra es imposible dejarle de morder. 15. Pues ¿qué sería, hijas, si a las que ya están libres de estos tropiezos como nosotras y hemos ya entrado muy más dentro a otras moradas secretas del castillo, si por nuestra culpa tornásemos a salir a estas baraúndas, como por nuestros pecados debe haber muchas personas, que las ha hecho Dios mercedes y por su culpa las echan a esta miseria? Acá libres estamos en lo exterior; en lo interior plega al Señor que lo estemos y nos libre. Guardaos, hijas mías, de cuidados ajenos. Mirad que en pocas moradas de este castillo dejan de combatir los demonios. Verdad es que en algunas tienenfuerza las guardas para pelear – como creo he dicho que son las potencias –, mas es mucho menester no nos descuidar para entender sus ardides y que no nos engañe, hecho ángel de luz; que hay una multitud de cosas con que nos puede hacer daño entrando poco a poco, y hasta haberle hecho no le entendemos. 16. Ya os dije otra vez que es como una lima sorda, que hemos menester entenderle a los principios. Quiero decir alguna cosa para dároslo mejor a entender. Pone en una hermana unos ímpetus de penitencia, que le parece no tiene descanso sino cuando se está atormentando. Este principio bueno es; mas si la priora ha mandado que no hagan penitencia sin licencia, y le hace parecer que en cosa
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vedere e godere della sua bellezza, non può, né pare possa liberarsi da tali impedimenti. È cosa necessaria per entrare nella seconda stanza determinarsi a lasciare cose e preoccupazioni futili. È essenziale, questo, per raggiungere la stanza principale: se non s’inizia così, l’impresa sarà impossibile. Si corre un grande pericolo a restare nella prima stanza, pur essendo dentro il Castello. Immersi tra le serpi velenose è impossibile non venire, una volta o l’altra, morsicate. 15. Che dire, figlie, se noi, libere da questi ostacoli ed entrate in altre più segrete stanze del Castello, tornassimo in quelle baraonde per i nostri peccati? Molte persone cui Dio concesse le sue grazie devono trovarsi in simile stato, per loro colpa. Siamo libere esteriormente: il Signore ci conceda di esserlo anche interiormente. Proteggetevi, figlie mie, dalle attenzioni altrui. Sono poche le stanze del Castello dove i demoni smettono di lottare. È vero che in alcune di esse le guardie, cioè le potenze dell’anima, hanno forza per combattere. Ma bisogna vigilare attente e scoprire gli orditi del demonio perché, trasformatosi in angelo della luce21, non ci inganni. Molte cose possono danneggiarci entrando in noi subdolamente e senza che noi quasi ce ne rendiamo conto. 16. Ho già proposto altrove l’analogia della lima muta che dobbiamo sforzarci di udire fin dagli inizi del suo lavorio. Cercherò di spiegarmi meglio. Il demonio, per esempio, può far nascere in una consorella grandi desideri di penitenza. Le pare di non trovare altro riposo che tormentandosi. Questo inizio, in sé, è buono. Se la priora22, però, ha chiesto di non fare penitenza senza il suo beneplacito, e il demonio fa pensare
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tan buena bien se puede atrever, y escondidamente se da tal vida que viene a perder la salud y no hacer lo que manda su Regla, ya veis en qué paró este bien. Pone a otra un celo de la perfección muy grande. Esto muy bueno es; mas podría venir de aquí que cualquier faltita de las hermanas le pareciese una gran quiebra, y un cuidado de mirar si las hacen, y acudir a la priora; y aun a las veces podría ser no ver las suyas por el gran celo que tiene de la religión. Como las otras no entienden lo interior y ven el cuidado, podría ser no lo tomar tan bien. 17. Lo que aquí pretende el demonio no es poco, que es enfriar la caridad y el amor de unas con otras, que sería gran daño. Entendamos, hijas mías, que la perfección verdadera es amor de Dios y del prójimo, y mientras con más perfección guardáremos estos dos mandamientos, seremos más perfectas. Toda nuestra Regla y Constituciones no sirven de otra cosa sino de medios para guardar esto con más perfección. Dejémonos de celos indiscretos, que nos pueden hacer mucho daño. Cada una se mire a sí. Porque en otra parte os he dicho harto sobre esto, no me alargaré. 18. Importa tanto este amor de unas con otras, que nunca querría que se os olvidase; porque de andar mirando en las otras unas naderías, que a las veces no será imperfección, sino, como sabemos poco, quizá lo echaremos a la peor parte, puede el alma perder la paz y aun inquietar la de las otras: mirad si costaría caro la perfección. También podría el demonio poner esta tentación con la priora, y sería más peligro-
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alla consorella che per raggiungere fini così elevati si può soprassedere l’obbedienza, e di nascosto si mortifica fino a perdere la salute e disobbedisce alla regola, non possiamo più parlare di bontà. Nell’anima di un’altra sorella il demonio può magari far sorgere grandi desideri di perfezione assoluta. Questo è in sé una cosa molto buona. Questa consorella, però, potrebbe scorgere in qualsiasi piccola mancanza delle consorelle la loro rovina; potrebbe, fuori luogo, preoccuparsi eccessivamente se qualcuna incappasse in una quisquiglia, per poi riferirne alla priora. Potrebbe addirittura non vedere le proprie mancanze dal gran zelo verso l’Ordine23. Le altre, non conoscendo le sue intenzioni, ma scorgendo solo il suo eccesso di zelo, potrebbero risentirsi. 17. Lo scopo del demonio non è secondario: vuole raffreddare la carità e l’amore reciproci. Ben lo sappiamo: la vera perfezione consiste nell’amore di Dio e del prossimo. Più vivremo perfettamente questi due comandamenti, più saremo perfette. Le nostre Regole e le nostre Costituzioni sono solo strumenti per vivere meglio la carità. Tralasciamo gli zeli indiscreti; possono essere molto dannosi. Ciascuna abbia cura di sé. Ma abbiamo già parlato di queste cose: non mi dilungherò. 18. È così importante la carità fraterna che vorrei non ve ne dimenticaste mai. Guardando le mancanze altrui (alle volte neppure saranno imperfezioni, ma noi, senza conoscere le consorelle, le attribuiamo al loro lato peggiore), l’anima può perdere la pace e danneggiare quella degli altri. Vedete a cosa può portare un desiderio disordinato di perfezione? Il demonio potrebbe tentare similmente anche la prio
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sa. Para esto es menester mucha discreción; porque, si fuesen cosas que van contra la Regla y Constitución, es menester que no todas veces se eche a buena parte, sino avisarla, y si no se enmendare, al prelado. Esto es caridad. Y también con las hermanas, si fuese alguna cosa grave; y dejarlo todo por miedo si es tentación, sería la misma tentación. Mas hase de advertir mucho (porque no nos engañe el demonio) no lo tratar una con otra, que de aquí puede sacar el demonio gran ganancia y comenzar costumbre de murmuración; sino con quien ha de aprovechar, como tengo dicho. Aquí, gloria a Dios, no hay tanto lugar, como se guarda tan continuo silencio; mas bien es que estemos sobre aviso.
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ra, la qual cosa sarebbe più pericolosa. In questo caso è necessaria molta discrezione. Se nascessero fatti che vanno contro la Regola e le Costituzioni, non bisogna fargliele notare ogni volta, ma dargliene avviso, e, in caso non si correggesse, parlarne al prelato24. Questa è carità. Se si trattasse di fatti gravi, parlarne anche alle consorelle, ma solo in seguito. Sarebbe una tentazione fermarci a metà strada. Attenzione, però (che il demonio non ci inganni), a non sparlarne fra di voi. Il demonio trarrebbe enormi guadagni facendo nascere la mormorazione. Come detto, è bene parlarne con chi può trarne frutto. Fra noi, sia gloria a Dio, curando di continuo il silenzio, non c’è posto per la mormorazione. È sempre bene, però, restare accorte.
Moradas segundas
Seconda stanza Comprende un solo capitolo
Capítulo único Que trata de lo mucho que importa la perseverancia para llegar a las postreras moradas, y la gran guerra que da el demonio, y cuánto conviene no errar el camino en el principio. Para acertar, da un medio que ha probado ser muy eficaz. 1. Ahora vengamos a hablar cuáles serán las almas que entran a las segundas moradas y qué hacen en ellas. Querría deciros poco, porque lo he dicho en otras partes bien largo, y será imposible dejar de tornar a decir otra vez mucho de ello, porque cosa no se me acuerda de lo dicho; que si lo supiera guisar de diferentes maneras, bien sé que no os enfadaríais, como nunca nos cansamos de los libros que tratan de esto, con ser muchos. 2. Es de los que han ya comenzado a tener oración y entendido lo que les importa no se quedar en las primeras moradas, mas no tienen aún determinación para dejar muchas veces de estar en ella, porque no dejan las ocasiones, que es harto peligro. Mas harta misericordia es que algún rato procuren huir de las culebras y cosas emponzoñosas, y entender que es bien dejarlas. Estos, en parte, tienen harto más trabajo que los primeros, aunque no tanto peligro, porque ya parece los entienden, y hay gran esperanza de que entrarán más adentro. Digo que tienen más trabajo,porque los primeros son como mudos que no oyen, y así pasan mejor su trabajo de no hablar, lo que no pasarían, sino muy mayor, los que oyesen y no pudiesen hablar. Mas no por eso se desea más lo de los que no oyen, que en fin es gran cosa entender lo que nos dicen. Así éstos entienden los llamamientos que les hace el Señor; porque, como van entrando más cerca de donde está Su Majestad, es muy buen vecino, y tanta su misericordia y bondad, que aun estándonos en nuestros pasatiempos y negocios y contentos
Capitolo unico Parla di quanto importi la perseveranza per giungere alle stanze successive. Parla della gran guerra combattuta dal demonio e di quanto convenga non sbagliare strada all’inizio. Per riuscire consiglia una via molto efficace. 1. Parliamo ora delle anime che entrano nella seconda stanza del Castello e di cosa vi accada. Vorrei parlarvi poco di questo, avendone trattato a lungo altrove. Non saprò fornire grandi novità sull’argomento; non mi ricordo di quanto vi ho già detto. Se anche presentassi i medesimi contenuti in forme diverse non vi offendereste. Non ci stancheremo mai dei libri che parlano di questi temi, e ce ne sono molti. 2. Stiamo parlando di chi ha già cominciato a praticare l’orazione; ha compreso che l’importante è non fermarsi alla prima stanza, ma non è ancora deciso a lasciarla perché non fugge le occasioni di peccato e si mette in situazioni pericolose25. È già una grande grazia fuggire le serpi e gli animali velenosi, sapendo quanto ci giovi abbandonarli. Queste anime, in parte, fanno ancora più fatica delle precedenti26, pur non correndo lo stesso pericolo, perché sanno qualcosa; è grande la speranza di vederle proseguire verso le stanze più interne. Fanno più fatica perché le anime della prima stanza sono come sordomute. Senza parlare si affaticano meno di chi, ascoltando, non può esprimersi. Non bisogna desiderare la sordità: è bello udire quanto viene detto. In questa stanza già si odono certi richiami del Signore. Avvicinandoci a dove abita Sua Maestà, meraviglioso vicino di stanza dalla grande misericordia e bontà, soffermandoci sui nostri passatempi e preoccupazioni, sui nostri
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y baraterías del mundo, y aun cayendo y levantando en pecados (porque estas bestias son tan ponzoñosas y peligrosa su compañía y bulliciosas que por maravilla dejarán de tropezar en ellas para caer), con todo esto, tiene en tanto este Señor nuestro que le queramos y procuremos su compañía, que una vez u otra no nos deja de llamar para que nos acerquemos a El; y es esta voz tan dulce que se deshace la pobre alma en no hacer luego lo que le manda; y así – como digo – es más trabajo que no lo oír. 3. No digo que son estas voces y llamamientos como otras que diré después sino con palabras que oyen a gente buena o sermones o con lo que leen en buenos libros y cosas muchas que habéis oído, por donde llama Dios, o enfermedades, trabajos, y también con una verdad que enseña en aquellos ratos que estamos en la oración; sea cuan flojamente quisiereis, tiénelos Dios en mucho. Y vosotras, hermanas, no tengáis en poco esta primera merced ni os desconsoléis aunque no respondáis luego al Señor, que bien sabe Su Majestad aguardar muchos días y años, en especial cuando ve perseverancia y buenos deseos. Esta es lo más necesario aquí, porque con ella jamás se deja de ganar mucho. Mas es terrible la batería que aquí dan los demonios de mil maneras y con más pena del alma que aun en la pasada; porque acullá estaba muda y sorda, al menos oía muy poco y resistía menos, como quien tiene en parte perdida la esperanza de vencer; aquí está el entendimiento más vivo y las potencias más hábiles: andan los golpes y la artillería de manera que no lo puede el alma dejar de oír. Porque aquí es el representar los demonios estas culebras de las cosas del mundo y el hacer los contentos de él casi eternos, la estima en que está tenido en él, los amigos y parientes, la salud en las cosas de penitencia (que siempre comienza el alma que entra en esta morada a desear hacer alguna), y otras mil maneras de impedimentos.
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impegni e affari mondani, pur cadendo e rialzandoci dai peccati (è una fortuna non inciampare e cedere a queste bestie velenose, stando loro accanto), il Signore, che tanto desidera il nostro amore per lui e la nostra compagnia, non smette di chiamarci, una e più volte. È tanto dolce la sua voce da lasciare senza forze la povera anima, se non vi risponde. È più faticoso udire che essere sordi. 3. Queste voci e richiami non sono come quelli di cui parlerò più avanti, ma vengono da parole ascoltate da gente buona, nelle omelie, dalla lettura di libri dai contenuti positivi, dalle molte cose udite. Dio ci chiama. Questi richiami possono giungerci anche da malattie, fatiche, o da una verità che il Signore ci comunica nei tempi dedicati all’orazione: questi tempi, se non sono tenuti in grande importanza da noi, lo sono da Dio27. Non svilite queste grazie, sorelle, e non disperatevi se non rispondete subito alle chiamate del Signore. Sua Maestà sa attendere molti giorni, anche anni, specie se scorge perseveranza e buoni desideri nell’anima chiamata. La perseveranza è ciò di cui abbiamo bisogno: con essa guadagniamo la vittoria. È terribile la guerra qui scatenata in mille modi dai demoni, e l’anima soffre ancor più che nella prima stanza. Essendo là sordomuta, udiva poco e resisteva ancora meno, come chi ha perso la speranza di vincere. Qui l’intelletto è più sveglio, le potenze più vive. Alle orecchie giungono come dei colpi d’artiglieria: l’anima non può non udirli. Il demonio sparge le sue serpi e tinge ogni avvenimento di eternità: la preoccupazione per le cose mondane, gli amici, i parenti, la salvaguardia della salute nella penitenza (è in questa stanza che l’anima inizia a desiderarla), e mille altri ostacoli.
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4. ¡Oh Jesús, qué es la baraúnda que aquí ponen los demonios, y las aflicciones de la pobre alma, que no sabe si pasar adelante o tornar a la primera pieza! Porque la razón, por otra parte, le representa el engaño que es pensar que todo esto vale nada en comparación de lo que pretende; la fe la enseña cuáles lo que le cumple; la memoria le representa en lo que paran todas estas cosas, trayéndole presente la muerte de los que mucho gozaron estas cosas, que ha visto: cómo algunas ha visto súbitas, cuán presto son olvidados de todos, cómo ha visto a algunos que conoció en gran prosperidad pisar debajo de la tierra y aun pasado por la sepultura él muchas veces, y mirar que están en aquel cuerpo hirviendomuchos gusanos, y otras hartas cosas que le puede poner delante; la voluntad se inclina a amar adonde tan innumerables cosas y muestras ha visto de amor, y querría pagar alguna: en especial se le pone delante cómo nunca se quita de con él este verdadero amador, acompañándole, dándole vida y ser. Luego el entendimiento acude con darle a entender que no puede cobrar mejor amigo, aunque viva muchos años; que todo el mundo está lleno de falsedad, y estos contentos que le pone el demonio, de trabajos y cuidados y contradicciones; y le dice que esté cierto que fuera de este castillo no hallará seguridad ni paz; que se deje de andar por casas ajenas, pues la suya es tan llena de bienes, si la quiere gozar; que quién hay que halle todo lo que ha menester como en su casa, en especial teniendo tal huésped que le hará señor de todos los bienes, si él quiere no andar perdido, como el hijo pródigo, comiendo manjar de puercos. 5. Razones son éstas para vencer los demonios. Mas ¡oh Señor y Dios mío! que la costumbre en las cosas de vanidad y el ver que todo el mundo trata de esto lo estraga todo. Porque está tan muerta la fe, que queremos más lo que vemos que
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4. Oh Gesù, quale baraonda fan sorgere i demoni e quanto si affligge la povera anima, dubbiosa se proseguire nel cammino o tornare indietro, alla prima stanza! Ma l’intelletto svela l’arcano: quanto le viene mostrato è un inganno in cambio di quel che cerca. La fede indica all’anima la strada; la memoria le ricorda dove conducano simili cose riportando ai suoi occhi la morte di chi molto ne godette28. La morte di taluni fu improvvisa, e presto vennero dimenticati. Molti di quelli da lei conosciuti in prosperità sono ora sotto terra. L’anima è passata spesso sul loro sepolcro è ha considerato la miriade di vermi brulicanti in quei corpi. Altre sono le cose ricordate. La volontà si inclina ad amare il Signore per le innumerevoli attrattive scoperte nel suo amore. Avendone ricevute molte dimostrazioni, molto desidera ripagarlo. L’anima è specialmente attratta da come questo amante non l’abbandoni mai e resti sempre accanto donandole la vita e l’essere. Interviene l’intelletto facendo comprendere all’anima come non sia possibile trovare amico migliore, pur in una lunga vita: tutti gli uomini e tutte le donne vengono scoperti colmi di falsità. Le consolazioni del demonio provocano fatiche, preoccupazioni e angustie. L’intelletto spiega all’anima come al di fuori di questo Castello non si trovino sicurezza né pace e come non convenga rifugiarsi in case straniere essendo la sua così piena di beni di cui è possibile godere. Chi vorrà imitare il figliuol prodigo e mangiare il cibo dei porci29 quando possiede tutto il necessario in casa sua, dove scoprirà in sé l’Ospite, datore di ogni bene? 5. Queste sono valide motivazioni per vincere i demoni. Ma, mio Signore e mio Dio! L’assuefazione alla vanità e vedere come tutti in essa si compiacciano conduce alla distruzione. Com’è smorta la nostra fede: amiamo più ciò che vediamo di ciò ch’essa ci insegna. E in chi rincorre le
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lo que ella nos dice; y a la verdad, no vemos sino harta malaventura en los que se van tras estas cosas visibles. Mas eso han hecho estas cosas ponzoñosas que tratamos: que, como si a uno muerde una víbora se emponzoña todo y se hincha, así es acá; no nos guardamos; claro está que es menester muchas curas para sanar; y harta merced nos hace Dios, si no morimos de ello. Cierto, pasa el alma aquí grandes trabajos; en especial si entiende el demonio que tiene aparejo en su condición y costumbres para ir muy adelante, todo el infierno juntará para hacerle tornar a salir fuera. 6. ¡Oh Señor mío!, aquí es menester vuestra ayuda, que sin ella no se puede hacer nada. Por vuestra misericordia no consintáis que esta alma sea engañada para dejar lo comenzado. Dadle luz para que vea cómo está en esto todo su bien, y para que se aparte de malas compañías; que grandísima cosa es tratar con los que tratan de esto; allegarse no sólo a los que viere en estos aposentos que él está, sino a los que entendiere que han entrado a los de más cerca; porque le será gran ayuda, y tanto los puede conversar, que le metan consigo. Siempre esté con aviso de no sedejar vencer; porque si el demonio le ve con una gran determinación de que antes perderá la vida y el descanso y todo lo que le ofrece que tornar a la pieza primera, muy más presto le dejará. Sea varón y no de los que se echaban a beber de bruces, cuando iban a la batalla, no me acuerdo con quién, sino que se determine que va a pelear con todos los demonios y que no hay mejores armas que las de la cruz. 7. Aunque otras veces he dicho esto, importa tanto que lo torno a decir aquí: es que no se acuerde que hay regalos en esto que comienza, porque es muy baja manera de comenzar a labrar un tan precioso y grande edificio; y si comienzan sobre arena, darán con todo en el suelo; nunca acabarán de andar disgustados y tentados. Porque no son éstas las mo-
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cose visibili si rinvengono solo sventure. Questo è il frutto dei serpenti velenosi con cui abbiamo a che fare. Quando un uomo è morsicato da una vipera, si avvelena e il suo corpo si gonfia. Così è per noi. Se non ci preoccupiamo delle nostre anime, in seguito saranno necessarie cure più sofisticate per guarire. Dio ci concederà una grande grazia salvandoci dalla morte eterna. L’anima soffre molto in questa stanza, specialmente se il demonio, intuendone le qualità, la vede capace di avanzare nella vita spirituale: tutto l’inferno si impegnerà a farla uscire dal Castello. 6. Oh, Signore mio! Abbiamo bisogno del vostro aiuto: senza non possiamo fare nulla30. La vostra misericordia consente a queste anime di non essere ingannate e lasciare il cammino intrapreso. Concedete loro luce sufficiente per capire quanto si guadagni perseverando e lasciando le cattive compagnie. Giova dialogare con chi ha esperienza; non solo con chi si trova nella medesima stanza, ma anche con chi è già entrato nelle successive. Sarà di grande aiuto e magari, conoscendo persone migliori di sé, l’anima avrà accesso alla loro stanza. Stia attenta, quest’anima, a non lasciarsi vincere. Se il demonio la vede decisa a perdere la vita, il riposo e quanto la vita offre, piuttosto che ritornare alla prima stanza, ben presto la lascerà in pace. Sia virile e non si comporti come quelli che, andando in battaglia, non ricordo contro chi, si misero a bere carponi. Sappia, quest’anima, che sta lottando contro tutti i demoni e che non esiste arma migliore della Croce per vincere. 7. L’ho detto altre volte, ma è importante ripeterlo. È triste mettere mano all’opera cercando consolazioni. Se si costruisce sulla sabbia, tutto cade al suolo, né si eviteranno dispiaceri e tentazioni. Non sono queste le
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radas adonde se llueve el maná; están más adelante, adonde todo sabe a lo que quiere un alma, porque no quiere sino lo que quiere Dios. Es cosa donosa que aún nos estamos con mil embarazos e imperfecciones y las virtudes que aun no saben andar, sino que ha poco que comenzaron a nacer, y aun plega a Dios estén comenzadas, ¿y no habemos vergüenza de querer gustos en la oración y quejarnos de sequedades? Nunca os acaezca, hermanas; abrazaos con la cruz que vuestro Esposo llevó sobre sí y entended que ésta ha de ser vuestra empresa; la que más pudiere padecer, que padezca más por El, y será la mejor librada. Lo demás, como cosa accesoria, si os lo diere el Señor dadle muchas gracias. 8. Pareceros ha que para los trabajos exteriores bien determinadas estáis, con que os regale Dios en lo interior. – Su Majestad sabe mejor lo que nos conviene; no hay para qué le aconsejar lo que nos ha de dar, que nos puede con razón decir, que no sabemos lo que pedimos. Toda la pretensión de quien comienza oración (y no se os olvide esto, que importa mucho) ha de ser trabajar y determinarse y disponerse con cuantas diligencias pueda a hacer su voluntad conformar con la de Dios; y – como diré después – estad muy cierta que en esto consiste toda la mayor perfección que se puede alcanzar en el camino espiritual: quien más perfectamente tuviere esto, más recibirá del Senor y más adelante está en este camino. No penséis que hay aquí más algarabías ni cosas no sabidas y entendidas, que en esto consiste todo nuestro bien. Pues si erramos en el principio, queriendo luego que el Señor haga la nuestra y que nos lleve como imaginamos, ¿qué firmeza puede llevar este edificio? Procuremos hacer lo que es en nosotros y guardarnos de estas sabandijas ponzoñosas; que muchas veces quiere el Señor que nos persigan malos pensamientos y nos aflijan, sin poderlos echar de nosotros, y sequedades; y aun algunas veces permite que nos muerdan, para que nos sepamos mejor guardar después y para probar si nos pesa mucho de haberle ofendido.
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stanze dove la manna piove dal cielo32; quelle sono più in là, dove tutto corrisponde ai desideri dell’anima, perché l’anima non vuole altro che il volere di Dio. Ci muoviamo tra cadute e imperfezioni, le virtù sono appena nate o speriamo, almeno, che ci siano, e non proviamo vergogna a cercare soddisfazioni nell’orazione o a lamentarci delle aridità? Non accada, sorelle. Abbracciate la croce che il vostro Sposo portò su di sé e scoprite in essa il vostro cammino33. Chi può patire per Lui di più, di più patisca, e sarà felice. Per il resto, come corollario, rendete grazie al Signore. 8. Vi sembrerà di sopportare meglio le sofferenze esteriori se Dio vi concede consolazioni interiori. Sua Maestà conosce meglio di noi quanto ci convenga. Non bisogna consigliargli cosa concederci. Potrebbe risponderci, a ragione, che non sappiamo quel che chiediamo34. Ogni desiderio di chi inizia a fare orazione (non dimenticatelo perché è molto importante) si riduca ad adoperarsi, determinarsi e disporsi diligentemente per conformare la sua volontà a quella di Dio. Siatene certe, lo ripeto: in questo consiste la maggior perfezione raggiungibile nel cammino spirituale. Chi più perfettamente otterrà questo, più riceverà grazie dal Signore e più avanzato si ritroverà nel cammino. Non temete di ritrovarvi confuse o ignoranti: in questo consiste il nostro bene. Se sbagliamo agli inizi, desiderando che il Signore si adegui alla nostra volontà e ci guidi secondo le nostre fantasie, l’edificio risulterà assai debole. Cerchiamo, per quanto possiamo, di difenderci dalle serpi velenose. Spesso il Signore permette che ci perseguitino e affliggano cattivi pensieri, o aridità, senza poterli eliminare. Permette perfino che le serpi ci mordano perché impariamo a difendercene meglio, e per vedere, poi, se ci dispiace averlo offeso.
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9. Por eso, no os desaniméis, si alguna vez cayereis, para dejar de procurar ir adelante; que aun de esa caída sacará Dios bien, como hace el que vende la triaca para probar si es buena, que bebe la ponzoña primero. Cuando no viésemos en otra cosa nuestra miseria y el gran daño que nos hace andar derramados, sino en esta batería que se pasa para tornarnos a recoger, bastaba. ¿Puede ser mayor mal que no nos hallemos en nuestra misma casa? ¿Qué esperanza podemos tener de hallar sosiego en otras cosas, pues en las propias no podemos sosegar? Sino que tan grandes y verdaderos amigos y parientes y con quien siempre, aunque no queramos, hemos de vivir, como son las potencias, ésas parece nos hacen la guerra, como sentidas de las que a ellas les han hecho nuestros vicios. ¡Paz, paz!, hermanas mías, dijo el Señor, y amonestó a sus Apóstoles tantas veces. Pues creeme, que si no la tenemos y procuramos en nuestra casa, que no la hallaremos en los extraños. Acábese ya esta guerra; por la sangre que derramó por nosotros lo pido yo a los que no han comenzado a entrar en sí; y a los que han comenzado, que no baste para hacerlos tornar atrás. Miren que es peor la recaída que la caída; ya ven su pérdida; confíen en la misericordia de Dios y nonada en sí, y verán cómo Su Majestad le lleva de unas moradas a otras y le mete en la tierra adonde estas fieras ni le puedan tocar ni cansar, sino que él las sujete a todas y burle de ellas, y goce de muchos más bienes que podría desear, aun en esta vida digo. 10. Porque – como dije al principio –, os tengo escrito cómo os habéis de haber en estas turbaciones que aquí pone el demonio, y cómo no ha de ir a fuerza de brazos el comenzarse a recoger, sino con suavidad, para que podáis estar más continuamente, no lo diré aquí, más de que, de mi parecer hace mucho al caso tratar con personas experimentadas; porque en cosas que son necesario hacer, pensaréis que hay
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9. Non scoraggiatevi e non interrompete il cammino per le vostre cadute saltuarie: Dio saprà trarre un bene anche da queste. Comportatevi come il venditore di triaca35: per vedere se è efficace, la prova lui per primo. Saremmo già a buon punto se ci accorgessimo della nostra miseria e del male di andare disuniti in mezzo a questa masnada demoniaca che ci passa accanto per portarci via. Può esserci male peggiore di non riconoscersi in casa propria? Come sperare di trovare consolazione in cose altrui se non la troviamo nelle nostre? Pare ci muovano guerra, quasi offesi dai nostri vizi, gli amici più intimi, i parenti, coloro, insomma, con cui siamo costretti, volenti o nolenti, a vivere: le nostre potenze. Pace! Pace, sorelle mie, disse il Signore richiamando i suoi discepoli36. Credetemi: se non la troviamo in noi, non la troveremo fuori di noi. Abbia fine questa guerra. Lo chiedo, per il sangue sparso dal Signore per noi, a chi ancora non ha iniziato a rientrare in sé, e a chi ha iniziato, perché non torni indietro. È peggiore la ricaduta della caduta. Ne conosciamo la rovina. Queste anime ripongano la loro fiducia nella misericordia di Dio, non in sé stesse. Vedranno come Sua Maestà le condurrà da una stanza all’altra per portarle dove queste fiere divengono impotenti e non possono stancare. Lì resteranno sottomesse e l’anima se ne burlerà, godendo di ogni bene di cui si può godere in questa vita. 10. Vi ho spiegato altrove come dovete comportarvi nei confronti di questi turbamenti demoniaci. Non dovendo proseguire lungo il cammino dell’orazione a strattoni o a forza di braccia, ma soavemente, aggiungo solo la necessità di lasciarvi consigliare da persone esperte per non ritenere un danno al raccoglimento occuparvi delle faccende quotidiane.
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gran quiebra. Como no sea el dejarlo, todo lo guiará el Señor a nuestro provecho, aunque no hallemos quien nos enseñe; que para este mal no hay remedio si no se torna a comenzar, sino ir perdiendo poco a poco cada día más el alma, y aun plega a Dios que lo entienda. 11. Podría alguna pensar que si tanto mal es tornar atrás, que mejor será nunca comenzarlo, sino estarse fuera del castillo. – Ya os dije al principio, y el mismo Señor lo dice, que quien anda en el peligro en él perece, y que la puerta para entrar en este castillo es la oración. Pues pensar que hemos de entrar en el cielo y no entrar en nosotros, conociéndonos y considerando nuestra miseria y lo que debemos a Dios y pidiéndole muchas veces misericordia, es desatino. El mismo Señor dice: Ninguno subirá a mi Padre, sino por Mí; no sé si dice así, creo que sí; y quien me ve a Mí, ve a mi Padre. Pues si nunca le miramos ni consideramos lo que le debemos y la muerte que pasó por nosotros, no sé cómo le podemos conocer ni hacer obras en su servicio; porque la fe sin ellas y sin ir llegadas al valor de los merecimientos de Jesucristo, bien nuestro, ¿qué valor pueden tener? ¿Ni quién nos despertará a amar a este Señor? Plega a Su Majestad nos dé a entender lo mucho que le costamos y cómo no es más el siervo que el Señor, y qué hemos menester obrar para gozar su gloria, y que para esto nos es necesario orar para no andar siempre en tentación.
seconda stanza, capitolo unico
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Se non tralasciamo l’orazione, il Signore guiderà tutto a nostro favore, pur ignorandone noi il modo. Se abbandoniamo l’orazione, l’unica strada per noi è tornare a praticarla. A poco a poco, l’anima s’indebolirebbe sempre più: prego Dio di rendercene coscienti. 11. Qualcuno potrebbe pensare che se tornare indietro è un male tanto grande, sarebbe meglio non iniziare neppure il cammino e restare fuori dal Castello. Vi ho già detto37, è il Signore a dirlo, che chi va al pericolo in esso perisce, e che la porta per entrare nel Castello è l’orazione. È folle pensare di entrare in cielo senza rientrare in se stessi, conoscendoci, considerando la nostra miseria, pensando quanto siamo debitori a Dio e supplicando la sua misericordia. Dice il Signore38: nessuno viene al Padre se non attraverso di me e chi vede me, vede il Padre. Se il nostro sguardo non si posa mai su di lui, né consideriamo quanto gli siamo debitori e quale morte abbia patito per noi, non so come potremmo dire di conoscerlo e di operare al suo servizio. La fede senza le opere, e le opere slegate dai meriti della passione di Cristo, che valore hanno? Chi ci incoraggerà ad amare il Signore? Supplico Sua Maestà di farci capire a qual prezzo ci ha riscattato, come il servo non sia più del suo Padrone39, quanto sia necessario darsi da fare per godere della sua gloria40, e come per tutto questo sia necessaria la preghiera, per non cadere in tentazione41.
Terceras moradas
Terza stanza Comprende due capitoli
Capítulo primero Trata de la poca seguridad que podemos tener mientras se vive en este destierro, aunque el estado sea subido, y cómo conviene andar con temor. – Hay algunos buenos puntos. 1. A los que por la misericordia de Dios han vencido estos combates, y con la perseverancia entrado a las terceras moradas ¿qué les diremos, sino bienaventurado el varón que teme al Señor? No ha sido poco hacer Su Majestad que entienda yo ahora qué quiere decir el romance de este verso a este tiempo, según soy torpe en este caso. Por cierto, con razón le llamaremos bienaventurado, pues si no torna atrás, a lo que podemos entender lleva camino seguro de su salvación. Aquí veréis, hermanas, lo que importa vencer las batallas pasadas; porque tengo por cierto que nunca deja el Señor de ponerle en seguridad de conciencia, que no es poco bien. Digo en seguridad, y dije mal, que no la hay en esta vida, y por eso siempre entended que digo «si no torna a dejar el camino comenzado». 2. Harto gran miseria es vivir en vida que siempre hemos de andar como los que tienen los enemigos a la puerta, que ni pueden dormir ni comer sin armas, y siempre con sobresalto si por alguna parte pueden desportillar esta fortaleza. ¡Oh Señor mío y bien mío!, ¿cómo queréis que se desee vida tan miserable, que no es posible dejar de querer y pedir nos saquéis de ella si no es con esperanza de perderla por Vos o gastarla muy de veras en vuestro servicio, y sobre todo entender que es vuestra voluntad? Si lo es, Dios mío, muramos con Vos, como dijo santo Tomás, que no es otra cosa sino morir muchas veces vivir sin Vos y con estos temores de que puede ser posible perderos para siempre. Por eso digo, hijas, que la bienaventuranza que hemos de pedir es estar ya en seguridad con los bienaventurados; que con estos temores ¿qué contento puede tener quien todo su contento es contentar a
Capitolo primo Parla della poca sicurezza che possiamo raggiungere in questo esilio, per quanto elevato sia lo stato raggiunto e come convenga condursi con timore. Offre spunti interessanti. 1. Cosa potremo dire a chi, per grazia di Dio, ha vinto queste battaglie ed è entrato nella terza stanza? Cosa gli diremo se non benedetto l’uomo che teme il Signore42? Sua Maestà mi ha concesso una grande grazia nel farmi comprendere, ora, sorda come sono, il significato del versetto. A ragione lo chiameremo beato: se non torna indietro, da quanto possiamo intendere, può essere certo di salvarsi. Vedete, sorelle, quanto sia importante vincere le prime battaglie. Sicuramente il Signore concede il dono della coscienza certa. Dico sicuramente, ma dico male: non raggiungeremo mai la certezza di salvarci in questa vita. Per questo ho aggiunto «se non torna indietro». 2. Quant’è miserevole vivere la vita come se i ladri fossero sempre alla porta, dormendo e mangiando sempre armati, nel continuo timore di vedere invadere da una parte o dall’altra la fortezza. Mio buon Signore! Com’è possibile amare questa miserabile e indesiderabile vita? Ti supplicheremmo di portarcela via se non sperassimo di perderla per voi o di consumarla al vostro servizio, comprendendo, soprattutto, quale sia la vostra volontà. Se le cose stanno così, mio Dio, moriamo con Voi43, come disse san Tommaso apostolo. Vivere senza di voi con la paura di perdervi per sempre è come morire tante volte. Per questo, figlie, la beatitudine da chiedere consiste nel vivere la sicurezza dei beati. Di quale gioia si può godere, in simili paure, se l’unica
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Dios? Y considerad que éste, y muy mayor, tenían algunos santos que cayeron en graves pecados; y no tenemos seguro que nos dará Dios la mano para salir de ellos y hacer la penitencia que ellos (entiéndese del auxilio particular). 3. Por cierto, hijas mías, que estoy con tanto temor escribiendo esto, que no sé cómo lo escribo ni cómo vivo cuando se me acuerda, que es muy muchas veces. Pedidle, hijas mías, que viva Su Majestad en mí siempre; porque si no es así, ¿qué seguridad puede tener una vida tan mal gastada como la mía? Y no os pese de entender que esto es así, como algunas veces lo he visto en vosotras cuando os lo digo, y procede de que quisierais que hubiera sido muy santa, y tenéis razón: también lo quisiera yo; mas ¡qué tengo de hacer si lo perdí por sola mi culpa! Que no me quejaré de Dios que dejó de darme bastantes ayudas para que se cumplieran vuestros deseos; que no puedo decir esto sin lágrimas y gran confusión de ver que escriba yo cosa para las que me pueden enseñar a mí. ¡Recia obediencia ha sido! Plega al Señor que, pues se hace por El, sea para que os aprovechéis de algo porque le pidáis perdone a esta miserable atrevida. Mas bien sabe Su Majestad que sólo puedo presumir de su misericordia, y ya que no puedo dejar de ser la que he sido, no tengo otro remedio, sino llegarme a ella y confiar en los méritos de su Hijo y de la Virgen, madre suya, cuyo hábito indignamente traigo y traéis vosotras. Alabadle, hijas mías, que lo sois de esta Señora verdaderamente; y así no tenéis para qué os afrentar de que sea yo ruin, pues tenéis tan buena madre. Imitadla y considerad qué tal debe ser la grandeza de esta Señora y el bien de tenerla por patrona, pues no han bastado mis pecados y ser la que soy para deslustrar en nada esta sagrada Orden. 4. Mas una cosa os aviso: que no por ser tal y tener tal madre estéis seguras, que muy santo era David, y ya veis lo
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gioia consiste nel rallegrare Dio? Questa certezza, forse maggiore, era di alcuni santi che caddero in peccati gravi. Non siamo certi che Dio ci porgerà la mano per liberarci dai loro lacci e soddisfare la giusta penitenza. 3. Siatene sicure, figlie mie: provo un tal timore nello scrivervi questo da non sapere come esserne capace, né come sopravvivere al suo frequente ricordo. Chiedete, figlie mie, che Sua Maestà inabiti sempre in me. Se così non fosse, quale certezza potrebbe avere una vita così mal vissuta come la mia? Non rattristatevi, come è già accaduto, se vi dico questo. Volete ch’io sia molto santa. Anch’io lo voglio; ma cosa posso farci se tutto è andato perduto per colpa mia44? Di Dio non posso lamentarmi. Mi ha dato tutti gli aiuti necessari per compiere il vostro desiderio. Non posso parlarne senza piangere e confondermi; scrivo a chi potrebbe insegnarmi tali cose. Quanto mi costa obbedire in questo! Supplico il Signore che, a lui obbedendo, giovi a qualcosa: pregatelo di perdonare la mia anima misera e temeraria. Lo sa bene Sua Maestà: spero solo nella sua misericordia. Non potendo non essere ciò che sono stata, mi appoggio alla sua misericordia e confido nei meriti di suo Figlio e della Vergine, sua Madre, il cui abito vestiamo indegnamente. Lodatela, figlie mie e veramente figlie di questa Signora. Con una Madre così buona, non dovrete vergognarvi di me, che sono così cattiva. Imitate la Signora, consideratene la magnificenza e il bene di averla come Patrona. Grazie a lei i miei peccati e il mio essere quella che sono non furono sufficienti a rovinare in qualcosa questo Ordine sacro. 4. Aggiungerò dell’altro. Neppure per avere una tale Madre dovete ritenervi sicure.
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que fue Salomón; ni hagáis caso del encerramiento y penitencia en que vivís, ni os asegure el tratar siempre de Dios y ejercitaros en la oración tan continuo y estar tan retiradas de las cosas del mundo y tenerlas a vuestro parecer aborrecidas. Bueno es todo esto, mas no basta – como he dicho – para que dejemos de temer; y así continuad este verso y traedle en la memoria muchas veces: Beatus vir, qui timet Dominum. 5. Ya no sé lo que decía, que me he divertido mucho y, en acordándome de mí, se me quiebran las alas para decir cosa buena; y así lo quiero dejar por ahora. Tornando a lo que os comencé a decir de las almas que han entrado a las terceras moradas, que no las ha hecho el Señor pequeña merced en que hayan pasado las primeras dificultades, sino muy grande, de éstas, por la bondad del Señor, creo hay muchas en el mundo: son muy deseosas de no ofender a Su Majestad ni aun de los pecados veniales se guardan, y de hacer penitencia amigas, sus horas de recogimiento, gastan bien el tiempo, ejercítanse en obras de caridad con los prójimos, muy concertadas en su hablar y vestir y gobierno de casa, los que las tienen. Cierto, estado para desear y que, al parecer, no hay por qué se les niegue la entrada hasta la postrera morada ni se la negará el Señor, si ellos quieren, que linda disposición es para que las haga toda merced. 6. ¡Oh Jesús!, ¿y quién dirá que no quiere un tan gran bien, habiendo ya en especial pasado por lo más trabajoso? – No, ninguna. Todas decimos que lo queremos; mas como aun es menester más para que del todo posea el Señor el alma, no basta decirlo, como no bastó al mancebo cuando le dijo el Señor que si quería ser perfecto. Desde que comencé
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Anche Davide era molto santo; vedete cosa accadde di Salomone. Non fidatevi della clausura o della mortificazione in cui vivete; non vi dia certezza parlare sempre di Dio o praticare frequentemente l’orazione, ritirarvi dalle cose del mondo e ritenerle, a parer vostro, allontanate. Tutto questo è buono, ma non basta, come ho detto, per smettere di temere. Leggete il versetto e ricordatelo spesso: Beato l’uomo che teme il Signore. 5. Non mi raccapezzo più, ho perso il filo del discorso. Pensando a me sono cadute le ali per dire qualcosa di buono, ma ora cercherò di riprendermi. Tornando a quanto stavo dicendo sulle anime entrate nella terza stanza, il Signore ha loro concesso una grande grazia; hanno superato le prime difficoltà. Di queste anime, per bontà del Signore, penso ce ne siano molte al mondo. Desiderano fortemente non offendere Sua Maestà, disprezzano i peccati veniali, amano la penitenza, dedicano le giuste ore al raccoglimento, utilizzano bene il tempo, si esercitano in opere di carità verso il prossimo, parlano, si vestono e governano la casa, quelle che l’hanno, con attenzione. Certo, è uno stato desiderabile e non c’è motivo, se lo desiderano, per negar loro la possibilità di accedere alla stanza successiva, e non sarà certo il Signore a negarglielo. Quali migliori disposizioni possiamo incontrare per ricevere ogni genere di grazia! 6. Oh Gesù! Chi non desidera un tale bene avendo già superato le prove più impegnative? Nessuno! Tutti lo vogliamo. Ma è necessario fare di più perché il Signore prenda pienamente possesso dell’anima, così come accadde al giovane ricco quando chiese al Signore cosa doveva fare per essere perfetto45.
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a hablar en estas moradas le traigo delante; porque somos así al pie de la letra, y lo más ordinario vienen de aquí las grandes sequedades en la oración, aunque también hay otras causas; y dejo unos trabajos interiores, que tienen muchas almas buenas, intolerables y muy sin culpa suya, de los cuales siempre las saca el Señor con mucha ganancia, y de las que tienen melancolía y otras enfermedades. En fin, en todas las cosas hemos de dejar aparte los juicios de Dios. De lo que yo tengo para mí que es lo más ordinario, es lo que he dicho; porque como estas almas se ven que por ninguna cosa harían un pecado, y muchas que aun venial de advertencia no le harían, y que gastan bien su vida y su hacienda, no pueden poner a paciencia que se les cierre la puerta para entrar adonde está nuestro Rey, por cuyos vasallos se tienen y lo son. Mas aunque acá tenga muchos el rey de la tierra, no entran todos hasta su cámara. Entrad, entrad, hijas mías, en lo interior; pasad adelante de vuestras obrillas, que por ser cristianas debéis todo eso y mucho más y os basta que seáis vasallas de Dios; no queráis tanto, que os quedéis sin nada. Mirad los santos que entraron a la cámara de este Rey, y veréis la diferencia que hay de ellos a nosotras. No pidáis lo que no tenéis merecido, ni había de llegar a nuestro pensamiento que por mucho que sirvamos lo hemos de merecer los que hemos ofendido a Dios. 7. ¡Oh humildad, humildad! No sé qué tentación me tengo en este caso que no puedo acabar de creer a quien tanto caso hace de estas sequedades, sino que es un poco de falta de ella. Digo que dejo los trabajos grandes interiores que he dicho, que aquéllos son mucho más que falta de devoción. Probémonos a nosotras mismas, hermanas mías, o pruébenos el Señor, que lo sabe bien hacer, aunque muchas veces no queremos entenderlo; y vengamos a estas almas tan con-
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Da quando ho iniziato a parlare della terza stanza mi scorre davanti agli occhi quella scena del vangelo. Siamo nelle stesse condizioni del giovane. Solitamente, a questo livello sorgono le grandi aridità nell’orazione, pur potendo essere diverse le cause. Non parlo delle intollerabili fatiche interiori subite senza colpa da alcune anime buone. Il Signore risolve queste situazioni con un grande vantaggio per l’anima. Né parlo della melanconia o di altre malattie dell’anima46. Sempre dobbiamo risalire ai giudizi di Dio. Per quanto mi riguarda, la penso come ho detto. Queste anime non commetterebbero un peccato per alcuna ragione al mondo; molte di loro neppure un peccato veniale deliberato, e spendono bene vita e guadagni: non possono sopportare che si chiuda loro la porta per raggiungere la stanza abitata dal gran Re, di cui si ritengono serve, e lo sono. Non capiscono però che anche i servi dei re della terra, e sono molti, non entrano tutti nella stanza del loro padrone. Rientrate, figlie mie, rientrate in voi stesse. Superate le vostre piccole opere buone; siete chiamate a farne di maggiori. Vi basti sapervi serve del Signore. Non distraetevi con altre cose, per restare poi a mani vuote. Osservate i santi che entrarono nella stanza del Re; vedrete la differenza tra loro e noi. Non chiedete ciò che non avete meritato. Noi peccatori non dovremmo neppure pensare di meritare qualcosa, per molto che serviamo Dio. 7. Umiltà! Umiltà! Non so perché, ma non posso fare a meno di pensare che chi soffre per queste aridità dell’anima, soffre per mancanza d’umiltà. Non parlo delle grandi fatiche interiori: sono molto più che una mancanza di devozione. Mettiamoci alla prova, sorelle mie, o, meglio, ci metta alla prova il Signore; ne è ben capace, pur restando da noi incompreso.
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certadas, veamos qué hacen por Dios y luego veremos cómo no tenemos razón de quejarnos de Su Majestad. Porque si le volvemos las espaldas y nos vamos tristes, como el mancebo del Evangelio, cuando nos dice lo que hemos de hacer para ser perfectos, ¿qué queréis que haga Su Majestad, que ha de dar el premio conforme al amor que le tenemos? Y este amor, hijas, no ha de ser fabricado en nuestra imaginación, sino probado por obras; y no penséis que ha menester nuestras obras, sino la determinación de nuestra voluntad. 8. Parecernos ha que las que tenemos hábito de religión y le tomamos de nuestra voluntad y dejamos todas las cosas del mundo y lo que teníamos por El (aunque sea las redes de san Pedro, que harto le parece que da quien da lo que tiene), que ya está todo hecho. – Harto buena disposición es, si persevera en aquello y no se torna a meter en las sabandijas de las primeras piezas, aunque sea con el deseo; que no hay duda sino que si persevera en esta desnudez y dejamiento de todo, que alcanzará lo que pretende. Mas ha de ser con condición, y mirad que os aviso de esto, que se tenga por siervo sin provecho – como dice san Pablo, o Cristo – y crea que no ha obligado a Nuestro Señor para que le haga semejantes mercedes; antes, como quien más ha recibido, queda más adeudado. ¿Qué podemos hacer por un Dios tan generoso que murió por nosotros y nos crió y da ser, que no nos tengamos por venturosos en que se vaya desquitando algo de lo que le debemos, por lo que nos ha servido (de mala gana dije esta palabra, mas ello es así que no hizo otra cosa todo lo que vivió en el mundo), sin que le pidamos mercedes de nuevo y regalos? 9. Mirad mucho, hijas, algunas cosas que aquí van apuntadas, aunque arrebujadas, que no lo sé más declarar. El Señor os lo dará a entender, para que saquéis de las sequedades humildad y no inquietud, que es lo que pretende el demonio; y creed que adonde la hay de veras, que, aunque
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Veniamo a queste anime così ben collocate, guardiamo cosa fanno per il Signore e vedremo come non ci sia ragione di lamentarci di Sua Maestà. Se quando ci dice cosa dobbiamo fare per essere perfetti gli voltiamo le spalle, tristi come il giovane ricco del Vangelo, come volete si comporti Sua Maestà, dovendoci premiare in rapporto al nostro amore per lui? Questo amore, figlie, non può nascere nella nostra immaginazione: deve tradursi in opere. Neppure delle nostre opere c’è bisogno, ma della determinazione della nostra volontà. 8. Ci sembrerà di avere raggiunto la meta per il solo fatto di avere volontariamente indossato l’abito religioso e di avere lasciato le cose mondane e quanto avevamo per lui, anche fossero le reti di san Pietro47: a chi dona ciò che possiede sembra sempre di donare molto. Questa cosa è assai buona, se l’anima persevera e non torna a mettersi tra le serpi della prima stanza, anche solo col desiderio. Se persevera in tale distacco e abbandono, certamente otterrà ciò cui anela. A condizione, vi avverto, di ritenersi servo senza paga, come dice san Paolo, o Gesù, non ricordo, e sia convinta di non obbligare il Signore a concedergli determinate grazie; a chi più ha, più sarà richiesto48. Cosa possiamo fare per un Dio così generoso da morire per noi, che ci creò e ci mantiene nell’essere, se non pensarci felici di ripagare in parte i grandi benefici da lui ricevuti? Uso poco volentieri questa parola, ma nell’arco della sua vita in terra il Signore non ha fatto altro che servirci. E noi osiamo ancora chiedergli grazie e favori? 9. Considerate, figlie, alcune cose che andrò sottolineando, forse malamente, non sapendomi meglio spiegare. Il Signore vi aprirà le menti perché nell’aridità troviate l’umiltà e non l’inquietudine, come vorrebbe il demonio. Quando le aridità diventeranno davvero presenti, Dio,
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nunca dé Dios regalos, dará una paz y conformidad con que anden más contentas que otros con regalos; que muchas veces – como habéis leído – los da la divina Majestad a los más flacos; aunque creo de ellos que no los trocarían por las fortalezas de los que andan con sequedad. Somos amigos de contentos más que de cruz. Pruébanos, tú, Señor, que sabes las verdades, para que nos conozcamos.
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pur non lasciando solitamente regali, concederà una pace e una pienezza interiori con cui sarete più contente di altri pieni di doni. Molte volte, come avete letto, Dio concede le sue consolazioni ai più deboli. Mai le scambierebbero con la fortezza di chi subisce l’aridità. Siamo più amici delle consolazioni che della croce. Mettici tu alla prova49, Signore che conosci la verità, perché giungiamo a conoscerci.
Capítulo 2 Prosigue en lo mismo y trata de las sequedades en la oración y de lo que podría suceder a su parecer, y cómo es menester probarnos y prueba el Señor a los que están en estas moradas. 1. Yo he conocido algunas almas, y aun creo puedo decir hartas, de las que han llegado a este estado, y estado y vivido muchos años en esta rectitud y concierto, alma y cuerpo, a lo que se puede entender, y después de ellos que ya parece habían de estar señores del mundo, al menos bien desengañados de él, probarlos Su Majestad en cosas no muy grandes, y andar con tanta inquietud y apretamiento de corazón, que a mí me traían tonta y aun temerosa harto. Pues darles consejo no hay remedio, porque, como ha tanto que tratan de virtud, paréceles que pueden enseñar a otros y que les sobra razón en sentir aquellas cosas. 2. En fin, que yo no he hallado remedio ni le hallo para consolar a semejantes personas, si no es mostrar gran sentimiento de su pena (y a la verdad se tiene de verlos sujetos a tanta miseria), y no contradecir su razón; porque todas las conciertan en su pensamiento que por Dios las sienten, y así no acaban de entender que es imperfección; que es otro engaño para gente tan aprovechada; que de que lo sientan, no hay que espantar, aunque a mi parecer, había de pasar presto el sentimiento de cosas semejantes. Porque muchas veces quiere Dios que sus escogidos sientan su miseria, y aparta un poco su favor, que no es menester más, que a osadas que nos conozcamos bien presto. Y luego se entiende esta manera de probarlos, porque entienden ellos su falta muy claramente, y a las veces les da más pena ésta de ver que, sin poder más, sienten cosas de la tierra y no muy pesadas, que lo mismo de
Capitolo secondo Prosegue l’argomento spiegando le aridità dell’orazione e di ciò che potrebbe, a suo parere, accadere. È necessario che il Signore metta alla prova chi si trova in questa stanza. 1. Ho conosciuto alcune anime, potrei dire molte, entrate in questa stanza dopo aver trascorso molti anni in tale rettitudine e unità, di anima e corpo. Tuttavia, quando sembrava fossero ormai divenute padroni del mondo, ovvero ne fossero pienamente disilluse, non appena Sua Maestà le metteva alla prova in piccole cose, subito precipitavano in una tale inquietudine e turbamento di cuore da lasciarmi intontita e timorosa. È inutile dare consigli. Professando da molto la virtù, sembra loro di poter insegnare ad altri e che avanzano le ragioni per soffrire di quelle prove. 2. Devo dire di non avere trovato, né adesso trovare, un rimedio per consolare queste persone, se non partecipando alla loro pena (la si prova veramente vedendoli schiavi di tanta miseria). Non bisogna contraddire il loro modo di pensare. Si illudono in tal modo dei propri pensieri da convincersi di soffrire per amore di Dio. Così non capiscono la loro imperfezione, altro inganno per anime così avanti nel cammino! Non bisogna temere di patire per queste prove, anche se la sofferenza dovrebbe durare poco. Dio, molte volte, vuole che i suoi eletti tocchino con mano la miseria di cui sono fatti, e toglie loro la sua consolazione: questo basta per giungere a conoscerci. Si capisce perché li mette alla prova in tal modo; comprendono con chiarezza le loro mancanze, e alle volte soffrono di più nell’accorgersi di essere così attaccati a queste piccole cose della terra. Anche questa, penso, è una gran-
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que tienen pena. Esto téngolo yo por gran misericordia de Dios; y aunque es falta, muy gananciosa para la humildad. 3. En las personas que digo, no es así sino que canonizan – como he dicho – en sus pensamientos estas cosas, y así querrían que otros las canonizasen. Quiero decir alguna de ellas, porque nos entendamos y nos probemos a nosotras mismas antes que nos pruebe el Señor, que sería muy gran cosa estar apercibidas y habernos entendido primero. 4. Viene a una persona rica, sin hijos ni para quién querer la hacienda, una falta de ella, mas no es de manera que en lo que le queda le puede faltar lo necesario para sí y para su casa, y sobrado. Si éste anduviese con tanto desasosiego e inquietud como si no le quedara un pan que comer, ¿cómo ha de pedirle nuestro Señor que lo deje todo por El? Aquí entra el que lo siente porque lo quiere para los pobres. – Yo creo que quiere Dios más que yo me conforme con lo que Su Majestad hace y, aunque lo procure, tenga quieta mi alma, que no esta caridad. Y ya que no lo hace, porque no ha llegádole el Señor a tanto, enhorabuena; mas entienda que le falta esta libertad de espíritu, y con esto se dispondrá para que el Señor se la dé, porque se la pedirá. Tiene una persona bien de comer, y aun sobrado; ofrécesele poder adquirir más hacienda: tomarlo, si se lo dan, enhorabuena, pase; mas procurarlo y, después de tenerlo, procurar más y más, tenga cuan buena intención quisiere (que sí debe tener, porque – como he dicho – son estas personas de oración y virtuosas), que no hayan miedo que suban a las moradas más juntas al Rey. 5. De esta manera es si se les ofrece algo de que los desprecien o quiten un poco de honra; que, aunque les hace
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de grazia di Dio. Pur essendo una mancanza, è un vantaggio per la crescita nella virtù dell’umiltà. 3. In queste persone non avviene quanto detto; canonizzano nella loro mente questi fatti e vorrebbero che anche altri li canonizzassero. Voglio fare alcuni esempi per conoscerci meglio e per metterci alla prova prima ancora che sia il Signore a saggiarci. È ottima cosa essere pronte e conoscerci prima che le cose accadano. 4. A una persona ricca senza figli o discendenti cui lasciare l’eredità viene meno una parte di denaro da non venirgli meno il necessario per sé, per la sua casa, e pure ne avanzi. Se questi si scoraggiasse tanto e si inquietasse come se non gli restasse un pane da mangiare, come potrebbe il Signore chiedergli di lasciare tutto per lui 50? Qui si da il caso di chi si affligge perché a rimetterci sono i poveri. Più che questo tipo di carità, penso che il Signore desideri maggiormente ch’io mi conformi al suo volere, mantenendo la pace nella mia anima. Pazienza, se quella persona non la pensa così, non avendola il Signore condotta a tali altezze. Sappia, però, di non avere raggiunto la libertà di spirito. Così diverrà capace di riceverla dal Signore, perché gliela avrà chiesta. Ecco venire un’altra persona che possiede cibo in abbondanza. Le si offre di accrescere le sue ricchezze. Accettarle, se vengono offerte, d’accordo, ben venga. Ma, se le cerca, e, dopo averle ottenute, ne cerca di più e ancora di più, pur con le migliori intenzioni (come detto queste sono anime d’orazione e virtuose), sarà impossibile per lei giungere alle stanze vicine a quella del Re. 5. Così se succede qualcosa da cui sono infastiditi o che toglie loro un po’ di onore. Il Signore, che ama onorare
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Dios merced de que lo sufran bien muchas veces (porque es muy amigo de favorecer la virtud en público porque no padezca la misma virtud en que están tenidos, y aun será porque le han servido, que es muy bueno este Bien nuestro), allá les queda una inquietud que no se pueden valer, ni acaba de acabarse tan presto. ¡Válgame Dios! ¿No son éstos los que ha tanto que consideran cómo padeció el Señor y cuán bueno es padecer y aún lo desean? Querrían a todos tan concertados como ellos traen sus vidas, y plega a Dios que no piensen que la pena que tienen es de la culpa ajena y la hagan en su pensamiento meritoria. 6. Pareceros ha, hermanas, que hablo fuera de propósito y no con vosotras, porque estas cosas no las hay acá, que ni tenemos hacienda ni la queremos ni procuramos, ni tampoco nos injuria nadie. – Por eso las comparaciones no es lo que pasa; mas sácase de ellas otras muchas cosas que pueden pasar, que ni sería bien señalarlas ni hay para qué. Por éstas entenderéis si estáis bien desnudas de lo que dejasteis; porque cosillas se ofrecen, aunque no de esta suerte, en que os podéis muy bien probar y entender si estáis señoras de vuestras pasiones. Y creedme que no está el negocio en tener hábito de religión o no, sino en procurar ejercitar las virtudes y rendir nuestra voluntad a la de Dios en todo, y que el concierto de nuestra vida sea lo que Su Majestad ordenare de ella, y no queramos nosotras que se haga nuestra voluntad, sino la suya. Ya que no hayamos llegado aquí – como he dicho – humildad, que es el ungüento de nuestras heridas; porque, si la hay de veras, aunque tarde algún tiempo, vendrá el cirujano, que es Dios, a sanarnos. 7. Las penitencias que hacen estas almas son tan concertadas como su vida; quiérenla mucho para servir a nuestro Señor con ella, que todo esto no es malo, y así tienen gran
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pubblicamente la virtù, darà loro la grazia di sopportare l’affronto perché non ne scapiti la virtù di cui sono credute in possesso, oppure per ricompensarle – come è buono il nostro Bene!51 – dei servizi a lui resi. Tuttavia in loro resterà una certa inquietudine di cui non sapranno come liberarsi, né presto se ne libereranno. Vorrebbero che tutti si comportassero come loro si comportano ed è già una grazia se non attribuiscono la loro colpa agli altri per trasformarla nelle loro fantasie in un merito. 6. Sembra, sorelle, che parli a sproposito e non mi rivolga a voi. Queste cose infatti non vi capitano, non avendo, né cercando, né desiderando ricchezze, e tanto meno ingiurie. Questi paragoni non corrispondono ai fatti presenti. Si applicano bene, però, a molte cose che potrebbero accadere: di queste non c’è motivo di parlare, né sarebbe cosa buona. Grazie agli esempi comprenderete se siete distaccate fino in fondo da ciò che avete lasciato. Vi capitano piccole cose52, forse molte, dove mettere alla prova la vostra virtù e capire se siete padrone delle vostre passioni. Credetemi: l’importante non consiste nell’indossare o meno l’abito religioso, ma nell’esercitare le virtù e conformare la nostra volontà a quella di Dio in tutto, perché lo svolgersi della nostra vita corrisponda al volere di Sua maestà. Non sia fatta la nostra, ma la sua volontà53. Non essendo ancora giunte a tanto, abbiamo bisogno dell’umiltà, vero unguento per le nostre ferite. Se davvero siamo feriti, pur essendo tardi, verrà il chirurgo, Dio stesso, e ci guarirà. 7. Le penitenze compiute da queste anime sono misurate, come misurata è la loro esistenza. Tengono molto alla loro vita, per meglio servire il Signore (la qual cosa non è un male), e così si mortificano con gran parsimonia per
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discreción en hacerlas porque no dañen a la salud. No hayáis miedo que se maten, porque su razón está muy en sí; no está aún el amor para sacar de razón; mas querría yo que la tuviésemos para no nos contentar con esta manera de servir a Dios, siempre a un paso paso, que nunca acabaremos de andar este camino. Y como a nuestro parecer siempre andamos y nos cansamos (porque creed que es un camino abrumador), harto bien será que no nos perdamos. Mas ¿paréceos, hijas, si yendo a una tierra desde otra pudiésemos llegar en ocho días, que sería bueno andarlo en un año por ventas y nieves y aguas y malos caminos? ¿No valdría más pasarlo de una vez? Porque todo esto hay y peligros de serpientes. ¡Oh, qué buenas señas podré yo dar de esto! Y plega a Dios que haya pasado de aquí, que hartas veces me parece que no. 8. Como vamos con tanto seso, todo nos ofende, porque todo lo tememos; y así no osamos pasar adelante, como si pudiésemos nosotras llegar a estas moradas y que otros anduviesen el camino. Pues no es esto posible, esforcémonos, hermanas mías, por amor del Señor; dejemos nuestra razón y temores en sus manos; olvidemos esta flaqueza natural, que nos puede ocupar mucho. El cuidado de estos cuerpos ténganle los prelados; allá se avengan; nosotras de sólo caminar a prisa para ver este Señor; que, aunque el regalo que tenéis es poco o ninguno, el cuidado de la salud nos podría engañar; cuánto más que no se tendrá más por esto, yo lo sé; y también sé que no está el negocio en lo que toca al cuerpo, que esto es lo menos; que el caminar que digo es con una grande humildad; que si habéis entendido, aquí creo está el daño de las que no van adelante; sino que nos parezca que hemos andado pocos pasos y lo creamos así, y los que andan
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non danneggiare la salute. Non c’è da temere che si ammazzino54; pensano molto a sé e l’amore non ha ancora la meglio. Vorrei che avessimo almeno il desiderio di non accontentarci di servire Dio in questo modo. Passo dopo passo, non ci stancheremo mai del cammino. A nostro dire avanziamo sempre e ci stanchiamo reputandolo noioso: sarà un gran dono se le nostre anime non si perderanno. Vi sembrerebbe cosa buona, figlie, se, trasferendoci da una terra all’altra potendo impiegare otto giorni, ci mettessimo un anno passando per venti, nevi, piogge e sentieri pericolosi? Non sarebbe meglio compiere il tragitto in un balzo? Preferiamo invece quelle bufere dove c’è anche pericolo di serpenti. Quanto potrei parlare di questo argomento! Supplico Dio che non si verifichino tali cose tra noi, ma non posso illudermi. 8. Camminando con tante paure, tutto ci nuoce perché tutto temiamo. Così non possiamo avanzare pensando di raggiungere quella stanza lasciando ad altri le fatiche del cammino; non è possibile. Facciamoci coraggio, sorelle mie, per amore del Signore. Abbandoniamo le nostre preoccupazioni e i nostri timori nelle sue mani; dimentichiamo questa debolezza naturale che può perfino bloccarci. Siano i superiori a preoccuparsi dei nostri corpi; ci pensino loro: a noi resti il compito di accelerare il passo per giungere a contemplare il Signore. Sebbene in questa stanza ci sia poca o nessuna consolazione, preoccuparci per la salute potrebbe ingannarci, senza poi stare meglio. Lo so, e so anche che l’importante non sono le mortificazioni corporali. L’importante è avanzare con grande umiltà. Se mi avete capito, penso che proprio in questo consista l’errore di chi non avanza nel cammino. Per quanto ci riguarda, convinciamoci di aver fatto po-
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nuestras hermanas nos parezcan muy presurosos, y no sólo deseemos sino que procuremos nos tengan por la más ruin de todas. 9. Y con esto este estado es excelentísimo; y si no, toda nuestra vida nos estaremos en él y con mil penas y miserias. Porque, como no hemos dejado a nosotras mismas, es muy trabajoso y pesado; porque vamos muy cargadas de esta tierra de nuestra miseria, lo que no van los que suben a los aposentos que faltan. En éstos no deja el Señor de pagar como justo, y aun como misericordioso, que siempre da mucho más que merecemos, con darnos «contentos» harto mayores que los podemos tener en los que dan los regalos y distraimientos de la vida; mas no pienso que da muchos «gustos» si no es alguna vez, para convidarlos con ver lo que pasa en las demás moradas, porque se dispongan para entrar en ellas. 10. Pareceros ha que contentos y gustos todo es uno, que para qué hago esta diferencia en los nombres. – A mí paréceme que la hay muy grande; ya me puedo engañar. Diré lo que en esto entendiere en las moradas cuartas que vienen tras éstas; porque como se habrá de declarar algo de los gustos que allí da el Señor, viene mejor, y aunque parece sin provecho, podrá ser de alguno, para que, entendiendo lo que es cada cosa, podáis esforzaros a seguir lo mejor; y es mucho consuelo para las almas que Dios llega allí y confusión para las que les parece que lo tienen todo, y si son humildes moverse han a hacimiento de gracias; si hay alguna falta de esto, darles ha un desabrimiento interior y sin propósito; pues no está la perfección en los gustos, sino en quien ama más, y el premio lo mismo, y en quien mejor obrare con justicia y verdad. 11. Pareceros ha que de qué sirve tratar de estas mercedes interiores y dar a entender cómo son, si es esto verdad, como
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chi passi, e che le consorelle siano migliori di noi. Non solo dobbiamo desiderare, ma quasi darci da fare perché ci ritengano le peggiori. 9. Questo è comunque lo stato migliore. Altrimenti trascorreremmo la vita intera tra mille pene e miserie. Non essendoci ancora distaccate da noi stesse, tutto diviene faticoso e pesante, perché, appesantite dalle nostre miserie, non possiamo raggiungere le ultime stanze. In questa terza stanza il Signore ricompensa secondo giustizia, ma specialmente secondo misericordia, e dona consolazioni così grandi che superano, di molto, tutti i piaceri e divertimenti del mondo. Ma non penso favorisca queste anime di molte consolazioni spirituali, se non saltuariamente, per invitarle a vedere cosa accade nelle altre stanze, e disporle a entrarvi. 10. Vi sembrerà che le consolazioni e i piaceri spirituali siano la medesima cosa, e vi chiederete come mai differenzi i due termini. Mi pare che la differenza sia grande. Potrei ingannarmi, ma dirò quanto ho intuito su questo tema nella quarta stanza. Dovendo spiegare qualcuno dei piaceri spirituali ivi concessi dal Signore, vale la pena accennarne, pur tornando utile a pochi, per farvi procedere più rapidamente nel cammino55. È grande consolazione per le anime che Dio condurrà lì, e grande confusione per chi pensa di possedere già tutto. Se sono umili, queste anime si sentiranno mosse a ringraziare. In caso contrario ne soffriranno segretamente e senza ragione. La perfezione non si ritrova nei piaceri spirituali, ma è di chi più ama. Lo stesso vale per il premio: è di chi agisce maggiormente secondo giustizia e verità. 11. Se questo è vero, come lo è, mi domanderete a cosa serva parlare di queste grazie spirituali e perché spiegarle
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lo es. – Yo no lo sé; pregúntese a quien me lo manda escribir, que yo no soy obligada a disputar con los superiores, sino a obedecer, ni sería bien hecho. Lo que os puedo decir con verdad es que, cuando yo no tenía ni aún sabía por experiencia ni pensaba saberlo en mi vida (y con razón, que harto contento fuera para mí saber o por conjeturas entender que agradaba a Dios en algo), cuando leía en los libros de estas mercedes y consuelos que hace el Señor a las almas que le sirven, me le daba grandísimo y era motivo para que mi alma diese grandes alabanzas a Dios. Pues si la mía, con ser tan ruin, hacía esto, las que son buenas y humildes le alabarán mucho más; y por sola una que le alabe una vez, es muy bien que se diga, a mi parecer, y que entendamos el contento y deleites que perdemos por nuestra culpa. Cuánto más que si son de Dios, vienen cargados de amor y fortaleza, con que se puede caminar más sin trabajo e ir creciendo en las obras y virtudes. No penséis que importa poco que no quede por nosotros, que cuando no es nuestra la falta, justo es el Señor, y Su Majestad os dará por otros caminos lo que os quita por éste por lo que Su Majestad sabe, que son muy ocultos sus secretos; al menos será lo que más nos conviene, sin duda ninguna. 12. Lo que me parece nos haría mucho provecho a las que por la bondad del Señor están en este estado (que, como he dicho, no les hace poca misericordia, porque están muy cerca de subir a más), es estudiar mucho en la prontitud de la obediencia; y aunque no sean religiosos, seria gran cosa – como lo hacen muchas personas – tener a quien acudir para no hacer en nada su voluntad, que es lo ordhnario en que nos dañamos; y no buscar otro de su humor, como dicen, que vaya con tanto tiento en todo, sino procurar quien esté con mucho desengaño de las cosas del mundo, que en gran manera aprovecha tratar con quien ya le conoce para cono-
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ad altri. Non lo so: chiedetelo a chi mi comandò di scrivere. Non sono tenuta a discutere con i Superiori, ma a obbedire, e non sono neppure capace di farlo bene. Quel che posso dirvi, in verità, è che prima di ricevere queste grazie non ne avevo esperienza e, a ragione, neppure pensavo che l’avrei avuta: già sarebbe stata troppa gioia per me sapere di piacere a Dio in qualcosa. Quando leggevo nei libri di queste grazie e consolazioni concesse da Dio alle anime da cui è servito me ne rallegravo: erano una delle ragioni per cui la mia anima lodava grandemente Dio. Se io, misera, mi comportavo così, le anime buone e umili lo loderanno molto di più. Se solo un’anima lo lodasse una volta, già questo sarebbe un frutto di aver compreso cos’è la consolazione e i diletti che per colpa nostra vanno perduti. Se questi vengono da Dio le anime sviluppano tanto amore ed energia da camminare ancor più senza fatica e crescere in opere buone e virtù. Non pensiate sia poco importante la causa dei nostri ritardi. Se le mancanze non sono colpa nostra, essendo il Signore giusto56, sa dove ci sta conducendo: Sua Maestà ne sa di più. I suoi pensieri sono molto nascosti. Tutto, senza dubbio, è indirizzato al nostro bene. 12. Mi parrebbe molto utile, a noi che per bontà di Dio abbiamo raggiunto questo stato (come ho detto, non è una piccola grazia, essendo vicine a procedere oltre), se ci dessimo da fare per crescere nella prontezza d’obbedienza. Pur non essendo persone religiose, sarebbe molto utile, come fanno molti, avere una guida per non seguire in alcunché la propria volontà, causa ordinaria di dannazione. Ma non una guida corrispondente al proprio modo di pensare, che agisce timorosa: una, invece, distaccata dalle cose mondane. Per conoscere meglio noi stessi è utile parlare con chi
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cernos, y porque algunas cosas que nos parecen imposibles, viéndolas en otros tan posibles y con la suavidad que las llevan, anima mucho y parece que con su vuelo nos atrevemos a volar, como hacen los hijos de las aves cuando se enseñan, que aunque no es de presto dar un gran vuelo, poco a poco imitan a sus padres. En gran manera aprovecha esto, yo lo sé. Acertarán, por determinadas que estén en no ofender al Señor personas semejantes, no se meter en ocasiones de ofenderle; porque como están cerca de las primeras moradas, con facilidad se podrán tornar a ellas; porque su fortaleza no está fundada en tierra firme, como los que están ya ejercitados en padecer, que conocen las tempestades del mundo, cuán poco hay que temerlas ni que desear sus contentos y sería posible con una persecución grande volverse a ellos, que sabe bien urdirlas el demonio para hacernos mal, y que yendo con buen celo, queriendo quitar pecados ajenos, no pudiese resistir lo que sobre esto se le podría suceder. 13. Miremos nuestras faltas y dejemos las ajenas, que es mucho de personas tan concertadas espantarse de todo; y por ventura de quien nos espantamos, podríamos bien deprender en lo principal; y en la compostura exterior y en su manera de trato le hacemos ventajas; y no es esto lo de más importancia, aunque es bueno, ni hay para qué querer luego que todos vayan por nuestro camino, ni ponerse a enseñar el del espíritu quien por ventura no sabe qué cosa es; que con estos deseos que nos da Dios, hermanas, del bien de las almas podemos hacer muchos yerros; y así es mejor llegarnos a lo que dice nuestra Regla: «en silencio y esperanza procurar vivir siempre», que el Señor tendrá cuidado de sus almas. Como no nos descuidemos nosotras en suplicarlo a Su Majestad, haremos harto provecho con su favor. Sea por siempre bendito.
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ci conosce57. Incoraggia molto vedere alcune cose che a noi paiono impossibili in altri già soavemente compiute. Sembra di volare sul volo degli altri come fanno i piccoli uccellini quando si insegna loro a battere le ali; pur essendo ancora presto per raggiungere mete elevate, poco a poco imitano i genitori. Tutto questo, ne sono certa, è molto utile. Simili persone, per determinate che siano a non offendere il Signore, è bene non si mettano in occasione di peccare. Essendo ancora vicine alla prima stanza, facilmente potrebbero tornarvi. La loro fortezza non si basa sulla roccia, come capita a coloro che sono avvezzi alle sofferenze. Questi conoscono le burrasche del mondo, sanno quanto poco vanno temute e che non bisogna desiderarne le consolazioni. Sarebbe possibile per loro volgersi alle consolazioni mondane a causa di una sola delle grandi persecuzioni che sa ben ordire il demonio a nostro danno. Pur mosse da buon zelo, volendo togliere i peccati altrui, non saprebbero resistere a simili fatti. 13. Osserviamo le nostre mancanze e dimentichiamoci delle altrui. È tipico di persone siffatte spaventarsi di tutto. Nelle cose più importanti, potrebbero imparare da quelle di cui si lamentano. Forse li superiamo in compostezza e linguaggio, ma queste non sono cose importanti, né si capisce perché tutti debbano comportarsi come noi o perché debba mettersi a insegnare cose spirituali chi non le conosce. Con questi desideri donatici da Dio, sorelle, di ottenere il bene per le altre anime, potremmo commettere grossi errori. Così è meglio attenerci a quanto ci dice la Regola58: «vivere sempre nel silenzio e nella speranza» e il Signore si curerà delle sue anime. Saremo più utili pregando per loro Sua Maestà. Sia per sempre benedetto.
Cuartas moradas
Quarta stanza Comprende tre capitoli
capítulo
1
Trata de la diferencia que hay de contentos y ternura en la oración y de gustos, y dice el contento que le dio entender que es cosa diferente el pensamiento y el entendimiento. – Es de provecho para quien se divierte mucho en la oración. 1. Para comenzar a hablar de las cuartas moradas bien he menester lo que he hecho, que es encomendarme al Espíritu Santo y suplicarle de aquí adelante hable por mí, para decir algo de las que quedan de manera que lo entendáis; porque comienzan a ser cosas sobrenaturales, y es dificultosísimo de dar a entender, si Su Majestad no lo hace, como en otra parte que se escribió hasta donde yo había entendido, catorce años ha, poco más o menos. Aunque un poco más luz me parece tengo de estas mercedes que el Señor hace a algunas almas, es diferente el saberlas decir. Hágalo Su Majestad si se ha de seguir algún provecho, y si no, no. 2. Como ya estas moradas se llegan más adonde está el Rey, es grande su hermosura y hay cosas tan delicadas que ver y que entender, que el entendimiento no es capaz para poder dar traza cómo se diga siquiera algo que venga tan al justo que no quede bien oscuro para los que no tienen experiencia; que quien la tiene muy bien lo entenderá, en especial si es mucha. Parecerá que para llegar a estas moradas se ha de haber vivido en las otras mucho tiempo; y aunque lo ordinario es que se ha de haber estado en la que acabamos de decir, no es regla cierta, como ya habréis oído muchas veces; porque da el Señor cuando quiere y como quiere y a quien quiere, como bienes suyos, que no hace agravio a nadie. 3. En estas moradas pocas veces entran las cosas ponzoñosas, y si entran no hacen daño, antes dejan con ganan-
Capitolo primo Spiega la differenza tra consolazioni, tenerezze e piaceri dell’orazione. Spiega la consolazione ricevuta nel comprendere la diversità tra immaginazione e intelletto. È un capitolo utile per chi si distrae spesso nell’orazione. 1. Per iniziare a parlare della quarta stanza è necessario che io mi raccomandi allo Spirito Santo, supplicandolo che da qui in avanti parli lui al posto mio perché siano comprese alcune delle cose che spiegherò. Incomincerò a spiegare contenuti soprannaturali59 difficili da far comprendere senza l’aiuto di Sua Maestà, come altrove ho scritto, fin dove era giunta la mia conoscenza, circa quattordici anni fa60. Anche se forse ho ottenuto un po’ più di luce da queste grazie che il Signore a qualcuno concede, è sempre differente saperle spiegare. Se questo può essere di qualche utilità, lo compia Sua Maestà, altrimenti neppure se ne parla. 2. Avvicinandoci molto, in questa stanza, all’abitazione del Re61, è così grande la sua bellezza e sono così tante le cose da vedere e da capire, che l’intelligenza non sa esprimersi corrispondentemente, né usare i termini appropriati per spiegarsi a chi non ne ha fatto esperienza. Chi ne ha fatta, e molta, può capire. Sembrerà che per raggiungere questa stanza sia necessaria una lunga sosta nelle altre, per molto tempo. Anche se normalmente bisogna passare per le stanze precedenti, non è obbligatorio, come già avete sentito dire molte volte. Il Signore dona le sue grazie quando vuole, come vuole, a chi vuole, senza ingiustizie. 3. In questa stanza entrano raramente le serpi velenose. Se entrano non fanno danno, ma se ne ricava, anzi, un vantaggio.
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cia. Y tengo por muy mejor cuando entran y dan guerra en este estado de oración; porque podría el demonio engañar, a vueltas de los gustos que da Dios, si no hubiese tentaciones, y hacer mucho más daño que cuando las hay, y no ganar tanto el alma, por lo menos apartando todas las cosas que la han de hacer merecer, y dejarla en un embebecimiento ordinario. Que cuando lo es en un ser, no le tengo por seguro ni me parece posible estar en un ser el espíritu del Señor en este destierro. 4. Pues hablando de lo que dije que diría aquí, de la diferencia que hay entre contentos en la oración o gustos, los contentos me parece a mí se pueden llamar los que nosotros adquirimos con nuestra meditación y peticiones a nuestro Señor, que procede de nuestro natural, aunque en fin ayuda para ello Dios, que hase de entender en cuanto dijere que no podemos nada sin El; mas nacen de la misma obra virtuosa que hacemos y parece a nuestro trabajo lo hemos ganado, y con razón nos da contento habernos empleado en cosas semejantes. Mas, si lo consideramos, los mismos contentos tendremos en muchas cosas que nos pueden suceder en la tierra: así en una gran hacienda que de presto se provea a alguno; como de ver una persona que mucho amamos, de presto; como de haber acertado en un negocio importante y cosa grande, de que todos dicen bien; como si a alguna le han dicho que es muerto su marido o hermano o hijo y le ve venir vivo. Yo he visto derramar lágrimas de un gran contento, y aun me ha acaecido alguna vez. Paréceme a mí que así como estos contentos son naturales, así en los que nos dan las cosas de Dios, sino que son de linaje más noble,
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È molto meglio, a mio parere, se entrano e fanno battaglia a questo livello d’orazione. Il demonio potrebbe infatti ingannare e, in mancanza di altre tentazioni, introdursi nelle consolazioni divine facendo ancor più danno che inducendo in tentazione. L’anima non guadagna tanto; il demonio, lasciandola in una sorta di pace intensa e prolungata, le toglie ogni occasione di merito. Quando questo genere di pace conquista una persona, non è una pace certa: è impossibile, in questo esilio, che lo spirito del Signore permanga sempre nello stesso modo in un’anima. 4. Parliamo di ciò che avevo promesso, cioè della differenza tra le consolazioni e i piaceri spirituali dell’orazione. Mi pare si possano definire consolazioni quelle che meritiamo con la nostra meditazione e pregando il Signore. Nascono dalla nostra natura, anche se il Signore aiuta in questo, lasciandoci intendere cosa volesse dire col non possiamo nulla senza di Lui62. Nascono anche dall’opera buona da noi compiuta e ci sembra di averli meritati con la nostra fatica. A ragione ci consola esserci impegnati in cose simili. Se ci pensiamo bene, però, godremmo delle stesse consolazioni anche in altri avvenimenti terreni; in un lavoro che prontamente frutta guadagni a qualcuno, nell’incontrare inaspettatamente una persona amata, nel successo di un affare importante, nel sentire parlare bene di noi; o come quando a una viene comunicata la morte del marito, o del fratello, o del figlio, e se lo vede invece arrivare vivo e vegeto. Ho visto spargere lacrime di consolazione, e anche a me è successo. Queste consolazioni, come vedete, nascono dalla nostra natura. Sono come le consolazioni divine. Queste sono più nobili, ma le prime, comunque, non nuocciono.
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aunque estotros no eran tampoco malos. En fin, comienzan de nuestro natural mismo y acaban en Dios. Los gustos comienzan de Dios y siéntelos el natural y goza tanto de ellos como gozan los que tengo dichos y mucho más. ¡Oh Jesús, y qué deseo tengo de saber declararme en esto!; porque entiendo, a mi parecer, muy conocida diferencia y no alcanza mi saber a darme a entender. Hágalo el Señor. 5. Ahora me acuerdo en un verso que decimos a Prima, al fin del postrer salmo, que al cabo del verso dice: Cum dilatasti cor meum. A quien tuviere mucha experiencia esto le basta para ver la diferencia que hay de lo uno a lo otro; a quien no, es menester más. Los contentos que están dichos no ensanchan el corazón, antes lo más ordinariamente parece aprietan un poco, aunque con contento todo de ver que se hace por Dios; mas vienen unas lágrimas congojosas, que en alguna manera parece las mueve la pasión. Yo sé poco de estas pasiones del alma – que quizá me diera a entender –, y lo que procede de la sensualidad y de nuestro natural, porque soy muy torpe; que yo me supiera declarar, si como he pasado por ello lo entendiera. Gran cosa es el saber y las letras para todo. 6. Lo que tengo de experiencia de este estado, digo de estos regalos y contentos en la meditación, es que si comenzaba a llorar por la Pasión, no sabía acabar hasta que se me quebraba la cabeza; si por mis pecados, lo mismo. Harta merced me hacía nuestro Señor, que no quiero yo ahora examinar cuál es mejor lo uno o lo otro, sino la diferencia que hay de lo uno a lo otro querría saber decir. Para estas cosas algunas veces van estas lágrimas y estos deseos ayudados del natural y como está la disposición; mas, en fin, como he dicho, vienen a parar en Dios, aunque sea esto. Y es de tener en mucho, si hay humildad para entender que no son mejores por eso;
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Possiamo dire che le consolazioni hanno origine nella nostra natura, per terminare in Dio. I piaceri spirituali, al contrario, originano in Dio. La parte naturale li avverte e ne gode come, se non di più, di quelli di cui ho parlato. Oh, Gesù! Come desidero sapermi spiegare in questo. Mi sembra di comprenderne la grande differenza, ma di non sapere come spiegarmi. Lo faccia il Signore. 5. Mi viene in mente un verso recitato oggi nell’Ora mattutina dell’ufficio divino, alla fine del Salmo, che dice: cum dilatasti cor meum63. A chi ha molta esperienza è sufficiente questo per comprendere la differenza di cui stiamo parlando. Chi non ne ha esperienza necessita di ulteriori spiegazioni. Le consolazioni non dilatano il cuore, normalmente sembra anzi lo rimpiccioliscano, anche se le si provano per aver compiuto tutto per il Signore. Possono nascere, però, lacrime angosciose che sembrano sorgere dalla passione. Conosco poco di queste passioni dell’anima e chissà se arriverò mai a capirci qualcosa. Conoscendole per esperienza, inetta come sono, saprei spiegare invece ciò che nasce dalla nostra parte sensitiva e dalla parte naturale. La cultura filosofica e teologica è utile in tutto. 6. La mia esperienza in queste cose, i doni e le consolazioni della meditazione, è questa. Se, pensando alla Passione di Gesù, iniziavo a piangere e non smettevo finché mi scoppiava la testa. Se piangevo per i miei peccati, lo stesso. Non voglio ora definire migliori le consolazioni o i piaceri spirituali; mi piacerebbe spiegarne la differenza. Alcune volte le lacrime e i desideri vengono aiutati dalla parte naturale, nascendo dalle nostre disposizioni. In fine, però, giungono a Dio. Vanno tenute, quindi, in grande stima, se c’è umiltà sufficiente per comprendere come
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porque no se puede entender si son todos efectos del amor, y cuando sea, es dado de Dios. Por la mayor parte, tienen estas devociones las almas de las moradas pasadas, porque van casi continuo con obra de entendimiento, empleadas en discurrir con el entendimiento y en meditación; y van bien, porque no se les ha dado más, aunque acertarían en ocuparse un rato en hacer actos y en alabanzas de Dios y holgarse de su bondad y que sea el que es, y en desear su honra y gloria. Esto como pudiere, porque despierta mucho la voluntad. Y estén con gran aviso cuando el Señor les diere estotro no lo dejar por acabar la meditación que se tiene de costumbre. 7. Porque me he alargado mucho en decir esto en otras partes, no lo diré aquí. Sólo quiero que estéis advertidas que, para aprovechar mucho en este camino y subir a las moradas que deseamos, no está la cosa en pensar mucho, sino en amar mucho; y así lo que más os despertare a amar, eso haced. Quizá no sabemos qué es amar, y no me espantaré mucho; porque no está en el mayor gusto, sino en la mayor determinación de desear contentar en todo a Dios y procurar, en cuanto pudiéremos, no le ofender, y rogarle que vaya siempre adelante la honra y gloria de su Hijo y el aumento de la Iglesia Católica. Estas son las señales del amor, y no penséis que está la cosa en no pensar otra cosa, y que si os divertís un poco va todo perdido. 8. Yo he andado en esto de esta barahúnda del pensamiento bien apretada algunas veces, y habrá poco más de cuatro años que vine a entender por experiencia que el pensamiento (o imaginación, porque mejor se entienda) no es el entendimiento, y preguntélo a un letrado y díjome que era así, que no fue para mí poco contento. Porque, como el entendimiento es una de las potencias del alma, hacíaseme
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non siamo migliori per causa loro. Non è chiaro se siano sempre frutti dell’amore. Quando lo sono, allora nascono da Dio. Solitamente siffatte devozioni sono vissute dalle anime della terza stanza, dove lo sforzo si concentra quasi di continuo a discorrere intellettualmente e a meditare. Fanno bene. Non è stato loro concesso di più. Sarebbe bello, però, che ogni tanto manifestassero atti di lode a Dio, si allietassero della sua bontà e del suo essere, desiderassero il suo onore e la sua gloria. Questo in qualsiasi modo, essendo sentimenti che rinforzano la volontà. Se il Signore permette di compiere questi atti, stiano in guardia di non interromperli al termine dell’orazione. 7. Se mi sono dilungata a spiegarlo in altre parti, non mi ripeterò. Voglio solo che sappiate come, per profittare pienamente di questo cammino e giungere alla stanza agognata, non occorra molto pensare, ma molto pregare64. Compite, allora, ciò che più vi fa amare. Magari neppure sappiamo cosa voglia dire amare, e non mi stupirei. Amare non vuole dire provare maggiori piaceri spirituali, ma voler accontentare con maggiore determinazione, e in tutto, Dio; cercare, nel possibile, di non offenderlo e di supplicarlo perché crescano sempre l’onore e la gloria di suo Figlio e la Chiesa Cattolica. Questi sono segni d’amore, non il non distrarsi; come se il pensare ad altro mandasse tutto in perdizione. 8. Mi sono già soffermata sulla baraonda del pensiero altre volte, e ho capito da poco più di quattro anni come il pensiero (o l’immaginazione, per intenderci), non corrisponda all’intelletto. Mi sono consultata con un uomo di dottrina65 trovandone una conferma consolatoria. Essendo l’intelletto una delle potenze dell’anima, non mi spiegavo come mai ri-
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recia cosa estar tan tortolito a veces, y lo ordinario vuela el pensamiento de presto, que sólo Dios puede atarle, cuando nos ata a Sí de manera que parece estamos en alguna manera desatados de este cuerpo. Yo veía, a mi parecer, las potencias del alma empleadas en Dios y estar recogidas con El, y por otra parte el pensamiento alborotado: traíame tonta. 9. ¡Oh Señor, tomad en cuenta lo mucho que pasamos en este camino por falta de saber! Y es el mal que, como no pensamos que hay que saber más de pensar en Vos, aun no sabemos preguntar a los que saben ni entendemos qué hay que preguntar, y pásanse terribles trabajos, porque no nos entendemos, y lo que no es malo, sino bueno, pensamos que es mucha culpa. De aquí proceden las aflicciones de mucha gente que trata de oración y el quejarse de trabajos interiores, a lo menos mucha parte en gente que no tiene letras, y vienen las melancolías y a perder la salud y aun a dejarlo del todo, porque no consideran que hay un mundo interior acá dentro; y así como no podemos tener el movimiento del cielo, sino que anda a prisa con toda velocidad, tampoco podemos tener nuestro pensamiento, y luego metemos todas las potencias del alma con él y nos parece que estamos perdidas y gastado mal el tiempo que estamos delante de Dios; y estáse el alma por ventura toda junta con El en las moradas muy cercanas, y el pensamiento en el arrabal del castillo padeciendo con mil bestias fieras y ponzoñosas y mereciendo con este padecer; y así, ni nos ha de turbar ni lo hemos de dejar, que es lo que pretende el demonio. Y por la mayor parte, todas las inquietudes y trabajos vienen de este no nos entender. 10. Escribiendo esto, estoy considerando lo que pasa en mi cabeza del gran ruido de ella que dije al principio, por donde se me hizo casi imposible poder hacer lo que me mandaban de escribir. No parece sino que están en ella muchos
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manga alle volte come intontito, mentre il pensiero vola a destra, a sinistra, e può essere attirato solo da Dio, quando ci attira a sé che pare strapparci dal corpo. Vedevo da una parte le potenze dell’anima consumate, raccolte in Dio, e dall’altra il pensiero andare ramengo: ne uscivo istupidita. 9. Oh, Signore: tenete conto di quanto ci tocca sopportare in questo cammino a causa della nostra ignoranza. Il male è che crediamo non si debba fare altro che pensare a Voi, senza interrogare i sapienti, né sapere di cosa abbiamo bisogno. Così soffriamo terribili patimenti ritenendo una colpa ciò che non è un male, ma un bene. Qui nascono le afflizioni di molte anime d’orazione e i lamenti delle pene interiori; in gran parte sono persone ignoranti. Nascono le melanconie, si perde la salute, si abbandona definitivamente l’orazione dimenticando l’esistenza del mondo interiore. Come non possiamo frenare i moti celesti che proseguono inarrestabili a tutta velocità, così non possiamo frenare l’immaginazione. Impegnando in questo sforzo tutte le potenze dell’anima, ci pare di essere perdute e di avere malamente sprecato il tempo trascorso al cospetto di Dio. Può essere che l’anima sia unita a lui nelle stanze più intime, mentre il pensiero resta al di fuori del Castello, soffrendo mille fiere, serpi e acquisendo molti meriti da queste sofferenze. Così non ci turberemo, né lasceremo l’orazione; queste sono le finalità del demonio. Solitamente tutte le inquietudini e fatiche provengono da questo fraintendimento. 10. Scrivendovi così, vado considerando cosa sta accadendo nella mia testa riguardo quel ronzio di cui parlavo all’inizio66. Ronzio che mi ha reso quasi impossibile terminare quanto mi hanno comandato di scrivere. È come se nella mia testa ci siano molti fiumi burra-
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ríos caudalosos, y por otra parte, que estas aguas se despeñan; muchos pajarillos y silbos, y no en los oídos, sino en lo superior de la cabeza, adonde dicen que está lo superior del alma. Y yo estuve en esto harto tiempo, por parecer que el movimiento grande del espíritu hacia arriba subía con velocidad. Plega a Dios que se me acuerde en las moradas de adelante decir la causa de esto, que aquí no viene bien, y no será mucho que haya querido el Señor darme este mal de cabeza para entenderlo mejor; porque con toda esta barahúnda de ella, no me estorba a la oración ni a lo que estoy diciendo, sino que el alma se está muy entera en su quietud y amor y deseos y claro conocimiento. 11. Pues si en lo superior de la cabeza está lo superior del alma, ¿cómo no la turba? – Eso no lo sé yo; mas sé que es verdad lo que digo. Pena da cuando no es la oración con suspensión, que entonces hasta que se pasa no se siente ningún mal; mas harto mal fuera si por este impedimento lo dejara yo todo. Y así no es bien que por los pensamientos nos turbemos ni se nos dé nada; que si los pone el demonio, cesará con esto; y si es, como lo es, de la miseria que nos quedó del pecado de Adán con otras muchas, tengamos paciencia y sufrámoslo por amor de Dios, pues estamos también sujetas a comer y dormir, sin poderlo excusar, que es harto trabajo. 12. Conozcamos nuestra miseria, y deseemos ir adonde «nadie nos menosprecia»; que algunas veces me acuerdo haber oído esto que dice la Esposa en los Cantares, y verdaderamente que no hallo en toda la vida cosa adonde con más razón se pueda decir; porque todos los menosprecios y trabajos que puede haber en la vida no me parece que llegan a estas batallas interiores. Cualquier desasosiego y guerra se
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scosi, acque a cascata, uccelli e cinguettii; ma non nelle orecchie, nella parte superiore della mente, dove dicono esserci la parte superiore dell’anima. Da tanto tempo mi trovo in queste condizioni da pensare che il grande movimento dello spirito s’innalzi con rapidità. Voglia Dio che mi ricordi di spiegare la causa di questo nella prossima stanza: qui sarebbe fuori luogo. Forse il Signore ha voluto mandarmi questo mal di testa per meglio comprendere quanto vi ho spiegato. Con la baraonda che si agita in essa, infatti, persevero nell’orazione e nello scrivere. L’anima resta salda nella quiete, nell’amore, nelle aspirazioni, nella chiara conoscenza. 11. Se nella parte superiore della mente si trova la parte superiore dell’anima, come possono non ostacolarsi67? Questo non lo so, ma so che quanto dico corrisponde a verità. La baraonda fa penare, se l’orazione è priva di sospensione; durante la sospensione, infatti, i sensi non parlano. Sarebbe veramente brutto, se per questo abbandonassi l’orazione. Così non è bene turbarsi per i pensieri, se non ci danneggiano. Se nascono dal demonio, li vinciamo disinteressandocene. Se nascono dalla miseria in cui siamo caduti col peccato di Adamo e con molti altri peccati, pazientiamo e sopportiamoli per amore di Dio. Come ai pensieri, così siamo inevitabilmente sottomesse a mangiare e dormire: non è un piccolo impegno68. 12. Riconosciamo la nostra miseria e desideriamo andare dove più «nessuno ci umili». Mi ricordo di avere udito quanto dice la sposa nel Cantico dei Cantici69. Non trovo davvero luogo in cui sia più opportuno applicare tale paragone, non essendoci nella vita umiliazioni e fatiche più grandi di queste battaglie interiori. Portando la pace dove viviamo, come detto, tutte le inquietudini e guerre si fanno sopportabili.
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puede sufrir con hallar paz adonde vivimos – como ya he dicho –; mas que queremos venir a descansar de mil trabajos que hay en el mundo y que quiera el Señor aparejarnos el descanso, y que en nosotras mismas esté el estorbo, no puede dejar de ser muy penoso y casi insufridero. Por eso, llevadnos, Señor, adonde no nos menosprecien estas miserias, que parecen algunas veces que están haciendo burla del alma. Aun en esta vida la libra el Señor de esto, cuando ha llegado a la postrera morada, como diremos, si Dios fuere servido. 13. Y no darán a todos tanta pena estas miserias ni las acometerán, como a mí hicieron muchos años por ser ruin, que parece que yo misma me quería vengar de mí. Y como cosa tan penosa para mí, pienso que quizá será para vosotras así y no hago sino decirlo en un cabo y en otro, para si acertase alguna vez a daros a entender cómo es cosa forzosa, y no os traiga inquietas y afligidas, sino que dejemos andar esta tarabilla de molino y molamos nuestra harina, no dejando de obrar la voluntad y entendimiento. 14. Hay más y menos en este estorbo, conforme a la salud y a los tiempos. Padezca la pobre alma, aunque no tenga en esto culpa, que otras haremos por donde es razón que tengamos paciencia. Y porque no basta lo que leemos y nos aconsejan, que es que no hagamos caso de estos pensamientos, para las que poco sabemos no me parece tiempo perdido todo lo que gasto en declararlo más y consolaros en este caso; mas hasta que el Señor nos quiera dar luz, poco aprovecha. Mas es menester y quiere Su Majestad que tomemos medios y nos entendamos, y lo que hace la flaca imaginación y el natural y demonio no pongamos la culpa al alma.
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Ma è cosa penosa e insopportabile cercare il riposo dalle mille fatiche mondane preparato dal Signore, per scoprire che l’ostacolo siamo noi stesse. Portaci, Signore, dove queste bassezze non ci umilino: qualche volta sembra si prendano gioco dell’anima. Se in questa vita il Signore ne libera qualcuno, è solo nell’ultima stanza, come a Dio piacendo spiegherò. 13. Non tutti soffriranno come ho sofferto io per queste miserie; ne soffrii per molti anni, nella mia pochezza, quasi volessi vendicare me stessa. Essendo stato per me assai penoso, penso lo sia anche per voi. Per questo ve ne parlo di continuo. Spero, una volta o l’altra, che capiate come, trattandosi di fatti inevitabili, non dobbiate inquietarvene o affliggervene. Lasciamo girare la ruota del mulino70, maciniamo la nostra farina, senza dimenticare l’azione della volontà e dell’intelletto. 14. In queste circostanze si soffre di più o di meno anche a seconda della salute e dei tempi. Pur non avendone colpa, la povera anima soffre; altre saranno le occasioni in cui rinnovare la pazienza. Non essendo sufficiente ciò che leggiamo o ci consigliano, per quel poco che sappiamo non mi pare tempo sprecato quello speso a spiegarvi meglio queste cose e a consolarvi. Ma non vi sarò utile se il Signore non vi concederà la sua luce. È necessario e desiderato da Sua Maestà mettere i mezzi disponibili per conoscerci a fondo, senza incolpare l’anima delle azioni compiute dalla debole immaginazione, dalla natura, dal demonio.
Capítulo 2 Prosigue en lo mismo y declara por una comparación qué es gustos y cómo se han de alcanzar no procurándolos.
1. ¡Válgame Dios en lo que me he metido! Ya tenía olvidado lo que trataba, porque los negocios y salud me hace dejarlo al mejor tiempo; y como tengo poca memoria, irá todo desconcertado por no poder tornarlo a leer. Y aun quizás se es todo desconcierto cuanto digo; al menos es lo que siento. Paréceme queda dicho de los consuelos espirituales. Cómo algunas como veces van envueltos con nuestras pasiones, traen consigo unos alborotos de sollozos, y aun a personas he oído que se les aprieta el pecho y aun vienen a movimientos exteriores, que no se pueden ir a la mano, y es la fuerza de manera que les hace salir sangre de narices y cosas así penosas. De esto no sé decir nada, porque no he pasado por ello, mas debe quedar consuelo; porque – como digo – todo va a parar en desear contentar a Dios y gozar de Su Majestad. 2. Los que yo llamo «gustos de Dios» – que en otra parte lo he nombrado «oración de quietud» – es muy de otra manera, como entenderéis las que lo habéis probado por la misericordia de Dios. Hagamos cuenta, para entenderlo mejor, que vemos dos fuentes con dos pilas que se hinchen de agua, que no me hallo cosa más a propósito para declarar algunas de espíritu que esto de agua; y es, como sé poco y el ingenio no ayuda y soy tan amiga de este elemento, que le he mirado con más advertencia que otras cosas; que en todas las que crió tan gran Dios, tan sabio, debe haber hartos secretos de que nos podemos aprovechar, y así lo hacen los que lo
Capitolo secondo Prosegue l’argomento e, grazie a un paragone, definisce i piaceri spirituali, sottolineando come vadano guadagnati e non cercati. 1. Mi guidi Dio per questi labirinti! Già mi ero dimenticata di ciò che stavo dicendo perché altri impegni e la mancanza di salute mi hanno interrotto nel momento migliore. Avendo poca memoria, e non potendo rileggere lo scritto71, tutto si confonderà. Anche se quanto dico fosse un polverone, per lo meno scrivo ciò che penso. Mi pare di aver già parlato delle consolazioni spirituali. Alle volte, confondendosi con le nostre passioni, provocano singulti, ad altri si stringe il petto e perfino sono sottomessi a movimenti esteriori senza potersene liberare; esce loro il sangue dal naso e succedono altre cose simili. Di questo tipo di fenomeni non posso dire nulla perché, grazie a Dio, non li ho sperimentati, ma devono lasciare consolati. Come ho detto, tutto concorre a un grande desiderio di piacere a Dio e di godere di Sua Maestà. 2. Quelli che chiamo «piaceri di Dio», da me definiti in altre parti72 «orazione di quiete», sono completamente diversi, come capirà chi, per grazia di Dio, li ha provati. Facciamo conto, per capire meglio, di vedere due fontane che si riempiono d’acqua. Non mi vengono in mente altri paragoni puntuali per spiegare alcune cose dello spirito che quello dell’acqua. Essendo ignorante, poco aiutata dall’intelligenza, e tanto amica di quest’elemento, l’ho sempre osservato con più attenzione di altri. In tutte le cose create da questo Dio tanto grande e saggio, ce ne sono molte, nascoste, di cui possiamo profittare come fossimo sapienti.
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entienden, aunque creo que en cada cosita que Dios crió hay más de lo que se entiende, aunque sea una hormiguita. 3. Estos dos pilones se hinchen de agua de diferentes maneras: el uno viene de más lejos por muchos arcaduces y artificio; el otro está hecho en el mismo nacimiento del agua y vase hinchendo sin ningún ruido, y si es el manantial caudaloso, como éste de que hablamos, después de henchido este pilón procede un gran arroyo; ni es menester artificio, ni se acaba el edificio de los arcaduces, sino siempre está procediendo agua de allí. Es la diferencia que la que viene por arcaduces es, a mi parecer, los «contentos» que tengo dicho que se sacan con la meditación; porque los traemos con los pensamientos, ayudándonos de las criaturas en la meditación y cansando el entendimiento; y como viene en fin con nuestras diligencias, hace ruido cuando ha de haber algún henchimiento de provechos que hace en el alma, como queda dicho. 4. Estotra fuente, viene el agua de su mismo nacimiento, que es Dios, y así como Su Majestad quiere, cuando es servido hacer alguna merced sobrenatural, produce con grandísima paz y quietud y suavidad de lo muy interior de nosotros mismos, yo no sé hacia dónde ni cómo, ni aquel contento y deleite se siente como los de acá en el corazón – digo en su principio, que después todo lo hinche – , vase revertiendo este agua por todas las moradas y potencias hasta llegar al cuerpo; que por eso dije que comienza de Dios y acaba en nosotros; que cierto, como verá quien lo hubiere probado, todo el hombre exterior goza de este gusto y suavidad. 5. Estaba yo ahora mirando – escribiendo esto – que en
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In ogni cosa creata da Dio si nasconde più del conosciuto, anche fosse una formichina. 3. Queste due fontane si colmano d’acqua in modi diversi. La prima si riempie da lontano, con molti artifici e tubature. L’altra è direttamente unita alla fonte e si riempie silenziosamente. Se la sorgente è copiosa, come quella in questione, la fontana si riempie e straborda poi in un gran ruscello, senza necessità di artifici o tubature. Da lì l’acqua sgorgherà di continuo. L’acqua ottenuta con le tubature, a mio parere, corrisponde alle consolazioni che ho detto ottenersi con la meditazione. Le otteniamo infatti attraverso pensieri in cui ci serviamo del creato stancando la mente. Essendo frutto della nostra fatica risulta evidente come, apportando all’anima qualche vantaggio, si notino con facilità. 4. Nell’altra fontana l’acqua giunge direttamente dalla sua fonte: Dio. Quando Sua Maestà vuole, quando desidera donare all’anima qualche grazia soprannaturale, quell’acqua riversa nel più profondo di noi stessi una profonda pace, quiete e soavità. Non so da dove venga tutto questo, né come. Si tratta di una consolazione e di un diletto neppure paragonabili a quelli del mondo; una consolazione e un diletto che riempiono di sé ogni cosa. Quest’acqua si riversa in ogni stanza e potenza del Castello fino a raggiungere il corpo. Per questo dissi che ha inizio in Dio e termine in noi. Certamente, come può affermare chi lo avesse provato, tutto il corpo gioisce di questo piacere e soavità. 5. Scrivendo, notavo come nel verso citato, Dilatasti cor
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el verso que dije: Dilatasti cor meum, dice que ensanchó el corazón; y no me parece que es cosa – como digo – que su nacimiento es del corazón, sino de otra parte aun más interior, como una cosa profunda. Pienso que debe ser el centro del alma, como después he entendido y diré a la postre; que, cierto, veo secretos en nosotros mismos que me traen espantada muchas veces. Y ¡cuántos más debe haber! ¡Oh Señor mío y Dios mío, qué grandes son vuestras grandezas!, y andamos acá como unos pastorcillos bobos, que nos parece alcanzamos algo de Vos y debe ser tanto como nonada, pues en nosotros mismos están grandes secretos que no entendemos. Digo tanto como nonada, para lo muy muy mucho que hay en Vos, que no porque no son muy grandes las grandezas que vemos, aun de lo que podemos alcanzar de vuestras obras. 6. Tornando al verso, en lo que me puede aprovechar, a mi parecer, para aquí, es en aquel ensanchamiento; que así parece que, como comienza a producir aquella agua celestial de este manantial que digo de lo profundo de nosotros, parece que se va dilatando y ensanchando todo nuestrointerior y produciendo unos bienes que no se pueden decir, ni aun el alma sabe entender qué es lo que se le da allí. Entiende una fragancia – digamos ahora – como si en aquel hondón interior estuviese un brasero adonde se echasen olorosos perfumes; ni se ve la lumbre, ni dónde está; mas el calor y humo oloroso penetra toda el alma y aun hartas veces – como he dichoparticipa el cuerpo. Mirad, entendedme, que ni se siente calor ni se huele olor, que más delicada cosa es que estas cosas; sino para dároslo a entender. Y entiendan las personas que no han pasado por esto, que es verdad que pasa así y que se entiende, y lo entiende el alma más claro que yo lo digo
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meum, si afferma essersi dilatato il cuore. Non mi pare che quanto descritto nasca dal cuore, ma in un luogo diverso, più interiore, da una profondità nascosta. Penso si tratti del centro dell’anima, come ho inteso e in seguito vi spiegherò. Spesso scopro in noi segreti che mi lasciano turbata. Quanti devono essercene! Signore mio e Dio mio, come sono grandi le vostre grandezze! Vaghiamo per il mondo come pastorelli sciocchi. Ci sembra di sapere qualcosa di voi, ma non è proprio nulla: già in noi stessi sono racchiusi grandi segreti, a noi sconosciuti. Dico che non sappiamo nulla in riferimento al molto, moltissimo che si trova in voi, non perché siano piccole le grandezze che vediamo anche solo nelle vostre azioni. 6. Tornando al verso citato, mi può servire a spiegare quella dilatazione del cuore cui accennavo. Quando l’acqua celeste comincia a sgorgare dalla sorgente, cioè dal più profondo di noi stessi, sembra che il nostro mondo interiore vada dilatandosi e ampliandosi producendo beni indescrivibili; neppure l’anima comprende cosa stia accadendo. Si sente una fragranza come se in quel luogo molto profondo ci fosse un braciere su cui venissero poste sublimi e profumate sostanze. Non se ne vede la luce, né da dove provenga. Ma il calore e l’aroma profumato si distribuiscono a tutta l’anima, e molte volte vi partecipa, come detto, anche il corpo. Capitemi bene: fisicamente non si avverte calore, né si sente profumo. Si tratta di sensazioni ben più delicate, spirituali. Mi sono rifatta a un esempio materiale per spiegarmi. Chi ancora non avesse sperimentato queste cose sappia che quanto ho spiegato accade davvero e l’anima lo avver-
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ahora; que no es esto cosa que se puede antojar, porque por diligencias que hagamos no lo podemos adquirir, y en ello mismo se ve no ser de nuestro metal, sino de aquel purísimo oro de la sabiduría divina. Aquí no están las potencias unidas, a mi parecer, sino embebidas y mirando como espantadas qué es aquello. 7. Podrá ser que en estas cosas interiores me contradiga algo de lo que tengo dicho en otras partes. No es maravilla, porque en casi quince años que ha que lo escribí, quizá me ha dado el Señor más claridad en estas cosas de lo que entonces entendía, y ahora y entonces puedo errar en todo, mas no mentir, que, por la misericordia de Dios, antes pasaría mil muertes. Digo lo que entiendo. 8. La voluntad bien me parece que debe estar unida en alguna manera con la de Dios; mas en los efectos y obras de después se conocen estas verdades de oración, que no hay mejor crisol para probarse. Harto gran merced es de nuestro Señor, si la conoce quien la recibe, y muy grande si no torna atrás. Luego querréis, mis hijas, procurar tener esta oración, y tenéis razón; que – como he dicho – no acaba de entender el alma las que allí la hace el Señor y con el amor que la va acercando más a Sí, que cierto está desear saber cómo alcanzaremos esta merced. Yo os diré lo que en esto he entendido. 9. Dejemos cuando el Señor es servido de hacerla porque Su Majestad quiere y no por más. El sabe el porqué; no nos hemos de meter en eso. Después de hacer lo que los de
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te ancora meglio di come l’ho descritto. Queste non sono cose che si possono inventare, e, malgrado tutti gli sforzi possibili, non possiamo meritarle con le nostre sole forze. Non sono frutto del nostro metallo, ma dell’oro purissimo della sapienza divina. A mio parere, qui non c’è ancora unione delle potenze. Le potenze sono come assorte e osservano con grande stupore l’accaduto. 7. Può darsi che in questi temi di vita interiore contraddica quanto dissi in altre circostanze73. Non mi meraviglierei. Dopo quasi quindici anni dall’aver incominciato a scrivere, forse il Signore mi ha concesso maggiore chiarezza. Adesso come allora posso sbagliarmi in tutto, ma di sicuro non posso mentire. Per misericordia di Dio, sarei pronta a morire mille volte anziché mentire. Dico solo ciò che so. 8. La nostra volontà deve in qualche modo unirsi a quella di Dio. Ma dagli effetti e dalle opere che seguono si comprendono meglio queste cose d’orazione. Non esiste crogiolo migliore per provarle. È un grande dono di Dio riconoscere la grazia ricevuta, e maggiore ancora se non torna indietro. Per questo, figlie mie, voi anelate a questo grado di orazione, e ne avete ben donde. Come ho detto74, l’anima non intende le grazie qui concesse dal Signore e come con amore vada attirandola a Sé. Sicuramente desideriamo sapere come ottenere questa grazia. Vi spiegherò cosa sono arrivata a comprenderne io. 9. Non parliamo di quando il Signore vuole concederci tale grazia semplicemente perché lo vuole. Lui ne conosce il motivo e questo deve bastarci.
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las moradas pasadas, ¡humildad, humildad! Por ésta se deja vencer el Señor a cuanto de él queremos; y lo primero en que veréis si la tenéis, es en no pensar que merecéis estas mercedes y gustos del Señor ni los habéis de tener en vuestra vida. Diréisme que de esta manera que ¿cómo se han de alcanzar no los procurando? – A esto respondo que no hay otra mejor de la que os he dicho y no los procurar, por estas razones: la primera, porque lo primero que para esto es menester es amar a Dios sin interés; la segunda, porque es un poco de poca humildad pensar que por nuestros servicios miserables se ha de alcanzar cosa tan grande; la tercera, porque el verdadero aparejo para esto es deseo de padecer y de imitar al Señor y no gustos, los que, en fin, le hemos ofendido; la cuarta, porque no está obligado Su Majestad a dárnoslos, como a darnos la gloria si guardamos sus mandamientos, que sin esto nos podremos salvar y sabe mejor que nosotros lo que nos conviene y quién le ama de verdad; y así es cosa cierta, yo lo sé, y conozco personas que van por el camino del amor como han de ir, por sólo servir a su Cristo crucificado, que no sólo no le piden gustos ni los desean, mas le suplican no se los dé en esta vida. Esto es verdad. La quinta es, porque trabajaremos en balde, que como no se ha de traer esta agua por arcaduces como la pasada, si el manantial no la quiere producir, poco aprovecha que nos cansemos. Quiero decir que aunque más meditación tengamos y aunque más nos estrujemos y tengamos lágrimas, no viene este agua por aquí. Sólo se da a quien Dios quiere y cuando más descuidada está muchas veces el alma.
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Dopo aver compiuto quanto richiesto alle anime delle stanze precedenti, sorelle, umiltà, umiltà! Il Signore si lascia convincere dall’umiltà per soddisfare le nostre richieste. La prima dimostrazione di essere umili è pensare di non meritare queste grazie e consolazioni, né che mai, in vita, le meriterete. Ma così, mi direte, come si ottengono questi doni se non sono cercati? Il miglior modo per ottenerli è non cercarle e le ragioni sono le seguenti. Innanzitutto, per ottenere queste grazie è necessario amare Dio disinteressatamente. Poi, è da persone poco umili pensare che dai nostri miseri servizi si ottenga un dono così grande. In terzo luogo, la giusta disposizione allo scopo è il desiderio di soffrire a imitazione del Signore, offeso da noi, e non cercare piaceri. Sua Maestà non è obbligato a concederci queste grazie, e neppure a glorificarci se viviamo i suoi comandamenti. Senza viverli, neppure potremmo salvarci. Il Signore sa meglio di noi cosa ci convenga e chi veramente lo ami. È vero quanto dico. Conosco alcune persone viandanti sulla strada dell’amore solo per servire Cristo crocifisso, senza chiedergli piaceri, senza neppure desiderarli. Lo supplicano, anzi, perché non siano loro concessi in vita, mentre vivono. Questo è il cammino. In quinto luogo, faticheremmo invano. Non dovendo carpire quest’acqua tramite tubature, come la precedente, se non sgorga dalla sorgente, a ben poco servirà stancarci. Più tempo dedicheremo alla meditazione, più ci struggeremo, più piangeremo, ma non per questo otterremo l’acqua. Dio la concede a chi vuole, e spesso alle anime di lei dimentiche75.
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10. Suyas somos, hermanas; haga lo que quisiere de nosotras; llévenos por donde fuere servido. Bien creo que quien de verdad se humillare y desasiere (digo de verdad, porque no ha de ser por nuestros pensamientos, que muchas veces nos engañan, sino que estemos desasidas del todo), que no dejará el Señor de hacernos esta merced y otras muchas que no sabremos desear. Sea por siempre alabado y bendito, amén.
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10. Siamo di Cristo, sorelle. Compia lui ciò che vuole di noi. Ci porti dove a lui piace. Ne sono convinta: se uno veramente si umilia e vive distaccato (sottolineo veramente perché tali cose non devono derivare dai nostri ingannanti pensieri, ma dobbiamo esserne distaccate del tutto) non solo riceverà questa grazia, ma anche molte altre che non saremmo neppure capaci di desiderare dal Signore. Sia per sempre lodato e benedetto. Amen.
Capítulo 3 En que trata qué es oración de recogimiento, que por la mayor parte la da el Señor antes de la dicha. – Dice sus efectos y los que quedan de la pasada que trató, de los gustos que da el Señor. 1. Los efectos de esta oración son muchos: algunos diré, y primero, otra manera de oración que comienza casi siempre primero que ésta, y por haberla dicho en otras partes, diré poco. Un recogimiento que también me parece sobrenatural, porque no es estar en oscuro ni cerrar los ojos, ni consiste en cosa exetrior, puesto que, sin quererlo, se hace esto de cerrar los ojos y desear soledad; y sin artificio, parece que se va labrando el edificio para la oración que queda dicha; porque estos sentidos y cosas exteriores parece que van perdiendo de su derecho porque el alma vaya cobrando el suyo que tenía perdido. 2. Dicen que «el alma se entra dentro de sí» y otras veces que «sube sobre sí». Por este lenguaje no sabré yo aclarar nada, que esto tengo malo que por el que yo lo sé decir pienso que me habéis de entender, y quizá será sola para mí. Hagamos cuenta que estos sentidos y potencias (que ya he dicho que son la gente de este castillo, que es lo que he tomado para saber decir algo), que se han ido fuera y andan con gente extraña, enemiga del bien de este castillo, días y años; y que ya se han ido, viendo su perdición, acercando a él, aunque no acaban de estar dentro – porque esta costumbre es recia cosa –, sino no son ya traidores y andan alrededor. Visto ya el gran Rey, que está en la morada de este castillo, su buena voluntad, por su gran misericordia, quiérelos tornar a
Capitolo terzo Spiega quale sia l’orazione di raccoglimento, che spesso il Signore concede prima della precedente. Parla dei suoi effetti e di quelli che restano dal tipo di orazione prima descritta, nonché dei piaceri spirituali concessi dal Signore. 1. I frutti di questo tipo di orazione sono molti. Di altri ne parlerò altrove. Ora mi soffermerò su un altro modo di fare orazione che solitamente si incontra prima. Avendone già parlato, non mi dilungherò. Questo genere di raccoglimento mi sembra di origine soprannaturale. Non è necessaria l’oscurità, né chiudere gli occhi, o occuparsi di altre cose esteriori. Involontariamente, a ben pensarci, quando si cerca il sole si chiudono gli occhi. Senza sforzo personale, quindi, sembra quasi che l’edificio vada costruendosi da solo, dall’orazione appena descritta, l’orazione di quiete. I sensi e le cose esteriori sembra vadano perdendo cittadinanza mentre l’anima recupera quanto aveva perduto. 2. Qualcuno dice che l’anima «rientri in sé» e altre volte «esca da sé». Personalmente, con un simile linguaggio non sarei capace di spiegarvi alcunché. Ho questo di cattivo: pensare che voi capiate le espressioni inventate da me e forse solo da me comprese. Facciamo conto che i sensi e le potenze (come già detto sono gli abitanti di questo Castello, preso come esempio per spiegarmi) siano usciti e vivano per giorni o anni con gente sconosciuta, nemica del bene del Castello. Fuggite, riconoscendo la propria colpa, si riavvicinano senza decidersi a entrare, vinte da questa cattiva abitudine. Ma non tradiscono, e girano attorno. Il gran Re che abita il Castello, vista la loro buona volontà, per sua grande misericordia vuole attirarli a sé.
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él y, como buen pastor, con un silbo tan suave, que aun casi ellos mismos no le entienden, hace que conozcan su voz y que no anden tan perdidos, sino que se tornen a su morada. Y tiene tanta fuerza este silbo del pastor, que desamparan las cosas exteriores en que estaban enajenados y métense en el castillo. 3. Paréceme que nunca lo he dado a entender como ahora, porque para buscar a Dios en lo interior (que se halla mejor y más a nuestro provecho que en las criaturas, como dice San Agustín que le halló, después de haberle buscado en muchas partes), es gran ayuda cuando Dios hace esta merced. Y no penséis que es por el entendimiento adquirido procurando pensar dentro de sí a Dios, ni por la imaginación, imaginándole en sí. Bueno es esto y excelente manera de meditación, porque se funda sobre verdad, que lo es estar Dios dentro de nosotros mismos; mas no es esto, que esto cada uno lo puede hacer (con el favor del Señor, se entiende, todo). Mas lo que digo es en diferente manera, y que algunas veces, antes que se comience a pensar en Dios, ya esta gente está en el castillo, que no sé por dónde ni cómo oyó el silbo de su pastor. Que no fue por los oídos, que no se oye nada, mas siéntese notablemente un encogimiento suave a lo interior, como verá quien pasa por ello, que yo no lo sé aclarar mejor. Paréceme que he leído que como un erizo o tortuga, cuando se retiran hacia sí, y debíalo de entender bien quien lo escribió. Mas éstos, ellos se entran cuando quieren; acá no está en nuestro querer sino cuando Dios nos quiere hacer esta merced. Tengo para mí que cuando Su Majestad la hace, es a personas que van ya
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Come buon pastore, con un soave richiamo, così soave che quasi loro non se ne accorgono, fa riconoscere la sua voce; non abbandona le anime e le richiama alla sua dimora. Ha tanta forza il richiamo del pastore da fare abbandonar loro le cose esteriori in cui erano perdute per rientrare nel Castello76. 3. Mi pare di non avere mai capito così bene questi contenuti come adesso. È una grande grazia quando Dio si lascia cercare nello spazio interiore (è questo il luogo migliore e più propizio dove cercarlo, più che nelle altre creature; nell’interiorità, lì dove anche sant’Agostino dice di averlo trovato, dopo averlo molto cercato altrove). Non pensate, però, che questo derivi dalla capacità acquisita da noi pensando Dio dentro di sé, né che sia frutto della pura immaginazione, immaginandolo in noi. È invece un modo di meditare buono e di alto livello; si fonda sulla verità, ovvero sull’esserci di Dio in noi. Ma quanto sto spiegando non consiste propriamente in questo. Questo possono farlo tutti, col favore del Signore, si capisce. Ciò che intendo, è diverso. Alcune volte, prima di iniziare a pensare a Dio, questa gente già si trova nel Castello: non so come o dove udì il richiamo del pastore. Non lo percepirono con le orecchie, fisicamente. Non è un richiamo rumoroso, ma si sente come un’attrattiva soave nell’anima. Chi ne farà esperienza se ne accorgerà; non so spiegarmi meglio. Mi sembra essere come il riccio o la tartaruga quando, ho letto, rientrano dentro di sé; chi descrisse questo fenomeno doveva averlo ben capito. Ma questi animali si ritirano quando vogliono. Ciò che sto descrivendo, invece, non dipende dal nostro volere, ma da quando Dio vuole concederci questa grazia. Sono certa che Sua Maestà la concede sempre e solo a
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dando de mano a las cosas del mundo. No digo que sea por obra los que tienen estado que no pueden, sino por el deseo, pues los llama particularmente para que estén atentos a las interiores; y así creo que, si queremos dar lugar a Su Majestad, que no dará sólo esto a quien comienza a llamar para más. 4. Alábele mucho quien esto entendiere en sí, porque es muy mucha razón que conozca la merced, y el hacimiento de gracias por ella hará que se disponga para otras mayores. Y es disposición para poder escuchar, como se aconseja en algunos libros, que procuren no discurrir, sino estarse atentos a ver qué obra el Señor en el alma; que si Su Majestad no ha comenzado a embebernos, no puedo acabar de entender cómo se pueda detener el pensamiento de manera que no haga más daño que provecho, aunque ha sido contienda bien platicada entre algunas personas espirituales, y de mí confieso mi poca humildad que nunca me han dado razón para que yo me rinda a lo que dicen. Uno me alegó con cierto libro del santo fray Pedro de Alcántara – que yo creo lo es – a quien yo me rindiera, porque sé que lo sabía; y leímoslo y dice lo mismo que yo, aunque no por estas palabras; mas entiéndese en lo que dice que ha de estar ya despierto el amor. Ya puede ser que yo me engañe, mas voy por estas razones: 5. La primera, que en esta obra de espíritu quien menos piensa y quiere hacer, hace más; lo que habemos de hacer es pedir como pobres necesitados delante de un grande y rico emperador, y luego bajar los ojos y esperar con humildad. Cuando por sus secretos caminos parece que entendemos que nos oye, entonces es bien callar, pues nos ha dejado estar cerca de él, y no será malo procurar no obrar con el entendimiento – si podemos digo –. Mas si este Rey aun no entendemos que nos ha oído ni nos ve, no nos hemos de estar bobos, que lo queda harto el alma cuando ha procurado esto, y queda mucho más seca y por ventura más inquieta la imaginación con la fuerza que se ha hecho a no pensar nada, sino
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persone distaccate della cose del mondo, se non nei fatti, per lo meno nel desiderio. Sono attirati dal Signore perché si dedichino alle cose dello spirito. Se siamo disposte a lasciare spazio a Sua Maestà, sono convinta non concederà solo questo a chi chiama a mete più elevate77. sé.
4. Lodi molto il Signore chi scoprisse questo dono in
È giusto riconoscere la grazia ricevuta e ringraziare dispone a riceverne di maggiori. Come viene consigliato in alcuni libri, la disposizione per poter ascoltare, è restare silenziosi e attenti per scoprire le azioni del Signore nell’anima. Se Sua Maestà neppure ha iniziato a entrare nell’anima, non capisco come si possa trattenere il pensiero da trarne più danno che beneficio. Questo è stato oggetto di contesa tra persone di vita interiore. Confesso la mia poca umiltà per non essere mai stata d’accordo con loro. Uno mi fece conoscere il libro di fra’ Pedro d’Alcantara, leggendo il quale mi arresi. Nel leggerlo, vedreste, dice le mie stesse cose, anche se con parole differenti. Da quanto dice si capisce come sia un esperto d’amore. Può essere che mi inganni, ma ne do queste ragioni. 5. Innanzitutto, in questo lavoro spirituale, chi meno pensa e più agisce, più guadagna78. Ciò che dobbiamo fare è supplicare come poverelle dinanzi a un ricco imperatore; poi abbassare gli occhi e, umilmente, attendere. Quando, attraverso le sue segrete strade, pare ci ascolti, allora è bene tacere. Ci ha permesso di avvicinarci a lui e non è male mettere a tacere l’intelligenza. Se però pensiamo che questo Re non ci abbia ascoltato né visto, non dobbiamo restarcene intontiti. L’anima lo rimane quando le accade questo, e l’immaginazione resta molto più arida e forse più inquieta per lo sforzo di non pensare a nulla.
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que quiere el Señor que le pidamos y consideremos estar en su presencia, que El sabe lo que nos cumple. Yo no puedo persuadirme a industrias humanas en cosas que parece puso Su Majestad límite y las quiso dejar para Sí; lo que no dejó otras muchas que podemos con su ayuda, así de penitencia, como de obras, como de oración, hasta donde puede nuestra miseria. 6. La segunda razón es, que estas obras interiores son todas suaves y pacíficas, y hacer cosa penosa, antes daña que aprovecha. Llamo penosa fuerza que nos queramos hacer, como sería pena detener el huelgo; sino dejarse el alma en las manos de Dios, haga lo que quisiere de ella, con el mayor descuido de su provecho que pudiere y mayor resignación a la voluntad de Dios. La tercera es, que el mismo cuidado que se pone en no pensar nada quizá despertará el pensamiento a pensar mucho. La cuarta es, que lo más sustancial y agradable a Dios es que nos acordemos de su honra y gloria y nos olvidemos de nosotros mismos y de nuestro provecho y regalo y gusto. Pues ¿cómo está olvidado de sí el que con mucho cuidado está, que no se osa bullir, ni aun deja a su entendimiento y deseos que se bullan a desear la mayor gloria de Dios, ni que se huelgue de la que tiene? Cuando Su Majestad quiere que el entendimiento cese, ocúpale por otra manera y da una luz en el conocimiento tan sobre la que podemos alcanzar, que le hace quedar absorto, y entonces, sin saber cómo, queda muy mejor enseñado que no con todas nuestras diligencias para echarle más a perder; que pues Dios nos dio las potencias para que con ellas trabajásemos y se tiene todo
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Il Signore non vuole che gli chiediamo e speriamo di stare alla sua presenza; lui sa come operare in noi. Non ci si può aiutare con mezzi umani lì dove Sua Maestà ha posto i suoi limiti e desidera agire liberamente. Molte altre sono le grazie che possiamo ottenere chiedendo il suo aiuto; riguardo la penitenza, certe azioni, l’orazione, fin dove giungiamo noi miseri. 6. In secondo luogo, queste opere interiori sono tutte soavi e portatrici di pace, mentre compiere una cosa penosa danneggia più che avvantaggiare. Definisco penose quelle cose che ci sforziamo di compiere quasi contro natura, come è, per esempio, il trattenere il fiato. Al contrario, noi abbandoniamo l’anima nostra nelle mani di Dio, e ne faccia lui quel che vuole, dimentiche del vantaggio personale e con la più grande fiducia nella sua volontà. In terzo luogo, la stessa attenzione posta a non pensare nulla magari può distrarre l’intelletto dal troppo pensare. In quarto luogo, ciò che è più essenziale e più gradito a Dio è ricordarci del suo onore e della sua gloria, dimenticare noi stesse, il nostro vantaggio, la nostra gioia e perfino il piacere proveniente dai doni ricevuti. Come può dimenticarsi di sé chi è tanto intento alle sue cose da non distrarsi, da non permettere alla sua intelligenza e ai suoi aneliti di muoversi e desiderare la maggior gloria di Dio rallegrandosi di quella per cui già gode? Quando è Dio a voler sospendere l’intelletto, lo tiene occupato in altro modo e gli offre la sua luce per comprendere fin dove sia possibile, lasciandolo come assorto. Allora, senza sapere come, impara molto più che perdendosi in sforzi da cui avrebbe ricevuto solo danno. Avendoci fornito Dio le forze sufficienti per aiutarci ad agire (è quindi suo tutto il merito), non c’è motivo per avvilire le energie, ma sì per lasciare che portino a termine il
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su premio, no hay para qué las encantar, sino dejarlas hacer su oficio, hasta que Dios las ponga en otro mayor. 7. Lo que entiendo que más conviene que ha de hacer el alma que ha querido el Señor meter a esta morada es lo dicho, y que sin ninguna fuerza ni ruido procure atajar el discurrir del entendimiento, mas no el suspenderle ni el pensamiento, sino que es bien que se acuerde que está delante de Dios y quién es este Dios. Si lo mismo que siente en sí le embebiere, enhorabuena; mas no procure entender lo que es, porque es dado a la voluntad; déjela gozar sin ninguna industria más de algunas palabras amorosas, que aunque no procuremos aquí estar sin pensar nada, se está muchas veces, aunque muy breve tiempo. 8. Mas – como dije en otra parte – la causa porque en esta manera de oración (digo en la que comencé esta morada, que he metido la de recogimiento con ésta que había de decir primero, y es muy menos que la de los gustos que he dicho de Dios, sino que es principio para venir a ella; que en la del recogimiento no se ha de dejar la meditación, ni la obra del entendimiento) en esta fuente manantial que no viene por arcaduces él se comide o le hace comedir ver que no entiende lo que quiere; y así anda de un cabo a otro, como tonto que en nada hace asiento. La voluntad le tiene tan grande en su Dios, que la da gran pesadumbre su bullicio, y así no ha menester hacer caso de él, que la hará perder mucho de lo que goza, sino dejarle y dejarse a sí en los brazos del amor, que Su Majestad la enseñará lo que ha de hacer en aquel punto, que casi todo es hallarse indigna de tanto bien y emplearse en hacimiento de gracias.
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loro compito, fino a che il Signore non ne mostri uno più elevato. 7. Ciò che comprendo convenga all’anima che per grazia di Dio è giunta in questa stanza è quanto ho detto: far sì che, senza violenza né ostentazioni, si sforzi d’impedire che l’intelletto discorra. Senza sospenderlo, né sospendendo il pensiero; si renda ben conto, invece, di trovarsi al cospetto di Dio e di chi è Dio. Se l’intelletto viene sospeso solo da ciò che sente in sé, ben venga. Ma non si sforzi di capire di cosa si tratta. Questo dono viene concesso alla volontà. Lasciateglielo godere senza alcuno sforzo se non qualche parola amorosa. Pur non volendolo, qui, può accadere di non pensare a nulla, anche se per breve tempo. 8. Come dissi altrove, la ragione per cui in tale modo di fare orazione (mi riferisco a quella di cui cominciai a parlare in questa stanza, quando parlai dell’orazione di raccoglimento e di questa di cui prima dovevo parlare, ed è meno elevata di quella dei piaceri divini della quale perciò avrei dovuto parlare prima in quanto è strumento per raggiungerla. Nell’orazione di raccoglimento non bisogna tralasciare di meditare, o dimenticarsi dell’opera dell’intelletto)…79 in questa fonte viva dove l’acqua non si trova grazie alle tubature, l’intelletto sospende la sua opera o si lascia sospendere quando non capisce cosa vuole. Così sbanda da un capo all’altro come uno scemo che in nulla fissa la sua attenzione. La volontà, tanto immersa in Dio, soffre di questa irrequietezza che fa perdere molto godimento, e non resta che abbandonare e abbandonarsi nelle braccia dell’amore. Sua Maestà indicherà il da farsi in quel momento. Quasi tutto consiste nel ritenersi indegna di beni così grandi e ringraziarne il Signore.
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9. Por tratar de la oración de recogimiento, dejé los efectos o señales que tienen las almas a quien Dios nuestro Señor da esta oración. Así como se entiende claro un dilatamiento o ensanchamiento en el alma, a manera de como si el agua que mana de una fuente no tuviese corriente, sino que la misma fuente estuviese labrada de una cosa que mientras más agua manase más grande se hiciese el edificio, así parece en esta oración, y otras muchas maravillas que hace Dios en el alma, que la habilita y va disponiendo para que quepa todo en ella. Así esta suavidad y ensanchamiento interior se ve en el que le queda para no estar tan atada como antes en las cosas del servicio de Dios, sino con mucha más anchura. Así en no se apretar con el temor del infierno, porque aunque le queda mayor de no ofender a Dios, el servil piérdese aquí: queda con gran confianza que le ha de gozar. El que solía tener, para hacer penitencia, de perder la salud, ya le parece que todo lo podrá en Dios; tiene más deseos de hacerla que hasta allí. El temor que solía tener a los trabajos, ya va más templado; porque está más viva la fe y entiende que, si los pasa por Dios, Su Majestad le dará gracia para que los sufra con paciencia, y aun algunas veces los desea, porque queda también una gran voluntad de hacer algo por Dios. Como va más conociendo su grandeza, tiénese ya por más miserable; como ha probado ya los gustos de Dios, ve que es una basura los del mundo, vase poco a poco apartando de ellos y es más señora de sí para hacerlo. En fin, en todas las virtudes queda mejorada y no dejará de ir creciendo, si no torna atrás ya, a hacer ofensas de Dios, porque entonces todo se pierde, por subida que esté un alma en la cumbre. Tampoco se entiende que de una vez o dos que Dios haga esta merced a un alma,
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9. Volendo spiegare l’orazione di raccoglimento, mi sono dimenticata di parlare degli effetti e dei segni lasciati nelle anime cui Dio nostro Signore concede questa orazione. Ben si comprende come consista in una dilatazione o accrescimento dell’anima80. È come l’acqua che, uscita da una sorgente, non trovando la corrente da seguire, si accresce nel bacino in cui si raccoglie sempre più, e insieme cresce la capacità del bacino stesso. Così succede in questo grado di orazione e in molte altre meraviglie da Dio compiute nell’anima resa da lui capace di accogliere e trattenere tali grazie. Così questa soavità e dilatamento interiore si riconoscono anche dall’energia di cui l’anima si sente colma, per non fermarsi nel servizio a Dio, ma proseguire con più vigore. Non ha più paura dell’inferno. Anche se vuole sempre più evitare di offendere Dio, non c’è posto, qui, per l’amore servile. L’anima vive nella speranza, un giorno, di godere di lui. Le paure che aveva di fare penitenza e di perdere, in questa, la salute, svaniscono perché all’anima pare di potere tutto con l’aiuto di Dio. L’anima si accorge di non avere mai avuto desideri così elevati. Il timore che sentiva per le fatiche va scemando perché la fede è più viva. Comprende che, se subisce fatiche per Dio, Sua Maestà le darà grazia sufficiente per sopportarle pazientemente. Si giunge a desiderarle, le fatiche, perché nasce nell’anima un grande desiderio di fare qualcosa per il Signore. Più conosce Dio, più l’anima si sente misera. Avendo già assaporato i piaceri spirituali di Dio, reputa niente quelli mondani, si allontana a poco a poco da loro e diventa più padrona di sé nel farlo. In somma: cresce in tutte le virtù, e mai smetterà di crescere in esse se non voltandosi indietro, tornando a offendere Dio. Così tutto va perduto, pur essendo alta la vetta raggiunta. Ma se l’anima non persevera nel cammino non sarà sufficiente che Dio conceda tali grazie una o due volte.
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quedan todas éstas hechas si no va perseverando en recibirlas, que en esta perseverancia está todo nuestro bien. 10. De una cosa aviso mucho a quien se viere en este estado: que se guarde muy mucho de ponerse en ocasiones de ofender a Dios; porque aquí no está aún el alma criada, sino como un niño que comienza a mamar, que si se aparta de los pechos de su madre, ¿qué se puede esperar de él sino la muerte? Yo he mucho temor que a quien Dios hubiere hecho esta merced y se apartare de la oración, que será así, si no es con grandísima ocasión o si no torna presto a ella, porque irá de mal en peor. Yo sé que hay mucho que temer en este caso, y conozco a algunas personas que me tienen harto lastimada y he visto lo que digo, por haberse apartado de quien con tanto amor se le quería dar por amigo y mostrárselo por obras. Aviso tanto que no se pongan en ocasiones, porque pone mucho el demonio más por un alma de éstas que por muy muchas a quien el Señor no haga estas mercedes; porque le pueden hacer gran daño con llevar otras consigo, y hacer gran provecho, podría ser, en la Iglesia de Dios; y aunque no haya otra cosa sino ver el que Su Majestad las muestra amor particular, basta para que él se deshaga porque se pierdan; y así son muy combatidas y aun mucho más perdidas que otras, si se pierden. Vosotras, hermanas, libres estáis de estos peligros, a lo que podemos entender; de soberbia y vanagloria os libre Dios; y de que el demonio quiera contrahacer estas mercedes, conocerse ha en que no hará estos efectos, sino todo al revés. 11. De un peligro os quiero avisar (aunque os lo he dicho en otra parte) en que he visto caer a personas de oración, en especial mujeres, que como somos más flacas, ha más lugar
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Nella perseveranza si nasconde il nostro bene. 10. Una cosa raccomando molto a chi si trovasse in questo stato: prestare molta, ma molta attenzione, a non mettersi in occasione di offendere Dio. L’anima non è ancora adulta; è come un bimbo che inizia appena a prendere il latte. Se lo si stacca dal seno di sua madre, cosa potremo attendere se non la sua morte? Temo che a chi abbia ricevuto da Dio tale grazia e si allontanasse dall’orazione senza una necessità adeguata e senza farvi immediato ritorno, avverrebbe come al bimbo e andrebbe di male in peggio. So che c’è da avere molta paura in questo caso e conosco alcune persone, che mi ritengono molto fortunata, cui questo è successo per essersi allontanate da chi voleva farsi loro amico, dimostrando loro questo con le opere. Insisto tanto sul fuggire le occasioni perché il demonio mette molto più impegno a rovinare un’anima di queste, che non molte altre cui Dio concede tali grazie. Queste, infatti, possono procurare un gran danno al demonio attirando per la stessa loro strada molte altre anime, con gran profitto della Chiesa di Dio. Per il demonio è sufficiente vederle amate in modo particolare da Dio per muoversi a loro perdizione. Così patiscono grandi combattimenti, e, se soccombono, si perdono molto più delle altre. Voi, sorelle, siate libere da questi pericoli, per quanto possiamo intenderli. Vi liberi Dio dalla superbia e dalla vanagloria, e se il demonio vorrà controbattere le vostre grazie, sappia che non otterrà mai questi esiti, bensì l’opposto. 11. Anche se ve ne ho già parlato altrove, vorrei avvisarvi di un pericolo in cui ho visto cadere diverse persone d’orazione, specialmente donne. Essendo noi per certi
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para lo que voy a decir. Y es que algunas, de la mucha penitencia y oración y vigilias y aun sin esto, sonse flacas de complexión; en teniendo algún regalo, sujétales el natural y, como sienten contento alguno interior y caimiento en lo exterior y una flaqueza, cuando hay un sueño que llaman espiritual, que es un poco más de lo que queda dicho, paréceles que es lo uno como lo otro y déjanse embebecer. Y mientras más se dejan, se embebecen más, porque se enflaquece más el natural, y en su seso les parece arrobamiento; y llámole yo abobamiento, que no es otra cosa más de estar perdiendo tiempo allí y gastando su salud. [12] (a una persona le acaecía estar ocho horas), que ni están sin sentido, ni sienten cosa de Dios. Con dormir y comer y no hacer tanta penitencia, se le quitó a esta persona, porque hubo quien la entendiese, que a su confesor traía engañado y a otras personas y a sí misma, que ella no quería engañar. Bien creo que haría el demonio alguna diligencia para sacar alguna ganancia, y no comenzaba a sacar poca. 13. Hase de entender que cuando es cosa verdaderamente de Dios, que aunque hay caimiento interior y exterior, que no le hay en el alma, que tiene grandes sentimientos de verse tan cerca de Dios, ni tampoco dura tanto, sino muy poco espacio, bien que se torna a embebecer; y en esta oración, si no
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versi più deboli, abbiamo più bisogno di ciò che sto per dire. Il fatto è che alcune, anime dalla grande penitenza, orazione, veglie, con o senza queste cose sono costituzionalmente fragili. Queste non possono ricevere una consolazione spirituale senza che la loro natura ne rimanga pressoché schiacciata. Poiché sentono da un lato dolcezza interiore, dall’altro debolezza e mancamento esteriori, quando entrano nel sonno che chiamano spirituale, a un livello superiore di quello appena descritto, confondono le sensazioni esterne con quelle interne. Più si lasciano andare più ne rimangono come sospese, perché la parte naturale si indebolisce ancor più, mentre hanno l’impressione di subire un rapimento estatico. Io lo chiamerei piuttosto intontimento; non fanno altro che perdere tempo e rovinarsi la salute81. 12. A una persona di mia conoscenza, capitava di stare in quello stato per otto ore. Lì non si perdono i sensi, e neppure si ode la voce di Dio. Facendola dormire, facendola mangiare, impedendole gravi penitenze, si aiutò questa persona, perché ci fu chi la comprese. Lei, senza volerlo, aveva tratto in inganno il suo confessore, altre persone, ma specialmente se stessa. Il demonio ce l’aveva messa tutta per guadagnarci, e già aveva iniziato a trarne non poco frutto. 13. È bene sapere che quando una tale situazione procede veramente da Dio, malgrado forse ci sia decadimento interiore o esteriore, l’anima non ne viene toccata, e gode di sentimenti elevati nel sentirsi vicina a Dio. Questo stato non dura a lungo, ma molto poco, prima che l’anima torni a sospendersi. Questo grado d’orazione, se, come detto, non deriva
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es flaqueza – como he dicho – no llega a tanto que derrueque el cuerpo ni haga ningún sentimiento exterior en él. Por eso tengan aviso que cuando sintieren esto en sí, lo digan a la prelada y diviértanse lo que pudieren y hágalas no tener horas tantas de oración sino muy poco, y procure que duerman bien y coman, hasta que se les vaya tornando la fuerza natural, si se perdió por aquí. Si es de tan flaco natural que no le baste esto, créanme que no la quiere Dios sino para la vida activa, que de todo ha de haber en los monasterios; ocúpenla en oficios, y siempre se tenga cuenta que no tenga mucha soledad, porque vendrá a perder del todo la salud. Harta mortificación será para ella; aquí quiere probar el Señor el amor que le tiene en cómo lleva esta ausencia, y será servido de tornarle la fuerza después de algún tiempo, y si no, con oración vocal ganará y con obedecer, y merecerá lo que había de merecer por aquí y por ventura más. 14. También podría haber algunas de tan flaca cabeza e imaginación – como yo las he conocido – que todo lo que piensan les parece que lo ven; es harto peligroso. Porque quizá se tratará de ello adelante, no más aquí, que me he alargado mucho en esta morada, porque es en la que más almas creo entran, y como es también natural junto con lo sobrenatural, puede el demonio hacer más daño; que en las que están por decir, no le da el Señor tanto lugar. Sea por siempre alabado, amén.
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dalla sola stanchezza, non giunge ad infiacchire il corpo e non è causa di malattie fisiche. Sappiate che, qualora avvertiate questo stato in voi, dovete renderne subito partecipe la superiora; distraetevi, per quanto possibile, e non dedicate molte ore all’orazione, ma poco tempo. Le altre consorelle si diano da fare perché queste anime dormano bene e mangino, fino a che non torni la forza naturale perduta. Se qualcuna è di costituzione così debole, credetemi, significa che il Signore vuole impegnarla nella vita attiva. Intanto, nei monasteri, bisogna occuparsi di tutto. Tenete occupate queste anime in cose materiali, e che non rimangano sole: perderebbero del tutto la salute. Sarà una grande mortificazione per loro. Il Signore vuole provare il loro amore per Lui vedendo come sopportano questa assenza. Sarà felice, dopo un po’, di restituire loro la forza primitiva. Se il Signore vuole altrimenti, queste anime cresceranno con l’orazione vocale e con l’obbedienza. Meriteranno così ciò che avrebbero voluto meritare con la sola contemplazione, se non di più. 14. Può darsi che qualcuna di esse sia anima di testa e immaginazione tanto deboli, come ne ho conosciute, da parer loro di vedere nella realtà quanto pensano; cosa molto pericolosa. Di questo parleremo più avanti, non qui. Mi sono dilungata molto in questa stanza perché ritengo sia quella dove entrano più anime. Dal momento che la nostra parte naturale è molto unita alla parte soprannaturale, il demonio può procurare molti danni Nelle prossime stanze il Signore non concede al demonio altrettanto spazio. Sia per sempre lodato. Amen.
Moradas quintas
Quinta stanza Comprende quattro capitoli
Capítulo 1 Comienza a tratar cómo en la oración se une el ama con Dios. – Dice en qué se conocerá no ser engaño.
1. ¡Oh hermanas!, ¿cómo os podría yo decir la riqueza y tesoros y deleites que hay en las quintas moradas? Creo fuera mejor no decir nada de las que faltan, pues no se ha de saber decir ni el entendimiento lo sabe entender ni las comparaciones pueden servir de declararlo, porque son muy bajas las cosas de la tierra para este fin. Enviad, Señor mío, del cielo luz para que yo pueda dar alguna a estas vuestras siervas, pues sois servido de que gocen algunas de ellas tan ordinariamente de estos gozos, porque no sean engañadas, transfigurándose el demonio en ángel de luz, pues todos sus deseos se emplean en desear contentaros. 2. Y aunque dije «algunas», bien pocas hay que no entren en esta morada que ahora diré. Hay más y menos, y a esta causa digo que son las más las que entran en ellas. En algunas cosas de las que aquí diré que hay en este aposento, bien creo que son pocas; mas aunque no sea sino llegar a la puerta, es harta misericordia la que las hace Dios; porque, puesto que son muchos los llamados, pocos son los escogidos. Así digo ahora que aunque todas las que traemos este hábito sagrado del Carmen somos llamadas a la oración y contemplación (porque éste fue nuestro principio, de esta casta venimos, de aquellos santos Padres nuestros del Monte Carmelo, que en tan gran soledad y con tanto desprecio del mundo buscaban este tesoro, esta preciosa margarita de que hablamos), pocas nos disponemos para que nos la descubra
Capitolo primo Comincia a spiegare come l’anima si unisca a Dio nell’orazione. Spiega come ci si accorge che, in questo, non c’è inganno.
1. Sorelle: come spiegarvi la ricchezza, i tesori, le gioie della quinta stanza? Penso sia meglio non dire nulla delle ultime due stanze, non sapendo le parole esprimere, né l’intelletto capire, né le analogie tornare utili a spiegarlo. Sono insufficienti le cose terrene a tali scopi. Mio Signore: inviatemi la vostra luce dal cielo perché io possa poi farne in parte dono a queste vostre serve. A voi piace che alcune di loro godano normalmente di queste gioie; mandate la vostra luce perché non siano ingannate dal demonio, quando si trasfigura in angelo della luce82. Ogni desiderio di queste vostre serve si riassume nel piacervi. 2. Pur avendo detto «alcune», sono in realtà ben poche coloro che non entrano nella stanza di cui sto per parlarvi. In ogni cosa c’è un più e un meno; per questo dico che sono molte le anime a entrare nella quinta stanza, quasi la maggior parte. Tuttavia alcune particolarità proprie della quinta stanza appartengono a poche. La misericordia di Dio si manifesta grandemente nel far giungere alla sua porta. Molti sono i chiamati, pochi gli eletti83. Pur vestendo tutte questo sacro abito del Carmelo, e pur essendo tutte chiamate all’orazione e alla contemplazione (questo fu l’incipit del nostro Ordine dalla sua nascita, da quei nostri santi Padri del monte Carmelo che in gran solitudine e separazione dal mondo cercavano questo tesoro, il prezioso fiore di cui stiamo parlando), in poche ci disponiamo a che il Signore ce ne faccia dono.
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el Señor. Porque cuanto a lo exetiror vamos bien para llegar a lo que es menester; en las virtudes para llegar aquí, hemos menester mucho, mucho, y no nos descuidar poco ni mucho. Por eso, hermanas mías, alto a pedir al Señor, que pues en alguna manera podemos gozar del cielo en la tierra, que nos dé su favor para que no quede por nuestra culpa y nos muestre el camino y dé fuerzas en el alma para cavar hasta hallar este tesoro escondido, pues es verdad que le hay en nosotras mismas, que esto querría yo dar a entender, si el Señor es servido que sepa. 3. Dije «fuerzas en el alma», porque entendáis que no hacen falta las del cuerpo a quien Dios nuestro Señor no las da; no imposibilita a ninguno para comprar sus riquezas; con que dé cada uno lo que tuviere, se contenta. Bendito sea tan gran Dios. Mas mirad, hijas, que para esto que tratamos no quiere que os quedéis con nada; poco o mucho, todo lo quiere para sí, y conforme a lo que entendiéreis de vos que os han dado, se os harán mayores o menores mercedes. No hay mejor prueba para entender si llega a unión o si no nuestra oración. No penséis que es cosa soñada, como la pasada. Digo soñada, porque así parece está el alma como adormezida, que ni bien parece está dormida ni se siente despierta. Aquí con estar todas dormidas, y bien dormidas, a las cosas del mundo y a nosotras mismas (porque en hecho de verdad se queda como sin sentido aquello poco que dura, que ni hay poder pensar, aunque quieran, aquí no es menester con artificio suspender el pensamiento; [4] hasta el amar – si lo hace – no entiende cómo, ni qué es lo que ama ni qué querría; en fin, como quien de todo punto ha muerto al mundo para vivir más en Dios, que así
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Per certi versi, esteriormente, siamo adatte a raggiungere la meta; ma dobbiamo lottare assai nelle virtù per giungere fin qui, senza distrarci né poco né molto. Sorelle: supplichiamo il Signore. Se in qualche modo possiamo godere del cielo sulla terra, ci conceda il suo favore per non fermarci a metà strada per colpa nostra. Ci mostri la via, ci infonda forza sufficiente nell’anima per conquistare questo tesoro nascosto84. Davvero si cela in noi. Questo vorrei farvi capire, se il Signore vuole che si sappia. 3. Ho chiesto che conceda forza alla nostra anima perché non c’è bisogno di quella del corpo, se Dio non la concede. Dio non impedisce ad alcuno di possedere le sue ricchezze. È contento se ognuno gli da ciò che può. Sia benedetto un sì grande Dio. In misura di quanto avrete donato, vi saranno concesse maggiori o minori grazie. Non c’è migliore prova per comprendere se la nostra orazione raggiunge o no l’unione. Badate bene, figlie mie: per guadagnare quanto dico, Dio vuole che non teniate nulla come vostro; poco o molto, vuole tutto per sé85. Non pensate che questa orazione sia simile al sonno, come quella di cui abbiamo parlato nelle stanze precedenti. Dico «sonno» perché l’anima sembra quasi addormentata; non dorme, ma eppure si sente sveglia. Qui si è addormentate, e bene addormentate, alle cose del mondo e a noi stesse. Davvero, per quel poco che dura questo stato, si resta senza sensi e senza poter pensare, pur desiderandolo: qui non è necessario lottare per sospendere il pensiero. 4. L’anima, in fine, ama, e se ama, non capisce come ama, né che cosa ama, né perché lo ama. È come chi d’improvviso muore al mondo per vivere maggiormente
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es: una muerte sabrosa, un arrancamiento del alma de todas las operaciones que puede tener estando en el cuerpo; deleitosa, porque aunque de verdad parece se aparta el alma de él para mejor estar en Dios, de manera que aun no sé yo si le queda vida para resolgar (ahora lo estaba pensando y paréceme que no, al menos si lo hace no se entiende si lo hace), todo su entendimiento se querría emplear en entender algo de lo que siente y, como no llegan sus fuerzas a esto, quédase espantado de manera que, si no se pierde del todo, no menea pie ni mano, como acá decimos de una persona que está tan desmayada que nos parece está muerta. ¡Oh secretos de Dios!, que no me hartaría de procurar dar a entenderlos si pensase acertar en algo, y así diré mil desatinos, por si alguna vez atinase, para que alabemos mucho al Señor. 5. Dije que no era cosa soñada, porque en la morada que queda dicha, hasta que la experiencia es mucha queda el alma dudosa de qué fue aquello: si se le antojó, si estaba dormida, si fue dado de Dios, si se transfiguró el demonio en ángel de luz. Queda con mil sospechas, y es bien que las tenga, porque – como dije – aun el mismo natural nos puede engañar allí alguna vez; porque aunque no hay tanto lugar para entrar las cosas ponzoñosas, unas lagartijillas sí, que como son agudas por doquiera se meten; y aunque no hacen daño, en especial si no hacen caso de ellas – como dije – porque son pensamientillos que proceden de la imaginación y de lo que queda dicho, importunan muchas veces. Aquí, por ayudas que son las lagartijas, no pueden entrar en esta morada; porque ni hay imaginación, ni memoria ni entendimiento que pueda impedir este bien. Y osaré afirmar que si verdaderamente es unión de Dios, que no puede entrar el demonio ni hacer ningún daño; porque está Su Majestad tan junto y unido con la esencia del alma, que no osará llegar ni
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in Dio. È una morte deliziosa; un sottrarsi dell’anima a tutte le operazioni che può svolgere stando nel corpo. È una morte deliziosa perché sembra che l’anima davvero si separi dal corpo per meglio mettersi in Dio, tant’è che ancora non so se le resti vita per respirare (pensandoci bene sembra non respiri, e se respira non lo si nota)86. Tutta l’intelligenza vorrebbe occuparsi a comprendere almeno qualcosa di quanto avverte, ma, essendo insufficienti le sue forze a questo, resta come spaventata. Se non si perde del tutto, non muove piedi né mani, come una persona tanto assente da sembrare morta. Oh, segreti di Dio! Non mi stancherei di spiegarveli meglio, se solo pensassi di farvene capire qualcosa di più. Sarei pronta a dire mille sciocchezze pur di dirne una giusta, e, insieme, lodarne a lungo il Signore. 5. Ho detto che questo tipo di orazione non è simile al sonno, perché nella stanza precedente, se l’esperienza non è molta, l’anima dubita di quanto accade: se fu lei a inventare certi fatti, se era addormentata, se furono un dono di Dio, se il demonio si trasformò in angelo della luce87. L’anima si inquieta tra mille sospetti, ed è bene li abbia, perché, come dissi, qualche volta possiamo essere ingannate dalla nostra natura. Pur non essendoci posto perché entrino le viscide serpi, qualche lucertolina può entrare: sono così piccole, queste, da intrufolarsi ovunque. Non fanno danno, specie se non vi si fa caso, come dissi. Fuor di metafora, infatti, sono piccoli pensieri nati dall’immaginazione e sono di grande disturbo. Per piccole che siano, però, le lucertole in questa stanza non possono entrare. Né immaginazione, né memoria, né intelligenza possono qui essere di ostacolo a un tale bene. Posso dire che, se l’unione con Dio è vera, il demonio non può entrare né provocare danni. Sua Maestà è tanto legato, unito, all’es-
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aun debe de entender este secreto. Y está claro: pues dicen que no entiende nuestro pensamiento, menos entenderá cosa tan secreta, que aun no la fía Dios de nuestro pensamiento. ¡Oh gran bien, estado adonde este maldito no nos hace mal! Así queda el alma con tan grandes ganancias, por obrar Dios en ella sin que nadie le estorbe, ni nosotros mismos. ¿Qué no dará quien es tan amigo de dar y puede dar todo lo que quiere? 6. Parece que os dejo confusas en decir si es unión de Dios y que hay otras uniones. Y ¡cómo si las hay! Aunque sean en cosas vanas, cuando se aman mucho, también los transportará el demonio; mas no con la manera que Dios ni con el deleite y satisfacción del alma y paz y gozo. Es sobre todos los gozos de la tierra y sobre todos los deleites y sobre todos los contentos y más, que no tiene que ver adonde se engendran estos contentos o los de la tierra, que es muy diferente su sentir como lo tendréis experimentado. Dije yo una vez, que es como si fuesen en esta grosería del cuerpo, o en los tuétanos, y atiné bien, que no sé cómo lo decir mejor. 7. Paréceme que aún no os veo satisfechas, porque os parecerá que os podéis engañar, que esto interior es cosa recia de examinar; y aunque para quien ha pasado por ello basta lo dicho, porque es grande la diferencia, quiéroos decir una señal clara por donde no os podréis engañar ni dudar si fue de Dios, que Su Majestad me la ha traído hoy a la memoria, y a mi parecer es la cierta. Siempre en cosas dificultosas, aunque me parece que lo entiendo y que digo verdad, voy con este lenguaje de que «me parece»; porque si me engañare,
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senza dell’anima, che il demonio non oserà avvicinarsi e neppure arriverà a intendere questo segreto. Ne è chiara la ragione; se ci spiegano che il demonio non intende i nostri pensieri, tanto meno intenderà un tal mistero, celato quasi da Dio al nostro medesimo intelletto. Oh, com’è bello il luogo dove quel maledetto non può nuocerci! L’anima ne ricava grande vantaggio. Dio ha operato e opera in lei senza che nessuno lo disturbi, neppure noi stesse. Cosa non ci concederà chi è tanto amico da donarci, può farlo, tutto quel che vuole? 6. Mi sembra di confondervi parlando di unione con Dio come vi fossero diverse unioni, ed è chiaro che ve ne sono! Pur essendo cose senza senso, se molto amate, il demonio rapisce in esse. Però il demonio non agisce come Dio, né con gioia, diletto, pace e letizia dell’anima. Dio agisce al di sopra e più delle gioie, dei diletti, delle consolazioni terrestri, non avendo alcunché da spartire, lui, con tali sensazioni. Come avrete sperimentato, l’impressione che lascia è ben diversa. È come se gli uni agissero alla superficie del corpo, e lui nel midollo osseo. Già ho proposto una volta questa analogia e non saprei come meglio spiegarmi88. 7. Mi sembra di non vedervi ancora soddisfatte, ma timorose di essere ingannate. È difficile studiare queste cose di vita interiore. Eppure, anche se per chi lo ha sperimentato può essere sufficiente quanto detto, essendo grande la differenza, vorrei spiegarvi un segno chiaro grazie al quale non vi ingannerete, né mai potrete dubitare essere Dio ad agire. Sua Maestà me lo ha riportato oggi alla mente, e, a mio parere, è cosa certa. Nelle cose complicate, anche se mi sembra di comprendere e spiegare la verità, proseguo con il «a mio parere»89.
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estoy muy aparejada a creer lo que dijeren los que tienen letras muchas; porque aunque no hayan pasado por estas cosas, tienen un no sé qué grandes letrados, que como Dios los tiene para luz de su Iglesia, cuando es una verdad, dásela para que se admita; y si no son derramados sino siervos de Dios, nunca se espantan de sus grandezas, que tienen bien entendidoque puede mucho más y más. Y, en fin, aunque algunas cosas no tan declaradas, otras deben hallar escritas, por donde ven que pueden pasar éstas. 8. De esto tengo grandísima experiencia, y también la tengo de unos medioletrados espantadizos, porque me cuestan muy caro. Al menos creo que quien no creyere que puede Dios mucho más y que ha tenido por bien y tiene algunas veces comunicarlo a sus criaturas, que tiene bien cerrada la puerta para recibirlas. Por eso, hermanas, nunca os acaezca, sino creed de Dios mucho más y más, y no pongáis los ojos en si son ruines o buenos a quien las hace, que Su Majestad lo sabe, como os lo he dicho; no hay para qué nos meter en esto, sino con simpleza de corazón y humildad servir a Su Majestad y alabarle por sus obras y maravillas. 9. Pues tornando a la señal que digo es la verdadera, ya veis esta alma que la ha hecho Dios boba del todo para imprimir mejor en ella la verdadera sabiduría, que ni ve ni oye ni entiende en el tiempo que está así, que siempre es breve, y aun harto más breve le parece a ella de lo que debe de ser. Fija Dios a sí mismo en lo interior de aquel alma de manera que cuando torna en si en ninguna manera pueda dudar que estuvo en Dios y Dios en ella. Con tanta firmeza le queda esta verdad, que aunque pase años sin tornarle Dios a hacer aquella merced, ni se le olvida ni puede dudar que estuvo.
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Se mi sbagliassi sarei pronta a sottomettermi a quanto in contrario dicessero uomini addottrinati. Pur non avendo avuto esperienza di simili cose, questi hanno un non so che per cui Dio li accende come lampade nella sua Chiesa. Nel momento in cui si rende necessario sottolineare una verità, Dio fornisce loro la luce necessaria90. Se non sono persone ambigue, ma servi di Dio, non restano mai turbati dalle sue grandezze. Vivono nella certezza di come Dio possa di più, e molto di più. In fine, se si trattasse di contenuti non ancora del tutto chiari, li approfondiscono studiando gli scritti altrui. 8. Di questo ho molta esperienza, come l’ho di certi uomini spaventati, dotti a metà, da cui ebbi molto a soffrire91. Sono convinta che chi non credesse come Dio possa di più e desideri comunicare alle creature i suoi beni, abbia chiuso la porta per riceverli. Sorelle, non entrate a far parte del loro numero. Credete che Dio può di più, e non giudicate disgraziato o buono chi riceve i suoi doni. Li conosce Sua Maestà, come vi ho detto. Non perdiamo tempo in queste cose; con semplicità di cuore e umiltà serviamo Sua Maestà e lodiamolo per le sue opere e meraviglie. 9. Torniamo al segno a mio parere certo. L’anima, portata da Dio fuori di sé per meglio imprimervi la vera sapienza, non vede, non ode, non avverte il tempo passare (tempo sempre breve), e le sembra ogni volta più corto di quel che dovrebbe essere. Dio si imprime nel centro di quell’anima, sicché quando torna in sé, non può dubitare di essere stata in Dio e Dio in lei. Questa verità le resta impressa con tanta fermezza che, qualora passassero anni senza che Dio torni a concederle quella grazia, non se ne dimenticherà, né dubiterà mai di
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Aun dejemos por los efectos con que queda, que éstos diré después; esto es lo que hace mucho al caso. 10. Pues diréisme: ¿cómo lo vio o cómo lo entendió, si no ve ni entiende? No digo que lo vio entonces, sino que lo ve después claro; y no porque es visión, sino una certidumbre que queda en el alma que sólo Dios la puede poner. Yo sé de una persona que no había llegado a su noticia que estaba Dios en todas las cosas por presencia y potencia y esencia, y de una merced que le hizo Dios de esta suerte lo vino a creer de manera, que aunque un medioletrado de los que tengo dichos a quien preguntó cómo estaba Dios en nosotros (él lo sabía tan poco como ella antes que Dios se lo diese a entender) le dijo que no estaba más de por gracia, ella tenía ya tan fija la verdad, que no le creyó y preguntólo a otros que le dijeron la verdad, con que se consoló mucho. 11. No os habéis de engañar pareciéndoos que esta certidumbre queda en forma corporal, como el cuerpo de nuestro Señor Jesucristo está en el Santísimo Sacramento, aunque no le vemos, porque acá no queda así, sino de sola la divinidad. Pues ¿cómo lo que no vimos se nos queda con esa certidumbre? – Eso no lo sé yo, son obras suyas: mas sé que digo la verdad, y quien no quedare con esta certidumbre, no diría yo que es unión de toda el alma con Dios, sino de alguna potencia, y otras muchas maneras de mercedes que hace Dios al alma. Hemos de dejar en todas estas cosas de buscar razones para ver cómo fue; pues no llega nuestro entendimiento a entenderlo, ¿para qué nos queremos desvanecer? Basta ver que es todopoderoso el que lo hace, y pues no somos ninguna
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cosa accadde92. Lasciamo perdere gli altri effetti con cui rimane. Di questi parleremo poi. Quella certezza è l’essenziale, e resta. 10. Voi mi direte: come vedere o percepire la presenza di Dio, se nulla si vede e nulla si percepisce93? Non vi dico lo si veda in quel momento, ma in seguito, e chiaramente. Non accade come durante una visione. Nell’anima si radica quella certezza che solo Dio può donare. So di una persona che non sapeva di poter rinvenire la presenza Dio in tutte le cose per presenza, potenza ed essenza. Dopo una grazia concessale da Dio, analoga a quella spiegata, ne fu convintissima. Domandò a uno degli uomini mediocri di cui parlavo come Dio inabitasse in noi (lui lo ignorava quanto lei prima di ricevere tale grazia). Quell’uomo rispose che vi stava solo per grazia. Ma lei non si fidò; fece la stessa domanda ad altri che le spiegarono la verità consolandola molto. 11. Non ingannatevi pensando che la certezza della sua presenza sia da rilevare in forma corporea, come è presente il corpo di nostro Signore Gesù Cristo nel Santissimo Sacramento, pur invisibile. In ciò che stiamo dicendo non è così; stiamo parlando della sola divinità. Com’è possibile che l’invisibile si imprima in noi con tanta certezza? A questa domanda non so rispondere. Sono opere sue, di Dio. Ma so di dire la verità. A chi non ritrovasse in sé questa certezza direi che l’unione della sua anima con Dio non è totale, ma ristretta a qualche potenza e ad altri generi di grazia a lei concessi da Dio. Dobbiamo smetterla di cercare in tutte queste cose i perché e i come accadono. Se il nostro intelletto non arriva a capirlo, perché affaticarci inutilmente? Ci basti riconoscere l’onnipotenza di chi li compie. Noi non acquisiamo
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parte por diligencias que hagamos para alcanzarlo, sino que es Dios el que lo hace, no lo queramos ser para entenderlo. 12. Ahora me acuerdo, sobre esto que digo de que «no somos parte», de lo que habéis oído que dice la Esposa en los Cantares: Llevóme el rey a la bodega del vino, o metiome, creo que dice. Y no dice que ella se fue. Y dice también que andaba buscando a su Amado por una parte y por otra. Esta entiendo yo es la bodega adonde nos quiere meter el Señor cuando quiere y como quiere; mas por diligencias que nosotros hagamos, no podemos entrar. Su Majestad nos ha de meter y entrar El en el centro de nuestra alma y, para mostrar sus maravillas mejor, no quiere que tengamos en ésta más parte de la voluntad que del todo se le ha rendido, ni que se le abra la puerta de las potencias y sentidos, que todos están dormidos; sino entrar en el centro del alma sin ninguna, como entró a sus discípulos cuando dijo: Pax vobis, y salió del sepulcro sin levantar la piedra. Adelante veréis cómo Su Majestad quiere que le goce el alma en su mismo centro, aun más que aquí mucho en la postrera morada. 13. ¡Oh hijas, qué mucho veremos si no queremos ver más de nuestra bajeza y miseria, y entender que no somos dignas de ser siervas de un Señor tan grande, que no podemos alcanzar sus maravillas! Sea por siempre alabado, amén.
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meriti con i nostri sforzi. È Dio che agisce e noi non possiamo comprenderlo. 12. Mi ricordo, a proposito della nostra mancanza di meriti, di quanto avrete sentito dire dalla sposa del Cantico dei Cantici: Il re mi ha condotto nella cella del vino, o credo dica mi pose94. Non dice di esservisi recata. Aggiunge poi che andava cercando il suo Amato da una parte all’altra. Questa è la cella ove il Signore vuole metterci quando e come lui vuole. Ma, siatene certe, per tanti che siano gli sforzi che facciamo, non potremo entrarvi da sole. Sua Maestà deve condurci in essa, Lui deve entrare nel centro della nostra anima. Per meglio mostrarci le sue meraviglie, non vuole s’intrufoli la benché minima parte della nostra volontà, a lui completamente arresa. Né vuole che gli si apra la porta delle potenze o dei sensi, tutti addormentati. Vuole entrare da solo nel centro dell’anima, come entrò dai suoi discepoli dicendo: Pax vobis, come uscì dal sepolcro senza rimuovere la pietra95. Più avanti vedrete come Sua Maestà desideri che l’anima goda di lui nel suo centro. Ma ciò accadrà nell’ultima stanza, più che in questa quinta. 13. Figlie mie: vedremo grandi cose se non ci fermeremo alla contemplazione delle nostre miserie e bassezze, concludendo di non essere degne di servire un Signore tanto grande e di non poter godere delle sue meraviglie! Sia egli per sempre lodato. Amen.
Capítulo 2 Prosigue en lo mismo. – Declara la oración de unión por una comparación delicada. – Dice los efectos con que queda el alma. – Es muy de notar. 1. Pareceros ha que ya está todo dicho lo que hay que ver en esta morada, y falta mucho, porque – como dije – hay más y menos. Cuanto a lo que es unión, no creo sabré decir más; mas cuando el alma a quien Dios hace estas mercedes se dispone, hay muchas cosas que decir de lo que el Señor obra en ellas. Algunas diré y de la manera que queda. Para darlo mejor a entender, me quiero aprovechar de una comparación que es buena para este fin, y también para que veamos cómo, aunque en esta obra que hace el Señor no podemos hacer nada, mas para que Su Majestad nos haga esta merced, podemos hacer mucho disponiéndonos. 2. Ya habréis oído sus maravillas en cómo se cría la seda, que sólo El pudo hacer semejante invención, y cómo de una simiente, que dicen que es a manera de granos de pimienta pequeños (que yo nunca la he visto, sino oído, y así si algo fuere torcido no es mía la culpa), con el calor, en comenzando a haber hoja en los morales, comienza esta simiente a vivir; que hasta que hay este mantenimiento de que se sustentan, se está muerta; y con hojas de moral se crían, hasta que, después de grandes, les ponen unas ramillas y allí con las boquillas van de sí mismos hilando la seda y hacen unos capuchillos muy apretados adonde se encierran; y acaba este gusano que es grande y feo, y sale del mismo capucho una mariposica blanca, muy graciosa. Mas si esto no se viese, sino que nos lo contaran de otros tiempos, ¿quién lo
Capitolo secondo Prosegue il medesimo argomento. Spiega l’orazione di unione con un fine paragone. Dice con quali effetti resti l’anima. Sono dette cose molto importanti. 1. Ci sembrerebbe di aver spiegato quanto basti di questa stanza, ma molto resta da dire perché, come ho detto, c’è chi si trova più avanti e chi più indietro. Per quanto concerne l’unione, credo di non poter dire di più. Ma bisogna ancora approfondire molte cose riguardanti come il Signore operi nelle anime cui concede tali grazie. Ne voglio dire qualcosa e spiegare in quale stato l’anima rimanga. Per farmi meglio comprendere, profitto di un paragone utile a tale scopo e per renderci conto di come, in quest’opera dove tutto è del Signore, possiamo fare molto disponendoci bene a che Sua Maestà ci conceda le sue grazie96. 2. Avrete già appreso le meraviglie da Lui compiute per produrre la seta; solo Lui poteva inventare un simile procedimento. Come una semente, che dicono essere simile a piccoli grani di pepe (non ne ho mai visti, ma ne ho sentito parlare; se distorco qualcosa non è colpa mia), con il caldo, quando i gelsi iniziano a coprirsi di foglie, i bruchi cominciano a vivere. Finché non trovano il sostentamento con cui mantenersi, restano come morti. Con le foglie di gelso si sviluppano a tal punto che, diventati grandi, raggiungono i rami e lì con le loro boccucce filano la seta da loro sorta. Costruiscono bozzoli molto compatti, dove si nascondono e rinchiudono. Poi, dal bozzolo, il bruco esce trasformato in una farfallina bianca, assai graziosa. Se questo fenomeno non si potesse vedere, ma fosse
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pudiera creer? ¿Ni con qué razones pudiéramos sacar que una cosa tan sin razón como es un gusano y una abeja, sean tan diligentes en trabajar para nuestro provecho y con tanta industria, y el pobre gusanillo pierda la vida en la demanda? Para un rato de meditación basta esto, hermanas, aunque no os diga más, que en ello podéis considerar las maravillas y sabiduría de nuestro Dios. Pues ¿qué será si supiésemos la propiedad de todas las cosas? De gran provecho es ocuparnos en pensar estas grandezas y regalarnos en ser esposas de Rey tan sabio y poderoso. 3. Tornemos a lo que decía. Entonces comienza a tener vida este gusano, cuando con el calor del Espíritu Santo se comienza a aprovechar del auxilio general que a todos nos da Dios y cuando comienza a aprovecharse de los remedios que dejó en su Iglesia, así de continuar las confesiones, como con buenas lecciones y sermones, que es el remedio que un alma que está muerta en su descuido y pecados y metida en ocasiones puede tener. Entonces comienza a vivir y vase sustentando en esto y en buenas meditaciones, hasta que está crecida, que es lo que a mí me hace al caso, que estotro poco importa. 4. Pues crecido este gusano – que es lo que en los principios queda dicho de esto que he escrito –, comienza a labrar la seda y edificar la casa adonde ha de morir. Esta casa querría dar a entender aquí,que es Cristo. En una parte me parece he leído u oído que nuestra vida está escondida en Cristo, o en Dios, que todo es uno, o que nuestra vida es Cristo. En que esto sea o no, poco va para mi propósito. 5. Pues veis aquí, hijas, lo que podemos con el favor de Dios hacer: que Su Majestad mismo sea nuestra morada, como lo es en esta oración de unión, labrándola nosotras.
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narrato a guisa di un antico ricordo, chi ci crederebbe? O come potremmo credere che cose così prive di intelletto, un verme, un’ape, siano sì diligenti da lavorare per il nostro profitto con tale impegno da rimetterci la vita come il bruco? È sufficiente questo, sorelle, per occupare parte della vostra meditazione, senza aggiungere altro. Già qui potete constatare le meraviglie e la sapienza del nostro Dio. Cosa accadrebbe se conoscessimo le proprietà di tutte le cose? È vantaggioso pensare tali grandezze e donarci come spose a un Re tanto saggio e potente. 3. Torniamo a quanto dicevo. Il bruco della nostra anima inizia a vivere quando con il calore dello Spirito Santo comincia ad approfittare degli aiuti per così dire generali donati a tutti da Dio, e quando ricorre ai mezzi da lui elargiti alla sua Chiesa: la confessione frequente, l’ascoltare buone lezioni e omelie, rimedi per l’anima morta a causa di errori e peccati, immersa nelle occasioni di cadute. Allora ricomincia a vivere e trova sostentamento in queste cose, nelle buone meditazioni, finché si ritrova anima adulta. Questo importa, non il resto. 4. Una volta cresciuto, come abbiamo detto all’inizio di questo scritto, il bruco comincia a lavorare la seta e a edificare la casa dove dovrà morire. La casa è Cristo. Mi sembra di aver letto o ascoltato che la nostra vita è nascosta in Cristo, o in Dio, che è lo stesso, o che la nostra vita è Cristo. Poco importa se il testo dica una cosa o l’altra per i miei scopi97. 5. Guardate, figlie, cosa possiamo fare grazie all’aiuto di Dio. Sua Maestà sia la nostra stanza, come lo è in questa orazione d’unione, costruita da noi stesse.
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Parece que quiero decir que podemos quitar y poner en Dios, pues digo que El es la morada y la podemos nosotras fabricar para meternos en ella. Y ¡cómo si podemos!, no quitar de Dios ni poner, sino quitar de nosotros y poner, como hacen estos gusanitos; que no habremos acabado de hacer en esto todo lo que podemos, cuando este trabajillo, que no es nada, junte Dios con su grandeza y le dé tan gran valor que el mismo Señor sea el premio de esta obra. Y así como ha sido el que ha puesto la mayor costa, así quiere juntar nuestros trabajillos con los grandes que padeció Su Majestad y que todo sea una cosa. 6. Pues ¡ea, hijas mías!, prisa a hacer esta labor y tejer este capuchillo, quitando nuestro amor propio y nuestra voluntad, el estar asidas a ninguna cosa de la tierra, poniendo obras de penitencia, oración, mortificación, obediencia, todo lo demás que sabéis; que ¡así obrásemos como sabemos y somos enseñadas de lo que hemos de hacer! ¡Muera, muera este gusano, como lo hace en acabando de hacer para lo que fue criado!, y veréis cómo vemos a Dios y nos vemos tan metidas en su grandeza como lo está este gusanillo en este capucho. Mirad que digo ver a Dios, como dejo dicho quese da a sentir en esta manera de unión. 7. Pues veamos qué se hace este gusano, que es para lo que he dicho todo lo demás, que cuando está en esta oración bien muerto está al mundo: sale una mariposita blanca. ¡Oh grandeza de Dios, y cuál sale una alma de aquí, de haber estado un poquito metida en la grandeza de Dios y tan junta con El; que a mi parecer nunca llega a media hora! Yo os digo de verdad que la misma alma no se conoce a sí; porque,
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Sembra io voglia dire che possiamo metterci o toglierci in Dio a nostro piacimento, dicendo che Lui è la stanza e che possiamo costruirla da soli per poi collocarci in essa. Certo che possiamo! Ma non toglierci o metterci in Dio, quanto toglierci o metterci in noi stesse come fanno i piccoli bruchi. Non avremo ancora terminato di compiere quanto è nelle nostre possibilità in questo lavoro, che Dio verrà unendo ai nostri sforzi la sua grandezza e conferirà ad essi un tale valore da divenire lui stesso premio per le nostre fatiche. Avendo lui prodotto gli sforzi maggiori, vuole unire le nostre piccole fatiche a quelle patite da Sua Maestà, e che tutte siano una cosa sola. 6. Forza, figlie mie! Impegnatevi di buona lena in questa fatica! Tessete il piccolo bozzolo mettendo da parte l’amor proprio e la volontà. Vivete il distacco dalle cose mondane, compiendo opere di penitenza, orazione, mortificazione, obbedienza e tutto quanto sapete. Così agiremo come sappiamo e secondo quanto ci hanno insegnato. Muoia, muoia questo verme, come muore il baco da seta per realizzare il senso della sua vita. Allora vedremo Dio e ci scopriremo tanto unite alla sua grandezza quanto lo è il baco al suo bozzolo. Con «vedere Dio» intendo dire vederlo così come è permesso vederlo a questo livello di unione con lui. 7. Analizziamo, ora, come il bruco si trasformi. Quando, in questo grado di orazione, muore completamente alle cose del mondo, descrizione in cui mi sono dilungata, nasce una farfallina bianca. Oh, grandezza Dio98! Come si ritroverà un’anima dopo essere rimasta nella grandezza di Dio e tanto unita a lui, anche se non trascorre più di mezz’ora in tale stato? Confesso, sinceramente, che non si riconoscerà più. Pensate
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mirad la diferencia que hay de un gusano feo a una mariposica blanca, que la misma hay acá. No sabe de dónde pudo merecer tanto bien – de dónde le pudo venir, quise decir, que bien sabe que no le merece –; vese con un deseo de alabar al Señor, que se querría deshacer, y de morir por El mil muertes. Luego le comienza a tener de padecer grandes trabajos, sin poder hacer otra cosa. Los deseos de penitencia grandísimos, el de soledad, el de que todos conociesen a Dios; y de aquí le viene una pena grande de ver que es ofendido. Y aunque en la morada que viene se tratará más de estas cosas en particular, porque aunque casi lo que hay en esta morada y en la que viene después es todo uno, es muy diferente la fuerza de los efectos; porque – como he dicho – si después que Dios llega a un alma aquí se esfuerza a ir adelante, verá grandes cosas. 8. ¡Oh, pues ver el desasosiego de esta mariposita, con no haber estado más quieta y sosegada en su vida, es cosa para alabar a Dios! Y es que no sabe adónde posar y hacer su asiento, que como le ha tenido tal, todo lo que ve en la tierra le descontenta, en especial cuando son muchas las veces que la da Dios de este vino; casi de cada una queda con nuevas ganancias. Ya no tiene en nada las obras que hacía siendo gusano, que era poco a poco tejer el capucho; hanle nacido alas, ¿cómo se ha de contentar, pudiendo volar, de andar paso a paso? Todo se le hace poco cuanto puede hacer por Dios, según son sus deseos. No tiene en mucho lo que pasaron los santos, entendiendo ya por experiencia cómo ayuda el Señor y transforma un alma, que no parece ella ni su figura. Porque la flaqueza que antes le parecía tener para hacer penitencia,
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alla differenza tra un bruco e una farfallina bianca: identica è la metamorfosi che avviene dell’anima. Non conosce l’origine di tale grazia, cioè quale ne sia la fonte: e sa di non meritarla. Si ritrova con un tale desiderio di lodare il Signore che vorrebbe disfarsi e, se fosse possibile, patire per lui mille morti. Poi inizia a desiderare di patire mille sofferenze, senza poter occuparsi d’altro. Scopre in sé grandissimi desideri di penitenza, di solitudine, e il grandissimo anelito che tutti conoscano Dio. Qui origina la grande sofferenza nel vederlo offeso99. Nella stanza seguente spiegheremo meglio queste cose; anche se ciò che avviene qui è molto simile a ciò che accade in seguito, grande è la diversità di forza dei frutti. Come detto, se, dopo essere stata condotta da Dio fin qui, l’anima si prodiga in sforzi per perseverare nel cammino, vedrà grandi cose. 8. Oh! C’è da lodare Dio nel vedere l’agitazione della piccola farfalla che non ha mai provato tanta pace e quiete in vita sua. Non sa dove posarsi e riposare. Dopo avere goduto di un tal bene, tutto ciò che vede sulla terra non l’accontenta più, specie se Dio le ha concesso di abbeverarsi spesso a questo calice. Ogni volta si ricavano grandi guadagni100. La piccola farfalla dimentica quanto compiva quando era un bruco: tessere a poco a poco il bozzolo. Le sono nate le ali: come può accontentarsi, potendo volare, di camminare? Tutto ciò che può fare per Dio le sembra poco in paragone ai suoi desideri. Non tiene in grande conto ciò che accadde ai santi, sapendo per esperienza come il Signore aiuti e trasformi un’anima da renderla in tutto diversa rispetto a prima. La debolezza che prima avvertiva nel fare penitenza, ora la fortifica.
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ya la halla fuerte; el atamiento con deudos o amigos o hacienda (que ni le bastaban actos, ni determinaciones, ni quererse apartar, que entonces le parecía se hallaba más junta), ya se ve de manera que le pesa estar obligada a lo que, para no ir contra Dios, es menester hacer. Todo le cansa, porque ha probado que el verdadero descanso no le pueden dar las criaturas. 9. Parece que me alargo, y mucho más podría decir, y a quien Dios hubiere hecho esta merced verá que quedo corta; y así no hay que espantar que esta mariposilla busque asiento de nuevo, así como se halla nueva de las cosas de la tierra. Pues ¿adónde irá la pobrecica? Que tornar adonde salió no puede, que – como está dicho – no es en nuestra mano, aunque más hagamos, hasta que es Dios servido de tornarnos a hacer esta merced. ¡Oh Señor!, y ¡qué nuevos trabajos comienzan a esta alma! ¿Quién dijera tal después de merced tan subida? En fin, de una manera o de otra ha de haber cruz mientras vivimos, y quien dijere que, después que llegó aquí, siempre está con descanso y regalo, diría yo que nunca llegó, sino que por ventura fue algún gusto, si entró en la morada pasada, y ayudado de flaqueza natural, y aun, por ventura, del demonio, que le da paz para hacerle después mucha mayor guerra. 10. No quiero decir que no tienen paz los que llegan aquí, que sí tienen y muy grande; porque los mismos trabajos son de tanto valor y de tan buena raíz, que, con serlo muy grandes, de ellos mismos sale la paz y el contento. Del mismo descontento que dan las cosas del mundo nace un deseo de salir de él tan penoso, que si algún alivio tiene es pensar que
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L’attaccamento ai parenti, agli amici, agli affari (per separarsi dal quale erano insufficienti atti, desideri, ricerca del nascondimento) si trasforma, e quanto l’anima è costretta a fare a loro favore per non offendere Dio è di peso. Tutto la stanca perché ha provato come il vero riposo non possa venire dalle creature101. 9. Sembra ch’io stia delirando. Ma potrei dire ancora di più e l’anima cui Dio ha concesso questa grazia capirebbe quanto ancora mi tratterrei nel parlare. Non bisogna stupirsi se questa piccola farfalla cerca un altrove in cui riposarsi sentendosi estranea alle cose terrene. Ma dove andrà, la poverina? Tornare dove è uscita non può. Come ho scritto, queste cose non dipendono da noi, malgrado gli sforzi, finché Dio non torni a concedere la sua grazia. Oh, Signore! Quali nuove fatiche deve affrontare l’anima. Chi potrebbe immaginarlo dopo aver ricevuto grazie così elevate? In un modo o nell’altro, davvero incontriamo la croce in questa vita. A chi dicesse che, dopo esser giunto fino a qui tutto gli fosse dono e riposo, risponderei che non è giunto proprio da nessuna parte. Forse, e per caso, è entrato nella stanza precedente dove ha goduto di qualche piacere dovuto alla debolezza naturale, aiutata magari dal demonio, che concede un po’ di pace per sferrare in seguito i suoi attacchi peggiori. 10. Con questo non voglio dire che chi giunge qui non ha pace. Hanno pace, e molta. Le fatiche, infatti, sono di così grande valore e nascono da una radice così buona che, pur essendo abbondanti, da loro si ricavano gioia e pace. Dall’amarezza lasciata dalle cose mondane nasce il desiderio di fuggire una situazione tanto penosa. Se qualche consolazione si può ottenere consiste nel pensare come sia
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quiere Dios viva en este destierro, y aun no basta, porque aun el alma con todas estas ganancias no está tan rendida en la voluntad de Dios, como se verá adelante, aunque no deja de conformarse; mas es con un gran sentimiento, que no puede más, porque no le han dado más, y con muchas lágrimas. Cada vez que tiene oración es ésta su pena. En alguna manera quizá procede de la muy grande que le da de ver que es ofendido Dios y poco estimado en este mundo y de las muchas almas que se pierden, así de herejes, como de moros; aunque las que más la lastiman son las de los cristianos, que aunque ve es grande la misericordia de Dios, que por mal que vivan se pueden enmendar y salvarse, teme que se condenan muchos. 11. ¡Oh grandeza de Dios!, que pocos años antes estaba esta alma, y aun quizá días, que no se acordaba sino de sí, ¿quién la ha metido en tan penosos cuidados? Que, aunque queramos tener muchos años de meditación, tan penosamente como ahora esta alma lo siente no lo podremos sentir. Pues ¡válgame Dios!, si muchos días y años yo me procuro ejercitar en el gran mal que es ser Dios ofendido y pensar que estos que se condenan son hijos suyos y hermanos míos, y los peligros en que vivimos, cuán bien nos está salir de esta miserable vida, ¿no bastará? – Que no, hijas, no es la pena que se siente aquí como las de acá; que eso bien podríamos con el favor del Señor tenerla, pensando mucho esto; mas no llega a lo íntimo de las entrañas como aquí, que parece desmenuza un alma y la muele, sin procurarlo ella y aun a veces sin quererlo. Pues ¿qué es esto? ¿De dónde procede? – Yo os lo diré.
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desiderio di Dio farci vivere in questo esilio. Ma l’anima ancora non si accontenta. Malgrado tutte queste grazie, l’anima non è ancora completamente arresa alla volontà di Dio, anche se vi si conforma, come vedremo. Giunta a questo livello, infatti, vi si conforma con grande sofferenza: più di così non può, non avendo ricevuto di più, e versa molte lacrime. L’orazione diviene la sua pena, ogniqualvolta vi si dedichi. In parte tale sofferenza nasce dal forte dolore dallo scorgere Dio offeso, poco amato in questo mondo, e dal constatare la perdizione di molte anime, degli eretici, dei mori. Ma le anime che più la fan soffrire sono quelle dei cristiani. Malgrado sia grande la misericordia di Dio per cui è possibile si salvino a prescindere dal loro mal vivere, l’anima teme ugualmente la condanna di molti di loro. 11. Oh, grandezza di Dio! Solo pochi anni prima, o anche pochi giorni prima, quest’anima non pensava che a se stessa. Da chi è stata condotta per sentieri tanto scoscesi? Pur dedicando molti anni alla meditazione, non saremmo capaci di soffrire come soffre quest’anima. Mio Signore! Non sarebbe sufficiente se per molti giorni e anni mi impegnassi a pensare il gran male che è l’offesa di Dio e che quanti si dannano sono figli suoi e miei fratelli, e considerassi i pericoli in cui viviamo, ritenendo un vantaggio lasciare questa miserabile vita? No, figlie. La pena risvegliata da questi pensieri non è simile a quella precedentemente descritta. Con la grazia di Dio e pensandovi molto possiamo patire, in parte. Ma questa sofferenza non raggiunge l’intimo delle viscere come l’altra, che sembra ridurre in pezzi l’anima e macinarla, senza ch’essa si muova o lo desideri. Di cosa stiamo dunque parlando? Da dove proviene? Ora ve lo spiego.
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12. ¿No habéis oído – que ya aquí lo he dicho otra vez, aunque no a este propósito – de la Esposa, que la metió Dios a la bodega del vino y ordenó en ella la caridad? Pues esto es; que como aquel alma ya se entrega en sus manos y el gran amor la tiene tan rendida que no sabe ni quiere más de que haga Dios lo que quisiere de ella (que jamás hará Dios, a lo que yo pienso, esta merced sino a alma que ya toma muy por suya), quiere que, sin que ella entienda cómo, salga de allí sellada con su sello. Porque verdaderamente el alma allí no hace más que la cera cuando imprime otro el sello, que la cera no se le imprime a sí, sólo está dispuesta, digo blanda; y aun para esta disposición tampoco se ablanda ella, sino que se está queda y lo consiente. ¡Oh bondad de Dios, que todo ha de ser a vuestra costa! Sólo queréis nuestra voluntad y que no haya impedimento en la cera. 13. Pues veis aquí, hermanas, lo que nuestro Dios hace aquí para que esta alma ya se conozca por suya; da de lo que tiene, que es lo que tuvo su Hijo en esta vida; no nos puede hacer mayor merced. ¿Quién más debía querer salir de esta vida? Y así lo dijo Su Majestad en la Cena: Con deseo he deseado. Pues ¿cómo, Señor, no se os puso delante la trabajosa muerte que habéis de morir tan penosa y espantosa? – No; porque el grande amor que tengo y deseo de que se salven las almas sobrepuja sin comparación a esas penas; y las muy grandísimas que he padecido y padezco, después que estoy en el mundo, son bastantes para no tener esas en nada en su comparación. 14. Es así que muchas veces he considerado en esto, y
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12. Non avete sentito dire della Sposa, l’ho riportato in questo testo in un’altra occasione e non a questo proposito, che Dio la fece entrare nella cella del vino e ordinò in lei la carità? Questo è l’arcano. L’anima si abbandona completamente alle sue mani. Il grande amore la rende così docile da non desiderare altro di veder compiuta in lei e in tutto la volontà dello Sposo. Dio concede questa grazia solo a chi considera completamente suo. Dio vuole che l’anima, non so come, ne esca sigillata con il suo sigillo. L’anima è solo cera su cui viene impresso l’altrui sigillo. La cera non si imprime da sola: si rende disponibile, morbida. Per raggiungere tale disposizione non diviene debole, ma resta ferma, acconsente102. Oh, bontà di Dio: compite proprio tutto voi! Da noi desiderate solo la resa della volontà, e che la cera non frapponga ostacoli. 13. Vedete, sorelle, come Dio agisce sull’anima perché si riconosca sua. Concede quello che ha, quanto ricevette il suo unigenito Figlio in questa vita. Non può concederci grazia maggiore. Chi più di suo Figlio avrebbe potuto desiderare di lasciare questa vita? Proprio Sua Maestà disse nell’Ultima Cena: con grande desiderio ho desiderato103. Oh Signore: non avete pensato alla dolorosa morte che avreste patito, così penosa e spaventosa? No, rispondi. Il mio grande amore e il desiderio che tutti gli uomini si salvino supera senza paragoni quelle sofferenze. E le grandi, grandissime sofferenze che ho sofferto e soffro da che sono nel mondo, sono sufficienti da rendere improponibile ogni paragone. 14. Ho cercato di affrontare questi argomenti. Conosco
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sabiendo yo el tormento que pasa y ha pasado cierta alma que conozco de ver ofender a nuestro Señor, tan insufridero que se quisiera mucho más morir que sufrirla, y pensando si una alma con tan poquísima caridad, comparada a la de Cristo, que se puede decir casi ninguna en esta comparación, sentía este tormento tan insufridero, ¿qué sería el sentimiento de nuestro Señor Jesucristo, y qué vida debía pasar, pues todas las cosas le eran presentes y estaba siempre viendo las grandes ofensas que se hacían a su Padre? Sin duda creo yo que fueron muy mayores que las de su sacratísima Pasión; porque entonces ya veía el fin de estos trabajos, y con esto y con el contento de ver nuestro remedio con su muerte y de mostrar el amor que tenía a su Padre en padecer tanto por El, moderaría los dolores, como acaece acá a los que con fuerza de amor hacen grandes penitencias, que no las sienten casi, antes querrían hacer más y más, y todo se le hace poco. Pues ¿qué sería a Su Majestad, viéndose en tan gran ocasión, para mostrar a su Padre cuán cumplidamente cumplía el obedecerle, y con el amor del prójimo? ¡Oh gran deleite, padecer en hacer la voluntad de Dios! Mas en ver tan continuo tantas ofensas a Su Majestad hechas, e ir tantas almas al infierno, téngolo por cosa tan recia, que creo, si no fuera más de hombre, un día de aquella pena bastaba para acabar muchas vidas, ¡cuánto más una!
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il tormento che patisce e ha patito un’anima di mia conoscenza104 nel vedere tanto offeso nostro Signore; un dolore insopportabile, da preferirgli la morte. Mi veniva spontanea la domanda: se un’anima di così misera carità, da definire quasi nulla in paragone a quella di Cristo, avvertiva questo tormento insopportabile, come patirà Nostro Signore Gesù Cristo? Come sarà stata la sua vita se tutto gli era sempre presente e sempre vedeva l’insieme delle offese perpetrate a suo Padre? Senza dubbio furono sofferenze superiori a quelle patite durante la sua santissima Passione. Allora, infatti, scorgeva la fine delle fatiche. Per questo, per il fatto di vedere la nostra salvezza nella sua morte, di poter dimostrare il suo amore al Padre soffrendo tanto per Lui, si acquietavano i dolori. Così accade sulla terra, dove, per la forza dell’amore, chi si sottomette a grandi penitenze neppure le avverte. Costui vorrebbe compierne ancora di più e di più; tutto, per lui, diviene poco. Allo stesso modo accadde a Sua Maestà, trovandosi nell’occasione propizia per mostrare a suo Padre quanto gli avrebbe obbedito fino in fondo e quanto ci amasse. Oh: quale gioia patire nel compiere la volontà di Dio! Al contrario, il dolore di vedere tante offese arrecate di continuo a Sua Maestà e tante anime andare all’inferno sarebbe sufficiente per annientare non una, ma molte vite.
Capítulo 3 Continúa la misma materia. – Dice de otra manera de unión que puede alcanzar el alma con el favor de Dios, y lo que importa para esto el amor del prójimo. – Es de mucho provecho. 1. Pues tornemos a nuestra palomica y veamos algo de lo que Dios da en este estado. Siempre se entiende que ha de procurar ir adelante en el servicio de nuestro Señor y en el conocimiento propio; que si no hace más de recibir esta merced y, como cosa ya segura, descuidarse en su vida y torcer el camino del cielo, que son los mandamientos, acaecerle ha lo que a la que sale del gusano, que echa la simiente para que produzcan otras y ella queda muerta para siempre. Digo que echa la simiente, porque tengo para mí que quiere Dios que no sea dada en balde una merced tan grande; sino que ya que no se aproveche de ella para sí, aproveche a otros. Porque como queda con estos deseos y virtudes dichas, el tiempo que dura en el bien siempre hace provecho a otras almas y de su calor les pega calor; y aun cuando le tienen ya perdido, acaece quedar con esa gana de que se aprovechen otros, y gusta de dar a entender las mercedes que Dios hace a quien le ama y sirve. 2. Yo he conocido persona que le acaecía así, que, estando muy perdida, gustaba de que se aprovechasen otras con las mercedes que Dios le había hecho y mostrarles el camino de oración a las que no le entendían, e hizo harto provecho, harto. Después le tornó el Señor a dar luz. Verdad es que aún no tenía los efectos que quedan dichos. Mas ¡cuántos debe
Capitolo terzo Prosegue il medesimo argomento. Parla di un diverso modo di unione raggiungibile dall’anima con l’aiuto di Dio. Fondamentale, in tutto questo, è l’amore per il prossimo. È un capitolo di grande profitto. 1. Torniamo ora alla nostra piccola colomba e scopriamo qualcosa di ciò che Dio le va concedendo in questo stato. Dobbiamo sempre tenere presente di perseverare nel servizio a nostro Signore e nella conoscenza di sé. Se l’anima si accontenta di ricevere questa grazia, e, sicura di sé, si trascura e lascia le vie del cielo, cioè i comandamenti, le accadrà certamente ciò che accade al bruco, il quale, gettato il seme perché nascano altre farfalle, muore per sempre. Dico getta il seme, perché sono certa che Dio non vuole che una grazia così grande sia donata invano. Se l’anima non dovesse trarne profitto per sé, torni utile ad altre. Restando con il desiderio e le virtù, nel tempo in cui persevera nel bene procura sempre giovamento ad alte anime e le incendia del suo medesimo calore. Se anche il calore andasse spegnendosi, resterebbe l’anelito di far godere altri degli stessi beni e di spiegare e far comprendere le grazie concesse da Dio a chi lo ama e serve. 2. Ho conosciuto una persona105 a cui è accaduto questo. Sentendosi completamente perduta nel buio, era felice che altre persone profittassero delle grazie a lei concesse da Dio e gioiva nel mostrare il cammino dell’orazione a chi non l’aveva inteso; in tal modo diede molto, ma molto frutto. Il Signore, poi, tornò a donarle la sua luce. In verità non possedeva ancora i frutti descritti. Quante devono essere le anime chiamate dal Signore
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haber que los llama el Señor al apostolado, como a Judas, comunicando con ellos, y los llama para hacer reyes, como a Saúl, y después por su culpa se pierden! De donde sacaremos, hermanas, que para ir mereciendo más y más y no perdiéndonos como éstos, la seguridad que podemos tener es la obediencia y no torcer de la ley de Dios; digo a quien hiciere semejantes mercedes, y aun a todos. 3. Paréceme que queda algo oscura, con cuanto he dicho, esta morada. Pues hay tanta ganancia de entrar en ella, bien será que no parezca quedan sin esperanza a los que el Señor no da cosas tan sobrenaturales; pues la verdadera unión se puede muy bien alcanzar, con el favor de nuestro Señor, si nosotros nos esforzamos a procurarla, con no tener voluntad sino atada con lo que fuere la voluntad de Dios. ¡Oh, qué de ellos habrá que digamos esto y nos parezca que no queremos otra cosa y moriríamos por esta verdad, como creo ya he dicho! Pues yo os digo, y lo diré muchas veces, que cuando lo fuere, que habéis alcanzado esta merced del Señor, y ninguna cosa se os dé de estotra unión regalada que queda dicha, que lo que hay de mayor precio en ella es por proceder de ésta que ahora digo y por no poder llegar a lo que queda dicho si no es muy cierta la unión de estar resignada nuestra voluntad en la de Dios. ¡Oh, qué unión ésta para desear! Venturosa el alma que la ha alcanzado, que vivirá en esta vida con descanso y en la otra también; porque ninguna cosa de los sucesos de la tierra la afligirá, si no fuere si se ve en algún peligro de perder a Dios o ver si es ofendido; ni enfermedad, ni pobreza, ni muertes, si no fuere de quien ha de hacer falta en la Iglesia de Dios; que ve bien esta alma, que El sabe mejor lo que hace que ella lo que desea. 4. Habéis de notar que hay penas y penas; porque algunas penas hay producidas de presto de la naturaleza, y contentos lo mismo, y aun de caridad de apiadarse de los prójimos,
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all’apostolato, come Giuda, persone cui si dona in comunione, o chiamate per essere fatte re, come Saul, e che poi, per loro colpa, si perdono! Dai loro esempi impariamo, sorelle, che per acquisire sempre maggiori meriti e per non perderci come loro, la nostra sicurezza sta nell’obbedienza e nel non fare sconti alla legge di Dio. Dico questo per chi ha ricevuto simili grazie, ma sono cose valide per tutti. 3. Malgrado quanto spiegato, questa stanza resta ancora un po’ oscura. Ricavando un gran vantaggio dall’entrarvi, sarà bene non dare l’impressione di lasciare senza speranza chi non è ricoperto dal Signore delle sue grazie soprannaturali. La vera unione si può realizzare con l’aiuto di nostro Signore se ci sforziamo di raggiungerla facendo della nostra volontà una cosa sola con quella di Dio. Ci sono di queste persone; pare non desiderino altro e siano pronte a morire per questa verità. Ma vi dico, e lo ripeterò, che se aveste ottenuto questa grazia da Dio, sia quando sia, non pensiate all’altro tipo di unione. Ciò che è più prezioso in quell’unione dipende da questa e lo si ottiene solo attraverso l’abbandono della nostra volontà in quella di Dio. Oh, com’è desiderabile una simile unione! Fortunata chi l’ha ottenuta! Vivrà serena in questa vita e poi nell’altra. Gli eventi terreni non la affliggeranno, tranne qualora si vedesse in pericolo di perdere Dio o di vederlo offeso. Non la turberanno le malattie, la povertà, e neppure le morti, se non di chi le appariva necessario alla Chiesa di Dio. Ma ben si avvede, quell’anima, come Dio disponga le cose meglio dei suoi desideri. 4. Siatene certe: ci sono diversi tipi di pena interiore. Alcune sono prodotte spontaneamente dalla natura, e da consolazioni spirituali; ma possono essere prodotte anche
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como hizo nuestro Señor cuando resucitó a Lázaro; y no quitan éstas el estar unidas con la voluntad de Dios, ni tampoco turban el ánima con una pasión inquieta, desasosegada, que dura mucho. Estas penas pasan de presto; que, como dije, de los gozos en la oración, parece que no llegan a lo hondo del alma, sino a estos sentidos y potencias. Andan por estas moradas pasadas, mas no entran en la que está por decir postrera, pues para esto es menester lo que queda dicho de suspensión de potencias, que poderoso es el Señor de enriquecer las almas por muchos caminos y llegarlas a estas moradas y no por el atajo que queda dicho. 5. Mas advertid mucho, hijas, que es necesario que muera el gusano, y más a vuestra costa; porque acullá ayuda mucho para morir el verse en vida tan nueva; acá es menester que, viviendo en ésta, le matemos nosotras. Yo os confieso que será a mucho o más trabajo, mas su precio se tiene; así será mayor el galardón si salís con victoria. Mas de ser posible no hay que dudar como lo sea la unión verdaderamente con la voluntad de Dios. Esta es la unión que toda mi vida he deseado; ésta es la que pido siempre a nuestro Señor y la que está más clara y segura. 6. Mas ¡ay de nosotros, qué pocos debemos de llegar a ella, aunque a quien se guarda de ofender al Señor y ha entrado en religión le parezca que todo lo tiene hecho! ¡Oh!, que quedan unos gusanos que no se dan a entender, hasta que, como el que royó la yedra a Jonás, nos han roído las virtudes, con un amor propio, una propia estimación, un juzgar los prójimos, aunque sea en pocas cosas, una falta de caridad con ellos, no los queriendo como a nosotros mismos; que,
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dalla carità di soffrire delle sofferenze altrui, come accadde a nostro Signore quando risuscitò Lazzaro106. Queste non ledono l’unione con la volontà di Dio. Né turbano l’anima con una sorta di passione inquieta che lascia afflitti e dura a lungo. Tali pene passano presto. Come dissi spiegando le gioie dell’orazione, non raggiungono il fondo dell’anima, ma si fermano ai sensi e alle potenze. Si muovono nelle stanze precedenti senza entrare in quella di cui parlerò; per questo è necessaria la sospensione delle potenze. Com’è potente il Signore: arricchisce le anime in molti modi e sa condurle a queste stanze anche per strade differenti da quelle descritte. 5. Siate ben accorte, figlie: il bruco deve morire, e morire a vostre spese. Nell’unione infusa è necessario morire a se stessi per rinascere a una vita nuova. Nell’unione di cui stiamo parlando, invece, è necessario che, vivendo questa vita, ce ne sappiamo noi stesse distanziare. Per molta o poca che sia la fatica, ne vale la pena. Sarà maggiore la ricompensa in caso di vittoria. Nessun dubbio vi pieghi le ginocchia, se l’unione con la volontà di Dio è sincera. Questa è l’unione da me desiderata lungo tutta la mia vita. Questa chiedo sempre al Signore: è l’unione più semplice e sicura. 6. Poveri noi. Quanto pochi la raggiungono, anche se a chi sta attento di non offendere il Signore e indossa l’abito religioso sembra di aver già fatto tutto! Restano ancora dei vermi che non si fanno notare finché, come quello che rosicchiò il ricino di Giona107, non abbiano rosicchiato le virtù con l’amor proprio, la stima di sé, i giudizi degli altri, anche in piccole cose, mancando di carità, non amandoli come noi stessi.
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aunque arrastrando cumplimos con la obligación para no ser pecado, no llegamos con mucho a lo que ha de ser para estar del todo unidas con la voluntad de Dios. 7. ¿Qué pensáis, hijas, que es su voluntad? Que seamos del todo perfectas; que para ser unos con El y con el Padre, como Su Majestad le pidió, mirad qué nos falta para llegar a esto. Yo os digo que lo estoy escribiendo con harta pena de verme tan lejos, y todo por mi culpa; que no ha menester el Señor hacernos grandes regalos para esto; basta lo que nos ha dado en darnos a su Hijo, que nos enseñase el camino. No penséis que está la cosa en si se muere mi padre o hermano, conformarme tanto con la voluntad de Dios que no lo sienta; y si hay trabajos y enfermedades, sufrirlos con contento. Bueno es, y a las veces consiste en discreción, porque no podemos más, y hacemos de la necesidad virtud. Cuántas cosas de éstas hacían los filósofos, o aunque no sea de éstas, de otras, de tener mucho saber. Acá solas estas dos que nos pide el Señor: amor de Su Majestad y del prójimo, es en lo que hemos de trabajar. Guardándolas con perfección, hacemos su voluntad, y así estaremos unidos con El. Mas ¡qué lejos estamos de hacer, como debemos a tan gran Dios, estas dos cosas, como tengo dicho! Plega a Su Majestad nos dé gracia para que merezcamos llegar a este estado, que en nuestra mano está, si queremos. 8. La más cierta señal que, a mi parecer, hay de si guardamos estas dos cosas, es guardando bien la del amor del prójimo; porque si amamos a Dios no se puede saber, aunque hay indicios grandes para entender que le amamos; mas el amor del prójimo, sí. Y estad ciertas que mientras más en éste os viereis aprovechadas, más lo estáis en el amor de Dios; porque es tan grande el que Su Majestad nos tiene, que en pago
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Se anche portiamo a compimento i nostri doveri per non commettere peccato, siamo ben lontane dall’essere interamente unite alla volontà di Dio. 7. In cosa pensate consista, figlie, la sua volontà? Che siamo perfette in tutto. Per essere una cosa sola con lui e con il Padre, come Sua Maestà lo pregò108, dobbiamo percorrere ancora molta strada. Sto scrivendo con gran pena, vedendomi molto lontana dalla meta, e per colpa mia. Non è necessario che il Signore ci conceda grandi grazie per ottenere questo. Basta quanto ci ha donato nel donarci il Figlio suo per indicarci la via. Non pensate che conformare la nostra volontà alla sua consista, per esempio, nel non provare dolore se muore mio padre o mio fratello, o nel patire con gioia fatiche e malattie. Questi sono atti buoni; a volte, non potendo altrimenti, faremo di necessità virtù. Ma quante cose simili e altre ancora compivano certi filosofi per il solo fatto di essere uomini sapienti. Due sono le cose a noi chieste dal Signore: amare Sua Maestà e amare il prossimo. In questo dobbiamo impegnarci. Curando queste con perfezione, compiremo la sua volontà e ci uniremo a lui. Ma come siamo lontane, al cospetto di un Dio tanto grande, in queste due cose, come ho detto. Supplico Sua Maestà di concederci la grazia per giungere a tale stato; se davvero lo desideriamo, è cosa fatta. 8. A mio parere, il segno più certo di star lottando in queste due cose consiste nello sforzo per amare il prossimo. Non possiamo sapere se amiamo Dio, pur essendo abbondanti i segni per capirlo. Possiamo sapere, invece, se amiamo il prossimo109. Siate certe che più crescete in questo, più crescete nell’amore di Dio. È infatti così grande l’amore di Sua
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del que tenemos al prójimo hará que crezca el que tenemos a Su Majestad por mil maneras. En esto yo no puedo dudar. 9. Impórtanos mucho andar con gran advertencia cómo andamos en esto, que si es con mucha perfección, todo lo tenemos hecho; porque creo yo que según es malo nuestro natural, que si no es naciendo de raíz del amor de Dios, que no llegaremos a tener con perfección el del prójimo. Pues tanto nos importa esto, hermanas, procuremos irnos entendiendo en cosas aun menudas, y no haciendo caso de unas muy grandes, que así por junto vienen en la oración, de parecer que haremos y aconteceremos por los prójimos y por sola un alma que se salve; porque si no vienen después conformes las obras, no hay para qué creer que lo haremos. Así digo de la humildad también y de todas las virtudes. Son grandes los ardides del demonio, que por hacernos entender que tenemos una, no la teniendo, dará mil vueltas al infierno. Y tiene razón, porque es muy dañoso, que nunca estas virtudes fingidas vienen sin alguna vanagloria, como son de tal raíz; así como las que da Dios están libres de ella ni de soberbia. 10. Yo gusto algunas veces de ver unas almas, que, cuando están en oración, les parece querrían ser abatidas y públicamente afrentadas por Dios, y después una falta pequeña encubrirían si pudiesen, o que si no la han hecho y se la cargan, Dios nos libre. Pues mírese mucho quien esto no sufre, para no hacer caso de lo que a solas determinó, a su parecer; que en hecho de verdad no fue determinación de la voluntad, que cuando ésta hay verdadera es otra cosa; sino
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Maestà per noi, che in mille modi, come ricompensa del nostro amore al prossimo, farà crescere in noi l’amore per lui. Non ne dubito. 9. Ci sta molto a cuore procedere prudentemente in questo. Se lo viviamo con perfezione, la meta è raggiunta. Ma la nostra parte naturale tende al male; se non si radica nell’amore di Dio, non giunge alla perfezione dell’amore del prossimo. Essendo questo così importante, sorelle, comprendiamoci nelle piccole cose, senza fare caso alle grandi. Magari queste si presentano nell’orazione; ci sembra di essere pronte a compierne per gli altri in genere, o per la salvezza di una sola anima in particolare. Se le opere non confermano questi desideri, c’è da dubitare che in seguito compiremo simili azioni. Lo stesso possiamo dire dell’umiltà e di tutte le virtù. Sono così grandi gli orditi del demonio, che, pur di farci credere di essere in possesso di una virtù senza averla, sarebbe capace di rivoltare mille volte l’inferno. Ha ragione ad agire così; il danno è grande: mai queste false virtù si presentano senza vanagloria, trovando in essa la radice. Così come quelle concesse da Dio sono libere da essa e dalla superbia. 10. A volte mi diverto nel vedere anime che nell’orazione si convincono di voler essere umiliate e pubblicamente offese per amore di Dio. Poi, potendolo, celerebbero anche la più piccola delle proprie mancanze. E, Dio ce ne scampi, cosa farebbero se venissero incolpate di un peccato non commesso da loro! Chi non può sopportare queste cose, si guardi bene dal fidarsi di ciò che ha determinato per conto proprio. Ma in questo non c’è attaccamento della volontà; quando c’è, si manifesta diversamente. C’è l’immaginazione; in
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alguna imaginación, que en ésta hace el demonio sus saltos y engaños; y a mujeres o gente sin letras, podrá hacer muchos, porque no sabemos entender las diferencias de potencias e imaginación y otras mil cosas que hay interiores. ¡Oh hermanas, cómo se ve claro adónde está de veras el amor del prójimo en algunas de vosotras, y en las que no está con esta perfección! Si entendieseis lo que nos importa esta virtud, no traeríais otro estudio. 11. Cuando yo veo almas muy diligentes a entender la oración que tienen y muy encapotadas cuando están en ella, que parece no se osan bullir ni menear el pensamiento porque no se les vaya un poquito de gusto y devoción que han tenido, háceme ver cuán poco entienden del camino por donde se alcanza la unión, y piensan que allí está todo el negocio. Que no, hermanas, no; obras quiere el Señor, y que si ves una enferma a quien puedes dar algún alivio, no se te dé nada de perder esa devoción y te compadezcas de ella; y si tiene algún dolor, te duela a tí; y si fuere menester, lo ayunes, porque ella lo coma, no tanto por ella, como porque sabes que tu Señor quiere aquello. Esta es la verdadera unión con su voluntad, y que si vieres loar mucho a una persona te alegres más mucho que si te loasen a tí. Esto, a la verdad, fácil es, que si hay humildad, antes tendrá pena de verse loar. Mas esta alegría de que se entiendan las virtudes de las hermanas es gran cosa, y cuando viéremos alguna falta en alguna, sentirla como si fuera en nosotras y encubrirla. 12. Mucho he dicho en otras partes de esto, porque veo, hermanas, que si hubiese en ello quiebra vamos perdidas. Plega al Señor nunca la haya, que como esto sea, yo os digo que no dejéis de alcanzar de Su Majestad la unión que queda dicha. Cuando os viéreis faltas en esto, aunque tengáis devo-
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questa il demonio impegna le sue trame e inganni. A noi donne, o a gente di scarsa cultura, ne tenderà molti; non comprendiamo ancora la differenza tra potenze, immaginazioni e altre mille cose interiori. Sorelle: come si vede chiaramente chi tra voi vive in verità l’amore al prossimo e chi non lo vive. Se comprendeste quanto è importante questa virtù, non vi dedichereste ad altro. 11. Quando vedo anime tutte tese nel capire quale tipo di orazione stiano sperimentando e così concentrate in essa da sembrare non osino neppure muoversi o muovere il pensiero per non perdere un po’ di quel piacere spirituale da loro provato, capisco quanto siano lontane dalla via che porta all’unione. Per di più pensano che, agendo così, sia tutto guadagnato. No, sorelle, no! Il Signore vuole opere. Se vedete una malata cui potete donare un po’ di sollievo, non vi interessi perdere parte della vostra devozione per partecipare al suo dolore. Se quella soffre, soffrite con lei. Se necessario, digiunate; sia lei a mangiare ciò di cui vi siete private; e agite così non tanto per lei, quanto perché è Gesù a volerlo. Questa è unione con la sua volontà. Così, se vedrai lodare una persona, te ne rallegrerai molto più che se lodassero te. Questo, a dire il vero, è facile: se c’è umiltà, ci darà pena vederci lodati. Grande cosa è rallegrarci delle virtù delle sorelle, avvertire le mancanze altrui come nostre e cercare di non farci caso. 12. Convinta che, se mancassimo in questo, saremmo perdute, ne ho già parlato molto altrove. Piaccia al Signore che non succeda. Così facendo otterrete da Sua Maestà la grazia dell’unione. Se in questo veniste meno, invece, pur godendo di de-
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ción y regalos, que os parezca habéis llegado ahí, y alguna suspensioncilla en la oración de quietud (que algunas luego les parecerá que está todo hecho), creedme que no habéis llegado a unión, y pedid a nuestro Señor que os dé con perfección este amor del prójimo, y dejad hacer a Su Majestad, que El os dará más que sepáis desear, como vosotras os esforcéis y procuréis en todo lo que pudiereis esto; y forzar vuestra voluntad para que se haga en todo la de las hermanas, aunque perdáis de vuestro derecho, y olvidar vuestro bien por el suyo, aunque más contradicción os haga el natural; y procurar tomar trabajo por quitarle al prójimo, cuando se ofreciere. No penséis que no ha de costar algo y que os lo habéis de hallar hecho. Mirad lo que costó a nuestro Esposo el amor que nos tuvo, quepor librarnos de la muerte, la murió tan penosa como muerte de cruz.
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vozioni e doni spirituali, portate da questi a pensare di avere raggiunto la meta, pur subendo, durante l’orazione di quiete, alcune piccole sospensioni (per cui alcune anime saranno convinte di avere fatto tutto), credetemi: non avete ancora raggiunto l’unione. Chiedete a nostro Signore di concedervi un amore per il prossimo perfetto e lasciate agire Sua Maestà; vi concederà più di quanto desideriate se vi sforzerete e farete di tutto per ottenerlo. Forzate la vostra volontà perché in tutto si compia quella delle sorelle, malgrado perdiate i vostri diritti; dimenticate il vostro bene in favore del loro, anche se la vostra natura si ribellerà molto. Quando possibile, caricate sulle vostre spalle la fatica del prossimo. Non pensate che questo non debba costarvi, o di averlo già raggiunto. Guardate quanto costò al nostro Sposo l’amore per noi: per liberarci dalla morte soffrì la terribile morte di croce.
Capítulo 4 Prosigue en lo mismo, declarando más esta manera de oración. – Dice lo mucho que importa andar con aviso, porque el demonio le trae grande para hacer tornar atrás de lo comenzado. 1. Paréceme que estáis con deseo de ver qué se hace esta palomica y adónde asienta, pues queda entendido que no es en gustos espirituales ni en contentos de la tierra: más alto es su vuelo. Y no os puedo satisfacer de este deseo hasta la postrera morada, y aun plega a Dios se me acuerde o tenga lugar de escribirlo; porque han pasado casi cinco meses desde que lo comencé hasta ahora; y como la cabeza no está para tornarlo a leer, todo debe ir desbaratado y por ventura dicho algunas cosas dos veces. Como es para mis hermanas, poco va en ello. 2. Todavía quiero más declararos lo que me parece que es esta oración de unión. Conforme a mi ingenio pondré una comparación; después diremos más de esta mariposica, que no para (aunque siempre fructifica haciendo bien a sí y a otras almas), porque no halla su verdadero reposo. 3. Ya tendréis oído muchas veces que se desposa Dios con las almas espiritualmente. ¡Bendita sea su misericordia que tanto se quiere humillar! Y aunque sea grosera comparación, yo no hallo otra que más pueda dar a entender lo que pretendo que el sacramento del matrimonio. Porque aunque de diferente manera, porque en esto que tratamos jamás hay
Capitolo quarto Prosegue il medesimo argomento approfondendo questo grado d’orazione. Sottolinea l’importanza di camminare attente perché il demonio ce la mette tutta per farci abbandonare il cammino. 1. Mi sembra vogliate scoprire cosa accade di questa piccola colomba e dove trovi riposo. Chiaramente non lo trova nelle consolazioni spirituali o nelle gioie terrene: il suo volo è più alto. Io, però, non posso soddisfare questo vostro desiderio fino all’ultima stanza, e prego Dio che me ne faccia memoria e mi dia la possibilità di scriverlo. Da quando ho iniziato a scrivere a oggi sono trascorsi cinque mesi110. Non essendo la testa disposta a rileggere lo scritto, tutto è un po’ rivoltato e alcune cose sono state forse ripetute. Essendo il lavoro indirizzato alle mie sorelle, non me ne preoccupo. 2. Desidero chiarire maggiormente in cosa consista l’orazione d’unione. Conformemente al mio modo di pensare, vi propongo un’analogia. Poi ci soffermeremo su questa piccola farfalla che mai si ferma (anche se porta sempre frutto facendo il bene proprio e della altre anime), e non cerca il suo vero riposo. 3. Avete frequentemente udito come Dio si sposi spiritualmente con le anime. Sia benedetta la sua misericordia, per cui giunge a umiliarsi tanto! Pur apparendo grossolana come analogia, non ne trovo altre capaci di chiarire quanto sto spiegando se non il sacramento del matrimonio111, che si trova, del resto, in un piano differente. In quanto stiamo esponendo tutto è
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cosa que no sea espiritual (esto corpóreo va muy lejos, y los contentos espirituales que da el Señor, y los gustos, al que deben tener los que se desposan, van mil leguas lo uno de lo otro), porque todo es amor con amor, y sus operaciones son limpísimas y tan delicadísimas y suaves, que no hay cómo se decir, mas sabe el Señor darlas muy bien a sentir. 4. Paréceme a mí que la unión aún no llega a desposorio espiritual; sino, como por acá cuando se han de desposar dos, se trata si son conformes y que el uno y el otro quieran, y aun que se vean, para que más se satisfaga el uno del otro, así acá, presupuesto que el concierto está ya hecho y que esta alma está muy bien informada cuán bien le está y determinada a hacer en todo la voluntad de su Esposo de todas cuantas maneras ella viere que le ha de dar contento, y Su Majestad, como quien bien entenderá si es así, lo está de ella, y así hace esta misericordia, que quiere que entienda más y que – como dicen – vengan a vistas y juntarla consigo. Podemos decir que es así esto, porque pasa en brevísimo tiempo. Allí no hay más dar y tomar, sino un ver el alma, por una manera secreta, quién es este Esposo que ha de tomar; porque por los sentidos y potencias en ninguna manera podía entender en mil años lo que aquí entiende en brevísimo tiempo; mas como es tal el Esposo, de sola aquella vista la deja más digna de que se vengan a dar las manos, como dicen; porque queda el alma tan enamorada, que hace de su parte lo que puede para que no se desconcierte este divino desposorio. Mas si esta alma se descuida a poner su afición en cosa que no sea El, piérdelo todo, y es tan grandísima pérdida como lo son las mercedes que va haciendo, y mucho mayor que se puede encarecer.
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spirituale (l’elemento corporeo è molto distante, e ancor di più, le mille miglia, sono distanti le consolazioni e i piaceri spirituali concessi dal Signore rispetto quelli da lui concessi nel matrimonio). Tutto è amore nell’amore; i suoi movimenti sono evidenti, e sì delicati e soavi, da risultare impossibile spiegarli. Ma il Signore sa come farceli capire. 4. L’amore non ha ancora raggiunto il fidanzamento spirituale. Succede quel che succede sulla terra quando due vogliono fidanzarsi. Si esamina prima se sono adatti l’uno all’altra, che entrambi lo desiderino, e che si incontrino, perché siano vicendevolmente soddisfatti. Qualcosa di analogo accade qui. Supponiamo già stipulato l’accordo, l’anima a conoscenza del bene a lei destinato e decisa a fare in tutto la volontà del suo Sposo, di accontentarlo in ogni modo possibile. Sua Maestà, dal canto suo, riunisce le medesime condizioni nei confronti dell’anima e le concede la grazia di volere farsi conoscere di più o, come si dice, di incrociare gli sguardi, e unirla a sé. Possiamo dirlo perché il tutto accade in un brevissimo arco di tempo. Lì non c’è più dare o avere, ma l’anima scopre, nel segreto del suo cuore, chi è lo Sposo cui è promessa. In mille anni mai potrebbe sapere dai sensi e dalle potenze ciò che qui viene a sapere in un lampo. Il solo sguardo dello Sposo su di lei, rende l’anima ancor più degna che se venissero, come dicono, a concederle la mano. L’anima resta tanto innamorata da fare tutto il possibile perché si realizzi il fidanzamento. Se l’anima si perde mettendo i suoi affetti in cose diverse dallo Sposo, tutto finisce. E la perdita è tanto grande quanto lo sono le grazie per lei preparate, tanto grande da non potersi dire.
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5. Por eso, almas cristianas, a las que el Señor ha llegado a estos términos, por El os pido que no os descuidéis, sino que os apartéis de las ocasiones, que aún en este estado no está el alma tan fuerte que se pueda meter en ellas, como lo está después de hecho el desposorio, que es en la morada que diremos tras ésta; porque la comunicación no fue más de una vista – como dicen – y el demonio andará con gran cuidado a combatirla y a desviar este desposorio; que después, como ya la ve del todo rendida al Esposo, no osa tanto, porque la ha miedo, y tiene experiencia que, si alguna vez lo hace, queda con gran pérdida y ella con más ganancia. 6. Yo os digo, hijas, que he conocido a personas muy encumbradas, y llegar a este estado y con la gran sutileza y ardid del demonio, tornarlas a ganar para sí; porque debe de juntarse todo el infierno para ello, porque, como muchas veces digo, no pierden un alma sola, sino gran multitud. Ya él tiene experiencia en este caso; porque, si miramos la multitud de almas que por medio de una trae Dios a sí, es para alabarle mucho los millares que convertían los mártires: ¡una doncella como santa Ursula! Pues ¡las que habrá perdido el demonio por santo Domingo y san Francisco y otros fundadores de Ordenes, y pierde ahora por el Padre Ignacio, el que fundó la Compañía!, que todos está claro – como lo leemosrecibían mercedes semejantes de Dios. ¿Qué fue esto, sino que se esforzaron a no perder por su culpa tan divino desposorio? ¡Oh hijas mías!, que tan aparejado está este Señor a hacernos merced ahora como entonces, y aun en parte más necesitado de que las queramos recibir, porque hay pocos que miren por su honra, como entonces había. Querémonos mucho; hay muy mucha cordura para no perder de nuestro derecho. ¡Oh, qué engaño tan grande! El
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5. Per questo, anime cristiane condotte da Dio a tali livelli, per lui vi chiedo di non perdervi, di fuggire le occasioni; anche qui, infatti, l’anima non è ancora tanto forte da poter mettersi in esse, come lo sarà dopo aver realizzato il matrimonio spirituale, nella sesta stanza112. La comunicazione non fu più di uno sguardo, come dicono, e il demonio l’attaccherà con grande astuzia per separare l’unione. In seguito, vedendola così arresa allo Sposo, non oserà tanto, perché la teme, e sa che, se qualche volta la tenta, rimarranno lui più sconfitto e lei più avvantaggiata. 6. Vi confesso, figlie, di avere conosciuto persone avanzate nel cammino, giungere a questo grado e venir prese nonché vinte dal demonio. Tutto l’inferno si riunisce allo scopo. Come ho detto molte volte113, in casi simili il demonio non manda in perdizione una sola anima, ma una moltitudine. È espertissimo in questo. A lode del Signore, osserviamo la moltitudine di anime guadagnate da Dio attraverso una sola. Si contano a migliaia le anime convertite dai martiri. Quante da una giovane come sant’Orsola! Quante ne avrà perdute il demonio a causa di san Domenico, di san Francesco, e di altri fondatori di Ordini. E quante ne perde ora a causa di Padre Ignazio, il fondatore della Compagnia! Tutti questi, è chiaro, ricevettero grazie simili da Dio, come leggiamo114. Cosa ne risulta, allora, se non che lottarono per non perdere per colpa loro il fidanzamento divino? Figlie mie! Il Signore è ben disposto a concederci le sue grazie oggi come allora; anzi, pare avere più bisogno del nostro desiderio di riceverle perché, come allora, oggi sono pochi quanti vegliano sul suo onore. Vogliamoci tanto bene! C’è troppa cura nel non perdere i nostri diritti. Oh, grande inganno!
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Señor nos dé luz para no caer en semejantes tinieblas, por su misericordia. 7. Podréisme preguntar o estar con duda de dos cosas: la primera, que si está el alma tan puesta con la voluntad de Dios como queda dicho, que ¿cómo se puede engañar, pues ella en todo no quiere hacer la suya? La segunda, ¿por qué vías puede entrar el demonio tan peligrosamente que se pierda vuestra alma, estando tan apartadas del mundo y tan llegadas a los sacramentos y en compañía – podemos decir – de ángeles, pues por la bondad del Señor todas no traen otros deseos sino de servirley agradarle en todo?; que ya los que están metidos en las ocasiones del mundo, no es mucho. Yo digo que en esto tenéis razón, que harta misericordia nos ha hecho Dios; mas cuando veo – como he dicho que estaba Judas en compañía de los Apóstoles, y tratando siempre con el mismo Dios, y oyendo sus palabras, entiendo que no hay seguridad en esto. 8. Respondiendo a lo primero, digo que si esta alma se estuviese siempre asida a la voluntad de Dios, que está claro que no se perdería; mas viene el demonio con unas sutilezas grandes, y debajo de color de bien vala desquiciando en poquitas cosas de ella y metiendo en algunas que él le hace entender que no son malas, y poco a poco oscureciendo el entendimiento y entibiando la voluntad y haciendo crecer en ella el amor propio, hasta que de uno en otro la va apartando de la voluntad de Dios y llegando a la suya. De aquí queda respondido a lo segundo; porque no hay encerramiento tan encerrado adonde él no pueda entrar, ni desierto tan partado adonde deje de ir. Y aun otra cosa os digo, que quizá lo permite el Señor para ver cómo se ha aquel alma a quien quiere
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Il Signore ci conceda la luce per non cadere in simili tenebre, per sua misericordia. 7. Potreste, a questo punto, farmi domanda o essere dubbiose di due cose. Innanzitutto: se l’anima, come abbiamo detto, è così unita alla volontà di Dio, come può essere ingannata se vuole in tutto solo ciò che lui vuole? La seconda: per quali strade il demonio può entrare tanto pericolosamente da fare andare l’anima in perdizione, trattandosi di anime isolate dal mondo, unite ai sacramenti, in compagnia, possiamo dirlo, di angeli, e se ciascuna di voi, per bontà del Signore, non coltiva altri desideri che servirlo e piacergli in tutto? Non sorprende, infatti, che questo accada a chi si espone alle tentazioni del mondo. Avete ragione: Dio ci ha concesso una grande grazia. Come vi ho detto, quando vedo il comportamento di Giuda con gli Apostoli, sempre in dialogo con Dio, in ascolto delle sue parole, comprendo non esserci sicurezza alcuna. 8. Rispondo al primo dubbio. Se l’anima fosse sempre unita alla volontà di Dio non si perderebbe. Ma giunge il demonio con i suoi sotterfugi, e, sotto apparenza di bene, la separa nel poco dalla volontà di Dio, per metterla in altro che, le fa capire, non è cattivo. Lentamente oscura l’intelletto, intiepidisce la volontà e sviluppa nell’anima l’amor proprio finché, tra una cosa e l’altra, la allontana dalla volontà di Dio per legarla alla propria. Con questo, in realtà, ho risposto anche al secondo quesito. Non esiste clausura tanto chiusa da impedire al demonio di entrarvi, né deserto tanto desertificato da fuggire le sue attenzioni. Aggiungo che, magari, il Signore permette tutto questo per vedere come si comporta quell’anima che vorrebbe luce per le altre. Se un’anima deve perdersi, conviene si
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poner por luz de otras; que más vale que en los principios, si ha de ser ruin, lo sea que no cuando dañe a muchas. 9. La diligencia que a mí se me ofrece más cierta (después de pedir siempre a Dios en la oración que nos tenga de su mano, y pensar muy continuo cómo, si El nos deja, seremos luego en el profundo, como es verdad, y jamás estar confiadas en nosotras, pues será desatino estarlo), es andar con particular cuidado y aviso, mirando cómo vamos en las virtudes: si vamos mejorando o disminuyendo en algo, en especial en el amor unas con otras y en el deseo de ser tenida por la menor y en cosas ordinarias; que si miramos en ello y pedimos al Señor que nos dé luz, luego veremos la ganancia o la pérdida. Que no penséis que alma que llega Dios a tanto la deja tan a prisa de su mano, que no tenga bien el demonio que trabajar, y siente Su Majestad tanto en que se le pierda, que le da mil avisos interiores de muchas maneras; así que no se le podrá esconder el daño. 10. En fin, sea la conclusión en esto, que procuremos siempre ir adelante, y si esto no hay, andemos con gran temor, porque sin duda algún salto nos quiere hacer el demonio; pues no es posible que, habiendo llegado a tanto, deje ir creciendo, que el amor jamás está ocioso, y así será harto mala señal. Porque alma que ha pretendido ser esposa del mismo Dios y tratádose ya con Su Majestad y llegado a los términos que queda dicho, no se ha de echar a dormir. Y para que veáis, hijas, lo que hace con las que ya tiene por esposas, comencemos a tratar de las sextas moradas, y veréis cómo es poco todo lo que pudiéremos servir y padecer y hacer para disponernos a tan grandes mercedes. Que podrá ser haber ordenado nuestro Señor que me lo mandasen
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perda agli inizi del cammino e non quando può danneggiare molte altre. 9. La cura a mio parere più efficace (dopo aver chiesto al Signore nell’orazione che ci tenga sempre per mano e pensato di continuo come, se lui ci lasciasse, cadremmo davvero a capofitto; mai avere fiducia in noi stesse: sarebbe un grave errore), consiste nel perseverare con particolare attenzione e cura, esaminandoci su come viviamo le virtù. Se stiamo migliorando o peggiorando in qualcosa, in particolare nell’amore reciproco, nel desiderio di essere ritenute le peggiori di tutte, e nelle cose quotidiane115. Se ci esaminiamo su questo e chiediamo al Signore la sua luce, presto ci accorgiamo se stiamo vincendo o perdendo. Non pensiate che l’anima condotta a questi livelli da Dio venga repentinamente abbandonata dalla sua mano da non costringere il demonio ad affaticarsi. Sua Maestà patisce molto per la sua perdita, e la avvisa interiormente mille volte e in mille modi. Il pericolo non potrà esserle celato. 10. In fine possiamo concludere dicendo di lottare per andare sempre avanti116. Se così non fosse, ci conviene procedere timorose perché senza dubbio il demonio vuol procurarci qualche danno. Non sarebbe possibile, giunte a tanto, smettere di crescere. Sarebbe un cattivo segno: l’amore non è mai ozioso. L’anima che volle essere sposa di Dio, intrattenutasi con Sua Maestà, giunta alle vette descritte, non deve mettersi a dormire. Per mostrarvi, figlie, come Sua Maestà si comporti con le anime sue spose, passiamo alla sesta stanza. Vi renderete conto di quanto poco possiamo servire, soffrire e fare per disporci a grazie tanto eccelse. Potrebbe essere che il Signore abbia ordinato di co-
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escribir para que, puestos los ojos en el premio y viendo cuán sin tasa es su misericordia, pues con unos gusanos quiere así comunicarse y mostrarse, olvidemos nuestros contentillos de tierra y, puestos los ojos en su grandeza, corramos encendidas en su amor. 11. Plega a El que acierte yo a declarar algo de cosas tan dificultosas; que si Su Majestad y el Espíritu Santo no menea la pluma, bien sé que será imposible. Y si no ha de ser para vuestro provecho, le suplico no acierte a decir nada; pues sabe Su Majestad que no es otro mi deseo, a cuanto puedo entender de mí, sino que sea alabado su nombre, y que nos esforcemos a servir a un Señor que así paga aún acá en la tierra; por donde podemos entender algo de lo que nos ha de dar en el cielo, sin los intervalos y trabajos y peligros que hay en este mar de tempestades. Porque, a no le haber de perderle y ofenderle, descanso sería que no se acabase la vida hasta el fin del mundo, por trabajar por tan gran Dios y Señor y Esposo. Plega a Su Majestad merezcamos hacerle algún servicio, sin tantas faltas como siempre tenemos, aun en las obras buenas, amén.
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mandarmi di scriverlo perché, posto lo sguardo al premio e vedendo quanto sia gratuita la sua misericordia, volendo comunicarsi e mostrarsi tramite dei vermiciattoli, dimentichiamo le nostre consolazioni terrene e, fissi gli occhi alla sua grandezza, corriamo infiammate dal suo amore. 11. Mi conceda la grazia di saper chiarire qualcosa riguardo argomenti così difficili. Se non fossero Sua Maestà e lo Spirito Santo a dirigere la penna, ne sono certa, sarebbe impossibile. Se tutto non fosse finalizzato a un vostro maggiore profitto, lo supplico di farmi tacere. Sua Maestà sa come non abbia altro desiderio, per quanto possa conoscermi, che sia lodato il suo nome e che mettiamo tutte le nostre forze a servire un Signore che ci ripaga tanto fin da questa terra. Possiamo in tal modo intuire cosa ci attende in cielo, senza le interruzioni, le fatiche, i pericoli di questo mare tempestoso. Sarebbe bello vivere fino alla fine del mondo al servizio di un Dio, Signore, Sposo, tanto grande, senza perderlo o offenderlo. Piaccia a Sua Maestà che meritiamo di rendergli qualche servizio, senza le nostre solite tante mancanze, anche nelle opere buone. Amen.
Moradas sextas
Sesta stanza Comprende undici capitoli
Capítulo 1 Trata cómo en comenzando el Señor a hacer mayores mercedes hay más grandes trabajos. – Dice algunos y cómo se han en ellos los que están ya en esta morada. – Es bueno para quien los pasa interiores. 1. Pues vengamos con el favor del Espíritu Santo a hablar en las sextas moradas, adonde el alma ya queda herida del amor del Esposo y procura más lugar para estar sola y quitar todo lo que puede, conforme a su estado, que la puede estorbar de esta soledad. Está tan esculpida en el alma aquella vista, que todo su deseo es tornarla a gozar. Ya he dicho, que en esta oración no se ve nada, que se pueda decir ver, ni con la imaginación; digo vista, por la comparación que puse. Ya el alma bien determinada queda a no tomar otro esposo; mas el Esposo no mira a los grandes deseos que tiene de que se haga ya el desposorio, que aun quiere que lo desee más y que le cueste algo bien que es el mayor de los bienes. Y aunque todo es poco para tan grandísima ganancia, yo os digo, hijas, que no deja de ser menester la muestra y señal que ya se tiene de ella, para poderse llevar. ¡Oh, válgame Dios, y qué son los trabajos interiores y exteriores que padece hasta que entra en la séptima morada! 2. Por cierto que algunas veces lo considero y que temo que si se entendiesen antes, sería dificultosísimo determinarse la flaqueza natural para poderlo sufrir, ni determinarse a pasarlo, por bienes que se le representasen, salvo si no hubiese llegado a la séptima morada, que ya allí nada no se teme de arte que no se arroje muy de raíz el alma a pasarlo por Dios. Y es la causa que está casi siempre tan junta a Su Majestad, que de allí le viene la fortaleza. Creo será bien contaros al-
Capitolo primo Spiega come, iniziando il Signore a concedere maggiori grazie, siano maggiori le fatiche. Ne spiega alcune e come si riconoscano in esse le anime che hanno già raggiunto questa stanza. È un capitolo molto utile per chi soffre interiormente. 1. Passiamo dunque, aiutate dallo Spirito Santo, a parlare della sesta stanza, dove l’anima rimane ferita dall’amore dello Sposo e cerca più spazio per restare sola e abbandonare quanto possa distrarla da questa solitudine, secondo il suo stato. La visione rimane così incisa nell’anima che tutti i suoi desideri si riassumono nel tornare a goderne. Ho già detto come in questo tipo di orazione non si veda nulla, né con gli occhi, né con l’immaginazione. Dico «con gli occhi» per il paragone fatto in precedenza117. L’anima, ben decisa, non desidera altro sposo. Ma lo Sposo sembra non curarsi dell’anima e dei suoi aneliti di giungere al matrimonio, perché si facciano più intensi e perché quel bene, il più grande di tutti i beni, le costi qualcosa. Anche se tutto risulta poco per un vantaggio così grande, vi dico, figlie, che si mantengono sempre necessari la dimostrazione e il segno che si hanno per potersi muovere. Mio Dio: quante fatiche interiori ed esteriori deve soffrire l’anima prima di giungere alla settima stanza! 2. Alcune volte considero proprio questo e temo che, se le si conoscesse prima, sarebbe difficilissimo vincere la debolezza della nostra natura, a meno di non essere già arrivati alla settima stanza, dove nulla fa più paura e dove l’anima è fermamente risoluta a sopportare qualsiasi cosa per amore di Dio. Qui infatti, è quasi sempre unita a Sua Maestà, sorgente di tutte le forze.
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gunos de los que yo sé que se pasan con certidumbre. Quizá no serán todas las almas llevadas por este camino, aunque dudo mucho que vivan libres de trabajos de la tierra de una manera o de otra las almas que a tiempos gozan tan de veras de cosas del cielo. 3. Aunque no tenía por mí de tratar de esto, he pensado que algún alma que se vea en ello le será gran consuelo saber qué pasa en las que Dios hace semejantes mercedes, porque verdaderamente pareceentonces que está todo perdido. No llevaré por concierto como suceden, sino como se me ofreciere a la memoria. Y quiero comenzar de los más pequeños, que es una grita de las personas con quien se trata, y aun con las que no trata sino que en su vida le pareció se podían acordar de ella: «que se hace santa»; «que hace extremos para engañar el mundo y para hacer a los otros ruines; que son mejores cristianos sin esas ceremonias»; y hase de notar que no hay ninguna, sino procurar guardar bien su estado. Los que tenía por amigos, se apartan de ella y son los que le dan mejor bocado, y es de los que mucho se sienten: «que va perdida aquel alma y notablemente engañada»; «que son cosas del demonio»; «que ha de ser como aquella y la otra persona que se perdió, y ocasión de que caiga la virtud»; «que trae engañados los confesores», e ir a ellos y decírselo, poniéndole ejemplos de lo que acaeció a algunos que se perdieron por aquí; mil maneras de mofas y de dichos de estos. 4. Yo sé de una persona que tuvo harto miedo no había de haber quien la confesase, según andaban las cosas, que por ser muchas no hay para qué me detener. Y es lo peor que no pasan de presto, sino que es toda la vida, y el avisarse unos a otros que se guarden de tratar personas semejantes.
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Credo convenga raccontarvi alcune di queste fatiche da me conosciute che certamente vi toccherà patire. Non tutte le anime saranno condotte per questo cammino, ma dubito molto che quante godono delle gioie del cielo siano in qualche modo risparmiate delle fatiche terrene. 3. Pur non volendomici soffermare, ho pensato essere di gran consolazione alle anime che si ritrovino in tale condizione sapere cosa accade a chi riceve simili grazie da Dio. Altrimenti, davvero, tutto può davvero sembrare perduto. Non ne parlerò consequenzialmente come accadono, ma così come me ne ricordo. Mi piace iniziare dalle più piccole; le mormorazioni provenienti dalle persone da noi conosciute o dalle sconosciute di cui mai avremmo pensato potessero occuparsi di noi. Dicono: «vuole farsi santa»; «ce la mette tutta per ingannare il mondo e condurre gli altri alla rovina, persone che, senza tutte quelle scene, sono cristiani migliori di lei!». In realtà lei, di cerimonie non ne fa proprio per niente; cerca solo di corrispondere ai doveri del suo stato118. Gli amici si allontanano. Sono loro, anzi, ad attaccarla e a farla patire di più: «è sulla via della perdizione, si inganna»; «sono cose demoniache»; «le accadrà come a quella e a quell’altra, finite in perdizione: così facendo discredita la virtù»; «inganna i confessori!». Ripeteranno tutto ai confessori facendo esempio di ciò che accadde ad alcuni che perdettero il cammino, aggiungendo mille altre prese in giro e frasi simili. 4. Conosco una persona119 che fu colta dal timore, andando così le cose, di non avere con chi confessarsi. Sarebbero troppe le cose da dire; non c’è ragione per soffermarmi. Il peggio è che questi accadimenti non finiscono presto, ma durano tutta la vita perché gli uni avvisano gli
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Diréisme que también hay quien diga bien. – ¡Oh hijas, y qué pocos hay que crean ese bien, en comparación de los muchos que abominan! ¡Cuánto más que ese es otro trabajo mayor que los dichos! Porque, como el alma ve claro que si tiene algún bien es dado de Dios y en ninguna manera no suyo, porque poco antes se vio muy pobre y metida en grandes pecados, esle un tormento intolerable, al menos a los principios, que después no tanto, por algunas razones: la primera, porque la experiencia le hace claro ver que tan presto dicen bien como mal, y así no hace más caso de lo uno que de lo otro; la segunda, porque le ha dado el Señor mayor luz de que ninguna cosa es buena suya, sino dada de Su Majestad, y como si la viese en tercera persona, olvidada de que tiene allí ninguna parte, se vuelve a alabar a Dios; la tercera, si ha visto algunas almas aprovechadas de ver las mercedes que Dios la hace, piensa que tomó Su Majestad este medio de que la tuviesen por buena no lo siendo, para que a ellas les viniese bien; la cuarta, porque como tiene más delante la honra y gloria de Dios que la suya, quítase una tentación que da a los principios de que esas alabanzas han de ser para destruirla, como ha visto algunas, y dásele poco de ser deshonrada a trueco de que siquiera una vez sea Dios alabado por su medio; después, venga lo que viniere. 5. Estas razones y otras aplacan la mucha pena que dan estas alabanzas, aunque casi siempre se siente alguna, si no es cuando poco ni mucho se advierte; mas sin comparación es mayor trabajo verse así en público tener por buena sin razón, que no los dichos; y cuando ya viene a no le tener mucho de esto, muy mucho menos le tiene de esotro, antes se huelga y le es como una música muy suave. Esto es gran verdad, y antes fortalece el alma que la acobarda; porque ya la experiencia la tieneenseñada la gran ganancia que le viene por este camino, y parécele que no ofenden a Dios los que
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altri di guardarsi dall’avere a che fare con simili persone. Mi direte che si trova anche chi parli bene. Figlie: quanto sono pochi quelli che credono a questo bene in confronto ai molti che lo travisano! L’anima, vedendo chiaramente come i suoi beni provengano da Dio e non da se stessa, si tormenta in modo intollerabile nello scorgersi lodata, e questo per le seguenti ragioni. L’esperienza, innanzitutto, mostra con chiarezza all’anima come chi è tanto pronto a parlar bene lo sia anche a parlar male. Così non fa più caso agli uni che agli altri. In secondo luogo, il Signore le concede più luce per constatare come nessuna cosa buona sia attribuibile a se stessa, ma dono di Sua Maestà. Vivendola in terza persona, dimentica di parteciparvi: torna e ritorna a lodare Dio. Terzo; se vede alcune anime progredire per le grazie da lei ricevute, pensa che fu Sua Maestà a trovare l’arcano di mostrarla buona, pur non essendolo, e guadagnare a loro un bene. Quarto: avendo maggiormente presenti l’onore e la gloria di Dio che i suoi, ha termine la tentazione dei principianti di temere di essere danneggiata da quelle lodi, come accadde ad altre. Non le interessa il disonore se una sola volta Dio è lodato a causa sua; poi, succeda quel che deve succedere. 5. Queste e altre ragioni placano la grande pena prodotta dalle lodi. Quasi sempre, però, se ne ascolta qualcuna, tranne quando non vi si presta attenzione. Comporta sicuramente più dolore essere considerata buona in pubblico, e senza ragione. Quando l’anima riesce a non curarsi delle lodi, tanto meno si curerà delle mormorazioni: le giungeranno all’orecchio come musica soave. Questa è una grande verità che fortifica l’anima anziché scoraggiarla. L’anima ha già esperienza del grande vantaggio ricavato in questo cammino e le pare che coloro
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la persiguen; antes, que lo permite Su Majestad para gran ganancia suya; y como la siente claramente, tómales un amor particular muy tierno, que le parece aquellos son más amigos y que la dan más a ganar que los que dicen bien. 6. También suele dar el Señor enfermedades grandísimas. Este es muy mayor trabajo, en especial cuando son dolores agudos, que en parte, si ellos son recios, me parece el mayor que hay en la tierra – digo exterior – aunque entren cuantos quisieren; si es de los muy recios dolores, digo, porque descompone lo interior y exterior de manera que aprieta un alma que no sabe qué hacer de sí; y de muy buena gana tomaría cualquier martirio de presto, que estos dolores; aunque en grandísimo extremo no duran tanto, que en fin no da Dios más de lo que se puede sufrir, y da Su Majestad primero la paciencia; mas de otros grandes en lo ordinario y enfermedades de muchas maneras, [7] yo conozco una persona que desde que comenzó el Señor a hacerla esta merced que queda dicha, que ha cuarenta años, no puede decir con verdad que ha estado día sin tener dolores y otras maneras de padecer, de falta de salud corporal, digo, sin otros grandes trabajos. Verdad es que había sido muy ruin, y para el infierno que merecía todo se le hace poco. Otras, que no hayan ofendido tanto a nuestro Señor, las llevará por otro camino; mas yo siempre escogería el del padecer, siquiera por imitar a nuestro Señor Jesucristo, aunque no hubiese otra ganancia; en especial, que siempre hay muchas. ¡Oh!, pues si tratamos de los interiores, estotros parecerían pequeños, si estos se acertasen a decir, sino que es imposible darse a entender de la manera que pasan. 8. Comencemos por el tormento que da topar con un confesor tan cuerdo y poco experimentado, que no hay cosa
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che la perseguitano non offendano Dio, ma, anzi, che Sua Maestà lo permetta a suo profitto. Certa di questo, ama i detrattori con molta tenerezza, li ritiene amici più degli altri, e che la facciano crescere nella virtù più di quelli che parlano bene di lei. 6. Il Signore è solito inviare anche gravi malattie. Questa prova è molto più difficile della precedente, soprattutto quando i dolori si acutizzano. Se reali, sono i dolori maggiori, esteriormente parlando, patibili sulla terra. Sono dolori fortissimi che rivoltano l’interno e l’esterno sicché l’anima non sa più cosa fare di se stessa. Sopporterebbe molto volentieri qualsiasi martirio, purché rapido, anziché restare in queste sofferenze. Tali dolori, però, non durano a lungo nella loro massima acuzie. Il Signore non ci fa soffrire al di là delle nostre forze, e Sua Maestà ci concede la pazienza. Di solito manda grandi dolori e ogni genere di malattia. 7. Conosco una persona120 cui il Signore concesse tale grazia. Dai quarant’anni può dire di non avere mai trascorso giorno senza dolori o altre sofferenze, malata o in grandi patimenti. In gioventù si era comportata malissimo, e, per l’inferno meritato, tutto le sembrava poco. Altre anime, che non abbiano offeso tanto nostro Signore, verranno guidate per altre vie. Io preferisco la via della sofferenza a imitazione di nostro Signore Gesù Cristo, anche se non ci fosse altro vantaggio. Imitarlo è già una gran guadagno. Quando parleremo delle pene interiori, cose difficili se non impossibili da spiegare, le sofferenze fisiche appariranno molto piccole, quali realmente sono. 8. Cominciamo col tormento di inciampare in un confessore così saggio121 e di così poca esperienza da essere
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que tenga por segura: todo lo teme, en todo pone duda, como ve cosas no ordinarias; en especial, si en el alma que las tiene ve alguna imperfección (que les parece han de ser ángeles a quien Dios hiciere estas mercedes, y es imposible mientras estuvieren en este cuerpo), luego es todo condenado a demonio o melancolía. Y de ésta está el mundo tan lleno, que no me espanto; que hay tanta ahora en el mundo y hace el demonio tantos males por este camino, que tienen muy mucha razón de temerlo y mirarlo muy bien los confesores. Mas la pobre alma que anda con el mismo temor y va al confesor como a juez, y ése la condena, no puede dejar de recibir tan gran tormento y turbación, que sólo entenderá cuán gran trabajo es quien hubiere pasado por ello. Porque éste es otro de los grandes trabajos que estas almas padecen, en especial si han sido ruines, pensar que por sus pecados ha Dios de permitir que sean engañadas; y aunque cuando Su Majestad les hace la merced están seguros y no pueden creer ser otro espíritu sino de Dios, como es cosa que pasa de presto y el acuerdo de los pecados se está siempre y ve en sí faltas – que éstas nunca faltan –, luego viene este tormento. Cuando el confesor la asegura, aplácase, aunque torna; mas cuando él ayuda con más temor, es cosa casi insufrible; en especial, cuando tras estos vienen unas sequedades, que no parece que jamás se ha acordado de Dios ni se ha de acordar, y que como una persona de quien oyó decir desde lejos, es cuando oye hablar de Su Majestad. 9. Todo no es nada, si no es que sobre esto venga el parecer que no sabe informar a los confesores y que los trae engañados; y aunque más piensa y ve que no hay primer movimiento que no los diga, no aprovecha; que está el entendimiento tan oscuro que no es capaz de ver la verdad, sino creer lo que la
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incerto su tutto. Teme tutto, in ogni dove mette dubbi non appena si accorga siano cose straordinarie. In particolare, se scorge nell’anima qualche imperfezione (pensa siano solo gli angeli i destinatari di certe grazie del Signore, ritenendole impossibili mentre siamo in questo corpo) riferisce tutto al demonio o alla melanconia. Di questa il mondo è tanto pieno che non mi stupisco. È tanto diffusa da permettere al demonio di farne nascere molti mali; tanti che i confessori devono starci davvero attenti. Ma la povera anima che, timorosa, va dal confessore come da un giudice, vedendosi condannata, patisce una tale sofferenza e turbamento comprensibili solo da chi li abbia provati. Un’altra grande prova subita da queste anime, specie se in passato furono peccatrici, è pensare che Dio permette vengano ingannate per colpa dei loro peccati. È vero che Sua Maestà concede loro la grazia della certezza di rinvenire la fonte di quei fenomeni nel suo spirito; ma se l’impressione passa svelta, è sempre presente il ricordo dei peccati; e ricomincia il tormento, specie quando scoprono in sé altri difetti, che mai mancano. Se il confessore cerca di rassicurare l’anima, il tormento si placa per poi ricominciare. Quando poi il confessore cerca di aiutare l’anima, ma incutendole più timore, il dolore diviene insopportabile, specie se si trova nelle aridità in cui pare essere dimentichi di Dio, per il passato e per il futuro. A quest’anima, quando sente parlare di Dio, pare sia nominata una persona lontana di cui si parlò molto tempo prima. 9. Ma questo è nulla se l’anima si lascia dominare dal pensiero di non sapersi spiegare ai confessori e di volerli ingannare. In tal caso, anche se ritiene e constata di non avere nascosto il benché minimo moto, non trova conforto. L’intelletto è tanto oscurato da non riuscire a vedere la
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imaginación le representa que entonces ella es la señora), y los desatinos que el demonio la quiere representar, a quien debe nuestro Señor de dar licencia para que la pruebe y aun para que la haga entender que está reprobada de Dios. Porque son muchas las cosas que la combaten con un apretamiento interior de manera tan sentible e intolerable, que yo no sé a qué se pueda comparar, sino a los que padecen en el infierno; porque ningún consuelo se admite en esta tempestad. Si le quieren tomar con el confesor, parece han acudido los demonios a él para que la atormente más; y así, tratando uno con un alma que estaba en este tormento, después de pasado que parece apretamiento peligroso por ser de tantas cosas juntas), la decía le avisase cuando estuviese así, y siempre era tan peor, que vino él a entender que no era más en su mano. Pues si se quiere tomar un libro de romance, persona que le sabía bien leer, le acaecía no entender más de él que si no supiera letra, porque no estaba el entendimiento capaz. 10. En fin, que ningún remedio hay en esta tempestad, sino aguardar a la misericordia de Dios, que a deshora, con una palabra sola suya o una ocasión que acaso sucedió, lo quita todo tan de presto, que parece no hubo nublado en aquel alma, según queda llena de sol y de mucho más consuelo; y como quien se ha escapado de una batalla peligrosa con haber ganado la victoria, queda alabando a nuestro Señor, que fue el que peleó para el vencimiento; porque conoce muy claro que ella no peleó; que todas las armas con que se podía defender le parece que las ve en manos de su contrario, y así conoce claramente su miseria y lo poquísimo que podemos de nosotros si nos desamparase el Señor. 11. Parece que ya no ha menester consideración para entender esto, porque la experiencia de pasar por ello, habién-
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verità; crede a ciò che le presenta l’immaginazione (che fa da padrona) e a tutte le insinuazioni del demonio, cui nostro Signore concede di mettere alla prova l’anima fino al pensiero di esser da lui rifiutata. Sono tante le cose da cui è ostacolata con un dolore interiore così forte e intollerabile da non sapere a che paragonarlo se non alle sofferenze dell’inferno. Nessuna consolazione illumina questa tempesta. Se l’anima ne cerca qualcuna dal confessore, sembra l’abbiano raggiunto i demoni per tormentarla di più. Uno di loro, avendo a che fare con un’anima immersa in questi tormenti, una volta superateli (situazione pericolosa per la quantità di cose che vengono insieme), l’avvertiva di dirgli quando si fosse ritrovata in quelle acque, perché quel dolore, derivante da tante cose, gli pareva molto pericoloso. Ma il male cresceva e l’anima gli sfuggiva di mano. Se voleva prendere un libro romanzato, e se ne intendeva, non ci capiva nulla come non sapesse leggere; il suo intelletto era indisposto a ogni attività. 10. Bisogna ammetterlo: in questa tempesta non c’è altro rimedio che attendere la misericordia di Dio. A suo tempo, con una sola sua parola o un solo accadimento, elimina tutto e così in fretta da sembrare all’anima non essere mai stata nell’oscurità. Così resta piena di sole e molto consolata. L’anima è come un vincitore che fugge da una pericolosa battaglia, lodando nostro Signore e riconoscendo in lui l’artefice del successo. Così le pare che tutte le armi con cui poteva difendersi siano finite in mano al nemico, riconosce la sua miseria e il pochissimo che potremmo da noi stessi se il Signore ci lasciasse. 11. Le pare non ci sia bisogno di riflettere per giungere a questa verità. L’esperienza di vita, scorgendosi incapace
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dose visto del todo inhabilitada, le hacía entender nuestra nonada, y cuán miserable cosa somos; porque la gracia aunque no debe estar sin ella, pues con toda esta tormenta no ofende a Dios ni le ofendería por cosa de la tierra, está tan escondida, que ni aun una centella muy pequeña le parece no ve de que tiene amor de Dios ni que le tuvo jamás; porque si ha hecho algún bien o Su Majestad le ha hecho alguna merced, todo le parece cosa soñada y que fue antojo. Los pecados ve cierto que los hizo. 12. ¡Oh Jesús, y qué es ver un alma desamparada de esta suerte, y – como he dicho – cuán poco le aprovecha ningún consuelo de la tierra! Por eso no penséis, hermanas, si alguna vez os viereis así, que los ricos y los que están con libertad tendrán para estos tiempos más remedio. No, no, que me parece a mí es como si a los condenados les pusiesen cuantos deleites hay en el mundo delante, no bastarían para darles alivio, antes les acrecentaría el tormento; así acá viene de arriba, y no valen aquí nada cosas de la tierra. Quiere este gran Dios que conozcamos rey y nuestra miseria, e importa mucho para lo de adelante. 13. Pues ¿qué hará esta pobre alma cuando muchos días le durare así? Porque si reza, es como si no rezase, para su consuelo, digo; que no se admite en lo interior, ni aun se entiende lo que reza ella misma a sí, aunque sea vocal, que para mental no es este tiempo en ninguna manera, porque no están las potencias para ello, antes hace mayor daño la soledad, con que es otro tormento por sí estar con nadie ni que la hablen. Y así, por muy mucho que se esfuerce, anda con un desabrimiento y mala condición en lo exterior, que se le echa mucho de ver. ¿Es verdad que sabrá decir lo que ha? – Es indecible; porque son apretamientos y penas espirituales, que no se saben
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a tutto, le ha fatto comprendere la nostra nullità e il nostro essere poca cosa. Durante quelle tempeste non offese Dio, né lo avrebbe offeso per cosa alcuna al mondo; è in grazia, ma è così nascosta la grazia da parerle di non avere in sé neppure la più piccola scintilla di amore di Dio, né di averne mai avuto. Se Sua Maestà le ha concesso qualche bene o grazia, le sembrano un sogno o una fantasia. Vede chiaramente solo i suoi peccati. 12. Oh, Gesù! Cos’è vedere un’anima così disorientata, e, come ho detto, quanto poco le giovano le consolazioni terrene. Non pensate, sorelle, se qualche volta vi troverete in questo stato, che i ricchi e chi gode di libertà vivano meglio. No, no; mi pare succeda come quando mettono davanti agli occhi dei condannati tutti i piaceri del mondo. Non solo non arrecano loro sollievo; ne accrescono il tormento. Anche qui, dove il patire viene dall’alto, le cose terrene valgono poco. Questo grande Dio vuole che riconosciamo in lui il re e in noi i bisognosi: questo concetto è molto importante per il prosieguo del discorso. 13. Come dovrà comportarsi la povera anima se il tempo della prova si dilunga? Se prega è come non pregasse, almeno riguardo le consolazioni. Non sa rientrare nel suo mondo interiore, né intende quanto dice nelle preghiere vocali. Per la preghiera mentale non c’è rimedio; le potenze sono inette allo scopo. Essendo un tormento restare senza alcuno con cui parlare, la solitudine danneggia ancor di più. Per molto che si dibatta, l’anima resta disorientata e in acque così cattive da notarsi anche esteriormente. Saprà davvero spiegare quanto prova? Sono cose indicibili, sono angustie e pene spirituali indescrivibili. Il mi-
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poner nombre. El mejor remedio – no digo para que se quite, que yo no le hallo, sino para que se pueda sufrir – es entender en obras de caridad y exteriores, y esperar en la misericordia de Dios, que nunca falta a los que en El esperan. Sea por siempre bendito, amén. 14. Otros trabajos que dan los demonios, exteriores, no deben ser tan ordinarios, y así no hay para qué hablar en ellos, ni son tan penosos con gran parte; porque, por mucho que hagan, no llegan a inhabilitar así las potencias, a mi parecer, ni a turbar el alma de esta manera; que, en fin, queda razón para pensar que no pueden hacer más de lo que el Señor les diere licencia, y cuando ésta no está perdida, todo es poco en comparación de lo que queda dicho. 15. Otras penas interiores iremos diciendo en esta morada, tratando diferencias de oración y mercedes del Señor; que aunque algunas son aun más recio que lo dicho en el padecer, como se verá por cuál deja el cuerpo, no merecen nombre de trabajos, ni es razón que se le pongamos, por ser tan grandes mercedes del Señor, y que en medio de ellos entiende el alma que lo son y muy fuera de sus merecimientos. Viene ya esta pena grande para entrar en la séptima morada, con otros hartos, que algunos diré, porque todos será imposible, ni aun declarar cómo son, porque vienen de otro linaje que los dichos, muy más alto; y si en ellos, con ser de más baja casta, no he podido declarar más de lo dicho, menos podré en estotro. El Señor dé para todo su favor por los méritos de su Hijo, amén.
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glior rimedio – non per eliminare queste sofferenze, per renderle sopportabili – consiste nell’occuparsi in opere di carità esteriori e sperare nella misericordia di Dio, che mai delude chi spera in lui122. Sia per sempre benedetto, amen. 14. Le altre sofferenze esterne causate dal demonio non sono così frequenti; non c’è quindi ragione di parlarne, né fanno soffrire tanto. Per il molto che facciano non arrivano, secondo me, a bloccare le potenze e a turbare l’anima come le precedenti pene. C’è ragione per pensare che non possano fare più di quanto permetta loro il Signore. Se l’intelletto non è andato a ramengo, tutto è leggero in paragone alle precedenti prove. 15. In questa stanza parleremo di altre pene interiori spiegando i diversi modi di orazione e grazie concesse dal Signore. Malgrado alcune facciano patire di più, come si vedrà in riferimento al corpo, non meritano il nome di sofferenze, e non c’è ragione di chiamarle così. Sono tanto grandi le grazie concesse dal Signore, che l’anima percepisce e comprende queste pene come tali, e scorge come superino abbondantemente i suoi meriti. Occorre patire questa sofferenza per accedere alla settima stanza, insieme ad altri grandi dolori. Di alcuni parleremo, ma non di tutti: sarebbe impossibile, come sarebbe impossibile spiegarne la natura. Nascono da un lignaggio più alto delle precedenti; se di quelle di origine inferiore non ho potuto dire più, meno ancora saprò spiegare le altre. Il Signore ci conceda in tutto il suo favore, per i meriti di suo Figlio, amen.
Capítulo 2 Trata de algunas maneras con que despierta nuestro Señor al alma, que parece no hay en ellas qué temer, aunque es cosa muy subida. 1. Parece que hemos dejado mucho la palomica, y no hemos; porque estos trabajos son los que la hacen tener más alto vuelo. Pues comencemos ahora a tratar de la manera que se ha con ella el Esposo y cómo antes que del todo lo sea se lo hace bien desear, por unos medios tan delicados, que el alma misma no los entiende, ni yo creo acertaré a decir para que lo entienda, si no fueren las que han pasado por ello; porque son unos impulsos tan delicados y sutiles, que proceden de lo muy interior del alma, que no sé comparación que poner que cuadre. 2. Va bien diferente de todo lo que acá podemos procurar y aun de los gustos que quedan dichos, que muchas veces estando la misma persona descuidada y sin tener la memoria en Dios, Su Majestad la despierta, a manera de una cometa que pasa de presto, o un trueno, aunque no se oye ruido; mas entiende muy bien el alma que fue llamada de Dios, y tan entendido, que algunas veces, en especial a los principios, la hace estremecer y aun quejar, sin ser cosa que le duele. Siente ser herida sabrosísimamente, mas no atina cómo ni quién la hirió; mas bien conoce ser cosa preciosa y jamás querría ser sana de aquella herida. Quéjase con palabras de amor, aun exteriores, sin poder hacer otra cosa, a su Esposo; porque entiende que está presente, mas no se quiere manifestar de manera que deje gozarse. Y es harta pena, aunque sabrosa y dulce; y aunque quiera no tenerla, no puede; mas esto no querría jamás: mucho más le satisface que el embebecimiento sabroso que carece de pena, de la oración de quietud.
Capitolo secondo Parla di alcuni modi con cui nostro Signore risveglia l’anima. Sembra non ci sia nulla da temere in essi, pur trattandosi di grazie molto elevate. 1. Apparentemente ci siamo completamente dimenticati della nostra piccola colomba; ma non è così. Grazie a queste fatiche vola molto più in alto. Cominciamo a parlare di come si comporti con lei lo Sposo e di come si faccia desiderare con atteggiamenti così delicati da restare nascosti alla stessa anima. Io pure non sarò capace di farmi comprendere se non da chi ne ha avuto esperienza. Sono impulsi provenienti dalle parti più remote dell’anima, così delicati e sottili da non saper proporre alcuna analogia valida per spiegarli. 2. Sono fatti molto differenti dalle sensazioni che possiamo procuraci da sole e dai piaceri spirituali descritti. Molte volte, quando la persona è distratta e dimentica di Dio, Sua Maestà la risveglia, come una stella cometa che passa rapida o un lampo senza tuono. Non c’è suono, ma l’anima capisce di essere chiamata da Dio così chiaramente che alcune volte, specie agli inizi, si sente venire meno e si lamenta, pur non patendo. Sa di essere stata gustosamente ferita, ma non da chi né come. Si lamenta anche con parole esteriori rivolte al suo Sposo, e null’altro può. Lo sente presente e sente che non vuole manifestarsi tanto da lasciarsi godere. È una grande pena, ma gustosa e dolce. Se volesse distanziarla non potrebbe e mai lo vorrebbe. Questa gioia la ricolma maggiormente della gustosa sospensione senza pena goduta nell’orazione di quiete.
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3. Deshaciéndome estoy, hermanas, por daros a entender esta operación de amor, y no sé cómo. Porque parece cosa contraria dar a entender el Amado claramente que está con el alma, y parecer que la llama con una seña tan cierta que no se puede dudar y un silbo tan penetrativo para entenderle el alma que no le puede dejar de oír; porque no parece sino que en hablando el Esposo, que está en la séptima morada, por esta manera que no es habla formada); toda la gente que está en las otras no se osan bullir, ni sentidos, ni imaginación, ni potencias. ¡Oh mi poderoso Dios, qué grandes son vuestros secretos, y qué diferentes las cosas del Espíritu Santo a cuanto por acá se puede ver ni entender, pues con ninguna cosa se puede declarar ésta tan pequeña, para las muy grandes que obráis con las almas! 4. Hace en ella tan gran operación, que se está deshaciendo de deseo y no sabe qué pedir, porque claramente le parece que está con ella su Dios. Diréisme: pues si esto entiende, ¿qué desea, o qué le da pena?, ¿qué mayor bien quiere? – No lo sé; sé que parece le llega a las entrañas esta pena, y que, cuando de ellas saca la saeta el que la hiere, verdaderamente parece que se las lleva tras sí, según el sentimiento de amor siente. Estaba pensando ahora si sería que de este fuego del brasero encendido que es mi Dios, saltaba alguna centella y daba en el alma, de manera que se dejaba sentir aquel encendido fuego, y como no era aún bastante para quemarla y él es tan deleitoso, queda con aquella pena y al tocar hace aquella operación; y paréceme es la mejor comparación que he acertado a decir. Porque este dolor sabroso – y no es dolor – no está en un ser; aunque a veces dura gran rato, otras de presto se acaba, como quiere comunicarle el Señor, que no es cosa que se puede procurar por ninguna vía humana. Mas aunque está algunas veces rato, quítase y torna; en fin, nunca está estante, y por eso no acaba de abrasar el alma, sino ya que se va a encender, mué-
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3. Mi sto struggendo, sorelle, per farvi comprendere questo dinamismo d’amore, e non so come fare. Sembra contraddittorio fare comprendere chiaramente come l’Amato sia con l’anima e insieme la chiami con un gesto tanto certo da non dubitarne o con un fischio sì penetrante da essere impossibile non udirlo. Lo Sposo, dalla settima stanza, esprimendosi così, fa udire la sua voce senza parole. La gente che occupa le altre stanze, l’immaginazione, i sensi e le potenze, non osa agitarsi. Oh, mio potente Signore! Quanto sono profondi i vostri segreti! Quale differenza tra le cose dello Spirito Santo e quelle visibili e intelligibili! Non c’è cosa quaggiù che possa chiarirne un’altra, pur piccola, riguardante le grandezze da voi operate nelle anime. 4. Risulta nell’anima un effetto tanto grande da lasciarla lacerata dal desiderio e insieme senza sapere cosa chiedere; chiaramente percepisce di stare con il suo Dio. Voi mi direte: se comprende questo, cos’altro può desiderare o cosa le da pena? A quale maggior bene aspira? Non lo so. Ciò che so è che questa sofferenza sembra raggiungere le viscere123. Quando il feritore toglie la saetta, pare all’anima, per il grande amore di cui ama, che con la saetta le vengano tolte anche le viscere. Pensavo: se dal fuoco di braci accese qual è il mio Dio saltasse fuori una scintilla e toccasse l’anima facendole provare l’ardore di quel fuoco, rimarrebbe con la pena provata nell’essere ferita. Questa mi sembra l’analogia migliore. Tale gustoso dolore – che non è dolore – non si manifesta in un unico modo. Alcune volte è di lunga durata, altre breve, a seconda di come voglia comunicarlo il Signore; non lo si merita con gesti umani. Pur durando qualche volta a lungo, in realtà va e viene. Non è mai stabile; per questo non brucia l’anima, ma la accende. In fine la scin-
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rese la centella y queda con deseo de tornar a padecer aquel dolor amoroso que le causa. 5. Aquí no hay que pensar si es cosa movida del mismo natural, ni causada de melancolía, ni tampoco engaño del demonio, ni si es antojo; porque es cosa que se deja muy bien entender ser este movimiento de adonde está el Señor, que es inmutable; y las operaciones no son como de otras devociones, que el mucho embebecimiento del gusto nos puede hacer dudar. Aquí están todos los sentidos y potencias sin ningún embebecimiento, mirando qué podrá ser, sin estorbar nada ni poder acrecentar aquella pena deleitosa ni quitarla, a mi parecer. A quien nuestro Señor hiciere esta merced que (si se la ha hecho, en leyendo esto lo entenderá), déle muy muchas gracias, que no tiene que temer si es engaño; tema mucho si ha de ser ingrato a tan gran merced, y procure esforzarse a servir y a mejorar en todo su vida, y verá en lo que para y cómo recibe más y más; aunque a una persona que esto tuvo pasó algunos años con ello y con aquella merced estaba bien satisfecha, que si multitud de años sirviera al Señor con grandes trabajos, quedaba con ella muy bien pagada. Sea bendito por siempre jamás, amén. 6. Podrá ser que reparéis en cómo más en esto que en otras cosas hay seguridad – A mi parecer por estas razones: la primera, porque jamás el demonio debe dar pena sabrosa como ésta; podrá él dar el sabor y el deleite que parezca espiritual; mas juntar pena, y tanta, con quietud y gusto del alma, no es de su facultad; que todos sus poderes están por las adefueras, y sus penas, cuando él las da, no son, a mi parecer, jamás sabrosas ni con paz, sino inquietas y con guerra. La segunda, porque esta tempestad sabrosa viene de otra región de las que él puede señorear. La tercera, por los grandes
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tilla si spegne e l’anima rimane con il desiderio di tornare a soffrire quel dolore d’amore da lei provocato. 5. Non bisogna pensare se queste cose nascano dalla nostra natura, o dalla melanconia, se siano un inganno demoniaco o se vengano dall’immaginazione. Si comprende bene come questo movimento provenga dal Signore, immutabile. Le conseguenze non sono pari a quelle di altre devozioni; la grande sospensione del gusto potrebbe farcene dubitare. I sensi e le potenze non subiscono una sospensione; qui restano attenti, senza disturbare, senza poter accrescere quella piacevole pena, senza poterla togliere, per quanto ne sappia. Chi riceve tale grazia dal Signore (comprenderà di averla ricevuta leggendo queste pagine), ne ha ricevute in sì gran numero da non temere d’essere ingannato. Tema piuttosto di non essere sufficientemente grato di tale grazia, si sforzi in ogni modo di servire e di migliorare la sua vita in ogni aspetto; allora vedrà come riceverà ancor di più. Una persona124, toccata da questa grazia per diverso tempo, ne rimase così contenta che, se avesse dovuto servire il Signore per moltissimi anni nelle sofferenze, si sarebbe già ritenuta molto ben pagata. Sia egli per sempre benedetto, amen. 6. Potreste domandarmi perché questa grazia doni più sicurezza di altre. A mio parere le ragioni sono queste. Innanzitutto, il demonio non concede mai pene gustose come questa. Potrà forse concedere un sapore o un diletto all’apparenza spirituali; ma unire la pena, e grande, con la quiete e il piacere dell’anima, non rientra nelle sue facoltà. Tutti i suoi poteri rimangono al di fuori, e le sue pene, quando ne siamo raggiunte, mai sono accompagnate dalla pace, né sono gustose, ma inquiete, e portano la guerra. In secondo luogo, questa gustosa tempesta proviene da una regione diversa da quelle signoreggiate dal demonio.
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provechos que quedan en el alma, que es lo más ordinario determinarse a padecer por Dios y desear tener muchos trabajos, y quedar muy más determinada a apartarse de los contentos y conversacionesde la tierra, y otras cosas semejantes. 7. El no ser antojo, está muy claro; porque aunque otras veces lo procure, no podrá contrahacer aquello. Y es cosa tan notoria, que en ninguna manera se puede antojar, digo parecer que es, no siendo, ni dudar de que es; y si alguna quedare, sepan que no son éstos verdaderos ímpetus; digo, si dudare en si le tuvo, o si no; porque así se da a sentir, como a los oídos una gran voz. Pues ser melancolía, no lleva camino ninguno, porque la melancolía no hace y fabrica sus antojos sino en la imaginación; estotro procede de lo interior del alma. Ya puede ser que yo me engañe, mas hasta oír otras razones a quien lo entienda, siempre estaré en esta opinión; y así sé de una persona harto llena de temor de estos engaños, que de esta oración jamás le pudo tener. 8. También suele nuestro Señor tener otras maneras de despertar el alma: que a deshora, estando rezando vocalmente y con descuido de cosa interior, parece viene una inflamación deleitosa, como si de presto viniese un olor tan grande que se comunicase por todos los sentidos (no digo que es olor, sino pongo esta comparación) o cosa de esta manera, sólo para dar a sentir que está allí el Esposo; mueve un deseo sabroso de gozar el alma de El, y con esto queda dispuesta para hacer grandes actos y alabanzas a nuestro Señor. Su nacimiento de esta merced es de donde lo que queda dicho; mas aquí no hay cosa que dé pena, ni los deseos mismos de gozar a Dios son penosos: esto es más ordinario sentirlo el alma. Tampoco me parece que hay aquí que temer, por algunas razones de las dichas, sino procurar admitir esta merced con hacimiento de gracias.
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In terzo luogo, l’anima ne ricava grandi guadagni, per cui normalmente si determina a soffrire per Dio, desidera patire molte fatiche, e fuggire le consolazioni o chiacchiere terrene, nonché altre cose simili. 7. Di certo non è frutto dell’immaginazione. Pur volendolo, infatti, l’immaginazione non può assimilarsi a quella grazia125. Non ci si può infatti illudere: fare come se quella grazia fosse presente pur non essendolo, o dubitare vi sia davvero, se c’è. Ma se permane il dubbio, allora non si tratta di veri impeti. Se qualcuno dubiti, intendo dire, esserci stato o no il richiamo. Deve sentirsi, infatti, come un grido alle orecchie. Se fosse melanconia, non si andrebbe da nessuna parte; produce i suoi inganni solo nell’immaginazione. Quello di cui stiamo parlando nasce nell’interno dell’anima. Può essere che mi inganni, ma finché non udrò altre ragioni da chi se ne intende, resterò del mio parere. Conosco una persona tanto esperta di inganni che mai dubitò di questo genere di orazione. 8. Il Signore risveglia l’anima in altri modi. Qualche volta, magari, mentre si prega vocalmente dimentichi delle cose interiori, si nota come una piacevole fiamma, un improvviso profumo tanto intenso da comunicarsi ai sensi (non parlo di odori; parlo per analogia) o qualcosa del genere, sì che lo Sposo fa capire di essere presente. L’anima viene mossa dal dolce desiderio di godere di lui e resta disposta a compiere grandi atti d’amore e prorompere in lodi a nostro Signore. Tale grazia origina dove abbiamo precedentemente detto126. Qui, però, non ci sono cause di pena, né gli aneliti di godere Dio sono accompagnati da sofferenza. Queste sofferenze si avvertono nell’anima. Neppure in tali circostanze bisogna avere paura, ma sforzarsi di ammettere la gratuità del favore e renderne grazie.
Capítulo 3 Trata de la misma materia y dice de la manera que habla Dios al alma cuando es servido, y avisa cómo se han de haber en esto y no seguirse por su parecer. – Pone algunas señales para que se conozca cuándo no es engaño y cuándo lo es. – Es de harto provecho. 1. Otra manera tiene Dios de despertar al alma, y aunque en alguna manera parece mayor merced que las dichas, podrá ser más peligrosa y por eso me detendré algo en ella, que son unas hablas con el alma de muchas maneras: unas parece vienen de fuera, otras de lo muy interior del alma, otras de lo superior de ella, otras tan en lo exterior que se oyen con los oídos, porque parece es voz formada. Algunas veces, y muchas, puede ser antojo, en especial en personas de flaca imaginación o melancólicas, digo de melancolía notable. 2. De estas dos maneras de personas no hay que hacer caso, a mi parecer, aunque digan que ven y oyen y entienden, ni inquietarlas con decir que es demonio; sino oírlas como a personas enfermas, diciendo la priora o confesor, a quien lo dijere, que no haga caso de ello, que no es la sustancia para servir a Dios y que a muchos ha engañado el demonio por allí, aunque no será quizá así a ella, por no la afligir más que trae con su humor; porque si le dicen que es melancolía, nunca acabará, que jurará que lo ve y lo oye, porque le parece así.
Capitolo terzo Prosegue il medesimo argomento e spiega come Dio si comunichi all’anima quando ne è contento. Spiega come bisogna comportarsi in questi casi senza seguire il proprio parere. Sottolinea alcuni segni per riconoscere quando ci sia o meno inganno. È un capitolo di grande profitto. 1. C’è un altro modo con cui Dio risveglia l’anima. Pur apparendo esserci una grazia superiore alle precedenti, questo nuovo modo può nascondere gravi pericoli; per questo ne parlerò. Sono parole che il Signore comunica all’anima in diverse maniere. Alcune sembrano venire dall’esterno, altre dalla parte più intima dell’anima, altre dalla sua parte superiore, e altre volte ancora la loro origine è tanto esterna che si possono udire con le orecchie, sembrando composte da una voce vera e propria. Altre volte ancora, frequentemente, si tratta di fantasie, specie tra persone dalla fragile immaginazione o melanconiche; parlo di gravi casi di melanconia. 2. Secondo me non bisogna fare caso a questi due generi di persone, pur se dicono di vedere, ascoltare, capire. Tanto meno occorre inquietarle rinvenendo la causa di questi fenomeni nel demonio. Ascoltiamole, invece, come si presta attenzione alle persone malate. La priora o il confessore con cui parlano protestino di non farci caso, non essendo quella la sostanza del servizio di Dio; spieghino come per quella strada il demonio ne abbia portati via molti. Ma aggiungano che non sarà questo il caso loro, per non aggiungere alla loro una nuova afflizione. Se si spiega loro che questi fenomeni sono frutto della melanconia, non si finisce più. Sarebbero disposte a giurare di vedere e udire; ne sono convinte.
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3. Verdad es, que es menester traer cuenta con quitarle la oración, y lo más que se pudiere que no haga caso de ello; porque suele el demonio aprovecharse de estas almas así enfermas, aunque no sea para su daño, para el de otros; y a enfermas y sanas, siempre de estas cosas hay que temer hasta ir entendiendo el espíritu. Y digo que siempre es lo mejor a los principios deshacérsele; porque si es de Dios, es más ayuda para ir adelante, y antes crece cuando es probado. Esto es así, mas no sea apretando mucho el alma e inquietándola, porque verdaderamente ella no puede más. 4. Pues tornando a lo que decía de las hablas con el ánima, de todas las maneras que he dicho, pueden ser de Dios y también del demonio y de la propia imaginación. Diré, si acertare, con el favor del Señor, las señales que hay en estas diferencias y cuándo serán estas hablas peligrosas. Porque hay muchas almas que las entienden entre gente de oración, y querría, hermanas, que no penséis hacéis mal en no las dar crédito, ni tampoco en dársele cuando son solamente para vosotras mismas, de regalo o aviso de faltas vuestras, dígalas quien las dijere, o sea antojo, que poco va en ello. De una cosa os aviso, que no penséis, aunque sean de Dios, seréis por eso mejores, que harto habló a los fariseos, y todo el bien está cómo se aprovechan de estas palabras; y ninguna que no vaya muy conforme a la Escritura hagáis más caso de ellas que si las oyeseis al mismo demonio; porque aunque sean de vuestra flaca imaginación, es menester tomarse como una tentación de cosas de la fe, y así resistir siempre, para que se vayan quitando; y sí quitarán, porque llevan poca fuerza consigo. 5. Pues tornando a lo primero, que venga de lo interior, que de lo superior, que de lo exterior, no importa para dejar de ser de Dios. Las más ciertas señales que se puede tener, a mi parecer, son éstas: la primera y más verdadera es el pode-
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3. È necessario dispensarle dall’orazione e fare il possibile perché non prestino attenzione a ciò che sentono. Il demonio profitta di queste anime così malate per danneggiare, se non loro, gli altri. Malate o sane, è sempre meglio diffidare di questi fenomeni finché non se ne comprenda chiaramente l’origine. In principio conviene sempre opporsi; se vengono da Dio, infatti, cresceranno nella prova. Attenzione, però, a non turbare o angosciare troppo l’anima; davvero non può fare di più. 4. Tornando alle locuzioni interiori, già abbondantemente descritte, possono nascere da Dio, dal demonio, dalla propria fantasia. Parlerò ora, se Dio me ne renderà capace, dei segni evidenti per differenziarne l’origine, e di quando queste locuzioni possano diventare pericolose. Tra le anime d’orazione, molte dicono di andarne soggette. Vorrei, sorelle, che non pensiate di danneggiarle nel credervi o meno, specie se riguardano solo voi e se sono parole di gioia o di rimprovero per le vostre mancanze; vengano da chi vengano, siano un’invenzione, poco importa. Una è la cosa importante: pur se venissero da Dio, non pensate, per questo, di essere migliori. Gesù parlò molto anche ai farisei. Il tutto sta nel come facciamo tesoro delle sue parole. Se le parole udite non si conformano interamente alla Sacra Scrittura dovete ascoltarle come pronunciate dal demonio in persona. E se venissero dalla vostra debole immaginazione, bisognerebbe trattarle come una tentazione contro la fede, resistendovi finché si zittiscono. Allora tornerà la quiete perché possiedono ben poca forza. 5. Tornando a quanto dicevamo, il fatto che nascano dal di dentro, dal di sopra, o dal di fuori, non ne determina la provenienza divina. I segni più sicuri dell’origine divina, a mio parere, sono questi.
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río y señorío que traen consigo, que es hablando y obrando. Declárome más: está un alma en toda la tribulación y alboroto interior que queda dicho y oscuridad del entendimiento y sequedad; con una palabra de éstas que diga solamente: no tengas pena, queda sosegada y sin ninguna, y con gran luz, quitada toda aquella pena con que le parecía que todo el mundo y letrados que se juntaran a darle razones para que no la tuviese, no la pudieran con cuanto trabajaran quitar de aquella aflicción. Está afligida por haberle dicho su confesor y otros, que es espíritu del demonio el que tiene, y toda llena de temor: y con una palabra que se le diga sólo: Yo soy, no hayas miedo, se le quita del todo y queda consoladísima, y pareciéndole que ninguno bastará a hacerla creer otra cosa. Está con mucha pena de algunos negocios graves, que no sabe cómo han de suceder: entiende, que se sosiegue que todo sucederá bien. Queda con certidumbre y sin pena. Y de esta manera otras muchas cosas. 6. La segunda razón, una gran quietud que queda en el alma, y recogimiento devoto y pacífico, y dispuesta para alabanzas de Dios. ¡Oh Señor! Si una palabra enviada a decir con un paje vuestro que a lo que dicen (al menos éstas en esta morada no las dice el mismo Señor, sino algún ángel), tienen tanta fuerza, ¿qué tal la dejaréis en el alma que está atada por amor con Vos y Vos con ella? 7. La tercera señal es no pasarse estas palabras de la memoria en muy mucho tiempo y algunas jamás, como se pasan las que por acá entendemos, digo que oímos de los hombres; que aunque sean muy graves y letrados, no las tenemos tan esculpidas en la memoria, ni tampoco, si son en cosas por venir, las creemos como a éstas; que queda una certidumbre grandísima, de manera que, aunque algunas veces en cosas
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Il primo, e più realistico, è il potere e insieme la signoria portate con sé nel parlare e nell’operare. Mi spiegherò meglio. Un’anima si trova nelle tribolazioni e sconvolgimenti interiori di cui parlavamo, nell’oscurità dell’intelletto e nell’aridità. Con una sola parola, come: non patire, resta confortata, nella pace, senza tutta quella pena da cui pensava che tutti, compresi uomini di scienza, non sapessero tirarla fuori, malgrado le loro buone ragioni. È afflitta e tutta piena di paura perché il suo confessore e altri le hanno detto che quanto le accade proviene dal demonio. Se solo ode: sono io, non avere paura! torna la pace, resta felicissima e le pare che nessuno sarà capace di farle cambiare idea. È angosciata da alcuni gravi accadimenti; non sa come andranno a finire. Le viene detto di tranquillizzarsi, che tutto finirà bene. Rimane serena, senza timore. Così accade per altre cose. 6. Il secondo segno sono la grande pace, il devoto e sereno raccoglimento, la disposizione a lodare Dio, con cui l’anima si ritrova. Oh Signore! Se una parola inviata tramite un vostro paggio (a quanto dicono la parole dette in questa stanza non vengono pronunciate dal Signore, ma da uno dei suoi angeli) possiede in sé tanta forza, cosa compirete nell’anima che l’amore rende unita a Voi e Voi a lei? 7. Il terzo segno è che queste parole non si cancellano subito dalla memoria come accade per quelle terrene, pronunciate da altri uomini; alcune, addirittura, non si cancellano mai. Quelle di quaggiù, malgrado siano dette da persone sagge e acculturate, non le scolpiamo nella memoria, e se predicono il futuro non le crediamo come fossero di Dio. Delle sue resta una grandissima certezza sicché, pur appa-
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muy imposibles al parecer, no deja de venirle duda si será o no será y andan con algunas vacilaciones el entendimiento, en la misma alma está una seguridad que no se puede rendir, aunque le parezca que vaya todo al contrario de lo que entendió, y pasan años, no se le quita aquel pensar que Dios buscará otros medios que los hombres no entienden, mas que, en fin, se ha de hacer; y así es que se hace; aunque, como digo, no se deja de padecer cuando ve muchos desvíos, porque como ha tiempo que lo entendió y las operaciones y certidumbre que al presente quedan de ser Dios es ya pasado, han lugar estas dudas, pensando si fue demonio, si fue de la imaginación. Ninguna de éstas le queda al presente, sino que moriría por aquella verdad. Mas, como digo, con todas estas imaginaciones, que debe poner el demonio para dar pena y acobardar el alma, en especial si es en negocio que en el hacerse lo que se entendió ha de haber muchos bienes de almas, y es obras para gran honra y servicio de Dios, y en ellas hay gran dificultad, ¿qué no hará? Al menos enflaquece la fe, que es harto daño no creer que Dios es poderoso para hacer obras que no entienden nuestros entendimientos. 8. Con todos estos combates, aunque haya quien diga a la misma persona que son disparates digo los confesores con quien se tratan estas cosas), y con cuantos malos sucesos hubiere para dar a entender que no se pueden cumplir, queda una centella – no sé dónde – tan viva de que será, aunque todas las demás esperanzas estén muertas, que no podría, aunque quisiese, dejar de estar viva aquella centella de seguridad. Y en fin – como he dicho – se cumple la palabra del Señor, y queda el alma tan contenta y alegre, que no querría sino alabar siempre a Su Majestad y mucho más por ver cumplido lo que se le había dicho, que por la misma obra, aunque le vaya muy mucho en ella.
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rendo qualche volta impossibili, restando qualche dubbio e vacillando l’intelletto, l’anima permane in un’inspiegabile sicurezza, pur sembrandole che tutto vada all’incontrario. Gli anni passano, ma non passa il pensiero che Dio porterà a compimento quanto comunicato, inventando vie sconosciute agli uomini; e questo accade davvero. L’anima soffre nel vedere molti sviamenti. Avendo ricevuto quelle rivelazioni molto tempo prima, terminati gli effetti e la certezza della loro origine divina, sorgono i dubbi, il pensiero di un’eventuale provenienza diabolica, o se furono per caso frutto dell’immaginazione. Ma nessuno di questi pensieri risulta efficace o attuale; l’anima è pronta a morire per difendere quella verità. Questi dubbi provengono dal demonio per farla soffrire e intimorire, specie se, nel realizzarsi ciò che intese, proviene un grande frutto per le anime e opere a gloria e servizio di Dio. Facendo nascere in lei gravi difficoltà, quale frutto trarrà il maligno! Se non altro la fede resta indebolita; grande male è non credere all’onnipotenza per il fatto ch’essa compie azioni a noi incomprensibili. 8. Nonostante tutte queste lotte, nonostante ci sia chi spiega all’interessato trattarsi di spropositi (parlo dei confessori con cui si discutono cose simili), nonostante tutti i mali accaduti facciano intendere l’impossibilità dell’avveramento, resta sempre, non so da dove, una scintilla così viva di certezza che, pur morendo ogni altra speranza, anche volendolo, mai si spegnerà. In fine, la parola del Signore si compie. L’anima resta così contenta e gioiosa da non volere fare altro che starsene sempre a lodare Sua Maestà, più per avere egli portato a compimento quanto le aveva comunicato che per la cosa in sé, pur essendo per lei di grande importanza.
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9. No sé en qué va esto que tiene en tanto el alma que salgan estas palabras verdaderas, que si a la misma persona la tomasen en algunas mentiras, no creo sentiría tanto; como si ella en esto pudiese más, que no dice sino lo que la dicen. Infinitas veces se acordaba cierta persona de Jonás, profeta, sobre esto, cuando temía no había de perderse Nínive. En fin, como es espíritu de Dios, es razón se le tenga esta fidelidad en desear no le tengan por falso, pues es la suma verdad. Y así es grande la alegría, cuando después de mil rodeos y en cosas dificultosísimas lo ve cumplido; aunque a la misma persona se le hayan de seguir grandes trabajos de ello, los quiere más pasar que no que deje de cumplirse lo que tiene por cierto le dijo el Señor. Quizá no todas personas tendrán esta flaqueza, si lo es, que no lo puedo condenar por malo. 10. Si son de la imaginación, ninguna de estas señales hay, ni certidumbre ni paz y gusto interior; salvo que podría acaecer, y aun yo sé de algunas personas a quien ha acaecido, estando muy embebidas en oración de quietud y sueño espiritual, que algunas son tan flacas de complexión o imaginación, o no sé la causa, que verdaderamente en este gran recogimiento están tan fuera de sí, que no se sienten en lo exterior, y están tan adormecidos todos los sentidos, que como una persona que duerme, y aun quizá es así que están adormizidas, como manera de sueño les parece que las hablan y aun que ven cosas, y piensan que es de Dios, y dejan los efectos en fin como de sueño. Y también podría ser pidiendo una cosa a nuestro Señor afectuosamente, parecerles que le dicen lo que quieren, y esto acaece algunas veces. Mas a quien tuviere mucha experiencia de las hablas
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9. Non so dire perché l’anima tenga così tanto all’avveramento di quelle parole. Se non si verificassero, infatti, non penso ne soffrirebbe troppo. In fine riferisce quanto le viene comunicato. A questo riguardo, una certa persona127 ricordava infinite volte Giona il profeta; in particolare quando temeva che Ninive non sarebbe stata distrutta128. Ma trattandosi dello spirito di Dio, somma verità, è necessario perseverare nel reputare vere le sue rivelazioni. È grande la gioia dell’anima quando, dopo mille giravolte e in gravi difficoltà, vede compiute le sue parole. Malgrado quella persona debba patire grandi fatiche, le desidera maggiormente che non vedere compiuto quanto sa di avere udito dal Signore. Magari non tutti avranno questa debolezza, se tale è. Per quanto mi riguarda non posso condannarla come male. 10. Se le locuzioni nascono dall’immaginazione, i segni descritti saranno assenti: non ci sarà certezza, pace, né piaceri spirituali interiori. Tranne il caso in cui potrebbe accadere, so di qualcuno cui è successo, di ascoltarle nella pienezza dell’orazione di quiete o nel sonno spirituale. Ci sono anime dalla complessione e dalla immaginazione così deboli (non saprei quale altra ragione addurre) che veramente in tale raccoglimento stanno così fuori di sé da non sentire quanto accade all’esterno. I loro sensi sono così assopiti, da comportarsi come persone addormentate, e magari lo sono davvero; sembra loro di udire o vedere cose come in sogno. Scorgono l’origine di queste in Dio, ma restano con gli effetti del sogno. Può anche accadere che, mentre domandano affettuosamente una cosa al Signore, sembri loro ch’egli risponda secondo i propri desideri: questo succede alcune volte. Ma chi possiede molta esperienza delle locuzioni divi-
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de Dios, no se podrá engañar en esto – a mi parecer – de la imaginación. 11. Del demonio hay más que temer. Mas si hay las señales que quedan dichas, mucho se puede asegurar ser de Dios, aunque no de manera que si es cosa grave lo que se le dice y que se ha de poner por obra de sí o de negocios de terceras personas, jamás haga nada, ni le pase por pensamiento, sin parecer de confesor letrado y avisado y siervo de Dios, aunque más y más entienda y le parezca claro ser de Dios; porque esto quiere Su Majestad, y no es dejar de hacer lo que El manda, pues nos tiene dicho tengamos al confesor en su lugar, adonde no se puede dudar ser palabras suyas; y éstas ayudan a dar ánimo, si es negocio dificultoso, y nuestro Señor le pondrá al confesor y le hará crea es espíritu suyo, cuando El lo quisiere; y si no, no están más obligados. Y hacer otra cosa sino lo dicho y seguirse nadie por su parecer en esto, téngolo por cosa muy peligrosa; y así, hermanas, os amonesto de parte de nuestro Señor que jamás os acaezca. 12. Otra manera hay como habla el Señor al alma, que yo tengo para mí ser muy cierto de su parte, con alguna visión intelectual, que adelante diré cómo es. Es tan en lo íntimo del alma, y parécele tan claro oír aquellas palabras con los oídos del alma al mismo Señor y tan en secreto, que la misma manera del entenderlas, con las operaciones que hace la misma visión, asegura y da certidumbre no poder el demonio tener parte allí. Deja grandes efectos para creer esto; al menos hay seguridad de que no procede de la imaginación; y también, si hay advertencia, la puede siempre tener de esto,
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ne, non si lascerà mai ingannare, a mio parere, dall’immaginazione. 11. Ciò che fa più paura è che provengano dal demonio. Se si riscontrano i segni di cui abbiamo parlato, possiamo essere certi che nascano da Dio. Però, pur essendo sempre più chiaramente convinti della loro origine, mai all’anima passerà per la mente di fare qualcosa senza il parere di un confessore dotto, prudente, servo di Dio, specie se si tratta di cose importanti da dire o da fare, per sé o per altri. Questo vuole Sua Maestà; non bisogna omettere ciò che lui comanda129, avendoci affidato a un confessore in vece sua; lì, dal confessore, non possiamo dubitare che l’origine delle parole sia divina. Quelle parole ci incoraggeranno, se il cammino si fa difficile. Il Signore le porrà sulla bocca del confessore, e, quando vorrà, farà credere essere il suo spirito. Contrariamente non si è obbligati a più. Agire diversamente da quanto detto e seguire il proprio parere personale diviene pericoloso. Così, sorelle, vi ammonisco perché questo non abbia mai ad accadere, in nome di nostro Signore. 12. Dio si comunica all’anima anche in un altro modo, di cui, secondo me, non si può dubitare: la visione intellettuale, di cui parlerò più avanti130. Questa locuzione avviene così tanto nel più intimo dell’anima cui pare di udire quelle parole così chiaramente prodotte dal Signore e così in segreto, che dal modo in cui le si intende, con le operazioni compiute dalla visione, nascono la sicurezza e la certezza che il demonio non vi ha nulla a che vedere. Sono grandi i frutti prodotti perché si creda a questo. L’anima sarà sempre sicura che questa locuzione con visione intellettuale non proviene dall’immaginazione per le seguenti ragioni.
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por estas razones: la primera, porque debe ser diferente en la claridad de la habla, que lo es tan clara, que una sílaba que falte de lo que entendió, se acuerda, y si se dijo por un estilo o por otro, aunque sea todo una sentencia; y en lo que se antoja por la imaginación, será no habla tan clara ni palabras tan distintas, sino como cosa mediosoñada. 13. La segunda, porque acá no se pensaba muchas veces en lo que se entendió – digo que es a deshora y aun algunas estando en conversación –, aunque hartas se responde a lo que pasa de presto por el pensamiento o a lo que antes se ha pensado; mas muchas es en cosas que jamás tuvo acuerdo de que habían de ser ni serían, y así no las podía haber fabricado la imaginación para que el alma se engañase en antojársele lo que no había deseado ni querido ni venido a su noticia. 14. La tercera, porque lo uno es como quien oye, y lo de la imaginación es como quien va componiendo lo que él mismo quiere que le digan, poco a poco. 15. La cuarta, porque las palabras son muy diferentes, y con una se comprende mucho, lo que nuestro entendimiento no podría componer tan de presto. 16. La quinta, porque junto con las palabras muchas veces, por un modo que yo no sabré decir, se da a entender mucho más de lo que ellas suenan sin palabras. En este modo de entender hablaré en otra parte más, que es cosa muy delicada y para alabar a nuestro Señor. Porque en esta manera y diferencias ha habido personas muy dudosas en especial alguna por quien ha pasado y así habrá otras) que no acababan de entenderse; y así sé que lo ha mirado con
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Primo, perché è differente in quanto a chiarezza di parola, ed è tanto chiara da ricordarsene delle singole sillabe, se ne viene meno una, e da ricordarsi perfino il modo in cui vennero pronunciate, pur restando immutato il senso. Se fosse un inganno dell’immaginazione, l’eloquio non sarebbe così chiaro, né le parole così riconoscibili, ma come sognate. 13. La seconda ragione è che molte volte non aveva neppure prestato attenzione alla locuzione, perché inaspettata, o avvenuta durante una conversazione. Se in qualche caso le locuzioni corrispondono a ciò che è appena passato per la mente, o appena pensato, molto spesso riguardano fatti discordanti, né presenti né futuri. Sicché non può averle fabbricate l’immaginazione, a inganno dell’anima, facendole baluginare cose mai desiderate, né volute, a lei sconosciute. 14. Terzo, perché l’anima è in ascolto passivo, mentre l’immaginazione si comporta come chi compone, a poco a poco, quanto desidera sentirsi dire. 15. Quarto; le parole della locuzione sono in sé diverse rispetto alle altre: con una sola si comprendono così tante cose che il nostro intelletto, da solo, non sarebbe neppure capace di metterne insieme altrettante in così poco tempo. 16. Quinto, perché spesso, insieme alle parole, senza suoni e in modo inspiegabile, si comprende molto più del loro significato. Di questo modo d’intendere parlerò più a lungo altrove: è un argomento molto delicato, finalizzato alla maggior lode del Signore. Di questi modi e differenze, alcune persone hanno dubitato molto (in particolare una che ne ha sofferto acutamente, e ve ne saranno altre) e non finiranno mai di rasserenarsi.
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mucha advertencia, porque han sido muy muchas veces las que el Señor le hace esta merced, y la mayor duda que tenía era en esto si se le antojaba, a los principios; que el ser demonio más presto se puede entender, aunque son tantas sus sutilezas, que sabe bien contrahacer el espíritu de luz; mas será – a mi parecer – en las palabras, decirlas muy claras, que tampoco quede duda si se entendieron como en el espíritu de verdad; mas no podrá contrahacer los efectos que quedan dichos, ni dejar esa paz en el alma, ni luz; antes inquietud y alboroto. Mas puede hacer poco daño o ninguno, si el alma es humilde y hace lo que he dicho, de no se mover a hacer nada por cosa que entienda. 17. Si son favores y regalos del Señor, mire con atención si por ello se tiene por mejor; y si mientras mayor palabra de regalo, no quedare más confundida, crea que no es espíritu de Dios. Porque es cosa muy cierta que, cuando lo es, mientras mayor merced le hace, muy más en menos se tiene la misma alma y más acuerdo trae de sus pecados y más olvidada de su ganancia y más empleada su voluntad y memoria en querer sólo la honra de Dios, ni acordarse de su propio provecho, y con más temor anda de torcer en ninguna cosa su voluntad, y con mayor certidumbre de que nunca mereció aquellas mercedes, sino el infierno. Como hagan estos efectos todas las cosas y mercedes que tuviere en la oración, no ande el alma espantada, sino confiada en la misericordia del Señor, que es fiel y no dejará al demonio que la engañe, aunque siempre es bien se ande con temor. 18. Podrá ser que a las que no lleva el Señor por este camino les parezca que podrían estas almas no escuchar estas
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Quella persona131 ha studiato il fenomeno con grande attenzione, essendo stata favorita di questa grazia del Signore molto spesso. Agli inizi la sua paura più grande era che si trattasse di un inganno. Se a parlare fosse il demonio, lo si riconoscerebbe subito, pur essendo molte le sue astuzie, fino a trasformarsi in spirito di luce. A parer mio, però, questo accade solo nelle parole, espresse chiaramente come quelle pronunciate dallo spirito di verità. Contrariamente, il demonio non può contraffare gli effetti di cui abbiamo parlato132. Nell’anima non lascerà pace né luce, ma inquietudine e sconvolgimento. Se l’anima è umile e si comporta come ho spiegato, nonostante le parole udite, dal demonio riceverà poco o nessun danno. 17. In caso siano favori e doni del Signore, l’anima esamini attentamente se per essi si ritenga migliore. Non restando maggiormente confusa quanto più numerose sono le locuzioni, si persuada che non vengono dal Dio. È cosa certa, infatti, che se lo fossero, più l’anima si scorgesse destinataria di grazie, più si riterrebbe poca cosa, più ricorderebbe i suoi peccati, più dimenticherebbe il suo guadagno e più occuperebbe volontà e memoria nel volere solo l’onore di Dio. Non ricorda il suo profitto, ed essendo maggiore il timore di torcere in qualcosa la sua volontà, maggiore diviene la certezza di non avere in alcun modo meritato quelle grazie, ma l’inferno. Questi sono i frutti di tutti i doni e grazie ricevuti nell’orazione; non ne abbia paura l’anima, ma confidi nella misericordia del Signore, che è fedele e non permetterà al demonio di ingannarla. È sempre bene, tuttavia, condursi con timore. 18. Chi non fosse condotto dal Signore per tale via, penserà che le altre anime non ascoltino queste parole ri-
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palabras que les dicen y, si son interiores, distraerse de manera que no se admitan, y con esto andarán sin estos peligros. A esto respondo que es imposible. No hablo de las que se les antoja, que con no estar tanto apeteciendo alguna cosa ni queriendo hacer caso de las imaginaciones, tienen remedio. Acá ninguno; porque de tal manera el mismo Espíritu que habla hace parar todos los otros pensamientos y advertir a lo que se dice, que en alguna manera me parece, y creo es así, que sería más posible no entender a una persona que hablase muy a voces a otra que oyese muy bien; porque podría no advertir, y poner el pensamiento y entendimiento en otra cosa; mas en lo que tratamos no se puede hacer: no hay oídos que se tapar, ni poder para pensar sino en lo que se le dice, en ninguna manera; porque el que pudo hacer parar el sol – por petición de Josué creo era – puede hacer parar las potencias y todo el interior de manera que ve bien el alma que otro mayor Señor gobierna aquel castillo que ella, y hácela harta devoción y humildad. Así que en excusarlo no hay remedio ninguno. Dénosle la divina Majestad, para que sólo pongamos los ojos en contentarle y nos olvidemos de nosotros mismos, como he dicho, amén. Plega a El que haya acertado a dar a entender lo que en esto he pretendido y que sea de algún aviso para quien lo tuviere.
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volte loro, e se sono interiori, che si distraggano fino a non capirle, e così proseguire la via senza correre pericoli. A questa obiezione rispondo che è impossibile. Non parlo di locuzioni inventate; a queste si pone rimedio non desiderandole e non prestando attenzione all’immaginazione. Quanto alle altre non v’è rimedio alcuno. In tal modo lo Spirito che parla fa tacere tutti gli altri pensieri e rende così attenti a quanto dice, da sembrarmi più facile, ed è vero, non essere capita una persona che parla a voce alta da un’altra dall’udito finissimo. Questa persona potrebbe distrarsi e dirigere pensiero e intelligenza altrove. Ma qui non si può: le orecchie non sono capaci di chiudersi e non è possibile distrarsi. Solo chi fece fermare il sole – su richiesta, credo, di Giosué – può bloccare le potenze e tutto il mondo interiore di modo che l’anima riconosca non essere lei, ma un altro più grande Signore, a governare il Castello, e colmarsi di devozione e umiltà. Così non c’è modo di scusare tale errore. Ci conceda la divina Maestà di sapere porre la nostra cura solo nell’accontentarlo, dimentiche di noi stesse, amen. Piaccia a lui ch’io sia stata capace di fare comprendere quanto mi ero prefissata e torni di una qualche utilità al lettore.
Capítulo 4 Trata de cuando suspende Dios el alma en la oración con arrobamiento o éxtasis o rapto, que todo es uno a mi parecer, y cómo es menester gran ánimo para recibir tan grandes mercedes de Su Majestad. 1. Con estas cosas dichas de trabajos y las demás, ¿qué sosiego puede traer la pobre mariposica? Todo es para más desear gozar al Esposo; y Su Majestad, como quien conoce nuestra flaqueza, vala habilitando con estas cosas y otras muchas para que tenga ánimo de juntarse con tan gran Señor y tomarle por Esposo. 2. Reíros heis de que digo esto y pareceros ha desatino, porque cualquiera de vosotras os parecerá que no es menester y que no habrá ninguna mujer tan baja que no le tenga para desposarse con el rey. – Así lo creo yo con el de la tierra, mas con el del cielo yo os digo que es menester más de lo que pensáis; porque nuestro natural es muy tímido y bajo para tan gran cosa, y tengo por cierto que, si no le diese Dios, con cuanto veis que nos está bien, sería imposible. Y así veréis lo que hace Su Majestad para concluir este desposorio, que entiendo yo debe ser cuando da arrobamientos, que la saca de sus sentidos; porque si estando en ellos se viese tan cerca de esta gran majestad, no era posible por ventura quedar con vida. Entiéndese arrobamientos que lo sean, y no flaquezas de mujeres como por acá tenemos, que todo nos parece arrobamiento y éxtasis, y – como creo dejo dicho – hay complexiones tan flacas, que con una oración de quietud se mueren. Quiero poner aquí algunas maneras que yo he entendido como he tratado con tantas personas espirituales) que hay de
Capitolo quarto Spiega cosa accada quando Dio sospende l’anima durante l’orazione con un rapimento o estasi o ratto, parole che, a mio parere, hanno il medesimo significato. Spiega come sia necessario molto coraggio per ricevere grazie tanto grandi da Sua Maestà. 1. Quale riposo potrà godere la piccola e povera farfalla tra le fatiche e le altre cose di cui ho parlato? Tutto contribuisce ad accrescere l’anelito di godere dello Sposo. Sua Maestà, conoscendo la nostra debolezza, va rendendola capace, con queste e altre grazie, di avere il coraggio133 di unirsi con un Signore così grande e prenderlo come Sposo. 2. Voi riderete nel sentirmi dire questo e vi sembrerà uno sproposito. A qualcuna non sembrerà necessario, e che non ci sia donna così misera da non averne per sposarsi con il re. Anch’io lo penserei, riferendomi ai re della terra; ma in riferimento al Re del Cielo vi dico che è più necessario di quanto pensiate. La nostra natura è molto timida e insufficiente per una cosa tanto grande da ritenersi irraggiungibile se non fosse da Dio concessa. Vedrete come Sua Maestà porti a termine il fidanzamento. Concede all’anima tali rapimenti da farle perdere i sensi. Se ci si avvicinasse molto alla grande maestà restando in essi, non sarebbe possibile sopravvivere. Sto parlando di veri e propri rapimenti, non di certe debolezze muliebri presenti anche fra noi, capaci di ritenerle ratti ed estasi. Come ho già detto, ci sono complessioni così fiacche da morire con una sola orazione di quiete. Voglio esporvi le differenti modalità in cui ho inteso si possano presentare i rapimenti (avendo avuto a che fare
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arrobamientos, aunque no sé si acertaré, como en otra parte que lo escribí, esto y algunas cosas de las que van aquí, que por algunas razones ha parecido no va nada tornarlo a decir, aunque no sea sino porque vayan las moradas por junto aquí. 3. Una manera hay que estando el alma, aunque no sea en oración, tocada con alguna palabra que se acordó u oye de Dios, parece que Su Majestad desde lo interior del alma hace crecer la centella que dijimos ya, movido de piedad de haberla visto padecer tanto tiempo por su deseo, que abrasada toda ella como un ave fénix queda renovada y, piadosamente se puede creer, perdonadas sus culpas; hase de entender, con la disposición y medios que esta alma habrá tenido, como la Iglesia lo enseña), y así limpia, la junta consigo, sin entender aquí nadie sino ellos dos, ni aun la misma alma entiende de manera que lo pueda después decir, aunque no está sin sentido interior; porque no es como a quien toma un desmayo o paroxismo, que ninguna cosa interior ni exterior entiende. 4. Lo que yo entiendo en este caso, es que el alma nunca estuvo tan despierta para las cosas de Dios ni con tan gran luz y conocimiento de Su Majestad. Parecerá imposible, porque si las potencias están tan absortas, que podemos decir que están muertas, y los sentidos lo mismo, ¿cómo se puede entender que entiende ese secreto? – Yo no lo sé, ni quizá ninguna criatura, sino el mismo Criador, y otras cosas muchas que pasan en este estado, digo en estas dos moradas; que ésta y la postrera se pudieran juntar bien, porque de la una a la otra no hay puerta cerrada. Porque hay cosas en la postrera que no se han manifestado a los que aún no han llegado a ella, me pareció dividirlas.
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con molte persone di vita interiore). Non sono sicura d’esserne capace come lo fui in un altro scritto, dove spiegai quanto sto spiegando ora. Per diverse ragioni mi conviene ripetere cose già dette e unirvi quanto stiamo scoprendo delle sette stanze. 3. C’è un tipo di rapimento in cui l’anima, pur non essendo raccolta in orazione, viene raggiunta da qualche parola passata, o udita da Dio. Sembra che Sua Maestà faccia crescere dal di dentro la scintilla di cui abbiamo parlato, mosso a pietà, avendola vista soffrire tanto tempo nel desiderio di Lui. Così l’anima, resa cenere, si rinnova e torna in vita come una fenice, con le colpe perdonate (ben inteso, con la giusta disposizione e seguendo i mezzi indicati dalla Chiesa). Così purificata, il Signore la unisce a sé, senza che alcuno sappia come, se non loro due. Neppure l’anima sa come spiegarsi, pur essendone cosciente. Non accade come in uno svenimento o in un parossismo, dei quali non ha alcuna percezione, né interna né esterna. 4. Quanto capisco è che l’anima non fu mai sì attenta verso le cose di Dio, mai in sì tanta luce e mai così vicina a conoscere Sua Maestà come in questo momento. Sembrerà impossibile: se le potenze sono assorte, da potersi dire morte, e lo stesso dicasi dei sensi, come può comprendere questo mistero? Non so spiegarlo, e nessuna creatura potrebbe, se non il medesimo Dio creatore; così come lui solo può spiegare molte delle cose che accadono in queste ultime due stanze. La sesta e la settima potrebbero infatti andare unite, non essendoci tra l’una e l’altra alcuna porta chiusa. Mi è però sembrato meglio dividerle perché alcune cose della prossima restano celate a chi non vi è giunto.
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5. Cuando estando el alma en esta suspensión, el Señor tiene por bien de mostrarle algunos secretos, como de cosas del cielo y visiones imaginarias, esto sábelo después decir, y de tal manera queda imprimido en la memoria, que nunca jamás se olvida; mas cuando son visiones intelectuales, tampoco las sabe decir; porque debe haber algunas en estos tiempos tan subidas que no las convienen entender los que viven en la tierra para poderlas decir; aunque estando en sus sentidos, por acá se pueden decir muchas de estas visiones intelectuales. Podrá ser que no entendáis algunas qué cosa es visión, en especial las intelectuales. Yo lo diré a su tiempo, porque me lo ha mandado quien puede; y aunque parezca cosa impertinente, quizá para algunas almas será de provecho. 6. Pues diréisme: si después no ha de haber acuerdo de esas mercedes tan subidas que ahí hace el Señor al alma, ¿qué provecho le traen? – ¡Oh hijas!, que es tan grande, que no se puede encarecer; porque, aunque no las saben decir, en lo muy interior del alma quedan bien escritas y jamás se olvidan. Pues si no tienen imagen ni las entienden las potencias, ¿cómo se pueden acordar? – Tampoco entiendo eso; mas entiendo que quedan unas verdades en esta alma tan fijas de la grandeza de Dios, que cuando no tuviera fe que le dice quién es y que está obligada a creerle por Dios, le adorara desde aquel punto por tal, como hizo Jacob cuando vio la escala, que con ella debía de entender otros secretos, que no los supo decir; que por sólo ver una escala que bajaban y subían ángeles, si no hubiera más luz interior, no entendiera tan grandes misterios. 7. No sé si atino en lo que digo, porque aunque lo he oído, no sé si se me acuerda bien. Ni tampoco Moisés supo decir todo lo que vio en la zarza, sino lo que quiso Dios que dijese; mas si no mostrara Dios a su alma secretos con certidumbre
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5. Quando l’anima è immersa in questa sospensione, il Signore le mostra alcuni suoi segreti, come certe cose del cielo e visioni intellettuali. Queste, in seguito, saranno rivelate dall’anima, e resteranno indelebilmente impresse nella sua memoria. Le visioni intellettuali sono inspiegabili. Se ne subiscono di così elevate che non conviene siano conosciute e spiegate da esseri terrestri. Non subendo la privazione dei sensi, è possibile tuttavia dire molto di queste visioni. Ma può essere che qualcuna non sappia ancora cosa sia una visione, specie intellettuale. A suo tempo le spiegherò, avendomelo comandato chi può farlo. Malgrado sembrino allontanarci dal tema, qualcuno potrà profittarne. 6. Mi chiederete: se in seguito non resta alcun ricordo di tali grazie così elevate concesse dal Signore all’anima, quale ne sarà il vantaggio? Oh, figlie! Il vantaggio è così grande da non saperne rendere lode. Pur non potendole spiegare, infatti, queste grazie vengono scolpite nel più intimo dell’anima, e mai si dimenticano. Come è possibile ricordarle, senza immagini e senza l’intervento delle potenze? Non lo so; ma capisco come nell’anima rimangano così impresse alcune verità riguardanti la grandezza di Dio, che qualora non ci fosse la fede a mostrarne l’origine e a imporre di riconoscerne la fonte in Dio, l’adorerebbe da quel momento come tale, come fece Giacobbe nel vedere la scala. Nella scala egli intravide altri segreti per lui inesplicabili. Se non ci fosse stata una luce interiore in più nel vedere una scala con angeli che salivano e scendevano, non avrebbe intuito grandi misteri. 7. Non so se sto parlando secondo verità: l’ho sentito raccontare, e non sono certa di ricordarmene bene134. Neppure Mosé seppe raccontare tutto quel che vide nel roveto, ma solo quel che Dio permise135.
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para que viese y creyese que era Dios, no se pusiera en tantos y tan grandes trabajos; mas debía entender tan grandes cosas dentro de los espinos de aquella zarza, que le dieron ánimo para hacer lo que hizo por el pueblo de Israel. Así que, hermanas, las cosas ocultas de Dios no hemos de buscar razones para entenderlas, sino que, como creemos que es poderoso, está claro que hemos de creer que un gusano de tan limitado poder como nosotros que no ha de entender sus grandezas. Alabémosle mucho, porque es servido que entendamos algunas. 8. Deseando estoy acertar a poner una comparación para si pudiese dar a entender algo de esto que estoy diciendo, y creo no la hay que cuadre, mas digamos ésta: entráis en un aposento de un rey o gran señor, o creo camarín los llaman, adonde tienen infinitos géneros de vidrios y barros y muchas cosas, puestas por tal orden, que casi todas se ven en entrando. Una vez me llevaron a una pieza de éstas en casa de la Duquesa de Alba (adonde viniendo de camino me mandó la obediencia estar, por haberlos importunado esta señora), que me quedé espantada en entrando, y consideraba de qué podía aprovechar aquella baraúnda de cosas y veía que se podía alabar al Señor de ver tantas diferencias de cosas, y ahora me cae en gracia cómo me ha aprovechado para aquí; y aunque estuve allí un rato, era tanto lo que había que ver, que luego se me olvidó todo de manera que de ninguna de aquellas piezas me quedó más memoria que si nunca las hubiera visto, ni sabría decir de qué hechura eran mas por junto acuérdase que lo vio. Así acá, estando el alma tan hecha una cosa con Dios, metida en este aposento de cielo empíreo que debemos tener en lo interior de nuestras almas porque
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Se il Signore non avesse mostrato alla sua anima dei segreti insieme alla certezza di vederli e di crederli provenienti da Dio, non si sarebbe cacciato in tante gravi sofferenze. Ma dovette scorgere misteri così profondi tra le spine di quel roveto da ricavarne il coraggio per fare ciò che fece in favore del popolo d’Israele. Quindi, sorelle, non dobbiamo cercare di comprendere a qualsiasi costo i misteri divini, ma, credendo nella sua potenza, dobbiamo chiaramente capire come un verme limitato, quale siamo, non possa intenderne le grandezze. Lodiamolo molto perché si compiaccia di renderci partecipi almeno di qualcuna. 8. Cerco un’analogia per spiegare qualcosa di quanto sto esponendo, e non trovandone di certe, propongo la seguente. Entrate nell’appartamento di un re o di un gran signore, che credo chiamino camerino, dove si conservano infiniti generi di cristallo, terrecotte e altre cose, disposti in tal ordine per cui quasi tutti si vedano entrando. Una volta mi condussero in un posto simile, in casa della Duchessa d’Alba (fui costretta a fermarmi lì durante un viaggio, per obbedienza, su insistenza della padrona). Entrando mi stupii non poco. Andavo considerando come avrei potuto profittare di quella baraonda di cose, pensando al modo per guadagnare da quella diversità nuove lodi al Signore; ora lo ringrazio di come quella vista mi torni oggi utile. Pur rimanendovi un bel po’ di tempo, c’erano tante cose da vedere che me ne dimenticai del tutto; nessuno di quei pezzi si fissò nella mia memoria. Come non li avessi mai visti, non potrei neppure ricordarmi di quale fattura fossero (già è tanto ricordarmi di averli visti). Così accade nel nostro caso. Diventata l’anima una cosa sola con Dio, collocata in questo luogo del cielo empireo presente nelle sue parti più
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claro está (que pues Dios está en ellas, que tiene alguna de estas moradas), y aunque cuando está asíel alma en éxtasis, no debe siempre el Señor querer que vea estos secretos porque está tan embebida en gozarle, que le basta tan gran bien; algunas veces gusta que se desembeba y de presto vea lo que está en aquel aposento, y así queda, después que torna en sí, con aquel representársele las grandezas que vio; mas no puede decir ninguna, ni llega su natural a más de lo que sobrenatural ha querido Dios que vea. 9. Luego ya confieso que fue ver, y que es visión imaginaria. – No quiero decir tal, que no es esto de que trato sino visión intelectual; que, como no tengo letras, mi torpeza no sabe decir nada; que, lo que he dicho hasta aquí en esta oración, entiendo claro que, si va bien, que no soy yo la que lo he dicho. Yo tengo para mí que si algunas veces no entiende de estos secretos, en los arrobamientos, el alma a quien los ha dado Dios, que no son arrobamientos, sino alguna flaqueza natural, que puede ser a personas de flaca complexión, como somos las mujeres, con alguna fuerza de espíritu sobrepujar al natural y quedarse así embebidas, como creo dije en la oración de quietud. Aquéllos no tienen que ver con arrobamientos; porque el que lo es, creed que roba Dios toda el alma para sí, y que como a cosa suya propia y ya esposa suya, la va mostrando alguna partecita del reino que ha ganado, por serlo; que por poca que sea, es todo mucho lo que hay en este gran Dios, y no quiere estorbo de nadie, ni de potencias, ni sentidos; sino de presto manda cerrar las puertas de estas moradas todas, y sólo en la que El está queda abierta para entrambos. Bendita sea tanta misericordia, y con razón serán malditos los que no quisieren aprovecharse de ella y perdieren a este Señor. 10. ¡Oh hermanas mías, que no es nada lo que dejamos, ni
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interne (se Dio vive in essa, deve abitare una di queste stanze), pur trovandosi in estasi, non sempre il Signore le permetterà di vedere questi segreti. È così assorta nel goderlo, che non chiede di più. Qualche volta le piace risvegliarsi e dare un’occhiata agli oggetti contenuti in quell’appartamento. Così, rientrata in sé, l’anima resta con le immagini delle grandezze ammirate. Ma non può spiegarle e la sua natura non è in grado di raggiungere le sublimità soprannaturali che Dio le ha concesso di vedere. 9. Dico che si trattò di vedere e che si tratta di visione immaginaria, ma non voglio esprimermi così; voglio parlare di visione intellettuale. Sono ignorante e la mia bassezza non sa esprimersi. Chiaramente, quanto di questa orazione ho spiegato, se risultato chiaro, non è farina del mio sacco. Se in simili rapimenti l’anima favorita non percepisce questi misteri, non sono rapimenti, ma una stanchezza naturale tipica delle persone deboli, come noi donne. Non appena lo spirito supera le forze naturali, restiamo assorte, come penso aver detto dell’orazione di quiete. Questi fatti hanno poco a che vedere con i rapimenti. Qui Dio prende tutta l’anima per sé e, come a cosa di sua proprietà e già sua sposa, le mostra una parte del Regno che le spetta in dono. Per piccola che sia la parte è pur sempre molto quanto si trova in questo grande Dio. Da nulla vuole essere disturbato, né dai sensi, né dalle potenze. Ma presto ordina di chiudere le porte delle altre stanze, lasciando aperta per entrambi solo quella dove lui abita. Sia benedetta la sua grande misericordia. A maggior ragione sarà maledetto chi non ne profitterà, perdendo il Signore. 10. Oh, sorelle: nulla è quanto lasciamo, nulla quanto
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es nada cuanto hacemos ni cuanto pudiéremos hacer por un Dios que así se quiere comunicar a un gusano! Y si tenemos esperanza de aun en esta vida gozar de este bien, ¿qué hacemos?, ¿en qué nos detenemos?, ¿qué es bastante para que un momento dejemos de buscar a este Señor, como lo hacía la Esposa por barrios y plazas? ¡Oh, que es burlería todo lo del mundo, si no nos llega y ayuda a esto, aunque duraran para siempre sus deleites y riquezas y gozos, cuantos se pudieren imaginar, que es todo asco y basura comparado a estos tesoros que se han de gozar sin fin! Ni aun éstos no son nada en comparación de tener por nuestro al Señor de todos los tesoros y del cielo y de la tierra. 11. ¡Oh ceguedad humana! ¿Hasta cuándo, hasta cuándo se quitará esta tierra de nuestros ojos? Que aunque entre nosotras no parece es tanta que nos ciegue del todo, veo unas motillas, unas chinillas, que si las dejamos crecer bastarán a hacernos gran daño; sino que, por amor de Dios, hermanas, nos aprovechemos de estas faltas, para conocer nuestra miseria y ellas nos den mayor vista, como la dio el lodo del ciego que sanó nuestro Esposo; y así, viéndonos tan imperfectas, crezca más el suplicarle saque bien de nuestras miserias, para en todo contentar a Su Majestad. 12. Mucho me he divertido sin entenderlo. Perdonadme, hermanas, y creed que, llegada a estas grandezas de Dios, digo a hablar en ellas, no puede dejar de lastimarme mucho ver lo que perdemos por nuestra culpa. Porque, aunque es verdad que son cosas que las da el Señor a quien quiere, si quisiésemos a Su Majestad como El nos quiere, a todas las daría. No está deseando otra cosa, sino tener a quien dar, que no por eso se disminuyen sus riquezas. 13. Pues, tornando a lo que decía, manda el Esposo ce-
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facciamo o potremmo fare per un Dio desideroso di comunicarsi in tal modo a un verme. Se sperassimo di godere anche in vita di questo bene, cosa faremo, in cosa ci sacrificheremo, cosa ci distrarrà, magari per un istante, dal cercare questo Signore, come la Sposa per i vicoli e le piazze136? Oh; quanto appartiene al mondo è una burla se non ci porta e guida a questo. Anche se le gioie, le ricchezze mondane, e tutto l’immaginabile, durassero per sempre, resterebbero sterco e immondizia in confronto ai tesori che si hanno a godere per l’eternità. Ma anche questi sono nulla in confronto a possedere il Signore, Padrone di tutti i tesori, celesti e terreni. 11. Oh, cecità umana! Quando, quando verrà tolta la terra dai nostri occhi? Anche se quella sui nostri occhi non sembra tanta da accecarci del tutto, intravedo sassolini, pagliuzze, che, se lasciati crescere, ci danneggeranno molto. Per amore di Dio, sorelle, profittiamo delle mancanze per conoscere la nostra miseria e migliorare la nostra vista, come col fango il cieco guarito dal nostro Sposo137. Vedendoci imperfette, aumenti la nostra supplica di ottenere un bene dalle nostre miserie per piacere in tutto a Sua Maestà 12. Mi sono distratta senza accorgermene. Perdonatemi, sorelle, e credetemi: giunta a parlare di queste magnificenze di Dio, non posso evitare di rammaricarmi molto vedendo quanto vada perduto per nostra colpa. Pur trattandosi di cose riguardanti chi ne viene favorito dal Signore, se amassimo Sua Maestà come lui ci ama, a tutti sarebbero concesse. Lui non desidera altro che trovare a chi concedere le sue grazie; le sue ricchezze non verranno meno. 13. Ritornando a quanto dicevo, lo Sposo comanda di
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rrar las puertas de las moradas y aun las del castillo y cerca; que en queriendo arrebatar esta alma, se le quita el huelgo de manera que aunque duren un poquito más algunas veces los otros sentidos, en ninguna manera puede hablar; aunque otras veces todo se quita de presto y se enfrían las manos y el cuerpo de manera que no parece tiene alma, ni se entiende algunas veces si echa el huelgo. Esto dura poco espacio, digo para estar en un ser; porque quitándose esta gran suspensión un poco, parece que el cuerpo torna algo en sí y alienta para tornarse a morir y dar mayor vida al alma, y con todo no dura mucho este tan gran éxtasis; [14] mas acaece, aunque se quita, quedarse la voluntad tan embebida y el entendimiento tan enajenado, y durar así día, y aun días, que parece no es capaz para entender en cosa que no sea para despertar la voluntad a amar, y ella se está harto despierta para esto y dormida para arrostrar a asirse a ninguna criatura. 15. ¡Oh, cuando el alma torna ya del todo en sí, qué es la confusión que le queda y los deseos tan grandísimos de emplearse en Dios de todas cuantas maneras se quisiere servir de ella! Si de las oraciones pasadas quedan tales efectos como quedan dichos, ¿qué será de una merced tan grande como ésta? Querría tener mil vidas para emplearlas todas en Dios, y que todas cuantas cosas hay en la tierra fuesen lenguas para alabarle por ella. Los deseos de hacer penitencia, grandísimos; y no hace mucho en hacerla, porque con la fuerza del amor siente poco cuanto hace y ve claro que no hacían mucho los mártires en los tormentos que padecían, porque con esta ayuda de parte de nuestro Señor, es fácil, y así se quejan estas almas a Su Majestad cuando no se les ofrece en qué padecer. 16. Cuando esta merced les hace en secreto, tiénenla por muy grande; porque cuando es delante de algunas personas,
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chiudere le porte delle stanze, quelle del Castello e quelle del muro di cinta. Volendo rapire quest’anima, le toglie il respiro, di modo che, pur sussistendo qualche volta gli altri sensi, si ritrovi impossibilitata a parlare. In altri casi ogni senso viene meno, le mani e il corpo si raffreddano da sembrare senz’anima; alcune volte non si sa neppure se si respiri. Questi fenomeni durano poco nel medesimo grado. Diminuendo questa grande sospensione, sembra che il corpo torni in sé, si rimetta, per poi morire ancora e dare maggiore vita all’anima. La grande estasi non durerà a lungo. 14. Alla fine ci si ritrova con la volontà così assorta e l’intelletto così alienato, per uno se non più giorni, da sembrare incapace di comprendere altre cose da quelle che risvegliano la volontà all’amore. Come resta sveglia a questo scopo, così è addormentata nel dirigersi verso altre creature. 15. Oh, che confusione resta nell’anima quando torna completamente in sé! Quanto grandi sono i desideri di servire Dio in qualsiasi modo egli voglia servirsi di lei! Se dalle orazioni passate rimangono i frutti descritti, cosa resterà di una grazia grande come questa? Vorrei avere mille vite per spenderle tutte al servizio di Dio e perché tutte le cose terrene siano lingue mosse alla sua lode. Qui nascono grandissimi desideri di fare penitenza, pur soffrendo poco nel compierla. Con la forza dell’amore, infatti, l’anima reputa poco quanto fa e scopre come i martiri non patirono molto nei loro tormenti. Con questo aiuto del Signore tutto diviene facile, e queste anime si lamentano con Sua Maestà se non offre loro occasioni di patire. 16. L’anima reputa maggiore questa grazia, se le viene concessa nel nascondimento. Quando è in presenza di altre persone, infatti, patisce
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es tan grande el corrimiento y afrenta que les queda, que en alguna manera desembebe el alma de lo que gozó, con la pena y cuidado que le da pensar qué pensarán los que lo han visto. Porque conocen la malicia del mundo, y entienden que no lo echarán por ventura a lo que es, sino que, por lo que habían de alabar al Señor, por ventura les será ocasión para echar juicios. En alguna manera me parece esta pena y corrimiento falta de humildad; mas ello no es más en su mano; porque si esta persona desea ser vituperada, ¿qué se le da? Como entendió una que estaba en esta aflicción de parte de nuestro Señor: No tengas pena, que o ellos han de alabarme a Mí, o murmurar de ti; y en cualquiera cosa de éstas ganas tú. Supe después que esta persona se había mucho animado con estas palabras y consolado; y porque si alguna se viere en esta aflicción, os las pongo aquí. Parece que quiere nuestro Señor que todos entiendan que aquel alma es ya suya, que no ha de tocar nadie en ella; en el cuerpo, en la honra, en la hacienda, enhorabuena, que de todo se sacará honra para Su Majestad; mas en el alma, eso no, que si ella, con muy culpable atrevimiento, no se aparta de su Esposo, El la amparará de todo el mundo y aun de todo el infierno. 17. No sé si queda dado algo a entender de qué cosa es arrobamiento, que todo es imposible, como he dicho; y creo no se ha perdido nada en decirlo para que se entienda lo que lo es; porque hay efectos muy diferentes en los fingidos arrobamientos. No digo fingidos, porque quien los tiene quiere engañar, sino porque ella lo está; y como las señales y efectos no conforman con tan gran merced, queda infamada de manera que con razón no se cree después a quien el Señor la hiciere. Sea por siempre bendito y alabado, amén, amén.
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una tale confusione e vergogna, da dimenticare la gioia goduta per la pena e la tensione provocate dal temere cosa penseranno coloro che l’han vista. Conoscendo la malizia del mondo, l’anima teme che il frutto con cui rimane sia attribuito a una causa sbagliata e che ciò per cui bisognerebbe lodare il Signore divenga causa di giudizi sommari. Mi pare, però, che in questa pena e preoccupazione venga meno l’umiltà. Questi pensieri fuggono il controllo dell’anima. Se questa persona desidera essere calunniata, cosa le importano? Nostro Signore disse a un’anima costretta in questa afflizione: Non rattristarti. O loderanno Me, o mormoreranno di te. In entrambi i casi tu ci guadagni. Venni in seguito a sapere che quella persona rimase molto incoraggiata e consolata dalle sue parole. Le trascrivo nel caso qualcuna di voi si trovasse in quella afflizione. Pare desiderio di nostro Signore che tutti ritengano sua quell’anima e che nessuno debba toccarla. Si prenda di mira il suo corpo, il suo onore, le sue faccende, ben venga: da tutto verrà gloria a Sua Maestà. Ma l’anima, no; non la si tocchi. Lui stesso la difenderà da ogni cosa e dall’inferno, tranne che lei, colpevolmente, si separi dallo Sposo. 17. Non sono sicura di essere riuscita a fare parzialmente comprendere in cosa consista il rapimento; come ho detto, spiegarlo del tutto è impossibile. Nel tentativo di spiegare di cosa si tratta nulla è andato perduto. Per lo meno sarete in grado di distinguere i rapimenti veri da quelli fasulli. E non li definisco finti perché l’anima che li subisce voglia ingannare gli altri, ma perché è proprio lei a restare ingannata. Dal momento che i segni e i frutti non sono conformi a una grazia tanto grande, l’anima ne resta tanto infiammata da non credere più, e con ragione, a chi il Signore ne favorisce. Sia per sempre lodato e benedetto, amen, amen.
Capítulo 5 Prosigue en lo mismo, y pone una manera de cuando levanta Dios el alma con un vuelo del espíritu en diferente manera de lo que queda dicho. – Dice alguna causa por que es menester ánimo. – Declara algo de esta merced que hace el Señor, por sabrosa manera. – Es harto provechoso. 1. Otra manera de arrobamientos hay, o vuelo del espíritu le llamo yo, que aunque todo es uno en la sustancia, en el interior se siente muy diferente; porque muy de presto algunas veces se siente un movimiento tan acelerado del alma, que parece es arrebatado el espíritu con una velocidad que pone harto temor, en especial a los principios; que por eso os decía que es menester ánimo grande para a quien Dios ha de hacer estas mercedes, y aun fe y confianza y resignación grande de que haga nuestro Señor del alma lo que quisiere. ¿Pensáis que es poca turbación estar una persona muy en su sentido y verse arrebatar el alma (y aun algunos hemos leído que el cuerpo con ella) sin saber adónde va, qué o quién la lleva o cómo?; que al principio de este momentáneo movimiento no hay tanta certidumbre de que es Dios. 2. Pues ¿hay algún remedio de poder resistir? – En ninguna manera; antes es peor; que yo sé de alguna persona que parece quiere Dios dar a entender al alma que, pues tantas veces con tan grandes veras se ha puesto en sus manos, y con tan entera voluntad se le ha ofrecido toda, que entienda que ya no tiene parte en sí, y notablemente con más impetuoso movimiento es arrebatada; y tomaba ya por sí no hacer más que hace una paja cuando la levanta el ámbar, si lo habéis
Capitolo quinto Prosegue il medesimo argomento e spiega di quando Dio innalza l’anima con un volo dello spirito in modo differente da quello descritto. Parla di alcune delle cause per cui a ciò si rende necessario il coraggio. Spiega maggiormente questa grazia concessa dal Signore, in modo gustoso. È un capitolo di grande profitto. 1. Esiste una seconda modalità di rapimento, da me chiamata volo dello spirito. Pur essendo identico al precedente nella sostanza, nell’intimo lo si percepisce molto differentemente. Alcune volte si avverte un movimento tanto rapido dell’anima che lo spirito sembra preso a tale velocità da far paura, specie le prime volte. Perciò vi spiegavo la necessità di avere grande coraggio per le anime cui Dio concede queste grazie; ma anche fede, fiducia, e la più completa rassegnazione perché il Signore faccia dell’anima ciò che vuole. Pensate provochi poco turbamento a una persona essere completamente in sé e vedersi rapire l’anima (e come abbiamo letto138 per alcuni, alle volte anche il corpo), senza sapere dove, perché, con chi e come se ne va? All’inizio di questo movimento temporaneo non c’è la completa certezza che sia Dio. 2. Si può, in qualche modo, opporre resistenza? No, in alcun modo. Resistere, anzi, è peggio. In alcuni casi so che Dio vuole fare intendere all’anima, abbandonata tante volte e veramente nelle sue mani, offerta interamente a lui con la volontà tutta, non essere più padrona di se stessa; così la rapisce con un movimento più impetuoso e palese. L’anima, che voleva imitare la paglia attratta dall’ambra, se avete bene osservato il fenomeno, e abbandonarsi
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mirado, y dejarse en las manos de quien tan poderoso es, que ve es lo más acertado hacer de la necesidad virtud. Y porque dije de la paja, este nuestro gran gigante y poderoso arrebata el espíritu. 3. No parece sino que aquel pilar de agua que dijimos – creo era en la cuarta morada, que no me acuerdo bien –, que con tanta suavidad y mansedumbre, digo sin ningún movimiento, se henchía, aquí desató este gran Dios, que detiene los manantiales de las aguas y no deja salir la mar de sus términos, los manantiales por donde venía a este pilar del agua; y con un ímpetu grande se levanta una ola tan poderosa, que sube a lo alto esta navecica de nuestra alma. Y así como no puede una nave, ni es poderoso el piloto, ni todos los que la gobiernan, para que las olas, si vienen con furia, la dejen estar adonde quieren, muy menos puede lo interior del alma detenerse en donde quiere, ni hacer que sus sentidos ni potencias hagan más de lo que les tienen mandado, que lo exterior no se hace aquí caso de ello. 4. Es cierto, hermanas, que de sólo irlo escribiendo me voy espantando de cómo se muestra aquí el gran poder de este gran Rey y Emperador; ¡qué hará quien pasa por ello! Tengo para mí, que si los que andan muy perdidos por el mundo se les descubriese Su Majestad, como hace a estas almas, que aunque no fuese por amor, por miedo no le osarían ofender. Pues ¡oh, cuán obligadas estarán las que han sido avisadas por camino tan subido a procurar con todas sus fuerzas no enojar este Señor! Por El os suplico, hermanas, a las que hubiere hecho Su Majestad estas mercedes u otras semejantes, que no os descuidéis con no hacer más que recibir. Mirad que quien mucho debe, mucho ha de pagar. 5. Para esto también es menester gran ánimo, que es una
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così nelle mani di chi è tanto potente, si accorge essere meglio fare di necessità virtù. Ho citato la paglia. Così questo potente e nostro gigante rapisce lo spirito. 3. Quel bacino d’acqua di cui abbiamo parlato – mi sembra nella quarta stanza, ma non ne sono certa – che con tanta soavità e mansuetudine, senza agitarsi, andava riempiendosi, ora viene aperto da quel grande Dio cui appartengono le sorgenti delle acque e che proibisce ai mari di evadere i loro confini. Si innalza ora un’onda tanto potente con un impeto tanto grande, da sollevare la navicella della nostra anima. Così come diventano impotenti la nave, il capitano e tutti i marinai, a che le onde infuriate lascino l’imbarcazione dove essi vogliono, molto meno può fare una cosa simile la parte più interna dell’anima, né chiedere ai sensi e alle potenze l’impossibile. Il corpo, qui, non ha cittadinanza. 4. Certamente, sorelle, mi spavento solo a descrivere come qui si manifesti il potere di questo grande Re e Imperatore. Cosa sarà di chi ne saggia l’esperienza! Se Sua Maestà si manifestasse a chi va perso per il mondo come a queste anime, se non per amore, almeno per paura cesserebbero di offenderlo. Chi è condotto per cammini sì elevati deve sentirsi obbligato a non offendere il Signore! Per lui vi supplico, sorelle che avete ricevuto da Sua Maestà queste o altre grazie simili, di non accontentarvi di ricevere e basta. A chi molto ha ricevuto, ricordatelo, molto sarà chiesto139. 5. Anche per questa cosa, che spaventa, occorre un
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cosa que acobarda en gran manera; y si nuestro Señor no se le diese, andaría siempre con gran aflicción; porque mirando lo que Su Majestad hace con ella y tornándose a mirar a sí, cuán poco sirve para lo que está obligada, y eso poquillo que hace lleno de faltas y quiebras y flojedad, que por no se acordar de cuán imperfectamente hace alguna obra, si la hace, tiene por mejor procurar que se le olvide y traer delante sus pecados y meterse en la misericordia de Dios, que, pues no tiene con qué pagar, supla la piedad y misericordia que siempre tuvo con los pecadores. 6. Quizás le responderá lo que a una persona que estaba muy afligida delante de un crucifijo en este punto, considerando que nunca había tenido qué dar a Dios ni qué dejar por El: díjole el mismo Crucificado, consolándola, que El le daba todos los dolores y trabajos que había pasado en su Pasión, que los tuviese por propios, para ofrecer a su Padre. Quedó aquel alma tan consolada y tan rica, según de ella he entendido, que no se le puede olvidar; antes cada vez que se ve tan miserable, acordándosele, queda animada y consolada. Algunas cosas de éstas podría decir aquí, que como he tratado tantas personas santas y de oración, sé muchas; porque no penséis que soy yo, me voy a la mano. Esta paréceme de gran provecho para que entendáis lo que se contenta nuestro Señor de que nos conozcamos y procuremos siempre mirar y remirar nuestra pobreza y miseria, y que no tenemos nada que no lo recibimos. Así que, hermanas mías, para esto y otras muchas cosas que se ofrece a un alma que ya el Señor la tiene en este punto, es menester ánimo; y a mi parecer, para esto postrero más que para nada, si hay humildad. Dénosla el Señor, por quien El es.
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gran coraggio. Se nostro Signore non ve lo concedesse, sareste sempre afflitte. Guardando come agisce Sua Maestà con l’anima, ella pensa poi a se stessa e vede quanto poco lo serve rispetto alle richieste, e in quel poco con mancanze, imperfezioni e debolezze. Non ricordandosi quanto imperfettamente compia un’opera, se la compie le par meglio dimenticarsene del tutto, pensare ai suoi peccati e abbandonarsi alla misericordia di Dio. Non sapendo come ripagarlo, ne supplica quella pietà e misericordia da lui sempre dispensate ai peccatori. 6. Allora Sua Maestà le potrebbe rispondere come rispose a una persona la quale se ne stava molto afflitta davanti a un crocifisso per questa stessa ragione, mentre pensava di non avere mai avuto alcunché da donare a Dio o da lasciare per Lui. Il Crocifisso le disse, consolandola, che Lui le donava tutti i dolori e fatiche sofferti nella sua Passione perché lei li facesse propri e li donasse poi a suo Padre. L’anima rimase tanto consolata e arricchita, per quanto comprese, da non potersene dimenticare. Anzi; ogni qual volta si scorge misera, al ricordarsi di quel fatto, si rinfranca e consola. Avendo avuto a che fare con molte persone sante e di orazione, potrei raccontarvi altre cose simili, ma non lo farò perché non pensiate stia parlando di me. Il fatto descritto mi pare molto utile a farvi comprendere come il Signore si accontenti che noi conosciamo noi stesse e ci sforziamo di mirare e rimirare la nostra povertà e miseria, e ci convinciamo di avere ricevuto tutto come dono140. Per questo, sorelle mie, e per molte altre cose offerte a un’anima condotta dal Signore a questo livello, ci vuole coraggio. Anzi, qui occorre ancora più coraggio che altrove, se c’è umiltà. Ce la conceda nostro Signore, per quel ch’egli è.
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7. Pues tornando a este apresurado arrebatar el espíritu, es de tal manera que verdaderamente parece sale del cuerpo, y por otra parte claro está que no queda esta persona muerta; al menos ella no puede decir si está en el cuerpo o si no, por algunos instantes. Parécele que toda junta ha estado en otra región muy diferente de en ésta que vivimos, adonde se le muestra otra luz tan diferente de la de acá, que si toda su vida ella la estuviera fabricando junto con otras cosas, fuera imposible alcanzarlas. Y acaece que en un instante le enseñan tantas cosas juntas que en muchos años que trabajara en ordenarlas con su imaginación y pensamiento no pudiera de mil partes la una. Esto no es visión intelectual, sino imaginaria, que se ve con los ojos del alma muy mejor que acá vemos con los del cuerpo, y sin palabras se le da a entender algunas cosas; digo como si ve algunos santos, los conoce como si los hubiera mucho tratado. 8. Otras veces, junto con las cosas que ve con los ojos del alma, por visión intelectual se le representan otras, en especial multitud de ángeles con el Señor de ellos; y sin ver nada con los ojos del cuerpo, por un conocimiento admirable que yo no sabré decir, se le representa lo que digo y otras muchas cosas que no son para decir. Quien pasare por ellas, que tenga más habilidad que yo, las sabrá quizá dar a entender, aunque me parece bien dificultoso. Si esto todo pasa estando en el cuerpo, o no, yo no lo sabré decir; al menos ni juraría que está en el cuerpo ni tampoco que está el cuerpo sin alma. 9. Muchas veces he pensado, si como el sol estándose en el cielo, que sus rayos tienen tanta fuerza que no mudándose él de allí, de presto llegan acá, si el alma y el espíritu, que son una misma cosa como lo es el sol y sus rayos, puede, quedán-
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7. Tornando a quell’improvviso rapimento dello spirito di cui ho parlato, è tale da sembrare veramente un uscire dal corpo; ma la persona non muore. Per alcuni istanti non può essere lei a dire se è ancora nel corpo, o no. Le pare di essere stata anima e corpo in una regione molto diversa da questa, dove le si fa viva una luce in tutto diversa da quella di quaggiù, e le vengono mostrate cose da sé impensabili, neppure lavorandovi tutta la vita. Accade che in un istante le vengono insegnate così tante cose che, trascorrendo anche molti anni nel riordinarle con l’immaginazione e il pensiero, non giungerebbe a conoscerne la millesima parte. Questa non è visione intellettuale, ma immaginaria. Con gli occhi dell’anima la si vede molto meglio che non quaggiù con quelli del corpo. E, pur senza parole, si comprendono alcune cose. Nel senso che, se per esempio la visione è di alcuni santi, li si conosce come se si avesse avuto molto a che fare con loro. 8. Altre volte, insieme alle cose osservate dagli occhi dell’anima, se ne presentano altre in visione intellettuale, come moltitudini di angeli in compagnia del loro Signore. Senza vedere alcunché con gli occhi corporei, per un ammirabile e indescrivibile processo cognitivo, appare quanto dico e molte altre cose che non so descrivervi. Chi ne avesse esperienza, più abile di me, saprà spiegarvele, pur sembrandomi cosa ben difficile. Se questo accade mentre siamo nel corpo o lontani da lui, non lo so. Non potrei giurare né la presenza dell’anima nel corpo, né che ne sia spiccata141. 9. Molte volte ho pensato a questo. Se, nel cielo, il sole è così forte da mandare nell’attimo e senza muoversi i suoi raggi fino a noi, se l’anima e lo spirito sono la medesima cosa come il sole e i suoi raggi lo sono, ecco l’anima stare
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dose ella en su puesto, con la fuerza del calor que le viene del verdadero Sol de Justicia, alguna parte superior salir sobre sí misma. En fin, yo no sé lo que digo. Lo que es verdad, es que con la presteza que sale la pelota de un arcabuz cuando la ponen el fuego, se levanta en el interior un vuelo (que yo no sé otro nombre que le poner), que aunque no hace ruido, hace movimiento tan claro que no puede ser antojo en ninguna manera; y muy fuera de sí misma, a todo lo que puede entender, se le muestran grandes cosas; y cuando torna a sentirse en sí, es con tan grandes ganancias y teniendo en tan poco todas las cosas de la tierra para en comparación de las que ha visto, que le parecen basura; y desde ahí adelante vive en ella con harta pena, y no ve cosa de las que le solían parecer bien, que le haga dársele nada de ella. Parece que le ha querido el Señor mostrar algo de la tierra adonde ha de ir, como llevaron señas los que enviaron a la tierra de promisión los del pueblo de Israel, para que pase los trabajos de este camino tan trabajoso, sabiendo adónde ha de ir a descansar. Aunque cosa que pasa tan de presto no os parecerá de mucho provecho, son tan grandes los que deja en el alma que si no es por quien pasa, no se sabrá entender su valor. 10. Por donde se ve bien no ser cosa del demonio; que de la propia imaginación es imposible, ni el demonio podría representar cosas que tanta operación y paz y sosiego y aprovechamiento deja en el alma, en especial tres cosas muy en subido grado: conocimiento de la grandeza de Dios, porque mientras más cosas viéremos de ella, más se nos da a entender. Segunda razón: propio conocimiento y humildad de ver cómo cosa tan baja en comparación del Criador de tantas grandezas, la ha osado ofender ni osa mirarle; la tercera, tener en muy poco todas las cosas de la tierra, si no fueren las que puede aplicar para servicio de tan gran Dios.
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al suo posto e, con la forza del calore del vero Sole di Giustizia, autotrascendersi142. Non so quel che dico. La verità è che, con la velocità con cui la palla esce dall’archibugio quando gli si dà fuoco, si leva interiormente un volo (non saprei in quale altro modo chiamarlo) che, pur non producendo rumore, provoca un movimento così evidente da non poter essere scambiato per illusione. All’anima, tutta fuori di sé, vengono mostrate grandi cose. Quando poi torna in sé, si ritrova con grandi vantaggi e tanto sprezzante delle cose della terra da sembrarle immondizia. D’allora in poi vive sulla terra con grande pena, e non ha più interesse per quelle cose che una volta le apparivano buone. Sembra che il Signore le abbia voluto mostrare qualcosa del paese che l’attende, come portarono testimonianze della terra promessa gli inviati del popolo di Israele143, per sopportare le fatiche di questo faticoso cammino, conoscendone la meta del riposo. Pur non parendovi di gran profitto un avvenimento così rapido, sono tanto grandi i frutti lasciati nell’anima, da non essere riconosciuti se non da chi ne è favorito. 10. Da questo si vede con chiarezza non essere opera del demonio, né, tanto meno, della propria immaginazione. Il demonio non saprebbe rappresentare cose che lasciano nell’anima tanta pace, ristoro e profitto, ma specialmente, e in alto grado, tre cose: la conoscenza della grandezza di Dio (più ne scorgiamo elementi, più la comprendiamo); la conoscenza di sé, e l’umiltà di vedere come una cosa così infima se confrontata al Creatore di tante grandezze abbia osato offenderlo e osi ancora rivolgere a lui lo sguardo; in fine, il disprezzo di tutte le cose della terra, tranne quelle utili al servizio di un Dio tanto grande.
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11. Estas son las joyas que comienza el Esposo a dar a su esposa, y son de tanto valor que no las pondrá a mal recaudo; que así quedan esculpidas en la memoria estas visitas, que creo es imposible olvidarlas hasta que las goce para siempre, si no fuese para grandísimo mal suyo; mas el Esposo que se las da, es poderoso para darle gracia que no las pierda. 12. Pues tornando al ánimo que es menester, ¿paréceos que es tan liviana cosa?; que verdaderamente parece que el alma se aparta del cuerpo, porque se ve perder los sentidos y no entiende para qué. Menester es que le dé el que da todo lo demás. Diréis que bien pagado va este temor. Así lo digo yo. Sea para siempre alabado el que tanto puede dar. Plega a Su Majestad, que nos dé para que merezcamos servirle, amén.
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11. Queste sono i gioielli che lo Sposo comincia a regalare alla sua sposa, e sono di tanto valore da non consumarsi. Queste visite restano così scolpite nella memoria da non potere essere dimenticate fino al loro godimento eterno, se non perdendole per gravissima colpa della sposa. Ma lo Sposo che le dona quei gioielli ha il potere di concederle anche la grazia di non perderli. 12. Tornando al coraggio necessario, vi pare poca cosa accorgersi che veramente l’anima pare spiccarsi dal corpo, vedendolo perdere i sensi senza ragione? È necessario che un tale coraggio sia donato da chi dona tutto il resto. Mi direte che questa paura viene ben ripagata. Lo penso anch’io. Sia per sempre lodato chi tanto può donare. Piaccia a Sua Maestà donarci il merito di servirlo, amen.
Capítulo 6 En que dice un efecto de la oración que está dicha en el capítulo pasado. Y en qué se entenderá que es verdadera y no engaño. – Trata de otra merced que hace el Señor al alma para emplearla en sus alabanzas. 1. De estas mercedes tan grandes queda el alma tan deseosa de gozar del todo al que se las hace, que vive con harto tormento, aunque sabroso; unas ansias grandísimas de morirse, y así, con lágrimas muy ordinarias pide a Dios la saque de este destierro. Todo la cansa cuanto ve en él; en viéndose a solas tiene algún alivio, y luego acude esta pena, y en estando sin ella, no se hace. En fin, no acaba esta mariposica de hallar asiento que dure; antes, como anda el alma tan tierna del amor, cualquier ocasión que sea para encender más ese fuego la hace volar; y así en esta morada son muy continuos los arrobamientos, sin haber remedio de excusarlos, aunque sea en público, y luego las persecuciones y murmuraciones, que aunque ella quiera estar sin temores no la dejan, porque son muchas las personas que se los ponen, en especial los confesores. 2. Y aunque en lo interior del alma parece tiene gran seguridad por una parte, en especial cuando está a solas con Dios, por otra anda muy afligida; porque teme si la ha de engañar el demonio de manera que ofenda a quien tanto ama, que de las murmuraciones tiene poca pena, si no es cuando el mismo confesor la aprieta, como si ella pudiese más. No hace sino pedir a todos oraciones y suplicar a Su Majestad la lleve por otro camino, porque le dicen que lo haga, porque éste es muy peligroso; mas como ella ha hallado por él tan gran aprovechamiento, que no puede dejar de ver que le lleva, como lee y oye y sabe por los mandamientos de Dios el que va al cielo, no lo acaba de desear, aunque quiere, sino de-
Capitolo sesto Parla di uno dei frutti dell’orazione precedente. Spiega come poter capire essere realtà e non inganno. Spiega un’altra grazia concessa all’anima dal Signore per incoraggiarla alle sue lodi. 1. Da queste grazie così grandi l’anima rimane tanto desiderosa di godere interamente Chi gliele concede, da vivere in un intenso e insieme gustoso tormento. Viene colta da grandissimi desideri di morte e così, con frequenti lacrime, chiede a Dio di toglierla dal mondo. Tutto la stanca di quanto in esso vede; trova un po’ di sollievo nella solitudine, ma subito torna la pena, insopportabile. La piccola farfalla non trova rifugio duraturo. Anzi, piena d’amore come è, qualunque occasione è buona per riaccendere il fuoco e farla volare. Per questo, nella sesta stanza sono molto frequenti i rapimenti, inevitabili, per di più, anche in pubblico; a seguire, le persecuzioni e le mormorazioni. Benché l’anima non le voglia temere, non può, per il gran numero di coloro che ne procacciano, in special modo i confessori. 2. Se, nell’interno dell’anima sembra possedere una gran sicurezza, specie quando è sola con Dio, d’altro canto se ne va molto afflitta perché teme di essere ingannata dal demonio e di offendere chi tanto ama. Soffre poco delle mormorazioni, se non quando gliene insinua il confessore, come se lei potesse fare di più. Non fa che domandare a tutti preghiere, e supplica Sua Maestà di essere condotta per un’altra strada; le consigliano di farlo perché il cammino in cui si è messa sembra molto pericoloso. Avendo però tratto grande profitto, non può non pensare di essere diretta al cielo, importando, secondo quanto conosce, l’osservanza dei comandamenti di Dio. Non desidera altro che abbandonarsi nelle sue mani.
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jarse en sus manos. Y aun este no lo poder desear le da pena, por parecerle que no obedece al confesor; que en obedecer y no ofender a nuestro Señor le parece que está todo su remedio para no ser engañada; y así no haría un pecado venial de advertencia porque la hiciesen pedazos, a su parecer; y aflígese en gran manera de ver que no se puede excusar de hacer muchos sin entenderse. 3. Da Dios a estas almas un deseo tan grandísimo de no le descontentar en cosa ninguna, por poquito que sea, ni hacer una imperfección, si pudiese, que por solo esto, aunque no fuese por más, querría huir de las gentes y ha gran envidia a los que viven y han vivido en los desiertos. Por otra parte, se querría meter en mitad del mundo, por ver si pudiese ser parte para que un alma alabase más a Dios; y si es mujer, se aflige del atamiento que le hace su natural porque no puede hacer esto, y ha gran envidia a los que tienen libertad para dar voces, publicando quién es este gran Dios de las Caballerías. 4. ¡Oh pobre mariposilla, atada con tantas cadenas, que no te dejan volar lo que querrías! Habedla lástima, mi Dios; ordenad ya de manera que ella pueda cumplir en algo sus deseos para vuestra honra y gloria. No os acordéis de lo poco que lo merece y de su bajo natural. Poderoso sois Vos, Señor, para que la gran mar se retire y el gran Jordán, y dejen pasar los hijos de Israel. No la hayáis lástima, que, con vuestra fortaleza ayudada, puede pasar muchos trabajos; ella está determinada a ello y los desea padecer. Alargad, Señor, vuestro poderoso brazo, no se le pase la vida en cosas tan bajas. Parézcase vuestra grandeza en cosa tan femenil y baja, para que, entendiendo el mundo que no es nada de ella, os alaben
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Ma anche questa impossibilità di desiderio le causa sofferenza, sembrandole di disobbedire al confessore. Le pare che il rimedio per evitare gli inganni consista nell’obbedienza e nel non offendere nostro Signore. Non compirebbe mai un peccato veniale deliberato anche se la facessero a pezzi. E si affligge grandemente nel vedere di compierne molti senza volerlo. 3. Dio concede a queste anime un desiderio grandissimo di non scontentarlo in alcuna cosa, per piccola che sia, né, potendolo, di compiere imperfezioni. Solo per questo e non per altro, l’anima fuggirebbe dalle genti e invidia molto chi vive e ha vissuto nei deserti. Contemporaneamente vorrebbe cacciarsi in mezzo al mondo per contribuire a che un’anima sola lodasse maggiormente Dio. Se è donna, soffre nel vedere che la sua natura le è d’ostacolo e patisce grande invidia per chi ha la libertà di descrivere chi sia questo grande Dio degli Eserciti. 4. Oh, povera piccola farfalla, legata a così tante catene che non ti permettono di volare come vorresti! Abbiate compassione di lei, mio Dio; date ordine ch’ella possa in qualcosa portare a compimento i suoi desideri a vostro onore e gloria. Non ricordatevi dei suoi pochi meriti e non guardate alla miseria della sua natura. Voi avete il potere, Signore, per far ritirare il grande mare e il Giordano, al passaggio dei figli d’Israele144. Non lasciatela nella vostra compassione. Aiutata dalla vostra forza, può sopportare molte fatiche; è decisa in questo e desidera patirle. Allargate il vostro forte braccio, e non lasciatele trascorrere la vita nelle bassezze. Splenda la vostra grandezza in un essere così femminile e di poco valore, perché il mondo vi lodi, scorgendo
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a Vos, cuéstele lo que le costare, que eso quiere, y dar mil vidas porque un alma os alabe un poquito más a su causa, si tantas tuviera; y las da por muy bien empleadas y entiende con toda verdad que no merece padecer por Vos un muy pequeño trabajo, cuánto más morir. 5. No sé a qué propósito he dicho esto, hermanas, ni para qué, que no me he entendido. Entendamos que son estos los efectos que quedan de estas suspensiones o éxtasis, sin duda ninguna; porque no son deseos que se pasan sino que están en un ser, y cuando se ofrece algo en que mostrarlo se ve que no era fingido. ¿Por qué digo estar en un ser? – Algunas veces se siente el alma cobarde, y en las cosas más bajas, y atemorizada y con tan poco ánimo que no le parece posible tenerle para cosa: entiendo yo que la deja el Señor entonces en su natural para mucho mayor bien suyo; porque ve entonces que, si para algo le ha tenido, ha sido de Su Majestad, con una claridad que la deja aniquilada a sí y con mayor conocimiento de la misericordia de Dios y de su grandeza, que en cosa tan baja la ha querido mostrar. Mas, lo más ordinario, está como antes hemos dicho. 6. Una cosa advertid, hermanas, en estos grandes deseos de ver a nuestro Señor: que aprietan algunas veces tanto que es menester no ayudar a ellos, sino divertiros, si podéis digo; porque en otros que diré adelante, en ninguna manera se puede, como veréis. En estos primeros, alguna vez sí podrán, porque hay razón entera para conformarse con la voluntad de Dios, y decir lo que decía San Martín; y podráse volver la consideración si mucho aprietan; porque como es, al parecer, deseo que ya parece de personas muy aprovechadas, ya podría el demonio moverle, porque pensásemos que lo estamos, que siempre es bien andar con temor. Mas tengo
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come da sola non può nulla. L’anima vuole questo a tutti i costi, e donerebbe mille vite, se le avesse, perché un’anima vi lodi un po’ di più a causa sua. Le considererebbe ben consumate, le mille vite. Ma capisce di essere indegna di patire per Voi la più piccola delle sofferenze; tanto meno la morte. 5. Non so a che proposito né perché, sorelle, abbia detto questo: non me ne sono quasi resa conto. Senza dubbio alcuno sono tali gli effetti lasciati da queste sospensioni o estasi. Non sono desideri passeggeri, ma in essenza, vivi; e quando vengono messi alla prova si dimostrano veri. Perché dico «in essenza»? Alcune volte l’anima si sente codarda, immersa nelle cose più basse della terra, spaventata, con così poco coraggio da sembrarle tutto impossibile; capisco perché il Signore la lascia nella sua natura: è a suo maggior profitto. Così l’anima viene a sapere che, se fu coraggiosa in qualcosa, lo deve a Sua Maestà, e vede questo con tale chiarezza da restare annichilita, con maggiore conoscenza della misericordia divina e della sua grandezza che ha voluto svelarsi a una creatura tanto bassa. Ma la condizione normale dell’anima è quella descritta. 6. In questi grandi desideri di vedere nostro Signore, occorre andare avvertite di una cosa, sorelle: alcune volte si fanno così violenti da rendersi necessario, anziché fomentarli, distrarvi da essi. Dico questo nel caso ci sia la possibilità di farlo. In altri slanci di cui parlerò, questo è impossibile. In simili casi, alcune volte è possibile, se c’è piena coscienza di conformarsi alla volontà di Dio e dire quel che diceva san Martino. Occorre distrarsi se fanno soffrire molto; essendo, come sembra, desideri tipici di persone avanzate, potrebbero venire suscitati dal demonio per farci credere di esserlo: conviene sempre essere prudenti.
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para mí que no podrá poner la quietud y paz que esta pena da en el alma, sino que será moviendo con él alguna pasión, como se tiene cuando por cosas del siglo tenemos alguna pena. Mas a quien no tuviere experiencia de lo uno y de lo otro, no lo entenderá, y pensando es una gran cosa, ayudará cuanto pudiere, y haríale mucho daño a la salud: porque es continua esta pena, o al menos muy ordinaria. 7. También advertid que suele causar la complexión flaca cosas de estas penas, en especial si es en unas personas tiernas que por cada cosita lloran; mil veces las hará entender que lloran por Dios, que no sea así. Y aun puede acaecer (ser cuando viene una multitud de lágrimas, digo, por un tiempo que a cada palabrita que oiga o piense de Dios no se puede resistir de ellas) haberse allegado algún humor al corazón, que ayuda más que el amor que se tiene a Dios, que no parece han de acabar de llorar; y como ya tienen entendido que las lágrimas son buenas, no se van a la mano ni querrían hacer otra cosa, y ayudan cuanto pueden a ellas. Pretende el demonio aquí que se enflaquezcan de manera, que después ni puedan tener oración ni guardar su Regla. 8. Paréceme que os estoy mirando cómo decís que qué habéis de hacer, si en todo pongo peligro, pues en una cosa tan buena como las lágrimas, me parece puede haber engaño; que yo soy la engañada; y ya puede ser, mas creed que no hablo sin haber visto que le puede haber en algunas personas, aunque no en mí; porque no soy nada tierna, antes tengo un corazón tan recio, que algunas veces me da pena; aunque cuando el fuego de adentro es grande, por recio que sea el corazón, destila como hace una alquitara; y bien entenderéis cuándo vienen las lágrimas de aquí, que son más confortadoras y pacifican, que no alborotadoras, y pocas veces hacen
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Ma non penso che il demonio sia in grado di conferire la quiete e la pace donate da questa pena all’anima; muoverà invece qualche passione, come quelle patite nel soffrire per cose terrene. Chi non avesse provato entrambi non è in grado di distinguerli, e ritenendo quei desideri una grande cosa, farà il possibile per mantenerli vivi, a scapito della salute: questa pena, infatti, è continua, o per lo meno quotidiana. 7. Anche la fragile complessione fisica può causare queste cose, specie in persone deboli che piangono per ogni cosa. Protesteranno mille volte che piangono per Dio, ma non è così. Potrebbe anche succedere (quando scende una gran moltitudine di lacrime senza potervi resistere non appena si oda o si pensi a delle paroline su Dio) che ciò accada per un certo umore intorno al cuore, che a sua volta aiuti più dell’amore di Dio, da non poter smettere di piangere. Quelle persone, avendo inteso per buone quelle lacrime, non cercano di distrarsene e le aiutano quanto possono non desiderando altro. Il demonio, in questo caso, vuole indebolirle perché poi non riescano a fare orazione e osservare la Regola. 8. Se sostengo possa esserci inganno anche in una cosa buona come le lacrime, e ritengo così ogni cosa pericolosa, mi chiederete cosa si debba fare, o se non sia io a ingannarmi. Potrebbe essere; credete però che, se parlo così, è perché ho scoperto questo inganno in alcune persone, anche se non in me. Io, infatti, non sono tenera di cuore, ma l’ho anzi così duro da rammaricarmene. Però, quando il fuoco interiore è grande, per duro che sia il cuore, distilla come un alambicco. Se le lacrime vengono da tale sorgente ve ne accorgerete bene; portano con sé conforto e pace, non subbugli, e
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mal. El bien es en este engaño – cuando lo fuere – que será daño del cuerpo digo, si hay humildad y no del alma; y cuando no le hay, no será malo tener esta sospecha. 9. No pensemos que está todo hecho en llorando mucho, sino que echemos mano del obrar mucho y de las virtudes, que son las que nos han de hacer al caso, y las lágrimas vénganse cuando Dios las enviare, no haciendo nosotras diligencias para traerlas. Estas dejarán esta tierra seca regada, y son gran ayuda para dar fruto; mientras menos caso hiciéremos de ellas, más, porque es agua que cae del cielo; la que sacamos cansándonos en cavar para sacarla, no tiene que ver con ésta, que muchas veces cavaremos y quedaremos molidas, y no hallaremos ni un charco de agua, cuánto más pozo manantial. Por eso, hermanas, tengo por mejor que nos pongamos delante del Señor y miremos su misericordia y grandeza y nuestra bajeza, y dénos El lo que quisiere, siquiera haya agua, siquiera sequedad: El sabe mejor lo que nos conviene. Y con esto andaremos descansadas y el demonio no tendrá tanto lugar de hacernos trampantojos. 10. Entre estas cosas penosas y sabrosas juntamente da nuestro Señor al alma algunas veces unos júbilos y oración extraña, que no sabe entender qué es. Porque si os hiciere esta merced, le alabéis mucho y sepáis que es cosa que pasa, la pongo aquí. Es, a mi parecer, una unión grande de las potencias, sino que las deja nuestro Señor con libertad para que gocen de este gozo, y a los sentidos lo mismo, sin entender qué es lo que gozan y cómo lo gozan. Parece esto algarabía, y cierto pasa así, que es un gozo tan excesivo del alma, que no querría gozarle a solas, sino decirlo a todos para que la ayudasen a alabar a nuestro Señor, que aquí va todo su movimiento. ¡Oh, qué de fiestas haría y qué de muestras, si pudiese, para que todos entendiesen su gozo! Parece que se ha
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poche volte fanno soffrire. La cosa buona, se si trattasse di inganno, è che a venire danneggiato è solo il corpo, se c’è umiltà, e non l’anima. Non è male, però, essere prudenti. 9. Non pensiamo di avere raggiunto la meta se piangiamo molto; mettiamo invece mano a molte opere e alle virtù: a queste dobbiamo interessarci. Le lacrime verranno quando Dio vuole, senza sforzarsi di ottenerle. Allora lasceranno irrigata questa arida terra, e saranno di grande aiuto alla maturità del frutto perché saranno acqua celeste. Quella che ci procurassimo stancandoci a scavare, non ha nulla a che vedere con questa. Molte volte scaveremmo indebolendoci, senza trovare neppure una pozza o una sorgente. Perciò, sorelle, è meglio metterci dinanzi al Signore e mirare la sua misericordia, la sua grandezza e la nostra grande miseria. Ci conceda lui quel che ci conviene, acqua o siccità: lui sa di più. Così cammineremo serene e il demonio non potrà tenderci molte insidie. 10. In queste cose penose e insieme gustose di nostro Signore, l’anima talvolta esplode in giubili e orazione, da non capirci più. Se vi concedesse questa grazia, lodatelo molto e ritenetela ordinaria. A mio parere consiste in una grande unione delle potenze. Al contempo nostro Signore le lascia libere di godere questa gioia, come lascia liberi i sensi, senza sapere di cosa e come gioirne. Sembra stia parlando in arabo, ma è così. È una gioia tanto superiore alle capacità dell’anima, ch’essa non vuole gioirne sola, ma subito parteciparne a tutti perché l’aiutino a lodare nostro Signore; per questo si agita tanto. Oh, a quali feste darebbe vita e che dimostrazioni farebbe, se potesse, perché tutti comprendessero la sua gioia! Pare es-
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hallado a sí, y que, como el padre del hijo pródigo, querría convidar a todos y hacer grandes fiestas, por ver su alma en puesto que no puede dudar que está en seguridad, al menos por entonces. Y tengo para mí que es con razón; porque tanto gozo interior de lo muy íntimo del alma, y con tanta paz, y que todo su contento provoca a alabanzas de Dios, no es posible darle el demonio. 11. Es harto, estando con este gran ímpetu de alegría, que calle y pueda disimular, y no poco penoso. Esto debía sentir san Francisco, cuando le toparon los ladrones, que andaba por el campo dando voces y les dijo que era pregonero del gran Rey, y otros santos que se van a los desiertos por poder pregonar lo que San Francisco estas alabanzas de su Dios. Yo conocí uno llamado fray Pedro de Alcántara – que creo lo es, según fue su vida –, que hacía esto mismo, y le tenían por loco los que alguna vez le oyeron. ¡Oh, qué buena locura, hermanas, si nos la diese Dios a todas! Y ¡qué mercedes os ha hecho de teneros en parte que, aunque el Señor os haga ésta y deis muestras de ello, antes será para ayudaros que no para murmuración, como fuerais si estuvierais en el mundo, que se usa tan poco este pregón, que no es mucho que le murmuren! 12. ¡Oh desventurados tiempos y miserable vida en la que ahora vivimos, y dichosas a las que les ha cabido tan buena suerte, que estén fuera de el! Algunas veces me es particular gozo, cuando estando juntas, las veo a estas hermanas tenerle tan grande interior, que la que más puede, más alabanzas da a nuestro Señor de verse en el monasterio; porque se les ve muy claramente que salen aquellas alabanzas de lo interior
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sersi ritrovata e che, come il Padre del figliuol prodigo, voglia invitare tutti e fare grandi feste145, vedendo la sua anima in un tale luogo da non potere dubitare, almeno per allora, di essere al sicuro. Secondo me ha ragione. Non è possibile, infatti, attribuire al demonio la presenza di tanta letizia interiore nel più profondo dell’anima, accompagnata da tanta pace da muovere a lodare il Signore. 11. È difficile, e non poco penoso, riuscire a tacere e a dissimulare sotto l’impeto di tanta gioia. Doveva trovarsi in questo stato san Francesco quando lo fermarono i briganti mentre camminava per la campagna urlando, e disse loro ch’era banditore del gran Re. Altri santi sono andati nel deserto per potere gridare come san Francesco le lodi del suo Dio. Ne conobbi uno, chiamato fra’ Pietro d’Alcantara – che ritengo santo, conoscendone la vita –, che si comportò allo stesso modo. Chi qualche volta ebbe modo di ascoltarlo, lo ritenne pazzo. Che bella pazzia, sorelle! Ce la concedesse a tutte quante, il Signore! Considerate la grazia concessavi nell’essere accolte qui, nel Carmelo. Anche se il Signore vi concedesse quel genere di grazia e voi la rendeste manifesta, sarebbe piuttosto per aiutarvi e non per far nascere mormorazioni, come accadrebbe nel mondo, dove un tal proclama è così poco in uso da non stupirsi se viene disprezzato! 12. Oh, come sono sventurati e miserabili i tempi e la vita che ci tocca vivere, e quanto felici coloro cui è toccata la fortuna di viverne al di fuori! Provo una gioia particolare, quando, stando insieme, vedo queste sorelle con una gioia interiore tanto grande che chi più ne ha più loda il Signore di essere nel monastero. È chiarissimo come quelle lodi nascano dal più intimo dell’anima.
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del alma. Muchas veces, querría, hermanas, hicieseis esto, que una que comienza despierta a las demás. ¿En qué mejor se puede emplear vuestra lengua cuando estéis juntas que en alabanzas de Dios, pues tenemos tanto por qué se las dar? 13. Plega a Su Majestad que muchas veces nos dé esta oración, pues es tan segura y gananciosa; que adquirirla no podremos, porque es cosa muy sobrenatural; y acaece durar un día, y anda el alma como uno que ha bebido mucho, mas no tanto que esté enajenado de los sentidos; o un melancólico, que del todo no ha perdido el seso, mas no sale de una cosa que se le puso en la imaginación ni hay quien le saque de ella. Harto groseras comparaciones son éstas para tan preciosa causa, mas no alcanza otras mi ingenio; porque ello es así que este gozo la tiene tan olvidada de sí y de todas las cosas, que no advierte ni acierta a hablar, sino en lo que procede de su gozo, que son alabanzas de Dios. Ayudemos a esta alma, hijas mías, todas. ¿Para qué queremos tener más seso?; ¿qué nos puede dar mayor contento? ¡Y ayúdennos todas las criaturas, por todos los siglos de los siglos, amén, amén, amén!
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Molte volte vorrei, sorelle, che chi desse inizio alle lodi, risvegliasse le altre. In cosa di meglio potrebbe essere utilizzata la vostra lingua, quando siete insieme, se non nel lodare Dio, sovrabbondando le ragioni per farlo? 13. Voglia Sua Maestà concederci spesso questa orazione di così grande profitto. Non potremo mai guadagnarla con le nostre forze tant’è soprannaturale. Alle volte dura tutto un giorno e l’anima si comporta come un ubriaco, ma non tanto da perdere i sensi; oppure come un melanconico che non ha perduto del tutto il giudizio, ma non si libera da un pensiero nato dall’immaginazione e nessuno sa come liberarlo. Questi paragoni sono troppo grossolani per argomenti sì elevati, ma la mia intelligenza non ne trova altri. Ma succede proprio così. Quella gioia rende l’anima tanto dimentica di sé e di tutto, che non si ricorda né vuole parlare se non di ciò che sgorga dalla sua letizia: le lodi di Dio. Figlie mie, aiutiamo tutte quest’anima. Perché desideriamo avere maggior giudizio? Cosa può darci maggior gioia? Vengano in nostro aiuto tutte le creature, per tutti i secoli dei secoli, amen, amen, amen!
Capítulo 7 Trata de la manera que es la pena que sienten de sus pecados las almas a quien Dios hace las mercedes dichas. – Dice cuán gran yerro es no ejercitarse, por muy espirituales que sean, en traer presente la Humanidad de nuestro Señor y Salvador Jesucristo, y su sacratísima Pasión y vida, y su gloriosa Madre y santos. – Es de mucho provecho. 1. Pareceros ha hermanas, que a estas almas que el Señor se comunica tan particularmente (en especial podrán pensar esto que diré las que no hubieren llegado a estas mercedes, porque si lo han gozado, y es de Dios, verán lo que yo diré), que estarán ya tan seguras de que han de gozarle para siempre, que no tendrán que temer ni que llorar sus pecados; y será muy gran engaño, porque el dolor de los pecados crece más, mientras más se recibe de nuestro Dios. Y tengo yo para mí que hasta que estemos adonde ninguna cosa puede dar pena, que ésta no se quitará. 2. Verdad es que unas veces aprieta más que otras, y también es de diferente manera; porque no se acuerda de la pena que ha de tener por ellos, sino de cómo fue tan ingrata a quien tanto debe y a quien tanto merece ser servido; porque en estas grandezas que le comunica, entiende mucho más la de Dios. Espántase cómo fue tan atrevida; llora su poco respeto; parécele una cosa tan desatinada su desatino, que no acaba de lastimar jamás, cuando se acuerda por las cosas tan bajas que dejaba una tan gran Majestad. Mucho más se acuerda de esto que de las mercedes que recibe, siendo tan grandes como las dichas y las que están por decir; parece que las lleva un río caudaloso y las trae a sus tiempos; esto de los pecados está como un cieno, que siempre parece se avivan en la memoria y es harto gran cruz.
Capitolo settimo Racconta quanto soffrano per i propri peccati le anime cui Dio concede le grazie descritte. Spiega quale grave errore sia non esercitarsi, per molta vita interiore che si possa avere, nel rappresentarsi l’Umanità di nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo, la sua sacralissima Passione e la sua vita, così come la sua Madre gloriosa e tutti i santi. È un capitolo molto importante. 1. Vi sembrerà, sorelle, che queste anime cui il Signore si comunica in modo tanto particolare, siano così sicure di goderlo eternamente, da non temere né piangere i propri peccati (questo sarà pensato, in particolare, da chi non ha raggiunto simili grazie; se ne hanno gioito, e sono grazie di Dio, comprenderanno quel che dirò). È un errore molto grave. A maggiori grazie di Dio, corrisponde un maggior dolore per i nostri peccati. Penso che questo dolore finirà solo lì dove nulla può dare dolore. 2. Vero è che questo dolore alcune volte si fa più pungente di altre e lo si patisce in modi differenti. L’anima non si ricorda della pena meritata per i suoi peccati, ma di quanto fu ingrata verso chi è tanto debitrice e tanto merita essere amato. In tali grandezze ricevute in dono, percepisce molto meglio quella di Dio. Si spaventa per quanto fu temeraria, piange del poco rispetto a lui portato, le pare, per dire, uno sproposito spropositato l’avere abbandonato una Maestà così grande per le bassezze della terra, da non smettere di lamentarsi. Si ricorda molto più frequentemente di questo che delle grazie ricevute, pur essendo grandi come quelle descritte e che descriverò. Le grazie sembra vengano portate alla memoria di tanto in tanto, come da un fiume burrascoso, mentre il ricordo dei peccati è come un letamaio sempre vivo nella memoria. È molto pesante questa croce.
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3. Yo sé de una persona que, dejado de querer morirse por ver a Dios, lo deseaba por no sentir tan ordinariamente pena de cuán desagradecida había sido a quien tanto debió siempre y había de deber; y así no le parecía podían llegar maldades de ninguno a las suyas, porque entendía que no le habría a quien tanto hubiese sufrido Dios y tantas mercedes hubiese hecho. En lo que toca a miedo del infierno, ninguno tienen. De si han de perder a Dios, a veces aprieta mucho; mas es pocas veces. Todo su temor es no las deje Dios de su mano para ofenderle y se vean en estado tan miserable como se vieron en algún tiempo; que de pena ni gloria suya propia, no tienen cuidado, y si desean no estar mucho en purgatorio, es más por no estar ausentes de Dios, lo que allí estuvieren, que por las penas que han de pasar. 4. Yo no tendría por seguro, por favorecida que un alma esté de Dios, que se olvidase de que en algún tiempo se vio en miserable estado; porque, aunque es cosa penosa, aprovecha para muchas. Quizá como yo he sido tan ruin, me parece esto, y ésta es la causa de traerlo siempre en la memoria. Las que han sido buenas, no tendrán que sentir, aunque siempre hay quiebras mientras vivimos en este cuerpo mortal. Para esta pena ningún alivio es pensar que tiene nuestro Señor ya perdonados los pecados y olvidados; antes añade a la pena ver tanta bondad y que se hacen mercedes a quien no merecía sino infierno. Yo pienso que fue éste un gran martirio en san Pedro y la Magdalena; porque, como tenían el amor tan crecido y habían recibido tantas mercedes y tenían entendida la grandeza y majestad de Dios, sería harto recio de sufrir, y con muy tierno sentimiento.
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3. So di una persona che, cessato di desiderare la morte per vedere Dio, tornò a desiderarla per non sentire in continuità la sofferenza per quanto era stata disgraziata nei confronti di chi era molto debitrice. Le pareva che le sue malvagità superassero quelle di tutti, pensando che nessun’altra fosse stata tanto sopportata da Dio e insieme favorita di tante grazie. Queste anime non temono l’inferno, ma, e con molto dolore, temono di perdere Dio. La loro unica paura è che Dio ritiri la sua mano, tornare a offenderlo e vedersi nello stato miserevole di un tempo. Non prestano attenzione alla pena o alla gloria personali, e se desiderano non fermarsi troppo in purgatorio è più per non essere lontane da Dio che per i tormenti che lì si soffrono. 4. Non sarei sicura, per favorita che sia un’anima da Dio, che si dimentichi di essere stata un tempo in uno stato deprecabile. Pur essendo uno stato penoso, risulta assai utile. Magari penso questo perché sono stata così cattiva da ricordarmene sempre. Non accadrà la medesima cosa a chi è stato buono, pur essendoci sempre qualche caduta, mentre viviamo nel corpo mortale. Pensare che nostro Signore ha già perdonato e dimenticato i nostri peccati non alleggerisce la sofferenza. Anzi, vedere tanta bontà e vedere concedere grazie a chi merita solo l’inferno accresce il dolore. Questo fu il grande martirio di san Pietro e della Maddalena. Essendo tanto cresciuto il loro amore, avendo ricevuto tante grazie, e avendo conosciuta la grandezza e maestà di Dio, avranno subito una grande sofferenza insieme a sentimenti molto teneri.
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5. También os parecerá que quien goza de cosas tan altas no tendrá meditación en los misterios de la sacratísima Humanidad de nuestro Señor Jesucristo, porque se ejercitará ya toda en amor. – Esto es una cosa que escribí largo en otra parte, y aunque me han contradecido en ella y dicho que no lo entiendo, porque son caminos por donde lleva nuestro Señor, y que cuando ya han pasado de los principios es mejor tratar en cosas de la divinidad y huir de las corpóreas, a mí no me harán confesar que es buen camino. Yo puede ser que me engañe y que digamos todos una cosa; mas vi yo que me quería engañar el demonio por ahí, y así estoy tan escarmentada que pienso, aunque lo haya dicho más veces, decíroslo otra vez aquí, porque vayáis en esto con mucha advertencia; y mirad que oso decir que no creáis a quien os dijere otra cosa. Y procuraré darme más a entender, que hice en otra parte; porque por ventura si alguno lo ha escrito, como él lo dijo, si más se alargara en declararlo, decía bien; y decirlo así por junto a las que no entendemos tanto, puede hacer mucho mal. 6. También les parecerá a algunas almas que no pueden pensar en la Pasión; pues menos podrán en la sacratísima Virgen, ni en la vida de los Santos, que tan gran provecho y aliento nos da su memoria. Yo no puedo pensar en qué piensan; porque, apartados de todo lo corpóreo, para espíritus angélicos es estar siempre abrasados en amor, que no para los que vivimos en cuerpo mortal, que es menester trate y piense y se acompañe de los que, teniéndole, hicieron tan grandes hazañas por Dios; cuánto más apartarse de industria de todo nuestro bien y remedio que es la sacratísima Humanidad de nuestro Señor Jesucristo. Y no puedo creer que lo hacen, sino que no se entienden, y así harán daño a sí
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5. Vi sembrerà che chi gode di queste grazie tanto elevate non dovrà meditare i misteri della sacratissima Umanità di nostro Signore Gesù Cristo perché sarà già tutta imbevuta d’amore. Di questo ho lungamente scritto altrove. Pur avendomi alcuni contraddetto, e pur dicendomi che non me ne intendo, perché sono strade del Signore dove, superati gli inizi, conviene parlare di cose divine fuggendo le corporali, non mi faranno ammettere essere questa una buona strada. Potrebbe essere che mi inganni e che tutti diciamo in realtà la stessa cosa. Mi accorsi, però, che il demonio voleva ingannarmi e rimasi così scottata dall’esperienza che penso ripeterò quanto dissi in altri scritti, perché siate molto prudenti. Oso dirvi di non credere a chi vi parlasse diversamente. Cercherò di farmi capire meglio che altrove. Se qualcuno ne scrisse, come dice, avrebbe fatto bene a spiegarsi meglio. Spiegarlo così, tra le cose che non capiamo fino in fondo, può danneggiare molto. 6. Ad alcune anime parrà di non potere pensare alla Passione, tanto meno alla santissima Vergine, o alla vita dei Santi, la cui memoria ci da tanto aiuto e incoraggiamento. Non riesco a capire cosa pensino. Per gli spiriti angelici essere separati dal corpo equivale a bruciare sempre d’amore; questo non può essere per noi che viviamo in un corpo mortale. Per noi è necessario avere a che fare, pensare ed essere accompagnati, da chi compì grandi imprese per Dio. Tanto meno dobbiamo separarci dalla Sacratissima Umanità di nostro Signore Gesù Cristo, unico nostro bene e rimedio. Non posso credere che qualcuno si comporti così, se non per mancanza di intendimento, giungendo a danneggiare se stessi e gli altri.
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y a los otros. Al menos yo les aseguro que no entren a estas dos moradas postreras; porque si pierden la guía, que es el buen Jesús, no acertarán el camino; harto será si se están en las demás con seguridad. Porque el mismo Señor dice que es camino; también dice el Señor que es luz, y que no puede ninguno ir al Padre sino por El; y «quien me ve a mí ve a mi Padre». Dirán que se da otro sentido a estas palabras. Yo no sé esotros sentidos; con éste que siempre siente mi alma ser verdad, me ha ido muy bien. 7. Hay algunas almas – y son hartas las que lo han tratado conmigoque como nuestro Señor las llega a dar contemplación perfecta, querríanse siempre estar allí, y no puede ser; mas quedan con esta merced del Señor de manera que después no pueden discurrir en los misterios de la Pasión y de la vida de Cristo como antes. Y no sé qué es la causa, mas es esto muy ordinario, que queda el entendimiento más inhabilitado para la meditación. Creo debe ser la causa, que como en la meditación es todo buscar a Dios, como una vez se halla y queda el alma acostumbrada por obra de la voluntad a tornarle a buscar, no quiere cansarse con el entendimiento. Y también me parece que, como la voluntad esté ya encendida, no quiere esta potencia generosa aprovecharse de estotra si pudiese; y no hace mal, mas será imposible, en especial hasta que llegue a estas postreras moradas, y perderá tiempo, porque muchas veces ha menester ser ayudada del entendimiento para encender la voluntad. 8. Y notad, hermanas, este punto, que es importante, y así le quiero declarar más: está el alma deseando emplearse toda
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Assicuro loro, per lo meno, che certamente non entreranno mai in queste ultime due stanze; se perdono la guida, il buon Gesù, perderanno la via e sarà gia tanto se potranno stare nelle altre stanze con sicurezza. Il medesimo Signore si definisce la via; dice poi di essere la luce e che nessuno può andare al Padre se non per mezzo suo; afferma, poi, che «chi vede me, vede anche il Padre»146. Qualcuno dirà che il senso di queste parole è diverso. Io non comprendo altri significati. Sono sempre andata d’accordo con questo, percepito dalla mia anima come verità. 7. Ci sono alcune anime – molte ne hanno parlato con me – che quando nostro Signore le conduce alla contemplazione perfetta, vorrebbero fermarsi per sempre in quello stato, cosa impossibile. Restano però in un tale stato, dopo aver ricevuto quella grazia, da non potere più discorrere dei misteri della Passione e della vita di Cristo come prima. Non ne conosco la causa, ma è un fatto normale, e lascia l’intelligenza più incapace per la meditazione. Forse può essere questa la causa: concentrando tutto lo sforzo della meditazione nel cercare Dio, abituata l’anima a cercarlo, trovarlo con la volontà e tornare ancora a cercarlo, non vuole più stancarsi con l’intelletto. Mi pare anche che, essendo la volontà già accesa, non voglia profittare dell’altra facoltà, pur potendolo. Non agisce male, ma è impossibile, specialmente giunti a queste ultime due stanze. L’anima perderà tempo: molte volte è necessario l’aiuto dell’intelligenza per accendere la volontà. 8. Notate, sorelle, questo punto importante e che voglio spiegare più a fondo. L’anima vorrebbe essere tutta presa dall’amore, non
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en amor y querría no entender en otra cosa, mas no podrá aunque quiera; porque, aunque la voluntad no esté muerta, está mortecino el fuego que la suele hacer quemar, y es menester quien le sople para echar calor de sí. ¿Sería bueno que se estuviese el alma con esta sequedad, esperando fuego del cielo que queme este sacrificio que está haciendo de sí a Dios, como hizo nuestro Padre Elías? No, por cierto, ni es bien esperar milagros. El Señor los hace cuando es servido, por esta alma, como queda dicho y se dirá adelante; mas quiere Su Majestad que nos tengamos por tan ruines que no merecemos los haga, sino que nos ayudemos en todo lo que pudiéremos. Y tengo para mí que hasta que muramos, por subida oración que haya, es menester esto. 9. Verdad es que a quien mete ya el Señor en la séptima morada, es muy pocas veces, o casi nunca, las que ha menester hacer esta diligencia, por la razón que en ella diré, si se me acordare; mas es muy continuo no se apartar de andar con Cristo nuestro Señor por una manera admirable, adonde divino y humano junto es siempre su compañía. Así que, cuando no hay encendido el fuego que queda dicho en la voluntad ni se siente la presencia de Dios, es menester que la busquemos; que esto quiere Su Majestad, como lo hacía la Esposa en los Cantares, y que preguntemos a las criaturas quién las hizo – como dice san Agustín, creo, en sus Meditaciones o Confesiones –, y no nos estemos bobos perdiendo tiempo por esperar lo que una vez se nos dio, que a los principios podrá ser que no lo dé el Señor en un año, y aun en muchos; Su Majestad sabe el porqué; nosotras no hemos de querer saberlo, ni hay para qué. Pues sabemos el camino como hemos de contentar a Dios por los mandamientos y consejos, en esto andemos muy diligentes, y en pensar su
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vorrebbe fare altro, ma questo, pur volendolo, le risulta impossibile. Pur non essendo morta la volontà, è quasi spento il fuoco che suole farla ardere ed è necessario soffiarci sopra perché riscaldi. Sarebbe cosa buona lasciare l’anima in quest’aridità aspettando dal cielo il fuoco che bruci questo sacrificio di sé a Dio, come fece il nostro Padre Elia147? Certamente no. Non è bene attendersi miracoli. Il Signore qualche volta si compiace di farne a favore di questa anima, come è stato e verrà detto. Sua Maestà, però, vuole che ci consideriamo così indegne da non meritare miracoli e che ci aiutiamo da noi stesse per quanto possibile. Questo sarà necessario fino alla morte, per elevata che sia la nostra orazione. 9. È vero che per chi il Signore ha già collocato nella settima stanza, molte poche volte se non mai gli sarà necessaria questa attenzione, per la ragione che, facendomene memoria, spiegherò. Ma è pur sempre necessario non cessare di accompagnare mirabilmente Cristo nostro Signore dove divino e umano sono eternamente uniti. Quando il fuoco di cui ho parlato non arde nella volontà, né si avverte la presenza di Dio, è necessario cercarla. Questo vuole Sua Maestà, come si comportò la Sposa nel Cantico dei Cantici148. Vuole poi, che chiediamo alle creature da chi furono create – come dice sant’Agostino, credo, nelle sue Meditazioni o nelle Confessioni –, e non istupidirci perdendo tempo nell’attesa di quanto ci fu concesso agli inizi del cammino; potrebbe essere che il Signore non ce lo conceda per un anno o più. Sua Maestà ne conosce il perché; noi non siamo tenute a saperlo, non ce n’è motivo. Sappiamo come la giusta via consista nel piacere a Dio seguendo i suoi comandamenti e avvertenze; prestiamo attenzione a queste cose, meditiamo la sua vita e morte,
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vida y muerte, y lo mucho que le debemos; lo demás venga cuando el Señor quisiere. 10. Aquí viene el responder que no pueden detenerse en estas cosas, y por lo que queda dicho, quizá tendrán razón en alguna manera. Ya sabéis que discurrir con el entendimiento es uno, y representar la memoria al entendimiento verdades es otro. Decís, quizá, que no me entendéis, y verdaderamente podrá ser que no lo entienda yo para saberlo decir; mas dirélo como supiere. Llamo yo meditación a discurrir mucho con el entendimiento de esta manera: comenzamos a pensar en la merced que no hizo Dios en darnos a su único Hijo, y no paramos allí, sino vamos adelante a los misterios de toda su gloriosa vida; o comenzamos en la oración del Huerto y no para el entendimiento hasta que está puesto en la cruz; o tomamos un paso de la Pasión, digamos como el prendimiento, y andamos en este misterio, considerando por menudo las cosas que hay que pensar en él y que sentir, así de la traición de Judas, como de la huida de los apóstoles y todo lo demás; y es admirable y muy meritoria oración. 11. Esta es la que digo que tendrán razón quien ha llegado a llevarla Dios a cosas sobrenaturales y a perfecta contemplación; porque – como he dicho – no sé la causa, mas lo más ordinario no podrá. Mas no la tendrá, digo razón, si dice que no se detiene en estos misterios y los trae presentes muchas veces, en especial cuando los celebra la Iglesia Católica; ni es posible que pierda memoria el alma que ha recibido tanto de Dios, de muestras de amor tan preciosas, porque son vivas centellas para encenderla más en el que tiene a nuestro Señor; sino que no se entiende, porque entiende el alma estos misterios por manera más perfecta: y es que se los representa
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nonché il molto di cui gli siamo debitori. Il resto ce lo conceda il Signore quando lui vuole. 10. A queste argomentazioni qualcuno risponderà di non sapersi fermare e, per quanto abbiamo detto, magari avranno anche un po’ di ragione. Tuttavia ben sapete come discorrere con l’intelligenza sia una cosa ben diversa dal considerare le verità ripresentate dalla memoria. Forse direte di non capirmi, e potrà essere ch’io davvero non comprenda a sufficienza da sapermi spiegare. Mi esprimerò come posso. Chiamo meditazione il lungo discorrere dell’intelletto in tal modo. Iniziamo considerando il favore divino di concederci il suo unico Figlio; ma non fermiamoci. Proseguiamo lungo i misteri della sua vita gloriosa; oppure cominciamo dall’orazione nell’Orto senza fermarci fino alla crocifissione; oppure, ancora, prendiamo un brano della Passione, come la cattura, e approfondiamo questo mistero considerando minutamente le cose cui fa pensare e sentire. Così nel tradimento di Giuda, nella fuga degli apostoli, e in tutto il resto. Questa è un’orazione mirabile e molto meritoria. 11. Questa è l’orazione che chi Dio ha condotto agli strati soprannaturali e alla contemplazione perfetta dice di non sapere fare. Non ne conosco – come ho detto –, il motivo, ma ordinariamente è così. Ne avranno ben donde, ma si ingannano quando affermano di non potersi soffermare su questi misteri, né di poterli ricordare, specie quando sono celebrati dalla Chiesa Cattolica; neppure è possibile che un’anima, cui Dio ha tanto concesso, si dimentichi di così alte dimostrazioni d’amore. Queste sono scintille vive per incendiarla d’amore per nostro Signore. No, non se ne capisce la ragione. Quelle anime dovrebbero intendere tali misteri in modo più perfetto. L’intelli-
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el entendimiento, y estámpanse en la memoria de manera que de sólo ver al señor caído con aquel espantoso sudor en el Huerto, aquello le basta para no sólo una hora, sino muchos días, mirando con una sencilla vista quién es y cuán ingratos hemos sido a tan gran pena; luego acude la voluntad, aunque no sea con ternura, a desear servir en algo tan gran merced y a desear padecer algo por quien tanto padeció y a otras cosas semejantes, en que ocupa la memoria y el entendimiento. Y creo que por esta razón no puede pasar a discurrir más en la Pasión, y esto le hace parecer que no puede pensar en ella. 12. Y si esto no hace, es bien que lo procure hacer, que yo sé que no lo impedirá la muy subida oración, y no tengo por bueno que no se ejercite en esto muchas veces. Si de aquí la suspendiere el Señor, muy enhorabuena, que aunque no quiera la hará dejar en lo que está. Y tengo por muy cierto que no es estorbo esta manera de proceder, sino gran ayuda para todo bien, lo que sería si mucho trabajase en el discurrir que dije al principio, y tengo para mí que no podrá quien ha llegado a más. Ya puede ser que sí, que por muchos caminos lleva Dios las almas; mas no se condenen las que no pudieren ir por él, ni las juzguen inhabilitadas para gozar de tan grandes bienes como están encerrados en los misterios de nuestro bien Jesucristo; ni nadie me hará entender, sea cuan espiritual quisiere, que irá bien por aquí. 13. Hay unos principios, y aun medios, que tienen algunas almas, que como comienzan a llegar a oración de quie-
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genza li rende presenti. Poi si stampano nella memoria di modo tale che, il solo vedere il Signore prostrato a terra con quello spaventoso sudore nell’Orto, ci è sufficiente non solo per un’ora, ma per molti giorni; con una rapida occhiata si scorge chi egli sia e quanto siamo ingrate dinanzi a un dolore tanto grande. Poi giunge la volontà, pur senza tenerezza, col desiderio però di corrispondere in qualcosa una grazia tanto grande e di soffrire un po’ per chi tanto soffrì, e altre simili cose da cui memoria e intelligenza vengono occupate. Penso che per questa ragione non possa meditare più a lungo sulla Passione, e ciò le fa credere di non sapersi trattenere in essa. 12. Ma se l’anima non ne è realmente capace, è bene non vi si sforzi, non venendole preclusa, per questo, l’orazione più elevata; non è bene si astenga dall’esercitarvisi spesso. Se fosse il Signore a sospenderla in tale occupazione, ben venga, pur non volendolo la distoglierà dall’impegno. Sono certissima non disturbi questo modo di procedere, ma torni di grande aiuto per ogni genere di bene. Disturberebbe invece affaticarsi per continuare a discorrere come ebbi a dire all’inizio, cosa a mio parere impossibile per chi ha raggiunto mete più elevate. Potrebbe anche divenire possibile, essendo molte le vie per le quali Dio guida le anime. Non si condanni, comunque, chi non percorre questo cammino, né le si reputi incapaci di godere beni tanto grandi nascosti nei misteri dell’unico bene, Gesù Cristo. Comunque nessuno mi convincerà, per quanto spirituale sia, esser bene rinunciarvi. 13. Ad alcune anime, agli inizi o a metà del cammino, accade che, appena cominciano a vivere l’orazione di quie-
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tud y a gustar de los regalos y gustos que da el Señor, paréceles que es muy gran cosa estarse allí siempre gustando. Pues créanme y no se embeban tanto – como ya he dicho en otra parte – que es larga la vida, y hay en ella muchos trabajos, y hemos menester mirar a nuestro dechado Cristo, cómo los pasó, y aun a sus apóstoles y Santos, para llevarlos con perfección. Es muy buena compañía el buen Jesús para no nos apartar de ella, y su Sacratísima Madre, y gustar mucho de que nos dolamos de sus penas, aunque dejemos nuestro contento y gusto algunas veces. Cuánto más, hijas, que no es tan ordinario el regalo en la oración que no haya tiempo para todo; y la que dijere que es en un ser, tendríalo yo por sospechoso, digo que nunca puede hacer lo que queda dicho; y así lo tened y procurad salir de ese engaño y desembeberos con todas vuestras fuerzas; y si no bastaren, decirlo a la priora, para que os dé un oficio de tanto cuidado que se quite ese peligro; que al menos para el seso y cabeza es muy grande, si durase mucho tiempo. 14. Creo queda dado a entender lo que conviene, por espirituales que sean, no huir tanto de cosas corpóreas que les parezca aún hace daño la Humanidad sacratísima. Alegan lo que el Señor dijo a sus discípulos, que convenía que El se fuese. Yo no puedo sufrir esto. A osadas que no lo dijo a su Madre Sacratísima, porque estaba firme en la fe, que sabía que era Dios y hombre, y aunque le amaba más que ellos, era con tanta perfección, que antes la ayudaba. No debían estar entonces los apóstoles tan firmes en la fe como después estuvieron, y tenemos razón de estar nosotros ahora. Yo os digo, hijas, que le tengo por peligroso camino y que podría
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te e a rallegrarsi dei doni e dei piaceri spirituali concessi dal Signore, pare loro il massimo poter starsene lì per sempre a godere. Ma mi credano, e non se ne facciano troppo inebriare – come ho già detto altrove –. Lunga è la vita e piena di fatiche. È necessario guardare come le sopportò il nostro modello, Cristo, e i suoi apostoli e santi, per sopportarli, noi, con perfezione. È così bella la compagnia del buon Gesù e della sua santissima Madre, da non voler lasciarli. Ha molto piacere che ci doliamo dei suoi dolori, pur qualche volta a scapito della nostra consolazione e del nostro piacere spirituale. Tanto più, figlie, che questi doni elargiti nell’orazione non sono mai così continui da non lasciare tempo per il resto. Sospetterei di chi dicesse restare sempre nelle medesime condizioni, di non potere mai raggiungere, cioè, quanto descritto. Sospettatene anche voi e cercate di fuggire questo inganno, distraendovene in qualsiasi modo. Se non bastasse, comunicatelo alla priora perché vi dia un incarico tanto pieno di preoccupazioni da eliminare il pericolo. Durando a lungo tale stato, la testa e la ragione ne correrebbero uno molto grande. 14. Spero di avervi fatto comprendere quanto convenga, per spirituali si possa essere, non fuggire le cose corporee tanto da apparirci dannosa perfino la sacratissima Umanità di Cristo. Alcuni potrebbero rispondere con quanto il Signore disse ai suoi discepoli: essere cioè conveniente, per lui, andarsene149. Non lo posso sopportare. Non lo disse certamente alla sua Santissima Madre, perché era ferma nella fede, convinta ch’egli era Dio e uomo. Pur amandolo più di tutti, lo faceva con tale perfezione da riceverne giovamento. Gli apostoli, invece, non dovettero essere tanto fermi nella fede quanto poi lo sarebbero stati e quanto abbiamo le ragioni per esserlo noi ora. Vi dico, figlie, che questa via mi pare pericolosa; il de-
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el demonio venir a hacer perder la devoción con el Santísimo Sacramento. 15. El engaño que me pareció a mí que llevaba no llegó a tanto como esto, sino a no gustar de pensar en nuestro Señor Jesucristo tanto, sino andarme en aquel embebecimiento, aguardando aquel regalo. Y vi claramente que iba mal; porque como no podía ser tenerle siempre, andaba el pensamiento de aquí para allí, y el alma, me parece, como un ave revolando que no halla adonde parar, y perdiendo harto tiempo, y no aprovechando en las virtudes ni medrando en la oración. Y no entendía la causa, ni la entendiera, a mi parecer, porque me parecía que era aquello muy acertado, hasta que, tratando la oración que llevaba con una persona sierva de Dios, me avisó. Después vi claro cuán errada iba, y nunca me acaba de pesar de que haya habido ningún tiempo que yo careciese de entender que se podía malganar con tan gran pérdida; y cuando pudiera, no quiero ningún bien, sino adquirido por quien nos vinieron todos los bienes. Sea para siempre alabado, amén.
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monio potrebbe raggiungerci e farci perdere la devozione al Santissimo Sacramento. 15. L’inganno in cui caddi pure io non mi condusse a questo, ma a non godere del pensiero di nostro Signore Gesù Cristo se non nella ricerca e nell’attesa di quell’estasi e di quel dono. Scorsi chiaramente l’errore. Non potendo sempre stare in quella delizia, l’intelletto andava di qua e di là, mentre l’anima si comportava come un uccello che svolazza senza meta. Perdevo molto tempo senza crescere nelle virtù e senza avanzare nell’orazione. Non ne comprendevo la causa, né l’avrei capita perché andavo molto sicura di me stessa. Finché un giorno, mentre parlavo del mio modo di fare orazione con un servo di Dio, mi mise sull’avviso. In seguito vidi chiaramente quanto andassi fuori strada. E ora non smetto mai di pensare e di dolermi di non avere inteso quanto pessimo sia il vantaggio derivante da tale perdita. Attualmente non desidero altro bene se non ricevuto dalla fonte di tutti i beni. Sia per sempre lodato, amen.
Capítulo 8 Trata de cómo se comunica Dios al alma por visión intelectual, y da algunos avisos, y dice los efectos que hace cuando es verdadera. – Encarga el secreto de estas mercedes. 1. Para que más claro veáis, hermanas, que es así lo que os he dicho y que mientras más adelante va un alma más acompañada es de este buen Jesús, será bien que tratemos de cómo, cuando Su Majestad quiere, no podemos sino andar siempre con El, como se ve claro por las maneras y modos con que Su Majestad se nos comunica y nos muestra el amor que nos tiene, con algunos aparecimientos y visiones tan admirables; que por si alguna merced de éstas os hiciere, no andéis espantadas, quiero decir – si el Señor fuere servido que acierte – en suma, alguna cosa de éstas, para que le alabemos mucho, aunque no nos las haga a nosotras, de que se quiera así comunicar con una criatura, siendo de tanta majestad y poder. 2. Acaece, estando el alma descuidada de que se le ha de hacer esta merced ni haber jamás pensado merecerla, que siente cabe sí a Jesucristo nuestro Señor, aunque no le ve, ni con los ojos del cuerpo ni del alma. Esta llaman visión intelectual, no sé yo por qué. Vi a esta persona que le hizo Dios esta merced, con otras que diré adelante, fatigada en los principios harto, porque no podía entender qué cosa era, pues no la veía; y entendía tan cierto ser Jesucristo nuestro Señor el que se le mostraba de aquella suerte, que no lo podía dudar, digo que estaba allí aquella visión; que si era de Dios o no, aunque traía consigo grandes efectos para entender que lo era, todavía andaba con miedo, y ella jamáshabía
Capitolo ottavo Parla di come Dio si comunichi all’anima attraverso la visione intellettuale, specifica alcuni avvertimenti e spiega gli effetti di tale grazia quando è vera. Istituisce il segreto riguardo queste grazie. 1. Sorelle, perché vediate con maggiore chiarezza come quanto vi ho spiegato sia reale e che più un’anima avanza nel cammino più le è accanto il buon Gesù, sarà bene dire come, quando lo voglia Sua Maestà, non possiamo fare altro che stare sempre in sua compagnia. Risulta chiaro, questo, dalle maniere e dai modi con cui Sua Maestà ci si comunica e mostra il suo amore per noi, con mirabili apparizioni e visioni. Se vi concedesse una di queste grazie, non turbatevi. Desidero spiegare – se lo vuole anche il Signore – alcune di queste cose a maggior sua lode, anche se non ne fossimo noi le destinatarie. Sarebbe ugualmente chiaro il suo desiderio di comunicarsi a una creatura, nonostante la sua potenza e maestà. 2. Mentre l’anima neppure pensa a questa grazia e non ha mai pensato di meritarla, avverte accanto a sé la presenza di Gesù Cristo, nostro Signore, pur non vedendolo né con gli occhi del corpo né con quelli dell’anima. Questa, non so perché, viene chiamata visione intellettuale. Incontrai una persona cui Dio concesse questa grazia insieme ad altre di cui parlerò, inizialmente molto impressionata, dal momento che, non vedendo, non poteva comprendere di cosa si trattasse. Avvertiva tuttavia con tale certezza essere Gesù Cristo nostro Signore chi le si veniva svelando, da non dubitare minimamente della visione. Dubbiosa se venisse da Dio o no, pur ottenendone frutti chiaramente provenienti da lui, aveva sempre paura.
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oído visión intelectual, ni pensó que la había de tal suerte; mas entendía muy claro que era este Señor el que le hablaba muchas veces de la manera que queda dicho, porque hasta que le hizo esta merced que digo, nunca sabía quién la hablaba, aunque entendía las palabras. 3. Sé que estando temerosa de esta visión (porque no es como las imaginarias, que pasan de presto, sino que dura muchos días, y aun más que un año alguna vez), se fue a su confesor harto fatigada. El le dijo que, si no veía nada, que cómo sabía que era nuestro Señor; que le dijese qué rostro tenía. Ella le dijo que no sabía, ni veía rostro, ni podía decir más de lo dicho; que lo que sabía era que era El el que la hablaba y que no era antojo. Y aunque le ponían hartos temores, todavía muchas veces no podía dudar, en especial cuando la decía: No hayas miedo, que yo soy. Tenían tanta fuerza estas palabras, que no lo podía dudar por entonces, y quedaba muy esforzada y alegre con tan buena compañía; que veía claro serle gran ayuda para andar con una ordinaria memoria de Dios y un miramiento grande de no hacer cosa que le desagradase, porque le parecía la estaba siempre mirando. Y cada vez que quería tratar con Su Majestad en oración, y aun sin ella, le parecía estar tan cerca, que no la podía dejar de oír; aunque el entender las palabras no era cuando ella quería, sino a deshora, cuando era menester. Sentía que andaba al lado derecho, mas no con estos sentidos que podemos sentir que está cabe nosotros una persona; porque es por otra vía más delicada, que no se debe de saber decir; mas es tan cierto y con tanta certidumbre y aun mucho más; porque acá ya se podría antojar, mas en esto no, que viene con grandes ganancias y efectos interiores, que ni los podría haber, si fuese melancolía, ni tampoco el demonio haría tanto bien, ni andaría el alma con tanta paz y con tan continuos
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Non aveva mai sentito nominare la visione intellettuale, e neppure ne conosceva l’esistenza. Comprendeva però con chiarezza essere il Signore a rivolgerle spesso la parola nelle modalità descritte. Finché non le concesse la grazia di cui ho parlato, mai seppe chi le parlava, pur ascoltandone le parole. 3. So anche che, nel timore di questa visione (non essendo rapida come quelle immaginarie, durando molti giorni o anche più di un anno) quella persona, molto afflitta, si rivolse al suo confessore. Questi le chiese, se non vedeva alcunché, come sapeva trattarsi di nostro Signore; che gli descrivesse almeno il volto. Ella rispose che non lo sapeva, che non ne scorgeva il volto, e che non poteva dire più di quanto detto. Ciò che sapeva era che chi le parlava era il Signore e non un fantasma. Anche se la spaventavano molto, molte volte non poteva dubitare, specialmente quando le diceva: non avere paura, sono io! Queste parole avevano tal forza da eliminare i dubbi. Lei restava piena di forza e di gioia in così buona compagnia. Questo l’aiutava molto per ricordarsi normalmente di Dio e per sforzarsi di non fare cosa a lui sgradita, sentendosi da lui sempre guardata. Ogni volta volesse parlare con Sua Maestà in orazione o al di fuori dell’orazione, le sembrava tanto vicino da udirlo con le sue orecchie. Non ne udiva le parole quando lei voleva, ma d’improvviso, quando era necessario. Lo sentiva al suo lato destro, ma non con i medesimi sensi con cui possiamo avvertire la vicinanza di una persona; in un modo più delicato, inesprimibile, ma molto sicuro e certo. I sensi potrebbero ingannare, questo modo di conoscere no. Regala, infatti, tali doni e guadagni interiori impossibili a prodursi dalla malinconia o dal demonio. Fossero questi le cause, l’anima non proseguirebbe il cammino con tanta pace e con
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deseos de contentar a Dios y con tanto desprecio de todo lo que no la llega a El. Y después se entendió claro no ser demonio, porque se iba más y más dando a entender. 4. Con todo, sé yo que a ratos andaba harto temerosa; otros con grandísima confusión, que no sabía por dónde le había venido tanto bien. Eramos tan una cosa ella y yo, que no pasaba cosa por su alma que yo estuviese ignorante de ella, y así puedo ser buen testigo y me podéis creer ser verdad todo lo que en esto dijere. Es merced del Señor que trae grandísima confusión consigo y humildad. Cuando fuese del demonio, todo sería al contrario. Y como es cosa que notablemente se entiende ser dada de Dios, que no bastaría industria humana para poderse así sentir, en ninguna manera puede pensar quien lo tiene que es bien suyo, sino dado de la mano de Dios. Y aunque, a mi parecer, es mayor merced algunas de las que quedan dichas, ésta trae consigo un particular conocimiento de Dios, y de esta compañía tan continua nace un amor ternísimo con Su Majestad y unos deseos aun mayores que los que quedan dichos de entregarse toda a su servicio, y una limpieza de conciencia grande, porque hace advertir a todo la presencia que trae cabe sí; porque aunque ya sabemos que lo está Dios a todo lo que hacemos, es nuestro natural tal, que se descuida en pensarlo: lo que no se puede descuidar acá, que la despierta el Señor que está cabe ella. Y aun para las mercedes que quedan dichas, como anda el alma casi continuo con un actual amor al que ve o entiende estar cabe sí, son muy más ordinarias. 5. En fin, en la ganancia del alma se ve ser grandísima merced y muy mucho de preciar, y agradecer al Señor que se la da tan sin poderlo merecer, y por ningún tesoro ni deleite de la tierra la trocaría. Y así, cuando el Señor es servido que
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desideri così continui di piacere a Dio e con un disprezzo così grande di tutto ciò che allontana da Lui. In seguito la visione si chiarì e fu palese l’assenza del demonio. 4. Talvolta procedeva in un grande timore, altre volte in gran confusione, non raccapezzandosi da dove le venisse tanto bene. Eravamo tanto unite io e quella persona da non accadere nulla nella sua anima senza ch’io ne fossi messa al corrente. Così posso ritenermi una buona testimone e, credetemi, è verità tutto quanto ho descritto. Questa grazia del Signore porta con sé molta confusione e umiltà. Se venisse dal demonio, sarebbe tutto il contrario. In alcun modo il destinatario di una tale grazia può ritenerla come un bene da sé procurato, ma come dono di Dio. Se ne avverte chiaramente la provenienza divina, né in questo possono influire iniziative umane. Pur ritenendo io maggiori alcune delle grazie descritte, questa porta a una particolare conoscenza di Dio. Dalla sua continua compagnia nasce un tenerissimo amore per Sua Maestà e desideri ancora maggiori di quelli descritti di donarsi interamente al suo servizio. Si rimane con una grande chiarezza di coscienza; la presenza di chi è sempre accanto viene avvertita in ogni cosa. Pur riconoscendo la presenza di Dio in ogni azione, la nostra natura umana se ne dimentica spesso. In questo caso non può accadere; il Signore che le è accanto la risveglia. Le medesime grazie di cui abbiamo parlato sono più frequenti, essendo l’anima quasi sempre immersa nell’amore attuale di chi vede o avverte esserle vicino. 5. In fine, il guadagno dell’anima indica quanto sia grande e da apprezzare questa grazia. L’anima ringrazia il Signore che le concede tanto senza merito; mai baratterebbe una simile grazia con tesori o gioie terrene.
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se la quite, queda con mucha soledad; mas todas las diligencias posibles que pusiese para tornar a tener aquella compañía, aprovechan poco; que lo da el Señor cuando quiere, y no se puede adquirir. Algunas veces también es de algún santo, y es también de gran provecho. 6. Diréis que si no se ve, que cómo se entiende que es Cristo, o cuándo es santo, o su Madre gloriosísima. – Eso no sabrá el alma decir, ni puede entender cómo lo entiende, sino que lo sabe con una grandísima certidumbre. Aun ya el Señor, cuando habla, más fácil parece; mas el santo, que no habla, sino que parece le pone el Señor allí por ayuda de aquel alma y por compañía, es más de maravillar. Así son otras cosas espirituales, que no se saben decir, mas entiéndese por ellas cuán bajo es nuestro natural para entender las grandes grandezas de Dios, pues aun éstas no somos capaces, sino que, con admiración y alabanzas a Su Majestad pase quien se las diere; y así le haga particulares gracias por ellas, que pues no es merced que se hace a todos, hase mucho de estimar y procurar hacer mayores servicios, pues por tantas maneras la ayuda Dios a ello. De aquí viene no se tener por eso en más, y parecerle que es la que menos sirve a Dios de cuantos hay en la tierra, porque le parece está más obligada a ello que ninguno, y cualquier falta que hace le atraviesa las entrañas y con muy grande razón. 7. Estos efectos con que anda el alma, que quedan dichos, podrá advertir cualquiera de vosotras a quien el Señor llevare por este camino, para entender que no es engaño ni tampoco antojo porque – como he dicho – no tengo que es posible durar tanto siendo demonio, haciendo tan notable provecho al alma y trayéndola con tanta paz interior, que no es de su costumbre, ni puede, aunque quiere, cosa tan mala hacer tanto bien; que luego habría unos humos de propia estimación y pensar era mejor que los otros. Mas este andar
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Quando al Signore piace toglierla, l’anima resta sola e tutti gli sforzi possibili per recuperarla risultano inutili. Il Signore concede questa grazia quando vuole, e non possiamo procurarcela. Qualche volta si rende presente un santo; anche in questo caso il vantaggio risulta grande. 6. Se non si vede, mi chiederete, come si comprende che è Cristo, o un santo, o la sua Madre gloriosissima? Questo l’anima non sa spiegarlo, né può capire come lo capisce, ma viene a conoscerlo con grande certezza. Quando a parlare è il Signore, tutto sembra più facile. Ma il santo, taciturno, chiamato lì dal Signore in aiuto e compagnia dell’anima, è una cosa assai più meravigliosa. Vi sono altre cose spirituali, inesprimibili, ma utili per farci comprendere quanto sia inadeguata la nostra natura a comprendere le grandi grandezze di Dio. Anche di questo non siamo capaci, ma, con ammirazione e lodi a Sua Maestà, l’anima si contenti di contemplarle. Lo ringrazi vivamente di quei favori; non essendo concesse a tutti queste grazie, le deve tenere in grande conto e si deve sforzare di servire meglio il Signore; Dio aiuta in molti modi in questo. Ne deriva che l’anima, non pensandosi per ciò migliore, e ritenendosi anzi la peggiore servitrice di Dio tra gli abitanti della terra, certa di essergli più obbligata di tutti, si sente lacerata da ogni mancanza, e a ragione. 7. Chi tra voi fosse condotta dal Signore lungo questa via, subirà tali effetti e comprenderà come non vi sia inganno o fantasia. Come detto, non ritengo possibile per il demonio ingannare così a lungo, donando all’anima guadagni così grandi e lasciandola in tanta pace interiore. Non è sua abitudine, né potrebbe, pur volendolo, un essere così malvagio compiere un bene sì elevato. Resterebbero sempre gli umori dell’orgoglio a farci pensare di essere migliori degli altri.
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siempre el alma tan asida de Dios y ocupado su pensamiento en El, haríale tanta rabia, que aunque lo intentase, no tornase muchas veces; y es Dios tan fiel, que no permitirá darle tanta mano con alma que no pretende otra cosa sino agradar a Su Majestad y poner su vida por su honra y gloria, sino que luego ordenará cómo sea desengañada. 8. Mi tema es y será que como el alma ande de la manera que aquí se ha dicho la dejan estas mercedes de Dios, que Su Majestad la sacará con ganancia, si permite alguna vez se le atreva el demonio y que él quedará corrido. Por eso, hijas, si alguna fuere por este camino – como he dicho – no andéis asombradas. Bien es que haya temor y andemos con más aviso, ni tampoco confiadas que, por ser tan favorecidas, os podéis más descuidar, que esto será señal no ser de Dios, si no os viereis con los efectos que queda dicho. Es bien que a los principios lo comuniquéis debajo de confesión con un muy buen letrado, que son los que nos han de dar la luz, o, si hubiere, alguna persona muy espiritual; y si no lo es, mejor es muy letrado; si le hubiere, con el uno y con el otro. Y si os dijeren que es antojo, no se os dé nada, que el antojo poco mal ni bien puede hacer a vuestra alma; encomendaos a la divina Majestad, que no consienta seáis engañada. Si os dijeren es demonio, será más trabajo; aunque no dirá, si es buen letrado, y hay los efectos dichos, mas cuando lo diga, yo sé que el mismo Señor, que anda con vos, os consolará y asegurará, y a él le irá dando luz para que os la dé.
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Gli fa tanta rabbia l’andare dell’anima sempre unita a Dio e con la mente interamente occupata di lui, che se talvolta cercasse d’ingannarla, non vi riuscirebbe troppo spesso. Dio è così fedele da lasciarlo quasi impotente su un’anima il cui unico intento è compiacere Sua Maestà150 e di donare la sua vita per il suo onore e gloria. Il Signore, anzi, farà in modo che ne sia disingannata. 8. La mia preoccupazione è e sarà sempre che Dio, avvertendo l’anima gli effetti propri della sua grazia, saltuariamente permetta al demonio di tentarla. Ma Sua Maestà la salverà con suo grande guadagno e metterà il demonio in fuga. Perciò, figlie, se qualcuna si ritrovasse in questa situazione, non si spaventi. È bene camminare sempre con prudenza e con più attenzione, mai con la fiducia di chi, sentendosi favorita, corre il pericolo di perdersi. Sarebbe un chiaro segno che le grazie non vengono da Dio; ne abbiamo descritto gli effetti. Agli inizi vi conviene parlarne nel segreto del confessionale, con un sacerdote molto preparato; questi ci illuminano la strada, o, se ci fosse, con qualcuno dalla profonda vita interiore. Se non ci fosse, meglio con uno molto preparato. Se ci fossero entrambi, con entrambi. Se questi vi dicessero trattarsi di un inganno, non vi accadrà alcunché. L’inganno non fa né bene né male all’anima. Chiedete alla divina Maestà di non restarne ingannate. Se vi dicessero trattarsi del demonio, ne avreste maggiore sofferenza. Ma il sacerdote ben preparato non ve lo dice, se scorge gli effetti descritti. Se ve lo dicesse, il Signore stesso, che cammina con voi, vi consolerebbe, vi rassicurerebbe e donerebbe la sua luce al confessore perché lui la doni a voi.
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9. Si es persona que aunque tiene oración no la ha llevado el Señor por ese camino, luego se espantará y lo condenará. Por eso os aconsejo que sea muy letrado y, si se hallare, también espiritual, y la priora dé licencia para ello, porque, aunque vaya segura el alma por ver su buena vida, estará obligada la priora a que se comunique, para que anden con seguridad entrambas. Y, tratado con estas personas, quiétese y no ande más dando parte de ello; que algunas veces, sin haber de qué temer, pone el demonio unos temores tan demasiados, que fuerzan al alma a no se contentar de una vez. En especial si el confesor es de poca experiencia y le ve medroso, y él mismo la hace andar comunicando, viénese a publicar lo que había de razón estar muy secreto, y a ser esta alma perseguida y atormentada; porque cuando piensa que está secreto, lo ve público, y de aquí suceden muchas cosas trabajosas para ella, y podrían suceder para la Orden, según andan estos tiempos. Así que es menester grande aviso en esto, y a las prioras lo encomiendo mucho; [10.] y que no piense que por tener una hermana cosas semejantes, es mejor que las otras; lleva el Señor a cada una como ve que es menester. Aparejo es para venir a ser muy sierva de Dios, si se ayuda; mas, a las veces, lleva Dios por este camino a las más flacas. Y así no hay en esto por qué aprobar ni condenar, sino mirar a las virtudes, y a quien con más mortificación y humildad y limpieza de conciencia sirviere a nuestro Señor, que ésa será la más santa, aunque la certidumbre poco se puede saber acá, hasta que el verdadero Juez dé a cada uno lo que merece. Allá nos espantaremos de ver cuán diferente es su juicio de lo que acá podemos entender. Sea para siempre alabado, amén.
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9. Se la persona interpellata è uno che, pur facendo orazione, non è stato condotto dal Signore per questi sentieri, si spaventerà e condannerà ogni cosa. Per questo vi consiglio di cercarne uno molto preparato e se possibile di vita interiore. La priora lo permetta; pur fidandosi ciecamente di quell’anima, è tenuta a essere consultata, perché entrambe siano certe del cammino. Consultatasi con queste persone, e solo con loro, l’anima si rassereni e non ne parli con altri. Senza ragione, alcune volte il demonio instilla paure così violente da spingere l’anima a non contentarsi di un’unica consultazione. In particolare questo accade se il confessore non ha molta esperienza, si mostra titubante e lui stesso incoraggia l’anima ad altre consultazioni; così facendo, diviene pubblico ciò che doveva rimanere in gran segreto, e la povera anima si sente perseguitata e tormentata. Ella vede pubblico ciò che dovrebbe essere segreto; da ciò le nascono molte sofferenze e, di questi tempi, potrebbero nascerne anche per l’Ordine. È necessaria molta prudenza in tutto questo; la raccomando molto, in particolare, alle priore. 10. Non pensi, la priora, che perché una vostra sorella è favorita di queste grazie sia migliore delle altre. Il Signore guida ciascuna lungo la via per lui più perfetta. Tali grazie sono distribuite per essere migliori serve di Dio, se corrisposte. Alle volte, però, il Signore può condurre a queste vie le più deboli. Così non bisogna né approvare né condannare, ma guardare le virtù, chi serve nostro Signore con più mortificazione, umiltà, purezza di coscienza; questa sarà l’anima più santa, anche se di questo non si può avere certezza finché il vero Giudice dia a ciascuno secondo i suoi meriti. Allora ci turberemo nel vedere quanto sia differente il suo giudizio da quelli terreni. Sia per sempre lodato, amen.
Capítulo 9 Trata de cómo se comunica el Señor al alma por visión imaginaria, y avisa mucho se guarden de desear ir por este camino. – Da para ello razones. – Es de mucho provecho. 1. Ahora vengamos a las visiones imaginarias, que dicen que son adonde puede meterse el demonio más que en las dichas, y así debe de ser; mas cuando son de nuestro Señor, en alguna manera me parecen más provechosas, porque son más conformes a nuestro natural; salvo de las que el Señor da a entender en la postrera morada, que a éstas no llegan ningunas. 2. Pues miremos ahora como os he dicho en el capítulo pasado que está este Señor, que es como si en una pieza de oro tuviésemos una piedra preciosa de grandísimo valor y virtudes; sabemos certísimo que está allí, aunque nunca la hemos visto; mas las virtudes de la piedra no nos dejan de aprovechar, si la traemos con nosotras. Aunque nunca la hemos visto, no por eso la dejamos de preciar, porque por experiencia hemos visto que nos ha sanado de algunas enfermedades, para que es apropiada; mas no la osamos mirar, ni abrir el relicario, ni podemos, porque la manera de abrirle sólo la sabe cuya es la joya, y aunque nos la prestó para que nos aprovechásemos de ella, él se quedó con la llave y, como cosa suya, abrirá cuando nos la quisiere mostrar, y aun la tomará cuando le parezca, como lo hace. 3. Pues digamos ahora que quiere alguna vez abrirla de presto, por hacer bien a quien la ha prestado: claro está que le será después muy mayor contento cuando se acuerde del admirable resplandor de la piedra, y así quedará más esculpida en su memoria. Pues así acaece acá: cuando nuestro Señor
Capitolo nono Spiega come il Signore si comunichi all’anima in visione immaginaria. Insiste a che stiano attente di non desiderare per sé questa via. Ne spiega le ragioni. È un capitolo molto importante. 1. Passiamo alle visioni immaginarie. Dicono siano quelle dove il demonio può entrare più che nelle altre, e deve essere vero. Quando vengono da nostro Signore, in verità, mi sembrano più fruttuose, perché più conformi alla nostra natura. Non come quelle dell’ultima stanza cui nessuna visione può essere paragonata. 2. Osserviamo, come vi ho detto nel capitolo precedente, come il Signore mostri la sua presenza. È come se in una scatoletta d’oro mettessimo una pietra preziosa di inestimabile valore e virtù. Siamo certi della sua presenza, pur non avendola mai vista e, portandola con noi, profittiamo delle virtù della pietra. Non l’abbiamo mai vista, ma non per questo la disprezziamo, avendo sperimentato per suo mezzo la guarigione da alcune malattie per cui sembra fatta apposta. Non osiamo tuttavia toccarla, né aprire il reliquiario, e neppure lo possiamo, perché la serratura è alla portata del solo dal padrone del gioiello che, pur avendocelo prestato, ne portò con sé la chiave. Appartenendo a lui, la aprirà solo quando vorrà mostrarcela, per riprendersela a suo piacimento, come è solito fare. 3. Diciamo ora che alcune volte voglia d’improvviso aprire la scatola per il bene di chi ne ha favorito. Questi sarà molto più contento ricordandosi l’ammirabile splendore della pietra, scolpita nella sua memoria. Fuor di metafora, lo stesso accade qui. Quando nostro Signore si compiace di concedere un
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es servido de regalar más a esta alma, muéstrale claramente su sacratísima Humanidad de la manera que quiere, o como andaba en el mundo, o después de resucitado; y aunque es con tanta presteza que lo podríamos comparar a la de un relámpago, queda tan esculpido en la imaginación esta imagen gloriosísima, que tengo por imposible quitarse de ella hasta que la vea adonde para sin fin la pueda gozar. 4. Aunque digo imagen, entiéndese que no es pintada al parecer de quien la ve, sino verdaderamente viva, y algunas veces se está hablando con el alma y aun mostrándole grandes secretos. Mas habéis de entender que aunque en esto se detenga algún espacio, no se puede estar mirando más que estar mirando al sol, y así esta vista siempre pasa muy de presto; y no porque su resplandor da pena, como el del sol, a la vista interior (que es la que ve todo esto que cuando es con la vista exterior no sabré decir de ello ninguna cosa, porque esta persona que he dicho, de quien tan particularmente yo puedo hablar, no había pasado por ello; y de lo que no hay experiencia, mal se puede dar razón cierta), porque su resplandor es como una luz infusa y de un sol cubierto de una cosa tan delgada como un diamante, si se puede labrar; como una holanda parece la vestidura, y casi todas las veces que Dios hace esta merced al alma, se queda en arrobamiento, que no puede su bajeza sufrir tan espantosa vista. 5. Digo espantosa, porque con ser la más hermosa y de mayor deleite que podría una persona imaginar, aunque viviese mil años y trabajase en pensarlo (porque va muy adelante de cuanto cabe en nuestra imaginación ni entendimiento), es su presencia de tan grandísima majestad, que hace gran espanto
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dono maggiore all’anima, le svela chiaramente la sua sacratissima Umanità nel modo in cui preferisce: così com’era quando percorreva le strade del mondo, o come dopo la Risurrezione. E, pur essendo l’impressione rapida come il lampo, questa gloriosissima immagine resta così scolpita nell’immaginazione da non poter essere dimenticata, finché ne godremo eternamente. 4. Pur avendo detto immagine, non la intendo, per chi la vede, simile a una pittura, ma vera, incisa al vivo, tanto che alcune volte parla con l’anima e le mostra i suoi grandi segreti. Anche se tutto questo dura un po’ di tempo, però, non ci si può fermare a guardarla, come non si può guardare il sole; così sparisce sempre molto in fretta dalla vista. Questo accade non perché il suo splendore faccia soffrire gli occhi dell’anima, sono loro a vedere tutto, come lo splendore del sole quelli del corpo (se la visione viene percepita con gli occhi del corpo non saprei che dire. Quella tal persona di cui posso riferire così particolareggiatamente non mi parlò di quello, e non si può spiegare con certezza ciò di cui non si è fatta esperienza). Lo splendore di quella visione è come luce infusa, come quella che avrebbe il sole ricoperto da una cosa delicata come il diamante, come fosse rivestito di tessuti olandesi. Quasi tutte le volte in cui Dio concede questa grazia all’anima, subisce un rapimento, non potendo sopportare una visione così spaventosa. 5. La definisco spaventosa perché, pur essendo questa la visione più bella e piacevole mai immaginabile da una persona anche se vivesse mille anni sforzandosi di pensarla (è di gran lunga superiore alle capacità della nostra intelligenza e del nostro intelletto), è la presenza di una tanto grande maestà a spaventare assai l’anima.
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al alma. A osadas que no es menester aquí preguntar cómo sabe quién es sin que se lo hayan dicho, que se da bien a conocer que es Señor del cielo y de la tierra; lo que no harán los reyes de ella, que por sí mismos bien en poco se tendrán, si no va junto con él su acompañamiento, o lo dicen. 6. ¡Oh Señor, cómo os desconocemos los cristianos! ¿Qué será aquel día cuando nos vengáis a juzgar, pues viniendo aquí tan de amistad a tratar con vuestra esposa, pone miraros tanto temor? ¡Oh hijas! ¿y qué será cuando con tan rigurosa voz dijere: Id malditos de mi Padre? 7. Quédenos ahora esto en la memoria de esta merced que hace Dios al alma, que no nos será poco bien, pues san Jerónimo, con ser santo, no la apartaba de la suya, y así no se nos hará nada cuanto aquí padeciéremos en el rigor de la religión que guardamos, pues cuando mucho durare, es un momento, comparado con aquella eternidad. Yo os digo de verdad que, con cuan ruin soy, nunca he tenido miedo de los tormentos del infierno, que fuese nada en comparación de cuando me acordaba que habían los condenados de ver airados estos ojos tan hermosos y mansos y benignos del Señor, que no parece lo podía sufrir mi corazón: esto ha sido toda mi vida. ¡Cuánto más lo temerá la persona a quien así se le ha representado, pues es tanto el sentimiento, que la deja sin sentir! Esta debe ser la causa de quedar con suspensión; que ayuda el Señor a su flaqueza con que se junte con su grandeza en esta tan subida comunicación con Dios. 8. Cuando pudiere el alma estar con mucho espacio mirando este Señor, yo no creo que será visión, sino alguna ve-
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Qui non è necessario chiedere come si sappia chi sia, senza che alcuno l’abbia rivelato. Egli stesso si mostra come il Signore del cielo e della terra. Ciò che non fanno i re della terra che passano inosservati se non vengono accompagnati dal loro seguito o se non si fanno annunciare. 6. Oh Signore, quanto poco vi conosciamo noi cristiani! Come sarà quel giorno in cui verrete a giudicarci, se quando venite da amico a parlare con la vostra sposa mette tanta paura il solo guardarvi? Oh, figlie! Cosa accadrà quando, con voce terribile, pronunzierà le parole: Via, maledetti dal Padre mio151? 7. Rimanga scolpita nella nostra memoria la grazia concessa da Dio all’anima, che non è un piccolo bene. San Girolamo, benché santo, mai se ne dimenticava. Così non terremo in conto quanto patiremo quaggiù per il rigore della Regola abbracciata. Pur durando a lungo le sue privazioni, è un momento paragonato all’eternità. Vi confesso, in verità, pur essendo tanto miserabile, di non avere mai avuto paura dei tormenti dell’inferno, da stimarli nulla in confronto a quelli patiti dai condannati nel vedere adirati gli occhi tanto belli, mansueti e benigni del Signore. Il mio cuore non li potrebbe sopportare; di questo sono sempre stata certa. Quanto più dovrà temere chi ha ricevuto questa visione, se l’emozione provata in essa la fa uscire dai sensi! Questa deve essere la ragione per cui si resta sospesi. Il Signore aiuta la sua debolezza per unirla alla sua grandezza in tanto sublime comunicazione con Dio. 8. Se l’anima potesse restare a osservare il Signore molto a lungo, non la considererei, questa, una visione, ma una pregnante meditazione che provoca figure formate
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hemente consideración, fabricada en la imaginación alguna figura; será como cosa muerta en estotra comparación. 9. Acaece a algunas personas (y sé que es verdad, que lo han tratado conmigo, y no tres o cuatro, sino muchas) ser de tan flaca imaginación, o el entendimiento tan eficaz, o no sé qué es, que se embeben de manera en la imaginación, que todo lo que piensan claramente les parece que lo ven; aunque si hubiesen visto la verdadera visión, entenderían, muy sin quedarles duda, el engaño; porque van ellas mismas componiendo lo que ven con su imaginación, y no hace después ningún efecto, sino que se quedan frías, mucho más que si viesen una imagen devota. Es cosa muy entendida no ser para hacer caso de ello, y así se olvida mucho más que cosa soñada. 10. En lo que tratamos no es así, sino que estando el alma muy lejos de que ha de ver cosa, ni pasarle por pensamiento, de presto se le representa muy por junto y revuelve todas las potencias y sentidos con un gran temor y alboroto, para ponerlas luego en aquella dichosa paz. Así como cuando fue derrocado san Pablo, vino aquella tempestad y alboroto en el cielo, así acá en este mundo interior se hace gran movimiento, y en un punto – como he dicho – queda todo sosegado, y esta alma tan enseñada de unas tan grandes verdades, que no ha menester otro maestro; que la verdadera sabiduría sin trabajo suyo la ha quitado la torpeza, y dura con una certidumbre el alma de que esta merced es de Dios, algún espacio de tiempo, que aunque más le dijesen lo contrario, entonces no la podrían poner temor de que puede haber engaño. Después, poniéndosele el confesor, la deja Dios para que ande vacilando en que por sus pecados sería posible; mas no creyendo, sino – como he dicho en estotras cosas – a manera de tentaciones en cosas de la fe, que puede el demonio alborotar, mas no dejar el alma de estar firme en ella; antes mientras más la combate, más queda con certidum-
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dall’immaginazione; queste figure, rispetto a quelle descritte, sono come cosa morta. 9. Ad alcuni accade (so che è vero, avendomene parlato non tre o quattro persone, ma molte) di avere un’immaginazione così debole, o un’intelligenza così attiva, o non so che cosa, da immergersi così tanto nella fantasia, da sembrar loro di vedere tutto ciò che pensano. Se avessero subito una visione vera e propria, comprenderebbero senza dubbio l’inganno. Vanno formando da sé quanto vedono con la loro immaginazione, e non ne ricevono beneficio alcuno, ma rimangono fredde, molto più fredde che se vedessero una semplice immagine devota. È chiaramente necessario non prestare attenzione a questi fatti; li si dimentica ancor più in fretta dei sogni. 10. Ma noi non stiamo parlando di queste cose. Mentre l’anima è molto lontana dal pensiero di vedere qualcosa, d’improvviso appare la visione a rivoluzionare tutte le potenze e i sensi con grande paura e turbamento, per poi lasciarli in quella gioiosa pace di cui ho parlato. Come quando san Paolo venne disarcionato ci fu quella tempesta e turbamento nel cielo152, così nel mondo interiore tutto si muove e a un certo punto tutto resta tranquillo. Nell’anima rimangono così scolpite verità tanto grandi, da non avere bisogno di altro maestro. La vera sapienza l’ha tolta dalla sua ignoranza senza sforzo. La certezza che questa grazia viene da Dio dura nell’anima per un po’ di tempo. Anche se le dicessero il contrario, non temerebbe di essere stata ingannata. In seguito, contraddetta dal confessore, Dio la lascia vacillare pensando che la causa di tutto si possa ritrovare nei suoi peccati, ma non se ne convince. Succede come nelle tentazioni contro la fede; al demonio è concesso turbare l’anima, ma non tanto da lasciarla incredula. Anzi, quanto è assalita
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bre de que el demonio no la podría dejar con tantos bienes, como ello es así, que no puede tanto en lo interior del alma; podrá él representarlo, mas no con esta verdad y majestad y operaciones. 11. Como los confesores no pueden ver esto ni, por ventura, a quien Dios hace esta merced, sabérselo decir, temen y con mucha razón. Y así es menester ir con aviso, hasta aguardar tiempo del fruto que hacen estas apariciones, e ir poco a poco mirando la humildad con que dejan al alma y la fortaleza en la virtud; que si es de demonio, presto dará señal y le cogerán en mil mentiras. Si el confesor tiene experiencia y ha pasado por estas cosas, poco tiempo ha menester para entenderlo, que luego en la relación verá si es Dios, o imaginación, o demonio, en especial si le ha dado Su Majestad don de conocer espíritus, que si éste tiene y letras, aunque no tenga experiencia, lo conocerá muy bien. 12. Lo que es mucho menester, hermanas, es que andéis con gran llaneza y verdad con el confesor, no digo en decir los pecados, que eso claro está, sino en contar la oración; porque si no hay esto, no aseguro que vais bien, ni que es Dios el que os enseña; que es muy amigo que al que está en su lugar se trate con la verdad y claridad que consigo mismo, deseando entienda todos sus pensamientos, cuánto más las obras, por pequeñas que sean. Y con esto no andéis turbadas ni inquietas, que aunque no fuese de Dios, si tenéis humil-
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dal demonio si convince che beni così grandi non potranno mai venire da lui, come accade dopo la visione. Potrà fingerne qualcuno, di tali beni, ma non con la medesima veracità, maestà ed effetti. 11. Dal momento che i confessori non possono vederla, né, se il Signore non concede loro questa grazia, sapersela spiegare, la temono, con molto buon senso. Così è necessario essere prudenti, sapendo attendere il momento della raccolta del frutto lasciato da queste apparizioni, osservando in particolare, poco a poco, l’umiltà e la fortezza nelle virtù. Se sono cose del demonio, presto darà segno della sua presenza e lo coglieranno tra mille menzogne. Se il confessore è uomo d’esperienza e ha vissuto queste cose, ha bisogno di poco tempo per capirlo. Dai semplici racconti saprà distinguere se sono cose provenienti da Dio o dal demonio. Riuscirà in questo, specialmente, se Sua Maestà gli ha concesso il dono del discernimento degli spiriti. Se solo il confessore è in possesso di tale dono e di dottrina, pur essendo carente di esperienza, ne verrà rapidamente a capo. 12. È veramente necessario, sorelle, che con il confessore siate semplici e veritiere. Non dico tanto nel confessare i peccati, questo è chiaro, quanto nel rendere conto dell’orazione. Contrariamente non potrei rassicurarvi né della via che state percorrendo, né che sia Dio il vostro maestro. Dio vuole che parliate con chi si trova al suo posto con la medesima verità e chiarezza usata con lui, desiderando che comprenda tutti i pensieri e ancor più le opere, anche le piccole. Se vi comporterete così non vi turberete né vi inquieterete; se anche la visione non venisse da Dio, essendo voi
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dad y buena conciencia no os dañará; que sabe Su Majestad sacar de los males bienes, y que por el camino que el demonio os quería hacer perder, ganaréis más. Pensando que os hace tan grandes mercedes, os esforzaréis a contentarle mejor y andar siempre ocupada en la memoria su figura, que como decía un gran letrado, que el demonio es gran pintor, y si le mostrase muy al vivo una imagen del Señor, que no le pesaría, para con ella avivar la devoción y hacer al demonio guerra con sus mismas maldades; que aunque un pintor sea muy malo, no por eso se ha de dejar de reverenciar la imagen que hace, si es de todo nuestro Bien. 13. Parecíale muy mal lo que algunos aconsejan, que den higas cuando así viesen alguna visión; porque decía que adondequiera que veamos pintado a nuestro Rey, le hemos de reverenciar; y veo que tiene razón, porque aun acá se sentiría: si supiese una persona que quiere bien a otra que hacía semejantes vituperios a su retrato, no gustaría de ello. Pues ¿cuánto más es razón que siempre se tenga respeto adonde viéremos un crucifijo o cualquier retrato de nuestro Emperador? Aunque he escrito en otra parte esto, me holgué de ponerlo aquí, porque vi que una persona anduvo afligida, que la mandaban tomar este remedio. No sé quién le inventó tan para atormentar a quien no pudiere hacer menos de obedecer, si el confesor le da este consejo, pareciéndole va perdida si no lo hace, y el mío es que, aunque os le dé, le digáis esta razón con humildad y no le toméis. En extremo me cuadró mucho las buenas que me dio quien me lo dijo en este caso. 14. Una gran ganancia saca el alma de esta merced del Señor, que es, cuando piensa en El o en su vida y Pasión, acordarse de su mansísimo y hermoso rostro, que es grandísimo
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umili e in retta coscienza, non vi danneggerebbe. Sua Maestà sa trarre il bene dal male, e sa che lungo la via da cui il demonio cerca di distogliervi guadagnereste di più. Vedendovi servite di grazie tanto grandi, sforzatevi di contentarlo sempre più, e di scolpire nella vostra memoria la sua immagine. Il demonio, come diceva un teologo, è un gran pittore. Se mostrasse all’anima un’immagine del Signore, non le sarebbe dannosa, ma ravviverebbe la sua vita interiore e l’anima si troverebbe a combatterebbe il maligno con le sue stesse armi. Pur essendo un pittore molto malvagio, non per questo non bisogna riverire l’immagine da lui dipinta, se rappresenta il nostro unico Bene. 13. Quel teologo disprezzava il consiglio di qualcuno di fare le corna all’apparire di una visione. Diceva, infatti, che ovunque vediamo il nostro Re dobbiamo riverirlo. Secondo me ha ragione. Se una persona sapesse di volere bene a un’altra che offende in modo simile il suo ritratto, non ne sarebbe contenta. Non è tanto più ragionevole avere rispetto nello scorgere un crocifisso o un ritratto del nostro Imperatore, ovunque sia? Pur avendone già scritto, mi ha fatto piacere ripetermi dopo aver incontrato una persona angosciata da un simile consiglio. Non conosco l’inventore di questo tormento per l’anima di chi, sembrandole di perdersi non obbedendo a questo consiglio, non può fare a meno di obbedire. Il mio parere è che, se vi fosse rivolto questo consiglio, spiegaste umilmente queste motivazioni e non obbediate. Ne fui pienamente convinta, in fine, per le buone ragioni fornitemi da chi parlò con me in questo caso. 14. L’anima trae un grande vantaggio da questa grazia del Signore; quando pensa a lui, alla sua vita, alla sua Passione, si ricorda del suo volto mansueto e bello ed è grande
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consuelo, como acá nos le daría mayor haber visto a una persona que nos hace mucho bien que si nunca la hubiésemos conocido. Yo os digo que hace harto consuelo y provecho tan sabrosa memoria. Otros bienes trae consigo hartos, mas como queda dicho tanto de los efectos que hacen estas cosas y se ha de decir más, no me quiero cansar ni cansaros, sino avisaros mucho que cuando sabéis u oís que Dios hace estas mercedes a las almas, jamás le supliquéis ni deseéis que os lleve por este camino; [15.] aunque os parezca muy bueno, y se ha de tener en mucho y reverenciar, no conviene por algunas razones: la primera, porque es falta de humildad querer vos se os dé lo que nunca habéis merecido, y así creo que no tendrá mucha quien lo deseare; porque así como un bajo labrador está lejos de desear ser rey, pareciéndole imposible, porque no lo merece, así lo está el humilde de cosas semejantes; y creo yo que nunca se darán, porque primero da el Señor un gran conocimiento propio que hace estas mercedes. Pues ¿cómo entenderá con verdad que se la hace muy grande en no tenerla en el infierno, quien tiene tales pensamientos? – La segunda, porque está muy cierto ser engañado, o muy a peligro, porque no ha menester el demonio más de ver una puerta pequeña abierta para hacernos mil trampantojos. – La tercera, la misma imaginación, cuando hay un gran deseo, y la misma persona se hace entender que ve aquello que desea, y lo oye, como los que andan con gana de una cosa entre día y mucho
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la sua consolazione. Come sulla terra dà maggiore gioia pensare ai benefici ricevuti da una persona conosciuta che da una mai vista. Vi confesso che una memoria così gustosa è di gran consolazione e profitto. Questa grazia arreca molti altri beni, ma siccome ho descritto a lungo gli effetti prodotti da queste grazie e gli argomenti da trattare sono ancora tanti, non voglio stancarmi né stancarvi, ma solo mettervi sull’avviso di una cosa: venendo a sapere che Dio concede queste grazie alle anime, non supplicatelo né desiderate esserne ugualmente favorite. 15. Pur apparendovi una via molto buona e degna di essere riverita, non conviene per alcune ragioni. Innanzitutto è mancanza di umiltà desiderare per sé ciò che non si è meritato. Ma non penso siano in molte a volerlo. Come un misero zappatore è lontano dal desiderare essere re, parendogli uno sproposito per non averne i meriti, così la persona umile si sente distante da simili cose. Tali grazie non saranno mai concesse dal Signore se non dopo una profonda conoscenza di sé. Chi si perde in tali pensieri, come potrà comprendere la grande grazia concessagli dal Signore nel non averlo già condannato all’inferno? In secondo luogo, con quei pensieri già si è ingannati o si è vicini a esserlo. Il demonio non ha bisogno d’altro che di una piccola porta aperta nella nostra anima per causarci mille insidie. In terzo luogo entra in gioco la medesima immaginazione. Se il desiderio è forte, la persona si convince di vedere ciò che desidera, e lo ode, esattamente come succede a chi, dopo aver trascorso il giorno a volere una cosa, la sogna di notte.
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pensando en ella, que acaece venirla a soñar. – La cuarta, es muy gran atrevimiento que quiera yo escoger camino no sabiendo el que me conviene más, sino dejar al Señor, que me conoce, que me lleve por el que conviene, para que en todo haga su voluntad. – La quinta, ¿pensáis que son pocos los trabajos que padecen los que el Señor hace estas mercedes? No, sino grandísimos y de muchas maneras. ¿Qué sabéis vos si seríais para sufrirlos? – La sexta, si por lo mismo que pensáis ganar, perderéis, como hizo Saúl por ser rey. 16. En fin, hermanas, sin éstas hay otras; y creedme que es lo más seguro no querer sino lo que quiere Dios, que nos conoce más que nosotros mismos y nos ama. Pongámonos en sus manos, para que sea hecha su voluntad en nosotras, y no podemos errar, si con determinada voluntad nos estamos siempre en esto. Y habéis de advertir, que por recibir muchas mercedes de éstas no se merece más gloria, porque antes quedan más obligadas a servir, pues es recibir más. En lo que es más merecer, no nos lo quita el Señor, pues está en nuestra mano; y así hay muchas personas santas que jamás supieron qué cosa es recibir una de aquestas mercedes; y otras que las reciben, que no lo son. Y no penséis que es continuo, antes por una vez que las hace el Señor son muy muchos los trabajos; y así el alma no se acuerda si las ha de recibir más, sino cómo las servir. 17. Verdad es que debe ser grandísima ayuda para tener las virtudes en más subida perfección; mas el que las tuviere con haberlas ganado a costa de su trabajo, mucho más merecerá. Yo sé de una persona, a quien el Señor había hecho algunas de estas mercedes – y aun de dos, la una era hom-
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In quarto luogo è molto pericoloso scegliere una via senza sapere quale sia la migliore. è meglio abbandonarmi nel Signore, che mi conosce, perché mi conduca lui dove mi convenga e dove sappia compiere in tutto la sua volontà. Quinto, pensate forse leggere le sofferenze patite da chi ha ricevuto tali grazie dal Signore? No; sono grandissime e svariate. Come potete essere certe di sopportarli? Sesto, in fine: può essere che ciò da cui pensavate trarre un vantaggio divenga causa di sconfitta, come avvenne a Saul volendo fare il re. 16. Oltre a queste, sorelle, vi sono altri motivi. Credetemi: la via più sicura consiste nel volere solo ciò che Dio vuole; Dio che ci ama e ci conosce meglio di quanto conosciamo noi stessi. Abbandoniamoci nelle sue mani perché si compia la sua volontà in noi. Non potremo sbagliarci se con ferma volontà restiamo in questa convinzione. Dovete rendervi conto che non si merita più gloria ricevendo molte di queste grazie; ricevendo di più, si è anzi tenuti a servire di più. Ciò che comporta un merito maggiore, è alla nostra portata e Dio non ce ne priva. Ci sono molti santi che non hanno mai conosciuto cosa sia ricevere una di queste grazie. Altre le ricevono, ma non sono sante. Non pensate poi che siano continue. Anzi, per una volta che il Signore si degni concederle, grandi sono le fatiche. Sicché l’anima non si preoccupa di procurarsene altre, ma di come corrispondere a quelle ricevute. 17. È vero che devono essere di grandissimo aiuto per vivere le virtù con più alta perfezione. Ma meriterà molto di più chi ottenne le medesime a forza di fatica. Conosco una persona cui il Signore aveva concesso alcune di queste grazie; anzi ne conosco due: una delle quali è un uomo.
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bre –, que estaban tan deseosas de servir a Su Majestad a su costa, sin estos grandes regalos, y tan ansiosas por padecer, que se quejaban a nuestro Señor porque se los daba, y si pudieran no recibirlos, lo excusaran. Digo regalos, no de estas visiones, que, en fin, ven la gran ganancia y son mucho de estimar, sino los que da el Señor en la contemplación. 18. Verdad es que también son estos deseos sobrenaturales, a mi parecer, y de almas muy enamoradas, que querrían viese el Señor que no le sirven por sueldo; y así – como he dicho – jamás se les acuerda que han de recibir gloria por cosa, para esforzarse más por eso a servir, sino de contentar al amor, que es su natural obrar siempre de mil maneras. Si pudiese, querría buscar invenciones para consumirse el alma en él; y si fuese menester quedar para siempre aniquilada para la mayor honra de Dios lo haría de muy buena gana. Sea alabado para siempre, amén, que abajándose a comunicar con tan miserables criaturas, quiere mostrar su grandeza.
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Erano così desiderose di servire Sua Maestà gratuitamente, senza questi grandi doni, ed erano così bramose di patire per suo amore, che si lamentavano con lui d’esserne favorite, e se avessero potuto non riceverle ne avrebbero fatto a meno. Parlo dei doni concessi da Dio nella contemplazione, non delle visioni da cui si ricava vantaggio e che sono degne di molta stima. 18. A mio parere, davvero anche questi desideri hanno origine soprannaturale, e sono tipici delle anime così innamorate da voler servire il Signore senza avvantaggiarsene. Così, come detto, non viene loro neppure in mente la gloria meritata nel servire di più, ma si sforzano di soddisfare il loro amore, la cui natura consiste nell’operare sempre, in mille modi. Queste persone, se potessero, inventerebbero qualcosa per consumare l’anima in amore. Se fosse necessario restare per sempre annichiliti per maggiore gloria di Dio, lo farebbero volentieri. Sia per sempre lodato, amen, chi umiliandosi a comunicare con creature così misere vuole mostrare la sua grandezza.
Capítulo 10 Dice de otras mercedes que hace Dios al alma por diferente manera que las dichas, y del gran provecho que queda de ellas.
1. De muchas maneras se comunica el Señor al alma con estas apariciones; algunas, cuando está afligida; otras, cuando le ha de venir algún trabajo grande; otras, por regalarse Su Majestad con ella y regalarla. No hay para qué particularizar más cada cosa, pues el intento no es sino dar a entender cada una de las diferencias que hay en este camino, hasta donde yo entendiere, para que entendáis, hermanas, de la manera que son y los efectos que dejan; porque no se nos antoje que cada imaginación es visión, y porque cuando lo sea, entendiendo que es posible, no andéis alborotadas ni afligidas, que gana mucho el demonio y gusta en gran manera de ver afligida e inquieta un alma, porque ve que le es estorbo para emplearse toda en amar y alabar a Dios. Por otras maneras se comunica Su Majestad harto más subidas y menos peligrosas, porque el demonio creo no las podrá contrahacer, y así se pueden mal decir, por ser cosa muy oculta, que las imaginarias puédense más dar a entender. 2. Acaece, cuando el Señor es servido, estando el alma en oración y muy en sus sentidos, venirle de presto una suspensión, adonde le da el Señor a entender grandes secretos, que parece los ve en el mismo Dios; que éstas no son visiones de la sacratísima Humanidad, ni aunque digo que ve, no ve nada, porque no es visión imaginaria, sino muy intelectual, adonde se le descubre cómo en Dios se ven todas las cosas y las tiene todas en sí mismo. Y es de gran provecho, porque, aunque pasa en un momento, quédase muy esculpido y hace
Capitolo decimo Parla di altre grazie da Dio concesse all’anima in un modo differente da quelle descritte. Spiega anche il gran vantaggio con cui si rimane. 1. Il Signore si comunica all’anima con queste apparizioni in molti modi; alcune volte quando è afflitta; altre volte quando sta per arrivarle una grossa sofferenza; altre ancora quando Sua Maestà vuole deliziarsi nel deliziarla. Non c’è ragione per specificare meglio ogni cosa, non essendoci altra intenzione che fare comprendere le diverse grazie di questo cammino, per quanto possa, perché le conosciate, sorelle, e conosciate i loro frutti; sicché ogni fantasia non si trasformi in visione, e se lo è, sapendola possibile, non vi spaventiate, né affliggiate. Il demonio guadagna molto e gioisce nel vedere un’anima afflitta e inquieta: sa come questo le impedisca di impiegarsi totalmente nell’amore e nella lode di Dio. Sua Maestà può comunicarsi anche altrimenti, in modi più elevati e meno pericolosi, non potendo il demonio contraffarli. Trattandosi di cose molto nascoste, è difficile parlarne; è più facile, infatti, spiegare le immaginarie. 2. Se il Signore lo vuole, accade che l’anima, mentre fa orazione ed è molto presente a se stessa, subisca una sospensione repentina, dove il Signore le rivela grandi segreti da sembrare vederli nella vita intima di Dio. Queste non sono visioni della sacratissima Umanità di Cristo, e anche se dico vede, in realtà non vede alcunché, non trattandosi di visione immaginaria, ma intellettuale. Qui si scopre come tutte le cose siano in Dio e come tutte le possegga tutte in se stesso. Pur essendo questione di un momento, questa grazia lascia l’anima avvantaggiata, resta in essa ben scolpita e
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grandísima confusión, y vese más claro la maldad de cuando ofendemos a Dios, porque en el mismo Dios – digo, estando dentro en El – hacemos grandes maldades. Quiero poner una comparación, si acertare, para dároslo a entender, que aunque esto es así y lo oímos muchas veces, o no reparamos en ello, o no lo queremos entender; porque no parece sería posible, si se entendiese como es, ser tan atrevidos. 3. Hagamos ahora cuenta que es Dios como una morada o palacio muy grande y hermoso y que este palacio, como digo, es el mismo Dios. ¿Por ventura puede el pecador, para hacer sus maldades, apartarse de este palacio? No, por cierto; sino que dentro en el mismo palacio, que es el mismo Dios, pasan las abominaciones y deshonestidades y maldades que hacemos los pecadores. ¡Oh cosa temerosa y digna de gran consideración y muy provechosa para los que sabemos poco, que no acabamos de entender estas verdades, que no sería posible tener atrevimiento tan desatinado! Consideremos, hermanas, la gran misericordia y sufrimiento de Dios en no nos hundir allí luego, y démosle grandísimas gracias, y hayamos vergüenza de sentirnos de cosa que se haga ni se diga contra nosotras; que es la mayor maldad del mundo ver que sufre Dios nuestro Criador tantas a sus criaturas dentro en Sí mismo y que nosotras sintamos alguna vez una palabra que se dijo en nuestra ausencia y quizá con no mala intención. 4. ¡Oh miseria humana! ¿Hasta cuándo, hijas, imitaremos en algo este gran Dios? ¡Oh!, pues no se nos haga ya que hacemos nada en sufrir injurias, sino que de muy buena gana pasemos por todo y amemos a quien nos las hace, pues este gran Dios no nos ha dejado de amar a nosotras aunque le hemos mucho ofendido, y así tiene muy gran razón en querer que todos perdonen por agravios que los hagan.
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provoca confusione. Questa grazia ci fa comprendere più chiaramente la malvagità di quando offendiamo Dio perché in Dio, o, meglio, anche stando in lui, compiamo grandi malvagità. Desidero proporvi un’altra analogia, se riesco, per farvelo comprendere. Malgrado abbiamo ascoltato molte volte essere così, o non ci pensiamo o non vogliamo capire: se capissimo, non sembrerebbe possibile essere tanto temerarie. 3. Supponiamo che Dio sia come un palazzo molto grande e bello. Il palazzo, ripeto, è Dio. Come può il peccatore, per commettere le sue malvagità, allontanarsi dal palazzo? È impossibile. Le abominazioni, le malvagità, le disonestà compiute da noi peccatori si consumano nel palazzo, in Dio. Fatto spaventoso, degno di grande riflessione, molto profittevole per noi così ignoranti, da non riuscire a comprendere questa verità che rende d’ora innanzi impossibile comportarci in modo sì temerario! Consideriamo, sorelle, la grande misericordia e sofferenza di Dio che non ci condanna immediatamente, e ringraziamolo moltissimo. Vergogniamoci, invece, di essere così sensibili a ogni cosa si dica o si faccia contro di noi. La maggior malvagità del mondo consiste nel vedere sopportare da Dio nostro Creatore tante offese in se stesso e noi risentirci di una parola detta magari in nostra assenza e pur senza cattiva intenzione. 4. Oh miseria umana! Quando finalmente, figlie, imiteremo in qualcosa questo gran Dio? Oh, che non ci accada di pensare di fare qualcosa da parte nostra perché, nel sopportare ingiurie, soffriamo volentieri e amiamo chi ci offende. Questo gran Dio non si è dimenticato di amarci, pur avendolo noi molto offeso; ha quindi tutte le ragioni nel volere che tutti ci perdoniamo le vicendevoli offese.
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Yo os digo, hijas, que aunque pasa de presto esta visión, que es una gran merced que hace nuestro Señor a quien la hace, si se quiere aprovechar de ella, trayéndola presente muy ordinario. 5. También acaece, así muy de presto y de manera que no se puede decir, mostrar Dios en sí mismo una verdad, que parece deja oscurecidas todas las que hay en las criaturas, y muy claro dado a entender que El solo es verdad que no puede mentir; y dase bien a entender lo que dice David en un salmo, que todo hombre es mentiroso, lo que no se entendiera jamás así, aunque muchas veces se oyera. Es verdad que no puede faltar. Acuérdaseme de Pilatos lo mucho que preguntaba a nuestro Señor cuando en su Pasión le dijo qué era verdad, y lo poco que entendemos acá de esta suma Verdad. 6. Yo quisiera poder dar más a entender en este caso, mas no se puede decir. Saquemos de aquí, hermanas, que para conformarnos con nuestro Dios y Esposo en algo, será bien que estudiemos siempre mucho de andar en esta verdad. No digo sólo que no digamos mentira, que en eso, gloria a Dios, ya veo que traéis gran cuenta en estas casas con no decirla por ninguna cosa; sino que andemos en verdad delante de Dios y de las gentes de cuantas maneras pudiéremos, en especial no queriendo nos tengan por mejores de lo que somos, y en nuestras obras dando a Dios lo que es suyo y a nosotras lo que es nuestro, y procurando sacar en todo la verdad, y así tendremos en poco este mundo, que es todo mentira y falsedad, y como tal no es durable. 7. Una vez estaba yo considerando por qué razón era nuestro Señor tan amigo de esta virtud de la humildad, y púsoseme delante – a mi parecer sin considerarlo, sino de
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Vi confesso, figlie, che, malgrado questa visione svanisca rapidamente, è pur sempre una grande grazia concessa da Dio a chi la riceve, se vuole profittarne ricordandosene frequentemente. 5. Talvolta accade, repentinamente e in modo inesplicabile, che Dio mostri in se stesso una verità tale da nascondere tutte quelle esistenti nelle creature. E da così chiaramente a intendere che egli solo è verità, che non può mentire. Si comprende bene quel che dice Davide in un Salmo: ogni uomo è mendace153, cosa che non si comprenderebbe mai fino in fondo, neppure se lo si sentisse ripetuto molte volte. Dio è la verità che mai può venire meno. Mi viene ora in mente quanto Pilato chiese a nostro Signore, durante la Passione, domandando cos’è la verità154, e il poco da noi compreso di questa somma Verità. 6. Vorrei poter aggiungere altro su questo argomento, ma non posso. Impariamo da qui, sorelle, che per conformarci in qualcosa al nostro Dio e Sposo, sarà bene sforzarci molto e sempre nell’approfondire tale verità. Non dico solo di non mentire: in questo, gloria a Dio, vi vedo molto attente, nel non dire menzogne per alcuna ragione. Dico di camminare in verità davanti a Dio155 e alle persone in ogni circostanza, non desiderando, in particolare, che ci considerino migliori di quel che siamo, giudicandoci secondo le nostre opere, dando a noi quel che è nostro e a Dio quel che è di Dio. Cercando in tutto la verità, stimeremo ben poco questo mondo, riconoscendolo pieno di menzogna e falsità, e quindi destinato a perire presto. 7. Un giorno mi domandavo il motivo per cui nostro Signore sia così amico dell’umiltà, e mi venne in mente, senza ragionarci, per intuito, dover essere perché egli è
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presto – esto: que es porque Dios es suma Verdad, y la humildad es andar en verdad, que lo es muy grande no tener cosa buena de nosotros, sino la miseria y ser nada; y quien esto no entiende, anda en mentira. A quien más lo entienda agrada más a la suma Verdad, porque anda en ella. Plega a Dios, hermanas, nos haga merced de no salir jamás de este propio conocimiento, amén. 8. De estas mercedes hace nuestro Señor al alma, porque como a verdadera esposa, que ya está determinada a hacer en todo su voluntad, le quiere dar alguna noticia de en qué la ha de hacer y de sus grandezas. No hay para qué tratar de más, que estas dos cosas he dicho por parecerme de gran provecho; que en cosas semejantes no hay que temer, sino que alabar al Señor porque las da; que el demonio, a mi parecer, ni aun la imaginación propia, tienen aquí poca cabida, y así el alma queda con gran satisfacción.
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somma Verità, e l’umiltà consiste nel condursi nella verità. È cosa molto buona non scorgere in noi alcunché di buono, ma solo miseria e nullità. Chi non comprende questo, vive nella menzogna. Chi più lo comprende, invece, più è gradito alla somma Verità, perché in essa vive. Supplichiamo Dio, sorelle, di non fuggire mai dalla conoscenza di noi stesse, amen. 8. Nostro Signore concede queste grazie all’anima perché, come a vera sposa già determinata a compiere in tutto la sua volontà, vuole darle a conoscere le sue grandezze e cosa ella debba fare per lui. Non c’è ragione per continuare questo argomento. La descrizione precedente delle grazie qui concesse è già di gran profitto. Non bisogna avere paura, ma lodare il Signore se le concede; il demonio e la propria immaginazione hanno poco spazio di azione e l’anima rimane colma di consolazione.
Capítulo 11 Trata de unos deseos tan grandes e impetuosos que da Dios al alma de gozarle, que ponen en peligro de perder la vida, y con el provecho que se queda de esta merced que hace el Señor. 1. ¿Si habrán bastado todas estas mercedes que ha hecho el Esposo al alma para que la palomilla o mariposilla esté satisfecha (no penséis que la tengo olvidada) y haga asiento adonde ha de morir? No, por cierto; antes está muy peor. Aunque haya muchos años que reciba estos favores, siempre gime y anda llorosa, porque de cada uno de ellos le queda mayor dolor. Es la causa, que como va conociendo más y más las grandezas de su Dios y se ve estar tan ausente y apartada de gozarle, crece mucho más el deseo; porque también crece el amar mientras más se le descubre lo que merece ser amado este gran Dios y Señor; y viene en estos años creciendo poco a poco este deseo de manera que la llega a tan gran pena como ahora diré. He dicho años, conformándome con lo que ha pasado por la persona que he dicho aquí, que bien entiendo que a Dios no hay que poner término, que en un momento puede llegar a un alma a lo más subido que se dice aquí. Poderoso es Su Majestad para todo lo que quisiere hacer y ganoso de hacer mucho por nosotros. 2. Pues viene veces que estas ansias y lágrimas y suspiros y los grandes ímpetus que quedan dichos (que todo esto parece procedido de nuestro amor con gran sentimiento, mas todo no es nada en comparación de estotro, porque esto parece un fuego que está humeando y puédese sufrir, aunque con pena), andándose así esta alma, abrasándose en sí misma, acaece muchas veces por un pensamiento muy ligero, o por una palabra que oye de que se tarda el morir, venir de
Capitolo undicesimo Parla di certi desideri di piacere a Dio, da lui concessi all’anima, così grandi e violenti da mettere a repentaglio la vita stessa. Spiega quale sia il profitto nel ricevere questa grazia dal Signore. 1. Saranno sufficienti queste grazie concesse dallo Sposo all’anima perché la piccola colomba o farfalla sia soddisfatta (non pensate me ne sia dimenticata) e cerchi riposo dove dovrà poi morire? Certamente no. Anzi, sta peggio di prima. Pur essendole concesse da molti anni queste grazie, è sempre in gemito e lacrime perché ciascuna le lascia più dolore. Conoscendo sempre più le grandezze del suo Dio, scorgendosi così lontana e assente dal goderlo, in lei cresce il desiderio. L’amore cresce, infatti, nello scoprire quanto questo grande Dio e Signore meriti d’essere amato. Col trascorrere degli ani, questo desiderio aumenta a poco a poco fino a lasciare in grande pena, come spiegherò Ho detto anni, secondo quanto accaduto alla persona di cui parlavo, ma comprendo bene come a Dio non possiamo porre limiti; un’anima può raggiungere in un istante i livelli più alti qui descritti. Sua Maestà ha il potere per compiere quel che vuole e desidera fare molto per noi. 2. Parliamo ora di queste ansie, lacrime, sospiri e dei grandi impeti cui ho fatto cenno (tutte cose che sembrano procedere da un amore sentito. Ma tutte sono nulla se paragonate a quest’altro, sembrando un fuoco fumoso. Si possono sempre sopportare, sia pure con pena). Mentre l’anima vive così, bruciando in se stessa, accade spesso che, dopo un minimo pensiero, o dopo una parola udita sul tardare della morte, le giunge – non si sa
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otra parte – no se entiende de dónde ni cómo – un golpe, o como si viniese una saeta de fuego. No digo que es saeta, mas cualquier cosa que sea, se ve claro que no podía proceder de nuestro natural. Tampoco es golpe, aunque digo golpe; mas agudamente hiere. Y no es adonde se sienten acá las penas, a mi parecer, sino en lo muy hondo e íntimo del alma, adonde este rayo, que de presto pasa, todo cuanto halla de esta tierra de nuestro natural y lo deja hecho polvos, que por el tiempo que dura es imposible tener memoria de cosa de nuestro Señor; porque en un punto ata las potencias de manera que no quedan con ninguna libertad para cosa, sino para las que le han de hacer acrecentar este dolor. 3. No querría pareciese encarecimiento, porque verdaderamente voy viendo que quedo corta, porque no se puede decir. Ello es un arrobamiento de sentidos y potencias para todo lo que no es, como he dicho, ayudar a sentir esta aflicción. Porque el entendimiento está muy vivo para entender la razón que hay que sentir de estar aquel alma ausente de Dios; y ayuda Su Majestad con una tan viva noticia de Sí en aquel tiempo, de manera que hace crecer la pena en tanto grado, que procede quien la tiene en dar grandes gritos. Con ser persona sufrida y mostrada a padecer grandes dolores, no puede hacer entonces más; porque este sentimiento no es en el cuerpo – como queda dicho –, sino en lo interior del alma. Por esto sacó esta persona cuán más recios son los sentimientos de ella que los del cuerpo, y se le representó ser de esta manera los que padecen en purgatorio, que no les impide no tener cuerpo para dejar de padecer mucho más que todos los que acá, teniéndole, padecen. 4. Yo vi una persona así, que verdaderamente pensé que se moría, y no era mucha maravilla, porque, cierto, es gran peligro de muerte. Y así, aunque dure poco, deja el cuerpo muy descoyuntado, y en aquella sazón los pulsos tienen tan
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come e da dove – un colpo simile a una saetta di fuoco. Non dico sia una saetta, ma qualunque cosa sia, non viene chiaramente dalla nostra natura. E neppure si tratta di un colpo, pur avendo scritto “colpo”, ma sicuramente ferisce in profondità. E non si fa sentire in quella parte dove si sperimentano i dolori quaggiù, sulla terra, ma nel più profondo e intimo dell’anima, dove questo raggio, veloce, riduce in polvere quanto incontri di terreno e appartenente alla nostra natura. Per il tempo che dura ci è impossibile ricordarci di nostro Signore. D’improvviso, infatti, le potenze si bloccano e non sono più libere di agire se non in ciò che accresce questo dolore. 3. Non vorrei vi sembrassi esagerata, anzi, dico poco, trattandosi di cose indicibili. I sensi e le potenze vengono sospesi da quanto risulta inutile, come detto, a sentire quel dolore. L’intelletto, dal canto suo, è molto vigile nel comprendere la ragione della sofferenza di quell’anima nel vedersi lontana da Dio. Sua Maestà concorre in questo, con una così viva presenza di Sé in quell’istante da far crescere la pena fino al prorompere dell’anima in alte grida. Pur essendo abituata a soffrire grandi dolori, la persona non può patire di più. Questo male, infatti, non risiede nel corpo, come detto, ma nel profondo dell’anima. Per questo giunge a comprendere come le sofferenze dell’anima siano più forti di quelle del corpo, e come debbano essere simili quelle del purgatorio. Lì, l’assenza del corpo non impedisce all’anima di soffrire molto più di tutti i dolori terreni messi insieme. 4. Vidi una persona in tale stato da pensare che fosse veramente morta. Questo non deve meravigliare, perché qui il pericolo di morte è reale. Così, pur essendo questo fenomeno di breve durata, lascia tutto il corpo slogato e
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abiertos como si el alma quisiese ya dar a Dios, que no es menos; porque el calor natural falta y le abrasa de manera que con otro poquito más hubiera cumplídole Dios sus deseos. No porque siente poco ni mucho dolor en el cuerpo, aunque se descoyunta, como he dicho, de manera que queda dos o tres días después sin poder aún tener fuerza para escribir, y con grandes dolores; y aun siempre me parece le queda el cuerpo más sin fuerza que de antes. El no sentirlo debe ser la causa ser tan mayor el sentimiento interior del alma, que ninguna cosa hace caso del cuerpo; como si acá tenemos un dolor muy agudo en una parte: aunque haya otros muchos, se sienten poco; esto yo lo he bien probado. Acá, ni poco ni mucho, ni creo sentiría si la hiciesen pedazos. 5. Diréisme que es imperfección; que por qué no se conforma con la voluntad de Dios, pues le está tan rendida. – Hasta aquí podía hacer eso, y con eso pasaba la vida. Ahora no, porque su razón está de suerte, que no es señora de ella, ni de pensar sino la razón que tiene para penar, pues está ausente de su bien, que para qué quiere vida. Siente una soledad extraña, porque criatura de toda la tierra no la hace compañía, ni creo se la harían los del cielo como no fuese el que ama, antes todo la atormenta. Mas vese como una persona colgada, que no asienta en cosa de la tierra, ni al cielo puede subir; abrasada con esta sed, y no puede llegar al agua; y no sed que puede sufrir, sino ya en tal término que con ninguna se le quitaría, ni quiere que se le quite, si no es con la que dijo nuestro Señor a la Samaritana, y eso no se lo dan.
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con i polsi così rilasciati come se l’anima stesse per rendersi a Dio. Il calore naturale viene meno, ma l’anima brucia in tal modo che, ancora un po’, e Dio darebbe compimento ai suoi desideri. Non avverte né poco né molto dolore nel corpo, pur essendo, come detto, slogata; sicché trascorre i due o tre giorni successivi senza la forza neppure di scrivere, e con grandi dolori. Il corpo rimane ancor più debole di prima. Il non averne le sensazioni deve essere la causa per cui diviene maggiore la dolenzia interiore; questa impedisce all’anima di prestare attenzione al corpo. È come avere un dolore localizzato molto acuto; pur avendone molti altri, quasi non vi si fa caso: ho provato spesso questo fenomeno. Qui non si sente né tanto né poco, né credo avvertirebbe qualcosa di più se la facessero a pezzi. 5. Obietterete che si tratta di un’imperfezione: quell’anima soffre così tanto perché non si conforma alla volontà di Dio. Fin qui avrebbe potuto comportarsi in tal modo e così trascorrere la vita. Ma ora no, perché il suo intelletto comprende di non essere padrone della sua condizione, né può pensare ad altro che al motivo del suo dolersi: la separazione dal suo bene per cui vive. Avverte una solitudine particolare; non le terrebbe compagnia alcuna creatura terrestre, né avrebbe giovamento dalla presenza degli abitanti del cielo se da loro fosse assente l’oggetto del suo amore: ogni cosa la tormenta. Si scorge come una persona a mezz’aria, che non può riposarsi su cose terrestri, né salire al cielo. Brucia di sete e non può raggiungere l’acqua. È un’arsura insopportabile, nessuna cosa potrebbe spegnerla, né lei desidera spegnerla se non con l’acqua promessa dal Signore alla Samaritana; ma quest’acqua non le viene concessa156.
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6. ¡Oh, válgame Dios, Señor, cómo apretáis a vuestros amadores! Mas todo es poco para lo que les dais después. Bien es que lo mucho cueste mucho. Cuánto más que, si es purificar esta alma para que entre en la séptima morada, como los que han de entrar en el cielo se limpian en el purgatorio, es tan poco este padecer, como sería una gota de agua en la mar. Cuánto más que con todo este tormento y aflicción, que no puede ser mayor, a lo que yo creo, de todas las que hay en la tierra) que esta persona había pasado muchas, así corporales, como espirituales, mas todo le parece nada en esta comparación), siente el alma que es de tanto precio esta pena, que entiende muy bien no la podía ella merecer; sino que no es este sentimiento de manera que la alivia ninguna cosa, mas con esto la sufre de muy buena gana y sufriría toda su vida, si Dios fuese de ello servido; aunque no sería morir de una vez, sino estar siempre muriendo, que verdaderamente no es menos. 7. Pues consideremos, hermanas, aquellos que están en el infierno, que no están con esta conformidad, ni con este contento y gusto que pone Dios en el alma, ni viendo ser ganancioso este padecer, sino que siempre padecen más y más (digo más y más, cuanto a las penas accidentales). Siendo el tormento del alma tan más recio que los del cuerpo y los que ellos pasan mayores sin comparación que éste que aquí hemos dicho, y éstos ver que han de ser para siempre jamás, ¿qué será de estas desventuradas almas? Y ¿qué podemos hacer en vida tan corta, ni padecer, que sea nada para librarnos de tan terribles y eternales tormentos? Yo os digo que será imposible dar a entender cuán sentible cosa es el padecer del alma, y cuán diferente al del cuerpo, si no se pasa por ello; y quiere el mismo Señor que lo entendamos, para que más conozcamos lo mucho que le debemos en traernos a
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6. Oh, mio Signore e mio Dio! Come angustiate i vostri amanti! Ma tutto è poco per quanto poi voi donate. È bene che il molto costi molto. Tanto più se si tratta di purificare l’anima per farla entrare nella settima stanza, come chi deve entrare in cielo si purifica nel purgatorio; è così piccolo al confronto questo patire, come una goccia d’acqua nel mare. L’anima, comunque, avverte come questa sofferenza comporti un immeritato vantaggio, nonostante sia così tormentosa da non poter essere paragonata a quelle terrene (malgrado questa persona ne abbia patite molte, corporali e spirituali, tutte le sembrano nulla a suo confronto). Questo sentire, però, non le concede il minimo sollievo, ma soffre volentieri e soffrirebbe così tutta la vita, se Dio lo volesse. Non si tratterebbe di morire per lui una volta sola, ma di vivere per lui stando sempre in punto di morte; il che non è da meno. 7. Consideriamo, sorelle, chi si trova all’inferno. Non è conforme alla volontà di Dio, né gode delle consolazioni e dei piaceri soprannaturali concessi all’anima da Dio, e neppure può ritenere fruttuoso il suo soffrire, ma soffre sempre di più e di più (scrivo «di più e di più» riferendomi alle pene accidentali). Poiché il tormento dell’anima è molto più forte di quello del corpo, e i tormenti che si patiscono all’inferno non possono essere paragonati a quelli qui descritti, aggiungiamo, poi, che sono eterni, che sarà mai di queste anime sventurate? Cosa potremo fare in questa vita tanto breve, se non soffrire, e un nonnulla, per liberarci da tormenti così terribili ed eterni? Senza averne fatto esperienza, vi confesso l’impossibilità di spiegare come sia penosa la sofferenza dell’anima e quanto differisca da quella del corpo. Il Signore vuole farcelo intendere per farci conoscere quanto gli siamo debitori
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estado, que, por su misericordia, tenemos esperanza de que nos ha de librar y perdonar nuestros pecados. 8. Pues tornando a lo que tratábamos (que dejamos esta alma con mucha pena), en este rigor es poco lo que le dura; será, cuando más, tres o cuatro horas, a mi parecer, porque si mucho durase, si no fuese por milagro, sería imposible sufrirlo la flaqueza natural. Acaecido ha no durar más que un cuarto de hora y quedar hecha pedazos. Verdad es que esta vez del todo perdió el sentido, según vino con rigor y estando en conversación, Pascua de Resurrección, el postrer día, y habiendo estado toda la Pascua con tanta sequedad, que casi no entendía lo era, de sólo oír una palabra de no acabarse la vida. ¡Pues pensar que se puede resistir!, no más que si, metida en un fuego, quisiese hacer a la llama que no tuviese calor para quemarle. No es el sentimiento que se puede pasar en disimulación, sin que las que están presentes entiendan el gran peligro en que está, aunque de lo interior no pueden ser testigos; es verdad que le son alguna compañía, como si fuesen sombras, y así le parecen todas las cosas de la tierra. 9. Y porque veáis que es posible, si alguna vez os viereis en esto, acudir aquí nuestra flaqueza y natural, acaece alguna vez que estando el alma como habéis visto, que se muere por morir cuando aprieta tanto que ya parece que para salir del cuerpo no le falta casi nada, verdaderamente teme y querría aflojase la pena por no acabar de morir. Bien se deja entender ser este temor de flaqueza natural que por otra parte no se quita su deseo ni es posible haber remedio que se quite esta pena hasta que la quita el mismo Señor, que casi es lo ordinario con un arrobamiento grande, o con alguna visión, adonde el verdadero Consolador la consuela y fortalece, para que quiera vivir todo lo que fuere su voluntad.
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nell’averci chiamato allo stato di grazia. In questo, per sua misericordia speriamo ci liberi e perdoni i nostri peccati. 8. Tornando a quanto dicevamo (abbiamo lasciato l’anima in grande pena), il dolore di tale intensità non dura molto, al massimo tre o quattro ore. Se durasse molto di più, infatti, la debolezza naturale non potrebbe sopportarlo, se non per miracolo. Una volta, alla persona di cui parlavo durò un quarto d’ora e rimase a pezzi. Veramente, quella volta, perdette del tutto conoscenza a solo udire una parola sulla vita eterna; accadde durante il tempo di ricreazione, lunedì dell’Angelo, dopo aver trascorso la Pasqua in un’aridità tale da dimenticarsi quasi della festa. Come pensare di resistervi! È come se uno, messo nel fuoco, volesse eliminare il calore dalla fiamma per non bruciarsi. Questo sentire non si può dissimulare; le presenti intui scono il grande pericolo in cui la persona si trova, ma non sono testimoni di ciò che accade nella sua anima. Le fanno compagnia, sì, ma la loro presenza è come quella delle ombre e lo stesso dicasi per tutte le cose terrene. 9. È possibile, se talvolta vi riconosceste in tale stato, che vi possano partecipare anche la nostra debolezza e la nostra natura. Talvolta l’anima, trovandosi nelle condizioni descritte, muore pel desiderio della morte, e sembra davvero che per fuggire dal corpo ci manchi poco. Allora teme e vorrebbe stemperare il dolore per non morire. Questo timore proviene chiaramente dalla debolezza naturale; ma il desiderio non cessa, né pare possibile trovare rimedio a tanta pena finché a intervenire non sia il Signore, di solito con un grande rapimento o con una visione, dove il vero Consolatore consola l’anima e la rinforza a voler vivere in tutto secondo la sua volontà.
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10. Cosa penosa es ésta, mas queda el alma con grandísimos efectos y perdido el miedo a los trabajos que le pueden suceder; porque en comparación del sentimiento tan penoso que sintió su alma, no le parece son nada. De manera queda aprovechada, que gustaría padecerle muchas veces. Mas tampoco puede eso en ninguna manera, ni hay ningún remedio para tornarle a tener hasta que quiere el Señor, como no le hay para resistirle ni quitarle cuando le viene. Queda con muy mayor desprecio del mundo que antes, porque ve que cosa de él no le valió en aquel tormento, y muy más desasida de las criaturas, porque ya ve que sólo el Criador es el que puede consolar y hartar su alma, y con mayor temor y cuidado de no ofenderle, porque ve que también puede atormentar como consolar. 11. Dos cosas me parece a mí que hay en este camino espiritual que son peligro de muerte: la una ésta, que verdaderamente lo es y no pequeño; la otra, de muy excesivo gozo y deleite, que es en tan grandísimo extremo, que verdaderamente parece que desfallece el alma de suerte que no le falta tantito para acabar de salir del cuerpo: a la verdad, no sería poca dicha la suya. Aquí veréis, hermanas, si he tenido razón en decir que es menester ánimo y que tendrá razón el Señor,cuando le pidiéreis estas cosas, de deciros lo que respondió a los hijos del Zebedeo: Si podrían beber el cáliz. [12] Todas creo, hermanas, que responderemos que sí, y con mucha razón; porque Su Majestad da esfuerzo a quien ve que le ha menester, y en todo defiende a estas almas, y responde por ellas en las persecuciones y murmuraciones, como hacía por la Magdalena, aunque no sea por palabras, por obras; y en fin, en fin, antes que se mueran se lo paga todo junto, como ahora veréis. Sea por siempre bendito y alábenle todas las criaturas, amén.
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10. è una situazione penosa, ma l’anima rimane con grandissimi frutti e senza paura per le fatiche che dovrà subire; paragonate al suo doloroso sentire, quelle sembrano proprio un nulla. Ne resta tanto arricchita, da desiderare subire più volte quelle sofferenze. Ma pure questo le è proibito, né c’è modo per tornare a soffrire quel dolore finché non lo permetta il Signore, così come non si sa come eliminarlo o stemperarlo quando viene. Il suo distacco dal mondo cresce dopo aver constatato che nessuna delle sue cose le tornò utile in quei tormenti. Ancor più si distacca dalle creature: solo il Creatore può consolare e saziare la sua anima. Vedendo quanto possa tormentare come consolare, l’anima lo teme maggiormente e presta più attenzione a non offenderlo. 11. Secondo me, in due cose di questo cammino spirituale si corre pericolo di morte: la prima, la pena descritta, veramente pericolosa e non di poco; la seconda, l’eccessiva gioia e diletto, per cui l’anima pare giungere a tali estremi da mancare nulla per fuggire al corpo. A dire il vero, la sua gioia non sarebbe poca. Potete vedere, sorelle, se ho avuto torto nel giudicare necessario il coraggio e che, qualora chiedeste queste grazie al Signore, ben a ragione vi risponderebbe come ai figli di Zebedeo: potete voi bere il calice157. 12. Credo che tutte risponderemmo di sì, e a ragione. Sua Maestà, infatti, concede la forza a chi ne vede necessitato, difende in ogni cosa queste anime, risponde per loro nelle persecuzioni e nelle mormorazioni, come con la Maddalena158, magari non a parole, ma con opere. Poi, in fine, prima della morte, le ripaga di tutto, come ora vi descriverò. Sia per sempre benedetto e lodato da tutte le creature, amen.
Séptimas moradas
Settima stanza Comprende quattro capitoli
Capítulo 1 Trata de mercedes grandes que hace Dios a las almas que han llegado a entrar en las séptimas moradas. – Dice cómo, a su parecer, hay diferencia alguna del alma al espíritu, aunque es todo uno. – Hay cosas de notar. 1. Pareceros ha, hermanas, que está dicho tanto en este camino espiritual, que no es posible quedar nada por decir. Harto desatino sería pensar esto; pues la grandeza de Dios no tiene término, tampoco le tendrán sus obras. ¿Quién acabará de contar sus misericordias y grandezas? Es imposible, y así no os espantéis de lo que está dicho y se dijere, porque es una cifra de lo que hay que contar de Dios. Harta misericordia nos hace que haya comunicado estas cosas a persona que las podamos venir a saber, para que mientras más supiéremos que se comunica con las criaturas, más alabaremos su grandeza y nos esforzaremos a no tener en poco almas con que tanto se deleita el Señor, pues cada una de nosotras la tiene, sino que como no las preciamos como merece criatura hecha a la imagen de Dios, así no entendemos los grandes secretos que están en ella. Plega a Su Majestad, si es servido, menee la pluma y me dé a entender cómo yo os diga algo de lo mucho que hay que decir y da Dios a entender a quien mete en esta morada. Harto lo he suplicado a Su Majestad, pues sabe que mi intento es que no estén ocultas sus misericordias, para que más sea alabado y glorificado su nombre. 2. Esperanza tengo que, no por mí, sino por nosotras, hermanas, me ha de hacer esta merced, para que entendáis lo que os importa que no quede por vosotras el celebrar vues-
Capitolo primo Parla delle sublimi grazie concesse da Dio alle anime giunte nella settima stanza. Dice come, a suo parere, si differenzino l’anima e lo spirito, pur trattandosi della medesima cosa. Vengono dette cose interessanti. 1. Vi parrà, sorelle, che dopo quanto si è scritto di questo cammino spirituale, non resti altra cosa da dire. Ma pensare questo sarebbe del tutto sbagliato. Se la grandezza di Dio non ha fine, infinite saranno le sue opere. Chi riuscirà a narrare compiutamente le sue misericordie e le sue grandezze159? È cosa impossibile. Sicché non spaventatevi di quanto si è detto e si dirà; è solamente un nulla rispetto a quanto si potrebbe narrare di Dio. È grande la misericordia da lui concessa nel comunicare queste cose a persone da cui possiamo venire a saperle. In tal modo, scoprendo come si manifesti alle sue creature, ne lodiamo la grandezza e non consideriamo poca cosa le anime con cui il Signore tanto si diletta. Tutte possediamo un’anima. Non apprezzandola per quel ch’essa è, immagine e somiglianza di Dio, fatichiamo a comprendere i grandi segreti in lei nascosti. Supplico Sua Maestà, se lo vuole, di guidare la penna e farmi intendere come spiegarvi qualcosa del molto da dire su quanto Dio svela alle anime introdotte in questa stanza. Ho già importunato a lungo, a tal proposito, Sua Maestà. Egli sa come mio unico desiderio sia che non restino nascoste le sue misericordie, a maggior lode e gloria del suo nome. 2. Vivo nella speranza, non solo per me, per noi tutte, sorelle, di ricevere da lui tale grazia perché intendiate quanto sia importante che mai per vostra colpa lo Sposo
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tro Esposo este espiritual matrimonio con vuestras almas, pues trae tantos bienes consigo como veréis. ¡Oh gran Dios!, parece que tiembla una criatura tan miserable como yo de tratar en cosa tan ajena de lo que merezco entender. Y es verdad que he estado en gran confusión pensando si será mejor acabar con pocas palabras esta morada; porque me parece que han de pensar que yo lo sé por experiencia, y háceme grandísima vergüenza, porque, conociéndome la que soy, es terrible cosa. Por otra parte, me ha parecido que es tentación y flaqueza, aunque más juicios de estos echéis. Sea Dios alabado y entendido un poquito más, y gríteme todo el mundo; cuánto más que estaré yo quizá muerta cuando se viniere a ver. Sea bendito el que vive para siempre y vivirá, amén. 3. Cuando nuestro Señor es servido haber piedad de lo que padece y ha padecido por su deseo esta alma que ya espiritualmente ha tomado por esposa, primero que se consuma el matrimonio espiritual métela en su morada, que es esta séptima; porque así como la tiene en el cielo, debe tener en el alma una estancia adonde sólo Su Majestad mora, y digamos otro cielo. Porque nos importa mucho, hermanas, que no entendamos es el alma alguna cosa oscura; que como no la vemos, lo más ordinario debe parecer que no hay otra luz interior sino ésta que vemos, y que está dentro de nuestra alma alguna oscuridad. De la que no está en gracia yo os lo confieso, y no por falta del Sol de Justicia que está en ella dándole ser; sino por no ser ella capaz para recibir la luz, como creo dije en la primera morada, que había entendido una persona que estas desventuradas almas es así que están como en una cárcel oscura, atadas de pies y manos para hacer ningún bien que les aproveche para merecer, y ciegas y mudas. Con razón podemos compadecernos de ellas y mirar
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si astenga dal consumare il matrimonio spirituale. Come vedrete, questo matrimonio nasconde tanti benefici. Oh, grande Dio! Mi sembra di tremare, io misera crea tura, nel parlare di cose sì lontane da quanto meriti capire. Davvero mi sento confusa e mi domando se non sia meglio risolvere questa stanza in poche frasi. Mi pare si ritenga ch’io abbia raggiunto talune conoscenze per esperienza; il solo pensiero mi colma di vergogna. Conoscendomi per quella che sono, un simile pensiero mi da terrore. D’altronde abbandonare la penna vorrebbe dire cedere alla tentazione e alla debolezza, nonostante voi possiate esprimervi con simili giudizi. Tutti mi gridino quel che vogliono purché Dio sia lodato e conosciuto un poco di più. Magari, poi, sarò già morta quando questo Castello vedrà la luce. Sia benedetto chi per sempre vive e vivrà, amen. 3. Quando nostro Signore si compiace di avere pietà per quanto soffre e ha sofferto l’anima spiritualmente eletta come sposa, prima di consumare il matrimonio spirituale la introduce nella sua stanza, la settima. Come in cielo, anche nell’anima c’è una stanza dove solo Sua Maestà dimora, stanza che possiamo definire un secondo cielo. È molto importante, sorelle, non ritenere l’anima come un qualcosa di oscuro. Possiamo dirlo dell’anima che non è in grazia, e non perché sia assente il Sole di Giustizia, che in essa vive donandole l’essere. Quell’anima non è in grado di ricevere la luce. Come dissi nella prima stanza, una persona aveva inteso che tali sventurate anime vengono a trovarsi come in un buio carcere, impossibilitate mani e piedi a compiere qualsiasi azione meritevole; cieche e mute. A ragione possiamo soffrire per loro e riconoscere che, come noi in passato ci siamo trovate in simili condizioni,
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que algún tiempo nos vimos así y que también puede el Señor haber misericordia de ellas. 4. Tomemos, hermanas, particular cuidado de suplicárselo y no nos descuidar, que es grandísima limosna rogar por los que están en pecado mortal; muy mayor que sería si viésemos un cristiano atadas las manos atrás con una fuerte cadena y él amarrado a un poste y muriendo de hambre, y no por falta de qué coma, que tiene cabe sí muy extremados manjares, sino que no los puede tomar para llegarlos a la boca, y aun está con grande hastío, y ve que va ya a expirar, y no muerte como acá, sino eterna, ¿no sería gran crueldad estarle mirando y no le llegar a la boca qué comiese? Pues ¿qué si por vuestra oración le quitasen las cadenas? Ya lo veis. Por amor de Dios os pido que siempre tengáis acuerdo en vuestras oraciones de almas semejantes. 5. No hablamos ahora con ellas, sino con las que ya, por la misericordia de Dios, han hecho penitencia por sus pecados y están en gracia, que podemos considerar no una cosa arrinconada y limitada, sino un mundo interior, adonde caben tantas y tan lindas moradas como habéis visto; y así es razón que sea, pues dentro de esta alma hay morada para Dios. Pues cuando Su Majestad es servido de hacerle la merced dicha de este divino matrimonio, primero la mete en su morada, y quiere Su Majestad que no sea como otras veces que la ha metido en estos arrobamientos, que yo bien creo que la une consigo entonces y en la oración que queda dicha de unión, aunque no le parece al alma que es tan llamada para entrar en su centro, como aquí en esta morada, sino a la parte superior. En esto va poco: sea de una manera o de otra,
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così il Signore può usare misericordia anche nei loro confronti. 4. Sorelle: ricordiamoci di supplicarlo in modo particolare per questo; non veniamo meno. È carità elevatissima pregare per chi si trova in peccato mortale. Molto più grande che se vedessimo un uomo stretto a un palo con le mani legate dietro la schiena da una rude catena. Sta morendo di fame, e non per mancanza di cibo: ne ha accanto a sé di squisito; ma perché non può prenderne e portarlo alla bocca. Così l’anima soffre grandemente vedendosi morire, e non di morte fisica, ma eterna. Non sarebbe una grande crudeltà stare a guardare quell’uomo senza accompagnargli il cibo alla bocca per farlo mangiare? E se proprio grazie alla vostra orazione gli venissero sciolte le catene? Mi state già capendo. Per amore di Dio, vi chiedo di ricordarvi sempre, nella vostra orazione, di queste anime. 5. Ma non parliamo di loro. Dedichiamoci a quelle che, per misericordia di Dio, hanno già espiato i loro peccati, e si trovano in grazia. Non consideriamole come cosa piccola e limitata, ma come un mondo interiore, dove trovano posto tante e così pulite dimore quante ne avete potuto scoprire. E deve proprio essere così, essendoci lo spazio, in quell’anima, per la dimora di Dio. Quando Sua Maestà si compiace di concederle la grazia del matrimonio divino, la introduce allora nella sua stanza, ma non come in altre occasioni, quando l’aveva presa con rapimenti. Anche allora Sua Maestà la univa a sé, come nell’orazione d’unione; ma l’anima si avvedeva d’essere chiamata a salire nella sua parte superiore, non a rientrare nel suo centro, come invece accade qui, nella settima stanza. Poco importa. In un modo o nell’altro, il Signore la
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el Señor la junta consigo; mas es haciéndola ciega y muda, como lo quedó san Pablo en su conversión, y quitándola el sentir cómo o de qué manera es aquella merced que goza; porque el gran deleite que entonces siente el alma, es de verse cerca de Dios. Mas cuando la junta consigo, ninguna cosa entiende, que las potencias todas se pierden. 6. Aquí es de otra manera: quiere ya nuestro buen Dios quitarla las escamas de los ojos y que vea y entienda algo de la merced que le hace, aunque es por una manera extraña; y metida en aquella morada, por visión intelectual, por cierta manera de representación de la verdad, se le muestra la Santísima Trinidad, todas tres personas, con una inflamación que primero viene a su espíritu a manera de una nube de grandísima claridad, y estas Personas distintas, y por una noticia admirable que se da al alma, entiende con grandísima verdad ser todas tres Personas una sustancia y un poder y un saber y un solo Dios; de manera que lo que tenemos por fe, allí lo entiende el alma, podemos decir, por vista, aunque no es vista con los ojos del cuerpo, porque no es visión imaginaria. Aquí se le comunican todas tres Personas, y la hablan, y la dan a entender aquellas palabras que dice el Evangelio que dijo el Señor: que vendría El y el Padre y el Espíritu Santo a morar con el alma que le ama y guarda sus mandamientos. 7. ¡Oh, válgame Dios! ¡Cuán diferente cosa es oír estas palabras y creerlas, a entender por esta manera cuán verdaderas son! Y cada día se espanta más esta alma, porque nunca más le parece se fueron de con ella, sino que notoriamente ve, de la manera que queda dicho, que están en lo interior de su alma, en lo muy muy interior, en una cosa muy honda, que no sabe decir cómo es, porque no tiene letras, siente en sí esta divina compañía.
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unisce a sé. Se vuole, può anche renderla cieca e muta, come san Paolo nella sua conversione160, senza farle intendere quale e come sia la grazia di cui si rallegra. La grande letizia di cui l’anima gode nasce dallo scoprirsi accanto a Dio. E quando Dio la unisce a sé, l’anima, abbandonate le potenze, non comprende alcunché. 6. Ma ora, qui, nella settima stanza, il nostro buon Dio vuole farle cadere le squame dagli occhi perché veda e comprenda qualcosa della grazia concessale, in modo singolare. Una volta entrata nella settima stanza, la Santissima Trinità, in visione intellettuale, come manifestazione di verità, le si rivela in tutte e tre le persone, con un fuoco che sale al suo spirito, come nube piena di luce. L’anima, per mirabile nozione, comprende in altissima evidenza come le tre Persone siano un’unica sostanza, un unico potere, un unico sapere, un unico Dio. Ciò che crediamo per fede, viene conosciuto dall’anima, potremmo dire, con la vista, ma non con gli occhi del corpo; non si tratta di una visione immaginaria. Tutte e tre le Persone si comunicano all’anima e le fanno comprendere le parole pronunciate da Gesù e riportate dal Vangelo; come cioè lui, Gesù, il Padre e lo Spirito Santo sarebbero venuti ad abitare nell’anima da cui sono amati e che osserva i suoi comandamenti161. 7. Oh, Dio mio! Quale differenza tra udire, credere simili parole, e comprenderne la veridicità come descritto! Lo stupore dell’anima aumenta ogni giorno sembrandole che le tre Persone non si separino mai da lei. Quotidianamente le vede risiedere, nel modo descritto, all’interno della sua anima. Nel più interno, nel più profondo, avverte la divina compagnia; ed è per lei un dono inenarrabile, non trovando parole per spiegarsi.
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8. Pareceros ha que, según esto, no andará en sí, sino tan embebida que no pueda entender en nada. – Mucho más que antes, en todo lo que es servicio de Dios, y en faltando las ocupaciones, se queda con aquella agradable compañía; y si no falta a Dios el alma, jamás El la faltará, a mi parecer, de darse a conocer tan conocidamente su presencia; y tiene gran confianza que no la dejará Dios, pues la ha hecho esta merced, para que la pierda; y así se puede pensar, aunque no deja de andar con más cuidado que nunca, para no le desagradar en nada. 9. El traer esta presencia entiéndese que no es tan enteramente, digo tan claramente, como se le manifiesta la primera vez y otras algunas que quiere Dios hacerle este regalo; porque si esto fuese, era imposible entender en otra cosa, ni aun vivir entre la gente; mas aunque no es con esta tan clara luz siempre que advierte se halla con esta compañía. Digamos ahora como una persona que estuviese en una muy clara pieza con otras y cerrasen las ventanas y se quedase a oscuras; no porque se quitó la luz para verlas y que hasta tornar la luz no las ve, deja de entender que están allí. Es de preguntar si cuando torna la luz y las quiere tornar a ver, si puede. Esto no está en su mano, sino cuando quiere nuestro Señor que se abra la ventana del entendimiento; harta misericordia la hace en nunca se ir de con ella y querer que ella lo entienda tan entendido. 10. Parece que quiere aquí la divina Majestad disponer el alma para más con esta admirable compañía; porque está claro que será bien ayudada para en todo ir adelante en la perfección y perder el temor que traía algunas veces de las demás mercedes que la hacía, como queda dicho. Y así fue,
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8. Stando a quanto detto, vi parrà che l’anima non rimanga in sé, ma tanto assorta da non capire alcunché. Contrariamente, nelle cose riguardanti il servizio di Dio è ancor più presente di prima e, non appena assolve gli impegni, torna a raccogliersi in sua amabilissima compagnia. Se l’anima non abbandona il suo Dio, tanto meno sarà Lui ad abbandonarla o a dimenticarsi di farle toccare quasi con mano la certezza della sua presenza. È grande la fiducia dell’anima di non essere abbandonata da Dio; se le ha concesso questa grazia, non è perché vada perduta. L’anima può pensare queste cose, pur comportandosi con grande prudenza per non arrecargli alcun dispiacere. 9. La percezione della sua presenza non si mantiene sempre così piena, chiara, come la prima o altre volte in cui Dio concede questo dono. Se così fosse, sarebbe impossibile pensare ad altro o muoversi tra la gente. Pur non essendoci quella chiarezza, l’anima è comunque cosciente di trovarsi in sua compagnia. È come di una persona riunita con altri in una camera molto luminosa, dove, chiuse le imposte, si rimane al buio. Restano senza luce, ma non per questo la persona di cui stiamo parlando smette di avvertire la presenza altrui. Verrebbe semmai da chiedere se, rientrata la luce dalle imposte, torni a vederle. Non sta a lei deciderlo; dipende da quando nostro Signore spalancherà le finestre dell’intelligenza. Il Signore concede già una grande misericordia non allontanandosi da lei e permettendole di conoscerlo così a fondo. 10. In questo caso sembra che Sua Maestà desideri disporre l’anima a cose più elevate con la sua amabile compagnia. Chiaramente riceverà tutti gli aiuti per procedere verso la perfezione e perdere gli antichi timori delle grazie ricevute, come descritto.
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que en todo se hallaba mejorada, y le parecía que por trabajos y negocios que tuviese, lo esencial de su alma jamás se movía de aquel aposento, de manera que en alguna manera le parecía había división en su alma, y andando con grandes trabajos, que poco después que Dios le hizo esta merced tuvo, se quejaba de ella, a manera de Marta cuando se quejó de María, y algunas veces la decía que se estaba ella siempre gozando de aquella quietud a su placer, y la deja a ella en tantos trabajos y ocupaciones, que no la puede tener compañía. 11. Esto os parecerá, hijas, desatino, mas verdaderamente pasa así; que aunque se entiende que el alma está toda junta, no es antojo lo que he dicho, que es muy ordinario. Por donde decía yo que se ven cosas interiores, de manera que cierto se entiende hay diferencia en alguna manera, y muy conocida, del alma al espíritu, aunque más sea todo uno. Conócese una división tan delicada, que algunas veces parece obra de diferente manera lo uno de lo otro, como el sabor que les quiere dar el Señor. También me parece que el alma es diferente cosa de las potencias y que no es todo una cosa. Hay tantas y tan delicadas en lo interior, que sería atrevimiento ponerme yo a declararlas. Allá lo veremos, si el Señor nos hace merced de llevarnos por su misericordia, adonde entendamos estos secretos.
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Sicché quella persona si scoperse migliorata in tutto, e le parve che, per impegni e fatiche che avesse a sopportare, l’essenziale per la sua anima fosse non lasciare quel luogo. Le pareva che la sua anima fosse come divisa, e tra i patimenti, dopo che Dio le concesse quella grazia, se ne lamentava come Marta con Maria162, quando la rimproverò di starsene tranquilla lasciandola sola tra lavori e occupazioni che le impedivano di stare con loro. 11. Questo vi sembrerà strano, figlie, ma davvero succede così. Coscienti dell’unicità dell’anima, non è raro quanto ho detto, ma frequente. Vi spiegavo, riguardo le cose interiori, esserci una certa ma chiara differenza tra l’anima e lo spirito, pur formando un tutt’uno. Se ne avverte la differenza, così delicata, che alle volte sembrano agire in modo differente, come dal Signore viene loro concesso. Allo stesso modo penso l’anima si differenzi dalle potenze e non diano origine ad un’unità. Nel nostro mondo interiore ci sono tanti e così delicati componenti, che mi parrebbe un azzardo se a spiegarli fossi io. Comprenderemo questi segreti nell’aldilà, se il Signore ci concederà la grazia di giungervi, per sua misericordia.
Capítulo 2 Procede en lo mismo. – Dice la diferencia que hay de unión espiritual a matrimonio espiritual. – Decláralo por delicadas comparaciones, en que da a entender cómo muere aquí la mariposilla que ha dicho en la quinta morada. 1. Pues vengamos ahora a tratar del divino y espiritual matrimonio, aunque esta gran merced no debe cumplirse con perfección mientras vivimos pues si nos apartásemos de Dios, se perdería este tan gran bien. La primera vez que Dios hace esta merced quiere Su Majestad mostrarse al alma por visión imaginaria de su sacratísima Humanidad, para que lo entienda bien y no esté ignorante de que recibe tan soberano don. A otras personas será por otra forma, a ésta de quien hablamos, se le representó el Señor, acabando de comulgar, con forma de gran resplandor y hermosura y majestad, como después de resucitado, y le dijo que ya era tiempo de que sus cosas tomase ella por suyas, y El tendría cuidado de las suyas, y otras palabras que son más para sentir que para decir. 2. Parecerá que no era ésta novedad, pues otras veces se había representado el Señor a esta alma en esta manera. Fue tan diferente, que la dejó bien desatinada y espantada: lo uno, porque fue con gran fuerza esta visión; lo otro, porque las palabras que le dijo, y también porque en lo interior de su alma, adonde se le representó, si no es la visión pasada, no había visto otras; porque entended que hay grandísima diferencia de todas las pasadas a las de esta morada, y tan grande del desposorio espiritual, al matrimonio espiritual, como le hay entre dos desposados, a los que ya no se pueden apartar.
Capitolo secondo Prosegue il medesimo argomento. Spiega la differenza tra unione e matrimonio spirituale. Si spiega utilizzando delicate analogie in cui rivela la morte della piccola farfalla descritta nella quinta stanza. 1. Parliamo ora del divino e spirituale matrimonio; anche se questa grazia non può compiersi in pienezza quaggiù. Se solo ci allontaniamo da Dio, questo bene grande va perduto. La prima volta in cui Dio concede questa grazia, Sua Maestà preferisce mostrarsi con la visione immaginaria della sua sacratissima Umanità, perché l’anima sappia che è lui e sia cosciente del gran dono che sta per ricevere. Ad altri, forse, si mostrerà differentemente. Alla persona di cui parliamo il Signore si presentò dopo la comunione, in grande splendore, bellezza e maestà, come dopo la risurrezione, e le disse esser tempo ch’ella si occupasse delle cose di lui; lui medesimo si sarebbe occupato delle sue. Aggiunse altre parole, più da udire che da riferire. 2. Può sembrare che per quella persona non si trattasse di una novità, essendole già apparso il Signore altre volte e nel medesimo modo. Ma l’accadimento, questa volta, fu così differente da lasciarla fuori di sé e piena di timore. Innanzitutto perché questa visione si presentò con grande evidenza; poi per quanto le fu detto; in terzo luogo, perché nell’intimo della sua anima, dove il tutto avvenne, non aveva avuto altre visioni oltre a quella descritta. C’è grandissima differenza tra le visioni passate e quelle di questa ultima stanza. E tra il fidanzamento e il matrimonio spirituale c’è una differenza tanto grande quanto quella tra due fidanzati e due che già formano una carne sola.
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3. Ya he dicho que, aunque se ponen estas comparaciones, porque no hay otras más a propósito, que se entienda que aquí no hay memoria de cuerpo más que si el alma no estuviese en él, sino sólo espíritu, y en el matrimonio espiritual, muy menos, porque pasa esta secreta unión en el centro muy interior del alma, que debe ser adonde está el mismo Dios, y a mi parecer no ha menester puerta por donde entre. Digo que no es menester puerta, porque en todo lo que se ha dicho hasta aquí, parece que va por medio de los sentidos y potencias, y este aparecimiento de la Humanidad del Señor así debía ser; mas lo que pasa en la unión del matrimonio espiritual es muy diferente: aparécese el Señor en este centro del alma sin visión imaginaria sino intelectual, aunque más delicada que las dichas, como se apareció a los Apóstoles sin entrar por la puerta, cuando les dijo: «Pax vobis». Es un secreto tan grande y una merced tan subida lo que comunica Dios allí al alma en un instante, y el grandísimo deleite que siente el alma, que no sé a qué lo comparar, sino a que quiere el Señor manifestarle por aquel momento la gloria que hay en el cielo, por más subida manera que por ninguna visión ni gusto espiritual. No se puede decir más de que – a cuanto se puede entender – queda el alma, digo el espíritu de esta alma, hecho una cosa con Dios que, como es también espíritu, ha querido Su Majestad mostrar el amor que nos tiene, en dar a entender a algunas personas hasta adonde llega para que alabemos su grandeza, porque de tal manera ha querido juntarse con la criatura, que así como los que ya no se pueden apartar, no se quiere apartar El de ella. 4. El desposorio espiritual es diferente, que muchas veces se apartan, y la unión también lo es; porque, aunque unión es juntarse dos cosas en una, en fin, se pueden apartar y quedar cada cosa por sí, como vemos ordinariamente, que pasa de presto esta merced del Señor, y después se queda el alma sin aquella compañía, digo de manera que lo entienda. En esto-
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3. Ho già detto come, pur rifacendomi a tali analogie, non essendocene di più pertinenti, si sappia che non stiamo parlando del corpo come se l’anima non lo inabitasse, ma fosse puro spirito. Ancor meno nel matrimonio spirituale; questa misteriosa unione avviene nel centro più intimo dell’anima, lì dove Dio stesso abita, senza bisogno di porte per entrarvi. Non sono necessarie porte perché quanto fin qui descritto passava attraverso i sensi e le potenze, vie scelte anche dall’Umanità del Signore. Quanto accade nell’unione del matrimonio spirituale è molto differente. Il Signore non appare nel centro dell’anima in visione immaginaria, ma intellettuale, più delicatamente delle altre volte163, come quando apparve agli Apostoli senza entrare dalla porta, dicendo loro: «Pax vobis». È così grande il mistero comunicato da Dio all’anima, tutto in un istante, ed è così intenso il diletto da lei avvertito, da non trovare analogie adeguate. Il Signore, in quell’attimo, vuole mostrare a chi Lui vuole la gloria del cielo in modo sì elevato da superare ogni visione o piacere spirituale. Da quel che si intuisce possiamo solo dire che l’anima, lo spirito dell’anima, diviene una cosa sola con Dio, pure Lui composto di spirito. Sua Maestà ha voluto testimoniarci l’amore che ci porta mostrando ad alcune persone fin dove osa, perché ne lodiamo la grandezza. Tanto intimamente ha desiderato unirsi alla sua creatura; come chi forma una carne sola, così da lei non vuole separarsi. 4. Il fidanzamento spirituale è diverso, separandosi i due frequentemente; e così è diversa l’unione. L’unione è l’unirsi di due cose diverse per formarne una sola; poi possono separarsi e restare ciascuno nella propria individualità, come vediamo quotidianamente. Ha presto termi-
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tra merced del Señor, no; porque siempre queda el alma con su Dios en aquel centro. Digamos que sea la unión, como si dos velas de cera se juntasen tan en extremo, que toda la luz fuese una, o que el pábilo y la luz y la cera es todo uno; mas después bien se puede apartar la una vela de la otra, y quedan en dos velas, o el pábilo de la cera. Acá es como si cayendo agua del cielo en un río o fuente, adonde queda hecho todo agua, que no podrán ya dividir ni apartar cual es el agua, del río, o lo que cayó del cielo; o como si un arroyico pequeño entra en la mar, no habrá remedio de apartarse; o como si en una pieza estuviesen dos ventanas por donde entrase gran luz; aunque entra dividida se hace todo una luz. 5. Quizá es esto lo que dice san Pablo: El que se arrima y allega a Dios, hácese un espíritu con El, tocando este soberano matrimonio, que presupone haberse llegado Su Majestad al alma por unión. Y también dice: Mihi vivere Chistus est, mori lucrum; así me parece puede decir aquí el alma, porque es adonde la mariposilla, que hemos dicho, muere y con grandísimo gozo, porque su vida es ya Cristo. 6. Y esto se entiende mejor, cuando anda el tiempo, por los efectos, porque se entiende claro, por unas secretas aspiraciones, ser Dios el que da vida a nuestra alma, muy muchas veces tan vivas, que en ninguna manera se puede dudar, porque las siente muy bien el alma, aunque no se saben decir, mas que es tanto este sentimiento que producen algunas veces unas palabras regaladas, que parecen no se pueden
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ne questa grazia del Signore, e lascia l’anima senza la sua compagnia, o, meglio, incosciente della sua presenza. Nella grazia che stiamo descrivendo non è così. L’anima resta sempre in compagnia del suo Dio, nel suo centro interiore. Per meglio dire: l’unione è come se due candele di cera si fondessero tanto da risultarne una sola luce, o che lo stoppino, la luce e la cera formassero un tutt’uno. Ma in seguito possiamo separare una candela dall’altra e ne rimangono due, così come possiamo separare lo stoppino dalla cera. Qui, invece, è come se l’acqua piovesse dal cielo in un fiume o in una fonte. Tutto diviene acqua, né sarà più possibile distinguere quale sia l’acqua del fiume e quale quella caduta dal cielo. Così, se un piccolo ruscello sfocia nel mare non è possibile separarli; e se in una stanza entra una grande luce da due finestre distinte, tutto sarà un’unica luce. 5. Probabilmente voleva dire questo san Paolo scrivendo che chi si accosta e unisce a Dio, forma un solo spirito con lui164, descrivendo questo ineffabile matrimonio composto dall’unione di Dio con l’anima. Aggiunge, san Paolo: mihi vivere Christus est, mori lucrum. L’anima può dire lo stesso: qui la piccola farfalla di cui abbiamo parlato trova la morte, ma con grandissima gioia, perché Cristo diviene la sua vita. 6. Tutto viene compreso meglio col trascorrere del tempo, dai suoi frutti. Si comprende da misteriose aspirazioni, infatti, come sia Dio a vivificare la nostra anima. Sono spesso così vive, queste aspirazioni, da non lasciare dubbi. Pur ineffabili, sono avvertite molto distintamente dall’anima. Alle volte è tanto grande l’impressione lasciata da far prorompere in tenere e intrattenibili esclamazioni
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excusar de decir: ¡Oh, vida de mi vida y sustento que me sustentas!, y cosas de esta manera. Porque de aquellos pechos divinos adonde parece está Dios siempre sustentando el alma, salen unos rayos de leche que toda la gente del castillo conforta; que parece quiere el Señor que gocen de alguna manera de lo mucho que goza el alma, y que de aquel río caudaloso, adonde se consumió esta fontecita pequeña, salgan algunas veces algún golpe de aquel agua para sustentar los que en lo corporal han de servir a estos dos desposados. Y así como sentiría este agua una persona que está descuidada si la bañasen de presto en ello, y no lo podía dejar de sentir, de la misma manera, y aun con más certidumbre se entienden estas operaciones que digo. Porque así como no nos podría venir un gran golpe de agua, si no tuviese principio – como he dicho –, así se entiende claro que hay en lo interior quien arroje estas saetas y dé vida a esta vida, y que hay sol de donde procede una gran luz, que se envía a las potencias, de lo interior del alma. Ella – como he dicho – no se muda de aquel centro ni se le pierde la paz; porque el mismo que la dio a los apóstoles, cuando estaban juntos se la puede dar a ella. 7. Heme acordado que esta salutación del Señor debía ser mucho más de lo que suena, y el decir a la gloriosa Magdalena que se fuese en paz; porque como las palabras del Señor son hechas como obras en nosotros, de tal manera debían hacer la operación en aquellas almas que estaban ya dispuestas, que apartase en ellos todo lo que es corpóreo en el alma y la dejase en puro espíritu, para que se pudiese juntar en esta unión celestial con el espíritu increado, que es muy cierto que en vaciando nosotros todo lo que es criatura y desasiéndonos de ella por amor de Dios, el mismo Señor la ha de henchir de Sí. Y así, orando una vez Jesucristo nuestro Señor por sus apóstoles – no sé adónde es – dijo, que fuesen una cosa con el Padre y con El, como Jesucristo nuestro Señor está en el Padre y el Padre en El. ¡No sé qué mayor
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come: oh, vita della mia vita e sostegno dei miei sostegni!, o altre simili. Dalle divine mammelle dove sempre Dio pare dar sostegno all’anima, sgorgano fiotti di latte a saziare tutti gli abitanti del Castello. Dio sembra voler far godere tutti del tanto di cui l’anima gode, e pare che dall’immenso fiume in cui si riversò questa piccola fontanella, nascano riserve d’acqua a sostegno di chi è chiamato a servire corporalmente i due sposi. Come una persona distratta avvertirebbe senza meno la presenza dell’acqua se la bagnassero d’improvviso, così si avvertono le manifestazioni di cui parlo, e con certezza più sicura. Come non potremmo essere colpiti da un getto d’acqua se non ne esistesse la sorgente, così si percepisce chiaramente vivere in noi chi scaglia le sue saette e origina questa vita; si avverte la presenza del sole, origine della grande luce che raggiunge le potenze dall’interno dell’anima. L’anima, come descritto, non si muove da quel centro interiore, né perde la pace. Chi la concesse agli apostoli quando erano uniti può concederla anche a lei. 7. Ritengo che questo saluto del Signore, come quando disse alla Maddalena di andarsene in pace165, nasconda più di quanto in sé significhi. Come le parole del Signore divengono opere in noi, così dovettero operare in quelle anime ben disposte. Separarono da loro quanto fosse corporeo, rendendole come puri spiriti, capaci dell’unione celestiale con lo spirito increato. Se ci vuotiamo di ogni cosa creata e ce ne distacchiamo per amore di Dio, il Signore viene e ci colma di sé. A tal proposito nostro Signore Gesù Cristo, pregando un giorno per i suoi apostoli – non ricordo dove – chiese che fossero una cosa sola con il Padre e con lui, come Gesù è nel Padre e il Padre in lui166.
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amor puede ser que éste! Y no dejamos de entrar aquí todos, porque así dijo Su Majestad: No sólo ruego por ellos, sino por todos aquellos que han de creer en mi también, y dice: Yo estoy en ellos. 8. ¡Oh, válgame Dios, qué palabras tan verdaderas!, y ¡cómo las entiende el alma, que en esta oración lo ve por sí! Y ¡cómo lo entenderíamos todas si no fuese por nuestra culpa, pues las palabras de Jesucristo nuestro Rey y Señor no pueden faltar! Mas como faltamos en no disponernos y desviarnos de todo lo que puede embarazar esta luz, no nos vemos en este espejo que contemplamos, adonde nuestra imagen está esculpida. 9. Pues tornando a lo que decíamos, en metiendo el Señor al alma en esta morada suya, que es el centro de la misma alma, así como dicen que el cielo empíreo, adonde está nuestro Señor, no se mueve como los demás, así parece no hay los movimientos en esta alma, en entrando aquí, que suele haber en las potencias e imaginación, de manera que la perjudiquen ni la quiten su paz. Parece que quiero decir que llegando el alma a hacerla Dios esta merced, está segura de su salvación y de tornar a caer. No digo tal, y en cuantas partes tratare de esta manera, que parece está el alma en seguridad, se entienda mientras la divina Majestad la tuviere así de su mano y ella no le ofendiere. Al menos sé cierto que, aunque se ve en este estado y le ha durado años, que no se tiene por segura, sino que anda con mucho más temor que antes en guardarse de cualquier pequeña ofensa de Dios y con tan grandes deseos de servirle como se dirá adelante,
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Non esiste amore maggiore di questo! Non dimentichiamo che tutte siamo incluse in quella preghiera. Il Signore aggiunse, infatti: non prego soltanto per essi, ma anche per coloro che crederanno in me. E disse: io sono in loro. 8. Oh, mio Dio, come sono vere queste parole! Come le comprende l’anima vedendole a lei rivolte a questo livello di orazione! E come le comprenderemmo bene anche tutte noi, se non fosse per colpa nostra! Le parole di Gesù Cristo nostro Re e Signore, infatti, non possono venire meno167! Ma dal momento che siamo noi a venire meno, non disponendoci adeguatamente e non allontanandoci da quanto possa rabbuiare la sua luce, non ci vediamo nello specchio che contempliamo, dove è scolpita la nostra immagine. 9. Tornando a quanto dicevamo, il Signore introduce l’anima nella sua stanza, nel centro della nostra anima. Ora, come dicono del cielo empireo, dove sta nostro Signore, che non si muove come gli altri cieli, così pare non ci siano in quest’anima, una volta entrata nella settima stanza, i movimenti presenti nelle potenze e nell’immaginazione; né possono danneggiarla, né le tolgono la pace. Pare che l’anima, ricevuta da Dio questa grazia, possa ritenersi sicura della sua salvezza e non torni a cadere. O meglio; quando dico sembrare l’anima al sicuro, si intenda fin tanto che la divina Maestà la tenga per mano ed ella non lo offenda. So di certo che quella tal persona, ritrovatasi in tale stato per molti anni, non è per nulla certa della sua salvezza, e procede con più paura di prima, tenendosi lontana da qualsiasi piccola offesa a Dio. Persevera nei grandi aneliti di servirlo, come si dirà, in pena e confusa nel vedere il
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y con ordinaria pena y confusión de verlo poco que puede hacer y lo mucho a que está obligada, que no es pequeña cruz, sino harto gran penitencia, porque el hacer penitencia esta alma, mientras más grande, le es mayor deleite. La verdadera penitencia es cuando le quita Dios la salud para poderla hacer y fuerzas; que aunque en otra parte he dicho la gran pena que esto da, es muy mayor aquí, y todo le debe venir de la raíz adonde está plantada; que así como el árbol que está cabe las corrientes de las aguas está más fresco y da más fruto, ¿qué hay que maravillar de deseos que tenga esta alma, pues el verdadero espíritu de ella está hecho uno con el agua celestial que dijimos? 10. Pues, tornando a lo que decía, no se entienda que las potencias y sentidos y pasiones están siempre en esta paz; el alma sí; mas en estotras moradas no deja de haber tiempos de guerra y de trabajos y fatigas; mas son de manera que no se quita de su paz y puesto: esto es lo ordinario. Este centro de nuestra alma, o este espíritu, es una cosa tan dificultosa de decir y aun de creer, que pienso, hermanas, por no me saber dar a entender, no os dé alguna tentación de no creer lo que digo; porque decir que hay trabajos y penas, y que el alma se está en paz, es cosa dificultosa. Quiéroos poner una comparación o dos. Plega a Dios que sean tales que diga algo; mas si no lo fuere, yo sé que digo verdad en lo dicho. 11. Está el Rey en su palacio, y hay muchas guerras en su reino y muchas cosas penosas, mas no por eso deja de estarse en su puesto; así acá, aunque en estotras moradas anden muchas baraúndas y fieras ponzoñosas y se oye el ruido, nadie entra en aquélla que la haga quitar de allí; ni las cosas que oye, aunque le dan alguna pena, no es de manera que la alboroten y quiten la paz, porque las pasiones están ya vencidas, de suerte que han miedo de entrar allí, porque salen más rendidas.
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poco che riesce a fare rispetto al molto cui è tenuta. Questa non è una piccola croce, ma una grande mortificazione. Maggiore è la penitenza che può fare quest’anima, maggiore è il diletto che ne prova. La sua vera penitenza è quando il Signore le toglie salute e forze per compierne. Come ho già detto altrove, la sua pena è qui molto più acuta e nasce dalla radice cui è attaccata. Se l’albero posto vicino alle correnti d’acqua è più verdeggiante e da più frutto, come meravigliarci degli aneliti di quest’anima, se il suo vero spirito forma un tutt’uno con l’acqua celeste di cui abbiamo parlato? 10. Tornando a quanto dicevo, non si pensi che le potenze, i sensi e le passioni restino sempre in questa pace. L’anima sì. Nelle stanze precedenti non mancano guerre, lotte e fatiche, ma siffatte, normalmente, da non allontanarla dalla pace e dalla settima stanza. Questo centro della nostra anima, questo spirito, è tanto difficile da spiegare e da averne fede, che temo, sorelle, non sapendomi spiegare, di indurvi nella tentazione di non credere a quanto dico. Affermare la contemporanea presenza di lotte, pene e della pace dell’anima, è ben difficile. Vorrei proporvi una o due analogie adatte. Voglia Dio che tornino utili a spiegarvi qualcosa. Pur se così non fosse, so di essere nella verità in quanto espongo. 11. Il Re è nel suo palazzo. Nel suo regno ci sono molte guerre e fatti preoccupanti, ma non per questo abbandona il trono. Così qui. Malgrado nelle altre stanze ci siano baraonde, bestie velenose, e se ne oda il rumore, nulla entra in quest’ultima per farne uscire l’anima. Le cose che ode, pur facendola soffrire, non l’inquietano, né le tolgono pace. Le passioni, infatti, sono già vinte e hanno paura di entrare qui; ne uscirebbero ulteriormente sconfitte.
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Duélenos todo el cuerpo; mas si la cabeza está sana, no porque duele el cuerpo, dolerá la cabeza. Riéndome estoy de estas comparaciones, que no me contentan, mas no sé otras. Pensad lo que quisiereis; ello es verdad lo que he dicho.
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Tutte le membra dolgono, ma se la testa è sana non patirà dei dolori del corpo. Rido di queste analogie. Non mi soddisfano, ma non ne conosco altre. Pensate quel che volete: quanto ho detto è verità.
Capítulo 3 Trata los grandes efectos que causa esta oración dicha. – Es menester ir con atención y acuerdo de los que hacen las cosas pasadas, que es cosa admirable la diferencia que hay. 1. Ahora, pues, decimos que esta mariposica ya murió, con grandisima alegría de haber hallado reposo, y que vive en ella Cristo. Veamos qué vida hace, o qué diferencia hay de cuando ella vivía; porque en los efectos veremos si es verdadero lo que queda dicho. A lo que puedo entender, son los que diré: 2. El primero un olvido de sí, que verdaderamente parece ya no es, como queda dicho; porque toda está de tal manera que no se conoce ni se acuerda que para ella ha de haber cielo ni vida ni honra, porque toda está empleada en procurar la de Dios, que parece que las palabras que le dijo Su Majestad hicieron efecto de obra, que fue que mirase por sus cosas, que El miraría por las suyas. Y así, de todo lo que puede suceder no tiene cuidado, sino un extraño olvido, que – como digo – parece ya no es ni querría ser en nada nada, si no es para cuando entiende que puede haber por su parte algo en que acreciente un punto la gloria y honra de Dios, que por esto pondría muy de buena gana su vida. 3. No entendáis por esto, hijas, que deja de tener cuenta con comer y dormir, que no le es poco tormento, y hacer todo lo que está obligada conforme a su estado; que hablamos en cosas interiores, que de obras exteriores poco hay que decir, que antes ésa es su pena ver que es nada lo que ya pueden sus fuerzas. En todo lo que puede y entiende que es servicio de nuestro Señor, no lo dejaría de hacer por cosa de la tierra. 4. Lo segundo un deseo de padecer grande, mas no de
Capitolo terzo Parla dei frutti di questa orazione. È necessario procedere con prudenza e ricordandosi dei fatti precedenti: è mirabile la differenza tra questi e quelli. 1. La piccola farfalla è morta nella grande letizia di avere finalmente trovato riposo; in lei vive Cristo. Vediamo come vive e quali differenze nasconda questa vita rispetto alla precedente. Dai frutti riconosceremo la verità di quanto abbiamo fin qui esposto. Per quanto io possa capire, gli effetti sono i seguenti. 2. Innanzitutto il non pensare a se stessi fino a dimenticarsi di esistere. La farfalla è tanto trasformata da non riconoscersi, né si ricorda come per lei ci sia cielo, vita, gloria, impegnata com’è nell’ottenere quella di Dio. Le parole comunicatele da Sua Maestà – prendersi lei cura delle cose di lui perché egli stesso avrebbe curato le sue – sono divenute realtà. Qualunque cosa accada, non se ne preoccupa, e ne ha una strana dimenticanza. Non è e non desidera essere alcunché in alcuna cosa, se non quando si accorge di potere contribuire ad accrescere anche di poco la gloria e l’onore di Dio; a tal fine farebbe volentieri dono della sua vita. 3. Non pensiate per questo, figlie, che si dimentichi di mangiare, dormire, tormenti per lei non piccoli, o di portare a termine i compiti del suo stato. Stiamo parlando di cose interiori, delle esteriori c’è ben poco da dire. Questo costituisce la sua pena; constatare l’impotenza delle proprie forze. In tutto ciò che può, e comprende essere servizio a nostro Signore, mai si tirerebbe indietro. 4. Il secondo frutto consiste in un grande desiderio di
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manera que la inquiete como solía; porque es en tanto extremo el deseo que queda en estas almas de que se haga la voluntad de Dios en ellas, que todo lo que Su Majestad hace tienen por bueno: si quisiere que padezca, enhorabuena; si no, no se mata como solía. 5. Tienen también estas almas un gran gozo interior cuando son perseguidas, con mucha más paz que lo que queda dicho, y sin ninguna enemistad con los que las hacen mal o desean hacer; antes les cobran amor particular, de manera que si los ven en algún trabajo lo sienten tiernamente, y cualquiera tomarían por librarlos de él, y encomiéndanlos a Dios muy de gana, y de las mercedes que les hace Su Majestad holgarían perder por que se las hiciese a ellos, porque no ofendiesen a nuestro Señor. 6. Lo que más me espanta de todo, es que ya habéis visto los trabajos y aflicciones que han tenido por morirse, por gozar de nuestro Señor; ahora es tan grande el deseo que tienen de servirle y que por ellas sea alabado, y de aprovechar algún alma si pudiesen, que no sólo no desean morirse, mas vivir muy muchos años padeciendo grandísimos trabajos, por si pudiesen que fuese el Señor alabado por ellos, aunque fuese en cosa muy poca. Y si supiesen cierto que en saliendo el alma del cuerpo ha de gozar de Dios, no les hace al caso, ni pensar en la gloria que tienen los santos; no desean por entonces verse en ella: su gloria tienen puesta en si pudiesen ayudar en algo al Crucificado, en especial cuando ven que es tan ofendido, y los pocos que hay que de veras miren por su honra, desasidos de todo lo demás. 7. Verdad es que algunas veces que se olvida de esto tor-
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soffrire, senza per questo inquietarsi come accadeva un tempo. È tanto forte l’anelito presente in queste anime di vedere compiuta in loro la volontà di Dio, da giudicare buona ogni cosa desiderata da Sua Maestà. Se egli vuole la sofferenza, ben venga. Altrimenti non si tormenta come prima. 5. Quando sono perseguitate, queste anime godono di grande gioia interiore, con una pace ancora più profonda di quella provata negli stati precedenti, senza alcun rancore per coloro che le fanno, o desiderano fare, del male. Anzi; nei loro confronti vivono una carità particolare, per cui, se li scorgono in difficoltà, ne partecipano teneramente, e farebbero qualsiasi cosa per liberarle; li raccomandano a Dio volentieri e donerebbero loro le grazie ricevute da Sua Maestà perché non lo offendano mai più. 6. Ciò che più mi fa paura è questo: già avete visto le fatiche e le afflizioni patite da queste anime per morire e poter godere di nostro Signore. Ora è tanto grande il loro anelito di servirlo, che sia attraverso loro lodato, di trarre profitto anche da una sola anima, che non solo non vogliono più morire, ma vivere moltissimi anni soffrendo le pene più intense possibili perché il Signore sia maggiormente lodato, anche se di poco. Pur sapendo, come sanno, che la dipartita dell’anima dal corpo porta ad un godimento maggiore di Dio, non ci fanno caso e neppure pensano alla gloria dei santi. Non desiderano vedersene circondati. Scoprono la loro gloria nel potere servire in qualcosa il crocefisso, specie quando lo scorgono così offeso e quanti pochi siano coloro che davvero cercano il suo onore, dimentichi del resto. 7. È pur vero che talvolta, senza pensarlo, tornano i te-
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nan con ternura los deseos de gozar de Dios y desear salir de este destierro, en especial viendo lo poco que le sirve; mas luego torna y mira en sí misma con la continuanza que le tiene consigo, y con aquello se contenta y ofrece a Su Majestad el querer vivir, como una ofrenda la más costosa para ella que le puede dar. Temor ninguno tiene de la muerte, más que tendría de un suave arrobamiento. El caso es que el que daba aquellos deseos con tormento tan excesivo, da ahora estotros. Sea por siempre bendito y alabado. 8. El fin es que los deseos de estas almas no son ya de regalos ni de gustos, como tienen consigo al mismo Señor, y Su Majestad es el que ahora vive. Claro está que su vida no fue sino continuo tormento, y así hace que sea la nuestra, al menos con los deseos, que nos lleva como a flacos en lo demás; aunque bien les cabe de su fortaleza cuando ve que la han menester. Un desasimiento grande de todo y deseo de estar siempre o solas u ocupadas en cosa que sea provecho de algún alma. No sequedades ni trabajos interiores, sino con una memoria y ternura con nuestro Señor, que nunca querría estar sino dándole alabanzas; y cuando se descuida, el mismo Señor la despierta de la manera que queda dicho, que se ve clarísimamente que procede aquel impulso, o no sé cómo le llame, de lo interior del alma, como se dijo de los ímpetus. Acá es con gran suavidad, mas ni procede del pensamiento, ni de la memoria, ni cosa que se pueda entender que el alma hizo nada de su parte. Esto es tan ordinario y tantas veces – que se ha mirado bien con advertencia –, que así como un fuego no echa la llama hacia abajo, sino hacia arriba, por grande que quieran encender el fuego, así se entiende acá que este movimiento interior procede del centro del alma y despierta las potencias. 9. Por cierto, cuando no hubiera otra cosa de ganancia en
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neri desideri di godere di Dio e di fuggire questo esilio, vedendo, in particolare, quanto poco gli siano utili. Ma poi presto tornano al loro stato e, vedendo com’egli sia sempre con loro, ne sono contente e offrono a Sua Maestà il medesimo desiderio di vivere, l’offerta più dolorosa che possano fargli. Temono la morte come si teme un soave rapimento. Chi donava quegli aneliti tormentosi ed eccessivi ora elargisce simili doni. Sia per sempre lodato e benedetto. 8. Queste anime, divenute possesso del Signore, non desiderano doni, né piaceri spirituali; ora è Sua Maestà a vivere con loro. Poiché la sua vita fu un continuo martirio, così vuole che sia la nostra, almeno nei desideri, trattandoci in rapporto alla nostra debolezza. Così, al bisogno, assiste queste anime prestando la sua forza. Queste anime sono distaccate da tutto e desiderano vivere sempre in solitudine, o per lo meno occupate nel bene di altre anime. Non subiscono aridità, né fatiche interiori, e ricordano sì teneramente nostro Signore da non desiderare altro che la sua lode. Qualora se ne dimentichino, è il Signore a richiamarne l’attenzione, come descritto. Quella sorta di impulso (non saprei come altrimenti chiamarlo), origina chiaramente nell’interiore dell’anima, come gli impeti. Questo, però, nasce con grande soavità, e non procede dal pensiero o dalla memoria, e neppure nasce per iniziativa dell’anima. È un fenomeno ordinario e frequente; lo si è potuto studiare bene e con attenzione. Come un fuoco, per grande che sia, non indirizza la fiamma verso il basso, ma verso l’alto, così questo movimento interiore nasce nel centro dell’anima e risveglia le potenze. 9. Se non ci fosse altro vantaggio, in questo cammino
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este camino de oración, sino entender el particular cuidado que Dios tiene de comunicarse con nosotros y andarnos rogando – que no parece esto otra cosa – que nos estemos con El, me parece eran bien empleados cuantos trabajos se pasan por gozar de estos toques de su amor, tan suaves y penetrativos. Esto habréis, hermanas, experimentado; porque pienso, en llegando a tener oración de unión, anda el Señor con este cuidado, si nosotros no nos descuidamos de guardar sus mandamientos. Cuando esto os acaeciere, acordaos que es de esta morada interior, adonde está Dios en nuestra alma, y alabadle mucho; porque, cierto, es suyo aquel recaudo o billete escrito con tanto amor, y de manera que sólo vos quiere entendáis aquella letra y lo que por ella os pide, y en ninguna manera dejéis de responder a Su Majestad, aunque estéis ocupadas exteriormente y en conversación con algunas personas; porque acaecerá muchas veces en público querer nuestro Señor haceros esta secreta merced, y es muy fácil – como ha de ser la respuesta interior – hacer lo que digo haciendo un acto de amor, o decir lo que san Pablo: ¿qué queréis, Señor, que haga? de muchas maneras os enseñará allí con qué le agradéis y es tiempo acepto; porque parece se entiende que nos oye, y casi siempre dispone el alma este toque tan delicado para poder hacer lo que queda dicho con voluntad determinada. 10. La diferencia que hay aquí en esta morada es lo dicho: que casi nunca hay sequedad ni alborotos interiores de los que había en todas las otras a tiempos, sino que está el alma en quietud casi siempre; el no temer que esta merced tan subida puede contrahacer el demonio, sino estar en un ser con seguridad que es Dios; porque – como está dicho – no tienen que ver aquí los sentidos ni potencias, que se descubrió Su Majestad al alma y la metió consigo adonde, a mi parecer, no osará entrar el demonio ni le dejará el Señor; ni todas las mercedes que hace aquí al alma – como he dicho – son con ningún ayuda de la misma alma, sino la que ya ella ha hecho de entregarse toda a Dios.
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d’orazione, che comprendere la particolare premura divina nel comunicarsi a noi e nel pregarci di stare con lui – dico proprio pregarci – già sarebbero giustificati tutti i travagli sofferti per godere i rintocchi del suo amore, così soavi e penetranti. Già l’avrete sperimentato, sorelle. Penso che, giunte all’orazione d’unione, il Signore ci conceda la sua premura, se noi osserviamo i suoi mandati. Qualora accada, ricordatevi che nasce nella settima stanza, dove Dio inabita la vostra anima, e lodatelo molto. Quel messaggio è senza dubbio suo, quel biglietto scritto con tanto amore; solo voi potete comprenderne le parole e quanto in esso vi si chiede. Date sempre risposta a Sua Maestà, anche foste occupate esteriormente o in conversazione con altri. Talvolta nostro Signore vorrà concedervi questa misteriosa grazia in pubblico. Diviene molto facile, allora, dovendo essere interiore la risposta, compiere come un atto d’amore, o parlare come san Paolo: cosa volete, Signore, che io faccia?168. È prezioso, questo tempo; lì dove il medesimo Signore vi mostrerà come piacergli. Sembra esservi la certezza di essere ascoltati. Egli stesso, col suo tocco delicato, dispone l’anima a compiere quanto le chiede con ferma volontà. 10. La caratteristica di questa stanza consiste nella quasi totale mancanza di aridità, o delle inquietudini interiori di tanto in tanto presenti nelle altre. L’anima, qui, è quasi sempre in stato di quiete. È certa di come questa grazia sì elevata non possa nascere da una contraffazione demoniaca, ma da Dio. Come descritto, qui i sensi e le potenze non trovano cittadinanza. Sua Maestà si è rivelato all’anima e l’ha recata con sé, dove, a mio parere, il demonio non oserà porre piede, né il Signore glielo permetterebbe. Non c’è concorso dell’anima in queste grazie a lei concesse, se non quello da lei compiuto nel donarsi completamente a Dio.
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11. Pasa con tanta quietud y tan sin ruido todo lo que el Señor aprovecha aquí al alma y la enseña, que me parece es como en la edificación del templo de Salomón, adonde no se había de oír ningún ruido; así en este templo de Dios, en esta morada suya, sólo El y el alma se gozan con grandísimo silencio. No hay para qué bullir ni buscar nada el entendimiento, que el Señor que le crió le quiere sosegar aquí, y que por una resquicia pequeña mire lo que pasa; porque aunque a tiempos se pierde esta vista y no le dejan mirar, es poquísimo intervalo; porque, a mi parecer, aquí no se pierden las potencias, mas no obran, sino están como espantadas. 12. Yo lo estoy de ver que en llegando aquí el alma todos los arrobamientos se le quitan, si no es alguna vez (el quitarse llama aquí cuanto a perder los sentidos), y ésta no con aquellos arrebatamientos y vuelo de espíritu, y son muy raras veces y ésas casi siempre no en público como antes, que era muy ordinario; ni le hacen al caso grandes ocasiones de devoción que vea, como antes, que si ven una imagen devota u oyen un sermón – que casi no era oírle – o música, como la pobre mariposilla andaba tan ansiosa, todo la espantaba y hacía volar. Ahora, o es que halló su reposo, o que el alma ha visto tanto en esta morada que no se espanta de nada, o que no se halla con aquella soledad que solía, pues goza de tal compañía; en fin, hermanas, yo no sé qué sea la causa, que en comenzando el Señor a mostrar lo que hay en esta morada y metiendo el alma allí, se les quita esta gran flaqueza que les era harto trabajo, y antes no se quitó. Quizá es que la ha fortalecido el Señor y ensanchado y habilitado; o pudo ser que quería dar a entender en público lo que hacía con estas almas en secreto, por algunos fines que Su Majestad sabe, que sus juicios son sobre todo lo que acá podemos imaginar.
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11. Quanto il Signore indica e dona qui all’anima viene compiuto con tanta quiete e silenzio da sembrar l’edificazione del tempio di Salomone, dove non doveva sentirsi rumore alcuno. Così, in questo tempio di Dio, in questa sua dimora, solo lui e l’anima si godono, nel silenzio più assoluto169. L’intelletto non ha ragioni per muoversi o cercare alcunché. Il Signore, da cui fu creato, vuole che si riposi e, quieto, osservi quanto accade come da una piccola fessura. Pur essendo ogni tanto privato di questa possibilità, sarà per poco. Qui non vanno perdute le potenze, ma rimangono immobili, come spaventate. 12. Stupisco nel vedere come l’anima venga privata di ogni estasi, se non di rado (intendo qui la perdita dei sensi). In queste rare volte non c’è rapimento, né volo di spirito. Questi accadimenti divengono molto rari, e quasi mai avvengono in pubblico, come prima era normale. L’anima non è scossa neppure dalle grandi occasioni di devozione, come un’immagine devota, un’omelia ascoltata, pur distrattamente, una musica, che prima, quando la povera piccola farfalla vagava tutta ansiosa, la stupivano e le facevano spiccare il volo. Ora, al contrario, per aver ottenuto il riposo, o per avere l’anima già visto tanto in questa stanza da non venire più stupita d’alcunché, dimentica della solitudine, in preziosa compagnia, o, sorelle, per non so quale altro motivo, avendo il Signore iniziato a mostrarle quanto c’è nella sua stanza dove l’ha introdotta, sparisce la debolezza che prima faticava a sparire. Può essere che il Signore abbia fortificato l’anima, l’abbia resa magnanima e capace. O, forse, agli inizi Sua Maestà voleva far conoscere pubblicamente quanto concede in segreto, per certi scopi a lui solo conosciuti. I suoi giudizi sono inimmaginabili.
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13. Estos efectos, con todos los demás que hemos dicho que sean buenos en los grados de oración que quedan dichos, da Dios cuando llega el alma a Sí, con este ósculo que pedía la Esposa, que yo entiendo aquí se le cumple esta petición. Aquí se dan las aguas a esta cierva, que va herida, en abundancia. Aquí se deleita en el tabernáculo de Dios. Aquí halla la paloma que envió Noé a ver si era acabada la tempestad, la oliva, por señal que ha hallado tierra firme dentro en las aguas y tempestades de este mundo. ¡Oh Jesús! Y ¡quién supiera las muchas cosas de la Escritura que debe haber para dar a entender esta paz del alma! Dios mío, pues veis lo que nos importa, haced que quieran los cristianos buscarla, y a los que la habéis dado, no se le quitéis, por vuestra misericordia; que, en fin, hasta que les deis la verdadera, y las llevéis adonde no se puede acabar, siempre se ha de vivir con temor. Digo la verdadera, no porque entienda ésta no lo es, sino porque se podría tornar la guerra primera, si nosotros nos apartásemos de Dios. 14. Mas ¿qué sentirán estas almas de ver que podrían carecer de tan gran bien? Esto les hace andar más cuidadosas y procurar sacar fuerzas de su flaqueza, para no dejar cosa que se les pueda ofrecer,para más agradar a Dios, por culpa suya. Mientras más favorecidas de Su Majestad, andan más acobardadas y temerosas de sí. Y como en estas grandezas suyas han conocido más sus miserias y se les hacen más graves sus pecados, andan muchas veces que no osan alzar los ojos, como el publicano; otras con deseos de acabar la vida por verse en seguridad, aunque luego tornan, con el amor que le tienen, a querer vivir para servirle – como queda dicho – y fían todo lo que les toca de su misericordia. Algunas veces
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13. Sono questi i frutti da Dio concessi nell’unire l’anima a Sé, con il bacio chiesto dalla Sposa. Qui ha compimento, da quanto capisco, la sua supplica. Si aggiungano gli altri buoni frutti già descritti nei precedenti livelli d’orazione. Qui sono abbondanti le acque concesse alla cerva che vaga ferita. Qui si diletta nel tabernacolo di Dio. Qui la colomba inviata da Noé per vedere se il diluvio era finito porta il ramo d’ulivo; segno d’essere giunta sulla terra ferma tra le acque e le burrasche di questo mondo170. Oh, Gesù! Se si conoscessero i molti passi della Sacra Scrittura che fanno comprendere tale pace dell’anima! Dio mio: poiché sapete quanto ci interessi, concedete ai cristiani il desiderio di cercarla, e non fatela venire meno, per vostra misericordia, a chi già l’avete concessa. Finché non concedete la vera pace e non conducete le anime lì dove mai sarà loro tolta, sempre bisogna comportarsi prudentemente. Parlo di vera pace, non perché questa non lo sia, ma perché se ci allontanassimo da Dio potremmo tornare alle battaglie precedenti. 14. Quanto soffriranno queste anime nell’accorgersi di poter perdere un bene tanto grande? Questo le rende più attente e le fa ricavare forza dalla loro debolezza, per non cadere nella colpa di trascurare occasione alcuna per piacere maggiormente a Dio. Più si vedono favorite da Sua Maestà, più perdono fiducia e temono se stesse. Poiché in queste sublimità divine hanno meglio conosciuto le proprie miserie e la gravità dei propri peccati, spesso neppure osano alzare gli occhi, come il pubblicano171. Altre volte, invece, desiderano morire per sentirsi sicure; ma poi, mosse dall’amore di Dio, tornano a voler vivere per servirlo – come descritto – e confidano interamente nella sua misericordia in tutto
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las muchas mercedes las hacen andar más aniquiladas, que temen que, como una nao que va muy demasiado de cargada se va a lo hondo, no les acaezca así. 15. Yo os digo, hermanas, que no les falta cruz, salvo que no las inquieta ni hace perder la paz, sino pasan de presto, como una ola, algunas tempestades, y torna bonanza; que la presencia que traen del Señor les hace que luego se les olvide todo. Sea por siempre bendito y alabado de todas sus criaturas, amén.
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quanto loro capiti. Altre volte ancora vengono quasi annichilite dalle molte grazie ricevute, temendo di essere come il vascello che affonda per l’eccesso di carico. 15. Vi confesso, sorelle, che neppure a queste anime manca la croce. Ma non le inquieta, né toglie loro la pace. Le tempeste, come un’onda, passano rapide e subito torna la bonaccia. L’evidenza della presenza del Signore le rende dimentiche di tutto. Sia per sempre benedetto e lodato da tutte le sue creature, amen.
Capítulo 4 Con que acaba, dando a entender lo que le parece pretende nuestro Señor en hacer tan grandes mercedes al alma, y cómo es necesario que anden juntas Marta y María. – Es muy provechoso. 1. No habéis de entender, hermanas, que siempre en un ser están estos efectos que he dicho en estas almas, que por eso adonde se me acuerda digo «lo ordinario»; que algunas veces las deja nuestro Señor en su natural, y no parece sino que entonces se juntan todas las cosas ponzoñosas del arrabal y moradas de este castillo para vengarse de ellas por el tiempo que no las pueden haber a las manos. 2. Verdad es que dura poco: un día lo más, o poco más; y en este gran alboroto, que procede lo ordinario de alguna ocasión, se ve lo que gana el alma en la buena compañía que está, porque la da el Señor una gran entereza para no torcer en nada de su servicio y buenas determinaciones, sino que parece le crecen, y por un primer movimiento muy pequeño no tuercen de esta determinación. Como digo, es pocas veces, sino que quiere nuestro Señor que no pierda la memoria de su ser, para que siempre esté humilde, lo uno; lo otro, porque entienda más lo que debe a Su Majestad y la grandeza de la merced que recibe, y le alabe. 3. Tampoco os pase por pensamiento que por tener estas almas tan grandes deseos y determinación de no hacer una imperfección por cosa de la tierra, dejan de hacer muchas, y aun pecados. De advertencia no, que las debe el Señor a
Capitolo quarto Con questo capitolo lo scritto giunge a conclusione. Si spiega quel che sembra richiedere nostro Signore nel concedere grazie tanto grandi all’anima, e quanto sia necessario che Marta e Maria camminino unite. È un capitolo di grande profitto. 1. Non dovete credere, sorelle, che i frutti descritti si mantengano sempre vivi in queste anime; per questo, quando mi ricordo, dico «ordinariamente». Talvolta, infatti, nostro Signore abbandona l’anima alla sua natura. Allora sembra che tutte le serpi velenose dei dintorni e delle altre stanze del Castello si uniscano insieme e cerchino vendetta delle anime per il tempo in cui non hanno potuto averla in loro mani. 2. In verità, il tutto dura poco: al massimo un giorno o poco più. In questo grande sconvolgimento, che procede normalmente da qualche particolare occasione, si vede quanto l’anima guadagni dalla buona compagnia di cui gode. Il Signore le concede la decisione di non deviare per alcun motivo dal suo servizio, e buone ragioni (pare ne avanzino) per non venire meno a tale decisione, neppure in un piccolo primo moto172. Come dico, questo stato è raro, ma nostro Signore non vuole che l’anima dimentichi la sua miseria per mantenerci umili e per farci meglio comprendere quanto siamo debitori a Sua Maestà, la grandezza della grazia ricevuta, e ne rendiamo così lode. 3. Non vi passi per la mente che queste anime, per avere desideri così elevati e la determinazione di non compiere per alcun motivo neppure la più piccola imperfezione, davvero non ne commettano e neppure pecchino. Magari senza avvertenza: il Signore deve concedere loro un aiuto
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estas tales dar muy particular ayuda para esto. Digo pecados veniales, que de los mortales, que ellas entiendan, están libres, aunque no seguras; que tendrán algunos que no entienden, que no les será pequeño tormento. También se le dan las almas que ven que se pierden; y aunque en alguna manera tienen gran esperanza que no serán de ellas, cuando se acuerdan de algunos que dice la Escritura que parecía eran favorecidos del Señor, como un Salomón, que tanto comunicó con Su Majestad, no pueden dejar de temer, como tengo dicho; y la que se viere de vosotras con mayor seguridad en sí, ésa tema más, porque bienaventurado el varón que teme a Dios, dice David. Su Majestad nos ampare siempre; suplicárselo para que no le ofendamos es la mayor seguridad que podemos tener. Sea por siempre alabado, amén. 4. Bien será, hermanas, deciros qué es el fin para que hace el Señor tantas mercedes en este mundo. Aunque en los efectos de ellas lo habréis entendido, si advertisteis en ello, os lo quiero tornar a decir aquí, porque no piense alguna que es para sólo regalar estas almas, que sería grande yerro; porque no nos puede Su Majestad hacer mayor, que es darnos vida que sea imitando a la que vivió su Hijo tan amado; y así tengo yo por cierto que son estas mercedes para fortalecer nuestra flaqueza – como aquí he dicho alguna vez – para poderle imitar en el mucho padecer. 5. Siempre hemos visto que los que más cercanos anduvieron a Cristo nuestro Señor fueron los de mayores trabajos: miremos los que pasó su gloriosa Madre y los gloriosos apóstoles. ¿Cómo pensáis que pudiera sufrir San Pablo tan grandísimos trabajos? Por él podemos ver qué efectos hacen las verdaderas visiones y contemplación, cuando es de nuestro Señor y no imaginación o engaño del demonio. ¿Por ventura escondióse con ellas para gozar de aquellos regalos y no entender en otra cosa? Ya lo veis, que no tuvo día de des-
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molto particolare, per questo. Sto parlano di peccati veniali; dai mortali, per quanto ne sanno, pur senza certezza, sono libere. Magari ne commetteranno qualcuno senza accorgersene, il che non sarà per loro di poco tormento173. Queste anime vengono tormentate dal pensiero di quelle che vanno in perdizione. Pur avendo in qualche modo la speranza di non partecipare del loro numero, quando si ricordano di qualche personaggio della Scrittura che sembrava favorito dal Signore, come Salomone che tanto parlò con Sua Maestà, non possono non temere. Chi tra voi si sente più sicura di sé, più tema: beato l’uomo che teme il Signore, dice Davide. Ci protegga sempre Sua Maestà! La nostra più grande sicurezza sta nel supplicarlo perché mai giungiamo ad offenderlo. Sia per sempre lodato, amen. 4. Sarà bene, sorelle, spiegare la ragione per cui il Signore concede tante grazie in questo mondo. Pur avendone voi appresi i frutti, voglio spiegarvelo di nuovo perché nessuna pensi sia solo per rallegrare queste anime; sarebbe un grave sbaglio. Sua Maestà non può farci dono più grande che vivere conformemente al suo Figlio tanto amato. Sono certa che queste grazie ci vengono concesse per rinforzare la nostra debolezza e poterlo imitare nel molto soffrire, come ho già scritto altrove. 5. Chi più fu vicino a Cristo, più ebbe a patire. Guardiamo cosa accadde alla sua gloriosa Madre e ai suoi gloriosi Apostoli. Come avrebbe potuto sopportare, san Paolo, travagli così grandi? Per lui possiamo scoprire i frutti delle vere visioni e della contemplazione, capire quando provengono da nostro Signore, e non dalla nostra immaginazione o dall’inganno demoniaco. Forse si nascose per gioire di quei doni e non pensare ad altro? Lo sapete; non ebbe giorno di riposo, per quanto pos-
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canso, a lo que podemos entender, y tampoco le debía tener de noche, pues en ella ganaba lo que había de comer. Gusto yo mucho de san Pedro cuando iba huyendo de la cárcel y le apareció nuestro Señor y le dijo que iba a Roma a ser crucificado otra vez. Ninguna rezamos esta fiesta adonde esto está, que no me es particular consuelo. ¿Cómo quedó San Pedro de esta merced del Señor, o qué hizo? Irse luego a la muerte; y no es poca misericordia del Señor hallar quien se la dé. 6. ¡Oh hermanas mías, qué olvidado debe tener su descanso, y qué poco se le debe de dar de honra, y qué fuera debe estar de querer ser tenida en nada el alma adonde está el Señor tan particularmente! Porque si ella está mucho con El, como es razón, poco se debe de acordar de sí; toda la memoria se le va en cómo más contentarle, y en qué o por dónde mostrará el amor que le tiene. Para esto es la oración, hijas mías; de esto sirve este matrimonio espiritual: de que nazcan siempre obras, obras. 7. Esta es la verdadera muestra de ser cosa y merced hecha de Dios – como ya os he dicho –, porque poco me aprovecha estarme muy recogida a solas haciendo actos con nuestro Señor, proponiendo y prometiendo de hacer maravillas por su servicio, si en saliendo de allí, que se ofrece la ocasión, lo hago todo al revés. Mal dije que aprovechará poco, que todo lo que se está con Dios aprovecha mucho; y estas determinaciones, aunque seamos flacos en no las cumplir después, alguna vez, nos dará Su Majestad cómo lo hagamos, y aun quizá aunque nos pese, como acaece muchas veces: que, como ve un alma muy cobarde, dale un muy gran trabajo, bien contra su voluntad, y sácala con ganancia; y después,
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siamo sapere; e neppure la notte riposò, guadagnando in essa il cibo per mantenersi174. Mi piace molto l’episodio di san Pietro, quando, fuggendo dal carcere, gli apparve nostro Signore dicendogli che andava a Roma per essere crocifisso una seconda volta. Ogni volta che recitiamo l’ufficio in memoria di questo fatto, ne ricevo particolare consolazione. Come rimase san Pietro, dopo questa grazia del Signore? Come si comportò? Andò incontro alla morte. Non fu piccola la misericordia del Signore nel trovare chi gliela procurasse. 6. Oh, sorelle mie! Come si dimenticherà del suo riposo, del suo onore e come deve essere lontana dal desiderio di essere considerata qualcosa, l’anima così profondamente inabitata dal Signore! Stando molto con lui, come è logico, è dimentica di sé. Tutta la memoria si concentra nel come contentarlo maggiormente e in cosa e dove dimostrare il suo amore. Questo è lo scopo dell’orazione, figlie mie, a questo mira il matrimonio spirituale: che sempre nascano opere, opere. 7. Questa è la prova principale che tali grazie nascono da Dio, come vi ho detto. Poco mi servirebbe restare molto raccolta e solitaria, compiendo atti d’amore a nostro Signore, proponendo e promettendo di compiere meraviglie al suo servizio, se, uscendo da lì e presentandosi l’occasione, mi comportassi in modo contrario. Dicendo «poco mi servirebbe» mi sono espressa male: ogni momento trascorso con Dio è di grande profitto. Talvolta Sua Maestà ci darà la grazia per portare a compimento i propositi, malgrado la nostra debolezza e malgrado ci siano, come spesso accade, di grave peso. Il Signore, infatti, quando scopre un’anima pusillanime, le invia, contro la sua volontà, una pena molto grande,
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como esto entiende el alma, queda más perdido el miedo, para ofrecerse más a El. Quise decir que es poco, en comparación de lo mucho más que es que conformen las obras con los actos y palabras, y que la que no pudiere por junto, sea poco a poco; vaya doblando su voluntad, si quiere que le aproveche la oración: que dentro de estos rincones no faltarán hartas ocasiones en que lo podáis hacer. 8. Mirad que importa esto mucho más que yo os sabré encarecer. Poned los ojos en el Crucificado y haráseos todo poco. Si Su Majestad nos mostró el amor con tan espantables obras y tormentos, ¿cómo queréis contentarle con sólo palabras? ¿Sabéis qué es ser espirituales de veras? Hacerse esclavos de Dios, a quien, señalados con su hierro que es el de la cruz, porque ya ellos le han dado su libertad, los pueda vender por esclavos de todo el mundo, como El lo fue; que no les hace ningún agravio ni pequeña merced. Y si a esto no se determinan, no hayan miedo que aprovechen mucho, porque todo este edificio – como he dicho – es su cimiento humildad; y si no hay ésta muy de veras, aun por vuestro bien no querrá el Señor subirle muy alto, porque no dé todo en el suelo. Así que, hermanas, para que lleve buenos cimientos, procurad ser la menor de todas y esclava suya, mirando cómo o por dónde las podéis hacer placer y servir; pues lo que hiciereis en este caso, hacéis más por vos que por ellas, poniendo piedras tan firmes, que no se os caiga el castillo. 9. Torno a decir, que para esto es menester no poner vuestro fundamento sólo en rezar y contemplar; porque, si no procuráis virtudes y hay ejercicio de ellas, siempre os queda-
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per così avvantaggiarla. In seguito quell’anima, conscia di questo ulteriore dono, perderà la paura di darsi maggiormente a Dio. Ho scritto «poco mi servirebbe» anche a riguardo del molto che si guadagna nel conformare le opere agli atti d’amore e alle parole. Chi non può fare tutto in una volta, raggiunga a poco a poco lo scopo; e se vuole che l’orazione sia profittevole, vinca la sua volontà: neppure in questi conventi vengono meno le occasioni a tal fine. 8. Questo è molto più importante di quanto io sappia spiegare. Guardate il Crocifisso, e tutto vi sembrerà poco. Se Sua Maestà ci rivelò il suo amore con fatti e tormenti così spaventosi, vorreste accontentarlo solo a parole? Sapete cosa significa avere vita interiore? Vuol dire essere servi di Dio, segnati col suo marchio, la croce, di modo che, resa a Lui la libertà, ci possa vendere come schiavi del mondo intero, come Lui lo fu. Non ci sarebbe aggravio, e la grazia non sarebbe poca. Se non ci si determina a questo, scarso sarà il guadagno. L’intero l’edificio, come dissi, trova le fondamenta nell’umiltà. Se manca vera umiltà, dunque, il Signore non vorrà innalzarlo molto in alto per non vederlo poi precipitare d’improvviso al suolo. Sicché, sorelle, se volete che il vostro edificio abbia buone fondamenta, sforzatevi di essere le più piccole di tutte e le serve di tutte, guardando come e in cosa servirle, e come e in cosa rallegrarle. Ne trarreste un guadagno maggiore; collochereste a fondamento pietre così solide da non far crollare il Castello. 9. Perciò, vi ripeto, è necessario non porre le vostre fondamenta solo nella preghiera e nella contemplazione. Se non sviluppate le virtù e non vi esercitate in esse, resterete sempre delle nane.
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réis enanas; y aun plega a Dios que sea sólo no crecer, porque ya sabéis que quien no crece, descrece; porque el amor tengo por imposible contentarse de estar en un ser, adonde le hay. 10. Pareceros ha que hablo con los que comienzan, y que después pueden ya descansar. Ya os he dicho que el sosiego que tienen estas almas en lo interior, es para tenerle muy menos, ni querer tenerle, en lo exterior. ¿Para qué pensáis que son aquellas inspiraciones que he dicho, o por mejor decir aspiraciones, y aquellos recaudos que envía el alma del centro interior a la gente de arriba del castillo, y a las moradas que están fuera de donde ella está? ¿Es para que se echen a dormir? ¡No, no, no!, que más guerra les hace desde allí, para que no estén ociosas potencias y sentidos y todo lo corporal, que les ha hecho cuando andaba con ellos padeciendo; porque entonces no entendía la ganancia tan grande que son los trabajos, que por ventura han sido medios para traerla Dios allí, y cómo la compañía que tiene le da fuerzas muy mayores que nunca. Porque si acá dice David que con los santos seremos santos, no hay que dudar, sino que, estando hecha una cosa con el Fuerte por la unión tan soberana de espíritu con espíritu, se le ha de pegar fortaleza, y así veremos la que han tenido los santos para padecer y morir. 11. Es muy cierto que aun de la que ella allí se le pega, acude a todos los que están en el castillo, y aun al mismo cuerpo, que parece muchas veces no se siente; sino, esforzado con el esfuerzo que tiene el alma bebiendo del vino de esta bodega, adonde la ha traído su Esposo y no la deja salir, redunda en el flaco cuerpo, como acá el manjar que se pone en el estómago da fuerza a la cabeza y a todo él. Y así tiene harta malaventura mientras vive; porque, por mucho que
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Voglia Dio che vi limitiate a non crescere. Lo sapete: chi non cresce torna indietro. È impossibile che l’amore, quando c’è, si accontenti di fermarsi al suo stadio iniziale. 10. Penserete mi stia rivolgendo ai principianti del cammino, e stia dicendo che poi, dopo, si possono riposare. Vi ho già detto come queste anime, più sollievo avvertono interiormente, meno ne godono esteriormente, e neppure lo desiderano. Quale pensate sia lo scopo delle ispirazioni di cui ho parlato, o, meglio, aspirazioni, e di quei messaggi inviati dall’anima, dal suo centro interiore, alla gente situata all’esterno del Castello o nelle sue stanze inferiori? È perché si mettano a dormire? No, no e ancora no! Da lì l’anima scatena la sua battaglia perché le potenze, i sensi e tutto il corporeo non restino oziosi, una battaglia ancora più violenta di quando pativa insieme a loro. Allora non comprendeva la grande utilità delle fatiche, malgrado attraverso di loro Dio l’abbia condotta a queste altezze. Ora la compagnia di cui l’anima gode dona forze più grandi che mai. Se, come dice Davide, a stare con i santi si diventa santi175, senza dubbio l’anima, resa una cosa sola con Colui che è forte in questa unione eccelsa tra spirito e spirito, partecipa della sua fortezza176. Così sappiamo quanta ne abbiano posseduta i santi per soffrire e poi morire. 11. Di certo con la forza di cui partecipa aiuta tutti gli altri abitanti del Castello, e perfino il medesimo corpo, anche se di frequente pare non avvantaggiarsene. Ma il vigore acquisito dall’anima bevendo il vino di questa cella dove è stata introdotta dal suo Sposo177 che non la lascia andare, ridonda sul corpo indebolito, come il cibo introdotto nello stomaco fortifica la mente e tutto l’essere. Così il corpo, finché vive, se la passa male. Per molto che faccia, tutto gli pare nulla in confronto alla maggio-
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haga, es mucho más la fuerza interior y la guerra que se le da, que todo le parece nonada. De aquí debían venir las grandes penitencias que hicieron muchos santos, en especial la gloriosa Magdalena, criada siempre en tanto regalo, y aquella hambre que tuvo nuestro padre Elías de la honra de su Dios y tuvo santo Domingo y san Francisco de allegar almas para que fuese alabado; que yo os digo que no debían pasar poco, olvidados de sí mismos. 12. Esto quiero yo, mis hermanas, que procuremos alcanzar, y no para gozar, sino para tener estas fuerzas para servir: deseemos y nos ocupemos en la oración; no queramos ir por camino no andado, que nos perderemos al mejor tiempo; y sería bien nuevo pensar tener estas mercedes de Dios por otro que el que El fue y han ido todos sus santos; no nos pase por pensamiento; creedme, que Marta y María han de andar juntas para hospedar al Señor y tenerle siempre consigo, y no le hacer mal hospedaje no le dando de comer. ¿Cómo se lo diera María, sentada siempre a sus pies, si su hermana no le ayudara? Su manjar es que de todas las maneras que pudiéremos lleguemos almas para que se salven y siempre le alaben. 13. Decirme heis dos cosas: la una, que dijo que María había escogido la mejor parte. Y es que ya había hecho el oficio de Marta, regalando al Señor en lavarle los pies y limpiarlos con sus cabellos, y ¿pensáis que le sería poca mortificación a una señora como ella era, irse por esas calles, y por ventura sola, porque no llevaba hervor para entender cómo iba, y entrar adonde nunca había entrado, y después sufrir la murmuración del fariseo y otras muy muchas que debía sufrir? Porque ver en el pueblo una mujer como ella hacer tanta mudanza, y como sabemos, entre tan mala gente, que bastaba ver que tenía amistad con el Señor, a quien ellos
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re forza interiore e alla guerra a lui mossa dall’anima. Qui nascono le grandi penitenze da cui molti furono resi santi, in particolare la gloriosa Maddalena, educata fra le delizie; da qui l’anelito insaziabile per l’onore del suo Dio patito dal nostro padre Elia e quello patito da san Domenico e da san Francesco per guadagnare anime a lode sua. Tanto dimentichi di sé, patirono certamente molto. 12. Voglio, o mie sorelle, che ci sforziamo di ottenere proprio questo, non per goderne, ma per avere la forza di servire. Amiamo e viviamo l’orazione. Non seguiamo sentieri sconosciuti, per non perderci sul più bello. Sarebbe una strana novità pensare di ricevere simili grazie da Dio in modo differente dal suo e di tutti i suoi santi. Non ci passi neppure per la mente. Credetemi: per ospitare il Signore e averlo sempre con sé, non facendolo sentire a disagio per la mancanza di cibo178, occorre che Marta e Maria vadano sempre unite. Come poteva Maria dargli da mangiare, standosene sempre ai suoi piedi, se la sorella non l’avesse aiutata? Suo cibo è che, in ogni modo possibile, gli conduciamo anime perché si salvino e sempre lo lodino. 13. Mi farete due osservazioni; Gesù disse che Maria aveva scelto la parte migliore179. Ma lei aveva già svolto anche la parte di Marta facendo al Signore il dono di pulirgli i piedi e di asciugarli con i suoi capelli180. Pensate fosse una piccola mortificazione, per una signora come lei, andare per quelle vie, magari sola, dimentica di come si muoveva, entrare in un luogo sconosciuto e patire poi la mormorazione del fariseo e altre ancora? Non era poco vedere in città una donna come lei compiere una tale trasformazione, fra gente tanto cattiva, cui bastava vederla in amicizia col Signore, da loro così odia-
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tenían tan aborrecido, para traer a la memoria la vida que había hecho, y que se quería ahora hacer santa, porque está claro que luego mudaría vestido y todo lo demás; pues ahora se dice a personas, que no son tan nombradas, ¿qué sería entonces? Yo os digo, hermanas, que venía «la mejor parte» sobre hartos trabajos y mortificación, que aunque no fuera sino ver a su Maestro tan aborrecido, era intolerable trabajo. Pues los muchos que después pasó en la muerte del Señor y en los años que vivió, en verse ausente de El, que serían de terrible tormento, se verá que no estaba siempre con regalo de contemplación a los pies del Señor. Tengo para mí que el no haber recibido martirio fue por haberle pasado en ver morir al Señor. 14. La otra, que no podéis vosotras, ni tenéis cómo allegar almas a Dios; que lo haríais de buena gana, mas que no habiendo de enseñar ni de predicar, como hacían los apóstoles, que no sabéis cómo. A esto he respondido por escrito algunas veces, y aun no sé si en este Castillo; mas porque es cosa que creo os pasa por pensamiento, con los deseos que os da el Señor, no dejaré de decirlo aquí: ya os dije en otra parte que algunas veces nos pone el demonio deseos grandes, porque no echemos mano de lo que tenemos a mano para servir a nuestro Señor en cosas posibles, y quedemos contentas con haber deseado las imposibles. Dejado que en la oración ayudaréis mucho, no queráis aprovechar a todo el mundo, sino a las que están en vuestra compañía, y así será mayor la obra, porque estáis a ellas más obligada. ¿Pensáis que es poca ganancia que sea vuestra humildad tan grande, y mortificación, y el servir a todas, y una gran caridad con ellas, y un amor del Señor, que ese fuego las encienda a todas, y con las demás virtudes siempre las andéis despertan-
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to, per ricordarsi della sua vita passata, lei che ora voleva farsi santa, cambiata nelle vesti e in tutto il resto. Se ancora oggi vengono citate persone non altrettanto illustri, che sarà stato di lei? Vi dico, sorelle, che «la parte migliore» le venne dai grandi patimenti e dalla mortificazione, oltre al dolore provato nel vedere il suo Maestro così disprezzato. Pensiamo ai molti dispiaceri sopportati durante la morte del Signore, e negli anni seguenti. Scoprendosi privata della sua presenza, avrà trascorso lunghi periodi di sofferenza indicibile. Altro che rimanere sempre, deliziata dalla contemplazione, ai piedi del Signore! A mio parere non subì il martirio perché l’aveva già subito presenziando alla morte del Signore. 14. La seconda osservazione è che né potete, né sapete come avvicinare anime a Dio. Lo fareste volentieri, ma non avendo da insegnare o da predicare come gli apostoli, non sapete come muovervi. A tale osservazione ho già risposto per scritto diverse volte, ma non ricordo se anche in questo Castello. Venendovi in mente insieme agli aneliti a voi concessi dal Signore, non ci passerò sopra. Vi ho già spiegato altrove come alcune volte il demonio ci ispiri grandi desideri per impedirci di metter mano a quanto abbiamo alla nostra portata per servire nostro Signore, e lasciarci soddisfatte di avere sognato l’impossibile. Solo con la vostra orazione aiutate molte anime ad avvicinarsi a Dio. Non volate col desiderio di aiutare tutti; pensate piuttosto a chi si trova al vostro fianco. Tutto vi riuscirà meglio; verso di loro siete più obbligate. Vi parrebbe poco se grazie alla vostra profonda umiltà, alla vostra mortificazione, al vostro servizio disinteressato, alla vostra carità per loro e al vostro amore per il Signore, questo fuoco si propagasse a tutte, e tutte le andaste risvegliando con le vostre virtù?
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do? No será sino mucha, y muy agradable servicio al Señor, y con esto que ponéis por obra – que podéis –, entenderá Su Majestad que haríais mucho más; y así os dará premio como si le ganaseis muchas. 15. Diréis que esto no es convertir, porque todas son buenas. ¿Quién os mete en eso? Mientras fueren mejores, más agradables serán sus alabanzas al Señor y más aprovechará su oración a los prójimos. En fin, hermanas mías, con lo que concluyo es, que no hagamos torres sin fundamento, que el Señor no mira tanto la grandeza de las obras como el amor con que se hacen; y como hagamos lo que pudiéremos, hará Su Majestad que vayamos pudiendo cada día más y más, como no nos cansemos luego, sino que lo poco que dura esta vida – y quizá será más poco de lo que cada una piensainterior y exteriormente ofrezcamos al Señor el sacrificio que pudiéremos, que Su Majestad le juntará con el que hizo en la cruz por nosotras al Padre, para que tenga el valor que nuestra voluntad hubiere merecido, aunque sean pequeñas las obras. 16. Plega a Su Majestad, hermanas e hijas mías, que nos veamos todas adonde siempre le alabemos, y me dé gracia para que yo obre algo de lo que os digo, por los méritos de su Hijo, que vive y reina por siempre jamás amén; que yo os digo que es harta confusión mía, y así os pido por el mismo Señor que no olvidéis en vuestras oraciones esta pobre miserable.
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Sarebbe grande cosa e un lodevole servizio reso al Signore. Vivendo bene quanto ritrovate alla vostra portata, Sua Maestà vi vedrà disposte a fare molto di più e vi ricompenserà come se guadagnaste a lui molte anime. 15. Mi direte che questo non significa convertire, perché le vostre sorelle sono tutte buone. Cosa importa? Più saranno migliori, più le loro lodi saliranno al Signore, più la loro orazione gioverà al prossimo. In fine, sorelle mie, vi consiglio di non costruire torri senza fondamenta. Il Signore non guarda la grandezza delle opere, ma l’amore con cui si compiono. Portando a termine quanto è alla nostra portata, Sua Maestà ci concederà ogni giorno più possibilità. Non dobbiamo stancarci rapidamente, ma, per il poco che duri questa vita – sarà sempre meno di quanto pensiamo – offriamo al Signore, interiormente ed esteriormente, tutto il sacrificio possibile. Sua Maestà lo unirà al sacrificio da lui offerto al Padre per noi sulla croce, perché assuma il valore meritato dalla nostra volontà, per piccole che siano le opere. 16. Piaccia a Sua Maestà, sorelle e figlie mie, di ritrovarci tutte dove per sempre lo loderemo. Mi conceda, intanto, la grazia di compiere almeno un po’ di quanto vi sto dicendo, per i meriti di suo Figlio, che vive e regna per tutti i secoli dei secoli, amen. Vi confesso tutta la mia confusione. Così vi chiedo, nel nome del Signore, di non dimenticarvi, nelle preghiere, di questa povera miserabile181.
Epílogo
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1. Aunque cuando comencé a escribir esto que aquí va fue con la contradicción que al principio digo, después de acabado me ha dado mucho contento y doy por bien empleado el trabajo, aunque confieso que ha sido harto poco. Considerando el mucho encerramiento y pocas cosas de entretenimiento que tenéis, mis hermanas, y no casas tan bastantes como conviene en algunos monasterios de los vuestros, me parece os será consuelo deleitaros en este castillo interior, pues sin licencia de las superioras podéis entrar y pasearos por él a cualquier hora. 2. Verdad es que no en todas las moradas podréis entrar por vuestras fuerzas, aunque os parezca las tenéis grandes, si no os mete el mismo Señor del castillo. Por eso os aviso, que ninguna fuerza pongáis, si hallareis resistencia alguna, porque le enojaréis de manera, que nunca os deje entrar en ellas. Es muy amigo de humildad. Con teneros por tales que no merecéis aún entrar en las terceras, le ganaréis más presto la voluntad para llegar a las quintas; y de tal manera le podéis servir desde allí, continuando a ir muchas veces a ellas, que os meta en la misma morada que tiene para Sí, de donde no salgáis más, si no fuereis llamada de la priora cuya voluntad quiere tanto este gran Señor que cumpláis como la suya misma; y aunque mucho estéis fuera por su mandado, siempre cuando tornareis, os tendrá la puerta abierta. Una vez mostradas a gozar de este castillo, en todas las cosas hallaréis descanso, aunque sean de mucho trabajo, con esperanza de tornar a él, y que no os lo puede quitar nadie.
Epilogo
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1. Malgrado abbia iniziato a scrivere quest’opera con la ripugnanza descritta in principio, dopo averla terminata ne sono molto contenta e ritengo ben spesa la fatica, del resto non poi così grande. Considerando la vostra stretta clausura e le poche occasioni di intrattenimento, sorelle mie, nonché l’insufficiente numero di edifici in alcuni vostri monasteri, penso vi consolerà dilettarvi con questo Castello interiore. Senza il permesso delle priore potete entrarvi e passeggiarvi a tutte le ore. 2. È vero che con le sole vostre forze, pur sembrandovi molte, non potrete entrare in tutte le sue stanze, se non vi sarete introdotte dal Signore stesso del Castello. Perciò vi consiglio, se incontrate una qualche resistenza, di non insistere, per non disturbarlo tanto da non lasciarvi più entrare. È molto amico dell’umiltà. Se vi considererete indegne di entrare nella terza stanza, strapperete al Signore la volontà di introdurvi nella quinta. E potrete servirlo, visitandola frequentemente, in tal modo da essere introdotte nella stanza da lui abitata. Da lì non uscirete più, se non sollecitate dalla priora, la cui volontà il Signore desidera che compiate come fosse la sua. Se doveste restare fuori da quella stanza molto tempo, per obbedienza, nel tornare trovereste la porta sempre aperta. Una volta abituate a godere del Castello, troverete riposo in ogni cosa, faticosa, per la speranza, che nessuno potrà togliervi, di rientrarvi.
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3. Aunque no se trata de más de siete moradas, en cada una de éstas hay muchas: en lo bajo y alto y a los lados, con lindos jardines y fuentes y laberintos y cosas tan deleitosas, que desearéis deshaceros en alabanzas del gran Dios, que lo crió a su imagen y semejanza. Si algo hallareis bueno en la orden de daros noticia de él, creed verdaderamente que lo dijo Su Majestad por daros a vosotras contento, y lo malo que hallareis, es dicho de mí. 4. Por el gran deseo que tengo de ser alguna parte para ayudaros a servir a este mi Dios y Señor, os pido que en mi nombre, cada vez que leyereis aquí, alabéis mucho a Su Majestad y le pidáis el aumento de su Iglesia y luz para los luteranos; y para mí, que me perdone mis pecados y me saque del purgatorio, que allá estaré quizá, por la misericordia de Dios, cuando esto se os diere a leer si estuviere para que se vea, después de visto de letrados. Y si algo estuviere en error, es por más no lo entender, y en todo me sujeto a lo que tiene la santa Iglesia Católica Romana, que en esto vivo y protesto y prometo vivir y morir. Sea Dios nuestro Señor por siempre alabado y bendito, amén, amén. 5. Acabóse esto de escribir en el monasterio de San José de Avila, año de 1577, víspera de San Andrés, para gloria de Dios, que vive y reina por siempre jamás, amén. Fin de las Moradas
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epilogo
3. Pur non parlando che di sette stanze, ognuna contiene molte dimore, in alto, in basso, ai lati, con bei giardini, fonti, labirinti e altri ornamenti così graziosi da desiderare disfarsi nelle lodi del gran Dio che le ha create a sua immagine e somiglianza182. Se trovate qualcosa di buono nel mio tentativo di rivelarvelo, credetemi davvero, lo ha compiuto Sua Maestà, per la vostra gioia. Se trovaste qualcosa di cattivo, allora è opera mia. 4. Per il grande desiderio che ho di aiutarvi a servire questo mio Dio e Signore, vi chiedo che, a mio nome, ogni qualvolta aprirete questo scritto, lodiate molto Sua Maestà e gli chiediate di accrescere la sua Chiesa e la luce per illuminare i luterani. Supplicatelo, inoltre, che mi perdoni i peccati e mi strappi dal purgatorio, dove magari mi troverò, per sua misericordia, quando questo libro vi verrà consegnato, sempre che, esaminato da uomini saggi, sia giudicato degno di lettura. Se ci fosse qualche errore è perché non sono stata capace di comprendere di più. Mi sottometto in tutto al deposito della santa Chiesa Cattolica Romana. In questo proposito vivo, in esso mi professo, per esso prometto di vivere e morire. Sia Dio nostro Signore per sempre lodato e benedetto, amen, amen. 5. Questo scritto è stato portato a termine nel monastero di San Giuseppe di Avila, nell’anno 1577, la vigilia di sant’Andrea, a gloria di Dio, che vive e regna nei secoli dei secoli, amen. Termine de «Il Castello interiore»
LIBRO DE LAS «FUNDACIONES»
Le fondazioni
Prólogo jhs
1. Por experiencia he visto, dejando lo que en muchas partes he leído, el gran bien que es para un alma no salir de la obediencia. En esto entiendo estar el irse adelantando en la virtud y el ir cobrando la de la humildad; en esto está la seguridad de la sospecha que los mortales es bien que tengamos mientras se vive en esta vida, de errar el camino del cielo. Aquí se halla la quietud que tan preciada es en las almas que desean contentar a Dios. Porque si de veras se han resignado en esta santa obediencia y rendido el entendimiento a ella, no queriendo tener otro parecer del de su confesor y, si son religiosos, el de su prelado, el demonio cesa de acometer con sus continuas inquietudes, como tiene visto que antes sale con pérdida que con ganancia; y también nuestros bulliciosos movimientos, amigos de hacer su voluntad y aun de sujetar la razón en cosas de nuestro contento, cesan, acordándose que determinadamente pusieron su voluntad en la de Dios, tomando por medio sujetarse a quien en su lugar toman. 2. Habiéndome Su Majestad, por su bondad, dado luz de conocer el gran tesoro que está encerrado en esta preciosa virtud, he procurado – aunque flaca e imperfectamente – tenerla; aunque muchas veces repugna la poca virtud que veo en mí, porque para algunas cosas que me mandan entiendo que no llega. La divina Majestad provea lo que falta para esta obra presente. 3. Estando en San José de Avila, año de mil y quinientos y sesenta y dos, que fue el mismo que se fundó este monasterio, fui mandada del padre fray García de Toledo, dominico, que al presente era mi confesor, que escribiese la fundación de aquel monasterio, con otras muchas cosas, que quien la viere, si sale a luz, verá. Ahora estando en Salamanca, año de mil y quinien-
Prologo jhs
1. Ho personalmente sperimentato, al di là di quanto letto in molti libri, il bene guadagnato da un’anima a non fuggire l’obbedienza. Intendo dire, con questo, la crescita nelle virtù, in particolare nell’umiltà: ecco qual è la nostra certezza nel dubbio, in cui è bene vivere, di non trovare la via che porta al cielo. Nell’obbedienza troviamo la quiete tanto evidente nelle anime che desiderano piacere a Dio. Infatti, se davvero si rassegnano alla santa obbedienza e vi abbandonano l’intelletto, non volendo aver parere diverso da quello del confessore, e, se religiosi, del prelato, il demonio non le disturberà più con le sue costanti inquietudini, accortosi di lasciare quell’anima sempre da sconfitto. Termina anche il nostro cattivo agire, che ci rende schiave dell’amor proprio e assoggetta la ragione ai nostri piaceri, nel ricordo di aver con decisione posto la volontà in quella di Dio, accettando, per questo, la sottomissione a chi è stato scelto come suo rappresentante. 2. Avendomi Sua Maestà, per bontà, mostrato il tesoro nascosto in questa preziosa virtù, ho cercato – per fiacca e imperfetta che sono – di impossessarmene; pur ripugnandomi talvolta la mia mancanza di virtù, e comprendendo di non compiere alcune delle cose chiestemi. La divina Maestà corregga i miei sbagli nella stesura del presente scritto. 3. Trovandomi in San Giuseppe d’Avila, nell’anno 1562, il medesimo di fondazione del monastero, mi fu ordinato da padre fra’ García de Toledo, domenicano, al tempo mio confessore, di descriverne per iscritto la fondazione, unitamente ad altre cose che chi ne fu testimone potrà riconoscere nel racconto. Trovandomi ora a Salamanca, nell’anno
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tos y setenta y tres, que son once años después, confesándome con un padre rector de la Compañía, llamado el maestro Ripalda, habiendo visto este libro de la primera fundación, le pareció sería servicio de nuestro Señor que escribiese de otros siete monasterios que después acá, por la bondad de nuestro Señor, sehan fundado, junto con el principio de los monasterios de los padres Descalzos de esta primera Orden, y así me lo ha mandado. Pareciéndome a mí ser imposible (a causa de los muchos negocios, así de cartas, como de otras ocupaciones forzosas, por ser en cosas mandadas por los prelados), me estaba encomendando a Dios y algo apretada, por ser yo para tan poco y con tan mala salud que, aun sin esto, muchas veces me parecía no se poder sufrir el trabajo conforme a mi bajo natural, me dijo el Señor: Hija, la obediencia da fuerzas. 4. Plega a Su Majestad que sea así y dé gracia para que acierte yo a decir para gloria suya las mercedes que en estas fundaciones ha hecho a esta Orden. Puédese tener por cierto que se dirá con toda verdad, sin ningún encarecimiento, a cuanto yo entendiere, sino conforme a lo que ha pasado. Porque en cosa muy poco importante yo no trataría mentira por ninguna de la tierra; en esto, que se escribe para que nuestro Señor sea alabado, haríaseme gran conciencia, y creería no sólo era perder tiempo, sino engañar con las cosas de Dios, y en lugar de ser alabado por ellas, ser ofendido. Sería una gran traición. No plega a Su Majestad me deje de su mano, para que yo la haga. Irá señalada cada fundación, y procuraré abreviar, si supiere, porque mi estilo es tan pesado, que, aunque quiera, temo que no dejaré de cansar y cansarme. Mas con el amor que mis hijas me tienen, a quien ha de quedar esto después de mis días, se podrá tolerar. 5. Plega a nuestro Señor, que, pues en ninguna cosa yo procuro provecho mío ni tengo por qué, sino su alabanza y gloria, pues se verán muchas cosas para que se le den, esté muy lejos de quien lo leyere atribuirme a mí ninguna, pues
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1573, dopo undici anni, e avendo come confessore un padre gesuita, maestro Risalda, dopo ch’egli ebbe letto il testo sulla prima fondazione, gli parve buono chiedermi di scrivere anche degli altri sette monasteri, che, in seguito a questo, per bontà di nostro Signore, sono stati fondati, congiuntamente all’inizio dei monasteri dei Padri Scalzi del nostro Ordine: ecco quanto mi hanno chiesto di fare. Apparendomi improbo il compito (per gli altri incarichi, lettere e occupazioni cui sono costretta, dovendomi occupare, per i prelati, di quel che accade al di fuori dei conventi), ne pregavo Dio, angustiata dalla mia bassezza e dalla mancanza di salute; senza aggiungerne altro, il lavoro quotidiano mi pareva di per sé eccedere le mie forze. Ma il Signore, pur essendo questa la realtà dei fatti, mi disse: “Figlia, l’obbedienza dà forza”. 4. Prego Sua Maestà che sia così, e mi conceda la grazia per descrivere, a sua gloria, i favori da Lui elargiti all’Ordine in tali fondazioni. Si può essere certi che quanto scriverò corrisponderà al vero e sia conforme ai fatti. Se per piccolezze terrene mai direi menzogne, in tali altre cose, scritte a lode del Signore, mi muovo con una coscienza ancora più attenta; il contrario non sarebbe solo una perdita di tempo, ma un ingannare gli altri tramite le cose di Dio; ne nascerebbe, anziché la sua lode, un’offesa a Lui. Significherebbe tradire. Ma io non voglio lasciare la mano di Sua Maestà: il tradimento ne sarebbe il certo esito. Descriverò ogni fondazione, cercando, se ne sarò capace, di abbreviare lo scritto; è tanto pedante il mio stile, che, pur non volendolo, stancherò me stessa e gli altri. Ma, per l’amore che mi portano le mie figlie, chi leggerà questo scritto dopo la mia morte ne sopporterà la pesantezza. 5. Prego nostro Signore che, non guadagnandoci personalmente, né cercando altro che la sua lode e gloria, siano descritte molte cose da attribuire a lui; neppure per sbaglio se ne potrebbe attribuire a me il merito di qualcuna: non
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sería contra la verdad; sino que pidan a Su Majestad que me perdone lo mal que me he aprovechado de todas estas mercedes. Mucho más hay de qué se quejar de mí mis hijas por esto, que por qué me dar gracias de lo que en ello está hecho. Démoslas todas, hijas mías, a la divina bondad por tantas mercedes como nos ha hecho. Una avemaría pido por su amor a quien esto leyere, para que sea ayuda a salir del purgatorio y llegar a ver a Jesucristo nuestro Señor, que vive y reina con el Padre y el Espíritu Santo por siempre jamás, amén. 6. Por tener yo poca memoria, creo que se dejarán de decir muchas cosas muy importantes, y otras que se pudieran excusar, se dirán. En fin, conforme a mi poco ingenio y grosería, y también al poco sosiego que para esto hay. También me mandan, si se ofreciere ocasión, trate algunas cosas de oración y del engaño que podría haber para no ir más adelante las que la tienen. 7. En todo me sujeto a lo que tiene la madre santa Iglesia Romana, y con determinación que antes que venga a vuestras manos, hermanas e hijas mías, lo verán letrados y personas espirituales. Comienzo en nombre del Señor, tomando por ayuda a su gloriosa Madre, cuyo hábito tengo, aunque indigna de él, y a mi glorioso padre y señor san José, en cuya casa estoy, que así es la vocación de este monasterio de Descalzas, por cuyas oraciones he sido ayudada continuo. Año de 1573, día de san Luis, rey de Francia, que son 24 días de agosto. Sea Dios alabado.
Comienza
la
Fundación de San José Medina del Campo
del
Carmen
de
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sarebbe vero. Si chieda piuttosto a mio favore il perdono di Sua Maestà per quanto male ho profittato delle sue grazie. Di più: le mie figlie non dovranno ringraziarmi per quanto vedranno essersi realizzato. Ogni ringraziamento sia rivolto, figlie mie, alla bontà divina, per le molte grazie a noi concesse. Ai lettori chiedo un’Avemaria, che mi aiuti a lasciare il purgatorio e raggiungere la contemplazione di Gesù, nostro Signore, che vive e regna con il Padre e con lo Spirito Santo, per gli infiniti secoli, amen. 6. Smemorata come sono, dimenticherò molte cose importanti, e ne descriverò altre che si potevano tralasciare, a comporre il riflesso della mia poca intelligenza, della mia poca cultura, della poca tranquillità di cui dispongo per questo lavoro. Mi chiedono anche, se possibile, di scrivere qualcosa sull’orazione, e sull’inganno che può sorgere in chi la pratica, per non perseverarvi. 7. Mi sottometto a chi ha per madre la santa Chiesa di Roma, decisa a che, prima di lasciarlo nelle vostre mani, sorelle e figlie mie, il manoscritto sia letto da uomini dotti e dalla profonda vita interiore. Comincio, nel nome del Signore, cercando l’aiuto della sua Madre gloriosa, di cui porto indegnamente l’abito, e del mio glorioso padre e signore san Giuseppe, nella cui casa mi trovo, patrono di questo monastero di Carmelitane Scalze, le cui preghiere mi sono state di costante aiuto. 24 agosto 1573, san Luigi, re di Francia. Sia lodato Dio. Ha inizio la Fondazione di San Giuseppe del Carmelo in Medina del Campo
Capítulo 1 De los medios por donde se comenzó a tratar de esta fundación y de las demás.
1. Cinco años después de la fundación de San José de Avila estuve en él, que, a lo que ahora entiendo, me parece serán los más descansados de mi vida, cuyo sosiego y quietud echa harto menos muchas veces mi alma. En este tiempo entraron algunas doncellas religiosas de poca edad, a quien el mundo, a lo que parecía, tenía ya para sí según las muestras de su gala y curiosidad. Sacándolas el Señor bien apresuradamente de aquellas vanidades, las trajo a su casa dotándolas de tanta perfección, que eran harta confusión mía, llegando al número de trece, que es el que estaba determinado para no pasar más adelante. 2. Yo me estaba deleitando entre almas tan santas y limpias, adonde sólo era su cuidado de servir y alabar a nuestro Señor. Su Majestad nos enviaba allí lo necesario sin pedirlo; y cuando nos faltaba, que fue harto pocas veces, era mayor su regocijo. Alababa a nuestro Señor de ver tantas virtudes encumbradas, en especial el descuido que tenían de todo, mas de servirle. Yo, que estaba allí por mayor, nunca me acuerdo ocupar el pensamiento en ello; tenía muy creído que no había de faltar el Señor a las que no traían otro cuidado, sino en cómo contentarle. Y si alguna vez no había para todas el mantenimiento, diciendo yo fuese para las más necesitadas, cada una le parecía no ser ella, y así se quedaba hasta que Dios enviaba para todas. 3. En la virtud de la obediencia, de quien yo soy muy devota (aunque no sabía tenerla hasta que estas siervas de Dios me enseñaron, para no lo ignorar si yo tuviera virtud),
Capitolo primo Degli strumenti con cui si iniziò a parlare di questa e delle altre fondazioni
1. Cinque anni dopo la fondazione del Carmelo di San Giuseppe in Avila, vi tornai per il periodo forse di maggior riposo della mia vita, della cui quiete e tranquillità la mia anima si è vista spesso privata. In tale periodo, vi furono accolte alcune giovani religiose, quando già parevano conquistate dal mondo, dai suoi sfarzi e vacuità. Il Signore, ripescandole da quelle vanità, le accolse nella sua dimora, dotandole di una tale pienezza di virtù da lasciarmi incantata. Ne furono accolte tredici, numero che non volevamo superare. 2. Mi dilettavo tra anime tanto sante e pure, il cui unico anelito consisteva nel lodare e servire il Signore. Sua Maestà ci procurava il necessario senza che ne facessimo richiesta; e le poche volte in cui mancava, la loro letizia era ancora maggiore. Ringraziavo il Signore, vedendo l’eccellenza delle loro virtù, in particolare del distacco da tutto, tranne che dal servire Dio. Io, che ero lì come priora, ricordo di non averci mai pensato; ero certa che il Signore non avrebbe fatto mancare nulla a chi pensa solo ad accontentarlo. Se talvolta non c’era cibo a sufficienza, e io dicevo essercene solo per le più bisognose, tutte dicevano di non essere tra queste. Così si andava avanti finché il Signore non procacciava altro. 3. Potrei raccontare molte cose viste di persona riguardanti la virtù dell’obbedienza, di cui sono assai devota (pur incapace di viverla come mi insegnarono quelle serve di Dio, ignorando la mia poca virtù). Me ne ricordo una.
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pudiera decir muchas cosas que allí en ella vi. Una se me ofrece ahora, y es que estando un día en refectorio, diéronnos raciones de cohombro. A mí cupo una muy delgada y por de dentro podrida. Llamé con disimulación a una hermana de las de mejor entendimiento y talentos que allí había, para probar su obediencia, y díjela que fuese a sembrar aquel cohombro a un huertecillo que teníamos. Ella me preguntó si le había de poner alto o tendido. Yo le dije que tendido. Ella fue y púsole, sin venir a su pensamiento que era imposible dejarse de secar; sino que el ser por obediencia le cegó la razón natural para creer era muy acertado. 4. Acaecíame encomendar a una seis o siete oficios contrarios, y callando tomarlos, pareciéndole posible hacerlos todos. Tenían un pozo, a dicho de los que le probaron, de harto mal agua, y parecía imposible correr por estar muy hondo. Llamando yo oficiales para procurarlo, reíanse de mí de que quería echar dineros en balde. Yo dije a las hermanas, que ¿qué les parecía? Dijo una: «que se procure; nuestro Señor nos ha de dar quien nos traiga agua, y para darles de comer; pues más barato sale a Su Majestad dárnoslo en casa y así no lo dejará de hacer». – Mirando yo con la gran fe y determinación con que lo decía, túvelo por cierto, y contra voluntad del que entendía en las fuentes, queconocía de agua, lo hice. Y fue el Señor servido que sacamos un caño de ello bien bastante para nosotras, y de beber, como ahora le tienen. 5. No lo cuento por milagro, que otras cosas pudiera decir; sino por la fe que tenían estas hermanas, puesto que pasa así como lo digo, y porque no es mi primer intento loar las monjas de estos monasterios; que, por la bondad del Señor, todas hasta ahora van así. Y de estas cosas y otras muchas sería escribir muy largo, aunque no sin provecho; porque, a las veces, se animan las que vienen a imitarlas. Mas, si el Se-
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Un giorno, mentre ero in refettorio, distribuirono razioni di cetriolo. A me ne fu servito uno molliccio e putrefatto. Chiamai, dissimulando, la consorella più intelligente e con più talenti, per provarne l’obbedienza, e le ordinai di seminare quel cetriolo nel nostro orto. Mi chiese se doveva seminarlo sdraiato o diritto. Le risposi sdraiato. Ella andò e così fece; neppure le venne in mente l’impossibilità che seccasse e fruttasse; la virtù dell’obbedienza le accecò la ragione naturale facendole credere di compiere un’azione giusta. 4. Mi è anche capitato di ordinare a una sei o sette cose in contrasto tra loro; in silenzio le accettò, sembrandole possibile portarle tutte a compimento. C’era un pozzo la cui acqua, a sentire chi ne bevve, era pessima, e sembrava per giunta impossibile farla scorrere in tubature perché troppo profondo. Chiamai allora degli operai, ma mi deridevano, dicendo che avremmo speso soldi invano. Chiesi alle consorelle cosa ne pensassero. Una rispose: “Che si faccia; nostro Signore deve darci chi porti l’acqua e il necessario per pagarlo; è un affare migliore, per Sua Maestà, procurarci l’acqua in casa; così sarà”. – Vedendo la decisione e la fede con cui parlava, la presi in parola e, contro la volontà degli esperti di sorgenti e d’acqua, lo feci. Il Signore ne fu tanto contento che costruimmo un tubo sufficiente per le nostre necessità, e acqua che ancora oggi si può bere. 5. Non lo scrivo come fosse un miracolo, altre sarebbero le cose da raccontare; ma per testimoniare la fede di queste sorelle. Sono davvero accadute le cose che ho descritto e non è mio primo intento lodare le monache di questi monasteri; grazie a Dio, infatti, tutte sono così. Di questo e altro bisognerebbe scrivere a lungo, e non senza profitto; talvolta, chi vuole imitarle, si anima leggendo. Ma
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ñor fuere servido que esto se entienda, podrán los prelados mandar a las prioras que lo escriban. 6. Pues estando esta miserable entre estas almas de ángeles (que a mí no me parecían otra cosa, porque ninguna falta, aunque fuese interior, me encubrían, y las mercedes y grandes deseos y desasimiento que el Señor les daba, eran grandísimas; su consuelo era su soledad, y así me certificaban que jamás de estar solas se hartaban, y así tenían por tormento que las viniesen a ver, aunque fuesen hermanos; la que más lugar tenía de estarse en una ermita, se tenía por más dichosa)..., considerando yo el gran valor de estas almas y el ánimo que Dios las daba para padecer y servirle, no cierto de mujeres, muchas veces me parecía que era para algún gran fin las riquezas que el Señor ponía en ellas; no porque me pasase por pensamiento lo que después ha sido, porque entonces parecía cosa imposible, por no haber principio para poderse imaginar, puesto que mis deseos, mientras más el tiempo iba adelante, eran muy más crecidos de ser alguna parte para bien de algún alma; y muchas veces me parecía como quien tiene un gran tesoro guardado y desea que todos gocen de él, y le atan las manos para distribuirle; así me parecía estaba atada mi alma, porque las mercedes que el Señor en aquellos años la hacía eran muy grandes y todo me parecía mal empleado en mí. Servía al Señor con mis pobres oraciones; siempre procuraba con las hermanas hiciesen lo mismo y se aficionasen al bien de las almas y al aumento de su Iglesia; y a quien trataba con ellas siempre se edificaban. Y en esto embebía mis grandes deseos. 7. A los cuatro años, (me parece era algo más), acertó a venirme a ver un fraile francisco, llamado fray Alonso Maldonado, harto siervo de Dios y con los mismos deseos del bien de las almas que yo, y podíalos poner por obra, que le tuve yo harta envidia. Este venía de las Indias poco había. Comenzóme a contar de los muchos millones de almas que allí se perdían por falta de doctrina, e hízonos un sermón y plática
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se al Signore piacesse che questo non fosse compreso, i prelati ordinino di scriverlo alle priore. 6. Trovandomi, me misera, a vivere tra anime angeliche (non vi scorgevo alcuna mancanza seppur interiore, e gli aneliti che il Signore concedeva loro erano elevatissimi; la solitudine era per loro una consolazione; mi assicuravano che non si annoiavano mai a restare sole; mentre era per loro un tormento ricevere visite, anche solo di fratelli; chi più poteva fermarsi in una cappellina più era contenta)…, mentre consideravo il valore e il coraggio delle suddette anime, non certo propri di una donna, da Dio infusi in loro per meglio servirlo, molte volte mi pareva che il Signore elargisse loro tali ricchezze per una meta importante; non che mi passassero per la testa i fatti futuri; allora pareva un impossibile, non essendoci neppure motivi per immaginarlo, supposto che i miei desideri, più il tempo passava, più erano rivolti al bene, pur piccolo, delle anime. Spesso mi sentivo come chi possiede un grande tesoro nascosto e desidera che tutti ne godano e ne prendano dalle sue mani per distribuirlo. Era questa, mi sembrava, la condizione della mia anima; le grazie a lei concesse dal Signore in quegli anni erano grandi e mi pareva di sprecarle. Servivo il Signore con le mie povere preghiere; mi sforzavo perché le sorelle facessero lo stesso e pensassero al bene delle anime e allo sviluppo della Chiesa. Chiunque avesse a che fare con loro, ne restava edificato. Di questo si nutrivano i miei aneliti. 7. Dopo quattro o più anni, venne a trovarmi un frate francescano, fra’ Alfonso Maldonado, gran servo di Dio e con i miei medesimi desideri rivolti al bene delle anime; messolo all’opera, ne provai invidia. Proveniva da poco dalle Indie. Iniziò a raccontarmi dei milioni di anime che laggiù si perdevano per ignoranza di dottrina, ci tenne
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animando a la penitencia, y fuese. Yo quedé tan lastimada de la perdición de tantas almas, que no cabía en mí. Fuime a una ermita con hartas lágrimas. Clamaba a nuestro Señor, suplicándole diese medio cómo yo pudiese algo para ganar algún alma para su servicio, pues tantas llevaba el demonio, y que pudiese mi oración algo, ya que yo no era para más. Había gran envidia a los que podían por amor de nuestro Señor emplearse en esto, aunque pasasen mil muertes. Y así me acaece que cuando en las vidas de los santos leemos que convirtieron almas, mucha más devoción me hace y más ternura y más envidia que todos los martirios que padecen, por ser ésta la inclinación que nuestro Señor me ha dado, pareciéndome que precia más un alma que por nuestra industria y oración le ganásemos, mediante su misericordia, que todos los servicios que le podemos hacer. 8. Pues andando yo con esta pena tan grande, una noche, estando en oración, representóseme nuestro Señor de la manera que suele, y mostrándome mucho amor, a manera de quererme consolar, me dijo: Espera un poco, hija, y verás grandes cosas. Quedaron tan fijadas en mi corazón estas palabras, que no las podía quitar de mí. Y aunque no podía atinar, por mucho que pensaba en ello, qué podría ser, ni veía camino para poderlo imaginar, quedé muy consolada y con gran certidumbre que serían verdaderas estas palabras; mas el medio cómo, nunca vino a mi imaginación. Así se pasó, a mi parecer, otro medio año, y después de éste sucedió lo que ahora diré.
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un sermone e una conversazione sulla penitenza, e se ne andò. Rimasi così addolorata dalla perdita di tante anime, da non restare in me. Me ne andai, piena di lacrime, in una delle cappelline costruite all’interno del monastero. Gridavo a nostro Signore, supplicandolo per ottenere da lui gli strumenti per guadagnare qualche anima al suo servizio, perché tante se ne portava via il demonio, e che la mia orazione potesse qualcosa rispetto all’impotenza della mia miseria. Provavo grande invidia per chi poteva impiegarsi in questo per amore di nostro Signore, pur dovendo sopportare mille morti. Così mi accade, se leggiamo la vita dei santi che convertirono anime, di avvertire molta più devozione, tenerezza e invidia di tutti i martirii che subiscono; questa è l’inclinazione concessami da nostro Signore. Mi sembra che valga di più un’anima guadagnata a lui con la nostra iniziativa e la nostra preghiera, di tutti i servizi che possiamo rendergli. 8. Una sera, mentre, afflitta, ero raccolta in preghiera, mi apparve nostro Signore nelle sue abituali fattezze, e, manifestandomi molto affetto, quasi consolandomi, mi disse: “Attendi un poco, figlia: e vedrai grandi cose”. Rimasero tanto impresse le sue parole nel mio cuore, da non potermene dimenticare. Pur non potendo fare altro, per il molto che pensavo al riguardo di quel che sarebbe potuto essere, né vedendo come sarebbe potuto succedere, rimasi consolata e certa che quelle parole si sarebbero mutate in realtà; ma non compresi come sarebbe accaduto. Trascorsi in tale stato, mi pare, altri sei mesi, e poi accadde quanto sto per raccontare.
Capítulo 2 Cómo nuestro padre General vino a Avila, y lo que de su venida sucedió.
1. Siempre nuestros Generales residen en Roma, y jamás ninguno vino a España, y así parecía cosa imposible venir ahora. Mas como para lo que nuestro Señor quiere no hay cosa que lo sea, ordenó Su Majestad que lo que nunca había sido fuese ahora. Yo cuando lo supe, paréceme que me pesó; porque, como ya se dijo en la fundación de San José, no estaba aquella casa sujeta a los frailes, por la causa dicha. Temí dos cosas: la una, que se había de enojar conmigo y, no sabiendo las cosas cómo pasaban, tenía razón; la otra, si me había de mandar tornar al monasterio de la Encarnación, que es de la Regla mitigada, que para mí fuera desconsuelo, por muchas causas, que no hay para qué decir. Una bastaba, que era no poder yo allá guardar el rigor de la Regla primera y ser de más de ciento y cincuenta el número, y todavía adonde hay pocas, hay más conformidad y quietud. Mejor lo hizo nuestro Señor que yo pensaba; porque el General es tan siervo suyo y tan discreto y letrado, que miró ser buena la obra, y por lo demás ningún desabrimiento me mostró. Llámase fray Juan Bautista Rubeo de Ravena, persona muy señalada en la Orden y con mucha razón. 2. Pues, llegado a Avila, yo procuré fuese a San José, y el Obispo tuvo por bien se le hiciese toda la cabida que a su misma persona. Yo le di cuenta con toda verdad y llaneza, porque es mi inclinacióntratar así con los prelados, suceda lo que sucediere, pues están en lugar de Dios, y con los confesores lo mismo; y si esto no hiciese, no me parecería tenía
Capitolo secondo Racconta la venuta del nostro padre Generale ad Avila, e quanto accadde in seguito.
1. I nostri padri Generali hanno sempre vissuto a Roma, senza mai venire in Spagna, sicché pareva impossibile venisse proprio in quell’epoca. Ma, non essendoci ostacoli alla volontà di nostro Signore, Sua Maestà ordinò che quanto non era mai accaduto accadesse. Quando venni a saperlo mi parve quasi un peso; come si è detto nella fondazione di San Giuseppe, quella casa non era affidata ai frati. Temevo due cose: la prima che si sarebbe arrabbiato con me, e, ignorando i fatti, ne aveva ragione; la seconda che, se mi avesse ordinato di tornare al monastero dell’Incarnazione, dove si osserva la regola mitigata, ne avrei patito molto, per diverse ragioni da non dire. Ne sarebbe stata sufficiente una: non poter vivere secondo il rigore della Regola primitiva e il fatto che là vivessero più di centocinquanta monache. Quando si è in poche, c’è maggior unità e quiete. Ma il Signore agì meglio di quanto potessi immaginare. Il Generale gli è infatti sì gradito, tanto discreto e addottrinato, che giudicò buona l’opera e non mostrò alcun rincrescimento per il resto. Si chiama fra’ Giambatista Rossi di Ravenna, persona assai attiva nell’Ordine e di grande equilibrio. 2. Non appena giunto ad Avila, procurai che andasse a San Giuseppe, dove il Vescovo fu contento di essere ricevuto con gli onori a lui dovuti. Gli dissi, in verità e chiarezza, come stavano le cose; sono portata, infatti, a comportarmi così con i prelati, succeda quel che deve succedere, essendo, per noi, i rappresentanti di Dio; al medesimo modo mi comporto con i confessori. Se non agissi
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seguridad mi alma; y así le di cuenta de ella y casi de toda mi vida, aunque es harto ruin. El me consoló mucho y aseguró que no me mandaría salir de allí. 3. Alegróse de ver la manera de vivir y un retrato, aunque imperfecto, del principio de nuestra Orden, y cómo la Regla primera se guardaba en todo rigor, porque en toda la Orden no se guardaba en ningún monasterio, sino la mitigada. Y con la voluntad que tenía de que fuese muy adelante este principio, diome muy cumplidas patentes para que se hiciesen más monasterios, con censuras para que ningún provincial me pudiese ir a la mano. Estas yo no se las pedí, puesto que entendió de mi manera de proceder en la oración que eran los deseos grandes de ser parte para que algún alma se llegase más a Dios. 4. Estos medios yo no los procuraba, antes me parecía desatino, porque una mujercilla tan sin poder como yo bien entendía que no podía hacer nada; mas cuando al alma vienen estos deseos no es en su mano desecharlos. El amor de contentar a Dios y la fe hacen posible lo que por razón natural no lo es; y así, en viendo yo la gran voluntad de nuestro Reverendísimo General para que hiciese más monasterios, me pareció los veía hechos. Acordándome de las palabras que nuestro Señor me había dicho, veía ya algún principio de lo que antes no podía entender. Sentí muy mucho cuando vi tornar a nuestro padre General a Roma; habíale cobrado gran amor y parecíame quedar con gran desamparo. El me le mostraba grandísimo y mucho favor, y las veces que se podía desocupar se iba allá a tratar cosas espirituales, como a quien el Señor debe hacer grandes mercedes: en este caso nos era consuelo oírle. Aun antes que se fuese, el Obispo (que es don Alvaro de Mendoza), muy afi-
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così, temerei di lasciare la mia anima senza certezze. Anche a lui resi conto della mia anima e di quasi tutta la mia vita; una somma di negatività. Mi consolò, e mi assicurò che non mi avrebbe allontanato da lì. 3. Si rallegrò nel vederne il modo di vivere, scorgendovi un’immagine, pur imperfetta, degli inizi del nostro Ordine, di come si viveva rigorosamente la Regola primitiva, perché ormai ovunque si viveva la mitigata. Col chiaro desiderio di far avanzare l’opera rapidamente, mi diede diverse licenze per fondare altri monasteri, con la precisa indicazione che nessun provinciale avrebbe potuto ostacolarmi. Non fui io a chiedergli le licenze; le concesse dopo aver compreso il mio modo di pregare e che cercavo solamente di contribuire a che qualche anima si avvicinasse a Dio. 4. Non avevo strumenti per portare a termine questi disegni; mi sembravano anzi spropositati, perché una donnicciola debole come me comprendeva la sua impotenza; ma quando, nell’anima, nascono questi aneliti, è impossibile lasciarli. L’anelito di contentare Dio e la fede rendono possibile ciò che la ragione naturale giudica impossibile. Vedendo il forte desiderio del Reverendissimo Generale perché fondassi più monasteri, mi sembrava di vederli già fatti. Nel ricordarmi le parole che nostro Signore mi aveva detto, vedevo gli inizi di quanto prima neppure potevo immaginare. Soffrii molto quando il nostro padre Generale tornò a Roma; mi ero affezionata a lui e mi pareva di restare sola. Mi dimostrava grande affetto, e quando poteva liberarsi dai suoi impegni, veniva da noi a parlare di cose spirituali, come a chi il Signore debba concedere grandi grazie: in questi casi ci consolava ascoltarlo. Persino prima di andarsene, il Vescovo, don Alvaro di Mendoza, deciso
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cionado a favorecer a los que ve que pretenden servir a Dios con más perfección, y así procuró que le dejase licencia para que en su obispado se hiciesen algunos monasterios de frailes descalzos de la primera Regla. También otras personas se lo pidieron. El lo quisiera hacer, mas halló contradicción en la Orden; y así, por no alterar la Provincia, lo dejó por entonces. 5. Pasados algunos días, considerando yo cuán necesario era, si se hacían monasterios de monjas, que hubiese frailes de la misma Regla, y viendo ya tan pocos en esta Provincia, que aun me parecía se iban a acabar, encomendándolo mucho a nuestro Señor, escribí a nuestro P. General una carta suplicándoselo lo mejor que yo supe, dando las causas por donde sería gran servicio de Dios; y los inconvenientes que podía haber no eran bastantes para dejar tan buena obra, y poniéndole delante el servicio que haría a nuestra Señora, de quien era muy devoto. Ella debía ser la que lo negoció; porque esta carta llegó a su poder estando en Valencia, y desde allí me envió licencia para que se fundasen dos monasterios, como quien deseaba la mayor religión de la Orden. Porque no hubiese contradicción, remitiólo al provincial que era entonces, y al pasado, que era harto dificultoso de alcanzar. Mas como vi lo principal, tuve esperanza el Señor haría lo demás; y así fue, que con el favor del Obispo, que tomaba este negocio muy por suyo, entrambos vinieron en ello. 6. Pues estando yo ya consolada con las licencias, creció más mi cuidado, por no haber fraile en la Provincia, que yo entendiese, para ponerlo por obra, ni seglar que quisiese hacer tal comienzo. Yo no hacía sino suplicar a nuestro Señor que siquiera una persona despertase. Tampoco tenía casa, ni cómo la tener. Hela aquí una pobre monja descalza, sin ayuda de ninguna parte, sino del Señor, cargada de patentes
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a favorire chi desidera servire Dio con perfezione, ottenne la licenza perché nella sua diocesi sorgessero monasteri di frati scalzi secondo la Regola primitiva. Altri chiesero lo stesso. Lui medesimo lo avrebbe fatto, ma incontrò contrasti nell’Ordine; e così, per non inquietare la Provincia, lasciò perdere. 5. Trascorsi alcuni giorni considerando quanto sarebbe stato necessario, se si fossero eretti monasteri di monache, che fossero assistiti da monaci della medesima Regola. Trovandone pochi in questa Provincia, mi parve addirittura che non ce ne fossero per niente; pregai molto nostro Signore e scrissi al nostro Padre Generale una lettera, supplicandolo meglio che potessi e spiegandogli perché il servizio reso a Dio sarebbe stato grande. Gli inconvenienti che si presentavano non erano sufficienti per lasciar perdere una simile opera, e gli spiegai il servizio che ne sarebbe sorto per nostra Signora, di cui era molto devoto. Fu lei, penso, a risolvere tutto; la lettera, infatti, gli arrivò mentre era a Valenzia, e da lì mi inviò la licenza perché si fondassero due monasteri, come se desiderasse la più alta vita spirituale per l’Ordine. Perché non nascessero contrasti, rimisi l’assunto nelle mani del provinciale di allora e del precedente, molto difficilmente raggiungibile. Non appena vidi il provinciale, ebbi speranza che il Signore avrebbe fatto il resto; e così fu: col favore del Vescovo, che aveva preso la cosa come sua, entrambi furono d’accordo. 6. Ottenute le licenze, crebbe la mia preoccupazione non essendoci, a mio parere, frate della Provincia adatto all’uopo, né alcun sacerdote secolare che facesse al caso. Supplicavo di continuo il Signore perché se ne trovasse almeno uno. Non avevo la casa, né i mezzi per ottenerla. C’era soltanto una povera monaca scalza, priva di aiuti, se non dal Signore; ricolma di licenze e buoni desideri,
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y buenos deseos y sin ninguna posibilidad para ponerlo por obra. El ánimo no desfallecía ni la esperanza, que, pues el Señor había dado lo uno, daría lo otro. Ya todo me parecía muy posible, y así lo comencé a poner por obra. 7. ¡Oh grandeza de Dios! ¡Y cómo mostráis vuestro poder en dar osadía a una hormiga! ¡Y cómo, Señor mío, no queda por Vos el no hacer grandes obras los que os aman, sino por nuestra cobardía y pusilanimidad! Como nunca nos determinamos, sino llenos de mil temores y prudencias humanas, así, Dios mío, no obráis vos vuestras maravillas y grandezas. ¿Quién más amigo de dar, si tuviese a quién, ni de recibir servicios a su costa? Plega a Vuestra Majestad que os haya yo hecho alguno y no tenga más cuenta que dar de lo mucho que he recibido, amén.
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ma impossibilitata a metterli in pratica. Il coraggio e la speranza non vennero meno: se il Signore aveva concesso una cosa, avrebbe concesso anche il resto. Tutto pareva fattibile e mi diedi da fare. 7. Oh, grandezza di Dio! Come mostrate il vostro potere nel concedere audacia a una formica! Non dipende da voi, Signore mio, il fatto che chi vi ama non giunga a compiere grandi cose, ma dalla nostra codardia e piccineria d’animo! Non decidendoci, ripieni noi di mille timori e prudenze umane, mio Dio, non potete compiere le vostre meraviglie e grandezze. Chi più propenso di voi a donare, se solo trovasse a chi, o di ricevere servigi da voi ripagati? Piaccia a Vostra Maestà che anch’io ve ne abbia recato qualcuno, senza ritrovarmi maggiormente debitrice per il molto da voi ricevuto, amen.
Capítulo 3 Por qué medios se comenzó a tratar de hacer el monasterio de San José en Medina del Campo.
1. Pues estando yo con todos estos cuidados, acordé de ayudarme de los padres de la Compañía, que estaban muy aceptos en aquel lugar, en Medina, con quien – como ya tengo escrito en la primera fundación – traté mi alma muchos años, y por el gran bien que la hicieron siempre los tengo particular devoción. Escribí lo que nuestro padre General me había mandado al rector de allí, que acertó a ser el que me confesó muchos años, como queda dicho, aunque no el nombre. Llámase Baltasar Alvarez, que al presente es provincial. El y los demás dijeron que harían lo que pudiesen en el caso, y así hicieron mucho para recaudar la licencia de los del pueblo y del prelado, que por ser monasterio de pobreza en todas partes es dificultoso; y así se tardó algunos días en negociar. 2. A esto fue un clérigo muy siervo de Dios y bien desasido de todas las cosas del mundo, y de mucha oración. Era capellán en el monasterio adonde yo estaba, al cual le daba el Señor los mismos deseos que a mí, y así me ha ayudado mucho, como se verá adelante. Llámase Julián de Avila. Pues ya que tenía la licencia, no tenía casa ni blanca para comprarla. Pues crédito para fiarme en nada, si el Señor no le diera, ¿cómo le había de tener una romera como yo? Proveyó el Señor que una doncella muy virtuosa, para quien no había habido lugar en San José que entrase, sabiendo se hacía otra casa, me vino a rogar la tomase en ella. Esta tenía unas blanquillas, harto poco, que no era para comprar casa, sino para alquilarla (y así procuramos una de alquiler) y para ayu-
Capitolo terzo Racconta con quali strumenti si iniziò a fondare il monastero di San Giuseppe a Medina del Campo.
1. Ritrovandomi con tutte queste preoccupazioni, mi venne in mente che avrei potuto trovare aiuto dai padri della Compagnia di Gesù, bene accetti a Medina, cui – come ho scritto della prima fondazione – affidai la mia anima per molti anni; per il bene ricevuto, ho sempre nutrito per loro una particolare devozione. Scrissi al loro rettore, che scoprii essere stato mio confessore per molti anni, quanto mi era stato chiesto dal nostro Padre generale. Si chiamava Baldasar Alvarez, attualmente Provinciale. Lui e gli altri dissero che avrebbero fatto il possibile, e, di fatto, fecero molto per ottenere la licenza dei rappresentanti del popolo e del prelato; trattandosi di un monastero di povertà, fu comunque difficile. La negoziazione tardò alcuni giorni. 2. Intervenne un chierico gran servo di Dio, distaccato dalle cose del mondo e dalla profonda vita interiore. Era il cappellano del monastero ove mi trovavo; il Signore gli concedeva i miei stessi aneliti, sicché mi ha aiutato molto, come si vedrà più avanti. Si chiama Giuliano d’Avila. Se avevo la licenza, non avevo la casa, né, tanto meno, i soldi per comprarla. E il credito per ottenere la fiducia di qualcuno? Come avrebbe potuto ottenerlo una peregrina come me? Il Signore volle che una fanciulla assai virtuosa, che non fu possibile accogliere in San Giuseppe, sapendo della casa che si andava fondando, venne a domandarmi di accoglierla. Possedeva alcuni denari, molto pochi, insufficienti per l’acquisto di una casa, ma sufficienti per affittarla (ne cercammo una in affitto) e per avviare il la-
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da al camino. Sin más arrimo que éste, salimos de Avila dos monjas de San José y yo, y cuatro de la Encarnación (que es el monasterio de la Regla mitigada, adonde yo estaba antes que se fundase San José), con nuestro padre capellán, Julián de Avila. 3. Cuando en la ciudad se supo, hubo mucha murmuración: unos decían que yo estaba loca; otros esperaban el fin de aquel desatino. Al Obispo – según después me ha dicho – le parecía muy grande, aunque entonces no me lo dio a entender ni quiso estorbarme, porque me tenía mucho amor y no me dar pena. Mis amigos harto me habían dicho, mas yo hacía poco caso de ello; porque me parecía tan fácil lo que ellos tenían por dudoso, que no podía persuadirme a que había de dejar de suceder bien. Ya cuando salimos de Avila, había yo escrito a un padre de nuestra Orden, llamado fray Antonio de Heredia, que me comprase una casa, que era entonces prior del monasterio de frailes que allí hay de nuestra Orden, llamado Santa Ana, para que me comprase una casa. El lo trató con una señora que le tenía devoción, que tenía una que se le había caído toda, salvo un cuarto, y era muy buen puesto. Fue tan buena, que prometió de vendérsela, y así la concertaron sin pedirle fianzas, ni más fuerza de su palabra; porque, a pedirlas, no tuviéramos remedio. Todo lo iba disponiendo el Señor. Esta casa estaba tan si paredes, que a esta causa alquilamos estotra, mientras que aquélla se aderezaba, que había harto que hacer. 4. Pues llegando la primera jornada, noche y cansadas por el mal aparejo que llevábamos, yendo a entrar por Arévalo, salió un clérigo nuestro amigo que nos tenía una posada en casa de unas devotas mujeres, y díjome en secreto cómo no
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voro. Senza altro aiuto, oltre a me, partirono da Avila due monache di San Giuseppe e quattro dell’Incarnazione (il monastero dalla Regola mitigata, dove vivevo prima di fondare San Giuseppe), accompagnate dal nostro padre cappellano, Giuliano d’Avila. 3. Quando il fatto fu risaputo in città, nacquero molte mormorazioni. Alcuni dicevano che ero pazza; altri attendevano la fine dello sproposito. Al Vescovo, da quanto mi ha raccontato in seguito, lo sproposito pareva grande, ma non me lo fece capire né volle disturbarmi, perché mi voleva molto bene e non voleva farmi soffrire. I miei amici mi avevano detto tante cose ma io non vi facevo caso; mi sembrava infatti tanto facile quanto essi giudicavano dubbio da non poter persuadermi che non potesse andare in porto. Partendo da Avila avevo scritto a un padre del nostro Ordine, frat’ Antonio di Heredia, perché mi comprasse una casa. Allora era superiore del monastero di frati appartenenti al nostro Ordine, chiamato Sant’Anna. Ne parlò con una signora di lui devota, che ne possedeva una appena liberata tranne un piano, adatta a noi. Fu tanto buona, la signora, che promise di vendergliela, e si misero d’accordo senza bisogno di anticipi e senza altra sicurezza della sua parola; se avesse chiesto anticipi, non ne avremmo comunque trovati. Il Signore andava disponendo ogni cosa. La casa aveva così poche mura che al problema principale, che andava risolvendosi, si sostituì questo; e c’era molto da fare. 4. Il primo giorno, giunte di notte e stanche per il pessimo mezzo di locomozione usato, non appena entrate in Arevalo, ci venne incontro un chierico nostro amico che aveva ottenuto posto per noi in casa di alcune donne molto devote. In segreto, mi disse che non avevamo ancora casa,
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teníamos casa; porque estaba cerca de un monasterio de agustinos, y que ellos resistían que no entrásemos ahí, y que forzado había de haber pleito. ¡Oh, válgame Dios! Cuando Vos, Señor, queréis dar ánimo, ¡qué poco hacen todas las contradicciones! Antes parece me animó, pareciéndome, pues ya se comenzaba a alborotar el demonio, que se había de servir el Señor de aquel monasterio. Con todo, le dije que callase, por no alborotar a las compañeras, en especial a las dos de La Encarnación, que las demás por cualquier trabajo pasaran por mí. La una de estas dos era supriora entonces de allí, y defendiéronle mucho la salida; entrambas de buenos deudos, y venían contra su voluntad, porque a todos les parecía disparate, y después vi yo que les sobraba la razón, que, cuando el Señor es servido yo funde una casa de éstas, paréceme que ninguna admite mi pensamiento que me parezca bastante para dejarlo de poner por obra, hasta después de hecho. Entonces se me ponen juntas las dificultades, como después se verá. 5. Llegando a la posada, supe que estaba en el lugar un fraile dominico, muy gran siervo de Dios, con quien yo me había confesado el tiempo que había estado en San José. Porque en aquella fundación traté mucho de su virtud, aquí no diré más del nombre, que es el maestro fray Domingo Bañes. Tiene muchas letras y discreción, por cuyo parecer yo me gobernaba, y al suyo no era tan dificultoso, como en todos, lo que iba a hacer; porque, quien más conoce de Dios, más fácil se le hacen sus obras, y de algunas mercedes que sabía Su Majestad me hacía y por lo que había visto en la fundación de San José, todo le parecía muy posible. Diome gran consuelo cuando le vi; porque con su parecer todo me parecía iría acertado. Pues, venido allí, díjele muy en secreto lo que pasaba. A él le pareció que presto podríamos concluir el negocio de los agustinos; mas a mí hacíaseme recia cosa cualquier tardanza, por no saber qué hacer de tantas monjas;
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perché era vicino a un monastero di agostiniani che ponevano ostacoli a che noi andassimo lì; ne avevano discusso animatamente. Oh, Dio mi assista! Quanto coraggio infondete, Signore, e come si sciolgono le contraddizioni! Il coraggio mi venne proprio dalla contraddizione; il demonio iniziava ad agitarsi, perché il Signore sarebbe stato molto servito in quel monastero. Insomma, gli dissi che si calmasse, per non agitare le mie compagne, in particolare le due dell’Incarnazione; le altre, infatti, avrebbero affrontato per me qualsiasi fatica. Una di queste era allora priora e le ostacolarono la partenza; entrambe di buona famiglia, venivano contro l’altrui volontà, perché a tutti pareva uno sproposito: solo dopo mi accorsi che ne avevano più di una ragione. Quando il Signore vuole che io fondi una casa, nessuna contrasta il mio desiderio da impedirne la realizzazione, se non in seguito. Allora sì, sorgono le vere difficoltà, come vedremo. 5. Giunti sul luogo, seppi della presenza di un frate domenicano, grande servo di Dio, con cui mi ero confessata quando ero in San Giuseppe. Avendo parlato molto della sua santità in quella fondazione, non ne citerò altro che il nome: fra’ Domenico Bañes. È uomo dotto e discreto; mi lasciavo dirigere dal suo consiglio, e secondo lui non era poi così difficile, come tutti pensavano, quanto mi ero proposta; a chi più conosce di Dio, più facili appaiono le sue opere, e, conoscendo alcune grazie concessemi da Sua Maestà e quanto aveva visto realizzare nella fondazione di San Giuseppe, il disegno gli sembrava fattibile. Mi consolai molto nel vederlo; ottenuta la sua approvazione, mi pareva di aver già fatto tutto. Una volta venuto, in segreto gli raccontai quanto stava accadendo. Gli parve che avremmo potuto rapidamente risolvere la questione degli agostiniani; ma a me ogni attesa sembrava troppo, non sapendo cosa fare con tante monache; sicché tutte trascorremmo
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y así pasamos todas con cuidado aquella noche, que luego lo dijeron en la posada a todas. 6. Luego, de mañana, llegó allí el prior de nuestra Orden fray Antonio, y dijo que la casa que tenía concertado de comprar era bastante y tenía un portal adonde se podía hacer una iglesia pequeña, aderezándole con algunos paños. En esto nos determinamos; al menos a mí parecióme muy bien, porque la más brevedad era lo que mejor nos convenía, por estar fuera de nuestros monasterios, y también porque temía alguna contradicción, como estaba escarmentada de la fundación primera. Y así quería que, antes que se entendiese, estuviese ya tomada la posesión, y así nos determinamos a que luego se hiciese. En esto mismo vino el padre maestro fray Domingo. 7. Llegamos a Medina del Campo, víspera de nuestra Señora de agosto, a las doce de la noche. Apeámonos en el monasterio de Santa Ana, por no hacer ruido, y a pie nos fuimos a la casa. Fue harta misericordia del Señor, que aquella hora encerraban toros para correr otro día, no nos topar alguno. Con el embebecimiento que llevábamos, no había acuerdo de nada; mas el Señor que siempre le tiene de los que desean su servicio, nos libró, que cierto allí no se pretendía otra cosa. 8. Llegadas a la casa, entramos en un patio. Las paredes harto caídas me parecieron, mas no tanto como cuando fue de día se pareció. Parece que el Señor había querido se cegase aquel bendito padre para ver que no convenía poner allí Santísimo Sacramento. Visto el portal, había bien que quitar tierra de él, a teja vana, las paredes sin embarrar, la noche
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la notte preoccupate, perché giunsero a conoscenza dei problemi. 6. La mattina dopo, arrivò il superiore del nostro Ordine, frat’ Antonio, dicendoci che la casa che aveva deciso di comprare era sufficiente; c’era anche dove si sarebbe potuto costruire una piccola chiesa, se avessimo adornato la stanza con alcuni panneggi. A questa notizia ci decidemmo; almeno a me parve buono, convenendocene la rapidità, sia perché eravamo al di fuori dei nostri monasteri, sia perché fioccavano gli ostacoli, come avevo sperimentato nella prima fondazione. Desideravo che, ancor prima che si divulgasse la notizia, ci impossessassimo della casa; per questo decidemmo di avviare le pratiche; per questo ci venne incontro il padre fra’ Domenico. 7. Giungemmo a Medina del Campo la vigilia di Nostra Signora, in agosto, a mezzanotte. Scendemmo di carrozza al monastero di Sant’Anna per non farci vedere, e, a piedi, raggiungemmo la casa. Fu una grande misericordia del Signore che a quell’ora tutti i tori fossero rinchiusi nelle stalle per esser poi liberati il giorno dopo e correre per le strade; non ne incontrammo alcuno. Nella situazione in cui ci ritrovavamo non ci rendemmo conto di nulla; ma il Signore che sempre protegge chi desidera servirlo, ci liberò dal pericolo: in quella circostanza non pretendevamo altro. 8. Arrivate alla casa, entrammo in un cortile. Le pareti mi parvero cadenti, ma non tanto quanto potemmo vedere alla luce del sole. Sembrava che il Signore avesse accecato quel benedetto Padre perché non si accorgesse che il posto non era adatto per custodire il Santissimo Sacramento. Nell’atrio d’ingresso c’era molta terra da togliere, era chiuso da una piccola tettoia, e le pareti erano senza intonaco.
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era corta, y no traíamos sino unos reposteros, creo eran tres: para toda la largura que tenía el portal era nada. Yo no sabía qué hacer, porque vi no convenía poner allí altar. Plugo al Señor, que quería luego se hiciese, que el mayordomo de aquella señora tenía muchos tapices de ella en casa, y una cama de damasco azul, y había dicho nos diesen lo que quisiésemos, que era muy buena. 9. Yo, cuando vi tan buen aparejo, alabé al Señor, y así harían las demás; aunque no sabíamos qué hacer de clavos, ni era hora de comprarlos. Comenzáronse a buscar de las paredes; en fin, con trabajo, se halló recaudo. Unos a entapizar, nosotras a limpiar el suelo, nos dimos tan buena prisa, que cuando amanecía, estaba puesto el altar, y la campanilla en un corredor, y luego se dijo la misa. Esto bastaba para tomar la posesión. No se cayó en ello, sino que pusimos el Santísimo Sacramento, y desde unas resquicias de una puerta que estaba frontero, veíamos misa, que no había otra parte. 10. Yo estaba hasta esto muy contenta, porque para mí es grandísimo consuelo ver una iglesia más adonde haya Santísimo Sacramento. Mas poco me duró. Porque, como se acabó misa, llegué por un poquito de una ventana a mirar el patio y vi todas las paredes por algunas partes en el suelo, que para remediarlo era menester muchos días. ¡Oh válgame Dios! Cuando yo vi a Su Majestad puesto en la calle, en tiempo tan peligroso como ahora estamos por estos luteranos, ¡qué fue la congoja que vino a mi corazón! 11. Con esto se juntaron todas las dificultades que podían poner los que mucho lo habían murmurado, y entendí claro que tenían razón. Parecíame imposible ir adelante con lo que
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La notte stava terminando. Avevamo pochi cortinaggi, forse tre: insufficienti per l’ampiezza dell’atrio. Non sapevo cosa fare perché vidi che non era conveniente porre lì l’altare. Il Signore, che desiderava che il tutto si compisse, predispose che il maggiordomo della signora possedesse molti arazzi in casa, oltre a una stanza di damasco azzurro molto bella; lei aveva lasciato detto che ci dessero quanto ci occorreva. 9. Quando vidi tante belle cose, ne lodai il Signore, e così, penso, fecero le altre; anche se non sapevamo dove trovare i chiodi, né era quella l’ora di comprarli. Si incominciò a cercarne nelle pareti e alla fine, con fatica, ne trovammo a sufficienza. Alcuni tappezzavano, noi pulivamo il pavimento. Lavorammo così in fretta che, all’alba, l’altare era sistemato, la campanella fu posta in un corridoio e si poté celebrare la Messa. Questo era sufficiente per la presa di possesso della casa. Non ci fermammo: collocammo il Santissimo Sacramento, e da alcune fessure di una porta che si trovava dinanzi, assistemmo alla Messa, non essendovi altro luogo. 10. Fin qui ero molto soddisfatta, consolandomi grandemente vedere una chiesa e ancor più avervi posto il Santissimo Sacramento. Ma la consolazione fu breve. Terminata la Messa, infatti, andai a vedere il cortile da una finestra e vidi le pareti quasi interamente cadute al suolo; fatto che, a rimediarlo, ci sarebbero voluti alcuni giorni. Oh, Dio mio! Quando vidi Sua Maestà in mezzo alla strada, in un periodo tanto pericoloso come questo a causa dei luterani, il cuore mi si colmò d’angoscia! 11. A questo si sommarono tutte le difficoltà che potevano porre i calunniatori, e ne vidi le ragioni. Mi parve impossibile proseguire quanto avevo iniziato perché, se pri-
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había comenzado, porque así como antes todo me parecía fácil mirando a que se hacía por Dios, así ahora la tentación estrechaba de manera su poder, que no parecía haber recibido ninguna merced suya; sólo mi bajeza y poco poder tenía presente. Pues arrimada a cosa tan miserable, ¿qué buen suceso podía esperar? Y a ser sola, paréceme lo pasara mejor; mas pensar habían de tornar las compañeras a su casa, con la contradicción que habían salido, hacíaseme recio. También me parecía que, errado este principio, no había lugar todo lo que yo tenía entendido había de hacer el Señor adelante. Luego se añadía el temor si era ilusión lo que en la oración había entendido, que no era la menor pena, sino la mayor; porque me daba grandísimo temor si me había de engañar el demonio. ¡Oh Dios mío! ¡Qué cosa es ver un alma, que Vos queréis dejar que pene! Por cierto, cuando se me acuerda esta aflicción y otras algunas que he tenido en estas fundaciones, no me parece hay que hacer caso de los trabajos corporales, aunque han sido hartos, en esta comparación. 12. Con toda esta fatiga que me tenía bien apretada, no daba a entender ninguna cosa a las compañeras, porque no las quería fatigar más de lo que estaban. Pasé con este trabajo hasta la tarde, que envió el rector de la Compañía a verme con un padre que me animó y consoló mucho. Yo no le dije todas las penas que tenía, sino sólo la que me daba vernos en la calle. Comencé a tratar de que se nos buscase casa alquilada, costase lo que costase, para pasarnos a ella, mientras aquello se remediaba, y comencéme a consolar de ver la mucha gente que venía, y ninguno cayó en nuestro desatino, que fue misericordia de Dios, porque fuera muy acertado quitarnos el Santísimo Sacramento. Ahora considero yo mi bobería y el poco advertir de todos en no consumirle; sino que me parecía, si esto se hiciera, era todo deshecho. 13. Por mucho que se procuraba, no se halló casa alqui-
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ma mi sembrava facile quanto si compiva per Dio, così ora la tentazione mi rimpiccioliva tanto il suo potere che mi pareva di non averne ricevuto alcuna grazia; avevo presente la mia miseria e nient’altro. Giunta a tale patetico stato, cosa potevo aspettarmi? Sarebbe stato meglio se fossi stata sola; ma mi era arduo pensare che le mie compagne sarebbero dovute tornare a casa, dopo quanto avevano patito. Mi pareva pure che, sbagliato l’inizio, non ci sarebbe stato dove il Signore avrebbe portato avanti quel che avevo inteso andava fatto. Si aggiungeva poi il timore che fosse mera illusione quanto avevo compreso nell’orazione; timore che, per me, divenne la maggior pena. Mi spaventava il dubbio di essere ingannata dal demonio. Oh, mio Dio! Cos’è vedere un’anima che Voi desiderate lasciar soffrire! Certamente, quando ricordo questa pena e le altre patite nelle fondazioni, mi pare, in paragone, non ci sia da badare ai dolori fisici, per intensi che siano. 12. Costretta da questo patimento, non ne davo notizia alle compagne, perché non volevo aggiungere nuove sofferenze. Trascorsi il tempo, soffrendo sino a sera, quando il rettore della Compagnia di Gesù venne a trovarmi accompagnato da un padre che mi incoraggiò e consolò. Non gli raccontai tutte le pene che pativo, ma solo quella d’essere in mezzo alla strada. Iniziai a proporre di procurarci una casa in affitto, costasse quel che costasse, ove trasferirci, e al resto avremmo rimediato. Iniziai a consolarmi nel vedere molta gente che veniva e nessuno cadere nel nostro sproposito, per misericordia di Dio, perché sarebbe stata cosa giusta portare via il Santissimo Sacramento. Ora soltanto mi rendo conto di quando fossi stupida a non insistere perché fosse consumato. Se si fosse fatto, allora mi sarebbe parso un male. 13. Per quanto si cercasse, non si trovò una casa in af-
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lada en todo el lugar; que yo pasaba harto penosas noches y días. Porque, aunque siempre dejaba hombres que velasen el Santísimo Sacramento, estaba con cuidado si se dormían; y así me levantaba a mirarlo de noche por una ventana, que hacía muy clara luna, y podíalo bien ver. Todos estos días era mucha la gente que venía, y no sólo no les parecía mal, sino poníales devoción de ver a nuestro Señor otra vez en el portal. Y Su Majestad, como quien nunca se cansa de humillarse por nosotros, no parece quería salir de él. 14. Ya después de ocho días, viendo un mercader la necesidad (que posaba en una muy buena casa), díjonos fuésemos a lo alto de ella, que podíamos estar como en casa propia. Tenía una sala muy grande y dorada, que nos dio para iglesia. Y una señora que vivía junto a la casa que compramos, llamada doña Elena de Quiroga, gran sierva de Dios, dijo que me ayudaría para que luego se comenzase a hacer una capilla para donde estuviese el Santísimo Sacramento y también para acomodarnos cómo estuviésemos encerradas. Otras personas nos daban harta limosna para comer, mas esta señora fue la que más me socorrió. 15. Ya con esto comencé a tener sosiego, porque adonde nos fuimos estábamos con todo encerramiento, y comenzamos a decir las horas, y en la casa se daba el buen prior mucha prisa, que pasó harto trabajo. Con todo tardaría dos meses; más púsose de manera, que pudimos estar algunos años razonablemente. Después lo ha ido nuestro Señor mejorando. 16. Estando aquí yo, todavía tenía cuidado de los monasterios de los frailes, y como no tenía ninguno – como he dicho – no sabía qué hacer; y así me determiné muy en secreto a tratarlo con el prior de allí, para ver qué me aconsejaba, y
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fitto in tutto il paese. Trascorsi così alcune notti e alcuni giorni penosi. Pur trovando persone che vegliassero il Santissimo Sacramento, mi preoccupavo che si addormentassero. Mi alzavo di notte, e controllavo da una finestra; essendoci una luna assai luminosa, potevo vedere bene. Era molta la gente che andava e veniva in quei giorni, e non solo non pareva loro un male, ma dava loro devozione vedere un’altra volta Nostro Signore nell’ingresso. Sua Maestà, dal canto suo, come chi mai si stanca di umiliarsi per noi, sembrava non volesse lasciare quel posto. 14. Dopo otto giorni, accortosi un mercante del nostro bisogno (viveva in una casa molto bella), ci suggerì di sistemarci all’ultimo suo piano, ove potevamo trovarci come a casa nostra. C’era una sala molto ampia, tutta dorata, che ci concesse come chiesa. Una signora che viveva accanto alla casa che comprammo, donna Elena di Quiroga, valente serva di Dio, disse che mi avrebbe aiutato perché in seguito s’iniziasse a costruire una cappella ove ospitare il Santissimo Sacramento, e per alloggiarci nel rispetto della nostra clausura. Altre persone ci davano elemosine per mangiare, ma questa signora ci aiutò più di tutti. 15. Iniziai a sollevarmi, perché ovunque andammo, potemmo vivere la clausura e iniziare a recitare la liturgia delle ore. Il buon priore si affrettava per la casa; la fatica da patire fu comunque molta. In fine ritardò due mesi; ma le cose si misero in modo tale che vi saremmo potute rimanere senza altri ostacoli per diversi anni. In seguito nostro Signore andò migliorando la situazione. 16. Mentre ero lì, avendo a cuore anche i monasteri dei frati, e non essendocene lì alcuno, come ho detto, non sapevo come comportarmi. Con prudenza, mi impegnai a parlarne col priore del luogo e attenderne i consigli. Si
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así lo hice. El se alegró mucho cuando lo supo y me prometió que sería el primero. Yo lo tuve por cosa de burla, y así se lo dije; porque, aunque siempre fue buen fraile y recogido y muy estudioso y amigo de su celda, que era letrado, para principio semejante no me pareció sería, ni tendría espíritu ni llevaría adelante el rigor que era menester, por ser delicado y no mostrado a ello. El me aseguraba mucho, y certificó que había muchos días que el Señor le llamaba para vida más estrecha; y así tenía ya determinado de irse a los cartujos y le tenían ya dicho le recibirían. Con todo esto, no estaba muy satisfecha, aunque me alegraba de oírle, y roguéle que nos detuviésemos algún tiempo y él se ejercitase en las cosas que había de prometer. Y así se hizo, que se pasó un año, y en éste le sucedieron tantos trabajos y persecuciones de muchos testimonios, que parece el Señor le quería probar; y él lo llevaba todo tan bien y se iba aprovechando tanto, que yo alababa a nuestro Señor, y me parecía le iba Su Majestad disponiendo para esto. 17. Poco después acertó a venir allí un padre de poca edad, que estaba estudiando en Salamanca, y él fue con otro por compañero, el cual me dijo grandes cosas de la vida que este padre hacía. Llámase fray Juan de la Cruz. Yo alabé a nuestro Señor, y hablándole, contentóme mucho, y supe de él cómo se quería también ir a los cartujos. Yo le dije lo que pretendía y le rogué mucho esperase hasta que el Señor nos diese monasterio, y el gran bien que sería, si había de mejorarse, ser en su misma Orden, y cuánto más serviría al Señor. El me dio la palabra de hacerlo, con que no se tardase mucho. Cuando yo vi ya que tenía dos frailes para comenzar, parecióme estaba hecho el negocio, aunque todavía no esta-
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rallegrò quando seppe della mia preoccupazione, e mi promise che avrebbe fondato il primo monastero. Presi questa affermazione per una burla e glielo dissi; perché, malgrado fosse un buon frate, raccolto, dotto e affezionato alla sua cella, non mi parve adatto all’opera, né avrebbe avuto lo spirito per portare avanti il rigore necessario, essendo di costituzione debole e non particolarmente portato ad esso. Ma mi tranquillizzò, asserendo che da molto il Signore lo chiamava ad una vita più sacrificata; aveva dunque deciso di recarsi dai padri certosini già disponibili ad accoglierlo. Ma io non ero ancora del tutto soddisfatta, pur rallegrandomi ad ascoltarlo; gli proposi di attendere un po’ di tempo durante il quale esercitarsi nelle cose in cui si era impegnato. Così fece, e gli capitò di trascorrere un anno in cui gli piovvero addosso tanti dolori e tante persecuzioni da persone amiche, che sembrava il Signore volesse metterlo alla prova. Lui, dal canto suo, sopportava tutto così bene e cresceva tanto in spirito che ne lodavo nostro Signore, e mi pareva davvero che Sua Maestà andasse disponendolo alla sua opera. 17. Poco più tardi si presentò un giovane padre, studente in Salamanca, con un amico che mi descrisse molto positivamente la vita di questo padre. Si chiama fra’ Giovanni della Croce. Lodai nostro Signore, ne ricevetti consolazione e venni a sapere che anche lui voleva recarsi dai certosini. Gli comunicai lo scopo delle mie azioni e lo supplicai di pazientare fino a ché il Signore ci avesse concesso un monastero, per constatare il gran bene che ne sarebbe derivato, se ce ne fosse stato bisogno, per l’Ordine, e quanto, così facendo, sarebbe stato più gradito al Signore. Mi diede la sua parola di adempire la richiesta, per la quale non si sarebbe tardato molto. Quando mi accorsi di avere due frati per iniziare, mi parve di aver raggiunto l’obiettivo, pur non essendo ancora soddisfatta del priore;
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ba tan satisfecha del prior, y así aguardaba algún tiempo y también por tener adonde comenzar. 18. Las monjas iban ganando crédito en el pueblo y tomando con ellas mucha devoción, y, a mi parecer, con razón; porque no entendían sino en cómo pudiese cada una más servir a nuestro Señor. En todo iban con la manera del proceder que en San José de Avila, por ser una misma la Regla y Constituciones. Comenzó el Señor a llamar a algunas para tomar el hábito; y eran tantas las mercedes que les hacía, que yo estaba espantada. Sea por siempre bendito, amén; que no parece aguarda más de a ser querido para querer.
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bisognò attendere del tempo, anche per essere sicuri di dove iniziare. 18. Le monache andavano guadagnando stima e pietà tra la gente, secondo me, a ragione. Non avevano altro interesse che trovare come meglio servire nostro Signore. In ogni cosa si comportavano secondo il costume d’agire di San Giuseppe d’Avila, con la medesima Regola e le medesime Costituzioni. Il Signore iniziò a chiamarne alcune perché prendessero l’abito; erano tante le grazie a loro concesse dal Signore da lasciarmi sbalordita. Sia per sempre benedetto, amen; non sembra preoccuparsi d’essere più amato, ma di amare.
Capítulo 4 En que trata de algunas mercedes que el Señor hace a las monjas de estos monasterios, y dase aviso a las prioras de cómo se ha de haber en ellas. 1. Hame parecido, antes que vaya más adelante (porque no sé el tiempo que el Señor me dará de vida ni de lugar, y ahora parece tengo un poco), de dar algunos avisos para que las prioras se sepan entender y lleven las súbditas con más aprovechamiento de sus almas, aunque no con tanto gusto suyo. Hase de advertir que cuando me han mandado escribir estas fundaciones (dejado la primera de San José de Avila, que se escribió luego), están fundados, con el favor del Señor, otros siete hasta el de Alba de Tormes, que es el postrero de ellos; y la causa de no se haber fundado más, ha sido el atarme los prelados en otra cosa, como adelante se verá. 2. Pues mirando a lo que sucede de cosas espirituales en estos años en estos monasterios, he visto la necesidad que hay de lo que quiero decir. Plega a nuestro Señor que acierte conforme a lo que veo es menester. Y pues no son engaños, es menester no estén los espíritus amedrentados. Porque, como en otras partes he dicho, en algunas cosillas que para las hermanas he escrito, yendo con limpia conciencia y con obediencia, nunca el Señor permite que el demonio tenga tanta mano que nos engañe de manera que pueda dañar el alma; antes viene él a quedar engañado. Y como esto entiende, creo no hace tanto mal como nuestra imaginación y malos humores, en especial si hay melancolía; porque el natural de las mujeres es flaco, y el amor propio que reina en nosotras muy sutil. Y así han venido a mí personas, así hombres
Capitolo quarto Descrive alcune delle grazie concesse dal Signore alle monache di questi monasteri, e avvisa le priore del modo in cui comportarsi in simili casi. 1. Mi pare giusto, prima di proseguire (perché non so quanto il Signore voglia ancora concedermi di vita, né quanto voglia ch’io sia qui presente, anche se mi pare d’averne ancora per un po’), di offrire alle priore alcuni suggerimenti per sapere come comportarsi, e consiglino chi è loro sottomesso a maggiore profitto delle loro anime, pur senza grande consolazione. Devo dire che quando mi fu domandato di raccontare queste fondazioni (tralasciando quella di San Giuseppe d’Avila, scritta a suo tempo), ne sono stati fondati, col favore di nostro Signore, altri sette, sino all’ultimo, ad Alba de Tormes. Il motivo per cui non se ne sono fondati in maggior numero sta nel fatto che i prelati mi hanno chiesto d’occuparmi d’altro, come vedremo. 2. Vedendo gli attuali accadimenti spirituali nei suddetti monasteri, ho notato il bisogno di quel che sto per dire. Voglia nostro Signore che sappia spiegarmi proporzionatamente alla necessità. Non si tratta di inganni, bisogna infatti che gli spiriti non si spaventino. Come ho già detto altrove, in brevi scritti indirizzati alle mie sorelle, procedendo con coscienza pura e in obbedienza, il Signore mai permette al demonio di avere tanto potere su noi da mandare l’anima in perdizione; anzi, il demonio medesimo rimane ingannato. Sapendolo, non credo ch’egli possa danneggiarci più della nostra immaginazione o dei nostri malumori, specialmente della malinconia. La natura delle donne è labile, e l’amor proprio presente in noi, assai sottile. Conosco persone, alcuni uomini e molte donne,
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como mujeres, muchas, junto con las monjas de estas casas, adonde claramente he conocido que muchas veces se engañan a sí mismas sin querer. Bien creo que el demonio se debe entremeter para burlarnos; mas de muy muchas que, como digo, he visto, por la bondad del Señor no he entendido que las haya dejado de su mano. Por ventura quiere ejercitarlas en estas quiebras para que salgan experimentadas. 3. Están, por nuestros pecados, tan caídas en el mundo las cosas de oración y perfección, que es menester declararme de esta suerte; porque, aun sin ver peligro, temen de andar este camino, ¿qué sería si dijésemos alguno? Aunque, a la verdad, en todo le hay y para todo es menester, mientras vivimos, ir con temor y pidiendo al Señor nos enseñe y no desampare. Mas, como creo dije una vez, si en algo puede dejar de haber muy menos peligro es en los que más se llegan a pensar en Dios y procuran perfeccionar su vida. 4. Como, Señor mío, vemos que nos libráis muchas veces de los peligros en que nos ponemos, aun para ser contra Vos, ¿cómo es de creer que no nos libraréis, cuando no se pretende cosa más que contentaros y regalarnos con Vos? Jamás esto puedo creer. Podría ser que por otros juicios secretos de Dios permitiese algunas cosas que así como así habían de suceder; mas el bien nunca trajo mal. Así que esto sirva de procurar caminar mejor el camino, para contentar mejor a nuestro Esposo y hallarle más presto, mas no de dejarle de andar; y para animarnos a andar con fortaleza camino de puertos tan ásperos, como es el de esta vida, mas no para acobardarnos en andarle. Pues, en fin, fin, yendo con humildad, mediante la misericordia de Dios, hemos de llegar a aquella ciudad de Jerusalén, adonde todo se nos hará poco lo que se ha padecido, o nonada, en comparación de lo que se goza.
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comprese le monache di questa casa, dove ho chiaramente scoperto l’inganno in loro nato da se stesse, senza volerlo. Penso che il demonio si intrometta per prendersi gioco di noi; ma per la maggior parte di quelle che ho incontrato, per bontà del Signore, ho inteso come non le abbia lasciate sfuggire dalla sua mano. Vuole di proposito esercitarle in questi marasmi perché ne escano più mature. 3. Nel mondo, per i nostri peccati, sono tanto poco considerate le cose concernenti l’orazione e la santità, da esser necessario ch’io ne parli; se anche senza accorgersene, temono di intraprendere questo cammino, cosa ne sarebbe se ne citassimo qualcuno? In verità, in ogni cosa c’è pericolo, e in tutto è necessario, mentre siamo in vita, condursi con timore e chiedere al Signore che ci indichi la via e non ci abbandoni. Ma, come mi sembra di avere detto, chi pensa a Dio e tende alla perfezione corre meno rischi. 4. Se, Signore mio, ci accorgiamo che ci liberate dai molti pericoli in cui andiamo a cacciarci da sole, anche per contrariarvi, come credere che non ce ne libererete, se non pretendiamo altro che contentarvi e renderci a Voi graditi? Impossibile. Potrebbe accadere che per altri motivi a noi nascosti, Dio stesso permettesse alcuni fatti che dovevano accadere; il bene non ha mai comportato un male. Che questo serva per cercare di percorrere meglio il nostro cammino, per essere meglio graditi al nostro Sposo, trovarlo più presto e mai lasciarlo fuggire, e per incoraggiarci a proseguire con forza la rotta per porti tanto aspri come quelli di questa vita; per non fermarci strada facendo. In fine, umilmente perseverando, accompagnate dalla misericordia di Dio, siamo chiamate a raggiungere la città di Gerusalemme, dove quanto avremo sofferto ci sembrerà poca cosa, o forse niente, in cambio di quanto ivi si gode.
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5. Pues comenzando a poblarse estos palomarcitos de la Virgen nuestra Señora, comenzó la divina Majestad a mostrar sus grandezas en esta mujercitas flacas, aunque fuertes en los deseos y en el desasirse de todo lo criado, que debe ser lo que más junta el alma con su Criador, yendo con limpia conciencia. Esto no había menester señalar, porque si el desasimiento es verdadero, paréceme no es posible sin él no ofender al Señor. Como todas las pláticas y trato no salen de él, así Su Majestad no parece se quiere quitar de con ellas. Esto es lo que veo ahora y con verdad puedo decir. Teman las que están por venir y esto leyeren; y si no vieren lo que ahora hay, no lo echen a los tiempos, que para hacer Dios grandes mercedes a quien de veras le sirve, siempre es tiempo, y procuren mirar si hay quiebra en esto y enmendarla. 6. Oigo algunas veces de los principios de las órdenes decir que, como eran los cimientos, hacía el Señor mayores mercedes a aquellos santos nuestros pasados. Y es así. Mas siempre habíamos de mirar que son cimientos de los que están por venir. Porque si ahora los que vivimos, no hubiésemos caído de lo que los pasados, y los que viniesen después de nosotros hiciesen otro tanto, siempre estaría firme el edificio. ¿Qué me aprovecha a mí que los santos pasados hayan sido tales, si yo soy tan ruin después, que dejo estragado con la mala costumbre el edificio? Porque está claro que los que vienen no se acuerdan tanto de los que ha muchos años que pasaron, como de los que ven presentes. Donosa cosa es que lo eche yo a no ser de las primeras, y no mire la diferencia que hay de mi vida y virtudes a la de aquéllos a quien Dios hacía tan grandes mercedes. No trato de los que fundan las Religiones, que como los escogió Dios para gran oficio, dioles más gracia.
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5. Iniziando queste oasi della Vergine Nostra Signora a popolarsi, la divina Maestà iniziò a manifestare le sue grandezze in queste donne, deboli, ma forti nei desideri e nel distaccarsi dalle creature, fatto che maggiormente unisce l’anima al suo Creatore, mentre la coscienza si purifica. Non è necessario sottolineare la sincerità del distacco; senza questo, infatti, è impossibile non offendere il Signore. Dal momento che ogni conversazione e dialogo nascono dal distacco, Sua Maestà pare non voglia venir meno a loro. Questo ora constato e posso in verità affermare. Temano, quante stessero avvicinandosi al nostro cammino e leggessero queste righe; se si accorgessero di non vivere ancora il distacco, non lascino trascorrere altro tempo. Ogni istante è fatto perché il Signore conceda grandi grazie a chi davvero vuole servirlo. Se scoprissero esserci una mancanza in questo, vi pongano rimedio. 6. Odo talvolta dire, riguardo agli inizi di qualche Ordine, che il Signore concedeva maggiori grazie ai nostri antichi santi. Così è. Ma sempre dovremmo ritenere inizi i tempi che stanno per venire. Se noi, ora che siamo vivi, non ci comportassimo come quelli dei tempi passati, e chi venisse dopo di noi facesse altrettanto, l’edificio smetterebbe di crescere. Cosa ne ricavo se i santi passati sono stati tali, e io poi sono così misera da lasciare una strage dietro a me per il mio cattivo agire? È chiaro, infatti, che chi ha da venire non si ricorda di chi è vissuto molto tempo prima come di chi vede al presente. Curioso, secondo me, incolpare il fatto di non essere tra le prime e non confrontare la mia vita e virtù con quelle di coloro cui Dio concesse tali grazie. Non sto parlando di fondatori di Ordini: avendoli Dio scelti per un compito tanto grande, concesse loro maggiore grazia.
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7. ¡Oh válgame Dios! ¡Qué disculpas tan torcidas y qué engaños tan manifiestos! Pésame a mí, mi Dios, de ser tan ruin y tan poco en vuestro servicio; mas bien sé que está la falta en mí, de no me hacer las mercedes que a mis pasados. Lastímame mi vida, Señor, cuando la cotejo con la suya y no lo puedo decir sin lágrimas. Veo que he perdido yo lo que ellos trabajaron y que en ninguna manera me puedo quejar de Vos; ni ninguna es bien que se queje, sino que, si viere va cayendo en algo su Orden, procure ser piedra tal con que se torne a levantar el edificio, que el Señor ayudará para ello. 8. Pues tornando a lo que decía – que me he divertido mucho – son tantas las mercedes que el Señor hace en estas casas, que si hay una o dos en cada una que la lleve Dios ahora por meditación, todas las demás llegan a contemplación perfecta; algunas van tan adelante, que llegan a arrobamiento. A otras hace el Señor merced por otra suerte, junto con esto de darles revelaciones, y visiones, que claramente se entiende ser de Dios; no hay ahora casa que no haya una o dos o tres de éstas. Bien entiendo que no está en esto la santidad, ni es mi intención loarlas solamente; sino para que se entienda que no es sin propósito los avisos que quiero decir.
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7. Oh, Dio mi aiuti! Quali nascoste scuse e quali manifesti inganni! Mi affligge, Dio mio, essere tanto misera e così poco a Voi gradita. So che la colpa è solo mia se non mi concedete le grazia concessa a chi mi ha preceduto. Mi fa soffrire, la mia vita, Signore, al confronto con la loro, e lo dico piangendo. Mi accorgo di aver perso quanto loro guadagnarono a fatica, e non posso lamentarmi di Voi. Nessuna può lamentarsi, ma, se vedesse che qualcosa va decadendo nel suo Ordine, cerchi di essere la pietra robusta sulla quale l’edificio torni a rialzarsi; il Signore l’aiuterà. 8. Riprendendo quanto dicevo – sono uscita parecchio di strada – sono tante le grazie concesse dal Signore a queste case, che, se vi sono una o due anime che il Signore sta conducendo per cammini d’orazione, tutte le altre giungono alla contemplazione perfetta; alcune avanzano tanto nel cammino da giungere al rapimento. Ad altre il Signore concede grazie differenti, insieme a rivelazioni e visioni di chiara origine divina; non esiste casa delle nostre che non ospiti una, due, o tre di queste. So che la santità non consiste in questo, né è mia sola intenzione elogiarle; ma voglio che si capisca come non sia uno sproposito quanto sto per esporre.
Capítulo 5 En que se dicen algunos avisos para cosas de oración y revelaciones. Es muy provechoso para los que andan en cosas activas.
1. No es mi intención ni pensamiento que será tan acertado lo que yo dijere aquí que se tenga por regla infalible, que sería desatino en cosas tan dificultosas. Como hay muchos caminos en este camino del espíritu, podrá ser acierte a decir de alguno de ellos algún punto. Si los que no van por él no lo entendieren, será que van por otro. Y si no aprovechare a ninguno, tomará el Señor mi voluntad, pues entiende que, aunque no todo he experimentado yo, en otras almas sí lo he visto. 2. Lo primero quiero tratar, según mi pobre entendimiento, en qué está la sustancia de la perfecta oración. Porque algunos he topado que les parece está todo el negocio en el pensamiento, y si éste pueden tener mucho en Dios, aunque sea haciéndose gran fuerza, luego les parece que son espirituales; y si se divierten, no pudiendo más, aunque sea para cosas buenas, luego les viene gran desconsuelo y les parece que están perdidos. Estas cosas e ignorancias no las tendrán los letrados, aunque ya he topado con alguno en ellas: mas para nosotras las mujeres, de todas estas ignorancias nos conviene ser avisadas. No digo que no es merced del Señor quien siempre puede estar meditando en sus obras, y es bien que se procure; mas hase de entender que no todas las imaginaciones son hábiles de su natural para esto, mas todas las almas lo son para amar. Ya otra vez escribí las causas de este desvarío de nuestra imaginación, a mi parecer; no todas, que será imposible, mas algunas. Y así no trato ahora de esto, sino querría dar a entender que el alma no es el pensamiento, ni la voluntad es mandada por él, que tendría harta mala
Capitolo quinto Si danno alcuni suggerimenti riguardanti l’orazione e le rivelazioni. È di gran profitto per chi è immerso nella vita attiva.
1. Non è mia intenzione proporre come certo quanto andrò esponendo, da prenderlo come regola infallibile; sarebbe disdicevole per cose sì difficili. Ci sono tanti modi di percorrere l’unica via spirituale; può essere che riesca a spiegare qualche punto di qualcuna di esse. Potrà essere che chi non segue quella via non comprenderà quel che dico: è semplicemente perché sta seguendo strade diverse. Se lo scritto non dovesse tornare utile ad alcuno, al Signore tornerà utile la mia volontà, perché sa che, pur non avendo io sperimentato tutto, l’ho visto in altre anime. 2. Desidero spiegare, secondo la mia povera comprensione, in cosa consista la sostanza dell’orazione perfetta. Ho incontrato qualcuno secondo cui alla base di tutto ci sarebbe il pensiero, e se, sforzandosi, possono molto pensare al Signore, gli pare d’essere spirituali; mentre se il loro pensiero va altrove, non potendo di più, pur distratto in cose buone, si scoraggiano e si sentono perduti. Simili dissennati pensieri non sono tipici di uomini dotti; pur essendocene qualche caso, sono più frequenti in noi donne, per cui ci conviene stare all’erta. Non dico non sia una grazia del Signore meditare sempre le sue opere; è cosa buona. Bisogna tuttavia comprendere come non tutte le menti siano naturalmente abilitate a questo, mentre tutte sono capaci di amare. Ho già scritto di questo sbaglio dell’immaginazione, per quel che ne ho inteso; non per tutte, sarebbe impossibile, ma per alcune. Sicché non mi dilungo; mi piacerebbe far comprendere come l’anima non consista nel pensiero, né che la volontà sia da esso guidata: sarebbe
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ventura; por donde el aprovechamiento del alma no está en pensar mucho, sino en amar mucho. 3. ¿Cómo se adquirirá este amor? – Determinándose a obrar y padecer, y hacerlo cuando se ofreciere. Bien es verdad que del pensar lo que debemos al Señor y quién es y lo que somos, se viene a hacer una alma determinada y que es gran mérito, y para los principios muy conveniente; mas entiéndese cuando no hay de por medio cosas que toquen en obediencia y aprovechamiento de los prójimos. Cualquiera de estas dos cosas que se ofrezcan, piden tiempo para dejar el que nosotros tanto deseamos dar a Dios, que a nuestro parecer es estarnos a solas pensando en El y regalándonos con los regalos que nos da. Dejar esto por cualquiera de estas dos cosas, es regalarle y hacer por El, dicho por su boca: Lo que hicisteis por uno de estos pequeñitos, hacéis por mí. Y en lo que toca a la obediencia, no querrá que vaya por otro camino que El, quien bien le quisiere: obediens usque ad mortem. 4. Pues si esto es verdad, ¿de qué procede el disgusto que por la mayor parte da, cuando no se ha estado mucha parte del día muy apartados y embebidos en Dios, aunque andemos empleados en estotras cosas? – A mi parecer, por dos razones: la una y más principal, por un amor propio que aquí se mezcla, muy delicado; y así no se deja entender que es querernos más contentar a nosotros que a Dios. Porque está claro que, después que una alma comienza a gustar cuán suave es el Señor, que es más gusto estarse descansando el cuerpo sin trabajar y regalada el alma. 5. ¡Oh caridad de los que verdaderamente aman este Señor y conocen su condición! ¡Qué poco descanso podrán tener si ven que son un poquito de parte para que una alma sola se aproveche y amemás a Dios, o para darle algún consuelo, o para quitarla de algún peligro! ¡Qué mal descansará con este descanso particular suyo! Y cuando no puede con
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mal ridotta; da questo comprendiamo come l’anima non guadagni dal molto pensare, ma dal molto amare. 3. Come raggiungere questo amore? Determinandosi a fare e a soffrire, ad agire qualora se ne offra la possibilità. È giusto che dal pensare quanto siamo debitori al Signore, chi lui è e chi noi siamo, nasca un’anima determinata, ed è meritorio e conveniente, specie per gli inizi; ma lo si intende qualora non si penalizzino l’obbedienza e l’aiuto al prossimo. Se l’obbedienza e la carità rubassero tempo a quanto desideriamo tanto donare a Dio, restare sole pensando a Lui e consolarci con le sue consolazioni, abbandonare questo per obbedienza o per servire gli altri, significherebbe fargliene dono e agire per Lui; detto con le sue parole: ciò che avete fatto per uno di questi piccoli, lo avete fatto a me. Per quanto riguarda l’intelligenza, non vorrà che scegliamo un cammino diverso dal suo chi ha tanto amato: obediens usque ad mortem. 4. Se questo è vero, da dove viene il disgusto che ci assale qualora non si sia rimasti per la maggior parte del giorno raccolti e immersi in Dio, pur occupati in cose sue? A mio parere nasce da due ragioni: innanzitutto dall’amor proprio che va mescolandosi molto sottilmente, sì da non farci comprendere come, in realtà, c’interessi compiacere più noi stesse che Dio. È chiaro, infatti, che quando un’anima inizia a gustare quanto è soave il Signore, è più piacevole, consolata l’anima, riposare il corpo senza lavorare. 5. Oh, carità di chi veramente ama il Signore e conosce il suo volere! Di qual poco riposo potranno godere se solo si renderanno conto di essere utili perché una sola anima abbia a profittarne e ami più Dio, o per concederle un po’ di consolazione, o liberarla da qualche pericolo! Come godrà poco di questo suo riposo! E se non potesse con
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obras, con oración, importunando al Señor por las muchas almas que la lastima de ver que se pierden. Pierde ella su regalo, y lo tiene por bien perdido, porque no se acuerda de su contento, sino en cómo hacer más la voluntad del Señor. Y así es en la obediencia. Sería recia cosa que nos estuviese claramente diciendo Dios que fuésemos a alguna cosa que le importa, y no quisiésemos, sino estarle mirando, porque estamos más a nuestro placer. ¡Donoso adelantamiento en el amor de Dios! Es atarle las manos con parecer que no nos puede aprovechar sino por un camino. 6. Conozco a algunas personas que de vista (dejado, como he dicho, lo que yo he experimentado), que me han hecho entender esta verdad, cuando yo estaba con pena grande de verme con poco tiempo, y así las había lástima de verlas siempre ocupadas en negocios y cosas muchas les mandaba la obediencia; y pensaba yo en mí, y aun se lo decía, que no era posible entre tanta baraúnda crecer el espíritu, porque entonces no tenían mucho. ¡Oh Señor, cuán diferentes son vuestros caminos de nuestras torpes imaginaciones! ¡Y cómo de un alma que está ya determinada a amaros y dejada en vuestras manos, no queréis otra cosa sino que obedezca y se informe bien de lo que es más servicio vuestro, y eso desee! No ha menester ella buscar los caminos ni escogerlos, que ya su voluntad es vuestra. Vos, Señor mío, tomáis ese cuidado de guiarla por donde más se aproveche. Y aunque el prelado no ande con este cuidado de aprovecharnos el alma, sino de que se hagan los negocios, que le parece conviene a la comunidad, Vos, Dios mío, le tenéis y vais disponiendo el alma y las cosas que se tratan de manera que, sin entender cómo, nos hallamos con espíritu y gran aprovechamiento, que nos deja después espantadas. 7. Así lo estaba una persona que ha pocos días que hablé, que la obediencia le había traído cerca de quince años tan trabajado en oficios y gobiernos, que en todos éstos no se
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opere, con la preghiera, importunando il Signore in favore delle molte anime che la fanno soffrire perché vanno perdute. L’anima perde la sua consolazione, ma per una buona ragione, perché si dimentica della sua felicità nello sforzo di compiere meglio la volontà del Signore. Così è nell’obbedienza. Aspro sarebbe se Dio ci dicesse chiaramente di occuparci di qualcosa che a lui interessa, mentre non volessimo far altro che starcene lì a guardarlo, perché stiamo meglio così. Bella crescita nell’amore di Dio! È un legargli le mani sembrandoci che può servirsi di noi in un solo modo. 6. Conosco persone che, tralasciando, come ho detto, quanto ho sperimentato, mi hanno fatto toccare con mano questa verità, mentre soffrivo, nel vedermi io a corto di tempo, e loro prese dalle tante occupazioni e impegni richiesti dall’obbedienza. Tra me e me ritenevo, e glielo dicevo, impossibile la crescita spirituale in tanta baraonda; erano d’animo piccolo. Oh, Signore: quanto sono distanti le vostre vie dalle nostre turpi fantasie! Non desiderate altro che un’anima, già determinata ad amarvi e abbandonata nelle vostre mani, obbedisca e giunga a conoscere quanto più a Voi aggrada, e che di fatto ella desidera! Non è per lei necessario cercarne o scoprirne le vie, perché la volontà è già vostra. Voi, Signore mio, vi prendete cura di condurla dove più le conviene. Pur non desiderando il prelato questa cura da cui l’anima trae vantaggio, ma impegnato perché si compia quanto pensa conveniente alla comunità, Voi, Dio mio, dimostrate averla, e andate disponendo l’anima e i contrasti sì che, senza capire come, ci ritroviamo spiritualmente cresciute e con un tal profitto da lasciarci, in fine, colme di stupore. 7. In tale stato si trovava una persona con cui ho parlato pochi giorni fa, portata dall’obbedienza a lavorare, per circa quindici anni, in incarichi e governi, tanto da
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acordaba de haber tenido un día para sí, aunque él procuraba lo mejor que podía algunos ratos al día de oración y de traer limpia conciencia. Es un alma de las más inclinadas a obediencia que yo he visto, y así la pega a cuantas trata. Hale pagado bien el Señor, que, sin saber cómo, se halló con aquella libertad de espíritu tan preciada y deseada que tienen los perfectos, adonde se halla toda la felicidad que en esta vida se puede desear; porque, no queriendo nada, lo poseen todo. Ninguna cosa temen ni desean de la tierra, ni los trabajos las turban, ni los contentos las hacen movimiento. En fin, nadie la puede quitar la paz, porque ésta de sólo Dios depende. Y como a El nadie le puede quitar, sólo temor de perderle puede dar pena, que todo lo demás de este mundo es, en su opinión, como si no fuese, porque ni le hace ni le deshace para su contento. ¡Oh dichosa obediencia y distracción por ella, que tanto pudo alcanzar! 8. No es sola esta persona, que otras he conocido de la misma suerte, que no las había visto algunos años había y hartos; y preguntándoles en qué se habían pasado, era todo en ocupaciones de obediencia y caridad. Por otra parte, veíalos tan medrados en cosas espirituales, que me espantaban. Pues ¡ea, hijas mías!, no haya desconsuelo cuando la obediencia os trajere empleadas en cosas exteriores; entended que si es en la cocina, entre los pucheros anda el Señor ayudándoos en lo interior y exterior. 9. Acuérdome que me contó un religioso que había determinado y puesto muy por sí que ninguna cosa le mandase el prelado que dijese de no, por trabajo que le diese; y un día estaba hecho pedazos de trabajar, y ya tarde, que no se podía tener, e iba a descansar sentándose un poco, y topóle el prelado y díjole que tomase el azadón y fuese a cavar a la huerta. El calló, aunque bien afligido el natural, que no se podía valer; tomó su azadón, y yendo a entrar por un tránsito
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non ricordarsi di aver avuto un solo giorno per sé, pur sforzandosi al meglio di ottenere momenti quotidiani di orazione e di mantenere limpida la coscienza. È l’anima più portata all’obbedienza che io abbia mai visto, sì da contagiarne chi la circonda. Il Signore l’ha ben ripagata: senza sapere come, si ritrovò immersa in quella libertà di spirito tanto valorizzata e desiderata, posseduta dai perfetti, ove si ottiene ogni gioia desiderabile in questa vita. Nulla desiderando, tutto possiedono. Nulla desiderano in questa terra, né sono turbati dalle fatiche, o disturbati dalle grandi gioie. Nulla insomma, può togliere loro la pace, perché questa da Dio solo dipende. Poiché nessuno può farlo venir meno, soltanto il timore di perderlo darà pena, essendo il resto dell’universo un nulla al confronto, perché né si forma né si disfa se non per la sua gioia. Oh, felice obbedienza, e felice la distrazione che ne deriva, che tanto poté! 8. Non c’è solo questa persona; ne ho conosciute altre simili. Avendole frequentate per alcuni anni, domandavo loro come li avessero trascorsi; era tutto un impegnarsi in obbedienza e carità. D’altronde, le vedevo tanto progredite in spiritualità, da stupirmene. Figlie mie: non sconfortatevi se l’obbedienza vi porta a occuparvi di cose esteriori; sappiate che anche in cucina e tra le pentole il Signore vi aiuta nelle cose interiori e nelle esteriori. 9. Ricordo un religioso che mi raccontò d’essersi determinato e deciso di non dire mai di no ad alcuna cosa gli avesse chiesto il prelato, per quanta fatica gli costasse. Un giorno era tardi; a pezzi dalla fatica, giunto agli estremi, si sedette per riposarsi un po’. Lo chiamò il prelato e gli chiese di prendere la zappa e andare a zappare nell’orto. Lui, naturalmente afflitto, senza forze, zittì, prese la zappa e, dirigendosi in un corridoio che portava all’orto
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que había en la huerta (que yo vi muchos años después que él me lo había contado, que acerté a fundar en aquel lugar una casa), se le apareció nuestro Señor con la cruz a cuestas, tan cansado y fatigado, que le dio bien a entender que no era nada el que él tenía en aquella comparación. 10. Yo creo que, como el demonio ve que no hay camino que más presto lleve a la suma perfección que el de la obediencia, pone tantos disgustos y dificultades debajo de color de bien. Y esto se note bien y verán claro que digo verdad. En lo que está la suma perfección, claro está que no es en regalos interiores ni en grandes arrobamientos ni visiones ni en espíritu de profecía; sino en estar nuestra voluntad tan conforme con la de Dios, que ninguna cosa entendamos que quiere, que no la queramos con toda nuestra voluntad, y tan alegremente tomemos lo sabroso como lo amargo, entendiendo que lo quiere Su Majestad. Esto parece dificultosísimo, no el hacerlo, sino este contentarnos con lo que de en todo en todo nuestra voluntad contradice conforme a nuestro natural; y así es verdad que lo es. Mas esta fuerza tiene el amor, si es perfecto, que olvidamos nuestro contento por contentar a quien amamos. Y verdaderamente es así que, aunque sean grandísimos trabajos, entendiendo contentamos a Dios, se nos hacen dulces. Y de esta manera aman los que han llegado aquí, las persecuciones y deshonras y agravios. Esto es tan cierto y está tan sabido y llano, que no hay para qué me detener en ello. 11. Lo que pretendo dar a entender es la causa que la obediencia, a mi parecer, hace más presto, o es el mayor medio que hay para llegar a este tan dichoso estado. Es que como en ninguna manera somos señores de nuestra voluntad, para pura y limpiamente emplearla toda en Dios, hasta que la sujetamos a la razón, es la obediencia el verdadero camino para sujetarla. Porque esto no se hace con buenas razones; que nuestro natural y amor propio tiene tantas, que nunca llegaríamos allá. Y muchas veces, lo que es mayor razón, si no
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(lo vidi molti anni dopo che me lo raccontò, avendo ivi fondato una casa), gli apparve nostro Signore con la croce sulle spalle, tanto stanco e affaticato da fargli comprendere quanto quel che pativa non fosse paragonabile al suo dolore. 10. Credo che il demonio, scorgendo non esserci cammino più veloce per raggiungere la santità che quello dell’obbedienza, semina la via di disgusti e difficoltà, dipingendoli di bene. Questo risulta chiaro, e vi accorgerete che sto dicendo la verità. La santità non consiste nelle consolazioni interiori, nei grandi rapimenti, nelle visioni o nello spirito di profezia; ma nel conformare tanto la nostra volontà a quella di Dio, che qualunque cosa intendiamo Lui voglia, anche noi la vogliamo con tutto il nostro cuore, e con gioia accettiamo il dolce e l’amaro, comprendendo come sia l’uno che l’altro provengano da Sua Maestà. Sembra difficile, non tanto il metterlo in pratica, quanto l’accettare il disgusto recato alla nostra volontà e alla nostra natura, entrandovi in contrasto. Ma l’amore, se perfetto, ha la forza di farci dimenticare il nostro tornaconto per accontentare chi amiamo. Le pesanti fatiche sopportate, se desideriamo accontentare Dio, diventano lievi. Chi ha raggiunto questo livello, ama le persecuzioni, i disonori e gli oltraggi. Ciò è tanto sicuro, conosciuto e chiaro, da non esserci ragione perché mi ci soffermi ancora. 11. Voglio spiegare il motivo per cui l’obbedienza, a mio parere, è il mezzo più veloce, migliore, per raggiungere tale gioioso stato spirituale. Noi non siamo padroni della nostra volontà. L’unica via per renderla pura e interamente impiegata in Dio, per assoggettarla alla ragione, è l’obbedienza. Questo, infatti, non lo si ottiene con le buone ragioni; la nostra natura e il nostro amor proprio ne ha tante, infatti, da renderci la meta irraggiungibile. Molte
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lo hemos gana, nos hace parecer disparate con la gana que tenemos de hacerlo. 12. Había tanto que decir aquí, que no acabaríamos de esta batalla interior, y tanto lo que pone el demonio y el mundo y nuestra sensualidad para hacernos torcer la razón. ¿Pues qué remedio? – Que así como acá en un pleito muy dudoso se toma un juez y lo ponen en manos las partes, cansados de pleitear, tome nuestra alma uno, que sea el prelado o confesor, con determinación de no traer más pleito ni pensar más en su causa, sino fiar de las palabras del Señor que dice: A quien a vosotros oye, a mí me oye, y descuidar de su voluntad. Tiene el Señor en tanto este rendimiento (y con razón, porque es hacerle señor del libre albedrío que nos ha dado), que ejercitándonos en esto, una vez deshaciéndonos, otra vez con mil batallas, pareciéndonos desatino lo que se juzga en nuestra causa, venimos a conformarnos con lo que nos mandan, con este ejercicio penoso; mas con pena o sin ella, en fin, lo hacemos, y el Señor ayuda tanto de su parte, que por la misma causa que sujetamos nuestra voluntad y razón por El, nos hace señores de ella. Entonces, siendo señores de nosotros mismos, nos podemos con perfección emplear en Dios, dándole la voluntad limpia para que la junte con la suya, pidiéndole que venga fuego del cielo de amor suyo que abrase este sacrificio, quitando todo lo que le puede descontentar; pues ya no ha quedado por nosotros, que, aunque con hartos trabajos, le hemos puesto sobre el altar, que, en cuanto ha sido en nosotros, no toca en la tierra. 13. Está claro que no puede uno dar lo que no tiene, sino que es menester tenerlo primero. Pues, créanme que, para adquirir este tesoro, que no hay mejor camino que cavar y trabajar para sacarle de esta mina de la obediencia; que
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volte, quanto è più ragionevole, se non ci va a genio, ci fa sembrare sciocco ciò che siamo tenuti a compiere. 12. Ci sarebbe tanto da dire al riguardo, da non finire mai di parlare di questa battaglia interiore, e di quanto il demonio, il mondo e la sensualità si diano da fare per distorcere la nostra ragione. Quale il rimedio? Come nel mondo si sceglie, per una questione dubbia, un giudice e gli si affidano le parti ormai stanche di questionare, la nostra anima sia presa in mano da qualcuno, il prelato o il confessore, decise a porre fine alla discussione, non pensarci più, fidarsi delle parole del Signore: chi ascolta voi, ascolta me, e dimenticare la propria volontà. Il Signore apprezza questo abbandono (e a ragione, perché significa renderlo padrone del libero arbitrio che ci ha donato). Esercitandoci in questo, vuoi struggendoci, vuoi con mille battaglie, considerando sbagliato esser giudici in causa propria, andiamo conformandoci con quanto ci è richiesto dall’obbedienza, grazie a tale faticoso esercizio. In fine, con o senza pena, lo portiamo a compimento, e il Signore, da parte sua, ci aiuta tanto, che per la medesima causa per cui assoggettiamo la nostra volontà e ragione, ce ne rende padroni. Divenuti padroni di noi stessi, possiamo perfettamente darci a Dio, donandogli la volontà limpida perché l’unisca alla sua, supplicandolo perché mandi dal cielo il fuoco del suo amore e bruciare, in questo sacrificio, quanto possa scontentarlo. Avremo volontariamente posto sull’altare la vittima, pur fra grandi fatiche, e senza nulla di terreno, per quel che dipenderà da noi. 13. Chiaramente, non si può dare ciò che non si ha, ma è prima necessario possederlo. Credo quindi che, per acquisire tale tesoro, non c’è miglior via che scavare e faticare per ottenerlo dalla mina dell’obbedienza. Più scave-
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mientras más caváremos, hallaremos más, y mientras más nos sujetáremos a los hombres, no teniendo otra voluntad sino la de nuestros mayores, más estaremos señores de ella para conformarla con la de Dios. Mirad, hermanas, si quedará bien pagado el dejar el gusto de la soledad. Yo os digo que no por falta de ella dejaréis de disponeros para alcanzar esta verdadera unión que queda dicha, que es hacer mi voluntad una con la de Dios. Esta es la unión que yo deseo y querría en todas, que no unos embebecimientos muy regalados que hay, a quien tienen puesto nombre de unión, y será así siendo después de ésta que dejo dicha. Mas si después de esa suspensión queda poca obediencia y propia voluntad, unida con su amor propio me parece a mí que estará, que no con la voluntad de Dios. Su Majestad sea servido de que yo lo obre como lo entiendo. 14. La segunda causa que me parece causa este sinsabor, es que como en la soledad hay menos ocasiones de ofender al Señor (que algunas, como en todas partes están los demonios y nosotros mismos, no pueden faltar), parece anda el alma más limpia; que si es temerosa de ofenderle,es grandísimo consuelo no haber en qué tropezar. Y, cierto, ésta me parece a mí más bastante razón para desear no tratar con nadie que la de grandes regalos y gustos de Dios. 15. Aquí, hijas mías, se ha de ver el amor, que no a los rincones, sino en mitad de las ocasiones. Y creedme que, aunque haya más faltas y aun algunas pequeñas quiebras, que sin comparación es mayor ganancia nuestra. Miren que siempre hablo presuponiendo andar en ellas por obediencia o caridad; que a no haber esto de por medio, siempre me resumo en que es mejor la soledad, y aun que hemos de desearla, aun andando en lo que digo; a la verdad, este deseo él anda continuo en las almas que de veras aman a Dios. Por lo que digo que es ganancia, es porque se nos da a entender quién somos y hasta dónde llega nuestra virtud. Porque una persona siempre recogida, por santa que a su parecer sea, no
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remo più scopriremo, più ci assoggetteremo agli uomini non avendo altra volontà che quella dei nostri superiori, più saremo suoi padroni per meglio conformarla a quella di Dio. Guardate, sorelle, com’è ripagata la gioia della solitudine. Non per sua mancanza non vi disporrete a ottenere la vera unione che consiste nel rendere la volontà una con quella di Dio. Questa è l’unione che desidero e vorrei da tutte, piuttosto che piacevoli estasi, definite unione, e lo saranno, magari, ma solo dopo quella descritta. Se dopo tale sospensione diminuisce l’obbedienza, si tratta della propria volontà, e non di quella divina. Piaccia, a Sua Maestà, che le mie azioni corrispondano a quanto intendo. 14. La seconda causa, riferendoci alla mancanza di consolazione, è che, essendoci nella solitudine meno possibilità di offendere il Signore (alcune di queste, essendo il demonio ovunque, non possono mancare), pare che l’anima sia più pulita. Se teme di offenderlo, consola l’assenza di occasioni. Questa mi pare una ragione sufficiente per desiderare di non avere a che fare con alcuno che conceda grandi doni e piaceri divini. 15. Qui, figlie mie, deve trasparire l’amore: più che negli angoli, in mezzo alle occasioni. Credetemi: pur essendoci più mancanze e anche alcune piccole cadute, senza paragoni è maggiore il nostro guadagno. Badate che ne parlo sempre nel caso le si incontri per obbedienza o carità; in assenza di queste è sinteticamente sempre meglio la solitudine, e, pur seguendo quanto dico, sempre dobbiamo desiderarla. Tale desiderio è sempre presente nelle anime che davvero amano Dio. Vi è guadagno perché giungiamo a comprendere chi siamo e il livello della nostra virtù. Una persona sempre ritirata, infatti, per santa che a suo parere
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sabe si tiene paciencia ni humildad, ni tiene cómo lo saber. Como si un hombre fuese muy esforzado, ¿cómo se ha de entender si no se ha visto en batalla? San Pedro harto le parecía que era, mas miren lo que fue en la ocasión; mas salió de aquella quiebra no confiando nada de sí, y de allí vino a ponerla en Dios y pasó después el martirio que vimos. 16. ¡Oh válgame Dios, si entendiésemos cuánta miseria es la nuestra! En todo hay peligro, si no la entendemos. Y a esta causa nos es gran bien que nos manden cosas para ver nuestra bajeza. Y tengo por mayor merced del Señor un día de propio y humilde conocimiento, aunque nos haya costado muchas aflicciones y trabajos, que muchos de oración. ¡Cuánto más que el verdadero amante en toda parte ama y siempre se acuerda del amado! Recia cosa sería que sólo en los rincones se pudiese traer oración. Ya veo yo que no puede ser muchas horas; mas, ¡oh Señor mío!, ¡qué fuerza tiene con Vos un suspiro salido de las entrañas, de pena por ver que no basta que estamos en este destierro, sino que aun no nos den lugar para eso que podríamos estar a solas gozando de Vos! 17. Aquí se ve bien que somos esclavos suyos, vendidos por su amor de nuestra voluntad a la virtud de la obediencia, pues por ella dejamos, en alguna manera, de gozar al mismo Dios. Y no es nada, si consideramos que El vino del seno del Padre por obediencia, a hacerse esclavo nuestro. ¿Pues con qué se podrá pagar ni servir esta merced? Es menester andar con aviso de no descuidarse de manera en las obras, aunque sean de obediencia y caridad, que muchas veces no acudan a lo interior a su Dios. Y créanme que no es el largo tiempo el que aprovecha el alma en la oración; que cuando le emplean tan bien en obras, gran ayuda es para que en muy poco espacio tenga mejor disposición para encender el amor, que en muchas horas de consideración. Todo ha de venir de su mano. Sea bendito por siempre jamás.
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sia, non sa se ha pazienza o umiltà, né ha gli strumenti per capirlo. Come si fa a conoscere la forza di un uomo se mai lo si è visto in battaglia? San Pietro era convinto di esserlo e molto, ma guardate cosa gli accadde al momento di dimostrarlo; si rialzò tuttavia da quella caduta senza alcuna fiducia in se stesso; d’allora la pose in Dio e sopportò il martirio che sappiamo. 16. Oh, mio Dio, se comprendessimo la nostra miseria! Se non la conoscessimo, in tutto troveremmo occasione di pericolo. Per questo non è maggiore il bene se ci chiedono cose per vedere la nostra piccolezza. Ritengo maggior grazia del Signore un giorno di umile conoscenza di sé, pur costandoci dolori e fatiche, che molti di orazione. Tant’è che il vero amante ovunque ama e si ricorda del suo amato! Brutta cosa sarebbe se solo nascoste potessimo pregare. Non durerebbe molto; ma, Signore mio, quale forza ha in Voi un sospiro uscente dalle viscere, di pena, nel vedere che non basta stare in questo esilio, e che ancora non ci è concesso luogo in cui, sole, godere di Voi! 17. Da questo constatiamo quanto siamo suoi schiavi, volontariamente venduti, per amore suo, alla virtù dell’obbedienza, perdendovi, in qualche modo, il godere Dio medesimo. Questo è niente, se consideriamo che lui venne dal cuore del Padre, per obbedienza, a farsi nostro schiavo. Come ripagare o compiacere questa grazia? È necessario andare accorti e non dimenticarsi che le opere, pur d’obbedienza o carità, non sempre raggiungono nell’intenzione il loro Dio. Credetemi: non è il tanto tempo a far crescere l’anima nella preghiera. Se è bene impiegato nelle azioni, è di aiuto per ottenere la disposizione ad accendere in poco tempo l’amore, più che in tante ore di ragionamenti. Tutto deve nascere nelle sue mani. Sia per sempre benedetto.
Capítulo 6 Avisa los daños que puede causar a gente espiritual no entender cuándo ha de resistir al espíritu. Trata de los deseos que tiene el alma de comulgar. El engaño que puede haber en esto. Hay cosas importantes para las que gobiernan estas casas. 1. Yo he andado con diligencia procurando entender de dónde procede un embebecimiento grande que he visto tener a algunas personas a quien el Señor regala mucho en la oración, y por ellas no queda el disponerse a recibir mercedes. No trato ahora de cuando un alma es suspendida y arrebatada de Su Majestad, que mucho he escrito en otras partes de esto, y en cosa semejante no hay que hablar, porque nosotros no podemos nada, aunque hagamos más por resistir, si es verdadero arrobamiento. Hase de notar que en éste dura poco la fuerza que nos fuerza a no ser señores de nosotros. Mas acaece muchas veces comenzar una oración de quietud, a manera de sueño espiritual, que embebece el alma de manera que, si no entendemos cómo se ha de proceder aquí, se puede perder mucho tiempo y acabar la fuerza por nuestra culpa y con poco merecimiento. 2. Querría saberme dar aquí a entender, y es tan dificultoso, que no sé si saldré con ello; mas bien sé que, si quieren creerme, lo entenderán las almas que anduvieren en este engaño. Algunas sé que se estaban siete u ocho horas, y almas de gran virtud, y todo les parecía era arrobamiento; y cualquier ejercicio virtuoso las cogía de tal manera que luego se dejaban a sí mismas, pareciendo no era bien resistir al Señor; y así poco a poco se podrán morir o tornar tontas, si no procuran el remedio. Lo que entiendo en este caso es, que como el Señor comienza a regalar el alma y nuestro natural es tan amigo de deleite, empléase tanto en aquel gusto, que ni se
Capitolo sesto Mette sull’avviso dei danni che può causare a gente spirituale non comprendere quanto deve resistere il proprio spirito. Parla dei desideri dell’anima di comunicare e dell’inganno che può esserci in questo. Si rivelano contenuti importanti per chi ha incarichi di governo in questi monasteri. 1. Procedendo attentamente, sto cercando di comprendere dove nasca il grande estasiamento che ho visto in alcune persone che ricevono molto dal Signore nell’orazione, senza disporsi a ricevere tali grazie. Non sto parlando di quando un’anima è sospesa e rapita da Sua Maestà; ho già scritto altrove di questo e non c’è ragione per riparlarne, trovandoci impotenti in tali cose, anche se ce la mettiamo tutta per resistere, se è vero rapimento. È da notare che in questo dura poco la forza che ci spinge a non essere padroni di noi stessi. Ma spesso accade di iniziare un’orazione di quiete, come un sogno spirituale, che estasia l’anima, sì che, se non capiamo come procedere in questi casi, possiamo perdere molto tempo e indebolirci per nostra colpa e con poco merito. 2. Vorrei farmi comprendere, ma è difficile: non so se vi riuscirò. So bene che, se vogliono credermi, lo comprenderanno le anime che hanno subito un simile inganno. So di alcune che se ne restavano così per sei o sette ore, anime virtuose cui tutto pareva un rapimento; qualunque esercizio di virtù le prendeva tanto che poi si lasciavano andare, sembrando loro cosa cattiva resistere al Signore. A poco a poco, se non reagiscono, potranno diventar sceme o morire addirittura. Ciò che capisco in questo caso è che se il Signore inizia a concedere consolazioni all’anima, e la nostra natura è tanto amica del piacere, da lasciarsi trasportare tanto da quell’incantamento che né ci si vorrebbe
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querría menear ni por ninguna cosa perderle. Porque, a la verdad, es más gustoso que los del mundo, y cuando acierta en natural flaco o de su mismo natural el ingenio (o por mejor decir, la imaginación) no variable, sino que aprehendiendo en una cosa se queda en ella sin más divertir, como muchas personas, que comienzan a pensar en una cosa, aunque no sea de Dios, se quedan embebidas o mirando una cosa sin advertir lo que miran: una gente de condición pausada, que parece de descuido se les olvida lo que van a decir; así acaece acá, conforme a los naturales o complexión o flaqueza, o que si tienen melancolía, harálas entender mil embustes gustosos. 3. De este humor hablaré un poco adelante; mas aunque no le haya, acaece lo que he dicho, y también en personas que de penitencia están gastadas, que – como he dicho – en comenzando el amor a dar gusto en el sentido, se dejan tanto llevar de él, como tengo dicho. Y a mi parecer, amarían muy mejor no dejándose embobar, que en este término de oración pueden muy bien resistir. Porque como cuando hay flaqueza se siente un desmayo que ni deja hablar ni menear, así es acá si no se resiste; que la fuerza del espíritu, si está flaco el natural, le coge y sujeta. 4. Podránme decir que qué diferencia tiene esto de arrobamiento, que lo mismo es, al menos al parecer. Y no les falta razón, mas no al ser. Porque en arrobamiento o unión de todas las potenciascomo digo – dura poco y deja grandes efectos y luz interior en el alma con otras muchas ganancias, y ninguna cosa obra el entendimiento, sino el Señor es el que obra en la voluntad. Acá es muy diferente; que, aunque el cuerpo está preso, no lo está la voluntad, ni la memoria ni entendimiento, sino que harán su operación desvariada, y por ventura, si han asentado en una cosa, aquí darán y tomarán.
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scuotere né, per alcuna ragione, perderlo. In verità, infatti, è più piacevole di quelli della terra; come quando l’ingegno (o, per meglio dire, l’immaginazione), cresce in una natura debole ed ella, imparando una cosa si fissa in essa senza più distrarsi, come i molti che iniziano a pensare a qual cosa, anche non riguardo Dio, e ne restano incantati, o, se guardano fissi una cosa, si dimenticano di cosa fissano; gente lenta per costituzione, che appare distratta, senza saper più cosa dire; così accade qui. Conformemente alle nature, alla complessione, alla debolezza, o come chi soffre di malinconia, saranno vittime di mille piacevoli menzogne. 3. Di questo genere di umore parlerò più avanti; non dovessi parlarne, accade davvero quanto ho detto, anche in persone disfatte dalla penitenza, nelle quali, come ho detto, iniziando l’amore a concedere piacere ai sensi, se ne lasciano incondizionatamente condurre. A mio parere amerebbero molto meglio se non si lasciassero sbalordire; possono ben resistere in tale grado d’orazione. Come quando si è deboli si avverte un mancamento che non lascia parlare né muoversi, così accade qui se non vi si resiste; la forza dello spirito, se la natura è debole, la prende e la soggetta. 4. Mi si potrà chiedere quale sia la differenza tra questo e un rapimento, trattandosi, in apparenza, del medesimo fenomeno. Non manca l’uso di ragione, ma falsamente. Se il rapimento, o unione di tutte le potenze, come dico, è breve e lascia grandi effetti e luce interiore nell’anima insieme a molti altri frutti, in esso l’intelletto non opera, ma è il Signore a toccare la volontà. Nell’altro caso è differente; pur essendo coinvolto il corpo, non lo sono né la volontà, né la memoria, né l’intelletto, ma continuano a svolgere le loro distratte operazioni, e magari, se fuggono verso qualcosa, di questa discuteranno.
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5. Yo ninguna ganancia hallo en esta flaqueza corporal – que no es otra cosa –, salvo que tuvo buen principio; mas sirva para emplear bien este tiempo, que tanto tiempo embebidas; mucho más se puede merecer con un acto y con despertar muchas veces la voluntad para que ame más a Dios, que no dejarla pausada. Así aconsejo a las prioras que pongan toda la diligencia posible en quitar estos pasmos tan largos; que no es otra cosa, a mi parecer, sino dar lugar a que se tullan las potencias y sentidos para no hacer lo que su alma les manda; y así la quitan la ganancia que, andando cuidadosos, le suelen acarrear. Si entiende que es flaqueza, quitar los ayunos y disciplinas (digo los que no son forzosos, y a tiempo puede venir que se puedan todos quitar con buena conciencia), darle oficios para que se distraiga. 6. Y aunque no tenga estos amortecimientos, si trae muy empleada la imaginación, aunque sea en cosas muy subidas de oración, es menester esto, que acaece algunas veces no ser señoras de sí. En especial, si han recibido del Señor alguna merced trasordinaria o visto alguna visión, queda el alma de manera que le parecerá siempre la está viendo, y no es así, que no fue más de una vez. Es menester quien se viere con este embebecimiento muchos días, procurar mudar la consideración; que, como sea en cosas de Dios, no es inconveniente más que estén en uno que en otro, como se empleen en cosas suyas, y tanto se huelga algunas veces que consideren sus criaturas y el poder que tuvo en criarlas, como pensar en el mismo Criador. 7. ¡Oh desventurada miseria humana, que quedaste tal por el pecado, que aun en lo bueno hemos menester tasa y medida para no dar con nuestra salud en el suelo de manera que no lo podamos gozar! Y verdaderamente conviene a muchas personas, en especial a las de flacas cabezas o ima-
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5. Non trovo vantaggi in questa stanchezza fisica – non essendo altro – tranne la bontà della sua origine. Serva per impiegare bene il tempo, anziché restare incantate. Si può meritare molto di più con un atto e risvegliando frequentemente la volontà perché ami di più Dio, anziché lasciarla a riposo. Sicché consiglio le superiore di mettere ogni cura per eliminare questi spasmi tanto lunghi; non fanno altro che indebolire sensi e potenze per non compiere quanto l’anima chiede loro; così le tolgono il guadagno che, procedendo con cura, si è soliti ottenere. Se si tratta di debolezza, si tolgano i digiuni e le discipline (quelli cui non si è tenuti, anche se col tempo può accadere che si possano togliere tutti con buona coscienza), e le si diano incarichi capaci di distrarla. 6. Anche se un’anima non soffrisse di questi svenimenti, in tal modo avrà l’immaginazione impegnata; sarà forse in cose diverse dall’orazione, ma è necessario, perché talvolta non sono neppure padrone di sé. In particolare, se hanno ricevuto dal Signore qualche grazia straordinaria o hanno avuto una qualche visione, l’anima rimane come se la stesse sempre vedendo, ma, essendo accaduto una sola volta, non è così. È necessario, per chi si ritrovasse in questo incantamento per molti giorni, cercare di cambiare pensieri. Se concentrate in cose divine, non è sconveniente si applichino ad altre. Talvolta penseranno alle cose sue, tal’altra amplieranno i pensieri alle creature e al potere dimostrato nel crearle; sarà come pensare al loro medesimo Creatore. 7. Oh sventurata miseria umana, tanto mal ridotta dal peccato che anche nelle cose buone ci tocca aver misura per non piombare con la nostra salute al suolo e non poterne godere! Davvero quanto detto conviene a molte persone, in particolare alle deboli di mente o di fantasia; ciò
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ginación, y es servir más a nuestro Señor y muy necesario entenderse. Y cuando una viere que se le pone en la imaginación un misterio de la Pasión o la gloria del cielo o cualquier cosa semejante, y que está muchos días que, aunque quiere, no puede pensar en otra cosa ni quitar de estar embebida en aquello, entienda que le conviene distraerse como pudiere; si no, que vendrá por tiempo a entender el daño, y que esto nace de lo que tengo dicho: o flaqueza grande corporal, o de la imaginación, que es muy peor. Porque así como un loco si da en una cosa no es señor de sí, ni puede divertirse ni pensar en otra, ni hay razones que para esto le muevan, porque no es señor de la razón, así podría suceder acá, aunque es locura sabrosa, o que si tiene humor de melancolía, puédele hacer muy gran daño. Yo no hallo por dónde sea bueno, porque el alma es capaz para gozar del mismo Dios. Pues si no fuese alguna cosa de las que he dicho, pues Dios es infinito, ¿por qué ha de estar el alma cautiva a sola una de sus grandezas o misterios, pues hay tanto en que nos ocupar? Y mientras en más cosas quisiéremos considerar suyas, más se descubren sus grandezas. 8. No digo que en una hora ni aun en un día piensen en muchas cosas, que esto sería no gozar por ventura de ninguna bien; que como es cosas tan delicadas, no querría que pensasen lo que no me pasa por pensamiento decir, ni entendiesen uno por otro. Cierto, es tan importante entender este capítulo bien, que aunque sea pesada en escribirle, no me pesa, ni querría le pesase a quien no le entendiere de una vez, leerle muchas, en especial las prioras y maestras de novicias que han de guiar en oración a las hermanas. Porque verán, si no andan con cuidado al principio, el mucho tiempo que será después menester para remediar semejantes flaquezas.
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corrisponde a piacere maggiormente a nostro Signore ed è necessario esserne accorti. Qualora una sorella venisse a dire che l’immaginazione le presenta un mistero della Passione o la gloria del cielo, o qualcosa di simile, e che da molti giorni, pur volendolo, non può pensare ad altro né smetterla di restare incantata in quello, capisca che le conviene distrarsi come può. Altrimenti, col tempo, si accorgerà del male da cui proviene: o da grande debolezza fisica, o dall’immaginazione, che è molto peggio. Perché, come un matto, se pensa qualcosa, non è padrone di sé, né può distrarsi a pensare ad altro, né ci sono ragioni che lo aiutino in questo, non essendo padrone della ragione, così potrebbe accadere qui, pur trattandosi di una piacevole pazzia; e, se si tratta di malinconia, può recare molto danno. Io non invento dove sia il bene, perché l’anima è capace di godere di Dio. Dunque, pur non trattandosi di alcuna delle cose spiegate, essendo Dio infinito, perché l’anima deve restare prigioniera, isolata dalle sue grandezze e misteri, se ci sono tante cose di cui occuparci? E mentre più volessimo considerare le sue cose, più ne conosceremmo le grandezze. 8. Non dico di pensare in un’ora, o in un giorno, a tante cose: questo comporterebbe il non goderne fino in fondo neppure una; trattandosi di cose tanto delicate, non vorrei si pensasse quanto non mi passa neppure per il cervello dire, né che si comprendesse una cosa al posto dell’altra. Di certo è importante comprendere questo capitolo che, pur essendomi stancata a scriverlo non mi stanca, né vorrei che stancasse chi volesse leggerlo una e più volte, in particolare le superiore e le maestre delle novizie che devono condurre le consorelle sul cammino dell’orazione. Vedranno, infatti, se non saranno attente all’inizio, il molto tempo che sarà in seguito necessario per rimediare simili debolezze.
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9. Si hubiera de escribir lo mucho de este daño que ha venido a mi noticia, vieran tengo razón de poner en esto tanto. Una sola quiero decir y por ésta sacarán las demás: están en un monasterio de éstos una monja y una lega, la una y la otra de grandísima oración, acompañada de mortificación y humildad y virtudes, muy regaladas del Señor, y a quien comunica de sus grandezas; particularmente tan desasidas y ocupadas en su amor, que no parece, aunque mucho las queramos andar a los alcances, que dejan de responder, conforme a nuestra bajeza, a las mercedes que nuestro Señor les hace. He tratado tanto de su virtud, porque teman más las que no la tuvieren. Comenzáronles unos ímpetus grandes de deseo del Señor, que no se podían valer. Parecíales se les aplacaba cuando comulgaban, y así procuraban con los confesores fuese a menudo, de manera que vino tanto a crecer esta su pena, que si no las comulgaban cada día, parecía que se iban a morir. Los confesores, como veían tales almas y con tan grandes deseos, aunque el uno era bien espiritual, parecióle convenía este remedio para su mal. 10. No paraba sólo en esto, sino que a la una eran tantas sus ansias, que era menester comulgar de mañana para poder vivir, a su parecer; que no eran almas que fingieran cosa, ni por ninguna de las del mundo dijeran mentira. Yo no estaba allí y la priora escribióme lo que pasaba y que no se podía valer con ellas, y que personas tales decían que, pues no podían más, se remediasen así. Yo entendí luego el negocio, que lo quiso el Señor; con todo, callé hasta estar presente, porque temí no me engañase, y a quien lo aprobaba era razón no contradecir hasta darle mis razones. 11. El era tan humilde, que luego como fui allá y le hablé,
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9. Se dovessi scrivere quanto conosco di questo danno, vedrebbero la mia ragione nel dilungarmi in questo. Voglio dire una cosa sola, e da questa deriveranno le altre: si trovano in un nostro monastero una monaca e una velata, l’una e l’altra dalla profonda orazione, accompagnata da mortificazione, umiltà e virtù, molto favorite dal Signore, che concede loro le sue grandezze. In particolare sono così distaccate e immerse nel suo amore, che non pare, pur volendole noi imitare, si dimentichino di rispondere, conformemente alla nostra piccolezza, alle grazie loro concesse da nostro Signore. Ho parlato tanto delle loro virtù perché maggiormente tema chi non ne ha. Iniziarono a sorgere in loro impeti tanto grandi di desiderare il Signore, da non potervi resistere. Sembrava si placassero quando ricevevano la Comunione, e così ottennero dai confessori di riceverla spesso, di modo che la pena crebbe tanto che, se non si comunicavano ogni giorno, pareva loro di morire. I confessori, scorgendo in queste due anime desideri così grandi, pur essendo uno di loro di profonda vita spirituale, pensarono conveniente un tale rimedio per il loro male. 10. Ma non è finita qui. In una erano sì grandi le sue ansie, che le sembrava necessario comunicarsi la mattina per sopravvivere; ed erano anime incapaci di fingere e che per alcuna cosa al mondo avrebbero mentito. Io non ero lì; la superiora mi scrisse quanto stava accadendo e che non sapeva che fare con loro, e che i confessori dicevano non esserci altro rimedio. Compresi subito l’assunto, come volle il Signore; ma tacqui finché fui là presente, perché non volevo sbagliarmi ed era poi giusto non contraddire chi approvava il tutto finché non gli avessi fornito le mie ragioni. 11. Questi era persona tanto umile che subito, non
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me dio crédito. El otro no era tan espiritual, ni casi nada en su comparación; no había remedio de poderle persuadir. Mas de éste se me dio poco, por no le estar tan obligada. Yo las comencé a hablar y a decir muchas razones, a mi parecer bastantes para que entendiesen era imaginación el pensar se morirían sin este remedio. Teníanla tan fijada en esto, que ninguna cosa bastó ni bastara llevándose por razones. Ya yo vi era excusado, y díjeles que yo también tenía aquellos deseos y dejaría de comulgar, porque creyesen que ellas no lo habían de hacer sino cuando todas; que nos muriésemos todas tres, que yo tendría esto por mejor que no que semejante costumbre se pusiese en estas casas, adonde había quien amaba a Dios tanto como ellas, y querrían hacer otro tanto. 12. Era en tanto extremo el daño que ya había hecho la costumbre, y el demonio debía entremeterse, que verdaderamente, como no comulgaron, parecía que se morían. Yo mostré gran rigor, porque mientras más veía que no se sujetaban a la obediencia (porque, a su parecer, no podían más), más claro vi que era tentación. Aquel día pasaron con harto trabajo; otro, con un poco menos, y así fue disminuyendo de manera que, aunque yo comulgaba, porque me lo mandaron (que veíalas tan flacas que no lo hiciera), pasaba muy bien por ello. 13. Desde a poco, entendieron ellas y todas la tentación y el bien que fue remediarlo con tiempo; porque de aquí a poco más sucedieron cosas en aquella casa de inquietud con los prelados (no a culpa suya; adelante podrá ser diga algo de ello), que no tomaran a bien semejante costumbre, ni la sufrieran.
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appena arrivai e gli parlai, mi diede ragione. L’altro non aveva la medesima vita interiore, anzi, al confronto non ne aveva quasi per niente. Non c’era spiegazione che lo persuadesse. Ma a quest’ultimo badai poco, non essendovi costretta. Iniziai a parlare alle due sorelle e a fornire loro molte ragioni, sufficienti, a mio parere, perché comprendessero come fosse pura fantasia pensare che sarebbero morte senza quel tal rimedio. Ma ne erano tanto convinte che nulla fu sufficiente, né sarebbe bastata a farle ragionare. Quando vidi che era tutto inutile, dissi loro che anch’io avevo quei desideri, ma avevo smesso di comunicarmi, perché si convincessero che erano tenute a comportarsi come le altre; e che saremmo morte tutte e tre, che pensavo fosse meglio morire anziché lasciare spazio nelle nostre case a una simile abitudine, dove c’era chi amava Dio tanto quanto loro e volevano fare altrettanto. 12. Era già tanto avanzato il danno che quell’abitudine aveva prodotto, e di mezzo ci sarà stato anche il demonio, che veramente, non comunicandosi, parve morissero. Io mi mostrai molto rigorosa perché più le vedevo sottomettersi all’obbedienza (perché, a parer loro, non potevano di più), più vidi chiaramente essere una tentazione. Trascorsero quel giorno con gran fatica; il giorno dopo un po’ di meno, e così a diminuire finché, anche se io mi comunicavo, perché me lo ordinarono (le vedevo tanto deboli che non lo facevo), tutto andava bene. 13. In poco tempo, loro e tutte le altre compresero la tentazione e il bene costituito dal porvi rimedio in tempo; da lì a poco sarebbero accadute in quella casa cose inquietanti con i prelati (non per colpa loro; può essere che più avanti ne dica qualcosa) che non avrebbero preso bene una simile consuetudine, né l’avrebbero sopportata.
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14. ¡Oh, cuántas cosas pudiera decir de éstas! Sola otra diré. No era en monasterio de nuestra Orden, sino de bernardas. Estaba una monja, no menos virtuosa que las dichas; ésta con muchas disciplinas y ayunos vino a tanta flaqueza, que cada vez que comulgaba o había ocasión de encenderse en devoción, luego era caída en el suelo, y así se estaba ocho o nueve horas, pareciendo a ella y a todas era arrobamiento. Esto le acaecía tan a menudo, que si no se remediara, creo viniera en mucho mal. Andaba por todo el lugar la fama de los arrobamientos; a mí me pesaba de oírlo, porquequiso el Señor entendiese lo que era, y temía en lo que había de parar. Quien la confesaba a ella era muy padre mío, y fuémelo a contar. Yo le dije lo que entendía y cómo era perder tiempo e imposible ser arrobamiento, sino flaqueza; que la quitase los ayunos y disciplinas y la hiciese divertir. Ella era obediente; hízolo así. Desde a poco que fue tomando fuerza, no había memoria de arrobamiento; y si de verdad lo fuera, ningún remedio bastara hasta que fuera la voluntad de Dios; porque es tan grande la fuerza del espíritu, que no bastan las nuestras para resistir, y – como he dicho – deja grandes efectos en el alma; esotro, no más que si no pasase, y cansancio en el cuerpo. 15. Pues quede entendido de aquí que todo lo que nos sujetare de manera que entendamos no deja libre la razón, tengamos por sospechoso y que nunca por aquí se ganará la libertad de espíritu; que una de las cosas que tiene es hallar a Dios en todas las cosas y poder pensar en ellas. Lo demás es sujeción de espíritu y, dejado el daño que hace al cuerpo, ata al alma para no crecer; sino como cuando van en un camino y entran en un trampal o atolladero, que no pueden pasar de allí, en parte hace así el alma, la cual, para ir adelante, no
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14. Oh, quante cose simili potrei raccontare! Ne dirò solo un’altra. Non riguarda un monastero del nostro Ordine, ma delle suore bernardine. C’era una monaca non meno virtuosa delle precedenti. Con tante discipline e digiuni si indebolì tanto che, ogni volta che si comunicava o aveva occasione di accendersi in devozione, cadeva al suolo, e se ne restava così otto o nove ore, convinte, lei e le altre, si trattasse di un rapimento. Questo le accadeva tanto di frequente che se non vi si fosse trovato rimedio ne sarebbe nato un gran male. Si spargeva ovunque la fama dei rapimenti; a me costava sentirlo perché il Signore volle che capissi di cosa si trattava e temevo pensando a cosa poteva portare. Avevo molta venerazione per chi la confessava e me lo raccontò. Io gli spiegai quanto comprendevo della cosa, come fosse una perdita di tempo e impossibile che fosse un rapimento, ma solo debolezza; che le togliessero digiuni e discipline e la facessero distrarre. Era obbediente e fece come le era stato detto. Dopo poco aver recuperato le forze non aveva memoria di rapimenti; e se lo fossero stati davvero nessun rimedio sarebbe valso nei confronti della volontà di Dio; è tanto grande la forza dello spirito che non bastano le nostre per resistere, e – come ho detto – lascia grandi effetti nell’anima; il resto, invece, lascia tutto come prima e stanchezza corporale. 15. Resta chiaro, da quanto detto, che ciò che ci assoggettasse tanto da non lasciar libera la ragione, va ritenuto sospetto e mai da qui si guadagnerà la libertà di spirito; una delle capacità in possesso della ragione, infatti, consiste nel trovare Dio in tutte le cose e nel poter contemporaneamente pensare ad esse. Il resto è sottomissione dello spirito e, al di là del danno arrecato al corpo, blocca la crescita dell’anima. Ma, come quando percorrendo un sentiero si casca in una trappola o in una fangaia, da non poter uscirne, similmente si comporta qui l’anima; per
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sólo ha menester andar sino volar; o que cuando dicen y les parece andan embebidas en la divinidad y que no pueden valerse, según andan suspendidas, ni hay remedio de divertirse, que acaece muchas veces. 16. Miren que torno a avisar que por un día ni cuatro ni ocho no hay que temer, que no es mucho un natural flaco quede espantado por estos días. (Entiéndese alguna vez). Si pasa de aquí, es menester remedio. El bien que todo esto tiene es que no hay culpa de pecado ni dejarán de ir mereciendo; mas hay los inconvenientes que tengo dichos, y hartos más. En lo que toca a las comuniones será muy grande, por amor que tenga un alma, no esté sujeta también en esto al confesor y a la priora; aunque sienta soledad, no con extremos. Para no venir a ellos, es menester también en esto, como en otras cosas, las vayan mortificando, y las den a entender conviene más no hacer su voluntad, que no su consuelo. 17. También puede entremeterse en esto nuestro amor propio. Por mí ha pasado, que me acaecía algunas veces que, en acabando de comulgar (casi que aun la forma no podía dejar de estar entera), si veía comulgar a otras, quisiera no haber comulgado por tornar a comulgar. Como me acaecía tantas veces, he venido después a advertir (que entonces no me parecía había en qué reparar) cómo era más por mi gusto que por amor de Dios; que como, cuando llegamos a comulgar, por la mayor parte, se siente ternura y gusto, aquello me llevaba a mí: que si fuera por tener a Dios en mi alma, ya le tenía; si por cumplir lo que nos manda de que lleguemos a
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crescere, non è solo chiamata a procedere senza volare; ma quando dicono, e lo pensano davvero, di andar imbevute di divinità da non poter reggersi, si ritengono vittime di una sospensione, e non c’è ragione che le distragga; il che accade molte volte. 16. Badi bene, chi sta leggendo, che torno ad avvisare che questo non è preoccupante se accade un giorno, o quattro, o otto; essendo la natura debole, non bisogna spaventarsi per sì brevi periodi (almeno alcune volte). Se supera un tale periodo è invece necessario rimediarvi. Il bene, in tutto questo, è che non vi si riscontra una colpa peccaminosa, né cesseranno di meritare; ma si incappa negli inconvenienti sopradetti e in altri ancora più grandi. Per quanto concerne le comunioni, l’inconveniente sarà grande, se non si sottomette anche in questo al confessore e alla superiora, per sospinta che sia un’anima dall’amore e pur avvertendo solitudine, anche se non agli estremi. Per non raggiungere tali estremi, è necessario che vadano mortificandola anche in questa come in altre cose, e che le facciano comprendere la convenienza di non fare la sua volontà, assecondando la sua consolazione. 17. In questi casi può anche intromettersi il nostro amor proprio. Mi è accaduto, e non una volta, che, dopo essermi comunicata (non appena la particola si consumava), se vedevo altre comunicarsi, desideravo non essermi comunicata per tornare a comunicarmi. Succedendomi questo molte volte, ho compreso (non trovando di cosa scusarmi) che questo avveniva nella ricerca di un mio piacere, anziché per amore di Dio. Visto che, quando riceviamo la comunione, solitamente, si avverte tenerezza e piacere, quest’ultimo si impossessava di me. Fosse stato per possedere Dio nella mia anima, già lo possedevo; per compiere quanto ci è chiesto di compiere prima della Santa Comunione, già
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la sacra comunión, ya lo había hecho; si por recibir las mercedes que con el Santísimo Sacramento se dan, ya las había recibido. En fin, he venido claro a entender que no había en ello más de tornar a tener aquel gusto sensible. 18. Acuérdome que en un lugar que estuve, adonde había monasterio nuestro, conocí una mujer, grandísima sierva de Dios, a dicho de todo el pueblo, y debíalo de ser. Comulgaba cada día y no tenía confesor particular, sino una vez iba a una iglesia a comulgar, otra a otra. Yo notaba esto, y quisiera más verla obedecer a una persona, que no tanta comunión. Estaba en casa por sí, y a mi parecer haciendo lo que quería; sino que, como era buena, todo era bueno. Yo se lo decía algunas veces; mas no hacía caso de mí, y con razón, porque era muy mejor que yo; mas en esto no me parecía errara. Fue allí el santo fray Pedro de Alcántara; procuré que la hablase, y no quedé contenta de la relación que la dio; y en ello no debía haber más, sino que somos tan miserables, que nunca nos satisfacemos mucho, sino de los que van por nuestro camino; porque yo creo que había ésta servido más al Señor y hecho más penitencia en un año que yo en muchos. 19. Vínole a dar el mal de la muerte, que a esto voy; ella tuvo diligencia para procurar le dijesen misa en su casa cada día y le diesen el Santísimo Sacramento. Como duró la enfermedad, un clérigo harto siervo de Dios, que se la decía muchas veces, parecióle no se sufría de que en su casa comulgase cada día. Debía ser tentación del demonio, porque acertó a ser el postrero, que murió. Ella, como vio acabar la misa y quedarse sin el Señor, diole tan gran enojo y estuvo con tanta cólera con el clérigo, que él vino bien escandalizado a contármelo a mí. Yo sentí harto, porque aun no sé si se reconcilió; que me parece murió luego.
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lo avevo fatto; per ricevere le grazie che si ricevono con il Santissimo Sacramento, già le avevo ricevute. Alla fine, ho capito come non cercassi altro che tornare a godere di quel piacere sensibile. 18. Mi ricordo che in un luogo ove c’era un nostro monastero, conobbi una donna assai serva di Dio, a detta di tutto il popolo, e doveva esserlo davvero. Si comunicava ogni giorno e non aveva un confessore particolare, ma una volta andava a comunicarsi in una chiesa, e la volta successiva in un’altra. Io notavo questo, e avrei preferito vederla obbedire a una persona sola che non fare tante comunioni. Se ne restava in casa per i fatti suoi, a mio modo di vedere facendo i fatti suoi; ma, essendo buona, quanto faceva era buono. Io glielo facevo notare, alcune volte, ma non mi faceva caso, e a ragione, perché era molto migliore di me; in questo non penso sbagliasse. Venne il santo fra’ Pedro d’Alcantara; feci sì che le parlasse e non rimase soddisfatta delle sue risposte. Da questo non doveva chiedere di più perché siamo sì miseri da non ritenerci mai soddisfatte se non di chi percorre la nostra personale strada. Ritengo che quest’anima avesse meglio servito il Signore e fatto più penitenza in un anno di quanta io in molti. Questa anima fu raggiunta da un male mortale, e qui sta quanto voglio dire. Ebbe la cura di far celebrare la Messa in casa sua tutti i giorni e di poter ricevere sempre la Comunione. Durante la malattia, un chierico assai servo di Dio, che celebrò spesso in quel luogo, ritenne che non soffrisse tanto da portarle la Comunione in casa tutti i giorni. Doveva essere una tentazione del demonio perché dopo poco morì. Lei, vedendo sparire la Messa quotidiana e sentendosi sola senza il Signore, si arrabbiò e se la prese con il chierico, che, scandalizzato, me lo venne a raccontare. Io ne patii perché non seppi se si riconciliò; morì, mi pare, poco dopo.
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20. De aquí vine a entender el daño que hace hacer nuestra voluntad en nada, y en especial en una cosa tan grande; que quien tan a menudo se llega al Señor, es razón que entienda tanto su indignidad, que no sea por su parecer, sino que lo que nos falta para llegar a tan gran Señor – que, forzado, será mucho –, supla la obediencia de ser mandadas. A esta bendita ofreciósele ocasión de humillarse mucho, y por ventura mereciera más que comulgando, entendiendo que no tenía culpa el clérigo, sino que el Señor, viendo su miseria y cuán indigna estaba, lo había ordenado así, para entrar en tan ruin posada; como hacía una persona, que la quitaban muchas veces los discretos confesores la comunión, porque era a menudo; ella, aunque lo sentía muy tiernamente, por otra parte deseaba más la honra de Dios que la suya, y no hacía sino alabarle, porque había despertado el confesor para que mirase por ella y no entrase Su Majestad en tan ruin posada. Y con estas consideraciones obedecía con gran quietud de su alma, aunque con pena tierna y amorosa; mas por todo el mundo junto no fuera contra lo que la mandaban. 21. Créanme, que amor de Dios (no digo que lo es, sino a nuestro parecer) que menea las pasiones de suerte que para en alguna ofensa suya o en alterar la paz del alma enamorada de manera que no entienda la razón, es claro que nos buscamos a nosotros, y que no dormirá el demonio, para apretarnos cuando más daño nos piense hacer, como hizo a esta mujer, que, cierto, me espantó mucho, aunque no porque dejo de creer que no sería parte para estorbar su salvación, que es grande la bondad de Dios; mas fue a recio tiempo la tentación. 22. Helo dicho aquí, porque las prioras estén advertidas, y las hermanas teman y consideren y se examinen de la manera que llegan a recibir tan gran merced. Si es por contentar a Dios, ya saben que se contenta más con la obediencia que
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20. Da questo episodio giunsi a comprendere il danno fatto dal compiere la nostra volontà in alcuna cosa, e in particolare in una cosa sì grande. Chi tanto frequentemente si unisce al Signore, deve persuadersi della sua indegnità, e non farlo per proprio tornaconto, ma a lui si accosti per obbedienza; sì che la virtù supplisca a quanto manca – che, per forza, sarà molto – per avvicinarci a Dio. A questa anima benedetta si conceda l’occasione di umiliarsi; magari avrebbe meritato di più che comunicandosi, capendo che non ne aveva colpa il confessore, ma che il Signore vedendo la sua miseria e indegnità, aveva deciso così, per non entrare in un alloggio tanto rovinoso. Come accadde a un’altra persona, cui i discreti confessori negavano molte volte la comunione, tanto frequentemente voleva riceverla. Questa, pur patendone molto, desiderava più l’onore di Dio che il suo, e non faceva altro che lodarlo, perché aveva scosso il confessore affinché vegliasse e il Signore non entrasse in un alloggio indegno. Con queste considerazioni, obbediva con gran pace della sua anima, pur con pena tenera e amorosa. Ma giammai si sarebbe ribellata a quanto le dicevano di fare. 21. Mi si creda: se quel che ci pare amore di Dio agita le passioni di modo che lo si offenda o si alteri la pace dell’anima innamorata senza ragione, è chiaramente amor proprio. Il demonio, dal canto suo non dormirà, per attaccarci quando è sicuro di arrecarci più danno, come fece con questa donna, che mi ha allarmato. Non che con questo io pensi si sia dannata, è infatti grande la bontà del Signore; ma perché la tentazione durò molto a lungo. 22. Ho raccontato questo perché le superiore stiano sull’avviso, e le consorelle temano, pensino e si esaminino su come arrivano a ricevere una tale grazia. Se è per contentare Dio, sanno bene come si contenti più con l’obbe-
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con el sacrificio. Pues si esto es y merezco más, ¿qué me altera? No digo que queden sin pena humilde, porque no todas han llegado a perfección de no tenerla, por sólo hacer lo que entienden que agrada más a Dios; que si la voluntad está muy desasida de todo su propio interés, está claro que no sentirá ninguna cosa; antes se alegrará de que se le ofrece ocasión de contentar al Señor en cosa tan costosa, y se humillará y quedará tan satisfecha comulgando espiritualmente. 23. Mas porque a los principios es mercedes que hace el Señor estos grandes deseos de llegarse a El (y aun a los fines, mas digo a los principios porque es de tener en más) y en lo demás de la perfección que he dicho no están tan enteras, bien se les concede que sientan ternura y pena cuando se lo quitare, con sosiego del alma y sacando actos de humildad de aquí. Mas cuando fuere con alguna alteración o pasión, y tentándose con la prelada o con el confesor, crean que es conocida tentación, o que si alguno se determina, aunque le diga el confesor que no comulgue, a comulgar. Yo no querría el mérito que de allí sacará, porque en cosas semejantes no hemos de ser jueces de nosotros. El que tiene las llaves para atar y desatar, lo ha de ser. Plega al Señor que, para entendernos en cosas tan importantes, nos dé luz y no nos falte su favor, para que de las mercedes que nos hace no saquemos darle disgusto.
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dienza che con il sacrificio. Se vivo dunque questo, e merito di più, che cosa mi fa perdere la pace? Non dico che debbano rimanere senza un’umile sofferenza, perché non tutte sono giunte alla perfezione di non averla compiendo ciò che sanno piacere maggiormente a Dio. Se la volontà è distaccata dal suo interesse, non avvertirà alcunché. Si rallegrerà anzi del fatto che le si offre l’occasione per accontentare il Signore in una cosa sì costosa; si umilierà e rimarrà contenta comunicandosi solo spiritualmente. 23. Ma agli inizi, essendo grazie di Dio questi grandi desideri di unirsi a Lui (anche alla fine del cammino, ma parlo degli inizi perché allora bisogna prestarvi più attenzione), mentre nel resto descritto non sono così integre, si concede loro, e con intimo profitto, di sentire tenerezza, o pena quando lo si toglie loro, serene nell’anima e guadagnando anzi, da queste cose, atti di umiltà. Se fosse presente un’alterazione o passione, e, mettendosi alla prova con la superiora o col confessore, credessero di trovarsi dinanzi a una tentazione qualunque, o se qualcuna si determinasse, pur negandoglielo il confessore, a comunicarsi, io personalmente non desidererei il merito che ne provenisse, perché in cose simili non dobbiamo essere nostre giudici. Solo chi ha le chiavi per legare o slegare deve farlo. Voglia il Signore, per capire cose tanto importanti, concederci luce e che non venga meno il suo favore, per non trovare occasione di recargli dispiacere dalle medesime grazie che ci concede.
Capítulo 7 De cómo se han de haber con las que tienen melancolía. Es necesario para las preladas.
1. Estas mis hermanas de San José de Salamanca – adonde estoy cuando esto escribo – me han mucho pedido diga algo de cómo se han de haber con las que tienen humor de melancolía. Y porque, por mucho que andamos procurando no tomar las que le tienen, es tan sutil que se hace mortecino para cuando es menester y así no lo entendemos hasta que no se puede remediar; paréceme que en un librico pequeño dije algo de esto, no me acuerdo; poco se pierde en decir algo aquí, si el Señor fuese servido que acertase. Ya puede ser que esté dicho otra vez; otras ciento lo diría, si pensase atinar alguna en algo que aprovechase. Son tantas las invenciones que busca este humor para hacer su voluntad, que es menester buscarlas para cómo lo sufrir y gobernar sin que haga daño a las otras. 2. Hase de advertir que no todos los que tienen este humor son tan trabajosos, que cuando cae en un sujeto humilde y en condición blanda, aunque consigo mismos traen trabajo, no dañan a los otros, en especial si hay buen entendimiento. Y también hay más y menos de este humor. Cierto, creo que el demonio en algunas personas le toma por medianero para si pudiese ganarlas; y si no andan con gran aviso, sí hará. Porque, como lo que más este humor hace es sujetar la razón, ésta obscura, ¿qué no harán nuestras pasiones? Parece que si no hay razón, que es ser locos, y es así; mas en las que ahora hablamos, no llega a tanto mal, que harto menos mal sería.
Capitolo settimo Spiega come comportarsi con chi soffre di malinconia. È un capitolo necessario, questo, per le priore.
1. Le mie sorelle di San Giuseppe di Salamanca – ove mi trovo mentre sto scrivendo – mi hanno supplicato perché dica qualcosa di come debbano comportarsi con chi soffre di malinconia. Infatti, per molto che ci impegniamo a non accogliere quelle che ne soffrono, è un male tanto sottile che si fa morente quando sarebbe necessario scoprirlo, sicché non lo cogliamo, se non quando non vi è più rimedio. In un piccolo libro mi pare di averne già parlato, ma non ricordo. Non è una perdita di tempo parlarne qui, se al Signore piacesse che ben si capisse. Forse l’ho già detto altrove; ma altre cento lo direi se pensassi di dire qualcosa di profittevole. Sono tante le modalità ricercate da questo umore per agire di testa propria, che è necessario cercarle per capire come sopportarlo e governarlo senza che produca danno ad altri. 2. Devo dire che non tutte coloro che ne soffrono sono tanto complicate; se chi ne è colpito è umile, pur in uno stato di commozione, e arrecando difficoltà, costui non danneggia gli altri, specie se di buona intelligenza. Bisogna anche dire che c’è chi ne soffre di più e chi meno. Certamente, credo il demonio ne faccia patire alcune né tanto né poco, per vedere se può conquistarle a sé; e se queste non stanno attente, vi riuscirà. Dal momento, infatti, che l’azione principale di tale umore consiste nel sottomettere la ragione, oscurata questa, come si comporteranno le nostre passioni? Se sparisce la ragione, diventiamo matti, ed è veramente così; ma nelle persone di cui ora parliamo, il male non giunge a tanto, che, forse, sarebbe meglio. Pen-
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Mas haber de tenerse por persona de razón y tratarla como tal no teniéndola, es trabajo intolerable; que los que están del todo enfermos de este mal, es para haberlos piedad, mas no dañan y, si algún medio hay para sujetarlos, es que hayan temor. 3. En los que sólo ha comenzado este tan dañoso mal, aunque no esté tan confirmado, en fin es de aquel humor y raíz, y nace de aquella cepa; y así, cuando no bastaren otros artificios, el mismo remedio ha menester, y que se aprovechen las preladas de las penitencias de la Orden y procuren sujetarlas de manera que entiendan no han de salir con todo ni con nada de lo que quieren. Porque, si entienden que algunas veces han bastado sus clamores y las desesperaciones que dice el demonio en ellos, por si pudiese echarlos a perder, ellos van perdidos, y una basta para traer inquieto un monasterio; porque, como la pobrecita en sí misma no tiene quien la valga para defenderse de las cosas que la pone el demonio, es menester que la prelada ande con grandísimo aviso para su gobierno, no sólo exterior, sino interior; que la razón que en la enferma está obscurecida, es menester esté más clara en la prelada, para que no comience el demonio a sujetar aquel alma, tomando por medio este mal. Porque es cosa peligrosa, que, como es a tiempos el apretar este humor tanto que sujete la razón (y entonces no será culpa, como no lo es a los locos, por desatinos que hagan; mas a los que no lo están, sino enferma la razón, todavía hay alguna, y otros tiempos están buenos), es menester que no comiencen en los tiempos que están malos a tomar libertad, para que cuando están buenos no sean señores de sí, que es terrible ardid del demonio. Y así, si lo miramos, en lo que más dan es en salir con lo que quieren y decir todo lo que se les viene a la boca y mirar faltas en los otros con que encubrir las suyas, y holgarse en lo que les da gusto; en fin, como quien no tiene en sí
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sare però in tali casi di trovarsi di fronte a una persona ragionevole e trattarla come tale, senza che lo sia, è intollerabile. Chi è interamente malato di siffatto male, merita pietà, ma non danneggerà gli altri, e, se c’è qualche mezzo per renderli docili, consiste nell’incutere loro timore. 3. In coloro in cui questo male sì dannoso è solo agli inizi, non ancora eclatante, risponde al medesimo umore e radice, e nasce dal medesimo ceppo. Sicché, qualora non bastassero altri artifici, si rende necessario incuter loro timore. Le superiore, dunque, profittino delle penitenze costituzionali dell’Ordine e le sottomettano perché comprendano come non debbano cavarsela né con tutto né con niente di ciò che cercano. Perché, se solo capissero che talvolta sono stati sufficienti i loro clamori e disperazioni che il demonio rende presenti per condurle alla perdizione, andrebbero realmente perdute; una sola basta ad inquietare il monastero. Ma poiché la poveretta, da sola, non ha mezzi per difendersi dai pretesti presentatele dal demonio, è necessario che la priora sia finemente attenta al suo procedere, non solo esteriore, ma anche interiore. La ragione, oscurata nella malata, deve essere maggiormente illuminata nella priora, perché il demonio non inizi a sottomettere quell’anima col suddetto male. È pericoloso; a volte, se questo umore sottomette la ragione (allora non c’è colpa, come non c’è nei matti, per errori che compiano; ma parlo di chi non è tale, e soffre, direi, a intermittenza, per cui ci sono momenti in cui sono lucidi); è necessario, allora, che non inizino a prendersi libertà nei momenti in cui stanno male, perché non siano padroni di sé nei momenti lucidi: questo risponderebbe al terribile ardire demoniaco. Se prestiamo attenzione, vogliono ottenere quel che cercano: dire tutto quel che viene loro in mente, scoprire mancanze altrui con cui coprire le proprie, ricrearsi con quanto loro piace; in fine, comportarsi come chi non ha
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quien la resista. Pues las pasiones no mortificadas y que cada una de ellas querría salir con lo que quiere, ¿qué será, si no hay quien las resista? 4. Torno a decir, como quien ha visto y tratado muchas personas de este mal, que no hay otro remedio para él, si no es sujetarlas por todas las vías y maneras que pudieren. Si no bastaren palabras, sean castigos; si no bastaren pequeños, sean grandes; si no bastare un mes de tenerlas encarceladas, sean cuatro: que no pueden hacer mayor bien a sus almas. Porque, como queda dicho y lo torno a decir (porque importa para las mismas entenderlo, aunque alguna vez, o veces, no puedan más consigo), como no es locura confirmada de suerte que disculpe para la culpa, aunque algunas veces lo sea, no es siempre, y queda el alma en mucho peligro; sino estando – como digo – la razón tan quitada que la haga fuerza, hace lo que, cuando no podía más, hacía o decía. Gran misericordia es de Dios a los que da este mal, sujetarse a quien los gobierne, porque aquí está todo su bien, por este peligro que he dicho. Y, por amor de Dios, si alguna leyere esto, mire que le importa por ventura la salvación. 5. Yo conozco algunas personas que no les falta casi nada para del todo perder el juicio; mas tienen almas humildes y tan temerosas de ofender a Dios, que, aunque se están deshaciendo en lágrimas y entre sí mismas, no hacen más de lo que les mandan y pasan su enfermedad como otras hacen, aunque esto es mayor martirio, y así tendrán mayor gloria, y acá el purgatorio para no le tener allá. Mas torno a decir, que las que no hicieren esto de grado, que sean apremiadas de las preladas; y no se engañen con piedades indiscretas, para que se vengan a alborotar todas con sus desconciertos.
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alcun controllo di sé. Se le passioni non sono mortificate, e se ciascuna vuole ottenere quel che vuole, cosa succederà se non c’è chi è in grado di controllarle? 4. Torno a ripetere, perché ho visto e avuto a che fare con molte persone affette da questo male, non esservi altro rimedio se non sottometterle in ogni maniera possibile. Se non fossero sufficienti le parole, con castighi; se non fossero sufficienti quelli piccoli, con quelli più grandi; se non bastasse un mese di rigore, che i mesi siano quattro: non può esserci bene maggiore per le loro anime. Perché, come ho detto, e torno a ripeterlo (è per loro un bene che lo si comprenda, pur se talvolta non possono pretendere di più da se stesse), non essendoci una chiara pazzia che discolpi dalla colpa, pur alle volte essendoci una malattia, non lo sarà sempre, e il pericolo per l’anima resta grande; ma essendo – come ho detto – la ragione completamente sottomessa, compie quanto, non potendo di più, faceva o diceva. Grande è la misericordia di Dio concessa a chi ne soffre, se si assoggetta a chi governa; in questo c’è il loro bene nel pericolo descritto. E, per amore di Dio, se qualcuna leggesse quanto scrivo, lo viva, se importa loro la salvezza. 5. Conosco persone cui manca davvero poco per perdere completamente il senno. Ma hanno anime sì umili e timorose di offendere Dio che, pur disfacendosi in lacrime e nei loro pensieri, fanno quanto è detto loro di fare e sopportano la loro malattia come altre fanno, pur essendo, questo, un martirio più doloroso; godranno di una gloria maggiore e patiranno di qui il purgatorio per non soffrirlo nell’al di là. Ma, torno a dire, chi non si comportasse così, sia seguito con premura dalla priora; e non siano tratte in inganno da pie indiscrezioni, perché le altre non siano scosse dai loro sconvolgimenti.
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6. Porque hay otro daño grandísimo, dejado el peligro que queda dicho de la misma: que como la ven – a su parecer – buena, como no entienden la fuerza que le hace el mal en lo interior, es tan miserable nuestro natural que cada una le parecerá es melancólica para que la sufran; y aun en hecho de verdad se lo hará entender el demonio así, y vendrá a hacer el demonio un estrago que cuando se venga a entender sea dificultoso de remediar, e importa tanto esto, que en ninguna manera se sufre haya en ello descuido; sino que si la que es melancólica resistiere al prelado, que lo pague como la sana, y ninguna cosa se le perdone. Si dijere mala palabra a su hermana, lo mismo. Así en todas las cosas semejantes que éstas. 7. Parece injusticia que, si no puede más, castiguen a la enferma como a la sana. – Luego también lo sería atar a los locos y azotarlos, sino dejarlos matar a todos. Créanme que lo he probado, y que, a mi parecer, intentado hartos remedios, y que no hallo otro. Y la priora que por piedad dejare comenzar a tener libertad a las tales, en fin fin, no se podrá sufrir, y cuando se venga a remediar, será habiendo hecho mucho daño a las otras. Si, porque no maten los locos, los atan y castigan, y es bien, aunque parece hace gran piedad pues ellos no pueden más, ¿cuánto más se ha de mirar que no hagan daño a las almas con sus libertades? Y verdaderamente creo que muchas veces es – como he dicho – de condiciones libres y poco humildes y mal domadas, y que no les hace tanta fuerza el humor como esto. Digo «en algunas», porque he visto que cuando hay a quien temer, se van a la mano y pueden; pues ¿por qué no podrán por Dios? Yo he miedo que el demonio, debajo de color de este humor – comohe dicho – quiere ganar muchas almas. 8. Porque ahora se usa más que suele, y es que toda la propia voluntad y libertad llaman ya melancolía. Y es así que
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6. Al di là del pericolo descritto, infatti, ne deriva un altro grande danno: che cioè, scorgendo l’anima a loro parere buona, non comprendendo da quale male sia interiormente afflitta, la nostra misera natura farà sì che a tutte parrà di soffrire di malinconia; tale sarà l’intento del demonio, e otterrà una strage difficilmente rimediabile. Questo è tanto importante, che non si può assolutamente sbagliare in tale materia. Altrimenti, se chi patisce di malinconia resistesse al prelato, ne subisca le conseguenze come se fosse sana, e nulla le sia perdonato. Se dicesse una cattiva parola riguardo una sua consorella, lo stesso, e così ci si comporti in tutto. 7. Sembra un’ingiustizia che la malata sia castigata come la sana, se non di più. Allora sarebbe giusto anche bloccare e curare i matti, lasciandoli ammazzare tutti. Credano a me, che ho provato e cercato tutti i mezzi senza trovarne altro. La priora che per pietà iniziasse a concedere qualche libertà alle suddette sorelle, alla fine non ne sarà capace e, quando vorrà porvi rimedio, lo farà dopo che le altre siano state assai danneggiate. Se non ammazzano i matti, ma li bloccano e castigano, ed è un bene, pur movendo a pietà se non possono di più, perché non bisognerebbe vigilare a che le anime non si danneggino con la loro medesima libertà? Davvero credo che accada, come ho detto, in alcuni casi di eccessiva libertà, di poca umiltà e di anime poco sottomesse e che danno poca importanza a un umore siffatto. Dico “in alcuni” perché ho visto che se c’è a chi prestare obbedienza, lo seguono e possono farlo; perché allora non possono per il nostro Dio? Temo che il demonio, camuffato sotto il colore di questo umore, come ho già detto, voglia guadagnare a sé molte anime. 8. È che adesso si usa definire ancora più di quanto si riferisce alla propria volontà e libertà come malinconia.
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he pensado que en estas casas y en todas las de Religión no se había de tomar este nombre en la boca, porque parece que trae consigo libertad, sino que se llame enfermedad grave – ¡y cuánto lo es! – y se cure como tal. Que a tiempos es muy necesario adelgazar el humor con alguna cosa de medicina para poderse sufrir; y estése en la enfermería, y entienda que, cuando saliere a andar en comunidad, que ha de ser humilde como todas y obedecer como todas; y cuando no lo hiciere que no le valdrá el humor; porque, por las razones que tengo dichas conviene, y más se pudieran decir. Las prioras han menester, sin que las mismas lo entiendan, llevarlas con mucha piedad, así como verdadera madre, y buscar los medios que pudiere para su remedio. 9. Parece que me contradigo, porque hasta aquí he dicho que se lleven con rigor. – Así lo torno a decir: que no entiendan que han de salir con lo que quieren, ni salgan, puesto en término de que hayan de obedecer; que en sentir que tienen esta libertad está el daño. Mas puede la priora no las mandar lo que ve han de resistir, pues no tienen en sí fuerza para hacerse fuerza; sino llevarlas por maña y amor todo lo que fuere menester, para que, si fuese posible, por amor se sujetasen, que sería muy mejor y suele acaecer, mostrando que las ama mucho, y dárselo a entender por obras y palabras. Y han de advertir que el mayor remedio que tienen es ocuparlas mucho en oficios para que no tengan lugar de estar imaginando, que aquí está todo su mal; y aunque no los hagan tan bien, súfranlas algunas faltas, por no las sufrir otras mayores estando perdidas, porque entiendo que es el más suficiente remedio que se les puede dar, y procurar que no tengan muchos ratos de oración, aun de lo ordinario; que, por la mayor parte, tienen la imaginación flaca y haráles mucho daño, y sin eso se les antojarán cosas que ellas ni quien
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Per questo ho pensato che nelle nostre case, e in tutte le case di religiose, non bisogni parlarne molto, perché sembra comporti libertà, mentre è invece una malattia grave – e quanto grave è! – e sia curata come tale. È infatti necessario sostenere l’umore con una qualche medicina, e guarirlo; che la persona sia condotta in infermeria e sappia che, qualora ne uscisse per rientrare in comunità, deve essere umile come tutte e obbedire come tutte; se non si comportasse così, a poco sarà utile l’umore; le converrà essere umile e obbedire, per le ragioni spiegate, e altre ce ne sarebbero. Le priore devono, senza che tali persone se ne avvedano, rapportarsi delicatamente con loro, come si comporterebbe una vera madre, e cercare i mezzi disponibili per aiutarle. 9. Sembra che mi contraddica, avendo sin qui affermato di trattarle con rigore. Lo ripeto: non pensino di poter ottenere ciò che vogliono, né, di fatto, lo ottengano, e sia chiaro che debbono obbedire; il danno consiste proprio nel pensare di possedere tale libertà. La priora non chieda loro ciò cui devono resistere, non avendo in sé la forza di resistervi; ma le conduca con abilità e amore al necessario, perché ad esso, quando possibile, si assoggettino per amore; sarebbe infatti meglio, ed è solito accadere, se questo succedesse mostrando loro quanto le si ama, in opere e parole. Devono intendere come il miglior rimedio consista nel tenerle molto occupate in incarichi, perché non possano restarsene perdute in immaginazioni, dal momento che da questo nasce ogni loro male. Pur non agendo in tutto bene, passino sopra ad alcune loro mancanze, per non dover sopportarne di maggiori per essersi perse. È questo il miglior rimedio che si può offrire loro, e cercare che non abbiano molti tempi d’orazione, neppure quelli abituali. La maggior parte di loro hanno l’immaginazione debole e sarebbe di gran danno; senza questo rimedio, sarebbero
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las oyere no lo acaben de entender. Téngase cuenta con que no coman pescado, sino pocas veces; y también en los ayunos es menester no ser tan continuos como las demás. 10. Demasía parece dar tanto aviso para este mal y no para otro ninguno, habiéndolos tan graves en nuestra miserable vida, en especial en la flaqueza de las mujeres. – Es por dos cosas: la una, que parece están buenas, porque ellas no quieren conocer tienen este mal; y como no las fuerza a estar en cama, porque no tienen calentura, ni a llamar médico, es menester lo sea la priora; pues es más perjudicial mal para toda la perfección, que los que están con peligro de la vida en la cama. La otra es, porque con otras enfermedades o sanan o se mueren; de ésta, por maravilla sanan, ni de ella se mueren, sino vienen a perder del todo el juicio, que es morir para matar a todas. Ellas pasan harta muerte consigo mismas de aflicciones e imaginaciones y escrúpulos, y así tendrán harto gran mérito, aunque ellas siempre las llaman tentaciones; que si acabasen de entender es del mismo mal, tendrían gran alivio, si no hiciesen caso de ello. Por cierto, yo las tengo gran piedad, y así es razón todas se la tengan las que están con ellas, mirando que se le podrá dar el Señor, y sobrellevándolas sin que ellas lo entiendan, como tengo dicho. Plega al Señor que haya atinado a lo que conviene hacer para tan gran enfermedad.
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vittime di tali cose che né loro, né chi le ascolta, sarebbero in grado di comprenderle. Mangino raramente il pesce; è necessario che non osservino i digiuni come le altre. 10. Sembra eccessivo porre tanto all’erta per questo male e non per altri, essendocene di sì gravi nella nostra miserevole vita, in particolare nella debolezza femminile. Ma facciamo questo per due precise ragioni: la prima è che in apparenza sono sane, non riconoscendo il proprio male; non essendone costrette a letto, non avendo febbre, né dovendo chiamare il medico, si rende necessario che la superiora divenga medico, essendo questa di maggior pregiudizio per la comunità di una che, in pericolo di vita, si ritrovi allettata. La seconda ragione è perché con altre malattie o si guarisce o si muore; con questa, d’improvviso guariscono, senz’altro non ne muoiono, ma arrivano a perdere completamente il giudizio, che significa morire per ammazzare poi tutte le altre. Sopportano una grave morte di sé, con afflizioni, immaginazioni, e scrupoli, e ne acquisiranno gran merito, pur chiamandole sempre tentazioni; se comprendessero trattarsi del medesimo male, ne avvertirebbero gran sollievo a non farvi caso. Io provo per loro molta pietà, e così deve averne chi vive con esse, scorgendo quanto potrà concedere loro il Signore, e sollevandole dal patimento senza che neppure se ne accorgano, come ho detto. Voglia il Signore che mi sia spiegata su quanto conviene fare nel caso di una tanto grave malattia.
Capítulo 8 Trata de algunos avisos para revelaciones y visiones.
1. Parece hace espanto a algunas personas sólo en oír nombrar visiones o revelaciones. No entiendo la causa por qué tienen por camino tan peligroso el llevar Dios un alma por aquí, ni de dónde ha procedido este pasmo. No quiero ahora tratar cuáles son buenas o malas, ni las señales que he oído a personas muy doctas para conocer esto; sino de lo que será bien que haga quien se viere en semejante ocasión, porque a pocos confesores irá que no la dejen atemorizada; que, cierto, no espanta tanto decir que les representa el demonio muchos géneros de tentaciones y de espíritu de blasfemia y disparatadas y deshonestas cosas, cuanto se escandalizará de decirle que ha visto o habládola algún ángel, o que se le ha representado Jesucristo crucificado, Señor nuestro. 2. Tampoco quiero ahora tratar de cuándo las revelaciones son de Dios (que esto está entendido ya los grandes bienes que hacen al alma), mas que son representaciones que hace el demonio para engañar, y que se aprovecha de la imagen de Cristo nuestro Señor o de sus santos para esto. Tengo para mí que no permitirá Su Majestad ni le dará poder para que con semejantes figuras engañe a nadie, si no es por su culpa, sino que él quedará engañado. Digo que no engañará si hay humildad; y así no hay para qué andar asombradas, sino fiar del Señor y hacer poco caso de estas cosas, si no es para alabarle más. 3. Yo sé de una persona que la trajeron harto apretada
Capitolo ottavo Parla di alcune attenzioni da vivere nel caso di rivelazioni e visioni.
1. Sembra qualcuno si spaventi solo a sentir parlare di visioni o rivelazioni. Non capisco perché ritengano un cammino tanto pericoloso se Dio vuole condurre un’anima per questi sentieri, né comprendo da dove nasca il loro sbalordimento. Non voglio ora spiegare quali siano da considerare buone e quali cattive, né dei segni necessari per comprenderlo, così come descritti da dotti teologi; ma di quel che deve fare chi si ritrovasse in una simile circostanza, perché non sono pochi i confessori che lasceranno quell’anima spaventata. Certamente non spaventa tanto il dire che il demonio presenta loro diversi generi di tentazioni, di immaginazioni blasfeme, e le più svariate e disoneste cose; ma si scandalizzerà dal solo dire che ha visto o le ha parlato un angelo, o che si è a lei reso presente Gesù crocifisso, nostro Signore. 2. Neppure voglio ora parlare di quando le rivelazioni sono di Dio (questo lo si capisce dai grandi beni arrecati all’anima), ma di quando sono rappresentazioni provocate dal demonio per indurre in inganno, e a tale scopo profitta dell’immagine di Cristo nostro Signore o dei suoi santi. Sono convinta che Sua Maestà non permetterà né gli concederà il potere per ingannare con immagini tanto elevate; se qualcuno resterà ingannato sarà solamente per sua colpa. Non ingannerà se c’è umiltà; non c’è di che preoccuparsi, ma sì da aver fiducia nel Signore e far poco caso a queste cose, se non a sua maggior lode. 3. So di una persona che fu assai spaventata dai confes-
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los confesores por cosas semejantes, que después, a lo que se pudo entender por los grandes efectos y buenas obras que de esto procedieron, era de Dios; y harto tenía, cuando veía su imagen en alguna visión, que santiguarse y dar higas, porque se lo mandaban así. Después, tratando con un gran letrado dominico, el maestro fray Domingo Báñez, le dijo que era mal hecho que ninguna persona hiciese esto, porque adonde quiera que veamos la imagen de nuestro Señor, es bien reverenciarla, aunque el demonio la haya pintado; porque él es gran pintor, y antes nos hace buena obra, queriéndonos hacer mal, si nos pinta un crucifijo u otra imagen tan al vivo, que la deje esculpida en nuestro corazón. Cuadróme mucho esta razón, porque cuando vemos una imagen muy buena, aunque supiésemos la ha pintado un mal hombre, no dejaríamos de estimar la imagen ni haríamos caso del pintor para quitarnos la devoción. Porque el bien o el mal no está en la visión, sino en quien la ve y no se aprovecha con humildad de ellas; que si ésta hay, ningún daño podrá hacer aunque sea demonio; y si no la hay, aunque sean de Dios, no hará provecho. Porque, si lo que ha de ser para humillarse viendo que no merece aquella merced, la ensoberbece, será como la araña que todo lo que come convierte en ponzoña; o la abeja, que lo convierte en miel. 4. Quiérome declarar más: si nuestro Señor, por su bondad, quiere representarse a un alma para que más le conozca o ame, o mostrarla algún secreto suyo, o hacerla algunos particulares regalos y mercedes, y ella – como he dicho – con esto que (había de confundirse y conocer cuán poco lo merece su bajeza) se tiene luego por santa y le parece por algún servicio que ha hecho le viene esta merced, claro está que el bien grande que de aquí la podía venir convierte en mal,
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sori per cose simili; e poi si poté in seguito comprendere, per i benefici e buone opere che ne nacquero, che erano cose di Dio. Quando vedeva la Sua immagine in visione, ce la metteva tutta, come le avevano indicato: faceva il segno della croce e si ribellava. In seguito, confidandosi con un uomo dalla profonda dottrina dell’ordine domenicano, il maestro fra’ Domenico Bañez, le fu detto che era cosa mal fatta, perché, ovunque sia che vediamo l’immagine di nostro Signore, è bene riverirla, anche se dipinta dal demonio; questi è un grande pittore, e ci fa del bene volendoci fare male, se ci dipinge un crocifisso o un’altra immagine tanto al vivo da lasciarla scolpita nel nostro cuore. Sono personalmente d’accordo con questa spiegazione: quando vediamo un’immagine molto bella, infatti, pur sapendo che l’ha dipinta un uomo cattivo, non smetteremmo di stimarla per quello che è, né pensare al pittore farebbe venire meno la nostra devozione. Il bene o il male non stanno nella visione, ma in chi la subisce e non ne profitta umilmente. Se c’è umiltà, infatti, non potrà esservi danno alcuno per l’anima, anche se tutto nascesse dal demonio. Al contrario, se non c’è umiltà, pur essendo la provenienza divina, non se ne ricaverà alcun profitto. Se quanto esiste per umiliarsi, scorgendosi immeritevoli di quella grazia, insuperbisce l’anima, sarà come il ragno, che trasforma in veleno tutto quel che mangia; l’ape, al contrario, trasforma tutto in miele. 4. Voglio spiegarmi meglio. Se nostro Signore, per sua bontà, desidera mostrarsi a un’anima perché lo conosca e ami di più, o per rivelarle un suo segreto, o darle doni e grazie particolari, e lei – come ho detto – (che dovrebbe entrare in confusione e sapere quanto poco sia meritevole la sua bassezza) si ritenesse per questo santa, e pensasse di aver ricevuto questa grazia per un qualche servizio reso, è chiaro che il grande bene che da qui le doveva giungere
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como la araña. Pues digamos ahora que el demonio, por incitar a soberbia, hace estas apariciones: si entonces el alma, pensando son de Dios, se humilla y conoce no ser merecedora de tan gran merced y se esfuerza a servir más, porque viéndose rica, mereciendo aún no comer las migajas que caen de las personas que ha oído hacer Dios estas mercedes (quiero decir, ni ser sierva de ninguna), humíllase y comienza a esforzarse a hacer penitencia y a tener más oración y a tener más cuenta con no ofender a este Señor, que piensa es el que la hace esta merced, y a obedecer con más perfección, yo aseguro que no torne el demonio, sino que se vaya corrido, y que ningún daño deje en el alma. 5. Cuando dice algunas cosas que hagan, o por venir, aquí es menester tratarlo con confesor discreto y letrado, y no hacer ni creer cosa sino lo que aquél la dijere. Puédelo comunicar con la priora, para que le dé confesor que sea tal. Y téngase este aviso, que si no obedeciere a lo que el confesor le dijere y se dejare guiar por él, que o es mal espíritu, o terrible melancolía. Porque, puesto que el confesor no atinase, ella atinará más en no salir de lo que le dice, aunque sea ángel de Dios el que la habla; porque Su Majestad le dará luz u ordenará cómo se cumpla, y es sin peligro hacer esto, y en hacer otra cosa puede haber muchos peligros y muchos daños. 6. Téngase aviso que la flaqueza natural es muy flaca, en especial en las mujeres, y en este camino de oración se muestra más; y así es menester que a cada cosita que se nos antoje, no pensemos luego es cosa de visión; porque crean que cuando lo es, que se da bien a entender. Adonde hay algo de melancolía, es menester mucho más aviso; porque cosas han
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si trasforma in male, come per il ragno. Ma prendiamo ora il caso in cui è il demonio, per incitare alla superbia, ad originare tali apparizioni: se l’anima, ritenendole provenienti da Dio, si umilia e riconosce di non meritare tale grazia e si sforza di servire di più, perché si scorge ricca, e al contempo neppure meritevole di mangiare le briciole che cadono dalle persone cui abitualmente Dio concede tali grazie (voglio dire che non si ritiene degna neppure di essere serva di queste), si umilia, e comincia a sforzarsi a fare penitenza, a pregare di più, a prestare più attenzione di non offendere il Signore, pensando che sia lui a concederle questa grazia, e a obbedire con maggiore delicatezza, assicuro, allora, che il demonio non tornerà, ma se ne va scappando e senza lasciare danni all’anima. 5. Quando parlano di alcune cose che fanno o faranno, è necessario parlarne con un confessore discreto e ben formato, e non fare né credere ad altro se non a quanto lui dice. Può comunicarlo alla priora, ma sempre col permesso del confessore. Si tenga presente che, se non obbedisse alle indicazioni del confessore e non si lasciasse da lui condurre, è un caso di cattivo spirito o di forte malinconia. Se il confessore sbagliasse, lei sbaglierebbe maggiormente nel disobbedirgli, anche fosse un angelo di Dio a parlarle. Sua Maestà concederà luce, e dirà come comportarsi; questo è scevro da pericoli. Nel fare diversamente ci sarebbero, oltre a molti pericoli, anche molti danni. 6. Tenete presente che la fragilità naturale è davvero molto debole, particolarmente nelle donne, e sulla via dell’orazione questo si palesa ancora di più; è quindi necessario che, per ogni cosa ci si mostri, non pensiamo subito ad una visione; quando lo è, si comprende facilmente. Nel caso di malinconia, è necessario prestare ancora più attenzione; al riguardo, sono giunti a mia conoscenza al-
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venido a mí, de estos antojos, que me han espantado cómo es posible que tan verdaderamente les parezca que ven lo que no ven. 7. Una vez vino a mí un confesor, muy admirado, que confesaba una persona, y decíale que venía muchos días nuestra Señora y se sentaba sobre su cama y estaba hablando más de una hora y diciendo cosas por venir y otras muchas. Entre tantos desatinos, acertaba alguno, y con esto teníase por cierto. Yo entendí luego lo que era, aunque no lo osé decir; porque estamos en un mundo que es menester pensar lo que pueden pensar de nosotros para que hayan efecto nuestras palabras; y así dije que se esperase aquellas profecías si eran verdad, y preguntase otros efectos y se informase de la vida de aquella persona. En fin, venido a entender, era todo desatino. 8. Pudiera decir tantas cosas de éstas, que hubiera bien en qué probar el intento que llevo a que no se crea luego un alma, sino que vaya esperando tiempo y entendiéndose bien antes que lo comunique, para que no engañe al confesor, sin querer engañarle; porque si no tiene experiencia de estas cosas, por letrado que sea, no bastará para entenderlo. No ha muchos años, sino harto poco tiempo, que un hombre desatinó harto a algunos bien letrados y espirituales con cosas semejantes, hasta que vino a tratar con quien tenía esta experiencia de mercedes del Señor, y vio claro que era locura junto con ilusión, aunque no estaba entonces descubierto, sino muy disimulado; desde a poco lo descubrió el Señor claramente, aunque pasó harto primero esta persona que lo entendió en no ser creída. 9. Por estas cosas y otras semejantes, conviene mucho que se trate claridad de su oración cada hermana con la priora, y ella tenga mucho aviso de mirar la complexión y perfec-
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cuni sbagli che mi hanno spaventato nel costatare come sembri loro di vedere davvero quel che non vedono. 7. Una volta venne a trovarmi un confessore di fama. Tra i suoi penitenti c’era una persona che diceva che spesso veniva nostra Signora, si sedeva sopra il suo letto, le parlava per più di un’ora e le raccontava di cose future e molte altre. In mezzo a tanti sbagli, alcune cose si verificavano; per queste ultime riteneva certa la visione. Compresi subito di cosa si trattava, ma non osai dirlo; siamo infatti in un mondo in cui è prima necessario pensare quel che pensano di noi perché le nostre parole siano efficaci. Sicché gli dissi che si attendesse per verificare la veridicità di quelle parole, che chiedesse di altre manifestazioni e si informasse della vita di quella persona. Alla fine, si giunse a capire come tutta la faccenda fosse uno sproposito. 8. Potrei raccontare molte cose simili, per comprovare la mia intenzione di non cadere nell’inganno di un’anima, ma, attendendo, si comprenda meglio il suo racconto, e l’anima non inganni il confessore, pur senza volerlo ingannare. Se questi non ha esperienza diretta di tali cose, pur essendo colto, non gli basterà la sua scienza per dirimere i casi. Non molto tempo fa, anzi da poco, una persona sconcertò uomini dotti e dalla ricca vita interiore con argomenti simili, finché giunse a parlarne con chi aveva viva esperienza delle grazie del Signore, e vide chiaramente che si trattava di pazzia unita all’illusione, non eclatante, e molto ben dissimulata. In poco tempo il Signore lo fece intendere con chiarezza, pur facendo trascorrere un cattivo momento a quella persona per non essere creduta. 9. Per queste e altre cose, è necessario che ogni sorella parli con chiarezza della sua orazione con la priora, e che questa stia assai attenta nell’osservare la complessione e
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ción de aquella hermana, para que avise al confesor, porque mejor se entienda, y le escoja a propósito, si el ordinario no fuere bastante para cosas semejantes. Tengan mucha cuenta en que cosas como éstas no se comuniquen, – aunque sean muy de Dios, ni mercedes conocidas milagrosas –, con los de fuera, ni con confesores que no tengan prudencia para callar, porque importa mucho esto, más de lo que podrán entender, y que unas con otras no lo traten. Y la priora, con prudencia, siempre la entiendan inclinada más a loar a las que se señalan en cosas de humildad y mortificación y obediencia, que a las que Dios llevare por este camino de oración muy sobrenatural, aunque tengan todas estotras virtudes. Porque si es espíritu del Señor, humildad trae consigo para gustar de ser despreciada, y a ella no hará daño y a las otras hace provecho. Porque, como a esto no pueden llegar, que lo da Dios a quien quiere, desconsolarse hían para tener estotras virtudes; aunque también las da Dios, puédense más procurar y son de gran precio para la religión. Su Majestad nos las dé. Con ejercicio y cuidado y oración no las negará a ninguna que con confianza de su misericordia las procurare.
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la vita interiore di quella consorella, perché il confessore possa comprendere la situazione; se ne scelga uno appositamente, se l’ordinario non fosse all’altezza. Stiano attente a che queste cose non si comunichino all’esterno – pur essendo cose di Dio, grazie conosciute e miracolose – né a confessori che non vivano la prudenza di tacere, dote molto importante; se ne parli solo a chi potrebbe intendere simili cose, e le sorelle non ne parlino fra di loro. La priora, prudentemente, si dimostri incline a elogiare maggiormente chi si segnala in opere umili, nella mortificazione e nell’obbedienza, più che a quelle che Dio conducesse per questo cammino d’orazione molto soprannaturale, pur possedendo anche le altre virtù. Se è spirito del Signore, infatti, l’umiltà di vedersi gustosamente disprezzata, a queste non arrecherà danno e le altre ne trarranno profitto. Poiché non vi potranno giungere con le sole loro forze, concedendolo Dio a chi lui vuole, si sconcerteranno quasi per avere le altre virtù. Pur essendo anch’esse concesse da Dio, possono tuttavia essere ricercate e sono di gran valore per la vita interiore. Sua Maestà le concede. Con l’esercizio, la loro cura e la preghiera, non saranno negate dal Signore a chi le ricercasse fidando nella sua misericordia.
Capítulo 9 Trata de cómo salió de Medina del Campo para la fundación de San José de Malagón.
1. ¡Qué fuera he salido del propósito! Y podrá ser hayan sido más a propósito algunos de estos avisos que quedan dichos, que el contar las fundaciones. Pues estando en San José de Medina del Campo con harto consuelo de ver cómo aquellas hermanas iban por los mismos pasos que las de San José de Avila, de toda religión y hermandad y espíritu, y cómo iba nuestro Señor proveyendo su casa, así para lo que era necesario en la iglesia, como para las hermanas, fueron entrando algunas, que parece las escogía el Señor cuales convenía para cimiento de semejante edificio, que en estos principios entiendo está todo el bien para lo de adelante; porque, como hallan el camino, por él se van las de después. 2. Estaba una señora en Toledo, hermana del duque de Medinaceli, en cuya casa yo había estado por mandado de los prelados, como más largamente dije en la fundación de San José, adonde me cobró particular amor, que debía ser algún medio para despertarla a lo que hizo; que éstos toma Su Majestad muchas veces en cosas que, a los que no sabemos lo por venir, parecen de poco fruto. Como esta señora entendió que yo tenía licencia para fundar monasterios, comenzóme mucho a importunar hiciese uno en una villa suya llamada Malagón. Yo no le quería admitir en ninguna manera, por ser lugar tan pequeño que forzado había de tener renta para poderse mantener, de lo que yo estaba muy enemiga.
Capitolo nono Parla di come partì da Medina del Campo per la fondazione del monastero di San Giuseppe in Malagon.
1. Quanto sono andata fuori strada! Forse, saranno più utili i consigli che vi ho dato, piuttosto che raccontare delle fondazioni. Mentre mi trovavo in San Giuseppe di Medina del Campo, assai consolata dal vedere come le sorelle procedevano spedite sulla medesima scia di quelle di San Giuseppe d’Avila, in tutti i campi della vita interiore, nella fraternità e nella spiritualità, e come nostro Signore andava prendendosi cura della sua casa, sia per quanto fosse necessario per la chiesa, sia per le sorelle, ne furono ammesse alcune che parevano accolte dal Signore appositamente per le fondamenta dell’edificio. In tali si radica il bene futuro; da come loro iniziano il cammino, dipenderà quello delle altre. 2. C’era una signora in Toledo, sorella del duca di Medinaceli, nella cui casa io ero andata su mandato dei prelati, come ho già lungamente spiegato nella fondazione di San Giuseppe, ove mi ricoprì di un’attenzione particolare, che sarebbe stata mezzo per risvegliarla a quanto fece. Sua Maestà utilizza spesso cose che a noi, che non ne sappiamo il fine, sembrano inutili. Non appena questa signora seppe che io avevo licenza di fondare monasteri, iniziò a importunarmi perché ne istituissi uno in una sua villa denominata Malagon. Per conto mio, non volevo assolutamente acconsentire, essendo tale luogo tanto piccolo e composito in tal maniera da aver necessariamente bisogno di una rendita per mantenerlo; cosa cui ero totalmente contraria.
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3. Tratado con letrados y confesor mío me dijeron que hacía mal, que pues el santo concilio daba licencia de tenerla, que no se había de dejar de hacer un monasterio adonde se podía tanto el Señor servir, por mi opinión. Con esto se juntaron las muchas importunaciones de esta señora, por donde no pude hacer menos de admitirle. Dio bastante renta; porque siempre soy amiga de que sean los monasterios, o del todo pobres, o que tengan de manera que no hayan menester las monjas importunar a nadie para todo lo que fuere menester. 4. Pusiéronse todas las fuerzas que pude para que ninguna poseyese nada, sino que guardasen las Constituciones en todo, como en estotros monasterios de pobreza. Hechas todas las escrituras, envié por algunas hermanas para fundarle, y fuimos con aquella señora a Malagón, adonde aún no estaba la casa acomodada para entrar en ella; y así nos detuvimos más de ocho días en un aposento de la fortaleza. 5. Día de Ramos, año de 1568, yendo la procesión del lugar por nosotras, con los velos delante del rostro y capas blancas, fuimos a la iglesia del lugar, adonde se predicó, y desde ahí se llevó el Santísimo Sacramento a nuestro monasterio. Hizo mucha devoción a todos. Allí me detuve algunos días. Estando uno, después de haber comulgado, en oración, entendí de nuestro Señor que se había de servir en aquella casa. Paréceme que estaría allí aún no dos meses, porque mi espíritu daba prisa para que fuese a fundar la casa de Valladolid, y la causa era lo que ahora diré.
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3. Parlandone con uomini dotti e col mio confessore, mi dissero che stavo sbagliando, e che persino il santo concilio concedeva il permesso di avere una rendita; non si poteva, insomma, per il mio diniego, lasciar perdere l’occasione di avere un monastero di cui il Signore si sarebbe compiaciuto. Aggiungendo a questo le insistenze della signora, non si poté fare a meno di accordarvisi. Ella medesima diede una rendita sufficiente; io sono del parere, infatti, che i monasteri debbano essere o del tutto poveri, o siffatti che le monache non debbano importunare alcuno per il loro sostentamento. 4. Ce la mettemmo tutta perché non possedessero nulla e seguissero in tutto le Costituzioni, come nei monasteri basati sulla povertà. Terminate le scritture, inviai alcune sorelle a fondarlo, e andammo in compagnia di quella signora a Malagon, dove ancora la casa non era sistemata per potervi prendere dimora. Dovemmo sistemarci per più di otto giorni in un appartamento della fortezza. 5. La domenica delle palme dell’anno 1568, passando da noi la processione locale, velate il volto e con cappe bianche, giungemmo alla chiesa del posto, dove si predicò, e da dove si portò il Santissimo Sacramento al nostro monastero. Tutti parteciparono devotamente a questo atto liturgico. Mi fermai lì alcuni giorni. Trascorrendo un’intera giornata, dopo aver ricevuto la comunione, raccolta in preghiera, compresi che nostro Signore si sarebbe compiaciuto di quella casa. Mi parve poi, che non sarei dovuta rimanere in quella casa se non due mesi, perché il mio spirito mi urgeva di fondare la casa di Valladolid. Ora ve ne spiegherò il motivo.
Capítulo 10 En que se trata de la fundación de la casa de Valladolid. Llámase este monasterio la Concepción de Nuestra Señora del Carmen.
1. Antes que se fundase este monasterio de San José en Malagón, cuatro o cinco meses, tratando conmigo un caballero principal, mancebo, me dijo que, si quería hacer monasterio en Valladolid, que él daría una casa que tenía, con una huerta muy buena y grande, que tenía dentro una gran viña, de muy buena gana, y quiso dar luego la posesión; tenía harto valor. Yo la tomé, aunque no estaba muy determinada a fundarle allí, porque estaba casi un cuarto de legua del lugar. Mas parecióme que se podría pasar a él, como allí se tomase la posesión. Y como él lo hacía tan de gana, no quise dejar de admitir su buena obra, ni estorbar su devoción. 2. Desde a dos meses, poco más o menos, le dio un mal tan acelerado que le quitó el habla, y no se pudo bien confesar, aunque tuvo muchas señales de pedir al Señor perdón. Murió muy en breve, harto lejos de donde yo estaba. Díjome el Señor que había estado su salvación en harta aventura, y que había habido misericordia de él por aquel servicio que había hecho a su Madre en aquella casa que había dado para hacer monasterio de su orden, y que no saldría de purgatorio hasta la primera misa que allí se dijese, que entonces saldría. Yo traía tan presente las graves penas de esta alma, que aunque en Toledo deseaba fundar, lo dejé por entonces y me di toda la prisa que pude para fundar como pudiese en Valladolid. 3. No pudo ser tan presto como yo deseaba, porque for-
Capitolo decimo Si racconta la fondazione della casa di Valladolid. Questo mo nastero è chiamato la Concezione di Nostra Signora del Carmelo. 1. Quattro o cinque mesi prima di fondare il monastero di San Giuseppe a Malagon, parlando con me un signore d’alto rango, scapolo, mi disse che, se volevo dar vita a un monastero a Valladolid, lui mi avrebbe donato casa sua, con un orto molto fertile e grande che si trovava in un’ampia vigna, assai profittevole, e volle costituire presto il possedimento. Accettai, pur non essendo particolarmente convinta di fondare in quel luogo, perché era quasi a un quarto di lega dal paese. Ma mi parve che si sarebbe potuto in un secondo tempo entrare in città dopo aver preso possesso di quel terreno. Fece tutto lui; non volli negare la sua opera buona, o disturbare la sua pietà. 2. Da lì a due mesi, più o meno, fu colto da un male tanto rapido da perdere la parola, e non poté ben confessarsi, pur dando molti segni di richiesta di perdono al Signore. Morì assai rapidamente, lontano da dove io mi trovavo. Il Signore mi disse che ero stata la sua salvezza in siffatta avventura, e che aveva avuto misericordia di lui per il servizio reso a sua Madre in quella casa che aveva dato per farne un monastero del suo ordine; non sarebbe comunque fuggito dal purgatorio se non quando si fosse celebrata la prima messa in quel luogo, che, allora, si sarebbe celebrata quanto prima. Avevo tanto presenti in me le gravi pene di quell’anima, che pur desiderando fondare a Toledo, rinviai, e misi tutta la mia fretta per fondare, come possibile, a Valladolid. 3. La cosa non poté essere rapida come pensavo, essen-
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zado me hube de detener en San José de Avila, que estaba a mi cargo, hartos días, y después en San José de Medina del Campo, que fui por allí, adonde estando un día en oración, me dijo el Señor que me diese prisa, que padecía mucho aquel alma; que, aunque no tenía mucho aparejo, lo puse por obra y entré en Valladolid día de San Lorenzo. Y como vi la casa, diome harta congoja, porque entendí era desatino estar allí monjas sin muy mucha costa; y aunque era de gran recreación, por ser la huerta tan deleitosa, no podía dejar de ser enfermo, que estaba cabe el río. 4. Con ir cansada, hube de ir a misa a un monasterio de nuestra Orden, que vi que estaba a la entrada del lugar, y era tan lejos, que me dobló más la pena. Con todo, no lo decía a mis compañeras por no las desanimar. Aunque flaca, tenía alguna fe que el Señor, que me había dicho lo pasado, lo remediaría. Hice muy secretamente venir oficiales y comenzar a hacer tapias para lo que tocaba al recogimiento, y lo que era menester. Estaba con nosotras el clérigo que he dicho, llamado Julián de Avila, y uno de los dos frailes que queda dicho, que quería ser descalzo, que se informaba de nuestra manera de proceder en estas casas. Julián de Avila entendía en sacar la licencia del Ordinario, que ya había dado buena esperanza antes que yo fuese. No se pudo hacer tan presto que no viniese un domingo antes que estuviese alcanzada la licencia; mas diéronnosla para decir misa adonde teníamos para iglesia, y así nos la dijeron. 5. Yo estaba bien descuidada de que entonces se había de cumplir lo que se me había dicho de aquel alma; porque, aunque se me dijo «a la primera misa», pensé que había de ser a la que se pusiese el Santísimo Sacramento. Viniendo el
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do costretta a fermarmi in San Giuseppe d’Avila, che era a mio carico, per molti giorni, e poi in San Giuseppe di Medina del Campo; fu lì che, mentre un giorno stavo pregando, il Signore mi disse di spicciarmi, perché quell’anima soffriva molto; allora, pur non essendo pronta, misi tutto in moto, ed entrai in Valladolid il giorno di San Lorenzo. Non appena vidi la casa, fui colta da grande affanno, perché compresi lo sproposito di mandarvi a vivere delle monache, se non a gran prezzo. Pur essendo piacevole, con un orto tanto bello, il luogo non pareva proprio idoneo, passandovi accanto il fiume. 4. Stanca, dovetti andare a Messa in un monastero del nostro Ordine situato all’ingresso del paese, tanto lontano da fare doppia fatica. Di questo non feci menzione alle mie compagne di viaggio per non scoraggiarle. Pur sfiancata, avevo abbastanza fede nel Signore, in quanto mi aveva precedentemente detto che avrebbe sistemato tutto lui. In segreto, feci chiamare degli operai e iniziai a far costruire mura di cinta destinate a migliorare la clausura, e quanto fosse necessario. C’era con noi un chierico di cui già ho parlato, Giuliano d’Avila, e uno dei due frati citati, che desiderava divenire scalzo e si informava sul nostro modo di vivere in queste case. Giuliano d’Avila si dava da fare per ottenere la licenza dell’Ordinario, che già aveva dato buone speranze prima ch’io giungessi. Non si poterono accelerare le operazioni, se non quando venne la domenica precedente l’ottenimento della licenza; ma ce la concesse per celebrare la Messa nel luogo da noi prescelto come chiesa. 5. Non mi rendevo conto che allora si sarebbe compiuto quel che mi era stato detto riguardo quell’anima; pur essendomi stato detto “alla prima Messa”, pensavo a quella in cui si sarebbe poi messo in custodia il Santissi-
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sacerdote adonde habíamos de comulgar, con el Santísimo Sacramento en las manos, llegando yo a recibirle, junto al sacerdote se me representó el caballero que he dicho, con rostro resplandeciente y alegre; puestas las manos, me agradeció lo que había puesto por él para que saliese del purgatorio y fuese aquel alma al cielo. Y cierto que la primera vez que entendí estaba en carrera de salvación, que yo estaba bien fuera de ello y con harta pena, pareciéndome que era menester otra muerte para su manera de vida; que aunque tenía buenas cosas, estaba metido en las del mundo. Verdad es que había dicho a mis compañeras que traía muy delante la muerte. Gran cosa es lo que agrada a nuestro Señor cualquier servicio que se haga a su Madre, y grande es su misericordia. Sea por todo alabado y bendito, que así paga con eterna vida y gloria la bajeza de nuestras obras y las hace grandes siendo de pequeño valor. 6. Pues llegado el día de nuestra Señora de la Asunción, que es a quince de agosto, año de 1568, se tomó la posesión de este monasterio. Estuvimos allí poco, porque caímos casi todas muy malas. Viendo esto una señora de aquel lugar, llamada doña María de Mendoza, mujer del comendador Cobos, madre del marqués de Camarasa, muy cristiana y de grandísima caridad (sus limosnas en gran abundancia la daban bien a entender), hacíame mucha caridad de antes que yo la había tratado, porque es hermana del obispo de Avila que en el primer monasterio nos favoreció mucho y en todo lo que toca a la Orden. Como tiene tanta caridad y vio que allí no se podrían pasar sin gran trabajo, así por ser lejos para las limosnas, como por ser enfermo, díjonos que le dejásemos aquella casa y nos compraría otra. Y así lo hizo, que valía mucho más la que nos dio, con dar todo lo que era menester hasta ahora, y lo hará mientras viviere. 7. Día de San Blas, nos pasamos a ella con gran procesión
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mo Sacramento. Giungendo il sacerdote al luogo ove ci saremmo comunicate, con il Santissimo Sacramento tra le mani, mentre lo stavo ricevendo, vidi accanto al sacerdote, il nobile di cui ho parlato, con il volto splendente e gioioso; imposte le mani, mi ringraziò per quanto avevo fatto per farlo uscire dal purgatorio e far sì che l’anima salisse al cielo. La prima volta che lo conobbi camminava sulla via della salvezza, mentre io ne ero assai distante e ne pativo, ritenendo fosse necessaria una diversa morte per il suo modo di comportarsi. Vero è che avevo detto alle mie consorelle di tenere molto vivo il pensiero della morte. Grande cosa è piacere a nostro Signore per un qualsiasi servizio si faccia a Sua Madre, e grande è la sua misericordia. Sia sempre lodato e benedetto, lui che ripaga con la gloria e la vita eterna le nostre opere, e le fa grandi pur essendo piccolo il loro valore. 6. Giunto il giorno dell’Assunzione di nostra Signora, il 15 agosto 1568, prendemmo possesso del monastero. Stemmo lì poco, ammalandoci tutte gravemente. Vedendo quanto accadeva, una signora del luogo, chiamata signora Maria di Mendoza, moglie del commendatore Cobos, madre del marchese di Camarasa, molto cristiana e dall’ardente carità (le sue generose elemosine erano eloquenti), fu molto caritatevole anche con me, sin da prima che la conoscessi, essendo sorella del vescovo di Avila, che ci favorì molto nell’edificazione del primo monastero e in quel che riguarda l’Ordine. Essendo tanto caritatevole, e vedendo che lì avremmo subito grandi fatiche, perché lontane dalle elemosine, e perché malate, ci disse di abbandonare quella casa perché ne aveva comprata un’altra. Ci diede una casa molto più cara e ci procurò il necessario sino ad oggi, e finché vivrà. 7. Ci trasferimmo il giorno di S. Biagio, con una gran-
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y devoción del pueblo; y siempre la tiene, porque hace el Señor muchas misericordias en aquella casa, y ha llevado a ella almas, que a su tiempo se pondrá su santidad, para que sea alabado el Señor, que por tales medios quiere engrandecer sus obras y hacer merced a sus criaturas. Porque entró allí una que dio a entender lo que es el mundo en despreciarle, de muy poca edad. Me ha parecido decirlo aquí, para que se confundan los que mucho le aman, y tomen ejemplo las doncellas a quien el Señor diere buenos deseos e inspiraciones, para ponerlos por obra. 8. Está en este lugar una señora, que llaman doña María de Acuña, hermana del conde de Buendía. Fue casada con el Adelantado de Castilla. Muerto él, quedó con un hijo y dos hijas, y harto moza. Comenzó a hacer vida de tanta santidad y a criar sus hijos en tanta virtud, que mereció que el Señor los quisiese para sí. No dije bien, que tres hijas la quedaron: la una fue luego monja; otra no se quiso casar, sino hacía vida con su madre de gran edificación; el hijo de poca edad comenzó a entender lo que era el mundo y a llamarle Dios para entrar en religión, de tal suerte que no bastó nadie a estorbárselo, aunque su madre holgaba tanto de ello, que con nuestro Señor le debía ayudar mucho, aunque no lo mostraba, por los deudos. En fin, cuando el Señor quiere para sí un alma, tienen poca fuerza las criaturas para estorbarlo; así acaeció aquí, que con detenerle tres años con hartas persuasiones, se entró en la Compañía de Jesús. Díjome un confesor de esta señora, que le había dicho que en su vida había llegado gozo a su corazón como el día que hizo profesión su hijo. 9. ¡Oh Señor! ¡Qué gran merced hacéis a los que dais tales padres, que aman tan verdaderamente a sus hijos, que
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de processione e preghiere del popolo. Queste ci saranno sempre; il Signore, infatti, concede molte grazie in quella casa, e ha condotto in essa anime di cui, a suo tempo, sarà riconosciuta la santità, a lode del Signore, che, tramite tali mezzi, desidera accrescere le sue opere e distribuire le grazie alle sue creature. Fu ammessa anche una ragazza molto giovane, che, disprezzandolo, fece ben intendere cosa sia il mondo. Mi è parso giusto dirlo, perché si confonda chi molto ama il mondo, e ne prendano esempio coloro ai quali il Signore donasse buoni desideri e ispirazioni, per metterli in pratica. 8. Ivi si trova una signora, chiamata donna Maria di Acuña, sorella del conte di Buendia. Si sposò con l’Adelantado di Castiglia. Morto lui, rimase, ancora giovane, con un figlio e due figlie. Iniziò a vivere tanto santamente e a far crescere i figli sì virtuosi, che meritò che il Signore li volesse trarre a sé. Dico male. Le restarono tre figlie: una, in seguito, divenne monaca, l’altra non si volle sposare, ma conduceva con sua madre una vita edificante; il figlio piccolo iniziò a comprendere cosa fosse il mondo e a supplicare Dio perché lo facesse entrare in un ordine sacro. Nulla valse a fargli cambiare idea, e sua madre se ne rallegrava, e, insieme a nostro Signore, lo ha aiutato in questo, pur di nascosto, con gli altri parenti. Quando il Signore vuole un’anima per sé, le creature hanno poca forza per distoglierlo. Sicché in questo caso accadde che, dopo averlo trattenuto per tre anni, entrò nella Compagnia di Gesù. Un confessore della signora mi disse che mai ella aveva avvertito tanta gioia nel cuore come nel giorno della professione del figlio. 9. Oh Signore! Quale grande grazia concedete a chi avete donato simili genitori, che amano sì veramente i propri figli da desiderare che abbiano le loro dignità, ascen-
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sus estados y mayorazgos y riquezas quieren que los tengan en aquella bienaventuranza que no ha de tener fin! Cosa es de gran lástima que está el mundo ya con tanta desventura y ceguedad, que les parece a los padres que está su honra en que no se acabe la memoria de este estiércol de los bienes de este mundo y que no la haya de que tarde o temprano se ha de acabar. Y todo lo que tiene fin, aunque dure, se acaba, y hay que hacer poco caso de ello, y que a costa de los pobres hijos quieran sustentar sus vanidades y quitar a Dios, con mucho atrevimiento, las almas que quiere para sí, y a ellas un tan gran bien que, aunque no hubiera el que ha de durar para siempre, que les convida Dios con él, es grandísimo verse libre de los cansancios y leyes del mundo, y mayor es para los que más tienen. Abridles, Dios mío, los ojos; dadles a entender qué es el amor que están obligados a tener a sus hijos, para que no los hagan tanto mal y no se quejen delante de Dios, en aquel juicio final, de ellos, adonde, aunque no quieran, entenderán el valor de cada cosa. 10. Pues como, por la misericordia de Dios, sacó a este caballero, hijo de esta señora doña María de Acuña (él se llama don Antonio de Padilla), de edad de diecisiete años, del mundo, poco más o menos, quedaron los estados en la hija mayor, llamada doña Luisa de Padilla; porque el conde de Buendía no tuvo hijos, y heredaba don Antonio este condado y el ser Adelantado de Castilla. Porque no hace a mi propósito, no digo lo mucho que padeció con sus deudos hasta salir con su empresa. Bien se entenderá a quien entendiere lo que precian los del mundo que haya sucesor de sus casas. 11. ¡Oh Hijo del Padre Eterno, Jesucristo, Señor nuestro, Rey verdadero de todo! ¿Qué dejasteis en el mundo? ¿Qué pudimos heredar de Vos vuestros descendientes? ¿Qué poseísteis, Señor mío, sino trabajos y dolores y deshonras, y aun
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denti e ricchezze in quella beatitudine che non ha fine! Fa soffrire la cecità e sventura del mondo, che fa apparire ai genitori che l’onore consiste nel rendere immortale la memoria di questo sterco dei beni mondani e che non si rendano conto che, presto o tardi, finiscono. Quel che termina, per durevole che sia, finisce, e non bisogna farci affidamento; a scapito dei poveri figli vogliono sostenere le loro vanità e togliere di mezzo Dio, con grande ardire. Alle anime che vuole per sé, concede un dono tanto grande che, anche se non dovesse essere eterno, essendo convitati di Dio, ci si libera dalle fatiche e leggi del mondo, che divengono maggiori per chi più ne possiede. Mio Dio, aprite loro gli occhi. Fate loro comprendere che è per il medesimo amore che sono tenuti ad avere nei confronti dei figli, perché non procurino loro tanto male, e che non dovranno vergognarsene dinanzi a Dio, in quel giudizio finale, dove, pur non volendolo, comprenderanno il valore di ogni cosa. 10. La misericordia di Dio, rapì questo cavaliere diciassettenne al mondo, figlio della suddetta signora madama Maria di Acuña (lui si chiama Antonio di Padilla), sì che il potere di famiglia passò alla figlia maggiore, chiamata Luisa di Padilla. Dal momento che il conte di Buendia non ebbe figli, don Antonio aveva ereditato anche la sua contea e la nomina di Adelantado di Castiglia. Non servendo al mio scopo, non racconterò quanto soffrì a causa dei suoi parenti per riuscire nel suo intento. Chi deve capire ben comprenderà quanto sia importante, per chi si trova nel mondo, trovare il successore del proprio casato. 11. Oh, Figlio dell’Eterno Padre, Gesù, Signore nostro, vero Re di tutto l’universo! Cosa avete lasciato in eredità al mondo? Cosa possiamo da Voi ereditare, noi, vostri discendenti? Di cosa siete entrato in possesso, se non di
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no tuvisteis sino un madero en que pasar el trabajoso trago de la muerte? En fin, Dios mío, que los que quisiéremos ser vuestros hijos verdaderos y no renunciar la herencia, no nos conviene huir del padecer. Vuestras armas son cinco llagas. ¡Ea, pues, hijas mías!, ésta ha de ser nuestra divisa, si hemos de heredar su reino; no con descansos, no con regalos, no con honras, no con riquezas se ha de ganar lo que El compró con tanta sangre. ¡Oh gente ilustre! Abrid por amor de Dios los ojos. Mirad que los verdaderos caballeros de Jesucristo y los príncipes de su Iglesia, un san Pedro y san Pablo, no llevaban el camino que lleváis. ¿Pensáis por ventura que ha de haber nuevo camino para vosotros? No lo creáis. Mirad que comienza el Señor a mostrárosle por personas de tan poca edad como de los que ahora hablamos. 12. Algunas veces he visto y hablado a este don Antonio. Quisiera tener mucho más para dejarlo todo. Bienaventurado mancebo y bienaventurada doncella, que han merecido tanto con Dios, que en la edad que el mundo suele señorear a sus moradores le repisasen ellos. Bendito sea el que los hizo tanto bien. 13. Pues como quedasen los estados en la hermana mayor, hizo el caso de ellos que su hermano; porque desde niña se había dado tanto a la oración – que es adonde el Señor da luz para entender las verdades –, que lo estimó tan poco como su hermano. ¡Oh, válgame Dios a qué de trabajos y tormentos y pleitos y aun a aventurar las vidas y las honras se pusieran muchos por heredar esta herencia! No pasaron pocos en que se la consintiesen dejar. Así es este mundo, que él nos da bien a entender sus desvaríos si no estuviésemos ciegos. Muy de buena gana, porque la dejasen libre de esta herencia, la renunció en su hermana, que ya no había otra, que era de edad de diez u once años. Luego, porque no se
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fatiche, dolori, disonori, per non trovare poi altro che un pezzo di legno, ove bere il doloroso calice della morte? Perciò, a noi, mio Dio, che vogliamo davvero essere vostri figli e non rinunciare all’eredità, non conviene fuggire le sofferenze. Le vostre armi sono le cinque piaghe. Queste, dunque, figlie mie, costituiranno la nostra divisa, se siamo chiamate ad ereditare il suo regno. Non riposandoci, né ricevendo doni o onori, né con ricchezze dobbiamo guadagnare quanto egli fece suo con lo spargimento di tanto sangue. Oh, uomini illustri! Spalancate, per amor di Dio, i vostri occhi! Guardate come due veri cavalieri di Cristo, principi della sua Chiesa, san Pietro e san Paolo, non seguirono la via che voi volete percorrere. Pensate forse di dover percorrere vie differenti dalle loro? No, non credetelo. Guardate come il Signore inizi a mostrarvelo tramite persone molto giovani, come quelle di cui stiamo parlando. 12. Talvolta ho visto e parlato con questo don Antonio. Avrei voluto possedere di più, per donare di più. Beato giovine e beata ragazza, che hanno rifiutato il mondo nell’età in cui il mondo è solito vezzeggiare i suoi figli. Benedetto colui che tanto bene rese a entrambi. 13. Rimasti dunque i poteri in mano della figlia maggiore, li usò così come suo fratello li aveva usati. Sin da piccola si era dedicata all’orazione, ove il Signore concede luce per comprendere le verità. Oh, mio Dio, a quali fatiche, tormenti e litigi, a quali pericoli di vita e di onore, molti si sottomisero per usufruire di questa eredità! Essi dovettero attendere invece non poco tempo per lasciarla. Così va il mondo; ben ci fa intuire le sue tortuose vie, se non siamo completamente ciechi. Assai volentieri, per liberarsi dell’eredità, vi rinunciò a favore della sua unica sorella, di dieci o undici anni. Poi, perché non si perdes-
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perdiese la negra memoria, ordenaron los deudos de casar esta niña con un tío suyo, hermano de su padre, y trajeron del Sumo Pontífice dispensación, y desposáronlos. 14. No quiso el Señor que hija de tal madre y hermana de tales hermanos quedase más engañada que ellos, y así sucedió lo que ahora diré. Comenzando la niña a gozar de los trajes y atavíos del mundo que, conforme a la persona, serían para aficionar en tan poca edad como ella tenía, aun no había dos meses que era desposada cuando comenzó el Señor a darla luz, aunque ella entonces no lo entendía. Cuando había estado el día con mucho contento con su esposo, que le quería con más extremo que pedía su edad, dábale una tristeza muy grande viendo cómo se había acabado aquel día, y que así se habían de acabar todos. ¡Oh grandeza de Dios, que del mismo contento que le daban los contentos de las cosas perecederas, le vino a aborrecer! Comenzóle a dar una tristeza tan grande que no la podía encubrir a su esposo, ni ella sabía de qué ni qué le decir, aunque él se lo preguntaba. 15. En este tiempo ofreciósele un camino adonde no pudo dejar de ir, lejos del lugar. Ella sintió mucho, como le quería tanto. Mas luego le descubrió el Señor la causa de su pena, que era inclinarse su alma a lo que no se ha de acabar, y comenzó a considerar cómo sus hermanos habían tomado lo más seguro y dejádola a ella en los peligros del mundo. Por una parte esto; por otra, parecerle que no tenía remedio (porque no había venido a su noticia que siendo desposada podía ser monja, hasta que lo preguntó), traíala fatigada; y, sobre todo, el amor que tenía a su esposo no la dejaba determinar, y así pasaba con harta pena.
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se l’oscura memoria di famiglia, i parenti ordinarono di sposare tale figlia con un suo zio, fratello di suo padre; ottenuta dal Sommo Pontefice la licenza, ne celebrarono le nozze. 14. Il Signore non volle però che una figlia di tale madre e sorella di tali fratelli, fosse meno di loro; sicché accadde quanto sto per raccontare. Iniziando la bambina a godere delle vesti e degli ornamenti mondani, che, conformemente a lei, avrebbero attratto una qualsiasi coetanea, dopo soli due mesi dal fidanzamento, il Signore iniziò ad aprirle gli occhi, senza ch’ella lo capisse. Dopo aver felicemente trascorso il giorno con il suo fidanzato, che la amava al di là di quanto fosse normale alla sua età, era colta da una grande tristezza nel vedere quel giorno giungere al termine, e come così sarebbe stato per tutti i giorni della sua vita. Oh grandezza di Dio, che le hai fatto aborrire le medesime gioie periture da cui traeva godimento! Iniziò a essere colta da una tristezza così grande da non poterla nascondere al suo sposo; e lei non sapeva da cosa derivasse né come spiegarla, anche quando lui se ne faceva domanda. 15. In questo periodo, a lui fu offerto un viaggio, cui non poté rinunciare, lontano dal paese. Ella ne patì molto perché molto lo amava. Ma poi il Signore le fece scoprire la causa della sua pena, e cioè l’affezione della sua anima a quanto non è caduco. Iniziò così a pensare a che i suoi fratelli avevano scelto la parte migliore, lasciando lei nelle ambasce mondane. Da una parte, questo l’affliggeva; dall’altra, parendole non esservi rimedio (perché ancora non sapeva che, pur essendo fidanzata, avrebbe potuto diventare monaca, dopo averlo chiesto), si affliggeva ancora di più. Ma l’amore per il suo sposo, soprattutto, non le permetteva di decidersi; e soffriva grandemente.
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16. Como el Señor la quería para sí, fuela quitando este amor y creciendo el deseo de dejarlo todo. En este tiempo sólo la movía el deseo de salvarse y de buscar los mejores medios; que le parecía que, metida más en las cosas del mundo, se olvidaría de procurar lo que es eterno, que esta sabiduría le infundió Dios en tan poca edad, de buscar cómo ganar lo que no se acaba. ¡Dichosa alma que tan presto salió de la ceguedad en que acaban muchos viejos! Como se vio libre la voluntad, determinóse del todo de emplearla en Dios, que hasta esto había callado, y comenzó a tratarlo con su hermana. Ella, pareciéndole niñería, la desviaba de ello y le decía algunas cosas para esto, que bien se podía salvar siendo casada. Ella le respondió que por qué lo había dejado ella. Y pasaron algunos días. Siempre iba creciendo su deseo, aunque a su madre no osaba decir nada, y por ventura era ella la que la daba la guerra con sus santas oraciones.
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16. Poiché il Signore la voleva per sé, le andò dissipando questo amore, e accrebbe in lei il desiderio di lasciare tutto per lui. In questo periodo era mossa soltanto dal desiderio di salvarsi e di cercare all’uopo i migliori strumenti. Le pareva che, invischiata maggiormente nelle cose del mondo, si sarebbe dimenticata di guadagnarsi l’eternità; alla sua giovane età il Signore le infuse la saggezza di cercare come ottenere ciò che non ha fine. Anima bella, che tanto rapidamente fuggì dalla cecità di cui molti anziani sono prigionieri! Non appena vide libera la sua volontà, decise di donarla interamente a Dio. Di questo non aveva mai parlato con nessuno, e iniziò a discuterne con sua sorella. Questa, sembrandole una sciocchezza da bambina, cercava di sviarla con alcuni argomenti, tra cui il fatto che poteva salvarsi, essendo sposata. Ella le rispose chiedendole, allora, perché lei non avesse seguito quella strada. Trascorsero alcuni giorni. Il suo desiderio andava sempre crescendo, pur non osando dire nulla a sua madre; e il caso volle che fosse proprio lei a smuoverle il cuore, con le sue sante preghiere.
Capítulo 11 Prosíguese en la materia comenzada del orden que tuvo doña Casilda de Padilla para conseguir sus santos deseos de entrar en religión. 1. En este tiempo ofrecióse dar un hábito a una freila en este monasterio de la Concepción, cuyo llamamiento podrá ser que diga, porque aunque diferentes en calidad, porque es una labradorcita, en las mercedes grandes que la ha hecho Dios, la tiene de manera, que merece, para ser Su Majestad alabado, que se haga de ella memoria. Y yendo doña Casilda (que así se llamaba esta amada del Señor), con una abuela suya a este hábito, que era madre de su esposo, aficionóse en extremo a este monasterio, pareciéndole que por ser pocas y pobres podían servir mejor al Señor; aunque todavía no estaba determinada a dejar a su esposo, que – como he dicho – era lo que más la detenía. 2. Consideraba que solía antes que se desposase, tener ratos de oración; porque la bondad y santidad de su madre las tenía, y a su hijo, criados en esto, que desde siete años los hacía entrar a tiempos en un oratorio y los enseñaban cómo habían de considerar en la pasión del Señor y los hacía confesar a menudo; y así ha visto tan buen suceso de sus deseos, que eran quererlos para Dios. Y así me ha dicho ella que siempre se los ofrecía y suplicaba los sacase del mundo, porque ya ella estaba desengañada de en lo poco que se ha de estimar. Considero yo algunas veces, cuando ellos se vean gozar de los gozos eternos y que su madre fue el medio, las gracias que le darán y el gozo accidental que ella tendrá de verlos; y cuán al contrario será los que, por no los criar sus padres como a hijos de Dios (que lo son más que no suyos),
Capitolo undicesimo Prosegue nel medesimo argomento, spiegando il consiglio che fu dato a donna Casilda di Padilla per soddisfare i suoi santi desideri di divenire religiosa. 1. Proprio in quei giorni ci fu la professione di una monaca del monastero della Concezione, il cui ricordo potrà tornare utile, pur essendo due persone differenti; questa, infatti, proviene da una famiglia di contadini. Nelle grandi grazie a lei concesse dal Signore, si è comportata in modo tale che, a lode di Sua Maestà, merita il nostro ricordo. Andando donna Casilda (così si chiamava questa amata dal Signore) insieme a una nonna a questa cerimonia, nonna che era madre di suo marito, si affezionò tanto al monastero, perché pensava che, essendo poche e povere, potevano meglio servire il Signore; ma non era ancora decisa a lasciare il suo fidanzato che – come ho detto – era ciò che più la tratteneva. 2. Considerava che, prima di fidanzarsi, era solita avere dei momenti di orazione. La bontà e santità di sua madre aveva educato lei e suo figlio a questo: dai sette anni li faceva entrare per un po’ di tempo in un oratorio e insegnava loro a contemplare la passione del Signore e li faceva confessare frequentemente. Così la madre ha visto compiersi i suoi desideri consistenti nel volerli interamente di Dio. Mi confermò che sempre li offriva a Lui e Lo supplicava che li traesse dal mondo, essendo già lei smaliziata sul poco che ha da essere stimato. Penso frequentemente, quando li si vede gioire delle gioie eterne e che sua madre fu lo strumento perché vi giungessero, a quanto la ringrazieranno e la gioia accidentale che lei proverà nel vederli. Al contrario, cosa sarà di quei figli che, non educati dai loro genitori come figli di Dio (sono più figli di Dio che loro), si
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se ven los unos y los otros en el infierno, las maldiciones que se echarán y las desesperaciones que tendrán. 3. Pues tornando a lo que decía, como ella viese que aun rezar ya el rosario hacía de mala gana, hubo gran temor que siempre sería peor, y parecíale que veía claro que viniendo a esta casa tenía asegurada su salvación. Y así, se determinó del todo; y viniendo una mañana su hermana y ella con su madre acá, ofrecióse que entraron en el monasterio dentro, bien sin cuidado que ella haría lo que hizo. Como se vio dentro, no bastaba nadie a echarla de casa. Sus lágrimas eran tantas porque la dejasen, y las palabras que decía, que a todas tenía espantadas. Su madre, aunque en lo interior se alegraba, temía a los deudos y no quisiera se quedara así, porque no dijesen había sido persuadida de ella, y la priora también estaba en lo mismo, que le parecía era niña y que era menester más prueba. Esto era por la mañana. Hubiéronse de quedar hasta la tarde, y enviaron a llamar a su confesor y al padre maestro fray Domingo, que lo era mío, dominico, de quien hice al principio mención, aunque yo no estaba entonces aquí. Este padre entendió luego que era espíritu del Señor, y la ayudó mucho, pasando harto con sus deudos (¡así habían de hacer todos los que le pretenden servir, cuando ven un alma llamada de Dios, no mirar tanto las prudencias humanas!), prometiéndola de ayudarla para que tornase otro día. 4. Con hartas persuasiones, porque no echasen culpa a su madre, se fue esta vez. Ella iba siempre más adelante en sus deseos. Comenzaron secretamente su madre a dar parte a sus deudos; porque no lo supiese el esposo, se traía este secreto.
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vedranno gli uni gli altri nell’inferno? Quali maledizioni si lanceranno e quali disperazioni patiranno! 3. Tornando a quel che dicevo, quando ella vide che recitava di mala voglia anche solo il rosario, temette di peggiorare sempre più, e le parve di vedere con chiarezza come, venendo a questa casa, si sarebbe assicurata la salvezza. Così prese la decisione definitiva. Venendo qui una mattina con sua madre e sua sorella, si disse loro che entrassero fin nel cuore del monastero, senza sapere che avrebbe fatto quel che poi fece. Non appena si vide dentro, nulla sarebbe valso a farla uscire. Le lacrime e le parole che diceva perché si convincessero a lasciarla erano tali, che tutte si spaventarono. Sua madre, pur rallegrandosi interiormente, temeva i parenti e non voleva ch’ella rimanesse perché non dicessero che lei l’aveva persuasa. La priora nutriva i medesimi dubbi, perché le sembrava ancora una bambina, e che fosse necessario metterla maggiormente alla prova. Questo accadeva al mattino. Dovettero fermarsi fino a sera, mandarono a chiamare il suo confessore e il padre maestro fra’ Domenico, che era anche il mio, domenicano, menzionato all’inizio, anche se io allora non mi trovavo qui. Questo padre intravide in tutto e subito l’azione dello spirito del Signore; le fu di grande aiuto, spicciandosela rapidamente con i suoi parenti (così dovrebbe comportarsi chi desidera riuscire gradita al Signore: quando vedono un’anima chiamata da Dio, non badare alle prudenze umane!), promettendole di aiutarla perché tornasse un altro giorno. 4. Con grandi persuasioni, perché non dessero la colpa a sua madre, venne questa seconda volta. In lei i santi desideri crescevano d’ora in ora. Segretamente, sua madre cominciò a renderne partecipi i parenti; segreto che si manteneva perché il suo fidanzato non venisse a conoscere
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Decían que era niñería y que esperase hasta tener edad, que no tenía cumplidos doce años. Ella decía que como la hallaron con edad para casarla y dejarla al mundo, ¿cómo no se la hallaban para darse a Dios? Decía cosas que se parecía bien no era ella la que hablaba en esto. 5. No pudo ser tan secreto que no se avisase a su esposo. Como ella lo supo, parecióle no se sufría aguardarle, y un día de la Concepción, estando en casa de su abuela, que también era su suegra, que no sabía nada de esto, rogóla mucho la dejase ir al campo con su aya a holgar un poco; ella lo hizo por hacerla placer, en un carro con sus criados. Ella dio a uno dinero, y rogóle la esperase a la puerta de este monasterio con unos manojos o sarmientos, y ella hizo rodear de manera que la trajeron por esta casa. Como llegó a la puerta, dijo que pidiesen al torno un jarro de agua, que no dijesen para quién y apeóse muy aprisa. Dijeron que allí se le darían; ella no quiso. Ya los manojos estaban allí. Dijo que dijesen viniesen a la puerta a tomar aquellos manojos, y ella juntóse allí, y en abriendo entróse dentro, y fuese a abrazar con nuestra Señora, llorando y rogando a la priora no la echase. Las voces de los criados eran grandes y los golpes que daban a la puerta. Ella los fue a hablar a la red y les dijo que por ninguna manera saldría, que lo fuesen a decir a su madre. Las mujeres que iban con ella hacían grandes lástimas. A ella se le daba poco de todo. Como dieron la nueva a su abuela, quiso ir luego allá. 6. En fin, ni ella ni su tío ni su esposo, que había venido y procuró mucho de hablarla por la red, hacían más de darla
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ogni cosa. Loro dicevano che era una bambinata e che aspettasse di avere l’età; non aveva ancora compiuto dodici anni. Lei rispondeva che se le avevano riconosciuto l’età per sposarsi e abbandonarsi al mondo, perché non dovevano riconoscergliela per darsi a Dio? Diceva cose che, a ben guardare, non erano farina del suo sacco. 5. Ma il segreto non poté rimanere tale senza che il fidanzato se ne accorgesse. Non appena ella lo seppe, le parve di perdere ogni forza di attenderne. Nel giorno della Concezione, mentre era a casa di sua nonna, che sarebbe stata sua suocera, che non sapeva alcunché, la supplicò di lasciarla andare per la campagna a riposarsi un poco; per farle piacere, glielo concesse, e la fece accompagnare da un carro con i suoi servi. Ella diede a uno di questi del denaro, e gli chiese di attenderla alla porta del monastero dopo aver comprato fasci di sarmenti. E fece sì che, lungo la passeggiata, il carro si fermasse dinanzi al monastero. Giunta alla porta, chiese che prelevassero dal pozzo dell’acqua, senza dire per chi fosse, ma che facessero molto in fretta. Le risposero che glielo avrebbero portato lì; ma ella non volle. Le fascine erano già arrivate. Chiese di potersi avvicinare alla porta per prendere quelle fascine, si avvicinò, e, non appena il portone si aprì, si gettò dentro e corse ad abbracciare la statua della Madonna, piangendo e supplicando la priora di non mandarla via. Le urla dei servi si udivano dappertutto, così come i colpi che davano contro la porta. Lei li ricevette al parlatorio e disse che non li avrebbe seguiti per alcuna ragione, e che lo comunicassero a sua madre. Le donne che la seguivano diedero in alti lamenti. Ma a lei interessava poco. Non appena spiegarono l’accaduto alla nonna, ella volle recarsi là. 6. Alla fin fine, lei, suo zio, il fidanzato, che era venuto e cercò di parlarle a lungo al parlatorio, non facevano che
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tormento cuando estaba con ella, y después quedar con mayor firmeza. Decíala el esposo después de muchas lástimas, que podría más servir a Dios haciendo limosnas. Ella le respondía que las hiciese él; y a las demás cosas le decía que más obligada estaba a su salvación y que veía que era flaca y que en las ocasiones del mundo no se salvaría, y que no tenía que se quejar de ella, pues no le había dejado sino por Dios, que en esto no le hacía agravio. De que vio que no se satisfacía con nada, levantóse y dejóle. 7. Ninguna impresión la hizo, antes del todo quedó disgustada con él, porque al alma que Dios da luz de la verdad, las tentaciones y estorbos que pone el demonio la ayudan más; porque es Su Majestad el que pelea por ella, y así se veía claro aquí que no parecía era ella la que hablaba. 8. Como su esposo y deudos vieron lo poco que aprovechaba quererla sacar de grado, procuraron fuese por fuerza; y así trajeron una provisión real para sacarla fuera del monasterio y que la pusiesen en libertad. En todo este tiempo, que fue desde la Concepción hasta el día de los Inocentes, que la sacaron, se estuvo sin darle el hábito en el monasterio, haciendo todas las cosas de la religión como sile tuviera y con grandísimo contento. Este día la llevaron en casa de un caballero, viniendo la justicia por ella. Lleváronla con hartas lágrimas, diciendo que para qué la atormentaban, pues no les había de aprovechar nada. Aquí fue harto persuadida así, de religiosos como de otras personas; porque a unos les parecía que era niñería, otros deseaban gozase su estado. Sería alar-
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tormentarla maggiormente e confermarla nel proposito di fermarsi. Dopo molti lamenti, il fidanzato le disse che avrebbe potuto servire meglio Dio facendo elemosine. Lei gli rispose di farle lui, le elemosine. Agli altri dubbi rispondeva di sentirsi maggiormente tenuta alla propria salvezza, che era debole, e che nelle occasioni offertele dal mondo non si sarebbe salvata. Il fidanzato non doveva lamentarsi di lei, perché l’aveva lasciato, sì, ma solo per Dio, sicché non lo offendeva. Vedendo però che con simili parole non lo soddisfaceva né tanto né poco, si alzò e se ne andò. 7. Non le fece alcuna emozione incontrarlo, anzi, rimase totalmente disgustata di lui perché all’anima cui Dio concede la luce di verità, le tentazioni e gli ostacoli escogitati dal demonio servono solo ad aiutarla di più; è Sua Maestà medesimo a lottare per lei, sicché in tal caso era chiaro come non fosse lei a parlare. 8. Non appena il fidanzato e i parenti si accorsero che ottenevano poco a cercare di portarla via di sua volontà, cercarono di farlo con la forza; per questo portarono un’autentica provvisione perché la facessero uscire dal convento e la lasciassero in libertà. In questo arco di tempo, che andava dal giorno della Concezione a quello dei santi Innocenti martiri, quando vennero a prenderla, rimase nel monastero senza ricevere l’abito, compiendo tutte le regole come se ne fosse già vestita e con la massima gioia. In quel giorno, con un’azione giudiziaria, la condussero in casa di un nobile d’alto rango. Mentre la portavano via, pianse molto, dicendo che portandola via non avrebbero ottenuto alcunché. Là cercarono di persuaderla, sia religiosi sia altre persone; i primi dicevano che stava compiendo una bambinata, gli altri, invece, desideravano che godesse del suo stato. Ma andrei troppo fuori dal seminato se mi sof-
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garme mucho si dijese las disputas que tuvo y de la manera que se libraba de todos. Dejábalos espantados de las cosas que decía. 9. Ya que vieron no aprovechaba, pusiéronla en casa de su madre para detenerla algún tiempo, la cual estaba ya cansada de ver tanto desasiego y no la ayudaba en nada; antes, a lo que parecía, era contra ella. Podía ser que fuese para probarla más; al menos así me lo ha dicho después, que es tan santa que no se ha de creer sino lo que dice; mas la niña no lo entendía. Y también un confesor que la confesaba le era en extremo contrario, de manera que no tenía sino a Dios y a una doncella de su madre, que era con quien descansaba. Así pasó con harto trabajo y fatiga hasta cumplir los doce años, que entendió que se trataba de llevarla a ser monja al monasterio que estaba su hermana, ya que no la podían quitar de que lo fuese, por no haber en él tanta aspereza. 10. Ella, como entendió esto, determinó de procurar, por cualquier medio que pudiese, procurar su contento con llevar su propósito adelante. Y así, un día, yendo a misa con su madre, estando en la iglesia, entróse su madre a confesar en un confesonario, y ella rogó a su aya que fuese a uno de los padres a pedir que le dijesen una misa; y en viéndola ida, metió sus chapines en la manga y alzó la saya y vase con la mayor prisa que pudo a este monasterio, que era harto lejos. Su aya, como no la halló, fuese tras ella; y ya que llegaba cerca, rogó a un hombre que se la tuviese. El dijo después que no había podido menearse, y así la dejó. Ella, como entró a la puerta del monasterio primera y cerró la puerta y comenzó a llamar, cuando llegó la aya ya estaba dentro en el monasterio, y diéronle luego el hábito, y así dio fin a tan buenos principios como el Señor había puesto en ella. Su Majestad la comenzó bien en breve a pagar con mercedes espirituales, y ella a servirle con grandísimo contento y grandísima humildad y desasimiento de todo.
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fermassi a raccontare le dispute che ebbe a soffrire e come se ne liberava. Con le sue risposte meravigliava tutti. 9. Vedendo che non ottenevano nulla, la lasciarono per qualche tempo nella casa di sua madre, che, stanca dei travagli, non la aiutava in nulla; anzi, all’apparenza, era contro di lei. Forse era soltanto per metterla alla prova; almeno così mi ha detto dopo, ed è una donna tanto santa che bisogna crederle; ma la figlia non lo capiva. Anche un sacerdote che la confessava le era del tutto contrario, di modo tale che si rifugiava solo in Dio e in una cameriera di sua madre con cui riposava. Visse in questo dolore, finché compì i dodici anni, quando comprese che cercavano di farla diventare sì monaca, ma nel monastero ove era sua sorella, da dove non l’avrebbero portata via, perché in esso non si viveva tanto aspramente. 10. Lei, non appena comprese l’ordito, decise di portare a termine il suo primitivo proposito, con qualsiasi mezzo possibile. Un giorno, andando a Messa con sua madre, mentre già erano in chiesa, e sua madre in un confessionale, chiese alla sua governante che andasse da uno dei padri per chiederle di celebrare una Messa; non appena la vide allontanarsi, mise le sue scarpe coi tacchi nella manica, alzò la sopraveste e corse più forte che poté al monastero, che era assai lontano. La governante, non trovandola, le corse dietro, e, già vicina, chiese a un uomo che gliela portasse. Lui rispose in seguito di essersi sentito bloccato, e la lasciò. Raggiunse la porta del monastero per prima, la chiuse, e iniziò a gridare. Quando arrivò la governante, era già dentro il monastero, le diedero l’abito e così realizzò i desideri tanto buoni che il Signore aveva riposto in lei. Sua Maestà iniziò ben presto a ripagarla con grazie spirituali, e lei a servire Lui con grande gioia, umiltà e distacco da tutto.
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11. ¡Sea bendito por siempre!, que así da gusto con los vestidos pobres de sayal a la que tan aficionada estaba a los muy curiosos y ricos, aunque no eran parte para encubrir su hermosura, que estas gracias naturales repartió el Señor con ella como las espirituales, de condición y entendimiento tan agradable que a todas es despertador para alabar a Su Majestad. Plega a El haya muchas que así respondan a su llamamiento.
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11. Sia per sempre benedetto, lui, che ha saputo dare gioia con un vestito di saio a chi era tanto affezionata a quelli ricercati e ricchi, pur adatti a coprire la sua bellezza, avendola il Signore colmata di grazie naturali come di quelle spirituali, di condizione e intelligenza sì gradevoli che tutti risveglia a lodare Sua Maestà! Voglia, Lui, che molte sappiano rispondere così alla sua chiamata.
Capítulo 12 En que trata de la vida y muerte de una religiosa que trajo nuestro Señor a esta misma casa, llamada Beatriz de la Encarnación, que fue en su vida de tanta perfección, y su muerte tal, que es justo se haga de ella memoria. 1. Entró en este monasterio por monja una doncella llamada doña Beatriz Oñez, algo deudo de doña Casilda. Entró algunos años antes, cuya alma tenía a todas espantada por ver lo que el Señor obraba en ella de grandes virtudes; y afirman las monjas y priora que en todo cuanto vivió jamás entendieron en ella cosa que se pudiese tener por imperfección, ni jamás por cosa la vieron de diferente semblante, sino con una alegría modesta, que daba bien a entender el gozo interior que traía su alma. Un callar sin pesadumbre, que con tener gran silencio, era de manera que no se le podía notar por cosa particular. No se halla haber jamás hablado palabra que hubiese en ella que reprender, ni en ella se vio porfía ni una disculpa, aunque la priora, por probarla, la quisiese culpar de lo que no había hecho, como en estas casas se acostumbra para mortificar. Nunca jamás se quejó de cosa ni de ninguna hermana, ni por semblante ni palabra dio disgusto a ninguna con oficio que tuviese, ni ocasión para que de ella se pensase ninguna imperfección, ni se hallaba por qué acusarla ninguna falta en capítulo, con ser cosas bien menudas las que allí las celadoras dicen que han notado. En todas las cosas era extraño su concierto interior y exteriormente. Esto nacía de traer muy presente la eternidad y para lo que Dios nos había criado. Siempre traía en la boca alabanzas de Dios y un agradecimiento grandísimo. En fin, una perpetua oración. 2. En lo de la obediencia jamás tuvo falta, sino con una prontitud y perfección y alegría a todo lo que se le mandaba.
Capitolo dodicesimo Racconta la vita e la morte di una religiosa che nostro Signore condusse in quel monastero, chiamata Beatrice dell’Incarnazione, che fu tanto santa sia in vita sia in morte, da risultar giusto ricordarsene. 1. In questo monastero entrò come monaca una giovane chiamata Beatrice Oñez, parente alla lontana di donna Casilda. Vi fece ingresso alcuni anni prima, e la sua anima colmava tutti di stupore nel vedere come il Signore l’avesse arricchita di grandi virtù. Le monache e la priora affermano che in tutta la sua vita non si può scorgere la minima imperfezione, né fu mai vista alterata, ma con una gioia modesta che dava ben a capire il gaudio di cui la sua anima godeva. Un tacere sereno, che, nel silenzio della clausura, non si poteva confondere come fosse una distinzione. Mai si è parlato di qualcosa che fosse in lei da correggere, né in lei ci fu alcuna testardaggine o giustificazione, malgrado la superiora, per metterla alla prova, cercasse di incolparla di quanto non aveva fatto, come si è soliti fare in queste case per mortificare. Mai si lamentò di qualcosa o di qualche sorella, né con gesti o parole disgustò qualcuna con le sue azioni, né offrì occasione perché le fosse attribuita un’imperfezione, né si trovavano mancanze di cui accusarla in capitolo, essendo lievi le mancanze notate dalle zelatrici in quel monastero. In tutto era singolare il suo modo di comportarsi, interiormente ed esteriormente. Questo nasceva dal tener sempre vivo il pensiero dell’eternità, per cui Dio ci ha creato. Dalla sua bocca uscivano sempre lodi di Dio e gratitudine. In fine, la sua preghiera era continua. 2. Per quanto concerne l’obbedienza, mai venne meno, ma compiva quanto le era chiesto con prontezza, perfe-
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Grandísima caridad con los prójimos, de manera que decía que por cada uno se dejaría hacer mil pedazos a trueco de que no perdiesen el alma y gozasen de su hermano Jesucristo, que así llamaba a nuestro Señor. En sus trabajos, los cuales con ser grandísimos, de terribles enfermedades – como adelante diré – y de gravísimos dolores, los padecía con tan grandísima voluntad y contento, como si fueran grandes regalos y deleites. Debíasele nuestro Señor dar en el espíritu, porque no es posible menos, según con la alegría los llevaba. 3. Acaeció que en este lugar de Valladolid llevaban a quemar a unos por grandes delitos. Ella debía saber no iban a la muerte con tan buen aparejo como convenía, y diole tan grandísima aflicción, que con gran fatiga se fue a nuestro Señor y le suplicó muy ahincadamente por la salvación de aquellas almas; y que a trueco de lo que ellos merecían, o porque ella mereciese alcanzar esto – que las palabras puntualmente no me acuerdo –, le diese toda su vida todos los trabajos y penas que ella pudiese llevar. Aquella misma noche le dio la primera calentura, y hasta que murió siempre fue padeciendo. Ellos murieron bien, por donde parece que oyó Dios su oración. 4. Diole luego una postema dentro de las tripas con tan gravísimos dolores, que era bien menester para sufrirlos con paciencia lo que el Señor había puesto en su alma. Esta postema era por la parte de adentro, adonde cosa de las medicinas que la hacían no la aprovechaba; hasta que el Señor quiso que se la viniese a abrir y echar la materia, y así mejoró algo de este mal. Con aquella gana que le daba de padecer, no se contentaba con poco; y así oyendo un sermón un día de la Cruz, creció tanto este deseo, que, como acabaron, con un ímpetu de lágrimas se fue sobre su cama y, preguntándole
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zione e gioia. Viveva un’eccelsa carità con gli altri, fino a dire che per ciascuno si sarebbe fatta ridurre in mille pezzi perché non perdessero l’anima e godessero di suo fratello Gesù, come chiamava nostro Signore. Sopportava le fatiche, severe per le gravi malattie da cui fu colpita – come racconterò – e per gli altrettanto gravi dolori, molto volentieri e con gioia, come fossero grandi doni e piaceri. Il Signore deve averle concesso molto nello spirito; non si può pensare altrimenti, data la gioia con cui li sopportava. 3. Accadde che a Valladolid portassero al rogo alcune persone per i grandi delitti di cui erano accusati. Lei dovette sapere che non andavano incontro alla morte preparati come convenuto, e questo suscitò in lei una sofferenza tanto forte, che, con fatica, si trascinò dinanzi a nostro Signore e lo supplicò intensamente per la salvezza di quelle anime. Disse anche che, al posto di quanto loro avrebbero meritato, o perché lei si facesse carico della pena – non ricordo con precisione le parole – la condannasse a patire per tutta la vita tutte le sofferenze di cui fosse stata capace. Quella medesima notte fu colpita dal primo attacco febbrile, e soffrì fino alla morte. I condannati morirono bene; fatto da cui si arguisce che Dio abbia ascoltato la sua supplica. 4. Subì poi un attacco di mal di pancia con insopportabili dolori, tali da essere sopportati con pazienza per quanto il Signore aveva posto nella sua anima. I dolori erano profondi, e a poco valsero le medicine che le diedero; il Signore permise che la aprissero per toglierle il dolore, e così migliorò un poco. Ma con il desiderio che le dava di soffrire, non si accontentava. Un giorno, udendo un sermone sulla croce, questo desiderio crebbe tanto che, non appena terminò, con un impeto lacrimoso si buttò sul suo letto e, avendole chiesto cosa le stesse accadendo, rispose
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qué había, dijo que rogasen a Dios la diese muchos trabajos y que con esto estaría contenta. 5. Con la priora trataba ella todas las cosas interiores y se consolaba en esto. En toda la enfermedad jamás dio la menor pesadumbre del mundo, ni hacía más de lo que quería la enfermera, aunque fuese beber un poco de agua. Desear trabajos almas que tienen oración es muy ordinario, estando sin ellos; mas, estando en los mismos trabajos, alegrarse de padecerlos no es de muchas. Y así, ya que estaba tan apretada, que duró poco y con dolores muy excesivos y una postema que le dio dentro de la garganta que no la dejaba tragar, estaban allí algunas de las hermanas, y dijo a la priora (como la debía consolar y animar a llevar tanto mal), que ninguna pena tenía, ni se trocaría por ninguna de las hermanas que estaban muy buenas. Tenía tan presente a aquel Señor por quien padecía, que todo lo más que ella podía rodear para que no entendiesen lo mucho que padecía. Y así, si no era cuando el dolor la apretaba mucho, se quejaba muy poco. 6. Parecíale que no había en la tierra cosa más ruin que ella, y así, en todo lo que se podía entender, era grande su humildad. En tratando de virtudes de otras personas, se alegraba muy mucho. En cosas de mortificación era extremada. Con una disimulación se apartaba de cualquiera cosa que fuese de recreación, que, si no era quien andaba sobre aviso, no lo entendían. No parecía que vivía ni trataba con las criaturas según se le daba poco de todo; que de cualquiera manera que fuesen las cosas, las llevaba con una paz, que siempre la veían estar en un ser; tanto que le dijo una vez una hermana que parecía de unas personas que hay muy honradas, que aunque mueran de hambre, lo quieren más que no que lo sientan los de fuera, porque no podían creer que ella dejaba de sentir algunas cosas, aunque tan poco se le parecía.
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che chiedessero a Dio di concederle molte sofferenze; così sarebbe stata contenta. 5. Con la priora parlava di tutte le sue cose interiori e ne traeva sollievo. Nel corso della sua malattia non diede mai valore alle cose del mondo, né faceva più di quanto le dicesse l’infermiera, anche fosse bere un poco d’acqua. Il fatto che anime d’orazione desiderino soffrire mentre sono in salute è assai comune. Ma, trovandosi in mezzo alla malattia, rallegrarsi non è di molti. Così fu per lei; presenti a fianco del suo letto alcune sorelle, oppressa dalla malattia, con dolori superiori alle forze umane e una piaga in gola che non la lasciava inghiottire, disse alla superiora (che cercava di consolarla e di incoraggiarla a sopportare tanto male) che non provava alcuna pena, né che avrebbe preso il posto di alcuna delle sorelle in piena salute. Aveva tanto presente quel Signore per cui soffriva, che ce la metteva tutta per nascondere quanto pativa. Si lamentava molto poco, se non quando il dolore la faceva uscire di senno. 6. Le sembrava che non ci fosse sulla terra cosa peggiore di se stessa; sicché, per quanto si potesse capire, grande era la sua umiltà. Parlando delle virtù altrui, si rallegrava davvero molto. In quanto alle mortificazioni, non si tirava indietro. Senza darlo a vedere, si allontanava da qualsiasi cosa potesse distrarla, tanto che, chi non lo sapeva, non se ne accorgeva. Non sembrava che vivesse o parlasse con creature, importandole così poco di tutto. In qualunque modo si mettessero le cose, le affrontava con pace; tanto che fu sempre vista rimanere in se stessa. Una volta una sorella arrivò a dirle che sembrava una di quelle che tengono molto all’onore, per cui, anche se muoiono di fame, vogliono soltanto che gli estranei non lo sappiano; non potevano infatti credere che non desse importanza ad alcune cose che sentiva, pur poco interessandosene.
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7. Todo lo que hacía de labor y de oficios era con un fin que no dejaba perder el mérito, y así decía a las hermanas: «No tiene precio la cosa más pequeña que se hace, si va por amor de Dios; no habíamos de menear los ojos, hermanas, si no fuese por este fin y por agradarle». Jamás se entremetía en cosa que no estuviese a su cargo; así no veía falta de nadie, sino de sí. Sentía tanto que de ella se dijese ningún bien, que así traía cuenta con no le decir de nadie en su presencia, por no las dar pena. Nunca procuraba consuelo, ni en irse a la huerta ni en cosa criada; porque, según ella dijo, grosería sería buscar alivio de los dolores que nuestro Señor le daban; y así nunca pedía cosa, sino lo que le daban: con eso pasaba. También decía que antes le sería cruz tomar consuelo en cosa que no fuese Dios. El caso es que, informándome yo de las de casa, no hubo ninguna que hubiese visto en ella cosa que pareciese sino de alma de gran perfección. 8. Pues venido el tiempo en que nuestro Señor la quiso llevar de esta vida, crecieron los dolores y tantos males juntos, que, para alabar a nuestro Señor de ver el contento como lo llevaba, la iban a ver algunas veces. En especial tuvo gran deseo de hallarse a su muerte el capellán que confiesa en aquel monasterio, que es harto siervo de Dios; que, como él la confesaba, teníala por santa. Fue servido que se le cumplió este deseo, que como estaba con tanto sentido y ya oleada, llamáronle para que, si hubiese menester aquella noche reconciliarla o ayudarla a morir. Un poco antes de las nueve, estando todas con ella y él lo mismo, como un cuarto de hora antes que muriese, se le quitaron todos los dolores; y con una paz muy grande, levantó los ojos y se le puso una alegría de manera en el rostro, que pareció como un resplandor; y ella estaba como quien mira a alguna cosa que la da gran alegría, porque así se sonrió por dos veces. Todas las que estaban allí y el mismo sacerdote, fue tan grande el gozo espiritual
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7. Ogni suo lavoro e ogni incarico che svolgeva aveva una finalità meritoria, sicché diceva alle sorelle: “Non ha prezzo la cosa più piccola che si fa, se la si fa per amore di Dio; non dovremmo sbattere gli occhi, sorelle, se non fosse per questo fine e per essergli gradite”. Mai si intrometteva in cosa che non fosse a suo carico; non scorgeva mancanze in alcuno se non in se stessa. Ci teneva tanto a che di lei non si dicesse alcun bene, e cercava di non dire bene di alcuno in sua presenza, per non recare pena. Non cercava mai consolazione, né andando nell’orto, né in faccende domestiche; perché, come disse, sarebbe stata una grossolaneria cercare sollievo dai dolori che nostro Signore le concedeva. Mai chiese qualcosa se non quel che le davano, e di questo si accontentava. Diceva anzi che le sarebbe parsa una croce trovare sollievo in qualcosa che non fosse Dio. Il fatto è che, informandomi da quelle della casa, nessuna scorse in lei qualcosa che non fosse tipico dell’anima molto santa. 8. Giunto il tempo in cui nostro Signore volle prenderla da questa vita, ai soliti dolori si aggiunsero tanti mali; talvolta andavano a trovarla per lodare nostro Signore nel vedere la gioia con cui li sopportava. In particolare ebbe gran desiderio di essere presente alla sua morte il cappellano che confessa in quel monastero, assai servo di Dio. Era il suo confessore e la riteneva una santa. Fu accontentato nel suo desiderio; mentre era ancora in sé, già ricevuti gli oli santi, lo chiamarono perché, se fosse stato necessario, l’avesse riconciliata e aiutata a morire. Poco prima delle nove, mentre erano presenti tutte le sorelle e il confessore, un quarto d’ora prima della morte circa, le sparirono tutti i dolori. Con una pace grande alzò gli occhi e fu invasa da una gioia che apparve nel volto come uno splendore. Stava come chi guarda qualcosa che dà molta gioia, e sorrise due volte. Fu sì grande il gaudio spirituale e la gioia che invase
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y alegría que recibieron, que no saben decir más de que les parecía que estaban en el cielo. Y con esta alegría que digo, los ojos en el cielo, expiró, quedando como un ángel, que así podemos creer, según nuestra fe y según su vida, que la llevó Dios a descanso en pago de lo mucho que había deseado padecer por El. 9. Afirma el capellán, y así lo dijo a muchas personas, que al tiempo de echar el cuerpo en la sepultura, sintió en él grandísimo y muy suave olor. También afirma la sacristana que de toda la cera que en su enterramiento y honras ardió, no halló cosa desminuída de la cera. Todo se puede creer de la misericordia de Dios. Tratando estas cosas con un confesor suyo de la Compañía de Jesús, con quien había muchos años confesado y tratado su alma, dijo que no era mucho ni él se espantaba, porque sabía que tenía nuestro Señor mucha comunicación con ella. 10. Plega a Su Majestad, hijas mías, que nos sepamos aprovechar de tan buena compañía como ésta y otras muchas que nuestro Señor nos da en estas casas. Podrá ser que diga alguna cosa de ellas, para que se esfuercen a imitar las que van con alguna tibieza, y para que alabemos todas al Señor que así resplandece su grandeza en unas flacas mujercitas.
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le presenti e il sacerdote, che ripetevano solo di sentirsi in cielo. Con questa gioia, gli occhi fissi al cielo, spirò, restando come un angelo; possiamo credere, per la nostra fede e per la sua vita, che Dio la prese nel riposo eterno ripagandola del molto che aveva desiderato soffrire per Lui. 9. Il cappellano afferma, e lo disse a molti, che al momento di portare il corpo alla sepoltura, avvertì un soave aroma. La sacrestana afferma che di tutta la cera consumata nel suo seppellimento e onoranze, non rimase avanzo da buttare. Tutto possiamo credere provenga dalla misericordia di Dio. Parlandone con un suo confessore appartenente alla Compagnia di Gesù, con cui si era confessata e aveva parlato della sua anima per molti anni, mi disse che non erano cose particolari o che lo stupissero, perché sapeva che il Signore si comunicava spesso a lei. 10. Voglia Sua Maestà, figlie mie, che sappiamo profittare di una compagnia così buona come questa e di molte altre che il Signore ha concesso a queste case. Può essere ch’io dica qualcosa di loro, perché chi è tiepido si sforzi di imitarle, e perché tutte lodiamo il Signore la cui grandezza tanto risplende in alcune deboli donnicciole.
Capítulo 13 En que trata cómo se comenzó la primera casa de la Regla primitiva, y por quién, de los descalzos carmelitas. Año de 1568.
1. Antes que yo fuese a esta fundación de Valladolid, como ya tenía concertado con el padre fray Antonio de Jesús, que era entonces prior en Medina, en Santa Ana, que es de la Orden del Carmen, y con fray Juan de la Cruz – como ya tengo dicho – de que serían los primeros que entrasen, si se hiciese monasterio de la primera Regla de Descalzos, y como yo no tuviese remedio para tener casa, no hacía sino encomendarlo a nuestro Señor; porque – como he dichoya estaba satisfecha de estos padres. Porque al padre fray Antonio de Jesús había el Señor bien ejercitado un año que había que yo lo había tratado con él, en trabajos y llevádolo con mucha perfección. Del padre fray Juan de la Cruz ninguna prueba había menester, porque aunque estaba entre los del paño, calzados, siempre había hecho vida de mucha perfección y religión. Fue nuestro Señor servido que como me dio lo principal, que eran frailes que comenzasen, ordenó lo de demás. 2. Un caballero de Avila, llamado don Rafael, con quien yo jamás había tratado, no sé cómo – que no me acuerdo – vino a entender que se quería hacer un monasterio de Descalzos; y vínome a ofrecer que me daría una casa que tenía en un lugarcillo de hartos pocos vecinos, que me parece no serían veinte – que no me acuerdo ahora –, que la tenía allí para un rentero que recogía el pan de renta que tenía allí. Yo, aunque vi cuál debía ser, alabé a nuestro Señor y agradecíselo mucho. Díjome que era camino de Medina del Campo, que iba yo por allí para ir a la fundación de Valladolid, que
Capitolo tredicesimo Parla di come ebbe inizio, e con chi, la prima casa della Regola primitiva dei carmelitani scalzi, nell’anno 1568.
1. Prima di recarmi a questa fondazione di Valladolid, come d’accordo con il padre fra’ Antonio di Gesù, allora priore a Medina, in Sant’Anna, appartenente all’Ordine del Carmelo, e con fra’ Giovanni della Croce – come ho già detto – che sarebbero stati i primi a entrare, se si fosse fatto un monastero secondo la regola dei Carmelitani scalzi. Non essendoci possibilità di trovare una casa, non mi restava che chiederla al Signore, perché – come già ho detto – ero sufficientemente soddisfatta di questi padri. Il Signore aveva fatto comprendere le cose al padre fra’ Antonio di Gesù, durante l’anno in cui avevo avuto a che fare con lui, con sofferenze e conducendolo a un alto livello di santità. Del padre fra’ Giovanni della Croce, non c’era bisogno di prove, perché, pur vivendo tra quelli che non seguivano la forma primitiva, i calzati, per intenderci, aveva sempre vissuto una vita di grande spiritualità e secondo l’ordine. Nostro Signore si compiacque, tanto che, concessimi i frati che dessero l’inizio, procurò i successivi. 2. Un nobile d’Avila, chiamato don Raffaele, con cui mai avevo avuto a che fare, non so come – non lo ricordo – venne a sapere che si voleva dar vita a un monastero di Carmelitani scalzi. Mi offrì una casa di suo possesso in un paese composto a mala pena di una ventina di case, non di più – ora non ricordo –; la casa era affittata a un contadino che lavorava i suoi campi. Io, pur comprendendo di cosa si trattasse, ne lodai nostro Signore e lo ringraziai molto. Mi disse che si trovava sulla strada di Medina del Campo, che vi sarei passata per raggiungere la fondazione
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es camino derecho y que la vería. Yo dije que lo haría, y aun así lo hice, que partí de Avila por junio con una compañera y con el padre Julián Dávila, que era el sacerdote que he dicho que me ayudaba a estos caminos, capellán de San José de Avila. 3. Aunque partimos de mañana, como no sabíamos el camino, errámosle; y como el lugar es poco nombrado, no se hallaba mucha relación de él. Así anduvimos aquel día con harto trabajo, porque hacía muy recio sol. Cuando pensábamos estábamos cerca, había otro tanto que andar. Siempre se me acuerda del cansancio y desvarío que traíamos en aquel camino. Así llegamos poco antes de la noche. Como entramos en la casa, estaba de tal suerte, que no nos atrevimos a quedar allí aquella noche por causa de la demasiada poca limpieza que tenía y mucha gente del agosto. Tenía un portal razonable y una cámara doblada con su desván, y una cocinilla. Este edificio todo tenía nuestro monasterio. Yo consideré que en el portal se podía hacer iglesia y en el desván coro, que venía bien, y dormir en la cámara. Mi compañera, aunque era harto mejor que yo y muy amiga de penitencia, no podía sufrir que yo pensase hacer allí monasterio, y así me dijo: «cierto, madre, que no haya espíritu, por bueno que sea, que lo pueda sufrir. Vos no tratéis de esto». El padre que iba conmigo, aunque le pareció lo que a mi compañera, como le dije mis intentos, no me contradijo. Fuímonos a tener la noche en la iglesia, que para el cansancio grande que llevábamos no quisiéramos tenerla en vela. 4. Llegados a Medina, hablé luego con el padre fray Antonio, y díjele lo que pasaba y que si tendría corazón para
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di Valladolid, che era sulla medesima strada e che l’avrei vista facilmente. Risposi che l’avrei fatto, e così feci, tanto che partii da Avila in giugno, insieme a una sorella e con il padre Giuliano Davila, il sacerdote che mi aiutava in questi viaggi, cappellano di San Giuseppe ad Avila. 3. Partimmo di mattina, ma, non conoscendo la strada, ci perdemmo. Il villaggio era poco conosciuto, per cui non se ne trovava notizia. Così procedemmo tutto il giorno con grande fatica, perché il sole era a picco. Quando pensavamo di essere vicini, c’era almeno altrettanta strada da fare. Mi ricorderò per sempre la fatica e lo stordimento subiti in quel viaggio. Arrivammo, comunque, poco prima che facesse buio. Entrammo in casa, ma era così malridotta che non ci azzardammo a trascorrervi la notte, per la sua sozzura e perché piena di parassiti estivi. Aveva un ingresso ragionevole, una camera arredata con un relativo vano, e una piccola cucina. Questo edificio era disponibile per il nostro monastero. Pensai che all’ingresso si poteva fare la cappella e nel vano il coro, dove sarebbe venuto bene, ottenendo poi dalla stanza il dormitorio. La mia consorella, pur essendo più santa di me e molto amica della penitenza, non sopportava l’idea che io volessi costruirci un monastero, e mi disse: “madre, di certo non c’è spirito, per buono che sia, che possa sopportare una cosa simile. Voi non ve ne occuperete”. Il padre che mi accompagnava, pur essendo d’accordo con la mia consorella, quando gli parlai dei miei scopi, non osò contraddirmi. Andammo a trascorrere la notte nella chiesa, e, per la grande stanchezza accumulata, non la trascorremmo in veglia. 4. Giunti a Medina, parlai subito con il padre frat’Antonio, gli riferii quel che stava accadendo e che se avesse
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estar allí algún tiempo, que tuviese cierto que Dios lo remediaría presto, que todo era comenzar (paréceme tenía tan delante lo que el Señor ha hecho, y tan cierto – a manera de decir – como ahora que lo veo, y aun mucho más de lo que hasta ahora he visto; que al tiempo que ésta escribo, hay diez monasterios de Descalzos por la bondad de Dios), y que creyese que no nos daría la licencia el provincial pasado ni el presente (que había de ser con su consentimiento, según dije al principio), si nos viesen en casa muy medrada, dejado que no teníamos remedio de ella, y que en aquel lugarcillo y casa que no harían caso de ellos. A él le había puesto Dios más ánimo que a mí; y así dijo que no sólo allí, mas que estaría en una pocilga. Fray Juan de la Cruz estaba en lo mismo. 5. Ahora nos quedaba alcanzar la voluntad de los dos padres que tengo dichos, porque con esa condición había dado la licencia nuestro padre General. Yo esperaba en nuestro Señor de alcanzarla, y así dejé al padre fray Antonio que tuviese cuidado de hacer todo lo que pudiese en allegar algo para la casa. Yo me fui con fray Juan de la Cruz a la fundación que queda escrita de Valladolid. Y como estuvimos algunos días con oficiales para recoger la casa, sin clausura, había lugar para informar al padre fray Juan de la Cruz de toda nuestra manera de proceder, para que llevase bien entendidas todas las cosas, así de mortificación como del estilo de hermandad y recreación que tenemos juntas, que todo es con tanta moderación, que sólo sirve de entender allí las faltas de las hermanas y tomar un poco de alivio para llevar el rigor de la Regla. El era tan bueno, que al menos yo podía mucho más deprender de él que él de mí; mas esto no era lo que yo hacía, sino el estilo del proceder las hermanas.
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avuto la cortesia di fermarsi per un po’ di tempo, di certo Dio lo avrebbe ricompensato. L’importante era cominciare (avevo tanto presente quanto nostro Signore aveva fatto, e una tale certezza – per dire – uguale a quanto ora vedo compiuto con i miei occhi realizzato, se non di più, tanto che ora, mentre scrivo, si sono istituiti dieci monasteri di Carmelitani scalzi, per la bontà di Dio), e che pensasse che né il provinciale passato, né il presente ci avrebbero concesso la licenza (per cui era necessario il suo assenso, come ho detto all’inizio), se ci avessero visto alloggiate in una casa decorosa. Premesso che non ne possedevamo altra, per quella casa, in quel posto, non si sarebbero opposti. Dio aveva posto più coraggio in quell’anima che nella mia. Sicché disse che non solo lì, ma che anche in un porcile si sarebbe potuto fondare un monastero. Fra’ Giovanni della Croce era del medesimo parere. 5. Ora si trattava di ottenere il volere dei due suddetti padri, dal momento che solo a tali condizioni avremmo ottenuto il benestare del nostro padre Generale. Speravo in nostro Signore di ottenerla, e così dissi a padre frat’ Antonio di fare il possibile per ottenere qualche cosa per la casa. Mentre io me ne andai con fra’ Giovanni della Croce alla già citata fondazione di Valladolid. Restandovi alcuni giorni con degli operai per alcuni lavori nella casa, senza clausura, ci fu occasione per informare il padre fra’ Giovanni della Croce del nostro modello di vita, perché ne comprendesse ogni particolare, sia della mortificazione, sia dello stile di fraternità e ricreazione, così ben ordinati insieme, che aiutano a comprendere le mancanze delle sorelle, ristorarsi un poco, per tornare a vivere in pienezza il rigore della Regola. Era così buono che senz’altro potevo io apprendere più da lui che lui da me. Ma non facevo questo; parlavo soltanto dello stile di vita delle sorelle.
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6. Fue Dios servido que estaba allí el provincial de nuestra Orden, de quien yo había de tomar el beneplácito, llamado fray Alonso González. Era viejo y harto buena cosa y sin malicia. Yo le dije tantas cosas y de la cuenta que daría a Dios si tan buena obra estorbaba, cuando se la pedí, y Su Majestad que le dispuso – como quería que se hiciese –, que se ablandó mucho. Venida la señora doña María de Mendoza y el obispo de Avila, su hermano, que es quien siempre nos ha favorecido y amparado, lo acabaron con él y con el padre fray Angel de Salazar, que era el Provincial pasado, de quien yo temía toda la dificultad. Mas ofrecióse entonces cierta necesidad que tuvo menester el favor de la señora doña María de Mendoza, y esto creo ayudó mucho, dejado que, aunque no hubiera esta ocasión, se lo pusiera nuestro Señor en corazón, como al padre General, que estaba bien fuera de ello. 7. ¡Oh, válgame Dios, qué de cosas he visto en estos negocios, que parecían imposibles y cuán fácil ha sido a Su Majestad allanarlas! ¡Y qué confusión mía es, viendo lo que he visto, no ser mejor de lo que soy! Que ahora que lo voy escribiendo, me estoy espantando y deseando que nuestro Señor dé a entender a todos cómo en estas fundaciones no es casi nada lo que hemos hecho las criaturas. Todo lo ha ordenado el Señor por unos principios tan bajos, que sólo Su Majestad lo podía levantar en lo que ahora está. Sea por siempre bendito, amén.
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6. Dio provvide che si trovasse presente il provinciale del nostro Ordine, da cui avrei dovuto ottenere il beneplacito, frat’ Alfonso Gonzalez. Era vecchio, di buone maniere e senza malizia. Io gli dissi molte cose e del conto di cui avrebbe dovuto rendere a Dio, se avesse fatto fallire una così buona cosa. E Sua Maestà gli toccò il cuore – come volevo accadesse – perché fosse molto disponibile. Giunta la signora donna Maria di Mendoza, e il vescovo di Avila, suo fratello, da cui sempre ricevemmo favore e protezione, ne parlarono con lui e con il padre frat’ Angelo di Salazar, precedente Provinciale, da cui temevo ogni genere di ostacolo. Ma nacque allora una necessità per cui si rese necessario il favore della signora donna Maria di Mendoza; questo fu di grande aiuto, supposto che, pur non in questa occasione, il Signore avrebbe potuto toccargli il cuore, così come al padre Generale, che era molto contrario. 7. Oh, mio Dio, quante cose ho visto in queste concertazioni apparentemente impossibili, e quanto facile è stato per Sua Maestà spianare il tutto! E come mi ritrovo confusa, vedendo quanto ho visto, e non essendo migliore di quella che sono! Ora che lo sto scrivendo, mi sto spaventando e desidero che nostro Signore faccia comprendere a tutti che in queste fondazioni quasi nulla è compiuto dalle creature. Tutto è stato compiuto dal Signore tramite persone di levatura tanto bassa che solo Sua Maestà avrebbe potuto innalzarle dove ora si trovano. Sia per sempre benedetto, amen.
Capítulo 14 Prosigue en la fundación de la primera casa de los descalzos carmelitas. Dice algo de la vida que allí hacían, y del provecho que comenzó a hacer nuestro Señor en aquellos lugares, a honra y gloria de Dios. 1. Como yo tuve estas dos voluntades, ya me parecía no me faltaba nada. Ordenamos que el padre fray Juan de la Cruz fuese a la casa, y lo acomodase de manera que comoquiera pudiesen entrar en ella; que toda mi prisa era hasta que comenzasen, porque tenía gran temor no nos viniese algún estorbo; y así se hizo. El padre fray Antonio ya tenía algo allegado de lo que era menester; ayudábamosle lo que podíamos, aunque era poco. Vino allí a Valladolid a hablarme con gran contento y díjome lo que tenía allegado, que era harto poco; sólo de relojes iba proveído, que llevaba cinco, que me cayó en harta gracia. Díjome que para tener las horas concertadas, que no quería ir desapercibido; creo aún no tenía en qué dormir. 2. Tardóse poco en aderezar la casa, porque no había dinero, aunque quisieran hacer mucho. Acabado, el padre fray Antonio renunció su priorazgo con harta voluntad y prometió la primera Regla; que aunque le decían lo probase primero, no quiso. Ibase a su casita con el mayor contento del mundo. Ya fray Juan estaba allá. 3. Dicho me ha el padre fray Antonio que cuando llegó a vista del lugarcillo, le dio un gozo interior muy grande y le pareció que había ya acabado con el mundo en dejarlo todo y meterse en aquella soledad; adonde al uno y al otro no se les hizo la casa mala, sino que les parecía estaban en grandes deleites.
Capitolo quattordicesimo Continua a raccontare la fondazione della prima casa di carmelitani scalzi. Dice qualcosa della vita che lì conducevano e dei frutti che nostro Signore iniziò a produrre in quei luoghi, a onore e gloria di Dio. 1. Avendo io questi due desideri, mi pareva che nulla mi mancasse. Dicemmo che il padre fra’ Giovanni della Croce andasse a prendere possesso della casa, e sistemasse le cose perché chiunque potesse entrarvi. La fretta stava nell’iniziare, perché temevo la nascita di qualche ostacolo; e così si fece. Il padre frat’Antonio aveva già raccolto alcune delle cose necessarie; lo aiutammo nel poco che ci fu possibile. Giunse tronfio a Valladolid per parlarmi e dirmi quel che aveva ottenuto, che di fatto era poco. Si era rifornito di soli orologi, ne aveva cinque, e si avvide presto della mia perplessità. Mi disse che se volevamo regolarci per le ore, non bisognava andarne sprovvisti; credo non avesse dove dormire. 2. Sistemammo in fretta la casa, pur avendo voluto fare molte cose e senza denaro. Fatto questo, il padre frat’Antonio rinunciò con decisione al suo priorato e promise di applicare la Regola primitiva. Gli dissero perfino di mettersi alla prova, prima, ma lui rispose di no. Se ne andava alla sua casetta provando la più grande gioia del mondo. E colà già si trovava fra’ Giovanni. 3. Il padre frat’Antonio mi ha detto che non appena fu in vista di quella specie di piccolo eremo, avvertì una gioia interiore molto grande e gli parve di aver già sistemato i suoi conti col mondo lasciando tutto per mettersi in quella solitudine. Sia all’uno sia all’altro non dispiacque la casa, ma parve loro di trovarsi tra grandi lussi.
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4. ¡Oh, válgame Dios! ¡Qué poco hacen estos edificios y regalos exteriores para lo interior! Por su amor os pido, hermanas y padres míos, que nunca dejéis de ir muy moderados en esto de casas grandes y suntuosas. Tengamos delante nuestros fundadores verdaderos, que son aquellos santos padres de donde descendimos, que sabemos que por aquel camino de pobreza y humildad gozan de Dios. 5. Verdaderamente he visto haber más espíritu y aun alegría interior cuando parece que no tienen los cuerpos cómo estar acomodados, que después que ya tienen mucha casa y lo están. Por grande que sea, ¿qué provecho nos trae, pues sólo de una celda es lo que gozamos continuo? Que ésta sea muy grande y bien labrada, ¿qué nos va? Sí, que no hemos de andar mirando las paredes. Considerado que no es la casa que nos ha de durar para siempre, sino tan breve tiempo como es el de la vida por larga que sea, se nos hará todo suave viendo que mientras menos tuviéremos acá, más gozaremos en aquella eternidad, adonde son las moradas conforme al amor con que hemos imitado la vida de nuestro buen Jesús. Si decimos que son estos principios para renovar la Regla de la Virgen su Madre, y Señora y Patrona nuestra, no la hagamos tanto agravio, ni a nuestros santos padres pasados, que dejemos de conformarnos con ellos. Ya que por nuestra flaqueza en todo no podamos, en las cosas que no hace ni deshace para sustentar la vida habíamos de andar con gran aviso; pues todo es un poquito de trabajo sabroso, como le tenían estos dos padres; y en determinándonos de pasarlo, es acabada la dificultad, que toda es la pena un poquito al principio. 6. Primero o segundo domingo de adviento de este año de 1568 (que no me acuerdo cuál de estos domingos fue), se dijo la primera misa en aquel portalito de Belén, que no me parece era mejor. La cuaresma adelante, viniendo a la
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4. Oh, Dio mio! Quanto poco valgono le case e comodità esteriori rispetto al mondo interiore! Per amore suo vi chiedo, sorelle e padri miei, di non dimenticarvi di essere prudenti nella grandezza e suntuosità delle case. Abbiamo dinanzi l’esempio dei nostri fondatori, quei santi padri da cui discendiamo, che ben sappiamo come godettero di Dio nel cammino di povertà e umiltà. 5. Ho constatato esserci più spirito e gioia interiore quando pare che i corpi non abbiano da riposarsi, perché hanno già una loro casa e lo sono, riposati. Per grande che sia la casa, cosa ce ne importa, se è soltanto di una cella ciò di cui davvero godiamo? E cosa ne torna a noi se questa sia molto grande e ben rifinita? Non dobbiamo guardarne le pareti. Se la nostra eternità non sarà trascorsa nella casa, ma in essa vi staremo un tempo breve come quello della vita, per lunga che sia, tutto ci sarà di sollievo vedendo come meno ottenendo quaggiù, più godremo nell’eternità, ove troveremo dimore conformi all’amore con cui abbiamo imitato la vita del nostro buon Gesù. Se ammettiamo essere questi i principi con cui rinnovare la Regola della Vergine, sua Madre, nonché Signora e Patrona nostra, non offendiamo lei e neppure i nostri santi padri di un tempo, cui dobbiamo conformarci. Se per la nostra debolezza non possiamo arrivare a tutto, nelle cose superflue della vita dobbiamo portarci attentamente. Ogni cosa nasconde in sé una gustosa fatica, come l’ebbero a sopportare questi due padri. Il problema termina nel deciderci a sopportarla, nascondendosi tutta la pena nei suoi medesimi inizi. 6. La prima o la seconda domenica di avvento del 1568 (non ricordo quale di queste due domeniche), si celebrò la prima Messa in quel piccolo angolo di Betlemme, da non parermi essercene uno migliore. La quaresima successiva, andando alla fondazione di Toledo, passai da lì. Giunsi di
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fundación de Toledo, me vine por allí. Llegué una mañana. Estaba el padre fray Antonio de Jesús barriendo la puerta de la iglesia, con un rostro de alegría que tiene él siempre. Yo le dije: «¿qué es esto, mi padre?, ¿qué se ha hecho la honra?». Díjome estas palabras, dociéndome el gran contento que tenía: «Yo maldigo el tiempo que la tuve». Como entré en la iglesia, quedéme espantada de ver el espíritu que el Señor había puesto allí. Y no era yo sola, que dos mercaderes que habían venido de Medina hasta allí conmigo, que eran mis amigos, no hacían otra cosa sino llorar. ¡Tenía tantas cruces, tantas calaveras! Nunca se me olvida una cruz pequeña de palo que tenía para el agua bendita, que tenía en ella pegada una imagen de papel con un Cristo que parecía ponía más devoción que si fuera de cosa muy bien labrada. 7. El coro era el desván, que por mitad estaba alto, que podían decir las horas; mas habíanse de abajar mucho para entrar y para oír misa. Tenían a los dos rincones, hacia la iglesia, dos ermitillas, adonde no podían estar sino echados o sentados, llenas de heno (porque el lugar era muy frío y el tejado casi les daban sobre las cabezas), con dos ventanillas hacia el altar y dos piedras por cabeceras, y allí sus cruces y calaveras. Supe que después que acababan maitines hasta prima no se tornaban a ir, sino allí se quedaban en oración, que la tenían tan grande, que les acaecía ir con harta nieve las hábitos cuando iban a prima y no lo haber sentido. Decían sus horas con otro padre de los del paño, que se fue con ellos a estar, aunque no mudó hábito, porque era muy enfermo, y otro fraile mancebo, que no era ordenado, que también estaba allí. 8. Iban a predicar a muchos lugares que están por allí comarcanos sin ninguna doctrina, que por esto también me holgué se hiciese allí la casa; que me dijeron, que ni había
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mattina e vi trovai il padre frat’Antonio di Gesù mentre puliva l’ingresso della chiesa, con il suo viso abitualmente lieto. Gli dissi: “Cos’è mai questo, padre mio? Ha ricevuto degli onori?”. Mi rispose così, svelandomi la gran gioia che provava: “Maledico il tempo in cui li ho avuti, gli onori”. Appena entrai nella chiesa, rimasi sbalordita verificando la spiritualità che il Signore vi aveva infuso. Non ero la sola a pensarla così: due mercanti miei amici, che mi avevano accompagnato da Medina, non facevano che piangere. C’erano così tante croci e teschi! Mai mi dimenticherò di una piccola croce di legno per l’acqua benedetta, ove era stata incollata un’immagine di carta il cui Cristo sembrava dare maggior devozione di un’immagine assai ben lavorata. 7. Il coro era nel vano, per metà rialzato, dove potevano pregare le ore. E dovevano abbassarsi molto per entrare e assistere alla Messa. Avevano due angoli verso la chiesa, due stanzucce, dove non potevano stare se non accovacciati o seduti, piene di fieno, perché il posto era molto freddo e il tetto quasi picchiava loro sulla testa, con due finestrelle verso l’altare e due pietre come reggi testa, e poi croci e teschi. Seppi che, dopo aver terminato il mattutino, proseguivano in preghiera, un abbondante tratto, che li costringeva a tornare con gli abiti pieni di neve alla Prima ora, senza neppur rendersene conto. Recitavano le ore con un altro padre, di differente abito, che, pur non cambiando di abito, andò a vivere con loro, perché era molto malato, e con un altro frate inserviente, non ancora ordinato, che pure risiedeva lì. 8. Andavano a predicare in molti luoghi confinanti, dove la gente non sapeva nulla di dottrina, altra ragione per cui mi rallegrai che si facesse lì una casa. Mi dissero
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cerca monasterio ni de dónde la tener, que era gran lástima. En tan poco tiempo era tanto el crédito que tenían, que a mí me hizo grandísimo consuelo cuando lo supe. Iban – como digo – a predicar legua y media, dos leguas, descalzos (que entonces no traían alpargatas, que después se las mandaron poner), y con harta nieve y frío; y después que habían predicado y confesado, se tornaban bien tarde a comer a su casa. Con el contento, todo se les hacía poco. 9. De esto de comer tenían muy bastante, porque de los lugares comarcanos los proveían más de lo que habían menester; y venían allí a confesar algunos caballeros que estaban en aquellos lugares, adonde los ofrecían ya mejores casas y sitios. Entre éstos fue uno don Luis, Señor de las Cinco Villas. Este caballero había hecho una iglesia para una imagen de nuestra Señora, cierto bien digna de poner en veneración. Su padre la envió desde Flandes a su abuela o madre (que no me acuerdo cuál), con un mercader. El se aficionó tanto a ella, que la tuvo muchos años, y después, a la hora de la muerte mandó se la llevasen. Es un retablo grande, que yo no he visto en mi vida (y otras muchas personas dicen lo mismo) cosa mejor. El padre fray Antonio de Jesús, como fue a aquel lugar a petición de este caballero y vio la imagen; aficionóse tanto a ella, y con mucha razón, que aceptó de pasar allí el monasterio. Llámase este lugar Mancera. Aunque no tenía ningún agua de pozo, ni de ninguna manera parecía la podían tener allí, labróles este caballero un monasterio conforme a su profesión, pequeño, y dio ornamentos. Hízolo muy bien. 10. No quiero dejar de decir cómo el Señor les dio agua, que se tuvo por cosa de milagro. Estando un día después
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che nei dintorni non esisteva alcun monastero, né la gente aveva dove istruirsi, fatti che mi addolorarono. In così poco tempo ottennero un tal credito che, quando venni a saperlo, ne rimasi molto consolata. Andavano, come ho detto, a predicare lontano una lega e mezzo e anche due, scalzi (allora, infatti, non avevano neppure calzature di corda, come sarebbe poi stato loro comandato di portare), e con tanta neve e tanto freddo. Dopo che avevano predicato e confessato, tornavano, a tarda ora, a mangiare a casa loro. Felici, tutto pareva loro poca cosa. 9. Da mangiare ne avevano abbastanza, perché dai luoghi vicino procacciavano più di quanto fosse loro necessario. Andavano lì a confessarsi alcuni nobili delle vicinanze che offrivano loro le migliori case e luoghi della zona. Tra questi ci fu don Luigi, Signore dei Cinque Borghi. Questo cavaliere aveva costruito una chiesa in onore di un’immagine di nostra Signora, assai degna di essere posta in venerazione. Suo padre l’aveva spedita dalle fiandre a sua nonna o a sua madre (non mi ricordo quale tra le due), con un mercante. Lui le si affezionò tanto, che la tenne per molti anni, e poi, solo in punto di morte, comandò di regalarla. È una bella pala d’altare, tale che posso dire (come molti altri concordano) di non aver mai visto di meglio in vita mia. Il padre frat’ Antonio di Gesù, non appena giunse in quel posto su richiesta del cavaliere, e vide l’immagine, le si affezionò tanto, e ben a ragione, che accettò di trasferire lì il monastero. Il luogo si chiama Mancera. Pur non essendoci acqua di pozzo, né essendoci modo per cui la si potesse procurare, il cavaliere vi installò un monastero conforme alla professione, pur piccolo, e procurò gli ornamenti necessari: fece tutto molto bene. 10. Non voglio dimenticare di descrivere come il Signore gli concesse l’acqua, fatto ritenuto miracoloso. Un
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de cenar el padre fray Antonio, que era prior, en la claustra con sus frailes hablando en la necesidad de agua que tenían, levantóse el prior y tomó un bordón que traía en las manos e hizo en una parte de él la señal de la cruz, a lo que me parece, aunque no me acuerdo bien si hizo cruz; mas, en fin, señaló con el palo y dijo: «ahora, cavad aquí». A muy poco que cavaron, salió tanta agua, que aun para limpiarle es dificultoso de agotar; y agua de beber muy bueno, que toda la obra han gastado de allí, y nunca – como digo – se agota. Después que cercaron una huerta, han procurado tener agua en ella y hecho noria y gastado harto. Hasta ahora, cosa que sea nada, no la han podido hallar. 11. Pues como yo vi aquella casita, que poco antes no se podía estar en ella, con un espíritu, que a cada parte, – me parece –, que miraba, hallaba con qué me edificar, y entendí de la manera que vivían y con la mortificación y oración y el buen ejemplo que daban, porque allí me vino a ver un caballero y su mujer que yo conocía, que estaba en un lugar cerca, y no me acababan de decir de su santidad y el gran bien que hacían en aquellos pueblos, no me hartaba de dar gracias a nuestro Señor, con un gozo interior grandísimo, por parecerme que veía comenzado un principio para gran aprovechamiento de nuestra Orden y servicio de nuestro Señor. Plega a Su Majestad que lleve adelante, como ahora van, que mi pensamiento será bien verdadero. Los mercaderes que habían ido conmigo me decían que por todo el mundo no quisieran haber dejado de venir allí. ¡Qué cosa es la virtud, que más les agradó aquella pobreza que todas las riquezas que ellos tenían, y les hartó y consoló su alma! 12. Después que tratamos aquellos padres y yo algunas
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giorno, mentre dopo cena il padre frat’Antonio, priore, se ne stava in clausura con i suoi frati, parlando del bisogno d’acqua che pativano, a un tratto si alzò, prese un bastone che aveva in mano e compì con esso il segno della croce, per quel che mi ricordi, anche se non ho ben chiaro se segnò proprio una croce; comunque col suo bastone indicò un posto e disse: “Scavate qui”. Dopo poco che scavavano, eruppe tanta acqua, inesauribile da asciugare, molto buona da bere, con cui si abbeverò tutto il complesso, e che mai – come ho detto – si esaurisce a tutt’oggi. Dopo aver trovato il luogo per piantarvi un orto, sono riusciti a portarvi l’acqua, hanno costruito una noria per prenderla e ne hanno molto guadagnato. Sino ad oggi, come nulla fosse, non sono rimasti disagiati. 11. Non appena vidi quella casetta, ove poco prima non vi si poteva mettere piede, di spiritualità sì ricca che ovunque guardassi trovavo di che edificarmi, compresi come vivevano, con quale mortificazione e orazione, quale buon esempio davano. Ivi venne a trovarmi un cavaliere con sua moglie, che io conoscevo, che viveva in un pese vicino; e non la smettevano di dirmi della santità dei padri e del bene che arrecavano ai paesi circostanti. Non sapevo come ringraziarne il Signore, con grande gioia interiore. In questo intravedevo l’inizio di una grande crescita del nostro Ordine a servizio di nostro Signore. Supplico Sua Maestà che porti avanti le cose come ora stanno andando; allora il mio sogno si realizzerà. I mercanti che erano venuti con me mi dicevano che per alcuna ragione al mondo non sarebbero venuti. Cos’è la virtù, cosa li attrasse maggiormente a quella povertà che a tutte le ricchezze in loro possesso, e saziò e consolò la loro anima! 12. Dopo aver parlato con quei padri e dopo aver sbri-
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cosas, en especial – como soy flaca y ruin – les rogué mucho no fuesen en las cosas de penitencia con tanto rigor, que le llevaban muy grande; y como me había costado tanto de deseo y oración que me diese el Señor quien lo comenzase y veía tan buen principio, temía no buscase el demonio cómo los acabar antes que se efectuase lo que yo esperaba. Como imperfecta y de poca fe, no miraba que era obra de Dios y Su Majestad la había de llevar adelante. Ellos, como tenían estas cosas que a mí me faltaban, hicieron poco caso de mis palabras para dejar sus obras; y así me fui con harto grandísimo consuelo, aunque no daba a Dios las alabanzas que merecía tan gran merced.
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a Su Majestad, por su bondad, sea yo digna de servir en algo lo muy mucho que le debo, amén; que bien entendía era ésta muy mayor merced que la que me hacía en fundar casas de monjas.
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gato altre cose, in particolare – essendo io debole e peccatrice – insistetti con loro perché non vivessero la penitenza con un rigore tanto eccessivo. Siccome mi era costato tanto in aneliti e preghiere ottenere dal Signore chi desse inizio a quel lavoro, scorgendo un inizio tanto buono, temevo che il demonio si muovesse per far perire i padri prima della realizzazione di quanto speravo. Sono così poco perfetta e di poca fede, che non vedevo quanto tutto fosse opera di Dio e che Sua Maestà, dunque, l’avrebbe terminata. I padri, invece, possedendo queste due cose che a me mancavano, prestarono poca attenzione alle mie parole e proseguirono la loro vita. Me ne partii con la più grande delle consolazioni, pur non dando a Dio le lodi da lui meritate per una grazia tanto copiosa.
Piaccia
a Sua M aestá, per la sua bontá, che io sia degna di ricambiare in qualcosa il molto che gli devo, amen. Capivo bene che questa era una grazia molto più grande di quella che mi concedeva nel fondare monasteri.
Capítulo 15 En que se trata de la fundación del monasterio del glorioso San José en la ciudad de Toledo, que fue el año de 1569.
1. Estaba en la ciudad de Toledo un hombre honrado y siervo de Dios, mercader, el cual nunca se quiso casar, sino hacía una vida como muy católico, hombre de gran verdad y honestidad. Con trato lícito allegaba su hacienda con intento de hacer de ella una obra que fuese muy agradable al Señor. Diole el mal de la muerte. Llamábase Martín Ramírez. Sabiendo un padre de la Compañía de Jesús, llamado Pablo Hernández, con quien yo estando en este lugar me había confesado cuando estaba concertando la fundación de Malagón, el cual tenía mucho deseo de que se hiciese un monasterio de éstos en este lugar, fuele a hablar, y díjole el servicio que sería de nuestro Señor tan grande, y cómo los capellanes y capellanías que quería hacer las podía dejar en este monasterio, y que se harían en él ciertas fiestas y todo lo demás que él estaba determinado dejar en una parroquia de este lugar. 2. El estaba ya tan malo, que para concertar esto vio no había tiempo, y dejólo todo en las manos de un hermano que tenía, llamado Alonso Alvarez Ramírez, y con esto le llevó Dios. Acertó bien; porque es este Alonso Alvarez hombre harto discreto y temeroso de Dios y de mucha verdad y limosnero y llegado a toda razón, que de él, que le he tratado mucho, como testigo de vista, puedo decir esto con gran verdad. 3. Cuando murió Martín Ramírez, aún me estaba yo en la fundación de Valladolid, adonde me escribió el padre Pablo Hernández, de la Compañía, y el mismo Alonso Alvarez,
Capitolo quindicesimo Si racconta della fondazione del monastero del glorioso San Giuseppe, in Toledo, nell’anno 1569.
1. Nella città di Toledo viveva un uomo onorato e servo di Dio, mercante, che mai si volle sposare, ma viveva una vita da cattolico coerente, uomo assai veritiero e onesto. Con ogni liceità, portava avanti i suoi affari col desiderio di farne un’opera assai gradita al Signore. Si ammalò mortalmente. Il suo nome era Martin Ramirez. Venendolo a sapere un padre della Compagnia di Gesù, Pablo Hernandez, con cui, mentre lì vivevo mi ero confessata, preparavo la fondazione di Malagon, che desiderava molto si facesse un monastero suddetto in quel luogo, andò a parlargli, gli spiegò come il tutto sarebbe stato molto gradito a nostro Signore, e come i cappellani e le cappellanie che lui desiderava si sarebbero potuti ritenere realizzati in tal monastero, e che in esso, in fine, si sarebbero potute celebrare feste e le altre cose che era deciso a lasciare in una parrocchia del paese. 2. Lui stava già tanto male, che si rese conto non avere il tempo per compiere tali cose, e lasciò tutto nelle mani di un suo fratello, Alonso Alvarez Ramirez, dopo di che il Signore lo prese con sé. Andò bene; perché questo Alonso Alvarez è un uomo molto discreto, timoroso di Dio, assai leale, generoso, giunto ad alta ragionevolezza; tanto che di lui, avendo avuto molto a che farci, posso dirne tali cose quale testimone oculare. 3. Quando morì Martin Ramirez, mi trovavo ancora nella fondazione di Valladolid, ove mi scrisse il padre Pablo Hernandez, della Compagnia di Gesù. Lo stesso Alonso Alvarez, partecipandomi di quanto stava accaden-
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dándome cuenta de lo que pasaba y que si quería aceptar esta fundación me diese prisa a venir; y así me partí poco después que se acabó de acomodar la casa. Llegué a Toledo víspera de nuestra Señora de la Encarnación, y fuime en casa de la señora doña Luisa, que es adonde había estado otras veces, y la fundadora de Malagón. Fui recibida con gran alegría, porque es mucho lo que me quiere. Llevaba dos compañeras de San José de Avila, harto siervas de Dios. Diéronnos luego un aposento, como solían, adonde estábamos con el recogimiento que en un monasterio. 4. Comencé luego a tratar de los negocios con Alonso Alvarez y un yerno suyo, llamado Diego Ortiz, que era, aunque muy bueno y teólogo, más entero en su parecer que Alonso Alvarez; no se ponía tan presto en la razón. Comenzáronme a pedir muchas condiciones, que yo no me parecía convenía otorgar. Andando en los conciertos y buscando una casa alquilada para tomar la posesión, nunca la pudieron hallar – aunque se buscó mucho – que conviniese; ni yo tampoco podía acabar con el gobernador que me diese la licencia (que en este tiempo no había Arzobispo), aunque esta señora adonde estaba lo procuraba mucho y un caballero que era canónigo en esta iglesia, llamado don Pedro Manrique, hijo del Adelantado de Castilla: era muy siervo de Dios, y lo es, que aún es vivo, y con tener bien poca salud, unos años después que se fundó esta casa se entró en la Compañía de Jesús, adonde está ahora; era mucha cosa en este lugar, porque tiene mucho entendimiento y valor; con todo, no podía acabar que me diesen esta licencia, porque cuando tenía un poco blando el Gobernador, no lo estaban los del Consejo. Por otra parte, no nos acabábamos de concertar Alonso Alvarez y yo, a causa de su yerno, a quien él daba mucha mano. En fin, vinimos a desconcertarnos del todo. 5. Yo no sabía qué me hacer, porque no había venido a
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do, mi diceva che, se volevo accettare quella fondazione, mi affrettassi ad andare. Così me ne andai poco dopo che si finì di sistemare la casa. Giunsi a Toledo la vigilia della festa dell’Annunciazione, e alloggiai nella casa di donna Luisa, ove già ero stata altre volte, la fondatrice di Malagon. Fui ricevuta con grande gioia, perché mi vuole molto bene. Mi accompagnavano due sorelle di San Giuseppe d’Avila, grandi serve di Dio. Ci concessero, come al solito, un appartamento dove vivevamo nel raccoglimento tipico di un monastero. 4. Subito dopo iniziai a trattare gli affari con Alonso Alvarez e un suo genero, Diego Ortiz; pur molto buono e sapiente in teologia, era più cocciuto, nel suo parere, di Alonso Alvarez; non se ne faceva tanto presto una ragione. Iniziarono a chiedermi diverse condizioni, che non mi pareva il caso di concedere. Dandosi da fare e cercando una casa in affitto per prenderne possesso, non se ne trovò una conveniente, pur essendosi mossi parecchio; né ebbi successo col governatore perché mi concedesse la licenza (in quel periodo non c’era Arcivescovo), malgrado la signora dove abitavo lo desiderasse molto, così come un cavaliere canonico in questa chiesa, chiamato don Pedro Manrique, figlio dell’Adelantado di Castiglia: era un gran servo di Dio, e lo è tuttora, essendo ancora vivo, malgrado sia malato; dopo alcuni anni che fu fondata questa casa, entrò nella Compagnia di Gesù, e ancora vi si trova; era uomo di rilievo nel paese, perché è molto intelligente e di valore. Malgrado tutto, non ottenevo la licenza, perché quando cedeva il Governatore, non cedevano quelli del Consiglio. D’altra parte Alfonso Alvarez e io non smettevamo di darci da fare, grazie a suo genero, che ci era di grande aiuto. In fine, ci scoraggiammo del tutto. 5. Non sapevo cosa fare, perché non avevo ottenuto
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otra cosa y veía que había de ser mucha nota irme sin fundar. Con todo, tenía más pena de no me dar la licencia que de lo demás; porque entendía que, tomada la posesión, nuestro Señor lo proveería, como había hecho en otras partes. Y así me determiné de hablar al Gobernador, y fuime a una iglesia que está junto con su casa y enviéle a suplicar que tuviese por bien de hablarme. Había ya más de dos meses que se andaba en procurarlo y cada día era peor. Como me vi con él, díjele que era recia cosa que hubiese mujeres que querían vivir en tanto rigor y perfección y encerramiento, y que los que no pasaban nada de esto, sino que se estaban en regalos, quisiesen estorbar obras de tanto servicio de nuestro Señor. Estas y otras hartas cosas le dije con una determinación grande que me daba el Señor. De manera le movió el corazón, que antes que me quitase de con él, me dio la licencia. 6. Yo me fui muy contenta, que me parecía ya lo tenía todo, sin tener nada; porque debían ser hasta tres o cuatro ducados lo que tenía, con que compré dos lienzos (porque ninguna cosa tenía de imagen para poner en el altar) y dos jergones y una manta. De casa no había memoria. Con Alonso Alvarez ya estaba desconcertada. Un mercader, amigo mío, del mismo lugar, que nunca se ha querido casar, ni entiende sino en hacer buenas obras con los presos de la cárcel, y otras muchas obras buenas que hace, y me había dicho que no tuviese pena, que él me buscaría casa (llámase Alonso de Avila), cayóme malo. Algunos días antes había venido a aquel lugar un fraile francisco, llamado fray Martín de la Cruz, muy santo. Estuvo algunos días y cuando se fue, envióme un mancebo que él confesaba, llamado Andrada, nonada rico, sino harto pobre, a quien él rogó hiciese todo lo que yo le dijese. El, estando un día en una iglesia en misa, me fue a hablar y a decir lo que le había dicho aquel bendito, y que
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nulla e mi rendevo conto che sarebbe stato negativo andarmene senza fondare. Soffrivo di più per non aver ottenuto la licenza che per le altre cose. Capivo che, perso il possesso, nostro Signore avrebbe pensato al resto, come sempre aveva fatto. Così mi decisi di parlare al Governatore; me ne andai in una chiesa posta vicino a casa sua, e mandai a supplicarlo perché venisse a parlarmi. Erano già trascorsi due mesi da quando si cercava di chiudere l’assunto, e ogni giorno andava peggio. Non appena lo incontrai, gli spiegai che sarebbe stato importante ci fossero donne desiderose di vivere in tanto rigore, perfezione e nascondimento, e che chi non era interessato a questo, ma cercava solo consolazioni, avrebbe disturbato opere sì gradite a nostro Signore. Gli dissi queste e altre pesanti parole, con la gran decisione concessami dal Signore. Gli rimossi tanto il cuore che, prima di lasciarci, mi concesse la licenza. 6. Me ne andai molto contenta: mi sembrava di avere tutto senza avere ancora nulla. Dovevano essere tre o forse quattro i ducati di cui ero in possesso; con questi comprai due dipinti a tela (non avevo infatti alcuna immagine da porre sull’altare), due pagliericci e una coperta. Non ricordavo più cosa significasse avere una casa. Non avevo l’energia per tornare da Alonso Alvarez. Un mercante mio amico, abitante di quella città, che non ha voluto sposarsi e si occupa esclusivamente di compiere opere buone per i carcerati, e in altre cose simili, si ammalò. Alcuni giorni prima era arrivato un frate francescano, fra’ Martin della Croce, molto santo. Si fermò alcuni giorni e, quando se ne andò, mi inviò un garzone che si confessava da lui, chiamato Andrada, per nulla ricco, molto povero, cui chiese di compiere tutto quel che io gli dicessi. Questi, mentre si celebrava un giorno la Messa in una chiesa, mi si avvicinò per parlarmi e dirmi quanto gli aveva ordinato quel bene-
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estuviese cierta que en todo lo que él podía que lo haría por mí, aunque sólo con su persona podía ayudarnos. Yo se lo agradecí, y me cayó harto en gracia y a mis compañeras más ver el ayuda que el santo nos enviaba, porque su traje no era para tratar con Descalzas. 7. Pues como yo me vi con la licencia y sin ninguna persona que me ayudase, no sabía qué hacer ni a quién encomendar que me buscase una casa alquilada. Acordóseme del mancebo que me había enviado fray Martín de la Cruz y díjelo a mis compañeras. Ellas se rieron mucho de mí y dijeron que no hiciese tal, que no serviría de más de descubrirlo. Yo no las quise oír, que, por ser enviado de aquel siervo de Dios, confiaba había de hacer algo y que no había sido sin misterio. Y así le envié a llamar y le conté con todo el secreto que yo le pude encargar, lo que pasaba, y que para este fin le rogaba me buscase una casa, que yo daría fiador para el alquiler. Este era el buen Alonso de Avila, que he dicho que me cayó malo. A él se le hizo muy fácil y me dijo que la buscaría. Luego, otro día de mañana, estando en misa en la Compañía de Jesús, me vino a hablar y dijo que ya tenía la casa, que allí traía las llaves, que cerca estaba, que la fuésemos a ver, y así lo hicimos; y era tan buena, que estuvimos en ella un año casi. 8. Muchas veces, cuando considero en esta fundación, me espantan las trazas de Dios; que había casi tres meses – al menos más de dos, que no me acuerdo bien – que habían andado dando vuelta a Toledo para buscarla personas tan ricas y, como si no hubiera casas en él, nunca la pudieron hallar, y vino luego este mancebo, que no lo era, sino harto pobre, y quiere el Señor que luego la halla; y que pudiéndose
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detto uomo, e che stessi certa che in tutto quel che poteva, mi avrebbe aiutato, anche se avrebbe potuto assisterci con la sua sola persona. Lo ringraziai, e fummo maggiormente stupite e grate, io e le mie sorelle, per l’aiuto che quel santo uomo ci inviava, non essendo il suo stile di vita conforme a quello delle Carmelitane scalze. 7. Vedendomi con in mano la licenza, ma senza alcuna persona che potesse darmi una mano, non sapevo cosa fare, né a chi domandare per ottenere una casa in affitto. Mi ricordai del garzone inviatomi da fra’ Martin della Croce, e lo dissi alle sorelle. Risero molto di me, mi dissero che non facessi alcunché con lui, che non sarebbe servito ad altro che rendere pubblico il piano di fondazione, a tutti ancora sconosciuto. Non le ascoltai; avendomelo infatti inviato quel servo di Dio, avevo fiducia che avrebbe fatto qualcosa e che sarebbe stato capace di mantenere la giusta riservatezza. Lo mandai a chiamare e gli raccontai, con tutta la prudenza che fui capace di comunicargli, quanto stava accadendo, e che a quello scopo mi cercasse una casa; gli avrei procurato il garante per l’affitto. Questi era il buon Alonso d’Avila, che, come dissi, mi si ammalò. A lui sembrò tutto facile e mi disse che l’avrebbe cercata. In seguito, una mattina, mentre assistevo alla Messa alla Compagnia di Gesù, venne a parlarmi e disse che aveva la casa, che aveva lì le chiavi, che era vicina, e che, in fine, andassimo insieme a vederla; così facemmo. Era tanto a proposito, che ci abitammo per quasi un anno. 8. Spesso, pensando a questa fondazione, mi stupisco dei disegni di Dio. Da quasi tre mesi – o almeno più di due, non ricordo bene – persone di livello si erano mosse, in Toledo, per trovare casa, senza trovarla. Poi viene questo garzone, che ricco non era, anzi molto povero, e il Signore volle che subito la trovasse. Se mi fossi prima ac-
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fundar sin trabajo estando concertada con Alonso Alvarez, que no lo estuviese, sino bien fuera de serlo, para que fuese la fundación con pobreza y trabajo. 9. Pues como nos contentó la casa, luego di orden para que se tomase la posesión antes que en ella se hiciese ninguna cosa, porque no hubiese algún estorbo; y bien en breve me vino a decir el dicho Andrada que aquel día se desembarazaba la casa, que llevásemos nuestro ajuar. Yo le dije que poco había que hacer, que ninguna cosa teníamos sino dos jergones y una manta. El se debía espantar. A mis compañeras les pesó de que se lo dije, y me dijeron que cómo lo había dicho, que de que nos viese tan pobres no nos querría ayudar. Yo no advertí en eso y a él le hizo poco al caso; porque quien le daba aquella voluntad, había de llevarla adelante hasta hacer su obra; y es así que con la que él anduvo en acomodar la casa y traer oficiales, no me parece le hacíamos ventaja. Buscamos prestado aderezo para decir misa, y con un oficial nos fuimos, a boca de noche, con una campanilla, para tomar la posesión, de las que se tañen para alzar, que no teníamos otra; y con harto miedo mío anduvimos toda la noche aliñándolo, y no hubo adónde hacer la iglesia, sino en una pieza, que la entrada era por otra casilla, que estaba junto, que tenían unas mujeres, y su dueño también nos la había alquilado. 10. Ya que lo tuvimos todo a punto que quería amanecer y no habíamos osado decir nada a las mujeres porque no nos descubriesen, comenzamos a abrir la puerta, que era de un tabique, y salía a un patiecillo bien pequeño. Como ellas oyeron golpes, que estaban en la cama, levantáronse despa-
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cordata con Alonso Alvarez, la fondazione si sarebbe fatta senza fatica. Ma Dio volle che il monastero si fondasse in miseria e tra le fatiche. 9. Essendoci piaciuta la casa, diedi l’ordine perché se ne prendesse subito possesso, prima ancora che in essa si facessero lavori, perché non ci fossero poi ostacoli. In poco tempo, il suddetto Andrada venne a dirmi che in quel medesimo giorno la casa sarebbe stata liberata, e che vi portassimo il mobilio. Gli risposi che avremmo avuto poco da fare, non possedendo noi altro che due pagliericci e un mantello. Ne rimase colpito. Alle mie sorelle dispiacque che gli parlassi così, e non volevano che, avendoglielo detto, ci scoprisse così povere da non volerci più aiutare. Non fui d’accordo e ci feci poco caso. Chi gli concedeva quella volontà, avrebbe anche pensato a portarla avanti sino a vedere compiuta la sua opera. Fu così che, con l’energia con cui andò ad accomodare la casa e a trovare operai, non mi pare ci saremmo altrimenti trovate avvantaggiate. Cercammo ornamenti in prestito per celebrare la Messa, e con un operaio andammo a prenderne possesso, portando con noi anche una piccola campana, di quelle che si suonano al momento della sveglia, non avendone altre. Con mio grande timore, passammo la notte ad abbellire il posto, ma non trovammo luogo ove preparare una cappella, se non in un punto preciso, in cui si poteva entrare solo da una altra casa, vicina, abitata da alcune signore, affittataci, tuttavia, dal suo proprietario. 10. Vi giungemmo quando ormai stava per spuntare il sole e, senza aver detto nulla alle signore perché non ci scoprissero, cominciammo ad aprirci il passaggio attraverso il sottile muro divisorio che si apriva ad un cortiletto davvero piccolo. Non appena le donne, che erano a letto, udirono i colpi di piccozza, si alzarono terrorizzate. Ci
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voridas. Harto tuvimos que hacer en aplacarlas, mas ya era a hora que luego se dijo la misa y aunque estuvieran recias, no nos hicieran daño; y como vieron para lo que era, el Señor las aplacó. 11. Después veía yo cuán mal lo habíamos hecho, que entonces con el embebecimiento que Dios pone para que se haga la obra, no se advierten los inconvenientes. Pues, cuando el dueño de la casa supo que estaba hecha iglesia, fue el trabajo, que era mujer de un mayorazgo. Era mucho lo que hacía. Con parecerle que se la compraríamos bien, si nos contentaba, quiso el Señor que se aplacó. Pues cuando los del Consejo supieron que estaba hecho el monasterio, que ellos nunca habían querido dar licencia, estaban muy bravos, y fueron en casa de un señor de la iglesia (a quien yo había dado parte en secreto), diciendo que querían hacer y acontecer. Porque el Gobernador habíasele ofrecido un camino después que me dio la licencia y no estaba en el lugar. Fuéronlo a contar a éste que digo, espantados de tal atrevimiento que una mujercilla, contra su voluntad, les hiciese un monasterio. El hizo que no sabía nada y aplacólos lo mejor que pudo, diciendo que en otros cabos lo había hecho y que no sería sin bastantes recaudos. 12. Ellos, desde a no sé cuántos días, nos enviaron una descomunión para que no se dijese misa hasta que mostrase los recaudos con que se había hecho. Yo les respondí muy mansamente que haría lo que mandaban, aunque no estaba obligada a obedecer en aquello. Y pedí a don Pedro Manrique, el caballero que he dicho, que los fuese a hablar y a mostrar los recaudos. El los allanó, como ya estaba hecho; que si no, tuviéramos trabajo.
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dettero molto da fare per calmarle, ma già era giunta l’ora perché si celebrasse la Messa, e non ci avrebbero ostacolato, per quanto infervorate fossero. Ma non appena videro a quale scopo si faceva il tutto, il Signore le placò. 11. Solo dopo avrei visto come avevamo lavorato male, perché prima, con l’ardore da Dio concesso per concludere la sua opera, non ci si accorge degli inconvenienti. In seguito, quando il padrone di casa seppe che vi si era costruita una chiesa, vennero i guai, padrone che era una donna il cui marito era proprietario di un maggiorasco. Fece molto chiasso. Poi, le parve che, accontentandoci, avrebbe fatto un buon affare vendendocela, e il Signore la placò. In seguito, quando quelli del Consiglio vennero a sapere che il monastero era fatto, loro cha mai avevano voluto concedere la licenza, si imbestialirono; andarono a casa di un dignitario di chiesa (che io avevo reso partecipe del segreto), dicendo quali erano i loro disegni. Dal momento che al Governatore, dopo avermi dato la licenza, aveva dovuto intraprendere un viaggio e non era presente, andarono a raccontare tutto a chi ho detto, stupiti dal fatto che una donnicciola, contro la loro volontà, avesse messo in piedi un monastero. Lui fece finta di non sapere nulla, e li calmò meglio che poté, dicendo che in altri luoghi avevo fatto lo stesso, e senz’altro qui non mi mancavano i dovuti permessi. 12. Dopo non so quanti giorni, ci mandarono una diffida perché non si celebrasse Messa finché avessi loro mostrato tutti i premessi con cui si era fatto il monastero. Molto pacatamente, risposi che avrei fatto quanto mi chiedevano, pur non essendovi obbligata. Chiesi quindi a don Pedro Manrique, il cavaliere di cui ho parlato, che andasse a parlare con loro, e a mostrargli i permessi. Essendo ormai tutto terminato, riuscì a placarli. Altrimenti con fatica ne saremmo venuti a capo.
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13. Estuvimos algunos días con los jergones y la manta, sin más ropa, y aun aquel día ni una seroja de leña no teníamos para asar una sardina, y no sé a quién movió el Señor que nos pusieron en la iglesia un hacecito de leña, con que nos remediamos. A las noches se pasaba algún frío, que le hacía; aunque con la manta y las capas de sayal que traemos encima nos abrigábamos, que muchas veces nos aprovechan. Parecerá imposible, estando en casa de aquella señora que me quería tanto, entrar con tanta pobreza. No sé la causa, sino que quiso Dios que experimentásemos el bien de esta virtud. Yo no se lo pedí, que soy enemiga de dar pesadumbre; y ella no advirtió, por ventura; que más que lo que nos podía dar, le soy a cargo. 14. Ello fue harto bien para nosotras, porque era tanto el consuelo interior que traíamos y la alegría, que muchas veces se me acuerda lo que el Señor tiene encerrada en las virtudes: como una contemplación suave me parece causaba esta falta que teníamos, aunque duró poco, que luego nos fueron proveyendo más de lo que quisiéramos el mismo Alonso Alvarez y otros. Y es cierto que era tanta mi tristeza, que no me parecía sino como si tuviera muchas joyas de oro y me las llevaran y dejaran pobre; así sentía pena de que se nos iba acabando la pobreza y mis compañeras lo mismo; que como las vi mustias, les pregunté qué habían, y me dijeron: «¡qué hemos de haber, Madre!: que ya no parece somos pobres». 15. Desde entonces me creció deseo de serlo mucho, y me quedó señorío para tener en poco las cosas de bienes temporales; pues su falta hace crecer el bien interior, que cierto trae consigo otra hartura y quietud. En los días que había tratado de la fundación con Alonso
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13. Restammo alcuni giorni soltanto con i pagliericci e le mantelle, e fino a quel giorno non raccattammo neppure un pezzetto di legna secca per arrostire una sardina. Non so chi fu mosso a compassione dal Signore, e ci lasciò in chiesa un poco di legna con cui ci arrangiammo. Di notte si pativa il freddo, perché faceva davvero freddo; noi cercavamo di proteggerci con le mantelle e i cappucci di saio che avevamo, e che spesso, in fine, tornano utili. Sembrerà impossibile che, vivendo in casa di quella signora che mi voleva tanto bene, vi trovassimo tanta miseria. Non ne so la ragione, ma Dio volle che sperimentassimo il bene di questa virtù. A lei non dissi nulla, perché non mi piace essere di peso; e lei, dal canto suo, di nulla si accorse. Sono ancora in debito con lei di quanto poté darci. 14. Questo, per noi, si convertì in un bene. Era tanta la consolazione interiore che ce ne venne, e la gioia, che molte volte mi viene in mente quale tesoro il Signore nasconda nelle virtù. Questa mancanza del necessario, mi sembrava quasi causare una soave contemplazione; pur essendo poi stato breve il periodo, perché in seguito Alonso Alvarez e altri ci vennero approvvigionando più di quanto volessimo. Fu tale la mia tristezza, come se avessi nelle mani dei gioielli d’oro, e mi fossero portati via per lasciarmi povera. Io e le mie sorelle sentimmo pena che stesse terminando quel tempo di reale povertà. Quando le vidi immusonite, ne domandai la causa, e mi risposero: “Cosa dovremmo avere, Madre! Già ci sembra di non esser più povere”. 15. Da allora crebbe in me il desiderio di essere molto povera, e mi rimase il distacco signorile per considerare di poco conto i beni temporali. La loro mancanza, infatti, fa crescere il bene interiore, che di certo comporta una diversa pienezza e pace. Quando avevo parlato della fondazione con Alonso Al-
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Alvarez, eran muchas las personas a quien parecía mal, y me lo decían, por parecerles que no eran ilustres y caballeros, aunque harto buenos en su estado – como he dicho –, y que en un lugar tan principal como éste de Toledo que no me faltaría comodidad. Yo no reparaba mucho en esto, porque, gloria sea a Dios, siempre he estimado en más la virtud que el linaje; mas habían ido tantos dichos al Gobernador, que me dio la licencia con esta condición que fundase yo como en otras partes. 16. Yo no sabía qué hacer, porque hecho el monasterio, tornaron a tratar del negocio; mas como ya estaba fundado, tomé este medio de darles la capilla mayor y que en lo que toca al monasterio no tuviesen ninguna cosa, como ahora está. Ya había quien quisiese la capilla mayor, persona principal, y había hartos pareceres, no sabiendo a qué me determinar. Nuestro Señor me quiso dar luz en este caso, y así me dijo una vez cuán poco al caso harían delante del juicio de Dios estos linajes y estados; y me hizo una reprensión grande porque daba oídos a los que me hablaban en esto, que no eran cosas para los que ya tenemos despreciado el mundo. 17. Con estas y otras razones yo me confundí harto y determiné concertar lo que estaba comenzado de darles la capilla, y nunca me ha pesado; porque hemos visto claro el mal remedio que tuviéramos para comprar casa, porque con su ayuda compramos en la que ahora están, que es de las buenas de Toledo, que costó doce mil ducados y, como hay tantas misas y fiestas, está muy a consuelo de las monjas, y hácele a los del pueblo. Si hubiera mirado a las opiniones vanas del mundo, a lo que podemos entender, era imposible tener tan buena comodidad, y hacíase agravio a quien con tan buena voluntad nos hizo esta caridad.
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varez, molte persone ne pensavano male, e me lo dicevano, sembrando loro che non fosse uomo illustre e cavaliere, mentre loro erano ben messi, per il loro livello. Secondo loro, in un luogo centrale come questo in Toledo, si sarebbero potute trovare persone più dignitose. Non vi davo retta, perché, grazie a Dio, ho sempre stimato maggiormente la virtù che il lignaggio. Ma andarono a dirne tante al Governatore, che mi concesse la licenza a condizione che fossi proprio io a fondare, come nelle altre parti. 16. Non sapevo cosa fare, perché, una volta eretto il monastero, tornarono a replicare. Ma avendo io già fondato, trovai la soluzione di dare loro la cappella maggiore, e che non mettessero il naso in alcuna cosa riguardante il monastero, così come era. In realtà c’era già chi desiderava la cappella maggiore; una persona d’alto rango. Non sapendo decidermi, chiedevo molti pareri. Nostro Signore volle illuminarmi su questo caso, e mi fece comprendere quanto poco sarebbero serviti dinanzi al giudizio di Dio simili lignaggi e nobiltà. Mi riprese con forza perché davo ascolto a chi mi parlava di queste cose, assai lontane da chi ha saputo dire di no al mondo. 17. Con questi e altri pensieri mi confusi, e mi decisi di concludere l’affare con chi l’avevo iniziato e di dargli la cappella; mai me ne sono pentita. Abbiamo visto con chiarezza come saremmo finite male se avessimo comprato la casa senza il suo aiuto. Così comprammo quella dove ora ci troviamo, una delle case belle di Toledo. Costò dodicimila ducati, e, celebrandovisi Messe e feste, è di gran consolazione sia per le monache sia per i cittadini. Se avessi badato alle vane opinioni mondane, a quanto ci è dato capire, sarebbe stato impossibile ottenere una condizione così favorevole, e si sarebbe pesato su chi, con tanto di cuore, ci faceva questa carità.
Capítulo 16 En que se tratan algunas cosas sucedidas en este convento de San José de Toledo, para honra y gloria de Dios.
1. Hame parecido decir alguna cosa de lo que en servicio de nuestro Señor algunas monjas se ejercitaban, para que las que vinieren procuren siempre imitar estos buenos principios. Antes que se comprase la casa entró aquí una monja llamada Ana de la Madre de Dios, de edad de cuarenta años, y toda su vida había gastado en servir a Su Majestad. Aunque en su trato y casa no le faltaba regalo, porque era sola y tenía bien, quiso más escoger la pobreza y sujeción de la Orden, y así me vino a hablar. Tenía harto poca salud; mas, como yo vi alma tan buena y determinada, parecióme buen principio para fundación y así la admití. Fue Dios servido de darla mucha más salud en la aspereza y sujeción, que la que tenía con la libertad y regalo. 2. Lo que me hizo devoción, y por lo que la pongo aquí, es que antes que hiciese profesión hizo donación de todo lo que tenía, que era muy rica, y lo dio en limosna para la casa. A mí me pesó de esto y no se lo quería consentir, diciéndole que por ventura o ella se arrepentiría, o nosotras no la querríamos dar profesión, y que era recia cosa hacer aquello (puesto que cuando esto fuera, no la habíamos de dejar sin lo que nos daba), mas quise yo agraviárselo mucho: uno, porque no fuese ocasión de alguna tentación; lo otro, por probar más su espíritu. Ella me respondió que, cuando eso fuese, lo pediría por amor de Dios, y nunca con ella pude acabar otra cosa. Vivió muy contenta y con mucha más salud.
Capitolo sedicesimo Si raccontano alcuni fatti avvenuti nel convento di san Giuseppe in Toledo, a onore e gloria di Dio.
1. Mi sembra cosa buona raccontare alcune opere compiute, a servizio di nostro Signore, da alcune monache, perché quelle che verranno in seguito si sforzino di imitare quei buoni inizi. Prima che si comprasse la casa, chiese di essere ammessa una monaca chiamata Anna della Madre di Dio, quarantenne, che aveva speso l’intera vita a servire Sua Maestà. Pur non mancando di comodità nel suo modo d’essere e nella sua casa, perché era sola e ricca, preferì scegliere la povertà e la sottomissione dell’Ordine; fu così che venne a parlarmi. Aveva assai poca salute; ma, scorgendovi in essa un’anima buona e decisa, mi parve un buon inizio per la fondazione, e la ammisi al monastero. A Dio piacque concederle molta più salute nell’asprezza e nella sottomissione che nel tempo della libertà e dell’agiatezza. 2. Ciò che mi colpì il cuore, ragione per cui parlo di lei, è che prima che compisse la professione, fece dono di quanto possedeva; era molto ricca, e diede il ricavato in elemosina per la casa. Rimasi colpita da questo, e non volevo consentirglielo, dicendole che magari se ne sarebbe pentita, o, se non le avremmo concesso la professione, sarebbe stata cosa ardua (posto che se fosse accaduto, non l’avremmo fatta andare via senza quel che ci donava); volli rendergli la decisione più difficile. Innanzitutto perché non fosse occasione di alcuna tentazione; in secondo luogo per mettere alla prova il suo spirito. Lei mi rispose che, qualora questo fosse accaduto, avrebbe trascorso la vita a mendicare per amore di Dio; non potei aggiungere altro. Visse molto contenta e con una salute assai migliore.
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3. Era mucho lo que en este monasterio se ejercitaban en mortificación y obediencia, de manera que algún tiempo que estuve en él, en veces, había de mirar lo que hablaba la prelada; que, aunque fuese con descuido, ellas lo ponían luego por obra. Estaban una vez mirando una balsa de agua que había en el huerto, y dijo: «mas ¿qué sería si dijese (a una monja que estaba allí junto) que se echase aquí?». No se lo hubo dicho, cuando ya la monja estaba dentro, que, según se paró, fue menester vestirse de nuevo. Otra vez, estando yo presente, estábanse confesando, y la que esperaba a otra, que estaba allá, llegó a hablar con la prelada. Díjole que cómo hacía aquello; si era buena manera de recogerse; que metiese la cabeza en un pozo que estaba allí y pensase allí sus pecados. La otra entendió que se echase en el pozo, y fue con tanta prisa a hacerlo, que si no acudieran presto, se echara, pensando hacía a Dios el mayor servicio del mundo. Otras cosas semejantes y de gran mortificación, tanto que ha sido menester que las declaren las cosas en que han de obedecer algunas personas de letras e irlas a la mano; porque hacían algunas bien recias, que, si su intención no las salvara, fuera desmerecer más que merecer. Y esto no es en solo este monasterio (sino que se me ofreció decirlo aquí), sino en todos hay tantas cosas, que quisiera yo no ser parte, para decir algunas, para que se alabe nuestro Señor en sus siervas. 4. Acaeció, estando yo aquí, darle el mal de la muerte a una hermana. Recibidos los sacramentos y después de dada la Extremaunción, era tanta su alegría y contento, que así se le podía hablar en cómo nos encomendase en el cielo a Dios y a los santos que tenemos devoción, como si fuera a otra tierra. Poco antes que expirase, entré yo a estar allí, que me había ido delante del Santísimo Sacramento a suplicar al Se-
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3. Erano abbondanti la mortificazione e l’obbedienza che si vivevano in questo monastero, di modo che, quando vissi lì, la priora doveva prestare attenzione a quel che diceva; se dava per caso qualche ordine sbagliato, subito le monache cercavano di metterlo in pratica. Una volta stavano guardando una pozza d’acqua che c’era nell’orto, e disse: “Cosa accadrebbe se dicessi (rivolgendosi a una monaca che aveva lì accanto) di buttarcisi dentro?”. Non fece in tempo a finire la frase che già la monaca era nella pozza e, quando ne uscì, fu necessario cambiarla da capo a piedi. Un’altra volta, mentre ero presente, si stavano confessando, e una che attendeva la consorella, andò a parlare con la priora. Le chiese come stava aspettando; se era giusto il suo modo di raccogliersi; se era meglio che mettesse la testa in un pozzo che c’era e lì pensare i suoi peccati. L’altra comprese che doveva buttarsi nel pozzo, e vi corse con tanta fretta che, se non si fossero spicciate, si sarebbe buttata, pensando di rendere a Dio il miglior servizio del mondo. E accadevano altre cose simili e di grande mortificazione, tanto da rendersi necessario che persone dotte spiegassero loro il campo dell’obbedienza, accompagnandole quasi per mano. Compivano infatti cose assai dure che, se non le avesse salvate l’intenzione, sarebbero state demeritorie più che meritorie. Questo non accade solo in questo monastero (ho avuto l’occasione di raccontarne qualcuna qui), ma in tutti si riscontrano fatti, di cui non sono fautrice, per cui nostro Signore può essere lodato nelle sue serve. 4. Accadde, mentre mi trovavo qui, che una consorella si ammalasse mortalmente. Ricevuti i sacramenti e l’estrema unzione, erano tanto grandi la sua gioia e felicità, che le si poteva tranquillamente dire che dal cielo pregasse per noi Dio e i santi cui siamo devoti, come se già fosse nell’al di là. Poco prima di spirare, entrai nella stanza, dopo essere andata dinanzi a Santissimo Sacramento a supplica-
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ñor la diese buena muerte; y así como entré, vi a Su Majestad a su cabecera, en mitad de la cabecera de la cama. Tenía algo abiertos los brazos, como que la estaba amparando, y díjome: que tuviese por cierto que a todas las monjas que muriesen en estos monasterios, que El las ampararía así, y que no hubiesen miedo de tentaciones a la hora de la muerte. Yo quedé harto consolada y recogida. Desde a un poquito, lleguéla a hablar, y díjome: «¡Oh Madre, qué grandes cosas tengo de ver!». Así murió, como un ángel. 5. Y algunas que mueren después acá he advertido que es con una quietud y sosiego, como si les diese un arrobamiento o quietud de oración, sin haber habido muestra de tentación ninguna. Así espero en la bondad de Dios que nos ha de hacer en esto merced, y por los méritos de su Hijo y de la gloriosa Madre suya, cuyo hábito traemos. Por eso, hijas mías, esforcémonos a ser verdaderas carmelitas, que presto se acabará la jornada. Y si entendiésemos la aflicción que muchos tienen en aquel tiempo y las sutilezas y engaños con que los tienta el demonio, tendríamos en mucho esta merced. 6. Una cosa se me ofrece ahora, que os quiero decir, porque conocí a la persona y aun era casi deudo de deudos míos. Era gran jugador y había aprendido algunas letras, que por éstas le quiso el demonio comenzar a engañar con hacerle creer que la enmienda a la hora de la muerte no valía nada. Tenía esto tan fijo, que en ninguna manera podían con él que se confesase, ni bastaba cosa, y estaba el pobre en extremo afligido y arrepentido de su mala vida; mas decía que para qué se había de confesar, que él veía que estaba condenado. Un fraile dominico que era su confesor y letrado, no hacía sino argüirle; mas el demonio le enseñaba tantas sutilezas, que no bastaba. Estuvo así algunos días, que el confesor no
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re il Signore perché le concedesse una buona morte. Vidi Sua Maestà vicino al capo della consorella, e ne scorgevo mezzo busto. Aveva le braccia un po’ allargate, come per proteggerla, e mi disse di essere certa che avrebbe difeso così tutte le monache che sarebbero morte in questi monasteri, e che non avessero paura delle tentazioni al momento della morte. Ne rimasi assai consolata e meditativa. Dopo poco, la consorella tornò a parlare e mi disse: “Oh Madre: che grandi cose vedo!”. E morì, come un angelo. 5. Ho constatato che alcune consorelle, nel momento della morte avvertono come un rapimento, o un momento di orazione di quiete, senza dar mostra di alcuna tentazione. Spero che la bontà di Dio ci conceda questa grazia, per i meriti di suo Figlio e della gloriosa sua Madre, il cui abito portiamo. Per questo, figlie mie, sforziamoci di essere autentiche carmelitane; la giornata terrena finisce presto. Se solo comprendessimo l’afflizione patita da molti in quel momento, nonché le sottigliezze e inganni con cui sono tentati dal demonio, terremmo ben in conto tale grazia. 6. Mi viene in mente un’altra cosa da raccontarvi, perché ne conobbi la persona protagonista, quasi una parente dei miei parenti. Praticava con successo il gioco e aveva perfino studiato un po’ di letteratura; il demonio, profittando della sua poca istruzione, cominciò a ingannarlo, convincendolo che la richiesta di perdono compiuta all’ora della morte non ha valore. Si convinse tanto di questo, che non c’era modo che si confessasse; il poveretto era assai afflitto e pentito della sua cattiva vita; e rifiutava la confessione perché già si vedeva condannato. Un frate domenicano, suo confessore e ricco di dottrina, cercava ogni modo per persuaderlo. Ma il demonio gli suggeriva tante sottigliezze che non c’era modo. Rimase così per alcuni giorni, in cui il confessore non sapeva che fare, se non rac-
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sabía qué se hacer, y debíale de encomendar harto al Señor, él y otros, pues tuvo misericordia de él. 7. Apretándole ya el mal mucho, que era dolor de costado, torna allá el confesor, y debía de llevar pensadas más cosas con que le argüir; y aprovechara poco, si el Señor no hubiera piedad de él para ablandarle el corazón. Y como lo comenzó a hablar y a darle razones, sentóse sobre la cama, como si no tuviera mal, y díjole: «que, en fin, ¿decís que me puede aprovechar mi confesión? Pues yo la quiero hacer». E hizo llamar un escribano o notario, que de esto no me acuerdo, e hizo un juramento muy solemne de no jugar más y de enmendar su vida, que lo tomasen por testimonio, y confesóse muy bien y recibió los Sacramentos con tal devoción, que, a lo que se puede entender según nuestra fe, se salvó. Plega a nuestro Señor, hermanas, que nosotras hagamos la vida como verdaderas hijas de la Virgen y guardemos nuestra profesión, para que nuestro Señor nos haga la merced que nos ha prometido. Amén.
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comandarlo e farlo raccomandare al Signore perché avesse misericordia di lui. 7. Assalito da un forte dolore al costato, tornò da lui il confessore, con nuove argomentazioni per persuaderlo, ma ne avrebbe guadagnato poco, se il Signore non avesse sentito pietà di lui e non gli avesse toccato il cuore. Non appena cominciò a parlargli e a fornirgli motivazioni, si mise a sedere sul letto, come se non avesse più dolore, e gli disse: “In fine, dite che può giovarmi la confessione? Allora voglio farla”. E fece chiamare uno scrivano o un notaio, non ricordo, e giurò molto solennemente di non voler più giocare, di essere pentito della sua vita, e che ne fossero testimoni. Si confessò quindi con molta devozione, e ricevette i Sacramenti con tale raccoglimento che, da quanto la nostra fede ci insegna, si salvò. Supplico nostro Signore, sorelle, perché viviamo da vere figlie di Maria, perché viviamo pienamente la nostra professione, e nostro Signore ci conceda la grazia promessaci. Amen.
Capítulo 17 Que trata de la fundación de los monasterios de Pastrana, así de frailes como de monjas. Fue en el mismo año de 1570, digo 1569. 1. Pues habiendo – luego que se fundó la casa de Toledo, desde a quince días, víspera de Pascua del Espíritu Santo – de acomodar la iglesia y poner redes y cosas, que había habido harto que hacer (porque, como he dicho, casi un año estuvimos en esta casa), y cansada aquellos días de andar con oficiales, había acabádose todo. Aquella mañana, sentándonos en refectorio a comer, me dio tan gran consuelo de ver que ya no tenía qué hacer y que aquella Pascua podía gozarme con nuestro Señor algún rato, que casi no podía comer, según se sentía mi alma regalada. 2. No merecí mucho este consuelo, porque, estando en esto, me vienen a decir que está allí un criado de la princesa de Eboli, mujer de Ruy Gómez de Silva. Yo fui allá, y era que enviaba por mí, porque había mucho que estaba tratado entre ella y mí de fundar un monasterio en Pastrana. Yo no pensé que fuera tan presto. A mí me dio pena, porque tan recién fundado el monasterio y con contradicción, era mucho peligro dejarle, y así me determiné luego a no ir y se lo dije. El díjome que no se sufría, porque la princesa estaba ya allá y no iba a otra cosa, que era hacerle afrenta. Con todo eso, no me pasaba por pensamiento de ir, y así le dije que se fuese a comer y que yo escribiría a la princesa y se iría. El era hombre muy honrado y, aunque se le hacía de mal, como yo le dije las razones que había, pasaba por ello.
Capitolo diciassettesimo Racconta la fondazione dei monasteri di Pastrana, di frati e di monache, nell’anno 1570, anzi nel 1569.
1. Quindici giorni dopo la fondazione del monastero di Toledo, vigilia della Pasqua dello Spirito Santo, avendo sistemato la chiesa, posto le grate e altre cose, avevo avuto molto daffare (come ho detto, ci fermammo quasi un anno in quella casa), ero stanca di stare dietro agli operai, ma, una cosa alla volta, tutto andava sistemandosi. Quella mattina, sedendoci nel refettorio a mangiare, pensai piacevolmente che quel giorno di Pasqua ero libera da affanni e potevo godere alcuni momenti di solitudine con nostro Signore; questa gioia quasi non mi faceva mangiare, provando una certa sazietà d’animo. 2. Ma non durò molto questa consolazione; in quel momento vennero a dirmi che era giunto un servo della principessa di Eboli, moglie di Ruy Gomez de Silva. Andai alla porta ed ecco, stava proprio cercandomi; era passato molto tempo da quando si era parlato di fondare un monastero a Pastrana. Non avevo pensato che si sarebbe potuto fare così presto. La cosa mi dispiacque, perché il monastero ove mi trovavo era appena stato fondato superando molti ostacoli; era rischioso, in quel momento, lasciarlo per fondarne un altro: decisi di non andare e glielo dissi. Lui mi rispose di non essere d’accordo, perché la principessa era già là, e non desiderava altro; per lei sarebbe stato un affronto. Malgrado la risposta, non mi passava neppure per la testa di andare, e gli dissi di andare a mangiare, mentre io avrei scritto alla principessa e l’avrei congedato. Era un uomo leale e, pur soffrendo per le ragioni che gli dissi di avere, fu d’accordo.
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3. Las monjas para estar en el monasterio acababan de venir. En ninguna manera veía cómo se poder dejar tan presto. Fuime delante del Santísimo Sacramento para pedir al Señor escribiese de suerte que no se enojase, porque nos estaba muy mal, a causa de comenzar entonces los frailes, y para todo era bueno tener a Ruy Gómez, que tanta cabida tenía con el Rey y con todos; aunque de esto no me acuerdo si se me acordaba, mas bien sé que no la quería disgustar. Estando en esto, fueme dicho de parte de nuestro Señor que no dejase de ir, que a más iba que a aquella fundación, y que llevase la Regla y Constituciones. 4. Yo, como esto entendí, aunque veía grandes razones para no ir, no osé sino hacer lo que solía en semejantes cosas, que era regirme por el consejo del confesor. Y así le envié a llamar, sin decirle lo que había entendido en la oración (porque con esto quedo más satisfecha siempre), sino suplicando al Señor les dé luz, conforme a lo que naturalmente pueden conocer; y Su Majestad, cuando quiere se haga una cosa, se lo pone en corazón. Esto me ha acaecido muchas veces. Así fue en esto, que, mirándolo todo, le pareció fuese, y con eso me determiné a ir. 5. Salí de Toledo segundo día de Pascua de Espíritu Santo. Era el camino por Madrid, y fuímonos a posar mis compañeras y yo a un monasterio de franciscas con una señora que le hizo y estaba en él, llamada doña Leonor Mascareñas, aya que fue del rey, muy sierva de nuestro Señor, adonde yo había posado otras veces por algunas ocasiones que se había ofrecido pasar por allí, y siempre me hacía mucha merced. 6. Esta señora me dijo que se holgaba viniese a tal tiempo,
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3. Le monache che avrebbero vissuto nel monastero erano appena arrivate. Non vedevo come lasciarle tanto presto. Andai dinanzi al Santissimo Sacramento per chiedere al Signore di farmi scrivere in modo tale che non si arrabbiasse, perché non ci conveniva, essendo agli inizi una fondazione per i frati, per cui era necessario mantenere buoni rapporti con Ruy Gomez, che tanta voce aveva dinanzi al Re e al popolo. Non so neppure se questi si ricordasse di me, ma sapevo di non volerlo disgustare. Mentre pensavo queste cose, il Signore mi disse, invece, di andare; sarei infatti andata là per qualcosa di più che per la sola fondazione; e aggiunse di portare con me la Regola e le Costituzioni. 4. Compreso questo, pur scorgendo tutti i motivi per non andare, feci quel ch’ero solita fare in circostanze simili: agire secondo il consiglio del mio confessore. Lo mandai a chiamare senza dirgli quel che avevo intuito nell’orazione (in tal modo resto sempre più tranquilla), e supplicavo il Signore di concedergli luci, conformemente a quanto naturalmente possibile conoscere. Sua Maestà, quando vuole che si faccia una cosa, innanzitutto la fa nascere nel cuore. Ho potuto constatarlo molte volte, e questa fu una di quelle. Tutto sommato, gli parve bene che io andassi; così mi decisi a partire. 5. Partii da Toledo il secondo giorno della Pasqua dello Spirito Santo. Percorremmo la strada diretta a Madrid. Io e le mie sorelle trovammo riposo in un monastero di francescane, ove viveva la signora che l’aveva anche costruito, donna Leonora Mascareña, già serva del re, assai gradita al Signore. Io avevo già riposato altre volte lì, quando ero di passaggio, e sempre mi faceva piacere tornarvi. 6. Questa signora si rallegrò molto della mia venuta
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porque estaba allí un ermitaño que me deseaba mucho conocer, y que le parecía que la vida que hacían él y sus compañeros conformaba mucho con nuestra Regla. Yo, como tenía solos dos frailes, vínome el pensamiento, que si pudiese que éste lo fuese, que sería gran cosa; y así la supliqué procurase que nos hablásemos. El posaba en un aposento que esta señora le tenía dado, con otro hermano mancebo, llamado fray Juan de la Miseria, gran siervo de Dios y muy simple en las cosas del mundo. Pues comunicándonos entrambos, me vino a decir que quería ir a Roma. 7. Antes que pase adelante, quiero decir lo que sé de este Padre, llamado Mariano de San Benito. Era de nación italiana, doctor y de muy gran ingenio y habilidad. Estando con la Reina de Polonia, que era el gobierno de toda su casa, nunca se habiendo inclinado a casar, sino tenía una encomienda de San Juan, llamóle nuestro Señor a dejarlo todo para mejor procurar su salvación. Después de haber pasado algunos trabajos, que le levantaron había sido en una muerte de un hombre, y le tuvieron dos años en la cárcel, adonde no quiso letrado, ni que nadie volviese por él, sino Dios y su justicia, habiendo testigos que decían que él los había llamado para que le matasen, casi como a los viejos de Santa Susana acaeció que, preguntado a cada uno adónde estaba entonces, el uno dijo que sentado sobre una cama; el otro, que a una ventana; en fin, vinieron a confesar cómo lo levantaban, y él me certificaba que le había costado hartos dineros librarlos para que no los castigasen, y que el mismoque le hacía la guerra, había venido a sus manos que hiciese cierta información contra él, y que por el mismo caso había puesto cuanto había podido por no le hacer daño. 8. Estas y otras virtudes – que es hombre limpio y casto, enemigo de tratar con mujeres – debían de merecer con nuestro Señor que le diese conocimiento de lo que era el mundo, para procurar apartarse de él; y así comenzó a pen-
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perché era presente un eremita molto desideroso di conoscermi; sembrava che il modello di vita che lui e i suoi compagni vivevano fosse conforme alla nostra Regola. Mi venne allora in mente che, avendo solo due frati, se questi lo fossero diventati, sarebbe stata una gran cosa. Le chiesi, allora, di farci incontrare. Lui si trovava in un alloggio che la signora gli aveva concesso, in compagnia di un secondo confratello, chiamato fra’ Giovanni della Miseria, assai gradito a Dio e distaccato dalle cose mondane. Mentre parlavamo, mi disse che voleva andare a Roma. 7. Prima di proseguire, voglio dire quel che so di questo Padre, chiamato Mariano di san Benito. Era italiano, dottore, di alto ingegno e abilità. Viveva con la regina di Polonia, intendente di tutta la sua casa, non aveva mai voluto sposarsi, ed era Cavaliere dell’Ordine di san Giovanni. Nostro Signore lo chiamò a lasciare tutto questo per meglio guadagnare la propria salvezza. Patì molte sofferenze: fu ingiustamente accusato della morte di un uomo e rimase due anni in carcere, dove non cercò difensore o alcuno che si occupasse di lui, se non Dio e la sua giustizia. Testimoni dicevano di essere da lui stati radunati per commettere il delitto, e accadde quasi come ai vecchi di Santa Susanna. Chiedendo a ciascuno separatamente dove lui si trovasse, l’uno disse sul letto, l’altro alla finestra; in fine confessarono di averlo calunniato, e lui mi raccontava quanto gli fosse costato pagare perché fossero in seguito liberati senza castighi. Avrebbe poi potuto dare informazioni contro chi gli faceva guerra, ma anche in quel caso aveva fatto il possibile per non recargli danno. 8. Grazie a queste e altre virtù – è un uomo puro e casto, nemico delle donne di malaffare – meritò che nostro Signore gli facesse conoscere il mondo per allontanarsi da esso. Così iniziò a pensare a quale Ordine scegliere. A
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sar qué Orden tomaría; e intentando las unas y las otras, en todas debía hallar inconveniente para su condición, según me dijo. Supo que cerca de Sevilla estaban juntos unos ermitaños en un desierto, que llamaban el Tardón, teniendo un hombre muy santo por mayor, que llamaban el padre Mateo. Tenía cada uno su celda y aparte, sin decir oficio divino, sino un oratorio adonde se juntaban a misa. Ni tenían renta ni querían recibir limosna ni la recibían; sino de la labor de sus manos se mantenían, y cada uno comía por sí, harto pobremente. Parecióme, cuando lo oí, el retrato de nuestros santos Padres. En esta manera de vivir estuvo ocho años. Como vino el santo concilio de Trento, como mandaron reducir a las Ordenes los ermitaños, él quería ir a Roma a pedir licencia para que los dejasen estar así, y este intento tenía cuando yo le hablé. 9. Pues como me dijo la manera de su vida, yo le mostré nuestra Regla primitiva y le dije que sin tanto trabajo podía guardar todo aquello, pues era lo mismo, en especial de vivir de la labor de sus manos, que era a lo que él mucho se inclinaba, diciéndome que estaba el mundo perdido de codicia y que esto hacía no tener en nada a los religiosos. Como yo estaba en lo mismo, en esto presto nos concertamos y aun en todo; que, dándole yo razones de lo mucho que podía servir a Dios en este hábito, me dijo que pensaría en ello aquella noche. Ya yo le vi casi determinado, y entendí que lo que yo había entendido en oración «que iba a más que al monasterio de las monjas», era aquélla. Diome grandísimo contento, pareciendo se había mucho de servir el Señor, si él entraba en la Orden. Su Majestad, que lo quería, le movió de manera aquella noche, que otro día me llamó ya muy determinado y aun espantado de verse mudado tan presto, en especial por una mujer, que aun ahora algunas veces me lo dice, como si
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quanto mi disse, conoscendo l’uno e l’altro, trovava sempre qualche inconveniente per la sua condizione. Seppe che vicino a Siviglia si erano riuniti alcuni eremiti in un deserto, chiamato Tardón, con un superiore assai santo, chiamato padre Matteo. Ognuno aveva la sua cella particolare; non c’era ove recitare insieme l’ufficio divino, ma sì una cappella in cui riunirsi per la Messa. Non avevano rendita, non volevano ricevere elemosina né la ricevevano. Si mantenevano con il lavoro delle loro mani, ciascuno mangiava per conto suo, assai poveramente. Mi parve, quando l’ascoltai, il ritratto dei nostri santi Padri. Visse così otto anni. Dopo il Concilio di Trento, con la riduzione degli Ordini di eremiti, voleva andare a Roma a chiedere la licenza perché lo lasciassero proseguire quella vita, e quando io lo incontrai era ancora del medesimo parere. 9. Dopo avermi raccontato il suo modo di vivere, gli mostrai la nostra Regola primitiva e gli dissi che, senza tanta fatica, poteva mantenere quanto voleva, perché le cose corrispondevano, in particolare il vivere del lavoro delle proprie mani, che era ciò verso cui più si sentiva inclinato; diceva che il mondo si era perso nella cupidigia e per questo i religiosi erano considerati una nullità. Essendo io del medesimo parere, ci accordammo presto su tutto. Gli spiegai quanto avrebbe potuto servire Dio con questo abito, e mi disse che ci avrebbe pensato durante la notte successiva. Lo vidi già quasi deciso e capii come in questo si realizzasse quel che avevo udito in orazione, che, partendo, avrei fatto di più che fondare il monastero di monache. Mi prese una gran gioia, sembrandomi che il Signore si sarebbe rallegrato se lui fosse entrato nell’Ordine. Sua Maestà, che lo voleva, lo rimosse a tal punto, quella notte, che il giorno successivo mi mandò a chiamare, molto deciso e insieme spaventato da scorgersi mutato in così poco tempo, e per di più da una donna, tanto che ancora
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fuera eso la causa, sino el Señor que puede mudar los corazones. 10. Grandes son sus juicios, que habiendo andado tantos años sin saber a qué se determinar de estado (porque el que entonces tenía no lo era, que no hacían votos, ni cosa que los obligase, sino estarse allí retirados), y que tan presto le moviese Dios y le diese a entender lo mucho que le había de servir en este estado, y que Su Majestad le había menester para llevar adelante lo que estaba comenzado, que ha ayudado mucho y hasta ahora le cuesta hartos trabajos y costará más hasta que se asiente (según se puede entender de las contradicciones que ahora tiene esta primera Regla); porque por su habilidad e ingenio y buena vida tiene cabida con muchas personas que nos favorecen y amparan. 11. Pues díjome cómo Ruy Gómez en Pastrana, que es el mismo lugar adonde yo iba, le había dado una buena ermita y sitio para hacer allí asiento de ermitaños, y que él quería hacerla de esta Orden y tomar el hábito. Yo se lo agradecí y alabé mucho a nuestro Señor; porque de las dos licencias que me había enviado nuestro padre General Reverendísimo para dos monasterios, no estaba hecho más del uno. Y desde allí hice mensajero a los dos padres que quedan dichos, el que era Provincial y lo había sido, pidiéndole mucho me diesen licencia, porque no se podía hacer sin su consentimiento; y escribí al obispo de Avila, que era don Alvaro de Mendoza, que nos favorecía mucho, para que lo acabase con ellos. 12. Fue Dios servido que lo tuvieron por bien. Les parecería que en lugar tan apartado les podía hacer poco perjuicio. Diome la palabra de ir allá en siendo venida la licencia. Con esto fui en extremo contenta. Hallé allá a la princesa y al príncipe Ruy Gómez, que me hicieron muy buen acogimien-
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adesso talvolta me lo dice, come se ne fossi io la causa; ma solo il Signore cambia i cuori. 10. Immense sono le sue strade. Avendo vissuto tanti anni senza sapere quale stato scegliere (quello in cui viveva non era alcuno stato, non facevano voti, né altra cosa vincolante, ma solamente se ne stavano ritirati), Dio tanto rapidamente lo ha rimosso facendogli comprendere il molto che avrebbe servito in questo stato, e che Sua Maestà aveva bisogno di lui per portare avanti quel che era solo agli inizi. È infatti stato di grande aiuto sino ad oggi, e con non poca fatica; e ne subirà di maggiori finché ci lascerà (da quanto si può intendere dalle contraddizioni che sta subendo questa Regola primitiva); la sua abilità, il suo ingegno, la sua bontà di vita, sono ammirate da molti che ci favoriscono e proteggono. 11. In seguito mi confidò che Ruy Gómez, a Pastrana, ove mi stavo dirigendo, gli aveva donato una bella chiesetta e lo spazio per costruirvi un luogo di eremiti; ora lui voleva darla al nostro Ordine e prendere l’abito. Lo ringraziai e ne lodai il Signore; delle due licenze, infatti, inviatemi dal nostro Reverendissimo padre Generale per due monasteri, se ne era fatto soltanto uno. Inviai dunque un messaggero ai due padri suddetti, il Provinciale e quello che lo era stato, chiedendo di concedermi la licenza, perché non si poteva fare senza il loro consenso. Scrissi al vescovo di Avila, don Alvaro di Mendoza, a noi molto favorevole, perché caldeggiasse la cosa. 12. A Dio piacque che accogliessero benignamente il tutto. Parve loro che da un luogo tanto appartato i pregiudizi sarebbero stati pochi. Ottenuta la licenza, mi fecero sapere di andare là. Ne fui estremamente contenta. Giunsi dalla principessa e dal principe Ruy Gómez, che mi ac-
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to. Diéronnos un aposento apartado, adonde estuvimos más de lo que yo pensé; porque la casa estaba tan chica, que la princesa la había mandado derrocar mucho de ella y tornar a hacer de nuevo, aunque no las paredes, mas hartas cosas. 13. Estaría allí tres meses, adonde se pasaron hartos trabajos, por pedirme algunas cosas la princesa que no convenían a nuestra religión, y así me determiné a venir de allí sin fundar, antes que hacerlo. El príncipe Ruy Gómez, con su cordura, que lo era mucho y llegado a razón, hizo a su mujer que se allanase; y yo llevaba algunas cosas, porque tenía más deseo de que se hiciese el monasterio de los frailes que el de las monjas, por entender lo mucho que importaba, como después se ha visto. 14. En este tiempo vino Mariano y su compañero, los ermitaños que quedan dichos, y traída la licencia, aquellos señores tuvieron por bien que se hiciese la ermita que le había dado para ermitaños de frailes Descalzos, enviando yo a llamar al padre fray Antonio de Jesús, que fue el primero, que estaba en Mancera, para que comenzase a fundar el monasterio. Yo les aderecé hábitos y capas, y hacía todo lo que podía para que ellos tomasen luego el hábito. 15. En esta sazón había yo enviado por más monjas al monasterio de Medina del Campo, que no llevaba más de dos conmigo; y estaba allí un padre, ya de días, que aunque no era muy viejo, no era mozo, muy buen predicador, llamado fray Baltasar de Jesús. Como supo que se hacía aquel monasterio, vínose con las monjas con intento de tornarse Descalzo; y así lo hizo cuando vino, que, como me lo dijo, yo alabé a Dios. El dio el hábito al padre Mariano y a su compañero, para legos entrambos, que tampoco el padre Mariano
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colsero meravigliosamente. Ci diedero un appartamento tranquillo, dove ci fermammo più a lungo del previsto. La casa, infatti, era siffatta che la principessa aveva ordinato di abbatterla e ricostruirla, ma non nelle pareti, quanto in molte delle sue parti. 13. Mi sarei fermata lì tre mesi, durante i quali sopportammo gravi travagli. La principessa mi aveva infatti chiesto alcune cose sconvenienti per il nostro Ordine, tanto da decidermi di venir via senza fondare alcunché. Il principe Ruy Gómez, con la sua saggezza, aveva anche colto le giuste ragioni, fece sì che sua moglie si tranquillizzasse. Sopportai pazientemente alcune cose, perché avevo maggior desiderio che si fondasse il monastero dei frati che quello delle monache, sapendone l’importanza, come poi si è visto. 14. Durante questo periodo, arrivarono Mariano e il suo compagno, gli eremiti di cui avevamo parlato, e, ottenuta la licenza, i signori accolsero benignamente che la cappella donata per gli eremiti fosse destinata ai frati Scalzi. Mandai a chiamare il padre frat’Antonio di Gesù, che fu il primo, mentre si trovava a Mancera, perché iniziasse il monastero. Gli procurai abiti, cappe, e feci il possibile perché in seguito prendessero l’abito. 15. Avendo più monache del solito al monastero di Medina del Campo, con me non ne restarono che due. C’era lì un padre, un po’ attempato; pur non essendo vecchio, non era certo un giovanotto; era un buon predicatore e si chiamava fra’ Baldassarre di Gesù. Non appena seppe che si faceva quel monastero, venne in compagnia delle monache con l’intento di farsi Scalzo; e così davvero fece. Quando arrivò e me lo chiese, ne lodai Dio. Diede l’abito al padre Mariano e al suo compagno, entrambi come con-
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quiso ser de misa, sino entrar para ser el menor de todos, ni yo lo pude acabar con él. Después, por mandato de nuestro Reverendísimo Padre General, se ordenó de misa. Pues fundados entrambos monasterios y venido el padre fray Antonio de Jesús, comenzaron a entrar novicios tales cuales adelante se dirá de algunos, y a servir a nuestro Señor tan de veras, como – si El es servido – escribirá quien lo sepa mejor decir que yo, que en este caso, cierto quedo corta. 16. En lo que toca a las monjas, estuvo el monasterio allí de ellas en mucha gracia de estos señores y con gran cuidado de la princesa en regalarlas y tratarlas bien, hasta que murió el príncipe Ruy Gómez, que el demonio, o por ventura porque el Señor lo permitió – Su Majestad sabe por qué – con la acelerada pasión de su muerte entró la princesa allí monja. Con la pena que tenía, no le podían caer en mucho gusto las cosas a que no estaba usada de encerramiento, y por el santo concilio la priora no podía dar las libertades que quería. 17. Vínose a disgustar con ella y con todas de tal manera, que aun después que dejó el hábito, estando ya en su casa, le daban enojo, y las pobres monjas andaban con tanta inquietud, que yo procuré con cuantas vías pude, suplicándolo a los prelados, que quitasen de allí el monasterio, fundándose uno en Segovia, como adelante se dirá, adonde se pasaron, dejando cuanto les había dado la princesa, y llevando consigo algunas monjas que ella había mandado tomar sin ninguna cosa. Las camas y cosillas que las mismas monjas habían traído llevaron consigo, dejando bien lastimados a los del lugar. Yo con el mayor contento del mundo de verlas en quietud, porque estaba muy bien informada que ellas ninguna culpa habían tenido en el disgusto de la princesa; antes, lo que estuvo con hábito, la servían como antes que le tuviese.
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versi, dal momento che neppure il padre Mariano volle divenire sacerdote, ma entrò per essere il più piccolo di tutti, e io fui d’accordo. In seguito, per mandato del nostro Reverendissimo padre Generale, fu ordinato sacerdote. Una volta fondati entrambi i monasteri, e giunto il padre frat’ Antonio di Gesù, cominciarono a entrare novizi quali più avanti racconterò, tanto graditi a nostro Signore, come – se Lui vuole – sarà descritto da chi saprà farlo meglio di me; in questo, certamente, non sono molto ferrata. 16. Per quanto riguarda le monache, il loro monastero cadde nelle grazie di questi signori e nelle premurose cure della principessa, finché morì il principe Ruy Gómez. Allora, per volere del demonio, o forse perché il Signore lo permise – Sua Maestà ne sa la ragione –, dopo la sua rapida agonia e morte, la principessa entrò nel monastero come monaca. Col dolore che portava dentro, non potevano garbarle le regole di clausura cui non era abituata, e, per le norme emanate dal santo concilio, la priora non poteva concederle le libertà che desiderava. 17. La principessa giunse a disgustarsi tanto con la superiora e con le altre monache, che, anche dopo aver lasciato l’abito, già a casa sua, le davano fastidio. Le povere monache divennero inquiete, tanto che cercai di spostarne quante più possibile, e supplicai i prelati di spostare anche il monastero, fondandone uno a Segovia, come poi si vedrà, dove si trasferirono lasciando la casa donata dalla principessa, e prendendo con sé alcune monache accettate, per sua imposizione, senza dote. Le monache portarono con sé i letti e le altre cosette, lasciando di stucco gli abitanti del posto. Mi riempii di gioia vedendole finalmente tranquille, perché sapevo che non avevano avuto alcuna colpa nel fastidiarsi della principessa. Anzi, quando prese l’abito la servirono come prima che lo prendesse.
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Sólo en lo que tengo dicho fue la ocasión y la misma pena que esta señora tenía y una criada que llevó consigo, que, a lo que se entiende, tuvo toda la culpa. En fin, el Señor que lo permitió. Debía ver que no convenía allí aquel monasterio, que sus juicios son grandes y contra todos nuestros entendimientos. Yo, por solo el mío, no me atreviera, sino por el parecer de personas de letras y santidad.
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L’occasione del disgusto furono l’obbligo della clausura e il dolore che la attanagliava, mentre una serva che portò con sé, a quanto si può capire, ne fu la causa principale. In fine, fu il Signore a permetterlo. Avrà ritenuto sconveniente la presenza di un monastero in quel luogo; i suoi disegni sono infatti grandi e diversi dai nostri modi di concepire le cose. Io, di mia iniziativa, non mi sarei arrischiata: ho agito per il parere di persone sante e dotte.
Capítulo 18 Trata de la fundación del monasterio de San José de Salamanca, que fue año de 1570. Trata de algunos avisos para las prioras, importantes. 1. Acabadas estas dos fundaciones, torné a la ciudad de Toledo, adonde estuve algunos meses, hasta comprar la casa que queda dicha y dejarlo todo en orden. Estando entendiendo en esto, me escribió un rector de la Compañía de Jesús de Salamanca, diciéndome que estaría allí muy bien un monasterio de éstos, dándome de ello razones; aunque por ser muy pobre el lugar, me había detenido a hacer allí fundación de pobreza. Mas considerando que lo es tanto Avila y nunca le falta, ni creo faltará Dios a quien le sirviere, puestas las cosas tan en razón como se pone, siendo tan pocas y ayudándose del trabajo de sus manos, me determiné a hacerlo. Y yéndome desde Toledo a Avila, procuré desde allí la licencia del Obispo que era entonces..., el cual lo hizo tan bien que como el padre rector le informó de esta Orden y que sería servicio de Dios, la dio luego. 2. Parecíame a mí que en teniendo la licencia del Ordinario tenía hecho el monasterio, según se me hacía fácil. Y así luego procuré alquilar una casa que me hizo haber una señora que yo conocía, y era dificultoso por no ser tiempo en que se alquilan y tenerla unos estudiantes, con los cuales acabaron de darla cuando estuviese allí quien había de entrar en ella. Ellos no sabían para lo que era, que de esto traía yo grandísimo cuidado, que hasta tomar la posesión no se entendiese nada; porque ya tengo experiencia lo que el demonio pone por estorbar uno de estos monasterios. Y aunque en éste no le dio Dios licencia para ponerlo a los principios,
Capitolo diciottesimo Racconta la fondazione del monastero di San Giuseppe in Salamanca, nell’anno 1570. Si danno importanti suggerimenti alle superiore. 1. Portate a compimento queste fondazioni, tornai a Toledo, dove mi fermai alcuni mesi, fino a comprare la casa di cui si è parlato e lasciare le cose ben ordinate. Mentre ero occupata in questo, mi chiamò un rettore della Compagnia di Gesù di Salamanca, dicendomi che in quella città sarebbe stato proprio bene uno dei nostri monasteri, e spiegandomene le ragioni. Pur essendo molto povero il posto, mi ero fermata per dare origine ad una fondazione di povertà. Ma considerando come lo sia la fondazione di Avila e come nulla le manchi, né credo verrà meno Dio a chi desidera servirlo, sommando tutte le condizioni esistenti, essendo poche le monache e valendosi del lavoro delle proprie mani, mi decisi a farlo. Dirigendomi da Toledo ad Avila, ottenni la licenza del Vescovo, che era allora… Fu tanto bravo che, non appena il padre rettore gli spiegò l’Ordine, e che sarebbe stata cosa gradita a Dio, subito la concesse. 2. Mi pareva, ottenuta la licenza del Vescovo, di avere già costruito il monastero, datane la facilità. Dopo poco affittai una casa procuratami da una signora mia conoscente; fu difficile, perché non era tempo facile per gli affitti, e la casa era inoltre occupata da alcuni studenti, d’accordo sul fatto di cederla qualora qualcuno vi fosse entrato. Non sapevano a quale scopo la prendessimo, e io stavo molto attenta a che non lo sapessero, perché ho esperienza delle mosse compiute dal demonio per mettere i bastoni tra le ruote a uno solo di questi monasteri. Pur se in questo Dio non permise l’azione del demonio agli inizi,
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porque quiso que se fundase, después han sido tantos los trabajos y contradicciones que se han pasado que aún no está acabado del todo de allanar, con haber algunos años que está fundado cuando esto escribo, y así creo se sirve Dios en él mucho, pues el demonio no le puede sufrir. 3. Pues habida la licencia y teniendo cierta la casa, confiada de la misericordia de Dios, porque allí ninguna persona había que me pudiese ayudar con nada para lo mucho que era menester para acomodar la casa, me partí para allá, llevando sola una compañera, por ir más secreta, que hallaba por mejor esto y no llevar las monjas hasta tomar la posesión; que estaba escarmentada de lo que me había acaecido en Medina del Campo, que me vi allí en mucho trabajo; porque, si hubiese estorbo, le pasase yo sola el trabajo, con no más de la que no podía excusar. Llegamos víspera de Todos Santos, habiendo andado harto del camino la noche antes con harto frío, y dormido en un lugar, estando yo bien mala. 4. No pongo en estas fundaciones los grandes trabajos de los caminos, con fríos, con soles, con nieves, que venía vez no cesarnos en todo el día de nevar, otras perder el camino, otras con hartos males y calenturas, porque, gloria a Dios, de ordinario es tener yo poca salud, sino que veía claro que nuestro Señor me daba esfuerzo. Porque me acaecía algunas veces que se trataba de fundación, hallarme con tantos males y dolores, que yo me congojaba mucho, porque me parecía que aun para estar en la celda sin acostarme no estaba; y tornarme a nuestro Señor, quejándome a Su Majestad y diciéndole que cómo quería hiciese lo que no podía, y después, aunque con trabajo, Su Majestad daba fuerzas, y con el hervor que me ponía y el cuidado, parece que me olvidaba de mí.
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perché volle che si fondasse, in seguito sono state tante le fatiche e le contraddizioni subite, che ancora oggi non sono del tutto risolte, e, mentre scrivo, sono passati diversi anni dalla fondazione. Penso che Dio si sia compiaciuto in esso e il demonio non possa sopportarlo. 3. Ottenuta la licenza, acquisita la casa, fiduciosa della misericordia di Dio, non essendovi persona che potesse aiutarmi nelle necessità per sistemare la casa, entrai con una sola sorella, per maggior discrezione; era meglio essere prudenti e non portarvi altre monache fin al completo possesso. Avevo l’esperienza dell’accaduto a Medina del Campo, ove mi ritrovai in gran difficoltà. Così, se fosse nato qualche contrattempo, ne avrei sopportato io la fatica, dividendola con la mia consorella, l’unica che avevo portato con me. Giungemmo la vigilia di Tutti i Santi, dopo aver camminato duramente la notte precedente con molto freddo, e dopo aver riposato, mentre io non stavo per niente bene. 4. Non descrivo in queste fondazioni le grandi fatiche dei viaggi; patendo il freddo, il solleone, la neve, talvolta non smetteva mai di nevicare; altre volte perdendoci per strada, altre ancora patendo la malattia e la febbre, perché, sia gloria a Dio, normalmente ho poca salute, ma vedevo chiaramente che nostro Signore mi concedeva le forze sufficienti. A volte, durante una fondazione, mi capitava di ritrovarmi con mali e dolori tanto grandi, che mi angosciavo perché mi pareva di non essere neppure capace di restare coricata nella cella. Allora mi rivolgevo a nostro Signore, lamentandomi con Sua Maestà, chiedendogli come pretendeva che facessi ciò che non riuscivo a fare, sebbene poi, pur con fatica, Sua Maestà mi concedeva le forze, e con il fervore e la diligenza che mi dava, mi pareva di dimenticarmi di me stessa.
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5. A lo que ahora me acuerdo nunca dejé fundación por miedo del trabajo, aunque de los caminos, en especial largos, sentía gran contradicción; mas en comenzándolos a andar me parecía poco, viendo en servicio de quién se hacía y considerando que en aquella casa se había de alabar el Señor y haber Santísimo Sacramento. Esto es particular consuelo para mí, ver una iglesia más, cuando me acuerdo de las muchas que quitan los luteranos: no sé qué trabajos, por grandes que fuesen, se habían de temer a trueco de tan gran bien para la cristiandad; que aunque muchos no lo advertimos, estar Jesucristo, verdadero Dios y verdadero hombre, como está en el Santísimo Sacramento en muchas partes, gran consuelo nos había de ser. Por cierto así me le da a mí muchas veces en el coro cuando veo estas almas tan limpias en alabanzas de Dios, que esto no se deja de entender en muchas cosas, así de obediencia como de ver el contento que les da tanto encerramiento y soledad y la alegría cuando se ofrecen algunas cosas de mortificación: adonde el Señor da más gracia a la priora para ejercitarlas en esto, veo mayor contento; y es así que las prioras se cansan más de ejercitarlas que ellas de obedecer, que nunca en este caso acaban de tener deseos. 6. Aunque vaya fuera de la fundación que se ha comenzado a tratar, se me ofrecen aquí ahora algunas cosas sobre esto de la mortificación, y quizá, hijas, hará al caso a las prioras; y porque no se me olvide, lo diré ahora. Porque como hay diferentes talentos y virtudes en las preladas, por aquel camino quieren llevar a sus monjas: la que está muy mortificada, parécele fácil cualquiera cosa que mande para doblar la voluntad, como lo sería para ella, y aun por ventura se le haría muy de mal. Esto hemos de mirar mucho, que lo que a nosotras se nos haría áspero no lo hemos de mandar. La discreción es gran cosa para el gobierno, y en estas casas muy
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5. Per quel che posso ricordare, non ho mai evitato una fondazione per paura della fatica, anche se per strada, specialmente se il viaggio era lungo, avvertivo una profonda contrarietà. Ma perseverando nel cammino, tutto mi pareva poco, vedendo in servizio di chi si compivano e considerando che in quella casa si sarebbe lodato il Signore e si sarebbe custodito il Santissimo Sacramento. Questo mi è di grande consolazione; vedere una chiesa in più, quando penso alle molte che prendono per sé i luterani. Non so quali sofferenze, per grandi che fossero, si avrebbero a temere in favore di un bene tanto grande per la cristianità. Anche se non siamo in molti a capirlo, il fatto che Gesù sia presente, vero Dio e vero uomo, come lo è nel Santissimo Sacramento, in molte parti, dovrebbe consolarci. Di certo io mi consolo spesso nel coro, quando vedo queste anime tanto pure lodare Dio, da sfiorarne l’incomprensibilità in molte cose, quali l’obbedienza, o nello scorgere il diletto che recano loro tanto nascondimento e solitudine, o la loro gioia quando incontrano occasioni di mortificazione. Quanto più il Signore concede la sua grazia alla priora per esercitarle in simili cose, tanto più noto letizia. Così si stancano più le priore a metterle alla prova, che loro a obbedire: anelano sempre di più. 6. Anche se perdo il filo della fondazione che avevo cominciato a descrivere, mi si offre l’occasione di dire alcune cose sulla mortificazione, e magari, figlie, tornerà utile alle priore. Per non dimenticarmene, ne parlerò subito. Possedendo le prelate differenti talenti e virtù, desiderano condurre le loro monache sulla medesima via. Chi è molto mortificata, ritiene facile comandare qualunque cosa per asservire la volontà, come lo sarebbe per lei, anche se ne ottenesse un male. In questo dobbiamo stare attente: non dobbiamo esigere quel che sarebbe aspro per noi medesime. La discrezione è molto importante nel governo delle
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necesaria; estoy por decir «mucho más que en otras», porque es mayor la cuenta que se tiene con las súbditas, así de lo interior como de lo exterior. Otras prioras que tienen mucho espíritu todo, gustarían que fuese rezar. En fin, lleva el Señor por diferentes caminos. Mas las preladas han de mirar que no las ponen allí para que escojan el camino a su gusto, sino para que lleven a las súbditas por el camino de su Regla y Constitución, aunque ellas se fuercen y querrían hacer otra cosa. 7. Estuve una vez en una de estas casas con una priora que era amiga de penitencia. Por aquí llevaba a todas. Acaecíale darse disciplina de una vez todo el convento siete salmos penitenciales con oraciones y cosas de esta manera. Así les acaece, si la priora se embebe en oración, aunque no sea en la hora de oración sino después de maitines, allí tiene todo el convento, cuando sería muy mejor que se fuesen a dormir. Si – como digo – es amiga de mortificación, todo ha de ser bullir, y estas ovejitas de la Virgen callando, como unos corderitos; que a mí, cierto, me hace gran devoción y confusión, y, a las veces, harta tentación. Porque las hermanas no lo entienden, como andan todas embebidas en Dios; mas yo temo su salud y querría cumpliesen la Regla, que hay harto que hacer, y lo demás fuese con suavidad. En especial esto de la mortificación importa muy mucho y, por amor de nuestro Señor, que adviertan en ello las preladas, que es cosa muy importante la discreción en estas cosas y conocer los talentos, y si en esto no van muy advertidas, en lugar de aprovecharlas las harán gran daño y traerán en desasosiego.
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anime, e, per quanto concerne tali cose, indispensabile. Direi quasi più necessaria che in altre, perché è maggiore il conto da rendere con chi è a noi sottomesso, sia per quel che riguarda l’ambito interiore sia per quello esteriore. Altre priore dalla elevata vita interiore sarebbero contente che tutto fosse una preghiera. Ma il Signore conduce ciascuno per la sua strada. Ma le superiore devono sapere di non essere state poste lì per ridurre il cammino altrui secondo il proprio gusto, ma per condurre chi è stato loro affidato sulla via della Regola e della Costituzione, anche se a loro medesime costa e vorrebbero magari seguire altre vie. 7. Una volta mi trovai in una delle nostre case con una priora cui garbava la penitenza. Portava tutte per il suo medesimo cammino. Imponeva di darsi la disciplina tutte insieme, nel convento, per la durata di sette salmi penitenziali, con preghiere, e altre simili cose. Allo stesso modo accade, se la priora vive d’orazione; pur non essendo l’ora convenuta, magari subito dopo il mattutino, vi costringe tutto il convento, anche se sarebbe meglio che andassero a dormire. Se – come ho detto – è invece amica della mortificazione, tutto deve essere un ribollire, e le povere pecorelle della Vergine devono sottomettersi come agnellini. A me, questo, dà devozione, confusione, e, talvolta, suscita una grande tentazione. Le sorelle non lo capiscono, perché vanno con lo sguardo fisso in Dio. Ma io temo per la loro salute, e vorrei che si attenessero alla Regola, di per sé esigente, e il resto fosse accompagnato da soavità. In particolare, è molto importante quel che dico sulla mortificazione; per amore di nostro Signore, vi prestino attenzione le priore: la discrezione, in questo, è fondamentale, così come riconoscere i talenti. Se non procedessero con molta attenzione in questo, ne subiranno danno e condurranno all’inquietudine.
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8. Han de considerar que esto de mortificación no es de obligación: esto es lo primero que han de mirar. Aunque es muy necesario para ganar el alma libertad y subida perfección, no se hace esto en breve tiempo, sino que poco a poco vayan ayudando a cada una, según el talento les da Dios de entendimiento, y el espíritu. Parecerles ha que para esto no es menester entendimiento, y engáñanse; que los habrá que primero que vengan a entender la perfección, y aun el espíritu de nuestra Regla, pase harto y quizá serán éstas después las más santas; porque ni sabrán cuándo es bien disculparse, ni cuándo no, ni otras menudencias que, entendidas, quizá las harían con facilidad, y no las acaban de entender, ni aun les parece que son perfección, que es lo peor. 9. Una está en estas casas, que es de las más siervas de Dios que hay en ellas, a cuanto yo puedo alcanzar, de gran espíritu y mercedes que le hace Su Majestad, y penitencia y humildad, y no acaba de entender algunas cosas de las Constituciones. El acusar las culpas en capítulo le parece poca caridad y dice que cómo han de decir nada de las hermanas, y cosas semejantes de éstas, que podría decir algunas de algunas hermanas harto siervas de Dios y que en otras cosas veo yo que hacen ventaja a las que mucho lo entienden. No ha de pensar la priora que conoce luego las almas. Deje esto para Dios, que es solo quien puede entenderlo; sino procure llevar a cada una por donde Su Majestad la lleva, presupuesto que no falta en la obediencia ni en las cosas de la Regla y Constitución más esenciales. No dejó de ser santa y mártir aquella virgen que se escondió, de las once mil, antes por ventura padeció más que las demás vírgenes en venirse después sola a ofrecer al martirio.
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8. Quel che riguarda la mortificazione non è un obbligo. Questa è la prima cosa a cui pensare. Pur essendo necessaria all’anima per guadagnare libertà interiore e un alto livello di santità, non si raggiunge la meta in breve tempo, ma poco a poco bisogna aiutare ciascuna, secondo quanto Dio le ha permesso di comprendere e secondo il proprio animo. Mi diranno che a questo non occorre l’intelletto, ma si sbagliano. Chi prima comprende queste cose, in cosa consista la santità e lo spirito della nostra Regola, avrà molto da faticare, e magari sarà poi la più santa. Le altre, infatti, non sapranno quando è bene discolparsi e quando no, né altre piccole cose che, ben comprese, magari vivrebbero facilmente. Ma non riescono a comprenderle, e neppure pensano che la santità consista in quelle piccolezze, che è ancora peggio. 9. Una si trova in queste case; a quanto mi è dato capire dalla spiritualità e dalle grazie a lei concesse da Sua Maestà, nonché per lo spirito di penitenza e umiltà, è una delle anime più gradite a Dio tra chi vi abita; eppure non riesce a capire alcune parti delle Costituzioni. Accusare le colpe durante il capitolo le pare poco caritatevole, e dice che, non essendoci alcunché da dire delle consorelle, e altre cose simili, alcune potrebbero mormorare di altre invece molto sante; io invece mi rendo conto del vantaggio tratto da chi comprende queste cose. Non pensi la priora di conoscere rapidamente le anime; lo lasci al Signore, questo, che solo può capirne; cerchi, invece, di condurre ciascuna lì dove Sua Maestà vuole portarla, presupposto perché non venga meno nell’obbedienza, né nelle cose più essenziali della Regola e della Costituzione. Non fu meno santa quella vergine che si nascose tra le altre undicimila; anzi in seguito soffrì più delle altre vergini, immolandosi da sola al martirio.
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10. Ahora pues, tornando a la mortificación, manda la priora una cosa a una monja, que aunque sea pequeña, para ella es grave, para mortificarla; y puesto que lo hace, queda tan inquieta y tentada, que sería mejor que no se lo mandaran. Luego se entiende esté advertida la priora a no la perfeccionar a fuerza de brazos, sino disimule y vaya poco a poco hasta que obre en ella el Señor; porque lo que se hace por aprovecharla, que sin aquella perfección sería muy buena monja, no sea causa de inquietarla y traerle afligido el espíritu, que es muy terrible cosa. Viendo a las otras, poco a poco hará lo que ellas, como lo hemos visto; y cuando no, sin esta virtud se salvará. Que yo conozco una de ellas que toda la vida la ha tenido grande, y ha ya hartos años y de muchas maneras servido a nuestro Señor, y tiene unas imperfecciones y sentimientos muchas veces que no puede más consigo; y ella se aflige conmigo y lo conoce. Yo pienso que Dios la deja caer en estas faltas sin pecado, que en ellas no le hay, para que se humille y tenga por dónde ver que no está del todo perfecta. Así que unas sufrirán grandes mortificaciones, y mientras mayores se las mandaren gustarán más, porque ya les ha dado el Señor fuerza en el alma para rendir su voluntad; otras no las sufrirán aun pequeñas y será como si a un niño cargan dos hanegas de trigo, no sólo no las llevará, mas quebrantarse ha y caeráse en el suelo. Así que, hijas mías (con las prioras hablo), perdonadme, que las cosas que he visto en algunas me hace alargarme tanto en esto. 11. Otra cosa os aviso, y es muy importante, que aunque sea por probar la obediencia, no mandéis cosa que pueda ser, haciéndola, pecado, ni venial; que algunas he sabido que fuera mortal, si las hicieran. Al menos ellas quizá se salvarán
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10. Ora, tornando alla mortificazione, poniamo che la priora comandi, per mortificarla, una cosa a una monaca, piccola, ma gravosa per quell’anima. Posto che lo faccia, magari rimane così inquieta e in preda alla tentazione, che sarebbe stato meglio non glielo chiedessero. In seguito impari la superiora a non santificarla a furia di sforzi, ma dissimuli e avanzi a poco a poco, finché in ella a operare sia il Signore. Malgrado lo si compia per il suo bene, senza quel modo di ricercare la santità, sarebbe una monaca molto buona, e invece la si lascia inquieta e afflitta: è una cosa terribile. Vedendo le altre, poco a poco si comporterà come loro, abbiamo detto; e quando non si comporterà come loro, malgrado la mancanza di questa virtù, si salverà. Conosco una sorella che per tutta la vita ha vissuto grandemente tale virtù, è anziana ed è risultata in molti modi gradita al Signore; spesso prova imperfezioni e sentimenti da cui non può liberarsi. Si affligge, con me, e riconosce il suo stato. Penso che Dio la lasci cadere in queste mancanze senza peccare, non sono cose peccaminose, perché si umili e si accorga di non essere del tutto santa. Alcune sopporteranno grandi penitenze e quante più gliene chiederanno i superiori più saranno contente, perché il Signore ha concesso alle loro anime la grazia affinché la volontà si arrenda. Altre non sopporteranno neppure le più lievi penitenze e sarà come caricare un bambino di due covoni di grano; non solo non li solleverà, ma si piegherà e cadrà al suolo. Così, figlie mie (parlo alle priori), perdonatemi, le cose che ho visto in alcune mi fanno parlar molto di questo. 11. Vi avverto di un’altra cosa molto importante. Se anche fosse per mettere alla prova l’obbedienza, non chiedete cosa che, nel compierla, ci possa essere peccato, seppur veniale. Alcune di tali cose sarebbero state peccato mortale, se compiute. Chi deve farle, almeno si salverà
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con inocencia, mas no la priora, porque ninguna les dice, que no la ponen luego por obra; que, como oyen y leen de los santos del yermo las cosas que hacían, todo les parece bien hecho cuanto les mandan, al menos hacerlo ellas. Y también estén avisadas las súbditas, que cosa que sería pecado mortal hacerla sin mandársela, que no la pueden hacer mandándosela, salvo si no fuese dejar misa o ayunos de la Iglesia, o cosas así, que podría la priora tener causas; mas como echarse en el pozo y cosas de esta suerte, es mal hecho; porque no ha de pensar ninguna que ha de hacer Dios milagro, como le hacía con los santos: hartas cosas hay en que ejercite la perfecta obediencia. 12. Todo lo que no fuere con estos peligros, yo lo alabo. Como una vez una hermana en Malagón pidió licencia para tomar una disciplina, y la priora (debía haberle pedido otras) y dijo: «Déjeme». Como la importunó, dijo: «Váyase a pasear; déjeme». La otra, con gran sencillez, se anduvo paseando algunas horas, hasta que una hermana le dijo que cómo se paseaba tanto, o así una palabra; y ella le dijo que se lo habían mandado. En esto tañeron a maitines, y como preguntase la priora cómo no iba allá, díjole la otra lo que pasaba. 13. Así que es menester, como otra vez he dicho, estar avisadas las prioras, con almas que ya tienen visto ser tan obedientes, a mirar lo que hacen. Que otra fuele a mostrar una monja uno de estos gusanos muy grandes, diciéndole que mirase cuán lindo era. Díjole la priora burlando; pues cómasele ella. Fue y frióle muy bien. La cocinera díjole que para qué le freía. Ella le dijo que para comerle, y así lo quería hacer, y la priora muy descuidada y pudiérale hacer mucho daño.
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con la sua innocenza, ma di certo non si salverà la priora, che non dice nulla se non perché sia messo in opera. Se leggono le cose che compivano i santi dell’eremo, tutte le azioni sembrano buone, perché compiute per obbedienza e da loro. E anche chi è tenuto ad obbedire, stia attento a non compiere peccati mortali, pur per obbedienza, che sarebbe cosa da non richiedere comunque; tranne che fosse tralasciare di andare a Messa o omettere i digiuni della Chiesa, o cose simili, per cui la superiora potrebbe avere le sue ragioni. Ma cose come buttarsi nel pozzo, sono senz’altro un male. Nessuna pensi che Dio sia tenuto a fare miracoli, come con i santi. Sono molti altri i campi dove poter esercitare la perfetta obbedienza. 12. Quanto esula da questi pericoli, lo lodo. Come quando una sorella di Malagon chiese il permesso per fare una disciplina, e la superiora (doveva averglielo chiesto altre volte), le disse: “lasciami in pace”. Siccome la importunò, le disse allora: “vai a passeggiare e lasciami in pace”. L’altra, con gran semplicità, andò a passeggiare per diverse ore, finché un’altra sorella le chiese il perché di tanto camminare. Le disse che glielo avevano comandato. La cosa proseguì fino alla campana del mattutino. La priora allora chiese perché mancasse quella sorella e l’altra le disse cosa stava accadendo. 13. È necessario, come ho detto altre volte, che le priore stiano attente, con le anime molto obbedienti, a guardare cosa fanno. Un’altra mostrò a una monaca uno di questi bruchi molto grandi, dicendole di guardare com’era bello. La priora le disse per scherzo che se lo mangiasse. Se ne andò e lo frisse molto bene. La cuoca le chiese perché lo cuocesse. Le rispose per mangiarlo, e davvero voleva farlo, senza che in realtà la priora se ne avvedesse, e avrebbe potuto farle molto male.
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Yo más me huelgo que tengan en esto de obediencia demasía, porque tengo particular devoción a esta virtud, y así he puesto todo lo que he podido para que la tengan; mas poco me aprovechara si el Señor no hubiera por su grandísima misericordia dado gracia para que todas en general se inclinasen a esto. Plegua a Su Majestad lo lleve muy adelante, amén.
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Io preferisco che vivano in eccesso l’obbedienza, perché ho una particolare devozione per questa virtù, e così ce l’ho messa tutta perché la osservino. Ma sarei giunta a poco se il Signore non avesse concesso, per sua misericordia, la grazia che tutte vi fossero genericamente inclinate. Supplico Sua Maestà perché sia lui a portare avanti tutto questo, amen.
Capítulo 19 Prosigue en la fundación del monasterio de San José de la ciudad de Salamanca.
1. Mucho me he divertido. Cuando se me ofrece alguna cosa que con la experiencia quiere el Señor que haya entendido, háceseme de mal no lo advertir. Podrá ser que lo que yo pienso lo es, sea bueno. Siempre os informad, hijas, de quien tenga letras, que en éstas hallaréis el camino de la perfección con discreción y verdad. Esto han menester mucho las preladas, si quieren hacer bien su oficio, confesarse con letrado, y si no hará hartos borrones pensando que es santidad, y aun procurar que sus monjas se confiesen con quien tenga letras. 2. Pues, víspera de Todos Santos, el año que queda dicho, a mediodía, llegamos a la ciudad de Salamanca. Desde una posada procuré saber de un buen hombre de allí, a quien tenía encomendado me tuviese desembarazada la casa, llamado Nicolás Gutiérrez, harto siervo de Dios. Había ganado de Su Majestad con su buena vida una paz y contento en los trabajos grande, que había tenido muchos y vístose en gran prosperidad y había quedado muy pobre, y llevábalo con tanta alegría como la riqueza. Este trabajó mucho en aquella fundación, con harta devoción y voluntad. Como vino, díjome que la casa no estaba desembarazada, que no había podido acabar con los estudiantes que saliesen de ella. Yo le dije lo que importaba que luego nos la diesen, antes que se entendiese que yo estaba en el lugar; que siempre andaba con miedo no hubiese algún estorbo, como tengo dicho. El fue
Capitolo diciannovesimo Prosegue con la fondazione del monastero di San Giuseppe, nella città di Salamanca.
1. Ho del tutto perso la rotta. Quando mi si presenta alla mente un argomento che il Signore mi ha fatto apprendere per esperienza, mi sento male se non ve lo comunico. Potrà essere che quel che io penso sia cosa buona. Confrontatelo sempre, figlie, con persone addottrinate; in loro troverete la via della santità discreta e veritiera. Ne hanno molto bisogno le priore, se vogliono portare bene a temine il loro compito: si confessino con un uomo dotto. Altrimenti saranno compiuti, e interpretati alla stregua di santità, errori grossolani. E facciano sì che anche le loro monache si confessino con uomini altrettanto dotti. 2. Comunque, la vigilia di Tutti i Santi dell’anno che si era detto, giungemmo a Salamanca. Dopo un breve riposo, cercai di vedere un buon uomo del posto, cui avevo raccomandato di mantenermi libera la casa; era Nicola Gutiérrez, gran servo di Dio. Con la sua buona vita, aveva ottenuto da Sua Maestà pace e grande consolazione nei travagli e fatiche. Ne aveva dovute sopportare molte, perché, da molto ricco, divenne molto povero, e viveva nella povertà con la medesima gioia con cui viveva nella ricchezza. Lavorò molto per questa fondazione, con devozione e volontà. Appena giunto, mi disse che la casa non era libera, non essendo riuscito a liberarsi degli studenti. Gli risposi spiegandogli quanto fosse importante che ce la consegnassero subito, prima che si scoprisse la mia presenza a Salamanca. Avevo sempre paura, infatti, come ho detto, che si presentasse un qualche ostacolo. Andò allora dalla proprietaria della casa, e si impegnò tanto che quella
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a cuya era la casa, y tanto trabajó, que se la desembarazaron aquella tarde. Ya casi noche, entramos en ella. 3. Fue la primera que fundé sin poner el Santísimo Sacramento, porque yo no pensaba era tomar la posesión si no se ponía; y había ya sabido que no importaba, que fue harto consuelo para mí, según había mal aparejo de los estudiantes. Como no deben tener esa curiosidad, estaba de suerte toda la casa, que no se trabajó poco aquella noche. Otro día por la mañana se dijo la primera misa, y procuré que fuesen por más monjas que habían de venir de Medina del Campo. Quedamos la noche de Todos Santos mi compañera y yo solas. Yo os digo, hermanas, que cuando se me acuerda el miedo de mi compañera, que era María del Sacramento, una monja de más edad que yo, y harto sierva de Dios, que me da gana de reír. 4. La casa era muy grande y desbaratada y con muchos desvanes, y mi compañera no había quitársele del pensamiento los estudiantes, pareciéndole que como se habían enojado tanto de que salieron de la casa, que alguno se había escondido en ella; ellos lo pudieran muy bien hacer, según había adónde. Encerrámonos en una pieza adonde estaba paja, que era lo primero que yo proveía para fundar la casa, porque teniéndola no nos faltaba cama; en ello dormimos esa noche con unas dos mantas que nos prestaron. Otro día, unas monjas que estaban junto, que pensamos les pesara mucho, nos prestaron ropa para las compañeras que habían de venir y nos enviaron limosna. Llamábase Santa Isabel, y todo el tiempo que estuvimos en aquélla nos hicieron harto buenas obras y limosnas. 5. Como mi compañera se vio cerrada en aquella pieza,
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medesima sera fu sloggiata. Quasi a notte inoltrata, entrammo. 3. Fu la prima casa che fondai senza porvi il Santissimo Sacramento, perché avevo sempre pensato che se non lo si poneva era come non prenderne possesso. Ma avevo già capito che in quel caso non importava, e ne ebbi consolazione, perché gli studenti avevano lasciato la casa assai conciata. Ma non dovete essere curiose: tutta la casa era malridotta; non si lavorò poco quella notte. La mattina del giorno successivo fu celebrata la prima Messa, e riuscii ad aggiungere al numero le monache di Medina del Campo. Trascorremmo la notte di Tutti i Santi, in solitudine, io e la mia compagna. Vi confesso, sorelle, che al solo ricordo della paura della mia compagna, Maria del Sacramento, una monaca più anziana di me, e assai santa, mi viene da ridere. 4. La casa era molto grande, disordinata, con molte soffitte. Alla mia compagna non smettevano di venire alla mente gli studenti. Pensava che, tanto arrabbiati per dover lasciare la casa, si fossero nascosti da qualche parte. Avrebbero potuto farlo, essendoci dove farlo. Ci chiudemmo in una stanza con della paglia, la prima delle cose cui provvedevo nel fondare la casa, perché con la paglia c’erano i letti. Qui dormimmo intabarrate con due mantelli che ci prestarono. Il giorno dopo, le monache che vivevano accanto, e pensiamo che per loro sia stato un gran sacrificio, ci prestarono tessuti per le sorelle che ci avrebbero raggiunte, con un’elemosina. Il monastero si chiamava Sant’Isabella, e per tutto il tempo delle nostre ristrette circostanze, ci accompagnarono con le loro buone opere e con elemosine. 5. Non appena la mia consorella si vide chiusa in quel-
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parece sosegó algo cuanto a lo de los estudiantes, aunque no hacía sino mirar a una parte y a otra, todavía con temores, y el demonio que la debía ayudar con representarla pensamientos de peligro para turbarme a mí, que con la flaqueza de corazón que tengo, poco me solía bastar. Yo la dije que qué miraba, que cómo allí no podía entrar nadie. Díjome: «Madre, estoy pensando, si ahora me muriese yo aquí, ¿qué haríais vos sola?». Aquello,si fuera, me parecía recia cosa; y comencé a pensar un poco en ello, y aun haber miedo; porque siempre los cuerpos muertos, aunque yo no le he, me enflaquecen el corazón, aunque no esté sola. Y como el doblar de las campanas ayudaba, que – como he dicho – era noche de las Animas, buen principio llevaba el demonio para hacernos perder el pensamiento con niñerías; cuando entiende que de él no se ha miedo, busca otros rodeos. Yo la dije: «Hermana, de que eso sea, pensaré lo que he de hacer; ahora déjeme dormir». Como habíamos tenido dos noches malas, presto quitó el sueño los miedos. Otro día vinieron más monjas, con que se nos quitaron. 6. Estuvo el monasterio en esta casa cerca de tres años, y aun no me acuerdo si cuatro, que había poca memoria de él, porque me mandaron ir a la Encarnación de Avila; que nunca hasta dejar casa propia y recogida y acomodada a mi querer, dejara ningún monasterio, ni le he dejado. Que en esto me hacía Dios mucha merced, que en el trabajo gustaba ser la primera, y todas las cosas para su descanso y acomodamiento procuraba hasta las muy menudas, como si toda mi vida hubiera de vivir en aquella casa, y así me daba gran alegría cuando quedaban muy bien. Sentí harto ver lo que estas hermanas padecieron aquí, aunque no de falta de mantenimiento (que de esto yo tenía cuidado desde donde estaba, porque estaba muy desviada la casa para las limosnas),
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la stanza, sembrò tranquillizzarsi, riguardo gli studenti, anche se, spaventata, guardava da una parte e dall’altra, e il demonio dovette aiutarla ad immaginarsi situazioni di pericolo sufficienti per turbarmi, data la mia debolezza di cuore. Le chiesi cosa stesse a guardare, se dove eravamo non poteva entrare nessuno. Mi disse: “Madre; sto pensando: se io morissi, ora, qui, cosa fareste voi, da sola?”. Se questo fosse accaduto, in effetti, mi sarebbe sembrata una cosa davvero brutta. Iniziai a pensarci, e ad avere paura. La sola vista dei cadaveri, infatti, mi fa venire meno il cuore, e non sono la sola cui accade. E siccome il rintocco delle campane aiutava, essendo, come ho detto, la notte dei Morti, il demonio aveva di che farci perdere l’intelletto con sciocchezze. Quando comprende che di lui non si ha paura, cerca di raggirare in altro modo. Al che le risposi: “Sorella, qualora accada, penserò al da farsi. Ora, lasciami dormire”. Avendo trascorso pessimamente le due precedenti notti, il sonno, rapido, portò via le paure. Il giorno successivo arrivarono altre monache che si fermarono con noi. 6. Il monastero rimase in questa casa per tre anni, o forse per quattro. Me ne ricordo poco perché mi chiesero di andare all’Incarnazione, ad Avila. Mai lascerei, né ho lasciato, alcun monastero, senza che la casa sia di proprietà, adatta alla clausura e completata. In questo, Dio mi ha concesso abbondanti grazie; nelle fatiche volevo essere la prima, e cercavo di ottenere tutte le cose, sino alle più piccole, per il riposo e agio altrui, come se avessi dovuto vivere per sempre in quella casa; ne avevo grande gioia, quindi, a vederle sistemate. Patii molto nel vedere quando le nostre sorelle avevano da soffrire in questo luogo, non tanto per mancanza di sostentamento (di questo mi prendevo personalmente cura dalla casa in cui abitavo, essendo la casa molto lontana per avere elemosine), quanto per
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sino de poca salud, porque era húmeda y muy fría, que como era tan grande, no se podía reparar; y lo peor, que no tenían Santísimo Sacramento, que para tanto encerramiento es harto desconsuelo. Este no tuvieron ellas, sino todo lo llevaban con un contento que era para alabar al Señor; y me decían algunas, que les parecía imperfección desear casa, que ellas estaban allí muy contentas, como tuvieran Santísimo Sacramento. 7. Pues visto el prelado su perfección y el trabajo que pasaban, movido de lástima, me mandó venir de la Encarnación. Ellas se habían ya concertado con un caballero de allí que les diese una; sino que era tal, que fue menester gastar más de mil ducados para entrar en ella. Era de mayorazgo y él quedó que nos dejaría pasar a ella, aunque no fuese traída la licencia del rey, y que bien podíamos subir paredes. Yo procuré que el padre Julián de Avila, que es el que he dicho andaba conmigo en estas fundaciones y había ido conmigo, y vimos la casa, para decir lo que se había de hacer, que la experiencia hacía que entendiese yo bien de estas cosas. 8. Fuimos por agosto, y con darse toda la prisa posible, se estuvieron hasta San Miguel, que es cuando allí se alquilan las casas, y aun no estaba bien acabada, con mucho; mas como no habíamos alquilado en la que estábamos para otro año, teníala ya otro morador; dábannos gran prisa. La iglesia estaba casi acabada de enlucir. Aquel caballero que nos la había vendido no estaba allí. Algunas personas que nos querían bien, decían que hacíamos mal en irnos tan presto; mas adonde hay necesidad puédense mal tomar los consejos, si no dan remedio.
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l’insalubrità del luogo: era una casa umida e molto fredda, ed essendo molto grande, non vi si poteva rimediare. Il peggio era comunque la mancanza del Santissimo Sacramento; nella clausura è cosa sconfortante. Ma loro non giunsero a questo, e sopportavano il tutto con una gioia che è di lode al Signore. Alcune mi dicevano che pareva loro un’imperfezione desiderare una casa, che già erano molto contente, come se fosse stato presente il Santissimo Sacramento. 7. Notata il priore la loro santità e la fatica che pativano, mosso da compassione, mi mandò a chiamare dall’Incarnazione. Loro si erano già messe d’accordo con un cavaliere locale perché procurasse loro una casa; ma era tale che fu necessario spendere più di mille ducati per entrarvi. Era una casa nobile ed egli si accordò perché ci lasciasse trasferirci in essa, pur non essendo arrivata la licenza del re; ci concedeva poi il permesso di innalzare pareti. Io feci sì che il padre Giuliano d’Avila, che mi accompagnava in queste fondazioni, venisse con me; visitammo insieme la casa per indicare i lavori da svolgervi; l’esperienza mi aveva trasformato in un’esperta di queste cose. 8. Andammo in agosto, e, malgrado la fretta possibile, i lavori durarono sino alla festa di San Michele, epoca in cui, in quel luogo, si affittano le case, e molto mancava perché fosse sistemata. Siccome non avevamo affittato per l’anno seguente la casa in cui vivevamo, era già occupata da un altro inquilino; accelerammo ancora di più. La chiesa era quasi interamente intonacata. Il cavaliere che ce la aveva venduta era assente. Alcune persone che ci volevano bene, dicevano che facevamo male ad andarcene tanto presto; ma nel bisogno i consigli possono anche essere rifiutati, se non portano soluzioni.
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9. Pasámonos víspera de San Miguel, un poco antes que amaneciese. Ya estaba publicado que había de ser el día de San Miguel el que se pusiese el Santísimo Sacramento, y el sermón que había de haber. Fue nuestro Señor servido que el día que nos pasamos, por la tarde, hizo un agua tan recia, que para traer las cosas que eran menester se hacía con dificultad. La capilla habíase hecho nueva, y estaba tan mal tejada, que lo más de ella se llovía. Yo os digo, hijas, que me vi harto imperfecta aquel día. Por estar ya divulgado, yo no sabía qué hacer, sino que me estaba deshaciendo, y dije a nuestro Señor, casi quejándome, que o no me mandase entender en estas obras, o remediase aquella necesidad. El buen hombre de Nicolás Gutiérrez, con su igualdad, como si no hubiera nada, me decía muy mansamente que no tuviese pena, que Dios lo remediaría. Y así fue, que el día de San Miguel, al tiempo de venir la gente, comenzó a hacer sol, que me hizo harta devoción y vi cuán mejor había hecho aquel bendito en confiar de nuestro Señor que no yo con mi pena. 10. Hubo mucha gente, y música, y púsose el Santísimo Sacramento con gran solemnidad. Y como esta casa está en buen puesto, comenzaron a conocerla y tener devoción; en especial nos favorecía mucho la condesa de Monterrey, doña María Pimentel, y una señora, cuyo marido era el corregidor de allí, llamada doña Mariana. Luego otro día, porque se nos templase el contento de tener el Santísimo Sacramento, viene el caballero cuya era la casa tan bravo, que yo no sabía qué hacer con él, y el demonio hacía que no se llegase a razón, porque todo lo que estaba concertado con él cumplíamos. Hacía poco al caso querérselo decir. Hablándole algunas personas se aplacó un poco; mas después tornaba a mudar parecer. Yo ya me determinaba a dejarle la casa. Tampoco
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9. Ci trasferimmo lì alla vigilia di san Michele, poco prima del tramonto. Già si sapeva che il Santissimo Sacramento si sarebbe posto il giorno di san Michele, e che in quel giorno si sarebbe tenuto il relativo sermone. A nostro Signore piacque che il giorno in cui ci trasferimmo, la sera, venisse giù un acquazzone tanto forte che si fece fatica a trasportare il necessario. La cappella era completamente nuova, e il tetto era fatto così male che quasi tutta l’acqua entrava dentro. Vi confesso, figlie, che quel giorno mi scoprii assai imperfetta. Essendo il tutto già ufficializzato, non sapevo come comportarmi, sapevo solo di essere distrutta, e dissi a nostro Signore, quasi lamentandomi, che o non mi chiedesse di capirci qualcosa, o pensasse lui alle necessità. Quel buon uomo di Nicola Gutiérrez, col suo equilibrio, come se non stesse accadendo nulla, mi disse, molto mitemente, che non mi dessi pena, perché Dio avrebbe risolto tutto. Accadde così che, il giorno di san Michele, all’ora in cui doveva venire la gente, spuntò il sole; mi commossi, e vidi come aveva fatto bene quel benedetto uomo a confidare in nostro Signore, rispetto a me, avvolta nella mia pena. 10. Venne molta gente, si fece musica, e si pose il Santissimo Sacramento con grande solennità. Trovandosi questa casa in un bel posto, cominciarono a conoscerla e a tenerla da conto. In particolare aiutò molto la contessa di Monterrey, donna Maria Pimentel, e una signora il cui marito era il podestà del luogo, donna Mariana. Il giorno seguente, poi, per mitigare la gioia di avere il Santissimo Sacramento, venne il cavaliere proprietario della casa; non sapevo come comportarmi con lui. Il demonio faceva sì che non capisse nulla; da parte nostra avevamo portato a termine quanto avevamo deciso con lui. Non serviva farglielo notare. Si calmò un po’, dopo alcune spiegazioni; ma poi tornava a cambiare opinione. Stavo quasi per decidermi a
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quería esto, porque él quería que se le diese luego el dinero. Su mujer, que era suya la casa, habíala querido vender para remediar dos hijas, y con este título se pedía la licencia y estaba depositado el dinero en quien él quiso. 11. El caso es que, con haber esto más de tres años, no está acabada la compra, ni sé si quedará allí el monasterio, que a este fin he dicho esto, digo en aquella casa, o en qué parará. 12. Lo que sé es que en ningún monasterio de los que el Señor ahora ha fundado de esta primera Regla no han pasado las monjas, con mucha parte, tan grandes trabajos. Haylas allí tan buenas, por la misericordia de Dios, que todo lo llevan con alegría. Plega a Su Majestad esto les lleve adelante, que en tener buena casa o no la tener, va poco; antes es gran placer cuando nos vemos en casa que nos pueden echar de ella, acordándonos cómo el Señor del mundo no tuvo ninguna. Esto de estar en casa no propia, como en estas fundaciones se ve, nos ha acaecido algunas veces; y es verdad que jamás he visto a monja con pena de ello. Plega a la divina Majestad que no nos falten las moradas eternas, por su infinita bondad y misericordia. Amén, amén.
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restituirgli la casa. Ma non voleva questo; voleva che gli si desse subito il denaro. Sua moglie, cui apparteneva la casa, l’aveva voluta vendere per sistemare due figlie; per questo si chiedeva la licenza ed era stato depositato il denaro da lui richiesto. 11. Il fatto è che, dopo tre anni, la compera non è ancora portata a compimento, e neppure so se rimarrà lì il monastero, in quella casa, o dove andrà a finire: per questo mi ci sono soffermata. 12. Ciò che so è che in nessun altro monastero fondato dal Signore secondo la Regola primitiva, le monache hanno dovuto patire simili travagli. Ma lì se ne trovano di così sante, per grazia di Dio, che hanno sopportato tutto con gioia. Supplico Sua Maestà che tali incertezze le facciano crescere, scopo per cui a poco serve avere o non avere la casa. È anzi un bene vivere in una casa da cui possono cacciarci, ricordandoci come il Signore del mondo non ne avesse alcuna. Diverse volte ci è capitato di stare in casa altrui, come descritto in queste fondazioni. Davvero non ho mai visto una monaca soffrire per questo. Supplico invece la divina Maestà perché mai ci vengano meno le dimore eterne, per sua infinita bontà e misericordia. Amen, amen.
Capítulo 20 En que se trata la fundación del monasterio de Nuestra Señora de la Anunciación, que está en Alba de Tormes. Fue año de 1571.
1. No había dos meses que se había tomado la posesión, el día de Todos Santos, en la casa de Salamanca, cuando de parte del contador del duque de Alba y de su mujer fui importunada que en aquella villa hiciese una fundación y monasterio. Yo no lo había mucha gana a causa que, por ser lugar pequeño, era menester que tuviese renta, que mi inclinación era a que ninguna tuviese. El padre maestro fray Domingo Bañes, que era mi confesor, de quien traté al principio de las fundaciones, que acertó a estar en Salamanca, me riñó y dijo que, pues el Concilio daba licencia para tener renta, que no sería bien dejase de hacer un monasterio por eso; que yo no lo entendía, que ninguna cosa hacía para ser las monjas pobres y muy perfectas. Antes que más diga, diré quién era la fundadora y cómo el Señor la hizo fundarle. 2. Fue hija Teresa de Layz, la fundadora del monasterio de la Anunciación de nuestra Señora de Alba de Tormes, de padres nobles, y muy hijosdealgo y de limpia sangre. Tenían su asiento, por no ser tan ricos como pedía la nobleza de sus padres, en un lugar llamado Tordillos, que es dos leguas de la dicha villa de Alba. Es harta lástima que, por estar las cosas del mundo puestas en tanta vanidad, quieren más pasar la soledad que hay en estos lugares pequeños de doctrina y otras muchas cosas que son medios para dar luz a las almas, que caer un punto de los puntos que esto que ellos llaman honra traen consigo. Pues habiendo ya tenido cuatro hijas, cuando vino a nacer Teresa de Layz, dio mucha pena a sus padres de ver que también era hija.
Capitolo ventesimo Si racconta della fondazione del monastero di Nostra Signora dell’Annunciazione, ad Alba de Tormes, nell’anno 1571.
1. Non erano ancora trascorsi due mesi dalla presa di possesso, il giorno di Tutti i Santi, della casa di Salamanca, che dal contabile del duca di Alba e di sua moglie fui importunata perché fondassi in quel luogo un monastero. Non ero del parere perché, essendo piccolo il luogo, si rendeva necessaria una rendita; e non desideravo che ce ne fosse alcuna. Il padre maestro fra’ Domenico Bañes, il mio confessore di cui ho parlato all’inizio della fondazioni, che venne a Salamanca, mi rimproverò, e mi disse che, dal momento che il Concilio dava licenza per avere una rendita, non era questa la ragione per non fondare un monastero; che io non capivo, e che questo non impediva alle monache di essere molto povere e molto sante. Prima di dilungarmi, parlerò della fondatrice e di come il Signore la fece fondare. 2. La fondatrice del monastero della Annunciazione di nostra Signora di Alba de Tormes, fu figlia Teresa di Layz, di genitori nobili, molto nobili e di sangue puro. Abitavano, non essendo ricchi come la nobiltà dei genitori richiedeva, in un posto chiamato Tordillos, a due leghe di distanza dal suddetto paese di Alba. È assai deplorevole che, essendo le cose del mondo poste in tanta vanità, preferiscano l’ignoranza dottrinale di questi piccoli posti e di altri mezzi idonei ad illuminare le anime, alla perdita di un nulla di quel che chiamano onore. Dopo quattro figlie, i genitori si dispiacquero che anche la quinta fosse una femmina, per l’appunto Teresa di Layz.
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3. Cosa cierto mucho para llorar, que sin entender los mortales lo que les está mejor, como los que del todo ignoran los juicios de Dios, no sabiendo los grandes bienes que pueden venir de las hijas ni los grandes males de los hijos, no parece que quieren dejar al que todo lo entiende y los cría, sino que se matan por lo que se habían de alegrar. Como gente que tiene dormida la fe, no van adelante con la consideración, ni se acuerdan que es Dios el que así lo ordena, para dejarlo todo en sus manos. Y ya que están tan ciegos que no hagan esto, es gran ignorancia no entender lo poco que les aprovecha estas penas. ¡Oh, válgame Dios!, ¡cuán diferente entenderemos estas ignorancias en el día adonde se entenderá la verdad de todas las cosas!, y ¡cuántos padres se verán ir al infierno por haber tenido hijos y cuántas madres, y también se verán en el cielo por medio de sus hijas! 4. Pues, tornando a lo que decía, vienen las cosas a términos, que, como cosa que les importaba poco la vida de la niña, a tercer día de su nacimiento se la dejaron sola y sin acordarse nadie de ella desde la mañana hasta la noche. Una cosa habían hecho bien, que la habían hecho bautizar a un clérigo luego en naciendo. Cuando a la noche vino una mujer, que tenía cuenta con ella y supo lo que pasaba, fue corriendo a ver si era muerta, y con ella otras algunas personas que habían ido a visitar a la madre, que fueron testigos de lo que ahora diré. La mujer la tomó llorando en los brazos, y le dijo: «¡Cómo, mi hija! ¿vos no sois cristiana?», a manera de que había sido crueldad. Alzó la cabeza la niña y dijo: «Sí soy», y no habló más hasta la edad que suelen hablar todos. Los que la oyeron, quedaron espantados, y su madre la comenzó a querer y regalar desde entonces, y así decía muchas veces que quisiera vivir hasta ver lo que Dios hacía de esta niña. Criábalas muy honestamente, enseñándolastodas las cosas de virtud.
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3. Fa davvero piangere vedere che i mortali non sanno cosa sia meglio, come chi completamente ignora i giudizi di Dio; non sanno i benefici che possono venire dalle figlie, né i grandi mali dai figli. Sembra non vogliano abbandonarsi al Creatore, che tutto conosce, e si ammazzano per quel di cui avrebbero dovuto rallegrarsi. Come chi ha la fede addormentata, non vanno oltre i loro pensieri, né ricordano essere Dio l’ordinatore di tali eventi, per lasciare così tutto nelle sue mani. Essendo così ciechi da non fare questo, è una gran ignoranza non capire il poco provocato da tali pene. Oh mio Dio, come comprenderemo bene tutto questo, il giorno in cui ci si rivelerà la verità tutta intera! Quanti padri meriteranno l’inferno per colpa dei loro figli, e quante madri andranno in cielo grazie alle loro figlie! 4. Tornando a quanto dicevo, le cose raggiunsero un tal livello che, come se importasse poco la vita della bambina, il terzo giorno dalla sua nascita, la lasciarono sola, dimenticandosene totalmente dalla mattina alla sera. Una cosa buona l’avevano fatta: l’avevano fatta battezzare da un sacerdote subito dopo la nascita. Quando fu sera, una donna che le voleva bene, e seppe cosa stava accadendo, si precipitò a vedere se fosse morta, accompagnata da altre persone in visita dalla madre, testimoni di quanto ora racconterò. La donna prese la bimba, piangendo, tra le braccia, e le disse: “Come, figlia mia; voi non siete cristiana?”, nel senso che quel che aveva subito era stata una crudeltà. La bimba sollevò la testa e disse: “Sì; lo sono”. E poi non parlò più fino all’età in cui tutti sono soliti iniziare a parlare. Chi la ascoltò, rimase spaventato, e sua madre, da quel momento, iniziò a volerle bene e a trattarla con affetto; molte volte disse che avrebbe voluto vivere fino a capire cosa Dio avrebbe fatto di quella bambina. La fece d’allora crescere nell’onestà, insegnandole ogni cosa virtuosa.
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5. Venido el tiempo que la querían casar, ella no quería, ni lo tenía deseo. Acertó a saber cómo la pedía Francisco Velázquez, que es el fundador también de esta casa, marido suyo; y, en nombrándosele, se determinó de casarse si la casaban con él, no le habiendo visto en su vida; mas veía el Señor que convenía esto para que se hiciese la buena obra que entrambos han hecho para servir a Su Majestad. Porque, dejado de ser hombre virtuoso y rico, quiere tanto a su mujer, que la hace placer en todo y con mucha razón; porque todo lo que se puede pedir en una mujer casada, se lo dio el Señor muy cumplidamente. Que, junto con el gran cuidado que tiene de su casa, es tanta su bondad, que, como su marido la llevase a Alba de donde era natural y acertasen a aposentar en su casa los aposentadores del duque un caballero mancebo, sintió tanto, que comenzó a aborrecer el pueblo; porque ella, siendo moza y de muy buen parecer, a no ser tan buena, según el demonio comenzó a poner en él malos pensamientos, pudiera suceder algún mal. 6. Ella, en entendiéndolo, sin decir nada a su marido, le rogó la sacase de allí; y él hízolo así y llevóla a Salamanca, adonde estaba con gran contento y muchos bienes del mundo, por tener un cargo que todos los deseaban mucho contentar, y regalaban. Sólo tenían una pena, que era no les dar nuestro Señor hijos, y para que se los diese eran grandes las devociones y oraciones que ella hacía, y nunca suplicaba al Señor otra cosa sino que le diese generación, para que, acabada ella, alabasen a Su Majestad; que le parecía recia cosa que se acabase en ella y no tuviese quien después de sus días alabase a Su Majestad. Y decíame ella a mí que jamás otra cosa se le ponía delante para desearlo; y es mujer de gran verdad y tanta cristiandad y virtud como tengo dicho, que muchas veces me hace alabar a nuestro Señor ver sus obras, y alma tan deseosa de siempre contentarle y nunca dejar de emplear bien el tiempo.
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5. Giunto il tempo in cui volevano si sposasse, disse che non ne aveva né la voglia né il desiderio. Giunse a sapere che la voleva in sposa Francesco Velázquez, che è anche il fondatore di questa casa. Udendone il nome, si decise a sposarsi solo se la maritavano a lui, pur senza averlo mai visto. Ma il Signore vedeva come questo fosse conveniente perché si compisse il bene da entrambi compiuto per compiacere Sua Maestà. Infatti, lui, oltre a essere uomo virtuoso e ricco, ama tanto sua moglie, da compiacerla in tutto e di buon grado. Il Signore aveva riposto in lei quanto è desiderabile in una donna sposata. Oltre alla grande attenzione per la sua casa, anche la sua bontà era grande. Suo marito l’aveva condotta ad Alba, suo luogo di nascita. Ivi gli ufficiali del duca ordinarono che vivesse con loro un giovane cavaliere. Lei ne soffrì tanto da prendere in odio il paese. Lei era infatti giovane, e di aspetto assai bello; sicché il demonio cominciò a porre nella mente di lui cattivi pensieri, come il fatto che lei non fosse poi così buona, da cui avrebbe potuto nascerle un male. 6. Lei, intuendo questo, senza dir nulla a suo marito, gli chiese di portarla via di lì; lui la accontentò, trasferendola a Salamanca, ove si trovarono felici e circondati da ogni bene. Lui ricoprì una carica che concentrava su di sé l’attenzione e le regalie di tutti. Soffrivano solo di una cosa; che nostro Signore non concedesse loro figli. Perché glieli concedesse, lei si prodigava in grandi preghiere e suppliche, e non chiedeva altro al Signore che avere una discendenza, a lode di Sua Maestà, era solita aggiungere. Mi confidava che l’unico scopo della sua richiesta era quello. È una donna tanto sincera, fedele e virtuosa, come ho detto, che molte volte, nel vedere le sue opere, ne lodo nostro Signore; è un’anima che brama contentarlo e di non perdere tempo.
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7. Pues andando muchos años con este deseo, y encomendándolo a San Andrés, que le dijeron era abogado para esto, después de otras muchas devociones que había hecho, dijéronle una noche, estando acostada: «No quieras tener hijos, que te condenarás». Ella quedó muy espantada y temerosa, mas no por eso se le quitó el deseo, pareciéndole que pues su fin era tan bueno, que por qué se había de condenar. Y así, iba adelante con pedirlo a nuestro Señor, en especial hacía particular oración a San Andrés. Una vez, estando con este mismo deseo, ni sabe si despierta o dormida (de cualquier manera que sea, se ve fue visión buena por lo que sucedió), parecióle que se hallaba en una casa, adonde en el patio, debajo del corredor, estaba un pozo; y vio en aquel lugar un prado y verdura, con unas flores blancas por él de tanta hermosura que no sabe ella encarecer de la manera que lo vio. Cerca del pozo se le apareció San Andrés de forma de una persona muy venerable y hermosa, que le dio gran recreación mirarle, y díjole: «otros hijos son éstos que los que tú quieres». Ella no quisiera que se acabara el consuelo grande que tenía en aquel lugar; mas no duró más. Y ella entendió claro que era aquel santo San Andrés, sin decírselo nadie; y también que era la voluntad de nuestro Señor que hiciese monasterio. Por donde se da a entender que también fue visión intelectual como imaginaria y que ni pudo ser antojo ni ilusión del demonio. 8. Lo primero, no fue antojo, por el gran efecto que hizo, que desde aquel punto nunca más deseó hijos, sino que quedó tan asentado en su corazón que era aquella la voluntad de Dios, que ni se los pidió más ni los deseó. Así comenzó a pensar qué modo tendría para hacer lo que el Señor quería. No ser demonio, también se entiende, así por el efecto que hizo, porque cosa suya no puede hacer bien, como por estar
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7. Trascorsi molti anni accompagnata da tale desiderio, affidato alle mani di sant’Andrea, che le spiegarono essere l’intercessore adatto, dopo molte altre preghiere, una sera le fu detto: “Non desiderare avere figli; altrimenti otterrai la tua condanna”. Ne rimase spaventata e timorosa, ma non per questo le scomparve il desiderio, parendole così buono il fine da non dover essere condannato. E così continuò a chiederlo a nostro Signore, con una particolare preghiera rivolta a sant’Andrea. Una volta, immersa in questo desiderio, non ricorda se sveglia o addormentata (sia nell’uno sia nell’altro caso si trattò, comunque, di una visione buona, per quel che ci dicono i frutti poi recati), le parve di trovarsi in una casa, ove nel cortile, sotto il corridoio, c’era un pozzo. Vide un prato e delle piante e dei fiori bianchi, sì belli che neppure lei saprebbe descriverli. Accanto al pozzo le apparve sant’Andrea, sotto forma di una persona venerabile e bella. Lei si rallegrò nel vederlo, e le fu detto: “I figli che tu avrai sono di un genere differente rispetto a quelli che tu desideri”. Non voleva essere lasciata dalla consolazione che provava in quel luogo, ma tutto finì. Riconobbe in quell’uomo sant’Andrea, pur non avendoglielo detto nessuno. E comprese altrettanto bene come fosse volontà di Dio ch’ella fondasse un monastero. Dal che si comprende che fu una visione intellettuale, con le caratteristiche della visione immaginaria, e certamente non un abbaglio o un illusione del demonio. 8. Non si trattò di un abbaglio innanzitutto per l’effetto che produsse; da quel momento non desiderò più figli, ma rimase ben impresso nel suo cuore che quella era la volontà di Dio; né più lo richiese, né più lo desiderò. Sicché iniziò a pensare a come realizzare quel che il Signore le chiedeva. Che non fosse stato il demonio, lo si comprende anche dall’effetto prodotto; le cose procedenti dal demonio, infatti, non possono lasciare un bene; e da allora si
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hecho ya el monasterio, adonde se sirve mucho nuestro Señor; y también porque era esto más de seis años antes que se fundase el monasterio, y él no puede saber lo por venir. 9. Quedando ella muy espantada de esta visión, dijo a su marido que pues Dios no era servido de darles hijos, que hiciesen un monasterio de monjas. El, como es tan bueno y la quería tanto, holgó de ello y comenzaron a tratar adónde le harían. Ella quería en el lugar que había nacido; él le puso justos impedimentos para que entendiese no estaba bien allí. 10. Andando tratando esto, envió la duquesa de Alba a llamarle; y como fue, mandóle se tornase a Alba a tener un cargo y oficio que le dio en su casa. El, como fue a ver lo que le mandaba y se lo dijo, aceptólo, aunque era de muy menos interés que el que tenía en Salamanca. Su mujer, de que lo supo, afligióse mucho, porque, como he dicho, tenía aborrecido aquel lugar. Con asegurarle él que no le darían más huésped, se aplacó algo, aunque todavía estaba muy fatigada, por estar más a su gusto en Salamanca. El compró una casa y envió por ella. Vino con gran fatiga, y más la tuvo cuando vio la casa; porque aunque era en muy buen puesto y de anchura, no tenía edificios, y así estuvo aquella noche muy fatigada. Otro día en la mañana, como entró en el patio, vio al mismo lado el pozo, adonde había visto a San Andrés, y todo, ni más ni menos que lo había visto, se le representó; digo el lugar, que no el Santo, ni prado, ni flores, aunque ella lo tenía y tiene bien en la imaginación. 11. Ella, como vio aquello, quedó turbada y determinada a hacer allí el monasterio y con gran consuelo y sosiego
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fondò un monastero, ove nostro Signore è assai servito. Quanto descritto, oltretutto, accadde più di sei anni prima della fondazione, e il demonio non può conoscere il futuro. 9. Rimanendo lei molto spaventata da questa visione, disse a suo marito che, dal momento che Dio non si compiaceva di concedere loro figli, dessero vita a un monastero di monache. Lui, essendo tanto virtuoso ed amandola tanto, fece sua la cosa e iniziarono a discutere sul dove farlo. Lei avrebbe voluto farlo ove era nata, ma lui oppose giuste ragioni perché capisse non essere quello il luogo adatto. 10. Mentre ancora ne parlavano, fu mandato a chiamare dalla duchessa di Alba. Giunto che fu, gli comandò di andare ad Alba a svolgere un incarico nella sua casa. Non appena venne a sapere quel che gli si chiedeva, accettò, pur essendo un lavoro meno interessante di quello di Salamanca. Sua moglie, appena lo seppe, se ne afflisse, perché, come ho raccontato, aborriva quel paese. Dopo che lui l’ebbe rassicurata che non avrebbero più accettato altri ospiti, si tranquillizzò un po’, dispiaciuta perché si trovava meglio a Salamanca. Comprò una casa e partirono per abitarla. Lei giunse di malavoglia, e fu ancor peggio quando la vide; pur essendo ben posizionata e assai spaziosa, non aveva mobili; sicché trascorse quella notte tristemente. La mattina del giorno dopo, non appena entrò in cortile, vide il pozzo accanto al quale, in sogno, aveva incontrato sant’Andrea, e le altre cose sistemate tali e quali nella visione; parlo del luogo, non del Santo, del prato, dei fiori, pur essendole ben rimasti impressi nella memoria. 11. Non appena vide quelle cose, rimase turbata e decise di fare lì il monastero, consolata e felice di non voler an-
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ya para no querer ir a otra parte. Y comenzaron a comprar más casas juntas, hasta que tuvieron sitio muy bastante. Ella andaba cuidadosa de qué Orden le haría, porque quería fuesen pocas y muy encerradas, y tratándolo con dos religiosos de diferentes Ordenes, muy buenos y letrados, entrambos le dijeron sería mejor hacer otras obras; porque las monjas las más estaban descontentas, y otras cosas hartas; que, como al demonio le pesaba, queríalo estorbar, y así les hacía parecer era gran razón las razones que le decían. Y como pusieron tanto en que no era bien, y el demonio que ponía más en estorbarlo, hízola temer y turbar y determinar de no hacerlo; y así lo dijo a su marido, pareciéndoles, que pues personas tales les decían que no era bien y su intento era servir a nuestro Señor, de dejarlo. Y así concertaron de casar un sobrino que ella tenía, hijo de una hermana suya, que quería mucho, con una sobrina de su marido, y darles mucha parte de su hacienda y lo demás hacer bien por sus almas; porque el sobrino era muy virtuoso y mancebo de poca edad. En este parecer quedaron entrambos resueltos y ya muy asentado. 12. Mas como nuestro Señor tenía ordenada otra cosa, aprovechó poco su concierto, que antes de quince días le dio un mal tan tecio que en muy pocos días le llevó consigo nuestro Señor. A ella se le asentó en tanto extremo que había sido la causa de su muerte la determinación que tenían de dejar lo que Dios quería que hiciese por dárselo a él, que hubo gran temor. Acordábasele de Jonás profeta, lo que le había sucedido por no querer obedecer a Dios; y aun le parecía la había castigado a ella quitándole aquel sobrino que tanto quería. Desde este día se determinó de no dejar por ninguna cosa de hacer el monasterio, y su marido lo mismo, aunque no sabían cómo ponerlo por obra. Porque a ella parece la ponía Dios en el corazón lo que ahora está hecho, y a los que ella lo de-
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dare altrove. Cominciarono a comprare più case, l’una accanto all’altra, finché non ottennero lo spazio sufficiente. Lei pensava all’Ordine che vi sarebbe entrato; desiderava che fossero poche e di stretta clausura. Parlandone con due religiosi di differenti Ordini, buoni e dotti, ricevette il medesimo consiglio, che sarebbe stato meglio dedicarsi ad altro, perché la maggior parte delle monche erano scontente, e altre cose del genere. Non andando a genio al demonio, una simile iniziativa, cercò di disturbarla, e fece apparire ai due religiosi la ragione di quanto andavano spiegandole. Avendo tanto insistito sul fatto che non fosse opportuna, e movendosi il demonio per ostacolare il tutto, la misero in agitazione, la turbarono e la spinsero alla decisione di non farlo. E così lo disse a suo marito, sembrando che, dal momento che tali persone dicevano che fosse cosa cattiva, volendo loro compiacere il Signore, fosse il caso di soprassedere. Insieme, decisero di sposare un nipote di lei, figlio di una sua sorella, cui voleva molto bene, con una nipote di suo marito, donare parte dei loro affari e per il resto occuparsi del bene delle loro anime; il nipote era uomo di virtù, e ancora scapolo. Su questo parere si trovarono d’accordo e risoluti. 12. Ma dal momento che nostro Signore aveva pensato una cosa differente, la loro concertazione non giunse a buon fine; dopo neppure quindici giorni, il nipote fu colto da un male tanto grave che in pochi giorni il Signore lo prese con sé. In tali situazioni, fu tanto convinta che la causa della sua morte fosse stata la loro decisione di tralasciare quel che Dio voleva facessero per darlo a lui, che fu presa da paura. Da quel giorno decise che non ci sarebbe stata ragione al mondo per cui non avrebbe fatto il monastero; e lo stesso pensò suo marito, anche se non sapevano come metterlo in pratica. Sembrandole che Dio andasse costruendo nel suo cuore quel che ora è cosa fat-
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cía y les figuraba cómo quería el monasterio, reíanse de ello, pareciéndoles no hallaría las cosas que ella pedía, en especial un confesor que tenía, fraile de San Francisco, hombre de letras y calidad. Ella se desconsolaba mucho. 13. En este tiempo acertó a ir este fraile a cierto lugar, adonde le dieron noticia de estos monasterios de nuestra Señora del Carmen que ahora se fundaban. El, informado muy bien, tornó a ella y díjole que ya había hallado que podía hacer el monasterio como quería; díjole lo que pasaba, y que procurase tratarlo conmigo. Así se hizo. Harto trabajo se pasó en concertarnos, porque yo siempre he pretendido que los monasterios que fundaba con renta la tuviesen tan bastante, que no hayan menester las monjas a sus deudos ni a ninguno, sino que de comer y vestir les den todo lo necesario en la casa, y las enfermas muy bien curadas; porque de faltarles lo necesario vienen muchos inconvenientes. Y para hacer muchos monasterios de pobreza sin renta, nunca me falta corazón y confianza, con certidumbre que no les ha Dios de faltar. Y para hacerlos de renta y con poca, todo me falta. Por mejor tengo que no se funden. 14. En fin, vinieron a ponerse en razón y dar bastante renta para el número; y lo que les tuve en mucho, que dejaron su propia casa para darnos y se fueron a otra harto ruin. Púsose el Santísimo Sacramento e hízose la fundación día de la Conversión de san Pablo, año de 1571, para gloria y honra de Dios, adonde, a mi parecer, es Su Majestad muy servido. Plega a El lo lleve siempre adelante. 15. Comencé a decir algunas cosas particulares de algu-
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ta, parlava alle persone come si sarebbe dovuto costruire il monastero, ma ridevano di lei, sembrando il suo desiderio impossibile; in particolare rideva di lei un suo confessore, frate francescano, uomo dotto e di qualità. Ne rimase sconsolata. 13. In quel periodo, il detto frate dovette recarsi altrove, dove gli parlarono di questi monasteri di nostra Signora del Carmelo che si stavano fondando. Lui, informatosi per bene, tornò da lei, e le disse che aveva trovato come poter costituire il monastero secondo i suoi desideri; le disse quel che si stava facendo, e che ne parlasse con me. E così si fece. Fu molto faticoso metterci d’accordo, perché io ho sempre preteso che i monasteri che fondavo con rendita, ne avessero a sufficienza perché le monache non dovessero chiedere soldi ai loro parenti o a chi fosse, ma trovassero in casa il necessario per mangiare, per vestirsi, e perché le malate fossero adeguatamente seguite; dalla mancanza del necessario nascono diversi inconvenienti. Per fare molti monasteri di povertà e senza rendita, non mi sono mai mancati né il coraggio, né la fiducia, certa che Dio mai viene meno. Ma per farli con una piccola rendita, sia il coraggio sia la certezza vengono meno. Ritengo meglio che neppure si fondino. 14. Alla fine furono d’accordo, e diedero una rendita sufficiente al numero. E ciò che di più grande fecero, fu lasciarci la loro casa, e andare a vivere in un’altra, decadente. Vi si pose il Santissimo Sacramento e si formalizzò la fondazione il giorno della Conversione di san Paolo dell’anno 1571, a gloria e onore di Dio. Ivi, a mio parere, Sua Maestà si trova a suo agio. Piaccia a lui di portare sempre avanti quest’opera. 15. Ho iniziato col raccontare alcuni avvenimenti di
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nas hermanas de estos monasterios, pareciéndome cuando esto viniesen a leer no estarían vivas las que ahora son, y para que las que vinieren se animen a llevar adelante tan buenos principios. Después me ha parecido que habrá quien lo diga mejor y más por menudo y sin ir con el miedo que yo he llevado, pareciéndome les parecerá ser parte; y así he dejado hartas cosas que quien las ha visto y sabido no las pueden dejar de tener por milagrosas, porque son sobrenaturales; de éstas no he querido decir ningunas, y de las que conocidamente se ha visto hacerlas nuestro Señor por sus oraciones. En la cuenta de los años en que se fundaron, tengo alguna sospecha si yerro alguno, aunque pongo la diligencia que puedo porque se me acuerde. Como no importa mucho, que se puede enmendar después, dígolos conforme a lo que puedo advertir con la memoria; poco será la diferencia, si hay algún yerro.
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certe sorelle di tali monasteri, perché quando queste righe saranno lette, non saranno più vive; così, le sorelle future, saranno incoraggiate a seguire gli inizi. In seguito ci sarà chi saprà descrivere il tutto meglio e appropriatamente, senza la mia paura di apparire come parte in causa nei fatti narrati. Ho così tralasciato molte cose di cui, chi ne fu testimone e ne giunse a conoscenza, non potrà negare la natura miracolosa, perché davvero sono soprannaturali. Di queste, e di quelle che ho veduto compiere da nostro Signore per la loro preghiera, non ho voluto raccontarne alcuna. Nel rendiconto degli anni in cui si compirono queste fondazioni, sospetto di aver compiuto qualche errore, pur cercando in tutti i modi di ricordarmene. Non essendo cosa di grande importanza (si potranno sempre correggere le date), li trascrivo secondo quel che mi dice la memoria. La differenza sarà piccola, se sbaglio qualcosa.
Capítulo 21 En que se trata la fundación del Glorioso San José del Carmen de Segovia. Fundóse el mismo día de San José, año de 1574.
1. Ya he dicho cómo después de haber fundado el monasterio de Salamanca y el de Alba y antes que quedase con casa propia el de Salamanca, me mandó el padre maestro fray Pedro Fernández, que era comisario apostólico entonces, ir por tres años a La Encarnación de Avila, y cómo viendo la necesidad de la casa de Salamanca, me mandó ir allá para que se pasasen a casa propia. Estando allíun día en oración, me fue dicho de nuestro Señor que fuese a fundar a Segovia. A mí me pareció cosa imposible, porque yo no había de ir sin que me lo mandasen, y tenía entendido del padre comisario apostólico, el maestro fray Pedro Fernández, que no había gana que fundase más; y también veía que no siendo acabados los tres años que había de estar en la Encarnación, que tenía gran razón de no lo querer. Estando pensando esto, díjome el Señor que se lo dijese, que El lo haría. 2. A la sazón estaba en Salamanca, y escribíle que ya sabía cómo yo tenía precepto de nuestro reverendísimo General de que cuando viese cómodo en alguna parte para fundar, que no lo dejase. Que en Segovia estaba admitido un monasterio de éstos, de la ciudad y del Obispo; que si mandaba Su Paternidad, que le fundaría; que se lo significaba por cumplir con mi conciencia; y con lo que mandase quedaría segura o contenta. Creo estas eran las palabras, poco más o
Capitolo ventunesimo Si parla della fondazione del Glorioso San Giuseppe, a Segovia. Fu fondato il giorno di San Giuseppe, nell’anno 1574.
1. Ho già detto come, dopo aver fondato il monastero di Salamanca e quello di Alba, prima che quello di Salamanca ottenesse una casa di proprietà, il padre maestro fra’ Pedro Fernández, allora commissario apostolico, mi ordinò di andare per tre anni a L’Incarnazione di Avila, e poi, scorgendo le necessità della casa di Salamanca, mi ordinò di andarvi perché si ottenesse la proprietà di una casa. Mentre un giorno ero ivi raccolta in preghiera, nostro Signore mi disse che andassi a fondare a Segovia. Mi parve impossibile, perché non potevo andarvi senza che mi fosse richiesto, e avevo intuito dal padre commissario apostolico, il maestro fra’ Pedro Fernández, non esservi desiderio di dare vita ad altre fondazioni. Mi rendevo anche conto che, non essendo ancora trascorsi i tre anni in cui dovevo stare nell’Incarnazione, c’erano tutte le ragioni per non volerlo. Mentre pensavo a queste cose, il Signore mi disse semplicemente di parlarne, al resto avrebbe pensato Lui. 2. Mi trovavo allora a Salamanca, e gli scrissi ricordandogli come io avessi l’ordine del nostro reverendissimo Generale, di non lasciarmi sfuggire occasione alcuna se avessi visto la possibilità di realizzare fondazioni. Gli scrissi poi che a Segovia era stato accettato uno di tali monasteri, sia dalla cittadinanza sia dal Vescovo, e che, se Sua Paternità lo avesse voluto, l’avrei fondato. Gli scrissi anche che gli esplicitavo questo proposito per rispondere alla mia coscienza, e che sarei comunque rimasta contenta e sicura, nel compiere quel che lui mi avrebbe consigliato. Queste, più o meno, furono le parole, e il tutto mi parve
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menos, y que me parecía sería servicio de Dios. Bien parece que lo quería Su Majestad, porque luego dijo que le fundase, y me dio licencia; que yo me espanté harto, según lo que había entendido de él en este caso. Y desde Salamanca procuré me alquilasen una casa, porque, después de la de Toledo y Valladolid, había entendido era mejor buscársela propia después de haber tomado la posesión, por muchas causas: la principal, porque yo no tenía blanca para comprarlas, y estando ya hecho el monasterio luego lo proveía el Señor; y, también, escogíase sitio más a propósito. 3. Estaba allí una señora, mujer que había sido de un mayorazgo, llamada doña Ana de Jimena. Esta me había ido una vez a ver a Avila y era muy sierva de Dios, y siempre su llamamiento había sido para monja. Así, en haciéndose el monasterio, entró ella y una hija suya de harto buena vida, y el descontento que había tenido casada y viuda le dio el Señor de doblado contento en viéndose en la religión. Siempre habían sido madre e hija muy recogidas y siervas de Dios. 4. Esta bendita señora tomó la casa y de todo lo que vio habíamos menester, así para la iglesia como para nosotras, la proveyó, que para eso tuve poco trabajo. Mas porque no hubiese fundación sin alguno, dejado el ir yo allí con harta calentura y hastío y males interiores de sequedad y oscuridad en el alma, grandísima, y males de muchas maneras corporales, que lo recio me duraría tres meses, y medio año que estuve allí siempre fue mala. 5. El día de San José, que pusimos el Santísimo Sacramento, que, aunque había del Obispo licencia y de la ciudad, no quise sino entrar la víspera secretamente de noche...; había mucho tiempo que estaba dada la licencia, y como estaba
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gradito a Dio. Fu chiara la volontà di Sua Maestà: di lì a poco, infatti, mi ordinarono di procedere con la fondazione e concessero la relativa licenza. Da parte mia mi ero spaventata molto venendo a sapere quel che mi chiedeva in questo caso. Da Salamanca feci affittare una casa, perché, dopo Toledo e Valladolid, avevo compreso, per diverse ragioni, come fosse meglio cercarne una di proprietà solo dopo averne realizzato interamente il possesso. Innanzitutto perché non avevo neppure un centesimo per comprarle; una volta fatto il monastero, ci avrebbe pensato il Signore; in secondo luogo, per poter sempre scegliere il luogo più adatto. 3. C’era lì una signora, vedova di un nobile, chiamata donna Anna de Jimena. Una volta venne a trovarmi ad Avila; era molto gradita di Dio e aveva sempre desiderato essere monaca. Sicché, essendo lì eretto un monastero, vi entrò con una sua figlia dalla vita limpida; il Signore le ripagò doppiamente la scontentezza che aveva patito da sposa, quando divenne religiosa. Entrambe, madre e figlia, sono molto devote e gradite al Signore. 4. Questa benedetta signora comprò la casa e ci procurò quanto avevamo bisogno sia per la casa sia per noi stesse, tanto che a tali scopi patii pochi travagli. Ma, perché non vi fosse fondazione senza fatica, oltre a raggiungere il posto sotto il sol leone, con fastidi, aridità interiori e una terribile oscurità d’anima, diffusi dolori fisici, il più fastidioso dei quali sarebbe durato tre mesi, e per quel mezzo anno in cui permasi, sempre fui malata. 5. Il giorno di San Giuseppe, ponemmo il Santissimo Sacramento; pur essendo in possesso della licenza del Vescovo e della città, desiderai entrarvi segretamente, la vigilia, di notte…; la licenza era stata concessa da molto tem-
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en la Encarnación y había otro prelado que el Generalísimo nuestro padre, no había podido fundarla, y tenía la licencia del Obispo que estaba entonces, cuando lo quiso el lugar, de palabra, que lo dijo a un caballero que lo procuraba por nosotras, llamado Andrés de Jimena, y no se le dio nada tenerla por escrito, ni a mí me pareció que importaba. Y engañéme, que como vino a noticia del Provisor que estaba hecho el monasterio, vino luego muy enojado y no consintió decir más misa y quería llevar preso a quien la había hecho, que era un fraile Descalzo que iba con el padre Julián de Avila y otro siervo de Dios que andaba conmigo, llamado Antonio Gaytán. 6. Este era un caballero de Alba, y habíale llamado nuestro Señor, andando muy metido en el mundo, algunos años había; teníale tan debajo de los pies, que sólo entendía en cómo le hacer más servicio. Porque en las fundaciones de adelante se ha de hacer mención de él, que me ha ayudado mucho y trabajado mucho, he dicho quién es; y si hubiese de decir sus virtudes, no acabara tan presto. La que más nos hacía al caso es estar tan mortificado, que no había criado de los que iban con nosotras que así hiciese cuanto era menester. Tiene gran oración, y hale hecho Dios tantas mercedes, que todo lo que a otros sería contradicción le daba contento y se le hacía fácil, y así lo es todo lo que trabaja en estas fundaciones. Que parece bien que a él y al padre Julián de Avila los llamaba Dios para esto, aunque al padre Julián de Avila fue desde el primer monasterio. Por tal compañía debía nuestro Señor querer que me sucediese todo bien. Su trato por los caminos era tratar de Dios y enseñar a los que iban con nosotras y encontraban, y así de todas maneras iban sirviendo a Su Majestad.
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po, ma, trovandomi all’Incarnazione e sotto la giurisdizione di un diverso prelato rispetto al nostro Generalissimo padre, non avevo potuto procedere alla fondazione. Avevo in mano la licenza del Vescovo di allora, quando fu richiesta, verbalmente, sul posto. La chiesi tramite un cavaliere che si dette da fare per noi, chiamato Andrea de Jimena; non diede importanza al fatto di non averla ricevuta in forma scritta, né a me parve importante, ma sbagliavo. Non appena, infatti, giunse al Provvisore la notizia che era stato fondato un monastero, arrivò di corsa e accigliato; non permise di celebrare altre Messe e voleva arrestare chi l’aveva celebrata, un frate Scalzo accompagnato dal padre Julián d’Avila, e da un altro venerabile che veniva con me, chiamato Antonio Gaytán. 6. Questi era un cavaliere di Alba, chiamato dal Signore alcuni anni prima, mentre si ritrovava completamente immerso nelle cose del mondo. Stava tanto ai suoi piedi, da pensare solo come servirlo di più. Dal momento che da questa fondazione in poi bisognerà menzionarlo, avendomi molto aiutato ed essendosi dato molto daffare, mi è parso giusto dire chi sia. Se dovessi descrivere le sue virtù, non finirei tanto presto. Quella che più risaltava, era il suo essere così mortificato da non permettere ai servi che ci seguivano di compiere quanto loro spettava. Prega molto, e Dio gli ha concesso tante grazie che quanto per altri sarebbe di ostacolo, per lui era motivo di gioia e gli riusciva facile; questo possiamo riferirlo a tutto quel che ha fatto per le fondazioni. Ben chiaro appare come lui e il padre Giuliano d’Avila siano stati chiamati da Dio a questo, anche se padre Giuliano fu chiamato sin dal primo monastero. Con questa compagnia, il Signore volle che tutto mi andasse bene. In viaggio parlava di Dio e insegnava a chi si trovava con noi o a chi incontravamo; così facendo, profittano di ogni occasione per crescere nel servizio a Sua Maestà.
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7. Bien es, hijas mías, las que leyereis estas fundaciones, sepáis lo que se les debe, para que, pues sin ningún interés trabajaban tanto en este bien que vosotras gozáis de estar en estos monasterios, los encomendéis a nuestro Señor y tengan algún provecho de vuestras oraciones; que si entendieseis las malas noches y días que pasaron, y los trabajos en los caminos, lo haríais de muy buena gana. 8. No se quiso ir el Provisor de nuestra iglesia sin dejar un alguacil a la puerta, yo no sé para qué. Sirvió de espantar un poco a los que allí estaban. A mí nunca se me daba mucho de cosa que acaeciese después de tomada la posesión; antes eran todos mis miedos. Envié a llamar a algunas personas, deudos de una compañera que llevaba de mis hermanas, que eran principales del lugar, para que hablasen al Provisor y le dijesen cómo tenía licencia del Obispo. El lo sabía muy bien, según dijo después, sino que quisiera le diéramos parte, y creo yo que fuera muy peor. En fin, acabaron con él que nos dejase el monasterio, y quitó el Santísimo Sacramento. De esto no se nos dio nada. Estuvimos así algunos meses, hasta que se compró una casa, y con ella hartos pleitos. Harto le habíamos tenido con los frailes franciscos por otra que se compraba cerca. Con estotra le hubo con los de la Merced y con el Cabildo, porque tenía un censo la casa suyo. 9. ¡Oh Jesús!, ¡qué trabajo es contender con muchos pareceres! Cuando ya parecía que estaba acabado, comenzaba de nuevo; porque no bastaba darles lo que pedían, que luego había otro inconveniente. Dicho así no parece nada, y el pasarlo fue mucho. 10. Un sobrino del Obispo hacía todo lo que podía por
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7. Figlie mie che leggete queste fondazioni: è buono che sappiate quanto gli dobbiamo, perché preghiate nostro Signore per chi, disinteressato, tanto fatica per farvi trovare bene in questi monasteri, e così guadagni qualcosa dalle vostre preghiere. Se sapeste le cattive notti e i cattivi giorni che sopportarono, e le fatiche affrontate nei viaggi, lo fareste molto volentieri. 8. Il Provvisore non voleva lasciare la nostra chiesa, senza averne prima fatto presidiare la porta con una guardia giudiziale, non so perché. Servì per spaventare un po’ i presenti. Non mi sono mai preoccupata troppo di quel che accadeva dopo aver preso possesso di una casa; prima, invece, tutte le paure erano mie. Mandai a chiamare alcune persone, parenti di una compagna delle mie sorelle, nobili del posto, perché parlassero al Provvisore, spiegandogli che avevo la licenza del Vescovo. Da quanto disse, lo sapeva, ma voleva essere messo al corrente di tutto, il che era ancora peggio. In fine ottennero che ci lasciasse il monastero, ma portò via il Santissimo Sacramento. Di questo ci importò poco. Restammo così per alcuni mesi, finché si comprò una casa, e, quasi incluse nel prezzo, difficoltà. Già avevamo abbondantemente litigato con i frati francescani per un’altra casa che avremmo dovuto comprare lì vicino. Per questa, invece, litigammo con quelli della Mercede e con il Capitolo, perché la casa aveva un censo tutto suo. 9. Oh Gesù: com’è difficile districarsi tra molti pareri! Quando sembrava che tutto fosse sistemato, si ricominciava daccapo. Non bastava concedere loro quel che chiedevano; sorgeva subito un altro inconveniente. Dette così, sembrano piccolezze, ma portarne il peso fu difficile. 10. Un nipote del Vescovo, priore e canonico di quella
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nosotras, que era prior y canónigo de aquella iglesia, y un licenciado Herrera, muy gran siervo de Dios. En fin, con dar hartos dineros se vino a acabar aquello. Quedamos con el pleito de los Mercedarios, que para pasarnos a la casa nueva fue menester harto secreto. En viéndonos allá, que nos pasamos uno o dos días antes de San Miguel, tuvieron por bien de concertarse con nosotras por dineros. La mayor pena que estos embarazos me daban, era que no faltaban ya sino siete u ocho días para acabarse los tres años de la Encarnación, y había de estar allá por fuerza al fin de ellos. 11. Fue nuestro Señor servido que se acabó todo tan bien, que no quedó ninguna contienda, y desde a dos o tres días me fui a La Encarnación. Sea su nombre por siempre bendito, que tantas mercedes me ha hecho siempre, y alábenle todas sus criaturas. Amén.
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chiesa, faceva quanto poteva per noi; così come un congedato Herrera, gran servo di Dio. Alla fin fine, dando molti soldi, il problema fu risolto. Rimase il contenzioso con quelli dell’Ordine della Mercede; fu necessario trasferirci nella nuova casa in gran segreto. Vedendoci là, dove arrivammo due o tre giorni prima di San Michele, ci si accordò con un compromesso pecuniario. La pena principale che avvertivo in questi frangenti, era che mancavano sette o otto giorni dal compiersi i tre anni della fondazione dell’Incarnazione; e dovevo necessariamente esservi presente. 11. A nostro Signore piacque sistemare le cose nel migliore dei modi, senza contenziosi; due o tre giorni dopo potei recarmi all’Incarnazione. Sia sempre benedetto il nome di colui che sempre mi ha concesso le sue grazie. Lo lodino tutte le sue creature. Amen.
Capítulo 22 En que se trata de la fundación del glorioso San José del Salvador, en el lugar de Beas, año de 1575, día de Santo Matía.
1. En el tiempo que tengo dicho que me mandaron ir a Salamanca desde La Encarnación, estando allí, vino un mensajero de la villa de Beas, con cartas para mí de una señora de aquel lugar y del beneficiado de él y de otras personas, pidiéndome fuese a fundar un monasterio, porque ya tenían casa para él, que no faltaba sino irle a fundar. 2. Yo me informé del hombre. Díjome grandes bienes de la tierra, y con razón, que es muy deleitosa y de buen temple. Mas mirando las muchas leguas que había desde allí allá, parecióme desatino; en especial habiendo de ser con mandado del Comisario Apostólico, que – como he dicho – era enemigo, o al menos no amigo, de que fundase. Y así quise responder que no podía, sin decirle nada. Después me pareció que, pues estaba a la sazón en Salamanca, que no era bien hacerlo sin su parecer, por el precepto que me tenía puesto nuestro reverendísimo padre General de que no dejase fundación. 3. Como él vio las cartas, envióme a decir que no le parecía cosa desconsolarlas, que se había edificado de su devoción; que les escribiese que, como tuviesen la licencia de su Orden, que se proveería para fundar; que estuviese segura que no se la darían, que él sabía de otras partes de los Comendadores que en muchos años no la habían podido alcanzar, y que no
Capitolo ventiduesimo Si parla della fondazione del glorioso San Giuseppe del Salvatore, a Beas, nell’anno 1575, il giorno di San Mattia.
1. Mentre mi preparavo per andare a Salamanca dall’Incarnazione, lì trovandomi, giunse un messaggero dalla cittadina di Beas, con alcune lettere per me scritte da una signora ivi residente, dal suo beneficiato e da altre persone, per chiedermi che, avendo loro già trovato la casa adatta, andassi a fondarvi un monastero; non restava altro da fare che andare a fondarlo. 2. Chiesi informazioni al messaggero. Con ragione, mi parlò molto bene della zona, a suo dire splendida e dal clima propizio. Ma pensando alle molte leghe che mi separavano da quel paese, mi parve uno sproposito. Specialmente perché avrei dovuto fondare su ordine del Commissario Apostolico, che, come detto, ci era contrario, o, per lo meno, non era mio amico. Così, senza lasciar trapelare alcunché, risposi di esserne impossibilitata. Poi mi parve che, trovandomi per quell’occasione a Salamanca, non fosse bene farlo senza il suo placet, per l’obbligo, impostomi dal nostro molto reverendo padre Generale, di non smettere di fondare. 3. Non appena vide le lettere, mi mandò a dire che non gli sembrava giusto non ascoltare quelle persone, essendo per di più rimasto edificato dalla loro pietà. Aggiunse che rispondessi che, non appena avessero ottenuto la licenza del loro Ordine, avrei provveduto alla fondazione. E che stessi sicura, poi, che non l’avrebbero concessa perché sapeva che i Commendatori dell’Ordine non l’avevano concessa neppure in altri luoghi; che io, comunque, rispon-
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las respondiese mal. Algunas veces pienso en esto y cómo lo que nuestro Señor quiere, aunque nosotros no queramos, se viene a que, sin entenderlo, seamos el instrumento, como aquí fue el padre maestro fray Pedro Fernández, que era el Comisario; y así, cuando tuvieron la licencia no la pudo él negar, sino que se fundó de esta suerte: 4. Fundóse este monasterio del bienaventurado San José de la villa de Beas, día de Santo Matía, año de 1575. Fue su principio de la manera que se sigue, para honra y gloria de Dios: Había en esta villa un caballero que se llamaba Sancho Rodríguez de Sandoval, de noble linaje, con hartos bienes temporales. Fue casado con una señora llamada doña Catalina Godínez. Entre otros hijos que nuestro Señor les dio, fueron dos hijas, que son las que han fundado el dicho monasterio, llamadas la mayor Doña Catalina Godínez, y la menor Doña María de Sandoval. Habría la mayor catorce años, cuando nuestro Señor la llamó para sí. Hasta esta edad estaba muy fuera de dejar el mundo; antes tenía una estima de sí de manera, que le parecía todo era poco lo que su padre pretendía en casamientos que la traían. 5. Estando un día en una pieza que estaba después de la que su padre estaba, aun no siendo levantado, acaso llegó a leer en un crucifijo que allí estaba el título que se pone sobre la cruz, y súbitamente, en leyéndole, la mudó toda el Señor; porque ella había estado pensando en un casamiento que la traían, que le estaba demasiado bien, y diciendo entre sí: «¡con qué poco se contenta mi padre, con que tenga un mayorazgo, y pienso yo que ha de comenzar mi linaje en mí!». No era inclinada a casarse, que le parecía cosa baja estar sujeta a nadie, ni entendía por dónde le venía esta soberbia. Entendió el Señor por dónde la había de remediar. Bendita sea su misericordia.
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dessi favorevolmente. Talvolta ci ripenso, e penso alle cose desiderate da nostro Signore; anche se noi non le vogliamo, diveniamo suoi strumenti per realizzarle, senza capirne il modo, come qui divenne tale il padre maestro fra’ Pedro Fernández, allora Commissario. Quando ottennero la licenza, non poté negarla. E così avvenne la fondazione. 4. Il monastero del beato San Giuseppe in Beas, si fondò il giorno di San Mattia, dell’anno 1575. Il suo inizio fu tale come ora lo racconterò, a onore e gloria di Dio. Viveva in questo paese un cavaliere chiamato Pancho Rodríguez de Sandoval, di origine nobile, in possesso di molti beni. Aveva sposato una signora chiamata donna Caterina Godínez. Tra gli altri figli che nostro Signore concesse loro, nacquero due figlie, le fondatrici del monastero. La maggiore si chiamava Donna Caterina Godínez, la minore Donna Maria di Sandoval. La maggiore aveva quattordici anni quando il Signore la chiamò per sé. Fino a questa età pensava a tutto, tranne che a lasciare le cose del mondo. Aveva anzi una tale stima di sé, che le parevano poca cosa tutti i fidanzati a lei proposti da suo padre. 5. Un giorno, mentre si trovava in una stanza attigua a quella occupata da suo padre, che ancora non si era alzato, lesse per caso, in un crocifisso posto nella medesima, la scritta che si pone solitamente sulla croce, e, mentre la leggeva, il Signore la convertì del tutto e subitaneamente. Stava allora pensando a un eventuale fidanzato che le era stato proposto; le garbava, e pensava tra sé: “mio padre si accontenta di poco, se vuole che ottenga una migliore posizione; penso che il mio lignaggio debba sorgere da me medesima”. Non era naturalmente portata al matrimonio; le pareva una meschinità doversi sottomettere a qualcuno, e non sapeva da dove nascesse tale superbia. Il Signore sapeva dove avrebbe trovato risposta. Sia benedetta la sua misericordia.
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6. Así como leyó el título, le pareció había venido una luz a su alma para entender la verdad, como si en una pieza oscura entrara el sol; y con esta luz puso los ojos en el Señor que estaba en la cruz corriendo sangre, y pensó cuán maltratado estaba, y en su gran humildad, y cuán diferente camino llevaba ella yendo por soberbia. En esto debía estar algún espacio, que la suspendió el Señor. Allí le dio Su Majestad un propio conocimiento grande de su miseria, y quisiera que todos lo entendieran. Diole un deseo de padecer por Dios tan grande, que todo lo que pasaron los mártires quisiera ella padecer junto, una humillación tan profunda de humildad y aborrecimiento de sí, que, si no fuera por no haber ofendido a Dios, quisiera ser una mujer muy perdida para que todos la aborrecieran. Y así se comenzó a aborrecer con grandes deseos de penitencia, que después puso por obra. Luego prometió allí castidad y pobreza, y quisiera verse tan sujeta, que a tierra de moros se holgara entonces la llevaran por estarlo. Todas estas virtudes le han durado de manera que se vio bien ser merced sobrenatural de nuestro Señor, como adelante se dirá para que todos le alaben. 7. Seáis Vos bendito, mi Dios, por siempre jamás, que en un momento deshacéis un alma y la tornáis a hacer. ¿Qué es esto, Señor? Querría yo preguntar aquí lo que los Apóstoles cuando sanasteis el ciego os preguntaron, diciendo si lo habían pecado sus padres. Yo digo que quién había merecido tan soberana merced. – Ella no, porque ya está dicho de los pensamientos que la sacasteis cuando se la hicisteis. ¡Oh, grandes son vuestros juicios, Señor! Vos sabéis lo que hacéis, y yo no sé lo que me digo, pues son incomprensibles vuestras obras y juicios. Seáis por siempre glorificado, que tenéis poder para más. ¿Qué fuera de mí, si esto no fuera? Mas... si
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6. Appena lesse l’iscrizione, le parve che una luce inondasse la sua anima per farle comprendere la verità; come se in una stanza buia entrasse il sole. Con tale luce rivolse il suo sguardo al Signore crocifisso, che grondava sangue; pensò a quanto fosse maltrattato, quale fosse la sua umiltà, e quanto era differente la strada che lei medesima stava percorrendo, intrisa di superbia. A questo punto, il Signore dovette concederle qualche momento di sospensione. Sua Maestà le concesse la grazia di una maggior conoscenza della sua miseria, e di far sì che altri la conoscessero. Le diede un così alto desiderio di soffrire per Dio, da voler patire nello stesso momento tutto quello che i martiri ebbero a sopportare. Le concesse poi un umiliazione assai profonda, imbevuta d’umiltà e disprezzo di sé che, se non fosse stato offesa a Dio, avrebbe preferito essere una donna di malaffare perché tutti la disprezzassero. Così cominciò ad umiliarsi con grandi desideri di penitenza, che in seguito realizzò. Promise castità e povertà, e anelava tanto a divenire serva di tutti, da desiderare ardentemente che la mandassero alla terra dei mori. Queste virtù andarono consolidandosi in lei, sì da poter esser certi che fossero una grazia soprannaturale del Signore, come diremo, perché tutti gli diano lode. 7. Siate benedetto, mio Dio, che in un attimo disfate un’anima per ricostruirla. Cosa significa questo? Vorrei chiedervi quel che vi chiesero gli Apostoli quando guariste il cieco; chi, cioè, avesse peccato, se lui o i suoi genitori. Deve esserci del merito per ricevere una tale grazia. Ma non è il caso descritto; abbiamo già parlato dei suoi pensieri nel momento in cui l’avete chiamata. Quanto sono magnanimi i vostri giudizi, Signore! Voi sapete quel che fate, mentre io non so quel che faccio, perché incomprensibili sono le vostre opere e i vostri giudizi. Siate sempre glorificato, voi che avete un potere illimitato. Cosa sarebbe
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fue alguna parte su madre, que era tanta su cristiandad, que sería posible quisiese vuestra bondad, como piadoso, que viese en su vida tan gran virtud en las hijas. Algunas veces pienso hacéis semejantes mercedes a los que os aman, y vos les hacéis tanto bien como es darles con qué os sirvan. 8. Estando en esto, vino un ruido tan grande encima en la pieza, que parecía toda se venía abajo. Pareció que por un rincón bajaba todo aquel ruido adonde ella estaba, y oyó unos grandes bramidos que duraron algún espacio, de manera que a su padre, que aun – como he dicho – no era levantado, le dio tan gran temor, que comenzó a temblar y, como desatinado, tomó una ropa y su espada y entró allá, y muy demudado le preguntó qué era aquello. Ella le dijo que no había visto nada. El miró otra pieza más adentro, y como no vio nada, díjola que se fuese con su madre, y a ella le dijo que no la dejase estar sola, y le contó lo que había oído. 9. Bien se da a entender de aquí lo que el demonio debe sentir cuando ve perder un alma de su poder que él tiene ya por ganada. Como es tan enemigo de nuestro bien, no me espanto que viendo hacer al piadoso Señor tantas mercedes juntas, se espantase él e hiciese tan gran muestra de su sentimiento; en especial, que entendería que con la riqueza que quedaba en aquel alma había de quedar él sin algunas otras que tenía por suyas. Porque tengo para mí que nunca nuestro Señor hace merced tan grande, sin que alcance parte a más que la misma persona. Ella nunca dijo de esto nada; mas quedó con grandísima gana de religión y lo pidió mucho a sus padres. Ellos nunca se lo consintieron. 10. A cabo de tres años que mucho lo había pedido, como
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di me se non fosse così? Ma... se qualcosa fosse dipeso da sua madre, donna assai devota, come sarebbe stato possibile che la vostra bontà, buono come siete, le facesse scorgere in vita la grande santità delle figlie. Talvolta penso concediate grazie simili a chi vi ama, concedendo loro di rendervi gloria tramite le virtù dei figli. 8. Mentre accadevano tali cose, sorse un rumore tanto grande dal soffitto della stanza, che parve cadere giù. Sembrava che il rumore provenisse da un angolo preciso, e udì grandi colpi di vento che durarono un po’ di tempo. Suo padre che, come detto, non si era ancora alzato, fu colto da grande paura, iniziò a tremare e, smarrito, prese un vestito, la spada ed entrò nella stanza della figlia. Sconvolto, chiese cosa stesse accadendo. Lei rispose che non aveva visto nulla. Controllò attentamente una seconda stanza e, non essendoci nulla, le disse di andare da sua madre cui chiese di non lasciarla sola, dopo averle raccontato cosa aveva udito. 9. Questo spiega cosa deve avvertire il demonio quando vede sfuggire dal suo potere un’anima ch’egli pensava già guadagnata. Gran nemico del nostro bene, non mi stupisco se, vedendo tante grazie concesse dal Signore in una volta, rimase colpito e mostrò con tanta veemenza il suo sentire. A mio parere comprese che, per la ricchezza accordata a quell’anima, ne avrebbe perse anche altre che già pensava sue. Secondo me, il Signore non concede mai simili grazie, senza parteciparne le persone che si trovano accanto alla beneficiata. Quell’anima non voleva parlarne, ma rimase con un vivo desiderio della vita religiosa; spesso ne parlò con i suoi genitori, che, però, non vollero saperne. 10. Dopo tre anni di suppliche senza risultato, il giorno
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vio que esto no querían, se puso en hábito honesto, día de San José. Díjolo a sola su madre, con la cual fuera fácil de acabar que la dejara ser monja. Por su padre no osaba. Y fuese así a la iglesia, porque como la hubiesen visto en el pueblo, no se lo qutasen. Y así fue, que pasó por ello. En estos tres años tenía horas de oración, y mortificarse en todo lo que podía, que el Señor la enseñaba. No hacía sino entrarse a un corral y mojarse el rostro y ponerse al sol, para que por parecer mal la dejasen los casamientos que todavía la importunaban. 11. Quedó de manera en no querer mandar a nadie, que, como tenía cuenta con la casa de su padre, le acaecía, de ver que había mandado a las mujeres, que no podía menos, aguardar a que estuviesen dormidas y besarlas los pies, fatigándose porque siendo mejores que ella la servían. Como de día andaba ocupada con sus padres, cuando había de dormir, era toda la noche gastarla en oración, tanto que mucho tiempo se pasaba con tan poco sueño que parecía imposible, si no fuera sobrenatural. Las penitencias y disciplinas eran muchas, porque no tenía quien la gobernase, ni lo trataba con nadie. Entre otras, le duró una cuaresma traer una cota de malla de su padre a raíz de las carnes. Iba a una parte a rezar desviada, adonde le hacía el demonio notables burlas. Muchas veces comenzaba a las diez de la noche la oración, y no se sentía hasta que era de día. 12. En estos ejercicios pasó cerca de cuatro años, que comenzó el Señor a que le sirviese en otros mayores, dándole grandísimas enfermedades y muy penosas, así de estar con calentura continua y con hidropesía y mal de corazón; un zaratán que le sacaron. En fin, duraron estas enfermedades casi diecisiete años, que pocos días estaba buena. Después
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di San Giuseppe si vestì come sempre aveva voluto. Lo disse solo a sua madre, con la quale sarebbe stato facile ottenere il permesso per divenire monaca. Con suo padre non osava neppure porre la questione. E, così vestita, andò in chiesa, perché, se l’avessero vista tra la gente, non glielo avrebbero tolto. Così accadde. In questi tre anni trascorse ore in preghiera, e si mortificò in quel che poteva, avendo come maestro il Signore. Andava in un cortile, si bagnava il volto e si metteva al sole, perché, sembrando brutta, gli spasimanti importuni la lasciassero in pace. 11. Non voleva comandare a nessuno, ma, nella casa di suo padre doveva pur farlo. Quando si accorgeva di aver comandato alle inservienti (non poteva farne a meno), attendeva che si fossero addormentate, per baciare poi loro i piedi, rattristandosi, perché, pur essendo migliori, la servivano. Se di giorno era occupata con i suoi genitori, quando giungeva l’ora di andare a dormire, trascorreva tutta la notte in preghiera; passava così tanto tempo dormendo poco, da parere impossibile, se non vi fosse stata un qualche origine soprannaturale. Molte erano le penitenze e discipline, perché non aveva chi la consigliasse in questo, e non ne parlava con nessuno. Tra le altre penitenze, una volta portò per l’intera durata della Quaresima, attaccata alla pelle, una cotta di maglia di suo padre. Si ritirava a pregare, quasi fuori di sé, e il demonio le faceva scherzi non da poco. Molte volte iniziava l’orazione alle dieci di sera, e non la si vedeva più fino all’alba. 12. Trascorse così circa quattro anni; in seguito il Signore volle da lei essere servito in cose maggiori, facendo nascere in lei malattie gravi e penose che la portavano a essere sempre febbricitante, e ad avere mal di cuore. Si trattava di un tumore che le estirparono. Patì tali sofferenze per diciassette anni, durante i quali stette bene pochi
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de cinco años que Dios le hizo esta merced, murió su padre. Y su hermana, en habiendo catorce años (que fue uno después que su hermana hizo esta mudanza), se puso también hábito honesto, con ser muy amiga de galas, y comenzó también a tener oración. Y su madre ayudaba a todos sus buenos ejercicios y deseos, y así tuvo por bien que ellas se ocupasen en uno harto virtuoso y bien fuera de quien eran: fue en enseñar niñas a labrar y a leer, sin llevarles nada, sino sólo por enseñarlas a rezar y la doctrina. Hacíase mucho provecho, porque acudían muchas, que aun ahora se ve en ellas las buenas costumbres que deprendieron cuando pequeñas. No duró mucho, porque el demonio, como le pesaba de la buena obra, hizo que sus padres tuviesen por poquedad que les enseñasen las hijas de balde. Esto, junto con que la comenzaron a apretar las enfermedades, hizo que cesase. 13. Cinco años después que murió su padre de estas señoras, murió su madre y, como el llamamiento de la doña Catalina había sido siempre para monja, sino que no lo había podido acabar con ellos, y luego se quiso ir a ser monja, porque allí no había monasterio en Beas. Sus parientes la aconsejaron que, pues ellas tenían para fundar monasterio razonablemente, que procurasen fundarle en su pueblo, que sería más servicio de nuestro Señor. Como es lugar de la Encomienda de Santiago, era menester licencia del Consejo de las Ordenes, y así comenzó a poner diligencia en pedirla. 14. Fue tan dificultoso de alcanzar, que pasaron cuatro años, adonde pasaron hartos trabajos y gastos; y hasta que se dio una petición, suplicándolo al mismo Rey, ninguna cosa les había aprovechado. Y fue de esta manera, que, como era
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giorni. Cinque anni dopo avergli il Signore concesso questa grazia, morì suo padre. Sua sorella, che aveva allora quattordici anni, un anno dopo la sorella maggiore, prese l’abito, pur essendole molto care le galanterie, e iniziò a dedicare tempo alla preghiera. La madre facilitava le loro azioni e buoni desideri, e accolse benignamente che si impegnassero in cose virtuose indirizzate all’altrui bene: insegnavano alle bambine a cucire e a leggere, senza cercare altro se non che imparassero a pregare e si impossessassero della sana dottrina. Fu un lavoro assai costruttivo; vi partecipavano molte bambine, e a tutt’oggi si possono scorgere in esse le buone abitudini apprese da piccole. Ma il tutto durò poco, perché il demonio, infastidito dal bene compiuto, fece sì che i loro genitori interpretassero come pusillanimità l’insegnamento gratuito delle figlie. Per questo, e per le malattie che iniziarono a farsi sentire, smisero l’attività. 13. Cinque anni dopo la morte del padre, a morire fu la madre. La chiamata di Caterina era sempre stata diretta a essere monaca, ma mentre loro erano in vita non aveva potuto ottenerlo. Prese allora la decisione di andarsene lontano per divenire monaca, dal momento che in Beas non c’erano monasteri. I suoi parenti le consigliarono che, avendo loro di che fondare con ragionevolezza un monastero, cercassero di fondarlo nel medesimo paese, cosa che sarebbe stata maggiormente gradita a nostro Signore. Facendo il paese parte della Commenda di Santiago, era necessaria la licenza del Consiglio degli Ordini, e così studiò il modo in cui farne richiesta. 14. Fu tanto difficile ottenere la licenza, che trascorsero quattro anni di fatiche e spese; fino a che non fu mandata una petizione ufficiale allo stesso Re, ogni sforzo fu inutile. Essendo tali gli ostacoli, i suoi le dicevano che non
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la dificultad tanta, sus deudos le decían que era desatino, que se dejase de ello; y como estaba casi siempre en la cama con tan grandes enfermedades como está dicho, decían que ningún monasterio la admitirían para monja. Ella dijo que, si en un mes la daba nuestro Señor salud, que entenderían era servido de ello y que ella misma iría a la Corte a procurarlo. Cuando esto dijo, había más de medio año que no se levantaba de la cama, y había casi ocho que casi no se podía menear de ella. En este tiempo tenía calentura continua ocho años había, hética y tísica, hidrópica, con un fuego en el hígado que se abrasaba, de suerte que aun sobre la ropa era el fuego de suerte, que se sentía y le quemaba la camisa, cosa que parece no creedera, y yo misma me informé del médico de estas enfermedades que a la sazón tenía, que estaba harto espantado. Tenía también gota artética y ciática. 15. Una víspera de San Sebastián, que era sábado, la dio nuestro Señor tan entera salud, que ella no sabía cómo encubrirlo para que no se entendiese el milagro. Dice que cuando nuestro Señor la quiso sanar le dio un temblor interior, que pensó iba ya a acabar la vida. Su hermana y ella vio en sí grandísima mudanza, y en el alma dice que se sintió otra, según quedó aprovechada. Y mucho más contento le daba la salud por poder procurar el negocio del monasterio, que de padecer ninguna cosa se le daba. Porque desde el principio que Dios la llamó, le dio un aborrecimiento consigo, que todo se le hacía poco. Dice que le quedó un deseo de padecer tan poderoso, que suplicaba a Dios muy de corazón que de todas maneras la ejercitase en esto. 16. No dejó Su Majestad de cumplirle este deseo, que en estos ocho años la sangraron más de quinientas veces, sin tantas ventosas sajadas, que tiene el cuerpo de suerte que lo da a entender. Algunas le echaban sal en ellas, que dijo
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era sensato proseguire; in più, dal momento che era quasi sempre costretta a letto dalle malattie, le dicevano che in nessun monastero sarebbe stata accolta come monaca. Lei rispose che, se il Signore le avesse concesso un mese di salute, avrebbero capito quanto se ne sarebbe compiaciuto, e che lei medesima sarebbe andata alla Corte per chiudere l’assunto. Quando disse questo, erano più di sei mesi che non poteva alzarsi dal letto e da quasi otto non poteva allontanarsene. In otto anni ebbe sempre febbre; era febbricitante, tisica, idropica, con un fuoco nel fegato da bruciare, sì che scottava anche sopra le vesti, si sentiva un calore tale che il camicione prendeva fuoco; cosa da non credere. Io stessa mi informai dal medico circa queste malattie, e lui ne era assai spaventato. Soffriva anche di gotta agli arti e ai muscoli. 15. Un sabato, vigilia di San Sebastiano, nostro Signore le restituì una salute integra, tanto che ella non sapeva come nasconderlo perché non si pensasse al miracolo. Dice che quando nostro Signore volle guarirla, le suscitò come un tremore interiore, da cui ella pensava di essere giunta al termine della sua vita. Notò, e anche sua sorella lo notò, un gran mutamento in lei; e disse di sentirsi un’altra nell’anima, tanto fu il profitto che ne trasse. Fu felice di aver recuperato la salute, per potersi occupare delle necessità del monastero; non si dava pensiero delle sofferenze. Da quando la chiamò, Dio le concesse un tale distacco da se stessa, che tutto le sembrava poco. Dice che rimase con un desiderio di patire così forte, da supplicare Dio di cuore perché in ogni modo la esercitasse in questo. 16. Sua Maestà volle soddisfare il desiderio; in questi otto anni le fecero più di cinquanta salassi, senza contare le sanguisughe; da conciare il corpo in modo tale che si capisce di qual fatta fosse il suo dolore. Arrivarono ad ap-
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un médico era bueno para sacar la ponzoña de un dolor de costado, que éstos tuvo más de veinte veces. Lo que es más de maravillar, que así como le decían un remedio de éstos el médico, estaba con gran deseo de que viniese la hora en que le habían de ejecutar, sin ningún temor, y ella animaba los médicos para los cauterios, que fueron muchos, por el zaratán y otras ocasiones que hubo para dárselos. Dice que lo que la hacía desearlo, era para probar si los deseos que tenía de ser mártir eran ciertos. 17. Como ella se vio súbitamente buena, trató con su confesor y con el médico que la llevasen a otro pueblo, para que pudiesen decir que la mudanza de la tierra lo había hecho. Ellos no quisieron; antes los médicos lo publicaron, porque ya la tenían por incurable, a causa que echaba sangre por la boca, tan podrida, que decían era ya los pulmones. Ella se estuvo tres días en la cama, que no se osaba levantar, porque no se entendiese su salud; mas, como tan poco se puede encubrir como la enfermedad, aprovechó poco. 18. Díjome que el agosto antes, suplicando un día a nuestro Señor que o le quitase aquel deseo tan grande que tenía de ser monja y hacer el monasterio, o le diese medios para hacerle, con mucha certidumbre le fue asegurado que estaría buena a tiempo que pudiese ir a la cuaresma para procurar la licencia. Y así, dice que en aquel tiempo, aunque las enfermedades cargaron mucho más, nunca perdió la esperanza que le había el Señor de hacer esta merced. Y aunque la olearon dos veces, tan al cabo la una, que decía el médico que no había para qué ir por el óleo, que antes moriría, nunca dejaba de confiar del Señor que había de morir monja. No digo que
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plicare del sale sulle ferite, perché un medico aveva detto essere utile per eliminare un dolore al costato; e questo accadde più di venti volte. Ciò che più meraviglia, è che non appena il medico consigliasse uno di questi rimedi, subito desiderava il momento in cui glielo avrebbero applicato, senza paura. Lei medesima incoraggiava i medici alle cauterizzazioni, che furono molte, a causa del cancro e di altre malattie per le quali fu necessario applicarle. Dice che li desiderava per mettere alla prova la veracità dei suoi desideri di martirio. 17. Non appena si accorse di essere guarita tutta d’un colpo, parlò con il suo confessore e con il medico perché la trasferissero; così si sarebbe attribuita la guarigione al cambiamento di clima. Ma si opposero. I medici, anzi, pubblicarono il caso, avendolo ritenuto incurabile perché già le usciva sangue dalla bocca, e tanto putrido che pensavano ne fossero già intaccati i polmoni. Lei rimase tre giorni a letto, senza osare alzarsi perché non si sapesse della guarigione. Ma, come non si può celare la malattia, così anche in questo non ebbe successo. 18. Mi disse che nell’agosto precedente, supplicando un giorno nostro Signore perché o le togliesse quel desiderio tanto grande di essere monaca e di fare il monastero, o le desse gli strumenti per farlo, le fu assicurato che sarebbe stata bene perché, con la quaresima, potesse recarsi a chiedere la licenza. Così dice che in quel periodo, anche se crebbe il numero di malattie, mai perse la speranza che il Signore le avrebbe concesso quella grazia. Anche se le amministrarono per due volte l’unzione degli infermi, una delle quali in tali condizioni che il medico disse inutile andare a prendere gli oli perché sarebbe morta prima, mai smise di confidare nel Signore di morire monaca. Non voglio dire che ricevette due volte l’unzione degli infermi in
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en este tiempo la olearon las dos veces, que hay de agosto a San Sebastián, sino antes. Sus hermanos y deudos, como vieron la merced y el milagro que el Señor había hecho en darle tan súbita salud, no osaron estorbarle la idea, aunque parecía desatino. Estuvo tres meses en la Corte, y al fin no se la daban. Como dio esta petición al Rey y supo que era de Descalzas del Carmen, mandóla luego dar. 19. Al venir a fundar el monasterio, se pareció bien que lo tenía negociado con Dios en quererlo aceptar los prelados, siendo tan lejos y la renta muy poca. Lo que Su Majestad quiere no se puede dejar de hacer. Así vinieron las monjas al principio de cuaresma, año de 1575. Recibiólas el pueblo con gran solemnidad y alegría y procesión. En lo general fue grande el contento; hasta los niños mostraban ser obra de que se servía nuestro Señor. Fundóse el monasterio, llamado San José del Salvador, esta misma cuaresma, día de Santo Matía. 20. En el mismo tomaron hábito las dos hermanas, con gran contento. Iba adelante la salud de doña Catalina. Su humildad y obediencia y deseo de que la desprecien da bien a entender haber sido sus deseos verdaderos, para servicio de nuestro Señor. ¡Sea glorificado por siempre jamás! 21. Díjome esta hermana, entre otras cosas, que habrá casi viente años que se acostó una noche deseando hallar la más perfecta Religión que hubiese en la tierra para ser en ella monja, y que comenzó a soñar, a su parecer, que iba por un camino muy estrecho y angosto y muy peligroso para caer en unos grandes barrancos que parecían, y vio un fraile Des-
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agosto, quando si è soliti riceverli nella festa di San Sebastiano, ma prima. I suoi fratelli e parenti, quando videro la grazia e il miracolo che il Signore aveva compiuto nel restituirle tanto rapidamente la salute, non osarono ostacolare il suo progetto, pur parendo loro uno sproposito. Rimase tre mesi a Corte, senza ottenere nulla. Ma non appena fece la richiesta al Re, ed egli seppe che il monastero sarebbe stato di Carmelitane Scalze, subito ordinò di concedergliela. 19. Giungendo a fondare il monastero, fu chiaro come, accettandolo i prelati, fosse stato un disegno portato a termine con Dio, abitando loro così lontani ed essendo la rendita sì piccola. Ciò che Sua Maestà vuole, si fa. Le monache giunsero alla fine della quaresima dell’anno 1575. Il popolo le ricevette solennemente, con gioia e in processione. La felicità fu grande; la presenza dei bambini dimostrava che era un’opera di cui nostro Signore si sarebbe compiaciuto. Il monastero, chiamato di San Giuseppe del Salvatore, si fondò nella medesima quaresima, il giorno di San Mattia. 20. Nello stesso convento presero l’abito le due sorelle di cui si è parlato. Donna Caterina rimase in salute. La sua umiltà, la sua obbedienza, il desiderio di essere disprezzata, fanno comprendere la sincerità dei suoi desideri, a servizio di nostro Signore. Sia egli sempre glorificato! 21. Questa consorella mi disse, tra l’altro, che erano trascorsi quasi vent’anni da quando, una sera, andò a dormire desiderando abbracciare la più perfetta spiritualità sulla terra, divenendo monaca. In quella circostanza sognò di camminare per una strada molto stretta, angusta e pericolosa per i molti burroni da cui era circondata. Nel sogno, vide un frate Scalzo, in cui in seguito riconobbe fra’
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calzo, que en viendo a fray Juan de la Miseria (un frailecico lego de la Orden, que fue a Beas estando yo allí), dice que le pareció el mismo que había visto; le dijo: «Ven conmigo, hermana»; y la llevó a una casa de gran número de monjas, y no había en ella otra luz sino de unas velas encendidas que traían en las manos. Ella preguntó qué Orden era, y todas callaron y alzaron los velos y los rostros alegres y riendo. Y certifica que vio los rostros de las hermanas mismas que ahora ha visto, y que la priora la tomó de la mano y la dijo: «Hija, para aquí os quiero yo», y mostróle las Constituciones y Regla. Y, cuando despertó de este sueño, fue con un contento que le parecía haber estado en el cielo, y escribió lo que se le acordó de la Regla, y pasó mucho tiempo que no lo dijo a confesor ni a ninguna persona, y nadie no le sabía decir de esta Religión. 22. Vino allí un padre de la Compañía, que sabía sus deseos, y mostróle el papel, y díjole que si ella hallase aquella Religión que estaría contenta porque entraría luego en ella. El tenía noticia de estos monasterios, y díjole cómo era aquella Regla de la Orden de nuestra Señora del Carmen, aunque no dio, para dársela a entender, esta claridad, sino de los monasterios que fundaba yo; y así procuró hacerme mensajero, como está dicho. 23. Cuando trajeron la respuesta, estaba ya tan mala, que le dijo su confesor que se sosegase, que aunque estuviera en el monasterio la echaran, cuánto más tomarla ahora. Ella se afligió mucho, y volvióse a nuestro Señor con grandes ansias y díjole: «Señor mío y Dios mío: yo sé por la fe que Vos sois el que todo lo podéis; pues, vida de mi alma, o haced que se me quiten estos deseos, o me dad medios para cumplirlos». Esto decía con una confianza muy grande, suplicando a nuestra Señora, por el dolor que tuvo cuando a su Hijo vio muerto
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Giovanni della Miseria (un fratino vicino all’Ordine, che venne a Beas mentre mi trovavo lì). Questi le disse: “Vieni con me, sorella”. E la condusse in una casa con molte monache, ove non c’era altra luce se non quella di alcune candele accese che portavano in mano. Lei chiese quale ordine fosse. Nessuna rispose, ma tutte alzarono il velo, mostrando i volti gioiosi e ridenti. Ed è certa di avere visto i volti delle consorelle che ora vede. La priora, poi, nel sogno, la prese per mano e le disse: “Figlia, qui vi voglio”, e le mostrò le Costituzioni e la Regola. Quando si svegliò dal sogno, fu colta da una gioia tanto grande da credersi in cielo. Al risveglio, scrisse quel che si ricordava della Regola, e trascorse molto tempo senza farne parola al confessore o ad altri; nessuno sapeva dirle di questa Spiritualità. 22. Giunse un padre della Compagnia di Gesù, a conoscenza dei suoi desideri. Gli mostrò il foglio su cui aveva riassunto la Regola, e gli disse che se avesse trovato una spiritualità simile, ne avrebbe gioito e vi sarebbe entrata quanto prima. Lui conosceva questi monasteri, le spiegò la Regola dell’Ordine di nostra Signora del Carmelo, pur non nella sua interezza, per fargliela semplicemente intendere, e raccontò delle fondazioni che stavo compiendo. Ed ella mi mandò il corriere di cui ho parlato. 23. Quando le giunse la risposta era già così ammalata, che il suo confessore le disse di tranquillizzarsi, perché se fosse stata nel monastero l’avrebbero allontanata; tanto più non l’avrebbero accolta in quei frangenti. Si afflisse molto e si rivolse a nostro Signore con grandi ansie, dicendogli: “Signore mio e Dio mio: io so per fede che Voi siete l’onnipotente; dunque, vita dell’anima mia, o fate venire meno tali desideri, o datemi gli strumenti per compierli”. Diceva questo con una fiducia molto grande, supplicando nostra Signora perché, per il dolore patito quando, tra le
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en sus brazos, le fuese intercesora. Oyó una voz en lo interior que le dijo: «Cree y espera, que Yo soy el que todo lo puede; tú tendrás salud; porque el que tuvo poder para que de tantas enfermedades, todas mortales de suyo, y les mandó que no hiciesen su efecto, más fácil le será quitarlas». Dice que fueron con tanta fuerza y certidumbre estas palabras, que no podía dudar de que no se había de cumplir su deseo, aunque cargaron muchas más enfermedades, hasta que el Señor le dio la salud que hemos dicho. Cierto, parece cosa increíble lo que ha pasado. A no me informar yo del médico y de las que estaban en su casa y de otras personas, según soy ruin, no fuera mucho pensar que era alguna cosa encarecimiento. 24. Aunque está flaca, tiene ya salud para guardar la Regla, y buen sujeto; una alegría grande, y en todo – como tengo dicho – una humildad que a todas nos hacía alabar a nuestro Señor. Dieron lo que tenían de hacienda entrambas, sin ninguna condición, a la Orden; que si no las quisieran recibir por monjas, no pusieron ningún apremio. Es un desasimiento grande el que tiene de sus deudos y tierra, y siempre gran deseo de irse lejos de allí, y así importuna harto a los prelados, aunque la obediencia que tiene es tan grande, que así está allí con algún contento. Y por lo mismo tomó velo, que no había remedio con ella que fuese del coro, sino freila; hasta que yo la escribí diciéndola muchas cosas y riñéndola porque quería otra cosa de lo que era voluntad del padre provincial, que aquello no era merecer más, y otras cosas, tratándola ásperamente. Y éste es su mayor contento, cuando así la hablan. Con esto se pudo acabar con ella, harto contra su voluntad. Ninguna cosa entiendo de esta alma que no sea para ser agradable a Dios, y así lo es con todas. Plega a Su Majestad la tenga de su mano, y la aumente las virtudes y gracia que le ha dado para mayor servicio y honra suya. Amén.
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sue braccia, vide il suo Figlio morto, intercedesse per lei. Udì una voce nel suo cuore che diceva: “Credi e spera; io sono l’onnipotente: tu recupererai la salute perché, per chi ebbe il potere di darti tante malattie, tutte in sé mortali, e ordinò loro di non produrre il loro effetto, sarà più facile toglierle”. Dice che queste parole le si impressero con tanta forza e sicurezza, da non poter dubitare che si sarebbe compiuto il suo desiderio, anche se si aggiunsero molti altri mali, finché il Signore le concesse la guarigione descritta. Certo, sembra cosa impossibile quel che ha sopportato. Misera come sono, non me ne informai con precisione dal medico, da altri, dalle persone che vivevano con lei; sicché non ritenni la situazione così grave. 24. Pur debole, ha ora salute sufficiente per osservare la Regola, e vi obbedisce volentieri. Ha una grande gioia e in ogni cosa dimostra – come ho detto – un’umiltà tale che tutte noi ne lodavamo il Signore. Entrambe le sorelle donarono quel che possedevano, senza condizioni, all’Ordine. Senza preoccuparsi se magari non le avessimo ammesse come monache. Vive distaccata dai suoi parenti e dalla sua terra; ha sempre un tale desiderio di andarsene lontana, da importunarne spesso i prelati; ma, per la sua delicata obbedienza, rimane lì dov’è, con grande gioia. Vestì il velo solo per obbedienza; avrebbe voluto infatti restare conversa. Dovetti scriverle con fermezza, dicendole molte cose e rimproverandola perché voleva cose diverse dalla volontà del padre provinciale, e che così facendo, non avrebbe meritato di più, ecc. È molto contenta quando ci si rivolge a lei con questo tono. In tal modo, accondiscese, anche se contro voglia. Non trovo cosa estranea in quest’anima dal rendersi gradita a Dio in tutto. Voglia Sua Maestà prenderla per mano, aumentarle le virtù e la grazia che le ha dato a suo maggior servizio e onore. Amen.
Capítulo 23 En que trata de la fundación del monasterio del Glorioso San José del Carmen en la ciudad de Sevilla. Díjose la primera misa día de la Santísima Trinidad, en el año de 1575. 1. Pues estando en esta villa de Beas esperando licencia del Consejo de las Ordenes para la fundación de Caravaca, vino a verme allí un padre de nuestra Orden, de los Descalzos, llamado el maestro fray Jerónimo de la Madre de Dios, Gracián, que había pocos años que tomó nuestro hábito estando en Alcalá, hombre de muchas letras y entendimiento y modestia, acompañado de grandes virtudes toda su vida, que parece nuestra Señora le escogió para bien de esta Orden primitiva, estando él en Alcalá, muy fuera de tomar nuestro hábito, aunque no de ser religioso. Porque aunque sus padres tenían otros intentos, por tener mucho favor con el Rey y su gran habilidad, él estaba muy fuera de eso. Desde que comenzó a estudiar, le quería su padre poner a que estudiase leyes. El, con ser de harta poca edad, sentía tanto, que a poder de lágrimas acabó con él que le dejase oír teología. 2. Ya que estaba graduado de maestro, trató de entrar en la Compañía de Jesús, y ellos le tenían recibido, y por cierta ocasión dijeron que se esperase unos días. Díceme él a mí que todo el regalo que tenía le daba tormento, pareciéndole que no era aquél buen camino para el cielo. Siempre tenía horas de oración y su recogimiento y honestidad en gran extremo. 3. En este tiempo entróse un gran amigo suyo por fraile de nuestra Orden en el monasterio de Pastrana, llamado fray Juan de Jesús, también maestro. No sé si por esta ocasión de una carta que le escribió de la grandeza y antigüedad de nuestra Orden, o qué fue el principio, que le daba tan gran
Capitolo ventitreesimo Parla della fondazione del monastero del Glorioso San Giuseppe del Carmelo, a Siviglia. Vi si celebrò la prima Messa il giorno della Santissima Trinità dell’anno 1575. 1. Mentre ero a Beas in attesa della licenza dal Consiglio degli Ordini per la fondazione di Caravaca, venne a trovarmi un padre del nostro Ordine, appartenente agli Scalzi, chiamato maestro fra’ Girolamo della Madre di Dio, Graziano, che da pochi anni aveva preso l’abito in Alcalà. Uomo assai dotto, intelligente e modesto, per tutta la sua esistenza visse in alto grado le virtù, da parere che nostra Signora lo scelse per il bene del nostro Ordine fedele alla Regola primitiva, mentre era ad Alcalà, desideroso di divenire religioso, ma non prendere il nostro abito. Pur avendo i suoi genitori altre intenzioni, godendo del favore del Re e delle sue capacità, lui ne era lontano. Dall’inizio dei suoi studi, suo padre voleva che studiasse le leggi. Lui, ancora piccolo, ne pativa tanto che, con il potere delle lacrime, ottenne che lo lasciasse studiare teologia. 2. Quando divenne maestro, cercò di entrare nella Compagnia di Gesù. Loro temporeggiavano, e una volta gli dissero che attendesse qualche giorno. Una volta mi disse che ogni comodità che aveva, lo tormentava, non sembrandogli quella la strada per il Cielo. Dedicava alcune ore all’orazione e il suo raccoglimento e la sua modestia erano grandi. 3. Durante quel periodo, un suo caro amico entrò come frate nel nostro Ordine, nel monastero di Pastrana. Si chiamava fra’ Giovanni di Gesù, ed era anche lui maestro. Non so se per una lettera che gli scrisse sulla grandezza e antichità del nostro Ordine, o forse perché provava grande
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gusto leer todas las cosas de ella y probarlo con grandes autores, que dice que muchas veces tenía escrúpulo de dejar de estudiar otras cosas por no poder salir de éstas; y las horas que tenía recreación era ocuparse en esto. ¡Oh sabiduría de Dios y poder!, ¡cómo no podemos nosotros huir de lo que es su voluntad! Bien veía nuestro Señor la gran necesidad que había en esta obra que Su Majestad había comenzado, de persona semejante. Yo le alabo muchas veces por la merced que en esto nos hizo; que si yo mucho quisiera pedir a Su Majestad una persona para que pusiera en orden todas las cosas de la Orden en estos principios, no acertara a pedir tanto como Su Majestad en esto nos dio. Sea bendito por siempre. 4. Pues teniendo él bien apartado de su pensamiento tomar este hábito, rogáronle que fuese a tratar a Pastrana con la priora del monasterio de nuestra Orden, que aun no era quitado de allí, para que recibiese una monja. ¡Qué medios toma la divina Majestad!, que para determinarse a ir de allí a tomar el hábito tuviera por ventura tantas personas que se lo contradijeran, que nunca lo hiciera. Mas la Virgen nuestra Señora, cuyo devoto es en gran extremo, le quiso pagar con darle su hábito; y así pienso que fue la medianera para que Dios le hiciese esta merced; y aun la causa de tomarle él y haberse aficionado tanto a la Orden era esta gloriosa Virgen; no quiso que a quien tanto la deseaba servir le faltase ocasión para ponerlo por obra, porque es su costumbre favorecer a los que de ella se quieren amparar. 5. Estando muchacho en Madrid, iba muchas veces a una imagen de nuestra Señora que él tenía gran devoción, no me acuerdo adónde era: llamábala «su enamorada», y era muy ordinario lo que la visitaba. Ella le debía alcanzar de su Hijo la limpieza con que siempre ha vivido. Dice que algunas veces le parecía que tenía hinchados los ojos de llorar por las muchas ofensas que se hacían a su Hijo. De aquí le nacía un
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piacere nel leggere ogni sua cosa e paragonarla agli scritti di grandi autori, afferma che spesso gli veniva lo scrupolo di non studiare altro perché non sapeva staccarsi da queste; occupava perfino il tempo di riposo in questo. Oh potere e sapienza di Dio! Non possiamo proprio allontanarci dalla sua volontà! Ben vedeva nostro Signore il bisogno di persone come questa nell’Ordine cui Sua Maestà aveva dato inizio. Lo lodo spesso per la grazia che ci ha concesso in questa occasione. Se avessi chiesto con insistenza a Sua Maestà una persona che riassettasse le faccende iniziali dell’ordine, non mi sarei spinta a domandare tanto quanto Sua Maestà ci concesse. Sia per sempre benedetto. 4. In seguito, gli chiesero di andare a Pastrana, per parlare con la Superiora del monastero del nostro Ordine, che ancora non si era trasferito, perché accogliesse una monaca. Quali strumenti sceglie la divina Maestà! Per decidersi a recarvisi a prendere l’abito, dovette incontrare casualmente molte persone che la contraddicessero perché non compisse tale passo. Ma la Madonna, Nostra Signora, di cui è molto devoto, lo ricompensò dandogli l’abito. Penso di essere stata lo strumento utilizzato dal Signore per fargli questa grazia. Ma la causa prima fu certamente lui, mentre alla gloriosa Vergine Maria va il merito di averlo tanto affezionato all’Ordine. Non volle che a chi tanto desiderava servirla venisse meno la possibilità di farlo; è sua consuetudine aiutare chi in lei si rifugia. 5. Quando era giovane, a Madrid, si recava spesso dinanzi a un’immagine di nostra Signora, per cui provava molta devozione, non ricordo quale. La chiamava “sua innamorata”, e la visitava frequentemente. Penso ch’Ella abbia ottenuto da suo Figlio la purezza in cui sempre visse. Dice che talvolta pensava di avere gli occhi gonfi dal piangere per le molte offese arrecate a suo Figlio. Da
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ímpetu grande y deseo del remedio de las almas y un sentimiento, cuando veía ofensas de Dios, muy grande. A este deseo del bien de las almas tiene tan gran inclinación, que cualquier trabajo se le hace pequeño si piensa hacer con él algún fruto. Esto he visto yo por experiencia en hartos que ha pasado. 6. Pues llevándole la Virgen a Pastrana como engañado, pensando él que iba a procurar el hábito de la monja, y llevábale Dios para dársele a él. ¡Oh secretos de Dios! Y cómo, sin que lo queramos, nos va disponiendo para hacernos mercedes y para pagar a esta alma las buenas obras que había hecho y el buen ejemplo que siempre había dado y lo mucho que deseaba servir a su gloriosa Madre; que siempre debe Su Majestad de pagar esto con grandes premios. 7. Pues llegado a Pastrana, fue a hablar a la priora, para que tomase aquella monja, y parece que la habló para que procurase con nuestro Señor que entrase él. Como ella le vio, que es agradable su trato, de manera que, por la mayor parte, los que le tratan le aman (es gracia que da nuestro Señor), y así de todos sus súbditos y súbditas es en extremo amado; porque aunque no perdona ninguna falta (que en esto tiene extremo, en mirar el aumento de la religión), es con una suavidad tan agradable, que parece no se ha de poder quejar ninguno de él.. 8. Pues acaeciéndole a esta priora lo que a los demás, diole grandísima gana de que entrase en la Orden, y díjolo a las hermanas, que mirasen lo que les importaba, porque entonces había muy pocos o casi ninguno semejante, y que todas pidiesen a nuestro Señor que no le dejase ir, sino que tomase el hábito. Es esta priora grandísima sierva de Dios, que aun su oración sola pienso sería oída de Su Majestad, ¡cuánto más las de almas tan buenas como allí estaban! Todas lo to-
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questo nasceva in lui un grande zelo, il desiderio di convertire le anime, e il molto patire quando scopriva offese a Dio. È inclinato a desiderare il bene delle anime, tanto che qualsiasi travaglio è per lui minimo, se pensa di ottenerne un frutto. Posso dirlo per aver trascorso con lui grandi avversità. 6. La Madonna si divertiva con lui, portandolo a Pastrana. Pensava di andare e ottenere l’abito per la monaca, mentre Dio proprio a lui l’avrebbe dato. Oh, segreti di Dio! Come, senza che lo vogliamo, ci dispone per accogliere le sue grazie e come è andato ripagando questa anima per le buone opere da lei compiute, il continuo buon esempio, e il forte desiderio di piacere alla sua gloriosa Madre. Sua Maestà sempre ripaga questo con grandi premi. 7. Giunto a Pastrana, andò a parlare con la priora perché accettasse la monaca, e sembra che le parlò come se per sé cercasse, da nostro Signore, il permesso di entrare. Subito ella si avvide della sua affabilità; chiunque abbia a che fare con lui, finisce per volergli bene (grazia del Signore), ed è molto amato da sudditi e suddite. Pur non trascurando la più piccola delle mancanze, infatti (è attento a crescere nella virtù soprannaturale), è tanto piacevolmente soave, da sembrare che nessuno voglia allontanarsi da lui… 8. Accadendo alla priora quanto accade agli altri, fu colta dal desiderio di ammetterlo nell’Ordine, e disse alle consorelle di osservarne le virtù, perché allora erano molto pochi se non nessuno quelli simili a lui, e che tutte chiedessero al Signore di trattenerlo per prendere l’abito. Questa priora è assai serva di Dio, tanto da farmi pensare che la sua sola preghiera sia ascoltata da Sua Maestà; quanto più, dunque, quella di anime buone come quelle
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maron muy a su cargo, y con ayunos, disciplinas y oración lo pedían continuo a Su Majestad, y así fue servido de hacernos esta merced. Que, como el padre Gracián fue al monasterio de los frailes y vio tanta religión y aparejo para servir a nuestro Señor, y sobre todo ser Orden de su gloriosa Madre que él tanto deseaba servir, comenzó a moverse su corazón para no tornar al mundo. Aunque el demonio le ponía hartas dificultades, en especial de la pena que había de ser para sus padres, que le amaban mucho y tenían gran confianza había de ayudar a remediar sus hijos, que tenían hartas hijas e hijos, él, dejando este cuidado a Dios, por quien lo dejaba todo, se determinó a ser súbdito de la Virgen y tomar su hábito. Y así se le dieron con gran alegría de todos, en especial de las monjas y priora, que daban grandes alabanzas a nuestro Señor, pareciéndole que las había Su Majestad hecho esta merced por sus oraciones. 9. Estuvo el año de probación con la humildad que uno de los más pequeños novicios. En especial se probó su virtud en un tiempo que, faltando de allí el prior, quedó por mayor un fraile harto mozo y sin letras y de poquísimo talento ni prudencia para gobernar; experiencia no la tenía, porque había poco que había entrado. Era cosa excesiva de la manera que los llevaba y las mortificaciones que les hacía hacer; que cada vez me espanto cómo lo podían sufrir, en especial semejantes personas, que era menester el espíritu que le daba Dios para sufrirlo. Y hase visto bien después que tenía mucha melancolía y en ninguna parte, aun por súbdito hay trabajo con él, cuánto más para gobernar; porque le sujeta mucho el humor, que él buen religioso es, y Dios permite algunas veces que se haga este yerro de poner personas semejantes para perfeccionar la virtud de la obediencia en los que ama.
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che lì vivevano! Tutte se ne fecero carico e, con digiuni, discipline e preghiere, la chiedevano di continuo a Sua Maestà, finché si compiacque di concedere la grazia. Non appena padre Graziano giunse al monastero dei frati e vi vide tanta spiritualità, tutto sì disposto al servizio di nostro Signore, e, soprattutto, l’appartenenza dell’Ordine alla sua gloriosa Madre che tanto desiderava servire, il suo cuore iniziò a smuoversi nel desiderio di non tornare più nel mondo. Anche se il demonio gli presentava grandi ostacoli, come la pena che avrebbe provocato nei suoi genitori, che molto lo amavano e pensavano che si sarebbe occupato dei loro figli (avevano diversi figlie e figli), lui, lasciando tali preoccupazioni nelle mani di Dio, per cui abbandonava tutto, si decise a essere suddito di Maria, e a prendere l’abito. E glielo concessero, con gran gioia di tutti, in particolare delle monache e della priora, che lodavano assai nostro Signore, pensando di aver ricevuto la grazia da Sua Maestà per le loro preghiere. 9. Trascorse l’anno di prova nell’umiltà dei più piccoli novizi. La sua virtù fu provata in un periodo in cui, mancando il priore, era a capo del monastero un giovane frate, senza cultura, senza talento né prudenza per il governo. Non aveva esperienza perché era entrato da poco. Era eccessivamente esigente il modo in cui li faceva crescere, ed erano eccessive le mortificazioni che imponeva loro. Ogni volta che ci penso mi stupisce come abbiano potuto sopportarlo, in particolare simili persone; si rese senz’altro necessaria allo scopo la forza divina. In seguito, si vide che era anche affetto da malinconia, e non c’era modo di liberarlo. Se già come fedele si fatica con lui, quanto più se si deve governare. È sottomesso all’umore; ed è un buon religioso. Dio, talvolta, permette lo sproposito di porre simili persone a perfezionare la virtù dell’obbedienza in chi ama.
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10. Así debió ser aquí, que en mérito de esto ha dado Dios al padre fray Jerónimo de la Madre de Dios grandísima luz en las cosas de obediencia para enseñar a sus súbditos, como quien tan buen principio tuvo en ejercitarse en ella. Y para que no le faltase experiencia en todo lo que hemos menester, tuvo tres meses antes de la profesión grandísimas tentaciones. Mas él, como buen capitán que había de ser de los hijos de la Virgen, se defendía bien de ellas; que cuando el demonio más le apretaba para que dejase el hábito, con prometer de no le dejar y prometer los votos, se defendía. Diome cierta obra que escribió con aquellas grandes tentaciones, que me puso harta devoción y se ve bien la fortaleza que le daba el Señor. 11. Parecerá cosa impertinente haberme comunicado él tantas particularidades de su alma; quizá lo quiso el Señor para que yo lo pusiese aquí, porque sea El alabado en sus criaturas; que sé yo que con confesor ni con ninguna persona se ha declarado tanto. Algunas veces había ocasión, por parecerle que con los muchos años y lo que oía de mí tendría yo alguna experiencia. A vueltas de otras cosas que hablábamos, decíame éstas y otras que no son para escribir, que harto más me alargara. 12. Idome he, cierto, mucho a la mano, porque si viniese algún tiempo a las suyas, no le dar pena. No he podido más, ni me ha parecido (pues esto, si se hubiere de ver, será a muy largos tiempos), que se deje de hacer memoria de quien tanto bien ha hecho a esta renovación de la Regla primera. Porque, aunque no fue él el primero que la comenzó, vino a tiempo que algunas veces me pesara de que se había comenzado si no tuviera tan gran confianza de la misericordia de Dios. Digo las casas de los frailes, que las de las monjas, por su bondad, siempre hasta ahora han ido bien; y las de los frailes no iban mal, mas llevaba principio de caer muy presto; por-
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10. Così in questo caso. Come premio alla situazione, Dio ha concesso a padre Girolamo della Madre di Dio abbondante luce in materia di obbedienza, perché la insegnasse poi a chi avrebbe dovuto obbedirgli, come chi seppe avvantaggiarsene nel suo esercizio. Perché non gli mancasse un’esperienza globale, patì nei tre mesi prima della professione grandissime tentazioni. Ma lui, quale buon capitano che sarebbe dovuto essere dei figli della Vergine, sapeva difendersene. Quanto più il demonio lo assaliva perché lasciasse l’abito, tanto più prometteva di non lasciarlo e di fare i voti. Mi diede uno scritto che compose in quelle grandi tentazioni, che accrebbe la mia pietà, e in cui si denota la fortezza a lui concessa dal Signore. 11. Sembrerà fuori luogo che mi abbia comunicato tante particolarità della sua anima; magari il Signore lo ha voluto perché le riportassi qui, e ne sia lodato nelle sue creature. So per certo, infatti, che mai si è sfogato così, né col confessore, né con altri. A volte lo faceva perché pensava che con i miei molti anni e con quel che sapeva di me, avevo sufficiente esperienza. Mi raccontava poi altre cose da non riportare; andrei troppo fuori strada. 12. Ne ho parlato abbastanza, ma poco, perché, se un giorno questo scritto finisse in mano sua, non ne abbia a soffrire. Non ne ho scritto di più, e non me ne è parso il caso (dal momento che, se avrà a vedere questo scritto, sarà tra molti anni); ma a sufficienza perché rimanga memoria di chi tanto bene ha giovato al rinnovarsi della Regola primitiva. Infatti, pur non essendo il primo a darle inizio, giunse al momento opportuno: talvolta mi sarebbe pesato iniziare, senza fidarmi della misericordia di Dio. Parlo delle case dei frati; quelle delle monache, per sua bontà, sono sempre andate bene, fino ad oggi. Quelle dei frati non andavano male, ma cadevano presto. Non ap-
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que, como no tenían Provincia por sí, eran gobernados por los Calzados. A los que pudieran gobernar, que era el padre fray Antonio de Jesús, el que lo comenzó, no le daban esa mano, ni tampoco tenían constituciones dadas por nuestro reverendísimo padre General. En cada casa hacían como les parecía. Hasta que vinieran, o se gobernaran de ellos mismos, hubiera harto trabajo, porque a unos les parecía uno y a otros otro. Harto fatigada me tenían algunas veces. 13. Remediólo nuestro Señor por el padre maestro fray Jerónimo de la Madre de Dios, porque le hicieron Comisario Apostólico y le dieron autoridad y gobierno sobre los Descalzos y Descalzas. Hizo constituciones para los frailes, que nosotras ya las teníamos de nuestro reverendísimo padre General, y así no las hizo para nosotras, sino para ellos con el poder apostólico que tenía y con las buenas partes que le ha dado el Señor, como tengo dicho. La primera vez que los visitó, lo puso todo en tanta sazón y concierto, que se parecía bien ser ayudado de la divina Majestad y que nuestra Señora le había escogido para remedio de su Orden, a quien suplico yo mucho acabe con su Hijo siempre le favorezca y dé gracia para ir muy adelante en su servicio. Amén.
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partenendo a una Provincia, erano governate dagli Scalzi. Non poteva governare chi poteva, il padre fra’ Antonio di Gesù; e neppure possedevano le Costituzioni concesse dal nostro reverendissimo padre Generale. Nelle case si comportavano come meglio pareva loro. Non venivano da me, o si autogovernavano; sicché era molto difficile procedere: alcuni pensavano una cosa, altri un’altra. Talvolta ne restavo stravolta. 13. Nostro Signore vi rimediò con il padre maestro fra’ Girolamo della Madre di Dio; lo elessero, infatti, Commissario Apostolico e gli conferirono autorità e governo sugli Scalzi e sulle Scalze. Scrisse le Costituzioni per i frati; noialtre, infatti, le avevamo già ricevute dal nostro reverendissimo padre Generale: sicché non le fece per noi, ma per loro, grazie al potere apostolico conferitogli e agli aiuti a lui donati dal Signore, come ho raccontato. Sin dalla prima volta che li visitò, li regolò in tale consistenza e ordine, da palesarsi l’aiuto della Divina Maestà, e quanto nostra Signora l’avesse ascoltato per il bene del suo Ordine. La supplico perché interceda presso suo Figlio, a sua gloria, perché sempre conceda grazia per proseguire speditamente al suo servizio. Amen.
Capítulo 24 Prosigue en la fundación de San José del Carmen en la ciudad de Sevilla.
1. Cuando he dicho que el padre maestro fray Jerónimo Gracián me fue a ver a Beas, jamás nos habíamos visto, aunque yo lo deseaba harto; escrito, sí algunas veces. Holguéme en extremo cuando supe que estaba allí, porque lo deseaba mucho por las buenas nuevas que de él me habían dado; mas muy mucho más me alegré cuando le comencé a tratar, porque, según me contentó, no me parecía le habían conocido los que me le habían loado. 2. Y como yo estaba con tanta fatiga, en viéndole, parece que me representó el Señor el bien que por él nos había de venir; y así andaba aquellos días con tan excesivo consuelo y contento, que es verdad que yo misma me espantaba de mí. Entonces aún no tenía comisión más de para la Andalucía, que estando en Beas le envió a mandar el Nuncio que le viese, y entonces se la dio para Descalzos y Descalzas de la Provincia de Castilla. Era tanto el gozo que tenía mi espíritu, que no me hartaba de dar gracias a nuestro Señor aquellos días, ni quisiera hacer otra cosa. 3. En este tiempo trajeron la licencia para fundar en Caravaca, diferente de lo que era menester para mi propósito; y así fue menester que tornasen a enviar a la Corte, porque yo escribí a las fundadoras que en ninguna manera se fundaría si no se pedía cierta particularidad que faltaba, y así fue menester tornar a la Corte. A mí se me hacía mucho esperar allí tanto y queríame tornar a Castilla; mas como estaba allí
Capitolo ventiquattresimo Continua il racconto della fondazione di San Giuseppe del Carmelo, a Siviglia.
1. Ho raccontato che il padre maestro fra’ Girolamo Graziano venne a visitarmi a Beas, ma, in realtà, non riuscimmo mai a vederci, anche se ci tenevo molto. Ci siamo scritti, sì, e alcune volte. Mi rallegrai quando seppi che era lì: desideravo la sua presenza per le buone notizie che me ne avevano fornito. Ma molto più mi rallegrai, quando iniziai a parlarci, perché, da quanto mi disse, mi pareva che quasi non l’avesse conosciuto chi ne aveva stese le lodi. 2. Al momento ero moralmente a pezzi; al solo vederlo, sembrò che il Signore mi facesse conoscere il bene che da lui ci sarebbe derivato. Nei giorni successivi, ero sin troppo felice e contenta, tanto mi spaventavo di me stessa. Allora non doveva recarsi altrove se non in Andalusia; mentre era a Beas, il Nunzio gi mandò a dire che andasse in quella regione, a visitare sia gli Scalzi sia le Scalze della provincia di Castiglia. Una tal gioia invase il mio spirito, da non stancarmi, in quei giorni, di ringraziare nostro Signore, né avrei voluto consumarmi in altro. 3. Nel medesimo periodo ottennero la licenza per fondare a Caravaca, differentemente dalle mie intenzioni. Si rese così necessario, un’altra volta, che ne facessero richiesta alla Corte. Scrissi infatti, alle fondatrici, che in alcun modo si sarebbe dovuto fondare se non facendo richiesta di una certa particolarità che mancava; fu necessario riscrivere alla Corte. Mi costava starmene lì ad aspettare molto tempo, e volevo tornarmene in Castiglia. Ma essen-
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el padre fray Jerónimo, a quien estaba ya sujeto aquel monasterio, por ser comisario de toda la Provincia de Castilla, no podía hacer nada sin su voluntad, y así lo comuniqué con él. 4. Parecióle que ida una vez, se quedaba la fundación de Caravaca, y también que sería gran servicio de Dios fundar en Sevilla, que le pareció muy fácil, porque se lo habían pedido algunas personas que podían y tenían muy bien para dar luego casa; y el Arzobispo de Sevilla favorecía tanto a la Orden, que tuvo creído se le haría gran servicio; y así se concertó que la priora y monjas que llevaba para Caravaca, fuese para Sevilla. Yo, aunque siempre había rehusado mucho hacer monasterio de estos en Andalucía por algunas causas (que cuando fui a Beas, si entendiera que era provincia de Andalucía, en ninguna manera fuera, y fue el engaño que la tierra aún no es del Andalucía, de creo cuatro o cinco leguas adelante comienza, mas la provincia sí), como vi ser aquélla la determinación del prelado, luego me rendí (que esta merced me hace nuestro Señor, de parecerme que en todo aciertan), aunque yo estaba determinada a otra fundación, y aun tenía algunas causas que tenía, bien graves, para no ir a Sevilla. 5. Luego se comenzó a aparejar para el camino, porque la calor entraba mucha, y el padre comisario apostólico, Gracián, se fue al llamado del Nuncio, y nosotras a Sevilla con mis buenos compañeros, el padre Julián de Avila y Antonio Gaytán y un fraile Descalzo. Ibamos en carros muy cubiertas, que siempre era esta nuestra manera de caminar; y, entradas en la posada, tomábamos un aposento, bueno o malo, como le había, y a la puerta tomaba una hermana lo que habíamos menester, que aun los que iban con nosotras no entraban allá.
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do presente il padre fra’ Girolamo, cui quel monastero era sottoposto, commissario di tutta la Provincia di Castiglia, non potevo nulla senza la sua volontà, e glielo dissi. 4. Gli parve che sarebbe stato sufficiente un viaggio per concludere la fondazione di Caravaca, e che sarebbe tornato gradito a Dio fondare a Siviglia. Gli parve cosa semplice, perché glielo avevano chiesto alcune persone che potevano, e facilmente, procurare una casa. L’Arcivescovo di Siviglia amava tanto l’Ordine, che di certo se ne sarebbe rallegrato. Si decise che la priora e le monache designate per Caravaca, andassero a Siviglia. Io, anche se mi ero sempre rifiutata di fondare in Andalusia per precise ragioni (quando ero a Beas, se avessi saputo che si trovava in provincia Andalusa, non vi sarei andata, e l’errore fu dato dal non trovarsi in Andalusia quella terra per quattro o cinque leghe, ma sì la sua provincia), non appena seppi essere quella la volontà del prelato, mi arresi (il Signore mi concede questa grazia: sembrarmi che indovinano in tutto), pur decisa com’ero per un’altra fondazione, e pur avendo le mie ragioni per non recarmi a Siviglia, alcune delle quali gravi. 5. Si iniziò a preparare il viaggio. Faceva molto caldo; il padre Commissario apostolico, padre Graziano, rispose alla chiamata del Nunzio, mentre noi andammo a Siviglia, accompagnate dai miei due buoni compagni di viaggio, il padre Giuliano d’Avila, Antonio Gaytán, cui si aggiunse un frate Scalzo. Ce ne andammo in diligenze chiuse, essendo questo il solito nostro modo di viaggiare. Al momento di ristorarci, ci accontentavamo di un posto qualsiasi, bello o brutto che fosse. Dalla porta, una consorella si incaricava di prendere il necessario, mentre gli altri che viaggiavano con noi non vi entravano.
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6. Por prisa que nos dimos, llegamos a Sevilla el jueves antes de la Santísima Trinidad, habiendo pasado grandísimo calor en el camino; porque, aunque no se caminaba las siestas, yo os digo, hermanas, que como había dado todo el sol a los carros, que era entrar en ellos como en un purgatorio. Unas veces con pensar en el infierno, otras pareciendo se hacía algo y padecía por Dios, iban aquellas hermanas con gran contento y alegría. Porque seis que iban conmigo eran tales almas, que me parece me atreviera a ir con ellas a tierra de turcos, y que tuvieran fortaleza o, por mejor decir, se la diera nuestro Señor para padecer por El, porque estos eran sus deseos y pláticas, muy ejercitadas en oración y mortificación, que como habían de quedar tan lejos, procuré que fuesen de las que me parecían más a propósito. Y todo fue menester, según se pasó de trabajos; que algunos, y los mayores, no los diré, porque podrían tocar en alguna persona. 7. Un día antes de Pascua de Espíritu Santo les dio Dios un trabajo harto grande, que fue darme a mí una muy recia calentura. Yo creo que sus clamores a Dios fueron bastantes para que no fuese adelante el mal; que jamás de tal manera en mi vida me ha dado calentura que no pase muy más adelante. Fue de tal suerte, que parecía tenía modorra, según iba enajenada. Ellas a echarme agua en el rostro, tan caliente del sol, que daba poco refrigerio. 8. No os dejaré de decir la mala posada que hubo para esta necesidad: fue darnos una camarilla a teja vana; ella no tenía ventana, y si se abría la puerta, toda se henchía de sol. Habéis de mirar que no es como el de Castilla por allá, sino muy más importuno. Hiciéronme echar en una cama, que yo tuviera por mejor echarme en el suelo; porque era de unas partes tan alta y de otras tan baja, que no sabía cómo poder
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6. Malgrado la fretta, giungemmo a Siviglia solo il giovedì precedente la festa della Santissima Trinità, dopo aver patito tremendamente il caldo lungo la strada. Pur non camminando sotto il solleone, vi dico, sorelle, che, avendo il sole picchiato sui carri, entrarvi era come entrare nel purgatorio. Alcune volte era facile pensare all’inferno, altre no, invece, sembrandoci che si faceva qualcosa, e lo si soffriva, a gloria di Dio; le sorelle che mi accompagnavano erano contente e allegre. Erano sei, ed erano anime tali che, se mi fossi azzardata ad andare con loro nella terra dei turchi, avrebbero avuto la forza, o, meglio, il Signore avrebbe loro concesso la forza, di soffrire per Lui. In questo consistevano i loro desideri e le loro conversazioni. Erano tanto abituate alla preghiera e alla mortificazione, che, dovendo recarsi molto lontano, scelsi quelle che parevano più adatte. Feci bene, a giudicare dalle fatiche che fu necessario patire, alcune tra le più grandi; ma non le racconterò perché potrebbero scandalizzare qualcuno. 7. Il giorno precedente la Pasqua dello Spirito Santo, Dio le appesantì di un grave ostacolo; mi fece venire una febbre davvero alta. Penso che i loro clamori a Dio furono sufficienti a non far progredire il male. Non mi ha mai fatto venire una febbre di quelle che non progrediscono rapidamente. Sembravo affetta da letargia, da come mi assentavo. Loro mi gettavano acqua sul viso, ma era tanto calda per il sole che dava ben poco refrigerio. 8. Non tralascerò di dirvi la pessima sistemazione che trovammo in questa circostanza: un sottotetto senza finestra, che, se si apriva la porta, era inondato dal sole. Ricordatevi che là il sole non è come quello di Castiglia, ma molto più torrido. Mi fecero sdraiare in un letto, quando avrei preferito sdraiarmi per terra. Il letto era da una parte tanto alto e dall’altra tanto basso che non riuscivo a
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estar, porque parecía de piedras agudas. ¡Qué cosa es la enfermedad!, que con salud todo es fácil de sufrir. En fin, tuve por mejor levantarme, y que nos fuésemos, que mejor me parecía sufrir el sol del campo, que no de aquella camarilla. 9. ¡Qué será de los pobres que están en el infierno, que no se han de mudar para siempre!, que aunque sea de trabajo a trabajo, parece es algún alivio. A mí me ha acaecido tener un dolor en una parte muy recio, y aunque me diese en otra otro tan penoso, me parece era alivio mudarse; así fue aquí. A mí ninguna pena, que me acuerde, me daba verme mala; las hermanas lo padecían harto más que yo. Fue el Señor servido que no duró más de aquel día lo muy recio. 10. Poco antes, no sé si dos días, nos acaeció otra cosa que nos puso en un poco de aprieto, pasando por un barco a Guadalquivir: que al tiempo del pasar los carros no era posible por donde estaba la maroma, sino que habían de torcer el río, aunque algo ayudaba la maroma, torciéndola también; mas acertó a que la dejasen los que la tenían, o no sé cómo fue, que la barca iba sin maroma ni remos con el carro. El barquero me hacía mucha más lástima verle tan fatigado, que no el peligro. Nosotras a rezar. Todos voces grandes. 11. Estaba un caballero mirándonos en un castillo que estaba cerca, y movido de lástima envió quien ayudase, que aun entonces no estaba sin maroma y tenían de ella nuestros hermanos, poniendo todas sus fuerzas; mas la fuerza del agua los llevaba a todos de manera, que daba con alguno en el suelo. Por cierto que me puso gran devoción un hijo del barquero, que nunca se me olvida: paréceme debía haber como diez u once años, que lo que aquél trabajaba de ver a su
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sistemarmi, sembrandomi di pietre aguzze. Che cos’è la malattia! Con la salute è facile sopportare tutto. In fine, mi parve meglio alzarmi, e ce ne andammo; mi sembrava meglio sopportare il sole in aperta campagna che non in quella cameretta. 9. Cosa sarà dei poveracci condannati all’inferno senza poter cambiar posto in eterno! Passando da una fatica all’altra, infatti, sembra di provare un certo sollievo. Mi è successo una volta di patire un dolore molto forte e localizzato; patendone un secondo altrove ma ugualmente penoso, parve lenirsi il primo. Così fu qui. Nessuna pena, ch’io ricordi, mi faceva compatire me stessa. Le sorelle soffrivano più di me. Al Signore piacque non far durare il dolore più forte che un giorno. 10. Forse due giorni prima, accadde un’altra cosa che ci preoccupò, mentre attraversavamo con una barca il fiume Guadalquivir. Quando si trattò di far passare i carri, non fu possibile rintracciare la gomena. Occorreva superare il fiume, aiutati da qualcuno che tirasse la corda. Ma questa cadde di mano a quelli che la tiravano, o non so cosa accadde; fatto sta che l’imbarcazione se ne andava per il fiume senza corda e senza remi, con sopra il carro. Mi faceva più pena vedere l’uomo della barca affannarsi tanto, del medesimo pericolo. E noi, a pregare: tutte ad altissima voce. 11. Un nobile ci osservava da un castello vicino, e, mosso a pietà, mandò chi potesse aiutarci, non senza portare con sé una corda, presa, all’altro capo, dai nostri confratelli, che ci mettevano tutto l’impegno. Ma la forza dell’acqua strapazzava tutti e fece cascare qualcuno a terra. Di certo mi intenerì un figlio del barcaiolo, che mai dimenticherò. Aveva forse dieci o undici anni; pativa nel vedere la soffe-
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padre con pena, me hacía alabar a nuestro Señor. Mas como Su Majestad da siempre los trabajos con piedad, así fue aquí; que acertó a detenerse la barca en un arenal, y estaba hacia una parte el agua poca, y así pudo haber remedio. Tuviéramosle malo de saber salir al camino, por ser ya noche, si no nos guiaran quien vino del castillo. No pensé tratar de estas cosas, que son de poca importancia, que hubiera dicho hartas de malos sucesos de caminos. He sido importunada para alargarme más en éste. 12. Harto mayor trabajo fue para mí que los dichos lo que nos acaeció el postrer día de Pascua de Espíritu Santo. Dímonos mucha prisa por llegar de mañana a Córdoba para oír misa sin que nos viese nadie. Guiábannos a una iglesia que está pasada la puente, por más soledad. Ya que íbamos a pasar, no había licencia para pasar por allí carros,que la ha de dar el corregidor. De aquí a que se trajo, pasaron más de dos horas, por no estar levantados, y mucha gente que se llegaba a procurar saber quién iba ahí. De esto no se nos daba mucho, porque no podían, que iban muy cubiertos. Cuando ya vino la licencia, no cabían los carros por la puerta de la puente; fue menester aserrarlos, o no sé qué, en que se pasó otro rato. En fin, cuando llegamos a la iglesia, que había de decir misa el padre Julián de Avila, estaba llena de gente; porque era la vocación del Espíritu Santo, lo que no habíamos sabido, y había gran fiesta y sermón. 13. Cuando yo esto vi, diome mucha pena, y, a mi parecer, era mejor irnos sin oír misa que entrar entre tanta baraúnda. Al padre Julián de Avila no le pareció; y como era teólogo, hubímonos todas de llegar a su parecer; que los demás com-
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renza di suo padre, e ne lodavo nostro Signore. Ma nostro Signore fa sempre patire sino al giusto limite, e così fece qui. La barca si incagliò in una spiaggetta, dove da una parte c’era poca acqua; il tutto andò per il meglio. Non saremmo stati capaci di ritrovare la strada, essendo buio, se non ce l’avesse indicata chi veniva dal castello. Non avrei voluto parlare di queste cose poco importanti; ce ne sarebbero da raccontare, di incidenti di percorso. Altri hanno insistito perché mi ci soffermassi. 12. Ancor più tremendo fu, secondo me, quel che ci capitò il giorno dopo la Pasqua dello Spirito Santo. Ci demmo molta fretta per arrivare la mattina a Cordova, e partecipare alla Messa senza che alcuno ci vedesse. Ci portarono in una chiesa situata oltre il ponte, per essere più isolati. Dovevamo quindi attraversare il fiume, ma non avevamo il permesso per il passaggio dei carri; permesso che deve essere concesso dal podestà. Per ottenerlo trascorsero più di due ore; non si erano ancora svegliati, e intanto sopraggiungeva molta gente per sapere cosa stesse succedendo. Non ce ne preoccupammo; essendo in carri ben coperti, non potevano vederci. Ma quando giunse finalmente il premesso, i carri non passavano per la porta del ponte; fu necessario segarli, o non so che altro farci, e si perse tempo. In fine, quando giungemmo alla chiesa dove avrebbe dovuto celebrare il padre Giuliano d’Avila, la trovammo piena; era una festa dello Spirito Santo, di cui non eravamo a conoscenza; si celebrava quindi con solennità e omelia. 13. Quando vidi il tutto, ci rimasi male, e sarebbe stato meglio, a mio parere, andarcene senza ascoltare Messa che immergerci in quella baraonda. Il padre Giuliano d’Avila non fu d’accordo, e, dotto com’era, ci sottomettemmo al suo parere. Gli altri compagni di viaggio avrebbero forse
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pañeros quizá siguieran el mío, y fuera más mal acertado, aunque no sé si yo me fiara de solo mi parecer. Apeámonos cerca de la iglesia, que aunque no nos podía ver nadie los rostros, porque siempre llevábamos delante de ellos velos grandes, bastaba vernos con ellos y capas blancas de sayal, como traemos, y alpargatas, para alterar a todos, y así lo fue. Aquel sobresalto me debía quitar la calentura del todo; que cierto, lo fue grande para mí y para todos. 14. Al principio de entrar por la iglesia, se llegó a mí un hombre de bien a apartar la gente. Yo le rogué mucho nos llevase a alguna capilla. Hízolo así, y cerróla, y no nos dejó hasta tornarnos a sacar de la iglesia. Después de pocos días vino a Sevilla y dijo a un padre de nuestra Orden, que por aquella buena obra que había hecho pensaba que había Dios héchole merced que le habían proveído de una gran hacienda, o dado, de que él estaba descuidado. Yo os digo, hijas, que aunque esto no os parecerá quizá nada, que fue para mí uno de los malos ratos que he pasado, porque el alboroto de la gente era como si entraran toros. Así no vi la hora que salir de allí de aquel lugar; aunque no le había para pasar la siesta cerca, tuvímosla debajo de una puente. 15. Llegadas a Sevilla a una casa que nos tenía alquilada el padre fray Mariano, que estaba avisado de ello, yo pensé que estaba todo hecho; porque – como digo – era mucho lo que favorecía el Arzobispo a los Descalzos y habíame escrito algunas veces a mí mostrándome mucho amor. No bastó para dejarme de dar harto trabajo, porque lo quería Dios así. El es muy enemigo de monasterios de monjas con pobreza, y tiene razón. Fue el daño, o por mejor decir, el provecho, para que se hiciese aquella obra; porque si antes que yo estuviera en el camino se lo dijeran, tengo por cierto no viniera en ello.
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seguito il mio consiglio, e sarebbe senz’altro stato peggio, anche se io stessa mi fidavo solo di me stessa. Ci avvicinammo alla chiesa. Anche se nessuno poteva vedere i nostri volti, coperti da grandi veli, era sufficiente vederci con essi, con le cappe bianche di saio e le ciabatte di corda, per spaventare tutti; e così accadde. Quel soprassalto penso mi abbia fatto sparire del tutto la febbre; di certo fu un bello spavento, per me e per gli altri. 14. Appena entrati in chiesa, mi si avvicinò un buon uomo per allontanare la gente. Gli chiesi con insistenza di portarci in una cappella. Così fece, ci chiuse dentro, e non ci lasciò finché non uscimmo dalla chiesa. Dopo pochi giorni venne a Siviglia; allora dissi a un padre del nostro Ordine che, per quell’opera buona che aveva compiuto, pensavo che Dio gli avesse concesso una grazia avendogli procurato o donato un lavoro, di cui mancava. Vi confesso, figlie, che, pur parendovi questi avvenimenti di poca importanza, mi sembra uno dei peggiori momenti trascorsi; la confusione della gente era la medesima di quando entrano i tori. Non vedevo l’ora di andarmene da lì e, non potendo trovare un riparo vicino, ci sistemammo sotto un ponte. 15. Giunte a Siviglia, in una casa che ci aveva affittato padre fra’ Mariano, preavvisato, pensai che tutto fosse fatto. Come ho detto, l’Arcivescovo favoriva in molto gli Scalzi e mi aveva scritto alcune volte dimostrandomi grande affetto. Ma questo non bastò ad evitare le grandi difficoltà permesse da Dio. Non voleva sentire parlare di monasteri di monache di povertà, e con ragione. Il danno, o, per meglio dire, il guadagno per cui si sarebbe compiuta quell’opera, fu proprio il non averglielo detto. Se gli avessero anticipato che mi sarei messa in viaggio, infatti, sono certa che non si sarebbe combinato nulla.
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Mas teniendo por certísimo el padre comisario y el padre Mariano (que también fue mi ida de grandísimo contento para él) que le hacían grandísimo servicio en mi ida, no se lo dijeron antes; y, como digo, pudiera ser mucho yerro, pensando que acertaban. Porque en los demás monasterios, lo primero que yo procuraba era la licencia del Ordinario como manda el santo Concilio; acá no sólo la teníamos por dada, sino, como digo, por que se le hacía gran servicio, como a la verdad lo era, y así lo entendió después; sino que ninguna fundación ha querido el Señor que se haga sin mucho trabajo mío: unos de una manera, otros de otra. 16. Pues llegadas a la casa, que, como digo, nos tenían de alquiler, yo pensé luego tomar la posesión, como lo solía hacer, para que dijésemos oficio divino; y comenzóme a poner dilaciones el padre Mariano, que era el que estaba allí, que, por no me dar pena, no me lo quería decir del todo. Mas no siendo razones bastantes, yo entendí en qué estaba la dificultad, que era en no dar licencia; y así me dijo que tuviese por bien que fuese el monasterio de renta, u otra cosa así, que no me acuerdo. En fin, me dijo que no gustaba de hacer monasterios de monjas por su licencia, ni desde que era Arzobispo jamás la había dado para ninguno, que lo había sido hartos años allí y en Córdoba, y es harto siervo de Dios; en especial de pobreza, que no la daría. 17. Esto era decir que no se hiciese el monasterio: lo uno, ser en la ciudad de Sevilla a mí se me hiciera muy de mal, aunque lo pudiera hacer; porque en las partes que he fundado con renta es en lugares pequeños, que, o no se ha de hacer, o ha de ser así, porque no hay cómo se pueda sustentar. Lo otro, porque sola una blanca nos había sobrado del gasto del camino, sin traer cosa ninguna con nosotras, sino lo que
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Conoscendolo però assai bene, sia il padre commissario sia il padre Mariano (che si rallegrò molto del mio arrivo), pensando che la mia venuta gli avrebbe fatto piacere, non lo preavvisarono. Avrebbero potuto compiere un grande sbaglio, pensando di essere nel giusto agendo diversamente. Per gli altri monasteri, infatti, la prima cosa che cercavo di ottenere, era la licenza dell’Ordinario, come richiesto dal santo Concilio. In questo caso agimmo come se già l’avessimo, e, così facendo, pensavamo di rendergli un gran servizio; come più tardi egli stesso comprese. Ma il Signore ha voluto che nessuna fondazione fosse portata a termine senza che io ne abbia a soffrire, una volta in un modo, un’altra in un altro. 16. Giunte alla casa che, come detto, ci avevano affittato, pensai di prenderne possesso, come eravamo solite fare, per potervi recitare l’ufficio divino. Il padre Mariano iniziò però a pormi dilazioni; in quel momento, per non darmi pena, non voleva dirmi tutta la verità. Essendo però le sue ragioni insufficienti, compresi come la difficoltà risiedesse nel non aver ottenuto la licenza. Mi disse che riteneva opportuno che il monastero fosse di rendita, o una cosa del genere, ora non ricordo. In fine mi disse che non gli piaceva concedere la licenza per monasteri di monache, e che mai l’aveva concessa ad alcuno da che era Arcivescovo, e che lo era stato molti anni lì e a Cordova, ed è molto servo di Dio. In particolare, poi, non avrebbe mai concesso licenza per un monastero di povertà. 17. Voleva dire non fare il monastero. Innanzitutto a me non piaceva per niente l’idea di fondare un monastero di rendita a Siviglia, anche potendo. Gli altri posti ove ho fondato monasteri di rendita, sono tanto piccoli che l’unico modo per trovare sostentamento è quello. In secondo luogo non avevamo altro con noi se non quel che aveva-
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traíamos vestido y alguna túnica y toca, y lo que venía para venir cubiertos y bien en los carros; que, para haberse de tornar los que venían con nosotras se hubo de buscar prestado: un amigo que tenía allí Antonio Gaytán le prestó de ello, y para acomodar la casa el padre Mariano lo buscó; ni casa propia había. Así que era cosa imposible. 18. Con mucha importunidad debía ser del padre dicho, nos dejó decir misa para el día de la Santísima Trinidad, que fue la primera, y envió a decir que ni se tañese campana, ni se pusiese, decía, sino que estaba ya puesta. Y así estuve más de quince días, que yo sé de mi determinación que si no fuera por el padre comisario y el padre Mariano, que yo me tornara con mis monjas, con harta poca pesadumbre, a Beas, para la fundación de Caravaca. Harta más tuve aquellos días, que, como tengo mala memoria, no me acuerdo, mas creo fue más de un mes; porque ya sufríase peor la ida que luego luego, por publicarse ya el monasterio. Nunca me dejó el padre Mariano escribirle, sino poco a poco le iba ablandando y con cartas de Madrid del padre comisario. 19. A mí una cosa me sosegaba para no tener mucho escrúpulo, y era haberse dicho misa con su licencia, y siempre decíamos en el coro el oficio divino. No dejaba de enviarme a visitar y a decir me vería presto, y un criado suyo envió a que dijese la primera misa; por donde veía yo claro que no parecía servía de más aquello que de tenerme con pena. Aunque la causa de tenerla yo no era por mí ni por mis monjas, sino por la que tenía el padre comisario; que, como él me
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mo addosso, poiché dalle spese di viaggio ci era avanzata una sola blanca: qualche tunica, qualche cuffia, e quanto serviva per restare ben coperte nei carri. Dovemmo poi chiedere denari in prestito per il ritorno di chi ci aveva accompagnato. Il prestito ci fu concesso da un amico di Antonio Gaytán, mentre per sistemare la casa lo cercò il padre Mariano. E la casa neppure era nostra; era una situazione davvero impossibile. 18. A lungo importunato dal suddetto padre, l’Ordinario ci lasciò celebrare la Messa per il giorno della Santissima Trinità; fu questa la prima Messa; ci mandò poi a dire di non suonare la campana, e neppure di appenderla, ma già si trovava al suo posto. Mi fermai per più di quindici giorni durante i quali, conoscendomi, se non fosse stato per il padre commissario e per il padre Mariano, sarei tornata con le mie monache a Beas, per poi andare a fondare a Caravaca. Soffrii, in quei giorni, che divennero poi, la mia cattiva memoria non mi aiuta, forse più di un mese. Una volta che si riseppe dell’esistenza del monastero, la cosa andò di male in peggio. Il padre Mariano non mi concesse di scrivere all’Ordinario, ma lui stesso andava informandolo un poco alla volta, con le lettere che giungevano da Madrid dal padre commissario. 19. Una cosa mi aiutava a non farmi ulteriori scrupoli: aver celebrato la Messa con la sua licenza, e poter sempre pregare nel coro l’ufficio divino. Spesso inviava qualcuno a trovarmi e a dirmi che presto mi avrebbe incontrato; per la celebrazione della prima Messa aveva mandato uno dei suoi sacerdoti; da questi segni capivo chiaramente che non dovevo agitarmi più di un tanto. Anche se la causa della mia pena non ero io stessa o le mie monache, ma quella che pativa il padre commissario. Soffriva, infatti, perché lui mi aveva chiesto di mettermi in viaggio, e ancor più
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había mandado ir, estaba con mucha pena y diérasela grandísima si hubiera algún desmán, y tenía hartas causas para ello. 20. En este tiempo vinieron también los padres Calzados a saber por dónde se había fundado. Yo les mostré las patentes que tenía de nuestro reverendísimo padre General. Ya con esto sosegaron, que si supieran lo que hacía el Arzobispo, no creo bastara; mas esto no se entendía, sino todos creían que era muy a su gusto y contento. Ya fue Dios servido que nos fue a ver. Yo le dije el agravio que nos hacía. En fin, me dijo que fuese lo que quisiese y como lo quisiese. Y desde ahí adelante, siempre nos hacía merced en todo lo que se nos ofrecía, y favor.
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avrebbe sofferto se si fosse compiuta qualche imprudenza; e le occasioni non erano davvero poche. 20. Anche i padri Scalzi vennero a sapere dove si era fondato. Mostrai loro le licenze del reverendissimo padre Generale. Vedendole si tranquillizzarono, ma non li avrebbe di certo tranquillizzati sapere come andavano le cose con l’Arcivescovo. Questo non trapelò, ma tutti pensavano che si rallegrasse della cosa e ne fosse contento. A Dio piacque che venisse a trovarci. Gli dissi il male che ci produceva. Alla fine mi disse che facessi quel che volevo e come lo volevo. Da quel momento, ci ha sempre favorito e protetto in ogni nostra necessità.
Capítulo 25 Prosíguese en la fundación del glorioso San José de Sevilla, y lo que se pasó en tener casa propia.
1. Nadie pudiera juzgar que en una ciudad tan caudalosa como Sevilla y de gente tan rica había de haber menos aparejo de fundar que en todas las partes que había estado. Húbole tan menos, que pensé algunas veces que no nos estaba bien tener monasterio en aquel lugar. No sé si el mismo clima de la tierra, que he oído siempre decir los demonios tienen más mano allí para tentar, que se la debe dar Dios, y en esto me apretaron a mí, que nunca me vi más pusilánime y cobarde en mi vida que allí me hallé. Yo, cierto, a mí misma no me conocía. Bien que la confianza que suelo tener en nuestro Señor no se me quitaba; mas el natural estaba tan diferente del que yo suelo tener después que ando en estas cosas, que entendía apartaba en parte el Señor su mano para que él se quedase en su ser y viese yo que, si había tenido ánimo, no era mío. 2. Pues habiendo estado allí desde este tiempo que digo hasta poco antes de cuaresma, que ni había memoria de comprar casa ni con qué, ni tampoco quien nos fiase como en otras partes (que las que mucho habían dicho al padre Visitador Apostólico que entrarían y rogádole llevase allí monjas, después les debía parecer mucho el rigor y que no lo podían llevar; sola una, que diré adelante, entró), ya era tiempo de mandarme a mí venir de la Andalucía, porque se ofrecían otros negocios por acá. A mí dábame grandísima pena dejar las monjas sin casa, aunque bien veía que yo no hacía nada allí; porque la merced que Dios
Capitolo venticinquesimo Prosegue il racconto della fondazione del glorioso San Giuseppe a Siviglia, e di quel che accadde una volta che si entrò in possesso di una casa. 1. Nessuno avrebbe potuto immaginare che in una città tanto popolosa come Siviglia, e abitata da gente tanto ricca, si sarebbero trovati meno mezzi per fondare che in tutti gli altri posti in cui ero stata. Ce n’erano così pochi che talvolta giunsi a pensare negativamente dell’idea di fondarvi qualcosa. Non penso si tratti del clima della zona, per cui si sente sempre udire che i demoni abbiano più facilità a tentare, perché è un dono di Dio; fatto sta che sono stata vittima di una pusillanimità e di una codardia come mai accaduto prima in vita mia. Non mi riconoscevo. La fiducia che sono solita riporre in nostro Signore non venne meno; ma la mia natura reagiva in modo tanto diverso a come reagisco solitamente in tali avvenimenti, che comprendevo come il Signore ritirasse in parte la sua mano per farmi rientrare in me e vedere che, se talvolta avevo avuto coraggio, non era mio. 2. Giunte il giorno descritto, vi rimanemmo fino a poco prima della Quaresima, senza che neppure ci si ricordasse di comprare una casa, squattrinate come eravamo, e senza chi, come altrove, garantisse per noi (molto se ne era parlato al padre Visitatore Apostolico, dicendogli, dato che altre monache si sarebbero aggiunte, di mandarne qualcuna; dopo esservi stato, però, ritenne eccessivo e insopportabile il rigore, sicché ne entrò poi solo una), giunse il momento in cui mi chiesero di trasferirmi dall’Andalusia, perché avevo alcuni compiti da svolgere in quella zona. Mi risultava penoso lasciare la monache senza casa, per inutile che fosse la mia presenza. Dio non
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me hace por acá de haber quien ayude a estas obras, allí no la tenía. 3. Fue Dios servido que viniese entonces de las Indias un hermano mío que había más de treinta y cuatro años que estaba allá, llamado Lorenzo de Cepeda, que aun tomaba peor que yo en que las monjas quedasen sin casa propia. El nos ayudó mucho, en especial en procurar que se tomase en la que ahora están. Ya yo entonces ponía mucho con nuestro Señor, suplicándole que no me fuese sin dejarlas casa y hacía a las hermanas se lo pidiesen y al glorioso san José, y hacíamos muchas procesiones y oración a nuestra Señora. Y con esto, y con ver a mi hermano determinado a ayudarnos, comencé a tratar de comprar algunas casas. Ya que parecía se iba a concertar, todo se deshacía. 4. Estando un día en oración, pidiendo a Dios, pues eran sus esposas y le tenían tanto deseo de contentar, les diese casa, me dijo: ya os he oído; déjame a Mí. Yo quedé muy contenta, pareciéndome la tenía ya, y así fue, y librónos Su Majestad de comprar una que contentaba a todos por estar en buen puesto, y era tan vieja y malo lo que tenía, que se compraba sólo el sitio en poco menos que la que ahora tienen; y estando ya concertada, que no faltaba sino hacer las escrituras, yo no estaba nada contenta. Parecíame que no venía esto con la postrera palabra que había entendido en la oración; porque era aquella palabra, a lo que me pareció, señal de darnos buena casa; y así fue servido que el mismo que la vendía, con ganar mucho en ello, puso inconveniente para hacer las escrituras cuando había quedado; y pudimos, sin hacer ninguna falta, salirnos del concierto, que fue harta merced de nuestro Señor. Porque en toda la vida de las que
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mi concedeva la grazia di avere chi ci aiutasse, come invece qui mi concede. 3. A Dio piacque che proprio allora giungesse dalle Indie, ove si era fermato più di trentaquattro anni, mio fratello Lorenzo de Cepeda, che, ancor più di me, riteneva insopportabile il fatto che le monache non vivessero in una casa propria. Ci aiutò molto, specie nel trovare la casa ove ora si trovano le monache. Io insistevo molto con nostro Signore; lo supplicavo perché non me ne andassi senza lasciar loro una casa, e facevo sì che le consorelle supplicassero tale grazia al glorioso san Giuseppe; a tal scopo, facevamo molte processioni e preghiere a nostra Signora. Così facendo e vedendo mio fratello deciso ad aiutarci, iniziai le trattative per un qualche acquisto. Ma quando sembrava che l’affare andasse in porto, tutto sfumava. 4. Raccolta un giorno in orazione, mentre chiedevo a Dio di procurare una casa alle sue spose bramanti di piacergli, mi disse: vi ho udito; lascia fare a Me. Rimasi molto contenta, convinta della conclusione dell’affare, e così fu. Sua Maestà ci concesse di acquistare una casa che accontentava tutti; era in una buona zona, e tanto vecchia e maltenuta, da costare forse poco meno dell’appezzamento di terra ove ora le monache si trovano. Tutto era quasi a posto, non restava che porre le firme, ma io non ero contenta. Mi sembrava che la soluzione non realizzasse le ultime parole udite in orazione. Da quanto mi parve, quelle parole significavano la sistemazione in una casa bella. Accadde che chi la vendeva molto guadagnandoci, al momento della firma, oppose un inconveniente, quando tutto sembrava già fatto. Potemmo quindi, senza venire meno agli impegni, toglierci dall’impiccio, e fu una grande grazia di nostro Signore. Chi l’avrebbe abitata, infatti, avrebbe trascorso l’intera vita senza finire di restaurarla; avrebbe
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estaban se acabara de labrar la casa, y tuvieran harto trabajo y poco con qué. 5. Mucha parte fue un siervo de Dios, que casi desde luego que fuimos allí, como supo que no teníamos misa, cada día nos la iba a decir, con tener harto lejos su casa y hacer grandísimos soles. Llámase Garciálvarez, persona muy de bien y tenida en la ciudad por sus buenas obras, que siempre no entiende en otra cosa; y a tener él mucho, no nos faltara nada. El, como sabía bien la casa, parecíale gran desatino dar tanto por ella, y así cada día nos lo decía, y procuró no se hablase en ella más; y fueron él y mi hermano a ver en la que ahora están. Vinieron tan aficionados, y con razón, y nuestro Señor que lo quería, que en dos o tres días se hicieron las escrituras. 6. No se pasó poco en pasarnos a ella, porque quien la tenía no la quería dejar, y los frailes franciscos, como estaban junto, vinieron luego a requerirnos que en ninguna manera nos pasásemos a ella; que a no estar hechas con tanta firmeza las escrituras, alabara yo a Dios que se pudieran deshacer; porque nos vimos a peligro de pagar seis mil ducados que costaba la casa, sin poder entrar en ella. Esto no quisiera la priora, sino que alababa a Dios de que no se pudiesen deshacer; que le daba Su Majestad mucha más fe y ánimo que a mí en lo que tocaba a aquella casa, y en todo le debe tener, que es harto mejor que yo. 7. Estuvimos más de un mes con esta pena. Ya fue Dios servido que nos pasamos la priora y yo y otras dos monjas una noche, porque no lo entendiesen los frailes hasta tomar la posesión, con harto miedo. Decían los que iban con nosotras, que cuantas sombras veían les parecían frailes. En ama-
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dovuto affrontare molta fatica senza gli strumenti idonei per affrontarla. 5. Ci fu di aiuto, in tali circostanze, un servo di Dio, che fin da quando arrivammo, appena seppe che non avevamo chi celebrasse la Messa, si presentò appositamente, malgrado abitasse lontano e con il sole a picco. Si chiamava Garciálvarez, persona molto per bene, stimata in città per le sue opere buone, cui interamente si dedica. Più questi avesse posseduto, meno a noi sarebbe mancato. Conoscendo bene la casa, gli sembrava uno sproposito pagarla tanto. Ce lo ripeteva ogni giorno e fece sì che non se ne parlasse di più. Lui e mio fratello andarono a vedere quella ove ora si trovano le consorelle. Tornarono così convinti, a ragione, e nostro Signore lo voleva, che in due o tre giorni si pose mano alle firme. 6. Non erano pochi gli ostacoli per il trasferimento. Chi la possedeva, infatti, non voleva lasciarla, e i frati francescani, essendo lì accanto, vennero a chiederci di non trasferirci. Non essendo ancora definitive la firme contrattuali, lodai Dio del fatto che si potessero disattendere; ci saremmo trovate nel rischio di dover pagare i seimila ducati di costo, senza potervi entrare. Non era ciò che voleva la priora, ma lodava Dio che non potessero disfarsene; Sua Maestà concedeva a lei molta più fede e coraggio che a me, per quanto concerneva quella casa; ma tale sua fede si dimostra poi in tutte le cose; è infatti molto più santa di me. 7. Restammo in tali ambasce per più di un mese. A Dio piacque che io, la priora e altre due monache trascorressimo una notte di paura, perché non volevamo che i frati intuissero il nostro trasferimento. Chi ci accompagnava vedeva in ogni ombra apparire un frate. All’alba, il buon
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neciendo, dijo el buen Garciálvarez, que iba con nosotros, la primera misa en ella, y así quedamos sin temor. 8. ¡Oh Jesús!, ¡qué de ellos he pasado al tomar de las posesiones! Considero yo si yendo a no hacer mal, sino en servicio de Dios, se siente tanto miedo, ¿qué será de las personas que le van a hacer, siendo contra Dios y contra el prójimo? No sé qué ganancia pueden tener ni qué gusto pueden buscar con tal contrapeso. 9. Mi hermano aún no estaba allí, que estaba retraído por cierto yerro que se hizo en la escritura, como fue tan aprisa, y era en mucho daño del monasterio y, como era fiador, queríanle prender; y como era extranjero, diéranos harto trabajo, y aun así nos le dio, que hasta que dio hacienda en que tomaron seguridad hubo trabajo. Después se negoció bien, aunque no faltó algún tiempo de pleito, porque hubiese más trabajo. Estábamos encerradas en unos cuartos bajos, y él estaba allí todo el día con los oficiales y nos daba de comer, y aun harto tiempo antes. Porque aun como no se entendía de todos ser monasterio, por estar en una casa particular, había poca limosna, si no era de un santo viejo prior de las Cuevas, que es de los cartujos, grandísimo siervo de Dios. Era de Avila, de los Pantojas. Púsole Dios tan grande amor con nosotras, que desde que fuimos, y creo le durará hasta que se le acabe la vida, el hacernos bien de todas maneras. Porque es razón, hermanas, que encomendéis a Dios a quien tan bien nos ha ayudado, si leyereis esto, sean vivos o muertos, lo pongo aquí. A este santo debemos mucho. 10. Estúvose más de un mes, a lo que creo (que en esto de
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Garciálvarez, che ci accompagnava, disse la prima Messa, e la paura cessò. 8. Oh Gesù! Ne ho passate di cose simili per terminare gli acquisti delle case! Se non volendo fare il male, ma volendo servire Dio, si sente tanta paura, che ne sarà delle persone che compiono opere contro Dio e contro il prossimo? Non so quale guadagno possano ottenere o quale piacere cercare con un tale contraccambio. 9. Mio fratello non era con noi, perché si nascondeva per un ordine di cattura in relazione al contratto. Essendo stato stipulato in tutta fretta, ne derivò un danno per il monastero, ed essendone lui il garante, volevano arrestarlo. Essendo poi straniero, le cose gli si complicarono ancora di più e si complicarono anche per noi. Soffrimmo finché non si concluse un affare che garantiva la copertura economica. Subito dopo concludemmo a buone condizioni, pur non mancando qualche litigio, per aggiungere fatica alla fatica. Ci eravamo sistemate in alcune stanze dei piani bassi; lui si intratteneva tutto il giorno con gli operai, e ci procurava il cibo, e questo per molto tempo. Non avendo molti compreso che si trattava di un monastero, ed essendo un po’ particolare la casa, le elemosine furono scarse, se non fosse stato per un vecchio priore de Las Cuevas, dei certosini, grande, anzi grandissimo servitore di Dio. Era di Avila, dei Pantojas. Il Signore gli concesse tanto amore per noi, che dal nostro arrivo, e ormai fino alla sua morte, abbiamo cercato in ogni modo di aiutarlo. È un dovere di giustizia, sorelle, pregare Dio per chi tanto benignamente ci ha aiutato. Non mi interessa che leggiate queste righe quando costoro saranno già morti: lo scrivo ugualmente. A questo santo uomo dobbiamo davvero molto. 10. Mi sembra che trascorremmo così circa un mese
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los días tengo mala memoria, y así podría errar; siempre entended «poco más o menos», pues en ello no va nada). Este mes trabajó mi hermano harto en hacer la iglesia de algunas piezas y en acomodarlo todo, que no teníamos nosotras que hacer. 11. Después de acabado, yo quisiera no hacer ruido en poner el Santísimo Sacramento, porque soy muy enemiga de dar pesadumbre en lo que se puede excusar, y así lo dije al padre Garciálvarez y él lo trató con el padre prior de las Cuevas, que si fueran cosas propias suyas, no lo miraran más que las nuestras. Y parecióles que para que fuese conocido el monasterio en Sevilla, no se sufría sino ponerse con solemnidad, y fuéronse al Arzobispo. Entre todos concertaron que se trajese de una parroquia el Santísimo Sacramento con mucha solemnidad, y mandó el Arzobispo se juntasen los clérigos y algunas cofradías, y se aderezasen las calles. 12. El buen Garciálvarez aderezó nuestra claustra, que – como he dicho – servía entonces de calle, y la iglesia extremadísimamente y con muy buenos altares e invenciones. Entre ellas tenía una fuente, que el agua era de azahar, sin procurarlo nosotras ni aun quererlo, aunque después mucha devoción nos hizo. Y nos consolamos ordenasen nuestra fiesta con tanta solemnidad y las calles tan aderezadas y con tanta música y ministriles, que me dijo el santo prior de las Cuevas que nunca tal había visto en Sevilla, que conocidamente se vio ser obra de Dios. Fue él en la procesión, que no lo acostumbraba. El Arzobispo puso el Santísimo Sacramento. Veis aquí, hijas, las pobres Descalzas honradas de todos; que no parecía, aquel tiempo antes, que había de haber agua
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(ho sempre cattiva memoria nel conteggio dei giorni, e potrei sbagliarmi; sarà stato poco più o poco meno; sbagliando di poco nulla va perduto). Mio fratello trascorse questo mese lavorando molto per ricavare la chiesa da alcune stanze e terminare il resto, tanto che io e le altre non avevamo nulla da fare. 11. Sistemata la casa, non volevo alcun clamore all’arrivo del Santissimo Sacramento, perché, se lo si può evitare, non mi piace infastidire. Ne parlai al padre Garciávalez, che a sua volta ne parlò al padre priore di las Cuevas; se si fosse trattato di affari loro, non se ne sarebbero occupati tanto quanto per i nostri. Sembrò loro che, perché fosse conosciuta la fondazione di un monastero in Siviglia, non ci fosse rimedio che celebrare solennemente la cerimonia, e ne andarono a parlare all’Arcivescovo. Insieme decisero che il santissimo sacramento vi fosse solennemente portato da una parrocchia; l’Arcivescovo ordinò che si riunissero i chierici ed alcune confraternite, e fece addobbare le vie. 12. Il buon Garciálvarez preparò il nostro chiostro che – come ho detto – serviva anche di passaggio. Poi preparò la chiesa con una cura tutta particolare, sistemando a modo gli altari e con altre sue invenzioni. Tra queste anche una fontana, la cui acqua era di fiore d’arancio, senza che noi l’avessimo chiesto, o ne avessimo espresso il desiderio; ma da questo nacque in noi successivamente molta devozione. Ci consolammo poi per la solennità della cerimonia, con le vie addobbate, piene di musica e di menestrelli; il santo priore de las Cuevas mi disse che mai si era vista una tal cosa in Siviglia e che chiaramente era opera di Dio. Partecipò alla processione, cui non era di certo abituato. L’Arcivescovo collocò al suo posto il Santissimo Sacramento. Vedete, sorelle, le povere carmelitane onorate da tutti, quando poco tempo prima pareva non esserci neppure
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para ellas, aunque hay harto en aquel río. La gente que vino fue cosa excesiva. 13. Acaeció una cosa de notar, a dicho de todos los que la vieron: como hubo tantos tiros de artillería y cohetes, después de acabada la procesión, que era casi noche, antojóseles de tirar más, y no sé cómo se prende un poco de pólvora, que tienen a gran maravilla no matar al que lo tenía. Subió gran llama hasta lo alto de la clausura, que tenían los arcos cubiertos con unos tafetanes, que pensaron se habían hecho polvo, y no les hizo daño poco ni mucho, con ser amarillos y de carmesí. Y lo que digo que es de espantar, es que la piedra que estaba en los arcos, debajo del tafetán, quedó negra del humo, y el tafetán, que estaba encima, sin ninguna cosa más que si no hubiera llegado allí el fuego. 14. Todos se espantaron cuando lo vieron. Las monjas alabaron al Señor por no tener que pagar otros tafetanes. El demonio debía estar tan enojado de la solemnidad que se había hecho y ver ya otra casa de Dios, que se quiso vengar en algo y Su Majestad no le dio lugar. Sea bendito por siempre jamás, amén.
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l’acqua per loro, pur essendone stracolmo il fiume. La folla fu decisamente troppa. 13. Accadde un fatto strano, a detta di quanti lo videro. Terminata la processione, quasi di notte, ci furono molti spari di artiglieria e razzi. Venuta la voglia di sparare ancora più forte, non so come, prese fuoco un po’ di polvere da sparo e per miracolo non ammazzò chi l’armeggiava. Salì d’immediato una grande fiamma fino alla cima della clausura, dove gli archi erano ricoperti di tafetani. Pensavano si fossero ridotti in polvere, mentre non avevano subito alcun danno, né tanto né poco, pur essendo rossi e cremisi. Stupisce il fatto che la pietra degli archi rimase affumicata, mentre il tafetano che gli stava sopra non subì alcun danno. 14. Tutti si stupirono al vederlo. Le monache lodarono il Signore per non dover pagare altri tafetani. Il demonio sarà rimasto tanto scornato per la solennità e nel vedere un’altra casa di Dio, da volersi vendicare in altro modo, ma Sua Maestà glielo impedì. Sia benedetto ora e sempre, amen.
Capítulo 26 Prosigue en la misma fundación del monasterio de San José de la ciudad de Sevilla. Trata algunas cosas de la primera monja que entró en él, que son harto de notar. 1. Bien podéis considerar, hijas mías, el consuelo que teníamos aquel día. De mí os sé decir que fue muy grande. En especial me le dio ver que dejaba a las hermanas en casa tan buena y en buen puesto, y conocido el monasterio, y en casa monjas que tenían para pagar la más parte de la casa; de manera que con las que faltaban del número, por poco que trajesen, podían quedar sin deuda. Y, sobre todo, me dio alegría haber gozado de los trabajos, y cuando había de tener algún descanso, me iba, porque esta fiesta fue el domingo antes de Pascua del Espíritu Santo, año 1576, y luego el lunes siguiente me partí yo, porque la calor entraba grande y por si pudiese ser no caminar la Pascua y tenerla en Malagón, que bien quisiera poderme detener algún día, y por esto me había dado harta prisa. 2. No fue el Señor servido que siquiera oyese un día misa en la iglesia. Harto se les aguó el contento a las monjas con mi partida, que sintieron mucho, como habíamos estado aquel año juntas y pasado tantos trabajos, que – como he dicho – los más graves no pongo aquí; que, a lo que me parece, dejada la primera fundación de Avila – que aquí no hay comparación –, ninguna me ha costado tanto como ésta, por ser trabajos, los más, interiores. Plega a la divina Majestad que sea siempre servido en ella, que, con esto, es todo poco, como yo espero que será. Que comenzó Su Majestad a traer buenas almas a aquella casa, que las que quedaron de las que llevé conmigo, que fueron cinco, ya os he dicho cuán buenas eran algo de lo que se puede decir, que lo menos es.
Capitolo ventiseiesimo Prosegue il racconto della fondazione di San Giuseppe, a Siviglia. Racconta un po’ di cose della prima monaca che vi entrò; cose molto importanti. 1. Ben potete immaginare, figlie mie, la gioia di quel giorno. Me ne consolai molto. In particolare mi consolava lasciare le sorelle in una casa così bella e ben posta, vedere conosciuto il monastero, e, nella casa, monache che potevano pagarsene la maggior parte, in modo che, con quelle che si sarebbero in seguito aggiunte, per poco che portassero, sarebbero rimaste senza debiti. Soprattutto mi rallegrava l’aver goduto delle fatiche, e quando avevo bisogno di un po’ di riposo, me lo prendevo, perché la festa si svolse la domenica prima della Pasqua dello Spirito Santo dell’anno 1576. Il lunedì seguente me ne andai, sia perché il caldo stava divenendomi insopportabile, sia per non viaggiare durante la Pasqua, ma trascorrerla a Malagón, dove avrei voluto fermarmi qualche giorno, ragion per cui mi affrettai. 2. Il Signore non mi concesse di ascoltare neppure una Messa in chiesa. La gioia scemò, nelle monache, per la mia partenza. Ne soffrirono molto, dal momento che, durante quell’anno, eravamo rimaste unite e avevamo sopportato insieme molte fatiche, le più pesanti delle quali – come ho detto – non descrivo in questo libro. Da quel che mi sembra, al di là della prima fondazione di Avila, per cui non ci sono paragoni, nessuna mi è costata tanto come questa, trattandosi di fatiche essenzialmente interiori. Supplico la divina Maestà che, come spero, sempre si compiaccia in essa; a tal scopo ogni fatica è poca. Sua Maestà iniziò presto a condurre buone anime a quella casa. Delle cinque che lasciai dopo averle portate con me, vi ho già descritto quanto fossero buone, per quel po’ che si può dire. Voglio
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De la primera que aquí entró quiero tratar, por ser cosa que os dará gusto. 3. Es una doncella, hija de padres muy cristianos, montañés el padre. Esta, siendo de muy pequeña edad, como de siete años, pidióla a su madre una tía suya para tenerla consigo, que no tenía hijos. Llevada a su casa, como la debía regalar y mostrar el amor que era razón, ellas debían tener esperanza que les había de dar su hacienda, antes que la niña fuese a su casa; y estaba claro que, tomándola amor, lo había de querer más para ella. Acordaron quitar aquella ocasión con un hecho del demonio, que fue levantar a la niña que quería matar a su tía y que para esto había dado a la una no sé qué maravedís que la trajese de solimán. Dicho a la tía, como todas tres decían una cosa, luego las creyó, y la madre de la niña también, que es una mujer harto virtuosa. 4. Toma la niña y llévala a su casa, pareciéndole se criaba en ella una muy mala mujer. Díceme la Beatriz de la Madre de Dios, que así se llama, que pasó más de un año que cada día la azotaba y atormentaba y hacíala dormir en el suelo, porque le había de decir tan gran mal. Como la muchacha decía que no lo había hecho ni sabía qué cosa era solimán, parecióle muy peor, viendo que tenía ánimo para encubrirlo. Afligíase la pobre madre de verla tan recia en encubrirlo, pareciéndole nunca se había de enmendar. Harto fue no se lo levantar la muchacha para librarse de tanto tormento; mas Dios la tuvo, como era inocente, para decir siempre verdad. Y como Su Majestad torna por los que están sin culpa, dio tan gran mal a las dos de aquellas mujeres, que parecía tenían rabia, y secretamente enviaron por la niña, la tía, y la pi-
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ora parlare della prima che fu accolta, perché penso che alcune cose vi faranno piacere. 3. Si tratta di una ragazza, figlia di genitori ferventi cristiani, col padre montanaro. Quando ancora era piccola, a sette anni d’età, una sua zia, che non aveva figlie, la chiese alla madre per tenerla con sé. Portatala a casa, la trattava, ovviamente, con attenzione e affetto. Le serve, che prima dell’arrivo della bambina speravano di divenire un giorno eredi delle ricchezze, si accorsero di quanto la amasse, e che sarebbe facilmente divenuta lei l’erede. Per fugare i loro dubbi, ordirono una strategia demoniaca. Accusarono la bambina di voler ammazzare sua zia, e che a tal fine aveva dato a ciascuna di loro non so quanti soldi perché le comprassero un veleno corrosivo. Ne parlarono alla zia e, poiché erano tutte e tre concordi nel dire la medesima cosa, ci credette, e ci credette pure la madre della bambina, donna ricca di virtù. 4. Quest’ultima, sembrandole che la sua bambina stesse trasformandosi in una donna cattiva, la prese e la riportò a casa. Beatrice della Madre di Dio, così ora si chiama, mi ha raccontato che per più di un anno sua madre la picchiò quotidianamente, la tormentò, la faceva dormire per terra, per farle ammettere la sua grande cattiveria. Poiché la ragazza continuava a negare di aver compiuto il fatto, neppure sapeva cosa significasse corrosivo, le parve ancora peggio, intuendo in lei il coraggio di tenere nascosto il tutto. La povera madre si affliggeva vedendola tanto cocciuta nel negarlo, e le sembrava incorreggibile. Fu tanto se la ragazza non si sia incolpevolmente accusata per evitare i tormenti. Ma Dio le fu vicino, perché, essendo innocente, rimanesse fedele alla verità. Essendo Sua Maestà difensore degli innocenti, mandò a due delle serve un male tanto doloroso da sembrare rabbia. Segretamente allora, fece-
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dieron perdón, y viéndose a punto de muerte, se desdijeron; y la otra hizo otro tanto, que murió de parto. En fin, todas tres murieron con tormento en pago del que habían hecho pasar a aquella inocente. 5. Esto no lo sé de sola ella, que su madre, fatigada, después que la vio monja, de los malos tratamientos que la había hecho, me lo contó con otras cosas, que fueron hartos sus martirios; y no teniendo su madre más y siendo harto buena cristiana, permitía Dios que ella fuese el verdugo de su hija, queriéndola muy mucho. Es mujer de mucha verdad y cristiandad. 6. Habiendo la niña como poco más de doce años, leyendo en un libro que trata de la vida de Santa Ana, tomó gran devoción con los santos del Monte Carmelo, que dice allí que su madre de Santa Ana que iba a tratar con ellos muchas veces (creo se llama Merenciana), y de aquí fue tanta la devoción que tomó con esta Orden de Nuestra Señora, que luego prometió ser monja de ella, y castidad. Tenía muchos ratos de soledad, cuando ella podía, y oración. En ésta le hacía Dios grandes mercedes, y nuestra Señora, y muy particulares. Ella quisiera luego ser monja. No osaba por sus padres, ni tampoco sabía adónde hallar esta Orden, que fue cosa para notar, que con haber en Sevilla monasterio de ella de la Regla mitigada, jamás vino a su noticia, hasta que supo de estos monasterios, que fue después de muchos años. 7. Como ella llegó a edad para poderla casar, concertaron sus padres con quién casarla, siendo harto muchacha; mas como no tenían más de aquella, que aunque tuvo otros her-
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ro chiamare la bambina dalla zia, e le chiesero perdono. Vedendosi in punto di morte, ritrassero quel che avevan detto. La terza, che morì di parto, fece altrettanto. In fine, tutte e tre morirono tra i tormenti per quanto avevano fatto patire a quella innocente creatura. 5. Queste cose non le ho apprese soltanto dai suoi racconti; sua madre, infatti, addolorata, dopo averla vista monaca, dei tormenti che le aveva inflitto, me le raccontò arricchite di altri particolari; furono molti i suoi martirii. Dio aveva permesso che sua madre, pur essendo un’ottima cristiana, fosse l’aguzzina della figlia, che tanto amava. Ed è donna leale e virtuosa. 6. Quando la bambina aveva poco più di dodici anni, mentre leggeva un libro sulla vita di sant’Anna, sorse in lei una grande devozione per i santi del Monte Carmelo. Si dice, in quel libro, che la madre di sant’Anna andava spesso a parlare con loro (credo si chiamasse Emerenziana). Da qui nacque nella ragazza una devozione tanto grande per l’Ordine di Nostra Signora, che subito promise di farsi monaca del medesimo, e promise castità. Viveva molti momenti di solitudine, quando poteva, e momenti di orazione. Durante l’orazione, Dio e nostra Signora le concedevano grandi grazie, e assai particolari. Desiderava farsi monaca, ma non osava parlarne per timore dei genitori, né sapeva dove trovare l’Ordine. È un fatto singolare; pur essendoci in Siviglia un monastero dell’Ordine, ove però si osserva la regola mitigata, mai ne venne a conoscenza, se non dopo aver conosciuto i monasteri della regola primitiva, e dopo molti anni. 7. Quando raggiunse l’età del matrimonio, i suoi genitori studiarono a chi maritarla, essendo ancora giovane. Non avevano altri figli; o, meglio, i fratelli morirono tutti,
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manos muriéronse todos, y ésta, que era la menos querida, les quedó (que cuando le acaeció lo que he dicho, un hermano tenía, que éste tornaba por ella, diciendo no lo creyesen), muy concertado ya el casamiento, pensando ella no hiciera otra cosa, cuando se lo vinieron a decir dijo el voto que tenía hecho de no se casar, que por ningún arte, aunque la matasen, no lo haría. 8. El demonio que los cegaba, o Dios que lo permitía para que ésta fuese mártir (que ellos pensaron que tenía hecho algún mal recaudo y por eso no se quería casar), como ya habían dado la palabra, ver afrentado al otro, diéronla tantos azotes, hicieron en ella tantas justicias, hasta quererla colgar, que la ahogaban, que fue ventura no la matar. Dios que la quería para más, le dio la vida. Díceme ella a mí que ya a la postre casi ninguna cosa sentía, porque se acordaba de lo que había padecido santa Inés, que se lo trajo el Señor a la memoria, y que se holgaba de padecer algo por El, y no hacía sino ofrecérselo. Pensaron que muriera, que tres meses estuvo en la cama que no se podía menear. 9. Parece cosa muy para notar una doncella que no se quitaba de cabe su madre, con un padre harto recatado, según yo supe, cómo podían pensar de ella tanto mal; porque siempre fue santa y honesta y tan limosnera, que cuanto ella podía alcanzar era para dar limosna. A quien nuestro Señor quiere hacer mercedes de que padezca, tiene muchos medios, aunque desde algunos años les fue descubriendo la virtud de su hija, de manera que cuanto quería dar limosna la daban, y las persecuciones se tornaron en regalos; aunque con la gana que ella tenía de ser monja, todo se le hacía trabajoso, y así andaba harto desabrida y penada, según me contaba.
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e lei, la meno amata, rimase con i genitori (quando accadde quel che ho raccontato, per esempio, un fratello la difese sempre dicendo di non credere a quelle stupidaggini). Essendo avanzata l’organizzazione del matrimonio, pensando che lei non avrebbe desiderato altra strada, gliene parlarono, ed ella rivelò il voto che aveva fatto di non sposarsi, e che per nessuna ragione al mondo, anche l’avessero ammazzata, non l’avrebbe mantenuto. 8. Fosse il demonio che li accecava, o Dio che lo permetteva per far di lei una martire (loro pensavano che avesse compiuto chissà quale malefatta e che per questo non si volesse sposare), per aver già dato la parola, e per l’offesa recata, le diedero tante frustate e diedero tante punizioni, sin a volerla appendere sul vuoto, sino a soffocarla, che per caso non morì. Dio, che la voleva per qualcosa di più, la mantenne in vita. Mi raccontava che alla fine soffriva poco, perché si ricordava quel che aveva patito santa Ines (il Signore glielo ricordò); si rallegrava di patire qualcosa per il Signore, e non faceva altro che offrirglielo. Pensavano che sarebbe morta; rimase tre mesi nel letto senza potersi muovere. 9. Sembra strano che di una giovane che non si dedicava ad altro che a sua madre, con un padre tanto attento, come venni a sapere, potessero pensare tanto male; si comportò sempre santamente, con onestà, e fu tanto prodiga nella carità che donava quanto racimolava per sé. A chi nostro Signore vuole concedere la grazia di soffrire, concede anche molti strumenti, anche se da qualche anno andò scoprendo loro la virtù della figlia. Quando voleva fare un’elemosina, allora, le davano i soldi; la persecuzione si mutò in consolazione. Ma per l’anelito di farsi monaca, tutto le sembrava pesante, soffriva ed era afflitta, da quel che mi ha raccontato.
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10 Acaeció trece o catorce años antes que el padre Gracián fuese a Sevilla (que no había memoria de Descalzos Carmelitas), estando ella con su padre y con su madre y otras dos vecinas, entró un fraile de nuestra Orden vestido de sayal, como ahora andan, descalzo. Dicen que tenía un rostro fresco y venerable, aunque tan viejo que parecía la barba como hilos de plata, y era larga, y púsose cabe ella y comenzóla a hablar un poco en lengua que ni ella ni ninguno lo entendió; y acabado de hablar, santiguóla tres veces, diciéndole: «Beatriz, Dios te haga fuerte», y fuése. Todos no se meneaban mientras estuvo allí, sino como espantados. El padre la preguntó que quién era. Ella pensó que él le conocía. Levantáronse muy presto para buscarle y no pareció más. Ella quedó muy consolada, y todos espantados, que vieron era cosa de Dios, y así ya la tenían en mucho, como está dicho. Pasaron todos estos años que creo fueron catorce, después de esto, sirviendo ella siempre a nuestro Señor, pidiéndole que cumpliese su deseo. 11. Estaba harto fatigada, cuando fue allá el padre maestro fray Jerónimo Gracián. Yendo un día a oír un sermón en una iglesia de Triana, adonde su padre vivía, sin saber ella quién predicaba, que era el padre maestro Gracián, viole salir a tomar la bendición. Como ella le vio el hábito, y descalzo, luego se le representó el que ella había visto, que era así el hábito, aunque el rostro y edad era diferente, que no había el padre Gracián aún treinta años. Díceme ella que, de grandísimo contento, se quedó como desmayada; que aunque había oído que habían allí hecho monasterio en Triana, no entendía era de ellos. Desde aquel día fue luego a procurar confesarse con el padre Gracián, y aun esto quiso Dios que le costase mucho, que fue más, o al menos tantas, doce veces, que nunca la quiso confesar. Como era moza y
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10. Tredici o quattordici anni prima che il padre Graziano andasse a Siviglia (quando neanche si sapeva dell’esistenza dei Carmelitani Scalzi), mentr’ella si trovava con suo padre, sua madre e due vicine, entrò un frate del nostro Ordine, vestito di saio, come vestono adesso, e a piedi scalzi. Dicono che avesse un volto fresco e venerabile, e tanto vecchio che la sua barba pareva composta di fili d’argento. Si pose accanto a lei, e iniziò a parlarle in una lingua incomprensibile. Messosi poi a tacere, le fece tre volte il segno della croce dicendole: “Beatrice, Dio ti renda forte”, e se ne andò. In sua presenza, nessuno osò muoversi, ma rimasero come spaventati. Il padre le chiese chi fosse. Mentre lei pensava che fosse lui a conoscerlo. Si alzarono in fretta e uscirono a cercarlo, ma non si fece più vedere. Lei ne rimase consolata, e gli altri, stupiti, riconobbero in questo la mano di Dio, sicché presero, come si è detto, a stimarla molto. Passarono gli anni, penso quattordici, durante i quali ella continuava a servire nostro Signore, pregandolo di esaudire il suo desiderio. 11. Mentre si trovava in queste angosce, arrivò in città il padre maestro fra’ Girolamo Graziano. Un giorno ella si recò ad udire un sermone in una chiesa di Triana, dove viveva suo padre, senza sapere chi lo tenesse; si trattava proprio di padre Graziano, e lo vide uscire per prendere la benedizione. Non appena ne vide l’abito e i piedi scalzi, subito si ricordò di quel frate che aveva visto tempo prima, vestito allo stesso modo, pur essendo diversi il volto e l’età; padre Graziano non aveva più di trent’anni. Mi riferisce che la gioia fu tanta da restarne tramortita. Pur avendo saputo che a Triana avevano fondato un monastero, non aveva inteso fosse di quell’Ordine. Da quel giorno cercò di confessarsi con padre Graziano, ma Dio permise ch’ella faticasse molto anche in questo; per almeno dodici volte si rifiutò di confessarla. Era giovane e di bell’aspetto, avrà
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de buen parecer, que no debía haber entonces veinte y siete años, él apartábase de comunicar con personas semejantes, que es muy recatado. 12. Ya un día, estando ella llorando en la iglesia, que también era muy encogida, díjole una mujer, que qué había. Ella le dijo que había tanto que procuraba hablar a aquel padre y que no tenía remedio, que estaba a la sazón confesando. Ella llevóla allá y rogóle que oyese a aquella doncella, y así se vino a confesar generalmente con él. El, como vio alma tan rica, consolóse mucho y consolóla con decirla que podría ser fuesen monjas Descalzas, y que él haría que la tomasen luego. Y así fue, que lo primero que me mandó fue que fuese ella la primera que recibiese, porque él estaba satisfecho de su alma, y así se le dijo a ella cuando íbamos. Puso mucho en que no lo supiesen sus padres, porque no tuviera remedio de entrar. Y así, el mismo día de la Santísima Trinidad deja unas mujeres que iban con ella (que para confesarse no iba su madre, que era lejos el monasterio de los Descalzos, adonde siempre se confesaba y hacía mucha limosna y sus padres por ella); tenía concertado con una muy sierva de Dios que la llevase y dice a las mujeres que iban con ella (que era muy conocida aquella mujer por sierva de Dios en Sevilla, que hace grandes obras), que luego vendría; y así la dejaron. Toma su hábito y manto de jerga, que yo no sé cómo se pudo menear, sino con el contento que llevaba todo se le hizo poco. Sólo temía si la habían de estorbar y conocer cómo iba cargada, que era muy fuera de como ella andaba. ¡Qué hace el amor de Dios!, ¡cómo ya ni tenía honra, ni se acordaba sino de que no impidiesen su deseo! Luego la abrimos la puerta. Yo lo envié a decir a su madre. Ella vino como fuera de sí; mas dijo que ya veía la merced que hacía Dios a su hija; y, aunque con
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avuto ventisette anni, e lui, per prudenza, si rifiutava di avere a che fare con queste persone. 12. Ma un giorno, mentre lei se ne stava in chiesa a piangere, era molto timida, le si avvicinò una donna chiedendole cosa stesse accadendo. Le rispose che era ormai tanto tempo che cercava di parlare con quel sacerdote che stava confessando, senza riuscirvi. La donna la condusse da lui e gli chiese di prestare attenzione alla giovane. Così poté fare la sua confessione generale. Non appena lui scoprì quell’anima tanto ricca, se ne consolò molto e molto la consolò, dicendole che probabilmente sarebbero arrivate in città delle Carmelitane scalze, e che avrebbe fatto il possibile perché fosse subito accettata. Così avvenne; la prima cosa che mi ordinò fu di accoglierla perché era soddisfatto della sua anima, e le comunicò il giorno in cui saremmo arrivate. Cercò di nascondere il nostro arrivo ai suoi genitori perché non l’avrebbero fatta entrare. Il giorno della Santissima Trinità non uscì in compagnia di alcune donne che solitamente l’accompagnavano (vivendo lontano dal monastero degli Scalzi, sua madre non vi andava per confessarsi, mentre lei faceva abbondanti elemosine, così come i suoi genitori per suo tramite). Era d’accordo con una donna, gran serva di Dio (conosciuta in Siviglia per le sue virtù e le sue opere buone), che sarebbe andata con lei e sarebbe tosto tornata. Così la lasciarono andare. Presi su l’abito e il suo rozzo mantello, non so come potesse muoversi se non sospinta dalla gioia che le rendeva facili le prove. Temeva di farsi notare per come andava carica, molto diversamente dal solito. Cosa compie l’amore di Dio! Abbandonato il suo onore, non temeva altro che di trovare ostacoli al suo desiderio! Le aprimmo subito la porta, e io ne avvisai sua madre. Arrivò come fuori di sé; ma disse già di scorgere la grazia concessa da Dio a sua figlia; e, a fatica, accettò lo stato delle cose, e senza quel
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fatiga, lo pasó, no con extremos de no hablarla como otras hacen, antes en un ser nos hacía grandes limosnas. 13. Comenzó a gozar de su contento tan deseado la esposa de Jesucristo, tan humilde y amiga de hacer cuanto había, que teníamos harto que hacer en quitarle la escoba. Estando en su casa tan regalada, todo su descanso era trabajar. Con el contento grande, fue mucho lo que luego engordó. Esto se le dio a sus padres de manera, que ya se holgaban de verla allí. 14. Al tiempo que hubo de profesar, dos o tres meses antes, porque no gozase tanto bien sin padecer, tuvo grandísimas tentaciones; no porque ella se determinase a no la hacer, mas parecíale cosa muy recia. Olvidados todos los años que había padecido por el bien que tenía, la traía el demonio tan atormentada, que no se podía valer. Con todo, haciéndose grandísima fuerza, le venció, de manera que en mitad de los tormentos concertó su profesión. Nuestro Señor, que no debía de aguardar a más de probar su fortaleza, tres días antes de la profesión la visitó y consoló muy particularmente e hizo huir el demonio. Quedó tan consolada, que parecía aquellos tres días que estaba fuera de sí de contenta, y con mucha razón, porque la merced había sido grande. 15. Desde a pocos días que entró en el monasterio, murió su padre, y su madre tomó el hábito en el mismo monasterio, y le dio todo lo que tenía en limosna, y está con grandísimo contento madre e hija, y edificación de todas las monjas, sirviendo a quien tan gran merced las hizo. 16. Aun no pasó un año, cuando se vino otra doncella harto sin voluntad de sus padres, y así va el Señor poblando esta su casa de almas tan deseosas de servirle, que ningún rigor se les pone delante, ni encerramiento. Sea por siempre jamás bendito, y alabado por siempre jamás, amén.
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che altre fanno, di non parlare più alla figlia. Iniziò anzi a donarci ripetute elemosine. 13. La sposa di Gesù cominciò a godere della gioia tanto desiderata. Era tanto umile e vogliosa di far quanto poteva, che faticavamo a portarle via la scopa. Abituata a una vita comoda, il suo riposo era il lavoro. Accompagnata dalla gioia, in poco tempo ingrassò anche parecchio. Questo fu apprezzato dai suoi genitori che presto si rallegravano di saperla lì. 14. Quando venne il momento della professione, due o tre mesi prima, perché non giungesse a tale gioia senza patire, subì grandi tentazioni. Non che non volesse compiere la professione, ma le pareva cosa quasi impossibile. Dimentica degli anni che aveva sofferto per raggiungere la meta, era tanto strapazzata dal demonio da non poter resistere. Malgrado questo, si fece forte e tra i tormenti decise di compiere la professione. Nostro Signore, che aveva voluto mettere alla prova la sua fortezza, la visitò tre giorni prima della professione, la consolò e fece fuggire il demonio. Rimase così contenta, da parere, in quei tre giorni, fuori di sé dalla gioia, e a ragione, perché la grazia era stata grande. 15. Pochi giorni dopo il suo ingresso nel monastero, morì suo padre. In seguito sua madre prese l’abito nel medesimo luogo, e donò quel che aveva in elemosina. Madre e figlia sono felici e, edificando tutte le monache, servono chi concesse loro grazie tanto eccelse. 16. Dopo neanche un anno, si presentò un’altra giovane contro la volontà dei suoi genitori. Il Signore va popolando questa sua casa di anime tanto desiderose di piacergli, che non costa loro né il rigore della regola, né la clausura. Sia per sempre benedetto e lodato, amen.
Capítulo 27 En que trata de la fundación de la villa de Caravaca. – Púsose el Santísimo Sacramento, día de año nuevo del mismo año de 1576. – Es la vocación del glorioso san José. 1. Estando en San José de Avila para partirme a la fundación que queda dicha de Beas, que no faltaba sino aderezar en lo que habíamos de ir, llega un mensajero propio, que le enviaba una señora de allí, llamada doña Catalina, porque se habían ido a su casa – desde un sermón que oyeron a un padre de la Compañía de Jesús – tres doncellas con determinación de no salir hasta que se fundase un monasterio en el mismo lugar. Debía ser cosa que tenían tratada con esta señora, que es la que les ayudó para la fundación. Eran de los más principales caballeros de aquella villa. La una tenía padre, llamado Rodrigo de Moya, muy gran siervo de Dios y de mucha prudencia. Entre todas tenían bien para pretender semejante obra. Tenían noticia de ésta que ha hecho nuestro Señor en fundar estos monasterios, que se la habían dado de la Compañía de Jesús, que siempre han favorecido y ayudado a ella. 2. Yo, como vi el deseo y hervor de aquellas almas, y que de tan lejos iban a buscar la Orden de nuestra Señora, hízome devoción y púsome deseo de ayudar a su buen intento. Informada que era cerca de Beas, llevé más compañía de monjas de la que llevaba – porque, según las cartas, me pareció no se dejaría de concertar –, con intento de, en acabando la fundación de Beas, ir allá. Mas como el Señor tenía determinado otra cosa, aprovecharon poco mis trazas, como queda dicho en la fundación de Sevilla; que trajeron la licencia del Consejo de las Ordenes de manera que, aunque ya estaba determinada a ir, se dejó.
Capitolo ventisettesimo Racconta la fondazione di Caravaca. Vi si collocò il Santissimo Sacramento, il primo giorno dell’anno 1576. Fu dedicato ancora a san Giuseppe. 1. Mentre mi trovavo nel monastero di San Giuseppe ad Avila, in partenza per la fondazione descritta, a Beas, per cui bastava che ci andassi, giunse un messaggero mandato da una signora del posto, chiamata donna Caterina, perché tre ragazze, dopo aver udito un’omelia di un padre della Compagnia di Gesù, erano andate da lei, con la decisione di non andarsene finché non si fosse fondato un monastero in quel medesimo luogo. Devono essersi messe d’accordo con la signora, perché da lei furono poi aiutate per la fondazione. Appartenevano alle famiglie più nobili della città. Una aveva un padre, chiamato Rodrigo di Moya, assai servo di Dio e prudente. Fra le tre, possedevano beni sufficienti per pretendere una simile opera. Conoscevano quel che nostro Signore aveva fatto nel fondare questi monasteri, donati dalla Compagnia di Gesù, che ci ha sempre favorito e aiutato. 2. Constatato il desiderio e il fervore di quelle anime, e che da così lontano cercavano l’Ordine di nostra Signora, ne fui commossa e fui colta dal desiderio di aiutare il loro nobile intento. Informata sulla vicinanza tra quel luogo e Beas, portai con me più monache del previsto – perché dalle lettere mi pareva che si sarebbe concluso per il meglio – con l’idea, una volta completata la fondazione di Beas, di andare là. Ma il Signore aveva deciso diversamente e i miei piani subirono un cambiamento, come ho raccontato nella fondazione di Siviglia. Portarono la licenza del Consiglio degli Ordini di modo che, pur essendo decisa ad andarvi, si lasciò perdere.
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3. Verdad es que, como yo me informé en Beas de adónde era y vi ser tan a trasmano y de allí allá tan mal camino, que habían de pasar trabajo los que fuesen a visitar las monjas, y que a los prelados se les haría de mal, tenía bien poca gana de ir a fundarle. Mas porque había dado buenas esperanzas, pedí al padre Julián de Avila y a Antonio Gaytán fuesen allá para ver qué cosa era, y si les pareciesen, lo deshiciesen. Hallaron el negocio muy tibio, no de parte de las que habían de ser monjas, sino de la doña Catalina, que era el todo del negocio, y las tenía en un cuarto por sí, ya como cosa de recogimiento. 4. Las monjas estaban tan firmes, en especial las dos, digo las que lo habían de ser, que supieron tan bien granjear al padre Julián de Avila y Antonio Gaytán, que antes que se vinieron dejaron hechas las escrituras, y se vinieron dejándolas muy contentas; y ellos lo vinieron tanto de ellas y de la tierra, que no acababan de decirlo, también como del mal camino. Yo, como lo vi ya concertado y que la licencia tardaba, torné a enviar allá al buen Antonio Gaytán, que por amor de mí todo el trabajo pasaba de buena gana, y ellos tenían afición a que la fundación se hiciese. Porque, a la verdad, se les puede a ellos agradecer esta fundación, porque si no fueran allá y lo concertaran, yo pusiera poco en ella. 5. Dile que fuese para que pusiese torno y redes, adonde se había de tomar la posesión y estar las monjas hasta buscar casa a propósito. Así estuvo allá muchos días, que en la de Rodrigo de Moya, que – como he dicho – era padre de la una de estas doncellas, les dio parte de su casa muy de buena gana. Estuvo allá muchos días haciendo esto. 6. Cuando trajeron la licencia y yo estaba ya para partirme allá, supe que venía en ella que fuese la casa sujeta a los
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3. La verità è che, informandomi in Beas di dove fosse, vedendo quanta e che brutta strada c’era tra i due luoghi, da affaticare molto chi avrebbe fatto visita alle monache, e che i prelati non sarebbero stati per la quale, avevo ben poca voglia di fondare. Ma avendo dato in precedenza buone speranze, chiesi a padre Giuliano d’Avila e ad Antonio Gaytan di recarvisi per vedere come stavano davvero le cose, e, se pareva loro, disdire. Riscontrarono un accordo molto tiepido, non da parte di chi desiderava essere monaca, quanto da parte della signora Caterina, che aveva in mano tutto, e le ospitava in un suo appartamento vivendo una vita simile alla clausura. 4. Le monache erano così decise, in particolare le due che lo sarebbero diventate, da convincere padre Giuliano d’Avila e Antonio Gaytan, tanto che prima di tornarsene firmarono i documenti. Tornarono lasciandole molto contente. Anche i due lo erano, sia delle giovani, sia del terreno, tanto che non smettevano di ripeterlo; e lo erano persino della cattiva strada. Da parte mia, vedendo tutto sistemato ma in ritardo la licenza, inviai di nuovo il buon Antonio Gaytan, che per affetto a me sopportava volentieri ogni genere di fatica; ci tenevano molto a concludere la fondazione. A dire il vero, si può esserne loro grati; se non fossero andati, e non avessero sistemato le cose, io senz’altro non mi vi sarei impegnata. 5. Chiesi di mettere ruota e grate, dove si sarebbe dovuto prendere possesso e viverci le monache finché si fosse trovata una casa adatta. Mi fermai là molti giorni; Rodrigo di Moya, che, come detto, era padre di una di queste tre ragazze, concesse volentieri parte di casa sua. 6. Quando portarono la licenza e io stavo per recarmi là, seppi che quella casa sarebbe ricaduta sotto la giurisdi-
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Comendadores y las monjas les diesen la obediencia, lo que yo no podía hacer, por ser la Orden de nuestra Señora del Carmen. Y así tornaron de nuevo a pedir la licencia, que en ésta y la de Beas no hubiera remedio. Mas hízome tanta merced el Rey, que en escribiéndole yo, mandó que se diese, que es al presente Don Felipe, tan amigo de favorecer los religiosos que entienden que guardan su profesión, que, como hubiese sabido la manera del proceder de estos monasterios, y ser de la primera Regla, en todo nos ha favorecido. Y así, hijas, os ruego yo mucho, que siempre se haga particular oración por Su Majestad, como ahora la hacemos. 7. Pues como se hubo de tornar por la licencia, partíme yo para Sevilla, por mandado del Padre Provincial, que era entonces y es ahora, el maestro fray Jerónimo Gracián de la Madre de Dios – como queda dicho – y estuviéronse las pobres doncellas encerradas hasta el día de año nuevo adelante; y cuando ellas enviaron a Avila era por febrero. La licencia luego se trajo con brevedad. Mas como yo estaba tan lejos y con tantos trabajos, no podía remediarlas, y habíales harta lástima, porque me escribían muchas veces con mucha pena, y así ya no se sufría detenerlas más. 8. Como ir yo era imposible, así por estar tan lejos, como por no estar acabada aquella fundación, acordó el padre maestro fray Jerónimo Gracián, que era Visitador Apostólico – como está dicho –, que fuesen las monjas que allí habían de fundar, aunque no fuese yo, que se habían quedado en San José de Malagón. Procuré que fuese priora de quien yo confiaba lo haría muy bien, porque es harto mejor que yo. Y llevando todo recaudo, se partieron con dos padres Descalzos de los nuestros, que ya el padre Julián de Avila y Antonio Gaytán había días que se habían tornado a sus tierras; y por ser tan lejos no quise viniesen, y tan mal tiempo, que era en fin de diciembre.
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zione dei Commendatori cui le monache avrebbero dovuto sottomettersi in obbedienza, cosa che non potevo ammettere, essendo l’Ordine di Nostra Signora del Carmelo. Sicché dovettero tornare a chiedere licenza, non essendoci altra soluzione sia per questa fondazione sia per quella di Beas. Il Re mi fece la grazia, essendo io a farne richiesta, di ordinare di concedermela. Al presente don Filippo piace favorire i religiosi che palesemente custodiscono la loro professione. Saputo il modello di vita di questi monasteri, secondo la Regola primitiva, ci ha aiutato in ogni cosa. Per questo, figlie, vi supplico di pregare sempre in modo particolare per Sua Maestà, come stiamo facendo adesso. 7. Dovendo tornare per la licenza, partii per Siviglia, su ordine del Padre Provinciale, che era allora come oggi fra’ Girolamo Gracian della Madre di Dio; le povere ragazze dovettero stare rinchiuse fino al capodanno successivo; quando me la spedirono ad Avila era febbraio. La licenza, comunque, si ottenne rapidamente. Ma essendo io distante e impegnata, non potevo andare loro incontro, e le compativo perché mi scrivevano spesso lettere dolorose; non sopportavo il fatto di tenerle rinchiuse oltre. 8. Poiché per me era impossibile andarvi, sia per la distanza, sia perché la fondazione di Avila non era ancora terminata, il padre maestro fra’ Girolamo Gracian, Visitatore apostolico – come abbiamo detto – decise che fossero le monache rimaste a San Giuseppe di Malagon a fondare. Non fui io a deciderlo. Scelsi una priora che sapevo avrebbe svolto bene il compito, perché è molto più santa di me. Prendendo ogni precauzione, partirono con due Padri scalzi dei nostri, perché il padre Giuliano d’Avila e Antonio Gaytan erano tornati alle loro terre da tempo; non volli che venissero da così lontano, sia per la distanza sia per il tempo, essendo ormai la fine di dicembre.
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9. Llegadas allá, fueron recibidas con gran contento del pueblo, en especial de las que estaban encerradas. Fundaron el monasterio, poniendo el Santísimo Sacramento día del Nombre de Jesús, año de 1576. Luego tomaron las dos hábito. La otra tenía mucho humor de melancolía, y debíale de hacer mal estar encerrada, cuánto más tanta estrechura y penitencia. Acordó de tornarse a su casa con una hermana suya. 10. Mirad, mis hijas, los juicios de Dios y la obligación que tenemos de servirle las que nos ha dejado perseverar hasta hacer profesión y quedar para siempre en la casa de Dios y por hijas de la Virgen, que se aprovechó Su Majestad de la voluntad de esta doncella y de su hacienda para hacer este monasterio, y al tiempo que había de gozar de lo que tanto había deseado, faltóle la fortaleza y sujetóla el humor, a quien muchas veces, hijas, echamos la culpa de nuestras imperfecciones y mudanzas. 11. Plega a Su Majestad que nos dé abundantemente su gracia, que con esto no habrá cosa que nos ataje los pasos para ir siempre adelante en su servicio, y que a todas nos ampare y favorezca para que no se pierda por nuestra flaqueza un tan gran principio como ha sido servido que comience en unas mujeres tan miserables como nosotras. En su nombre os pido, hermanas e hijas mías, que siempre lo pidáis a nuestro Señor, y que cada una haga cuenta de las que vinieren que en ella torna a comenzar esta primera Regla de la Orden de la Virgen nuestra Señora, y en ninguna manera se consienta en nada relajación. Mirad que de muy pocas cosas se abre puerta para muy grandes, y que sin sentirlo se os irá entrando el mundo. Acordaos con la pobreza y trabajo que se ha hecho lo que vosotras gozáis con descanso; y si bien lo advertís, veréis que estas casas en parte no las han fundado hombres las más de ellas, sino la mano poderosa de Dios, y
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9. Furono ricevute dalla gente in festa, particolarmente da quelle ancora rinchiuse. Fondarono il monastero, insediandovi il Santissimo Sacramento il giorno del Nome di Gesù dell’anno 1576. Quindi entrambe presero l’abito. La terza soffriva di una grave forma malinconica; penso le abbia nuociuto il vivere rinchiusa, e ancor di più le ristrettezze e la penitenza. Decise di tornare a casa con una sua sorella. 10. Mirate, figlie mie, i giudizi di Dio e l’obbligo che abbiamo di servirlo noi, cui ha permesso di perseverare sino alla professione e restare per sempre nella casa di Dio come figlie di Maria. Sua Maestà si servì della volontà e delle ricchezze di questa fanciulla per costruire il monastero, e quando avrebbe dovuto godere di quel che tanto aveva desiderato, le venne meno la forza e fu succube dell’umore, cui molte volte, figlie, attribuiamo la colpa delle nostre imperfezioni e delle nostre mancanze. 11. Supplico Sua Maestà di concederci abbondante grazia, sì che non ci sia cosa che rallenti i nostri passi al suo servizio, di proteggerci sempre e favorirci perché non si perda, per nostra debolezza, il promettente inizio che gli piacque concedere a donne così misere quali siamo. In suo nome vi chiedo, sorelle e figlie mie, che sempre lo chiediate a nostro Signore, e che ciascuna delle postulanti sappia che in lei è come se tornasse a iniziare la primitiva Regola dell’Ordine della Vergine nostra Signora, e che mai sia acconsentito alcun rilassamento. Vigilate: da piccole cose si aprono grandi porte, e, senza che ve ne accorgiate, entra ogni sorta di mondanità. Rendetevi conto della povertà e della fatica con cui si è portato a termine ciò di cui godete nel riposo. Se ve ne rendete conto, vedrete come quasi tutte le nostre case non siano state fondate dagli uomini, ma dalla potente mano di Dio, e che Sua Maestà vuole
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que es muy amigo Su Majestad de llevar adelante las obras que El hace, si no queda por nosotras. ¿De dónde pensáis que tuviera poder una mujercilla como yo para tan grandes obras, sujeta, sin solo un maravedí, ni quien con nada me favoreciese? Que este mi hermano, que ayudó en la fundación de Sevilla, que tenía algo y ánimo y buen alma para ayudar algo, estaba en las Indias. 12. Mirad, mirad, mis hijas, la mano de Dios. Pues no sería por ser de sangre ilustre el hacerme honra. De todas cuantas maneras lo queráis mirar, entenderéis ser obra suya. No es razón que nosotras la disminuyamos en nada, aunque nos costase la vida y la honra y el descanso; cuánto más que todo lo tenemos aquí junto. Porque vida es vivir de manera que no se tema la muerte ni todos los sucesos de la vida, y estar con esta ordinaria alegría que ahora todas traéis y esta prosperidad, que no puede ser mayor que no temer la pobreza, antes desearla. ¿Pues a qué se puede comparar la paz interior y exterior con que siempre andáis? En vuestra mano está vivir y morir con ella, como veis que mueren las que hemos visto morir en estas casas. Porque, si siempre pedís a Dios lo lleve adelante y no fiáis nada de vosotras, no os negará su misericordia; si tenéis confianza en El y ánimos animosos – que es muy amigo Su Majestad de esto –, no hayáis miedo que os falte nada. Nunca dejéis de recibir las que vinieren a querer ser monjas (como os contenten sus deseos y talentos, y que no sea por sólo remediarse, sino por servir a Dios con más perfección), porque no tenga bienes de fortuna, si los tiene de virtudes; que por otra parte remediará Dios lo que por ésta os habíais de remediar, con el doblo. 13. Gran experiencia tengo de ello. Bien sabe Su Majestad que – a cuanto me puedo acordar – jamás he dejado de recibir ninguna por esta falta, como me contentase lo demás. Testigos son las muchas que están recibidas sólo por Dios, como vosotras sabéis. Y puédoos certificar que no me daba
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portare avanti la sua opera, per il nostro bene. Da dove pensate possa prendere forza una donna debole come me per opere tanto grandi; io, debole, senza un soldo, senza chi mi aiuti? Il fratello che mi aiutò nella fondazione di Siviglia, aveva il coraggio e l’audacia per aiutare, ma si trovava allora nelle Indie. 12. Ammirate, ammirate, figlie mie, la mano di Dio. Non mi ha onorato per il mio lignaggio. Da qualsiasi lato guardiate, vi renderete conto essere opera sua. Non c’è ragione per diminuirla, anche se questo dovesse costarci la vita, l’onore, il riposo; tanto più perché abbiamo sin da qui vita, onore e riposo. Vita è vivere di modo tale da non temere la morte e la sua ora, avere la gioia che tutte possedete, in questa prosperità, che non può portare a temere la povertà, ma a desiderarla. A cosa possiamo paragonare la pace interiore ed esteriore che sempre vi accompagna? Dipende da voi vivere e morire in sua compagnia, come avete visto morire le consorelle morte nelle nostre case. Se sempre chiederete a Dio di proseguire la sua opera, e se mai pensate a voi stesse, non vi negherà la sua misericordia. Se mantenete la fiducia in Lui, e coraggiose le vostre anime – cosa assai gradita a Sua Maestà – non avrete da temere di mancare di qualcosa. Non rifiutate chi venisse a chiedere di essere monaca (se sarete soddisfatte dei loro desideri e talenti, e se saranno motivate non dal solo sistemarsi, ma dal desiderio di servire Dio con maggiore perfezione), per mancanza di mezzi materiali, se ha virtù. Al resto penserà Dio, e doppiamente. 13. Ne ho molta esperienza. Sua Maestà sa che, per quel che ricordi, mai ho negato di accettarne qualcuna per mancanza di mezzi, accontentata dal resto. Ne sono testimoni le molte che sono state accolte solo per il Signore, come sapete. Vi posso assicurare che non ero ugualmen-
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tan gran contento cuando recibía la que traía mucho, como las que tomaba sólo por Dios; antes las había miedo, y las pobres me dilataban el espíritu y daba un gozo tan grande, que me hacía llorar de alegría. Esto es verdad. 14. Pues si cuando estaban las casas por comprar y por hacer, nos ha ido tan bien con esto, después de tener adónde vivir ¿por qué no se ha de hacer? Creedme, hijas, que por donde pensáis acrecentar, perderéis. Cuando la que viene lo tuviere, no teniendo otras obligaciones, como lo ha de dar a otros que no lo han por ventura menester, bien es os lo dé en limosna; que yo confieso que me pareciera desamor, si esto no hicieran. Mas siempre tened delante a que la que entrare haga de lo que tuviere conforme a lo que le aconsejaren letrados, que es más servicio de Dios; porque harto mal sería que pretendiésemos bien de ninguna que entra, sino yendo por este fin. Mucho más ganamos en que ella haga lo que debe a Dios – digo, con más perfección –, que en cuanto puede traer, pues no pretendemos todas otra cosa, ni Dios nos dé tal lugar, sino que sea Su Majestad servido en todo y por todo. 15. Y aunque yo soy miserable y ruin, para honra y gloria suya lo digo, y para que os holguéis de cómo se han fundado estas casas suyas. Que nunca en negocio de ellas, ni en cosa que se me ofreciese para esto, si pensara no salir con ninguna si no era torciendo en algo este intento, en ninguna manera hiciera cosa, ni la he hecho – digo en estas fundaciones – que yo entendiese torcía de la voluntad del Señor un punto, conforme a lo que me aconsejaban mis confesores (que siempre han sido, después que ando en esto, grandes letrados y siervos de Dios, como sabéis), ni – que me acuerde – llegó jamás a mi pensamiento otra cosa. 16. Quizá me engaño y habré hecho muchas que no entienda, e imperfecciones serán sin cuento. Esto sabe nuestro
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te contenta quando accoglievo chi portava con sé molto, come chi entrava in convento solo per Dio. Anzi temevo le prime. Le povere mi dilatavano il cuore e mi nasceva una gioia tanto grande da piangere. Questo è vero. 14. Se quando c’era da comprare una casa o da comprarne gli strumenti per costruirla questo ci andava bene, perché ora che abbiamo dove vivere dovremmo cambiare? Credetemi, figlie, lì dove foste convinte di crescere, allora perdereste. Qualora chi chiedesse di entrare, possedesse dei beni, senza avere altri obblighi, senza avere altri nel bisogno a cui dare, li dia a voi. Vi confesso: mi parrebbe disamore se non si comportassero così. Comportatevi sempre di modo che le postulanti agiscano secondo il consiglio di uomini dotti, perché il loro comportamento sia gradito a Dio. Grande male sarebbe pretendere un bene differente da chiunque chieda di entrare. Guadagneremo molto di più se si comporterà secondo quel che deve a Dio – con più santità – a prescindere da quanto possa eventualmente portare in casa. Non desideriamo altro, né Dio ci chiede altro, se non di risultare gradite in tutto e per tutto a Sua Maestà. 15. Pur essendo io meschina e misera, ve ne parlo a suo onore e gloria, e perché vi rallegriate del modo in cui sono state fondate queste case. Se, nelle loro contrattazioni o in cosa riguardante, solo in qualcosa si fosse intaccata tale rettitudine, in alcun modo avrei voluto continuare. Né avrei fatto cose che solo di un poco avessero a deviare dalla volontà di Dio – parlo della fondazioni –, secondo i consigli dei miei confessori (tutti, come sapete, uomini dotti e servi di Dio). Né, che io mi ricordi, ho mai pensato di agire diversamente. 16. Magari mi inganno e, senza accorgermene, ne avrò compiute molte, e, con queste, innumerevoli imperfezio-
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Señor, que es verdadero juez – a cuanto yo he podido entender de mí, digo – y también veo muy bien que no venía esto de mí, sino de querer Dios se hiciese esta obra, y como cosa suya me favorecía y hacía esta merced. Que para este propósito lo digo, hijas mías, de que entendáis estar más obligadas y sepáis que no se han hecho con agraviar a ninguno hasta ahora. Bendito sea el que todo lo ha hecho, y despertado la caridad de las personas que nos han ayudado. Plega a Su Majestad que siempre nos ampare y dé gracia, para que no seamos ingratas a tantas mercedes, amén. 17. Ya habéis visto, hijas, que se han pasado algunos trabajos, aunque creo son los menos los que he escrito; porque si se hubieran de decir por menudo, era gran cansancio, así de los caminos, con aguas y nieves y con perderlos, y sobre todo muchas veces con tan poca salud, que alguna me acaeció – no sé si lo he dicho – que era en la primera jornada que salimos de Malagón para Beas, que iba con calentura y tantos males juntos, que me acaeció, mirando lo que tenía por andar y viéndome así, acordarme de nuestro Padre Elías, cuando iba huyendo de Jezabel y decir: «Señor, ¿cómo tengo yo de poder sufrir esto? ¡Miradlo Vos!» Verdad es que, como Su Majestad me vio tan flaca, repentinamente me quitó la calentura y el mal; tanto, que hasta después que he caído en ello, pensé que era porque había entrado allí un siervo de Dios, un clérigo, y quizá sería ello; al menos fue repentinamente quitarme el mal exterior e interior. En teniendo salud, con alegría pasaba los trabajos corporales. 18. Pues en llevar condiciones de muchas personas, que era menester en cada pueblo, no se trabajaba poco. Y en dejar las hijas y hermanas mías cuando me iba de una parte a otra, yo os digo que, como yo las amo tanto, que no ha sido la más pequeña cruz, en especial cuando pensaba que no las había de tornar a ver y veía su gran sentimiento y lágrimas.
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ni. Questo lo sa nostro Signore, vero giudice – parlo di quanto ho potuto comprendere di me stessa – e vedo altrettanto bene come tutto ciò non sia dipeso da me, ma dal volere divino di compiere quest’opera; mi favoriva e mi concedeva la grazia come per cosa sua. Lo dico perché comprendiate ancor più quanto gli siate obbligate, e che nulla è stato fatto senza essere di peso ad alcuno. Sia benedetto colui che tutto ha compiuto e risvegliato la carità delle persone che ci hanno aiutato. Voglia Sua Maestà proteggerci e darci sempre la sua grazia, perché non siamo ingrate a tanti favori. Amen. 17. Avete visto, figlie, le fatiche che abbiamo dovuto sopportare, anche se quelle descritte penso siano le minori. Se li avessimo descritti nei particolari, sarebbe stata una gran fatica, nelle strade, con acqua e neve, perdendo la via, e, soprattutto, spesso in mancanza della salute. Una volta mi accadde – non so se l’ho già raccontato – nel primo giorno di cammino da Malagon a Beas, di patire una tale febbre accompagnata da ogni genere di male, di ricordarmi allora del nostro Padre Elia, quando fuggiva da Gezabele dicendo: “Signore; come posso sopportare questo? Pensateci voi!”. Vero è che, appena Sua Maestà si accorse della mia fiacchezza, immediatamente la febbre e il male mi lasciarono. Pensai infatti che fosse accaduto per l’intervento di un servo di Dio, chierico, e magari che fosse merito suo. Per lo meno fu improvvisa la scomparsa del male esteriore e interiore. Quando ero in salute, sopportavo allegramente le fatiche del corpo. 18. Non era poco faticoso risolvere i problemi di tante persone, come si rese necessario ovunque andassimo. Vi confesso che lasciare le mie figlie e sorelle, nello spostarmi da una parte all’altra, non è stata per me la più piccola delle croci, perché le amo molto; specie pensando di non rivederle più, e scorgevo il loro affetto e le loro lacrime. Pur
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Que aunque están de otras cosas desasidas, ésta no se lo ha dado Dios, por ventura para que me fuese a mí más tormento, que tampoco lo estoy de ellas, aunque me esforzaba todo lo que podía para no se lo mostrar, y las reñía; mas poco me aprovechaba, que es grande el amor que me tienen y bien se ve en muchas cosas ser verdadero. 19. También habéis oído cómo era, no sólo con licencia de nuestro Reverendísimo Padre General, sino dada debajo de precepto un mandamiento después; y no sólo esto, sino que cada casa que se fundaba me escribía recibir grandísimo contento, habiendo fundado las dichas; que, cierto, el mayor alivio que yo tenía en los trabajos era ver el contento que le daba por parecerme que en dársele servía a nuestro Señor, por ser mi prelado, y, dejado de eso, yo le amo mucho. O es que Su Majestad fue servido de darme ya algún descanso, o que al demonio le pesó porque se hacían tantas casas adonde se servía nuestro Señor (bien se ha entendido no fue por voluntad de nuestro Padre General, porque me había escrito – suplicándole yo no me mandase ya fundar más casas – que no lo haría, porque deseaba fundase tantas como tengo cabellos en la cabeza, y esto no había muchos años), antes que me viniese de Sevilla, de un Capítulo General que se hizo, adonde parece se había de tener en servicio lo que se había acrecentado la Orden, tráenme un mandamiento dado en Definitorio, no sólo para que no fundase más, sino para que por ninguna vía saliese de la casa que eligiese para estar, que es como manera de cárcel; porque no hay monja que para cosas necesarias al bien de la Orden no la pueda mandar ir el Provincial de una parte a otra, digo de un monasterio a otro. Y lo peor era estar disgustado conmigo nuestro Padre General, que era lo que a mí me daba pena, harto sin causa, sino con informaciones de personas apasionadas. Con esto me dijeron juntamente otras dos cosas de testimonios bien graves que me levantaban. 20. Yo os digo, hermanas, para que veáis la misericordia
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vivendo il distacco da molte cose, il Signore non me lo ha concesso in questo, forse per farmi soffrire di più. Mi affeziono tanto a loro, anche se ce l’ho messa tutta perché non si notasse, e le rimproveravo. Ma a poco serviva; è grande il loro amore per me, e se ne vede spesso l’autenticità. 19. Avete anche udito come si agisse in tutto non solo con il permesso del nostro Reverendissimo Padre Generale, ma con un espresso comando impostomi come precetto. Non solo; per ogni casa fondata, mi diceva sentirne una grande gioia. Certamente il maggior sollievo che provavo nelle fatiche era constatare la gioia che gli davo, perché mi pareva, essendo mio prelato, che fosse cosa assai gradita al Signore; al di là di questo, lo amo sinceramente. O piacque a Sua Maestà concedermi un qualche riposo, o il demonio si stancò nel vedere le tante case ove era servito nostro Signore (si è compreso come non fu per volontà del nostro Padre Generale, perché mi aveva scritto – avendolo supplicato di non ordinarmi di fondare altre case – che non lo facessi; lui voleva che ne fondassi tante quanti sono i capelli della mia testa, ma non mi restavano molti anni); prima di venire a Siviglia, da un Capitolo Generale dove si riassunse di quanto fosse cresciuto l’Ordine, mi giunse un ordine qualificato come Definitivo, non solo perché non fondassi più, ma perché non uscissi dalla casa ove avessi deciso di abitare, come vi fossi incarcerata. Non c’è monaca che, per il bene dell’Ordine, non possa ricevere l’ordine dal Provinciale di andare da una parte all’altra, da un Monastero all’altro. La cosa peggiore era il disgusto che provava per me il nostro Padre Generale; questo mi faceva patire, e non senza causa, ma su informazione di persone a me affezionate. Oltre a questo, mi comunicarono anche due testimonianze effettuate contro di me. 20. Vi confesso, sorelle, perché vediate la misericordia
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de nuestro Señor y cómo no desampara Su Majestad a quien desea servirle, que no sólo no me dio pena, sino un gozo tan accidental que no cabía en mí, de manera que no me espanto de lo que hacía el rey David cuando iba delante del arca del Señor, porque no quisiera yo entonces hacer otra, según el gozo, que no sabía cómo le encubrir. No sé la causa, porque en otras grandes murmuraciones y contradicciones en que me he visto no me ha acaecido tal. Mas al menos la una cosa de éstas que me dijeron, era gravísima. Que esto del no fundar, si no era por el disgusto del Reverendísimo General era gran descanso para mí, y cosa que yo deseaba muchas veces: acabar la vida en sosiego; aunque no pensaban esto los que lo procuraban, sino que me hacían el mayor pesar del mundo, y otros buenos intentos tendrían quizá. 21. También algunas veces me daban contento las grandes contradicciones y dichos que en este andar a fundar ha habido, con buena intención unos, otros por otros fines. Mas tan gran alegría como de esto sentí no me acuerdo, por trabajo que me venga, haberla sentido. Que yo confieso que en otro tiempo cualquiera cosa de las tres que me vinieron juntas, fuera harto trabajo para mí. Creo fue mi gozo principal parecerme que, pues las criaturas me pagaban así, que tenía contento al Criador. Porque tengo entendido que el que le tomare por cosas de la tierra o dichos de alabanzas de los hombres, está muy engañado; dejado de la poca ganancia que en esto hay, una cosa les parece hoy, otra mañana; de lo que una vez dicen bien, presto tornan a decir mal. Bendito seáis Vos, Dios y Señor mío, que sois inmutable por siempre jamás, amén. Quien os sirviere hasta el fin, vivirá sin fin, en vuestra eternidad. 22. Comencé a escribir estas fundaciones por mandato del padre maestro Ripalda, de la Compañía de Jesús – como dije al principio –, que era entonces rector del Colegio de Salamanca, con quien yo entonces me confesaba. Estando en el monasterio del glorioso San José, que está allí, año de 1573,
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di nostro Signore e come Sua Maestà non abbandoni chi desidera piacergli, che non solo non ne ebbi pena, ma addirittura una tal gioia accidentale, da non restare in me, sì che non mi spavento di quel che fece il re Davide quando precedeva l’arca del Signore, non avrei fatto altro, per la gioia incontenibile. Non ne so la ragione, perché non mi è mai accaduta una cosa simile dinanzi a mormorazioni e contrarietà. Una delle cose che dicevano di me, però, era davvero grave. Non fondare, non fosse stato per il disgusto del Reverendissimo Padre Generale, per me era un riposo, e spesso avevo desiderato terminare la vita nella quiete. Non pensava a questo chi me lo ordinava, ma di farmi il maggior dispetto del mondo, e chi sa quale altra bontà. 21. Altre volte mi consolavano anche le contraddizioni e voci che si spargevano durante le fondazioni. Alcune con un fine buono, altre no. Non ricordo di avere provato gioia più grande di quando udii quelle cose. Vi confesso che, in altri momenti, una qualunque delle tre cose contemporaneamente affermate su di me, mi avrebbe addolorato. La gioia principale consisteva nel fatto che, se questa era la paga degli uomini, il Creatore ne restava consolato. Ho compreso che cercare le consolazioni terrene o le lodi degli uomini, è ingannevole; al di là del poco guadagno che c’è in questo, una è pensata oggi, tutt’altra domani. Di chi oggi parlano bene, domani parleranno male. Siate benedetto, mio Signore e mio Dio, immutabile nei secoli, amen. Chi vi serve fino alla fine, senza fine vivrà, nella vostra eternità. 22. Ho iniziato a scrivere queste fondazioni per ordine del padre maestro Ripalda, della Compagnia di Gesù – come detto all’inizio –, allora rettore del Collegio di Salamanca, con cui mi confessavo. Mentre ivi mi trovavo nel monastero del glorioso San Giuseppe, ne scrissi alcune nell’anno 1573. Per il molto daffare ne interruppi la stesu-
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escribí algunas de ellas, y con las muchas ocupaciones habíalas dejado, y no quería pasar adelante, por no me confesar ya con el dicho a causa de estar en diferentes partes, y también por el gran trabajo y trabajos que me cuesta lo que he escrito, aunque, como ha siempre sido mandado por obediencia, yo los doy por bien empleados. Estando muy determinada a esto, me mandó el padre Comisario Apostólico (que es ahora el maestro fray Jerónimo Gracián de la Madre de Dios) que las acabase. Diciéndole yo el poco lugar que tenía y otras cosas que se me ofrecieron – que como ruin obediente le dije, porque también se me hacía gran cansancio, sobre otros que tenía – , con todo, me mandó, poco a poco o como pudiese las acabase. 23. Así lo he hecho, sujetándome en todo a que quiten los que entienden lo que es mal dicho: que lo quiten, que por ventura lo que a mí me parece mejor, irá mal. Hase acabado hoy, víspera de San Eugenio, a catorce días del mes de noviembre, año de 1576 en el Monasterio de San José de Toledo, adonde ahora estoy por mandato del padre Comisario Apostólico, el maestro fray Jerónimo Gracián de la Madre de Dios, a quien ahora tenemos por Prelado Descalzos y Descalzas de la primitiva Regla, siendo también Visitador de los de la Mitigada de la Andalucía, a gloria y honra de nuestro Señor Jesucristo, que reina y reinará para siempre. Amén. 24. Por amor de nuestro Señor pido a las hermanas y hermanos que esto leyeren me encomienden a Nuestro Señor para que haya misericordia de mí y me libre de las penas del purgatorio y me deje gozar de sí, si hubiere merecido estar en él. Pues mientras fuere viva no lo habéis de ver, séame alguna ganancia para después de muerta lo que me he cansado en escribir esto y el gran deseo con que lo heescrito de acertar a decir algo que os dé consuelo, si tuvieren por bien que lo leáis. jhs
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ra, e non volevo andare avanti perché, trovandomi altrove, non mi confessavo più col suddetto, ma anche per le fatiche patite nello scrivere quel che ho scritto; pur essendo vero che, essendomi sempre stato richiesto dall’obbedienza, ne valeva la pena. Decisa a terminare la stesura, me ne giunse l’incarico dal padre Commissario Apostolico (attualmente il maestro fra’ Girolamo Graziano della Madre di Dio). Pur spiegandogli il poco tempo a mia disposizione e altre cose da fare – gliene parlai in umiltà e obbedienza perché era una fatica che si aggiungeva ad altre –, insistette perché, un poco alla volta e come potevo, le terminassi. 23. Così ho fatto, interamente sottomessa a che, chi ne capisce, tolga quel che è mal detto. Non se ne facciano scrupolo; magari sbaglio proprio in quel che a me sembra meglio detto. La stesura è quindi terminata oggi, vigilia di Sant’Eugenio, il giorno quattordici del mese di novembre dell’anno 1576, nel Monastero di San Giuseppe in Toledo, dove mi trovo per ordine del padre Commissario Apostolico, maestro fra’ Girolamo Graziano della Madre di Dio, ora prelato degli Scalzi e delle Scalze fedeli alla Regola Primitiva, nonché visitatore delle Carmelitane mitigate dell’Andalusia, a gloria e onore di nostro Signore Gesù Cristo, che regna e per sempre regnerà. Amen. 24. Per amore di nostro Signore, chiedo alle consorelle e ai confratelli che leggessero il testo, di pregare per me Nostro Signore, perché abbia misericordia di me e mi liberi dalle pene del Purgatorio e lasciarmi godere di lui, se mi sarò meritata di goderlo. Non dovendolo voi leggere mentre sono in vita, la fatica di scriverlo, e il desiderio di recarvi una qualche consolazione, se ve ne è stata proposta la lettura, mi siano di guadagno dopo la morte. jhs
Capítulo 28 La fundación de Villanueva de la Jara.
1. Acabada la fundación de Sevilla, cesaron las fundaciones por más de cuatro años. La causa fue que comenzaron grandes persecuciones muy de golpe a los Descalzos y Descalzas, que aunque ya había habido hartas, no en tanto extremo, que estuvo a punto de acabarse todo. Mostróse bien lo que sentía el demonio este santo principio que nuestro Señor había comenzado y ser obra suya, pues fue adelante. Padecieron mucho los Descalzos, en especial las cabezas, de graves testimonios y contradicción de casi todos los Padres calzados. 2. Estos informaron a nuestro reverendísimo padre General de manera que, con ser muy santo y el que había dado la licencia para que se fundasen todos los monasterios (fuera de San José de Avila, que fue el primero, que éste se hizo con licencia del Papa), le pusieron de suerte que ponía mucho porque no pasasen adelante los Descalzos, que con los monasterios de las monjas siempre estuvo bien. Y porque yo no ayudaba a esto, le pusieron desabrido conmigo, que fue el mayor trabajo que yo he pasado en estas fundaciones, aunque he pasado hartos. Porque dejar de ayudar a que fuese adelante obra adonde yo claramente veía servirse nuestro Señor y acrecentarse nuestra Orden, no me lo consentían muy grandes letrados con quien me confesaba y aconsejaba, e ir contra lo que veía quería mi prelado, érame una muerte. Porque, dejada la obligación que le tenía por serlo, amábale muy tiernamente y debíaselo bien debido. Verdad es que aunque yo quisiera darle en esto contento no podía, por haber Visitadores Apostólicos a quien forzado había de obedecer.
Capitolo ventottesimo La fondazione di Villanuova de la Jara
1. Terminata la fondazione di Siviglia, per più di quattro anni non ci furono altre fondazioni. Questo a causa delle persecuzioni scatenatesi contro gli Scalzi e le Scalze. Le precedenti non avevano mai raggiunto tali apici, da farci quasi disfare il lavoro svolto. Risultò chiaro il pensiero del demonio su questo santo inizio di cui il Signore andava ponendo le fondamenta, e quanto davvero fosse tutto opera sua, tanto che la portò avanti. Soffrirono molto gli Scalzi, in particolar modo chi ne era a capo, per gravi testimonianze e contraddizioni da parte di quasi tutti gli altri Padri calzati. 2. Questi, informarono il nostro reverendissimo padre Generale, di modo che, pur essendo santo ed avendo concesso la licenza per la fondazione di tutti i monasteri (tranne San Giuseppe d’Avila, il primo, fondato su licenza del Papa), si impegnò a quasi sopprimere gli scalzi, mentre i monasteri di monache non furono toccati. Non aiutando io in questo, lo resero aspro nei miei confronti, e questa fu la maggior pena da me patita nelle fondazioni, e ne ho avute molte da sopportare. Non aiutare l’avanzamento di un’opera in cui scorgevo con chiarezza la mano di nostro Signore e la crescita del nostro Ordine, mi era proibito da persone dotte con cui mi confessavo e consigliavo; contrariare il desiderio del mio prelato era per me morire. Al di là dell’obbligo cui ero tenuta, lo amavo sinceramente. A dire il vero, anche avessi voluto accontentarlo in questo, non potevo, essendo tenuta a obbedire ai visitatori apostolici.
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3. Murió un Nuncio santo que favorecía mucho la virtud, y así estimaba los Descalzos. Vino otro que parecía le había enviado Dios para ejercitarnos en padecer. Era algo deudo del Papa, y debe ser siervo de Dios, sino que comenzó a tomar muy a pechos a favorecer a los Calzados; y conforme a la información que le hacían de nosotros, enteróse mucho en que era bien no fuesen adelante estos principios, y así comenzó a ponerlo por obra con grandísimo rigor, condenando a los que le pareció le podían resistir, encarcelándolos, desterrándolos. 4. Los que más padecieron fue el padre fray Antonio de Jesús, que es el que comenzó el primer monasterio de Descalzos, y el padre fray Jerónimo Gracián, a quien había hecho el Nuncio pasado Visitador Apostólico de los del Paño, con el cual fue grande el disgusto que tuvo, y con el padre Mariano de San Benito. De estos Padres he dicho ya quién son en las fundaciones pasadas; otros de los más graves penitenció, aunque no tanto. A éstos ponía muchas censuras, que no tratasen de ningún negocio. 5. Bien se entendía venir todo de Dios y que lo permitía Su Majestad para mayor bien y para que fuese más entendida la virtud de estos Padres, como lo ha sido. Puso prelado del Paño, para que visitase nuestros monasterios de monjas y de los frailes; que, a haber lo que él pensaba, fuera harto trabajo. Y así se pasó grandísimo, como se escribirá de quien lo sepa mejor decir; que yo no hago sino tocar en ello, para que entiendan las monjas que vinieren cuán obligadas están a llevar adelante la perfección, pues hallan llano lo que tanto ha costado a las de ahora; que algunas de ellas han padecido muy mucho en estos tiempos de grandes testimonios, que me lastimaba a mí muy mucho más que lo que yo pasaba, que esto antes me era gran gusto. Parecíame ser yo la causa de toda esta tormenta, y que si me echasen en la mar, como a Jonás, cesaría la tempestad.
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3. Morì il Nunzio, uomo davvero santo che favoriva l’esercizio della virtù, e per questo stimava gli Scalzi. Il suo sostituto sembrava inviato da Dio per esercitarci nel dolore. Aveva una qualche parentela col Papa, e deve pur essere servo di Dio, ma prese a cuore di favorire i Calzati. E, secondo le loro informazioni sul nostro conto, si convinse profondamente non essere cosa buona diffondere i nostri principi, e in questo si impegnò con molto rigore, condannando chi a lui pareva resistergli al carcere o all’esilio. 4. Chi più ne patì furono il padre frat’ Antonio di Gesù, che diede inizio al primo monastero di Scalzi, e il padre fra’ Girolamo Graziano, che il precedente Nunzio aveva reso visitatore apostolico delle Carmelitane Calzate, con cui entrò in grave contrasto, e, in fine, il padre Mariano di San Benito. Ho già parlato di questi padri nelle fondazioni precedenti. Ad altri impose penitenze, pur leggere. Imponeva molte censure per cui non potevano prendere alcuna decisione. 5. Era facile notare come tutto provenisse dalla mano di Dio, e come Sua Maestà lo permettesse per il nostro bene e perché maggiormente splendesse la virtù di questi Padri, come poi è stato. Ordinò al prelato delle Carmelitane Calzate di visitare i nostri monasteri di monache e dei frati; a trovarvi quel che pensavano di trovarci, ci sarebbe stato di grande peso. E di fatto fu grandissimo, come scriverà chi saprà farlo meglio di me. Sfioro appena l’argomento, perché le monache future capiscano quanto siano tenute a comportarsi santamente, trovando appianato ciò che tanto è costato a chi le ha precedute. Alcune hanno sofferto moltissimo agli inizi a causa di gravi calunnie; soffrivo più per loro di quel che soffrivo per me, e questo, devo dire, mi rallegrava. Mi sembrava di essere la causa della bufera, e che se mi avessero gettato in mare, come Giona, sarebbe cessata la tempesta.
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6. Sea Dios alabado, que favorece la verdad. Y así sucedió en esto que, como nuestro católico rey Don Felipe supo lo que pasaba y estaba informado de la vida y religión de los Descalzos, tomó la mano a favorecernos, de manera que no quiso juzgase sólo el Nuncio nuestra causa, sino diole cuatro acompañados, personas graves y las tres religiosos, para que se mirase bien nuestra justicia. Era el uno de ellos el padre maestro fray Pedro Fernández, persona de muy santa vida y grandes letras y entendimiento. Había sido Comisario Apostólico y Visitador de los del Paño de la Provincia de Castilla, a quien los Descalzos estuvimos también sujetos, y sabía bien la verdad de cómo vivían los unos y los otros; que no deseábamos todos otra cosa, sino que esto se entendiese. Y así, en viendo yo que el Rey le había nombrado, di el negocio por acabado, como por la misericordia de Dios lo está. Plega a Su Majestad sea para honra y gloria suya. Aunque eran muchos le señores del reino y obispos que se daban prisa a informar de la verdad al Nuncio, todo aprovechara poco, si Dios no tomara por medio al Rey. 7. Estamos todas, hermanas, muy obligadas a siempre en nuestras oraciones encomendarle a nuestro Señor, y a los que han favorecido su causa y de la Virgen nuestra Señora, y así os lo encomiendo mucho. ¡Ya veréis, hermanas, el lugar que había para fundar! Todas nos ocupábamos en oraciones y penitencias sin cesar, para que lo fundado llevase Dios adelante, si se había de servir de ello. 8. En el principio de estos grandes trabajos (que dichos tan en breve os parecerán poco, y padecido tanto tiempo ha sido muy mucho), estando yo en Toledo, que venía de la fundación de Sevilla, año de 1576, me llevó cartas un cléri-
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6. Sia lodato Dio che difende la verità. Durante tali avvenimenti, venutone a conoscenza il nostro re cattolico Don Filippo, conoscendo la spiritualità degli Scalzi, prese l’iniziativa di favorirci. Non lasciò il solo Nunzio a giudicarci, ma gli diede quattro consiglieri, persone equilibrate, tre dei quali religiosi, perché le vicende si avviassero a conclusione secondo giustizia. Uno di loro era il padre maestro fra’ Pedro Fernández, persona santa, dalla profonda cultura e dall’acuta intelligenza. Era stato Commissario Apostolico e Visitatore delle Carmelitane Calzate della Provincia di Castiglia, cui anche noi Scalzi eravamo soggetti, e conosceva bene le reali modalità di vita degli uni e degli altri. Tutti desideravamo soltanto che si comprendesse questo. Così, venuta a sapere che il re l’aveva nominato, mi convinsi della soluzione del problema, come di fatto, per misericordia di Dio, accadde. Voglia Sua Maestà che sia a suo onore e gloria. Pur essendo molti i signori del regno e i vescovi che si affrettavano a informare della verità il Nunzio, gli sforzi sarebbero serviti a poco se Dio non avesse agito per mezzo del Re. 7. Tutte, sorelle, siamo tenute a raccomandarlo al Signore, e sempre, nelle nostre preghiere, insieme a chi ha favorito la causa, sua e di Maria Signora nostra. Questo mi sta molto a cuore. Vedrete, sorelle, com’era facile fondare! Tutte pregavamo e ci mortificavamo senza sosta, perché Dio portasse avanti quel che si era fondato, se fosse tornato a suo servizio. 8. All’inizio di simili fatiche (che raccontate in breve vi sembreranno poca cosa, ma sopportate a lungo sono state grandi), mentre ero a Toledo proveniente dalla fondazione di Siviglia, nell’anno 1576, un chierico di Villanuova de la Jara mi portò lettere di quel municipio, perché accettassi,
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go de Villanueva de la Jara del ayuntamiento de este lugar, que iba a negociar conmigo admitiese para monasterio nueve mujeres que se habían entrado juntas en una ermita de la gloriosa Santa Ana que había en aquel pueblo, con una casa pequeña cabe ella, algunos años había, y vivían con tanto recogimiento y santidad, que convidaba a todo el pueblo a procurar cumplir sus deseos, que eran ser monjas. Escribióme también un doctor, cura que es de este lugar, llamado Agustín de Ervías, hombre docto y de mucha virtud. Esta le hacía ayudar cuanto podía a esta santa obra. 9. A mí me pareció cosa que en ninguna manera convenía admitirla por estas razones: la primera, por ser tantas, y parecíame cosa muy dificultosa, mostradas a su manera de vivir, acomodarse a la nuestra. La segunda, porque no tenía casi nada para poderse sustentar, y el lugar no es poco más de mil vecinos, que para vivir de limosna es poca ayuda; aunque el ayuntamiento se ofrecía a sustentarlas, no me parecía cosa durable. La tercera, que no tenían casa. La cuarta, lejos de estotros monasterios. Quinta, y que aunque me decían eran muy buenas, como no las había visto no podía entender si tenían los talentos que pretendemos en estos monasterios; y así me determiné a despedirlo del todo. 10. Para esto quise primero hablar a mi confesor, que era el Doctor Velázquez, canónigo y catedrático de Toledo, hombre muy letrado y virtuoso, que ahora es obispo de Osma; porque siempre tengo de costumbre no hacer cosa por mi parecer, sino de personas semejantes. Como vio las cartas y entendió el negocio, díjome que no lo despidiese, sino que respondiese bien; porque cuando tantos corazones juntaba Dios en una casa, que se entendía se había de servir de ella. Yo lo hice así, que ni lo admití del todo ni lo despedí. En importunar por ello y procurar personas por quien yo lo hiciese, se pasó hasta este año de 80, con parecerme siempre
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quale inizio di un monastero, nove donne entrate insieme in una cappella dedicata alla gloriosa sant’Anna che c’era nel paese, occupando una piccola casa accanto. Erano lì già da diversi anni, e vivevano in tale raccoglimento e santità, che l’intera popolazione condivideva il loro desiderio di farsi monache. Mi scrisse anche un sacerdote, il parroco del luogo, Agostino de Ervias, uomo dotto e di grande virtù. Questi faceva quanto poteva per realizzare tale santa opera. 9. A me parve cosa da bocciare, per le seguenti ragioni: la prima, che erano tante, e mi sembrava assai difficile conformare il loro modo di vivere al nostro. La seconda, che non avevano quasi nulla per mantenersi; essendo il posto più ampio di altri mille vicini, non ispira a vivere d’elemosina. Anche se l’amministrazione locale si offriva di sostenerle, non sarebbe potuto durare molto. Terza ragione, non avevano casa. La quarta, che erano troppo lontane dagli altri monasteri. La quinta è che, pur avendomi assicurato la loro bontà, non avendole mai incontrate, non potevo comprendere se avessero i talenti richiesti dalla vita in questi monasteri. Decisi di rifiutare. 10. Ma volevo prima parlarne con il mio confessore, il Dottor Velázquez, canonico e cattedratico di Toledo, uomo assai dotto e virtuoso, ora vescovo di Osma. Sono abituata, in tali cose, a non agire secondo il mio parere, ma a chiedere consiglio a simili persone. Quando questi vide le lettere e comprese quel che stava accadendo, mi disse di non ricusarle, e di rispondere a tono. Se Dio univa tanti cuori in una casa, si sarebbe chiaramente compiaciuto in essa. La mia risposta, allora, non fu del tutto positiva e neppure del tutto negativa. Tra l’importunare e cercare l’aiuto di persone per cui mi arrendessi, si giunse all’anno 80, quando mi convincevo sempre più che sarebbe stato
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que era desatino admitirlo. Cuando respondía, nunca podía responder del todo mal. 11. Acertó a venir a cumplir su destierro el padre fray Antonio de Jesús al monasterio de nuestra Señora del Socorro, que está tres leguas de este lugar de Villanueva, y viniendo a predicar a él y el prior de este monasterio, que al presente es el padre fray Gabriel de la Asunción, persona muy avisada y siervo de Dios, venía también mucho al mismo lugar, que eran amigos del doctor Ervías, y comenzaron a tratar con estas santas hermanas. Y aficionados de su virtud y persuadidos del pueblo y del doctor, tomaron este negocio por propio y comenzaron a persuadirme con mucha fuerza con cartas. Y estando yo en San José de Malagón, que es 26 leguas y más de Villanueva, fue el mismo Padre Prior a hablarme sobre ello, dándome cuenta de lo que se podía hacer y cómo después de hecho daría el doctor Ervías trescientos ducados de renta, sobre la que él tiene de su beneficio; que se procurase de Roma. 12. Esto se me hizo muy incierto, pareciéndome habría flojedad después de hecho; que con lo poco que ellas tenían, bien bastaba. Y así dije muchas razones al Padre Prior para que viese no convenía hacerse y, a mi parecer, bastantes, y dije que lo mirasen mucho él y el padre fray Antonio, que yo lo dejaba sobre su conciencia, pareciéndome que con lo que yo les decía bastaba para no hacerse. 13. Después de ido, consideré cuán aficionado estaba a ello y que había de persuadir al prelado que ahora tenemos, que es el maestro fray Angel de Salazar, para que lo admitiese; y dime mucha prisa a escribirle, suplicándole que no diese esta licencia, diciéndole las causas; y según después me escribió, no la había querido dar si no era pareciéndome a mí bien.
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un errore proseguire nella fondazione. Nel rispondere alla loro corrispondenza, non potevo scoraggiarle del tutto. 11. Padre frat’ Antonio di Gesù venne a compiere il suo esilio nel monastero di nostra Signora del Soccorso, distante tre leghe da Villanuova. Venne poi a predicargli il priore di questo monastero, padre fra’ Gabriele dell’Assunzione, persona assai accorta e servo di Dio. Vennero spesso, essendo amici del dottor Ervías, e iniziarono a parlare di queste sante sorelle. Affascinati dalla sua santità, persuasi dal popolo e dal dottore, presero l’assunto come proprio e iniziarono a persuadermi con forza tramite lettere. Trovandomi ancora in San Giuseppe, a Malagon, distante più di 26 leghe da Villanueva, me ne parlò il medesimo Padre Priore, spiegandomi quel che si sarebbe potuto fare e come il dottor Ervías avrebbe donato trecento ducati di rendita ricavati da un suo beneficio. Per concludere mi dissero che si sarebbe ottenuto il permesso da Roma. 12. Ma io dubitavo ancora di più, perché pensavo che, di fatto, qualcuno sarebbe venuto meno. Col poco ch’esse avevano, sarebbe bastato a mandare tutto all’aria. Così spiegai le mie sufficienti ragioni a Padre Priore perché si convincesse della sconvenienza dell’affare. Aggiunsi che lui e padre frat’ Antonio ci pensassero attentamente. Lasciavo le cose alla loro coscienza, convinta che fossero sufficienti le ragioni esposte perché non si facesse. 13. Appena fu partito, mi resi conto di quanto tenesse al progetto e che avrebbe cercato di persuadere il nostro attuale prelato, maestro fra’ Angelo di Salazar, per ottenerne la licenza. Al che gli scrissi in grande fretta, supplicandolo di non concederla e spiegandogliene le ragioni. Da quanto mi rispose, diceva che non l’avrebbe mai concessa senza il mio parere positivo.
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14. Pasaron como mes y medio, no sé si algo más. Cuando ya pensé lo tenía estorbado, envíanme un mensajero con cartas del ayuntamiento, adonde se obligaban que no les faltaría lo que hubiese menester, y el doctor Ervías a lo que tengo dicho, y cartas de estos dos reverendos Padres con mucho encarecimiento. Era tanto lo que yo temía el admitir tantas hermanas, pareciéndome había de haber algún bando contra las que fuesen, como suele acaecer, y también en no ver cosa segura para su mantenimiento, porque lo que ofrecían no era cosa que hacía fuerza, que me vi en harta confusión. Después he entendido era el demonio, que con haberme el Señor dado ánimo, me tenía con tanta pusilanimidad entonces, que no parece confiaba nada de Dios. Mas las oraciones de aquellas benditas almas, en fin, pudieron más. 15. Acabando un día de comulgar y estándolo encomendando a Dios, como hacía muchas veces, que lo que me hacía responderlos antes bien era temer si estorbaba algún aprovechamiento de algunas almas (que siempre mi deseo es ser algún medio para que se alabase nuestro Señor y hubiese más quien le sirviese), me hizo Su Majestad una gran reprensión, diciéndome que con qué tesoros se había hecho lo que estaba hecho hasta aquí; que no dudase de admitir esta casa, que sería para mucho servicio suyo y aprovechamiento de las almas. 16. Como son tan poderosas estas palabras de Dios, que no sólo las entiende el entendimiento, sino que le alumbra para entender la verdad, y dispone la voluntad para querer obrarlo, así me acaeció a mí;que no sólo gusté de admitirlo, sino que me pareció había sido culpa tanto detenerme y estar tan asida a razones humanas, pues tan sobre razón he visto lo que Su Majestad ha obrado por esta sagrada Religión.
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14. Passarono tre mesi e mezzo, o forse più. Quando pensavo che tutto fosse dimenticato, giunse da me un messaggero con alcune missive di quel comune che si impegnava a donare il necessario; arrivò anche una lettera del dottor Ervías che si impegnava in questo, e alcune accalorate lettere dei reverendi Padri. Mi spaventai molto. Accettando tante sorelle, mi pareva sarebbe sorto, come è normale, un gruppo ostile alle consorelle che vi avrei in seguito mandato. Il suo mantenimento non mi pareva poi solidamente fondato; l’offerta non dava certezza del futuro. Ero molto confusa. Poi compresi trattarsi di un’azione del demonio. Il Signore me ne aveva concesso il coraggio, ma il demonio mi costringeva a tanta piccolezza d’animo, che mi pareva di non aver più fiducia in Dio. Le preghiere di quelle anime benedette, in fine, poterono di più. 15. Un giorno, dopo la comunione, stavo raccomandando a Dio queste cose, come avevo frequentemente fatto. Quel che mi aveva sempre fatto rispondere positivamente alle fondazioni, era il timore di essere d’ostacolo alla crescita delle anime (mio desiderio è essere un efficace strumento perché nostro Signore sia lodato e perché ci fossero più persone al suo servizio). Sua Maestà allora, mi riprese con forza, mostrandomi con quali ricchezze era mai stato portato a termine quel ch’era stato fatto fin qui. Non dovevo dubitare di accettare questa fondazione, che l’avrebbe molto servito e sarebbe stata di profitto per le anime. 16. Le parole di Dio sono tanto potenti, che l’intelletto, non solo le comprende, ma ne è ulteriormente illuminato per comprendere la verità e disporre la volontà per metterle in pratica; così mi accadde. Non solo fui felice di accondiscendere, ma mi parve una colpa aver tanto resistito e essermi fermata a motivazioni umane, dopo aver toccato con mano quel che Sua Maestà ha operato tramite questo Sacro Ordine, cose che superano ogni ragionevolezza.
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17. Determinada en admitir esta fundación, me pareció sería necesario ir yo con las monjas que en ella habían de quedar, por muchas cosas que se me representaron, aunque el natural sentía mucho por haber venido bien mala hasta Malagón y andarlo siempre. Mas pareciéndome se serviría nuestro Señor, lo escribí al prelado para que me mandase lo que mejor le pareciese, el cual envió la licencia para la fundación y precepto de que me hallase presente y llevase las monjas que me pareciese, que me puso en harto cuidado, por haber de estar con las que allá estaban. Encomendándolo mucho a nuestro Señor, saqué dos del monasterio de San José de Toledo, la una para priora; y dos del de Malagón, y la una para supriora. Y como tanto se había pedido a Su Majestad, acertóse muy bien, que no lo tuve en poco; porque en las fundaciones que solas nosotras comienzan, todas se acomodan bien. 18. Vinieron por nosotras el padre fray Antonio de Jesús y el padre prior fray Gabriel de la Asunción. Dado todo recaudo del pueblo, partimos de Malagón, sábado antes de Cuaresma, a trece días de febrero, año de 1580. Fue Dios servido de hacer tan buen tiempo y darme tanta salud, que parecía nunca había tenido mal; que yo me espantaba y consideraba lo mucho que importa no mirar nuestra flaca disposición cuando entendemos se sirve el Señor, por contradicción que se nos ponga delante, pues es poderoso de hacer de los flacos fuertes y de los enfermos sanos. Y cuando esto no hiciere, será lo mejor padecer para nuestra alma, y puestos los ojos en su honra y gloria olvidarnos a nosotros. ¿Para qué es la vida y la salud, sino para perderla por tan gran Rey y Señor? Creedme, hermanas, que jamás os irá mal en ir por aquí. 19. Yo confieso que mi ruindad y flaqueza muchas veces
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17. Decisa ad iniziare la fondazione, mi parve necessario accompagnare le monache che avrebbero dovuto prendervi dimora, malgrado fossi tanto occupata e la mia natura si ribellasse: ero giunta a Malagón molto malata, e ancora lo ero. Ma sembrandomi cosa gradita a nostro Signore, scrissi al prelato perché mi chiedesse quel che gli pareva meglio. Mi spedì la licenza per la fondazione, l’obbligo di presenziarvi e di portarvi le monache che volevo. Mi mise quindi all’erta per la migliore convivenza con quelle che erano già là. Pregandone molto nostro Signore, ne scelsi due dal monastero di San Giuseppe, a Toledo, una delle quali nominai priora. Ne scelsi poi due da quello di Malagon, una delle quali nominai sottopriora. Avendo pregato molto Sua Maestà, tutto andò bene, e non mi sembrò una grazia da poco. Solo nelle fondazioni portate a compimento da noi sole, infatti, tutto va come deve. 18. Vennero a prenderci il padre frat’ Antonio di Gesù e il padre priore fra’ Gabriele dell’Assunzione. Donatoci dalla popolazione il necessario per il viaggio, partimmo da Malagon il sabato prima della Quaresima, tredici febbraio 1580. A Dio piacque di concederci un tempo propizio e a me buona salute; sembrava non fossi mai stata male. Io stessa mi stupivo e andavo considerando quanto poco importi badare alla nostra debole disposizione quando comprendiamo che un’azione sia gradita al Signore, malgrado gli ostacoli. Egli può infatti rendere forti i deboli e sani i malati. Qualora questo non accadesse, significherebbe che alla nostra anima giova di più soffrire e, desiderando il suo onore e la sua gloria, dimenticarci di noi stessi. Perché esistono la vita e la salute, se non per essere perdute a favore di un Re e Signore tanto eccelso? Credetemi, sorelle: su questa via non vi accadrà mai alcun male. 19. Confesso che la mia nullità e la mia debolezza mi
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me ha hecho temer y dudar; mas no me acuerdo ninguna, después que el Señor me dio hábito de Descalza, ni algunos años antes, que no me hiciese merced, por su sola misericordia, de vencer estas tentaciones y arrojarme a lo que entendía era mayor servicio suyo, por dificultoso que fuese. Bien claro entiendo que era poco lo que hacía de mi parte, mas no quiere más Dios de esta determinación para hacerlo todo de la suya. Sea por siempre bendito y alabado, amén. 20. Habíamos de ir al monasterio de nuestra Señora del Socorro, que ya queda dicho que está tres leguas de Villanueva, y detenernos allí para avisar cómo íbamos, que lo tenían así concertado, y yo era razón obedeciese a estos Padres, con quien íbamos, en todo. Está esta casa en un desierto y soledad harto sabrosa; y como llegamos cerca, salieron los frailes a recibir a su prior con mucho concierto. Como iban descalzos y con sus capas pobres de sayal, hiciéronnos a todas devoción, y a mí me enterneció mucho pareciéndome estar en aquel florido tiempo de nuestros santos Padres. Parecían en aquel campo unas flores blancas olorosas, y así creo yo lo son a Dios, porque, a mi parecer, es allí servido muy a las veras. Entraron en la iglesia con un Te Deum y voces muy mortificadas. La entrada de ella es debajo de tierra, como por una cueva, que representaba la de nuestro Padre Elías. Cierto, yo iba con tanto gozo interior, que diera por muy bien empleado más largo camino; aunque me hizo harta lástima ser ya muerta la santa por quien nuestro Señor fundó esta casa, que no merecí verla, aunque lo deseé mucho. 21. Paréceme no será cosa ociosa tratar aquí algo de su vida y por los términos que nuestro Señor quiso se fundase allí este monasterio, que tanto provecho ha sido para muchas almas de los lugares del rededor, según soy informada; y para que viendo la penitencia de esta santa, veáis, mis hermanas,
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hanno fatto temere e dubitare diverse volte; ma mai ricordo, dopo che il Signore mi diede l’abito di Scalza, e anche prima, che, per sua misericordia, mi abbia negato la grazia di vincere le tentazioni e lanciarmi in quel che intendevo fosse a lui gradito, per difficile che fosse. Capisco chiaramente il poco compiuto da parte mia, ma Dio si accontenta di questa determinazione, e poi fa tutto lui. Sia per sempre benedetto e lodato, amen. 20. Dovevamo recarci al monastero di nostra Signora del Soccorso, prima nominato, distante tre leghe da Villanueva. Da lì avremmo avvisato del nostro arrivo, come deciso, ed ero pienamente d’accordo con loro, i Padri con cui stavamo viaggiando. La casa si trova in una landa desolata e solitaria. Non appena ci avvicinammo, i frati uscirono per accogliere il loro priore nel migliore dei modi. Scalzi e con indosso le povere vesti di saio, ci commossero tutti, e io mi intenerii molto, pensando di essere tornata al fruttuoso tempo dei nostri santi Padri. Allora erano sbocciati nel campo alcuni fiori bianchi profumati, e penso che il loro profumo giunga a Dio perché lì è davvero servito come lui vuole. Entrarono in chiesa pregando un Te Deum a voci molto basse. In essa si entra da sotto terra, come da una grotta che vuole rappresentare quella del nostro Padre Elia. Provavo tanta gioia interiore che avrei considerato ben speso anche un più lungo tratto di strada. Anche se mi dispiacque fosse morta la santa che fu strumento di nostro Signore nella fondazione di quella casa. Non meritai di vederla, pur desiderandolo molto. 21. Non mi pare di perdere tempo raccontandovi qualcosa della sua vita, e le ragioni per cui nostro Signore volle che lì si fondasse il monastero, tanto profittevole per molte anime dei dintorni, per quanto ne so. Sarà cosa utile anche perché, conoscendo la penitenza praticata da questa san-
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cuán atrás quedamos nosotras, y os esforcéis para de nuevo servir a nuestro Señor; pues no hay por qué seamos para menos, pues no venimos de gente tan delicada y noble; que aunque esto no importe, dígolo porque había tenido vida regalada, conforme a quien era, que venía de los Duques de Cardona, y así se llamaba ella doña Catalina de Cardona. Después de algunas veces que me escribió, sólo firmaba «la Pecadora». 22. De su vida, antes que el Señor la hiciese tan grandes mercedes, dirán los que escribieren su vida, y más particularmente lo mucho que hay que decir de ella. Por si no llegare a vuestra noticia, diré aquí lo que me han dicho algunas personas que la trataban, dignas de creer. 23. Estando esta santa entre personas y señores de mucha calidad, siempre tenía mucha cuenta con su alma y hacía penitencia. Creció tanto el deseo de ella y de irse adonde sola pudiese gozar de Dios y emplearse en hacer penitencia, sin que ninguno la estorbase. Esto trataba con sus confesores y no se lo consentían, que, como está ya el mundo tan puesto en discreción y casi olvidadas las grandes mercedes que hizo Dios a los santos y santas que en los desiertos le sirvieron, no me espanto les pareciese desatino. Mas como no deja Su Majestad de favorecer a los verdaderos deseos para que se pongan en obra, ordenó que se viniese a confesar con un padre francisco, que llaman fray Francisco de Torres, a quien yo conozco muy bien, y le tengo por santo, y con grande hervor de penitencia y oración ha muchos años que vive y con hartas persecuciones. Debe bien de saber la merced que Dios hace a los que se esfuerzan a recibirlas, y así le dijo que no se detuviese, sino que siguiese el llamamiento que Su Majestad
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ta, vi rendiate conto, mie sorelle, di quanto siamo ancora indietro, e vi sforziate per servire con spirito nuovo nostro Signore. Non c’è ragione per cui sia possibile spiegare il nostro far di meno, non provenendo noi da gente sì delicata e nobile, come lei. Non è un dettaglio importante, ma lo scrivo perché aveva vissuto una vita nel decoro, secondo la sua progenie, i Duchi di Cardona; il suo nome era donna Caterina di Cardona. Dopo le prime lettere che mi scrisse, si sarebbe sempre firmata “la peccatrice”. 22. Della sua vita precedente a quando il Signore concesse le sue grazie, ne scriveranno i biografi, e racconteranno nei dettagli quanto c’è da raccontare. Se non ne aveste notizia, ve ne dirò quel che mi hanno raccontato persone degne di fiducia. 23. Questa santa donna aveva sempre vissuto con persone nobili e di alto livello; prestava sempre molta cura alla sua anima, e faceva penitenza. Crebbe tanto nel desiderio e di andarsene dove avrebbe potuto godere solamente di Dio e fare penitenza, senza che alcuno la disturbasse in questo. Ne parlava con i suoi confessori, ma non glielo consentivano. Non mi stupisce che sembrasse loro uno sbaglio, essendo il mondo sì pieno di prudenza da dimenticarsi delle grandi grazie concesse da Dio ai santi e alle sante che decisero di servirlo nei deserti. Ma non dimenticandosi Sua Maestà di favorire i sinceri desideri perché si mutino in realtà, fece sì che venisse a confessarsi da un padre francescano, fra’ Francesco di Torres, che conosco molto bene e reputo santo. Sono ormai tanti gli anni in cui vive immerso nel fervore di penitenza e preghiera, accompagnate da violente persecuzioni. Deve conoscere la grazia da Dio concessa a chi si sforza di riceverla, e così le disse di non scoraggiarsi e di seguire la chiamata a lei rivolta da Sua Maestà. Non so se le sue
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le hacía. No sé yo si fueron éstas las palabras, mas entiéndese, pues luego lo puso por obra. 24. Descubrióse a un ermitaño que estaba en Alcalá, y rogóle se fuese con ella, sin que jamás lo dijese a ninguna persona. Y aportaron adonde está este monasterio, adonde halló una covezuela, que apenas cabía. Aquí la dejó. Mas ¡qué amor debía llevar, pues ni tenía cuidado de lo que había de comer, ni los peligros que le podían suceder, ni la infamia que podía haber cuando no pareciese! ¡Qué borracha debía de ir esta santa alma, embebida en que ninguno la estorbase de gozar de su Esposo, y qué determinada a no querer más mundo, pues así huía de todos sus contentos! 25. Consideremos esto bien, hermanas, y miremos cómo de un golpe lo venció todo. Porque aunque no sea menos lo que vosotras hacéis en entraros en esta sagrada Religión y ofrecer a Dios vuestra voluntad y profesar tan continuo encerramiento, no sé si se pasan estos hervores del principio a algunas, y tornamos a sujetarnos en algunas cosas de nuestro amor propio. Plega a la divina Majestad que no sea así, sino que, ya que remedamos a esta santa en querer huir del mundo, estemos en todo muy fuera de él en lo interior. 26. Muchas cosas he oído de la grande aspereza de su vida, y débese de saber lo menos. Porque en tantos años como estuvo en aquella soledad con tan grandes deseos de hacerla, no habiendo quien a ellos le fuese a la mano, terriblemente debía tratar su cuerpo. Diré lo que a ella misma oyeron algunas personas y las monjas de San José de Toledo, adonde ella entró a verlas, y como con hermanas hablaba con llaneza, y así lo hacía con otras personas, porque era grande su sencillez y debíalo ser la humildad. Y como quien tenía
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parole furono proprio queste, ma certamente, come poi si vide, ne fu tale il senso. 24. Si trovò un eremita in Alcalà, e gli si chiese di accompagnarla, senza che alcun altro lo sapesse. Giunsero dove oggi si trova questo monastero, e vi trovò una piccola grotta, dove appena poteva entrare. Qui l’eremita la lasciò. Quale amore doveva albergare nel suo cuore, da non pensare al cibo, né ai pericoli da cui era circondata, né alla possibile infamia derivante dalla sua fuga! Da quale inebriamento sarà stata posseduta quest’anima, impegnata solo a che nessuno la disturbasse dal godere del suo Sposo, decisa a non desiderare mai più le cose terrene, fuggendone le consolazioni! 25. Consideriamo attentamente questo, sorelle, e osserviamo come lo vinse tutto in un istante. Pur non essendo infatti da meno quel che voi avete fatto entrando in questa famiglia spirituale, offrendo a Dio la vostra volontà e promettendo la continua clausura, può essere che in qualcuna abbiano termine i fervori iniziali, per tornare a sottomettersi, in talune cose, all’amor proprio. Supplico la divina Maestà che non sia così, ma, già che imitiamo questa santa nel fuggire dal mondo, ce ne distacchiamo anche interiormente. 26. Ho udito molte cose riguardanti l’asperità della sua vita, e penso se ne conosca la minima parte. Nei tanti anni trascorsi in solitudine col grande desiderio di mortificarsi, non avendo chi la moderasse in questo, avrà trattato in modo terribile il suo corpo. Dirò quanto ella medesima disse ad alcune persone e alle monache di San Giuseppe a Toledo. Queste furono da lei visitate, e parlò loro chiaramente, come a sorelle, così come fece con altre persone: grandi erano la sua semplicità e la sua umiltà. Avendo com-
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entendido que no tenía ninguna cosa de sí, estaba muy lejos de vanagloria, y gozábase de decir las mercedes que Dios la hacía para que por ellas fuese alabado y glorificado su nombre: cosa peligrosa para los que no han llegado a este estado, que, por lo menos, les parece alabanza propia; aunque la llaneza y santa simplicidad la debía librar de esto, porque nunca oí ponerle esta falta. 27. Dijo que había estado ocho años en aquella cueva, y muchos días pasando con las hierbas del campo y raíces; porque, como se le acabaron tres panes que le dejó el que fue con ella, no lo tenía hasta que fue por allí un pastorcico. Este la proveía después de pan y harina, que era lo que ella comía: unas tortillas cocidas en la lumbre, y no otra cosa; esto, a tercer día, y es muy cierto, que aun los frailes que están allí son testigos, y era ya después que ella estaba muy gastada. Algunas veces la hacían comer una sardina, u otras cosas, cuando ella fue a procurar cómo hacer el monasterio, y antes sentía daño que provecho. Vino nunca lo bebió, que yo haya sabido. Las disciplinas eran con una gran cadena, y duraban muchas veces dos horas, y hora y media. Los cilicios tan asperísimos, que me dijo una persona, mujer, que viniendo de romería se había quedado a dormir con ella una noche, y héchose dormida, y que la vio quitar los cilicios llenos de sangre y limpiarlos. Y más era lo que pasaba – según ella decía a estas monjas que he dicho – con los demonios, que le aparecían como unos alanos grandes, y se la subían por los hombros, y otras como culebras. Ella no les había ningún miedo. 28. Después que hizo el monasterio, todavía se iba, y estaba y dormía, a su cueva, si no era ir a los Oficios Divinos. Y antes que se hiciese, iba a misa a un monasterio de Mercedarios, que está un cuarto de legua, y algunas veces de rodillas.
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preso che nessuna cosa era da lei guadagnata per merito, era lontana dalla vanagloria, e gioiva nel raccontare le grazie che Dio le concedeva perché le altre lo lodassero e glorificassero il suo nome. Cosa pericolosa per chi non fosse giunto al suo stato, cui sembrerebbe di lodare se stessa. Ma la chiarezza e santa semplicità la liberarono da tale laccio; mai udii qualcuno che l’accusasse di questa mancanza. 27. Disse di essere rimasta per otto anni in quella grotta; molti giorni trascorsi mangiando erbe del campo e radici. Da quando terminò tre pani che le aveva lasciato l’eremita da cui era stata accompagnata, non aveva altro sinché passò di lì un pastorello. Questi, in seguito, l’avrebbe provvista di pane e farina, di cui si servì per mangiare. Cuoceva al fuoco delle tortine di cui si nutriva ogni tre giorni. Questo è un fatto sicuro di cui furono testimoni i frati che vivono lì accanto, dopo ch’ella ne fu già molto provata. Quando andò a cercare di fondare il monastero, riuscirono a farle mangiare una sardina, o altro, ma ne subiva più danno che giovamento. Che io abbia saputo, non bevve mai vino. Le sue discipline erano formate da una grande catena, e molte duravano anche due ore, o un’ora e mezza. I suoi cilici erano tanto dolorosi, che una donna mi disse come, tornando da un pellegrinaggio, era rimasta a dormire con lei una notte e, fingendo di essersi addormentata, la vide levarsi i cilici zuppi di sangue e pulirli. Peggio ancora era quel che le accadeva – a detta delle monache di cui parlavo – con i demoni. Le apparivano in sembianze di grandi alani che la assalivano alle spalle, altre volte di serpenti. Non ne aveva alcuna paura. 28. Anche dopo aver fondato il monastero, tornava, restava e dormiva nella sua grotta, se non per partecipare agli Uffici Divini. Prima della fondazione, andava a messa in un monastero di padri della Mercede distante un quarto di
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Su vestido era buriel y túnica de sayal, y de manera hecho, que pensaban era hombre. Después de estos años que aquí estuvo tan a solas, quiso el Señor se divulgase, y comenzaron a tener tanta devoción con ella, que no se podía valer de la gente. A todos hablaba con mucha caridad y amor. Mientras más iba el tiempo, mayor concurso de gente acudía; y quien la podía hablar, no pensaba tenía poco. Ella estaba tan cansada de esto, que decía la tenían muerta. Venía día estar todo el campo lleno de carros casi. Después que estuvieron allí los frailes, no tenían otro remedio sino levantarla en alto para que les echase la bendición, y con eso se libraban. Después de los ocho años que estuvo en la cueva, que ya era mayor, porque se la habían hecho los que allí iban, diole una enfermedad muy grande, que pensó morirse, y todo lo pasaba en aquella cueva. 29. Comenzó a tener deseos de que hubiese allí un monasterio de frailes, y con éste estuvo algún tiempo no sabiendo de qué orden le haría; y estando una vez rezando a un crucifijo que siempre traía consigo, le mostró nuestro Señor una capa blanca, y entendió que fuese de los Descalzos Carmelitas, y nunca había venido a su noticia que los había en el mundo. Entonces estaban hechos solos dos monasterios, el de Mancera y Pastrana. Debíase después de esto de informar, y como supo que le había en Pastrana y ella tenía mucha amistad con la Princesa de Eboli, de tiempos pasados, mujer del príncipe Ruy Gómez, cuya era Pastrana, partióse para allá a procurar cómo hacer este monasterio, que ella tanto deseaba. 30. Allí, en el monasterio de Pastrana, en la iglesia de San Pedro – que así se llama – tomó el hábito de nuestra Señora; aunque no con intento de ser monja ni profesar, que nunca a ser monja se inclinó, como el Señor la llevaba por otro cami-
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lega, alcune volte in ginocchio. La sua veste era di sargia e la tunica di saio, di tal fatta che pensavano fosse un uomo. Dopo questi anni passati in solitudine, il Signore volle farla conoscere, e iniziarono a mostrarle tanta devozione, che non riusciva a liberarsi della gente. Parlava a tutti con molta carità e amore. Più passava il tempo, più era la gente che andava a visitarla. Chi riusciva a parlarle si pensava fortunato. Ne era tanto stanca che diceva la volevano uccidere. Un giorno, il prato si riempì quasi tutto di carri. Arrivarono i frati, e non trovarono altra soluzione che sollevarla perché desse la sua benedizione, e liberarsi della folla. Dopo otto anni di permanenza nella grotta, un po’ ingrandita da chi la visitava, fu colta da una malattia tanto grave che credette di morirne; sopportava tutto in quella spelonca. 29. Iniziò a desiderare di fondarvi un monastero di frati, e lasciò passare un po’ di tempo senza sapere di quale ordine farlo. Mentre un giorno pregava un crocifisso che portava sempre con sé, nostro Signore le mostrò un cappuccio bianco, da cui intese che si sarebbe dovuto trattare di Carmelitani Scalzi, pur non avendone mai sentito parlare. All’epoca erano stati fondati solo due monasteri: quello di Mancera e quello di Pastrana. Doveva informarsene, e non appena seppe di quello di Pastrana, essendo lei dai tempi passati molto amica della Principessa di Eboli, moglie del Principe Ruy Gomez, cui apparteneva Pastrana, partì per quella città cercando di fondare il monastero che tanto desiderava. 30. Nel monastero di Pastrana, nella chiesa di San Pietro – questo è il suo nome – prese l’abito di nostra Signora, pur non avendo l’intenzione di essere monaca e di compiere la professione; mai si inclinò a essere monaca: il Signore la portava per altre strade. Le sembrava, infatti, che
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no; parecíale le quitaran por obediencia sus intentos de asperezas y soledad. Estando presentes todos los frailes, recibió el hábito de nuestra Señora del Carmen. 31. Hallóse allí el padre Mariano – de quien ya he hecho mención en estas fundaciones –, el cual me dijo a mí misma que le había dado una suspensión o arrobamiento, que del todo le enajenó; y que estando así, vio muchos frailes y monjas muertos; unos descabezados, otros cortadas las piernas y los brazos, como que los martirizaban, que esto se da a entender en esta visión. Y no es hombre que dirá sino lo que viere, ni tampoco está acostumbrado su espíritu a estas suspensiones, que no le lleva Dios por este camino. Rogad a Dios, hermanas, que sea verdad y que en nuestros tiempos merezcamos ver tan gran bien y ser nosotras de ellas. 32. De aquí de Pastrana comenzó a procurar la santa Cardona con qué hacer su monasterio, y para esto tornó a la Corte, de donde con tanta gana había salido, que no le sería pequeño tormento, adonde no le faltaron hartas murmuraciones y trabajos; porque cuando salía de casa no se podía valer de gente. Esto en todas las partes que fue. Unos le cortaban del hábito, otros de la capa. Entonces fue a Toledo, adonde estuvo con nuestras monjas. Todas me han afirmado que era tan grande el olor que tenía de reliquias, que hasta el hábito y la cinta, después que le dejó, porque le dieron otro y se le quitaron, era para alabar a nuestro Señor el olor. Y mientras más a ella se llegaban, era mayor, con ser los vestidos de suerte con la calor, que hacía mucha, que antes le habían de tener malo. Sé que no dirán sino toda verdad, y así quedaron con mucha devoción. 33. En la Corte y otras partes le dieron para poder hacer su monasterio y, llevando licencia, se fundó. Hízose la iglesia adonde era su cueva, y a ella le hicieron otra desviada, adonde tenía un sepulcro de bulto y se estaba noche y día lo más
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per obbedienza, le avrebbero tolto i suoi aneliti di asperità e solitudine. Alla presenza di tutti i frati, ricevette l’abito di nostra Signora del Carmelo. 31. C’era anche padre Mariano – di cui ho già parlato in queste fondazioni –, che mi disse di avere subito una sospensione o un rapimento, che lo fece andar fuori di sé; in quello stato, vide molti frati e monache morti; alcuni decapitati, altri con le braccia e le gambe amputate; visione da cui si comprende che furono martirizzati. Non è uomo da dire ciò che non ha visto, né il suo animo è preparato a tali sospensioni; Dio non lo conduce su questo cammino. Pregate Dio, sorelle, che quel che ha visto si avveri, che meritiamo di vedere un bene tanto grande e che possiamo parteciparvi. 32. Da Pastrana, la santa Cardona iniziò a cercare di fondare il suo monastero; per questo tornò alla corte da cui era partita con tanta gioia; e non ne soffrì poco, patendone mormorazioni e travagli. Quando usciva di casa, infatti, non riusciva a liberarsi della gente. Questo accadeva ovunque andasse; chi le tagliava l’abito, chi la cappa. Allora si trasferì a Toledo, dove visse con le nostre monache. Tutte mi hanno detto che era tanto grande il profumo che emanava, come di reliquie, che anche l’abito e la cintura che lasciò loro in cambio di altri nuovi, profumavano da lodarne il Signore. Più vi si avvicinavano, più intenso era il profumo, malgrado le vesti, per il gran caldo, avrebbero dovuto emanare puzzo. So che affermano il vero: tutte ne rimasero edificate. 33. Nella corte e in altre parti, le diedero offerte per fare il monastero, e, ottenuta la licenza, si fondò. La chiesa fu eretta dove si trovava la sua grotta, e per lei ne costrui rono un’altra poco lontano, con un sepolcro in rilievo,
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del tiempo. Duróle poco, que no vivió sino cerca de cinco años y medio después que tuvo allí el monasterio, que con la vida tan áspera que hacía, aun lo que había vivido parecía sobrenatural. Su muerte fue año de 1577, a lo que ahora me parece. Hiciéronle las honras con grandísima solemnidad; porque un caballero que llaman fray Juan de León, tenía gran devoción con ella, y puso en esto mucho. Está ahora enterrada en depósito en una capilla de nuestra Señora, de quien ella era en extremo devota, hasta hacer mayor iglesia de la que tienen, para poner su bendito cuerpo como es razón. 34. Es grande la devoción que tienen en este monasterio por su causa, y así parece quedó en él y en todo aquel término, en especial mirando aquella soledad y cueva, adonde estuvo. Antes que determinase hacer el monasterio, me han certificado que estaba tan cansada y afligida de ver la mucha gente que la venía a ver, que se quiso ir a otra parte adonde nadie supiese de ella; y envió por el ermitaño que la había traído allí para que la llevase, y era ya muerto. Y nuestro Señor, que tenía determinado se hiciese allí esta casa de nuestra Señora, no la dio lugar a que se fuese; porque – como he dicho – entiendo se sirve mucho allí. Tienen gran aparejo, y vese bien en ellos que gustan de estar apartados de gente; en especial el prior, que también le sacó Dios, para tomar este hábito, de harto regalo, y así le ha pagado bien con hacérselos espirituales. 35. Hízonos allí mucha caridad. Diéronnos de lo que tenían en la iglesia, para la que íbamos a fundar, que, como esta santa era querida de tantas personas principales, estaba bien proveída de ornamentos. Yo me consolé muy mucho lo
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dove trascorreva la maggior parte del tempo di giorno e di notte. Le servì poco. Non visse infatti più di cinque anni e mezzo dopo la fondazione del monastero. Dalla vita austera che conduceva, risultava soprannaturale anche il tempo che aveva vissuto. Da quel che ricordo, morì nel 1577. Le resero onore con grande solennità; un cavaliere, chiamato fra Giovanni de Leon, aveva nei suoi confronti molta devozione, e si diede da fare per i suoi funerali. È ora sepolta in una cappella di Nostra Signora, di cui era massimamente devota, fino a che costruiranno una chiesa più grande dell’attuale, per porvi il suo corpo benedetto secondo quel che conviene. 34. La devozione che hanno per lei in questo monastero è grande, e sembra ch’ella vi sia ancora presente, specialmente mirando alla sua solitudine e alla grotta ove visse. Prima di decidersi a fondare il monastero, mi hanno assicurato che era tanto stanca e afflitta per la molta gente che andava a trovarla, da voler trasferirsi in un altro luogo ove nessuno sapesse della sua presenza. Mandò quindi a cercare l’eremita che l’aveva condotta lì perché venisse a prenderla, ma era già morto. Nostro Signore, che aveva deciso si facesse lì questa casa di nostra Signora, non le concesse ove andare altrove; infatti – come ho detto – so che il Signore è ivi molto servito. Hanno molti mezzi, e si scorge in loro la gioia di essere lontani dalla gente; in modo particolare nel priore, anch’egli chiamato da Dio a prendere questo abito da una vita agiata; è stato ben ricompensato dalle consolazioni spirituali. 35. Fummo ricevute caritatevolmente. Ci diedero quel che avevano della loro chiesa per quella che andavamo a fondare; essendo la santa amata da molte persone di livello, la chiesa era provvista di abbondanti ornamenti. Fui consolata da quel soggiorno, malgrado la confusione
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que allí estuve, aunque con harta confusión, y me dura; porque veía que la que había hecho allí la penitencia tan áspera era mujer como yo, y más delicada, por ser quien era y no tan gran pecadora como yo soy; que en esto, de la una a la otra no se sufre comparación, y he recibido muy mayores mercedes de nuestro Señor de muchas maneras, y no me tener ya en el infierno, según mis grandes pecados, es grandísima. Sólo el deseo de remedarla, si pudiera, me consolaba, mas no mucho; porque toda mi vida se me ha ido en deseos y las obras no lashago. Válgame la misericordia de Dios, en quien yo he confiado siempre por su Hijo sacratísimo y la Virgen nuestra Señora, cuyo hábito por la bondad del Señor traigo. 36. Acabando de comulgar un día en aquella santa iglesia, me dio un recogimiento muy grande con una suspensión que me enajenó. En ella se me representó esta santa mujer por visión intelectual, como cuerpo glorificado, y algunos ángeles con ella. Díjome que no me cansase, sino que procurase ir adelante en estas fundaciones. Entiendo yo, aunque no lo señaló, que ella me ayudaba delante de Dios. También me dijo otra cosa que no hay para qué la escribir. Yo quedé harto consolada y con deseo de trabajar. Y espero en la bondad del Señor, que con tan buena ayuda como estas oraciones, podré servirle en algo. Veis aquí, hermanas mías, cómo ya acabaron estos trabajos, y la gloria que tiene será sin fin. Esforcémonos ahora, por amor de nuestro Señor, a seguir esta hermana nuestra. Aborreciéndonos a nosotras mismas, como ella se aborreció, acabaremos nuestra jornada, pues se anda con tanta brevedad y se acaba todo. 37. Llegamos el domingo primero de la cuaresma, que era víspera de la Cátedra de San Pedro, día de San Barbaciani, año de 1580, a Villanueva de la Jara. Este mismo día se puso el Santísimo Sacramento en la iglesia de la gloriosa
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tutt’ora presente. Vedevo infatti come colei che vi aveva vissuto una penitenza così dura, era donna come me, più delicata ancora di me, ma non peccatrice come io sono; non c’è paragone. Ho anche ricevuto più grazie da nostro Signore, la più grande delle quali consiste nel non essere ancora precipitata all’inferno per i miei peccati. Mi consolavo, ma non troppo, col solo desiderio di imitarla, potendolo fare. La mia vita è andata consumandosi in desideri senza opere. Mi aiuti la misericordia di Dio, nella quale ho sempre confidato, tramite il suo Figlio santissimo e la Vergine nostra Signora, il cui abito, per bontà del Signore, indosso. 36. Un giorno, dopo aver ricevuto la comunione in quella santa chiesa, mi raccolsi profondamente e rimasi sospesa e fuori di me. Nella sospensione mi apparve, in visione intellettuale, quella santa donna, con il corpo glorioso, e accanto a lei alcuni angeli. Mi disse di non stancarmi, ma di perseverare nelle fondazioni. Compresi, malgrado non lo dicesse, che mi stava aiutando dinanzi a Dio. Mi disse anche un’altra cosa che non occorre riportare. Rimasi molto consolata e desiderosa di lavorare; spero, per bontà di Dio, col buon aiuto delle sue preghiere, di poterlo servire in qualche cosa. Notate, sorelle, come le fatiche presto terminarono, per dar luogo alla gloria eterna. Sforziamoci adesso, per amore di nostro Signore, a seguire in tutto questa nostra sorella. Disprezzando noi stesse, come lei si disprezzò, porteremo a termine la nostra giornata terrena; camminiamo rapidamente e tutto finirà. 37. Giungemmo a Villanueva de la Jara la prima domenica di quaresima, vigilia della Cattedra di San Pietro, festa di S. Barbaziano, dell’anno 1580. Il medesimo giorno si pose il Santissimo Sacramento nella chiesa della glorio-
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Santa Ana, a la hora de misa mayor. Saliéronnos a recibir todo el ayuntamiento y otros algunos con el doctor Ervías, y fuímonos a apear a la iglesia del pueblo, que estaba bien lejos de la de Santa Ana. Era tanta la alegría de todo el pueblo, que me hizo harta consolación ver con el contento que recibían la Orden de la sacratísima Virgen Señora nuestra. Desde lejos oíamos el repicar de las campanas. Entradas en la iglesia, comenzaron el Te Deum, un verso la capilla de canto de órgano, y otro el órgano. Acabado, tenían puesto el Santísimo Sacramento en unas andas y a nuestra Señora en otras, con cruces y pendones. Iba la procesión con harta autoridad. Nosotras, con nuestras capas blancas y velos delante del rostro, íbamos en mitad, cabe el Santísimo Sacramento, y junto a nosotras nuestros frailes Descalzos, que fueron hartos del monasterio, y los franciscos (que hay monasterio en el lugar, de San Francisco) iban allí, y un fraile dominico, que se halló en el lugar, que aunque era solo me dio contento ver allí aquel hábito. Como era lejos, había muchos altares. Deteníanse algunas veces diciendo letras de nuestra Orden, que nos hacía harta devoción y ver que todos iban alabando al gran Dios que llevábamos presente, y que por El se hacía tanto caso de siete pobrecillas Descalzas que íbamos allí. Con todo esto que yo consideraba, me hacía harta confusión, acordándome iba yo entre ellas, y cómo, si se hubiera de hacer como yo merecía, fuera volverse todos contra mí. 38. Heos dado tan larga cuenta de esta honra que se hizo al hábito de la Virgen para que alabéis a nuestro Señor y le supliquéis se sirva de esta fundación; porque con más contento estoy cuando es con mucha persecución y trabajos, y con más gana os los cuento. Verdad es que estas hermanas que estaban aquí los han pasado casi seis años; al menos más de cinco y medio que ha que entraron en esta casa de la
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sa Sant’Anna, nell’ora della messa maggiore. Uscì ad accoglierci tutto il municipio, e altri in compagnia del dottor Ervías. Ci dirigemmo alla chiesa parrocchiale, distante da quella di Sant’Anna. Era tanta la gioia del popolo, che rimasi consolata dal constatare l’entusiasmo con cui accoglievano l’Ordine della santissima Vergine nostra Signora. Da lontano udivamo il suono delle campane. Entrate in chiesa, attaccarono il Te Deum, un verso cantato dalla cappella di canto, alternato all’organo medesimo. Terminato, posero sopra una portantina il Santissimo Sacramento, e su di un’altra la statua di nostra Signora, con croci e stendardi. La processione camminava solennemente. Noi, con le nostre cappe bianche e i veli sul viso, eravamo a metà, dopo il Santissimo Sacramento, in compagnia dei nostri frati Scalzi, giunti in molti dal monastero, e con i francescani (lì c’è anche un monastero di san Francesco); ci accompagnava anche un frate domenicano che si trovava lì per caso; pur essendocene solo uno, fui contenta di vedere quell’abito. Essendo lungo il cammino, erano stati eretti alcuni altari. Talvolta ci si fermava a leggere testi del nostro Ordine. Ci commoveva vedere come tutti lodassero Dio presente in mezzo a noi, e che per lui si facesse tanta attenzione a sette povere Carmelitane, quante eravamo. Mentre pensavo a queste cose, sorgeva alta in me la confusione, nel contarmi fra loro. Pensavo che, se le cose fossero andate secondo i miei meriti, avrebbero dovuto volgersi tutti contro di me. 38. Vi ho reso abbondantemente partecipi dell’onore attribuito all’abito di Maria perché ne lodiate nostro Signore e lo supplichiate di servirsi di questa fondazione. Sono infatti più contenta quando si fonda tra persecuzioni e fatiche, e ve lo racconto con maggiore gioia. È vero che le sorelle presenti avevano sofferto per quasi sei anni; o almeno per più di cinque e mezzo, finché entrarono in questa casa
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gloriosa Santa Ana, dejada la mucha pobreza y trabajo que tenían en ganar de comer, porque nunca quisieron pedir limosna (la causa era porque no les pareciese estaban allí para que las diesen de comer), y la gran penitencia que hacían, así en ayunar mucho y comer poco, malas camas y muy poquita casa, que para tanto encerramiento como siempre tuvieron era harto trabajo. 39. El mayor que me dijeron habían tenido era el grandísimo deseo de verse con el hábito, que éste noche y día las atormentaba grandísimamente, pareciéndoles nunca lo habían de ver, y así toda su oración era porque Dios las hiciese esta merced, con lágrimas muy ordinarias. Y en viendo que había algún desvío, se afligían en extremo y crecía la penitencia. De lo que ganaban, dejaban de comer para pagar los mensajeros que iban a mí, y mostrar la gracia que ellas podían con su pobreza a los que las podían ayudar en algo. Bien entiendo yo, después que las traté y vi su santidad, que sus oraciones y lágrimas habían negociado para que la Orden las admitiese. Y así he tenido por muy mayor tesoro que estén en ella tales almas, que si tuvieran mucha renta, y espero irá la casa muy adelante. 40. Pues como entramos en la casa, estaban todas a la puerta de adentro cada una de su librea; porque como entraron se estaban, que nunca habían querido tomar traje de beatas, esperando esto, aunque el que tenían era harto honesto; que bien parecía en él tener poco cuidado de sí, según estaban mal aliñadas, y casi todas tan flacas, que se mostraba haber tenido vida de harta penitencia. 41. Recibiéronnos con hartas lágrimas del gran contento, y hase parecido no ser fingidas y su mucha virtud en la alegría que tienen y la humildad y obediencia a la priora; y a todas las que vinieron a fundar no saben placeres que les hacer. Todo su miedo era si se habían de tornar a ir, viendo
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della gloriosa Sant’Anna. Patirono con la povertà, la fatica di trovare qualcosa da mangiare, perché mai chiesero elemosina (che nessuno pensi fossero lì per ricevere da mangiare). Era grande la loro penitenza, digiunavano molto e mangiavano poco. I letti erano scomodi e piccola la casa. Per la severa clausura da loro osservata, era tutto faticoso. 39. La maggior fatica da loro patita, mi dissero, era il grande desiderio di vedersi con l’abito. Da questo erano tormentate giorno e notte, sembrando loro che mai sarebbero state esaudite. Tutta la loro preghiera si concentrava a che Dio concedesse questa grazia; una supplica sempre accompagnata dalle lacrime. Nascendo nuovi ostacoli, se ne affliggevano, e cresceva la penitenza. Da quello che guadagnavano, diminuivano le spese per il cibo al fine di stipendiare i messaggeri che mi spedivano, e per mostrare riconoscenza, per quanto povere, a chi le aiutava. Ben comprendo, dopo averle conosciute e vistane la santità, come le loro preghiere e lacrime abbiano fruttato l’accoglienza dell’Ordine. Ho ritenuto maggior tesoro la presenza nell’Ordine di siffatte anime, che puntare a una rendita maggiore; così spero che la casa vada rapidamente prosperando. 40. Non appena entrammo in casa, le incontrammo tutte alla porta interiore, ciascuna vestita a modo suo. Come erano entrate così erano vestite. Attendendo il nostro abito, non avevano voluto prendere quello di beate. Erano vestite molto pudicamente, e traspariva la poca cura che avevano di sé, tanto erano mal ridotte. La debolezza ne dimostrava la vita penitente. 41. Ci accolsero con lacrime di gioia. Erano lacrime sincere, comprovate dalla loro allegrezza, dall’umiltà e obbedienza alla priora, che non sapevano come compiacere. Il loro timore consisteva solo nel pensare, vedendo la
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su pobreza y poca casa. Ninguna había mandado, sino, con gran hermandad, cada una trabajaba lo más que podía. Dos, que eran de más edad, negociaban cuando era menester; las otras jamás hablaban con ninguna, persona, ni querían. Nunca tuvieron llave a la puerta, sino una aldaba; ni ninguna osaba llegar a ella, sino la más vieja respondía. Dormían muy poco, por ganar de comer y por no perder la oración, que tenían hartas horas; los días de fiesta, todo el día. Por los libros de fray Luis de Granada y de fray Pedro de Alcántara se gobernaban. 42. El más tiempo rezaban el Oficio Divino, con un poco que sabían leer, que sola una lee bien, y no con breviarios conformes. Unos les habían dado de lo viejo romano algunos clérigos, como no se aprovechaban de ellos; otros, como podían. Y como no sabían leer, estábanse muchas horas. Esto no lo rezaban adonde de fuera las oyesen. Dios tomaría su intención y trabajo, que pocas verdades debían decir. Como el padre fray Antonio de Jesús las comenzó a tratar, hizo que no rezasen sino el oficio de nuestra Señora. Tenían su horno en que cocían el pan, y todo con un concierto como si tuvieran quien las mandara. 43. A mí me hizo alabar a nuestro Señor, y mientras más las trataba más contento me daba haber venido. Paréceme que por muchos trabajos que hubiera de pasar, no quisiera haber dejado de consolar estas almas. Y las que quedan de mis compañeras me decían que luego a los primeros días les hizo alguna contradicción, mas que como las fueron conociendo y entendiendo su virtud, estaban alegrísimas de quedar con ellas y las tenían mucho amor. Gran cosa puede
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loro povertà e la piccolezza della casa, che ce ne saremmo subito andate. Nessuna aveva sino ad allora dato ordini, ma, con gran fraternità, ciascuna si dava da fare più che poteva. Due, più anziane delle altre, svolgevano i compiti necessari; le altre non parlavano mai ad alcuna persona, e neppure lo desideravano. Non chiusero mai la porta a chiave, ma con un semplice chiavistello; nessuna vi si avvicinava; la più anziana rispondeva a chi bussava. Dormivano poco, per guadagnarsi il cibo e per non lasciare l’orazione cui dedicavano molte ore e, nei giorni di festa, tutta la giornata. Le regole di vita spirituale erano tratte dai libri di fra’ Luigi di Granada e di fra’ Pedro d’Alcantara. 42. Passavano la maggior parte delle loro giornate a leggere l’Ufficio Divino, per quel che sapevano leggere; una sola di loro sa leggere bene, e utilizzavano, tra l’altro, breviari differenti. Alcuni chierici avevano donato loro copie del vecchio breviario romano perché non lo utilizzavano più; chi rimase senza fece altrimenti. Non sapendo leggere, vi trascorrevano molte ore. Lo pregavano dove non sarebbero mai state udite all’esterno. Dio avrà apprezzato la loro buona intenzione e la loro fatica; in realtà avranno letto poche cose. Quando il padre fra’ Antonio di Gesù cominciò a conoscerle, propose loro di pregare solo l’ufficio della Madonna. Avevano un loro forno dove cuocevano il pane; il tutto ordinatamente, come se avessero avuto chi ordinasse di farlo. 43. Ne lodai nostro Signore, e, più le conoscevo, più mi sentivo contenta di essere venuta. Mi pareva che, per molte fatiche che avrei dovuto sopportare, non avrei smesso di consolare queste anime. Quelle che rimasero tra le mie compagne, mi dissero che i primi giorni furono per loro difficili, ma poi, conoscendole e scoprendo la loro virtù, erano assi contente di essere rimaste e volevano loro molto
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la santidad y virtud. Verdad es que eran tales, que aunque hallaran muchas dificultades y trabajos los llevaran bien con el favor del Señor, porque desean padecer en su servicio. Y la hermana que no sintiere en sí este deseo, no se tenga por verdadera Descalza, pues no han de ser nuestros deseos descansar, sino padecer por imitar en algo a nuestro verdadero Esposo. Plega a Su Majestad nos dé gracia para ello, amén. 44. De donde comenzó esta ermita de Santa Ana, fue de esta manera: vivía aquí en este dicho lugar de Villanueva de la Jara un clérigo natural, de Zamora, que había sido fraile de nuestra Señora del Carmen. Era devoto de la gloriosa santa Ana. Llamábase Diego de Guadalajara, y así hizo cabe su casa esta ermita, y tenía por donde oír misa; y con la gran devoción que tenía, fue a Roma y trajo una bula con muchos perdones para esta iglesia o ermita. Era hombre virtuoso y recogido. Cuando murió, mandó en su testamento que esta casa y todo lo que tenía fuese para un monasterio de monjas de nuestra Señora del Carmen; y si esto no hubiese efecto, que lo tuviese un capellán que dijese algunas misas cada semana, y que cada y cuando que fuese monasterio, no se tuviese obligación de decir las misas. 45. Estuvo así con un capellán más de veinte años, que tenía la hacienda bien desmedrada, porque, aunque estas doncellas entraron en la casa, sola la casa tenían. El capellán estaba en otra casa de la misma capellanía, que dejará ahora con lo demás, que es bien poco; mas la misericordia de Dios es tan grande que no dejará de favorecer la casa de su gloriosa abuela. Plega a Su Majestad que sea siempre servido en ella, y le alaben todas las criaturas por siempre jamás, amén.
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bene. La santità e le virtù sono molto potenti; è vero che erano tali che, pur scontrandosi con molte difficoltà e fatiche, le avrebbero ben sopportate col favore del Signore, perché desiderano soffrire servendolo. La sorella che non avvertisse in sé questo desiderio, abbia per certo di non essere una vera Scalza. I nostri desideri, infatti, non devono ridursi al riposo, ma alla sofferenza, per imitare, almeno in qualcosa, il nostro unico Sposo. Supplico Sua Maestà perché, a tal fine, ci conceda la sua grazia, amen. 44. Così ebbe inizio la cappellina di Sant’Anna; viveva a Villanueva de la Jara un chierico nato a Zamora, che era stato frate di nostra Signora del Carmine. Era devoto della gloriosa sant’Anna. Si chiamava Diego de Guadalajara; vicino a casa sua, aveva fatto costruire questa cappella ove poteva assistere alla Messa. Nella sua grande devozione, andò a Roma, e ne riportò con sé una bolla con molte indulgenze per questa chiesa o cappella. Era uomo di virtù e assai raccolto. Quando morì, ordinò nel suo testamento che questa casa e quanto possedeva fosse interamente devoluto per un monastero di monache di nostra Signora del Carmelo. E, se questo non fosse stato possibile, ne divenisse proprietario un cappellano il quale, a sua volta, si impegnasse a dire alcune Messe ogni settimana. Qualora si fosse costruito il monastero, l’obbligo sarebbe cessato. 45. Si rimase così con un cappellano per più di vent’anni, in cui i beni diminuirono molto, perché, pur avendo queste giovani occupato la casa, avevano solo quella. Il cappellano viveva in una diversa casa appartenente alla medesima cappellania, che ora lascerà con il resto (ben poca cosa). Ma la misericordia di Dio è così grande che non si dimenticherà di favorire la casa della sua gloriosa nonna. Supplico Sua Maestà perché sia sempre in essa servito, e lo lodino tutte le creature nei secoli, amen.
Capítulo 29 Trátase de la fundación de San José de nuestra Señora de la Calle en Palencia, que fue año de 1580, día del Rey David.
1. Habiendo venido de la fundación de Villanueva de la Jara, mandóme el prelado ir a Valladolid a petición del obispo de Palencia, que es don Alvaro de Mendoza, que el primer monasterio que fue San José de Avila admitió y favoreció, y siempre, en todo lo que toca a esta Orden, favorece. Y como había dejado el obispado de Avila y pasádose a Palencia, púsole nuestro Señor en voluntad que allí hiciese otro de esta sagrada Orden. Llegada a Valladolid, diome una enfermedad tan grande que pensaron muriera. Quedé tan desganada y tan fuera de parecerme podría hacer nada, que aunque la priora de nuestro monasterio de Valladolid, que deseaba mucho esta fundación, me importunaba, no podía persuadirme, ni hallaba principio; porque el monasterio había de ser de pobreza, y decíanme no se podría sustentar, que era lugar muy pobre. 2. Había casi un año que se trataba hacerle junto con el de Burgos, y antes no estaba yo tan fuera de ello. Mas entonces eran muchos los inconvenientes que hallaba, no habiendo venido a otra cosa a Valladolid. No sé si era el mucho mal y flaqueza que me había quedado, o el demonio que quería estorbar el bien que se ha hecho después. Verdad es que a mí me tiene espantada y lastimada, que hartas veces me quejo a nuestro Señor lo mucho que participa la pobre alma de la enfermedad del cuerpo; que no parece sino que ha de guardar sus leyes, según las necesidades y cosas que le hacen parecer.
Capitolo ventinovesimo Si narra la fondazione di San Giuseppe di nostra Signora della Via, a Palencia, il giorno del Re Davide, dell’anno 1580.
1. Appena tornata dalla fondazione di Villanueva de la Jara, il prelato mi ordinò di recarmi a Valladolid, su richiesta del vescovo di Palencia, don Alvaro de Mendoza. Questi accolse e favorì la fondazione del primo monastero, quello di San Giuseppe, ad Avila; e sempre favorisce quanto riguarda il nostro Ordine. Avendo lasciato la diocesi di Avila per trasferirsi a quella di Palencia, nostro Signore suscitò in lui il desiderio che vi si fondasse un altro monastero. Giunta a Valladolid, fui colta da una malattia così grave che tutti pensavano ne sarei morta. Rimasi così inerme e fuori di me, che mi sentivo incapace a tutto. Malgrado la priora del monastero di Valladolid, cui stava molto a cuore questa fondazione, mi spingesse, non riusciva a persuadermi, e neppure ne trovavo ragione. Il monastero, infatti, sarebbe dovuto essere di povertà, e mi dicevano che non avrebbe potuto sostenersi da solo perché la zona era molto povera. 2. Da quasi un anno si pensava di farlo, insieme a quello di Burgos, ma io ero contraria. Vi trovavo, anzi, un mare di inconvenienti, pur non essendo giunta a Valladolid con altri scopi. Non so se fosse la durezza della malattia e la debolezza che mi aveva lasciato, o il demonio che cercava di evitare il bene che poi si sarebbe fatto. Vero è che mi spaventa e angoscia, e me ne lamento spesso con nostro Signore, vedere come la povera anima partecipi della malattia del corpo. Pare debba osservare le sue leggi, a seconda delle necessità e delle cose che a lui capitano.
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3. Uno de los grandes trabajos y miserias de la vida me parece éste, cuando no hay espíritu grande que le sujete; porque tener mal y padecer grandes dolores, aunque es trabajo, si el alma está despierta, no lo tengo en nada, porque está alabando a Dios, y con considerar viene de su mano. Mas por una parte padeciendo y por otra no obrando, es terrible cosa, en especial si es alma que se ha visto con grandes deseos de no descansar interior ni exteriormente, sino emplearse toda en servicio de su gran Dios. Ningún otro remedio tiene aquí sino paciencia y conocer su miseria y dejarse en la voluntad de Dios, que se sirva de ella en lo que quisiere y como quisiere. De esta manera estaba yo entonces, aunque ya en convalecencia; mas la flaqueza era tanta, que aun la confianza que me solía dar Dios en haber de comenzar estas fundaciones tenía perdida. Todo se me hacía imposible, y si entonces acertara con alguna persona que me animara, hiciérame mucho provecho; mas unos me ayudaban a temer, otros, aunque me daban alguna esperanza, no bastaba para mi pusilanimidad. 4. Acertó a venir allí un padre de la Compañía, llamado el maestro Ripalda, con quien yo me había confesado un tiempo, gran siervo de Dios. Yo le dije cuál estaba y que a él le quería tomar en lugar de Dios, que me dijese lo que le parecía. El comenzóme a animar mucho y díjome que de vieja tenía ya esa cobardía. Mas bien veía yo que no era eso, que más vieja soy ahora y no la tengo; y aun él también lo debía entender, sino para reñirme, que no pensase era de Dios. Andaba entonces esta fundación de Palencia y la de Burgos juntamente, y para la una ni la otra yo no tenía nada; mas no era esto, que con menos suelo comenzar. El me dijo que en ninguna manera lo dejase. Lo mismo me había dicho poco
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3. Mi sembra, questa, una delle fatiche e miserie della vita; quando l’anima non è capace di sottomettere il corpo. Avere una malattia, o subire grandi dolori, pur essendo difficoltoso, non è grave, se l’anima è vivace, perché loda Dio considerando che tutto viene dalla sua mano. Ma patire e insieme non poter agire è terribile, specialmente se nell’anima albergavano grandi desideri di non riposare né interiormente né esteriormente, ma di spendersi interamente nel servizio del suo gran Dio. In questo caso non vi è altro rimedio che pazientare, riconoscere la propria miseria e abbandonarsi alla volontà di Dio perché si compiaccia dell’anima dove e come vuole. Mi ritrovavo in quello stato, pur convalescente. Ma la debolezza era tanto grande da aver perso anche la fiducia che Dio era solito concedermi agli inizi di queste fondazioni. Tutto mi pareva impossibile, e avrei tratto gran profitto dai casuali incontri con persone che mi avessero incoraggiato. Purtroppo, qualcuno aiutava solo la mia paura, altri non bastavano alla mia pusillanimità. 4. Passò di lì un padre della Compagnia di Gesù, il maestro Ripalda; gran servo di Dio da cui mi ero confessata tempo prima. Gli raccontai in che stato mi trovavo, e, dicendogli che in quel caso, per me, era come s’egli prendesse il posto di Dio, chiesi il suo parere. Da subito mi incoraggiò, e mi disse che quella codardia dipendeva dall’età. Ma a me era chiaro come le cose non stessero così: ora sono più vecchia ancora e non l’ho più. Anche lui doveva esserne persuaso, ma voleva mortificarmi perché non pensassi che quei timori venivano da Dio. La fondazione di Palencia e quella di Valladolid si stavano concludendo insieme, e sia per l’una sia per l’altra non avevo mezzi; ma quella pusillanimità non veniva neppure da questo, abituata com’ero a fondare con ancora meno. Mi disse, insomma, di non tirarmi indietro per alcuna ragione. Lo
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había, en Toledo, un provincial de la Compañía, llamado Baltasar Alvarez, mas entonces estaba yo buena. 5. Aquello no bastó para determinarme, aunque me hizo harto al caso; no acabé del todo de determinarme, porque, o el demonio, o – como he dicho – la enfermedad me tenía atada; mas quedémuy mejor. La priora de Valladolid ayudaba cuanto podía, porque tenía gran deseo de la fundación de Palencia; mas como me veía tan tibia, también temía. Ahora venga el verdadero calor, pues no bastan las gentes ni los siervos de Dios; adonde se entenderá muchas veces no ser yo quien hace nada en estas fundaciones, sino quien es poderoso para todo. [6]. Estando yo un día, acabando de comulgar, puesta en estas dudas y no determinada a hacer ninguna fundación, había suplicado a nuestro Señor me diese luz para que en todo hiciese yo su voluntad; que la tibieza no era de suerte que jamás un punto me faltaba este deseo. Díjome nuestro Señor con una manera de reprensión: ¿Qué temes? ¿Cuándo te he yo faltado? El mismo que he sido, soy ahora; no dejes de hacer estas dos fundaciones. ¡Oh gran Dios!, ¡y cómo son diferentes vuestras palabras de las de los hombres! Así quedé determinada y animada, que todo el mundo no bastara a ponerme contradicción, y comencé luego a tratar de ello, y comenzó nuestro Señor a darme medios. 7. Tomé dos monjas para comprar la casa. Ya, aunque me decían no era posible vivir de limosna en Palencia, era como no me lo decir; porque haciéndola de renta, ya veía yo que por entonces no podía ser; y pues Dios decía que se hiciese, que Su Majestad lo proveería. Y así, aunque no estaba del todo tornada en mí, me determiné a ir, con ser el tiempo
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stesso mi aveva detto, poco prima, a Toledo, un padre provinciale della Compagnia di Gesù, Baldasar Alvarez; ma allora stavo bene. 5. Pur incoraggiandomi, quella risposta non fu sufficiente a smuovermi; non mi decisi del tutto perché – come ho detto – o il demonio, o la malattia, mi trattenevano; ma rimasi in condizioni assai migliori. La priora di Valladolid aiutava quanto poteva, perché ci teneva alla fondazione di Palencia; scorgendomi così tiepida, però, anche lei temeva. Venga ora il vero fuoco, non bastando a questo le genti o i servi di Dio. Si comprenderà, allora, quante volte ad agire in queste fondazioni, non sia io, ma l’onnipotente. [6]. Un giorno, dopo aver ricevuto la comunione, immersa in questi dubbi e determinata a non fondare alcunché, avevo supplicato da nostro Signore la luce per compiere in tutto la sua volontà; la tiepidezza non era tale da farmi retrocedere neppure un passo in questo. Mi disse nostro Signore, con un tono di rimprovero: Che cosa temi? Quando mai ti sono venuto meno? Quello che ero, sono; non tralasciare di portare a termine queste due fondazioni. Oh, gran Dio! Quanto sono differenti le vostre parole da quelle degli uomini! Ne rimasi ferma e incoraggiata; tutte le genti non sarebbero state sufficienti a farmi retrocedere. Iniziai a parlarne, e nostro Signore iniziò a fornirmi gli strumenti. 7. Scelsi due monache per comprare la casa. Pur essendomi stato detto impossibile vivere di elemosina in Palencia, era come se mai me l’avessero detto. Vedevo benissimo che se avessi fondato un monastero di rendita, non sarebbe sopravvissuto. E Dio diceva di farlo: Sua Maestà avrebbe provveduto. Pur non essendo ancora del tutto rientrata in me stessa, e facendo freddo, mi decisi a partire.
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recio; porque partí de Valladolid el día de los Inocentes, en el año que he dicho, que por aquel año que entraba, hasta San Juan, un caballero de allí nos había dado una casa que él tenía alquilada, que se había ido a vivir de allí. 8. Yo escribí a un canónigo de la misma ciudad, aunque no le conocía; mas un amigo suyo me dijo que era siervo de Dios, y a mí se me asentó nos había de ayudar mucho, porque el mismo Señor, como se ha visto en las demás fundaciones, toma en cada parte quien le ayude, que ya ve Su Majestad lo poco que yo puedo hacer. Yo le envié a suplicar que lo más secretamente que pudiese me desembarazase la casa, porque estaba allí un morador, y que no le dijese para lo que era; porque, aunque habían mostrado algunas personas principales voluntad y el Obispo la tenía tan grande, yo veía era lo más seguro que no se supiese. 9. El canónigo Reinoso (que así se llamaba a quien escribí) lo hizo tan bien, que no sólo la desembarazó, mas teníamos camas y muchos regalos harto cumplidamente; y habíamoslo menester, porque el frío era mucho y el día de antes había sido trabajoso, con una gran niebla, que casi no nos veíamos. A la verdad, poco descansamos hasta tener acomodado adonde decir otro día misa; porque antes que nadie supiesen, estábamos allí; (que esto he hallado ser lo que conviene en estas fundaciones, porque si comienza a andar en pareceres, el demonio lo turba todo, aunque él no puede salir con nada, mas inquieta). Así se hizo, que luego de mañana, casi en amaneciendo, dijo misa un clérigo que iba con nosotras, llamado Porras, harto siervo de Dios, y otro amigo de las monjas de Valladolid, llamado Agustín de Victoria, que me había prestado dineros para acomodar la casa, y regalado harto por el camino.
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Partii da Valladolid il giorno degli Innocenti martiri, del suddetto anno. Fino al san Giovanni successivo, un cavaliere del posto ci aveva offerto una casa che aveva preso in affitto, perché lui era partito. 8. Scrissi a un canonico della città, pur non conoscendolo. Un suo amico mi aveva detto che era servo di Dio. Mi persuasi che ci avrebbe servito molto, perché il Signore, come si è visto nelle altre fondazioni, sceglie in ogni luogo chi lo aiuti; Sua Maestà sa quanto poco possa io da sola. Lo mandai a supplicare di liberarmi la casa il più segretamente possibile, essendoci ancora un inquilino, e che non dicesse lo scopo per cui la si prendeva. Pur avendo dimostrato alcune persone altolocate di essere d’accordo, così come lo era il Vescovo, vedevo più sicuro che non lo si venisse a sapere. 9. Il canonico Reinoso (così si chiamava colui al quale scrissi) si comportò sì bene che non solo liberò la casa, ma vi trovammo letti e altre comodità. Ne avevamo bisogno perché il freddo era grande e il giorno precedente era stato faticoso, con tanta nebbia da non vederci. A dir il vero ci riposammo poco, per preparare il luogo dove il giorno successivo si sarebbe celebrata la Messa, prima che si sapesse della nostra presenza; (ho imparato quanto convenga agire così nelle fondazioni; se si incomincia a chiedere pareri, il demonio scombina ogni cosa, e, pur non guadagnandoci poi nulla, fa perdere la pace). Così si fece e il giorno dopo, quasi all’alba, celebrarono Messa un chierico che ci aveva accompagnato, chiamato Porras, gran servo di Dio, e un secondo chierico, amico delle monache di Valladolid, chiamato Agostino di Victoria, che mi aveva prestato i soldi per sistemare la casa ed era risultato assai utile durante il viaggio.
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10. Ibamos, conmigo, cinco monjas y una compañera que ha días que anda conmigo, freila, mas tan gran sierva de Dios y discreta, que me puede ayudar más que otras que son del coro. Aquella noche poco dormimos, aunque – como digo – había sido trabajoso el camino, por las aguas que había habido. 11. Yo gusté mucho se fundase aquel día, por ser el rezado del rey David, de quien yo soy devota. Luego esa mañana lo envié a decir al ilustrísimo Obispo, que aún no sabía iba aquel día. El fue luego allá con una caridad grande, que siempre la ha tenido con nosotras. Dijo nos daría todo el pan que fuese menester, y mandó al Provisor nos proveyese de muchas cosas. Es tanto lo que esta Orden le debe, que quien leyere estas fundaciones de ella está obligado a encomendarle a nuestro Señor, vivo o muerto, y así se lo pido por caridad. Fue tanto el contento que mostró el pueblo y tan general, que fue cosa muy particular, porque ninguna persona hubo que le pareciese mal. Mucho ayudó saber lo quería el Obispo, por ser allí muy amado. Mas toda la gente es de la mejor masa y nobleza que yo he visto, y así cada día me alegro más de haber fundado allí. 12. Como la casa no era nuestra, luego comenzamos a tratar de comprar otra, que aunque aquella se vendía, estaba en muy mal puesto, y con la ayuda que yo llevaba de las monjas que habían de ir, parece podíamos hablar con algo, que, aunque era poco, para allí era mucho; aunque, si Dios no diera los buenos amigos que nos dio, todo no era nada; que el buen canónigo Reinoso trajo otro amigo suyo, llamado el canónigo Salinas, de gran caridad y entendimiento, y entre entrambos tomaron el cuidado como si fuera para ellos propios, y aun creo más, y le han tenido siempre de aquella casa.
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10. Mi seguivano cinque monache e una sorella conversa che da molto viene con me. Questa serve tanto il Signore ed è tanto discreta, che può aiutarmi più di molte coreute insieme. Quella notte dormimmo poco, pur essendo stato – come detto – faticoso il viaggio, a causa delle piogge. 11. Fui contenta di fondare quel giorno, perché si recitava l’ufficio del re David, di cui sono molto devota. La medesima mattina ne informai l’illustrissimo Vescovo, che ancora nulla ne sapeva. Giunse subito con grande carità, come sempre l’ha avuta con noi. Ci disse che ci avrebbe dato tutto il pane di cui avessimo avuto bisogno, e ordinò al Vicario di procurarci altre cose. È tanto ciò che gli deve questo Ordine, che chiunque leggerà queste fondazioni si ritenga obbligato a raccomandarlo a nostro Signore, vivo o morto che sia: ve lo chiedo per carità. La gioia dimostrata dal popolo fu tale da apparire quasi strana: non ci fu nessuno cui parve male. Molto aiutò sapere che lo voleva il Vescovo, essendo persona molto amata. Ma io non ho mai veduto una popolazione tanto buona e nobile; sicché mi rallegro ogni giorno di più per aver portato a termine questa fondazione. 12. Non essendo la casa di proprietà, iniziammo a cercarne un’altra. La medesima era in vendita, ma davvero in una cattiva posizione; con l’aiuto della rendita delle monache che sarebbero dovute venire, ne avremmo potuto cercare un’altra. La somma era in sé modesta, ma buona per quel posto. Se Dio non ci avesse procurato i buoni amici che ci procurò, si sarebbe risolto tutto in nulla. Il buon canonico Reinoso coinvolse un suo amico, il canonico Salinas, dalla grande carità e intelligenza. I due presero in mano, e sempre hanno tenuto, le redini della cura della casa come fosse propria, se non di più.
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13. Está en el pueblo una casa de mucha devoción de nuestra Señora, como ermita, llamada nuestra Señora de la Calle. En toda la comarca y ciudad es grande la devoción que se le tiene y la gente que acude allí. Parecióle a Su Señoría y a todos, que estaríamos bien cerca de aquella iglesia. Ella no tenía casa, mas estaban dos juntas, que, comprándolas, eran bastantes para nosotras, junto con la iglesia. Esta nos había de dar el cabildo y unos cofrades de ella, y así se comenzó a procurar. El cabildo luego nos hizo merced de ella, y aunque hubo harto en qué entender con los cofrades, también lo hicieron bien; que, como he dicho, es gente virtuosa la de aquel lugar, si yo la he visto en mi vida. 14. Como los dueños de las casas vieron que las habíamos gana, comienzan a estimarlas más, y con razón. Yo las quise ir a ver, y pareciéronme tan mal, que en ninguna manera las quisiera, y a las que iban con nosotras. Después se ha visto claro que el demonio hizo mucho de su parte, porque le pesaba de que fuésemos allí. Los dos canónigos que andaban en ello, parecíales lejos de la iglesia mayor, como lo está, mas en donde hay más gente en la ciudad. En fin, nos determinamos todos de que no convenía aquella casa, que se buscase otra. Esto comenzaron a hacer aquellos dos señores canónigos con tanto cuidado y diligencia, que me hacía alabar a nuestro Señor, sin dejar cosa que les pareciese podía convenir. Vinieron a contentarse de una, que era de uno que llaman Tamayo. Estaba con algunas partes muy aparejadas para venirnos bien y cerca de la casa de un caballero principal, llamado Suero de Vega, que nos favorece mucho y tenía gran gana que fuésemos allí y otras personas del barrio. 15. Aquella casa no era bastante, mas dábannos con ella otra, aunque no estaba de manera que nos pudiésemos una
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13. Nel paese c’è una sorta di cappella, dove è molto viva la devozione a nostra Signora, chiamata nostra Signora della Strada. In tutta la zona e in tutta la città è molto venerata, ed è molta la gente che la visita. A Sua Signoria e a tutti parve cosa buona se avessimo trovato casa vicino a quella chiesa. Non vi era annessa alcuna casa, ma, accanto, ce n’erano due unite, che, comprate, sarebbero state sufficienti per noi, insieme alla chiesa. Questa ce l’avrebbe dovuta concedere il capitolo e una confraternita; iniziammo le trattative. Il capitolo ce la concesse subito e, malgrado alcune incomprensioni con la confraternita, andò tutto bene. Come detto, la gente del posto è virtuosa come nessuno ho visto in vita mia. 14. Quando i padroni delle due case si avvidero che desideravamo comprarle, iniziarono giustamente a elevarne il prezzo. Volli andare a vederle, e mi parvero sì mal ridotte, che mai le avrei volute io e neppure chi ci accompagnava. In seguito si è visto come il demonio abbia messo in questo del suo, perché gli scocciava che andassimo lì. Ai due canonici il posto sembrava lontano dalla chiesa principale, e davvero lo è, ma nella zona più popolosa della città. Alla fine ci ritrovammo tutti d’accordo nel giudicare sconveniente quella casa e che se ne cercasse un’altra. In questo i due canonici si impegnarono con tanta cura e diligenza, senza tralasciare la più piccola delle convenienze, che ne lodavo il Signore. In fine scelsero una casa appartenente a un signore chiamato Tamayo. Alcune parti della casa erano già pronte e ben sistemate per accoglierci; accanto viveva un nobile cavaliere, chiamato Suero de Vega che ci aiuta molto: sia lui, sia altre persone del quartiere, desideravano che andassimo lì ad abitare. 15. Quella casa non era grande abbastanza, ma, insieme, ce ne davano un’altra, pur non essendo disposte per
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con otra bien acomodar. En fin, por las nuevas que de ella me daban yo lo deseaba que se efectuase, mas no quisieron aquellos señores sino que la viese primero. Yo siento tanto salir por el pueblo, y fiaba tanto de ellos, que no había remedio. En fin, fui y también a las de nuestra Señora, aunque no con intento de tomarlas, sino porque al de la otra no le pareciese no teníamos remedio sino la suya, y parecióme tan mal como he dicho y a las que iban allí, que ahora nos espantamos cómo nos pudo parecer tan mal. Y con aquello fuimos a la otra ya con determinación que no había de ser otra; y aunque hallábamos hartas dificultades, pasábamos por ellas, aunque se podían harto mal remediar, que para hacer la iglesia, y aun no buena, se quitaba todo lo que había bueno para vivir. 16. Cosa extraña es ir ya determinada a una cosa: a la verdad, diome la vida para fiar poco de mí, aunque entonces no era yo sola la engañada. En fin, nos fuimos ya determinadas de que no fuese otra y de dar lo que había pedido, que era harto, y escribirle, que no estaba en la ciudad, mas cerca. 17. Parecerá cosa impertinente haberme detenido tanto en el comprar de la casa, hasta que se vea el fin que debía llevar el demonio para que no fuésemos a la de nuestra Señora, que cada vez que se me acuerda me hace temer. 18. Idos todos determinados – como he dicho – a no tomar otra, otro día en misa comiénzame un cuidado grande de si hacía bien, y con desasosiego que casi no me dejó estar quieta en toda la misa. Fui a recibir el Santísimo Sacramento, y luego en tomándole entendí estas palabras, de tal manera que me hizo determinar del todo a no tomar la que pensaba,
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un collegamento adeguato. In fine, per le notizie che me ne davano, desideravo concludere l’affare, ma quei signori vi si opposero finché io non avessi prima visto con i miei occhi. Mi costa tanto andare in mezzo alla gente, e mi fidavo tanto di loro, che non ne scorgevo il motivo. Ci andai, e andai anche alle case di nostra Signora, senza volerle acquistare, ma perché fosse chiaro al proprietario dell’altra che non avevamo la sola scelta della sua. A me e alle mie compagne, il tutto apparve così inadatto, che tutt’oggi ci stupiamo di come ci parve così brutto. Andammo quindi all’altra casa, decise ad acquistarla. Passammo sopra alle non piccole difficoltà che si incontravano, pur difficili da rimediare. Per costruirvi la chiesa, neppure bella, dovevamo rinunciare allo spazio necessario per vivere decentemente. 16. È cosa strana procedere già convinti di una soluzione; a dire il vero, la vita mi ha insegnato a fidarmi poco di me, anche se allora non ero la sola a ingannarsi. Decidemmo che non avremmo scelto una casa diversa, di dare il tanto che era richiesto, e di scriverlo al proprietario che, in quel momento, non era in città, ma vicino. 17. Sembrerà fuori luogo che mi sia soffermata tanto nella compera della casa; l’ho fatto perché si veda cosa cercava il demonio impedendoci di entrare nella casa di nostra Signora. Mi spaventa il solo pensarci. 18. Tutti decisi – come ho detto – a non comprarne un’altra, durante la Messa del giorno successivo fui sorpresa da una grande inquietudine; mi domandavo se agivo bene, ma con un trambusto interiore che non mi lasciò in pace per tutta la durata della celebrazione. Mi recai a ricevere il Santissimo Sacramento e, accogliendolo, compresi queste parole, dette con tale decisione, da determinarmi
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sino la de nuestra Señora: Esta te conviene. Yo comencé a parecerme cosa recia en negocio tan tratado y que tanto querían los que lo miraban con tanto cuidado. Respondióme el Señor: No entienden ellos lo mucho que soy ofendido allí, y esto será gran remedio. Pasóme por pensamiento no fuese engaño, aunque no para creerlo, que bien conocía en la operación que hizo en mí, que era espíritu de Dios. Díjome luego: Yo soy. 19. Quedé muy sosegada y quitada la turbación que antes tenía, aunque no sabía cómo remediar lo que estaba hecho y el mucho mal que había dicho de aquella casa, y a mis hermanas, que les había encarecido cuán mala era y que no quisiera hubiéramos ido allí sin verla, por nada; aunque de esto no se me daba tanto, que ya sabía tendrían por bueno lo que yo hiciese, sino de los demás que lo deseaban: parecía me tendrían por vana y movible, pues tan presto mudaba, cosa que yo aborrezco mucho. No eran todos estos pensamientos para que me moviesen poco ni mucho en dejar de ir a la casa de nuestra Señora, ni me acordaba ya que no era buena; porque, a trueco de estorbar las monjas un pecado venial, era cosa de poco momento todo lo demás, y cualquiera de ellas que supiera lo que yo, estuviera en esto mismo, a mi parecer. 20. Tomé este remedio: yo me confesaba con el canónigo Reinoso, que era uno de estos dos que me ayudaban, aunque no le había dado parte de cosas de espíritu de esta suerte, porque no se había ofrecido ocasión adonde hubiese sido menester; y como lo he acostumbrado siempre en estas cosas hacer lo que el confesor me aconsejare, por ir camino más seguro, determiné de decírselo debajo de mucho secreto, aun-
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a non comprare la casa che pensavo, ma quella di nostra Signora: Questa ti conviene. Iniziò a sembrarmi cosa complessa, essendo la trattativa così avanzata e tanto desiderata da chi la stava attentamente seguendo. Mi rispose il Signore: Loro non comprendono quanto io sia offeso in quel luogo, questo sarà il rimedio. Mi venne in mente che fosse un’illusione, ma non lo credetti, perché ben sapevo, da quel che aveva provocato in me, trattarsi dello spirito di Dio. Aggiunse subito: Sono io. 19. Rimasi molto sollevata e svanì il turbamento di cui ero prigioniera, anche se non sapevo come rimediare a quanto già si era fatto e ai pessimi giudizi che avevo espresso su quella casa, e alle mie sorelle, cui avevo sottolineato quanto fosse brutta e che mai vi saremmo andate senza prima averla vista. Ma loro non mi preoccupavano; sapevo che avrebbero accettato la mia proposta. Mi preoccupavano gli altri che desideravano la conclusione dell’affare. Mi avrebbero preso per vacua e indecisa, dato il repentino cambio di idea, cosa che io medesima disprezzo. Non erano certo questi pensieri a spingermi poco o molto a recarmi alla casa di nostra Signora, né pensavo più alla sua inadeguatezza. A poco serviva tutto, se la presenza delle monache avesse evitato un solo peccato veniale. E secondo me, ognuna delle sorelle avrebbe pensato così se solo avesse saputo quel che io sapevo. 20. Rimediai così: mi confessavo allora con il canonico Reinoso, uno dei due che mi aiutavano; non lo avevo reso partecipe di questi accadimenti spirituali, perché non c’era ancora stata l’occasione in cui questo si sarebbe reso necessario. Essendo abituata, in tali circostanze, a far sempre quel che mi consiglia il confessore, per percorrere la strada più sicura, mi decisi a parlargliene in gran segreto,
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que no me hallaba yo determinada en dejar de hacer lo que había entendido sin darme harta pesadumbre. Mas, en fin, lo hiciera, que yo fiaba de nuestro Señor lo que otras veces he visto, que Su Majestad muda al confesor, aunque esté de otra opinión, para que haga lo que El quiere. 21. Díjele primero las muchas veces que nuestro Señor acostumbraba enseñarme así y que hasta entonces se habían visto muchas cosas en que se entendía ser espíritu suyo, y contéle lo que pasaba; mas que yo haría lo que a él le pareciese, aunque me sería pena. El es muy cuerdo y santo y de buen consejo en cualquiera cosa, aunque es mozo; y aunque vio había de ser nota, no se determinó a que se dejase de hacer lo que se había entendido. Yo le dije que esperásemos al mensajero, y as&iabute; le pareció; que yo confiaba en Dios que El lo remediaría. Y así fue, que, con haberle dado todo lo que quería y había pedido, tornó a pedir otros trescientos ducados más, que parecía desatino, porque se le pagaba demasiado. Con esto vimos lo hacía Dios, porque a él le estaba muy bien vender, y estando concertado, pedir más no llevaba camino. 22. Con esto se remedió harto, que dijimos que nunca acabaríamos con él, mas no del todo; porque estaba claro que por trescientos ducados no se había de dejar casa que parecía convenir a un monasterio. Yo dije a mi confesor que de mi crédito no se le diese nada, pues a él le parecía se hiciese; sino que dijese a su compañero que yo estaba determinada a que cara o barata, ruin o buena, se comprase la de nuestra Señora. El tiene un ingenio en extremo vivo, y aunque no se le dijo nada, de ver mudanza tan presto, creo lo imaginó, y así no me apretó más en ello. 23. Bien hemos visto todos después el gran yerro que ha-
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pur non essendo determinata a non fare quel che mi era stato detto senza sentirmene appesantita. Ma l’avrei comunque fatto: mi fidavo infatti di nostro Signore che già altre volte aveva mutato il parere del confessore perché si compisse la sua volontà. 21. Gli raccontai innanzitutto delle molte volte in cui nostro Signore era stato solito parlarmi così, di come fino ad allora si era spesso inteso essere spirito suo; gli raccontai poi quel che stava succedendo, ma che io avrei fatto quel che lui mi avrebbe suggerito, pur costandomi. Lui è assai prudente e santo, nonché buon consigliere in ogni cosa, pur ancora giovane. Costatò trattarsi di una rarità, ma non arrischiò a che si tralasciasse di compiere quel che avevo inteso. Gli suggerii che aspettassimo il messaggero, e fu d’accordo. Aggiunsi che confidavo in Dio, che avrebbe messo a posto tutte le cose. Pur avendogli dato quanto voleva e aveva chiesto, il padrone di casa chiese ancora trecento ducati; uno sproposito perché lo si pagava troppo. In questo scorgemmo l’azione di Dio; il padrone era convinto a vendere, e, avendo già stretto l’accordo, chiedere di più era irragionevole. 22. Il rimedio fu efficace, ma non del tutto. Chiaramente per trecento ducati non avremmo lasciato una casa che ci era parsa idonea per un monastero. Dissi al mio confessore di non preoccuparsi della mia reputazione, se gli pareva bene concludere. Ma dicesse al suo compagno che ero decisa, cara o sotto costo, bella o brutta che fosse, ad acquistare la casa di Nostra Signora. Lui possiede un intelletto sveglio e, senza che nulla gli fosse detto, notando quel mutamento così repentino, ne immaginò il motivo, e non insistette. 23. Abbiamo visto tutti, in seguito, il grave errore che
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cíamos en comprar la otra, porque ahora nos espantamos de ver las grandes ventajas que la hace, dejado lo principal, que se echa bien de ver se sirven nuestro Señor y su gloriosa Madre allí y que se quitan hartas ocasiones. Porque eran muchas las velas de noche, adonde, como no era sino sola ermita, podían hacer muchas cosas que el demonio le pesaba se quitasen, y nosotras nos alegramos de poder en algo servir a nuestra Madre y Señora y Patrona. Y era harto mal hecho no lo haber hecho antes, porque no habíamos de mirar más. Ello se ve claro ponía en muchas cosas ceguedad el demonio, porque hay allí muchas comodidades que no se hallaran en otra parte y grandísimo contento de todo el pueblo, que lo deseaban, y aun los que querían fuésemos a la otra, les parecía después muy bien. 24. Bendito sea el que me dio luz en esto, para siempre jamás; y así me la da en si alguna cosa acierto a hacer bien, que cada día me espanta más el poco talento que tengo en todo. Y esto no se entienda que es humildad, sino que cada día lo voy viendo más: que parece quiere nuestro Señor conozca yo y todos que sólo es Su Majestad el que hace estas obras, y que, como dio vista al ciego con lodo, quiere que a cosa tan ciega como yo haga cosa que no lo sea. Por cierto, en esto había cosas – como he dicho – de harta ceguedad, y cada vez que se me acuerda, querría alabar a nuestro Señor de nuevo por ello; sino que aun para esto no soy, ni sé cómo me sufre. Bendita sea su misericordia, amén. 25. Pues luego se dieron prisa estos santos amigos de la Virgen a concertar las casas, y, a mi parecer, las dieron baratas. Trabajaron harto, que en cada una quiere Dios haya qué merecer en estas fundaciones a los que nos ayudan, y yo soy la que no hago nada, como otras veces he dicho, y nunca lo
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avremmo fatto comperando l’altra casa, e ora stupiamo costatando i vantaggi di questa, al di là del fatto principale, che si nota, cioè, quanto vi si servano nostro Signore e la sua gloriosa Madre, e che vengono meno chiare occasioni di peccato. Erano molte le veglie notturne, infatti, durante le quali, non essendo che un romitaggio, si potevano compiere molte cose che il demonio non voleva avessero fine, mentre noi ci rallegravamo di poter servire in qualcosa la nostra Madre, Signora e Patrona. Era brutto non averlo fatto prima; tale ragione doveva bastarci. Il demonio in molte cose accecava i nostri occhi; in questa casa, infatti, vi sono molte particolarità altrove introvabili. Grandissima è la gioia di tutto il popolo, che ci desiderava. Anche a chi avrebbe preferito che andassimo nell’altra casa, in seguito parve più giusto così. 24. Sia per sempre benedetto chi mi ha illuminato; è lui a illuminarmi se in qualcosa compio il bene; mi spaventa sempre più, giorno dopo giorno, vedere il mio poco talento in tutto! Non si pensi che sia umile; ogni giorno vado toccandolo con mano. Nostro Signore sembra voglia che io e tutti sappiamo che ad agire è solo Sua Maestà, e che, come ha donato la vista al cieco con il fango, vuole che una cieca come me compia opere che cieche non sono. Certamente – come ho detto – in questo contesto molte cose furono svolte ciecamente. Ogni volta che me ne ricordo, vorrei di nuovo lodarne nostro Signore. Ma non sono capace neppure di questo, né so come possa sopportarmi. Sia benedetta la sua misericordia, amen. 25. Questi santi amici di Maria si affrettarono a prendere possesso delle case, e, a mio parere, a buon prezzo. Lavorarono alacremente; sembra che Dio voglia far sì che chi ci aiuta in queste fondazioni acquisisca meriti. Io sono quella che non fa nulla, come già altre volte ho affermato e
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querría dejar de decir, porque es verdad. Pues lo que ellos trabajaron en acomodar la casa y dando también dineros para ello, porque yo no los tenía, fue muy mucho, junto con fiarla; que primero que en otras partes hallo un fiador, no de tanta cantidad, me veo afligida; y tienen razón, porque si no lo fiasen de nuestro Señor, yo no tengo blanca. Mas Su Majestad me ha hecho siempre tanta merced, que nunca por hacérmela perdieron nada, ni se dejó de pagar muy bien, que la tengo por grandísima. 26. Como no se contentaron los de las casas con ellos dos por fiadores, fuéronse a buscar el Provisor, que había nombre Prudencio, y aun no sé si me acuerdo bien; así me lo dicen ahora, que, como le llamábamos provisor, no lo sabía. Es de tanta caridad con nosotras, que era mucho lo que le debíamos y le debemos. Preguntóles adónde iban; díjoles que a buscarle para que firmase aquella fianza. El se rió. Dijo: «¿pues a fianza de tantos dineros me decís de esa manera?». Y luego, desde la mula, la firmó, que para los tiempos de ahora es de ponderar. 27. Yo no querría dejar de decir muchos loores de la caridad que hallé en Palencia, en particular y general. Es verdad que me parecía cosa de la primitiva Iglesia, al menos no muy usada ahora en el mundo, ver que no llevábamos renta y que nos habían de dar de comer, y no sólo no defenderlo, sino decir que les hacía Dios merced grandísima. Y si se mirase con luz, decían verdad; porque, aunque no sea sino haber otra iglesia adonde está el Santísimo Sacramento más, es mucho. 28. ¡Sea por siempre bendito, amén!, que bien se va entendiendo se ha servido de que esté allí y que debía haber algunas cosas de impertinencias que ahora no se hacen; por-
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come mai mi stancherò di ripetere, perché è vero. Fu davvero grande la loro fatica per sistemare la casa, e donando soldi per essa, perché io non ne avevo; per questo si inventarono anche fiduciari. Altrove, per trovare chi offrisse la cauzione, anche inferiore, avevo faticato molto. E hanno ragione, perché devono fidarsi interamente di nostro Signore, non avendo io neppure un soldo. Ma Sua Maestà mi concesse sempre tanta grazia che mai nessuno ci rimise qualcosa, e sempre furono ben rimborsati: grazia, questa, molto grande. 26. Poiché i padroni di casa non si fidavano dei due fiduciari, si rivolsero al Vicario Generale, chiamato, se ricordo bene, Prudenzio. Mi hanno detto adesso il suo nome; lo nominavamo sempre col termine di vicario e non ne sapevo il nome. È tanto caritatevole con noi che gli dovevamo e gli dobbiamo molto. Chiese loro dove stessero andando; a cercarlo, risposero, perché firmasse quella cauzione. Si mise a ridere e disse: “mi domandate in questo modo di firmare per una tale somma?”. E, senza neppure scendere dalla mula, firmò. Fatto che, al giorno d’oggi, fa pensare. 27. Non vorrei smettere di lodare la carità che trovai a Palencia, dal singolo cittadino e dalla popolazione intera. Respiravo l’aria della Chiesa primitiva, o almeno costatavo una carità oggi in disuso: non avevamo rendita, dovevano darci da mangiare, e non solo non si opponevano, ma dicevano che Dio concedeva loro una grande grazia. Se guardiamo il tutto alla luce della fede, dicevano la verità, se non altro per il solo fatto di avere un’altra chiesa dove abita il Santissimo Sacramento, che non è poco. 28. Sia per sempre benedetto, amen! Si va sempre più comprendendo quanto sia stato utile costruire lì il convento e come dovessero accadere cose impertinenti che ora
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que, como velaban allí mucha gente y la ermita estaba sola, no todos iban por devoción. Ello se va remediando. La imagen de nuestra Señora estaba puesta muy indecentemente. Hale hecho capilla por sí el obispo Don Alvaro de Mendoza, y poco a poco se van haciendo cosas en honra y gloria de esta gloriosa Virgen y su Hijo. ¡Sea por siempre alabado, amén, amén! 29. Pues acabada de aderezar la casa para el tiempo de pasar allá las monjas, quiso el obispo fuese con gran solemnidad. Y así fue un día de la octava del Santísimo Sacramento, que él mismo vino de Valladolid, y se juntó al Cabildo con las Ordenes, y casi todo el lugar. Mucha música. Fuimos, desde la casa adonde estábamos todas, en procesión, con nuestras capas blancas y velos delante del rostro, a una parroquia que estaba cerca de la casa de nuestra Señora, que la misma imagen vino también por nosotras, y de allí tomamos el Santísimo Sacramento y se puso en la iglesia con mucha solemnidad y concierto. Hizo harta devoción. Iban más monjas, que habían venido allí para la fundación de Soria, y con candelas en las manos. Yo creo fue el Señor harto alabado aquel día en aquel lugar. Plega a El para siempre lo sea de todas las criaturas, amén, amén. 30. Estando en Palencia, fue Dios servido que se hizo el apartamiento de los Descalzos y Calzados, haciendo provincia por sí, que era todo lo que deseábamos para nuestra paz y sosiego. Trájose, por petición de nuestro católico rey Don Felipe, de Roma, un Breve muy copioso para esto, y Su Majestad nos favoreció mucho en este fin, como lo había comenzado. Hízose capítulo en Alcalá por mano de un reverendo padre, llamado fray Juan de las Cuevas, que era entonces prior de Talavera. Es de la Orden de Santo Domin-
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più non succedono. Recandovisi molta gente a vegliare, ed essendo il romitorio isolato, non tutti vi si recavano per devozione. Questo problema va sparendo. L’immagine di nostra Signora era conservata in modo indecente. Il vescovo don Alvaro de Mendoza fece costruire, di propria iniziativa, una cappella, e poco a poco si vanno aggiungendo cose a onore e gloria di Maria e di suo Figlio. Sia per sempre lodato, amen, amen! 29. Finito di sistemare la casa a tempo perché le monache vi si trasferissero, il vescovo desiderò conferire al tutto un’aura solenne. Un giorno dell’ottava del Santissimo Sacramento, giunse di persona da Valladolid, per unirsi poi al Capitolo, agli altri Ordini e a quasi tutta la città. C’era molta musica. Dalla casa ove tutte alloggiavamo, andammo in processione, con le nostre cappe bianche e i veli dinanzi al viso, a una parrocchia vicino alla casa di nostra Signora, la cui immagine ci venne incontro. Ivi prendemmo il Santissimo Sacramento e lo portammo nella nostra cappella con grande solennità e ordine. Sorse una profonda pietà. C’erano anche le monache venute appositamente per la fondazione di Soria, con candele nelle mani. Credo che nostro Signore, quel giorno e in quel luogo, fu assai lodato. Faccia che per sempre lo sia da tutte le creature, amen, amen. 30. Mentre mi trovavo a Palencia, a Dio piacque che si realizzasse la separazione degli Scalzi dai Calzati, con provincia propria, che era quanto desideravamo per la nostra pace e il nostro riposo. Si ottenne da Roma, su richiesta del nostro cattolico Re don Filippo, un Breve esauriente a tale scopo. Sua Maestà ci favorì molto in questo fin dagli inizi. Il capitolo fu radunato ad Alcalà dal reverendo padre fra’ Giovanni de las Cuevas, all’epoca priore di Talavera. Appartiene all’Ordine di San Domenico; nominato
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go, que vino señalado de Roma, nombrado por Su Majestad, persona muy santa y cuerda, como era menester para cosa semejante. Allí les hizo la costa el Rey, y por su mandato los favoreció toda la Universidad. Hízose en el Colegio de Descalzos que hay allí nuestro, de San Cirilo, con mucha paz y concordia. Eligieron por provincial al padre maestro fray Jerónimo Gracián de la Madre de Dios. 31. Porque esto escribirán estos Padres en otra parte como pasó, no había para qué tratar yo de ello. Helo dicho, porque estando en esta fundación acabó nuestro Señor cosa tan importante a la honra y gloria de su gloriosa Madre, pues es de su Orden, como Señora y Patrona que es nuestra; y me dio a mí uno de los grandes gozos y contentos que podía recibir en esta vida, que más había de 25 años que los trabajos y persecuciones y aflicciones que había pasado, sería largo de contar y sólo nuestro Señor lo puede entender. Y verlo ya acabado, si no es quien sabe los trabajos que se ha padecido, no puede entender el gozo que vino a mi corazón y el deseo que yo tenía que todo el mundo alabase a nuestro Señor y le ofreciésemos a este nuestro santo rey don Felipe, por cuyo medio lo había Dios traído a tan buen fin. Que el demonio se había dado tal maña, que ya iba todo por el suelo, si no fuera por él. 32. Ahora estamos todos en paz, Calzados y Descalzos. No nos estorba nadie a servir a nuestro Señor. Por eso, hermanos y hermanas mías, pues tan bien ha oído sus oraciones, prisa a servir a Su Majestad. Miren los presentes que son testigos de vista, las mercedes que nos ha hecho y de los trabajos y desasosiegos que nos ha librado; y los que están por venir, pues lo hallan llano todo, no dejen caer ninguna cosa de perfección, por amor de nuestro Señor. No se diga por ellos lo que de algunas Ordenes, que loan sus principios. Ahora
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da Roma su indicazione di Sua Maestà, è persona molto santa e prudente, come a tal scopo si rendeva necessario. In quel caso, il capitolo fu spesato dal Re, e, su suo ordine, partecipò ai costi anche l’Università. Si svolse nel nostro collegio locale degli Scalzi, di San Cirillo, in grande pace e concordia. Elessero come provinciale il padre maestro fra’ Girolamo Graziano della Madre di Dio. 31. Dal momento che i Padri scriveranno altrove come accadde, non ne parlerò in questa sede. Ve l’ho raccontato perché mentre si stava facendo questa fondazione, nostro Signore ha portato a compimento una cosa tanto importante a onore e gloria della sua gloriosa Madre, cui l’Ordine appartiene, essendone Signora e Patrona. In quell’occasione provai la più grande gioia della mia vita, dopo aver subito venticinque anni di fatiche, persecuzioni, sofferenze; sarebbe lungo da raccontare e solo il Signore può capirmi. Solo chi conosce le fatiche patite può comprendere la gioia che mi sorse in cuore nel vedere raggiunta le meta, così come il mio desiderio che tutti ne lodassero nostro Signore e raccomandassimo a lui il nostro santo re don Filippo, per cui mezzo Dio aveva condotto le cose a buon termine. Il demonio si era fatto tanto astuto che, se non fosse stato per l’intervento del re, tutto sarebbe andato a rotoli. 32. Ora viviamo tutti in pace, Scalzi e Calzati. Nulla ci distrae dal servire nostro Signore. Per questo, fratelli e sorelle mie, ha prestato tanta attenzione alle suppliche, animando al suo servizio. I presenti, testimoni oculari, costatino le grazie che ci ha concesso, i travagli e fatiche da cui ci ha liberato. Quelli che verranno poi, trovandosi la via appianata, non trascurino alcuna cosa si riferisca alla santità, per amore di nostro Signore. Non si possa dire di loro quel che si dice di alcuni Ordini, cioè di lodarne gli
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comenzamos y procuren ir comenzando siempre de bien en mejor. Miren que por muy pequeñas cosas va el demonio barrenando agujeros por donde entren las muy grandes. No les acaezca decir: «En esto no va nada, que son extremos». ¡Oh hijas mías, que en todo va mucho, como no sea ir adelante! 33. Por amor de nuestro Señor les pido se acuerden cuán presto se acaba todo y la merced que nos ha hecho nuestro Señor a traernos a esta Orden, y la gran pena que tendrá quien comenzare alguna relajación. Sino que pongan siempre los ojos en la casta de donde venimos, de aquellos santos Profetas. ¡Qué de santos tenemos en el cielo que trajeron este hábito! Tomemos una santa presunción, con el favor de Dios, de ser nosotros como ellos. Poco durará la batalla, hermanas mías, y el fin es eterno. Dejemos estas cosas que en sí no son, si no es las que nos allegan a este fin que no tiene fin, para más amarle y servirle, pues ha de vivir para siempre jamás, amén, amén. A Dios sean dadas gracias. jhs
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inizi. Ora cominciamo e sempre saremo come agli inizi, di bene in meglio. Attenzione, che il demonio con piccole cose apre brecce da cui entrano le grandi. Non accada di dire: “Questo non è importante, non esageriamo”. Oh figlie mie; tutto importa, se ostacola il cammino! 33. Per amore di nostro Signore, vi supplico di ricordarvi quanto presto tutto finisce e la grazia concessaci da nostro Signore nel chiamarci a questo Ordine, e il terribile castigo che subirà chi si rilassasse. Si guardi sempre alla stirpe dei santi Profeti di cui siamo discendenti. Abbiamo santi, in cielo, che indossarono questo abito! Facciamo nostra, col favore di Dio, la santa presunzione di essere come loro. La battaglia sarà breve, sorelle mie, e il dopo è eterno. Lasciamo queste cose che non hanno altro valore se non quello di unirci in qualche modo al fine che non ha fine, per più amare e servire chi vivrà in eterno, amen, amen. Sia ringraziato Dio. jhs
Capítulo 30 Comienza la fundación del monasterio de la Santísima Trinidad en la ciudad de Soria. Fundóse el año de 1581. Díjose la primera misa día de nuestro padre san Eliseo. 1. Estando yo en Palencia, en la fundación que queda dicha de allí, me trajeron una carta del obispo de Osma, llamado el Doctor Velázquez, a quien, siendo él canónigo y catedrático en la iglesia mayor de Toledo y andando yo todavía con algunos temores, procuré tratar, porque sabía era muy gran letrado y siervo de Dios; y así le importuné mucho tomase cuenta con mi alma y me confesase. Con ser muy ocupado, como se lo pedí por amor de nuestro Señor y vio mi necesidad, lo hizo de tan buena gana, que yo me espanté, y me confesó y trató todo el tiempo que yo estuve en Toledo, que fue harto. Yo le traté con toda llaneza mi alma, como tengo de costumbre. Hízome tan grandísimo provecho, que desde entonces comenzé a andar sin tantos temores. Verdad es que hubo otra ocasión, que no es para aquí. Mas, en efecto, me hizo gran provecho, porque me aseguraba con cosas de la Sagrada Escritura, que es lo que más a mí me hace al caso cuando tengo la certidumbre de que lo sabe bien, que la tenía de él, junto con su buena vida. 2. Esta carta me escribía desde Soria, adonde estaba al presente. Decíame cómo una señora que allí confesaba le había tratado de una fundación de monasterio de monjas nuestras que le parecía bien; que él había dicho acabaría conmigo que fuese allá a fundarla; que no le echase en falta, y que, como me pareciese era cosa que convenía, se lo hiciese saber, que él enviaría por mí. Yo me holgué harto, porque, dejado ser buena la fundación, tenía deseo de comunicar con él al-
Capitolo trentesimo Ha inizio la fondazione del monastero della Santissima Trinità, nella città di Soria. Fu fondato nel 1581. Vi fu celebrata la prima Messa il giorno della festa del nostro patrono sant’Eliseo. 1. Mentre mi trovavo a Palencia, impegnata nella fondazione di cui si è detto, mi portarono una lettera del vescovo di Osma, il dottor Velázquez. In seguito lo cercai personalmente, essendo canonico e cattedratico del duomo di Toledo, e avendo io ancora alcune paure; la sapevo persona assai dotta e servo di Dio. Lo importunai perché si facesse carico della mia anima e mi confessasse. Pur essendo molto impegnato, dal momento che glielo chiesi per amore di nostro Signore, e rendendosi conto del mio bisogno, rispose tanto volentieri da stupirmi; mi confessò e mi seguì spiritualmente per tutto il tempo, e non fu poco, della mia istanza in Toledo. Gli aprii completamente la mia anima, come faccio sempre. Mi fu così utile che d’allora abbandonai ogni timore. Vero è che vi fu una seconda ragione, che non è ora il caso di raccontare. Di fatto, mi fu assai utile, perché mi tranquillizzava citando la Sacra Scrittura, che è quanto a me più serve quando sono certa che l’interlocutore la conosce bene, come in questo caso, e che conduce una vita limpida. 2. Mi scriveva da Soria, dove allora si trovava. Mi raccontava di come una signora, sua penitente, gli avesse parlato della possibile fondazione di un monastero di nostre monache, giudicandola cosa buona. Lui le aveva risposto che si sarebbe accordato con me perché andassi a fondarlo; mi chiedeva di non lasciarlo solo, e che, se mi pareva conveniente, avrebbe mandato qualcuno a prendermi. Me ne rallegrai molto perché, oltre alla fondazione, desidera-
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gunas cosas de mi alma, y de verle; que, del gran provecho que la hizo, le había yo cobrado mucho amor. 3. Llámase esta señora fundadora doña Beatriz de Beamonte y Navarra, porque viene de los reyes de Navarra, hija de don Francés de Beamonte, de claro linaje y muy principal. Fue casada algunos años y no tuvo hijos y quedóle mucha hacienda y había mucho que tenía por sí de hacer un monasterio de monjas. Como lo trató con el Obispo y él le dio noticia de esta Orden de nuestra Señora de Descalzas, cuadróle tanto, que le dio gran prisa para que se pusiese en efecto. 4. Es una persona de blanda condición, generosa, penitente; en fin, muy sierva de Dios. Tenía en Soria una casa buena, fuerte, en harto buen puesto; y dijo que nos daría aquélla con todo lo que fuese menester para fundar, y ésta dio con quinientos ducados de juro de a 25 el millar. El Obispo se ofreció a dar una iglesia harto buena, toda de bóveda, que era de una parroquia que estaba cerca, que con un pasadizo nos ha podido aprovechar. Y púdolo hacer bien, porque era pobre, y allí hay muchas iglesias, y así la pasó a otra parte. De todo esto me dio relación en su carta. Yo lo traté con el padre Provincial, que fue entonces allí; y a él y a todos los amigos les pareció escribiese con un propio viniesen por mí; porque ya estaba la fundación de Palencia acabada, y yo que me holgué harto de ello, por lo dicho. 5. Yo comencé a traer las monjas que había de llevar allá conmigo, que fueron siete, porque aquella señora antes quisiera más que menos, y una freila, y mi compañera y yo. Vino persona por nosotras bien para el propósito, en diligencia,
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vo confidargli alcune cose riguardanti la mia anima e comunque incontrarlo. Per il gran profitto della mia anima, sentivo per lui molta riconoscenza. 3. La signora fondatrice si chiama donna Beatrice di Beamonte e Navarra, perché discende dai re di Navarra ed è figlia di don Francés di Beamonte, di lignaggio puro e altolocato. Fu sposata per alcuni anni, ma non ebbe figli; le rimasero molte ricchezze, e da molto tempo, tra sé, coltivava il desiderio di fondare un monastero di monache. Non appena ne parlò col Vescovo e lui le disse del nostro Ordine delle Scalze di Nostra Signora, vi ritrovò i suoi desideri e si diede rapidamente da fare perché lo si fondasse. 4. È persona dal carattere semplice, generosa e penitente; assai serva di Dio. A Soria possedeva una casa bella, solida, in un bel quartiere. Disse che ce l’avrebbe data, con quanto fosse necessario alla fondazione, e così fece, aggiungendo la rendita di cinquecento ducati al venticinque per mille. Il Vescovo si espose per farci dono di una bella chiesa, fatta a volte, appartenente a una parrocchia vicina, che ci sarebbe tornata utile previa la costruzione di un piccolo passaggio. Si ottenne tutto; essendo povera, ed essendovi molte chiese, trasferì il titolo a un’altra parte. Me ne parlò nella sua lettera. Io ne parlai col padre Provinciale, allora lì presente. A lui e agli altri amici parve opportuno scrivere di proprio pugno perché venissero a prendermi; la fondazione di Palencia era infatti terminata; mi rallegrai molto della loro decisione per le suddette ragioni. 5. Cominciai a radunare le monache che vi avrei condotto. Erano sette, perché quella signora ne desiderava avere piuttosto in soprannumero che meno; sette, con una conversa, la mia compagna di viaggio e me medesima. Venne a prenderci, con una diligenza, una persona adatta
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porque yo le dije había de llevar dos padres conmigo, Descalzos; y así llevé al padre Nicolás de Jesús María, hombre de mucha perfección y discreción, natural de Génova. Tomó el hábito ya de más de cuarenta años, a mi parecer (al menos los ha ahora y ha pocos que le tomó), mas ha aprovechado tanto en poco tiempo, que bien parece le escogió nuestro Señor para que en estos tan trabajosos de persecuciones ayudase a la Orden, que ha hecho mucho; porque los demás que podían ayudar, unos estaban desterrados, otros encarcelados. De él, como no tenía oficio, que había poco – como digo – que estaba en la Orden, no hacían tanto caso, o lo hizo Dios para que me quedase tal ayuda. 6. Es tan discreto, que se estaba en Madrid en el monasterio de los Calzados, como para otros negocios, con tanta disimulación, que nunca le entendieron trataba de éstos, y así le dejaban estar. Escribíamonos a menudo, que estaba yo en el monasterio de San José de Avila, y tratábamos lo que convenía, que esto le daba consuelo. Aquí se verá la necesidad en que estaba la Orden, pues de mí se hacía tanto caso, a falta como dicen, de hombres buenos. En todos estos tiempos experimenté su perfección y discreción; y así es de los que yo amo mucho en el Señor y tengo en mucho, de esta Orden. Pues él y un compañero lego fueron con nosotras. 7. Tuvo poco trabajo en este camino; porque el que envió el Obispo nos llevaba con harto regalo y ayudó a poder dar buenas posadas, que en entrando en el obispado de Osma querían tanto al Obispo, que, en decir que era cosa suya, nos las daban buenas. El tiempo lo hacía. Las jornadas no eran grandes. Así poco trabajo se pasó en este camino, sino contento; porque en oír yo los bienes que decían de la santidad del Obispo, me le daba grandísimo. Llegamos al Burgo,
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all’uopo, dopo aver preannunciato che avrei portato con me due padri Scalzi. Mi feci accompagnare da padre Nicola di Gesù Maria, uomo santo e discreto, originario di Genova. Prese l’abito a più di quarant’anni, da quanto so. In poco tempo è cresciuto molto nella vita interiore; si vede come nostro Signore lo abbia scelto per aiutare l’Ordine in questo tempo di persecuzione, e molto ha fatto. Gli altri che avrebbero potuto aiutare, infatti, erano esiliati o incarcerati. A lui non badavano, perché apparteneva da poco tempo all’Ordine; o per lo meno così Dio predispose perché mi servissi del suo aiuto. 6. È tanto discreto, che poté restare a Madrid, nel monastero dei Calzati, come se si occupasse d’altro, dissimulando tanto bene che gli altri non si accorsero si stesse occupando proprio di loro, e così lo lasciarono in pace. Ci scrivevamo spesso, quando ero nel monastero di san Giuseppe in Avila; nelle lettere parlavamo del necessario, e questo lo confortava. Da questo si scorgerà quanto fosse necessitato l’Ordine, se, come dicono, in mancanza di uomini buoni, si contasse tanto su di me. In questo periodo ho toccato con mano la sua santità e la sua discrezione; sicché rientra nel numero di coloro, di questo Ordine, che stimo e amo tanto nel Signore. Lui, insieme a un padre converso, ci accompagnarono. 7. Il viaggio fu poco faticoso. L’inviato del Vescovo, ci guidava riguardosamente, e ci aiutò a trovare alberghi confortanti. Entrammo nella diocesi di Osma. Ci rendemmo conto che amavano tanto il loro Vescovo, da essere sufficiente dire che lavoravamo per lui perché ci trattassero più che bene. Il tempo faceva la sua parte, e le giornate di cammino non erano eccessivamente lunghe; il viaggio, più che faticoso, fu bello. Fui contenta di ascoltare quanto bene dicevano della santità del Vescovo. Giungemmo
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miércoles antes del día octavo del Santísimo Sacramento. Comulgamos allí el jueves, que era la octava. Otro día, como llegamos y comimos allí, porque no se podía llegar a Soria otro día, aquella noche tuvimos en una iglesia, que no hubo otra posada, y no se nos hizo mala. Otro día oímos allí misa y llegamos a Soria como a las cinco de la tarde. Estaba el santo Obispo a una ventana de su casa, que pasamos por allí, de donde nos echó su bendición, que no me consoló poco, porque de prelado y santo, tiénese en mucho. 8. Estaba aquella señora, nuestra fundadora esperándonos a la puerta de su casa, que era adonde se había de fundar el monasterio. No vimos la hora que entrar en ella, porque era mucha la gente. Esto no era cosa nueva, que en cada parte que vamos, como el mundo es tan amigo de novedades, hay tanto, que a no llevar velos delante del rostro, sería trabajo grande; con esto se puede sufrir. Tenía aquella señora aderezada una sala muy grande y muy bien, adonde se había de decir la misa, porque se había de hacer pasadizo para la que nos daba el Obispo, y luego otro día, que era de nuestro Padre San Eliseo, se dijo. 9. Todo lo que habíamos menester tenía muy cumplido aquella señora, y dejónos en aquel cuarto, adonde estuvimos recogidas, hasta que se hizo el pasadizo, que duró hasta la Transfiguración. Aquel día se dijo la primera misa en la iglesia con harta solemnidad y gente. Predicó un Padre de la Compañía, que el Obispo era ya ido al Burgo, porque no pierde día ni hora sin trabajar, aunque no estaba bueno, que le había faltado la vista de un ojo; que esta pena tuve allí, que
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al Borgo il mercoledì prima dell’ottavo giorno dal Santissimo Sacramento. Ricevemmo lì la comunione il giovedì, che era l’ottava. Non potendo giungere a Soria il giorno seguente, mangiammo lì, e, non essendoci posto altrove, trovammo alloggio in una chiesa, dove non ne avemmo a male. Il giorno dopo, partecipammo lì alla Messa e giungemmo a Soria verso le cinque del pomeriggio. Il santo Vescovo era a una finestra della sua casa; quando vi passammo davanti, ci diede la sua benedizione; non fu piccola consolazione: la benedizione di un prelato o di un santo è di gran valore. 8. La nostra fondatrice ci stava aspettando sulla porta della sua casa, dove avremmo fondato il monastero. Non vedemmo l’ora di entrarvi, tanta era la gente che ci circondava. Non era del resto una novità; ovunque andiamo, essendo tutti così sensibili alle novità, ci sono sempre tante persone che se non portassimo sul volto i veli, ci sarebbe molto da patire; col velo sopportiamo anche questo. La signora aveva decorosamente preparato una sala molto grande, dove si sarebbe celebrata la Messa finché non fosse ultimato il piccolo passaggio per la chiesa concessoci dal Vescovo. Un altro giorno, nella festa del nostro Padre San Eliseo, si celebrò la Messa. 9. Quella signora aveva pensato a tutto ciò di cui avevamo bisogno, e ci lasciò in quell’appartamento finché si costruì il passaggio, cioè fino al giorno della Trasfigurazione. Quel giorno, nella chiesa, si celebrò la prima Messa, con grande solennità; i presenti furono assai numerosi. Predicò un padre della Compagnia perché il vescovo era partito per Burgos. Quell’uomo non lascia passare giorno o ora senza lavorare, pur non trovandosi in buone condizioni fisiche: aveva perduto la vista da un occhio. Seppi lì di questo suo dolore: mi produceva pena il fatto che an-
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se me hacía gran lástima que vista que tanto aprovechaba en el servicio de nuestro Señor se perdiese. Juicios son suyos. Para dar más a ganar a su siervo debía ser, porque él no dejaba de trabajar como antes y para probar la conformidad que tenía con su voluntad. Decíame que no le daba más pena que si lo tuviera su vecino, que algunas veces pensaba que no le parecía le pesaría si se le perdía la vista del otro; porque se estaría en una ermita sirviendo a Dios, sin más obligación. Siempre fue éste su llamamiento antes que fuese obispo, y me lo decía algunas veces, y estuvo casi determinado a dejarlo todo e irse. 10. Yo no lo podía llevar, por parecerme que sería de gran provecho en la Iglesia de Dios, y así deseaba lo que ahora tiene, aunque el día que le dieron el obispado, como me lo envió a decir luego, me dio un alboroto muy grande, pareciéndome le veía con una grandísima carga y no me podía valer ni sosegar, y fuile a encomendar al coro a nuestro Señor. Su Majestad me sosegó luego, que me dijo que sería muy en servicio suyo, y vase pareciendo bien. Con el mal del ojo que tiene y otros algunos bien penosos, y el trabajo que es ordinario, ayuna cuatro días a la semana, y otras penitencias. Su comer es de bien poco regalo. Cuando anda a visitar, es a pie, que sus criados no lo pueden llevar, y se me quejaban. Estos han de ser virtuosos, o no estar en su casa. Fía poco de que negocios graves pasen por provisores, y aun pienso todos, sino que pase por su mano. Tuvo dos años allí al principio las más bravas persecuciones de testimonios, que yo me espantaba; porque en caso de hacer justicia, es entero y recto. Ya éstas iban cesando; aunque han ido a corte y adonde pensaban le podían hacer mal. Mas como se va ya entendiendo el bien en todo el obispado, tienen poca fuerza, y él lo ha llevado todo
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dasse perduto un occhio tanto dedito al servizio di nostro Signore. Ma Lui sa di più. Lo avrà permesso perché crescessero i meriti del suo servo, lavorava esattamente come prima, e per mettere alla prova l’unione della sua con la propria volontà. Mi diceva di sentire la medesima pena che se quella disgrazia fosse toccata a un suo vicino; mi confidava di aver pensato che non avrebbe troppo sofferto se avesse perso la vista anche dell’altro occhio; si sarebbe ritirato in un romitorio servendo così il Signore, senza altri doveri. Questo fu sempre il suo desiderio prima di diventare vescovo; me ne ha parlato alcune volte, tanto da essere quasi deciso a lasciare tutto e andarsene. 10. Non ero d’accordo, sembrandomi che avrebbe potuto prestare un buon servizio alla Chiesa di Dio; desideravo per lui quel che era. Quando fu insignito del vescovado, però, avendomelo immediatamente comunicato, ne rimasi turbata, scorgendolo caricato di un peso immenso. Non sopportando la notizia, mi recai al coro affidandolo a nostro Signore. Sua Maestà mi consolò subito, dicendomi che con quella carica lo avrebbe molto servito, oggi si nota. Malgrado la malattia dell’occhio e altri malanni, nonché il lavoro quotidiano, digiuna quattro giorni alla settimana e fa altre penitenze. Il suo cibo è scarso. Nelle sue visite si dirige sempre a piedi, cosa cui i suoi aiutanti sono contrari e di cui si lamentano con me. Per quanto concerne questi, i casi sono due: o sono virtuosi, o se ne devono andare. Non si fida di lasciare decisioni importanti ai vicari; ma quasi tutto deve passare per le sue mani. Durante i primi due anni di reggenza, patì le maggiori calunnie; ne rimasi sbalordita, perché in quanto a giustizia era un uomo integro e retto. In seguito si placarono, anche se raggiunsero la corte, ove i suoi persecutori pensavano di nuocergli. Ma spargendosi per la diocesi la sua buona fama, hanno poca forza. Lui, poi, sopportando tutto santamente, li ha man-
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con tanta perfección, que los ha confundido, haciendo bien a los que sabía le hacían mal. Por mucho que tenga que hacer, no deja de procurar tiempo para tener oración. 11. Parece que me voy embebiendo en decir bien de este santo, y he dicho poco. Mas para que se entienda quién es el principio de la fundación de la Santísima Trinidad de Soria y se consuelen las que hubiere de haber en él, no se ha perdido nada, que las de ahora bien entendido lo tienen. Aunque él no dio la renta, dio la iglesia, y fue – como digo – quien puso a esta señora en ello, a quien, como he dicho, no le falta mucha cristiandad y virtud y penitencia. 12. Pues acabadas de pasarnos a la iglesia y de aderezar lo que era menester para la clausura, había necesidad que yo fuese al monasterio de San José de Avila, y así me partí luego con harta gran calor. Y el camino que había era muy malo para carro. Fue conmigo un racionero de Palencia, llamado Ribera, que fue en extremo lo que me ayudó en la labor del pasadizo y en todo, porque el padre Nicolás de Jesús María fuese luego en haciéndose las escrituras de la fundación, que era mucho menester en otra parte. Este Ribera tenía cierto negocio en Soria cuando fuimos, y fue con nosotras. De allí le dio Dios tanta voluntad de hacernos bien, que se puede encomendar a Su Majestad con los bienhechores de la Orden. 13. Yo no quise viniese otro con mi compañera y conmigo, porque es tan cuidadoso que me bastaba, y mientras menos ruido, mejor me hallo por los caminos. En éste pagué lo bien que había ídome en la ida. Porque, aunque quien iba con nosotras sabía el camino hasta Segovia, no el camino de carro. Y así nos llevaba este mozo por partes que veníamos a apearnos muchas veces, y llevaban el carro casi en peso
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dati in confusione, beneficando chi desiderava fargli del male. Malgrado sia molto indaffarato, non lesina mai il tempo dedicato all’orazione. 11. Sembra stia esagerando nel lodare questo santo, ma in realtà ho detto poco. Desidero si venga a sapere quale sia stato l’inizio della fondazione della Santissima Trinità di Soria; si consolino coloro che vi abiteranno, perché nulla è andato perduto, come ben è stato compreso dalle monache attuali. Non ci concesse rendita, ma ci diede la chiesa, e fu lui – come ho detto – a stimolare quella signora, ricca di cristianità, virtù e penitenza. 12. Trasferite alla chiesa e ordinato il necessario alla clausura, si rese necessario ch’io andassi al monastero di San Giuseppe di Avila, e così, con un gran caldo, me ne partii. La strada non era per nulla adatta ai carri. Mi accompagnò un prebendato di Palencia, chiamato Ribera, che davvero mi aiutò nella costruzione del passaggio e del resto. Il padre Nicola di Gesù Maria se ne andò infatti appena firmate le scritture della fondazione, essendo richiesta la sua presenza in altri luoghi. Questo Ribera doveva risolvere un certo affare a Soria, e venne con noi. Da quel giorno Dio gli concesse un tale desiderio di aiutarci, da poterlo raccomandare a Sua Maestà quale uno dei benefattori dell’Ordine. 13. Proibii ad altri di venire con me e la mia compagna; era sufficiente lui, tanto è premuroso. Nei viaggi sono sempre più contenta se minore è la risonanza. In questo viaggio, pagai il prezzo del bene ricevuto all’andata. Chi ci accompagnava conosceva la strada per Segovia, ma non certo una strada carrabile. Questo tale ci conduceva in zone dove ci toccava smontare frequentemente, e gli toccava quasi prendere il carro di peso tra un burrone e
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por unos despeñaderos grandes. Si tomábamos guías, llevábannos hasta adonde sabían había buen camino, y un poco antes que viniese el malo, dejábannos, que decían tenían que hacer. Primero que llegásemos a una posada, como no había certidumbre, habíamos pasado mucho sol y aventura de trastornarse el carro muchas veces. Yo tenía pena por el que iba con nosotras, porque ya que nos habían dicho que íbamos bien, era menester tornar a desandar lo andado. Mas él tenía la virtud tan de raíz, que nunca me parece le vi enojado, que me hizo espantar mucho y alabar a nuestro Señor; que adonde hay virtud de raíz, hacen poco las ocasiones. Yo le alabo de cómo fue servido sacarnos de aquel camino. 14. Llegamos a San José de Segovia víspera de San Bartolomé, adonde estaban nuestras monjas penadas por lo que tardaba, que, como el camino era tal, fue mucho. Allí nos regalaron, que nunca Dios me da trabajo que no le pague luego, y descansé ocho y más días. Mas esta fundación fue tan sin ningún trabajo, que de éste no hay que hacer caso, porque no es nada. Vine contenta por parecerme tierra adonde espero en la misericordia de Dios se ha de servir de que esté allí, como ya se va viendo. Sea para siempre bendito y alabado por todos los siglos de los siglos, amén. Deo gracias.
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l’altro. Se cercavamo delle guide, queste ci conducevano e accompagnavano finché la strada era decente; poco prima di raggiungere pezzi difficili, ci abbandonavano dicendo che avevano altro da fare. Prima di arrivare ad un albergo, camminammo a lungo sotto gli ardori del sole, e spesso in pericolo di vedere il carro rovesciarsi. Dopo essere stati assicurati che era quella la strada, eravamo costretti a tornare indietro. Io mi affliggevo maggiormente per il nostro accompagnatore. Ma era così virtuoso che mi pare di non averlo mai visto alterato: me ne stupivo e ne lodavo il Signore. Dove la virtù è ferma, gli accidenti esteriori hanno poca presa. 14. Giungemmo a San Giuseppe di Segovia la vigilia di San Bartolomeo. Trovammo le nostre monache in pena per il nostro ritardo, che, per la pessima strada, fu grande. La loro accoglienza fu calorosa. Dio non mi fa mai patire una fatica senza ripagarmene. Riposai otto o più giorni. La fondazione fu portata a termine tanto facilmente, che non bisogna far caso agli ostacoli, che sono nulla. Me ne partii felice; mi sembrava una terra ove la presenza del monastero avrebbe svolto un buon servizio a Dio, come già si constata. Sia per sempre benedetto e lodato per tutti i secoli dei secoli, amen.
Capítulo 31 Comiénzase a tratar en este capítulo de la fundación del glorioso San José de Santa Ana en la ciudad de Burgos. Díjose la primera misa a 8 días del mes de abril, octava de Pascua de Resurrección, año de 1582. 1. Había más de seis años que algunas personas de mucha religión de la Compañía de Jesús, antiguas y de letras y espíritu, me decían que se serviría mucho nuestro Señor de que una casa de esta sagrada Religión estuviese en Burgos, dándome algunas razones para ello que me movían a desearlo. Con los muchos trabajos de la Orden y otras fundaciones, no había habido lugar de procurarlo. 2. El año de 1580, estando yo en Valladolid pasó por allí el Arzobispo de Burgos, que habían dádole entonces el obispado, que lo era antes de Canaria y venía entonces. Supliqué al obispo de Palencia, don Alvaro de Mendoza (de quien ya he dicho lo mucho que favorece esta Orden, porque fue el primero que admitió el monasterio de San José de Avila, siendo allí Obispo, y siempre después nos ha hecho mucha merced y toma las cosas de esta Orden como propias, en especial las que yo le suplico), y muy de buena gana dijo se la pediría; porque como le parece se sirve nuestro Señor en estas casas, gusta mucho cuando alguna se funda. 3. No quiso entrar el Arzobispo en Valladolid, sino posó en el monasterio de San Jerónimo, adonde le hizo mucha fiesta el obispo de Palencia, y se fue a comer con él y a darle un cinto o no sé qué ceremonia, que lo había de hacer Obis-
Capitolo trentunesimo In questo capitolo ha inizio il racconto della fondazione del glorioso San Giuseppe di Sant’Anna, nella città di Burgos. Vi si celebrò la prima Messa il giorno 8 aprile, ottava di Pasqua di Resurrezione, del 1582. 1. Erano trascorsi più di sei anni da che alcune persone molto devote della Compagnia di Gesù, anziane, dalla profonda cultura e dalla altrettanto profonda vita interiore, mi dicevano che sarebbe stato un gran servizio a nostro Signore se si fosse fondata una casa di questo sacro Ordine a Burgos, fornendomene alcuni motivi che mi spingevano a desiderarlo. Con le molte fatiche dell’Ordine e di altre fondazioni, non c’era ancora stata l’opportunità di tradurre il tutto in pratica. 2. Nell’anno 1580, mentre ero a Valladolid, passò l’Arcivescovo di Burgos, cui era da poco stata affidata la diocesi, mentre era vescovo delle Canarie, da dove proveniva. Supplicai il vescovo di Palencia, don Alvaro de Mendoza (di cui ho già detto quanto favorisca questo Ordine; fu il primo ad accettare il monastero di San Giuseppe di Avila, mentre era vescovo del luogo; in seguito ci ha reso molti favori e giudica le vicende dell’Ordine come proprie, in particolare quelle che gli affido) di chiedergli la licenza, e lui rispose che molto volentieri ne avrebbe fatto domanda. Parendogli che nostro Signore sia molto servito in queste case, è felice quando se ne fonda una. 3. L’Arcivescovo non volle entrare a Valladolid, ma sostò nel monastero di San Girolamo, ove lo accolse festosamente il vescovo di Palencia. Andò a desinare con lui e a consegnargli un palio, o non so per quale altra cerimonia con cui l’avrebbe reso Vescovo. In quella circostanza chie-
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po. Allí le pidió la licencia para que yo fundase el monasterio. El dijo la daría muy de buena gana; porque aun había querido en Canaria y deseado procurar tener un monasterio de éstos, porque él conocía lo que se servía en ellos nuestro Señor, porque era de donde había uno de ellos y a mí me conocía mucho. Así me dijo el Obispo por la licencia no quedase, que él se había holgado mucho de ello; y como no trata el Concilio que se dé por escrito sino que sea con su voluntad esto, se podía tener por dada. 4. En la fundación pasada de Palencia dejo dicho la gran contradicción que tenía de fundar por este tiempo, por haber estado con una gran enfermedad, que pensaron no viviera, y aún no estaba convalecida; aunque esto no me suele a mí caer tanto en lo que veo que es servicio de Dios, y así no entiendo la causa de tanta desgana como yo entonces tenía. Porque si es por poca posibilidad, menos había tenido en otras fundaciones. A mí paréceme era el demonio, después que he visto lo que ha sucedido, y así ha sido ordinario que cada vez que ha de haber trabajo en alguna fundación, como nuestro Señor me conoce por tan miserable, siempre me ayuda con palabras y con obras. He pensado algunas veces cómo en algunas fundaciones que no los ha habido, no me advierte Su Majestad de nada. Así ha sido en esto; que, como sabía lo que se había de pasar, desde luego me comenzó a dar aliento. Sea por todo alabado. Así fue aquí, como dejo ya dicho en la fundación de Palencia, que juntamente se trataba, que con una manera de reprensión me dijo que de qué temía, que cuándo me había faltado. El mismo soy; no dejes de hacer estas dos fundaciones. Porque queda dicho en la pasada el ánimo con que me dejaron estas palabras, no hay para qué lo tornar a decir aquí, porque luego se me quitó toda la pereza. Por donde parece no era la causa la enfermedad ni la vejez. Así comencé a tratar de lo uno y de lo otro, como queda dicho.
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se la licenza perché io fondassi il monastero. Rispose che l’avrebbe concessa molto volentieri; già alle Canarie avrebbe desiderato e voluto ci fosse uno di questi monasteri; sapeva quanto in essi si serviva il Signore, provenendo da un luogo dove ce n’era uno; in fine, conosceva molto bene anche me. Il Vescovo mi disse, dunque, di non trattenermi per la licenza perché se ne sarebbe dispiaciuto. Non avendo dichiarato il Concilio che la si concedesse per iscritto, ma solo con un esplicito atto affermativo, si poteva ritenere concessa. 4. Raccontando la precedente fondazione di Palencia, ho sottolineato la contrarietà da me provata nel fondare quel momento, avendo patito una malattia cui pensavano non sarei sopravvissuta; ancora non avevo terminato la convalescenza. Non sono però solita fermarmi per tali cose in quel che scorgo sia servizio a Dio. Non capisco quella mancanza di voglia. Fosse stato per mancanza di mezzi, ne avevo avuti ancor meno in altre fondazioni. Penso, visto quel che è accaduto, fosse il demonio; ordinariamente, ogni volta che una fondazione diviene difficile, conoscendo il Signore la mia miseria, corre in mio aiuto con parole e opere. Ho anche notato come, altre volte, in fondazioni più facili, Sua Maestà non mi si faccia così presente. In questa circostanza, sapendo quel che avrei patito, sin dall’inizio mi infuse coraggio. Sia lodato per ogni cosa. Come ho riferito per la fondazione di Palencia, che procedeva simultaneamente, quasi rimproverandomi, mi disse che cosa temevo mai e quando mai mi fosse venuto meno qualcosa. “Io sono sempre lo stesso; persevera in queste due fondazioni”. Avendo già descritto nella precedente fondazione il coraggio che tali parole mi lasciarono, non c’è ragione per parlarne; all’improvviso scomparve ogni pigrizia, che non originava quindi né dalla malattia né dalla vecchiaia. E mi dedicai alle due fondazioni.
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5. Pareció que era mejor hacer primero lo de Palencia, como estaba más cerca y por ser el tiempo tan recio y Burgos tan frío, y por dar contento al buen obispo de Palencia. Y así se hizo como queda dicho. Y como estando allí se ofreció la fundación de Soria, pareció, pues allí se estaba todo hecho, que era mejor ir primero y desde allí a Soria. Parecióle al obispo de Palencia, y yo se lo supliqué, que era bien dar cuenta al Arzobispo de lo que pasaba, y envió desde allí, después de ida yo a Soria, a un canónigo al Arzobispo, no a otra cosa, llamado Juan Alonso. Y escribióme a mí lo que deseaba mi ida con mucho amor y trató con el canónigo, y escribió a Su Señoría, remitiéndose a él, y que lo que hacía era porque conocía a Burgos, que era menester entrar con su consentimiento. 6. En fin, la resolución que yo fuese allá y se tratase primero con la ciudad, y que si no diesen licencia, que no le habían de tener las manos para que él no me la diese, y que él se había hallado en el primer monasterio de Avila, que se acordaba del gran alboroto y contradicción que había habido; y que así quería prevenir acá, que no convenía hacerse monasterio si no era de renta o con consentimiento de la ciudad, que no me estaba bien, que por esto lo decía. 7. El Obispo túvolo por hecho, y con razón, en decir que yo fuese allá, y envióme a decir que fuese. Mas a mí me pareció entender alguna falta de ánimo en el Arzobispo, y escribíle agradeciendo la merced que me hacía; mas que me parecía ser peor no lo queriendo la ciudad, que ello sin decírselo, y ponerle a Su Señoría en más contienda (parece adiviné lo poco que tuviera en él si hubiera alguna contradicción), que
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5. Parve meglio cominciare da Palencia, essendo più vicina, ed essendo pessimo il tempo, gelido addirittura, a Burgos, nonché per dare una gioia al vescovo della città. E così come ho raccontato si fece. Dal momento poi che mentre ero là fu proposta la fondazione di Soria, essendo già lì tutto compiuto, parve opportuno recarsi prima a Burgos e poi a Soria. Al vescovo di Palencia parve, lo supplicai al proposito, che fosse bene rendicontare all’Arcivescovo quanto stava succedendo. Per questo, dopo la mia partenza per Soria, inviò allo scopo un canonico dall’Arcivescovo, chiamato Juan Alonso. Mi scrisse con affetto quanto desiderasse che andassi a trovarlo, parlò con il canonico e scrisse a Sua Signoria, rimettendosi a lui, e dicendogli che le sue prudenze derivavano dalla conoscenza che aveva di Burgos, per cui si rendeva necessaria l’approvazione cittadina. 6. In fine, la risoluzione fu ch’io mi recassi là e ne parlassi con la cittadinanza. Se questa non avesse concesso la licenza, non avrebbe impedito all’Arcivescovo di concedermela ugualmente; questi, essendosi già ritrovato nelle faccende del monastero di Avila, ricordava la confusione e i contrasti sorti. Volendoli ora prevenire, asseriva che sarebbe convenuto fare un monastero o di rendita o con il parere positivo della cittadinanza. Anche se non mi fossi ritrovata d’accordo, stava agendo proprio per il mio bene. 7. Il vescovo, con ragione, riteneva l’affare concluso se io vi fossi andata e mi mandò a dire di andarvi. Mi parve però di intuire una certa reticenza nell’Arcivescovo; gli scrissi ringraziandolo della grazia che mi concedeva, e che mi pareva peggio agire in segreto che ricevere il rifiuto della cittadinanza; avremmo esposto Sua Signoria a maggiori contese (sembrò quasi indovinassi il poco aiuto che ce ne sarebbe giunto in caso di difficoltà). Io medesima
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yo la procuraría; y aún túvelo por dificultoso por las contrarias opiniones que suele haber en cosas semejantes; y escribí al obispo de Palencia, suplicándole que pues ya había tan poco de verano y mis enfermedades eran tantas para estar en tierra tan fría, que se quedase por entonces. No puse duda en cosa del Arzobispo, porque él estaba ya desabrido de que ponía inconvenientes, habiéndole mostrado tanta voluntad, y por no poner alguna discordia, que son amigos; y así me fui desde Soria a Avila, bien descuidada por entonces de venir tan presto, y fue harto necesaria mi ida a aquella casa de San José de Avila para algunas cosas. 8. Había en esta ciudad de Burgos una santa viuda, llamada Catalina de Tolosa, natural de Vizcaya, que en decir sus virtudes me pudiera alargar mucho, así de penitencia como de oración, de grandes limosnas y caridad, de muy buen entendimiento y valor. Había metido dos hijas monjas en el monasterio de nuestra Orden de la Concepción, que está en Valladolid, creo había cuatro años, y en Palencia metió otras dos, que estuvo aguardando a que se fundase, y antes que yo me fuese de aquella fundación las llevó. 9. Todas cuatro han salido como criadas de tal madre, que no parecen sino ángeles. Dábales buenos dotes y todas las cosas muy cumplidas, porque lo es ella mucho. Todo lo que hace, muy cabal, y puédelo hacer, porque es rica. Cuando fue a Palencia, teníamos por tan cierta la licencia del Arzobispo, que no parecía había en qué reparar. Y así la rogué me buscase una casa alquilada para tomar la posesión e hiciese unas redes y tornos y lo pusiese a mi cuenta, no pasándome por pensamiento que ella gastase nada, sino que me lo prestase. Ella lo deseaba tanto, que sintió en gran manera que se quedase por entonces. Y así, después de ida yo a Avila – como he
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avrei brigato per ottenere il permesso. Lo ritenevo comunque difficile per i differenti pareri che sono soliti sorgere in tali cose. Scrissi al vescovo di Palencia se fosse stato possibile farmi trasferire con i primi caldi, essendo tanto fredda quella terra e pesanti le mie malattie. Non dissi nulla riguardo l’Arcivescovo, perché già non era contento degli inconvenienti che nascevano, dopo aver dimostrato tutta la sua buona volontà; non volevo porre alcuna discordia tra loro perché erano amici. Partii da Soria per andare ad Avila, senza pensare che sarei dovuta venire a Burgos tanto presto. Si rivelò necessario, per diverse ragioni, quel mio passaggio da San Giuseppe d’Avila. 8. A Burgos viveva una santa vedova, Caterina de Tolosa, proveniente da Biscaja. A descrivere le sue virtù mi dilungherei troppo, così come se parlassi della sua mortificazione, della sua orazione, delle sua grandi elemosine e carità, del suo intelletto e del suo valore. Fece accogliere due sue figlie come monache nel nostro monastero della Concezione, a Valladolid, ormai da quattro anni. A Palencia ne fece accogliere altre due, dopo averne atteso la fondazione; prima che io partissi, già me le aveva mandate. 9. Tutte e quattro hanno così ben seguito l’esempio della madre, da sembrare angeli. Diede loro buone doti e ogni cosa fu compiutamente portata a termine, così com’è nella sua indole. Agisce in tutto con precisione, e può farlo, perché è ricca. Quando venne a Palencia, eravamo tanto sicure di ottenere la licenza dell’Arcivescovo, da non scorgervi dubbi. Le chiesi di procurarmi una casa in affitto, per prenderne possesso e costruirvi, a mie spese, grate e ruote, senza neppur pensare che mi regalasse qualcosa, ma di averlo in prestito. Desiderava tanto fortemente la fondazione, che patì molto quando la vide procrastinarsi. Sicché, dopo ch’io giunsi ad Avila – come ho racconta-
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dicho – bien descuidada de tratar de ello por entonces, ella no lo quedó, sino pareciéndole no estaba en más de tener licencia de la ciudad, sin decirme nada, comenzó a procurarla. 10. Tenía ella dos vecinas, personas principales y muy siervas de Dios, que lo deseaban mucho, madre e hija. La madre se llamaba doña María Manrique. Tenía un hijo regidor, llamado don Alonso de Santo Domingo Manrique. La hija se llamaba doña Catalina. Entrambas lo trataron con él para que lo pidiese en el ayuntamiento, el cual habló a Catalina de Tolosa diciendo que qué fundamento diría que teníamos, porque no la darían sin alguno. Ella dijo que se obligaría, y así lo hizo, de darnos casa si nos faltase, y de comer; y con esto dio una petición firmada de su nombre. Don Alonso se dio tan buena maña, que la alcanzó de todos los regidores y el Arzobispo, y llevóle la licencia por escrito. Ella luego después de comenzado a tratar, me escribió que lo andaba negociando. Yo lo tuve por cosa de burla, porque sé cuán mal admiten monasterios pobres, y como no sabía ni me pasaba por pensamiento que ella se obligaba a lo que hizo, parecióme era mucho más menester. 11. Con todo, estando un día de la octava de San Martín encomendándolo a nuestro Señor, pensé que se podía hacer si la diese. Porque ir yo a Burgos con tantas enfermedades, que les son los fríos muy contrarios, siendo tan frío, parecióme que no se sufría, que era temeridad andar tan largo camino, acabada casi de venir de tan áspero – como he dicho – en la venida de Soria, ni el padre Provincial me dejaría. Consideraba que iría bien la priora de Palencia, que estando llano todo, no había ya que hacer. Estando pensando esto y
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to – ben lontana dal pensarci, si diede da fare, e iniziò a impegnarsi per ottenere il permesso della cittadinanza, senza dirmi nulla. 10. Aveva come vicine di casa due persone di alto lignaggio, assai serve di Dio; madre e figlia molto desiderose della fondazione. La madre si chiamava donna Maria Manrique. Aveva un figlio reggitore, chiamato don Alonso de Santo Domingo Manrique. La figlia si chiamava donna Caterina. Entrambe ne parlarono con don Alonso, perché chiedesse il permesso in sede municipale. Questi chiese a Caterina de Tolosa su cosa si sarebbero basate per il mantenimento, senza il quale non si sarebbe ottenuta licenza. Lei rispose che si sarebbe impegnata, se necessario, a donare la sua casa e a pensare al cibo. E scrisse una petizione firmata a suo nome. Don Alonso fu così abile nel proporre l’assunto che ottenne l’accordo dei reggitori e dell’Arcivescovo, cui portò la licenza scritta. Caterina mi diede notizia degli eventi quando già erano in fase avanzata. Io pensai a uno scherzo, perché so bene come siano malvisti i monasteri poveri e perché non sapevo, né mi passava per la mente, a quanto si stava obbligando e quanto fece. Pensavo fosse necessaria più fatica ancora. 11. Malgrado tutto, mentre in un giorno dell’ottava di San Martino stavo raccomandando al Signore l’affare, pensai a cosa si sarebbe potuto fare se si fosse ottenuta la licenza da parte della cittadinanza. Partire per la fredda Burgos così carica di malattie nemiche del freddo, mi pareva uno sproposito, una temerarietà il solo affrontare un percorso così impegnativo, appena rientrata, poi, dal penoso viaggio di Soria. Il padre Provinciale non mi avrebbe fatto viaggiare ancora. Pensai cosa buona che vi andasse la priora di Palencia: essendo orami tutto appianato, non sarebbero sorte ulteriori difficoltà.
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muy determinada a no ir, díceme el Señor estas palabras, por donde vi que era ya dada la licencia: No hagas caso de esos fríos, que Yo soy la verdadera calor. El demonio pone todas sus fuerzas por impedir aquella fundación. Ponlas tú de mi parte porque se haga, y no dejes de ir en persona, que se hará gran provecho. 12. Con esto torné a mudar parecer, aunque el natural en cosas de trabajo algunas veces repugna, mas no la determinación de padecer por este gran Dios. Y así le digo que no haga caso de estos sentimientos de mi flaqueza para mandarme lo que fuere servido, que, con su favor, no lo dejaré de hacer. Hacía entonces nieves y fríos. Lo que me acobarda más es la poca salud, que, a tenerla, todo no me parece que se me haría nada. Esta me ha fatigado en esta fundación muy ordinario. El frío ha sido tan poco, al menos el que yo he sentido, que con verdad me parece sentía tanto cuando estaba en Toledo. Bien ha cumplido el Señor su palabra de lo que en esto dijo. 13. Pocos días tardaron en traerme la licencia con cartas de Catalina de Tolosa y su amiga doña Catalina, dando gran prisa, porque temían no hubiese algún desmán, porque habían a la sazón venido allí a fundar la Orden de los victorinos, y la de los calzados del Carmen había mucho que estaban allí procurando fundar; después vinieron los basilios; que era harto impedimento, y cosa para considerar habernos juntado tantos en un tiempo, y también para alabar a nuestro Señor de la gran caridad de este lugar, que les dio licencia la ciudad muy de buena gana, con no estar con la prosperidad que solían. Siempre había yo oído loar la caridad de esta ciu-
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Mentre ci stavo pensando e mi determinavo a non partire, il Signore mi confidò queste parole, da cui compresi che la licenza era già stata concessa: “Non preoccuparti di questi freddi; Io sono la vera fonte di calore. Il demonio ce la sta mettendo tutta per impedire quella fondazione. Prendi forza da me perché si realizzi, vacci di persona; se ne trarrà gran guadagno”. 12. Immediatamente mutai parere; se talvolta la mia natura si ribella dinanzi alle fatiche, mai viene meno la determinazione di soffrire per questo Dio grande. Lo supplico quindi di non fare caso a tali sentimenti derivanti dalla mia debolezza e mi ordini quel che vuole; con la sua grazia non mi tirerò indietro. Nevicava ed era freddo. Quel che più mi spaventava era la mancanza di salute; l’avessi avuta penso che tutto mi sarebbe parso nulla. La mancanza di salute mi ha accompagnato per tutto il tempo di questa fondazione. Il freddo, invece, è stato così scarso, al meno per quel che mi sono accorta, da parermi simile a quello patito a Toledo. Il Signore ha mantenuto quel che mi aveva detto. 13. Trascorsero solo pochi giorni, e mi giunsero insieme la licenza e alcune lettere di Caterina de Tolosa e della sua amica donna Caterina. Mi mettevano molta fretta; temevano che nascessero difficoltà. A Burgos avevano infatti appena portato a termine una fondazione quelli dell’Ordine dei vittoriani, e i calzati dell’ordine di nostra Signora del Carmelo già da tempo stavano cercando di fondare. Poi c’erano anche quelli di san Basilio. L’insieme era di gran ostacolo e singolare il fatto che ci si fosse ritrovati in tanti nello stesso periodo; ne sgorgano lodi a nostro Signore per la grande carità della cittadinanza che concesse le licenze di buon grado, pur non ritrovandosi nella sua solita prosperità. Avevo sempre sentito parlare della carità
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dad, mas no pensé llegaba a tanto. Unos favorecían a unos, otros a otros. Mas el Arzobispo miraba por todos los inconvenientes que podía haber y lo defendía, pareciéndole era hacer agravio a las Ordenes de pobreza, que no se podrían mantener; y quizá acudían a él los mismos, o lo inventaba el demonio para quitar el gran bien que hace Dios adonde trae muchos monasterios, porque poderoso es para mantener los muchos como los pocos. 14. Pues, con esta ocasión, era tanta la prisa que me daban esta santas mujeres, que, a mi querer, luego me partiera, si no tuviera negocios que hacer. Porque miraba yo cuán más obligada estaba a que no se perdiese coyuntura por mí, que a las que veía poner tanta diligencia. En las palabras que había entendido, daban a entender contradicción mucha. Yo no podía saber de quién ni por dónde; porque ya Catalina de Tolosa me había escrito que tenía cierta la casa en que vivía para tomar la posesión; la ciudad llana. El Arzobispo también. No podía entender de quién había de ser esta contradicción que los demonios habían de poner; porque en que eran de Dios las palabras que había entendido, no dudaba. 15. En fin, da Su Majestad a los prelados más luz; que como lo escribí al padre Provincial en que fuese por lo que había entendido, no me lo estorbó; mas dijo que si había licencia por escrito del Arzobispo. Yo lo escribí así a Burgos. Dijéronme que con él se había tratado cómo se pedía a la ciudad, y lo había tenido por bien; esto y todas las palabras que había dicho en el caso; parece no había que dudar.
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di questa città, ma non pensai che sarebbe giunta a tanto; chi favoriva gli uni, chi gli altri. Ma l’Arcivescovo mirava agli inconvenienti che potevano nascerne, e si opponeva, sembrandogli di appesantire finanziariamente gli Ordini di povertà, che, da soli, non avrebbero potuto vivere. Forse se ne saranno lamentati loro con l’Arcivescovo, o forse erano invenzioni del demonio per evitare il molto bene che Dio compie dove fa sorgere molti monasteri; ha infatti il potere di mantenerne in vita, a suo piacimento, molti o pochi. 14. Era questa la ragione per cui quelle sante donne mi mettevano tanta fretta che, se fosse stato per me, sarei partita subito, non avessi avuto altre cose da portare a termine. Vedendo loro riporre tanto ardore nel compimento della fondazione, mi sentivo ancora più obbligata a non lasciarmi sfuggire l’occasione. Le parole rivoltemi lasciavano intendere una grave difficoltà. Non potevo intuire da chi o da dove sarebbe giunta. Caterina de Tolosa, infatti, mi aveva scritto di avere in possesso la casa in cui viveva per prenderne possesso; la cittadinanza era tranquilla, così come l’Arcivescovo. Non potevo proprio capire da dove sarebbe sorta una tale contraddizione che i demoni erano in procinto di scatenare; non dubitavo dell’origine divina delle parole a me rivolte. 15. In fine, Sua Maestà ai suoi prelati concede maggior luce. Dopo aver scritto al padre Provinciale quel che avevo inteso, non si ribellò, ma mi chiese se ne avevo licenza scritta da parte dell’Arcivescovo. Lo scrissi a Burgos. Mi risposero che con lui se ne era trattato così come si era fatto per ottenere la licenza della cittadinanza, e aveva accolto la richiesta. Per questo atteggiamento, e per quanto aveva detto riferendosi al caso esposto, pareva non ci fosse ragione per dubitare.
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16. Quiso el padre Provincial ir con nosotras a esta fundación. Parte debía ser estar entonces desocupado, que había predicado el adviento ya y había de ir a visitar a Soria, que después que se fundó no la había visto y era poco rodeo; y parte por mirar por mi salud en los caminos, por ser el tiempo tan recio y yo tan vieja y enferma, y paréceles les importa algo mi vida. Y fue, cierto, ordenación de Dios, porque los caminos estaban tales, que eran las aguas muchas, que fue bien necesario ir él y sus compañeros para mirar por dónde se iba, y ayudar a sacar los carros de los trampales. En especial desde Palencia a Burgos, que fue harto atrevimiento salir de allí cuando salimos. Verdad es que nuestro Señor me dijo que bien podíamos ir, que no temiese, que El sería con nosotros; aunque esto no lo dije yo al padre Provincial por entonces, mas consolábame a mí en los grandes trabajos y peligros que nos vimos, en especial un paso que hay cerca de Burgos, que llaman unos pontones, y el agua había sido tanta, y lo era muchos ratos, que sobrepujaba sobre estos pontones tanto, que ni se parecían ni se veía por donde ir, sino todo agua, y de una parte y de otra está muy hondo. En fin, es gran temeridad pasar por allí, en especial con carros, que, a trastornar un poco, va todo perdido, y así el uno de ellos se vio en peligro. 17. Tomamos una guía en una venta que está antes, que sabían aquel paso; mas, cierto, él es bien peligroso. Pues las posadas, como no se podían andar jornadas a causa de los malos caminos, que era muy ordinario anegarse los carros en el cieno, habían de pasar de unas bestias al otro para sacarles. Gran cosa pasaron los padres que iban allí, porque acertamos a llevar unos carreteros mozos y de poco cuidado. Ir con el padre Provincial lo aliviaba mucho, porque le tenía
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16. Il padre Provinciale volle accompagnarci alla fondazione. In parte perché si ritrovava libero da impegni, avendo predicato l’avvento e volendo visitare Soria perché, dalla sua fondazione, ancora non l’aveva vista e il viaggio era breve; in parte per vegliare sulla mia salute durante il viaggio, essendo il tempo così cattivo e io tanto anziana e malata: sembra che la mia vita gli stia a cuore. Il tutto corrispondeva certamente a un disegno di Dio; le strade erano così conciate e ricolme d’acqua che spesso fu necessario che lui e chi l’accompagnava andassero innanzi per indicarci dove fosse possibile passare e liberare i carri dal fango. Questo fu necessario specialmente tra Palencia e Burgos; fu una vera audacia percorrere quella strada in quel momento. È vero che nostro Signore mi disse di partire, di non avere paura, che lui ci avrebbe accompagnato. Non lo avevo rivelato, questo, al padre Provinciale; però, mi consolava ricordarmelo nei grandi spaventi e nei pericoli in cui ci trovammo, specie in un passo vicino a Burgos, chiamato dei pontoni. In alcuni luoghi l’acqua era tanto alta da strabordare sopra i ponti e farli sparire. Non si vedeva dove poter andare, era tutto acqua, e molto profonda, dall’una come dall’altra parte. È molto pericoloso passare da lì, specie con i carri; sarebbe bastata una piccola deviazione per mandare tutto in perdizione. Uno dei nostri fu sul punto di perdersi. 17. In una locanda dove alloggiammo prima di affrontare il passo, prendemmo con noi una guida che conosceva la strada, che, di per sé è ben pericolosa. Per la pessima situazione delle strade non potevamo raggiungere gli alberghi nei momenti previsti; era normale che i carri affondassero nel fango; per recuperarli dovevamo prendere le bestie dell’uno e legarle all’altro. Fu molto impegnativo per i padri che ci accompagnavano; avevamo infatti vetturini giovani e distratti. La presenza del padre Provin-
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de todo, y una condición tan apacible, que no parece se le pega trabajo de nada; y así, lo que era mucho lo facilitaba que parecía poco, aunque no los pontones, que no se dejó de temer harto. Porque verse entrar en un mundo de agua, sin camino ni barco, con cuanto nuestro Señor me había esforzado, aún no dejé de temer: ¿qué harían mis compañeras? Ibamos ocho: dos que han de tornar conmigo, y cinco que han de quedar en Burgos: cuatro de coro y una freila. Aún no creo he dicho cómo se llama el padre Provincial. Es fray Jerónimo Gracián de la Madre de Dios, de quien ya otras veces he hecho mención. Yo iba con un mal de garganta bien apretado que me dio camino en llegando a Valladolid, y sin quitárseme calentura. Comer, era el dolor harto grande. Esto me hizo no gozar tanto del gusto de los sucesos de este camino. Este mal me duró hasta ahora, que es a fin de junio, aunque no tan apretado, con mucho, mas harto penoso. Todas venían contentas, porque en pasando el peligro, era recreación hablar en él. Es gran cosa padecer por obediencia, para quien tan ordinario la tienen como estas monjas. 18. Con este mal camino llegamos a Burgos por harta agua que hay antes de entrar en él. Quiso nuestro padre fuésemos lo primero a ver el santo Crucifijo, para encomendarle el negocio y porque anocheciese, que era temprano cuando llegamos, que era un viernes, un día después de la Conversión de San Pablo, 26 días de enero. Traíase determinado de fundar luego, y yo traía muchas cartas del canónigo Salinas (el que queda dicho en la fundación de Palencia, que no menos le cuesta ésta; es de aquí, y de personas principales) para que sus deudos favoreciesen este negocio y para otros amigos, muy encarecidamente. 19. Y así lo hicieron, que luego otro día me vinieron todos
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ciale fu di aiuto; si occupava di tutto e con tanta serenità che pare non infastidirsi di nulla. Trasformava in semplice quel che pareva difficile; ma non ai pontoni, dove anche lui ebbe paura. Nel vedersi avanzare in un mondo d’acqua, senza strada né barca, anch’io fui colta da gran paura, malgrado quel che mi aveva detto il Signore. Come avranno patito le mie compagne! Eravamo in otto; due sarebbero tornate con me, cinque sarebbero rimaste a Burgos: quattro coriste, una conversa. Mi pare di non aver ancora detto il nome del padre Provinciale. Si chiama fra’ Girolamo Graziano della Madre di Dio, di cui ho già parlato altrove. Io avevo un forte mal di gola che mi aveva preso sin dall’arrivo a Valladolid. Non poteva mancare la febbre. Mangiando, il dolore si acuiva. Non potei divertirmi tanto degli accadimenti lungo la strada. Il male è tutt’ora presente, alla fine di giugno, non così acuto, ma sempre doloroso. Le mie compagne erano tutte contente; passato un pericolo, ci si divertiva a parlarne. È bello patire per obbedienza, specialmente per chi la vive quotidianamente, come queste monache. 18. Dopo questo difficile viaggio, giungemmo a Burgos passando per la tanta acqua che la circonda. Il nostro padre volle, per prima cosa, che andassimo a vedere il santo Crocifisso, sia per mettere nelle sua mani la fondazione, sia per attendere il calare della notte: arrivammo presto, infatti, di venerdì 26 gennaio, il giorno dopo la festa della Conversione di San Paolo. Si era deciso di fondare rapidamente; io portavo con me molte carte del canonico Salinas (di cui ho parlato nella fondazione di Palencia: non ci avrebbe aiutato meno in questa, appartenendo all’alta nobiltà del luogo) perché i suoi parenti e altri amici appoggiassero decisamente la fondazione. 19. E così fecero. Il giorno successivo vennero tutti a
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a ver y en ciudad, que ellos no estaban arrepentidos de lo que habían dicho, sino que se holgaban que fuese venida, que viese en qué me podían hacer merced. Como, si algún miedo traíamos, era de la ciudad, tuvímoslo todo por llano. Aun sin que lo supiera nadie, a no llegar con un agua grandísima a la casa de la buena Catalina de Tolosa, pensamos hacerlo saber al Arzobispo, para decir la primera misa luego, como lo hago en casi las más partes; mas por esto se quedó. 20. Descansamos aquella noche con mucho regalo que nos hizo esta santa mujer, aunque me costó a mí trabajo; porque tenía gran lumbre para enjugar el agua, y aunque era en chimenea, me hizo tanto mal, que otro día no podía levantar la cabeza, que echada hablaba a los que venían, por una ventana de reja, que pusimos un velo; que por ser día que por fuerza había de negociar, se me hizo muy penoso. 21. Luego de mañana fue el padre Provincial a pedir la bendición al Ilustrísimo, que no pensamos había más que hacer. Hallóle tan alterado y enojado de que me había venido sin su licencia, como si no me lo hubiera él mandado ni tratádose cosa en el negocio, y así habló al padre Provincial enojadísimo de mí. Ya que concedió que él había mandado que yo viniese, dijo que yo sola a negociarlo; mas venir con tantas monjas... ¡Dios nos libre de la pena que le dio! Decirle que negociado ya con la ciudad, como él pidió, que no había que negociar más de fundar, y que el obispo de Palencia me había dicho (que le había yo preguntado si sería bien que viniese) que no había para qué, que ya él decía lo que lo de-
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trovarmi nell’assemblea municipale, dicendomi che non erano pentiti di quanto mi avevano detto, che si rallegravano che fossi arrivata e che sapessi dire loro in cosa potessero favorirmi. Essendo il nostro unico timore indirizzato proprio alla cittadinanza, pensammo che il più fosse fatto. Senza che alcuno lo sapesse, se non fossimo giunti a casa di Caterina de Tolosa sotto il diluvio, avremmo voluto darne immediata notizia all’Arcivescovo, per poter celebrare subito la prima Messa, come avevo fatto ovunque. Ma per la pioggia, si rimandò. 20. Quella notte potemmo riposare tranquille, grazie all’accoglienza di questa santa donna, anche se io la pagai cara. Aveva acceso un gran fuoco, nel camino, per asciugarci dall’acqua; mi fece tanto male la sua vicinanza che il giorno dopo non potevo muovere la testa. Sdraiata, parlavo a chi veniva a trovarmi attraverso una finestrella di rete su cui ponemmo un velo. Era quello, infatti, un giorno in cui ero costretta a negoziare, e mi fu di gran fatica. 21. La mattina seguente, il padre Provinciale andò a chiedere la benedizione all’Illustrissimo, pensando che non ci fosse altro da fare. Lo trovò invece tanto alterato e incollerito per il fatto che fossi giunta senza la sua licenza, come se non fosse stato lui a chiedermelo e mai si fosse trattato della faccenda; insomma: si rivolse al padre Provinciale arrabbiatissimo con me. Avendo lui in persona ordinato che mi mettessi in viaggio, sosteneva che io sola fossi a parlare della fondazione; arrivare con tante monache, invece… Dio ci liberi dal dolore che ci inflisse! Dirgli che se ne era già parlato con la cittadinanza, come aveva chiesto, che non si trattava di concertare, ma di fondare, che il vescovo di Palencia mi aveva detto (avendogli io domandato se fosse bene che venissi) che non ce ne era motivo, avendone già esaudito i desideri, serviva a poco. Così
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seaba, aprovechaba poco. Ello había pasado así, y fue querer Dios se fundase la casa, y él mismo lo dice después; porque, a hacérselo saber llanamente, dijera que no viniéramos. Con que despidió al padre Provincial, es con que si no había renta y casa propia que en ninguna manera daría la licencia, que bien nos podíamos tornar. ¡Pues bonitos estaban los caminos y hacía el tiempo! 22. ¡Oh Señor mío, qué cierto es, a quien os hace algún servicio, pagar luego con un gran trabajo! ¡Y qué precio tan precioso para los que de veras os aman, si luego se nos diese a entender su valor! Mas entonces no quisiéramos esta ganancia, porque parece lo imposibilitaba todo. Que decía más: que lo que se había de tener de renta y comprar la casa, que no había de ser de lo que trajesen las monjas. Pues adonde no se traía pensamiento de esto en los tiempos de ahora, bien se daba a entender no había de haber remedio; aunque no a mí, que siempre estuve cierta que era todo para mejor y enredos que ponía el demonio para que no se hiciese, y que Dios había de salir con su obra. Vino con esto el padre Provincial muy alegre, que entonces no se turbó. Dios lo proveyó, y para que no se enojase conmigo porque no había tenido la licencia por escrito, como él decía. 23. Habían estado ahí conmigo de los amigos que había escrito el canónigo Salinas – como he dicho – y de ellos vinieron luego y sus deudos. Parecióles se pidiese licencia al Arzobispo para que nos dijesen misa en casa, por no ir por las calles. Hacían grandes lodos, y descalzas parecía inconveniente, y en la casa estaba una pieza decente, que había sido iglesia de la Compañía de Jesús luego que vinieron a Burgos, adonde estuvieron más de diez años; y con esto nos parecía no había inconveniente de tomar allí la posesión hasta tener
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accadde, e fu volere di Dio la fondazione della casa, come l’Arcivescovo riconobbe poi; se gli avessimo apertamente preannunciato il nostro arrivo, ci avrebbe detto di non partire. Congedò quindi il padre Provinciale, dicendogli che se non ci fosse stata rendita e una casa di proprietà, in alcun modo avrebbe concesso la licenza, e che potevamo anche andarcene. Le strade erano pulite, ormai, e il tempo era buono! 22. Oh mio Signore, come è vero che ripagate con travagli chi vi serve in qualche cosa! E quanto è alto il prezzo per chi davvero vi ama, se ne comprendessimo il valore! Ma allora non avremmo voluto questo guadagno che sembrava impossibilitare la fondazione. Cosa sosteneva d’altro l’Arcivescovo? Che non si ricavasse dalla dote delle monache il denaro che ci sarebbe servito come rendita e per acquistare la casa. Impensabile, coi tempi che corrono; diventava davvero un affare impossibile. Ma non per me, certa come sono sempre stata che la situazione si sarebbe volta in un bene maggiore per noi, che si trattava di ostacoli del demonio, e che Dio avrebbe ottenuto quel che voleva. Malgrado tutto, il padre Provinciale tornò contento, senza turbarsi. Dio lo predispose interiormente, perché non si arrabbiasse con me per non aver procurato la licenza scritta, come avrebbe voluto. 23. Erano arrivati anche alcuni degli amici e dei parenti cui aveva scritto il canonico Salinas, come ho raccontato. Ritenevano opportuno che si richiedesse all’Arcivescovo la licenza per celebrare la Messa in casa, senza andare in giro per le strade. C’era molto fango e pareva sconveniente affrontarlo scalze; in casa, poi, c’era un luogo opportuno, che era stato la chiesa della Compagnia di Gesù quando giunsero a Burgos, e fu usata per dieci anni. Ci sembrava che non ci fossero inconvenienti a prendervi possesso fin-
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casa. Nunca se pudo acabar con él nos dejase oír en ella misa, aunque fueron dos canónigos a suplicárselo. Lo que se acabó con él es que, tenida la renta, se fundase allí hasta comprar casa; y que para esto diésemos fiadores que se compraría y que nos saldríamos de allí. Estos hallamos luego, que los amigos del canónigo Salinas se ofrecieron a ello y Catalina de Tolosa a dar renta para que se fundase. 24. En qué tanto y cómo y de dónde, se debían pasar más de tres semanas, y nosotras no oyendo misa sino las fiestas muy de mañana, y yo con calentura y harto mal. Mas hízolo tan bien Catalina de Tolosa, que era tan regalada y con tanta voluntad nos dio a todas de comer un mes, como si fuera madre de cada una, en un cuarto que estábamos apartadas. El padre Provincial y sus compañeros posaban en casa de un su amigo, que habían sido colegiales juntos, llamado el doctor Manso, que era canónigo de púlpito, en la iglesia mayor, harto deshecho de ver que se detenía tanto allí, y no sabía cómo nos dejar. 25. Pues concertados fiadores y la renta, dijo el Arzobispo se diese al Provisor, que luego se despacharía. El demonio no debía dejar de acudir a él. Después de muy mirado, que ya no pensamos que había en qué se detener y pasado casi un mes en acabar con el Arzobispo se contentase con lo que se hacía, envíame el Provisor una memoria y dice que la licencia no se dará hasta que tengamos casa propia, que ya no quería el Arzobispo fundásemos en la que estábamos, porque era húmeda, y que había mucho ruido en aquella calle; y para la seguridad de la hacienda no sé qué enredos, y otras cosas, como si entonces se comenzara el negocio, y que en esto no
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ché non ci fossimo impadronite di una casa. Ma non ci fu nulla da fare; non ottenemmo il permesso di ascoltare la Messa in quel luogo, malgrado fossero due canonici a farne domanda. Da lui si ottenne che, ottenuta la rendita, potessimo fondare dove eravamo in attesa di una casa. In più pretese chi garantisse la futura compera e che avremmo lasciato quel posto. Trovammo subito qualcuno disposto a questo: gli amici del canonico Salinas si misero a disposizione e Caterina de Tolosa ci diede la rendita sufficiente per fondare. 24. Per stabilire quanto, come e dove, sarebbero trascorse tre settimane durante le quali potemmo partecipare alla Messa solo nei giorni di festa e di buon ora, mente io avevo sempre la febbre e forti dolori. Ma Caterina de Tolosa fu tanto buona, attenta e premurosa con noi, che ci fece mangiare per un mese intero, comportandosi da madre di ciascuna, in una stanza ove trovammo rifugio. Il padre Provinciale e i suoi compagni, invece, soggiornavano in casa di un suo amico, compagno di studio, il dottor Manso, canonico della cattedrale. Dispiaciuto per i tempi che si allungavano, non era tuttavia capace di andarsene. 25. Decisi i garanti e la rendita, l’Arcivescovo disse di darne avviso al Vicario che avrebbe chiuso le pratiche. Il demonio non ci avrebbe permesso di raggiungerlo. Dopo tanto lavoro, pensavamo che non sarebbero sorti altri ostacoli, essendo trascorso un mese perché l’Arcivescovo si contentasse delle opzioni. Il Vicario, invece, mi spedì una memoria ove si affermava che non ci avrebbe concesso la licenza finché non avessimo una casa di proprietà; l’Arcivescovo, infatti, non voleva che fondassimo ove ci trovavamo, perché era una casa umida e la strada era rumorosa. Aggiunse poi altre cose sulla sicurezza degli introiti e non so che altro, come se fossimo all’inizio della
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había más que hablar, y que la casa había de ser a contento del Arzobispo. 26. Mucha fue la alteración del padre Provincial cuando esto vio, y de todas. Porque para comprar sitio para un monasterio, ya se ve lo que es menester de tiempo, y él andaba deshecho de vernos salir a misa; que aunque la iglesia no estaba lejos y la oíamos en una capilla sin vernos nadie, para Su Reverencia y nosotras era grandísima pena lo que se había estado. Ya entonces, creo, estuvo en que nos tornásemos. Yo no lo podía llevar, cuando me acordaba que me había dicho el Señor que yo lo procurase de su parte, y teníalo por tan cierto que se había de hacer, que no me daba ninguna cosa casi pena. Sólo la tenía de la del padre Provincial, y pesábame harto de que hubiese venido con nosotras, como quien no sabía lo que nos habían de aprovechar sus amigos, como después diré. Estando en esta aflicción, y mis compañeras la tenían mucha (mas de esto no se me daba nada, sino del Provincial), sin estar en oración, me dice nuestro Señor estas palabras: Ahora, Teresa, ten fuerte. Con esto procuré con más ánimo con el padre Provincial (y Su Majestad se le debía poner a él) que se fuese y nos dejase. Porque era ya por cerca de cuaresma y había forzado de ir a predicar. 27. El y los amigos dieron orden que nos diesen unas piezas del hospital de la Concepción, que había Santísimo Sacramento allí y misa cada día. Con esto le dio algún contento. Mas no se pasó poco en dárnoslo; porque un aposento que había bueno, habíale alquilado una viuda de aquí y ella no sólo no nos le quiso prestar (con que no había de ir en medio año a él), mas pesóle de que nos diesen unas piezas en lo más alto, a teja vana, y pasaba una a su cuarto; y no se con-
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contrattazione. Voleva che neppure replicassimo; la casa doveva rispettare il criterio dell’Arcivescovo. 26. Il padre Provinciale e tutte noi ci inquietammo molto al sapere queste cose. Si sa quanto tempo sia necessario a comprare per fondare un monastero, e non era contento di vederci uscire per andare a Messa. Anche se la chiesa non era lontana e vi partecipavamo da una cappella senza che alcuno potesse vederci, sia per Sua Reverenza sia per noi, la situazione stava divenendo insostenibile. Allora, credo, riteneva opportuno farci tornare. Ma questo non potevo proprio permetterlo, soprattutto pensando a quanto il Signore mi aveva chiesto di fare per lui; ero così certa che si sarebbe realizzato, che, in realtà, nulla di quel che accadeva mi faceva soffrire. Soffrivo per la sofferenza del Padre provinciale; mi addoloravo molto che fosse venuto con noi, senza neppure intuire i grandi benefici che i suoi amici ci avrebbero reso, come racconterò più avanti. Immersa, come le mie compagne (pur preoccupandomi solo del Provinciale), in queste angustie, al di fuori dell’orazione, nostro Signore mi rivolse queste parole: “Ora, Teresa, tieni duro”. Forte di questo, insistetti con più coraggio (e Sua Maestà doveva concederne a lui) perché partisse e ci lasciasse. La quaresima era alle porte e doveva necessariamente andare a predicare. 27. Lui e i suoi amici ordinarono che ci fossero concesse alcune stanze dell’ospedale della Concezione, ove era custodito il Santissimo Sacramento e la Messa era quotidianamente celebrata. Questo lo sollevò, ma non fu piccola la fatica per ottenerlo. C’era, infatti, un bell’appartamento, affittato da una vedova del posto (avrebbe dovuto occuparlo dopo sei mesi). Questa non solo non volle darcelo in prestito, ma le dispiacque che ci dessero alcune stanze dell’ultimo piano, delle mansarde, una delle quali
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tentó con que tenía llave por de fuera, sino echar clavos por de dentro. Sin esto, los cofrades pensaron nos habíamos de alzar con el hospital, cosa bien sin camino, sino que quería Dios mereciésemos más. Hácennos delante de un escribano prometer al padre Provincial y a mí que, en diciéndonos que nos saliésemos de allí, luego lo habíamos de hacer. 28. Esto se me hizo lo más dificultoso, porque temía la viuda, que era rica y tenía parientes, que cuando le diese el antojo nos había de hacer ir. Mas el padre Provincial, como más avisado, quiso se hiciese cuanto querían, porque nos fuésemos presto. No nos daban sino dos piezas y una cocina; mas tenía cargo del hospital un gran siervo de Dios, llamado Hernando de Matanza, que nos dio otras dos para locutorio y nos hacía mucha caridad, y él la tiene con todos, que hace mucho por los pobres. También nos la hacía Francisco de Cuevas, que tenía mucha cuenta con este hospital, que es correo mayor de aquí. El ha hecho siempre por nosotras en cuanto se ha ofrecido. 29. Nombré a los bienhechores de estos principios, porque las monjas de ahora y las de por venir es razón se acuerden de ello en sus oraciones. Esto se debe más a los fundadores; y aunque el primer intento mío no fue lo fuese Catalina de Tolosa, ni me pasó por pensamiento, mereciólo su buena vida con nuestro Señor, que ordenó las cosas de suerte que no se puede negar que no lo es. Porque, dejado el pagar la casa, que no tuviéramos remedio, no se puede decir lo que todos estos desvíos del Arzobispo le costaban; porque en pensar si no se había de hacer, era su aflicción grandísima y jamás se cansaba de hacernos bien.
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comunicava con le sue stanze. Non si contentò di avere la chiave esterna; inchiodò la porta dall’interno. Oltre a questo, i confratelli pensarono che ci volessimo impossessare dell’ospedale, senza alcuna ragione se non che Dio desiderava che meritassimo di più. Fecero promettere, a me e al padre Provinciale, in presenza di un notaio, che, non appena ci avessero chiesto di liberare il posto, ce ne saremmo andate immediatamente. 28. Questa fu la cosa che più mi costò; temevo, infatti, che la vedova, tanto ricca e con molti parenti, al primo capriccio ci facesse andare via. Ma il padre Provinciale, assai più accorto, volle che fossero accontentati nelle loro richieste, per alloggiarci quanto prima. Ci concedevano solo due stanze e una cucina; ma amministratore dell’ospedale era un gran servo di Dio, Fernando de Matanza, che ce ne diede altre due da utilizzare come parlatorio. Come con tutti, anche con noi viveva una carità straordinaria; fa molto per i poveri. Ci aiutò anche Francesco de Cuevas, tenuto in alta considerazione nell’ospedale, principale responsabile delle poste cittadine. Per noi ha sempre fatto il possibile. 29. Ho nominato i benefattori di questi inizi, perché è bene che le monache di oggi e quelle di domani se ne ricordino nelle loro preghiere. Questo dovere è maggiore per i fondatori. Malgrado non fosse mia intenzione iscrivervi Caterina de Tolosa, né mi venne in mente, lo meritò per la sua vita trascorsa accanto a nostro Signore, che dispose gli eventi in modo tale ch’ella non può essere esclusa dai fondatori. Oltre a pagarci la casa, cosa per noi impossibile, è indicibile quanto le costassero le lentezze dell’Arcivescovo. Il solo pensiero che non si sarebbe fondato la faceva soffrire terribilmente, e mai si stancò di beneficiarci.
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30. Estaba este hospital muy lejos de su casa. Casi cada día nos veía con gran voluntad y enviar todo lo que habíamos menester, con que nunca cesaban de decirle dichos; que, a no tener el ánimo que tiene, bastaban para dejarlo todo. Ver yo lo que ella pasaba, me daba a mí harta pena. Porque, aunque las más veces lo encubría, otras no lo podía disimular, en especial, cuando la tocaban en la conciencia, porque ella la tiene tan buena, que por grandes ocasiones que algunas personas le dieron, nunca la oí palabra que fuese ofensa de Dios. Decíanla que se iba al infierno, que cómo podía hacer lo que hacía teniendo hijos. Ella lo hacía todo con parecer de letrados; porque, aunque ella quisiera otra cosa, por ninguna de la tierra no consintiera yo hiciera cosa que no pudiera, aunque se dejaran de hacer mil monasterios, cuánto más uno. Mas como el medio que se trataba era secreto, no me espanto se pensase; mas ella respondía con una cordura, que la tiene mucha, y lo llevaba, que bien parecía la enseñaba Dios a tener industria para contentar a unos y sufrir a otros, y le daba ánimo para llevarlo todo. ¡Cuánto más le tienen para grandes cosas los siervos de Dios, que los de grandes linajes, si les falta esto!, aunque ella no le falta mucha limpieza en el suyo, que es muy hija de algo. 31. Pues tornando a lo que trataba, como el padre Provincial nos tuvo adonde oíamos misa y con clausura, tuvo corazón para irse a Valladolid, adonde había de predicar, aunque con harta pena de no ver en el Arzobispo cosa para tener esperanza había de dar la licencia, Aunque yo siempre se la ponía, no lo podía creer. Y, cierto, había grandes ocasiones para pensarlo, que no hay para qué las decir. Y si
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30. L’ospedale era molto lontano da casa sua. Quasi ogni giorno veniva a trovarci, desiderosa di vederci, sovvenendoci di quanto avessimo bisogno, malgrado le incessanti critiche di cui era vittima. Senza il suo coraggio, avevamo di che lasciare tutto. Mi dava molta pena vedere quel che pativa. Anche se la maggior parte delle volte riusciva a dissimulare, non sempre ne era capace, specialmente se la colpivano nella sua coscienza. È talmente delicata che, per grandi che fossero le occasioni offertele, mai udii uscire dalla sua bocca parole che fossero di offesa a Dio. Le dicevano che sarebbe andata all’inferno, perché, secondo loro, non poteva far quel che faceva, avendo figli. Ma lei compiva ogni cosa dopo aver consultato uomini di dottrina sicura; se avesse voluto comportarsi altrimenti, per nessuna ragione al mondo le avrei permesso di contrariare i suoi doveri, anche se le avessero consentito di fare mille monasteri; ancor più trattandosi di uno soltanto. Ma, svolgendosi la contrattazione in segreto, non mi stupisco che pensassero male. Lei rispondeva con la sua tipica saggezza, e viveva il tutto di modo che ben si notava come Dio le insegnasse ad industriarsi per accontentare gli uni e sopportare gli altri, e le dava il coraggio di superare ogni ostacolo. Quanto più coraggio hanno i servi di Dio per le grandi cose, rispetto ai discendenti di pur nobile lignaggio che tale coraggio non hanno! E lei è di sangue nobile, di alta nobiltà. 31. Tornando a quel che dicevo, avendoci il Padre provinciale procurato dove poter partecipare alla Messa mantenendo la clausura, prese il coraggio per andare a Valladolid, dove doveva predicare, malgrado la pena di non intravedere nell’Arcivescovo alcuna intenzione di concederci la licenza. Io cercavo di dargli qualche speranza, ma non mi ascoltava. E ne aveva le ragioni per pensarlo, ragioni che non c’è bisogno di raccontare. Se lui aveva poca
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él tenía poca, los amigos tenían menos y le ponían más mal corazón. Yo quedé más aliviada de verle ido, porque – como he dicho – la mayor pena que tenía era la suya. Dejónos mandado se procurase casa, porque se tuviese propia, lo que era bien dificultoso, porque hasta entonces ninguna se había hallado que se pudiese comprar. Quedaron los amigos más encargados de nosotras, en especial los dos del padre Provincial, y concertados todos de no hablar palabra al Arzobispo hasta que tuviésemos casa. El cual siempre decía que deseaba esta fundación más que nadie, y créolo, porque es tan buen cristiano que no diría sino verdad. En las obras no se parecía, porque pedía cosas al parecer imposibles para lo que nosotras podíamos. Esta era la traza que traía el demonio para que no se hiciese. Mas ¡oh Señor, cómo se ve que sois poderoso!, que de lo mismo que él buscaba para estorbarlo, sacasteis Vos cómo se hiciese mejor. Seáis por siempre bendito. 32. Estuvimos desde la víspera de Santo Matía, que entramos en el hospital, hasta la víspera de San José, tratando de unas y de otras casas. Había tantos inconvenientes, que ninguna era para comprarse de las que querían vender. Habíanme hablado de una de un caballero; ésta había días que la vendía, y con andar tantas Ordenes buscando casa, fue Dios servido que no les pareciese bien, que ahora se espantan todos y aun están bien arrepentidas algunas. A mí me habían dicho de ella unas dos personas; mas eran tantas las que decían mal, que ya, como cosa que no convenía, estaba descuidada de ella. 33. Estando un día con el licenciado Aguiar, que he dicho era amigo de nuestro padre, que andaba buscando casa para nosotras con gran cuidado, diciendo cómo había visto algunas y que no se hallaba en todo el lugar ni parecía posi-
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speranza, i suoi amici ne avevano ancora meno, e questo lo faceva soffrire ancora di più. Rimasi sollevata a vederlo partire, perché – come ho detto – il mio maggior dolore era il suo. Ci lasciò il compito di cercare una casa da acquistare; impresa difficile perché, fino ad allora, non se ne era trovata alcuna in vendita. Gli amici se ne occuparono ancora più di noi, in particolare i due compagni del Padre provinciale; e tutti fummo d’accordo di non dire parola all’Arcivescovo finché non avessimo trovato la casa. L’Arcivescovo diceva e ripeteva che desiderava questa fondazione più di ogni altra cosa al mondo; e lo credo: è un cristiano così retto che non saprebbe dire altro che la verità. Ma nei fatti non sembrava così: chiedeva infatti cose che ci risultavano impossibili. Era questa la trama che tesseva il demonio perché tutto si infangasse. Ma, oh Signore: come brilla la vostra onnipotenza! Avete tratto il meglio da quel che lui poneva come ostacolo. Siate per sempre benedetto. 32. Dalla vigilia di San Mattia, quando entrammo nell’ospedale, alla vigilia di San Giuseppe, discutemmo delle une e delle altre case. In quelle in vendita, erano tanti gli inconvenienti che nessuna si poteva comperare. Mi avevano parlato di una casa appartenente a un nobile signore. L’aveva messa in vendita già da molti giorni, ed essendo tanti gli Ordini religiosi in cerca di casa, a Dio piacque di non renderla loro gradita; ora tutti ne rimangono stupiti, e qualcuno anche pentito. A me ne avevano parlato due persone; ma erano tante quelle che ne dicevano male che già, come cosa sconveniente, non ci pensavo più. 33. Mentre un giorno parlavo con il licenziato Aguiar, amico, come ho detto, del nostro padre, che stava pazientemente cercando una casa per noi, e mi diceva di averne visitate alcune senza trovare quella adatta e gli pareva im-
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ble hallarse, a lo que me decían, me acordé de ésta que digo que teníamos ya dejada, y pensé: aunque sea tan mala como dicen, socorrámonos en esta necesidad, después se puede vender; y díjelo al licenciado Aguiar, que si quería hacerme merced de verla. 34. A él no le pareció mala traza. La casa no la había visto y, con hacer un día bien tempestuoso y áspero, quiso luego ir allá. Estaba un morador en ella, que había poca gana de que se vendiese y no quiso mostrársela; mas en el asiento y lo que pudo ver, le contentó mucho, y así nos determinamos de tratar de comprarla. El caballero cuya era no estaba aquí, mas tenía dado poder para venderla a un clérigo siervo de Dios, a quien Su Majestad puso deseo de vendérnosla y tratar con mucha llaneza con nosotras. 35. Concertóse que la fuese yo a ver. Contentóme en tanto extremo, que si pidieran dos tanto más de lo que entendía nos la darían, se me hiciera barata; y no hacía mucho, porque dos años antes lo daban a su dueño y no la quiso dar. Luego otro día, vino allí el clérigo y el licenciado, el cual, como vio con lo que se contentaba, quisiera se atara luego. Yo había dado parte a unos amigos y habíanme dicho que si lo daba que daba quinientos ducados más. Díjeselo, y él parecióle que era barata aunque diesen lo que pedía, y a mí lo mismo, que yo no me detuviera, que me parecía de balde; mas como eran dineros de la Orden, hacíaseme escrúpulo. Esta junta era víspera del glorioso padre San José, antes de misa. Yo los dije que después de misa nos tornásemos a juntar y se determinaría.
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possibile trovarne in loco, mi venne in mente questa casa cui avevamo rinunciato, e pensai: pur essendo malandata come dicono, veniamoci incontro, in questo momento di bisogno; in seguito la si potrà sempre vendere. E chiesi al licenziato Aguiar di farmi la cortesia di visitarla. 34. Non gli parve una cattiva idea. Non aveva ancora visto la casa e, un giorno temporalesco e freddo, volle recarvisi. Vi trovò un affittuario che aveva poca voglia di venderla e neppure volle mostrargliela. Ma per la posizione e per quel che poté vederne, ne rimase tanto soddisfatto che decidemmo di avviare le pratiche per comprarla. Il nobile proprietario era assente, ma aveva concesso licenza di venderla a un chierico servo di Dio, cui Sua Maestà mise in cuore il desiderio di venderla a noi e di condurre le trattative con noi senza frapporre ostacoli. 35. Decidemmo che andassi a vederla. Ne fui talmente contenta che se mi avessero chiesto il doppio di quanto pensavo mi sarebbe parso poco; e non sarebbe stato troppo: due anni prima avevano offerto proprio il doppio al suo padrone, e non volle venderla. Quando vennero da me l’ecclesiastico e il licenziato, questi, non appena vide di quanto si contentava, voleva chiudere subito l’affare. Intanto, io ne avevo parlato con alcuni amici; mi dissero che se chiudevo così l’affare, concedevo cinquecento ducati più del valore reale. Glielo dissi, ma lui insisteva che sarebbe stato un affarone pagando quel che domandava. Anch’io la pensavo così, e non avevo di che trattenermi, sembrandomi regalata. Me ne facevo però scrupolo perché parlavo di soldi appartenenti all’Ordine. Ci incontrammo, dicendoci queste cose, la vigilia della festa del glorioso San Giuseppe, prima della Messa. Dissi loro che saremmo tornati a riunirci dopo la messa e avremmo deciso.
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36. El licenciado es de muy de buen entendimiento, y veía claro que si se comenzara a divulgar, que nos había de costar mucho más, o no comprarla; y así puso mucha diligencia y tomó la palabra al clérigo tornase allí después de misa. Nosotras nos fuimos a encomendarlo a Dios, el cual me dijo: ¿En dineros te detienes?, dando a entender nos estaba bien. Las hermanas habían pedido mucho a san José que para su día tuviesen casa, y con no haber pensamiento de que la habría tan presto, se lo cumplió. Todos me importunaron se concluyese. Y así se hizo, que el licenciado se halló un escribano a la puerta, que pareció ordenación del Señor, y vino con él, y me dijo que convenía concluirse, y trajo testigo; y cerrada la puerta de la sala, porque no supiese (que éste era su miedo), se concluyó la venta con toda firmeza, víspera – como he dicho – del glorioso San José, por la buena diligencia y entendimiento de este buen amigo. 37. Nadie pensó que se diera tan barata, y así, en comenzándose a publicar, comenzaron a salir compradores y a decir que la había quemado el clérigo que la concertó, y a decir que se deshiciese la venta porque era grande el engaño. Harto pasó el buen clérigo. Avisaron luego a los señores de la casa, que – como he dicho – era un caballero principal, y su mujer lo mismo, y holgáronse tanto que su casa se hiciese monasterio, que por esto lo dieron por bueno, aunque ya no podían hacer otra cosa.Luego otro día se hicieron escrituras y se pagó el tercio de la casa, todo como lo pidió el clérigo, que en algunas cosas nos agraviaban del concierto, y por él pasábamos por todo. 38. Parece cosa impertinente detenerme tanto en contar la cnmpra de esta casa, y verdaderamente a los que miraban
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36. Il licenziato è uomo coscienzioso, e comprese che, se la notizia iniziava a divulgarsi, ci sarebbe venuta a costare molto di più, o non si sarebbe comprata affatto. Stette quindi molto attento e si fece dare la parola dal chierico che sarebbe tornato dopo la Messa. Andammo a raccomandare il tutto al Signore, che mi disse: “tentenni per una questione di soldi?”, facendomi comprendere che ci sarebbe convenuto. Le sorelle avevano pregato san Giuseppe perché trovassimo casa il giorno della sua festa. Pur essendo lontani dal risolvere la questione tanto in fretta, le esaudì. Tutti insistevano perché chiudessi. E così avvenne. Il licenziato incontrò un notaio sulla porta, che parve mandato dal Signore. Venne con lui, portò seco un testimone e mi disse che conveniva concludere. Chiusa la porta della sala perché nulla trapelasse (questo era il suo timore), l’acquisto fu portato a termine. Come ho detto, era la vigilia del glorioso san Giuseppe, questo buon amico di cui non ci mancò l’attenzione e il discernimento. 37. Nessuno poteva immaginare una soluzione tanto favorevole, e così, non appena la cosa si riseppe, iniziarono a farsi vivi altri compratori dicendo che il chierico aveva mandato l’affare alle ortiche e che si disdicesse il contratto perché l’inganno era grande. Avvisarono quindi i proprietari, che – come ho detto – erano un nobile signore e sua moglie, che furono tanto contenti nel sapere che la loro casa si sarebbe trasformata in un monastero, da accettare ogni condizione, pur, di fatto, non potendo fare altro. In seguito si apposero le firme alle scritture, e si pagò un terzo della casa, come aveva richiesto il chierico; alcune clausole del contratto furono più onerose del previsto, ma con lui, in fine, ci accordammo su tutto. 38. Vi parrà fuori luogo ch’io mi soffermi tanto sul racconto dell’acquisto della casa, e davvero chi seguì la cosa
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las cosas por menudo no les parecía menos que milagro, así en el precio tan de balde, como en haberse cegado todas las personas de religión que la habían mirado para no la tomar; y como si no hubiera estado en Burgos, se espantaban los que la veían, y los culpaban y llamaban desatinados. Y un monasterio de monjas que andaba buscando casa, y aun dos de ellos (el uno había poco que se había hecho, el otro venídose de fuera de aquí, que se les había quemado la casa) y otra persona rica que anda para hacer un monasterio y había poco que la habían mirado, y la dejó: todas están harto arrepentidas. 39. Era el rumor de la ciudad de manera, que vimos claro la gran razón que había tenido el buen licenciado de que fuese secreto y de la diligencia que puso; que con verdad podemos decir que, después de Dios, él nos dio la casa. Gran cosa hace un buen entendimiento para todo. Como él le tiene tan grande y le puso Dios la voluntad, acabó con él esta obra. Estuvo más de un mes ayudando y dando traza a que se acomodase bien y a poca costa. Parecía bien había guardádola nuestro Señor para sí, que casi todo parecía se hallaba hecho. Es verdad, que luego que la vi, y todo como si se hiciera para nosotras, que me parecía cosa de sueño verlo tan presto hecho. Bien nos pagó nuestro Señor lo que se había pasado en traernos a un deleite, porque de huerta y vistas y agua no parece otra cosa. Sea por siempre bendito, amén. 40. Luego lo supo el Arzobispo y se holgó mucho se hubiese acertado tan bien, pareciéndole que su porfía había sido la causa, y tenía gran razón. Yo le escribí que me había alegrado le hubiese contentado, que yo me daría prisa a acomodarla, para que del todo me hiciese merced. Con esto que le dije, me di prisa a pasarme, porque me avisaron que hasta acabar no sé qué escrituras nos querían tener allí. Y así, aun-
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nei dettagli penserà a un miracolo, sia per il costo favorevole, sia per la cecità di tutti gli altri religiosi che visitarono la casa senza decidersi a comprarla. Chi la visitava, si spaventava, come non fosse in Burgos, se la prendeva con i proprietari e li tacciava di insensatezza. Si trattava di uno, anzi due monasteri di monache che stavano cercando casa (uno era stato costituito da poco, l’altro veniva da fuori, dove la loro casa era andata a fuoco), e di una persona danarosa che desiderava fare un monastero; questi, visitata la casa, l’aveva rifiutata. Tutti se ne sono pentiti. 39. Insomma, era il risentimento della cittadinanza. Vedemmo chiaramente quanto avesse avuto ragione il buon licenziato nel volere la segretezza e quanto impegno vi pose lui medesimo. In verità possiamo dire che, dopo Dio, lui ci procurò la casa. Gran cosa è avere un buon intendimento in tutto. A questo, Dio aggiunse la buona volontà, e con lui si concluse l’affare. Ci aiutò per più di un mese e diede le indicazioni per terminare bene e a basso costo. Pareva proprio che nostro Signore l’avesse scelta per sé; quasi tutto si appianava facilmente. Davvero, dopo che la vidi, mi sembrava costruita apposta per noi, e mi parve un sogno vedere il tutto realizzarsi così rapidamente. Ben ci ripagò nostro Signore, mutando in delizia i patimenti; dalla casa non si scorge altro che il giardino, bei panorami e acqua. Sia per sempre benedetto, amen. 40. L’Arcivescovo venne presto a saperlo, ne fu presto avvertito, e si rallegrò che tutto fosse andato a buon fine, pensando che la sua opposizione ne fosse stata il motivo, e aveva ragione. Gli scrissi che mi rallegravo della sua gioia e che mi sarei affrettata perché ci concedesse la grazia della licenza. Scrivendogli questo, accelerai il trasferimento, perché mi dissero che, finché non fossero state apposte non so quali firme, non ci avrebbero lasciato muovere.
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que no era ido un morador que estaba en la casa, que también se pasó algo en echarle de allí, nos fuimos a un cuarto. Luego me dijeron estaba muy enojado de ello. Le aplaqué todo lo que pude, que como es bueno, aunque se enoja, pásasele presto. También se enojó de que supo teníamos rejas y torno, que le parecía lo quería hacer absolutamente. Yo le escribí que tal no quería, que en casa de personas recogidas había esto, que aun una cruz no había osado poner porque no pareciese esto, y así era verdad. Con toda la buena voluntad que mostraba, no había remedio de querer dar licencia. 41. Vino a ver la casa y contentóle mucho y mostrónos mucha gracia, mas no para darnos la licencia, aunque dio más esperanza: es que se habían de hacer no sé qué escrituras con Catalina de Tolosa. Harto miedo tenían que no la había de dar. Mas el doctor Manso, que es el otro amigo que he dicho del padre Provincial, era mucho suyo para aguardar los tiempos en acordárselo e importunarle, que le costaba mucha pena vernos andar como andábamos; que aun en esta casa, con tener capilla ella, que no servía sino para decir misa a los señores de ella, nunca quiso nos la dijesen en casa, sino que salíamos días de fiesta y domingos a oírla a una iglesia, que fue harto bien tenerla cerca, aunque después de pasadas a ella, hasta que se fundó, pasó un mes, poco más o menos. Todos los letrados decían era causa suficiente. El Arzobispo lo es harto, que lo veía también, y así no parece era otra cosa la causa, sino querer nuestro Señor que padeciésemos, aunque yo mejor lo llevaba. Mas había monja que, en viéndose en la calle, temblaba de la pena que tenía. 42. Para hacer las escrituras no se pasó poco, porque ya
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Così occupammo un appartamento, pur essendoci ancora un inquilino che faticammo a mandar via. Mi dissero che l’Arcivescovo si sdegnò. Cercai in ogni modo di placarlo, ma, essendo di indole buona, quando si arrabbia, gli passa presto. Di nuovo si arrabbiò quando seppe che avevamo le grate e la ruota, quasi fossero un mio capriccio. Gli scrissi che non era così, che erano elementi presenti in tutte le case abitate da persone che vivono raccolte in clausura, e che, perché tale non apparisse esternamente, avevo rinunciato a mettere una croce, ed era vero. Ma con tutta la buona volontà che dimostrava nei nostri confronti, non ci fu modo di ottenerne la licenza. 41. Venne a vedere la casa, gli piacque, ci mostrò la sua benevolenza, ma non tale da concederci la licenza, pur lasciandoci nella speranza. È che dovevano fare non so quali sottoscrizioni con Caterina de Tolosa, e avevano paura che non le volesse concedere. Ma il dottor Manso, l’altro amico di cui ho parlato del padre Provinciale, era pure tanto suo amico che non perdeva occasione per ricordarglielo e importunarlo; soffriva molto nel vedere la nostra condizione. Infatti, pur essendo la casa munita di una cappella serviva soltanto alla celebrazione della Messa per i suoi padroni, mai ci lasciò parteciparvi in casa. Nei giorni di festa e le domeniche uscivamo per ascoltarla in una chiesa, per fortuna vicina; questo si protrasse per circa un mese, dal nostro arrivo alla fondazione. I teologi dicevano che una tale scomodità era causa sufficiente per concederci il permesso. L’Arcivescovo, altrettanto istruito, se ne rendeva conto; parrebbe dunque che l’unica causa del ritardo fosse che nostro Signore voleva farci soffrire ancora un po’. Io sopportavo bene la cosa, ma c’era una monaca che, non appena si ritrovava in strada, tremava dalla pena. 42. Non fu poca la fatica per ottenere le notificazioni;
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se contentaban con fiadores, ya querían el dinero, y otras muchas importunidades. En esto no tenía tanta culpa el Arzobispo, sino un provisor que nos hizo harta guerra, que si a la sazón no le llevara Dios un camino, que quedó en otro, nunca parece se acabara. ¡Oh!, lo que pasó en esto Catalina de Tolosa no se puede decir. Todo lo llevaba con una paciencia que me espantaba, y no se cansaba de proveernos. Dio todo el ajuar que tuvimos menester para asentar casa, de camas y otras muchas cosas – que ella tenía casa proveída – y de todo lo que habíamos menester: no parecía que, aunque faltase en la suya, nos había de faltar nada. Otras de las que han fundado monasterios nuestros, mucha más hacienda han dado; mas que les cueste de diez partes la una de trabajo, ninguna. Y, a no tener hijos, diera todo lo que pudiera. Y deseaba tanto verlo acabado, que le parecía todo poco lo que hacía para este fin. 43. Yo, de que vi tanta tardanza, escribí al obispo de Palencia suplicándole tornase a escribir al Arzobispo, que estaba desabridísimo con él; porque todo lo que hacía con nosotras, lo tomaba por cosa propia; y lo que nos espantaba, que nunca al Arzobispo le pareció hacía agravio en nada. Yo le supliqué le tornase a escribir, diciéndole que, pues teníamos casa y se hacía lo que él quería, que acabase. Envióme una carta abierta para él de tal manera, que, a dársela, lo echáramos todo a perder; y así el doctor Manso, con quien yo me confesaba y aconsejaba, no quiso se la diese; porque aunque venía muy comedida, decía algunas verdades que para la condición del Arzobispo bastaba a desabrirle; que ya él lo estaba de algunas cosas que le había enviado a decir, y eran muy amigos. Y decíame a mí que como por la muerte de nuestro Señor se habían hecho amigos los que no lo eran, que por mí los había hecho a entrambos enemigos. Yo le dije
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una volta si fidavano dei garanti, una volta volevano il denaro, alte volte importunavano. Di tutto questo il responsabile non era l’Arcivescovo, ma un vicario che ci mosse guerra, e non ne saremmo venuti a capo se Dio non avesse pensato per lui un viaggio, lasciando il posto a un altro. Oh; non si può dire quanto abbia patito per questo Caterina de Tolosa. Sopportava tutto con una pazienza che mi sbalordiva, e non si stancava di aiutarci. Donò tutti i mobili di cui necessitavamo per sistemare la casa, dai letti ad altre cose – ne era ben rifornita – e risolse altre necessità. Altri collaboratori nella fondazione di nostri monasteri, hanno donato più cose; ma nessuna ha patito la decima parte di quanto lei abbia patito. Senza figli, ha dato quanto era in suo potere dare. Desiderava tanto giungere alla fondazione, che quanto faceva a tale scopo le pareva sempre poco. 43. Non appena mi accorsi dei ritardi, scrissi al vescovo di Palencia, supplicandolo di tornare a scrivere all’Arcivescovo, di cui era scontento, perché riteneva come fatta a sé ogni cosa che faceva a noi; e ci stupiva che l’Arcivescovo pensasse di non averci arrecato alcun aggravio. Lo supplicai, quindi, di scrivergli di nuovo, dicendogli che, dal momento che avevamo la casa e avevamo fatto quel che ci aveva chiesto, chiudesse la questione. Mi inviò una lettera aperta a lui indirizzata, scritta in modo tale che, a consegnargliela, ci avremmo solo rimesso. Il dottor Manso, con cui mi confessavo e da cui mi consigliavo, non volle che gliela recapitassi. Malgrado fosse riverente, conteneva alcune verità che, data la situazione dell’Arcivescovo, erano sufficienti a inquietarlo. Già lo era per alcune cose che gli aveva mandato a dire, ed erano molto amici. Mi diceva che, come per la morte di nostro Signore erano diventati amici coloro che non lo erano, così per causa mia diventavano nemici coloro che un tempo erano amici. Gli risposi
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que ahí vería lo que yo era. Había yo andado con particular cuidado, a mi parecer, para que no se desabriesen. 44. Torné a suplicar al Obispo, por las mejores razones que pude, que le escribiese otra con mucha amistad, poniéndole delante el servicio que era de Dios. El hizo lo que le pedí, que no fue poco; mas como vio era servicio de Dios y hacer merced, que tan en un ser me las ha hecho siempre, en fin, se forzó y me escribió que todo lo que había hecho por la Orden no era nada en comparación de esta carta. En fin, ella vino de suerte, junto con la diligencia del doctor Manso, que nos la dio, y envió con ella al buen Hernando de Matanza, que no venía poco alegre. Este día estaban las hermanas harto más fatigadas que nunca habían estado, y la buena Catalina de Tolosa de manera, que no la podía consolar; que parece quiso el Señor, al tiempo que nos había de dar el contento, apretar más; que yo, que no había estado desconfiada, lo estuve la noche antes. Sea para sin fin bendito su nombre y alabado por siempre jamás, amén. 45. Dio licencia al doctor Manso para que dijese otro día la misa y pusiese el Santísimo Sacramento. Dijo la primera, y el padre prior de San Pablo (que es de los Dominicos, a quien siempre esta Orden ha debido mucho, y a los de la Compañía también)..., él dijo la misa mayor, el – padre prior –, con mucha solemnidad de ministriles, que sin llamarlos se vinieron. Estaban todos los amigos muy contentos, y casi se le dio a toda la ciudad, que nos habían mucha lástima de vernos andar así; y parecíales tan mal lo que hacía el Arzobispo, que algunas veces sentía yo más lo que oía de él que no lo
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che da questo avrebbe compreso chi io fossi. A parer mio, avevo agito con ogni cura perché non si arrabbiassero. 44. Tornai a supplicare il Vescovo, con le migliori ragioni di cui fossi capace, perché scrivesse un’altra, amichevole lettera, ponendolo dinanzi al fatto che si trattava di servire Dio. Fece quanto gli chiesi, e non fu poca cosa. Quando si accorse che era un servizio a Dio e un piacere nei miei confronti, sempre me ne ha fatti, fece uno sforzo e mi disse che tutto quel che aveva fatto per l’Ordine non era niente rispetto a questa lettera. Con le premure del dott. Manso, la lettera era di tal fatta da ottenere la licenza, e ce la fece recapitare dal buon Fernando de Mattanza, che arrivò tutto contento. Non avevo mai visto le sorelle scoraggiate come quel giorno, per non parlare di Caterina de Tolosa: inconsolabile. Pareva che il Signore avesse permesso che ci angustiassimo di più il giorno in cui ci avrebbe concesso la gioia. Anch’io, che mai mi ero scoraggiata, lo fui la notte precedente. Sia il suo nome benedetto senza fine e per sempre lodato, amen. 45. L’Arcivescovo diede la licenza al dottor Manso perché il giorno dopo si celebrasse la Messa e si custodisse il Santissimo Sacramento. Celebrò dunque la prima Messa, mentre il padre priore di San Paolo (appartenente all’Ordine dei Domenicani, di cui siamo sempre state assai debitrici, come della Compagnia di Gesù) celebrò la Messa principale con grande solennità, alla presenza di musici con strumenti a fiato che si presentarono senza neppure essere stati invitati. Gli amici erano tutti molto contenti, come quasi tutta la cittadinanza, che aveva sofferto nel vederci in quello stato. Parve loro così malvagio l’agire dell’Arcivescovo, che talvolta soffrivo di più nell’udire quel che si diceva di lui che per le cose che realmente stavano accadendo. La gioia di
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que pasaba. La alegría de la buena Catalina de Tolosa y de las hermanas era tan grande, que a mí me hacía devoción, y decía a Dios: «Señor, ¿qué pretenden estas vuestras siervas más de serviros y verse encerradas por Vos adonde nunca han de salir?». 46. Si no es por quien pasa, no se creerá el contento que se recibe en estas fundaciones cuando nos vemos ya con clausura, adonde no puede entrar persona seglar; que, por mucho que las queramos, no basta para dejar de tener este gran consuelo de vernos a solas. Paréceme que es como cuando en una red se sacan muchos peces del río, que no pueden vivir si no los tornan al agua; así son las almas mostradas a estar en las corrientes de las aguas de su Esposo, que sacadas de allí a ver las redes de las cosas del mundo, verdaderamente no se vive hasta tornarse a ver allí. Esto veo en todas estas hermanas siempre. Esto entiendo de experiencia. Las monjas que vieren en sí deseo de salir fuera entre seglares o de tratarlos mucho, teman que no han topado con el agua viva que dijo el Señor a la Samaritana, y que se les ha escondido el Esposo, y con razón, pues ellas no se contentan de estarse con El. Miedo he que nace de dos cosas: o que ellas no tomaron este estado por solo El, o que después de tomado no conocen la gran merced que Dios les ha hecho en escogerlas para Sí y librarlas de estar sujetas a un hombre, que muchas veces les acaba la vida, y plega a Dios no sea también el alma. 47. ¡Oh, verdadero Hombre y Dios, Esposo mío! ¿En poco se debe tener esta merced? Alabémosle, hermanas mías, porque nos la ha hecho, y no nos cansemos de alabar a tan gran Rey y Señor, que nos tiene aparejado un reino que no tiene fin por unos trabajillos envueltos en mil contentos, que se acabarán mañana. Sea por siempre bendito, amén, amén.
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Caterina de Toledo e delle consorelle era tanto grande da infondermi devozione, e dicevo a Dio: “Signore, cosa desiderano queste vostre serve se non servirvi e imprigionarsi per amore vostro lì dove mai dovranno uscirne?”. 46. Se non lo si vedesse con gli occhi, non si crederebbe alla gioia che si riceve in queste fondazioni allo scorgerci in clausura, ove nessun secolare può fare ingresso. L’affetto che serbiamo ai secolari non è sufficiente per appannare la gran consolazione di vederci sole. Mi sembra sia come quando in una rete finiscono tanti pesci del fiume, che non possono sopravvivere se non tornano in acqua. Così è delle anime abituate a stare nelle acque correnti del loro Sposo; tratte da lì, nel vedere le reti delle cose del mondo, non vi sopravvivono se non tornando al loro stato. Ho sempre constatato questo in tutte le consorelle, e lo comprendo per esperienza. Le monache che scoprissero in sé il desiderio di uscire tra i secolari o di avere molto a che fare con loro, temano di non aver ancora trovato l’acqua viva di cui parlò il Signore alla Samaritana, e che lo Sposo si è loro nascosto, a ragione, perché non si accontentano della sua presenza. Ho paura che questo nasca da due ragioni: o che non abbracciarono questo stato solo per suo amore, o che, dopo aver scelto l’Ordine, non riconoscano la grande grazia che il Signore ha loro concesso nel sceglierle per Sé, liberandole dalla sottomissione a un uomo, che spesso giunge anche a privarle della vita, e, supplico Dio che non sia, talvolta anche dell’anima. 47. Oh, vero Uomo e vero Dio, mio Sposo! È poi così piccola questa grazia? Lodiamolo, sorelle mie, perché ce l’ha concessa, e non stanchiamoci di lodare un Re e Signore tanto grande da prepararci un Regno senza fine in cambio di poche fatiche, che domani finiranno, avvolte, poi, da mille gioie. Sia per sempre benedetto, amen, amen.
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48. Unos días después que se fundó la casa, pareció al padre Provincial y a mí que en la renta que había mandado Catalina de Tolosa a esta casa, había ciertos inconvenientes en que pudiera haber algún pleito, y a ella venirle algún desasosiego, y quisimos más fiar de Dios que no quedar con ocasión de darle pena en nada. Y por esto y otras algunas razones, dimos por ningunas, delante de escribano, todas con licencia del padre Provincial, la hacienda que nos había dado, y le tornamos todas las escrituras. Esto se hizo con mucho secreto, porque no lo supiese el Arzobispo, que lo tuviera por agravio, aunque lo es para esta casa. Porque cuando se sabe que es de pobreza, no hay que temer, que todos ayudan; mas teniéndola por de renta, parece es peligro, y que se ha de quedar sin tener qué comer por ahora. Que para después de los días de Catalina de Tolosa hizo un remedio, que dos hijas suyas, que aquel año habían de profesar en nuestro monasterio de Palencia, que habían renunciado en ella cuando profesaron, las hizo dar por ninguno aquello y renunciar en esta casa. Y otra hija que tenía, que quiso tomar hábito aquí, la deja su legítima de su padre y de ella, que es tanto como la renta que daba, sino que es el inconveniente que no lo gozan luego. Mas yo siempre he tenido que no les ha de faltar, porque el Señor, que hace en otros monasterios que son de limosna que se la den, despertará que lo hagan aquí o dará medios con que se mantengan. Aunque como no se ha hecho ninguno de esta suerte, algunas veces le suplicaba, pues había querido se hiciese, diese orden cómo se remediase y tuviesen lo necesario, y no me había gana de ir de aquí hasta ver si entraba alguna monja. 49. Y estando pensando en esto una vez después de comulgar, me dijo el Señor: ¿En qué dudas?, que ya esto está acabado; bien te puedes ir; dándome a entender que no les
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48. Alcuni giorni dopo aver fondato la casa, parve a me e al padre Provinciale che nella rendita mandataci da Caterina de Tolosa ci fossero degli inconvenienti che potevano causare a noi problemi, a lei dispiaceri. Decidemmo di fidarci maggiormente di Dio e di non dare a lei occasione di pena. Per questo e per altre ragioni, davanti a un notaio, e col permesso del padre Provinciale, annullammo la sua donazione e le restituimmo le scritture. Lo si fece in gran segreto, perché non ne venisse a sapere l’Arcivescovo, che lo avrebbe ritenuto un danno, come di fatto lo fu per questa casa. Se si sa che un monastero è di povertà, non c’è da temere, perché tutti ci aiutano. Ma se è di rendita, sembra pericoloso e che, nei primi giorni, si debba restare senza il cibo necessario. Per i giorni a seguire, Caterina de Tolosa aveva escogitato il rimedio. Due sue figlie, che quell’anno dovevano compiere la professione nel nostro monastero di Palencia, avevano rinunciato alle ricchezze al momento della professione, a favore della madre. Ella vi rinunciò traslandole alla casa. Qui decise di prendere l’abito una sua terza figlia che lascia quanto a lei spetta da parte di madre e di padre, equivalente alla rendita che ci dava, con l’inconveniente che in seguito non ne godranno. Ma ho sempre pensato che non mancheranno di nulla, perché il Signore, che procura elemosine ai monasteri che di queste vivono, vigilerà perché il problema si risolva, e fornirà i mezzi con cui potersi sostentare. Pur non essendo ancora stato eretto alcun monastero secondo tali regole, talvolta supplicavo il Signore perché, avendone decisa la fondazione, chiarisse come porvi rimedio e trovassero il necessario. Non volevo andarmene senza aver visto entrarvi qualche monaca. 49. Mentre pensavo a queste cose, un giorno, dopo la comunione, il Signore mi disse: “Di che cosa dubiti? Ormai, qui tutto è stato fatto. Puoi partire”. Mi fece capire
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faltaría lo necesario; porque fue de manera, que, como si las dejara muy buena renta, nunca más me dio cuidado. Y luego traté de mi partida, porque me parecía que ya no hacía nada aquí más de holgarme en esta casa, que es muy a mi propósito, y en otras partes, aunque con más trabajo, podía aprovechar más. El Arzobispo y obispo de Palencia se quedaron muy amigos; porque luego el Arzobispo nos mostró mucha gracia y dio el hábito a su hija de Catalina de Tolosa y a otra monja que entró luego aquí, y hasta ahora no nos dejan de regalar algunas personas, ni dejará nuestro Señor padecer a sus esposas, si ellas le sirven como están obligadas. Para esto las dé Su Majestad gracia por su gran misericordia y bondad.
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che non sarebbe loro mancato il necessario; e smisi di preoccuparmene perché fu come se le lasciassi con un’ottima rendita. Mi preparai subito a partire perché mi sembrava di stare in quella casa, che mi piace molto, solo per riposarmi, mentre in altri posti, pur con maggior fatica, sarei stata più utile. L’Arcivescovo e il vescovo di Palencia divennero molto amici. L’Arcivescovo ci dimostrò molto affetto e diede l’abito alla figlia di Caterina de Tolosa e a una seconda monaca che presto entrò nel monastero. A tutt’oggi ci sono persone che non smettono di aiutarci; nostro Signore non lascerà soffrire le sue figlie, se lo serviranno come sono tenute a servirlo. A tale scopo Sua Maestà concede loro la grazia, per sua misericordia e bontà.
Epílogo
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1. Hame parecido poner aquí cómo las monjas de San José de Avila, que fue el primer monasterio que se fundó – cuya fundación está en otra parte escrita y no en este libro –, siendo fundado a la obediencia del Ordinario, se pasó a la de la Orden. 2. Cuando él se fundó era obispo don Alvaro de Mendoza, el que lo es ahora de Palencia, y todo lo que estuvo en Avila fueron en extremo favorecidas las monjas. Y cuando se le dio la obediencia, entendí yo de nuestro Señor que convenía dársela, y parecióse bien después; porque, en todas las diferencias de la Orden tuvimos gran favor en él y otras muchas cosas que se ofrecieron adonde se vio claro, y nunca él consintió fuesen visitadas de clérigo ni hacía en aquel monasterio más de lo que yo le suplicaba. De esta manera pasó diecisiete años, pocos más o menos, que no me acuerdo, ni yo pretendía se mudase obediencia. 3. Pasados éstos, diose el obispado de Palencia al obispo de Avila. En este tiempo yo estaba en el monasterio de Toledo, y díjome nuestro Señor que convenía que las monjas de San José diesen la obediencia a la Orden, que lo procurase, porque a no hacer esto, presto vería el relajamiento de aquella casa. Yo, como había entendido era bien darla al Ordinario, parecía se contradecía. No sabía qué me hacer. Díjelo a mi confesor, que era el que es ahora obispo de Osma, muy
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1. Mi è parso giusto descrivere come le monache del monastero di San Giuseppe di Avila, primo monastero a essere fondato – la fondazione è descritta in un altro libro – siano passate dall’obbedienza all’Ordinario, sotto cui era stato fondato, a quella dell’Ordine. 2. Quando si fondò, era vescovo don Alvaro de Mendoza, trasferitosi ora a Palencia; le nostre monache furono da lui favorite durante l’intera sua permanenza in Avila. Quando dedicammo a lui l’obbedienza, ne compresi da nostro Signore la convenienza, e in seguito il tempo la confermò. In ogni bisogno dell’Ordine trovammo in lui l’aiuto necessario così come in altre circostanze; mai acconsentì che i Visitatori del monastero appartenessero al clero secolare, e non fece altro per noi se non quello di cui andavo facendogli richiesta. Così trascorsero circa diciassette anni, non ricordo con esattezza, senza ch’io avvertissi la necessità di cambiare a chi obbedire. 3. Dopo questi anni, l’episcopato di Palencia fu affidato al vescovo di Avila. Nel frattempo, mi trovavo nel monastero di Toledo, e nostro Signore mi indicò la convenienza che le monache di San Giuseppe trasferissero la loro obbedienza all’Ordine, e che io cercassi di ottenerlo, perché, a non farlo, avrei presto notato il rilassamento in cui la casa sarebbe precipitata. Avendo io inteso come fosse cosa buona restare sotto l’obbedienza all’Ordinario, pareva una contraddizione. Non sapevo cosa fare. Ne par-
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gran letrado. Díjome que eso no hacía al caso, que para entonces debía ser menester aquello, y para ahora estotro, y hase visto bien claro ser así verdad en muy muchas cosas, y que él veía estaría mejor aquel monasterio junto con estotros, que no solo. 4. Hízome ir a Avila a tratar de ello. Hallé al Obispo de bien diferente parecer, que en ninguna manera estaba en ello. Mas como le dije algunas razones del daño que las podía venir, y él las quería muy mucho y fue pensando en ellas, y como tiene muy buen entendimiento y Dios que ayudó, pensó otras razones más pesadas que yo le había dicho y resolvióse a hacerlo. Aunque algunos clérigos le iban a decir no convenía, no aprovechó. 5. Eran menester los votos de las monjas. A algunas se les hacía muy grave. Mas como me querían bien, llegáronse a las razones que les decía, en especial el ver que, faltado el Obispo, a quien la Orden debía tanto y yo quería, que no me habían de tener más consigo. Esto les hizo mucha fuerza, y así se concluyó cosa tan importante, que todas y todos han visto claro cuán perdida quedaba la casa en hacer lo contrario. ¡Bendito sea el Señor, que con tanto cuidado mira lo que toca a sus siervas! Sea por siempre bendito, amén. Fin del libro de las «Fundaciones»
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lai al mio confessore, ora vescovo di Osma, buon teologo. Mi disse di non preoccuparmi, che allora era necessaria una cosa, adesso un’altra. Già altre cose si erano andate sistemando, e lui notava con chiarezza che sarebbe stato meglio unificare quel monastero ad altri. 4. Mi fece andare ad Avila per parlarne. Trovai il Vescovo di parere contrario; non voleva assolutamente acconsentire. Non appena però gli spiegai le ragioni del danno che poteva derivarne alle sorelle, cui lui voleva molto bene, pensò a loro; dalla fine intelligenza e con l’aiuto di Dio, pensò a ragioni ancora più importanti delle mie e si decise. Pur essendo avvicinato da alcuni chierici contrari, non li ascoltò. 5. Si rendevano necessari i voti delle monache. Ad alcune il mutamento costava molto. Ma dal momento che mi vogliono bene, compresero le mie ragioni, e specialmente che, una volta mancato il Vescovo, cui l’Ordine tanto doveva e che io tanto amavo, non mi avrebbero più avuta fra loro. Questo le convinse e si poté portare a termine una faccenda tanto importante, per cui tutti hanno potuto vedere con chiarezza quale sarebbe stato il danno per la casa se avessimo agito al diversamente. Sia benedetto il Signore, che con tanto amore cura le sue serve! Sia per sempre benedetto, amen. Termine de «Le fondazioni»
POESIAS
POESIE
1.
Vivo sin vivir en mí
Vivo sin vivir en mí, y tan alta vida espero, que muero porque no muero. Vivo ya fuera de mí, después que muero de amor; porque vivo en el Señor, que me quiso para sí: cuando el corazón le di puso en él este letrero, que muero porque no muero. Esta divina prisión, del amor en que yo vivo, ha hecho a Dios mi cautivo, y libre mi corazón; y causa en mí tal pasión ver a Dios mi prisionero, que muero porque no muero. ¡Ay, qué larga es esta vida! ¡Qué duros estos destierros, esta cárcel, estos hierros en que el alma está metida! Sólo esperar la salida me causa dolor tan fiero, que muero porque no muero. ¡Ay, qué vida tan amarga
1.
Vivo ma non vivo in me
Vivo ma non vivo in me e attendo una tal vita da morirne se non muoio. Vivo fuori di me e muoio d’amore perché vivo nel Signore che mi volle tutta sua. Quando gli donai il cuore lui vi incise la frase muoio se non muoio. Questa prigione divina, l’amore in cui vivo, ha reso Dio mia preda e libero il mio cuore. Fa nascere in me un tale anelito scoprire Dio mio prigioniero da morirne se non muoio. È lunga questa vita e duri i deserti, il carcere, i ceppi in cui l’anima si trova. Il solo attenderne la dipartita provoca un dolore tanto acuto da morirne se non muoio. Questa vita è amara
1998
poesie
do no se goza el Señor! Porque si es dulce el amor, no lo es la esperanza larga: quíteme Dios esta carga, más pesada que el acero, que muero porque no muero. Sólo con la confianza vivo de que he de morir, porque muriendo el vivir me asegura mi esperanza; muerte do el vivir se alcanza, no te tardes, que te espero, que muero porque no muero. Mira que el amor es fuerte; vida, no me seas molesta, mira que sólo me resta, para ganarte perderte. Venga ya la dulce muerte, el morir venga ligero que muero porque no muero. Aquella vida de arriba, que es la vida verdadera, hasta que esta vida muera, no se goza estando viva: muerte, no me seas esquiva; viva muriendo primero, que muero porque no muero. Vida, ¿qué puedo yo darle a mi Dios que vive en mí,
1999
poesie
se il Signore non vi trova motivo di gioia. Se dolce è l’amore non lo è la lunga attesa. Spicca da me, Dio, questo carico più pesante dell’acciaio: muoio se non muoio. Vivo solo nell’attesa di morire, perché venendo meno il vivere è certezza la speranza. Morte, guadagno di vita, non tardare; io ti attendo e muoio se non muoio. Com’è forte l’amore; guarda vita, non essermi molesta: ormai mi resta solo perderti per guadagnarti. Venga dolce la morte, venga leggero il morire. Muoio se non muoio. L’altra vita, quella di lassù, la vita vera, se non muore quella di quaggiù non si può godere; non fuggirmi morte: fa che io viva morendo presto. Muoio se non muoio. Vita, cosa posso offrire al mio Dio che dimora in me
2000
poesie
si no es el perderte a ti, para merecer ganarle? Quiero muriendo alcanzarle, pues tanto a mi Amado quiero, que muero porque no muero.
2001
poesie
se non perderti e meritare di guadagnarlo. Voglio raggiungerlo morendo. Amo tanto il mio Amato da morire se non muoio.
2002
poesie
2.
Vuestra soy, para Vos nací
Vuestra soy, para Vos nací, ¿qué mandáis hacer de mí? Soberana Majestad, eterna sabiduría, bondad buena al alma mía; Dios alteza, un ser, bondad, la gran vileza mirad que hoy os canta amor así: ¿qué mandáis hacer de mí? Vuestra soy, pues me criastes, vuestra, pues me redimistes, vuestra, pues que me sufristes, vuestra pues que me llamastes, vuestra porque me esperastes, vuestra, pues no me perdí: ¿qué mandáis hacer de mí? ¿Qué mandáis, pues, buen Señor que haga tan vil criado? ¿Cuál oficio le habéis dado a este esclavo pecador? Veisme aquí, mi dulce Amor, amor dulce, veisme aquí: ¿qué mandáis hacer de mí? Veis aquí mi corazón,
2003
poesie
2.
Sono vostra, per voi sono nata
Sono vostra, per voi sono nata che volete far di me? Sovrana Maestà, sapienza eterna, bontà buona all’anima mia, Dio altissimo essere unico bontà; mirate come questa gran viltà oggi canta per voi l’amore: che volete far di me? Sono vostra, mi avete creato vostra, mi avete redento vostra, mi avete sopportato vostra, mi avete chiamato vostra, mi avete atteso vostra, in fine, non sono caduta in perdizione. Che volete far di me? Cosa volete mio buon Signore da una creatura così vile? Quale compito avete scelto per questo servo peccatore? Sono qui, mio dolce Amore, Amore dolce qui mi vedete: che volete far di me? Vedete il mio cuore.
2004
poesie
yo le pongo en vuestra palma, mi cuerpo, mi vida y alma, mis entrañas y afición; dulce Esposo y redención, pues por vuestra me ofrecí: ¿qué mandáis hacer de mí? Dadme muerte, dadme vida: dad salud o enfermedad, honra o deshonra me dad, dadme guerra o paz crecida, flaqueza o fuerza cumplida, que a todo digo que sí: ¿qué mandáis hacer de mí? Dadme riqueza o pobreza, dad consuelo o desconsuelo, dadme alegría o tristeza, dadme infierno o dadme cielo, vida dulce, sol sin velo, pues del todo me rendí: ¿qué mandáis hacer de mí? Si queréis, dadme oración, si no, dadme sequedad, si abundancia y devoción, y si no esterilidad. Soberana Majestad, sólo hallo paz aquí: ¿qué mandáis hacer de mi? Dadme, pues, sabiduría, por amor, ignorancia; dadme años de abundancia,
2005
poesie
Lo metto in mano vostra e insieme metto il mio corpo, la mia vita, [ la mia anima, le mie viscere, le mie malattie. Dolce Sposo e redentore, sono vostra: che volete far di me? Datemi morte o vita, salute o malattia, onore o disonore, guerra o tempo di pace, debolezza o pienezza di forze, a tutto dico sì: che volete far di me? Datemi ricchezza o povertà, consolazione o sconforto, gioia o malinconia, inferno o cielo, vita dolce o sole infuocato, ho dato tutto: che volete far di me? Se lo volete, consolatemi nell’orazione o se no datemi aridità interiori, abbondanza e devozioni o altrimenti, sterilità. Sovrana Maestà in questo trovo pace: che volete far di me? Donatemi sapienza o ignoranza, per amore, datemi anni di abbondanza,
2006
poesie
de hambre y carestía; dad tiniebla o claro día, revolvedme aquí o allí: ¿qué mandáis hacer de mí? Si queréis que esté holgando, quiero por amor holgar. Si me mandáis trabajar, morir quiero trabajando. Decid, ¿dónde, cómo y cuándo? Decid, dulce Amor, decid: ¿qué mandáis hacer de mí? Dadme Calvario o Tabor, desierto o tierra abundosa; sea Job en el dolor, Juan que al pecho reposa; sea viña fructuosa estéril, si cumple así: ¿qué mandáis hacer de mí? Sea José puesto en cadenas, de Egipto adelantado, David sufriendo penas, ya David encumbrado; sea Jonás anegado, libertado de allí: ¿qué mandáis hacer de mí? Esté callando o hablando,
2007
poesie
o altrettanti, di fame e siccità; datemi oscurità o un giorno luminoso sciogliete questo o quello: che volete far di me? Se desiderate il mio riposo anch’io lo voglio, per amore. Se volete che lavori, voglio morire lavorando. Ditemi solo dove, come e quando. Ditelo dolce Amore, ditemelo: che volete far di me? Conducetemi sul Calvario, o sul monte Tabor; preparatemi un deserto o una terra fertile; io sia Giobbe nel dolore o Giovanni sul vostro cuore, a riposare. Rendetemi una vigna gravida o una vigna, sì, ma sterile: così sia. Che volete far di me? Che io sia Giuseppe, schiavo, o gran signore dell’Egitto. Che io sia Davide, addolorato, o Davide, nella gloria. Giona buttato a mare o dall’acqua liberato: che volete far di me? Nel silenzio o nel parlare
2008
poesie
haga fruto o no le haga, muéstreme la ley mi llaga, goce de Evangelio blando; esté penando o gozando, sólo vos en mí vivid: ¿qué mandáis hacer de mí? Vuestra soy, para vos nací, ¿qué mandáis hacer de mí?
2009
poesie
con frutto o senza frutto la legge mostri la mia piaga nel godere del Vangelo; nella pena o nella gioia solo voi vivete in me. Che volete far di me? Sono vostra, per voi sono nata che volete far di me?
2010
poesie
3.
Sobre aquellas palabras «dilectus meus mihi» Ya toda me entregué y di, y de tal suerte he trocado, que es mi Amado para mí, y yo soy para mi Amado. Cuando el dulce Cazador me tiró y dejó rendida, en los brazos del amor mi alma quedó caída, y cobrando nueva vida de tal manera he trocado, que es mi Amado para mí, y yo soy para mi Amado. Hirióme con una flecha enherbolada de amor, y mi alma quedó hecha una con su Criador; ya yo no quiero otro amor, pues a mi Dios me he entregado, y mi Amado es para mí, y yo soy para mi amado.
2011
poesie
3.
Sulle parole «dilectus meus mihi»
Mi sono donata e data interamente: il mio Amato è per me, e io per il mio Amato. Quando il dolce Cacciatore mi colpì e mi fece arresa, la mia anima cadde tra le braccia del suo amore, e ottenendo una nuova vita ho vissuto perché il mio Amato è per me e io per il mio Amato. Mi colpì con una freccia avvelenata d’amore, e la mia anima divenne una cosa sola con il suo Creatore. Non desidero altri amori; mi sono data a Dio: il mio Amato è per me e io per il mio Amato.
2012
poesie
4.
Coloquio amoroso
Si el amor que me tenéis, Dios mío, es como el que os tengo, Decidme: ¿en qué me detengo? O Vos, ¿en qué os detenéis? Alma, ¿qué quieres de mí? – Dios mío, no más que verte. – Y ¿qué temes más de ti? – Lo que más temo es perderte. Un alma en Dios escondida ¿qué tiene que desear, sino amar y más amar, y en amor toda escondida tomarte de nuevo a amar? Un amor que ocupe os pido, Dios mío, mi alma os tenga, para hacer un dulce nido adonde más la convenga.
2013
poesie
4.
Dialogo d’amore
Se il vostro amore per me, Dio mio, è come il mio per voi; ditemi: in cosa mi trattengo? E Voi: in cosa vi trattenete? Anima: cosa vuoi da me? Dio mio, null’altro che vederti. E da te: cosa temi maggiormente? Perderti è la mia più grande paura. Un’anima nascosta in Dio cos’altro deve desiderare se non amare ancora di più amare e tutta involta nell’amore di nuovo tornare a volere bene? Vi chiedo un amore che sazi, Dio mio. Siate possesso dell’anima mia per poi costruire un dolce nido, lì dove più convenga.
2014
poesie
5.
Dichoso el corazón enamorado
Dichoso el corazón enamorado que en solo Dios ha puesto el pensamientc por él renuncia todo lo criado, y en él halla su gloria y su contento. Aun de sí mismo vive descuidado, porque en su Dios está todo su intento, y así alegre pasa y muy gozoso las ondas de este mar tempestuoso.
2015
poesie
5.
Felice il cuore innamorato
Felice il cuore innamorato che solo in Dio ha posto i suoi pensieri. Per lui rinuncia a tutto il creato in lui trova consolazione e gloria. Vive dimentico di sé; posti in Dio tutti i suoi voleri, in tal modo supera, lieto e assai gioioso, le onde di questo mare, tempestoso.
2016
poesie
6.
¡Oh hermosura que excedéis!
¡Oh hermosura que excedéis a todas las hermosuras! Sin herir dolor hacéis, y sin dolor deshacéis, el amor de las criaturas. Oh ñudo que así juntáis dos cosas tan desiguales, no sé por qué os desatáis, Pues atado fuerza dais a tener por bien los males. Juntáis quien no tiene ser con el Ser que no se acaba; sin acabar acabáis, sin tener que amar amáis, engrandecéis nuestra nada.
2017
poesie
6.
Bellezza che trascendi
Bellezza che trascendi tutte le bellezze. Senza ferire, voi fate soffrire; senza dolore, voi fate morire l’amore per le altre creature. Nodo che unite insieme due cose tanto differenti: non so per quale ragione vi sleghiate. Ancora involto, concedete forza per ritenere un bene i mali. Unite chi l’essere non ha all’Essere che mai si estinguerà. Senza rubare la vita la fate venire meno senza dovere amare, amate e rendete grande il nostro nulla.
2018
poesie
7.
Ayes del destierro
¡Cuán triste es, Dios mío, la vida sin ti! Ansiosa de verte, deseo morir. Carrera muy larga es la de este suelo, morada penosa, muy duro destierro. ¡Oh sueño adorado! sácame de aquí! Ansiosa de verte, deseo morir. Lúgubre es la vida, amarga en extremo; que no vive el alma que está de ti lejos. ¡Oh dulce bien mío, que soy infeliz! Ansiosa de verte, deseo morir. ¡Oh muerte benigna, socorre mis penas! Tus golpes son dulces, que el alma libertan. ¡Qué dicha, oh mi Amado,
2019
poesie
7.
Lamenti dall’esilio
Com’è triste, mio Dio, la vita senza te! Ansiosa di vederti, desidero morire. È una strada molto lunga, questa della terra; trista dimora, esilio molto duro. Sogno adorato strappami via da qui! Ansiosa di vederti, desidero morire. Lugubre è la vita amarezza insopportabile; l’anima non sa vivere lontano da te. Dolce mio bene, come sono infelice! Ansiosa di vederti, desidero morire. Benigna morte soccorri le mie pene! I tuoi colpi sono dolci e liberano l’anima. Mio Amato
2020
poesie
estar junto a Ti! Ansiosa de verte, deseo morir. El amor mundano apega a esta vida; el amor divino por la otra suspira. Sin ti, Dios eterno, ¿quién puede vivir? Ansiosa de verte, deseo morir. La vida terrena es continuo duelo: vida verdadera la hay sólo en el cielo. Permite, Dios mío, que viva yo allí. Ansiosa de verte, deseo morir ¿Quién es el que teme la muerte del cuerpo, si con ella logra un placer inmenso? ¡Oh! sí, el de amarte, Dios mío, sin fin. Ansiosa de verte, deseo morir. Mi alma afligida gime y desfallece. ¡Ay! ¿quién de su amado puede estar ausente?
2021
poesie
quale gioia nello stare accanto a Te! Ansiosa di vederti, desidero morire. L’amore del mondo finisce in questa vita; l’amore divino perdura nell’altra. Senza te, Dio eterno, chi potrà sopravvivere? Ansiosa di vederti, desidero morire. La vita terrena è continua sofferenza, la vera vita si trova solo in cielo. Permettimi, Dio mio, di vivere lassù. Ansiosa di vederti, desidero morire. Chi teme la morte corporale se ottiene con essa un’immensa letizia? Quella di amarti, mio Dio, per sempre. Ansiosa di vederti, desidero morire. La mia anima afflitta geme e viene meno. Chi può assentarsi dal suo amato?
2022
poesie
Acabe ya, acabe aqueste sufrir. Ansiosa de verte, deseo morir. El barbo cogido en doloso anzuelo encuentra en la muerte el fin del tormento. ¡Ay!, también yo sufro, bien mío, sin ti, Ansiosa de verte, deseo morir. En vano mi alma te busca oh mi dueño; Tú, siempre invisible, no alivias su anhelo. ¡Ay! esto la inflama, hasta prorrumpir: Ansiosa de verte, deseo morir. ¡Ay!, cuando te dignas Entrar en mi pecho, Dios mío, al instante el perderte temo. Tal pena me aflige y me hace decir: Ansiosa de verte, deseo morir. Haz, Señor, que acabe tan larga agonía;
2023
poesie
È necessario patire anche questo. Ansiosa di vederti, desidero morire. Il pesce colto dall’amo insidioso trova nella morte la fine dei tormenti. Così io soffro, Bene mio, senza te. Ansiosa di vederti, desidero morire. La mia anima ti cerca invano, mio padrone. E Tu, eterno invisibile, non soccorri il suo anelito. Da questo è infiammata finché prorompe in versi: ansiosa di vederti, desidero morire. Quando ti degni scendere nel mio cuore, mio Dio, all’istante temo di perderti. Un forte dolore mi affligge, mi fa gridare: ansiosa di vederti, desidero morire. Poni termine Signore a questa lunga agonia.
2024
poesie
socorre a tu sierva que por ti suspira. Rompe aquestos hierros y sea feliz. Ansiosa de verte, deseo morir. Mas no, dueño amado, que es justo padezca; que expíe mis yerros, mis culpas inmensas. ¡Ay!, logren mis lágrimas te dignes oír: Ansiosa de verte, deseo morir.
2025
poesie
Soccorri la tua serva che sospira per te. Rompi questi ceppi, fammi felice. Ansiosa di vederti, desidero morire. Forse no, amato padrone: è degno di me soffrire in espiazione dei miei sbagli delle mie colpe immense. Le mie lacrime ottengano il tuo ascolto: ansiosa di vederti, desidero morire.
2026
poesie
8.
Alma, buscarte has en Mí
Alma, buscarte has en Mí, y a Mí buscarme has en ti. De tal suerte pudo amor, alma, en mí te retratar, que ningún sabio pintor supiera con tal primor tal imagen estampar. Fuiste por amor criada hermosa, bella, y así en mis entrañas pintada, si te perdieres, mi amada, Alma, buscarte has en Mí. Que yo sé que te hallarás en mi pecho retratada, y tan al vivo sacada, que si te ves te holgarás, viéndote tan bien pintada. Y si acaso no supieres dónde me hallarás a Mí, No andes de aquí para allí, sino, si hallarme quisieres, a Mí buscarme has en ti. Porque tú eres mi aposento,
2027
poesie
8.
Anima, cercati in Me
Anima, cercati in Me; Me cercami in te. Anima: l’amore poté in tal modo ritrarti in me che nessun bravo pittore saprebbe riprodurre la tua immagine con pari abilità. Per amore sei stata creata, bella deliziosa, e al vivo dipinta nel mio cuore che se, amata, dovessi perderti, anima, cercati in Me. Lo so, ti scoprirai dipinta e luminosa nel mio cuore tanto al vivo che al vederti verresti meno scorgendoti così ben ritratta. Se per caso non sapessi dove raggiungermi non vagare qua e là. Se davvero vuoi raggiungermi, cercami in te. Tu sei mio rifugio,
2028
poesie
eres mi casa y morada, y así llamo en cualquier tiempo, si hallo en tu pensamiento estar la puerta cerrada. Fuera de ti no hay buscarme, porque para hallarme a Mí, bastará sólo llamarme, que a ti iré sin tardarme y a Mí buscarme has en ti.
2029
poesie
mia casa, mia dimora, a qualunque istante bussi, se nei tuoi pensieri trovo già serrato il chiavistello. Non cercarmi fuori di te. Per trovarmi basterà chiamarmi; senza tardare arriverò. Cercami in te.
2030
poesie
9.
Nada te turbe
Nada te turbe, nada te espante: todo se pasa. Dios no se muda. La paciencia todo lo alcanza; quien a Dios tiene nada le falta. Sólo Dios basta.
2031
poesie
9.
Nulla ti turbi
Nulla ti turbi, nulla ti spaventi: tutto passa. Dio non muta. Tutto ottiene la pazienza; a chi Dio possiede nulla manca. Dio solo basta.
2032
poesie
10.
Hacia la Patria
Caminemos para el cielo, monjas del Carmelo. Vamos muy mortificadas, humildes y despreciadas, dejando el consuelo, monjas del Carmelo. Al voto de la obediencia vamos, no haya resistencia, que es nuestro blanco y consuelo, monjas del Carmelo. La pobreza es el camino, el mismo por donde vino nuestro Emperador del cielo, monjas del Carmelo. No deja de nos amar nuestro Dios y nos llamar, sigámosle sin recelo, monjas del Carmelo. En amor se está abrasando aquel que nació temblando, envuelto en humano velo, monjas del Carmelo.
2033
poesie
10.
Verso la Patria
Camminiamo verso il cielo, monache del Carmelo. Procediamo mortificate umili, disprezzate; rinunciamo alle consolazioni, monache del Carmelo. Al voto di obbedienza non poniamo resistenza; è nostro obiettivo, e fonte di consolazione, monache del Carmelo. La povertà è la via, la medesima percorsa dall’Imperatore del cielo, monache del Carmelo. Non può fare a meno di amarci e chiamarci il nostro Dio. Seguiamolo senza paura, monache del Carmelo. Brucia d’amore lui, nato nel tremore, nascosto dall’umano velo, monache del Carmelo.
2034
poesie
Vámonos a enriquecer, a donde nunca ha de haber pobreza ni desconsuelo, monjas del Carmelo. Al Padre Elías siguiendo nos vamos contradiciendo con su fortaleza y celo, monjas del Carmelo. Nuestro querer renunciado, procuremos el doblado espíritu de Eliseo, monjas del Carmelo.
2035
poesie
Andiamo ad arricchirci dove mai patiremo scoramento, povertà, monache del Carmelo. Seguendo il Padre Elia dovremo confrontarci con la sua fortezza, il suo zelo, monache del Carmelo. Rinunciando alla nostra volontà acquisiamo lo spirito di Eliseo, forse raddoppiato, monache del Carmelo.
2036
poesie
11.
Pastores que veláis
¡Ah, pastores que veláis, por guardar vuestro rebaño, mirad que os nace un Cordero, Hijo de Dios Soberano! Viene pobre y despreciado, comenzadle ya a guardar, que el lobo os le ha de llevar, sin que le hayamos gozado. – Gil, dame acá aquel cayado que no me saldrá de mano, no nos lleven al Cordero: ¿no ves que es Dios Soberano? – ¡Sonzas!, que estoy aturdido de gozo y de penas junto. – ¿Si es Dios el que hoy ha nacido, cómo puede ser difunto? – ¡Oh, que es hombre también junto! La vida estará en su mano; mirad, que es este el Cordero, Hijo de Dios Soberano. – No sé para qué le piden, pues le dan después tal guerra. – Mía fe, Gil, mejor será
2037
poesie
11.
Pastori che vegliate
Pastori che vegliate per custodire il vostro gregge: sta nascendo l’Agnello, Figlio di Dio, il grande Re! Viene povero e disprezzato; affrettatevi a custodirlo: diverrà preda del lupo ancora prima di essere festeggiato. Gil dammi quel bastone, non mi scapperà di mano, non rapiranno quell’Agnello. Non vedi che è il Dio sovrano? Lasciami, stordito come sono da gioia e tristezza insieme. Se è davvero Dio chi oggi è nato, come potrà in seguito morire? È anche uomo chi ha posto tra noi la sua dimora! La vita sarà nelle sue mani. Questo è l’Agnello guardate: Figlio di Dio, il grande Re. Non so perché lo chiamino, per poi combatterlo così. Mio Signore. Sarà meglio per lui, Gil,
2038
poesie
que se nos torne a su tierra. – Si el pecado nos destierra, y está el bien todo en su mano, ya que ha venido, padezca este Dios tan Soberano. – Poco te duele su pena; ¡oh, cómo es cierto del hombre, cuando nos viene provecho, el mal ajeno se esconde! – ¿No ves que gana renombre de pastor de gran rebaño? – Con todo, es cosa muy fuerte que muera Dios Soberano.
2039
poesie
tornare là donde è venuto. Se il peccato ci consuma e il bene è in mano sua, soffra se è venuto per patire: è Dio, il grande Re. Ti duole poco il suo soffrire. Com’è sicuro l’uomo se traendo il suo guadagno il male altrui dissimula! Non vedi che ha fama di essere pastore di un grande gregge? Sarà, ma è sempre cosa grave che muoia il Dio Sovrano.
2040
poesie
12.
Al Nacimiento de Jesús Hoy nos viene a redimir un Zagal, nuestro pariente, Gil, que es Dios omnipotente. – Por eso nos ha sacado de prisión a Satanás; mas es pariente de Bras, y de Menga, y de Llorente. ¡Oh, que es Dios omnipotente! – Pues si es Dios, ¿cómo es vendido y muere crucificado? ¿No ves que mató el pecado, padeciendo el inocente? Gil, que es dios omnipotente. – Mi fe, yo lo vi nacido de una muy linda Zagala. Pues si es Dios ¿cómo ha querido estar con tan pobre gente? – ¿No ves, que es omnipotente? – Déjate de esas preguntas, muramos por le servir, y pues El viene a morir muramos con El, Llorente, pues es Dios omnipotente.
2041
poesie
12.
Per la Nascita di Gesù Nasce oggi per salvarci un Pastore fratello nostro. Gil! È Dio onnipotente! Per questo ha incatenato in prigione il demonio. E si scopre poi fratello di Bras, Menga e Llorente: Lui è Dio, onnipotente! Se è Dio, perchè viene venduto e poi muore cocifisso? Non lo vedi? Il patire innocente ha portato via il peccato, Gil! Lui è Dio, onnipotente! Fede mia! L’ho visto nascere da una Pastorella così carina. Se è Dio perché ha voluto stare con gente povera? Non lo vedi? Lui è Dio, onnipotente! Non farti simili domande. Noi moriamo per servire; se Lui viene a morire andiamo anche noi a morire con Lui, Llorente. Lui è Dio, onnipotente!
2042
poesie
13.
Para Navidad
Pues el amor nos ha dado Dios, ya no hay que temer, muramos los dos. Danos el Padre a su único Hijo: hoy viene al mundo en pobre cortijo. ¡Oh gran regocijo, que ya el hombre es Dios! no hay que temer, muramos los dos. – Mira, Llorente qué fuerte amorío, viene el inocente a padecer frío; deja un señorío en fin, como Dios, ya no hay que temer, muramos los dos. – Pues ¿cómo, Pascual, hizo esa franqueza, que toma un sayal dejando riqueza?
2043
poesie
13.
A Natale
Se Dio ci dona amore, non bisogna avere paura. Andiamo anche noi a morire con lui. Il Padre ci dona il suo unico Figlio; oggi nasce al mondo in una misera capanna. Quale gioia: l’uomo diviene Dio! Non bisogna avere paura. Andiamo anche noi a morire con lui. Llorente, guarda, com’è grande il suo amore; l’innocente viene tra noi a patire il grande freddo: abbandona il suo regno, lui che è Dio. Non bisogna avere paura. Andiamo anche noi a morire con lui. Pascual, perché ha scelto la libertà di abbandonare le ricchezze e di indossare un saio?
2044
poesie
Mas quiere pobreza, sigámosle nos; pues ya viene hombre, muramos los dos. – Pues ¿qué le darán por esta grandeza? – Grandes azotes con mucha crudeza. – Oh, qué gran tristeza será para nos: si esto es verdad muramos los dos. – Pues ¿cómo se atreven siendo Omnipotente? ¿Ha de ser muerto de una mala gente? – Pues si eso es, Llorente, hurtémosle nos. – ¿No ves que El lo quiere? muramos los dos.
2045
poesie
Ama la povertà. Seguiamo i suoi passi; si è fatto uomo. Andiamo anche noi a morire con lui. Come lo ripagheranno di un cuore così grande? Con molte frustate, e altrettanta crudeltà. Quale tristezza ne verrà a noi se questo avverrà: andiamo anche noi a morire con lui. Come osano tanto se lui è Dio, onnipotente? Deve proprio venire ucciso da gente crudele? Llorente: se i disegni sono questi, rapiamolo noi. Non ti rendi conto? Non desidera altro che portarli a compimento. Andiamo anche noi a morire con lui.
2046
poesie
14.
Ya viene el alba
Mi gallejo, mira quién llama. – Angeles son, que ya viene el alba. Hame dado un gran zumbido que parece cantillana. Mira Bras, que ya es de día, vamos a ver la zagala. Mi gallejo, mira quién llama. – Angeles son, que ya viene el alba. ¿Es parienta del alcalde, o quién es esta doncella? – Ella es hija de Dios Padre, relumbra, como una estrella. Mi gallejo, mira quién llama. – Angeles son, que ya viene el alba.
2047
poesie
14.
Già nasce l’alba
Guarda chi chiama, mio pastore. Sono gli angeli: già nasce l’alba. Giunge alle orecchie un suono lieve, quasi un ritornello. Guarda, Bras, ormai spunta il giorno: andiamo a contemplare la nostra pastorella. Guarda chi chiama, mio pastore. Sono gli angeli: già nasce l’alba. È parente di principe, questa donzella? È figlia di Dio Padre, risplende come una stella. Guarda chi chiama, mio pastore. Sono gli angeli e nasce l’alba.
2048
poesie
15.
A la circuncisión
Vertiendo está sangre, ¡Dominguillo, eh! Yo no sé por qué. ¿Por qué, te pregunto, hacen dél justicia, pues es inocente y no tiene malicia? Tuvo gran codicia, yo no sé por qué, de mucho amarmé, ¡Dominguillo, eh! ¿Pues luego en naciendo, le han de atormentar? – Sí, que está muriendo por quitar el mal. ¡Oh, qué gran Zagal será, por mi fe! ¡Dominguillo, eh! ¿Tú no lo has mirado, que es niño inocente? – Ya me lo han contado Brasillo y Llorente. Gran inconveniente será no amarlé, ¡Dominguillo, eh!
2049
poesie
15.
Nel giorno della circoncisione
Sta perdendo sangue, Dominguillo, eh! Non so perché. Ti chiedo perché lo giustiziano, se è innocente e non è malvagio? Lui ha voluto, senza ragione a me conosciuta, amarmi molto. Dominguillo, eh! Perché appena nato devono già tormentarlo? Lui sta morendo per far morire il male. Quale Pastore sarà: me ne rallegro! Dominguillo, eh! Non ti sei accorto della sua innocenza? Me l’hanno detto sia Brasilio sia Llorente. Quale bruttura sarebbe non volergli bene. Dominguillo eh!
2050
poesie
16.
Otra a la circuncisión
Este Niño viene llorando: Mírale, Gil, que te está llamando. Vino del cielo a la tierra para quitar nuestra guerra; ya comienza la pelea, su sangre está derramando. Mírale, Gil, que te está llamando. Fue tan grande el amorío, que no es mucho estar llorando, que comienza a tener brío, habiendo de estar mandando. Mírale, Gil, que te está llamando. Caro nos ha de costar, pues comienza tan temprano, a su sangre derramar, habremos de estar llorando. Mírale, Gil, que te está llamando. No viniera El a morir, pues podía estarse en su nido. ¿No ves, Gil, que si ha venido, es como león bramando? Mírale, Gil, que te está llamando.
2051
poesie
16.
Altra poesia per il giorno della circoncisione
Quel Bimbo in lacrime ci sta venendo incontro. Guardalo, Gil: sta chiamando te. Venne dal cielo su questa terra per porre fine alla nostra guerra. La grande lotta è ai suoi inizi e lui versa il suo sangue. Guardalo, Gil: sta chiamando te. Fu tanto grande il suo amore da non piangere, e si sta facendo forte, lui è chiamato a comandare. Guardalo, Gil: sta chiamando te. Il prezzo deve essere elevato, se comincia così presto a versare sangue; saremmo noi a dover piangere. Guardalo, Gil: sta chiamando te. Non sarebbe venuto a morire, potendo restare nel suo nido. Vedi: Gil? Se è venuto, è come il leone a caccia delle sue prede. Guardalo, Gil: sta chiamando te.
2052
poesie
Dime, Pascual, ¿qué me quieres, que tantos gritos me das? – Que le ames, pues te quiere, y por ti está tiritando. Mírale Gil, que te está llamando.
2053
poesie
Dimmi, Pascual, cosa pretendi da affannarti tanto? Voglio che tu lo ami come lui ti ama; è per te che sta tremando. Guardalo, Gil: sta chiamando te.
2054
poesie
17.
En la festividad de los Santos R eyes Pues la estrella es ya llegada, vaya con los Reyes la mi manada. Vamos todas juntas a ver el Mesías, pues vemos cumplidas ya las profecías. Pues en nuestros días, es ya llegada, vaya con los Reyes la mi manada. Llevémosle dones de grande valor, pues vienen los Reyes, con tan gran hervor. Alégrese hoy nuestra gran Zagala, vaya con los Reyes la mi manada. No cures, Llorente, de buscar razón, para ver que es Dios aqueste garzón. Dale el corazón, y yo esté empeñada: vaya con los Reyes la mi manada.
2055
poesie
17.
Nella festa dei R e Magi Qui si è fermata la stella: segua i Magi tutto il mio gregge. Andiamo insieme a vedere il Messia; in lui si compie la grande profezia. Ai giorni nostri è giunta a compimento: segua i Magi tutto il mio gregge. Portiamogli doni di grande valore, arrivano i Magi con grande fervore. Oggi gioisca la nostra buona Pastorella: segua i Magi tutto il mio gregge. Non preoccuparti, Llorente, di trovare il motivo per scoprire Dio in tal servitore. Donagli il cuore, io gliel’ho dato: segua i Magi tutto il mio gregge.
2056
poesie
18.
Cruz, descanso sabroso
Cruz, descanso sabroso de mi vida vos seáis la bienvenida. Oh bandera, en cuyo amparo el más flaco será fuerte, oh vida de nuestra muerte, qué bien la has resucitado; al león has amansado, Pues por ti perdió la vida: vos seáis la bienvenida. Quien no os ama está cautivo y ajeno de libertad; quien a vos quiere allegar no tendrá en nada desvío. Oh dichoso poderío, donde el mal no halla cabida, vos seáis la bienvenida. Vos fuisteis la libertad de nuestro gran cautiverio; por vos se reparó mi mal con tan costoso remedio; para con Dios fuiste medio de alegría conseguida: vos seáis la bienvenida.
2057
poesie
18.
Croce, riposo gustoso
Croce, riposo gustoso della mia vita: siate la benvenuta. Bandiera sotto la cui protezione il più debole diviene forte, vita della nostra morte che per te ritorna in vita. Hai ammansito il leone, se per te diede la vita: siate voi la benvenuta. Chi non vi ama, è prigioniero, e non sa la libertà. Chi a voi vuole abbracciarsi, non perderà la via. Possedimento gioioso, dove non trova posto il male: siate voi la benvenuta. Voi siete la libertà nella nostra greve prigionia; per voi a sì gran prezzo fu sanato il male da me commesso. Con Dio foste strumento per guadagnare a noi la gioia: siate voi la benvenuta.
2058
poesie
19.
En la Cruz está la vida
En la cruz está la vida y el consuelo, y ella sola es el camino para el cielo. En la cruz está «el Señor de cielo y tierra», y el gozar de mucha paz, aunque haya guerra. Todos los males destierra en este suelo, y ella sola es el camino para el cielo. De la cruz dice la Esposa a su Querido que es una «palma preciosa» donde ha subido, y su fruto le ha sabido a Dios del cielo, y ella sola es el camino para el cielo. Es una «oliva preciosa» la santa cruz que con su aceite nos unta y nos da luz. Alma mía, toma la cruz con gran consuelo,
2059
poesie
19.
Nella Croce la vita
Nella Croce la vita, la consolazione. Lei sola è la via per andare in cielo. Sulla Croce c’è il Signore di cielo e terra, e un gioire nella pace, pur restando in piena guerra. Sradica tutti i mali dalla terra. Lei sola è la via per andare in cielo. La Sposa dice al suo Amato: la Croce «palma preziosa». Ivi lui è salito, e il suo frutto è conosciuto al Dio del cielo. Lei sola è la via per andare in cielo. «Oliva preziosa», la Croce santa, ci unge col suo olio e dona luce. Anima mia, abbraccia la croce, abbracciala perché lo vuoi.
2060
poesie
que ella sola es el camino para el cielo. Es la cruz el «árbol verde y deseado» de la Esposa, que a su sombra se ha sentado para gozar de su Amado, el Rey del cielo, y ella sola es el camino para el cielo. El alma que a Dios está toda rendida, y muy de veras del mundo desasida, la cruz le es «árbol de vida» y de consuelo, y un camino deleitoso para el cielo. Después que se puso en cruz el Salvador, en la cruz está «la gloria y el honor», y en el padecer dolor vida y consuelo, y el camino más seguro para el cielo.
2061
poesie
Lei sola è la via per andare in cielo. La Croce è l’albero verde desiderato dalla Sposa. Seduta alla sua ombra, gode il suo Amato: il Re del cielo. Lei sola è la via per andare in cielo. Per l’anima arresa interamente a Dio, dal mondo veramente distaccata, la Croce è l’albero di vita e di consolazione. Lei sola è la via per andare in cielo. Dopo che il Salvatore salì sulla Croce, ivi noi troviamo gloria e onore. Così nel patire, insieme al dolore, scopriamo vita e consolazione. La Croce è la via sicura per andare in cielo.
2062
poesie
20.
Abrazadas a la cruz
Caminemos para el cielo, monjas del Carmelo. Abracemos bien la Cruz y sigamos a Jesús, que es nuestro camino y luz, lleno de todo consuelo, monjas del Carmelo. Si guardáis más que los ojos la profesión de tres votos, libraros de mil enojos, de tristeza y desconsuelo, monjas del Carmelo. Al voto de la obediencia, aunque es de muy alta ciencia, jamás se le hace ofensa sino cuando hay resistencia. De ésta os libre Dios del cielo, monjas del Carmelo. El voto de castidad con gran cuidado guardad. A solo Dios desead, y en El mismo os encerrad, sin mirar cosa del suelo, monjas del Carmelo.
2063
poesie
20.
Abbracciate alla croce
Camminiamo verso il cielo, monache del Carmelo. Abbracciamo con forza la Croce e seguiamo Gesù, nostra via e nostra luce, ricco di ogni consolazione, monache del Carmelo. Nel guardare, con gli occhi dello spirito, la professione dei tre voti, vi liberate da mille fastidi da tristezza e scoramento, monache del Carmelo. Il voto d’obbedienza, pur d’onere elevato, non lo si lede se non vi si resiste. Ve ne scampi il Dio del cielo, monache del Carmelo. Custodite con amore il voto di castità. Anelate solo al vostro Dio, incatenatevi a Lui, senza perdervi in cose terrene, monache del Carmelo.
2064
poesie
El que llaman de pobreza, si se guarda con pureza, está lleno de riqueza y abre las puertas del cielo, monjas del Carmelo. Y si bien así lo hacemos, los contrarios venceremos y a la fin descansaremos con el que hizo tierra y cielo, monjas del Carmelo.
2065
poesie
Il voto di povertà, se custodito bene, trabocca di ricchezza e apre le porte del cielo, monache del Carmelo. Se in tale modo ci porteremo, vinceremo le contrarietà e in fine riposeremo con chi fece terra e cielo, monache del Carmelo.
2066
poesie
21.
A san Andrés
Si el padecer con amor puede dar tan gran deleite, ¡qué gozo nos dará el verte! ¿Qué será cuando veamos a la inmensa y suma luz, pues de ver Andrés la cruz se pudo tanto alegrar? ¡Oh, que no puede faltar en el padecer deleite! ¡Qué gozo nos dará el verte! El amor cuando es crecido no puede estar sin obrar, ni el fuerte sin pelear, por amor de su querido. Con esto le habrá vencido, y querrá que en todo acierte. ¡Qué gozo nos dará el verte! Pues todos temen la muerte, ¿cómo te es dulce el morir? ¡Oh, que voy para vivir en más encumbrada suerte! ¡Oh mi Dios, que con tu muerte al más flaco hiciste fuerte! ¡Qué gozo nos dará el verte!
2067
poesie
21.
A sant’Andrea
Se patire con amore può dare tanto diletto, quale gioia ci darà vederti! Cosa accadrà nel contemplare l’immensa e somma luce, se Andrea nel vedere la croce ebbe a rallegrarsi tanto? Non può venire meno la gioia nel dolore! Quale gioia ci darà vederti! Se maturo, l’amore non può restare fermo e non agire come chi è forte, rimanere senza lottare per amore del suo amato. Per amore vincerà, e per te vorrà sempre lo stesso. Quale gioia ci darà vederti! Se tutti temono la morte, perché per te il morire è dolce? Perché me ne vado, sì, ma a vivere una vita più elevata. Dio mio con la tua morte hai trasformato il più debole in forte! Quale gioia ci darà vederti!
2068
poesie
¡Oh cruz, madero precioso, lleno de gran majestad! Pues siendo de despreciar, tomaste a Dios por esposo, a ti vengo muy gozoso, sin merecer el quererte. Esme muy gran gozo el verte.
2069
poesie
Croce, legno prezioso colmo di ogni maestà! Legno del disprezzo hai scelto Dio come tuo sposo; a te mi conduco felice senza meritare d’amarti. È fonte di grande gioia, per me, incontrarti.
2070
poesie
22.
A san Hilarión
Hoy ha vencido un guerrero al mundo y sus valedores. – Vuelta, vuelta, pecadores, sigamos este sendero. Sigamos la soledad, y no queramos morir, hasta ganar el vivir en tan subida pobreza. ¡Oh, qué grande es la destreza de aquéste nuestro guerrero! – Vuelta, vuelta, pecadores, sigamos este sendero. Con armas de penitencia ha vencido a Lucifer, combate con la paciencia, ya no tiene que temer. Todos podemos valer siguiendo a este caballero. – Vuelta, vuelta, pecadores, sigamos este sendero. No ha tenido valedores, abrazóse con la cruz: siempre en ella hallamos luz, pues la dio a los pecadores. ¡Oh, qué dichosos amores
2071
poesie
22.
A sant’Ilario
Oggi un guerriero ha vinto il mondo e i suoi vassalli. Forza, peccatori, forza: seguiamo il suo cammino! Seguiamo la solitudine e non cerchiamo di morire fino a guadagnare di vivere in sì grande povertà. Quale destrezza si nasconde nel nostro guerriero! Forza, peccatori, forza: seguiamo il suo cammino! Con le armi della penitenza ebbe la meglio su Lucifero; combatte ora con pazienza e nulla teme. Tutti possiamo farci valere seguendo questo prode cavaliere. Forza, peccatori, forza: seguiamo il suo cammino! Non ha voluto vassalli propri, ma ha abbracciato la croce; in lei c’è la luce che lui diede ai peccatori. Quali amori felici,
2072
poesie
tuvo este nuestro guerrero! – Vuelta, vuelta, pecadores, sigamos este sendero. Ya ha ganado la corona, y se acabó el padecer, gozando ya el merecer, con muy encumbrada gloria. ¡Oh venturosa victoria de nuestro fuerte guerrero! – Vuelta, vuelta pecadores, sigamos este sendero.
2073
poesie
in questo nobile guerriero! Forza, peccatori, forza: seguiamo il suo cammino! Ha vinto la corona, ha smesso di patire: sta godendo del suo merito con gloria molto grande. Grandiosa la vittoria del nostro condottiero! Forza, peccatori, forza: seguiamo il suo cammino!
2074
poesie
23.
A santa Catalina Martir
¡Oh gran amadora del Eterno Dios; estrella luciente, amparadnos vos! Desde tierna edad tomastes Esposo; fue tanto el amor, que no os dio reposo. Quien es temeroso no se llegue a vos, si estima la vida y el morir por vos. Mirad los cobardes aquesta doncella, que no estima el oro ni verse tan bella: metida en la guerra de persecución, para padecer con gran corazón. Más pena le da vivir sin su Esposo, y así en los tormentos hallaba reposo: todo le es gozoso, querría ya morir,
2075
poesie
23.
A santa Caterina Martire
Immensa amante dell’Eterno Dio; stella luminosa: proteggeteci voi! Vi maritaste in tenera età, e fu tanto l’amore da non lasciarvi riposare. Chi ha paura non si unisca a voi, se ama la vita e morire per voi. I codardi mirino questa fanciulla: non ha in stima l’oro né farsi troppo bella. È nei travagli della guerra di persecuzione. Ivi soffre con grande coraggio. È troppo patire vivere in assenza dello Sposo; tra i tormenti cercava riposo. Tutto le è gioia. Vuole morire
2076
poesie
pues que con la vida no puede vivir. Las que pretendemos gozar de su gozo, nunca nos cansemos, por hallar reposo. ¡Oh engaño engañoso, y qué sin amor, es querer sanar, viviendo el dolor!
2077
poesie
perché non può più vivere di questo vivere. Noi che vogliamo gioire della sua gioia non ci stanchiamo di cercare riposo. Inganno che inganna, volere guarire senza amore vivendo nel dolore!
2078
poesie
24.
A la vestición de la Hermana Jerónima de la Encarnación
– ¿Quién os trajo acá doncella, del valle de la tristura? – Dios y mi buena ventura.
2079
poesie
24.
Per la vestizione della Sorella Jerónima dell’Incarnazione
– Chi ti ha portato fin qui, bambina, dalla trista valle? – Dio, e la mia buona ventura.
2080
poesie
25.
Al velo de la Hermana Isabel de los Angeles Hermana, porque veléis, os han dado hoy este velo, y no os va menos que el cielo; por eso, no os descuidéis. Aqueste velo gracioso os dice que estéis en vela, guardando la centinela, hasta que venga el esposo, que, como ladrón famoso, vendrá cuando no penséis; por eso, no os descuidéis. No sabe nadie a cuál hora, si en la vigilia primera, o en la segunda o tercera, todo cristiano lo ignora. Pues velad, velad, hermana, no os roben lo que tenéis; por eso, no os descuidéis. En vuestra mano encendida, tened siempre una candela, y estad con el velo en vela, las renes muy bien ceñidas. No estéis siempre amodorrida, catad que peligraréis;
2081
poesie
25.
All’investitura della Sorella Isabel de los Angeles Sorella: poiché vegliate oggi vi hanno dato questo velo. Non amatelo meno del cielo. Non trascuratevi. Il grazioso velo vi ricorda che siete in veglia, gli occhi fissi alla sentinella fino alla venuta dello sposo; verrà come un ladrone quando meno lo aspettate. Non trascuratevi. Nessuno sa l’ora, se prima, seconda o terza; tutti lo ignorano. Vegliate, vegliate, sorella: non vi rubino ciò che di più importante avete. Non trascuratevi. Abbiate sempre in mano la candela accesa: vegliate con il velo e le cinture ben strette ai fianchi. Non sonnecchiate; sarebbe grande il pericolo.
2082
poesie
por eso, no os descuidéis. Tened olio en la aceitera, de obras y merecer, para poder proveer, la lámpara, que no se muera. Porque quedaréis de fuera, si entonces no lo tenéis; por eso, no os descuidéis. Nadie os le dará prestado; y si lo vais a comprar, podríaseos tardar, y el Esposo haber entrado. Y desque una vez cerrado, no hay entrar aunque llaméis; por eso, no os descuidéis. Tened continuo cuidado de cumplir con alma fuerte, hasta el día de la muerte, lo que habéis hoy profesado. Porque habiendo así velado, con el Esposo entraréis; por eso, no os descuidéis.
2083
poesie
Non trascuratevi. Conservate l’olio dell’ampolla, fatto d’opere e di meriti, perché la luce non si spenga. Rimarreste fuori, se venisse meno. Non trascuratevi. Nessuno ve ne presterà. Se andaste a comperarne, potreste fare tardi, e lo Sposo già essere entrato. Chiuso il portone, seppur gridaste, non entrereste. Non trascuratevi. Abbiate premura di compiere con fortezza, fino al giorno della morte, quanto oggi avete professato. Velata avrete posto con lo Sposo. Non trascuratevi.
2084
poesie
26.
A la profesión de Isabel de los Angeles
Sea mi gozo en el llanto, sobresalto mi reposo, mi sosiego doloroso, y mi bonanza el quebranto. Entre borrascas mi amor, y mi regalo en la herida, esté en la muerte mi vida, y en desprecios mi favor. Mis tesoros en pobreza, y mi triunfo en pelear, mi descanso en trabajar, y mi contento en tristeza. En la oscuridad mi luz, mi grandeza en puesto bajo. De mi camino el atajo y mi gloria sea la cruz. Mi honra el abatimiento, y mi palma padecer, en las menguas mi crecer, y en menoscabo mi aumento. En el hambre mi hartura, mi esperanza en el temor, mis regalos en pavor, mis gustos en amargura.
2085
poesie
26.
Alla professione di Isabel de los Angeles
La mia gioia sia nel pianto, lo spavento il mio riposo; dolorosa la mia calma, una procella, mia bonaccia. Tra burrasche il mio amore, nella ferita il mio dono, la mia vita nella morte, nel disprezzo il mio favore. Le mie ricchezze siano nella povertà, il mio trionfo nella lotta, mio riposo, la fatica, nell’angoscia la mia gioia. Nel buio la mia luce, la mia altezza, nell’abbassarmi. Abbia inizio il mio cammino: la mia gloria sia la Croce. Mio onore l’abbattimento, il soffrire, mia palma, nel decrescere il mio crescere, nella perdita il guadagno. Nella fame, sazietà, la mia speranza nel timore, le mie dolcezze nel terrore, i miei piaceri nell’amarezza.
2086
poesie
En olvido mi memoria, mi alteza en humillación, en bajeza mi opinión, en afrenta mi vitoria. Mi lauro esté en el desprecio, en las penas mi afición, mi dignidad sea el rincón, y la soledad mi aprecio. En Cristo mi confianza, y de El solo mi asimiento, en sus cansancios mi aliento, y en su imitación mi holganza. Aquí estriba mi firmeza, aquí mi seguridad, la prueba de mi verdad, la muestra de mi firmeza.
2087
poesie
Il dimenticare, la mia memoria l’umiliazione, la mia altezza; giù da basso, il mio giudizio, nell’oltraggio la vittoria. Il mio alloro è nel disprezzo nelle pene, i miei affetti; il nascondimento la mia dignità, la solitudine il mio godere. In Cristo, la mia fiducia, in Lui solo i miei aneliti; i suoi lamenti il mio respiro, l’imitarlo il mio riposo. Qui poggia la mia fortezza, qui la mia sicurezza, qui la prova della mia sincerità, qui la dimostrazione della mia fermezza.
2088
poesie
27.
A una profesa
¡Oh!, dichosa tal zagala que hoy se ha dado a un tal Zagal que reina y ha de reinar. Venturosa fue su suerte pues mereció tal Esposo: ya yo, Gil, estoy medroso, no la osaré más mirar, pues ha tomado marido que reina y ha de reinar. – Pregúntale qué le ha dado para que lleve a su aldea. – El corazón le ha entregado muy de buena voluntad. – Mi fe, poco le ha pagado que es muy hermoso el Zagal, que reina y ha de reinar. – Si más tuviera más diera. – ¿Por qué le avisas, carillo? Tomemos el cobanillo, sírvanos, deja sacar, pues ha tomado marido, que reina y ha de reinar. – Pues vemos lo que dio ella, ¿qué le ha de dar el Zagal? – Con su sangre la ha comprado.
2089
poesie
27.
Per una professa
Che bella pastorella oggi in dono al Pastore, che regna e regnerà. Fortunato il suo destino, da meritare un tale Sposo. Gil; io temo e non la guarderò mai più: ha scelto un marito, che regna e regnerà. Chiedile cosa gli ha dato, per essere tradotta al suo villaggio. Il suo cuore gli ha donato, e molto volentieri. Mio Dio, che piccola spesa per un Pastore così bello che regna e regnerà. Se più riceve più donerà. Perché, sciocco, dici questo? Guardiamo le cose: serviamo, non ci pensare; ha preso marito, che regna e regnerà. Visto quanto lei ha donato, cosa deve a lei il Pastore? L’ha comperata col suo sangue!
2090
poesie
¡Oh qué precioso caudal, y dichosa tal zagala, que contentó a este Zagal! – Mucho le debía de amar, pues le dio tan gran tesoro. – ¿No ves que se lo da todo, hasta el vestir y calzar? Mira que es ya su marido, que reina y ha de reinar. – Bien será que la tomemos, para este nuestro rebaño, y que la regocijemos para ganar su amistad, pues ha tomado marido, que reina y ha de reinar.
2091
poesie
Dono prezioso! Com’è bella la ragazza, che rallegra un tal Pastore! Doveva amarla molto, per donarle quel tesoro. Tutto a lui dona, il suo vestito, e in fine i sandali. È suo marito, che regna e regnerà. Sarà bene prenderla, per questo nostro gregge. La festeggeremo, per conquistarne l’amicizia. Ha scelto un marito, che regna e regnerà.
2092
poesie
28.
En una profesión ¡Oh qué bien tan sin segundo! ¡oh casamiento sagrado! Que e! Rey de la Majestad, haya sido el desposado. ¡Oh qué venturosa suerte, os estaba aparejada, que os quiere Dios por amada, y haos ganado con su muerte! En servirle estad muy fuerte, pues que lo habéis profesado, que el Rey de la Majestad, es ya vuestro desposado. Ricas joyas os dará este Esposo Rey del cielo. Daros ha mucho consuelo, que nadie os lo quitará. Y sobre todo os dará un espíritu humillado. Es Rey y bien lo podrá, pues quiere hoy ser desposado. Mas os dará este Señor un amor tan santo y puro, que podréis, yo os lo aseguro, perder al mundo el temor, y al demonio muy mejor, porque hoy queda maniatado; que el Rey de la Majestad, ha sido hoy el desposado.
2093
poesie
28.
A una professione Momento eterno! Matrimonio santo! Il Re della Maestà si è unito in matrimonio. Qual fortunata ventura vi era stata preparata. Dio vi vuole suo amore e, morendo, vi ha rapito a sé! Siate forte al suo servizio ora che avete professato essere vostro marito il Re della Maestà. Lo Sposo, il Re del Cielo, vi donerà ricchi gioielli. Consola sapere che nessuno ve lo ruberà. Soprattutto vi darà lo spirito di umiltà. È Re, e può farlo, volendo sposarsi oggi. Questo Signore vi darà un amore santo e puro, da far perdere, lo assicuro, la paura del mondo e ancor più del demonio, oggi ridotto in pezzi. Il Re della Maestà è divenuto Sposo.
2094
poesie
29.
Para una profesión
Todos los que militáis debajo desta bandera, ya no durmáis, no durmáis, pues que no hay paz en la tierra. Si como capitán fuerte quiso nuestro Dios morir, comencémosle a seguir pues que le dimos la muerte. Oh qué venturosa suerte se le siguió desta guerra; ya no durmáis, no durmáis, pues Dios falta de la tierra. Con grande contentamiento se ofrece a morir en cruz, por darnos a todos luz con su grande sufrimiento. ¡Oh, glorioso vencimiento! ¡Oh, dichosa aquesta guerra! Ya no durmáis, no durmáis, pues Dios falta de la tierra. No haya ningún cobarde, aventuremos la vida, pues no hay quien mejor la guarde que el que la da por perdida. Pues Jesús es nuestra guía, y el premio de aquesta guerra
2095
poesie
29.
Per una professione
Voi che combattete per questa bandiera: non dormite, non c’è pace sulla terra. Se il nostro Dio volle morire da forte capitano, cominciamo ad imitarlo, noi causa della sua morte. Quale fortunata ventura è seguita a questa guerra; non dormite, non dormite: Dio è assente dalla terra. Con grande gioia si offre a morire sulla croce, per donare a tutti la luce dei suoi grandi patimenti. Gloriosa vittoria! Com’è bella questa guerra! Non dormite, non dormite: manca Dio dalla terra. Nessuno sia codardo, complichiamoci la vita; non c’è suo miglior custode di chi la ritiene ormai perduta. Se Gesù è la nostra guida, e il premio questa guerra,
2096
poesie
ya no durmáis, no durmáis, porque no hay paz en la tierra. Ofrezcámonos de veras a morir por Cristo todas, y en las celestiales bodas, estaremos placenteras. Sigamos estas banderas: pues Cristo va en delantera, no hay que temer, no durmáis, pues que no hay paz en la tierra.
2097
poesie
non dormite, non dormite: non c’è pace sulla terra. Offriamoci tutte a morire per Cristo; alle nozze celesti spetterà a noi la gioia. Seguiamo le bandiere, se Cristo è nostra guida: non bisogna avere paura. Non dormite: non c’è pace sulla terra.
2098
poesie
30.
A la gala gala de la R eligión Pues que nuestro Esposo nos quiere en prisión, a la gala gala de la Religión. ¡Oh qué ricas bodas ordenó Jesús! Quiérenos a todas, y danos la luz; sigamos la Cruz, con gran perfección: a la gala gala de la Religión. Este es el estado de Dios escogido, con que del pecado nos ha defendido. Hanos prometido la consolación, si nos alegramos en esta prisión. Darnos ha grandezas en la eterna gloria, sí por sus riquezas dejamos la escoria que hay en este mundo, y su perdición, a la gala gala de la Religión.
2099
poesie
30.
Alla grande festa della spiritualità Il nostro Sposo ci vuole prigioniere alla grande festa della spiritualità! Quali ricche nozze ordinò Gesù! A tutte vuole bene e dona luce. Seguiamo la Croce con grande perfezione alla grande festa della spiritualità! Questo è lo stato, scelto da Dio, con cui dal peccato lui ci difende. Ci hanno promesso la consolazione, se ci rallegriamo di questa prigione. Grandi cose ci concederà nell’eterna gloria, se per le sue ricchezze lasciamo le scorie del mondo, le loro perdizioni, alla grande festa della spiritualità!
2100
poesie
¡Oh qué cautiverio de gran libertad! Venturosa vida para eternidad. No quiero librar ya mi corazón. A la gala gala de la Religión.
2101
poesie
Quale prigionia di grande libertà, vita fortunata per l’eternità. Il mio cuore non voglio liberarlo alla grande festa della spiritualità!
2102
poesie
31.
Pues nos dais vestido nuevo... Todas: Pues nos dais vestido nuevo Rey celestial, librad de la mala gente este sayal. La Santa: Hijas, pues tomáis la cruz, tened valor, y a Jesús, que es vuestra luz, pedid favor. El os será defensor en trance tal. Todas: Librad de la mala gente este sayal. La Santa: Inquieta este mal ganado en oración, el ánimo mal fundado, en devoción. Mas en Dios el corazón tened igual. Todas: Librad de la mala gente este sayal.
2103
poesie
31.
Se ci dai un vestito nuovo Tutte: Se ci dai il vestito nuovo, Re celestial, caccia la cattiva gente da questo sayal. Teresa: Avete preso su voi la Croce, figlie, fatevi coraggio e a Gesù vostra luce chiedete un favore. In un tal pasticcio vi difenderà. Tutte: Caccia la cattiva gente da questo sayal. Teresa: Questo malpartito rende inquieta l’orazione, all’animo incerto perfino la compunzione. Mantenete ugualmente il vostro cuore in Dio. Tutte: Caccia la cattiva gente da questo sayal.
2104
poesie
La Santa: Pues vinisteis a morir no desmayéis, y de gente tan cevil no temeréis. Remedio en Dios hallaréis en tanto mal. Todas: Pues nos dais vestido nuevo Rey celestial, librad de la mala gente este sayal.
2105
poesie
Teresa: Se siete venute a morire, non venite meno lungo la strada, e non avrete paura di inquilini così civili. Troverete in Dio la soluzione per un male tanto grande. Tutte: Se ci dai il vestito nuovo, Re celestial, caccia la cattiva gente da questo sayal.
LAS «RELACIONES»
relazioni
1. jhs
1. La manera de proceder en la oración que ahora tengo, es la presente; pocas veces son las que estando en oración puedo tener discurso de entendimiento, porque luego comienza a recogerse el alma y estar en quietud o arrobamiento, de tal manera que ninguna cosa puedo usar de los sentidos, tanto que, si no es oír – y eso no para entender –, otra cosa no aprovecha. 2. Acaéceme muchas veces (sin querer pensar en cosas de Dios, sino tratando de otras cosas, y pareciéndome que, aunque mucho procurase tener oración, no lo podría hacer por estar con gran sequedad, ayudando a esto los dolores corporales) darme tan de presto este recogimiento y levantamiento de espíritu, que no me puedo valer, y en un punto dejarse con los efectos y aprovechamientos que después trae. Y esto sin haber tenido visión, ni entendido cosa, ni sabiendo dónde estoy, sino que, pareciéndome se pierde el alma, la veo con ganancias, que aunque en un año quisiera ganarlas yo, me parece no fuera posible según quedo con ganancias. 3. Otras veces me dan unos ímpetus muy grandes, con un deshacimiento por Dios que no me puedo valer. Parece se me va a acabar la vida y así me hace dar voces y llamar a Dios, y esto con gran furor me da. Algunas veces no puedo estar sentada según me dan las bascas, y esta pena me viene sin procurarla, y es tal, que el alma nunca querría salir de
1. jhs
1. Il mio raccogliermi in orazione, consiste attualmente in questo. Devo innanzitutto dire che raramente, dedicandomi all’orazione, sono in grado di discorrere con l’intelletto. Subito, infatti, l’anima si raccoglie per restare nello stato di quiete o per subire un rapimento. Sicché i sensi sono inutilizzabili tranne l’udito, e non certo per comprendere qualcosa. 2. Molte volte mi accade (senza voler dedicarmi alle cose di Dio, ma pensando ad altro, ritenendo che se anche mi sforzassi di fare orazione non ce la farei tanto sono arida e afflitta dai dolori del corpo) di raggiungere così velocemente questo raccoglimento e innalzamento spirituale, da non sapere cosa dire, e ritrovarmi poi con gli effetti e i frutti che porta con sé. Questo senza visioni o locuzioni, senza sapere dove mi trovo, ma, sembrandomi di perdere l’anima, ne vedo tutto il guadagno. Questo, potrei cercarlo per un anno ma non sarebbe possibile restare col medesimo frutto. 3. Altre volte subisco impeti molto violenti, in un disfarmi per Dio cui non si può opporre resistenza. Mi sembra di morire e così grido e chiamo Dio, con grande furore. Alcune volte non riesco a stare seduta dalla nausea; questa pena mi viene senza cercarla ed è tale che l’anima, finché
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ella mientras viviese, y son las ansias que tengo por no vivir y parecer que se vive, sin poderse remediar, pues el remedio para ver a Dios es la muerte, y ésta no puedo tomarla. Y con esto parece a mi alma que todos están consoladísimos sino ella, y que todos hallan remedio para sus trabajos sino ella. Es tanto lo que aprieta esto, que si el Señor no lo remediase con algún arrobamiento, donde todo se aplaca y el alma queda con gran quietud y satisfecha – algunas veces con ver algo de lo que desea, otras con entender otras cosas –, sin nada de esto era imposible salir de aquella pena. 4. Otras veces me vienen unos deseos de servir a Dios con unos ímpetus tan grandes, que no lo sé encarecer, y con una pena de ver de cuán poco provecho soy. Paréceme entonces que ningún trabajo ni cosa se me pondría delante, ni muerte ni martirio, que no los pasase con facilidad. Esto es también sin consideración, sino en un punto, que me revuelve toda, y no sé [de] dónde me viene tanto esfuerzo. Paréceme que querría dar voces y dar a entender a todos lo que les va en no se contentar con cosas pocas y cuánto bien hay que nos dará Dios en disponiéndonos nosotros. Digo que son estos deseos de manera que me deshago entre mí; que quiero lo que no puedo. Paréceme me tiene atada este cuerpo, por no ser para servir a Dios en nada, y el estado; porque a no le tener, haría cosas muy señaladas en lo que mis fuerzas pueden; así, de verme sin ningún poder para servir a Dios, siento de manera esta pena, que no lo puedo encarecer. Acabo con regalo y recogimiento y consuelos de Dios. 5. Otras veces me ha acaecido, cuando me dan estas ansias por servirle, querer hacer penitencias; mas no puedo. Esto me aliviaría mucho y alivia y alegra, aunque no son casi
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è in vita, non vorrebbe mai venirne fuori. Sono le ansie che provengono dal non vivere pur pensando di vivere, e senza rimedio, perché l’unico rimedio per vedere Dio è la morte, e questa non posso darmela. Così alla mia anima pare che tutti siano ricolmi di consolazioni tranne lei, e che tutti risolvano i loro affanni tranne lei. Angustia così tanto, questo, che, se il Signore non vi ponesse rimedio con qualche rapimento, dove tutto si cheta e l’anima resta in grande quiete e pienezza – a volte vedendo qualcuna delle cose cui anela, altre volte comprendendone altre – sarebbe impossibile venirne fuori. 4. Altre volte ancora mi vengono dei desideri di servire Dio con impeti così violenti da non sapere come accrescerli, e con la pena altrettanto grande di sentirmi inutile. In quei momenti mi pare che se mi si mettesse davanti qualsiasi lavoro o cosa, né la morte né il martirio, non li supererei facilmente. Anche questo avviene senza consapevolezza, tranne in un momento, che mi rivolta tutta, e non saprei dire quale sia la fonte di tanta forza. Mi sembra di voler gridare e di voler fare capire a tutti cosa capiti a non accontentarsi del poco e quanti beni ci elargirà Dio se noi procuriamo di ben disporci. Sono questi i desideri di modo che mi disfo in me medesima; voglio ciò che non posso. Mi sembra di essere prigioniera in questo corpo, se non per servire Dio in nulla e per lo stato religioso. Se fossi senza corpo, compirei azioni più elevate di quelle possibili alle mie forze. Così, invece, vedendomi impotente nel servizio di Dio, sento tanto questa pena da non poterne aggiungere. Resto con dono, raccoglimento e consolazioni divine. 5. Altre volte mi è accaduto, quando mi vengono queste ansie di servirlo, di volere fare penitenza. Non posso di più. Questa allevierebbe e allieva di fatto e rallegra pure,
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nada, por flaqueza de mi cuerpo; aunque si me dejase con estos deseos, creo haría demasiado. 6. Algunas veces me da gran pena haber de tratar con nadie, y me aflige tanto, que me hace llorar harto, porque toda mi ansia es por estar sola, y aunque algunas veces no rezo ni leo, me consuela la soledad; y la conversación, especial de parientes y deudos, me parece pesada y que estoy como vendida, salvo con los que trato cosas de oración y de alma, que con éstos me consuelo y alegro, aunque algunas veces éstos me hartan y no querría verlos, sino irme adonde estuviese sola, aunque esto pocas veces; especialmente con los que trato mi conciencia, siempre me consuelan. 7. Otras veces me da gran pena haber de comer y dormir, y ver que yo, más que nadie, no lo puedo dejar; hágolo por servir a Dios, y así se lo ofrezco. Todo el tiempo me parece breve y que me falta para rezar, porque de estar sola nunca me cansaría. Siempre tengo deseo de tener tiempo para leer, porque a esto he sido muy aficionada. Leo muy poco, porque en tomando el libro me recojo en contentándome, y así se va la lección en oración, y es poco, porque tengo muchas ocupaciones, y aunque buenas, no me dan el contento que me daría esto y así ando siempre deseando tiempo, y esto me hace serme todo desabrido, según creo, ver que no se hace lo que quiero y deseo. 8. Todos estos deseos y más de virtud, me ha dado nuestro Señor después que me dio esta oración quieta con estos arrobamientos, y hállome tan mejorada, que me parece era antes una perdición. Déjanme estos arrobamientos y visiones
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anche se è poca per la debolezza del mio corpo. Pur se mi lasciasse con tali desideri, credo sarebbe già abbastanza. 6. Alcune volte mi fa soffrire molto dover parlare con qualcuno, mi affligge tanto e mi fa piangere a lungo, perché l’unico mio desiderio è restare sola; anche se talvolta non prego e neppure leggo, mi consola la solitudine. La conversazione, invece, specie quella con i genitori o con i parenti, mi è pesante e mi pare di essermi quasi venduta, tranne quando si parla di cose riguardanti l’orazione o l’anima. Queste persone, allora, mi consolano e rallegrano, anche se alcune volte mi stufano e non vorrei vederli, ma andarmene per stare sola. Ma questo è raro. Sempre mi danno consolazione, specialmente le persone con cui parlo della mia coscienza. 7. Altre volte mi da gran pena dover mangiare e dormire, e costatare che proprio io, più degli altri, non posso lasciare queste cose. Le faccio per servire Dio, e così le offro a lui. Tutto il tempo mi sembra breve e che mi venga meno per la preghiera; di stare sola mai mi stancherei. Desidero sempre tempo per leggere; a questo sono sempre stata molto legata. Leggo molto poco perché solo nel prendere in mano il libro cado in raccoglimento, e così la lettura si muta in orazione; ed è poca cosa. Pur avendo molte occupazioni, anche buone, non mi darebbero la gioia che mi da questo e così cerco sempre tempo, ma questo mi sfugge sempre, per farmi capire che non si fa ciò che voglio e desidero. 8. Tutti questi desideri di crescere nella virtù mi sono stati concessi da nostro Signore, dopo avermi dato l’orazione di quiete e dopo i rapimenti. Mi hanno lasciato così migliorata da farmi ritenere, anteriormente, un’autentica perdizione. Questi rapimenti e visioni mi lasciano con i
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con las ganancias que aquí diré, y digo que si algún bien tengo de aquí me ha venido. 9. Hame venido una determinación muy grande de no ofender a Dios ni venialmente, que antes moriría mil muertes que tal hiciese, entendiendo que lo hago. Determinación de que ninguna cosa que yo pensase ser más perfección y que haría más servicio a nuestro Señor, diciéndolo quien de mí tiene cuidado y me rige, que no hiciese, sintiese cualquiera cosa, que por ningún tesoro lo dejaría de hacer. Y si lo contrario hiciese, me parece no tendría cara para pedir nada a Dios nuestro Señor, ni para tener oración, aunque en todo esto hago muchas faltas e imperfecciones. Obediencia a quien me confiesa, aunque con imperfección; pero entendiendo yo que quiere una cosa o me la manda, según entiendo, no la dejaría de hacer, y si la dejase pensaría andaba muy engañada. Deseo de pobreza, aunque con imperfección; mas paréceme que aunque tuviese muchos tesoros, no tendría renta particular, ni dineros para mí sola, ni se me da nada; sólo querría tener lo necesario. Con todo, siento tengo harta falta en esta virtud; porque aunque para mí no lo deseo, querríalo tener para dar, aunque no deseo renta ni cosa para mí. 10. Casi con todas las visiones que he tenido me he quedado con aprovechamiento, si no es engaño del demonio. En esto remítome a mis confesores. 11. Cuando veo alguna cosa hermosa, rica, como agua, campos, flores, olores, músicas, etc., paréceme no lo querría ver ni oír; tanta es la diferencia de ello a lo que yo suelo ver; y así se me quita la gana de ellas. Y de aquí he venido a dárse-
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guadagni che andrò descrivendo; se posseggo qualche bene in me, da qui proviene. 9. Mi era venuta una determinazione molto grande di non offendere Dio neppure venialmente; avrei piuttosto preferito morire mille volte piuttosto che compierne uno con piena avvertenza. Determinazione tanto forte che alcuna cosa io pensassi potesse avere maggiore perfezione e che avrei servito meglio nostro Signore, comunicandolo a chi ha cura di me e dirige, che se avessi compiuto qualche omissione me lo dicesse e subito l’avrei compiuta. E se avessi fatto al contrario, non avrei la faccia per chiedere alcunché a Dio nostro Signore, né per fare orazione; pur compiendo in tutto questo molte mancanze e imperfezioni. Obbedienza a chi mi confessa, pur imperfetta; però, intuendo che vuole da me una qualche cosa o me la comanda, non la tralascerei e se la tralasciassi mi sbaglierei grossolanamente. Desiderio di povertà, pur imperfetto. Eppur mi pare che anche se avessi molti tesori, non ne avrei una rendita particolare, né vorrei soldi per me sola, né se me ne danno. Vorrei avere solo il necessario. Malgrado tutto, ho una grande mancanza in questa virtù; perché, pur non volendo per me la ricchezza, la desidero per donarla poi agli altri, pur non volendo rendita o altro per me. 10. Quasi tutte le visioni che ho avuto mi hanno lasciato con profitto, se non sono un inganno demoniaco. Per questo mi rimetto ai miei confessori. 11. Quando vedo una cosa bella, ricca, come l’acqua, i campi, i fiori, i profumi, le musiche ecc., mi sembra di non volerli vedere né udire, tanta è la differenza tra quelle cose e quanto io sono solita vedere; così mi si toglie il loro desiderio. Per questo mi do poco da fare per quelle cose,
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me tan poco por estas cosas, que si no es primer movimiento, otra cosa no me ha quedado de ello, y esto me parece basura. 12. Si hablo o trato con algunas personas profanas porque no puede ser menos, y aunque sea de cosas de oración, si mucho lo trato, aunque sea por pasatiempo si no es necesaria, me estoy forzando, porque me da gran pena. Cosas de regocijo, de que solía ser amiga, y de cosas del mundo, todo me da en rostro y no lo puedo ver. 13. Estos deseos de amar y servir a Dios y verle, que he dicho que tengo, no son ayudados con consideración, como tenía antes cuando me parecía que estaba muy devota y con muchas lágrimas; mas con una inflamación y hervor tan excesivo, que torno a decir que si Dios no me remediase con algún arrobamiento, donde me parece queda el alma satisfecha, me parece sería para acabar presto la vida. 14. A los que veo más aprovechados y con estas determinaciones, y desasidos y animosos, los amo mucho, y con tales querría yo tratar, y parece que me ayudan. Las personas que veo tímidas, que me parece a mí van atentando en las cosas que conforme a razón acá se pueden hacer, parece que me congojan y me hacen llamar a Dios y a los santos que estas tales cosas, que ahora nos espantan, acometieron; no porque yo sea para nada, pero porque me parece que ayuda Dios a los que por El se ponen a mucho, y que nunca falta a quien en El solo confía, y querría hallar quien me ayudase a creerlo así, y no tener cuidado de lo que he de comer y vestir, sino dejarlo a Dios. No se entiende que este dejar a Dios lo que he menester, es de manera que no lo procure, mas no con cuidado que me dé cuidado, digo. Y después que me ha dado esta libertad, vame bien con esto y procuro olvidarme de mi cuanto puedo. Esto no me parece habrá un año que me lo ha dado nuestro Señor.
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che se non fosse per un primo moto, nulla di esse mi rimarrebbe e quello mi parrebbe spazzatura. 12. Se parlo o ho a che fare con persone profane perché non se ne può fare a meno, pur di temi attinenti l’orazione, se ne parlo a lungo, anche per passatempo e non per necessità, devo farmi forza, perché mi danno grande pena. Cose liete, di cui ero solita essere amica, e cose mondane: tutto mi da fastidio e neppure posso vederlo. 13. Questi aneliti di amare, servire Dio, e di vederlo, quali li ho io, non sono aiutati da considerazioni, come succedeva prima quando mi sembrava di essere molto devota e molto lacrimosa. Ma si presentano con un fuoco e un fervore così eccessivi che, torno a dire, se Dio non mi venisse incontro con qualche rapimento, dove l’anima pare ritenersi acquietata, mi parrebbe di morire presto. 14. Amo molto chi vedo profittare maggiormente e con tali determinazioni, distaccati e coraggiosi. Con questi vorrei io avere a che fare; sembra che mi aiutino. I timidi, che vanno compiendo solo le cose che quaggiù appaiono ragionevoli, sembra che mi angoscino e mi inducono a clamare a Dio e ai santi che compirono quelle cose che ora spaventano. Dico questo non per dire, quanto perché mi pare che Dio aiuti chi per causa sua affronta grandi cose, che mai viene meno il suo aiuto a chi solo in Lui confida, e vorrei trovare chi mi aiutasse ad avere questa fede, di non preoccuparsi del cibo o dei vestiti, ma lasciare tutto nelle mani di Dio. Con questo non si vuole intendere di non procurarsi il necessario, perché ci pensa Dio, ma senza una preoccupazione che preoccupa. Dopo avermi concesso questa libertà, mi va bene così come sono e cerco di dimenticarmi di me stessa quanto più posso. Non sarà neppure un anno che il Signore mi ha concesso tale grazia.
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15. Vanagloria, gloria a Dios, que yo entienda, no hay por qué la tener; porque veo claro en estas cosas que Dios da, no poner nada de mí, antes me da Dios a sentir mis miserias, que con cuanto yo pudiera pensar, no pudiera ver tantas verdades como en un rato conozco. 16. Cuando hablo de estas cosas, de pocos días acá, paréceme son como de otra persona. Antes me parecía algunas veces era afrenta que las supiesen de mí, mas ahora paréceme que no soy por esto mejor, sino más ruin, pues tan poco me aprovecho con tantas mercedes. Y, cierto, por todas partes me parece no ha habido otra peor en el mundo que yo, y así las virtudes de los otros me parecen de harto más merecimiento, y que yo no hago sino recibir mercedes, y que a los otros les ha de dar Dios por junto lo que aquí me quiere dar a mí, y suplícole no me quiera pagar en esta vida, y así creo que de flaca y ruin me ha llevado Dios por este camino. 17. Estando en oración y aun casi siempre que yo pueda considerar un poco, aunque yo lo procurase, no puedo pedir descansos, ni desearlos de Dios, porque veo que no vivió El sino con trabajos, y éstos le suplico me dé dándome primero gracia para sufrirlos. 18. Todas las cosas de esta suerte y de muy subida perfección parece se me imprimen en la oración, tanto, que me espanto de ver tantas verdades y tan claras, que me parecen desatino las cosas del mundo, y así he menester cuidado para pensar cómo me había antes en las cosas del mundo, que me parece que sentir las muertes y trabajos de él es desatino, a lo menos que dure mucho el dolor o el amor de los parientes, amigos, etc.; digo que ando con cuidado considerándome la que era y lo que solía sentir.
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15. La vanagloria (la gloria è di Dio); per quanto capisca, non c’è motivo per averne. Vedo chiaramente come in queste cose concesse da Dio io non posso nulla, anzi, Dio mi fa notare le mie miserie, che per quanto possa pensarle, non potrei scorgere così tante verità. 16. Quando parlo di queste cose, accadute pochi giorni fa, mi sembra di essere un’altra persona. Anzi prima mi sembrava quasi un disonore che si sapessero di me, ma ora capisco di non essere per questo migliore, ma ancor più meschina per avere approfittato così poco di così tante grazie. Certamente e sempre mi pare non ci sia stata al mondo persona peggiore di me, e così le virtù degli altri mi sembrano molto più meritorie, che io non agisco se non dopo aver ricevuto le grazie e che agli altri Dio le conceda insieme a quelle che a me concede, e lo supplico di non volermi concedere meriti già in questa vita, e così credo che da fiacca e meschina che ero mi abbia condotto Dio per questa via. 17. Mentre pratico orazione e qualora possa raccogliermi un po’, anche se lo procurassi io, non posso chiedere riposi, né desiderarli da Dio perché vedo come egli non visse mai senza fatiche; queste io gli chiedo supplicandogli prima la grazia per sopportarle. 18. Tutte le cose di questo tipo e di elevata perfezione pare mi si imprimano nell’orazione tanto che mi spavento di vedere tante verità e così chiaramente che le cose del mondo mi appaiono spregevoli. Si rende necessaria l’attenzione per vedere come prima mi comportavo nelle cose mondane. Così mi sembra bassezza sentire parlare delle morti e delle fatiche del mondo, a meno che duri a lungo il dolore e l’amore dei genitori, amici, ecc. Mi comporto attentamente considerandomi quello che ero e quel ch’ero solita sentire.
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19. Si veo en algunas personas algunas cosas que a la clara parecen pecados, no me puedo determinar que aquéllos hayan ofendido a Dios, y si algo me detengo en ello – que es poco o nada –, nunca me determinaba, aunque lo veía claro; y parecíame que el cuidado que yo traigo de servir a Dios, traen todos. Y en esto me ha hecho gran merced, que nunca me detengo en cosa mala, que se me acuerde después, y si se me acuerda, siempre veo otra virtud en la tal persona; así que nunca me fatigan estas cosas, si no es lo común, y las herejías, que muchas veces me afligen, y casi siempre que pienso en ellas me parece que sólo este trabajo es de sentir. Y también siento si veo algunos que trataban en oración y tornan atrás; esto me da pena, mas no mucha, porque procuro no detenerme. 20. También me hallo mejorada en curiosidades que solía tener, aunque no del todo, que no me veo estar en esto siempre mortificada, aunque algunas veces sí. 21. Esto todo que he dicho es lo ordinario que pasa en mi alma, según puedo entender, y muy continuo tener el pensamiento en Dios, y aunque trate de otras cosas, sin querer yo – como digo – no entiendo quién me despierta, y esto no siempre, sino cuando trato algunas cosas de importancia; y esto, gloria a Dios, es a ratos el pensarlo, y no me ocupa siempre. 22. Viéneme algunos días – aunque no son muchas veces, y dura como tres o cuatro o cinco días –, que me parece que todas las cosas buenas y hervores y visiones se me quitan, y aun de la memoria, que aunque quiera no sé que cosa buena haya habido en mí; todo me parece sueño, a lo menos no me puedo acordar de nada. Apriétanme los males corporales
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19. Se vedo in alcune persone alcune cose chiaramente peccaminose, non mi do ragione di che abbiano offeso Dio, e se ne dubitavo un po’ – poco o nulla – mai mi decidevo, pur vedendoci chiaro. E mi pareva che l’attenzione che io pongo nel servire Dio, tutti la ottengano. In questo mi è stata concessa una grande grazia; mai mi soffermo su una cosa cattiva da ricordarmene poi dopo, e se me ne ricordo, sempre in quella persona scorgo un’altra virtù. Sicché simili cose non mi affaticano mai troppo, se non normalmente, o se si tratta di eresie. Queste quasi sempre mi affliggono e quasi ogni volta che penso a loro, mi pare che il solo sentirne parlare sia fatica. Soffro anche quando vedo qualcuno che si era incamminato su sentieri d’orazione tornare indietro. Questo mi fa soffrire, ma non molto, perché non mi ci soffermo. 20. Mi ritrovo migliorata anche in alcune curiosità che ero solita avere, anche se non del tutto. Non mi sono sempre mortificata in questo campo, ma qualche volta sì. 21. Quanto ho detto succede ordinariamente nella mia anima, secondo quanto posso comprendere. Di continuo il mio pensiero è fisso in Dio, e anche se mi sto occupando d’altro, senza volerlo, come già detto, non c’è chi mi distragga da lui. Questo non accade sempre, ma quando mi occupo di cose importanti. Questo, gloria a Dio, lo penso qualche volta, non mi occupa sempre. 22. Alcuni giorni mi capita – non molte volte, e dura tre, quattro, o cinque giorni – che mi sembri che tutte le cose buone, i fervori, le visioni, mi siano tolte, perfino dalla memoria, sicché, anche volendolo, non so cosa ci sia stato di buono in me. Tutto mi pare un sogno, e non mi ricordo più di nulla. I dolori corporali mi assalgono tutti insieme; l’intelletto si turba: sono impossibilitata a pen-
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en junto; túrbaseme el entendimiento, que ninguna cosa de Dios puedo pensar, ni sé en qué ley vivo. Si leo, no lo entiendo; paréceme estoy llena de faltas, sin ningún ánimo para la virtud, y el grande ánimo que suelo tener queda en esto, que me parece a la menor tentación y murmuración del mundo no podría resistir. Ofréceseme entonces que no soy para nada, que quién me mete en más de en lo común; tengo tristeza; paréceme tengo engañados a todos los que tienen algún crédito de mí; querríame esconder donde nadie me viese, no deseo entonces soledad para virtud, sino de pusilanimidad; paréceme, querría reñir con todos los que me contradijesen. Traigo esta batería, salvo que me hace Dios esta merced que no le ofendo más que suelo ni le pido me quite esto, mas que si es su voluntad que esté así siempre, que me tenga de su mano para que no le ofenda, y confórmome con El de todo corazón, y creo que el no me tener siempre así es merced grandísima que me hace. 23. Una cosa me espanta, que estando de esta suerte, una sola palabra de las que suelo entender, o una visión, o un poco de recogimiento, que dure un Avemaría, o en llegándome a comulgar, queda el alma y el cuerpo tan quieto, tan sano y tan claro el entendimiento, con toda la fortaleza y deseos que suelo. Y tengo experiencia de esto, que son muchas veces, a lo menos cuando comulgo, ha más de medio año que notablemente siento clara salud corporal, y con los arrobamientos algunas veces, y dúrame más de tres horas algunas veces y otras todo el día estoy con gran mejoría, y a mi parecer no es antojo, porque lo he echado de ver y he tenido cuenta de ello. Así que, cuando tengo este recogimiento, no tengo miedo a ninguna enfermedad. Verdad es que cuando tengo la oración como solía antes, no tengo esta mejoría.
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sare cosa alcuna di Dio né so quale legge vado rispettando. Se leggo, non capisco nulla; mi sembra di essere piena di mancanze, senza voglia alcuna per le virtù, e il grande coraggio tipicamente mio si riduce alla certezza che non sarei in grado di resistere alla più piccola delle tentazioni o mormorazioni mondane. Mi ritengo una buona a nulla e di non occuparmi quasi neanche delle cose comuni. Sono triste. Mi sembra di avere ingannato tutti coloro che devono a me qualcosa. Allora vorrei nascondermi dove nessuno mi vedesse. Non desidero più la solitudine per virtù, quanto per pusillanimità. Mi sembra di voler litigare con tutti coloro che mi contraddicono. Mi porto dietro tutta questa serie di cose, tranne che Dio mi faccia la grazia di non offenderlo mai. Non sono solita né gli chiedo di levarmi da questo impaccio; se questa è la sua volontà, che sia sempre così, che mi tenga per mano perché non lo offenda e a lui mi conformi con tutto il cuore. Già mi pare una grandissima grazia il fatto che non mi lasci sempre in quella condizione. 23. Una cosa mi spaventa. Stando in quelle condizioni, una sola parola di quelle che sono solita intendere, una visione, un po’ di raccoglimento, della durata di un’Avemaria, o mentre mi accosto alla Comunione, l’anima e il corpo restano così quieti, l’intelligenza così chiara e lucida, con tutta la forza e i desideri soliti. Ho frequente esperienza di questo, almeno quando faccio la comunione, e sono più di sei mesi che avverto una buona salute corporale, alcune volte anche durante i rapimenti, mi dura qualche ora o durante tutto il giorno sento un grande miglioramento, e a mio parere non è un inganno, perché me ne sono distratta e ho continuato poi ad averlo presente. Sicché, quando mi ritrovo in questo raccoglimento, non temo alcuna infermità. Ed è cosa vera che, quando faccio orazione come prima, non avverto questo miglioramento.
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24. Todas estas cosas que he dicho me hacen a mí creer que estas cosas son de Dios; porque como conozco quién yo era, que llevaba camino de perderme, y en poco tiempo con estas cosas, es cierto que mi alma se espantaba, sin entender por dónde me venían estas virtudes; no me conocía, y veía ser cosa dada y no ganada por trabajo. Entiendo con toda verdad y claridad, y sé que no me engaño, que no sólo ha sido medio para traerme Dios a su servicio, pero para sacarme del infierno, lo cual saben mis confesores a quien me he confesado generalmente. 25. También cuando veo alguna persona que sabe alguna cosa de mí, le querría dar a entender mi vida; porque me parece ser honra mía que nuestro Señor sea alabado, y ninguna cosa se me da por lo demás. Esto sabe El bien, o yo estoy muy ciega, que ni honra, ni vida, ni gloria, ni bien ninguno en cuerpo ni alma hay que me detenga ni quiera ni desee mi provecho, sino su gloria. No puedo yo creer que el demonio ha buscado tantos bienes para ganar mi alma por después perderla, que no le tengo por tan necio; ni puedo creer de Dios que, ya que por mis pecados mereciese andar engañada, haya dejado tantas oraciones de tan buenos como dos años ha se hacen – que yo no hago otra cosa sino rogarlo a todos – para que el Señor me dé a conocer si es esto su gloria, o me lleve por otro camino. No creo permitiera su divina Majestad que siempre fuesen adelante estas cosas si no fueran suyas. 26. Estas cosas y razones de tantos santos me esfuerzan cuando traigo estos temores de si no es Dios, siendo yo tan ruin. Mas cuando estoy en oración, y los días que ando quieta y el pensamiento en Dios, aunque se junten cuantos letrados y santos hay en el mundo y me diesen todos los tormentos imaginables y yo quisiese creerlo, no me podrían hacer creer
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24. Quanto ho detto mi fa ritenere che si tratta di cose di Dio. Conoscendomi come ero, incamminata verso la perdizione, da poco tempo messa in queste cose, certamente la mia anima si spaventava, senza sapere l’origine di queste virtù. Non mi conoscevo ancora, e scorgevo in esse dei doni, non cose guadagnate a fatica. Intendo in tutta verità e chiarezza, e so che non mi inganno, che non solo sono state un mezzo perché Dio mi portasse al suo servizio, ma anche per salvarmi dall’inferno; lo sanno bene i miei confessori abituali. 25. Quando vedo una persona che sa qualcosa di me, vorrei farle comprendere la mia vita. Mi pare un onore mio che nostro Signore sia lodato, e nulla mi interessa degli altri. Questo Lui lo sa bene, mentre io non vedo alcunché, che né onore, né vita, né gloria, né bene alcuno dell’anima o del corpo esiste da trattenermi dal volere il mio profitto, ma la sua gloria. Non posso credere che il demonio abbia cercato tanti beni per la mia anima per poi perderla; non lo ritengo così stupido. Né posso credere che Dio, anche se per i miei peccati meriterei l’inganno, abbia lasciato cadere le suppliche di gente tanto buona per due anni di seguito – a tutti chiedo preghiere – perché il Signore mi faccia sapere se il tutto è a gloria sua o, altrimenti, mi conduca per un’altra via. Non credo che Sua Maestà permetterebbe che sempre mi stiano di fronte queste cose se non fossero sue. 26. Questi fatti e ragionamenti di tanti santi mi incoraggiano quando mi vengono queste paure che non sia Dio, essendo io tanto meschina. Ma mentre faccio orazione, e nei giorni in cui mi ritrovo quieta col pensiero posto in Dio, anche se si mettessero insieme quanti letterati e santi ci sono nel mondo per darmi tutti i tormenti immaginabili, e io lo credessi, non potrebbero farmi credere che
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que esto es demonio, porque no puedo. Y cuando me quisieron poner en que lo creyese, temía viendo quién lo decía, y pensaba que ellos debían de decir verdad, y que yo, siendo la que era, debía de estar engañada; mas a la primera palabra o recogimiento o visión era deshecho todo lo que me habían dicho; yo no podía más y creía que era Dios. 27. Aunque puedo pensar que podría mezclarse alguna vez demonio – y esto es así, como lo he dicho y visto –, mas trae diferentes efectos, y quien tiene experiencia no le engañará, a mi parecer. Con todo esto digo, que aunque creo que es Dios ciertamente, yo no haría cosa alguna, si no le pareciese a quien tiene cargo de mí que es más servicio de nuestro Señor, por ninguna cosa; y nunca he entendido sino que obedezca y que no calle nada, que esto me conviene. 28. Soy muy ordinario reprendida de mis faltas – y de manera que llega a las entrañas –, y avisos cuando hay o puede haber algún peligro en cosa que trato, que me han hecho harto provecho, trayéndome los pecados pasados a la memoria muchas veces, que me lastima harto. 29. Mucho me he alargado, mas es así, cierto, que en los bienes que me veo cuando salgo de oración, me parece quedo corta; después, con muchas imperfecciones y sin provecho y harto ruin. Y por ventura las cosas buenas no las entiendo, mas que me engaño; empero la diferencia de mi vida es notoria, y me lo hace pensar. En todo lo dicho digo lo que me parece que es verdad haber sentido. Estas son las perfecciones que siento haber el Señor obrado en mí tan ruin e imperfecta. Todo lo remito al juicio de vuestra merced, pues sabe toda mi alma.
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queste cose sono del demonio, perché non potrei crederlo. Quando vollero farmelo credere, temevo vedendo chi lo diceva, pensavo dicessero la verità, e che io, essendo quella che ero, mi ingannassi. Ma alla prima parola, o raccoglimento, o visione, tutto quello che mi dicevano spariva; io di più non potevo e mi convincevo che era Dio. 27. Anche se posso pensare come qualche volta si metta in mezzo il demonio – e questo accade, come ho detto e visto – i frutti saranno differenti e a chi accadrà non resterà ingannato. Con questo dico che, pur essendo certamente Dio, io non farei cosa alcuna se chi si fa carico di me non la ritenesse un maggior servizio a Dio. Non ho mai compreso nulla al di fuori dell’obbedienza e che non taccia di nulla; che mi conviene. 28. Sono ripresa frequentemente per le mie mancanze – di modo da raggiungere le viscere. Gli avvertimenti, quando parlo di qualcosa in cui c’è o può esserci qualche pericolo, mi hanno giovato molto, riportandomi spesso alla memoria i peccati passati, che mi danno tanto dolore. 29. Mi sono allargata troppo, ma è certamente così come quando nei beni in cui mi trovo immersa quando provengo dall’orazione, mi trovo indietro; senza profitto, con molte imperfezioni, una frana pietosa. Forse non intendo le cose buone e mi inganno; ma la differenza della mi vita è notoria e me lo fa pensare. In quanto ho detto, dico quanto mi pare vero di aver udito. Queste sono le perfezioni operate dal Signore in una frana come me, così imperfetta. Rimetto il giudizio a vostra grazia che sa tutto della mia anima.
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2. 1. Paréceme ha más de un año que escribí esto que aquí está. Hame tenido Dios de su mano en todo él, que no he andado peor, antes veo mucha mejoría en lo que diré. Sea alabado por todo. 2. Las visiones y revelaciones no han cesado, mas son más subidas mucho. Hame enseñado el Señor un modo de oración, que me hallo en él más aprovechada, y con muy mayor desasimiento en las cosas de esta vida, y con más ánimo y libertad. Los arrobamientos han crecido, porque a veces es con un ímpetu y de suerte que, sin poderme valer exteriormente, se conoce, y aun estando en compañía, porque es de manera que no se puede disimular, si no es con dar a entender – como soy enferma del corazón – que es algún desmayo. Aunque traigo gran cuidado de resistir al principio, algunas veces no puedo. 3. En lo de la pobreza, me parece me ha hecho Dios mucha merced, porque aun lo necesario no querría tener, si no fuese de limosna, y así deseo en extremo estar donde no se coma de otra cosa. Paréceme a mí que estar donde estoy cierta que no me ha de faltar de comer y de vestir, que no se cumple con tanta perfección el voto ni el consejo de Cristo como donde no hay renta, que alguna vez faltará, y los bienes que con la verdadera pobreza se ganan parécenme muchos y no los quisiera perder. Hállome con una fe tan grande muchas veces en parecerme no puede faltar Dios a quien le sirve, y no teniendo ninguna duda que hay ni ha de haber ningún tiempo en que falten sus palabras, que no puedo persuadirme a otra cosa, ni puedo temer, y así siento mucho cuando me aconsejan tenga renta, y tórnome a Dios.
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2. (1562, Avila?)
1. Mi pare che sia trascorso un anno da quando ho scritto le cose precedenti. Dio mi ha preso per mano lungo questo tempo. Le cose, così, non sono andate peggio, anzi noto miglioramenti in quanto andrò dicendo. Sia per tutto lodato. 2. Le visioni e le rivelazioni non sono cessate, ma sono anzi aumentate molto. Il Signore mi ha insegnato un modo d’orazione, da cui traggo molto più profitto, con maggior distacco dalle cose di questa vita, con più coraggio e libertà. I rapimenti sono più numerosi. A volte accadono con un impeto e di modo che, senza nulla potere esteriormente, lo si nota, pur essendo in compagnia, perché non lo si può dissimulare se non facendo credere – sono malata di cuore – che è un qualche mancamento. Ce la metto tutta per resistere all’inizio, ma alcune volte proprio non ce la faccio. 3. Nell’ambito della povertà penso che Dio mi abbia concesso una grande grazia. Non vorrei avere neppure il necessario, se non fosse di elemosina, e così preferisco stare dove si vive soltanto di quello. Mi pare che nel vivere dove sono certa mai verrà meno di che mangiare e di che vestirmi non si compia con tanta perfezione il voto di povertà, né il consiglio di Cristo, così come dove non c’è rendita, che alcune volte mancherà; sono molti i doni che si ottengono con la vera povertà, e non li voglio perdere. Molte volte ho una grande fede nel fatto che Dio non può venire meno a chi lo serve. E non avendo dubbi che mai le sue parole verranno meno, non posso persuadermi ad altra cosa, né posso avere paura, così patisco quando mi consegnano una qualche rendita e me ne torno a Dio.
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4. Paréceme tengo mucha más piedad de los pobres, que solía. Entiendo yo una lástima grande y deseo de remediarlos, que, si mirase a mi voluntad, les daría lo que traigo vestido. Ningún asco tengo de ellos, aunque los trate y llegue a las manos. Y esto veo es ahora don dado de Dios, que aunque por amor de El hacía limosna, piedad natural no la tenía. Bien conocida mejoría siento en esto. 5. En cosas que dicen de mí de murmuración, que son hartas y en mi perjuicio, y hartos, también me siento mejorada; no parece, me hace casi impresión más que a un bobo, y paréceme algunas veces tienen razón, y casi siempre. Siéntolo tan poco que aun no me parece tengo que ofrecer a Dios, como tengo experiencia que gana mi alma mucho, antes me parece me hacen bien, y así ninguna enemistad me queda con ellos en llegándome la primera vez a la oración; que luego que lo oigo, un poco de contradicción me hace, no con inquietud ni alteración; antes, como veo algunas veces otras personas me han lástima, es así que entre mí me río, porque parecen todos los agravios de tan poco tomo, los de esta vida, que no hay que sentir; porque me figuro andar en un sueño, y veo que en despertando no será todo nada. 6. Dame Dios más vivos deseos, más gana de soledad, muy mayor desasimiento – como he dicho – con visiones, que se me ha hecho entender lo que es todo, aunque deje cuantos amigos y amigas y deudos, que esto es lo de menos, antes me cansan mucho parientes; como sea por un tantito de servir más a Dios, los dejo con toda libertad y contento, y así en cada parte hallo paz. 7. Algunas cosas que en oración he sido aconsejada, me han salido muy verdaderas; así que de parte de hacerme Dios merced, hállome muy más mejorada; de servirle yo de mi
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4. Mi sembra di avere più pietà per i poveri di quanta ne avessi un tempo. Intendo dire una grande compassione e il desiderio di porre rimedio alla loro situazione che, se fosse per me, darei loro ciò che indosso. Non provo per loro nausea, pur avendo a che fare con loro assai da vicino. Scorgo ora in questo un dono di Dio; pur praticando per amore suo l’elemosina, non sentivo pietà naturale. In questo avverto un gran miglioramento. 5. Per quanto concerne i contenuti dei pregiudizi contro di me, duri e pregiudizievoli, mi sento pure migliorata; non sembra, mi fa quasi più impressione che a uno sciocco, e mi pare che alcune volte abbiano ragione, anzi, quasi sempre. Ne patisco talmente poco che mi sembra di non avere nulla al riguardo da offrire a Dio, dal momento che ho esperienza che la mia anima ne guadagni e, anzi, mi pare mi giovino, e così non permane alcuna inimicizia con loro all’inizio dell’orazione. Ciò che odo mi contraria un po’, ma senza inquietarmi o alterarmi. Anzi, quando vedo altre persone che mi compatiscono, rido tra me, perché tutti gli oltraggi di questa vita sembrano di così poco conto che non bisogna farci caso. È come addormentarsi e risvegliarsi nel nulla. 6. Dammi, Dio, più vivi desideri, più voglia di solitudine, molto più distacco – come ho detto – con visioni, essendo giunta a comprendere il tutto nell’unità che, pur lasciando amici, amiche e parenti, è il meno, ché, anzi, questi ultimi mi stancano molto. Se è per servire un poco di più il Signore, li lascio con ogni libertà e gioia, e così ovunque trovo pace. 7. Alcuni consigli ricevuti nell’orazione si sono mostrati molto veri. Sicché, oltre a farmi una grazia, Dio mi ha migliorato. Nel servirlo io da parte mia mi ritrovo rovinosa.
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parte, harto más ruin; porque el regalo he tenido más – que se ha ofrecido –, aunque hartas veces me da harta pena; la penitencia, poca; la honra que me hacen, mucha, bien contra mi voluntad hartas veces. 3. 1. Esto que está aquí de mi letra, ha nueve meses, poco más o menos, que lo escribí. Después acá, no tornando atrás de las mercedes que Dios me ha hecho, me parece he recibido de nuevo, a lo que entiendo, mucha mayor libertad. Hasta ahora parecíame había menester a otros y tenía más confianza en ayudas del mundo; ahora entiendo claro ser todos unos palillos de romero seco, y que asiéndose a ellos no hay seguridad, que en habiendo algún peso de contradicciones o murmuraciones se quiebran. Y así tengo experiencia que el verdadero remedio para no caer es asirnos a la cruz y confiar en el que en ella se puso. Hállole amigo verdadero, y hállome con esto con un señorío que me parece podría resistir a todo el mundo que fuese contra mí, con no me faltar Dios. 2. Entendiendo esta verdad tan clara, solía ser muy amiga de que me quisiesen bien; ya no se me da nada, antes me parece en parte me cansa, salvo con los que trato mi alma o yo pienso aprovechar, que los unos porque me sufran y los otros porque con más afición crean lo que les digo de la vanidad que es todo, querría me la tuviesen. 3. En muy grandes trabajos y persecuciones y contradicciones que he tenido estos meses hame dado Dios gran ánimo; y cuando mayores mayor, sin cansarme en padecer, y con las personas que decían mal de mí, no sólo no estaba mal con
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Il dono offerto, infatti, è stato maggiore, pur facendomi soffrire molto. La penitenza è stata poca, mentre molto l’onore che mi attribuiscono e molte volte contro la mia volontà. 3. (1563)
1. Quanto ho scritto sopra risale a circa nove mesi fa. Dopo, non allontanandomi dalle grazie concessemi da Dio, mi pare di aver di nuovo ricevuto, per quanto intendo, molta maggiore libertà. Sino ad ora mi pareva che fosse necessario per altri e avevo più fiducia negli aiuti del mondo. Ora capisco bene come siano tutti dei rametti di rosmarino secco e facendo leva su di loro non c’è sicurezza, perché non avendo alcun peso di contrarietà o mormorazione, si spezzano. Ho così esperienza che il vero rimedio per non cadere è avvicinarci alla croce e confidare in chi si pose in essa. Ivi ho trovato l’amico vero, e con lui una signorilità che mi sembra possa resistere a quanto si rivoltasse contro di me, se non mi viene meno Dio. 2. Comprendendo questa verità così chiara, ero solita essere molto amica di chi mi voleva bene. Ora non ne ricavo nulla, anzi in parte mi stanca, tranne con chi parlo della mia anima o da chi pensa trarre profitto, alcuni perché mi sopportano, altri perché credano con più afflizione a quanto racconto loro della vanità di tutto, e vorrei che me la prendessero. 3. Nelle grandi fatiche, persecuzioni e contrarietà sofferte in questi mesi, Dio mi ha concesso molto coraggio. Quanto più erano grandi, più coraggio, senza stancarmi di soffrire, con le persone che dicevano male di me, non solo
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ellas, sino que me parece las cobraba amor de nuevo. No sé cómo era esto, bien dado de la mano del Señor. 4. De mi natural suelo, cuando deseo una cosa, ser impetuosa en desearla. Ahora van mis deseos con tanta quietud, que cuando los veo cumplidos, aun no entiendo si me huelgo. Que pesar y placer, si no es en cosas de oración, todo va templado, que parezco boba y como tal ando algunos días. 5. Los ímpetus que me dan algunas veces y han dado de hacer penitencia, son grandes, y si alguna hago, siéntola tan poco con aquel gran deseo, que alguna vez me parece – y siempre casi – que es regalo particular, aunque hago poca, por ser muy enferma. 6. Es grandísima [pena] para mí muchas veces, y ahora más excesiva, el haber de comer, en especial si estoy en oración. Debe ser grande, porque me hace llorar mucho y decir palabras de aflicción casi sin sentirme, lo que yo no suelo hacer. Por grandísimos trabajos que yo he tenido en esta vida, no me acuerdo haberlas dicho, que no soy nada mujer en estas cosas, que tengo recio corazón. 7. Deseo grandísimo, más que suelo, siento en mí, que tenga Dios personas que con todo desasimiento le sirvan y que en nada de lo de acá se detengan – como veo es todo burla –, en especial letrados; que, como veo las grandes necesidades de la Iglesia, que éstas me afligen tanto, que me parece cosa de burla tener por otra cosa pena, y así no hago sino encomendarlos a Dios; porque veo yo que haría más provecho una persona del todo perfecta, con hervor verdadero de amor de Dios, que muchas con tibieza.
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non ce l’avevo con loro, ma le ricoprivo di nuovo amore. Non so come accadesse questo; veniva dalla mano del Signore. 4. Naturalmente sono solita, quando desidero una cosa, essere impetuosa nel desiderarla. Ora i miei desideri vanno tanto quieti che, quando li vedo realizzati, non capisco ancora se ne patisco. Dolore e piacere, se non in faccende d’orazione, vengono moderati, tanto da sembrare intontita e proseguire in quello stato alcuni giorni. 5. Gli impeti che avverto alcune volte, specie per fare penitenza, sono grandi, e se ne compio qualcuna, ne patisco sì poco a causa del grande desiderio da parermi talvolta – ma è sempre così – trattarsi di un dono particolare, facendone poca a causa della grave malattia. 6. Per me è spesso di grandissima pena molte volte, e ora ancora più grande, dover mangiare, specie se sto pregando. Deve essere grande la sofferenza perché mi fa piangere molto e mi fa lamentare quasi senza ch’io me ne accorga, cosa che non sono abituata a fare. Non mi ricordo di essermi mai lamentata delle grandissime fatiche subite; non sono mai stata una donna così e ho un cuore forte. 7. Avverto in me un desiderio grandissimo, più grande del solito, che Dio abbia persone che lo servano con tutto il distacco possibile e che non si alleghino a nulla di quaggiù – perché è tutto una burla – in particolare gli uomini di cultura. Accorgendomi delle grandi necessità della Chiesa, che mi affliggono molto, mi sembra una presa in giro soffrire per altre cose, e così non faccio altro che raccomandarli a Dio. Una sola persona, perfetta, dal grande amore di Dio, trarrebbe più profitto che molte persone tiepide.
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8. En cosas de la fe me hallo, a mi parecer, con muy mayor fortaleza. Paréceme a mí que contra todos los luteranos me pondría yo sola a hacerles entender su yerro. Siento mucho la perdición de tantas almas. Veo muchas aprovechadas, que conozco claro ha querido Dios que sea por mis medios, y conozco que por su bondad va en crecimiento mi alma en amarle cada día más. 9. Paréceme que, aunque con estudio quisiese tener vanagloria, que no podría, ni veo cómo pudiese pensar que ninguna de estas virtudes es mía; porque ha poco que me vi sin ninguna muchos años, y ahora de mi parte no hago más de recibir mercedes, sin servir, sino como la cosa más sin provecho del mundo. Y es así que considero algunas veces cómo todos aprovechan sino yo, que para ninguna cosa valgo. Esto no es, cierto, humildad, sino verdad, y conocerme tan sin provecho me trae con temores algunas veces de pensar no sea engañada. Así que veo claro que de estas revelaciones y arrobamientos – que yo ninguna parte soy, ni hago para ellos más que una tabla – me vienen estas ganancias. Esto me hace asegurar y traer más sosiego, y póngome en los brazos de Dios, y fío de mis deseos, que éstos, cierto, entiendo son morir por El y perder todo el descanso, y venga lo que viniere. 10. Viénenme días que me acuerdo infinitas veces de lo que dice San Pablo – aunque a buen seguro que no sea así en mí –, que ni me parece vivo yo, ni hablo, ni tengo querer, sino que está en mí quien me gobierna y da fuerza, y ando como casi fuera de mí, y así me es grandísima pena la vida. Y la mayor cosa que yo ofrezco a Dios por gran servicio, es cómo siéndome tan penoso estar apartada de El, por su amor quiero vivir. Esto querría yo fuese con grandes trabajos
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8. In cose di fede mi ritrovo, a mio parere, molto più forte. Mi sembra quasi di poter affrontare tutti i luterani da sola per far loro comprendere dove sbagliano. Patisco assai la perdizione di molte anime. Ne vedo molte cresciute, e vedo che Dio si è voluto servire dei miei mezzi, e so che per la sua bontà la mia anima cresce nel suo amore ogni giorno di più. 9. Mi pare che, malgrado con lo studio potrei soffrire di vanagloria, di fatto mi sarebbe impossibile, né potrei pensare come qualcuna di queste virtù sia mia. Sino a poco tempo fa mi sono vista completamente priva di virtù per molti anni, e ora non faccio altro che ricevere grazie, senza ricambiare, come la cosa meno profittevole del mondo. Alcune volte vedo come tutti profittano delle grazie ricevute tranne io, che non sono buona per alcuna cosa. Questa non è umiltà, ma verità, e conoscermi così talvolta mi fa venir paura di essere ingannata. Così vedo chiaramente che da queste rivelazioni e rapimenti – in cui io non ho alcuna parte, né per ottenerli faccio alcuna cosa – mi vengono tali grazie. Questo mi dà sicurezza e mi riposa, mi metto nelle braccia di Dio e riprendo fiducia nei miei desideri che consistono, lo so, nel morire per Lui, perdere ogni riposo e che succeda quel che deve succedere. 10. Ci sono alcuni giorni in cui mi viene continuamente alla mente quanto dice san Paolo – anche se non sono certa avvenga lo stesso in me – che non mi pare né di vivere né di parlare né di avere desideri, ma che è in me chi mi governa e dà forza, me ne vado come fuori di me e così la vita mi è di grandissima pena. La più grande cosa che offro a Dio come servizio, è la pena che avverto nell’essere separata da lui, giacché desidero vivere per amore suo. Vorrei che ciò accadesse con grandi fatiche e persecuzioni. Non essendo capace di profittare delle sue grazie voglio
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y persecuciones; ya que yo no soy para aprovechar, querría ser para sufrir, y cuantos hay en el mundo pasaría por un tantito de más mérito, digo en cumplir más su voluntad. 11. Ninguna cosa he tenido en la oración, aunque sea de hartos años antes, que no la haya visto cumplida. Son tantas las que veo, y lo que entiendo de las grandezas de Dios, y cómo las ha guiado, que casi ninguna vez comienzo a pensar en ello que no me falte el entendimiento, como quien ve cosas que van muy adelante de lo que puede entender, y quedo en recogimiento. 12. Guárdame tanto Dios en ofenderle, que, cierto, algunas veces me espanto, que me parece veo el gran cuidado que trae de mí, sin poner yo en ello casi nada, siendo un piélago de pecados y de maldades antes de estas cosas, y sin parecerme era señora de mí para dejarlas de hacer. Y para lo que yo querría se supiesen, es para que se entienda el gran poder de Dios. Sea alabado por siempre jamás, amén. jhs
13. Esta relación, que no es de mi letra, que va al principio, es que la di yo a mi confesor, y él sin quitar ni poner cosa, la sacó de la suya. Era muy espiritual y teólogo – con quien trataba todas las cosas de mi alma –, y él las trató con otros letrados, y entre ellos fue el padre Mancio. Ninguna han hallado que no sea muy conforme a la Sagrada Escritura. Esto me hace estar ya muy sosegada, aunque entiendo he menester, mientras Dios me llevare por este camino, no fiar de mí en nada, y así lo he hecho siempre, aunque siento mucho. Mire vuestra merced que todo esto va debajo de confesión, como lo supliqué a vuestra merced.
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esserlo per soffrire, ed essendocene molte occasioni nel mondo, acquisirei un po’ di merito in più, compiendo di più la sua volontà. 11. Non ho visto nulla nell’orazione che poi non si sia compiuta, anche se a distanza di anni. Sono tante le cose che vedo e che intuisco delle grandezze di Dio, e come sono governate, che quasi ogni volta inizio a pensarvi mi viene meno l’intelligenza, come se contemplassi cose molto superiori a quanto possa capire, e rimango in raccoglimento. 12. Dio mi custodisce tanto dal non offenderlo che certamente alcune volte mi spavento. Vedo la grande attenzione che mi dedica, senza ch’io metta alcunché di mio essendo io un insieme si peccati e di malvagità, prima che accadesse tutto, e senza accorgermene ero padrona di me stessa perché potessero compiersi. Se voglio che si sappiano queste cose, è per dare a conoscere il grande potere di Dio. Sia per sempre lodato, amen. jhs
13. Questa relazione, che torna all’inizio, non è di mio pugno; la dissi al mio confessore e lui, senza por tempo in mezzo, la trascrisse per conto suo. Era un uomo di grande spiritualità e cultura teologica – strumenti con cui affrontava le problematiche della mia anima – poi ne parlò con altri uomini acculturati tra cui padre Mancio. Non ne ha trovata alcuna che non fosse completamente conforme alla Sacra Scrittura. Questo mi ha dato molto sollievo, pur essendo necessario, finché il Signore mi lascia quaggiù, di non fidarmi di me per alcuna cosa, e così ho sempre fatto anche se mi costa. Si ricordi vostra grazia che tali temi sono stati trattati in confessione, come supplicai a vostra grazia.
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4.
[4a]
[4b]
jhs
jesús
1. Esta monja ha cuarenta años que tomó el hábito y desde el primero comenzó a pensar en la Pasión de nuestro Señor por los misterios y en sus pecados, sin nunca pensar en cosa que fuese sobrenatural, sino en las criaturas o cosas de que sacaba cuán presto se acaba todo, y en esto gastaba algunos ratos del día sin pasarle por pensamiento desear más, porque se tenía por tal, que aun pensar en Dios veía que no merecía.
1. Esta monja ha cuarenta años que tomó el hábito y desde el primero comenzó a pensar en la Pasión de nuestro Señor por los misterios algunos ratos del día, y en sus pecados, sin nunca pensar en cosa que fuese sobrenatural, sino en las criaturas o cosas de que sacaba cuán presto se acaba todo; en mirar por las criaturas la grandeza de Dios y el amor que nos tiene; esto le hacía mucha más gana de servirle (que por el temor nunca fue ni le hacía al caso); siempre con gran deseo de que fuese alabado y su Iglesia aumentada; por esto era cuanto rezaba, sin hacer nada por sí, que le parecía que iba poco en que padeciese en purgatorio a trueque de que ésta se acrecentase, aunque fuese en muy poquito.
2. En esto pasó como veintidós años con grandes sequedades, leyendo también en buenos libros. Habrá como dieciocho, cuando se comenzó a tratar del primer monasterio que fundó en Avila de Descalzas (como
2. En esto pasó como veinte y dos años con grandes sequedades, que jamás le pasó por pensamiento desear más, porque se tenía por tal que aun pensar en Dios le parecía no merecía, sino que la hacía Su
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4. (1575, Siviglia) [4a]
[4b]
jhs
gesù
1. Questa monaca che prese l’abito quarant’anni fa, da subito iniziò a pensare ai misteri della Passione di nostro Signore e ai suoi peccati, senza mai pensare a cose soprannaturali, ma alle creature o a cosa che prendeva quando lo spirituale perdeva sapore; così trascorreva tratti del giorno senza che le passasse per la testa di pensare ad altro perché si riteneva così misera da essere indegna di pensare a Dio.
1. Questa monaca che prese l’abito quarant’anni fa e dall’inizio cominciò a pensare alla Passione di nostro Signore durante alcuni momenti del giorno, e a i suoi peccati, senza mai pensare a cose soprannaturali, ma nelle creature e a cose che prendeva quando lo spirituale perdeva sapore; contemplava nelle creature la grandezza di Dio e l’amore che ha per noi; questo le dava molta voglia di servirlo (che per il timore nulla la disturbava). Rimaneva sempre con il desiderio che fosse lodato e che la sua Chiesa crescesse; per questo pregava tanto, senza fare nulla per sé, e le pareva cosa piccola soffrire un po’ in purgatorio se questo avesse portato alla crescita della Chiesa, pur piccola.
2. Trascorse così ventidue anni di grandi aridità, leggendo anche buoni libri. Ne saranno trascorsi diciotto quando si iniziò a parlare del primo monastero da lei fondato in Avila per Carmelitane Scalze
2. Trascorse così ventidue anni di grandi aridità, e mai le passò per la testa di desiderare altro perché si riteneva tale da non meritare neppure di pensare a Dio, e che il Signore le concedeva una grande grazia
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tres años antes), que comenzó a parecerle que le hablaban interiormente algunas veces y a ver algunas visiones y tener revelaciones. Esto jamás vio nada ni lo ha visto con los ojos corporales, sino una representación como un relámpago, mas quedábasele tan imprimido y con tantos efectos, como si lo viera con los ojos corporales, y más.
Majestad mucha merced en dejarla estar delante de El rezando, leyendo también en buenos libros. Habrá como dieciocho años, cuando se comenzó a tratar del primer monasterio que fundó de descalzas, que fue en Avila (tres años o dos antes, creo son tres), que comenzó a parecerle que la hablaban interiormente algunas veces y ver algunas visiones y revelaciones interiormente con los ojos del alma, que jamás vio cosa con los ojos corporales ni la oyó. Dos veces le parece que oyó hablar, mas no entendió ninguna cosa. Era una representación, cuando estas cosas veía interiormente, que no duraba sino como un relámpago lo más ordinario, mas quedábasele tan imprimido y con tanto efecto como si lo viera con los ojos corporales, y más.
3. Ella era temerosísima, que aun algunas veces de día no osaba estar sola; y como aunque más hacía no podía excusar esto, andaba afligidísima, temiendo no fuese engaño del demonio; y comenzó a tratar con personas espirituales de la Compañía
3. Ella era entonces tan temerosísima de su natural, que aun de día no osaba estar sola algunas veces; y como aunque más lo procuraba no podía excusar esto, andaba afligida muy mucho, temiendo no fuese engañado del demonio, y comenzólo a tratar con personas espirituales de la Compañía de
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(tre anni fa); quando cominciò a sembrarle che alcune volte le parlassero interiormente, di avere visioni e rivelazioni. Quanto vide non lo vide mai con gli occhi del corpo, ma come in un lampo, e gli rimaneva però così impresso e con frutti tanto grandi come se l’avesse visto con gli occhi del corpo o più ancora.
permettendole di stare dinanzi a Lui pregando e leggendo anche buoni libri. Saranno trascorsi diciotto anni quando si iniziò a parlare del monastero che fondò per Carmelitane Scalze, in Avila (tre o due anni prima, penso tre), che cominciò a sembrarle che alcune volte le parlassero interiormente e di vedere visioni e rivelazioni interiormente con gli occhi dell’anima; mai vide cose con gli occhi del corpo né la udì con le orecchie. Due volte le pare di aver udito parlare, ma non comprese alcunché. Era un’immagine, quando le capitava di vedere queste cose interiormente, che normalmente non duravano altro che il tempo di un lampo, ma le rimanevano così impresse e portavano così tanto frutto come se le vedesse con gli occhi del corpo e più ancora.
3. Aveva così tanta paura che talvolta non osava restare sola neppure di giorno. E siccome, pur mettendocela tutta, non poteva evitare simili fenomeni, era molto afflitta temendo che non si trattasse di un inganno del demonio. Cominciò a chiedere consiglio a persone di vita interiore appartenenti alla Compagnia
3. Aveva così paura della sua natura che talvolta non osava restare sola anche di giorno. Quanto più si sforzava, meno le sembrava di fuggire tale paura, e ne andava molto afflitta perché riteneva che non fosse un inganno del demonio. Iniziò a parlarne con persone dalla profonda vita interiore della Compagnia di Gesù, tra
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de Jesús, entre los cuales fue el padre Araoz, que acertó a ir allí, que era Comisario de la Compañía, y el padre Francisco – que fue duque de Gandía – trató dos veces, y a un provincial de la Compañía – que está ahora en Roma, de los cuatro –, llamado Gil González, y aun al que ahora lo es en Castilla, aunque a éste no tanto; a Baltasar Alvarez, que es ahora rector de Salamanca: la confesó seis años; al rector de Cuenca, llamado Salazar, y al de Segovia, llamado Santander, éste no tanto tiempo; al rector de Burgos, que llaman Ripalda, y aun estaba harto mal con ella hasta que la trató; al doctor Pablo Hernández en Toledo, que era Consultor de la Inquisición; a otro Ordóñez, que fue rector en Avila. Como estaba en los lugares, así procuraba los que de ellos eran más estimados.
Jesús, entre los cuales fueron: el padre Araoz – que era comisario de la Compañía – que acertó a ir allí; el padre Francisco, que fue el duque de Gandía, trató dos veces; y a un provincial, que está ahora en Roma, que es uno de los cuatro señalados, llamado Gil González; y aun al que ahora lo es en Castilla, aunque a éste no trató tanto; al padre Baltasar Alvarez, que es ahora rector en Salamanca y la confesó seis años en este tiempo; y al rector que es ahora de Cuenca, llamado Salazar; y al de Segovia, llamado Santander; al rector de Burgos, que se llama Ripalda, y aun estaba mal con ella de que había oído estas cosas hasta después que la trató; al doctor Pablo Hernández en Toledo, que era Consultor de la Inquisición; al rector que era de Salamanca cuando le habló, el doctor Gutiérrez; y a otros padres algunos de la Compañía, que se entendía ser espirituales, que como estaba en los lugares que iba a fundar los procuraba.
4. A fray Pedro de Alcántara trató mucho, y fue el que mucho puso por ella.
4. Y al padre fray Pedro de Alcántara, que era un santo varón de los descalzos de san Francisco, trató mucho y fue el que mucho puso por que se entendiese que era buen espíritu.
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di Gesù, tra cui padre Araoz, che, Commissario della Compagnia, andò da lei, e il padre Francesco – già Duca di Gandia – con cui parlò due volte, e con un Provinciale della Compagnia – che, dei quattro, ora è a Roma – chiamato Gil Gonzalez, e parlò anche con uno che ora si trova in terra di Castiglia, anche se non molto; Baltasar Alvarez, ora rettore in Salamanca: la confessò per sei anni; con il rettore di Cuenca, chiamato Salazar e quello di Segovia, chiamato Santander (ma questo non per molto tempo); col rettore di Burgos, Ripalda, che soffrì molto sino a che ebbe dialoghi con lei; col dottor Pablo Hernandez di Toledo, Consultore dell’Inquisizione e un altro Ordonez, rettore in Avila. Quando si trovava in un luogo cercava il confessore locale più stimato.
i quali: padre Araoz, allora Commissario della Compagnia; per due volte si incontrò con padre Francesco, ex duca di Gandia; poi fu la volta di un Provinciale che si trova a Roma, uno dei quattro citati, chiamato Gil Gonzalez; anche se non frequentemente, incontrò poi quel che è adesso provinciale in Castiglia; poi ancora il padre Baltasar Alvarez, ora rettore a Salamanca, con cui si confessò per sei anni; l’attuale rettore di Cuenca, Salazar; quello si Segovia, Santander; il rettore di Burgos, Ripalda, che rimase irritato con lei da quando gli raccontò tali cose fin dopo che la vide per l’ultima volta; il dottor Pablo Hernandez di Toledo, Consultore dell’Inquisizione; il dottor Gutierrez, all’epoca rettore di Salamanca; e altri Padri ancora, alcuni della Compagnia di Gesù, che ben si intende essere di vita interiore, da cui andava a seconda del luogo ove stava fondando.
4. Ebbe molto a che fare con fra’ Pedro d’Alcantara; fu lui a tranquillizzarla molto.
4. Ebbe molto a che fare con fra’ Pedro d’Alcantara, un santo uomo degli Scalzi di san Francesco; si incontrarono frequentemente e fu lui a restituirle la serenità facendo intendere che era buono spirito.
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5 Estuvieron más de seis años en este tiempo haciendo hartas pruebas, y ella con hartas lágrimas y aflicción, y mientras más pruebas se hacían, más tenía, y suspensiones hartas veces en la oración y aun fuera de ella. Hacíanse hartas oraciones y decíanse misas porque Dios la llevase por otro camino, porque su temor era grandísimo cuando no estaba en la oración, aunque en todas las cosas que tocaban al servicio de Dios se entendía clara mejoría y ninguna vanagloria ni soberbia, antes se corría de los que lo sabían, y sentía más tratarlo que si fueran pecados, porque le parecía que se reirían de ella y que eran cosas de mujercillas.
5. Estuvieron más de seis años haciendo hartas pruebas – como largamente tiene escrito y adelante se dirá – y ella con hartas lágrimas y aflicciones: mientras más pruebas se hacían, más tenía, y suspensiones o arrobamientos hartas veces, aunque no sin sentido. Hacíanse hartas oraciones y decíanse misas por que el Señor la llevase por otro camino, porque su temor era grandísimo cuando no estaba en la oración; aunque en todas las cosas que tocaban a estar su alma mucho más aprovechada se veía gran diferencia y ninguna vanagloria ni tentación de ella ni de soberbia, antes afrentaba mucho y se corría de ver que se entendía, y aunque si no era a confesores y personas que le habían de dar luz jamás trataba nada – y a estos sentía más decirlo que si fueran grandes pecados –, porque le parecía que se reirían de ella y que eran cosas de mujercillas, que siempre las había aborrecido oír.
6. Habrá como trece años, poco más o menos, que fue allí el Obispo de Salamanca, que era Inquisidor creo en Toledo, y lo había sido aquí; ella procuró de hablarle para asegurarse más y diole cuenta de todo. El le dijo que todo esto no era cosa que
6. Habrá como trece años, poco más o menos, después de fundado San José de Avila – adonde ella ya se había pasado del otro monasterio – que fue allí el obispo que es ahora de Salamanca, que era inquisidor (no sé si en Toledo o en Ma-
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5. Trascorsero più di sei anni di prova, mentre lei piangeva e ne era afflitta. Più la mettevano alla prova, più fenomeni soprannaturali le accadevano; sospensioni, frequenti nell’orazione, ma anche al di fuori. Si elevavano suppliche e si offrivano Messe perché Dio la conducesse per un altro cammino, il suo timore era infatti grande quando non era in orazione, pur se la si vedeva migliorare in ogni cosa riguardasse il servizio di Dio, senza vanagloria o superbia. Fuggiva da chi ne era a conoscenza, e si vergognava di parlarne come fossero peccati, perché le pareva che la prendessero in giro ritenendole cose da femminuccia.
5. Trascorsero più di sei anni di prova, come è stato largamente detto e più avanti si dirà, mentre lei piangeva e ne era afflitta. Più la mettevano alla prova, più fenomeni soprannaturali le accadevano; sospensioni e spesso anche rapimenti, anche senza perdere i sensi. Si levavano ferventi suppliche e si offrivano Messe perché il Signore la conducesse per un altro cammino, il suo timore era infatti grande quando non era in orazione, pur se la sua anima cresceva, senza vanagloria o simili tentazioni, o superbia. Si agitava anzi e fuggiva da chi ne era a conoscenza, e se non con confessori o con chi avrebbe dato luce alla sua anima, mai parlava di simili fatti, si vergognava a parlarne come fossero peccati, perché le pareva che la prendessero in giro ritenendole cose da femminuccia, cose che aveva sempre disprezzato udire.
6. Saranno trascorsi più o meno tredici anni da quando vi andò il Vescovo di Salamanca, che fu Inquisitore a Toledo, e lo era stato qui; lei cercò di parlargli per essere più certa e lo rese partecipe di tutto. Le rispose che quel che gli andava raccontando non aveva nulla a
6. Saranno trascorsi più o meno tredici anni dalla fondazione del monastero di San Giuseppe d’Avila – ove già si era trasferita dall’altro monastero – quando vi andò l’attuale Vescovo di Salamanca, che fu Inquisitore non so bene se a Toledo o a Madrid, di certo
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tocaba a su oficio, porque todo lo que veía y entendía siempre la afirmaba más en la fe católica, que ella siempre estuvo y está firme y con grandísimos deseos de la honra de Dios y bien de las almas, que por una se dejara matar muchas veces. Díjole, como la vio tan fatigada, que escribiese al maestro Avila, que era vivo, una larga relación de todo, que era hombre que entendía mucho de oración, y que con lo que la escribiese, se sosegase. Ella lo hizo así; y él la escribió asegurándola mucho. Fue de suerte esta relación, que todos los letrados que la han visto – que eran sus confesores –, decían era de gran provecho para aviso de cosas espirituales, y mandáronla que lo trasladase e hiciese otro librillo para sus hijas, que era priora, adonde las diese algunos avisos.
drid, y lo había sido en Sevilla) que se llama Soto; ella procuró de hablarle para asegurarse más y diole cuenta de todo, y él dijo que no era todo cosa que tocaba a su oficio, porque todo lo que ella veía y entendía, siempre la afirmaba más en la fe católica, que siempre estuvo y está firme y con grandísimos deseos de la honra de Dios y bien de las almas, que por una se dejara matar muchas veces. Y díjole también, como la vio tan fatigada, que lo escribiese todo y toda su vida, sin dejar nada, al maestro Avila, que era hombre que entendía mucho de oración, y que con lo que le escribiese se sosegase. Y ella lo hizo así y escribió sus pecados y vida. El la escribió y consoló asegurándola mucho. Fue de suerte esta relación, que todos los letrados que la han visto – que eran sus confesores – decían que era de gran provecho para aviso de cosas espirituales, y mandáronla que la trasladase e hiciese otro librillo para sus hijas (que era priora) adonde les diese algunos avisos.
7. Con todo esto, a tiempos no le faltaban temores, y pa-
7. Con todo esto, a tiempos no le faltaban temores, y pa-
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che fare col suo incarico, perché la confermava sempre più nella fede cattolica. Aggiunse che sempre fu ed è fedele e con grandi aneliti in onore di Dio e per il bene delle anime; per la salvezza di una si farebbe ammazzare molte volte. Le disse, poi, rinvenendola assai provata, di scrivere al maestro Avila, ancora vivo, una lunga relazione su tutto: era un uomo che comprendeva bene quanto concernesse l’orazione; e che, dopo avergli scritto, rimanesse tranquilla. Lei obbedì e ricevette una risposta che la tranquillizzò molto. La relazione fu da lei compilata in tal modo che, tutti gli uomini dotti che la lessero – i suoi confessori – dicevano essere molto profittevole negli affari spirituali, e le ordinarono che la trascrivesse e componesse un secondo libretto per le sue figlie di cui era priora, in cui le mettesse in guardia su taluni argomenti.
a Siviglia, chiamato Soto; lei cercò di parlargli per essere più certa e lo rese partecipe di tutto. Le rispose che quel che gli andava raccontando non aveva nulla a che fare col suo incarico, perché la confermava sempre più nella fede cattolica. Aggiunse che sempre fu ed è fedele e con grandi aneliti in onore di Dio e per il bene delle anime; per la salvezza di una si farebbe ammazzare molte volte. Le disse, poi, rinvenendola assai provata, di scrivere tutto descrivendo anche la sua vita, al maestro Avila: era un uomo che comprendeva bene quanto concernesse l’orazione; e che, dopo avergli scritto, rimanesse tranquilla. Lei obbedì scrivendo dei suoi peccati e della sua vita. Ricevette una risposta che la tranquillizzò molto. La relazione fu da lei compilata in tal modo che, tutti gli uomini dotti che la lessero – i suoi confessori – dicevano essere molto profittevole negli affari spirituali, e le ordinarono che la trascrivesse e componesse un secondo libretto per le sue figlie di cui era priora, in cui le mettesse in guardia su taluni argomenti.
7. Malgrado questo, le si rifacevano vivi taluni timori
7. Malgrado questo, le si rifacevano vivi taluni timori
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recióle que a gente espiritual también podían estar engañados como ella, que quería tratar con grandes letrados, aunque no fuesen muy dados a oración, porque ella no quería sino saber si eran conforme a la Sagrada Escritura todo lo que tenía. Y algunas veces se consolaba pareciéndole que, aunque por sus pecados mereciese ser engañada, que a tantos buenos como deseaban darle luz, que no permitiría Dios se engañasen.
reciéndole que personas espirituales también podían estar engañadas como ella, dijo a su confesor que si quería tratase algunos letrados aunque no fuesen muy dados a la oración; porque ella no quería saber sino si era conforme a la Sagrada Escritura todo lo que tenía. Algunas veces se consolaba pareciéndole que, aunque por sus pecados merecía ser engañada, que tantos buenos como deseaban darle luz, no permitiría el Señor fuesen engañados.
8. Con este intento comenzó a tratar con padres de Santo Domingo en estas cosas, que antes que las tuviese muchas veces se confesaba con ellos. Son éstos los que ha tratado: fray Vicente Barrón la confesó un año y medio en Toledo, yendo a fundar allí, que era consultor de la Inquisición y gran letrado; éste la aseguró mucho. Y todos le decían que como no ofendiese a Dios y se conociese por ruin, que de qué temía. Con el maestro fray Domingo Bañes, – que es consultor del Santo Oficio
8. Con este intento comenzó a tratar con padres de la Orden del glorioso Santo Domingo, con quien antes de estas cosas se había confesado, y en esta Orden son éstos los que después ha tratado: el padre fray Vicente Barrón la confesó año y medio en Toledo – que era confesor entonces del Santo Oficio – y antes de estas cosas le había comunicado muy muchos años y era gran letrado. Este la aseguró mucho, y también los de la Compañía: todos la decían que, si no ofendía a Dios, si se conocía por ruin, que de qué temía. Con el padre presentado Domingo Báñez –
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e, pensando che altra gente di vita interiore poteva restare ingannata come lei, desiderava consultarsi con uomini dotti. Voleva solo sapere se quanto le stava accadendo fosse conforme alla Sacra Scrittura; per questo non le interessava che costoro fossero uomini dediti all’orazione. Talvolta si consolava perché, pur apparendole che per i suoi peccati lei avrebbe meritato di essere ingannata, ciò non sarebbe accaduto a tante persone buone che desideravano illuminarla; Dio non avrebbe permesso che anche questi si ingannassero.
e, pensando che altre persone di vita interiore potevano restare ingannate come lei, disse al suo confessore che avrebbe voluto consultarsi con uomini dotti, anche se non assai dediti all’orazione; voleva solo sapere se quanto le stava accadendo fosse conforme alla Sacra Scrittura. Talvolta si consolava perché, pur apparendole che per i suoi peccati lei avrebbe meritato di essere ingannata, ciò non sarebbe accaduto a tante persone buone che desideravano illuminarla.
8. Con queste intenzioni cominciò a consultare su queste cose i padri di San Domenico; prima che le accadessero si era confessata spesso con loro. Questi sono i padri che ha consultato: fra’ Vincente Barrón la confessò per un anno e mezzo a Toledo, mente stava lì fondando; era un consultore dell’Inquisizione e uomo di grande cultura; da lui fu molto tranquillizzata. Tutti le dicevano di cosa potesse aver paura se non offendeva Dio e si riconosceva sì rovinosa. Mi sono poi confessata per sei anni con il maestro fra’ Domingo Bañes, consultore del Santo
8. Con queste intenzioni cominciò a consultare su queste cose i padri dell’Ordine del glorioso San Domenico; con cui si era confessata prima che accadessero queste cose. Il padre fra’ Vincente Barrón – confessore allora del Santo Ufficio – con cui aveva avuto a che fare per molti anni, uomo dalla profonda cultura. Questi la rassicurò molto, così come fecero quelli della Compagnia di Gesù: tutti le dicevano di cosa potesse aver paura se non offendeva Dio e si riconosceva sì rovinosa. Si confessò poi per sei anni con il padre maestro fra’ Domingo Bañez,
2152 ahora en Valladolid – me confesé seis años, y siempre trata con él por cartas, cuando algo de nuevo se le ha ofrecido. Con el maestro Chaves. Con el segundo fue fray Pedro Ibáñez, que era entonces lector en Avila y grandísimo letrado, y con otro dominico que llaman fray García de Toledo. Con el p. maestro fray Bartolomé de Medina, catedrático de Salamanca, y sabía que estaba muy mal con ella, porque había oído de estas cosas; y parecióle que éste la diría mejor si iba engañada, que ninguno (esto ha poco más de dos años), y procuróse confesar con él, y diole larga relación de todo, lo que allí estuvo, y procuró que viese lo que había escrito para que entendiese mejor su vida. El la aseguró tanto y más que todos, y quedó muy su amigo. También se confesó algún tiempo con el padre maestro Fray Felipe de Meneses que estuvo en Valladolid a fundar, y era el prior o rector de aquel Colegio de San Gregorio, y habiendo oído estas cosas, la había ido a hablar en Avila con harta caridad, queriendo saber si estaba engañada, y que si no era razón no la murmurasen tanto; y se satisfizo mucho. También trató
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que ahora está en Valladolid por regente en el Colegio de San Gregorio – que la confesó seis años y siempre trataba con él por cartas cuando se le ofrecía algo; con el maestro Chaves; con el padre maestro fray Bartolomé de Medina, catedrático de prima de Salamanca, el cual sabía que estaba muy mal con ella por lo que de esto había oído, y parecióle que éste la diría mejor si iba engañada, por tener tan poco crédito, y esto ha poco más de dos años; procuró de confesar con él y dándole de todo grande relación todo el tiempo que allí estuvo, y vio lo que había escrito, para que mejor lo entendiese, y él la aseguró tanto y más que todos los demás y quedó muy su amigo. También se confesaba con fray Felipe de Meneses algún tiempo, cuando fundó en Valladolid y era el rector de aquel Colegio de San Gregorio, y antes había ido a Avila, habiendo oído estas cosas, para hablarla con harta caridad, queriendo ver si iba engañada, para darle luz, y si no para tornar por ella cuando oyese murmurar; y se satisfizo mucho. Particularmente con un Provincial de Santo Domingo
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Ufficio, ora in Valladolid; ed è sempre in dialogo con lui tramite lettere, qualora si verifichi qualcosa di nuovo. Poi con il maestro Chaves. Con questi ci fu fra’ Pedro Ibáñez, allora lettore in Avila e grande uomo di cultura, e un altro domenicano che chiamano fra’ García di Toledo. Poi si è consultata con il padre maestro fra’ Bartolomé di Medina, cattedratico a Salamanca, che in principio non sapeva come comportarsi con lei perché aveva sentito parlare di quel che le accadeva. Le parve che questi le avrebbe detto che si stava ingannando, e cercò di confessarsi con lui. Gli fece un ampio resoconto di quel che le accadeva e gli fece leggere quanto aveva scritto al riguardo perché comprendesse meglio la sua vita. Lui la rassicurò tanto, e forse più di tutti. Per un certo periodo si confessò anche con il padre maestro fra’ Felipe de Meneses, che fu per una fondazione a Valladolid, ed era priore o rettore del Collegio San Gregorio. Giunto a conoscenza dei fatti, era andato a parlarle in Avila, con grande carità, per comprendere se si stava ingannando; altrimenti non ci sarebbe stata ragione di tanta mormorazione; e fu assai contento. Ebbe
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ora reggente, a Valladolid, del Collegio di san Gregorio; si è poi sempre consultata con lui tramite lettere, se accadeva qualcosa. Poi con il maestro Chaves; con il padre maestro fra’ Bartolomé di Medina, cattedratico di Salamanca, che in principio non sapeva come comportarsi con lei perché aveva sentito parlare di quel che le accadeva. Pensava che questi le avrebbe detto che si stava ingannando, e questo per due anni. Poi cercò di confessarsi con lui. Gli fece un ampio resoconto di quel che le accadeva, e gli fece leggere quanto aveva scritto al riguardo perché comprendesse meglio la sua vita. Lui la rassicurò tanto, e forse più di tutti, e restarono molto amici. Per un certo periodo si confessò anche con il padre fra’ Felipe de Meneses, che fu per una fondazione a Valladolid, ed era rettore del Collegio San Gregorio. Prima, giunto a conoscenza dei fatti, era andato ad Avila, per parlarle con grande carità, per comprendere se si stava ingannando, per illuminarla, o perlomeno per incoraggiarla quando udiva mormorazioni; ne fu assai contento. Ebbe un dialogo particolare anche con un Provinciale di Santo Do-
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particularmente con un Provincial de Santo Domingo, llamado Salinas, hombre muy espiritual y gran siervo de Dios; y con otro lector que es ahora en Segovia, llamado fray Diego de Yanguas, harto de agudo ingenio.
que se llamaba Salinas, hombre muy espiritual; y con otro presentado llamado Lunar, que era prior en Santo Tomás de Avila; y otro en Segovia, llamado fray Diego de Yanguas, lector, también la trató. Y entre estos padres de Santo Domingo no dejaban de tener algunos harta oración, y aún quizás todos.
9. Otros algunos, que en tantos años y con temor ha habido lugar para ello, en especial como andaba en tantas partes a fundar, hanse hecho hartas pruebas, porque todos deseaban acertar a darla luz, por donde la han asegurado y se han asegurado.
9. Y otros algunos, que en tantos años ha habido lugar para ello; en especial, como andaba en tantas partes a fundar, hanse hecho hartas pruebas, porque todos deseaban acertar a darla luz, por donde la han asegurado y se han asegurado.
10. Siempre jamás estaba sujeta y lo está a todo lo que tiene la santa fe católica, y toda su oración y de las casas que ha fundado, es porque vaya en aumento. Decía ella, que cuando alguna cosa de éstas la indujera contra lo que es fe católica y la ley de Dios, que no hubiera menester andar a buscar pruebas, que luego viera era demonio.
10. Siempre jamás deseaba estar sujeta a lo que la mandaban, y así se afligía cuando en estas cosas sobrenaturales no podía obedecer. Y su oración y la de las monjas que ha fundado, siempre es con gran cuidado por el aumento de la santa fe católica, y por esto comenzó el primer monasterio, junto con el bien de su Orden. Decía ella que, cuando algunas cosas de estas le indujeran contra lo que es fe católica y ley de Dios, que no hubiera menester andar a buscar letrados ni hacer pruebas, porque luego viera que era demonio.
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un dialogo particolare anche con un Provinciale di Santo Domingo, chiamato Salinas, uomo dalla profonda vita interiore e gran servo di Dio. Poi ancora con un altro lettore, ora a Segovia, chiamato fra’ Diego de Yanguas, dall’ingegno assai acuto.
mingo di nome Salinas, uomo dalla profonda vita interiore. Con un altro chiamato Lunar, priore di San Tommaso, in Avila. Poi un altro di Segovia, chiamato fra’ Diego de Yanguas, dall’ingegno assai acuto.
9. Durante molti anni andò timorosa di queste cose; in particolare, recandosi da molte parti a fondare monasteri, fu sottoposta a dure prove, perché tutti desideravano tranquillizzarla e darle luce: in fine, sia lei che loro si sono rasserenati.
9. E durante molti anni andò timorosa di queste cose; in particolare, recandosi da molte parti a fondare monasteri, fu sottoposta a dure prove, perché tutti desideravano tranquillizzarla e darle luce: in fine, sia lei che loro si sono rasserenati.
10. È sempre stata ed è soggetta in tutto alla fede cattolica, e dirige la preghiera sua e delle case che ha fondato alla loro crescita. Diceva che qualora una delle cose suddette la inducesse contro la fede cattolica e la legge di Dio, non ci sarebbe bisogno di cercare prove: senz’altro verrebbe dal demonio.
10. Ha sempre desiderato andare soggetta a quanto le comandavano, e si affliggeva se non poteva obbedire in queste cose soprannaturali. La sua orazione e quella delle monache i cui monasteri ha fondato, mira sempre all’aumento della santa fede cattolica. A tale scopo, e pensando al bene dell’ordine, diede inizio al primo monastero. Diceva che, qualora una delle cose suddette la inducesse contro quella che è la fede cattolica e la legge di Dio, non ci sarebbe bisogno di cercare uomini dotti o di fare chissà quali prove: senz’altro verrebbe dal demonio.
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11. Jamás hizo cosa por lo que entendía en la oración, antes si le decían sus confesores al contrario, lo hacía luego, y siempre daba parte de todo. Nunca creyó tan determinadamente que era Dios – con cuanto le decían que sí –, que lo jurara, aunque por los efectos y las grandes mercedes que le ha hecho en algunas cosas, le parecía buen espíritu; mas siempre deseaba virtudes, y en esto ha puesto a sus monjas, diciendo que la más humilde y mortificada sería la más espiritual.
11. Jamás hizo cosa por lo que entendía en la oración; antes cuando le decían sus confesores que hiciese lo contrario, lo hacía sin ninguna pesadumbre, y siempre les daba parte de todo. Nunca creyó tan determinadamente que era Dios – con todo cuanto le decían que sí – que lo jurara, aunque por los efectos y las grandes mercedes que le ha hecho en algunas cosas le parecía buen espíritu: mas siempre deseaba virtudes más que nada, y en esto ha puesto a sus monjas, diciéndoles que la más humilde y mortificada aquélla será la más espiritual.
12. Esto que ha escrito dio al padre maestro fray Domingo Bañes, que está en Valladolid, que es con quien más ha tratado y trata. Piensa que los habrá presentado al Santo Oficio en Madrid. En todo ello se sujeta a la corrección de la fe católica y de la Iglesia. Ninguno la ha puesto culpa, porque son éstas cosas que no están en mano de nadie, y nuestro Señor no pide lo imposible.
12. Todo lo que está dicho y está escrito dio al padre fray Domingo Bañes que es el que está en Valladolid, que es con quien más tiempo ha tratado. El los ha presentado al Santo Oficio en Madrid. En todo lo que se ha dicho, se sujeta a la fe católica e Iglesia romana. Ninguno le ha puesto culpa, porque estas cosas no están en manos de nadie y nuestro Señor no pide lo imposible.
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11. Mai portò a compimento qualcosa intuito in orazione, se i suoi confessori la sconsigliavano. In caso contrario, agiva, e sempre rendeva conto di tutto. Anche se i medesimi confessori le assicuravano che erano cose provenienti da Dio, non ci credette mai tanto da giurarvi; malgrado le apparisse tutto di buono spirito, specialmente per i frutti e le grandi grazie che ne derivavano. Sempre desiderava solo le virtù, e sulla medesima via ha condotto le sue monache, affermando che la più umile e la più mortificata sarebbe stata anche la più spirituale.
11. Mai portò a compimento qualcosa intuito in orazione; anzi, se i suoi confessori la consigliavano del contrario, questo faceva senza alcuna remora, e sempre rendeva conto di tutto. Anche se i medesimi confessori le assicuravano che erano cose provenienti da Dio, non ci credette mai tanto da giurarvi; malgrado le apparisse tutto di buono spirito, specialmente per i frutti e le grandi grazie che ne derivavano. Sempre desiderava più che altro solo le virtù, e sulla medesima via ha condotto le sue monache, dicendo loro che la più umile e la più mortificata sarebbe stata anche la più spirituale.
12. Consegnò lo scritto al padre maestro fra’ Domingo Bañes, in Valladolid, che è stato colui con cui più ha avuto e ha a che fare. Pensa che lo avrà a sua volta presentato al Santo Ufficio, in Madrid. In tutto si assoggetta alla correzione della fede cattolica e della Chiesa. Nessuno l’ha incolpata di alcunché, trattandosi di cose al di là della portata di tutti, e nostro Signore non chiede l’impossibile.
12. Quanto ha detto e scritto, l’ha consegnato al padre fra’ Domingo Bañes, il padre residente in Valladolid, che è stato colui con cui più ha avuto a che fare nel tempo. Lui lo ha a sua volta presentato al Santo Ufficio, in Madrid. In tutto si assoggetta alla correzione della fede cattolica e della Chiesa romana. Nessuno l’ha incolpata di alcunché: queste cose, infatti, non sono alla nostra portata, e nostro Signore non chiede l’impossibile.
2158 13. Como se ha dado cuenta a tantos por el gran temor que traía, hanse divulgado mucho estas cosas, que ha sido para ella harto grandísimo tormento y cruz; dice ella que no por humildad, sino porque siempre aborrecía estas cosas que decían de mujeres. Tenía extremo a no se sujetar a quien le parecía que creía era todo de Dios, porque luego temía los había de engañar a entrambos el demonio. Como quien veía temeroso, trataba su alma de mejor gana; aunque también le daba pena con los que del todo despreciaban estas cosas – era por probarla –, porque le parecían algunas muy de Dios, y no quisiera, que pues no veían causa las condenaran determinadamente, tampoco como que creyeran que todo era de Dios, porque entendía ella muy bien que podía haber engaño, y por esto jamás le pareció asegurarse del todo en lo que podía haber peligro. Procuraba lo más que podía en ninguna cosa ofender a Dios y siempre obedecer; y con estas dos cosas se pensaba librar, aunque fuese demonio.
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13. La causa de haberse divulgado tanto es que, como andaba con temor y lo ha comunicado a tantos, unos lo decían a otros; y también un desmán que acaeció con esto que había escrito; hale sido tan grandísimo tormento y cruz y le cuesta muchas lágrimas; dice ella que no por humildad sino por lo que queda dicho; y parecía permisión de Dios para atormentarla, porque mientras uno más mal decía de lo que los otros habían dicho, desde a poco decía él más. Tenía extremo de no se sujetar a quien le parecía que creía todo era de Dios, porque luego temía los había de engañar a entrambos el demonio; y con quien veía temeroso trataba su alma de mejor gana, aunque también le daban pena cuando, por probarla, del todo despreciaban estas cosas, porque le parecían algunas muy de Dios y no quisiera que, pues no veía causa, las condenaran tan determinadamente, tampoco como que creyeran que todo era Dios, porque ella entendía muy bien que podía haber engaño. Jamás podía asegurarse del todo en lo que podía haber peligro. Procuraba lo más que podía en ninguna cosa ofender
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13. Avendo reso conto a molti per il forte dubbio che portava in sé, tali avvenimenti si sono spropositamente divulgati, cosa che è stata per lei di grande tormento e croce. Non per umiltà, dice, ma perché ha sempre disprezzato queste cose che dicevano essere tipiche di donne. Era assai delicata nel non assoggettarsi a chi le diceva che erano cose tutte di Dio, perché temeva che il demonio andasse ingannando entrambi. Parlava più volentieri della sua anima con chi vedeva titubare; pur soffrendo della medesima pena con chi disprezzava completamente queste cose (per metterla alla prova, avrebbero detto). Alcune di queste persone le sembravano interamente di Dio e non voleva che, non trovandovi altra causa, la condannassero con decisione; ma neppure voleva che pensassero che provenisse tutto da Dio, perché era cosciente di come potesse esservi un inganno: per questo le parve di non essere mai sicura che non vi fosse un qualche pericolo. Cercava di non offendere Dio in alcuna cosa, e di obbedire sempre; così pensava di liberarsene, anche se ad agire fosse stato il demonio.
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13. La cosa si divulgò molto perché, essendo timorosa, lo comunicava a molti, che ne parlavano poi con altri. Vi fu un eccesso provocato anche dai suoi scritti; questo l’ha fatta patire molto e le è costato lacrime. Non per umiltà, ma per quanto ne fu detto. Sembrava che Dio permettesse tutto questo per tormentarla; quando uno diceva male di quel che altri avevan detto, poco dopo lui diceva cose ancora peggiori. Era assai delicata nel non assoggettarsi a chi le diceva che erano cose tutte di Dio, perché temeva che il demonio andasse ingannando entrambi. Parlava più volentieri della sua anima con chi vedeva titubare; pur soffrendo della medesima pena con chi disprezzava completamente queste cose (per metterla alla prova, avrebbero detto). Alcune di queste persone le sembravano interamente di Dio e non voleva che, non trovandovi altra causa, la condannassero con decisione; ma neppure voleva che pensassero che provenisse tutto da Dio, perché era cosciente di come potesse esservi un inganno: per questo le parve di non essere mai sicura che non vi fosse un qualche pericolo. Cercava di non offendere Dio in alcuna
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a Dios y siempre obedecer, y con estas dos cosas se pensaba librar con el favor divino, aunque fuese demonio. 14. Desde que tuvo cosas sobrenaturales, siempre se inclinaba su espíritu a buscar lo más perfecto, y casi ordinario traía grandes deseos de padecer; y en las persecuciones – que tuvo hartas –, se hallaba consolada y con amor particular a quien la perseguía. Gran deseo de pobreza y soledad, y de salir de este destierro por ver a Dios. Por estos efectos y otros semejantes se comenzó a sosegar, pareciéndole que espíritu que la dejaba con estas virtudes no sería malo, y así se lo decían con los que lo trataba, aunque para dejar de temer no, sino para no andar tan fatigada. Jamás su espíritu la persuadía a que encubriese nada, sino a que obedeciese siempre.
14. Desde que tuvo cosas sobrenaturales siempre se inclinaba su espíritu a buscar lo más perfecto, y casi ordinario tenía gran deseo de padecer; y en las tribulaciones que ha tenido, que son muchas, se hallaba consolada y con amor particular a quien la perseguía. Gran deseo de pobreza y soledad y de salir de este destierro por ver a Dios. Por estos efectos y otros semejantes se comenzó a sosegar, pareciéndole que espíritu que la dejaba con estas virtudes, que no sería malo, y así lo decían los que la trataban, aunque para dejar de temer no, sino para no andar tan fatigada como estaba. Jamás su espíritu la persuadía que encubriese cosa alguna, sino a que obedeciese siempre.
15. Nunca con los ojos del cuerpo vio nada, como está dicho, sino con una delicadez y cosa tan intelectual, que algunas veces pensaba a los principios se le había antojado, otras no lo podía pensar. Tampoco oyó ja-
15. Nunca con los ojos del cuerpo vio nada, como ya está dicho, sino con una delicadeza y cosa tan intelectual, que algunas veces pensaba a los principios si se le había antojado: otras no lo podía pensar.
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cosa, e di obbedire sempre; così pensava di liberarsene, con il favore divino, anche fosse stata tutta opera del demonio. 14. Da quando ebbe fenomeni soprannaturali, il suo spirito si inclinò a cercare la perfezione in ogni cosa, e quasi ogni giorno avvertiva grandi desideri di soffrire. Nelle persecuzioni – ne subì di violente – si ritrovava consolata e con un particolare amore verso chi la perseguitava. Aveva un profondo desiderio di povertà e di solitudine, nonché di lasciare questo esilio per vedere Dio. Per questi e altri simili frutti, iniziò a tranquillizzarsi, parendole che lo spirito che la lasciava con queste virtù non poteva essere cattivo, e così ne andava concordando con coloro che avevano a che fare con lei, non tanto per smettere di temere, quanto per non affaticarsi troppo lungo la via. Il suo spirito non la indusse mai a nascondere qualcosa, quanto a obbedire sempre.
14. Da quando ebbe fenomeni soprannaturali, il suo spirito si inclinò a cercare la perfezione in ogni cosa, e quasi ogni giorno avvertiva grandi desideri di soffrire. Nelle persecuzioni – ne subì di violente – si ritrovava consolata e con un particolare amore verso chi la perseguitava. Aveva un profondo desiderio di povertà e di solitudine, nonché di lasciare questo esilio per vedere Dio. Per questi e altri simili frutti, iniziò a tranquillizzarsi, parendole che lo spirito che la lasciava con queste virtù non poteva essere cattivo, e così ne andava concordando con coloro che avevano a che fare con lei, non tanto per smettere di temere, quanto per non affaticarsi troppo lungo la via. Il suo spirito non la indusse mai a nascondere qualcosa, quanto a obbedire sempre.
15. Non vide mai nulla con gli occhi del corpo, come ha detto, ma con una sì delicata visione intellettuale, che talvolta, agli inizi, pensava di sbagliarsi, e poi non lo poté più pensare.
15. Non vide mai nulla con gli occhi del corpo, come ha detto, ma con una sì delicata visione intellettuale, che talvolta, agli inizi, pensava di sbagliarsi, e poi non lo poté più pensare.
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más con los oídos corporales, si no fueron dos veces, y éstas no entendió cosa de las que decían, ni sabía quién. 16. Estas cosas no eran continuas, sino en alguna necesidad algunas veces, como fue una que había estado algunos días con unos tormentos interiores incomportables y un desasosiego interior de temor si la traía engañada el demonio, como más largamente está en aquella Relación, y también están sus pecados, que así han sido públicos, como estotras cosas, porque el miedo que traía le ha hecho olvidar su crédito; y estando así con aflicción que no se puede decir, con sólo entender esta palabra en lo interior; Yo soy, no tengas miedo, quedaba el alma tan quieta y animosa y confiada, que no podía entender de dónde le había venido tan gran bien; pues no había bastado confesor, ni bastaran muchos letrados con muchas palabras para ponerle aquella paz y quietud que con una se le había puesto, y así otras veces que con alguna visión quedaba fortalecida; porque a no ser esto, no pudiera haber pasado tan grandes trabajos y contradicciones y enfermedades – que han sido sin cuento –, y pasa, que jamás anda sin algún género de padecer. Hay más y menos, mas lo ordinario es siempre dolores con otras hartas enfermedades,
16. Y estas cosas no eran continuas, sino por la mayor parte de alguna necesidad, como fue una vez que había estado unos días con unos tormentos interiores intolerables y un desasosiego en el alma de temor si la traía engañada el demonio, como muy largamente está escrito en aquella Relación, que tan públicos han sido sus pecados; porque están allí como lo demás, porque el miedo que traía la ha hecho olvidar su crédito. Estando así con esta aflicción, tal que no se puede encarecer, con sólo entender esta palabra en lo interior: Yo soy, no hayas miedo, quedaba el alma tan quieta, animosa y confiada, que no podía entender de dónde le había venido tan grande bien, pues no había bastado confesores, ni bastaban muchos letrados con muchas palabras para ponerle aquella paz y quietud que con una se le había puesto; y así otras veces le acontecía que con alguna visión quedaba fortalecida, porque a no ser esto no pudiera haber pasado tan grandes trabajos y contradicciones y enfermedades (que han sido sin cuento) y pasa, aunque no tantas, porque jamás anda sin algún género de padecer. Hay más y
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Non udì neppure mai con le orecchie, se non forse in due occasioni, ma lei non comprese cosa e chi le stavano dicendo. 16. Questi avvenimenti non erano continui, ma talvolta legati a precise necessità. Una volta, aveva patito tormenti interiori insopportabili, ed era interiormente turbata di essere ingannata dal demonio, come largamente spiega nella Relazione, dove racconta anche i suoi peccati, che sono quindi di dominio pubblico, perché la paura le ha fatto dimenticare il suo onore. Mentre era dunque immersa in quell’afflizione indicibile, udì interiormente queste parole: “Sono io, non avere paura!”. L’anima ne rimase così tranquilla, incoraggiata e fiduciosa, da non poter comprendere la fonte di tanto bene. Non erano bastati un confessore, molti uomini dotti e le loro tante parole per porle nell’anima quella pace e quiete che una sola parola aveva portato. Altre volte rimase fortificata da una sola visione. Senza di queste non avrebbe potuto sopportare le innumerevoli e pesanti fatiche, contraddizioni e malattie: non ci fu momento senza patire di qualcosa. Ha sofferto più o meno di tutto,
16. E questi avvenimenti non erano continui, ma la maggior parte della volte erano legati a precise necessità. Una volta, aveva patito tormenti interiori insopportabili, ed era interiormente turbata di essere ingannata dal demonio, come largamente spiega nella Relazione, dove racconta anche i suoi peccati, che sono quindi di dominio pubblico, perché la paura le ha fatto dimenticare il suo onore. Mentre era dunque immersa in quell’afflizione che di più non si può, udì interiormente le parole: “Sono io, non avere paura!”. L’anima ne rimase così tranquilla, incoraggiata e fiduciosa, da non poter comprendere la fonte di tanto bene. Non erano bastati un confessore, molti uomini dotti e le loro tante parole per porle nell’anima quella pace e quiete che una sola parola aveva portato. Altre volte rimase fortificata da una sola visione. Senza di queste non avrebbe potuto sopportare le innumerevoli e pesanti fatiche, contraddizioni e malattie: non ci fu momento senza patire di qualcosa. Ha
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aunque después que es monja la han apretado más.
menos; lo ordinario es siempre dolores con otras hartas enfermedades, aunque después que es monja la apretaron más.
17. Si en algo sirve al Señor y las mercedes que le hace, pasa de presto por su memoria, aunque de las mercedes muchas veces se acuerda, mas no puede detenerse allí mucho, como en los pecados, que siempre están atormentándola como un cieno de mal olor. El haber tenido tantos pecados y servido a Dios tan poco, debe ser causa de no ser tentada de vanagloria.
17. Si en algo sirve al Señor y las mercedes que la hace, pasan de presto por su memoria, aunque de las mercedes muchas veces se acuerda, mas no puede mucho detenerse allí como en los pecados, que siempre la están atormentando lo más ordinario como un cieno de mal olor. El haber tenido tantos pecados debe ser causa de no ser tentada de vanagloria.
18. Jamás con cosa de su espíritu tuvo persuasión, ni cosa sino de toda limpieza y castidad, y sobre todo un gran temor de no ofender a Dios nuestro Señor y de hacer en todo su voluntad. Esto le suplica siempre, y a su parecer está tan determinada a no salir de ella, que no la dirían cosa en que pensase servir más a Dios los que la tratan – confesores y prelados – que la dejase de poner por obra, confiada en que el Señor ayuda a los que se determinan por su servicio y gloria.
18. Jamás con cosa de su espíritu tuvo cosa que no fuese toda limpia y casta, ni le parece, si es buen espíritu y tiene cosa sobrenatural, se podría tener, porque queda todo descuido de su cuerpo ni hay memoria de él, que todo se emplea en Dios. También tiene un gran temor de no ofender a Dios nuestro Señor y desea hacer en todo su voluntad. Esto le suplica siempre, y a su parecer está tan determinada a no salir de ella, que jamás le dirían cosa los confesores que la
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ma soprattutto dolori che accompagnavano gravi malattie; e dopo esser divenuta monaca, ne ha sofferto di più.
sofferto più o meno di tutto, ma soprattutto dolori che accompagnavano gravi malattie; e dopo esser divenuta monaca, ne ha sofferto di più.
17. Dalla sua memoria spariscono presto le grazie ricevute e se in qualcosa è risultata gradita al Signore. Se molto spesso si ricorda delle grazie ricevute, non riesce a ricordarsene come accade, invece, per i peccati, che stanno sempre lì a tormentarla come melma maleodorante. L’aver commesso tanti peccati ed essere piaciuta a Dio in così poche cose, dev’essere la causa per cui non è tentata di vanagloria.
17. Dalla sua memoria spariscono presto le grazie ricevute e se in qualcosa è risultata gradita al Signore. Se molto spesso si ricorda delle grazie ricevute, non riesce a ricordarsene come accade, invece, per i peccati, che stanno sempre lì a tormentarla come melma maleodorante. L’aver commesso tanti peccati dev’essere la causa per cui non è tentata di vanagloria.
18. Nelle cose spirituali si mosse sempre con ogni purezza e castità, ma soprattutto con un grande timore di non offendere Dio nostro Signore e fare sempre la sua volontà. Di questo lo supplica sempre, ed è tanto determinata a non comportarsi altrimenti, che i suoi confessori e prelati non possono suggerirle cose in cui piacere di più a Dio, che lei subito non la metta in pratica, fiduciosa nel fatto che il Signore aiuta chi si decide per il suo servizio e gloria.
18. Nelle cose spirituali, si mosse sempre con ogni purezza e castità, né le sembra, se è di buono spirito e ha un che di soprannaturale, sia disprezzabile, perché non v’è più alcuna cura del proprio corpo, né ve n’è memoria, essendo tutto occupato in Dio. Ha un grande timore di offendere Dio nostro Signore e desidera compiere in tutto la sua volontà. Di questo lo supplica sempre, e a suo parere è tanto determinata a non comportarsi altrimenti, che mai i suoi confessori e prelati le suggeriranno cose in cui servire
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tratan de que pensase más servir a Dios, que no la hiciese con el favor de Dios y confiada en que Su Majestad ayuda a los que se determinan para su servicio y para gloria suya. 19. No se acuerda más de sí, ni de su provecho – en comparación de esto –, que si no fuese, a cuanto ella puede entender de sí y entienden sus confesores. Es todo gran verdad lo que va en este papel, y lo puede probar con ellos vuestra merced, si quiere, y con todas las personas que la han tratado de veinte años a esta parte. Muy ordinario la mueve su espíritu a alabanzas de Dios, y querría que todo el mundo entendiese en esto, aunque a ella le costase muy mucho. De aquí le viene el deseo del bien de las almas; y de ver cuán basuras son las cosas exteriores de este mundo y cuán preciosas las interiores – que no tienen comparación –, ha venido a tener en poco las cosas de él.
19. No se acuerda de sí más ni de su provecho, en comparación de esto, que si no fuese, en cuanto puede entender de sí y entienden sus confesores. Es todo gran verdad lo que va en este papel y se puede probar con ellos y con todas las personas que la tratan de veinte años a esta parte. Muy ordinario la mueve su espíritu a alabanzas de Dios, y querría que todo el mundo entendiese en esto, aunque a ella le costase mucho. De aquí le nace el deseo del bien de las almas; y viendo cuán basura son las cosas de este mundo y cuán preciosas las interiores, que no tienen comparación, ha venido a tener en poco las cosas de él.
20. La manera de visión que vuestra merced me preguntó es que no se ve cosa ni interior ni exteriormente, porque no es imaginaria; mas sin verse nada, entiende el alma quién es, y hacia dónde se le representa, más claramente que si lo viese, salvo que no se le representa cosa particular, sino como si una persona sintiese que está otra
20. La manera de visión que vuestra merced quiere saber es que no se ve ninguna cosa exterior ni interiormente, porque no es imaginaria; mas sin verse nada, entiende el alma lo que es y hacia dónde se le representa, más claramente que si lo viese, salvo que no se le representa cosa particular, sino como si una persona – pongamos – que
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di più Dio che lei non le metta subito in pratica, col favore di Dio e certa che Sua Maestà viene sempre in aiuto a chi si decide per il suo servizio e gloria. 19. Per quanto lei e i suoi confessori possano intendere, non si ricorda più di sé e del suo profitto. Quanto è qui scritto risponde a verità; vostra grazia, se vuole, può verificarlo con tutte le persone che hanno avuto a che fare con lei negli ultimi vent’anni. Molto spesso il suo spirito la muove a lodare Dio, e vorrebbe che tutti facessero lo stesso, anche qualora a lei costasse molto. Da qui nasce in lei il desiderio del bene delle anime, e il vedere quanto siano basse le cose di questa terra e preziose, senza paragone, le interiori. Per questo stima così poco le cose del mondo.
19. Per quanto lei e i suoi confessori possano intendere, non si ricorda più di sé e del suo profitto. Quanto è qui scritto risponde a verità; lo si può verificare con tutte le persone che hanno avuto a che fare con lei negli ultimi vent’anni. Molto spesso il suo spirito la muove a lodare Dio, e vorrebbe che tutti facessero lo stesso, anche qualora a lei costasse molto. Da qui nasce in lei il desiderio del bene delle anime, e il vedere quanto siano basse le cose di questa terra e preziose, senza paragone, le interiori. Per questo stima così poco le cose del mondo.
20. Vostra grazia mi ha fatto domanda sulla modalità della visione; non si vede alcuna cosa né con gli occhi del corpo né con gli occhi interiori, perché non è frutto dell’immaginazione. Senza alcunché vedere, l’anima comprende chi è e fin dove è rappresentato, più chiaramente che se lo vedesse, ma senza una figurazione precisa; come quando uno avverte di
20. Vostra grazia mi ha fatto domanda sulla modalità della visione; non si vede alcuna cosa né con gli occhi del corpo né con gli occhi interiori, perché non è frutto dell’immaginazione. Senza alcunché vedere, l’anima comprende chi è e fin dove è rappresentato, più chiaramente che se lo vedesse, ma senza una figurazione precisa; come quando uno avverte di trovar-
2168 cabe ella, y porque estuviese a oscuras no la ve, más cierto entiende que está allí, salvo que no es comparación ésta bastante; porque el que está a oscuras, por alguna vía, u oyendo ruido, o habiendo visto antes la persona, entiende que está allí o la conoce de antes. Acá no hay nada de eso, sino que sin palabra exterior ni interior entiende el alma clarísimamente quién es, y hacia qué parte está, y a las veces lo que quiere significar. Por dónde o cómo, no lo sabe; mas ello pasa así, y lo que dura no puede ignorarlo; y cuando se quita, aunque más quiere imaginarlo como antes, no aprovecha, porque se ve que es imaginación y no presencia, que ésta no está en su mano; y así son todas las cosas sobrenaturales. Y de aquí viene no tenerse en nada a quien Dios hace esta merced, porque ve que es cosa dada y que ella allí ni puede quitar ni poner; y esto hace quedar con mucha más humildad y amor de servir siempre a este Señor tan poderoso, que puede hacer lo que acá no podemos aun entender; como aunque más letras tengan, hay cosas que no se alcanzan. Sea bendito el que lo da, amén, para siempre jamás.
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sintiese que está otra persona cabe ella y porque está a oscuras no la ve, mas cierto entiende que está allí, salvo que no es ésta bastante comparación; porque el que está a oscuras, por alguna vía, oyendo ruido o habiéndola visto antes, entiende que está allí, o la conoce de antes; pero acá no hay nada de eso, sino que sin palabra interior ni exterior entiende el alma clarísimamente quién es y hacia qué parte está, y a las veces lo que quiere significar. Por dónde o cómo lo entiende ella no lo sabemos. Ello pasa así, y lo que dura no puede ignorarlo; y cuando se quita, aunque más quiere imaginarlo como antes, no aprovecha, porque se ve que es imaginación y no representación, que esto no está en su mano, y así son todas las cosas sobrenaturales. Y de aquí viene no tenerse en nada a quien Dios hace estas mercedes, sino muy mayor humildad que antes, porque ve que es cosa dada y que ella allí no puede quitar ni poner, y queda más amor y deseo de servir a Señor tan poderoso que puede lo que acá no podemos entender; así como, aunque más letras tengan, hay cosas que no se alcanzan. Sea bendito el que lo da, amén, para siempre.
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trovarsi dinanzi ad un’altra persona, ma non la vede perché sono al buio. Sa, però, che è lì presente; ma questo paragone non basta. Chi sta al buio, infatti, in qualche modo, o udendo rumore, o avendo visto prima la persona, sa che è lì, o lo sapeva da prima. Qui non c’è niente di tutto questo, ma, senza parole esteriori o interiori, l’anima capisce benissimo chi è, e talvolta il significato dell’apparizione. Da dove viene e come viene, questo non lo sa. Ma sa che è vero, e non può ignorare quanto dura. E, terminata la visione, vuole immaginarlo come prima, ma non ci riesce, perché diviene sua immaginazione e non presenza, indipendente dai suoi sforzi. Così sono tutte le cose soprannaturali. Da questo deriva anche il ritenersi nulla delle persone cui Dio concede queste grazie, perché sono doni che l’anima non può né mettere né togliere. Questo lascia con un’umiltà ancora più profonda e col desiderio di servire sempre più questo Signore tanto potente, che può compiere quel che qui non possiamo ancora comprendere. In questo caso l’essere molto dotti non giova a nulla. Sia per sempre benedetto colui che concede tali grazie. Amen.
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si dinanzi ad un’altra persona, ma non la vede perché sono al buio. Sa, però, che è lì presente; ma questo paragone non basta. Chi sta al buio, infatti, in qualche modo, o udendo rumore, o avendola vista prima, sa che è lì, o lo sapeva da prima. Qui non c’è niente di tutto questo, ma, senza parole esteriori o interiori, l’anima capisce benissimo chi è, e talvolta il significato dell’apparizione. Da dove viene e come viene, questo non lo sa. Ma sa che è vero, e non può ignorare quanto dura. E, terminata la visione, vuole immaginarlo come prima, ma non ci riesce, perché diviene sua immaginazione e non presenza, indipendente dai suoi sforzi. Così sono tutte le cose soprannaturali. Da questo deriva anche il ritenersi nulla delle persone cui Dio concede queste grazie, perché sono doni che l’anima non può né mettere né togliere. Questo lascia con un’umiltà ancora più profonda e col desiderio di servire sempre più questo Signore tanto potente, che può compiere quel che qui non possiamo ancora comprendere. In questo caso l’essere molto dotti non giova a nulla. Sia per sempre benedetto colui che concede tali grazie. Amen.
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5. 1. Son tan dificultosas de decir, y más de manera que se puedan entender, estas cosas del espíritu interiores cuanto más con brevedad pasan, que si la obediencia no lo hace, será dicha atinar, especial en cosas tan dificultosas. Mas poco va en que desatine, pues va a manos que otros mayores habrá entendido de mí. En todo lo que dijere, suplico a vuestra merced que entienda que no es mi intento pensar es acertado, que yo podré no entenderlo; mas lo que puedo certificar es que no diré cosa que no haya experimentado algunas y muchas veces. Si es bien o mal, vuestra merced lo verá y me avisará de ello. 2. Paréceme será dar a vuestra merced gusto comenzar a tratar desde el principio de cosas sobrenaturales, que en devoción y ternura y lágrimas y meditaciones que acá podemos adquirir con ayuda del Señor, entendidas están. 3. La primera oración que sentí, a mi parecer, sobrenatural (que llamo yo lo que con mi industria ni diligencia no se puede adquirir aunque mucho se procure, aunque disponer para ello sí y debe hacer mucho al caso), es un recogimiento interior que se siente en el alma, que parece ella tiene allá otros sentidos, como acá los exteriores, que ella en sí parece se quiere apartar de los bullicios exteriores; y así, algunas veces los lleva tras sí, que le da gana de cerrar los ojos y no oír ni ver ni entender sino aquello en que el alma entonces se ocupa, que es poder tratar con Dios a solas. Aquí no se pierde ningún sentido ni potencia, que todo está entero, mas estálo para emplearse en Dios. Y esto, a quien nuestro Señor lo hubiere dado, será fácil de entender; y a quien no, a lo menos será menester muchas palabras y comparaciones.
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5. (1576, Siviglia)
1. Queste cose interiori, spirituali, quanto più rapidamente accadono, tanto più risulta difficile spiegarle; se non fosse per l’obbedienza, sarebbe davvero difficile riuscirvi, specialmente dinanzi alla loro complessità. Ma lamentarmi non serve a niente; evidentemente ci sarà chi ne sa più di me. In tutto quel che dirò, sappia vostra grazia che non è mia intenzione ritenerle cose certe; potrei non accorgermene neppure. Ciò di cui sono certa è che non dirò cosa che io non abbia prima sperimentato se non alcune e molte volte. Starà a vostra grazia comprendere se sono un bene o un male e avvertirmene. 2. Mi sembra che possa far piacere a vostra maestà che io cominci a parlare di cose soprannaturali sin dall’inizio; le devozioni, tenerezze, lacrime, meditazioni che quaggiù possiamo acquisire con l’aiuto del Signore, sono cose già conosciute. 3. La prima orazione da me avvertita come soprannaturale (così chiamo ciò che con il mio sforzo e diligenza non posso ottenere per grandi che siano; anche se occorre disporvisi), consiste in un raccoglimento interiore avvertito nell’anima, da parere ch’ella sia in possesso di altri sensi, analoghi a quelli esteriori; e sembra che l’anima voglia nascondersi dai frastuoni esteriori. Sicché talvolta li abbandona; vuole chiudere gli occhi e non udire né vedere né comprendere altro se non quello di cui si sta occupando l’anima: poter parlare con Dio a tu per tu. Qui non si perdono sensi o potenze; tutto resta unito, ma unito per mettersi in Dio. Chi sia stato beneficiato di questo dal Signore, lo comprenderà facilmente. Altrimenti saranno necessari molte parole e analogie.
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4. De este recogimiento viene algunas veces una quietud y paz interior muy regalada, que está el alma que no le parece le falta nada, que aun el hablar le cansa, digo el rezar y el meditar; no querría sino amar. Dura rato y aun ratos. 5. De esta oración suele proceder un sueño que llaman de las potencias, que ni están absortas ni tan suspensas, que se pueda llamar arrobamiento. Aunque no es del todo unión, alguna vez y aun muchas, entiende el alma que está unida sola la voluntad, y se entiende muy claro; digo claro, a lo que parece. Está empleada toda en Dios, y que ve el alma la falta de poder estar ni obrar en otra cosa; y las otras dos potencias están libres para negocios y obras del servicio de Dios. En fin, andan juntas Marta y María. Yo pregunté al Padre Francisco si sería engaño esto, porque me traía boba, y me dijo que muchas veces acaecía. 6. Cuando es unión de todas las potencias, es muy diferente, porque ninguna cosa puede obrar; porque el entendimiento está como espantado; la voluntad ama más que entiende, mas ni entiende si ama, ni qué hace, de manera que lo pueda decir; la memoria, a mi parecer, que no hay ninguna, ni pensamiento, ni aun por entonces son los sentidos despiertos, sino como quien los perdió para más emplear el alma en lo que goza, a mi parecer, que por aquel breve espacio se pierden. Pasa presto. En la riqueza que queda en el alma de humildad y otras virtudes y deseos, se entiende el gran bien que le vino de aquella merced; mas no se puede decir lo que es, porque aunque el alma se da a entender, no sabe cómo lo entiende, ni decirlo. A mi parecer, si ésta es verdadera, es la mayor merced que nuestro Señor hace en este camino espiritual, a lo menos de las grandes. 7. Arrobamientos y suspensión, a mi parecer, todo es uno,
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4. Da questo raccoglimento proviene talvolta una quiete e una pace interiore assai piacevole; all’anima sembra di non mancare di nulla, anche le parole la stancano, sia nel pregare sia nel meditare. Non vorrebbe far altro che amare. Questo dura un momento e anche di più. 5. Da questa orazione procede un sonno che chiamano delle potenze, che né sono assorte né sono sospese tanto da potersi chiamare rapimento. Non trovandosi ancora nell’unione completa, l’anima comprende che a essere unita è solo la sua volontà, e lo comprende, a quanto sembra, chiaramente. È messa tutta in Dio e l’anima non può fare altro; le altre due potenze sono libere per gli affari e le azioni riguardanti il servizio di Dio. Marta e Maria, cioè, vanno unite. Chiesi al padre Francesco se questo fosse sbagliato, perché era cosa che quasi mi intontiva, e mi disse che era cosa frequente. 6. Quando l’unione è di tutte le potenze, è molto diverso perché non si può proprio fare nulla. L’intelletto è come stuporoso, la volontà ama più di quel che capisce, ma non capisce se ama, né quel che fa, da poterlo spiegare. Non c’è, a mio parere, alcuna memoria, né pensiero, né allora i sensi sono svegli, ma sono come chi li abbandona per mettere meglio l’anima in quanto gode, e in quel breve tempo van perduti. È tutto assai rapido. Nella ricchezza di umiltà, altre virtù e aneliti in cui l’anima rimane, si comprende il gran bene che le venne da quella grazia; ma non è possibile spiegare meglio quanto accade. Pur cercando l’anima di capirci qualcosa, non sa come comprenderlo, né come dirlo. A parer mio, se la grazia è autentica, è la maggiore delle grandi grazie che nostro Signore concede in questo cammino spirituale. 7. Rapimenti e sospensioni, a mio parere, sono la stessa
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sino que yo acostumbro a decir suspensión, por no decir arrobamiento, que espanta; y, verdaderamente, también se puede llamar suspensión esta unión que queda dicha. La diferencia que hay del arrobamiento a ella, es ésta: que dura más y siéntese más en esto exterior, porque se va acortando el huelgo de manera que no se puede hablar, ni los ojos abrir. Aunque esto mismo se hace en la unión, es acá con mayor fuerza, porque el calor natural se va no sé yo adónde; que cuando es grande el arrobamiento, que en todas estas maneras de oración hay más y menos, cuando es grande, como digo, quedan las manos heladas, y algunas veces extendidas como unos palos; y el cuerpo, si toma en pie, así se queda, o de rodillas. Y es tanto lo que se emplea en el gozo de lo que el Señor le representa, que parece se olvida de animar en el cuerpo y le deja desamparado, y si dura, quedan los nervios con sentimiento. 8. Paréceme que quiere aquí el Señor que el alma entienda más de lo que goza que en la unión, y así se le descubren algunas cosas de Su Majestad en el rapto muy ordinariamente; y los efectos con que queda el alma son grandes y el olvidarse a sí por querer que sea conocido y alabado tan gran Dios y Señor. A mi parecer, si es de Dios, que no puede quedar sin un gran conocimiento de que ella allí no pudo nada y de su miseria e ingratitud de no haber servido a quien por solo su bondad le hace tan gran merced. Porque el sentimiento y suavidad es tan excesivo, que todo lo que acá se puede comparar, que si aquella memoria no se le pasase, siempre habría asco de los contentos de acá, y así viene a tener todas las cosas del mundo en poco. 9. La diferencia que hay de arrobamiento y arrebatamiento, es que el arrobamiento va poco a poco muriéndose a estas cosas exteriores y perdiendo los sentidos y viviendo a Dios.
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cosa. Solo che io sono abituata a dire sospensione, perché la parola rapimento può spaventare. Ma con ragione l’unione di cui stiamo parlando può essere definita sospensione. La differenza tra l’una e l’altra è questa: dura di più e se ne avvertono maggiormente le conseguenze esteriori; il respiro si fa breve, tanto da non poter parlare, né si possono aprire gli occhi. Questo accade anche nell’unione, ma qui si verifica con una forza maggiore, perché il calore naturale se ne va non so dove. Se il rapimento è grande, in tutti questi modi d’orazione c’è un più e un meno, le mani gelano e talvolta restano duramente distese, come dei legni; il corpo, poi, se si mette in piedi, così rigidamente resta, o in ginocchio. Va tanta energia nella gioia di quel che il Signore va rappresentando, che sembra ci si dimentichi di animare il corpo, che rimane abbandonato; e, se la cosa dura, i nervi ne risentono. 8. Mi pare che il Signore voglia che l’anima intenda più da quanto gode nell’unione, sì che normalmente accade che le si rivelino alcune cose di Sua Maestà. I frutti con cui resta l’anima sono assai grandi; si dimentica di sé tanto anela a che un Dio e Signore tanto grande sia conosciuto. Se il tutto viene da Dio, l’anima non può ritrovarsi se non nella certezza ch’ella non fece nulla, consapevole della sua miseria e ingratitudine, per non aver servito chi, per sua sola bontà le dona una grazia tanto grande. Quanto si gode e la soavità sono tanto elevati da non poter essere paragonati ad alcunché di terreno. Se il loro ricordo non avesse fine, si avrebbero a nausea tutte le consolazioni di quaggiù; per questo l’anima giunge a stimare ben poco tutte le cose del mondo. 9. La differenza, invece, tra rapimento e trasporto, consiste nel fatto che il rapimento va a poco a poco morendo a queste cose esteriori, perdendo i sensi, e vivendo di Dio.
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El arrebatamiento viene con una sola noticia que Su Majestad da en lo muy íntimo del alma, con una velocidad que la parece que la arrebata a lo superior de ella, que, a su parecer, se le va del cuerpo; y así es menester ánimo a los principios para entregarse en los brazos del Señor, llévela a do quiere. Porque, hasta que Su Majestad la pone en paz adonde quiere llevarla (digo llevarla, que entienda cosas altas), cierto es menester a los principios estar bien determinada a morir por El; porque la pobre alma no sabe qué ha de ser aquello, digo a los principios. 10. Quedan las virtudes, a mi parecer, de esto más fuertes, porque deséase más y dase más a entender el poder de este gran Dios para temerle y amarle, pues así, sin ser más en nuestra mano, arrebata el alma, bien como Señor de ella. Queda gran arrepentimiento de haberle ofendido, y espanto de cómo osó ofender tan gran Majestad y grandísima ansia porque no haya quien le ofenda, sino que todos le alaben. Pienso que deben venir de aquí estos deseos tan grandísimos de que se salven las almas y de ser alguna parte para ello y para que este Dios sea alabado como merece. 11. El vuelo de espíritu es un no sé cómo le llame, que sube de lo más íntimo del alma. Sola esta comparación se me acuerda, que puse adonde vuestra merced sabe que están largamente declaradas estas maneras de oración y otras, y es tal mi memoria, que luego se me olvida. Paréceme que el alma y el espíritu debe ser una cosa, sino que, como un fuego, que si es grande y ha estado disponiéndose para arder, así el alma, de la disposición que tiene con Dios, como el fuego, ya que de presto arde, echa una llama que llega a lo alto, aunque tan fuego es como el otro que está en lo bajo, y no porque esta llama suba deja de quedar el fuego. Así acá en el alma, parece que produce de sí una cosa tan de presto y tan delicada, que sube a la parte superior y va donde el Señor quiere; que
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Il trasporto giunge con un solo segnale dato da Sua Maestà al più intimo dell’anima, ad una velocità che pare la trasporti al di sopra di se stessa; a suo parere, al di fuori del corpo. Sicché, le prime volte è necessario coraggio per abbandonarsi nelle braccia del Signore, che conduce l’anima dove lui vuole. Prima che Sua Maestà ponga l’anima nella pace in cui desidera condurla (dico condurla perché comprenda cose elevate), è certamente necessario, agli inizi, essere pronti e determinati a morire per Lui. Agli inizi, infatti, la povera anima non sa cosa debba accaderle. 10. Le virtù, a mio parere, ne restano fortificate, perché si desidera sempre più comprendere il potere di questo grande Dio, per temerlo e amarlo; e così, senza che nulla sia in nostro potere, rapisce l’anima, quale suo Signore. Nasce un tale pentimento di averlo offeso, angoscia di come osò offendere una tale Maestà e aneliti che nessuno più lo offenda, ma che tutti lo lodino. Penso che debbano originare qui i grandissimi desideri che le anime si salvino, di aiutare in questo e che Dio sia lodato come merita. 11. Il volo dello spirito, è un non so come si chiami che nasce dal più intimo dell’anima. Questa è l’unica analogia che mi pare valida. L’ho già proposta dove vostra grazia sa essere ampiamente spiegati questi modi d’orazione e altri; la mia memoria è tale, che presto se ne dimentica. Mi sembra che l’anima e lo spirito siano la medesima cosa; come un fuoco, che se grande e preparato per ardere, così è l’anima nel suo mettersi dinanzi a Dio: subito arde, resa una fiamma che giunge sino in alto, pur essendo il fuoco che raggiunge la cima simile a quello che arde alla base (e il fatto che la fiamma salga non determina lo spegnersi del fuoco). Così in questa orazione, sembra che l’anima produca da sé un effetto sì rapido e delicato, da salire alla parte superiore e andare dove voglia il Signore. Non lo si
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no se puede declarar más, y parece vuelo, que yo no sé otra cosa cómo compararlo. Sé que se entiende muy claro y que no se puede estorbar. 12. Parece que aquella avecica del espíritu se escapó de esta miseria de esta carne y cárcel de este cuerpo, y así puede más emplearse en lo que le da el Señor. Es cosa tan delicada y tan preciosa, a lo que entiende el alma, que no le parece hay en ello ilusión, ni aun en ninguna cosa de éstas, cuando pasan. Después eran los temores, por ser tan ruin quien lo recibe, que todo le parecía había razón de temer, aunque en lo interior del alma queda una certidumbre y seguridad con que se podía vivir, mas no para dejar de poner diligencias para no ser engañada. 13. Impetus llamo yo a un deseo que da al alma algunas veces, sin haber precedido antes oración, y aun lo más continuo; sino una memoria que viene de presto de que está ausente de Dios, o de alguna palabra que oye, que vaya a esto. Es tan poderosa esta memoria y de tanta fuerza algunas veces, que en un instante parece que desatina; como cuando se da una nueva de presto muy penosa que no sabía, o un gran sobresalto, que parece quita el discurso al pensamiento para consolarse, sino que se queda como absorta. Así es acá, salvo que la pena es por tal causa, que queda al alma un conocer que es bien empleado morir por ella. 14. Ello es que parece que todo lo que el alma entiende entonces es para más pena, y que no quiere el Señor que todo su ser le aproveche de otra cosa, ni acordarse es su voluntad que viva; sino parécele que está en una tan gran soledad y desamparo de todo, que no se puede escribir. Porque todo el mundo y sus cosas le dan pena y que ninguna cosa criada le hace compañía, ni quiere el alma sino al Criador, y esto velo
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può spiegare di più; sembra davvero un volo e non saprei a cosa altro paragonarlo. So soltanto che la sua comprensione è evidente e non vi si può influire. 12. Sembra quasi che quella scintilla di spirito sia fuggita dalla miseria di questa carne e dal carcere di questo corpo, per essere meglio impiegata in quello che le domanderà il Signore. Per quanto possa intenderlo l’anima, è cosa sì delicata e bella, da esser certa non esservi illusione, e così in alcuna di queste cose, quando capitano. In seguito possono nascere timori, derivanti dalla miseria di chi riceve tali grazie che teme ogni cosa possa accadere; malgrado tutto però, nel fondo dell’anima resta la certezza, la sicurezza, necessarie per sopravvivere, ma non per tralasciare gli avvertimenti per non essere ingannata. 13. Chiamo impeto un desiderio che sorge talvolta nell’anima, più continuo di altri, senza essere preceduto da momenti di orazione. Come un’improvvisa percezione dell’assenza di Dio, suscitata magari da una qualche parola che a questo conduca. Ma è tanto potente e talvolta forte questo ricordo, che all’istante l’anima ne resta sconcertata; come quando riceviamo d’improvviso una notizia assai penosa, o un grande spavento, che pare quasi le parole facciano tacere l’intelletto per consolarsi, e si resta come assorti. Così succede qui. Ma il dolore ha una tal causa che lascia all’anima la certezza che varrebbe la pena morirne. 14. Accade però che quanto l’anima apprende le sembra sia per più soffrire, e che il Signore non voglia che l’intero suo essere profitti d’altro, né che possa ricordarsi che la sua volontà è che viva. Le sembra di essere abbandonata a una tale solitudine da non poter descrivere. Il mondo ed ogni sua cosa le danno pena, nessuna cosa creata può farle compagnia; l’anima anela solo al suo Creatore, e le
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imposible si no muere. Y como ella no se ha de matar, muere por morir, de tal manera que verdaderamente es peligro de muerte, y vese como colgada entre cielo y tierra, que no sabe qué se hacer de sí. Y de poco en poco, dale Dios una noticia de sí para que vea lo que pierde, de una manera tan extraña, que no se puede decir; porque ninguna hay en la tierra, a lo menos de cuantas yo he pasado, que le iguale. Baste que de media hora que dure, deja tan descoyuntado el cuerpo y tan abiertas las canillas que aun no quedan las manos para poder escribir, y con grandísimos dolores. 15. De esto ninguna cosa siente hasta que se pasa aquel ímpetu. Harto tiene que hacer en sentir lo interior, ni creo sentiría graves tormentos, y está con todos sus sentidos y puede hablar y aun mirar; andar no, que la derrueca el gran golpe del amor. Esto, aunque se muera por tenerlo, si no es cuando lo da Dios, no aprovecha. Deja grandísimos efectos y ganancia en el alma. Unos letrados dicen que es uno; otros, otro; nadie lo condena. El maestro Avila me escribió era bueno, y así lo dicen todos. El alma bien entiende es gran merced del Señor. A ser muy a menudo, poco duraría la vida. 16. El ordinario ímpetu es que viene este deseo de servir a Dios con una gran ternura y lágrimas por salir de este destierro; mas como hay libertad para considerar el alma que es la voluntad del Señor que viva, con eso se consuela, y le ofrece el vivir, suplicándole no sea sino para su gloria. Con esto pasa.
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pare impossibile sopportare il velo cha da Lui la divide. E non potendo ella togliersi la vita, muore per morire, ed è davvero in pericolo di morte: si vede come posta tra cielo e terra, senza sapere cosa fare di sé. Poco a poco, Dio le dà come notizia di sé per mostrarle quel che perde, in un modo tanto singolare da non poter descriverlo. Non vi è paragone con alcuna cosa in terra, per lo meno tra quelle che sono capitate a me, che possa esserle assimilata. Basta che duri mezz’ora da lasciare tanto squassato il corpo, e slogate le ossa che le mani non sono capaci neppure di scrivere qualcosa; e grande è il dolore che si patisce. 15. Finché non passa quell’impeto, l’anima non si rende conto di quanto le sta accadendo. Fa già fatica a capire quel che accade dentro di lei, non credo avvertirà gravi tormenti, resta in possesso di tutti i suoi sensi, può parlare e anche guardare; ma non può camminare, perché è disfatta dal gran colpo d’amore. Questo, anche se uno morisse per averlo, non serve a nulla se non quando a concederlo è Dio stesso. Allora lascia nell’anima grandi effetti e frutti. Alcuni dotti dicono che l’effetto essenziale è questo, altri affermano che è quell’altro; nessuno lo condanna. Il maestro Avila mi scrisse che era cosa buona; e allo stesso modo lo pensano tutti. L’anima comprende con certezza che è una grande grazia del Signore. Se fosse più frequente, la vita avrebbe presto fine. 16. L’impeto normalmente inteso si ha quando nasce questo desiderio di servire Dio con gran tenerezza e lacrime per fuggire questo esilio. Permanendo integra la libertà dell’anima per comprendere come sia volontà del Signore ch’ella viva, se ne consola, e offre a lui il medesimo vivere, supplicandolo perché sia solo a sua maggior gloria. Con questo diviene sopportabile.
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17. Otra manera harto ordinaria de oración es una manera de herida, que parece al alma como si una saeta la metiesen por el corazón, o por ella misma. Así causa un dolor grande que hace quejar, y tan sabroso, que nunca querría le faltase. Este dolor no es en el sentido, ni tampoco es llaga material, sino en lo interior del alma, sin que parezca dolor corporal; sino que, como no se puede dar a entender sino por comparaciones, pónense estas groseras, que para lo que ello es lo son, mas no sé yo decirlo de otra suerte. Por eso, no son estas cosas para escribir ni decir, porque es imposible entenderlo sino quien lo ha experimentado. Digo adonde llega esta pena, porque las penas del espíritu son diferentísimas de las de acá. Por aquí saco yo cómo padecen más las almas en el infierno y purgatorio que acá se puede entender por estas penas corporales. 18. Otras veces parece que esta herida del amor sale de lo íntimo del alma. Los efectos son grandes, y cuando el Señor no lo da, no hay remedio aunque más se procure, ni tampoco dejarlo de tener cuando El es servido de darlo. Son como unos deseos de Dios, tan vivos y tan delgados, que no se pueden decir; y como el alma se ve atada para no gozar como querría de Dios, dale un aborrecimiento grande con el cuerpo, y parécele como una gran pared que la estorba para que no goce su alma de lo que entiende entonces, a su parecer, que goza en sí, sin embarazo del cuerpo. Entonces ve el gran mal que nos vino por el pecado de Adán en quitar esta libertad. 19. Esta oración, antes de los arrobamientos y los ímpetus grandes que he dicho, se tuvo. Olvidéme de decir que casi siempre no se quitan aquellos ímpetus grandes si no es con un arrobamiento y regalo grande del Señor, adonde consuela el alma y la anima para vivir por El.
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17. Un altro modo ordinario di raccogliersi in orazione, consiste in una sorta di ferita. All’anima sembra come se le fosse conficcata nel cuore una saetta. Questa causa un grande dolore da cui nasce il lamento, ma tanto gustoso, che mai si vorrebbe venisse meno. Questo dolore non è dei sensi, né la piaga è una piaga fisica, ma si nasconde nell’anima senza dolore del corpo. Non potendo spiegarmi se non con termini che si riferiscono al corpo, dico grossolanerie, ma non saprei come spiegarmi altrimenti. Proprio per questo non sono cose di cui parlare o spiegare; non le può capire se non chi l’ha sperimentato. Cerco di spiegare questo dolore, perché le pene dello spirito sono assai differenti da quelle che possiamo patire in terra. Da questo deduco che possiamo comprendere quanto soffrono le anime in inferno e in purgatorio solo tramite l’analogia di queste pene corporali. 18. Altre volte sembra che questa ferita d’amore nasca dall’intimo dell’anima. Gli effetti sono grandi e, qualora non sia il Signore a darli, non c’è modo di impossessarsene, né di liberarsene qualora li conceda. Sono come desideri di Dio, sì vivi e delicati, da non poterli descrivere. Vedendosi l’anima impacciata per non godere di Dio come vorrebbe, le nasce un forte disprezzo per il corpo che le sembra come un alto muro che la disturba nel godere pienamente di quel che intuisce potrebbe godere in sé se non la ostacolasse. Allora scopre davvero il gran danno che ci procurò il peccato di Adamo nel toglierci tale libertà. 19. Questa orazione arriva prima dei rapimenti e dei grandi impeti di cui ho parlato. Mi sono dimenticata di dire che quasi sempre quei grandi impeti non finiscono se non con un rapimento e con un grande dono da parte del Signore, dove consola l’anima e la incoraggia a vivere solo per Lui.
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20. Todo esto que está dicho no puede ser antojo, por algunas causas que sería largo de decir. Si es bueno o no, el Señor lo sabe. Los efectos y cómo deja aprovechada el alma no se puede dejar de entender, a todo mi parecer. 21. Las Personas veo claro ser distintas, como lo veía ayer, cuando hablaba vuestra merced con el Provincial, salvo que no veo nada, ni oigo, como ya a vuestra merced he dicho; mas es con una certidumbre extraña, aunque no vean los ojos del alma, y en faltando aquella presencia, se ve que falta. El cómo, yo no lo sé, mas muy bien sé que no es imaginación; porque, aunque después me deshaga para tornarlo a representar, no puedo aunque lo he probado; y así es todo lo que aquí va, a lo que yo puedo entender. Que como ha tantos años, hase podido ver para decirlo con esta determinación. 22. Verdad es, y advierta vuestra merced esto, que la Persona que habla siempre, bien puedo afirmar la que me parece que es; las demás no podría así afirmarlo. La una bien sé que nunca ha sido. La causa jamás lo he entendido, ni yo me ocupo más en pedir de lo que Dios quiere; porque luego me parece me había de engañar el demonio, y tampoco lo pediré ahora, que habría temor de ello. 23. La principal paréceme que alguna vez; mas como ahora no me acuerdo bien, ni lo que era, no lo osaré afirmar. Todo está escrito adonde vuestra merced sabe, y esto muy más largamente que aquí va, aunque no sé si por estas palabras. Aunque se dan a entender estas Personas distintas por
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20. Quanto si è detto non può essere un inganno, per alcune cause che sarebbe lungo spiegare. Sia buono o no, lo sa solo il Signore. Non è comunque possibile, secondo me, tralasciarne gli effetti e quanto ne guadagni l’anima. 21. Vedo chiaramente la distinzione delle Tre Persone della Santissima Trinità, come lo vedevo ieri, mentre vostra grazia stava parlando con il Provinciale. Però non vedo né odo alcunché, come ho già spiegato a vostra grazia. Vi è una singolare certezza; pur non vedendo gli occhi dell’anima, quando quella presenza viene meno, ci si accorge che viene meno. Come questo avvenga, non lo so proprio; ma so certamente che non è immaginazione. Infatti, anche se in seguito mi sforzo a più non posso per tornare a raffigurarmelo, non vi riesco. A quanto posso capire, accade proprio così. Avendone esperienza ormai da molti anni, ho potuto vederlo, per dirlo con tale decisione. 22. La verità è che, lo tenga ben presente vostra maestà, della Persona che parla sempre, posso affermare chi sia; delle altre due non potrei avere la medesima certezza. So che non è mai stata unica. Ne ho compreso la causa, e mai mi sognerei di chiedere più di quanto Dio voglia rivelarsi. Procedendo altrimenti, temerei che il demonio voglia ingannarmi; e ora chiederei ancora meno spiegazioni, perché ne avrei paura. 23. Una spiegazione la chiesi talune volte, ma non ne parlerei adesso perché non me ne ricordo bene neppure il contenuto. Ho comunque scritto di questo ove sa vostra grazia; lì si danno ampie spiegazioni, anche se forse non con le medesime parole. Pur lasciandosi comprendere queste Tre Persone nella loro distinzione in modo par-
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una manera extraña, entiende el alma ser un solo Dios. No me acuerdo haberme parecido que habla nuestro Señor, si no es la Humanidad, y ya digo, esto puedo afirmar que no es antojo. 24. Lo que dice vuestra merced del agua, yo no lo sé, ni tampoco he entendido adónde está el paraíso terrenal. Ya he dicho que lo que el Señor me da a entender, que yo no puedo excusar, entiéndolo porque no puedo más. Mas pedir yo a Su Majestad que me dé a entender ninguna cosa, jamás lo he hecho, que luego me parecería que yo lo imaginaba y que me había de engañar el demonio; y jamás, gloria a Dios, fui curiosa en desear saber cosas, ni se me da nada de saber más. Harto trabajo me ha costado esto, que sin querer, como digo, he entendido, aunque pienso ha sido medio que tomó el Señor para mi salvación, como me vio tan ruin, que los buenos no han menester tanto para servir a Su Majestad. 25. Otra oración me acuerdo, que es primero que la primera que dije, que es una presencia de Dios que no es visión de ninguna manera, sino que parece que, cada y cuando (al menos cuando no hay sequedades) que una persona se quiere encomendar a Su Majestad, aunque sea rezar vocalmente, le halla. Plega a El que no pierda yo tantas mercedes por mi culpa y que haya misericordia de mí.
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ticolare, l’anima comprendere che Dio è uno solo. Non ricordo se ho già detto che a parlare è nostro Signore, nella sua Umanità; in questo caso posso affermare che non vi è inganno. 24. Quanto vostra grazia dice con riferimento all’acqua, non lo so, né ho compreso dove sia il paradiso terrestre. Le ho già detto che quel che nostro Signore mi permette di comprendere, di cui non posso esentarmi, lo comprendo perché non posso farne a meno. Ma essere io a chiedere a Sua Maestà che mi faccia intendere qualcosa, questo non l’ho mai fatto; mi sarebbe sembrato frutto della mia immaginazione e che il demonio mi avrebbe ingannato. Sia resa gloria a Dio, mai sono stata curiosa di sapere altre cose, né mi importa di conoscere di più. Questo mi è costato molta fatica perché ho compreso senza volerlo (come già detto); forse, vedendo la mia miseria, è stato questo lo strumento utilizzato dal Signore per la mia salvezza. Le persone buone non hanno bisogno di tali grazie per servire Sua Maestà. 25. Un altro modo di fare orazione che mi ricordo, che nasce ancora prima, consiste in una presenza di Dio ove non c’è visione alcuna, ma sembra che, di volta in volta (almeno quando non vi sono aridità interiori), una persona voglia mettersi nelle mani di Sua Maestà, e vi riesca, magari pregando vocalmente. Voglia il Signore che io non perda grazie così grandi per colpa mia e abbia misericordia di me.
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6. 1. ¡Oh, quién pudiera dar a entender bien a vuestra señoría la quietud y sosiego con que se halla mi alma!; porque de que ha de gozar de Dios tiene ya tanta certidumbre, que le parece goza el alma que ya le ha dado la posesión aunque no el gozo; como si uno hubiese dado una gran renta a otro con muy firmes escrituras para que la gozara de aquí a cierto tiempo y llevara los frutos; mas hasta entonces no goza sino de la posesión que ya le han dado de que gozará esta renta. Y con el agradecimiento que le queda, ni la querría gozar, porque le parece no ha merecido, sino servir, aunque sea padeciendo mucho, y aun algunas veces parece que de aquí al fin del mundo sería poco para servir a quien le dio esta posesión. Porque, a la verdad, ya en parte no está sujeta a las miserias del mundo como solía; porque aunque pasa más, no parece sino que es como en la ropa, que el alma está como en un castillo con señorío, y así no pierde la paz, aunque esta seguridad no quita un gran temor de no ofender a Dios y quitar todo lo que le puede impedir a no le servir, antes anda con más cuidado, mas anda tan olvidada de su propio provecho, que le parece ha perdido en parte el ser, según anda olvidada de sí. En esto todo va a la honra de Dios y cómo haga más su voluntad y sea glorificado. 2. Conque esto es así, de lo que toca a su salud y cuerpo me parece se trae más cuidado y menos mortificación en comer, y en hacer penitencia no los deseos que tenía, mas al parecer todo va a fin de poder más servir a Dios en otras cosas, que muchas veces le ofrece como un gran sacrificio el cuidado del cuerpo, y cansa harto, y algunas se prueba en algo; mas a todo su parecer no lo puede hacer sin daño de
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6. (1581, Palencia)
1. Oh: chi potrebbe spiegare bene a vostra signoria la quiete e la pace in cui si trova la mia anima! Ha infatti una tale certezza di giungere a godere di Dio, da sembrarle di aver già ricevuto in dono la possessione, pur non la gioia. Come se uno avesse dato ad un altro una rendita con molte firme sottoscritte perché ne goda per un certo periodo e ne guadagni i frutti. Per ora gode soltanto di sapere di essere in possesso della rendita che in futuro frutterà. Con tale gratitudine, non vorrebbe neppure goderne, perché gli sembra di non averlo meritato, ma desidera solo servire, anche soffrendo molto, e pur sembrando che sarebbe troppo poco anche servire, da oggi alla fine del mondo, chi le fece tale dono. In verità, non è più soggetta ad alcune delle miserie del mondo come era solita. All’anima sembra di essere in un castello feudale; non perde la pace, anche se questa sicurezza non elimina il timore grande di offendere Dio, e spinge a togliere di mezzo ogni ostacolo che possa presentarsi al suo servizio. L’anima progredisce più attenta di prima e così dimentica del proprio tornaconto e dimentica di sé, da parerle di aver perso parte del suo stesso essere. Tutto questo va a onore di Dio, a che l’anima compia la sua volontà e in questo sia glorificato. 2. Così procedendo, per quanto riguarda la sua salute e il suo corpo, mi sembra che l’anima sia più attenta e meno mortificata nel mangiare, né ha i medesimi aneliti di sempre nel fare penitenza; vede tutto con l’unico scopo di poter servire meglio Dio in altro; spesso offre alla stregua di un grande sacrificio l’attenzione al corpo, si stanca molto, e alcune volte è messa alla prova. Ha la piena certezza di non poter compiere quanto le è chiesto, se non
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su salud, y pónesele delante lo que los prelados la mandan. En esto y el deseo que tiene de su salud, también debe entremeterse harto amor propio. Mas a mi parecer, entiendo me daría mucho más gusto, y me le daba, cuando podía hacer mucha penitencia, porque siquiera parecía hacia algo y daba buen ejemplo y andaba sin este trabajo que da el no servir a Dios en nada. Vuestra señoría mire lo que en esto será mejor hacer. 3. Lo de las visiones imaginarias ha cesado; mas parece que siempre se anda esta visión intelectual de estas tres Personas y de la Humanidad, que es, a mi parecer, cosa muy más subida. Y ahora entiendo, a mi parecer, que eran de Dios las que he tenido, porque disponían el alma para el estado en que ahora está, sino como tan miserable y de poca fortaleza íbala Dios llevando como veía era menester; mas, a mi parecer, son de preciar cuando son de Dios, mucho. 4. Las hablas interiores no se han quitado, que cuando es menester, me da nuestro Señor algunos avisos, y aun ahora en Palencia se hubiera hecho un buen borrón, aunque no de pecado, si no fuera por esto. 5. Los actos y deseos no parece llevan la fuerza que solían, que aunque son grandes, es tan mayor la que tiene el que se haga la voluntad de Dios y lo que sea más su gloria, que como el alma tiene bien entendido que Su Majestad sabe lo que para esto conviene y está tan apartada de interés propio, acábanse presto estos deseos y actos, y a mi parecer no llevan fuerza. De aquí procede el miedo que traigo algunas veces, aunque no con inquietud y pena como solía, de que está el alma embobada, y yo sin hacer nada, porque penitencia no puedo. Actos de padecer y martirio y de ver a Dios,
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danneggiando la sua salute, e pone in dubbio quanto le è chiesto dai superiori. In questo, come nel desiderio di proteggere la sua salute, a mio parere si intromette l’amor proprio. A me personalmente avrebbe dato più gusto, e di fatto me lo dava, quando potevo fare molta penitenza, perché mi sembrava di fare qualcosa, di dare buon esempio e procedevo senza la fatica derivante dal non servire Dio in alcunché. Decida vostra signoria come sia meglio comportarsi in questo. 3. Le visioni immaginarie sono terminate. Sembra invece continuare la visione intellettuale delle tre Persone della Santissima Trinità e dell’Umanità di Cristo, che è, a mio parere, cosa più elevata. Ora so che provenivano da Dio, perché andavano disponendo l’anima per lo stato in cui si trova ora. Avendola incontrata misera e debole, Dio andava conducendola come a Lui pareva necessario. Quando quei fenomeni provengono da Dio, vanno assai valorizzati. 4. Le locuzioni interiori non sono terminate. Quando necessario, nostro Signore mi dice alcune cose. Anche adesso, a Palencia, se non fosse stato per i suoi avvisi, stavo per macchiarmi l’anima, anche se non con un peccato. 5. Gli atti e i desideri non hanno la forza di un tempo; pur essendo grandi, è sempre maggiore quella che ha chi desidera si compi la volontà di Dio e quel che sia a maggiore sua gloria. Poiché l’anima ha compreso che Sua Maestà conosce quanto a questo convenga ed è lontana da ogni interesse personale, questi desideri e fatti presto si spengono, e, a parere mio, non hanno forza. Qui nasce la paura che mi accompagna talvolta; l’anima ne resta intontita, e io senza fare alcunché, perché neppure posso fare penitenza. Non sono efficaci gli atti di disponibilità a sof-
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no llevan fuerza, y lo más ordinario no puedo. Parece vivo sólo para comer y dormir y no tener pena de nada, y aun esto no me la da, sino que algunas veces, como digo, temo no sea engaño; mas no lo puedo creer, porque a todo mi parecer no reina en mí con fuerza asimiento de ninguna criatura ni de toda la gloria del cielo, sino amar a este Dios, que esto no se menoscaba, antes, a mi parecer, crece y el desear que todos le sirvan. 6. Mas con esto me espanta una cosa, que aquellos sentimientos tan excesivos e interiores que me solían atormentar de ver perder las almas y de pensar si hacía alguna ofensa a Dios, tampoco lo puedo sentir ahora así, aunque, a mi parecer, no es menor el deseo de que no sea ofendido. 7. Ha de advertir vuestra señoría que en todo esto ni en lo que ahora tenga, ni en lo pasado, puedo poder más ni es en mi mano; servir más sí podría si no fuese ruin; mas digo que si ahora con gran cuidado procurase desear morirme, no podría, ni hacer los actos como solía, ni tener las penas por las ofensas de Dios, ni tampoco los temores tan grandes que traje tantos años, que me parecía si andaba engañada, y así ya no he menester andar con letrados ni decir a nadie nada, sólo satisfacerme si voy bien ahora y puedo hacer algo. Y esto he tratado con algunos que había tratado lo demás, que es fray Domingo y el maestro Medina y unos de la Compañía. Con lo que vuestra señoría ahora me dijere acabaré, por el gran crédito que tengo de él. Mírelo mucho por amor de
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frire, al martirio, e di desiderio di vedere Dio; non sono capace delle cose più normali. Sembra ch’io viva solo per mangiare e dormire e non darmi pensiero d’alcunché. Anche questa situazione non mi preoccupa, se non ché, talora, mi pare tutto un inganno. Ma non posso neppure crederlo. Sinceramente, infatti, non ritrovo in me segno di possedere creatura alcuna o tutta la gloria del cielo, ma solo di amare questo Dio: tale anelito non diminuisce, anzi: a mio parere cresce, così come cresce il desiderio che tutti lo servano. 6. Con questo, è una la cosa che mi spaventa: che quei sentimenti sì forti e spirituali che mi tormentavano solitamente dal veder perdersi le anime e di pensare se in qualcosa io offendessi Dio, non posso in queste condizioni quasi più avvertirli; peraltro, non mi sembra diminuito il desiderio che mai sia offeso. 7. La vostra signoria deve rendersi conto come in tutto questo, in quel che mi sta accadendo ora o mi sia in passato accaduto, io non possa fare di più, né altro sia nelle mie possibilità. Mi piacerebbe servire di più, se lo potessi, e se non fossi misera come sono. Ma dico che se anche adesso cercassi il desiderio di morire, non ne sarei capace con le mie sole forze, né di compiere gli atti di abbandono come ero solita, né di soffrire per le offese arrecate a Dio, né potrei riacquisire i timori così grandi, durati anni, di andare ingannandomi. Così, non mi è necessario chiedere il consiglio di uomini dotti, né dire nulla ad alcuno; mi soddisfa il sapere di essere sulla retta via e il poter fare qualcosa. Di questo ho parlato con chi avevo già parlato del resto: fra’ Domingo e il maestro Medina, nonché con alcuni della Compagnia di Gesù. Mi dica vostra signoria, dunque, se devo fermarmi nello scritto, per la gran fiducia che ho in lei. Vi pensi a lungo, per amore di Dio.
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Dios. Tampoco se me ha quitado entender están en el cielo algunas almas que se mueren, de las que me tocan; otras, no. 8. La soledad que hace pensar no se puede dar aquel sentido a «el que mama los pechos de mi madre». La ida de Egipto... 9. La paz interior y la poca fuerza que tienen contentos ni descontentos por quitarla de manera que dure... Esta presencia tan sin poderse dudar de las tres Personas, que parece claro se experimenta lo que dice san Juan, «que haría morada con el alma», esto no sólo por gracia, sino porque quiere dar a sentir esta presencia, y trae tantos bienes, que no se pueden decir, en especial que no es menester andar a buscar consideraciones para conocer que está allí Dios. Esto es casi ordinario, si no es cuando la mucha enfermedad aprieta; que algunas veces parece quiere Dios se padezca sin consuelo interior, mas nunca, ni por primer movimiento, tuerce la voluntad de que se haga en ella la de Dios. Tiene tanta fuerza este rendimiento a ella, que la muerte ni la vida se quiere, si no es por poco tiempo cuando desea ver a Dios; mas luego se le representa con tanta fuerza estar presentes estas tres Personas, que con esto se ha remediado la pena de esta ausencia y queda el deseo de vivir, si El quiere, para servirle más; y si pudiese, ser parte que siquiera un alma le amase más y alabase por mi intercesión, que aunque fuese por poco tiempo, le parece importa más que estar en la gloria. Teresa de Jesús
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Continuo anche a percepire l’andata in cielo di alcune anime che muoiono, a me particolarmente care; non di altre. 8. La solitudine lascia pensare che non si possa conferire quel senso al verso: “Oh se tu fossi un mio fratello, / allattato al seno di mai madre!”1. La fuga in Egitto… 9. La pace interiore, e la debolezza delle consolazioni o non consolazioni interiori nel portarla via… Questa indubitabile presenza delle tre Persone, per cui chiaramente si sperimenta quanto dice san Giovanni, “prenderemo dimora presso di lui”2, e questo non solo per grazia, ma perché vuole che la sua presenza si noti, e comporta tanti beni da non poterli descrivere; tra questi il fatto che non si renda necessario andare in cerca di considerazioni per riconoscere nell’anima la presenza di Dio medesimo. Questo è normale che avvenga, tranne quando una malattia grave ci assalga. Talvolta sembra quasi che Dio voglia che si patisca senza la minima consolazione interiore, ma mai, neppure come primo moto, riduce il desiderio che si compia nell’anima la volontà di Dio. Ha tanta forza questo abbandono alla sua volontà, che non si vuole né vivere né morire, se non soffrire il tempo anzi di vedere Dio. Ma in seguito, è tanto chiara la presenza delle Tre Persone, che rimedia all’assenza e rimane solo il desiderio di vivere, se Lui vuole, per servirlo di più. E, se possibile, aiutare a che un’anima lo ami di più e più lo lodi, per mia intercessione; pur se questo fosse per poco, le importa più che già stare nella gloria. Teresa di Gesù
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7. A diecisiete días de noviembre, octava de San Martín, año de 1569, vi para lo que yo sé haber pasado 12 años. Para 33, que es lo que vivió el Señor, faltan 21. Es en Toledo, en el monasterio del glorioso San José del Carmen. Yo por ti y tú por mí. Vida 33. Doce por mí y no por mi voluntad se han vivido. 8. Estando en el monasterio de Toledo y aconsejándome algunos que no diese el enterramiento de él a quien no fuese caballero, díjome el Señor: «Mucho te desatinará, hija, si miras las leyes del mundo. Pon los ojos en mí, pobre y despreciado de él. ¿Por ventura serán los grandes del mundo, grandes delante de mí? ¿O habéis vosotras de ser estimadas por linajes o por virtudes?». (Esto era sobre que me aconsejaban que no diese el enterramiento de Toledo, de que no era caballero). 9. Acabando de comulgar, segundo día de cuaresma en San José de Malagón, se me representó nuestro Señor Jesucristo
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7. (18 novembre 1569, Toledo)
Il 17 novembre, ottava della festa di San Martino, nell’anno 1569, mi sono accorta di aver trascorso 12 anni. Per i 33, cioè quanti ne visse Gesù, me ne restano 21. È in Toledo, nel monastero del glorioso San Giuseppe del Carmelo. Io per te e tu per me. Vita: 33 anni. Dodici di questi anni sono stati vissuti per me medesima, e non per mia volontà. 8. (1569-1570, Toledo)
Mentre mi trovavo nel monastero di Toledo, e mentre alcuni andavano consigliandomi di non concedere la sepoltura di chi non fosse cavaliere, il Signore mi disse: “Ti sbaglierai di grosso, figlia, se badi alle leggi del mondo. Guarda me, povero e disprezzato dal mondo. Forse che i grandi del mondo saranno grandi anche davanti a me? E voi: sarete prese in considerazione per il vostro lignaggio o per le vostre virtù?”. (Questo riguarda quando fui consigliata di non procedere a una sepoltura a Toledo, di uno che non era cavaliere). 9. (9 febbraio 1570, Malagón)
Dopo aver fatto la comunione, il secondo giorno di quaresima a San Giuseppe di Malagon, mi apparve come
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en visión imaginaria como suele, y estando yo mirándole, vi que en la cabeza, en lugar de corona de espinas, en toda ella – que debía ser adonde hicieron llaga – tenía una corona de gran resplandor. Como yo soy devota de este paso, consoléme mucho y comencé a pensar qué gran tormento debía ser, pues había hecho tantas heridas, y a darme pena. Díjome el Señor que no le hubiese lástima por aquellas heridas, sino por las muchas que ahora le daban. Y yo le dije que qué podía hacer para remedio de esto, que determinada estaba a todo. Díjome que no era ahora tiempo de descansar, sino que me diese prisa a hacer estas casas, que con las almas de ellas tenía él descanso; que tomase cuantas me diesen, porque había muchas que por no tener adónde no le servían, y que las que hiciese en lugares pequeños fuesen como ésta, que tanto podían merecer con deseo de hacer lo que en las otras, y que procurase anduviesen todas debajo de un gobierno de prelado, y que pusiese mucho que por cosa de mantenimiento corporal no se perdiese la paz interior, que El nos ayudaría para que nunca faltase; en especial tuviesen cuenta con las enfermas, que la prelada que no proveyese y regalase a las enfermas era como los amigos de Job, que El daba el azote para bien de sus almas, y ellas ponían en aventura la paciencia; que escribiese la fundación de estas casas. Yo pensaba cómo en la de Medina nunca había entendido nada para escribir su fundación. Díjome que qué más quería de ver que su fundación había sido milagrosa. Quiso decir que haciéndolo sólo El, pareciendo ir sin ningún camino, y determinarme yo a ponerlo por obra.
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al solito nostro Signore Gesù Cristo, in visione immaginaria. Mentre lo guardavo, mi accorsi che sul capo, al posto della corona di spine, in luogo delle ferite da essa procurate aveva una corona di grande splendore. Essendo devota di questo momento, me ne sono assai consolata e riflettei, soffrendo, sul gran tormento che sarà dovuto essere avendogli procurato tante ferite. Il Signore mi disse di non patire per quelle ferite, ma per le molte che ora gli erano procurate. Al che gli chiesi cosa potessi fare per porvi rimedio, decisa a tutto. Mi rispose che non era questo il momento di riposare, ma che mi dessi in fretta da fare per fondare queste case; Lui avrebbe trovato riposo nelle anime che vi avrebbero abitato. Mi disse di accettare quel che mi avrebbero dato, perché c’erano molte anime che non lo servivano perché non avevano dove servirlo. Mi disse anche che le case che avrei fondato fossero come questa, e che le anime avrebbero potuto meritare solo col desiderio di compiere quel che si compie nelle altre case. Mi disse poi che cercassi che tutte andassero soggette ad un medesimo prelato, e che stessi attenta a che non si perdesse la pace interiore per la ricerca del mantenimento del corpo: Lui ci avrebbe aiutato a che nulla mancasse. In particolare mi raccomandò la cura delle malate. Mi disse che la superiora che non si preoccupasse e si occupasse delle malate, si sarebbe comportata come gli amici di Giobbe; Lui avrebbe privato della salute per il bene delle anime; che loro provvedessero alla pazienza. Poi mi ordinò di descrivere la fondazione di queste case. Mi disse che voleva che si notasse come la loro fondazione sia stata miracolosa. Con questo voleva dire che avrebbe fatto tutto Lui, all’apparenza senza alcuna progettualità: che io mi decidessi ad agire in merito.
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10. Estando yo pensando cómo en un aviso que me había dado el Señor que diese, no entendía yo nada, aunque se lo suplicaba y pensaba debía ser demonio, díjome que no era, que El me avisaría cuando fuese tiempo. 11. Estando pensando una vez con cuánta más limpieza se vive estando apartada de negocios, y cómo cuando yo ando en ellos debo andar mal y con muchas faltas, entendí: «No puede ser menos, hija; procura en todo recta intención y desasimiento, y mirarme a mí, que vaya lo que hicieres conforme a lo que yo hice». 12. Estando pensando qué seria la causa de no tener ahora casi nunca arrobamientos en público, entendí: «No conviene ahora; bastante crédito tienes para lo que Yo pretendo; vamos mirando la flaqueza de los maliciosos». 13. Estando un día muy penada por el remedio de la Orden, me dijo el Señor: «Haz lo que es en ti y déjame tú a Mí y no te inquietes por nada; goza del bien que te ha sido dado, que es muy grande; mi Padre se deleita contigo y el Espíritu Santo te ama».
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10. Restando io allertata, come in attesa che il Signore mi dovesse avvisare di qualcosa, non vi comprendevo nulla, pregavo e pensavo fosse un inganno del demonio. Allora il Signore mi disse che non era il demonio, e che mi avrebbe avvisato lui al tempo opportuno. 11. Mentre un giorno pensavo a quanto si viva più limpidi tenendosi lontano dagli affari, mentre quando mi ci devo mettere, mi ci metto male e con molte mancanze, udii in me queste parole: “Non può essere altrimenti, figlia. Cerca di avere in tutto rettitudine di intenzione e distacco; poi osserva me: quel che tu sei chiamata a fare sia conforme a quanto io ho fatto”. 12. Un’altra volta, mentre pensavo al perché non subisco quasi più rapimenti mentre mi trovo con altre persone, udii questa risposta: “Ora non conviene. Hai abbastanza credito per quanto Io ho bisogno; procediamo badando alla debolezza dei maliziosi”. 13. Essendo un giorno molto preoccupata per la situazione dell’Ordine, il Signore mi disse: “Fai quel che ti è possibile fare, il resto lascialo a Me e non ti inquietare per nulla. Godi del bene che ti è stato elargito, che è molto grande. Mio Padre si compiace in te e lo Spirito Santo ti ama”.
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14. Un día me dijo el Señor: «Siempre deseas los trabajos, y por otra parte los rehusas: Yo dispongo las cosas conforme a lo que sé de tu voluntad y no conforme a tu sensualidad y flaqueza. Esfuérzate, pues ves lo que te ayudo. He querido que ganes tú esta corona. En tus días, verás muy adelantada la Orden de la Virgen». Esto entendí del Señor mediado febrero, año de 1571. 15. 1. Todo ayer me hallé con gran soledad, que, si no fue cuando comulgué, no hizo en mí ninguna operación ser día de la Resurrección. Anoche estando con todas dijeron un cantarcillo de cómo era recio de sufrir vivir sin Dios. Como estaba ya con pena, fue tanta la operación que me hizo, que se me comenzaron a entumecer las manos, y no bastó resistencia, sino que como salgo de mí por los arrobamientos de contento, de la misma manera se suspende el alma con la grandísima pena, que queda enajenada, y hasta hoy no lo he entendido; antes, de unos días acá, me parecía no tener tan grandes ímpetus como solía, y ahora me parece que es la causa esto que he dicho, no sé yo si puede ser, que antes no llegaba la pena a salir de mí, y como es tan intolerable, y yo me estaba en mis sentidos, hacíame dar gritos grandes sin poderlo excusar; ahora, como ha crecido, ha llegado a términos de este traspasamiento y entendiendo más el que nuestra Señora tuvo, que hasta hoy – como digo – no he entendido qué es traspasamiento. Quedó tan quebrantado el cuerpo,
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14. Un giorno il Signore mi disse: “Da un lato desideri sempre le fatiche, e dall’altro le rifiuti. Io vado disponendo le cose conformemente alla tua volontà e non alla tua sensualità e debolezza. Sforzati: vedi quanto ti stia aiutando. Ho voluto che tu vinca la corona. Mentre sarai ancora in vita, vedrai l’Ordine della Vergine molto sviluppato”. Udii questo dal Signore a metà febbraio del 1571.
15. (15-16 aprile 1571, Salamanca)
1. Per tutto il giorno di ieri mi sono sentita sola; se non quando ho fatto la comunione, non mi ha fatto alcun effetto che fosse il giorno della Resurrezione. La sera, mente eravamo tutte insieme, intonarono una canzoncina su come fosse arduo sopportare una vita senza Dio. Dal momento che già stavo soffrendo, fu tale l’effetto che ne ebbi, che le mani cominciarono a gonfiarsi e non potei opporvi resistenza. Come i rapimenti di gioia mi fanno uscire da me stessa, così l’anima è come sospesa dalla grande pena, da restare alienata dal resto. E anche oggi non sono in me. Se alcuni giorni fa pensavo di non subire più grandi impeti come ero solita, ora la causa mi pare sia riscontrabile in quanto ho descritto. Non so se sia possibile. Prima la pena non mi faceva uscire da me stessa, ma, essendo tanto intollerabile, ed essendo io cosciente, mi faceva gridare ad alta voce, senza che potessi farci nulla. Essendo cresciuta la pena, sono giunta ai limiti di questo trapasso e ho compreso meglio quanto accadde a nostra Signora; sino a oggi non avevo compreso cosa fosse il trapasso. Il corpo
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que aun esto escribo hoy con harta pena, que quedan como descoyuntadas las manos y con dolor. 2. Diráme vuestra merced de que me vea, si puede ser este enajenamiento de pena, y si lo siento como es o me engaño. 3. Hasta esta mañana estaba con esta pena, que estando en oración tuve un gran arrobamiento y parecíame que nuestro Señor me había llevado el espíritu junto a su Padre y díjole: «Esta que me diste te doy», y parecíame que me llegaba a sí. Esto no es cosa imaginaria, sino con una certeza grande y una delicadeza tan espiritual, que todo no se sabe decir. Díjome algunas palabras, que no se me acuerdan; de hacerme merced eran algunas. Duró algún espacio tenerme cabe sí. 4. Como vuestra merced se fue ayer tan presto y yo veo las muchas ocupaciones que tiene para poderme yo consolar con él aun lo necesario, porque veo son más necesarias las ocupaciones de vuestra merced, quedé un rato con pena y tristeza. Como yo tenía la soledad que he dicho, ayudaba; y como criatura de la tierra no me parece me tiene asida, diome algún escrúpulo, temiendo no comenzase a perder esta libertad. Esto era anoche. Y respondióme hoy nuestro Señor a ello, y díjome que no me maravillase, que así como los mortales desean compañía para comunicar sus contentos sensuales, así el alma la desea – cuando haya quien la entiendacomunicar sus gozos y penas y se entristece no tener con quién. Díjome: «El va ahora bien y me agradan sus obras». 5. Como estuvo algún espacio conmigo, acordóseme que
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ne rimase tanto stravolto, da poter scrivere a fatica; le mani sono come slogate e dolenti. 2. Vostra grazia mi dirà di domandarmi se questo fenomeno può essere causato dalla pena, e se lo avverto come esso è o se altrimenti mi sto ingannando. 3. Fino a questa mattina ho sofferto questa pena; mentre ero assorta in orazione subii un forte rapimento. Mi sembrò che nostro Signore avesse portato il mio spirito accanto a suo Padre e che gli dicesse: “Questa, che tu mi hai dato, ora io dono a te”, e mi sembrò che mi unisse a sé. Questa non è un’invenzione immaginaria, ma accadde con una grande consapevolezza e con una tale delicatezza spirituale, impossibili da spiegare. Mi disse alcune parole che non ricordo; alcune riguardavano il rendermi grazia. Mi tenne presso di sé per un po’ di tempo. 4. Vostra grazia, ieri se ne è andato via assai presto. Mi accorgo delle sue tante incombenze perché io, loro malgrado, possa sfogarmi il necessario. Vedo chiaramente che le occupazioni di vostra grazia sono più importanti, e vi rimasi male. Questo pareva venir incontro alla solitudine di cui ho parlato. Non appartenendo io ad alcuna creatura della terra, mi venne lo scrupolo ch’io stessi incominciando a perdere questa libertà interiore. Questo accadde alla sera. Oggi il Signore venne rispondendomi. Mi disse di non meravigliarmi; come tutti i mortali desiderano compagnia per comunicare le loro consolazioni sensuali, così l’anima desidera – qualora vi sia chi possa comprenderla – comunicare le sue gioie e le sue pene; e si intristisce se non trova con chi farlo. Mi disse: “Ora lui si comporta bene e le sue opere mi piacciono”. 5. Rimasto un poco con me, mi ricordò che io avevo
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había yo dicho a vuestra merced que pasaban de presto estas visiones. Díjome que había diferencia de esto a las imaginarias y que no podía en las mercedes que nos hacía haber regla cierta, porque unas veces convenía de una manera y otras de otra. 6. Un día, después de comulgar, me parece clarísimamente se sentó cabe mí nuestro Señor y comenzóme a consolar con grandes regalos, y díjome entre otras cosas: «Vesme aquí, hija, que yo soy; muestra tus manos», y parecíame que me las tomaba y llegaba a su costado, y dijo: «Mira mis llagas. No estás sin mí. Pasa la brevedad de la vida». En algunas cosas que me dijo, entendí que después que subió a los cielos, nunca bajó a la tierra, si no es en el Santísimo Sacramento, a comunicarse con nadie. Díjome que en resucitando había visto a nuestra Señora, porque estaba ya con gran necesidad, que la pena la tenía tan absorta y traspasada, que aún no tornaba luego en sí para gozar de aquel gozo (por aquí entendí esotro mi traspasamiento, bien diferente; mas ¡cuál debía ser el de la Virgen!); y que había estado mucho con ella; porque había sido menester hasta consolarla. 16.
1. El martes después de la Ascensión, habiendo estado un rato en oración después de comulgar con pena, porque me divertía de manera que no podía estar en una cosa, quejábame al Señor de nuestro miserable natural. Comenzó a inflamarse mi alma, pareciéndome que claramente entendía tener presente a toda la Santísima Trinidad en visión inte-
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detto a vostra grazia che queste visioni terminavano presto. Mi spiegò la differenza esistente tra queste visioni e quelle immaginarie e che non poteva esservi, nelle grazie che ci concedeva, una regola fissa, perché una volta conviene in un modo e un’altra in un altro. 6. Un giorno, dopo la comunione, mi parve assai chiaramente che nostro Signore si sedette accanto a me. Iniziò a consolarmi con le sue consolazioni, e mi disse, tra le altre cose: “Guardami, figlia: sono io. Fammi vedere le tue mani”. E mi parve che me le prese per portarle al suo costato dicendo: “Guarda le mie piaghe. Non sei senza di me. Passa, la brevità della vita”. In alcune cose che mi disse, intesi che, dopo l’ascensione in cielo, mai tornò sulla terra per parlare con qualcuno, se non nel Santissimo Sacramento. Mi disse che nel risuscitare aveva visto nostra Signora. Maria era molto bisognosa. Il dolore la teneva tanto assorta e trafitta, da non riuscire a tornare in sé per godere di quella gioia (da qui intesi meglio quanto differente fosse il mio dolore; quale doveva essere stato quello di Maria!). Poi mi disse di essere rimasto a lungo con lei; il tempo necessario per consolarla. 16. (29 maggio 1571, Avila)
1. Il martedì successivo all’Ascensione, avendo dedicato qualche momento all’orazione, dopo aver ricevuto dolentemente la comunione, perché mi distraevo da non riuscire a concentrarmi su alcunché, mi lamentai col Signore della nostra misera natura. La mia anima cominciò ad infiammarsi, sembrandomi che chiaramente vi era presente tutta la Santissima Trinità in visione intellettuale;
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lectual, adonde entendió mi alma por cierta manera de representación, como figura de la verdad, para que lo pudiese entender mi torpeza, cómo es Dios trino y uno; y así me parecía hablarme todas tres Personas, y que se representaban dentro en mi alma distintamente, diciéndome que desde este día vería mejoría en mí en tres cosas, que cada una de estas Personas me hacían merced: la una en la caridad y en padecer con contento, en sentir esta caridad con encendimiento en el alma. Entendí aquellas palabras que dice el Señor: que estarán con el alma que está en gracia las tres divinas Personas, porque las veía dentro de mí por la manera dicha. 2. Estando yo después agradeciendo al Señor tan gran merced, hallándome indigna de ella, decía a Su Majestad con harto sentimiento, que, pues me había de hacer semejantes mercedes, que por qué me había dejado de su mano para que fuese tan ruin, porque el día antes había tenido gran pena por mis pecados, teniéndolos presentes. Veía claramente lo mucho que el Señor había puesto de su parte, desde que era muy niña, para allegarme a sí con medios harto eficaces y cómo todos no me aprovecharon. Por donde claro se me representó el excesivo amor que Dios nos tiene en perdonar todo esto, cuando nos queremos tornar a El, y más conmigo que con nadie, por muchas causas. Parece quedaron en mi alma tan imprimidas aquellas tres Personas que vi, siendo un solo Dios, que a durar así imposible sería dejar de estar recogida con tan divina compañía. Otras algunas cosas y palabras que aquí se pasaron, no hay para qué escribir.
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così come in un qualche modo la mia turpitudine potesse intenderlo, essendo Dio trino e uno. Mi pareva che a parlare fossero contemporaneamente le tre Persone, e che si rappresentassero differentemente nella mia anima. Mi dicevano che da quel giorno avrei visto migliorare in me tre cose, ciascuna delle quali mi sarebbe stata resa in grazia da una delle tre Persone. Una di queste era la carità, poi patire nella gioia, e vivere questa virtù come un fuoco nella mia anima. Compresi le parole del Signore, quando dice che nell’anima in grazia inabiteranno le tre Persone divine, perché le vedevo, come ho detto, dentro di me. 2. Mentre ringraziavo il Signore di una grazia tanto grande, ritenendomene indegna, dicevo a Sua Maestà, con forte sentimento, che, se mi doveva fare simili grazie, perché mi avesse abbandonato dalla sua mano lasciandomi in balia della miseria; il giorno prima, infatti, ricordandomi dei mie peccati, ne avevo sofferto molto. Vedevo con chiarezza l’azione del Signore in me sin da quando ero molto piccola, per unirmi a sé con strumenti efficaci, ma senza che io ne profittassi. Allora vidi con chiarezza il grande amore che Dio ci dimostra nel perdonarci tutto questo, quando vogliamo tornare a Lui. Con me ancora di più, per molte ragioni. Mi sembrò che quelle tre Persone rimanessero tanto impresse nella mia anima, che vidi che, essendo un solo Dio, continuando così mi sarebbe stato impossibile smettere di rimanere raccolta con una siffatta compagnia divina. Non è necessario che io scriva altre parole che mi furono dette.
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17. Una vez poco antes de esto, yendo a comulgar, estando la Forma en el relicario – que aún no se me había dado –, vi una manera de paloma que meneaba las alas con ruido. Turbóme tanto y suspendióme, que con harta fuerza tomé la forma. Esto era todo en San José de Avila. Dábame el Santísimo Sacramento el Padre Francisco de Salcedo. Otro día, oyendo su misa, vi al Señor glorificado en la Hostia. Díjome que le era aceptable su sacrificio. 18. Esta presencia de las tres Personas que dije al principio, he traído hasta hoy – que es día de la Conmemoración de San Pablopresentes en mi alma muy ordinario, y como yo estaba mostrada a traer sólo a Jesucristo siempre, parece me hacía algún impedimento ver tres Personas, aunque entiendo es un solo Dios, y díjome hoy el Señor, pensando yo en esto: que erraba en imaginar las cosas del alma con la representación que las del cuerpo; que entendiese que eran muy diferentes, y que era capaz el alma para gozar mucho. Parecióme se me representó como cuando en una esponja se incorpora y embebe el agua; así me parecía mi alma que se henchía de aquella divinidad y por cierta manera gozaba en sí y tenía las tres Personas.
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17. (maggio 1571, Avila)
Poco prima che accadessero queste cose, un giorno, mentre andavo a fare la comunione, mentre la Particola era nel reliquiario, ancora non me la si era data, vidi una specie di colomba che sbatteva le ali con rumore. Mi turbò e sospese tanto che dovetti farmi forza per prendere la particola. Questo accadde a San Giuseppe d’Avila. Mi stava offrendo il Santissimo Sacramento il padre Francisco de Salcedo. Un altro giorno, mentre partecipavo a una Messa da lui celebrata, vidi il Signore glorificato nell’Ostia. Mi disse che il suo sacrificio era stato accettato. 18. (30 giugno 1571, Avila)
La presenza delle tre Persone di cui ho parlato, ha durato fino a oggi, giorno della festa di san Paolo. Questa presenza è sempre stata evidente nella mia anima, ed essendo io abituata a parlare sempre con Gesù, mi pareva ci fosse qualche ostacolo nel vedere le tre Persone, pur sapendo che è un solo Dio. Il Signore oggi mi ha detto, mentre vi stavo pensando, che stavo sbagliando a cercare di immaginare le cose spirituali come si rappresentano quelle del corpo. Mi disse di comprendere la grande differenza e che l’anima è capace di contenere una grande gioia. Vidi come quando una spugna si imbeve d’acqua. Così mi pareva la mia anima mentre si colmava di quella divinità, in un certo modo ne godeva e possedeva le tre Persone. Intesi anche queste altre parole: “Non affaticarti a te-
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También entendí: «No trabajes tú de tenerme a Mí encerrado en ti, sino de encerrarte tú en Mí». Parecíame que de dentro de mi alma – que estaban y vía yo estas tres Personas – se comunicaban a todo lo criado, no haciendo falta ni faltando de estar conmigo. 19. Estando, pocos días después de esto que digo, pensando si tenían razón los que les parecía mal que yo saliese a fundar, y que estaría yo mejor empleándome siempre en oración, entendí: «Mientras se vive, no está la ganancia en procurar gozarme más, sino en hacer mi voluntad». Parecíame a mí que, pues san Pablo dice del encerramiento de las mujeres – que me han dicho poco ha y aun antes lo había oído –, que ésta sería la voluntad de Dios. Díjome: «Diles que no se sigan por sola una parte de la Escritura, que miren otras, y que si podrán por ventura atarme las manos». 20. Estando yo un día después de la octava de la Visitación encomendando a Dios a un hermano mío en una ermita del Monte Carmelo, dije al Señor, no sé si en mi pensamiento: «¿Por qué está este mi hermano adonde tiene peligro su salvación? Si yo viera, Señor, un hermano vuestro en este peligro, ¿qué hiciera por remediarle? » Parecíame a mí que no me quedara cosa que pudiera, por hacer. Díjome el Señor: «¡Oh, hija, hija!; hermanas son mías és-
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nermi prigioniero in te; rendi te prigioniera in Me”. Mi sembrava anche che queste tre Persone si comunicassero dall’interno della mia anima a tutto il creato, senza per questo diminuire la loro presenza in me. 19. (luglio 1571, Avila)
Mentre, pochi giorni dopo questi fatti, stavo pensando se avessero per caso ragione coloro che ritenevano un male che io fondassi dei monasteri, e che sarebbe stato meglio che mi dedicassi interamente all’orazione, udii in me queste parole: “Mentre si è al mondo, il guadagno non consiste nel godermi di più, ma nel fare la mia volontà”. A me sembrava, avendo san Paolo parlato del nascondimento delle donne, di cui mi avevano parlato poco prima e di cui già ero a conoscenza, che proprio quella era la volontà di Dio per me: Ma mi rispose: “Dì loro che non seguano solo una parte della Scrittura; la leggano tutta, e non potranno certo legarmi le mani”. 20. (10 luglio 1571, Avila)
Mentre un giorno dopo l’ottava della Visitazione, mi trovavo in una cappellina del Monte Carmelo raccomandando a Dio un mio fratello, dissi al Signore, non so se pensandoci o meno: “Perché questo mio fratello si trova in un luogo dove la sua salvezza è in pericolo? Signore: se io vedessi un vostro fratello in questo pericolo, cosa farei per aiutarlo!”. Mi sembrava di essere capace di tutto. Mi rispose il Signore: “Oh, figlia, figlia mia! Mie sorelle
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tas de la Encarnación, ¿y te detienes? Pues ten ánimo; mira lo quiero Yo, y no es tan dificultoso como te parece, y por donde pensáis perderán estotras casas, ganará lo uno y lo otro; no resistas, que es grande mi poder». 21. El deseo e ímpetus tan grandes de morir se me han quitado, en especial desde el día de la Magdalena, que determiné de vivir de buena gana por servir mucho a Dios, si no es algunas veces, que todavía el deseo de verle, aunque más le desecho, no puedo. 22. Una vez entendí: «Tiempo vendrá que en esta iglesia se hagan muchos milagros; llamarla han la iglesia santa». Es en San José de Avila, año de 1571. 23. Estando pensando una vez en la gran penitencia que hacía doña Catalina de Cardona y cómo yo pudiera haber hecho más, según los deseos me da alguna vez el Señor de hacerlo, si no fuere por obedecer a los confesores, que si sería mejor no les obedecer de aquí adelante en eso, me dijo: «Eso no, hija; buen camino llevas y seguro. ¿Ves toda la penitencia que hace? En más tengo tu obediencia».
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sono queste dell’Incarnazione, e indugi su queste cose? Abbi coraggio; sono Io a volerlo e non è così difficile come tu pensi. E se ritiene che ne verrà un danno per le altre case, sappi che vi guadagneranno le une e le altre. Non opporre resistenza: il mio potere è grande!”. 21. Non ho più desiderio e impeti tanto grandi di morire, specialmente dal giorno di santa Maddalena; da allora mi sono decisa a vivere ben volentieri per servire molto Dio; se non fosse per alcune volte in cui mi sembra di non poter resistere al desiderio di vederlo. 22. Un giorno udii: “Verrà il tempo in cui in questa chiesa si compiranno tanti miracoli; la chiameranno la chiesa santa”. Accadde nell’anno 1571 in San Giuseppe d’Avila. 23. Pensando un giorno alla grande penitenza cui si sottoponeva Caterina de Cardona, e come io avrei potuto farne di più seguendo i desideri che talvolta mi dà il Signore, se non dovessi obbedire ai confessori, e pensando se non sarebbe stato meglio disobbedire loro d’ora innanzi in questo, mi disse: “Questo no, figlia; hai un cammino buono e certo. Vedi tutta la penitenza da lei compiuta? Tengo maggiormente in conto la tua obbedienza”.
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24. Una vez estando en oración, me mostró el Señor por una extraña manera de visión intelectual cómo estaba el alma que está en gracia, en cuya compañía vi la Santísima Trinidad por visión intelectual, de cuya compañía venía al alma un poder que señoreaba toda la tierra. Diéronseme a entender aquellas palabras de los Cantares que dice: Veniat dilectus meus in hortum suum et comedat. Mostróme también cómo está el alma que está en pecado, sin ningún poder, sino como una persona que estuviese del todo atada y liada y tapados los ojos, que aunque quiere ver, no puede, ni andar, ni oír y en gran obscuridad. Hiciéronme tanta lástima las almas que están así que cualquier trabajo me parece ligero por librar una. Parecióme que a entender esto como yo lo vi – que se puede mal decir –, que no era posible querer ninguno perder tanto bien ni estar en tanto mal. 25. 1. La víspera de San Sebastián, el primer año que vine a ser priora en la Encarnación, comenzando la Salve, vi en la silla prioral, adonde está puesta nuestra Señora, bajar con gran multitud de ángeles la Madre de Dios y ponerse allí. A mi parecer, no vi la imagen entonces, sino esta Señora que digo. Parecióme se parecía algo a la imagen que me dio la Condesa aunque fue de presto el poderla determinar, por
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24. (1571?)
Mentre un giorno ero raccolta in orazione, il Signore mi mostrò con una particolare visione intellettuale come si ritrova l’anima quando è in grazia. In sua compagnia vidi, in visione intellettuale, la Santissima Trinità. Da questa compagnia derivava all’anima un potere che avvolgeva tutta la terra. Compresi così quelle parole del Cantico dei Cantici: Veniat dilectus meus in hortum suum e comedat. Mi fu mostrato anche lo stato di un’anima in peccato. Totalmente impotente, è come una persona del tutto bloccata, legata, con gli occhi chiusi. Vorrebbe vedere, ma non può; così come non può camminare o udire, immersa nella più completa oscurità. Mi fecero tanta pena le anime ridotte così, che qualsiasi fatica mi parrebbe lieve se servisse a liberarne una. Mi sembra che solo a capire questo come io lo compresi – e forse non mi sono spiegata bene – sia impossibile che qualcuno voglia perdere un bene tanto grande per immergersi in un male tanto grande. 25. (19 gennaio 1572, Avila)
1. La vigilia di San Sebastiano, il primo anno in cui fui priora all’Incarnazione, intonando la Salve Regina, vidi sulla sedia priorale, ove è collocata nostra Signora, scendere, accompagnata da una grande moltitudine di angeli, la Madre di Dio, e sedersi lì. Da quanto compresi, non vidi l’immagine, ma questa Signora che sto descrivendo. Mi sembra che somigliasse in qualcosa all’immagine che mi regalò la contessa, pur essendo brevissimo il tempo che ebbi a disposizione per confrontarle, rapita come fui da
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suspenderme luego mucho. Parecíame encima de las comas de las sillas y sobre los antepechos, ángeles, aunque no con forma corporal, que era visión intelectual. Estuvo así toda la Salve, y díjome: «Bien acertaste en ponerme aquí; yo estaré presente a las alabanzas que hicieren a mi Hijo, y se las presentaré». 2. Después de esto quedéme yo en la oración que traigo de estar el alma con la Santísima Trinidad, y parecíame que la persona del Padre me llegaba a Sí y decía palabras muy agradables. Entre ellas me dijo, mostrándome lo que quería: «Yo te di a mi Hijo y al Espíritu Santo y a esta Virgen. ¿Qué me puedes tú dar a mí?». 26. 1. El día de Ramos, acabando de comulgar, quedé con gran suspensión, de manera que aun no podía pasar la Forma, y teniéndomela en la boca verdaderamente me pareció, cuando torné un poco en mí, que toda la boca se me había henchido de sangre; y parecíame estar también el rostro y toda yo cubierta de ella, como que entonces acabara de derramarla el Señor. Me parece estaba caliente, y era excesiva la suavidad que entonces sentía, y díjome el Señor: «Hija, yo quiero que mi sangre te aproveche, y no hayas miedo que te falte mi misericordia; Yo la derramé con muchos dolores, y gózasla tú con tan gran deleite como ves; bien te pago el convite que me hacías este día». Esto dijo porque ha más de treinta años que yo comulgaba este día, si podía, y procuraba aparejar mi alma para hospedar al Señor; porque me parecía mucha la crueldad que hicieron los judíos, después de tan gran recibimiento, dejarle ir a comer tan lejos, y hacía yo
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una lunga sospensione. Mi sembrava che sopra la corona delle seggiole e sopra i parapetti, vi fossero angeli, ma non in forma corporale, perché la visione era intellettuale. Rimasi così per l’intera durata del canto della Salve Regina, e mi disse: “Hai fatto bene a pormi qui: sarò presente alle lodi che porgerete a mio Figlio e gliele presenterò”. 2. Dopo questo, mi immersi nell’orazione ove l’anima resta a tu per tu con la Santissima Trinità, e mi sembrava che il Padre mi prendesse a sé e mi dicesse cose molto piacevoli. Tra l’altro, mi disse, mostrandomi quel che voleva: “Io ti dono a mio Figlio, allo Spirito Santo e a Maria. Cosa puoi darmi tu, in cambio?”. 26. (8 aprile 1571, Salamanca; oppure: 30 marzo 1572, Avila)
1. La Domenica delle palme, dopo la comunione, fui colta da una grande sospensione, di modo che non riuscivo neppure a deglutire la Particola. Tenendola in bocca, mi parve davvero che tutta la bocca si riempisse di sangue. E mi sembrava che ne fosse pieno anche il volto, e io ne fossi tutta ricoperta, come se il Signore lo stesse spargendo proprio in quel momento. Mi sembrava caldo, e che fosse eccessiva la soavità che ne avvertivo. Mi disse il Signore: “Figlia; io voglio che il mio sangue ti giovi. Non aver paura che la mia misericordia venga meno. Ho sparso il mio sangue con molti dolori; godine tu, ora, con i tanti diletti che provi. Ti sto ben ripagando il convito che mi hai preparato oggi”. Mi disse questo perché erano trent’anni che io facevo la comunione in questo giorno, se potevo; e cercavo di preparare la mia anima ad ospitare il Signore. Mi è sempre parsa grande la crudeltà a Lui fatta dai giudei, che, dopo averlo invitato a un ricevimento tanto importante, lo la-
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cuenta de que se quedase conmigo, y harto en mala posada, según ahora veo; y así hacía unas consideraciones bobas y debíalas admitir el Señor; porque ésta es de las visiones que yo tengo por muy ciertas, y así para la comunión me ha quedado aprovechamiento. 2. Antes de esto había estado, creo tres días, con aquella gran pena que traigo más unas veces que otras, de que estoy ausente de Dios, y estos días había sido bien grande, que parecía no lo podía sufrir; y habiendo estado así harto fatigada, vi que era tarde para hacer colación y no podía y, a causa de los vómitos, háceme mucha flaqueza no la hacer un rato antes, y así con harta fuerza puse el pan delante para hacérmela para comerlo, y luego se me representó allí Cristo, y parecíame que me partía del pan y me lo iba a poner en la boca, y díjome: «Come, hija, y pasa como pudieres; pésame de lo que padeces, mas esto te conviene ahora». Quedé quitada aquella pena y consolada, porque verdaderamente me pareció se estaba conmigo, y todo otro día, y con esto se satisface el deseo por entonces. Esto decir «pésame» me hizo reparar, porque ya no me parece puede tener pena de nada. 27. «¿De qué te afliges, pecadorcilla? ¿Yo no soy tu Dios? ¿No ves cuán mal allí soy tratado? Si me amas, ¿por qué no te dueles de mí?» . 28. Sobre el temor de pensar si no están en gracia: «Hija,
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sciarono andare a mangiare tanto lontano. Facevo sì che potesse fermarsi con me, e, a quanto posso oggi vedere, in una pessima locanda. Così, facevo alcune sciocche considerazioni, che il Signore dovette sopportare. Questa è una delle visioni di cui sono più sicura; sì che mi ha fruttato molto per la comunione. 2. Prima di questo fatto, ero rimasta, per tre giorni, prigioniera di quella pena che talvolta si fa più acuta di altre, e in quei giorni era stata molto forte. La pena di avvertirmi separata da Dio; mi sembrava di non riuscire a sopportarla. Essendomi oltremodo stancata, mi accorsi che era tardi per fare colazione, ma non avrei potuto farla prima a causa del continuo vomito che mi sfiancava. Facendomi molta forza, mi misi il pane dinanzi per poi mangiarlo. D’immediato mi comparve dinanzi Gesù che mi sembrava spezzasse il pane e me lo desse in bocca, dicendomi: “Mangia, figlia; e sopporta come puoi. Anche se stai soffrendo tanto, ora ti conviene mangiare”. Scomparve quella pena e rimasi consolata, perché davvero mi parve che stesse con me, e così per tutto il giorno successivo, sicché il mio desiderio trovò compimento. Fu il “sopporta” a dare la svolta; d’allora sono convinta di non dover sentire pena di niente. 27. “Di cosa ti affliggi, mia piccola peccatrice? Non sono io il tuo Dio? Non vedi quanto male mi trattano in quel luogo? Se davvero mi ami, perché non soffri per me?”. 28. Circa il timore di non essere in grazia: “Figlia: molto
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muy diferente es la luz de las tinieblas. Yo soy fiel. Nadie se perderá sin entenderlo. Engañarse ha quien se asegure por regalos espirituales. La verdadera seguridad es el testimonio de la buena conciencia; mas nadie piense que por sí puede estar en luz, así como no podría hacer que no viniese la noche, porque depende de mí la gracia. El mejor remedio que puede haber para detener la luz, es entender que no puede nada y que le viene de mí; porque aunque esté en ella, en un punto que yo me aparte, vendrá la noche. Esta es la verdadera humildad, conocer lo que puede y lo que yo puedo. No dejes de escribir los avisos que te doy, porque no se te olviden; pues quieres por escrito los de los hombres, ¿por qué piensas pierdes tiempo en escribir los que te doy?; tiempo vendrá que los hayas todos menester». 29. Sobre darme a entender qué es unión: 1. «No pienses, hija, que es unión estar muy junta conmigo, porque también lo están los que me ofenden, aunque no quieren; ni los regalos y gustos de la oración, aunque sea en muy subido grado, aunque sean míos, medios son para ganar las almas muchas veces, aunque no estén en gracia». Estaba yo cuando esto entendía en gran manera levantado el espíritu. Diome a entender el Señor qué era espíritu y cómo estaba el alma entonces y cómo se entienden las palabras del Magnificat: Exultavit spiritus meus. No lo sabré decir; paréceme se me dio a entender que el espíritu era lo superior de la voluntad.
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differente è la luce dalle tenebre. Io sono fedele. Nessuno si dannerà senza capirlo. Si può ingannare chi si affida interamente alle consolazioni spirituali. La vera certezza nasce dalla testimonianza della buona coscienza. Ma nessuno pensi che con le sue forze può permanere nella luce, così come non potrebbe evitare che giunga la notte, perché dipende dalla mia grazia. Il miglior strumento possibile per possedere la luce, è capire che da soli non si può nulla, ma la luce viene da me. Se uno anche sia immerso in essa, basta che per un attimo io mi assenti, ed ecco si fa notte. Questa è la vera umiltà: conoscere quel che si può fare, e quel che io posso fare. Non dimenticarti di scrivere gli avvisi che ti sto dicendo. Se vuoi che siano scritti quelli degli uomini, perché pensi di perdere tempo a scrivere quelli che io ti do? Verrà il tempo in cui ti saranno tutti necessari”. 29. Per farmi comprendere cosa sia l’unione: 1. “Non pensare, figlia, che sia unione permanere molto vicino a me. Pur non volendolo, molto vicini a me lo sono anche coloro che mi offendono. Neppure pensa che l’unione consista nelle consolazioni e piaceri dell’orazione, pur se vissuta ad un livello molto elevato. Pur provenendo da me, questi sono strumenti per richiamare più volte le anime, anche se non sono in grazia”. Mentre udivo tali cose, il mio spirito si ritrovava assai elevato. Il Signore mi fece comprendere subito cosa fosse lo spirito, cosa fosse l’anima, in quali condizioni si trovassero, e come si possano così comprendere le parole del Magnificat: “Exultavit spiritus meus”. Non saprei ora spiegarmi. So che lo spirito sopravanzava la volontà.
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2. Tornando a la unión, entendí que era este espíritu limpio y levantado de todas las cosas de la tierra, no quedar cosa de él que quiera salir de la voluntad de Dios, sino que de tal manera esté un espíritu y una voluntad conforme con la suya, y un desasimiento de todo, empleado en Dios, que no haya memoria de amor en sí ni en ninguna cosa criada. 3. He yo pensado: si esto es unión, luego un alma que siempre está en esta determinación, siempre podemos decir está en oración de unión; y es verdad que ésta no puede durar sino muy poco. Ofréceseme que cuanto a andar justamente y mereciendo y ganando, sí hará; mas no se puede decir anda unida el alma como en la contemplación. Paréceme entendí, aunque no por palabras, que es tanto el polvo de nuestra miseria y faltas y estorbos en que nos tornamos a enfoscar, que no seria posible estar con la limpieza que está el espíritu cuando se junta con el de Dios, que va ya fuera y levantando de nuestra miserable miseria. Y paréceme a mí que si ésta es unión, estar tan hecha una nuestra voluntad y espíritu con el de Dios, que no es posible tenerla quien no esté en estado de gracia, que me habían dicho que sí. Así me parece a mí será bien dificultoso entender cuándo es unión, sino por particular gracia de Dios, pues no se puede entender cuándo estamos en ella. 4. Escríbame vuestra merced su parecer y en lo que desatino, y tórneme a enviar este papel.
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2. Ma torniamo all’unione. Compresi che questo spirito era puro, e innalzato sopra tutte le cose della terra. Non v’è cosa in lui che sia lontana dalla volontà di Dio. Questo spirito e la sua volontà, formano una cosa sola con la volontà di Dio. V’è poi un distacco da tutto, perché tutto è messo in Dio, per cui è dimentico di ogni amore di sé e di ogni cosa creata. 3. Ho pensato: se questa è l’unione, l’anima che si ritrova sempre in tale decisione, possiamo dire che si trova sempre in orazione di unione. Ma è al contempo vero che un tale stato non può durare se non pochissimo tempo. Possiamo dire che otterrà quanto sia possibile in giustizia, meriti e guadagni. Ma non possiamo dire che l’anima andrà unita come nello stato di contemplazione. Mi sembra di aver compreso, non a parole, che è tanta la polvere della nostra miseria, delle nostre mancanze, dei nostri errori in cui torniamo a immergerci, da renderci impossibile permanere nella purezza di quando lo spirito si unisce allo spirito di Dio, ossia quando lo spirito trascende la nostra miserabile miseria. Mi pare che se questa è unione, la nostra volontà e il nostro spirito sono siffatti uno con quelli di Dio, che non è possibile da ottenere per chi non è in stato di grazia, come a me era stato detto. Sicché mi sarebbe assai difficile comprendere quando si verifica l’unione, se non fosse per una particolare grazia di Dio; perché, con le nostre sole forze, non saremmo in grado di comprendere quando ci ritroviamo in essa. 4. Sia così gentile, vostra grazia, da scrivermi il suo parere e quanto abbia sbagliato; mi restituisca, poi, questo scritto.
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30. Había leído en un libro que era imperfección tener imágenes curiosas, y así quería no tener en la celda una que tenía, y también antes que leyese esto me parecía pobreza no tener ninguna sino de papel; y como después un día de estos leí esto, ya no las tuviera de otra cosa. Y entendí esto estando descuidada de ello: que no era buena mortificación, que cuál era mejor: la pobreza o la caridad; que pues era lo mejor el amor, que todo lo que me despertase a él, no lo dejase, ni lo quitase a mis monjas; que las muchas molduras y cosas curiosas en las imágenes, decía el libro, que no la imagen; que lo que el demonio hacía en los luteranos era quitarles todos los medios para más despertar, y así iban perdidos. «Mis cristianos, hija, han de hacer, ahora más que nunca, al contrario de lo que ellos hacen». Entendí que tenía mucha obligación de servir a nuestra Señora y a san José; porque muchas veces yendo perdida del todo, por sus ruegos me tornaba Dios a dar salud. 31. Octava del Espíritu Santo me hizo el Señor una merced y me dio esperanza de que esta casa se iría mejorando; digo las almas de ella.
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30. (1572?, Avila?)
Avevo letto in un libro che era un’imperfezione essere in possesso di una qualche immagine particolare. Così, nella mia cella non volevo più tenerne una; anche prima di leggere questo, mi sembrava virtù di povertà non averne alcuna se non di carta. Poiché proprio il giorno dopo lessi quello, già non ne possedevo d’altro materiale. Compresi questo concetto, senza prestarvi attenzione. Mi domandai quale fosse la miglior mortificazione; se la povertà o la carità. Meglio è l’amore; non dover abbandonare qualunque cosa mi risvegliasse all’amore, né lo facessi mancare alle mie monache; neppure le diverse conformazioni e stranezze delle stesse immagini. Quel che infatti faceva il demonio nei luterani, era rubar loro ogni mezzo per vigilare nella vita interiore, e così si perdevano le loro anime. “I miei cristiani, figlia, han da fare oggi più che mai il contrario di quel che loro fanno”. Compresi quanto fossi obbligata a servire Maria e san Giuseppe. Assai spesso, infatti, quando già la mia anima andava del tutto sperduta, Dio tornava a guarirmi in seguito alle loro suppliche. 31. Durante l’ottava dello Spirito Santo, il Signore mi concesse una grazia e mi concesse la speranza che questa casa sarebbe andata migliorando; sto ovviamente parlando delle anime di chi in essa abita.
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32. Día de la Magdalena, me tornó el Señor a confirmar una merced que me había hecho en Toledo, eligiéndome en ausencia de cierta persona en su lugar. 33. 1. Un día después de San Mateo, estando como suelo después que vi la visión de la Santísima Trinidad y cómo está con el alma que está en gracia, se me dio a entender muy claramente, de manera que por ciertas maneras y comparaciones por visión imaginaria lo vi. Y aunque otras veces se me ha dado a entender por visión la Santísima Trinidad intelectual, no me ha quedado después algunos días la verdad, como ahora, digo para poderlo pensar y consolarme en esto. Y ahora veo que de la misma manera lo he oído a letrados, y no lo he entendido como ahora, aunque siempre sin detenimiento lo creía, porque no he tenido tentaciones de la fe. 2. A las personas ignorantes parécenos que las Personas de la Santísima Trinidad todas tres están – como lo vemos pintado – en una Persona, a manera de cuando se pinta en un cuerpo tres rostros; y ansí nos espanta tanto, que parece cosa imposible y que no hay quien ose pensar en ello, porque el entendimiento se embaraza y teme no quede dudoso de esta verdad y quita una gran ganancia. 3. Lo que a mí se me representó, son tres Personas distintas, que cada una se puede mirar y hablar por sí. Y después he pensado que sólo el Hijo tomó carne humana, por donde se ve esta verdad. Estas Personas se aman y comunican y se conocen. Pues si cada una es por sí, ¿cómo decimos que to-
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32. Il giorno di Santa Maddalena, il Signore tornò a confermarmi una grazia che mi aveva concesso a Toledo, scegliendomi al posto di una certa persona. 33. 1. Il giorno dopo San Matteo, mentre mi ritrovavo come dopo aver avuto la visione della Santissima Trinità, compresi molto chiaramente cosa questa medesima fosse e cosa significasse per un’anima essere in grazia; potrei dire di averlo visto in certi modi paragonabili alla visione immaginaria. Altre volte la Santissima Trinità mi si mostrò in visione intellettuale; ma la certezza di tale visione non mi è mai durata per qualche giorno, come accade ora; per poter pensarvi e consolarmene. Così ne ho sentito parlare da uomini dotti, ma mai l’ho potuto intendere come adesso, pur non dubitandone mai, perché mai ho subito tentazioni di fede. 2. A noi persone ignoranti, sembra che le tre Persone della Santissima Trinità siano contemporaneamente in un’unica Persona (come lo vediamo anche rappresentato), così come si dipinge un corpo con tre volti. Questo ci spaventa tanto da parerci impossibile, e nessuno osa pensarvi perché l’intelletto si ribella, teme di rimanere dubbioso di una tal verità e perde così un gran profitto. 3. Quanto mi apparve, sono tre Persone distinte: è possibile guardarle a una a una e parlare distintamente con l’una e con l’altra. Poi ho pensato che solo il Figlio assunse carne umana da cui è possibile estrapolare tale verità. Queste Persone si amano, si comunicano, si conoscono. Ma se ciascuna vive per sé, come potremmo
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das tres son una esencia, y lo creemos, y es muy gran verdad y por ella moriría yo mil muertes? En todas tres Personas no hay más de un querer y un poder y un señorío, de manera que ninguna cosa puede una sin otra, sino que de cuantas criaturas hay es sólo un Criador. ¿Podría el Hijo criar una hormiga sin el Padre? No, que es todo un poder, y lo mismo el Espíritu Santo; así que es un solo Dios todopoderoso, y todas tres Personas una Majestad. ¿Podría uno amar al Padre sin querer al Hijo y al Espíritu Santo? No, sino quien contentare a la una de estas tres Personas divinas, contenta a todas tres, y quien la ofendiere, lo mismo. ¿Podrá el Padre estar sin el Hijo y sin el Espíritu Santo? No, porque es una esencia, y adonde está el uno están todas tres, que no se pueden dividir. ¿Pues cómo vemos que están divisos tres Personas, y cómo tomó carne humana el Hijo y no el Padre ni el Espíritu Santo? Esto no lo entendí yo; los teólogos lo saben. Bien sé yo que en aquella obra tan maravillosa que estaban todas tres, y no me ocupo en pensar mucho esto. Luego se concluye mi pensamiento con ver que es Dios todopoderoso, y como lo quiso lo pudo, y así podrá todo lo que quisiere; y mientras menos lo entiendo, más lo creo y me hace mayor devoción. Sea por siempre bendito. Amén. 34. Si no me hubiera nuestro Señor hecho las mercedes que me ha hecho, no me parece tuviera ánimo para las obras que se han hecho ni fuerzas para los trabajos que se han padecido y contradicciones y juicios. Y así después que se comenzaron las fundaciones se me quitaron los temores que antes traía de
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dire che tutte e tre sono una sola essenza, credendo a questa che è una grande verità per la quale sarei in grado di patire mille morti? In tutte e tre le Persone non c’è che un volere, un potere e un’unica signoria. Una persona non può compiere alcuna cosa senza l’altra: quante creature ci sono, uno solo ne è il Creatore. Potrebbe il Figlio creare una formica senza il Padre? No; perché il potere è unico, e lo stesso possiamo dire dello Spirito Santo. Sicché c’è un solo Dio onnipotente e in tutte e tre le Persone una sola Maestà. Potrebbe uno amare il Padre senza voler bene al Figlio e allo Spirito Santo? No; ma chi felicitasse una di queste tre Persone divine, feliciterebbe tutte e tre, e lo stesso se la offendesse. Potrebbe il Padre sussistere senza il Figlio e senza lo Spirito Santo? No, perché unica è l’essenza, e dove c’è uno, ci sono tutti e tre, senza che si possano dividere. Come possiamo riconoscere divise le tre Persone, e come poté prendere carne umana solo il Figlio e non il Padre, né lo Spirito Santo? Questo non l’ho capito. I teologi lo sanno. Io so che in quell’opera meravigliosa agirono tutti e tre, e non mi occupo di indagare oltre. Il mio pensiero termina, quindi, nel costatare l’onnipotenza di Dio; quel che volle poté compierlo, e così sarà nei secoli venturi. Meno lo capisco, più lo credo e cresce la mia devozione. Sia per sempre benedetto. Amen. 34. Se nostro Signore non mi avesse concesso le grazie che mi ha fatto, non avrei avuto forza sufficiente a sopportare le opere portate a compimento, né le fatiche sofferte, le contraddizioni, le calunnie. Così, dopo aver cominciato le fondazioni, sparirono i timori che avevo di ingannar-
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pensar ser engañada, y se me puso certidumbre que era Dios, y con esto me arrojaba a cosas dificultosas, aunque siempre con consejo y obediencia. Por donde entiendo que, como quiso nuestro Señor despertar el principio de esta orden y por su misericordia me tomó por medio, había Su Majestad de poner lo que me faltaba, que era todo, para que hubiese efecto y se mostrase mejor su grandeza en cosa tan ruin. 35. Estando en la Encarnación el segundo año que tenía el priorato, octava de San Martín, estando comulgando, partió la Forma el padre fray Juan de la Cruz, que me daba el Santísimo Sacramento, para otra hermana. Yo pensé que no era falta de Forma, sino que me quería mortificar, porque yo le había dicho que gustaba mucho cuando eran grandes las Formas (no porque no entendía no importaba para dejar de estar el Señor entero, aunque fuese muy pequeño pedacico). Díjome Su Majestad: «No hayas miedo, hija, que nadie sea parte para quitarte de Mí»; dándome a entender que no importaba. Entonces representóseme por visión imaginaria, como otras veces, muy en lo interior, y dióme su mano derecha, y díjome: «Mira este clavo, que es señal que serás mi esposa desde hoy. Hasta ahora no lo habías merecido; de aquí adelante, no sólo como Criador y como Rey y tu Dios mirarás mi honra, sino como verdadera esposa mía: mi honra es ya tuya y la tuya mía». Hízome tanta operación esta merced, que no podía caber en mí, y quedé como desatinada, y dije al Señor que o ensanchase mi bajeza o no me hiciese tanta merced; porque, cierto, no me parecía lo podía sufrir el natural. Estuve así todo el día muy embebida. He sentido
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mi, e fui certa che si trattava della volontà di Dio; così affrontavo le cose difficili, ma sempre chiedendo consiglio e obbedendo. Ne deduco che, avendo voluto nostro Signore risvegliare le radici di questo ordine e avendomi per sua misericordia scelto a tale scopo, Sua Maestà doveva metterci quanto a me mancava, cioè tutto, perché vi fosse efficacia e apparisse meglio la sua grandezza in una cosa tanto rovinosa quale io sono. 35. Mentre mi trovavo nell’Incarnazione, al secondo anno di priorato, nell’ottava di San Martino, mentre stavo facendo la comunione, il Padre fra’ Giovanni della Croce, che mi stava dando il Santissimo Sacramento, spezzò in due la Particola. Io non pensai che mancassero Particole, ma che mi voleva mortificare, perché gli avevo detto che ero molto contenta quando le Particole erano grandi (non perché non capissi che il Signore poteva essere interamente presente pur in un piccolo pezzetto). Mi disse Sua Maestà: “Non temere, figlia, nessuno potrà mai allontanarti da me”, facendomi così capire che era cosa di poco conto. Allora mi apparve in visione immaginaria, come altre volte, molto interiormente; mi diede la sua mano destra, e mi disse: guarda questo chiodo: è segno che da oggi in poi sarai mia sposa. Fino ad ora non lo avevi meritato. D’ora in avanti, custodirai il mio onore non solo come Creatore, Re, come tuo Dio, ma anche quale mia vera sposa. Il mio onore è il tuo onore e il tuo onore è il mio onore”. Mi diede tanto effetto questa grazia, che non poteva stare tutto in me e caddi quasi svenuta. Dissi al Signore che o doveva innalzare la mia bassezza o non mi concedesse questa grazia. Mi pareva proprio che la mia natura non potesse sopportarla. Rimasi così imbambolata tutto il giorno. Poi
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después gran provecho, y mayor confusión y afligimiento de ver que no sirvo en nada tan grandes mercedes. 36. 1. Esto me dijo el Señor otro día: «¿Piensas, hija, que está el merecer en gozar? No está sino en obrar y en padecer y en amar. No habrás oído que san Pablo estuviese gozando de los gozos celestiales más de una vez, y muchas que padeció, y ves mi vida toda llena de padecer y sólo en el monte Tabor habrás oído mi gozo. No pienses, cuando ves a mi Madre que me tiene en los brazos, que gozaba de aquellos contentos sin grave tormento. Desde que le dijo Simeón aquellas palabras, la dio mi Padre clara luz para que viese lo que Yo había de padecer. Los grandes santos que vivieron en los desiertos, como eran guiados por Dios, así hacían graves penitencias, y sin esto tenían grandes batallas con el demonio y consigo mismos; mucho tiempo se pasaban sin ninguna consolación espiritual. Cree, hija, que a quien mi Padre más ama, da mayores trabajos, y a éstos responde el amor. ¿En qué te le puedo más mostrar que querer para ti lo que quise para Mí? Mira estas llagas, que nunca llegaron aquí tus dolores. Este es el camino de la verdad. Así me ayudarás a llorar la perdición que traen los del mundo, entendiendo tú esto, que todos sus deseos y cuidados y pensamientos se emplean en cómo tener lo contrario». 2. Cuando empecé a tener oración, estaba con tan gran
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ne provai gran profitto, e ancor più afflizione e confusione nel vedere che non sono assolutamente capace di tali grazie. 36. (1572, Avila?)
1. Un altro giorno, il Signore mi disse: “Pensi forse, figlia, che il merito consista nel godere? Non sta in altro che nell’agire, nel soffrire e nell’amare. Avrai udito che san Paolo non ha goduto dei beni celesti più che una volta, e, invece, furono molte le volte in cui ebbe a patire. Vedi poi quanto sia stata colma di sofferenze la mia vita; e solo sul monte Tabor avrai percepito la mia gioia. Quando vedi mia madre che mi stringe alle sue braccia, non pensare che godesse di quelle consolazioni senza molto soffrire. Da quando Simeone le parlò, mio Padre le diede chiara luce per comprendere quanto io avrei avuto a soffrire. I grandi santi che vissero nei deserti, essendo guidati da Dio, si sottoponevano a gravi penitenze; malgrado questo combattevano rudemente contro il demonio e contro se stessi; trascorrevano molto tempo senza alcuna consolazione spirituale. Credilo, figlia: a chi mio Padre più ama, più invia maggiori travagli, e a questi l’amore risponde. Come posso mostrartelo maggiormente che nel volere per te quel che desiderai per me? Guarda queste piaghe: i tuoi dolori non sono mai giunti a tanto. Questa è la via della verità. Solo così mi aiuterai a piangere la perdizione perseguita dalle persone legate al mondo: comprendendo che ogni loro desiderio, attenzione e pensiero, è dedicato ad ottenere l’opposto di quanto ti ho detto”. 2. Quando iniziai a praticare l’orazione, soffrivo di un
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mal de cabeza, que me parecía casi imposible poderla tener. Díjome el Señor: «Por aquí verás el premio del padecer, que como no estabas tú con salud para hablar conmigo, he Yo hablado contigo y regaládote». Y es así cierto, que sería como hora y media, poco menos, el tiempo que estuve recogida. En él me dijo las palabras dichas y todo lo demás. Ni yo me divertía, ni sé adónde estaba, y con tan gran contento que no sé decirlo, y quedóme buena la cabeza – que me ha espantado – y harto deseo de padecer. Es verdad que al menos yo no he oído que el Señor tuviese otro gozo en la vida sino esa vez, ni san Pablo. También me dijo que trajese mucho en la memoria las palabras que el Señor dijo a sus Apóstoles, «que no había de ser más el siervo que el Señor». 37. Vi una gran tempestad de trabajos, y que como los egipcios perseguían a los hijos de Israel, así habíamos de ser perseguidos; mas que Dios nos pasaría a pie enjuto y los enemigos serían envueltos en las olas. 38. Estando un día en el convento de Beas, me dijo nuestro Señor, que pues era su esposa, que le pidiese, que me prometía que todo me lo concedería cuanto yo le pidiese. Y por señas me dio un anillo hermoso, con una piedra a modo de amatista, mas con un resplandor muy diferente de acá, y me
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tale mal di testa, da parermi un’impresa impossibile. Mi disse il Signore: “In questo avrai il premio della sofferenza: non essendo tu in forze per parlare con me, Io ho parlato con te, consolandoti”. E questo si verificò tanto puntualmente, che rimasi raccolta in orazione per un’ora e mezza, o poco meno. Durante quel tempo, mi disse le parole riportate e tutto il resto. Non mi distraevo, né posso riferire dove mi trovassi, e con una gioia tanto grande da non saperla descrivere; sparì il mal di testa, che mi aveva spaventato, e rimasi con un gran desiderio di patire. Davvero io ho udito che il Signore non abbia avuto altro momento di gioia nella vita se non quello goduto sul monte Tabor, così come fu per quanto riferito di san Paolo. Mi disse anche di ricordarmi quanto il Signore disse ai suoi Apostoli: “un servo non è più grande del suo padrone”3. 37. (1572-1573)
Vidi una gran tempesta di fatiche. Come gli egiziani perseguitavano i figli di Israele, così noi saremmo stati perseguitati; ma Dio non sarebbe stato indifferente, e i nemici sarebbero stati avvolti dalle onde. 38. (febbraio-maggio 1575, Beas)
Mentre un giorno mi trovavo nel convento di Beas, nostro Signore mi disse che, essendo sua sposa, gli domandassi di promettermi che mi avrebbe concesso qualunque cosa gli avessi chiesto. In pegno mi regalò un anello, bello, con una pietra come ametista, ma con uno splendore assai
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lo puso en el dedo. Esto escribo por mi confusión viendo la bondad de Dios y mi ruin vida, que merecía estar en los infiernos. Mas ¡ay, hijas!, encomiéndenme a Dios y sean devotas de san José, que puede mucho. Esta bobería escribo... 39. (= 41) jhs
1. Una persona, día de Pascua del Espíritu Santo, estando en Écija, acordándose de una merced grande que había recibido de nuestro Señor una víspera de esta fiesta, deseando hacer una cosa muy particular por su servicio, le pareció sería bueno prometer de no encubrir ninguna cosa de falta o pecado que hiciese en toda su vida desde aquel punto, teniéndole en lugar de Dios, porque esta obligación no se tiene a los prelados; aunque ya esta persona tenía hecho voto de obediencia, parecía que era esto más; y también hacer todo lo que le dijese, que no fuese contra la obediencia que tenía prometida, en cosas graves se entiende. Y aunque se le hizo áspero al principio, lo prometió. 2. La primera cosa que la hizo determinar fue entender hacía algún servicio al Espíritu Santo; la segunda, tener por tan gran siervo de Dios y letrado a la persona que escojo, que daría luz a su alma y la ayudaría a más servir a nuestro Señor. De esto no supo nada la misma persona hasta después de algunos días que estaba hecha la promesa. Es esta persona el padre fray Jerónimo Gracián de la Madre de Dios. Son cosas de conciencia...
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diverso, e me lo pose al dito. Scrivo questo assai confusa per la bontà di Dio e la mia miseria, che mi farebbe meritare l’inferno. Figlie mie: raccomandatemi a Dio, e siate devote di san Giuseppe, che può molto. Scrivo questa sciocchezza… 39. (= 41) (1576-1577) jhs
1. Una persona, il giorno di Pasqua dello Spirito Santo, mentre si trovava a Ecija, ricordandosi di una grande grazia che aveva ricevuto da nostro Signore in una vigilia di questa festa, desiderando compiere un’azione speciale al suo servizio, le parve buono promettere di non nascondere alcuna mancanza o peccato che avrebbe commesso da quel momento in poi, a un confessore. Obbligo che non si ha con i prelati. Pur avendo già fatto voto di obbedienza, le parve un qualcosa in più; così come compiere qualunque cosa le indicasse non contrario all’obbedienza promessa, in cose gravi. Pur sembrandole in principio difficile, lo promise. 2. La prima cosa che la determinò a questo fu comprendere che rendeva un servizio allo Spirito Santo; la seconda, che la persona da lei scelta era gran servo di Dio e assai dotto: avrebbe dato luce alla sua anima e l’avrebbe aiutata a servire di più nostro Signore. Di questo non fu informata neppure la persona interessata, se non dopo alcuni giorni che fu compiuta la promessa. Costui è il padre fra’ Girolamo Gracián della Madre di Dio. Sono cose di coscienza…
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40. (=39-40) Es cosa de mi alma y conciencia. Nadie la lea aunque me muera, sino dése al padre maestro Gracián. jhs
jhs
1. Año de 1575 en el mes de abril, estando yo en la fundación de Beas, acertó a venir allí el maestro fray Jerónimo de la Madre de Dios Gracián, y habiéndome yo confesado con él algunas veces, aunque no teniéndole en el lugar que a otros confesores había tenido para del todo gobernarme por él, estando un día comiendo sin ningún recogimiento interior, se comenzó mi alma a suspender y recoger de suerte que pensé me quería venir algún arrobamiento, y representóseme esta visión con la brevedad ordinaria, que es como un relámpago.
1. Año de 1575 en el mes de abril. Estando yo en la fundación de Veas, acertó a venir allí el maestro fray Jerónimo de la Madre de Dios Gracián. Comencéme a confesar con él algunas veces, aunque no teniéndole en el lugar que a otros confesores había tenido para del todo gobernarme por él. Estando yo un día comiendo, sin ningún recogimiento interior, se comenzó mi alma a suspender y recoger de suerte que pensé me quería venir algún arrobamiento, y representóseme esta visión con la brevedad ordinaria, que es como un relámpago:
2. Parecióme que estaba junto a mí nuestro Señor Jesucristo de la forma que Su Majestad se me suele representar, y hacia el lado derecho estaba el mismo maestro Gracián y yo al izquierdo. Tomónos el Señor las manos derechas y juntólas y díjome que éste
2. Parecióme ver junto a mí a nuestro Señor Jesucristo de la forma que Su Majestad se me suele representar, y hacia su lado derecho estaba el mismo maestro Gracián: tomó el Señor su mano derecha y la mía y juntólas y díjome que
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40. (=39-40) Parlerò ora di cose riguardanti la mia anima e la mia coscienza. Non le legga nessuno, anche dopo la mia morte, se non dopo l’autorizzazione del padre maestro Gracián. jhs
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1. Nel mese di aprile dell’anno 1575, mentre mi trovavo nella fondazione di Beas, venne il maestro fra Girolamo della Madre di Dio Gracián. Mi aveva confessato alcune volte, anche se per me non era come altri confessori cui avevo totalmente affidato la mia anima. Un giorno, mentre stavo mangiando senza alcun raccoglimento interiore, la mia anima cominciò a sospendersi e a raccogliersi in modo tale che temevo un rapimento ed ebbi la seguente visione, come normalmente accade, veloce come un fulmine.
1. Nel mese di aprile dell’anno 1575, mentre mi trovavo nella fondazione di Beas, venne il maestro fra Girolamo della Madre di Dio Gracián. Cominciai a confessarmi con lui alcune volte, anche se per me non era come altri confessori cui avevo totalmente affidato la mia anima. Un giorno, mentre stavo mangiando senza alcun raccoglimento interiore, la mia anima cominciò a sospendersi e a raccogliersi in modo tale che temevo un rapimento ed ebbi la seguente visione, come normalmente accade, veloce come un fulmine.
2. Mi parve che nostro Signore Gesù fosse accanto a me, nelle sembianze con cui Sua Maestà è solito apparirmi. Alla sua destra c’era lo stesso padre Gracián, e alla sua sinistra c’ero io. Il Signore prese le nostre mani destre, le unì, e mi disse che voleva che
2. Mi parve di vedere accanto a me nostro Signore Gesù, nelle sembianze con cui Sua Maestà è solito apparirmi, e che alla sua destra ci fosse il medesimo maestro Gracián: il Signore prese la sua mano destra e la mia e, unitele, mi disse che voleva
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quería tomase en su lugar mientras viviese, y que entrambos nos conformásemos en todo, porque convenía así.
éste quería tomase en su lugar toda mi vida y que entrambos nos conformásemos en todo, porque convenía así.
3. Quedé con una seguridad tan grande de que era de Dios, que aunque se me ponían delante dos confesores que había tenido mucho tiempo y a quien había seguido y debido mucho, que me hacían resistencia harta (en especial el uno me la hacía muy grande, pareciéndome le hacía agravio; era el gran respeto y amor que le tenía), la seguridad con que de aquí quedé de que me convenía aquello y el alivio de parecer que había ya acabado de andar a cada cabo que iba con diferentes pareceres y algunos que me hacían padecer harto por no me entender, aunque jamás dejé a ninguno pareciéndome estaba la falta en mí, hasta que se iba o yo me iba. Tornóme otras dos veces a decir el Señor que no temiese pues él me le daba, con diferentes palabras. Y así me determiné a no hacer otra cosa, y propuse en mí llevar-
3. Quedé con una seguridad tan grande de que era Dios, que aunque se me ponían delante dos confesores que había en veces tenido mucho tiempo y seguido y a quien he debido mucho (en especial el uno a quien tengo gran voluntad, me hacía terrible resistencia), con todo no me pudiendo persuadir a que esta visión era engaño, porque hizo en mí gran operación y fuerza, junto con decirme otras dos veces que no temiese, que él quería esto, por diferentes palabras, que en fin me determiné a hacerlo, entendiendo era voluntad del Señor, y seguir aquel parecer todo lo que viviese, lo que jamás había hecho con nadie, habiendo tratado con hartas personas de grandes letras y santidad y que miraban por mi alma con gran cuidado. Mas tampoco había yo entendido cosa semejante para que no hiciese mudanza, que el tomarlos por confesores, de
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io scegliessi padre Gracián in sua vece per tutta la mia vita, e che in tutto andassimo d’accordo, perché così conveniva.
che io scegliessi padre Gracián in sua vece per tutta la mia vita, e che in tutto andassimo d’accordo, perché così conveniva.
3. Rimasi con una tale certezza che fosse cosa di Dio, che se anche mi avevano proposto due confessori con cui mi ero confessata per molto tempo, che avevo seguito e a cui ero debitrice, che mi ponevano una qualche resistenza (parlo in special modo di uno dei due, che mi sembrava si ritenesse offeso, per il grande rispetto e amore nei suoi confronti), rimase in me la sicurezza che mi conveniva quello indicatomi, insieme al sollievo di vedersi concludere l’andare spaesata tra diversi pareri, alcuni dei quali mi facevano soffrire assai perché non mi capivano, pur non tralasciandone alcuno perché scorgevo in me la mancanza, finché o se ne andava lui o me ne andavo io. Il Signore tornò a dirmi altre due volte di non temere, perché era lui a concedermelo, e me lo disse con diverse parole. Fu così che mi decisi a non fare altrimenti, e feci il proposito di avere lui
3. Rimasi con una tale certezza che fosse cosa di Dio, che se anche mi avevano proposto due confessori con cui mi ero confessata al posto suo per molto tempo, che avevo seguito e a cui ero debitrice (specialmente uno, a cui tengo molto, mi si opponeva molto), non mi si poté persuadere che questa visione fosse ingannevole; mi diede infatti molta forza, e altre due volte il Signore mi disse di non temere; era lui, infatti, a volere questo, e me lo spiegava in diversi modi. In fine mi decisi a seguire il suo parere in tutto e per tutto, comprendendo che era volontà del Signore. Cosa che mai avevo fatto con alcuno, pur avendo avuto a che fare con uomini dotti e dalla profonda cultura e santità: persone che seguivano la mia anima con grande attenzione. Ma compresi anche che non era il caso di fare cambiamenti e di sceglierne qualcuno come confessore, pur avendo
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lo adelante mientras viviese, siguiendo en todo su parecer como no fuese notablemente contra Dios, de lo que estoy bien cierta no será, porque el mismo propósito que yo tengo de seguir en todo lo más perfecto, creo tiene, según por algunas cosas he entendido.
algunos había entendido que me convenía y a ellos también.
4. He quedado con una paz y alivio tan grande que me ha espantado y certificado lo quiere el Señor, porque esta paz tan grande del alma y consuelo no me parece podría ponerla el demonio. Paréceme he quedado sin mí, de un arte que no lo sé decir, sino que cada vez que se me acuerda alabo de nuevo a nuestro Señor, y se me acuerda de aquel verso que dice: «Qui posuit fines suos in pace», y querríame deshacer en alabanzas de Dios. Paréceme ha de ser para gloria suya, y así torno a proponer ahora de no hacer jamás mudanza.
4. Determinada a eso, quedé con una paz y alivio tan grande que me ha espantado y certificado lo quiere el Señor; porque esta paz y consuelo tan grande del alma no me parece le puede poner el demonio. Y así cuando se me acuerda alabo al Señor y se me representa aquel verso: «qui posuit fines suos in pace», y querríame deshacer en alabanzas de Dios.
5. El segundo día de Pascua del Espíritu Santo, después de esta mi determinación, vinien-
5. Debía ser como un mes después de esta mi determinación, segundo día de Pascua del Espíritu Santo, viniendo
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come confessore finché vivessi, seguendo in tutto il suo consiglio, tranne che non fosse apertamente contro Dio; sono certa che mai lo sarà: il medesimo proposito che io ho di seguire in ogni cosa ciò che è più perfetto, penso, da alcune cose che ho intuito, l’abbia anche lui.
compreso, io come loro, che mi sarebbe convenuto.
4. Sono rimasta con una pace e un sollievo tanto grandi da stupirmene e da essere certa siano cose del Signore; questa pace e consolazione dell’anima sì profonde non penso proprio sia capace di donarle il demonio. Tutto questo senza ch’io facessi nulla, in modo indescrivibile; però, ogni volta che mi torna in mente, ne lodo nuovamente nostro Signore e mi ricordo di quel verso che dice: “Qui posuit fines suos in pace”4, e mi scioglierei in lodi a Dio. Mi sembra debba essere per la sua gloria; per questo torno ora a proporre di non fare mai mutamenti.
4. Decisa a questo, sono rimasta con una pace e un sollievo tanto grandi da stupirmene e da essere certa siano cose del Signore; questa pace e consolazione dell’anima sì profonde non penso proprio sia capace di donarle il demonio. Così, ogni volta che mi torna in mente, ne lodo nuovamente nostro Signore e mi ricordo di quel verso: “Qui posuit fines suos in pace”, e mi scioglierei in lodi a Dio.
5. Il secondo giorno della Pasqua dello Spirito Santo, dopo aver preso questa decisione, mentre venivo a
5. Come quella volta in cui, presa tale decisione, il secondo giorno della Pasqua dello Spirito Santo, mentre
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do yo a Sevilla, oímos misa en una ermita en Ecija, y en ella nos quedamos la siesta; estando mis compañeras en la ermita y yo sola en una sacristía que allí había, comencé a pensar la gran merced que me había hecho el Espíritu Santo una víspera de esta Pascua, y diéronme grandes deseos de hacerle un señalado servicio; y no hallaba cosa que no estuviese hecha. Y acordé que, puesto que el voto de la obediencia tenía hecho, no en la manera que se podía hacer de perfección, y representóseme que le sería agradable prometer lo que ya tenía propuesto con el padre fray Jerónimo: y por una parte me parecía no hacía en ello nada, por otra se me hacia una cosa muy recia, considerando que con los prelados no se descubre lo interior, y que en fin se mudan y viene otro si con uno no se hallan bien, y que era quedar sin ninguna libertad interior y exteriormente toda la vida. Y apretóme un poco y aun harto para no lo hacer.
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yo a la fundación de Sevilla, oímos misa en una ermita en Ecija, y allí nos quedamos la siesta. Estando mis compañeras en la ermita, yo me quedé sola en una sacristía que había en ella; comencé a pensar una gran merced que me había hecho el Espíritu Santo una víspera de esta fiesta, y vínome gran deseo de hacerle un muy señalado servicio; y no hallaba cosa que no la tuviese hecha, al menos determinada, que hecho todo debe ser falto. Y acordé que, puesto que el voto de obediencia tenía hecho, que se podía hacer con más perfección, y representóseme que le sería agradable prometer lo que ya tenía propuesto de obedecer al padre maestro fray Jerónimo: y por una parte me parecía no hacía en ello nada, porque ya estaba determinada a hacerlo. Por otra se me hacía una cosa recísima, considerando que con los prelados que se hace voto no se descubre el interior, y se mudan y, si con uno no se halla bien, viene otro, y que era
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Siviglia, partecipammo alla messa in una cappella di Ecija, e lì ci riposammo. Mentre le mie compagne di viaggio si trovavano nella cappella e io in una sacrestia lì accanto, cominciai a pensare alla grande grazia che mi aveva concesso lo Spirito Santo in una vigilia della medesima Pasqua; questo mi suscitò il vivo desiderio di ricambiarla con un servizio particolare, ma non trovavo cosa che già avessi fatto. Mi ricordai che avevo sì fatto voto di obbedienza, ma non con la perfezione dovuta. Compresi che sarebbe stato gradito allo Spirito Santo promettergli quel di cui mi ero accordata con padre fra’ Girolamo. Da una parte mi pareva di non fare niente di più, dall’altra mi sembrava di fare un qualcosa di grande, considerando che con i prelati solitamente non si rivelano i moti interiori, che se non ci si ritrova con uno lo si può cambiare e ne vengono altri, e che mi ritrovavo così senza alcuna libertà interiore o esteriore per tutta la vita. E mi sentii non poco spinta a non farlo.
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venivo alla fondazione di Siviglia, partecipammo alla messa in una cappella di Ecija, e lì ci riposammo. Mentre le mie compagne di viaggio si trovavano nella cappella, io rimasi da sola nella sacrestia attigua; cominciai a pensare a una grande grazia che mi aveva concesso lo Spirito Santo in una vigilia della medesima Pasqua, e mi venne il vivo desiderio di ricambiarla con un servizio particolare, ma non trovavo cosa che già avessi fatto, o almeno mi fossi decisa a fare, ma di certo non era così. E mi ricordai che avevo sì fatto voto di obbedienza, ma che avrei potuto farlo con maggior perfezione. Compresi che sarebbe stato gradito allo Spirito Santo promettergli quel di cui mi ero accordata con padre fra’ Girolamo. Da una parte mi pareva di non fare niente di più, perché era cosa già decisa. Dall’altra mi sembrava di fare un qualcosa di grandissimo, considerando che con i prelati con cui si fa voto non si rivelano i moti interiori, possono essere cambiati, se con uno non ci si trova bene, e ne viene un altro, e che mi sarei ritrovata
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quedar sin ninguna libertad exterior e interiormente toda la vida. Y apretóme esto harto para no lo hacer. 6. Esta misma resistencia que hizo a mi voluntad, me causó afrenta y parecerme ya había algo que no hacía por Dios ofreciéndoseme, de lo que yo he huido siempre. El caso es que apretó de manera la dificultad que no me parece he hecho cosa en mi vida, ni el hacer profesión que me hiciese mas resistencia, fuera de cuando salí de casa de mi padre para ser monja. Y fue la causa que no se me ponía delante lo que le quiero, antes entonces como a extraño le consideraba, ni las partes que tiene, sino sólo si sería bien hacer aquello por el Espíritu Santo. En las dudas que se me representaban si sería servicio de Dios o no, creo estaba el detenerme. 7. Al cabo de un rato de batalla, dióme el Señor una gran confianza, pareciéndome
6. Esta misma resistencia que hizo mi voluntad me causó afrenta y parecerme que ya se ofrecía algo que hacer por Dios que no lo hacía, que era cosa recia para la determinación que tengo de servirle. El caso es que apretó de manera la dificultad que no me parece he hecho cosa en mi vida, ni el hacer profesión, que se me hiciese tan grave, salvo cuando salí de casa de mi padre para ser monja. Y fue la causa que se me olvidó lo que le quiero y las partes que tiene para mi propósito, antes entonces como a extraño le consideraba, que me ha espantado; sino un gran temor si no era servicio de Dios, y el natural que es amigo de libertad debía hacer su oficio, aunque yo ha años que no gusto de tenerla, mas otra cosa me parecía era por voto, como a la verdad lo es. 7. A cabo de un rato de batalla, diome el Señor una gran confianza, pareciéndome era
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senza alcuna libertà interiore o esteriore per tutta la vita. E mi sentii spinta a non farlo. 6. Questa medesima resistenza posta dalla mia volontà, mi spaventò, e mi pareva che, essendocene la possibilità, mi rifiutavo di fare qualcosa per il Signore; cosa che ho sempre rifuggito. Il fatto è che tale difficoltà mi angustiò tanto da non ricordarmi di avere fatto cosa in vita mia, neppure compiere la professione, per cui abbia avvertito più resistenza, tranne quando me ne andai dalla casa di mio padre per farmi monaca. La causa fu che mi dimenticai di quanto lo ami, ma anzi lo ritenevo quasi un estraneo; e neppure pensavo alle relazioni col mio proposito. Pensavo solo se sarebbe stato un bene farlo per lo Spirito Santo. Mi trattenevo per i dubbi che mi venivano, se fosse stata o meno cosa gradita a Dio.
6. Questa medesima resistenza posta dalla mia volontà, mi spaventò, e mi pareva che, essendocene la possibilità, mi rifiutavo di fare qualcosa per il Signore; cosa grave data la determinazione che ho a servirlo. Il fatto è che tale difficoltà mi angustiò tanto da non ricordarmi di avere fatto cosa in vita mia, neppure compiere la professione, che mi sembrasse così impossibile, tranne quando me ne andai dalla casa di mio padre per farmi monaca. La causa fu che mi dimenticai di quanto lo ami, e le relazioni che ha con il mio proposito, ma anzi lo ritenevo quasi un estraneo; avevo solo il timore che non fosse cosa gradita a Dio, e la parte naturale, amica della libertà, svolgeva il suo compito, pur essendo anni che non ne godo; ma è diverso, questo, se vi si rinuncia per un voto.
7. Dopo un po’ di lotta, il Signore mi diede molta fiducia; sembrandomi di fare
7. Dopo un po’ di lotta, il Signore mi diede molta fiducia; essendone io convinta, e
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que yo hacía aquella promesa por el Espíritu Santo, que obligado quedaba a darle luz para que me la diese, junto con acordarme que me le había dado Jesucristo nuestro Señor; y con esto me hinqué de rodillas y prometí de hacer todo cuanto me dijese por toda mi vida, como no fuese contra Dios ni los prelados a quien tenía obligación. Advertí que no fuese sino en cosas graves, por quitar escrúpulos, como si importunándole una cosa me dijese no le hablase en ello más o algunas de mi regalo o el suyo, que son niñerías, que no se quiere dejar de obedecer, y que de todas mis faltas y pecados no le encubriría cosa a sabiendas, que también es esto más que lo que se hace con las prelados; en fin, tenerle en lugar de Dios interior y exteriormente. 8. Ni sé si merecí, mas gran cosa me parecía había
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mejor mientras más sentía, y que pues yo hacía aquella promesa por el Espíritu Santo. que obligado quedaba a darle luz para que me la diese, junto con acordarme que me la había dado nuestro Señor; y con esto me hinqué de rodillas y prometí de hacer todo cuanto me dijese toda mi vida, por hacer este servicio al Espíritu Santo, como no fuese contra Dios y contra los prelados que tengo más obligación. Advertí que no me obligaba a cosas de poco momento, como es si yo le importuno una cosa y me dice que lo deje, y me descuido y torno, y en cosas de mi regalo; en fin, que no sean naderías que se hacen sin advertencia, y que de todas mis faltas y pecados e interior no le encubriría cosa a sabiendas, que esto también es más que lo que se hace con los prelados; en fin tenerle en lugar de Dios exterior e interiormente. 8. No sé si es así, mas gran cosa me parecía haber hecho
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quella promessa allo Spirito Santo, mi sembrò che fosse obbligato a dargli luce perché poi la concedesse a me, ricordandomi che lo Spirito Santo era a me giunto tramite Gesù Cristo nostro Signore. Fu così che mi misi in ginocchio e promisi di fare tutto quanto mi avrebbe detto per tutta la vita, tranne se fossero cose contro Dio o contro i prelati cui sono obbligata. Aggiunsi che questo valeva per cose gravi, per eliminare gli scrupoli; come, per esempio, se insistendo con una cosa, mi dicesse di non parlargliene più, o cose che consolano me o lui, bambinaggini, dove non rientra l’obbedienza. Aggiunsi, poi, che non avrei nascosto nulla, coscientemente, delle mie mancanze e dei miei peccati; e anche in questo si fa più di quel che si è tenuti con i prelati. Insomma: che facesse le veci di Dio, in materia interiore ed esteriore.
sembrandomi di fare quella promessa allo Spirito Santo, mi sembrò che fosse obbligato a dargli luce perché poi la concedesse a me, ricordandomi che lo Spirito Santo mi era stato donato da nostro Signore. Fu così che mi misi in ginocchio e promisi di fare tutto quanto mi avrebbe detto per tutta la mia vita, per rendere tale servizio alla Spirito Santo, tranne se cose contro Dio o contro i prelati cui sono più obbligata. Aggiunsi che questo non mi obbligava a cose di poco conto, come se lo importunassi con una cosa e mi dicesse di smetterla, ma io mi distraessi e vi tornassi sopra, o in cose che mi consolano; né mi obbligavo per quelle nullità che si compiono senza avvertenza. Aggiunsi, poi, che non avrei nascosto nulla, coscientemente, delle mie mancanze e dei miei peccati; anche in questo si fa più di quel che si è tenuti con i prelati. Insomma: che facesse le veci di Dio, in materia interiore ed esteriore.
8. Non so se in questo merita, ma mi parve di aver fatto una cosa assai impor-
8. Non so se è così, ma mi sembrava di aver fatto una cosa assai importante per lo
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hecho por el Espíritu Santo, al menos todo lo que supe, y así quedé con gran satisfacción y alegría, y lo he estado después acá; y pensando quedar apretada, con mayor libertad y muy confiada le ha de hacer nuestro Señor nuevas mercedes por este servicio que yo le he hecho para que a mí me alcance parte y en todo me dé luz. Bendito sea el que crió persona que me satisficiese de manera que yo me atreviese a hacer esto.
por el Espíritu Santo, al menos todo lo que supe, y bien poco para lo que le debo. Alabo a Dios que crió persona en quien quepa, que de esto quedé confiadísima que le ha de hacer su Majestad mercedes nuevas; y yo tan alegre y contenta que de todo punto me parece había quedado libre de mí; y pensando quedar apretada con la sujeción, he quedado con muy mayor libertad. Sea el Señor por todo alabado.
42. Estando el día de la Magdalena considerando la amistad que estoy obligada a tener a nuestro Señor conforme a las palabras que me ha dicho sobre esta Santa, y teniendo grandes deseos de imitarla, y me hizo el Señor una gran merced y me dijo: que de aquí adelante me esforzase, que le había de servir más que hasta aquí. Dióme deseo de no me morir tan presto, porque hubiese tiempo para emplearme en esto, y quedé con gran determinación de padecer. 43. Estaba un día muy recogida encomendando a Dios a Eliseo. Entendí: «Es mi verdadero hijo, no le dejare de ayudar», o una palabra de esta suerte, que no me acuerdo bien.
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tante per lo Spirito Santo; feci quanto potei e rimasi con grande serenità e gioia, da allora ad oggi. Pensando di rimanervi costretta, mi sono invece ritrovata più libera; sono convinta che il Signore gli concederà ancora più grazie per questo servizio che gli ho prestato, perché io vi partecipi e mi illumini in tutto. Sia benedetto il creatore di una persona che mi soddisfacesse sino a decidermi a fare questo gesto.
Spirito Santo; feci quanto potei e fu poco rispetto a quel che gli devo. Sia lodato Dio che creò una persona sì affidabile, cui certamente nostro Signore concederà nuove grazie. E io sono tanto contenta di trovarmi in ogni cosa libera da me stessa. Pensando di ritrovarmi costretta dalla sottomissione, mi trovo ora molto più libera. Sia il Signore per tutto lodato.
42. Mentre il giorno di Santa Maddalena pensavo all’amicizia che sono tenuta ad avere con nostro Signore, conformemente alle parole che mi ha detto riguardo questa santa, e desiderando imitarla, il Signore stesso mi concesse una grande grazia e mi disse che d’ora in poi avrei dovuto servirlo più di quanto avessi già fatto. Mi diede il desiderio di non morire tanto presto perché avanzasse il tempo a quello scopo. Rimasi con una grande voglia di soffrire. 43. Un giorno, mentre ero tutta raccolta a raccomandare a Dio Eliseo, udii queste parole: “È un autentico figlio mio; non dimenticarti di aiutarlo”, o una frase simile che non ricordo con precisione.
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44. 1. Acabando la víspera de San Lorenzo de comulgar, estaba el ingenio tan distraído y divertido, que no me podía valer, y comencé a haber envidia de los que están en los desiertos, pareciéndome que como no oyesen ni viesen nada, estaban libres de este divertimiento. Entendí: «Mucho te engañas, hija, antes allí tienen más fuertes las tentaciones de los demonios; ten paciencia, que mientras se vive no se excusa». 2. Estando en esto, súbitamente me vino un recogimiento con una luz tan grande interior que me parece estaba en otro mundo, y hallóse el espíritu dentro de sí en una floresta y huerto muy deleitoso tanto, que me hizo acordar de lo que se dice en los Cantares: Veniat dilectus meus in hortum suum. Vi allí a mi Eliseo, cierto nonada negro, sino con una hermosura extraña; encima de la cabeza tenía como una guirnalda de gran pedrería, y muchas doncellas que andaban allí delante de él con ramas en las manos, todas cantando cánticos de alabanzas de Dios. Yo no hacía sino abrir los ojos para si me distraía, y no bastaba a quitar esta atención, sino que me parecía había una música de pajaritos y ángeles, de que el alma gozaba, aunque yo no la oía, mas ella estaba en aquel deleite. Yo miraba cómo no había allí otro hombre ninguno. Dijéronme: «Este mereció estar entre vosotras, y toda esta fiesta que ves habrá en el día que estableciere en alabanzas de mi Madre, y date prisa si quieres llegar a donde está él». 3. Esto duró más de hora y media – que no me podía divertir –, con gran deleite, cosa diferente de otras visiones; y lo que de aquí saqué fue amor a Eliseo y tenerle más presente en aquella hermosura. He habido miedo si fue tentación, que imaginación no fue posible.
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44. 1. Dopo aver ricevuto la comunione la vigilia di San Lorenzo, la mia testa era tanto distratta e vuota da non sapermi capacitare. Cominciai a provare invidia per chi sta nel deserto, sembrandomi che, non vedendo né udendo alcuno, fossero liberi da questa distrazione. Ma udii queste parole: “Ti inganni molto, figlia: laggiù, anzi, patiscono ancora più tentazioni dei demoni; abbi pazienza: finché si vive non se ne può fare a meno”. 2. Mentre meditavo queste cose, fui improvvisamente colta dal raccoglimento interiore accompagnato da una luce tanto grande da sembrarmi d’essere in un altro mondo. Lo spirito, si ritrovò dentro di sé in un bosco e in un giardino così bello da farmi ricordare quel che si dice nel Cantico dei Cantici: Veniat dilectus meus in hortum suum. Vidi il mio Eliseo, per niente scuro, di una bellezza particolare. In testa aveva come una ghirlanda di pietre preziose; molte donzelle gli andavano innanzi portando rami e cantando cantici di lode a Dio. Io sbattevo gli occhi per vedere se mi distraevo, ma non bastava a distogliermi. Udivo come una musica di passerotti e angeli, di cui l’anima gioiva. Anche se non l’udivo, l’anima partecipava di quella gioia. Mi stupivo di come non vi fosse presente altro uomo. Mi dissero: “Questi meritò di stare tra voi, e tutta questa festa che vedi vi sarà il giorno in cui ti stabilirai nelle lodi a mia Madre; affrettati, se vuoi giungere dov’è lui”. 3. Rimasi in quello stato per più di un’ora e mezza, senza poter distrarmene. Il diletto che provai fu assai diverso da quello provato in altre visioni, ne trassi amore ad Eliseo e raffigurarmelo di più in quella bellezza. Ho temuto che fosse una tentazione, perché non poteva trattarsi di una mia invenzione.
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45. Una vez entendí cómo estaba el Señor en todas las cosas y cómo en el alma, y púsoseme comparación de una esponja que embebe el agua en si. 46. Como vinieron mis hermanos y yo debo al uno tanto, no dejé de estar con él y tratar lo que conviene a su alma y asiento, y todo me daba cansancio y pena; y estándole ofreciendo al Señor y pareciéndome lo hacía por estar obligada, acordóseme que está en las Constituciones nuestras que nos dicen que nos desviemos de deudos, y estando pensando si estaba obligada, me dijo el Señor: «No, hija, que vuestros institutos no son de ir sino conforme a mi Ley». Verdad es que el intento de las Constituciones son porque no se asgan a ellos; y esto, a mi parecer, antes me cansa y deshace más tratarlos. 47. Habiendo acabado de comulgar el día de San Agustín – yo no sabré decir cómo –, se me dio a entender, y casi a ver (sino que fue cosa intelectual y que pasó presto) cómo las Tres Personas de la Santísima Trinidad que yo traigo en mi alma esculpidas, son una cosa. Por una pintura tan extraña se me dio a entender y por una luz tan clara, que ha hecho bien diferente operación que de sólo tenerlo por fe. He quedado de aquí a no poder pensar ninguna de las Tres Personas divinas, sin entender que son todas tres, de manera que estaba yo hoy considerando cómo siendo tan una cosa,
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45. Un giorno compresi la modalità della presenza di Dio in tutte le cose e nell’anima; lo paragonai a una spugna che si riempie d’acqua. 46. (1575, Siviglia)
Venendo a trovarmi i miei fratelli, ed essendocene uno cui devo tanto, gli ho dedicato tempo, in particolare per parlare di quanto conviene alla sua anima e al suo modo d’essere: ogni cosa mi provocava stanchezza e pena. Stavo offrendo tutto questo al Signore, convinta di rispondere ai miei doveri, quando mi ricordai che le nostre Costituzioni ci dicono di distaccarci dai parenti. Mentre stavo pensando se vi ero obbligata, il Signore mi disse: “No, figlia: le vostre istituzioni devono andare esclusivamente conformi alla mia Legge”. Davvero l’intento delle Costituzioni è riuscire a che ci distacchiamo da loro. A mio parere, è per questo che mi stanco ad avere con loro a che fare. 47. Il giorno di Sant’Agostino, dopo aver fatto la comunione, compresi, non saprei dire come, quasi vedendolo (se non ché fu tutta una cosa intellettuale e assai rapida), che le tre Persone della Santissima Trinità, scolpite nella mia anima, siano una cosa sola. Lo venni a comprendere con una pittura sì particolare e con una luce tanto chiara, che è stato completamente differente che comprenderlo solo per fede. Da quel momento, non posso concentrarmi sulla singola delle Tre Persone, senza pensare che siano tre. Così, se oggi stavo considerando come poteva il solo
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había tomado carne humana el Hijo solo, y diome el Señor a entender cómo con ser una cosa eran divisas. Son unas grandezas que de nuevo desea el alma de salir de este embarazo que hace el cuerpo para no gozar de ellas, que aunque parece no son para nuestra bajeza entender algo de ellas, queda una ganancia en el alma – con pasar en un punto –, sin comparación mayor que con muchos años de meditación y sin saber entender cómo. 48. El día de nuestra Señora de la Natividad tengo particular alegría. Cuando este día viene, parecíame seria bien renovar los votos. Y queriéndolo hacer se me representó la Virgen Señora nuestra por visión iluminativa y parecióme los hacía en sus manos y que le eran agradables. Quedóme esta visión por algunos días, como estaba junto conmigo, hacia el lado izquierdo. 49. Un día, acabando de comulgar, me pareció verdaderamente que mi alma se hacia una cosa con aquel cuerpo sacratísimo del Señor, cuya presencia se me representó e hízome gran operación y aprovechamiento. 50. Estaba una vez pensando si me habían de mandar ir a reformar cierto monasterio, y dábame pena. Entendí: «¿De qué teméis? ¿Qué podéis perder sino las vidas que tantas veces me las habéis ofrecido? Yo os ayudaré». Fue en una ocasión de suerte que me satisfizo el alma mucho.
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Figlio aver assunto carne umana essendo tre le Persone, il Signore mi fece comprendere che nell’essere uno sono però divisi. Sono quelle cose per cui davvero l’anima desidererebbe fuggire da questo corpo che le impedisce di goderne. Pur ammettendo di non comprenderne alcunché per la nostra bassezza, l’anima in un attimo di luce ne riceve un tal guadagno senz’altro superiore a quello che ne ricaverebbe dopo aver trascorso anni di meditazione senza darsi risposta. 48. Il giorno della natività di nostra Signora sono specialmente lieta. Quando arriva questo giorno, mi sembra cosa buona rinnovare i voti. Volendolo fare, mi apparve Maria, nostra Signora, per visione illuminativa, e mi sembrava di rinnovarli nelle sue mani e che ella gradisse l’offerta. Questa visione durò alcuni giorni, lei accanto a me; alla mia sinistra. 49. Un giorno, dopo aver fatto la comunione, mi sembrò veramente che la mia anima si rendesse una cosa sola con il sacratissimo corpo del Signore, la cui presenza mi si fece visiva e provocò in me grandi frutti e guadagni. 50. Un giorno stavo chiedendomi se dovessero o meno chiedermi di andare a riformare un certo monastero, e ne pativo. Udii queste parole: “Di che cosa hai paura? Cosa potresti perdere se non le vite che tante volte mi hai offerto? Vi aiuterò”. In questa occasione l’anima trovò grande consolazione.
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51. Habiendo un día hablado a una persona que había mucho dejado por Dios y acordándome cómo nunca yo dejé nada por El, ni en cosa le he servido como estoy obligada, y mirando las muchas mercedes que ha hecho a mi alma, comencéme a fatigar mucho, y díjome el Señor: «Ya sabes el desposorio que hay entre ti y Mí, y habiendo esto, lo que Yo tengo es tuyo, y así te doy todos los trabajos y dolores que pasé, y con esto puedes pedir a mi Padre como cosa propia». Aunque yo he oído decir que somos participantes de esto, ahora fue tan de otra manera, que pareció había quedado con gran señorío, porque la amistad con que se me hizo esta merced, no se puede decir aquí. Parecióme lo admitía el Padre, y desde entonces miro muy de otra suerte lo que padeció el Señor, como cosa propia, y dame gran alivio. 52. Estando yo una vez deseando de hacer algo en servicio de nuestro Señor, pensé qué apocadamente podía yo servirle, y dije entre mí: «¿Para qué, Señor. queréis Vos mis obras?» Díjome: «Para ver tu voluntad, hija». 53. Diome una vez el Señor una luz en una cosa que yo gusté entenderla, y olvidóseme luego desde a poco, que no he
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51. (1575, Siviglia)
Avendo un giorno parlato a lungo con una persona che aveva rinunciato a molto per amore di Dio, e ricordandomi di come io mai avessi lasciato nulla per Lui, né mai lo abbia servito come sono tenuta a fare, riconoscendo le molte grazie che ha concesso alla mia anima, mi abbattei molto, ma il Signore mi disse: “Ben conosci le nozze pattuite tra te e me. Per questo, quel che è mio è tuo, sicché ti dono tutte le fatiche e i dolori che ho sopportato. Per questo puoi domandarne a mio Padre come fossero cosa tua”. Io avevo sentito dire che siamo partecipi delle sua cose, ma questa volta fu in tutt’altra maniera, e rimasi con grande padronanza; la confidenza con cui mi si elargì questa grazia fu sì grande, che non si può descrivere. Il Padre mi parve accettarlo, e da allora contemplo diversamente quanto patì il Signore, come cosa mia, e ne ricevo gran sollievo. 52. (1575, Siviglia)
Mentre un giorno stavo desiderando fare qualcosa di gradito a nostro Signore, pensai che avrei potuto fare ben poco per lui, e dissi tra me: “Perché Signore, volete le mie opere?”. Mi disse: “Per vedere la tua volontà, figlia mia”. 53. (1575?, Siviglia?)
Un giorno il Signore mi concesse una luce su una cosa che volevo davvero capire. Dimenticandomene di lì a
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podido más tornar a caer en lo que era. Y estando yo procurando se me acordase, entendí esto: «Ya sabes que te hablo algunas veces; no dejes de escribirlo; porque, aunque a ti no aproveche, podrá aprovechar a otros». Yo estaba pensando si por mis pecados había de aprovechar a otros y perderme yo. Díjome: «No hayas miedo». 54. Estaba una vez recogida con esta compañía que traigo siempre en el alma y parecióme estar Dios de manera en ella, que me acordé de cuando san Pedro dijo: «Tú eres Cristo, hijo de Dios vivo»; porque así estaba Dios vivo en mi alma. Esto no es como otras visiones, porque lleve fuerza con la fe; de manera que no se puede dudar que está la Trinidad por presencia y por potencia y esencia en nuestras almas. Es cosa de grandísimo provecho entender esta verdad. Y como estaba espantada de ver tanta majestad en cosa tan baja como mi alma, entendí: «No es baja, hija, pues está hecha a mi imagen». También entendí algunas cosas de la causa por qué Dios se deleita con las almas más que con otras criaturas, tan delicadas que, aunque el entendimiento las entendió, de presto no las sabré decir. 55. Habiendo estado con tanta pena del mal de nuestro Padre, que no sosegaba, y suplicando al Señor un día acabando de comulgar muy encarecidamente que pues El me le había dado, no me viese yo sin él, me dijo: «No hayas miedo».
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poco, da non poter neppure ricordare l’argomento, cercavo di tornarvi. Allora intesi queste parole: “Sai che talvolta ti parlo. Non tralasciare di scrivere quel che odi; se non te ne viene nulla, altri potranno profittarne”. Allora mi misi a pensare se per i mie peccati altri dovevano profittarne e io andare in perdizione. Mi disse: “Non avere paura”. 54. (1575, Siviglia)
Un giorno, raccolta con questa compagnia che sempre porto nella mia anima, e sembrandomi che Dio fosse quasi più presente del solito, mi ricordai di quanto disse san Pietro: “Tu sei Cristo, il Figlio del Dio vivente”5. Così si trovava il Dio vivo, nella mia anima. Questo non accade secondo le altre visioni, perché prende forza con la fede. Non è più possibile dubitare che la Santissima Trinità viva per presenza, potenza ed essenza, nelle nostre anime. Comprendere tale verità è cosa di altissimo profitto. Stupita di scorgere tanta maestà in una cosa tanto meschina come la mia anima, intesi queste parole: “Non sei meschina, figlia; perché sei fatta a mia immagine”. Compresi anche altre parole che spiegano perché Dio si diletti maggiormente con le anime che con altre creature; erano parole sì delicate che, pur avendole intese con l’intelletto, non saprei senz’altro ripeterle. 55. Avendo un giorno patito grandemente per la malattia nel nostro Padre, che non migliorava, mentre un giorno, dopo la comunione, supplicavo il Signore che, avendomelo Lui donato, non mi lasciasse senza di lui, mi disse: “Non avere paura”.
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56. Estando una vez con esta presencia de las tres Personas que traigo en el alma, era con tanta luz que no se puede dudar el estar allí Dios vivo y verdadero, y allí se me daban a entender cosas que yo no las sabré decir después. Entre ellas era cómo había la Persona del Hijo tomado carne humana y no las demás. No sabré, como digo, decir cosa de esto, que pasan algunas tan en secreto del alma, que parece el entendimiento entiende como una persona que, durmiendo o medio dormida, le parece entiende lo que se habla. Yo estaba pensando cuán recio era el vivir que nos privaba de no estar así siempre en aquella admirable compañía, y dije entre mí: Señor, dadme algún medio para que yo pueda llevar esta vida. Díjome: «Piensa, hija, cómo después de acaba no me puedes servir en lo que ahora, y come Mí y duerme por Mí, y todo lo que hicieres sea por Mí, como si no lo vivieses tú ya, sino Yo, que esto es lo que decía san Pablo». 57. Una vez acabando de comulgar, se me dio a entender cómo este santísimo Cuerpo de Cristo le recibe su Padre dentro de nuestra alma, como yo entiendo y he visto están estas divinas Personas, y cuán agradable le es esta ofrenda de su Hijo porque se deleita y goza con El – digamos – acá en la tierra; porque su Humanidad no está con nosotros el alma, sino la Divinidad, y así le es tan acepto y agradable y nos hace tan grandes mercedes; entendí que también recibe
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56. (1575, Siviglia)
Mentre mi ritrovavo un giorno alla presenza delle tre Persone che porto nell’anima, ma con una tale luce da non poter dubitare che sia ivi presente Dio vivo e vero, mi si diedero a intendere cose tali che non sarei mai stata in grado di spiegare. Tra quelle, come solo la Persona del Figlio avesse preso carne umana, e le altre no. Non saprei riferirne nulla, come ho detto. Alcune parole sono dette sì nascostamente all’anima, che è come quando l’intelletto intuisce soltanto la presenza di una persona, di cui, mentre si dorme o si è mezzo addormentati, pare comprendere quel che va dicendo. Io stavo pensando quant’è duro il vivere, che ci impone di non essere sempre in quella mirabile compagnia; e dissi tra me: Signore; dammi uno strumento qualsiasi con cui possa lasciare questa vita. Mi rispose: “Pensa, figlia mia, come, una volta terminata, non mi si possa servire come tu puoi ora, dove mangi per Me, dormi per Me, e qualunque cosa tu faccia lo fai per Me, come se non fossi più tu a vivere, ma Io in te, come diceva san Paolo”6. 57. (1575, Siviglia)
Un giorno, dopo la comunione, mi si diede a intendere come il santissimo Corpo di Cristo sia ricevuto da suo Padre nella nostra anima, come io abbia visto e compreso siano queste divine Persone, e quanto sia a Lui gradita l’offerta di suo Figlio, tanto da dilettarsi e godere di Lui, per così dire, quaggiù in terra. Nella nostra anima non c’è l’Umanità, ma solo la Divinità, per questo il suo dono è tanto accetto e gradito, per questo ci concede grazie sì
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este sacrificio aunque esté en pecado el sacerdote, salvo que no se comunican las mercedes a su alma como a los que están en gracia: y no porque dejen de estar estas influencias en su fuerza, que proceden de esta comunicación con que el Padre recibe este sacrificio, sino por falta de quien le ha de recibir; como no es por falta del sol no resplandecer cuando da en un pedazo de pez, como en uno de cristal. Si yo ahora lo dijera, me diera mejor a entender. Importa saber cómo es esto, porque hay grandes secretos en lo interior cuando se comulga. Es lástima que estos cuerpos no nos lo dejan gozar. 58. 1. Octava de Todos los Santos, tuve dos o tres días muy trabajosos de la memoria de mis grandes pecados, y unos temores de persecuciones que no se fundaban sino en que me habían de levantar falsos testimonios, y todo el ánimo que suelo tener a padecer me faltaba. Aunque yo me quería animar y hacía actos y veía que sería gran ganancia a mi alma, aprovechábame poco, que no se quitaba el temor y era una guerra desabrida. Topé con una letra donde dice mi buen Padre que dice san Pablo que no permite Dios que seamos tentados más de lo que podemos sufrir. Aquello me alivió harto, mas no bastaba, antes otro día me dio una aflicción grande de verme sin él, como no tenía a quién acudir con esta tribulación, que me parecía vivir en gran soledad, y ayudaba el ver que no hallaba ya quien me diese alivio sino él, y que lo más había de estar ausente, que me fue harto gran tormento.
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abbondanti. Compresi che accetta il sacrificio, anche se il sacerdote che lo ufficia è in peccato; tranne che alla sua anima non si comunicano le grazie come alle anime che invece sono in grazia. Questo non perché vengano meno le forze della sua potenza, che procedono dalla comunicazione con cui il Padre accetta il sacrificio del Figlio, ma per mancanza di chi ha a riceverle. Come non è mancanza del sole non risplendere in un pezzo di pesce come in un cristallo. Se lo dicessi ora, saprei come spiegarmi meglio. È cosa importante perché avvengono grandi segreti nell’intimo dell’anima quando si fa la comunione. È un peccato che questi corpi non ci permettano di goderne. 58. (1575, Siviglia)
1. Durante l’ottava di Tutti i Santi, trascorsi due o tre giorni travagliati nel ricordo dei miei grandi peccati, e per alcuni timori di persecuzioni, che non si basavano se non sul fatto che si sarebbero dovuti presentare falsi testimoni. Tutto il mio solito coraggio di patire mi veniva meno. Pur volendo farmi forza, esprimendo atti di coraggio, scorgendovi il guadagno che ne sarebbe venuto alla mia anima, non succedeva niente: il timore non spariva e la battaglia permaneva aspra. Incappai in una lettera dove il mio buon Padre scrive che san Paolo dice che Dio non permette che siamo tentati più di quanto possiamo sopportare. Ne provai subito conforto, ma non bastava; anzi un altro giorno provai grande afflizione a vedermi privata anche di esso. Mi sembrava di non aver nessuno cui confidare la mia pena, di vivere in piena solitudine, accresciuta dal vedere come non potesse esserci alcuno che mi aiutasse se non lui, che doveva star assente la maggior parte del tempo; ne pativo davvero tanto.
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2. Otra noche después, leyendo en un libro otro dicho de san Pablo que me comenzó a consolar, estaba pensando cuán presente había traído de antes a nuestro Señor, que tan verdaderamente me parecía ser Dios vivo. Pensando en esto, me dijo y parecióme muy dentro de mí, como al lado del corazón, por visión intelectual: «Aquí estoy, sino que quiero que veas lo poco que puedes sin Mí». 3. Luego me aseguré y se quitaron todos los miedos, y estando la misma noche en maitines, el mismo Señor, por visión intelectual, tan grande que casi parecía imaginaria, se me puso en los brazos a manera de como se pinta la «Quinta angustia». Hízome temor harto esta visión, porque era muy patente y tan junta a mí, que me hizo pensar si era ilusión. Díjome: «No te espantes de esto, que con mayor unión, sin comparación, está mi Padre con tu ánima». Háseme así quedado esta visión hasta ahora representada. Lo que dije de nuestro Señor, me duró más de un mes. Ya se me ha quitado. 59. 1. Estando una noche con harta pena porque había mucho que no sabía de mi Padre, y aún no estaba bueno cuando me escribió la postrera vez, aunque no era como la primera pena de su mal, que era confiada y de aquella manera nunca la tuve después, mas el cuidado impedía la oración; parecióme de presto, y fue así que no pudo ser imaginación, que en lo interior se me representó una luz, y vi que venía por el camino alegre y rostro blanco, aunque de la luz que vi debió de hacer el rostro blanco, que así me parece lo están todos en el cielo, y he pensado si del resplandor y luz que sale de
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2. Una sera, leggendo in un libro un altro riferimento a san Paolo che cominciò a consolarmi, pensavo a quanto avevo d’allora avuto presente nostro Signore, da parermi veramente il Dio vivente. Mentre stavo pensando a queste cose, mi disse, in visione intellettuale, come fosse nel più profondo di me, a fianco del cuore: “Sono qui. Voglio però che tu capisca quanto poco puoi senza di Me”. 3. Mi tranquillizzai e passarono tutte le paure. Mentre la medesima notte stavo recitando il mattutino, il medesimo Signore, in visione intellettuale, tanto palese da sembrare quasi immaginaria, mi si pose tra le braccia come si dipinge il Quinto dolore. Questa visione mi spaventò perché era assai realistica e così vicina che mi fece dubitare si trattasse di un’illusione. Ma mi disse: “Non ti spaventare di questo. Incomparabilmente più unito è mio Padre con la tua anima”. Questa visione è durata sino ad oggi. Quella che ho descritto di nostro Signore, invece, mi è durata più di un mese; ora è terminata. 59. 1. Mentre una notte soffrivo fortemente, perché da molto non avevo notizie di mio Padre, e ancora non si era rimesso quando mi scrisse l’ultima lettera, pur non soffrendo come all’inizio della sua malattia (avevo infatti fiducia, e non soffrii più come quella prima volta), la preoccupazione ostacolava l’orazione. Accadde d’improvviso, e per questo sono certa non sia stato frutto della mia immaginazione, che al mio interno apparve una luce, e lo vidi avanzare gioioso e con il volto bianco. Il volto era bianco per la forte luce. Mi pare che in cielo tutti abbiano un tale viso, e ho anche pensato che forse il biancore deriva dallo splendore e luce promanati da nostro Signore. Allora, udii
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nuestro Señor les hace estar blancos. Entendí: «Dile que sin temor comience luego, que suya es la victoria». 2. Un día después que vino, estando yo a la noche alabando a nuestro Señor por tantas mercedes como me había hecho, me dijo: «¿Qué me pides tú que no haga yo, hija mía?» 60. El día que se presentó el Breve, como yo estuviese con grandísima atención, que me tenía toda turbada, que aun rezar no podía, porque me habían venido a decir que nuestro Padre estaba en gran aprieto, porque no le dejaban salir y había gran ruido, entendí estas palabras: «¡Oh mujer de poca fe!; sosiégate, que muy bien se va haciendo». 2. Era día de la Presentación de nuestra Señora, año de mil y quinientos y setenta y cinco. Propuse en mí si la Virgen acababa con su Hijo que viésemos a nuestro Padre libre de estos frailes, y a nosotras, pedir ordenase que en cada cabo se celebrase con solemnidad esta fiesta en nuestros monasterios de Descalzas. 3. Cuando esto propuse no se me acordaba de lo que entendí, que había el Padre de establecer fiesta, de la visión que vi. Ahora, tornando a leer este cuadernillo, he pensado si ha de ser ésta la fiesta. 61. Estando un día en oración, sentí estar el alma tan dentro de Dios, que no me parecía había mundo, sino embebida en
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queste parole: “Digli che incominci subito, senza paura: la vittoria è nelle sue mani”. 2. Il giorno dopo il suo arrivo, mentre la sera stavo lodando nostro Signore per le tante grazie concessemi, mi disse: “Cosa potrai mai chiedermi, figlia mia, che io non possa fare?”. 60. 1. Il giorno in cui fu presentata la Relazione, e io ero assai turbata, da non poter neppure pregare, perché mi erano venuti a riferire che il nostro Padre era in grande angustia perché non lo lasciavano uscire e si udiva molto rumore, udii queste parole: “Oh, donna di poca fede! Tranquillizzati che tutto sta andando molto bene!”. 2. Era la festa della Presentazione di Maria dell’anno 1575. Mi risolsi, per me e per tutte, che, se la Madonna avesse ottenuto da suo Figlio di farci vedere il nostro Padre libero da quei lacci, avrei chiesto che si ordinasse di celebrare solennemente questa data nei nostri monasteri di Carmelitani scalzi. 3. Quando feci questa proposta non mi ricordavo di aver capito, nella visione ricevuta, che sarebbe dovuto essere il Padre a stabilire il giorno della festa. Ora, rileggendo questo quadernetto, ho pensato che magari la data potrebbe essere questa. 61. Mentre un giorno ero raccolta in orazione, avvertii l’anima così messa in Dio, che mi parve che tutto scompa-
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él dióseme aquí a entender aquel verso de Magnificat: «Et exultavit spiritus», de manera que no se me puede olvidar. 62. Estaba una vez pensando sobre el querer deshacer este monasterio de Descalzas, si era el intento poco a poco irlas acabando todas. Entendí: «Eso pretenden, mas no lo verán, sino muy al contrario». 63. Habiendo comenzado a confesarme con una persona en una ciudad que al presente estoy, y ella con haberme tenido mucha voluntad y tenerla después que admitió el gobierno de mi alma, se apartaba de venir acá. Estando yo en oración una noche, pensando en la falta que me hacía, entendí que le tenía Dios para que no viniese, porque me convenía tratar mi alma con una persona del mismo lugar. A mí me pesó por haber de conocer condición nueva, que podía ser no me entendiese e inquietase y por tener amor a quien me hacía esta caridad – aunque siempre que veía u oía predicar a esta persona me hacia contento espiritual –, y por tener muchas ocupaciones esta persona también, me parecía inconveniente. Díjome el Señor: «Yo haré que te oiga y te entienda. Declárate con él, que algún remedio será de tus trabajos». Esto postrero fue, según pienso, porque estaba yo entonces fatigadísima de estar ausente de Dios. También me dijo entonces Su Majestad que bien veía el trabajo que tenía, mas que no
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risse, e io, assorbita tutta in Dio, a comprendere, in modo indimenticabile, il verso del Magnificat: “Et exultavit spiritus”. 62. Un giorno, mentre stavo pensando al proponimento di abbandonare questo monastero di Carmelitane scalze, se l’intento era quello di andare estinguendole tutte, udii questa voce: “Questo è quel che pretendono; ma non lo vedranno compiuto; anzi: vedranno proprio l’opposto”. 63. Avevo cominciato a confessarmi con una persona nella città dove ora mi trovo. Questi, dopo avermi accolto volentieri e dopo aver volentieri accettato il governo dell’anima mia, si rifiutava di venire. Una sera, mentre ero raccolta in orazione, pensando allo sgarbo che mi stava facendo, intesi che era Dio a non voler che venisse, perché mi conveniva maggiormente parlare della mia anima con una persona del luogo stesso. A me costò ritrovarmi in una nuova situazione; poteva essere che non mi comprendesse o mi facesse perdere la pace, anche se ogni qual volta lo vedevo o lo sentivo predicare, mi lasciava spiritualmente felice. Mi sembrava poi sconveniente perché ero affezionata alla persona che mi concedeva questa carità; la persona indicata era, tra le altre cose, assai occupata. Mentre pensavo a queste cose, il Signore mi disse: “Io farò sì che ti ascolti e ti comprenda. Apriti con lui, e vedrò che saprà porre rimedio ai tuoi travagli”. A mio parere, questa fu l’ultima cosa, perché allora ero assai affaticata dal sentirmi lontana da Dio. Sua Maestà mi disse anche che sapeva bene la fatica che facevo, ma che non può essere altrimenti mentre si
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podía ser menos mientras viviese en este destierro, que todo era para más bien mío, y me consoló mucho. Así me ha acaecido, que huelga de oírme, y busca tiempo y me ha entendido y dado gran alivio. Es muy letrado y santo. 64. Estando un día de la Presentación encomendando mucho a Dios a una persona, y parecíame que todavía era inconveniente el tener renta y libertad para la gran santidad que yo le deseaba; púsoseme delante su poca salud y la mucha luz que daba a las almas, y entendí: «Mucho me sirve, mas gran cosa es seguirme desnudo de todo como yo me puse en la cruz. Dile que se fíe de Mí». Esto postrero fue porque me acordé yo que no podría con su poca salud llevar tanta perfección. 65. Estando una vez pensando en la pena que me daba el comer carne y no hacer penitencia, entendí que algunas veces era más amor propio que deseo de ella. 66. Estando una vez con mucha pena de haber ofendido a Dios, me dijo: «Todos tus pecados son delante de mí como si no fueran; en lo porvenir te esfuerza, que no son acabados tus trabajos»
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vive in questo esilio; aggiunse poi che tutto era per un mio bene maggiore: fu per me di grande consolazione. E così accade: vuole ascoltarmi, cerca il tempo per questo, mi ha compreso e mi è stato di grande sollievo. È uomo molto dotto e santo. 64. Mentre il giorno della Presentazione stavo fortemente raccomandando a Dio una persona, sembrandomi un inconveniente alla santità che desideravo per lei sia le sue rendite che la libertà di cui godeva, pensai repentinamente alla sua poca salute e alla grande luce che infondeva alle anime. Proprio allora, intesi queste parole: “Mi sta servendo molto, ma grande cosa è seguirmi spoglio di tutto, così come io mi sono posto sulla croce. Dille che si fidi di Me”. Quest’ultima cosa si riferiva al fatto che io avevo pensato che, con sì poca salute non avrebbe potuto raggiungere tanta perfezione. 65. Un giorno, mentre stavo pensando alla pena che mi procura mangiare la carne e non fare penitenza, compresi trattarsi più di amor proprio che di desiderio di mortificazione. 66. Avvertendo un giorno gran pena per aver offeso Dio, mi disse: “Tutti i tuoi peccati stanno davanti a me come se non fossero mai esistiti; poni il tuo sforzo nel prevenirli: le tue fatiche non sono ancora terminate”.
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67. Estando en San José de Avila, víspera de Pascua del Espíritu Santo, en la ermita de Nazaret, considerando en una grandísima merced que nuestro Señor me había hecho en tal día como éste, veinte años había, poco más o menos, me comenzó un ímpetu y hervor grande de espíritu, que me hizo suspender. En este gran recogimiento entendí de nuestro Señor lo que ahora diré: Que dijese a estos Padres Descalzos de su parte que procurasen guardar esas cuatro cosas, y que mientras las guardasen siempre iría en más crecimiento esta religión, y cuando en ellas faltasen entendiesen que iban menoscabando de su principio. La primera, que las cabezas estuviesen conformes. La segunda, que aunque tuviesen muchas casas, en cada una hubiese pocos frailes. La tercera, que tratasen poco con seglares, y esto para bien de sus almas. La cuarta, que enseñasen más con obras que con palabras. Esto fue año de 1579. Y porque es gran verdad, lo firmo de mi nombre. Teresa de Jesús
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67. Mentre mi trovavo a San Giuseppe d’Avila, la vigilia della Pasqua dello Spirito Santo, nella cappella di Nazareth, stavo considerando una grande grazia che il Signore mi aveva concesso, esattamente quel giorno, ma quando avevo più o meno vent’anni. Iniziò a svilupparsi in me un tale impeto e grande fervore, che mi produsse una sospensione. In sì profondo raccoglimento, compresi dal Signore quel che ora dirò: Dire da parte sua ai Padri Carmelitani Scalzi di cercare di custodire queste quattro cose; nel custodirle, l’ordine sarebbe sempre andato crescendo; se fossero venuti meno in esse, invece, sapessero che stavano tradendo le loro radici. La prima: che le menti andassero unite. La seconda: che se anche ci fossero state molte case, in ognuna vivessero pochi frati. La terza: che avessero poco a che fare con i secolari, per il bene delle loro anime. La quarta: che insegnassero più in opere che a parole. Questo accadde nell’anno 1579. E corrispondendo tutto a verità, firmo con il mio nome. Teresa di Gesù
EXCLAMACIONES DEL ALMA A DIOS
ESCLAMAZIONI dell’anima a dio
I 1. ¡Oh vida, vida!, ¿cómo puedes sustentarte estando ausente de tu Vida? En tanta soledad, ¿en qué te empleas? ¿Qué haces, pues todas tus obras son imperfectas y faltas? ¿Qué te consuela, oh ánima mía, en este tempestuoso mar? Lástima tengo de mí y mayor del tiempo que no viví lastimada. ¡Oh Señor, que vuestros caminos son suaves! Mas ¿quién caminará sin temor? Temo de estar sin serviros, y cuando os voy a servir no hallo cosa que me satisfaga para pagar algo de lo que debo. Parece que me querría emplear toda en esto, y cuando bien considero mi miseria veo que no puedo hacer nada que sea bueno, si no me lo dais Vos. 2. ¡Oh Dios mío y misericordia mía!, ¿qué haré para que no deshaga yo las grandezas que Vos hacéis conmigo? Vuestras obras son santas, son justas, son de inestimable valor y con gran sabiduría, pues la misma sois Vos, Señor. Si en ella se ocupa mi entendimiento, quéjase la voluntad, porque querría que nadie la estorbase a amaros, pues no puede el entendimiento en tan grandes grandezas alcanzar quién es su Dios, y deséale gozar y no ve cómo, puesta en cárcel tan penosa como esta mortalidad. Todo la estorba, aunque primero fue ayudada en la consideración de vuestras grandezas, adonde se hallan mejor las innumerables bajezas mías. 3. ¿Para qué he dicho esto, mi Dios? ¿A quién me quejo? ¿Quién me oye sino Vos, Padre y Criador mío? Pues para entender Vos mi pena, ¿qué necesidad tengo de hablar, pues tan claramente veo que estáis dentro de mí? Este es mi des-
I 1. Oh vita, vita! Come puoi resistere lontana dalla tua Vita? Come impieghi il tempo in tanta solitudine? Cosa fai, se ogni opera tua risulta imperfetta e mancante? Cosa ti consola, anima mia, in questo mare tempestoso? Mi faccio pena e ancor più mi fa pena il tempo in cui non mi son fatta pena. Oh Signore: i vostri sentieri sono soavi! Ma quando camminerò senza paura? Temo di non servirvi e quando vi servo di non far nulla di sufficiente rispetto a quanto dovrei. Sembra che voglia mettercela tutta in questo, e quando considero la mia miseria mi scopro incapace di compiere alcunché se Voi non me lo concedete. 2. Dio mio e misericordia mia! Cosa farai perché io non sprechi le grandezze che mi concedete? Le vostre opere sono sante, giuste, d’inestimabile valore e dalla grande sapienza, perché Voi siete sapienza, Signore. Se in ella si impegna la mia intelligenza, se ne lamenta la volontà, perché vorrebbe che nulla la disturbasse nell’amarvi; non può l’intelletto intuire chi sia il suo Dio in grandezze tanto grandi; desidera goderne ma non sa come, posta, la volontà, nel penoso carcere di questo corpo mortale. Tutto la disturba, anche se prima fu aiutata dal considerare le vostre grandezze, dove si scoprono meglio le mie innumerevoli bassezze. 3. Perché ho detto questo, mio Dio? Di che cosa mi lamento? Chi mi ode, se non Voi solo, Padre e Creatore mio? Nel cercare di capirvi è la mia pena; che bisogno ho di parlare se vedo chiaramente la vostra presenza in me?
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atino. Mas ¡ay Dios mío!, ¿cómo podré yo saber cierto que no estoy apartada de Vos? ¡Oh vida mía, que has de vivir con tan poca seguridad de cosa tan importante! ¿Quién te deseará, pues la ganancia que de ti se puede sacar o esperar, que es contentar en todo a Dios, está tan incierta y llena de peligros? II 1. Muchas veces, Señor mío, considero que si con algo se puede sustentar el vivir sin Vos, es en la soledad, porque descansa el alma con su descanso, puesto que, como no se goza con entera libertad, muchas veces se dobla el tormento; mas el que da el haber de tratar con las criaturas y dejar de entender el alma a solas con su Criador, hace tenerle por deleite. Mas ¿qué es esto, mi Dios, que el descanso cansa al alma que sólo pretende contentaros? ¡Oh, amor poderoso de Dios, cuán diferentes son tus efectos del amor del mundo! Este no quiere compañía por parecerle que le han de quitar de lo que posee; el de mi Dios mientras más amadores entiende que hay, más crece, y así sus gozos se templan en ver que no gozan todos de aquel bien. ¡Oh Bien mío, que esto hace, que en los mayores regalos y contentos que se tienen con Vos, lastima la memoria de los muchos que hay que no quieren estos contentos, y de los que para siempre los han de perder! Y así el alma busca medios para buscar compañía, y de buena gana deja su gozo cuando piensa será alguna parte para que otros le procuren gozar. 2. Mas, Padre celestial mío, ¿no valdría más dejar estos deseos para cuando esté el alma con menos regalos vuestros y ahora emplearse toda en gozaros? ¡Oh Jesús mío!, cuán grande es el amor que tenéis a los hijos de los hombres, que el mayor servicio que se os puede hacer es dejaros a Vos por su amor y ganancia y entonces sois poseído más enteramente; porque aunque no se satisface tanto en gozar la voluntad, el
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Questo è il mio sproposito. Ma, oh Dio mio!, come potrei sapere con certezza di non essere separata da Voi? Oh vita mia, costretta a vivere con così poca certezza per una cosa tanto importante! Chi ti desidererà se il guadagno che si può da te ottenere o sperare, cioè accontentare in tutto Dio, è sì incerto e pieno di pericoli. II 1. Molte volte considero, mio Signore, che se con qualcosa diviene sopportabile il vivere senza Voi, è solo nella solitudine, perché l’anima riposa nel suo riposo, tenendo però conto del fatto che, non gioendo di intera libertà, molte volte il tormento si duplica. Ma cosa significa, Dio mio, che il riposo stanca l’anima che solo desidera accontentarvi? Oh, potente amore di Dio, quanto sono differenti i tuoi frutti dai frutti dell’amore mondano! Questo non cerca compagnia per la paura di vedersi rubare quanto possiede. L’amore del mio Dio, più comprende di possedere molti amanti, più cresce, e così le loro gioie si temperano nel vedere come non tutti godono di quel bene. Oh bene mio; tu fai sì che i più grandi doni e consolazioni si abbiano con Voi, addolora il ricordo dei molti che rifiutano tali consolazioni e di chi li perdono per sempre! Così l’anima cerca strumenti per cercare compagnia e ben volentieri lascia la sua gioia quando pensa che da altre fonti giungeranno altre gioie. 2. Ma, mio Padre celeste, non varrebbe la pena lasciare tali desideri per quando l’anima si ritrovasse con meno vostri doni mentre ora è tutta impegnata nel godervi? Oh mio Gesù! Quanto è grande il vostro amore per i figli degli uomini, se il migliore servizio che si può fare è lasciarli a Voi per amore e guadagno loro e giungano così a possedervi più interamente. Pur non soddisfacendosi tanto nel
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alma se goza de que os contenta a Vos y ve que los gozos de la tierra son inciertos, aunque parezcan dados de Vos, mientras vivimos en esta mortalidad, si no van acompañados con el amor del prójimo. Quien no le amare, no os ama, Señor mío; pues con tanta sangre vemos mostrado el amor tan grande que tenéis a los hijos de Adán. III 1. Considerando la gloria que tenéis, Dios mío, aparejada a los que perseveran en hacer vuestra voluntad, y con cuántos trabajos y dolores la ganó vuestro Hijo, y cuán mal lo teníamos merecido, y lo mucho que merece que no se desagradezca la grandeza de amor que tan costosamente nos ha enseñado a amar, se ha afligido mi alma en gran manera. ¿Cómo es posible, Señor se olvide todo esto y que tan olvidados estén los mortales de Vos cuando os ofenden? ¡Oh Redentor mío, y cuán olvidados se olvidan de sí! ¡Y que sea tan grande vuestra bondad, que entonces os acordéis Vos de nosotros, y que habiendo caído por heriros a Vos de golpe mortal, olvidado de esto nos tornéis a dar la mano y despertéis de frenesí tan incurable, para que procuremos y os pidamos salud! ¡Bendito sea tal Señor, bendita tan gran misericordia, y alabado sea por siempre por tan piadosa piedad! 2. ¡Oh ánima mía!, bendice para siempre a tan gran Dios. ¿Cómo se puede tornar contra El? ¡Oh, que a los que son desagradecidos la grandeza de la merced les daña! Remediadlo Vos, mi Dios. ¡Oh hijos de los hombres!, ¿hasta cuándo seréis duros de corazón y le tendréis para ser contra este mansísimo Jesús? ¿Qué es esto? ¿Por ventura permanecerá nuestra maldad contra El? No, que se acaba la vida del hombre como la flor del heno y ha de venir el Hijo de la Virgen a dar aquella terrible sentencia. ¡Oh poderoso Dios mío! Pues
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gioire la volontà, l’anima gioisce di accontentarvi e scopre incerte le gioie della terra pur apparendo come vostri doni, mentre viviamo in questo corpo se non li si accompagna con l’amore del prossimo. Chi non ama il prossimo non ama Voi, mio Signore; con tanto sangue avete dimostrato l’amore che nutrite per i figli di Adamo. III 1. La mia anima si è afflitta molto considerando la vostra gloria, Dio mio, pronta per chi persevera nel compimento della vostra volontà, e considerando le fatiche e i dolori con cui la conquistò vostro Figlio, quanto poco l’abbiamo noi meritata, e il molto che merita non rimpicciolire la grandezza d’amore che a così alto prezzo ci ha insegnato ad amare. Com’è possibile, Signore, dimenticare tutto questo e che i mortali si dimentichino di Voi quando vi offendono? Oh mio Redentore: quanto i dimentichi si dimenticano di sé! Quanto è grande la Vostra bontà! Allora siete Voi a ricordarvi di noi, essendo caduti per ferirvi con un colpo mortale, dimentico di questo tornate a darci la mano, ci risvegliate dall’incurabile frenesia perché torniamo ad ottenere e a chiedere la salvezza! Sia benedetto un simile Signore, benedetta una misericordia tanto grande; sia lodato per sempre per una sì pietosa pietà ! 2. Oh anima mia, benedici per sempre un Dio tanto grande! Com’è possibile volgerglisi contro? Gli irriconoscenti sono dannati dalla grandezza della grazia. Ponetevi Voi rimedio, Dio mio! Oh figli degli uomini: fino a quando sarete duri di cuore e vi rivolgerete per essere contro questo mansuetissimo Gesù? Che cos’è? Forse la vostra malvagità permarrà contro di lui? Non sia: la vita dell’uomo si spegne come il fiore del fieno e verrà il Figlio della Vergine a comunicare la sua terribile sentenza. Oh mio Dio po-
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aunque no queramos nos habéis de juzgar, ¿por qué no miramos lo que nos importa teneros contento para aquella hora? Mas ¿quién, quién no querrá Juez tan justo? ¡Bienaventurados los que en aquel temeroso punto se alegraren con Vos, oh Dios y Señor mío! Al que Vos habéis levantado, y él ha conocido cuán míseramente se perdió por ganar un muy breve contento y está determinado a contentaros siempre, y ayudándole vuestro favor (pues no faltáis, bien mío de mi alma, a los que os quieren ni dejáis de responder a quien os llama), ¿qué remedio, Señor, para poder después vivir, que no sea muriendo con la memoria de haber perdido tanto bien como tuviera estando en la inocencia que quedó del bautismo? La mejor vida que puede tener es morir siempre con este sentimiento. Mas el alma que tiernamente os ama, ¿cómo lo ha de poder sufrir? 3. ¡Mas qué desatino os pregunto, Señor mío! Parece que tengo olvidadas vuestras grandezas y misericordias y cómo vinisteis al mundo por los pecadores, y nos comprasteis por tan gran precio, y pagasteis nuestros falsos contentos con sufrir tan crueles tormentos y azotes. Remediasteis mi ceguedad con que tapasen vuestros divinos ojos, y mi vanidad con tan cruel corona de espinas. ¡Oh Señor, Señor! Todo esto lastima más a quien os ama. Sólo consuela que será alabada para siempre vuestra misericordia cuando se sepa mi maldad; y, con todo, no sé si quitarán esta fatiga hasta que con veros a Vos se quiten todas las miserias de esta mortalidad. Iv 1. Parece, Señor mío, que descansa mi alma considerando el gozo que tendrá, si por vuestra misericordia le fuere concedido gozar de Vos. Mas querría primero serviros, pues ha de gozar de lo que Vos, sirviéndola a ella, le ganasteis. ¿Qué
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tente! Dovendoci giudicare pur contro la nostra volontà, perché non prestiamo attenzione a quanto in quella ora vi farà felice? Ma chi, chi non vorrà un così giusto Giudice? Beati coloro che in quel terribile momento si rallegreranno con Voi, Dio e Signore mio! Per chi Voi avete eletto e ha conosciuto quanto miseramente si perdette per godere di una piccola consolazione e ora è disposto ad accontentarvi sempre col vostro aiuto (mai venite meno, bene mio e della mia anima, a chi vi ama né vi dimenticate di rispondere a chi vi chiama) quale rimedio c’è per vivere, se non morire ricordandosi di aver perso un grande bene quale si sarebbe avuto permanendo nell’innocenza battesimale? La vita migliore è morire in questo sentimento. Ma l’anima che vi ama teneramente, come può sopportarlo? 3. Ma che sproposito vi chiedo, mio Signore! Pare mi stia dimenticando delle vostre grandezze e misericordie, del fatto che siete venuto al mondo per i peccatori, ci compraste a grande prezzo, e pagaste le nostre false consolazioni patendo tormenti tanto crudeli e colpi. Guariste la mia cecità lasciando trapassare i vostri divini occhi, e la mia vanità, con la crudele corona di spine. Oh Signore, Signore! Ancora più compassione a chi vi ama. Dà consolazione soltanto il sapere che la vostra misericordia, al conoscere la mia malvagità, sarà lodata per sempre. E a dire il vero non so se questa fatica sarà risolta se non quando, al vedervi, verranno meno tutte le miserie di questa mortalità. IV 1. Mio Signore: alla mia anima sembra di riposare considerando la gioia di cui godrà, se per vostra misericordia le sarà concesso di godere di voi. Ma vorrebbe prima servirvi, e poi godere di ciò che Voi, a vostra volta serven-
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haré, Señor mío? ¿Qué haré, mi Dios? ¡Oh, qué tarde se han encendido mis deseos y qué temprano andabais Vos Señor, granjeando y llamando para que toda me emplease en Vos! ¿Por ventura, Señor, desamparasteis al miserable, o apartasteis al pobre mendigo cuando se quiere llegar a Vos? ¿Por ventura Señor, tienen término vuestras grandezas o vuestras magnificas obras? ¡Oh Dios mío y misericordia mía!, ¡y cómo las podréis mostrar ahora en vuestra sierva! Poderoso sois, gran Dios. Ahora se podrá entender si mi alma se entiende a sí mirando el tiempo que ha perdido y cómo en un punto podéis Vos, Señor que le torne a ganar. Paréceme que desatino, pues el tiempo perdido suelen decir que no se puede tornar a cobrar. ¡Bendito sea mi Dios! 2. ¡Oh Señor!, confieso vuestro gran poder. Si sois poderoso, como lo sois, ¿qué hay imposible al que todo lo puede? Quered Vos, Señor mío, quered, que aunque soy miserable, firmemente creo que podéis lo que queréis, y mientras mayores maravillas oigo vuestras y considero que podéis hacer más, más se fortalece mi fe y con mayor determinación creo que lo haréis Vos. ¿Y qué hay que maravillar de lo que hace el Todopoderoso? Bien sabéis Vos, mi Dios, que entre todas mis miserias nunca dejé de conocer vuestro gran poder y misericordia. Válgame, Señor, esto en que no os he ofendido. Recuperad, Dios mío, el tiempo perdido con darme gracia en el presente y porvenir, para que parezca delante de Vos con vestiduras de bodas, pues si queréis podéis. V 1. ¡Oh Señor mío!, ¿cómo os osa pedir mercedes quien tan mal os ha servido y ha sabido guardar lo que le habéis
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dola, le avete guadagnato. Cosa farò, Signore mio? Cosa farò, mio Dio? Quanto tardi si sono accesi i miei desideri e quando presto ve ne siete andato, Signore, guadagnando e chiamando perché mi impiegassi tutta per Voi! Forse, Signore, vi siete dimenticato del miserevole o avete allontanato il povero medicante quando si avvicina a Voi? Hanno forse confini le vostre grandezze e le vostre magnifiche opere? Mio Dio e mia misericordia! Come potete ora farle risaltare nella vostra serva! Siete potente, grande Dio! Ora si potrà comprendere se l’anima si vede qual è scorgendo il tempo perduto, e come a un certo punto avete potuto Voi, Signore, che lo recuperasse. Mi sembra uno sproposito giacché sono soliti dire che il tempo andato non si può recuperare. Sia benedetto il mio Dio! 2. Oh, Signore: confesso il vostro grande potere. Se siete potente, come lo siete, cosa c’è di impossibile per chi tutto può? Voi lo volete, mio Signore, lo volete, tanto che, pur essendo io miserabile, credo fermamente che potete ciò che volete, e mentre odo vostre maggiori meraviglie, e considero che potete compierne di maggiori, si rafforza ancor di più in me la fede e con più determinazione credo nella vostra azione. Cosa c’è da meravigliarsi di quanto compie l’Onnipotente? Voi ben sapete, mio Dio, che in tutte le mie miserie non ho mai dimenticato il vostro grande potere e la vostra misericordia. Mi valga questo, Signore, per non avervi offeso. Recuperate, mio Dio, il tempo perduto concedendomi la grazia al presente e in avvenire, perché io Vi appaia dinanzi con vesti nuziali; se lo volete, potete farlo. V 1. Oh Signore mio! Come osa chiedervi grazie chi vi ha sì malamente servito e ha così malamente custodito ciò che
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dado? ¿Qué se puede confiar de quien muchas veces ha sido traidor? Pues ¿qué haré, consuelo de los desconsolados y remedio de quien se quiere remediar de Vos? ¿Por ventura será mejor callar con mis necesidades, esperando que Vos las remediéis? No, por cierto; que Vos, Señor mío y deleite mío, sabiendo las muchas que habían de ser y el alivio que nos es contarlas a Vos, decís que os pidamos y que no dejaréis de dar 2. Acuérdome algunas veces de la queja de aquella santa mujer, Marta, que no sólo se quejaba de su hermana, antes tengo por cierto que su mayor sentimiento era pareciéndole no os dolíais Vos, Señor, del trabajo que ella pasaba, ni se os daba nada que ella estuviese con Vos. Por ventura le pareció no era tanto el amor que la teníais como a su hermana; que esto le debía hacer mayor sentimiento que el servir a quien ella tenía tan gran amor, que éste hace tener por descanso el trabajo. Y parécese en no decir nada a su hermana, antes con toda su queja fue a Vos, Señor, que el amor la hizo atrever a decir que cómo no teníais cuidado. Y aun en la respuesta parece ser y proceder la demanda de lo que digo; que sólo amor es el que da valor a todas las cosas; y que sea tan grande que ninguna le estorbe a amar, es lo más necesario. Mas ¿cómo le podremos tener, Dios mío, conforme a lo que merece el amado, si el que Vos me tenéis no le junta consigo? ¿Quejaréme con esta santa mujer? ¡Oh, que no tengo ninguna razón, porque siempre he visto en mi Dios harto mayores y más crecidas muestras de amor de lo que yo he sabido pedir ni desear! Si no me quejo de lo mucho que vuestra benignidad me ha sufrido, no tengo de qué. Pues ¿qué podrá pedir una cosa tan miserable como yo? Que me deis, Dios mío, qué os dé con san Agustín para pagar algo de lo mucho que os debo; que os acordéis que soy vuestra hechura y que conozca yo quién es mi Criador para que le ame.
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le avete donato? Cosa ci si può aspettare da chi ha molte volte tradito? Cosa farò, dunque, consolazione degli sconsolati e rimedio di chi vuole da Voi essere rimediato? Sarà forse meglio tacere le mie necessità attendendo il Vostro rimedio? Certamente no. Voi, Signore mio e mio diletto, sapendo quante siano e il sollievo che ci dà raccontarvele, desiderate che vele chiediamo e non ci lascerete senza. 2. Talvolta mi ricordo della lamentela di quella santa donna, Marta, che non solo si lamentava di sua sorella, ma anzi sono certa che il suo maggior risentimento era accorgersi che voi non vi dolevate, Signore, della sua fatica, se non vi interessava che lei stesse con Voi. Forse le parve che il vostro amore per lei non era pari a quello per sua sorella. Questo doveva farla patire di più che il servire chi lei tanto amava; l’amore trasforma in riposo la fatica. E le sembra, nel non dire nulla Voi a sua sorella, che, lamentandosi, l’amore la spinse a dirvi che le pareva non prestaste attenzione. E perfino nella risposta sembra nascere e procedere l’istanza di quanto dico: solo l’amore dà valore a tutte le cose; ed è necessario che sia tanto grande che alcuna cosa distolga dall’amare. Ma come potremo amare conformemente ai meriti dell’amato, Dio mio, se il vostro amore non lo unisce a sé? Mi lamenterò con questa santa donna? Non ne avrei ragione alcuna perché ho sempre notato nel mio Dio sempre maggiori e manifestazioni d’amore più grandi di quanto io abbia saputo chiedere o desiderare! Se non mi lamento del molto che la vostra bontà mi ha sopportato, non ho altro. Cosa potrebbe chiedere una cosa così miserabile come me? Che mi concediate, mio Dio, quanto vi do con sant’Agostino per pagare qualcosa del molto che vi devo. Che vi ricordiate ch’io sono vostra creatura e che io conosca il mio Creatore per amarlo.
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VI 1. ¡Oh deleite mío, Señor de todo lo criado y Dios mío! ¿Hasta cuándo esperaré ver vuestra presencia? ¿Qué remedio dais a quien tan poco tiene en la tierra para tener algún descanso fuera de Vos? ¡Oh vida larga!, ¡oh vida penosa!, ¡oh vida que no se vive!, ¡oh qué sola soledad!, ¡qué sin remedio! Pues, ¿cuándo, Señor, cuándo?, ¿hasta cuándo? ¿qué haré, Bien mío, qué haré? ¿Por ventura desearé no desearos? ¡Oh mi Dios y mi Criador, que llagáis y no ponéis la medicina; herís y no se ve la llaga; matáis, dejando con más vida! En fin, Señor mío, hacéis lo que queréis como poderoso. Pues un gusano tan despreciado, mi Dios, ¿queréis sufra estas contrariedades? Sea así, mi Dios, pues Vos lo queréis, que yo no quiero sino quereros. 2. Mas ¡ay, ay, Criador mío, que el dolor grande hace quejar y decir lo que no tiene remedio hasta que Vos queráis! Y alma tan encarcelada desea su libertad, deseando no salir un punto de lo que Vos queréis. Quered, gloria mía, que crezca su pena, o remediadla del todo. ¡Oh muerte, muerte, no sé quién te teme, pues está en ti la vida! Mas ¿quién no temerá habiendo gastado parte de ella en no amar a su Dios? Y pues soy ésta, ¿qué pido y qué deseo? ¿Por ventura el castigo tan bien merecido de mis culpas? No lo permitáis Vos, bien mío, que os costó mucho mi rescate. 3. ¡Oh ánima mía! Deja hacerse la voluntad de tu Dios; eso te conviene. Sirve y espera en su misericordia, que remediará tu pena, cuando la penitencia de tus culpas haya ganado algún perdón de ellas; no quieras gozar sin padecer. ¡Oh verdadero Señor y Rey mío!, que aun para esto no soy, si no me favorece vuestra soberana mano y grandeza, que con esto todo lo podré.
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VI 1. Oh mio diletto, Signore di tutto il creato e Dio mio! Fino a quando aspetterò la vostra presenza? Quale rimedio date a chi possiede così poco sulla terra per ottenere un qualche riposo al di fuori di Voi? Oh vita lunga!, oh vita penosa! Oh vita che non si vive! Oh che sola solitudine! Che situazione senza rimedio! Quando, Signore, quando? Fino a quando? Cosa farò, Bene mio, cosa farò? Magari desiderassi di non desiderarvi! Oh mio Dio e mio Creatore, che ferite, ma non fornite la medicina; ferite e non si vede la piaga; ammazzate lasciando con più vita! In fine, Signore mio, fate ciò che volete come persona potente. Un verme sì disprezzabile, mio Dio, volete che soffra queste contrarietà? Così sia, mio Dio, se Voi lo volete, io non voglio altro che amarvi. 2. Ma, ahimè, mio Creatore, il grande dolore fa lamentare e affermare quanto non ha rimedio finché Voi non intervenite! E l’anima così reclusa desidera la sua libertà, non volendo saltare una virgola dei vostri desideri. Fate crescere la sua pena, gloria mia, o rimediatela del tutto. Oh morte, morte! Chi può temerti se in te c’è la vita? Ma chi non la temerà avendo consumato parte della vita in non amare il suo Dio? Sono fatta così: cosa chiedo, cosa desidero? Forse il castigo tanto meritato per le mie colpe? Non permettetelo, Voi, bene mio, che spendeste molto per il mio riscatto. 3. Oh, anima mia! Lascia che si compia la volontà del tuo Dio; questo ti conviene. Servi e spera nella sua misericordia, che porrà rimedio alla tua pena, qualora la penitenza per le tue colpe abbia ottenuto un perdono per esse. Non voler gioire senza soffrire. Oh vero Signore e Re mio! Io non esisto se non mi favorisce la vostra mano forte e la vostra grandezza; con queste diverrei onnipotente.
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VII 1. ¡Oh esperanza mía y Padre mío y mi Criador y mi verdadero Señor y Hermano! Cuando considero en cómo decís que son vuestros deleites con los hijos de los hombres mucho se alegra mi alma. ¡Oh Señor del cielo y de la tierra!, ¡y qué palabras éstas para no desconfiar ningún pecador! ¿Fáltaos, Señor, por ventura, con quién os deleitéis, que buscáis un gusanillo tan de mal olor como yo? Aquella voz que se oyó cuando el Bautismo, dice que os deleitáis con vuestro Hijo. ¿Pues hemos de ser todos iguales, Señor? ¡Oh, qué grandísima misericordia, y qué favor tan sin poderlo nosotras merecer! ¡Y que todo esto olvidemos los mortales! Acordaos Vos, Dios mío, de tanta miseria, y mirad nuestra flaqueza, pues de todo sois sabedor. 2. ¡Oh ánima mía! considera el gran deleite y gran amor que tiene el Padre en conocer a su Hijo, y el Hijo en conocer a su Padre, y la inflamación con que el Espíritu Santo se junta con ellos, y cómo ninguna se puede apartar de este amor y conocimiento, porque son una misma cosa. Estas soberanas Personas se conocen, éstas se aman y unas con otras se deleitan. Pues ¿qué menester es mi amor? ¿Para qué le queréis, Dios mío, o qué ganáis? ¡Oh, bendito seáis Vos! ¡Oh, bendito seáis Vos, Dios mío para siempre! Alaben os todas las cosas, Señor, sin fin, pues no lo puede haber en Vos. 3. Alégrate, ánima mía, que hay quien ame a tu Dios como El merece. Alégrate, que hay quien conoce su bondad y valor. Dale gracias que nos dio en la tierra quien así le conoce, como a su único Hijo. Debajo de este amparo podrás llegar y suplicarle que, pues Su Majestad se deleita contigo, que todas las cosas de la tierra no sean bastante a apartarte de deleitarte tú y alegrarte en la grandeza de tu Dios y en cómo
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VII 1. Oh mia speranza, mio Padre e Creatore, mio vero Signore e Fratello! Quando considero quando avete detto che la vostra gioia è tra i figli dell’uomo, si rallegra molto la mia anima. Oh Signore del cielo e della terra: che parole, queste, per ridare fiducia ai peccatori! Vi manca forse, Signore, con chi dilettarvi da cercare un vermiciattolo così puzzolente come me? Quella voce che si udì nel momento del battesimo riferita al Figlio in cui vi siete compiaciuto. E così, dobbiamo essere tutti uguali, Signore? Che grandissima misericordia e quale grande favore senza nostro merito! Noi mortali ci dimentichiamo di tutto questo! Ricordatevene Voi, Dio mio, tra tanta miseria, e guardate la nostra debolezza, Voi che tutto conoscete. 2. Oh, anima mia! Considera il gran diletto e l’amore del Padre nel conoscere suo Figlio, e quello del Figlio nel conoscere suo Padre, e il fuoco con cui lo Spirito Santo si unisce a loro, e come nessuna delle tre persone può allontanarsi da tale amore e conoscenza perché sono la stessa cosa. Queste Persone superiori si conoscono, si amano e si dilettano l’una con l’altra. A cosa serve quindi il mio amore? Perché lo volete, Dio mio, o cosa ci guadagnate? Oh: siate benedetto! Oh, siate benedetto Voi, Dio mio, per sempre! Vi diano lode, Signore, tutte le cose, senza fine, non essendoci fine in Voi. 3. Rallegrati, anima mia, che c’è chi ama il tuo Dio come lui merita. Rallegrati: c’è chi conosce la sua bontà e valore. Ringrazialo che ci concesse in terra chi così lo conosce, come il suo unico Figlio. Sotto tale rifugio potrai giungere a supplicarlo che, se Sua Maestà si diletta con te, tutte le cose della terra non bastino più quanto, appartato, ti diletti e rallegri nella grandezza del tuo Dio e in come
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merece ser amado y alabado y que te ayude para que tú seas alguna partecita para ser bendecido su nombre, y que puedas decir con verdad: Engrandece y loa mi ánima al Señor. VIII 1. ¡Oh Señor, Dios mío, y cómo tenéis palabras de vida adonde todos los mortales hallarán lo que desean, si lo quisiéremos buscar! Mas ¡qué maravilla, Dios mío, que olvidemos vuestras palabras con la locura y enfermedad que causan nuestras malas obras! ¡Oh Dios mío, Dios, Dios hacedor de todo lo criado! ¿Y qué es lo criado, si Vos, Señor, quisiéreis criar más? Sois todopoderoso; son incomprensibles vuestras obras. Pues haced, Señor, que no se aparten de mi pensamiento vuestras palabras. 2. Decís Vos: Venid a mí todos los que trabajáis y estáis cargados, que yo os consolaré. ¿Qué más queremos, Señor? ¿Qué pedimos? ¿Qué buscamos? ¿Por qué están los del mundo perdidos, sino por buscar descanso? ¡Válgame Dios, oh, válgame Dios! ¿Qué es esto, Señor? ¡Oh, qué lástima! ¡Oh, qué gran ceguedad, que le busquemos en lo que es imposible hallarle! Habed piedad, Criador, de estas vuestras criaturas. Mirad que no nos entendemos, ni sabemos lo que deseamos, ni atinamos lo que pedimos. Dadnos, Señor, luz; mirad que es más menester que al ciego que lo era de su nacimiento, que éste deseaba ver la luz y no podía. Ahora, Señor, no se quiere ver. ¡Oh, qué mal tan incurable! Aquí, Dios mío, se ha de mostrar vuestro poder, aquí vuestra misericordia. 3. ¡Oh, qué recia cosa os pido, verdadero Dios mío, que queráis a quien no os quiere, que abráis a quien no os llama, que deis salud a quien gusta de estar enfermo y anda procurando la enfermedad! Vos decís, Señor mío, que venís a bus-
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merita di essere amato e lodato e che ti aiuti perché tu sia almeno una piccola particina perché sia benedetto il suo nome e che tu possa dire veramente: l’anima mia magnifica il Signore. VIII 1. Oh Signore, mio Dio: voi avete parole di vita, dove noi tutti mortali troveremmo quanto desideriamo, se vogliamo cercarlo. Ma, com’è possibile, mio Dio, che dimentichiamo le vostre parole con la pazzia e la malattia provocate dalle nostre cattive azioni! Oh mio Dio, Dio, Dio fautore di tutto il creato! Ma cosa è il creato in sé, se Voi, Signore, vorreste creare altro? Siete onnipotente e sono incomprensibili le vostre opere. Fate sì, Signore, che non si allontanino dal mio pensiero le vostre parole. 2. Voi dite: venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò ristoro. Cosa possiamo volere di più? Cosa chiediamo? Cosa cerchiamo? Perché i mondani si perdono se non per cercare riposo? Oh mio Dio, Dio mio! Cos’è questo, Signore? Che peccato! Quale cecità nel cercarlo ove è impossibile trovarlo! Abbiate pietà, Signore, di queste vostre creature! Vedete: non comprendiamo noi stessi, né sappiamo ciò che vogliamo, né otteniamo ciò che chiediamo. Dateci, Signore, la luce. Ci è ancora più necessaria che al cieco dalla nascita che desiderava vedere la luce e non poteva. Adesso, Signore, neppure si desidera vedere! Male incurabile! In questo, mio Dio, deve trasparire il vostro potere, qui la vostra misericordia. 3. Che cosa vi sto chiedendo, mio vero Dio: che amiate chi non vi ama, che apriate la porta a chi non bussa, che concediate la salute a chi piace essere malato e va in giro a propagare la sua malattia! Avete detto, Signore, di essere
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car los pecadores; éstos, Señor, son los verdaderos pecadores. No miréis nuestra ceguedad, mi Dios, sino a la mucha sangre que derramó vuestro Hijo por nosotros. Resplandezca vuestra misericordia en tan crecida maldad; mirad, Señor, que somos hechura vuestra. Válganos vuestra bondad y misericordia. IX 1. ¡Oh piadoso y amoroso Señor de mi alma! También decís Vos: Venid a mí todos los que tenéis sed, que yo os daré a beber Pues ¿cómo puede dejar de tener gran sed el que se está ardiendo en vivas llamas en las codicias de estas cosas miserables de la tierra? Hay grandísima necesidad de agua para que en ella no se acabe de consumir. Ya sé yo, Señor mío, de vuestra bondad que se lo daréis; Vos mismo lo decís; no pueden faltar vuestras palabras. Pues si de acostumbrados a vivir en este fuego y de criados en él, ya no lo sienten ni atinan de desatinados a ver su gran necesidad, ¿qué remedio, Dios mío? Vos vinisteis al mundo para remediar tan grandes necesidades como éstas. Comenzad, Señor; en las cosas más dificultosas se ha de mostrar vuestra piedad. Mirad, Dios mío, que van ganando mucho vuestros enemigos. Habed piedad de los que no la tienen de sí; ya que su desventura los tiene puestos en estado que no quieren venir a Vos, venid Vos a ellos, Dios mío. Yo os lo pido en su nombre, y sé que, como se entiendan y tornen en sí, y comiencen a gustar de Vos, resucitarán estos muertos. 2. ¡Oh Vida, que la dais todos! No me neguéis a mí esta agua dulcísima que prometéis a los que la quieren. Yo la quiero, Señor, y la pido, y vengo a Vos. No os escondáis, Señor, de mí, pues sabéis mi necesidad y que es verdadera medicina del alma llagada por Vos. ¡Oh Señor, qué de maneras de fuegos hay en esta vida! ¡Oh, con cuánta razón se ha de vivir con temor! ¡Unos consumen el alma, otros la purifican para que viva para siempre gozando de Vos. ¡Oh fuentes vivas de las llagas de mi Dios, cómo manaréis siempre con
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venuto a cercare i peccatori. Non mirate alla nostra cecità, Dio mio, ma al molto sangue sparso da vostro Figlio per noi. Risplenda la vostra gloria in una tanto cresciuta malvagità. Signore: siamo vostre creature! Ci vengano in aiuto la vostra bontà e la vostra misericordia. IX 1. Oh pio e amoroso Signore dell’anima mia! Avete anche detto: venite a me voi che siete assetati, e vi darò da bere. Dunque: come può smettere di provare una grande sete chi sta ardendo nelle fiamme vive nelle cupidigie delle miserie terrene? C’è grandissima necessità d’acqua perché non si consumi in un momento. Io so che per la vostra bontà, Signore, la concederete. Non possono venire meno le vostre parole. Ma quale rimedio può esservi se sono abituati a vivere in questo fuoco tanto da non sentirlo e da non avvertire il bisogno della loro necessità? Siete venuti al mondo per rimediare necessità grandi come queste! Cominciate, Signore: la vostra pietà deve mostrarsi nelle cose più difficili. Guardate, Dio mio, quanto stanno avanzando i vostri nemici. Abbiate pietà di chi non l’ha di se stesso; giacché la loro sventura li trattiene in uno stato da cui non vogliono venire a Voi, andate Voi a loro, mio Dio. Ve lo chiedo in nome loro e so che, comprendendo e tornando in sé, cominciando a godere di Voi, questi morti risusciteranno. 2. Oh Vita che doni a tutti la vita! Non negatemi questa dolcissima acqua che promettete a chi la desidera. Io la voglio, Signore, la chiedo, e vengo a Voi. Oh, Signore: bisogna lottare col fuoco, in questa vita! Con quanta ragione bisogna vivere nel timore! Alcuni consumano la loro anima, altri la purificano perché viva godendo per sempre di Voi. Oh, fonti vive, piaghe del mio Dio: sgorgate sempre
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gran abundancia para nuestro mantenimiento y qué seguro irá por los peligros de esta miserable vida el que procurare sustentarse de este divino licor. X 1. ¡Oh Dios de mi alma, qué prisa nos damos a ofenderos y cómo os la dais Vos mayor a perdonarnos! ¿Qué causa hay, Señor, para tan desatinado atrevimiento? ¿Si es el haber ya entendido vuestra gran misericordia y olvidarnos de que es justa vuestra justicia? Cercáronme los dolores de la muerte ¡Oh, oh, oh, qué grave cosa es el pecado, que bastó para matar a Dios con tantos dolores! ¡Y cuán cercado estáis, mi Dios, de ellos! ¿Adónde podéis ir que no os atormenten? De todas partes os dan heridas los mortales. 2. ¡Oh cristianos!, tiempo es de defender a vuestro Rey y de acompañarle en tan gran soledad; que son muy pocos los vasallos que le han quedado y mucha la multitud que acompaña a Lucifer. Y lo que peor es, que se muestran amigos en lo público y véndenle en lo secreto; casi no halla de quién se fiar. ¡Oh amigo verdadero, qué mal os paga el que os es traidor! ¡Oh cristianos verdaderos!, ayudad a llorar a vuestro Dios, que no es por solo Lázaro aquellas piadosas lágrimas, sino por los que no habían de querer resucitar, aunque Su Majestad los diese voces. ¡Oh bien mío, qué presentes teníais las culpas que he cometido contra Vos! Sean ya acabadas, Señor, sean acabadas, y las de todos. Resucitad a estos muertos; sean vuestras voces, Señor, tan poderosas que, aunque no os pidan la vida, se la deis para que después, Dios mío, salgan de la profundidad de sus deleites. 3. No os pidió Lázaro que le resucitaseis. Por una mujer
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con abbondanza per il nostro mantenimento. Quanto andrà sicuro in questa vita miserevole chi cerca di sostenersi con questo divino liquore. X 1. Oh Dio della mia anima: quanta fretta abbiamo di offendervi e quanto più l’avete Voi nel perdonarci! Quale è la causa di un tale insensato ardire? Sperimentiamo la vostra misericordia e ci dimentichiamo che la vostra giustizia è giusta? Mi cercarono i dolori della morte. Oh, oh, oh, quanto è grave il peccato, sufficiente per uccidere Dio con così grandi dolori. E quanto li hai desiderati, mio Dio! Dove potete andare senza che vi tormentino? Ovunque i mortali vi infliggono ferite. 2. Oh cristiani: è tempo di difendere il vostro Re e di accompagnarlo nella sua solitudine; sono molto pochi i servi che gli sono rimasti fedeli e grande la moltitudine che accompagna Lucifero. Il peggio è che si mostrano esternamente amici, per poi truffare segretamente; quasi non si sa di chi fidarsi. Oh vero amico: come vi ripaga chi vi tradisce! Oh veri cristiani: aiutate il pianto del vostro Dio. Non sono per Lazzaro quelle pie lacrime, ma per quelli che non dovevano volerlo risuscitare, anche se Sua Maestà lo avesse ordinato. Oh bene mio, che ben conoscevate le colpe da me commesse contro di Voi. Siano dimenticate, Signore, siano dimenticate, le mie e quelle di tutti. Risuscitate questi morti. Le vostre voci, Signore, siano così potenti che, anche se non vi chiedono la vita, gliela concediate perché in seguito, mio Dio, fuoriescano dalla profondità dei loro piaceri. 3. Lazzaro non vi chiese di risuscitarlo. Lo avete fatto
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pecadora lo hicisteis; véisla aquí, Dios mío, y muy mayor; resplandezca vuestra misericordia. Yo, aunque miserable, lo pido por las que no os lo quieren pedir. Ya sabéis, Rey mío, lo que me atormenta verlos tan olvidados de los grandes tormentos que han de padecer para sin fin, si no se tornan a Vos. ¡Oh, los que estáis mostrados a deleites y contentos y regalos y hacer siempre vuestra voluntad, habed lástima de vosotros! Acordaos que habéis de estar sujetos siempre, siempre, sin fin, a las furiasinfernales. Mirad, mirad, que os ruega ahora el Juez que os ha de condenar, y que no tenéis un solo momento segura la vida; ¿por qué no queréis vivir para siempre? ¡Oh dureza de corazones humanos! Ablándelos vuestra inmensa piedad mi Dios. XI 1. ¡Oh, válgame Dios! ¡Oh, válgame Dios! ¡Qué gran tormento es para mí, cuando considero qué sentirá un alma que siempre ha sido acá tenida y querida y servida y estimada y regalada, cuando, en acabando de morir, se vea ya perdida para siempre, y entienda claro que no ha de tener fin (que allí no le valdrá querer no pensar las cosas de la fe, como acá ha hecho), y se vea apartar de lo que le parecerá que aun no había comenzado a gozar (y con razón, porque todo lo que con la vida se acaba es un soplo), y rodeado de aquella compañía disforme y sin piedad, con quien siempre ha de padecer, metida en aquel lago hediondo lleno de serpientes, que la que más pudiere la dará mayor bocado; en aquella miserable oscuridad, adonde no verán sino lo que la dará tormento y pena, sin ver luz sino de una llama tenebrosa! ¡Oh, qué poco encarecido va para lo que es! 2. ¡Oh Señor!, ¿quién puso tanto lodo en los ojos de esta alma, que no haya visto esto hasta que se vea allí? ¡Oh Se-
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per una donna peccatrice; eccola qui, mio Dio, e molto peccatrice; risplenda la vostra misericordia. Io, pur miserevole, lo chiedo per quelle che non lo vogliono chiedere. Sapete, mio Re, quanto mi tormenti vederli sì dimentichi dei grandi tormenti che dovranno patire senza fine, se non tornano a Voi. Oh: voi che siete esposti a piaceri, consolazioni, doni, e a fare sempre la vostra volontà, abbiate pietà di voi stessi! Ricordatevi che altrimenti dovrete rimanere per sempre soggetti alle furie infernali. Mirate, mirate che a supplicarvi è il Giudice che vi deve condannare e che in nessun istante avete la certezza di vivere: perché non volete vivere per sempre? Oh durezza dei cuori umani! Li ammorbidisca la vostra immensa pietà, mio Dio. XI 1. Oh, Dio mio! Oh, Dio mio! Che grande tormento è per me considerare quel che sentirà un’anima abituata quaggiù a essere accettata, amata, esaudita, stimata, ricoperta di doni, quando, morendo, si vedrà persa e vedrà con chiarezza che lo sarà per sempre (e che lì non le tornerà utile non pensare alle cose di fede come aveva fatto quaggiù), e si vedrà allontanare da ciò che non aveva neppure iniziato a godere (e con ragione perché quanto si lascia con la vita è un soffio), e circondato da quella compagnia informe e senza pietà, con cui sempre si soffre, messa in quel fetido lago pieno di serpenti facendo a gara per essere il miglior boccone. In quella miserevole oscurità dove non vedranno se non ciò che dà loro tormento e pena, senza vedere altra luce che quella di una fiamma tenebrosa. E quanto poco ho detto rispetto alla realtà del posto! 2. Oh Signore: chi mise tanto fango sugli occhi di questa anima da non vedere questo finché non lo vede lì? Oh
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ñor!, ¿quién ha tapado sus oídos para no oír las muchas veces que se le había dicho esto y la eternidad de estos tormentos? ¡Oh vida que no se acabará! ¡Oh tormento sin fin!, ¡oh tormento sin fin! ¿Cómo no os temen los que temen dormir en una cama dura por no dar pena a su cuerpo? 3. ¡Oh Señor, Dios mío! Lloro el tiempo que no lo entendí; y pues sabéis, mi Dios, lo que me fatiga ver los muy muchos que hay que no quieren entenderlo, siquiera uno, Señor, siquiera uno que ahora os pido alcance luz de Vos, que sería para tenerla muchos. No por mí, Señor, que no lo merezco, sino por los méritos de vuestro Hijo. Mirad sus llagas, Señor, y pues El perdonó a los que se las hicieron, perdonadnos Vos a nosotros. XII 1. ¡Oh mi Dios y mi verdadera fortaleza! ¿Qué es esto, Señor, que para todo somos cobardes, si no es para contra Vos? Aquí se emplean todas las fuerzas de los hijos de Adán. Y si la razón no estuviese tan ciega, no bastarían las de todos juntos para atreverse a tomar armas contra su Criador y sustentar guerra continua contra quien los puede hundir en los abismos en un momento; sino, como está ciega, quedan como locos que buscan la muerte, porque en su imaginación les parece con ella ganar la vida. En fin, como gente sin razón. ¿Qué podemos hacer, Dios mío, a los que están con esta enfermedad de locura? Dicen que el mismo mal les hace tener grandes fuerzas; así es los que se apartan de mi Dios: gente enferma, que toda su furia es con Vos que les hacéis más bien. 2. ¡Oh Sabiduría que no se puede comprender! ¡Cómo fue necesario todo el amor que tenéis a vuestras criaturas para poder sufrir tanto desatino y aguardar a que sanemos, y
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Signore: chi ha tappato le sue orecchie da non udire le molte volte che le si era narrato questo e l’eternità dei tormenti? Oh vita che non morirà! Oh tormento senza fine! Come fanno a non temervi chi ha paura di dormire in un letto duro per non dar pena al suo corpo? 3. Oh Signore, mio Dio! Piango il tempo in cui non l’ho capito. E poi sapete, mio Dio, quanto mi affatichi vedere i moltissimi che non vogliono capirlo, neppure uno, Signore, neppure uno; ora vi chiedo di concedergli la vostra luce che significherebbe darla a molti. Non per me, Signore, che non lo merito, ma per i meriti di vostro Figlio. Guardate le sue piaghe, Signore, e poiché Lui perdonò coloro che gliele inflissero, anche Voi perdonate noi. XII 1. Oh mio Dio e mia vera forza! Perché, Signore, siamo codardi in tutto se non perché siamo contro di Voi? In questo si consumano tutte le forze dei figli di Adamo. E se la ragione non fosse tanto cieca, non basterebbe unire quelle di tutti per armarsi contro il loro Creatore e sostenere una guerra continua contro chi li può far sprofondare negli abissi quando vuole. Ma, essendo cieca la ragione, restano come matti che cercano la morte perché nella loro immaginazione pare loro, con essa, di ottenere la vita. Proprio come gente senza cervello. Cosa possiamo fare, mio Dio, per chi è ammalato di quella pazzia? Dicono che il male dona loro molte forze. Così sono coloro che si allontanano dal mio Dio: gente malata infuriata contro di Voi che compite il loro bene. 2. Oh Sapienza incomprensibile! Come fu necessario tutto l’amore che avete per le vostre creature per poter patire un così grande sproposito e guarirci, ottenendolo
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procurarlo con mil maneras de medios y remedios! Cosa es que me espanta cuando considero que falta el esfuerzo para irse a la mano de una cosa muy leve, y que verdaderamente se hacen entender a sí mismos que no pueden, aunque quieren, quitarse de una ocasión y apartarse de un peligro adonde pierdan el alma y que tengamos esfuerzo y ánimo para acometer a una tan gran Majestad como sois Vos. ¿Qué es esto, bien mío, qué es esto? ¿Quién da estas fuerzas? ¿Por ventura el capitán a quien siguen en esta batalla contra Vos no es vuestro siervo y puesto en fuego eterno? ¿Por qué se levanta contra Vos? ¿Cómo da ánimo el vencido? ¿Cómo siguen al que es tan pobre, que le echaron de las riquezas celestiales? ¿Qué puede dar quien no tiene nada para sí, sino mucha desventura? ¿Qué es esto, mi Dios?, ¿qué es esto, mi Criador? ¿De dónde vienen estas fuerzas contra Vos y tanta cobardía contra el demonio? Aun si Vos, Príncipe mío, no favorecierais a los vuestros, aun si debiéramos algo a este príncipe de las tinieblas, no llevaba camino por lo que para siempre nos tenéis guardado y ver todos sus gozos y prometimientos falsos y traidores. ¿Qué ha de hacer con nosotros quien lo fue contra Vos? 3. ¡Oh ceguedad grande, Dios mío! ¡Oh, qué grande ingratitud, Rey mío! ¡Oh, qué incurable locura, que sirvamos al demonio con lo que nos dais Vos, Dios mío! ¡Que paguemos el gran amor que nos tenéis, con amar a quien así os aborrece y ha de aborrecer para siempre! ¡Que la sangre que derramasteis por nosotros, y los azotes y grandes dolores que sufristeis, y los grandes tormentos que pasasteis, en lugar de vengar a vuestro Padre eterno (ya que Vos no queréis venganza y lo perdonasteis de tan gran desacato como se usó con su Hijo, tomamos por compañeros y por amigos a los que así le trataron! Pues seguimos a su infernal capitán, claro está que hemos de ser todos unos, y vivir para siempre en su compañía, si vuestra piedad no nos remedia de tornarnos el seso y perdonarnos lo pasado.
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con mille strumenti e rimedi! La qual cosa mi spaventa tanto quando considero che manca lo sforzo per seguire una cosa tanto lieve, e che veramente persuadono se stessi di non potere, anche se lo vogliono, allontanarsi da un’occasione e superare il pericolo di perdere l’anima mentre abbiamo forza e coraggio per aggredire una Maestà tanto grande come Voi siete. Cos’è questo, bene mio, cos’è questo? Chi concede queste forze? Forse il capitano che seguono in questa battaglia contro di voi è un vostro servo posto nel fuoco eterno? Perché si innalza contro di voi? Perché dà coraggio al vinto? Perché seguono chi è tanto povero avendo perduto le ricchezze celesti? Cosa può dare chi non ha nulla per sé, se non molta sventura? Cos’è questo, mio Dio? Cos’è questo, oh mio Creatore? Da dove provengono queste forze contro di voi e tanta codardia contro il demonio? Pur se Voi non favoriste i vostri, Principe mio, pur se dovessimo qualcosa a questo principe delle tenebre, non è certo il cammino che per noi avevate da sempre preparato, e vederne poi le gioie e promesse false e traditrici. Come deve comportarsi con noi chi fu contro di Voi? 3. Oh grande cecità, mio Dio! Oh grande ingratitudine, mio Re! Oh incurabile pazzia servire il demonio malgrado i vostri doni, Dio mio! Ripaghiamo il vostro grande amore per noi amando chi così vi odia e per sempre deve odiarvi! Malgrado il sangue sparso per noi, i colpi e i grandi dolori da Voi patiti, i grandi tormenti sopportati, al posto di vendicare il vostro eterno Padre (voi non volete vendetta e gli perdonaste la gran mancanza di riguardo che usò con suo Figlio), prendiamo come compagni e amici chi lo trattò così! Se seguiamo il loro capitano infernale, dobbiamo chiaramente restargli uniti e vivere per sempre in sua compagnia, se la vostra pietà non ci ritorna il senno e perdona il passato.
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4. ¡Oh mortales, volved, volved en vosotros! Mirad a vuestro Rey, que ahora le hallaréis manso; acábese ya tanta maldad; vuélvanse vuestras furias y fuerzas contra quien os hace la guerra y os quiere quitar vuestro mayorazgo. Tornad, tornad en vosotros, abrid los ojos, pedid con grandes clamores y lágrimas luz a quien la dio al mundo. Entendeos, por amor de Dios, que vais a matar con todas vuestras fuerzas a quien por daros vida perdió la suya; mirad que es quien os defiende de vuestros enemigos. Y si todo esto no basta, básteos conocer que no podéis nada contra su poder y que tarde o temprano habéis de pagar con fuego eterno tan gran desacato y atrevimiento. ¿Es porque veis a esta Majestad atado y ligado con el amor que nos tiene? ¿Qué más hacían los que le dieron la muerte, sino después de atado darle golpes y heridas? 5. ¡Oh, mi Dios, cómo padecéis por quien tan poco se duele de vuestras penas! Tiempo vendrá Señor, donde haya de darse a entender vuestra justicia y si es igual de la misericordia. Mirad, cristianos, considerémoslo bien, y jamás podremos acabar de entender lo que debemos a nuestro Señor Dios y las magnificencias de sus misericordias. Pues si es tan grande su justicia, ¡ay dolor!, ¡ay dolor!, ¿qué será de los que hayan merecido que se ejecute y resplandezca en ellos? XIII 1. ¡Oh almas que ya gozáis sin temor de vuestro gozo y estáis siempre embebidas en alabanzas de mi Dios! Venturosa fue vuestra suerte. Qué gran razón tenéis de ocuparos siempre en estas alabanzas y qué envidia os tiene mi alma, que estáis ya libres del dolor que dan las ofensas tan grandes que en estos desventurados tiempos se hacen a mi Dios, y de ver tanto desagradecimiento, y de ver que no se quiere ver
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4. Oh mortali, tornate, tornate in voi stessi! Guardate il vostro Re, che rinverrete mansueto; si spenga tanta malvagità; si rivoltino le vostre furie e forze contro chi vi muove guerra e vi vuole togliere il vostro capo maggiore. Tornate, tornate in voi, spalancate gli occhi, chiedete con grandi clamori e lacrime luce a chi la diede al mondo. Comprendete, per amore di Dio, che state ammazzando con tutte le vostre forze chi per darvi la vita perdette la sua; il medesimo che vi difende dai vostri nemici. E se tutto questo non basta, vi basti conoscere che nulla potete contro il suo potere e che prima o poi pagherete col fuoco eterno un errore e un ardire tanto grandi. È perché vedete codesta Maestà legato dall’amore che ha per noi? Cosa facevano di più coloro che gli diedero la morte, se non, dopo averlo legato, colpirlo e ferirlo? 5. Oh mio Dio, come soffri per chi si duole così poco delle vostre pene! Ci sarà un tempo, Signore, in cui si espliciterà la vostra giustizia e si vedrà se è pari alla misericordia. Guardate, cristiani, consideriamolo bene, e mai potremo giungere a comprendere quanto dobbiamo al nostro Signore Dio e le magnificenze delle sue misericordie. E se è tanto grande la sua giustizia, che dolore!, che dolore!, che sarà di coloro che hanno meritato che si manifesti e risplenda in loro? XIII 1. Oh anime che già gioite senza timore della vostra gioia e siete sempre imbevute di lodi al mio Dio! Fortunata fu la vostra sorte. Quale grande ragione avete di occuparvi sempre in queste lodi e che invidia prova per voi la mia anima; siete infatti già libere dal dolore provocato dalle enormi offese che in questi sventurati tempi si arrecano al mio Dio, e dal vedere tanta mancanza di gratitudine, e
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esta multitud de almas que lleva Satanás. ¡Oh bienaventuradas ánimas celestiales! Ayudad a nuestra miseria y sednos intercesores ante la divina misericordia, para que nos dé algo de vuestro gozo y reparta con nosotras de ese claro conocimiento que tenéis. 2. Dadnos, Dios mío, Vos a entender qué es lo que se da a los que pelean varonilmente en este sueño de esta miserable vida. Alcanzadnos, oh ánimas amadoras, a entender el gozo que os da ver la eternidad de vuestros gozos, y cómo es cosa tan deleitosa ver cierto que no se han de acabar. ¡Oh desventurados de nosotros, Señor mío!, que bien lo sabemos y creemos; sino que con la costumbre tan grande de no considerar estas verdades, son tan extrañas ya de las almas, que ni las conocen ni las quieren conocer. ¡Oh gente interesal, codiciosa de sus gustos y deleites, que por no esperar un breve tiempo a gozarlos tan en abundancia, por no esperar un año, por no esperar un día, por no esperar una hora, y por ventura no será más que un momento, lo pierden todo por gozar de aquella miseria que ven presente! 3. ¡Oh, oh, oh, qué poco fiamos de Vos, Señor! ¡Cuántas mayores riquezas y tesoros fiasteis Vos de nosotros, pues treinta y tres años de grandes trabajos, y después muerte tan intolerable y lastimosa, nos disteis y a vuestro Hijo, y tantos años antes de nuestro nacimiento! Y aun sabiendo que no os lo habíamos de pagar, no quisisteis dejarnos de fiar tan inestimable tesoro, porque no quedase por Vos, lo que nosotros granjeando con El podemos ganar con Vos, Padre piadoso. 4. ¡Oh ánimas bienaventuradas, que tan bien os supisteis aprovechar, y comprar heredad tan deleitosa y permanecien-
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dal vedere che non si vuole vedere questa moltitudine di anime che Satana porta via con sé. Oh beate anime del cielo! Aiutate la nostra miseria e siate nostri intercessori presso la divina misericordia perché ci conceda qualcosa della vostra gioia e ci renda partecipi della vostra chiara conoscenza. 2. Fateci comprendere Voi, Dio mio, il premio concesso a chi lotta virilmente nel sonno di questa miserevole vita. Otteneteci, anime amanti, di farci intendere la gioia che vi procura scorgere l’eternità delle vostre gioie e quanto sia dilettevole vedere con certezza che non avranno fine. Oh noi sventurati, mio Signore! Lo sappiamo bene e lo crediamo, ma con la consuetudine ben radicata di non considerare queste verità, divengono tanto estranee alle anime, ch’esse né le conoscono né vogliono conoscerle. Oh gente egoista, condizionata dai propri piaceri e diletti, tanto che per non attendere un poco di tempo prima di goderne in grande abbondanza, per non aspettare un anno, per non aspettare un giorno, per non aspettare un’ora, o magari non più di un momento, perdono tutto per godere di quella miseria che è loro presente! 3. Oh, oh, oh: come ci fidiamo poco di Voi, Signore! Che grandi tesori e ricchezze ci avete affidato voi: trentatré anni di grandi fatiche, poi una morte tanto intollerabile e pietosa, ci avete dato il vostro stesso Figlio, e tanti anni prima della nostra nascita! Pur sapendo che non avremmo avuto di che ripagarlo, non vi siete trattenuto dall’affidarci un tesoro sì inestimabile, perché non restasse solo per Voi quanto noi, trafficando con lui, possiamo guadagnare con Voi, Padre buono. 4. Oh anime beate, che foste capaci di arrangiarvi tanto bene e comprare un’eredità tanto dilettevole e durevole
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te con este precioso precio!, decidnos: ¿cómo granjeabais con él bien tan sin fin? Ayudadnos, pues estáis tan cerca de la fuente; coged agua para los que acá perecemos de sed. XIV 1. ¡Oh Señor y verdadero Dios mío! Quien no os conoce, no os ama. ¡Oh, qué gran verdad es ésta! Mas ¡ay dolor, ay dolor, Señor, de los que no os quieren conocer! Temerosa cosa es la hora de la muerte. Mas ¡ay, ay, Criador mío, cuán espantoso será el día adonde se haya de ejecutar vuestra justicia! Considero yo muchas veces, Cristo mío, cuán sabrosos y cuán deleitosos se muestran vuestros ojos a quien os ama y Vos, bien mío, queréis mirar con amor. Paréceme que sola una vez de este mirar tan suave a las almas que tenéis por vuestras, basta por premio de muchos años de servicio. ¡Oh válgame Dios, qué mal se puede dar esto a entender, sino a los que ya han entendido cuán suave es el Señor! 2. ¡Oh cristianos, cristianos!, mirad la hermandad que tenéis con este gran Dios; conocedle y no le menospreciéis, que así como este mirar es agradable para sus amadores, es terrible con espantable furia para sus perseguidores. ¡Oh, que no entendemos que es el pecado una guerra campal contra Dios de todos nuestros sentidos y potencias del alma! El que más puede, más traiciones inventa contra su Rey. Ya sabéis, Señor mío, que muchas veces me hacía a mí más temor acordarme si había de ver vuestro divino rostro airado contra mí en este espantoso día del juicio final que todas las penas y furias del infierno que se me representaban; y os suplicaba me valiese vuestra misericordia de cosa tan lastimosa para mí, y así os lo suplico ahora, Señor. ¿Qué me puede venir en la tierra que
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con sì prezioso prezzo! Diteci: come avete tanto trafficato con lui senza fine? Aiutateci, voi che siete così vicine alla fonte; raccogliete l’acqua per noi che, quaggiù, moriamo di sete. XIV 1. Oh Signore e vero Dio mio! Chi non vi conosce non vi ama. Quale grande verità è questa! Ma che dolore!, che dolore!, Signore, per coloro che non vi vogliono conoscere! Tremenda diviene l’ora della morte. Ma, guai!, Creatore mio, come sarà spaventoso il giorno in cui dovrà esercitarsi la vostra giustizia! Io considero molte volte, Cristo mio, quanto saporosi e dilettevoli si mostrano i vostri occhi a chi vi ama e che Voi, mio bene, volete guardare con amore. Mi pare che solo una volta di questo sguardo tanto soave rivolto alle anime vostre basti come premio per molti anni di servizio. Oh mio Dio: come è difficile dare a comprendere questo, se non a chi ha inteso quanto soave è il Signore! 2. Oh cristiani, cristiani! Guardate la fraternità che condividete con questo grande Dio; conoscetelo e non lo disdegnerete: come questo suo sguardo è piacevole per coloro che lo amano, così è terribile e con furia spaventosa per i suoi persecutori. Oh, perché non capiamo che il peccato è una guerra campale contro Dio di tutti i nostri sensi e potenze dell’anima! Chi più può, più inventa tradimenti contro il suo Re. Sapete bene, mio Signore, che a volte mi faceva più paura pensare di dover incontrare il vostro divino volto adirato con me nel giorno spaventoso del giudizio universale piuttosto che tutte le pene e furie dell’inferno che mi venivano agli occhi. E vi supplicavo che prevalesse la vostra misericordia in una cosa per me tanto lamentevole e tuttora ve lo supplico. Cosa può venirmi sulla terra che
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llegue a esto? Todo junto lo quiero, mi Dios, y libradme de tan grande aflicción. No deje yo, mi Dios, no deje de gozar de tanta hermosura en paz. Vuestro Padre nos dio a Vos, no pierda yo, Señor mío, joya tan preciosa. Confieso, Padre Eterno, que la he guardado mal; mas aún remedio hay, Señor, remedio hay, mientras vivimos en este destierro. 3. ¡Oh hermanos, oh hermanos e hijos de este Dios! Esforcémonos, esforcémonos, pues sabéis que dice Su Majestad que en pesándonos de haberle ofendido no se acordará de nuestras culpas y maldades (3.) ¡Oh piedad tan sin medida! ¿Qué más queremos? ¿Por ventura hay quien no tuviera vergüenza de pedir tanto? Ahora es tiempo de tomar lo que nos da este Señor piadoso y Dios nuestro. Pues quiere amistades ¿quién las negará a quien no negó derramar toda su sangre y perder la vida por nosotros? Mirad que no es nada lo que pide, que por nuestro provecho nos está bien el hacerlo. 4. ¡Oh, válgame Dios, Señor! ¡Oh, qué dureza! ¡Oh, qué desatino y ceguedad! Que si se pierde una cosa, una aguja o un gavilán, que no aprovecha de más de dar un gustillo a la vista de verle volar por el aire, nos da pena, ¡y que no la tengamos de perder esta águila caudalosa de la majestad de Dios y un reino que no ha de tener fin el gozarle! ¿Qué es esto? ¿Qué es esto? Yo no lo entiendo. Remediad, Dios mío, tan gran desatino y ceguedad. XV 1. ¡Ay de mí, ay de mí, Señor, que es muy largo este destierro y pásase con grandes penalidades del deseo de mi Dios! Señor, ¿qué hará un alma metida en esta cárcel? ¡Oh Jesús, qué larga es la vida del hombre aunque se dice que es breve! Breve es, mi Dios, para ganar con ella vida que no se puede
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mi ottenga questo? Lo voglio tutto in una volta, mio Dio, e liberatemi da sì grande afflizione. Ch’io non smetta, mio Dio, ch’io non smetta di godere di tanta bellezza in pace. Vostro Padre ci diede a Voi; che non sia io a perdere, mio Signore, una perla tanto preziosa. Confesso, Padre eterno, di averla custodita male; ma c’è ancora rimedio, Signore, c’è rimedio, mentre viviamo in questo esilio. 3. Oh fratelli, oh fratelli e figli di questo Dio! Sforziamoci, sforziamoci; sapete come Sua Maestà dica che dispiacendoci di averlo offeso non si ricorderà delle nostre colpe e malvagità. Oh pietà tanto smisurata! Cosa desideriamo di più? C’è forse chi non si vergognerebbe a chiedere tanto? Ora è tempo di cogliere quanto ci concede questo misericordioso Signore e Dio nostro. Vuole amicizie, e chi la negherà a chi non si rifiutò di spargere tutto il suo sangue e perdere la vita per noi? Guardate che è ben poco quanto ci chiede, e per nostro profitto ci conviene farlo. 4. Oh Dio mio e Signore! Oh che durezza! Oh quale sproposito e cecità! Se si perde qualcosa, un ago o uno sparviero, che non concede altro alla nostra vista che il piccolo piacere di vederlo volare per aria, ci dà pena, e non ci dà pena invece perdere questa ricca aquila della maestà di Dio e un regno dove non ha fine il goderlo! Cos’è questo? Cos’è questo? Io non lo capisco. Ponete voi rimedio, Dio mio, a tale sproposito e cecità. XV 1. Povera me, povera me, Signore, com’è lungo questo esilio trascorso nelle grandi sofferenze del desiderio del mio Dio! Signore: come si comporterà un’anima rinchiusa in questo carcere? Oh Gesù, quanto è lunga la vita dell’uomo anche se si dice sia breve! È breve, mio Dio,
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acabar; mas muy larga para el alma que se desea ver en la presencia de su Dios. ¿Qué remedio dais a este padecer? No le hay, sino cuando se padece por Vos. 2. ¡Oh, mi suave descanso de los amadores de mi Dios! No faltéis a quien os ama, pues por Vos ha de crecer y mitigarse el tormento que causa el Amado al alma que le desea. Deseo yo, Señor, contentaros; mas mi contento bien sé que no está en ninguno de los mortales. Siendo esto así, no culparéis a mi deseo. Véisme aquí, Señor; si es necesario vivir para haceros algún servicio, no rehuso todos cuantos trabajos en la tierra me puedan venir, como decía vuestro amador san Martín. 3. Mas ¡ay dolor, ay dolor de mí, Señor mío, que él tenía obras, y yo tengo solas palabras, que no valgo para más! Valgan mis deseos, Dios mío, delante de vuestro divino acatamiento, y no miréis a mi poco merecer. Merezcamos todos amaros, Señor; ya que se ha de vivir, vívase para Vos, acábense ya los deseos e intereses nuestros. ¿Qué mayor cosa se puede ganar que contentaros a Vos? ¡Oh contento mío y Dios mío!, ¿qué haré yo para contentaros? Miserables son mis servicios, aunque hiciese muchos a mi Dios. Pues ¿para qué tengo de estar en esta miserable miseria? Para que se haga la voluntad del Señor. ¿Qué mayor ganancia, ánima mía? Espera, espera, que no sabes cuándo vendrá el día ni la hora. Vela con cuidado, que todo se pasa con brevedad, aunque tu deseo hace lo cierto dudoso, y el tiempo breve largo. Mira que mientras más peleares, más mostrarás el amor que tienes a tu Dios y más te gozarás con tu Amado con gozo y deleite que no puede tener fin.
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per ottenere con essa la vita che non avrà fine; ma è molto lunga per l’anima che anela vedersi alla presenza del suo Dio. Quale rimedio fornite a tale sofferenza? Non esiste, se non quando si soffre per voi. 2. Oh, mio soave riposo negli amanti del mio Dio! Non venite meno a chi vi ama, se per Voi deve crescere e mitigarsi il tormento che causa l’Amato all’anima che lo desidera. Io desidero, Signore, accontentarvi; ma la mia soddisfazione, lo so bene, non si soddisfa in alcuno dei mortali. Essendo questo così, non incolpate il mio desiderio. Mi vedete qui, Signore; se è necessario vivere per rendervi qualche servizio, non rifiuto alcuna fatica che possa venirmi in terra, come diceva il vostro amante san Martino. 3. Ma povera!, povera me!, Signore mio: lui produceva opere, io solo parole e non son capace d’altro! Siano sufficienti i miei desideri, mio Dio, dinanzi alla vostra divina sottomissione, e non guardate il mio poco meritare. Meritiamo tutti d’amarvi, Signore; già che si deve vivere, che si viva per Voi, e vengano meno i nostri desideri e interessi personali. Quale più grande cosa possiamo ottenere che accontentarVi? Oh gioia mia e Dio mio! Che farò per accontentarVi? I miei servizi sono miserevoli, pur avendone compiuti molti per il mio Dio. E allora perché devo permanere in questa miserabile miseria? Perché si compia la volontà del Signore. Quale maggior raccolto, anima mia. Attendi, attendi, che non sai quando verrà il giorno né l’ora. Veglia con attenzione, tutto passa rapidamente, anche se il tuo desiderio rende quanto è certo dubbioso e il tempo breve lungo. Guarda che mentre più lotterai, più mostrerai il tuo amore al tuo Dio e più ti rallegrerai col tuo Amato, con gioia e diletti senza fine.
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XVI 1. ¡Oh verdadero Dios y Señor mío! Gran consuelo es para el alma que le fatiga la soledad de estar ausente de Vos, ver que estáis en todos cabos. Mas cuando la reciedumbre del amor y los grandes ímpetus de esta pena crece, ¿qué aprovecha, Dios mío?, que se turba el entendimiento y se esconde la razón para conocer esta verdad, de manera que no puede entender ni conocer. Sólo se conoce estar apartada de Vos, y ningún remedio admite; porque el corazón que mucho ama no admite consejo ni consuelo, sino del mismo que le llagó; porque de ahí espera que ha de ser remediada su pena. Cuando Vos queréis, Señor, presto sanáis la herida que habéis dado; antes no hay que esperar salud ni gozo, sino el que se saca de padecer tan bien empleado. 2. ¡Oh verdadero Amador, con cuánta piedad, con cuánta suavidad, con cuánto deleite, con cuánto regalo y con qué grandísimas muestras de amor curáis estas llagas, que con las saetas del mismo amor habéis hecho! ¡Oh Dios mío y descanso de todas las penas, qué desatinada estoy! ¿Cómo podía haber medios humanos que curasen los que ha enfermado el fuego divino? ¿Quién ha de saber hasta dónde llega esta herida, ni de qué procedió, ni cómo se puede aplacar tan penoso y deleitoso tormento? Sin razón sería tan precioso mal poder aplacarse por cosa tan baja como es los medios que pueden tomar los mortales. Con cuánta razón dice la Esposa en los «Cantares»: Mi amado a mí, y yo a mi Amado y mi Amado a mí porque semejante amor no es posible comenzarse de cosa tan baja como el mío. 3. Pues si es bajo, Esposo mío, ¿cómo no para en cosa criada hasta llegar a su Criador? ¡Oh mi Dios!, ¿por qué yo a mi Amado? Vos, mi verdadero Amador, comenzáis esta
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XVI 1. Oh vero Dio e Signore mio! È di grande consolazione per l’anima che soffre la solitudine di essere assente da Voi, vedere che siete in tutti i luoghi. Ma quando la quantità dell’amore e i grandi impeti di questo dolore crescono, a cosa serve, mio Dio? L’intelletto si turba e la ragione si nasconde per conoscere questa verità sicché non può intendere né conoscere. Solo si sa lontana da Voi e non accetta alcun rimedio. Il cuore che ama molto non ammette consiglio o consolazione da altri se non da chi lo ferì; da lui attende il rimedio alla sua pena. Quando Voi volete, Signore, rapidamente sanate la ferita che avete provocato. Prima non c’è da attendere salvezza né gioia, ma quanto si consegue di soffrire ben usufruendone. 2. Oh vero amante: con quanta pietà, con quanta soavità, diletto, dono, e con quali grandissime dimostrazioni d’amore guarite queste piaghe da Voi provocate con le saette del medesimo amore! Oh mio Dio e riposo di tutte le mie pene, quanto sono insensata! Come potrebbero esserci rimedi umani per guarire quanto ha ferito il fuoco divino? Chi può sapere fin dove giunga questa ferita, quale ne fu la causa, e come sia possibile placare un tormento insieme così doloroso e dilettoso? Sarebbe irragionevole pensare che un dolore così prezioso possa essere placato da cosa tanto bassa quali sono i mezzi a disposizione dei mortali. Con quanta ragione dice la Sposa nel Cantico dei Cantici: il mio amato è per me, e io per il mio amato, e il mio amato per me, perché un simile amore non è possibile abbia inizio da cosa tanto misera quale il mio amore è. 3. Ma se il mio amore è così basso, come può una cosa creata raggiungere il suo Creatore? Oh mio Dio! Perché io per il mio amato? Voi, mio vero Amante, date inizio a
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guerra de amor, que no parece otra cosa un desasosiego y desamparo de todas las potencias y sentidos, que salen por las plazas y por los barrios conjurando a las hijas de Jerusalén que le digan de su Dios. Pues, Señor comenzada esta batalla, ¿a quién han de ir a combatir, sino a quien se ha hecho señor de esta fortaleza adonde moraban, que es lo más superior del alma y echádolas fuera a ellas para que tornen a conquistar a su conquistador? Y ya, cansadas de haberse visto sin El, presto se dan por vencidas y se emplean perdiendo todas sus fuerzas y pelean mejor; y, en dándose por vencidas, vencen a su vencedor. 4. ¡Oh ánima mía, qué batalla tan admirable has tenido en esta pena, y cuán al pie de la letra pasa así! Pues mi Amado a mí, y yo a mi Amado: ¿quién será el que se meta a despartir y a matar dos fuegos tan encendidos? Será trabajar en balde, porque ya se ha tornado en uno. XVII 1. ¡Oh Dios mío y mi sabiduría infinita, sin medida y sin tasa y sobre todos los entendimientos angélicos y humanos! ¡Oh Amor, que me amas más de lo que yo me puedo amar, ni entiendo! ¿Para que quiero, Señor, desear más de lo que Vos quisiereis darme? ¿Para qué me quiero cansar en pediros cosa ordenada por mi deseo, pues todo lo que mi entendimiento puede concertar, y mi deseo desear, tenéis Vos ya entendido sus fines, y yo no entiendo cómo me aprovechar? En esto que mi alma piensa salir con ganancia, por ventura estará mi pérdida. Porque, si os pido que me libréis de un trabajo y en aquél está el fin de mi mortificación, ¿qué es lo que pido, Dios mío? Si os suplico me le deis, no conviene por ventura a mi paciencia, que aún está flaca y no puede
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questa guerra d’amore che non appare altro che un turbamento e abbandono di tutte le potenze e sensi che vanno per le piazze e i quartieri supplicando le figlie di Gerusalemme che parlino del loro Dio. E Signore, cominciata questa battaglia, chi devono combattere se non chi si rese signore della fortezza dove dimoravano, la parte superiore dell’anima, che le ha mandate fuori perché tornino a conquistare chi le ha conquistate? E, stanche di vedersi senza di lui, presto si danno per vinte e si impegnano perdendo tutte le loro forze, e lottano meglio; poi, dandosi per vinte, vincono il loro vincitore. 4. Oh anima mia! Quale mirabile battaglia hai sostenuto in questa pena e quanto è reale quanto accade! Il mio amato è per me e io per il mio amato: chi potrà dividere e ammazzare due fuochi tanto accesi? Sarebbe faticare invano, perché già son diventati una cosa sola. XVII 1. Oh mio Dio e mia sapienza infinita, smisuratamente senza misura, superiore a tutti gli intelletti angelici e umani! Oh Amore, che mi ami più di quanto io mi possa amare, e neppure lo comprendo! Perché, Signore, voglio desiderare di più di quanto Voi vorreste darmi? Perché voglio stancarmi nel chiedervi un qualcosa ordinato dal mio desiderio, se di tutto ciò che il mio intelletto può concertare e il mio desiderio desiderare Voi avete già inteso le finalità e io neppure comprendo come comportarmi? In ciò da cui l’anima pensa trarre frutto, forse si trasformerà per me in sconfitta. Se vi chiedessi di liberarmi da una fatica quando in essa si cela il fine della mia mortificazione, che cosa sto chiedendo, Dio mio? Se vi supplico di concedermi la fatica, magari non conviene alla mia pazienza, che è forse ancora debole e non può sopportare un colpo tanto gran-
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sufrir tan gran golpe; y si con ella le paso y no estoy fuerte en la humildad, podrá ser que piense he hecho algo, y hacéislo Vos todo, mi Dios. Si quiero padecer, mas no querría en cosas en que parece no conviene para vuestro servicio perder el crédito, ya que por mí no entienda en mí sentimiento de honra, y podrá ser que por la misma causa que pienso se ha de perder se gane más para lo que pretendo, que es serviros. 2. Muchas cosas más pudiera decir en esto, Señor, para darme a entender que no me entiendo; mas como sé que las entendéis, ¿para qué hablo? Para que cuando veo despierta mi miseria, Dios mío, y ciega mi razón, pueda ver si la hallo aquí en esto escrito de mi mano. Que muchas veces me veo mi Dios, tan miserable y flaca y pusilánime, que ando a buscar qué se hizo vuestra sierva, la que ya le parecía tenía recibidas mercedes de Vos para pelear contra las tempestades de este mundo. Que no, mi Dios, no; no más confianza en cosa que yo pueda querer para mí. Quered Vos de mí lo que quisiereis querer, que eso quiero, pues está todo mi bien en contentaros. Y si Vos, Dios mío, quisiereis contentarme a mí, cumpliendo todo lo que pide mi deseo, veo que iría perdida. 3. ¡Qué miserable es la sabiduría de los mortales e incierta su providencia! Proveed Vos por la vuestra los medios necesarios para que mi alma os sirva más a vuestro gusto que al suyo. No me castiguéis en darme lo que yo quiero o deseo, si vuestro amor (que en mí viva siempre), no lo deseare. Muera ya este yo, y viva en mí otro que es más que yo y para mí mejor que yo, para que yo le pueda servir. El viva y me dé vida; El reine, y sea yo cautiva, que no quiere mi alma otra libertad. ¿Cómo será libre el que del Sumo estuviere
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de. Se invece la sopporto, ma non sono solida nell’umiltà, potrebbe accadermi di pensare di avere compiuto qualcosa, mentre siete stato Voi a fare tutto, mio Dio. Sì; desidero soffrire, ma non in cose in cui sembri non convenga, per vostro servizio, perdere il credito, sì che non concepisca in me sentimenti d’orgoglio: potrebbe essere che per la stessa causa per cui penso si debba perdere, guadagni maggiormente per quel che pretendo, cioè servirvi. 2. Potrei dire molte altre cose al riguardo, Signore, per farmi capire come sia lontana dal capire qualcosa. Ma, sapendo che Voi le comprendete, perché parlo? Perché quando vedo allo scoperto la mia miseria, mio Dio, è cieca la mia ragione, possa scorgere se la scopro qui in quel che scrivo di mio pugno. Molte volte, mio Dio, mi vedo così miserabile, debole e pusillanime, che mi metto a cercare che ne fu di quella vostra serva, quella che già pensava di avere ricevuto le grazie da Voi per lottare contro le tempeste di questo mondo. No, Dio mio, no! Mai più fiducia in una cosa che io abbia desiderato da me stessa per me stessa. Fate Voi di me quel che volete; questo io voglio, riassumendosi tutto il mio bene nell’accontentarvi. E se Voi, mio Dio, voleste accontentarmi compiendo quanto chiede il mio desiderio, sarei perduta. 3. Quanto miserevole è la sapienza dei mortali e incerta la sua provvidenza! Mettete Voi in atto gli strumenti necessari perché la mia anima Vi serva più secondo i vostri voleri che secondo i suoi. Non castigatemi concedendomi quel che io voglio o desidero se il vostro amore (che viva sempre in me) non lo volesse. Muoia questo io e viva in me un altro io superiore e migliore di me, perché possa servirlo. Egli viva e mi dia la vita; Egli regni e io sia sua prigioniera: la mia anima non desidera altra libertà. Come potrebbe essere libero chi si allontana dal Sommo esse-
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ajeno? ¿Qué mayor ni más miserable cautiverio que estar el alma suelta de la mano de su Criador? Dichosos los que con fuertes grillos y cadenas de los beneficios de la misericordia de Dios se vieren presos e inhabilitados para ser poderosos para soltarse. Fuerte es como la muerte el amor, y duro como el infierno. ¡Oh, quién se viese ya muerto de sus manos y arrojado en este divino infierno, de donde ya no se esperase poder salir, o por mejor decir, no se temiese verse fuera! Mas ¡ay de mí, Señor, que mientrasdura esta vida mortal siempre corre peligro la eterna! 4. ¡Oh vida enemiga de mi bien, y quién tuviese licencia de acabarte! Súfrote, porque te sufre Dios; manténgote porque eres suya; no me seas traidora ni desagradecida. Con todo esto, ¡ay de mí, Señor, que mi destierro es largo! Breve es todo tiempo para darle por vuestra eternidad; muy largo es un solo día y una hora para quien no sabe y teme si os ha de ofender. ¡Oh libre albedrío, tan esclavo de tu libertad, si no vives enclavado con el temor y amor de quien te crió! ¡Oh, cuándo será aquel dichoso día que te has de ver ahogado en aquel mar infinito de la suma Verdad, donde ya no serás libre para pecar ni lo querrás ser, porque estarás seguro de toda miseria, naturalizado con la vida de tu Dios! 5. El es bienaventurado, porque se conoce y ama y goza de sí mismo, sin ser posible otra cosa; no tiene ni puede tener, ni fuera perfección de Dios poder tener libertad para olvidarse de sí y dejarse de amar. Entonces, alma mía, entrarás en tu descanso cuando te entrañares con este sumo bien, y entendieres lo que entiende, y amares lo que ama, y gozares lo que goza. Ya que vieres perdida tu mudable voluntad, ya ya no más mudanza; porque la gracia de Dios ha podido tan-
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re? Quale maggiore e più miserevole prigionia di quella dell’anima separata dalla mano del suo Creatore? Felici coloro che con i forti lucchetti e benefici della misericordia di Dio si ritrovano catturati e disarmati per essere capaci di liberarsi. Forte come la morte è l’amore, e duro come l’inferno. Oh, chi si vedesse già ucciso dalle sue mani e imprigionato in questo divino inferno, da cui non si spererà più di fuggire o, per dire meglio, non si temerà d’esserne esclusi! Ma povera me, Signore: mentre scorre questa vita mortale è sempre in pericolo quella eterna! 4. Oh vita nemica del mio bene, chi può ottenere licenza di lasciarti! Ti sopporto, perché Dio ti sopporta; ti trattengo perché sei sua; non essermi traditrice o ingrata. Con quanto detto, povera me, Signore: quanto è lungo il mio esilio! Breve è ogni tempo consumato per la vostra eternità; molto lungo è un solo giorno o una sola ora per chi non sa o non teme di dover offendervi. Oh libero arbitrio, tanto schiavo della tua libertà se non vivi inchiodato dal timore e dall’amore di chi ti creò! Oh quando giungerà quel giorno felice in cui ti scorgerai immerso in quel mare infinito della somma Verità, dove non sarai libero di peccare né desidererai esserlo, perché sarai libero da ogni miseria, naturalizzato alla vita del tuo Dio! 5. Egli è beato, perché si conosce e ama e gode di se stesso, senza che gli sia possibile altra cosa. Non possiede, né può possedere, né sarebbe una perfezione di Dio poter avere la libertà per dimenticarsi di sé e tralasciare di amarsi. Allora, anima mia, entrerai nel tuo riposo quando ti unirai con questo sommo bene, e comprenderai ciò che comprende, e amerai ciò che ama e gioirai di ciò di cui lui gioisce. Ora che vedi perduta la tua mutevole volontà non vi siano giammai altri cambiamenti. La grazia di Dio ha
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to que te ha hecho particionera de su divina naturaleza con tanta perfección que ya no puedas ni desees poder olvidarte del sumo bien ni dejar de gozarle junto con su amor. 6. Bienaventurados los que están escritos en el libro de esta vida. Mas tú, alma mía, si lo eres, ¿por qué estás triste y me coturbas? Espera en Dios, que aun ahora me confesaré a El mis pecados y sus misericordias, y de todo junto haré cantar de alabanza con suspiros perpetuos al Salvador mío y Dios mío. Podrá ser venga algún día cuando le cante mi gloria, y no sea compungida mi conciencia, donde ya cesarán todos los suspiros y miedos; mas entretanto, en esperanza y silencio será mi fortaleza. Más quiero vivir y morir en pretender y esperar la vida eterna, que poseer todas las criaturas y todos sus bienes, que se han de acabar. No me desampares, Señor, porque en Ti espero, no sea confundida mi esperanza; sírvate yo siempre y haz de mí lo que quisieres. Fin del libro de las «Exclamaciones»
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potuto tanto da renderti partecipe della sua divina natura con tale perfezione che non puoi né desideri dimenticarti del sommo bene né smettere di goderne insieme al suo amore. 6. Beati coloro i cui nomi sono scritti nel libro di questa vita. Ma tu, anima mia, se lo sei, perché sei triste e mi turbi? Spera in Dio, a cui ora confesserò i miei peccati e le sue misericordie, e insieme innalzerò canti di lode con sospiri perpetui al Salvatore mio e mio Dio. Potrà essere che venga un giorno in cui gli canterò la mia gloria e la mia coscienza non sia compunta, quando cesseranno i sospiri e le paure; ma nel frattempo la mia fortezza consisterà nella speranza e nel silenzio. Preferisco vivere e morire chiedendo e sperando la vita eterna, che possedere tutte le creature e tutti i loro beni destinati a perire. Non mi abbandonare, Signore, perché in Te spero, non sia confusa la mia speranza; ch’io sempre ti serva e che tu sempre faccia di me quel che vuoi. Termine delle «Esclamazioni»
CONCEPTOS DEL AMOR DE DIOS
CONCETTI DELL’AMORE DI DIO
Prólogo
1. Viendo yo las misericordias que nuestro Señor hace con las almas que traía a estos monasterios que Su Majestad ha sido servido que se funden de la primera Regla de nuestra Señora del Monte Carmelo, que a algunas en particular son tantas las mercedes que nuestro Señor les hace, que solas a las almas que entendieren las necesidades que tienen de quien les declare algunas cosas de lo que pasa entre el alma y nuestro Señor, podrán ver el trabajo que se padece en no tener claridad, habiéndome a mí el Señor, de algunos años acá, dado un regalo grande cada vez que oigo o leo algunas palabras de los Cantares de Salomón, en tanto extremo que sin entender la claridad del latín en romance, me recogía más y movía mi alma que los libros muy devotos que entiendo; y esto es casi ordinario, y aunque me declaraban el romance, tampoco le entendía más... que sin entenderlo mi... apartar alma de sí. 2. Ha como dos años, poco más o menos, que me parece me da el Señor para mi propósito a entender algo del sentido de algunas palabras; y paréceme serán para consolación de las hermanas que nuestro Señor lleva para este camino, y aun para la mía, que algunas veces da el Señor tanto a entender, que yo deseaba no se me olvidase, mas no osaba poner cosa por escrito. 3. Ahora, con parecer de personas a quien yo estoy obligada a obedecer, escribiré alguna cosa de lo que el Señor me da a entender que se encierran en palabras de que mi alma
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1. Constatando le misericordie da Dio concesse alle anime chiamate in questi monasteri, che Sua Maestà si compiacque fossero fondati secondo la Regola primitiva di nostra Signora del Monte Carmelo, mi sono accorta che in particolare alcune ricevono da Lui molte e grandi grazie. Solo le anime consapevoli della necessità di avere qualcuno che loro dichiari cosa accade tra l’anima e il Signore potranno intendere la fatica che si soffre non avendone chiarezza. Per quel che mi concerne, sono diversi anni che il Signore mi concede una particolare consolazione quando odo o leggo parole del Cantico dei Cantici di Salomone, tanto che senza ben comprenderne la versione dal latino al volgare, la mia anima si sentiva raccolta e rimossa più che dalla lettura dei libri di devozione che ben comprendo. Questo è ormai un fatto ordinario, mentre prima, pur leggendomelo in volgare, non lo comprendevo neppure se me lo spiegavano. 2. Ormai da due anni il Signore sembra volermi far intendere il senso di alcune sue parole a mio profitto. E penso che il Signore compia questo a maggior guadagno delle consorelle che conduce per la medesima via. Io non volevo dimenticare quanto andavo comprendendo, ma mai lo avrei posto per iscritto. 3. Ora invece, ascoltato il parere positivo di persone cui sono tenuta a obbedire, scriverò alcune delle cose che il Signore mi fa comprendere quasi nascoste in quelle parole di cui la mia anima gode in preghiera, quando si applica
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gusta para este camino de la oración, por donde, como he dicho, el Señor lleva a estas hermanas de estos monasterios e hijas mias. Si fuere para que lo veáis, tomaréis este pobre donecito de quien os desea todos los del Espíritu Santo como a sí misma, en cuyo nombre yo lo comienzo. Si algo acertare, no será de mí. Plega a la divina Majestad acierte.
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all’orazione mentale, quel cammino per cui, come ho detto, sono chiamate dal Signore anche le consorelle e figlie mie. Se questo scritto sarà giudicato degno di lettura, lo accetterete come piccolo dono da parte di colei che desidera per voi, come per sé, tutti i doni dello Spirito Santo, nel cui nome comincio a scrivere. Se dirò qualche cosa di giusto, non sarà farina del mio sacco. La divina Maestà voglia che io ne sia capace.
Capítulo 1 Trata de la veneración con que deben ser leídas las Sagradas Escrituras y de la dificultad de comprenderlas las mujeres, principalmente el «Cantar de los Cantares». Béseme el Señor con el beso de su boca porque más valen tus pechos que el vino, etc... (Cant. 1, 1). 1. He notado mucho que parece que el alma está, a lo que aquí da a entender, hablando con una persona, y pide la paz de otra; porque dice: Béseme con el beso de su boca. Y luego parece que está diciendo a con quien está: Mejores son tus pechos. Esto no entiendo cómo es, y no entenderlo me hace gran regalo; porque verdaderamente, hijas, no ha de mirar el alma tanto, ni la hacen mirar tanto, ni la hacen tener respeto a su Dios las cosas que acá parece podemos alcanzar con nuestros entendimientos tan bajos, como las que en ninguna manera se pueden entender. Y así os encomiendo mucho que, cuando leyereis algún libro y oyereis sermón o pensareis en los misterios de nuestra sagrada fe, que lo que buenamente no pudiereis entender no os canséis ni gastéis el pensamiento en adelgazarlo; no es para mujeres ni aun para hombres muchas cosas. 2. Cuando el Señor quiere darlo a entender, Su Majestad lo hace sin trabajo nuestro. A mujeres digo esto, y a los hombres que no han de sustentar con sus letras la verdad; que a los que el Señor tiene para declarárnoslas a nosotras, ya se entiende que lo han de trabajar y lo que en ello ganan. Mas nosotras con llaneza tomar lo que el Señor nos diere; y lo que
Capitolo primo Parla della venerazione con cui devono essere lette le Sacre Scritture e della difficoltà, da parte delle donne, di comprenderle, specialmente il Cantico dei Cantici. Mi baci con i baci della tua bocca! Sì, migliore del vino è il tuo amore (Ct 1, 1) 1. Ho spesso notato come qui l’anima pare, per quel che si può intendere, che stia parlando con una persona, e supplica la pace di un’altra, perché dice: Mi baci con i baci della sua bocca; e poi sembra dire alla persona con cui è: Migliore del vino è il tuo amore. Questo non lo capisco e sono contenta di non capirlo. Veramente, figlie, qui l’anima non deve sforzarsi troppo di comprendere, né devono obbligarla a tanto ammirare le cose che non si comprendono rispetto a quelle che i nostri bassi intelletti possono comprendere, perché le più semplici non risvegliano ammirazione e rispetto per Dio quanto quelle. Vi raccomando, quando leggete un libro, o quando udite un’omelia o contemplate i misteri della nostra santa fede, se trovate qualche cosa di difficile comprensione, non stancatevi, né sfiancate l’intelletto nell’approfondirlo: non sono cose per donne, e molte cose non sono neppure per gli uomini. 2. Quando il Signore vuole farci comprendere qualcosa, Sua Maestà lo fa senza nostro sforzo. Dico questo alle donne e agli uomini che non devono difendere la verità con la loro scienza. Chi è invece scelto dal Signore per spiegarci la verità, deve approfondire con fatica e trarne molto vantaggio. Ma noi dobbiamo accettare con semplicità quanto il Signore ci dona, senza stancarci su quel che
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no, no nos cansar, sino alegrarnos de considerar qué tan gran Dios y Señor tenemos que una palabra suya tendrá en sí mil misterios, y así su principio no entendemos nosotras. Así, si estuviera en latín o en hebraico o en griego, no era maravilla; mas en nuestro romance ¡qué de cosas hay en los salmos del glorioso rey David, que cuando nos declaran el romance solo, tan oscuro nos queda como el latín! Así que siempre os guardad de gastar el pensamiento con estas cosas ni cansaros, que mujeres no han menester más que para su entendimiento bastare. Con esto las hará Dios merced. Cuando Su Majestad quisiere dárnoslo, sin cuidado ni trabajo nuestro lo hallaremos sabido; en lo demás, humillarnos y – como he dicho – alegrarnos de que tengamos tal Señor, que aun palabras suyas, dichas en romance nuestro no se pueden entender. 3. Pareceros ha que hay algunas en estos Cánticos que se pudieran decir por otro estilo. Según es nuestra torpeza, no me espantaría. He oído a algunas personas decir, que antes huían de oírlas. ¡Oh, válgame Dios, qué gran miseria es la nuestra! Que como las cosas ponzoñosas, que cuanto comen se vuelve en ponzoña, así nos acaece, que de mercedes tan grandes como aquí nos hace el Señor en dar a entender lo que tiene el alma que le ama y animarla para que pueda hablar y regalarse con Su Majestad, hemos de sacar miedos y dar sentidos conforme al poco sentido del amor de Dios que se tiene. 4. ¡Oh Señor mío, que de todos los bienes que nos hicisteis, nos aprovechamos mal! Vuestra Majestad buscando modos y maneras e invenciones para mostrar el amor que nos tenéis; nosotros, como mal experimentados en amaros a Vos, tenémoslo en tan poco, que de mal ejercitados en esto vanse los pensamientos adonde están siempre y dejan de pensar los grandes misterios que este lenguaje encierra en sí, dicho por el Espíritu Santo. ¿Qué más era menester para
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ci nega, ma anzi rallegrarci nel pensare di avere un Dio e Signore così grande di cui una sola parola può nascondere mille misteri, da non poterne comprendere neppure il principio. Sicché, fosse scritto in latino, ebraico o greco non ne stupiremmo; ma questo accade anche nella nostra lingua volgare; e cosa potremmo dire dei salmi del glorioso re Davide, che anche quando sono presentati in volgare restano per noi oscuri come fossero scritti in latino! Guardatevi dal consumarvi e stancarvi in queste cose; le donne hanno bisogno solo di quanto basti al loro intelletto. Con questo Dio le ricolmerà di grazie. Quando Sua Maestà vorrà farcele intendere, allora sì senza fatica le faremo nostre. Per il resto, umiliamoci e rallegriamoci – come ho detto – di avere un siffatto Signore, che parla parole per noi incomprensibili, anche se dette nella nostra lingua. 3. Vi sembrerà che alcuni dei concetti espressi nel Cantico dei Cantici potevano esser detti in altro modo. È tale la nostra bassezza, che non me ne stupisco. Ho sentito di alcune persone che fuggivano per non udirle. Oh, mio Dio! Quanto siamo miseri! Ci accade come alle bestie velenose che trasformano in veleno quel che mangiano; il Signore ci concede grazie tanto grandi per farci capire quel che accade all’anima che ama e la incoraggia perché parli e si consoli in Sua Maestà, e noi ne ricaviamo paure e significati conformi al nostro poco amore di Dio. 4. Oh Signore mio, quanto male profittiamo di tutti i beni che ci doni! Vostra Maestà cerca e si inventa ogni modo per dimostrarci il suo amore; e noi, nella nostra poca esperienza d’amarvi, ne teniamo così poco conto che, per niente abituati a questo, lasciamo che i pensieri vadano dove sempre vanno, senza dedicarci ai grandi misteri che queste parole nascondono in sé, parole dettate dallo Spirito Santo. Di cos’altro c’era bisogno per infiammarci
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encendernos en amor suyo, y pensar que tomó este estilo no sin gran causa? 5. Por cierto que me acuerdo oír a un religioso un sermón harto admirable, y fue lo más de él declarando de estos regalos que la Esposa trataba con Dios; y hubo tanta risa y fue tan mal tomado lo que dijo, porque hablaba de amor (siendo sermón del Mandato, que es para no tratar otra cosa), que yo estaba espantada. Y veo claro que es lo que yo tengo dicho, ejercitarnos tan mal en el amor de Dios, que no nos parece posible tratar un alma así con Dios. Mas algunas personas conozco yo, que así como estotras no sacaban bien – porque, cierto, no lo entendían, ni creo pensaban sino ser dicho de su cabeza –, estotras han sacado tan gran bien, tanto regalo, tan gran seguridad de temores, que tenían que hacer particulares alabanzas a nuestro Señor muchas veces, que dejó remedio saludable para las almas que con hirviente amor le aman, que entiendan y vean que es posible humillarse Dios a tanto; que no bastaba su experiencia para dejar de temer cuando el Señor les hacía grandes regalos. Ven aquí pintada su seguridad. 6. Y sé de alguna que estuvo hartos años con muchos temores, y no hubo cosa que la haya asegurado, sino que fue el Señor servido oyese algunas cosas de los Cánticos, y en ellas entendió ir bien guiada su alma. Porque, como he dicho, conoció que es posible pasar el alma enamorada por su Esposo todos esos regalos y desmayos y muertes y aflicciones y deleites y gozos con El, después que ha dejado todos los del mundo por su amor y está del todo puesta y dejada en sus manos. Esto no de palabra – como acaece en algunos –, sino con toda verdad, confirmada por obras. ¡Oh hijas mías, que es Dios muy buen pagador, y tenéis un Señor y un Esposo que no se le pasa nada sin que lo en-
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del suo amore e pensare che se ha scelto questo modo di esprimersi lo ha fatto per profonde ragioni? 5. Mi ricordo di avere udito un religioso predicare in modo mirabile, specie quando ha approfondito il tema delle delizie della Sposa nel dialogo con Dio. Ma rimasi spaventata: tutti risero, perché il suo parlare d’amore fu mal interpretato (ma di cosa doveva parlare se stava commentando il Comandamento nuovo?). Vedo chiaro che è proprio come ho detto; ci esercitiamo tanto male nell’amore di Dio, che ci pare strano che un’anima possa dialogare così con Dio. Ma io conosco alcuni che, se gli altri non trassero profitto dall’omelia – non potevano capirlo pensando che il religioso parlasse di cose da lui inventate – questi ne han tratto così gran bene, consolazioni, protezione dai timori, da lodarne molte volte il Signore per aver lasciato un rimedio salutare per le anime che lo amano di fervente amore, e comprendono che Dio può abbassarsi a tanto. Non bastava la loro esperienza per non temere più quando il Signore concedeva loro grandi doni. Ecco invece qui ritrovata la loro certezza. 6. So di un’anima che trascorse molti anni in gravi timori, e non c’era cosa che la tranquillizzasse, ma piacque al Signore che dopo aver udito alcuni versi del Cantico dei Cantici comprese che la sua anima era sulla buona strada. Come ho detto, comprese come sia possibile, per l’anima innamorata del suo Sposo, con Lui sopportare tutti i doni, svenimenti, morti, afflizioni, desolazioni, delizie e gioie, dopo aver abbandonato per suo amore tutti i beni del mondo ed essersi abbandonata nelle sue mani. E questo non a parole – come può accadere – ma nella verità confermata dai fatti. Oh figlie mie, come ripaga bene Dio! Avete un Signore e Sposo cui nulla passa inosservato! Sicché, pur quando
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tienda y lo vea! Y así, aunque sean cosas muy pequeñas, no dejéis de hacer por su amor lo que pudiereis. Su Majestad las pagará; no mirará sino el amor con que las hiciereis. 7. Pues concluyo en esto: que jamás en cosa que no entendáis de la Sagrada Escritura, ni de los misterios de nuestra fe, os detengáis más de como he dicho, ni de palabras encarecidas que en ella oigáis que pasa Dios con el alma, no os espantéis. El amor que nos tuvo y tiene me espanta a mí más y me desatina, siendo los que somos; que teniéndole, ya entiendo que no hay encarecimiento de palabras con que nos le muestre, que no le haya mostrado más con obras; sino, cuando lleguéis aquí, por amor de mí os ruego que os detengáis un poco pensando en lo que nos ha mostrado y lo que ha hecho por nosotras, viendo claro que amor tan poderoso y fuerte que tanto le hizo padecer ¿con qué palabras se pueda mostrar que nos espanten? 8. Pues tornando a lo que comencé a decir, grandes cosas debe haber y misterios en estas palabras, pues cosa de tanto valor, que me han dicho letrados (rogándoles yo que me declaren lo que quiere decir el Espíritu Santo y el verdadero sentido de ellos), dicen que los doctores escribieron muchas exposiciones y que aun no acaban de darle. Parecerá demasiada soberbia la mía, siendo esto así, quereros yo declarar algo; y no es mi intento, por poco humilde que soy, pensar que atinaré a la verdad. Lo que pretendo es, que así como yo me regalo en lo que el Señor me da a entender cuando algo de ellos oigo, que decíroslo por ventura os consolará como a mí. Y si no fuere a propósito de lo que quiere decir, tómolo yo a mi propósito; que no saliendo de lo que tiene la Iglesia y
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si tratta di piccole cose, non cessate di fare per suo amore quanto è nelle vostre possibilità. Sua Maestà ve ne ricompenserà; non guarderà ad altro che all’amore con cui le avrete fatte 7. Termino dicendovi questo: come ho detto, non soffermatevi più di quanto vi ho indicato su testi che non comprendete della Sacra Scrittura, o su misteri della nostra fede. Non stupitevi poi di trovare parole affettuose riguardanti quanto accade tra Dio e l’anima. A me spaventa e scioglie semplicemente considerare l’amore che ha avuto e ha per noi, malgrado quel che siamo. È tanto grande che non sono per niente esagerate le parole con cui ce lo manifesta; amore già testimoniato dalle opere. Per amore mio vi prego, giunte a questo punto, di fermarvi a meditare sull’amore che ci ha dimostrato e a quanto ha fatto per noi. Vedendo chiaramente la potenza e la forza di questo amore che tanto lo fece patire per noi, con quali altre ricercate parole poteva mai esserci descritto? 8. Tornando a quanto avevo cominciato a dire, in queste parole devono esservi racchiuse grandi cose e insondabili. Davvero grandi devono essere i contenuti qui scritti. Dotti teologi (dopo che avevo chiesto loro il significato autentico di quel che vuole comunicarci lo Spirito Santo), mi dissero che, malgrado molti uomini dotti vi siano cimentati, non ne è ancora stato colto il significato più profondo. Sembrerà dunque esagerata la mia superbia, se, così stando le cose, cerco di darvene una qualche spiegazione. Non è mio intento, per poco umile che sia, pensare di toccare la verità. Mio scopo è, dal momento che mi consolo in quel che il Signore mi concede di comprendere, comunicarvelo e magari vedervene rallegrate come io lo sono. Se le mie spiegazioni non vi sembreranno pertinenti, lo saranno per me. Non distaccandomi dall’insegnamen-
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los santos (que para esto, primero lo examinarán bien letrados que lo entiendan, que los veáis vosotras), licencia nos da el Señor – a lo que pienso –, como nos la da para que pensando en la sagrada Pasión, pensemos muchas más cosas de fatigas y tormentos que allí debía de padecer el Señor, de que los evangelistas escriben. Y no yendo con curiosidad, como dije al principio, sino tomando lo que Su Majestad nos diere a entender, tengo por cierto no le pesa que nos consolemos y deleitemos en sus palabras y obras, como se holgaría y gustaría el rey si a un pastorcillo amase y le cayese en gracia y le viese embobado mirando el brocado y pensando qué es aquello y cómo se hizo. Que tampoco no hemos de quedar las mujeres tan fuera de gozar las riquezas del Señor. De disputarlas y enseñarlas, pareciéndoles aciertan, sin que lo muestren a letrados, esto sí. Así que ni yo pienso acertar en lo que escribo (bien lo sabe el Señor), sino, como este pastorcillo que he dicho, consuélame, como a hijas mías, deciros mis meditaciones y serán con hartas boberías; y así comienzo, con el favor de este divino Rey mío y con licencia del que me confiesa. Plega a El, que como ha querido atine en otras cosas que os he dicho (o Su Majestad por mí quizá por ser para vosotras), atine en éstas; y si no, doy por bien empleado el tiempo que ocupare en escribir y tratar con mi pensamiento tan divina materia que no la merecía yo oír. 9. Paréceme a mí, en esto que dice al principio, habla con tercera persona, y es la misma: que da a entender que hay en Cristo dos naturalezas, una divina y otra humana. En esto
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to della Chiesa e dei suoi santi (per questo prima che voi lo leggiate il testo sarà valutato da uomini assai dotti), il Signore ce ne dà il permesso – a quanto capisco – come quanto ci immaginiamo molti più patimenti e sofferenze subite dal Signore durante la Passione, oltre a quelli descritti dagli evangelisti. Se noi, come ho detto all’inizio, non corriamo dietro alla curiosità, ma accettiamo quel che Sua Maestà ci fa comprendere, sono certa, vedendo che prendiamo diletto nella considerazione delle sue parole e delle sue opere, sono certa abbia gioia dal nostro consolarci e rallegrarci nelle sue parole e opere; così come il re trarrebbe piacere e letizia se affezionandosi a un pastorello, lo vedesse contemplare attonito il broccato delle sue vesti, pensando cosa sia e come l’abbiano confezionato. Non perché siamo donne dobbiamo ritenerci escluse dal godere delle ricchezze del Signore. Discuterne, insegnarle, convinte di azzeccarci senza l’aiuto di uomini dotti: questo sì che non va bene. Né voglio con quanto scrivo essere io a dire le cose giuste (ben lo sa il Signore), ma, come il pastorello di cui ho parlato, godo nel parteciparvi, come foste figlie mie, le mie meditazioni, unitamente a qualche sciocchezza. Comincio dunque col favore di questo divino mio Re e col permesso di chi ascolta le mie confessioni. Avendo Egli desiderato che dicessi qualcosa di utile in altre pagine che ho per voi scritto (forse Sua Maestà lo ha permesso proprio perché a voi dirette), lo supplico perché io possa parlare nuovamente a proposito. Altrimenti avrò ugualmente ben usato il tempo occupato nello scrivere e disegnare con il mio pensiero su una materia tanto divina da sentirmi indegna di nominarla. 9. Mi sembra, nel testo citato in principio, che il soggetto si rivolga a una terza persona, che è però la medesima cui parla. E ne deduce che in Cristo vi sono due nature,
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no me detengo, porque mi intento es hablar en lo que me parece podemos aprovecharnos las que tratamos de oración; aunque todo aprovecha para animar y admirar un alma que con ardiente deseo ama al Señor. Bien sabe Su Majestad que, aunque algunas veces he oído exposición de algunas palabras de éstas y me la han dicho pidiéndolo yo, son pocas, que poco ni mucho no se me acuerda, porque tengo muy mala memoria; y así no podré decir sino lo que el Señor me enseñare, y fuere a mi propósito, y de este principio jamás he oído cosa que me acuerde. Béseme con beso de su boca. 10. ¡Oh Señor mío y Dios mío, y qué palabra ésta, para que la diga un gusano a su Criador! ¡Bendito seáis Vos, Señor, que por tantas maneras nos habéis enseñado! Mas ¿quién osara, Rey mío, decir esta palabra, si no fuera con vuestra licencia? Es cosa que espanta, y así espantará decir yo que la diga nadie. Dirán que soy una necia, que no quiere decir esto, que tiene muchas significaciones, que está claro que no habíamos de decir esta palabra a Dios, que por eso es bien estas cosas no las lean gente simple. Yo lo confieso, que tiene muchos entendimientos: mas el alma que está abrasada de amor que la desatina, no quiere ninguno, sino decir estas palabras. Sí, que no se lo quita el Señor. ¡Válgame Dios! ¿Qué nos espanta? ¿No es de admirar más la obra? ¿No nos llegamos al Santísimo Sacramento? Y aun pensaba yo si pedía la Esposa esta merced que Cristo después nos hizo. También he pensado si pedía aquel ayuntamiento tan grande, como fue hacerse Dios hombre, aquella
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una divina, l’altra umana. Non mi soffermo su questo, perché mia intenzione è di parlare di quanto potrebbe risultare utile a noi che pratichiamo l’orazione mentale, benché tutto sia utile per incoraggiare e stupire l’anima che con ardenti aneliti ama il Signore. Sua Maestà sa che, pur avendo io ascoltato la spiegazione di alcune di queste parole su mia richiesta, e certamente poche, non me ne ricordo né poco né molto, perché ho una pessima memoria. Sicché non potrò dire che quel che il Signore direttamente mi insegnerà e tornerà utile al mio intento. Di questo inizio non mi ricordo di avere udito alcunché. Mi baci con i baci della sua bocca. 10. Oh Signore mio e Dio mio! Che parole sono queste per essere pronunciate da un verme al suo Creatore! Siate voi benedetto, Signore, che ci avete insegnato in così tanti modi! Ma, mio Re: chi mai oserebbe dire queste parole senza il vostro permesso? È spaventoso, e sarebbe spaventoso se io dicessi a qualcuno di pronunciarle. Mi considererebbero ignorante, che il loro significato non è quello, ma ne nasconde molteplici, che non possiamo riferirle a Dio, e che perciò simili cose non vanno lette da gente semplice. Lo confesso: è vero che quelle parole hanno molti significati. Ma l’anima, arsa dall’amore che la fa uscire da sé, non ne conosce altri, e le ripete di continuo. Sì: e il Signore non glielo impedisce. Mio Dio: perché stupircene? Non è da noi ammirabile la realtà dei fatti? Non ci avviciniamo noi forse al Santissimo Sacramento? Mi sono persino chiesta se forse la Sposa non chiedeva proprio quella grazia che poi Cristo ci ha concesso. Ho anche pensato che magari chiedeva quella profondissima unione inventata da Dio nel farsi uomo, quell’ami-
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amistad que hizo con el género humano; porque claro está que el beso es señal de paz y amistad grande entre dos personas. Cuántas maneras hay de paz, el Señor ayude a que lo entendamos. 11. Una cosa quiero decir antes que vaya adelante, y a mi parecer, de notar, aunque viniera mejor a otro tiempo, mas para que no se nos olvide: que tengo por cierto habrá muchas personas que se llegan al Santísimo Sacramento (y plega al Señor yo mienta) con pecados mortales graves; y si oyesen a un alma muerta por amor de su Dios decir estas palabras, se espantarían y lo tendrían por gran atrevimiento. Al menos estoy yo segura que no la dirán ellos, porque estas palabras y otras semejantes que están en los Cantares, dícelas el amor; y como no le tienen, bien pueden leer los Cantares cada día y no se ejercitar en ellas, ni aun las osarán tomar en la boca; que verdaderamente aun oírlas hace temor, porque traen gran majestad consigo. Harta traéis Vos, Señor mío, en el Santísimo Sacramento; sino, como no tienen fe viva, sino muerta, estos tales ven os tan humilde bajo especies de pan, no les habláis nada, porque no lo merecen ellos oír, y así se atreven tanto. 12. Así que estas palabras verdaderamente pondrían temor en sí si estuviesen en sí quien las dice, tomada sola la letra; mas a quien vuestro amor, Señor, ha sacado de sí, bien perdonaréis diga eso y más, aunque sea atrevimiento. Y, Señor mío, si significa paz y amistad, ¿por qué no os pedirán las almas la tengáis con ellas? ¿Qué mejor cosa podemos pedir que lo que yo os pido, Señor mío, que me deis esta paz con beso de vuestra boca? Esta, hijas, es altísima petición, como después os diré.
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cizia che strinse con il genere umano. Il bacio è infatti un segno di pace e grande amicizia tra due persone. Il Signore ci aiuti a comprendere quante modalità di pace esistono! 11. Ma prima di andare avanti, volevo aggiungere una cosa, a mio avviso importante, forse più adatta altrove, ma temo possiamo dimenticarcene. Sono certa (volesse Dio che mi sbagliassi) che molte persone si accostano al Santissimo Sacramento in stato di grave peccato mortale. Se solo udissero un’anima morta per amore del suo Dio pronunciare quelle parole, se ne spaventerebbero e le giudicherebbero fuori luogo. Quelle persone, ne sono persuasa, non le pronunceranno mai, perché quelle e altre simili parole presenti nel Cantico dei Cantici sono pronunciate dall’amore. Non avendo quelle persone l’amore in se stesse, potranno ben leggere il Cantico dei Cantici, anche ogni giorno, ma non si ritroveranno in quei versi, né oseranno pronunciarle. Solo a udirle fanno paura, perché comportano una grande maestà. Grande, mio Signore, è anche la maestà da Voi posta nel Santissimo Sacramento. Ma, essendo morta la fede di quelle persone, vedendovi tanto umile sotto le specie del pane, non dite loro nulla, perché non meritano di udire la vostra voce. 12. Davvero queste parole, prese alla lettera, causerebbero in sé timore se in sé fosse chi le pronuncia; ma a chi, Signore, per amor vostro è uscito da se stesso, permetterete dire queste e ben altre cose, pur azzardate. Signore mio, se bacio significa pace e amicizia, perché le anime non potrebbero domandarvele per loro medesime? Cosa di meglio potremmo chiedere di quel che io vi sto chiedendo, Mio Signore, di concedermi questa pace con i baci della tua bocca? Questa, figlie, è preghiera d’amore, come poi vi spiegherò.
Capítulo 2 Trata de nueve maneras de falsa paz que ofrecen al alma el mundo, la carne y el demonio. Declara la santidad del estado religioso, que conduce a la paz verdadera, deseada por la esposa en los «Cantares». 1. Dios os libre de muchas maneras de paz que tienen los mundanos; nunca Dios nos la deje probar, que es para guerra perpetua. Cuando uno de los del mundo anda muy quieto, andando metido en grandes pecados y tan sosegado en sus vicios que en nada le remuerde la conciencia, esta paz ya habéis leído que es señal que el demonio y él están amigos: mientras viven, no les quiere dar guerra, porque según son malos, por huir de ella y no por amor de Dios, se tornarían algo a El. Mas los que van por aquí, nunca duran en servirle. Luego, como el demonio lo entiende, tórnales a dar gusto a su placer y tórnanse a su amistad, hasta que los tiene adonde les da a entender cuán falsa era su paz. En éstos no hay que hablar; allá se lo hayan, que yo espero en el Señor no se hallará entre vosotras tanto mal; aunque podía el demonio comenzar por otra paz en cosas pocas, y siempre, hijas, mientras vivimos nos hemos de temer. 2. Cuando la religiosa comienza a relajarse en unas cosas que en sí parecen poco, y perseverando en ellas mucho y no les remordiendo la conciencia, es mala paz, y de aquí puede el demonio traerla a mil males; así como es un quebrantamiento de constitución, que en sí no es pecado, o no andar con cuidado en lo que manda el prelado, aunque no
Capitolo secondo Parla della falsa pace che offrono all’anima il mondo, la carne e il demonio. Proclama la santità dello stato religioso, che porta alla vera pace desiderata dalla Sposa nel Cantico dei Cantici. 1. Dio vi liberi dalle molte modalità di pace di cui godono i mondani; Dio non ce le faccia mai toccare con mano; ne nascerebbe una guerra continua. Quando un mondano se ne va tranquillo, immerso nei suoi grandi peccati e così sommerso dai suoi vizi che la sua coscienza non ha più la forza di rimordergli, la presenza in lui di pace significa solo che lui e il demonio sono amici: mentre questo genere di persone vive, il demonio non fa loro guerra, perché, essendo cattivi, per fuggire la battaglia tornerebbero al Signore, non certo per amore suo. Ma coloro che seguono questa strada, non lo servono poi a lungo. Non appena il demonio se ne avvede, torna a far gustare i suoi piaceri e loro tornano a esser suoi amici, finché li condurrà laddove si accorgeranno della falsità della sua pace. Ma non dobbiamo perder tempo a parlare di questi. Se ne accorgeranno loro; spero nel Signore che tra voi non si trovi tanto male. Ma il demonio potrebbe tornare con un’altra pace, nelle cose apparentemente di poco conto. Figlie, finché viviamo abbiamo di che temere. 2. Quando la religiosa comincia a rilassarsi in quelle cose che sembrano di poco conto, e persevera in queste mancanze senza che la coscienza rimorda, si tratta di una pace cattiva, e da questo il demonio può trarne mille mali. Potrà trattarsi di una mancanza nella costituzione, che di per sé non costituisce peccato, o di una disattenzione nell’obbedire al prelato, pur senza malizia; ma tenendo il
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con malicia; en fin, está en lugar de Dios, y es bien siempre – que a eso venimos – andar mirando lo que quiere; cosillas muchas que se ofrecen, que en sí no parecen pecado y, en fin, hay faltas y halas de haber, que somos miserables. No digo yo que no. Lo que digo es que sientan cuando se hacen, y entiendan que faltaron; porque si no – como digo – de éste se puede el demonio alegrar, y poco a poco ir haciendo insensible al alma de estas cosillas. Yo os digo, hijas, que cuando esto llegare a alcanzar, que no tenga poco, porque temo pasará adelante. Por eso miraos mucho, por amor de Dios; guerra ha de haber en esta vida, porque con tantos enemigos no es posible dejarnos estar mano sobre mano, sino que siempre ha de haber cuidado y traerle de cómo andamos en lo interior y exterior. 3. Yo os digo que ya que en la oración os haga el Señor mercedes y os dé lo que después diré, que salidas de allí no os falten mil tropiecillos, mil ocasioncillas, quebrantar con descuido lo uno, no hacer bien lo otro, turbaciones interiores y tentaciones. No digo que ha de ser esto siempre o muy ordinario. Es grandísima merced del Señor: así se adelanta el alma. No es posible ser aquí ángeles, que no es nuestra naturaleza. Es así que no me turba alma cuando la veo con grandísimas tentaciones; que, si hay amor y temor de nuestro Señor, ha de salir con mucha ganancia. Yo lo sé. Y si la veo andar siempre quieta y sin ninguna guerra (que he topado algunas), aunque la vea no ofender al Señor, siempre me traen con miedo, nunca acabo de asegurarme y probarlas y tentarlas yo, si puedo, ya que no lo hace el demonio, para que vean lo que son. Pocas he topado; mas es posible ya que el Señor llega a un alma a mucha contemplación.
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superiore le veci di Dio, è sempre bene cercare di realizzare quel che vuole, essendo noi venute a questo scopo. Ci si offrono dunque molte cose che, se in sé non sono peccato, sono però mancanze e ne deriva tutta la nostra miseria. Io non dico di no. Dico che bisogna avvertire quando le si compie, e riconoscere di essere venute meno. Altrimenti, come ho detto, il demonio potrebbe rallegrarsene e, a poco a poco, rendere l’anima insensibile a tali piccole cose. Vi avviso che, quando il demonio avrà ottenuto questo, non sarà poco perché cercherà altri successi. State dunque sempre in guardia, per amor di Dio; in questa vita ci sarà sempre da combattere, con tanti nemici che ci circondano non possiamo restare con le mani in mano. Dobbiamo sempre vegliare e cercare di capire come stiamo andando, interiormente ed esteriormente. 3. Se già il Signore vi concede nell’orazione le sue grazie e vi concede quel che poi vi spiegherò, al di fuori della meditazione, non vi mancheranno mille occasioncelle, di non fare bene una cosa, non curare l’altra, turbamenti interiori e tentazioni. Non dico che debba essere sempre e normalmente così. Sappiate che si tratta di una grande grazia di Dio: così l’anima avanza. Sulla terra non è possibile essere angeli, perché non corrisponde alla nostra natura. Per questo non mi turba un’anima quando la vedo assalita da grandi tentazioni; se in essa c’è amore e timore di nostro Signore, ne uscirà con un gran guadagno da parte sua. Ne sono certa. Ma se la vedo andare con passo tranquillo, senza alcuna lotta (ne ho trovato qualcuna), pur non scorgendovi offese al Signore, ne ho sempre timore, e non mi do pace e io stessa la provo e la tento io, se posso e se non lo fa il demonio, perché sappia, quell’anima, di che pasta è fatta. Ne ho trovate poche, ma talvolta accade alle anime condotte dal Signore a una elevata contemplazione.
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4. Son modos de proceder, y estánse en un contento ordinario e interior, aunque tengo para mí que no se entienden y apurado lo veo, que algunas veces tienen sus guerrillas, sino que son pocas. Mas es así que no he envidia a estas almas y que lo he mirado con aviso, y veo que se adelantan mucho más las que andan con la guerra dicha – sin tener tanta oración – en las cosas de perfección, que acá podemos entender. Dejemos almas que están ya tan aprovechadas y tan mortificadas, después de haber pasado por muchos años esta guerra; como ya muertas al mundo, las da nuestro Señor ordinariamente paz, mas no de manera que no sientan la falta que hacen y les dé mucha pena. 5. Así que, hijas, por muchos caminos lleva el Señor; mas siempre os temed, como he dicho, cuando no os doliere algo la falta que hiciereis; que de pecado, aunque sea venial, ya se entiende os ha de llegar al alma, como – gloria a Dios – creo y veo lo sentís ahora. Notad una cosa, y esto se os acuerde por amor de mí: si una persona está viva, poquito que la lleguen con un alfiler ¿no lo siente, o una espinita, por pequeñita que sea? Pues si el alma no está muerta, sino que tiene vivo un amor de Dios, ¿no es merced grande suya que cualquiera cosita que se haga contra lo que hemos profesado y estamos obligadas, se sienta? ¡Oh, que es un hacer la cama Su Majestad de rosas y flores para Sí en el alma, a quien da este cuidado, y es imposible dejarse de venir a regalarla a ella, aunque tarde! Válgame Dios, ¿qué hacemos los religiosos en el monasterio?, ¿a qué dejamos el mundo?, ¿a qué venimos?, ¿en qué mejor nos podemos emplear que hacer aposentos en nuestras almas a nuestro Esposo y llegar a tiempo que le podamos decir que nos dé beso con su boca? Venturosa será la que tal petición
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4. Sono modi differenti di procedere per il medesimo cammino. Godono di una abituale gioia interiore, ma, a mio avviso, non si capiscono, e ho appurato che anche loro sono sottoposte ad alcune battaglie, piccole e poco frequenti. Ma non invidio queste anime che ho osservato attentamente; avanzano infatti molto più rapidamente nel cammino di santità le anime che, malgrado raggiungano un minor grado d’orazione, devono affrontare la guerra descritta. Non sto parlando delle anime che, dopo aver trascorso molti anni in tale guerra, sono molto innanzi e mortificate. Morte al mondo, il Signore normalmente concede loro la sua pace, ma non in tal modo da non avvertire più le proprie mancanze e provarne dolore. 5. Figlie: il Signore conduce le anime per cammini diversi; ma temete sempre, come ho detto, se doveste perdere il dolore per una mancanza. Il peccato, anche veniale, deve ferirvi l’anima, come – gloria a Dio – credo e vedo vi sta ora accadendo. Notate bene una cosa, e ricordatevene per amore mio: se una persona è viva, se la pungono con uno spillo, o con una piccola spina, non sente niente? Se dunque l’anima non è morta, ma è vivo in lei l’amore di Dio, non è una sua grande grazia se questa sente la più piccola cosa compiuta contro quanto abbiamo professato verso cui siamo obbligate? Oh: è come se nell’anima in cui Dio dona questa sensibilità, Sua Maestà vi costruisse per Sé un letto di rosa e fiori. Ed è impossibile che non scenda a renderne l’anima partecipe, anche se tardi! Mio Dio, cosa stiamo a fare noi religiosi nel monastero? Perché ci siamo separati dal mondo? Cosa siamo venuti qui a fare? In cosa possiamo meglio occupare il tempo, se non nel forgiare dimore nelle anime nostre per il nostro Sposo e potergli in tempo chiedere che ci baci con i baci della sua bocca? Felice sarà l’anima che gli porrà questa domanda, che all’arrivo del
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hiciere, y cuando venga el Señor, no halle su lámpara muerta, y de harto de llamar se torne. ¡Oh hijas mías, que tenemos gran estado, que no hay quien nos quite decir esta palabra a nuestro Esposo, pues le tomamos por tal cuando hicimos profesión sino, nosotras mismas! 6. Entiéndanme las almas de las que fueren escrupulosas, que no hablo por alguna falta alguna vez, o faltas, que no todas se pueden entender, ni aun sentir siempre; sino con quien las hace muy ordinarias, sin hacer caso, pareciéndole nonada, y no la remuerde ni procura enmendarse. De ésta torno a decir que es peligrosa paz y que estéis advertidas de ella. Pues ¿qué será de los que la tienen en mucha relajación de su Regla? No plega a Dios haya ninguna. De muchas maneras la debe dar el demonio, que lo permite Dios por nuestros pecados. No hay que tratar de esto; esto poquito os he querido advertir. Vamos a la amistad y paz que nos comienza a mostrar el Señor en la oración, y diré lo que Su Majestad me diere a entender. 7. Después me ha parecido será bien deciros un poquito de la paz que da el mundo y nos da nuestra misma sensualidad; porque aunque esté en muchas partes mejor escrito que yo lo diré, quizá no tendréis con qué comprar los libros, que sois pobres, ni quién os haga limosna de ellos; y esto estáse en casa y vese aquí junto. Podríanse engañar en la paz que da el mundo por muchas maneras. De algunas que diga, sacaréis las demás: [8] o con riquezas, que si tienen bien lo que han menester y muchos
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Signore non avrà la lampada spenta e non dovrà chiamarlo invano. Oh figlie mie, quanto è grande la nostra condizione: al di là di noi stesse, non c’è chi possa impedirci di dire queste cose al nostro Sposo, da noi scelto il giorno della professione. 6. Mi intendano, però, le anime scrupolose: non sto parlando di una mancanza ogni tanto, o di mancanze che neppure si possono avvertire tutti o sempre soffrirne. Parlo di chi le commette ordinariamente, senza farci caso, sembrando loro proprio niente, senza rimorso né desiderio di emendarsi. Torno a dire che questa è una pace assai pericolosa da cui dovete guardarvi. Che sarà di coloro che vivono rilassatamente la loro regola? Voglia Dio che non ve ne sia alcuna tra voi. Il demonio ce la metterà tutta per procacciare questo genere di pace, e Dio può permetterlo per i nostri peccati. Non bisogna però parlarne oltre: ho voluto avvertirvene con queste poche parole. Dedichiamoci all’amicizia e pace che il Signore comincia a mostrarci nell’orazione. Dirò quello che Sua Maestà vorrà farmi comprendere. 7. Dopo vorrei anche parlarvi un po’ della pace che danno il mondo e la nostra medesima sensualità. Pur essendo da altre parti meglio descritta di quanto potrei fare io, non dovrete comprare i libri in cui sene parla, siete povere, né dovrete cercare chi ve li procuri in elemosina. Il mio scritto lo avrete sempre in casa e in esso è svolto tutto l’argomento. Sulla pace offerta dal mondo potreste sbagliare in svariati modi. Ne citerò alcuni da cui potrete estrapolare gli altri. 8. Le ricchezze: taluni, se sono in possesso e abbondantemente di quel che sono necessitati e con in più molti de-
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dineros en el arca, como se guarden de hacer pecados graves, todo les parece está hecho. Gózanse de lo que tienen, dan una limosna de cuando en cuando; no miran que aquellos bienes no son suyos, sino que se los dio el Señor como a mayordomos suyos, para que partan a los pobres, y que les han de dar estrecha cuenta del tiempo que lo tienen sobrado en el arca, suspendido y entretenido a los pobres, si ellos están padeciendo. Esto no nos hace al caso más de para que supliquéis al Señor les dé luz no se estén en este embebecimiento y les acaezca lo que al rico avariento, y para que alabéis a Su Majestad que os hizo pobres y lo toméis por particular merced suya. 9. ¡Oh hijas mías, qué gran descanso no tener estas cargas, aun para descansar acá!; que para el día del fin, no le podéis imaginar. Son esclavos éstos, y vosotras señoras; aun por esto lo veréis. ¿Quién tiene más descanso, un caballero que le ponen en la mesa cuanto ha de comer y le dan todo lo que ha de vestir, o su mayordomo que le ha de dar cuenta de un solo maravedí? Estotro gasta sin tasa, como bienes suyos; el pobre mayordomo es el que lo pasa, y mientras más hacienda, más, que ha de estar desvelándose cuando se ha de dar la cuenta; en especial, si es de muchos años y se descuidan un poco, es el alcance mucho; no sé cómo se sosiega. No paséis por esto, hijas, sin alabar mucho a nuestro Señor, y siempre ir adelante en lo que ahora hacéis en no poseer nada en particular ninguna, que sin cuidado comemos lo que nos envía el Señor, y como lo tiene Su Majestad que no nos falte nada, no tenemos que dar cuenta de lo que nos sobra. Su Majestad tiene cuenta, que no sea cosa que nos le ponga de repartirlo.
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nari in cassaforte, stanno attenti a non commettere peccati mortali e tutto sembra loro fatto. Godono di quello che hanno, ogni tanto si concedono un’elemosina; non pensano che quei beni non sono di loro proprietà, ma glieli ha dati il Signore come fossero suoi amministratori perché li distribuissero ai poveri, e dovranno rendere stretto conto anche del tempo che sono rimasti chiusi in cassaforte, senza averli subito dati a chi era nell’indigenza. Questo non ci interessa se non perché supplichiamo il Signore di illuminarli e si risveglino dal loro sciocco inganno per evitare quanto accadde al ricco avaro. Lodate Sua Maestà che vi ha reso povere; accogliete questo come una sua grazia particolare. 9. Oh figlie mie, come ci si riposa bene fin da questa terra senza tutte quelle preoccupazioni! E non potete immaginare cosa ci aspetta l’ultimo giorno. Loro sono schiavi, e voi le padrone; ne volete un esempio? Chi riposa meglio? Un nobile cui mettono in tavola quanto serve da mangiare e gli danno tutto quanto gli serve per vestirsi, o il suo amministratore, che deve rendergli conto fino alla più piccola delle monete? Il nobile spende senza misura, perché spende dei suoi beni; il povero amministratore, invece, ne patisce, e patisce tanto più quanto maggiori sono i suoi affari perché più grande sarà l’attenzione che dovrà porre al momento di fare i conti. Se i conti sono di molti anni, una disattenzione iniziale comporta una grossa perdita finale; non so proprio come possa sopportarlo. Non vogliate andare oltre, figlie, senza lodare molto nostro Signore e perseverare nel non avere alcuna cosa come propria; senza preoccuparcene, mangiamo quel che il Signore ci procaccia, e poiché Sua Maestà vuole che nulla ci manchi, non dobbiamo neppure rendere conto delle eccedenze. Sua Maestà fa i conti per noi, e fa sì che non ci avanzino cose da ridistribuire.
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10. Lo que es menester, hijas, es contentarnos con poco, que no hemos de querer tanto como los que dan estrecha cuenta, como la ha de dar cualquier rico, aunque no la tenga él acá, sino que la tengan sus mayordomos. ¡Y cuán estrecha! Si lo entendiese, no comería con tanto contento ni se daría a gastar lo que tiene en cosas impertinentes y de vanidad. Así vosotras, hijas; siempre mirad con lo más pobre que pudiereis pasar, así de vestidos como de manjares, porque si no, hallaros heis engañadas, que no os lo dará Dios, y estaréis descontentas. Siempre procurad servir a Su Majestad de manera que no comáis lo que es de los pobres, sin servirlo; aunque mal se puede servir el sosiego y descanso que os da el Señor en no tener cuenta de dar cuenta de riquezas. Bien sé que lo entendéis, mas es menester que por ellos deis a tiempo gracias particulares a Su Majestad. 11. De la paz que da el mundo en honras, no tengo para qué os decir nada, que pobres nunca son muy honrados. En lo que os puede hacer daño grande, si no tenéis aviso, en las alabanzas; que nunca acaba de que comienza, para después abajaros más. Es lo más ordinario en decir que sois unas santas, con palabras tan encarecidas que parece los enseña el demonio. Y así debe ser a veces, porque si lo dijesen en ausencia, pasaría; mas en presencia, ¿qué fruto puede traer, sino daño, si no andáis con mucho aviso? 12. Por amor de Dios os pido, que nunca os pacifiquéis en estas palabras, que poco a poco os podrían hacer daño y creer que dicen verdad, o en pensar que ya es todo hecho y que lo habéis trabajado. Vosotras nunca dejéis pasar palabra sin moveros guerra en vuestro interior, que con facilidad se hace, si tenéis costumbre. Acordaos cuál paró el mundo a
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10. L’importante, figlie, è accontentarci di poco; non dobbiamo desiderare di avere come quelli che devono renderne strettamente conto, come accade ai ricchi, anche se poi, in questa vita, il loro capitale è gestito dagli amministratori. E quanto è stretta questa via! Se l’uomo ricco lo comprendesse, non mangerebbe tanto serenamente, né si metterebbe a spendere i suoi averi in cose impertinenti e vanitose. Così voi, figlie, siate sempre più povere possibile, nel vestire e nel mangiare; altrimenti vi ingannereste, Dio non vi darebbe neppure il necessario, e sareste infelici. Cercate sempre di servire Sua Maestà tanto da non mangiare il cibo dei poveri senza prima averlo servito; benché difficilmente si possono raggiungere il sollievo e riposo che vi concede il Signore col disinteressarvi delle ricchezze. So bene che già lo avete capito, ma è necessario che ve ne ricordiate per poi ringraziarne, e molto, Sua Maestà. 11. Non ho motivo di parlarvi della pace che dà il mondo in onori, perché i poveri non sono molto onorati. Le eccessive lodi, se non vi state attente, potrebbero però esservi di grande danno. Appena il mondo comincia già non la smette più, per poi tornare a umiliarvi maggiormente. Normalmente cominciano col dirvi che siete proprio sante, e ve lo dicono con parole così ricercate che parrebbero suggerite dal demonio. E così dev’essere in alcuni casi perché, se lo dicessero in vostra assenza, passi; ma alla vostra presenza, quale altro frutto potreste trarne se non un danno, a meno di starsene molto accorte? 12. Per amore di Dio vi prego quindi di non adeguarvi mai a quelle parole, che a poco a poco potrebbero danneggiarvi e farvi credere che siano vere, o che avete già conquistato la vetta e con fatica. Non lasciate passare quelle parole senza dichiarare guerra a voi stesse, cosa assai facile se ne avete l’abitudine. Ricordatevi di come il mondo
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Cristo nuestro Señor, y qué ensalzado le había tenido el día de Ramos. Mirad en la estima que ponía a san Juan Bautista, que le querían tener por el mesías y en cuánto y por qué le descabezaron. 13. Jamás el mundo ensalza sino para abajar, si son hijos de Dios los ensalzados. Yo tengo harta experiencia de esto. Solía afligirme mucho de ver tanta ceguedad en estas alabanzas y ya me río como si viese hablar un loco Acordaos de vuestros pecados, y puesto que en alguna cosa os digan verdad, advertid que no es vuestro y que estáis obligados a servir más. Despertad temor en vuestra alma, para que no se sosiegue en ese beso de tan falsa paz que da el mundo. Creed que es la de Judas; aunque algunos no lo digan con esa intención, el demonio está mirando, que podrá llevar despojo, si no os defendéis. Creed que es menester aquí estar con la espada en la mano de la consideración; aunque os parezca no os hace daño, no os fiéis de eso. Acordaos cuántos estuvieron en la cumbre y están en el profundo. No hay seguridad mientras vivimos, sino que, por amor de Dios, hermanas, siempre salgáis con guerra interior de estas alabanzas; porque así saldréis con ganancia de humildad, y el demonio que está a la mira de vos, y el mundo, quedará corrido. 14. De la paz y daño que con ella nos puede hacer nuestra misma carne, había mucho que decir. Advertiros he algunos puntos, y por ahí, como he dicho, sacaréis lo demás. Es muy amiga de regalo, ya lo veis, y harto peligroso pacificarse con ellos, si lo entendiésemos. Yo lo pienso muchas veces y no puedo acabar de entender cómo hay tanto sosiego y paz en las personas muy regaladas. ¿Por ventura merece el cuerpo
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ha trattato Cristo nostro Signore, dopo averlo così esaltato la domenica delle Palme. Guardate quanto fu stimato san Giovanni Battista, fino a essere ritenuto il messia, e come e per qual motivo lo hanno poi decapitato. 13. Il mondo esalta solo per poi umiliare se chi è innalzato è figlio di Dio. Ne ho grande esperienza. Mi affliggevo molto nel vedere la cecità di quelle lodi e ora me ne rido come se udissi parlare un pazzo. Ricordatevi dei vostri peccati, e, supposto che in qualche cosa vi dicano la verità, ritenete che il bene di cui parlano non è vostro e per questo siete obbligate a servire di più. Risvegliate il timore nella vostra anima, perché non si adagi nel bacio della falsa pace donata dal mondo. È la pace di Giuda. Anche se qualcuno non vi loderà a questo scopo, il demonio vi sta osservando, e potrà guadagnarne se non vi difendete prontamente. È questo il caso di stare con in mano la spada della riflessione; anche se le lodi vi parranno inoffensive, non fidatevene. Ricordatevi di coloro che raggiunsero le vette e ora sono precipitati nell’abisso. Mentre siamo su questa terra non v’è alcuna certezza, ma, per amore di Dio, sorelle, liberatevi di queste lodi con la lotta interiore. Così ne uscirete guadagnando in umiltà, e il demonio, che vi sta girando attorno, e con lui il mondo, ne sarà confuso. 14. Ci sarebbe molto da dire intorno alla pace e al danno che potrebbe derivare alla nostra medesima carne. Ne parlerò rapidamente, e da qui potrete però estrapolare il resto. La nostra carne, lo sapete, è molto amica delle consolazioni, ed è molto pericoloso rappacificarsi con esse: se solo l’intendessimo. Lo penso molte volte, e non riesco proprio a capire come vi possa essere tanta tranquillità e pace nelle persone che godono di molte consolazioni terrene. Forse il
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sacratísimo de nuestro dechado y luz menos regalo que los nuestros? ¿Había hecho por qué padecer tantos trabajos? ¿Hemos leído de santos – que son los que ya sabemos que están en el cielo, cierto – tener vida regalada? ¿De dónde viene este sosiego en ella? ¿Quién nos ha dicho que es buena? ¿Qué es esto, que tan sosegadamente se pasan los días con comer bien y dormir y buscar recreaciones y todos los descansos que pueden algunas personas, que me quedo boba de mirarlo? No parece ha de haber otro mundo, y que en aquello hay el menor peligro de él. 15. ¡Oh hijas, si supieseis el grande mal que aquí está encerrado! El cuerpo engorda, el alma enflaquece; que si la viésemos, parece que va ya a expirar. En muchas partes veréis escrito el gran mal que hay pacificarse en esto, que aun si entendiesen que es malo, tendríamos esperanza de remedio; mas temo no les pasa por pensamiento. Como se usa tanto, no me espanto. Yo os digo que aunque en esto su carne sosiega, que por mil partes tengan la guerra si se han de salvar, y valdríales más entenderse y tomar la penitencia poco a poco, que les ha de venir por junto. Esto he dicho para que alabéis mucho a Dios, hijas, de estar donde aunque vuestra carne quiera pacificarse en esto, no puede. Podría dañaros disimuladamente, que es con color de enfermedad, y habéis menester traer mucho aviso en esto: que un día os hará mal tomar disciplina, y de aquí a ocho días por ventura no; y otra vez no traer lienzo y, por algunos días, no lo habéis de tomar para continuo; y otra comer pescado, y si se acostumbra, hácese el estómago a ello, y no le hace mal. Pareceros ha que tenéis tanta flaqueza que no podéis pasar sin comer carne, y con no ayunar algún día basta para esa flaqueza. De todo esto y
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corpo sacratissimo di Gesù, nostra luce e nostro modello, merita di essere trattato peggio dei nostri corpi? Cosa aveva commesso per patire tanti dolori? Abbiamo forse letto che i santi – coloro cioè di cui siamo certi essere in cielo – abbiano vissuto tra consolazioni? Da dove nasce questa ricerca di consolazione nella vita? Chi ci ha detto che la vita è buona? Cos’è questa storia che taluni trascorrono i loro giorni mangiando bene, dormendo, alla ricerca di divertimenti e di ogni genere di riposo, che solo a pensarci ne resto intontita? Sembra non ci debba essere un altro mondo, e che il loro modo di fare non presenti pericolo. 15. Oh figlie: sapeste il gran male che qui si nasconde! Il corpo ingrassa, l’anima si indebolisce; potessimo vederla la vedremmo in agonia. In molti libri si parla del gran male di questo genere di pace. Se almeno comprendessero che è male, avremmo una certa speranza di rimedio; ma temo che neppure ci pensino. Essendo in uso ovunque, non me ne stupisco più di tanto. Ma se la carne gode, io vi dico che, se si vogliono salvare, dovranno lottare su mille fronti; tornerebbe utile rientrassero in se stessi, e tornare, a poco a poco, a praticare quella penitenza che altrimenti piomberebbe loro addosso tutta insieme. Ho detto questo perché lodiate molto Dio, figlie, per vivere in un luogo ove la vostra carne, anche se volesse, non può trovare pace. Potrebbe nuocervi nascostamente, truccandosi da malattia: in questo bisogna stare molto attenti. Un giorno vi farà male colpirvi con la disciplina, e dopo otto giorni magari non più. Un altro dovrete usare il lino; se per pochi giorni, non dovete usarlo di continuo. Un’altra volta ancora a farvi male sarà il pesce; se poi lo stomaco ci si abitua, non ne soffre più. Altre volte ancora vi parrà di essere così deboli da non resistere se non mangiate carne, ed è sufficiente non digiunare qualche giorno per superare questa debolezza. Di tutto questo e altro ho
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mucho más tengo experiencia, y no se entiende que va mucho en hacer estas cosas, aunque no haya mucha necesidad de ellas. Lo que digo es que no nos soseguemos en lo que es relajar, sino que nos probemos algunas veces; porque yo sé que esta carne es muy falsa y que es menester entenderla. El Señor nos dé luz para todo por su bondad. Gran cosa es la discreción y fiar de los superiores y no de nosotras. 16. Tornando al propósito, señal es que pues la Esposa señala la paz que pide diciendo: Béseme con beso de su boca, que otras maneras de hacer paces y mostrar amistad tiene el Señor. Quiéroos decir ahora algunas, para que veáis qué petición es ésta tan alta, y de la diferencia que hay de lo uno a lo otro. ¡Oh gran Dios y Señor nuestro, qué sabiduría tan profunda! Bien pudiera decir la Esposa: Béseme, y parece concluía su petición en menos palabras. ¿Por qué señala con beso de su boca? Pues a buen seguro que no hay letra demasiada. El porqué, yo no lo entiendo, mas diré algo sobre esto. Poco va que no sea a este propósito, como he dicho, si de ello nos aprovechamos. Así que de muchas maneras trata paz el Rey nuestro y amistad con las almas, como vemos cada día, así en la oración como fuera de ella; sino que nosotras la tenemos con Su Majestad de pelillo, como dicen. Miraréis, hijas, en qué está el punto para que podáis pedir lo que la Esposa, si el Señor os llegare a él; si no, no desmayéis, que con cualquier amistad que tengáis con Dios quedáis harto ricas, si no falta por vosotras. Mas para lastimar es y dolernos mucho los que por nuestra culpa no llegamos a esta tan excelente amistad y nos contentamos con poco.
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esperienza diretta, e non si comprende il danno nel seguire queste necessità, pur non essendocene molto bisogno. Quello che voglio dire è di non abbandonarci a tali rilassatezze, ma di metterci talvolta alla prova. So infatti che la nostra carne è molto bugiarda e va capita fino in fondo. Il Signore, per sua bontà, ci conceda la sua luce in tutto. Gran cosa è la prudenza e fidarci delle superiori e non di noi stesse. 16. Tornando a quel che stavo dicendo, la Sposa specifica il genere di pace che desidera dicendo: Mi baci con i baci della sua bocca. Il Signore dispone di vari modi per donare la sua pace e testimoniare la sua amicizia. Vorrei segnalarvene alcuni, perché intendiate la sublimità della richiesta della Sposa, e la differenza tra una pace e l’altra. Oh gran Dio e Signore nostro: quanto è profonda la vostra sapienza! La sposa poteva fermarsi a dire: Mi baci; e concludere la sua domanda in poche parole. Perché invece aggiunge: con i baci della sua bocca? Certamente non vi sono parole superflue. Il perché, io non lo so, ma cercherò di dirne qualcosa. Non importa se avrà forse poco a che fare con l’argomento: mi basta che ci torni utile. Il nostro Re, come vediamo quotidianamente, dà la pace alle anime e concede loro la sua amicizia in molte maniere, tanto nell’orazione quanto al di fuori; mentre noi, come si dice, dialoghiamo con Sua Maestà soltanto per fare un complimento. Considerate, figlie, qual è il punto nevralgico grazie al quale poter rivolgere a Dio la domanda della Sposa, se il Signore vi ci condurrà. Altrimenti, non perdetevi d’animo: se non è per colpa vostra, qualunque sia il genere della vostra amicizia con Dio, ne sarete sempre assai arricchite. Ma è triste e dobbiamo dolercene molto se non raggiungiamo per colpa nostra un’amicizia tanto elevata accontentandoci di poco.
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17. ¡Oh Señor!, ¿no nos acordaríamos que es mucho el premio y sin fin, y que llegadas ya a tanta amistad, acá nos le da el Señor, y que muchos se quedan al pie del monte que pudieran subir a la cumbre? En otras cosillas que os he escrito, os he dicho esto muchas veces, y ahora os lo torno a decir y rogar, que siempre vuestros pensamientos vayan animosos, que de aquí vendrán a que el Señor os dé gracia para que lo sean las obras. Creed que va mucho en esto, pues hay unas personas que han ya alcanzado la amistad del Señor, porque confesaron bien sus pecados y se arrepintieron, mas no pasan dos días que se tornan a ellos. A buen seguro que no es ésta la amistad que pide la Esposa. Siempre, oh hijas, procurad no ir al confesor cada vez a decir una falta. 18. Verdad es que no podemos estar sin ellas; mas siquiera múdense, porque no echen raíces, que serán más malas de arrancar, y aun podrán venir de ella a nacer otras muchas. Que si una hierba o arbolillo ponemos y cada día le regamos, cuál se para tan grande, que para arrancarles después es menester pala y azadón. Así me parece es hacer cada día una falta, por pequeña que sea, si no nos enmendamos de ella; y si un día o diez se pone, y se arranca luego, es fácil. En la oración lo habéis de pedir al Señor, que de nosotras poco podemos, antes añadiremos que se quitarán. Mirad que en aquel espantoso juicio de la hora de la muerte no se nos hará poco, en especial a las que tomó por esposas el Juez en esta vida. 19. ¡Oh gran dignidad, digna de despertarnos para andar con diligencia a contentar este Señor y Rey nuestro! Mas ¡qué mal pagan estas personas la amistad, pues tan presto se
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17. Oh Signore! Non ci ricordiamo proprio che il premio è grande, e che, raggiunta tale amicizia, fin da quaggiù ce lo concede il Signore e che sono purtroppo molti quelli che si fermano ai piedi del monte quando potrebbero raggiungerne la vetta? Altrove vi ho già scritto, e torno a ripeterlo e ad animarvi in questo, che i vostri pensieri siano sempre coraggiosi, e vedrete che il Signore vi darà la grazia perché lo siano anche le opere. Questo è molto importante: ci sono persone che hanno guadagnato l’amicizia del Signore perché hanno confessato bene i loro peccati, si sono pentiti, ma non passano due giorni che ci ricascano. Di certo non è questa l’amicizia richiesta dalla Sposa. Cercate, figlie, di non andare dal confessore per accusarvi sempre della stessa mancanza. 18. È vero che di mancanze ne avremo sempre; ma che almeno cambino, perché non mettano radici, che saranno più difficili da estirpare, e da quella mancanza potranno nascerne molte altre. Se piantiamo un’erba o un alberello e li innaffiamo tutti i giorni, diventano tanto grandi che poi, per strapparli, occorrono pala e zappa. Così è quando ogni giorno commettiamo la medesima mancanza, per piccola che sia, se non ce ne emendiamo. Se invece la commettiamo un giorno o dieci, e poi cerchiamo di strapparla, è più facile. Dovete chiederlo al Signore nell’orazione, con le nostre forze possiamo ben poco, anzi più che togliere aggiungeremo. Guardate che quelle mancanze, nello spaventoso giudizio dell’ora della morte, non saranno poca cosa, specialmente per noi, che, in questa vita, siamo state scelte dal Giudice come spose. 19. Oh: quale dignità! Dignità che può risvegliarci per andare con amore ad accontentare questo Re e Signore nostro! Ma: come mal ripagano queste persone la sua ami-
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tornan enemigos mortales! Por cierto, que es grande la misericordia de Dios: ¿qué amigo hallaremos tan sufrido? Y aun una vez que acaezca esto entre dos amigos, nunca se quita de la memoria ni acaban a tener tan fiel amistad como antes. Pues, ¿qué de veces serán las que faltan en la de nuestro Señor de esta manera y qué de años nos espera de esta suerte? Bendito seáis Vos, Señor Dios mío, que con tanta piedad nos lleváis que parece olvidáis vuestra grandeza para no castigar, como sería razón, traición tan traidora como ésta. Peligroso estado me parece, porque aunque la misericordia de Dios es la que vemos, también vemos muchas veces morirse en él sin confesión. Líbrenos Su Majestad por quien El es, hijas, de estar en estado tan peligroso. 20. Hay otra amistad, mayor que ésta, de personas que se guardan de ofender al Señor mortalmente; harto han alcanzado los que han llegado aquí, según está el mundo. Estas personas, aunque se guardan de no pecar mortalmente, no dejan de caer de cuando en cuando, a lo que creo; porque no se les da nada de pecados veniales, aunque hagan muchos al día, y así están bien cerca de los mortales. Dicen: «¿de esto hacéis caso?»; muchos que he yo oído: «para eso hay agua bendita, y los remedios que tiene la Iglesia, madre nuestra», cosa por cierto para lastimar mucho. Por amor de Dios, que tengáis en esto gran aviso de nunca os descuidar hacer pecado venial, por pequeño que sea, con acordaros hay este remedio, porque no es razón el bien nos sea ocasión de hacer mal. Acordaros, después de hecho, este remedio y procurarlo luego, esto sí. 21. Es muy gran cosa traer siempre la conciencia tan lim-
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cizia, se così presto tornano a essere suoi nemici mortali! Davvero grande è la misericordia di Dio! Quale altro amico troveremmo così paziente? Anche questo dovesse capitare una sola volta tra due amici, non se ne dimenticherebbero mai, e la loro amicizia non sarebbe più come quella di prima. Eppure, quante volte noi manchiamo nell’amicizia a nostro Signore e per quanti anni continua ad attenderci? Siate benedetto, Signore Dio mio, che ci accompagnate con tanto amore che sembrate dimentico della vostra grandezza per non castigare, come si meriterebbe, un tradimento tanto traditore. È uno stato pericoloso, perché, nonostante la misericordia di Dio sia quella che vediamo, vediamo anche molte volte queste persone morire in quelle condizioni senza confessarsi. Ci liberi, figlie, Sua Maestà, per quel ch’Egli è, dal vivere in uno stato tanto pericoloso. 20. C’è un altro genere di amicizia, superiore a questa: è quella delle persone che si guardano dall’offendere il Signore mortalmente. Chi raggiunge questo livello, ha già fatto molto, a vedere cos’è il mondo. Queste persone, però, pur cercando di non peccare mortalmente, a mio parere non cessano, di quando in quando, di cadervi. Non si interessano ai peccati veniali, che commettono molte volte al giorno, e così sono assai vicini ai mortali. Dicono: «Fate caso a questo? Per questo c’è l’acqua benedetta, e i rimedi della Chiesa, madre nostra». Ne ho sentiti molti, e mi fanno compassione. Per amore di Dio: vegliate attentamente per non commettere un solo peccato veniale, per piccolo che sia, pensando a quel rimedio, perché non è possibile che il bene ci porga l’occasione di compiere il male. Dopo aver commesso il peccato veniale, questo sì, ricordatevi e cercate un tal rimedio. 21. È davvero molto importante mantenere la coscien-
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pia que ninguna cosa os estorbe a pedir a nuestro Señor la perfecta amistad que pide la Esposa. Al menos no es ésta que queda dicha; es amistad bien sospechosa por muchas razones; y llegada a regalos y aparejada para mucha tibieza, y ni bien sabrán si es pecado venial o mortal el que hacen. Dios os libre de ella; porque con parecerles no tienen cosas de pecados grandes, como ven a otros, parece se aseguran y éste no es estado de perfecta humildad juzgarlos por muy ruines. Podrá ser sean muy mejores, porque lloran su pecado, y con gran arrepentimiento, y por ventura mejor propósito que ellos, que darán en nunca ofender a Dios, en poco ni en mucho. Estos otros, con parecerles no hacen ninguna cosa de aquellas, toman más anchura para sus contentos; éstos por la mayor parte tendrán sus oraciones vocales, no muy bien rezadas, porque no lo llevan por tan delgado. 22. Hay otra manera de amistad y paz, que comienza a dar nuestro Señor a unas personas que totalmente no le querrían ofender en nada; aunque no se apartan tanto de las ocasiones, tienen sus ratos de oración, dales nuestro Señor ternuras y lágrimas, mas no querrían ellas dejar los contentos de esta vida, sino tenerla buena y concertada, que parece para vivir acá con descanso les está bien aquello. Esta vida trae consigo hartas mudanzas. Harto será si duran en la virtud. Porque no apartándose de los contentos y gustos del mundo, presto tornarán a aflojar en el camino del Señor, que hay grandes enemigos para defendérnosle. No es ésta, hijas, la amistad que quiere la Esposa tampoco, ni vosotras la queráis. Apartaos siempre de cualquier ocasioncita, por pequeña que sea, si queréis que vaya creciendo el alma y vivir con seguridad.
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za così limpida da non avere mai alcuna cosa che sia d’ostacolo a domandare a nostro Signore la perfetta amicizia chiesta dalla Sposa. Di certo non è quella di cui ho parlato; quella è un’amicizia molto sospetta e per molte ragioni. Sta sempre in compagnia delle consolazioni, conduce a una grande tiepidezza e le anime che ne sono avvinte, neppure sapranno se quel che hanno fatto è un peccato veniale o mortale. Dio ve ne scampi! Sembrando loro di non commettere i grandi peccati che vedono in altri, si tranquillizzano, ma non è questa perfetta umiltà, se giudicano gli altri assai negativamente. Può essere che ne siano molto migliori, perché piangono i loro peccati, profondamente pentiti, forse con propositi più alti che sfoceranno nel non offendere più Dio, nel poco come nel molto. Gli altri, invece, credendosi esenti da simili peccati, di dedicano tranquilli alle proprie consolazioni; la maggior parte di loro recitano male le loro orazioni vocali perché perdono in delicatezza. 22. C’è un’altra specie di amicizia e di pace, che nostro Signore comincia a concedere ad alcune persone risolute a non offenderlo più; pur non evitando tutte le occasioni, hanno momenti di orazione dove nostro Signore concede loro tenerezze e lacrime, ma non sono decise a lasciare i piaceri della vita, per goderla buona e controllata: questo sembra loro sufficiente per vivere tranquilli. Ma questa vita comporta mutamenti. Difficilmente persevereranno nella virtù. Non rinunciando ai piaceri e consolazioni del mondo, finiranno di nuovo con l’ammosciarsi nelle vie del Signore; sono molti i nemici da cui difenderci. Non è questa, figlie, l’amicizia richiesta dalla Sposa, e neppure voi fatene domanda. Allontanatevi sempre anche dalle occasioni di peccato più piccole, se volete che l’anima cresca e se volete vivere sicure.
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23. No sé para qué os voy diciendo estas cosas si no es para que entendáis los peligros que hay en no desviarnos con determinación de las cosas del mundo todas, porque ahorraríamos de hartas culpas y de hartos trabajos. Son tantas las vías por donde comienza nuestro Señor a tratar amistad con las almas, que sería nunca acabar – me parece – las que yo he entendido, con ser mujer, ¿qué harán los confesores y personas que las tratan más particularmente? Y así que algunas me desatinan, porque no parece les falta nada para ser amigas de Dios. En especial, os contaré una que ha poco que traté muy particularmente. Ella era amiga de comulgar muy a menudo mucho, y jamás decía mal de nadie, y ternura en la oración y continua soledad, porque estaba en su casa por sí; tan blanda de condición, que ninguna cosa que se le decía la hacía tener ira, que era harta perfección, ni decir mala palabra. Nunca se había casado, ni era ya de edad para casarse, y había pasado hartas contradicciones en esta paz; y como veía esto, parecíanme efectos de muy aventajada alma y de gran oración y preciábala mucho a los principios, porque no la veía ofensa de Dios y entendía se guardaba de ella. 24. Tratada, comencé a entender de ella que todo estaba pacífico si no tocaba a interés; mas llegado aquí, no iba tan delgada la conciencia, sino bien grueso. Entendí que con sufrir todas las cosas que le decían de esta suerte, tenía un punto de honra que por su culpa no perdiera un tanto o una puntica de su honra o estima; tan embebida en esa miseria que tenía, tan amiga de saber y entender lo uno y lo otro, que yo me espantaba cómo aquella persona podía estar una hora
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23. Non so perché vi sto dicendo questo, se non perché comprendiate i pericoli che incontrerete se non abbandonerete con vigore tutte le cose del mondo; ci risparmieremmo tante colpe e tante fatiche. Sono tante le modalità con cui nostro Signore comincia a dialogare amichevolmente con le anime, che non si finirebbe più di parlare semplicemente di quelle che ho intuito io, che sono una donna. Come faranno i confessori e le persone che dirigono spiritualmente anime? Certe anime mi sconfortano, perché pare non manchi loro nulla per essere di Dio. Vi racconterò in particolare di una con cui ho avuto specificamente a che fare. Desiderava ricevere la comunione davvero spesso, non parlava mai male di nessuno, godeva di tenerezze nell’orazione ed era in continua solitudine perché viveva in casa da sola. Era dolce, tanto che qualsiasi cosa le si dicesse non le provocava ira: riflesso di grande santità, e mai dalla sua bocca usciva una parola cattiva. Non si era mai sposata, neppure aveva l’età per farlo, e in questa pace aveva dovuto sopportare grandi contraddizioni. Questo, nel suo insieme, mi sembrava l’esito di un’anima molto avanti nella vita interiore, dalla profonda orazione, e da principio la stimavo assai, anche perché, non scorgendovi alcuna offesa di Dio, convinta che se ne guardasse bene. 24. Dialogando con lei, mi accorsi però che tutto andava bene finché non si toccava il suo proprio interesse; giunti qui, la sua coscienza non era poi così delicata, ma grossolana. Compresi anche che, malgrado sopportasse tutte le cose che potessero dirle contro, aveva un puntiglio d’onore che per propria colpa non avrebbe mai perduto tanto o poco, pochissimo, del suo onore e stima. Era tanto permeata da questa miseria, così dedita a sapere e capire dell’uno e dell’altro, che stupita mi domandavo come potesse resistere un’ora da sola, amica com’era, oltretutto, dei
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sola, y bien amiga de su regalo. Todo esto hacía y lo doraba, que lo libraba de pecado; y según las razones que daba en algunas cosas, me parece le hiciera yo, si se le juzgara; que en otros bien notorio era, aunque quizá por no se entender bien. Traíame desatinada, y casi todos la tenían por santa. Puesto que vi que de las persecuciones que ella contaba debía tener alguna culpa, y no tuve envidia su modo y santidad; sino que ella u otras dos almas que he visto en esta vida que ahora me acuerde, santas en su parecer, me han hecho más temor que cuantas pecadoras he visto, después que las trataba, y suplicar al Señor nos dé luz. 25. Alabadle, hijas, mucho que os trajo a monasterio adonde por mucho que haga el demonio no puede tanto engañar como a las que en sus casas están; que hay almas que parece no les falta nada para volar al cielo, porque en todo siguen la perfección a su parecer, mas no hay quien las entienda; porque en los monasterios jamás he visto dejarse de entender, porque no han de hacer lo que quieren, sino lo que les mandan. Y acá, aunque verdaderamente se querrían entender ellas, porque desean contentar al Señor, no pueden; porque, en fin, hacen lo que hacen por su voluntad, y aunque alguna vez la contradigan, no se ejercitan tanto en la mortificación. Dejemos algunas personas a quien muchos años nuestro Señor ha dado luz; que éstas procuran tener quien las entienda y a quien se sujetar, y la gran humildad trae poca confianza de sí, aunque más letrados sean. 26. Otros hay que han dejado todas las cosas por el Señor, y ni tienen casa ni hacienda ni tampoco gustan de regalos,
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suoi comodi. Faceva tutto questo e lo indorava da non vedervi peccato. Stando alle ragioni con cui spiegava alcune cose, pareva che a peccare fossi io, nel giudicarla. Malgrado lo sbaglio fosse talora eclatante, probabilmente non se ne rendeva conto. Me ne stupivo, e quasi tutti la ritenevano santa. Dato che mi accorsi che delle persecuzioni di cui parlava doveva essere in qualche modo responsabile, non invidiai il suo modo di vivere e la sua santità. Ma sia lei, come altre due anime che ho saputo seguire la medesima via, a loro parere sante, dopo averle meglio conosciute, mi hanno fatto più paura di tutti i peccatori che ho conosciuto. Supplico il Signore che ci conceda la sua luce. 25. Lodatelo molto, figlie; vi ha portato in monastero, dove, per molto che si agiti il demonio, non può ingannare tanto come quelle persone che abitano nelle loro case. Ci sono anime a cui sembra non manchi nulla per volare in cielo, perché in ogni cosa cercano la santità, ma secondo i propri canoni, e senza che alcuno le conosca. Invece nei monasteri ho mai veduto cadere in illusione, perché le monache non fanno quello che vogliono ma quello che è loro comandato. Le anime che vivono nel mondo, malgrado il loro anelito sia sincero, perché davvero desiderano contentare il Signore, non vi riescono perché seguono la propria volontà. Talvolta arrivano a contraddirla, ma non si esercitano tanto nella mortificazione. Lasciamo stare le persone a cui ormai da molti anni il Signore ha concesso la sua luce; queste cercano chi possa conoscerle profondamente cui sottomettersi; l’umiltà, se profonda, conduce ad avere poca fiducia in se stessi, anche nel caso di persone dotte. 26. Altri, poi, hanno rinunciato a tutto per il Signore, non hanno casa né affari, né godono delle comodità, sono
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antes son penitentes, ni de las cosas del mundo, porque les ha dado ya el Señor luz de cuán miserables son, mas tienen mucha honra. No querrían hacer cosa que no fuese tan bien acepta a los hombres como al Señor; gran discreción y prudencia. Puédense harto mal concertar siempre estas dos cosas; y es el mal que casi, sin que ellos entiendan su imperfección, siempre gana más el partido del mundo que el de Dios. Estas almas, por la mayor parte, les lastima cualquier cosa que digan de ellas, y no abrazan la cruz, sino llévanla arrastrando, y así las lastima y cansa y hace pedazos; porque si es amada, es suave de llevar. Esto es cierto. 27. No, tampoco es ésta la amistad que pide la Esposa; por eso, hijas mías, mirad mucho (pues habéis hecho lo que aquí digo al principio), no faltéis ni os detengáis en lo segundo. Todo es cansancio para vosotras. Si lo habéis dejado lo más, dejáis el mundo, los regalos y contentos y riquezas de él, que aunque falsos, en fin, placen, ¿qué teméis? Mirad que no lo entendéis, que por libraros de un desabor que os puede dar, con un dicho os cargáis de mil cuidados y obligaciones. Son tantas las que hay, si queremos contentar a los del mundo, que no se sufre decirlas por no me alargar, ni aun sabría. 28. Hay otras almas – y con esto acabo, que por aquí, si vais advirtiendo, entenderéis muchas vías por donde comienzan a aprovechar y se quedan en el camino –, digo que hay otras, que ya tampoco se les da mucho de los dichos de los hombres ni de la honra; mas no están ejercitadas en la mortificación y en negar su propia voluntad, y así no parece les sale el miedo del cuerpo. Puestos en sufrir, con todo pa-
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anzi penitenti, non godono neppure delle cose del mondo, perché il Signore, con la sua luce, ha mostrato loro quanto siano miserabili; malgrado tutto, queste persone sono molto attaccate al loro onore. Non farebbero cosa che non fosse ben accetta agli uomini come al Signore. Si muovono con grande discrezione e prudenza. Ma è ben difficile riuscire a fare andare d’accordo queste cose. Ed è così che, senza che loro se ne accorgano, il partito del mondo vince sul partito di Dio. La maggior parte di queste anime si infastidisce per ogni cosa si dica loro, non abbracciano la croce, ma la trascinano a fatica, sicché li sfianca, li stanca li fa a pezzi: perché la croce, se amata, è soave. Di questo siamo sicure. 27. Ma no: neppure questa è l’amicizia che chiede la Sposa; per questo, figlie mie, fate attenzione (dal momento che avete fatto quel che vi ho inizialmente detto), e non venite meno. Tutto può divenire stanchezza per voi. Ma, se avete rinunciato al più, cioè al mondo, alle sue consolazioni e gioie, alle sue ricchezze, che, per quanto false, alla fin fine piacciono, di cosa avete paura? Occhio a non capire l’inganno: per liberarvi da un dissapore provocato forse da mezza parola, vi caricate di mille cure e obbligazioni. Ve ne sono così tante a voler contentare il mondo, che sarebbe insopportabile dirle tutte e andrei troppo per le lunghe. 28. E c’è un altro genere ancora di anime; con questo finisco: se capite bene, scoprirete molte vie grazie alle quali cominciano a fare progressi e poi si fermano per strada. Queste anime, pur non interessandosi a quanto dicono gli uomini e al proprio onore, non si esercitano nella mortificazione e nel saper dire di no alla propria volontà. Sembra che la paura non riesca a fuggire dal loro corpo. Con la disposizione a soffrire, sembra loro che tutto sia sistemato.
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rece está ya acabado: mas en negocios graves de la honra del Señor, torna a revivir la suya y ellos no lo entienden; no les parece temen ya el mundo, sino a Dios. Peligros sacan, lo que puede acaecer, para hacer que una obra virtuosa sea tornada en mucho mal, que parece que el demonio se las enseña; mil años antes profetizan lo que puede venir, si es menester. 29. No son estas almas de las que harán lo que san Pedro, de echarse en la mar, ni lo que otros muchos santos. En su sosiego allegarán almas al Señor, mas no poniéndose en peligros; ni la fe obra mucho para sus determinaciones. Una cosa he notado: que pocos vemos en el mundo, fuera de religión, fiar de Dios su mantenimiento; solas dos personas conozco yo. Que en la religión ya saben no les ha de faltar; aunque quien entra de veras por solo Dios, creo no se le acordará de esto. ¡Mas cuántos habrá, hijas, que no dejaran lo que tenían si no fuera con la seguridad! Porque en otras partes que os he dado aviso he hablado mucho en estas ánimas pusilánimes y dicho el daño que les hace y el gran bien tener grandes deseos, ya que no puedan las obras, no digo más de éstas, aunque nunca me cansaría. Pues las llega el Señor a tan gran estado, sírvanle con ello, y no se arrincone; que aunque sean religiosos, si no pueden aprovechar a los prójimos, en especial mujeres, con determinación grande y vivos deseos de las almas, tendrá fuerza su oración, y aun por ventura querrá el Señor que en vida o en muerte aprovechen, como hace ahora el santo fray Diego, que era lego y no hacía más de servir, y después de tantos años muerto, resucita el Señor su memoria para que nos sea ejemplo. Alabemos a Su Majestad. 30. Así que, hijas mías, el Señor si os ha traído a este esta-
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Ma, in affari importanti riguardanti l’onore del Signore, torna prepotentemente il loro, di onore, e neppure se ne accorgono. Non sembra loro di temere il mondo, ma Dio. Intravedono pericoli in quel che potrà accadere, apparendo loro che anche un’opera virtuosa possa mutarsi in male; sembra quasi che il demonio sia loro maestro. Mille anni prima profetizzano quel che potrebbe accadere, se necessario. 29. Non saranno queste le anime capaci di imitare san Pietro nel buttarsi in mare, né quanto hanno fatto molti altri santi. Nel loro agio guadagneranno anime al Signore, ma mai correndo pericoli; né la fede aiuta molto le loro decisioni. Ho notato una cosa: vediamo poche persone nel mondo affidarsi a Dio per il loro mantenimento: ne conosco solo due. Chi è religioso, sa che nulla gli verrà meno. Chi diviene religioso solo per amore di Dio, neppure ci pensa. Ma quanti, figlie, non lascerebbero quanto possedevano se non con questa sicurezza! Altrove vi ho opportunamente parlato di queste anime pusillanimi, e vi ho spiegato il danno che ne ricevono, e il bene di aver alti desideri, in mancanza delle opere. Non aggiungerò nulla, anche se non me ne stancherei. Condotte dal Signore a tale altezza, ivi lo servano, senza nascondersi in un angolo. Se sono religiosi, se non possono aiutare direttamente il prossimo, specialmente se sono donne, sarà potente la loro preghiera, con forte determinazione e vivi desideri delle anime. Magari vorrà il Signore che in vita o in morte ne traggano frutto, come sta accadendo al santo fra’ Diego. Era un fratello converso e non faceva altro che servire. Dopo tanti anni dalla morte, il Signore ne risuscita la memoria perché ci sia di esempio. Sia lode a Sua Maestà. 30. Se, figlie mie, il Signore vi ha chiamato a questo
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do, poco os falta para la amistad y la paz que pide la Esposa; no dejéis de pedirla con lágrimas muy continuas y deseos. Haced lo que pudiereis de vuestra parte para que os la dé; porque sabed que no es ésta la paz y amistad que pide la Esposa; aunque hace harta merced el Señor a quien llega a este estado, porque será con haberse ocupado en mucha oración y penitencia y humildad y otras muchas virtudes. Sea siempre alabado el Señor que todo lo da, amén.
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stato, poco vi manca per raggiungere la pace e l’amicizia domandate dalla Sposa. Non cessate di chiederla con continue lacrime e aneliti. Fate quel che dipende da voi perché ve lo conceda. Sapete che non è ancora questa la pace e l’amicizia che chiede la Sposa; tuttavia, a chi raggiunge tale stato, il Signore ha concesso una grande grazia, perché vi sarà giunto dedicandosi molto alla preghiera, alla penitenza, all’umiltà e a molte altre virtù. Sia sempre lodato il Signore, fonte di ogni bene. Amen.
Capítulo 3 Trata de la verdadera paz que Dios concede al alma, su unión con ella, y de los ejemplos de caridad heroica de algunos siervos de Dios. Béseme con beso de su boca (Cant. 1, 1). 1. ¡Oh santa Esposa!, vengamos a lo que vos pedís, que es aquella santa paz, que hace aventurar al alma a ponerse a guerra con todos los del mundo quedando ella con toda seguridad y pacífica. ¡Oh, qué dicha tan grande será alcanzar esta merced!, pues es juntarse con la voluntad de Dios, de manera que no haya división entre El y ella, sino que sea una misma voluntad; no por palabras, no por solos deseos, sino puesto por obra; de manera que en entendiendo que sirve más a su Esposo en una cosa, haya tanto amor y deseo de contentarle, que no escuche las razones que le dará el entendimiento, ni los temores que le pondrá, sino que deje obrar la fe de manera que no mire provecho ni descanso, sino acabe ya de entender que en esto está todo su provecho. 2. Pareceros ha, hijas, que eso no va bien, pues es tan loable cosa hacer las cosas con discreción. Habéis de mirar un punto, que es entender que ha el Señor (a lo que vos podéis entender, digo, que cierto no se puede saber) oída vuestra petición, de besaros con beso de su boca. Que si esto conocéis por los efectos, no hay que deteneros en nada, sino olvidaros de vos por contentar a este tan dulce Esposo. Su Majestad se da a sentir a los que gozan de esta merced, con muchas muestras. Una es menospreciar todas las cosas de la tierra, estimarlas en tan poco como ellas son, no querer bien suyo porque ya tiene entendido su vanidad, no se alegrar
Capitolo terzo Parla della vera pace che Dio concede all’anima, della loro unione, e degli esempi di carità eroica di alcuni servi di Dio. Mi baci con i baci della sua bocca (Ct 1, 1) 1. Oh Sposa santa! Veniamo a quel che voi domandate, quella pace santa che rende capace l’anima di avventurarsi alla guerra con tutti coloro che appartengono al mondo, in piena sicurezza e pace. Oh: quanto sarà immensa la gioia nel ricevere questa grazia! È un unirsi totalmente alla volontà di Dio, in modo che tra Lui e l’anima non v’è più divisione alcuna, ma formano una medesima volontà. E non a parole, né a soli desideri, ma nei fatti. Così, intendendo che in una cosa serve maggiormente il suo Sposo, il suo grande amore e desiderio di contentarlo, rende l’anima sorda alle ragioni dell’intelletto e ai timori che le andrà suggerendo, e lascia operare la fede, senza cercare profitto o riposo, certa che nel compiere la volontà di Dio sta tutto il suo guadagno. 2. Vi sembrerà, figlie, che questo non vada bene, perché è sempre lodevole agire con discrezione. Badate bene a questo: bisogna riconoscere che il Signore (per quanto possiate capire, evidentemente, perché non ne possiamo avere certezza) ha udito la vostra richiesta di essere baciate con i baci della sua bocca. Se lo riconoscete per gli effetti in voi provocati, non dovete trattenervi in nulla, e dimenticarvi di voi stesse per contentare questo dolcissimo Sposo. Sua Maestà si fa sentire a chi gode di questa grazia in moltissimi modi. Uno di questi è l’atteggiamento di distacco da tutte le cose della terra, stimarle poco e per quel poco che sono, a non desiderarne alcun bene perché ne è stata compresa la vanità; a non rallegrarsi se non con
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sino con los que aman a su Señor; cánsale la vida, tiene en la estima las riquezas que ellas merecen; otras cosas semejantes a éstas, que enseña el que las puso en tal estado. 3. Llegada aquí el alma, no tiene qué temer si no es si no ha de merecer que Dios se quiera servir de ella en darla trabajos y ocasión para que pueda servirle, aunque sea muy a su costa. Así que aquí, como he dicho, obra el amor y la fe y no se quiere aprovechar el alma de lo que la enseña el entendimiento, porque esta unión que entre el Esposo y Esposa hay, la ha enseñado otras cosas que él no alcanza y tráele debajo de los pies. Pongamos una comparación para que lo entendáis. Está uno cautivo en tierra de moros. Este tiene un padre pobre o un grande amigo, y si éste no le rescata, no tiene remedio. Para haberle de rescatar no bastó lo que tiene, sino que ha él de ir a servir por él. El grande amor que le tiene pide que quiera más la libertad de su amigo que la suya; mas luego viene la discreción con muchas razones y dice que más obligado es a sí, y podrá ser que tenga él menos fortaleza que el otro y que le hagan dejar la fe, que no es bien ponerse en este peligro, y otras muchas cosas. 4. ¡Oh amor fuerte de Dios! ¡Y cómo no le parece que ha de haber cosa imposible a quien ama! ¡Oh dichosa alma que ha llegado a alcanzar esta paz de su Dios, que esté señoreada sobre todos los trabajos y peligros del mundo, que ninguno teme, a cuento de servir a tan buen Esposo y Señor, y con más razón que la tiene este pariente y amigo que hemos dicho! Pues ya habéis leído, hijas, de un Santo, y que no por hijo, ni por amigo, sino porque debía bien haber llegado a esta ventura tan buena de que le hubiese Dios dado esta paz, y por contentar a Su Majestad e imitarle en algo lo mucho
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coloro che amano il loro Signore; li stanca la vita e ritengono le ricchezze per quanto in verità valgono; e altre cose simili da cui si riconosce che l’anima è stata posta da Dio in quello stato. 3. L’anima giunta a questo stato, non deve temere altro se non di non meritare che Dio voglia servirsi di lei, inviandole fatiche e circostanze ove possa servirlo, anche assai costose. Sicché qui, come ho già detto, operano l’amore e la fede; mentre l’anima non vuole profittare di ciò che le indica l’intelletto. L’unione tra Sposo e Sposa, infatti, le ha insegnato altre cose irraggiungibili dall’intelletto. Facciamo un paragone per meglio spiegarvelo. C’è uno schiavo nella terra dei mori. Ha un padre povero e un amico leale. Se questi non lo riscatta, non c’è speranza. Per riscattarlo, però, i beni dell’amico non sono sufficienti, ma è necessario che lui stesso prenda il posto dello schiavo. Il grande amore verso di lui gli chiede di preferire la libertà dell’amico alla propria; ma ecco che poi sopraggiunge la prudente discrezione con molti ragionamenti e gli suggerisce che è più tenuto a se stesso, che può essere che lui abbia meno forza dell’altro, che questo gli farebbe perdere la fede e che non è bene esporsi a questo pericolo e tante altre cose. 4. Oh, grande amore di Dio! Come è vero che per chi ama nulla è impossibile! Oh anima felice giunta alla pace del suo Dio, signora di tutte le fatiche e di tutti i pericoli del mondo: non ne teme alcuno, a patto di servire uno Sposo e Signore tanto buono, mentre ciò non si può dire per il parente e per l’amico di cui abbiamo detto! Già avrete letto, figlie, di un Santo che, non fu per un figlio e neppure per un amico, ma perché aveva raggiunto la ventura di possedere questa pace concessagli da Dio, e per contentare Sua Maestà e imitarlo in qualcosa del mol-
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que hizo por nosotros, se fue a trocar por hijo de una viuda, que vino a él fatigada, a tierra de moros. Ya habéis leído cuán bien le sucedió, y con la ganancia que vino. 5. Creería yo que su entendimiento no dejaría de representarle algunas más razones de las que dije, porque era obispo y había de dejar sus ovejas, y por ventura tendría temores. Mirad una cosa que se me ofrece ahora y viene a propósito para los que de su natural son pusilánimes y de ánimo flaco, que por la mayor parte serán mujeres, y aunque en hecho de verdad su alma haya llegado a este estado, su flaco natural teme. Es menester tener aviso, porque esta flaqueza natural nos hará perder una gran corona. Cuando os hallareis con esta pusilanimidad, acudid a la fe y humildad y no dejéis de acometer con fe, que Dios lo puede todo, y así pudo dar fortaleza a muchas niñas santas, y se la dio para pasar tantos tormentos, como se determinaron a pasar por El. 6. De esta determinación quiere hacerle señor de este libre albedrío, que no ha menester El nuestro esfuerzo de nada: antes gusta Su Majestad de querer que resplandezcan sus obras en gente flaca, porque hay más lugar de obrar su poder y de cumplir el deseo que tiene de hacernos mercedes. Para esto os han de aprovechar las virtudes que Dios os ha dado, para hacer con determinación y dar de mano a las razones del entendimiento y a vuestra flaqueza y para no dar lugar a que crezca con pensar «si será, si no será», «quizá por mis pecados no mereceré yo que me dé fortaleza como a otros ha lado». No es ahora tiempo de pensar vuestros pecados: dejadlos aparte, que no es ahora tiempo de pensar vuestros pecados, como he dicho; que no es con sazón esa humildad; es a mala coyuntura.
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to che fece per noi, si recò nel paese dei mori al posto del figlio di una vedova che, addolorata, si rivolse a lui. Già avete letto quanto bene andò a finire e quanto ne guadagnò al ritorno. 5. Il suo intelletto, posso dire, non avrà cessato di suggerirgli molte altre obiezioni, oltre a quelle conosciute, perché era vescovo e doveva abbandonare il suo gregge, e chissà cosa gli sarebbe accaduto. Ecco una cosa che mi viene adesso in mente adatta a chi è per matura pusillanime e poco coraggioso; sono quasi tutte donne: la loro natura continua a temere anche se hanno già raggiunto questo stato. È necessario che stiano attente, perché questa debolezza naturale potrebbe farci perdere una grande corona. Quando constaterete in voi questa pusillanimità, ricorrete alla fede e all’umiltà, e, grazie alla fede, agite di conseguenza; Dio, che può tutto, donò a molte giovani sante la forza di sopportare tanti tormenti non appena si decisero a sopportarli per Lui. 6. Per questa determinazione, il Signore vuole renderci padrone del nostro libero arbitrio. Lui non ha bisogno del nostro sforzo. A Sua Maestà piace anzi far risplendere le sue opere in persone deboli, perché in esse può meglio dispiegare il suo potere e portare a compimento il suo desiderio di donarci le sue grazie. Per questo potete profittare delle virtù che Dio vi ha dato, per agire con risolutezza, senza dare ascolto alle ragioni dell’intelletto, alla vostra debolezza, per non fermarvi a pensare se ci riuscirò o no, o se magari per la mia debolezza non merito mi dia la forza concessa ad altri. Non è questo il momento di pensare ai vostri peccati: lasciateli da parte. Non è questo il momento di pensare ai vostri peccati, ripeto. Non è vera umiltà, questa, ed è fuori luogo.
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7. Cuando os quisieren dar una cosa muy honrosa, o cuando os incite el demonio a vida regalada, o a otras semejantes cosas, temed que por vuestros pecados no lo podréis llevar con rectitud; y cuando hubiereis de padecer algo por nuestro Señor o por el prójimo, no hayáis miedo de vuestros pecados. Con tanta caridad podríais hacer una obra de éstas, que os los perdonase todos, y de esto ha miedo el demonio, y por esto os los trae a la memoria entonces. Y tened por cierto, que nunca dejará el Señor a sus amadores, cuando por solo El se aventuran. Si llevan otros intentos de propio interés, eso miren, que yo no hablo sino de los que pretenden contentar con la mayor perfección al Señor. 8. Y ahora en nuestros tiempos, conozco yo una persona – y vosotras la visteis, que me vino a ver a mi – que la movía el Señor con tan gran caridad que le costó hartas lágrimas no poderse ir a trocar por un cautivo. El lo trató conmigo; era de los Descalzos de fray Pedro de Alcántara; y después de muchas importunaciones, recaudó licencia de su General, y estando cuatro leguas de Argel, que iba a cumplir su buen deseo, le llevó el Señor consigo. ¡Y a buen seguro que llevó buen premio! Pues ¡qué de discretos había que le decían era disparate! A los que no llegamos a amar tanto al Señor, así nos parece. Y ¡cuán mayor disparate es acabársenos este sueño de esta vida con tanto seso, que plega a Dios merezcamos entrar en el cielo, cuánto más ser de estos que tanto se aventajaron en amar a Dios! 9. Ya yo veo es menester gran ayuda suya para cosas semejantes; y por esto os aconsejo, hijas, que siempre con la Esposa pidáis esta paz tan regalada y que así señorea todos estos temorcillos del mundo, que con todo sosiego y quietud
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7. Quando volessero darvi un riconoscimento molto onorifico o il demonio vi inciti a una vita comoda, o altre cose simili, allora temete di non agire con rettitudine a causa dei vostri peccati. Ma non abbiate paura dei vostri peccati quando si tratta di soffrire qualche cosa per nostro Signore o per il prossimo. Magari in una di queste opere agirete con tanta carità da ricevere il perdono di tutti i peccati; di questo il demonio ha paura, e per questo ve li richiama alla memoria. Siate certi che il Signore non abbandona mai chi lo ama, se si danno da fare solo per amore Suo. Se hanno secondi fini rispondenti al proprio interesse, se ne guardino, perché sto parlando solo di chi desidera accontentare il Signore con la maggior perfezione possibile. 8. Ai nostri giorni, ho conosciuto una persona – anche voi l’avete conosciuto quando è venuto a trovarmi – mosso dal Signore a tanta carità che gli costò molte lacrime non poter offrirsi al posto di uno schiavo. Ne parlò con me. Apparteneva agli Scalzi di fra’ Pedro d’Alcantara. Dopo reiterate insistenze, ottenne la licenza dal suo Generale. Appena a quattro leghe da Algeri, dove avrebbe dato compimento al suo buon desiderio, il Signore lo chiamò a sé. Di certo gli diede un gran bel premio! E c’erano i tiepidi che la reputavano una pazzia! Questo può essere il solo pensiero di chi, come noi, non è ancora capace di amare tanto il Signore. Quale maggiore pazzia che lasciare il sogno di questa vita con tanta discrezione? Voglia Dio che meritiamo di entrare in cielo e ancor più di essere nel numero di coloro che sono tanto avanzati nel Suo amore. 9. È necessario il suo aiuto per simili cose. Per questo vi consiglio, figlie, di domandare sempre con la Sposa questa dolce pace: così dominereste signorilmente tutte le misere paure del mondo, che combattereste con calma e
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le da batería. ¿No está claro que a quien Dios hiciere tan gran merced de juntarse con un alma en tanta amistad, que la ha de dejar bien rica de bienes suyos? Porque, cierto, estas cosas no pueden ser nuestras. El pedir y desear nos haga esta merced, podemos, y aun esto con su ayuda; que lo demás, ¿qué ha de poder un gusano, que el pecado le tiene tan acobardado y miserable, que todas las virtudes imaginamos tasadamente como nuestro bajo natural? ¿Pues qué remedio, hijas? Pedir con la Esposa. Si una labradorcilla se casase con el rey y tuviese hijos, ¿ya no quedan de sangre real? Pues si a un alma nuestro Señor hace tanta merced que tan sin división se junte con ella, ¿qué deseos, qué efectos, qué hijos de obras heroicas podrán nacer e allí si no fuere por su culpa? 10. Por eso os torno a decir, que para cosas semejantes, si el Señor os hiciera merced que se ofrezcan hacerlas por El, que no hagáis caso de haber sido pecadoras. Es menester aquí que señoree la fe a nuestra miseria, y no os espantéis si al principio de determinaros, y aun después sintiereis temor y flaqueza; ni hagáis caso de ello, si no es para avivaros más; dejad hacer su oficio a la carne; mirad que dice el buen Jesús en la oración del Huerto: La carne es enferma, y acuérdeseos de aquel tan admirable y lastimoso sudor. Pues si aquella carne divina y sin pecado, dice Su Majestad que es enferma, ¿cómo queremos la nuestra tan fuerte que no sienta la persecución que le puede venir y los trabajos? Y en ellos mismos será como sujeta ya la carne al espíritu. Junta su voluntad con la de Dios, no se queja. 11. Ofréceseme ahora aquí cómo nuestro buen Jesús muestra la flaqueza de su humanidad antes de los trabajos, y en el golfo de ellos tan gran fortaleza, que no sólo quejarse,
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serenità. Non risulta chiaro che l’anima si arricchisce di doni divini quando Dio le concede di unirsi a Lui in così stretta amicizia? Queste grazie non possono dipendere da noi. Chiedere e desiderare che ci conceda questa grazia, possiamo farlo, e pure questo con il suo aiuto. Per il resto, cosa potrà mai fare un verme, reso dal peccato tanto codardo e vile da immaginare tutte le virtù alla stregua della nostra bassa natura? Cosa fare, dunque, figlie? Unirci alla richiesta della Sposa. Se una contadinella sposasse un re e avesse da lui figli, non sarebbero di sangue reale? Se nostro Signore concede a un’anima la grande grazia di unirla interamente a Lui, quali desideri, quali effetti, quali figli di opere eroiche ne potranno nascere, tranne che l’anima non vi ponga ostacolo? 10. Per questo torno a dirvi che per cose simili, se il Signore vi concede la grazia di agire solo per amore suo, non dovete più pensare di essere state peccatrici. È qui necessario che la fede domini la nostra miseria, e non spaventatevi, se prima o dopo aver preso la decisione avvertiate timore o debolezza. Non fateci caso, se non per accendervi di più. Lasciate che la carne svolga il suo compito. Ricordate quando il buon Gesù, mentre pregava nell’orto degli ulivi, disse che la carne è debole, e ricordate il suo mirabile e doloroso sudore. Se Sua Maestà definisce debole la sua carne divina e senza peccato, perché desideriamo che la nostra sia così forte da non avvertire neppure le persecuzioni che potranno nascere e le fatiche che le accompagnano? In loro la carne sarà soggetta allo spirito. Se la volontà è unita a quella di Dio, la carne non si lamenta. 11. Mi viene ora in mente come il nostro buon Gesù mostri la debolezza della sua umanità prima dei patimenti e una grande forza quando vi si trova in mezzo. Non si
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mas ni en el semblante no hizo cosa por donde pareciese que padecía con flaqueza. Cuando iba al Huerto, dijo: Triste está mi ánima hasta la muerte; y estando en la cruz, que era ya pasando la muerte, no se queja. Cuando en la oración del Huerto, iba a despertar a sus Apóstoles; pues con más razón se quejara a su Madre y Señora nuestra cuando estaba al pie de la cruz y no dormida, sino padeciendo su santísima ánima y muriendo dura muerte, y siempre nos consuela más quejarnos a los que sabemos sienten nuestros trabajos y nos aman más. 12. Así que no nos quejemos de temores ni nos desanime ver flaco nuestro natural y esfuerzo; sino procuremos de fortalecernos de humildad, y entender claramente lo poco que podemos nosotros y que si Dios no nos favorece, no somos nada; y desconfiar de todo punto de nuestras fuerzas y confiar de su misericordia, y que hasta estar ya en ello es toda la flaqueza. Que no sin mucha causa lo mostró nuestro Señor; que claro está que no la tenía, pues era la misma fortaleza, sino para consuelo nuestro y para que entendamos lo que nos conviene ejercitar con obras nuestros deseos, y miremos que al principio de mortificarse un alma, todo se le hace penoso; si comienza a dejar regalos, pena; y si ha de dejar honra, tormento; y si ha de sufrir una palabra mala, se le hace intolerable. En fin, nunca le faltan tristezas hasta la muerte. Como acabare de determinarse de morir al mundo, verse ha libre de estas penas; y todo al contrario, no haya miedo que se queje ya, alcanzada la paz que pide la Esposa. 13. Por cierto que pienso que si nos llegásemos al Santísimo Sacramento con gran fe y amor, que de una vez bastase para dejarnos ricas, ¡cuánto más de tantas!; sino que no pa-
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lamenta e non mostra nel suo sembiante alcun segno di debolezza. Mentre si recava all’orto degli ulivi, disse: La mia anima è triste fino alla morte. Ma appeso sulla croce, mentre già stava patendo la morte, non si lamenta. Mentre durante la sua preghiera nell’orto andava a svegliare gli apostoli, a maggior ragione avrebbe dovuto lamentarsi con la Madre sua e nostra Signora, quando stava in piedi sotto la croce, e non addormentata, ma soffrendo nel più profondo della sua santissima anima, e morendo di dura morte. Ci consola sempre avere la possibilità di lamentarci con chi compatisce le nostre fatiche e più ci ama. 12. Non lamentiamoci, quindi, delle nostre paure, e non ci scoraggi constatare la nostra debolezza e la nostra fatica naturali. Cerchiamo di rivestirci di umiltà, e fare bene il poco che possiamo; se Dio non ci aiutasse, saremmo buoni a nulla. Diffidiamo delle nostre forze e affidiamoci completamente alla sua misericordia. Nella fiducia in noi stessi si nasconde ogni debolezza. Non senza ragione nostro Signore ci ha reso partecipi della sua debolezza. Lui non era debole, essendo la fortezza in persona, ma lo fece per nostra consolazione, e per farci vedere quanto convenga trasformare i nostri desideri in opere, nonché per dimostrarci che quando un’anima comincia a mortificarsi tutto le risulta penoso. Se lascia le comodità, ne sente pena. Se deve rinunciare all’onore, prova tormento; se deve sopportare una parola ingiuriosa, le diviene intollerabile. Mai le mancheranno angosce di morte. Ma non appena ci si decide a morire al mondo, ci si libera all’improvviso da queste pene. Ed è proprio il contrario: raggiunta la pace desiderata dalla Sposa, non si lamenterà più. 13. Sono certa che se ci avviciniamo al Santissimo Sacramento con grande fede e amore, una sola comunione basterebbe per lasciarci ricche. Quanto più se sono tan-
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rece sino cumplimiento el llegarnos a El y así nos luce tan poco. ¡Oh miserable mundo, que así tienes tapados los ojos de los que viven en ti, que no vean los tesoros con que podrían granjear riquezas perpetuas! 14. ¡Oh Señor del cielo y de la tierra! ¡Que es posible que aun estando en esta vida mortal se pueda gozar de Vos con tan particular amistad! ¡Y que tan a las claras lo diga el Espíritu Santo en estas palabras, y que aun no lo queramos entender! ¡Qué son los regalos con que tratáis con las almas en estos Cánticos! ¡Qué requiebros, qué suavidades!, que había de bastar una palabra de éstas a deshacernos en Vos. Seáis bendito, Señor, que por vuestra parte no perderemos nada. ¡Qué de caminos, por qué de maneras, por qué de modos nos mostráis el amor! Con trabajos, con muerte tan áspera con tormentos, sufriendo cada día injurias y perdonando. Y no sólo con esto, sino con unas palabras tan heridoras para el alma que os ama, que la decís en estos Cánticos (y) la enseñáis que os diga, que no sé yo cómo se pueden sufrir, si Vos no ayudáis para que las sufra quien las siente, no como ellas merecen, sino conforme a nuestra flaqueza. 15. Pues, Señor mío, no os pido otra cosa en esta vida, sino que me beséis con beso de vuestra boca, y que sea de manera que aunque yo me quiera apartar de esta amistad y unión, esté siempre, Señor de mi vida, sujeta mi voluntad a no salir de la vuestra; que no haya cosa que me impida pueda yo decir, Dios mío y gloria mía, con verdad que son mejores tus pechos y más sabrosos que el vino.
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te! Ma se ci avviciniamo a Lui solo per etichetta, il frutto si spegne. Oh miserevole mondo che chiudi gli occhi dei tuoi abitanti perché non vedano i tesori con cui potrebbero guadagnare eterne ricchezze! 14. Oh Signore del cielo e della terra! Possibile che, ancora immersi in questa vita mortale, possiamo godere di Voi con un’amicizia tanto stretta? E che, anche se tardiamo a comprenderlo, lo Spirito Santo ce lo confermi tanto chiaramente con quelle parole? Quali doni si nascondono, per le anime, nelle parole del Cantico dei Cantici! Quali agi, quali soavità! Sarebbe sufficiente una sola di queste parole per scioglierci in Voi. Siate benedetto, Signore: Voi non verrete mai meno. Per quali vie, tramite quali strumenti, con quali modalità ci mostrate il vostro amore! Con le fatiche, con la vostra morte tanto dura, con i tormenti, patendo ogni giorno ingiurie e perdonando. E non solo; ma anche con parole d’amore che feriscono l’anima che vi ama, pronunciate in questi Cantici; e insegnate a ripeterle. Non saprei come vi si potrebbe resistere se Voi non aiutaste a supportarle chi le ascolta, facendole comprendere non quali sono, ma secondo la nostra debolezza. 15. Signore mio: in questa vita vi chiedo solo questo: baciami con i baci della tua bocca. E in modo tale che, se anche volessi allontanarmi dalla vostra amicizia e unione, la mia volontà, Signore della mia vita, sia sempre tanto unita alla vostra da non poterle fuggire. Non vi sia cosa che possa impedirmi di dire, Dio mio e gloria mia, che il tuo amore è più gustoso del vino.
Capítulo 4 Habla de la oración de quietud y de unión y de la suavidad y gustos que causan al espíritu, en comparación de los cuales no son nada los deleites de la tierra. Más valen tus pechos que el vino, que dan de sí fragancia de muy buenos olores (Cant. 1, 1-2). 1. ¡Oh hijas mías, qué secretos tan grandes hay en estas palabras! Dénoslo nuestro Señor a sentir, que harto mal se pueden decir. Cuando Su Majestad quiere, por su misericordia, cumplir esta petición a la Esposa, es una amistad la que comienza a tratar con el alma, que sólo las que la experimentéis la entenderéis, como digo. Mucho de ella tengo escrito en dos libros (que si el Señor es servido, veréis después que me muera), y muy menuda y largamente, porque veo que los habréis menester, y así aquí no haré más que tocarlo. No sé si acertaré por las mismas palabras que allí quiso el Señor declararlo. 2. Siéntese una suavidad en lo interior del alma tan grande, que se da bien a sentir estar vecino nuestro Señor de ella. No es esto sólo una devoción que ahí mueve a lágrimas muchas, y éstas dan satisfacción, o por la Pasión del Señor, o por nuestro pecado, aunque en esta oración de que hablo, que llamo yo de quietud por el sosiego que hace en todas las potencias, que parece la persona tiene muy a su voluntad, aunque algunas veces se siente de otro modo, cuando no está el alma tan engolfada en esta suavidad, parece que todo el hombre interior y exterior conforta, como si le echasen en los tuétanos una unción suavísima, a manera de un gran olor, que si entrásemos en una parte de presto donde le hubiese
Capitolo quarto Parla dell’orazione di quiete e di quella di unione, nonché della soavità e piaceri che provocano nell’anima. I piaceri della terra, al confronto, sono meno di niente. Migliore del vino è il tuo amore, Inebrianti sono i tuoi profumi per la fragranza (Ct. 1, 1-2). 1. Figlie mie: quali grandi segreti si celano in queste parole! Ci permetta, nostro Signore, di sentirli perché a parlarne è facile sbagliare. Quando Sua Maestà vuole, nella sua misericordia, portare a compimento la richiesta della Sposa, nel dialogo con l’anima comincia un’amicizia tale, che, come ho già detto, potrà essere sperimentata solo da chi ne ha fatta l’esperienza. Ne ho già scritto molto in due libri (che, a Dio piacendo, potrete leggere dopo la mia morte). Ho scandagliato in lungo e in largo l’argomento perché so quanto ne abbiate bisogno, sicché qui lo sfiorerò soltanto. Non so se utilizzerò le stesse parole e frasi con cui là il Signore volle spiegarlo. 2. Dentro l’anima si avverte una soavità così grande da sembrare esplicita la vicinanza di nostro Signore. Non si tratta di una semplice sensazione devota e consolatrice che porta molte a lacrimare, o per la Passione di nostro Signore, o per i nostri peccati. Nell’orazione di cui parlo, che chiamo di quiete per la bonaccia che provoca in tutte le potenze, sembra che la persona sia in pieno possesso della sua volontà, anche se talvolta l’impressione è ben diversa. Se l’anima non è totalmente presa da tale soavità, sembra che ne tragga conforto tutto l’uomo, esteriormente e interiormente, come se a lui ponessero nelle midolla un’infusione soavissima, simile ad un profumo squisito; meglio, come se entrassimo veloci in un ambiente impregnato non
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grande, no de una cosa sola, sino muchas, y ni sabemos qué es ni dónde está aquel olor, sino que nos penetra todos, [3] así parece es este amor suavísimo de nuestro Dios: se entra en el alma, y es con gran suavidad, y la contenta y satisface y no puede entender cómo ni por dónde entra aquel bien. Querría no perderle, querría no menearse, ni hablar, ni aun mirar, porque no se le fuese. Y esto es lo que dice aquí la esposa a mi propósito, que dan de sí los pechos del Esposo olor más que los ungüentos muy buenos. Porque adonde he dicho digo lo que el alma ha de hacer aquí para aprovecharnos y esto no es sino para dar a entender algo de lo que voy tratando, no quiero alargarme más de que en esta amistad (que ya el Señor muestra aquí al alma – que la quiere tan particular con ella – que no haya cosa partida entre entrambos), se le comunican grandes verdades; porque esta luz que la deslumbra, por no entenderlo ella lo que es, la hace ver la vanidad del mundo. No ve al buen Maestro que la enseña, aunque entiende que está con ella; mas queda tan bien enseñada y con tan grandes efectos y fortaleza en las virtudes, que no se conoce después ni querría hacer otra cosa ni decir, sino alabar al Señor; y está cuando está en este gozo, tan embebida y absorta, que no parece que está en sí, sino con una manera de borrachez divina que no sabe lo que quiere, ni qué dice, ni qué pide. En fin, no sabe de sí; mas no está tan fuera de sí que no entiende algo de lo que pasa. 4. Mas cuando este Esposo riquísimo la quiere enriquecer y regalar más, conviértela tanto en Sí, que como una persona que el gran placer y contento la desmaya, le parece se queda suspendida en aquellos divinos brazos y arrimada a aquel sagrado costado y aquellos pechos divinos. No sabe más de
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di una, ma di molte fragranze e non sapessimo quali siano, né donde provengano, ma ne fossimo totalmente permeati. 3. Così mi pare avvenga per questo amore dolcissimo del nostro Dio. Entra nell’anima, con grande soavità, e la contenta, la soddisfa, senza poter tuttavia comprendere né come, né da dove sia entrato quel bene. Non vorrebbe perderlo, non vorrebbe muoversi, né parlare, né guardare, per non perderlo. Questo è quanto dice la Sposa a tal proposito; che cioè l’amore dello Sposo è più profumato ancora dei miei migliori unguenti. Ho già detto altrove cosa deve qui fare l’anima per trarne profitto. Essendo lo scopo di questo scritto farvi comprendere qualcosa di quanto vado spiegando, non voglio soffermarmi oltre se non per dire che in questa amicizia (già esplicitato dal Signore all’anima – nel suo dialogo particolare – che non vi sia cosa che li separi) le si comunicano grandi verità. Questa luce che la illumina, non comprendendo l’anima di dove sia, le fa però toccare con mano la vanità del mondo. Non vede il buon Maestro che l’istruisce, ma ne avverte la compagnia. Ma rimane così bene istruita, esiti così positivi e tanto fortificata nelle virtù, da non riconoscersi più, né voler dire o fare altro che lodare il Signore. E quando si trova in questa gioia grande, ne è tanto permeata e assorta, da non sembrare più in sé, ma in un’ubriacatura divina in cui non sa quel che vuole, quel che dice, quel che chiede. Insomma: non sa nulla di sé; ma non è tanto fuori di sé da non capire quel che accade. 4. Ma quando questo ricchissimo Sposo vuole arricchirla e rallegrarla ancora di più, la raduna tanto in Sé da renderla come persona estasiata dal gran piacere e gioia. Le sembra di essere sostenuta da quelle braccia divine, a contatto con quel sacro costato e quel divino petto. Co-
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gozar, sustentada con aquella leche divina que la va criando su Esposo, y mejorando para poderla regalar y que merezca cada día más. Cuando despierta de aquel sueño y de aquella embriaguez celestial, queda como cosa espantada y embobada y con un santo desatino, me parece a mí que puede decir estas palabras: Mejores son tus pechos que el vino. Porque cuando estaba en aquella borrachez, parecíale que no había más que subir; mas cuando se vio en más alto grado y todo empapada en aquella innumerable grandeza de Dios, y se ve quedar tan sustentada, delicadamente lo comparó; y así dice: Mejores son tus pechos que el vino. Porque así como un niño no entiende cómo crece ni sabe cómo mama, que aun sin mamar él ni hacer nada, muchas veces le echan la leche en la boca así es aquí, que totalmente el alma no sabe de sí ni hacer nada, ni sabe cómo ni por dónde (ni lo puede entender) le vino aquel bien tan grande. Sabe que es el mayor que en la vida se puede gustar, aunque se junten juntos todos los deleites y gustos del mundo. Vese criada y mejorada sin saber cuándo lo mereció; enseñada en grandes verdades sin ver el Maestro que la enseña; fortalecida en las virtudes, regalada de quien tan bien lo sabe y puede hacer. No sabe a qué lo comparar, sino al regalo de la madre que ama mucho al hijo y le cría y regala. 5. Porque es al propio esta comparación que así está el alma elevada y tan sin aprovecharse de su entendimiento, en parte, como un niño recibe aquel regalo, y deléitase en él, mas no tiene entendimiento para entender cómo le viene aquel bien: que en el adormecimiento pasado de la embriaguez, no está el alma tan sin obrar, que algo entiende y obra,
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sciente solo di godere, è nutrita di quel divino latte che le va donando il suo Sposo e migliorandolo perché ogni giorno possa compiacersene e meritarne sempre più. Quando si risveglia da quel sonno e da quell’ubriacatura celeste, resta stupita, quasi istupidita, con una santa dimenticanza, e mi pare possa dire queste parole: possa veramente esclamare, attonita, stupita e tutta presa da santa follia: migliore del vino è il tuo amore. Quando era immersa in quella ubriacatura, non le pareva possibile salire di più. Ma quando si scoprì ancora più in alto, tutta permeata da quella indicibile grandezza di Dio, e sì tanto nutrita, produsse delicatamente il paragone: più buono del vino è il tuo amore. Succede come a un bambino che, senza sapere come, cresce e si allatta; e talvolta anche senza poppare né fare nulla, gli riversano il latte in bocca. Così accade qui. Davvero l’anima non sa nulla di sé e non si muove, né sa come e da dove (come potrebbe saperlo?) le venga un bene tanto grande. Sa che è il miglior bene che si possa gustare sulla terra, superiore a tutti i diletti e piaceri del mondo messi insieme. Si vede cresciuta e migliorata senza sapere quando lo abbia meritato; ha imparato tante verità, senza aver mai veduto il Maestro che queste verità insegna; si sente fortificata nelle virtù, arricchita da chi ben sa e può farlo. Non sa a cosa paragonare tutto ciò se non al donarsi della madre che ama molto il figlio, e lo cresce e lo ricolma di doni. 5. È giusto questo paragone. Qui l’anima è così elevata e impossibilitata a profittare del suo intelletto, da somigliare press’a poco a un bambino che, non avendo ancora l’uso della ragione, ricevesse il dono del latte, si dilettasse in esso, pur senza avere quell’intelligenza che gli permetterebbe di comprenderne la fonte. In questo intorpidimento, prodotto dall’ebbrezza, l’anima non è poi così immobile, ma comprende e agisce in qualcosa perché sa di
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porque entiende estar cerca de Dios; y así con razón dice: Mejores son tus pechos que el vino. 6. Grande es, Esposo mío, esta merced, sabroso convite, precioso vino me dais, que con sola una gota me hace olvidar de todo lo criado y salir de las criaturas y de mí, para no querer ya los contentos y regalos que hasta aquí quería mi sensualidad. Grande es este; no le merecía yo. Después que Su Majestad se le hizo mayor y la llegó más a sí, con razón dice: Mejores son tus pechos que el vino. Gran merced era la pasada, Dios mío, mas muy mayor es ésta, porque hago yo menos en ella; y así es de todas maneras mejor. Gran gozo es y deleite del alma cuando llega aquí. 7. ¡Oh hijas mías! Déos nuestro Señor a entender o, por mejor decir, a gustar (que de otra manera no se puede entender) qué es del gozo del alma cuando está así. Allá se avengan los del mundo con sus señoríos y con sus riquezas y con sus deleites y con sus honras y con sus manjares; que si todo lo pudiesen gozar sin los trabajos que traen consigo (lo que es imposible), no llegara en mil años al contento que en un momento tiene un alma a quien el Señor llega aquí. San Pablo dice que no son dignos todos los trabajos del mundo de la gloria que esperamos; yo digo, que no son dignos ni pueden merecer una hora de esta satisfacción que aquí da Dios al alma, y gozo y deleite. No tiene comparación, a mi parecer, ni se puede merecer un regalo tan regalado de nuestro Señor, una unión tan unida, un amor tan dado a entender y a gustar, con las bajezas de las cosas del mundo. ¡Donosos son
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essere vicina a Dio. Con tutte le ragioni, quindi, dice che il tuo amore è migliore del vino. 6. Com’è grande, mio Sposo, questa grazia, o mio Sposo, convito gustoso; è prezioso il vino che mi date! Una sola goccia mi farebbe dimenticare il creato e fuggire le creature e me stessa, per non godere delle consolazioni e comodità che vorrebbe la mia sensualità. Questa è cosa grande, da me non meritata. Dopo che Sua Maestà le concede questa più grande grazia, e la lega maggiormente a Sé, a ragione dice: Il tuo amore è migliore del vino. Era grande la grazia precedente, Dio mio, ma questa la supera di molto, perché io agisco ancora meno; sicché è in ogni caso migliore. L’anima giunta a tale stato prova grande gioia e diletto. 7. Oh figlie mie! Dio nostro Signore vi faccia comprendere, o, per meglio dire, gustare (non si può capire altrimenti) quale è la gioia dell’anima giunta a tale stato. Si fermino pure là i mondani, con le loro padronanze, con le loro ricchezze, con i loro onori, con i loro banchetti. Se solo potessero goderne senza le fatiche che ne conseguono (cosa impossibile), si accorgerebbero che neppure in mille anni raggiungerebbero la gioia di cui usufruisce l’anima qui giunta, in un momento. San Paolo dice le sofferenze del tempo presente non sono paragonabili alla gloria futura1. Io affermo che non sono degni, e non possono meritare un’ora della soddisfazione che qui Dio concede all’anima, unitamente alla gioia e al diletto. No, non c’è paragone, né è possibile meritare un regalo tanto gratuito di nostro Signore, un’unione tanto stretta, un amore così esplicito e da godere, non è possibile paragonare tutto questo, dicevo, con la bassezza delle cose del mondo. Sciocco poi sarebbe confrontare tutto questo con i
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sus trabajos para compararlo a esto!, que si no son pasados por Dios, no valen nada; si lo son, Su Majestad los da tan medidos con nuestras fuerzas, que de pusilánimes y miserables los tememos tanto. 8. ¡Oh cristianos e hijas mías! Despertemos ya, por amor del Señor, de este sueño, y miremos que aún no nos guarda para la otra vida el premio de amarle; en ésta comienza la paga. ¡Oh Jesús mío, quién pudiese dar a entender la ganancia que hay de arrojarnos en los brazos de este Señor nuestro y hacer un concierto con Su Majestad, que mire yo a mi Amado y mi Amado a mí; y que mire El por mis cosas, y yo por las suyas! No nos queramos tanto que nos saquemos los ojos, como dicen. Torno a decir, Dios mío, y a suplicaros, por la sangre de vuestro Hijo, que me hagáis esta merced; béseme con beso de su boca, que sin Vos, ¿qué soy yo, Señor? Si no estoy junto a Vos, ¿qué valgo? Si me desvío un poquito de Vuestra Majestad, ¿adónde voy a parar? 9. ¡Oh Señor mío y Misericordia mía y Bien mío! Y ¿qué mayor le quiero yo en esta vida que estar tan junto a Vos, que no haya división entre Vos y mí? Con esta compañía, ¿qué se puede hacer dificultoso? ¿Qué no se puede emprender por Vos, teniéndoos tan junto? ¿Qué hay que agradecerme, Señor? Que culparme, muy mucho por lo que no os sirvo. Y así os suplico con san Agustín, con toda determinación, que «me deis lo que mandareis, y mandadme lo que quisiereis»; no volveré las espaldas jamás, con vuestro favor y ayuda. 10. «Ya yo veo, Esposo mío, que Vos sois para mí; no lo puedo negar. Por mí vinisteis al mundo, por mí pasasteis tan
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patimenti mondani! Se questi non sono sopportati per il Signore, non valgono nulla. Se lo sono, Sua Maestà li permette a misura delle nostre forze; pusillanimi e miseri quali siamo, li temiamo tanto. 8. Oh cristiani e figlie mie! Svegliamoci, per amore del Signore, da questo sonno e pensiamo che Dio non custodisce per l’al di là il premio per averlo amato; la ricompensa comincia da questa vita. Oh Gesù mio! Chi potrà far comprendere il guadagno che si trova nell’abbandonarci tra le braccia di questo Signore nostro e stabilire l’accordo con Sua Maestà, che Io sono del mio amato e il mio amato è mio; e che lui si occupi delle mie cose che io mi occuperò delle sue! Ma ci amiamo tanto, come suol dirsi, da cavarci gli occhi? Torno a dirvi, mio Dio, e a supplicarvi, per il sangue di vostro Figlio, di concedermi questa grazia: Baciami con i baci della sua bocca. Che cosa sono io senza di Voi, Signore? Se non sono unita a Voi, che cosa valgo? Se devio solo un poco dalla Vostra Maestà, dove vado a finire? 9. Oh Signore mio, Misericordia mia e Bene mio! Cosa posso chiedere di più in questa vita che stare tanto unita a Voi che non vi sia alcuna divisione tra Voi e me? Con tali compagni, cosa può divenire difficile? Cosa non si può intraprendere per Voi, avendovi così vicino? Di cosa potreste ringraziarmi, Signore? Avreste, questo sì, molto di cui incolparmi, per quel che non vi ho servito. Sicché, vi supplico con parole di sant’Agostino, e con ferma decisione, di darmi quello che mi comandate e di comandarmi quello che volete 2. Col vostro favore e aiuto non vi volterò mai le spalle. 10. Vedo, Sposo mio, che Voi siete mio; non posso negarlo. Per me siete venuto al mondo, per me avete soppor-
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grandes trabajos, por mí sufristeis tantos azotes, por mí os quedasteis en el Santísimo Sacramento y ahora me hacéis tan grandísimos regalos. Pues, Esposa santa, ¿cómo dije yo que Vos decís: qué puedo hacer por mi Esposo? 11. Por cierto, hermanas, que no sé cómo paso de aquí. ¿En qué seré para Vos, mi Dios? ¿Qué puede hacer por Vos quien se dio tan mala maña a perder las mercedes que me habéis hecho? ¿Qué se podrá esperar de sus servicios? Ya que con vuestro favor haga algo, mirad qué puede hacer un gusanillo; ¿para qué le ha menester un poderoso Dios? ¡Oh amor!, que en muchas partes querría decir esta palabra, porque sólo él es el que se puede atrever a decir con la Esposa: Yo a mi Amado. El nos da licencia para que pensemos que El tiene necesidad de nosotros este verdadero Amador, Esposo y Bien mío. 12. Pues nos da licencia, tornemos, hijas, a decir: Mi Amado a mí, y yo a mi Amado. ¿Vos a mí, Señor? Pues si Vos venís a mí, ¿en qué dudo que puedo mucho serviros? Pues de aquí adelante Señor, quiérome olvidar de mí y mirar sólo en qué os puedo servir y no tener voluntad sino la vuestra. Mas mi querer no es poderoso; Vos sois el poderoso, Dios mío. En lo que yo puedo, que es determinarme, desde este punto lo hago para ponerlo por obra».
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tato tanti patimenti, per me avete subito tanti colpi, per me vi siete nascosto nel Santissimo Sacramento e ora mi colmate di doni. Sposa santa, ho detto quel che Voi avete detto: cosa potrò fare per il mio Sposo? 11. Siate certe, sorelle, che non so come venirne fuori. In cosa potrò servirvi, mio Dio? Cosa può fare per Voi chi fu tanto capace di perdere le grazie che mi avevate concesso? Cosa potrà mai derivare dai suoi servizi? Se, col vostro aiuto, potrò fare qualcosa, cosa potrà mai fare un vermiciattolo? Cosa potrà farsene di lui un Dio così potente? Oh amore! Vorrei ripetere ovunque questa parola, la sola che si può azzardare a dire con la Sposa: Io… il mio Amato. Ci permette di pensare di aver bisogno di noi, Lui, vero Amante, Sposo e Bene mio. 12. Poiché ce lo permette, figlie, torniamo a dire: Il mio amato è per me e io per il mio amato. Voi a me, o Signore? Se Voi venite a me, perché dubito di potervi servire in molte cose? D’ora in poi, Signore, voglio dimenticarmi di me stessa e pensare solo a come posso servirvi e a non avere altra volontà che la vostra. Ma il mio volere non è potente; Voi sì, siete potente, Dio mio. Ma voglio fare quel che posso; cioè decidermi ad agire per Voi.
Capítulo 5 Prosigue en la oración de unión y dice las riquezas que adquiere el alma en ella por mediación del Espíritu Santo, y lo determinada que está a padecer trabajos por el amado. Sentéme a la sombra del que deseaba, y su fruto es dulce para mi garganta (Cant. 2, 3). 1. Ahora preguntemos a la Esposa; sepamos de esta bendita alma, llegada a esta boca divina y sustentada con estos pechos celestiales, para que sepamos, si el Señor nos llega alguna vez a tan gran merced, qué hemos de hacer o cómo hemos de estar, qué hemos de decir. Lo que nos dice es: Asentéme a la sombra de aquel a quien había deseado y su fruto es dulce para mi garganta. Metióme el Rey en la bodega del vino y ordenó en mí la caridad. Dice: Asentéme en la sombra del que había deseado. 2. ¡Válgame Dios, qué metida está el alma y abrasada en el mismo sol! Dice que se sentó a la sombra del que había deseado. Aquí no le hace sino manzano, y dice que es su fruta dulce para mi garganta. ¡Oh almas que tenéis oración, gustad de todas estas palabras! ¡De qué manera podemos considerar a nuestro Dios! ¡Qué diferencia de manjares podemos hacer de El! Es maná, que sabe conforme a lo que queremos que sepa. ¡Oh, qué sombra ésta tan celestial y quién supiera decir lo que de esto da a entender el Señor! Acuérdome cuando el ángel dijo a la Virgen sacratísima, Señora nuestra: La virtud del muy alto os hará sombra. ¡Qué amparada se ve un alma, cuando el Señor la pone en esta grandeza! Con razón se puede asentar y asegurar.
Capitolo quinto Prosegue a descrivere l’orazione d’unione e spiega le ricchezze che l’anima acquisisce per mediazione dello Spirito Santo, nonché a quanto sia decisa a patire per l’amato. Alla sua ombra desiderata mi siedo, è dolce il suo frutto al mio palato (Ct 2, 3). 1. È il momento di interrogare la Sposa; impariamo da questa anima benedetta, giunta a quella bocca divina, nutrita da quei celesti seni, perché sappiamo, se il Signore ci portasse qualche volta a una grazia tanto elevata, cosa dobbiamo fare, come comportarci, cosa dire. Lei dice: Alla sua ombra desiderata mi siedo, è dolce il suo frutto al mio palato. Mi ha introdotto nella cella del vino e il suo vessillo su di me è amore. Dice: Alla sua ombra desiderata mi siedo. 2. Mio Dio! Quest’anima è immersa e arde nel cuore del sole! Dice di sedersi alla sua ombra desiderata. Lo paragona poi a un melo e dice che è dolce il suo frutto al mio palato. O anime che praticate l’orazione, gustate queste parole! Come possiamo pensare il nostro Dio! Quanti tipi di cibi possiamo trovare in Lui! È come manna che assume il sapore che noi desideriamo. Oh, quanto è celeste questa ombra e chi saprebbe dire quel che di questo il Signore lascia qui intendere! Mi ricordo quando l’angelo disse alla Vergine Maria, nostra Signora: La potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Come deve sentirsi ben protetta l’anima quando il Signore l’avvolge di questa grandezza! A ragione può sedersi e sentirsi al sicuro.
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3. Ahora notad que, por la mayor parte y casi siempre (si no es alguna persona que quiere nuestro Señor hacer un señalado llamamiento, como hizo a san Pablo, que lo puso luego en la cumbre de la contemplación y se le apareció y habló de manera que quedó bien ensalzado desde luego), da Dios estos regalos tan subidos y hace mercedes tan grandes a personas que han mucho trabajado en su servicio y deseado su amor y procurado disponerse para que sean agradables a Su Majestad todas sus cosas. Ya cansadas de grandes años de meditación y de haber buscado este Esposo, y cansadísimas de las cosas del mundo, asiéntanse en la verdad, no buscan en otra parte su consuelo ni sosiego ni descanso, sino adonde entienden que con verdad le pueden tener; pónense debajo del amparo del Señor; no quieren otro. Y ¡cuán bien hacen de fiar de Su Majestad, que así como lo han deseado lo cumplen! Y ¡cuán venturosa es el alma que merece de estar debajo de esta sombra, aun para cosas que se pueden acá ver! Que para lo que el alma sola puede entender, es otra cosa, según he entendido muchas veces. 4. Parece que estando el alma en el deleite que queda dicho, que se siente estar toda engolfada y amparada con una sombra y manera de nube de la Divinidad, de donde vienen influencias al alma y rocío tan deleitoso, que bien con razón quitan el cansancio que le han dado las cosas del mundo. Una manera de descanso siente allí el alma, que aun la cansa haber de resolgar; y las potencias tan sosegadas y quietas, que aun pensamiento, aunque sea bueno, no querría entonces admitir la voluntad ni le admite por vía de inquirirle ni procurarle. No ha menester menear la mano, ni levantarse, digo la consideración, para nada; porque cortado y guisado, y aun comido, le da el Señor de la fruta del manzano a que ella compara a su amado, y así dice, que su fruto es dulce para
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3. Osservate come la maggior parte delle volte, se non sempre (eccetto il caso di una persona che nostro Signore chiami per vie particolari, come fece con san Paolo, elevandolo d’un tratto alle vette della contemplazione, apparendogli e parlandogli, sì da avviarlo, da quel momento, sulla via della perfezione) Dio concede doni e grazie tanto elevati e grandi a persone che hanno molto lavorato al suo servizio, desiderato il suo amore e cercato di disporsi per rendersi in ogni cosa graditi a Sua Maestà. Stanche per lunghi anni di meditazione e di ricerca dello Sposo, stanchissime delle cose del mondo, si acquietano nella verità, e non cercano altrove consolazione, sollievo o riposo, se non dove sono certi che davvero possono trovarlo: si pongono così sotto la protezione del Signore e non vogliono altro. Come fanno bene a fidarsi di Sua Maestà, ove troveranno compiuti i loro desideri! E quanto è felice l’anima che merita di stare sotto quest’ombra, anche per le cose che si possono vedere esternamente! Diverso è per quel che solo l’anima può scorgere, secondo quanto ho potuto comprendere molte volte. 4. Sembra che, mentre l’anima è nel diletto di cui ho parlato, le pare di essere avvolta e protetta da un’ombra o quasi da una nube della Divinità, da cui provengono affetti all’anima e una così deliziosa rugiada, che ben a ragione eliminano in un colpo la stanchezza provocata dalle cose del mondo. L’anima gode di un tal genere di riposo che la stanca solo il pensiero di respirare. Le potenze sono sollevate e tranquille; la volontà non vorrebbe ammettere alcun pensiero, pur se buono, e né lo ammette per via di ricerche o di studio. Non ha bisogno di muovere la mano, né di alzarsi, parlo del pensare in sé, per alcuna cosa; perché il Signore le fornisce il frutto di questo melo cui paragona il suo amato già tagliato, preparato e quasi digerito, per cui può dire: È dolce il suo frutto al mio palato.
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su garganta. Porque aquí todo es gustar sin ningún trabajo de las potencias, y en esta sombra de la divinidad (que bien dice sombra, porque con claridad no la podemos acá ver), sino debajo de esta nube está aquel sol resplandeciente y envía por medio del amor una noticia de que se está tan junto Su Majestad, que no se puede decir ni es posible. Sé yo que quien hubiere pasado por ello, entenderá cuan verdaderamente se puede dar aquí este sentido a estas palabras que dice la Esposa. 5. Paréceme a mí que el Espíritu Santo debe ser medianero entre el alma y Dios y el que la mueve con tan ardientes deseos, que la hace encender en fuego soberano, que tan cerca está. ¡Oh Señor, qué son aquí las misericordias que usáis con el alma! Seáis bendito y alabado por siempre, que tan buen amador sois. ¡Oh Dios mío y criador mío! ¿Es posible que hay nadie que no os ame? ¡Oh, triste de mí, y cómo soy yo la que mucho tiempo no os amé, porque no merecí conoceros! ¡Cómo baja sus ramas este divino manzano, para que unas veces las coja el alma considerando sus grandezas y las muchedumbres de sus misericordias que ha usado con ella y que vea y goce del fruto que sacó Jesucristo Señor nuestro de su Pasión, regando este árbol con su sangre preciosa con tan admirable amor! Antes de ahora, dice el alma que goza del mantenimiento de sus pechos divinos; como principiante en recibir estas mercedes, la sustentaba el Esposo. Ahora va ya más crecida, y vala más habilitando para darle más. Mantiénela con manzanas, quiere que vaya entendiendo lo que está obligada a servir y a padecer. Y aun no se contenta con todo esto. ¡Cosa maravillosa y de mirar mucho!: de que el Señor entiende que un alma es toda suya, sin otro interés ni otras cosas que la muevan por sola ella, sino por quien es su Dios y por el amor
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Qui infatti è tutto un gustare senza alcuna fatica delle potenze, e in questa ombra della divinità (si dice ombra perché in terra non possiamo vedere la divinità) al di là di questa nube è il sole splendente, e traslucida tramite l’amore un sapere d’essere a noi tanto vicino Sua Maestà, da non potersi dire e che pare impossibile. So che chi lo abbia sperimentato comprenderà facilmente quanto davvero sia possibile attribuire questo senso alle parole pronunciate dalla Sposa. 5. Mi sembra che lo Spirito Santo sia mediatore tra l’anima e Dio e che la muova con aneliti tanto ardenti da accenderla di quel fuoco sovrano cui è tanto vicina. Oh Signore: quali misericordie usate qui con l’anima! Siate benedetto e lodato per sempre, Voi che tanto ci amate. Oh Dio mio e mio creatore! È mai possibile che qualcuno non vi ami? Oh, me tapina, sono io che per tanto tempo non vi ho amato perché non ho meritato di conoscervi! Vedete come questo divino melo abbassa i suoi rami, perché di tanto in tanto l’anima ne raccolga le mele considerando le sue grandezze e la moltitudine delle sue misericordie verso di lei usate, e veda e goda del frutto ricavato da Gesù nostro Signore per i meriti della sua Passione, quando irrigò, con ineffabile amore, questo albero con il suo sangue prezioso! Prima, l’anima si dice felice di godere del nutrimento dei suoi seni divini. Lo Sposo andava sostenendola, perché ancora principiante nel ricevere tali grazie. Ora è cresciuta e lo Sposo la va preparando a ricevere grazie maggiori. La rinfranca con le mele; vuole che comprenda quel che è obbligata a fare e a patire. Ma questo non è ancora tutto. Cosa mirabile e da considerare! Quando il Signore comprende che un’anima è tutta sua, senza esser mossa da altro interesse o ragioni se non che Egli è il suo Dio e per l’amore che ha per Lui, mai smette di comunicarsi a lei,
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que tiene, cómo nunca cesa de comunicarse con ella, de tantas maneras y modos como quien es la misma Sabiduría. 6. Parecía que no había más que dar en la primera paz, y es esto que queda dicho muy más subida merced; queda mal dicho, porque no es sino apuntarlo. En el libro que os he dicho, hijas, lo hallaréis con mucha claridad, si el Señor es servido que salga a luz. ¿Pues qué podremos ya desear más de esto que ahora se ha dicho? ¡Oh, válgame Dios, y qué nonada son nuestros deseos para llegar a vuestras grandezas, Señor! ¡Qué bajos quedaríamos, si conforme a nuestro pedir fuese vuestro dar! Ahora miremos lo que dijo adelante de esto la Esposa.
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in tante maniere e modalità quanto è ricca la medesima divina Sapienza. 6. Sembrava che non avesse altro da donare dopo la prima pace, ma quanto ho appena terminato di descrivere è una grazia assai più elevata. Anche se ne ho parlato male, quasi per accenni. Nel libro che vi ho indicato, se al Signore piacerà che sia pubblicato, la troverete ben descritta. Cosa potremmo desiderare più di quel che ho finora descritto? Oh, mio Dio! Mio Signore: quanto sono miseri i nostri desideri per raggiungere le vostre grandezze! Come finiremmo in basso, se il vostro dare fosse proporzionato al nostro chiedere! Ma andiamo a vedere cosa dirà la Sposa.
Capítulo 6 Trata de cómo los beneficios de esta unión amorosa sobrepujan a todos los deseos de la esposa. Habla de la suspensión de las potencias y dice cómo algunas almas llegan en poco tiempo a esta oración tan subida. Metióme el Rey en la bodega del vino y ordenó en mí la caridad (Cant. 2, 4). 1. Pues estando ya la Esposa descansada debajo de sombra tan deseada, y con tanta razón, ¿qué le queda que desear a un alma que llega aquí, si no es que no le falte aquel bien para siempre? A ella no parece que hay más que desear; mas a nuestro Rey sacratísimo fáltale mucho por dar; nunca querría hacer otra cosa, si hallase a quién. Y, como he dicho muchas veces, deseo, hijas, que nunca se os olvide no se contenta el Señor con darnos tan poco como son nuestros deseos; yo lo he visto acá. En algunas cosas que comienza uno a pedir al Señor, le da en qué merezca y cómo padezca algo por El, no yendo su intento a más de lo que le parece sus fuerzas alcanzan. Como Su Majestad las puede hacer crecer, en pago de aquello poquito que se determinó por El, dale tantos trabajos y persecuciones y enfermedades, que el pobre hombre no sabe de sí. 2. A mí misma me acaeció en harta mocedad y decir algunas veces: ¡Oh Señor, que no querría yo tanto! Mas daba Su Majestad la fuerza de manera y la paciencia, que aun ahora me espanto cómo lo podría sufrir, y no trocaría aquellos trabajos por todos los tesoros del mundo. Dice la Esposa: Metióme el Rey. Y ¡qué bien hinche este nombre, Rey poderoso, que no tiene superior, ni acabará su
Capitolo sesto Descrive come i benefici di questa unione amorosa superino tutti i desideri della sposa. Teresa parla della sospensione delle potenze e spiega come alcune anime giungano in poco tempo a questo alto livello d’orazione. Mi ha introdotto nella cella del vino e il suo vessillo su di me è amore (Ct 2, 4) 1. La Sposa sta riposando sotto l’ombra che ha tanto desiderato, e a ragione. Cosa può maggiormente desiderare un’anima qui giunta, se non che quel bene mai gli venga a mancare? A lei sembra che non vi sia altro da desiderare. Ma il nostro sacratissimo Re vuole ancora dare molto. Non vorrebbe fare altro, se trovasse a chi donare. Come ho detto molte volte, desidero, figlie, che mai dimentichiate che il Signore non si accontenta di darci suoi doni secondo i nostri miseri desideri: me ne sono accorta. In alcune cose che uno comincia a chiedere al Signore, gliele concede proporzionatamente ai suoi meriti e a come sopporti qualcosa per Lui, non cioè secondo il suo desiderio e a quanto pensa le sue forze siano capaci di patire per Lui. Poiché Sua Maestà può far crescere queste forze, in premio di quel poco che ha deciso di fare per Lui, dona tante fatiche, persecuzioni e malattie, che il pover uomo non sa più dove voltarsi. 2. Mi è accaduta la stessa cosa, quando ero ancora giovane. Allora dicevo: Oh Signore: non vi chiederei tanto! Ma poi Sua Maestà mi dava tanta forza e pazienza che mi stupisce ancora oggi di averle potute reggere, e non cambierei quelle fatiche neppure con tutto l’oro del mondo. Dice la sposa: (Il re) mi ha introdotto. Come sta bene questo nome: Re potente, a tutti superiore, il cui regno
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reinar para sin fin! El alma que está así a buen seguro que no le falta fe para conocer mucho de la grandeza de este Rey, que todo lo que es, es imposible en esta vida mortal. 3. Dice que la metió en la bodega del vino; ordenó en mí la caridad. Entiendo yo de aquí que es grande la grandeza de esta merced. Porque puede ser dar a beber más o menos y de un vino bueno y otro mejor, y embriagar y emborrachar a uno más o menos. Así es en las mercedes del Señor, que a uno da poco vino de devoción, a otro más, a otro crece de manera que le comienza a sacar de sí, de su sensualidad y de todas las cosas de la tierra; a otros, da hervor grande en su servicio; a otros, ímpetus; a otros, gran caridad con los prójimos; de manera, que andan tan embebecidos que no sienten los trabajos grandes que aquí pasan. Mas lo que dice la Esposa es mucho junto. Métela en la bodega para que allí más sin tasa pueda salir rica. No parece que el Rey quiere dejarle nada por dar, sino que beba conforme a su deseo y se embriague bien, bebiendo de todos esos vinos que hay en la despensa de Dios. Gócese de esos gozos; admírese de sus grandezas; no tema perder la vida de beber tanto, que sea sobre la flaqueza de su natural; muérase en ese paraíso de deleites. ¡Bienaventurada tal muerte que así hace vivir! Y verdaderamente así lo hace; porque son tan grandes las maravillas que el alma entiende, sin entender cómo lo entiende, que queda tan fuera de sí como ella misma lo dice en decir: Ordenó en mí la caridad. 4. ¡Oh palabras que nunca se habían de olvidar al alma, a quien nuestro Señor regala! ¡Oh soberana merced, y qué sin poderse merecer, si el Señor no diese caudal para ello! Bien que aun para amar no se halla despierta; mas bienaventurado sueño, dichosa embriaguez, que hace suplir al Esposo
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non avrà fine! All’anima qui giunta non manca la fede per conoscere molto della grandezza di questo Re, la cui conoscenza completa è impossibile in questa vita mortale. 3. Dice: Mi ha introdotto nella cella del vino e il suo vessillo su di me è amore. Da queste parole mi risulta chiara la grandezza di questa grazia. Si può dare da bere di più o di meno, di un vino buono e poi di un altro migliore, e inebriare uno più o meno ubriacandolo. Ciò accade anche nelle grazie del Signore: a uno concede poco vino di devozione, a un altro di più, a un terzo in modo tale da cominciare a trarlo fuori di sé, dalla sua sensualità e da tutte le cose terrene. Ad altri ancora può concedere un fervore grande per mettersi al suo servizio; ad altri può donare gli impeti interiori; ad altri grande carità con il prossimo; di modo che tutti vanno tanto presi dall’ardore da non percepire le fatiche da sostenere sulla terra. Ma quel che dice la Sposa supera tutto questo. La introduce nella cella del vino per uscirne smisuratamente ricca. Sembra che il Re non voglia farle mancare nulla, ma che beva a piacimento e si inebri per bene, bevendo di tutti i vini presenti nella dispensa di Dio. Gioisca di quelle gioie; ne ammiri le grandezze; non tema di morire per il tanto bere, che supera la debolezza della sua natura; muoia in questo paradiso di diletti. Beata quella morte che così fa vivere! È veramente così; sono infatti tanto grandi le meraviglie che l’anima comprende, senza capire come le comprende, da restare completamente fuori di sé, tanto da affermare: il suo vessillo su di me è amore. 4. Oh, parole che mai devono essere dimenticate dall’anima che le ha ricevute in dono dal Signore! Oh, grazia sovrana, impossibile da meritare senza che il Signore ne renda capaci! Davvero l’anima non si sente capace neppure di amare; ma benedetto il sonno, lieta l’ebbrezza che fa
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lo que el alma no puede, que es dar orden tan maravillosa, que estando todas las potencias muertas o dormidas, quede el amor vivo; y que sin entender cómo obra, ordene el Señor que obre tan maravillosamente, que esté hecho una cosa con el mismo Señor del amor, que es Dios, con una limpieza grande; porque no hay quien le estorbe, ni sentidos, ni potencias, digo entendimiento y memoria; tampoco la voluntad se entiende. 5. Pensaba yo ahora si es cosa en que hay alguna diferencia la voluntad y el amor. Y paréceme que sí; no sé si es bobería. Paréceme el amor una saeta que envía la voluntad, que si va con toda la fuerza que ella tiene, libre de todas las cosas de la tierra, empleada en solo Dios, muy de verdad debe de herir a Su Majestad; de suerte que, metida en el mismo Dios, que es amor, torna de allí con grandísimas ganancias, como diré. Y es así que informado de algunas personas a quien ha llegado nuestro Señor a tan gran merced en la oración, que las llega a este embebecimiento santo con una suspensión, que aun en lo exterior se ve que no están en sí, preguntadas lo que sienten, en ninguna manera lo saben decir, ni supieron, ni pudieron entender cosa de cómo obra allí el amor. 6. Entiéndese bien las grandísimas ganancias que saca un alma de allí por los efectos y por las virtudes y la viva fe que le queda y el desprecio del mundo. Mas cómo se le dieron estos bienes y lo que el alma goza aquí, ninguna cosa se entiende si no es al principio cuando comienza, que es grandísima la suavidad. Así que, está claro ser lo que dice la Esposa, que la sabiduría de Dios suple aquí por el alma, y El ordena cómo gane tan grandísimas mercedes en aquel tiempo; porque estando tan fuera de sí y tan absorta que ninguna cosa puede
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supplire allo Sposo quel che l’anima non può. Lui concede all’anima quell’ordine meraviglioso per cui, tutte le potenze morte o addormentate, resta l’amore vivo. Senza sapere come operi, il Signore stesso gli ordina di operare tanto meravigliosamente da rendersi un tutt’uno con il Signore dell’amore, che è Dio, e con piena purezza. Non c’è chi possa disturbarla, né i sensi, né le potenze, cioè l’intelletto e la memoria; e la volontà non è in grado di comprendere se stessa. 5. Stavo pensando se vi sia alcuna differenza tra volontà e amore. Mi sembra di sì, ma forse è una mia sciocchezza. L’amore mi sembra paragonabile a una freccia scoccata dalla volontà. Se è lanciata con tutta la sua forza, libera da ogni cosa terrena, dedicata solo a Dio, deve davvero giungere a ferire Sua Maestà. Di modo che, posta in Dio medesimo, che è amore, torna da lì accompagnata da grandi grazie, come poi dirò. Ne ho preso informazione da persone che nostro Signore ha favorito di questa grande grazia nell’orazione, sino a portarle alla santa ebbrezza con una sospensione. Anche al di fuori si vede che non sono in sé. Domandando loro quel che sentono, non sanno assolutamente spiegarlo, né seppero o poterono in quel frangente capire come vi operi l’amore. 6. Si comprendono bene i grandi guadagni che ne trae un’anima per gli effetti, le virtù, la viva fede e il distacco dal mondo che le restano impressi. Ma il modo in cui le furono elargiti questi doni e quel che l’anima qui gode, non lo si capisce se non la grande soavità con cui tutto ha inizio. Risulta chiaro quel che dice la Sposa: la sapienza di Dio supplisce le manchevolezze dell’anima, ed è Lui a ordinare come e quando concederle così elevate grazie. Se l’anima è tanto fuori di sé, tanto assorta da non po-
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obrar con las potencias, ¿cómo había de merecer? Pues ¿es posible que la hace Dios merced tan grande para que pierda el tiempo y no gane nada en El? No es de creer. 7. ¡Oh secretos de Dios! Aquí no hay más de rendir nuestros entendimientos y pensar que para entender las grandezas de Dios no valen nada. Aquí viene bien el acordarnos cómo lo hizo con la Virgen nuestra Señora con toda la sabiduría que tuvo, y cómo preguntó al ángel: ¿Cómo será ésto? En diciéndole: El Espíritu Santo sobrevendrá en tí; la virtud del muy alto te hará sombra, no curó de más disputas. Como quien tenía tan gran fe y sabiduría, entendió luego que, interviniendo estas dos cosas, no había más que saber ni dudar. No como algunos letrados (que no les lleva el Señor por este modo de oración ni tienen principio de espíritu), que quieren llevar las cosas por tanta razón y tan medidas por sus entendimientos, que no parece sino que han ellos con sus letras de comprender todas las grandezas de Dios. ¡Si deprendiesen algo de la humildad de la Virgen sacratísima! 8. ¡Oh Señora mía, cuán al cabal se puede entender por Vos lo que pasa Dios con la Esposa, conforme a lo que dice en los Cánticos! Y así lo podéis ver, hijas, en el Oficio que rezamos de nuestra Señora cada semana, lo mucho que está de ellos en antífonas y lecciones. En otras almas podránlo entender cada uno como Dios lo quiere dar a entender, que muy claro podrá ver si ha llegado a recibir algo de estas mercedes, semejantes a esto que dice la Esposa: Ordenó en mí la caridad; porque no saben adónde estuvieron, ni cómo en regalo tan subido contentaron al Señor; qué se hicieron, pues no le daban gracias por ello.
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ter fare nulla tramite le sue potenze, come può meritare? È possibile che Dio le conceda una grazia tale perché perda il tempo senza nulla da Lui guadagnare? Non è possibile. 7. Oh segreti di Dio! Qui non bisogna fare altro che fare arrendere le nostre menti e pensare che non sono adatte a comprendere queste grandezze di Dio. È opportuno ricordare come si comportò con la Vergine nostra Signora, con tutta la sua sapienza. Quando chiese all’angelo: Come avverrà questo? Nel ricevere la risposta: La potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra, non ebbe bisogno di fare altre domande. Comprese subito, che, con questi due interventi, non aveva altro da chiedere o da dubitare. Non come quegli uomini dotti (che il Signore non conduce per questa modalità di praticare l’orazione, né sanno cos’è la vita spirituale) che vogliono ridurre le cose alla misura della loro capacità, sino quasi a far credere che con le loro nozioni vogliono comprendere tutte le grandezze di Dio. Se imparassero qualcosa dall’umiltà della Santissima Vergine! 8. Oh Signora mia, qui si può tramite Voi e con precisione comprendere cosa accade tra Dio e la Sposa, secondo quel che dice nel Cantico dei Cantici! Voi, figlie, potete vedere quanto sia citato il Cantico nell’Ufficio di nostra Signora che recitiamo ogni settimana, in antifone e letture. Altre anime potranno comprendere quel che Dio permette loro di comprendere; si potrà scorgere con chiarezza se qualcuno è giunto a ricevere qualcosa di queste grazie, simili all’affermazione della Sposa: Il suo vessillo su di me è amore. Ma non sanno dire dove sono state, né come poterono contentare il Signore in una gioia sì elevata; se infatti giunsero a questa meta, neppure lo ringraziavano.
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9. ¡Oh alma amada de Dios!; no te fatigues, que cuando Su Majestad te llega aquí y te habla tan regaladamente, como verás en muchas palabras que dice en los Canticos ( a la Esposa, como Toda eres hermosa, amiga mía, y otras – como digo – muchas en que muestra el contento que tiene de ella, de creer es que no consentirá que le descontente a tal tiempo, sino que la ayudará a lo que ella no supiere para contentarse de ella más. Vela perdida de sí, enajenada por amarle, y que la misma fuerza del amor le ha quitado el entendimiento para poderle más amar. Sí, que no ha de sufrir, ni suele ni puede Su Majestad dejar de darse a quien se le da toda. 10. Paréceme a mí que va Su Majestad esmaltando sobre este oro que ya tiene aparejado con sus dones y tocado, para ver de qué quilates es el amor que le tiene, por mil maneras y modos que el alma que llega aquí podrá decir. Esta alma, que es el oro, estáse en este tiempo sin hacer más movimiento ni obrar más por sí que estaría el mismo oro; y la divina sabiduría, contenta de verla así (como hay tan pocas que con esta fuerza le amen) va asentando en este oro muchas piedras preciosas y esmaltes con mil labores. 11. Pues esta alma, ¿qué hace en este tiempo? Esto es lo que no se puede entender ni saber más de lo que dice la Esposa: Ordenó en mí la caridad. Ella, al menos si ama, no sabe cómo, ni entiende qué es lo que ama; el grandísimo amor que la tiene el Rey que la ha traído a tan gran estado, debe de haber juntado el amor de esta alma a Sí de manera que no lo merece entender el entendimiento, sino estos dos amores se tornan uno. Y puesto tan verdaderamente y junto con el de Dios, ¿cómo le ha de alcanzar el entendimiento? Piérdele de vista en aquel tiempo, que nunca dura mucho, sino con brevedad, y allí le ordena de manera Dios que sabe bien con-
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9. Oh anima amata da Dio! Non ti struggere! Se Sua Maestà ti porta a tale altezza e ti parla così teneramente, come vedrai in molte parole rivolte nel Cantico dei Cantici alla Sposa, come Tutta bella tu sei, amata mia3, e molte altre ove dimostra il piacere che gli procuri, bisogna credere che non permetterà, al contempo, che gli dispiaccia, supplendo Lui a quello cui lei non puoi arrivare, per trovare in lei medesima una gioia maggiore. La vede dimentica di sé, alienata nell’amarlo, e che la stessa forza dell’amore le ha tolto l’intelletto per poterlo più amare. Davvero: Sua Maestà non può sopportare, non è suo solito né può non donarsi a chi del tutto a Lui si dona. 10. Mi sembra qui che Sua Maestà vada spalmando smalto su questo oro che già aveva preparato con i suoi doni e l’aveva messo alla prova in mille maniere e modi che l’anima potrà descrivere, per vedere di quanti carati fosse l’amore per Lui. Questa anima, che è l’oro, rimane nel frattempo senza fare nulla, né agire o muoversi, così come fa l’oro. La divina sapienza, contenta di vederla così (essendo poche le anime che lo amano con tanta forza), va incastonando in questo oro molte pietre preziose e smalti assai elaborati. 11. Ma che cosa fa quest’anima, nel frattempo? Non lo si può capire, né sapere più di quanto afferma la Sposa: Il suo vessillo su di me è amore. Se ama non sa come ama né chi ama. L’immenso amore che per lei ha il Re da cui fu condotta a uno stato così elevato, deve aver unito l’amore di questa anima a Sé, in un modo che l’intelletto non meriti comprenderlo, ma questi due amori diventano uno solo. Come potrebbe capire qualcosa l’intelletto, se l’amore dell’anima si unisce a quello di Dio? Lo perde di vista durante quel tempo, del resto breve, molto breve, in cui Dio dispone le cose in tal maniera che l’anima soddisfa
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tentar a Su Majestad entonces, y aun después, sin que el entendimiento lo entienda, como queda dicho. Mas entiéndelo bien después que ve esta alma tan esmaltada y compuesta de piedras y perlas de virtudes, que le tiene espantado y puede decir: ¿Quién es ésta que ha quedado como el sol?. ¡Oh verdadero Rey, y qué razón tuvo la Esposa de poneros este nombre! Pues en un momento podéis dar riquezas y ponerlas en un alma que se gozan para siempre. ¡Qué ordenado deja el amor en esta alma! 12. Yo podré dar buenas señas de esto, porque he visto algunas. De una me acuerdo ahora que en tres días la dio el Señor bienes, que si la experiencia de haber ya algunos años y siempre mejorando no me lo hicieran creer, no me parecía posible; y aun a otra en tres meses, y entrambas eran de poca edad. Otras he visto que después de mucho tiempo les hace Dios esta merced. He dicho de estas dos, y de algunas otras podía decir, porque he escrito aquí que son pocas las almas que, sin haber pasado muchos años de trabajos, les hace nuestro Señor estas mercedes, para que se entienda son algunas. No se ha de poner tasa a un Señor tan grande y tan ganoso de hacer mercedes. Acaece, y esto es cosa casi ordinario, cuando el Señor llega a un alma a hacerle estas mercedes. Digo que sean mercedes de Dios, no sean ilusiones o melancolías o ensayos que hace la misma naturaleza. Esto el tiempo lo viene a descubrir, y aun estotro bien, porque quedan las virtudes tan fuertes y el amor tan encendido, que no se encubre, porque siempre, aun sin querer, aprovechan otras almas. 13. Ordenó en mí el Rey la caridad, tan ordenada, que el amor que tenía al mundo se le quita; y el que a sí, le vuelve en desamor; y el que a sus deudos, queda de suerte que sólo
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Sua Maestà. E anche in seguito, senza che l’intelletto vi capisca qualcosa, come è stato detto. Ma poi sì che lo capisce, quando vede l’anima così smaltata e adorna di pietre e perle di virtù. Ne stupisce e può dire: Chi è costei che sorge come l’aurora? 4. Oh vero Re! Quanto a ragione la Sposa vi chiamò con questo nome! In un momento potete donare ricchezze e porle in un’anima perché ne goda per sempre. Come resta ordinato l’amore in questa anima! 12. Potrei fornirvene buone prove, perché ne ho conosciute diverse. Mi ricordo di una persona ricoperta in tre giorni dai beni del Signore. Non mi sarebbe parso vero, se l’esperienza di alcuni anni e i continui miglioramenti non mi avessero spinto a credervi. Un’altra ricevette quelle grazie in tre mesi, ed erano entrambe giovani. Ne ho poi vedute altre cui Dio concede queste grazie se non dopo molti anni. Ciò che ho detto di queste due, potrei dirlo di altre, perché se ho scritto che poche sono le anime a cui il Signore concede tali grazie, senza prima averle fatte passare molti di fatiche, ci tengo a far sapere che non è così per tutte. Non dobbiamo porre limiti a un Signore così grande e tanto desideroso di concedere grazie. Accade quasi sempre quando il Signore dona all’anima tali grazie; quando davvero si tratta di grazie di Dio e non siano illusioni, melanconie o inganni della nostra stessa natura. Questo lo andrà svelando il tempo, così come rivela la verità delle grazie nel lasciare tanto forti le virtù e tanto acceso l’amore, che non è possibile nasconderli: sempre, anche senza volerlo, se ne giovano altre anime. 13. Il suo vessillo su di me è amore, così ben ordinato che l’amore che provava per il mondo sparisce; l’amore di sé diviene disamore; quello per i parenti si trasforma
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los quiere por Dios; y el que a los prójimos y el que a los enemigos, no se podrá creer si no se prueba; es muy crecido; el que a Dios, tan sin tasa, que la aprieta algunas veces más que puede sufrir su bajo natural. Y como ve que ya desfallece y va a morir, dice: Sostenedme con flores, y acompañadme de manzanas, porque desfallezco de mal de amores.
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nell’amarli per amore di Dio; quello per il prossimo e per i nemici cresce tanto che per credervi bisogna provarlo; l’amore di Dio, cresce tanto a dismisura da superare quanto può sopportare la natura mortale. Vedendosi venire meno e vicino alla morte, allora l’anima dice: Sostenetemi con focacce d’uva passa, rinfrancatemi con mele, perché io sono malata d’amore 5.
Capítulo 7 Declara los grandes deseos que tiene la esposa de sufrir mucho por Dios y por el prójimo y los frutos abundantes que dan en la Iglesia estas almas favorecidas de la unión divina y desasidas del propio interés. Sostenedme con flores y acompañadme de manzanas, porque desfallezco de mal de amores (Cant. 2, 5). 1. ¡Oh qué lenguaje tan divino éste para mi propósito! ¡Cómo, Esposa santa!, ¿mátaos la suavidad? Porque, según he sabido, algunas veces parece que es tan excesiva, que deshace el alma de manera que no parece ya que la hay para vivir. Y ¿pedís flores? ¿Qué flores serán éstas? Porque éste no es remedio, salvo si no le pedís para acabar ya de morir; que, a la verdad, no se desea cosa más cuando el alma llega aquí. Mas no viene bien, porque dice: Sostenedme con flores. Y el sostener no me parece que es pedir la muerte, sino con la vida querer servir en algo a quien tanto ve que debe. 2. No penséis, hijas, que es encarecimiento decir que muere, sino que, como os he dicho, pasa en hecho de verdad. Que el amor obra con tanta fuerza algunas veces, que se enseñorea de manera sobre todas las fuerzas del sujeto natural, que sé de una persona que estando en oración semejante oyó cantar una buena voz, y certifica que, a su parecer, si el canto no cesara que iba ya a salirse el alma, del gran deleite y suavidad que nuestro Señor le daba a gustar, y así proveyó Su Majestad que dejase el canto quien cantaba, que la que estaba en esta suspensión, bien se podía morir, mas no podía decir que cesase; porque todo el movimiento exterior estaba sin poder hacer operación ninguna ni bullirse, y este peligro
Capitolo settimo Spiega i grandi desideri della sposa di patire molto per amore di Dio e del prossimo e gli abbondanti frutti prodotti nella Chiesa da queste anime favorite dall’unione divina e distaccate dai propri interessi. Sostenetemi con focacce d’uva passa, rinfrancatemi con mele, perché io sono malata d’amore (Ct 2, 5). 1. Oh quanto è divino questo linguaggio per il mio discorso! Sposa santa: vi ammazza forse la soavità? Da quanto ho saputo, talvolta è così forte da disfare l’anima da sembrare che non vi è più per lei da vivere. E chiedete da mangiare? Quali fiori chiedete per sostenervi? Non è questo il giusto rimedio a meno che non li desideriate per morire. L’anima qui giunta, non può desiderare altro. Ma non è questo il concetto. La Sposa dice, infatti: Sostenetemi. Chiedendo di essere sostenuta, la Sposa non chiede di morire, ma vuole con la vita servire in qualcosa Colui cui tanto deve. 2. Non pensate, figlie, che sia esagerato dire che muore, ma, come ho scritto, diviene realtà. Talvolta, infatti, l’amore opera con tanta forza da signoreggiare tutte le forze del soggetto naturale. So di una persona che, raccolta in questo genere di orazione, udì cantare una bella voce. Lei medesima assicura che, a suo parere, se quel canto non fosse cessato, l’anima sarebbe fuggita via per il gran diletto e soavità che nostro Signore le concedeva di godere. Sua Maestà provvide che tacesse chi cantava, perché lei, in tale sospensione, avrebbe potuto anche morire, ma non poteva dire che cessasse. Esteriormente il suo corpo era impossibilitato a muoversi e immobile. Lei capiva bene il pericolo
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en que se veía, se entendía bien; mas de un arte, como quien está en un sueño profundo de cosa que querría salir de ella y no puede hablar, aunque quería. 3. Aquí el alma no querría salir de allí, ni le sería penoso, sino grande contentamiento, que eso es lo que desea. Y ¡cuán dichosa muerte sería a manos de este amor!, sino que algunas veces dale Su Majestad luz de que es bien que viva, y ella ve no lo podrá su natural flaco sufrir si mucho dura aquel bien, y pídele otro bien para salir de aquel tan grandísimo, y así dice: Sostenedme con flores. De otro olor son esas flores que las que acá olemos. Entiendo yo aquí que pide hacer grandes obras en servicio de nuestro Señor y del prójimo, y por esto huelga de perder aquel deleite y contento; que aunque es vida más activa que contemplativa y parece perderá si le concede esta petición, cuando el alma está en este estado, nunca dejan de obrar casi juntas Marta y María; porque en lo activo y que parece exterior, obra lo interior, y cuando las obras activas salen de esta raíz, son admirables y olorosísimas flores; porque proceden de este árbol de amor de Dios y por sólo El, sin ningún interés propio, y extiéndese el olor de estas flores para aprovechar a muchos, y es olor que dura, no pasa presto, sino que hace gran operación. 4. Quiérome declarar más, porque lo entendáis. Predica uno un sermón con intento de aprovechar las almas; mas no está tan desasido de provechos humanos, que no lleva alguna pretensión de contentar, o por ganar honra o crédito, o que si está puesto a llevar alguna canonjía por predicar bien. Así son otras cosas que hacen en provecho de los prójimos,
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che stava correndo; ma ne pativa come chi è immerso in un sonno profondo, in una situazione da cui vorrebbe fuggire, ma, pur volendolo, neppure può parlare. 3. L’anima non vorrebbe fuggire, e forse non le sarebbe neppure penosa la morte, ma quasi di consolazione, e, quasi, la desidera. Che bella morte sarebbe, se provocata da questo amore! Però talvolta Sua Maestà le dà luce sufficiente per comprendere che le conviene vivere; ella, accorgendosi che la sua naturale debolezza non potrà sopportare a lungo quel bene grande, chiede un secondo bene per fuggire dal primo. Per questo dice: Sostenetemi. I frutti da lei richiesti, sono di un profumo assai diverso rispetto a quello per noi abituale. La Sposa, lo comprendo bene, chiede di poter compiere grandi cose al servizio di nostro Signore e del prossimo, accettando di perdere quel diletto e consolazione. Questa richiesta è più caratteristica della vita attiva che della contemplativa; all’anima sembrerà quindi, se esaudita, di subirne una perdita. Ma quando l’anima medesima è in questo stato, Marta e Maria non smettono neppure per un attimo di agire quasi all’unisono. Nella parte attiva, che sembra esteriore, agisce la parte interiore, e quando le opere nascono da questa radice, ne nascono mirabili e profumatissimi frutti, perché sbocciano dall’albero dell’amore di Dio, e sono compiute solo per Lui, senza alcun interesse egoistico; e il profumo di tali fiori si diffonde in favore di molti: è un profumo durevole, non fugace, e produce grandi cose. 4. Voglio spiegarmi di più, perché mi capiate. Uno predica un’omelia col desiderio di giovare alle anime; ma non è così distaccato da interessi umani da non nutrire qualche desiderio di accontentare chi lo ascolta, per guadagnare onore e credito, o per trovarsi una parrocchia per la buona parlantina. Così può accadere per altre cose che si fanno
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muchas, y con buena intención, mas con mucho aviso de no perder por ellas ni descontentar. Temen persecución; quieren tener gratos los reyes y señores y el pueblo; van con la discreción que el mundo tanto honra. Esta es la amparadora de hartas imperfecciones, porque le ponen nombre de discreción, y plega al Señor que lo sea. 5. Estos servirán a Su Majestad y aprovechan mucho; mas no son así las obras que pide la Esposa, a mi parecer, y las flores, sino un mirar a sola honra y gloria de Dios en todo. Que verdaderamente a las almas que el Señor llega aquí, según he entendido de algunas, creo no se acuerdan más de sí que si no fuesen para ver si perderán o ganarán; sólo miran al servir y contentar al Señor. Y porque saben el amor que tiene a sus criados, gustan de dejar su sabor y bien, por contentarle en servirlas y decirlas las verdades, para que se aprovechen sus almas, por el mejor término que pueden; ni se acuerdan, como digo, si perderán ellos, la ganancia de sus prójimos tienen presente, no más. Por contentar más a Dios, se olvidan a sí por ellos, y pierden las idas en la demanda, como hicieron muchos mártires, y envueltas sus palabras en este tan subido amor de Dios, emborrachadas de aquel vino celestial, no se acuerdan; y si se acuerdan, no se les da nada descontentar a los hombres. Estos tales aprovechan mucho. 6. Acuérdome ahora lo que muchas veces he pensado de aquella santa Samaritana, qué herida debía de estar de esta hierba, y cuán bien habían rendido en su corazón las palabras del Señor, pues deja al mismo Señor que ganen y se aprovechen los de su pueblo, que da bien a entender esto que voy diciendo; y en pago de esta tan gran caridad, mereció ser
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per gli altri; molte, con buona intenzione, ma troppo preoccupati di non perderci e di non scontentare il prossimo. Temono la persecuzione; vogliono mantenersi buoni contemporaneamente i re, i nobili e il popolo: procedono con quella discrezione tanto amata dal mondo. Proprio dietro a questa si nascondono grandi imperfezioni, perché la chiamano imperfezione e volesse il Signore che lo fosse. 5. Questi serviranno Sua Maestà, e se ne ricaverà guadagno interiore. Ma non sono queste le opere richieste dalla Sposa, e i frutti anelati; Lei desidera solo e in tutto l’onore e la gloria di Dio. Davvero le anime che il Signore qui conduce, da quel che ho inteso, non pensano più a sé, come se più non esistessero, dimentiche del proprio perdere o guadagnarci; badano solo a servire e accontentare il Signore. Sapendo l’amore che nutre per i suoi servi, lasciano volentieri soddisfazioni e beni, per contentarlo servendo gli altri, annunziando loro integralmente la verità, perché le anime ne traggano profitto al meglio. Neppure pensano, come ho detto, se ne perderanno qualcosa. Hanno presente soltanto l’autentico interesse del prossimo. Per piacere di più a Dio, dimenticano se stesse per gli altri, disposte a perdersi del tutto, come fecero molti martiri. Avvolte le loro parole in così elevato amore di Dio, ubriache di vino celeste, sono dimentiche dell’onore; qualora se ne ricordino, non importa loro scontentare gli uomini. Queste persone producono un grande bene. 6. Mi ricordo ora di quel che ho frequentemente pensato di quella santa donna samaritana. Doveva essere ben ferita da questa medesima erba. Quanto bene avevano fruttato nel suo cuore le parole del Signore. Lei lascia il medesimo Signore perché anche i suoi concittadini potessero guadagnarne e trarne profitto; solo questo conferma quanto sto affermando. In ricompensa di questa sua gran-
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creída, y ver el gran bien que hizo nuestro Señor en aquel pueblo. Paréceme que debe ser uno de los grandísimos consuelos que hay en la tierra, ver uno almas aprovechadas por medio suyo. Entonces me parece se come el fruto gustosísimo de estas flores. Dichosos a los que el Señor hace estas mercedes; bien obligados están a servirle. Iba esta santa mujer con aquella borrachez divina dando gritos por las calles. Lo que me espanta a mí es ver cómo la creyeron, una mujer, y no debía ser de mucha suerte, pues iba por agua; de mucha humildad, sí, pues cuando el Señor le dice sus faltas, no se agravió (como lo hace ahora el mundo, que son malas de sufrir las verdades), sino díjole que debía ser profeta. En fin, le dieron crédito, y por solo su dicho salió gran gente de la ciudad al Señor. 7. Así digo que aprovechan mucho los que, después de estar hablando con Su Majestad algunos años, ya que reciben regalos y deleites suyos, no quieren dejar de servir en las cosas penosas, aunque se estorben estos deleites y contentos. Digo que estas flores y obras salidas y producidas de árbol de tan hirviente amor, dura su olor mucho más, y aprovecha más un alma de éstas con sus palabras y obras, que muchos que las hagan con el polvo de nuestra sensualidad y con algún interés propio. 8. De éstas produce la fruta; éstas son las manzanas que dice luego la Esposa: Acompañadme de manzanas. Dadme, Señor, trabajos, dadme persecuciones y verdaderamente lo desea, y aun sale bien de ellos; porque, como ya no mira su contento sino el contentar a Dios, su gusto es en imitar en algo la vida trabajosísima que Cristo vivió.
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de carità, meritò di essere creduta e di toccare con mano il gran bene arrecato da nostro Signore a quel popolo. Mi sembra che debba esser una delle più grandi consolazioni che ci siano in terra quando uno vede altre anime progredire per merito suo. Allora si gode il gustoso frutto di questi fiori. Felici coloro cui il Signore concede queste grazie; avvertano il dovere di servirlo. La santa donna se ne andava gridando per le vie, immersa in quella beata ubriacatura divina. Ciò che mi stupisce è vedere come subito si fidarono di lei, una donna, e non certo una nobildonna, se doveva andare ad attingere l’acqua. Senz’altro molto umile, perché, quando il Signore le racconta i suoi peccati, non ci rimase male (come fa ora il mondo; la verità è sempre scomoda), ma gli disse che doveva essere un profeta. Insomma: le credettero, e solo sulla sua parola molti uscirono dalla città per farsi incontro al Signore. 7. Per questo dico che traggono un grande guadagno coloro che, dopo aver dialogato con Sua Maestà alcuni anni ricevendone i doni e diletti, accettano di servire anche in cose penose, sacrificando diletti e consolazioni spirituali. Quei fiori e opere, nati e prodotti dall’albero di un così fervente amore, hanno un profumo assai più duraturo. Giova di più un’anima di queste con le sue parole e opere, che molte altre, immerse nella polvere della nostra sensibilità o dei propri egoistici interessi. 8. Da quei fiori nasce la frutta; queste sono le mele di cui parla la Sposa quando dice: Rinfrancatemi con mele! Concedetemi, Signore, fatiche, datemi travagli e persecuzioni; davvero l’anima li desidera, pur sapendo di cosa si tratta. Dimentica del proprio tornaconto e cercando solo quello di Dio, la sua gioia consiste nell’imitare in qualcosa la faticosissima vita vissuta da Cristo.
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Entiendo yo por el manzano, el árbol de la Cruz, porque dijo en otro cabo en los Cantares: Debajo del árbol manzano te resucite; y un alma que está rodeada de cruces, de trabajos y persecuciones, gran remedio es para no estar tan ordinario en el deleite de la contemplación. Tiénele grande en padecer, mas no la consume y gasta la virtud, como lo debe hacer, si es muy ordinario, esta suspensión de las potencias en la contemplación. Y también tiene razón de pedir esto, que no ha de ser siempre gozar sin servir y trabajar en algo. Yo lo miro con advertencia en algunas personas (que muchas no las hay por nuestros pecados), que mientras más adelante están en esta oración y regalos de nuestro Señor, más acuden a las necesidades de los prójimos, en especial a las de las ánimas que por sacar una de pecado mortal, parece darían muchas vidas, como dije al principio. 9. ¿Quién hará creer esto a las que comienza nuestro Señor a dar regalos? Sino que quizá les parecerá traen estotros la vida mal aprovechada y que estarse en su rincón gozando de esto, es lo que hace al caso. Es providencia del Señor, a mi parecer, no entender éstos adónde llegan estotras almas porque con el hervor de los principios querrían luego dar salto hasta allí, y no les conviene; porque aún no están criadas, sino que es menester que se sustenten más días con la leche que dije al principio. Esténse cabe aquellos divinos pechos, que el Señor tendrá cuidado, cuando estén ya con fuerzas, de sacarlas a más, porque no harían el provecho que piensan, antes se le dañarían a sí. Y porque en el libro que os he dicho hallaréis cuándo ha un alma desear salir a aprovechar a otros y el peligro que es salir antes de tiempo muy por menudo, no lo quiero decir aquí, ni alargarme más en esto;
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Personalmente, per melo intendo l’albero della Croce, perché un altro verso del Cantico dei Cantici dice: Sotto il melo ti ho svegliato 6. Questo è un grande aiuto, all’anima che si ritrova avvolta da croci, fatiche e persecuzioni, per non ritrovarsi normalmente nel diletto della contemplazione. Gioisce nel soffrire, perché in esse non si consumano e guastano le forze, come di solito accade, per la sospensione delle potenze nella contemplazione. Con ragione l’anima domanda di patire; non è infatti conveniente gioire sempre senza servire e faticare in qualcosa. L’ho osservato attentamente in alcune persone (che purtroppo sono poche a causa dei nostri peccati). Più avanzate sono in questa orazione e più deliziate sono da nostro Signore, più si dedicano alle necessità degli altri, in particolare alle necessità delle anime: per liberarne una dal peccato mortale, sarebbero capaci di sacrificare molte vite, come ho detto all’inizio. 9. Chi potrà convincerne le anime cui nostro Signore comincia a concedere le sue delizie? Sembrerà loro di vederle condurre una vita sprecata e che convenga restarsene nel proprio angolo a godere di quel bene. È a mio parere una grazia del Signore il fatto che non comprendano le altezze raggiunte da quelle anime perché, mosse dal fervore degli inizi, vorrebbero raggiungerle in un balzo. Ma non conviene loro. Non sono ancora cresciute, ma per diversi giorni devono ancora nutrirsi con il latte di cui ho parlato. Rimangano attaccate ai divini seni. Il Signore stesso, quando ne avranno le forze, si impegnerà a portarle più in alto. Altrimenti non ne avrebbero il provento sperato; correrebbero anzi il pericolo di farsi del male. Poiché nel libro di cui vi ho parlato arriverete a leggere di quando un’anima deve desiderare di uscire da sé per aiutare gli altri, e il danno provocato dall’uscirne troppo presto, non ne voglio parlare, né aggiungere altro.
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concetti dell’amore di dio
pues mi intento fue cuando lo comencé, daros a entender cómo podéis regalaros, cuando oyereis algunas palabras de los Cánticos, y pensar, aunque son a entender vuestro oscuras, los grandes misterios que hay en ellas, y alargarme más sería atrevimiento. 10. Plega al Señor no lo haya sido lo que he dicho, aunque ha sido por obedecer a quien me lo ha mandado. Sírvase Su Majestad de todo, que si algo bueno va aquí, bien creeréis que no es mío; pues ven las hermanas que están conmigo con la prisa que lo he escrito, por las muchas ocupaciones. Suplicad a Su Majestad que yo lo entienda por experiencia. A la que le pareciere que tiene algo de esto, alabe a nuestro Señor y pídale esto postrero, porque no sea para sí la ganancia. Plega nuestro Señor nos tenga de su mano, y enseñe siempre a cumplir su voluntad, amén.
capitolo settimo
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La mia intenzione, quando cominciai questo scritto, consisteva nel farvi comprendere come trovare consolazioni nell’udire alcune parole del Cantico dei Cantici, e meditare, pur essendo ancora oscuri alle vostre menti i grandi misteri in esse nascosti. Aggiungere altro sarebbe azzardato. 10. Supplico il Signore perché non lo sia quanto ho scritto, pur avendolo compiuto per obbedienza a chi me lo ha comandato. Se ne serva di tutto Sua Maestà. Se ho scritto qualcosa di buono, come sono solita dire, non è farina del mio sacco. Le sorelle che vivono con me hanno potuto vedere la fretta con cui ho dovuto scrivere, per i molti impegni. Supplicate Sua Maestà che io possa raggiungere il mio scopo, almeno per esperienza. Chi tra voi trarrà giovamento dallo scritto, lodi nostro Signore e preghi per questo, perché il guadagno non sia solo per sé. Voglia il Signore accompagnarci, mano nella mano, e ci insegni sempre a compiere la sua volontà. Amen.
CONSTITUCIONES DE 1567
Costituzioni del 1567
I. De la orden que se ha de tener en las cosas espirituales
1. Los Maitines se digan después de las nueve, y no antes; ni tan después que no puedan, cuando sean acabados, estar un cuarto de hora haciendo examen en qué han gastado aquel día. 2. A este examen se tañerá. Y a quien la madre priora mandare, lea un poco en romance del misterio en que se ha de pensar otro día. El tiempo que en esto se gastare, sea de manera que al punto de las once hagan señal con la campana y se recojan a dormir. Este tiempo de examinación y oración tengan todas juntas en el coro. Y ninguna hermana salga del coro sin licencia después de comenzados los oficios. 3. El verano se levanten a las cinco y estén hasta las seis en oración; en el invierno se levanten a las seis y estén hasta las siete en oración. Acabada la oración, se digan luego las horas hasta nona, salvo si no fuere día solemne, o [un] santo que las hermanas tengan particular devoción, que dejarán nona para cantar antes de misa. 4. Los domingos y días de fiesta se cante misa y vísperas y maitines. Los días primeros de Pascua [y] otros días de solemnidad podrán cantar laudes, en especial el día del glorioso san José.
I. Dell’ordinamento da rispettare nelle cose spirituali
1. I Mattutini si dicano dopo le nove, non prima; né tanto dopo da essere per loro impossibile, una volta terminati, fermarsi un quarto d’ora esaminandosi su come hanno trascorso quel giorno. 2. Al termine di questo esame suonerà la campana. Chi sia richiesto dalla madre priora, legga allora un po’ del mistero da contemplare il giorno successivo. Il tempo impiegato in questo sia tale che alle undici si dia segno con la campana e si ritirino a dormire. Questo tempo di esame e orazione sia vissuto tutte insieme nel coro. Dopo che siano iniziati gli uffici, nessuna sorella si allontani dal coro senza permesso. 3. D’estate la sveglia sia alle cinque, e si permanga sino alle sei raccolte in orazione; in inverno, invece, ci si svegli alle sei e si permanga sino alle sette in orazione. Terminata l’orazione, si preghino le ore fino alla nona, fuorché nei giorni solenni, o a meno che sia la festa di un santo verso cui le sorelle vivono una particolare devozione; allora tralasceranno l’ora nona, per cantare prima della Messa. 4. Le domeniche e i giorni di festa si cantino la Messa, i vespri e i mattutini. Nei primi giorni di Pasqua e in altre solennità si potranno cantare le lodi, specie il giorno della festa del glorioso san Giuseppe.
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5. Jamás sea el canto por punto, sino en tono, las voces iguales. Lo ordinario sea todo rezado y también la misa; que el Señor se servirá quede algún tiempo para ganar lo necesario. 6. Procure no faltar ninguna del coro por liviana causa. Acabadas las horas, vayan a sus oficios. A las ocho en verano, y a las nueve en invierno se diga misa. Las que comulgaren, se queden un poco en el coro.
II. Qué días se ha de recibir al Señor 1. La comunión será cada domingo y días de fiesta y días de Nuestro Señor y Nuestra Señora y de nuestro padre san Alberto, de san José, y los demás días que al confesor pareciere, conforme a la devoción y espíritu de las hermanas, con licencia de la madre priora. También se comulgará el día de la advocación de la casa. 2. Un poco antes de comer se tañerá a examen de lo que han hecho hasta aquella hora. Y la mayor falta que vieren en sí, propongan enmendarse de ella y decir un Pater Noster, para que Dios les dé gracia para ello. Cada una adonde se [es]tuviere, se hinque de rodillas y haga su examen con brevedad. 3. En dando las dos se digan vísperas; excepto en tiempo de cuaresma, que se dirán a las once. En acabando vísperas, el tiempo que se dicen a las dos, se tenga una hora de lección; y la hora de lección en cuaresma, se tenga en dando las dos (entiéndese que en dando las dos se taña a vísperas). Esta
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5. Il canto sia intonato e melodioso, le voci uguali. Normalmente sia tutto pregato, anche la Messa; il Signore si compiacerà se avanzi del tempo per guadagnarsi il necessario sostentamento. 6. Nessuna manchi dal coro per una ragione irrilevante. Terminate le ore, tornino ai propri compiti. Alle otto in estate e alle nove in inverno sia celebrata la Messa. Chi riceve la comunione si soffermi un poco nel coro.
II.
In quali giorni ricevere il Signore 1. La comunione si potrà ricevere ogni domenica, nei giorni di festa, nei giorni di Nostro Signore, di Nostra Signora, di nostro padre sant’Alberto, di san Giuseppe, e negli altri giorni che sembri opportuno al confessore, conformemente alla spiritualità e allo spirito delle sorelle, su licenza della madre priora. Si riceverà la comunione anche nel giorno del Patrono della casa. 2. Poco prima di mangiare si suoneranno le campane, per esaminarsi su quanto si sia fatto sino a quel momento. Cerchino, le sorelle, di emendarsi per la principale mancanza che vedessero in sé, e preghino un Padrenostro perché Dio conceda la sua grazia a tale scopo. Ovunque si trovi, ciascuna si metta in ginocchio, e faccia brevemente il suo esame. 3. Al rintocco delle due si dicano i vesperi, tranne in Quaresima, quando si diranno alle undici. Terminati i vesperi, quando si dicono alle due, si dedichi un’ora alla lettura. Durante la quaresima, l’ora di lettura sia fatta al rintocco delle due (quando suonano le due di pomeriggio,
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hora de [lección] las vísperas de las fiestas se tenga después de completas. 4. Las completas se digan en verano a las seis y en invierno a las cinco. 5. En dando las ocho, en invierno y en verano, se taña a silencio y se guarde hasta otro día salidas de prima. Esto se guarde con mucho cuidado. En todo el demás tiempo no puede hablar una hermana con otra sin licencia, si no fueren las que tienen los oficios en cosas necesarias. Esta licencia dé la madre priora cuando, para más avivar el amor que tienen al Esposo, una hermana con otra quisiere hablar en él, o consolarse, si tiene alguna necesidad o tentación. Esto no se entiende para una pregunta o respuesta o pocas palabras, que esto sin licencia lo podrán hacer. 6. Una hora antes que digan maitines se taña a oración. En esta hora de oración se podrá tener lección, si en la hora que se tiene después de vísperas se hallaren con espíritu para tenerla de oración. Esto hagan conforme a lo que más vieren les ayuda a recoger. 7. Tenga cuenta la priora con que haya buenos libros, en especial Cartujanos, Flos Sanctorum, Contemptus Mundi, Oratorio de Religiosos, los de fray Luis de Granada y del padre fray Pedro de Alcántara; porque es en parte tan necesario este mantenimiento para el alma, como el comer para el cuerpo. 8. Todo el tiempo que no anduvieren con la comunidad en oficios de ella, se esté cada una por sí, en las celdas ermitas que la priora las señalare; en fin, en el lugar de su recogimiento, haciendo algo los días que no fueren de fiesta;
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evidentemente). La vigilia delle feste, quest’ora si faccia dopo compieta. 4. Compieta si reciti d’estate alle sei, in inverno alle cinque. 5. Alle otto, sia in inverno sia in estate, suonerà la campana per il silenzio, da custodire sino al giorno successivo. Lo si custodisca con molta cura. In tutto il tempo rimanente, una sorella non può parlare con un’altra senza permesso e se non abbiano un qualche compito necessario in comune. La licenza è concessa dalla madre priora quando, per ravvivare l’amore verso lo Sposo, una sorella volesse parlare con un’altra di lui, o consolarsi, se ha una qualche necessità o tentazione. Ciò non vale per una semplice domanda o una risposta, ovvero per poche parole; per queste non occorre alcuna licenza. 6. Un’ora prima di recitare il mattutino si suoni la campana per l’orazione. Questa ora di orazione potrà essere sostituita da una di lettura, qualora dopo i vesperi ci sia la possibilità di raccogliersi in orazione. Questo sia conforme a quel che più le aiuta a raccogliersi. 7. La priora sappia che esistono buoni libri, in particolare Cartujanos, Flos Sanctorum, Contemptus Mundi, Oratorio de Religiosos, nonché quelli di fra’ Luis de Granada e del padre fra’ Pedro de Alcántara; leggere è tanto necessario al mantenimento dell’anima, quanto mangiare per il corpo. 8. Tutto il tempo non occupato in comunità o nei vari compiti sia trascorso in solitudine, nelle celle o nelle cappelle che la priora indicherà; stiano, insomma, raccolte, facendo qualcosa non abituale nei giorni di festa; così os-
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llegándonos en este apartamiento a lo que manda la Regla, de que esté cada una por sí. 9. Ninguna hermana pueda entrar en celda de otra sin licencia de la priora, so pena de grave culpa. Nunca haya casa de labor.
III.
De lo temporal 1. Hase de vivir de limosna siempre, sin ninguna renta. Y mientras se pudiere sufrir, no haya demanda; mucha sea la necesidad que les haga traer demanda; sino ayúdense con la labor de sus manos, como hacía san Pablo, que el Señor las proveerá de lo necesario. Como no quieran más y se contenten sin regalo, no les faltará para poder sustentar la vida. Si con todas sus fuerzas procuraren contentar al Señor, Su Majestad tendrá cuidado que no les falte su ganancia. 2. No sea en labor curiosa, sino hilar o coser, o en cosas que no sean tan primas, que ocupen el pensamiento para no le tener en Nuestro Señor. No cosas de oro ni plata. Ni se porfíe en lo que han de dar por ello, sino que buenamente tomen lo que les dieren; y si ven que no les conviene, no hagan aquella labor. 3. En ninguna manera posean las hermanas cosa en particular ni se les consienta, ni para el comer, ni para el vestir, ni tengan arca, ni arquilla, ni cajón, ni alacena, si no fueren las que tienen los oficios de la Comunidad, ni ninguna cosa en particular, sino que todo sea en común. Esto importa mu-
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serveranno la Regola, che chiede che ciascuna rimanga, appunto, in solitudine. 9. Nessuna sorella può entrare nella cella di un’altra senza il permesso della priora, sotto pena di grave colpa. Non ci sia mai una stanza di lavoro.
III. R iguardo le cose temporali 1. Bisogna sempre vivere di elemosina, senza alcuna rendita. E, pur essendo nel bisogno, non se ne faccia domanda; anche se la necessità che spinge a farne domanda sia grande. Ci si aiuti piuttosto con il lavoro delle proprie mani, come faceva san Paolo: il Signore procurerà allora il necessario. Non volendo di più e accontentandosi di non aver più del bisogno, non verrà meno il sostegno per la vita. Se con tutte le loro forze si sforzeranno di piacere al Signore, Sua Maestà farà attenzione a che non manchi loro il guadagno necessario. 2. Non ci si occupi con lavori strani, ma nel filare o nel cucinare, o in cose che non siano sì pregnanti da impedire che il pensiero vada a Nostro Signore. Non ci si occupi di monili d’oro o d’argento. Né si perda la pace per il guadagno del lavoro, ma in pace si prenda quel che si prende; e se ci si rendesse conto della sua poca covenienza, si lasci quel lavoro. 3. Nessuna sorella abbia in possesso qualcosa di particolare, né sia loro concesso, sia nel vestire, sia nel mangiare. Né abbiano una propria cassa, né baule, né armadio, se non quelli della Comunità; né altra cosa in particolare, ma tutto sia in comune. Questo è molto importante, perché è
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cho, porque en pocas cosas3 puede ir el demonio relajando la perfección de la pobreza. Y por esto tenga mucho cuidado la priora en que cuando viere alguna hermana aficionada a alguna cosa, ahora sea libro o celda o cualquiera otra cosa, de quitárselo.
IV.
De los ayunos [y vestidos] 1. Hase de ayunar desde la Exaltación de la Cruz que es en Setiembre, desde el mismo día, hasta Pascua de Re surrección, excepto los domingos. No se ha de comer carne perpetuamente, si no fuere con necesidad, cuando lo manda la Regla. 2. El vestido sea de jerga o sayal negro. Y échese el menos sayal que ser pueda para ser hábito; la manga angosta, no más en la boca que el principio, sin pliegue, redondo, no más largo detrás que delante y que llegue hasta los pies. Y el escapulario de lo mismo, cuatro dedos más alto que el hábito. La capa de coro de la misma jerga blanca, en igual del escapulario, y que lleve la menos jerga que ser pueda, atento siempre a lo necesario y no superfluo. El escapulario traigan siempre sobre las tocas. Sean las tocas de sedeña y no plegadas. Túnicas de estameña y sábanas de lo mismo. El calzado, alpargatas; y por la honestidad, calzas de sayal o de estopa. Almohadas de sedeña, salvo con necesidad, que podrán traer lienzo. 3. Las camas sin ningún colchón, sino con jergones de paja. Que probado está por personas flacas y no sanas que se puede pasar. No colgada cosa alguna, si no fuere a necesidad alguna estera de esparto o antepuerta de alfamar o sayal o cosa semejante, que sea pobre.
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nelle piccole cose che il demonio può portare a rilassarsi la perfezione della povertà. La priora ponga dunque molta attenzione qualora scorgesse una sorella affezionata a qualche cosa; se un libro o altro, gliela richieda.
IV. R iguardo i digiuni (e i vestiti) 1. Bisogna digiunare dalla festa dell’Esaltazione della Croce, in settembre, dal giorno preciso, fino al giorno di Pasqua, eccetto le domeniche. In tale periodo non si mangerà mai carne, tranne che per necessità e quando lo ordina la Regola dell’ordine. 2. La veste sia di iuta o di saio nero. Si utilizzi meno saio possibile per l’abito; le maniche siano strette, non più alla fine che all’inizio, senza pieghe, così la veste, circolare, non più ampia dietro che dinanzi, e che raggiunga i piedi. Così lo scapolare, che sia quattro dita più alto dell’abito. La mantella da coro sia del medesimo materiale dello scapolare, e che sia più semplice possibile, più attente al necessario che al superfluo. Lo scapolare sia sempre sopra il soggolo. Il soggolo sia composto di canapa, e non abbia pieghe. Le tonache siano composte di cotto e così le lenzuola. I calzari, di corda; e, per pudore, si porteranno calze di saio o di tela grezza. I cuscini siano di saggia, con tela solo in caso di bisogno. 3. I letti non abbiano materassi, ma sacconi di paglia, avendo comprovato che pure persone deboli o malate possono sopportarli. Non siano attorniati da alcuna cosa, se non siano necessarie, se non stuoie di sparto, o un riparaaria di saio o d’arbasiotto, ma sempre di semplice materiale.
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4. Tenga cada una cama por sí. Jamás haya alfombra, si no fuere para la iglesia, ni almohada de estrado. Esto todo es de Religión, que ha de ser así; y nómbrase, porque con el relajamiento olvídase lo que es de Religión y de obligación algunas veces. 5. En vestido y en cama jamás haya cosa de color, aunque sea cosa tan poca como una faja. Nunca ha de haber zamarros. Y si alguna hubiere enferma, pueda traer del mismo sayal algún ropón. 6. Han de tener cortado el cabello, por no gastar tiempo en peinarle. Jamás ha de haber espejo, ni cosa curiosa, sino todo descuido de sí.
V.
De la clausura 1. A nadie se vea sin velo, si no fuere padre o madre o hermanos; salvo en el caso que pareciere tan justo como a los dichos, para algún fin; y esto con personas que antes edifiquen y ayuden a nuestros ejercicios de oración y consolación espiritual, que no para recreación; siempre con una tercera, cuando no sea con quien se trate negocios de alma. 2. La llave de la red tenga la priora y la de la portería. Cuando entrare médico o barbero o las demás personas necesarias y confesor, siempre lleven dos terceras. Y cuando se confesare alguna enferma, esté siempre una tercera desviada, como pueda ver al confesor; con el cual no hable sino la misma enferma, si no fuere alguna palabra.
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4. Ciascuna abbia un suo letto. Mai vi saranno tappeti se non per la Chiesa, né cuscini per sedere. Tutto questo è richiesto dallo stato religioso e deve essere così; e lo si dica, perché, nella rilassatezza, talvolta, si dimentica quanto è di Religione e d’obbligo. 5. Nel vestito e nel letto non via sia mai cosa colorata, pur piccola come una sciarpa. Mai bisogna avere pellicce. Se qualcuna si ammala, può trarre dal medesimo saio un qualche giaccotto. 6. I capelli siano tenuti sempre corti per non perdere tempo a pettinarli. Non ci siano specchi o altre cose particolari, ma la massima dimenticanza di sé.
V. R iguardo la clausura 1. Non si incontri alcuno senza velo, se non il padre, la madre o fratelli. Tranne che appaia opportuno come nei casi predetti, o per una particolare causa. E questo accada con persone che edifichino e aiutino la nostra dedizione all’orazione e la consolazione spirituale, non per diversivo. Sia sempre presente una terza sorella, sempre che non si parli di cose attinenti l’anima. 2. La chiave del parlatorio sia in custodia dalla priora e dalla portinaia. Quando entrasse il medico, o il parrucchiere, o altre persone necessitate a entrare e il confessore, siano sempre due ad accompagnarle. E qualora si confessasse un’ammalata, una sorella sia sempre fuori in modo da poter vedere il confessore, con il quale non parli se non l’ammalata, al di là di qualche, poca, parola.
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3. En las casas que hubiere coro para tener el Santísimo Sacramento dentro, y capellanes, o comodidad para aderezar la iglesia, no haya puerta a la iglesia. Adonde no hubiere esto, y si es forzoso haberla, tenga la llave la priora; y no se abra sin ir dos hermanas juntas y cuando no se pueda excusar. Y en habiendo comodidad para lo dicho, aunque haya habido puerta, se cierre. 4. Las novicias no dejen de visitar, como las profesas; porque si tuvieren algún descontento, se entienda; que no se pretende, sino que estén muy de su voluntad y darles lugar que la manifiesten, si no la tuvieren de quedar. 5. De negocios de mundo no tengan cuenta ni traten de ellos, si no fueren cosas que puedan dar remedio o remediar a los que las dicen, y ponerlos en la verdad o consolarlos en algún trabajo. Y si no se pretende sacar fruto, concluyan presto, como queda dicho; porque importa mucho que vayan con alguna ganancia quien nos visitare y no con pérdida del tiempo, y que nos quede a nosotras. Tenga mucha cuenta la tercera con que se guarde esto; que esté obligada a avisar a la priora, si no se guardare. Y cuando no lo hiciere, que caiga la misma pena de la que la quebrantare. Esta sea, habiéndola avisado dos veces,’ la tercera esté nueve días en la cárcel y al tercero día de los nueve, una disciplina en refectorio; porque es cosa que importa mucho a la Religión. 6. De tratar mucho con deudos se desvíen lo que más pudieren; porque, dejado que se apegan mucho sus cosas, será dificultoso dejar de tratar con ellos algunas del siglo. 7. Téngase gran cuenta en [el] hablar con los de fuera,
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3. Nelle case in possesso di un coro ove custodirvi il Santissimo Sacramento, e cappellani, e comodità per adornare la chiesa, non vi sia porta per entrarvi. Ove questo non fosse possibile, se è necessario averla, la chiave sia in possesso della priora; e non sia aperta se non da due sorelle insieme e quando sia proprio necessario. Malgrado tutto ciò, la porta si mantenga comunque chiusa. 4. Le novizie non tralascino di avere visite, come le professe, perché si comprenda qualora vi sia qualche malcontento. Non si desidera altro che perseverino per propria volontà e dare loro la possibilità di manifestarla, e di andarsene se tale volontà viene meno. 5. Non si occupino di affari mondani, né parlino di essi, tranne in cose ove possano porre rimedio loro stesse o procurarlo a chi gliene parla, porlo nella verità o dar consolazione in qualche travaglio. E se non si riesce a ottenere frutto, si concluda presto, come detto; è molto importante che, chi ci visita, se ne vada sempre con un guadagno, senza perdita di tempo, e ci sia guadagno anche per noi. L’accompagnatrice stia molto attenta a che si applichi questo punto; contrariamente si ritenga obbligata ad avvisarne la priora. Qualora non lo facesse, subisca la medesima pena di colei che ha accompagnato. Dopo averla avvisata dello sbaglio due volte, la terza permanga nove giorni nel carcere e il terzo giorno dei nove subisca una disciplina nel refettorio; sono cose fondamentali per la Religione. 6. Stiano attente a non aver troppo a che fare con i parenti; al di là del fatto che le loro cose ci stanno molto a cuore, sarà difficile non parlare con loro di cose mondane 7. Si presti molta attenzione ai colloqui con gli esterni,
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aunque sean deudos muy cercanos. Y si no son personas que se han de holgar de tratar cosas de Dios, véanlos muy pocas veces y éstas concluyan presto.
VI. Del tomar las novicias 1. Mírese mucho que las que hubieren de recibir sean personas de oración y que pretendan toda perfección y menosprecio del mundo; y que no sean menos que de diez y siete años. Porque si no vienen desasidas de él, podrán mal sufrir lo que aquí se lleva; y vale más mirarse antes, que no echarlas después. Y que tengan salud y entendimiento y que tengan habilidad para el rezar el oficio divino y ayudar en el coro. Y no se dé profesión, si no se entendiere en el año del noviciado tener condición y las demás cosas que son menester para lo que aquí se ha de guardar. Si alguna de estas cosas le faltare, no se tome. Salvo si no fuere persona tan sierva del Señor y útil para la casa, que se entendiere por ella no había de haber inquietud ninguna, y que se servía Nuestro Señor en condescender a sus santos deseos. Si estos no fueren grandes, que se entienda la llama el Señor a este estado, en ninguna manera se reciba. 2. Contentas de la persona, si no tiene alguna limosna que dar a la casa, no por eso se deje de recibir, como hasta aquí se hace. Si la quisiere dar a la casa, teniendo para ello, y después por alguna causa no se diere, no se pida por pleito ni por esta causa dejen de dar la profesión. 3. Téngase gran aviso de que no vayan por interés; porque poco a poco podría entrar la codicia, de manera que miren
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anche siano parenti molto stretti. Se non sono persone con cui trattare cose di Dio, li si veda di rado e l’incontro giunga presto a conclusione.
VI. R iguardo l’ammissione delle novizie 1. Si badi molto che chi sta per essere accolto sia persona di preghiera, alla ricerca della più alta santità e del disprezzo del mondo; che non abbia meno di diciassette anni. Se non fossero ben decisi in questo, sopporterebbero male il regime di vita. Conviene accorgersene prima, piuttosto che allontanarle poi. Che siano in salute, sane di mente, in grado di pregare l’ufficio divino e aiutare nel coro. Non si conceda la professione, se nell’anno di noviziato non si raggiungesse la convinzione sulla presenza delle condizioni e delle altre cose necessarie per ciò che qui si osserva. Se qualcuna di queste cose mancasse, non si accolga. Tranne il caso di una persona assai serva di Dio e utile per la casa, certe che da parte sua non vi sarà alcuna inquietudine, e che a Nostro Signore piaccia accondiscendere i suoi santi desideri. Se questi non fossero grandi, da cui chiaramente traspaia che il Signore la chiami a questo stato, non la si accolga per alcuna ragione. 2. Soddisfatte dalla persona, qualora non possedesse elemosina da dare alla casa, non per questo non la si riceva, come si è fatto sino ad oggi. Se, possedendo qualcosa, volesse darlo alla casa, e poi per qualche ragione, non potesse più darlo, non se ne faccia questione, né per questo non si conceda la professione. 3. Si faccia attenzione a non farsi condurre dall’interesse; perché a poco a poco potrebbe insinuarsi la cupidigia,
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más a la limosna que a la bondad y calidad de la persona. Y esto no se haga por ninguna manera, que seria gran mal. Siempre tengan delante la pobreza que profesan, para dar en todo olor de ella. Y miren que no es esto lo que las ha de sustentar, sino la fe y perfección y fiar de solo Dios. Esta constitución se mire mucho y se cumpla, que conviene, y se lea a las hermanas. 4. Cuando se tomare alguna, siempre sea con parecer de la mayor parte del convento; y cuando hagan profesión, lo mismo. 5. Las freilas que se hubieren de tomar sean recias y personas que se entienda que quieren servir al Señor. Estén un año sin hábito, para que vean si son para lo que se toman y ellas vean si lo podrán llevar. Ni traigan velo delante del rostro, ni se les dé negro. Sino hagan profesión después de dos años que tengan el hábito, salvo si su gran virtud mereciere se la den antes. Sean tratadas con toda caridad y hermandad, y provéanlas del comer y vestir como a todas.
VII. De los oficios humildes 1. La tabla del barrer se comience desde la madre priora, para que en todo dé buen ejemplo. Téngase mucha cuenta con que las que tuvieren oficios de ropera y provisora provean a las hermanas con caridad, así en el mantenimiento como en todo lo demás. No se haga más con la priora y antiguas que con las demás, como manda la Regla, sino atentas
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e in conseguenza si baderebbe più all’elemosina che alla bontà e qualità della persona. Questo non si dia mai; sarebbe un grande male. Sempre abbiano dinanzi a sé la povertà che professano, perché ovunque si sparga il suo profumo. E non è grazie a questo che dovranno perseverare, ma per fede, santità, fiducia unicamente riposta in Dio. Si custodisca bene questa particolare costituzione, la si metta in pratica, perché conviene, e la si legga alle consorelle. 4. Quando qualcuna è accolta, lo si faccia sempre col parere favorevole della maggior parte del Convento; e così sia nel concedere la professione. 5. Le monache che si desideri accogliere siano solidamente costituite, e siano persone che desiderano esplicitamente servire il Signore. Rimangano per la durata di un anno senza abito, perché verifichino se vi son portate e se saranno quindi in grado di vestirlo. Neppure portino il velo sul volto, né si dia loro la veste nera. Facciano la professioni a due anni dalla vestizione, tranne che per la gran virtù gliela si conceda prima. Siano trattate con la massima carità e fraternità, e siano messe alla prova mangiando e vestendo come tutte.
VII. Dei lavori umili 1. I turni delle pulizie siano iniziati dalla madre priora, perché in tutto dia esempio. Si stia bene attenti a che, coloro che hanno l’incarico di guardaroba e amministrazione accudiscano le sorelle caritatevolmente, nel mantenimento ordinario e in tutto il resto. Non si trattino in modo privilegiato la priora e le più anziane, come ordina la Regola, ma si presti attenzione ai bisogni e alle differenze d’età,
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las necesidades y a las edades, y más a la necesidad; porque algunas veces habrá más edad y tendrán menos necesidad. En ser esto general haya mucho miramiento, porque conviene por muchas cosas. 2. Ninguna hermana hable en si se da mucho o poco de comer, bien o mal guisado. Tenga la priora y provisora cuidado de que se dé, conforme a lo que hubiere dado el Señor, bien aderezado, de manera que puedan pasar con aquello que allí se les da, pues no poseen otra cosa. 3. Sean obligadas las hermanas a decir a la madre priora la necesidad que tuvieren, y las novicias a su Maestra, así en cosas de vestir como de comer y si han menester más de lo ordinario, aunque no sea muy grande la necesidad, encomendándolo a Nuestro Señor primero. Porque muchas veces nuestro natural pide más de lo que ha menester y a las veces el demonio ayuda, para causar temor en la penitencia y ayuno.
VIII. De las enfermas 1. Las enfermas sean curadas con todo amor y regalo y piedad, conforme a nuestra pobreza. Y alaben a Dios Nuestro Señor cuando lo proveyere bien; y si les faltare lo que los ricos tienen de recreación en las enfermedades, que no se desconsuelen, que a eso han de venir determinadas; esto es ser pobres, faltar por ventura al tiempo de mayor necesidad. En esto ponga mucho cuidado la madre priora, que antes falte lo necesario a las sanas, que algunas piedades a las enfermas. Sean visitadas y consoladas de las hermanas. 2. Póngase enfermera que tenga para este oficio habilidad
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ma specialmente ai bisogni. Pur essendo indicazione generale, vi si presti particolar cura: conviene, sotto molti punti di vista. 2. Nessuna sorella commenti se si mangia tanto o poco, se è ben o mal cotto. La priora e l’incaricata delle provvigioni curino che quel che si dà loro sia conforme a quel che avrebbe dato il Signore, perché possano stare bene con quel che si dà loro, non possedendo altro. 3. Le consorelle sono tenute a dire alla madre priora le loro necessità, le novizie alla loro Maestra, sia nel vestiario sia nel cibo, e, se necessitano più dell’ordinario, pur trattandosi di una piccola necessità, se ne raccomandino innanzitutto a Nostro Signore. Molte volte, infatti, la nostra natura chiede più di quel che le abbisogna, e il demonio conta su questo per suscitare timore alla mortificazione e al digiuno.
VIII. Delle ammalate 1. Le ammalate siano seguite con ogni amore, delicatezza e pietà, secondo la nostra povertà. Lodino quindi nostro Signore quando si sentono ben curate, e se venisse loro meno quel che i ricchi hanno per distrarsi nelle malattie, non si perdano d’animo, perché a questo devono essere determinate. Questo vuol dire essere poveri: non possedere nel momento di maggior necessità. A questo ponga molta attenzione la madre priora: meglio che manchi il necessario alle sane, che dettagli di amore alle malate. Siano visitate e consolate dalle sorelle. 2. Si scelga un’infermiera che viva questo compito con
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y caridad. Las enfermas procuren entonces mostrar la perfección que han adquirido en salud, teniendo paciencia y dando la menos importunidad que pueda[n], cuando el mal no fuere mucho; y esté obediente a la enfermera, porque ella se aproveche y salga con ganancia de la enfermedad, y edifique a las hermanas. Y tengan lienzo y buenas camas, digo colchones, y sean tratadas con mucha limpieza y caridad.
IX. [De la comida, recreación y humildad] 1. Tarea’ no se dé jamás a las hermanas. Cada una procure trabajar para que coman las demás. Téngase mucha cuenta con lo que manda la Regla “que quien quisiere comer, que ha de trabajar” y con lo que hacía san Pablo.’ Y si alguna vez por su voluntad quisiere tomar labor tasada para acabarla cada día, que lo pueda hacer, más no se les dé penitencia aunque no la acaben. 2. Cada día después de cenar o colación, cuando se junten las hermanas, diga la tornera lo que hubieren dado de limosna aquel día, nombrando a las personas que lo han enviado, para que tengan todas cuidado de suplicar a Dios se lo pague. 3. En la hora del comer no puede haber concierto, que es conforme a como lo da el Señor. Cuando lo hubiere, el invierno a las once y media cuando fuere ayuno de Iglesia, cuando fuere de la Orden a las once, en verano a las diez se tañerá a comer. 4. Si el Señor diere espíritu a alguna hermana para hacer alguna mortificación, pida licencia; y no se pierda esta buena
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capacità e carità. Le malate si sforzino, dal canto loro, di dimostrare la santità acquisita in salute, vivendo la pazienza e dando meno scomodità possibili alle altre, se il male non fosse molto. La malata obbedisca all’infermiera, per trarne un profitto e uscire dalla malattia con un guadagno, nonché edificando le consorelle. Ci sia per loro un lenzuolo e un buon letto, intendo dire con materassi; si osservi nei loro confronti pulizia e carità.
IX. [R iguardo i pranzi, il riposo e l’umiltà] 1. Mai si dia un lavoro a tempo determinato alle consorelle. Ciascheduna cerchi di lavorare perché le altre abbiano da mangiare. Si abbia sempre molto presente quel che comanda la regola: “chi vuole mangiare, che lavori”, e quel che dice san Paolo. Se talvolta, e per propria volontà, qualcuna volesse accogliere un lavoro retribuito giornaliero, può farlo, ma non la si obblighi a penitenza se non lo portasse a termine. 2. Ogni giorno, dopo cena o dopo colazione, quando le sorelle si riuniscono, chi è di turno dica chi abbia donato elemosine quel giorno, nominando le persone, perché tutte abbiano a cuore di supplicare Dio perché le ricompensi. 3. Non si può determinare l’ora del mangiare, conformemente a come lo concede il Signore. Se ci sarà da mangiare, d’inverno, durante il digiuno della Chiesa, alle undici e mezza, durante il digiuno dell’Ordine alle undici, e d’estate alle dieci. 4. Se il Signore ispirasse una sorella a fare qualche mortificazione, ne chieda licenza; e non si perda questa devo-
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devoción, que se sacan algunos provechos. Sea con brevedad, porque no impida a la lección. 5. Fuera de comer y cenar, ninguna hermana coma ni beba sin licencia. 6. Salidas de comer, podrá la madre priora dispensar que todas juntas puedan hablar en lo que más gusto les diere, como no sean cosas fuera del trato que ha de tener la buena religiosa; y tengan todas allí sus ruecas. 7. Juego en ninguna manera se permita, que el Señor dará gracia a unas para que den recreación a otras. Fundadas en esto, todo es tiempo bien gastado. Procuren no ser enojosas unas a otras, sino que las burlas y palabras sean con discreción. Acabada esta hora de estar juntas, en verano duerman una hora; y quien no quisiere dormir, tenga silencio. 8. Después de completas y oración, como arriba está dicho,’ en invierno y en verano pueda dispensar la madre que hablen juntas las hermanas, teniendo sus labores, como queda dicho; y el tiempo sea como le pareciere a la madre priora. 9. Ninguna hermana abrace a otra, ni la toque en el rostro ni en las manos, ni tengan amistades en particular, sino todas se amen en general, como lo manda Cristo a sus apóstoles muchas veces.’ Pues [siendo] tan pocas, fácil será de hacer; procuren de imitar a su Esposo, que dio la vida por nosotros. Este amarse unas a otras en general y no en particular importa mucho. 10. Ninguna reprenda a otra las faltas que la viere hacer. Si fueren grandes, a solas la avise con caridad; y si no se enmendare de tres veces, dígalo a la madre priora y no a otra
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zione da cui si traggono diversi benefici. Sia però breve, perché non ostacoli la lettura. 5. Al di fuori del pranzo e della cena, nessuna sorella mangi o beva senza permesso. 6. Dopo pranzo, la madre priora potrà dispensare perché tutte insieme parlino di quel che più piace loro, purché non siano cose estranee alla buona religiosa, e tutte abbiano la loro rocca per filare. 7. Sia proibito qualsiasi genere di gioco; il Signore concederà la sua grazia perché le une si riposino nelle altre. Fondate su questo principio, il tempo sarà sempre profittevole. Si cerchi di non burlarsi le une delle altre, ma siano discreti i gesti e le parole. Terminata quest’ora di ricreazione, d’estate si osserverà un’ora di sonno; chi non volesse dormire, mantenga il silenzio. 8. Dopo compieta e orazione, come sopradescritto, in inverno come in estate la madre può dispensare a che le sorelle parlino insieme, mentre svolgono i loro lavori; per quanto tempo, sia deciso dalla priora. 9. Nessuna sorella abbracci un’altra, né le tocchi il viso o le mani, né ci siano amicizie particolari, ma tutte si vogliano bene in generale, come Cristo spesso ordina ai suoi apostoli. Essendo poche, sarà facile. Cerchino tutte di imitare il loro Sposo, che diede la vita per noi. È molto importante amarsi vicendevole in generale e non in particolare. 10. Nessuna rimproveri un’altra per le mancanze che le vede commettere. Se fossero grandi, gliene si parli a tu per tu con carità. E se non si correggesse dopo tre volte, ne sia
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hermana ninguna. Pues hay celadoras que miren las faltas, descuídense y den pasada a las que vieren, y tengan cuenta con las suyas. Ni se entremetan si hacen falta en los oficios, si no fuere cosa grave a que estén obligadas a avisar, como queda dicho. Tengan gran cuenta con no disculparse, si no fuere en cosas que es menester, que hallarán mucho aprovechamiento en esto. 11. Las celadoras tengan gran cuenta de mirar las faltas; y por mandado de la priora, algunas veces las reprendan en público, aunque sea de menores a mayores, porque se ejerciten en la humildad. Y así ninguna cosa respondan, aunque se hallen sin culpa. 12. Ninguna hermana pueda dar ni recibir nada, ni pedir, aunque sea a sus padre, sin licencia de la priora; a la cual le mostrará todo lo que trajeren en limosna. 13. Nunca jamás la priora ni ninguna de las hermanas pueda llamarse “don”. 14. El castigo de las culpas o faltas que se hicieren en lo que está dicho, pues casi todo va ordenado conforme a nuestra Regla, sean las penas que están señaladas al fin de estas Constituciones, de mayor y menor culpa. En todo lo sobredicho pueda dispensar la madre priora, conforme a lo que fuere justo, con discreción y caridad; y que no obligue el guardarlo a pecado, sino a pena corporal. 15. La casa jamás se labre, si no fuere la iglesia, ni haya cosa curiosa, sino tosca la madera. Y sea la casa pequeña y las piezas bajas: cosa que cumpla a la necesidad y no super-
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avvisata la madre priora; nessun’altra. Essendoci zelatrici incaricate di cogliere le mancanze, le altre se ne dimentichino, passino sopra a quelle che si notano, e pensino alle proprie. Né s’intromettano, se commettono mancanze nello svolgimento dei loro compiti, se non in caso di mancanze gravi, di cui sono obbligate a darne notizia, come sopraddetto. L’accusata non se ne scusi, se non qualora fosse necessario; ne trarranno molto profitto. 11. Le zelatrici osservino con attenzione le mancanze. Su mandato della priora, talvolta riprendano in pubblico le consorelle, giovani o anziane che siano, perché si esercitino nell’umiltà. In questo, non diano risposta, anche fossero innocenti. 12. Nessuna consorella doni o riceva alcunché, e neppure lo chieda, anche fosse dai suoi genitori, senza licenza della priora. A questa mostrerà quanto le sia stato dato in elemosina. 13. Mai si preponga al nome della priora o di qualsiasi sorella il termine “doña”. 14. Il castigo per le colpe o mancanze commesse negli ambiti citati, va quasi tutto ordinato conformemente alla Regola; corrisponda alle penitenze segnalate al fine di queste Costituzioni, a seconda del grado di colpa. Da tutto può dispensare la madre priora, secondo giustizia, con discrezione e carità. Mai siano obbligate a osservarle sotto pena di peccato, ma come pena corporale. 15. La casa sia senza ornamenti, tranne la chiesa; né vi siano preziosità, ma i mobili siano di legno grezzo. La casa sia piccola, le stanze basse: a soddisfazione della necessità, non del superfluo. Sia più durevole possibile, con
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flua. Fuerte lo más que pudieren; y la cerca alta; y campo para hacer ermitas, para que se puedan apartar a oración, conforme a lo que hacían nuestros Padres Santos.
X. De las difuntas 1. Hanse de administrar los sacramentos como lo manda en el Ordinario. Por las difuntas, que hagan sus honras y enterramiento con una vigilia y misa cantada; y el cabo de año también con su vigilia y misa cantada. Y si hubiere posibilidad para ello, digan las misas de San Gregorio; y si no, como pudieren. Rece todo el convento un oficio de difuntos. Y esto por las monjas del mismo convento. 2. Y por las demás un oficio de difuntos, y si hubiere [posibilidad] una misa cantada. Y esto por todas las monjas de la primera Regla; y por las otras de la mitigada, un oficio de finados.
XI.
De lo que está obligada a hacer cada una en su oficio
1. El oficio de la Madre Priora es tener cuenta grande con que en todo se guarde la Regla y Constituciones, y celar mucho la honestidad y encerramiento de las casas, y mirar cómo se hacen todos los oficios y también que se provean las necesidades, así en lo espiritual como en lo temporal, con el amor de madre. Procure ser amada, para que sea obedecida.
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alte mura, e un campo ove costruirvi cappelle, perché ci si possa appartare in orazione, similmente a quel che facevano i nostri Padri Santi.
X. Delle defunte 1. Si amministrino loro i sacramenti, come descritto nell’Ordinario. Per quanto concerne le defunte, si onorino e seppelliscano con una veglia e una Messa cantata; così alla fine dell’anno, con una veglia e una Messa cantata. Se ve ne fosse la possibilità, si celebri le Messe di San Gregorio; altrimenti si faccia come possibile. Tutto il convento reciti un ufficio dei defunti. Questo sia fatto per le monache del medesimo convento. 2. Per quelle di altri conventi si preghi un ufficio dei defunti, e, se fosse possibile, sia celebrata una Messa cantata. Questo vale per le monache della Regola primitiva; per quelle appartenenti alla Regola mitigata si reciti un ufficio dei defunti.
XI. Di quanto si è tenuti a fare, ciascuno nel suo compito
1. Il compito della Madre Priora è prestare molta attenzione a che in tutto si custodiscano la Regola e le Costituzioni; vegliare attentamente sulla rettitudine e clausura delle case, sorvegliare come siano svolti i compiti e che si provveda alle varie necessità, spirituali e corporali; il tutto con amore di madre. Cerchi di essere amata, per essere obbedita.
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2. Ponga la priora portera y sacristana, personas de quien se pueda fiar; y que pueda quitarlas cuando le pareciere, por que no se dé lugar a que haya ningún asimiento con el oficio. Y todos los demás también provea; salvo la supriora, que se haga por votos, y las clavarias: éstas sepan escribir y contar a lo menos las dos. 3. El oficio de la Madre Superiora es tener cuidado con el coro, para que el rezado y cantado vaya bien, con pausa. Esto se mire mucho. 4. Ha de presidir cuando faltare la prelada en su lugar y andar con la comunidad siempre; reprendiendo las faltas que se hicieren en coro y refectorio, no estando la prelada presente. 5. Las Clavarias han de tomar cuenta de mes a mes a la receptora, estando la priora presente; [la cual] ha de tomar parecer de ellas en cosas graves. 6. Y tener un arca de tres llaves para las escrituras y depósito del convento. Ha de tener una llave la prelada y las otras dos las clavarias más antiguas. 7. El oficio de la Sacristana es tener cuenta con todas las cosas de la iglesia, y mirar que se sirva allí el Señor con mucho acatamiento y limpieza. 8. Y tener cargo de que vayan en concierto las confesiones, y no dejar llegar al confesionario sin licencia, so pena de grave culpa, si no fuere a confesar con quien está señalado. 9. El oficio de la Receptora y Portera mayor, que ha de ser todo una, es que tenga cuidado de proveer en todo lo que
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2. La priora nomini una portinaia e una sacrestana, persone di cui possa fidarsi, da poter cambiare quando le sembri opportuno, di modo che non vi sia alcun attaccamento all’incarico. Deciderà anche gli altri incarichi, tranne la superiora, eletta per voti, e le clavarie; queste sappiano per lo meno scrivere e contare. 3. Il compito della Madre Superiora consiste nel curare il coro, perché quanto vi è cantato o pregato sia condotto a buon termine, pausatamene. Vi si presti molta attenzione. 4. Qualora mancasse la priora, deve essere in grado di farne le veci e stare sempre con la comunità; deve riprendere le eventuali mancanze che si commettessero in coro e nel refettorio, in assenza della priora. 5. Le clavarie devono rendere conto di mese in mese alla ricevitrice, presente la priora che deve farsene un parere, nel caso di materia grave. 6. Occorre una cassa a tripla mandata per le scritture e il deposito del convento. Una chiave sarà tenuta dalla priora, le altre due dalle Clavarie più anziane. 7. La Sacrestana deve curare quanto concerne la chiesa, e vegliare perché il Signore vi sia servito con cura e pulizia. 8. Curerà anche che vadano ordinatamente alle confessioni, e non permetterà che giungano al confessionale senza licenza, sotto pena di colpa grave, se non fosse per confessarsi con chi è designato a questo. 9. Il compito della ricevitrice e Portinaia maggiore, che sarà la medesima persona, consiste nel curare che in casa
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se hubiere dé comprar en casa, si el Señor diere de qué, con tiempo. 10. Hablar paso al torno y con edificación, y mirar con caridad las necesidades de las hermanas. 11. Y tener cuenta con escribir gasto y recibo. Cuando comprare alguna cosa, no porfiar ni regatear; sino de dos veces que lo diga, dejarlo o tomarlo. 12. No deje llegar a ninguna hermana al torno sin li cencia; llamar luego a la tercera, si fuere a la red. 13. No dar cuenta a nadie de cosa que allí pasare, si no fuere a la prelada. 14. Ni dar carta, si no fuere a ella que la lea primero; ni dar ningún recaudo a ninguna sin darlo primero a la pre lada, ni darle fuera, so pena de grave culpa. 15. Las Celadoras tengan gran cuenta con mirar las faltas que vieren, que es oficio importante; y díga[n]las a la prelada, como queda dicho. 16. La Maestra de Novicias sea de mucha prudencia y oración y espíritu, y tenga mucho cuidado de leer las Constituciones a las novicias, y enseñarlas todo lo que han de hacer, así de ceremonias como de mortificación. Y ponga más en lo interior que en lo exterior, tomándolas cuenta cada día de cómo aprovechan en la oración y cómo se han en el misterio que han de meditar y qué provecho sacan; y enseñarlas cómo
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ci sia tutto il necessario, se il Signore concede i mezzi, al tempo opportuno. 10. Alla ruota occorre parlare a bassa voce e dire cose edificanti, nonché cogliere caritatevolmente le necessità delle sorelle. 11. Bisogna sempre annotare entrate e uscite. Quando si compra qualcosa, non ostinarsi né discutere del prezzo; ma delle due l’una: prenderlo o lasciarlo. 12. Che nessuna sorella vada alla ruota senza permesso; se fosse chiamata al parlatorio, sia chiamata una terza persona. 13. Non dire a nessuno di quel che si è parlato, se non alla priora. 14. Non consegnare alcuna lettera che non sia stata prima letta dalla priora; non ricevere né dare messaggi, senza averli prima comunicati alla medesima, sotto pena di colpa grave. 15. Le zelatrici siano molto attente alle mancanze che scorgessero nelle altre, compito assai importante; e ne riferiscano alla priora, come detto. 16. La Maestra delle Novizie sia di molta prudenza, orazione e vita interiore. Legga molto attentamente le Costituzioni alle novizie, e insegni loro tutto quel che devono fare, nelle cerimonie e nella mortificazione. Stia più attenta alle cose di vita interiore che a quelle di vita esteriore, chiedendo quotidianamente conto degli sviluppi nell’orazione, della meditazione del mistero quotidiana, e della loro crescita interiore. Insegni loro la via da percorrere,
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se han de haber en esto y en tiempo de sequedades y en ir quebrando ellas mismas su voluntad, aún en cosas menudas. Mire la que tiene este oficio que no se descuide en nada, porque es criar almas para que more el Señor. Trátelas con piedad y amor, no se maravillando de sus culpas, porque han de ir poco a poco; y mortificando a cada una, según lo que viere puede sufrir su espíritu. Haga más caso de que no haya falta en las virtudes, que en el rigor de la penitencia. Mande la priora la ayuden a enseñarlas a leer. 17. Den todas las hermanas a la priora cada mes una vez cuenta de la manera que se han aprovechado en la oración [y] cómo las lleva Nuestro Señor: que Su Majestad la dará luz, que si no van bien, las guíe; y es humildad y mortificación hacer esto y para mucho aprovechamiento. 18. Cuando la priora viere que no tiene persona que sea bastante para Maestra de Novicias, séalo ella y tome este trabajo, por [ser] cosa tan importante, y mande a alguna que la ayude. 19. Cuando [a] las que tienen los oficios se les pasare alguna hora de las que se tienen oración, tome otra hora la más desocupada para sí; entiéndese cuando en toda la hora, o la mayor parte, no hubieren podido tener oración.
XII. Del capítulo de culpas graves 1. El capítulo de culpas graves se haga una vez en la semana, adonde, según la Regla, las culpas de las hermanas sean corregidas con caridad. Y siempre se celebre en ayunas.
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come comportarsi in periodi di aridità, come rinunziare alla propria volontà anche nelle piccole cose. Chi ha questo compito non si distragga in nulla, perché sta forgiando anime ove dimori Gesù. Trattatele con carità e amore, non meravigliandosi delle loro colpe, perché devono crescere poco a poco; e mortificandole una per una, vedendo quanto il loro spirito sopporti. Si presti più attenzione a che non ci siano mancanze nelle virtù, piuttosto che rigore nella penitenza. La priora ordini che siano aiutate a imparare a leggere. 17. Una volta al mese ogni sorella racconti alla priora come sta crescendo nell’orazione e dove Nostro Signore la stia conducendo. Sua Maestà, infatti, concederà loro luce sufficiente per guidarle, in caso perdano la via. In questo, e con molto profitto, consistono l’umiltà e la mortificazione. 18. Se la priora si accorgesse di non avere alcuna sorella che possa fungere da Maestra delle Novizie, lo sia lei stessa, faccia proprio questo compito così importante, e ordini a qualcuna di aiutarla. 19. Quando chi ha compiti da svolgere non avesse il tempo per fare orazione nell’ora stabilita, la faccia in un momento per lei più libero; si intende, questo, se per tutta l’ora o per sua buona parte non abbiano potuto fare orazione.
XII. Del Capitolo delle colpe gravi 1. Una volta alla settimana si tenga il capitolo delle colpe gravi, ove le colpe delle sorelle, secondo la Regola, siano corrette con carità. Sempre lo si faccia durante i digiuni.
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2. Así que, tocado el signo y todas ayuntadas en el capítulo, a la señal de la prelada o presidente, la hermana que tiene el oficio de lectora, lea estas Constituciones y la Regla. Y la que ha de leer diga: “iube Domine benedicere”; y la presidenta responda: “Regularibus disciplinis nos instruere dignetur Magister caelestis”. Responderán: “Amen”. Entonces, si pareciere a la madre priora decir algunas cosas brevemente, conforme a la lección o corrección de las hermanas, antes que lo diga, diga “benedícite”; y las her manas respondan “Dominus”, postrándose hasta que sean mandadas levantar. Levantadas, se tornen a sentar. [Y acabada la plática, hecha señal por la prelada, se levanten a decir sus culpas], comenzando de las novicias y freilas y después vengan de las más antiguas. Y vengan a la mitad del capítulo de dos en dos, y digan sus culpas y negligencias manifiestas a la presidente. Primero sean despedidas las freilas y las novicias y las que no tienen lugar ni voz en capítulo. 3. No hablen las hermanas, salvo por dos cosas, en capítulo: diciendo sus culpas y las de las hermanas simplemente, y respondiendo a la presidente a lo que le fuere preguntado. Y guárdese la que fuere acusada que no acuse a otra de sola sospecha que de ella tenga. Lo cual, si alguna lo hiciere, llevará la misma pena del crimen que acusó. Y lo mismo se haga de la que acusa la culpa por la cual ya satisfizo. Mas porque los vicios o defectos no se encubran, podrá la hermana decir a la madre priora o al visitador lo que vio u oyó. 4. Sea asimismo castigada aquella que dijere alguna cosa falsamente de otra; y sea asimismo obligada a restituir la fama de la infamada en cuanto pudiere. Y la que es acusada no responda, si no fuere mandada; y entonces humildemente diga “benedicite”. Y si impacientemente respondiere, enton-
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2. Così, dato il segnale con la campanella, e tutte riu nite nel capitolo, al segno della Priora o Presidente, la sorella che ha l’incarico di leggere, legga le Costituzioni e la Regola. Chi deve leggere, quindi, dica: “iube, Domine, benedicere”; cui la Presidente risponde: “Regolaribus disciplinis nos instruere dignetur Magister caelestis”. E tutti rispondono: “Amen”. Allora, se la madre priora deve brevemente dire alcune cose riguardante la lettura o la correzione delle consorelle, prima di dirlo, dica “benedicite”; le sorelle risponderanno “Dominus”, prostrandosi, finché sarà loro comandato di rialzarsi. Rialzate, torneranno a sedersi. [Terminati questi preamboli, ricevuto il segnale dalla priora, si alzano per dire le loro colpe], cominciando dalle novizie, dalle converse e poi le più anziane. Si pongano in mezzo al capitolo a due a due, e dicano le loro colpe e negligenze manifeste alla presidente. Per prime siano allontanate le converse, le novizie e quelle che non hanno posto né voce in capitolo. 3. Le consorelle non parlino durante il capitolo, se non per due ragioni: per dire le colpe proprie e quelle delle consorelle con semplicità, e per rispondere alle domande della presidente. Chi subisse un’accusa, si guardi dall’accusare l’altra di sospetto. Chi facesse questo, sarebbe punita come per aver lei commesso il fatto. Lo stesso sia per chi si accusi di una colpa già espiata. Ma perché vizi e difetti non siano occultati, la sorella potrà comunicare alla madre priora o al visitatore quel che vide o udì. 4. Sia allo stesso modo castigata colei che accusasse falsamente di qualcosa un’altra; e sia pure obbligata a restitui re la fama della diffamata, se possibile. Chi è ingiustamente accusata non risponda, se non le è chiesto. Allora umilmente dica: “benedicite”. Se rispondesse con impazienza,
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ces sea más gravemente castigada, según la discreción de la presidente. Sea el castigo después de la pasión aplacada. 5. Y guárdense las hermanas de divulgar y publicar, en cualquier modo que sea, los concilios hechos y los secretos de cualquier capítulo. 6. De todas aquellas cosas que la madre castigare o dejare definidas en capítulo, ninguna hermana las renueve fuera de él a manera de murmuración; porque de aquí se siguen discordias y se quita la paz de un convento y so costituyen sectas y usurpan el oficio de los mayores. 7. La madre priora o presidente, con celo de caridad y amor de justicia y sin disimulación, corrija las culpas legíti mamente, las que claramente son halladas o que confesaren, conforme a lo que aquí queda declarado. 8. Podrá la madre mitigar o abreviar la pena debida por la culpa, no por malicia cometida, a lo menos la primera o segunda o tercera vez. Mas aquellas que hallaren ser traviesas por arte maliciosa o viciosa costumbre, débelas agraviar las penas tasadas, y no las dejar ni relajar sin autoridad del visitador. 9. Y las que tuvieren por costumbre cometer leve culpa, séales dada la penitencia de mayor culpa. Asimismo de las otras sean también agravadas las penas tasadas, si lo tuvieren por costumbre. 10. Oídas las culpas o corregidas, digan el salmo de “Miserere mei” y “Deus misereatur”, como lo manda en el Ordinario. Y acabado el capítulo, diga la presidente: “Sit nomen Domini benedictum”. Responda el convento: “Ex hoc nunc et usque in saecula”.
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sia castigata più gravemente ancora, a discrezione della presidente. Il castigo sia dato dopo il placarsi degli animi. 5. Le sorelle si guardino dal divulgare e pubblicare, in qualsiasi modo, le decisioni prese e i segreti di qualsiasi capitolo. 6. Nessuna consorella parli nuovamente fuori del capitolo delle ragioni dei castighi o delle cose definite nel capitolo, a mo’ di mormorazione. Da questo nascono discordie e si toglie la pace del convento, si formano fazioni e si usurpa il compito dei superiori. 7. La madre priora o presidente, con zelante carità, amore di giustizia e senza dissimulare, legittimamente corregga le colpe, sia quelle che appaiono chiaramente, sia quelle confessate, in conformità a quanto dichiarato. 8. La priora potrà mitigare o abbreviare le pena dovuta a una colpa commessa senza malizia, almeno la prima, seconda e terza volta. Ma coloro che si equivocassero per malizia o consuetudine viziosa, dovrà aggravarle delle pene scontate, e non lasciar correre o diminuirle senza l’autorità del visitatore. 9. A chi ha l’abitudine di commettere colpe lievi, sia data la penitenza delle colpe maggiori. Così come devono essere aggravate le pene scontate, se la mancanza diventasse abitudine. 10. Udite le colpe e corrette, recitino il salmo “Miserere mei” e “Deus misereatur”, come descritto nell’Ordinario. Terminato il capitolo, la presidente dica: “Sit nomen Domini benedictum”. Il convento risponda: “Ex hoc nunc et usque in saecula”.
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XIII.
De leve culpa 1. Leve culpa es si alguna con [la] debida festinación aprisa, luego como fuere hecha señal, difiriere aparejarse para venir al coro ordenada y compuestamente, cuando debiere. 2. Si alguna, comenzado ya el oficio, entrare o mal leyere o cantare o se ofendiere, y no se humillare luego delante de todas. 3. Si alguna no proveyere la lección en tiempo estatuido. 4. Si alguna, por negligencia, le faltare el libro en que ha de rezar. 5. Si alguna riere en el coro o hiciere reír a las otras. 6. Si alguna en las cosas divinas o al trabajo tarde vinieren. 7. Si alguna menospreciare y no observare debidamente las postraciones o inclinaciones o las otras ceremonias. 8. Si alguna en el coro, o en el dormitorio, o en las celdas hiciere alguna inquietud o ruido. 9. Si alguna tarde viniere a la hora debida al capítulo al refectorio o al trabajo. 10. Si alguna ociosa hablare, o ociosamente hiciere, o en aquestas cosas entendiere. Si ruido disolutamente hiciere. 11. Si algunos libros, vestidos o las otras cosas del monas-
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XIII. Della colpa lieve 1. La colpa lieve si verifica se taluna con la dovuta urgenza o in fretta, dopo essere stata suonata la campana, ritardasse a prepararsi per giungere al coro ordinatamente e composta, quando deve. 2. Ovvero se taluna, iniziato l’ufficio liturgico, entrasse, oppure se leggesse, o cantasse male, o si offendesse, e non chiedesse poi scusa dinanzi a tutte. 3. Se qualcuna poi non preparasse la lettura al tempo stabilito. 4. Se a qualcuna, per negligenza, mancasse il libro di preghiere. 5. Se qualcuna ridesse, o facesse ridere le altre, nel coro. 6. Se qualcuna ritardasse nelle cose divine o nel lavoro. 7. Se qualcuna disprezzasse o non osservasse bene le prostrazioni, gli inchini o le altre cerimonie. 8. Se qualcuna nel coro, nel dormitorio, o nelle celle, fosse indisciplinata o facesse rumore. 9. Se qualcuna tardasse a venire all’ora stabilita al capitolo, al refettorio o al lavoro. 10. Se qualcuna parlasse o agisse oziosamente, o simile. Se facesse dissolutamente rumore. 11. Se usasse o rompesse negligentemente libri, vestiti
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terio negligentemente tratare o quebrare, o perdiere algunas cosas de las que [se] usan en el servicio de las casas. 12. Si alguna comiere o bebiere sin licencia. 13. A las avisadas, o que se acusan, de éstas y semejantes cosas, séales impuesto y dádoles [en] penitencia oración u oraciones, según la calidad de las culpas, o también alguna obra humilde, o silencio especial por el quebrantamiento del silencio de la Orden, o abstinencia de algún manjar en alguna refección o comida.
XIV. De media culpa 1. Media culpa es si alguna al coro, dicho el primer salmo, no viniere; y cuando entraren tarde, hanse de postrar, hasta que la madre priora mande que se levanten. 2. Si alguna presumiere cantar o leer de otra manera de aquello que se usa. 3. Si alguna, no siendo atenta al oficio divino con los ojos bajos, demostrare la liviandad de la mente. 4. Si alguna sin reverencia tratare los ornamentos del altar. 5. Si alguna al capítulo o trabajo o sermón no viniere, o a la común refección presente no fuere. 6. Si alguna a sabiendas dejare el mandado común.
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o altre cose del monastero; o se perdesse alcune delle cose utilizzate nel servizio delle case. 12. Se mangiasse o bevesse senza licenza. 13. A chi è stata avvertita o si sia accusata di queste e simili cose, sia imposto in penitenza una o più preghiere, a seconda del genere di colpa; o di compiere un’opera servile, o un silenzio particolare per recuperare il silenzio dell’Ordine, o l’astinenza da qualche cibo durante il pranzo.
XIV. Della colpa media 1. Colpa media è se qualcuna, nel coro, non arrivasse, terminato il primo salmo. Se entrano in ritardo, devono prostrarsi, finché la madre priora ordini che si rialzino. 2. Se qualcuna pretendesse di cantare o leggere in modo diverso dall’abituale. 3. Se qualcuna non stesse attenta all’ufficio divino, con gli occhi bassi, mostrando sufficienza. 4. Se qualcuna trattasse gli ornamenti dell’altare senza riverenza. 5. Se qualcuna si assentasse dal capitolo, dal lavoro, o dal sermone, e non fosse presente alla refezione comune. 6. Se qualcuna tralasciasse coscientemente un ordine a tutte impartito.
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7. Si alguna en el oficio a ella diputado fuere hallada negligente. 8. Si alguna hablare en capítulo sin licencia. 9. Si alguna acusada hiciere ruido en su acusación. 10. Si alguna presumiere de acusar a otra de alguna cosa, de la cual fuere acusada en el mismo día, y así vengándose. 11. Si alguna en gesto o en hábito se hubiere desor denadamente. 12. Si alguna jurare o hablare desordenadamente, o [lo] que [es] más grave, lo tuviere por uso. 13. Si alguna con otra litigare o dijere alguna cosa de donde las hermanas sean ofendidas. 14. Si alguna negare la venia a aquella que la ofendió, si [se] lo demandare. 15. Si alguna entrare en las oficinas del monasterio sin licencia. 16. De las sobredichas y semejantes culpas hágase en capítulo corrección de una disciplina; la cual haga la presi dente o aquella a quien ella mandare. 17. La que acusó a la culpada no le dé la penitencia, ni las mozas a las más antiguas.
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7. Se qualcuna fosse trovata negligente nel compito a lei affidato. 8. Se qualcuna parlasse nel capitolo senza averne ricevuto il permesso. 9. Se qualcuna, ricevuta un’accusa, vi si ribellasse. 10. Se qualcuna volesse accusare una sorella di qualcosa di cui è stata accusata nel medesimo giorno, e così vendicarsi. 11. Se qualcuna fosse disordinata nei gesti o nel vestire. 12. Se qualcuna giurasse, o parlasse disordinatamente, e, cosa ben più grave, lo facesse abitualmente. 13. Se qualcuna litigasse con una sorella o dicesse qualcosa di offensivo nei confronti delle altre. 14. Se qualcuna non perdonasse a chi le chiede scusa. 15. Se qualcuna entrasse nei laboratori del convento senza permesso. 16. Le suddette e simili colpe siano corrette nel capitolo da una disciplina; questa la compia la presidente o chi è stata da lei scelta. 17. Non sia l’accusatrice e dare penitenza all’accusata, né le più giovani alle più anziane.
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XV.
De grave culpa 1. Grave culpa es si alguna entendiere” inhonestamente con alguna otra. 2. Si alguna fuere hallada denostando y diciendo mal diciones o palabras desordenadas y no religiosas. Haber sido airada con otra alguna. 3. Si alguna jurare o dijere, denostando, la culpa pasada a alguna hermana, por la cual satisfizo, [o] por los defectos naturales u otros de sus padres. 4. Si alguna su culpa o la de otra defendiere. 5. Si alguna fuere hallada haber dicho mentiras por su industria, falsamente. 6. Si alguna tiene en costumbre el no tener silencio. 7. Si al trabajo, o en otra parte, fuere acostumbrada a contar nuevas del siglo. 8. Si alguna los ayunos de la Orden, o en especial los estatuidos por la Iglesia, sin causa y sin licencia quebrantare. 9. Si alguna cosa tomare de alguna o de la comunidad. 10. Si alguna celda o vestidura a sus usos concedida mudare o con otra trocare.
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XV. Della colpa grave 1. Grave colpa sarebbe se taluna litigasse smodatamente con un’altra. 2. Se qualcuna fosse colta nel proferire maledizioni o parole contrarie alla spiritualità. Ovvero, essere stata colta adirata contro un’altra. 3. Se qualcuna giurasse o dicesse, insultando, una colpa passata a una sorella, per cui già soddisfece, o contro difetti ereditati dai suoi genitori. 4. Se qualcuna difendesse la colpa propria o altrui. 5. Se qualcuna fosse trovata ad aver detto menzogne a sua vantaggio, falsamente. 6. Se qualcuna avesse come abitudine di non vivere il silenzio. 7. Se nel lavoro, o in altri momenti, fosse abituata a raccontare notizie del mondo. 8. Se qualcuna non rispettasse i digiuni dell’Ordine, o quelli stabiliti dalla Chiesa, senza una ragione proporzionata e senza licenza. 9. Se si impossessasse delle cose di un’altra, o della comunità. 10. Se cambiasse i suoi vestiti e la sua cella con quelli di un’altra.
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11. Si alguna en el tiempo del dormir, o en otro tiempo, entrare en la celda de otra sin licencia o sin evidente ne cesidad. 12. Si alguna se hallare al torno, o locutorio, o adonde las personas de fuera son, sin especial licencia de la madre priora. 13. Si la hermana amenazare a la hermana en la persona, con ánimo airado. 14. Si alzare la mano, o otra cosa, para la herir, la pena de grave culpa le sea doblada. 15. A las que piden venia por las culpas de esta manera, o que no son acusadas, séa[n]les dada[s] en capítulo dos correcciones; y ayunen dos días a pan y agua, y coman en el último lugar de las mesas, delante del convento sin mesa ni aparejo de ella. Pero a las acusadas, séales añadido una cor rección y un día de pan y agua.
XVI. De más grave culpa 1. Más grave es si alguna fuere osada a contender, traviesa, y decir descortésmente alguna cosa a la madre priora o a la presidente. 2. Si alguna maliciosamente hiriere a la hermana: la tal, por el mismo hecho, incurra en sentencia de descomunión y de todas debe ser evitada. 3. Si alguna fuere hallada sembrar discordia entre las hermanas, o ser acostumbrada a decir o maldecir en oculto.
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11. Se qualcuna, durante il sonno, o in un altro momento, entrasse nella cella di un’altra senza licenza o senza una necessità evidente. 12. Se qualcuna si recasse alla ruota, o al parlatorio, o dove si trovano persone esterne, senza lo specifico permesso della madre priora. 13. Se una minacciasse una sorella nella sua persona, e con animo irato. 14. Se levasse la mano, o altro, per ferirla, la pena di grave colpa sia duplicata. 15. A chi chiedesse perdono per queste e simili mancanze, o che non ne siano accusate da alte, siano date dal capitolo due correzioni: digiunino quindi per due giorni a pane e acqua, mangino nell’ultimo posto della mensa, dinanzi all’intero convento, senza tavola e senza altro. A chi sia accusato da altri, sia aggiunta una correzione e un giorno di digiuno a pane e acqua.
XVI. Della più grave colpa 1. Colpa più grave sarebbe se qualcheduna fosse trovata a contendere, litigare, o dire scortesemente qualcosa alla madre priora o alla presidente. 2. Se qualcuna ferisse una sorella con malizia. Questa, per il medesimo fatto, incorra nella sentenza di scomunica, e da tutte sia evitata. 3. Se qualcuna fosse trovata a seminare discordia tra le sorelle, o sia sua abitudine parlare male delle altre, nascostamente.
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4. Si alguna, sin licencia de la madre priora, o sin compañera que sea testigo que la oiga claramente, presumiere de hablar con los de fuera. 5. Sí la acusada de semejantes culpas que éstas fuere convencida, luego se postre, demandando piadosamente perdón y desnudas las espaldas, porque reciba sentencia digna de sus méritos con una disciplina, cuanto a la madre priora le pareciere. Y mandada levantar, vaya a la celda diputada para ella por la madre priora; y ninguna sea osada a juntarse a ella, ni hablarla, ni enviarla nada; porque conozca así ser estada y apartada del convento y ser privada de la compañía de los ángeles. Y en tanto que está en penitencia, no comulgue, ni sea asignada para algún oficio, ni le sea cometida alguna obediencia, ni la manden nada. Antes, del oficio que tenía sea privada, ni tenga voz ni lugar en capítulo, salvo en su acusación; sea la postrera de todas, hasta la plenaria y cumplida satisfacción. En refectorio no se siente con las otras; mas en medio del refectorio, vestida con el manto, se siente; y sobre el suelo desnudo coma pan y agua, salvo si por misericordia alguna cosa le sea dada por mandado de la madre priora. Ella se haya piadosamente con ella y la envíe alguna hermana para consuelo. Si en ella hubiere humildad de corazón, ayúdenla a su intención, a las cuales asimismo den favor y ayuda todo el convento. Y la madre priora no contradiga a hacer misericordia, presto o tarde, más o menos, según que el delito requiere. 6. Si alguna manifiestamente se alzare contra la madre priora o contra sus superiores o si contra ellos alguna cosa no lícita o no honesta imaginare o hubiere, hagan penitencia sobre lo mismo arriba dicho por cuarenta días; y sean pri
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4. Se qualcuna, senza licenza della madre priora, o senza essere accompagnata da un’altra che le facesse da testimone e che la oda chiaramente, presumesse di parlare con estranei. 5. Se l’accusata di simili colpe ne sia consapevole, si prostri, chiedendo pietoso perdono, scoperte le spalle, per ricevere degna sentenza delle sue azioni con una disciplina, se paresse cosa giusta alla priora. Dopo esserle ordinato di sollevarsi, si conduca alla cella per lei scelta dalla madre priora; a nessuna sia permesso avvicinarsi a lei, né parlarle, né inviarle alcunché. Giunga così a conoscere come si è comportata, separata dal convento, e privata della compagnia degli angeli. Fintanto ché si trova in penitenza, non comunichi con altri, né le sia affidato alcun compito, né alcun obbligo d’obbedienza, né altro le sia ordinato. Sia anzi privata del compito che doveva svolgere, né abbia voce o posto assegnato in capitolo, se non per l’auto-accusa. Sia l’ultima di tutte, sino alla piena e completa soddisfazione della penitenza. Non si sieda accanto alle altre in refettorio. Ma si sieda nel mezzo con un panno addosso. Sul suolo nudo mangi pane e acqua, salvo che per misericordia le sia dato altro su ordine della madre priora. Questa si comporti con pietà nei suoi riguardi, e le mandi qualche sorella per consolarla. Se si rinvenisse in lei umiltà di cuore, la si faciliti nel suo desiderio, cui partecipi tutto il convento. La madre priora, però, non si ponga in contraddizione concedendo misericordia, prima o poi, più o meno, a seconda di quanto richieda il peccato. 6. Se qualcuna, manifestamente, si alzasse irata contro la madre superiora o i suoi superiori, o se pensasse o compisse cosa illecita contro di loro, faccia penitenza come sopra descritto per quaranta giorni. Siano poi private di
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vadas de voz y lugar en el capítulo y de cualquier oficio que tuvieren. Y si por conspiración de esta manera o maliciosa con cordia, personas seglares por cualquier vía se metiesen dentro, en confusión, infamia, o daño de las hermanas [o] del monasterio, sean puestas en cárcel; y según la gravedad del escándalo que se sigue, sean detenidas. Y si por causa de ésto en el monasterio se siguieren partes o divisiones, así las que lo hacen como las que dan favor, por lo mismo incurran en sentencia de descomunión y sean encarceladas. 7. Si alguna quisiere impedir la quietación o la corrección de los excesos, alegando contra los superiores que por odio o por favor procediesen, o cosas semejantes que éstas, por la sobredicha pena que a las que conspiran contra la madre priora sean punidas. 8. Y si alguna fuere osada a recibir, o dar, algunas cartas y leerlas sin licencia de la madre priora, o cualquiera cosa enviare fuera, o lo que le han dado retuviere para sì; aquella [hermana] asimismo, por los excesos de la cual hermana fuere alguno en el siglo [escandalizado], 13 allende de las penas dichas por las Constituciones, a las horas canónicas y a las gracias después de comer que estará postrada ante la puerta de la iglesia a las hermanas que pasen.
XVII. De gravísima culpa 1. Gravísima culpa es la incorregibilidad de aquella que no teme cometer las culpas y recusa sufrir la penitencia. 2. Si alguna apostata[re] o saliere fuera de los límites del convento; y por esto incurra en sentencia de descomunión.
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voce e posto in capitolo, nonché di qualsiasi altro incarico ricoprissero. Se per cospirazione o accordo malizioso, persone del mondo si intromettessero portando confusione, infamia, danno alle sorelle o al monastero, siano portate nel carcere, e siano detenute a seconda dello scandalo arrecato. Se a causa di questo nascessero nel monastero partigianerie o divisioni, sì che ciascuna si comporti come vuole, siano per la stessa ragione considerate scomunicate e incarcerate. 7. Se qualcuna volesse impedire la rappacificazione e la correzione degli eccessi suddetti, sostenendo che i superiori siano condotti dall’odio, dalla compassione, o simili, siano punite con la medesima pena di cui e punita chi cospira contro la madre priora. 8. Se qualcuna fosse trovata a ricevere o dare lettere, e leggerle senza il permesso della priora, ovvero altre cose esterne al convento, e scandalizzasse con le medesime qualcuno del mondo, al di là delle pene di queste costituzioni, nel momento delle ore canoniche e del rendimento di grazie dopo i pasti, si prostrerà, alla porta della chiesa, dinanzi alle sorelle che passano.
XVII. Della gravissima colpa 1. Gravissima colpa è l’incorreggibilità di chi non teme di commettere le colpe e ricusa di patirne la conseguente penitenza. 2. Se qualcheduna apostatasse, o fuoriuscisse dai confini del convento, e per ciò stesso incorra nella sentenza di scomunica.
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3. Y gravísima culpa es si alguna fuere inobediente, o por manifiesta rebelión no obedeciere, al mandamiento del prelado o superior, que a ella en particular o a todas en general fuere mandado. 4. Gravísima culpa es si alguna (no lo permita Dios, que está en la fortaleza de los que en El esperan) cayere en el pecado de la sensualidad y de aquello fuere convicta, se entiende gravemente sospechosa. 5. Si alguna fuere propietaria, o lo confesare ser; y siendo hallada en ello en muerte, no se le dé eclesiástica sepultura. 6. Si alguna pusiere manos violentas en la madre priora o en otra cualquier hermana; o en cualquiera manera descubriese algún crimen de alguna hermana o del convento o los otros o secretos del convento a personas seglares descubriere o [a] extrañas, de donde la hermana o el convento pueda ser infamada. 7. Si alguna por sí o por otras procurare alguna cosa de ambición u oficios, o fuere contra las Constituciones de la Religión. Estas tales hermanas sean puestas en la cárcel, o en el mismo lugar, con ayuno y abstinencia, más o menos, según la cantidad y calidad del delito y según la discreción de la madre priora o del visitador. Las hermanas a cualquiera de estas hermanas luego, so pena de rebelión, las lleven a la cárcel, como lo mandare la madre priora. A la que es encarcelada, excepto las que la guardaren, no la hable ninguna hermana ni la envíen alguna cosa, so pena de la misma pena. Y si la encarcelada se saliere de la cárcel, la hermana que tuviere cuenta con ella o aquella por cuya causa se saliere, siendo de esto convencida, esté en la misma cárcel y según los delitos de la encarcelada sea ella castigada.
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3. È gravissima colpa se qualcuna fosse disobbediente, o non obbedisse per manifesta ribellione, all’ordine del prelato o superiore, in ciò che specificamente a lei o a tutte in generale fosse richiesto. 4. Gravissima colpa è se taluna (non lo permetta Dio che inabita la fortezza di chi spera in Lui) cadesse nel peccato di sensualità, e ne sia convinta, ovvero ne fosse gravemente sospettata. 5. Se qualcuna fosse rinvenuta possidente, o confessasse di esserlo. Se così fosse ritrovata dopo morte, non le si conceda sepoltura ecclesiastica. 6. Se qualcuna alzasse violentemente le mani contro la madre priora o contro qualsiasi altra sorella. Oppure se rivelasse in qualche modo un misfatto di un’altra sorella o del convento, ovvero segreti del convento, a persone del mondo o estranee, da cui la sorella o il convento possano essere diffamati. 7. Se qualcuna procurasse per sé o per altre ambizioni o incarichi valenti, o si comporti contrariamente alle Costituzioni dell’Ordine. Tali sorelle siano poste in carcere, o, al loro solito posto, a digiunare e vivere l’astinenza, più o meno, a seconda della quantità e della qualità del misfatto, e secondo la discrezione della madre priora o del visitatore. Secondo l’ordine della priora, le sorelle conducano queste al carcere, se non vorranno essere considerate ribelli. Nessuna rivolga parola a chi è incarcerata, al di fuori di colei che le custodisce. Nulla sia inviato loro, per non incappare nella medesima pena. Se la prigioniera riuscisse a fuggire dal carcere, la sorella cui era in custodia o quella che l’ha fatta fuggire, convinta di questo, sia messa in carcere a scontare i medesimi delitti dell’incarcerata.
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8. Haya cárcel diputada adonde estas tales estén. Y no podrán ser libradas por estas causas escandalosas, sino por el visitador. 9. La apóstata sea perpetuamente en la cárcel y la que cayere en el pecado de la carne y la que cometiere caso que en el siglo mereciere pena de muerte, y las que no quieren ser humildes y no conocer su culpa; salvo si en este tiempo tanto sea probada su paciencia y enmienda, que con consejo de todas, que por ella rogaren, merezca, con el consentimiento de la madre priora y por el visitador, ser libradas de la cárcel. Y cualquiera que en esta cárcel estuviere, conocerá haber perdido la voz, así activa como pasiva, y lugar por el semejante; y será privada de todo acto legítimo y de todo oficio. [De] donde, aunque sea librada de la cárcel, no por eso se restituye a las cosas sobredichas, salvo si explícitamente este beneficio le sea dado. Y aunque se les restituya lugar, no por eso se les restituya voz en capítulo; y si voz activa, no por eso pasiva; si, como dicho es, expresamente no les sea esto concedido. Pero la que hubiere caído en estos casos dichos, no puede ser relevada para que pueda ser elegida a cualquier oficio, ni acompañe a las hermanas al torno, ni a otra parte. Si hubiere caído en el pecado de la sensualidad, aunque doliéndose de sí misma, tornare de su grado pidiendo misericordia y perdón, en ninguna manera sea recibida, salvo interviniendo causa razonable, con consejo del visitador, cómo se deba de recibir. 10. Si alguna fuere convicta delante de la priora haber levantado falso testimonio, o fuere acostumbrada a infamar, haga su penitencia de esta manera: que a la hora del comer, sin manto, vestida un escapulario, sobre el cual habrá dos lenguas de paño bermejo y blanco delante y detrás en modo vario cosidas, en medio el refectorio coma pan y agua sobre
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8. Vi sia un luogo deputato a carcere dove porre queste sorelle, da cui non potranno uscire, date le cause di scandalo del loro comportamento, se non a causa di chi venga a visitarle. 9. Siano poste perpetuamente in carcere l’apostata, chi è caduta in peccato carnale, chi commettesse un delitto per cui nel mondo sarebbe condannata alla pena di morte, chi non volesse umilmente riconoscere la propria colpa. Tranne che in carcere si sia provata la sua pazienza e riparazione, per cui, tutte consenzienti e avendone fatto richiesta, meritino, col consenso della madre priora e del visitatore, di essere liberate. Chiunque fosse in esso rinchiusa, saprà di aver perduto posto e voce in capitolo, sia attivo che passivo. Sarà oltremodo privata di ogni atto legittimo e di ogni compito. Per cui, pur essendo liberata dal carcere, non le si restituiranno le cose sopraddette, tranne in caso di esplicito beneficio. Pur restituendole posto in capitolo, non per questo le si restituirà voce in capitolo; e se voce attiva, non per questo anche quella passiva; se, come detto, non le sarà espressamente concesso. Chi fosse caduta nei casi suddetti, non può essere selezionata per esser poi destinata a qualche compito; né accompagnerà le sorelle alla ruota o altrove. Se fosse caduta nel peccato di sensualità, pur pentendosi di se stessa, pur volendo essere restituita alle sue mansioni chiedendo misericordia e perdono, mai sia accolta, tranne per una ragionevole causa e d’accordo col visitatore, come sopra detto. 10. Se qualcuna fosse convinta di aver dato falsa testimonianza dinanzi alla priora, o fosse abituata a diffamare, compia la sua penitenza in questo modo: all’ora di mangiare, senza manto, vestita di solo scapolare, sopra cui ci siano cucite due lingue di panno bianco e rosso, davanti e dietro, mangerà per terra, in mezzo al refettorio, pane e
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la tierra, por señal que por el gran vicio de su lengua en esta manera sea punida. Y de ahí sea puesta en la cárcel. Y si en algún tiempo fuere librada de la cárcel, no tenga voz ni lugar. 11. Y si la priora, lo que nunca Dios permita, cayere en alguna falta de las dichas, luego sea depuesta, para que gravísimamente sea castigada.
XVIII. [Otras ordenaciones] 1. Tengan en cada convento una de estas Constituciones en el arca de tres llaves, y otras para que se lean una vez en la semana a todas las hermanas juntas, en el tiempo que la madre priora ordenare; y cada una de las hermanas las tenga muy en la memoria, pues esto es lo que las ha de hacer ir muy aprovechadas, con el favor de Nuestro Señor. Procuren leerlas algunas veces; y para esto haya más de las dichas en el convento, porque cada una, cuando quisiere, las pueda llevar a su celda. 2. La limosna que diere el Señor en dinero se ponga siempre en el arca de las tres llaves luego; salvo si no fuere de nueve o diez ducados abajo, que se darán a la clavaria que a la priora le pareciere, y ella dé a la procuradora lo que dijere la priora que gaste. Y cada noche, antes que tañan a silencio, dé cuenta a la priora o a la dicha clavaria por menudo. Y hecha la cuenta, póngase por junto en el libro que haya en el convento, para dar cuenta al visitador cada año. Deo gracias. 3. Las disciplinas que se han de tomar, manda el Or
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acqua, significando così la punizione per il gran vizio della sua lingua. Da qui sia condotta in carcere. Se per qualche tempo fosse liberata dal carcere, non abbia voce né posto in capitolo. 11. Se la priora, Dio mai lo permetta, cadesse in una delle suddette mancanze, sia immediatamente deposta per essere castigata gravissimamente.
XVIII. [Altre indicazioni] 1. Ogni convento abbia una copia di queste Costituzioni, custodita nella cassa dalle tre chiavi; e altre copie perché siano lette una volta alla settimana a tutte le sorelle insieme, quando la madre priora lo ordinasse. Ciascuna delle sorelle le imprima nella sua memoria, perché grazie a loro il cammino sarà spedito, col favore di Nostro Signore. Cerchino di leggerle più di una volta; a tale scopo ve ne siano più copie nel medesimo convento, perché ciascuna, quando volesse, possa portarne una nella sua cella. 2. L’elemosina che grazie al Signore giungesse, sia subito riposta nella medesima cassa dalle tre serrature, tranne che raggiungano i nove o dieci ducati. Allora saranno consegnati alla clavaria scelta dalla priora, perché lei consegni a sua volta alla procuratrice quanto la priora ha deciso si spenda. Ogni sera quest’ultima, prima del segnale del silenzio, renderà minuziosamente conto alla priora o alla suddetta clavaria. Tirate le somme, si riportino nel libro spese del convento, per renderne conto annualmente al visitatore. Grazie a Dio. 3. Per quanto concerne le discipline, alcune sono pre-
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dinario algunas, que son: cuando se reza feria, y en Cua resma y en Adviento cada día que se rezare feria y en el otro tiempo, lunes, martes, y miércoles y viernes, cuando en estos días se rezare feria. Más se tome cada viernes del año por el aumento de la fe y por los bienhechores y por las ánimas del purgatorio y cautivos, y por los que están en pecado mortal un “Miserere”, y oraciones por la Iglesia y por las cosas dichas. Estas se den cada una por sí, también en el coro después de maitines. Las otras con mimbres, como lo manda el Ordinario. Ninguna tome más sin licencia, ni haga cosa de penitencia sin ella.
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stabilite dall’Ordinario: quando si recita la feria, in Quaresima, in Avvento quando si recita la feria, e, negli altri tempi, lunedì, martedì, mercoledì e venerdì, quando, in questi giorni, si recita la feria. Si compia una disciplina, tuttavia, ogni venerdì dell’anno, per l’aumento della fede, per i benefattori, per le anime del purgatorio, per i prigionieri, e, per chi è in peccato mortale, si reciti un “Miserere”, nonché suppliche per la Chiesa e per le suddette intenzioni. Tali discipline saranno compiute ciascuna per sé, nel coro, dopo la recita del Mattutino. Le altre siano compiute con vimini, come dice l’Ordinario. Nessuna ne compia in maggior numero senza permesso, né, senza permesso, compia altra cosa somigliante alla penitenza.
Modo de visitar los conventos
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1. Confieso lo primero la imperfección que he tenido en comenzar esto, en lo que toca a la obediencia, que con desear yo más que ninguna cosa tener esta virtud, me ha sido grandísima mortificación, y hecho gran repugnancia. Plega a Nuestro Señor acierte a decir algo, que sólo confío en su misericordia y en la humildad de quien me lo ha mandado escribir, que por ella hará Dios como poderoso, y no mirará a mí. 2. Aunque parezca cosa no conveniente comenzar por lo temporal, me ha parecido que para que lo espiritual ande siempre en aumento, es importantísimo, aunque en monasterios de pobreza no lo parece; mas en todas partes es menester haber concierto y tener cuenta con el gobierno y concierto de todo. 3. Prosupuesto primero que al prelado le conviene grandísimamente haberse de tal manera con las súbditas, que aunque por una parte sea afable y las muestre amor, por otra dé a entender que en las cosas sustanciales ha de ser riguroso, y por ninguna manera blandear. No creo hay cosa en el mundo que tanto dañe a un prelado como no ser temido, y que piensen los súbditos que pueden tratar con él como con igual, en especial para mujeres: que si una vez entienden que hay en el prelado tanta blandura, que ha de pasar por sus faltas y mudarse por no desconsolar, será bien dificultoso el gobernarlas. 4. Es mucho menester que entiendan hay cabeza, y no piadosa, para cosa que sea menoscabo de la religión; y que
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1. Confesso innanzitutto la mia imperfezione nella virtù dell’obbedienza all’incominciare questo scritto; non avendo altro desiderio che vivere questa virtù, mi è stato tuttavia di grande mortificazione e persino ripugnante. Supplico nostro Signore perché sia lui a dire qualcosa; io solo confido nella sua misericordia e nell’umiltà di chi mi ha chiesto di scriverlo; contemplerà Dio nella sua potenza senza degnarmi di uno sguardo. 2. Pur non essendo conveniente cominciare dalle cose temporali, mi è parso assai importante agire così affinché lo spirituale si accresca, anche se nei monasteri di povertà questo non sembra; ma dovunque è necessaria l’armonia e avere cura del governo e dell’armonia di tutto. 3. Al prelato risulta davvero conveniente comportarsi con le persone a lui sottomesse di modo tale che, se da un lato debba essere affabile e mostrare loro amore, dall’altro si mostri rigoroso e deciso nelle cose sostanziali. Non v’è cosa al mondo che danneggi tanto un prelato quanto il non essere rispettato e che i suoi sottomessi pensino che possano dialogare con lui alla pari, specie se si tratta di donne. Se una sola volta giungessero a comprendere che nel prelato c’è tanta debolezza che trascura le loro mancanze e muta nel suo giudizio per non scoraggiarle, allora sarà ben difficile governarle. 4. È davvero necessario che comprendano di avere un capo, e non fragile perché ne venga meno l’Ordine, ma il
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el juez sea tan recto en la justicia, que las tenga persuadidas no ha de torcer en lo que fuere más servicio de Dios y más perfección, aunque se hunda el mundo; y que hasta tanto les ha de ser afable y amoroso hasta que no entiendan faltan en esto. Porque así como también es menester mostrarse piadoso, y que las ama como padre, y esto hace mucho al caso para su consuelo y para que no se extrañen de él, es menester esto otro que tengo dicho. Y cuando en alguna destas cosas faltare, sin comparación es mejor que falte en la postrera que en la primera. 5. Porque como las visitas no son más de una vez en el año, para con amor poder corregir y quitar faltas poco a poco, si no entienden las monjas que a cabo de este año han de ser remediadas y castigadas las que hicieren, pásase un año y otro, y viene a relajarse la religión de manera que cuando se quiera remediar, no se puede; porque, aunque la falta sea de la priora, mostradas las mismas monjas a la relajación, aunque después pongan otra, es terrible cosa la costumbre en nuestro natural, y poco a poco y en pocas cosas se vienen a hacer agravios irremediables a la Orden, y dará terrible cuenta a Dios el prelado que no lo remediare con tiempo. 6. A mí me parece le hago a estos monasterios de la Virgen Nuestra Señora de tratar cosas semejantes, pues, por la bondad del Señor, tan lejos están de ellos haber menester este rigor; mas temerosa de lo que el tiempo suele relajar en los monasterios, por no se mirar estos principios, me hace decir esto, y también el ver que de cada día, por la bondad de Dios, van más adelante; y en alguno por ventura hubiera habido alguna quiebra, si los prelados no vieran hecho lo que aquí digo de ir con este rigor en remediar cosillas pocas, y quitar las preladas que entendían no ser para ello.
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giudice sia retto nella giustizia, e persuada le consorelle a non tirarsi indietro in ciò che fosse di maggior servizio a Dio e maggior santità, malgrado tutto. Dovrà essere affabile e amoroso, fino a che non vi sia mancanza in questo. Così come è altrettanto necessario che si mostri delicato e che le ama come solo un padre potrebbe amarle; questo è assai necessario e a loro consolazione. Perché non si allontanino da lui sono necessarie entrambi i comportamenti. Se dovesse mancare in una delle due cose, è senz’altro meglio che manchi nella seconda piuttosto che nella prima. 5. Le visite saranno compiute non più di una volta all’anno, per poter correggere con amore ed eliminare le mancanze poco a poco. Se le monache non capiscono che al termine dell’anno devono essere corrette e castigate le colpevoli, un anno dopo l’altro l’Ordine si rilasserà tanto che non vi si potrà più porre rimedio. Se la mancanza è della priora, e le monache ne seguono il rilassamento, anche dopo averne eletta un’altra, è terribile come vi si abituerebbe la nostra complessione naturale. Poco a poco, e in piccole cose, si provocano irrimediabili danni all’Ordine, e il prelato dovrà rendere terribilmente conto a Dio di non avervi posto rimedio in tempo. 6. Non mi pare opportuno parlare di cose simili nei confronti di questi monasteri della Vergine nostra Signora, perché, per bontà del Signore, sono ben lontani dal necessitare tale rigore. Ma temo per altro che i monasteri, per non badare a queste cose, possano rilassarsi. Per questo ne parlo, e anche per il fatto che, per bontà di Dio, migliorano di giorno in giorno. Forse in qualche monastero vi è stata qualche mancanza non curata dai prelati come ho indicato, se i Superiori non hanno agito come dico, ponendo rimedio a piccoli sbagli e togliendo le priore non adatte al loro compito.
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7. En esto particularmente es menester no haber ninguna piedad, porque muchas serán muy santas, y no para preladas, y es menester remediarlo de presto; que adonde se trata tanta mortificación y ejercicios de humildad, no lo tendrán por agravio; y si lo tuviere, vese claro que no es para el oficio, porque no ha de gobernar a almas que tanto tratan de perfección, la que tuviere tan poca, que quiera ser prelada. 8. Ha menester el que visitare traer muy adelante a Dios, y la merced que hace a estas casas, para que por él no se disminuya, y echar de sí unas piedades, que lo más ordinario las debe poner el demonio para gran mal, y es la mayor crueldad que puede tener con sus súbditas. 9. No es posible que todas las que eligieren por preladas han de tener talentos para ello, y cuando esto se entendiere, en ninguna manera pase del primer año sin quitarla; porque en uno no puede hacer mucho daño, y si pasan tres, podrá destruir el monasterio, con hacerse de imperfecciones costumbre. Y es tan en extremo importante hacerse esto, y que aunque se deshaga el prelado, por parecerle que aquélla es santa, y que no yerra la intención, se fuerce a no la dejar con el oficio. Esto sólo pido yo, por amor de Nuestro Señor, y que cuando viere que las que han, de elegir van con alguna pretendencia o pasión, lo que Dios no quiera, les case la elección y les nombre priora de otros monasterios de estos que elijan; porque de elección hecha de esta suerte, jamás podrá haber buen suceso. 10. No sé si esto es temporal, que he dicho, o espiritual. Lo que quise comenzar a decir es que se mire con mucho cuidado y advertencia los libros del gasto, no se pase lige-
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7. Particolarmente in questi casi non bisogna avere alcuna pietà. Molte potranno anche essere molto sante, ma non essere idonee ad essere priore; è necessario porvi quanto prima rimedio. Dove si praticano tanto la mortificazione e l’umiltà, tali soluzioni non devono spaventare. Se vi fosse aggravio o offesa, vi si troverebbe conferma dell’inidoneità. Non può curare anime tanto dedite alla santità chi ne avesse tanto poca da desiderare di essere priora. 8. Il visitatore deve porsi alla presenza di Dio considerando la grazia che egli concede a queste case, perché non sia sminuita per colpa sua. Allontani da sé quella sottospecie di pietà, frequentemente suscitata dal demonio con tremende finalità. Contrariamente sarebbe la più grande crudeltà possibile nei confronti delle sue suddite. 9. Non è possibile che tutte le elette a priore siano adatte al compito assegnato. Qualora il visitatore ne scorga qualcuna, non deve passare un anno senza che sia deposta. Se ne trascorrono tre, la tale priora sarebbe capace di distruggere il monastero rendendo le imperfezioni consuetudine. È così importante questo, che, malgrado la compassione che possa sorgere nel prelato, parendogli la priora una santa e dalle buone intenzioni, deve farsi forza e non lasciarla nel suo compito. Chiedo solo questo, per amore di nostro Signore. Se vedesse che le monache elettrici, Dio non voglia, vanno al voto con pretese o passione, annulli l’elezione e faccia che sia eletta priora una monaca di un altro monastero. Da una scelta siffatta non potrà mai esservi buon frutto. 10. Non so se quanto sto dicendo riguardi l’aspetto temporale o quello spirituale. Quel che vorrei da principio dire è che si presti molta attenzione ai libri delle spese: che non vi sia superficialità in questo.
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ramente por esto. En especial, en las casas de renta conviene muy mucho que se ordene el gasto conforme a la renta, aunque se pasen como pudieren; pues, gloria a Dios, todas tienen bastantemente las de renta para, si se gasta con concierto, pasar muy bien; y si no, poco a poco, si se comienzan a deudar, se irán perdiendo; porque en habiendo mucha necesidad parecerá inhumanidad a los prelados no les dan sus labores, y que a cada una provea sus deudos, y cosas semejantes, que ahora se usan: que querría yo más ver deshecho el monasterio, sin comparación, que no que venga a este estado. Por eso dije que de lo temporal suelen venir grandes daños a lo espiritual, y así es importantísimo esto. 11. En los de pobreza, mirar y avisar mucho no hagan deudas; porque si hay fe y sirven a Dios, no les ha de faltar, como no gasten demasiado. Saber en los unos y en los otros muy particularmente la ración que se da a las monjas, y cómo se tratan, y las enfermas, y mirar que se dé bastantemente lo necesario: que nunca para esto deja el Señor de darlo, como haya ánimo en la prelada y diligencia; ya se ve por experiencia. 12. Advertir en los unos y en los otros la labor que se hace, y aun contar lo que han ganado de sus manos, aprovecha para dos cosas: lo uno, para animarlas y agradecer a las que hicieren mucho; lo otro, para que en las partes que no hay tanto cuidado de hacer labor, porque no tendrían tanta necesidad, se les diga lo que ganan en otras partes: que este traer cuenta con la labor, dejado el provecho temporal, para todo aprovecha mucho. Y esles consuelo cuando trabajan ver que lo ha de ver el prelado; que aunque esto no es cosa importante, hanse de llevar mujeres tan encerradas, y que todo su consuelo está en contentar al prelado, a las veces condescendiendo a nuestras flaquezas.
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Nelle case di rendita è assai conveniente che le spese siano possibilmente proporzionate alla rendita medesima. Grazie a Dio tutte queste case hanno rendite sufficienti per passarsela bene. Altrimenti, se poco a poco cominceranno i debiti, andranno in rovina. Avendo bisogno, ai prelati sembrerà disumano non permettere che tengano il soldo dei loro lavori, o siano aiutate dai loro parenti e altre cose simili, oggi in uso. Preferirei certamente vedere un simile monastero distrutto piuttosto che in tale stato. Per questo dissi che dalle cose temporali provengono grandi danni allo spirituale; bisogna quindi prestarvi grande attenzione. 11. Nei monasteri di povertà, si presti attenzione a che non si facciano debiti, perché se c’è fede e servizio a Dio, nulla verrà loro meno, se non spendono troppo. Sappia il visitatore, sia negli uni che negli altri, quale razione è data alle monache, come sono trattate, si informi delle malate, e se tutte abbiano il necessario. Il Signore lo fornirà, se nella priora vi saranno fede e diligenza; l’esperienza lo conferma. 12. Osservi negli uni e negli altri il lavoro svolto, e quanto ne hanno guadagnato. Questo torna utile per due scopi: innanzitutto per incoraggiare e ringraziare quelle che hanno molto lavorato; poi perché si dica quanto guadagnano altrove nei monasteri in cui non pensano tanto al lavoro perché non ne hanno bisogno. Ma è per molte ragioni vantaggioso impegnarsi nel lavoro, a prescindere dal guadagno che se ne ricava. Le monache si consolano, mentre lavorano, a sapere che il frutto di questo sarà veduto dal prelato. Pur non essendo importante, con donne di così rigida clausura, la cui consolazione consiste nel contentare il prelato, è bene, talvolta, che questi sappia andare incontro alle nostre debolezze.
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13. Informarse si hay cumplimientos demasiados. En especial es esto más menester en las casas adonde hay renta, que podrán hacer más, y suélense avenir a destruir los monasterios con esto que parece de poca importancia. Si aciertan a ser las preladas gastadoras, podrían dejar a las monjas sin comer, como se ve en algunas partes, por darlo; y por esto es menester mirar lo que se puede hacer conforme a la renta y la limosna que se puede dar, y poner tasa y razón en todo. 14. No consentir demasía en ser grandes las casas, y que por labrar o añadir en ellas, si no fuere a gran necesidad, no se adeuden. Y para esto sería menester mandar no se labre cosa sin dar aviso al prelado, y cuenta de dónde se ha de hacer, para que, conforme a lo que viere, o dé la licencia o no. Esto no se entiende por cosa poca, que no puede hacer mucho daño; sino porque es mejor que se pase trabajo de no muy buena gana, que no de andar desasosegadas, y dar mala edificación con deudas, o faltarles de comer. 15. Importa mucho que siempre se mire toda la casa para ver con el recogimiento que está; porque es bien quitar las ocasiones, y no se fiar de la santidad que viere, por mucha que sea, porque no se sabe lo por venir; y así es menester pensar todo el mal que podría suceder, para, como digo, quitar la ocasión, en especial los locutorios, que haya dos rejas: una a la parte de afuera, y otra a la de dentro, y que por ninguna pueda caber mano. Esto importa mucho, y mirar los confesonarios, y que estén con velos clavados, y la ventanilla de comulgar que sea pequeña. La portería que tenga dos ce-
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13. Si informi se si fanno troppi regali; ciò è particolarmente necessario nei monasteri di rendita, dove possono di più. I monasteri sono distrutti da tali cose che sembrano poco importanti. In alcuni posti accade addirittura che certe priore, volendo far le prodighe, sono persino capaci di lasciare le monache senza cibo. Per questo è necessario verificare quel che è possibile spendere e dare in elemosina proporzionatamente alle rendite, e porre limite e misura in tutto. 14. Il visitatore non acconsenta che le case dei monasteri siano troppo ampie, né che si accollino debiti per ornarli e ingrandirli, se non per gravi necessità. Per questo si dovrebbe comandare che non si facciano mai ampliamenti senza preavvisarne il priore, chiarendo la situazione economica del posto, perché, conformemente a quanto potrà constatare, conceda o meno la licenza. Questo non va inteso per cose di poco conto, da cui non possa derivare un danno ingente, perché è meglio che si sopporti la fatica di una casa arrangiata, che provocare inquietudini e dare cattivo esempio con debiti o mancanze di cibo. 15. È anche importante che il visitatore conosca la casa nella sua completezza per constatarne il grado di raccoglimento. È bene allontanare le occasioni e non fidarsi della santità al presente verificata, per alta che sia, perché non conosciamo il futuro. Diviene quindi necessario pensare a tutto il male che potrà accadere, per allontanarne, come ho detto, le occasioni. In particolare, il visitatore verifichi che i parlatori abbiano due grate, una all’esterno, l’altra all’interno, e che non vi possa introdurre le mani. Questo è assai importante; così come verificare che i confessionali abbiano i veli inchiodati, e che la finestrella attraverso cui ricevere la comunione sia piccola. La portineria abbia due catenacci, e la porta della clausura sia chiusa da due chia-
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rrojos, y dos llaves la de la claustra, como mandan las Actas, y la una tenga la portera, y la otra la priora. Ya veo se hace así; mas porque no se olvide, lo pongo aquí, que son cosas todas éstas que siempre es menester se miren, y vean las monjas que se mira, porque no haya descuido en ellas. 16. Importa mucho informarse del capellán, y de con quien se confiesan, y que no haya mucha comunicación, sino lo necesario, e informarse muy particularmente de esto, de las monjas y del recogimiento de la casa. Y si alguna hubiere tentada, oírla muy bien, que, aunque hartas veces le parecerá lo que no es, y lo encarecerá, puédese tomar aviso para saber la verdad de las otras, poniéndoles precepto, y reprenderlo después con rigor, porque queden espantadas para no lo hacer más. 17. Y cuando sin culpa de la priora anduviere mirando menudencias, o dijere las cosas encarecidas, es menester rigor con ellas, y darles a entender su ceguedad, para que no anden inquietas, que como vean que no les ha de aprovechar, sino que son entendidas, sosegarán; porque no siendo cosas graves, siempre se han de favorecer las preladas, aunque las faltas se remedien; porque para la quietud de las súbditas sería gran cosa la simplicidad de la perfecta obediencia; porque podría tentar a algunas el demonio en parecerle lo entiende mejor que la prelada, y andar siempre mirando cosas que importan poco, y a sí misma se hará mucho daño. Esto entenderá la discreción del prelado para dejarlas aprovechadas; aunque si son melancólicas, habrá harto que hacer. A éstas es menester no mostrar blandura, porque si con algo
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vi, come prescrivono gli Atti, una in possesso della portinaia, l’altra della priora. Vedo che ci si comporta così, ma perché non ce ne si dimentichi, lo scrivo: è infatti sempre necessario curare bene questi dettagli e che le monache si accorgano della cura in essi posta perché non cadano in qualche errore. 16. È altresì importante che si informi del cappellano e dei confessori, perché non si intrattengano con le consorelle più del necessario. Si informi puntigliosamente su questo, nonché delle consorelle e del raccoglimento che si vive in casa. Se trovasse qualcuna in preda alle tentazioni, la ascolti con pazienza: se talvolta quel che racconta non sarà vero o sarà troppo accresciuto d’importanza, può sempre giungere alla conoscenza della verità ascoltando le altre, facendole parlare sotto precetto, e riprendere poi con rigore perché non abbiano più a cadervi. 17. Quando senza colpa della priora una monaca va osservando piccolezze o raccontasse cose accrescendole, la si tratti severamente, le si faccia comprendere la sua cecità per non inquietare le altre: scorgendo che non ne traggono vantaggio, ma che sono comprese per quel che sono, si tranquillizzerà. Non essendo cose gravi, vanno sempre favorite le priore, facendo attenzione a che si ponga rimedio alle mancanze. Per la pace delle suddite sarebbe ottimale la semplicità della perfetta obbedienza; il demonio potrebbe tentarne qualcuna facendo credere che capiscono meglio della priora, guardando alla lente sempre cose di poca importanza: da questo l’anima riceverà grande danno. La discrezione del prelato saprà trarre profitto per loro anche da queste circostanze; però, se dovesse trattarsi di anime portate alla malinconia, il lavoro sarà maggiore. Con queste non bisogna mostrare debolezza alcuna; se pensano di ottenere
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piensan salir, jamás cesarán de inquietar, ni se sosegarán; sino que entiendan siempre que han de ser castigadas, y que para esto ha de favorecer a la prelada. 18. Si por ventura tratare alguna de que la muden a otro monasterio, de manera es menester responderla, que ella, ni ninguna, perpetuamente entiendan que es cosa imposible. Porque no puede nadie entender, sino quien lo ha visto, los grandísimos inconvenientes que hay, y la puerta que se abre al demonio para tentaciones, si piensan que puede ser posible salir de su casa, por grandes ocasiones que para ello quieran dar. Y aunque se hubiese de hacer, no lo han de entender, ni entender que fue por quererlo, sino traer otros rodeos; porque aquélla nunca asentará en ninguna parte, y haráse mucho daño a las otras; sino que entiendan que la monja que pretendiere salir de su casa, que nunca el prelado tendrá crédito de ella para ninguna cosa, y que aunque la hubiese de sacar, por el mismo caso, no lo haría. Digo sacar para alguna necesidad o fundación, y aun es bien hacerlo así; porque jamás dan estas tentaciones sino a melancólicas, o de tal condición, que no son para cosa de mucho provecho. Y aun quizá sería bueno, antes que alguna lo tratase, traerlo a plática, en alguna plática, cuán malo es, y lo mal que se sentiría de quien esta tentación tuviese, y decir las causas, y como ya no puede salir ninguna, que hasta aquí había ocasiones de tener de ellas necesidad. 19. Informarse si la priora tiene particular amistad con alguna, haciendo más por ella que por las otras; porque en lo demás no hay que hacer caso, si no fuese cosa muy demasiada; porque siempre las prioras han menester tratar más con las que entienden mejor y son más discretas. Y como nues-
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qualcosa, infatti, mai cesseranno di inquietare e non si daranno pace; sappiano che ne saranno castigate e che a tale scopo il visitatore deve favorire la priora. 18. Se per caso qualche monaca volesse cambiare monastero, è necessario risponderle che questo non potrà mai verificarsi, né per lei né per alcun’altra. Nessuno può infatti comprendere, se non chi lo ha visto con i suoi occhi, i grandissimi inconvenienti che in questo si nascondono e quanto sia ampia la porta che si apre al demonio per tentare, al solo pensare che sia possibile andarsene dalla loro casa, per importanti che siano le motivazioni addotte. Nel caso una debba davvero essere spostata in altro luogo, non lo deve sapere, né le si lasci intendere che la decisione sia stata presa in seguito ai suoi desideri. Se ne adducano altri motivi, perché altrimenti non sarà capace di fermarsi in alcuna casa e provocare una grave danno alle altre consorelle. Sappiano che il prelato non darà più credito alla monaca che volesse cambiare casa, e se aveva precedentemente deciso di spostarla per un qualsiasi bisogno o per una fondazione, per il fatto che lei lo desideri, se ne asterrà. È bene agire così, perché queste tentazioni aggrediscono solo le melanconiche o quelle da cui mai si trarrà grande profitto. Sarebbe cosa buona che il visitatore, prima che qualcuna gliene parlasse, menzionasse in qualche discorso la cattiveria e il male che nascerebbero dal seguire tale tentazione; che sappia spiegarne le ragioni e che nessuna monaca potrà essere trasferita perché ne sono venute meno le necessità. 19. Il visitatore si informi se la priora abbia un’amicizia particolare con qualcuna trattandola meglio delle altre. Se non vi sono però fatti eclatanti, non vi faccia caso. Le priore devono sempre dedicarsi maggiormente a chi ha più capacità di comprensione e discrezione. Poiché la
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tro natural no nos deja tenernos por lo que somos, cada una piensa es para tanto, y así podrá el demonio poner esta tentación en algunas: que adonde no hay cosas graves de ocasiones defuera, anda por las menudencias de dentro, para que siempre haya guerra, y mérito en resistir; y así les parecerá que aquélla o aquéllas, la gobiernan. Es menester procurar se modere, si hay alguna demasía, porque es mucha tentación para las flacas; mas no que se quite, que, como digo, podrán ser personas tales, que sea necesario; mas siempre es bien poner mucho en que no haya mucha particularidad con ninguna. Luego se entenderá de la manera que va. 20. Hay algunas tan demasiado de perfectas, a su parecer, que todo lo que ven les parece falto, y siempre éstas son las que mas faltas tienen, y en sí no las ven, y toda la culpa echan a la pobre priora o a otras; y así podrían desatinar a un prelado de querer remediar lo que es bien hacerse. Por donde es menester no creer a una sola, como he dicho, para haber de remediar algo, sino informarse de las demás; porque adonde tanto rigor hay, seria cosa insufridera, si cada prelado, o a cada visita, hiciese: mandatos. (Es)to im(por)ta mu(cho), y así, si no fuere en cosas graves, y como digo, informándose bien de la misma priora, y las demás, de lo que quiere remediar, y de por qué, o cómo se hace, no se había de dejar mandatos; porque tanto se pueden cargar, que no pudiéndolo llevar, se deje lo importante de la Regla. 21. En lo que mucho ha de poner el prelado es en que se guarden las Constituciones; y adonde hubiere priora que tenga tanta libertad que las quebrante por pequeña causa, o lo tenga de costumbre, pareciéndole que va poco en esto,
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nostra natura non ci lascia conoscere per quel che siamo, ciascuna pensa di essere superiore, e il demonio troverà in questo spazio per tentare. Se infatti esteriormente non vi sono gravi occasioni, il demonio si dirige alle piccolezze interiori, perché sempre ci sia guerra e merito nel resistergli. Così sembrerà loro di governare questa o quelle. Deve moderarsi, se vi siano eccessi, perché è una grave e frequente tentazione per chi è più fragile. Ma non deve proibire di dedicarsi maggiormente alle persone con maggiori talenti, se necessario. Bisogna però sempre prestare attenzione a che non vi siano situazioni particolari con alcuna. In seguito se ne comprenderanno tutti i benefici. 20. Vi sono alcune così tanto perfette, secondo loro, da vedere imperfezioni ovunque, e queste sono generalmente quelle che hanno più difetti; ma in se stesse non li vedono e gettano tutta la colpa sulla priora o sulle altre. Potrebbero così spingere il prelato a correggere cose ben fatte. Per questo il visitatore non deve credere a una sola, come ho detto, per porre qualche rimedio, senza essersi prima informato anche dalle altre. Dove già c’è tanto rigore, sarebbe davvero insopportabile se ogni prelato, o comunque in ogni visita, fossero prodotti nuovi mandati. È molto importante. Non si devono rilasciare nuovi mandati, se non in relazione a fatti gravi, dopo essersi ben informati dalla priora e dalle altre nella materia in cui si vuole correggere, e sul perché e sul come farlo. Si corre altrimenti il rischio di sovraccaricare tanto le monache che, non potendolo sopportare, trascurerebbero il cuore della nostra Regola. 21. Il prelato deve essenzialmente badare a che si vivano le Costituzioni. Ove una priora avesse la libertà di trasgredirle per sciocchi motivi, o ne abbia l’abitudine sembrandole poco importanti questa e quella cosa, questa
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y poco en aquello, téngase por entendido que ha de hacer gran daño a la casa, y el tiempo lo dirá, ya que luego no se parezca. Esta es la causa por que están los monasterios, y aun las religiones, tan perdidas en algunas partes, haciendo poco caso aun de las pocas cosas, y de aquí viene a que caigan en las muy grandes. Avisar mucho a todas en público, que lo digan cuando hubiere falta en esto en el monasterio; porque si lo viene a saber, a la que no hubiere avisado, castigará muy bien. Con esto temerán las prioras, y andarán con cuidado. 22. Es menester no andar contemporizando con ellas si sienten pesadumbre, o no, sino que entiendan que ha de pasar así siempre; y que lo principal para que le dan el oficio es para que haga guardar Regla y Constituciones, y no para que quite y ponga de su cabeza, y que ha de haber quien lo mire, y quien lo avise al prelado. La priora que hiciere cosa ninguna de que le pese que la vea el prelado, tenga por imposible hacer bien su oficio; porque señal es que no va muy recto en el servicio de Dios lo que yo quiero que no sepa el que está en su lugar. Y así, ha de advertir el prelado si hay llaneza y verdad en las cosas que se tratan con él, y si no la hubiere, repréndalo con gran rigor, y procure que la haya, poniendo medios en priora u oficialas, o hacer otras diligencias; porque, aunque no digan mentiras, puédense encubrir algunas cosas; y no es razón que, siendo la cabeza por cuyo gobierno se ha de vivir, lo deje todo de saber; porque mal podrá hacer cosa el cuerpo buena sin cabeza, que no es menos, encubriéndole lo que ha de remediar. 23. Concluyo en esto, con que como se guarden las Constituciones, andará todo llano. Y si en esto no hay gran aviso, y en la guarda de la Regla, poco aprovecharán visitas; porque han de ser para este fin, si no fuere mudando prioras, y aun las mismas monjas, si en esto hubiese ya costumbre, lo que Dios no quiera, y fundarle de otras que estén enteras en la g(u)arda de la religión; ni más ni menos que si se hiciese de
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medesima priora sta recando grande danno alla casa: il tempo dirà la sua, anche se oggi così non sembrerebbe. Ecco il motivo per cui monasteri e Ordini sono in alcuni luoghi totalmente fuori strada: non curando le piccole cose cadono facilmente nelle grandi. Il visitatore raccomandi esplicitamente di manifestargli se vi fosse negligenza in questo; venendolo a sapere altrimenti, castighi severamente chi non gliene aveva parlato. Le priore saranno attente e agiranno con prudenza. 22. Non bisogna prestare troppa attenzione a se le priore ne abbiano a soffrire o meno; comprendano che devono sempre comportarsi così e che la ragione principale del loro incarico consiste nel far rispettare la Regola e le Costituzioni, non a togliere e mettere quel che pare loro, e che deve esserci chi lo osserva e ne riferisca al prelato. La priora che non si muove per timore di essere ripresa dal prelato, è impossibile sappia compiere bene il suo compito. Non è per il servizio di Dio quel che voglio nascondere a chi lo rappresenta. Il visitatore deve capire se le cose a lui riferite sono semplici e vere; se non lo fossero, deve riprendere con maggior vigore e ottenerlo mettendocela tutta con la priora e le altre ufficiali del monastero. Forse anche non si dicano bugie, si possono nascondere certe cose. Non ve n’è ragione. Essendo lui il capo sotto cui si deve vivere deve sapere tutto e non gli si deve nascondere quel che va corretto. Un corpo buono, non farà altro che male senza testa. 23. Termino aggiungendo che tutto andrà bene se si osservano le Costituzioni. Se le si trascura, invece, e se non si segue la Regola, saranno ben poco utili le visite il cui intento è solo questo. Se tale fosse l’abitudine, Dio non voglia, bisognerà cambiare la priora e forse le medesime monache, quasi far sorgere una nuova fondazione, e man-
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nuevo, y poner a cada una por sí en un monasterio, repartiéndolas, que una o dos podrán hacer poco daño en el que estuviere bien concertado. 24. Hase de advertir que podrá haber algunas prioras que pidan alguna libertad para algunas cosas que sean contra Constitución, y dará por ventura ocasiones bastantes, a su parecer; porque ella no entenderá quizá más, o querrá hacer al prelado entender lo que conviene. Y aunque no sean contra Constitución, de arte pueden ser, que haga daño aceptarlas. Porque, como no está presente, no sabe los que puede haber, y sabemos encarecer lo que queremos. Por esto, es lo mejor no abrir puerta para cosa ninguna, si no es conforme a como, ahora van las cosas, pues se ve que van bien, y se tiene por experiencia: más vale lo cierto que lo dudoso. Y en estos caso(s) ha menester ser entero el prelado, y no se le da nada de decir de no; sino con esta libertad que dije al principio, y señorío santo de no se le da más contentar que descontentar a las prioras ni monjas en lo que pudiere, andando los tiempos, haber algún inconveniente, y basta ser novedad para no comenzarse. 25. En dar las licencias para recibir las monjas, cosa importantísima, que no la dé el prelado sin que se le haga gran relación; y si estuviere en parte que pueda, informarse él mismo: porque puede haber prioras tan amigas de tomar monjas, que de poco se satisfacen. Y como ella lo quiera, y diga que está informada, las súbditas casi siempre acuden a lo que ella quiere, y podría ser, o por amistad, o deudo, u otros respetos, aficionarse la priora y pensar que acierta, y aun errar. 26. Al recibirlas, podrá de mejor remediar; mas para pro-
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dare ciascuna in un monastero diverso, perché una o due potranno arrecare poco danno laddove la vita sia ben regolata. 24. Ci potranno essere alcune priore che chiedono licenze in cose contrarie alle Costituzioni, offrendo, a loro avviso, ragioni sufficienti, perché non sanno vedere oltre o perché vogliono farne comprendere al prelato la convenienza. In certi casi, chiederanno cose che, pur non andando direttamente contro le Costituzioni, potrebbero arrecare grave danno se accettate. Non vivendo sempre lì, il prelato non può comprenderne le conseguenze, e noi monache siamo proprio brave a cercare quel che vogliamo. La cosa migliore, quindi, consiste nel non aprire la porta ad alcuna cosa se non è conforme a quanto ora pratichiamo: le cose ora vanno bene e ce lo conferma l’esperienza. La certezza è più forte del dubbio. In questi casi il prelato deve essere forte e non temere di dire di no; ma con la libertà e santa signorilità di cui ho parlato, non deve interessarsi di accontentare o meno priore e monache in cose che, con il passare del tempo, presentino inconvenienti. Basta che sia una novità per non darvi inizio. 25. Nel concedere licenze per l’ammissione delle monache, è assai importante che il prelato non la dia senza aver prima ricevuto un’ampia relazione e, per quel che gli è possibile, se ne informi direttamente. Possono infatti esserci priore tanto smaniose di ricevere monache nel loro convento, che si accontentano di poco. Volendole e dichiarandosi bene informate, le suddite si confanno al suo volere. Può essere che per amicizia, parentela o altro, la priora vi si affezioni pensando di essere nel giusto; ma invece sbaglia. 26. Dopo averle ricevute, sarà possibile porvi rimedio.
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fesarlas, es menester grandísima diligencia, y que al tiempo de las vistas se informase el prelado, si hay novicias, de la manera que son; porque esté avisado al tiempo de dar la licencia para la profesión, si no conviene; porque sería posible la priora estar bien con la monja, o ser cosa suya, y no osar las súbditas decir su parecer, y al prelado diránle. Y así si fuese posible, sería acertado que se aguardase la profesión, si fuese cerca, hasta que el prelado fuese a la visita; y aun si le pareciese, decir que le enviasen los votos secretos, como de elección. Importa tanto no quedar en casa cosa que las dé trabajo e inquietud toda la vida, que cualquiera diligencia será bien empleada. 27. En el tomar de las freilas es menester advertir mucho; porque casi todas las prioras son muy amigas de muchas freilas, y cárganse las casas, y, a las veces, con las que pueden trabajar poco. Y así es mucho menester no condescender luego con ella, si no se viere notable necesidad; informarse de las que están, que como no hay número de las que han de ser, si no se va con tiento puédese hacer harto daño. 28. Siempre se había de procurar en cada casa no se hinchese el número de las monjas, sino que quedasen algunos lugares; porque se puede ofrecer alguna monja que esté muy bien a la casa tomarla, y no haber cómo; porque pasar del número, en ninguna manera se ha de consentir, que es abrir puerta, y no importa menos que la destrucción de los monasterios. Y por eso vale más que se quite el provecho de uno, que no que a todos se haga daño. Podríase hacer, si en alguna no está cumplido, pasar allá una monja para que entrase
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Ma per concedere loro la professione ci vuole grandissima cura e che, durante le visite, il prelato si informi se vi sono novizie, come sono, per sapere al tempo giusto concedere o meno la licenza per la professione. Può accadere che la priora si trovi a suo agio con una monaca, o che sia una parente; e che le suddite non osino dare il loro parere, mentre col prelato si sentono più libere di parlare. Può essere quindi un bene, se possibile, rinviare la professione alla visita del prelato, se il periodo corrisponde; e se pare cosa buona, che inviino il loro parere sotto forma di voto segreto, come avviene nelle elezioni a priora. È tanto importante non lasciare nulla in casa che possa affaticare e turbare per il resto della vita: ogni cura in questo sarà ben impiegata. 27. Bisogna prestare grande attenzione anche nell’accettare le converse, perché quasi tutte le priore desiderano che siano molte, ne caricano le case, e talvolta sono persone che possono lavorare ben poco. Bisogna quindi non accondiscendere tranne che vi si ravvisi una notevole necessità. Bisogna informarsi di quante ve ne siano perché, non essendo il loro numero prestabilito, potrebbero derivarne gravi danni. 28. Bisogna sempre cercare che in ogni monastero il numero delle monache non sia completo, ma rimangano liberi alcuni posti che potrebbero essere occupati da qualche monaca la cui ammissione risultasse assai conveniente. Non bisogna, assolutamente mai, superare il numero previsto: corrisponderebbe ad aprire la porta a situazioni che potrebbero distruggere il medesimo monastero. È meglio venga meno il profitto di un monastero, che danneggiare tutti gli altri. Si potrebbe, se in un monastero il numero giusto non è ancora raggiunto, trasferirvi una monaca per occupare il suo posto con un’altra. Se quella che se ne va
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otra; y si trajo algún dote o limosna la que lleva dárselo; pues se va para siempre, y así se remediaría. Mas si esto no hubiere, piérdase lo que se perdiere, y no se comience cosa tan dañosa para todas. Y es menester que se informe el prelado, cuando le pidieren la licencia, las que hay de número, para ver lo que conviene, que cosa tan importante no es razón se fíe de las prioras. 29. Es menester informarse si las prioras añaden más de lo que están obligadas, así en rezado como en penitencias; porque podría ser añadir cada una a su gusto cosas particulares, y ser tan pesadas en ello, que cargadas mucho las monjas, se les acabe la salud, y no pueden hacer lo que están obligadas. Esto no se entiende, cuando se ofreciere alguna necesidad por algún día; mas pueden ser algunas tan indiscretas, que casi lo tomen por costumbre, como suele acaecer, y las monjas no osar hablar, pareciéndoles poca devoción suya, ni es razón que hablen sino con el prelado. 30. Mirar lo que se dice en el coro, así cantado como rezado, e informarse si va con pausa, y el cantado que sea en voz baja, conforme a nuestra profesión, que edifique; porque en ir altas, hay dos daños: el uno, que parece mal como no va por punto; y el otro, que se pierde la modestia y espíritu de nuestra manera de vivir. Y si en esto no se pone mucho, serlo ha la demasía y quita la devoción a los que lo oyen; sino que vayan las voces más con mortificación, que con dar a entender que miran en parecer bien a los que las oyen, que esto es casi en general, y parece ya que no ha de tener (re)medio, según está la costumbre, y así es menester encargarlo mucho.
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aveva una dote o un’elemosina, gliele si dia, perché se ne va per sempre, e tutto va a posto. Se questo fosse impossibile, si perda qual che v’è da perdere, e non si dia inizio ad una cosa tanto dannosa per tutti. Bisogna che il prelato, quando gliene domandano licenza, sia ben informato sul numero delle monache presenti per comprendere quel che conviene. In un assunto così importante non v’è ragione di fidarsi delle priore. 29. Il visitatore deve anche informarsi se le priore aumentano il numero delle preghiere e delle penitenze; potrebbe accadere che ognuna, a suo gusto, si metta ad aggiungere pratiche particolari, e di caricarne tanto la vita delle monache da far venire loro meno la salute e renderle incapaci di compiere ciò cui sono tenute. Ciò non vale per circostanze particolari di pochi giorni; ma talune possono essere così poco indiscrete da renderlo un’abitudine; mentre le monache non osano parlare sembrando che si tratti di una loro mancanza di devozione. E non v’è ragione che parlino, se non con il prelato. 30. Si esamini come si comporta il coro, sia nelle fasi cantate sia nelle fasi a bassa voce; si informi se rispetta le pause, e che le parti cantate edifichino, e siano a voce bassa, conformemente alla nostra professione. Nel raggiungere i toni alti, infatti, si provocano due danni: il primo che, non essendo musicato, diviene un brutto canto; il secondo, che si perde la modestia e lo spirito del nostro modo di vivere. Se non vi si presta molta attenzione, si può cadere in eccessi, e si ostacola la devozione di chi ascolta. Che le voci si mortifichino, piuttosto che cercare la stima degli ascoltatori: è un difetto che abbiamo tutti e sembra che per questa consuetudine non vi sia rimedio; per questo bisogna insistervi.
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31. Las cosas que mandare el prelado importantes, haría mucho mandar a una en obediencia, delante de la priora en obediencia, que cuando no se hiciere, se lo escriba; y que entiendan la priora que no puede hacer menos. Sería esto como estar presente el prelado, en parte, porque andarán con más cuidado y aviso en no exceder en nada. 32. Hará al caso tratar, antes que se comience la visita, encarecidamente, cuánto mal es que las prioras tomen desabor con las hermanas que dijeren al prelado las faltas que a ellas se les ofrece. Aunque no acierten conforme a su parecer, están obligadas a esto en conciencia; y adonde se trata de mortificación, si esto que ha de dar contento a la prelada, porque la ayuda a hacer mejor su oficio y servir a Nuestro Señor, es parte para que se desabra con las monjas, cierta señal es que no es para gobernarlas; porque otra vez no osarán habla(r), pareciéndoles que se va el prelado, y ellas se quedan con trabajo, y podráse ir relajando todo. Y para avisar de esto, por mucha santidad que haya en las preladas, no hay que fiar; que este nuestro natural es de suerte, y el enemigo, cuando no tiene otras cosas en que reparar, cargará aquí la mano, que por ventura ga(na) lo que por otras partes pierde. 33. Conviene mucho gran secreto en el prelado en todo, y que no pueda entender la prelada quién le avisa, porque, como he dicho, aún están en la tierra; y cuando no haya más, es excusar alguna tentación, cuanto más que puede hacer mucho daño. 34 Si las cosas que dicen de las prioras no son de importancia, con algún rodeo se pueden avisar, sin que entienda las han, dicho las monjas; que mientras más se pudiere darla a entender que no dicen nada, es lo que más conviene; mas
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31. Tra le cose importanti decise dal prelato, bisognerà imporne una sotto obbedienza ad una consorella. Ciò avvenga dinanzi alla priora, in obbedienza, e qualora non vi riuscisse, glielo comunichi per iscritto, perché sappia che non può esimersi dall’obbedienza. Così, sarà quasi come essere sempre alla presenza del prelato. Le consorelle saranno più prudenti e attente a non eccedere in alcuna cosa. 32. Prima della visita, con attenzione, bisognerà anche parlare di quanto male sia per le priore con le consorelle che denunciassero al prelato le mancanze di cui la ritengono responsabile. Pur non conformi al pensiero della loro priora, vi sono obbligate in coscienza. Se questo, ove si vive la mortificazione come nei nostri monasteri, dovrebbe rallegrare la priora perché la aiuta a compiere meglio il suo compito e servire nostro Signore, si trasforma in occasione di dissapori con le monache, è questo un segno certo che non è adatta agli organi di governo. In una seguente volta, infatti, le monache non diranno più nulla temendo, una volta partito il prelato, di restare mortificate: così facendo tutto si rilasserà. Per prevenire questo, per sante che siano le priore, non bisogna fidarsi. La nostra natura umana è tanto debole; il nemico, quando fallisce in altre vie, si concentra su queste e forse qui ottiene quel che altrove aveva perduto. 33. Il prelato deve mantenere il più gran segreto in tutto perché la priora non venga a sapere chi gli abbia parlato. Sono ancora sulla terra, infatti. E questo conviene per fuggire tentazioni che potrebbero produrre grande danno. 34. Se le cose che gli sono dette delle priore non sono importanti, il visitatore può parlarne indirettamente senza lasciar trasparire che gliene abbiano parlato le monache. Conviene che la priora ignori d’essere stata accusata. Ma
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cuando son cosas de importancia, más va en que se remedien, que no en darle gusto. 35. Informarse si entra algún dinero en poder de la prelada, sin que lo vean las clavarías, que importa mucho, que sin advertir lo pueden hacer, ni que ella lo posea jamás, sino como manda la Constitución. En las casas de pobreza también es menester esto. Paréceme que lo he dicho otra vez, y así serán otras cosas; sino como pasan días, olvidáseme, y por no me ocupar en tornarlo a leer. 36. Harto trabajo es para el prelado entender en tantas menudencias como van aquí, mas mayor se le dará de que vea el desaprovechamiento, si esto no se hace; que, como tengo dicho, por santas que sean, es menester. Y lo principal de todo, como dije al principio, para gobierno de mujeres, es menester que entiendan tienen cabeza, que no se ha de mover por cosa de la tierra; sino que ha guardar y hacer cumplir todo lo que fuere religión y castigar lo contrario, y ver que tienen particular cuidado de esto en cada casa; y que no sólo ha de visitar cada año, sino saber lo que hacen cada día. Con esto, antes irá aumentándose la perfección que no disminuyéndose; porque las mujeres, por la mayor parte, son honrosas y temerosas. 37. E importa mucho lo dicho para no se descuidar: y que alguna vez, cuando sea menester, no sólo sea dicho, sino hecho, que con una, escarmentarán todas. Y si por piedad se hace lo contrario, o por otros respectos, a los principios, que habrá pocas cosas, será forzado a hacerlo después con más rigor, y serán estas piedades grandísima crueldad, y tendrá que dar gran cuenta a Dios Nuestro Señor.
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quando si tratta di cose importanti, è meglio correggerle che cercare di evitare dispiaceri. 35. Bisogna anche informarsi se la priora entra in possesso di denari all’insaputa della clavarie. Questo può accadere, mentre, secondo la nostra Costituzione, non deve possedere nulla di suo. Questo va osservato anche nelle case di povertà. Mi sembra di averne già parlato; così sarà per altre cose; ma, essendo trascorsi i giorni, me ne dimentico e poi neppure ho il tempo per rileggere quanto scrivo. 36. È davvero faticoso per il prelato visitatore occuparsi di tutte queste minuzie, ma ancora più faticoso sarebbe constatarne gli effetti negativi in caso questo non si faccia. Come ho detto, per sante che siano, è necessario comportarsi così. Ciò che più importa, come ho detto all’inizio, per il governo delle donne, è far loro intendere che hanno un capo che non deve muoversi per cose terrene, ma deve vegliare fare osservare quel che lo stato religioso domanda, punire quanto è contrario; si accorgano che ha particolare cura di tutto ciò in ogni casa, e che non solo è chiamato a compiere la visita annuale, ma sapere come si comportano ogni giorno. Così facendo, la perfezione andrà aumentando anziché diminuire, perché la maggior parte delle donne, in realtà, ci tiene molto all’onore e sono intimidite. 37. Quanto ho scritto è molto importante per non sbagliare strada, ed è necessario, talvolta, al bisogno, che non solo sia detto, ma anche fatto, perché castigandone una tutte miglioreranno. Se per una falsa pietà o per rispetto umano, o perché sembrano piccole cose, agli inizi si facesse il contrario, sarà poi necessario punire in seguito con maggior rigore. Tali false pietà sono una crudeltà e bisognerà poi renderne conto a Dio nostro Signore.
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38. Hay algunas con tanta simplicidad, que les parecerá mucha falta suya decir las de las prioras en cosas que se han de remediar; y aunque lo tengan por bajeza, es menester advertirlas en lo que han de hacer. Y también en que, con humildad, adviertan a las prioras antes, cuando vean que faltan en la Constitución o en algunas cosas que importe, que puede ser no caiga en ellas; y aunque las mismas le digan que lo hagan, y después, si están disgustadas con ellas, la acusen. Hay mucha ignorancia en saber lo que han de hacer en estas visitas, y así es menester que el prelado, con discreción, las vaya advirtiendo, y enseñando. 39. Mucho es menester informarse de lo que se hace con el confesor, y no de una ni de dos, sino de todas, y la mano, que se le da; que pues no es vicario, ni le ha de haber, y se quita esto porque no la tenga, es menester que no haya comunicación con él, sino muy moderadamente; y mientras menos, es mejor. Y en regalos y cumplimientos, si no fuere muy poco, se tenga gran aviso, aunque alguna vez no se podrá excusar alguna cosa; antes le paguen más de lo que es la capellanía, que tener este cuidado, que hay muchos inconvenientes. 40. También es menester avisar a las prioras no sean muy largas y cumplidas, sino que traigan delante que están obligadas a mirar cómo gastan; pues no son más de como un mayordomo, y no han de gastar como cosa propia suya, sino como fuere razón, con mucho aviso, que no sea cosa demasiada. Dejado por no dar mala edificación, en conciencia está obligada a hacer esto, y a la g(u)arda de lo temporal, y a no tener ella cosa particular más que todas, si no fuere alguna llave de escribanía o escritorio para guardar papeles, digo cartas; que, en especial si son algunos avisos del prelado, es razón no se vean, o cosas semejantes.
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38. Ci sono alcune monache tanto semplici che riterranno di commettere una grave propria mancanza manifestando i difetti delle priore, in cose da correggere. Bisogna assolutamente spiegare loro come comportarsi e che umilmente avvertano la priora prima, quando la vedano mancare in qualcosa della Costituzione o in altre cose importanti, senza che magari se ne renda conto. Se loro stesse l’avvertono di quel che compiono, e la priora le prende in antipatia, l’accusino di questo. C’è molta ignoranza tra le monache su come comportarsi durante queste visite, e così è necessario che il prelato, discretamente, le vada istruendo. 39. Deve assolutamente informarsi di quel che riguarda il confessore, e non da una o due monache, ma da tutte, e sapere l’importanza che gli si conferisce. Non essendo vicario la sua presenza deve essere modesta, ed è necessario che non si comunichi con lui se non moderatamente; meno è, meglio. Si faccia molta attenzione anche ai complimenti e ai doni, se non fossero piccolissime cose, o quelli cui si è tenuti. Lo paghino piuttosto un po’ più di quanto gli spetti per la cappellania, ed eviteranno così questi problemi cui sono legati molti inconvenienti. 40. Bisogna anche dire alle priore di non essere troppo prodighe e benemerite, ma che abbiano presente di essere obbligate a badare alle spese, non essendo più di un semplice maggiordomo. Non devono usare dei soldi come fissero cosa propria, ma ragionevolmente, con attenzione a non commettere eccessi. Oltre che per non dare cattivo esempio, la priora è in coscienza obbligata a fare questo per conservare i beni della casa, a non possedere cose particolari più che le altre, se non fosse per alcune chiavi della scrivania o dello scrittoio, per custodire documenti, cioè lettere che – in particolare se si tratta di legati del prelato – non debbono essere visionate da altre, o cose simili.
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41. Mirar el vestido y tocado si va conforme a la Constitución; y si hubiere alguna cosa, lo que Dios no quiera, en algún tiempo, que parezca curiosa o no de tanta edificación, hacerla quemar delante de sí; porque de hacer una cosa como ésta, quédales espanto, y enmiéndase entonces, y acuérdase para las que están por venir. 42. También mirar en la manera del hablar, que vaya con simplicidad y llaneza y religión, que lleve más estilo de ermitaños y gente retirada, que no ir tomando vocablos de novedades y melindres, creo los llaman, que se usan en el mundo, que siempre hay novedades. Préciense más de groseras que de curiosas en estos casos. 43. Lo más que fuere posible, excusar que no tengan pleitos, si no fuere a más no poder; porque el Señor les dará por otro cabo lo que perdieren por esto. Llegarlas siempre a que guarden lo más perfecto, y mandar que ningún pleito se ponga ni sustente sin avisar al prelado y particular mandato suyo. 44. Y así, en las que recibieren, les vaya amonestando que tengan en más los talentos de las personas, que lo que trajeren, y por ningún interés reciban, sino conforme a lo que mandan las Constituciones, en especial si es con alguna falta en la condición. 45. Es menester llevar adelante lo que ahora hace el prelado, que el Señor nos ha dado, los que vinieren, de quien yo he tomado harto de lo que aquí he dicho, viendo sus visitas, en especial en este punto; que con ninguna hermana tenga más par(ti)cularidad que con todas, para estar con ella a solas, ni escribirla, sino a todas juntas mostrar el amor, como
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41. Bisogna osservare se l’abito e il copricapo siano conformi alle Costituzioni. E se ci fosse qualcosa – Dio non voglia – che possa apparire particolare o non edificante, la faccia bruciare dinanzi a sé. Le monache ne avranno timore, se il caso si correggeranno e se ne ricorderanno per quelle che verranno dopo di loro. 42. Osservi anche il loro modo di parlare; che sia semplice, lineare, conforme alla religione, che sia giusto per eremiti, persone ritirate dal mondo, e non alla ricerca di nuovi vocaboli o con gergo vezzoso, quali si usano nel mondo dove sempre ci sono novità. Quei vocaboli si adattano meglio a persone grezze che alle ricercate. 43. Cerchi in tutti i modi che non vi siano processi, tranne il caso in cui vi si trovi costretti. Il Signore concederà per altre vie quel che qui andasse perduto, conducendole a sempre maggior perfezione. Ordini, il visitatore, che nessuna lite inizi o prosegua senza averne prima avvisato il prelato e senza un suo speciale permesso. 44. Poi, per quanto concerne le postulanti che saranno accolte, faccia loro comprendere che devono guardare più ai talenti delle persone che alla dote, e che, senza lasciarsi guidare da alcun interesse, le accettino secondo i dettami delle Costituzioni, e presti particolare attenzione a che non vi siano fragilità di costituzione. 45. I visitatori futuri dovranno proseguire la via iniziata dal prelato oggi concessoci dal Signore. Molto di ciò che ho qui scritto l’ho imparato vedendo le sue visite, specialmente sul fatto di non vivere alcuna particolarità con una sorella piuttosto che con un’altra, senza quindi restare da solo con alcuna o scrivendole. Ha saputo dimostrare con tutte un amore da autentico padre. Il giorno in cui in un
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verdadero padre. Porque el día que en algún monasterio tomare particular amistad, aunque sea como de san Jerónimo y santa Paula, no se librará de murmuración, como ellos no se libraron; y no sólo hará daño en aquella casa, mas en todas, que luego lo hace saber el demonio para ganar algo, y por nuestros pecados está el mundo tan perdido en esto, que se seguirán muchos inconvenientes, como ahora se ve. 46. Por el mismo caso se tiene en menos el prelado, y se quita el amor general que todas le tendrán siempre, si es el que debe, como ahora le tienen, pareciéndoles que él tiene el suyo sólo en una parte, y hace gran provecho ser muy amado de todas. No se entiende esto por algunas veces que se ofrecerán ocasiones necesarias, sino por cosas notables y demasiadas. 47. Advierta, cuando entrare en casa, digo en los monasterios, a visitar la clausura (que es razón que siempre lo haga, y que mire mucho toda la casa, como ya está dicho), que vaya con su compañero siempre juntamente, y con la priora y otras algunas; y en ninguna manera, aunque sea por la mañana, se quede a comer en el monasterio, aunque se lo importunasen; sino, que mire a lo que va, y se torne luego a ir, que, para hablar, mejor está a la red. Porque, aunque se pudiera hacer con toda bondad y llaneza, es comenzar para que, por ventura andando los tiempos, vendrá alguno que no convenga darle tanta libertad, y aunque se quiera tomar más. Plegue al Señor que no lo permita, sino que se hagan siempre estas cosas de edificación, y todo lo demás, como ahora se hace. Amén, amén. 48. No consienta el visitador demasías en las comidas que lo dieren los días que estuviere visitando, sino lo que es con-
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monastero si lasciasse prendere da un’amicizia particolare, fosse pure quella vissuta tra san Girolamo e santa Paola, non si libererebbe dalle mormorazioni, così come loro non se ne sono liberati. E non solo vi sarà danno per quella casa, ma per tutte, perché il demonio ne sparge subito la voce per trarne vantaggio. Il mondo è tanto perduto in questo a causa dei nostri peccati che ne vengono molti inconvenienti, come già ora si nota. 46. A causa di questo, il prelato è meno stimato, e va perduto l’ampio amore che tutte sempre gli porteranno se sarà quel che deve essere, sembrando che il suo affetto vada in una sola direzione, mentre è molto vantaggioso per lui essere amato da tutte. Questo non va inteso per quei casi sporadici in cui è d’obbligo comportarsi diversamente, ma in cose notevoli ed eccessive. 47. Quando entra in casa, cioè nel monastero, a visitarne la clausura (cosa che sempre deve compiere osservando attentamente tutta la casa, come già ho scritto), sia sempre accompagnato da un secondo religioso, dalla priora e da altre consorelle. Mai si fermi a mangiare nel monastero, anche se la visita è compiuta al mattino e anche se insistessero al riguardo. Faccia quello per cui è lì, e se ne vada, perché per parlare è senz’altro più opportuna la grata. Benché ci si possa comportare con ogni bontà e chiarezza, sarebbe un precedente che col passare del tempo si trasformerebbe in usanza pericolosa per un visitatore cui questo non convenisse o che richiedesse una libertà ancora maggiore. Non lo permetta il Signore, ma questa e altre cose edificanti si compiano come sino a oggi sono state vissute, amen, amen. 48. Non permetta, il visitatore, che nei giorni della visita gli siano preparati pranzi troppo abbondanti, ma siano
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veniente; y si otra cosa viere, repréndalo mucho; porque, ni para la profesión de los prelados, que es de ser pobre, conviene, ni para la de las monjas, ni aprovecha de nada, que ellos no comen sino lo que les basta, y no se da la edificación que conviene a las monjas. 49. En esto, por ahora, aunque fuera demasía, creo habrá poco remedio; porque el prelado que tenemos no advierte si le dan poco o mucho, o malo o bueno; ni sé si lo entiende, si no, llevase muy particular cuidado. Tiénele muy grande ser solo el que hace el escrutinio sin el compañero; porque no quiere, si hay alguna falta en las monjas, la entienda: es cosa admirable para que las niñerías de las monjas no se entiendan, aunque hubiese alguna, que ahora, gloria a Dios, poco daño haría; porque el prelado míralo como padre, y guárdalo como tal, y descúbrele Dios la gravedad del negocio, porque está en su lugar. A quien no lo está, por ventura lo que no es nada le parecerá mucho; y como no le va tanto, mira poco en no decirlo, y viénese a perder crédito del monasterio sin causa. Plegue a Nuestro Señor que miren éstas los prelados para hacerlo siempre así. 50. No conviene, al que lo es, mostrar que quiere mucho a la priora, ni que está muy bien con ella, al menos delante de todas, porque las pondrá cobardía para que no osen decirles sus faltas. Y advierta mucho que es menester que ellas entiendan que no la disculpa, y que las remedia, si hay que remediar. Porque no hay desconsuelo que llegue a un alma celosa de Dios y de la Orden, cuando está fatigada de ver que se va cayendo, y espera al prelado para que lo remedie,
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secondo le convenienze, e se accadesse diversamente, ne rimproveri. Questo infatti non converrebbe né alla professione dei prelati, che è di essere poveri, né a quella delle monache: nulla e nessuno ne trarrebbe profitto. I prelati mangiano quanto è per loro sufficiente; di più andrebbe a scapito dell’edificazione delle monache. 49. In questo, attualmente, vi fosse qualche eccesso, non ritengo necessario porvi rimedio, perché il nostro prelato non bada se gli danno tanto o poco da mangiare, se è buono o cattivo. Neppure se ne accorge se non quando vi presta volontariamente attenzione. Ci tiene molto a stare da solo quando fa lo scrutinio, perché non vuole che il segretario venga a conoscenza di una qualche mancanza delle monache. È cosa mirabile, perché non siano conosciute le piccolezze delle monache, se ve ne sono. Ad oggi, gloria a Dio, ne verrebbe poco danno. Il prelato guarda con occhio di padre e le nasconde. Dio gli mostra la giusta proporzione dell’assunto, perché è al suo posto. A chi non lo occupa, potrà magari apparire grande ciò che è meno di niente; e questi, non avendo carichi sulle spalle, non bada alla discrezione, potrebbe parlarne e senza ragione far perdere di credito al monastero. Voglia Dio che tutti i visitatori curino queste cose e si comportino così. 50. Non conviene che il visitatore mostri che vuole molto bene alla priora né che sta proprio a suo agio con lei, almeno davanti a tutte, perché potrebbe far sorgere in loro la codardia di non osare comunicargli le sue mancanze. È anzi necessario spiegare loro che non scuserà la priora, e che se necessario la correggerà. Non c’è cosa più desolante per un’anima innamorata di Dio e del proprio Ordine, quanto scorgere il rilassamento dell’osservanza, aspettare il prelato perché vi ponga rimedio, e vedere che lascia le
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y ve que se queda así: tórnase a Dios, y determina callar de aquí adelante, aunque toda se hunda, viendo lo poco que aprovecha. 51. Como las pobres no son oídas más de una vez, cuando las llaman al escrutinio, y las prioras tienen harto tiempo para disculpar faltas, y dar razones, y moderar las veces, y quizá hacer a la pobre que lo dice, apasionada (que poco más o menos, aunque no se lo digan, entiende la que es, y el prelado no ha de ser testigo, y van de suerte dichas las cosas, que parece no las puedo dejar de creer), quédase todo como se estaba; que si pudiera ser testigo dentro de muchos días, entendiera la verdad; y las prioras no piensan que no la dicen, sino que este nuestro amor propio es de suerte, que por maravilla nos echamos la culpa, ni nos conocemos. 52. Esto me ha acaecido hartas veces, y con prioras harto harto siervas de Dios, a quien yo daba tanto crédito, que me parecía imposible haber otra cosa; y estando algunos días en la casa, quedábame espantada de ver tan contrario de lo que me había dicho, y en alguna cosa importante, que me hacía entender que era pasión, y era casi la mitad del convento, y era ella la que no se entendía, como después lo vino a entender. Yo pienso que el demonio, como no hay muchas ocasion(es) en que tentar a estas hermanas, tienta a las prioras para que tengan opiniones en algunas cosas con ellas; y ver cómo lo sufren todo, es para alabar a Nuestro Señor. Así, tengo ya por mí no creer a ninguna hasta informarme bien, para hacer entender a la que está engañada, cómo lo está, que si no es de esta manera, remédiase mal. No es todo esto en cosas graves, mas de éstas puede venir a más si no se va con aviso.
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cose come le ha trovate. L’anima torna a Dio, decide d’ora in poi di tacere, neppure se tutto sprofondasse, di non dire più nulla, neppure se il monastero andasse in rovina, avendo constatato quanto poco utile sia parlare. 51. Essendo le povere monache ascoltate una volta sola, quando sono chiamate allo scrutinio, mentre le priore hanno tanto tempo per giustificare le mancanze, dare spiegazioni, diminuirne il numero e magari far credere che la consorella che l’accusa l’abbia fatto per passione (che, più o meno, pur non essendole rivelato il nome, intuisce chi sia), non essendone il prelato stato testimone dei fatti, subendo la descrizione della priora per cui non può non credervi, tutto rimane come prima. Se potesse osservare le cose con i suoi occhi per diversi giorni comprenderebbe la verità. Le priore non si accorgono di nasconderla, ma è tale il nostro amor proprio da stupirne se ammettiamo una colpa, né possiamo dire di conoscerci. 52. Mi è capitato più volte, e con priore grandi serve di Dio, cui avevo dato tanto credito da parermi impossibile che la verità fosse diversa. Trascorsi alcuni giorni in casa con loro, mi spaventai nel vedere il contrario di quel che mi era stato detto, in cose importanti: era solo passione, conformemente a quanto diceva la metà del convento: era la priora a non capire, come poi ne convenne. Penso che il demonio, non avendo molte occasioni per tentare queste sorelle, tenti allora le priore, perché si mettano a pensare male di loro. Vedendo come queste lo sopportano, viene proprio da lodare Dio. Io, per me, ho preso la decisione di non credere a nessuna se non quando me ne sono bene informata, per far comprendere a chi si inganna quanto lo sia. Se non si fa così non si ottiene nulla. Non sto parlando di situazioni gravi, ma ne potrebbero sorgere, se non agiamo con prudenza.
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53. Yo me espanto de ver la sutileza del demonio, y cómo hace parecer a cada una que dice la mayor verdad del mundo; por esto he dicho, que ni se dé entero crédito a la priora, ni a una monja particular; sino que se informe de más, cuando sea cosa que importa, porque se provea acertadamente el remedio. Póngale Nuestro Señor en darnos siempre el prelado avisado y santo, que como esto tenga, Su Majestad le dará luz para que en todo acierte, y nos conozca, que con esto irá todo muy bien gobernado, y creciendo en perfección las almas para honra y gloria de Dios. 54. Suplico a V. P., en pago de la mortificación que me ha sido hacer esto, me la haga de escribir algunos avisos para los visitadores. Si aquí se ha acertado en algo, se puede ordenar mejor, y ayudará; porque ya ahora comenzaré a acabar las fundaciones, y podráse poner allí, que aprovecharía mucho; aunque he miedo que no habrá otro tan humilde, como quien me lo mandó escribir, que quiera aprovecharse de ello. Mas, como lo quiera Dios, no podrá menos; porque si se visitan estas casas como es costumbre en la Orden, haráse muy poco fruto, y podría ser más daño que provecho. Porque son menester aún más cosas que estas que he dicho; porque yo no las entiendo, ni se me acuerdan ahora, y sólo a los principios será menester el mayor cuidado, que como entiendan ha de ser de esta suerte, se dará poco trabajo en el gobierno. 55. Haga V. P. lo que es en sí, en dejar estos avisos que tengo dicho, de la manera que V. P. ahora procede en estas visitas, que Nuestro Señor proveerá en lo demás, por su misericordia y por los méritos de estas hermanas; pues su intento es en todo acertar en su servicio y ser para esto enseñadas.
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53. Mi spaventa la sottigliezza del demonio, e come faccia credere a ciascuna di dire la più grande verità del mondo. Per questo ho detto che non si dia completo credito alla priora o a una monaca particolare, ma che si informi il più possibile specialmente nelle cose importanti, perché si ponga il rimedio più giusto. Ci pensi nostro Signore nel darci sempre un prelato prudente e santo; se sono tali, Sua Maestà concederà luce sufficiente perché agisca con giustezza e ci conosca: così tutto sarà ben governato e le anime cresceranno in santità, a onore e gloria di Dio. 54. Supplico che Vostra Paternità, come ricompensa della fatica svolta nel comporre questo scritto, se ne accolli anche lui una, scrivendo alcuni avvisi per i padri visitatori. Se in questo scritto è stato detto qualcosa di buono, può essere meglio ordinato, e così aiuterà in qualcosa. Ora voglio terminare il libro delle Fondazioni, e con gran profitto potrebbe esservi inserito. Ma non credo vi sia persona più umile da volersene servire come chi mi ha comandato di scriverlo. Ma si compia quel che Dio vuole. Se si visitano queste case come normalmente si usa nell’Ordine, si raccoglierà poco frutto, e forse sarà maggiore il danno del profitto. Sono in realtà necessarie più cose di quelle che ho detto. Io non le capisco, né ora me ne ricordo. Da principio sarà necessaria la maggior attenzione. Quando comprenderanno come svolgere queste visite, allora il governo dei monasteri sarà meno faticoso. 55. Vostra Paternità cerchi dunque di comporre quegli avvisi di cui le ho parlato, sul modo in cui svolge le visite. Nostro Signore, per sua misericordia e per i meriti di queste consorelle il cui unico desiderio è servire Dio in tutto ed essere in questo guidate, compirà il resto.
Vejamen
VEJAMEN
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1. Si la obediencia no me forzara, cierto yo no respondiera, ni admitiera la judicatura por algunas razones, aunque no por la que dicen las hermanas de acá, que es entrar mi hermano entre los opositores que parece la afición ha de hacer torcer la justicia: porque a todos los quiero mucho, como quien me ha ayudado a llevar mis trabajos, que mi hermano vino a el fin de beber el cáliz, aunque le ha alcanzado alguna parte, y alcanzará más, con el favor del Señor. El me dé gra[cia] para que no diga algo que merezca denuncia en la Inquisición, según está la cabeza de las muchas cartas y negocios que he escrito desde anoche acá. Mas la obediencia todo lo puede, y así haré lo que V. S. manda, bien o mal. Deseo he tenido de holgarme un rato con los papeles, y no ha habido remedio.
De Francisco de Salcedo 2. A lo que parece, el mote es del Esposo de nuestras almas, que dice: Búscate en Mí. Pues señal es que yerre el señor Francisco de Salcedo en poner tanto que Dios está en todas las cosas, que El sabedor es que está en todas las cosas. 3. También dice mucho de entendimiento y de unión. Ya se sabe que en la unión no obra el entendimiento: pues si no obra, ¿cómo ha de buscar? Aquello que dice David: Oiré lo que habla Dios en mí, me contentó mucho, porque esto de paz en las potencias, es mucho de estimar, que entiendo por el pueblo. Mas no tengo intención de decir de cosa bien de
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1. Se non vi fossi costretta dall’obbedienza, certamente non darei risposta, né mi metterei per alcuna ragione al mondo a giudicare, e non solo per quanto dicono le mie consorelle, che mio fratello pare entrare nel numero degli oppositori per cui l’affetto mi renderebbe ingiusta. Dal momento che voglio molto bene a tutti, come a chi mi ha aiutato nel portare a termine le mie fatiche, mio fratello venne, in fine a bere il calice, anche se otterrà più frutto con la grazia del Signore. Lui mi aiuterà perché eviti di dire cose denunciabili dall’Inquisizione, avendo la testa completamente confusa dalle molte lettere e dalle molte dispute scritte questa notte. Ma l’obbedienza è onnipotente e così, bene o male, compirò ciò che mi comanda Vostra Signoria. Avrei voluto divertirmi un po’ con queste carte e, in fine, non ho potuto fare altro.
Francisco de Salcedo 2. A quanto pare, l’inizio sta nelle mani dello Sposo delle nostre anime che dice: Cercati in Me. Segno certo, per il signor de Salcedo è che tanto, sottolineando come il Signore stia in ogni cosa, il Signore medesimo si convince di essere in tutte le cose. 3. Parla molto anche dell’intelletto e dell’unione. Si sa di come nell’unione non operi l’intelletto; se quindi non agisce, come fa a cercare? Mi è stato più che sufficiente quanto ha detto Davide: Udrò quanto dice Dio in me. È da ritenere molto importante la pace delle potenze, specialmente per il popolo. Ma non ho la minima intenzione di parlare bene di quanto hanno scritto. Non sono cose
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cuanto han dicho; y así digo, que no viene bien, porque no dice la letra que oyamos, sino que busquemos. 4. Y lo peor de todo es, que si no se desdice, habré de denunciar de él a la Inquisición, que está cerca. Porque después de venir todo el papel diciendo: esto es dicho de san Pablo, y del Espíritu Santo, dice que ha firmado necedades. Venga luego la enmienda; si no, verá lo que pasa.
Del P. Julián de Ávila 5. Comenzó bien y acabó mal; y así no se le ha de dar la gloria. Porque aquí no le piden que diga de la luz increada ni criada cómo se junta, sino que nos busquemos en Dios. Ni le preguntamos lo que siente un alma cuando está tan junta con su Criador; y si está unida con El, )cómo tiene parecer de si diferencia u no? Pues no hay allí entendimiento para esas disputas, pienso yo, porque si le hubiera, bien se pudiera entender la diferencia que hay entre el Criador y la criatura. También dice: «(Cuando está apurada». Creo yo, que no bastan aquí virtudes ni apuración; porque es cosa sobrenatural y dada de Dios a quien quiere; y si algo dispone, es el amor. Mas yo le perdono sus yerros, porque no fue tan largo como mi Padre Fray Juan de la Cruz.
Del P. Juan de la Cruz 6. Harto buena doctrina dice en su respuesta, para quien quisiere hacer los ejercicios que hacen en la Compañía de Jesús, mas no para nuestro propósito. Caro costaría, si no pudiésemos buscar a Dios sino cuando estuviésemos muertos al mundo. No lo estaba la Magdalena, ni la Samaritana,
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giuste. Nella lettera non si dice che ascoltiamo, ma che cerchiamo. 4. Il peggio è che, se non ritratta quanto ha detto, sarò costretta a denunciarlo all’Inquisizione, e quasi ci siamo. Infatti, dopo aver continuamente ripetuto che questo è detto da san Paolo e dallo Spirito Santo, poi afferma di avere firmato delle sciocchezze. Venga e chieda scusa; altrimenti vedrà cosa gli farò passare.
Padre Julian de Avila 5. Ha iniziato bene e ha terminato male. Così non può vincere la gara. Qui non gli si chiede di parlare di come si unisca la luce increata o quella creata; si dice semplicemente di cercarci in Dio. Né gli chiediamo cosa avverta un’anima quando è tanto unita al suo Creatore; e poi, se è unita a lui, come può capire se si differenzia da lui o meno? In quei momenti non c’è spazio per queste dispute, penso. Se ci fosse ben si potrebbe comprendere la differenza tra creatore e creatura. Dice anche: “qualora sia accertata”. Penso che a questi livelli non bastino né virtù né accertamenti. È un dono soprannaturale concesso da Dio a chi lui vuole. Se qualcosa dispone a questo, è l’amore. Ma gli perdono gli sbagli, non così grossolani quanto quelli del mio Padre Fra Juan de la Cruz.
Padre Juan de la Cruz 6. È davvero eccellente la dottrina che espone nella sua risposta, ma per chi volesse fare gli esercizi spirituali nella Compagnia di Gesù, certamente non per il nostro scopo. Sarebbe grave se non potessimo cercare Dio se non quando fossimo morti al mondo. Non lo era la Maddalena, né la Samaritana, né la Cananea, quando lo trovarono. Parla
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ni la Cananea, cuando le hallaron. También trata mucho de hacerse una misma cosa con Dios en unión; y cuando esto viene a ser, y Dios hace esta merced al alma, no dirá que le busquen, pues ya le ha hallado. 7. Dios me libre de gente tan espiritual, que todo lo quiere hacer contemplación perfecta, dé do diere. Con todo, los agradecemos el habernos tan bien dado a entender lo que no preguntamos. Por eso, es bien hablar siempre de Dios, que de donde no pensamos nos viene el provecho.
Del Sr. Lorenzo de Cepeda, su hermano 8. Como ha sido del señor Lorenzo de Cepeda, a quien agradecemos mucho sus coplas y respuesta. Que si ha dicho más que entiende, por la recreación que nos ha dado con ellas, le perdonamos la poca humildad en meterse en cosas tan subidas, como dice en su respuesta; y por el buen consejo que da, de que tengan quieta oración (como si fuese en su mano) sin pedírsele: ya sabe la pena a que se obliga el que esto hace. Plegue a Dios se le pegue algo de estar junto a la miel, que harto consuelo me da, aunque veo que tuvo harta razón de correrse. Aquí no se puede juzgar mejoría, pues en todo hay falta sin hacer injusticia. 9. Mande V. S. que se enmienden; que yo me enmendaré, en no me parecer a mi hermano en poco humilde. Todos son tan divinos esos señores, que han perdido por carta de más; porque, como he dicho, quien alcanzare esa merced de tener el alma unida consigo, no le dirá que le busque, pues ya le posee. Beso las manos de V. S. muchas veces por la merced que me hizo con su carta. Por no cansar más a V. S. con estos desatinos, no escribo ahora. Indigna sierva y súbdita de V. S. Teresa de Jesús.
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molto anche del rendersi una cosa sola con Dio in unione. Quando questo accade, quando Dio concede all’anima questa grazia, non potrà dire che lo stiano cercando, perché già lo hanno trovato. 7. Mi scampi Dio da gente tanto spirituale che di tutto vuole fare una contemplazione perfetta. Ma li ringraziamo ugualmente per averci fatto ben capire quanto non volevamo sapere. È quindi cosa buona parlare sempre di Dio; così, da dove uno non se l’aspetta viene il profitto.
Lorenzo de Cepeda, suo fratello (di Teresa) 8. Così è stato del signor Lorenzo de Cepeda, che ringraziamo molto per le sue prolungate risposte. Se ha detto più di quanto capisce, gli perdoniamo la poca umiltà nel mettersi in cose tanto elevate (come dice nella sua risposta) per il molto ridere che ci ha concesso. Lo ringraziamo anche per il buon consiglio di avere un’orazione quieta (come fosse in suo potere) senza farne richiesta. Sa bene la sofferenza cui si sottopone chi compie questo. Voglia il Signore che egli, stando così vicino al miele, gliene si appiccichi qualche goccia. Qui non si può dire di meglio, per non essere ingiusti. 9. Comandi Vostra Signoria che si ammendino. Io mi ammenderò allontanandomi dalla poca umiltà di mio fratello. Questi signori sono così spirituali che si sono persi nelle loro parole. Come dissi, chi constatasse di avere l’anima unita al Signore, non lo cercherà perché già lo possiede. Bacio le mani della Signoria Vostra, e tante volte, per la grazia concessami con la sua lettera. E smetto di scrivere per non stancare ulteriormente la Signoria Vostra con queste sciocchezze. Indegna serva e suddita di Vostra Signoria Teresa di Gesù
RESPUESTA A UN DESAFÍO
RISPOSTA A UNA SFIDA
1. Habiendo visto el Cartel, pareció que no llegarían nuestras fuerzas a poder entrar en campo con tan valerosos y esforzados caballeros, porque tendrían cierta la victoria, y nos dejarían del todo despojadas de nuestros bienes; y aun, por ventura, acobardadas, para no hacer eso poco que podemos. Visto esto, ninguna firmó y Teresa de Jesús menos que todas. Esto es gran verdad, sin ficción. 2. Acordamos de hacer adonde nuestras fuerzas llegasen, y ejercitadas algunos días en esas gentilezas, podría ser que con favor y ayuda de los que quisieren parte de ellas, de aquí a algunos días podamos firmar en el Cartel. 3. Ha de ser a condición, que el mantenedor no vuelva las espaldas, estándose metido en esas cuevas, sino que salga al campo de este mundo, adonde estamos. Podrá ser que, viéndose siempre en guerra, adonde ha menester no quitarse las armas, ni descuidarse, ni tener un rato para descansar con seguridad, no esté tan furioso; porque va mucho de lo uno a lo otro, y del hablar al obrar, que un poco entendemos de la diferencia que hay en esto. 4. Salga, salga de esa deleitosa vida él y sus compañeros: podrá ser que tan presto estén tropezando y cayendo, que sea menester ayudarlos a levantar; porque terrible cosa es estar siempre en peligro, y cargados de armas, y sin comer. Pues el mantenedor proveyó tan abundosamente de esto, con brevedad envíe el mantenimiento que promete; porque ganándonos por hambre, ganará poca honra ni provecho.
1. Visto il Cartello, ci parve che le nostre forze non sarebbero state sufficienti a entrare in campo contro così valorosi e forti cavalieri, perché avrebbero ottenuto facilmente la vittoria e ci avrebbero lasciati completamente privi dei nostri beni; e ancor di più incodardite, per non avere fatto il poco che potevamo. Visto questo, nessuna firmò, e tanto meno Teresa di Gesù. Questo è vero, senza finzione. 2. Ci siamo accordate di agire fino a dove le nostre forze possono arrivare, e, esercitate alcuni giorni a tali gentilezze potrebbe essere che con il favore e l’aiuto di chi prende parte di esse, entro alcuni giorni potremmo firmare il Cartello. 3. La condizione deve essere che lo sfidante non volga le spalle, messo come si è in questi cunicoli, ma venga al campo di questo mondo dove ci troviamo. Potrà accadere che, vedendosi sempre in guerra, dove è necessario non abbassare le armi, né distrarsi, né avere un po’ di tempo per riposarsi nella sicurezza, non sia poi tanto furioso. C’è una tal differenza tra l’uno e l’altro, tra il dire e il fare, che un po’ possiamo riconoscerne la diversità. 4. Si risvegli, si risvegli da questa deliziosa vita, lui e i suoi compagni; potrebbe essere che molto presto inciampino, cadano e sia necessario aiutarli perché si risollevino; è terribile essere sempre in pericolo, caricati di armi, senza mangiare. Lo sfidante si è dato abbondantemente da fare al riguardo; rapidamente ha mandato il mantenimento promesso. Ma vincendoci per fame, otterrà poco onore e profitto.
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risposta a una sfida
5. Cualquiera caballero u hijas de la Virgen, que cada día rogaren al Señor, que tenga en su gracia a la hermana Beatriz Juárez, y se la dé para que no hable sin advertencia, y encaminado a su gloria, le da dos años de lo que ha merecido curando enfermas harto trabajosas. 6. La hermana Ana de Vergas dice, que si los caballeros y hermanos dichos piden al Señor le quite una contradición que tiene, y le dé humildad, que les dará todo el mérito que de ello ganare, si el Señor se lo diere. 7. La madre supriora dice, que pidan al Señor los dichos le quiten su propia voluntad, y les dará lo que hubiere merecido en dos años: llámase Isabel de la Cruz. 8. La hermana Sebastiana Gómez dice, que cualquiera de los dichos que mirare el crucifijo tres veces al día por las tres horas que el Señor estuvo en la cruz, y le alcanzare que pueda vencer una gran pasión que le atormenta de alma, les aplica el mérito que ganare (si el Señor se lo concede) del vencimiento de ella. 9. La madre María de Tamayo dará a cualquiera de los dichos que le rezare cada día un Paternóster y Avemaría, porque el Señor le dé paciencia y conformidad para sufrir la enfermedad, y dará la tercia parte que en ella padece el día que lo rezaren; y es gravísima, que no puede hablar un año y más ha. 10. La hermana Ana de la Miseria, a quien de los caballeros y hijas de la Virgen, que considerando la pobreza en que Jesucristo nació y murió, le pidiere que espiritualmente le dé la que a Su Majestad prometió, dice que le dará todo el mérito que tuviere delante del Señor, pesándole de las faltas que hace en su servicio.
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5. A qualsiasi cavaliere o figlio della Vergine che ogni giorno chiedesse al Signore di mantenere in grazia la sorella Beatrice Juárez, e gliela conceda perché non parli distrattamente e il tutto a sua gloria, sono concessi due degli anni di quanto ha meritato curando malate molto difficili. 6. La sorella Ana de Vergas dice che se i cavalieri e fratelli suddetti chiedono al Signore di far venire meno una contraddizione che soffre, e le conceda l’umiltà, darà loro il merito di quanto ottenuto, se il Signore lo concede. 7. La madre superiora dice che i suddetti chiedano al Signore di rubarle la propria volontà e concederà loro quanto abbia meritato in due anni: si chiama Isabel de la Cruz. 8. La sorella Sebastiana Gómez dice che a chiunque dei suddetti mirasse il crocifisso tre volte al giorno per le tre ore che il Signore rimase sulla Croce e ottenesse che lei possa vincere una grande passione che le tormenta l’anima, applicherebbe loro il merito ottenuto (se concesso dal Signore) per la vittoria su di essa. 9. A chiunque dei suddetti pregasse per lei ogni giorno un Padrenostro e un’Avemaria perché il Signore le conceda pazienza e abbandono per sopportare la malattia, Madre María de Tamayo donerebbe la terza parte delle sofferenze di quel giorno; ed è in gravissima situazione, non parlando già da più di un anno. 10. La sorella Anna della Miseria, a chi dei cavalieri e figlie della Vergine che, considerando la povertà in cui Gesù Cristo nacque e morì, gli chiedesse che spiritualmente le conceda quanto Sua Maestà promise, dice che darà tutto il merito ottenuto dinanzi al Signore, a prescindere dalle mancanze compiute nel servirlo.
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risposta a una sfida
11. La hermana Isabel de Santángelo, a quien de los caballeros y hijas de la Virgen acompañare a el Señor las tres horas que estuvo en la cruz vivo, y le alcanzare de Su Majestad le dé gracia de que guarde los tres votos con perfección, le da parte de los trabajos de alma que ha tenido. 12. La hermana Beatriz Remón dice, que da a cualquier hermana u hija de la Virgen un año de lo que mereciere, si cada día la pide humildad y obediencia. 13. La hermana María de la Cueva da a cualquier caballero o hija de Nuestra Señora tres años de lo que ha merecido (yo sé que es harto, porque pasa grandes trabajos interiores) a quien la pidiere en fe y luz, cada día, y gracia. 14. La hermana María de San José dice, dará un año de lo que ha merecido a cualquiera de los dichos que le pidiere al Señor humildad y obediencia. 15. La hermana Catalina Alvarez dice, que da a quien pidiere al Señor para ella conocimiento propio, un año de los que ha padecido, que es harto. 16. La hermana Leonor de Contreras dice, que a cualquier caballero u hermana que pidiere a Nuestra Señora que le alcance gracia de su Hijo para que le sirva y persevere, que le rezará tres Salves cada día mientras viviere, y así lo han de pedir por ella cada día. 17. La hermana Ana Sánchez dice, que a cualquier caballero u hija de la Virgen que pida cada día al Señor la dé amor suyo, le rezará cada día tres Avemarías a la limpieza de Nuestra Señora.
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11. La sorella Isabel de Santángelo, a chi dei cavalieri e figlie della Vergine accompagnasse il Signore nelle tre ore in cui rimase vivo sulla croce, e le ottenesse la grazia da Sua Maestà di custodire i tre voti con perfezione, concede parte (dei meriti) delle fatiche dell’anima che ha ottenuto. 12. La sorella Beatriz Remón concede a qualunque sorella o figlia della Vergine un anno di quanto meriterebbe, se ogni giorno chiede umiltà e obbedienza. 13. La sorella Maria de la Cueva concede a qualunque cavaliere o figlia di Nostra Signora tre anni di quanto ha meritato (so che è tanto perché attraversa grandi patimenti interiori) a chi ogni giorno chiedesse per lei fede, luce e grazia. 14. La Sorella Maria de san José dice che concederà un anno di quanto ha meritato a chiunque dei suddetti chieda al Signore per lei umiltà e obbedienza. 15. La sorella Catalina Alvarez dice che concederà a chi chiedesse al Signore per lei la conoscenza di sé un anno dei meriti acquisiti per quanto ha sofferto, che è molto. 16. La sorella Leonor de Contreras dice che, per qualunque cavaliere o sorella che chiedesse a Nostra Signora di ottenere la grazia da suo Figlio perché lei lo serva e perseveri, pregherà tre Salve ogni giorno mentre è in vita, sicché la richiesta va reiterata ogni giorno. 17. La sorella Ana Sánchez dice che per il cavaliere o figlia della Vergine che ogni giorno chieda al Signore di concedergli il suo amore, pregherà per lui tre Avemaria alla purezza di Nostra Signora.
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18. La hermana María Gutiérrez dice, que dará a cualquiera de los dichos parte de todo lo que mereciere delante del Señor, a quien le pidiere amor de Dios perfecto, y que persevere. 19. La hermana María Cimbrón dice, que tengan parte en lo que padeciere los dichos, porque cada día le pidan buen fin; y está mucho ha sin poderse menear de la cama, y harto al cabo. 20. La hermana Inés Díaz dice, que dará a cualquiera de los dichos que le pidieren parte del sentimiento que la Virgen tuvo al pie de la Cruz, que rezará cada día cinco Paternostres y Avemarías, si cada día se lo piden. 21. La hermana Juana de Jesús dice, que a cualquiera de los caballeros y hermanas dichas que le pidiere al Señor cada día contrición de sus pecados, les da parte de los muchos trabajos y afrentas que por ellos ha padecido, que cierto son hartos. 22. La hermana Ana de Torres dice, que dará a los dichos lo que mereciere este año, porque le pidan cada día, que por el tormento que padeció cuando le enclavaron, la dé gracia para que le acierte a servir, y obediencia. 23. La hermana Catalina de Velasco dice, que a cualquiera de los dichos que le pidiere al Señor, por el dolor que pasó cuando le enclavaron en la cruz, le dé gracia con que no le ofenda, y que se vaya aumentando nuestra Orden, le da de los ratos que está con Nuestra Señora cada día: son cierto hartos. 24. La hermana Jerónima de la Cruz dice, que a cualquiera de los dichos que le pidiere humildad, y paciencia y luz para servir al Señor, les rezará tres Credos cada día,
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18. La sorella Maria Gutiérrez dice che darà a chi dei suddetti parte di quanto meriterà dinanzi al Signore, a chi domandasse l’amore di Dio perfetto e che perseveri. 19. La sorella María Cimbrón chiede che abbiano parte dei meriti delle sue sofferenze chiedendo ogni giorno la sua buona fine; è ormai molto tempo che non può alzarsi dal letto ed è vicina alla morte. 20. La sorella Inés Díaz dice che per chi dei sopraddetti chiedesse parte del sentimento provato dalla Madonna ai piedi della croce, pregherà ogni giorno cinque Padrenostro e Avemaria, sempre che lo chiedano ogni giorno. 21. La sorella Juana de Jesús dice che a chi dei cavalieri e sorelle suddetti chiedesse ogni giorno al Signore la contrizione dei suoi peccati, concede loro parte dei meriti acquisiti con le molte fatiche e offese per loro sopportati, che certamente sono molti. 22. La sorella Ana de Torres dice che concederà ai suddetti i meriti acquisiti quest’anno, perché chiedano al Signore che, per il tormento subito quando lo inchiodarono, le conceda la grazia di riuscire a servire e l’obbedienza. 23. La sorella Caterina de Velasco dice che a chiunque dei suddetti chiedesse al Signore, per il dolore da lui subito quando lo inchiodarono in croce, di concederle la grazia di non offenderlo e che si accresca il nostro Ordine, concede i meriti acquisiti nei momenti trascorsi ogni giorno con Nostra Signora, che sono di grande valore. 24. La sorella Jerónima de la Cruz dice che per chiunque dei suddetti chiedesse per lei umiltà, pazienza e luce per servire il Signore, pregherà quotidianamente tre Cre-
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y un año de los trabajos que ha padecido. Fusil de pedir cada día. 25. Un venturero dice, que si el maestre de Campo le alcanzare del Señor la gracia que ha menester para que perfetamente le sirva en todo lo que la obediencia le mandare, dice le dará todo el mérito que este año ganare sirviéndole en ella. 26. La hermana Estefanía Samaniego dice, que cualquier caballero y hijas de la Virgen que pidiere a nuestro Señor que le sirva, y no le ofenda, y le dé fe viva y mansedumbre, que le rezará cada día la oración del nombre de Jesús y los méritos de un año de las enfermedades y tentaciones que ha pasado. 27. La hermana Antonia del Aguila dice, que cualquier caballero y hijas de la Virgen, que cada día se acordare de sus angustias, cada día un rato, y le pidiere remedio para una necesidad grande que tiene en su alma, y la vida de nuestra madre priora Teresa de Jesús, para aumento de nuestra Orden, le da la tercia parte de sus trabajos y enfermedades por toda su vida. 28. Teresa de Jesús dice, que da a cualquier caballero de la Virgen que hiciere un acto solo cada día, determinado a sufrir toda su vida un prelado muy necio y vicioso y comedor y mal acondicionado, el díaque hiciere, le da la mitad de lo que mereciere aquel día, así en la comunión, como en hartos dolores que trae: en fin en todo, que será harto poco. Ha de considerar la humildad con que estuvo el Señor delante de los jueces, y cómo fue obediente hasta muerte de cruz. Esto es por mes y medio el contrato.
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do e offrirà un anno delle sofferenze che ha patito. Bisogna che la supplica sia quotidiana. 25. Un soldato di ventura dice che se il maestro di Campo gli ottiene dal Signore la grazia di cui ha bisogno per servirlo con perfezione in tutto quanto fosse richiesto dall’obbedienza, gli concederà tutto il merito acquisito quest’anno servendo in essa. 26. La sorella Stefania Samaniego dice che qualsiasi cavaliere e figlia della Madonna che chiedesse a nostro Signore che lei lo serva, non lo offenda, le conceda fede viva e mansuetudine, pregherà per lui ogni giorno l’orazione del nome di Gesù e applicherà i meriti di un anno delle malattie e tentazioni da lei patite. 27. La sorella Antonia del Aguila dice che qualsiasi cavaliere e figlia della Madonna che ogni giorno si ricordasse delle sue angustie, ogni giorno un po’, e chiedesse la soluzione per una grande necessità della sua anima, e la vita di nostra madre la priora Teresa di Gesù, per il bene del nostro Ordine, gli concede i meriti della terza parte delle sue fatiche e malattie della sua intera esistenza. 28. Teresa di Gesù dice di concedere a qualsiasi cavaliere della Madonna che compisse un solo atto tutti i giorni, determinato a soffrire tutta la vita un prelato molto stupido, vizioso, mangione, malaccorto, nel giorno in cui facesse questo gli concede la metà dei meriti acquisiti quel giorno, nella comunione come nei forti dolori che sopporta: in tutto sarà molto poca cosa. Deve considerare l’umiltà con cui il Signore si pose dinanzi ai giudici, e la sua obbedienza fino alla morte di croce. Questo è il contratto per la durata di un mese e mezzo.
PENSAMIENTOS, APUNTES, MEMORIALES, ACTAS
PENSIERI, Appunti, memorie, atti
1. La caridad verdadero martirio Deprended de mí que soy manso y humilde. S. Crisóstomo: no sólo es perfecto martirio cuando la sangre se derrama, mas aun también consiste el martirio en la verdadera abstinencia de los pecados y en el ejercicio y guarda de los mandamientos de Dios. También hace mártir la verdadera paciencia en las adversidades. Lo que da valor a nuestra voluntad es juntarla con la de Dios, de manera que no quiera otra cosa sino lo que Su Majestad quiere. Gloria es tener esta caridad en perfección. 2. Comunión en el día de la profesión y toma de hábito Día de la profesión y hábito, es costitución de las antiguas que comulguen las hermanas que lo hubieren recibido. 3. Remedio para persecuciones e injurias Considerar que primero la hacen a Dios que a mí; porque cuando llega a mí el golpe, ya está dado a esta Majestad por el pecado. Y también, que el verdadero amador ya ha de tener hecho concierto con su Esposo de ser del todo suyo, y no querer nada de sí, pues si El lo sufre, ¿por qué no lo sufriremos nosotros? El sentimiento había de ser por la ofensa de Su Majestad, pues a nosotros no nos toca en el alma, sino en esta tierra de este cuerpo, que tan merecido tiene el padecer.
1. La carità, vero martirio Imparate da me che sono mite e umile di cuore. San Crisostomo: non è perfetto martirio solo quando è sparso il sangue; il vero martirio si ha anche nell’autentica astinenza dai peccati e nell’esercizio e custodia dei comandamenti di Dio. Rende martiri anche la reale pazienza nelle avversità. Ciò che conferisce valore alla nostra volontà è unirla a quella di Dio di modo che non desideri altro se non quella che Sua Maestà vuole. La gloria consiste nel possedere questa carità al suo grado perfetto.
2. Comunione nel giorno della professione e investitura dell’abito Nel giorno della professione e dell’investitura, è antica costituzione che le sorelle che l’abbiano ricevuto si comunichino.
3. Rimedio contro le persecuzioni e le ingiurie Considerare il fatto che sono rivolte prima a Dio che a me; infatti quando il colpo giunge a me, già è stato sferrato contro Dio con il peccato. Poi, il vero amante deve essersi accordato con il suo Sposo di essere completamente suo, e di non voler nulla di sé, quindi: se lui patisce il colpo, perché non dovremmo patirlo anche noi? Il dolore dovrebbe essere per l’offesa a Sua Maestà, perché non raggiunge la nostra anima, ma la terra di questo corpo che tanto merita di soffrire.
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Morir y padecer, han de ser nuestros deseos. No es ninguno tentado más de lo que puede sufrir. No se hace cosa sin la voluntad de Dios. Padre mío, carro sois de Israel, y guía de él, dijo Eliseo a Elías. 4. La confesión Antíoco traía tan mal olor de los pecados muchos que tenía, que ni él se podía sufrir a sí, ni los que iban con él a él. La confesión es para decir culpas y pecados y no virtudes, ni cosas semejantes de oración, si no fuere con quien se entienda que se puede tratar, y esto vea la priora, y la monja le diga la necesidad, para que vea lo que conviene; porque dice Casiano, que es el que no lo sabe como el que no ha visto ni sabido que nadan los hombres que pensará si los ve echar en el río, que todos se han de ahogar. Que quiso nuestro Señor que José dijese la visión a sus hermanos, y se supiese, aunque le costara tan caro a José como le costó. Como el temor que siente el alma cuando le quiere Dios hacer una gran merced, se entiende es reverencia que hace el espíritu, como los veinte y cuatro viejos que dice la Escritura. Como no hay pecados si no se entienden, que así no dejó pecar con la mujer de Abraham aquel rey, Nuestro Señor, porque pensaba era hermana y no mujer.
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Morire e soffrire, devono essere i nostri desideri. Nessuno è tentato più di quel che può sopportare. Non accade cosa senza che Dio lo voglia. Padre mio, Eliseo disse a Elia che voi siete il carro di Israele e sua guida.
4. La confessione Antioco emanava un sì gran puzzo per i peccati commessi che né lui poteva sopportare se stesso, né chi lo accompagnava. La confessione è fatta per dire colpe e peccati, non le virtù, né cose riguardanti l’orazione, se non fosse con chi si può parlare di tali temi; cosa che spetta verificare alla priora, ascoltato il bisogno della monaca, per indicare quanto conviene. Cassiano dice, infatti, che chi non è preparato a questo è come colui che non ha mai visto né saputo che gli uomini nuotano, e penserà, se li vede bagnarsi nel fiume, che tutti sono destinati ad affogare. Nostro Signore volle che Giuseppe raccontasse ai suoi fratelli la visione, che si venisse a sapere, anche se a Giuseppe sarebbe costato tanto caramente, come gli costò. Come il timore avvertito dall’anima quando avverte che Dio vuole concederle una grande grazia, che si capisce essere una riverenza compiuta dallo spirito, così i ventiquattro anziani della Scrittura. Non c’è peccato senza avvertenza; così non lasciò peccare con la moglie di Abramo quel re, Nostro Signore, perché pensava che fosse sorella e non moglie.
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5. Los ángeles y las inspiraciones Como se puede entender cuando las potencias están suspendidas que se representan al alma algunas cosas para encomendarlas a Dios, que las representa algún ángel, que se dice en la Escritura que estaba incensando y ofreciendo las oraciones. 6. Sus devociones particulares Nuestro padre san Alberto, san Cirilo, todos los santos de nuestra Orden, los ángeles, y el de mi guarda, los patriarcas, san José, santa María Magdalena, las diez mil mártires, san Juan Bautista, san Juan Evangelista, san Pedro y san Pablo, san Agustín, santo Domingo, san Jerónimo, el Rey David, san Francisco, san Andrés, san Bartolomé, el santo Job, san Gregorio, santa Clara, santa María Egipciaca, santa Catalina de Sena, santa Catalina mártir, san Esteban, san Hilarión, san Sebastián, santa Ursula, santa Ana, santa Isabel de Hungría, el santo de la suerte, san Angelo. 7. Carta de pago otorgada por doña teresa de ahumada a favor de alonso rodríguez 22.11.1561 Sepan cuantos esta carta de pago vieren cómo yo, doña Teresa de Ahumada, monja profesa en el monasterio de nuestra Señora de la Encarnación, extramuros de la muy noble ciudad de Avila, otorgo yconozco por esta presente carta que recibo de vos Alonso Rodríguez, vecino de la ciudad de Trujillo de estos reinos de España, cien pesos de oro, de a veinte y dos quilates y dos gramos, que Lorenzo de Cepeda, mi hermano, vecino de la ciudad de Quito, que es en las provincias del Perú, los dio que me diésedes. De los cuales me
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5. Gli angeli e le ispirazioni Si può intendere che quando le potenze sono sospese e si rappresentano all’anima alcune cose per raccomandarle a Dio, sono queste rappresentate da un angelo che, è detto nella Scrittura, stava incensando e offrendo le orazioni.
6. Sue devozioni particolari Nostro Padre san Giuseppe, sant’Alberto, san Cirillo, tutti i santi del nostro Ordine, gli angeli, e il mio angelo custode, i patriarchi, santa Maria Maddalena, le diecimila martiri, san Giovanni Battista, san Giovanni Evangelista, san Pietro e san Paolo, sant’Agostino, san Domenico, san Girolamo, il Re Davide, san Francesco, sant’Andrea, san Bartolomeo, il santo Giobbe, san Gregorio, santa Chiara, santa Maria d’Egitto, santa Caterina da Siena, santa Caterina martire, santo Stefano, sant’Ilarione, san Sebastiano, santa Ursula, sant’Anna, santa Isabella d’Ungheria, il santo della fortuna, sant’Angelo.
7. Lettera di compenso di Teresa de Ahumada in favore di Alonso Rodriguez 22-XI-1561 Sappiano, quanti vedranno questa lettera, che io, Teresa de Ahumada, monaca professa nel monastero di nostra Signora dell’Incarnazione, fuori le mura della molto nobile città di Avila, stipulo e giungo a conoscenza tramite la relativa lettera ricevuta da voi, Alonso Rodriguez, vicino della città di Trujillo in questi regni di Spagna, cento peseta d’oro, da ventidue carati e due grammi, che Lorenzo de Cepeda, mio fratello, vicino alla città di Quito, situata nelle province del Perù, destinò a me. Di questo sono sod-
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doy por contenta y pagada y entregada ante vuestra merced, porque los recibí realmente, en efecto, en dineros contados. De lo cual todo me doy y otorgo por bien contenta, pagada y entregada a toda mi voluntad. Sobre lo cual renuncio y aparto de mi favor la ley de innumerata pecunia, del haber no visto, contado ni presenciado el error de la cuenta y todo dolo y mal engaño y las demás leyes del derecho que en este caso hablan, la una en que diz que el escribano y testigos de la carta deben ver hacer la paga en dineros, oro o plata, o cosa que lo valga, y la otra ley en que dice que todo hombre sea tenido y obligado a probar la paga que hiciere, hasta dos años, salvo que lo renunciare el que la paga recibe. Y yo ansí las renuncio, y nombradamente prometo de ellas aquírenunciación... y no os serán pedidos ni demandados por mí ni por otro en ninguna manera, so pena de os los volver con el doblo y costas, y a lo así tener, guardar, cumplir, mantener y haber por firme, según derecho. Y obligo mi persona y bienes, de cualquier calidad que los haya o tenga, y doy poder cumplido a todas las justicias y jueces de estos reinos, y a cada uno de ellos, a la jurisdicción de las cuales me someto, renunciando, como renuncio, mi propio fuero, jurisdicción, domicilio, y el privilegio de la ley si convenerit, de jurisdictione omnium judicum, que así me lo hagan cumplir por todo rigor y premio de derecho, que así y a tan cumplidamente como si lo llevase por sentencia definitiva de juez competente, pasada en autoridad de cosa juzgada, de que no hubiere lugar, apelación, ni suplicación, ni otro remedio alguno. Sobre lo cual renuncio y aparto de mi favor todas cualesquier leyes, fueros, derechos, ordenamientos reales y municipales y del reino, hechos y por hacer; y la ley y derecho en que dice, que en general renunciación de leyes no valga. En testimonio y firmeza de lo cual, yo otorgaré lo contenido, de la manera que dicho es, ante Pedro de Villaquirán, escribano público de número de Avila, y de los testigos de yuso escritos. Que fue fecha y otorgada en la dicha ciudad de Avila a veinte y dos días del mes de noviembre de mil y quinientos y sesenta
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disfatta, appagata e grata dinanzi a vostra grazia perché li ho davvero ricevuti e in denaro contante. Ragion per cui la mia volontà è soddisfatta, appagata e grata. Non mi rifaccio alla legge della cosiddetta innumerata pecunia, non avendo veduto, contato, testimoniato errore nella conta, o ogni dolosità, cattivo inganno, e delle altre leggi al riguardo, una delle quali afferma che il notaio e i testimoni della lettera devono assistere al pagamento in denaro, in oro, argento, o oggetti di ugual valore, e l’altra legge che afferma che ogni uomo è tenuto e obbligato a comprovare il pagamento compiuto, sino al secondo anno, salvo vi rinunciasse chi riceve i soldi. Io qui vi rinuncio e nominalmente prometto la mia rinuncia… non vi saranno domandati né richiesti da me o da altri in alcun modo, sotto pena di dovervi restituire il doppio più i costi; così lo affermo, lo custodisco, compio, mantengo fermamente, secondo le norme del diritto. E obbligo la mia persona e i miei beni, di qualsiasi tipo abbia o possegga, e do pieno potere a tutti i tribunali e giudici di questi regni, a ciascuno di loro, alla cui giurisdizione mi sottometto, rinunciando, come rinuncio, al mio proprio giudizio, giurisdizione, domicilio, al privilegio della legge cosiddetta si convenerit, de jurisdictione omnium judicum, sicché compio il passo con ogni rigore e premio di diritto, in piena compiutezza come fosse una sentenza definitiva del giudice competente, passata in giudicato, per cui non vi sarebbe luogo, appello né supplica, né altro cavillo. Per cui rinuncio e rinuncio al favore delle leggi, fori giuridici, diritti, ordinamenti regali e municipali del regno già costituiti o da costituire; e anche della legge e del diritto dove generalmente si afferma che non vale la rinuncia alle leggi. A testimonianza e decisione di ciò, io entrerò in possesso del contenuto, come si è detto, dinanzi a Pedro de Villaquirán, notaio di Avila e dei testimoni della scrittura. Il tutto fu stipulato in Avila in data ventidue del mese di novembre dell’anno millecinquecentosessantuno,
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y un año, estando presentes por testigos los señores Juan de Ovalle y Juan de Tobar, vecinos de Avila; Alonso Revollo, vecino de Trujillo, estantes en esta dicha ciudad de Avila. Y por mayor firmeza, la dicha otorgante, a la cual doy fe yo, Pedro de Villaquirán, ante quien esta carta pasó, conozco y que la firmó de su nombre