205 99 10MB
Italian Pages [541] Year 1914
BOCCIONI FUTURISTA
URA it|H SCULTURA FUTURISTE (DINAMISMO PLASTICO) ftj
CON 51 RIPRODUZIONI QUADRI SCULTURE di BOCCIONI - CARRÀ
RUSSOLO SEVERINI
-
-
BALLA
SOFFICI
EDIZIONI FUTURISTE "
DI
MILANO
-
POESIA „
Corso 4
Venezia, 61
Fotografia E.
BOCCIONI
SOMMARIVA
-
Milano
BOCCIONI FUTURISTA
PITTURA SCULTURA FUTURISTE (DINAMISMO PLASTICO) CON
RIPRODUZIO l\p
51
QUADRI SCULTURp DI BOCCIONI - CARR%
RUSSOLO SEVERINI
-
-
"
DI -
POESIA „
Corso 1914
/Vo
Si
BALLA^^-^
SOFFICI
EDIZIONI FUTURISTE MILANO
%\ 0/?/
Venezia, 61
MOVIMENTO FUTURISTA Diretto da
F.
MARINETTI
T.
POESIA
— Paolo Buzzi — Palazzeschi — Corrado Govoni — Libero Altomare — Luciano Folgore Carrieri — Manzella-Frontini Mario Bétuda — Auro d’Alba — Armando Mazza — Dinamo Correnti Francesco Cangiullo — Giovanni Papini — Ardengo Tavolato — Guglielmo F.
T. Marinetti
A.
E. Cavacchioli
G.
G.
—
Jannelli
Italo
Soffici
U. Boccioni
G.
PITTURA C. D.
Beverini
—
—
Carrà L. Russoio G. Balla Ardengo Soffici, ecc.
—
MUSICA Balilla Pratella
SCULTURA Umberto Boccioni
AZIONE FEMMINILE la
poetessa Valentine de Saint— Point
ARTE
DEI Luigi
RUMORI
Russoio
A NT FILOSO FI A I
Giovanni Papini
DIREZIONE DEL MOVIMENTO FUTURISTA: Corso Venezia, 61
-
MILANO
PITTURA SCULTURA FUTURISTE (DINAMISMO
PLASTICO)
81 050
_
'*47629 /^?
1.
Perchè siamo
futuristi.
i
Perchè siamo
futuristi.
e con-
Nelle innumerevoli discussioni
ferenze che ho fatte in Italia e all’Estero
ho sempre trovato nei tori,
pittori, negli scul-
negli architetti e negli artisti in ge-
nerale, la più completa ignoranza sulle nalità dell’opera d’arte,
l’
fi-
indifferenza piu
cieca sulla necessità di una stretta relazione storica col
momento
in cui essa ap-
pare. Per quasi tutti l’opera d’arte è fatto isolato.
Un fenomeno
più o
meno
dono
l’atto di
struire
con
gradevole. Quasi dipingere,
l’atto creativo.
la lagrimetta versata
chezza che
di
ci
appare
un
esecuzione
tutti
confon-
scolpire
o co-
S’illudono che
su la prima scioc-
significhi ispirazione.
4
per esempio,
I pittori
pigliati
pittori,
sentono.... poveretti, e
se
debbono porre
nostri cari e sca-
tremano
di terrore
più leggero controllo
il
emozioni, e farne una selezione
alle loro
per elevarle. Tutti:
hanno un
blico,
i
vogliono dipingere come
artisti, dilettanti e
fardelletto
sentimentali
abitudini
morsi e a
graffi
che
pub-
di dolcissime
difendono
a
per non separarsene nean-
che dinnanzi all’evidenza delle più elementari verità
!
I miserevoli ricordi cilestrini
dell’infanzia, le influenze oscure dell’atavi-
smo,
languori bianchi della pubertà....
i
tutte le stupidaggini: l’educazione di fami-
glia l’imbecille rettorica classico-quaran-
tottesca
che
professori anni,
ci
i
nostri genitori e
formano per quasi
nostri
gli artisti
tutti
con cui ho parlato una specie bido
i
hanno imposte per lunghi
letticciuolo
dal
quale,
di
mor-
crogiuolati
nel tepore della loro viltà, osano volgere i
timidi sguardi sul
mondo.
5
Nelle nazioni ricche e mature, quali la
Francia,
l’Inghilterra,
massa degli di
artisti
la
Germania,
la
vive dello sfruttamento
una ricca provvista
di tradizioni recenti,
forme germogliate dalla loro cultura,
di
parallela alla loro poderosa vita sociale.
Quasi
tutte
prendono
le
manifestazioni
in quei paesi
artistiche
un carattere su-
modernità che illude
perficiale di
Noi
i
nostri
ab-
cenacoli....
intellettuali.
biamo
fino
ad oggi servilmente copiato
quelle
manifestazioni, dalle
viste d’arte di
italiani
sontuose
ri-
Monaco, Berlino, Parigi e
Londra. Nei popoli più giovani quali
gli scan-
dinavi, gli slavi e perfino gli americani,
che
si
affacciano orgogliosamente alla vita,
assetati
di
cancellare artisti
loro
anonimo
desiderosi
di
secolare, gli
quando non fanno un verismo grotfrugano
tesco,
lore
affermazioni e il
e
nei
ripostigli
rinverniciano
con
del
quello
folk-
che
6
hanno appreso a Parigi Baviera
il
e a
della loro infanzia storica.
grandi
le
Monaco
di
goffo e sentimentale balbettio
In ogni
finanziarie
risorse
modo quei
di
paesi, la loro scarsa tradizione artistica,
l’impeto meraviglioso col quale marciano nel
futuro,
permettono
la
formazione di
un’aristocrazia di amatori d’ avanguardia
che compera e incoraggia zioni
degli
aristocratiche
manifesta-
le
artisti
d'avan-
guardia.
In Italia colti
—
dove
si
religiosamente
i
ropa scesi giù per veneziana artistico
—
è
sono sempre rac-
rifiuti
la
estetici
fogna
avvenuto
d’Eu-
biennale
un fenomeno
troviamo solo un
del quale
scontro in politica nella affermazione
ri-
mo-
derna dei giapponesi sul loro passato barbarico orientale.
D’un
solo colpo
un gruppo
d’artisti di
genio, allegri, energici, nemici dei
ha portato
l’Italia
ricerche plastiche.
libri,
all’avanguardia delle
7
E
questo è avvenuto in
dove
Italia,
le
energie intellettuali sono fiaccate sotto
il
peso
una
di
tradizione e
la
rivolta
sdruscita fra
millenaria,
malafede
;
in
questa
e l’
avvilente
ignoranza
una affermazione
tutta
Italia
ad un assetto economico
ad
e
unitaria politica e mi-
litare.
E’ doloroso vedere in quale stato d’ab-
brutimento giace l’idealità estetica del nostro
grande paese, forte
bitanti, considerati
del
mondo.
I
di 40.000.000 d’a-
come
i
più intelligenti
giovani della nostra
ge-
nerazione guardando lo sviluppo dell’arte italiana nel secolo
arrossire
ignoranza,
separa
di
l’Italia,
cheologica
e piangere di di-
E’ quasi incolmabile l’abisso
sperazione. di
decimonono, debbono
vergogna
di
il
vigliacca
apatia
che
chiamata con ironia ar-
paese
dell’arte, dalla sensi-
bilità estetica degli altri paesi civili.
Chi
oggi
considera
l’Italia
come
il
8
paese dell’arte è un necrofilo che consi-
dera un cimitero come una deliziosa
al-
comune
Di questo odioso luogo
cova.
noi pittori futuristi ridiamo allegramente
per non sputare in faccia e prendere a calci nel sedere ogni imbecille che ce lo ripete.
Oggi
l’Italia è
un paese giovane
che diverrà grande, e basta
quindi
spiritualmente,
rifare
Invece
mente.
ci si
e forte
Tutto è da
!
estetica-
attarda nella
colti-
vazione delle muffe del passato. Si dichiarano le
luride e
insozzano
cora
mondezzaio
nali
nazionali tutte
le
città
italiane.
tempo a discutere su
perde
delle
monumenti
sconce catapecchie che an-
Erbe di
pittorico di
che
è
quell’
Si
im-
piazza
la
Verona, sui puzzolenti ca-
Venezia,
su
colo di rigattieri che
quel miserabile visi
chiama a
Roma
Via Condotti, ecc. Si
cataloga,
si
glorifica
e
si
illustra
9
quella malinconica esposizione mineralo-
gica che è
il
foro romano. Si costruiscono
passeggiate archeologiche perchè gli afannulloni romani, le giovani mis-
tletici
ses inglesi, le corpulente coppie tedesche
con
mettersi
possano
tutta
libertà
la
lingua in bocca, mentre l’eterno ruffianocicerone italiano fuma
con
filosofìa.
naro,
non manca
cervelli
il
i
in
manca il demancano i
forza:
la
moderni. Abbiamo per vigliac-
cheria, l’odio del nuovo.
chi
mezzo toscano
In Italia non
architettura
e
Siamo
inferiori
vigliac-
a
tutti
paesi; siamo vigliacchi in musica e in-
feriori a tutti
tura,
i
vigliacchi
paesi; vigliacchi in pitin
decorativa,
nell’arte
scultura,
nel
vigliacchi
mobilio,
nelle
affiches, in tutto!...
La
storia del nostro risorgimento na-
zionale
è
stata
sfruttata
da un branco
di scultori famelici e disonesti
deturpata
tutta
l’Italia.
che hanno
Esposizioni
su
10
esposizioni ci mostrano ogni giorno F e-
strema decadenza di una tradizione cinquecentesca che può trascinarsi ancora spregevole apatia degli ar-
solo per la tisti
italiani, figli di
vrebbe avere
il
un paese che do-
primato del senso pla-
stico.
Camorre, raccomandazioni,
protezioni
criminose, viltà, tutto serve per vendere e
Milano,
Venezia,
lucrare.
Roma,
Torino,
Napoli,
Firenze,
Palermo,
sono
mercati di tela sporca, di
degli infami
plagi grotteschi, di oscenità scultorie. Plagio, malafede, incoscienza! Pensioni
rubate, premi rubati, o venduta tutto
;
stampa ingannata
sempre vigliaccheria da per
e
!
Concorsi ignominiosi per
Fab-
l’arte.
bricazione spudorata di palazzacci, deco-
razionacce stialità
e
monnmentacci per
governativa di
Le gesta
di
tutto
il
la
be-
mondo.
un negriero sud-americano,
11
la gloria di
una
anonima
nullità
vinciale trovano sempre
uno
coscienza di
nella
pro-
e
una rispondenza di
un
italiano.
E
scultore,
v
o
pittore
sempre
il
di
un
architetto
concetto tradizionale che trionfa:
perchè Michelangelo ebbe
l’
incarico della
Stanze,
Sistina, Raffaello delle
Leonardo
del Cenacolo, l’artista italiano che riceve
un
un
incarico, sia esso
ritratto
una
o
decorazione o un monumento, non s’ac-
corge che cade e
avvilisce nella pro-
si
stituzione. Il il
denaro!... la posizione sicura!... ecco
germe
di
tutte
stiche
italiane!
degli
incarichi
fluenti,
vigliaccherie
le
Aver
governativi,
decorati,
e
arti-
commissioni,
delle
incassar
essere
in-
quattrini....
Vigliacchi! vigliacchi! vigliacchi!
Constatiamo che l’aspirazione plastica che lo
guida noi
meno
di
Futuristi
un secolo
Italiani
in anticipo
sensibilità artistica italiana.
per
è
sulla
Ma una
lu-
12
minosa speranza l’
ignoranza e
paese.
E’
e
futura
le
razze,
rinnovare in
la
ci
dell’
all’
Italia
grande
sogno
le
tra
dato
sarà ideale
di
estetico
riconoscersi gli uomini
razza
di
lavoro
del
solo
un supremo
cui potranno
grafica,
che nella fatale
certezza
distribuzione
superiori il
guida nel buio del-
indifferenza del nostro
?...
qualità
bianca
La
!
È
troppo
situazione
geo-
nostro tempera-
del
mento, la nostra popolazione crescente,
il
predominio nel Mediterraneo e la storia degli ultimi anni ci fanno molto sperare.
Come latinità
Ma
così in arte,
in politica,
conizziamo
l’Italia
noi pre-
unica erede futura della
!
per giungere a questo occorrono
coraggio e disciplina nella vita e nell’arte!
Bisogna avere
il
coraggio di
di-
struggere e calpestare anche quello che ci
è
caro per ricordo
Bisogna mutilare
i
o per abitudine.
rami vecchi e
inutili,
13
procedere nudi e feroci e guardare allo
scoppio
Bisogna prender
partito,
avanti
fino
propria
passione,
delle
in
pupille.
infiammare
la
esasperare la propria
fede per questa grandezza nostra futura
che ogni italiano degno sente nel suo profondo,
di
ma
questo
nome
che desidera
troppo fiaccamente! Ci vuol del sangue, ci
vogliono
dei
morti.
Il
risorgimento
italiano è stato fatto alla chetichella,
da
persone per bene, con troppo poco san-
Bisognerebbe
gue.
impiccare,
chi devia dalla idea di futurista.
prendere a revolverate
artisti
che oggi in
pano
il
Italia
Nel campo dell’arte bisogne-
rebbe
celebrità.
fucilare
una grande
Italia
tutti
godono
gli
della
Queste vecchie carogne incep-
cammino
ai
giovani con un’arte
bassa degna dell’Italia di Cairoli ministro,
che massacrava Crispi,
degna
dell’Italia
degna
dell’Italia cavallottiana pacifista e
internazionalista
in
mezzo a nazioni
mate, ricche, formidabili!
ar-
14
Noi
futuristi
vogliamo dare
una coscienza che al
all’Italia
spinga sempre più
la
lavoro tenace, alla conquista feroce!
Che
finalmente
abbiano
italiani
gli
gioia inebriante di
sentirsi
soli,
modernissimi, in lotta con
tutti
la
armati, e
non
pronipoti assopiti di una grandezza che
non l’
è
più la nostra!
italiano,
femmina, sciplina,
Disgraziatamente
che sa giuocare la vita per una è
incapace
di
imporsi una di-
un amore ideale lontano,
cepire astrattamente
il
di con-
dovere, la patria
Così è incapace di con-
e la solidarietà.
cepire un’arte che non porti con sè
un
immediato successo e un immediato guadagno. Ogni imbecille, in Italia, crede un diritto
l’egoismo quotidiano, scambia per
individualismo zio f
il
suo basso tornaconto. L’o-
mentale come
derati
l’ozio sociale
da noi come
attributi di
sono consi-
un tempera-
'i
mento
aristocratico. Quasi
che i milioni di
fannulloni parassiti, di indifferenti che vi-
15
yono
d’ozio nei nostri caffè, nelle nostre
accademie, avessero
diritto di fare la vita
che vogliono.
che vogliono o l’arte v’è che
una legge per
lavoro e
per
l’
Non
Italia.
l’artista
ed
scussione! In
eclettici è
v’è che
la vita
è
Non
ed è
una
moderna
un paese
il
legge la
e
Non ammettiamo
sensibilità futurista.
bello, così
l’italiano,
di-
così grande, così
ascendente come
l’Italia l’essere
una vigliaccheria!
Come dicemmo dunque
nella nostra pre-
fazione al catalogo per la l
Futurista di Parigi
«
:
a
Esposizione
noi siamo futuristi
di concezioni esteti-
perchè un complesso
che, etiche, politiche e sociali sono assolu»
E’ questa unità che
la forza e la
compattezza del no-
tamente futuriste
forma stro
movimento.
!
E’
manca completamente
unità
che
nel
cervello
ita-
altri
campi mi
questa
liano d’oggi.
Senza però invadere
li-
miterò al mio di pittore e scultore futurista.
2
Contro e
il
.
paesaggio
la vecchia
estetica.
2
Contro
paesaggio
il
vecchia
la
e
estetica.
Dichiaro come sempre brutalmente che è
impossibile per
moderno
Peggio
degli ateliers.
collettivi, cioè
sono
un
artista
veramente
di vivere nel fetore pestilenziale
se questi
ateliers
Accademie private o
governative. Per noi che vogliamo vivere
concezione dinamica della vita,
nella
trasportare
luogo
fisso e
chiuso per studiare durante
lunghi anni ciò rità stiale
di
altre
che
ci
il
propria sensibilità in un
la
che
epoche
ha formato è
la ve-
un errore be-
ripugna come un suicidio
sistematico.
Ogni luogo deve essere eccellente per noi per lavorare e tutto deve essere teria di
creazione non esteriore
e
manar-
20
rativa,
ma
interiore e interpretativa. In-
nulla
fatti
più
è
grandi
dei
attraente
alberghi,
dei
degli
treni,
halls
dei
re-
staurants notturni, della vita in istrada tra la folla.
Noi affermiamo che
si
può creare
Na-
la
tura interpretandone le sue infinite appa-
anche attraverso
rizioni
matematiche
le
geometriche trasformazioni
moderno
turia sia là
dove
comodo,
il
cono
anime
le
manca pestre,
Noi la
esiste
caotico
il
dell’
futuristi
uomo,
è
del ruscello...
come dicono
il
di-
dove
un errore
detestiamo
pace del bosco,
l’in-
come
«naturale»
(il
Na-
la
disordine,
agresti) e sopratutto
mano
la
pietoso.
l’uomo
che
imprime! Credere che
le
il
cam-
mormorio
gli altri.
Pre-
feriamo l’uomo stravolto dalla passione o
dalla pazzia
seggiati
ruggito delle
Le
piste, le
genio,
del
popolari,
i
i
grandi ca-
rumori metallici,
il
folle.
gare atletiche,
le
corse
ci
21
esaltano
traguardo è per noi
Il
!
il
me-
raviglioso simbolo della modernità!
Hip
!
Hip
Hip
!
!
Murra
! !
Ci auguriamo anzi, e presto, la livellazione
e
la
distruzione
del
paesaggio
tradizionale, che fu inventato dagli artisti
del passato, anche perchè dagli Impressionisti
ad oggi
ne è già preparato un
se
che attende
altro
la
sua glorificazione.
Non possiamo pensare
senza disgusto e
compassione, che esistono società, per la conservazione del paesaggio. Perla conservazione,
pe e
i
si
noti bene, di quello che le stam-
quadri antichi
ci
,
hanno
lasciato di
certi luoghi.... divenuti sublimi attraverso la cultura. artisti e
è
Il
paesaggio fu creato dagli
conservarlo è un panmuseismo,
un voler mettere un tourniquet
tura e darla
franco: becilli!
la
alla
na-
a tutti ogni giorno per un
domenica entrata
conservare che cosa?
saggi che oggi
si
vogliono
libera.
Ma
i
Impae-
conservare
22
non di
esistono
forse
posto e in virtù
sul
Conser-
trasformati?
altri distrutti o
vare che cosa? Tre bossi a
sinistra,
una
quercia a destra, una casupola (pittoresca) al centro....
fosse
Come non
e poi? Imbecilli!
infinitamente sublime
lo
sconvol-
gere che fa l’uomo sotto la spinta della ricerca e della creazione, l’aprire strade,
colmare laghi, sommergere
isole, lanciare
dighe, livellare, squarciare, forare, sfondare,
divina
questa
per
innalzare,
quietudine che
in-
spara nel futuro?
ci
Gloria alla grande réclame rossa, rivendicatrice della e trionfante
saggio
natura nell’archeologico,
verde
rabbia.
di
grandi réclames che
mente espressive a rando
si
Gloria
fiancheggiano serene
le
tratti uguali,
colline le
utili
alle
ripetono violente-
gli esteti dell’arcadia, e
allegramente
belle
sul pae-
come complementare
e le
funicolari,
espressive,
esaspe-
che salgono
montagne, assistono sull’ attenti
23
delle loro stanghe di legno, al rincorrersi
puntuale dei treni lusso carichi di affa-
rismo e
ri....
e
energico e d’imbecillità turistica,
degli
carichi
accelerati
Per fortuna
tutto viene
tutto
di
Non
distrutto.
professo-
procede
fatale
avete mai
provata la gioia di vedere una malinconica
sfilata di
cipressetti
sentimentali,
accoltellati
da una lunga prepotente vio-
lentissima
ACQUA PURQATIVA
:
INFALLIBILE!...? cino
verdeggiante
di
Oppure,
il
pan-
un dolce pendio
preso a revolverate da tanti:
TOT!... TOT!... TOT!... Vi sono possibilità di paesaggio ovun-
que: nei marmi dei palazzi, nei cementi levigati strade,
delle
nei
case,
negli
dalle porte misteriose e
delle
numerate, bina-
riati di soffici tappeti; nelle
tate di
asfalti
lunghi corridoi degli Hótels
stanze smal-
bianco delle cliniche, nel meto-
dico andare delle macchine affaccendate...
grandi individualità mec-
L’ èra delle
caniche è cominciata e tutto paleontologia
resto è
il
!
Noi adoriamo
il
cameriere e
il
viveur
geometrizzati nel bianco e nero del loro
abbigliamento
la cascata
;
cocotte imbrillantata tra dei
severa
la
cristalli;
tunica di chirurgo
;
luminosa di una
le luci e
il
rigidità
brillar
d’una
la tagliente freddezza
calcolatrice del macchinista, dell’aviatore,
una 200 HP.
del guidatore di
L’
uomo
si
evolve verso la macchina e la macchina verso
l’
pittore
E
uomo.
moderno
chitettura
L’uomo
di questa
nuova
vita
il
esalterà la misteriosa ar-
!
— come ha detto
il
mio grande
amico F. T. Marinetti e come simboleggia il
—
suo Mafarka
nica esseri vivi
con tentativi
!
Grli
creerà con la mecca-
esperimenti scientifici
di innesto
e
di
creazione
animale sono già nella fisiologia un altro rudimentale
ma
meraviglioso esempio di
dell’uomo
vittoria
Gloria
natura.
sulla
a Carrel!
Hip Non il
!
Hip
è vero
che
dire
l’uomo
mente più vicino
ferriamo
verso plice
il
dalla
natura l’animale che
Noi
possediamo
i
TUTTO
attraverso
passati coglievano
semplice.
quando
E
un
complesso. Af-
istinto: l’istinto del
mentre
!
allontana
si
alla
chimico..,.
il
nuovo
Hurrà
!
un grossolano errore
Sarebbe come credere ingenua-
natura!
non
Hip
!
è
!,
infine
il
complesso
POCO
attra-
tutto è
è vita ovvero intuizione
sem!
Ciò
che esiste è creato dall’uomo e diviene per la nostra plastica l'elemento naturale nel quale scopriamo le forme.
siamo studiare
—
cioè
Noi pos-
amare
—
una
macchina, una rotativa qualsiasi e servirci dei suoi piani, dei suoi profili, delle
sue
cavità,
dei suoi moti
menti naturali
per
la
come
di
ele-
costruzione
del
nostro paesaggio. Alberi e rami non sjpno
26
forse
le
parti
mordiale?
un meccanismo
di
Tutto
bellezza
è
non per l’apparenza
pri-
naturale
ma
esteriore,
e
per
i
suoi astratti significati plastici.
Noi superiamo
i
miti!
E
siamo
che questo nostro scavalcarli
felici
uccida!
li
Perchè cercare insoddisfatti vecchi o nuovi
miti, noi
che viviamo nella Realtà
e ci trasformiamo vivendo le sue fuggenti e infinite
manifestazioni? Aver bisogno
del vecchio mito significa esteriorizzare
mondo
zione d’immagini e tità!
di
il
nell’eterna e ormai logora fabbrica-
non viverlo
Che valore può avere
Icaro
per noi
che
in iden-
fantasma
il
pranziamo,
an-
diamo a spasso, prendiamo il caffè con l’aviatore che sale a 5000 metri e si uccide per battere un record?
È
quest’
Realtà che
amore ci
fa
appassionato preferire
per
la
un danzatore
cake-walk all’audizione della
americano
di
Walkiria,
che
ci
fa preferire
i
fatti
del
27
giorno
cinematografati
classica. Il
a
una tragedia
grammofono, per esempio, che
fa svenire d’orrore gl’ intellettuali che co-
noscono a mente quel seccatore thoven e impallidiscono raltro seccatore che
al
nome
Bee-
di
di quei-
chiama Bach,
si
è se-
condo noi un magnifico elemento naturale per vivere delle realtà psicologiche. Noi
godiamo quando
la sua bella
tromba
di
metallo lucidissimo suona e soffia in tono nasale
un’arietta
sempre fuori
che
meccanizzata
della musica-arte
nel
va
mo-
desto salotto di piccoli borghesi, dove fiori artificiali rossi
polvere,
nella di
colore
pareti. cille,
e
e
gialli,
dove
i
stingono
piene
oleografie
d’espressione pendono alle
Una romanza spesso
si
di un’opera
solo
italiana,
un elemento naturale
,
così
imbe-
diviene
suscettibile di vi-
talità artistica o d’ispirazione.
Le
affiches gialle, rosse, verdi, le
lettere nere
bianche e bleu,
le
grandi
insegne
28
sfacciate
grottesche
è
bazar, delle
“
dei
negozi,
LIQUIDAZIONI „
dei gli
smaglianti waterclosets inglesi, le danze
negre nel ritmo brutale degli tziganes tra ecco ciò che
le luci e le belle prostitute, ci
inspira e ci affascina. Altri
cercarono
artisti
nelle
manifestazioni
viltà
primitive e in
Africa.
Erano
primordiale
il
artistiche
quelle
del
in parte nella verità,
di
diamo per
la
un’entusiastica
forma sotto
di i
civiltà
nostri
significazione
ci-
ma
Noi futu-
ancora troppo nella cultura. risti
di
Centro-
prima volta l’esempio
umana
adesione
che
occhi.
si
Y’è una profonda
primordiale
completamente nuova
alla
va plasmando nella
delle
mimica
danze
mo-
derne, nell’abbigliamento, nei colori, nel-
V architettura d’una chanteuse.
E’ molto
più vicina all’arte la sala d’una casa di tolleranza, che
certi salotti di case bor-
ghesi. L’artista vi trova infiniti elementi
29
anonimi che attendono l’espressione. Vi trova
elementi
gli
stupore
di
conscia originalità, di
bisogna dimenticarlo, sono creazione
più semplici e
stazioni
mente
Solo
artistica.
necessarie
cultura noi possiamo ,
il
filo
gente
manife-
spontanea-
più
moderna,
vita di
in-
non
germi della
i
nelle
della
da quelle più spoglie
di
che,
novità,
sublime
scoprire e
misterioso che conduce
e
di
seguire
alla
sor-
dell’ estetica futura!
Noi odiamo quindi di intellettuale, di
tradizionale.
I
tutto quello che sa
snobistico, di sublime
concerti e le
conferenze
sono musei di suoni e biblioteche di parole e noi
umanità
fuggiamo con disgusto. La
li
che
ostentazione
spregevole.
con
frequenta
li
è
la
più bassa
e
tronfia la
più
Esteticamente, è la più ipopiù
lontana
dall’arte, la più untuosa, la più
bigotta,
crita, la
la
meno
più
imbecille,
la
dotata di sensibilità.
30
Noi vogliamo
sostituire
alle
emozioni statiche e nostalgiche
vecchie
le violente
emozioni del moto e della velocità e l’ebbrezza dell’azione, perchè esse solo pos-
sono in
ispirare
idee
plastiche
E
nuove.
questa sensibilità estremamente mo-
derna, continuamente anelante al futuro noi troviamo l’energia sovrumana di
ri-
petere in noi fino all’impossibile l’eterno
rinnovamento della vita! Noi abbiamo delirio
pittori futuristi
e per
l’estasi del
moderno
e
il
innovatore della nostra epoca. Noi
abbiamo per questa
estasi
questo delirio una forza psichica
divinatrice che dà ai nostri sensi la po-
tenza di percepire ciò che finora non fu
mai percepito. Noi pensiamo che tende
all’unità, ciò
oggi
anelato
una misera,
di
che l’uomo ha concepire
in
se tutto fino
ad
unità
è
cieca, infantile suddivisione
di cose.
La
scienza, secondo noi,
ha ricondotto
31
gli
uomini ad una specie
meravigliosa barbarie
di barbarie, alla
superiore
che
ci
rende assetati di realtà e nauseati di apparenze artistiche di qualsiasi specie. Convinti giogatrice
come siamo che del
la forza sog-
genio altro non sia che
rincarnazione perfetta e positiva pera)
di
un momento
storico,
(in
un’o-
noi
di-
chiariamo incarnazione negativa e quindi priva di significato reale l’opera di un Sargent, di un Franz Stuck, di un Zuloaga,
d’un
Israel....
cultura e
netto
si
sono
Essi
prodotti
chimico estetico esporre
museo che
hanno formati,
li
e decomporli a piacere.
esempi
di
potrebbe in un ideale gabi-
illustri,
Ho
le dosi di
e comporli citato degli
potrei citarne altri innu-
merevoli, italiani e stranieri, tutti egual-
mente Noi
fuori pittori
dell’ arte.
futuristi,
mai
indietro
quando
il
abbiamo
che
dono della speranza, non
ci
sogno
di
il
volgiamo
una
bel-
32
lezza definitiva ci tenta
!
Ed
è per questo
che amiamo appassionatamente
le espresr
sioni estetiche del nostro
tempo anche
esse appaiono ancora rozze e
se
non com-
pletamente liberate dalle scorie delle nuovissime fusioni.
Per quanto razione
al
sia
veemente
definitivo
noi
,
in noi l’aspi-
amiamo
nella
vita e nell’arte tutto ciò che oggi è l’e-
sponente tra e
il
il
vecchio
mondo che
crolla
nuovo che sorge! Quello che
ci af-,
fascina nella vita e nelle opere del nostro
tempo
è quel carattere d’indefinita e af-
fannosa
ricerca
che
veramente moderno
mostra
nell’
l’imperizia
uomo
di
chi
maneggia una nuova materia. Noi amiamo queste manifestazioni perchè da esse co-
mincia e continuerà attraverso razioni future l’èra di un’arte
nuova. tisti
Gfli
eroici tentativi
di
le
pochi ar-
rivoluzionari quasi tutti vittime del
commercialismo e della pittura lo
gene-
veramente
dimostrano.
ufficiale
I
33
Insomma
noi viviamo
di
verità
nate
che vogliono, per essere espresse,
ieri e
forme, colori, parole, suoni e rumori mai usati!
come dei
pittore,
L’artista,
il
poeta,
come
il
il
lo
scultore
musicista,
hanno
doveri che l’artista di trent’anni fa
non aveva, specialmente
Le
in Italia.
basi della concezione plastica
è stata intesa fino
tamente cambiate. Una gliosa di
artisti
come
ad oggi sono complefioritura
ha lavorato
in
meraviFrancia
da Delacroix ad oggi, preparando l’avvento di una sensibilità completamente sconosciuta in si
le
Italia.
Da
noi al contrario
scambiarono per rinnovamento plastico masturbazioni preraffaellite inglesi,
le
stupidaggini classico-sentimentali -|- birra di
Boklin,
tutto
il
di
Max
lctteratume
Klinger, di Stuck e del
bianco^^^ì^
belga, scandinavo, austriaco, yupto, fran%\^ cese....
Anche queste tendemfe dféPKffefeÌD
sono state seguite dagli italiaWxcon d&§Sy 3
34
mezzi
bolezza di
umana)
oggi.
Tracotanza
si
con bassi
Sembra che
artistico degl’italiani
razza
e
plastici
scopi commerciali.
(il
smarrito
sia
impudente,
spregevole, venalità
genio
il
più potente della fino
ad
affarismo
immonda hanno per
troppi lunghi anni soffocato nel nostro
paese
ogni iniziativa onesta,
ogni ma-
nifestazione d’originalità.
Sembra che una corrente lontà italiana. stri sputi,
state?
nuova
i
Che abbiano giovato
nostri insulti, le nostre
i
nofru-
Molto v’è da fare per la salute
spirituale
della patria.
vivere e la pagnotta. i
d’aria
oggi la faccia smorta della vo-
rianimi
soldati
si
battono,
mono
tutti....
pedate
!
E
noi
Si ama il quieto La massa lavora,
ma li
gli
artisti
dor-
sveglieremo a
Contro la vigliaccheria artistica.
Contro la vigliaccheria artistica.
Non ho
esitato
cheria mentale della
l’
chiamare vigliac-
a
abitudine di gran parte
gioventù artistica italiana nel se-
guire
ciecamente
gnato nei musei.
È
libri,
ciò
nelle
che
viene
ridicolo lo spettacolo che
gli artisti nelle nostre esposizioni
mostrano
e
difendono
ignoranza dialettale
inse-
accademie o nei
dànno
quando
con una sordida
le loro impiastriccia-
ture romantico-commerciali, sempre pla-
giate dal
museo o
dalla produzione stra-
niera di cinquantanni artista italiano si sente
nefasta
del
Raffaello.
fa.
Inoltre in ogni
ancora l’influenza
superficialume
ufficiale
Tre quarti della pittura
di ita-
38
liana è infetta dalla lebbra della pittura
veneziana. Tiziano, Tintoretto, Giorgione,
Veronese, sono sempre nella sensibilità italiana
come
fetidissime carogne
un campo che vuol pittore
o
rossire
lavorando
sere
scultore
d’accordo con
che colla
sopra
E non
v’è
non debba
ar-
fiorire.
certezza
d’ es-
capolavoro
qualche
del passato.
Le cause zia
all’
di questa deplorevole rinun-
originalità
non
vanno
cercate
da noi soltanto nella cultura tradizionale,
ma
anche e principalmente nel
rore
moltissimi tra siasi
di
folle ter-
che paralizza la libera attività di
ramo
i
giovani italiani in qual-
della vita nazionale
il
:
terrore
non formarsi una posizione sicura
Questo
spiega
come
in
nessuno
Italia
abbia la voluttà di andar contro corrente, il
coraggio del ridicolo, la fermezza di
affrontare
l’
incomprensione
pleta ostilità del pubblico.
o
E
la
in
comquesto
39
pubblico comprendo la famiglia, zioni influenti, l’amatore che
compera periodicamente, la quale l’artista
con
la signora
immancabilmente
è
relazione intellettuale, gli amici o giornalisti che
le rela-
protegge e
in
letterati
hanno un grande ascen-
dente sul pittore quasi sempre analfabeta, e via via fino all’imbecillità
anonima che
ferma intontita davanti
si
quadro o
al
alla statua.
Perchè
— sia esso pit-
l’artista italiano
musicista o poeta
scultore,
tore,
—
ha,
salvo rare eccezioni, una psicologia sem-
ma
plice
il
una volgarità ripugnante.
di
Grazie alla
vivacità
della
si tratti
sue
di
un
pittore o di
poco dopo
riesce
furbe di
finito
Decide
metter
su
personalità...,
casa
di
il
caso che
uno scultore)
vent’anni a dare alle
porcheriole
pronta !
i
razza
nostra
giovinotto artista (poniamo
una
certa
ed egli
è
imgià
prender moglie e di quasi
contemporanea-
40
mente
primo successo
al
mille
grosso della sua
e subisce subito
fidanzata
influenze, dalla
invariabilmente a continuare e il
pezzo
al
Essi lo consigliano
città.
sfruttare
filoncino che la sua geniale imbecillità
provinciale
ha
Guai se
trovato....
cambia, guai se cerca, guai se
una
un gesso, guai
tela o
dietro per rinnovarsi.
rebbe di andare a
torna in-
se
La moglie
letto
egli
guasta
crede-
con un pazzo..
Gli amici e le persone colte, intelligenti e per
bene piangerebbero
La
guastato. fuggiti
sul bell'ingegno
casa e lo studio sarebbero
come luoghi
infetti.
Tutti lo con-
sigliano a badare ai fatti suoi... gli
mentano risti
e
lo
la famiglia!... Gli artisti
già in
promesse e ormai dei ai
voga
ledano
camarilla
favori.
rimproveri
una
lo lusingano, lo attirano
alla
figli
bella cosa,
ram-
camor-
locale
giovane
Il
con
artista
ha
che egli sfrutta davanti della sì....
coscienza si
:
l’arte
ò
fa presto a dire..*.
41
ma
le
figli...,
i
esigenze della vita, ecc.*
Egli odia, prima senza confessarselo, poi
apertamente,
i
giovani
artisti
entusiasti
che sorgono. nostro
Il
Sparisce dal
giovane solito
arrivati, entra
artisti
intanto
matura.
frequenta gli
caffè,
nelle
commissioni,
giudica nei concorsi, fa e riceve favori.
Tutte
originalità
le
nemico
terribile.
avranno in
Ogni ardire
lui
un
in arte su-
birà le vendette della sua vigliaccheria!
E
siccome
Italia si
gli
illustri
mancati
annidano in tutte
le
che in
commissioni
municipali o governative sembrano go-
dere d’una salute
di
per quarant’anni sulla sua forse
città
e
della
ferro,
egli
peserà
vita, artistica della
nazione.
Non sono
ancora in vita e non camminano
ancora indisturbati per
le strade,
e
non
seggono ancora nelle commissioni e nelle giurie, coloro che
hanno massacrato Se-
gantini e Fattori ? coloro che
hanno spinto
42
da Volpedo, che hanno
al suicidio Pelizza
Medardo Rosso, che
fatto fuggire all’estero
hanno innalzato una muraglia attorno
ad
a
a quando
delitto politico....
che
tistico?... Si noti
il
il
suo sviluppo di fronte vita.
il
delitto ar-
caso citato è una
degenerazione che riguarda
della
mai
sopprimerli? Abbiamo
ucciderli, a
teriali
di silenzio
Chi penserà
Previati?...
alle
l’artista nel
esigenze ma-
Considerando
mazione della sua coscienza
la for-
estetica,
lo
svolgersi della sua sensibilità, noi lo tro-
non
viamo, quando
uno
è
spregevole
commerciante, paralizzato, soffocato dai mille pregiudizi della cultura. I rici
critici -reporters
ignoranti,
eunuchi,
dell’arte
nacoteche sepolti
vivi,
i i
dilettanti
rasti passivi, gli artisti sterili, cioè
quelli cità,
che vogliono tornare alla
terra
disprezzano
i
(come
sto-
gli
pi-
direttori di
essi
alla
pedei
puri,
sempli-
dicono), che
rumori del mondo
e
un
j
43
ben
vestito
tagliato, quelli
enormemente
le solitudini....
che sentono praticano la
castità o l’amore unico.... quelli che cer-
cano 1’anima gemella, dali,
i
vegetariani in san-
i
filosofi, i religiosi,
i
bigotti dell’arte,
tutta questa minchionaglia
e
felici in cui
ha tanto
rimpianto
malinconicamente
popolo greco ammirava
il
statue degli dei, o gustava in lezze cui
delle
tragedie....
folle
le
scritto
tempi
i
i
massa
tempi
pregavano
cristiane
le
le bel-
felici in
la
ver-
gine e discutevano delle basiliche e degli affreschi, liani di
che
il
pittore e lo scultore ita-
mente volgare
solane bevono tutto. loro
debba
opera
e d’ abitudird gros-
E
credono che
essere
la
compresa
e
religiosamente ammirata anche oggi dalle dal pubblico, se vuole
folle....
cioè
stere....
e se ciò
non avviene
si
esi-
scorag-
giano....
In tutto questo guazzabuglio di eruditissimi
errori
si
dimentica che
la
vita
44
moderna ha portato con
la
sua frammen-
taria rapidità e la sua infinita complessità di
conoscenze una fatale suddivisione di
lavoro.
Oggi non abbiamo più
cessità
che
opera un sacerdote, uno
un
nista,
un
iuolo,
un
sarto,
la
ne-
propria
nella
sia
l’artista
un
storico,
cro-
gioielliere,
un arma-
Questi
elementi,
ritrattista....
necessari nell’opera antica, sono sempre
per
stati
il
loro
oggettivismo materiale
compresi e gustati dalla massa, cioè dal pubblico,
nel
loro
valore
rassomi-
di
glianza, di racconto educativo o di abi-
esecutiva.
lità
miesco
e
fatto credere
per
l’
Questo godimento scim-
secondario
inganno
che
fino
lo stupore,
ad
ha
ottico esteriore, fosse invece
ammirazione e comprensione fondità tutta interiore
Vero
ora
che era solo
della pro-
dell’opera
d’arte.
è che nel passato l’oggetto dell’arte
era più esteriore di quello della nostra
epoca.
Le immagini
si
susseguivano nella
45
loro semplice e piatta apparenza.
Tutta
complessa costruzione plastica e
l’inter-
la
pretazione architettonica della linea, del
volume, del
chiaroscuro
del
e
colore,
che devono esprimere oggi un oggetto o una figura, affresco
avrebbero
cristiano,
evocatrice
dei santi, delle
principale delle arti sato,
madonne od
figurative
lo
scopo
del
pas-
che consisteva nel racconto, nel com-
mento
illustrato, terribile o
fatti religiosi
tutti
un
attitudine
Poiché sarebbe mancato
altro.
in
ucciso,
mistica
la
,
mune
uguali
giocondo, dei
senza discussione per
e
delle imprese del sovrano, del
Co-
o dello Stato, uguali e senza discus-
sione per
Oggi
tutti.
l’artista
si
innalza al
all’elemento
essenziale
della
ha condotto su
L’intuizione
plastica
nuove vette
e la scienza, con
l’elettricità,
gaz carburanti,
i
lo
contrario creazione.
le
il
vapore,
onde Hert-
ziane e tutte le ricerche biologiche e chi-
46
miche ha trasformato il mondo, ha le
leggende e
dove
la folla
ha
miti,
rotti
poteva passare e
distrutte
ponti
i
per
salire
Con
mai per raggiungere.
avvicinarsi, le
i
scoperte scientifiche è sorta una nuova
che
già esprime e che
5
sensibilità
I
la folla si rifiuta di riconoscere.
l’artista
Le co mm osse
e
sciocche invocazioni
al
grande affresco quattrocentesco che
al
caffè agitano
delle
diosità stro
la
fantasia di tutti
gli
mancati, gli sproloqui sulla gran-
artisti
con
i
opere
eseguite
suoi discepoli
non so quale ambiente
mae-
dal
nella quiete di
(chiostro
?...
bot-
campagna?...) sono oggi favole
tega?...
buone
solo a colmare la fossa del passato
come
le
triremi, le
galee e gli arcieri,
sulle quali tutti gli arretrati
fantasticare.
esatta
riproduzione
d’arte è oggi tato.
Ogni
Un
verista
sempre più
quadro,
continuano a
lavoro
manuale nell’
di
opera
inutile o limi-
come un insieme
scul-
f
47
come un poema, sono oggi
torio, \
ne l loro
oggetto,
esecuzione
ma
zione. tesi
non
in
sviluppati
superfìcie
di
in profondità d’interpreta-
L’artista
con ciò è
salito alla sin-
estrema, al fenomeno plastico puro.
Ecco perchè
la letteratura si allontana
dal successo della folla, tratta le relazioni degli elementi puri, sfugge la psicologia
comparata, anima la materia non fotografandola nei
ma
transitorii,
Alla
forze.
suoi
aspetti
esteriori
folla
bastano
il
giornalismo
quotidiano con le sue novelle e critiche stipendiate,
il
episodico borghese. dari
nel
Sono
romanzo
capolavoro, se fatto essi
divulgatori
i
e
il
le
sue
teatro
Questi mezzi secon-
che erano nel passato
hanno
e
facendola vivere nelle sue
ne sono
concentrati staccati
una bassa repubblica a diluitori
dell’opera
spiccioli
di
piccoli
e
parte.
d’arte. I
fremiti.
Essi seguono, di fronte all’opera d’arte, le sorti
della
lotta tra le
due grandi cor-
48
renti parallele e contradditorie della
mo-
dernità: Individualismo e Collettività.
Così per la pittura e la scultura
pera ha cambiato oggetto. vecchio eroico per e del movimento.
dramma
il
astratta
alla
il
delle forze
Innalzandosi alla pura
sensazione della realtà plastica,
appaiono
l’o-
Disprezza
le
mente nella loro
cose
finalità
prima che l’episodio momentaneo
colorisca con la sua misera acci-
ce le
La
dentalità.
lavoro
plastici, lascia
riproduzione
di
com-
nostra opera quindi,
posta di puri elementi
verosimile
-
il
degli
oggetti e delle figure agli illustratori e
sopra tutto ai fotografi e ad ogni mezzo
meccanico battiamo
comandati,
facciamo
riproduzione. Se noi com-
di
i
genere,
pittori di i
vuoti e
solo
falsi
quando
commerciale minaccia dal
quale
esclusi.
devono
Dal punto
ritrattisti
loro
attività
campo
dell’arte
la il
i
decoratori, lo
essere di vista
assolutamente dell’estetica,
49
noi
guardiamo con serenità poiché
li
consideriamo elementi naturali più o
li
meno
una macchina da cucire, una macchia sul muro, un
piacevoli, quali
un
carro,
vaso
Noi
qualsiasi.
elettrica,
gatori,
essi
ma
i
siamo la
trasformatori
nulla più.
centrale e
propa-
Continuino pure a
soddisfare le piccole necessità della massa,
non
essi
toccano.
ci
Il
nostro
campo
è
diverso e più in alto. Potrebbero disturbare, trisce,
una
bicicletta,
un cavallo che
un cagnolino
che fa
ni-
suoi bi-
i
sogni? Purché ciò non avvenga in casa nostra....
Dunque non orgoglio
sprezza la
lavoro
è vero che ritirato
folla.
un pascolo del
è
si
di ciò
per di-
sufficiente nella suddivisione di
riproduzione,
dell’arte.
che
e
E’ questa che ha trovato
zione, e nella vendita al
verità
l’artista
in disparte
la
Essa
di
divulga-
minuto delle pure si
appaga
fotomeccanica
e,
e vive
molto
in-
4
50
questa, la mediocrità degli ar-
feriore a
mente il
dànno.
le
tisti,
Siamo dunque
stesso
allo
pubblico,
punto:
dal
resta fuori
oggi come duemila anni diverso. arte è
fa,
eternacioè
folla,
capolavoro
ma
in
modo
Ciò dimostra che l’essenziale in
sempre
lettività.
la
fuori dalla portata della col-
Quindi è ozioso sognare ancora
vaste ammirazioni, folle religiose ed estatiche che
prensione
non sono mai
esistite.
dell’ arte nella vita
La com-
moderna va
suddividendosi in innumerevoli comunità,
che semplificandosi sempre più nei comil regno della
ponenti prepareranno forse
pura individualità creatrice per
sè.
Pubblico
moderno
nella vita,
passatista in arte.
53
4
.
Pubblico moderno nella vita, passatista in arte.
(
Così e
spiega
si
regnerà
mittenti.
sume per tori
degli
e
(non
è
conosce
scultori
affaristi)
sogna
del
l’artista è
e
tra
l’
arti-
conflitto
as-
la vita
degli
dei pitarchitetti
proporzioni tragiche.
confessare
schiavo
tela,
chi
questo
com-
e
artista
specialmente
T industriale,
e
sta
Oggi
che regna
conflitto
il
sempre tra
che
guadagno e
della clien-
quasi sempre schiavo del
vecchio concetto
artistico.
Ora
io
credo
che qualsiasi intrusione eccessiva di menti
Bi-
Y industriale
se
artistici tradizionali in
ele-
un’opera di
scopo commerciale, ne danneggi la realtà pratica.
54
Noi che vogliamo condurre tutto in
realtà l’
un
artistico
la praticità
o gli
una
sempre
in lotta esiste e
moderna che
artisti
ristretta
si
alla
vita
nella
a priori che non
degli artisti
ibridismo
tra
condanniamo
sè,
ritirano
purissima
trionfa. Quindi,
eroicamente in
zona o debbono
piegarsi alle necessità commerciali dell’
industria. Chi
non ha coraggio non può
nè battersi nè far
tativi di
Non
dell’arte!
questo uno dei motivi per
è forse
quali
i
i
ten-
dare alla reclame o ad altro una
nobiltà artistica (fatalmente tradizionale)
Le
scuole
miglioreranno
molte
completamente
sono
industriale
d’arte
ma
cose,
falliti?
daranno sempre una produzione
secondaria finché penseranno
vece che l’
alla vita.
opera come
E non
credono
all 'arte
in-
daranno mai
tutti
coloro che
applicano all’arte moderna lo stesso
si-
maledetto Tre-
stema
di sviluppo di quel
cento
di quel maledettissimo Quattrocento
,
55
siamo nauseati e che
italiano di cui tutti
non rispondono
in nulla al nostro tempo. Si
potranno far cose gradevoli, belle e co-
mode se cammina
si
terrà
conto che tutto s’in-
a divenire architettonico, e che
le manifestazioni dell’ industria, del
mercio e
di qualsiasi attività
umana
compos-
sono incamminarsi nell’arte e servire allo sviluppo
estetico
di
una razza
solo se
esse seguono rigorosamente le necessità realistiche della vita.
Ma
guai se queste
manifestazioni sono intorbidate e falsate
da elementi
artistici
tramandatici da usi
e costumi di altre epoche,
sformati. Perciò, terlo, noi
non
finirò
disprezziamo
il
anche se
mai
tra-
di ripe-
teatro-tipo tra-
gico. Il quadro-tipo solenne e decorativo.
La
statua- tipo
mistero.
La
nostalgico....
Dante,
ci
eroico.
La musica-tipo
poesia-tipo civile, morale e
Beethoven,
Michelangelo,
rivoltano lo stomaco.
Noi vo-
gliamo uscire da questa atmosfera infetta
56
di vecchio sublime!
Vogliamo rovesciare
le antichissime e tarlate
carcasse eroiche,
siano esse illuminate da sole greco-latino
o velate dalle nebbie nordiche.
Tristano
e
Siegfried,
Isotta,
Paolo
Francesca, Orfeo, Apollo, Cristo e
vanna d’Arco, Giove Lucifero e e
tutti
Wotan, Prometeo,
tutti gli stupratori
crapuloni
i
e
attivi o passivi
boscherecci
illibidiniti,
pederasti
incestuosi della
e
e
Gio-
mito-
logia e della leggenda, sapete che cosa fanno?... schifo! Sapete che cosa eccitano
nel futurista?
Esaltiamo il
i
grottesco
e delle
il
vomito!
clowns, gli acrobati e tutto e
fiere;
l’
imprevisto
dei
circhi
grande reclame gialla
la
con T enorme scarpa nera che occupa tutta
una
una
facciata,
qualsiasi e necessa-
ria costruzione in ferro;
danze;
il
esaltante
i
giocattoli; le
ritmo ingenuo, commovente ed della
canzonetta
del café-chantant;
il
anonima
ritmo ferrato
e
delle
57
Esaltiamo
officine.
vocìo,
il
mate-
la
matica distribuzione del lavoro nei laboratori,
fischi
i
dei
delle stazioni, l’ansia
Esaltiamo
cisione!
che ha surrogato
confusione
la rapidità
il
la pre-
!
sibilo delle
sirene
bronzo religioso, te-
il
e scoraggiante
dioso
la
treni, !
delle
campane;
il
pulsare dei motori, gli schiaffi cadenzati cinghie di trasmissione....
delle
I colori, le
i
rumori,
i
suoni, le
forme,
idee che servono per queste manife-
stazioni
necessarie e inconscie della vita
moderna, sono molto più vicine tura e
alla na-
quindi alla nostra arte futurista
di quello
che possono immaginare
gognosi cultori degli
stili
i
ver-
passati.
* *
È
difficile
*
trovare in Italia un pittore
che abbia un cervello, ed è tempo di nirla
quale
con il
la stupida
pittore
favola secondo
fi-
la
deve solo vedere bene.
58
Vede
bene soltanto il pittore che pensa Ora solo chi pensa può accorgersi
bene.
di questo terribile
ed
E
artista.
mente giudicando
fenomeno
il
siamo vittime,
cui
tra pubblico
conflitto
solo osservando e serena-
storico di
può trovare
si
il
co-
raggio di combattere e progredire im-
muni dai volgari pregiudizi che dano. Molti affermano, e
che
il
ci
circon-
ne tremano,
pubblico sbaglia di rado nei suoi
giudizi.
Lo
tutti
Questo è completamente
sviluppo
un
creato
BLICO.
senso
del
nuovo
mostro
falso.
collettivo :
il
L’artista, questo eroe
conven-
zionale, è paralizzato dal terrore di
combattere con
lui....
della democrazia....
un animalaccio segue di
l’
istinto
una guida,
una
forza.
dell’abitudine
E’
Il
di
il
quale in fondo
conduce
lo
dover
una conseguenza
pubblico invece è
istintivo,
che
alla ricérca
un padrone, quindi
Però
come
il
ha
PUB-
pubblico,
tutti gli
di
schiavo
esseri
infe-
59
riori,
si
alle forze
ribella
sono nuove e
meno
le
E
nuove.
tempo attraverso opere mediocri vulgatrici
non
più
accetta, finché e
il
di-
gli dia la possibilità di ca-
pire e farsi guidare di nuovo.
Analizzando scinano
i
le forze guidatrici
grossolanamente composte di niale, di
che tra-
grossi pubblici, noi le troviamo facilità
ge-
vecchie sintesi digerite da secoli e
che non costano (Verdi, Carducci,
assimilazione
sforzi di
Dumas
figlio,
Rodin, Zola
Tolstoi, Boklin ecc.) Quindi vediamo
il
pub-
blico cosidetto incolto godere ed applaudire
qualsiasi
tipici
opera
Analizzando invece il
credono) noi
elementi
convenzione
realtà.
le
distillati
un poetico che non di
incarni
istinti
che guidano
le forze
pubblico cosidetto colto,
tutti
di
che
o consuetudini popolari millenarie.
(l’élite,
come
troviamo composte
da un sublime e da
esistono,
da un mistero
tradizionale
fuori
della
Vi troviamo elementi di leggiadria,
60
isterismi di
di superficialità raffinata, di
cultura: tutto ciò uniformato con plagio
più o
meno
evidente ai capolavori celebri
del passato. (Gabriele d’ Annunzio, Oscar
Wilde, Huysmans, Puvis de Chavannes,
Dante
Gustave Moreau, setti,
Burne-Jones, ecc.
Abbiamo in tutti e due meno dannosissimo che denza e l’odio per menti nuovi, per per
i
anche
gli artisti sinceri,
Gaetano
Previati,
casi
crea
un fenola
può
si
diffi-
di
scopritori,
Insomma
difficili.
i
cercatori
i
gli
Ros-
Gabriele ecc.)
ele-
quindi
dire che
come ad esempio
Henry De Groux, Puvis
de Chavannes per la pittura, tradiscono,
anche con il
pubblico
la lotta che la
causa
mentale rinnovamento niscono
pubblico
al
nipolazione
del
combattono contro nostro
del
fonda-
pittorico. Essi for-
una
sublime,
nuova ma-
che travestito
com’è, dà l’illusione d’essere l’esponente di
una nuova
sensibilità. Si
accostano alla
61
imitando
tradizione
gl’ intellettuali,
solennità
la
ziosa dei capolavori del
;
malati
i
silen-
museo appagano cultura,
di
gli
snobs del sublime artistico che la gente
ammira ed
generale
in
come che
il
ascolta e
teme
non
resta
oracoli infallibili, e a noi
posto di pazzi o di fumisti.
In materia
pittura
di
scultura ab-
e
biamo spesso uno strano fenomeno contradditorio. Il compratore si
trova quasi
sempre nello
di
viduo-tipo
stato
civiltà
di
cui gusto varia
temperamento
quando
Ma
E
particolare.
del
il
il
suo
l’artista,
un barbaro, un degebrutto.
vi sono nella società
moderna
altri
di contraddizione. Alle volte è
un pubblico
di
l’industria o nel
del
d’epoca secondo
inetto,
cultore
fenomeni
un indi-
avanzatissima,
un talento autentico, appare
è
sempre un nerato
d’animo
cotone,
dei
borghesi, arricchiti nel-
commercio
delle patate,
maiali e di
altre
cose
utili;
quei borghesoni ignoranti
di
hanno quelle mogli enormi, perte
di gioielli e
che
rosse,
co-
che vi chiedono
fri-
volezze decorative settecentesche, patine del cinquecento, bertine,
come
preziosità
se
fossero
floreali
e
autentici
li-
de-
cadenti....
un pubblico democratico
Alle volte è
di intellettualoidi
anarchici
e
socialisti
;
di quelli col cravattone nero, dai piedoni
scalcagnati, che
si
trascinano dietro, alle
conferenze, compagne libere con occhiali,
sgangherate e
con pose
sudicie....
o tedesche, o ibseniane.
Si
slave,
dovrebbe
at-
tendere qualche cosa da questa estrema sinistra
della
contrario,
vita e della
sono
più volgari
i
assertori
zionali,
di luoghi
zionari.
Noi
politica....
di
sibili
i
banalità tradi-
comuni morali e rea-
futuristi
li
abbiamo sempre
trovati violentemente contrari ,
Al
più feroci imbecilli,
davanti a tutte
le
ed insen-
ricerche rivolu-
zionarie
le quali,
dell’arte,
logicamente,
avrebbero dovuto trovare delle analogie elementari nei
mera schifo
loro
da Ca-
cervellacci
Lavoro
del
Puah
che
!
!...
Altre
volte
dei
cratici,
dei
decorati,
invece sono degli aristo-
principi,
dei
(nomi
preti
dei
blasonati,
questi
tutti
che distinguono categorie sconosciute a noi futuristi) che s’interessano e incorag-
giano
più
le
estetiche
sovversive
dell’arte
manifestazioni
moderna....
Non
era
frequentata, la nostra l a Esposizione turista
di
Roma
da
preti,
da
frati,
cuni dei quali presero fotografìe
nero
conferenze nei collegi dove
gnavano ? Non gigantesco sul
al-
teninse-
lessero tutti in quei giorni
imbecillissime superficialità
le
e
fu-
idiota di
che
quel
Enrico Ferri, disse
Futurismo in un’intervista con un re-
dattore
del
Giornale d’Italia
Bisogna proprio credere che
il
cervello
64
umano abbia
smarrita ogni unità! Disgra-
ziatamente in questa anarchia di tendenze^ di opinioni, di
estetica ritti,
e la vita
l’arte e
con
l’angoscia
pregiudizi e
cretino grida
il
!
alti
dell’artista
la miseria è
d’ignoranza i
che
propri
di-
lotta
con
avvelenata dal-
5
.
Contro l’ossessione della cultura e
contro
il
monumento
nazionale.
5
Contro: e
l’
contro
ossessione deliafcultura il
monumento
nazionale.
Nella nostra epoca in formazione, la fusione della cultura ha messo
un velo
dif-
alla
sensibilità sviluppatasi rachiticamente in
una ignoranza le
secolare.
Ha
reso arroganti
mediocrità intellettuali che una volta
ta-
cevano frenate da una riconosciuta gerarchia di sapienza o di censo. E,
come
certe libertà generano sul principio confusione,
sapere,
così il
la
versità Popolari, le
democratizzazione
furore delle biblioteche,
le
hanno imbaldanzite
del
Unitutte
menti volgari vanitose e mediocri e
per quel che riguarda noi pittori e scul-
68
tori l’arte è diventata «quello che piace»,
secondo un’espressione generale e democratica....
libro è divenuto oggi un’ossessione
Il
Non v’è
gigantesca.
che non tante
idiota
quando ha un nuovo
volo o una rivista sotto la
(tipo
colto)
creda qualche cosa d’impor-
si
il
libro sul ta-
braccio. Tutta
balordaggine tedesca o meglio
il
lato
peggiore del carattere germanico hanno offuscata la nostra serena e gaia genialità
La
italiana! il
critica, la critica della critica,
saggio critico sulla critica della
critica,
e la monografia, sono la più grande aspi-
razione
trattato) il
ma
il
professore in
stalla
sdraiano
il
più mal-
professore di qualche cosa, sè, è
divenuto un idolo, e
la cultura, l’alta cultura
una
professore
dell’ intelletto italico. Il
(non quello della scuola che è
dove
i
come
si
dice, è
gelidi castrati d’Italia
con sussiego
Y; e-, vi
loro erudizione. Presto
sul
si
letame della
avremo anche noi
69
come
Germania
in
i
giovani che portano
per darsi del tono, per
gli occhiali solo
avvicinarsi al tipo studioso. L’artista
italiano
subisce oggi
V uomo di cultura stampata, e tore
,
rimpinzato
carta
di
L’uno
tutto....
Tra
corrompe.
i
pontifica,
come una
due
perennemente affannata, corre
spola
giornalista-critico, lito
ignorante
e
arricchito di fresco: l’ama-
l’
vuoto di
,
l’altro
avido
due miserabili imperativi:
che
non
ha
nè cultura nè denaro, che può
sere
buona volontà,
pieno di
ma
il
so-
di
es-
che,
ignorante fino al grottesco, sbaglia sempre e subisce quindi
Non
l’
vide,
si
influenza di tutti e due.
tempo
fa,
riempirsi
le
colonne dei giornali di una notizia straordinaria?
Un
segretario
generale per
le
Belle Arti (mi pare sia quella piaga nazionale che
grattato di
un
un
si
chiama corradoricci) aveva
po’ più
affresco in
degli altri
una chiesa
il
fregio
di .Rimini e
70
aveva
scoperto....
maginate brezza tra
si
di giornali, cosa
di
patria
tori, il
Im-
d’Isotta...
la
gioia,
l’eb-
questo fatto
ad una simile oziosa
dedicano intere colonne si
dovrebbe scrivere per
ricerche creatrici degli artisti o degli
uomini la
nome
giornalista con
del
mani? Se
le
stupidaggine
le
il
confusione,
la
scienza, pei
gli esploratori,
ma
minatore, l’operaio,
Se
combattenti per
o per un’idea,
il
per
gli
avia-
che dico?, per facchino?...
l’idolatria del libro, dell’analisi, della
statistica, della critica, se l’ossessione della
conferenza,
del
concerto,
dell’audizione
Wagneriana, Debussy ana, Straussiana,
se
la frenesia dell’artistico e dell’erudito se-
gnano
nella
seria fisica,
gioventù europea
un afflosciamento
una mi-
del tempera-
mento, un rammollimento vergognoso di ogni Italia
impeto
eroico
ed aggressivo,
in
questa piaga assume un carattere
specialissimo.
71
Gli
italiani
d’oggi escono, fortunata-
mente, da quello che fu chiamato riodo preindustriale.
Ma
il
pe-
quasi tutti se ne
ritrovano indolenziti o con le ossa
rotte....
La meravigliosa atmosfera giovane che si
va formando e nella quale
l’Italia
si
avvia a divenire grande potenza lavoratrice e militare, quest’atmosfera,
adatta per
i
è
poco
polmoni avariati dalla pol-
vere delle biblioteche e dei musei e dal fetore secolare degli scavi.
monumento oggi la
L’ombra
del
nazionale ha fiaccato fino ad
virilità italiana
ed ogni malcon-
tento cerca pace nella cultura.
Le con
nostre grandi città
gli
che sono
sono formate
le « città del silenzio »
chiamò un grande ranza,
si
avanzi di quelle galere intellettuali
le
passatista. In
persone
colte,
come
le
maggio-
(mi occupo
di
queste perchè purtroppo la massa in Italia
vegeta tra
il
litro,
il
giuoco delle bocce e la
femmina, tanto nelle
città
come
nelle
cam-
72
pagne) rimpiangono
quiete letture,
le
colloqui e gli epistolari accademici, le
bre
dei grandi
campane,
trapassati,
chiù -chiù
il
l’
orticello,
dei
le discussioni interminabili e
i
omle
passerotti,
a vuoto nel
piccolo caffè di provincia o lungo le viuzze deserte della vecchia Italia.
sognano
l’azione....
per
Quando poi brandi-
gli altri,
scono impettite la vuota rettorica dell’impero
Roma
di
e
quei
fantocci sgonfiati che
Petrarca,
vecchi
non
eon esempi
di
famosi
chiamano Dante,
Michelangelo....
della Libia
panto?
si
La
conquista
è stata fatto passo passo
Roma,
di Venezia, di
Non paragonò
Le-
G. D’Annunzio
i
nostri forti alpini friulani agli arcieri della
Repubblica Genovese? Non
si
sostiene
quasi tutto nella nostra Italia su luoghi
comuni, su
frasi
fatte,
su
fame scroc-
cate?...
Oh che nausea !
tacolo
questo miserando spet-
intellettuale
e civile!
È
da
tutto
73
che
questo
deriva quella atmosfera
di
perpetuo rimpianto e di scetticismo che ci
opprime e
ci soffoca!
Chi non trova per pigrizia, o
incompetenza
propria
la
moderne manifestazioni
nelle
non
sa
alle
proprie
far
di
meglio
genio unico,
spalle il
e
viltà,
o
soddisfazione artistiche,
che
guardare
rimpiangere
il
picco eccelso e solitario
intorno al quale è
il
deserto, e sospirare
e sognare su Fidia.... su Michelangelo....
su Tiziano....
Chi
trova
si
a
disagio
concezioni filosofiche della alle
nelle
vita....
proprie spalle e rimpiange
e la chiesa,
il
trionfo del
senso, e maledice l’oggi, e sogna
Chi
si
il
dogma
ferreo sentimento religioso,
il
l’annientamento del corpo o
cristiano o
il
nuove guarda
mondo
il
mondo
pagano.... la Grecia....
trova a disagio nel rumore delle
lotte politiche, delle rivendicazioni sociali ecc.,
guarda
alle proprie spalle e fanta-
74
stica sulla sapienza di
Salomone, sul ferreo
diritto di Cesare, sugli splendori
Re
del
Sole, sul gesto di Napoleone....
Io potrei citare a centinaia gli esempi
morboso
del
malcontento cultura,
malessere, questi
di
codeste
di
nostalgico
del
degenerati
della
ancora mal
anime
per la nostra gloriosa atmo-
costituite
sfera di dinamite.
Per molti oggi il
mondo che
viamo,
le
idealità che
nuove
è causa di
un doloroso
Specialmente per
guidano
ci
disagio.
gl’ Italiani,
tutto
che è moderno è sinonimo di
Ad
esempio
altre
poche
si
amare
l’impossibilità di
circonda, la vita che vi-
ci
parla di Milano
città italiane
ciò
brutto!...
e
delle
che invece della
hanno un meraun formidabile avve-
solita gloriosa tradizione
viglioso presente e nire,
come
di città grossolane e
Dirò tra parentesi che di
arte
italiana,
se
si
il
solo
toglie
orribili.
barlume Fattori
e
75
qualche macchiaiuolo fiorentino,
ci
viene
da Milano (Ranzoni, Cremona, Rosso, Segantini, Previati)...
è per
Il
movimento moderno
un veneziano, per un
fiorentino o per
un romano, un’aberrazione che bisogna fuggire alla prima occasione dopo aver deriso o brili
compianto. Le folle multicolori e feb-
sono mostruose per l’italiano che in
tutta la sua nobile esistenza sulla
quiete vie
—
ha discusso
grandezza passata della Patria, nelle della
ex capitale
sua senza
cara piccola città
—
dubbio
tutta
piena di ombre gloriose, di vecchi palazzi chiusi, di giardini chiusi, di
Le
officine
menti
chiuse....
eternamente deste e rug-
genti ispirano ribrezzo all’italiano che per tutta la vita
ha concentrato
il
suo studio
e la sua ammirazione sull’ultimo capitello in fondo a destra, di quel tal palazzo, o
nella seconda arcata, a sinistra, di quella tal chiesa....
Le
monumento
nazionale.
stazioni, le strade ferrate, così
nere
76
e così di
inesorabili di fuochi, di fragori e
fumo, destano orrore a quegli
italiani
che poi discutono a vuoto e fuori dalla
modo
realtà sul
di mobilitare
le
nostre
truppe in 24 ore alla frontiera austriaca....
E
altro
il
tramonto da una panchina del Pincio,
non fanno che guardare zufolando
oziare all’ombra dei viali di Boboli, o ri-
petere su e il
giù per la millesima volta
liston di Piazza S. Marco....
Appunto questo continuo, ignobile antagonismo tra duce
il
passato e
il
presente pro-
la nostra debolezza artistica, politica,
sociale.
nostri
I
padri
ci
sangue dal giogo straniero sori ci
;
liberarono col i
nostri profes-
amma-
riconsegnano moralmente
monumento nazionale Noi consideriamo il monumento nazionale come la massima piaga d’Italia.
nettati
dal
!
Contro la viltà mentale degli piccoli
e
grandi e dei
critici
artisti
ignoranti,
contro la cultura e la tradizione, com-
battono
le
nostre opere futuriste
!
77
\
E
la
cultura infatti che in
nome
dei
Greci e di Michelangelo ha troncata la via all’
impressionismo scultorio, che noi vo-
gliamo continuare trasformandolo in una sintetica
sola
compenetrazione
cultura difende
nelle figure e
il
di
piani.
La
contorno chiuso
propugna vecchie conce-
zioni della plastica e della composizione
per combattere
il
nostro colorito interiore,
la sintesi integrale delle cose, la costru-
zione plastica dei moti della materia....
La
cultura,
sempre
la cultura, difende l’im-
mobilità, la statica, e in pittura.
pugnante
BASTA!
Ed
è
cultura
nega
il
Dinamismo
a questa sterile e
che
noi
ri-
gridiamo
:
Perché non siamo impressionisti.
81
6
.
Perchè non slamo impressionisti.
Non
esiste
oggi in Europa e nel
una tendenza
cupata realmente 1’
mondo
pittorica o scultoria preocdi
quello
che
forma
elemento sostanziale della plastica, che
non
derivi
dall’impressionismo francese:
da Manet a Cézanne. Tralasciando
di
rifare
la
storia
di
epoche più remote, comincierò da quella che secondo noi
futuristi
prepara l’epoca
che noi viviamo. La divisione storica che faccio
mi
è necessaria per fissare alcuni
punti salienti tura.
Dopo gelo,
dell’evoluzione
Essi serviranno Raffaello,
l’umanità
della
pit-
a farci intendere.
Leonardo,
esaurì in
Michelan-
arte
la
for-
6
82
mula
un sublime definitivo. Con que-
di
raggiunse
sti tre artisti
l’arte
sviluppo
una parabola
di
da millenni.
cui
idealità
le
l’arte
grandezza
sua
della
Se
sotto, col
tivo, tra la
in
in
una
di
natura-
una formula
Romana
sta al di-
Grecia e Michelangelo, come Infatti
l 'astratto
degli dei e dell’eroe ellenici si
e
suo verismo analitico e imita-
una preparazione.
e
saliva
culmine
il
ricerche
le
astratta tipica, l’arte
massimo
momento
nel
definiscono
si
tocca
un’epoca
di
attraverso
razza, listiche,
il
che
esaurisce solo
si
fisico
completa
quando giunge
all’
an-
goscia cristiana interna di Michelangelo.
Dopo trova
il
cinquecento quest’angoscia non
più
mento che siva.
si
corpo umano uno stru-
presti alla sua umiltà espan-
Essa esula fuori
nuovi e e
nel si
miti,
meno
d’Italia in popoli più
violenti e voluttuosi,
trasforma nella pia contemplazione
dei paesaggi e delle lande brulle,
nelle
83
nature morte, nei migliar^
frammentarie
nei quadri fa-
ritratti,
ricerche
nelle
nordiche.
naturalistiche
Questo
dersi della contemplazione
che
ci
circondano,
intensificarsi
espan-
sugli oggetti
su IVambiente,
questo
sminuzzarsi dello spirito
e
d’osservazione, questo
nuovo
culto dell’u-
niversale, questo innalzare a valore plastico
i
più umili fenomeni naturali, que-
diremo
sto,
così,
panteismo plastico preco-
nizzavano la modernità.
può
Si
dell’arte
suddividere
la
Elaborazione :
O ed
u
Egizi i, Assiri, Babilonesi
Apice :
Sai co
quindi
•