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Italian Pages 736 [766] Year 1991
LO SPAZIO LETTERARIO DI ROMA ANTICA Direttori: Guglielmo Cavallo, Paolo Fedeli, Andrea Giardina
Volume V CRONOLOGIA E BIBLIOGRAFIA DELLA LETTERATURA LATINA
SALERNO EDITRICE
LO SPAZIO LETTERARIO DI ROMA ANTICA Nello
Spazio letterario di Roma antica
..;1l centro dell'interesse è il testo, nei suoi momenti e percorsi: dalla produ zione alla circolazione, dalla ricezione all'attualizzazione. Del testo si seguo no le vicende lungo la parabola del mondo romano, quindi, oltre il Me dioevo e il Rinascimento, fino alle ri prese piu o meno consapevoli o occa sionali nell'età contemporanea e nella civiltà dei mass-media. Per testo, inol tre, non s'intende soltanto ciò che a noi moderni è giunto in seguito al processo di selezione verificatosi nel l'antichità (e quando sia sopravvissuto alle insidie della lunga tradizione me dievale) ma anche quella vasta lettera tura sommersa, giudicata «minore » e solitamente trascurata perché affidata a forme di tradizione orale o non lega ta a forme letterarie nobili. Dei testi considerati però non tanto nell'ottica limitata dei singoli autori, quanto piut tosto nella totalità dei generi - vengo no ritostruiti gli itinerari culturali, i modelli che agiscono e interagiscono, i caratteri originali e le successive strati ficazioni. In questa compiuta rivisita zione, ricevono piena luce anche i meccanismi complessi della tecnica al lusiva e i fenomeni d'intersezione dei generi stessi e dei modelli. I fattori unificanti della cultura romana si ac compagnano, lungo l'arco di una sto ria millenaria, a elementi di diversifi cazione, e lo spazio letterario di Roma antica può essere anche inteso come un insieme di spazi che interagiscono. Lo Spazio letterario di Roma antica è dunque una proposta originale di ri pensamento della cultura romana: in essa, il progetto, la scelta degli autori, l'elaborazione della materia, il coordi namento editoriale, sono il frutto di un grande impegno al fine di offrire un'opera di cui sia possibile una frui zione al tempo stesso continua e pluri dimensionale. Scritta da studiosi tra i migliori di cui oggi l'Italia possa di sporre, quest'opera si propone anche come laboratorio di metodologie, di sperimentazioni, di prospettive.
Volume V CRONOLOGIA E BIBLIOGRAFIA DELLA LETTERATURA LATINA Completato il panorama storico e cri tico, nei primi quattro volumi de Lo spa zio letterario di Roma antica, il quinto volu me offre una serie di strumenti indi spensabili per la piu proficua fruizione dell'opera. Innanzitutto, nella sezione intitolata Cronologia della letteratura latina, un am pio e articolato quadro d'insieme della produzione letteraria nel mondo roma no antico: una rapida rassegna in cui tut ti i fatti piu o meno rilevanti, tutti i feno meni della cultura letteraria comunque interessanti vengono riepilogati in un prospetto di agile consultazione che scorre parallelamente ai grandi eventi della storia. Cosi che il quadro storico culturale risulti sempre saldamente an corato al quadro storico-politico, in una visione complessiva e pluridimensionale che spesso consente di recuperare sin cronie, episodi e situazioni di dettaglio non sempre evidenti al primo sguardo. In secondo luogo, una Bibliografia della letteratura latina, in aggiunta alle biblio grafie specifiche richiamate nei vari sag gi (e indipendente da queste), offre una rassegna selezionata ma non essenziale degli strumenti di studio e di ricerca cui è necessario far riferimento in tema di letteratura latina: i principali repertori e le grandi opere di consultazione, le piu accreditate riviste, le maggiori collane di testi, i lessici, le storie letterarie generali e particolari, i contributi critici su singoli autori e singole opere. La materia è ordi nata secondo un preciso disegno critico e inquadrata in un discorso che tende a precisare per grandi linee la valenza dei titoli proposti, indicando al tempo stesso direzioni e percorsi possibili di ricerca, di st�io, di lettura. Infine, tutta una serie di Indici (dei no mi e delle cose notevoli, delle e degli autori citati, dei con sente una consultazione rapida dell' ope ra e un agevole reperimento degli argo menti che interessano. In copertina: Ritratto di Terentius Nero con la moglie. Da Pompei, prima del 79 d.C. Napoli, Museo Ar cheologico Nazionale.
LO SPAZIO LETTERARIO DI ROMA ANTICA
Volume V CRONOLOGIA E BIBLIOGRAFIA DELLA LETTERATURA LATINA
LO SPAZIO LETTERARIO DI ROMA ANTICA
Volume I LA PRODUZIONE DEL TESTO Volume II LA CIRCOLAZIONE DEL TESTO Volume III LA RICEZIONE DEL TESTO Volume IV L'ATTUALIZZAZIONE DEL TESTO Volume V CRONOLOGIA E BIBLIOGRAFIA DELLA LETTERATURA LATINA
Con il patrocinio della
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CASSA DI RISI1\RMIO DI RO\t1A
LO SPAZIO LETTERARIO DI ROMA ANTICA Direttori: GUGLIELMO CAVALLO, PAOLO FEDELI, ANDREA GIARDINA
Volume V C R O N O LO GIA E BIBLI O G RA F IA DELLA LETTERATURA LATINA
SA LERNO EDITRICE ROMA
In redazione: MARILENA MANIACI
TUTTI I DIRITTI RISERVATI ISBN
88-8402-075-1
I CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA
STORlA E ISTITUZIONI CIVICHE
814
Data della fondazione di Roma e Cartagine secondo TIMEO DI TAUROMENIO.
753
Data della fondazione di Roma secondo L. CAssio EMINA, M. TERENZIO VARRONE, T. PoMPONIO ATTICO. La tradizione pone in quest'anno l' inizio del regno di RoMOLO, dopo il ratto delle Sabine, lo scontro e la successiva alleanza con il re sabino TITo TAZIO.
747
Data della fondazione di Roma secondo Q. FABIO PITTORE. Ha inizio verso quest'epoca la colonizzazione greca in Oc cidente.
729
Data della fondazione di Roma secondo L. CrNCIO Au MENTO.
716
Data della morte di RoMOLO secondo la tradizione.
715
Il sabino NuMA PoMPILIO è designato re. Gli si attribuisce la creazione degli istituti religiosi e dei sacerdozi di Roma.
673
Il popolo sceglie come re TuLLo OsTILIO (673-642). Sotto il suo regno i Romani avrebbero distrutto Alba Longa - dopo la fortunata vittoria degli Orazi sui Curiazi - e trasferito la popolazione a Roma.
642
A TuLLo OsTILIO la tradizione fa succedere ANco MARZIO (642-617), figlio di una figlia di NuMA. È ricordato come fondatore del ponte Sublicio, in corrispondenza del Foro Boario. IO
LETTERATURA E VITA CULTURALE
Il
MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE
617
Alla morte di ANco MARZIO gli succede il re etrusco TARQUI NIO PRisco (616-579): la leggenda allude alla caduta di Roma sotto la dominazione etrusca. Il re avrebbe fatto guerra ai Latini, imponendo loro la supremazia di Roma. Gli si attri buisce la trasformazione urbanistica della città.
579
Alla morte di TARQUINIO PRisco diverrebbe re SERVIO TuL uo (578-535), figlio di un dio e di una schiava (secondo un'altra versione un etrusco di nome MAsTARNA). La tradi zione gli attribuisce importanti riforme, di epoca piu tarda (divisione del popolo in classi censitarie; creazione di tribu territoriali), e l'istituzione del culto federale di Diana. Roma riceverebbe in quest'epoca la prima cinta di mura.
535
Alla morte di SERVIO TuLuo, TARQUINIO IL SuPERBO (534510) regnerebbe su Roma, esercitando un potere tirannico. Roma è teatro di grandi lavori pubblici e sono introdotti da Cuma gli oracoli sibillini.
5IO
Cacciata di TARQUINIO IL SuPERBO, che la leggenda attribui sce ad un'insurrezione popolare capeggiata da L. GmNIO BRuTo, per vendicare l'onore di LucREZIA, oltraggiata da SE STO, figlio di TARQUINIO.
509
Fine dell'età monarchica: al posto dei re sono creati due consoli annui ( L. GIUNIO BRUTO e L. TARQUINIO CoLLATINO, marito di LucREZIA). Pounro menziona un trattato com merciale tra Roma e Cartagine. La lex Valeria de provocatione (promossa dal console P. VALERIO PoPLICOLA) garantirebbe al popolo il diritto di appello nelle sentenze capitali (ma la storicità è sospetta). I2
CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE
sec. VI
Risalgono almeno a questo secolo i primi documenti pervenutici della letteratura latina.
13
MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE
508
La tradizione registra l'offensiva etrusca guidata dal re PoR SENNA, lucumone di Chiusi, esaltando l'eroismo di ORAZIO Co cuTE, MuziO ScEVOLA, CLELIA: il racconto allude ad una fase di dominio etrusco su Roma.
496
Verso quest'anno i Romani - secondo la tradizione con l'in tervento dei Dioscuri - sconfiggono i Latini presso il lago Regillo (a nord-ovest di Tusculum).
494
Scontri fra patrizi e plebei provocano la prima secessione della plebe sul Monte Sacro (apologo di MENENIO AGRIP PA). Da questi avvenimenti si fa dipendere l'istituzione dei tribuni della plebe (due, quattro o cinque, portati in segui to a dieci), e degli edili plebei, e la creazione dei comitia tri buta.
493
Romani e Latini stipulano un trattato di mutua assistenza militare (foedus Cassianum, dal nome del console SP. CAssiO VECELLINO ).
491
Secondo la leggenda CN. MARCIO CoRIOLANO, ritiratosi da Roma perché accusato di condotta tirannica, guiderebbe un esercito di Volsci contro la città.
486
Una tradizione dubbia attribuisce al console SP. CAs sio un primo progetto di legge agraria sulla divisione dell' ager pu blicus.
475
Il console VALERIO PoPLICOLA trionfa su Veienti e Sabini: è l'epoca della cosiddetta prima guerra contro Veio.
CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE
15
MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE
458
Il dittatore L. QmNZIO CINCINNATO infligge una sconfitta agli Equi presso il monte Algido (nella regione dei colli Al bani); quindi depone la carica e si ritira nel suo podere oltre il Tevere.
456
La tradizione attribuisce all'eroe plebeo L. le ILIO la lex Icilia de Aventino publicando, che prevedeva l'assegnazione di terre alla plebe sull'Aventino.
451
Dieci patrizi (decemviri legibus scribundis) ricevono pieni pote ri per la redazione di un codice di leggi, stilate secondo la tradizione su dieci tavole di legno o di bronzo.
450
Un nuovo collegio di decemviri aggiunge al corpus di leggi due tavole sfavorevoli ai plebei (leges XII Tabularum, pubbli cate nel Foro).
449
I decemviri sono deposti a seguito di una sommossa popola re (con una nuova secessione dei plebei sull'Aventino e sul Monte Sacro) e sostituiti dai consoli L. VALERIO PoTITO e M. ORAZIO BARBATO. I plebiscita plebei, purché sanciti prelimi narmente da senatori patrizi, sono equiparati alle leges.
447
A partire da quest'anno i questori (in numero di due) sono eletti dall'assemblea tribale (anziché dai consoli).
445
Al tribuna G. CANULEIO è attribuita la promulgazione di una legge (lex Canuleia) che autorizza i matrimoni fra patrizi e plebei.
444
È stipulato un trattato fra Ardea, città latina dei Rutuli, e Ro
ma (foedus Ardeatinum}. A partire da quest'anno (e fino al 367) i consoli sono spesso sostituiti da tribunì militum consulari potestate. 443
Probabile istituzione della censura, riservata al patriziato. 16
CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE
I7
MARILE NA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE
431
I Romani guidati da P osTuMIO TuBERTO sconfiggono defi nitivamente gli Equi al monte Algido.
43 0
Verso quest'anno termina il conflitto contro Equi e Volsci e ha inizio la seconda guerra fra Roma e Veio (43 0- 426 ) .
426
I Romani conquistano Fidene. Fra Roma e Veio è concluso un armistizio ventennale.
421
I questori passano da due a quattro con l'ammissione dei plebei.
406
Riprendono ( per la terza volta) le ostilità fra Roma e Veio (406-396 ) .
396
Verso quest'anno M. FuRIO CAMILLO espugna l'etrusca Veio, dopo una lunga fase di rivalità.
39 0
In quest'anno ( secondo P ouBIO nel397) i Galli Senoni gui dati da BRENNO calano in Etruria, sconfiggono i Romani presso il fiume Allia (affluente del Tevere) e incendiano Ro ma. La tradizione attribuisce a FuRIO CAMILLO la sconfitta dei Galli e la salvezza della patria.
388
Roma combatte in questi anni contro i Volsci, gli Equi e gli Etruschi di Tarquinia.
381
Tuscolo è la prima fra le città latine ad ottenere la cittadinan za romana. 18
CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE
19
MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE
367
G. LiciNIO STOLONE e L. SE S T I O LATERANO, tribuni della ple be, sono autori di leggi (leges Lidniae Sextiae) che aprono il consolato ai plebei ( altri provvedimenti loro attribuiti sono probabili anticipazioni di eventi di età graccana). Agli edili plebei sono affiancati due edili curuli, eletti fra i patrizi. Ai piedi del Campidoglio è costruito un tempio dedicato alla Concordia.
366
sarebbe il primo console plebeo. È eletto il primo pretore urbano. Agli edili plebei sono aggiunti due edili cu ruli. Un'epidemia di peste è combattuta con l'infissione di un clavus.
358
Romani e Latini stipulano un nuovo accordo. Scoppiano le ostilità fra Roma e Tarquinia (358-351) .
35 4
I Romani stringono un trattato di alleanza con i Sanniti.
351
I Romani attaccano Tarquinia, concedendole un armistizio di 40 anni. In quest'anno ( se non già anteriormente) è eletto il primo censore plebeo.
3 48
È rinnovato il trattato commerciale fra Roma e Cartagine.
3 43
Roma prende le difese di Capua contro i Sanniti: prima guerra sannitica (3 43-3 41) .
3 42
Al
L. SESTIO
tribuno della plebe L. GENUCIO si attribuiscono leggi contro il prestito ad usura e la concentrazione delle cariche pubbliche.
20
CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE
367
I ludi Romani sono rifondati con periodicità annuale e affida ti agli edili curuli.
364
Livio pone in quest'anno l'istituzione a Roma dei ludi scaeni ci (a seguito di una pestilenza), con rappresentazioni di ludio nes (giocolieri) venuti dall'Etruria.
21
MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE
3 41
Termina la guerra sannitica: Roma domina la Campania set tentrionale.
3 40
Campani e Latini si alleano contro Roma: guerra latina (3 40-338 ). La tradizione celebra l'eroismo di T. MANLIO ToR QUATO e P. DECIO MuRE.
339
Q. PuBLILIO FILONE è il primo dittatore plebeo: gli vengono attribuite riforme in senso democratico (obbligo di eleggere almeno un censore plebeo; valore vincolante dei plebiscita; riduzione dell'auctoritas patrum a ratifica formale delle pro poste di legge) .
338
Roma sconfigge la lega latina, incorporando gli alleati mino ri e riducendo i maggiori ad alleati sottoposti.
33 7
PUBLILIO FILONE è
32 7
Assedio e occupazione romana di Napoli. Ha inizio la se conda guerra sannitica (32 7-3 04).
326
I consoli G. PE TELIO LIBONE VISOLO e L. PAPINIO sono ri cordati come autori di una legge che vieta l'incarceramen to per debiti ( lex Poetelia de nexis, datata da VARRONE al 313 a.C.) .
321
I Sanniti attirano i Romani in un agguato alle Forche Caudi ne (tra Capua e Benevento) , costringendoli ad una resa umi liante.
316
Riprendono le ostilità contro i Sanniti: i Romani sono scon fitti a Rautule, presso Terracina.
il primo pretore plebeo.
22
C RO NOLO G I A DE LLA LETTE RATURA LAT I NA
LETTERATURA E VITA CULTURALE
23
MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE
312
APPIO CLAUDIO è censore : apre il Senato ai cittadini di bassa estrazione; fa costmire il primo acquedotto (Aqua Appia) e la via Appia.
308
Nuovo trattato commerciale fra Roma e Cartagine.
307
Primo consolato di APPIO CLAUDIO, che concede ai cittadini la libertà di scelta della tribu.
304
Pace fra Romani e Sanniti.
300
I
300
L. GALLO 0GULNIO, tribuna della plebe insieme al fratello Gneo, fa approvare in quest'anno (o nel 296) una legge (!ex Ogulnia) che ammette i plebei alle supreme cariche religiose (pontefici e auguri) .
298
Sanniti, Galli, Etmschi, Umbri si alleano contro Roma: terza guerra sannitica (298-290). È console L. CoRNELIO SciPIONE BARBATo, la cui iscrizione sepolcrale ne ricorda le imprese nel Sannio e in Lucania.
296
APPIO CLAUDIO è console per la seconda volta. È dedicato un tempio a Bellona.
295
I Romani, guidati dai consoli Q. FABIO RuLLIANO e P. DEciO MuRE, battono i Sanniti e i loro alleati presso la città umbra di Sentina.
Romani stringono un accordo con Taranto, impegnandosi a non navigare nello Ionio.
24
CRONOLOGIA DELLA L E T TERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE
312
Ad APPIO CLAUDIO è attribuita la composizione di una mo
nografia de usurpationibus.
incarica il liberto e scrivano GN. FLAVIO di compilare una raccolta di formule di procedura civile (ius ci vile Flavianum). Il calendario dei giorni di udienza (legis actio) è esposto nel Foro.
304
APPIO CLAUDIO
300
Da quest'anno le tabulae pontifìcum conservano regolarmen te memoria dei magistrati e degli eventi importanti per il culto.
25
MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE
292
Tra quest'anno e il 285 APPIO CLAUDIO è dittatore.
290
Roma sconfigge i Sanniti, estendendo il proprio dominio su tutta l'Italia centrale.
287
Nuova secessione della plebe. Con la lex Hortensia, fatta ap provare dal dittatore plebeo Q. 0RTENSIO, i plebiscita assu mono valore incondizionato di leggi (probabilmente con l'approvazione preventiva del Senato).
284
I Romani sono battuti dai Galli Senoni presso Arezzo. M. CuRIO DENTATO sconfigge i Galli Senoni e ne occupa il ter ritorio.
282
I Romani inviano una flotta a protezione di Turii (minaccia ta da Bruzzi e Lucani), ma sono bloccati nello Ionio. L' eser cito di Taranto scaccia da Turii il presidio romano; i Tarenti ni invocano l'aiuto di PIRRO, re molosso d'Epiro.
280
PIRRO sbarca in Italia e sconfigge i Romani ad Eraclea. È console il giurista T. CoRUNCANIO, primo ad ammettere il pubblico alle sue consultazioni.
279
PIRRO batte nuovamente i Romani ad Ausculum (Ascoli Sa triano), ma a prezzo di gravi perdite (vittoria di Pirro).
277
PmRo sbarca in Sicilia, espellendo dall'isola i Cartaginesi, che chiedono l'aiuto di Roma.
275
PIRRO è costretto alla fuga dal console M. CuRIO DENTATO nella battaglia di Maleventum (poi Benevento).
272
Taranto è assediata ed espugnata, ma ottiene generose con dizioni di resa. A Roma è costruito l'acquedotto Anio Vetus.
270
Conquista romana di Reggio.
CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE
280
APPIO CLAUDIO, cieco ed in età avanzata, pronuncia in Sena to un' orazione contro le proposte di pace portate dagli am basciatori di Pirro.
272
Probabilmente in quest'anno LIVIO ANDRONI co è condotto come schiavo da Taranto a Roma.
27
MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE
quaestores classici,
267
Sono istituiti i
266
Roma soggioga Messapi e Salentini e domina su tutta l'Ita lia.
265
I Mamertini (mercenari campani di stanza a Messina) chie dono l'appoggio di Roma contro Cartagine. A Roma preva le il partito della guerra.
264
Ha inizio la prima guerra punica (264-241): i Romani occu pano Messina; Cartagine e Siracusa si alleano contro Roma. A Roma sono introdotti i combattimenti gladiatori, di origi ne etrusca.
263
IERONE di Siracusa entra in alleanza con Roma.
262
I Romani conquistano Segesta e (dopo un assedio) Agrigen to.
260
'
addetti alla flotta.
Costruzione di una flotta e prima vittoria navale dei Roma ni al largo di Milazzo, sotto la guida del console G. DuiLIO.
259
Il console L. CoRNELIO SCIPIONE occupa Aleria e sottomette la Corsica; due iscrizioni rinvenute nel sepolcro degli Sci piani ne registrano la carriera.
256
I Romani inviano un corpo di spedizione in Africa, guidato dal console M. ATTILIO REGOLO, che riporta una grande vit toria navale nei pressi del capo Ecnomo.
255
ATTILIO REGoLO è sconfitto e fatto prigioniero in Africa; la flotta romana rientrante è distrutta da una tempesta presso il capo Pachino.
254
I Romani occupano Panormo (Palermo). M. CoRUNCANIO è, probabilmente, il primo pontefice massimo plebeo.
CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE
29
MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE
249
Il console P. CLAUDIO PuLcRo subisce una sconfitta a Dre pano (ai piedi di Erice) .
247
AMILCARE BARCA assume il comando della flotta cartaginese.
242
Verso quest'anno è istituito il praetor peregrinus, competen te per le cause in cui una o entrambe 1� parti fossero stra mere.
241
G. LuTAZIO CATULO, a capo di una nuova flotta romana, sconfigge i Cartaginesi presso le isole Egadi. Fine della guer ra: Cartagine è costretta ad evacuare la Sicilia e a pagare un'indennità di 3200 talenti. Sono istituite le due ultime tri bu romane.
238
Roma occupa la Sardegna, sottraendola ai Cartaginesi.
237
Il generale cartaginese AMILCARE BARCA è inviato a conqui stare la Spagna; sono con lui il genero AsDRUBALE e il figlio minore ANNIBALE.
30
CRONOLOGIA DELLA LETTE RATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE
250
Verso la metà del secolo nasce a Sarsina T. MAcero (?) PLAU TO.
249
LIVIO ANDRONI CO compone forse un carmen a Dite e Proser pina per i ludi saeculares.
241
Alla guerra ha preso parte NEVIO, presumibilmente negli ul timi anni.
240
Durante i ludi Romani è messa in scena a Roma una fabula (commedia o tragedia) di Livi o ANDRONico; questa data se gna l'inizio « ufficiale » della letteratura latina.
239
Nasce Q. ENNIO a Rudiae, presso Taranto, punto di incontro delle civiltà greca, osca e latina.
238
Sono istituiti a Roma i Flora/es, con rappresentazioni di mi fil.
235
È rappresentata a Roma una fabula di Nevio (tragedia o commedia) .
234
Nasce a Tuscolo M. PoRCIO CATONE, da famiglia contadina.
31
MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE
232
G. FLAMINIO, tribuno della plebe, fa approvare una legge per la distribuzione dell'ager Gallicus et Picenus, sequestrato ai Galli Senoni.
231
Roma si allea con Sagunto, città costiera della Spagna, non ancora occupata dai Cartaginesi.
230
Roma interviene nell'Adriatico contro i pirati illiri, guidati dalla regina TEUTA (230-229) .
229
Muore AMILCARE. I Romani conducono una vittoriosa cam pagna militare contro gli Illiri.
227
Sicilia e Sardegna diventano province romane.
226
I Cartaginesi si impegnano a non superare il fiume Ebro nella loro espansione verso il nord della Spagna. Roma si al lea con Sagunto, situata a sud del fiume.
225
Grandi masse di Galli cisalpini passano l'Appennino e sono sconfitti a Talamone (fra Roma e Pisa).
224
I Romani sottomettono i Galli Boi.
222
Il console plebeo M. CLAUDIO MARCELLO vince i Galli Insu bri a Clastidium ( Casteggio, presso Piacenza) e occupa Mila no: Roma domina la Gallia Cisalpina.
221
Alla morte di AsDRUBALE, ANNIBALE assume il comando delle forze cartaginesi in Spagna.
220
Riprendono le incursioni dei pirati illirici nell'Adriatico (220-219). G. FLAMINIO è censore: sono costruiti la via Flami nia e il Circo Flaminio.
219
ANNIBALE
assedia e conquista Sagunto, alleata di Roma. Ri prende la guerra contro i pirati illiri nell'Adriatico.
32
CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE
230
Verso quest'anno nasce CECILIO STAZIO, probabilmente a Mediolanum.
222
Gli avvenimenti di quest'anno ispirano a NEVI O la pretesta Clastidium. CECILIO STAZIO giunge forse a Roma dalla Gallia come prigioniero di guerra.
221
È di quest'anno la p ili antica notizia di una rappresentazione mimica a Roma.
220
Nasce a Brindisi M. PAcuviO, da una sorella di Ennio. Verso quest'anno sono istituiti a Roma i ludi plebeii, ospitati nel Circo Flaminio.
33
MARI LENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE
218
Ha irùzio la seconda guerra purùca {218-201). ANNIBALE at traversa le Alpi e batte i Romani al Ticino e alla Trebbia. So no dedotte le colonie di Piacenza e Cremona.
217
Disfatta dei Romani, capeggiati dal console G. FLAMINIO, presso il lago Trasimeno. Q. FABIO MAS SIMO, nominato dit taore, attua una tattica di logoramento che gli frutta il titolo di temporeggiatore.
216
Sotto il consolato di L. EMILIO PAoLO e M. TERENZIO VARRO NE l' esercito romano è pressoché distrutto a Canne. Defe zione di Capua.
215
FILIPPO V di Macedonia si allea con ANNIBALE contro Roma.
214
Scoppia la prima guerra macedonica (214-205), primo inter vento di Roma in Oriente.
2n
Il console APPIO CLAUDIO MARCELLO riconquista Siracusa, schieratasi con ANNIBALE. Capua si arrende a Roma. Roma si allea con la lega etolica contro FILIPPO V: prima guerra macedonica (2u-2o5).
209
P. CoRNELIO SciPIONE sconfigge l' esercito cartaginese Spagna, a Chartago Nova.
208
Nuova vittoria romana a Baecula (Bailen).
207
Il generale AsDRUBALE, fratello di ANNIBALE, è sconfitto e ucciso dai Romani al fiume Metauro. 34
m
CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETIERATURA E VITA CULTURALE
218
Dopo quest'anno - e in età avanzata NEVIO scrive il bellum Poenicum.
217
FABIO PITTORE è inviato a consultare l'oracolo di D elfi.
212
Sono istituiti i ludi Apollinares, inizialmente ospitati nel Cir co Massimo.
210
Lo storico L. CINCIO ALIMENTO, pretore in Sicilia, è fatto prigioniero da ANNIBALE.
207
Su incarico dei pontefici LI V O ANDRONICO compone un'in no propiziatorio a Giunone regina, cantato da un coro di 27 fanciulle. Per onorario il Senato riserva al collegium scribarum
-
I
35
MARILE NA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE
206
Con la vittoria di Ilipa SciPIONE espelle i Cartaginesi dalla Spagna.
205
SciPIONE, eletto console, invade l'Africa (avrà perciò il so prannome di AFRICANO). La pace di Fenice pone fine alla guerra macedone, confermando lo status quo ante.
204
SciPIONE assedia Utica. CATONE è questore in Sicilia. È con sole M. CoRNELIO CETEGO, primo grande oratore romano.
202
A Naraggara, presso Zama (Africa settentrionale) i Car taginesi sono sconfitti definitivamente per opera di Scr PIONE.
201
Pace di Tunisi, ottenuta dai Cartaginesi a condizioni molto dure. Ambasciatori di Rodi e di Pergamo chiedono aiuto a Roma contro la Macedonia.
200
Guerra gallica (200-191): i Galli distruggono Piacenza. I Ro mani, alleatisi con la lega etolica, dichiarano guerra a FILIPPO V ad Abido: è la seconda guerra macedonica (200-196); la Si ria di Antioco III rimane neutrale.
199
CATONE è edile. ScrPIONE L'AFRICANO è censore.
198
CATONE è pretore in Sardegna, da dove decreta l'espulsione degli usurai. È console il giurista S. ELio PETO, autore di Tri pertita e Ius Aclianum. Sono di questi anni le leges Porciae de provoca tione.
CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE
histrionumque il tempio di Minerva sull'Aventino. CATONE partecipa alla battaglia del Metauro.
205
Verso quest'anno PLAUTO scrive il Miles gloriosus.
204
CATONE conduce ENNIO a Roma dalla Sardegna, dove questi prestava servizio nell'esercito romano. NEviO è forse incar cerato per l'attacco ai Metelli (secondo CICERONE e ATTico è questo l'anno della sua morte) . Dall'Asia minore giunge a Roma il culto di Cibele: sono istituiti i ludi Megalenses, intito lati alla Magna Mater e ospitati sul Palatino.
202
Anteriore a quest'anno è la Cistellaria di PLAUTO. La vittoria di Zama sarà celebrata da ENNIO nello Scipio.
201
In quest'anno muore forse NEVIO, in esilio a Utica (secondo GIROLAMo; CICERONE e ATTICO ne datano la morte al 2o4) .
200
Intorno a quest'anno muore LIVIO ANDRONI CO. PLAUTO mette in scena lo Stichus ai ludi plebeii.
37
MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE
197
Il generale filelleno T. QUINZIO FLAMININO sconfigge i Ma cedoni a Cinoscefale (Tessaglia) .
196
Pace di Tempe. Ai giochi istmici di Corinto FLAMINI NO pro clama la libertà della Grecia. Annibale si rifugia presso An tioco III di Siria.
195
CATONE è console; si oppone all'abrogazione della lex Oppia contro il lusso delle donne.
194
SciPIONE L'AFRICANO è console per la seconda volta.
192
Ha inizio la guerra contro ANTioco III di Siria (192-188).
191
I Romani sconfiggono le truppe di ANTioco alle Termopili.
190
L. CoRNELIO SciPIONE AsiATico, fratello dell'AFRICANO, sconfigge le truppe di ANTioco a Magnesia. L. EMILIO PAo LO sottomette i Lusitani nella Spagna Ulteriore.
189
Il console M. FuLviO NoBILIORE sconfigge gli Etoli e con quista Ambracia, inviandone a Roma i tesori artistici. Bono nia (Bologna) è colonia latina.
188
Pace di Apamea, fra Roma e la Siria: l'impero seleucide ces sa di essere una potenza mediterranea.
187
Il console M. EMILIO LEPIDO fa costruire la via Emilia.
186
Con il senatusconsultus de Bacchanalibus il Senato (sollecitato da CATONE) prende misure severe per reprimere i culti or giastici. Ha luogo in questa occasione un rogo di testi sacrali.
184
CATONE è censore, insieme a P. VALERIO PLAcco.
CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE
194
In quest'anno (o dieci anni dopo) nasce P. TERENZIO AFRO a Cartagine.
192
PLAUTO rappresenta lo Pseudolus ai ludi Megalenses.
190
Fra quest'anno e il 185 nasce a Cartagine P. TERENZIO AFRO. ENNIO è attivo come autore di teatro. CATONE muove attac chi contro gli Scipioni.
189
ENNIO è al seguito di M. FuLVIO NoBILIORE, celebrato nel l'Ambracia (forse una pretesta).
188
PLAUTO rappresenta il Poenulus (I881I87) e verso quest'anno il Truculentus.
186
PLAUTO compone dopo quest'anno la Casina.
184
In quest'anno si porrebbe la morte di PLAUTO (secondo CI CERONE; ma è forse la data dell'ultima rappresentazione). ENNIO ottiene terra e cittadinanza romana in occasione del la deduzione di Pesaro. 39
MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE 183
Muore SciPIONE L'AFRICANO, dopo aver subito una serie di attacchi personali e politici. Lo stesso anno (o nel 182) AN NIBALE si uccide per sfuggire alla cattura da parte dei Ro mam.
182
La lex Orchia fissa limitazioni al lusso nei banchetti.
181
181-179: prima guerra celtiberica. Uno smottamento sul Gia
nicolo porta in luce il sepolcro di Numa, con i libri sacri scritti di suo pugno, pubblicamente distrutti ad opera dei vic timarii. Aquileia diventa colonia latina. 180
Pisa diventa colonia romana.
179
PERSEO, figlio maggiore di FILIPPO V, sale sul trono di Mace donia. Il pontefice massimo e censore M. EMILIO LEPIDO fa costruire presso il tempio di Apollo il primo teatro mobile in legno. È eretta la basilica Fulvia, poi detta Emilia (dal 78 a .C ) . .
171
Ha inizio la terza guerra macedonica (171-168) .
169
T. SEMPRONIO GRAcco è censore. La lex Voconia de mulierum hereditatibus, appoggiata da CATONE, limita il diritto eredita rio delle donne. 40
CRONOLOGIA DELLA LETTE RATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE
r8r
CATONE parla in difesa della lex Orchia.
r8o
In quest'anno è forse da porre la nascita di G. Lucruo (che GIROLAMO ascrive al 148) a Sessa Aurunca. È attivo forse in questo periodo l'autore di togate TITINIO.
179
In quest'anno GIROLAMO fissa il jloruit di CECILIO STAZIO.
173
I Floralia assumono periodicità annuale.
172
In questi anni è attivo il commediografo Luscro LANUVINO, attaccato da TERENZIO.
171
È in visita a Roma il grammatico anomalista CRATETE di Mallo.
170
Attorno a quest'anno nasce a Pesaro L. Acero. Suo contem poraneo è L. AFRANIO.
169
Muore ENNIO durante i ludi Apollinares, dopo la rappresenta zione del Thyestes. 4I
MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE
r68
Con la vittoria di Pidna (presso Salonicco) il console L. EMI LIO PAoLo pone fine alla guerra contro PERSEo : la Macedo nia è smembrata in quattro stati dipendenti da Roma, l'Illiri co in tre.
r67
Lo storico greco PoLIBIO è deportato a Roma insieme a mil le Achei.
rs 6
È avviata una spedizione contro i Dalmati (rs6-155). 42
CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETIERATURA E VITA CULTURALE
168
GIROLAMO pone in quest'anno la morte di CECI LIO STAZIO. Da quest'anno fmo al 149 CATONE compone le origines. A seguito della vittoria di Pidna PAcuvio scrive la pretesta Paullus. EMILIO PAoLO trasferisce a Roma la biblioteca di PERSEO.
167
CATONE pronuncia l' oratio pro Rhodiensibus, avversando la guerra contro Rodi.
166
TERENZIO rappresenta l'Andria ai ludi Megalenses (dopo averla letta - secondo la tradizione - a CECILIO, presidente del col legium scribarum histrionumque) .
165
La prima rappresentazione dell' Hecyra ai ludi Megalenses è un insuccesso per TERENZIO.
164
CATONE pronuncia l'orazione de sumptu suo.
163
TERENZIO rappresenta l' Heautontimoroumenos ai ludi Megalen ses.
161
TERENZIO mette in scena l' Eunuchus ai ludi Megalenses e il Phormio ai ludi Romani. Un senatusconsultus bandisce da Roma i retori greci.
160
TERENZIO rappresenta gli Adelphoe e l' Hecyra (seconda e ter za rappresentazione). Verso quest'anno si data il de agri cultu ra di CATONE.
159
La biografia di SvETONIO pone in quest'anno la morte di TE RENZIO, durante un viaggio in Grecia (GIROLAMO registra l'evento al 158) .
43
MARILENA MANIAC I STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE
155
ToLOMEO VIII EvERGETE nomina erede eventuale di Cire ne il popolo romano (il testamento è posto in atto nel 96 a.C.).
154
I Lusitani attaccano la Spagna Ulteriore, al comando di VI RIATO.
153
Seconda guerra celtiberica (153-151).
152
Il pretore L. MuMMIO trionfa sui Lusitani.
151
L'annalista A. PosTUMIO ALBINO, autore di una storia ro mana in greco, è console; l'oratore SuLPICIO GALBA è pre tore.
149
Scoppia la terza guerra punica (149-146): inizia l'assedio di Cartagine. ANDRisco, figlio presunto di PERSEO, innesca una rivolta in Macedonia, aspirando alla successione. L'an nalista L. CALPURNIO PISONE FRUGI è tribuno della plebe: con la lex Calpurnia de pecuniis repetundis si istituisce un tribu nale permanente per i reati di concussione.
147
Con la repressione della rivolta di ANDRisco ad opera di Q. CECILIO METELLO la Macedonia è incorporata nello Stato romano.
146
I Romani domano l'insurrezione delle città greche a Leuco petra. Il console L. CoRNELIO SciPIONE EMILIANO distrugge Cartagine, istituendo la provincia romana dell'Africa. Il col lega L. MuMMIO occupa e saccheggia Corinto, sciogliendo la lega achea. 44
CRONOLOGIA DELLA LETTE RATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE
155
Su istigazione di CATONE sono espulsi da Roma i filosofi CARNEADE, DIOGENE e CRITOLAO, giunti per un'ambasciata. Fa loro da interprete G. Aci LI O, senatore e autore di un� sto ria di Roma in lingua greca. GIROLAMO pone in quest'anno l' àx!liJ di PAcuviO (ma la data è dubbia) .
150
In questi anni nasce a Lanuvio, da famiglia equestre, l' erudi to e filologo L. Euo STILONE PRECONINO; nello stesso perio do si colloca la nascita di Q. LuTAZIO CATULO.
149
Muore CATONE. In quest'epoca L. CAsSIO EMINA è autore di annales.
146
Posteriore a quest'anno è la morte di CASSIO EMINA.
45
MARILENA MANIAC I STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE
144
È console l'oratore SuLPICIO GALBA. È costruito l' acquedot to dell'Aqua Marcia.
143
Scoppia la ribellione dei Celtiberi in Spagna (terza guerra celtiberica: 143-133).
140
È console G. LELIO, amico di SciPIONE EMILIANO, che ap poggia una proposta (fallita) di sistemazione della questione agrana.
139
VIRIATO è ucciso a tradimento. Sottomissione dei Lusitani.
138
Il console D. GIUNIO BRuTo CALLECO trionfa sui Lusitani e sui Calleci. Nasce L. CoRNELIO SuLLA.
136
Verso quest'anno scoppia un'insurrezione di schiavi in Sici lia, capeggiata dal siriano EuNo-ANTIOco.
133
T. SEMPRONIO GRAcco, tribuna della plebe, è ucciso in Campidoglio da un gruppo di senatori guidati da SciPIONE NASICA, a causa della « legge agraria » da lui proposta. SciPio NE EMILIANO conquista Numanzia, debellando la rivolta dei Celtiberi in Spagna. ATTALO III, morendo, lascia il proprio regno in eredità ai Romani («Testamento di Attalo » ). ARI STONico, forse suo figlio illegittimo, promuove un'insurre zione popolare (133-130). È console l'annalista L. CALPURNIO PISONE FRUGI e tribuna l'annalista SEMPRONIO AsELLIONE.
132
Il console P. RuPILIO espugna Tauromenio ed Enna, doman do la rivolta degli schiavi.
131
La lex tabellaria, proposta dal tribuna PAPIRIO CARBONE, isti tuisce il voto segreto per le leggi.
130
La ribellione di ARISTONICO è repressa dal console M. PER PERNA. È pontefice massimo P. Muz10 ScEVOLA, cui la tradi zione attribuisce la pubblicazione degli annales maximi.
CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE
143
Nasce l'oratore M. ANTONIO.
140
Nasce l'oratore L . LICINIO CRAsso, rivale di M. ANTONIO. Esordisce Acc10, negli stessi ludi cui prende parte PAcuvio.
136
AcciO celebra la vittoria sui Lusitani nella pretesta Brutus.
133
LuciLIO partecipa alla guerra di Numanzia.
132
LuciLIO inizia verso quest'anno la composizione delle Satu rae.
1 30
Muore PACUVIO, all'età di 90 anni. Poco prima di questa data la tradizione colloca il suo incontro a Brindisi con Accio, che gli avrebbe letto l'Atreus. In questi anni fiorisce forse l'autore 47
MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE
129
Il console G. SEMPRONIO ThDITANO, autore di libri magistra tuum, trionfa sugli Istri. SciPIONE EMILIANO, alla guida del par tito antigraccano, promuove manovre contro la legislazione di T. GRAcco; poco dopo muore all'improvviso. L'ex regno di Pergamo è costituito in provincia sotto il nome di Asia.
126
Hanno inizio disordini in Sardegna.
125
Il console M. FULVIO FLAcco propone invano l'estensione della cittadinanza romana agli Italici. La colonia latina di F regelle si ribella a Roma ed è distrutta. È costruito l'acque dotto dell'Aqua Tepula.
123
In quest'anno e nel successivo G. SEMPRONIO GRAcco, fra tello minore di TIBERIO, è tribuna della plebe e avvia un programma di riforme radicali (!ex frumentaria; leggi per la fondazione di colonie e il ripristino delle distribuzioni di terre); propone senza successo l'attribuzione della cittadi nanza agli Italici.
122
È console l'annalista G. FANNIO, oppositore di G. GRAcco. Il tribuna M. Lrvro DRuso propone alternative demagogiche alla legislazione graccana.
121
La vittoria della restaurazione aristocratica costringe G. GRAcco (sconfitta sull'Aventino) al suicidio. La Gallia meri dionale diventa provincia romana.
II9
L'arpinate G. MARIO è tribuna della plebe.
CRONOLOGIA DELLA LETTE RATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE
di togate AFRANIO, nato verso la metà del secolo. Sono attivi i grammatici LELIO ARCHELAO e VETTIO FrLOCOLO, amici e commentatori di Lucruo. 129
Agli eventi militari di quest'anno è dedicato il bellum Histri cum di O sTro. Tra quest' anno e il 123 LucrLro pubblica i libri xxvr-xxx delle Saturae.
121
L. CELIO ANTIPATRO scrive dopo quest'anno una monogra fia sulla seconda guerra punica.
120
Acero, presidente del collegium scribarum, è attaccato ripetu tamente da Lucruo.
II9
L'oratore LrcrNIO CRAsso esordisce sostenendo l'accusa contro G. PAPIRIO CARBONE. 49
MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE
n8
Alla morte del re MiciPSA, figlio di MAssi:NISSA, la Numidia è suddivisa, per intervento di Roma, fra il figlio ADERBALE e il nipote GIUGURTA. La Gallia Narbonense diventa provincia romana.
ns
È console M. EMILIO ScAuRo, autore di commentarli autobio
114
MAruo è propretore in Spagna.
II3
GIUGURTA attacca ADERBALE ed espugna Cirta (n3-n2). La tribu germanica dei Cimbri minaccia i confini nord-orien tali d'Italia.
nr
Ha inizio la guerra contro GIUGURTA (nr-ros).
109
console Q. CECILIO METELLO conduce in Africa la guer ra giugurtina; MARIO è suo legato. È edificato il Ponte Mil vto.
107
MARIO è console; sostituisce Q. CECILIO METELLO alla gui da delle operazioni in Numidia e rinforza l'esercito, arruo lando i proletarii. GIUGURTA subisce diverse sconfitte; gli vie ne in aiuto il suocero Bocca. L'oratore LICINIO CRAss o è tribuna della plebe.
ro6
L. CoRNELIO SuLLA avvia trattative di pace con Bacco, che consegna GIUGURTA ai Romani. Il console Q. SERvruo CE PIGNE fa approvare una lex iudiciaria, che istituisce giurie mi ste di senatori e cavalieri.
grafici. Sono emanate le leges Aemiliae (suntuaria e sul volto dei liberti) .
n
so
CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE
n6
Nasce a Rieti M. TERENZIO VARRONE.
II4
Nasce l'oratore Q. 0RTENSIO 0RTALO.
II3
Nasce a Benevento L. 0RBILIO PuPILLO, maestro di Orazio.
no
Nasce a Roma, da famiglia equestre, T. PoMPONIO ATTICO.
I06
Nascono M. TuLLIO CICERONE ad Arpino e (probabilmen te) il mimografo DECIMO LABERIO.
SI
MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE 105
MARIO conquista Cirta e pone fine alla guerra con GIUGUR TA, che è condotto a Roma e giustiziato. Sono consoli P. Ru TILIO RuFo, autore di commentarli sui suoi tempi, e GN. GEL uo, annalista graccano.
104
In Sicilia scoppia una seconda rivolta servile. MARIO, con sole per la seconda volta, e ripetutamente fino al IOI, cele bra il trionfo per la vittoria su GIUGURTA, strangolato in car cere. L' esercito romano è trasformato in esercito professio nale.
102
MARIO, console insieme a Q. LuTAzr o CATULLO, sconfigge i Teutoni ad Aquae Sextiae (Aix, nei pressi di Marsiglia).
IOI
MAruo e LuTAzro CATULO battono i Cimbri ai Campi Raudii (presso Vercelli).
100
Il tribuna L. APULE IO SATURNINO, appoggiato da G. SERVI LIO GLAUCIA, promuove riforme demagogiche in appoggio di MARIO, il quale, preoccupato per la sua politica indipenden te, si schiera con il Senato e lo fa uccidere. È sedata la rivolta degli schiavi in Sicilia.
99
È console l' oratore M. ANTONIO.
96
TowMEo APIONE, re di Cirenaica, lascia il suo regno in ere dità ai Romani. 52
CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE
103
Muore, in età avanzata, l'autore di palliate S. TuRPILIO. GIRo LAMO pone in questo anno la nascita di M. FuRIO BmAcuw (forse un omonimo del più tardo poeta novus).
102
Muore LuciLIO a Napoli. Nello stesso anno (o nel 101, o nel 100) nasce G. GIULIO CEsARE.
100
A cavallo fra i due secoli si colloca l'attività poetica della cer chia di LuTAZIO CATULO (VALERIO EniTuo, PoRcio LICINO, VoLCACIO SEDIGITo) . Nel decennio seguente nasce nella Gallia cisalpina l'erudito e poeta P VALE RIO CATONE, autore di Lydia e Diana (o Dictynna). È di questi anni l'opera storica di SEMPRONIO AsELLIONE. .
99
Verso quest'anno nasce nella Gallia cisalpina CoRNELIO NE POTE. Nei primi anni del secolo fiorisce il poeta LEvio, auto re di Erotopaegnia.
98
Nasce in quest'anno il poeta LucREZIO (l'indicazione di GI ROLAMO è problematica) .
53
MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CNICHE
95
CRAsso è console. La lex Lidnia Muda de redigundis in suas d vitates sodi priva della cittadinanza romana gli alleati che l'a vessero usurpata.
91
Scoppia la guerra sociale (91-88): i popoli italici si costitui scono in repubblica con capitale Cortinia. Il tribuno M. LI VIO DRuso propone riforme in senso democratico {fra cui la concessione della cittadinanza agli Italici) ed è assassinato.
90
La lex Iulia de civitate Latinis et sodis danda estende la cittadi nanza romana ai Latini e agli alleati fedeli.
89
La lex Plautia Papiria completa le disposizioni in favore degli Italici.
88
SuLLA, eletto console, assedia a Nola gli ltalici ribelli e pone fine alla guerra sociale; privato del comando militare contro MrTRIDATE a favore di MARIO, marcia su Roma, la occupa con la forza e promuove una serie di riforme. MARIO fugge in Africa. MITRIDATE, re del Ponto, invade i domini romani in Asia minore.
87
SuLLA muove contro MITRIDATE, sbarca in Grecia ed assedia ,Atene: è la prima guerra mitridatica (87-85). MARIO rientra dall'esilio. L. CoRNELIO CINNA, suo seguace, è eletto con sole.
86
MARIO rientra a Roma, dove è console per la settima volta, e muore. I suoi seguaci organizzano crudeli rappresaglie anti sillane. CINNA è ripetutamente eletto console (fino al1'84) e cerca di restaurare un governo d'ordine. SuLLA occupa e sac cheggia Atene. 54
CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE
95
Q. 0RTENSIO 0RTALO inizia l'attività forense.
92
Il retore mariano L. PLOZIO GALLO apre a Roma la prima scuola di retorica, di cui i censori G N. DoMIZIO ENOBARBO e L. LICINIO CRAsso ordinano la chiusura.
91
Muore CRAsso.
90
Muore verso quest'anno
89
Fiorisce il commediografo L. PoMPONIO di Bologna, autore di atellane; suo contemporaneo e collega è Novw. CicERO NE prende parte alla guerra sociale nell'esercito di PoMPEO.
88
L'oratore asiano P. SuLPICIO RuFo è assassinato. In questi anni (88-82) è composta la cosiddetta rhetorica ad Herennium. Giunge a Roma il filosofo eclettico ANTioco di Ascalona, le cui dottrine esercitano un grande influsso.
87
Nelle repressioni sullane muoiono G. CESARE STRABONE e M. ANTONIO; si suicida, costretto da MARIO, LuTAZIO CATU LO. GIROLAMO pone in quest'anno la nascita di G. VALERIO CATULLO (da spostare probabilmente all'84).
86
Nasce probabilmente G. SALLUSTIO CRISPO ad Amiternum (in Sabina). È a Roma il filosofo greco PosmoNIO di Apa mea.
Eu o
55
STILONE.
MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE
85
Pace di Dardano fra SuLLA e MITRIDATE, che diventa alleato di Roma: è composta la questione asiatica.
84
CINNA è assassinato dalle truppe ammutinate.
83
SuLLA invade l'Italia e riporta successi contro i seguaci di MARio: è la guerra civile. Ha inizio la seconda guerra mitri datica (83-82) , sotto il comando di L. LICINIO MuRENA.
82
SuLLA sconfigge i Mariani nella battaglia di Porta Collina, è proclamato dittatore e avvia una riforma della repubblica in senso aristocratico. Si scatenano le proscrizioni.
81
PoMPEO sconfigge i seguaci di MARIO in Africa.
8o
Da quest'anno Q. SERTORIO, ex luogotenenente di MARIO, organizza una rivolta dei Lusitani contro Roma. È istitui ta la provincia di Cilicia. SuLLA è console per la seconda volta.
78
SuLLA si ritira a vita privata e muore a Pozzuoli. Il console M. EMILIO LEPIDO, promotore di una serie di leggi eversive della costituzione sillana, raccoglie un esercito in Etruria e marcia su Roma. In quest'epoca la Gallia Cisalpina diventa provmCla romana.
77
LEPIDO è sconfitto da Q. LuTAZIO CATULO e G. PoMPEO MA GNo; il suo luogotenente PERPERNA trasferisce le truppe in Spagna presso SERTORIO.
s6
CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE 85
Verso quest'anno muore AcciO. ATTICO si stabilisce ad Ate ne fino alla metà degli anni Sessanta.
84
Nasce probabilmente G. VALERIO CATULLO. CICERONE scri ve in questi anni il de inventione (interrotto e poi ripudiato). SuLLA porta a Roma gli scritti di Aristotele.
82
Nascono P. TERENZIO VARRONE ad Atax (Gallia Narbonen se) e a Roma G. LICINIO CALvo; loro contemporaneo è forse FuRIO BIBACULO. Posteriori a quest'anno sono gli annales di CLAUDIO QuADRIGARIO.
8r
CICERONE esordisce come oratore con la pro Quinctio. Tra quest'anno e il 67 VARRONE scrive le saturae Menippeae.
8o
CICERONE difende S. Roscio dall'accusa di parricidio (pro Roscio Amerino); in questi anni traduce in esametri la prima parte dei Fenomeni di Arato.
79
CICERONE viaggia in Grecia e in Asia (fino al 77) .
78
In epoca immediatamente postsullana fioriscono gli storici VALERIO ANZIATE e CoRNELIO SISENNA, autore di histo riae sull'epoca sullana.
77
Muore T. QuiNZIO ATTA, autore di togate. VARRONE pubbli ca l' ephemeris naFalis. CicERONE sposa Terenzia, da cui avrà i figli Tullia e Cicerone.
76
Nasce a Chieti G. AsiNIO PoLLIONE. 57
MARILENA MANIAC I STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE
75
PoMPEO combatte contro SERTORIO, alleatosi con MITRIDA TE. N I COMEDE III, re di Bitinia, lascia il proprio regno in ere dità al popolo romano.
74
MITRIDATE invade la Bitinia. M. A NTONIO conduce una campagna contro i pirati nel Mediterraneo orientale.
73
A Capua scoppia una nuova rivolta di schiavi, guidati dal gladiatore trace SPARTACO (73-71). G. VERRE è propretore in Sicilia.
72
SERTORIO è assassinato dal proprio luogotenente PERPERNA. In Oriente LucuLLo riconquista la Bitinia invasa da M ITRI DATE. M. LICINIO CRAsso è inviato contro SPARTACO, che è vinto e ucciso.
71
PoMPEO, durante il rientro dalla Spagna, sconfigge PERPERNA e doma la rivolta degli schiavi, già vinti da CRAsso. LucuLLo batte MITRIDATE, che si ritira in Armenia.
70
Consolato di PoMPEO e CRAsso: è smantellata la costituzio ne sillana. Con la lex Aurelia iudiciaria e la lex Licinia Pompeia de tribunicia potestate è reintegrato il potere dei tribuni; la lex Plotia agraria assegna terre ai veterani delle guerre di Serto no.
69
LucuLLO invade l'Armenia, riportando una vittoria a Tigra nocerta. È console l'oratore 0RTENSio; CICERONE è edile; CESARE è questore.
68
Q. CECILIO METELLO conduce una campagna contro i pirati, occupando Creta.
67
Con i poteri conferitigli dalla lex Gabinia PoMPEO sgomina i pirati. L'annalista G. LICINIO MAcRa (autore di una storia di Roma) è pretore. ss
CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETIERATURA E VITA CULTURALE
75
Verso quest'anno giunge a Roma l'epicureo FILODEMO di Gadara, che terrà lezioni ad Ercolano.
74
Nasce verso quest'anno G. CILNIO MECENATE.
73
Giunge prigioniero a Roma PARTENIO di Nicea, autore erotika pathemata, dedicati a CoRNELIO GALLO.
71
CICERONE pronuncia la pro M. Tullio. VARRONE scrive l' isago gicum ad Pompeium. LucuLLo conduce a Roma il grammatico greco TIRANNIONE.
70
Nasce P. VIRGILIO MARONE ad Andes (presso Mantova). CI CERONE conduce la causa contro G. VERRE, proconsole con cussionario in Sicilia, e scrive la divinatio in Caecilium e le Ver rine.
69
Verso quest'anno nasce CoRNELIO GALLO a Forum Iulii (Fréjus) nella Gallia Narbonense. CicERONE difende M. Fonteio, accusato de repetundis (pro M. Fonteio).
68
CicERONE difende A. Cecina e l'attore comico Roscio (pro Q. Roscio comoedo), e inizia la corrispondenza con ATTI co.
67
Muore SISENNA.
59
di
MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE
66
La lex Manilia conferisce a PoMPEO il comando contro MI TRIDATE e il genero TIGRANE, sconfitti a Nicopoli (Ponto). CICERONE è pretore; CESARE è edile.
65
Fallisce, forse, un primo tentativo cospiratorio di L. SERGIO CATILINA, insieme a P. AuTRONIO PETO e P. CoRNELIO SuL LA. Sono censori CRAsso e Q. LuTAZIO CATULO.
64
Il Ponto è riunito in un'unica provincia con la Bitinia. PoM PEO avanza in Siria, riducendola a provincia.
63
PoMPEO sconfigge duramente MITRIDATE e conquista la Si ria; quindi interviene in Giudea, sconvolta dalla guerra civi le. Mentre è console CICERONE viene scoperta e repressa la congiura di CATILINA, che fugge in Etruria organizzando la resistenza. Il tribuna P. SERVILIO RuLLO propone una legge agraria, osteggiata da CICERONE. Nascono OTTAVIANO e il suo futuro generale AGRIPPA. È proclamato re FARNACE, fi glio di MITRIDATE, che si fa uccidere.
62
CATILINA è sconfitto ed ucciso in uno scontro nel Pistoiese. PoMPEO rientra trionfatore dall'Oriente. La profanazione dei misteri di Bona Dea, ad opera di P. Cwmo PuLcRo, fa scoppiare uno scandalo a Roma. Il tribuna M. PoRCIO CATO NE è promotore di una legge frumentaria a favore della ple be urbana.
61
Insorgono gli Allobrogi. CESARE è propretore in Spagna.
6o
CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE
66
Si suicida LICINIO MAcRo, condannato per estorsione. CicE RONE pronuncia la sua prima orazione politica, in favore di Pompeo (pro lege Manilia, o de imperio Cn. Pompei). LucuLLo porta a Roma come bottino i libri di MITRIDATE, sisteman doli nella sua villa di Tuscolo.
65
Nasce a Venosa Q. ORAZIO FLAcco. ATTICO rientra da Atene a Roma.
64
Nasce M. VALERIO MESSALLA CoRVINO, soldato, statista, ora tore e letterato. CicERONE pronuncia l'orazione in toga can dida, per sostenere la propria candidatura al consolato. Il fra tello Q. CICERONE è forse autore del commentariolum petitio nis. A partire da quest'anno è attivo a Roma il grammatico APOLLODORO di Pergamo.
63
CicERONE: de lege agraria contra Rullum; pro C. Rabirio perduel lionis reo; in Catilinam I-Iv; pro Murena. Degli avvenimenti di quest'anno tratta il de coniuratione Catilinae di SALLUSTIO.
62
CICERONE difende P. CoRNELIO SuLLA (pro Sulla) e il poeta siriano ARCHIA (pro Archia poeta); è di quest'anno la prima delle epistulae ad Jamiliares.
6r
CICERONE pronuncia contro CLomo l'orazione in P. Clo dium et C. Curionem, ma non riesce ad evitare l' assoluzio ne.
61
MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE
6o
PoMPEO, CESARE e CRAsso formano il cosiddetto « primo triumvirato » (60-53).
59
CESARE è console e con l'appoggio del tribuna P. VATINIO (lex Vatinia) ottiene per l'anno seguente un comando quin quennale sulla Gallia; fa approvare la lex agraria, in favore dei veterani di PoMPEO, al quale dà in sposa la figlia Gm LIA.
58
CLODIO (nemico personale di Cicerone), eletto tribuna con l'appoggio di CESARE, spadroneggia a Roma. CICERONE va in esilio a Tessalonica. CESARE inizia la sottomissione delle Gallie. Sono pretori il neoplatonico P. NIGIDIO FIGULO e G. MEMMIO, amico di Lucrezio, Catullo, Cinna e oppositore di Cesare.
57
CicERONE rientra a Roma, dove alle bande di Cwmo si op pongono quelle di MILONE. CESARE riporta vittorie sui Bel gi, gli Aremorici e i Veneri: la Gallia transalpina è dichiarata provincia romana. MEMMIO conduce una spedizione in Biti nia, cui partecipano CATULLO e CINNA.
56
I triumviri si riuniscono a Lucca per spartirsi il potere: CEsA RE ottiene un nuovo quinquennio di proconsolato in Gallia, PoMPEO e CRAsso il proncosolato rispettivamente in Spagna e in Siria.
55
Nuovo consolato di PoMPEO e CRAsso. CESARE batte gli Usipeti e i Tencteri e invade per la prima volta la Britannia. PoMPEO fa costruire a Roma il primo teatro in muratura.
62
CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE
6o
Inizia la corrispondenza di CICERONE con il fratello QurN To; a quest'anno risale forse la pubblicazione dei prognostica (seconda parte degli Aratea).
59
In quest'anno nasce probabilmente T. LIVIO a Padova. CicE RONE fa assolvere L. VALERIO FLAcco, accusato de repetundis (pro Placco). Ha inizio in questo periodo la relazione di CA TULLO con LESBIA.
58
Sulla campagna cesariana di quest'anno VARRONE ATACINO comporrà il bellum Sequanicum.
57
CicERONE pronuncia le orazioni del ritorno: post reditum ad Quirites; post reditum in Senatu; de domo sua, e difende P. Sestio, accusato de vi (pro Sestio).
56
CICERONE difende M. Celio Rufo attaccando CwmA, sorel la di Cwnro (pro Celio); fa scagionare G. Balbo (pro Balbo); pronuncia la de provinciis consularibus, in favore di CESARE; scrive de haruspicum responso. VARRONE termina la sezione re rum humanarum delle antiquitates. CINNA compone un pro pempticon Pollionis.
55
Muore verso quest'anno LucREzro. Nascono nello stesso periodo ALBIO TmuLLO a Gabi, S. PROPERZIO, forse ad Assi si (la data è incerta per entrambi), e a Cordova L. ANNEO SENECA, autore di controversiae et suasoriae. CICERONE attacca Pisone (in Pisonem) e scrive il de oratore (prima opera reto rica).
MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE
54
CESARE compie una nuova spedizione in Britannia; muore sua figlia GIULIA. CRAsso è inviato in Oriente contro i Parti. SALLUSTIO è questore. Inizia la costruzione del Foro di Cesa re (54-46).
53
CRAsso è sconfitto a Carre (Mesopotamia) e ucciso dai Par ti. CESARE promuove campagne contro Eburoni, Treveri e Svevi. Roma è agitata da tumulti.
52
Nello scontro fra bande rivali MILONE uccide Cwmo. PoM PEO è eletto consul sine collega e si riaccosta al Senato. Con la bat taglia di Alesia CESARE reprime la rivolta di VERCINGETORIGE.
51
CESARE soffoca gli ultimi focolai di resitenza in Gallia. CicE RONE è proconsole in Cilicia. È console il giurista SULPICIO RuFo.
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E
49
CESARE, cui il Senato ha intimato di lasciare il comando del la Gallia, varca il Rubicone: è la guerra civile. AFRANIO e PE TREIO, legati di PoMPEO, sono sconfitti ad Ilerda (Spagna). PoMPEO fugge in Macedonia. CESARE estende la cittadinan za romana a tutta la Gallia cisalpina.
48
CESARE è sconfitto a Durazzo, ma a Farsalo batte PoMPEO, che fugge in Egitto, dove è fatto uccidere dal re ToLOMEO XIII. SALLUSTIO, riammesso da CESARE in Senato, è que store.
47
CESARE doma la sommossa degli Alessandrini e pone CLEO PATRA sul trono d'Egitto; quindi sconfigge il re del Ponto FARNACE a Zela e rientra in Italia. La tradizione pone in que sta data l'incendio della biblioteca di Alessandria. A Roma proseguono i disordini.
avviata la costruzione del teatro di Marcello.
CRONOLOGIA DELLA LETTE RATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE
54
Muore probabilmente CATULLO. CICERONE fa assolvere M. Emilio Scauro, Gn. Plancio e forse G. Rabirio Postumo (pro Scauro, Pro Plancio, Pro Rabirio); pubblica forse, postumo, il de rerum natura di LucREZIO. CESARE dedica a Cicerone i due li bri perduti de analogia.
53
CicERONE difende T. Annio Milone, accusato de vi (pro Milo ne). CESARE pubblica nel corso della guerra (o subito dopo) i commentarii de bello Gallico.
52
N asce (probabilmente) l'annalista e antiquario FENE STELLA. CICERONE compone il de legibus; è posteriore a quest'anno il de optimo genere oratorum.
51
CICERONE pubblica il de republica, iniziato nel 56. Dopo que st' anno Auw lRZIO scrive il libro vm de bello Gallico.
50
Muore 0RTALO. SALLUSTIO è espulso dal Senato per indegni tà morale.
47
Muore intorno a questa data LICINIO CALVO. VARRONE dedi ca a CESARE le antiquitates rerum divinarum, ed è incaricato di istituire a Roma una biblioteca pubblica (progetto non com piuto). Il bellum Alexandrinum narra le imprese cesariane di quest'anno. CICERONE si riconcilia con CESARE a Brindisi. 6s
MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE
46
CESARE debella i seguaci di PoMPEO a Tapso (in Africa) e as sume la dittatura per dieci anni. La Numidia diviene provin cia romana, con il nome di Africa Nova. T. LABIENO combatte contro i pompeiani in Spagna. SALLUSTIO è pretore.
45
GNEO e SEsTo PoMPEO alimentano le ultime resistenze pompeiane in Spagna; CEsARE li sconfigge a Munda; rien trato a Roma si fa tributare onori orientali ed emana una se rie di provvedimenti (fondazione di colonie, riorganizzazio ne dei municipi, introduzione del calendario giuliano); adotta e nomina erede il pronipote G. OTTAVI O. Inizia la co struzione del Foro Giulio e della Basilica Giulia.
44
CESARE è assassinato alle Idi di marzo dai congiurati capeg giati da M. GmNIO BRuTo e G. LoNGINO CRAsso, che fug gono dall'Italia. M. ANTONIO si fa avanti come successore di CESARE, sollevando la plebe. OTTAVIANO, pronipote di CESA RE, è designato come erede nel testamento.
43
OTTAVIANO appoggia i consoli IRZIO e VIBIO PANSA contro Antonio, sconfitto nella battaglia di Modena (muoiono i due consoli). I nemici ANTONIO e OTTAVIANO si accordano e stringono con M. EMILIO LEPIDO il secondo triumvirato; OTTAVIANO assume il consolato. SEsTo PoMPEO occupa la Si cilia, adoperandola come base per scorrerie.
42
In una serie di scontri nei pressi di Filippi l'esercito di ANTO NIO e OTTAVIANO sconfigge BRuTo e CAsSIO, che si suicida no. LEPIDO è console. 66
CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE
46
CATONE si suicida ad Utica per non cadere nelle mani di CEsARE; CicERONE ne celebra il gesto nel componimen to Cato. Dopo quest'anno sono pubblicati il de bello civili di CESARE (forse postumo) e il bellum Africum. CICERONE divorzia da TERENZIA e sposa PuBLILIA; pronuncia i discor si pro Marcello e pro Liga rio; scrive Brutus, Orator, paradoxa stoicorum. Si scontrano ai ludi Caesaris i mimografi LABE RIO e PuBLILIO SIRO, che è dichiarato vincitore da CE SARE.
45
Muoiono N IGIDIO FIGULO (a Munda) e LABIENO, passato da CESARE a PoMPEO. CICERONE pronuncia l'ultima orazione cesariana, pro rege Deiotaro; quindi (colpito dalla morte del la figlia TuLLIA) si dedica alla filosofia, scrivendo academi ca, de finibus bonorum et malorum, Tusculanae disputationes (4544), de natura deorum (45-44). CESARE scrive il poemetto iter e risponde a CicERONE con l'anticato. VARRONE pubblica il de lingua latina. Dopo quest'anno è compiuto il bellum Hispa niense.
44
CICERONE scrive topica, de divinatione, deJato, Cato maior de se nectute, Laelius de amicitia, de officiis, e i tre scritti perduti de glo ria, de virtutibus, Hortensius; traduce in latino il Timeo di Pla tone.
43
Nascono P. Ovmio NASONE a Sulmona e il poeta elegiaco LIGDAMO. Muoiono LABERIO a Pozzuoli e il giurista SuLPI CIO RuFo. CICERONE pronuncia contro ANTONIO le quattor dici Filippiche, è proscritto e ucciso a Formia. Dopo que st' anno VARRONE scrive de gente populi Romani.
42
VIRGILIO inizia a comporre le bucoliche (42-39). È di quest'an no circa il de coniuratione Catilinae di SALLUSTIO. ORAZIO COM BATTE CON BRUTO e CASSIO a Filippi.
MARI LENA MANIACI �------� ------
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STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE
41
Guerra di Perugia (41-40), fra OTTAVIANO e L. ANTONio, che sfrutta il malcontento dei proprietari terrieri a causa delle espropnazmm. M. ANTONIO convive con CLEOPATRA ad Alessandria.
40
L. ANTONIO è sconfitto nella battaglia di Perugia. Con gli ac cordi di Brindisi i triumviri si spartiscono l' Impero: ad AN TONIO va l' Oriente, a LEPIDo l'Africa, ad OTTAVIANO l' Occi dente. ANTONIO sposa 0TTAVIA, sorella di OTTAVIANO. È con sole AsiNIO PoLLIONE (autore di una Storia delle guerre civili) .
39
Accordi di Capo Miseno, fra OTTAVIANO, ANTONIO e S. PoM PEO (che ottiene il governo di Sicilia, Sardegna, Corsica e Acaia) . OTTAVIANO divorzia da ScRIBONIA e sposa LrvrA DRUSILLA, già madre di TIBERIO e in attesa di DRuso. Con il bottino della guerra dalmata AsiNI O PoLLIONE fonda a Ro ma la prima biblioteca pubblica, nel tempio della Libertà. È console il giurista ALFENO VARO.
38
Nuovo scontro navale fra OTTAVIANO e S. PoMPEO al largo di Cuma.
37
OTTAVIANO e ANTONIO si accordano a Taranto: il triumvira to è prorogato fino al 33. ANTONIO riparte per l' Oriente.
36
M. VrPSANIO AGRIPPA, per conto di OTTAVIANO, sconfigge S. PoMPEO a Nauloco, presso Milazzo. La spedizione partica di ANTONIO si conclude con una disastrosa ritirata. LEPIDo cer ca invano di impadronirsi della Sicilia ed è estromesso dal triumvirato.
35
S. PoMPEO è catturato e messo a morte in Oriente. OTTAVIA NO compie una spedizione in Illiria e in Dalmazia.
34
ANTONIO annette l'Armenia e celebra un trionfo ad Alessan dria.
68
CRONOLOGIA DELLA LETTE RATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE 41
ORAziO inizia verso quest'anno la stesura degli epodi. VIRGI LIO sfugge all'esproprio dei suoi possessi mantovani, con l'aiuto di G. AsiNIO PoLLIONE; parte dei possedimenti um bri di PROPERZIO sono confiscati.
40
SALLUSTIO pubblica verso quest'anno il bellum Iugurthinum; quindi si dedica alla stesura delle histo riae. Fiorisce CoRNE LIO NEPOTE.
39
VARRONE compone le imagines.
38
VIRGILIO e VARIO presentano ORAziO a MECENATE.
37
VARRONE dedica alla moglie Fundania i tre libri de re rustica. VIRGILIO inizia le Georgiche, stese probabilmente negli otto anm success1v1 .
36
SALLUSTIO muore a Roma (o l'anno seguente) .
35
Muore FILO DEMO. In quest'anno (o nel 33) ORAZIO pubblica il libro I delle Satire. Fra quest'anno e il 3o (forse nel 34) ap pare il de viris illustribus di CoRNELIO NEPOTE.
MARILENA MANIAC I ---- ·----·-- ···-----
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STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE
33
OTTAVIANO è console per la seconda volta. AGRIPPA è edile: è costruito l'acquedotto dell'Aqua Iulia.
32
ANTONIO ripudia 0TTAVIA: fra lui e OTTAVIANO è guerra aperta. OTTAVIANO ottiene il giuramento di fedeltà delle cit tà italiche.
31
OTTAVIANO sbaraglia ad Azio la flotta di ANTONIO. VALERIO MESSALLA è console.
30
ANTONIO e CLEOPATRA si suicidano. L'Egitto diventa prefet tura romana; G. CoRNELIO GALLO ne è il primo praifectus.
29
OTTAVIANO celebra il trionfo in una posizione giuridica po co chiara. È inaugurata la curia Iulia.
28
OTTAVIANO fonda una seconda biblioteca nel tempio di Apollo Palatino: la dirige il liberto imperiale G. Gmuo IGINO.
27
OTTAVIANO riceve il potere proconsolare per dieci anni e il titolo di AuGusTo, e vara una riforma costituzionale (in sen so formalmente democratico). MESSALLA celebra il trionfo sugli Aquitani. AGRIPPA avvia la costruzione del Pantheon. È costituita la provincia di Acaia, che comprende la Tessaglia e l'Epiro.
70
CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE 33
Fra quest'anno e il 31 VARRONE termina i disciplinarum libri IX MECENATE dona ad ORAziO un podere ed una villa in Sabina. TmuLLo segue VALERIO MESSALLA nelle spedizioni in Aquitania e in Oriente.
32
Muore ATTico.
31
È anteriore a quest'anno il de architectura di VITRUVIO PoLLIO NE.
30
ORAZIO pubblica gli epodi e il libro n delle Satire; inizia (for se già in precedenza) la composizione delle Odi. VIRGILIO pubblica le Georgiche e da quest'epoca lavora all'Eneide. Lo storico greco DIONIGI DI ALICARNAsso giunge a Roma e vi lavora per 22 anni.
29
È rappresentata la tragedia Thyestes di VARIO RuFo. Inizia l'a more di PROPERZIO per Cinzia. Virgilio, insieme con MEcE NATE, raggiunge Ottaviano in Campania e gli legge le Geor giche.
28
È forse di quest'anno la pubblicazione del primo libro di elegie di TIBULLO e di PROPERZIO.
27
Muoiono VARRONE e (forse) CoRNELIO NEPOTE. LIVIO ha già iniziato la stesura della sua opera storica. Posteriore a quest'anno è la laudatio Turiae.
26
Muore suicida GALLO, accusato da AuGusTo di sedizione. Cecilia Epirota apre a Roma una scuola in cui tiene confe renze su Virgilio e altri contemporanei. 71
MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE
25
La Galazia diventa provincia romana. La Mauretania è resti tuita a GIUBA II. M. CLAU DIO MARCELLO, figlio di 0TTAVIA {sorella di AuGUSTO) ed erede designato, sposa GIULIA, figlia di AuGUSTO.
23
Nuova riforma costituzionale: AuGusTo rinuncia al tribu nato e si fa concedere la tribunicia potestas a vita, assumendo il controllo completo dello Stato. Muore MARCELLO. AuGu STO fonda una terza biblioteca nel portico di Ottavia.
22
È console lo storico L. ARRUNZIO.
20
AUGUSTO si riconcilia con i Parti, che riconoscono il protet torato romano sull'Armenia. AGRIPPA conduce vittoriosa mente la guerra contro i Cantabri (20-19), tribù costiera e montanara della Spagna.
19
AuGusTo assume (forse) il consolato perpetuo.
18
La !ex Iulia de maritandis ordinibus regola i matrimoni fra libe ri e liberti.
17
AuGusTo adotta i nipoti GAIO e LuciO CESARE, figli di AGRIPPA e GIULIA. Sono indetti i ludi saeculares, per celebrare l'inizio di una nuova era.
16
Il Norico è provincia romana.
15
Nasce GIULIO CESARE GERMANICO, figlio maggiore di DRu so e ANTONIA. DRuso e TIBERIO, figliastri di AuGUSTO, sot tomettono la Retia e la Vindelicia, che diventano province romane. 72
CRONOLOGIA DELLA LETTE RATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE
25
PROPERZIO scrive (forse senza ancora pubblicarlo) il libro II delle Elegie. VIRGILIO pubblica (26 o 25) una seconda edizio ne delle Georgiche.
23
ORAzio pubblica i tre libri delle Odi. In questi anni OviDIO partecipa, con TmuLLo e LIGDAMO, al circolo letterario ani mato da MESSALLA.
22
PROPERZIO pubblica il libro m delle Elegie (forse insieme al II) . La pantomima è introdotta sulle scene romane.
20
Nasce verso quest'anno VELLEIO PATERCOLO. ORAZIO pub blica il libro I delle epistulae; poco dopo OviDIO termina l'e dizione originaria (in 5 libri) degli amores.
19
VIRGILIO muore a Brindisi, di ritorno dalla Grecia; l'Eneide, incompiuta, è pubblicata da VARIO. Muore nello stesso anno (o successivamente) TmuLLO. DoMIZIO MARso scrive epi grammi sulla morte di VIRGILIO e di TmuLLo.
17
ORAzio scrive, su commissione di AuGusTo, il carmen saecu lare; successivamente compone il libro IV delle Odi e l' ars poetica.
16
Muore in Asia Minore il poeta didascalico EMILIO MAcRo, autore di ornithogonia, theriaka, alexipharmaka.
15
FEDRO nasce verso quest'anno in Macedonia. OviDIO pub blica la prima raccolta delle heroides. PROPERZIO pubblica ve rosimilmente il libro IV delle Elegie e poco dopo muore. 73
MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE
13
Verso quest'anno è dedicato il teatro di Marcello.
12
Muore AGRIPPA. DRuso conduce quattro campagne nella Germania occidentale; TIBERIO guida la sottomissione della Pannonia. AuGusTo diviene pontiJex maximus. È console il poeta elegiaco G. VALGIO RuFo.
10
Nasce a Lione Tm. CLAUDIO NERONE GERMANICO, figlio di DRuso e futuro imperatore.
9
Muore DRuso sull'Elba, combattendo contro i Germani. È inaugurata nel Campo Marzio l'Ara Pacis Augustae e procla mata la pace universale.
5
Nasce GALBA, futuro imperatore.
2
GIULIA, figlia di AuGusTo e di ScRIBONIA, è esiliata a Pan decteria a causa della sua condotta licenziosa. La lex Fufia Caninia de manumissione pone dei limiti alla manomissione de gli schiavi.
2
Muore L. CESARE. AuGUSTO è salutato pater patriae. 74
CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETIERATURA E VITA CULTURALE
I3
Verso quest'anno ORAzio pubblica il libro IV delle Odi e il libro II delle Epistole.
9
Nasce il grammatico Q. AscoNIO PEDIANO. Fiorisce l' erudi to G. Gruuo IGINO.
8
Muoiono MECENATE e, pochi mesi dopo, ORAzio.
4
Fra quest'anno e l'I a.C. nasce a Cordova L. AN NEO SENECA. Fiorisce il liberto di Mecenate G. MEusso, inventore della fabula trabeata.
I
In questo periodo Ovmro pubblica la seconda edizione de gli amores, i libri I-II dell' ars amatoria, i remedia amoris; quindi inizia la composizione delle Metamorfosi e dei Fasti.
75
MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE
4
Muore G. CESARE. AuGusTo è costretto ad adottare TIBERIO, imponendogli a sua volta l'adozione di GERMANico. TmE RIO compie una nuova spedizione in Germania (4-6). La lex Aelia Sentia regola la manomissione degli schiavi durante la vita del padrone. È console lo storico Cwmo LICINO.
5
È console il giurista G. ATEIO CAPITONE. Con l'istituzione dell'erario militare le spese dell'esercito sono scaricate sul bilancio dello Stato.
6
TmERIO è impegnato nella repressione di rivolte in Panno nia e nell'Illirico (6-9).
7
Inizia la costruzione del tempio della Concordia nel Foro.
8
GIULIA Minore, figlia di AGRIPPA e GIULIA, è esiliata per adulterio nell'isola di Trimera.
9
L'esercito di P. QUINTILIO VARO è distrutto dalle tribu ger maniche guidate da ARMINIO nella foresta di Teutoburgo. La lex Papia Poppaea introduce nuove norme sui matrimoni. Giudea e Pannonia sono province romane. Nasce il futuro imperatore VEsPASIANO.
13
Primo consolato di GERMANICO.
14
Muore Augusto a Nola; il Senato ne decreta la divinizzazio ne. Gli succede TmERIO (14-37). GERMANICO avvia spedizio ni intimidatorie oltre Reno (14-16).
CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE
8
Muore VALERIO MESSALLA. OviDIO, che ha appena scritto le ultime Heroides, è esiliato a Tomi, sul Mar Nero; in viaggio compone il libro I dei tristia e (forse) l'invettiva Ibis. Prima di quest'anno GRATTIO scrive i cynegetica.
9
OviDIO pubblica il libro II dei tristia. Verso quest'anno ap paiono le histo riae Philippicae del gallo PoMPEO TRoGo.
IO
Muore il giurista ANTISTIO LABEONE (o nell' n). A partire da quest'anno Ovmw pubblica i libri m-IV dei tristia.
r2
Il Senato ordina la distruzione delle opere storiche di T. LA BIENO (che si suicida) e di CAssio SEVERO (esiliato a Creta).
I3
OviDIO scrive i tre libri delle epistulae ex Ponto (r3-r6).
I4
AuGUSTO lascia come testamento le res gestae. In questo pe riodo M. MANI LIO compone gli astronomica e GERMANico gli A ratea e i prognostica. È di età tiberiana l'opera enciclopedica di A. CoRNELIO CELso, di cui resta il de medicina. 77
MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE
15
La Mesia è riunita in provincia unica con Macedonia e Acaia. Nasce il futuro imperatore VITELLIO.
17
GERMANICO assume un nuovo comando militare sulle pro vince orientali. Il numida TACFARINATE fomenta una grave insurrezione in Africa (sarà ucciso nel 24) . Cappadocia e Commagene diventano province romane.
18
GERMANICO è console per la seconda volta.
I9
GERMANICO muore all'improvviso in circostanze misteriose.
23
Muore DRuso, figlio di TmERIO, forse avvelenato. Il prefet to del pretorio, L. Eu o SEIANO, esercita un forte influsso sul l' imperatore.
26
TIBERIO lascia Roma e nel 27 si ritira a Capri, lasciando in pratica a SEIANO la gestione degli affari pubblici.
30
AGRIPPINA, vedova di GERMANico, è esiliata nell'isola di Pandataria (Ventotene).
CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE
16
Muore EMILIO MAcRa, poeta amico di VIRGILIO. ALBINOVANO PEDONE compone un poema sulle campagne di GERMANICO.
17
Qust' anno, o poco dopo, muoiono Livio a Padova e Ovm1o a Tomi.
19
TIBERIO fa chiudere in questo periodo la scuola filosofica dei SESTII.
20
Tra quest' anno circa e il 50 FEDRO pubblica le Favole.
22
Dopo quest'anno muore VERRIO FLAcco.
23
Nasce a Como G. PLINIO CECILIO SECONDO ( PLINIO il Vec chio) .
25
Si suicida lo storico antitiberiano CREMUZIO CaRDO, autore di annales.
26
Nasce in quest'anno o in uno dei successivi T. CAziO Asca NIO SILIO lTALI co. Muore quasi novantenne l'oratore asiano Q. ATERIO.
27
Dopo quest'anno muore CoRNELIO NEPOTE.
30
Verso quest'anno nascono S. GIULIO FRONTINO e il filosofo an tineroniano MusoNIO RuFo, maestro di EPITTETO. In quest'an no o nel seguente VELLEIO PATERCOLO dedica a M. VINICIO le historiae Romanae. È attivo il gastronomo M. GAvio APICIO. 79
MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE
31
Caduta ed eliminazione di SEIANO e dei suoi complici, accu sati di congiura contro l'imperatore.
32
Nasce il futuro imperatore 0TONE.
33
Data tradizionale della morte di GEsù CRISTO.
35
È console lo storico M. SERVILIO NoNIANo.
37
TIBERIO muore a Capri. Gli succede G. GIULIO CALIGOLA (37-41), figlio di GERMANICO e di AGRIPPINA.
38
SENECA è questore.
39
GIULIA LIVILLA, figlia minore di GERMANICO e AGRIPPINA, è accusata di cospirazione (con M. EMILIO LEPIDo) ed esiliata nel Ponto. Nasce il futuro imperatore TITo.
41
CALIGOLA è eliminato in una congiura di palazzo per mano di CASSIO CHEREA. I pretoriani acclamano imperatore CLAUDIO, fratello di GERMANICO (41-54).
42
È sventata la congiura organizzata contro CLAUDIO da AN NIO VINICIANO e L. ARRUNZIO CAMILLO ScRIBONIANO. La Mauretania è divisa in due province. 8o
CRONOLOGIA DELLA LETTE RATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE 31
Quest'anno o poco dopo VALERIO MAssiMO pubblica ifacto rum et dictorum memorabilium libri. Nella stessa epoca E. MA MERCO ScAURO scrive tragedie, oggi perdute. SENECA rientra a Roma dall'Egitto.
32
Muore CASSIO SEVERO.
34
Nasce a Volterra A. PERSIO FLAcco. Si suicida MAMERCO ScAuRo.
35
In questi anni nasce M. FABIO QmNTILIANO a Calagurris (Spagna).
38
Fra quest'anno e il 41 nasce a Bilbilis (Spagna) M. VALERIO MARZIALE. SENECA retore, in età molto avanzata, pubblica in questi anni controversiae et suasoriae.
39
Nasce a Cordova (Spagna) M. ANNEO LucANO, nipote di SE NECA.
40
Nel decennio 40-50 si colloca la nascita di P. PAPINIO STAZIO a Napoli. SENECA scrive probabilmente la consolatio ad Mar ciam (comunque dopo il 37) .
41
SENECA, coinvolto in un'accusa di adulterio con GIULIA LI VILLA, è esiliato in Corsica; subito dopo (o negli anni succes sivi) scrive la consolatio ad Helviam matrem. In questi anni si colloca la chorographia di PoMPONIO MELA.
81
MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE
43
Inizia la conquista della Britannia, cui partecipano CLAUDIO e il futuro imperatore VESPASIANO. Licia e Pamfilia sono riu nite in un'unica provincia romana.
44
CLAUDIO celebra il trionfo sui Britanni, ridotti a provincia.
46
La Tracia è provincia romana.
47
n potente liberto imperiale PoLIBIO è messo a morte per vo lere dell'imperatrice MESSALINA.
48
MESSALINA trama contro CLAUDIO insieme all'amante G. SI LIO ed è eliminata dal liberto NARCISO.
49
CLAUDIO sposa la nipote AGRIPPINA, figlia di CALIGOLA e madre di DoMIZIO (futuro NERONE) . I Giudei sono espulsi da Roma.
so
CLAUDIO adotta NERONE. n tragediografo PoMPONIO SE CONDO sconfigge i Catti nella Germania superiore (alla spe dizione prende parte PLINIO il Vecchio).
52
Termina la costruzione dell'acquedotto Anio Novus.
53
NERONE sposa 0TTAVIA, figlia di CLAUDIO e MESSALINA. Nasce ad Italica (Spagna) il futuro imperatore TRAIANO.
54
CLAUDIO muore, probabilmente avvelenato da AGRIPPINA; gli succede NERONE (54-68). Termina la costruzione dell'ac quedotto di Claudio.
55
NERONE fa assassinare il fratellastro Tm. GAIO CESARE BRI TANNICO, figlio di CLAUDIO e MESSALINA.
56
SENECA è consul suffectus; insieme a S. AFRANIO BuRRO, pre fetto del pretorio, esercita un forte influsso su NERONE. 82
CRONOLOGIA DELLA LETTE RATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE
43
Dopo quest'anno il medico ScRIBONIO LARGO è autore di compositiones.
44
Verso quest'anno SENECA scrive la consolatio ad Polybium.
49
SENECA è richiamato dalla Corsica; AGRIPPINA gli affida l'e ducazione del figlio NERONE.
so
Intorno a quest'anno muore FEDRO. Tra il s o e il 6o nasce ad Aquino D. GIUNIO GioVENALE; nello stesso decennio fiori sce T. CALPURNIO SicuLo.
54
SENECA compone l' apokolokyntosis e negli anni immediata mente successivi il de clementia. In età neroniana si datano le eclogae di T. CALPURNIO SICULO, i carmina Einsidlensia e l'atti vità del giurista PROCULO.
55
Intorno a quest'anno nasce P CoRNELIO TACITO, probabil mente in Gallia. .
MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE
58
Il generale GN. DoMIZIO CoRBULONE inizia la guerra contro i Parti per la conquista dell'Armenia (58-63 ) .
59
NERONE fa sopprimere la madre AGRIPPINA nella sua villa di Baia.
61
Il governatore G. SVETONIO PAoLINO doma la rivolta degli Iceni (Britannici) capeggiati dalla regina BoumccA.
62
NERONE fa sopprimere la moglie ripudiata 0TTAVIA e spo sa PoPPEA SABINA. Alla morte di BuRRO gli succede co me prefetto del pretorio 0FRONIO TIGELLINO. PETRONIO è console. La città di Pompei è distrutta da un terre moto.
63
CoRBULONE raggiunge un accordo con i Parti, che ricono scono il protettorato romano sull'Armenia. È console il mi lanese L. VIRGINIO RuFo, poeta d' amore.
64
Roma è incendiata: NERONE accusa i cristiani, iniziano le persecuzioni. È avviata sul colle Oppio la costruzione della domus Aurea (64-68) .
65
È sventata la congiura ordita da G. CALPURNIO PxsoNE con tro NERONE. Muore PoPPEA, forse uccisa da un calcio di NE RONE.
CRONOLOGIA DELLA LETTE RATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE
57
AscaNio PEDIANO pubblica il commento alle orazioni di CicERONE (iniziato nel 54). Fiorisce l'erudito VALE RIO PROBO.
58
Verso quest'anno SENECA compone il de vita beata (incom pleto).
59
Muoiono lo storico SERVILIO NoNIANO e l'oratore Do MIZIO AFRo. Sono istituiti i ludi invernali e i ludi Augu stali.
6o
Sono indetti Neronia poetici nel teatro di Pompeo: l'impera tore vi partecipa come citaredo; LucANO recita le lodi di NE RONE.
61
In quest'anno o nel 62 nasce a Como G. PLINIO CECILIO SE CONDO (PLINIO il Giovane).
62
Muore PERSIO a Roma. SENECA si ritira dalla vita pubblica, compone il de otio e le naturales quaestiones e inizia a scrivere le epistulae ad Lucilium.
64
SENECA termina i sette libri de beneficiis. Giunge a Roma MARZIALE.
65
SENECA e LucANO sono costretti al suicidio a seguito della congiura dei Pisoni; il filosofo ANNEO CoRNUTO è esiliato. Prima di quest'anno L. GmNIO MoDERATO CoLUMELLA pubblica il de re rustica. Anteriore ai fatti di quest'anno è la laus Pisonis. 85
MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE
66
NERONE sposa STATILIA MESSALINA e compie un viaggio in Grecia (66-67). CoRBULONE, invitato a venirgli incon tro, è fatto assassinare. Scoppia l'insurrezione dei Giu dei contro i Romani, gli Ebrei ricchi e l'aristocrazia sacer dotale.
67
NERONE proclama la libertà della Grecia. Il generale e futu ro imperatore T. FLAVIO VESPASIANO è inviato a reprimere l'insurrezione giudaica.
68
Scoppia ed è domata in Gallia l'insurrezione di GIULIO VIN DICE. SERVIO SuLPICIO GALBA, governatore della Spagna Tar ragonense, è acclamato imperatore dai pretoriani, istigati da NINFIDIO SABINO. NERONE fugge da Roma e si dà la morte. SILIO ITALICO è console.
69
È l'anno dei quattro imperatori: GALBA è assassinato dai pre toriani, che proclamano M. SALVIO 0TONE, sconfitto e ucci so tre mesi dopo; le truppe di 0TONE acclamano A. VITEL LIO, cui le legioni d'Oriente contrappongono VESPASIANO. VITELLIO è sconfitto nella battaglia di Cremona e VESPASIA NO rimane imperatore unico. G. GIULIO CIVILE fomenta una rivolta dei Batavi in Gallia. È console il giurista GN. ARu LENO CELIO SABINO.
70
T. FLAVIO VESPASIANO, figlio maggiore di VESPASIANO, espugna Gerusalemme e la distrugge; ha inizio la diaspo ra ebraica. G. RuFo CuRIALE pone fine ai disordini in Gal lia. FRONTINO è pretore. È avviata la costruzione del Colos seo.
71
TITo è associato dal padre all' Impero.
73
VESPASIANO, censore insieme a TITo, promuove una riforma degli ordini senatorio ed equestre.
76
Nasce il futuro imperatore ADRIANO. 86
CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE
66
Si suicidano PETRONIO e TRASEA PETO, caduti in sospetto di NERONE.
68
GALBA conduce a Roma QuiNTILIANO.
69
Verso quest'anno nasce G. SvETONIO TRANQUILLO.
MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE
78
GN. GIULIO AGRICOLA, suocero dello storico TAciTo, avvia una serie di campagne di conquista in Britannia (78-84).
79
Muore VEsPASIANo; gli succede TITo (79-81). Le città di Pompei, Stabia ed Ercolano sono distrutte da un'eruzione del Vesuvio.
8o
Un nuovo incendio devasta Roma, TITo inaugura il Colos seo (Anfiteatro Flavio); inizia la costruzione dell'arco di Tito.
81
Muore TITo; diviene imperatore il fratello T. FLAVIO DoMI ZIANO (81-96). È eretto l'arco di Tito.
83
DoMIZIANO conduce una prima campagna contro i Catti (83-85).
84
AGRICOLA conquista la Britannia fino alla Scozia ed è richia mato a Roma.
85
DoMIZIANO diviene censor perpetuus, ed esautora il Senato dalle sue funzioni.
86
DoMIZIANO conduce campagne danubiane (86-89) contro DECEBALO, capo delle tribu daciche e getiche. Nasce a La nuvio il futuro imperatore ANTONINO.
87
DoMIZIANO conduce una seconda campagna contro i Cat (87-89), rafforzando e ampliando i domini romani sul Reno.
ti
88
CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE
77
È già morto il poligrafo G. LICINIO MuciANO, autore di mira bilia geografici. PLINIO il Vecchio dedica a TITo la naturalis historia.
78
QmNTILIANO è il primo retore a ricevere uno stipendio dal fiscus.
79
Muore a Stabia PLINIO il Vecchio; la sua storia a fine Aufidii Bassi è pubblicata postuma. Nell'eruzione del Vesuvio muo re anche il metricologo CESIO BAsso. STAZIO ha già iniziato la Tebaide.
Bo
VALERIO PLAcco compone in questi anni gli Argonautica. MARZIALE pubblica il liber de spectaculis. In quest'anno (o nel 78) STAZIO riporta il primo premio nei giochi Augustali di Napoli.
83
Tra quest'anno e il 96 FRONTINO pubblica gli stratagemata.
85
MARZIALE pubblica xenia e apophoreta.
86
MARZIALE pubblica i primi due epigrammaton libri; gli altri dieci seguiranno, uno alla volta, negli anni successivi.
MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE
88
L. ANTONIO SATURNINO, legato della Germania superio re, tenta una rivolta contro l'imperatore, ma è sconfitto e ucciso. DoMIZIANO inasprisce il proprio regime di gover no.
89
DEcEBALO si riconosce alleato di Roma. Durano fino al 97 le campagne contro Suebi e Sarmati sul Danubio.
93
Muore AGRICOLA.
95
DoMIZIANO ordina una persecuzione anticristiana.
96
DoMIZIANO è assassinato per mano di un liberto in un com plotto cui partecipa anche la moglie DoMIZIA. Gli succede il senatore M. CoccEio NERVA (96-98). È dedicato il Foro di Nerva.
97
NERVA adotta M. ULPIO TRAIANO. TAciTO è consul suffectus. È inaugurato il Foro di Nerva.
98
Muore NERVA; gli succede TRAIANO (98-n7).
100
ADRIANO sposa VIBIA SABINA. PLINIO il Giovane è consul suf Jectus.
101
TRAIANO conduce la prima campagna in Dacia (101-102). 90
CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE
88
In quest'anno (o forse prima) SI LIO ITALICO inizia i Punica. QUINTILIANO abbandona l'insegnamento.
92
Muore intorno a quest'anno VALERIO FLAcco, senza termi nare gli Argonautica. STAZIO, che ha pubblicato la Tebaide, inizia la stesura delle Silvae.
94
ANNIO FLORO, autore di un dialogo Vergilius orator an poeta, partecipa a Roma ai concorsi capitolini.
95
Nasce a Nicomedia (Bitinia) FLAVIO ARRIANO, storico di Roma in greco.
96
QUINTILIANO muore, poco dopo aver compiuto e pubblica to l' institutio oratoria. A Napoli muore STAZIO.
97
In quest'anno o nel 98 compare l'Agricola di TACITO. FRONTI NO, curator aquarum, scrive il de aquis urbis Romae.
98
TACITO pubblica de origine et situ Germanorum.
roo
PLINIO il Giovane recita e pubblica il panegyricus Traiani. GIO VENALE inizia dopo quest'anno la stesura delle Satire. Si data a questi anni il dialogus de oratoribus.
ror
SILIO ITALICO, che ha completato i Punica, si lascia morire a Napoli di un male incurabile. 91
MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE
105
Seconda campagna di TRAIANO in Dacia, ridotta a provincia.
106
I Romani si annettono come provincia l'Arabia Nabatea.
107
Da quest'anno ha inizio a Roma un'intensa attività edilizia (costruzione di nuove terme, dell'Aqua Traiana, della Nau machia, del Foro Traiano).
108
ADRIANO è consul suJfectus.
no
Verso quest'anno ANTONINO Pm sposa FAusTINA « Maggiore ».
III
ADRIANO è eletto arconte di Atene (o nel n2).
II3
È completato il Foro Traiano; la colonna traiana celebra le
imprese daciche. II4
L'Armenia diventa provincia romana. Inizia la conquista della Mesopotamia (n4-II7) e dell'Assiria {n4-n6).
ns
Inizia la ricostruzione del Pantheon.
II7
Muore improvvisamente TRAIANO in Cilicia. Gli succede P. Euo ADRIANO (n?-n8), forse adottato in punto di morte, che rinuncia alle province di recente acquisizione.
n8
SVETONIO è prefetto ab epistulis (addetto alla corrispondenza e all' archivio imperiale). 92
CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE
102
Verso quest'anno muore MusoNIO RuFo. MARZIALE, che si è ritirato a Bilbilis, pubblica l'ultimo libro degli Epigrammi (xu).
103
Muore FRONTINO (o 104).
104
Entro quest'anno si colloca la morte di MARZIALE.
no
TACITO conclude la stesura delle historiae e inizia gli annales.
II3
In quest'anno o poco dopo muore PLINIO il Giovane, che ha pubblicato di recente i dieci libri delle epistulae.
ns
Posteriore a quest'anno è l'epitome di Livio di L. AN NEO (?) FLORO.
II7
In questi anni è attivo FLoRo, poeta amico di ADRIANO (da identificarsi con l'autore dell'epitome?) .
93
MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE
120
È console il futuro imperatore ANTONINO PIO.
121
ADRIANO viaggia nelle province occidentali dell'Impero (121-122). Nasce il futuro imperatore M. AuRELIO.
122
Ha inizio in Britannia la costruzione del Vallum Hadriani (122-128).
125
ADRIANO visita la Grecia (125-127). Nel decennio seguente è costruita a Tivoli la Villa Adriana.
126
Nasce il futuro imperatore PERTINACE.
128
ADRIANO è ad Atene, dove riceve il titolo di « Olimpio » .
129
Lo storico FLAVIO ARRIANO è consul suffectus.
130
ANTINOO, favorito di ADRIANO, muore misteriosamente in Egitto.
131
Scoppia una rivolta ebraica repressa con persecuzioni e stra gi (131-135).
138
ADRIANO muore a Baia di consunzione o di idropisia. Gli succede per adozione ANTONINO PIO (138-161), che adotta a sua volta M. ANNIO VERO (M. AuRELio) e L. CEIONIO CoM MODO (L. VERO) . 94
CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE
120
Intorno a quest'anno muore TACITO, non molto dopo la pubblicazione degli annales. In quest'anno o nel seguente appaiono le vitae Caesarum di SvETONIO.
121
SvETONIO, caduto in disgrazia, è allontanato da corte.
125
Verso quest'anno nasce APULEIO a Madaura, nell'Africa del Nord.
127
Fino a quest'anno circa dura l'attività di GIOVENALE.
130
Intorno a questa data nasce AuLo GELLIO. Sono attivi i giuri sti L. CoRNELIO SALVIO GIULIANO, revisore dell'editto preto rio, e S. PoMPONIO, autore del compendio liber singularis en chiridii. Fiorisce il grammatico L. CESELLIO VINDICE.
135
È attivo ed influente l'oratore M. CoRNELIO FRONTONE, maestro di retorica di M. AuRELIO e L. VERO, figli adottivi di ANTONINO PIO.
95
MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE
140
M. AuRELIO è console per la prima volta.
142
Con la costruzione del Vallum Antonini viene avanzato il confine britannico.
143
FRONTONE è consul sujfectus.
145
Si ribellano in questi anni (circa 145-150) Dacia e Mauritania. M. AuRELIO sposa FAUSTINA « Minore », figlia di ANTONINO Pw. Nasce il futuro imperatore SETTIMIO SEVERO (o nel 146).
161
Muore a Lorium ANTONINO Pro. Il successore M. AuRELIO (161-180) coopta L. VERO (161-169). Na�ce il futuro imperato re CoMMODO.
162
L. VERO è inviato in Oriente contro i Parti.
164
M. AuRELIO dà in moglie a VERO sua figlia LuciLLA.
165
Il governatore di Siria G. Avmro CASSIO respinge un' offen siva dei Parti in Oriente, sottomette la Mesopotamia e occu pa Seleucia e Ctesifonte.
CRONOLOGIA DELLA LETTE RATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE
143
Inizia la corrispondenza fra FRONTONE e MARco AuRELIO.
150
Nel decennio 150-16o si colloca la nascita di Q. SETTIMIO FIORENTE TERTULLIANO a Cartagine.
158
In quest'anno (o nel 159) APULEIO si difende ed è prosciolto dall'accusa di magia (apologia); in seguito scrive le Metamor fosi.
160
Muore verso quest'anno SuLPICIO APOLLINARE, maestro di FRONTONE, GELLIO e dell'imperatore PERTINACE.
161
Sotto M. AuRELIO e L. VERO APPIANO scrive la sua Storia ro mana.
97
MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE
166
Iniziano le offensive di M. AuRELIO contro le tribu germani che dei Marcomanni e dei Sarmati, che minacciano i confini settentrionali d'Italia; gli scontri proseguiranno, a fasi alter ne, fino alla morte dell'imperatore.
169
Muore improvvisamente L. VERo; M. AuRELIO è imperatore umco.
175
Si ribella in Oriente il siro G. Avmio CASSIO, proclamato imperatore e ucciso da un centurione.
176
CoMMODO è console.
177
M. AuRELio coopta il figlio maggiore L. ELio CoMMODO (M. AuRELIO CoMMODO ANTONINo), che lo accompagna nella guerra germano-sarmatica.
180
M. AuRELIO muore a Vindobona. Gli succede CoMMODO (180-192). Si inizia la costruzione della colonna Antonina, nel Campo Marzio.
182
Fallisce una congiura promossa da LuciLLA e da U MMIDIO QuADRATO. Si inasprisce il regime di CoMMODO.
187
In Gallia bande di schiavi guidati da MATEUS saccheggiano le campagne.
CRONOLOGIA DELLA LETTE RATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE
169
Fiorisce ANNIANO, il piu celebre fra i poetae novelli.
170
In questi anni GELLIO pubblica le noctes Atticae. APULE IO ter mina la composizione dei florida.
175
Verso quest'anno muoiono FRONTONE e ADRIANO. Forse in quest'epoca M. GIUNIANO GIUSTINO compendia le hi storiae Philippicae di PoMPEO TRoGo e S. PoMPEO FEsTo cura un'epitome del de signifìcatu verborum di VERRIO PLAC co.
178
Dopo quest'anno muore probabilmente il giurista GAIO.
I8o
Intorno a quest'anno muore GELLIO.
99
MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE
192
CoMMODO è eliminato in un complotto in cui è coinvolta la sua concubina MARCIA. L'Impero è in mano ai pretoriani.
193
Il r gennaio i pretoriani acclamano imperatore P. ELvio PER TINACE, assassinato dopo tre mesi di regno. Gli succede il se natore M. Dmw GIULIANO, fatto deporre e assassinare da L. SETTIMIO SEVERO (I93-2II) , comandante delle truppe in Pannonia. SETTIMI O SEVERO muove verso Oriente per elimi nare il rivale G. PESCENNIO NIGRO GIUSTO, comandante delle legioni di Siria. N el Campo Marzio è dedicata la Co lonna Antonina.
194
PESCENNIO NIGRO è sconfitto definitivamente ad Isso.
195
La Siria è suddivisa in due province, Celesiria e Siria Fenice.
196
SETTI MIO SEVERO si autoadotta nella famiglia di M. AuRELIO e nomina Cesare il figlio maggiore M. AuRELIO ANTONINO, detto CARACALLA, avuto da GIULIA DoMNA.
197
SETTIMIO SEVERO doma la ribellione di D. Cwmo ALBINO, ucciso in una battaglia presso Lione; la Britannia è divisa in due province. Con la caduta di Ctesifonte (in quest'anno o al principio del successivo) si conclude lo scontro con i Par ti; la Mesopotamia è ridotta a provincia.
198
CARACALLA è nominato Augusto.
202
È emanato un editto contro cristiani e giudei. SETTIMIO SE VERO e CARACALLA sono consoli colleghi ad Antiochia.
IOO
CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE
I9I
Da quest'anno ha inizio la produzione del grammatico e metricologo TERENZIANO MAuRo.
195
TERTULLIANO si converte in questi anni al cristianesimo.
197
TERTULLIANO pubblica l' apologeticum e l'ad nationes. L' Octa vius di MINUCIO FELICE è forse anteriore.
198
Sono anteriori a quest'anno le quaestiones del giurista EMILIO PAPINIANO.
200
Verso quest'anno nasce a Cartagine TASCIO CECI LIO CIPRIA NO. TERTULLIANO scrive de praescriptione hereticorum. Si data in questi anni la Medea di O smro GETA, centone virgiliano in forma drammatica. Nei primissimi anni del secolo è redatta a Cartagine la passio Perpetuae et Felicitatis. IOI
MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE
203
Nel Foro Romano è eretto l' arco di Settimi o Severo.
205
PAPINIANO è prefetto del pretorio.
208
SETTIMIO SEVERO parte con la moglie e i due figli CARACAL LA e GETA per la Britannia. Nasce il futuro imperatore SEVE RO ALES SANDRO.
209
L. SETTIMIO GETA, figlio minore dell'imperatore, è creato Augusto.
2n
SETTIMIO SEVERO muore ad Eburacum (York). Gli succedo no i figli CARACALLA (fino al 217) e GETA.
212
CARACALLA fa uccidere GETA. La constitutio Antoniniana de d vitale conferisce a tutti i sudditi liberi dell'Impero la cittadi nanza romana.
213
CARACALLA promuove una spedizione contro gli Alaman m.
214
CARACALLA difende il Danubio contro i Quadi e i Go ti.
216
In qualità di nuovo Alessandro CARACALLA riprende l' offen siva contro i Parti. Sono inaugurate a Roma le terme di Ca racalla, iniziate nel 212.
217
CARACALLA è assassinato presso Carre, per istigazione del prefetto M. 0PELLIO MAcRINO, che diventa il primo impe ratore romano non senatore (217-218). 102
CRONOLOGIA DELLA LETTE RATURA LATINA LETIERATURA E VITA CULTURALE
204
Dopo quest'anno PAPINIANO termina i responsa.
207
Fra quest'anno e il 211 TERTULLIANO scrive i cinque libri ad versus Marcionem.
212
Il giurista PAPINIANO è giustiziato per ordine di CARACAL LA. Sono attivi i colleghi G. PAoLO e DoMIZIO ULPIANO. TERTULLIANO compone lo scritto apologetico ad Scapulam (212-213).
213
TERTULLIANO aderisce al montanismo; scrive adversus Pra xean; completa probabilmente il de anima.
103
MARI LENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE -·-··----- ------ ----
218
MAcRINO è deposto e assassinato dalle truppe, che acclama no il giovane VARIO AviTO BASSIANO {ELAGABALO, 218-222), presunto figlio di CARACALLA, manovrato dalla madre GIU LIA SoEMIA e dalla nonna GIULIA ME sA. È introdotto il culto del Sole e snaturata la tradizione romana; cresce il potere dei liberti.
221
ELAGABALO è indotto ad adottare il cugino tredicenne M. AuRELIO SEVERO ALESSANDRO, figlio di GIULIA MAMEA, so rella della madre.
222
ELAGABALO è ucciso dai pretoriani insieme alla madre. È im peratore SEVERO ALESSANDRO (222-235), che rivaluta la tradi zione militare e giuridica.
224
La nuova dinastia dei Sassanidi, fortemente antiromana, si sostituisce ai Parti in Oriente.
229
DroNE CASSIO è console (per la seconda volta) insieme a SE VERO ALESSANDRO.
230
Il re persiano ARTASERSE conduce contro SEVERO ALESSAN DRO una campagna dall'esito incerto (230-232).
233
SEVERO ALESSANDRO giunge a Roma per celebrarvi un trionfo, ma riparte subito per la Germania.
235
I soldati, arbitri dell'Impero, uccidono SEVERO ALESSANDRO e GIULIA MAMEA durante una campagna sul Reno. È procla mato imperatore il contadino trace G. GIULIO VERO MAs si MINO (235-238), che conduce guerre in Germania, restando lontano da Roma, ed è osteggiato dal Senato. Hanno inizio sistematiche persecuzioni anticristiane. 104
CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE
218
G. Gmuo SouNo pubblica forse in quest'anno (comunque dopo il 200) i collectanea rerum memorabilium.
223
ULPIANO è assassinato dai pretoriani.
235
È forse anteriore a quest'anno il liber medicinalis di Q. SERENO
(SAMMONICO) .
105
MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE
238
Una ribellione in Africa conduce alla proclamazione del proconsole M. ANTONIO GoRDIANO (GoRDIANO I) e di suo figlio GoRDIANO II. Morti subito i due Gordiani, il Senato nomina imperatori M. CLODIO PuPIENO MAssiMO e D. CE LIO BALBINO, assassinati i quali i pretoriani acclamano GoR DIANO III (238-244). È il periodo della cosiddetta « anarchia militare ».
242
È lanciata una grande offensiva militare contro i Persia m.
244
GoRDIANO III è eliminato a Zaitha dai soldati. È eletto imperatore il prefetto del pretorio G. FILIPPO VERO ( FILIP PO L'ARABo, 244-249), che conclude la pace con la Per sia.
247
FILIPPO libera la Dacia dall'occupazione dei Goti, eleva il proprio figlio alla dignità di Augusto.
249
FILIPPO L'ARABo ed il figlio sono uccisi in battaglia presso Verona. È acclamato imperatore Q. GAIO MESSIO DEciO (TRAIANo) (249-251), senatore di origine pannonica.
250
DEciO, fiero sostenitore delle tradizioni romane, scatena una persecuzione anticristiana.
251
DEciO è assassinato con il figlio ERENNIO ad Abritto, ad ope ra dei Goti. Rimane come successore il figlio minore Osn LIANO, adottato da G. VIBIO TREBONIANO GALLO (251-253), a sua volta eletto dall'esercito di Mesia. OsTILIANO muore di peste, restano come Augusti TREBONIANO e il proprio figlio VoLUSIANO, da lui cooptato. L'Impero è sconvolto dalle guerre e dalla peste. 106
CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE
238
Il grammatico CENSORINO dedica a Q. Cerellio il de die nata li.
245
Verso quest'anno CECI LIO CIPRIANO si converte al cristiane simo.
249
CIPRIANO scrive de habitu virginum, e negli anni successivi le Epistole.
250
In questi anni nasce LATTANZIO. CIPRIANO è coinvolto nella persecuzione di DEcio.
251
Al suo rientro a Cartagine (o forse poco prima) Cipriano scrive de lapsis e de ecclesiae catholicae unitate.
107
MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE
253
I Persiani attaccano la Siria; i Goti invadono la Tracia. A que sti ultimi si oppone il legato della Mesia, M. EMILIO EMILIA NO, acclamato Augusto dalle truppe, e assassinato dopo tre mesi. GALLO e VoLUSIANO sono uccisi dai soldati presso Ter ni. L'armata del Reno acclama P. LICINIO VALERIANO (253259), senatore di origine illustre, che coopta il figlio P. Lici NIO EGNAZIO GALLIENO (253-268). Ha inizio una serie di at tacchi esterni e di rivolte interne di cronologia oscura.
257
Con due editti (257 e 258) VALERIANO ordina una sanguinosa persecuzione anticristiana.
259
VALERIANO è catturato dai Persiani, che occupano Antiochia. GALLIENO è imperatore unico.
260
GALLIENO doma la ribellione di INGENUO e REGALIANO in Pannonia; forse nello stesso anno ha inizio la ribellione di M. CAsSIANO LATINIO PosTuMo, che si proclama imperatore in Gallia (260-268).
262
SETTIMIO 0DENATO, nobile consolare di Palmira, riporta vit torie contro la Persia.
267
0DENATO è assassinato; gli succede la vedova ZENOBIA, che tenta di costituire un regno indipendente per il figlio SETTI MIO VABALLATO ATENODORO. Goti ed Eruli saccheggiano Atene ed altre città greche.
268
GALLIENO sconfigge il soldato dacico AuREOLO, proclamato si imperatore a Milano, ma è ucciso dai suoi stessi generali; fra questi è AuRELIO VALERIO CLAUDIO, soldato di origine il lirica, che gli succede (268-270). In Gallia a PosTUMO succe de VITTORINO (268-270). 108
CRONOLOGIA DELLA LETTE RATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE
258
CIPRIANO subisce il martirio a Cartagine.
260
Un'iscrizione attesta la morte di GARGILIO MARZIALE, pro babile autore di un'opera medica e forse di un de hortis.
264
Nasce ad Autun intorno a quest'anno il retore EuMENIO.
109
MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE
269
CLAUDIO sconfigge i Goti a Dobero e Naisso (per cui è detto « il Gotico »). In Oriente ZENOBIA , insieme al figlio VABALLATO, conquista l'Egitto e l'Asia minore fino alla Bi tinia.
270
CLAUDIO muore di peste; gli succede per pochi mesi il fra tello QUINTILLO. I soldati acclamano L. DoMIZIO AuRELIA NO (270-275), comandante illirico della cavalleria, che mira a ristabilire l'unità dell'Impero: sconfigge i Vandali in Panno nia e cinge Roma di mura (mura Aureliane). Alla morte di VITTORINO, G. PIO EsuviO TETRICO è nominato imperatore in Gallia (270-274).
271
I Romani abbandonano la Dacia.
273
AURELIANO doma la ribellione di ZENOBIA e distrugge Pal mlra.
274
AuRELIANO invade la Gallia e sconfigge TETRICO a Chalons. È attuata una riforma monetaria.
275
AuRELIANo marcia contro la Persia, ma è ucciso in un com plotto presso Bisanzio. Il Senato designa come imperatore il maturo senatore M. CLAUDIO TACITO (275-276). I Franchi in vadono la Gallia.
276
TAciTO sconfigge i Goti, ma resta vittima di un attentato mi litare. Gli succede il prefetto del pretorio M. ANNIO FLORIA No, ma le truppe d'Egitto e di Siria acclamano l'ufficiale M. AURELIO PROBO, che prevale (276-282).
277
PROBO vince Burgundi, Vandali e Sarmati (277-279) poi si dedica al riordinamento dell' Oriente.
281
PRoBo celebra il trionfo a Roma.
,
no
CRONOLOGIA DELLA LETTE RATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE
III
MARI LENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE
282
Le truppe della Re zia proclamano imperatore il prefetto del pretorio M. AuRELIO CARO (282-283}; PROBo è ucciso dai propri soldati a Sirmium.
283
CARO lascia in Occidente il figlio maggiore M. AuRELio CA RINO e muove contro i Persiani con l'altro figlio e suo Cesa re M. AuRELIO NuMERIANO, ma resta ucciso a Ctesifonte, probabilmente a tradimento. Gli succedono NuMERIANO (283-284) in Oriente e CARO (282-285) in Occidente.
284
NuMERIANO è ucciso in circostanze misteriose durante la riti rata dalla Persia; il generale dalmata G. AuRELIO VALE RIO DIO CLE (DIOCLEZIANo) accusa e fa uccidere il prefetto del pretorio APRO ed è acclamato imperatore dalle truppe (284-316).
285
DIOCLEZIANO sconfigge a Margo (in Mesia) CARINO, che è ucciso dai soldati. M. AURELIO VALERIO MASSIMIANO, nomi nato Cesare, è inviato contro i Bacaudi in Gallia e contro CA RAUSIO, ammiraglio della flotta della Manica.
286
MAssiMIANO è promosso al rango di Augusto (286-305).
287
Il ribelle CARAUSIO si proclama imperatore della Britannia. DIOCLEZIANO ristabilisce l'influenza di Roma in Armenia e Mesopotamia.
288
DIOCLEZIANO combatte negli anni seguenti contro Aleman ni, Sarmati e Saraceni.
292
DIOCLEZIANO doma una grave rivolta in Egitto (292-293).
293
DioCLEZIANO inaugura la « tetrarchia »: sono nominati Ce sari G. GALERIO VALERIO MAssiMIANO per l' Oriente e FLA VIO VALERIO COSTANZO CLORO per }'Occidente. CLORO si occupa della ribellione della Britannia. II2
CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE
284
Il cartaginese M. AuRELIO 0LIMPIO NEMESIANO pubblica i cynegetica, forse dopo aver già scritto componimenti bucolici.
289
Una serie di oratori anonimi pronunciano, fra quest'anno e il 389, panegirici per gli imperatori.
II3
MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE
294
CARAUSIO è ucciso in Bretagna.
296
DIOCLEZIANo reprime una nuova insurrezione in Egitto (296-297).
298
CosTANZO batte gli Alamanni a Langres. GALERIO vince NARSETE di Persia, concludendo una pace favorevole per Roma. Inizia la costruzione delle terme di Diocleziano.
301
DIOCLEZIANO promulga l' edictum de pretiis, in difesa della moneta.
303
DIOCLEZIANO scatena una feroce persecuzione anticristiana (303-304).
305
Abdicano DIOCLEZIANO e MASSIMIANO; subentrano GALE RIO in Oriente (305-312) e CosTANZO CLORO in Occidente (305-306).
306
Alla morte di CosTANZO CLORO a York, il suo figlio illegit timo FLAVIO VALERIO CosTANTINO (306-337) è nominato Augusto dalle legioni britanniche, mentre i pretoriani ac clamano M. AuRELIO VALERIO MAs sENZIO, figlio di MAs sr MIANO.
308
MAs sENZIO è dichiarato nemico pubblico a Carnuntum; VA LERIO LICINIO LICINIANO è creato Augusto d' Occidente. In Africa scoppia una rivolta capeggiata da DoMIZIO ALESSAN DRO. II4
CRONOLOGIA DELLA LETTE RATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE
298
EuMENIO pronuncia una pubblica orazione per la ricostru zione della scuola di Autun, distrutta dalla guerra.
300
Intorno a quest' anno sono composte le Pauli sententiae, com pilazione elementare di diritto, condotta sull'opera di PAo LO.
301
Nel primo quarto del secolo operano i biografi della histo ria Augusta. Nello stesso periodo è attivo il lessicografo e grammatico NoNIO MARCELLO, autore di de compendiosa doc trina.
303
LATTANZIO, professore di retorica a Nicomedia, si converte al cristianesimo, scrive de opificio Dei e inizia le divinae institu tiones (303-3n). In questi anni, o poco dopo, è pubblicato l' adversus nationes di ARNOBIO, anch'egli convertitosi da poco.
ns
MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE
3 10
Muore MAss iMIANO a Marsiglia.
3II
A Nicomedia GALERIO concede ai cristiani la libertà di cul to; quindi muore.
3 12
Dopo complesse vicende militari CosTANTINO marcia su Roma, sconfigge e uccide MAs sENZIO a Ponte Milvio ed è unico imperatore d'Occidente.
3 13
CosTANTINO e LICINIO promulgano a Milano l' editto di tol leranza verso i cristiani.
3 14
Maturano le ostilità fra CosTANTINO e LICINIO.
3 15
È eretto a Roma l' arco di Costantino.
3 17
CRISPO e CosTANTINO II, figli di CosTANTINo, e LICINIO II, figlio di LICINIO, sono nominati Cesari. LICINIO perseguita i cristiani d' Oriente.
3 19
CosTANTINO si stabilisce a Serdica (Sofia) .
323
CosTANTINO muove contro i Goti, invadendo il territorio di LICINIO.
324
CosTANTINO sconfigge ad Adrianopoli e Crisopoli LICINIO, imponendogli l'abdicazione.
325
Il concilio di Nicea sancisce la condanna dell' arianesimo.
326
In uno scandalo misterioso CosTANTINO ordina l' esecu zwne del figlio maggiore CRI SPO e della moglie FAu STA.
n6
CRONOLOGIA DELLA LETTE RATURA LATINA LETIERATURA E VITA CULTURALE
317
LATTANZIO è chiamato a corte da CosTANTINO, come mae stro del figlio CRISPO.
321
NAzARIO scrive un panegirico per CosTANTINO.
325
Prima di quest' anno Punuuo 0PTAZIANO PoRFIRIO invia carmina all'imperatore per la celebrazione dei vicennalia del regno.
117
MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE
330
CosTANTINO trasferisce la capitale dell'Impero da Roma a Costantinopoli.
332
CosTANTINo II sconfigge i Goti e li costringe ad un foedus. Nasce il futuro imperatore GIULIANO.
337
Muore CosTANTINO, battezzato in punto di morte. I soldati acclamano i tre figli CosTANTINO II (Britannia, Gallia, Spa gna), FLAVIO GIULIO CosTANzo [CosTANzo II] (Oriente) e CosTANTE (Italia, Africa e Illirico).
340
CosTANzo II invade l'Italia per rovesciare CosTANTE, ma è sconfitto e ucciso ad Aquileia. CosTANTE rimane im peratore d'Occidente (337-350), CosTANZO d'Oriente (337361).
343
CosTANTE è l'ultimo imperatore romano legittimo ad en trare in Britannia.
n8
C RONO LOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE
327
Intorno a questa data muore ARNOBIO.
330
Verso quest' anno nasce ad Antiochia, da genitori greci, AM MIANO MARcELLINO. G. VEziO AQUILINO GIOVENCO, sacer dote spagnolo, compone il primo poema epico cristiano (evangeliorum libri IV) .
333
È di quest' anno l' itinerarium a Burdigala Hyerusalem.
337
L' astrologo siracusano G. FIRMICO MATERNO termina i matheseos libri. Tra quest'anno e il 360 si data la stesura della cosiddetta Enmann-Kaisergeschichte.
339
Nasce AMBROGIO a Treviri.
340
Tra quest' anno e il 345 nasce Q. AuRELIO SIMMAco.
345
Nasce verso quest'anno RuFINO di Aquileia, amico e poi op positore di GIROLAMO. Negli anni seguenti FIRMICO MATER NO, convertitosi al cristianesimo, scrive de errore profanarum religionum.
348
Nascono verso quest'anno EusEBIO GIROLAMO a Stridone (Dalmazia) e AuRELIO CLEMENTE PRUDENZIO a Calagurris (Spagna). Il9
MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE
350
Il ribelle FLAVIO .MAGNO MAGNENZIO, figlio di una donna franca e di un celta, è nominato imperatore d'Occidente ad Autun. CosTANTE è assassinato presso i Pirenei.
351
.MAGNENZIO è sconfitto a Mursa (Illirico) da CosTANZO II, che resta imperatore unico.
353
.MAGNENZIO si suicida.
354
FLAVIO CLAUDIO CosTANZO GALLO, Cesare d' Oriente, si ab bandona ad eccessi e violenze ed è giustiziato.
355
In Gallia è domata la ribellione di SILVANO. FLAVIO CLAUDIO GIULIANO è nominato Cesare, con il comando di Gallia e Britannia.
356
GIULIANO conduce campagne vittoriose contro Franchi ed Alamanni (356-359) .
357
I Persiani riprendono l'offensiva contro i Romani. Gli Ale manni sono sconfitti ad Argentoratum (Strasburgo).
359
Nei sinodi di Sirmio e di Rimini l' arianesimo è proclamato religione di Stato.
360
GIULIANO è acclamato Augusto dall'esercito di Gallia.
361
CosTANzo muore. GIULIANO « l'Apostata » (360-363) è im peratore unico e si accinge alla restaurazione del pagane Slmo.
362
La capitale è fissata ad Antiochia. Un editto proibisce ai maestri cristiani di svolgere attività di insegnamento. 120
CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE
350
Verso la metà del secolo (probabilmente sotto CosTANZO II con GIULIANO Cesare) è composto l'anonimo de rebus bellicis.
353
Nasce intorno a quest'anno MEROPIO PoNZIO PAOLINO a Bordeaux. Nel Foro di Traiano è eretta una statua in onore del retore G. MARIO VITTORINO.
354
Nasce AuRELIO AGOSTINO a Tagaste (Africa del Nord). Fio riscono i grammatici ELio DoNATO e MARIO VITTORINO.
355
MARIO VITTORINO si converte al cristianesimo.
356
ILARIO, vescovo di Poitiers, è esiliato per le sue posizioni an tiariane in Asia minore (356-360), dove scrive il de trinitate.
360
Dopo quest' anno S. AuRELIO VITTORE pubblica i Caesares. PROBA compone un breve poema epico sull'Antico ed il Nuovo Testamento.
362
CLAUDIO MAMERTINO è autore di un panegirico in onore di GIULIANO.
I2I
MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE
363
GIULIANO muore durante una campagna antipersiana, la sciando opere letterarie, orazioni, lettere. Gli succede FLA VIO GIOVIANO (363-364), che conclude una pace impopolare con i Persiani.
364
Muore GIOVIANO. Gli succede l'ufficiale pannonico VALEN TINIANO (364-375), che tiene per sé l' Occidente, cooptando il fratello VALENTE (364-378), di fede ariana, come sovrano d' Oriente.
366
VALENTINIANO si stabilisce a Treviri.
367
VALENTINIANO coopta come terzo Augusto il giovane figlio GRAziANO (367-383), fervente cattolico. VALENTE combatte contro i Goti (367-370).
369
Si incrinano i rapporti fra VALENTINIANO e l'aristocrazia se natoriale.
373
TEonosio I, abile generale di origine iberica, conduce una campagna in Africa.
375
Muore VALENTINIANO I a Brigezio. Suo figlio VALENTINIANO II (375-392) è elevato dalle truppe ad Aquincum, ed ottiene il comando di Italia, Africa e Illirico.
376
Gli Unni spingono i Goti oltre il Danubio inferiore.
378
VALENTE è sconfitto dai Goti nella battaglia di Adrianopoli; il corpo non è recuperato. Gli Alamanni sono sconfitti da GRAZIANO in Gallia, presso Colmar. !22
CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE
363
Verso quest' anno nasce in Aquitania SuLPICIO SEVERO. Eu TROPIO, autore di un breviarium ab Urbe condita, e AMMIANO MARCELLINO sono al seguito di GIULIANO in Persia.
364
D. MAGNO AusoNIO, originario di Bordeaux, è a Treviri co me precettore del futuro imperatore GRAZIANO.
366
Dopo quest' anno muore ILARIO. È eletto papa DAMASO, au tore di epigrammi incisi sulle tombe dei martiri.
369
Ad Alessandria d'Egitto nasce verso quest'anno CLAUDIO CLAUDIANO. AusoNIO scrive la Bissula.
370
Dopo la pace con i Goti è pubblicato il breviarium di RuFio FEsTo. Fra quest'anno e il seguente AusoNIO compone l'e pillio Mosella.
374
AMBROGIO è eletto vescovo di Milano.
376
Nasce PAOLINO (nipote di AusoNIO ) a Pella, in Macedonia.
123
MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE
379
GRAZIANO affida l' Impero orientale a TEonosw, che condu ce un' offensiva contro i Goti (379-380). AusoNIO è console.
380
Con l'editto di Tessalonica il cristianesimo niceno è dichia rato religione di Stato. Vandali e Goti confederati sono inse diati in Pannonia.
381
TEonosiO stipula un trattato con i Goti, assegnando loro ter re in Tracia. Il secondo concilio di Costantinopoli sancisce la vittoria dell'ortodossia.
382
GRAZIANO ordina la rimozione dalla curia dell'Altare della Vittoria.
383
GRAZIANO è rovesciato e ucciso a Lione dall'usurpatore spa gnolo MAGNO MAssiMO. TEODOSIO coopta il figlio maggiore FLAVIO ARCADIO (383-408). In Bretagna è evacuato il vallo di Adriano.
384
TEODOSIO riconosce MAssiMO come imperatore d' Occiden te (383-388). Nasce il futuro imperatore FLAVIO 0NORIO, fi glio di TEODOSIO.
387
MAssiMO invade l'Italia e si stabilisce ad Aquileia, provocan do la fuga di VALENTINIANO Il, protetto da TEODOSIO. È con sole EuTROPIO. 124
CRONOLOGIA DELLA LETTE RATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE
379
AusoNIO scrive la gratiarum actio ad Gratianum per l'elezione al consolato.
380
GIROLAMO è a Costantinopoli, dove traduce il chronicon di EusEBIO e scrive de viris illustribus. A partire da questi anni è attivo il grammatico SERVI O. Il breviarum di EuTROPIO è tra dotto in greco da PENIO.
382
GIROLAMO soggiorna a Roma {fino al 385) e rivede su incari co di papa DAMAso il testo latino dei Vangeli.
384
Muore papa DAMASO. Con la relatio III SIMMACO perora la reistallazione nella curia dell'Altare della Vittoria.
385
AGOSTINO pronuncia a Milano panegirici per il generale BAUTONE e per VALENTINIANO II.
386
AGOSTINO si converte e inizia la composizione delle opere cristiane : de ordine, contra academicas, de beata vita, soliloquia {386-387). Durante il contrasto con gli Ariani AMBROGIO scrive il sermo contra Auxentium e inizia l' exaemeron. GIROLA MO lascia Roma per trasferirsi a Betlemme {389), dove fon derà un cenobio e una scuola.
387
Entro quest'anno RuFIO FESTO AviE NO compone gli Aratea. AGOSTINO è battezzato da AMBROGIO a Milano; muore la madre MoNICA. 125
MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE
388
TEooosio sconfigge MAssiMO presso Siscia e Petovio e ne ordina la morte. VALENTINIANO II è imperatore unico d'Oc cidente.
390
TEooosio fa massacrare la popolazione insorta di Tessalonica.
391
SIMMACO è console.
392
VALENTINIANO muore a seguito di un conflitto con il suo ge nerale ARBOGASTE. n retore FLAVIO EUGENIO (392-394) si proclama imperatore (non riconosciuto da TEooosio); con lui si ha l'ultima ripresa del paganesimo a Roma. Un editto di TEooosiO proibisce i culti pagani.
393
TEooosiO proclama Augusto il figlio 0NORIO (393-423).
394
TEooosiO sconfigge la coalizione di EuGENIO al fiume Fri gido. Già prima della battaglia il console VIRI O N ICOMACO FLAVIANO si suicida per il fallimento della rivolta.
395
TEODOSIO muore, affidando i figli al generale FLAVIO STILI CONE: ad ARCADIO è assegnato l' Oriente, ad ONo RIO l' Occi dente. n goto ALARICO invade l' Illiria. Sono consoli ERMO GENIANO 0LIBRIO e PROBINO, della famiglia degli ANICI.
I26
CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE
389
PACATO DREPANIO recita un panegirico di Teodosio. PAou NO m NoLA è battezzato a Bordeaux.
391
AGOSTINO è ordinato sacerdote ad Ippona.
391
Tra la fine di quest' anno e il seguente GIROLAMO scrive de vi ris illustribus.
393
Muore AusoNIO (o 394). Di questi anni è la pubblicazione dei rerum gestarum libri di AMMIANO MARCELLINO, che poco dopo muore.
394
PAOLINO di Nola è ordinato sacerdote; da quest' anno sono datate le sue Epistole.
395
Alla corte di ONoruo (fin verso il 404) scrive le proprie opere CLAUDIANO. Prima di quest'anno si datano i Satumalia di AM BROGIO TEonosio MAcRoBio. PAOLINO di NoLA inizia a com porre, uno per anno, i 14 carmina Teodocio Natalicia. Ai consoli di quest'anno ARUSIANO MEssio dedica i suoi lavori gramma ticali. AGOSTINO è vescovo di Ippona {per i successivi 35 anni) .
396
CLAUDIANO scrive il panegyricus de tertio consulatu Honorii e in Rtifìnum.
127
MARI LENA MANIACI ��-..�---�--
STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE
sconfigge gli Unni.
398
EuTROPio
399
È console FLAVIO MANuo TEoDoRo, autore di un trattato de
metris. è console.
40 0
SnucoNE
401
I Visigoti di
402
ALARJco
ALARICO
entrano in Italia.
è battuto da STILICONE a Pollenzo e a Verona. AR nomina Augusto il figlio TEODOSIO II. La corte d'Oc cidente è trasferita a Ravenna. CADIO
406
STJLICONE sconfigge a Fiesole gli Ostrogoti di RADAGAi so. Orde barbariche invadono la prefettura gallica e la penisola iberica. 128
CRONOLOGIA D E LLA LETTE RAT U RA LAT I NA
LETTERATURA E VITA CULTURALE
397
Muore AMBROGIO. CLAUDIANO avvia la composizione del de raptu Proserpinae, incompiuto. Prima di quest'anno è pubblicata la vita Martini di SuLPICIO SEVERO. AGOSTINO inizia le corifessiones e inaugura la polemica contro i Mani chei.
398
scrive de bello Gildonico, in Euthropium, panegyri cus de Ivconsulatu Honorii e poesie minori di argomento corti giano.
399
AGOSTINO
CLAUDIANO
NO
inizia il de trinitate (completato nel 416). CLAUDIA scrive un panegirico per il consolato di MANLIO TEoDo
RO.
400
scrive la laus Stilichonis ed è onorato con una sta tua nel Foro di Traiano. Sono composti in questi anni &li epi grammata Bobiensia e la peregrinatio Egeriae (o Aetheriae). E atti vo il grammatico SERVIO.
401
PRuDENZIO si trasferisce
CLAUDIANO
dalla Spagna a Roma e si dedica alla poesia cristiana. ToRQUATO GENNADIO emenda il testo di MARZIALE.
402
Muore
le cui Epistole sono pubblicate postume. completa il de bello Gothico. TI RANNIO RuFINO scrive l'apologia contra Hieronymum e traduce dal greco in questi anni la Storia ecclesiastica di Eusebio. SIMMACO,
CLAUDIANO
scrive il panegyricus de vi consulatu Honorii e poco dopo muore.
404
CLAUDIANO
405
È di quest'anno la praefatio di PRUDENZIO all'intera sua ope
ra; in seguito non se ne hanno piu notizie.
129
MARI LENA MANIACI
------- ------ ------- ----�------
STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE
408
fa decapitare STILICONE. In Oriente muore ARcA succede TEODOSIO II (408-450), influenzato dalla so rella PuLcHERIA, dalla moglie EuDOCIA e da altre personalità. 0NORIO
DIO, gli
410
Roma è messa a sacco dai Visigoti di ALARICO, che muore nei pressi di Cosenza. GALLA PLACIDIA, sorella degli impera tori, è fatta prigioniera e in seguito (414) sposata ad ATAULFO, successore di ALARICO.
414
I Goti si stanziano in Spagna.
416
PLACIDIA
418
I Goti si insediano in Gallia, con capitale Tolosa.
419
Nasce il futuro imperatore VALENTINIANO III.
421
Il generale FLAVIO CosTANZO, marito di PLACIDIA, è associa to da 0NoRIO al trono, ma muore nello stesso anno.
è restituita ai Romani dopo la morte di ATAULFO.
130
CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE
409
PAOLINO è eletto vescovo di Nola.
410
SERVIO scrive forse in questi anni il commento a Virgilio. Posteriore a questa data (e anteriore al 439) è il de nuptiis Mer curii et Philologiae di MARZIANO CAPELLA.
411
Muore RuFINO.
412
AGOSTINO dà inizio alla polemica contro i Pelagiani.
413
AGOSTINO inizia il de civitate Dei, terminato nel 426.
414
Forse attribuibile a quest' anno (comunque posteriore al 408) è il de medicamentis di MARCELLO EMPIRICO.
415
Dopo quest'anno lo spagnolo PAoLO ORosiO scrive le histo riae adversus paganos.
416
In quest'anno o nel successivo RuTILIO CLAUDIO NAMAZIA NO viaggia da Roma sino in Gallia, descrivendo l'itinerario nel de reditu suo.
419
Quest' anno o il seguente muore GIRoLAMO a Betlemme.
420
Verso quest'anno muore SuLPICIO SEVERO. GIOVANNI CAs SIANO, fondatore di monasteri a Marsiglia, scrive de institutis coenobiorum.
131
MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE
423
Alla morte di ONoRIo l'usurpatore GIOVANNI, primicerius no rariorum, si impadronisce dell'Impero.
425
Ucciso GIOvANNI, è eletto imperatore d' Occidente VALENTI NIANO III (425-455), figlio di CosTANZO e PLACIDIA, domina to dalla madre e poi dal generale FLAVIO EziO.
429
I Vandali di GENSERrco invadono l'Africa, già insofferente al dominio di Roma.
432
Ezw, sovrano effettivo dell'Impero di Occidente, è console per la prima volta.
433
EziO riconosce lo stanziamento degli Unni in Pannonia.
435
Il governo romano riconosce GENSERICO come retania e Numidia.
437
Ezro è console per la seconda volta.
439
I Vandali occupano Cartagine.
132
rex di Mau
CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE
422
Posteriore a quest'anno è la morte di MACROBIO.
426
AGOSTINO termina il de dvitate Dei. Tra quest'anno e il 429 CASSIANO scrive conlationes.
430
Muore AGoSTINO ad Ippona.
431
Muore PAOLINO di Nola. Nasce a Lione, verso quest'anno, GALLIO SILLO MoDESTO APOLLINARE SmoNIO. A partire da quest' anno PROSPERO TIRO NE di Aquitania è a Roma e scri ve il chronicon universale.
432
FLAVIO MEROBAUDE, generale e poeta, compone un panegi rico per il consolato di EziO.
435
Muore CAsSIANO. MEROBAUDE è onorato con una statua nel Foro Traiano.
438
Per iniziativa di TEooosio II è promulgato il codex Theodosia nus.
133
MARI LEN A MANIACI
STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE
440
È eletto papa LEONE MAGNO, sostenitore del primato della Chiesa di Roma.
442
La Britannia passa sotto il controllo degli Angli e dei Sas som.
446
EziO
450
In Oriente è imperatore
451
ATTILA, re
452
ATTILA
è console per la terza volta.
MARciANo
(450-457).
degli Unni, è sconfitto da EziO in Gallia, ai Cam pi Catalaunici. marcia sull'Italia, ma è fermato sul Mincio da papa
LEONE MAGNO.
453
Muore ATTILA; si sfascia l'Impero degli Unni.
454
Ezw,
console per la quarta volta, è ucciso da VALENTINIANO
III. 455
VALENTINIANo
456
AviTO
è assassinato per vendicare la morte di EziO. Il senatore PETRONIO MAssiMO assume il potere per sé e per il figlio PALLADIO. GENSERICO, re dei Vandali, occupa Roma, uccide MAs siMO e pone sul trono il senatore gallico AviTO (455-456). ro
457
è deposto. L'Impero è nelle mani del generale barba
FLAVIO RICIMERO.
nomina imperatore d'Occidente il generale tra dizionalista Gmuo MAGGIORIANO (457-461). In Oriente è imperatore il trace LEONE I (457-474). RICIMERO
134
CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE
446
MEROBAUDE, poeta ufficiale di corte, scrive un poema per il terzo consolato di Ezio.
447
CAssio FELICE pubblica de medicina.
455
Muore PROSPERO d'Aquitania. Iniziano da questa data le Epistole di APOLLINARE SmoNIO.
456
APoLLINARE SmaNIO scnve un panegirico per il suocero, l'imperatore AviTO.
135
MARI LENA MAN IAC I
STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE
461
fa deporre ed uccidere MAGGIORIANO ed insedia SEVERO (461-465), non riconosciuto in Oriente.
RICIMERO LIBI O
465
Muore
466
I Visigoti, guidati dal re EuRico (466-484), ampliano il pro prio dominio a quasi tutta la Spagna.
467
Il neoplatonico PRocoPIO imperatore d' Occidente.
468
SIDONIO APOLLINARE
472
Scontro fra PROCOPIO ANTEMIO (appoggiato dai Romani) e (appoggiato dai Milanesi), che muoiono entram bi. È imperatore il senatore FLAVIO 0LIBRIO (472), della fa miglia degli Anicii.
LIBIO SEVERO.
Seguono due anni
ANTEMIO
dì
interregno.
(467-472) è acclamato
è console.
RiciMERO
473
Il burgundo GuNDOBALDO nomina imperatore (473-474), non riconosciuto in Oriente.
474
già segretario dì ATTILA, nomina imperatore GIU (474-475), signore della Dalmazia; questi non è riconosciuto in Oriente, ove regna il capo isaurìco TARASI comssA, con il nome greco dì ZENONE (474-491). 0RESTE,
LIO NEPOTE
GucERIO
CRONOLOGIA DELLA LETTE RATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE
458
APOLLINARE SmaNIO è autore di un panegirico per l'impe ratore MAGGIORIANO.
461
Muore papa LEONE MAGNO, autore di Sermoni e Lettere.
468
Verso quest' anno nasce FLAVIO PLANCIADE FuLGENZIO di Ruspe. SmaNIO scrive un panegirico per l'imperatore PRo COPIO ANTEMIO.
469
Giunge fino a quest' anno la Cronaca di l DAZIO, vescovo di Aquae Flaviae (Galizia).
470
Verso quest'anno PAOLINa di Périgueux scrive la vita Martini. SmaNIO APOLLINARE è vescovo di Clermont-Ferrand.
473
Nasce intorno a quest'anno, forse ad Arles, MAGNO FELICE ENNODIO, autore di carmina, dictiones, opuscola miscella.
137
MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE
475
GIULIO NEPOTE fugge in Dalmazia; 0RESTE nomina impe ratore il proprio figlio RoMOLO AuGuSTOLO (475-476) .
476
RoMoLO AuGusTOLO è deposto e confinato in Campania dal generale sciro OnoACRE, re degli Eruli e patricius dell'impe ratore d' Oriente. Scompare definitivamente l' autorità im periale in Occidente.
480
GIULIO NEPOTE muore assassinato.
489
TEODORICO, re degli Ostrogoti, scende in Italia, sconfigge OnoACRE sull' Isonzo e a Verona e lo assedia a Ravenna.
491
ANASTASIO, anziano funzionario di corte, è imperatore d'O riente (491-518) ; riconosce l'autorità di TEODORICO in Italia.
493
TEODORICO fa assassinare OnoACRE a Ravenna ed è padrone d' Italia (493-526).
497
TEODORICO ottiene dall' imperatore ANASTASIO il diritto di nominare i consoli.
CRONOLOGIA DELLA LETTE RATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE
480
Nascono M. ANICIO ToRQUATO SEVERINO BoEZIO e BENEDET TO da Norcia. Muore dopo quest'anno APOLLINARE SmaNIO.
490
Verso quest' anno nasce a Squillace (Calabria) FLAVIO MA GNO AuRELIO CAsSIODORO. Nell' ultimo decennio del secolo fiorisce l' africano BLOSSIO AuRELIO DRACONZIO. GENNADIO di Marsiglia integra il de viris illustribus di GIROLAMO. È attivo in questi anni il grammatico PRISCIANO di Cesarea.
502
BoEzio scrive (502-507) de institutione arithmetica e de institu tione musica.
5 08
Boezio traduce e commenta l' isagoge di PORFIRIO. 139
MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE
510
BoEzio è console.
514
CASSIODORO è console.
5!8
In Oriente è imperatore GIUSTINO (5!8-527), fautore dell'or todossia cattolica. Iniziano in quest' epoca le persecuzioni antiariane.
522
Sono consoli i due giovani figli di BoEZIO, che è magister offi ciorum.
526
Muore TEODORICO. Il regno passa al nipote ATALARICO, sot to la tutela della madre AMALASUNTA.
527
È imperatore d' Oriente FLAVIO PIETRO SABAZIO GIUSTINIA
NO (527-565), nipote di GIUSTINO.
529
S. BENEDETTO fonda il monastero di Montecassino. GIUSTINIA NO ordina la chiusura dell'Accademia neoplatonica di Atene. !40
CRONOLOGIA DELLA LETTE RATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE
sm
BoEZIO traduce e commenta le Categorie di ARISTOTELE. Do po quest'anno PRisCIANO compone l' institutio de arte grammatica.
sn
EuGIPPIO scrive la vita Severini.
S I2
BoEzio traduce e commenta il de interpretatione di ARISTOTELE.
S I3
BoEzio traduce e commenta gli analitica priora di ARISTOTE LE e scrive trattati di logica.
S I4
ENNODIO diventa vescovo di Pavia.
S ii
BOEZIO traduce gli analitica posteriora di ARISTOTELE.
S I8
Muore ALCIMO AviTO, vescovo di Vienne. BoEZIO traduce e commenta i topica di ARISTOTELE e commenta l' opera omo nima di CICERONE.
S2I
BoEZIO scrive opere teologiche.
S22
Muore ENNODIO. BoEZIO pronuncia il panegirico di TEODO RICO.
S24
BoEZIO, caduto in disgrazia presso TEODORICO, è imprigio nato a Pavia, ove compone (o elabora) il de consolatione philo sophiae; nello stesso anno è giustiziato.
S 27
FLAVIO TEoDoRo pubblica l' institutio grammatica del maestro PRISCIANO.
S28
Su iniziativa di GIUSTINIANO ha inizio la stesura del novus co dex, sotto la guida del giurista TRIBONIANO.
S29
Sono anteriori a quest' anno i cosiddetti scholia Sinaitica (note greche ai libri ad Sabinum di ULPIANO) .
141
MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE
534
Muore ATALARICO. AMALASUNTA sposa il cugino TEODADO, nuovo re dei Goti. Il generale BELISARIO abbatte il regno dei Vandali in Africa.
535
AMALASUNTA è fatta assassinare da TEODADO.
536
TEODADO è ucciso dai Goti, che gli sostituiscono VITIGE. Con l'occupazione della Sicilia ad opera di BELISARIO ha ini zio la guerra greco-gotica (535-553).
537
VITIGE si ritira.
539
BELISARIO occupa l'Italia del Nord.
540
BELISARIO espugna Ravenna, catturando VITIGE.
541
I Goti eleggono re ToTILA, che muove alla riconquista del l' Italia.
546
ToTILA conquista Roma, dopo un lungo assedio.
CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE
533
Muore FuLGENZIO di Ruspe. CASSIODORO termina la Storia gotica, perduta. Appaiono le institutiones e i digesta.
535
Nasce verso quest' anno, presso Treviso, VENANZIO 0NORIO CLEMENZIANO FoRTUNATO. Con la pubblicazione del codex repetitae praelectionis ha termine la codificazione giustinianea.
537
CASSIODORO pubblica le variae, scritte nell' arco di un tren tennio, e scrive il de anima; nella stessa epoca inizia forse il Commento ai Salmi.
538
Nasce GREGORIO di Tours.
540
Nasce GREGORIO MAGNO. CASSIODORO è a Costantinopoli. Qualche anno dopo rientra in Calabria e fonda il cenobio di Vivarium.
544
ARATORE dedica a papa VIGILIO i due libri de actibus apostolorum.
547
Muore verso quest'anno S. BENEDETTO.
548
Dopo quest'anno FLAVIO CRESCONIO CoRIPPO compone la Iohannis. 143
MARILE NA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE
n
552
generale NARSETE distrugge i Goti e TOTILA in Umbria. Muore ToTILA. È eletto re TEIA, ucciso in battaglia dai Bi zantini.
553
Con la sconfitta dei Goti ha termine la guerra greco-gotica.
565
Muore GIUSTINIANO. d' Oriente (565-578).
568
Giungono in Italia i Longobardi, guidati da ALBOINO.
578
Muore GIUsTINO. È imperatore TIBERIO CosTANTINO (578582).
582
Alla morte di TmERIO CosTANTINO è eletto imperatore MAURIZIO (582-602).
n
nipote GIUSTINO II è imperatore
144
CRONOLOGIA DELLA LETTE RATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE
551
loRDANES riassume e integra la Storia gotica di CASSIODORO. Verso la metà del secolo si datano le Elegie di MAssiMIANO.
567
Verso quest' anno CoRIPPO pubblica il poema encomiastico in laudem ]ustini.
570
Nasce intorno a quest' anno IsmoRo, che dall' anno 6oo sarà vescovo di Siviglia.
573
GREGORIO è vescovo di Tours. Poco dopo inizia a comporre la historia Francorum.
576
VENANZIO FoRTUNATO scrive la vita Martini.
583
CASSIODORO muore a Vivarium, poco dopo aver completato il de orthographia.
145
II BIBLIOGRA FIA DELLA LETTERATURA LATINA
P RE M E S SA
Nell' ampio reticolo di itinerari che si intersecano lungo le oltre
2.000 pagine
dello Spazio letterario di Roma antica è sembrato oppor
tuno predisporre anche un adeguato "luogo di sosta" cui il lettore
potesse rivolgersi per ottenere, a proposito di ciascun autore e di ciascun testo, maggiore o minore, celebre o anonimo, informazio ni ed orientamenti non avari anzitutto sui principali strumenti di la voro disponibili, e quindi sulle direttrici di fondo, ma anche sugli in
dirizzi piu recenti, dell' indagine critica e filologica internazionale. A tale pratica esigenza hanno cercato di corrispondere al meglio
- ma con piena consapevolezza delle difficoltà oggettive e sogget tive dell' impresa - i redattori della presente Bibliografia, strutturata
nelle due sezioni, complementari ma distinte per estensione e di
scorsività, della > dei testi classici sono fondamentali le bibliografie ragio nate per autori raccolte in P.O. Kristeller-V. Brown-F.E. Cranz (edd.), Catalogus translationum et commentariorum. Medieval and Renaissance La fin Translations and Commentaries. Annotated Lists and Guides, I-VI, Was hington (D.C.), The Catholic University of America Press, 1960-1986 (in continuazione). Per la storia romana è utilissimo K. Christ e altri, Romische Geschichte. Bine Bibliographie, Darmstadt, Wissenschaftliche Buchgesellschaft, 1976. Specifico sulla condizione femminile L. Goodwater, Women in Antiquity. An Annotated Bibliography, Metuchen (N.Y.), Scarecrow Press, 1975 (inoltre l'ottimo « Survey » di G. Clark, Women in theAncient World, Oxford, Univ. Press 1989). Non si dimenti chi inoltre (lo ricordo qui anche se un po' impropriamente) il piu re cente incipitario poetico di testi latini: D. Schaller-E. Konsgen, Initia carminum Latinorum saeculo undecimo antiquiorum, Gottingen, Vanden hoeck & Ruprecht, 1977157
MARIO DE NONNO - PAOLO DE PAOLIS - CARLO DI GIOVINE
Particolarmente importanti, per lo studioso, sono i rendiconti ra gionati (in tedesco « Berichte ») della bibliografia specifica su un au tore o un problema uscita in un determianto arco cronologico. Sede primaria di tali rendiconti è stato per oltre un settantennio lo «Jahres bericht tiber die Fortschritte der klassischen Altertumswissenschaft », fondato nel 1873 da C. Bursian (donde la frequente designazione ab breviata di « Bursians Jahresberichte ») ed estintosi nel 1956 con il fase. 285, 1944-1955, curato da A. Thierfelder (Gottingen, Vandenhoeck & Ruprecht) : alle pp. 3 sg. indice dei « Berichte » precedenti (per gli anni fino al 1890 cfr. anche il Manuale cit. del Valmaggi, pp. 48-58) . Ne è la prosecuzione la rivista « Lustrum », iniziata nel 1956 sotto l'egida del l'U.N.E.S.C.O. (conservata fino al 1979) e giunta al vol. xxxi (1989) . Numerosissimi « Berichte » per autori e soggetti (insieme a molto al tro) ospita la mastodontica collettanea (fino ad ora oltre cinquanta volumi) curata da H. Temporini e W. Haase, Aufstieg und Niedergang der romischen Welt. Geschichte un d Kultur Roms im Spiegel der neueren For schung, iniziata nel 1972 come « FestschriftJ. Vogt » (Berlin-New York, de Gruyter) e divisa nelle due impari sezioni 1 ( Von den Arifangen Roms bis zum Ausgang der Republik, solo 4 volumi) e n (Prinzipat). Frequenti sedi di « Berichte » sono poi il napoletano « Bollettino di studi latini », iniziato nel 1971 da F. Cupaiuolo (ospita anche spogli analitici di rivi ste e un'aggiornata schedatura bibliografica per autori), e l'americano «The Classical World » (dalla fondazione - 1907 - al 1957 «The Classi ca! Weekly »), i cui « Berichte » compaiono anche raccolti, per autori o per temi, nella collana «The Classical World Bibliographies >> (New York-London, Garland; cfr. ad esempio il volume del 1978, introdotto da W. Donlan, The Classica! World. Bibliography of Roma n Drama and Poetry and Ancient Fiction). Preziose rassegne critiche sono poi offerte da consuntivi e panorami quali: W. Kroll (ed.), Die Altertumswissen schafi im letzten Vierteijahrhundert. Bine Uebersicht iiber ihre Entwicklung in der Zeit von 1875-1900, Leipzig, Reisland 1905; R. Heinze, Die gegenw(ir tigen Aujgaben der romischen Literaturgeschichte, in (( NJA », a. XIX 1907, pp. 161-75; AAYV., Mémorial des études latines [ . . . ) offert à]. Marouzeau, Pa ris, Les Belles Lettres, 1943; H. Fuchs, Riickschau und Ausblick im Arbeit sbereich der lateinischen Philologie, in « MH », IV 1947, pp. 147-98; K. Btich ner-J.B. Hofmann, Lateinische Literatur und Sprache in der Forschung seit 1937. Bern, Francke, 1951; M. Platnauer (ed.), Fifty Years (and Twelwe) of Classica! Scholarship, Oxford, Blackwell, 1968.
BIBLIOGRAFIA DELLA LETTE RATURA LATINA
Da ultimo ricordo le tre piu autorevoli e puntuali riviste dedicate unicamente a recensioni e segnalazioni di novità bibliografiche, il te desco « Gnomon » (a partire dal 1925; pubblica anche a fascicoli alter ni una aggiornata « Bibliographische Beilage » ), l'inglese « Classical Review » (dal 1887; fino al 1974 ha pubblicato anche brevi articoli) e l'austriaco « Anzeiger flir die Altertumswissenschaft » (dal 1948) . Il. OPERE DI CONSULTAZIONE E PROPEDEUTICHE
Tra le enciclopedie dedicate all'antichità classica il posto d'onore spetta indubbiamente alla Paulys Realencyclopadie der classischen Alter tumswissenschaft, neue Bearbeitung (il riferimento è alla prima edizio ne curata da F. Pauly in VI volumi, 183'7-1852; Iz 1864-1866) [ . . . ] hrsg. von G. Wissowa(-W. Kroll-K. Witte-K. Mittelhaus-K. Ziegler), Stutt gart (poi Waldsee, poi Stuttgart, poi Miinchen), Metzler (poi Druk kenmiiller); l'opera è divisa in due serie, la prima delle quali, com prendente le lettere A-Q, abbraccia xxiv volumi (ciascuno in due to mi, tranne il xvm, in quattro, e il xxiv, tomo unico), usciti dal 1893 al 1963, mentre la seconda serie (lettere R-Z, in x volumi divisi anch'essi ciascuno in due tomi, tranne il x, tomo unico), iniziata nel 1914, si è conclusa nel 1972 (i volumi di questa seconda serie si citano aggiun gendo una « A » dopo la cifra romana del volume). A partire dal 1903 integrazioni di voci già comparse e voci trascurate nella serie alfabeti ca principale sono state raccolte in xv Supplemente (l'ultimo, curato da H. Gartner, è uscito nel 1978) , per la consultazione dei quali è indi spensabile il Register der Nachtrage und Supplemente di H. Gartner- A. Wiinsch, Mlinchen, Druckenmiiller, 1980. Edizione ridotta e piu ma neggevole di quest'opera monumentale è Der kleine Pauly, [ . . . ] bearb. und hrsg. von K. Ziegler-W. Sontheimer-H. Gartner, I-v, Mlinchen, Druckenmiiller, 1964-1975 (voci comunque originali e firmate). Ac canto alla Pauly-Wissowa vanno ancora ricordati il Dictionnaire des an tiquités grecques et romaines d'après les textes et les monuments, curato da Ch. Daremberg-E. Saglio(-E. Pottier-G. Lafaye), I-v (ciascun volume in due tomi), Paris, Hachette, 187'7-1919 (prezioso per le illustrazioni), e il piu giovane Reallexikon fiir Antike und Christentum. Sachworterbuch zur Auseinandersetzung des Christentums mit der antiken Welt (Stuttgart, Hier semann), diretto da Th. Kauser-E. Dassmann e altri, iniziato nel 1950 e giunto nel 1991 al xv volume (anche di quest'opera sono già uscite 159
MARI O
DE N O N N O - PAO L O DE PAO L I S - CARLO
DI
G I OV I N E
quattro Supplement-Lieferungen, 1985-1986) . Incompleto (arriva a Maco mades) è pure il Dizionario epigrafico di antichità romane di E. De Ruggie ro, I-V, Roma (poi Spoleto, poi Roma), Pasqualucci (poi Tipografia dell' Umbria, poi Istituto it. per la Storia antica), 1895- 1990 (continua). Fra i dizionari generali di piu breve respiro mi limito a segnalare N.G. Hammond-H.H. Scullard (edd.), The Oxjòrd Classica! Dictionary, Ox ford, Clarendon Press, 19702 (trad. it. a cura di M. Carpite Ila, Diziona rio di antichità classiche di Oxford, Roma, Ed. Paoline, 19812) . Brevi ma informati repertori degli autori classici sono W. Buchwald-A. Hohl weg-0. Prinz, Tusculum-Lexikon griechischer und lateinischer Autoren des Altertums und des Mittelalters, Zurich-Mtinchen, Artemis, 19823, ed il Dizionario della letteratura greca e latina: le opere e gli autori. Con una crono logia dell'età antica, Torino, UTET, 1990. Maggiore respiro ha il Diziona rio degli scrittori greci e latini diretto da F. Della Corte, Milano, Marzorati, 1988 (che raccoglie in tre volumi una serie di sostanziose monografie dedicate ad autori o a tipologie letterarie). Fra le introduzioni generali agli studi classici un posto di primo piano continua ad occupare la Einleitung in die Altertumswissenschaft di retta da A. Gercke-E. Norden, in fascicoli distinti riuniti poi in tre vo lumi: I 3 , Leipzìg-Berlin, Teubner, 1927; n/r4, ibid. 1932; n/24, 1933; I II, 1923-1933. Piu recente è lo schematico Manuel des études grecques et lati nes, di L. Laurand-A. Lauras, nouv. éd., Parìs, Picard, 1954-1955 (due volumi); buona l'Introduzione allo studio della cultura classica diretta da F. Della Corte, I-III, Milano, Marzorati, 1972-1974 (vol. I : Letteratura; n : Linguistica e filologia; m : Scienze sussidiarie). Carattere principalmente bibliografico ha il piccolo volume di G. Pascucci, Ifondamenti dellafilo logia classica, Firenze, Sansoni, 19622; essenzialmente filologico è Th. Birt, Kritik und Hermeneutik nebst Abriss des antiken Buchwesen, Miin chen, Beck, 1913, che fa parte del Handbuch der Altertumswissenschaft, classica collana di manuali fondata nel 1886 da I. von Miiller e ristrut turata intorno alla metà degli anni '30, sotto la direzione di W. Otto (cui è poi succeduto H. Bengtson), secondo un impianto monumen tale comprendente decine di opere anche assai voluminose. Un'agile vademecum alle letterature classiche è offerto da M.C. Howatson (ed.), The Oxford Companion to Classica[ Literature, Oxford, Clarendon Press, 19892. Specifiche per il latino sono due opere italiane, la pregevole Guida allo studio della civiltà antica, diretta da V. Ussani-F. Arnaldi, I-II, Napoli, 160
B I B L I O G RA F I A D E L L A LETTE RATURA L AT I NA
Istituto editoriale del Mezzogiorno, 1952-1954 (1959-19612 ) , di cui è iniziata nel 1978, sotto la direzione di F. Arnaldi, S. Calderone e S. D'Elia, la ristampa delle singole monografìe, aggiornate o eventual mente rifatte (Roma,Jouvence), e A. Traina-G Bernardi Perini, Prope deutica al latino universitario, Bologna, Pàtron, 19823 (eccellente soprat tutto nelle sezioni linguistiche e precisissimo nella bibliografia); cfr. inoltre P. Grimal, Guida allo studio della civiltà latina, tr. it. Milano, Mursia, 1975. III.
RI V I STE
E P UB B L I CAZ I O N I P E RI O D I C H E
Un quadro completo delle riviste correnti ed estinte d'argomento classico si può ricavare combinando l' elenco offerto dall' Index di Ro sumek cit. (vd. supra, p. 155) con i dati diJ .E. Southan, A Survey ofClassi ca[ Periodicals. Union Catalogue ifPeriodicals relevant to Classica! Studies in certain British Libraries, London, Inst. of Class. Studies, 1962, e del Cata logo dei periodici esistenti in biblioteche di Roma, Roma, Unione intern. de gli Istituti di Archeol., Storia e Storia d. Arte in Roma, 1 9853; ricco e preciso anche M. Fantuzzi, Letteraturegreca antica, bizantina e neoellenica, Milano, Garzanti (nella serie delle « Guide bibliografiche »), 1989, pp. 36-40; da non trascurare (soprattutto per le riviste cessate) Valmaggi, Manuale, cit. (vd. supra, p. 156) , pp. 43-69 e 283-86. In questa sede ci si li mita a segnalare i periodici storicamente piu importanti nazione per nazione (abbondando solo, com' è comprensibile, per l' Italia, per al tro caratterizzata da una singolare ricchezza dì questo tipo di pubbli cazioni). Cominciando dall'area europea, l'A u s t r i a affianca alle storiche « Wiener Studien. Zeitschrift fiir klassische Philologie und Patristik >> (si ricordi, per tale connubio, che l'Accademia di Vienna è l'editore della piu importante collana di scrittori ecclesiastici latini), iniziate nel 1879 (dal 1969 pubblica anche Beihefte), i « Grazer Beitrage » (dal 1973) ed il già ricordato « Anzeiger fur die Altertumswissenschaft » di Innsbruck (dal 1948; solo recensioni e rassegne). Per il B e l g i o , è de dicato esclusivamente al latino ) e da « Glotta » (fonda ta nel 1909 da P. Kretschmer e F. Skutsch, e dedicata pressoché esclu sivamente a studi linguistici) ; di > (volu mi pari; dal 1898 semplicemente « Neue Jahrbb. f. Pad. » ) ; nel 1925 le due serie vennero unificate, e quindi, in una ridda di cambi di titolo 162
BIBLIOGRAFIA DELLA LETTE RATURA LATINA
(1925-1936 « Neue Jahrbb. f. Wissenschaft u. Jugendbildung », 1937 « N.]. f. deutsche Wissenschaft », 1938-1943 « N.J.f. Antike und deut sche Bildung » ), la rivista, sempre pili compromessa col regime, si spense (alla serie 1831-1854 si affiancarono 19 volumi di supplementi, col titolo di « Archiv flir Philologie und Padagogik »; ai « Fleckeisens Jahrbb. » 28 Supplementbande, proseguiti fino al 1903). Interruppe defi nitivamente le pubblicazioni nel 1944 anche la popolare « Philologi sche Wochenschrift », specializzata in recensioni ed articoli brevi (fondata nel 1881, dal 1884 al 1920 modificò il titolo in « Berliner philo logische Wochenschrift » ; dal 1921 si fuse con l'analogo settimanale intitolato « Wochenschrift flir klassische Philologie », nato nel 1884 anch'esso a Berlino). Delle sorti del bibliografico « Bursians Jahresbe richt >> si è parlato supra, p. 158. Fra le riviste nate nel dopoguerra spic cano l'amburghese « Antike und Abendland », segnata dall' affasci nante figura del suo fondatore B. Snell (dal 1944), e i « Wtirzburger Jahrbticher flir die Altertumswissenschaft » (dal 1946). La piu antica rivista i n g l e s e - sempre prescindendo dagli organi di associazioni o accademie - è la « Classical Review » (vd. supra, p. 159). Accanto ad essa si colloca dell'Università di Londra (dal 1954; pubblica anche una importante serie di Supplements) e « Greece & Rome >> (dal 1931; dal 1967 pubblica una serie di pregevoli New Suroeys in the Classics, per autori o per temi, giunta nel 1989 al fa scicolo 21 - Oxford, Clarendon Press). In I t a l i a la rivista piu antica in corso è la torinese « Rivista di filo logia e di istruzione classica » (dal 1873; ne hanno ricostruito la storia, alle pp. 387-488 del volume del centenario, 1972, S. Timpanaro ed E. Gabba); seguono i fiorentini « Studi italiani di filologia classica » (dal 1893; diretti per oltre un quarantennio, e fino alla morte, da G. Pa squali), « Atene e Roma » (dal 1898; organo dell' « Associazione italia na di cultura classica »), « Athenaeum » (dal 1913; dedica uno spazio prevalente alla storia antica), « Aevum » (dal 1927; a cura della Facoltà di Lettere della Univ. Cattolica di Milano; dal 1988 gli si affianca il pili specialistico « Aevum antiquum ») e il « Bollettino del Comitato per la preparazione dell'edizione nazionale dei classici greci e latini » pa trocinata dall'Accademia dei Lincei (dal 1940; dal 1980, con la 3a serie, il titolo è mutato in « Bollettino dei classici »). Fra le riviste nate nel
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dopoguerra ricordo in ordine alfabetico il già cit. > {dal 1980), il « Giornale italiano di filologia » {dal 1948), « Helikon » (dal 1961), « Maia » (dal 1948, fondata da G. Perrotta e G. Funaioli), « Materiali e discussioni per l'analisi dei testi classici »{dal 1979), « Orpheus » (dal 1954), > (dal 1975), « La parola del passato » (dal 1946; particolarmente attenta alle tematiche storiche e filosofiche), i « Quaderni di Storia » (dal 1975; danno largo spazio alla storia della filologia novecentesca), i « Quaderni urbinati di cultura classica » {dal 1966), la « Rivista di cultura classica e medievale » (dal 1959; fondata da E. Paratore), « Sileno » (dal 1975), gli « Studi classici ed orientali » (dal 1951), «Vichiana » (dal 1972). Fra le riviste di cultura ge nerale che dedicano spazio a competenti articoli d'argomento classi co spiccano « Belfagor » di Luigi e poi di C.F. Russo (dal 1946) e « Cul tura e scuola » (dal 1961). Fra gli innumerevoli « Annali » universitari nomino honoris causa solo gli « Annali della Scuola normale superiore di Pisa » {dal 1873). Per la J u g o s l av i a ricordo « Ziva antika » {dal 1951), per la N o r ve g i a « Symbolae Osloenses » (dal 1923). Antichissima è l'o l a n d e s e « Mnemosyne >> (iniziata nel 1852; dedica ampio spazio alle recensio ni; è affiancata da una nutrita serie di Supplementa, che hanno supera to il centesimo volume). Fra le riviste p o la c c h e spicca « Eos » (dal 1894; ha pubblicato anch' essa in passato una serie di Bus supplementa), fra le p o r t o g h e s i « Euphrosyne » (dal i957). In R o m a n i a si stampa « Studii clasice » (dal 1959). In S p a g n a , fra le riviste che fanno corona intorno ad « Emerita » (dal 1933; offre largo spazio a contributi lingui stici), segnalo > , a. xxxix 1971, pp. 293-304; J. André, Les composés en -gena, -genus, in « RPh », a. XLVII 1973, pp. 7-30; M. Lejeune, Génitifs en -osio et génitifs en -i, in « REL » , a. LXVII 1989, pp. 63-77; T.Jan son, The Latin Third Declension, in « Glotta », a. xux 1971, pp. 111-42; J. Perrot, Les dérivés latins en -men et -mentum, Paris, Klincksieck, 1961; L Schoen, Neutrum und kollektivum: das Morphem -a im Lateinischen und Romanischen, Innsbruck, Inst. f. vergl. Sprachwiss. d. Univ., 1971; M. Pedersen, La cinquième déclination latine, Copenaghen, Woest, 1926; sulla formazione e flessione verbale X. Mignot, Les verbes dénominatifs latins, Paris, Klincksieck, 1969; A. Traglia, Laflessione verbale latina. Trat tato di moifologia storica, Torino, SEI, 1950; P. Flobert, Les verbes déponents latins des origines à Charlemagne, Paris, Les Belles Lettres, 1975; sugli av verbi F. Cupaiuolo, La formazione degli avverbi in latino, Napoli, Libr. Scient. Ed., 1967. Sulle fonti grammaticali antiche è insostituito L. Jeep, Zur Geschichte der Lehre von den Redetheilen bei den lateinischen Grammatikern, Leipzig, Teubner, 1893. Il piu maneggevole manuale di sintassi storica resta A. Ernout-F. Thomas, Syntaxe latine, Paris, Klincksieck, 19592 (per la sintassi norma tiva eccellente è A. Traina-T. Bertotti, Sintassi normativa della lingua la tina, I-III, Firenze, Cappelli, 19692) , ma i due grandi nomi sono qui quelli di J. Wackernagel, Vorlesungen iiber Syntax mit besonderer Beriick-
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sichtigung von Griechisch, Lateinisch und Deutsch, I-II, Basel, Birkhauser & Cie., 1926-19282, e di E. Lofstedt, Syntactica. Studien und Beitréige zur his torischen Syntax des Lateins, I2, Lund, Gleerup, 1942; II, ibid. 1933. Ancora importante anche G. Landgraf (ed.), Historische Grammatik der lateini schen Sprache, mii, Leipzig, Teubner, 1903 (unico tomo uscito, col sup plemento di C.FW. Miiller, Syntax des Nominativs und Akkusativs in Lateinischen, ibid. 1908). Da ricordare sono inoltre almeno W.A. Baeh rens, Beitrage zur lateinischen Syntax, Leipzig, Dieterich, 1912; Ch. E. Bennett, Syntax of the Early Latin, I-II, Boston, Allyn & Bacon, 19101914; ]. Brenous, Étude sur les hellénismes dans la syntaxe latine, Paris, Klincksieck, 1895; G. Calboli, I modi del verbo greco e latino 1903-1966, in « Lustrum », a. XI 1966 pp. 173-349, e x m 1968, pp. 405-511; Id., La lingui stica moderna e il latino. I casi, Bologna, Pàtron, 1972; W. Kroll, La sintassi scientifica nell'insegnamento del latino, tr. it. Torino, Giappichelli, 1966; E. Risch, Gerundivum und Gerundium. Gebrauch in klassischen und à"lteren Latein, Entstehung und Vorgeschichte, Berlin-New York, de Gruyter, 1984; A. Ronconi, Il verbo latino. Problemi di sintassi storica, Firenze, Le Monnier, 19592 (dello stesso vd. anche le Interpretazioni grammaticali, Roma, Ateneo, 19712); A. Scherer, Handbuch der lateinischen Syntax, Heidelberg, Winter, 1975;]. Svennung, Anrediformen. Vergleichende For schungen zur indirekten Anrede in der dritten Person und zum NominativJiir Vokativ, Uppsala-Wiesbaden, Almqvist & Wiksell-Harrassowitz, 1958; A. Traina, Esegesi e sintassi, Padova, Liviana, 1955; H. Vairel-Carron, Ex clamation, ordre et défense. Analyse de deux systèmes syntaxiques en lati n, Pa ris, Les Belles Lettres, 1975. Sulle fonti grammaticali antiche vd. M. Baratin, La naissance de la syntaxe à Rome, Paris, Les éd. de Minuit, 1989. 3· Semantica Accanto a due classici strumenti del secolo scorso, come l'Antibar barus der lateinischen Sprache di J.Ph. Krebs-J.H. Schmalz, I-II, Basel, Schwabe, 1905-19077, e F. Hand, Tursellinus, seu de particulis Latinis com mentarli, I-IV, Lipsiae, Weidmann, 1829-1845 (interrotto a protinus), pro pongo una scelta di lavori dedicati all'approfondimento del valore se mantico di termini e famiglie di termini di un certo rilievo (un campo d'indagine privilegiato della ricerca di questo dopoguerra; sui cosid detti « Wertbegriffe » vd. anche i volumi di Oppermann e Drexler cit. infra, p. 175) : A. Yon, Ratio et les mots de la fa mille de reor, Paris, Cham168
BIBLIOGRAFIA DE LLA LETTERATURA LATINA
pion, 1933; O. Hiltbrunner, Latina graeca. Semasiologische Studien iiber la teinischen Wiirter im Hinblick auj ihr Verhiiltnis zu griechischen Vorbildern, Bern, Francke, 1958; P. Monteil, Beau et laid en latin. Étude de vocabulaire, Paris, Klincksieck, 1964; E. Pianezzola, Gli aggettivi verbali in -bundus, Firenze, Sansoni, 1965; C. Moussy, Grafia et saJamille, Paris, PUF, 1966; R. Rieks, Homo, humanus, humanitas, Mtinchen, Fink, 1967; M. Wegner, Untersuchungen zu den lateinischen Begrljfen socius and societas, Gottingen, Vandenhoeck & Ruprecht, 1969; W. Eisenhut, Virtus Romana. Ihre Stel lung im riimischen Wertsystem, Mtinchen, Fink, 1973; D. Lau, Der lateini sche BegriffLabor, Mtinchen, Fink, 1975; P. Cipriano, Fas e nifas, Roma, Herder, 1978; G.G. Biondi, Semantica di cupidus (Catuli. 61,32), Bologna, Pàtron, 1979; P. Mantovanelli, Profundus. Studio di un campo semantico dal latino arcaico al latino cristiano, Roma, Ateneo, 1981; A. Cossarini, Be lua e bestia: un'antitesi semantica dall'epoca arcaica all'età augustea, Firenze, La Nuova Italia, 1983; P. Cipriano, Templum, Roma, Herder, 1983; G. Freyburger, Fides. Étude semantique et religieuse depuis les origines jusqu'à l'époque augustéenne, Paris, Les Belles Lettres, 1986; E.L. Wheeler, Stra tagem and the Vocabulary of Military Trickery, Leiden, Brill, 1988. 4· Stilistica storica In questo settore particolarmente rilevante per l'analisi delle opere letterarie segnalo anzitutto (dopo il vecchio ma non inutile O. Weise, Charakteristik der lateinischen Sprache, Leipzig-Berlin, Teubner, 19094) le opere pregevolissime di ]. Marouzeau: Traité de stylistique latine, Paris, Les Belles Lettres, 19624; L'ordre des mots dans la phrase latine, 1, Les grou pes nominaux, Paris, Champion, 1922; 11, Le verbe, Paris, Les Belles Let tres, 1935; m, Les articulations de l'énoncé, ibid. 1949; Quelques aspects de la Jormation du latin littéraire, Paris, Klincksieck, 1949; cfr. inoltre W. Ax, Probleme des Sprachstils als Gegenstand der lateinischen Philologie, Hildes heim, Olms, 1976, e l'esemplare ricerca di S. Timpanaro, Alcuni tipi di sinonimi in asindeto in latino arcaico e loro sopravvivenze in latino classico, in « RFIC » a. cxv1 1988, pp. 257-97 e 385-428. Sulla prosa l'opera classica è E. Norden, La prosa d'arte antica dal VI secolo a.C. all'età della Rinascenza, 1-11, tr. it. Roma, Salerno Editrice, 1986 (con una nutrita nota di aggior namento di G. Calboli), cui è da accostare A.D. Leeman, Orationis ra tio. Teoria e pratica stilistica degli oratori, storici efilosofi latini, tr. it. Bologna, Il Mulino, 1974; per la piu arcaica prosa vd. ancora Norden, Aus altro-
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mischen Priesterbiichern, Lund-Leipzig, Gleerup-Harrassowitz, 1939 (e inoltre O. Altenburg, De sermone pedestri Italorum vetustissimo, Leipzig, Teubner, 1898, e B. Luiselli, Il problema della piu antica prosa latina, Ca gliari, Fossataro, 1969) ; esempi finemente analizzati dà M. von Al brecht, MeisterromischerProsa von Cato bis Apuleius, Heidelberg, Schnei der, 19832; per la prosa con clausole ritmiche vd. W. Schmid, Ueber die klassische Theorie und Praxis der antiken Prosarhythmus, Wiesbaden, Stei ner, 1959; per la prosa rimata K. Polheim, Die lateinische Reimprosa, Ber lin, Weidmann, 1925; per gli inizi della prosa cristiana vd. J. Fontaine, Aspects et problèmes de la prose d'art latine au IJie siècle. Lagenèse des styls la tins chrétiens, Torino, La Bottega d'Erasmo, 1968. Oggetto di indagini particolarmente pregevoli è naturalmente la lingua poetica, per lo studio della quale è guida preziosa la raccolta di saggi di H.H. Jans sen-W. Kroll-M. Leumann, La lingua poetica latina, tr. it. Bologna, Pà tron, 19883 (con sostanziose integrazioni ed aggiornamenti del cura tore A. Lunelli); cfr. inoltre G. Maurach, Enchiridion poeticum. Introdu zione alla lingua poetica latina, ed. it. a cura di D. Nardo, Brescia, Paideia, 1990; fondamentale B. Axelson, Unpoetische Worter. Ein Beitrag zur Kenntnis der lateinischen Dichtersprache, Lund, Gleerup, 1945 (uno studio che ha fatto, metodologicamente, ampia scuola, cfr. ad esempio L. Hakanson, Adverbs in Latin Poetry, in « Eranos », a. LXXIV 1986, pp. 2356) ; specifico sugli arcaici è H. Haffter, Untersuchungen zur altlateini schen Dichtersprache, Berlin, Weidmann, 1934; per la poesia classica vd. L. P. Wilkinson, Golden Latin Artistry, Cambridge, Univ. Press, 1963; as sai stimolanti le indagini raccolte da A. Traina in Forma e suono, Roma, Ateneo, 1977 (con Epilegomeni a Forma e suono, in « MD », a. IX 1982, pp. 9-29) ; fra i numerosi studi dedicati all' ordo verborum poetico cito a tito lo d'esempio quelli di T.EV. Pearce, The Enclosing Word-Order in the Latin Hexameter, in « CQ », a. xvi 1966, pp. 140-71 e 298-320, e A Pattern ofWord-Order in Latin Poetry, ibid., a. xvm 1968, pp. 334-54, ed i recenti J .B. Solodow, Raucae, tua cura, palumbes: Studies ofa Poetic Word-Order, in « HSCPh », a. xc 1986, pp. 129-53, e A. La Penna, . . cumflore, Maecenas, rosarum . . . Su una collocazione artistica del vocativo in poesia latina, in Mne mosynum (Studi Ghiselli), Bologna, Pàtron, 1989, pp. 334-53; si ricordi infine l'ampio repertorio di O. Schumann, Lateinisches Hexameter-Le xikon. Dichterisches Formelgut von Ennius bis Archipoeta, I-VI, Munchen, Monumenta Germaniae historica, 1979-1983. Sul latino dell'uso è classico J .B. Hofinann, La lingua d'uso latina, intr., tr. it. e note a cura di .
B I B L I O G RA F I A D E L L A LETTE RATURA L AT I NA
L. Ricottilli, Bologna, Pàtron, 19852. Sul latino volgare c&. V. Vaana nen, Introduzione a/ latino volgare, tr. it., B ologna, Pàtron, 19822 (dello stesso è fondamentale Le latin vulgaire des inscriptions pompéiennes, Ber lin, Akademie-Verlag, 19593 [« AAWB », 1958, 3]; cfr. inoltre C. Battisti, Avviamento allo studio del latino volgare, Bari, Leon. da Vinci, 1949) ; per antologie di testi volgari vd. infra, p. 182. Sul « latino cristiano » C. Mohrmann, Études sur le latin des chrétiens, I- IV, Roma, Ed. di Storia e Letteratura, 1958-1977, e J. Schrijnen, I caratteri del latino cristiano antico, tr. it. Bologna, Pàtron, 19863. s.
Metrica
Fra le piu recenti rassegne bibliografiche in tale campo sono da ri cordare PW. Harsh, Early Latin Meter and Prosody 1935-1955, in « Lu strum », a. m 1958, pp. 215-50, e RJ. Getty, Classica l Latin Metre and Pro sody 1935-1962, ibid., a. vm 1963, pp. 103-60; inoltre F. Cupaiuolo,A pro posito di alcuni recenti studi di metrica classica, in « RFIC », a. xcv 1967. pp. 226-40, e Problemi di tecnica della versificazione latina, in , a. L 1956-1957. pp. 33-40; a. LVII 1963-1964, pp. 293-301 e 343-48; a. LXI I I 1969, pp. 181-94, 199 e 21722, e l'antologia di articoli Die ri:imische Satire, a cura di D. Korzeniew ski, Darmstadt, Wissensch. Buchgesell., 1970) ; sulla favola infine (sia in versi che in prosa) vd. L. Hervieux, LesJabulistes latins depuis le siècle d'Augustejusque à la fin du moyen age, I-V, Paris, Didot, r884-1899 (e inol tre AAYV., La Jable, Vaudoeuvres-Genève, Fond. Hardt, 1984, e L. Koep, Fabel, in RAC, vii 1969, coll. 129-54) . Passando alla prosa (per la quale in generale è ancora da ricordare La prosa d'arte antica del Norden, cit. supra, p. 169) , cito anzitutto, per la forma dialogica, R. Hirzel, Der Dialog: ein literarhistorischer Versuch, I- I I , Leipzig, Hirzel, 1895 (per gli aspetti tecnici J. Andrieu, Le dialogue anti que. Structure et présentation, Paris, Les Belles Lettres, 1954, dedicato pe rò prevalentemente agli autori scenici). Sulla storiografìa è recente D. Flach, Einfiihrung in die romische Geschichtsschreibung, Darmstadt, Wis sensch. Buchgesell., 1985 (e cfr. anche l'agile J.-M. André-A. Hus, L'hi stoire à Rome, Paris, PuF, 1974) , ma fondamentali restano L. Perrero, Re rum scriptor. Saggi sulla storiografia romana, Trieste, Univ. d. Studi, 1962, T.A. Dorey (a cura di), Latin Historians, London, Routledge & Kegan Paul, 1966, S. Mazzarino, Il pensiero storico classico, u/1-2, Bari, Laterza, 1966 (per l' età imperiale è ancora utile H. Peter, Die Geschichtliche Lite ratur iiber die romische Kaiserzeit bis Theodosius I und ihre Quellen, I - I I , Leipzig, Teubner, 1897) ; cfr. inoltre L. Canfora, Teorie e tecnica della sto riografia classica, Roma-Bari, Laterza, 1974, e gli Aspetti delpensiero storico latino di La Penna (cit. itifra, p. 198) ; su questioni formali J.P. Chaussiè re Leprée, L'expression narrative chez les historiens latins, Paris, de Boe card, 1969. Sulla biografia vd. F. Leo, Die griechisch-romische Biographie nach ihrer litterarischen Form, Leipzig, Teubner, 1901, e A. Momigliano, Lo sviluppo della biografia greca, tr. it. Torino, Einaudi, 1974 (inoltre G. 194
BIBLIOGRAFIA DELLA LETTERATURA LATINA
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MARIO
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DE
PAO L I S - C A R L O D I G I OV I N E
Press, 1988 (con appendice prosopografica: per l'età piu antica vd. J. Christes, Sklaven und Freigelassene als Grammatiker und Philologen im an tiken Rom, Wiesbaden, Steiner, 1979) ; sugli scrittori de re rustica vd. R. Martin, Recherches sur les agronomes latins, Paris, Les Belles Lettres, 1971; su quelli de re militari V. Giuffré, La letteratura "de re militari'� Napoli,]o vene, 1974. Sulle declamazioni è da vedere S.F. Banner, Roma n Decla mation in the Late Republic and Early Empire, Liverpool, Univ. Press., 1949 (inoltre H. Bornecque, Les déclamations et les déclamateurs d'après Séneque le Père, Lille, Univ. de Lille, 1902; su retorica e oratoria in gene rale cfr. infra, pp. 206 sg.). 3· Studi e raccolte Si presenta in questa sezione, in ordine alfabetico, una serie (inevi tabilmente parziale e arbitraria) di opere di taglio sia cronologico che sistematico riguardanti forme e problemi generali della cultura lette raria romana; nella lista è compresa anche una ristretta selezione del le piu vaste raccolte di articoli e saggi, letterari e filologici, di latinisti esemplari. AAYV., L'injluence grecque sur la poésie latine de Catulle à Ovide, Van doeuvres-Genève, Fondation Hardt, 1956; ].M. André, L'otium dans la vie morale et intellectuelle romaine des origines à l'époque augustéenne, Paris, PuF, 1965; Id., La philosophie à Rome, ibid. 1977; H. Bardon, Les empe reurs et les lettres latines d'Auguste à Hadrien, Paris, Les Belles Lettres, I9682;J. Bayet, Mélanges de littérature latine, Roma, Ed. di Storia e Lette ratura, 1967; G. Becatti, Arte egusto negli scrittori latini, Firenze, Sansoni, I9SI; Th. Bergk, Kleine philologische Schriften, I, Zur romischen Literatur, Halle a.S., Buchhandlung des Waisenhauses, 1884; M. Bettini, Antro pologia e cultura romana. Parentela, tempo, immagini dell'anima, Roma, La Nuova Italia scientifica, 1986; JW. Binns (ed.), Latin Literature of the Fourth Century, London-Boston, Routledge & Kegan Paul, 1974; F. Buecheler, Kleine Schnften, I-m, Leipzig-Berlin, Teubner, 1915-1930; K. Biichner, Humanitas Romana, Heidelberg, Winter, 1957; Id., Studien zur romischen Literatur, I-X, Wiesbaden, Steiner, 1962-1979; A. Cartault, La poésie à Rome, Paris, Payot, 192r;].P. Cèbe, La caricature et la parodie dans le monde roma in antique des origines à Juvénal, Paris, de Boccard, 1966; C. Cichorius, Riimische Studien. Historisches Epigraphisches Literargeschichtli ches aus vier ]ahrhunderten Roms, Leipzig-Berlin, Teubner, 1922; G.B.
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Quellenkunde, Bibliographie, Darmstadt, Wissensch. Buchgesell., 1973), può essere utile ricordare i principali repertori prosopografici a di sposizione dello studioso, cominciando, per il periodo repubblicano, da T.R.S. Broughton, The Magistrates of the Roman Republic, I-11, New York, American Philol. Association, 1951-1952, e III, Supplement, Atlan ta, Scholars Press, 1986, e per gli imperatori dall'agile D. Kienast, Ro mische Kaisertabelle. Grundziige einer romischen Chronologie, Darmstadt, Wissensch. Buchgesell., 1990. Per l'impero fino al terzo secolo la vec chia Prosopographia imperii Romani saec. I. II. III. di E. Klebs-H. Dessau P. von Rohden, I-III, Berlin, Reimer, 1897-1898, non è ancora stata completamente sostituita dalla nuova opera omonima di E. Groag-A. Stein-L. Petersen, i cui primi v volumi (Berlin-Leipzig, de Gruyter, 1933-1987) coprono le lettere A-0. Per l'età tardoantica si dispone di A.H.M. Jones-J.R. Martindale-J. Morris, The Prosopography ofthe Later Roman Empire, I-11, Cambridge, Univ. Press, 1971-1980, e di A. Man douze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne (303-533), Paris, CNRs, 1982 (Prosopogr. Chrét. du Bas-Empire, I) . Fra le opere di ricostruzione storica che mettono maggiormente a frutto lo strumento prosopografico si ricordano, accanto al classico F. Miinzer, Romische Adelsparteien und Adelifamilien, Stuttgart, Metzler, 1920, la Roman Revolution di R. Syme, Oxford, Clarendon Press, 1939 (tr. it. Torino, Einaudi, 19742), e poi almeno F. Cassola, I gruppi politici romani nel III secolo a.C., Trieste, Ist. di St. antica dell'Univ., 1962; T.P. Wieseman, New Men in the Roman Senate 139 B.C.-A.D. 14, Oxford, Univ. Press, 1971; M.TW. Arnheim, The Senatorial Aristocracy in the Later Roman Empire, Oxford, Clarendon Press, 1972; E.S. Gruen, The Last Generation of the Roman Republic, Berkeley-Las Angeles-London, Univ. of California Press, 1974; J. Matthews, Western Aristocracies and Imperia l Court A.D. 364-425, Oxford, Clarendon Press, 1975; R. MacMullen, Roman Government's Response to Crisis (A.D. 235-337), New Haven- London, Yale Univ. Press, 1976; D. Nellen, Viri litterati. Gebildetes Beamtentum und spatromi sches Reich im Westen zwischen 284 und395 n. Chr., Bochum, Brockmeyer, 19812. 2. Antichità In tema di antichità romane uno strumento imprescindibile resta ancora il Dictionnaire des antiquités di Daremberg-Saglio (cit. supra, p. 200
BIBLIOGRAFIA DELLA LETTE RATURA LATINA
159). I manuali classici di antichità pubbliche e private si devono en trambi a J. Marquardt, rispettivamente Romische Staatsverwaltung, Leipzig, Hirzel, 1881-18852 (tre voli.), e Das Privatleben der Romer, ibid. 1886-18872 (due voli., rivisti da A. Mau); per le antichità private vd. anche H. Bltimner, Die romischen Privataltertiimer, Mtinchen, Beck, 1911, ed inoltre la grande opera di L. Friedlander, Darstellungen aus der Sittengeschichte Roms in der Zeit von August bis zum Ausgang der Antonine, Leipzig, Hirzel, 19108 (1921-1922 1 0); trattazioni piu agili sono quelle dei ben noti J. Carcopino, La vita quotidiana a Roma all'apogeo dell'impe ro, tr. it. Roma-Bari, Laterza, 19828 (19411), e U.E. Paoli, Vita romana, Milano, Mondadori, 1976 (ristampa dell'ed. Firenze, Le Monnier, 1962); ancora interessante (sulla gestualità) K. Sittl, Die Gebarden der Griechen und Romer, Leipzig, Teubner, 1890; piu recente J.P:V.D. Bals don, Life and Leisure in Ancient Rome, London, Duckworth, 1969; im portante anche per la letteratura P. Grimal, Les jardins romains, Paris, PUF, 19692 (tr. it. Milano, Garzanti, 1990). Sulle istituzioni vd.J. Gau demet, Institutions de l'antiquité, Paris, Sirey, 1967, e J. Ellul, Storia delle istituzioni. L'antichità, tr. it. Milano, Mursia, 1981 (inoltre L. Homo, Le istituzioni politiche romane. Dalla Città allo Stato, tr. it. ibid. 1975). Sul ma trimonio è appena uscito S. Treggiari, Roman Marriage. Iusti coniuges Jrom the Time of Cicero to the ti me of Ulpian, Oxford, Clarendon Press, 1991 (cfr. inoltre B. Rawson [ed.], Marriage, Divorce and Children in An cient Rome, Oxford, Clarendon Press, 1991). Sulla vita pubblica vd. C. Nicolet, Il mestiere di cittadino nell'antica Roma, tr. it. Roma, Editori Riu niti, 1980. Sulla politica vd. H. Haffter, Romische Politik und romische Po litiker, Heidelberg, Winter, 1967. Fra gli innumerevoli altri campi ab bracciati dallo studio delle antichità romane, mi limito ancora a ricor dare, per la scienza, W. H. Stahl, La scienza dei romani, tr. it. Roma-Bari, Laterza, 1974 (e vd. anche AA:VV., Scienza e tecnica nelle letterature classi che, Genova, l st. di filo l. class. e mediev., 1980), e per l'educazione, ol tre al classico H.I. Marrou, Storia dell'educazione nell'antichità, tr. it. Ro ma, Studium, 1966, S.F. Bonner, L'educazione nell'antica Roma. Da Cato ne il Censore a Plinio il Giovane, tr. it. Roma, Armando, 1986; cfr. inoltre F. Ktihnert, Allgemeinbildung und Fachbildung in der Antike, Berlin, Akad.-Verl., 1961, e, per l'età tardoantica, P. Riché, Educazione e cultu ra nell'Occidente barbarico dal VI all'VIII secolo, tr. it. Roma, Arman do, 1966. 201
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3· Epigrafia Si riproduce con minimi ritocchi redazionali la « bibliografia som maria » al proprio saggio Le scritture esposte (in questo Spazio letterario, II pp. 271-305) fatta cortesemente pervenire alla Direzione dell'opera dall'autore G.C. Susini. Le iscrizioni latine sono raccolte, ordinate e pubblicate nel Corpus inscrip tionum Latinarum ( CIL), grande collana promossa già alla metà dell' Ottocen to da Teodoro Mommsen - e dopo gli auspici di B. Borghesi - per l'Accade mia delle Scienze di Prussia, in molti volumi e tomi con numerosi supple menti anche recenti (l'ultimo supplemento al vol. I, che raccoglie le iscrizio ni fino alla morte di Cesare - cioè di fatto le iscrizioni dell' età repubblicana è stato arricchito nel 1986 di un folto aggiornamento a cura di A. Degrassi- 1. Krummrey). Quasi tutti i volumi del CIL (per un elenco dei quali vd. ad esempio il manuale della Calabi Limentani che si citerà fra poco) sono di partizione topografica (le regiones dell'Italia antica, le provincie dell'impero), alcuni sono tematici, come il xvii (da non molto avviato) sui miliari, straordi nari veicoli di acculturazione - come scritture esposte - lungo le grandi vie, o il progettato xviii, sui carmi epigrafici. Pubblicazioni suppletive di iscrizioni latine, oltre che in periodici, monografie e cataloghi specifici, hanno trovato luogo per qualche tempo in un'apposita collana, l' Ephemeris epigraphica (il nono ed ultimo volume è del 1913) , poi in grandi edizioni per singoli paesi: in Italia si ricordano le Inscriptiones Italiae (Roma, 1st. poligr. dello Stato), e poi i Supplementa Italica, la cui nuova serie, dal 1981 (Roma, Ed. di Storia e Lettera tura, poi Ed. Quasar), è curata da S. Panciera. Un insigne periodico di aggior namento dottrinale e bibliografico è l'Année épigraphique (Paris, PuF, dal 1888) . Per la bibliografia organica sull'epigrafia dell'età imperiale vd. M. Clauss, in ANRW, I I 1 (1974) , pp. 796-855. Sillogi di particolare valore sono le Inscriptiones Latinae selectae di H. Des sau, I-III, Berlin, Weidmann, 1892-1916, le Inscriptiones Latinae liberae reipubli cae di A. Degrassi, I-II, Firenze, La Nuova Italia, 1963-1965 (cui si riferisce il volume di Imagines, edito come Auctarium a CIL I , Berlin, de Gruyter, 1965) , nonché l'Album ofDated Latin Inscriptions di A.E. e J .S. Gordon, I-IV, Berkeley, Univ. of California Press, 1958-1965. Periodici di particolare interesse per lo studio delle scritture esposte: « Epigraphica >> (dal 1939, diretto da A. Donati con la collaborazione di M. Bollini-A. Calbi-G.C. Susini), « Scrittura e civil tà » (dal 1977, diretto da A. Petrucci-G. Cavallo-A. Pratesi); inoltre la « Zeitschrift fur Papyrologie und Epigraphib (cit. supra, p. 189) . Fra i manuali piu recenti di epigrafia latina fondamentale è quello di l. Ca labi Limentani, Epigrafia latina, Milano-Varese, Cisalpino-Goliardica, 19914 (con ampia esemplificazione d'iscrizioni); tuttavia, a prescindere dal Cours
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BIBLIOGRAFIA DELLA LETTERATURA LATINA d'épigraphie latine di R. Cagnat (Paris, de Boccard 19144), tra i compendi ante riori va attentamente considerata l' Étude sur l'épigraphie latine di H. Thylander (Lund, Gleerup, 1952); si aggiungano E. Meyer, Einfiihrung in die lateinische Epigraphik, Darmstadt, Wissensch. Buchgesell., 1973; A. Calderini, Epigrafia, Torino, SEI, 1974;]. d' Encarnaçao, Introduça o ao estudo da epigrafia latina, Coim bra, Facultad de Letras, 1987; nonché la Guide de l'épigraphiste di piu autori, Paris, Presses de l'École Normale Supérieure, 1989 (cfr.]. Reynolds, «JRA », a. m 1990, pp. 21 sg.). Un'estesa impostazione dell'epigrafia latina come sto ria della comunicazione antica si trova nel manuale di G.C. Susini, Epigrafia romana, Roma,Jouvence, 1982 (con esemplificazioni di testi e appendici bi bliografiche); un aggiornamento ne sono i Paralipomeni di epigrafia, in « Epi graphica », a. xuv 1982 (ma 1983), pp. 109-21. Sulla genesi operaia, culturale e offìcinale dell'iscrizione romana vd. G.C. Susini, Il lapicida romano, Bologna, Archivio di Stato, 1986 (tr. ingl. The Roman Stonecutter, Oxford, Blackwell, 1973); sui protagonisti della produzione epi grafica tuttora fondamentale è L Calabi Limentani, Studi sulla società romana. Il lavoro artistico, Milano-Varese, Cisalpino, 1958; sulle officine lapidarie vd. G.C. Susini, Officine epigrafiche: problemi di storia del lavoro e della cultura, in Actes du VII< Congrès intem. d'épigraphie, Bucuresti-Paris, Les Belles Lettres, 1979, pp. 45-62; cfr. inoltre A. Donati, Tecnica e cultura dell'officina epigrafica brundisina, Faenza, Lega, 1969; D. Manacorda, Una officina lapidaria sulla via Appia, Roma, L'Erma di Bretschneider, 1979; L Di Stefano Manzella, Mestiere di epigrafista, Roma, Quasar, 1987; J.-C. Bressac, L'outillage traditionnel du tailleur de pierre de l'antiquité à nos jours, Paris, CNs, 1986. Su aspetti della storia della scrittura piu propriamente pertinenti alle iscri zioni pubbliche vd. il pur sempre classico]. Mallon, Paléographie roma ine, Ma drid, Inst. A. de Nebrija, 1952, nonché J.S. e A.E. Gordon, Contribution to the Palaeography ofLatin Inscriptions, Berkeley-Las Angeles-London, Univ. of Ca lifornia Press, 1957; da considerare tuttora le opere di G.R. Cardona, Antropo logia della scrittura, Torino, Loescher, 1981, e Sulle tracce della scrittura (Catalogo di mostra con scritti di vari autori), Bologna, Grafis, 1986. Sui procesi di alfa betizzazione ed acculturazione indotti dalle iscrizioni vd. G.C. Susini, L'ana lisi dei primi processi di acculturazione epigrafica, in Épigraphie hispanique, Paris, Centre P. Paris, 1984, pp. 167-74;]. Poucet, Rif/exions sur l'écrit et l'écriture dans la Rome des premiers siècles, in « Latomus », a. XLV I I I 1989, p. 285-311 (inoltre l'An cient Literacy di Harris, cit. supra, p. 185); sui fenomeni connessi con iscrizioni bilingui vd. AAYV., Bilinguismo e biculturalismo nel mondo antico, Pisa, Giardini, 1988. Sui problemi del rapporto tra il lettore antico e le scritture esposte, nonché sui raccordi del testo col monumento, l'ambiente e il paesaggio, vd. G.C. Susini, Compitare per via. Antropologia del lettore antico: meglio, del lettore ro mano, in « Alma mater studio rum », I 1988, fase. 1 pp. 105-24; vd. anche H. Hausle, Das Denkmal als Garant des Nachruhms, Mtinchen, Beck, 1975; M.
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MARIO DE NONNO - PAOLO DE PAOLIS - CARLO DI GIOVINE Corbier, L'écriture dans l'espace public romain, in L'urbs. Espace urbain et histoire (Ier siècle av.J.-C. - III siècle ap.J.-C.}, Rome, École française, 1987, pp. 27- 6o. Su aspetti specifici degli spazi monumentali, R. Marichal, Lecture, publication et interpretation des graffiti, in « REL », a. XLV 1967, pp. 147-67; G.C. Susini, Le iscri zioni plateali: osservazioni tecniche, in (( A&R », a XXII 1977, pp. 155-58; A. R. Con gès, Les voies romaines bordées de tombes, in «]RA », a. I I I 1990, pp. 337-50. Su aspetti piu generali della lettura a spazio aperto vd. B.MW. Knox, Silent Rea ding in Antiquity, in « GRBS », a. rx 1968, pp. 421-35;]. Sparrow, Visible Words. A Study ofinscriptions in and as Books and Works ofArt, Cambridge, Univ. Press, 1969. Sui rapporti tra epigrafia e scrittori antichi vd. ad esempio R. Chevallier, Épigraphie et littérature à Rome, Faenza, Lega, 1972; L. Braccesi, Epigrafia e storia grafia, Napoli, Liguori, 1981; vd. anche H. Solin, Epigrafia, in Enciclopedia Virgi liana, I I 1986, pp. 332-40. Sui carmi epigrafici, oltre alle opere cit. supra, p. 181, vd. G. Sanders, Lapides memores, Faenza, Lega, 1991 (anche su fenomeni di transizione dall'epigrafia pagana alla cristiana). Sui processi di tradizione e trasmissione dei testi epigrafici antichi e dei ri spettivi monumenti vd. soprattutto L Calabi Limentani, in , a. cx1v 1970, pp. 51-87; A. Primmer, Handlungsgliederung in Nea und palliata: 'Dis Exapaton' und 'Bacchides', Wien, Verl. der osterr. Akad., 1984 ( « SAWW », 441) ; E. Lefèvre, Plautus-Studien V: Plautus' Iliupersis (Ba. 925-977), in « Hermes », a. cxv1 1988, pp. 209-27; S. Rizzo, Da Crisalo a Siro: per una ricostruzione del 'Dis Exapaton' di Menandro (con alcune rifles sioni sui pedagoghi in commedia), in Dicti studiosus (Studi S. Mariotti), Ur bino, QuattroVenti, 1990, pp. 11-48. Captivi: edizioni commentate di W.M. Lindsay (Lo n don, Methuen, 1900; ed. minor Oxford, Claren don Press, 1920) , diJ.Brix-M. Niemeyer (Leipzig, Teubner, 19106) e di 227
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].P. Waltzing (Liège-Paris, Vaillant-Cormanne & Champion, 1920); solo testo e traduzione nella edizione postuma di L. Havet (Paris, Les Belles Lettres, 1932); cfr. G. Pasquali, Un monologo dei 'Captivi', in « RFIC », a. LV 1927. pp. 24-30 (con N. Terzaghi, in « AAT», a. LXIV 1929, pp. 95-117), e J.C.B. Lowe, Prisoners, Guards, and Chains in Plautus, 'Cap tivi', in « AJPh », a. cx11 1991, pp. 29-44. Casina: edizione e traduzio ne di E. Paratore (Firenze, Sansoni, 1959), testo e commento di W. Th. MacCary-M.M. Willcock (Cambridge, Univ. Press, 1976; cfr. G. Chia rini, in « SIFC », a. xux 1977. pp. 209-30); cfr. E. Lefèvre, Plautus-Stu dien III: Von der Tyche-Herrschaft in Diphilos' 'Klerumenoi' zum Triumma tronat der 'Casina', in « Hermes », a. cvn 1979, pp. 311-39; Chiarini, Il tea tro della parola, cit. (vd. supra, p. 223), pp. 131-65 (e, in chiave storiografi ca, Per una storia dell'esegesi plautina I: i versi didascalici della 'Casina' (pro!. 29-34), in « SCO », a. xxxi 1981, pp. 119-53); M. Puelma, Plautus und der Titel der'Casina', in « MH », a. XLV I988, pp. 13-27; C. Questa, Lettura del la 'Casina', in C. Questa-M. Scandola, Tito Maccio Flauto. 'Casina', Mila no, Rizzoli, 1988, pp. 61-105; S. O'Bryhim, The Originality ojPlautus' Cistellaria: mancano 'Casina', in « AJPh », a. ex 1989, pp. 81-103. commenti moderni; cfr. comunque W. Studemund, Herstellungsver such derplautinischen 'Cistellaria', in W. Studemund (ed.), Studien aufdem Ce biete des archaischen Lateins, n, Berlin, Weidmann, 1891, pp. 417-36; E. Fraenkel, Das Originai der 'Cistellaria' des Plautus, in « Philologus », a. Lxxxvii 1932, pp. 33-62; W. Stiss, Zur 'Cistellaria' des Plautus, in « RhM », a. LXXXIV 1935, pp. 161-87 (e Nochmafs zur C.d.P, ibid. LXXXVII 1938, pp. 97-141); W. Ludwig, Die plautinische 'Cistellaria' und das Verhiiltnis von Gott und Handlung bei Menander, in Ménandre, Vandoeuvres- Genève, Fondation Hardt, 1970, pp. 43-110; E. Paratore, La struttura della 'Cistel laria' di Flauto, in « AAP )), a. xxxi 1981, pp. 429-45. Curculio: edizio ni commentate di]. Collart (Paris, PUF, 1962) e di G. Monaco (Paler mo, Palumbo, 1969); cfr. E. Fantham, The 'Curculio' ofPlautus: an Illu stration ojPlautine Methods in Adaptation, in « CQ », a. xv 1965, pp. 84100; J .M. André, L'argent chez Plaute: autour du 'Curculio', in «Vichiana », a. xn 1983, pp. 15-35; O. Zwierlein, Zur Kritik und Exegese des Plautus I: 'Poenulus' und 'Curculio', Stuttgart, Steiner, 1990 ( « AAWM », 1990 4). Epidicus: grande commento di G.E. Duckworth(-A.L. Wheeler) (Prin ceton, Univ. Press, 1940); cfr. poi E. Fantham, Plautus in Miniature. Com pression and Distortion in the 'Epidicus', in « Pap. Liverpool Class. Semin. », Menaechmi: edizioni commentate di]. Brix-M. a. m 1981, pp. 1-28. 228
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Niemeyer (Leipzig, Teubner, 1912s), P. ThoresbyJones ( Oxford, Cla rendon Press, 1918), N. Terzaghi (Torino, Paravia, 1929), N. Moseley M. Hammond (Cambridge, Mass., Harvard Univ. Press, 1953); cfr. inoltre E. Segal, The 'Menaechmi', Roman Comedy ofErrors, in «YCS », n. xxix 1969, pp. 75-93; E. Woytek, ZurHerkunft derArztszene in den 'Menaechmi' des Plautus, in « WS », a. xcv 1982, pp. 165-82; C. Questa, Lettura dei 'Me naechmi', in Tito Maccio Flauto, I 'Menecmi', Milano, Rizzoli, 1984, pp. 6179; A. Primmer, Die Handlung der 'Menaechmi', I -n, in « WS >>, a. c 1987, pp. 97-II5, e CI 1988, pp. 193-222; M. Damen, Actors and Act-Divisions in the Greek Originai ofPlautus' 'Menaechmi', in « CW », a. LXXXII 1989, pp. 409-20; E. Stark, Die 'Menaechmi' des Plautus und kein griechisches Originai, Ttibingen, Narr, 1989. Mercator. grande edizione commentata di PJ. Enk (Leiden, Sijthoff, 1932); cfr. inoltre G. Rambelli, Comica Grae co-Latina, Pavia, Tip. d. Libro, 1957. pp. 33-89; D.Averna, La scena del so gno nel 'Mercator' plautino, in « Pan », a. vm 1987, pp. 5-17 (della stessa vd. anche Nota sull'NEJ1:n:opoç di Filemone, in « Dioniso », a. LVIII 1988, pp. 39-52). Miles gloriosus: edizione a parte di O. Ribbeck (Leipzig, Teubner, 1881); edizioni commentate di A.O.F. Lorenz, (Berlin, Weidmann, 18862) , ]. Brix-M. Niemeyer-0. Kohler (Leipzig, Teub ner, 19644), N. Terzaghi (Palermo-Roma, Sandron, 1927), M. Ham mond-A.M. Mack-W. Moskalew (Cambridge, Mass., Harvard Univ. Press, 19702); cfr. H. Drexler, Zur Interpretation des plautinischen 'Miles gloriosus', in « Hermes », a. LXIV 1929, pp. 339-75; G. Williams, Evidence for Plautus' Workmanship in the 'Miles gloriosus', ibid. LXXXVI 1958, pp. 79105; L. Schaaf, Der 'Milesgloriosus' des Plautus un d sein griechisches Originai. Ein Beitrag zur Kontaminationsfrage, Mtinchen, Fink, 1977; C. Questa, Lettura del 'Miles gloriosus', in C. Questa-M. Scandola, Tito Maccio P/auto. Il soldato fanfarone, Milano, Rizzoli, 1980, pp. 61-78; Chiarini, Il teatro della parola, cit. (vd. supra, p. 223), pp. 79-122; E. Lefèvre, Plautus-Studien IV: Die Umformung des 'AÀ.a(wv zu der Doppel-Komiidie des 'Miles glorio Mostellaria: commenti di sus', in « Hermes », a. cxn 1984, pp. 30-53. A.O.F. Lorenz (Berlin, Weidmann, 18832), E.A. Sonnenschein ( Ox ford, Clarendon Press, 19072), N. Terzaghi (Torino, Paravia, 1929), ]. Collart (Paris, PuF, 1970); introduzione, testo, traduzione e note (in sieme col Persa) di M. Bettini (Milano, Mondadori, 1981); cfr. inoltre C. Questa, Lettura della 'Mostellaria', in C. Questa-M. Scandola, Tito Mac cio Flauto. La casa del fantasma, Milano, Rizzoli, 1983, pp. 61 -75; J.C.B. Lowe, Plautine Innovations in 'Mostellaria' 529-857, in « Phoenix », a.
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xxxix 1985, pp. 6-26; S. Jakel, Semantische Strukturen in der 'Mostellaria' Persa: grande com des Plautus, in « Eos », a. LXXVI 1988, pp. 47-63. mento di E. Woytek (Wien, Verl. der osterr. Akad., 1982; « SAWW » 385); introduzione, testo, traduzione e note (insieme con la Mostella ria) di M. Bettini (Milano, Mondadori, 1981); cfr. inoltre G.L. Muller, Das Originai des plautinischen 'Persa', diss. Frankfurt 1957; M. Bettini, Il parasito Saturio, una riforma legislativa e un testo variamente tormentato ('Persa' vv. 65-74), in « SCO », a. xxvi 1977. pp. 83-104 (ritorna sul tema G. Danek, in «WS », a. CI 1988, pp. 223-41); G. Chiarini, La recita. Plauto, la farsa, la festa, Bologna, Pàtron, 19832. Poenulus: importante com mento di G. Maurach (Heidelberg, Winter, 19882); cfr. inoltre W.G. Arnott, The Author ofthe Greek Originai ofthe 'Poenulus', in « RhM », a. CII 1959, pp. 252-62; M. Sznycer, Les passages puniques en transcription lati ne dans le Poenulus de Plaute, Paris, Klincksieck, 1967; H.D.Jocelyn, Im perator histricus, in « YCS », n. xxi 1969, pp. 91-123; A. S. Gratwick, Han no's Punic Speech in the 'Poenulus' ofPlautus, in « Hermes », a. XCIX 1971, Pseudolus: pp. 25-45; Zwierlein, Zur Kritik, cit. (vd. supra, p. 228). edizioni commentate di A.O.F. Lorenz (Berlin, Weidmann, 1876), E.H. Sturtevant (New Haven, Yale Univ. Press, 1932), M.M. Willcock (Bristol, Bristol Classica! Press, 1987); cfr. G. Williams, Some Problems in the Construction ofPlautus' 'Pseudolus'. Appendix on the Relationship of 'Baahides' to 'Pseudolus', Hermes », a. LXXXIV 1956, pp. 424- 55; E. Pa ratore, La structure du 'Pseudolus', in « REL », a. XLI 1963, pp. 123- 64; E. Lefèvre, Plautus-Studien I: Die doppelte Geldkreislauf im 'Pseudolus', in « Hermes », a. cv 1977. pp. 441-54; W. Goder, Plautinisches im 'Pseudolus', in «"W]A », a. IX 1983, pp. 89-107; C. Questa, Lettura dello 'Pseudolus', in C. Questa-M. Scandola, Tito Maccio Flauto. Pseudolo, Milano, Rizzoli, 1983, pp. 61-83; H.D. Jocelyn, Studies in the Indirect Tradition ofPlautus' 'Pseudolus', I, in Filologia eforme letterarie, cit. (vd. supra, p. 213), II pp. 57Ru 72, e m , in Vir bonus discendi peritus, cit. (vd. supra, p. 213), 57-72. dens: grande commento di F. Marx (Leipzig, Hirzel, 1928), commenti piu brevi di E.A. Sonnenschein ( Oxford, Clarendon Press, 1901) e di H.C. Fay (London, Tutorial Press, 1969); solo testo, con ampia intro duzione, di A. Thierfelder (Heidelberg, Kerle, 19622); cfr. H. Drexler, Die Komposition von Terenz' 54delpen' und Plautus' 'Rudens', Leipzig, Die terich, 1934; E. Fraenkel, The Stars in the Prologue of the 'Rudens', in « CQ >> , a. xxxvi 1942, pp. 10-4; W.-H. Friedrich, Euripides und Diphilos, Mtinchen, Beck, 1953, pp. 171-232; E. Lefèvre, Diphilos und Plautus. Der ((
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'Rudens' und sein Origina!, Stuttgart, Steiner, 1984 (« AAWM », 1984 10). Stichus: commento di H. Petersmann (Heidelberg, Winter, 1973); cfr. W.G. Arnott, Targets, Techniques, and Tradition in Plautus, 'Stichus', in « BICS », a. xix 1972, pp. 54-79; G. Petrone, Morale e antimorale nelle commedie di Plauto. Ricerche sullo 'Stichus', Palermo, Palumbo, 1977. Tri nummus: commenti di]. Brix-M. Niemeyer (Leipzig, Teubner, 1907S) e J.P. Waltzing (Louvain, Peeters, 1913); cfr. W.S. Anderson, Plautus' Trinummus'. The Absurdity of Officious Morality, in «Traditio », a. xxxv 1979, pp. 333-45; R. Hunter, Philemon, Plautus, and the 'Trinummus', in Truculentus: commenti di PJ. « MH », a. xxxvii 1980, pp. 216-30. Enk (1-11, Leiden, Sijthoff, 1953) e di K.-H. Kruse (Kommentar zu Plau tus' Truculentus', diss. Heidelberg 1974); cfr. PJ. Enk, Plautus' Truculen tus', in Classica! [ . . . ] Studies in Honor ojB.L. Ullman, Roma, Ed. di Storia e Letteratura, 1 pp. 49-65; G. Broccia, Appunti sull'ultimo Plauto. Per l'in terpretazione del Truculentus', in « WS », a. xcv 1982, pp. 149-64; P. Rau, Textvorschlage zu Plautus' 'Truculentus', in « RhM », a. cxxvm 1985, pp. Vidularia: commento di R. Calderan (Palermo, Vittorietti, 296-305. 1982); cfr. K. Dér, Vidularia. Outlines of a Reconstruction, in « CQ », a. xxxvii 1987, pp. 432- 43. Fragmenta: particolarmente pregevoli, fra le raccolte in calce ad edizioni di tutto Plauto (citate supra, p. 220), quella di G. Goetz (nel vol. IVl5 dell'edizione di Ritschl ed allievi, 1894) e quella del Leo ( n pp. 523-53); edizione separata di F. Winter (Bonn, Cohen & Sohn, 1885); ottimo commento ad una scelta di fram menti in A. Traina, Comoedia, pp. 88-91 (con ulteriore bibliografia). Tradizione manoscritta: orienta in generale RJ. Tarrant, in TTpp. 302-7 (da correggere con C. Questa, in « Maia », a. xxxvi 1984, pp. 15155; vd. anche R.M. Thomas, in « Scriptorium », a. XL 1986, pp. 82-87); cfr. inoltre EACL, II pp. 229-41 e m/2 pp. 108-Io. Sulla storia del testo nell'antichità resta fondamentale Leo, Plautinische Forschungen, cit. (vd. supra, p. 221), pp. 1-62 (e si ricordi anche W.M. Lindsay, Ancient Editions ofPlautus, Oxford, Parker & Co., 1904); sull' « antichissima edizione dei cantica » vd. Questa, Numeri innumeri, cit. (vd. supra, p. 172), pp. 23159 (per altri aspetti della mise en page di Plauto vd. C. Cazzola, in « StUrb », a. LVI I 1984, pp. 11-29; A. Tontini, ibid. LX 1987, pp. 101-47; Ead., ibid. LXI 1988, pp. 229-96). Per lo studio del palinsesto Ambrosia no è indispensabile W. Studemund, T Maccius Plautus. Fabularum reli quiae Ambrosianae, Berlin, Weidmann, 1889. Sulla fenomenologia te stuale dei codici "palatini", vd. C. Questa, Parerga Plautina. Struttura e 231
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tradizione manoscritta delle commedie, Urbino, Università, 1985, pp. 89167; sulla tradizione in età umanistica: Id., ibid., pp. 171-269, ed inoltre R. Cappelletto, La 'Lectura Plauti' del Pontano, con edizione dellepostille del cod. Vindob. lat. 3168 e osservazioni sull"Italia recensio', Urbino, Quattro Venti, 1988 (con bibliografia), e K.H. Chelius, Die codices minores des Plautus. Forschungen zur Geschichte und Kritik, Baden-Baden, Koerner, 1989. Su sigle, didascalie e cambi di scena vd. Andrieu, Le dialogue anti que, cit. (vd. supra, p. 194), passim; B. Bader, Szenentitel und Szeneneintei lung bei Plautus, diss. Ti.ibingen 1970; K.U. Wahl, Sprecherbezeichnungen mi t griechischen Buchstaben in den Hss. des Plautus und Terenz, diss. Ti.ibin gen 1974; R. Raffaelli, Prologhi, perioche, didascalie nel Terenzio Bembino e nel Plauto Ambrosiano, in « S&C », a. IV 1980, pp. 41-101. Fra i numerosi studi dedicati alla fortuna di Plauto e del suo teatro dall'antichità all'età moderna si segnalano: K. von Reinhardstottner, Plautus. Spiitere Bearbeitungen plautinischer Lustspiele, Leipzig, Friedrich, 1886; V. De Amicis, L'imitazione latina nella commedia italiana del XVI secolo, Firenze, Sansoni, 18972; M. Delcourt, La tradition des comiques an ciens en France avant Molière, Liège-Paris, Droz, 1934; Ò. Lindberger, The Traniformations of :Amphitryon', Stockholm, Almqvist & Wiksell, 1956; E. Paratore, Plauto, Firenze, Sansoni, 1961; H.-D. Blume, Plautus und Shakespeare, in « A&A », a. xv 1969, pp. 135-58; D. Nardo, La 'Vacca ria' di Ruzzantefra Plauto e Terenzio, in « Lettere italiane », a. xxm 1971, pp. 1-27 (e Ruzzante e i volgarizzamenti di Plauto, in « AMAPat », a. LXXXVI 1973-1974, fase. 3 pp. 225-36); Ronconi, Interpretazioni letterarie, cit. (vd. supra, p. 198), pp. 142-68 e 211-42; E. Paratore, Il teatro latino nel mondo contemporaneo, in « Dioniso », a. XLV 1971-1974, pp. 511-53; C. Questa, Il ratto dal serraglio. Euripide, Plauto, Mozart, Rossini, Bologna, Pàtron, 1979; L. Braun, Scenae suppositiciae oder DerJalsche Plautus, Got tingen, Vandenhoeck & Ruprecht, 1980; G. Chiarini, Lessing e Plauto, Napoli, Liguori, 1983. Utili notizie anche in calce alle Letture di Aulu laria, Casina, Menaechmi, Miles, Mostellaria e Pseudolus di C. Questa, nei volumetti BuR citati sopra ciascuno a suo luogo. ENNIO
Ottime rassegne bibliografiche (non prive di contributi personali) di S. Timpanaro jr., Ennius, in « AAHG », a. v 1952, pp. 195-212 (sulla 232
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produzione scientifica a cavallo della seconda guerra mondiale), e H.D. Jocelyn, The Poems of Quintus Ennius, in ANR W, I 2 (1972), pp. 987-1026; specifici sui frammenti tragici Mette e De Rosalia (vd. supra, p. 214), rispettivamente pp. 55-78 e 95-119. Frutto di cinquant'anni di studio furono le Ennianae poesis reliquia e diJ. Vahlen (Leipzig, Teubner, 19032; 18541), che restano, nonostante i difetti da piu parti rilevati, insostituite come edizione complessiva (amplissimamente documentata) di tutto Ennio (particolarmente pregevoli la praefatio, pp. III-ccxxiv, suddivisa in Historia Enni e De li bris Ennianis, e l' Index sermonis, pp. 257-99; vd. inoltre A. Lunelli, Postille inedite di Vahlen alla seconda edizione di Ennio, in « RFIC », a. cviii 1980, pp. 55-84 e 174-217 = I. V. Curae Ennianae ultimae, Amsterdam, Hakkert, 1988); non trascurabile è però anche l'edizione di L. Mtiller, che del Vahlen fu acerbo avversario (St. Petersburg, Ricker, 1885, accompa gnata da Quintus Ennius. Bine Einleitung in das Studium der romischen Poe sie, ibid. 1884). Scarne note e la traduzione inglese accompagnano l'e dizione in ROL, I pp. 1-465, diffuso apparato critico-esegetico (e tra duzione italiana) in PLA pp. 46-89 126-57 274-515. Per i soli Annales, pubblicati e commentati linguisticamente da G. Valmaggi già nel 1900 (Torino, Loescher; meno pregevole il commento di E.M. Steuart, Cam bridge, Univ. Press, 1925), è giunto recentemente in porto, dopo una gestazione anche in questo caso pluridecennale, il grande commento di O. Skutsch (The Annals oJQ. Ennius, Oxford, Clarendon Press, rist. corr. 1986), fondamentale anche se non definitivo (cfr. le recensioni di H.D.Jocelyn, in « RFIC », a. cxv 1987. pp. 444-58; TJ. Cornell, in «JRS », a. Lxxvi 1986, pp. 244-50;].K.Newman, in «]Ph », a. cix 1988, pp. 43141; D.O. Ross, in « CPh », a. LXXXIII 1988, pp. 251-60; UW. Scholz, in « GGA » , a. ccxu 1989, pp. 157-69). Per i frammenti tragici (cfr. TRFpp. 17-85; per i pochi comici vd. CRFpp. 5 sg.) si possiede l'erudito com mento di H.D.Jocelyn (Cambridge, Univ. Press, 1967; purtroppo non commenta i frammenti di sede incerta). Per i frammenti del cosiddet to "Ennio minore" (Satire, Evemero, Scipione, Hedyphagetica, ecc.) è di li vello molto inferiore alle opere precedentemente citate il commento di E. Bolisani, Ennio minore, Padova, « Messaggero », 1935. Non si è purtroppo concretizzata l'edizione di tutto Ennio progettata nell' im mediato dopoguerra da S. Timpanaro (sintesi aggiornata degli im portanti articoli preparatori usciti fra 1946 e 1952 nei Ripensamenti enniani, in Contributi di filologia, cit. (vd. supra, p. 199), pp. 623-71; cfr. +
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inoltre « Gnomon », a. X L 1968, pp. 666-71, e xLII 1970, pp. 354-64; solle citati anche dall'uscita del commento di Skutsch sono i piu recenti Due note enniane, in « RFIC », a. cxiv 1988, pp. 5-46 (e 333 sg.), Quanti concili degli dei negli Y!nnali' di Ennio?, in « G IF », a. xu 1989, pp. 209-31) e Anco ra su Ennio e le lacrime di Omero, in « RFIC », a. CXIX 1991, pp. 5-43. Lo studio di Ennio non può prescindere dalla lettura della ricca vo ce Q. Ennius di F. Skutsch, in RE, v 2 (1905) , coli. 2589-628, e delle illu minanti Lezioni su Ennio di S. Mariotti (Pesaro, Federici, 1951; rist. To rino, Bottega d'Erasmo, 1966; è imminente, presso la QuattroVenti di Urbino, una nuova edizione, con in appendice la ristampa dei nume rosi ed acutissimi Enniana dello studioso); disuguale, ma non trascu rabile, M. Lenchantin de Gubernatis, Ennio. Saggio critico, Torino, Boc ca, 1915. Luci ed ombre nel volume collettivo (coordinato da O. Skutsch) Ennius, Vandoeuvres-Genève, Fondation Hardt, 1972 (re censito dal Mariotti, in «JRS », a. LXVI 1976, pp. 262-65) . Importante ed informato Suerbaum, Untersuchungen zur Selbstdarstellung, cit. (vd. supra, p. 212) , pp. 43-295 e 305-55; vd. inoltre Garbarino, Roma e lafilosofia, pp. 259-312 e 580-94. Tra le raccolte di contributi vari non si possono tace re, per l' Ottocento, gli Enniana di Th. Bergk (nelle Kleine Schrifien cit. [vd. supra, p. 196] , pp. 209-316) e del Vahlen (in Opuscula Academica e Gesammelte philol. Schrifien (cit. entrambi supra, p. 199), rispettivamente I pp. 34-41, 52-61, 88-102, 379-85, 401-20; II pp. 36-51, e I pp. 393-423; I I pp. 226-81, 388-409, 464-76, 521-36) , per il nostro secolo gli Studia En niana di O. Skutsch (London, Athlone Press, 1968; altri contributi en niani sono registrati in N.M. Horsfall, Otto Skutsch. A Bibliography, in BICS », a. xxvii 1980, 5 pp. n.n., col supplemento in Vir bonus discendi peritus, cit. [vd. supra, p. 213 ] , p. Ix; postume sono uscite le Two Notes on Ennius, in « Maia », a. XLII 1990, pp. 25-27) ; prevalentemente all'Ennio minore sono dedicati gli Studi e note su Ennio di M. Bettini, Pisa, Giar dini, 1979 (e gli Enniana di A. Kessissoglu, in « RhM », a. cxxxm 1990, pp. 70-80) . Sulla biografia del poeta, oltre alle classiche trattazioni nel la cit. praefatio del Vahlen (pp. m-xix) e nella voce Ennius di F. Skutsch (coli. 2589-92) , vd. E. Badian, Ennius and His Friends, nel cit. Ennius della Fondation Hardt, pp. 151-99 (con la discussione alle pp. 200-8) ; cfr. inoltre S.M. Goldberg, Poetry, Politics, and Ennius, in «TAPhA », a. cxix 1989, pp. 247-61, e M. Martina, Ennio poeta cliens, in « QFC », a. I I 1979, pp. 13-74. Sulla cronologia delle opere aggiornato sommario nell' edi zione degli Annali di O. Skutsch, pp. 2-7. > , a. xcvn 1948, p. 354); W.-H. Friedrich, Zur altlateinischen Dich tung, in « Hermes », a. LXXVI 1941, pp. II3- 17 (e Ennius-Erkliirungen, in « Philologus », a. xvcn 1948, pp. 277-301); G. Pascucci, Ennio, a nn., 56162 V.2 e un tipico procedimento di avçrJazç nella poesia latina, in « SIFC », a. xxx 1958, pp. 79-99 (e Lo scoppio delle ostilità nella guerra annibalica secon do il racconto degli ltnnali' di Ennio, in Poesia latina in frammenti, pp. 10315); J.H. Waszink, Retractatio Enniana, in « Mnemosyne », a. xv 1962, pp. II3-32 (e Il proemio degli ltnnali' di Ennio, in « Maia », a. xvi 1964, pp. 327-40); G. Mazzoli, Ilframmento enniano Laus alit artis e il proemio al XVI libro degli ltnnales', in « Athenaeum », a. XLII 1964, pp. 307-33; A. Grilli, Polemica e cultura nei proemi degli ltnnali', in Studi enniani, Brescia, Paideia, 1965, pp. n -99; A. Kambylis, Die Dichterweihe und ihre Symbolik, Heidelberg, Winter, 1965, pp. 191-204; M.von Albrecht, Ein Pferde gleichnis bei Ennius, in « Hermes », a. xcvi i 1969, 333-45; A. Ronconi, In terpretazioni enniane, in « SCO », a. xix-xx 1970-1971, pp. 90-98 (ristam pato con altri Enniana del R. in Da Omero a Dante, Urbino, Argalia, 1981, pp. n9-56); H.D.Jocelyn, Urbs augurio Augusto condita. Ennius ap. Cic. Div. I, 107 (=Ann. 77-96 V.2), in « PCPhS », a. XVII 1971, pp. 44-74; A. Lunelli, Solis rota. Ennio, l!nn.' 558 Vahl.2 e la tradizione di una metafora, in Scritti in on. di C. Diano, Bologna, Pàtron, 1975, pp. 201-16; R. Reggia'
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nì, Iproetni
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degli :A.nnales' di Ennio: programma letterario e polemica, Roma, Ateneo, 1979; J.K. Newman, Memini me fiere pavum: Ennius and the Quality ofthe Latin Aesthetic Imagination, in « ICS », a. vm 1983, pp. 17393; D. Feeney, The Reconciliations ofluno, in « CQ », a. xxxiv 1984, pp. 179-94; A. Setaioli, Ennio egli esametri latini di Omero. Una nuova testimo nianza sul proem.io degli :A.nnali' ?, in « WS )> , a. xvm 1984, pp. 137-42; P. Frassinetti, Ennio e Luni, in « CCC », a. vr 1985, pp. 161-76; A. Golzio, Due note enniane. Postilla, in « MD », a. xx-xxi 1988, pp. 265-88 (del Gol zio si attende negli Atti dei Lincei un contributo su ann. 234-51 V.2); H.D. Jocelyn, Romulus and the 'Di genitales' (Enn. .:A.nn.' 110-111 Skutsch), in Studies [ . . ] C. O. Brink, Cambridge, Cambr. Philol. Soc., 1989, pp. 39-65. Recentissima è la notizia del riconoscimento di esigui frustuli papiracei enniani ad Ercolano (K. Kleve, Ennius in Herculaneum, in ì ,
TERENZIO
Un fondamentale orientamento offre la bibliografia ragionata di H. Marci, Terenz 1909-1959, in « Lustrum », a. VI 1961, pp. n4-238, e vm 1963, pp. 5-1or (e 244-47) , da integrare con l' amplissima schedatura di G. Cupaiuolo, Bibliografia terenziana (1470-1983) , Napoli, Soc. ed. Na poL, 1984 {alle pp. 500-3 elenco delle rassegne precedenti). Informata e meditata l'Appetzdice bibliografica di D. Nardo alla sua traduzione del
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Terenzio di H. Haffter (cit. subito appresso), pp. n1-47; si ricordi inoltre la rassegna di K. Gaiser (cit. irifra, p. 247) . Una moderna ed affidabile edizione critica terenziana manca. Co me testi di riferimento si ricorre normalmente alle edizioni di K. Dziatzko (Leipzig, Tauchnitz, 1884) , di R. Kauer-W.M. Lindsay (Ox ford, Clarendon Press, 1926; rist. 1958 con piccoli ritocchi, riguardanti soprattutto l'alter exitus dell Andria , a cura di O. Skutsch) e di]. Marou zeau (I-m, Paris, Les Belles Lettres, 1942-1949; con ampia introduzio ne e traduzione francese) ; sull' edizione di S. Prete {Heidelberg, Ker le, 1954) cfr. O. Skutsch, in « CR », a. VI 1956, pp. 129-33. L' apparato pio ampio resta comunque quello di F. Umpfenbach (Berlin, Weidmann, 1870; con indicazione delle fonti di tradizione indiretta). L' unico commento moderno a tutto Terenzio è quello di S.G. Ashmore (New York, Oxford University Press, 1908) ; una significativa antologia di te sti è commentata da A. Traina, Comoedia, pp. 107-45· Edizioni e com menti di singole commedie saranno indicati infra, pp. 249-252. Fra le traduzioni italiane di tutto Terenzio ottima è quella di A. Ronconi (Firenze, Le Monnier, 1960) ; si ricordano inoltre quelle di M. Scando la (Milano, Rizzoli, 1951 ) , di V. Soave (Torino, UTET, 1953) e di B. Pra to (Torino, Einaudi, 1974) . Pregevole l' Index verborum Terentianus di E.B.Jenkins, Chapel Hill, Univ. of North Carolina Press, 1932, eccel lente il Lexicon Terentianum di P. McGlynn, I-II, London-Glasgow, Black & Sons, 1963-1967 Una svolta negli studi terenziani è stata segnata da H. Haffter, Teren zio e la sua personalità artistica, intr. trad. e appendice bibliografica di D. Nardo, Roma, Ateneo, 1969 (contributo del 1953 ) , cui si possono af fiancare, per un primo orientamento, i piu recenti W. G. Arnott, Me nander, Plautus, Terence, Oxford, Clarendon Press, 1975, e H.Juhnke, Te renz, in Das romische Drama, pp. 223-307. Altri lavori di carattere gene rale sul poeta e il suo ambiente: G. Norwood, The Art ofTerence, Ox ford, Blackwell, 1923 (e Plautus and Terence, London, Harrap, 1932) ; N. Terzaghi, Prolegomeni a Terenzio, Torino, L'Erma, 1931; G. Jachmann, s.v P Terentius Afer, in RE, v A I (1934) , coli. 598-650; E. Reitzenstein, Te renz als Dichter, Amsterdam -Leipzig, Pantheon, 1940; G. Coppola, Tea tro di Terenzio, Bologna, Il Resto del Carlino, 1942; l. Lana, Terenzio e il movimentofilellenico in Roma, in « RFIC », a. xxv 1947. pp. 44-80 e 155-75; G. De Sanctis, Storia deì Romani, IV 2 (to. I ) , Firenze, La Nuova Italia, 1953, pp. II3-20; M. Brozek, Terenciusz i jego Komodie, Krakòw, Polska '
.
.
B I B LI O G RAFIA D E LLA LETTE RATURA LAT I NA
Akad. Nauk, 1960; H. Strasburger, Der Scipionenkreis, in « Hermes », a. XCIV 1966, pp. 60-72; L. Perelli, Il teatro rivoluzionario di Terenzio, Firen ze, La Nuova Italia, 1973; E. Lefèvre (ed.) , Die romische Komodie: Plautus und Terenz, Darmstadt, Wissensch. Buchgesell., 1973 (reading di autori vari) ; K. Biichner, Das Theater des Terenz, Heidelberg, Winter, 1974; F. Arnaldi, Terenzio, in « Vichiana », a. VI 1977. pp. 3-20; L. Cicu, L'originali tà del teatro di Terenzio alla luce della nuova estetica e della politica del circolo scipionico, in « Sandalion » a. I 1978, pp. 73- 121; S.M. Goldberg, Under standing Terence, Princeton (NJ.) , Princeton Univ. Press, 1986. Non vanno dimenticate infine, anche qui, le trattazioni generali sul teatro antico di Duckworth, Beare e Sandbach cit. supra, p. 193. Sulla principale fonte biografica antica, la Vita Terentii di Svetonio premessa da Donato al suo commento delle commedie, vd. i due grandi commenti di F. Ritschl (in C. Svetoni Tranquilli praeter Caesarum libros reliquiae, ed. A. Reifferscheid, Leipzig, Teubner, 1860, pp. 479538) e di A. Rostagni (in Svetonio, 'De poetis' e Biografi minori, Torino, Loescher, 1944, pp. 26-46); cfr. inoltre W. Beare, The Life ofTerence, in « Hermathena », a. ux 1942, pp. 20-29; G. D'Anna, Sulla vita suetoniana di Terenzio, in « RIL », a. LXXXIX 1956, pp. 31-46; M. Brozek, De vita Te rentii suetoniana, in « Eos », a. L 1959-60, pp. 109-26. Sul discusso proble ma della cronologia dei drammi cfr. almeno L. Gestri, Studi terenziani, I, La cronologia, in « SIFC », a. xiii 1936, pp. 61-105 ( e R. Blum, II, Dida scalie e prologhi, ibid., pp. 106-16); Id., Terentiana, ibid. xx 1943, pp. 3-58; M.R. Posani, Le didascalie delle commedie di Terenzio e la cronologia, in « RAL », s. VII, a. IV 1942, pp. 247-80; O.Bianco, La cronologia delle comme die di Terenzio, in « ASNP », a. xxv 1956, pp. 173-90; M. Brozek, Defabu la rum Terentianarum ordinibus variis, in « Eos », a. LI 1961, pp. 79-84; H.B. Mattingly, The Chronology ofTerence, in « RCCM », a. v 1963, pp. 12-61; G. Rambelli, Donato e la cronologia terenziana, in « RIL », a. CIII 1969, pp. 339-68; vd. inoltre i lavori specifici sui prologhi citati subito appresso. Sulla problematica dell'originalità terenziana e del rapporto con i modelli greci è importante la rassegna di K. Gaiser, Zur Eigenart derro mischen Komodie. Plautus und Terenz gegeniiber ihren griechischen Vorbildern, in ANRW, I 2 (1972), pp. 1027-n1; tra i lavori successivi al cit. interven to di Haffter si segnalano: J. Straus, Terenz und Menander. Beitrag zu einer Stilvergleichung, diss. Bern 1955; O. Bianco, Terenzio. Problemi e aspetti del l'originalità, Roma, Ateneo, 1962; W. Ludwig, The Originality ofTerence and His Greek Models, in « GRBS », a. IX 1968, pp. 169-92. Sulla contami-
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natio vd. il recente contributo di Guastella, La contaminazione e ilparas sita, cit. (vd. supra, p. 224) , pp. n-80 (con ampia bibliografia). Su motivi, drammaturgia e rapporto col pubblico della commedia terenziana molti titoli sono già stati ricordati supra, p. 223 sg., a proposito di Plau to; si aggiungano T. Frank, Terence's Contribution to Plot-Construction, in « AJPh », a. xLix 1928, pp. 309-22; HJ. Gliicklich, Aussparung und Anti these. Studien zur terenzischen Komodie, diss. Heidelberg 1966; B. Denz ler, Der Monolog bei Terenz, diss. Ziirich 1968; E. Lefèvre, Die Exposition stechnik in den Komodien des Terenz, Darmstadt, Wissensch. Buchgesell., 1969; HW. Bruder, Bedeutung und Funktion des Verswechsels bei Terenz, diss. Ziirich 1970; G. Monaco, Spectatores plaudite, in Studia Fiorentina A. Ronconi [ . . . ], Roma, Ateneo, 1970, pp. 255-73; W. Gorler, Doppelhand lung, Intrige und Anagnorismos bei Terenz, in « Poetica », a. v 1972, pp. 16482; D. Gilula, Exit Motivations and Actual Exits in Terence, in « AJPh >>, a. c 1979, pp. 519-30. Sulla questione specifica dei prologhi vd., dopo il vec chio Ph. Fabia, Les prologues de Terence, Paris-Avignon, Thorin-Rouma nille, 1888, R. C. Flickinger, A Study ofTerence's Prologues, in « PhQ », a. vi 1927. pp. 235-69; M. Pohlenz, Der Prolog des Terenz, in « SIFC », a. xxvii xxvi i i 1956, pp. 434-43; M.R. Posani, Osservazioni su alcuni passi dei pro loghi terenziani, ibid. xxxvii 1965, pp. 85-n3; D. Klose, Die Didaskalien und Prologe des Terenz, diss. Freiburg in B. 1966; E. Valgiglio, Sul prologo terenziano, in « AFLM >>, a. I I I-IV 1970-1971, pp. 67-96; A. Ronconi, La polemica letteraria nei prologhi di Terenzio, in Interpretazioni letterarie, cit. (vd. supra, p. 199) , pp. 17-47; H. Gelhaus, Die Prologe des Terenz. Bine Er kliirung nach den Lehren von der inventio und dispositio, Heidelberg, Win ter, 1972; G. Focardi, Linguaggioforense nei prologhi terenziani, in « SIFC », a. XLIV 1972, pp. 55-88 (e Lo stile oratorio nei prologhi terenziani, ibid. L 1978, pp. 70-89) ; S.M. Goldberg, Terence, Cato, and the Rhetorical Prologue, in « CPh », a. LXXVI II 1983, pp. 198-2n; W.G. Arnott, Terence's Prologues, in « Pap. Liv. Lat. Sem. », a. v 1985, pp. 1-7; D. Gilula, The First Realistic Ro les in European Theatre: Terence's Prologues, in « QUCC », n. LXII 1989, pp. 95-106 (della stessa si veda The Concept ofBona meretrix. A Study ofTeren ce's Courtesans, in > , a. xcr r I93'h pp. 344-48; R. Mazzacane, I Furii poemata in Nonio, in SN, XI I986, pp. I3I-43; G. Broccia, Unframmento di Furio Anziate e un verso di Virgilio, in « RFIC », a. CXVI I I I990, pp. 43 sg. Valeria Sorano : C. Cichorius, Zur Lebensgeschichte des Valerius Soranus, in « H ermes >> , a. XLI I906, pp. 59-68; F. Della Corte, Per l'identità di Valeria Edituo con Valeria Sorano, in « RFIC >> , a. LXIII I935, pp. 68-70;]. Préaux, L'hymne à ]upiter de Valérius de Sora, in Hommages à M. Delcourt, Bruxelles, Latomus, I970, pp. I8295· Volcacio Sedigito: M. Coccia, Il canone di Volcacio Sedigito, in « StudRom >> , a. vrr I959, pp. 62-65; M. Schuster, s.v. Volcacius Sedigitus, in RE, IX A I (I96I), coll. 742-54. Sull'epigramma erotico, oltre al cit. Ross, vd. B. Luiselli, Apul. De mag. g; Gell. 19, 9, 10 e Valeria Edituo, Porcia Licino e Lutazio Catulo, in « AFLC », a. XXVIII I960, pp. I25-33; G. Lie berg, Puella divina. Die Gestalt dergottlichen Geliebten bei Catuli im Zu sammenhang der antiken Dichtung, Amsterdam, Schippers, 1962, pp. 4866; V. Tandoi, Gli epigrammi di Tihurtino a Pompei, Lutazio Ca tulo e il mo vimento dei preneoterici, in « QAICCF », a. I I98I, pp. I33-75 (e Gli epi grammi di Tiburtino dopo un'autopsia del graffito, ibid. II-III I982-I983, pp. 3-3I). Inoltre in particolare per Valeria Edituo J.R.G. Wright, A komos in Valerius Aedituus, in > , a. cxvm I990, pp. 257-8I; per Porcia Licino R. Bi.ittner, Porcius Licinus und der litterarische Kreis des Q. Lutatius Catulus, Leipzig, Teubner, I893 (con la successiva discussione sul "circolo", per cui v d. Perutelli, art. ci t., p. 259 e n. I); O.
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Ilepì éòeaJ.la:r:wv, 1969), HJ. Zumsande (Varros Menippea Papia papae, Ilepì éyxwj.liwv, 1970) e I. Steinbach (Varros Menippea Prometheus liber,
1975); fra gli studi si segnalano J. Vahlen, In M. Terenti Varronis Saturarum Menippearum reliquias coniectanea, Leipzig, Teubner, 1858; i lavori giova nili di E. Norden raccolti in Kleine Schriften zum Klassischen Altertum, Berlin, de Gruyter, 1966, pp. 1-87; R. Helm, Lucian und Menipp, Leip zig-Berlin, Teubner, 1906; vari contributi di F. Della Corte ora dispo nibili in Opuscula, n, Genova, Ist. di fìlol. class., 1972, pp. 121-63; B. Mo sca, Satira filosofica e politica nelle Menippee di Varrone, in « ASNP », a. VI 1937, pp. 41 -77; ancora F. Della Corte, La prima satira Menippea di Varro ne, in SN, I I I 1975, pp. 97-104; R. Astbury, Petronius, P. Oxy.J010, and Me nippean Satire, in « CPh », a. LXXII 1977, pp. 22-31; E. Zaffagno, Iproblemi delle Satire Menippee, in SN, IV 1977, pp. 207-52; L. Deschamps, L'attitude de Varron Jace à la rhétorique dans !es Sa tires Ménippées, in Studi Riposati, I pp. 153-70; E. Woytek, Varro, in]. Adamietz (ed.), Die romische Satire, cit. (vd. supra, p. 194), pp. 311-55; D. Shanzer, The Late Antique Tradition of Varro's Onos lyras, in « RhM », a. cxxix 1986, pp. 272-85; M. Salanitro, Le Menippee di Varrone. Contributi esegetici e linguistici, Roma, Ateneo, 1990; su lingua e stile vd. inoltre E. Woytek, Sprachliche Studien zurSatura Me nippea Varros, Wien-Koln-Graz, Bohlaus, 1970 (e Stilistische Untersu chungen zurSatura Menippea Varros, in « Eranos », a. Lxx 1972, pp. 23-58); E. Zaffagno, Index verborum quae in Saturarum Menippearum reliquiis in veniuntur, in SN, n 1972, pp. 139-229 (e Commento al lessico delle Menippee, ibid., I I I 1975, pp. 195-256; cfr. inoltre , a. xxxiv 1989, pp. 14-25. Edizioni critiche complete dei resti di Cicerone poeta sono state approntate da WW. Ewbank (The Poems of Cicero, London, Univ. Press, 1933; con note), da A. Traglia (Milano, Mondadori, 1963) e da]. Soubiran (Paris, Les Belles Lettres, 1972; con ampia introduzione e note); non comprendono i resti degli Aratea i FLP pp. 66-79 Morel (e pp. 79-101 Btichner, con bibliografia integrata da A. Traina, in « RFIC », a. cxiii 1985, p. 105) ; grande edizione commentata dei soli Aratea a cura di V. Buescu (Paris-Bukarest, Les Belles Lettres, 1941, rist. con prefazione di A. Ernout, Hildesheim, Olms, 1966) ; utile an che E. Panichi, Gli 54ratea' e i 'Phaenomena', Milano-Roma ecc., Dante Alighieri, 1969. Fra i numerosissimi contributi particolari, ricordo an zitutto i lavori di Ferrarino, Gtindel, Traglia, Atzert,Jones, Costanza e Traina (nonché il vol. v 1984 di « Ciceroniana »), citati supra, pp. 284 e 285 (del Ferrarino vanno ricordati subito anche i due studi su Il 'Limon' di Cicerone, in « SIFC », a. XVI 1939, pp. 51-68, e La data del 'Marius' cicero niano, in « RhM », a. LXXXVIII 1939, pp. 147-64, del Traina anche Cicerone tra Omero e Virgilio (tra Callimaco e Catullo?), in Letterature comparate, cit. [vd. supra, p. 245] , I pp. 429-33) ; cfr. inoltre, tra gli studi piu recenti, L. Gamberale, L'acredula di Cicerone: una variante d'autore?, in « SIFC », a. XLIII 1971, pp. 246-57 (dello stesso poi anche Cicerone, 54ratea' 55-61: Ara-
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to, 'Phaenomena' 282-286, in « RFIC )), a. CI 1973, pp. 414-41, e Il clangor del passero (Cic. poet.Jrg. 59 Traglia), in « RCCM )), a. xx 1978, pp. 911-24); R. Lamacchia, Fortuna di un verso ciceroniano ( Cic. poet.frg. IB Traglia), in Poesia latina in frammenti, pp. 349-58; G. Monaco, Su alcuni epigrammi pseudociceroniani, ibid. pp. 175-78; Ronconi, Interpreti latini di Omero, cit. {vd. supra, p. 198), pp. 41-57; F. Caviglia, Cicerone traduttore di Sojocle, in Studi [ . . . ] Traglia, cit. (vd. supra, p. 216), 1 pp. 333-50; V. Tandoi, I colombi del Tirreno in Cicerone poeta, in « Ciceroniana >>, vol. IV 1980, pp. 121-33; W. Hlibner, Corpore semifero. Ekphrasis oder Metamorphose des Steinbocks?, in « Hermes >>, a. cvm 1980, pp. 73-83; L. Ceccarelli, L'allitterazione a vo cale interposta variabile nell'opera poetica di Cicerone, in « RCCM )), a. xxvi 1984, pp. 23-44; W. Clausen, Cicero and the New Poetry, in « HSCPh )), a. xc 1986, pp. 159-70; R. Montanari Caldini, La torcia del sole (Cic. de con sul. 2, 20 sgg.), in Munus amicitiae (Scritti per A. Ronconi), n, Firenze, Le Monnier, 1988, pp. 57-89; SJ. Harrison, Cicero's 'De temporibus suis': the Evidence Reconsidered, in « Hermes )), a. cxvm 1990, pp. 455-63. Fra le opere genuine di Cicerone ci sono stati tramandati anche al cuni spuria, ed in particolare una Epistula ad Octavianum (edita e com mentata da R. Lamacchia, Firenze, Le Monnier, 1968; ed. crit. anche nella collana mondadoriana, Milano, 1967; vd. inoltre P. Grattarola, Un libello antiaugusteo. La lettera dello pseudo-Cicerone a Ottaviano, Geno va, Tilgher, 1988), ed una serie di orazioni {tradotte ed introdotte, con testo a fronte, da M. De Marco, Milano, Mondadori, 1967 [edizione "divulgativa"]; dell'edizione critica a cura della stessa studiosa è uscito ora il primo fascicolo: Milano, Mondadori, 1991). A sé va considerato il cosiddetto Commentariolum petitionis, uno scritto attribuito al fratello di Cicerone, Quinto (che si fa consigliere di comportamenti politici nei confronti dell'oratore candidato al consolato), tramandato insieme con le Epistulae ad Jamiliares cicero niane: orientano sulla problematica di questo discusso testo (e in pri mo luogo sull'autenticità, piu volte revocata in dubbio) J .M. David-S. Demougin-E. Demaux-D. Ferey-J.-M. Flambard, Le 'Commentariolum petitionis' de Quintus Cicéron. État de la question et étude prosopographique, in ANRW, 1 3 (1973), pp. 239-77; importanti edizioni con traduzione e sussidi esegetici: D. Nardo, Il 'Commentariolum petitionis'. La propaganda elettorale nella Ars di Quinto Cicerone, Padova, Liviana, 1970 {a cura del Nardo è anche l'edizione critica mondadoriana, Milano, 1972), e Q. Tullio Cicerone, Manualetto di campagna elettorale ('Commentariolum peti299
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tionis') , a cura di P. Fedeli, Roma, Salerno Editrice, 1987 (sull' ambitus in generale è recente A. Lintott, Electoral Bribery in the Roma n Republic, in «]RS », a. Lxxx 1990, pp. 1-16; sulla valutazione di Cicerone vd.J. Ada mietz, Ciceros Veifahren in den ambitus-Prozessen gegen Murena und Plan cius, in Gymnasium », a. xci i i 1986, pp. 102-17). Allo studioso del Fortleben di Cicerone si apre un campo sconfinato, in cui si intrecciano fittamente l'elemento storico-culturale con quel lo filologico e riguardante la storia della tradizione. È giustamente fa moso, ma ormai invecchiato, il libro di Th. Zielinski, Cicero in Wandel der]ahrhunderte, Leipzig, Teubner, 19244; pregevoli anche l'ampia voce Cicero nel RAC, III 1957, coll. 86-127 (a cura di C. Becker) e il Cicero in Mittelalter und Humanismus di AAYV. nel Lexikon des Mittelalters, II, Miinchen-Ziirich, Artemis, 1983, coll. 2063-77; piu cursorio il tratta mento di J.C. Rolfe, Cicero and His Influence, New York, Cooper Square Publ., 1963 (rist.). Per l'età argentea mi limito a citare A. Ronconi, Ci cerone e l'arcaismo nel II sec. d.C., in Da Omero a Dante, Urbino, Argalia, 1981, pp. 273-91, e M. Winterbottom, Cicero and the Silver Age, in AAYV., Éloquence et rhétorique, cit. (vd. supra, p. 281), pp. 237-66 (su Quintiliano è specifica A.M. Guillemin, Cicéron et Quintilien, in « REL », a. xxxvii 1959, pp. 184-94); per il fecondissimo rapporto fra Cicerone e i cristiani il grosso studio di M. Testard, Saint Augustin et Cicéron, I-II, Paris, Études augustiniennes, 1958 (per s. Ambrogio vd. p ili recentemente M.L. Ricci, Fortuna di una formula ciceroniana presso sant'Ambrogio [a proposito di iustitia}, in « SIFC », a. XLIII 1972, pp. 22245); per l'età umanistica vd. W. Riiegg, Cicero und der Humanismus. For male Untersuchungen iiber Petrarca und Erasmus, Ziirich, Rhein-Verlag, 1946 (dello stesso vd. anche Cicero-orator noster, in AAYV., Éloquence et rhétorique, cit., pp. 275-310); su Petrarca, in particolare sul piano filolo gico, vd. anche G. Billanovich, Petrarca e Cicerone, in Miscellanea G. Mer cati, Città del Vaticano, Bibl. Apost. Vaticana, 1946, IV pp. 88-106, e S. Rizzo, Apparati ciceroniani e congetture del Petrarca, « RFIC », a. CIII 1975, pp. 5-15 (da leggere anche B.L. Ullman, Petrarch's Favorite Books, in «TAPhA », a. uv 1923, pp. 21-38); su Erasmo H. C. Gotoff, Cicero vs. Ci ceronianism in the Ciceronianus, in « ICS », a. v 1980, pp. 163-73 (sul cice ronianismo si ricordi il classico R. Sabbadini, Storia del Ciceronianismo e di altre questioni letterarie nell'età della Rinascenza, Torino, Loescher, 1886); altri aspetti della fortuna ciceroniana nel Rinascimento tratta no CJ. Classen, Cicerostudien in der Romania im 15. und 16.]ahrhundert, in «
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Radke (ed.), Cicero, cit. (vd. supra, p. 279), pp. 198-245, e Ch. B. Schmitt, Cicero Scepticus. A Study ofthe Injluence ofthe Academica in the Renaissance, The Hague, Nijhoff, 1972; in generale è da ricordare anche A. Scaglio ne, The Classica l Theory ofCompositionJrom Its Origins to the Present, Cha pel Hill, The Univ. ofNorth Carolina Press, 1972. Per le traduzioni in greco d'età bizantina è da vedersi l'edizione della traduzione del De senectute di Teodoro Gaza curata, dopo numerosi studi preparatori, da G. Salanitro (Leipzig, Teubner, 1987; con bibliografia); inoltre A. Pa vano, Osservazioni sul 'Somnium Scipionis' tradotto in greco da Massimo Pia nude, in « Sileno », a. xm 1987, pp. 175-96 (e a. XIV 1988, pp. 157-69). Per l'età moderna non cito che il vol. miscellaneo Présence de Cicéron (Hommage au R. P.M. Testard), Paris, Les Belles Lettres, 1984 ( « Caesaro dunum », XIX bis); « Ciceroniana », n. VI 1988, contenente gli atti del Colloquium Tullianum su « Cicerone e il Ciceronianismo nel mondo culturale di lingua tedesca »; e MacKendrick, The Philosophical Books, cit., pp. 258-315 (in particolare 294 sg. sulla presenza ciceroniana in America, oggetto peraltro del Colloquium Tullianum del 1991, i cui atti usciranno in « Ciceroniana », n. vm).
Esegesi antica. L'antichità ci ha tramandato un considerevole nume ro di opere dedicate all'esegesi ed al commento di testi ciceroniani. Per le orazioni si possiede la pregevole silloge di Th. Stangl, Ciceronis orationum scholiastae, n, Wien-Leipzig, Tempsky-Freytag, 1912 (mai usciti i voll. I, destinato ai prolegomeni, e m, agli indici); per Ascanio Pediano (Stangl, pp. 11-72) sono valide anche le altre edizioni di A.C. Clark (Oxford, Clarendon Press, 1907) e di C. Giarratano (Roma, Nardecchia, 1920), inoltre è da vedere il recente B.A. Marshall, A Hi storical Commentary on Asconius, Columbia, Univ. of Missouri Press, 1985 (ricordo che i frammenti asconiani sono nei GRFMazzarino, pp. 155-66); per lo ps. Ascanio (Stangl, pp. 183-264) vd. Stangl, Pseudoasco niana. Textgestaltung und Sprache der anonymen Scholien zu Ciceros vier er sten Verrinen, Paderborn, Schoningh, 1909; per gli scholia Bobiensia (Stangl, pp. 75-179) vi è anche un' edizione a cura di P. Hildebrandt (Leipzig, Teubner, 1907; inferiore allo Stangl) ; sul cosiddetto scholiasta Gronovianus (Stangl, pp. 279-351) vd. ancora Stangl, Der sogenannte Gro novscholiast zu elf ciceronischen Reden, Prag-Leipzig, Tempsky-Freytag, 1884. Il commento di Mario Vittorino al De inventione è pubblicato dal Halm in RhLM, pp. 153-304 (su di esso vd. un altro studio di Stangl, 301
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Tulliana et Mario-Victoriniana, progr. Mtinchen 1888); il commento allo stesso scritto di Grillio è stato pubblicato per la prima volta integral mente e studiato da ]. Martin, Grillius. Ein Beitrag zur Geschichte der Rhetorik, Paderborn, Schoningh, 1927- Per il commento di Boezio ai Topica si deve ancora ricorrere all'edizione dell' Orelli (nei M. Tullii Ciceronis scholiastae, cit. [vd. supra, p. 277], vii pp. 269-395), da integrare anche qui con un opuscolo dello Stangl (Boethiana, sive Boethii com mentariorum in Ciceronis 'Topica' emendationes ecc., Gotha 1882), e soprat tutto con la recente traduzione annotata di E. Strump (Boethius's in Ci ceronis 'Topica', Ithaca-London, Cornell Univ. Press, 1988; da vedere an che, per l'ultima sezione spuria, G. Di Maria, Pseudo-Boethiana, in « Si leno », a. xv 1989, pp. 1-8). Si è già detto che il Somnium Scipionis ci è sta to conservato insieme al commento dedicatogli da Macrobio; que st'ultimo è stato edito con commento, dopo la teubneriana di]. Willis (Leipzig 19702), da L. Scarpa (Padova, Liviana, 1981) e, meglio, da M. Regali (I-n, Pisa, Giardini, 1983-1990); per l'ulteriore bibliografia ri mando al Macrobio 1934-1984 di P. De Paolis, in « Lustrum », a. xxviii XXIX 1986-1987, pp. 107-254, e al paragrafo macrobiano infra, p. 563 sgg.; del Somnium, infine, possediamo anche il commento di Favonio Eulo gio, pubblicato e studiato da R.E. van Weddingen (Bruxelles, Lato mus, 1957; anche qui si ha un'edizione dello Scarpa, con traduzione: Padova, Accademia Patavina, 1974); per il testo e l'esegesi è importan te M. Sicherl, Beitriige zur Kritik und Erkliirung des Favonius Eulogius, Wiesbaden, Steiner, 1959 (« AAWM », 1959 10). CE SARE E IL CORPUS CAESARIANUM
Un recente panorama bibliografico offre ]. Kroymann, Caesar und das Corpus Caesarianum in der neueren Forschung. Gesamtbibliographie 1945-1970, in ANRW, I 3 (1973), pp. 457-87; eccellenti anche gli aggior namenti bibliografici di H. Oppermann ai classici commenti di Kra ner-Dittenberger-Meusel e le bibliografie presenti nei lavori di Ge sche, Caesar, e Rambaud, L'art de la déformation (tutti citati subito ap presso); Un bilan des études césariennes traccia ancora M. Rambaud nel volume collettivo Présence de César (cit. infra, p. 308), pp. 7-24. Grandi edizioni ottocentesche di C. Nipperdey (Leipzig, Breitkopf & Hartel, 1847), A. Holder (b.C. : Freiburg-Ttibingen, Mohr, 1882; b.c. : 302
BIBLIOGRAFIA DELLA LETTERATURA LATINA
Leipzig, Teubner, 1898; entrambe con index verborum ), e B. Kubler (I-m, Leipzig, Teubner, 1893-1896) . Per il Bellum Gallicum la classica teubneriana di A. Klotz (19522) è stata sostituita prima dal testo di O. Seel (1961; 19682; con amplissimi prolegomeni, da integrare con Zur Kritik des Textes von Caesars Bellum Gallicum, in Studi [ . . . ] L. Castigliani, cit. [vd. infra, p. 322] , II pp. 895-968) e quindi, recentemente, da quello di W. Hering (1987, uscito postumo); da consultare anche l'edizione con traduzione a fronte di L.A. Constans (Paris, Les Belles Lettres, 1926) . Per il Bellum civile, invece, si ricorre ancora all'edizione del Klotz (nella ristampa con addenda curata da W. Trillitzsch, Leipzig, Teubner, 19692) ; edizione Budé di P. Fabre (Paris, Les Belles Lettres, 1936) . Lo stesso si dica per i tre bella spurii, dove la teubneriana di rife rimento del Klotz risale al 1927 (comprende anche i frammenti di Ce sare e di Irzio); qui sopperiscono tuttavia per il Bellum Alexandrinum l'edizione Budé di J. Andrieu (Paris 1954; con estesa introduzione e sostanziose note), per il Bellum Africum quella, uscita nella stessa colla na, di A. Bouvet (1949) , e per il Bellum Hispaniense il testo critico che accompagna il grande commento di G. Pascucci (Firenze, Le Mon nier, 1965) . Commento completo del Bellum Gallicum a cura di F. Kra ner-W. Dittenberger-H. Meusel, I-m,Berlin, Weidmann, 1961-196219 (con « Nachwort und bibliographische Nachtrage » di H. Opper mann: I pp. 463-536; 11 pp. 657-98; III pp. 224-39) ; commenti di singoli libri a cura di M. Rambaud (11. I I I II , Paris, PuF, 1965; IV, ibid. 1967; v, i bi d. 1974) e di] J.E. Hondius (L VII, Groningen, N oordhoff, 1958) . An che per il Bellum civile è fondamentale il commento di Kraner-Ditten berger-Meusel-Oppermann (Berlin, Weidmann, 195912) ; fra i com menti parziali si segnalano quello al l. I di M. Rambaud (Paris, PUF, 1962) e quello, recentissimo, ai 11. I-II di J.M. Carter (Warminster, Aris & Phillips, 1991) . Per il Bellum Alexandrinum ed il Bellum Africum sono canonici i commenti di R. Schneider (Berlin, Weidmann, rispettivam. 1888 e 1905) ; per il primo è da vedersi anche l'edizione critica con commento di R. Giomini (Roma, Signorelli, 1956) ; per il Bellum Hi spaniense, infine, accanto al cit. commento del Pascucci è da menzio nare ancora quello, importante, di A. Klotz (Leipzig-Berlin, Teubner, 1927) . Per il testo d'un dubbio frammento poetico si ricorre ai FPL Morel p. 91 (= 118 sg. Blichner), per quelli grammaticali a GRFpp. 14357 Funaioli, per quelli oratori agli ORFpp. 383-97 e per le epistole agli Epistolographi del Cugusi (cit. supra, p. 184) , IIII pp. 72-112. Fra le tra-
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duzioni italiane segnalo quelle (con testo a fronte) di R. Ciaffi-L. Griffa (Torino, UTET, 1973 ) e di G. Lipparini (Bologna, Zanichelli, 1951) . Ai tre vecchi lessici di H. Merguet, Lexikon zu den Schriften Cii sars,Jena, Fischer, 1884-1886, di R. Menge-S. Preuss (Lexicon Caesaria num, Leipzig, Teubner, 1890; del Preuss si ha anche un Vollstà.ndiges Le xikon zu den pseudo-càsarianischen Schriftwerken, Erlangen, Deichert, 1884) e di H. Meusel (Lexicon Caesarianum, 1-n/2, Berlin, Weber, 18871883; con utile tabula coniecturarum ) si sono aggiunti in tempi recenti R. Lecrompe, César, 'De bello Gallico'. Index verborum. Documents pour ser vir à l'enseignement de la langue latine, Hildesheim, Olms, 1968, e C.M. Birch, Concordantia et index Caesaris, 1-11, Hildesheim-Zlirich-New York, Olms, 1989. La migliore introduzione alla problematica cesariana è il libro di H. Gesche, Caesar, Darmstadt, Wissensch. Buchgesell., 1976. Dal punto di vista biografico sono classici W. Drumann-P. Grobe, Geschichte Roms in seinem Ubergange von der republikanischen zur monarchischen Ver Jassung, oder Pompeius, Caesar, Cicero und ihre Zeitgenossen nach Gesch lechtern und mit genealogischen Tabellen, III, Leipzig, Borntrager, 19062, pp. 125-684 e 696-752, e quindi M. Gelzer, Caesar. Der Politiker und der Staatsmann, Wiesbaden, Steiner, 19602, e]. Carcopino, Cesare, tr. it. Mi lano, Rusconi, 1979 (cfr. anche L. Canali, Giulio Cesare, Roma, Editori Riuniti, 1977) ; notevole F. Lossmann, Cicero und Caesar im ]ahre 54, Wiesbaden, Steiner, 1962. Piu specificamente sul piano letterario vd. H. Oppermann, Caesa r. Der Schrifisteller und sein Werk, Leipzig- Berlin, Teubner, 1933; U. Knoche, Caesars Commentarii. Ihr Gegenstand und ihre Absicht, in « Gymnasium », a. LVI II 1951, pp. 139-60; F.E. Adcock, Caesar as a Ma n ofLetters, Cambridge, Univ. Press, 1956; L. Canali, Personalità e stile di Cesare, Roma, Ateneo, 19662; L. Raditsa, Julius Caesar and His Writings, in ANRW, 1 3 (1973) , pp. 417-56 (altri lavori saranno indicati oltre, a proposito di lingua e stile). Fondamentali le Caesarstudien di A. Klotz ( « N ebst einer Analyse der strabonischen Beschreibung von Gallien und Britannien », Leipzig-Berlin, Teubner, 1910) e di O. Seel (Stuttgart, Klett, 1967) . Eccellente il "reading" Caesar, a cura di D. Ras mussen, Darmstadt, Wissenschaftl. Buchgesell., 19803. Sul problema della deformazione storica dei commentarii è fondamentale M. Rambaud, L'art de la diformation historique dans !es Commentaires de César, Paris, Les Belles Lettres, 19662 ; vd. inoltre J.H. Collins, Propaganda, E thics and Psychological Assumptions in Caesar's Writing, diss. Frankfurt
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1952 (e dello stesso Caesar als Politica! Propagandist, in ANRW, I 1 (1972), pp. 922-66, con bibliografia); F.H. Mutschler, Erzahlstil und Propaganda in Caesars Kommentarien, Heidelberg, Winter, 1975; W. Richter, Caesar als Darsteller seiner Taten, ibid. 1977; importanti anche M. Treu, Zur cle mentia Caesaris, in « MH )), a. v 1948, PP· I97- 217, e, sull'immagine pub blica di Cesare, H. Strasburger, Caesar im Urteil seiner Zeitgenossen, in « HZ )), a. CLXXV 1953, pp. 225-64 ( Darmstadt, Wissensch. Buchge sell., 1968), e Z. Yavetz,]ulius Caesar and His Public Image, Ithaca (N.Y.), Cornell Univ. Press, 1983. Nel caso di Cesare è opportuno premettere ai lavori riguardanti i due bella quelli, spesso di fondamentale importanza, su lingua e stile: G. Perrotta, Cesare scrittore, in « Maia )), a. I 1948, pp. 5-32; K. Deichgra ber, Elegantia Caesaris. Zu Caesars Reden und Commentarii, in « Gymna sium )), a. LVII 1950, pp. 112-29; G. Pascucci, I mezzi espressivi e stilistici di Cesare nel processo di deformazione storica dei Commentarii, in « SCO )), a. VI 1957, pp. 134-74 (e piu recentemente Interpretazione linguistica e stilistica del Cesare autentico, in ANRW, I 3 (1973), pp. 488-522); E. Fraenkel, Bine Form romischer Kriegsbulletin, in (( Eranos )), a. LIX 1956, pp. 189-94; P.T. Eden, Caesar's Style: Inheritance versus Intelligence, in « Glotta )), a. XL 1962, pp. 74-117; D. Rasmussen, Caesars Commentarii. Stil und Stilwandel am Beispiel der direkten Reden, Gottingen, Vandenhoeck & Ruprecht, 1963; Mutschler, Erzahlstil, cit.; I. Opelt, Toten und Sterben in Caesars Sprache, in « Glotta )), a. LVI I I 1980, pp. 103-19; H.C. Gotoff, Towards a Practical Criticism oJCaesar's Prose Style, in « ICS )), a. IX 1984, pp. 1-18; D. Panhuis, Word-Order, Genre, Adstratum. The Piace ofthe Vérb in Caesar's Topographi cal Excurses, in « Glotta )), a. ux 1981, pp. 295-308; WW. Batstone, Etsi: A Tendentious Hypotaxis in Caesar's Plain Style, in « AJPh )), a. cxi 1990, pp. 348-60. Sul concetto di commentarius vd. F. Bomer, Der commentarius. Zur Vor geschichte und literarischen Form der Schriften Caesars, in « Hermes )), a. LXXXI 1953, pp. 210-50. Sul Bellum Gallicum cfr. T. Rice Holmes, Cae sar's Conquest ofGaul, London, Oxford Univ. Press, 19112 ; E. Wyss, Sti listische Untersuchungen zur Darstellung und Ereignissen in Caesars 'Bellum Gallicum', diss. Bern 1930; G. Walser, Caesar und die Germanen. Studien zur politischen Tendenz romischer Feldzugsberichte, Wiesbaden, Steiner, 1956; M. Ram baud, L'ordre de bataille de l'armée des Gaules d'après !es com mentaires de César, in « REA )), a. LX 1958, pp. 87-130; J. Harmand, Une campaigne césarienne: Alésia, Paris, Picard, 1967 (e dello stesso l'impor=
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tante Une composante scientifique du corpus Caesarianum: le portrait de la Caule dans le 'De bello Gallico' I-VII, in ANRW, I 3 [1973], pp. 523-95) ; ]. Szidat, Caesars diplomatische Tiitigkeit im gallischen Krieg, Wiesbaden, Steiner, 1971; K. Christ, Caesar und Ariovist, in « Chiron », a. IV 1974, pp. 251 -92; C.B.R. Pelling, Caesar's Battle-Descriptions and the Difeat cifArio vistus, in « Latomus », a. XL 1981, pp. 741-66; G. Zecchini, Cassio Dione e la guerra gallica di Cesare, Milano, Vita e Pensiero, 1978; G. Cipriani, Ce sare e la retorica dell'assedio, Amsterdam, Gieben, 1987; E. Mensching, Caesars 'Bellum Gallicum'. Bine Einfiihrung, Frankfurt, Diesterweg, 1988. Particolarmente numerosi gli studi su tematiche geo-etnografiche, ad esempio {in aggiunta a lavori già citati in precedenza) F. Beckmann, Geographie und Ethnographie in Caesars 'Bellum Gallicum', Dortmund, Ruhfus, 1930; G. Pasquali, Cesare, Platone e Posidonio (1930), ora in Pagi ne stravaganti, I, Firenze, Sansoni, 1968, pp. 332-43; A. Klotz, Geographie und Ethnographie in Caesars 'Bellum Gallicum', in « RhM », a. LXXXII I 1934, pp. 66-96; EJ. Bikerman, Origines gentium, in « CPh », a. XLVII 1952, pp. 62-81; G. Dobesch, Caesar als Ethnograph, in > , a. xxxm 1976, pp. 234-47); P. Oksala, Zum Gebrauch dergriechischen Lehnworter bei Ca tuli, in « Arctos », a. XVI 1982, pp. 99-119; A. Richlin, Systems ofFood Ima gery in Catullus, in >, a. xrv 1983, pp. 2551; L. Gamberale, Libri e letteratura nel c. 22 di Catullo, in >, a. xcm 1949, pp. 1-23 (cc. 29, 54, 57); A. Cameron, Catullus 29, in « Her mes », a. CIV 1976, pp. 155-63; P. Fedeli, Il carme 30 di Catullo, in Studia Fiorentina [ . . . ) Ronconi, cit. (vd. supra, p. 248), pp. 97-II3; F. Cairns, Vé nusta Sirmio: Catullus 31, in T. Woodman-D. West (edd.), Quality and Pleasure in Latin Poetry, Cambridge, Univ. Press, 1974, pp. 1-17; N. Sci voletto, L'inno a Diana di Catullo, in Filologia eforme letterarie cit. (vd. su pra, p. 213), II pp. 357-74; R. Heine, Zu Gàtull c. 35, in Heine (ed.), Catuli, cit., pp. 62-84; V. Tandoi, > , a. XXIV 1974, pp. 82-93; C.J. Tuplin, Catullus 68, in >, a. xxxi 1981, pp. I13-39;]. Sarkissian, Catullus 68. An Interpretation, Leiden, Brill, 1983; T.K. Hubbard, Catul lus 68. The Text as SelfDemystification, in « Arethusa », a. xvii 1984, pp. 29-49; F. Stoessl, Catulls Gelliusepigramme, in Antidosis (Festschrift W. Kraus), Wìen, Bohlau, 1972, pp. 408-24; T.P. Wiseman, Who was Gel lius?, in Ginna thePoet, cit., pp. n9- 29; A. Traina, Catullo egli dei e Catul lo e i misteri, citt. (c. 76); G. Pennisi, Il carme 76 di Catullo, Messina, Pelo ritana, 1976; G. Milanese, Su Catullo, carme 78: unità, ideologia, linguaggio, in « Maia », a. XL 1988, pp. 251-61; M. Schuster, Zur Deutung des Arriuse pigramms, in « WS », a. xxxix 1917, pp. 76-90; ].D. Bishop, Catullus 85. Structure, Hellenistic Parallels and the Topos, in « Latomus », a. xxx 1971, pp. 633-42; F. Bellandi, Sulla struttura del c. 95 di Catullo, in « Sileno », a. IV 1978, pp. 185-98; E. Fraenkel, Catulls TrostgedichtJur Calvus, in « WS >>, a. LXIX 1956, pp. 278-88; H. Trankle, Neoterische Kleinigkeiten, in « MH », a. xxxv 1967. pp. 87-103; H. Akbar Khan, Catullus 99 and the Other Kiss Poems, in « Latomus », a. XXVI 1967, pp. 609-18; Conte, Memoria dei poeti, cit. {vd. supra, p. 197), pp. 5-14 (c. 101); G.G. Biondi, Il carme 101 di Catul lo, in « LeS », a. XI 1976, pp. 409-25; A. Ghiselli, Il carme 107 di Catullo, in Filologia eforme letterarie, cìt. {vd. supra, p. 213), II pp. 339-48; CW. Mac leod, Catullus 116, in « CQ », a. xxm 1973, pp. 304-9. Sulla tradizione manoscritta fondamentali B.L. Ullman, The Tran smission ofthe Text ofCatullus, in Studi [ . . . ] L. Castigliani, Firenze, San soni, 1960, II pp. 1025-57 {cfr. anche Studies in the Italian Renaissance, Ro ma, Ed. di Storia e Letteratura, 19732, pp. 79-n2 e 177-96) e D.F.S. Thomson, A New Look a t the Manuscrip t Tradition ofCatullus, in YCS n. xxm 1973, pp. IIJ-29 (cfr. anche A.C. de la Mare-D.F.S. Thomson, ((
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Poggio's Earliest Manuscript?, in « IMU », a. xvi 1973, pp. 179- 95); sintesi in 1Tpp. 43-45 (RJ. Tarrant); di notevole importanza i recenti Gius. Billanovich, Il Catullo della Cattedrale di Vérona, in Scire litteras {Fest schrift B. Bischoff), Miinchen, Bayer. Akad. d. Wiss., 1988, pp. 35-57 (« ABAW», 99), e D.S. McKie, Salutati, Poggio, and codex M oJCatullus, in Studies [ . . . ] Brink, cit. (vd. supra, p. 236), pp. 66-86; cfr. inoltre W. Ludwig, Kannte Lavato Catull?, in « RhM », a. cxxix 1986, pp. 329-57; R. Fabbri, Approcci umanistici a Catullo, in « MD », n. XIX 1987. pp. 171-93; e A. Grafton,]oseph Scaliger's Edition of Catullus (1577) and the Tradition of Textual Criticism in the Renaissance, in «JWCI », a. xxxvi i i 1975, pp. 55-81. Sulla fortuna di Catullo in età antica cfr. A. Traina, Orazio e Catullo, in Poeti latini (e neolatini), cit., I pp. 253-75 (con bibliografia), ed inoltre una serie di contributi di J. Ferguson ( Catullus and Horace, in « AJPh », a. LXXVII 1956, pp. 1-18; C. and Propertius, in « PACA », a. I 1958, pp. 486o; C. and Ovid, in « AJPh », a. LXXXI 1960, pp. 337-57; C. and Martial, in « PACA », a. VI 1963, pp. 3-15). Per l'età moderna cfr. ad esempio K.P. Harrington, Catullus and His In}luence, Boston, Marshall Jones, 1923; M. Morrison, Ronsard and Catullus, in « BHR», a. xvi i i 1956, pp. 24074; F. Della Corte, Carducci e il carme 61 di Catullo, in Letterature compara te, cit. {vd. supra, p. 321), IV pp. 1737-48; Wiseman, Catullus and His World, cit., pp. 211-45 {alle pp. 246-62 utile lista di « References to Catullus in ancient authors >> ). Altri neoterici. Sullo stato della ricerca cfr. J. Granarolo, L'époque néo térique ou la poésie romaine d'avant-garde au dernier siècle de la République (Catulle excepté), in ANRW, I 3 (1973), pp. 278-360 {in particolare 294312 e 335-60; con edizione dei testi). Edizione critica di riferimento, per i frammenti neoterici, nei FPL pp. 80-91 e 93-99 M. = pp. 103-18 e 121-29 B. Testo critico, traduzione e note di commento nei Poetae novi di A. Traglia, Roma, Ateneo, 19742 (da integrare con Interpretazioni neo teriche, in « ASNP », a. VII 1977. pp. 57-74). Index verborum nell' Index Mo relianus della Bini cit. supra, p. 183 sg. Studi di carattere generale : A. Rostagni, Partenio di Nicea, Elvio Gin na e i "poeti nuovi'� in « AAT», a. LXVIII 1932-1933, pp. 497-545; L. Alfonsi, Poetae novi. Storia di un movimento poetico, Como, Marzorati, 1945 {con numerose interpretazioni particolari); H. Bardon, Littérature, I pp. 33770; G. Lieberg, Puella divina, cit. {vd. supra, p. 263), pp. 66-82; CW. Mendell, The New Poets and The Augustans, New Hawen, Yale Univ.
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Press, 1965; H. Trankle, Neoterische Kleinigkeiten, in « MH », a. xxiv 1967, pp. 87-103; Castorina, Questioni neoteriche, cit. (vd. supra, p. 263), pp. 33ws; A. Lunelli, Aerius. Storia di una parola neoterica (Ulria neoterica), Ro ma, Ateneo, 1969; K. Deichgraber, Ueberlegungen zu den Gedichen und Gedichtbiichern derNeoteriker, in « Hermes » a. xcix 1971, pp. 46-70; N.B. Crowther, Parthenius and Roman Poetry, in « Mnemosyne », a. XXIX 1976, pp. 65-71 (e anche Oi vewrepoz, poetae novi and cantores Euphorionis, in « CQ », a. xx 1970, pp. 322-27, e Ullerius Cato, Furius Bibaculus, and Ticidas, in « CPh », a. LXVI 1971, pp. 108 sg.); R.O.A.M. Lyne, The Neoteric Poets, in « CQ », a. xxvm 1978, pp. 167-87; CJ. Tuplin, Cantores Euphorionis, in « Pap. Liv. Lat. Sem. », a. I 1977, pp. 1-23 (e anche « CQ », a. XXIX 1979, pp. 358-6o). Sui singoli poeti. Furio Bibaculo: E.H. Green, Furius Bibiculus, in « C] », a. xxxv 1940, pp. 348-56; N. Terzaghi, Facit poetas (à propos de l'épigramme sur Vàlérius Cato attribuée à Furius Bibaculus), in « Latomus » a. II 1938, pp. 84-91 (e poi « SIFC », a. xxx 1958, pp. n6-21); R. Scarcia, La tina Siren. Saggi di critica semantica, Roma, Ateneo, 19642, pp. 13-47; JW. Loomis, Furius Bibaculus and Catullus, in « CW», a. LXI I I 1969, pp. II2Licinio Cal I4; Wigodsky, Vérgil, cit. (vd. supra, p. 238), pp. 148-50. vo: E. Castorina, Licinio Calvo, Catania, Crisafulli, 1946 (e Licinio Calvo e i misteri di Io-Iside, in « GIF », a. v 1952, pp. 330-45); E.S. Gruen, Cicero and Licinius Calvus, in « HSCPh », a. LXXI 1966, pp. 215-33; L. Alfonsi, Sulla 'Quintilia' di Calvo, in « Athenaeum >>, a. xux 1971, pp. 147- 51; K. Bringmann, Die Quintilia-Elegie des Calvus, in « MH », a. xxx 1973, pp. 25-31; S. !setta, Sul 'De aquae Jrigidae usu' di Calvo, in « SRIL », a. I 1977, pp. 107-12 (e Licinio Calvo ad amicos, in « SRIL », a. III 1980, pp. 59-67); R.F. Thomas, Ginna, Calvus, and the Ciris, in « CQ », a. xxxi 1981, pp. 371-74; A. Perutelli, Note a Calvo, in DMP, m pp. 87-99; G. Broccia, Calv.jr. 16 Mor., 8 Tra., 16 Biich.�Cat., c. g6. Le ipotesi di lusso della filologia, in « Euphrosyne », a. xvii 1989, pp. 87-98. Elvio Cinna: T.P. Wise man, Ginna the Poet, cit. (vd. supra, p. 322), pp. 44-58; E. Flores, La dedica catulliana a Nepote e un epigramma di Ginna, in « Vichiana », a. v 1976, pp. 3-18; H. Dahlmann, Ueber Helvius Ginna, Wiesbaden, Steiner, 1977 ( « AAWM », 1977 8); Thomas, cit. per Calvo; G. Brugnoli, Ovidi Zmyr na, in « RCCM », a. XXIV 1982, pp. 47-52; L. C. Watson, Ginna and Eu phorion, in « SIFC », a. uv 1982, pp. 93-no; G. Longo, Note a frammenti di Elvio Ginna, in « CCC », a. v 1984, pp. 145-53; L. Cassata, Il cristallo che Cornificio: E. Rawscherza (GinnaJr. 4 Morel), in DMP, II pp. 137-39·
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son, The Identity Problems of Q. Cornijìcius, in « CQ », a. xxviii 1978, pp. 188-201; Tandoi, « Come lefoglie>>, cit. (vd. supra, p. 320). Ticida: N. Scivoletto, Ticida, poeta novus, in Poesia latina in frammenti, pp. 20111. Varrone Atacino: FW. Lenz, s.v. varro Atacinus, in RE, v A I (1934), coll. 692-704; E. Hofmann, Die literarische Personlichkeit des P. Te rentius Umo Atacinus, in « WS », a. XLVI 1928, pp. 159-76; E. Bolisani, La poesia di varrone Atacino nei testimonia e neiframmenti, in « AIV », a. CXXIII 1964-1965, pp. 339-51; ]. Gayraud, Un narbonnais du Jer siècle av.J.-C. : le poète varron de l'Aude, in « BAGB », 1971, pp. 648-65; A. Lunelli, varro At. 16,4 More! =14,4 Traglia, in « RFIC », a. xcix 1971, pp. 159-63 (sullo stes so verso F. Capponi in « Latomus », a. xxxvm 1979, pp. 967-89, e già L. Gamberale, in « RFIC », a. CI 1973, p. 411); G. Bmgnoli, XXXV annum agens Graecas litteras cum summo studio didicit, in Studi [ . . . ) Traglia, cit. (vd. supra, p. 216), I pp. 193-216; J.E.G. Zetzel, A Misplaced Fragment of varro A tacinus, in « Hermes », a. CVIII 1980, pp. 501 sg.; M. Bonvicini, Per un commento a varrone Atacino, in « BStudLat », a. XI 1981, pp. 224-31; N. Lambardi, . . . et negantur animae sine cithara posse ascendere » (a proposito di varrone Atacino jr. 14 More!), in Munus amicitiae (Studi Ronconi), I Fi renze, La Nuova Italia, 1986, pp. 125-58; N.B. Crowther, varro Atacinus, Traditional or Neoteric Poet, in « AC », a. LVI 1987, pp. 262-68; A. Lunelli, Nel nome di Medea (fr. 7 Biichn. 7 Mor. di varrone Atacino), in Filologia e forme letterarie, cit. (vd. supra, p. 213), 11 pp. 303-20 (sullo stesso verso è tornato A. Traina, in « Paideia », a. xLv 1990, pp. 411-13); A. Arcellaschi, Sur lafortune de deux vers de varron de l'Aude, in « REL », a. LXVI 1988, pp. 76-91. «
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SALLUSTIO
Bibliografia completa fino al 1964 in A.D. Leeman, A Systematical Bibliography ofSallust, Leiden, Brill, 19652; molto ampia la bibliografia, a cura di L. Di Salvo, compresa nel Sallustio della UTET citato subito appresso (pp. 29-73). Pregevoli rassegne di studi offrono S. Lanciotti, Note sulla recente critica sallustiana, in « G IF », a. XXIV 1972, pp. 427-41; C. Becker, Sallust, in ANRW, I 3 (1973), pp. 720-54; L. Di Salvo, Studi sulle 'Historiae' di Sallustio, 1969-1982, in « BStudLat », a. XIII 1973, pp. 40-58; C. Neumeister, Neue Tendenzen und Ergebnisse derSallustforschung (19611981), in « Gymnasium », a. XCIII 1986, pp. 51-68. 325
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Le edizioni critiche di riferimento {comprendenti Catilina, Giugur ta ed ifragmenta ampliora delle Storie) sono state fino a poc'anzi quelle di A. Ernout (Paris, Les Belles Lettres, 1947) e di A. Kurfess (Leipzig, Teubner, 19573; basata sulla precedente [1919] di W. Ahlberg); ora è uscito l'atteso Sallustio oxoniense a cura di L.D. Reynolds (Claren don Press, 1991; comprende anche le dubbie Epistulae ad Caesarem e la coppia delle spurie Invectivae Sallustii in Ciceronem et invicem; inoltre una scelta piuttosto nutrita di frammenti delle Historiae di tradizione indiretta - oltre aiJragmenta ampliora ). Per una raccolta completa di ciò che resta delle Historiae si deve ancora ricorrere all'edizione di B. Maurenbrecher {Leipzig, Teubner, 1891-93, in due fascicoli; con indici e scarno commento, che rende non inutile il ricorso alle precedenti sillogi, pur testualmente meno affidabili, di F. Kritz, Leipzig, Teubner, 18562, e di R. Dietsch, ibid. 18764); edizione dei soli Jragmenta ampliora in C. Sallustii Crispi Orationes et epistulae de Historiarum libris excerptae, a cura di V. Paladini, Bari, Adriatica, 1956 (rist. Bologna, Pàtron, 1967), con commento. Commenti della Catilinaria : a cura di F. Antoine-R. Lallier (Paris, Hachette, 1888), di R.Jacobs-H. Wirz-A. Kurfess {Ber lin, Weidmann, 192211; con ifragmenta ampliora delle Historiae ), di E. Malcovati (Torino, Paravia, 1971), di]. Hellegouarc'h {Paris, PuF, 1972), di K. Vretska (Heidelberg, Winter, 1976; assai importante), di P. McGushin (Leiden, Brill, 1977) e di J.T. Ramsey {Atlanta, Georgia, Scholars Press, 1984). Commenti della Giugurtina : a cura di R. Lallier (Paris, Hachette, 1885), di Jacobs-Wirz-Kurfess (Berlin, Weidmann, 19221 1 ), di E. Malcovati (Torino, Paravia, 1971), di E. Koestermann {Heidelberg, Winter, 1977) e di G.M. Paul, A Historical Commentary on Sallust's 'Bellul?l Iugurthinum', Liverpool, Cairns, 1984. Edizioni e com menti dell'Appendix Sallustiana saranno indicati in calce (pp. 332 sg.). Fra le numerose traduzioni in italiano {dov'è classica quella dell'Al fieri) si segnalano le recenti di L. Ciaffi (Milano, Adelphi, 1969; con prefazione di G. Pontiggia), di L Mariotti (Roma, INA, 1972; con testo a fronte criticamente riveduto), di L. Storoni Mazzolani (nei due vo lumetti La guerra di Giugurta e La congiura di Catilina, entrambi Milano, Rizzoli, 1976) e di A. Chiari e E. Meroni (rispettivamente La congiura di Catilina e La guerra contro Giugurta, Milano, Rusconi, 1978 e 1982, con pregevoli introduzioni e note di N. Criniti). Importante non solo per la traduzione il volume Opere di C. Sallustio Crispo, a cura di P. Prassi netti e L. Di Salvo, Torino, UTET, 1991 {con tutti i frammenti delle Hi-
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storiae ). Accanto al vecchio Vollstiindiges Worterbuch zu den Geschichts werken des C. Sallustius Crispus di O. Eichert, Hannover, 18904 (cfr. an che F. Natta, Vocabolario sallustiano, Torino, Loescher, 1894), ed allo specifico E. Skard, Index verborum quae exhibent Sallustii Epistulae ad Caesarem, Oslo, Some & C., 1930, si dispone oggi di AW. Bennett, In dex verborum Sallustianus, Hildesheim- New York, Olms, 1970; è an nunciata, sempre presso Olms, una Concordantia Sallustiana a cura diJ. Rapsch-D. Najock. Dominano il campo della bibliografia sallustiana i due grandi libri di R. Syme, Sallustio, tr. it. Brescia, Paideia, 1968, e di A. La Penna, Sallu stio e la "rivoluzione romana'� Milano, Feltrinelli, 1968 (nel titolo è fatta allusione ad un altro celebre libro del Syme, cit. supra , p . 2oo). Fra le al tre opere di carattere monografico o generale si segnalano G. Funaio li, s.v. C. Sallustius Crispus, in RE, I A 2 (1920), coll. 1913-55 (dello stesso vd. anche i Nuovi orientamenti della critica sallustiana, in Studi di letteratura antica, cit. (vd. supra, p. 197), nii pp. 45-70); W. Schur, Sallust als Histori ker, Stuttgart, Kohlhammer, 1934; V. Poschl, Grundwerte romischer Staatsgesinnung in den Geschichtswerken des Sallust, Berlin, de Gruyter, 1940; L. Olivieri Sangiacomo, Sallustio, Firenze, La Nuova Italia, 1954; W. Steidle, Sallusts Historische Monographien. Themenwahl und Geschicht sbild, Wiesbaden, Steiner, 1958; K. Biichner, Sallust, Heidelberg, Win ter, 1960 (19822; vd. anche Sallust-Interpretationen. In Auseinandersetzung mit dem Sallustbuch von R Syme, Stuttgart, Klett, 1967); Mazzarino, Il pensiero storico classico, cit. (vd. supra, p. 194), nii, soprattutto pp. 364-470 (su Sallustio e Ventidio Basso vd. poi La Penna, in « Maia », a. XXIV 1972, pp. 349-52); E. Paratore, Sallustio, Roma, Ateneo, 1973; E. Koe stermann, Das Problem der romischen Dekadenz bei Sallust und Tacitus, in ANRW, I 3 (1973), pp. 781-810; C. Questa, Sallustio, Tacito e l'imperialismo romano, ora in Tacito, 54nnali� I, Milano, Rizzoli, 1981, pp. v-uv; G. D'Anna, Sali. 'Cat.' 37-39 e 'Iug.' 41-42. L'evoluzione ideologica dello storico nel passaggio dalla prima alla seconda monografia, in « RCCM », a. xx 1979, pp. 811-34; T.F. Scanlon, Spes frustrata: a Reading oJ Sallustius, Heidel berg, Winter, 1987; B. Latta, Der Wandel in Sallusts Geschichtsauffassung: vom 'B ellum Catilinae' zum 'Bellum Iugurthinum', in « Maia », a. XL 1988, pp. 271-88 (proseguito con Die Ausgestaltung der Geschichtskonzeption Sallusts vom 'Bellum Iugurthinum' zu den 'Historien', ibid. xu 1989, pp. 4157. e Sallusts Einstellung zu den Gracchen im Spiegel des sog. Parteienexcurses, ibid. XLII 1990, pp. 29-40). Antologie di significativi studi sallustiani 327
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offrono il Sallust a cura di V. Poschl, Darmstadt, Wissensch. Buchge sell., 198r2, e A. Pastorino (ed.), Sallustio. Letture critiche, Milano, Mursia, 1978. Sulla vita di Sallustio vd. in particolare D.C. Earl, The Early Career of Sallust, in « Historia », a. xv 1966, pp. 302-n; G. Perl, Sallusts Todesjahr, in « Klio », a. XLVII I 1967, pp. 97-105;]. Malitz, Ambitio ma la. Studien zurpo litischen Biographie des Sallust, Bonn, Habelt, 1975; E. Tiffou, Biographie de Salluste, in « CEA », a. VII 1977, pp. 91-138; sull'inimicizia con Varro ne cfr. B.R. Katz, Sallust and Vtlrro, in « Maia », a. xxxm 1981, pp. 1n-23. Sugli aspetti politico-ideologici cfr. (oltre alle opere citate in prece denza) E. Skard, Sallust als Politiker, in « SO », a. IX 1930, pp. 69- 95; O. Seel, Sallust. Um den Briefen 'ad Caesarem' zur'Coniuratio Catilinae', Leip zig-Berlin, Teubner, 1930; D.C. Earl, The Politica! Thought of Sallust, Cambridge, Univ. Press, 1961; K.E. Petzold, Der politische Standort des Sallust, in « Chiron », a. I 1971, pp. 219-38; L. Canfora, Il programma di Sallustio, in « Belfagor », a. xxvii 1972, pp. 137-48; V. Paananen, Sallust's politico-social Terminology its Use and Biographical Significance, Helsinki, Suom. Tiedeakat., 1972; O.S. Due, La position politique de Salluste, in « C&M », a. xxxiv 1983, pp. n3-39; sulla concezione sallustiana della fortuna cfr. DJ. Stewart, Sallust andfortuna, in H&Th », a. VII 1968, pp. 298-317, e quindi F. Cupaiuolo, Caso,Jortuna eJato nel pensiero di alcuni storici latini: spunti e appunti, in « BStudLat », a. XIV 1984, pp. 3-38. Sulla struttura delle monografie (per tale tipologia storiografica vd. G. Puccioni, Il problema della monografia storica latina, Bologna, Pàtron, 198r) cfr., dopo lavori come K. Vretska, Der Aujbau des 'Bellum Catili nae', in « Hermes », a. LXXII 1937, pp. 202-22, e K. Biichner, Der Aujbau von Sallusts 'Bellum Iugurthinum', Wiesbaden, Steiner, 1953, il grosso li bro di F. Giancotti, Struttura delle monografie di Sallustio e Tacito, Milano Firenze, D'Anna, 1971, e le considerazioni di La Penna, Sallustio, cit., pp. 312-65. Sui proemi sono da vedersi, dopo lavori come F. Eger mann, Die Proomien zu den Werken des Sallust, Wien-Leipzig, Holder Pichler-Tempsky, 1932 (« SAWW », ccxiv 3), E. Bolaffi, I proemi delle monografie di Sallustio, in Athenaeum », a. XVI 1938, pp. 128-57, S. Pant zerhielm-Thomas, The Prologues oJSallust, in « SO », a. xv-xvi 1936, pp. 140-62, e A.D. Leeman, Sallusts Prologe und seine Auffassung von derHisto riographie, in « Mnemosyne », a. VII 1954, pp. 323-39, e vm 1955, pp. 3848, ancora La Penna, Sallustio, cit., pp. 15-67, e quindi E. Tiffou, Essai sur la pensée morale de Salluste à la lumière de ses prologues, Paris, Klincksieck, >, Hildesheim-New York, Olms, 1972; R. Herkner, Callida iunctura. Stu dien zur poetischen Sprache des Horaz, diss. Wien 1974; W. Otto, Die Bil dersprache des Horaz, diss. Freiburg 1977; W. Hering, Die Dialektik von Inhalt und Form bei Horaz, 'Satiren' Buch I und 'Epistula ad Pisones', Berlin, Akademie-Verlag, 1979; H.C. Waysek, Callidae iuncturae. Skillful]uxta positions oJWords, Structures, Images, and U>ìces in the Odes ofHoraces, diss. Columbia Univ. 1987; E.A. Schmidt, Exfjpa Horatianum, in « WS », a. C I I I 1990, pp. 57-98. ·
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L' E LEG IA E CORNELIO GALLO
Bibliografia sull' elegia latina in generale in H. Harrauer, A Biblio graphy to the Corpus Tibullianum, Hildesheim, Gerstenberg, 1971, pp. 915; utile anche la rassegna, riguardante all'incirca un decennio, di G. Luck, Probleme der romischen Liebeselegie in der neueren Forschung, in ANRW, I 3 (1973), pp. 361-63. Sull'origine dell'elegia latina è d' obbligo il rinvio a F. Jacoby, Zur Entstehung der romischen Liebeselegie, in (( RhM », a. LX 1905, pp. 38-105; posizioni diverse sono state espresse da altri studiosi, in particolare da R. Heinze, Ovids elegische Erziihlung, in « Ber. Sachs. Akad. Wiss. », a. LXXI 1919, 7. Leipzig, Teubner, 1919, spec. pp. 127-29 (= Vom Geist des Romertums, Stuttgart, Teubner, 19603, pp. 308-403, spec. 401-2). Si veda no inoltre: A.A. Day, The Origin ofLatin Love-Elegy, Oxford, Blackwell, 1938; E. Burck, Romische Wesensziige der augusteischen Liebeselegie, in « Hermes », a. Lxxx 1952, pp. 163-200; L. Alfonsi-W. Schmid, Elegie, in RAC, IV 1959, coll. 1026-61 (generale sull'elegia, non solo latina); G. Luck, The Latin Love Elegy, London, Methuen & Co., 1959 (= Die romi sche Liebeselegie, Heidelberg, C. Winter-Universitatsverlag, 1961); W. Stroh, Die romische Liebeselegie als werbende Dichtung, Amsterdam, Hak kert, 1971; F. Cairns, The Origins oJLatin Love-Elegy, in Id., Tibullus: A Hellenistic Poet at Rome, Cambridge, Univ. Press, 1979, pp. 214-30; N. Holzberg, Die romische Liebeselegie. Bine Einfiihrung, Darmstadt, Wis senschaftliche Buchgesellschaft, 1990. Contributi su aspetti particola ri sono compresi in ANRW, II 301I (1982):].F. Miller, Callimachus and the Augustan Aetiological Elegy, pp. 371-417; D.N. Levin, War and Peace in Early Roma n Elegy, pp. 418-538; F. Della Corte, Le leges Iuliae e l'elegia ro mana, pp. 539-58; R.I. Frank, Augustan Elegy and Catonism, pp. 559-79· I frammenti di Cornelio Gallo recentemente scoperti in Egitto so no stati pubblicati per la prima volta da R.D. Anderson-PJ. Parsons R.G.M. Nisbet: Elegiacs by Gallus Jro m Qua�r Ibrim, in «JRS », a. LXIX 1979, pp. 125-55. Essi sono compresi, insieme all'unico verso in prece denza noto, nei FPL Buechner, pp. 129-30 e 217 (bibliografia). Sui frammenti si è sviluppata un'ampia bibliografia (vd. A.M. Morelli, Rassegna sul nuovo Gallo, in DMP, II pp. 140-83), che ha investito anche la questione dell' autenticità, messa in discussione da F. Brunholzl, Der sogenannte Galluspapyrus von Kasr Ibrim, in « CodMan », a. x 1984,
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pp. 33-37 (contra, fra gli altri,]. Blansdorf, Der Gallus-Papyrus. Bine Féil schung?, in « ZPE », a. LXVII 1987, pp. 43-50). Studi su Gallo: F. Skutsch, Aus Vergils Friihzeit, Leipzig, Teubner, 1901, passim; R. Syme, The Origin ofCornelius Gallus, in « CQ », a. xxxii 1938, pp. 39-44; L. Alfonsi, L'elegia di Gallo, in « RFIC », a. LXXI 1943, pp. 46-56; E. Bréguet, Les élégies de Gallus d'après la Xe Bucolique de Virgile, in « REL », a. xxvi 1948, pp. 204-14; R. Coleman, Gallus, the Bucolics, and the Ending ofthe Fourth Georgic, in (( AJPh », a. LXXXIII 1962, pp. 55- 71; ].-P. Boucher, Caius Cornélius Gallus, Paris, Les Belles Lettres, 1966; N.B. Crowther, C. Cornelius Gallus. His Importance in the Development of Roman Poetry, in ANRW, II 3013 (1983), pp. 1622-48; G. Petersmann, Cornelius Gallus und der Papyrus von Qasr Ibrim, ibid., pp. 1649- 55; L.D. Reynolds, Gallus, in TT, p. 175; L. Nicastri, Cornelio Gallo e l'elegia elle nistico-romana, Napoli, D'Auria, 1984. TIBULLO E IL CORPUS TIB ULLIAN UM
Bibliografia e rassegne bibliografiche: L. Pepe, Rassegna di studi ti bulliani, in « GIF », a. I 1948, pp. 159-68; H. Harrauer, A Bibliography to the Corpus Tibullianum, Hildesheim, Gerstenberg, 1971; H. Dettmer, The 'Corpus Tibullianum' (1974-1980), in ANRW, II 30l3 (1983), pp. 196275; P. Militerni Della Morte, Rassegna di studi tibulliani (1971- 1983), in « BStudLat », a. xiv 1984, pp. 83-119. Si deve a K. Lachmann la prima edizione critica del corpus: Albii Ti bulli libri quattuor, Berlin, Reimer, 1829. Edizioni critiche di I. P. Postga te ( Oxford, Clarendon Press, 19051 [19152]), di M. Ponchont (Paris, Les Belles Lettres, 1924) e di FW. Lenz (Leipzig, Teubner, 19372; dello stesso Lenz importante edizione critica rivista da G.K. Galinsky, Lei den, Brill, 19713); recentemente, di G. Luck (Stuttgart, Teubner, 1988). Edizioni con traduzione italiana curate da G. Namia (Torino, UTET, 1973; insieme a Properzio), da L. Lenaz-L. Canali (Milano, Rizzoli, 1989). Ancora utile la vecchia edizione con commento di K. Lach mann-L. Dissen ( Gottingen, Dieterich, 1835, in due parti) ; commento ai libri I, n e IV 2-14 di K.F. Smith (New York, American Book, 1913). Per il libro I edizioni critiche con commento di J. André (Paris, PuF, 1965) e P. Murgatroyd (Pietermaritzburg, Univ. of Natal Press, 1980: commento molto approfondito). I due libri di elegie di Tibullo sono 373
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commentati da M.CJ. Putnam (Norman, Univ. of Oklahoma Press, 1973). H. Trankle ha curato recentemente l' edizione critica con com mento della parte non tibulliana del corpus (Appendix Tibulliana, Ber lin-New York, de Gruyter, 1990). Indici e concordanze: E.N. O' Neil, A Criticai Concordance ofthe Ti bullian Corpus, Ithaca, American Philological Association, 1963; A. Della Casa, Le concordanze del Corpus Tibullianum, Genova, Ist. di Filol. class. e med. Univ., 1964; S. Govaerts, Le Corpus Tibullianum. Index ver borum et relevés statistiques, La Haye, Mouton, 1966. Studi generali sul Corpus Tibullianum: M. Schuster, Tibull-Studien. Beitrage zur Erklarung und Kritik Tibulls und des 'Corpus Tibullianum', Wien, Holder-Pichler-Tempsky, 1930; L. Alfonsi, Albio Tibullo e gli au tori del 'Corpus Tibullianum', Milano, Vita e Pensiero, 1946; F. Solmsen, Tibullus as an Augustan Poet, in « Hermes », a. xc 1962, pp. 295-325; D.F. Bright, Haec mihifingebam. Tibullus in His World, Leiden, Brill, 1978; F. Cairns, Tibullus: A Hellenistic Poet at Rome, Cambridge, Univ. Press, 1979; R.J. Ball, Tibullus the Elegist. A Critica l Survey, Gottingen, Vanden hoeck & Ruprecht, 1983; F. Mutschler, Die poetische Kunst Tibulls. Struk turund Bedeutung der Biicher I und II des 'Corpus Tibullianum', Frankfurt a. M., Lang, 1985; Chr. Neumeister, Tibullus. Einfiihrung in sein Werk, Hei delberg, Winter, 1986. Contributi relativi al Corpus Tibullianum sono compresi in ANRW, I I 30/3 (1983) : H. Schoonhoven, pp. 1681-707; H.M. Currie, pp. 1751-64; M. Fisher, pp. 1924-61; MJ. McGann, pp. 1976-99; D.N. Levin, pp. 2000-127; RJ. Littlewood, pp. 2128-58. Im portanti interventi si leggono negli Atti del Convegno internazionale di studi su Albio Tibullo (Roma-Palestrina, 10-13 maggio 1984), Roma, Centro di studi Ciceroniani, 1986. Su questioni biografiche, con particolare riguardo per la Vita Tibul li: A. Rostagni, La 'Vita' svetoniana di Tibullo e la costituzione del 'Corpus Tibullianum', in « RFIC », a. LXI I I 1935, pp. 20-51; E. Paratore, Sulla 'Vita Tibulli' e le 'Vitae Vergilianae', Roma, Gismondi, 1947; W.T. Avery, The 'Vita' ofTibullus, in « CPh », a. LV 1960, pp. 24-27; MJ. McGann, The Da te ofTibullus' Death, in « Latomus' », a. XXIX 1970, pp. 774-80; F. Della Corte, Spunti per una biografia di Tibullo, in « RCCM », a. xx 1978 (=Mi scellanea M. Barchiesi, m), pp. 847-57. Contributi relativi a gruppi di componimenti o singoli componi menti del Corpus. Elegie di Tibullo (lib. I-II) : F. Leo, Uber einige Elegien Tibulls, in Philol. Untersuchungen, hrsg. von A. Kiessling-U. v. 374
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Wilamowitz Moellendorff, n, Berlin, Weidmann, I88I, pp. I-47; F.Ja coby, Tibulls erste Elegie, in « RhM >> , a. LXIV I909, pp. 601-32; R. Reitzen stein, Noch einmal Tibulls erste Elegie, in « Hermes », a. XLVII I9I2, pp. 6o n6; W. Wimmel si occupa di I I e I 2 in Tibull und Delia, I : Tibulls Elegie 1,1; n : Tibulls Elegie 1, 2, Wiesbaden, Steiner, I976 e I983; dello stesso W. il saggio su Derfriihe Tibull, Miinchen, Fink, I968, relativo, oltre che ad alcuni aspetti della problematica tibulliana, a I 4, I 8, I 9, I IO, I 3; J.H. Gaisser, Structure and Tane in Tibullus, I, 6, in « AJPh », a. xcn I97I, pp. 2o2-I6; F. Klingner, Tibulls Geburtstagsgedicht an Messalla (I 7), in « Era nos », a. xux I95I, pp. 117-36; P. Postgens, Tibulls Ambarvalgedicht (II, 1), Wiirzburg, Triltsch, I940; B. Riposati, L'elegia a Messalino di Albio Ti bullo (II, 5), Milano, Vita e Pensiero, I942; U. Knoche, Tibulls friiheste Liebeselegie? (Tibull], 19), in Navicula Chiloniensis. Studia philologa F.Jaco Elegie di Ligdamo by [ . . . ] oblata, Leiden, Brill, I956, pp. I73-90. (m I-6) : A. La Penna, Ancora su Ligdamo e Ovidio, in « A & R », a. m I953, pp. I05-10; K. Biichner, Die Elegien des Lygdamus, in « Hermes », a. xcm I965, pp. 65-112; Duret I983, pp. I46I-67. Panegyricus Messallae ( m 7 = IV I) : J. Hammer, Prolegomena to an Edition ofthe Panegyricus Mes sallae, N ew York, Diss. Columbia Univ., I925; D. van Berchem, Messa l la ou Messalinus. Note sur le Panégyrique de Messalla, in « MH », a. n I945, pp. 33-38; G. Narnia, Appunti per una nuova lettura del 'Panegyricus Messal lae', in «Vichiana », n. s., a. IV I975, pp. 22-59; Duret I983, pp. I4536I. Ciclo di Sulpicia (m 8-r8 = IV 2-12) : E. Bréguet, Le roman de Sul picia. Élégies IV, 2-12 du 'Corpus Tibullianum', Genève, Georg et C.ie, I946; D. Roessel, The Significance of the Name Cerinthus in the Poems of Sulpicia, in «TAPhA », a. cxx I990, pp. 243-50. Lingua, stile, metrica: R. Blirger, Beitrage zur elegantia Tibulls, in Xa pzreç. F. Leo ( . . . ] dargebracht, Berlin, Weidmann, I911, pp. 37I-94; B. Axelson, Unpoetische Worter. Ein Beitrag zur Kenntnis der lateinischen Dich tersprache, Lund, Gleerup, I945, cap. v; M. Platnauer, Latin Elegiac Verse. A Study ofthe Metrica l Usages ofTibullus, Propertius and Ovid, Cambridge, Univ. Press, I95I;J.P. Elder, Tibullus tersus atque elegans, in Critica l Essays on Roman Literature, I : Elegy and Lyric, ed. by J.P. Sullivan, London, Routledge & Kegan Paul, I962, pp. 65-I05. Trasmissione del testo: R.H. Rouse-M.D. Reeve, Tibullus, in TT, pp. 420-25; Albius Tibullus, in EACL, n pp. 655-56; M. Rothstein, De Tibulli codicibus, diss. Berlin I88o; B.L. Ullman, Tibullus in the Mediaeval Florilegia, in « CPh », a. xxm I928, pp. 128-74; M.D. Reeve, 375
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The codex Eboracensis ofTibullus, in « Maia », a. xxv 1973, pp. n5-16. Fortuna: E. Lissberger, Das Fortleben der romischen Elegiker in den 'Car mina epigraphica1, diss. Tiibingen 1934; B.L. Ullman, Petrarch1s Acquain tance with Catullus1 Tibullus1 Propertius, in Id., Studies in the Italian Renais sance, Roma, Ed. di Storia e Letteratura, 19732 (1955 1), pp. 177- 96; G. Luck, Goethes 'Romische Elegien1 und die augusteische Liebeselegie, in « Ar cadia », a. II 1967, pp. 173-95; M.-P. Pieri, Suggestioni tibulliane nella poesia latina e volgare del Poliziano, in « A&R », n. s., a. xxxiv 1989, pp. II'J-30. PROPERZ I O
Bibliografie e rassegne bibliografiche: G. Namia, Rassegna di studi properziani (1960-1970), in « Vichiana », n. s., a. I 1972, pp. 120-34; H. Har rauer,ABibliography to Propertius, Hildesheim, Gerstenberg, 1973; W.R. Nethercut, Recent Scholarship on Propertius, in ANRW, II 30/3 (1983), pp. 1813-57; P. Fedeli-P. Pinotti, Bibliografia Properziana (1946- 1983), Assisi, Accad. Properziana del Subasio (« Atti », VI 9), 1985; V. Viparelli, Rasse gna di studi properziani (1982-1987), in « BStudLat », a. xvii 1987, pp. 1976; Ead., Ancora su alcuni recenti studi properziani, ibid., a. xvm 1988, pp. 58-63. Prima edizione critica solidamente fondata a cura di K. Lachmann: Sex. Aur. Propertii Carmina, Leipzig, Fleischer, 1816. Numerose le edi zioni teubneriane, curate da C. Hosius (Leipzig 19n1, 19323), M. Schuster (Leipzig 1954), R. Hanslik (Leipzig 1979) e P. Fedeli (Stutt gart 1984); da segnalare anche l'edizione a cura di E.A. Barber (Ox ford, Clarendon Press, 19531 [196o2]). Edizioni con traduzione italiana di E .V. D'Arbela (Milano, Istituto Editoriale Italiano, 1964-1967, 3 voll., con note di commento) e di Namia, cit. (vd. supra,p. 373). Disponiamo di numerose ottime edizioni con commento: Die Elegien des Sextus Propertius, erkl. von M. Rothstein, Berlin, Weidmann, 1920-19242 (18981), 2 voll.; The Elegies ofPropertius, ed. by H.E. Butler-E.A. Barber, Oxford, Clarendon Press, 1933; Sex. Propertii Elegiarum liberI (Monobi blos), ed. P.J. Enk, Leiden, Brill, 1946 (2 partes); Sex. Propertii Elegiarum liber secundus, ed. PJ. Enk, Leiden, Sijthoff, 1962 (2 partes); Propertius. Elegies. Book I-IV, ed. by W.A. Camps, Cambridge, Univ. Press, 19611967 (4 voll.) ; Sesto Properzio. Il libro quarto delle elegie, a cura di E. Pasoli, Bologna, Pàtron, 19672; edizioni con approfondito commento di P.
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Fedeli: Sesto Properzio. Il primo libro delle elegie, Firenze, Olschki, 1980; Properzio. Il libro terzo delle elegie, Bari, Adriatica, 1985; Properzio. Elegie. Libro IV, Bari, Adriatica, 1965; valida recente edizione di G.P. Goold, London-Cambridge (Mass.), Loeb, 1990. Si veda inoltre: UJ. Kocher, Properz III 22. Text, Ubersetzung, Kommentar, Ztirich,Juris Druck Verlag, 1974· Indici e concordanze : I.S. Phillimore, Index verborum Propertianus, Oxford, Clarendon Press, 1905; B. Schmeisser, A Concordance to the Ele gies ofPropertius, Hildesheim, Gerstenberg, 1972. Studi generali: R. Helm, Sex. Propertius, in RE, xxm 1 {1957), colL 758-96; A. La Penna, Properzio. Saggio critico seguito da due ricerchefilologi che, Firenze, La Nuova Italia, 1951; Id., L'integrazione d@cile. Un profilo di Properzio, Torino, Einaudi, 1977 (due saggi notevoli) ; J.-P. Boucher, Études sur Properce. Problèmes d'inspiration et d'art, Paris, de Boccard, 1965 (198oZ); E. Lefèvre, Propertius ludibundus. Elemente des Humors in seinen Elegien, Heidelberg, Winter, 1966; M. Hubbard, Propertius, London, Duckworth, 1974; ]-P. Sullivan, Propertius. A Criticai Introduction, Cam bridge, Univ. Press, 1976; Th.D. Papanghelis, Propertius: a Hellenistic Poet on Lave and Death, Cambridge, Univ. Press, 1987; D. Th. Benedikt son, Propertius, Modernist Poet oJ Antiquity, Carbondale/Edwardsville, Southern Illinois Univ. Press, 1989. Da segnalare gli Atti dei Colloquia Propertiana, Assisi, Accademia Properziana del Subasio (1 , 1977; I I , 1981; m 1983), e il volume per il bimillenario della morte di Properzio, Assisi, Accademia Properziana del Subasio, 1986. Raccolta di impor tanti contributi di autori vari anche in Properz, hrsg. von W. Eisenhut, Darmstadt, Wissenschaftliche Buchgesellschaft, 1980. Tratta di questioni biografiche H. Mersmann, Quaestiones Propertia nae, Paderborn, ex officina typographiae Bonifacianae, 1931, pp. 5-26 ( Quo tempore Propertius natus si t). Su singoli libri di elegie: G. Petersmann, Themenfiihrung und Motiv entjàltung in der Monobiblos des Properz, in GB », Suppl. I, Horn-Graz, 1980; P. Fedeli, "Propertii monobiblos": struttura e motivi, in ANRW, u 30/ 3 (r983), pp. 1858-922; V. Eckert, Untersuchungen zurEinheit von Properz I, Heidelberg, C. Winter-Universitatsverlag, 1985; E. Courtney, The Structure ofPropertius' Book J, in Phoenix )), a. xxiv 1970, pp. 48-53; K. W. Weeber, Das 4· Properz-Buch. Interpretationen zu seiner Eigenart und seiner Stellung im Gesamtwerk, diss. Bochum 1977Contributi su singole elegie (selezione dei titoli piu recenti): D.N. «
«
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Levin, Hellenistic Echoes in Propertius' First Elegy, in « GB », a. m 1975, pp. 215-21; R. Hanslik, Zum ersten Gedicht der Monobiblos des Properz, in « WS », a. LXXXIX 1976, pp. 186-98; O. Steen Due, La première élégie de Properce, in « C&M », a. xxxvi 1985, pp. 159-71; V. Schmidt, Encore une Jois castas adisse puellas (Prop. I 1, 5) , in « Mnemosyne », s. IV, a. xxxv 1982, pp. 84-91; F. Cairns, Two Unidentified Komoi ofPropertius: I3 and II 29, in « Emerita », a. XLV 1977, pp. 325-53; V. Schmidt, Properz I 8 und II 16. Ein Vérgleich, in « Mnemosyne », s. IV, a. xxxiii 1980, pp. 313-28; F.-H. Mutschler, Okonomie und Philosophie. Uberlegungen zum 14. Gedicht der properzischen Monobiblos, in « RhM », a. cxxvm 1985, pp. 161-80; Ph. L. Thomas, Sound and Structure: Propertius I. 20, in « Latomus », a. xxxvi 1977, pp. 30-39; W.J. McCarthy, Propertius 1, 20: "YÀ.aç eiç iJxw, in > , a. LVIII 1983, pp. 89-109; M. We ber, Die mythologische Erziihlung in Ovids Liebeskunst. Verankerung, Struk tur und Funktion, Frankfurt a. M.-Bern, Lang, 1983; Ch.E. Murgia, The Date of Ovid's Jlrs Amatoria' 3, in « AJPh », a. cvn 1986, pp. 74-94. Remedia amoris: G. Rosati, Le frecce d'amore (Ovidio, 'rem.' 25-26), in « RFIC », a. cxi i i 1985, pp. 412-15; Ch.E. Murgia, Injluence ofOvid's 'Re media amoris' on Jlrs amatoria' 3 und Jlmores' 3, in « CPh », a. LXXXI 1986, pp. 203-20. Metamorphoses. Solo alcuni titoli in una bibliografia vastissima: H. Magnus, Studien zu Ovids 'Metamorphosen', Berlin, R. Gartners Verlags-
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buchhandlung, 1887; G. Lafaye, Les 'Métamorphoses' d'Ovide et leurs mo dèles grecs, Paris, Alcan, 1904; L. Castigliani, Studi intorno allefonti e alla composizione delle 'Metamoifosi' di Ovidio, Pisa, Nistri, 1906; M. von Al brecht, Die Parenthese in Ovids 'Metamorphosen' und ihre dichterische Funk tion, Hildesheim, Olms, 1964; W. Ludwig, Struktur und Einheit der 'Me tamorphosen' Ovids, Berlin, de Gruyter, 1965; B. Otis, Ovid as an Epic Poet, Cambridge, Univ. Press, 19702 (1966l ) ; E.J. Bernbeck, Beobach tungen zur Darstellungsart in Ovids 'Metamorphosen', Miinchen, Beck, 1967; Ch.P. Segai, Landscape in Ovid's 'Metamorphoses'. A Study in the Traniformations ofa LiterarySymbol, Wiesbaden, Steiner, 1969; O.S. Due, Changing Forms. Studies in the 'Metamorphoses' of Ovid, Copenhagen, Gyldendal, 1974; G.K. Galinsky, Ovid's 'Metamorphoses'. An Introduction to the Basic Aspects, Berkeley and Las Angeles, Univ. of California Press, 1975; S. Lundstrom, Ovids 'Metamorphosen' und die Politik des Kai sers, Stockholm, Almqvist & Wiksell, 1980; G. Rosati, Narciso e Pigma lione. Illusione e spettacolo nelle 'Metamoifosi' di Ovidio, con un saggio di A. La Penna, Firenze, Sansoni, 1983;].B. Solodow, The World oJOvid's 'Me tamorphoses', Chapel Hill-London, Univ. of North Carolina Press, 1988; M. Dippel, Die Darstellung des trojanischen Krieges in Ovids 'Meta morphosen' (XII 1-XIII 622), Frankfurt a. M., Lang, 1990. Fasti. Sulle differenze nello stile narrativo fra i Fasti e le Metamoifosi è incentrato il saggio di R. Heinze, Ovids elegische Erziihlung, in « Ber. Sachs. Akad. Wiss. » , a. LXXI 1919, 7, Leipzig, Teubner, 1919 (= Vom Geist des Romertums, Stuttgart, Teubner, 19603, pp. 308-403) . Altri contributi: ]. Pfeiffer, Untersuchungen zur Komposition und Erziihlungstechnik von Ovids 'Fasten', diss. Tiibingen 1952; E. Lefèvre, Die Lehre von der Entste hung der Tieropferin Ovids 'Fasten' 1,335-456, in « RhM », a. CXIX 1976, pp. 39-64; E. Fantham, Sexual Comedy in Ovid's 'Fasti': Sources and Motiva tion, in « HSPh », a. Lxxxvn 1983, pp. 185-216; F. Bomer, Uber das zeitli che Verhiiltnis zwischen den 'Fasten' und den 'Metamorphosen' Ovids, in « Gymnasium », a. xcv 1988, pp. 207-21; R. Riedl, Mars Ultor in Ovids 'Fasten', Amsterdam, Griiner, 1989. Tristia ed Epistulae ex Ponto: G. Focardi, Difesa, preghiera, ironia nel II libro dei Tristia' di Ovidio, in « SIFC », n. s., a. XLVII 1975, pp. 86-129; B.R. Nagle, The Poetics ofExile. Program and Polemic in the Tristia' and 'Epistu lae ex Ponto' ofOvid, Bruxelles, Latomus, 1980; R.G .M. Nisbet, « Crea t and Lesser Bear» (Ovid, Tristia' 4.3), in «]RS », a. LXXII 1982, pp. 49-56; U. Bernhardt, Die Funktion der Kataloge in Ovids Exilpoesie, Hildesheim-
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Rassegna bibliografica di Helm, > 1 pp. 127-29. Edizioni di M. Haupt ( Ovidii (Halieutica'. Gratii et Nemesiani (Cynege tica', Leipzig, Weidmann, 1838) e di F. Vollmer (PLM, 111I, 1911, pp. 2045). Edizioni con commento curate da PJ. Enk, Gratti (Cynegeticon' quae supersunt, Zutphen, Thieme, 1918 (in 2 partes), e da R. Verdière, Gratti (Cynegeticon' libri I quae supersunt, Wetteren, Universa, [1964] (2 voll., con trad. francese, bibliografia, Index nominum et verborum); su un piano scientificamente piu modesto l'edizione di M. Cacciaglia, Il (Cinegetico' di Grattio, Roma [Subiaco, Tip. Monasteri], 1970 (con trad. italiana e note). Studi: F. Vollmer, Grattius, in RE, VII/2 (1912), coll. 1841-46; F. Fiegl, Des Grattius Faliscus (Cynegetica� seine Vorganger und seine Nachfolger, Pro-
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gramm, Gorz, 1890. Riassuntivo sulla tradizione del testo M.D. Reeve, Grattius, in TT, pp. 181-82; notevole contributo di H. Schenkl, Zur Kri tik und Uberlieferungsgeschichte des Grattius und anderer lateinìscher Dichter, in «JKPh », Suppl. xxiv 1898, pp. 383-480; vd. inoltre C. Vecce, Iacopo Sannazttro in Francia. Scoperte di codici aWinizio del XVI secolo, Padova, Antenore, 1988, passim. Note al testo: P. Parroni, Gratt. 'Cyn'. 399-401, in « RFIC », a. CI 1973, pp. 203-6; C. Formicola, Note al testo del 'Cynege ticon' di Grattio, in «Vichiana », n.s., a. xrv 1985, pp. 131-65. LI VIO
Contributi di carattere bibliografico: V. Viparelli, Rassegna di studi liviani, in « BStudLat », a. IV 1974, pp. 49-66; W. Kissel, Livius 1933- 1978: Bine Gesamtbibliographie, in ANRW, n 30/2 (1982), pp. 899-997; biblio grafie ragionate di J.E. Phillips, Current Research in Livy's First Decade: 1959-1979, ibid., pp. 998-1057, e di H. Aili, Livy's Language. A Criticai Sur vey of Research, ibid., pp. II22-4']. Edizione critica di W. Weissenborn-M. Miiller-W. Heraeus-0. Rossbach, comprendente anche le Periochae e Giulio Ossequente (Leipzig, Tcubner, dal 1881, in quattro parti, le ultime due ristampate, Stuttgart, Teubner, 1959) . L' edizione oxoniense non è completa, man cando dei libri xxxvr x Lv: Titi Livi :Ab urbe condita', recogn. R.S. Con way-C.F. Walters-S.K.Johnson-A.H. McDonald, Oxford, Clarendon Press, 1914-1965 (5 tomi; del I c'è una riedizione di R.M. Ogilvie, ibid., 1974). Non è completa neanche l' edizione della Coll. Univ. France, curata da vari studiosi, con note di commento, oltre alla canonica trad. francese: Tite-Live, 'Histoire romaine', Paris, Les Belles Lettres, dal 1940. È completo invece il Livy della Loeb, London-Cambridge (Mass.), 1919-1959, in 14 voli., transl. by B.O. Foster-F.G. Moore-ET. Sage A.C. Schlesinger (con le Periochae e Giulio Ossequente). Per i libri x LI XLV disponiamo dell' ediz. critica a cura di C. Giarratano, Roma, Regio Istituto Poligrafico, 1933 (19372). A partire dal 1971 è stata avviata a Lip sia una nuova edizione critica dei libri Ab urbe condita: sono stati pub blicati i libri xxi-XXII (ree. Th.A. Dorey, Leipzig, Teubner, 197I), xxm xxv {ree. Th.A. Dorey, ibid., 1976), xxvi-xxvn (ree. P.G. Walsh, ibid., 1982 [19892]), xxvm-xxx (ree. P.G. Walsh, ibid., 1986); a Stoccarda in vece J Briscoe ha curato l' edizione dei libri xLI- XLV (Stuttgart, Teub-
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ner, 1986) . Edizione delle Periochae, dei frammenti e del Prodigiorum li ber di Giulio Ossequente a cura di O. Rossbach, Leipzig, Teubner, 1910; limitatamente alle Periochae l' ediz. critica in due parti, con note di commento, di P. Jal, Paris, Les Belles Lettres, 1984. Edizione dell'UTET con trad. italiana: 'Storie' di Tito Livio: La prima deca, a cura di L. Perelli, Torino, UTET, 1953; Libri I-V, a cura di L. Perel li, ibid., 1974; Libri XXI-XXV, a cura di P. Ramondetti, ibid., 1989; Libri XXVI-XXX, a cura di L. Fiore, ibi d., 1981; Libri XXXI-XXXV, a cura di P. Pecchiura, ibid., 1970; Libri XXXVI-XL, a cura di A. Ronconi-B. Scardigli, ibid., 1980; Libri XLI-XLV eframmenti, a cura di G. Pascucci, ibid., 1971. Edizione con trad. tedesca per la Tusculum-Bticherei a cu ra di J. Feix-HJ. Hillen (incompleta) : T Livius. 'Riimische Geschichte', Darmstadt, Wissenschaftliche Buchgesellschaft, dal 1974. Della fondamentale edizione con commento di W. Weissenborn, riveduta da H.J. Mtiller (ro voll.), apparsa fra la fme del secolo scorso e l'inizio del nostro, abbiamo una ristampa del 1962-1963: Titi Livi Hb urbe condita' libri, Berlin, Weidmann. Importanti commenti parziali (senza il testo) di R.M. Ogilvie e J. Briscoe: A Commentary on Livy. Books 1-5, by R.M.O., Oxford, Clarendon Press, 1965; A Commentary on Livy. Books XXXI-XXXIII, by J. B., Oxford, Clarendon Press, 1973; A Commentary on Livy. Books XXXIV-XXXVII, by. J .B., Oxford, Claren don Press, 1981. Commenti a singoli libri: T Livi H.b urbe condita' Liber primus, éd. de J. Heurgon, Paris, PuF, 1970; Titi Livi H.b urbe condita' liber XXI, ed. by P. G. Walsh, London, Univ. Tutorial Press, 1973; T Livi H.b urbe condita' Liber XXII, éd. de ]. Vallet, Paris, PuF, 1966. Strumento essenziale è la concordanza di DW. Packard: A Concor dance to Livy, Cambridge (Mass.), Harvard Univ. Press, 1968 (in 4 voli.). Ad essa può essere affiancato il parziale (vol. I, A-Bustum) Lexicon Livianum di F. Ftigner (Leipzig, Teubner, 1897) e il Glossarium Livia num sive Index Latinitatis exquisitioris di A.G. Ernesti, rielaborato da G.H. Schafer (Leipzig, Weidmann, 1804) . Per il Prodigiorum liber: S. Rocca, Iulii Obsequentis Lexicon, Genova, lstit. Filol. dass. med. Univ., 1978. Studi generali. Contributi in ANRW, II 30/2 (1982) : P.G. Walsh, Li vy and the Aims of'historia': An Analysis ofthe Third Decade, pp. 1058- 74; J. Briscoe, Livy and Senatorial Politics, 200-167 B.C.: The Evidence '?[ the Fourth and Fifth Decade, pp. 1075-121; E. Burck, Die ri.imische Expansion im Urteil des Livius, pp. II48-89; M.R. Giro d, La Géographie de Tite-Live, pp. 390
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n90-229; L. Bessone, La tradizione epitomatoria liviana in età imperiale, pp. 1230-63. Raccolte di contributi, generalmente di notevole spesso re : Wege zu Livius, hrsg. von E. Burck, Darmstadt, Wissenschaftliche Buchgesellschaft, 1967; Livy, ed. by Th.A. Dorey, Lon don, Routledge & Kegan Paul, 1971; Livius. Werk und Rezeption. Festschrift fiir E. Burck [ . . . ] hrsg. von E. Lefèvre und E. Olshausen, Miinchen, Beck, 1983. Al tri studi generali sull' autore e l'opera: H. Taine, Essai sur Tite-Live, Pa ris, Hachette, 19108 (18561 ) ; H. Bornecque, Tite-Live, Paris, Boivin, 1933; P. Zancan, Tito Livio, Milano, Mondadori, 1940; P.G. Walsh, Livy. His Historical Aims and Methods, Cambridge, Univ. Press, 1974 ( « G&R, New Surveys in the Classics », 8) . Su questioni biografiche e sul rapporto con Augusto: R. Syme, Livy and Augustus, in « HSPh >>, a. LXIV 1959, pp. 27-87; HJ. Mette, Livius und Augustus, in « Gymnasium », a. LXVIII 1961, pp. 269-85; E. Mensching, Livius, Cossus und Augustus, in « MH », a. XXIV 1967, pp. 12-32. Importanti e numerosi i saggi sulle fonti: H. Nissen, Kritische Unter suchungen ii ber die Quellen dervierten undfiinfien Dekade des Livius, Berlin, Weidmann, 1863; W. Soltau, Livius' Geschichtswerk. Seine Komposition und seine Quellen, Leipzig, Dieterich, 1897; H.A. Sanders, Die Quellen contamination im 21. und 22. Buche des Livius, Berlin, Mayer & Miiller, 1898; A. Klotz, Livius und seine Vorgiinger, 1-3, Leipzig und Berlin, Teub ner, 1940-1941; TJ. Luce, Livy. The Composition ofHis History, Princeton, Univ. Press, 1977- In particolare sul rapporto con Polibio: E. Pianezza la, Traduzione e ideologia. Livio interprete di Polibio, Bologna, Pàtron, 1969; H. Trankle, Livius und Polybios, Basel-Stuttgart, Schwabe & Co. Verlag, 1977- Riguardano in prevalenza singole sezioni o specifici aspetti del l' opera: E. Burck, Die Erzéihlungskunst des T Livius, Berlin, Weidmann, 19341, 19642 (saggio notevole; sono analizzati in particolare i libri I-v); Id., Einfiihrung in die dritte Dekade des Livius, Heidelberg, Kerle, 1950; W. Hoffmann, Livius und der zweite Punische Krieg, Berlin, Weidmann, 1942; R. Bloch, Tite-Live et les premiers siècles de Rome, Paris, Les Belles Lettres, 1965 (sui libri I-n) ; M. Mazza, Storia e ideologia in Livio. Per un'a nalisi storiograflca della praifatio ai Libri 'a b Urbe condita', Roma, Bonanno, 1967; ]. Fries, Der Zweikampf Historische und literarische Aspekte seiner Darstellung bei T Livius, Konigstein/Ts., Hain, 1985; D. Gutberlet, Die erste Dekade des Livius als Quelle zur gracchischen und sullanischen Zeit, Hildesheim-Ziirich-New York, Olms- Weidmann, 1985; M.A. Levi, Plebe e patriziato nei due primi libri di Livio, in « RAL », a. xuv 1989, pp. 391
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181-90; R. von Haehling, Zeitbeziige des T Livius in der ersten Dekade sei nes Geschichtswerkes: Nec vitia nostra nec remedia pati possumus, Stuttgart, Steiner, 1989. Grammatica, lingua, stile: E. Wolfflin, Livianische Kritik und Liviani scher Sprachgebrauch, Progr. Winterthur, Berlin, Calvary u. Co., 1864; O. Riemann, Études sur la langue et la grammaire de Tite-Live, Paris, Thorin, 1879 1 (18842); S.G. Stacey, Die Entwickelung des livianischen Stiles, in « ALLG », a. x 1898, pp. rr-82; R. Ullmann, Étude sur le style des discours de Tite-Live, Oslo, Dybwad, 1929; E. Mikkola, Die Konzessivitiit bei Livius. Mit besonderer Beriicksichtigung der ersten undJunften Dekade. Bine syntak tisch-stilistische Untersuchung, Helsinki, Acad. Scient. Fenn., 1957; A.H. McDonald, The Style of Livius, in «]RS », a. XLVI I 1957, pp. 155-72; ]. Wankenne, Le chapitre de Tite-Live I, 13. Analyse philologique et linguisti que, in « LEC », a. XLIII 1975, pp. 350-66; P. Fedeli, Ideologia e stile: i poeti smi e gli arcaismi liviani, in « QS », a. III 1976, pp. 255-83; T. Viljamaa, Livy 1, 47, 1-7. A Note on the Historical Infinitive, in « Arctos », a. XII 1978, pp. 159-65; TJ. Moore, Artistry and Ideology: Livy's Vocabulary of Virtue, Frankfurt a. M., Athenaum, 1989. Storia del testo: L.D. Reynolds, Livy, in TT, pp. 205-14; Titus Livius, in EACL, II pp. 1-16; A. Perosa, Recenti studi sulla tradizione di Livio, in « A&R », s. IV, a. IV 1954, pp. 21-28;].E.G. Zetzel, The Subscriptions in the Manuscripts ofLivy and Pronto and the Meaning ofEmendatio, in « CPh », a. Lxxv 1980, pp. 38-59; G. Billanovich, La tradizione del testo di Livio e le origini dell'umanesimo. I. Tradizione efortuna di Livio tra medioevo e umane simo, I, Padova, Antenore, 1981; B. Bravo-M. Griffin, Unfra mmento del libro XI di Livio?, in « Athenaeum », n.s., a. LXVI 1988, pp. 447-521 (con vincente attribuzione). Importanti ricerche di M.D. Reeve: The Trans mission ofLivy 26-40, in « RFIC », a. cxiv 1986, pp. 129-72; The Third De cade oJLivy in Italy : the Family ofthe Puteanus, ibid., a. cxv 1987, pp. 12964; The Third Decade oJLivy in Italy: The Spirensian Tradition, ibid., pp. 405-40; The Transmission ofFlorus' Epitoma 'de Tito Livio' and the 'Perio chae', in « CQ >>, n.s., a. xxxviii 1988, pp. 477-91; The 'Vetus Carnotensis' of Livy Unmasked, in Studies in Latin Literature and Its Tradition in honour of C. O. Brink, ed. by]. Diggle,J.B. Hall, and H.D. Jocelyn, Cambrid ge, Cambridge Philological Society, 1989, pp. 97-II2. Contributi al te sto:J.N. Madvig, Emendationes Livianae iterum auctiores editae, Hauniae, Gyldendal, 18772 (186ol); R.M. Ogilvie, Notes on Livy IX, in « YClS », a. xxiii 1973, pp. 159-68; D.R. Shackleton Bailey, Liviana, in « RFIC », a. 392
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1986, pp. 320-32; W.S. Watt, Notes on Livy 41-45, in « Athenaeum », n.s., a. LXVI 1988, pp. 11-J7. Fortuna: P. Wessner, Zu den Liviuszitaten bei Priscian, in Hundert]ahre A. Marcus u. E. Webers Verlag, 1818-1918, Bonn, Marcus & Weber, 1919, pp. 110-14; A. Schiaffini, Studi di storia della prosa italiana. Lo stile di tono lati neggiante dei traduttori dai classici nel Due e Trecento e la versione da Livio di G. Boccaccio, in « Convivium », a. IV 1932, pp. 1-26; G. Huszti, La fortuna di Tito Livio in Ungheria, Roma, Istit. di Studi romani, 1943; D. van Ber chem, Tito Livio nella Svizzera del Rinascimento, ibid., 1943; A. Boethius, Gli echi dell'opera di Livio nel mondo scientifico e culturale della Svezia, ibid., 1947; G. Martelletti, La toga di Argante, in « ASNP », s. m, a. v 1975, pp. 1067-74· Sulle Periochae: A. Klotz, Zu den 'Periochae' des Livius, in « Philolo gus », a. xci 1936, pp. 67-88; L. Bessone, Le 'Periochae' di Livio, in « A&R », n.s., a. XXIX 1984, pp. 42-55. Su Giulio Ossequente : P.L. Schmidt, Iulius Obsequens und das Pro blem der Livius-Epitome. Ein Beitrag zur Geschichte der lateinischen Prodi gienliteratur, in AAWM », soz. Kl., 1968, 5, Wiesbaden, Steiner, 1968; C. Santini, Letteratura prodigiale e ''sermo prodigialis" in Giulio Ossequente, in « Philologus », a. cxxx1 1 1988, pp. 210-26. cxiv
, n.s., a. xvi 1987, pp. 3-23. Contributi esegetico-testuali: R. Ellis, Noctes Manilianae, Oxford, Clarendon Press, 1891; J.P. Postgate, Silva Mani liana, Cambridge, Prela Academico, 1897; E. Flores, Contributi difilolo gia maniliana, Napoli, L' arte tipografica, 1966. FEDRO
Rassegna bibliografica di L. Tortora, Recenti studi su Fedro (19671974), in « BStudLat », a. v 1975, pp. 266-73Edizioni critiche ottocentesche di L. Miiller (Phaedrus. Fabularum aesopiarum libri quinque, Leipzig, Teubner, 1877) e di L. Havet (Phaedri Augusti liberti Fabulae Aesopiae, Paris, Hachette, 1895; edizione molto importante, seguita da Disquisitiones critica e sulla metrica e sull'ordine delle Jabulae in rapporto alla tradizione del testo) . Nel nostro secolo edizioni di LP. Postgate (Phaedri Fabulae Aesopiae cum Nicolai Perotti prologo et decem novisJabulis, Oxford, Clarendon Press, 1919) e di A. Bre not (Phèdre, Fables, Paris, Les Belles Lettres, 1924) . Per le favole in prosa di IV-V secolo edizione di C. Zander (Phaedrus solutus vel Phaedri Fabu lae novaeXXX, Lund, Gleerup, 1921) . Testo , trad. ital. e note di E. Bian chi, Lefavole di Fedro, Firenze, Sansoni, 1919; edizione con commento di F. Cantarella, Milano, Albrighi, 19204. Fondamentale, tanto per i problemi di trasmissione che per il testo delle favole di Fedro e di imi tatori, L. Hervieux, LesJabulistes latins depuis le siècle d'Augustejusqu'à la fin du moyen age, 5 tomi, Paris, Firmin-Didot, 1893-18992 (rist. New York, Burt Franklin, s.d.) , tomi I e II dedicati a Fedro. Indici e lessici: O. Eichert, Vollstéindiges Worterbuch zu den Fabeln des Phaedrus, Hannover, Hahn, 18772; A. Cinquini, Index Phaedrianus, Mi lano, Hoepli, 1905; C.A. Cremona, Lexicon Phaedrianum, Hildesheim, Olms, 1980. Studi generali: G. Thiele, Phà'drus-Studien, in « Hermes », a. XLI 1906, pp. 562-92; a. XLIII 1908, pp. 337-72, a. XLVI 1911, pp. 376-92; 0. Wein-
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reich, Fabel, Aretalogie, Novelle. Beitriige zu Phadrus, Petron, Martial und Apuleius, Heidelberg, C. Winters Universitatsbuchhandlung, 1931; A. De Lorenzi, Fedro, Firenze, La Nuova Italia, 1955; R. Fisichella, Appun ti per un saggio su Fedro, in « Orpheus >>, a. xxm 1976, pp. 3-31; H. MacL. Currie, Phaedrus the Fabulist, in ANRW, n 32/1 (1984), pp. 497-513. Altri contributi: G. Pisi, Fedro traduttore di Esopo, Firenze, La Nuova Italia, 1977; P. Hamblenne, Les choucas chez les paons (Phaedr., 1,3): Phèdre, Séjan ou Palias?, in « LEC >>, a. xux 1981, pp. 125-33; M. Massaro, La redazione fedriana della Matrona di Efeso, in « MCSN >> , a. m 1981, pp. 217-37; G. Moretti, Lessico giuridico e modello giudiziario nella favola fedriana, in « Maia >>, a. xxxiv 1982, pp. 227-40; L. De Maria, La femina in Fedro. Emarginazione e privilegio, Lecce, Adriatica Ed. Salentina, 1987 Su gram matica, lingua e stile, oltre a Thiele, Phiidrus-Studien, cit., M. Massaro, Variatio e sinonimia in Fedro, in « InvLuc », a. I 1979, pp. 89- 142; Id., Una caratteristica dello stile di Fedro. La variatio sermonis, in « QuadFoggia », a. I 1981, pp. 49-61; M. Pugliarello, Appunti di sintassifedriana, in >, n.s., a. XI 1982, pp. 35-51. Sul perduto De incendio urbis: D. Gagliardi, Sul 'De incendio urbis' di Lucano, in « RFIC », a. xcvi 1968, pp. 435-38; M.J. McGann, Lucan's 'De incendio urbis': Prose or Verse?, ibid., a. xcix 1971, pp. 63-65; Id., Lucan's 'De Incendio Urbis': The Evidence of Vacca, in «TAPhA », a. cv 1975, pp. 213-17- Sull' niacon vd. R. Degl'Inno centi Pierini, Il "primo"Lucano: 'Iliacon�fr. 7 Mor., in DMP, II pp. 184-205. Sulle fonti e sulla tecnica allusiva: C. Hosius, Lucan und seine Quellen, in « RhM », a. XLV I I I 1893, pp. 380-97; R. Pichon, Les sources de Lucain, Paris, Leroux, 1912; S. Timpanaro, Note a Lucano, in Letterature compara te. Problemi e metodo. Studi in onore di E. Paratore, Bologna, Pàtron, 1981, I I pp. 603-8; E. Narducci, Ideologia e tecnica allusiva nella 'Pharsalia', in ANRW, n 32/3 (1985), pp. 1538-64; M. Lausberg, Lucan und Homer, ibid., pp. 1565-622. Sullo stile e sulla retorica nella Pharsalia: J. Aymard, Quelques séries de comparaisons chez Lucain, Montpellier, Déham, 1951; S.F. Banner, Lucan and the Declamation School, in « AJPh », a. LXXXVII 1966, pp. 257-89; M.P.O. Morford, The Poet Lucan. Studies in Rhetorical Epic, Oxford, Blackwell, 1967; Y. Miura, Zur Funktion der Gleichnisse im I. und VII. Buch von Lucans 'Pharsalia', in , a. xrv 1966, pp. 61-81; G. Cupaiuolo, Gli studi su Seneca nel triennio 19691971, in >, a. VI 1981, pp. 91-n7; Id., Petronio: Crotone o il mondo alla rove scia, in « Aufidus », a. I 1987, pp. 3-34; A. Perutelli, Modo modo e Petron.38, 7. in « RFIC », a. cxii 1984, pp. 171-76; Id., Le chiacchiere dei liberti. Dialogo e commedia in Petronio 41-46, in « Maia », a. xxxvii 1985, pp. 103-19; Id., Una proposta di lettura per la scuola: il cap. 37 di Petronio, in « Aufidus », a. m 1987, pp. 51-67; F. Nardomarino, Petronio, Satyricon 141. Il testamento e la scelta necrofagica, ibid., a. xi-XII 1990, pp. 25-59.
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È stata oggetto di studi molto approfonditi la lingua del Satyricon, in particolare la problematica dei diversi livelli: W. Heraeus, Die Sprache des Petronius und die Glossen, Leipzig, Teubner, 1899; A. Marbach, Wort bildung. Wortwahl und Wortbedeutung als Mittel der Charakterzeichnung bei Petron, diss. Giessen 1931; A. Stefenelli, Die Volkssprache im Wérk des Pe tron im Hinblick aufdie romanischen Sprachen, Wien, Braumiiller, 1962; A. Dell'Era, Problemi di lingua e stile in Petronio, Roma, Ed. di Storia e Let teratura, 1970; S. Priuli, Note di onomastica petroniana, Bruxelles, Lato mus, 1975; A. Wilmi, Linguistische Bemerkungen zu den Griizismen in Pe trons 'Cena Trimalchionis', in « Arctos », a. xv 1981, pp. 125-30; H. Peters mann, Umwelt, Sprachsituation und Stilschichten in Petrons 'Satyrica', in ANRW, n 3213 (1985), pp. 1687-705; B.Boyce, The Language ofthe Freed men in Petronius' Cena Trimalchionis, Leiden, Brill, 1991. Sulla trasmissione del testo: M.D. Reeve , Petronius, in IT, pp. 295300; Petronius Arbiter, in EACL, n pp. 221-25; B.L. Ullman, The Text of Petronius in the Sixteenth Century, in « CPh », a. xxv 1930, pp. 128-54; H. van Thiel, Petron. Uberliiferung und Rekonstruktion, Leiden, Brill, 1971; T. Wade Richardson, Problems in the Text-History ofPetronius in Antiquity and the Middle Ages, in « A]Ph », a. xcvi 1975, pp. 290-305. Qualche titolo sulla fortuna: E. Grisebach, Die Wanderung derNovelle der treulosen Witwe durch die Wéltlitteratur, Berlin, Lehmann, 18892; A. Collignon, Pétrone au moyen age et dans la littératurefrançaise, Paris- Nan cy, Berger-Levrault, 1893; R. Moncelsi, Petronio e Anatole France, in « A&R», n.s., a. xxvn 1982, pp. 149-59; G. Sommariva, Un epigramma di Petronio presso Hildebert?, in DMP, m pp. 120-52; S. Boldrini, Una vedova "a pranzo": a proposito del cibo nel racconto della Matrona di Efeso e in alcune sue varianti, in « StudUrb », B, a. LXI 1988, pp. 297-326; G. Lupinu, Piero Chiara e il 'Satyricon' di Petronio, in « Sandalion », a. xn-xm 1989-1990, pp. 245-60.
COLUMELLA
Bibliografia: A. Cossarini, Dieci anni di studi columelliani (1963-1972), in « BStudLat », a. VI 1976, pp. 321-27; R. Martin, État présent des études sur Columelle, in ANRW, I I 3213 (1985), pp. 1959-79 (breve sintesi gene rale con bibliografia alle pp. 1974-79). Merita di essere menzionata la vecchia edizione con commento di ].M. Gesner, in Scriptores rei rusticae Latini veteres, I, Leipzig, Fritsch, 433
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17732. L' edizione critica piu autorevole del De re rustica e del De arbori bus (di non indiscussa autenticità) si deve a V. Lundstrom-A.Joseph son-S. Hedberg: L. [uni Moderati Columellae Opera quae exstant, Uppsa la, Eranos' Forlag, 1897-1968, 8 fascicoli. Edizione critica con trad. te desca di W. Richter, Lucius lunius Moderatus Columella. ZwolfBiicher iiber Landwirtschafi. Buch eines Unbekannten iiber Baumziichtung, Mlin chen, Artemis Verlag, 1981-1983, 3 voll. In tre volumi anche l'edizione con trad. inglese a cura di H.B. Ash-E.S. Forster-E.H. Heffner, Lon don-Cambridge (Mass.), Loeb, 1948-1955. Testo latino e trad. italiana di R. Calzecchi Onesti, introd. e note di C. Carena, Torino, Einaudi, 1977- Edizione critica di singoli libri, con trad. francese e note di com mento, della Coll. Univ. France, Paris, Les Belles Lettres: Columelle, 'De l'agriculture� livre X ('De l'horticulture'), par E. De Saint-Denis, 1969; Columelle, 'De l'agriculture� livre XII ('De l'intendante'), parJ. André, 1988; Columelle, , par R. Goujard, 1986. Indice di Columella, relativo all' edizione di Uppsala, a cura di G.G. Betts-W.D. Ashworth (Index to the Uppsala Edition oJColumella, Upp sala, Almqvist & Wiksell, 1971) . Studi generali: A. Kappelmacher, L. lunius Moderatus Columella, in RE, x 1 (1917) , coli. 1054-68; E.S. Forster, Columella and His Latin Treati se on Agriculture, in « G&R » , a. xrx 1950, pp. 123-28; Martin, État présent, ci t. Sulle fonti: B. Baldwin, Columella's Sources and how He used them, in « Latomus » , a. xxrr 1963, pp. 785-91; A. Cossarini, Aspetti di Virgilio in Columella, in >, n.s., a. r 1980, pp. 126-51 {sul libro x vd. anche E. Di Lorenzo, L'esametro del 'De cultu hortorum' di Columella, in >, a. x n 1990, pp. IIJ-52) . L' autentici tà columelliana del De arbori bus è stata negata da W. Richter, Der 'Li ber de arbori bus' und Columella, Mlinchen, Beck, 1972, riaffermata, fra gli al tri, da R. Goujard, Le 'De arboribus' de Columelle: problèmes de /'authentici té, in « RPh >>, s. m, a. LIII 1979, pp. 7-28; Id. , Encore à propos de l'authentici té du 'De arboribus', in « Latomus >> , a. XLV 1986, pp. 612-18. Sulle praifatio nes vd. T.Janson, Latin Prose Prifaces, Stockholm, Almqvist & Wiksell, 1964, pp. 92-95. Grammatica, lingua e stile sono stati studiati special mente dalla scuola scandinava: G. Nystrom, Variatio sermonis hos Colu mella, Goteborg, Eranos' Forlag, 1926; N. Dahllof, Tempora och modi hos Columella, Goteborg, Eranos' Forlag, 1931. Sulla trasmissione del testo: M.D. Reeve, Columella, in TT, pp. 146434
B I B L I OG RAFIA DE LLA LETTE RATURA LAT I NA
47; L. Iunius Moderatus Columella, in BACL, I pp. 351-54; A. Josephson, Die Columella-Handschriften, Uppsala, Lundeqvist, 1955; S. Hedberg, Contamination and Interpolation. A Study ofthe 15 Century Columella Ma nuscripts, Uppsala, Almqvist & Wiksell, 1968; W. Richter, Beobachtun gen zur SA- Uberliiferung Columellas, in « WS �. a. LXXXVIII 1975, pp. 13547; P.-P. Corsetti, Note sur les excerpta médiévaux de Columelle, in « RHT�, a. vn 1977. pp. 109-32; Id., Un nouveau manuscrit de Columelle (Turin, Bibl. reale, Varia 192), ibid., a. VII I 1978, pp. 289-93. C U LTUR A E LET TER ATUR A DELL'ETÀ DEI F LAVI
Segnaliamo contributi riguardanti in modo particolare il rapporto fra gli imperatori e la letteratura, i "minori" e la poesia epica nel suo complesso: H.E. Butler, Post-Augustan PoetryJrom Seneca tojuvenal, O x ford, Clarendon Press, 1909; G. Thiele, Die Poesie unter Domitian, in « Hermes �. a. LI 1916, pp. 233-60; R.B. Steele, The Interrelation ofthe La tin Poets Under Domitian, in « CPh �. a. xxv 1930, pp. 328-42; Bardon, Bmpereurs, pp. 257-335; Id., Le goùt à l'époque des Flaviens, in « Latomus », a. XXI 1962, pp. 732-48; O. Schonberger, Zum Weltbild der drei Bpiker nach Lukan, in « Helikon >>, a. v 1965, pp. 123-45; ]. Delz, Nec tu divinam Aeneida tempta. Textkritisches zu Valerius Flaccus, Statius, Silius Italicus, in « MH », a. xxxn 1975, pp. 155-72; P. White, The Friends ofMartial, Statius, and Pliny, and the Dispersa! ofPatronage, in « HSPh », a. LXXIX 1975, pp. 265-300; V. Tandoi, Gli epici difine I secolo dopo Cristo, o il crepuscolo degli dei, in « A&R �, n.s., a. xxx 1985, pp. 154-69; Billerbeck, Stoizismus, cit. (vd. supra, p. 397), pp. 3I16-51, spec. 3129 sgg.; Duret 1986, passim; S. Franchet d'Espèrey, Vespasien, Titus et la littérature, in ANRW, n 32/5 ( 1986), pp. 3048-86; K.M. Coleman, The Bmperor Domitian and Literatu re, ibid., pp. 3087-n5; R. Verdière, Considérations sur trois poètes de la lati nité d'argent: Iulius Cerialis - Turnus - Arruntius Stella, in « Eos », a. LXXVI 1988, pp. 315-23. Un cenno particolare per la poetessa Sulpicia ricordata da Marziale (x 35 e x 38) : la cosiddetta "satira di Sulpicia", componimento di 70 esametri su Domiziano, è in realtà assai piu tarda; edizioni di Jahn Leo, cit. (vd. supra, p. 414), poi con gli Bpigrammata Bobiensia di F. Mu nari (Bpigrammata Bobiensia, detexit A. Campana, ed. F. M., Roma, Ed. di Storia e Letteratura, 1955, pp. 91-95) e di W. Speyer {Leipzig, Teub435
MARIO DE N O N N O - PAOLO DE PAOLI S - CARLO D I G I OV I N E
ner, 1963); edizione con trad. e commento di A. Giordano Rampioni (Sulpiciae Conquestio {Ep. Bob. 37}, Bologna, Pàtron, 1982); sul compo nimento vd. S. Mariotti, Epigrammata Bobiensia, in RE, Suppl. IX 1962, coll. 37-64, passim, spec. col. 62; inoltre M. D. Reeve, Sulpicia, in TT, pp. 405-6 e, per la datazione,]. Soubiran, Utl curieux effet métrique dans la Sulpiciae conquestio, in « Vichiana >> , n.s., a. XI 1982, pp. 295-304. PLINIO IL VECCHIO
Ampia informazione bibliografica negli ultimi decenni : H. Le Bonniec, Bibliographie de l"Histoire naturelle' de Pline l'ancien, Paris, Les Belles Lettres, 1946; K. Sallmann, Plinius der Altere 1938-1970, in « Lu strum », a. xvi i i 1975, pp. 5-299 (bibliografia ragionata molto impor tante); utili Berichte in 'Historia Naturalis' XIII, 74-82 and the Manufocture ofPapyrus, in « ZPE », a. xxxvn 1980, pp. 12136. Sulla perduta opera Bella Germaniae vd. K. Sallmann, Der Traum des Historikers: Zu den 'Bella Germaniae' des Plinius und zurjulisch-claudischen Geschichtsschreibung, in ANRW, I I 32/J (1984), pp. 578-6or. Su grammatica, lingua, stile : ]. Muller, Der Stil des alteren Plinius, Innsbruck, Wagner, 1883; Norden, Die antike Kunstprosa, cit., I pp. 31418 (= La prosa d'arte antica, cit., I pp. 325-29), col noto giudizio negativo sulla prosa di Plinio il V.; C. Brakman, Ad Plinii 'Na t. hist.' observationes grammaticae, in « Mnemosyne », a. LVI I I 1930, pp. 214-22; A. Ònnerfors, Pliniana. In Plinii Maioris Waturalem historiam' studia grammatica, semanti ca, critica, Uppsala, Almqvist & Wiksell, 1956; PY. Cova-R. Gazich G.E. Manzoni-G. Melzani, Studi sulla lingua di Plinio il Vécchio, Milano, Vita e Pensiero, 1986.
B I B L I O G RAFIA D E LLA LETTERATURA LAT I NA
Sulla trasmissione del testo: L.D. Reynolds, The Elder Pliny, in 7T, pp. 307-16; C. Plinius Secundus, in EACL, II pp. 243-73; contributi di D. Detlefsen, in « RhM », a. xv 1860, pp. 265-88, 367-90; in « Philologus », a. XXVII I 1869, pp. 284-337; in « Hermes », a. XXXII 1897, pp. 321-40. Sulla fortuna: M. Manitius, Beitriige zur Geschichte romischer Prosaiker im Mittelalter, xi : Plinius der Aeltere, in « Philologus », a. xux 1890, pp. 380-84; A. von Fragsten, Isidor von Sevilla und die sogenannten Germani cusscholien, diss. Breslau 1931. QUINTI LIANO
Rassegne bibliografiche su Quintiliano e sulle due raccolte di De clamationes trasmesse col nome di Quintiliano: ]. Cousin, Quintilien 1935-1959, in « Lustrum », a. VII 1962, pp. 289-331; R. Tabacco, Le decla mazioni maggiori pseudoquintilianee (Rassegna critica degli studi da/ 1915 al 1979), in « BStudLat », a. x 198o,pp. 82-n2; L. H akanson, Die quintiliani schen Deklamationen in der neueren Forschung, in ANRW, II 32/4 (1986), pp. 2276-306. Fra le edizioni dell' Institutio oratoria merita un cenno la vecchia edi zione con commento di G.L. Spalding (e Ph. Buttmann-K.G. Zumpt E. Bonnell, Leipzig, Vogel, 1798-1834, 6 voll.). Nel nostro secolo note vole edizione di L. Radermacher (Leipzig, Teubner, I 1907. II 1935), ri vista da V. Buchheit (Leipzig, Teubner, 1959). A questa teubneriana di Radermacher si affianca l' edizione oxoniense in due tomi di M. Win terbottom, assai notevole {Oxford, Clarendon Press, 1970), cui fa da supporto, dello stesso W., il vol. Problems in Quintilian, BICS », suppl. xxv, 1970. L' edizione per la Coll. Univ. France, in sette tomi, è curata da]. Cousin {Paris, Les Belles Lettres, 1975-1980). Testo latino affian cato da trad. italiana a cura di R. Faranda-P. Pecchiura (Torino, UTET, 19792, 2 voll.). Edizioni e commenti di singoli libri dell' Institutio: testo critico del lib. I con importante commento di F. H. Colson (Cambrid ge, Univ. Press, 1924); edizione con commento del lib. III di ]. Ada mietz (Mtinchen, Fink, 1966). Numerosi i commenti al lib. x, per la presenza in esso della celebre rassegna degli autori greci e latini; il mi gliore resta quello di W. Peterson { Oxford, Clarendon Press, 1891), una menzione merita quello di D. Bassi (Torino, Loescher, 1899). Edi zioni con commento del li b. XII a cura di A. Beltrami (Milano, Albri> , n.s., a. xn 1983, pp. 304-25; O. Pederzani, "Curiositas" e classicismo nelle54rgonau tiche' di Valeria Placco, in « MD », a. xvi i i 1987, pp. 101-29. Recenti contributi a passi specifici del poema: E. Burck, Die Be freiung der Andromeda bei Ovid und der Hesione bei Valerius Placcus ('Me tam.' 4, 663-764; 54rgon.' 2, 451-578}, in « WS », a. LXXXIX 1976, pp. 221- 38; W.R. Barnes, The Trojan War in Valerius Placcus' 54rgonautica', in « Her mes », a. cix 1981, pp. 360-70; S.A. Cecchin, Giasone alla conquista del XLII
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> , n.s., a. xxvm 1983, pp. 158-61. Segnaliamo qualche contributo su speci fici epigrammi: numerosi interventi di A.E. Housman possono essere facilmente reperiti in The Classical Papers of A.E. Housman, ed. by J. Diggle and F.R.D. Goodyear, London, Bentley, 1972; O. Weinreich, Martials Grabepigramm auf den Pantomimen Paris (XI 13), Heidelberg, Winter, 1941; E. Wistrand, De Martialis epigr. VIII 15 commentatiuncula, Goteborg, Wettergen & Kerbers, 1955; V. Buchheit, Martials Beitrag zum Geburtstag Lucans als Zyklus, in « Philologus », a. cv 1961, pp. 90-96 (su vn 21-23); M. Citroni, La carriera del centurione A. Pudens e il rango so ciale dei primip ilari. Interpretazione di Marziale V 48 e VI 58, 7-10, in « Maia », a. xxxiv 1982, pp. 247-57; W. Gorler, Martials Reisegedicht fur Licinianus (ep. 1, 49), in « Eos », a. Lxxiv 1986, pp. 309-23; Chr. Gnil'
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ka, Berge als Greise: zu Martial 1, 49, 5, in « RFIC », a. cxvr r 1989, pp. 189-91. Su stile e metrica: L. Havet, La prose métrique de Martial, in « RPh », a. xxvn 1903, pp. 123-34 {sull'uso delle clausole nella prosa di Marziale); G.A. Wilkinson, The Trisyllabic Ending ofthe Pentameter: lts Treatment by Tibullus, Propertius, and Martial, in > , a. xxxm 1981, pp. 235-46. Sulla fortuna utile panoramica nella cit. ediz. di G. N orcio, pp. 4661; si vedano inoltre: R. Levy, Martial und die deutsche Epigrammatik des XVII.jahrhunderts, diss. Heidelberg 1903; G. De Filippis, Unafonte clas sica del 'Prologo' dei Juvenilia' del Carducci, in « A&R», a. x 1907. pp. 18385; T.K. Whipple, Martial and the English Epigram fro m Sir Thomas JiJ1att to Ben ]ohnson, Berkeley, California Univ. Press, 1925; G. Martellotti, Petrarca e Marziale, in « RCCM », a. r r 1960, pp. 388-93. G IOVENALE
Rassegne bibliografiche: M. Coffey, ]uvenal 1941-1961, in « Lu strum », a. VI I I 1963, pp. 161-215; R. Cuccioli Melioni, Otto anni di studi giovenaliani (1969-1976), in « BStudLat », a. VII 1977, pp. 61-87. Sono a disposizione degli studiosi numerose valide edizioni delle Satire. Solo testo critico: importanti edizioni si devono a A.E. Hous man (Cambridge, Univ. Press, 1905 1, 19312 ) e a U. Knoche (Munchen, Hueber, 1950; dello stesso Knoche la trad. tedesca con note, Miin chen, Hueber, 1951) ; edizioni per la Scriptorum Classicorum Bi bliotheca Oxoniensis, unitamente alle Satire di Persia, sono state cu rate da S. G. Owen ( Oxford, Clarendon Press, 19072) e da WY. Clau sen (Oxford, Clarendon Press, 1959) ; l' edizione per la Coll. Univ. France si deve alle cure di P. de Labriolle-F. Villeneuve (Paris, Les 452
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Belles Lettres, 1921). Edizioni con commento: intorno alla fine del se colo scorso sono state pubblicate notevoli edizioni, ad opera di J.E.B. Mayor (London-New York, Macmillan and Co., 1886-18884, 2 voli.; mancano le satire I I, VI e I x), di A. Weidner (Leipzig, Teubner, 18892) e di L. Friedlaender (Leipzig, Hirzel, 1895, 2 tomi) ; utile anche quella curata da J.D. Duff (Cambridge, Univ. Press, 1898; ristampa con nuo va introduzione di M. Coffey, 1970; mancano le satire I I, IX e parte del la vr); note di commento anche nell'edizione di O. Jahn-F. Bueche ler-F. Leo (Berlin, Weidmann, J9I04; con Persio e la "satira di Sulpi cia"). A disposizione degli studiosi è ora il valido commento (senza il testo) di E. Courtney, con importante Introduction (London, The Ath lone Press, 1980); su un livello inferiore i commenti parziali di S. Monti (Commento a Giovenale, Libro I: satire I e II, Napoli, Loffredo, 1978, col testo) e di R. Cuccioli M elioni (Giovenale, Satira V, Bologna, Coop. Libraria Universitaria, 1988, con trad.); R. Marache ha curato l'edizione critica con commento di tre satire (Juvénal, Saturae III, IV, V, Paris, PuF, 1 965). Gli scolì sono stati pubblicati da P. Wessner: Scholia in Iuvenalem ve tustiora, Leipzig, Teubner, 1931. Per le Satire disponiamo degli indici di L. Kelling-A. Suskin (Index verborum Iuvenalis, Chapel Hill, The University of North Carolina Press, 1951) e di M. Dubrocard (Juvenal - 'Sa tires'. Index verborum. Relevés statistiques, Hildesheim-New York, Olms, 1976). Studi generali: C. Marchesi, Giovenale, Roma, Formiggini, 1921; P. De Labriolle, Les satires de ]uvénal. Étude et analyse, Paris, Mellottée, 1932; U. Knoche, Die romische Satire, Gottingen, Vandenhoeck & Ru precht, 19824, con appendice bibliografica, cap. dedicato a G., pp. 88 sgg.; G. Highet,Juvenal the Satirist, Oxford, Clarendon Press, 1954 (nel notevole saggio è discussa tutta la problematica, compresa la fortuna di G.); A. Serafini, Studio sulla Satira di Giovenale, Firenze, Le Monnier, 1957; ]. Gérard,]uvénal et la réalité contemporaine, Paris, Les Belles Let tres, 1976. Segnaliamo i contributi su G. compresi in ANRW, n 33/1 (1989) : R. Marache,Juvénal - peintre de la société de son temps, pp. 592-639; E.S. Ramage, J venal and the Establishment. Denigration ofPredecessor in the 'Satires', pp. 640-707; D.S. Wiesen, The Verbal Basis ofjuvenal's Satiric Vision, pp. 708-33 (sulle satire II e vi) ; J. Baumert, Identifikation und Di stanz: Bine Erprobung satirischer Kategorien bei Juvenal, pp. 734-69; L. Braun, Juvenal und die Oberredungskunst, pp. 770-810 (sulle satire r, xm, u
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xrv, xv}; W.S. Smith, Heroic Modelsfar the Sordid Present:]uvenal's View of Tragedy, pp. 8n-23. Su questioni biografiche: G. Highet, The Life of ]uvenal, in «TAPhA », a. LXV I I I 1937, pp. 480-506; R. Syme, The Patria ifjuvenal, in « CPh », a. LXXIV 1979, pp. 1-15 (dello stesso vd. ancheJuvenal, Pliny, Ta citus, in « AJPh », a. c 1979, pp. 250-78, sui dati relativi ai tempi della produzione letteraria di G.}. Su alcune caratteristiche proprie della satira giovenaliana: J. de Decker, ]uvenalis declamans. Étude sur la rhétorique déclamatoire dans les 'Satires' de]uvénal, Gand, van Goethen, 1913; W.S. Anderson, Anger in ]uvenal and Seneca, Berkeley, Univ. of California Press, 1964 (questo e altri saggi giovenaliani in W.S. Anderson, Essays on Roman Satire, Prin ceton, Univ. Press, 1982, pp. 195-486} ;J. Martyn,]uvenal's Wit, in « GB », a. vm 1979, pp. 219-38; A.C. Romano, Irony in ]uvenal, Hildesheim New York, Olms, 1979; F. Bellandi, Etica diatribica e protesta sociale nelle 'Satire' di Giovenale, Bologna, Pàtron, 1980; B. Fruelund Jensen, Crime, Vice and Retribution in]uvenal's 'Satires', in « C&M », a. xxxm 1981-1982, pp. 155-68; J. Ferguson, A Prosopography to the Poems of]uvenal, Bruxel les, Latomus, 1987Contributi su specifiche satire o gruppi di satire (selezione di titoli recenti): W.C. Helmbold, ]uvenal's Twe!fth Satire, in « CPh », a. LI 1956, pp. 14-23; J. Adamietz, Untersuchungen zu Juvenal, Wiesbaden, Steiner, 1972 (sulle satire m, v e xi); Id.,]uvenals 13. Gedicht als Satire, in « Her mes », a. CXII 1984, pp. 469-83; R. S. Kilpatrick,]uvenal's "Patchwork" Sa tires: 4 and A in « YClS », a. xxm 1973, pp. 229-41; D. Nardo, La sesta sati ra di Giovenale e la tradizione erotico-elegiaca latina, Padova, Liviana Ed., 1973; E. Pasoli, La chiusa della satira III di Giovenale, in « GB )>, a. m 1975, pp. 311-21; R. Astbury, The Date ofjuvenal's Thirteenth Satire, in « AJPh )), a. xcvm 1977. pp. 392-95; M. Morford,]uvenal's Fifih Satire, ibid., pp. 219-45; C. Facchini Tosi, Struttura e motivi della satira XI di Giovenale, in « SIFC », n.s., a. L I 1979, pp. 180-99; E. Tengstrom, A Study ofjuvenal's Tenth Satire. Some Structural and Interpretative Problems, Goteborg, Acta Univ. Gothoburgensis, 1980; D. Singleton, ]uvenal's Fifieenth Satire: a Reading, in « G &R », s. n, a. xxx 1983, pp. 198-207; M.M. Winkler, The Persona in Three Satires of ]uvenal, Hildesheim-Ziirich-New York, Olms, 1983 (le satire sono la n, la vr e la rx) ; F. Bellandi, Sulla struttura della satira 14 di Giovenale, in « Prometheus », a. x 1984, pp. 154-60; S. H. Braund, Beyond Anger: A Study ofjuvenal's Third Book of'Satires', Cam454
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bridge, Univ. Press, 1988 (sono le satire VII, VIII e Ix) ; W.S. Smith, Greed and Sacrifice in ]uvenal's Twelfih Satire, in «TAPhA », a. CXIX 1989, pp. 287-98; D. Fishelov, The Vanity ofthe Reader's Wishes: Rereading]uve nal's Satire 10, in « AJPh », a. cxi 1990, pp. 370-82. Sulla questione dell'autenticità del fr. Winstedt: U. Knoche, Ein WiJrt zur Echtheitskritik. {]uvenal} 6, 365, 1-34, in « Philologus », a. XCIII 1938, pp. 196-217; ].G. Griffìth, The Survival ofthe Longer ofthe So-called "Oxford" Fragments oJ]uvenal's Sixth Satire, in « Hermes », a. xci 1963, pp. 104-14; G. Luck, The Textual History ofjuvenal and the Oxford Lines, in « HSPh », a. LXXVI 1972, pp. 217-31. Di un aspetto particolare della lingua poetica si occupa M. L. Brac ciali Magnini, Grecismi dotti nelle satire di Giovenale, in « A&R n.s., a. xxvii 1982, pp. n-25. Sui rapporti con Marziale recentissimo saggio di R.E. Colton, ]uvenal's Use ofMartial's Epigrams. A Study ofLiterary In fluence, Amsterdam, Hakkert, 1991. Sulla trasmissione delle Satire : RJ. Tarrant,Juvenal, in TT, pp. 2003; D. Iunius Iuvenalis, in EACL, I pp. 553-97; lo studio fondamentale e piu ampio sulla tradizione è di U. Knoche, Handschriftliche Grundlagen des Juvenaltextes, in « Philologus », Suppl. xxxiii/I, Leipzig, Dieterich, 1940; contributi di E. Courtney: The Interpolations in Juvenal, in « BICS », a. xxii 1975, pp. 147-62, e The Progress ofEmendation in the Text ofjuvenal since the Renaissance, in ANRW, I I 331I (1989), pp. 824-47. Note al testo di R.G.M. Nisbet, Notes on the Text and Interpretation ofjuvenal, in « BICS », Suppl. LI 1988 (= Studies O. Skutsch ), pp. 86-no. Sulla fortuna, oltre al cit. libro di Highet: S. Citroni Marchetti, Re miniscenze giovenaliane nel Parini, in « A&R », n. s., a. xxii 1977, pp. 26-36; Ead., Alfieri e la satira latina, in « Maia », a. xxxi 1979, pp. 151-67 (sono considerati anche Orazio e Persi o); V.S. Durov, Lafortuna di Giovenale in Russia, in « A&R », n.s., a. xxv 1980, pp. 51-56. »,
TAC ITO
Particolarmente abbondante l'informazione bibliografica prodotta negli ultimi trenta anni: R. Hanslik, Tacitus. I. Bericht, in « AAHG », a. XIII 1960, coll. 65-102; Id., Tacitus. II. Bericht, ibid., a. xx 1967, coll. 1-32; Id., Tacitus. III. Bericht, ibid., a. xxvii 1974, coll. 129-66; F. Romer, Tacitus. IV Bericht, 1. Teil, ibid., a. xxxvii 1984, coll. 153-208; 2. Teil, ibid., a. 455
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xxxvm 1985, coli. 129-204; di fondamentale importanza la bibliografia ragionata di R. Hanslik, Tacitus 1939-1972, in « Lustrum », a. xvi 19711972, pp. 143-304; a. xvii 1973-1974, pp. 71-216; E. Mastellone Iovane, Rassegna di studi tacitiani, in « BStudLat », a. vm 1978, pp. 95-n9; HW. Benario, Recent U0rk on Tacitus: 1974-1983, in « CW», a. LXXX 1986, pp. 73-147; sugli Annales due bibliografie in ANRW, I I 33/2 (1990) , la pri ma delle quali imponente: W. Suerbaum, Zweiundvierzig]ahre Tacitus Forschung: Systematische Gesamtbibliographie zu Tacitus' :Annalen' 19391980, pp. 1032-476; HW. Benario, Six Years of Tacitean Studies. An Ana lytic Bibliography on the :Annales' (1981-1986), pp. 1477-98; altri contributi di carattere bibliografico in ANRW, II 33/3 (1991) : vd. soprattutto K. Wellesley, Tacitus, 'Histories': A Textual Survey, 1939-1989, pp. 1651-85; A.A. Lund, Kritischer Forschungsbericht zur 'Germania' des Tacitus, pp. 1989-2222, 2341-44. 2347-82. Edizioni complessive: P. Cornelii Taciti libri qui supersunt, ed. E. Koe stermann, Leipzig, Teubner, 1960-1962 (tre fascicoli in due tomi; si tratta della prima edizione che porti il solo nome di K., senza men zionare i predecessori C. Halm e G. Andresen). A Lipsia è stata recen temente avviata una nuova edizione teubneriana, a cura di S. Borzsak e K. Wellesley: Cornelii Taciti libri qui supersunt : to. I pars secunda: Ab excessu divi Augusti libri XI-XVI, ed. K. Wellesley, Leipzig, Teubner, 1986; to. II pars prima: Historiarum libri, ed. K. Wellesley, ibid., 1989. È invece completa la nuova edizione teubneriana di Stoccarda, curata da H. Heubner,J. Delz, A. Ònnerfors: P. Cornelii Taciti libri qui super sunt : to. I : Ab excessu divi Augusti, ed. H. Heubner, Stuttgart, Teubner, 1983; to. II fase. 1: Historiarum libri, ed. H. Heubner, ibid., 1978; to. I I fase. 2: De origine et situ Germanorum liber, ed. A. Ònnerfors, ibid., 1983; to. I I fase. 3: Agricola, ed.J. Delz, ibid., 1983; to. I I fase. 4: Dialogus de ora toribus, ed. H. Heubner, ibid., 1983. Edizione divulgativa delle opere di Tacito in due volumi con trad. italiana a cura di A. Arici, Torino, UTET: :Annali' di Tacito, 19692; 'Storie� 'Dialogo degli Oratori', 'Germania� :Agricola' di Tacito, 19702. Edizioni e commenti delle singole opere. Annales : edizione critica dei libri I-VI a cura di M. Lenchantin de Gubernatis (Roma, Regio Istituto Poligrafico, 1940; poi Torino, Paravia, 1942) ; edizione comple ta dei libri pervenuti ad opera di H. Fuchs (Frauenfeld, Huber & Co., 1946-1949, 2 voll.; con Appendix critica ); edizioni parziali con apparato critico completo di tutti i manoscritti a cura di H. Weiskopf (P. Corne-
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Iii Taciti 54nnalium' libri XI-XII, Wien, Bohlaus, 1973) e di F. Romer (P. Cornelii Taciti 54nnalium' libri XV-XVI, ibid., 1976); l' edizione per la Coll. Univ. France si deve a P. Wuilleumier (Paris, Les Belles Lettres, 1974-1978, 4 tomi) e subentra a quella curata da H. Goelzer (Paris, Les Belles Lettres, 1923-1925, 3 tomi) ; testo latino affiancato da trad. italia na a cura di C. Questa e B. Ceva (Milano, Rizzoli, 1981, 2 voll.). Tutte di alto livello scientifico le edizioni commentate e i commenti, a par tire dalla fondamentale edizione critica con commento di H. Fur neaux ( Oxford, Univ. Press, 1896-19072 [1883-I89It], in 2 voll., il secon do dei quali rivisto da H.F. Pelham-C.D. Fisher) ; va segnalato il com mento (senza testo) di E. Koestermann (Heidelberg, C. Winter-Uni versitatsverlag, 1963-1968, 4 Bande) all'intera opera, mentre solo par ziale è il commento (col testo critico) di F.R.D. Goodyear (The54nnals' ofTacitus. Books 1-6, Cambridge, Univ. Press, 1972-1981; sono stati pub blicati due volumi, relativi ai libri I - n : nel vol. I ann. I 1- 54; nel vol. n ann. I 55-81 e ann. n ) . Ricordiamo le edizioni con commento del lib. IV a cura di R.H. Martin-A]. Woodman (Cambridge, Univ. Press, 1989) e del lib. XIV a cura di E.C. Woodcock (London, Methuen, 1939). Historiae : edizione critica di C. Giarratano (Roma, Regio Istituto Po ligrafico, 1939); limitatamente al lib. n disponiamo dell' edizione con apparato completo di tutti i manoscritti a cura di I. Schinzel (Wien, Bohlaus, 1971). L' edizione critica della Coll. Univ. France, tuttora non giunta a compimento, presenta la particolarità di un corredo di note assai ampio: Tacite, 'Histoires: Livre I, par P. Wuilleumier-H. Le Bon niec-J. Hellegouarc'h; Livres II et III, par H. Le Bonniec-J. Helle gouarc'h, Paris, Les Belles Lettres, 1987 e 1989 (subentra all' edizione di H. Goelzer, ibid., 1921, 2 tomi). Importante commento (senza il te sto) di H. Heubner, Heidelberg, C. Winter- Universitatsverlag, 19631982 (s Bande, l'ultimo dei quali con la collaborazione di W. Fauth) ; piu specifica l'impostazione del commento (senza il testo; manca il lib. m ) di G.E.F. Chilver: A Historical Commentary on Tacitus' 'Histories'I and II, Oxford, Clarendon Press, 1979; A Historical Commentary on Taci tus' 'Histories' IV and V, ibid., 1985 (quest'ultimo volume per la morte dell' autore è stato rivisto da G .B. Townend). Edizioni commentate di singoli libri: P. Wuilleumier (Tacite, 'Histoires', Livre I, Paris, PUF, 1959); K. Wellesley ( Cornelius Tacitus. The 'Histories: Book III, Sydney, Univ. Opera minora: segnaliamo le edizioni critiche di M. Press, 1972). Lenchantin de Gubernatis (Corneiii Taciti 'De vita Iulii Agricola e: 'De ori457
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gine et situ Germanorum', 'Dialogus de oratoribus', Torino, Paravia, 1949, in tre distinti voll.) e di M. Winterbottom-R.M. Ogilvie ( Cornelii Taciti Agricola: edizioni Opera minora, Oxford, Clarendon Press, 1975). critiche curate da E. Hedicke (Leipzig, Teubner, 1909), E. de Saint Denis (Paris, Les Belles Lettres, 1942); edizioni con commento di G. Andresen (Berlin, Calvary, 188o), di H. Furneaux-J.G.C. Anderson (Oxford, Clarendon Press, 19222: ottima), di G. Forni (Roma, Ateneo, 1962: testo senza apparato critico; commento soprattutto storico); strumenti essenziali a disposizione degli studiosi sono l'edizione cri tica con commento di R.M. Ogilvie-1. Richmond (Oxford, Claren don Press, 1967) e il commento di H. Heubner (Gottingen, Vanden hoeck & Ruprecht, 1984). Germania: edizioni con commento di H. Furneaux ( Oxford, Clarendon Press, 1894), di A. Gudeman (Ber lin, Weidmann, 1916), R. Much (Heidelberg, C. Winter-Universitat sverlag, 19673 [19371): ampio commento di carattere prevalentemente storico-antiquario, importante nel campo della germanistica),J.G.C. Anderson ( Oxford, Clarendon Press, 1938),]. Perret (Paris, Les Belles Lettres, 1949: solo note), A.A. Lund (Heidelberg, C. Winter-Univer sitatsverlag, 1988: ottimo commento, trad. tedesca). Testo latino e commento italiano di G. Forni-F. Galli (Roma, Ateneo, 1964) e di S. Mariotti (Torino, Loescher, 1982). Dialogus de oratoribus: a A. Gu deman si deve uno strumento indispensabile per la ricerca, completo di testo critico, importanti Prolegomena e ampio commento: P. Cornelii Taciti 'Dialogus de oratoribus', Leipzig-Berlin, Teubner, 19142 (Boston, Ginn & Co., 18941; recensione di questa prima ediz. ad opera di F. Leo, in « GGA », a. 1898, pp. 169-88). Utile commento di R. Giingerich (Gottingen, Vandenhoeck & Ruprecht, 1980; senza il testo); vd. anche l'edizione con commento di A. Michel (Paris, PUF, 1962). Strumenti per la ricerca: Ph. Fabia, Onomasticon Taciteum, Paris Lyon, Fontemoing-Rey, 1900; A. Gerber-A. Greef-C. John, Lexicon Taciteum, Leipzig, Teubner, 1903; D.R. Blackman-G G. Betts, A Con cordance to Tacitus, Hildesheim-Ziirich-New York, Olms-Weidmann, 1986, 2 voll. Studi generali: G. Boissier, Tacite, Paris, Hachette, 1903 1 (19266); F. Arnaldi, Le idee politiche, morali e religiose di Tacito, Roma, Scuola tip. Sa lesiana, 1921; ]. Vogt, Tacitus als Politiker, Stuttgart, Kohlhammer, 1924; C. Marchesi, Tacito, Messina-Roma, Principato, 1925; E. Kornemann, Tacitus. Bine Wiirdigung im Lichte der Griechischen und Lateinischen Ge-
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schichtsschreibung, Wiesbaden, Dieterich, 1947; PWuilleumier, Tacite. L'homme et l'oeuvre, Paris, Boivin, 1949; R. Syme, Tacitus, Oxford, Cla rendon Press, 1958, 2 voll. ( trad. i tal. Brescia, Paideia, 1967-1971, 2 voll.) ; Id., Ten Studies in Tacitus, Oxford, Clarendon Press, 1970; E. Paratore, Tacito, Roma, Ateneo, 19622 (Milano-Varese, Istituto editoriale Cisal pino, 19511 ) ; R. Haussler, Tacitus und das historische Bewusstsein, Heidel berg, C. Winter-Universitatsverlag, 1965; A. Michel, Tacite et le Destin de l'Empire, Paris, Arthaud, 1966; D.R. Dudley, The World ofTacitus, Bo ston-Toronto, Little Brown and Co., 1968; F.R.D. Goodyear, Tacitus, Oxford, Clarendon Press, 1970 ( « G&R, New Surveys in the Classics », 4) ; D. Flach, Tacitus in der Tradition der antiken Geschichtsschreibung, Got tingen, Vandenhoeck & Ruprecht, 1973; HW. Benario, An Introduction to Tacitus, Athens (USA), Univ. of Georgia Press, 1975; R. Martin, Taci tus, Berkeley-Las Angeles, Univ. of California Press, 1981; G. Wille, Der Aujbau der Werke des Tacitus, Amsterdam, Griiner, 1983. Raccolte di contributi di autori vari: Tacitus, ed. byT.A. Dorey, Lon don, Routledge & Kegan Paul, 1969; Tacitus, hrsg. von V. Poschl, Darmstadt, Wissenschaftliche Buchgesellschaft, 1969. Contributi di autori vari su Tacito si leggono in ANRW, II 33/2 (1990) , II 3313 (1991) , II 33l4 (1991 ) e II 33l5 (non ancora pubblicato); in particolare, in II 331 2 sono compresi saggi sugli Annales e in II 33l3 su Historiae, Agricola, Germania e Dialogus; vd. inoltre E. Koestermann, Das Problem der romi schen Dekadenz bei Sallust und Tacitus, in ANRW, 1 3 (1973) , pp. 800-9. Segnaliamo qualche contributo relativo ai dati biografici: M.L. Gordon, The Patria of Tacitus, in «JRS », a. xxvi 1936, pp. 145-51; E. Koe stermann, Tacitus und die Transpadana, in « Athenaeum », n.s., a. XLIII 1965, pp. 167-208; R. P. Oliver, The Praenomen ofTacitus, in « AJPh », a. XCVI I I 1977, pp. 64-70. Sulle fonti: Th. Mommsen, Cornelius Tacitus und Cluvius Rujus, in « Hermes », a. IV 1870, pp. 295-325 (= Gesammelte Schriften, VI I, Berlin, Weidmann, 1909, pp. 224-52) ; Ph. Fabia, Les sources de Tacite dans les 'His toires' et les 54nnales', Paris, Colin et C.ie, 1893; C. Questa, Studi sullefon ti degli 54nnales' di Tacito, Roma, Ateneo, 1960. Su alcune specifiche componenti dell'opera di Tacito: N. Eriksson, Religiositet oeh irreligiosi tet hos Tacitus, Lund, Gleerup, 1935 (con riassunto in tedesco); W.-R. Heinz, Die Furcht als politisches PhCinomen bei Tacitus, Amsterdam, Grii ner, 1975. Sui prologhi: A.D. Leeman, Structure and Meaning in the Prolo gues ofTacitus, in « YClS », a. xxiii 1973, pp. 169-208; W. Kierdorf, Die 459
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Proomien zu Tacitus' Hauptwerken. Spiegel einerEntwicklung ?, in « Gymna sium », a. LXXXV 1978, pp. 20-36. Sulle singole opere (bibliografia orientata prevalentemente sui saggi): Annales: N. Eriksson, Studien zu den Y!nnalen' des Tacitus, Lund, Gleerup, 1934; B. Walker, The Y!nnals' ofTacitus. A Study in the Writing of History, Manchester, Univ. Press, 1952; ]. Tresch, Die Nerobiicher in den Y!nnalen' des Tacitus. Tradition und Leistung, Heidelberg, C. Win ter-Universitatsverlag, 1965; A. Mehl, Tacitus iiber Kaiser Claudius. Die Ereignisse am Hoj Mtinchen, Fink, 1974; A. De Vivo, Tacito e Claudio. Storia e codificazione letteraria, Napoli, Liguori, 1980; M. Havelange N. Henne-H. et P.P. Delvaux-J.M. Pirlot, Lecture plurielle de Tacite. Y!nnales', XIII, 16, in « LEC », a. L 1982, pp. 141-59, 237-56 (diverse me todologie di approccio a uno stesso testo). Historiae: E. Cour baud, Les procédés d'art de Tacite dans les 'Histoires', Paris, Hachette, 1918; H. Heubner, Sudien zur Darstellungskunst des Tacitus 'Hist.' I, 12 - II, 51>, Wtirzburg, Triltsch, 1935; A. Briessmann, Tacitus und das Flavi sche Geschichtsbild, Wiesbaden, Steiner, 1955; R:T. Scott, Religion and Philosophy in the 'Histories' of Tacitus, Roma, American Academy, 1968. Agricola: G .M. Streng, Ylgricola'. Das Vorbild romischer Statthal terschajt nach dem Urteil des Tacitus, Bonn, Habelt, 1970; A. La Penna, I pascoli della Britannia (Nota a Tacito, Ylgr.' 12, 5), in « Maia », a. xxvii 1975, pp. 113-15; Id., Rubor e inpudentia da Pompeo a Domiziano (Nota a Tacito, Y!gr.' 45, 2), i bi d., pp. 117-19; M. Lausberg, Caesar und Cato im Y!gricola' des Germania: Tacitus, in « Gymnasium », a. LXXXVII 1980, pp. 411-30. sull'etnografia noto saggio di E. Norden, Die Germanische Urgeschichte in Tacitus 'Germania', Leipzig-Berlin, Teubner, 1920; R. Heinze, Urgen tibus imperiifatis (1928) , in Vom Geist des Romertums, hrsg. von E. Burck, Stuttgart, Teubner, 19603, pp. 440-54; G. Pasquali, Come vestivano i Ger mani secondo Tacito, in « SIFC », n.s., a. xvi 1939, pp. 129-63 (poi in Id., Scritti filologici, Firenze, Olschki, 1986, n pp. 665-93) ; I-J.Drexler, Die 'Germania' des Tacitus, in « Gymnasium », a. ux 1952, pp. 52-70. Dialogus de oratoribus: A. Michel, Le 'Dialogue des orateurs' de Tacite et la philosophie de Cicéron, Paris, Klincksieck, 1962; H. Gugel, Untersuchun gen zu Stil und Aujbau des Rednersdialogs des Tacitus, Innsbruck, Universi tatsverlag Wagner, 1969; R. Haussler, Zum Umfang und Aujbau des 'Dia logus de oratoribus', in « Philologus », a. cxm 1969, pp. 24-67; T.D. Bar nes, The Significance ofTacitus' 'Dialogus de oratoribus', in « HSPh », a. xc 1986, pp. 225-44; C.O. Brink, Quintilian's 'De causis corruptae eloquen
> , n.s., a. xxxix 1989, pp. 472-503. Contributi su grammatica, lingua, stile (anche specifici su singole opere): A.A. Draeger, UberSyntax und Stil des Tacitus, Leipzig, Teubner, 18823; F.G. Moore, Studies in Tacitean Ellipsis: Descriptive Passages, in «TAPhA », a. xxxiv 1903, pp. 5-26; F. Knoke, Bemerkungen zu dem Sprachgebrauch des Tacitus, Berlin, Weidmann, 1925; G. Sorbom, Variatio sermonis Tacitei aliaeque apud eundem quaestiones selectae, Uppsala, Alm qvist &Wiksell, 1935 (sono comprese note esegetico-testuali a nume rosi passi) ; E. Lofstedt, On the Style ofTacitus, in «]RS », a. XXXVI I I 1948, pp. 1-8; A. Salvatore, Stile e ritmo in Tacito. Precede il saggio 'Brevis de Taciti Dialogo disputatio', Napoli, Loffredo, 1950; F. Klingner, Beobachtungen ii ber Sprache und Stil des Tacitus am Anfang des 13. Annalenbuches, in « Her mes », a. LXXXIII 1955, pp. 187-200; B.-R. Voss, Derpointierte Stil des Taci tus, Miinster Westf., Aschendorffsche Verlagsbuchhandlung, 1963; F.R.D. Goodyear, Development ofLanguage and Style in the :A.nnals' ofTa citus, in «]RS », a. LVIII 1968, pp. 22-31; E. Aubrion, Rhétorique et histoire chez Tacite, Metz, Centre de recherche « Littérature et Spiritualité ,. de l' Université, 1985; J.P. Bews, Language and Style in Tacitus' :A.gricola', in « G&R », s. 11, a. xxxiv 1987, pp. 201-n; P. Nieto Hernandez, Contribu tion à l'étude stylistique de Tacite: la phrase nominale ('Histoires� I), in « AC ,., a. LVI I 1988, pp. 204-30. Sulla trasmissione delle opere: RJ. Tarrant-M. Winterbottom, Taci tus, in TT, pp. 406-n; Cornelius Tacitus, in EACL, II pp. 579-82; C"'!W. Mendell, The Discovery of the Minor Works ofTacitus, in « AJPh », a. LVI 1935, pp. 113-30; R. Till, Handschriftliche Untersuchungen zu Tacitus :A.grico la' und 'Germania'. Mit einer Photokopie des Codex Aesinas, Berlin-Dah lem, Ahnenerbe-Stiftung Verlag, 1943;]. Perret, Recherches sur le texte de la 'Germania', Paris, Les Belles Lettres, 1950; R.P. Oliver, The First Medi cean ms. oJTacitus and the Titulature of Ancient Books, in «TAPhA », a. LXXXI I 1951, pp. 232-61; M. Winterbottom, The Transmission ofTacitus' 'Dialogus', in Philologus », a. cxv1 1972, pp. 114-28; Id., The Manuscript Tradition of Tacitus' 'Germania', in « CPh », a. LXX 1975, pp. 1-7; D. Schaps, The Found and Lost Manuscripts of Tacitus' :A.gricola', ibid., a. LXXIV 1979, pp. 28-42. Sulla fortuna: F. Haverfield, Tacitus during the Late Roman Period and the Middle Ages, in «]RS », a. VI 1916, pp. 196-201; ]. Ruysschaert,Juste Lipse et les :A.nnales' de Tacite, Louvain, Bibliothèque de l'Université «
MARIO DE N O N N O - PAO LO DE PAO L I S - CARLO DI G I OVINE « Bureaux du recueil » , 1949; J. von Stackelberg, Tacitus in der Roma nia. Studien zur literarischen Rezeption des Tacitus in Italien und Frank reich, Tubingen, Niemeyer, 1960; E.L. Etter, Tacitus in der Geistesgeschich te des 16. und 17. ]ahrhunderts, Basel, Helbing & Lichtenhahn, 1966; L. Canfora, La 'Germania' di Tacito da Engels al nazismo, Napoli, Liguori, 1979; H. Bardon, Une querelle "Tacite'; au siècle des lumières, in « Or pheus », n.s., a. 1 1980, pp. 32-51; Atti del Colloquio « Lafortuna di Tacito dal sec. XV ad oggi » (Urbino 9-n ottobre 1978), a cura di F. Gori e C. Que sta, in « StudUrb », B, a. LIII 1979.
LETTERATURA E CULTURA NELL' ETÀ ADRIANEA E ANTO N I NA
Sulle tendenze letterarie dell'età antonina si vedano in generale : P. Monceaux, Les Africa ins. Étude sur la littérature latine d'Afrique. Les pai'ens, Paris, Lecène, Oudin & c.ie, 1894; W. Schmid, Uber den kulturgeschich tlichen Zusammenhang und die Bedeutung dergriechischen Renaissance in der Romerzeit, Leipzig, Dieterich, 1898; H. Bardon, Les empereurs et les lettres latines d'Auguste à Hadrien, Paris, Les Belles Lettres, 19682; L. Homo, Le siècle d'or de l'empire Romain. Les Antonins (96-192 ap.J. Chr.), éd. revue et mise à jour par Ch. Pietri, Paris, Fayard, 1969; P. Steinmetz, Untersu chungen zur lateinischen Literatur des zweitens]ahrhunderts nach Christi Ge burt, Wiesbaden, Steiner, 1982; B. Baldwin, An Anthology oJLater Latin Literature, Amsterdam, Gieben, 1987; D.A. Russell (ed.), Antonine Lite rature, Oxford, Clarendon Press, 1990 (si tratta di saggi relativi in parti colare al mondo greco; si veda però soprattutto l'introduzione di D.A. Russell, Greek and Latin in Antonine Literature, pp. 1-17). Sul gusto "ar caizzante" dell'epoca, cfr. specialmente R. Marache, La critique littéraire de langue latine et le développement du gout archai'sant au Ile siècle de notre ère, Rennes, Plihon, 1952; W.D. Lebek, Verba prisca. Die Anfange des Archai sierens in der lateinischen Beredsamkeit und Geschichtsschreibung, Gottingen, Vandenhoeck & Ruprecht, 1970; utili osservazioni anche in A. Ronco ni, Cicerone e l'arcaismo del II sec. d.C. , in Id., Da Omero a Dante, Urbino, Argalia, 1981, pp. 273-91. Sul fenomeno culturale della II sofistica vd. GW. Bowersock, Greek Sophists and the Roman Empire, Oxford, Cla rendon Press, 1969, e, da ultimo, V.A. Sirago, La seconda sofistica come espressione culturale della classe dirigente del II sec., in ANRW, II 331I (1989), pp. 36-78 (con bibliografia).
B I B L I O G RA F I A DE LLA LETTE RATURA LAT I NA
P L I N I O I L G IOVANE E I PANE G I RI C I LATI N I
Per Plinio il Giovane possediamo due rassegne bibliografiche ab bastanza recenti, aggiornate entrambe al 1986: E. Aubrion, La 'Corre spondance' de Pline le jeune: problèmes et orientation actuelles de le recherche, in ANRW, n 331I (1989), pp. 304-474, e P. Fedeli, Il 'Panegirico' di Plinio nella critica moderna, ibid., pp. 387-514; ad esse va aggiunta anche la ras segna di F. Romer, Plinius der]ungere (1974-1985), in « AAHG », a. xL 1987, coll. 153-98. Fra le rassegne precedenti vanno citate quelle di ]. Beaujeau, Pline lejeune 1955-1960, in « Lustrum », a. VI 1961, pp. 272-303 (ove si possono trovare i riferimenti ai precedenti « Berichte )) del « Bursian »), e di P.V. Cova, Sette anni di studi su Plinio il Giovane, in « BStudLat », a. IV 1974, pp. 876-91. Edizione moderna completa a cura di M. Schuster-R. Hanslik, C. Plini Caecili Secundi 'Epistularum libri novem'. 'Epistularum ad Trajanum li ber'. 'Panegyricus', Leipzig, Teubner, 1958 (rifacimento della precedente edizione del solo Schuster, Leipzig 1933). In precedenza erano state pubblicate altre edizioni teubneriane a cura di H. Keil {Leipzig 1870, con Index nominum di Th. Mommsen), C.FW. Miiller {Leipzig 1903) e R. C. Kukula {Leipzig 19122). Per quel che riguarda le Epistulae, 1' edi zione piu affidabile è quella di R.A.B. Mynors, C. Plini Caecili Secundi 'Epistularum libri decem', Oxford, Clarendon Press, 1963. In precedenza esse erano state pubblicate a parte piu volte: E.T. Merrill, Leipzig, Teubner, 1922; S.E. Stout, Bloomington, Indiana Univ. Press, 1962; A.M. Guillemin, Paris, Les Belles Lettres, 1927-1928, 3 voll. {contiene i libri da I a Ix) . Un commento completo alle Epistulae si deve ad A.N. Sherwin-White, The 'Letters' ofPliny. A Historical and Social Commentary, Oxford, Clarendon Press, 1966; commento parziale di K. Lehmann Hartleren, Plinio il Giovane. Lettere scelte con commento archeologico, Fi renze, Sansoni, 1936; esistono inoltre due commenti al solo x libro {lettere a Traiano), ad opera di E. C. Hardy, London- New York, Mac Millan, 1889, e di W. Williams, Pliny the Younger, Correspondance with Trajan Jrom Bithynia ('Epistles' X), Transl. with Introd. and Comm., Warmister, Aris & Phillips, 1990. Il x libro è inoltre pubblicato insieme al Panegirico da M. Durry, Pline lejeune, to. IV, 'Lettres' livre X. 'Panégyrique à Trajan', Paris, Les Belles Lettres, 1947- Il Panegirico è stato fin dalla tar da Antichità tramandato insieme ad altri undici pane girici all'impera tore, della fine del III e del IV secolo d.C., ed è stato cosi pubblicato,
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oltre che nelle edizioni pliniane, anche in quelle dei Panegyrici Latini : la prima edizione moderna utile è quella di W. Baehrens, Leipzig, Teubner, 19n; l' edizione di riferimento è comunque quella di R.A.B. Mynors, XII Panegyrici Latini, Oxford, Clarendon Press, 1964. Altre edizioni a cura di V. Paladini-P. Fedeli, Romae, Typis Offìcinae Poly graphicae, 1976, e di Éd. Galletier, Paris, Les Belles Lettres, 1949-1955, 3 voli. Vi sono anche delle edizioni commentate del Panegirico : E. Mal covati, Firenze, Sansoni, 1949, 19522; A. D' Ors, Madrid, Inst. de Estu dios politicos, 1955; M. Durry, Paris, Les Belles Lettres, 1938. Traduzio ne italiana di tutte le opere pliniane a cura di F. Trisoglio, Torino, UTET, 1973, 2 voli.; le Lettere sono state anche tradotte da G. Vitali, Bo logna, Zanichelli, 1958-1959, 2 voli. Index verborum delle opere pliniane a cura di X. Jacques-J. van Ooteghem, Index de Pline lejeune, Bruxelles, Acad. Royale de Belgique, 1965. Manca una introduzione generale recente a Plinio il Giovane: si vedano comunque il monumentale ma ormai invecchiato lavoro di E. Allain, Pline lejeune et ses héritiers, Paris, Fontemoing, 1901-1902, 4 voli., il breve articolo di A.N. Sherwin-White, Pliny, The Man, and His Let ters, G&R », n.s., a. XVI 1969, pp. 76-90, la raccolta di contributi plinia ni di S. Prete, Saggi pliniani, Bologna, Zuffi, 1948, e F. Trisoglio, La per sonalità di Plin:o il Giovane nei suoi rapporti con la politica, la società e la let teratura, Torino, Accademia delle Scienze, 1972. Sulla biografia di Pli nio resta fondamentale il vecchio articolo di Th. Mommsen, Zur Le bensgeschichte des jiingeren Plinius, in Hermes », a.m 1869, pp. 31-139; sulla controversa questione della data della pretura di Plinio esiste una abbondante bibliografia, riassunta in Aubrion, La 'Correspondance', cit., pp. 306-n. Su un aspetto particolare della personalità di Plinio, la sua attività di "proprietario terriero", cfr. ora P:W. de Neeve, A Roma n Landowner and His Estates: Pliny the Younger, in Athenaeum », a. LXVIII 1990, pp. 363-402. Vd. anche G.B. Harte, The Villas of Pliny, Boston, Houghton Mifflin, 1928. Sulle Epistulae pliniane si veda il vecchio ma sempre utile H. Peter, Der Brief in der romischen Litteratur. Litterargeschichtliche Untersuchungen und Zusammenfassungen, Leipzig, Teubner, 1901 ( ASG », a. xx 3) pp. 101-77- Fra i molti lavori dedicati all' epistolario pliniano si vedano in generale: F. Zucker, Untersuchungen zur Charakter der BrirjSammlung des Jiingeren Plinius, diss. Wien 1962; G. Merwald, Die Buchkomposition des jiingeren Plinius ('Epistulae' I-IX), diss. Erlangen-Ntirnberg 1964; H.P. «
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Biitler, Die geistige Welt des jungeren Plinius. Studien zur Thematik seiner Briefe, Heidelberg, Winter, 1970; P. Cugusi, L'epistolario pliniano, in P. Cugusi, Evoluzione eforme dell'epistolografia latina nella tarda repubblica e nei primi due secoli dell'Impero, con cenni sulla epistolografia preciceroniana, Roma, Herder, 1983, pp. 207-39. Al rapporto di Plinio con la natura, quale emerge dalle Epistulae, sono dedicati il saggio di M. Galdi, Il sen timento della natura e della gloria nell'epistolario di Plinio il Giovane, Pado va, Prosperini, 1905 , e gli articoli di E. Lefèvre, Plinius-Studien I-V, in Gymnasium » , a. LXXXIV 1977, pp. 5 19-41, a. LXXXV 1978, pp. 37-47, a. XCIV 1987, pp. 247-62, a. XCV 1988, pp. 236-69, e a. XCVI 1989, pp. IIJ-28. Al x libro delle Epistulae è invece dedicato il volume di L Vidman, Étude sur la correspondance de Pline le jeune avec Trajan, Praha, Naklada telstvi Ceskoslovenski Akademie Ved, 1960. Sulle questioni giuridi che nell' epistolario pliniano vd. H. Babel, Die Briifwechsel zwischen Pli nius und Trajan uber die Christen in strafrechtlicher Sicht, diss. Erlangen 1961; JW. Tellegen, The Roman Law oJSuccession in the Letters ofPliny the Younger, Zutphen, Terra Publ., 1982. Sul Panegirico a Traiano, cfr. D. Feurstein, Aujbau und Argumentation im plinianischen 'Panegyricus'. Un tersuchungen zur Intention der Uberarbeitung, diss. Innsbruck 1979. Sugli interessi letterari di Plinio vd. in particolare A.M. Guillemin, Pline et la vie littéraire de son temps, Paris, Les Belles Lettres, 1929; P:V. Cova, La critica letteraria di Plinio il Giovane, Brescia, La Scuola, 1966. Alla teoria oratoria di Plinio il Giovane è specificamente dedicato il volume di G. Picone, L'eloquenza di Plinio. Teoria e prassi, Palermo, Palumbo, 1978, che riprende un tema particolarmente trattato dalla critica francese di fi ne Ottocento: cfr. P. Morillot, De Plinii Minoris eloquentia, Grenoble, Allier, 1888, e E. Allain, Pline le ]eune avocat, Besançon 1899. Sulla lingua e lo stile di Plinio il Giovane vi sono numerose disser tazioni, che, pur se invecchiate, forniscono una sempre utile raccolta di materiali; fra le tante si possono citare : H. Holstein, De Plinii Mino ris elocutione, Gymn. Progr. Naumburg a. S. 1862;] .P. Lagergren, De vita et elocutione C. Plinii Caecilii Secundi, Uppsala, Edquist & Berglund, 1872; K. Kraut, Uber Syntax und Stil desjungeren Plinius, Pro gr. Se min. zu Schonthal, 4, Tiibingen, Fues, 1872; C. Hofacker, De clausulis C. Caecili Plini Secundi, diss. Bonn 1903; A. Hennemann, Der iiussere und innere Stil in Traians Briefe, diss. Giessen 1935. Si vedano inoltre ]. Niemirska Plìszczynska, De elocutione Pliniana in 'Epistularum libris novem' conspicua quaestiones selectae, Lublin, Towarz. Naukowe, Katol. Univ. Lubelskie«
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go, 1955, e il recente F. Gamberini, Stylistic Theory and Practice in the Younger Pliny, Hildesheim-Ziirich-New York, Olms-Weidmann, 1983. Per la tradizione manoscritta cfr. L.D. Reynolds, The Younger Pliny. Epistulae, in IT, pp. 316-22 (per le Epistulae ) , e M. Winterbottom, Pa negyrid Latini, in TT, p. 289 (per il Panegirico a Traiano ); per i codici pli niani vd. EACL, pp. 275-80, e m/2, p. n2: in entrambi si trova la bi bliografia essenziale sulla tradizione pliniana, della quale basterà qui citare M. Schuster, Studien zur Textkritik des jiingeren Plinius, Wien, Tempsky, 1919; G. Carlsson, Zur Textkritik der Pliniusbriejè, diss. Lund 1922; S.E. Stout, Seribe and Critic a t UiJrk in Pliny's Letters. Notes on the Hi story and the Present Status oJ Text, Bloomington, Indiana Univ. Press, I954· Per la fortuna di Plinio si veda per l'età tardoantica Al. Cameron, The Fate ojPliny's Letters in the Late Empire, in « CQ », a. xv 1965, pp. 28998; per il Medioevo vi sono molti contributi relativi a questioni speci fiche, per i quali si può rinviare a Aubrion, La 'Correspondance', cit., pp. 373-74; per il Rinascimento si vedano in particolare P.L. Schmidt, Die Rezeption des romischen Freundschaftsbriifes {Cicero-Plinius) im friihen Hu manismus (Petrarca-Coluccia Salutati), in Der Briifim Zeitalter der Renais sance, Weinheim, Verlag Chemie, 1983, pp. 25-59, e F. Gamberini, Ma teriali per una ricerca sulla diffusione di Plinio il Giovane nei secoli XV e XVI, in « SCQ », a. XXXIV 1984, pp. 133-70. n
Panegirici. In appendice a questo capitolo pliniano è opportuno ri portare la bibliografia essenziale relativa al corpus dei cosiddetti XII Panegyrici Latini, visto che questa raccolta si è formata proprio a partire dal panegirico di Plinio a Traiano. Bibliografia sull' argomento è for nita da P.L. Schmidt, in HLL, v pp. 161 sgg. (con indicazione dei prin cipali « Berichte )) del « Bursian »); si veda anche Fedeli, Il 'Panegirico' di Plinio, cit. Le edizioni principali dei XII Panegyrici Latini sono quelle di Baeh rens, Mynors, Paladini-Fedeli e Galletier, citate sopra. Esistono poi edizioni e commenti di singoli panegirici: del panegirico a Costanti no del 310 vi è una recente edizione con trad. tedesca e commento a cura di B. Miiller-Rettig, DerPanegyricus des]ahres 310 aufKonstantin den Grossen, Stuttgart, Steiner, 1990; edizione con traduzione in afrikaans del Panegirico a Costantino del 313 a cura di WJ.G. Lubbe, Incerti pa negyricus Constantino Augusto dictus, diss. Leiden 1955. Vi è poi un' edi-
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zione con traduzione tedesca e commento del panegirico all'impera tore Giuliano di Claudio Mamertino a cura di H. Gutzwiler, Die Neu jahrsrede des Konsuls Claudius Mamertinus vor dem Kaiser ]ulian, Basel, Helbling & Liechtenhahn, 1942, e un' edizione del medesimo, con trad. italiana, a cura di G. Barabino, Claudio Mamertino. Il Panegirico del l'Imperatore Giuliano, Genova, Ist. di filol. class., 1965. Concordanze a cura di T. Janson, A Concordance to the Latin Panegyrics, Hildesheim New York, Olms, 1979. Sui Panegyrici in generale vd. ora P.L. Schmidt, Die Panegyrik, in HLL, v pp. 161-72, che, oltre a fornire una introduzione generale, esa mina in dettaglio i singoli componimenti (escluso ovviamente il pa negirico pliniano). Sulla formazione e sulle principali caratteristiche di questo corpus si vedano in particolare A. Klotz, Studien zu den Pane gyrici Latini, in « RhM », a. LXVI 19n, pp. 513-72; Pichon, Les dernières ecri vains, cit. (vd. infra, p. 499) , pp. 86-150; S. McCormack, Latin Prose Pane gyrics, in T.A. Dorey (ed.), Empire and Afiermath, London-Boston, Routledge and Kegan Paul, 1975, pp. 143-205; E. Vereecke, Le corpus des panégyriques latins de l'époque tardive: problèmes d'imitation, in « AC a. XLIV 1975, pp. 141-60; S. McCormack, Latin Prose Panegyrics. Tradition and Discontinuity in the Later Roma n Empire, in « REAug », a. xxii 1976, pp. 29-77; B.S. Rodgers, The Panegyrici Latini >>. Emperors, Colleagues, Usurpers and the History ojthe Western Provinces, diss. Univ. of California 1978; C.E.V. Nixon, Latin Panegyric in the Tetrarchic and Constantian Pe riod, in B. Croke-A.M. Emmett (e dd.), History and Historians in Late An tiquity, Sydney-Oxford-New York-Toronto-Paris-Frankfurt, Perga mon Press, 1983, pp. 88-99; G. Sabbah, De le rhétorique à la communica tion politique: !es Panégiriques latins, in « BAGB », 1984, pp. 363-88. su questioni particolari vd. ancora J. Béranger, L'expression de la divinité dans les Panégyriques Latins, in « MH », a. xxvii 1970, pp. 242-54; R.H. Storch, The XIIPanegyrici Latini and the Peifect Prince, in « AClass », a. xv 1972, pp. 71-76; D. Lassandro, La rappresentazione del mondo barbarico nell'oratoria encomiastica del IVsecolo d.C., in « InvLuo, a. I I 1980, pp. 191205; W. Liebeschuetz, Religion in the Panegyrici Latini, in F. Faschke ' (hrsg. von), Uberlieferungsgeschichtliche Untersuchungen, Berlin, Akademie-Verlag, 1981, pp. 389-98; R. Seager, Some Imperia[ Virtues in the Latin Prose Panegyrics, in Papers oj the Liverpool Latin Seminar, IV, Liverpool, Cairns, 1983, pp. 129-65; U. Asche, Roms Weltherrschafisidee und Aussen politik in der Spéitantike im Spiegel der Panegyrici Latini, diss. Bonn 1983; »,
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B.S. Rodgers, Divine Insinuation in the Panegyrici Latini, in « Historia », a. xxxv 1986, pp. 69-99; W. Portmann, Geschichte in derSpéitantiken Pane gyrik, Bern, Lang, 1988. Sulla lingua e lo stile dei Panegyrici latini si vedano i vecchi lavori di G. Chruzander, De elocutione Panegyricorum veterum Gallicanorum quae stiones, diss. Uppsala 1897, di R. Novak, In Panegyricos Latinos studia grammatica et critica, in , a. xxxi 1963, pp. 21-41; vd. anche WW. Ehlers, Frontiniana. Anmerkungen zum ersten Buch der Schrift rrontins iiber die Mlasserversorgung Roms, in « RhM », a. cxxvi 1983, pp. 72-91. Per la tradizione manoscritta degli Strategema ta ancora fondamentale è G. Gundermann, De Iuli Frontini 'Stratagema ton' libro qui Jertur quarto, in « CPhi )), a. I 1881, pp. 83-161. P O E TA E N O VELLI
E ADRIANO
Bibliografia aggiornata sui poetae novelli in P. Steinmetz, Lyrische Dichtung im z.]ahrhundert n. Chr., in ANRW, n 331I (1989), pp. 259-302; cfr. anche Bieler, Dichter, pp. 213-14. Bibliografia specifica sui poeta e no velli si può inoltre trovare in S. Mattiacci, Ifra mmenti dei «poeta e novel li», Roma, Ateneo, 1982, pp. 217-19.
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DI
GIOVINE
I frammenti dei poetae novelli sono ora raccolti in edizione critica, con commento e Index verborum da Mattiacci, Iframmenti, cit.; fra le edizioni precedenti basterà citare quella di W. Morel, in FPL, pp. 13648 (pp. r68-8o della nuova edizione di K. Buchner). Index verborum dei poetae novelli, mescolati con tutti gli altri poeti dei FPL, anche in M. Bini, Index Morelianus sive verborum omnium poetarum Latinorum qui in Moreliana editione continentur, Bologna, Pàtron, 1980. Sui poetae novelli in generale si vedano E. Castorina, I poetae novelli. Contributo alla storia della cultura latina nel II sec. d.C., Firenze, La Nuova Italia, 1949; Id., Questioni neoteriche, Firenze, La Nuova Italia, 1968, pp. 15 7-242; D. Gagliardi, Aspetti della poesia latina tardoantica. Linee evolutive e culturali dell'ultima poesia pagana dai « novelli » a Rutilio Namaziano, Pa lermo, Palumbo, 1972, pp. 13-26; P. Grimal, Le lyrisme à Roma, Pa ris, PUF, 1978, pp. 248-66; A. Cameron, Poetae Novelli, in « HSPh », a. LXXXIV 1980, pp. 127-75· Su Adriano in generale vd. S. Perowne, Hadrian, London, Croom Helm, 1960, 19862; vi è inoltre una cospicua bibliografia relativa ai suoi scarni frammenti poetici, tra cui si veda almeno: T.D. Barnes, Hadrian's Farewell to Life, in « CQ », n.s., a. xvm 1968, pp. 384-86; S. Borszak, Zu Hadrianwedicht animula vagula blandula », in « ACD », a. IV 1968, pp. 101-5; I. Mariotti , Animula vagula blandula, in Studia Fiorenti na A. Ronconi sexagenario oblata, Roma, Ateneo, 1970, pp. 233-49; B. Baldwin, Hadrian's Farewell to Life : Some Arguments for Authentidty, in >, a. XLIX 1971, pp. 228-61; P. Cugusi, L'epistolario frontoniano, in Id., Evoluzione e forme, cit. (vd. supra, p. 465), pp. 241-70; G.P. Selvatico, Lo scambio episto lare tra Frontone e M. Aurelio. Esercitazioni retoriche e cultura letteraria, in « MAT», a. v 1981, pp. 225-301; P. Soverini, Tra retorica e politica. Studi su Plinio il Giovane, Frontone e la 'Historia Augusta', Bologna, CwEB, 1988. Sul gusto "arcaizzante" di Frontone vd. in particolare A. Beltrami, Le tendenze letterarie negli scritti di Frontone, Milano, Albrighi, 1907; Mara che, La critique, cit. (vd. supra, p. 462), pp. 115-79; A. Pennacini, La fun zione dell'arcaismo e del neologismo nelle teorie della prosa da Cornificio a Frontone, Torino, Giappichelli, 1974. I gusti letterari frontoniani si riflettono anche nel suo stile: cfr. C. Priebe, De M. Cornelio Frontone imitationem prisci sermonis Latini adfectan te, Progr. Gymn. Stettin 1885, e M. Schuster, Zum archaistischen Element im Stile Frontos, in « WS », a. XLIX 1931, pp. 153-57- Sulla lingua e lo stile di Frontone si vedano inoltre A. Schmitt, Das Bild als Stilmittel Frontos, diss. Mtinchen 1934; R. Marache, Mots nouveaux et mots archai"ques chez Fronton et Aulu-Gelle, Paris, PUF, 1957; G. Maselli, Considerazioni sulla lingua di Frontone, in « Annali Corso Lingue e Lett. Str. Univ. Bari », a. x 1968, pp. 34-54, e n.s., a. I-II 1970-1971, pp. 205-65; F. Portalupi, Frontone, 477
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Cellio, Apuleio. Ricerca stilistica, 1, Torino, Giappichelli, 1974; L. Holford Strevens, Elocutio novella, in « CQ », n.s., a. xxvi 1976, pp. 140-41. Una breve esposizione della situazione della tradizione manoscrit ta in L. D. Reynolds, Pronto, in TT, pp. 173-74. Sul palinsesto frontonia no fondamentale B. Bischoff, Der Fronto-Palimpsest der Mauriner, Mlin chen, Beck, 1958 ( « SBAW », 1958 2) . Si vedano inoltre E. Hauler, Pronto iiber die klassische Ausgaben lateinischer Schrijtsteller, in Mélanges offerts à Émile Chatelain, Paris, Librairie Champion, 1910, pp. 622-27, e J.E.G. Zetzel, The Subscriptions in the Manuscripts ofLivy and Pronto and the Mea ning of emendatio in « CPh », a. Lxxv 1980, pp. 38-59 (spec. pp. 49 sgg.). Contributi testuali a Frontone : C. Brakman, Frontoniana, diss. Utrecht 1902; P. Pescani, Coniecturae atque animadversiones criticae in Frontonis opera, Roma, Ateneo, 1961; S. Timpanaro, Frontoniana, in Id., Contributi, cit. (vd. supra, p. 199) , pp. 345-88 (accurato riesame dell' edi zione di van den Hout), e Il nuovo Frontone di van den Hout, in « RFIC », a. CXVII 1989, pp. 365-82. «
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APULE! O
Rassegne bibliografiche di G. Lehnert (dal 1897 al 1914) in «JAW>>, a. CLXXI 1915, pp. 147-76, e CLXXV 1919, pp. 1-75; C.C. Schlam, The Sco larship on Apuleius since 1938, in « CW», a. LXIV 1970-1971, pp. 285-309; C. Mazzarelli, Bibliografia medioplatonica, 11, Apuleio, in « Rivista di filo sofia neoscolastica », a. LXXIII 1981, pp. 557-95· Edizione completa con commento di Apuleio a cura di G.F. Hilde brand, Apuleii Opera omnia, Leipzig, Cnobloch, 1842. Per le Metamorfosi le edizioni di riferimento sono quelle di D.S. Robertson, Apulée. 'Les Métamorphoses', Paris, Les Belles Lettres, 1940-1945, 3 voll. (trad. france se di P. Vallette), e di R. Helm, Apulei Opera Quae supersunt, 1, Meta morphoseon libri XI, Leipzig, Teubner, 1907, 19313, cui vanno aggiunte le edizioni di C. Giarratano, Torino, Paravia, 1929, 19602 (a cura di P. Frassinetti); E. Brandt-W. Ehlers, Zlirich-Mtinchen 1958, 19894; non ché la recente edizione, con traduzione inglese, nella collana della « Loeb » a cura di J.A. Hanson, Apuleius, Metamorphoses, Cambridge (Mass.)-London, Harvard Univ. Press-Heinemann, 1989. Numerose sono le edizioni, spesso commentate, di singoli libri o di gruppi di li bri delle Metamorfosi. Libro 1 : M. Molt, Ad Apulei Madaurensis 'Meta-
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morphoseon' librum primum commentarius exegeticus, diss. Groningen 1938 (solo commento); A. Scobie, Apuleius 'Metamorphoses' (asinus Aureus') I. A Commentary, Meisenheim am Glan, Hain, 1975. Libro n: BJ. de Jon ge, diss. Groningen 1941 (solo commento). Libro m: R.T. van den Paardt, L. Apuleius Madaurensis. The 'Metamorphoses'. A Commentary on Book III, Amsterdam, Hakkert, 1971. Libro Iv: B.L. Hijmans jr.-R.Th. van den Paardt-E.R. Smits-R.E.H. Westendorp Boerma-A.G. We sterbrink, Apuleius Madaurensis 'Metamorphoses' Book IV 1-27, Gronin gen, Bouma, 1977- Libro v: J.M.H. Fernhout, diss. Groningen 1949 (commento). Libri IV-VI (favola di Amore e Psiche): O. Jahn, Apulei Psyche et Cupido, Leipzig, Breitkopf & Haertel, 1885, 1904s (a cura di A. Rostagni) ; C. Weymann, in Index lectionum aest., Freiburg/Schweiz 1891; JW. Beck, Fabula de Amore et Cupidine, Groningen, Wolters, 1902 (commento); F. Norden, Amor und Psyche, Leipzig, Seemann, 1903 (commento); L. C. Purser, The Story of Cupid and Psyche as Related by Apuleius, London, Bell, 1910 (commento); E. Paratore (a cura di),Apu lei 'Metamorphoseon' libri IV-VI ('Lafavola di Amore e Psiche'), Firenze, La Nuova Italia, 1948; P. Grimal, Apulei 'Metamorphoseis' IV, 28-VI, 24, Pa ris, PuF 1963, 19762 (commento); E.J. Kenney, Apuleius. Cupid &Psyche, Cambridge, Cambridge Univ. Press, 1990 (testo critico e commento). Libro vm: C.R. Wohlers, A Commentary on Apuleius' 'Metamorphoses', Book VIII, diss. The State Univ. of New Jersey, 1986. Libro XI: P. Mé dan, Thèse Paris 1925; Ch. Harrauer, Kommentar zum Isisbuch des Apu leius, diss. Wien 1973; J.-C. Fredouille, Metamorphoses XI, Paris, PuF, 1975; J. Gwyn Griffìths, Apuleius of Madauros. The Isis-Book, Leiden, Brill, 1975 (con commento). Per l'Apologia l' edizione di riferimento è quella di R. Helm, Apulei Opera Qua e supersunt, nii, Pro se de magia liber (Apologia}, Leipzig, Teub ner, 19122, 19593; altre edizioni critiche sono quelle di P. Vallette, Paris, Les Belles Lettres, 1924, e di H.E. Butler-A.S. Owen, Apulei :Apologia' sive 'Pro se de magia liber', Oxford, Clarendon Press, 1914 (con commen to); esiste anche un commento italiano a cura di C. Marchesi, Città di Castello, Lapi, 1914. I Florida sono pubblicati in edizione critica da R. Helm, Apulei Opera Qua e supersunt, nh, Florida, Leipzig, Teubner, 1910, e da P. Vallette, Paris, Les Belles Lettres, 1924. Gli opuscoli filosofici sono pubblicati in edizioni critiche complessive da P. Thomas, Apulei Opera Quae supersunt, m, De philosophia libri, Leipzig, Teubner, 1908, e da J. Beaujeu (ed.), Apulée, Opuscules philosophiques [ . . . ] et Jragments, ,
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Paris, Les Belles Lettres, 1973. Vi sono poi edizioni e commenti di sin gole operette filosofiche. De deo Socratis: R. del Re, Apuleio. 'Sul dio di Socrate', Introd., testo, traduzione e note, Roma, Ateneo, 1966; De Pla tone et eius dogmate: P. Siniscalco-K. Albert, Apuleius. 'Plato und seine Lehre', Sankt Augustin, Richart, 1981 (testo, trad. tedesca e note). Per le traduzioni italiane, ricordiamo quella di Metamorfosi, Apologia e Florida a cura di G. Augello, Torino, UTET, 1980-1984, 2 voll. Le Meta morfosi sono state anche tradotte da F. Cadesi, in Q. Cataudella (a cura di), Il romanzo antico greco e latino, Firenze, Sansoni, 1973, pp. 1055-308; C. Annaratone, Milano, Rizzoli, 1977; M. Cavalli, Milano, Mondadori, 1988. Per l'Apologia traduzione a cura di C. Moreschini, Milano, Riz zoli, 1990. Indice apuleiano a cura di W.A. Oldfather-H.V. Canter-B.E. Perry, Index Apuleianus, Middletown ( Conn.), Amer. Philol. Ass., 1934. Per un primo orientamento sulle principali tematiche apuleiane si veda A. Pennacini e altri, Apuleio letterato, filosofo, mago, Bologna, Pita gora, 1979. Per le vicende biografiche apuleiane si vedano E. Cocchia, Romanzo e realtà nella vita e nell'attività letteraria di Lucio Apuleio, Cata nia, Battiato, 1915; M. Hicter, L'autobiographie dans l'fme d'or d'Apulée, in « AC )), a. XIII 1944, pp. 95-111, e a. IV 1945, pp. 61-68; Walsh, The Roman Nove!, cit. itifra, pp. 248-51; si veda inoltre il recente contributo di F. Coarelli, Apuleio a Ostia ?, in « DArch », s. III, a. VII 1989, pp. 27-42, con una nuova proposta su base archeologica a proposito del soggiorno romano di Apuleio. Sul rapporto fra Apuleio e l'ambiente letterario africano si veda da ultimo N. Fick, Le milieu culture[ africain à l'époque antonine et le témoignage d'Apulée, in « BAGB », 1987, pp. 285-96. Metamorfosi: numerosissimi sono i contributi sull'attività di "roman ziere" di Apuleio, con particolare riferimento alla questione dei suoi mo delli greci e al rapporto con Petronio. Si vedano in generale: B. Lavagni ni, Il significato e il valore del romanzo di Apuleio, Pisa, Mariotti, 1923; R. Riefstahl, Der Roman des Apuleius. Beitriige zur Romantheorie, Frankfurt a. M., Klostermann, 1936; P. Scazzoso, Le 'Metamorfosi' di Apuleio, Mila no, Renon, 1951; B.E. Perry, The Ancient Romances. A Literary-Historical Account ofTheir Origins, Berkeley-Las Angeles-London, Univ. of Cali fornia Press, 1967, pp. 236-82; P. G. Walsh, The Roman Nove!, Cambrid ge, Cambridge Univ. Press, 1970 (spec. pp. 141-223); B.L. Hijmans jr. RTh. van den Paardt (edd.), Aspects ofApuleius' 'Golden Ass', Groningen, Bauma, 1978; ]. Tatum, Apuleius and 'The Golden Ass', Ithaca-London,
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Cornell Univ. Press, 1979; ].K. Krabbe, The Metamorphoses cifApuleius, Bern, Lang, 1989. Sul problema del rapporto fra Apuleio e le sue fonti greche cfr. in particolare A. Lesky, Apuleius von Madaura und Lukios von Patrai, in « Hennes », a. LXXVI 1941, pp. 43-74; G. Bianco, La fonte greca delle 'Metamorfosi' di Apuleio, Brescia, Paideia, 1971; H. van Thiel, Der Eselroman, I, Untersuchungen, Mtinchen, Beck, 1971; I I , Synoptische Aus gabe, ibid. 1972; V. Ciaffi, Il romanzo di Apuleio e i modelli gred, Bologna, Pitagora, 1983. Sul rapporto fra Apuleio e la novella cfr. E. Paratore, La novella in Apuleio, Messina, D'Anna, 19422; A. Mazzarino, La Milesia e Apuleio, Torino, Chiantore, 1950. Su Apuleio e Petronio: V. Ciaffi, Pe tronio in Apuleio, Torino, Univ. Torino, 1960. Sulla tecnica narrativa apuleiana: P. Junghanns, Die Erzahlungstechnik von Apuleius' 'Metamor phosen' und ihrer Vorlage, Leipzig, Dieterich, 1932; C.C. Schlam, The Narrative Structure of the 'Metamorphoses' of Apuleius, diss. Columbia Univ. 1968; JJ. Winkler, Auctor and Ador. A Narratological Reading of Apuleius' The Golden Ass', Berkeley-Las Angeles-London, Univ. of California Press, 1985; G.F. Gianotti, «Romanzo >> e ideologia. Studi sulle 'Metamorfosi' di Apuleio, Napoli, Liguori, 1986; P. James, Unity in Diver sity. A Study ofApuleius' 'Metamorphoses'; with Particular Reference to the Narrator's Art ofTransformation and the Metamorphosis Motifin the Tale of Cupid and Psyche, Hildesheim, Olms, 1987- Sulla magia e i misteri nelle Metamorfosi: P. Monceaux, Apulée. Roman et magie, Paris, Maison Quantin, s.d. [ma 1888]; R. Merkelbach, Roman und Mysterium in der Antike, Mtinchen-Berlin, Beck, 1962. Sulle fiabe in Apuleio e sul loro rapporto con il folklore: A. Scobie, Aspects ofthe Ancient Romance and Its Heritage. Essays on Apuleius, Petronius, and the Greek Romances, Meisen heim am Gian, Hain, 1969; Id., More Essays on the Ancient Romance and Its Heritage, Meisenheim am Gian, Hain, 1973; F.E. Hoevels, Miirchen und Magie in den 'Metamorphosen' des Apuleius von Madaura, Amsterdam, Rodopi, 1979; A. Scobie, Apuleius and Folklore. Toward a History ofML 3045, AaTh 567, 499A, London, The Folklore Society, 1983. Molti studi specifici sono stati destinati alla cosiddetta favola di Amore e Psiche: fra di essi basterà citare: R. Reitzenstein, Das Miirchen von Amor und Psyche bei Apuleius, Leipzig-Berlin, Teubner, 1912; I.M. Boberg, The Tale of Cupid and Psyche, in « C&M », a. I 1938, pp. 177-216; G. Binder-R. Mer kelbach (hrsg. von), Amor und Psyche, Darmstadt, Wissenschaftliche Buchgesellschaft, 1968; T. Mantero, Amore e Psiche. Struttura di una «fiaba di magia Genova, 1st. di fìlol. class. e med., 1973; C. Rambaux, Trois ana"•
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lyses de l'amour. Catulle: Poésies. Ovide: les 54mours'. Apulée: le conte de Psy che, Paris, Les Belles Lettres, 1985. Anche l'xr libro delle Metamorfosi ha ricevuto una particolare attenzione a causa del suo finale "isìaco". Si vedano in particolare J. Berreth, Studien zum Isisbuch in Apuleius' 'Meta morphosen', diss. Tiibingen 1931; M. Wittmann, Das 'Isisbuch' des Apu leius. Untersuchungen zur Geistesgeschichte des 2. ]ahrhunderts, Stuttgart, Kohlhammer, 1938. Sull Apologia e l'interesse apuleiano per la magia cfr. A. Abt, Die 54pologie' des Apuleius und die antike Zauberei. Beitriige zur Erliiuterung der Schrift 'de Magia', Giessen, Topelmann, 1908; vd. anche P. Vallette, L'54pologie' d'Apulée, Thèse Paris 1908, e F. Regen. Apuleius philosophus Pla tonicus. Untersuchungen zur54pologie' ('De magia') und zu 'De mundo', Ber lin-New York, de Gruyter, 1971. Sulle questioni giuridiche si sofferma F. Norden, Apuleius von Madaura und das romische Privatrecht, Leipzig Berlin, Teubner, 1912. Meno numerosi i contributi sui Florida: si vedano comunque K. Mras, Apuleius' 'Florida' im Rahmen à'hnlichen Literatur, in AAWW >>, a. Lxxxv 1949, pp. 205-23; R. De' Conno, Posizione e signifìcato dei 'Florida' nell'opera di Apuleio, in « AFLN », a. vm 1958, pp. 57-76; M. G. Ferrari, Aspetti di letterarietà nei 'Florida' di Apuleio, in « SIFC », n. s., a. XL 1968, pp. 85-147, e XLI 1969, pp. 139-87Dei numerosi contributi sulle opere filosofiche di Apuleio si veda no innanzi tutto, per un approccio complessivo, C. Moreschini, Apu leio e il platonismo, Firenze, Olschki, 1978, e S. Gersh, Middle Platonism and Neoplatonism. The Latin Tradition, N otre Dame (Incl.) , Univ. ofNo tre Dame Press, 1986, I pp. 215-328. Un altro lavoro di natura generale è quello di D. Londey-C.Johanson, The Logic ofApuleius, Leiden, Brill, 1987. Sui singoli opuscoli apuleiani si vedano infine: A. Ratke, De Apu lei quem scripsit 'de deo Socratis' libello, diss. Berlin 19n; F. Schalk, Studien zu Apuleius 'De deo Socratis', Erlangen 1920; S. Miiller, Das Verhiiltnis von Apuleius 'De mundo' zu seiner Vorlage, Leipzig, Dieterich, 1939; ]. Red fors, Echtheitskritische Untersuchungen der apuleischen Schriften 'de Platone' und 'de mundo', Lund, Gleerup, 1960; C. Moreschini, Studi sul 'de dogma te Platonis' di Apuleio, Pisa, Nistri-Lischi, 1966. Sui componimenti poetici apuleianì vd. E. Castorina, Apuleio poeta, Catania, Giannotta, 1950, e, piu di recente, S. Mattiacci, Apuleio «poeta novello ;>, in DMP, n pp. 235-77, e Apuleio e i poeti latini arcaici, in Munus Amicitiae (Scritti in memoria di A. Ronconi), I, Firenze, Le Monnier, 1986, pp. 159-200. '
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Sulla lingua e lo stile di Apuleio resta fondamentale M. Bernhard, Der Stil des Apuleius von Madaura. Ein Beitrag zur Stilistik der Spiitlateins, Stuttgart, Kohlhammer, 1927- Utili contributi parziali sono quelli di L. Callebat, Sermo cotidianus dans !es 'Métamorphoses' d'Apulée, Caen, Uni versité, 1968; L'archai'sme dans !es 'Metamorphoses' d'Apulée, in « REL », a. XLII 1964, pp. 346-61; La prose d'Apulée, in « REL », a. XLII 1964, pp. 34661; La prose d'Apulée dans le 'De Magia', in « WS », a. xcvii 1984, pp. 143-67Un diverso approccio allo stile apuleiano in C. Facchini Tosi, Forma e suono in Apuleio, in « Vichiana », a. xv 1986, pp. 98- 168. si vedano infine anche P. Médan, La latinité d'Apulée dans !es 'Metamorphoses', Thèse Paris 1926, e Portalupi, Frontone, cit. (vd. supra, p. 477) . Il punto sulla situazione della tradizione apuleiana in P.K. Mar shall-L.D. Reynolds, Apuleius, in TT, pp. 15-18; catalogo dei codici dal IX al XII sec. in EACL, I pp. 5-34, e m/2, pp. 3-6. Per la tradizione del le Metamorfosi, soprattutto riguardo alla vexata quaestio del rapporto fra il Laur. 68.2 e gli altri codici apuleiani si vedano in particolare due suc cessivi contributi di O. Pecere, Esemplari con « subscriptiones e tradizione dei testi latini. L'Apuleio Laur. 68, 2, in C. Questa-R. Raffaelli (a cura di), Atti del Convegno Internazionale «Il libro e il testo (Urbino, 20-23 settembre 1982), Urbino, Università, 1984, pp. n1-37, e Qualche riflessione sulla tra dizione di Apuleio a Montecassino, in G. Cavallo (a cura di), Le strade del testo, Bari, Adriatica, 1987, pp. 97-124. Analisi di varie questioni testuali delle Metamorfosi in G. Augello, Studi apuleiani. Problemi di testo e loci ve xati delle 'Metamorfosi', Palermo, Palumbo, 1977- Un capitolo a sé della problematica testuale apuleiana è costituito dal cosiddetto spurcum ad ditamentum, cui è dedicato il volume di G. Pennisi, Apuleio e l'addita mentum a 'Metamorphoseos'X, 21, Messina, Peloritana, 1970; l'impossibi lità di attribuire l' additamentum ad epoca antica è stata dimostrata dalle analisi linguistiche di Ed. Fraenk:el, A Sham Sisenna, in « Eranos », a. u 1953, pp. 151-54, e di S. Mariotti, Lo spurcum additamentum ad Apul. 'met.' 10, 21, in « SIFC », n.s., a. xxvii-xxvm 1956, pp. 229-50. Sulla fortuna di Apuleio vd. in generale E. Haight, Apuleius and His Injluence, London, Longmans, Green & Co., 1927, S. Costanza, Lafortu na di L. Apuleio nell'età di mezzo, Palermo, Scuola Salesiana del libro, 1937. e Walsh, The Roman Nove!, cit. (vd. supra, p. 480) , pp. 224-43. Si ve dano inoltre U. De Maria, La favola di Amore e Psiche nella letteratura e nell'arte italiana, Bologna 1899; C. Moreschini, Sulla fama di Apuleio nel Medioevo e nel Rinascimento, in Studifilologici, letterari e storici in memoria di J>
J>
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G. J, a. cxvi 1988, pp. 321-39, e Reliquiae collectae: raccolta del mate riale valeria no proveniente dal palinsesto torinese a. II.2, in Dicti Studiosus, cit. (vd. supra, p. 227) , pp. 139-75. Sulle altre opere legate al romanzo di Alessandro vd. da ultimo M. Fuhrmann e P.L. Schmidt, in HLL, v pp. 214-17, con bibliografia ag giornata; per quel che riguarda l' Itinerarium Alexandri Magni si veda
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inoltre la rassegna bibliografica di R. Tabacco, 'Itinerarium Alexandri': rassegna critica degli studi e prospettive di indagine, in « BStudLat », a. xvii 1987, pp. 77-120; l' operetta è stata da ultimo pubblicata da H.-J. Haus mann, Itinerarium Alexandri, diss. Koln 1970; sulla sua tradizione ma noscritta vd. R. Tabacco, Studi sull"Itinerarium Alexandri� I: I codici, in « AAT», a. cxxii 1988, pp. 55-78. L'Alexandri Magni Macedonis Epitoma rerum gesta rum e il De morte testamentoque Alexandri Magni liber sono di sponibili nell'edizione di P.H. Thomas, Incerti auctoris 'Epitoma rerum gestarum Alexandri Magni� cum libro 'De morte testamentoque Alexandri', Leipzig, Teubner, 1960. LA STORIOGRAFIA DEL IV SECOLO
Sul vasto settore della storiografia del IV secolo, si vedano le rasse gne bibliografiche di G. Bonamente, Sulla storiografia pagana postgiulia nea, in « C&S », a. xvi i i 1979, pp. 69-82, e P. Siniscalco, La storiografia nel tardo antico, in La cultura in Italia fra tardo antico e alto medioevo. Atti del Convegno tenuto a Roma, CNR, dal 12 al 16 novembre 1979, Roma, Her der, 1981, I pp. 99-122. Sull' argomento in generale cfr. A. Enmann, Bine verlorene Geschichte der romischen Kaiser, in « Philologus », Supplbd., a. IV 1884, pp. 337-501; Mazzarino, Aspetti sociali, cit. (vd. supra, p. 497) ; I. La na, La storiografia del Basso Impero, I, Torino, Gheroni, 1962; II, La dissolu zione della storiografia pagana negli ultimi secoli di Roma, ibid., 1963; S. Mazzarino, Il pensiero storico classico, II/2, Bari, Laterza, 1966; I. Lana, La storiografia latina pagana del IVsec. d.C., in « Koinonia », a. III 1979, pp. 728; B. Croke-A.M. Emmett (edd.), History and Historians in Late Anti quity, Oxford, Pergamon Press, 1983; P.L. Schmidt, Zu den Epochen der Spatantiken lateinischen Historiographie, in « Philologus », a. cxxxii 1988, pp. 86-IOO. I. STORICI M I NORI
(AMPELIO, AuRELIO
VITTORE E L"HISTORIA TRIPERTITA',
'0RIGO CON STANTINI IMPE RATORIS', BREVIARI )
Su Aurelio Vittore, Eutropio e altri storici minori vd. le rassegne bi bliografiche di Th. Opitz, in «JAW», a. cxxi 1904, pp. 126-42; W.A. Baehrens (dal 1910 al 1924) in «JAW», a. ccm 1925, pp. 1-18, e in «JAW», a. ccvm 1926, pp. 1-16;]. Miller, per gli anni dal 1925 al 1932 in
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«JAW », a. ccLxxvm 1942, pp. 23-24. Una recente sintesi complessiva su questa materia si deve a P.L. Schmidt, in HLL, v pp. 173-75, con bi bliografia; per un inquadramento generale si vedano inoltre: E. Wolf flin, Epitome, in « ALLG », a. xn 1902, pp. 333-44; M. Galdi, L'epitome nella letteratura latina, Napoli, Federico, 1922; W. Hartke, De saeculi quarti exeuntis historiarum scriptoribus quaestiones, diss. Berlin 1932; E. Malcovati, I breviarii del IV secolo, in « AFLC », a. xxi 1942, pp. 5-11; I. Opelt, Epitome, in RAC, v 1962, coll. 944-73; W. den Boer, Rome à tra vers trois auteurs du quatrième siècle, in « Mnemosyne » a. xx 1968, pp. 25482; T.D. Barnes, The Lost Kaisergeschichte and the Latin Historical Tradi tion, in Banner Historia-Augusta-Colloquium 1968/6g, Bonn, Habelt, 1970, pp. 13-43; W. den Boer, Some Minor Roman Historians, Leiden, Brill, 1972. 1 . 1.
Lucio Ampelio
L' edizione di riferimento resta quella di E. Assmann, Lucii Ampelii 'Liber memorialis', Leipzig, Teubner, 1935, cui sono seguite quelle di N. Terzaghi, Torino, Chiantore, 1947, A.M. Lashbrook, diss. Univ. Penn sylvania 1960, e V. Colonna, Bari 1975. Lessico a cura di V. Colonna, Lucii Ampelii Lexicon, Genova, Ist. di filol. class. e me d., 1980. Su Ampe lio in generale vd. da ultimo P.L. Schmidt, L. Ampelius, 'Liber memoria lis', in HLL, v pp. 175-77 (con bibliografia) , cui si rinvia anche per le va rie prese di posizione sulla cronologia; vd. inoltre E. Wolfflin, De Lucii Ampelii libro memoriali quaestiones, diss. Gottingen 1854, ed E. Assmann, Der 'Liber memorialis' des L. Ampelius, in « Philologus », a. XCIV 1940, pp. 19'7-221 e 303-29. Sulla folta bibliografia su questioni particolari cfr. Schmidt, in HLL, v pp. 176-77- Per la tradizione manoscritta cfr. M. Winterbottom, Ampelius, in TT, p. 8. I.
2.
Aurelio Vittore
L' edizione p ili recente è quella, con trad. francese e commento, di P. Dufraigne, Aurelius Vietar. Livre des Césars, Paris, Les Belles Lettres, 1975 (vd. però le critiche di RJ. Tarrant, in « Gnomon » a. L 1978, pp. 355-62) ; va comunque tenuta soprattutto presente l' edizione di F. Pichlmayr, Sexti Aurelii Victoris 'Liber de Caesaribus'. Praecedunt 'Origo gentis Romanae' et 'Liber de viris illustribus urbis Romae: subsequitur'Epitome
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MARI O DE N O N N O - PAO LO DE PAO LI S - CARLO DI G I OV I N E
de Caesaribus', Leipzig, Teubner, 19II, 19662 (con aggiunte di R. Gruen del), pp. 75-129; vi sono poi due commenti con trad. inglese a cura di B.T. Moss, Sextus Aurelius Victor, 'Liber de Caesaribus', diss. Univ. of North Carolina 1944, e di C.E.V. Nixon, An Historiographical Study of the Caesares oJSextus Aurelius Victor, diss. Univ. of Michigan 1971; vi è poi il commento parziale di HW. Bird, Sextus Aurelius Victor, 'Li ber de Caesaribus'. An Ristorica l Commentary on Ch. XVIII to XLII, diss. Toron to 1972. Lessico a cura di A.N. Noble, Indice verborum omnium quae in Sexti Aurelii Victoris libro de Caesaribus et incerti auctoris epitoma de Caesari bus reperiuntur, diss. Ohio State Univ. 1938. In generale su Aurelio Vit tore vd. den Boer, Some Minor Roman Historians, cit. (vd. supra, p. 509), pp. 19-II3, HW. Bird, Sextus Aurelius Victor. A Historiographical Study, Li verpool, Cairns, 1984, e, da ultimo, P.L. Schmidt, Sex. Aurelius Victor, 'Historiae abbreviatae', in HLL, v pp. 198-201. Sulla lingua di Aurelio Vit tore cfr. E. Wolfflin, Aurelius Victor, in « RhM », a. xxix 1874, pp. 282-308. Sulla tradizione manoscritta e la sopravvivenza di Aurelio Vittore vd. S. D'Elia, Studi sulla tradizione manoscritta di Aurelio Vittore, Napoli, Li breria Scientifica Ed., 1965; Id., Per una nuova edizione critica di Aurelio Vittore, in « RAAN », a. XLIII 1968, pp. 103-94; Id., Per una nuova edizione critica di Aurelio Vittore: conclusioni, in « BStudLat », a. m 1973, pp. 52-75. 1. 3·
'Origo gentis Romanae'
Per la bibliografia sull' Origo, oltre alle rassegne citate supra, cfr. G. Puccioni, Studi sull"Origo gentis Romanae', in « StudUrb », a. xxxiii 1959, pp. 27-85. L'edizione di riferimento resta quella di Pichlmayr- Gruen del, cit. supra, pp. 1-22. A questa vanno aggiunte le edizioni di H. Peter, Die Schrift 'Origo gentis Romanae', in « BSG », a. LXIV 1912, pp. 71-166; E. L. Grant, diss. Ohio State Univ. 1934 (con lessico); G. Puccioni, Firenze, Vallecchi, 1958; j.Cl. Richard, Paris, Les Belles Lettres, 1983 (con trad. francese e commento). Sull' Origo in generale cfr. da ultimo P.L. Schmidt, Origo gentis Romanae, in HLL, v pp. 184-87; vd. anche A. Mo migliano, Some Observations on the 'Origo Gentis Romanae', in «JRS », a. XLVIII 1958, pp. 56-73, P.L. Schmidt, Das 'Corpus Aurelianum' und s. Au relius Victor, in RE, suppl. xv 1978, coll. 1583-634. Sui problemi di com posizione e di rapporto con le fonti vd. WT. Semple, Authenticity and Sources of the 'Origo gentis Romanae', Cincinnati, Univ. Press, 1910; H. Behrens, Quaestiones de libello, qui 'Origo gentis Romanae' inscribitur, diss. 510
B I B L I O GRAFIA DELLA LETTERATURA L ATINA
Greifswald 1917; G. Puccioni, La composizione dell"Origo gentis Roma nae', in « AATC », a. xxiv 1959-1960, pp. 221-98. Sulla lingua dell' Origo vd.JW. Beck, De sermone libelli 'Origo gentis Romana e' adnotatiunculae, in « Mnemosyne », n.s., a. xxn 1894, pp. 338-44; G. Puccioni, Tradizione e innovazione nel linguaggio dell"Origo gentis Romanae', in « SIFC », a. xxx 1958, pp. 207-54. Sulla tradizione manoscritta vd. le sintesi di R.J . Tar rant-M.D. Reeve, De viris illustribus, in TT, pp. 149-53, e di Schmidt, in HLL, v pp. 186-87 (con bibliografia); della bibliografia ivi citata si ve dano in particolare i contributi di A. Momigliano, Per una nuova edizio ne delluOrigo gentis Romanae', in « SCO », a. x 1961, pp. 102-n, e S. D'Elia, Studi sulla tradizione manoscritta di Aurelio Vittore, cit. (vd. supra). Per la fortuna dell' Origo vd. G. Puccioni, Lafortuna medievale dell"Origo gentis Romanae: Firenze, D'Anna, 1958. 1.
4· 'De vìris illustribus'
Ampia bibliografia in HLL, v pp. 187 sgg. L'edizione di riferimen to è quella di Pichlmayr-Gruendel, cit. (vd. supra), pp. 23-74, cui van no aggiunte quella di I.R. Wtiga, diss. Groningen 1890, e quella con trad. inglese di W.K. Sherwin, Norman, Unìv. of Oklahoma Press, 1973 (non comprende i capp. 78-86) . Lessico nell' edizione di E. Keil, Breslau, Max & Co., 1850, 18722. Sul De viris illustribus in generale vd. L. Braccesi, Introduzione al 'De viris illustribus', Bologna, Pàtron, 1973; P.L. Schmidt, Das (Corpus Aurelianum', cit. {vd. supra); Id., De viris illu stribus, in HLL, v pp. 187-90. Sulle questioni di attribuzione e cronolo gia cfr. M.M. Sage, The 'De Viris Illustribus': Chronology and Structure, in « TAPhA », a. cvm 1978, pp. 217-48, e Id., The 'De Viris Illustri bus': Aut horship and Date, in « Hermes >), a. cviii 1980, pp. 83-100. Sulle questioni relative alle fonti e alla composizione del De viris il lustribus, cfr. in particolare CJ. Vinkesteyn, DeJontibus ex quibus scriptor libri 'de viris illustri bus' urbis Romae hausisse videtur disputa fio, Leide n, Brill, 1886; H. Haupt, De auctoris 'De viris illustribus' libro quaestiones historicae, diss. Wiirzburg 1876; H. Hildesheimer, De libro qui inscribitur 'De viris il lustri bus' urbis Romae quaestiones historicae, Berlin, Mayer & Miiller, 188o; W.K. Sherwin, Reconstruction of the Text of the Archetype and Studies in Method of Composition ofthe Anonymous 'De Viris Illustri bus', diss. Ohio State Univ. 1966. Per la tradizione manoscritta si vedano le sintesi di RJ. Tarrant-M.D. Reeve, in TT, pp. 149-53, e Schmidt, in HLL, v pp. SII
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PAO L I S - CARLO
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189-90 (con bibliografia): si vedano in particolare la già citata disserta zione di Sherwin e, dello stesso autore, The Title and Manuscript Tradi tion of the 'De Viris Illustribus' in RhM » , a. cxu 1969, pp. 284-86. «
1.
5.
'Epitome de Caesaribus'
L'edizione di riferimento è quella pili volte citata, di Pichlmayr Gruendel, pp. 131-76. Sull'Epitome in generale cfr.]. Schlumberger, Die 'Epitome de Caesaribus'. Untersuchungen zur heidnischen Geschichtsschrei bung des 4.]ahrhunderts n. Chr., Mi.inchen, Beck, 1974, con le osservazio ni di T.D. Barnes, The 'Epitome de Caesaribus' an d Its Sources, in CPh » , a. LXXI 1976, pp. 258-68. >, a. xxv 1964, pp. 138-so; C. Santini, L'Jidversus paganos' di Orosio e la tradi zione manoscritta del 'Breviarium' di Eutropio, in (( GIF », a. xxx 1978, pp. 79-81; P. Venini, Peanio traduttore di Eutropio, in (( MIL », a. xxxvu 1983, pp. 421-47. Per il Medioevo vd. W. Hartel, Eutropius und Paulus Diaco nus, in SAAW», a. LXXI 1872, pp. 227-310. Vd. inoltre la bibliografia raccolta da Schmidt in HLL, v pp. 205-6. (
>, a. XIX 1965, pp. 42-56; M. Gibson, The Study of the Timaeus' in the Eleventh and Twelfth Centuries, in « Pensamiento », a. xxv 1969, pp. 183-94; Éd. Jeauneau, L'héritage de la philosophie antique
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durant le haut moyen age, in La cultura antica nell'Occidente latino dal VII all'XI secolo, Spoleto, Centro italiano di studi sull' alto medioevo, 1975, pp. 15-54; Id., Gloses et commentaires de textes philosophiques, in Les genres littéraires dans les sources théologiques et philosophiques médiévales (Actes du Colloque international de Louvain-la-Neuve, 25-27 mai 1981), Louvain, Inst. d' ét. médiév., 1982, pp. II7-32; P.E. Dutton, > , a. XLII 1990, pp. 3-43. «
II. METRICOLOGI II.
1.
Ajtonio
Edizione in GL, VI pp. 31,17-184. In generale vd. P.L. Schmidt, Aelius Pestus Asmonius (Apthonius), in HLL, v pp. 136-38 (con bibliografia); vd. anche G. Schultz, Quibus auctoribus Aelius Pestus Aphthonius de re metrica usus sit, diss. Breslau 1885; G. Morelli, Sulla tradizione del 'de metris' di Af tonio, in Ricerche, cit. (vd. supra, p. 525) , pp. 23-68. II.
2.
Atilio Fortunaziano
Edizione in GL, VI pp. 245-54 e 278-304. In generale vd. Kaster, Guardians, p. 409, e P.L. Schmidt, Atilius Portunatianus, De metris Rora-
B I B L I O G RAFIA D ELLA LETTE RATURA LAT I NA
tianis, inHLL, v pp. 138-40; vd. anche H. Keil-G.Jiìrgens, Observationes in Caesium Bassum et Atilium Fortunatianum, Univ.-Progr. Halle 188o; G. Morelli, n proemio del 'De metris Horatianis' di Atilio Fortunaziano e un frammento di Lucilio, in Grammatici latini d'età imperiale cit., {vd. supra, p. 525), pp. 99-113. III. OPERE ATTRIBUITE A "PROBO"
Sotto il nome di "Probo", spesso identificato con il famoso gram matico Valeria Probo del I sec. d.C., circolò un gruppo di scritti com posto da cinque opere grammaticali: 1) gli Instituta artium; 2) l'Appen dix Probi; 3) gli Excerpta de nomine di "Valeria Probo"; 4) il cosiddetto De ultimis syllabis ad Caelestinum; 5) i Catholica Probi. Una rapida sintesi del problema "probiano" in Kaster, Guardians, pp. 348-51; vd. anche P.L. Schmidt, in HLL, v p. II7. Vd. inoltre J. Steup, De Probisgrammaticis, Jena, Frommann, r87r; J. Aistermann, De M. Valerio Probo Berytio, Bonn, Cohen, 1910; A. Bartalucci, Il « Probus » di Lorenzo Valla e il > a Giovenale, in SIFC », a. X LV 1973, pp. 233-57; A. Della Casa, La «grammatica » di Valerio Probo, in Argentea aetas. In memo ria m E. V. Marmorale, Genova, Ist. di filol. class. e me d., 1973, pp. 139-60; G. Pascucci, Valeria Probo e i veteres, in Grammatici latini di età imperiale, cit. (vd. supra, p. 525), pp. 17-40. «
m. L 'Instituta artium'
Edizione in CL, IV pp. 47-192; sul problema del rapporto di questo testo con Palladio e i suoi estratti tramandati da Audace, CL, vn pp. 349-62, vd. da ultimo P.L. Schmidt, Palladius (Pseudo Probus - Audax), itrtes grammaticae', in HLL, v pp. 116-19 (con bibliografia) vd. inoltre W.M. Lindsay, The Primary MS. ofPro bus 'Inst. Art.', in CQ », a. XIX 1925, pp. 28-36. «
m. 2. 54ppendix Probi'
Edizione in CL, IV pp. 193-204; l'Appendix è stata ripubblicata da W. Heraeus, Die itppendix Pro bi', Leipzig, Teubner, 1899, e da W.A. Baeh rens, SprachlicherKommentar zur Vulgiirlateinischen itppendix Pro bi', Halle {Saale), Niemeyer, 1922; su quest'opera, oltre alla bibliografia "probia-
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na" citata supra, vd. in particolare K. Barwick, Die sogennante :A.ppendix Pro bi', in « Hermes », a. LIV I9I9, pp. 409-22; c. Jarecki, Sur r:A.ppendix (Probi)' III, son lieu d'origine et son auteur, in « Eos », a. xxx 1927,pp. 1-25; P. Flobert, La date de l':A.ppendix Pro bi', in Filologia eforme letterarie, cit. (vd. supra, p. 213) pp. 299-320. III.
3. Gli 'Excerpta de nomine' di "Valeria Probo"
Edizione di M. Passalacqua, Tre testi grammaticali bobbiesi (GL V555566; 634-654; IV 207-216 Keil), Roma, Storia e Letteratura, 1984, pp. 6175, che sostituisce quella di Keil, GL, IV pp. 207-16. Sul De nomine vd.: O. Froehde, Valerii Probi 'de nomine lìbellum' Plinii Secundi doctri nam continere demonstratur, in « NJPhP )>, suppl., a. xrx 1893, pp. 157-203; A. C. Dionisotti, Latin Grammarfor Greeks and Goths, in «JRS », a. LXXIV 1894, pp. 202-8. I II. 4· 'De ultimis syllabis ad Caelestinum'
Il cosiddetto De ultimis syllabis ad Caelestinum è verosimilmente ope ra di un anonimo autore della metà del IV secolo; edizione in GL, IV pp. 219-64; in generale cfr. P.L. Schmidt, in HLL, v p. 120; sul testo e la natura di questa operetta vd. da ultimo M. De Nonno, L'Auctor ad Cae lestinum (GL IV219-264 Keil): contributi al testo e alla caratterizzazione, in Dicti Studiosus, cit. (vd. supra, p. 227), pp. 221-58. m.
5· I 'Catholica Probi'
Vd. supra, pp. 496 sg. IV. DONATO E
I
SUOI COMME NTATORI
In questa sezione, dedicata specificamente a Donato, verran no trattati anche commenti a Donato e opere ad esso connesse, pu re se cronologicamente piu tardi del VI secolo. Sui commenti a Do nato vd. in generale L. Holtz, A l'école de Donat, de Saint Augustin à Be de, in « Latomus, a. xxxvr 1977, pp. 522-38, e Id., Donat, cit. infra, pas stm. 530
B IB L I O G RAFIA D E LLA LETTERATURA LAT I NA IV. 1.
Donato
Sarà trattata in questo paragrafo solo l'opera grammaticale di Do nato; per i commenti a Terenzio e Virgilio si vedano rispettivamente i capitoli dedicati a questi due autori. L' edizione di riferimento è quella di L. Holtz, contenuta in un'o pera ormai indispensabile per lo studio di Donato, Donat et la tradition de l'enseignement grammatica!. Etude sur l':Ars Donati' et sa diffusion (IVe IXe siècle) et édition critique, Paris, CNRS, 1981, pp. 564-674, che sostituisce quella di Keil in CL, IV pp. 353-402. Su Donato in generale vd. inoltre Kaster, Cuardians, pp. 275-78, e P.L. Schmidt, in HLL, v pp. 143-58 (con bibliografia). Sulla tradizione di Donato, oltre all'ovvio rinvio a Holtz, Donato, cit., si veda anche M.D. Reeve, Aelius Donatus, in TT, pp. 153-56. La fortuna dell'Ars maior e dell'Ars minor di Donato nell'insegna mento ha prodotto numerosi commenti a entrambe fin dall' epoca tardoantica (vd. infra). Molti commenti medievali sono disponibili in edizione critica: Ars Bernensis, in H. Hagen, CL, vm pp. 62-142; W. Fax, Remigii Autissiodorensis In artem Donati minorem commentum, Leip zig. Teubner, 1902; WY. Clausen, Erchanberti Frisingensis tractatus super Donatum, diss. Univ. of Chicago 1948; D. Brearley, Commentum Sedulii Scotti in maiorem Donatum grammaticum, Taranto, Pontificai Inst. of Mediaeval Studies, 1975; L. Holtz, Murethac, In Donati Artem maiorem, in CC CM, 40 1977; B. Lofstedt, Ars Laureshamensis. Expositio in Dona tu m maiorem, in CC CM, 40A 1977; Id.; Sedulius Scottus, In Donati Artem maiorem, in CC CM, 40C 1977, pp. 1-54; Id., Ars Ambrosiana. Commen tum anonymum in Donati Partes maiores, in CC SL, 133C 1982; C.H. Kneepkens, Ralp h ofBeauvais, Close super Donatum, Nijmegen, Inge nium Publishers, 1982; L. Schmuecker, Robertus Kilwardby O.P., In Do nati Artem maiorem III, Brixen/Bressanone, Weger, 1984; B. Lofstedt L. Holtz-A. Kibre, Smaragdus, Liber in partibus Donati, in CC CM, 68 1986; M.F. Buffa Giolito, Paulus Diaconus Expositio artis Donati seu Inci pit ars Donati qua m Paulus Diaconus exposuit, Genova, Brigati, 1990, che sostituisce la vecchia edizione di A.M. Amelli (Montecassino, Tipo grafia dell'Archicenobio di Montecassino, 1899). Sulla sopravvivenza di Donato nel Medioevo vd. inolre : W. Schmitz, Alcuins 'ars grammati ca', diss. Greifswald 1908; M. Manitius, Erchanberts von Freising Donat kommentar, in « Philologus », a. LXVII I 1909, pp. 396-409; ].P. Elder, The 531
MARIO DE N O N N O - PAOLO DE PAO L I S - CARLO DI G I OVI NE
Missing Portions ofthe Commentum Einsidlense an Donatus' �rs Grammati ca', in « HSPh », a. LVI-LVII 1947, pp. 129-60; B. Lofstedt, Der hibernolatei nische Grammatiker Malsachanus, Uppsala, Ohlsson, 1965, pp. 15 sgg. e 164 sgg.; Glauche, Schullektiire im Mittelalter, cit. (vd. supra, p. 356), pas sim; E. lsing, Die Herausbildung der Grammatik der Volkssprachen in Mit tel-und Osteuropa. Studien ii ber den Einjluss der lateinischen Elementargram matik des Aelius Donatus, Berlin 1970; L. Holtz, Sur trois commentaires ir landais de l'�rt Majeur' de Donat au JXème siècle, in « RHT», a. I I 1972, pp. 45-73; C. Jeudy, Le commentaire de Remi d'Auxerre au Livre III de l'�rs maior' de Donat (ms. Vatican, Reg. lat. 156o), in La cultura antica, cit. (vd. su pra, p. 524), pp. 213-29;]. Closa Farrés, Notas sobre la difusi6n medieval hi spana del �rte menar' de Elio Donato, in « AFFB », a. II 1976, pp. 37-67; continuazione nelle annate seguenti, dal XV secolo al 1900: a. III 1977. pp. 57-80; a. IV 1978, pp. 39-91; a. VI 1980, pp. I -59; a. VII 1981, pp. 49-77; L. Holtz, Grammairiens irlandais au temps deJean Sco t: quelques aspects de leur pédagogie, in ]ean Scot Erigène et l'histoire de la philosophie, Paris, CNRS , 1977. pp. 69-78; C. J eudy, Israel le grammairien et la tradition manuscrite du commentaire de Rémi d'Auxerre à ['�rs minor' de Donat, in « SM », s. 1 1 1 , a. XVII I 1977. pp. 185-248; Ead., Donat et commentateurs de Donat à l'abbaye de Ripoll au X siècle (ms. Barcelone, Archivo de la Corona de Aragon, Ripoll 46), in G. Cambier-C. Deroux-J. Préaux, Lettres latines du moyen age et de la Renaissance, Bruxelles, Latomus, 1978, pp. 56-75; W.O. Schmitt, Lateinischer und Griechischer Donatus Ein Beitrag zur Geschichte der Griechischstudien im lateinischen Mittelalter, in « Philologus », a. cxxiii 1979, pp. 97-108; G.L. Bursill-Hall, Medieval Donatus Commentaries, in « Histor. Ling. », a. VII I 1981, pp. 69-97; Holtz, Donat, cit., passim; Law, Insular Latin Grammarians, cit. (vd. supra, p. 527), passim. «
IV.
2.
».
Servio
Altra bibliografia su Servio, piu specificamente dedicata al com mento a Virgilio, nel capitolo dedicato alla scoliografia virgiliana (vd. supra, pp. 36o-6r). Edizione del Commentarius in artem Donati in GL, IV pp. 405-48; del Definalibus in GL, IV pp. 449-55; del De centum metris in GL, IV pp. 45667; del De metris Horatii in GL, IV pp. 468-72. Su Servio vd. in particola re, da ultimo, Kaster, Guardians, pp. 169-97 e 356-69; vd. inoltre, sem pre di Kaster, Servius and idonei auctores, in « AJPh », a. xcix 1978, pp.
532
B I B L I O G RAFIA D E LLA LETTE RATURA LAT I NA
181-209; Id., Macrobius and Servius: Verecundia and the Grammarian's Function, in « HSPh >> , a. LXXXIV 1980, pp. 219-62; M.A. Vinchesi, Servio e la riscoperta di Lucano nel IV-Vsec., in « A&R>>, n.s., xxiv 1979, pp. 2-10; sulla complessa questione della cronologia di Servio c'è una vasta bi bliografia, della quale basterà citare gli articoli piu rappresentativi delle varie tendenze: H. Georgii, Zur Bestimmung der Zeit des Servius, in « Philologus �. a. LXXI 1912, pp. 518-26; Cameron, The Date, cit. (vd. in fra, p. 564) ; N. Marinone, Per la cronologia di Servio, in « AAT�, a. CIV 1970, pp. 181-2n. Sulla tradizione di Servio vd. P.K. Marshall, Servius, in 1T, pp. 385-88. IV.
3· Pseudo-Sergio
Le Explanationes in Donatum dello Pseudo-Sergio sono pubblicate in GL, IV 486-564, da integrarsi con le parti edite in Schindel, Die latei nischen Figurenlehren, cit. (vd. supra, p. 360) , pp. 258-79. A un "Sergio" so no attribuiti anche il Commentarius de littera de syllaba de pedibus de ac centibus de distinctione, pubblicato in GL, IV pp. 475-85, e il De grammati ca, pubblicato in GL, vu pp. 537,1-539,15; vd. anche Ch.E. Finch, The Text ofSergìi 'De arte grammatica' in Codex Reg. Lat. 1587. in Classica l Stu dies Presented to B.E. Perry, Urbana (111.), Illinois Univ. Press, 1969, pp. 38-45, e Kaster, Guardians, pp. 429-30. IV. 4· Pompeo
Il Commentum Artis Donati di Pompeo è pubblicato in GL, v pp. 95312; su Pompeo vd. L. Holtz, Tradition et diffusion de l'oeuvre grammatica! de Pompée, commentateur de Donat, in « RPh », a. XLV 1971, pp. 48-83; Schindel, Die lateinischen Figurenlehren, cit. (vd. supra, p. 360) , pp. 19-33 e 101-14; Kaster, Guardians, pp. 139-68 e 343-46. Iv. 5· Cledonio
L'Ars grammatica di Cledonio è pubblicata, oltre che in GL, v pp. 973, anche da H. Bertsch, Cledonii i'lrs Grammatica', diss. Heidelberg 1884. Su Cledonio vd. G. Goetz, Cledonius, in RE, IV 1900, col. 10; Ka ster, Guardians, pp. 255-56. 533
MARIO DE N O N N O - PAOLO DE PAOLI S - CARLO DI G I OVI NE V. AGOSTINO
L'Ars pro Jratrum mediocritate breviata è pubblicata da C.F. Weber, S. Augustini Hrs grammatica' cum prolegomenis, ind. lect. aest. Marburg r86r; vd. anche CL, v pp. 494-96 (estratti) ; le Regulae sono pubblicate in CL, v pp. 496-524. Sulla sua attività di "grammatico" vd. Kaster, Guardians, pp. 246-47; vd. anche H.-L Marrou, Saint Augustin et la fin de la culture antique, Paris, de Boccard, 19582; P. Brown, Augustine ofHippo: A Bio graphy, Berkeley-Las Angeles-London, Univ. of California Press, 1967; V. Law, St. Augustine's Vegrammatica': Lost orFound, in > , a. xxvm 1900, pp. 529-44; sulla tradizione e diffusione C.Jeudy, L'Hrs de nomine et verbo' de Pho cas: manuscrits et commentaires médiévaux, in « Viator », a. v 1974, pp. 61156; Ead., La tradition manuscrite du Ve aspiratione' attribué au grammai rien Phocas, in Hommages à A. Boutemy, Bruxelles, Latomus, 1976, pp. 197-215. VII. ARU S IANO ME S S I O
Edizione in GL, vn pp. 449-514. Edizione con traduzione italiana a cura di A. Della Casa, Arusianus Messius. Exempla elocutionum, Milano, Marzorati, 1977; esiste anche un'altra edizione italiana a cura di EV. Marmorale, Napolì, Loffredo, 1939. RETORI
In questo capitolo vengono rapidamente segnalate nuove edizioni e studi recenti relativi a opere retoriche comprese nel corpus di C. 534
B I B L I O G RAFIA DE LLA LETTE RATURA LAT I NA
Halm e appartenenti in generale all'età imperiale. Rutilio Lupo (RhLM, pp. 1-21) : edizioni di G. Barabino, P. Rutilii Lupi Schemata dianoeas et lexeos, Genova, Ist. di fìlol. class e med., 1967 (con trad. ital.), e di E. Brooksjr., P. Rutilii Lupi 'Defiguris sententiarum et elocutionum', Leiden, Brill, 1970 (con commento). Aquila Romano (RhLM, pp. 22-37) : importante G. Ballaira, Un codi ce dimenticato di Aquila Romano, in « SIFC », a. xux 1977, pp. 275-82. Carmen defiguris (RhLM, pp. 63-70) : recenti studi di V. Viparelli, Tra prosodia e metrica. Su alcuni problemi del 'carmen deJiguris', Napoli, Loffre do, 1990, e di M. Squillante, Sul 'carmen defiguris vel schematibus':fisiono mia linguistica e problemi di datazione, in « BStudLat », a. xx 1990, pp. 2543 (inoltre « Vichiana », a. I 1990, pp. 255-61). Scemata dianoeas (RhLM, pp. 71-77): edizione con introduzione di U. Schindel, Anonymus Ecksteinii. Scemata dianoeas qua e ad rhetores per tinent, Gottingen, Vandenhoeck & Ruprecht, 1987 ( « NAWG », 1987 7). Consulto Fortunaziano (RhLM, pp. 81-134): edizione con com mento a cura di L. Montefusco Calboli, Consulti Fortunatiani Mrs Rhe torica', Bologna, Pàtron, 1979. Agostino, De Rhetorica (RhLM, pp. 135-51) : edizione di R. Giomi ni, A. Augustini 'De Rhetorica', in « Studi latini e italiani », a. IV 1990, pp. ]-82. Giulio Vittore (RhLM, pp. 371-448): edizione a cura di R. GiominiS. Celentano, Iulii Victoris Mrs Rhetorica', Leipzig, Teubner, 1980. Grillio, Commentum in Ciceronis Rhetoricam (ediz. parziale in RhLM, pp. 596-6o6): edizione integrale a cura di J. Martin, Grillius. Bin Beitrag zur Geschichte der Rhetorik, Paderborn, Schoningh, 1927, pp. 1-94. Sulla tradizione dei Rhetores Latini Minores vd. la sintesi di M. Win terbottom, Rhetores Latini Minores, in TT, pp. 338-39; importante anche l'articolo di M. Welsh, in « C&M », a. xxvm 1969, pp. 286-313. NONIO MARCELLO
Rassegna bibliografica di P. Wessner per gli anni dal 1891 al 1901 in «]AW », a. cxm 1902, pp. 152-57; si vedano successivamente i « Berich te » dello stesso Wessner e di F. Lammert sui grammatici latini (cit. su pra, p. 524). L'edizione di riferimento è quella di W.M. Lindsay, Nonii Marcelli 535
MARIO DE NONNO - PAOLO DE PAOLIS - CARLO DI GIOVINE
'De compendiosa doctrina' libri XX, Leipzig, Teubner, 1903, 2 voll.; edizio ni precedenti: L. Miiller, Leipzig, Teubner, 1888, 2 voll.; J.H. Onions, Oxford, Clarendon Press, 1895 (solo libb. I-m). Raccolta di studi su Nonio nei periodici Studi Noniani (=SN) I-XIII, Genova, 1st. di fìlol. class. e med. (dal 1987 DARFICLET), 1967-1990. In generale su Nonio si veda inoltre W.M. Lindsay, Nonius Marcellus' Dic tionary ofRepublican Latin, Oxford, Parker, 1901, Kaster, Guardians, pp. 417-18, e E. Cadoni, Studi sul 'De compendiosa doctrina' di Nonio Marcello, Sassari, Gallizi, 1987Su aspetti particolari dell'opera di Nonio si vedano: A.K. Frihagen, Buchzahlen bei Nonius, in « SO », a. L 1975, pp. 159-73; D. Churchill White, The Method ofComposition and Sources ofNonius Marcellus, in SN, vm 1980, pp. III-2II; G. Maggiulli, Il numero dei libri nelle citazioni di No nio, in SN, VI 1980, pp. n7-22; G. Moretti, Introduzione al 'De differentia similium signifìcationum' di Nonio, in SN, IX 1984, pp. 179-203; G. Maggiulli, Il XVIII libro di Nonio, in SN, XI 1986, pp. 69-121; E. Salva dori, Il 'de genere navigiorum' di Nonio (liber XIII), in SN, XII 1987, pp. II3-88. Per la tradizione manoscritta, stato della questione in L.D. Rey nolds, Nonius Marcellus, in TT, pp. 248-52; sui manoscritti di Nonio si vedano in particolare i numerosi lavori di W.M. Lindsay, Die Hand schriften von Nonius Marcellus I-III, in « Philologus », a. LV 1896, pp. 16069; Die Handschriften von Nonius IV, ibid., a. LX 1901, pp. 217-18; Die Handschriften von Nonius V-XX, ibid., pp. 629-38; The Lost Codex opti mus» oJNonius Marcellus, in « CR», a. x 1896, pp. 16-18; A Study ojthe Leyden MS oJNonius Marcellus, in « AJPh », a. xxii 1901, pp. 29-38; Sur la provenance de quelques manuscrits de Nonius Marcellus, in « RPh », a. xxvi 1902, pp. 2n-12; vd. anche F. Bertini, Errori nella tradizione manoscritta della 'Compendiosa Doctrina', in SN, I 1967, pp. 9-66. «
S CRITTI TEC N I C I DI MED I C I NA E AGRI C O LTURA
Nel presente capitolo sono trattati alcuni scritti tecnici di medicina e agricoltura; vista l'esiguità della bibliografia su alcuni di questi au tori si è preferito raggrupparli tutti insieme nella sezione dedicata al IV secolo, pur se qualcuno di essi (come Gargilio Marziale) è invece attribuibile ad altra epoca.
B I B L I O G RAFIA D E LLA LETTE RATURA LATINA I. MEDICI E VETERINARI
Raccolta di bibliografia sui testi medici in G. Sabbah-P.-P. Corset ti-K.-D. Fischer (a cura di), Bibliographie des textes médicaux latins, Anti quité et haut Moyen Age, Saint-Etienne, Publ. de l'Univ., 1987- Per la ve terinaria cfr. K.D. Fischer, Ancient Veterinary Medecine. A Survey ofGreek and Latin Sources and Some Recent Scholaship, in « MHJ », a. xxm 1988, pp. 191-209. Orientamento generale sulla problematica della medici na nel mondo latino in M. Neuburger, Geschichte der Medizin, nii, Stuttgart,Enke, 1911; per una panoramica sugli scrittori latini di medi cina si veda I. Mazzini, Medici (scrittori), in Dizionario, pp. 1323 sgg.; cfr. anche I. Mazzini-F. Fusco (a cura di),I testi di medicina latini antichi. Pro blemifilologici e storici (Atti del I Convegno Internazionale), Roma, Bretsch neider, 1985. Gli scritti medici latini sono raccolti in un corpus iniziato da F. Vollmer ( CML, vd. supra, p. 182) . Sulla tradizione ippocratica lati na cfr. A. Beccaria, Sulle tracce di un antico canone latino di Ippocrate, I, Le prime traduzioni latine dal Corpo ippocratico, in « IMU », a. II 1959, pp. n56. Sui codici di medicina latini vd. A. Beccaria, I codici di medicina del periodo presalernitano (secoli IX, X e XI), Roma, Storia e Letteratura, 1956. Indice terminologico a cura di C. Opsomer, Index de la pharmacopée du Ier au Xe siècle, Hildesheim, Olms-Weidmann, 1989. I.
1.
Quinto Sereno
Edizioni di E. Baehrens, in PLM, m 1881, pp. 103-58, F. Vollmer in CML, n/3 1916, e R. Pépin, Paris, PUF, 1950 (con trad. francese e com mento). Index verborum a cura di P. van de Woestijne, Index verborum in Q. Sereni librum medicinalem, Antwerpen-' s Gravenhage, De Sikkel Nijhoff, 1941. In generale su Q. Sereno vd. da ultimo K. Smolak-K.- D. Fischer, Q. Serenus, in HLL, v pp. 315-20; vd. inoltre A. Baur, Quaestiones Sammoniceae, diss. Giessen 1886; sull'ipotesi, finora dominante, dell'i dentificazione di Sereno con uno dei due Sereno Sammonico a noi noti, vd. il giudizio negativo di Smolak e Fischer, HLL, v pp. 316- 17; sulla lingua vd. H. Gnlig, Sprachliches zu Serenus Sammonicus, Progr. Hildburghausen 1906; sulla tradizione vd. R.H. Rouse, Q. Serenus, in TT, pp. 381-85; catalogo di codici medievali in EACL, II pp. 475-84, e m/2 pp. 126-27537
MARIO DE N O N N O - PAO LO DE PAO L I S - CARLO DI G I OVI NE I.
2.
La cosiddetta 'Medicina Plini'
Rassegna bibliografica di K. Sallmann, Plinius der Altere, in « Lu strum », a. xvi i i 1975, pp. 64-66. Edizione di A. Ònnerfors, CML, 3 1964, che sostituisce la vecchia editio princeps di V. Rose (Leipzig, Teub ner, r875). Concordanze a cura di A.R. Corsini-M.P. Segoloni, Medici nae Plinii Concordantiae, Hildesheim-Ziirich-New York, Olms- Weid mann, 1989. In generale vd. da ultimo F. Kudlien-K.-D. Fischer, Die sogennante Medicina Plinii, in HLL, v pp. 75-77 (con bibliografia); vd. inoltre V. Rose, Uber die Medicina Plinii, in « Hermes », a. VI II r874, pp. r8-66; A. Ònnerfors, In Medicinam Plinii studia philologica, Lund, Glee rup, 1963. 1.
J.
La cosiddetta 'Mulomedicina Chironis'
Edizione completa di E. Oder, Claudii Hermeri 'Mulomedicina Chiro nis', Leipzig, Teubner, 1901 (con indici di K. Hoppe); edizione parziale (libri II-m) a cura di M. Niedermann, Proben aus dem sogennanten 'Mu lomedicina Chironis', Heidelberg, Winter, 1910 (rist. M. Niedermann-E. Liechtenhan, Medicina Plinii, Berlin, Akademie-Verlag, 1968). Com menti parziali: R. Frik, diss. Miinchen 1979 (libb. II e IV 38-57); Chr. Guggenbichler, diss. Miinchen 1978 (lib. IV r-37); H. Schwarzer, diss. Miinchen 1976 (lib. v); W. Wohlmuth, diss. Miinchen 1978 (parziale dei libb. VI e vn); ]. Kriiger, diss. Miinchen r98r (lib. x) ; C. Enderle, diss. Miinchen 1975 (lib. x) . In generale cfr. da ultimo K.- D. Fischer, Die sogennante 'Mulomedicina Chironis', in HLL, v pp. 77-80. Su aspetti particolari: W. Lamprecht, Die geburthilflichen und gynakologischen Pro bleme in der 'Mulomedicina Chironis', diss. Miinchen 1976. Sulla lingua della Mulomedicina si vedano le due dissertazioni di H. Ahlquist, Stu dien zur spiitlateinischen 'Mulomedicina Chironis', diss. Uppsala 1909, e S. Grevander, Untersuchungen zur Sprache der 'Mulomedicina Chironis', diss. Lund 1926; bibliografia in K.-D. Fischer, Probleme der Textgestaltung in dersogennanten 'Mulomedicina Chironis', in Mazzini-Fusco, I testi di medi cina, cit. (vd. supra, p. 537), pp. 253-77I.
4·
Pelagonio
L'edizione di riferimento è quella di K.-D. Fischer, Pelagonii Jlrs ve terinaria', Leipzig, Teubner, 1980 (fornita, eccezionalmente per le con-
B I B L I O G RAFIA DE LLA LETTE RATURA LAT I N A
suetudini della collana, di un commentarius, pp. 93-141), che sostituisce la vecchia edizione di M. Ihm, Leipzig, Teubner, 1872. Concordanze a cura di K.-D. Fischer, In Pelagonii Jlrtem veterinariam' concordatiae, Hil desheim-Ztirich-New York, Olms-Weidmann, 1983. In generale vd. K.-0. Fischer, Pelagonius on Horse Medecine, in Papers ojthe Liverpool La tin Seminar, m, Liverpool, Cairns, 1981, pp. 285-303, e Id., Pelagonius, HLL, v pp. 80-83. Sulla lingua di Pelagonio vd. soprattutto i lavori di K. Hoppe, citati in HLL, v p. 83; sulla tradizione cfr. M. Ihm, Zum Ùberlie Jerung des Pelagonius, in « RhM », a. XLVI 1891, pp. 371 sgg., e P.P. Corsetti, Un nouveau témoin de l"ars veterinaria' de Pelagonius, in « RHT», a. xix 1989, pp. 31-56. I.
5· Celio Aureliano
Edizioni di LE. Drabkin, Caelius Aurelianus. On Acute Diseases and On Chronic Diseases, Chicago, Univ. of Chicago Press, 1950 (con trad. inglese), e di M.F. Drabkin-I.E. Drabkin, Caelius Aurelianus, 'Gynaecia', Baltimore, The John Hopkins Press, 1951; G. Bendz, Caelius Aurelianus, Akute Krankenheiten I-III, Chronische Krankenheiten I-II, Berlin, Akade mie-Verlag, 1990. Si veda inoltre P.H. Schrijvers, Bine medizinische Er kliirung der miinnlichen Homosexualitat aus der Antike (Caelius Aurelianus, 'De morbis chronicis' VI, 9), Amsterdam, Grtiner, 1985. Per la tradizione vd. L.D. Reynolds-R.H. Rouse, Caelius Aurelianus, in IT, pp. 32-35; vd. anche G. Bendz, Emendationen zu Caelius Aurelianus, Lund, Gleerup, 1954· 1.
6. Vari
Per le opere di carattere medico-veterinario di Gargilio Marziale, Palladio e Vegezio, vd. infra. Edizioni di traduzioni latine di operette ippocratiche : I. Mazzini, De conceptu, Bologna, Pàtron, 1983; I. Mazzini-G. Flammini, De obser vantia ciborum, Roma, Giorgio Bretschneider, 1984. II. SCRITTORI DI AGRICOLTURA E GROMATICI
Per un orientamento generale vd. A. Josephson, Casae litterarum, Studien zum 'Corpus Agriensorum Romanorum', diss. Uppsala 1950; 539
MARIO DE N O N N O - PAOLO DE PAO L I S - CARLO DI G I OVI NE
O.AY!I. Dilke, The Roman Land Surveyors. An Introduction to the Agri mensores, Newton Abbot, David & Charles, 1971; R. Martin, Recherches sur !es agronomes latins et leurs conceptions économiques et sociales, Paris, Les Belles Lettres, 1971. Per le raccolte di testi vd. supra, p. 181. Sulla tradi zione manoscritta di questo gruppo di opere vd. in generale M. Ree ve, Agrimensores, in TT, pp. I-6. Ancora utili i vecchi studi di C. Thulin, Die Handschriften des 'Corpus agrimensorum Romanorum', in « APAW», I9II, Anh. n ; Id., Zur Uberliiferungsgeschichte der 'Corpus agrimensorum': Excerptenhandschriften und Kompendien, Goteborg, Elanders Boktryc keri Aktiebolag, 19n; Id., Humanistische Handschriften des 'Corpus agri mensorum Romanorum', in « RhM », a. LXVI 19n, pp. 417-51. Per una pa noramica generale vd. ora L. Toneatto, Stato degli studi sulla tradizione manoscritta degli opuscoli latini d'agrimensura dal V al XIII secolo, in « GFF », a. XI 1988, pp. 19-33. Per la sopravvivenza cfr. M. Cantar, Die Riimischen Agrimensoren und ihre Stellung in der Geschiche der Feldmess kunst, Leipzig, Teubner, 1875. n . 1.
Pseudo-Igino
Edizioni recenti dell'opera di Igino (dal titolo incerto nella tradizio ne manoscritta) di A. Grillone, Hygini qui dicitur 'De meta tione castrorum' liber, Leipzig, Teubner, 1977. e di M. Lenoir, Pseudo-Hygin, 'Des fortifica tions du ca mp' ('De munitionibus castrorum') , Paris, Les Belles Lettres, 1979. n. 2.
Gargilio Marziale
Edizioni recenti del De hortis di S. Condorelli, Gargilii Martialis Qua e extant, I, Fragmenta ad holera arboresque pomiferas pertinentia, Roma, L'Erma di Bretschneider, 1978, e di L Mazzini, Q. Gargilii Martialis 'De hortis', Introd., testo critico, trad., Bologna, Pàtron, 1978. Per la Medicina ex oleribus ci si deve ancora rifare alla vecchia edizione di V. Rose, Gar gilii Martialis 'Medicinae ex oleribus et pomis', Leipzig, Teubner, 1875; su Gargilio Marziale in generale cfr. l. Mazzini, Dati biografici ed opera di un minore: Quinto Gargilio Marziale, in « AMAre », s. 3a, vn 1977. I pp. 99-121. III. PALLADIO
Rassegne bibliografiche di]. Tolkiehn: dal 1902 al 1910 in «]AW », a. CLIII 19II, pp. 107-8; dal 19II al 1914 in «JAW», a. CLXXI 1915, p. 64; M. 540
B IB L I O G RAFIA D E LLA LETTE RAT U RA LAT I NA
Schuster (dal 1915 al 1925) in «JAW», a. ccxv11 1928, pp. 15-16; Bieler, Dichter, p. 240. L'edizione di riferimento è quella di R. H. Rodgers, Palla dii Rutilii Tauri Aemiliani Viri inlustris 'Opus agriculturae', 'De veterinaria medicina: 'De insitione', Leipzig, Teubner, 1975, che sostituisce la vecchia edizione diJ.C. Schmitt (Leipzig, Teubner, 1898) ; si vedano inoltre le edizioni di R. Martin, Palladius, Traité d'agriculture' livre I-II, Paris, Les Belles Lettres, 1976, e di A.M. Moure Casas, Palladius. Liber primus. Tradici6n Manuscrita y Edici6n Critica, Madrid, Universidad Complutense, 1980 (piuttosto insoddisfacente). Edizione separata del XIV libro sulla vete rinaria a cura di J. Svennung, Palladii Rutilii Tauri Aemiliani viri illustris 'Opus agriculturae', Liber quartus decimus 'de veterinaria medicina', Gote borg, Eranos' Forlag, 1926. Su Palladio in generale vd. R. H. Rodgers, An Introduction to Palladius, London, Inst. of Class. Stud., 1975. Si vedano inoltre, su aspetti partico lari della sua opera: A. Giardina, Palladio, il latifondo italico e l'occulta mento della società rurale, in Id. (a cura di), Società romana e impero tardoan tico, I, Istituzioni, ceti, economie, Roma-Bari, Laterza, 1980, pp. 31-36; P. Hamblenne, Rif/exions sur le livre Ier de l"Opus agriculturae' de Palladius, in « Latomus », a. xxxix 1980, pp. 165-72; W. Kaltenstadler, Betriebsor ganisation und betriebswirtschaftliche Fragen im 'Opus agriculturae' von Pal ladius, in H. Kalcyk-B. Gullath-A. Graeber (hrsg. von), Studien zuralten Geschichte. Siegfried Laulfer zum 8o. Geburtstag, Roma, Giorgio Bretsch neider, 1986, pp. 501-5 7- Sulle fonti di Palladio cfr. M. Sirch, Die Quellen des Palladius in seinem Werke ii ber die Landwirtschaft, Progr. Freising 1904, e J. Svennung, De auctoribus Palladii, in « Eranos », a. xxv 1927, pp. 123-79 e 230-48. Sulla lingua di Palladio fondamentale J. Svennung, Untersu chungen zu Palladius und zur lateinischen Fach- und Volkssprache, Uppsala, Almqvist & Wiksell, 1935; vd. anche H. Wistrand, Palladiusstudien, diss. Uppsala 1926. Per la tradizione manoscritta vd. in generale P.K. Mar shall, Palladius, in TT, pp. 287-88; si vedano inoltre R. Sabbadini, Un co dice ignoto della veterinaria di Columella, in « RIL », s. 11, a. xxxviii 1905, pp. 180-99, e R.H. Rodgers, The Manuscript Tradition oJPalladius' 'Car men de insitione', in « BICS », a. XVI 1969, pp. 55-62. Per la sopravvivenza cfr. R. H. Rodgers, Palladius Rutilius Taurus Aemilianus, in CTC, I I I 1976, pp. 195-99·
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VEGEZ IO E IL DE REB US BELLICIS
L'edizione di riferimento per l'Epitoma rei militaris di Vegezio resta quella di C. Lang, Flavi Vegeti 'Epitoma rei militaris', Leipzig, Teubner, 18852, cui va aggiunta quella di T.R. Phillips, Flavius Vegetius Renatus, Military Institutions ojthe Romans, Lo ndon, Greenwood Press, 1985; edi zione parziale (libri I e n) a cura di L. Stelten, diss. St. Louis Univ. 1970. Edizione commentata a cura di F. Wille, 'Epitoma rei militaris'. Das ge samte Kriegswesen, lt. und dt., Aarau, Sauerlander, 1986; commento par ziale di D. Silhanek, Vegetius' 'Epitoma' Books I and II: A Translation and a Commentary, diss. New York Univ. 1972. Traduzione italiana a cura di T. Mariotti, Flavio Vegezio Renato. 'Compendio di arte militare', Treviso, Nardi, 1878. Per la Mulomedicina edizione di E. Lommatzsch, P. Vegeti Renati 'Digestorum artis Mulomedicinae' libri, Leipzig, Teubner, 1913. Concordanze a cura di D.R. Blackmann-G.G. Betts, Concordantia in Vegetii Opera, Hildesheim-Ztirich-New York, Olms-Weidmann, 1989. Sull'opera di Vegezio vd. in generale: ]. Robberechts, 'Epitoma rei militaris' von Flavius Vegetius Renatus, Thèse Univ. de Louvain 1939; A. Marcone, Il 'De re militari' di Vegezio, in « SRISF », a. I 1981, pp. 121-38. Sulla cronologia cfr. O. Seeck, Die Zeit des Vegetius, in « Hermes », a. XI 1876, pp. 61-83; W. Goffart, The Date and Purpose ofVegetius' 'De re milita ri', in «Traditio », a. xxxiii 1977. pp. 6o-10o; T.D. Barnes, The Date oJVe getius, in « Phoenix », a. xxxiii 1979, pp. 254-57- Su altre questioni (fonti, esegesi, ecc.) si vedano: M. Schanz, Zu den Quellen des Vegetius, in « Hermes », a. XVI 1881, pp. 137-46; H. Bruncke, Quaestiones Vegetianae, diss. Leipzig 1885; C. Schoner, Studien zu Vegetius, Progr. Erlangen 1888; D. Shenk, Flavius Vegetius Renatus. Die Quellen der 'Epitome rei militaris', diss. Leipzig 1930. Sulla lingua vd. A. Andersson, Studia Vegetiana, diss. Uppsala 1938. L'opera di Vegezio ha avuto grande fortuna nel Medioevo per la sua natura di trattato di arte militare, ed è perciò tramandata da un considerevole numero di manoscritti: catalogo sommario in C.R. Schrader, A Handlist ojExtant Manuscripts Containing the 'De re militari' of Flavius Vegetius Renatus, in « Scriptorium », a. xxxiii 1979, pp. 280-305; dello stesso Schrader vd. anche The Ownership and Distribution of the Manuscripts ojthe 'De re militari' ojFlavius Vegetius Renatus before the Year 1300, diss. Columbia Univ. 1976; sui problemi ecdotici vd. inoltre A. Eussner, Zu Vegetius, in « Philologus », a. xuv 1885, pp. 60-87542
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Per la fortuna di Vegezio si veda innanzi tutto J.A. Wisman, Flavius Renatus Vegetius, in CTC, VI 1986, pp. 175-84; vd. inoltre M. Springer, Ve getius im Mittelalter, in « Philologus », a. cxxm 1979, pp. 85-90;].A. Wis man, L''Epitoma rei militaris' de Végèce et sa fortune au Moyen Age, in « MA », a. Lxxxv 1979, pp. 13-31; F.H. Sherwood, Studies in Medieval Uses oJVegetius' 'Epitoma rei militaris', diss. Univ. of California, Los An geles 1980. Edizioni di traduzioni medievali di Vegezio: L. Lofstedt, Li livres Flave Vegece de la chose de chevalerie par]ean de Vignay, éd. crit. avec introd. et comm., Helsinki, Suomalainen Tiedeakatemia, 1981; G. Le ster, The Earliest English Translation ofVegetius' 'De re militari'Ed.Jrom Ox Jord MS. Bodl. Douce 291, Heidelberg, Winter, 1988. Del De rebus bellicis sono disponibili due recenti edizioni, quella a cura di R.I. Ireland, Anonymi Auctoris 'De rebus bellicis', Leipzig, Teub ner, 1984, e quella con trad. italiana e commento a cura di A. Giardina, Anonimo, 'Le cose della guerra', Milano, Mondadori, 1989; si vedano inol tre le edizioni a cura di R. Schneider, Anonymi 'De rebus bellicis' liber, Berlin, Weidmann, 1908, e di E.A. Thompson, A Roman Reformer and Inventar, Being a New Text ojthe Treatise 'De Rebus Bellicis, with a Transl. and Introd., Oxford, Clarendon Press, 1952. Sul valore dell'operetta per la storia politica e sociale del IV secolo si vedano: S. Condorelli, Riforma e tecnica nel 'De rebus bellicis', Messina, Sortino, 1971; G. Wirth, Vom Anonymus 'de rebus bellicis' zu Ammian. Per spektiven eines Rombildes im 4· ]h., in Passaggio dal mondo antico al medio evo. Da Teodosio a san Gregorio Magno (Atti del Convegno Internazionale, Roma, 25-28 maggio 1977), Roma, Accademia Nazionale dei Licei, 1980, pp. 87-122; D. Foraboschi, Economia e guerra nel 'De rebus bellicis', in Studi di antichità in memoria di Clementina Gatti, Milano, Cisalpino- Goliardi ca, 1987, pp. 111 -27; H. Brandt, Zeitkritik in der Spcitantike. Untersuchungen zu den Reformvorschliigen des Anonymus 'De rebus bellicis', Mlinchen, Beck, 1988. SC RITTI GEO G RAF I C I E ITINERARIA (VIBIO SE QUE STRE, PEREGRINATIO EGERIAE)
Nel presente capitolo verranno trattate solo le due piu importanti opere di questo genere, il De}luminibus ecc. di Vibio Sequestre e la Pe543
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regrinatio Egeriae; per gli Itinerari minori si rimanda all'informato ca pitolo di M. Fuhrmann, Geographisch-topographische Gebrauchsliteratur, in HLL, v pp. 94-100 (con bibliografia). I. VIBIO SEQUESTRE
Edizioni di P. Parroni, Vibii Sequestris 'De}luminibus,Jontibus, lacubus etc., Milano-Varese, l st. Ed. Cisalpino, 1965, e di R. Gelsomino, Leipzig, Teubner, 1967- Sulla biografia di Vibio Sequestre vd. Kaster, Guardians, p. 429. Sulla sua opera vd. A. Pueschel, De Vibii Sequestris libelli geogra phici fontibus et compositione, diss. Halle 1907. e R. Gelsomino, Le fonti ovidiane di Vibio Sequestre, Bari, Univ. degli Studi, 1962. II. 'PEREGRI NATIO EGE RIAE'
Rassegna bibliografica di M. Starowieyski, Bibliographia Egeriana, in « Augustinianim », a. xrx 1979, pp. 297-317- Fra le numerose edizioni della Peregrinatio basterà citare: E. Franceschini, Aetheriae Peregrinatio ad loca sacra, Padova, Gregoriana, 1940; H. Pétré-K. Vretska, Die Pilger reise der Aetheria ('Peregrinatio Egeriae'), Klosterneuburg bei Wien, Ber nina-Verlag, 1958 (con trad. ted. e note); O. Prinz, Itinerarium Egeriae (Peregrinatio Aetheriae), Heidelberg, Winter, 196oS; A. Arce, Itinerario de la virgen Egeria (381-384), Madrid, La Editoria! Catolica, 1980; P. Mara val, Peregrinatio Aetheriae, Paris, Les Éditions du Cerf, 1982; N. Nataluc ci, Egeria, Pellegrinaggio in Terra Santa, Firenze, Nardini, 1991 (con trad. e comm.). Concordanze e lessici: W. van Oorde, Lexicon Aetherianum, diss. Amsterdam 1930;]J. Iso Echegoyen, La 'Peregrinatio Egeriae'. Una concordancia, Zaragoza 1987; D.R. Blackmann-G.G. Betts, Concordan tiae in Itinerarium Egeriae. A Concordance to the 'Itinerarium Egeriae', Hil desheim-Zlirich-New York, Olms-Weidmann, 1989. Su Egeria in ge nerale vd. A. Bludau, Die Pilgerreise derAetheria, Paderborn, Schoningh, 1927; F. Cardini, Egeria la pellegrina, in F. Bertini e altri, Medioevo alfem minile, Roma-Bari, Laterza, 1989, pp. 3-30, e i contributi raccolti negli Atti del Convegno Internazionale sulla 'Peregrinatio Egeriae' (Arezzo, 23-25 ottobre 1987), Città di Castello 1990. Sulle questioni biografiche relati ve ad Egeria, vd. da ultimo H. Sivan, Who was Egeria ? Pity and Pilgrimage in the Age ofGratian, in « HThR », a. LXXXI 1988, pp. 59-72, e C. Weber, Egeria's Norman Homeland, in « HSPh », a. XCI I 1989, pp. 437-56. Sui pel544
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legrinaggi in Terrasanta ed Egeria vd. E.D. Hunt, Holy Land Pilgrimages in the Later Roman Empire A.D. 312-460, Oxford, Clarendon Press, 1982, e H. Sivan, Holy Land Pilgrimages and Western Audiences: Some Rejlections on Egeria and His Circle, in CQ », n.s., a. xxxvm 1988, pp. 528-35. Sulle caratteristiche della lingua di Egeria, molto importante per la cono scenza del latino tardo, oltre al classico saggio di E. Lofstedt, Philologi scher Kommentar zur {Peregrinatio Aetheriae'. Untersuchungen zur Geschichte der lateinischen Sprache, Uppsala- Leipzig, Almqvist & Wik:sell-Haupt, 19362, si vedano anche: A.A.R. Bastiaensen, Observations sur le vocabu laire liturgique dans l"Itinéraire d'Égérie', Nijmegen-Utrecht, Dekker & van de Vegt, 1962; G.F.M. Vermeer, Observations sur le vocabulaire du pè lerinage chez Égérie et chez Antonin de Plaisance, Nijmegen-Utrecht, Dekker & van de Vegt, 1965; V. Vaananen, Lejournal-épitre d'Égérie ('Iti nerarium Egeriae'}. Étude linguistique, Helsinki, Suomalainen Tiedeaka temia, 1987- Sui problemi testuali vd. E. Wistrand, Textkritisches zur 'Pe regrinatio Aetheriae', Goteborg, Elanders Boktryckeri Aktiebolag, 1955. «
SIMMACO
Rassegna bibliografica di F. Zuddas del Chicca, Rassegna di studi sim machiani, in StudRom », a. xx 1972, pp. 525-40. Edizione completa a cura di O. Seeck in MGH AA, VIII 1883. Vi so no poi edizioni parziali: per le EpistulaeJ.P. Callu, Symmaque, Lettres, li vres I-II, Paris, Les Belles Lettres, 1972; livres III-V, ibid., 1982; per le Re lationes W. Meyer, Leipzig, Teubner, 1872, e R.H. Barrow, Prefect and Emperor. The 'Relationes' of Symmachus A.D. 384, Oxford, Clarendon Press, 1983 (ediz. e trad. ingl.); per le Orationes edizione con trad. tede sca e commento a cura di A. Pabst, Quintus Aurelius Symmachus, Reden, Darmstadt, Wissenschaftliche Buchgesellschaft, 1989. È attualmente in corso la pubblicazione di edizioni con trad. ital. e commento stori co all'opera di Simmaco, di cui sono finora apparsi i seguenti volumi: A. Marcone, Commento storico al libro IV dell'Epistolario di Q. Aurelio Simmaco, Pisa, Giardini, 1987; Id., Commento storico al libro VI dell'Episto lario di Q. Aurelio Simmaco, Pisa, Giardini, 1983; S. Roda, Commento stori co al libro IX dell'epistolario di Q. Aurelio Simmaco, Pisa, Giardini, 1981; D. Vera, Commento storico alle 'Relationes' di Quinto Aurelio Simmaco, Pisa, Giardini, 1981. Edizioni con commento della III Relatio a cura di J. «
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Wytzes, Der Streit um den Altar der Viktoria, Amsterdam, Paris, 1936 (rie laborato in Id., Der letze Kampf des Heidentums in Rom, Leiden, Brill, 1977) , e di R. Klein, Der Streit um den Victoriaaltar, Die Dritte Relatio des Symmachus und die Briife 1 7, 18, und 57 des Mailander Bischofs Ambrosius, Darmstadt, Wissenschaftliche Buchgesellschaft, 1972. Edizioni del Panegirico a Valentiniano I a cura di R.G. Hall, diss. Univ. of North Ca rolina 1977. e di F. Zuddas del Chicca, Q. Aurelii Symmachi V C. 'Lauda tio in Valentinianum Seniorem Augustum prior', introd. comm. e trad., Ro ma, Herder, 1984. Concordanze a cura di V. Lomanto, Concordantiae in Q. Aurelii Sym machi Opera. A Concordance to Symmachus, Hildesheim-Ziirich-New York, Olms-Weidmann, 1983. In generale su Simmaco vd. D. Romano, Simmaco, Palermo, Renna, 1955; sono particolarmente centrati sulla sua figura di principale rap presentante dell'aristocrazia senatoriale e di estremo difensore del morente paganesimo J.A. McGeachy, Quintus Aurelius Symmachus and the Senatorial Aristocracy ofthe West, diss. Chicago 1942; R. Klein, Symma chus. Bine tragische Gestalt des ausgehenden Heidentums, Darmstadt, Wis senschaftliche Buchgesellschaft, 1971, 19862; F. Paschoud-G. Gry-Y. Ruetsche (edd.), Colloquegenevois surSymmaque, à l'occasion du mille-six centième anniversaire du conjlit de l'autel de la Victoire, Paris, Les Belles Lettres, 1986. Sulla questione dell'ara della Vittoria, oltre ai già ricor dati volumi di Wytzes e Klein, vd. anche D.M. Robinson, An Analysis of the Pagan Revival of the Late Fourth Century, with Special Reference to Symmachus, in «TAPhA », a. XLVI 1915, pp. 87-101; E. Malunowicz, De ara Victoriae in Curia Romana quomodo certa tu m sit, Wilno 1937; F. Hoch reiter, Die Relatio des Symmachus fiir die Wiedererrichtung des Altars der Viktoria und die Gegenschrifien des Ambrosius und Prudentius. Bine Untersu chung iiber das Verhaltnis von Antike und Christentum, diss. Innsbruck 1951; G. Lo Menzo Rapisarda, La personalità di Simmaco e la III Relatio, Catania 1967; F. Canfora, Simmaco e Ambrogio, o di un'antica controversia sulla tolleranza e sull'intolleranza, Bari, Adriatica, 1970. Sulla formazione culturale di Simmaco vd. W. Kroll, De Q. Aurelii Symmachi studiis Graecis et Latinis, Breslau, Kobner, 1891; L. Cracco Ruggini, Simmaco e la poesia, in La poesia tardoantica, cit. (vd. supra, p. 492) , pp. 477-521. Sulla lingua e lo stile vd. L. Havet, La prose métrique de Symmaque et les origines métriques du cursus, Paris, Bouillon, 1892; G. Haverling, Studies
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on Symmachus' Language and Style, Goteborg, Acta Unìv. Gothobur gensis, 1988. LA FINE DEL MONDO ROMANO
Per una bibliografia generale sul periodo compreso fra l'impero di Teodosio e la caduta dell'Impero romano d' Occidente si veda la bi bliografia sul tardoantico premessa alla sezione precedente (Da Co stantino a Teodosio ). Sui secoli V-VI si vedano piu specificamente : S. Dill, Roman Sodety in the Last Century of the Western Empire, London, MacMillan, 19252; F. Lot, La fin du monde antique et le début du Moyen Age, Paris, La Renaissance du livre, 1927;]. Sundwall, Abhandlungen zur Geschichte des ausgehenden Romertums, Helsinki, Centraltryckeri, 1919; A.H.M. Jones, The Decline of the Ancient World, London, Longmans, 1966 (trad. ital. Il tramonto del mondo antico, Roma-Bari, Laterza, 1972). Sulla fine del sistema educativo antico cfr. P. Riché, Education et culture dans l'Ocddent barbare (VIe-VJI[e siècle), Paris, Éd. du Seuil, 1962, 19723 {trad. ital. a cura di G. Giraldi, Educazione e cultura nell'Occidente barbari co dal sesto all'ottavo secolo, Roma, Armando, 1966). Sulla storia lettera ria: P. Courcelle, Les lettres grecques en Occident de Macrobe à Cassiodore, Paris, de Boccard, 19482; Id., Histoire littéraire desgrandes invasions germa niques, Paris, Études Augustiniennes, 1954, 19642; H. Hofmann, Uberle gungen zu einer Theorie der Nichtchristlicher Epik der lateinischen Spiitantike, in « Philologus », a. CXXXII 1988, pp. IOI-59· C LAU DIANO
Rassegne bibliografiche di Bieler, Dichter, pp. 258-73; F. Casaceli, Re centi studi claudia nei, in « BStudLat », a. II 1972, pp. 318-26; A. Fo, La tecni ca poetica e lo stile di Claudiano nell'ultimo secolo di critica, in « C&S », a. LXVII I 1978, pp. 39-50. L'edizione di riferimento è quella di J.B. Hall, Claudii Claudiani 'Carmina', Leipzig, Teubner, 1985; altre edizioni complete di Claudia no a cura di L. Jeep, Leipzig, Teubner, 1876-1879, 2 voll.; Tb. Birt, in MGH AA, x 1892;]. Koch, Leipzig, Teubner, 1893; da segnalare anche l'edizione nella collana « Loeb » a cura di M. Platnauer, London- New York, Heinemann-G.P. Putnam's Sons, 1922, 2 voll. 547
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Numerose le edizioni, talune con commento, di singole ope Panegyricus dictus Olybrio et Probino consulibus: W. Taegert, Clau re. dius Claudianus. Panegyricus dictus Olybrio et Probino consulibus, Text, In Ruflnum: Ùbersetzung, Kommentar, Miinchen, Beck, 1988. H.L. Levy, Claudian's 'In Ruflnum'. An Exegetical Commentary, s.l. [ma Panegyricus de IV consulatu Ho Detroit], Amer. Philol. Assoc., 1971. norii: W. Barr, Claudian's 'Panegyric on the Fourth Consulate ofHonorius', Introd., Text, Transl. and Comm., Liverpool, Cairns, 1981; ]. Lehner, Poesie und Politik in Claudians 'Panegyrikus aujdas vierte Konsulat des Kai Epithala sers Honorius'. Ein Kommentar, Konigstein/Ts., Hain, 1984. mium de nuptiis Honorii Augusti: U. Frings, Claudius Claudianus. Epitha lamium de nuptiis Honorii Augusti, Einleitung und Kommentar, Meisen heim am Glan, Hain, 1975; R. Bertini Conidi, Fescennini e 'Epitalamio per le nozze di Onorio e Maria', Introd., testo, trad. e note, Roma, Herder, 1988. De Bello Gildonico: E.M. Olechowska, Claudii Claudiani 'De bello Gildonico', Texte établi, traduit et commenté, Leiden, Brill, 1978. De Consulati Manlii Theodori: W. Simon, Claudiani Panegyricus 'De consulatu Manlii Theodorii' (carm. 16 und 17) , Berlin, Setz & Co., In Eutropium: P. Fargues, Paris, Hachette, 1933. De bello 1975. Gothico: H. Schroff, Claudians Gedicht vom Gotenkrieg, Berlin, Ebering, 1927; G. Garuti, Cl. Claudiani 'De Bello Gothico', Edizione critica, tradu zione e commento. Introduzione al 'De Bello Gothico', Bologna, Pà tron, 1979; vi è poi una traduzione italiana a cura di F. Serpa, Il rapi mento di Proserpina. La guerra dei Goti, introd., testo e trad., note, Milano, Rizzoli, 1981. Panegyricus de VI consulatu Honorii: K.A. Miiller, Clau dians 'Festgedichte aufdas sechste Konsulat des Kaisers Honorius', hrsg. und erkl., Berlin, Jiinker und Diinnhaupt Verlag, 1938. Laus Serenae: F.E. Consolino, Claudiano. 'Elogio di Serena', introd., testo e trad., note, Venezia, Marsilio, 1986. De raptu Proserpinae: V. Paladini, Claudia nus minor ('Il ratto di Proserpina'), Roma, Gismondi, 1952;].B. Hall, Clau dian. 'De raptu Proserpinae', Edit. with an Introd. and Comm., Cambrid ge, Cambridge Univ. Press, 1969; C.E. Gruzelier, A Literary Commenta ry on Claudian's 'De raptu Proserpinae', Thesis Oxford Balliol College 1985; E. Potz, Claudian. Kommentar zu 'De raptu Proserpinae� Buch I, diss. Graz 1985; edizione con trad. italiana a cura di F. Serpa, cit. su pra. Phoenix: M.L. Ricci, Claudii Claudiani 'Phoenix' (carm. min. 27), Bari, Edipuglia, 1981. Edizione dei carmi greci in A. Ludwich, Eu dociae Augustae, Procli Lycii, Claudiani carminum Graecorum reliquia e [ . . . ],
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Leipzig, Teubner, 1897- Lessico a cura di P. Christiansen-WJ. Do minik, Concordantia in Claudianum, Hildsheim, Olms-Weidmann, 1988. In generale su Claudiano si vedano J.H.E. Crees, Claudia n as an Hi storica[ Authority, Cambridge, Cambridge Uni v. Press, 1908; P. Fargues, Claudien. Études sur sa poésie et son temps, Paris, Hachette, 1933; D. Ro mano, Claudiano, Palermo, Palumbo, 1958; Al. Cameron, Claudian. Poetry and Propaganda at the Court ofHonorius, Oxford, Clarendon Press, 1970. Su aspetti particolari della sua attività poetica, in special modo sul suo rapporto con la corte imperiale e la vita politica del suo tempo vd.: H. Steinbeiss, Das Geschichtsbild Claudians, diss. Hall e (Saale) 1936; M. Balzert, Die Komposition des Claudianischen 'Gotenkriegsgedichtes' c. 26, Hildesheim-New York, Olms, 1974; Ch. Gnilka, Dichtung und Ge schichte im �rk Claudians, in « FMS », a. x 1976, p. 96-124; P.L. Schmidt, Politik und Dichtung in der Panegyrik Claudians, Konstanz, Universitats verlag, 1976; A. Fo, Osservazioni su alcune questioni relative al 'De raptu Proserpinae' di Claudiano, in « QC », a. I 1979, pp. 385-415; S. Dopp, Zeit geschichte in Dichtungen Claudians, Wiesbaden, Steiner, 1980; H.-G. Nesselrath, Zu Datierung und Aufoau des 1. Buches von Claudians invekti ve 'In Rufinum', in « Hermes », a. cxix 1981, pp. 217-31; CJ. Gruzelier, Temporal and Timeless in Claudian's 'De raptu Proserpinae', in « G&R ,, s. n, a. xxxv 1988, pp. 56-72; I. Gualandri, Il classicismo claudianeo: aspetti e problemi, in Garzya, Metodologie, cit. (vd. supra, p. 500) , pp. 25-48; Ead., Alla corte imperiale di Milano nel IVsecolo d. C. Rijlessi politici del classicismo claudianeo, in « Arch. Stor. Lomb. », a. cxv 1989, pp. 9-35· Sulla lingua, la tecnica poetica e lo stile claudianei vd.: F. Trump, Observationes ad genus dicendi Claudiani eiusque imitationem Vergilianam spectantes, diss. Breslau 1887; A. Welzel, De Claudiani et Corippi sermone epico, diss. Breslau 1908; P. G. Christiansen, The Use , a. LXXVI 1948, pp. 54-87; E. Merone, Rutilio ellenizzante, Na poli, Loffredo, 1953 (n ediz., Aspetti dell'ellenismo in Rutilio Namaziano, Napoli, Ed. lntercontinentalia, 1967) ; L.A. Porterfield, Rutilius Nama tianus. 'De reditu suo'. Some Historical, Politica l, and Literary Considerations, diss. Columbia Univ., New York 1971; I. Lana, Originalità e signifìcato dell'inno a Roma di Rutilio Namaziano, in La coscienza religiosa del letterato pagano, Genova, DARFICLET, 1987, pp. 101-23; D. Lassandro, Descrizione geografica e rievocazione storica nel 'De reditu suo' di Rutilio Namaziano, in M. Sordi (a cura di), Geografia e storiografia nel mondo classico, Milano, 1st. di Storia antica dell'Univ. Catt., 1988, pp. n3-23; W. Maaz, Poetisch mythologische Realitat in 'De reditu suo' des Rutilius Namatianus, in M. Wissemann (hrsg. von), Roma renascens. Beitrage zur Spatantike und Re zeptionsgeschichte Ilona Opelt [ . . . ] gewidmet, Frankfurt a. M.-Bern New York-Paris, Lang, 1988, pp. 235-56; A. Fo, Ritorno a Rutilio Nama ziano, in « MD », a. xxm 1989, pp. 49-74. Per lingua, stile e metrica vd. F. Ji.ger, Rhetorische Beitrage zu Rutilius Claudius Namatianus, Progr. Rosenheim 1917; A. Gianotti, La metrica di Rutilio Namaziano, Udine, Istituto delle Edizioni accademiche, 1940. Un quadro della situazione della tradizione manoscritta in M.D. Reeve, Rutilius Namatianus, in TT, pp. 339-40; si vedano inoltre due contributi della Ferrari, Le scoperte a Bobbio, cit. (vd. supra, p. 526) e Spi golature bobbiesi, cit. (vd. supra, p. 551) . Per le questioni testuali vd. in particolare T. Bertotti, Rutiliana, in A. Traina (a cura di), Contributi a tre poeti latini (Valeria Placco -Rutilio Namaziano -Pascoli), Bologna, Pàtron, 1969, pp. 93-134. Ad una ricca serie di contributi testuali ha dato origi ne la scoperta dei nuovi frammenti rutiliani: vd. E. Cecchini, Per il nuovo Rutilio Namaziano, in « RFIC », a. CII 1974, pp. 401-4; AAYV., Il nuovo Rutilio Namaziano (interventi di A. Bartalucci, E. Castorina, E. Cecchini, L Lana, V. Tandoi), in « Maia », n. s., a. xxvi i 1975, pp. 3-26; P. Frassinetti, I nuovi frammenti di Rutilio Namaziano, in « SRIL », a. 1 1 1 1980, pp. 51-58. S I D O N I O APO LLI NARE
Rassegne bibliografiche di M. Schuster (dal 1915 al 1925) in «JAW», a. ccxvu 1928, pp. 40-41, e di Bieler, Dichter, pp. 284-87552
B I B L I O G RAFIA D E LLA LETTE RATURA LAT I NA
Edizioni critiche di Ch. Lii�ohann, Gai Sollii Apollinaris Sidonii Epi stulae et carmina, in MGH AA, VI I I 1887; P. Mohr, Leipzig, Teubner, 1895; A. Loyen, Paris, Les Belles Lettres, 1960-1970, 3 voll. Si veda inol tre l'edizione nella « Loeb » di W.B. Anderson, Sidonius, Poems an d Let ters, Cambridge (Mass.)-London, Harvard Univ. Press-Heinemann, 1936. Dei carmi XIV e xv esiste una recente edizione con trad. italiana e commento a cura di G. Ravenna, Le nozze di Polemio e Ara neola (Sidonio Apollinare, Carmina XIV-XV), Bologna, Pàtron, 1990. Molti sono gli studi generali su Sidonio Apollinare: fra questi van no segnalati in primo luogo A. Loyen, Sidoine Apollinaire et l'esprit pré cieux en la Caule aux derniers jours de l'empire, Paris, Les Belles Lettres, 1943, e I. Gualandri, Furtiva lectio. Studi su Sidonio Apollinare, Milano, Cisalpino-Goliardica, 1979. Si vedano inoltre: P. Allard, Sidoine Apolli naire, Paris, Lecoffre, 1910; C.E. Stevens, Sidonius Apollinaris and His Age, Oxford, Clarendon Press, 1933; H. Rutherford, Sidonius Apollinaris, l'homme politique, l'écrivain, l'évéque, Clermont-Ferrand, de Bujsac, 1938. Su aspetti particolari della produzione letteraria e sulla collocazio ne storica di Sidonio vd. invece: A. Loyen, Recherches historiques sur les panégyriques de Sidoine Apollinaire, Paris, Champion, 1942; K.F. Strohe ker, Der senatorische Adel im spiitantiken Gallien, Tiibingen, Alma Mater Verlag, 1948; S. Pricoco, Studi su Sidonio Apollinare, in > , a. xv 1965, pp. 69-120; P. Courcelle, Sidoine philosophe, in W. Wimmel (hrsg. von), Forschungen zur romischen Literatur. Festschrift K. Biichner, Wiesbaden, Steiner, 1970, I pp. 45-69; F.E. Consolino, Codice retorico e manierismo sti listico nella poetica di Sidonio Apollinare, in « ASNP », s. III, a. IV 1974, pp. 423-60; G.T. Harrison, The Verse Panegyrics ofSidonius Apollinaris: Poetry and Society in Late Antique Gaul, diss. Stanford Univ. 1983. Sulla lingua e lo stile di Sidonio vd. M. Miiller, De Apollinaris Sidonii Latinitate, diss. Halle 1888; E. Grupe, Zur Sprache des Apollinaris Sidonius, Progr. Zabern 1892; C. Brakman jr., Sidoniana et Boethiana, Utrecht, Kemink, 1904; E. Merchie, Notes sur le style de Sidoine Apollinaire, in « MB », a. xxvii 1923, pp. 83-89; K. Mossberg, Studia Sidoniana. Critica et Semasiologica, diss. Uppsala 1934. Contributi al testo di Sidonio in F. Gustafsson, De Apollinari Sidonio emendando, Helsinki, Frenckell, 1882. Sulla sopravvivenza di Sidonio vd. E. Farai, Sidoine Apollinaire et la technique littéraire du Moyen Age, in Miscellanea G. Mercati, Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vatica na, 1946, II pp. 567-80. 553
MARIO DE N O N N O - PAOLO DE PAO L I S - CARLO DI G I OV I N E
MAS S I M IANO
Rassegne bibliografiche diJ. Tolkiehn: dal 1907 al 1910 in «JAW », a. 1912, p. 78, e dal 1911 al 1914 in «JAW», a. CLXXI 1915, p. 75; M. Schuster (dal 1915 al 1925) in «]AW», a. ccxv11 1928, pp. 41-44. Edizione di Baehrens, PLM, v 1883, pp. 313-48; vd. anche G. Prada, Maximiani elegiae codicibus denuo collatis cum apparatu locupletissimo codi cum et editionum, Abbiategrasso, De Angeli, 1919; commento a cura di F. Spaltenstein, Commentaire des élégies de Maximien, Rome, Institut Suisse de Rome, 1983, che sostituisce la vecchia edizione con com mento di R. Webster, The Elegies ofMaximianus, Princeton, Princeton Univ. Press., 1900; edizione con trad. ital. e commento a cura di T. Agazzino, Massimiano, 'Elegie', Bologna, Silva, 1970. Su Massimiano in generale vd. F. Heege, Der Elegiker Maximianus, Progr. Blauberen 1893; V. Strazzulla, Massimiano etrusco elegiografo (stu dio e traduzione), Catania, Galati, 1893; S. Niccoli, Massimiano, Napoli 1969; Chr. Ratkowitsch, Maxiamianus ama t. Zur Datierung und Interpre tation des Elegikers Maximian, Wien, Verlag der Osterr. Akademie der Wiss., 1986; Ead., Weitere Argumente zur Datierung und Interpretation Ma ximianus (Zu vorliegenden Rezensionen), in « WS », a. cm 1990, pp. 20739 (nuovi argomenti a favore della discutibile tesi di un Massimiano nel IX secolo). Altri studi dedicati piu specificamente alle tematiche di natura letteraria della raccolta di Massimiano: J. Broring, Quae stiones Maximianeae, diss. Miinster 1893; H.E. Wedeck, An Analysis of the Techniques of Maximianus Etruscus, in « Latomus », a. XI 1952, pp. 487-95; A. Fo, Il problema della struttura della raccolta elegiaca di Massi miano, in « BStudLat », a. XVI 1986, pp. 9-21; Id. Significato, tecniche e valo re della raccolta elegiaca di Massimiano, in « Hermes », a. cxv 1987, pp. 348-71. Sulla lingua, la metrica e lo stile di Massimiano si vedano: G. Prada, Quae inter metri dactylici disciplinam et sermonem Latinum in Maximiano poeta existunt quaestiones, Pavia, Mattei, 1914; D. Altamura, De Maximia ni poetae sermone, in Latomus », a. XL 1981, pp. 818-27. Sulla tradizione manoscritta di Massimiano vd. W. Schetter, Studien zur Uberliiferung und Kritik des Elegikers Maximian, Wiesbaden, Harras sowitz, 1970, con le osservazioni dell'articolo-recensione di V. Tandoi, La tradizione manoscritta di Massimiano, in « Maia », a. xxv 1973, pp. 14049; su una ipotetica eco di Massimiano in Shakespeare vd. ora P. PiCLVI II
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MARIO DE N O N N O - PAO LO DE PAO LI S - CARLO DI G I OVI NE
pravvivenza di Macrobio vi sono moltissimi contributi su singole que stioni, raccolti da De Paolis, Macrobio, cit., pp. 232-49, e Addendum, pp. 8-9, cui si aggiunga ora C. Zintzen, Bemerkungen zur Nachwirkung des Macro bius in Mittelalter un d Renaissance, in Wissemann (hrsg. von), Roma rena scens, cit. (vd. supra, p. 552) , pp. 415-39; un lavoro complessivo sulla va stissima fortuna di Macrobio nel Medioevo è quello di P.M. Schedler, Die Philosophie des Macrobius und ihr Ein}luss aufdie Wissenschaft des christ lichen Mittelalters, Miinster i:w-., Aschendorff, 1916; per l'influsso ma crobiano in campo astronomico vd. soprattutto P. Duhem, Le système du monde. Histoire des doctrines cosmologiques de Pla ton à Copernic, m, L'a stronomie latine au Moyen Age, Paris, Hermann et fils, 1915. Un altro commento al Somnium Scipionis è quello di Favonio Eulo gio, composto probabilmente qualche decennio prima di quello di Macrobio, e cioè fra la fine del IV e l'inizio del V secolo. Edizioni di R.-E. van Weddingen, Favonii Eulogii 'Disputatio de Somnio Scipionis Bruxelles, Latomus, 1957, e di L. Scarpa, Favonii Eulogii 'Disputatio de Somnio Scipionis Padova, Accademia Patavina di scienze, lettere e arti, 1974 {con trad. ital. e note). Su Favonio vd. M. Sicherl, Favonius Eulogius, in RAC, vn 1969, coll. 636-40, e Gersh, Middle Platonism, cit. {vd. supra, p. 482) , pp. 737-45; vd. inoltre M. Sicherl, Beitrage zur Kritik und Erklarung des Favonius Eulogius, Wiesbaden, Steiner, !959 (« AAWM », 1959 w) . «
> , a. XXXIII 1959, pp. 443-89; ibid., a. XXXIV 1960, pp. 1-99 e 4II-524 (stampato anche come volume a parte, Milano, Vita e Pensiero, 19591960); si veda anche ]. Préaux, Les manuscrits principaux du 'De nuptiis Philologiae et Mercurii' de Martianus CapeZZa, in Cambier-Deroux Préaux, Lettres latines, cit. (vd. supra, p. 532), pp. 76-128. Fra i contributi testuali vanno citati soprattutto i lavori preparatori all'edizione di ]. Willis, in particolare De Martiano CapeZZa emendando, Leiden, Brill, 1971, oltre a numerosi articoli apparsi in « Mnemosyne »: a. XXVII 1974, pp. 270-80 (Martianea IV); a. XXVI I I 1975, pp. 126-34 (Martianea V); a. xxx 1977, pp. 160-73 (Martianea VI); a. xxxm 1980, pp. 163-74 (Martia nea VII); vd. anche FJ. Petersen, De Martiano CapeZZa emendando, diss. Helsinki 1870. Per il Fortleben vi sono moltissimi contributi: innanzi tutto vanno citati i numerosi commenti medievali a Marziano, su cui vd. in gene rale C.E. Lutz, Martianus Capella, in CTC, II 1971, pp. 367-81, m 1976, pp. 449-421, e VI 1986, pp. 185-86; per le edizioni dei commenti vd. C.E. Lutz, Iohannis Sco ti Annotationes in Marcianum, Cambridge (Mass.), The Mediaeval Academy of America, 1939; Ead., Dunchad: Glossae in Mar tianum, Lancaster, American Philol. Ass., 1944; Ead., Remigii Autissiodu rensis Commentum in Martianum Capellam libri I-II, Leiden, Brill, 1962; J .C. King, Die Werke Notkers des Deutschen, Neue Ausgabe, IV A, Notker der Deutsche, Notker Latinus zum Martianus CapeZZa, Tlibingen, Niemeyer, 1979; HJ. Westra, The Commentary on Martianus Capella's 'De nuptiis Philogiae et Mercurii' Attributed to Bernardus Silvestris, Toronto, Pontificai Inst. of Mediaeval Studies, 1986; sulle varie questioni relative ai com menti a Marziano e alla sua fortuna si vedano in particolare: E. Nar ducci, Intorno ad un Comento inedito di Remigio d'Auxerre al 'Satyricon' di Marziano CapeZZa, in « Bull. di Bibliogr. e di stor. delle se. mat. e fis. », a. xv 1882, pp. 505-8o; M.LW. Laistner, Martianus CapeZZa and His Ninth «
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B I B L I O G RAFIA D E LLA LETTE RATURA LATINA
Century Commentators, in « BRL », a. rx 1925, pp. 130-38; J. Préaux, Le commentaire de Martin de Laon sur l'oeuvre de Martianus Capella, « Lato mus », a. XII 1953, pp. 437-59; C. Leonardi, Nota introduttiva per un'indagi ne sullafortuna di Marziano Capella nel Medioevo, in « BISIAM », a. LXVII 1955, p. 265-88; C.E. Lutz, The Commentary of Remigius ofAuxerre on Martianus Capella, in « MS », a. xrx 1957. pp. 137-56; H. Liebeschiitz, Zur Geschichte der Erklarung des Martianus Capella bei Eriugena, in «Philolo gus », a. crx 1960, pp. 127-37; C. Leonardi, Remigio di Auxerre e l'eredità della scuola carolingia, in I classici nel Medioevo e nell'Umanesimo. Miscella neafilologica. Atti delle Giornatefilologichegenovesi, 21-23febbraio 1974, Ge nova, l st. di filol. class. e me d., 1975, pp. 271- 88; Id., I commenti altomedie vali ai classici pagani: da Severino Boezio a Remigio d'il.uxerre, in La cultura antica, cit. {vd. supra, p. 524) , pp. 459-508; É.Jeauneau, Quatre thèmes éri géniens, Montréal-Paris, Inst. d'Études Médiévales Albert le Grand Librairie J. Vrin, 1978, pp. 91-166; S. Antès, Temoignages précarolingiens sur Martianus Capella: Cassiodore, le Pseudo-Cassiodore et Grégoire de Tours, in Hommages à ]. Cousin, Paris, Les Belles Lettres, 1983, pp. 289-97-
P R I S C IANO E I GRAMMAT I C I TARDI I . PRISCIANO
L'opera di Prisciano è stata pubblicata per intero da M. Hertz e H. Keil nei voll. I I e m dei CL; per i carmi vd. Baehrens, PLM, v 1883, pp. 262-312; i trattatelli del cosiddetto "trittico" dedicato a Simmaco sono stati ripubblicati da M. Passalacqua, Prisciani Caesariensis Opuscula, r, 'Defiguris numerorum: 'De metris Terentii: 'Praeexercitamina', Roma, Storia e Letteratura, 1987; per la Periegesi vd. l' edizione di P. van de Woestij ne, La 'Périégèse' de Priscien, Brugge, de Tempel, 1953. Ampiamente informativa la voce Priscianus di R. Helm, in RE, xxii 2 (1954) , coll. 2328-46. Sulla biografia di Prisciano e sul suo ambiente notizie generali in Kaster, Guardians, pp. 346-48; vd. anche A. Came ron, The Date ofPriscian's 'De laude Anastasii', in « GRBS », a. xv 1974, pp. 313-16; A. Chauvon, Observations sur la date de l"Éloge d'il.nastase' de Pri scien de Césarée, in « Latomus », a. xxxvr 1977, pp. 539-50; M. Salamon, Priscianus und sein Schiilerkreis in Konstantinopel, in « Philologus », a. cxxm 1979, pp. 91-96; G. Ballaira, Prisciano e i suoi amici, Torino, Giap-
MARIO DE N O N N O - PAOLO DE PAOLI S - CARLO DI GI OVI N E
pichelli, 1989. Su questioni varie relative all'attività di Prisciano (fonti, citazioni, singole opere, ecc.) v d.: O. Froehde, Diegriechischen und romì schen Quellen der'Institutìones' des Priscianus, in « NJPhP », a. cu 1895, pp. 279-88; L. Jeep, Priscìanus. Beitrage zur Oberliiifèrungsgeschichte der romi schen Literatur I, in « Philologus », a. LXVII 1908, pp. 12-51; n, ibid., a. LXVIII 1909, pp. 1-51; m, ibid., a. LXXI 1912, pp. 491-517; W. Schultze, De Priscìani locìs Plautinis, diss. Jena 1910; A. Luscher, De Priscianì studiis Graecìs, Breslau, Markus, 19n; P. Dierschke, Defide Prisciani in versibus Vergilii, Lucanì, Statii, Iuvenalis examinata, diss. Ztirich 1913; M. Gltick, Priscians 'Partitiones' und ihre Stellung in der spiitantike Schule, Hildesheim, Olms, 1967; H.D. Jocelyn, The Quotations ofRepublican Drama in Pri scian's Treatise 'De metris fabula rum Terentii', in > di Squillace. Atti del Con vegno internazionale di studi (Squillace, 25-27 ottobre 1990), Soveria Man nelli, Rubbettino, 1991. Sulle Variae vd. A.Th. Herklotz, Die 'Variae' des Cassiodorus als kulturgeschichtliche Quelle, diss. Heidelberg 1926; G.A. Punzi, L'Italia del VI secolo nelle 'Varie' di Cassiodoro. Saggio storico-politico, L'Aquila, Vecchioni, 1927; B.H. Skahill, The Syntax ojthe 'Vàriae' ofCas siodorus, Washington, The Catholic Univ. of America, 1934; A.]. Fridh, Études critiques et syntaxiques sur les 'Vàriae' de Cassiodore, Goteborg, Elan ders Boktryckeri Aktiebolag, 1950; Id., Terminologie etJormules dans les 'Varia e' de Cassiodore. Études sur le developpement du style administratifaux derniers siècles de Mntiquité, Stockholm, Almqvist & Wiksell, 1956; R. Soraci, Aspetti di storia economica italiana nell'età di Cassiodoro, Catania, Nova ed., 1974; V.A. Sirago, Puglia e Sud Italia nelle 'Varia e' di Cassiodoro, Bari, Levante Ed., 1987; L. Viscido, Studi sulle 'Vàriae' di Cassiodoro, So veria Mannelli, Calabria Letteraria Ed., 1987; R. Macpherson, Rome in Involution: Cassiodorus' 'Variae' in Their Literary and Historical Settings, Poznan, Uniwersytet im. Adama Mickiewicza W. Posnaniu, 1989. Sulle Institutiones vd. M.G. Ennis, The Vocabulary of the 'Institutions' of Cassiodorus, Washington, The Catholic Univ. of America, 1939. Sul l' Orda generis Cassiodororum vd. A. Momigliano, Gli A nidi e la storiogra fia latina del VI sec. d.C., in « RAL », s. vm, a. xr 1956, pp. 279-97- Sulla lin gua di Cassiodoro, oltre ai lavori citati sopra per Variae e Institutiones, vd. anche in generale MJ. Siilzcr, The Clausolae in Cassiodorus, Wa shington, The Catholic Univ. of America, 1944. Sulla sopravvivenza di Cassidoro vd. P. Lehmann, Cassiodorstu dien, in oéhs ruppittt ,& Wori»fis Q..!ttrt b4bttlbi tfl libtlli, o
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4· Catullo, Ti bullo, Properzio. Venezia, Aldo Manuzio, 1502.
s. Virgilio,
Eneide.
Strasburgo, Johannes Griininger, 1502.
6. Virgilio,
Eneide.
Strasburgo, Johannes Griininger, 1502.
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