Lo spazio letterario di Roma antica. Cronologia e bibliografia della letteratura latina. Indici analitici generali [Vol. 5] 8884020751, 9788884020758


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Lo spazio letterario di Roma antica. Cronologia e bibliografia della letteratura latina. Indici analitici generali [Vol. 5]
 8884020751, 9788884020758

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LO SPAZIO LETTERARIO DI ROMA ANTICA Direttori: Guglielmo Cavallo, Paolo Fedeli, Andrea Giardina

Volume V CRONOLOGIA E BIBLIOGRAFIA DELLA LETTERATURA LATINA

SALERNO EDITRICE

LO SPAZIO LETTERARIO DI ROMA ANTICA Nello

Spazio letterario di Roma antica

..;1l centro dell'interesse è il testo, nei suoi momenti e percorsi: dalla produ­ zione alla circolazione, dalla ricezione all'attualizzazione. Del testo si seguo­ no le vicende lungo la parabola del mondo romano, quindi, oltre il Me­ dioevo e il Rinascimento, fino alle ri­ prese piu o meno consapevoli o occa­ sionali nell'età contemporanea e nella civiltà dei mass-media. Per testo, inol­ tre, non s'intende soltanto ciò che a noi moderni è giunto in seguito al processo di selezione verificatosi nel­ l'antichità (e quando sia sopravvissuto alle insidie della lunga tradizione me­ dievale) ma anche quella vasta lettera­ tura sommersa, giudicata «minore » e solitamente trascurata perché affidata a forme di tradizione orale o non lega­ ta a forme letterarie nobili. Dei testi considerati però non tanto nell'ottica limitata dei singoli autori, quanto piut­ tosto nella totalità dei generi - vengo­ no ritostruiti gli itinerari culturali, i modelli che agiscono e interagiscono, i caratteri originali e le successive strati­ ficazioni. In questa compiuta rivisita­ zione, ricevono piena luce anche i meccanismi complessi della tecnica al­ lusiva e i fenomeni d'intersezione dei generi stessi e dei modelli. I fattori unificanti della cultura romana si ac­ compagnano, lungo l'arco di una sto­ ria millenaria, a elementi di diversifi­ cazione, e lo spazio letterario di Roma antica può essere anche inteso come un insieme di spazi che interagiscono. Lo Spazio letterario di Roma antica è dunque una proposta originale di ri­ pensamento della cultura romana: in essa, il progetto, la scelta degli autori, l'elaborazione della materia, il coordi­ namento editoriale, sono il frutto di un grande impegno al fine di offrire un'opera di cui sia possibile una frui­ zione al tempo stesso continua e pluri­ dimensionale. Scritta da studiosi tra i migliori di cui oggi l'Italia possa di­ sporre, quest'opera si propone anche come laboratorio di metodologie, di sperimentazioni, di prospettive.

Volume V CRONOLOGIA E BIBLIOGRAFIA DELLA LETTERATURA LATINA Completato il panorama storico e cri­ tico, nei primi quattro volumi de Lo spa­ zio letterario di Roma antica, il quinto volu­ me offre una serie di strumenti indi­ spensabili per la piu proficua fruizione dell'opera. Innanzitutto, nella sezione intitolata Cronologia della letteratura latina, un am­ pio e articolato quadro d'insieme della produzione letteraria nel mondo roma­ no antico: una rapida rassegna in cui tut­ ti i fatti piu o meno rilevanti, tutti i feno­ meni della cultura letteraria comunque interessanti vengono riepilogati in un prospetto di agile consultazione che scorre parallelamente ai grandi eventi della storia. Cosi che il quadro storico­ culturale risulti sempre saldamente an­ corato al quadro storico-politico, in una visione complessiva e pluridimensionale che spesso consente di recuperare sin­ cronie, episodi e situazioni di dettaglio non sempre evidenti al primo sguardo. In secondo luogo, una Bibliografia della letteratura latina, in aggiunta alle biblio­ grafie specifiche richiamate nei vari sag­ gi (e indipendente da queste), offre una rassegna selezionata ma non essenziale degli strumenti di studio e di ricerca cui è necessario far riferimento in tema di letteratura latina: i principali repertori e le grandi opere di consultazione, le piu accreditate riviste, le maggiori collane di testi, i lessici, le storie letterarie generali e particolari, i contributi critici su singoli autori e singole opere. La materia è ordi­ nata secondo un preciso disegno critico e inquadrata in un discorso che tende a precisare per grandi linee la valenza dei titoli proposti, indicando al tempo stesso direzioni e percorsi possibili di ricerca, di st�io, di lettura. Infine, tutta una serie di Indici (dei no­ mi e delle cose notevoli, delle e degli autori citati, dei con­ sente una consultazione rapida dell' ope­ ra e un agevole reperimento degli argo­ menti che interessano. In copertina: Ritratto di Terentius Nero con la moglie. Da Pompei, prima del 79 d.C. Napoli, Museo Ar­ cheologico Nazionale.

LO SPAZIO LETTERARIO DI ROMA ANTICA

Volume V CRONOLOGIA E BIBLIOGRAFIA DELLA LETTERATURA LATINA

LO SPAZIO LETTERARIO DI ROMA ANTICA

Volume I LA PRODUZIONE DEL TESTO Volume II LA CIRCOLAZIONE DEL TESTO Volume III LA RICEZIONE DEL TESTO Volume IV L'ATTUALIZZAZIONE DEL TESTO Volume V CRONOLOGIA E BIBLIOGRAFIA DELLA LETTERATURA LATINA

Con il patrocinio della

m

CASSA DI RISI1\RMIO DI RO\t1A

LO SPAZIO LETTERARIO DI ROMA ANTICA Direttori: GUGLIELMO CAVALLO, PAOLO FEDELI, ANDREA GIARDINA

Volume V C R O N O LO GIA E BIBLI O G RA F IA DELLA LETTERATURA LATINA

SA LERNO EDITRICE ROMA

In redazione: MARILENA MANIACI

TUTTI I DIRITTI RISERVATI ISBN

88-8402-075-1

I CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA

STORlA E ISTITUZIONI CIVICHE

814

Data della fondazione di Roma e Cartagine secondo TIMEO DI TAUROMENIO.

753

Data della fondazione di Roma secondo L. CAssio EMINA, M. TERENZIO VARRONE, T. PoMPONIO ATTICO. La tradizione pone in quest'anno l' inizio del regno di RoMOLO, dopo il ratto delle Sabine, lo scontro e la successiva alleanza con il re sabino TITo TAZIO.

747

Data della fondazione di Roma secondo Q. FABIO PITTORE. Ha inizio verso quest'epoca la colonizzazione greca in Oc­ cidente.

729

Data della fondazione di Roma secondo L. CrNCIO Au­ MENTO.

716

Data della morte di RoMOLO secondo la tradizione.

715

Il sabino NuMA PoMPILIO è designato re. Gli si attribuisce la creazione degli istituti religiosi e dei sacerdozi di Roma.

673

Il popolo sceglie come re TuLLo OsTILIO (673-642). Sotto il suo regno i Romani avrebbero distrutto Alba Longa - dopo la fortunata vittoria degli Orazi sui Curiazi - e trasferito la popolazione a Roma.

642

A TuLLo OsTILIO la tradizione fa succedere ANco MARZIO (642-617), figlio di una figlia di NuMA. È ricordato come fondatore del ponte Sublicio, in corrispondenza del Foro Boario. IO

LETTERATURA E VITA CULTURALE

Il

MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE

617

Alla morte di ANco MARZIO gli succede il re etrusco TARQUI­ NIO PRisco (616-579): la leggenda allude alla caduta di Roma sotto la dominazione etrusca. Il re avrebbe fatto guerra ai Latini, imponendo loro la supremazia di Roma. Gli si attri­ buisce la trasformazione urbanistica della città.

579

Alla morte di TARQUINIO PRisco diverrebbe re SERVIO TuL­ uo (578-535), figlio di un dio e di una schiava (secondo un'altra versione un etrusco di nome MAsTARNA). La tradi­ zione gli attribuisce importanti riforme, di epoca piu tarda (divisione del popolo in classi censitarie; creazione di tribu territoriali), e l'istituzione del culto federale di Diana. Roma riceverebbe in quest'epoca la prima cinta di mura.

535

Alla morte di SERVIO TuLuo, TARQUINIO IL SuPERBO (534510) regnerebbe su Roma, esercitando un potere tirannico. Roma è teatro di grandi lavori pubblici e sono introdotti da Cuma gli oracoli sibillini.

5IO

Cacciata di TARQUINIO IL SuPERBO, che la leggenda attribui­ sce ad un'insurrezione popolare capeggiata da L. GmNIO BRuTo, per vendicare l'onore di LucREZIA, oltraggiata da SE­ STO, figlio di TARQUINIO.

509

Fine dell'età monarchica: al posto dei re sono creati due consoli annui ( L. GIUNIO BRUTO e L. TARQUINIO CoLLATINO, marito di LucREZIA). Pounro menziona un trattato com­ merciale tra Roma e Cartagine. La lex Valeria de provocatione (promossa dal console P. VALERIO PoPLICOLA) garantirebbe al popolo il diritto di appello nelle sentenze capitali (ma la storicità è sospetta). I2

CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE

sec. VI

Risalgono almeno a questo secolo i primi documenti pervenutici della letteratura latina.

13

MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE

508

La tradizione registra l'offensiva etrusca guidata dal re PoR­ SENNA, lucumone di Chiusi, esaltando l'eroismo di ORAZIO Co cuTE, MuziO ScEVOLA, CLELIA: il racconto allude ad una fase di dominio etrusco su Roma.

496

Verso quest'anno i Romani - secondo la tradizione con l'in­ tervento dei Dioscuri - sconfiggono i Latini presso il lago Regillo (a nord-ovest di Tusculum).

494

Scontri fra patrizi e plebei provocano la prima secessione della plebe sul Monte Sacro (apologo di MENENIO AGRIP­ PA). Da questi avvenimenti si fa dipendere l'istituzione dei tribuni della plebe (due, quattro o cinque, portati in segui­ to a dieci), e degli edili plebei, e la creazione dei comitia tri­ buta.

493

Romani e Latini stipulano un trattato di mutua assistenza militare (foedus Cassianum, dal nome del console SP. CAssiO VECELLINO ).

491

Secondo la leggenda CN. MARCIO CoRIOLANO, ritiratosi da Roma perché accusato di condotta tirannica, guiderebbe un esercito di Volsci contro la città.

486

Una tradizione dubbia attribuisce al console SP. CAs sio un primo progetto di legge agraria sulla divisione dell' ager pu­ blicus.

475

Il console VALERIO PoPLICOLA trionfa su Veienti e Sabini: è l'epoca della cosiddetta prima guerra contro Veio.

CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE

15

MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE

458

Il dittatore L. QmNZIO CINCINNATO infligge una sconfitta agli Equi presso il monte Algido (nella regione dei colli Al­ bani); quindi depone la carica e si ritira nel suo podere oltre il Tevere.

456

La tradizione attribuisce all'eroe plebeo L. le ILIO la lex Icilia de Aventino publicando, che prevedeva l'assegnazione di terre alla plebe sull'Aventino.

451

Dieci patrizi (decemviri legibus scribundis) ricevono pieni pote­ ri per la redazione di un codice di leggi, stilate secondo la tradizione su dieci tavole di legno o di bronzo.

450

Un nuovo collegio di decemviri aggiunge al corpus di leggi due tavole sfavorevoli ai plebei (leges XII Tabularum, pubbli­ cate nel Foro).

449

I decemviri sono deposti a seguito di una sommossa popola­ re (con una nuova secessione dei plebei sull'Aventino e sul Monte Sacro) e sostituiti dai consoli L. VALERIO PoTITO e M. ORAZIO BARBATO. I plebiscita plebei, purché sanciti prelimi­ narmente da senatori patrizi, sono equiparati alle leges.

447

A partire da quest'anno i questori (in numero di due) sono eletti dall'assemblea tribale (anziché dai consoli).

445

Al tribuna G. CANULEIO è attribuita la promulgazione di una legge (lex Canuleia) che autorizza i matrimoni fra patrizi e plebei.

444

È stipulato un trattato fra Ardea, città latina dei Rutuli, e Ro­

ma (foedus Ardeatinum}. A partire da quest'anno (e fino al 367) i consoli sono spesso sostituiti da tribunì militum consulari potestate. 443

Probabile istituzione della censura, riservata al patriziato. 16

CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE

I7

MARILE NA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE

431

I Romani guidati da P osTuMIO TuBERTO sconfiggono defi­ nitivamente gli Equi al monte Algido.

43 0

Verso quest'anno termina il conflitto contro Equi e Volsci e ha inizio la seconda guerra fra Roma e Veio (43 0- 426 ) .

426

I Romani conquistano Fidene. Fra Roma e Veio è concluso un armistizio ventennale.

421

I questori passano da due a quattro con l'ammissione dei plebei.

406

Riprendono ( per la terza volta) le ostilità fra Roma e Veio (406-396 ) .

396

Verso quest'anno M. FuRIO CAMILLO espugna l'etrusca Veio, dopo una lunga fase di rivalità.

39 0

In quest'anno ( secondo P ouBIO nel397) i Galli Senoni gui­ dati da BRENNO calano in Etruria, sconfiggono i Romani presso il fiume Allia (affluente del Tevere) e incendiano Ro­ ma. La tradizione attribuisce a FuRIO CAMILLO la sconfitta dei Galli e la salvezza della patria.

388

Roma combatte in questi anni contro i Volsci, gli Equi e gli Etruschi di Tarquinia.

381

Tuscolo è la prima fra le città latine ad ottenere la cittadinan­ za romana. 18

CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE

19

MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE

367

G. LiciNIO STOLONE e L. SE S T I O LATERANO, tribuni della ple­ be, sono autori di leggi (leges Lidniae Sextiae) che aprono il consolato ai plebei ( altri provvedimenti loro attribuiti sono probabili anticipazioni di eventi di età graccana). Agli edili plebei sono affiancati due edili curuli, eletti fra i patrizi. Ai piedi del Campidoglio è costruito un tempio dedicato alla Concordia.

366

sarebbe il primo console plebeo. È eletto il primo pretore urbano. Agli edili plebei sono aggiunti due edili cu­ ruli. Un'epidemia di peste è combattuta con l'infissione di un clavus.

358

Romani e Latini stipulano un nuovo accordo. Scoppiano le ostilità fra Roma e Tarquinia (358-351) .

35 4

I Romani stringono un trattato di alleanza con i Sanniti.

351

I Romani attaccano Tarquinia, concedendole un armistizio di 40 anni. In quest'anno ( se non già anteriormente) è eletto il primo censore plebeo.

3 48

È rinnovato il trattato commerciale fra Roma e Cartagine.

3 43

Roma prende le difese di Capua contro i Sanniti: prima guerra sannitica (3 43-3 41) .

3 42

Al

L. SESTIO

tribuno della plebe L. GENUCIO si attribuiscono leggi contro il prestito ad usura e la concentrazione delle cariche pubbliche.

20

CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE

367

I ludi Romani sono rifondati con periodicità annuale e affida­ ti agli edili curuli.

364

Livio pone in quest'anno l'istituzione a Roma dei ludi scaeni­ ci (a seguito di una pestilenza), con rappresentazioni di ludio­ nes (giocolieri) venuti dall'Etruria.

21

MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE

3 41

Termina la guerra sannitica: Roma domina la Campania set­ tentrionale.

3 40

Campani e Latini si alleano contro Roma: guerra latina (3 40-338 ). La tradizione celebra l'eroismo di T. MANLIO ToR­ QUATO e P. DECIO MuRE.

339

Q. PuBLILIO FILONE è il primo dittatore plebeo: gli vengono attribuite riforme in senso democratico (obbligo di eleggere almeno un censore plebeo; valore vincolante dei plebiscita; riduzione dell'auctoritas patrum a ratifica formale delle pro­ poste di legge) .

338

Roma sconfigge la lega latina, incorporando gli alleati mino­ ri e riducendo i maggiori ad alleati sottoposti.

33 7

PUBLILIO FILONE è

32 7

Assedio e occupazione romana di Napoli. Ha inizio la se­ conda guerra sannitica (32 7-3 04).

326

I consoli G. PE TELIO LIBONE VISOLO e L. PAPINIO sono ri­ cordati come autori di una legge che vieta l'incarceramen­ to per debiti ( lex Poetelia de nexis, datata da VARRONE al 313 a.C.) .

321

I Sanniti attirano i Romani in un agguato alle Forche Caudi­ ne (tra Capua e Benevento) , costringendoli ad una resa umi­ liante.

316

Riprendono le ostilità contro i Sanniti: i Romani sono scon­ fitti a Rautule, presso Terracina.

il primo pretore plebeo.

22

C RO NOLO G I A DE LLA LETTE RATURA LAT I NA

LETTERATURA E VITA CULTURALE

23

MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE

312

APPIO CLAUDIO è censore : apre il Senato ai cittadini di bassa estrazione; fa costmire il primo acquedotto (Aqua Appia) e la via Appia.

308

Nuovo trattato commerciale fra Roma e Cartagine.

307

Primo consolato di APPIO CLAUDIO, che concede ai cittadini la libertà di scelta della tribu.

304

Pace fra Romani e Sanniti.

300

I

300

L. GALLO 0GULNIO, tribuna della plebe insieme al fratello Gneo, fa approvare in quest'anno (o nel 296) una legge (!ex Ogulnia) che ammette i plebei alle supreme cariche religiose (pontefici e auguri) .

298

Sanniti, Galli, Etmschi, Umbri si alleano contro Roma: terza guerra sannitica (298-290). È console L. CoRNELIO SciPIONE BARBATo, la cui iscrizione sepolcrale ne ricorda le imprese nel Sannio e in Lucania.

296

APPIO CLAUDIO è console per la seconda volta. È dedicato un tempio a Bellona.

295

I Romani, guidati dai consoli Q. FABIO RuLLIANO e P. DEciO MuRE, battono i Sanniti e i loro alleati presso la città umbra di Sentina.

Romani stringono un accordo con Taranto, impegnandosi a non navigare nello Ionio.

24

CRONOLOGIA DELLA L E T TERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE

312

Ad APPIO CLAUDIO è attribuita la composizione di una mo­

nografia de usurpationibus.

incarica il liberto e scrivano GN. FLAVIO di compilare una raccolta di formule di procedura civile (ius ci­ vile Flavianum). Il calendario dei giorni di udienza (legis actio) è esposto nel Foro.

304

APPIO CLAUDIO

300

Da quest'anno le tabulae pontifìcum conservano regolarmen­ te memoria dei magistrati e degli eventi importanti per il culto.

25

MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE

292

Tra quest'anno e il 285 APPIO CLAUDIO è dittatore.

290

Roma sconfigge i Sanniti, estendendo il proprio dominio su tutta l'Italia centrale.

287

Nuova secessione della plebe. Con la lex Hortensia, fatta ap­ provare dal dittatore plebeo Q. 0RTENSIO, i plebiscita assu­ mono valore incondizionato di leggi (probabilmente con l'approvazione preventiva del Senato).

284

I Romani sono battuti dai Galli Senoni presso Arezzo. M. CuRIO DENTATO sconfigge i Galli Senoni e ne occupa il ter­ ritorio.

282

I Romani inviano una flotta a protezione di Turii (minaccia­ ta da Bruzzi e Lucani), ma sono bloccati nello Ionio. L' eser­ cito di Taranto scaccia da Turii il presidio romano; i Tarenti­ ni invocano l'aiuto di PIRRO, re molosso d'Epiro.

280

PIRRO sbarca in Italia e sconfigge i Romani ad Eraclea. È console il giurista T. CoRUNCANIO, primo ad ammettere il pubblico alle sue consultazioni.

279

PIRRO batte nuovamente i Romani ad Ausculum (Ascoli Sa­ triano), ma a prezzo di gravi perdite (vittoria di Pirro).

277

PmRo sbarca in Sicilia, espellendo dall'isola i Cartaginesi, che chiedono l'aiuto di Roma.

275

PIRRO è costretto alla fuga dal console M. CuRIO DENTATO nella battaglia di Maleventum (poi Benevento).

272

Taranto è assediata ed espugnata, ma ottiene generose con­ dizioni di resa. A Roma è costruito l'acquedotto Anio Vetus.

270

Conquista romana di Reggio.

CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE

280

APPIO CLAUDIO, cieco ed in età avanzata, pronuncia in Sena­ to un' orazione contro le proposte di pace portate dagli am­ basciatori di Pirro.

272

Probabilmente in quest'anno LIVIO ANDRONI co è condotto come schiavo da Taranto a Roma.

27

MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE

quaestores classici,

267

Sono istituiti i

266

Roma soggioga Messapi e Salentini e domina su tutta l'Ita­ lia.

265

I Mamertini (mercenari campani di stanza a Messina) chie­ dono l'appoggio di Roma contro Cartagine. A Roma preva­ le il partito della guerra.

264

Ha inizio la prima guerra punica (264-241): i Romani occu­ pano Messina; Cartagine e Siracusa si alleano contro Roma. A Roma sono introdotti i combattimenti gladiatori, di origi­ ne etrusca.

263

IERONE di Siracusa entra in alleanza con Roma.

262

I Romani conquistano Segesta e (dopo un assedio) Agrigen­ to.

260

'

addetti alla flotta.

Costruzione di una flotta e prima vittoria navale dei Roma­ ni al largo di Milazzo, sotto la guida del console G. DuiLIO.

259

Il console L. CoRNELIO SCIPIONE occupa Aleria e sottomette la Corsica; due iscrizioni rinvenute nel sepolcro degli Sci­ piani ne registrano la carriera.

256

I Romani inviano un corpo di spedizione in Africa, guidato dal console M. ATTILIO REGOLO, che riporta una grande vit­ toria navale nei pressi del capo Ecnomo.

255

ATTILIO REGoLO è sconfitto e fatto prigioniero in Africa; la flotta romana rientrante è distrutta da una tempesta presso il capo Pachino.

254

I Romani occupano Panormo (Palermo). M. CoRUNCANIO è, probabilmente, il primo pontefice massimo plebeo.

CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE

29

MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE

249

Il console P. CLAUDIO PuLcRo subisce una sconfitta a Dre­ pano (ai piedi di Erice) .

247

AMILCARE BARCA assume il comando della flotta cartaginese.

242

Verso quest'anno è istituito il praetor peregrinus, competen­ te per le cause in cui una o entrambe 1� parti fossero stra­ mere.

241

G. LuTAZIO CATULO, a capo di una nuova flotta romana, sconfigge i Cartaginesi presso le isole Egadi. Fine della guer­ ra: Cartagine è costretta ad evacuare la Sicilia e a pagare un'indennità di 3200 talenti. Sono istituite le due ultime tri­ bu romane.

238

Roma occupa la Sardegna, sottraendola ai Cartaginesi.

237

Il generale cartaginese AMILCARE BARCA è inviato a conqui­ stare la Spagna; sono con lui il genero AsDRUBALE e il figlio minore ANNIBALE.

30

CRONOLOGIA DELLA LETTE RATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE

250

Verso la metà del secolo nasce a Sarsina T. MAcero (?) PLAU­ TO.

249

LIVIO ANDRONI CO compone forse un carmen a Dite e Proser­ pina per i ludi saeculares.

241

Alla guerra ha preso parte NEVIO, presumibilmente negli ul­ timi anni.

240

Durante i ludi Romani è messa in scena a Roma una fabula (commedia o tragedia) di Livi o ANDRONico; questa data se­ gna l'inizio « ufficiale » della letteratura latina.

239

Nasce Q. ENNIO a Rudiae, presso Taranto, punto di incontro delle civiltà greca, osca e latina.

238

Sono istituiti a Roma i Flora/es, con rappresentazioni di mi­ fil.

235

È rappresentata a Roma una fabula di Nevio (tragedia o commedia) .

234

Nasce a Tuscolo M. PoRCIO CATONE, da famiglia contadina.

31

MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE

232

G. FLAMINIO, tribuno della plebe, fa approvare una legge per la distribuzione dell'ager Gallicus et Picenus, sequestrato ai Galli Senoni.

231

Roma si allea con Sagunto, città costiera della Spagna, non ancora occupata dai Cartaginesi.

230

Roma interviene nell'Adriatico contro i pirati illiri, guidati dalla regina TEUTA (230-229) .

229

Muore AMILCARE. I Romani conducono una vittoriosa cam­ pagna militare contro gli Illiri.

227

Sicilia e Sardegna diventano province romane.

226

I Cartaginesi si impegnano a non superare il fiume Ebro nella loro espansione verso il nord della Spagna. Roma si al­ lea con Sagunto, situata a sud del fiume.

225

Grandi masse di Galli cisalpini passano l'Appennino e sono sconfitti a Talamone (fra Roma e Pisa).

224

I Romani sottomettono i Galli Boi.

222

Il console plebeo M. CLAUDIO MARCELLO vince i Galli Insu­ bri a Clastidium ( Casteggio, presso Piacenza) e occupa Mila­ no: Roma domina la Gallia Cisalpina.

221

Alla morte di AsDRUBALE, ANNIBALE assume il comando delle forze cartaginesi in Spagna.

220

Riprendono le incursioni dei pirati illirici nell'Adriatico (220-219). G. FLAMINIO è censore: sono costruiti la via Flami­ nia e il Circo Flaminio.

219

ANNIBALE

assedia e conquista Sagunto, alleata di Roma. Ri­ prende la guerra contro i pirati illiri nell'Adriatico.

32

CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE

230

Verso quest'anno nasce CECILIO STAZIO, probabilmente a Mediolanum.

222

Gli avvenimenti di quest'anno ispirano a NEVI O la pretesta Clastidium. CECILIO STAZIO giunge forse a Roma dalla Gallia come prigioniero di guerra.

221

È di quest'anno la p ili antica notizia di una rappresentazione mimica a Roma.

220

Nasce a Brindisi M. PAcuviO, da una sorella di Ennio. Verso quest'anno sono istituiti a Roma i ludi plebeii, ospitati nel Circo Flaminio.

33

MARI LENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE

218

Ha irùzio la seconda guerra purùca {218-201). ANNIBALE at­ traversa le Alpi e batte i Romani al Ticino e alla Trebbia. So­ no dedotte le colonie di Piacenza e Cremona.

217

Disfatta dei Romani, capeggiati dal console G. FLAMINIO, presso il lago Trasimeno. Q. FABIO MAS SIMO, nominato dit­ taore, attua una tattica di logoramento che gli frutta il titolo di temporeggiatore.

216

Sotto il consolato di L. EMILIO PAoLO e M. TERENZIO VARRO­ NE l' esercito romano è pressoché distrutto a Canne. Defe­ zione di Capua.

215

FILIPPO V di Macedonia si allea con ANNIBALE contro Roma.

214

Scoppia la prima guerra macedonica (214-205), primo inter­ vento di Roma in Oriente.

2n

Il console APPIO CLAUDIO MARCELLO riconquista Siracusa, schieratasi con ANNIBALE. Capua si arrende a Roma. Roma si allea con la lega etolica contro FILIPPO V: prima guerra macedonica (2u-2o5).

209

P. CoRNELIO SciPIONE sconfigge l' esercito cartaginese Spagna, a Chartago Nova.

208

Nuova vittoria romana a Baecula (Bailen).

207

Il generale AsDRUBALE, fratello di ANNIBALE, è sconfitto e ucciso dai Romani al fiume Metauro. 34

m

CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETIERATURA E VITA CULTURALE

218

Dopo quest'anno - e in età avanzata NEVIO scrive il bellum Poenicum.

217

FABIO PITTORE è inviato a consultare l'oracolo di D elfi.

212

Sono istituiti i ludi Apollinares, inizialmente ospitati nel Cir­ co Massimo.

210

Lo storico L. CINCIO ALIMENTO, pretore in Sicilia, è fatto prigioniero da ANNIBALE.

207

Su incarico dei pontefici LI V O ANDRONICO compone un'in­ no propiziatorio a Giunone regina, cantato da un coro di 27 fanciulle. Per onorario il Senato riserva al collegium scribarum

-

I

35

MARILE NA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE

206

Con la vittoria di Ilipa SciPIONE espelle i Cartaginesi dalla Spagna.

205

SciPIONE, eletto console, invade l'Africa (avrà perciò il so­ prannome di AFRICANO). La pace di Fenice pone fine alla guerra macedone, confermando lo status quo ante.

204

SciPIONE assedia Utica. CATONE è questore in Sicilia. È con­ sole M. CoRNELIO CETEGO, primo grande oratore romano.

202

A Naraggara, presso Zama (Africa settentrionale) i Car­ taginesi sono sconfitti definitivamente per opera di Scr­ PIONE.

201

Pace di Tunisi, ottenuta dai Cartaginesi a condizioni molto dure. Ambasciatori di Rodi e di Pergamo chiedono aiuto a Roma contro la Macedonia.

200

Guerra gallica (200-191): i Galli distruggono Piacenza. I Ro­ mani, alleatisi con la lega etolica, dichiarano guerra a FILIPPO V ad Abido: è la seconda guerra macedonica (200-196); la Si­ ria di Antioco III rimane neutrale.

199

CATONE è edile. ScrPIONE L'AFRICANO è censore.

198

CATONE è pretore in Sardegna, da dove decreta l'espulsione degli usurai. È console il giurista S. ELio PETO, autore di Tri­ pertita e Ius Aclianum. Sono di questi anni le leges Porciae de provoca tione.

CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE

histrionumque il tempio di Minerva sull'Aventino. CATONE partecipa alla battaglia del Metauro.

205

Verso quest'anno PLAUTO scrive il Miles gloriosus.

204

CATONE conduce ENNIO a Roma dalla Sardegna, dove questi prestava servizio nell'esercito romano. NEviO è forse incar­ cerato per l'attacco ai Metelli (secondo CICERONE e ATTico è questo l'anno della sua morte) . Dall'Asia minore giunge a Roma il culto di Cibele: sono istituiti i ludi Megalenses, intito­ lati alla Magna Mater e ospitati sul Palatino.

202

Anteriore a quest'anno è la Cistellaria di PLAUTO. La vittoria di Zama sarà celebrata da ENNIO nello Scipio.

201

In quest'anno muore forse NEVIO, in esilio a Utica (secondo GIROLAMo; CICERONE e ATTICO ne datano la morte al 2o4) .

200

Intorno a quest'anno muore LIVIO ANDRONI CO. PLAUTO mette in scena lo Stichus ai ludi plebeii.

37

MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE

197

Il generale filelleno T. QUINZIO FLAMININO sconfigge i Ma­ cedoni a Cinoscefale (Tessaglia) .

196

Pace di Tempe. Ai giochi istmici di Corinto FLAMINI NO pro­ clama la libertà della Grecia. Annibale si rifugia presso An­ tioco III di Siria.

195

CATONE è console; si oppone all'abrogazione della lex Oppia contro il lusso delle donne.

194

SciPIONE L'AFRICANO è console per la seconda volta.

192

Ha inizio la guerra contro ANTioco III di Siria (192-188).

191

I Romani sconfiggono le truppe di ANTioco alle Termopili.

190

L. CoRNELIO SciPIONE AsiATico, fratello dell'AFRICANO, sconfigge le truppe di ANTioco a Magnesia. L. EMILIO PAo­ LO sottomette i Lusitani nella Spagna Ulteriore.

189

Il console M. FuLviO NoBILIORE sconfigge gli Etoli e con­ quista Ambracia, inviandone a Roma i tesori artistici. Bono­ nia (Bologna) è colonia latina.

188

Pace di Apamea, fra Roma e la Siria: l'impero seleucide ces­ sa di essere una potenza mediterranea.

187

Il console M. EMILIO LEPIDO fa costruire la via Emilia.

186

Con il senatusconsultus de Bacchanalibus il Senato (sollecitato da CATONE) prende misure severe per reprimere i culti or­ giastici. Ha luogo in questa occasione un rogo di testi sacrali.

184

CATONE è censore, insieme a P. VALERIO PLAcco.

CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE

194

In quest'anno (o dieci anni dopo) nasce P. TERENZIO AFRO a Cartagine.

192

PLAUTO rappresenta lo Pseudolus ai ludi Megalenses.

190

Fra quest'anno e il 185 nasce a Cartagine P. TERENZIO AFRO. ENNIO è attivo come autore di teatro. CATONE muove attac­ chi contro gli Scipioni.

189

ENNIO è al seguito di M. FuLVIO NoBILIORE, celebrato nel­ l'Ambracia (forse una pretesta).

188

PLAUTO rappresenta il Poenulus (I881I87) e verso quest'anno il Truculentus.

186

PLAUTO compone dopo quest'anno la Casina.

184

In quest'anno si porrebbe la morte di PLAUTO (secondo CI­ CERONE; ma è forse la data dell'ultima rappresentazione). ENNIO ottiene terra e cittadinanza romana in occasione del­ la deduzione di Pesaro. 39

MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE 183

Muore SciPIONE L'AFRICANO, dopo aver subito una serie di attacchi personali e politici. Lo stesso anno (o nel 182) AN­ NIBALE si uccide per sfuggire alla cattura da parte dei Ro­ mam.

182

La lex Orchia fissa limitazioni al lusso nei banchetti.

181

181-179: prima guerra celtiberica. Uno smottamento sul Gia­

nicolo porta in luce il sepolcro di Numa, con i libri sacri scritti di suo pugno, pubblicamente distrutti ad opera dei vic­ timarii. Aquileia diventa colonia latina. 180

Pisa diventa colonia romana.

179

PERSEO, figlio maggiore di FILIPPO V, sale sul trono di Mace­ donia. Il pontefice massimo e censore M. EMILIO LEPIDO fa costruire presso il tempio di Apollo il primo teatro mobile in legno. È eretta la basilica Fulvia, poi detta Emilia (dal 78 a .C ) . .

171

Ha inizio la terza guerra macedonica (171-168) .

169

T. SEMPRONIO GRAcco è censore. La lex Voconia de mulierum hereditatibus, appoggiata da CATONE, limita il diritto eredita­ rio delle donne. 40

CRONOLOGIA DELLA LETTE RATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE

r8r

CATONE parla in difesa della lex Orchia.

r8o

In quest'anno è forse da porre la nascita di G. Lucruo (che GIROLAMO ascrive al 148) a Sessa Aurunca. È attivo forse in questo periodo l'autore di togate TITINIO.

179

In quest'anno GIROLAMO fissa il jloruit di CECILIO STAZIO.

173

I Floralia assumono periodicità annuale.

172

In questi anni è attivo il commediografo Luscro LANUVINO, attaccato da TERENZIO.

171

È in visita a Roma il grammatico anomalista CRATETE di Mallo.

170

Attorno a quest'anno nasce a Pesaro L. Acero. Suo contem­ poraneo è L. AFRANIO.

169

Muore ENNIO durante i ludi Apollinares, dopo la rappresenta­ zione del Thyestes. 4I

MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE

r68

Con la vittoria di Pidna (presso Salonicco) il console L. EMI­ LIO PAoLo pone fine alla guerra contro PERSEo : la Macedo­ nia è smembrata in quattro stati dipendenti da Roma, l'Illiri­ co in tre.

r67

Lo storico greco PoLIBIO è deportato a Roma insieme a mil­ le Achei.

rs 6

È avviata una spedizione contro i Dalmati (rs6-155). 42

CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETIERATURA E VITA CULTURALE

168

GIROLAMO pone in quest'anno la morte di CECI LIO STAZIO. Da quest'anno fmo al 149 CATONE compone le origines. A seguito della vittoria di Pidna PAcuvio scrive la pretesta Paullus. EMILIO PAoLO trasferisce a Roma la biblioteca di PERSEO.

167

CATONE pronuncia l' oratio pro Rhodiensibus, avversando la guerra contro Rodi.

166

TERENZIO rappresenta l'Andria ai ludi Megalenses (dopo averla letta - secondo la tradizione - a CECILIO, presidente del col­ legium scribarum histrionumque) .

165

La prima rappresentazione dell' Hecyra ai ludi Megalenses è un insuccesso per TERENZIO.

164

CATONE pronuncia l'orazione de sumptu suo.

163

TERENZIO rappresenta l' Heautontimoroumenos ai ludi Megalen­ ses.

161

TERENZIO mette in scena l' Eunuchus ai ludi Megalenses e il Phormio ai ludi Romani. Un senatusconsultus bandisce da Roma i retori greci.

160

TERENZIO rappresenta gli Adelphoe e l' Hecyra (seconda e ter­ za rappresentazione). Verso quest'anno si data il de agri cultu­ ra di CATONE.

159

La biografia di SvETONIO pone in quest'anno la morte di TE­ RENZIO, durante un viaggio in Grecia (GIROLAMO registra l'evento al 158) .

43

MARILENA MANIAC I STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE

155

ToLOMEO VIII EvERGETE nomina erede eventuale di Cire­ ne il popolo romano (il testamento è posto in atto nel 96 a.C.).

154

I Lusitani attaccano la Spagna Ulteriore, al comando di VI­ RIATO.

153

Seconda guerra celtiberica (153-151).

152

Il pretore L. MuMMIO trionfa sui Lusitani.

151

L'annalista A. PosTUMIO ALBINO, autore di una storia ro­ mana in greco, è console; l'oratore SuLPICIO GALBA è pre­ tore.

149

Scoppia la terza guerra punica (149-146): inizia l'assedio di Cartagine. ANDRisco, figlio presunto di PERSEO, innesca una rivolta in Macedonia, aspirando alla successione. L'an­ nalista L. CALPURNIO PISONE FRUGI è tribuno della plebe: con la lex Calpurnia de pecuniis repetundis si istituisce un tribu­ nale permanente per i reati di concussione.

147

Con la repressione della rivolta di ANDRisco ad opera di Q. CECILIO METELLO la Macedonia è incorporata nello Stato romano.

146

I Romani domano l'insurrezione delle città greche a Leuco­ petra. Il console L. CoRNELIO SciPIONE EMILIANO distrugge Cartagine, istituendo la provincia romana dell'Africa. Il col­ lega L. MuMMIO occupa e saccheggia Corinto, sciogliendo la lega achea. 44

CRONOLOGIA DELLA LETTE RATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE

155

Su istigazione di CATONE sono espulsi da Roma i filosofi CARNEADE, DIOGENE e CRITOLAO, giunti per un'ambasciata. Fa loro da interprete G. Aci LI O, senatore e autore di un� sto­ ria di Roma in lingua greca. GIROLAMO pone in quest'anno l' àx!liJ di PAcuviO (ma la data è dubbia) .

150

In questi anni nasce a Lanuvio, da famiglia equestre, l' erudi­ to e filologo L. Euo STILONE PRECONINO; nello stesso perio­ do si colloca la nascita di Q. LuTAZIO CATULO.

149

Muore CATONE. In quest'epoca L. CAsSIO EMINA è autore di annales.

146

Posteriore a quest'anno è la morte di CASSIO EMINA.

45

MARILENA MANIAC I STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE

144

È console l'oratore SuLPICIO GALBA. È costruito l' acquedot­ to dell'Aqua Marcia.

143

Scoppia la ribellione dei Celtiberi in Spagna (terza guerra celtiberica: 143-133).

140

È console G. LELIO, amico di SciPIONE EMILIANO, che ap­ poggia una proposta (fallita) di sistemazione della questione agrana.

139

VIRIATO è ucciso a tradimento. Sottomissione dei Lusitani.

138

Il console D. GIUNIO BRuTo CALLECO trionfa sui Lusitani e sui Calleci. Nasce L. CoRNELIO SuLLA.

136

Verso quest'anno scoppia un'insurrezione di schiavi in Sici­ lia, capeggiata dal siriano EuNo-ANTIOco.

133

T. SEMPRONIO GRAcco, tribuna della plebe, è ucciso in Campidoglio da un gruppo di senatori guidati da SciPIONE NASICA, a causa della « legge agraria » da lui proposta. SciPio­ NE EMILIANO conquista Numanzia, debellando la rivolta dei Celtiberi in Spagna. ATTALO III, morendo, lascia il proprio regno in eredità ai Romani («Testamento di Attalo » ). ARI­ STONico, forse suo figlio illegittimo, promuove un'insurre­ zione popolare (133-130). È console l'annalista L. CALPURNIO PISONE FRUGI e tribuna l'annalista SEMPRONIO AsELLIONE.

132

Il console P. RuPILIO espugna Tauromenio ed Enna, doman­ do la rivolta degli schiavi.

131

La lex tabellaria, proposta dal tribuna PAPIRIO CARBONE, isti­ tuisce il voto segreto per le leggi.

130

La ribellione di ARISTONICO è repressa dal console M. PER­ PERNA. È pontefice massimo P. Muz10 ScEVOLA, cui la tradi­ zione attribuisce la pubblicazione degli annales maximi.

CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE

143

Nasce l'oratore M. ANTONIO.

140

Nasce l'oratore L . LICINIO CRAsso, rivale di M. ANTONIO. Esordisce Acc10, negli stessi ludi cui prende parte PAcuvio.

136

AcciO celebra la vittoria sui Lusitani nella pretesta Brutus.

133

LuciLIO partecipa alla guerra di Numanzia.

132

LuciLIO inizia verso quest'anno la composizione delle Satu­ rae.

1 30

Muore PACUVIO, all'età di 90 anni. Poco prima di questa data la tradizione colloca il suo incontro a Brindisi con Accio, che gli avrebbe letto l'Atreus. In questi anni fiorisce forse l'autore 47

MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE

129

Il console G. SEMPRONIO ThDITANO, autore di libri magistra­ tuum, trionfa sugli Istri. SciPIONE EMILIANO, alla guida del par­ tito antigraccano, promuove manovre contro la legislazione di T. GRAcco; poco dopo muore all'improvviso. L'ex regno di Pergamo è costituito in provincia sotto il nome di Asia.

126

Hanno inizio disordini in Sardegna.

125

Il console M. FULVIO FLAcco propone invano l'estensione della cittadinanza romana agli Italici. La colonia latina di F regelle si ribella a Roma ed è distrutta. È costruito l'acque­ dotto dell'Aqua Tepula.

123

In quest'anno e nel successivo G. SEMPRONIO GRAcco, fra­ tello minore di TIBERIO, è tribuna della plebe e avvia un programma di riforme radicali (!ex frumentaria; leggi per la fondazione di colonie e il ripristino delle distribuzioni di terre); propone senza successo l'attribuzione della cittadi­ nanza agli Italici.

122

È console l'annalista G. FANNIO, oppositore di G. GRAcco. Il tribuna M. Lrvro DRuso propone alternative demagogiche alla legislazione graccana.

121

La vittoria della restaurazione aristocratica costringe G. GRAcco (sconfitta sull'Aventino) al suicidio. La Gallia meri­ dionale diventa provincia romana.

II9

L'arpinate G. MARIO è tribuna della plebe.

CRONOLOGIA DELLA LETTE RATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE

di togate AFRANIO, nato verso la metà del secolo. Sono attivi i grammatici LELIO ARCHELAO e VETTIO FrLOCOLO, amici e commentatori di Lucruo. 129

Agli eventi militari di quest'anno è dedicato il bellum Histri­ cum di O sTro. Tra quest' anno e il 123 LucrLro pubblica i libri xxvr-xxx delle Saturae.

121

L. CELIO ANTIPATRO scrive dopo quest'anno una monogra­ fia sulla seconda guerra punica.

120

Acero, presidente del collegium scribarum, è attaccato ripetu­ tamente da Lucruo.

II9

L'oratore LrcrNIO CRAsso esordisce sostenendo l'accusa contro G. PAPIRIO CARBONE. 49

MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE

n8

Alla morte del re MiciPSA, figlio di MAssi:NISSA, la Numidia è suddivisa, per intervento di Roma, fra il figlio ADERBALE e il nipote GIUGURTA. La Gallia Narbonense diventa provincia romana.

ns

È console M. EMILIO ScAuRo, autore di commentarli autobio­

114

MAruo è propretore in Spagna.

II3

GIUGURTA attacca ADERBALE ed espugna Cirta (n3-n2). La tribu germanica dei Cimbri minaccia i confini nord-orien­ tali d'Italia.

nr

Ha inizio la guerra contro GIUGURTA (nr-ros).

109

console Q. CECILIO METELLO conduce in Africa la guer­ ra giugurtina; MARIO è suo legato. È edificato il Ponte Mil­ vto.

107

MARIO è console; sostituisce Q. CECILIO METELLO alla gui­ da delle operazioni in Numidia e rinforza l'esercito, arruo­ lando i proletarii. GIUGURTA subisce diverse sconfitte; gli vie­ ne in aiuto il suocero Bocca. L'oratore LICINIO CRAss o è tribuna della plebe.

ro6

L. CoRNELIO SuLLA avvia trattative di pace con Bacco, che consegna GIUGURTA ai Romani. Il console Q. SERvruo CE­ PIGNE fa approvare una lex iudiciaria, che istituisce giurie mi­ ste di senatori e cavalieri.

grafici. Sono emanate le leges Aemiliae (suntuaria e sul volto dei liberti) .

n

so

CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE

n6

Nasce a Rieti M. TERENZIO VARRONE.

II4

Nasce l'oratore Q. 0RTENSIO 0RTALO.

II3

Nasce a Benevento L. 0RBILIO PuPILLO, maestro di Orazio.

no

Nasce a Roma, da famiglia equestre, T. PoMPONIO ATTICO.

I06

Nascono M. TuLLIO CICERONE ad Arpino e (probabilmen­ te) il mimografo DECIMO LABERIO.

SI

MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE 105

MARIO conquista Cirta e pone fine alla guerra con GIUGUR­ TA, che è condotto a Roma e giustiziato. Sono consoli P. Ru­ TILIO RuFo, autore di commentarli sui suoi tempi, e GN. GEL­ uo, annalista graccano.

104

In Sicilia scoppia una seconda rivolta servile. MARIO, con­ sole per la seconda volta, e ripetutamente fino al IOI, cele­ bra il trionfo per la vittoria su GIUGURTA, strangolato in car­ cere. L' esercito romano è trasformato in esercito professio­ nale.

102

MARIO, console insieme a Q. LuTAzr o CATULLO, sconfigge i Teutoni ad Aquae Sextiae (Aix, nei pressi di Marsiglia).

IOI

MAruo e LuTAzro CATULO battono i Cimbri ai Campi Raudii (presso Vercelli).

100

Il tribuna L. APULE IO SATURNINO, appoggiato da G. SERVI LIO GLAUCIA, promuove riforme demagogiche in appoggio di MARIO, il quale, preoccupato per la sua politica indipenden­ te, si schiera con il Senato e lo fa uccidere. È sedata la rivolta degli schiavi in Sicilia.

99

È console l' oratore M. ANTONIO.

96

TowMEo APIONE, re di Cirenaica, lascia il suo regno in ere­ dità ai Romani. 52

CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE

103

Muore, in età avanzata, l'autore di palliate S. TuRPILIO. GIRo­ LAMO pone in questo anno la nascita di M. FuRIO BmAcuw (forse un omonimo del più tardo poeta novus).

102

Muore LuciLIO a Napoli. Nello stesso anno (o nel 101, o nel 100) nasce G. GIULIO CEsARE.

100

A cavallo fra i due secoli si colloca l'attività poetica della cer­ chia di LuTAZIO CATULO (VALERIO EniTuo, PoRcio LICINO, VoLCACIO SEDIGITo) . Nel decennio seguente nasce nella Gallia cisalpina l'erudito e poeta P VALE RIO CATONE, autore di Lydia e Diana (o Dictynna). È di questi anni l'opera storica di SEMPRONIO AsELLIONE. .

99

Verso quest'anno nasce nella Gallia cisalpina CoRNELIO NE­ POTE. Nei primi anni del secolo fiorisce il poeta LEvio, auto­ re di Erotopaegnia.

98

Nasce in quest'anno il poeta LucREZIO (l'indicazione di GI­ ROLAMO è problematica) .

53

MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CNICHE

95

CRAsso è console. La lex Lidnia Muda de redigundis in suas d­ vitates sodi priva della cittadinanza romana gli alleati che l'a­ vessero usurpata.

91

Scoppia la guerra sociale (91-88): i popoli italici si costitui­ scono in repubblica con capitale Cortinia. Il tribuno M. LI­ VIO DRuso propone riforme in senso democratico {fra cui la concessione della cittadinanza agli Italici) ed è assassinato.

90

La lex Iulia de civitate Latinis et sodis danda estende la cittadi­ nanza romana ai Latini e agli alleati fedeli.

89

La lex Plautia Papiria completa le disposizioni in favore degli Italici.

88

SuLLA, eletto console, assedia a Nola gli ltalici ribelli e pone fine alla guerra sociale; privato del comando militare contro MrTRIDATE a favore di MARIO, marcia su Roma, la occupa con la forza e promuove una serie di riforme. MARIO fugge in Africa. MITRIDATE, re del Ponto, invade i domini romani in Asia minore.

87

SuLLA muove contro MITRIDATE, sbarca in Grecia ed assedia ,Atene: è la prima guerra mitridatica (87-85). MARIO rientra dall'esilio. L. CoRNELIO CINNA, suo seguace, è eletto con­ sole.

86

MARIO rientra a Roma, dove è console per la settima volta, e muore. I suoi seguaci organizzano crudeli rappresaglie anti­ sillane. CINNA è ripetutamente eletto console (fino al1'84) e cerca di restaurare un governo d'ordine. SuLLA occupa e sac­ cheggia Atene. 54

CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE

95

Q. 0RTENSIO 0RTALO inizia l'attività forense.

92

Il retore mariano L. PLOZIO GALLO apre a Roma la prima scuola di retorica, di cui i censori G N. DoMIZIO ENOBARBO e L. LICINIO CRAsso ordinano la chiusura.

91

Muore CRAsso.

90

Muore verso quest'anno

89

Fiorisce il commediografo L. PoMPONIO di Bologna, autore di atellane; suo contemporaneo e collega è Novw. CicERO­ NE prende parte alla guerra sociale nell'esercito di PoMPEO.

88

L'oratore asiano P. SuLPICIO RuFo è assassinato. In questi anni (88-82) è composta la cosiddetta rhetorica ad Herennium. Giunge a Roma il filosofo eclettico ANTioco di Ascalona, le cui dottrine esercitano un grande influsso.

87

Nelle repressioni sullane muoiono G. CESARE STRABONE e M. ANTONIO; si suicida, costretto da MARIO, LuTAZIO CATU­ LO. GIROLAMO pone in quest'anno la nascita di G. VALERIO CATULLO (da spostare probabilmente all'84).

86

Nasce probabilmente G. SALLUSTIO CRISPO ad Amiternum (in Sabina). È a Roma il filosofo greco PosmoNIO di Apa­ mea.

Eu o

55

STILONE.

MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE

85

Pace di Dardano fra SuLLA e MITRIDATE, che diventa alleato di Roma: è composta la questione asiatica.

84

CINNA è assassinato dalle truppe ammutinate.

83

SuLLA invade l'Italia e riporta successi contro i seguaci di MARio: è la guerra civile. Ha inizio la seconda guerra mitri­ datica (83-82) , sotto il comando di L. LICINIO MuRENA.

82

SuLLA sconfigge i Mariani nella battaglia di Porta Collina, è proclamato dittatore e avvia una riforma della repubblica in senso aristocratico. Si scatenano le proscrizioni.

81

PoMPEO sconfigge i seguaci di MARIO in Africa.

8o

Da quest'anno Q. SERTORIO, ex luogotenenente di MARIO, organizza una rivolta dei Lusitani contro Roma. È istitui­ ta la provincia di Cilicia. SuLLA è console per la seconda volta.

78

SuLLA si ritira a vita privata e muore a Pozzuoli. Il console M. EMILIO LEPIDO, promotore di una serie di leggi eversive della costituzione sillana, raccoglie un esercito in Etruria e marcia su Roma. In quest'epoca la Gallia Cisalpina diventa provmCla romana.

77

LEPIDO è sconfitto da Q. LuTAZIO CATULO e G. PoMPEO MA­ GNo; il suo luogotenente PERPERNA trasferisce le truppe in Spagna presso SERTORIO.

s6

CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE 85

Verso quest'anno muore AcciO. ATTICO si stabilisce ad Ate­ ne fino alla metà degli anni Sessanta.

84

Nasce probabilmente G. VALERIO CATULLO. CICERONE scri­ ve in questi anni il de inventione (interrotto e poi ripudiato). SuLLA porta a Roma gli scritti di Aristotele.

82

Nascono P. TERENZIO VARRONE ad Atax (Gallia Narbonen­ se) e a Roma G. LICINIO CALvo; loro contemporaneo è forse FuRIO BIBACULO. Posteriori a quest'anno sono gli annales di CLAUDIO QuADRIGARIO.

8r

CICERONE esordisce come oratore con la pro Quinctio. Tra quest'anno e il 67 VARRONE scrive le saturae Menippeae.

8o

CICERONE difende S. Roscio dall'accusa di parricidio (pro Roscio Amerino); in questi anni traduce in esametri la prima parte dei Fenomeni di Arato.

79

CICERONE viaggia in Grecia e in Asia (fino al 77) .

78

In epoca immediatamente postsullana fioriscono gli storici VALERIO ANZIATE e CoRNELIO SISENNA, autore di histo riae sull'epoca sullana.

77

Muore T. QuiNZIO ATTA, autore di togate. VARRONE pubbli­ ca l' ephemeris naFalis. CicERONE sposa Terenzia, da cui avrà i figli Tullia e Cicerone.

76

Nasce a Chieti G. AsiNIO PoLLIONE. 57

MARILENA MANIAC I STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE

75

PoMPEO combatte contro SERTORIO, alleatosi con MITRIDA­ TE. N I COMEDE III, re di Bitinia, lascia il proprio regno in ere­ dità al popolo romano.

74

MITRIDATE invade la Bitinia. M. A NTONIO conduce una campagna contro i pirati nel Mediterraneo orientale.

73

A Capua scoppia una nuova rivolta di schiavi, guidati dal gladiatore trace SPARTACO (73-71). G. VERRE è propretore in Sicilia.

72

SERTORIO è assassinato dal proprio luogotenente PERPERNA. In Oriente LucuLLo riconquista la Bitinia invasa da M ITRI­ DATE. M. LICINIO CRAsso è inviato contro SPARTACO, che è vinto e ucciso.

71

PoMPEO, durante il rientro dalla Spagna, sconfigge PERPERNA e doma la rivolta degli schiavi, già vinti da CRAsso. LucuLLo batte MITRIDATE, che si ritira in Armenia.

70

Consolato di PoMPEO e CRAsso: è smantellata la costituzio­ ne sillana. Con la lex Aurelia iudiciaria e la lex Licinia Pompeia de tribunicia potestate è reintegrato il potere dei tribuni; la lex Plotia agraria assegna terre ai veterani delle guerre di Serto­ no.

69

LucuLLO invade l'Armenia, riportando una vittoria a Tigra­ nocerta. È console l'oratore 0RTENSio; CICERONE è edile; CESARE è questore.

68

Q. CECILIO METELLO conduce una campagna contro i pirati, occupando Creta.

67

Con i poteri conferitigli dalla lex Gabinia PoMPEO sgomina i pirati. L'annalista G. LICINIO MAcRa (autore di una storia di Roma) è pretore. ss

CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETIERATURA E VITA CULTURALE

75

Verso quest'anno giunge a Roma l'epicureo FILODEMO di Gadara, che terrà lezioni ad Ercolano.

74

Nasce verso quest'anno G. CILNIO MECENATE.

73

Giunge prigioniero a Roma PARTENIO di Nicea, autore erotika pathemata, dedicati a CoRNELIO GALLO.

71

CICERONE pronuncia la pro M. Tullio. VARRONE scrive l' isago­ gicum ad Pompeium. LucuLLo conduce a Roma il grammatico greco TIRANNIONE.

70

Nasce P. VIRGILIO MARONE ad Andes (presso Mantova). CI­ CERONE conduce la causa contro G. VERRE, proconsole con­ cussionario in Sicilia, e scrive la divinatio in Caecilium e le Ver­ rine.

69

Verso quest'anno nasce CoRNELIO GALLO a Forum Iulii (Fréjus) nella Gallia Narbonense. CicERONE difende M. Fonteio, accusato de repetundis (pro M. Fonteio).

68

CicERONE difende A. Cecina e l'attore comico Roscio (pro Q. Roscio comoedo), e inizia la corrispondenza con ATTI­ co.

67

Muore SISENNA.

59

di

MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE

66

La lex Manilia conferisce a PoMPEO il comando contro MI­ TRIDATE e il genero TIGRANE, sconfitti a Nicopoli (Ponto). CICERONE è pretore; CESARE è edile.

65

Fallisce, forse, un primo tentativo cospiratorio di L. SERGIO CATILINA, insieme a P. AuTRONIO PETO e P. CoRNELIO SuL­ LA. Sono censori CRAsso e Q. LuTAZIO CATULO.

64

Il Ponto è riunito in un'unica provincia con la Bitinia. PoM PEO avanza in Siria, riducendola a provincia.

63

PoMPEO sconfigge duramente MITRIDATE e conquista la Si­ ria; quindi interviene in Giudea, sconvolta dalla guerra civi­ le. Mentre è console CICERONE viene scoperta e repressa la congiura di CATILINA, che fugge in Etruria organizzando la resistenza. Il tribuna P. SERVILIO RuLLO propone una legge agraria, osteggiata da CICERONE. Nascono OTTAVIANO e il suo futuro generale AGRIPPA. È proclamato re FARNACE, fi­ glio di MITRIDATE, che si fa uccidere.

62

CATILINA è sconfitto ed ucciso in uno scontro nel Pistoiese. PoMPEO rientra trionfatore dall'Oriente. La profanazione dei misteri di Bona Dea, ad opera di P. Cwmo PuLcRo, fa scoppiare uno scandalo a Roma. Il tribuna M. PoRCIO CATO­ NE è promotore di una legge frumentaria a favore della ple­ be urbana.

61

Insorgono gli Allobrogi. CESARE è propretore in Spagna.

­

6o

CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE

66

Si suicida LICINIO MAcRo, condannato per estorsione. CicE­ RONE pronuncia la sua prima orazione politica, in favore di Pompeo (pro lege Manilia, o de imperio Cn. Pompei). LucuLLo porta a Roma come bottino i libri di MITRIDATE, sisteman­ doli nella sua villa di Tuscolo.

65

Nasce a Venosa Q. ORAZIO FLAcco. ATTICO rientra da Atene a Roma.

64

Nasce M. VALERIO MESSALLA CoRVINO, soldato, statista, ora­ tore e letterato. CicERONE pronuncia l'orazione in toga can­ dida, per sostenere la propria candidatura al consolato. Il fra­ tello Q. CICERONE è forse autore del commentariolum petitio­ nis. A partire da quest'anno è attivo a Roma il grammatico APOLLODORO di Pergamo.

63

CicERONE: de lege agraria contra Rullum; pro C. Rabirio perduel­ lionis reo; in Catilinam I-Iv; pro Murena. Degli avvenimenti di quest'anno tratta il de coniuratione Catilinae di SALLUSTIO.

62

CICERONE difende P. CoRNELIO SuLLA (pro Sulla) e il poeta siriano ARCHIA (pro Archia poeta); è di quest'anno la prima delle epistulae ad Jamiliares.

6r

CICERONE pronuncia contro CLomo l'orazione in P. Clo­ dium et C. Curionem, ma non riesce ad evitare l' assoluzio­ ne.

61

MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE

6o

PoMPEO, CESARE e CRAsso formano il cosiddetto « primo triumvirato » (60-53).

59

CESARE è console e con l'appoggio del tribuna P. VATINIO (lex Vatinia) ottiene per l'anno seguente un comando quin­ quennale sulla Gallia; fa approvare la lex agraria, in favore dei veterani di PoMPEO, al quale dà in sposa la figlia Gm­ LIA.

58

CLODIO (nemico personale di Cicerone), eletto tribuna con l'appoggio di CESARE, spadroneggia a Roma. CICERONE va in esilio a Tessalonica. CESARE inizia la sottomissione delle Gallie. Sono pretori il neoplatonico P. NIGIDIO FIGULO e G. MEMMIO, amico di Lucrezio, Catullo, Cinna e oppositore di Cesare.

57

CicERONE rientra a Roma, dove alle bande di Cwmo si op­ pongono quelle di MILONE. CESARE riporta vittorie sui Bel­ gi, gli Aremorici e i Veneri: la Gallia transalpina è dichiarata provincia romana. MEMMIO conduce una spedizione in Biti­ nia, cui partecipano CATULLO e CINNA.

56

I triumviri si riuniscono a Lucca per spartirsi il potere: CEsA­ RE ottiene un nuovo quinquennio di proconsolato in Gallia, PoMPEO e CRAsso il proncosolato rispettivamente in Spagna e in Siria.

55

Nuovo consolato di PoMPEO e CRAsso. CESARE batte gli Usipeti e i Tencteri e invade per la prima volta la Britannia. PoMPEO fa costruire a Roma il primo teatro in muratura.

62

CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE

6o

Inizia la corrispondenza di CICERONE con il fratello QurN­ To; a quest'anno risale forse la pubblicazione dei prognostica (seconda parte degli Aratea).

59

In quest'anno nasce probabilmente T. LIVIO a Padova. CicE­ RONE fa assolvere L. VALERIO FLAcco, accusato de repetundis (pro Placco). Ha inizio in questo periodo la relazione di CA­ TULLO con LESBIA.

58

Sulla campagna cesariana di quest'anno VARRONE ATACINO comporrà il bellum Sequanicum.

57

CicERONE pronuncia le orazioni del ritorno: post reditum ad Quirites; post reditum in Senatu; de domo sua, e difende P. Sestio, accusato de vi (pro Sestio).

56

CICERONE difende M. Celio Rufo attaccando CwmA, sorel­ la di Cwnro (pro Celio); fa scagionare G. Balbo (pro Balbo); pronuncia la de provinciis consularibus, in favore di CESARE; scrive de haruspicum responso. VARRONE termina la sezione re­ rum humanarum delle antiquitates. CINNA compone un pro­ pempticon Pollionis.

55

Muore verso quest'anno LucREzro. Nascono nello stesso periodo ALBIO TmuLLO a Gabi, S. PROPERZIO, forse ad Assi­ si (la data è incerta per entrambi), e a Cordova L. ANNEO SENECA, autore di controversiae et suasoriae. CICERONE attacca Pisone (in Pisonem) e scrive il de oratore (prima opera reto­ rica).

MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE

54

CESARE compie una nuova spedizione in Britannia; muore sua figlia GIULIA. CRAsso è inviato in Oriente contro i Parti. SALLUSTIO è questore. Inizia la costruzione del Foro di Cesa­ re (54-46).

53

CRAsso è sconfitto a Carre (Mesopotamia) e ucciso dai Par­ ti. CESARE promuove campagne contro Eburoni, Treveri e Svevi. Roma è agitata da tumulti.

52

Nello scontro fra bande rivali MILONE uccide Cwmo. PoM­ PEO è eletto consul sine collega e si riaccosta al Senato. Con la bat­ taglia di Alesia CESARE reprime la rivolta di VERCINGETORIGE.

51

CESARE soffoca gli ultimi focolai di resitenza in Gallia. CicE­ RONE è proconsole in Cilicia. È console il giurista SULPICIO RuFo.

so

E

49

CESARE, cui il Senato ha intimato di lasciare il comando del­ la Gallia, varca il Rubicone: è la guerra civile. AFRANIO e PE­ TREIO, legati di PoMPEO, sono sconfitti ad Ilerda (Spagna). PoMPEO fugge in Macedonia. CESARE estende la cittadinan­ za romana a tutta la Gallia cisalpina.

48

CESARE è sconfitto a Durazzo, ma a Farsalo batte PoMPEO, che fugge in Egitto, dove è fatto uccidere dal re ToLOMEO XIII. SALLUSTIO, riammesso da CESARE in Senato, è que­ store.

47

CESARE doma la sommossa degli Alessandrini e pone CLEO­ PATRA sul trono d'Egitto; quindi sconfigge il re del Ponto FARNACE a Zela e rientra in Italia. La tradizione pone in que­ sta data l'incendio della biblioteca di Alessandria. A Roma proseguono i disordini.

avviata la costruzione del teatro di Marcello.

CRONOLOGIA DELLA LETTE RATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE

54

Muore probabilmente CATULLO. CICERONE fa assolvere M. Emilio Scauro, Gn. Plancio e forse G. Rabirio Postumo (pro Scauro, Pro Plancio, Pro Rabirio); pubblica forse, postumo, il de rerum natura di LucREZIO. CESARE dedica a Cicerone i due li­ bri perduti de analogia.

53

CicERONE difende T. Annio Milone, accusato de vi (pro Milo­ ne). CESARE pubblica nel corso della guerra (o subito dopo) i commentarii de bello Gallico.

52

N asce (probabilmente) l'annalista e antiquario FENE STELLA. CICERONE compone il de legibus; è posteriore a quest'anno il de optimo genere oratorum.

51

CICERONE pubblica il de republica, iniziato nel 56. Dopo que­ st' anno Auw lRZIO scrive il libro vm de bello Gallico.

50

Muore 0RTALO. SALLUSTIO è espulso dal Senato per indegni­ tà morale.

47

Muore intorno a questa data LICINIO CALVO. VARRONE dedi­ ca a CESARE le antiquitates rerum divinarum, ed è incaricato di istituire a Roma una biblioteca pubblica (progetto non com­ piuto). Il bellum Alexandrinum narra le imprese cesariane di quest'anno. CICERONE si riconcilia con CESARE a Brindisi. 6s

MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE

46

CESARE debella i seguaci di PoMPEO a Tapso (in Africa) e as­ sume la dittatura per dieci anni. La Numidia diviene provin­ cia romana, con il nome di Africa Nova. T. LABIENO combatte contro i pompeiani in Spagna. SALLUSTIO è pretore.

45

GNEO e SEsTo PoMPEO alimentano le ultime resistenze pompeiane in Spagna; CEsARE li sconfigge a Munda; rien­ trato a Roma si fa tributare onori orientali ed emana una se­ rie di provvedimenti (fondazione di colonie, riorganizzazio­ ne dei municipi, introduzione del calendario giuliano); adotta e nomina erede il pronipote G. OTTAVI O. Inizia la co­ struzione del Foro Giulio e della Basilica Giulia.

44

CESARE è assassinato alle Idi di marzo dai congiurati capeg­ giati da M. GmNIO BRuTo e G. LoNGINO CRAsso, che fug­ gono dall'Italia. M. ANTONIO si fa avanti come successore di CESARE, sollevando la plebe. OTTAVIANO, pronipote di CESA­ RE, è designato come erede nel testamento.

43

OTTAVIANO appoggia i consoli IRZIO e VIBIO PANSA contro Antonio, sconfitto nella battaglia di Modena (muoiono i due consoli). I nemici ANTONIO e OTTAVIANO si accordano e stringono con M. EMILIO LEPIDO il secondo triumvirato; OTTAVIANO assume il consolato. SEsTo PoMPEO occupa la Si­ cilia, adoperandola come base per scorrerie.

42

In una serie di scontri nei pressi di Filippi l'esercito di ANTO­ NIO e OTTAVIANO sconfigge BRuTo e CAsSIO, che si suicida­ no. LEPIDO è console. 66

CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE

46

CATONE si suicida ad Utica per non cadere nelle mani di CEsARE; CicERONE ne celebra il gesto nel componimen­ to Cato. Dopo quest'anno sono pubblicati il de bello civili di CESARE (forse postumo) e il bellum Africum. CICERONE divorzia da TERENZIA e sposa PuBLILIA; pronuncia i discor­ si pro Marcello e pro Liga rio; scrive Brutus, Orator, paradoxa stoicorum. Si scontrano ai ludi Caesaris i mimografi LABE­ RIO e PuBLILIO SIRO, che è dichiarato vincitore da CE­ SARE.

45

Muoiono N IGIDIO FIGULO (a Munda) e LABIENO, passato da CESARE a PoMPEO. CICERONE pronuncia l'ultima orazione cesariana, pro rege Deiotaro; quindi (colpito dalla morte del­ la figlia TuLLIA) si dedica alla filosofia, scrivendo academi­ ca, de finibus bonorum et malorum, Tusculanae disputationes (4544), de natura deorum (45-44). CESARE scrive il poemetto iter e risponde a CicERONE con l'anticato. VARRONE pubblica il de lingua latina. Dopo quest'anno è compiuto il bellum Hispa­ niense.

44

CICERONE scrive topica, de divinatione, deJato, Cato maior de se­ nectute, Laelius de amicitia, de officiis, e i tre scritti perduti de glo­ ria, de virtutibus, Hortensius; traduce in latino il Timeo di Pla­ tone.

43

Nascono P. Ovmio NASONE a Sulmona e il poeta elegiaco LIGDAMO. Muoiono LABERIO a Pozzuoli e il giurista SuLPI­ CIO RuFo. CICERONE pronuncia contro ANTONIO le quattor­ dici Filippiche, è proscritto e ucciso a Formia. Dopo que­ st' anno VARRONE scrive de gente populi Romani.

42

VIRGILIO inizia a comporre le bucoliche (42-39). È di quest'an­ no circa il de coniuratione Catilinae di SALLUSTIO. ORAZIO COM­ BATTE CON BRUTO e CASSIO a Filippi.

MARI LENA MANIACI �------� ------

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STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE

41

Guerra di Perugia (41-40), fra OTTAVIANO e L. ANTONio, che sfrutta il malcontento dei proprietari terrieri a causa delle espropnazmm. M. ANTONIO convive con CLEOPATRA ad Alessandria.

40

L. ANTONIO è sconfitto nella battaglia di Perugia. Con gli ac­ cordi di Brindisi i triumviri si spartiscono l' Impero: ad AN­ TONIO va l' Oriente, a LEPIDo l'Africa, ad OTTAVIANO l' Occi­ dente. ANTONIO sposa 0TTAVIA, sorella di OTTAVIANO. È con­ sole AsiNIO PoLLIONE (autore di una Storia delle guerre civili) .

39

Accordi di Capo Miseno, fra OTTAVIANO, ANTONIO e S. PoM­ PEO (che ottiene il governo di Sicilia, Sardegna, Corsica e Acaia) . OTTAVIANO divorzia da ScRIBONIA e sposa LrvrA DRUSILLA, già madre di TIBERIO e in attesa di DRuso. Con il bottino della guerra dalmata AsiNI O PoLLIONE fonda a Ro­ ma la prima biblioteca pubblica, nel tempio della Libertà. È console il giurista ALFENO VARO.

38

Nuovo scontro navale fra OTTAVIANO e S. PoMPEO al largo di Cuma.

37

OTTAVIANO e ANTONIO si accordano a Taranto: il triumvira­ to è prorogato fino al 33. ANTONIO riparte per l' Oriente.

36

M. VrPSANIO AGRIPPA, per conto di OTTAVIANO, sconfigge S. PoMPEO a Nauloco, presso Milazzo. La spedizione partica di ANTONIO si conclude con una disastrosa ritirata. LEPIDo cer­ ca invano di impadronirsi della Sicilia ed è estromesso dal triumvirato.

35

S. PoMPEO è catturato e messo a morte in Oriente. OTTAVIA­ NO compie una spedizione in Illiria e in Dalmazia.

34

ANTONIO annette l'Armenia e celebra un trionfo ad Alessan­ dria.

68

CRONOLOGIA DELLA LETTE RATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE 41

ORAziO inizia verso quest'anno la stesura degli epodi. VIRGI­ LIO sfugge all'esproprio dei suoi possessi mantovani, con l'aiuto di G. AsiNIO PoLLIONE; parte dei possedimenti um­ bri di PROPERZIO sono confiscati.

40

SALLUSTIO pubblica verso quest'anno il bellum Iugurthinum; quindi si dedica alla stesura delle histo riae. Fiorisce CoRNE­ LIO NEPOTE.

39

VARRONE compone le imagines.

38

VIRGILIO e VARIO presentano ORAziO a MECENATE.

37

VARRONE dedica alla moglie Fundania i tre libri de re rustica. VIRGILIO inizia le Georgiche, stese probabilmente negli otto anm success1v1 .

36

SALLUSTIO muore a Roma (o l'anno seguente) .

35

Muore FILO DEMO. In quest'anno (o nel 33) ORAZIO pubblica il libro I delle Satire. Fra quest'anno e il 3o (forse nel 34) ap­ pare il de viris illustribus di CoRNELIO NEPOTE.

MARILENA MANIAC I ---- ·----·-- ···-----

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STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE

33

OTTAVIANO è console per la seconda volta. AGRIPPA è edile: è costruito l'acquedotto dell'Aqua Iulia.

32

ANTONIO ripudia 0TTAVIA: fra lui e OTTAVIANO è guerra aperta. OTTAVIANO ottiene il giuramento di fedeltà delle cit­ tà italiche.

31

OTTAVIANO sbaraglia ad Azio la flotta di ANTONIO. VALERIO MESSALLA è console.

30

ANTONIO e CLEOPATRA si suicidano. L'Egitto diventa prefet­ tura romana; G. CoRNELIO GALLO ne è il primo praifectus.

29

OTTAVIANO celebra il trionfo in una posizione giuridica po­ co chiara. È inaugurata la curia Iulia.

28

OTTAVIANO fonda una seconda biblioteca nel tempio di Apollo Palatino: la dirige il liberto imperiale G. Gmuo IGINO.

27

OTTAVIANO riceve il potere proconsolare per dieci anni e il titolo di AuGusTo, e vara una riforma costituzionale (in sen­ so formalmente democratico). MESSALLA celebra il trionfo sugli Aquitani. AGRIPPA avvia la costruzione del Pantheon. È costituita la provincia di Acaia, che comprende la Tessaglia e l'Epiro.

70

CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE 33

Fra quest'anno e il 31 VARRONE termina i disciplinarum libri IX MECENATE dona ad ORAziO un podere ed una villa in Sabina. TmuLLo segue VALERIO MESSALLA nelle spedizioni in Aquitania e in Oriente.

32

Muore ATTico.

31

È anteriore a quest'anno il de architectura di VITRUVIO PoLLIO­ NE.

30

ORAZIO pubblica gli epodi e il libro n delle Satire; inizia (for­ se già in precedenza) la composizione delle Odi. VIRGILIO pubblica le Georgiche e da quest'epoca lavora all'Eneide. Lo storico greco DIONIGI DI ALICARNAsso giunge a Roma e vi lavora per 22 anni.

29

È rappresentata la tragedia Thyestes di VARIO RuFo. Inizia l'a­ more di PROPERZIO per Cinzia. Virgilio, insieme con MEcE­ NATE, raggiunge Ottaviano in Campania e gli legge le Geor­ giche.

28

È forse di quest'anno la pubblicazione del primo libro di elegie di TIBULLO e di PROPERZIO.

27

Muoiono VARRONE e (forse) CoRNELIO NEPOTE. LIVIO ha già iniziato la stesura della sua opera storica. Posteriore a quest'anno è la laudatio Turiae.

26

Muore suicida GALLO, accusato da AuGusTo di sedizione. Cecilia Epirota apre a Roma una scuola in cui tiene confe­ renze su Virgilio e altri contemporanei. 71

MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE

25

La Galazia diventa provincia romana. La Mauretania è resti­ tuita a GIUBA II. M. CLAU DIO MARCELLO, figlio di 0TTAVIA {sorella di AuGUSTO) ed erede designato, sposa GIULIA, figlia di AuGUSTO.

23

Nuova riforma costituzionale: AuGusTo rinuncia al tribu­ nato e si fa concedere la tribunicia potestas a vita, assumendo il controllo completo dello Stato. Muore MARCELLO. AuGu­ STO fonda una terza biblioteca nel portico di Ottavia.

22

È console lo storico L. ARRUNZIO.

20

AUGUSTO si riconcilia con i Parti, che riconoscono il protet­ torato romano sull'Armenia. AGRIPPA conduce vittoriosa­ mente la guerra contro i Cantabri (20-19), tribù costiera e montanara della Spagna.

19

AuGusTo assume (forse) il consolato perpetuo.

18

La !ex Iulia de maritandis ordinibus regola i matrimoni fra libe­ ri e liberti.

17

AuGusTo adotta i nipoti GAIO e LuciO CESARE, figli di AGRIPPA e GIULIA. Sono indetti i ludi saeculares, per celebrare l'inizio di una nuova era.

16

Il Norico è provincia romana.

15

Nasce GIULIO CESARE GERMANICO, figlio maggiore di DRu­ so e ANTONIA. DRuso e TIBERIO, figliastri di AuGUSTO, sot­ tomettono la Retia e la Vindelicia, che diventano province romane. 72

CRONOLOGIA DELLA LETTE RATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE

25

PROPERZIO scrive (forse senza ancora pubblicarlo) il libro II delle Elegie. VIRGILIO pubblica (26 o 25) una seconda edizio­ ne delle Georgiche.

23

ORAzio pubblica i tre libri delle Odi. In questi anni OviDIO partecipa, con TmuLLo e LIGDAMO, al circolo letterario ani­ mato da MESSALLA.

22

PROPERZIO pubblica il libro m delle Elegie (forse insieme al II) . La pantomima è introdotta sulle scene romane.

20

Nasce verso quest'anno VELLEIO PATERCOLO. ORAZIO pub­ blica il libro I delle epistulae; poco dopo OviDIO termina l'e­ dizione originaria (in 5 libri) degli amores.

19

VIRGILIO muore a Brindisi, di ritorno dalla Grecia; l'Eneide, incompiuta, è pubblicata da VARIO. Muore nello stesso anno (o successivamente) TmuLLO. DoMIZIO MARso scrive epi­ grammi sulla morte di VIRGILIO e di TmuLLo.

17

ORAzio scrive, su commissione di AuGusTo, il carmen saecu­ lare; successivamente compone il libro IV delle Odi e l' ars poetica.

16

Muore in Asia Minore il poeta didascalico EMILIO MAcRo, autore di ornithogonia, theriaka, alexipharmaka.

15

FEDRO nasce verso quest'anno in Macedonia. OviDIO pub­ blica la prima raccolta delle heroides. PROPERZIO pubblica ve­ rosimilmente il libro IV delle Elegie e poco dopo muore. 73

MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE

13

Verso quest'anno è dedicato il teatro di Marcello.

12

Muore AGRIPPA. DRuso conduce quattro campagne nella Germania occidentale; TIBERIO guida la sottomissione della Pannonia. AuGusTo diviene pontiJex maximus. È console il poeta elegiaco G. VALGIO RuFo.

10

Nasce a Lione Tm. CLAUDIO NERONE GERMANICO, figlio di DRuso e futuro imperatore.

9

Muore DRuso sull'Elba, combattendo contro i Germani. È inaugurata nel Campo Marzio l'Ara Pacis Augustae e procla­ mata la pace universale.

5

Nasce GALBA, futuro imperatore.

2

GIULIA, figlia di AuGusTo e di ScRIBONIA, è esiliata a Pan­ decteria a causa della sua condotta licenziosa. La lex Fufia Caninia de manumissione pone dei limiti alla manomissione de­ gli schiavi.

2

Muore L. CESARE. AuGUSTO è salutato pater patriae. 74

CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETIERATURA E VITA CULTURALE

I3

Verso quest'anno ORAzio pubblica il libro IV delle Odi e il libro II delle Epistole.

9

Nasce il grammatico Q. AscoNIO PEDIANO. Fiorisce l' erudi­ to G. Gruuo IGINO.

8

Muoiono MECENATE e, pochi mesi dopo, ORAzio.

4

Fra quest'anno e l'I a.C. nasce a Cordova L. AN NEO SENECA. Fiorisce il liberto di Mecenate G. MEusso, inventore della fabula trabeata.

I

In questo periodo Ovmro pubblica la seconda edizione de­ gli amores, i libri I-II dell' ars amatoria, i remedia amoris; quindi inizia la composizione delle Metamorfosi e dei Fasti.

75

MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE

4

Muore G. CESARE. AuGusTo è costretto ad adottare TIBERIO, imponendogli a sua volta l'adozione di GERMANico. TmE­ RIO compie una nuova spedizione in Germania (4-6). La lex Aelia Sentia regola la manomissione degli schiavi durante la vita del padrone. È console lo storico Cwmo LICINO.

5

È console il giurista G. ATEIO CAPITONE. Con l'istituzione dell'erario militare le spese dell'esercito sono scaricate sul bilancio dello Stato.

6

TmERIO è impegnato nella repressione di rivolte in Panno­ nia e nell'Illirico (6-9).

7

Inizia la costruzione del tempio della Concordia nel Foro.

8

GIULIA Minore, figlia di AGRIPPA e GIULIA, è esiliata per adulterio nell'isola di Trimera.

9

L'esercito di P. QUINTILIO VARO è distrutto dalle tribu ger­ maniche guidate da ARMINIO nella foresta di Teutoburgo. La lex Papia Poppaea introduce nuove norme sui matrimoni. Giudea e Pannonia sono province romane. Nasce il futuro imperatore VEsPASIANO.

13

Primo consolato di GERMANICO.

14

Muore Augusto a Nola; il Senato ne decreta la divinizzazio­ ne. Gli succede TmERIO (14-37). GERMANICO avvia spedizio­ ni intimidatorie oltre Reno (14-16).

CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE

8

Muore VALERIO MESSALLA. OviDIO, che ha appena scritto le ultime Heroides, è esiliato a Tomi, sul Mar Nero; in viaggio compone il libro I dei tristia e (forse) l'invettiva Ibis. Prima di quest'anno GRATTIO scrive i cynegetica.

9

OviDIO pubblica il libro II dei tristia. Verso quest'anno ap­ paiono le histo riae Philippicae del gallo PoMPEO TRoGo.

IO

Muore il giurista ANTISTIO LABEONE (o nell' n). A partire da quest'anno Ovmw pubblica i libri m-IV dei tristia.

r2

Il Senato ordina la distruzione delle opere storiche di T. LA­ BIENO (che si suicida) e di CAssio SEVERO (esiliato a Creta).

I3

OviDIO scrive i tre libri delle epistulae ex Ponto (r3-r6).

I4

AuGUSTO lascia come testamento le res gestae. In questo pe­ riodo M. MANI LIO compone gli astronomica e GERMANico gli A ratea e i prognostica. È di età tiberiana l'opera enciclopedica di A. CoRNELIO CELso, di cui resta il de medicina. 77

MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE

15

La Mesia è riunita in provincia unica con Macedonia e Acaia. Nasce il futuro imperatore VITELLIO.

17

GERMANICO assume un nuovo comando militare sulle pro­ vince orientali. Il numida TACFARINATE fomenta una grave insurrezione in Africa (sarà ucciso nel 24) . Cappadocia e Commagene diventano province romane.

18

GERMANICO è console per la seconda volta.

I9

GERMANICO muore all'improvviso in circostanze misteriose.

23

Muore DRuso, figlio di TmERIO, forse avvelenato. Il prefet­ to del pretorio, L. Eu o SEIANO, esercita un forte influsso sul­ l' imperatore.

26

TIBERIO lascia Roma e nel 27 si ritira a Capri, lasciando in pratica a SEIANO la gestione degli affari pubblici.

30

AGRIPPINA, vedova di GERMANico, è esiliata nell'isola di Pandataria (Ventotene).

CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE

16

Muore EMILIO MAcRa, poeta amico di VIRGILIO. ALBINOVANO PEDONE compone un poema sulle campagne di GERMANICO.

17

Qust' anno, o poco dopo, muoiono Livio a Padova e Ovm1o a Tomi.

19

TIBERIO fa chiudere in questo periodo la scuola filosofica dei SESTII.

20

Tra quest' anno circa e il 50 FEDRO pubblica le Favole.

22

Dopo quest'anno muore VERRIO FLAcco.

23

Nasce a Como G. PLINIO CECILIO SECONDO ( PLINIO il Vec­ chio) .

25

Si suicida lo storico antitiberiano CREMUZIO CaRDO, autore di annales.

26

Nasce in quest'anno o in uno dei successivi T. CAziO Asca­ NIO SILIO lTALI co. Muore quasi novantenne l'oratore asiano Q. ATERIO.

27

Dopo quest'anno muore CoRNELIO NEPOTE.

30

Verso quest'anno nascono S. GIULIO FRONTINO e il filosofo an­ tineroniano MusoNIO RuFo, maestro di EPITTETO. In quest'an­ no o nel seguente VELLEIO PATERCOLO dedica a M. VINICIO le historiae Romanae. È attivo il gastronomo M. GAvio APICIO. 79

MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE

31

Caduta ed eliminazione di SEIANO e dei suoi complici, accu­ sati di congiura contro l'imperatore.

32

Nasce il futuro imperatore 0TONE.

33

Data tradizionale della morte di GEsù CRISTO.

35

È console lo storico M. SERVILIO NoNIANo.

37

TIBERIO muore a Capri. Gli succede G. GIULIO CALIGOLA (37-41), figlio di GERMANICO e di AGRIPPINA.

38

SENECA è questore.

39

GIULIA LIVILLA, figlia minore di GERMANICO e AGRIPPINA, è accusata di cospirazione (con M. EMILIO LEPIDo) ed esiliata nel Ponto. Nasce il futuro imperatore TITo.

41

CALIGOLA è eliminato in una congiura di palazzo per mano di CASSIO CHEREA. I pretoriani acclamano imperatore CLAUDIO, fratello di GERMANICO (41-54).

42

È sventata la congiura organizzata contro CLAUDIO da AN­ NIO VINICIANO e L. ARRUNZIO CAMILLO ScRIBONIANO. La Mauretania è divisa in due province. 8o

CRONOLOGIA DELLA LETTE RATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE 31

Quest'anno o poco dopo VALERIO MAssiMO pubblica ifacto­ rum et dictorum memorabilium libri. Nella stessa epoca E. MA­ MERCO ScAURO scrive tragedie, oggi perdute. SENECA rientra a Roma dall'Egitto.

32

Muore CASSIO SEVERO.

34

Nasce a Volterra A. PERSIO FLAcco. Si suicida MAMERCO ScAuRo.

35

In questi anni nasce M. FABIO QmNTILIANO a Calagurris (Spagna).

38

Fra quest'anno e il 41 nasce a Bilbilis (Spagna) M. VALERIO MARZIALE. SENECA retore, in età molto avanzata, pubblica in questi anni controversiae et suasoriae.

39

Nasce a Cordova (Spagna) M. ANNEO LucANO, nipote di SE­ NECA.

40

Nel decennio 40-50 si colloca la nascita di P. PAPINIO STAZIO a Napoli. SENECA scrive probabilmente la consolatio ad Mar­ ciam (comunque dopo il 37) .

41

SENECA, coinvolto in un'accusa di adulterio con GIULIA LI­ VILLA, è esiliato in Corsica; subito dopo (o negli anni succes­ sivi) scrive la consolatio ad Helviam matrem. In questi anni si colloca la chorographia di PoMPONIO MELA.

81

MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE

43

Inizia la conquista della Britannia, cui partecipano CLAUDIO e il futuro imperatore VESPASIANO. Licia e Pamfilia sono riu­ nite in un'unica provincia romana.

44

CLAUDIO celebra il trionfo sui Britanni, ridotti a provincia.

46

La Tracia è provincia romana.

47

n potente liberto imperiale PoLIBIO è messo a morte per vo­ lere dell'imperatrice MESSALINA.

48

MESSALINA trama contro CLAUDIO insieme all'amante G. SI­ LIO ed è eliminata dal liberto NARCISO.

49

CLAUDIO sposa la nipote AGRIPPINA, figlia di CALIGOLA e madre di DoMIZIO (futuro NERONE) . I Giudei sono espulsi da Roma.

so

CLAUDIO adotta NERONE. n tragediografo PoMPONIO SE­ CONDO sconfigge i Catti nella Germania superiore (alla spe­ dizione prende parte PLINIO il Vecchio).

52

Termina la costruzione dell'acquedotto Anio Novus.

53

NERONE sposa 0TTAVIA, figlia di CLAUDIO e MESSALINA. Nasce ad Italica (Spagna) il futuro imperatore TRAIANO.

54

CLAUDIO muore, probabilmente avvelenato da AGRIPPINA; gli succede NERONE (54-68). Termina la costruzione dell'ac­ quedotto di Claudio.

55

NERONE fa assassinare il fratellastro Tm. GAIO CESARE BRI­ TANNICO, figlio di CLAUDIO e MESSALINA.

56

SENECA è consul suffectus; insieme a S. AFRANIO BuRRO, pre­ fetto del pretorio, esercita un forte influsso su NERONE. 82

CRONOLOGIA DELLA LETTE RATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE

43

Dopo quest'anno il medico ScRIBONIO LARGO è autore di compositiones.

44

Verso quest'anno SENECA scrive la consolatio ad Polybium.

49

SENECA è richiamato dalla Corsica; AGRIPPINA gli affida l'e­ ducazione del figlio NERONE.

so

Intorno a quest'anno muore FEDRO. Tra il s o e il 6o nasce ad Aquino D. GIUNIO GioVENALE; nello stesso decennio fiori­ sce T. CALPURNIO SicuLo.

54

SENECA compone l' apokolokyntosis e negli anni immediata­ mente successivi il de clementia. In età neroniana si datano le eclogae di T. CALPURNIO SICULO, i carmina Einsidlensia e l'atti­ vità del giurista PROCULO.

55

Intorno a quest'anno nasce P CoRNELIO TACITO, probabil­ mente in Gallia. .

MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE

58

Il generale GN. DoMIZIO CoRBULONE inizia la guerra contro i Parti per la conquista dell'Armenia (58-63 ) .

59

NERONE fa sopprimere la madre AGRIPPINA nella sua villa di Baia.

61

Il governatore G. SVETONIO PAoLINO doma la rivolta degli Iceni (Britannici) capeggiati dalla regina BoumccA.

62

NERONE fa sopprimere la moglie ripudiata 0TTAVIA e spo­ sa PoPPEA SABINA. Alla morte di BuRRO gli succede co­ me prefetto del pretorio 0FRONIO TIGELLINO. PETRONIO è console. La città di Pompei è distrutta da un terre­ moto.

63

CoRBULONE raggiunge un accordo con i Parti, che ricono­ scono il protettorato romano sull'Armenia. È console il mi­ lanese L. VIRGINIO RuFo, poeta d' amore.

64

Roma è incendiata: NERONE accusa i cristiani, iniziano le persecuzioni. È avviata sul colle Oppio la costruzione della domus Aurea (64-68) .

65

È sventata la congiura ordita da G. CALPURNIO PxsoNE con­ tro NERONE. Muore PoPPEA, forse uccisa da un calcio di NE­ RONE.

CRONOLOGIA DELLA LETTE RATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE

57

AscaNio PEDIANO pubblica il commento alle orazioni di CicERONE (iniziato nel 54). Fiorisce l'erudito VALE RIO PROBO.

58

Verso quest'anno SENECA compone il de vita beata (incom­ pleto).

59

Muoiono lo storico SERVILIO NoNIANO e l'oratore Do­ MIZIO AFRo. Sono istituiti i ludi invernali e i ludi Augu­ stali.

6o

Sono indetti Neronia poetici nel teatro di Pompeo: l'impera­ tore vi partecipa come citaredo; LucANO recita le lodi di NE­ RONE.

61

In quest'anno o nel 62 nasce a Como G. PLINIO CECILIO SE­ CONDO (PLINIO il Giovane).

62

Muore PERSIO a Roma. SENECA si ritira dalla vita pubblica, compone il de otio e le naturales quaestiones e inizia a scrivere le epistulae ad Lucilium.

64

SENECA termina i sette libri de beneficiis. Giunge a Roma MARZIALE.

65

SENECA e LucANO sono costretti al suicidio a seguito della congiura dei Pisoni; il filosofo ANNEO CoRNUTO è esiliato. Prima di quest'anno L. GmNIO MoDERATO CoLUMELLA pubblica il de re rustica. Anteriore ai fatti di quest'anno è la laus Pisonis. 85

MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE

66

NERONE sposa STATILIA MESSALINA e compie un viaggio in Grecia (66-67). CoRBULONE, invitato a venirgli incon­ tro, è fatto assassinare. Scoppia l'insurrezione dei Giu­ dei contro i Romani, gli Ebrei ricchi e l'aristocrazia sacer­ dotale.

67

NERONE proclama la libertà della Grecia. Il generale e futu­ ro imperatore T. FLAVIO VESPASIANO è inviato a reprimere l'insurrezione giudaica.

68

Scoppia ed è domata in Gallia l'insurrezione di GIULIO VIN­ DICE. SERVIO SuLPICIO GALBA, governatore della Spagna Tar­ ragonense, è acclamato imperatore dai pretoriani, istigati da NINFIDIO SABINO. NERONE fugge da Roma e si dà la morte. SILIO ITALICO è console.

69

È l'anno dei quattro imperatori: GALBA è assassinato dai pre­ toriani, che proclamano M. SALVIO 0TONE, sconfitto e ucci­ so tre mesi dopo; le truppe di 0TONE acclamano A. VITEL­ LIO, cui le legioni d'Oriente contrappongono VESPASIANO. VITELLIO è sconfitto nella battaglia di Cremona e VESPASIA­ NO rimane imperatore unico. G. GIULIO CIVILE fomenta una rivolta dei Batavi in Gallia. È console il giurista GN. ARu­ LENO CELIO SABINO.

70

T. FLAVIO VESPASIANO, figlio maggiore di VESPASIANO, espugna Gerusalemme e la distrugge; ha inizio la diaspo­ ra ebraica. G. RuFo CuRIALE pone fine ai disordini in Gal­ lia. FRONTINO è pretore. È avviata la costruzione del Colos­ seo.

71

TITo è associato dal padre all' Impero.

73

VESPASIANO, censore insieme a TITo, promuove una riforma degli ordini senatorio ed equestre.

76

Nasce il futuro imperatore ADRIANO. 86

CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE

66

Si suicidano PETRONIO e TRASEA PETO, caduti in sospetto di NERONE.

68

GALBA conduce a Roma QuiNTILIANO.

69

Verso quest'anno nasce G. SvETONIO TRANQUILLO.

MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE

78

GN. GIULIO AGRICOLA, suocero dello storico TAciTo, avvia una serie di campagne di conquista in Britannia (78-84).

79

Muore VEsPASIANo; gli succede TITo (79-81). Le città di Pompei, Stabia ed Ercolano sono distrutte da un'eruzione del Vesuvio.

8o

Un nuovo incendio devasta Roma, TITo inaugura il Colos­ seo (Anfiteatro Flavio); inizia la costruzione dell'arco di Tito.

81

Muore TITo; diviene imperatore il fratello T. FLAVIO DoMI­ ZIANO (81-96). È eretto l'arco di Tito.

83

DoMIZIANO conduce una prima campagna contro i Catti (83-85).

84

AGRICOLA conquista la Britannia fino alla Scozia ed è richia­ mato a Roma.

85

DoMIZIANO diviene censor perpetuus, ed esautora il Senato dalle sue funzioni.

86

DoMIZIANO conduce campagne danubiane (86-89) contro DECEBALO, capo delle tribu daciche e getiche. Nasce a La­ nuvio il futuro imperatore ANTONINO.

87

DoMIZIANO conduce una seconda campagna contro i Cat­ (87-89), rafforzando e ampliando i domini romani sul Reno.

ti

88

CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE

77

È già morto il poligrafo G. LICINIO MuciANO, autore di mira­ bilia geografici. PLINIO il Vecchio dedica a TITo la naturalis historia.

78

QmNTILIANO è il primo retore a ricevere uno stipendio dal fiscus.

79

Muore a Stabia PLINIO il Vecchio; la sua storia a fine Aufidii Bassi è pubblicata postuma. Nell'eruzione del Vesuvio muo­ re anche il metricologo CESIO BAsso. STAZIO ha già iniziato la Tebaide.

Bo

VALERIO PLAcco compone in questi anni gli Argonautica. MARZIALE pubblica il liber de spectaculis. In quest'anno (o nel 78) STAZIO riporta il primo premio nei giochi Augustali di Napoli.

83

Tra quest'anno e il 96 FRONTINO pubblica gli stratagemata.

85

MARZIALE pubblica xenia e apophoreta.

86

MARZIALE pubblica i primi due epigrammaton libri; gli altri dieci seguiranno, uno alla volta, negli anni successivi.

MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE

88

L. ANTONIO SATURNINO, legato della Germania superio­ re, tenta una rivolta contro l'imperatore, ma è sconfitto e ucciso. DoMIZIANO inasprisce il proprio regime di gover­ no.

89

DEcEBALO si riconosce alleato di Roma. Durano fino al 97 le campagne contro Suebi e Sarmati sul Danubio.

93

Muore AGRICOLA.

95

DoMIZIANO ordina una persecuzione anticristiana.

96

DoMIZIANO è assassinato per mano di un liberto in un com­ plotto cui partecipa anche la moglie DoMIZIA. Gli succede il senatore M. CoccEio NERVA (96-98). È dedicato il Foro di Nerva.

97

NERVA adotta M. ULPIO TRAIANO. TAciTO è consul suffectus. È inaugurato il Foro di Nerva.

98

Muore NERVA; gli succede TRAIANO (98-n7).

100

ADRIANO sposa VIBIA SABINA. PLINIO il Giovane è consul suf Jectus.

101

TRAIANO conduce la prima campagna in Dacia (101-102). 90

CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE

88

In quest'anno (o forse prima) SI LIO ITALICO inizia i Punica. QUINTILIANO abbandona l'insegnamento.

92

Muore intorno a quest'anno VALERIO FLAcco, senza termi­ nare gli Argonautica. STAZIO, che ha pubblicato la Tebaide, inizia la stesura delle Silvae.

94

ANNIO FLORO, autore di un dialogo Vergilius orator an poeta, partecipa a Roma ai concorsi capitolini.

95

Nasce a Nicomedia (Bitinia) FLAVIO ARRIANO, storico di Roma in greco.

96

QUINTILIANO muore, poco dopo aver compiuto e pubblica­ to l' institutio oratoria. A Napoli muore STAZIO.

97

In quest'anno o nel 98 compare l'Agricola di TACITO. FRONTI­ NO, curator aquarum, scrive il de aquis urbis Romae.

98

TACITO pubblica de origine et situ Germanorum.

roo

PLINIO il Giovane recita e pubblica il panegyricus Traiani. GIO­ VENALE inizia dopo quest'anno la stesura delle Satire. Si data a questi anni il dialogus de oratoribus.

ror

SILIO ITALICO, che ha completato i Punica, si lascia morire a Napoli di un male incurabile. 91

MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE

105

Seconda campagna di TRAIANO in Dacia, ridotta a provincia.

106

I Romani si annettono come provincia l'Arabia Nabatea.

107

Da quest'anno ha inizio a Roma un'intensa attività edilizia (costruzione di nuove terme, dell'Aqua Traiana, della Nau­ machia, del Foro Traiano).

108

ADRIANO è consul suJfectus.

no

Verso quest'anno ANTONINO Pm sposa FAusTINA « Maggiore ».

III

ADRIANO è eletto arconte di Atene (o nel n2).

II3

È completato il Foro Traiano; la colonna traiana celebra le

imprese daciche. II4

L'Armenia diventa provincia romana. Inizia la conquista della Mesopotamia (n4-II7) e dell'Assiria {n4-n6).

ns

Inizia la ricostruzione del Pantheon.

II7

Muore improvvisamente TRAIANO in Cilicia. Gli succede P. Euo ADRIANO (n?-n8), forse adottato in punto di morte, che rinuncia alle province di recente acquisizione.

n8

SVETONIO è prefetto ab epistulis (addetto alla corrispondenza e all' archivio imperiale). 92

CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE

102

Verso quest'anno muore MusoNIO RuFo. MARZIALE, che si è ritirato a Bilbilis, pubblica l'ultimo libro degli Epigrammi (xu).

103

Muore FRONTINO (o 104).

104

Entro quest'anno si colloca la morte di MARZIALE.

no

TACITO conclude la stesura delle historiae e inizia gli annales.

II3

In quest'anno o poco dopo muore PLINIO il Giovane, che ha pubblicato di recente i dieci libri delle epistulae.

ns

Posteriore a quest'anno è l'epitome di Livio di L. AN NEO (?) FLORO.

II7

In questi anni è attivo FLoRo, poeta amico di ADRIANO (da identificarsi con l'autore dell'epitome?) .

93

MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE

120

È console il futuro imperatore ANTONINO PIO.

121

ADRIANO viaggia nelle province occidentali dell'Impero (121-122). Nasce il futuro imperatore M. AuRELIO.

122

Ha inizio in Britannia la costruzione del Vallum Hadriani (122-128).

125

ADRIANO visita la Grecia (125-127). Nel decennio seguente è costruita a Tivoli la Villa Adriana.

126

Nasce il futuro imperatore PERTINACE.

128

ADRIANO è ad Atene, dove riceve il titolo di « Olimpio » .

129

Lo storico FLAVIO ARRIANO è consul suffectus.

130

ANTINOO, favorito di ADRIANO, muore misteriosamente in Egitto.

131

Scoppia una rivolta ebraica repressa con persecuzioni e stra­ gi (131-135).

138

ADRIANO muore a Baia di consunzione o di idropisia. Gli succede per adozione ANTONINO PIO (138-161), che adotta a sua volta M. ANNIO VERO (M. AuRELio) e L. CEIONIO CoM­ MODO (L. VERO) . 94

CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE

120

Intorno a quest'anno muore TACITO, non molto dopo la pubblicazione degli annales. In quest'anno o nel seguente appaiono le vitae Caesarum di SvETONIO.

121

SvETONIO, caduto in disgrazia, è allontanato da corte.

125

Verso quest'anno nasce APULEIO a Madaura, nell'Africa del Nord.

127

Fino a quest'anno circa dura l'attività di GIOVENALE.

130

Intorno a questa data nasce AuLo GELLIO. Sono attivi i giuri­ sti L. CoRNELIO SALVIO GIULIANO, revisore dell'editto preto­ rio, e S. PoMPONIO, autore del compendio liber singularis en­ chiridii. Fiorisce il grammatico L. CESELLIO VINDICE.

135

È attivo ed influente l'oratore M. CoRNELIO FRONTONE, maestro di retorica di M. AuRELIO e L. VERO, figli adottivi di ANTONINO PIO.

95

MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE

140

M. AuRELIO è console per la prima volta.

142

Con la costruzione del Vallum Antonini viene avanzato il confine britannico.

143

FRONTONE è consul sujfectus.

145

Si ribellano in questi anni (circa 145-150) Dacia e Mauritania. M. AuRELIO sposa FAUSTINA « Minore », figlia di ANTONINO Pw. Nasce il futuro imperatore SETTIMIO SEVERO (o nel 146).

161

Muore a Lorium ANTONINO Pro. Il successore M. AuRELIO (161-180) coopta L. VERO (161-169). Na�ce il futuro imperato­ re CoMMODO.

162

L. VERO è inviato in Oriente contro i Parti.

164

M. AuRELIO dà in moglie a VERO sua figlia LuciLLA.

165

Il governatore di Siria G. Avmro CASSIO respinge un' offen­ siva dei Parti in Oriente, sottomette la Mesopotamia e occu­ pa Seleucia e Ctesifonte.

CRONOLOGIA DELLA LETTE RATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE

143

Inizia la corrispondenza fra FRONTONE e MARco AuRELIO.

150

Nel decennio 150-16o si colloca la nascita di Q. SETTIMIO FIORENTE TERTULLIANO a Cartagine.

158

In quest'anno (o nel 159) APULEIO si difende ed è prosciolto dall'accusa di magia (apologia); in seguito scrive le Metamor­ fosi.

160

Muore verso quest'anno SuLPICIO APOLLINARE, maestro di FRONTONE, GELLIO e dell'imperatore PERTINACE.

161

Sotto M. AuRELIO e L. VERO APPIANO scrive la sua Storia ro­ mana.

97

MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE

166

Iniziano le offensive di M. AuRELIO contro le tribu germani­ che dei Marcomanni e dei Sarmati, che minacciano i confini settentrionali d'Italia; gli scontri proseguiranno, a fasi alter­ ne, fino alla morte dell'imperatore.

169

Muore improvvisamente L. VERo; M. AuRELIO è imperatore umco.

175

Si ribella in Oriente il siro G. Avmio CASSIO, proclamato imperatore e ucciso da un centurione.

176

CoMMODO è console.

177

M. AuRELio coopta il figlio maggiore L. ELio CoMMODO (M. AuRELIO CoMMODO ANTONINo), che lo accompagna nella guerra germano-sarmatica.

180

M. AuRELIO muore a Vindobona. Gli succede CoMMODO (180-192). Si inizia la costruzione della colonna Antonina, nel Campo Marzio.

182

Fallisce una congiura promossa da LuciLLA e da U MMIDIO QuADRATO. Si inasprisce il regime di CoMMODO.

187

In Gallia bande di schiavi guidati da MATEUS saccheggiano le campagne.

CRONOLOGIA DELLA LETTE RATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE

169

Fiorisce ANNIANO, il piu celebre fra i poetae novelli.

170

In questi anni GELLIO pubblica le noctes Atticae. APULE IO ter­ mina la composizione dei florida.

175

Verso quest'anno muoiono FRONTONE e ADRIANO. Forse in quest'epoca M. GIUNIANO GIUSTINO compendia le hi­ storiae Philippicae di PoMPEO TRoGo e S. PoMPEO FEsTo cura un'epitome del de signifìcatu verborum di VERRIO PLAC­ co.

178

Dopo quest'anno muore probabilmente il giurista GAIO.

I8o

Intorno a quest'anno muore GELLIO.

99

MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE

192

CoMMODO è eliminato in un complotto in cui è coinvolta la sua concubina MARCIA. L'Impero è in mano ai pretoriani.

193

Il r gennaio i pretoriani acclamano imperatore P. ELvio PER­ TINACE, assassinato dopo tre mesi di regno. Gli succede il se­ natore M. Dmw GIULIANO, fatto deporre e assassinare da L. SETTIMIO SEVERO (I93-2II) , comandante delle truppe in Pannonia. SETTIMI O SEVERO muove verso Oriente per elimi­ nare il rivale G. PESCENNIO NIGRO GIUSTO, comandante delle legioni di Siria. N el Campo Marzio è dedicata la Co­ lonna Antonina.

194

PESCENNIO NIGRO è sconfitto definitivamente ad Isso.

195

La Siria è suddivisa in due province, Celesiria e Siria Fenice.

196

SETTI MIO SEVERO si autoadotta nella famiglia di M. AuRELIO e nomina Cesare il figlio maggiore M. AuRELIO ANTONINO, detto CARACALLA, avuto da GIULIA DoMNA.

197

SETTIMIO SEVERO doma la ribellione di D. Cwmo ALBINO, ucciso in una battaglia presso Lione; la Britannia è divisa in due province. Con la caduta di Ctesifonte (in quest'anno o al principio del successivo) si conclude lo scontro con i Par­ ti; la Mesopotamia è ridotta a provincia.

198

CARACALLA è nominato Augusto.

202

È emanato un editto contro cristiani e giudei. SETTIMIO SE­ VERO e CARACALLA sono consoli colleghi ad Antiochia.

IOO

CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE

I9I

Da quest'anno ha inizio la produzione del grammatico e metricologo TERENZIANO MAuRo.

195

TERTULLIANO si converte in questi anni al cristianesimo.

197

TERTULLIANO pubblica l' apologeticum e l'ad nationes. L' Octa­ vius di MINUCIO FELICE è forse anteriore.

198

Sono anteriori a quest'anno le quaestiones del giurista EMILIO PAPINIANO.

200

Verso quest'anno nasce a Cartagine TASCIO CECI LIO CIPRIA­ NO. TERTULLIANO scrive de praescriptione hereticorum. Si data in questi anni la Medea di O smro GETA, centone virgiliano in forma drammatica. Nei primissimi anni del secolo è redatta a Cartagine la passio Perpetuae et Felicitatis. IOI

MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE

203

Nel Foro Romano è eretto l' arco di Settimi o Severo.

205

PAPINIANO è prefetto del pretorio.

208

SETTIMIO SEVERO parte con la moglie e i due figli CARACAL­ LA e GETA per la Britannia. Nasce il futuro imperatore SEVE­ RO ALES SANDRO.

209

L. SETTIMIO GETA, figlio minore dell'imperatore, è creato Augusto.

2n

SETTIMIO SEVERO muore ad Eburacum (York). Gli succedo­ no i figli CARACALLA (fino al 217) e GETA.

212

CARACALLA fa uccidere GETA. La constitutio Antoniniana de d­ vitale conferisce a tutti i sudditi liberi dell'Impero la cittadi­ nanza romana.

213

CARACALLA promuove una spedizione contro gli Alaman­ m.

214

CARACALLA difende il Danubio contro i Quadi e i Go­ ti.

216

In qualità di nuovo Alessandro CARACALLA riprende l' offen­ siva contro i Parti. Sono inaugurate a Roma le terme di Ca­ racalla, iniziate nel 212.

217

CARACALLA è assassinato presso Carre, per istigazione del prefetto M. 0PELLIO MAcRINO, che diventa il primo impe­ ratore romano non senatore (217-218). 102

CRONOLOGIA DELLA LETTE RATURA LATINA LETIERATURA E VITA CULTURALE

204

Dopo quest'anno PAPINIANO termina i responsa.

207

Fra quest'anno e il 211 TERTULLIANO scrive i cinque libri ad­ versus Marcionem.

212

Il giurista PAPINIANO è giustiziato per ordine di CARACAL­ LA. Sono attivi i colleghi G. PAoLO e DoMIZIO ULPIANO. TERTULLIANO compone lo scritto apologetico ad Scapulam (212-213).

213

TERTULLIANO aderisce al montanismo; scrive adversus Pra­ xean; completa probabilmente il de anima.

103

MARI LENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE -·-··----- ------ ----

218

MAcRINO è deposto e assassinato dalle truppe, che acclama­ no il giovane VARIO AviTO BASSIANO {ELAGABALO, 218-222), presunto figlio di CARACALLA, manovrato dalla madre GIU­ LIA SoEMIA e dalla nonna GIULIA ME sA. È introdotto il culto del Sole e snaturata la tradizione romana; cresce il potere dei liberti.

221

ELAGABALO è indotto ad adottare il cugino tredicenne M. AuRELIO SEVERO ALESSANDRO, figlio di GIULIA MAMEA, so­ rella della madre.

222

ELAGABALO è ucciso dai pretoriani insieme alla madre. È im­ peratore SEVERO ALESSANDRO (222-235), che rivaluta la tradi­ zione militare e giuridica.

224

La nuova dinastia dei Sassanidi, fortemente antiromana, si sostituisce ai Parti in Oriente.

229

DroNE CASSIO è console (per la seconda volta) insieme a SE­ VERO ALESSANDRO.

230

Il re persiano ARTASERSE conduce contro SEVERO ALESSAN­ DRO una campagna dall'esito incerto (230-232).

233

SEVERO ALESSANDRO giunge a Roma per celebrarvi un trionfo, ma riparte subito per la Germania.

235

I soldati, arbitri dell'Impero, uccidono SEVERO ALESSANDRO e GIULIA MAMEA durante una campagna sul Reno. È procla­ mato imperatore il contadino trace G. GIULIO VERO MAs si­ MINO (235-238), che conduce guerre in Germania, restando lontano da Roma, ed è osteggiato dal Senato. Hanno inizio sistematiche persecuzioni anticristiane. 104

CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE

218

G. Gmuo SouNo pubblica forse in quest'anno (comunque dopo il 200) i collectanea rerum memorabilium.

223

ULPIANO è assassinato dai pretoriani.

235

È forse anteriore a quest'anno il liber medicinalis di Q. SERENO

(SAMMONICO) .

105

MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE

238

Una ribellione in Africa conduce alla proclamazione del proconsole M. ANTONIO GoRDIANO (GoRDIANO I) e di suo figlio GoRDIANO II. Morti subito i due Gordiani, il Senato nomina imperatori M. CLODIO PuPIENO MAssiMO e D. CE­ LIO BALBINO, assassinati i quali i pretoriani acclamano GoR­ DIANO III (238-244). È il periodo della cosiddetta « anarchia militare ».

242

È lanciata una grande offensiva militare contro i Persia­ m.

244

GoRDIANO III è eliminato a Zaitha dai soldati. È eletto imperatore il prefetto del pretorio G. FILIPPO VERO ( FILIP­ PO L'ARABo, 244-249), che conclude la pace con la Per­ sia.

247

FILIPPO libera la Dacia dall'occupazione dei Goti, eleva il proprio figlio alla dignità di Augusto.

249

FILIPPO L'ARABo ed il figlio sono uccisi in battaglia presso Verona. È acclamato imperatore Q. GAIO MESSIO DEciO (TRAIANo) (249-251), senatore di origine pannonica.

250

DEciO, fiero sostenitore delle tradizioni romane, scatena una persecuzione anticristiana.

251

DEciO è assassinato con il figlio ERENNIO ad Abritto, ad ope­ ra dei Goti. Rimane come successore il figlio minore Osn­ LIANO, adottato da G. VIBIO TREBONIANO GALLO (251-253), a sua volta eletto dall'esercito di Mesia. OsTILIANO muore di peste, restano come Augusti TREBONIANO e il proprio figlio VoLUSIANO, da lui cooptato. L'Impero è sconvolto dalle guerre e dalla peste. 106

CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE

238

Il grammatico CENSORINO dedica a Q. Cerellio il de die nata­ li.

245

Verso quest'anno CECI LIO CIPRIANO si converte al cristiane­ simo.

249

CIPRIANO scrive de habitu virginum, e negli anni successivi le Epistole.

250

In questi anni nasce LATTANZIO. CIPRIANO è coinvolto nella persecuzione di DEcio.

251

Al suo rientro a Cartagine (o forse poco prima) Cipriano scrive de lapsis e de ecclesiae catholicae unitate.

107

MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE

253

I Persiani attaccano la Siria; i Goti invadono la Tracia. A que­ sti ultimi si oppone il legato della Mesia, M. EMILIO EMILIA­ NO, acclamato Augusto dalle truppe, e assassinato dopo tre mesi. GALLO e VoLUSIANO sono uccisi dai soldati presso Ter­ ni. L'armata del Reno acclama P. LICINIO VALERIANO (253259), senatore di origine illustre, che coopta il figlio P. Lici­ NIO EGNAZIO GALLIENO (253-268). Ha inizio una serie di at­ tacchi esterni e di rivolte interne di cronologia oscura.

257

Con due editti (257 e 258) VALERIANO ordina una sanguinosa persecuzione anticristiana.

259

VALERIANO è catturato dai Persiani, che occupano Antiochia. GALLIENO è imperatore unico.

260

GALLIENO doma la ribellione di INGENUO e REGALIANO in Pannonia; forse nello stesso anno ha inizio la ribellione di M. CAsSIANO LATINIO PosTuMo, che si proclama imperatore in Gallia (260-268).

262

SETTIMIO 0DENATO, nobile consolare di Palmira, riporta vit­ torie contro la Persia.

267

0DENATO è assassinato; gli succede la vedova ZENOBIA, che tenta di costituire un regno indipendente per il figlio SETTI­ MIO VABALLATO ATENODORO. Goti ed Eruli saccheggiano Atene ed altre città greche.

268

GALLIENO sconfigge il soldato dacico AuREOLO, proclamato­ si imperatore a Milano, ma è ucciso dai suoi stessi generali; fra questi è AuRELIO VALERIO CLAUDIO, soldato di origine il­ lirica, che gli succede (268-270). In Gallia a PosTUMO succe­ de VITTORINO (268-270). 108

CRONOLOGIA DELLA LETTE RATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE

258

CIPRIANO subisce il martirio a Cartagine.

260

Un'iscrizione attesta la morte di GARGILIO MARZIALE, pro­ babile autore di un'opera medica e forse di un de hortis.

264

Nasce ad Autun intorno a quest'anno il retore EuMENIO.

109

MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE

269

CLAUDIO sconfigge i Goti a Dobero e Naisso (per cui è detto « il Gotico »). In Oriente ZENOBIA , insieme al figlio VABALLATO, conquista l'Egitto e l'Asia minore fino alla Bi­ tinia.

270

CLAUDIO muore di peste; gli succede per pochi mesi il fra­ tello QUINTILLO. I soldati acclamano L. DoMIZIO AuRELIA­ NO (270-275), comandante illirico della cavalleria, che mira a ristabilire l'unità dell'Impero: sconfigge i Vandali in Panno­ nia e cinge Roma di mura (mura Aureliane). Alla morte di VITTORINO, G. PIO EsuviO TETRICO è nominato imperatore in Gallia (270-274).

271

I Romani abbandonano la Dacia.

273

AURELIANO doma la ribellione di ZENOBIA e distrugge Pal­ mlra.

274

AuRELIANO invade la Gallia e sconfigge TETRICO a Chalons. È attuata una riforma monetaria.

275

AuRELIANo marcia contro la Persia, ma è ucciso in un com­ plotto presso Bisanzio. Il Senato designa come imperatore il maturo senatore M. CLAUDIO TACITO (275-276). I Franchi in­ vadono la Gallia.

276

TAciTO sconfigge i Goti, ma resta vittima di un attentato mi­ litare. Gli succede il prefetto del pretorio M. ANNIO FLORIA­ No, ma le truppe d'Egitto e di Siria acclamano l'ufficiale M. AURELIO PROBO, che prevale (276-282).

277

PROBO vince Burgundi, Vandali e Sarmati (277-279) poi si dedica al riordinamento dell' Oriente.

281

PRoBo celebra il trionfo a Roma.

,

no

CRONOLOGIA DELLA LETTE RATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE

III

MARI LENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE

282

Le truppe della Re zia proclamano imperatore il prefetto del pretorio M. AuRELIO CARO (282-283}; PROBo è ucciso dai propri soldati a Sirmium.

283

CARO lascia in Occidente il figlio maggiore M. AuRELio CA­ RINO e muove contro i Persiani con l'altro figlio e suo Cesa­ re M. AuRELIO NuMERIANO, ma resta ucciso a Ctesifonte, probabilmente a tradimento. Gli succedono NuMERIANO (283-284) in Oriente e CARO (282-285) in Occidente.

284

NuMERIANO è ucciso in circostanze misteriose durante la riti­ rata dalla Persia; il generale dalmata G. AuRELIO VALE RIO DIO­ CLE (DIOCLEZIANo) accusa e fa uccidere il prefetto del pretorio APRO ed è acclamato imperatore dalle truppe (284-316).

285

DIOCLEZIANO sconfigge a Margo (in Mesia) CARINO, che è ucciso dai soldati. M. AURELIO VALERIO MASSIMIANO, nomi­ nato Cesare, è inviato contro i Bacaudi in Gallia e contro CA­ RAUSIO, ammiraglio della flotta della Manica.

286

MAssiMIANO è promosso al rango di Augusto (286-305).

287

Il ribelle CARAUSIO si proclama imperatore della Britannia. DIOCLEZIANO ristabilisce l'influenza di Roma in Armenia e Mesopotamia.

288

DIOCLEZIANO combatte negli anni seguenti contro Aleman­ ni, Sarmati e Saraceni.

292

DIOCLEZIANO doma una grave rivolta in Egitto (292-293).

293

DioCLEZIANO inaugura la « tetrarchia »: sono nominati Ce­ sari G. GALERIO VALERIO MAssiMIANO per l' Oriente e FLA­ VIO VALERIO COSTANZO CLORO per }'Occidente. CLORO si occupa della ribellione della Britannia. II2

CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE

284

Il cartaginese M. AuRELIO 0LIMPIO NEMESIANO pubblica i cynegetica, forse dopo aver già scritto componimenti bucolici.

289

Una serie di oratori anonimi pronunciano, fra quest'anno e il 389, panegirici per gli imperatori.

II3

MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE

294

CARAUSIO è ucciso in Bretagna.

296

DIOCLEZIANo reprime una nuova insurrezione in Egitto (296-297).

298

CosTANZO batte gli Alamanni a Langres. GALERIO vince NARSETE di Persia, concludendo una pace favorevole per Roma. Inizia la costruzione delle terme di Diocleziano.

301

DIOCLEZIANO promulga l' edictum de pretiis, in difesa della moneta.

303

DIOCLEZIANO scatena una feroce persecuzione anticristiana (303-304).

305

Abdicano DIOCLEZIANO e MASSIMIANO; subentrano GALE­ RIO in Oriente (305-312) e CosTANZO CLORO in Occidente (305-306).

306

Alla morte di CosTANZO CLORO a York, il suo figlio illegit­ timo FLAVIO VALERIO CosTANTINO (306-337) è nominato Augusto dalle legioni britanniche, mentre i pretoriani ac­ clamano M. AuRELIO VALERIO MAs sENZIO, figlio di MAs sr­ MIANO.

308

MAs sENZIO è dichiarato nemico pubblico a Carnuntum; VA­ LERIO LICINIO LICINIANO è creato Augusto d' Occidente. In Africa scoppia una rivolta capeggiata da DoMIZIO ALESSAN­ DRO. II4

CRONOLOGIA DELLA LETTE RATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE

298

EuMENIO pronuncia una pubblica orazione per la ricostru­ zione della scuola di Autun, distrutta dalla guerra.

300

Intorno a quest' anno sono composte le Pauli sententiae, com­ pilazione elementare di diritto, condotta sull'opera di PAo ­ LO.

301

Nel primo quarto del secolo operano i biografi della histo­ ria Augusta. Nello stesso periodo è attivo il lessicografo e grammatico NoNIO MARCELLO, autore di de compendiosa doc­ trina.

303

LATTANZIO, professore di retorica a Nicomedia, si converte al cristianesimo, scrive de opificio Dei e inizia le divinae institu­ tiones (303-3n). In questi anni, o poco dopo, è pubblicato l' adversus nationes di ARNOBIO, anch'egli convertitosi da poco.

ns

MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE

3 10

Muore MAss iMIANO a Marsiglia.

3II

A Nicomedia GALERIO concede ai cristiani la libertà di cul­ to; quindi muore.

3 12

Dopo complesse vicende militari CosTANTINO marcia su Roma, sconfigge e uccide MAs sENZIO a Ponte Milvio ed è unico imperatore d'Occidente.

3 13

CosTANTINO e LICINIO promulgano a Milano l' editto di tol­ leranza verso i cristiani.

3 14

Maturano le ostilità fra CosTANTINO e LICINIO.

3 15

È eretto a Roma l' arco di Costantino.

3 17

CRISPO e CosTANTINO II, figli di CosTANTINo, e LICINIO II, figlio di LICINIO, sono nominati Cesari. LICINIO perseguita i cristiani d' Oriente.

3 19

CosTANTINO si stabilisce a Serdica (Sofia) .

323

CosTANTINO muove contro i Goti, invadendo il territorio di LICINIO.

324

CosTANTINO sconfigge ad Adrianopoli e Crisopoli LICINIO, imponendogli l'abdicazione.

325

Il concilio di Nicea sancisce la condanna dell' arianesimo.

326

In uno scandalo misterioso CosTANTINO ordina l' esecu­ zwne del figlio maggiore CRI SPO e della moglie FAu­ STA.

n6

CRONOLOGIA DELLA LETTE RATURA LATINA LETIERATURA E VITA CULTURALE

317

LATTANZIO è chiamato a corte da CosTANTINO, come mae­ stro del figlio CRISPO.

321

NAzARIO scrive un panegirico per CosTANTINO.

325

Prima di quest' anno Punuuo 0PTAZIANO PoRFIRIO invia carmina all'imperatore per la celebrazione dei vicennalia del regno.

117

MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE

330

CosTANTINO trasferisce la capitale dell'Impero da Roma a Costantinopoli.

332

CosTANTINo II sconfigge i Goti e li costringe ad un foedus. Nasce il futuro imperatore GIULIANO.

337

Muore CosTANTINO, battezzato in punto di morte. I soldati acclamano i tre figli CosTANTINO II (Britannia, Gallia, Spa­ gna), FLAVIO GIULIO CosTANzo [CosTANzo II] (Oriente) e CosTANTE (Italia, Africa e Illirico).

340

CosTANzo II invade l'Italia per rovesciare CosTANTE, ma è sconfitto e ucciso ad Aquileia. CosTANTE rimane im­ peratore d'Occidente (337-350), CosTANZO d'Oriente (337361).

343

CosTANTE è l'ultimo imperatore romano legittimo ad en­ trare in Britannia.

n8

C RONO LOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE

327

Intorno a questa data muore ARNOBIO.

330

Verso quest' anno nasce ad Antiochia, da genitori greci, AM­ MIANO MARcELLINO. G. VEziO AQUILINO GIOVENCO, sacer­ dote spagnolo, compone il primo poema epico cristiano (evangeliorum libri IV) .

333

È di quest' anno l' itinerarium a Burdigala Hyerusalem.

337

L' astrologo siracusano G. FIRMICO MATERNO termina i matheseos libri. Tra quest'anno e il 360 si data la stesura della cosiddetta Enmann-Kaisergeschichte.

339

Nasce AMBROGIO a Treviri.

340

Tra quest' anno e il 345 nasce Q. AuRELIO SIMMAco.

345

Nasce verso quest'anno RuFINO di Aquileia, amico e poi op­ positore di GIROLAMO. Negli anni seguenti FIRMICO MATER­ NO, convertitosi al cristianesimo, scrive de errore profanarum religionum.

348

Nascono verso quest'anno EusEBIO GIROLAMO a Stridone (Dalmazia) e AuRELIO CLEMENTE PRUDENZIO a Calagurris (Spagna). Il9

MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE

350

Il ribelle FLAVIO .MAGNO MAGNENZIO, figlio di una donna franca e di un celta, è nominato imperatore d'Occidente ad Autun. CosTANTE è assassinato presso i Pirenei.

351

.MAGNENZIO è sconfitto a Mursa (Illirico) da CosTANZO II, che resta imperatore unico.

353

.MAGNENZIO si suicida.

354

FLAVIO CLAUDIO CosTANZO GALLO, Cesare d' Oriente, si ab­ bandona ad eccessi e violenze ed è giustiziato.

355

In Gallia è domata la ribellione di SILVANO. FLAVIO CLAUDIO GIULIANO è nominato Cesare, con il comando di Gallia e Britannia.

356

GIULIANO conduce campagne vittoriose contro Franchi ed Alamanni (356-359) .

357

I Persiani riprendono l'offensiva contro i Romani. Gli Ale­ manni sono sconfitti ad Argentoratum (Strasburgo).

359

Nei sinodi di Sirmio e di Rimini l' arianesimo è proclamato religione di Stato.

360

GIULIANO è acclamato Augusto dall'esercito di Gallia.

361

CosTANzo muore. GIULIANO « l'Apostata » (360-363) è im­ peratore unico e si accinge alla restaurazione del pagane­ Slmo.

362

La capitale è fissata ad Antiochia. Un editto proibisce ai maestri cristiani di svolgere attività di insegnamento. 120

CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE

350

Verso la metà del secolo (probabilmente sotto CosTANZO II con GIULIANO Cesare) è composto l'anonimo de rebus bellicis.

353

Nasce intorno a quest'anno MEROPIO PoNZIO PAOLINO a Bordeaux. Nel Foro di Traiano è eretta una statua in onore del retore G. MARIO VITTORINO.

354

Nasce AuRELIO AGOSTINO a Tagaste (Africa del Nord). Fio­ riscono i grammatici ELio DoNATO e MARIO VITTORINO.

355

MARIO VITTORINO si converte al cristianesimo.

356

ILARIO, vescovo di Poitiers, è esiliato per le sue posizioni an­ tiariane in Asia minore (356-360), dove scrive il de trinitate.

360

Dopo quest' anno S. AuRELIO VITTORE pubblica i Caesares. PROBA compone un breve poema epico sull'Antico ed il Nuovo Testamento.

362

CLAUDIO MAMERTINO è autore di un panegirico in onore di GIULIANO.

I2I

MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE

363

GIULIANO muore durante una campagna antipersiana, la­ sciando opere letterarie, orazioni, lettere. Gli succede FLA­ VIO GIOVIANO (363-364), che conclude una pace impopolare con i Persiani.

364

Muore GIOVIANO. Gli succede l'ufficiale pannonico VALEN­ TINIANO (364-375), che tiene per sé l' Occidente, cooptando il fratello VALENTE (364-378), di fede ariana, come sovrano d' Oriente.

366

VALENTINIANO si stabilisce a Treviri.

367

VALENTINIANO coopta come terzo Augusto il giovane figlio GRAziANO (367-383), fervente cattolico. VALENTE combatte contro i Goti (367-370).

369

Si incrinano i rapporti fra VALENTINIANO e l'aristocrazia se­ natoriale.

373

TEonosio I, abile generale di origine iberica, conduce una campagna in Africa.

375

Muore VALENTINIANO I a Brigezio. Suo figlio VALENTINIANO II (375-392) è elevato dalle truppe ad Aquincum, ed ottiene il comando di Italia, Africa e Illirico.

376

Gli Unni spingono i Goti oltre il Danubio inferiore.

378

VALENTE è sconfitto dai Goti nella battaglia di Adrianopoli; il corpo non è recuperato. Gli Alamanni sono sconfitti da GRAZIANO in Gallia, presso Colmar. !22

CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE

363

Verso quest' anno nasce in Aquitania SuLPICIO SEVERO. Eu­ TROPIO, autore di un breviarium ab Urbe condita, e AMMIANO MARCELLINO sono al seguito di GIULIANO in Persia.

364

D. MAGNO AusoNIO, originario di Bordeaux, è a Treviri co­ me precettore del futuro imperatore GRAZIANO.

366

Dopo quest' anno muore ILARIO. È eletto papa DAMASO, au­ tore di epigrammi incisi sulle tombe dei martiri.

369

Ad Alessandria d'Egitto nasce verso quest'anno CLAUDIO CLAUDIANO. AusoNIO scrive la Bissula.

370

Dopo la pace con i Goti è pubblicato il breviarium di RuFio FEsTo. Fra quest'anno e il seguente AusoNIO compone l'e­ pillio Mosella.

374

AMBROGIO è eletto vescovo di Milano.

376

Nasce PAOLINO (nipote di AusoNIO ) a Pella, in Macedonia.

123

MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE

379

GRAZIANO affida l' Impero orientale a TEonosw, che condu­ ce un' offensiva contro i Goti (379-380). AusoNIO è console.

380

Con l'editto di Tessalonica il cristianesimo niceno è dichia­ rato religione di Stato. Vandali e Goti confederati sono inse­ diati in Pannonia.

381

TEonosiO stipula un trattato con i Goti, assegnando loro ter­ re in Tracia. Il secondo concilio di Costantinopoli sancisce la vittoria dell'ortodossia.

382

GRAZIANO ordina la rimozione dalla curia dell'Altare della Vittoria.

383

GRAZIANO è rovesciato e ucciso a Lione dall'usurpatore spa­ gnolo MAGNO MAssiMO. TEODOSIO coopta il figlio maggiore FLAVIO ARCADIO (383-408). In Bretagna è evacuato il vallo di Adriano.

384

TEODOSIO riconosce MAssiMO come imperatore d' Occiden­ te (383-388). Nasce il futuro imperatore FLAVIO 0NORIO, fi­ glio di TEODOSIO.

387

MAssiMO invade l'Italia e si stabilisce ad Aquileia, provocan­ do la fuga di VALENTINIANO Il, protetto da TEODOSIO. È con­ sole EuTROPIO. 124

CRONOLOGIA DELLA LETTE RATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE

379

AusoNIO scrive la gratiarum actio ad Gratianum per l'elezione al consolato.

380

GIROLAMO è a Costantinopoli, dove traduce il chronicon di EusEBIO e scrive de viris illustribus. A partire da questi anni è attivo il grammatico SERVI O. Il breviarum di EuTROPIO è tra­ dotto in greco da PENIO.

382

GIROLAMO soggiorna a Roma {fino al 385) e rivede su incari­ co di papa DAMAso il testo latino dei Vangeli.

384

Muore papa DAMASO. Con la relatio III SIMMACO perora la reistallazione nella curia dell'Altare della Vittoria.

385

AGOSTINO pronuncia a Milano panegirici per il generale BAUTONE e per VALENTINIANO II.

386

AGOSTINO si converte e inizia la composizione delle opere cristiane : de ordine, contra academicas, de beata vita, soliloquia {386-387). Durante il contrasto con gli Ariani AMBROGIO scrive il sermo contra Auxentium e inizia l' exaemeron. GIROLA­ MO lascia Roma per trasferirsi a Betlemme {389), dove fon­ derà un cenobio e una scuola.

387

Entro quest'anno RuFIO FESTO AviE NO compone gli Aratea. AGOSTINO è battezzato da AMBROGIO a Milano; muore la madre MoNICA. 125

MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE

388

TEooosio sconfigge MAssiMO presso Siscia e Petovio e ne ordina la morte. VALENTINIANO II è imperatore unico d'Oc­ cidente.

390

TEooosio fa massacrare la popolazione insorta di Tessalonica.

391

SIMMACO è console.

392

VALENTINIANO muore a seguito di un conflitto con il suo ge­ nerale ARBOGASTE. n retore FLAVIO EUGENIO (392-394) si proclama imperatore (non riconosciuto da TEooosio); con lui si ha l'ultima ripresa del paganesimo a Roma. Un editto di TEooosiO proibisce i culti pagani.

393

TEooosiO proclama Augusto il figlio 0NORIO (393-423).

394

TEooosiO sconfigge la coalizione di EuGENIO al fiume Fri­ gido. Già prima della battaglia il console VIRI O N ICOMACO FLAVIANO si suicida per il fallimento della rivolta.

395

TEODOSIO muore, affidando i figli al generale FLAVIO STILI­ CONE: ad ARCADIO è assegnato l' Oriente, ad ONo RIO l' Occi­ dente. n goto ALARICO invade l' Illiria. Sono consoli ERMO­ GENIANO 0LIBRIO e PROBINO, della famiglia degli ANICI.

I26

CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE

389

PACATO DREPANIO recita un panegirico di Teodosio. PAou­ NO m NoLA è battezzato a Bordeaux.

391

AGOSTINO è ordinato sacerdote ad Ippona.

391

Tra la fine di quest' anno e il seguente GIROLAMO scrive de vi­ ris illustribus.

393

Muore AusoNIO (o 394). Di questi anni è la pubblicazione dei rerum gestarum libri di AMMIANO MARCELLINO, che poco dopo muore.

394

PAOLINO di Nola è ordinato sacerdote; da quest' anno sono datate le sue Epistole.

395

Alla corte di ONoruo (fin verso il 404) scrive le proprie opere CLAUDIANO. Prima di quest'anno si datano i Satumalia di AM­ BROGIO TEonosio MAcRoBio. PAOLINO di NoLA inizia a com­ porre, uno per anno, i 14 carmina Teodocio Natalicia. Ai consoli di quest'anno ARUSIANO MEssio dedica i suoi lavori gramma­ ticali. AGOSTINO è vescovo di Ippona {per i successivi 35 anni) .

396

CLAUDIANO scrive il panegyricus de tertio consulatu Honorii e in Rtifìnum.

127

MARI LENA MANIACI ��-..�---�--

STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE

sconfigge gli Unni.

398

EuTROPio

399

È console FLAVIO MANuo TEoDoRo, autore di un trattato de

metris. è console.

40 0

SnucoNE

401

I Visigoti di

402

ALARJco

ALARICO

entrano in Italia.

è battuto da STILICONE a Pollenzo e a Verona. AR­ nomina Augusto il figlio TEODOSIO II. La corte d'Oc­ cidente è trasferita a Ravenna. CADIO

406

STJLICONE sconfigge a Fiesole gli Ostrogoti di RADAGAi so. Orde barbariche invadono la prefettura gallica e la penisola iberica. 128

CRONOLOGIA D E LLA LETTE RAT U RA LAT I NA

LETTERATURA E VITA CULTURALE

397

Muore AMBROGIO. CLAUDIANO avvia la composizione del de raptu Proserpinae, incompiuto. Prima di quest'anno è pubblicata la vita Martini di SuLPICIO SEVERO. AGOSTINO inizia le corifessiones e inaugura la polemica contro i Mani­ chei.

398

scrive de bello Gildonico, in Euthropium, panegyri­ cus de Ivconsulatu Honorii e poesie minori di argomento corti­ giano.

399

AGOSTINO

CLAUDIANO

NO

inizia il de trinitate (completato nel 416). CLAUDIA­ scrive un panegirico per il consolato di MANLIO TEoDo­

RO.

400

scrive la laus Stilichonis ed è onorato con una sta­ tua nel Foro di Traiano. Sono composti in questi anni &li epi­ grammata Bobiensia e la peregrinatio Egeriae (o Aetheriae). E atti­ vo il grammatico SERVIO.

401

PRuDENZIO si trasferisce

CLAUDIANO

dalla Spagna a Roma e si dedica alla poesia cristiana. ToRQUATO GENNADIO emenda il testo di MARZIALE.

402

Muore

le cui Epistole sono pubblicate postume. completa il de bello Gothico. TI RANNIO RuFINO scrive l'apologia contra Hieronymum e traduce dal greco in questi anni la Storia ecclesiastica di Eusebio. SIMMACO,

CLAUDIANO

scrive il panegyricus de vi consulatu Honorii e poco dopo muore.

404

CLAUDIANO

405

È di quest'anno la praefatio di PRUDENZIO all'intera sua ope­

ra; in seguito non se ne hanno piu notizie.

129

MARI LENA MANIACI

------- ------ ------- ----�------

STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE

408

fa decapitare STILICONE. In Oriente muore ARcA­ succede TEODOSIO II (408-450), influenzato dalla so­ rella PuLcHERIA, dalla moglie EuDOCIA e da altre personalità. 0NORIO

DIO, gli

410

Roma è messa a sacco dai Visigoti di ALARICO, che muore nei pressi di Cosenza. GALLA PLACIDIA, sorella degli impera­ tori, è fatta prigioniera e in seguito (414) sposata ad ATAULFO, successore di ALARICO.

414

I Goti si stanziano in Spagna.

416

PLACIDIA

418

I Goti si insediano in Gallia, con capitale Tolosa.

419

Nasce il futuro imperatore VALENTINIANO III.

421

Il generale FLAVIO CosTANZO, marito di PLACIDIA, è associa­ to da 0NoRIO al trono, ma muore nello stesso anno.

è restituita ai Romani dopo la morte di ATAULFO.

130

CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE

409

PAOLINO è eletto vescovo di Nola.

410

SERVIO scrive forse in questi anni il commento a Virgilio. Posteriore a questa data (e anteriore al 439) è il de nuptiis Mer­ curii et Philologiae di MARZIANO CAPELLA.

411

Muore RuFINO.

412

AGOSTINO dà inizio alla polemica contro i Pelagiani.

413

AGOSTINO inizia il de civitate Dei, terminato nel 426.

414

Forse attribuibile a quest' anno (comunque posteriore al 408) è il de medicamentis di MARCELLO EMPIRICO.

415

Dopo quest'anno lo spagnolo PAoLO ORosiO scrive le histo­ riae adversus paganos.

416

In quest'anno o nel successivo RuTILIO CLAUDIO NAMAZIA­ NO viaggia da Roma sino in Gallia, descrivendo l'itinerario nel de reditu suo.

419

Quest' anno o il seguente muore GIRoLAMO a Betlemme.

420

Verso quest'anno muore SuLPICIO SEVERO. GIOVANNI CAs­ SIANO, fondatore di monasteri a Marsiglia, scrive de institutis coenobiorum.

131

MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE

423

Alla morte di ONoRIo l'usurpatore GIOVANNI, primicerius no­ rariorum, si impadronisce dell'Impero.

425

Ucciso GIOvANNI, è eletto imperatore d' Occidente VALENTI­ NIANO III (425-455), figlio di CosTANZO e PLACIDIA, domina­ to dalla madre e poi dal generale FLAVIO EziO.

429

I Vandali di GENSERrco invadono l'Africa, già insofferente al dominio di Roma.

432

Ezw, sovrano effettivo dell'Impero di Occidente, è console per la prima volta.

433

EziO riconosce lo stanziamento degli Unni in Pannonia.

435

Il governo romano riconosce GENSERICO come retania e Numidia.

437

Ezro è console per la seconda volta.

439

I Vandali occupano Cartagine.

132

rex di Mau­

CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE

422

Posteriore a quest'anno è la morte di MACROBIO.

426

AGOSTINO termina il de dvitate Dei. Tra quest'anno e il 429 CASSIANO scrive conlationes.

430

Muore AGoSTINO ad Ippona.

431

Muore PAOLINO di Nola. Nasce a Lione, verso quest'anno, GALLIO SILLO MoDESTO APOLLINARE SmoNIO. A partire da quest' anno PROSPERO TIRO NE di Aquitania è a Roma e scri­ ve il chronicon universale.

432

FLAVIO MEROBAUDE, generale e poeta, compone un panegi­ rico per il consolato di EziO.

435

Muore CAsSIANO. MEROBAUDE è onorato con una statua nel Foro Traiano.

438

Per iniziativa di TEooosio II è promulgato il codex Theodosia­ nus.

133

MARI LEN A MANIACI

STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE

440

È eletto papa LEONE MAGNO, sostenitore del primato della Chiesa di Roma.

442

La Britannia passa sotto il controllo degli Angli e dei Sas­ som.

446

EziO

450

In Oriente è imperatore

451

ATTILA, re

452

ATTILA

è console per la terza volta.

MARciANo

(450-457).

degli Unni, è sconfitto da EziO in Gallia, ai Cam­ pi Catalaunici. marcia sull'Italia, ma è fermato sul Mincio da papa

LEONE MAGNO.

453

Muore ATTILA; si sfascia l'Impero degli Unni.

454

Ezw,

console per la quarta volta, è ucciso da VALENTINIANO

III. 455

VALENTINIANo

456

AviTO

è assassinato per vendicare la morte di EziO. Il senatore PETRONIO MAssiMO assume il potere per sé e per il figlio PALLADIO. GENSERICO, re dei Vandali, occupa Roma, uccide MAs siMO e pone sul trono il senatore gallico AviTO (455-456). ro

457

è deposto. L'Impero è nelle mani del generale barba­

FLAVIO RICIMERO.

nomina imperatore d'Occidente il generale tra­ dizionalista Gmuo MAGGIORIANO (457-461). In Oriente è imperatore il trace LEONE I (457-474). RICIMERO

134

CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE

446

MEROBAUDE, poeta ufficiale di corte, scrive un poema per il terzo consolato di Ezio.

447

CAssio FELICE pubblica de medicina.

455

Muore PROSPERO d'Aquitania. Iniziano da questa data le Epistole di APOLLINARE SmoNIO.

456

APoLLINARE SmaNIO scnve un panegirico per il suocero, l'imperatore AviTO.

135

MARI LENA MAN IAC I

STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE

461

fa deporre ed uccidere MAGGIORIANO ed insedia SEVERO (461-465), non riconosciuto in Oriente.

RICIMERO LIBI O

465

Muore

466

I Visigoti, guidati dal re EuRico (466-484), ampliano il pro­ prio dominio a quasi tutta la Spagna.

467

Il neoplatonico PRocoPIO imperatore d' Occidente.

468

SIDONIO APOLLINARE

472

Scontro fra PROCOPIO ANTEMIO (appoggiato dai Romani) e (appoggiato dai Milanesi), che muoiono entram­ bi. È imperatore il senatore FLAVIO 0LIBRIO (472), della fa­ miglia degli Anicii.

LIBIO SEVERO.

Seguono due anni

ANTEMIO



interregno.

(467-472) è acclamato

è console.

RiciMERO

473

Il burgundo GuNDOBALDO nomina imperatore (473-474), non riconosciuto in Oriente.

474

già segretario dì ATTILA, nomina imperatore GIU­ (474-475), signore della Dalmazia; questi non è riconosciuto in Oriente, ove regna il capo isaurìco TARASI­ comssA, con il nome greco dì ZENONE (474-491). 0RESTE,

LIO NEPOTE

GucERIO

CRONOLOGIA DELLA LETTE RATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE

458

APOLLINARE SmaNIO è autore di un panegirico per l'impe­ ratore MAGGIORIANO.

461

Muore papa LEONE MAGNO, autore di Sermoni e Lettere.

468

Verso quest' anno nasce FLAVIO PLANCIADE FuLGENZIO di Ruspe. SmaNIO scrive un panegirico per l'imperatore PRo­ COPIO ANTEMIO.

469

Giunge fino a quest' anno la Cronaca di l DAZIO, vescovo di Aquae Flaviae (Galizia).

470

Verso quest'anno PAOLINa di Périgueux scrive la vita Martini. SmaNIO APOLLINARE è vescovo di Clermont-Ferrand.

473

Nasce intorno a quest'anno, forse ad Arles, MAGNO FELICE ENNODIO, autore di carmina, dictiones, opuscola miscella.

137

MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE

475

GIULIO NEPOTE fugge in Dalmazia; 0RESTE nomina impe­ ratore il proprio figlio RoMOLO AuGuSTOLO (475-476) .

476

RoMoLO AuGusTOLO è deposto e confinato in Campania dal generale sciro OnoACRE, re degli Eruli e patricius dell'impe­ ratore d' Oriente. Scompare definitivamente l' autorità im­ periale in Occidente.

480

GIULIO NEPOTE muore assassinato.

489

TEODORICO, re degli Ostrogoti, scende in Italia, sconfigge OnoACRE sull' Isonzo e a Verona e lo assedia a Ravenna.

491

ANASTASIO, anziano funzionario di corte, è imperatore d'O­ riente (491-518) ; riconosce l'autorità di TEODORICO in Italia.

493

TEODORICO fa assassinare OnoACRE a Ravenna ed è padrone d' Italia (493-526).

497

TEODORICO ottiene dall' imperatore ANASTASIO il diritto di nominare i consoli.

CRONOLOGIA DELLA LETTE RATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE

480

Nascono M. ANICIO ToRQUATO SEVERINO BoEZIO e BENEDET­ TO da Norcia. Muore dopo quest'anno APOLLINARE SmaNIO.

490

Verso quest' anno nasce a Squillace (Calabria) FLAVIO MA­ GNO AuRELIO CAsSIODORO. Nell' ultimo decennio del secolo fiorisce l' africano BLOSSIO AuRELIO DRACONZIO. GENNADIO di Marsiglia integra il de viris illustribus di GIROLAMO. È attivo in questi anni il grammatico PRISCIANO di Cesarea.

502

BoEzio scrive (502-507) de institutione arithmetica e de institu­ tione musica.

5 08

Boezio traduce e commenta l' isagoge di PORFIRIO. 139

MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE

510

BoEzio è console.

514

CASSIODORO è console.

5!8

In Oriente è imperatore GIUSTINO (5!8-527), fautore dell'or­ todossia cattolica. Iniziano in quest' epoca le persecuzioni antiariane.

522

Sono consoli i due giovani figli di BoEZIO, che è magister offi­ ciorum.

526

Muore TEODORICO. Il regno passa al nipote ATALARICO, sot­ to la tutela della madre AMALASUNTA.

527

È imperatore d' Oriente FLAVIO PIETRO SABAZIO GIUSTINIA­

NO (527-565), nipote di GIUSTINO.

529

S. BENEDETTO fonda il monastero di Montecassino. GIUSTINIA­ NO ordina la chiusura dell'Accademia neoplatonica di Atene. !40

CRONOLOGIA DELLA LETTE RATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE

sm

BoEZIO traduce e commenta le Categorie di ARISTOTELE. Do­ po quest'anno PRisCIANO compone l' institutio de arte grammatica.

sn

EuGIPPIO scrive la vita Severini.

S I2

BoEzio traduce e commenta il de interpretatione di ARISTOTELE.

S I3

BoEzio traduce e commenta gli analitica priora di ARISTOTE­ LE e scrive trattati di logica.

S I4

ENNODIO diventa vescovo di Pavia.

S ii

BOEZIO traduce gli analitica posteriora di ARISTOTELE.

S I8

Muore ALCIMO AviTO, vescovo di Vienne. BoEZIO traduce e commenta i topica di ARISTOTELE e commenta l' opera omo­ nima di CICERONE.

S2I

BoEZIO scrive opere teologiche.

S22

Muore ENNODIO. BoEZIO pronuncia il panegirico di TEODO­ RICO.

S24

BoEZIO, caduto in disgrazia presso TEODORICO, è imprigio­ nato a Pavia, ove compone (o elabora) il de consolatione philo­ sophiae; nello stesso anno è giustiziato.

S 27

FLAVIO TEoDoRo pubblica l' institutio grammatica del maestro PRISCIANO.

S28

Su iniziativa di GIUSTINIANO ha inizio la stesura del novus co­ dex, sotto la guida del giurista TRIBONIANO.

S29

Sono anteriori a quest' anno i cosiddetti scholia Sinaitica (note greche ai libri ad Sabinum di ULPIANO) .

141

MARILENA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE

534

Muore ATALARICO. AMALASUNTA sposa il cugino TEODADO, nuovo re dei Goti. Il generale BELISARIO abbatte il regno dei Vandali in Africa.

535

AMALASUNTA è fatta assassinare da TEODADO.

536

TEODADO è ucciso dai Goti, che gli sostituiscono VITIGE. Con l'occupazione della Sicilia ad opera di BELISARIO ha ini­ zio la guerra greco-gotica (535-553).

537

VITIGE si ritira.

539

BELISARIO occupa l'Italia del Nord.

540

BELISARIO espugna Ravenna, catturando VITIGE.

541

I Goti eleggono re ToTILA, che muove alla riconquista del­ l' Italia.

546

ToTILA conquista Roma, dopo un lungo assedio.

CRONOLOGIA DELLA LETTERATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE

533

Muore FuLGENZIO di Ruspe. CASSIODORO termina la Storia gotica, perduta. Appaiono le institutiones e i digesta.

535

Nasce verso quest' anno, presso Treviso, VENANZIO 0NORIO CLEMENZIANO FoRTUNATO. Con la pubblicazione del codex repetitae praelectionis ha termine la codificazione giustinianea.

537

CASSIODORO pubblica le variae, scritte nell' arco di un tren­ tennio, e scrive il de anima; nella stessa epoca inizia forse il Commento ai Salmi.

538

Nasce GREGORIO di Tours.

540

Nasce GREGORIO MAGNO. CASSIODORO è a Costantinopoli. Qualche anno dopo rientra in Calabria e fonda il cenobio di Vivarium.

544

ARATORE dedica a papa VIGILIO i due libri de actibus apostolorum.

547

Muore verso quest'anno S. BENEDETTO.

548

Dopo quest'anno FLAVIO CRESCONIO CoRIPPO compone la Iohannis. 143

MARILE NA MANIACI STORIA E ISTITUZIONI CIVICHE

n

552

generale NARSETE distrugge i Goti e TOTILA in Umbria. Muore ToTILA. È eletto re TEIA, ucciso in battaglia dai Bi­ zantini.

553

Con la sconfitta dei Goti ha termine la guerra greco-gotica.

565

Muore GIUSTINIANO. d' Oriente (565-578).

568

Giungono in Italia i Longobardi, guidati da ALBOINO.

578

Muore GIUsTINO. È imperatore TIBERIO CosTANTINO (578582).

582

Alla morte di TmERIO CosTANTINO è eletto imperatore MAURIZIO (582-602).

n

nipote GIUSTINO II è imperatore

144

CRONOLOGIA DELLA LETTE RATURA LATINA LETTERATURA E VITA CULTURALE

551

loRDANES riassume e integra la Storia gotica di CASSIODORO. Verso la metà del secolo si datano le Elegie di MAssiMIANO.

567

Verso quest' anno CoRIPPO pubblica il poema encomiastico in laudem ]ustini.

570

Nasce intorno a quest' anno IsmoRo, che dall' anno 6oo sarà vescovo di Siviglia.

573

GREGORIO è vescovo di Tours. Poco dopo inizia a comporre la historia Francorum.

576

VENANZIO FoRTUNATO scrive la vita Martini.

583

CASSIODORO muore a Vivarium, poco dopo aver completato il de orthographia.

145

II BIBLIOGRA FIA DELLA LETTERATURA LATINA

P RE M E S SA

Nell' ampio reticolo di itinerari che si intersecano lungo le oltre

2.000 pagine

dello Spazio letterario di Roma antica è sembrato oppor­

tuno predisporre anche un adeguato "luogo di sosta" cui il lettore

potesse rivolgersi per ottenere, a proposito di ciascun autore e di ciascun testo, maggiore o minore, celebre o anonimo, informazio­ ni ed orientamenti non avari anzitutto sui principali strumenti di la­ voro disponibili, e quindi sulle direttrici di fondo, ma anche sugli in­

dirizzi piu recenti, dell' indagine critica e filologica internazionale. A tale pratica esigenza hanno cercato di corrispondere al meglio

- ma con piena consapevolezza delle difficoltà oggettive e sogget­ tive dell' impresa - i redattori della presente Bibliografia, strutturata

nelle due sezioni, complementari ma distinte per estensione e di­

scorsività, della > dei testi classici sono fondamentali le bibliografie ragio­ nate per autori raccolte in P.O. Kristeller-V. Brown-F.E. Cranz (edd.), Catalogus translationum et commentariorum. Medieval and Renaissance La­ fin Translations and Commentaries. Annotated Lists and Guides, I-VI, Was­ hington (D.C.), The Catholic University of America Press, 1960-1986 (in continuazione). Per la storia romana è utilissimo K. Christ e altri, Romische Geschichte. Bine Bibliographie, Darmstadt, Wissenschaftliche Buchgesellschaft, 1976. Specifico sulla condizione femminile L. Goodwater, Women in Antiquity. An Annotated Bibliography, Metuchen (N.Y.), Scarecrow Press, 1975 (inoltre l'ottimo « Survey » di G. Clark, Women in theAncient World, Oxford, Univ. Press 1989). Non si dimenti­ chi inoltre (lo ricordo qui anche se un po' impropriamente) il piu re­ cente incipitario poetico di testi latini: D. Schaller-E. Konsgen, Initia carminum Latinorum saeculo undecimo antiquiorum, Gottingen, Vanden­ hoeck & Ruprecht, 1977157

MARIO DE NONNO - PAOLO DE PAOLIS - CARLO DI GIOVINE

Particolarmente importanti, per lo studioso, sono i rendiconti ra­ gionati (in tedesco « Berichte ») della bibliografia specifica su un au­ tore o un problema uscita in un determianto arco cronologico. Sede primaria di tali rendiconti è stato per oltre un settantennio lo «Jahres­ bericht tiber die Fortschritte der klassischen Altertumswissenschaft », fondato nel 1873 da C. Bursian (donde la frequente designazione ab­ breviata di « Bursians Jahresberichte ») ed estintosi nel 1956 con il fase. 285, 1944-1955, curato da A. Thierfelder (Gottingen, Vandenhoeck & Ruprecht) : alle pp. 3 sg. indice dei « Berichte » precedenti (per gli anni fino al 1890 cfr. anche il Manuale cit. del Valmaggi, pp. 48-58) . Ne è la prosecuzione la rivista « Lustrum », iniziata nel 1956 sotto l'egida del­ l'U.N.E.S.C.O. (conservata fino al 1979) e giunta al vol. xxxi (1989) . Numerosissimi « Berichte » per autori e soggetti (insieme a molto al­ tro) ospita la mastodontica collettanea (fino ad ora oltre cinquanta volumi) curata da H. Temporini e W. Haase, Aufstieg und Niedergang der romischen Welt. Geschichte un d Kultur Roms im Spiegel der neueren For­ schung, iniziata nel 1972 come « FestschriftJ. Vogt » (Berlin-New York, de Gruyter) e divisa nelle due impari sezioni 1 ( Von den Arifangen Roms bis zum Ausgang der Republik, solo 4 volumi) e n (Prinzipat). Frequenti sedi di « Berichte » sono poi il napoletano « Bollettino di studi latini », iniziato nel 1971 da F. Cupaiuolo (ospita anche spogli analitici di rivi­ ste e un'aggiornata schedatura bibliografica per autori), e l'americano «The Classical World » (dalla fondazione - 1907 - al 1957 «The Classi­ ca! Weekly »), i cui « Berichte » compaiono anche raccolti, per autori o per temi, nella collana «The Classical World Bibliographies >> (New York-London, Garland; cfr. ad esempio il volume del 1978, introdotto da W. Donlan, The Classica! World. Bibliography of Roma n Drama and Poetry and Ancient Fiction). Preziose rassegne critiche sono poi offerte da consuntivi e panorami quali: W. Kroll (ed.), Die Altertumswissen­ schafi im letzten Vierteijahrhundert. Bine Uebersicht iiber ihre Entwicklung in der Zeit von 1875-1900, Leipzig, Reisland 1905; R. Heinze, Die gegenw(ir­ tigen Aujgaben der romischen Literaturgeschichte, in (( NJA », a. XIX 1907, pp. 161-75; AAYV., Mémorial des études latines [ . . . ) offert à]. Marouzeau, Pa­ ris, Les Belles Lettres, 1943; H. Fuchs, Riickschau und Ausblick im Arbeit­ sbereich der lateinischen Philologie, in « MH », IV 1947, pp. 147-98; K. Btich­ ner-J.B. Hofmann, Lateinische Literatur und Sprache in der Forschung seit 1937. Bern, Francke, 1951; M. Platnauer (ed.), Fifty Years (and Twelwe) of Classica! Scholarship, Oxford, Blackwell, 1968.

BIBLIOGRAFIA DELLA LETTE RATURA LATINA

Da ultimo ricordo le tre piu autorevoli e puntuali riviste dedicate unicamente a recensioni e segnalazioni di novità bibliografiche, il te­ desco « Gnomon » (a partire dal 1925; pubblica anche a fascicoli alter­ ni una aggiornata « Bibliographische Beilage » ), l'inglese « Classical Review » (dal 1887; fino al 1974 ha pubblicato anche brevi articoli) e l'austriaco « Anzeiger flir die Altertumswissenschaft » (dal 1948) . Il. OPERE DI CONSULTAZIONE E PROPEDEUTICHE

Tra le enciclopedie dedicate all'antichità classica il posto d'onore spetta indubbiamente alla Paulys Realencyclopadie der classischen Alter­ tumswissenschaft, neue Bearbeitung (il riferimento è alla prima edizio­ ne curata da F. Pauly in VI volumi, 183'7-1852; Iz 1864-1866) [ . . . ] hrsg. von G. Wissowa(-W. Kroll-K. Witte-K. Mittelhaus-K. Ziegler), Stutt­ gart (poi Waldsee, poi Stuttgart, poi Miinchen), Metzler (poi Druk­ kenmiiller); l'opera è divisa in due serie, la prima delle quali, com­ prendente le lettere A-Q, abbraccia xxiv volumi (ciascuno in due to­ mi, tranne il xvm, in quattro, e il xxiv, tomo unico), usciti dal 1893 al 1963, mentre la seconda serie (lettere R-Z, in x volumi divisi anch'essi ciascuno in due tomi, tranne il x, tomo unico), iniziata nel 1914, si è conclusa nel 1972 (i volumi di questa seconda serie si citano aggiun­ gendo una « A » dopo la cifra romana del volume). A partire dal 1903 integrazioni di voci già comparse e voci trascurate nella serie alfabeti­ ca principale sono state raccolte in xv Supplemente (l'ultimo, curato da H. Gartner, è uscito nel 1978) , per la consultazione dei quali è indi­ spensabile il Register der Nachtrage und Supplemente di H. Gartner- A. Wiinsch, Mlinchen, Druckenmiiller, 1980. Edizione ridotta e piu ma­ neggevole di quest'opera monumentale è Der kleine Pauly, [ . . . ] bearb. und hrsg. von K. Ziegler-W. Sontheimer-H. Gartner, I-v, Mlinchen, Druckenmiiller, 1964-1975 (voci comunque originali e firmate). Ac­ canto alla Pauly-Wissowa vanno ancora ricordati il Dictionnaire des an­ tiquités grecques et romaines d'après les textes et les monuments, curato da Ch. Daremberg-E. Saglio(-E. Pottier-G. Lafaye), I-v (ciascun volume in due tomi), Paris, Hachette, 187'7-1919 (prezioso per le illustrazioni), e il piu giovane Reallexikon fiir Antike und Christentum. Sachworterbuch zur Auseinandersetzung des Christentums mit der antiken Welt (Stuttgart, Hier­ semann), diretto da Th. Kauser-E. Dassmann e altri, iniziato nel 1950 e giunto nel 1991 al xv volume (anche di quest'opera sono già uscite 159

MARI O

DE N O N N O - PAO L O DE PAO L I S - CARLO

DI

G I OV I N E

quattro Supplement-Lieferungen, 1985-1986) . Incompleto (arriva a Maco­ mades) è pure il Dizionario epigrafico di antichità romane di E. De Ruggie­ ro, I-V, Roma (poi Spoleto, poi Roma), Pasqualucci (poi Tipografia dell' Umbria, poi Istituto it. per la Storia antica), 1895- 1990 (continua). Fra i dizionari generali di piu breve respiro mi limito a segnalare N.G. Hammond-H.H. Scullard (edd.), The Oxjòrd Classica! Dictionary, Ox­ ford, Clarendon Press, 19702 (trad. it. a cura di M. Carpite Ila, Diziona­ rio di antichità classiche di Oxford, Roma, Ed. Paoline, 19812) . Brevi ma informati repertori degli autori classici sono W. Buchwald-A. Hohl­ weg-0. Prinz, Tusculum-Lexikon griechischer und lateinischer Autoren des Altertums und des Mittelalters, Zurich-Mtinchen, Artemis, 19823, ed il Dizionario della letteratura greca e latina: le opere e gli autori. Con una crono­ logia dell'età antica, Torino, UTET, 1990. Maggiore respiro ha il Diziona­ rio degli scrittori greci e latini diretto da F. Della Corte, Milano, Marzorati, 1988 (che raccoglie in tre volumi una serie di sostanziose monografie dedicate ad autori o a tipologie letterarie). Fra le introduzioni generali agli studi classici un posto di primo piano continua ad occupare la Einleitung in die Altertumswissenschaft di­ retta da A. Gercke-E. Norden, in fascicoli distinti riuniti poi in tre vo­ lumi: I 3 , Leipzìg-Berlin, Teubner, 1927; n/r4, ibid. 1932; n/24, 1933; I II, 1923-1933. Piu recente è lo schematico Manuel des études grecques et lati­ nes, di L. Laurand-A. Lauras, nouv. éd., Parìs, Picard, 1954-1955 (due volumi); buona l'Introduzione allo studio della cultura classica diretta da F. Della Corte, I-III, Milano, Marzorati, 1972-1974 (vol. I : Letteratura; n : Linguistica e filologia; m : Scienze sussidiarie). Carattere principalmente bibliografico ha il piccolo volume di G. Pascucci, Ifondamenti dellafilo­ logia classica, Firenze, Sansoni, 19622; essenzialmente filologico è Th. Birt, Kritik und Hermeneutik nebst Abriss des antiken Buchwesen, Miin­ chen, Beck, 1913, che fa parte del Handbuch der Altertumswissenschaft, classica collana di manuali fondata nel 1886 da I. von Miiller e ristrut­ turata intorno alla metà degli anni '30, sotto la direzione di W. Otto (cui è poi succeduto H. Bengtson), secondo un impianto monumen­ tale comprendente decine di opere anche assai voluminose. Un'agile vademecum alle letterature classiche è offerto da M.C. Howatson (ed.), The Oxford Companion to Classica[ Literature, Oxford, Clarendon Press, 19892. Specifiche per il latino sono due opere italiane, la pregevole Guida allo studio della civiltà antica, diretta da V. Ussani-F. Arnaldi, I-II, Napoli, 160

B I B L I O G RA F I A D E L L A LETTE RATURA L AT I NA

Istituto editoriale del Mezzogiorno, 1952-1954 (1959-19612 ) , di cui è iniziata nel 1978, sotto la direzione di F. Arnaldi, S. Calderone e S. D'Elia, la ristampa delle singole monografìe, aggiornate o eventual­ mente rifatte (Roma,Jouvence), e A. Traina-G Bernardi Perini, Prope­ deutica al latino universitario, Bologna, Pàtron, 19823 (eccellente soprat­ tutto nelle sezioni linguistiche e precisissimo nella bibliografia); cfr. inoltre P. Grimal, Guida allo studio della civiltà latina, tr. it. Milano, Mursia, 1975. III.

RI V I STE

E P UB B L I CAZ I O N I P E RI O D I C H E

Un quadro completo delle riviste correnti ed estinte d'argomento classico si può ricavare combinando l' elenco offerto dall' Index di Ro­ sumek cit. (vd. supra, p. 155) con i dati diJ .E. Southan, A Survey ofClassi­ ca[ Periodicals. Union Catalogue ifPeriodicals relevant to Classica! Studies in certain British Libraries, London, Inst. of Class. Studies, 1962, e del Cata­ logo dei periodici esistenti in biblioteche di Roma, Roma, Unione intern. de­ gli Istituti di Archeol., Storia e Storia d. Arte in Roma, 1 9853; ricco e preciso anche M. Fantuzzi, Letteraturegreca antica, bizantina e neoellenica, Milano, Garzanti (nella serie delle « Guide bibliografiche »), 1989, pp. 36-40; da non trascurare (soprattutto per le riviste cessate) Valmaggi, Manuale, cit. (vd. supra, p. 156) , pp. 43-69 e 283-86. In questa sede ci si li­ mita a segnalare i periodici storicamente piu importanti nazione per nazione (abbondando solo, com' è comprensibile, per l' Italia, per al­ tro caratterizzata da una singolare ricchezza dì questo tipo di pubbli­ cazioni). Cominciando dall'area europea, l'A u s t r i a affianca alle storiche « Wiener Studien. Zeitschrift fiir klassische Philologie und Patristik >> (si ricordi, per tale connubio, che l'Accademia di Vienna è l'editore della piu importante collana di scrittori ecclesiastici latini), iniziate nel 1879 (dal 1969 pubblica anche Beihefte), i « Grazer Beitrage » (dal 1973) ed il già ricordato « Anzeiger fur die Altertumswissenschaft » di Innsbruck (dal 1948; solo recensioni e rassegne). Per il B e l g i o , è de­ dicato esclusivamente al latino ) e da « Glotta » (fonda­ ta nel 1909 da P. Kretschmer e F. Skutsch, e dedicata pressoché esclu­ sivamente a studi linguistici) ; di > (volu­ mi pari; dal 1898 semplicemente « Neue Jahrbb. f. Pad. » ) ; nel 1925 le due serie vennero unificate, e quindi, in una ridda di cambi di titolo 162

BIBLIOGRAFIA DELLA LETTE RATURA LATINA

(1925-1936 « Neue Jahrbb. f. Wissenschaft u. Jugendbildung », 1937 « N.]. f. deutsche Wissenschaft », 1938-1943 « N.J.f. Antike und deut­ sche Bildung » ), la rivista, sempre pili compromessa col regime, si spense (alla serie 1831-1854 si affiancarono 19 volumi di supplementi, col titolo di « Archiv flir Philologie und Padagogik »; ai « Fleckeisens Jahrbb. » 28 Supplementbande, proseguiti fino al 1903). Interruppe defi­ nitivamente le pubblicazioni nel 1944 anche la popolare « Philologi­ sche Wochenschrift », specializzata in recensioni ed articoli brevi (fondata nel 1881, dal 1884 al 1920 modificò il titolo in « Berliner philo­ logische Wochenschrift » ; dal 1921 si fuse con l'analogo settimanale intitolato « Wochenschrift flir klassische Philologie », nato nel 1884 anch'esso a Berlino). Delle sorti del bibliografico « Bursians Jahresbe­ richt >> si è parlato supra, p. 158. Fra le riviste nate nel dopoguerra spic­ cano l'amburghese « Antike und Abendland », segnata dall' affasci­ nante figura del suo fondatore B. Snell (dal 1944), e i « Wtirzburger Jahrbticher flir die Altertumswissenschaft » (dal 1946). La piu antica rivista i n g l e s e - sempre prescindendo dagli organi di associazioni o accademie - è la « Classical Review » (vd. supra, p. 159). Accanto ad essa si colloca dell'Università di Londra (dal 1954; pubblica anche una importante serie di Supplements) e « Greece & Rome >> (dal 1931; dal 1967 pubblica una serie di pregevoli New Suroeys in the Classics, per autori o per temi, giunta nel 1989 al fa­ scicolo 21 - Oxford, Clarendon Press). In I t a l i a la rivista piu antica in corso è la torinese « Rivista di filo­ logia e di istruzione classica » (dal 1873; ne hanno ricostruito la storia, alle pp. 387-488 del volume del centenario, 1972, S. Timpanaro ed E. Gabba); seguono i fiorentini « Studi italiani di filologia classica » (dal 1893; diretti per oltre un quarantennio, e fino alla morte, da G. Pa­ squali), « Atene e Roma » (dal 1898; organo dell' « Associazione italia­ na di cultura classica »), « Athenaeum » (dal 1913; dedica uno spazio prevalente alla storia antica), « Aevum » (dal 1927; a cura della Facoltà di Lettere della Univ. Cattolica di Milano; dal 1988 gli si affianca il pili specialistico « Aevum antiquum ») e il « Bollettino del Comitato per la preparazione dell'edizione nazionale dei classici greci e latini » pa­ trocinata dall'Accademia dei Lincei (dal 1940; dal 1980, con la 3a serie, il titolo è mutato in « Bollettino dei classici »). Fra le riviste nate nel

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dopoguerra ricordo in ordine alfabetico il già cit. > {dal 1980), il « Giornale italiano di filologia » {dal 1948), « Helikon » (dal 1961), « Maia » (dal 1948, fondata da G. Perrotta e G. Funaioli), « Materiali e discussioni per l'analisi dei testi classici »{dal 1979), « Orpheus » (dal 1954), > (dal 1975), « La parola del passato » (dal 1946; particolarmente attenta alle tematiche storiche e filosofiche), i « Quaderni di Storia » (dal 1975; danno largo spazio alla storia della filologia novecentesca), i « Quaderni urbinati di cultura classica » {dal 1966), la « Rivista di cultura classica e medievale » (dal 1959; fondata da E. Paratore), « Sileno » (dal 1975), gli « Studi classici ed orientali » (dal 1951), «Vichiana » (dal 1972). Fra le riviste di cultura ge­ nerale che dedicano spazio a competenti articoli d'argomento classi­ co spiccano « Belfagor » di Luigi e poi di C.F. Russo (dal 1946) e « Cul­ tura e scuola » (dal 1961). Fra gli innumerevoli « Annali » universitari nomino honoris causa solo gli « Annali della Scuola normale superiore di Pisa » {dal 1873). Per la J u g o s l av i a ricordo « Ziva antika » {dal 1951), per la N o r ­ ve g i a « Symbolae Osloenses » (dal 1923). Antichissima è l'o l a n d e s e « Mnemosyne >> (iniziata nel 1852; dedica ampio spazio alle recensio­ ni; è affiancata da una nutrita serie di Supplementa, che hanno supera­ to il centesimo volume). Fra le riviste p o la c c h e spicca « Eos » (dal 1894; ha pubblicato anch' essa in passato una serie di Bus supplementa), fra le p o r t o g h e s i « Euphrosyne » (dal i957). In R o m a n i a si stampa « Studii clasice » (dal 1959). In S p a g n a , fra le riviste che fanno corona intorno ad « Emerita » (dal 1933; offre largo spazio a contributi lingui­ stici), segnalo > , a. xxxix 1971, pp. 293-304; J. André, Les composés en -gena, -genus, in « RPh », a. XLVII 1973, pp. 7-30; M. Lejeune, Génitifs en -osio et génitifs en -i, in « REL » , a. LXVII 1989, pp. 63-77; T.Jan­ son, The Latin Third Declension, in « Glotta », a. xux 1971, pp. 111-42; J. Perrot, Les dérivés latins en -men et -mentum, Paris, Klincksieck, 1961; L Schoen, Neutrum und kollektivum: das Morphem -a im Lateinischen und Romanischen, Innsbruck, Inst. f. vergl. Sprachwiss. d. Univ., 1971; M. Pedersen, La cinquième déclination latine, Copenaghen, Woest, 1926; sulla formazione e flessione verbale X. Mignot, Les verbes dénominatifs latins, Paris, Klincksieck, 1969; A. Traglia, Laflessione verbale latina. Trat­ tato di moifologia storica, Torino, SEI, 1950; P. Flobert, Les verbes déponents latins des origines à Charlemagne, Paris, Les Belles Lettres, 1975; sugli av­ verbi F. Cupaiuolo, La formazione degli avverbi in latino, Napoli, Libr. Scient. Ed., 1967. Sulle fonti grammaticali antiche è insostituito L. Jeep, Zur Geschichte der Lehre von den Redetheilen bei den lateinischen Grammatikern, Leipzig, Teubner, 1893. Il piu maneggevole manuale di sintassi storica resta A. Ernout-F. Thomas, Syntaxe latine, Paris, Klincksieck, 19592 (per la sintassi norma­ tiva eccellente è A. Traina-T. Bertotti, Sintassi normativa della lingua la­ tina, I-III, Firenze, Cappelli, 19692) , ma i due grandi nomi sono qui quelli di J. Wackernagel, Vorlesungen iiber Syntax mit besonderer Beriick-

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sichtigung von Griechisch, Lateinisch und Deutsch, I-II, Basel, Birkhauser & Cie., 1926-19282, e di E. Lofstedt, Syntactica. Studien und Beitréige zur his­ torischen Syntax des Lateins, I2, Lund, Gleerup, 1942; II, ibid. 1933. Ancora importante anche G. Landgraf (ed.), Historische Grammatik der lateini­ schen Sprache, mii, Leipzig, Teubner, 1903 (unico tomo uscito, col sup­ plemento di C.FW. Miiller, Syntax des Nominativs und Akkusativs in Lateinischen, ibid. 1908). Da ricordare sono inoltre almeno W.A. Baeh­ rens, Beitrage zur lateinischen Syntax, Leipzig, Dieterich, 1912; Ch. E. Bennett, Syntax of the Early Latin, I-II, Boston, Allyn & Bacon, 19101914; ]. Brenous, Étude sur les hellénismes dans la syntaxe latine, Paris, Klincksieck, 1895; G. Calboli, I modi del verbo greco e latino 1903-1966, in « Lustrum », a. XI 1966 pp. 173-349, e x m 1968, pp. 405-511; Id., La lingui­ stica moderna e il latino. I casi, Bologna, Pàtron, 1972; W. Kroll, La sintassi scientifica nell'insegnamento del latino, tr. it. Torino, Giappichelli, 1966; E. Risch, Gerundivum und Gerundium. Gebrauch in klassischen und à"lteren Latein, Entstehung und Vorgeschichte, Berlin-New York, de Gruyter, 1984; A. Ronconi, Il verbo latino. Problemi di sintassi storica, Firenze, Le Monnier, 19592 (dello stesso vd. anche le Interpretazioni grammaticali, Roma, Ateneo, 19712); A. Scherer, Handbuch der lateinischen Syntax, Heidelberg, Winter, 1975;]. Svennung, Anrediformen. Vergleichende For­ schungen zur indirekten Anrede in der dritten Person und zum NominativJiir Vokativ, Uppsala-Wiesbaden, Almqvist & Wiksell-Harrassowitz, 1958; A. Traina, Esegesi e sintassi, Padova, Liviana, 1955; H. Vairel-Carron, Ex­ clamation, ordre et défense. Analyse de deux systèmes syntaxiques en lati n, Pa­ ris, Les Belles Lettres, 1975. Sulle fonti grammaticali antiche vd. M. Baratin, La naissance de la syntaxe à Rome, Paris, Les éd. de Minuit, 1989. 3· Semantica Accanto a due classici strumenti del secolo scorso, come l'Antibar­ barus der lateinischen Sprache di J.Ph. Krebs-J.H. Schmalz, I-II, Basel, Schwabe, 1905-19077, e F. Hand, Tursellinus, seu de particulis Latinis com­ mentarli, I-IV, Lipsiae, Weidmann, 1829-1845 (interrotto a protinus), pro­ pongo una scelta di lavori dedicati all'approfondimento del valore se­ mantico di termini e famiglie di termini di un certo rilievo (un campo d'indagine privilegiato della ricerca di questo dopoguerra; sui cosid­ detti « Wertbegriffe » vd. anche i volumi di Oppermann e Drexler cit. infra, p. 175) : A. Yon, Ratio et les mots de la fa mille de reor, Paris, Cham168

BIBLIOGRAFIA DE LLA LETTERATURA LATINA

pion, 1933; O. Hiltbrunner, Latina graeca. Semasiologische Studien iiber la­ teinischen Wiirter im Hinblick auj ihr Verhiiltnis zu griechischen Vorbildern, Bern, Francke, 1958; P. Monteil, Beau et laid en latin. Étude de vocabulaire, Paris, Klincksieck, 1964; E. Pianezzola, Gli aggettivi verbali in -bundus, Firenze, Sansoni, 1965; C. Moussy, Grafia et saJamille, Paris, PUF, 1966; R. Rieks, Homo, humanus, humanitas, Mtinchen, Fink, 1967; M. Wegner, Untersuchungen zu den lateinischen Begrljfen socius and societas, Gottingen, Vandenhoeck & Ruprecht, 1969; W. Eisenhut, Virtus Romana. Ihre Stel­ lung im riimischen Wertsystem, Mtinchen, Fink, 1973; D. Lau, Der lateini­ sche BegriffLabor, Mtinchen, Fink, 1975; P. Cipriano, Fas e nifas, Roma, Herder, 1978; G.G. Biondi, Semantica di cupidus (Catuli. 61,32), Bologna, Pàtron, 1979; P. Mantovanelli, Profundus. Studio di un campo semantico dal latino arcaico al latino cristiano, Roma, Ateneo, 1981; A. Cossarini, Be­ lua e bestia: un'antitesi semantica dall'epoca arcaica all'età augustea, Firenze, La Nuova Italia, 1983; P. Cipriano, Templum, Roma, Herder, 1983; G. Freyburger, Fides. Étude semantique et religieuse depuis les origines jusqu'à l'époque augustéenne, Paris, Les Belles Lettres, 1986; E.L. Wheeler, Stra­ tagem and the Vocabulary of Military Trickery, Leiden, Brill, 1988. 4· Stilistica storica In questo settore particolarmente rilevante per l'analisi delle opere letterarie segnalo anzitutto (dopo il vecchio ma non inutile O. Weise, Charakteristik der lateinischen Sprache, Leipzig-Berlin, Teubner, 19094) le opere pregevolissime di ]. Marouzeau: Traité de stylistique latine, Paris, Les Belles Lettres, 19624; L'ordre des mots dans la phrase latine, 1, Les grou­ pes nominaux, Paris, Champion, 1922; 11, Le verbe, Paris, Les Belles Let­ tres, 1935; m, Les articulations de l'énoncé, ibid. 1949; Quelques aspects de la Jormation du latin littéraire, Paris, Klincksieck, 1949; cfr. inoltre W. Ax, Probleme des Sprachstils als Gegenstand der lateinischen Philologie, Hildes­ heim, Olms, 1976, e l'esemplare ricerca di S. Timpanaro, Alcuni tipi di sinonimi in asindeto in latino arcaico e loro sopravvivenze in latino classico, in « RFIC » a. cxv1 1988, pp. 257-97 e 385-428. Sulla prosa l'opera classica è E. Norden, La prosa d'arte antica dal VI secolo a.C. all'età della Rinascenza, 1-11, tr. it. Roma, Salerno Editrice, 1986 (con una nutrita nota di aggior­ namento di G. Calboli), cui è da accostare A.D. Leeman, Orationis ra­ tio. Teoria e pratica stilistica degli oratori, storici efilosofi latini, tr. it. Bologna, Il Mulino, 1974; per la piu arcaica prosa vd. ancora Norden, Aus altro-

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mischen Priesterbiichern, Lund-Leipzig, Gleerup-Harrassowitz, 1939 (e inoltre O. Altenburg, De sermone pedestri Italorum vetustissimo, Leipzig, Teubner, 1898, e B. Luiselli, Il problema della piu antica prosa latina, Ca­ gliari, Fossataro, 1969) ; esempi finemente analizzati dà M. von Al­ brecht, MeisterromischerProsa von Cato bis Apuleius, Heidelberg, Schnei­ der, 19832; per la prosa con clausole ritmiche vd. W. Schmid, Ueber die klassische Theorie und Praxis der antiken Prosarhythmus, Wiesbaden, Stei­ ner, 1959; per la prosa rimata K. Polheim, Die lateinische Reimprosa, Ber­ lin, Weidmann, 1925; per gli inizi della prosa cristiana vd. J. Fontaine, Aspects et problèmes de la prose d'art latine au IJie siècle. Lagenèse des styls la­ tins chrétiens, Torino, La Bottega d'Erasmo, 1968. Oggetto di indagini particolarmente pregevoli è naturalmente la lingua poetica, per lo studio della quale è guida preziosa la raccolta di saggi di H.H. Jans­ sen-W. Kroll-M. Leumann, La lingua poetica latina, tr. it. Bologna, Pà­ tron, 19883 (con sostanziose integrazioni ed aggiornamenti del cura­ tore A. Lunelli); cfr. inoltre G. Maurach, Enchiridion poeticum. Introdu­ zione alla lingua poetica latina, ed. it. a cura di D. Nardo, Brescia, Paideia, 1990; fondamentale B. Axelson, Unpoetische Worter. Ein Beitrag zur Kenntnis der lateinischen Dichtersprache, Lund, Gleerup, 1945 (uno studio che ha fatto, metodologicamente, ampia scuola, cfr. ad esempio L. Hakanson, Adverbs in Latin Poetry, in « Eranos », a. LXXIV 1986, pp. 2356) ; specifico sugli arcaici è H. Haffter, Untersuchungen zur altlateini­ schen Dichtersprache, Berlin, Weidmann, 1934; per la poesia classica vd. L. P. Wilkinson, Golden Latin Artistry, Cambridge, Univ. Press, 1963; as­ sai stimolanti le indagini raccolte da A. Traina in Forma e suono, Roma, Ateneo, 1977 (con Epilegomeni a Forma e suono, in « MD », a. IX 1982, pp. 9-29) ; fra i numerosi studi dedicati all' ordo verborum poetico cito a tito­ lo d'esempio quelli di T.EV. Pearce, The Enclosing Word-Order in the Latin Hexameter, in « CQ », a. xvi 1966, pp. 140-71 e 298-320, e A Pattern ofWord-Order in Latin Poetry, ibid., a. xvm 1968, pp. 334-54, ed i recenti J .B. Solodow, Raucae, tua cura, palumbes: Studies ofa Poetic Word-Order, in « HSCPh », a. xc 1986, pp. 129-53, e A. La Penna, . . cumflore, Maecenas, rosarum . . . Su una collocazione artistica del vocativo in poesia latina, in Mne­ mosynum (Studi Ghiselli), Bologna, Pàtron, 1989, pp. 334-53; si ricordi infine l'ampio repertorio di O. Schumann, Lateinisches Hexameter-Le­ xikon. Dichterisches Formelgut von Ennius bis Archipoeta, I-VI, Munchen, Monumenta Germaniae historica, 1979-1983. Sul latino dell'uso è classico J .B. Hofinann, La lingua d'uso latina, intr., tr. it. e note a cura di .

B I B L I O G RA F I A D E L L A LETTE RATURA L AT I NA

L. Ricottilli, Bologna, Pàtron, 19852. Sul latino volgare c&. V. Vaana­ nen, Introduzione a/ latino volgare, tr. it., B ologna, Pàtron, 19822 (dello stesso è fondamentale Le latin vulgaire des inscriptions pompéiennes, Ber­ lin, Akademie-Verlag, 19593 [« AAWB », 1958, 3]; cfr. inoltre C. Battisti, Avviamento allo studio del latino volgare, Bari, Leon. da Vinci, 1949) ; per antologie di testi volgari vd. infra, p. 182. Sul « latino cristiano » C. Mohrmann, Études sur le latin des chrétiens, I- IV, Roma, Ed. di Storia e Letteratura, 1958-1977, e J. Schrijnen, I caratteri del latino cristiano antico, tr. it. Bologna, Pàtron, 19863. s.

Metrica

Fra le piu recenti rassegne bibliografiche in tale campo sono da ri­ cordare PW. Harsh, Early Latin Meter and Prosody 1935-1955, in « Lu­ strum », a. m 1958, pp. 215-50, e RJ. Getty, Classica l Latin Metre and Pro­ sody 1935-1962, ibid., a. vm 1963, pp. 103-60; inoltre F. Cupaiuolo,A pro­ posito di alcuni recenti studi di metrica classica, in « RFIC », a. xcv 1967. pp. 226-40, e Problemi di tecnica della versificazione latina, in , a. L 1956-1957. pp. 33-40; a. LVII 1963-1964, pp. 293-301 e 343-48; a. LXI I I 1969, pp. 181-94, 199 e 21722, e l'antologia di articoli Die ri:imische Satire, a cura di D. Korzeniew­ ski, Darmstadt, Wissensch. Buchgesell., 1970) ; sulla favola infine (sia in versi che in prosa) vd. L. Hervieux, LesJabulistes latins depuis le siècle d'Augustejusque à la fin du moyen age, I-V, Paris, Didot, r884-1899 (e inol­ tre AAYV., La Jable, Vaudoeuvres-Genève, Fond. Hardt, 1984, e L. Koep, Fabel, in RAC, vii 1969, coll. 129-54) . Passando alla prosa (per la quale in generale è ancora da ricordare La prosa d'arte antica del Norden, cit. supra, p. 169) , cito anzitutto, per la forma dialogica, R. Hirzel, Der Dialog: ein literarhistorischer Versuch, I- I I , Leipzig, Hirzel, 1895 (per gli aspetti tecnici J. Andrieu, Le dialogue anti­ que. Structure et présentation, Paris, Les Belles Lettres, 1954, dedicato pe­ rò prevalentemente agli autori scenici). Sulla storiografìa è recente D. Flach, Einfiihrung in die romische Geschichtsschreibung, Darmstadt, Wis­ sensch. Buchgesell., 1985 (e cfr. anche l'agile J.-M. André-A. Hus, L'hi­ stoire à Rome, Paris, PuF, 1974) , ma fondamentali restano L. Perrero, Re­ rum scriptor. Saggi sulla storiografia romana, Trieste, Univ. d. Studi, 1962, T.A. Dorey (a cura di), Latin Historians, London, Routledge & Kegan Paul, 1966, S. Mazzarino, Il pensiero storico classico, u/1-2, Bari, Laterza, 1966 (per l' età imperiale è ancora utile H. Peter, Die Geschichtliche Lite­ ratur iiber die romische Kaiserzeit bis Theodosius I und ihre Quellen, I - I I , Leipzig, Teubner, 1897) ; cfr. inoltre L. Canfora, Teorie e tecnica della sto­ riografia classica, Roma-Bari, Laterza, 1974, e gli Aspetti delpensiero storico latino di La Penna (cit. itifra, p. 198) ; su questioni formali J.P. Chaussiè­ re Leprée, L'expression narrative chez les historiens latins, Paris, de Boe­ card, 1969. Sulla biografia vd. F. Leo, Die griechisch-romische Biographie nach ihrer litterarischen Form, Leipzig, Teubner, 1901, e A. Momigliano, Lo sviluppo della biografia greca, tr. it. Torino, Einaudi, 1974 (inoltre G. 194

BIBLIOGRAFIA DELLA LETTERATURA LATINA

Brugnoli, Biografi, in Dizionario I, pp. 287-304) . Sull'epistolografia vd. H. Peter, Der Briefin der romischen Literatur, Leipzig, Teubner, 1901 (in « AAWL », xx 3) , K. Thraede, Grundziige griechisch- romischer Brieftopik, Miinchen, Beck, 1970, e P. Cugusi, Evoluzione eforme dell'epistolografia latina nella tarda repubblica e nei primi due secoli dell'impero. Con cenni sul­ l'epistolografia preciceroniana, Roma, Herder, 1983 (in particolare sulle prefazioni, epistolari o no, T.Janson, Latin Prose Prefaces, Studies in Lite­ rary Conventions, Stockholm, Almqvist &Wiksell, 1964, inoltre C. San­ tini-N. Scivoletto [edd.], Prefazioni, prologhi, proemi di opere tecnico-scien­ tifiche latine, Roma, Herder, 1990) . Sui giurisperiti F. Schulz, Storia della giurisprudenza romana, tr. it. Firenze, Sansoni, 1968, e M. Bretone, Tecni­ che e ideologie dei giuristi romani, Napoli, Esi, 19822 (con la discussione di P. Fedeli, in « RFIC », a. cxi 1983, pp. 495-502) ; inoltre A. Schiavone, Giuristi e nobili nella Roma repubblicana, Roma-Bari, Laterza, 1987, M. Bretone, Storia del diritto romano, ibid. 19893, e il magistrale F. Wieacker, Romische Rechtgeschichte. Quellenkunde, Rechtsbildung, jurisprudenz und Rechtsliteratur, I (unico finora uscito), Miinchen, Beck, 1988. Sulla nar­ rativa antica (romanzo e racconto) sono basilari le rassegne di R. Helm, Der antike Roman, Gottingen, Vandenhoeck & Ruprecht, 19562, e soprattutto di B.E. Perry, The Ancient Romances. A literary-historical Ac­ count oJTheir Origins, Berkeley- Los Angeles, Univ. of California Press, 1967; per il campo latino sono specifici P.G. Walsh, The Roman Nove[, Cambridge, Univ. Press, 1970, e L. Pepe, Per una storia della narrativa la­ tina, Napoli, Armanni, 1951, e Sermo Milesius, Napoli, Esi, 1987 (a cura del Pepe cfr. anche i volumi miscellanei Materiali e contributi per la storia della narrativa greco-latina, I-n, Perugia, Università degli Studi, 19761978, e Semiotica della novella latina. Atti del Seminario [ . . . ] Perugia 1985, Roma, Herder, 1986) . Sul "manuale" antico cfr. M. Fuhrmann, Das sys­ tematische Lehrbuch, ein Beitrag zur Geschichte der Wissenschaften in der An­ tike, Gottingen, Vandenhoeck & Ruprecht, 1960, e E. Malaspina, Ars temperans. Itinerari verso la comunicazione polivalente nel mondo latino, Ge­ nova, DARFICLET, 1988 (sui prontuari vd. invece B. Deinlein, Das romi­ sche Sachbuch, diss. Erlangen 1975) ; sugli enciclopedisti F. Della Corte, Enciclopedisti latini, rist. Genova, Tilgher, 1989 (= 1946) , e H.Fuchs, En­ zyklopiidie, in RAC, v 1962, coll. 504-15; sui grammatici cfr. K. Barwick, Remmius Palaemon und die romische Ars grammatica, Leipzig, Dieterich, 1922, e R.A. Kaster, Guardians ofLanguage: the Grammarian and Society in Late Antiquity, Berkeley-Las Angeles-London, Univ. of California 195

MARIO

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N O N N O - PAO L O

DE

PAO L I S - C A R L O D I G I OV I N E

Press, 1988 (con appendice prosopografica: per l'età piu antica vd. J. Christes, Sklaven und Freigelassene als Grammatiker und Philologen im an­ tiken Rom, Wiesbaden, Steiner, 1979) ; sugli scrittori de re rustica vd. R. Martin, Recherches sur les agronomes latins, Paris, Les Belles Lettres, 1971; su quelli de re militari V. Giuffré, La letteratura "de re militari'� Napoli,]o­ vene, 1974. Sulle declamazioni è da vedere S.F. Banner, Roma n Decla­ mation in the Late Republic and Early Empire, Liverpool, Univ. Press., 1949 (inoltre H. Bornecque, Les déclamations et les déclamateurs d'après Séneque le Père, Lille, Univ. de Lille, 1902; su retorica e oratoria in gene­ rale cfr. infra, pp. 206 sg.). 3· Studi e raccolte Si presenta in questa sezione, in ordine alfabetico, una serie (inevi­ tabilmente parziale e arbitraria) di opere di taglio sia cronologico che sistematico riguardanti forme e problemi generali della cultura lette­ raria romana; nella lista è compresa anche una ristretta selezione del­ le piu vaste raccolte di articoli e saggi, letterari e filologici, di latinisti esemplari. AAYV., L'injluence grecque sur la poésie latine de Catulle à Ovide, Van­ doeuvres-Genève, Fondation Hardt, 1956; ].M. André, L'otium dans la vie morale et intellectuelle romaine des origines à l'époque augustéenne, Paris, PuF, 1965; Id., La philosophie à Rome, ibid. 1977; H. Bardon, Les empe­ reurs et les lettres latines d'Auguste à Hadrien, Paris, Les Belles Lettres, I9682;J. Bayet, Mélanges de littérature latine, Roma, Ed. di Storia e Lette­ ratura, 1967; G. Becatti, Arte egusto negli scrittori latini, Firenze, Sansoni, I9SI; Th. Bergk, Kleine philologische Schriften, I, Zur romischen Literatur, Halle a.S., Buchhandlung des Waisenhauses, 1884; M. Bettini, Antro­ pologia e cultura romana. Parentela, tempo, immagini dell'anima, Roma, La Nuova Italia scientifica, 1986; JW. Binns (ed.), Latin Literature of the Fourth Century, London-Boston, Routledge & Kegan Paul, 1974; F. Buecheler, Kleine Schnften, I-m, Leipzig-Berlin, Teubner, 1915-1930; K. Biichner, Humanitas Romana, Heidelberg, Winter, 1957; Id., Studien zur romischen Literatur, I-X, Wiesbaden, Steiner, 1962-1979; A. Cartault, La poésie à Rome, Paris, Payot, 192r;].P. Cèbe, La caricature et la parodie dans le monde roma in antique des origines à Juvénal, Paris, de Boccard, 1966; C. Cichorius, Riimische Studien. Historisches Epigraphisches Literargeschichtli­ ches aus vier ]ahrhunderten Roms, Leipzig-Berlin, Teubner, 1922; G.B.

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BIBLIOGRAFIA DELLA LETTERATURA LATINA

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Quellenkunde, Bibliographie, Darmstadt, Wissensch. Buchgesell., 1973), può essere utile ricordare i principali repertori prosopografici a di­ sposizione dello studioso, cominciando, per il periodo repubblicano, da T.R.S. Broughton, The Magistrates of the Roman Republic, I-11, New York, American Philol. Association, 1951-1952, e III, Supplement, Atlan­ ta, Scholars Press, 1986, e per gli imperatori dall'agile D. Kienast, Ro­ mische Kaisertabelle. Grundziige einer romischen Chronologie, Darmstadt, Wissensch. Buchgesell., 1990. Per l'impero fino al terzo secolo la vec­ chia Prosopographia imperii Romani saec. I. II. III. di E. Klebs-H. Dessau­ P. von Rohden, I-III, Berlin, Reimer, 1897-1898, non è ancora stata completamente sostituita dalla nuova opera omonima di E. Groag-A. Stein-L. Petersen, i cui primi v volumi (Berlin-Leipzig, de Gruyter, 1933-1987) coprono le lettere A-0. Per l'età tardoantica si dispone di A.H.M. Jones-J.R. Martindale-J. Morris, The Prosopography ofthe Later Roman Empire, I-11, Cambridge, Univ. Press, 1971-1980, e di A. Man­ douze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne (303-533), Paris, CNRs, 1982 (Prosopogr. Chrét. du Bas-Empire, I) . Fra le opere di ricostruzione storica che mettono maggiormente a frutto lo strumento prosopografico si ricordano, accanto al classico F. Miinzer, Romische Adelsparteien und Adelifamilien, Stuttgart, Metzler, 1920, la Roman Revolution di R. Syme, Oxford, Clarendon Press, 1939 (tr. it. Torino, Einaudi, 19742), e poi almeno F. Cassola, I gruppi politici romani nel III secolo a.C., Trieste, Ist. di St. antica dell'Univ., 1962; T.P. Wieseman, New Men in the Roman Senate 139 B.C.-A.D. 14, Oxford, Univ. Press, 1971; M.TW. Arnheim, The Senatorial Aristocracy in the Later Roman Empire, Oxford, Clarendon Press, 1972; E.S. Gruen, The Last Generation of the Roman Republic, Berkeley-Las Angeles-London, Univ. of California Press, 1974; J. Matthews, Western Aristocracies and Imperia l Court A.D. 364-425, Oxford, Clarendon Press, 1975; R. MacMullen, Roman Government's Response to Crisis (A.D. 235-337), New Haven- London, Yale Univ. Press, 1976; D. Nellen, Viri litterati. Gebildetes Beamtentum und spatromi­ sches Reich im Westen zwischen 284 und395 n. Chr., Bochum, Brockmeyer, 19812. 2. Antichità In tema di antichità romane uno strumento imprescindibile resta ancora il Dictionnaire des antiquités di Daremberg-Saglio (cit. supra, p. 200

BIBLIOGRAFIA DELLA LETTE RATURA LATINA

159). I manuali classici di antichità pubbliche e private si devono en­ trambi a J. Marquardt, rispettivamente Romische Staatsverwaltung, Leipzig, Hirzel, 1881-18852 (tre voli.), e Das Privatleben der Romer, ibid. 1886-18872 (due voli., rivisti da A. Mau); per le antichità private vd. anche H. Bltimner, Die romischen Privataltertiimer, Mtinchen, Beck, 1911, ed inoltre la grande opera di L. Friedlander, Darstellungen aus der Sittengeschichte Roms in der Zeit von August bis zum Ausgang der Antonine, Leipzig, Hirzel, 19108 (1921-1922 1 0); trattazioni piu agili sono quelle dei ben noti J. Carcopino, La vita quotidiana a Roma all'apogeo dell'impe­ ro, tr. it. Roma-Bari, Laterza, 19828 (19411), e U.E. Paoli, Vita romana, Milano, Mondadori, 1976 (ristampa dell'ed. Firenze, Le Monnier, 1962); ancora interessante (sulla gestualità) K. Sittl, Die Gebarden der Griechen und Romer, Leipzig, Teubner, 1890; piu recente J.P:V.D. Bals­ don, Life and Leisure in Ancient Rome, London, Duckworth, 1969; im­ portante anche per la letteratura P. Grimal, Les jardins romains, Paris, PUF, 19692 (tr. it. Milano, Garzanti, 1990). Sulle istituzioni vd.J. Gau­ demet, Institutions de l'antiquité, Paris, Sirey, 1967, e J. Ellul, Storia delle istituzioni. L'antichità, tr. it. Milano, Mursia, 1981 (inoltre L. Homo, Le istituzioni politiche romane. Dalla Città allo Stato, tr. it. ibid. 1975). Sul ma­ trimonio è appena uscito S. Treggiari, Roman Marriage. Iusti coniuges Jrom the Time of Cicero to the ti me of Ulpian, Oxford, Clarendon Press, 1991 (cfr. inoltre B. Rawson [ed.], Marriage, Divorce and Children in An­ cient Rome, Oxford, Clarendon Press, 1991). Sulla vita pubblica vd. C. Nicolet, Il mestiere di cittadino nell'antica Roma, tr. it. Roma, Editori Riu­ niti, 1980. Sulla politica vd. H. Haffter, Romische Politik und romische Po­ litiker, Heidelberg, Winter, 1967. Fra gli innumerevoli altri campi ab­ bracciati dallo studio delle antichità romane, mi limito ancora a ricor­ dare, per la scienza, W. H. Stahl, La scienza dei romani, tr. it. Roma-Bari, Laterza, 1974 (e vd. anche AA:VV., Scienza e tecnica nelle letterature classi­ che, Genova, l st. di filo l. class. e mediev., 1980), e per l'educazione, ol­ tre al classico H.I. Marrou, Storia dell'educazione nell'antichità, tr. it. Ro­ ma, Studium, 1966, S.F. Bonner, L'educazione nell'antica Roma. Da Cato­ ne il Censore a Plinio il Giovane, tr. it. Roma, Armando, 1986; cfr. inoltre F. Ktihnert, Allgemeinbildung und Fachbildung in der Antike, Berlin, Akad.-Verl., 1961, e, per l'età tardoantica, P. Riché, Educazione e cultu­ ra nell'Occidente barbarico dal VI all'VIII secolo, tr. it. Roma, Arman­ do, 1966. 201

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3· Epigrafia Si riproduce con minimi ritocchi redazionali la « bibliografia som­ maria » al proprio saggio Le scritture esposte (in questo Spazio letterario, II pp. 271-305) fatta cortesemente pervenire alla Direzione dell'opera dall'autore G.C. Susini. Le iscrizioni latine sono raccolte, ordinate e pubblicate nel Corpus inscrip­ tionum Latinarum ( CIL), grande collana promossa già alla metà dell' Ottocen­ to da Teodoro Mommsen - e dopo gli auspici di B. Borghesi - per l'Accade­ mia delle Scienze di Prussia, in molti volumi e tomi con numerosi supple­ menti anche recenti (l'ultimo supplemento al vol. I, che raccoglie le iscrizio­ ni fino alla morte di Cesare - cioè di fatto le iscrizioni dell' età repubblicana ­ è stato arricchito nel 1986 di un folto aggiornamento a cura di A. Degrassi- 1. Krummrey). Quasi tutti i volumi del CIL (per un elenco dei quali vd. ad esempio il manuale della Calabi Limentani che si citerà fra poco) sono di partizione topografica (le regiones dell'Italia antica, le provincie dell'impero), alcuni sono tematici, come il xvii (da non molto avviato) sui miliari, straordi­ nari veicoli di acculturazione - come scritture esposte - lungo le grandi vie, o il progettato xviii, sui carmi epigrafici. Pubblicazioni suppletive di iscrizioni latine, oltre che in periodici, monografie e cataloghi specifici, hanno trovato luogo per qualche tempo in un'apposita collana, l' Ephemeris epigraphica (il nono ed ultimo volume è del 1913) , poi in grandi edizioni per singoli paesi: in Italia si ricordano le Inscriptiones Italiae (Roma, 1st. poligr. dello Stato), e poi i Supplementa Italica, la cui nuova serie, dal 1981 (Roma, Ed. di Storia e Lettera­ tura, poi Ed. Quasar), è curata da S. Panciera. Un insigne periodico di aggior­ namento dottrinale e bibliografico è l'Année épigraphique (Paris, PuF, dal 1888) . Per la bibliografia organica sull'epigrafia dell'età imperiale vd. M. Clauss, in ANRW, I I 1 (1974) , pp. 796-855. Sillogi di particolare valore sono le Inscriptiones Latinae selectae di H. Des­ sau, I-III, Berlin, Weidmann, 1892-1916, le Inscriptiones Latinae liberae reipubli­ cae di A. Degrassi, I-II, Firenze, La Nuova Italia, 1963-1965 (cui si riferisce il volume di Imagines, edito come Auctarium a CIL I , Berlin, de Gruyter, 1965) , nonché l'Album ofDated Latin Inscriptions di A.E. e J .S. Gordon, I-IV, Berkeley, Univ. of California Press, 1958-1965. Periodici di particolare interesse per lo studio delle scritture esposte: « Epigraphica >> (dal 1939, diretto da A. Donati con la collaborazione di M. Bollini-A. Calbi-G.C. Susini), « Scrittura e civil­ tà » (dal 1977, diretto da A. Petrucci-G. Cavallo-A. Pratesi); inoltre la « Zeitschrift fur Papyrologie und Epigraphib (cit. supra, p. 189) . Fra i manuali piu recenti di epigrafia latina fondamentale è quello di l. Ca­ labi Limentani, Epigrafia latina, Milano-Varese, Cisalpino-Goliardica, 19914 (con ampia esemplificazione d'iscrizioni); tuttavia, a prescindere dal Cours

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BIBLIOGRAFIA DELLA LETTERATURA LATINA d'épigraphie latine di R. Cagnat (Paris, de Boccard 19144), tra i compendi ante­ riori va attentamente considerata l' Étude sur l'épigraphie latine di H. Thylander (Lund, Gleerup, 1952); si aggiungano E. Meyer, Einfiihrung in die lateinische Epigraphik, Darmstadt, Wissensch. Buchgesell., 1973; A. Calderini, Epigrafia, Torino, SEI, 1974;]. d' Encarnaçao, Introduça o ao estudo da epigrafia latina, Coim­ bra, Facultad de Letras, 1987; nonché la Guide de l'épigraphiste di piu autori, Paris, Presses de l'École Normale Supérieure, 1989 (cfr.]. Reynolds, «JRA », a. m 1990, pp. 21 sg.). Un'estesa impostazione dell'epigrafia latina come sto­ ria della comunicazione antica si trova nel manuale di G.C. Susini, Epigrafia romana, Roma,Jouvence, 1982 (con esemplificazioni di testi e appendici bi­ bliografiche); un aggiornamento ne sono i Paralipomeni di epigrafia, in « Epi­ graphica », a. xuv 1982 (ma 1983), pp. 109-21. Sulla genesi operaia, culturale e offìcinale dell'iscrizione romana vd. G.C. Susini, Il lapicida romano, Bologna, Archivio di Stato, 1986 (tr. ingl. The Roman Stonecutter, Oxford, Blackwell, 1973); sui protagonisti della produzione epi­ grafica tuttora fondamentale è L Calabi Limentani, Studi sulla società romana. Il lavoro artistico, Milano-Varese, Cisalpino, 1958; sulle officine lapidarie vd. G.C. Susini, Officine epigrafiche: problemi di storia del lavoro e della cultura, in Actes du VII< Congrès intem. d'épigraphie, Bucuresti-Paris, Les Belles Lettres, 1979, pp. 45-62; cfr. inoltre A. Donati, Tecnica e cultura dell'officina epigrafica brundisina, Faenza, Lega, 1969; D. Manacorda, Una officina lapidaria sulla via Appia, Roma, L'Erma di Bretschneider, 1979; L Di Stefano Manzella, Mestiere di epigrafista, Roma, Quasar, 1987; J.-C. Bressac, L'outillage traditionnel du tailleur de pierre de l'antiquité à nos jours, Paris, CNs, 1986. Su aspetti della storia della scrittura piu propriamente pertinenti alle iscri­ zioni pubbliche vd. il pur sempre classico]. Mallon, Paléographie roma ine, Ma­ drid, Inst. A. de Nebrija, 1952, nonché J.S. e A.E. Gordon, Contribution to the Palaeography ofLatin Inscriptions, Berkeley-Las Angeles-London, Univ. of Ca­ lifornia Press, 1957; da considerare tuttora le opere di G.R. Cardona, Antropo­ logia della scrittura, Torino, Loescher, 1981, e Sulle tracce della scrittura (Catalogo di mostra con scritti di vari autori), Bologna, Grafis, 1986. Sui procesi di alfa­ betizzazione ed acculturazione indotti dalle iscrizioni vd. G.C. Susini, L'ana­ lisi dei primi processi di acculturazione epigrafica, in Épigraphie hispanique, Paris, Centre P. Paris, 1984, pp. 167-74;]. Poucet, Rif/exions sur l'écrit et l'écriture dans la Rome des premiers siècles, in « Latomus », a. XLV I I I 1989, p. 285-311 (inoltre l'An­ cient Literacy di Harris, cit. supra, p. 185); sui fenomeni connessi con iscrizioni bilingui vd. AAYV., Bilinguismo e biculturalismo nel mondo antico, Pisa, Giardini, 1988. Sui problemi del rapporto tra il lettore antico e le scritture esposte, nonché sui raccordi del testo col monumento, l'ambiente e il paesaggio, vd. G.C. Susini, Compitare per via. Antropologia del lettore antico: meglio, del lettore ro­ mano, in « Alma mater studio rum », I 1988, fase. 1 pp. 105-24; vd. anche H. Hausle, Das Denkmal als Garant des Nachruhms, Mtinchen, Beck, 1975; M.

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MARIO DE NONNO - PAOLO DE PAOLIS - CARLO DI GIOVINE Corbier, L'écriture dans l'espace public romain, in L'urbs. Espace urbain et histoire (Ier siècle av.J.-C. - III siècle ap.J.-C.}, Rome, École française, 1987, pp. 27- 6o. Su aspetti specifici degli spazi monumentali, R. Marichal, Lecture, publication et interpretation des graffiti, in « REL », a. XLV 1967, pp. 147-67; G.C. Susini, Le iscri­ zioni plateali: osservazioni tecniche, in (( A&R », a XXII 1977, pp. 155-58; A. R. Con­ gès, Les voies romaines bordées de tombes, in «]RA », a. I I I 1990, pp. 337-50. Su aspetti piu generali della lettura a spazio aperto vd. B.MW. Knox, Silent Rea­ ding in Antiquity, in « GRBS », a. rx 1968, pp. 421-35;]. Sparrow, Visible Words. A Study ofinscriptions in and as Books and Works ofArt, Cambridge, Univ. Press, 1969. Sui rapporti tra epigrafia e scrittori antichi vd. ad esempio R. Chevallier, Épigraphie et littérature à Rome, Faenza, Lega, 1972; L. Braccesi, Epigrafia e storia­ grafia, Napoli, Liguori, 1981; vd. anche H. Solin, Epigrafia, in Enciclopedia Virgi­ liana, I I 1986, pp. 332-40. Sui carmi epigrafici, oltre alle opere cit. supra, p. 181, vd. G. Sanders, Lapides memores, Faenza, Lega, 1991 (anche su fenomeni di transizione dall'epigrafia pagana alla cristiana). Sui processi di tradizione e trasmissione dei testi epigrafici antichi e dei ri­ spettivi monumenti vd. soprattutto L Calabi Limentani, in , a. cx1v 1970, pp. 51-87; A. Primmer, Handlungsgliederung in Nea und palliata: 'Dis Exapaton' und 'Bacchides', Wien, Verl. der osterr. Akad., 1984 ( « SAWW », 441) ; E. Lefèvre, Plautus-Studien V: Plautus' Iliupersis (Ba. 925-977), in « Hermes », a. cxv1 1988, pp. 209-27; S. Rizzo, Da Crisalo a Siro: per una ricostruzione del 'Dis Exapaton' di Menandro (con alcune rifles­ sioni sui pedagoghi in commedia), in Dicti studiosus (Studi S. Mariotti), Ur­ bino, QuattroVenti, 1990, pp. 11-48. Captivi: edizioni commentate di W.M. Lindsay (Lo n don, Methuen, 1900; ed. minor Oxford, Claren­ don Press, 1920) , diJ.Brix-M. Niemeyer (Leipzig, Teubner, 19106) e di 227

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].P. Waltzing (Liège-Paris, Vaillant-Cormanne & Champion, 1920); solo testo e traduzione nella edizione postuma di L. Havet (Paris, Les Belles Lettres, 1932); cfr. G. Pasquali, Un monologo dei 'Captivi', in « RFIC », a. LV 1927. pp. 24-30 (con N. Terzaghi, in « AAT», a. LXIV 1929, pp. 95-117), e J.C.B. Lowe, Prisoners, Guards, and Chains in Plautus, 'Cap­ tivi', in « AJPh », a. cx11 1991, pp. 29-44. Casina: edizione e traduzio­ ne di E. Paratore (Firenze, Sansoni, 1959), testo e commento di W. Th. MacCary-M.M. Willcock (Cambridge, Univ. Press, 1976; cfr. G. Chia­ rini, in « SIFC », a. xux 1977. pp. 209-30); cfr. E. Lefèvre, Plautus-Stu­ dien III: Von der Tyche-Herrschaft in Diphilos' 'Klerumenoi' zum Triumma­ tronat der 'Casina', in « Hermes », a. cvn 1979, pp. 311-39; Chiarini, Il tea­ tro della parola, cit. (vd. supra, p. 223), pp. 131-65 (e, in chiave storiografi­ ca, Per una storia dell'esegesi plautina I: i versi didascalici della 'Casina' (pro!. 29-34), in « SCO », a. xxxi 1981, pp. 119-53); M. Puelma, Plautus und der Titel der'Casina', in « MH », a. XLV I988, pp. 13-27; C. Questa, Lettura del­ la 'Casina', in C. Questa-M. Scandola, Tito Maccio Flauto. 'Casina', Mila­ no, Rizzoli, 1988, pp. 61-105; S. O'Bryhim, The Originality ojPlautus' Cistellaria: mancano 'Casina', in « AJPh », a. ex 1989, pp. 81-103. commenti moderni; cfr. comunque W. Studemund, Herstellungsver­ such derplautinischen 'Cistellaria', in W. Studemund (ed.), Studien aufdem Ce biete des archaischen Lateins, n, Berlin, Weidmann, 1891, pp. 417-36; E. Fraenkel, Das Originai der 'Cistellaria' des Plautus, in « Philologus », a. Lxxxvii 1932, pp. 33-62; W. Stiss, Zur 'Cistellaria' des Plautus, in « RhM », a. LXXXIV 1935, pp. 161-87 (e Nochmafs zur C.d.P, ibid. LXXXVII 1938, pp. 97-141); W. Ludwig, Die plautinische 'Cistellaria' und das Verhiiltnis von Gott und Handlung bei Menander, in Ménandre, Vandoeuvres- Genève, Fondation Hardt, 1970, pp. 43-110; E. Paratore, La struttura della 'Cistel­ laria' di Flauto, in « AAP )), a. xxxi 1981, pp. 429-45. Curculio: edizio­ ni commentate di]. Collart (Paris, PUF, 1962) e di G. Monaco (Paler­ mo, Palumbo, 1969); cfr. E. Fantham, The 'Curculio' ofPlautus: an Illu­ stration ojPlautine Methods in Adaptation, in « CQ », a. xv 1965, pp. 84100; J .M. André, L'argent chez Plaute: autour du 'Curculio', in «Vichiana », a. xn 1983, pp. 15-35; O. Zwierlein, Zur Kritik und Exegese des Plautus I: 'Poenulus' und 'Curculio', Stuttgart, Steiner, 1990 ( « AAWM », 1990 4). Epidicus: grande commento di G.E. Duckworth(-A.L. Wheeler) (Prin­ ceton, Univ. Press, 1940); cfr. poi E. Fantham, Plautus in Miniature. Com­ pression and Distortion in the 'Epidicus', in « Pap. Liverpool Class. Semin. », Menaechmi: edizioni commentate di]. Brix-M. a. m 1981, pp. 1-28. 228

B I B L I O G RAFIA D E LLA LETTE RATURA LATINA

Niemeyer (Leipzig, Teubner, 1912s), P. ThoresbyJones ( Oxford, Cla­ rendon Press, 1918), N. Terzaghi (Torino, Paravia, 1929), N. Moseley­ M. Hammond (Cambridge, Mass., Harvard Univ. Press, 1953); cfr. inoltre E. Segal, The 'Menaechmi', Roman Comedy ofErrors, in «YCS », n. xxix 1969, pp. 75-93; E. Woytek, ZurHerkunft derArztszene in den 'Menaechmi' des Plautus, in « WS », a. xcv 1982, pp. 165-82; C. Questa, Lettura dei 'Me­ naechmi', in Tito Maccio Flauto, I 'Menecmi', Milano, Rizzoli, 1984, pp. 6179; A. Primmer, Die Handlung der 'Menaechmi', I -n, in « WS >>, a. c 1987, pp. 97-II5, e CI 1988, pp. 193-222; M. Damen, Actors and Act-Divisions in the Greek Originai ofPlautus' 'Menaechmi', in « CW », a. LXXXII 1989, pp. 409-20; E. Stark, Die 'Menaechmi' des Plautus und kein griechisches Originai, Ttibingen, Narr, 1989. Mercator. grande edizione commentata di PJ. Enk (Leiden, Sijthoff, 1932); cfr. inoltre G. Rambelli, Comica Grae­ co-Latina, Pavia, Tip. d. Libro, 1957. pp. 33-89; D.Averna, La scena del so­ gno nel 'Mercator' plautino, in « Pan », a. vm 1987, pp. 5-17 (della stessa vd. anche Nota sull'NEJ1:n:opoç di Filemone, in « Dioniso », a. LVIII 1988, pp. 39-52). Miles gloriosus: edizione a parte di O. Ribbeck (Leipzig, Teubner, 1881); edizioni commentate di A.O.F. Lorenz, (Berlin, Weidmann, 18862) , ]. Brix-M. Niemeyer-0. Kohler (Leipzig, Teub­ ner, 19644), N. Terzaghi (Palermo-Roma, Sandron, 1927), M. Ham­ mond-A.M. Mack-W. Moskalew (Cambridge, Mass., Harvard Univ. Press, 19702); cfr. H. Drexler, Zur Interpretation des plautinischen 'Miles gloriosus', in « Hermes », a. LXIV 1929, pp. 339-75; G. Williams, Evidence for Plautus' Workmanship in the 'Miles gloriosus', ibid. LXXXVI 1958, pp. 79105; L. Schaaf, Der 'Milesgloriosus' des Plautus un d sein griechisches Originai. Ein Beitrag zur Kontaminationsfrage, Mtinchen, Fink, 1977; C. Questa, Lettura del 'Miles gloriosus', in C. Questa-M. Scandola, Tito Maccio P/auto. Il soldato fanfarone, Milano, Rizzoli, 1980, pp. 61-78; Chiarini, Il teatro della parola, cit. (vd. supra, p. 223), pp. 79-122; E. Lefèvre, Plautus-Studien IV: Die Umformung des 'AÀ.a(wv zu der Doppel-Komiidie des 'Miles glorio­ Mostellaria: commenti di sus', in « Hermes », a. cxn 1984, pp. 30-53. A.O.F. Lorenz (Berlin, Weidmann, 18832), E.A. Sonnenschein ( Ox­ ford, Clarendon Press, 19072), N. Terzaghi (Torino, Paravia, 1929), ]. Collart (Paris, PuF, 1970); introduzione, testo, traduzione e note (in­ sieme col Persa) di M. Bettini (Milano, Mondadori, 1981); cfr. inoltre C. Questa, Lettura della 'Mostellaria', in C. Questa-M. Scandola, Tito Mac­ cio Flauto. La casa del fantasma, Milano, Rizzoli, 1983, pp. 61 -75; J.C.B. Lowe, Plautine Innovations in 'Mostellaria' 529-857, in « Phoenix », a.

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xxxix 1985, pp. 6-26; S. Jakel, Semantische Strukturen in der 'Mostellaria' Persa: grande com­ des Plautus, in « Eos », a. LXXVI 1988, pp. 47-63. mento di E. Woytek (Wien, Verl. der osterr. Akad., 1982; « SAWW » 385); introduzione, testo, traduzione e note (insieme con la Mostella­ ria) di M. Bettini (Milano, Mondadori, 1981); cfr. inoltre G.L. Muller, Das Originai des plautinischen 'Persa', diss. Frankfurt 1957; M. Bettini, Il parasito Saturio, una riforma legislativa e un testo variamente tormentato ('Persa' vv. 65-74), in « SCO », a. xxvi 1977. pp. 83-104 (ritorna sul tema G. Danek, in «WS », a. CI 1988, pp. 223-41); G. Chiarini, La recita. Plauto, la farsa, la festa, Bologna, Pàtron, 19832. Poenulus: importante com­ mento di G. Maurach (Heidelberg, Winter, 19882); cfr. inoltre W.G. Arnott, The Author ofthe Greek Originai ofthe 'Poenulus', in « RhM », a. CII 1959, pp. 252-62; M. Sznycer, Les passages puniques en transcription lati­ ne dans le Poenulus de Plaute, Paris, Klincksieck, 1967; H.D.Jocelyn, Im­ perator histricus, in « YCS », n. xxi 1969, pp. 91-123; A. S. Gratwick, Han­ no's Punic Speech in the 'Poenulus' ofPlautus, in « Hermes », a. XCIX 1971, Pseudolus: pp. 25-45; Zwierlein, Zur Kritik, cit. (vd. supra, p. 228). edizioni commentate di A.O.F. Lorenz (Berlin, Weidmann, 1876), E.H. Sturtevant (New Haven, Yale Univ. Press, 1932), M.M. Willcock (Bristol, Bristol Classica! Press, 1987); cfr. G. Williams, Some Problems in the Construction ofPlautus' 'Pseudolus'. Appendix on the Relationship of 'Baahides' to 'Pseudolus', Hermes », a. LXXXIV 1956, pp. 424- 55; E. Pa­ ratore, La structure du 'Pseudolus', in « REL », a. XLI 1963, pp. 123- 64; E. Lefèvre, Plautus-Studien I: Die doppelte Geldkreislauf im 'Pseudolus', in « Hermes », a. cv 1977. pp. 441-54; W. Goder, Plautinisches im 'Pseudolus', in «"W]A », a. IX 1983, pp. 89-107; C. Questa, Lettura dello 'Pseudolus', in C. Questa-M. Scandola, Tito Maccio Flauto. Pseudolo, Milano, Rizzoli, 1983, pp. 61-83; H.D. Jocelyn, Studies in the Indirect Tradition ofPlautus' 'Pseudolus', I, in Filologia eforme letterarie, cit. (vd. supra, p. 213), II pp. 57Ru­ 72, e m , in Vir bonus discendi peritus, cit. (vd. supra, p. 213), 57-72. dens: grande commento di F. Marx (Leipzig, Hirzel, 1928), commenti piu brevi di E.A. Sonnenschein ( Oxford, Clarendon Press, 1901) e di H.C. Fay (London, Tutorial Press, 1969); solo testo, con ampia intro­ duzione, di A. Thierfelder (Heidelberg, Kerle, 19622); cfr. H. Drexler, Die Komposition von Terenz' 54delpen' und Plautus' 'Rudens', Leipzig, Die­ terich, 1934; E. Fraenkel, The Stars in the Prologue of the 'Rudens', in « CQ >> , a. xxxvi 1942, pp. 10-4; W.-H. Friedrich, Euripides und Diphilos, Mtinchen, Beck, 1953, pp. 171-232; E. Lefèvre, Diphilos und Plautus. Der ((

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'Rudens' und sein Origina!, Stuttgart, Steiner, 1984 (« AAWM », 1984 10). Stichus: commento di H. Petersmann (Heidelberg, Winter, 1973); cfr. W.G. Arnott, Targets, Techniques, and Tradition in Plautus, 'Stichus', in « BICS », a. xix 1972, pp. 54-79; G. Petrone, Morale e antimorale nelle commedie di Plauto. Ricerche sullo 'Stichus', Palermo, Palumbo, 1977. Tri­ nummus: commenti di]. Brix-M. Niemeyer (Leipzig, Teubner, 1907S) e J.P. Waltzing (Louvain, Peeters, 1913); cfr. W.S. Anderson, Plautus' Trinummus'. The Absurdity of Officious Morality, in «Traditio », a. xxxv 1979, pp. 333-45; R. Hunter, Philemon, Plautus, and the 'Trinummus', in Truculentus: commenti di PJ. « MH », a. xxxvii 1980, pp. 216-30. Enk (1-11, Leiden, Sijthoff, 1953) e di K.-H. Kruse (Kommentar zu Plau­ tus' Truculentus', diss. Heidelberg 1974); cfr. PJ. Enk, Plautus' Truculen­ tus', in Classica! [ . . . ] Studies in Honor ojB.L. Ullman, Roma, Ed. di Storia e Letteratura, 1 pp. 49-65; G. Broccia, Appunti sull'ultimo Plauto. Per l'in­ terpretazione del Truculentus', in « WS », a. xcv 1982, pp. 149-64; P. Rau, Textvorschlage zu Plautus' 'Truculentus', in « RhM », a. cxxvm 1985, pp. Vidularia: commento di R. Calderan (Palermo, Vittorietti, 296-305. 1982); cfr. K. Dér, Vidularia. Outlines of a Reconstruction, in « CQ », a. xxxvii 1987, pp. 432- 43. Fragmenta: particolarmente pregevoli, fra le raccolte in calce ad edizioni di tutto Plauto (citate supra, p. 220), quella di G. Goetz (nel vol. IVl5 dell'edizione di Ritschl ed allievi, 1894) e quella del Leo ( n pp. 523-53); edizione separata di F. Winter (Bonn, Cohen & Sohn, 1885); ottimo commento ad una scelta di fram­ menti in A. Traina, Comoedia, pp. 88-91 (con ulteriore bibliografia). Tradizione manoscritta: orienta in generale RJ. Tarrant, in TTpp. 302-7 (da correggere con C. Questa, in « Maia », a. xxxvi 1984, pp. 15155; vd. anche R.M. Thomas, in « Scriptorium », a. XL 1986, pp. 82-87); cfr. inoltre EACL, II pp. 229-41 e m/2 pp. 108-Io. Sulla storia del testo nell'antichità resta fondamentale Leo, Plautinische Forschungen, cit. (vd. supra, p. 221), pp. 1-62 (e si ricordi anche W.M. Lindsay, Ancient Editions ofPlautus, Oxford, Parker & Co., 1904); sull' « antichissima edizione dei cantica » vd. Questa, Numeri innumeri, cit. (vd. supra, p. 172), pp. 23159 (per altri aspetti della mise en page di Plauto vd. C. Cazzola, in « StUrb », a. LVI I 1984, pp. 11-29; A. Tontini, ibid. LX 1987, pp. 101-47; Ead., ibid. LXI 1988, pp. 229-96). Per lo studio del palinsesto Ambrosia­ no è indispensabile W. Studemund, T Maccius Plautus. Fabularum reli­ quiae Ambrosianae, Berlin, Weidmann, 1889. Sulla fenomenologia te­ stuale dei codici "palatini", vd. C. Questa, Parerga Plautina. Struttura e 231

MARIO DE N O N N O - PAOLO DE PAO L I S - CARLO DI G I OV I N E

tradizione manoscritta delle commedie, Urbino, Università, 1985, pp. 89167; sulla tradizione in età umanistica: Id., ibid., pp. 171-269, ed inoltre R. Cappelletto, La 'Lectura Plauti' del Pontano, con edizione dellepostille del cod. Vindob. lat. 3168 e osservazioni sull"Italia recensio', Urbino, Quattro­ Venti, 1988 (con bibliografia), e K.H. Chelius, Die codices minores des Plautus. Forschungen zur Geschichte und Kritik, Baden-Baden, Koerner, 1989. Su sigle, didascalie e cambi di scena vd. Andrieu, Le dialogue anti­ que, cit. (vd. supra, p. 194), passim; B. Bader, Szenentitel und Szeneneintei­ lung bei Plautus, diss. Ti.ibingen 1970; K.U. Wahl, Sprecherbezeichnungen mi t griechischen Buchstaben in den Hss. des Plautus und Terenz, diss. Ti.ibin­ gen 1974; R. Raffaelli, Prologhi, perioche, didascalie nel Terenzio Bembino e nel Plauto Ambrosiano, in « S&C », a. IV 1980, pp. 41-101. Fra i numerosi studi dedicati alla fortuna di Plauto e del suo teatro dall'antichità all'età moderna si segnalano: K. von Reinhardstottner, Plautus. Spiitere Bearbeitungen plautinischer Lustspiele, Leipzig, Friedrich, 1886; V. De Amicis, L'imitazione latina nella commedia italiana del XVI secolo, Firenze, Sansoni, 18972; M. Delcourt, La tradition des comiques an­ ciens en France avant Molière, Liège-Paris, Droz, 1934; Ò. Lindberger, The Traniformations of :Amphitryon', Stockholm, Almqvist & Wiksell, 1956; E. Paratore, Plauto, Firenze, Sansoni, 1961; H.-D. Blume, Plautus und Shakespeare, in « A&A », a. xv 1969, pp. 135-58; D. Nardo, La 'Vacca­ ria' di Ruzzantefra Plauto e Terenzio, in « Lettere italiane », a. xxm 1971, pp. 1-27 (e Ruzzante e i volgarizzamenti di Plauto, in « AMAPat », a. LXXXVI 1973-1974, fase. 3 pp. 225-36); Ronconi, Interpretazioni letterarie, cit. (vd. supra, p. 198), pp. 142-68 e 211-42; E. Paratore, Il teatro latino nel mondo contemporaneo, in « Dioniso », a. XLV 1971-1974, pp. 511-53; C. Questa, Il ratto dal serraglio. Euripide, Plauto, Mozart, Rossini, Bologna, Pàtron, 1979; L. Braun, Scenae suppositiciae oder DerJalsche Plautus, Got­ tingen, Vandenhoeck & Ruprecht, 1980; G. Chiarini, Lessing e Plauto, Napoli, Liguori, 1983. Utili notizie anche in calce alle Letture di Aulu­ laria, Casina, Menaechmi, Miles, Mostellaria e Pseudolus di C. Questa, nei volumetti BuR citati sopra ciascuno a suo luogo. ENNIO

Ottime rassegne bibliografiche (non prive di contributi personali) di S. Timpanaro jr., Ennius, in « AAHG », a. v 1952, pp. 195-212 (sulla 232

B I B L I O G RAFIA DELLA LETTE RAT U RA LAT I NA

produzione scientifica a cavallo della seconda guerra mondiale), e H.D. Jocelyn, The Poems of Quintus Ennius, in ANR W, I 2 (1972), pp. 987-1026; specifici sui frammenti tragici Mette e De Rosalia (vd. supra, p. 214), rispettivamente pp. 55-78 e 95-119. Frutto di cinquant'anni di studio furono le Ennianae poesis reliquia e diJ. Vahlen (Leipzig, Teubner, 19032; 18541), che restano, nonostante i difetti da piu parti rilevati, insostituite come edizione complessiva (amplissimamente documentata) di tutto Ennio (particolarmente pregevoli la praefatio, pp. III-ccxxiv, suddivisa in Historia Enni e De li­ bris Ennianis, e l' Index sermonis, pp. 257-99; vd. inoltre A. Lunelli, Postille inedite di Vahlen alla seconda edizione di Ennio, in « RFIC », a. cviii 1980, pp. 55-84 e 174-217 = I. V. Curae Ennianae ultimae, Amsterdam, Hakkert, 1988); non trascurabile è però anche l'edizione di L. Mtiller, che del Vahlen fu acerbo avversario (St. Petersburg, Ricker, 1885, accompa­ gnata da Quintus Ennius. Bine Einleitung in das Studium der romischen Poe­ sie, ibid. 1884). Scarne note e la traduzione inglese accompagnano l'e­ dizione in ROL, I pp. 1-465, diffuso apparato critico-esegetico (e tra­ duzione italiana) in PLA pp. 46-89 126-57 274-515. Per i soli Annales, pubblicati e commentati linguisticamente da G. Valmaggi già nel 1900 (Torino, Loescher; meno pregevole il commento di E.M. Steuart, Cam­ bridge, Univ. Press, 1925), è giunto recentemente in porto, dopo una gestazione anche in questo caso pluridecennale, il grande commento di O. Skutsch (The Annals oJQ. Ennius, Oxford, Clarendon Press, rist. corr. 1986), fondamentale anche se non definitivo (cfr. le recensioni di H.D.Jocelyn, in « RFIC », a. cxv 1987. pp. 444-58; TJ. Cornell, in «JRS », a. Lxxvi 1986, pp. 244-50;].K.Newman, in «]Ph », a. cix 1988, pp. 43141; D.O. Ross, in « CPh », a. LXXXIII 1988, pp. 251-60; UW. Scholz, in « GGA » , a. ccxu 1989, pp. 157-69). Per i frammenti tragici (cfr. TRFpp. 17-85; per i pochi comici vd. CRFpp. 5 sg.) si possiede l'erudito com­ mento di H.D.Jocelyn (Cambridge, Univ. Press, 1967; purtroppo non commenta i frammenti di sede incerta). Per i frammenti del cosiddet­ to "Ennio minore" (Satire, Evemero, Scipione, Hedyphagetica, ecc.) è di li­ vello molto inferiore alle opere precedentemente citate il commento di E. Bolisani, Ennio minore, Padova, « Messaggero », 1935. Non si è purtroppo concretizzata l'edizione di tutto Ennio progettata nell' im­ mediato dopoguerra da S. Timpanaro (sintesi aggiornata degli im­ portanti articoli preparatori usciti fra 1946 e 1952 nei Ripensamenti enniani, in Contributi di filologia, cit. (vd. supra, p. 199), pp. 623-71; cfr. +

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inoltre « Gnomon », a. X L 1968, pp. 666-71, e xLII 1970, pp. 354-64; solle­ citati anche dall'uscita del commento di Skutsch sono i piu recenti Due note enniane, in « RFIC », a. cxiv 1988, pp. 5-46 (e 333 sg.), Quanti concili degli dei negli Y!nnali' di Ennio?, in « G IF », a. xu 1989, pp. 209-31) e Anco­ ra su Ennio e le lacrime di Omero, in « RFIC », a. CXIX 1991, pp. 5-43. Lo studio di Ennio non può prescindere dalla lettura della ricca vo­ ce Q. Ennius di F. Skutsch, in RE, v 2 (1905) , coli. 2589-628, e delle illu­ minanti Lezioni su Ennio di S. Mariotti (Pesaro, Federici, 1951; rist. To­ rino, Bottega d'Erasmo, 1966; è imminente, presso la QuattroVenti di Urbino, una nuova edizione, con in appendice la ristampa dei nume­ rosi ed acutissimi Enniana dello studioso); disuguale, ma non trascu­ rabile, M. Lenchantin de Gubernatis, Ennio. Saggio critico, Torino, Boc­ ca, 1915. Luci ed ombre nel volume collettivo (coordinato da O. Skutsch) Ennius, Vandoeuvres-Genève, Fondation Hardt, 1972 (re­ censito dal Mariotti, in «JRS », a. LXVI 1976, pp. 262-65) . Importante ed informato Suerbaum, Untersuchungen zur Selbstdarstellung, cit. (vd. supra, p. 212) , pp. 43-295 e 305-55; vd. inoltre Garbarino, Roma e lafilosofia, pp. 259-312 e 580-94. Tra le raccolte di contributi vari non si possono tace­ re, per l' Ottocento, gli Enniana di Th. Bergk (nelle Kleine Schrifien cit. [vd. supra, p. 196] , pp. 209-316) e del Vahlen (in Opuscula Academica e Gesammelte philol. Schrifien (cit. entrambi supra, p. 199), rispettivamente I pp. 34-41, 52-61, 88-102, 379-85, 401-20; II pp. 36-51, e I pp. 393-423; I I pp. 226-81, 388-409, 464-76, 521-36) , per il nostro secolo gli Studia En­ niana di O. Skutsch (London, Athlone Press, 1968; altri contributi en­ niani sono registrati in N.M. Horsfall, Otto Skutsch. A Bibliography, in BICS », a. xxvii 1980, 5 pp. n.n., col supplemento in Vir bonus discendi peritus, cit. [vd. supra, p. 213 ] , p. Ix; postume sono uscite le Two Notes on Ennius, in « Maia », a. XLII 1990, pp. 25-27) ; prevalentemente all'Ennio minore sono dedicati gli Studi e note su Ennio di M. Bettini, Pisa, Giar­ dini, 1979 (e gli Enniana di A. Kessissoglu, in « RhM », a. cxxxm 1990, pp. 70-80) . Sulla biografia del poeta, oltre alle classiche trattazioni nel­ la cit. praefatio del Vahlen (pp. m-xix) e nella voce Ennius di F. Skutsch (coli. 2589-92) , vd. E. Badian, Ennius and His Friends, nel cit. Ennius della Fondation Hardt, pp. 151-99 (con la discussione alle pp. 200-8) ; cfr. inoltre S.M. Goldberg, Poetry, Politics, and Ennius, in «TAPhA », a. cxix 1989, pp. 247-61, e M. Martina, Ennio poeta cliens, in « QFC », a. I I 1979, pp. 13-74. Sulla cronologia delle opere aggiornato sommario nell' edi­ zione degli Annali di O. Skutsch, pp. 2-7. > , a. xcvn 1948, p. 354); W.-H. Friedrich, Zur altlateinischen Dich­ tung, in « Hermes », a. LXXVI 1941, pp. II3- 17 (e Ennius-Erkliirungen, in « Philologus », a. xvcn 1948, pp. 277-301); G. Pascucci, Ennio, a nn., 56162 V.2 e un tipico procedimento di avçrJazç nella poesia latina, in « SIFC », a. xxx 1958, pp. 79-99 (e Lo scoppio delle ostilità nella guerra annibalica secon­ do il racconto degli ltnnali' di Ennio, in Poesia latina in frammenti, pp. 10315); J.H. Waszink, Retractatio Enniana, in « Mnemosyne », a. xv 1962, pp. II3-32 (e Il proemio degli ltnnali' di Ennio, in « Maia », a. xvi 1964, pp. 327-40); G. Mazzoli, Ilframmento enniano Laus alit artis e il proemio al XVI libro degli ltnnales', in « Athenaeum », a. XLII 1964, pp. 307-33; A. Grilli, Polemica e cultura nei proemi degli ltnnali', in Studi enniani, Brescia, Paideia, 1965, pp. n -99; A. Kambylis, Die Dichterweihe und ihre Symbolik, Heidelberg, Winter, 1965, pp. 191-204; M.von Albrecht, Ein Pferde­ gleichnis bei Ennius, in « Hermes », a. xcvi i 1969, 333-45; A. Ronconi, In­ terpretazioni enniane, in « SCO », a. xix-xx 1970-1971, pp. 90-98 (ristam­ pato con altri Enniana del R. in Da Omero a Dante, Urbino, Argalia, 1981, pp. n9-56); H.D.Jocelyn, Urbs augurio Augusto condita. Ennius ap. Cic. Div. I, 107 (=Ann. 77-96 V.2), in « PCPhS », a. XVII 1971, pp. 44-74; A. Lunelli, Solis rota. Ennio, l!nn.' 558 Vahl.2 e la tradizione di una metafora, in Scritti in on. di C. Diano, Bologna, Pàtron, 1975, pp. 201-16; R. Reggia'

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degli :A.nnales' di Ennio: programma letterario e polemica, Roma, Ateneo, 1979; J.K. Newman, Memini me fiere pavum: Ennius and the Quality ofthe Latin Aesthetic Imagination, in « ICS », a. vm 1983, pp. 17393; D. Feeney, The Reconciliations ofluno, in « CQ », a. xxxiv 1984, pp. 179-94; A. Setaioli, Ennio egli esametri latini di Omero. Una nuova testimo­ nianza sul proem.io degli :A.nnali' ?, in « WS )> , a. xvm 1984, pp. 137-42; P. Frassinetti, Ennio e Luni, in « CCC », a. vr 1985, pp. 161-76; A. Golzio, Due note enniane. Postilla, in « MD », a. xx-xxi 1988, pp. 265-88 (del Gol­ zio si attende negli Atti dei Lincei un contributo su ann. 234-51 V.2); H.D. Jocelyn, Romulus and the 'Di genitales' (Enn. .:A.nn.' 110-111 Skutsch), in Studies [ . . ] C. O. Brink, Cambridge, Cambr. Philol. Soc., 1989, pp. 39-65. Recentissima è la notizia del riconoscimento di esigui frustuli papiracei enniani ad Ercolano (K. Kleve, Ennius in Herculaneum, in ì ,

TERENZIO

Un fondamentale orientamento offre la bibliografia ragionata di H. Marci, Terenz 1909-1959, in « Lustrum », a. VI 1961, pp. n4-238, e vm 1963, pp. 5-1or (e 244-47) , da integrare con l' amplissima schedatura di G. Cupaiuolo, Bibliografia terenziana (1470-1983) , Napoli, Soc. ed. Na­ poL, 1984 {alle pp. 500-3 elenco delle rassegne precedenti). Informata e meditata l'Appetzdice bibliografica di D. Nardo alla sua traduzione del

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Terenzio di H. Haffter (cit. subito appresso), pp. n1-47; si ricordi inoltre la rassegna di K. Gaiser (cit. irifra, p. 247) . Una moderna ed affidabile edizione critica terenziana manca. Co­ me testi di riferimento si ricorre normalmente alle edizioni di K. Dziatzko (Leipzig, Tauchnitz, 1884) , di R. Kauer-W.M. Lindsay (Ox­ ford, Clarendon Press, 1926; rist. 1958 con piccoli ritocchi, riguardanti soprattutto l'alter exitus dell Andria , a cura di O. Skutsch) e di]. Marou­ zeau (I-m, Paris, Les Belles Lettres, 1942-1949; con ampia introduzio­ ne e traduzione francese) ; sull' edizione di S. Prete {Heidelberg, Ker­ le, 1954) cfr. O. Skutsch, in « CR », a. VI 1956, pp. 129-33. L' apparato pio ampio resta comunque quello di F. Umpfenbach (Berlin, Weidmann, 1870; con indicazione delle fonti di tradizione indiretta). L' unico commento moderno a tutto Terenzio è quello di S.G. Ashmore (New York, Oxford University Press, 1908) ; una significativa antologia di te­ sti è commentata da A. Traina, Comoedia, pp. 107-45· Edizioni e com­ menti di singole commedie saranno indicati infra, pp. 249-252. Fra le traduzioni italiane di tutto Terenzio ottima è quella di A. Ronconi (Firenze, Le Monnier, 1960) ; si ricordano inoltre quelle di M. Scando­ la (Milano, Rizzoli, 1951 ) , di V. Soave (Torino, UTET, 1953) e di B. Pra­ to (Torino, Einaudi, 1974) . Pregevole l' Index verborum Terentianus di E.B.Jenkins, Chapel Hill, Univ. of North Carolina Press, 1932, eccel­ lente il Lexicon Terentianum di P. McGlynn, I-II, London-Glasgow, Black & Sons, 1963-1967 Una svolta negli studi terenziani è stata segnata da H. Haffter, Teren­ zio e la sua personalità artistica, intr. trad. e appendice bibliografica di D. Nardo, Roma, Ateneo, 1969 (contributo del 1953 ) , cui si possono af­ fiancare, per un primo orientamento, i piu recenti W. G. Arnott, Me­ nander, Plautus, Terence, Oxford, Clarendon Press, 1975, e H.Juhnke, Te­ renz, in Das romische Drama, pp. 223-307. Altri lavori di carattere gene­ rale sul poeta e il suo ambiente: G. Norwood, The Art ofTerence, Ox­ ford, Blackwell, 1923 (e Plautus and Terence, London, Harrap, 1932) ; N. Terzaghi, Prolegomeni a Terenzio, Torino, L'Erma, 1931; G. Jachmann, s.v P Terentius Afer, in RE, v A I (1934) , coli. 598-650; E. Reitzenstein, Te­ renz als Dichter, Amsterdam -Leipzig, Pantheon, 1940; G. Coppola, Tea­ tro di Terenzio, Bologna, Il Resto del Carlino, 1942; l. Lana, Terenzio e il movimentofilellenico in Roma, in « RFIC », a. xxv 1947. pp. 44-80 e 155-75; G. De Sanctis, Storia deì Romani, IV 2 (to. I ) , Firenze, La Nuova Italia, 1953, pp. II3-20; M. Brozek, Terenciusz i jego Komodie, Krakòw, Polska '

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B I B LI O G RAFIA D E LLA LETTE RATURA LAT I NA

Akad. Nauk, 1960; H. Strasburger, Der Scipionenkreis, in « Hermes », a. XCIV 1966, pp. 60-72; L. Perelli, Il teatro rivoluzionario di Terenzio, Firen­ ze, La Nuova Italia, 1973; E. Lefèvre (ed.) , Die romische Komodie: Plautus und Terenz, Darmstadt, Wissensch. Buchgesell., 1973 (reading di autori vari) ; K. Biichner, Das Theater des Terenz, Heidelberg, Winter, 1974; F. Arnaldi, Terenzio, in « Vichiana », a. VI 1977. pp. 3-20; L. Cicu, L'originali­ tà del teatro di Terenzio alla luce della nuova estetica e della politica del circolo scipionico, in « Sandalion » a. I 1978, pp. 73- 121; S.M. Goldberg, Under­ standing Terence, Princeton (NJ.) , Princeton Univ. Press, 1986. Non vanno dimenticate infine, anche qui, le trattazioni generali sul teatro antico di Duckworth, Beare e Sandbach cit. supra, p. 193. Sulla principale fonte biografica antica, la Vita Terentii di Svetonio premessa da Donato al suo commento delle commedie, vd. i due grandi commenti di F. Ritschl (in C. Svetoni Tranquilli praeter Caesarum libros reliquiae, ed. A. Reifferscheid, Leipzig, Teubner, 1860, pp. 479538) e di A. Rostagni (in Svetonio, 'De poetis' e Biografi minori, Torino, Loescher, 1944, pp. 26-46); cfr. inoltre W. Beare, The Life ofTerence, in « Hermathena », a. ux 1942, pp. 20-29; G. D'Anna, Sulla vita suetoniana di Terenzio, in « RIL », a. LXXXIX 1956, pp. 31-46; M. Brozek, De vita Te­ rentii suetoniana, in « Eos », a. L 1959-60, pp. 109-26. Sul discusso proble­ ma della cronologia dei drammi cfr. almeno L. Gestri, Studi terenziani, I, La cronologia, in « SIFC », a. xiii 1936, pp. 61-105 ( e R. Blum, II, Dida­ scalie e prologhi, ibid., pp. 106-16); Id., Terentiana, ibid. xx 1943, pp. 3-58; M.R. Posani, Le didascalie delle commedie di Terenzio e la cronologia, in « RAL », s. VII, a. IV 1942, pp. 247-80; O.Bianco, La cronologia delle comme­ die di Terenzio, in « ASNP », a. xxv 1956, pp. 173-90; M. Brozek, Defabu­ la rum Terentianarum ordinibus variis, in « Eos », a. LI 1961, pp. 79-84; H.B. Mattingly, The Chronology ofTerence, in « RCCM », a. v 1963, pp. 12-61; G. Rambelli, Donato e la cronologia terenziana, in « RIL », a. CIII 1969, pp. 339-68; vd. inoltre i lavori specifici sui prologhi citati subito appresso. Sulla problematica dell'originalità terenziana e del rapporto con i modelli greci è importante la rassegna di K. Gaiser, Zur Eigenart derro­ mischen Komodie. Plautus und Terenz gegeniiber ihren griechischen Vorbildern, in ANRW, I 2 (1972), pp. 1027-n1; tra i lavori successivi al cit. interven­ to di Haffter si segnalano: J. Straus, Terenz und Menander. Beitrag zu einer Stilvergleichung, diss. Bern 1955; O. Bianco, Terenzio. Problemi e aspetti del­ l'originalità, Roma, Ateneo, 1962; W. Ludwig, The Originality ofTerence and His Greek Models, in « GRBS », a. IX 1968, pp. 169-92. Sulla contami-

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natio vd. il recente contributo di Guastella, La contaminazione e ilparas­ sita, cit. (vd. supra, p. 224) , pp. n-80 (con ampia bibliografia). Su motivi, drammaturgia e rapporto col pubblico della commedia terenziana molti titoli sono già stati ricordati supra, p. 223 sg., a proposito di Plau­ to; si aggiungano T. Frank, Terence's Contribution to Plot-Construction, in « AJPh », a. xLix 1928, pp. 309-22; HJ. Gliicklich, Aussparung und Anti­ these. Studien zur terenzischen Komodie, diss. Heidelberg 1966; B. Denz­ ler, Der Monolog bei Terenz, diss. Ziirich 1968; E. Lefèvre, Die Exposition­ stechnik in den Komodien des Terenz, Darmstadt, Wissensch. Buchgesell., 1969; HW. Bruder, Bedeutung und Funktion des Verswechsels bei Terenz, diss. Ziirich 1970; G. Monaco, Spectatores plaudite, in Studia Fiorentina A. Ronconi [ . . . ], Roma, Ateneo, 1970, pp. 255-73; W. Gorler, Doppelhand­ lung, Intrige und Anagnorismos bei Terenz, in « Poetica », a. v 1972, pp. 16482; D. Gilula, Exit Motivations and Actual Exits in Terence, in « AJPh >>, a. c 1979, pp. 519-30. Sulla questione specifica dei prologhi vd., dopo il vec­ chio Ph. Fabia, Les prologues de Terence, Paris-Avignon, Thorin-Rouma­ nille, 1888, R. C. Flickinger, A Study ofTerence's Prologues, in « PhQ », a. vi 1927. pp. 235-69; M. Pohlenz, Der Prolog des Terenz, in « SIFC », a. xxvii­ xxvi i i 1956, pp. 434-43; M.R. Posani, Osservazioni su alcuni passi dei pro­ loghi terenziani, ibid. xxxvii 1965, pp. 85-n3; D. Klose, Die Didaskalien und Prologe des Terenz, diss. Freiburg in B. 1966; E. Valgiglio, Sul prologo terenziano, in « AFLM >>, a. I I I-IV 1970-1971, pp. 67-96; A. Ronconi, La polemica letteraria nei prologhi di Terenzio, in Interpretazioni letterarie, cit. (vd. supra, p. 199) , pp. 17-47; H. Gelhaus, Die Prologe des Terenz. Bine Er­ kliirung nach den Lehren von der inventio und dispositio, Heidelberg, Win­ ter, 1972; G. Focardi, Linguaggioforense nei prologhi terenziani, in « SIFC », a. XLIV 1972, pp. 55-88 (e Lo stile oratorio nei prologhi terenziani, ibid. L 1978, pp. 70-89) ; S.M. Goldberg, Terence, Cato, and the Rhetorical Prologue, in « CPh », a. LXXVI II 1983, pp. 198-2n; W.G. Arnott, Terence's Prologues, in « Pap. Liv. Lat. Sem. », a. v 1985, pp. 1-7; D. Gilula, The First Realistic Ro­ les in European Theatre: Terence's Prologues, in « QUCC », n. LXII 1989, pp. 95-106 (della stessa si veda The Concept ofBona meretrix. A Study ofTeren­ ce's Courtesans, in > , a. xcr r I93'h pp. 344-48; R. Mazzacane, I Furii poemata in Nonio, in SN, XI I986, pp. I3I-43; G. Broccia, Unframmento di Furio Anziate e un verso di Virgilio, in « RFIC », a. CXVI I I I990, pp. 43 sg. Valeria Sorano : C. Cichorius, Zur Lebensgeschichte des Valerius Soranus, in « H ermes >> , a. XLI I906, pp. 59-68; F. Della Corte, Per l'identità di Valeria Edituo con Valeria Sorano, in « RFIC >> , a. LXIII I935, pp. 68-70;]. Préaux, L'hymne à ]upiter de Valérius de Sora, in Hommages à M. Delcourt, Bruxelles, Latomus, I970, pp. I8295· Volcacio Sedigito: M. Coccia, Il canone di Volcacio Sedigito, in « StudRom >> , a. vrr I959, pp. 62-65; M. Schuster, s.v. Volcacius Sedigitus, in RE, IX A I (I96I), coll. 742-54. Sull'epigramma erotico, oltre al cit. Ross, vd. B. Luiselli, Apul. De mag. g; Gell. 19, 9, 10 e Valeria Edituo, Porcia Licino e Lutazio Catulo, in « AFLC », a. XXVIII I960, pp. I25-33; G. Lie­ berg, Puella divina. Die Gestalt dergottlichen Geliebten bei Catuli im Zu­ sammenhang der antiken Dichtung, Amsterdam, Schippers, 1962, pp. 4866; V. Tandoi, Gli epigrammi di Tihurtino a Pompei, Lutazio Ca tulo e il mo­ vimento dei preneoterici, in « QAICCF », a. I I98I, pp. I33-75 (e Gli epi­ grammi di Tiburtino dopo un'autopsia del graffito, ibid. II-III I982-I983, pp. 3-3I). Inoltre in particolare per Valeria Edituo J.R.G. Wright, A komos in Valerius Aedituus, in > , a. cxvm I990, pp. 257-8I; per Porcia Licino R. Bi.ittner, Porcius Licinus und der litterarische Kreis des Q. Lutatius Catulus, Leipzig, Teubner, I893 (con la successiva discussione sul "circolo", per cui v d. Perutelli, art. ci t., p. 259 e n. I); O.

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Ilepì éòeaJ.la:r:wv, 1969), HJ. Zumsande (Varros Menippea Papia papae, Ilepì éyxwj.liwv, 1970) e I. Steinbach (Varros Menippea Prometheus liber,

1975); fra gli studi si segnalano J. Vahlen, In M. Terenti Varronis Saturarum Menippearum reliquias coniectanea, Leipzig, Teubner, 1858; i lavori giova­ nili di E. Norden raccolti in Kleine Schriften zum Klassischen Altertum, Berlin, de Gruyter, 1966, pp. 1-87; R. Helm, Lucian und Menipp, Leip­ zig-Berlin, Teubner, 1906; vari contributi di F. Della Corte ora dispo­ nibili in Opuscula, n, Genova, Ist. di fìlol. class., 1972, pp. 121-63; B. Mo­ sca, Satira filosofica e politica nelle Menippee di Varrone, in « ASNP », a. VI 1937, pp. 41 -77; ancora F. Della Corte, La prima satira Menippea di Varro­ ne, in SN, I I I 1975, pp. 97-104; R. Astbury, Petronius, P. Oxy.J010, and Me­ nippean Satire, in « CPh », a. LXXII 1977, pp. 22-31; E. Zaffagno, Iproblemi delle Satire Menippee, in SN, IV 1977, pp. 207-52; L. Deschamps, L'attitude de Varron Jace à la rhétorique dans !es Sa tires Ménippées, in Studi Riposati, I pp. 153-70; E. Woytek, Varro, in]. Adamietz (ed.), Die romische Satire, cit. (vd. supra, p. 194), pp. 311-55; D. Shanzer, The Late Antique Tradition of Varro's Onos lyras, in « RhM », a. cxxix 1986, pp. 272-85; M. Salanitro, Le Menippee di Varrone. Contributi esegetici e linguistici, Roma, Ateneo, 1990; su lingua e stile vd. inoltre E. Woytek, Sprachliche Studien zurSatura Me­ nippea Varros, Wien-Koln-Graz, Bohlaus, 1970 (e Stilistische Untersu­ chungen zurSatura Menippea Varros, in « Eranos », a. Lxx 1972, pp. 23-58); E. Zaffagno, Index verborum quae in Saturarum Menippearum reliquiis in­ veniuntur, in SN, n 1972, pp. 139-229 (e Commento al lessico delle Menippee, ibid., I I I 1975, pp. 195-256; cfr. inoltre , a. xxxiv 1989, pp. 14-25. Edizioni critiche complete dei resti di Cicerone poeta sono state approntate da WW. Ewbank (The Poems of Cicero, London, Univ. Press, 1933; con note), da A. Traglia (Milano, Mondadori, 1963) e da]. Soubiran (Paris, Les Belles Lettres, 1972; con ampia introduzione e note); non comprendono i resti degli Aratea i FLP pp. 66-79 Morel (e pp. 79-101 Btichner, con bibliografia integrata da A. Traina, in « RFIC », a. cxiii 1985, p. 105) ; grande edizione commentata dei soli Aratea a cura di V. Buescu (Paris-Bukarest, Les Belles Lettres, 1941, rist. con prefazione di A. Ernout, Hildesheim, Olms, 1966) ; utile an­ che E. Panichi, Gli 54ratea' e i 'Phaenomena', Milano-Roma ecc., Dante Alighieri, 1969. Fra i numerosissimi contributi particolari, ricordo an­ zitutto i lavori di Ferrarino, Gtindel, Traglia, Atzert,Jones, Costanza e Traina (nonché il vol. v 1984 di « Ciceroniana »), citati supra, pp. 284 e 285 (del Ferrarino vanno ricordati subito anche i due studi su Il 'Limon' di Cicerone, in « SIFC », a. XVI 1939, pp. 51-68, e La data del 'Marius' cicero­ niano, in « RhM », a. LXXXVIII 1939, pp. 147-64, del Traina anche Cicerone tra Omero e Virgilio (tra Callimaco e Catullo?), in Letterature comparate, cit. [vd. supra, p. 245] , I pp. 429-33) ; cfr. inoltre, tra gli studi piu recenti, L. Gamberale, L'acredula di Cicerone: una variante d'autore?, in « SIFC », a. XLIII 1971, pp. 246-57 (dello stesso poi anche Cicerone, 54ratea' 55-61: Ara-

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to, 'Phaenomena' 282-286, in « RFIC )), a. CI 1973, pp. 414-41, e Il clangor del passero (Cic. poet.Jrg. 59 Traglia), in « RCCM )), a. xx 1978, pp. 911-24); R. Lamacchia, Fortuna di un verso ciceroniano ( Cic. poet.frg. IB Traglia), in Poesia latina in frammenti, pp. 349-58; G. Monaco, Su alcuni epigrammi pseudociceroniani, ibid. pp. 175-78; Ronconi, Interpreti latini di Omero, cit. {vd. supra, p. 198), pp. 41-57; F. Caviglia, Cicerone traduttore di Sojocle, in Studi [ . . . ] Traglia, cit. (vd. supra, p. 216), 1 pp. 333-50; V. Tandoi, I colombi del Tirreno in Cicerone poeta, in « Ciceroniana >>, vol. IV 1980, pp. 121-33; W. Hlibner, Corpore semifero. Ekphrasis oder Metamorphose des Steinbocks?, in « Hermes >>, a. cvm 1980, pp. 73-83; L. Ceccarelli, L'allitterazione a vo­ cale interposta variabile nell'opera poetica di Cicerone, in « RCCM )), a. xxvi 1984, pp. 23-44; W. Clausen, Cicero and the New Poetry, in « HSCPh )), a. xc 1986, pp. 159-70; R. Montanari Caldini, La torcia del sole (Cic. de con­ sul. 2, 20 sgg.), in Munus amicitiae (Scritti per A. Ronconi), n, Firenze, Le Monnier, 1988, pp. 57-89; SJ. Harrison, Cicero's 'De temporibus suis': the Evidence Reconsidered, in « Hermes )), a. cxvm 1990, pp. 455-63. Fra le opere genuine di Cicerone ci sono stati tramandati anche al­ cuni spuria, ed in particolare una Epistula ad Octavianum (edita e com­ mentata da R. Lamacchia, Firenze, Le Monnier, 1968; ed. crit. anche nella collana mondadoriana, Milano, 1967; vd. inoltre P. Grattarola, Un libello antiaugusteo. La lettera dello pseudo-Cicerone a Ottaviano, Geno­ va, Tilgher, 1988), ed una serie di orazioni {tradotte ed introdotte, con testo a fronte, da M. De Marco, Milano, Mondadori, 1967 [edizione "divulgativa"]; dell'edizione critica a cura della stessa studiosa è uscito ora il primo fascicolo: Milano, Mondadori, 1991). A sé va considerato il cosiddetto Commentariolum petitionis, uno scritto attribuito al fratello di Cicerone, Quinto (che si fa consigliere di comportamenti politici nei confronti dell'oratore candidato al consolato), tramandato insieme con le Epistulae ad Jamiliares cicero­ niane: orientano sulla problematica di questo discusso testo (e in pri­ mo luogo sull'autenticità, piu volte revocata in dubbio) J .M. David-S. Demougin-E. Demaux-D. Ferey-J.-M. Flambard, Le 'Commentariolum petitionis' de Quintus Cicéron. État de la question et étude prosopographique, in ANRW, 1 3 (1973), pp. 239-77; importanti edizioni con traduzione e sussidi esegetici: D. Nardo, Il 'Commentariolum petitionis'. La propaganda elettorale nella Ars di Quinto Cicerone, Padova, Liviana, 1970 {a cura del Nardo è anche l'edizione critica mondadoriana, Milano, 1972), e Q. Tullio Cicerone, Manualetto di campagna elettorale ('Commentariolum peti299

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tionis') , a cura di P. Fedeli, Roma, Salerno Editrice, 1987 (sull' ambitus in generale è recente A. Lintott, Electoral Bribery in the Roma n Republic, in «]RS », a. Lxxx 1990, pp. 1-16; sulla valutazione di Cicerone vd.J. Ada­ mietz, Ciceros Veifahren in den ambitus-Prozessen gegen Murena und Plan­ cius, in Gymnasium », a. xci i i 1986, pp. 102-17). Allo studioso del Fortleben di Cicerone si apre un campo sconfinato, in cui si intrecciano fittamente l'elemento storico-culturale con quel­ lo filologico e riguardante la storia della tradizione. È giustamente fa­ moso, ma ormai invecchiato, il libro di Th. Zielinski, Cicero in Wandel der]ahrhunderte, Leipzig, Teubner, 19244; pregevoli anche l'ampia voce Cicero nel RAC, III 1957, coll. 86-127 (a cura di C. Becker) e il Cicero in Mittelalter und Humanismus di AAYV. nel Lexikon des Mittelalters, II, Miinchen-Ziirich, Artemis, 1983, coll. 2063-77; piu cursorio il tratta­ mento di J.C. Rolfe, Cicero and His Influence, New York, Cooper Square Publ., 1963 (rist.). Per l'età argentea mi limito a citare A. Ronconi, Ci­ cerone e l'arcaismo nel II sec. d.C., in Da Omero a Dante, Urbino, Argalia, 1981, pp. 273-91, e M. Winterbottom, Cicero and the Silver Age, in AAYV., Éloquence et rhétorique, cit. (vd. supra, p. 281), pp. 237-66 (su Quintiliano è specifica A.M. Guillemin, Cicéron et Quintilien, in « REL », a. xxxvii 1959, pp. 184-94); per il fecondissimo rapporto fra Cicerone e i cristiani il grosso studio di M. Testard, Saint Augustin et Cicéron, I-II, Paris, Études augustiniennes, 1958 (per s. Ambrogio vd. p ili recentemente M.L. Ricci, Fortuna di una formula ciceroniana presso sant'Ambrogio [a proposito di iustitia}, in « SIFC », a. XLIII 1972, pp. 22245); per l'età umanistica vd. W. Riiegg, Cicero und der Humanismus. For­ male Untersuchungen iiber Petrarca und Erasmus, Ziirich, Rhein-Verlag, 1946 (dello stesso vd. anche Cicero-orator noster, in AAYV., Éloquence et rhétorique, cit., pp. 275-310); su Petrarca, in particolare sul piano filolo­ gico, vd. anche G. Billanovich, Petrarca e Cicerone, in Miscellanea G. Mer­ cati, Città del Vaticano, Bibl. Apost. Vaticana, 1946, IV pp. 88-106, e S. Rizzo, Apparati ciceroniani e congetture del Petrarca, « RFIC », a. CIII 1975, pp. 5-15 (da leggere anche B.L. Ullman, Petrarch's Favorite Books, in «TAPhA », a. uv 1923, pp. 21-38); su Erasmo H. C. Gotoff, Cicero vs. Ci­ ceronianism in the Ciceronianus, in « ICS », a. v 1980, pp. 163-73 (sul cice­ ronianismo si ricordi il classico R. Sabbadini, Storia del Ciceronianismo e di altre questioni letterarie nell'età della Rinascenza, Torino, Loescher, 1886); altri aspetti della fortuna ciceroniana nel Rinascimento tratta­ no CJ. Classen, Cicerostudien in der Romania im 15. und 16.]ahrhundert, in «

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Radke (ed.), Cicero, cit. (vd. supra, p. 279), pp. 198-245, e Ch. B. Schmitt, Cicero Scepticus. A Study ofthe Injluence ofthe Academica in the Renaissance, The Hague, Nijhoff, 1972; in generale è da ricordare anche A. Scaglio­ ne, The Classica l Theory ofCompositionJrom Its Origins to the Present, Cha­ pel Hill, The Univ. ofNorth Carolina Press, 1972. Per le traduzioni in greco d'età bizantina è da vedersi l'edizione della traduzione del De senectute di Teodoro Gaza curata, dopo numerosi studi preparatori, da G. Salanitro (Leipzig, Teubner, 1987; con bibliografia); inoltre A. Pa­ vano, Osservazioni sul 'Somnium Scipionis' tradotto in greco da Massimo Pia­ nude, in « Sileno », a. xm 1987, pp. 175-96 (e a. XIV 1988, pp. 157-69). Per l'età moderna non cito che il vol. miscellaneo Présence de Cicéron (Hommage au R. P.M. Testard), Paris, Les Belles Lettres, 1984 ( « Caesaro­ dunum », XIX bis); « Ciceroniana », n. VI 1988, contenente gli atti del Colloquium Tullianum su « Cicerone e il Ciceronianismo nel mondo culturale di lingua tedesca »; e MacKendrick, The Philosophical Books, cit., pp. 258-315 (in particolare 294 sg. sulla presenza ciceroniana in America, oggetto peraltro del Colloquium Tullianum del 1991, i cui atti usciranno in « Ciceroniana », n. vm).

Esegesi antica. L'antichità ci ha tramandato un considerevole nume­ ro di opere dedicate all'esegesi ed al commento di testi ciceroniani. Per le orazioni si possiede la pregevole silloge di Th. Stangl, Ciceronis orationum scholiastae, n, Wien-Leipzig, Tempsky-Freytag, 1912 (mai usciti i voll. I, destinato ai prolegomeni, e m, agli indici); per Ascanio Pediano (Stangl, pp. 11-72) sono valide anche le altre edizioni di A.C. Clark (Oxford, Clarendon Press, 1907) e di C. Giarratano (Roma, Nardecchia, 1920), inoltre è da vedere il recente B.A. Marshall, A Hi­ storical Commentary on Asconius, Columbia, Univ. of Missouri Press, 1985 (ricordo che i frammenti asconiani sono nei GRFMazzarino, pp. 155-66); per lo ps. Ascanio (Stangl, pp. 183-264) vd. Stangl, Pseudoasco­ niana. Textgestaltung und Sprache der anonymen Scholien zu Ciceros vier er­ sten Verrinen, Paderborn, Schoningh, 1909; per gli scholia Bobiensia (Stangl, pp. 75-179) vi è anche un' edizione a cura di P. Hildebrandt (Leipzig, Teubner, 1907; inferiore allo Stangl) ; sul cosiddetto scholiasta Gronovianus (Stangl, pp. 279-351) vd. ancora Stangl, Der sogenannte Gro­ novscholiast zu elf ciceronischen Reden, Prag-Leipzig, Tempsky-Freytag, 1884. Il commento di Mario Vittorino al De inventione è pubblicato dal Halm in RhLM, pp. 153-304 (su di esso vd. un altro studio di Stangl, 301

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Tulliana et Mario-Victoriniana, progr. Mtinchen 1888); il commento allo stesso scritto di Grillio è stato pubblicato per la prima volta integral­ mente e studiato da ]. Martin, Grillius. Ein Beitrag zur Geschichte der Rhetorik, Paderborn, Schoningh, 1927- Per il commento di Boezio ai Topica si deve ancora ricorrere all'edizione dell' Orelli (nei M. Tullii Ciceronis scholiastae, cit. [vd. supra, p. 277], vii pp. 269-395), da integrare anche qui con un opuscolo dello Stangl (Boethiana, sive Boethii com­ mentariorum in Ciceronis 'Topica' emendationes ecc., Gotha 1882), e soprat­ tutto con la recente traduzione annotata di E. Strump (Boethius's in Ci­ ceronis 'Topica', Ithaca-London, Cornell Univ. Press, 1988; da vedere an­ che, per l'ultima sezione spuria, G. Di Maria, Pseudo-Boethiana, in « Si­ leno », a. xv 1989, pp. 1-8). Si è già detto che il Somnium Scipionis ci è sta­ to conservato insieme al commento dedicatogli da Macrobio; que­ st'ultimo è stato edito con commento, dopo la teubneriana di]. Willis (Leipzig 19702), da L. Scarpa (Padova, Liviana, 1981) e, meglio, da M. Regali (I-n, Pisa, Giardini, 1983-1990); per l'ulteriore bibliografia ri­ mando al Macrobio 1934-1984 di P. De Paolis, in « Lustrum », a. xxviii­ XXIX 1986-1987, pp. 107-254, e al paragrafo macrobiano infra, p. 563 sgg.; del Somnium, infine, possediamo anche il commento di Favonio Eulo­ gio, pubblicato e studiato da R.E. van Weddingen (Bruxelles, Lato­ mus, 1957; anche qui si ha un'edizione dello Scarpa, con traduzione: Padova, Accademia Patavina, 1974); per il testo e l'esegesi è importan­ te M. Sicherl, Beitriige zur Kritik und Erkliirung des Favonius Eulogius, Wiesbaden, Steiner, 1959 (« AAWM », 1959 10). CE SARE E IL CORPUS CAESARIANUM

Un recente panorama bibliografico offre ]. Kroymann, Caesar und das Corpus Caesarianum in der neueren Forschung. Gesamtbibliographie 1945-1970, in ANRW, I 3 (1973), pp. 457-87; eccellenti anche gli aggior­ namenti bibliografici di H. Oppermann ai classici commenti di Kra­ ner-Dittenberger-Meusel e le bibliografie presenti nei lavori di Ge­ sche, Caesar, e Rambaud, L'art de la déformation (tutti citati subito ap­ presso); Un bilan des études césariennes traccia ancora M. Rambaud nel volume collettivo Présence de César (cit. infra, p. 308), pp. 7-24. Grandi edizioni ottocentesche di C. Nipperdey (Leipzig, Breitkopf & Hartel, 1847), A. Holder (b.C. : Freiburg-Ttibingen, Mohr, 1882; b.c. : 302

BIBLIOGRAFIA DELLA LETTERATURA LATINA

Leipzig, Teubner, 1898; entrambe con index verborum ), e B. Kubler (I-m, Leipzig, Teubner, 1893-1896) . Per il Bellum Gallicum la classica teubneriana di A. Klotz (19522) è stata sostituita prima dal testo di O. Seel (1961; 19682; con amplissimi prolegomeni, da integrare con Zur Kritik des Textes von Caesars Bellum Gallicum, in Studi [ . . . ] L. Castigliani, cit. [vd. infra, p. 322] , II pp. 895-968) e quindi, recentemente, da quello di W. Hering (1987, uscito postumo); da consultare anche l'edizione con traduzione a fronte di L.A. Constans (Paris, Les Belles Lettres, 1926) . Per il Bellum civile, invece, si ricorre ancora all'edizione del Klotz (nella ristampa con addenda curata da W. Trillitzsch, Leipzig, Teubner, 19692) ; edizione Budé di P. Fabre (Paris, Les Belles Lettres, 1936) . Lo stesso si dica per i tre bella spurii, dove la teubneriana di rife­ rimento del Klotz risale al 1927 (comprende anche i frammenti di Ce­ sare e di Irzio); qui sopperiscono tuttavia per il Bellum Alexandrinum l'edizione Budé di J. Andrieu (Paris 1954; con estesa introduzione e sostanziose note), per il Bellum Africum quella, uscita nella stessa colla­ na, di A. Bouvet (1949) , e per il Bellum Hispaniense il testo critico che accompagna il grande commento di G. Pascucci (Firenze, Le Mon­ nier, 1965) . Commento completo del Bellum Gallicum a cura di F. Kra­ ner-W. Dittenberger-H. Meusel, I-m,Berlin, Weidmann, 1961-196219 (con « Nachwort und bibliographische Nachtrage » di H. Opper­ mann: I pp. 463-536; 11 pp. 657-98; III pp. 224-39) ; commenti di singoli libri a cura di M. Rambaud (11. I I I II , Paris, PuF, 1965; IV, ibid. 1967; v, i bi d. 1974) e di] J.E. Hondius (L VII, Groningen, N oordhoff, 1958) . An­ che per il Bellum civile è fondamentale il commento di Kraner-Ditten­ berger-Meusel-Oppermann (Berlin, Weidmann, 195912) ; fra i com­ menti parziali si segnalano quello al l. I di M. Rambaud (Paris, PUF, 1962) e quello, recentissimo, ai 11. I-II di J.M. Carter (Warminster, Aris & Phillips, 1991) . Per il Bellum Alexandrinum ed il Bellum Africum sono canonici i commenti di R. Schneider (Berlin, Weidmann, rispettivam. 1888 e 1905) ; per il primo è da vedersi anche l'edizione critica con commento di R. Giomini (Roma, Signorelli, 1956) ; per il Bellum Hi­ spaniense, infine, accanto al cit. commento del Pascucci è da menzio­ nare ancora quello, importante, di A. Klotz (Leipzig-Berlin, Teubner, 1927) . Per il testo d'un dubbio frammento poetico si ricorre ai FPL Morel p. 91 (= 118 sg. Blichner), per quelli grammaticali a GRFpp. 14357 Funaioli, per quelli oratori agli ORFpp. 383-97 e per le epistole agli Epistolographi del Cugusi (cit. supra, p. 184) , IIII pp. 72-112. Fra le tra-

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duzioni italiane segnalo quelle (con testo a fronte) di R. Ciaffi-L. Griffa (Torino, UTET, 1973 ) e di G. Lipparini (Bologna, Zanichelli, 1951) . Ai tre vecchi lessici di H. Merguet, Lexikon zu den Schriften Cii­ sars,Jena, Fischer, 1884-1886, di R. Menge-S. Preuss (Lexicon Caesaria­ num, Leipzig, Teubner, 1890; del Preuss si ha anche un Vollstà.ndiges Le­ xikon zu den pseudo-càsarianischen Schriftwerken, Erlangen, Deichert, 1884) e di H. Meusel (Lexicon Caesarianum, 1-n/2, Berlin, Weber, 18871883; con utile tabula coniecturarum ) si sono aggiunti in tempi recenti R. Lecrompe, César, 'De bello Gallico'. Index verborum. Documents pour ser­ vir à l'enseignement de la langue latine, Hildesheim, Olms, 1968, e C.M. Birch, Concordantia et index Caesaris, 1-11, Hildesheim-Zlirich-New York, Olms, 1989. La migliore introduzione alla problematica cesariana è il libro di H. Gesche, Caesar, Darmstadt, Wissensch. Buchgesell., 1976. Dal punto di vista biografico sono classici W. Drumann-P. Grobe, Geschichte Roms in seinem Ubergange von der republikanischen zur monarchischen Ver­ Jassung, oder Pompeius, Caesar, Cicero und ihre Zeitgenossen nach Gesch­ lechtern und mit genealogischen Tabellen, III, Leipzig, Borntrager, 19062, pp. 125-684 e 696-752, e quindi M. Gelzer, Caesar. Der Politiker und der Staatsmann, Wiesbaden, Steiner, 19602, e]. Carcopino, Cesare, tr. it. Mi­ lano, Rusconi, 1979 (cfr. anche L. Canali, Giulio Cesare, Roma, Editori Riuniti, 1977) ; notevole F. Lossmann, Cicero und Caesar im ]ahre 54, Wiesbaden, Steiner, 1962. Piu specificamente sul piano letterario vd. H. Oppermann, Caesa r. Der Schrifisteller und sein Werk, Leipzig- Berlin, Teubner, 1933; U. Knoche, Caesars Commentarii. Ihr Gegenstand und ihre Absicht, in « Gymnasium », a. LVI II 1951, pp. 139-60; F.E. Adcock, Caesar as a Ma n ofLetters, Cambridge, Univ. Press, 1956; L. Canali, Personalità e stile di Cesare, Roma, Ateneo, 19662; L. Raditsa, Julius Caesar and His Writings, in ANRW, 1 3 (1973) , pp. 417-56 (altri lavori saranno indicati oltre, a proposito di lingua e stile). Fondamentali le Caesarstudien di A. Klotz ( « N ebst einer Analyse der strabonischen Beschreibung von Gallien und Britannien », Leipzig-Berlin, Teubner, 1910) e di O. Seel (Stuttgart, Klett, 1967) . Eccellente il "reading" Caesar, a cura di D. Ras­ mussen, Darmstadt, Wissenschaftl. Buchgesell., 19803. Sul problema della deformazione storica dei commentarii è fondamentale M. Rambaud, L'art de la diformation historique dans !es Commentaires de César, Paris, Les Belles Lettres, 19662 ; vd. inoltre J.H. Collins, Propaganda, E­ thics and Psychological Assumptions in Caesar's Writing, diss. Frankfurt

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1952 (e dello stesso Caesar als Politica! Propagandist, in ANRW, I 1 (1972), pp. 922-66, con bibliografia); F.H. Mutschler, Erzahlstil und Propaganda in Caesars Kommentarien, Heidelberg, Winter, 1975; W. Richter, Caesar als Darsteller seiner Taten, ibid. 1977; importanti anche M. Treu, Zur cle­ mentia Caesaris, in « MH )), a. v 1948, PP· I97- 217, e, sull'immagine pub­ blica di Cesare, H. Strasburger, Caesar im Urteil seiner Zeitgenossen, in « HZ )), a. CLXXV 1953, pp. 225-64 ( Darmstadt, Wissensch. Buchge­ sell., 1968), e Z. Yavetz,]ulius Caesar and His Public Image, Ithaca (N.Y.), Cornell Univ. Press, 1983. Nel caso di Cesare è opportuno premettere ai lavori riguardanti i due bella quelli, spesso di fondamentale importanza, su lingua e stile: G. Perrotta, Cesare scrittore, in « Maia )), a. I 1948, pp. 5-32; K. Deichgra­ ber, Elegantia Caesaris. Zu Caesars Reden und Commentarii, in « Gymna­ sium )), a. LVII 1950, pp. 112-29; G. Pascucci, I mezzi espressivi e stilistici di Cesare nel processo di deformazione storica dei Commentarii, in « SCO )), a. VI 1957, pp. 134-74 (e piu recentemente Interpretazione linguistica e stilistica del Cesare autentico, in ANRW, I 3 (1973), pp. 488-522); E. Fraenkel, Bine Form romischer Kriegsbulletin, in (( Eranos )), a. LIX 1956, pp. 189-94; P.T. Eden, Caesar's Style: Inheritance versus Intelligence, in « Glotta )), a. XL 1962, pp. 74-117; D. Rasmussen, Caesars Commentarii. Stil und Stilwandel am Beispiel der direkten Reden, Gottingen, Vandenhoeck & Ruprecht, 1963; Mutschler, Erzahlstil, cit.; I. Opelt, Toten und Sterben in Caesars Sprache, in « Glotta )), a. LVI I I 1980, pp. 103-19; H.C. Gotoff, Towards a Practical Criticism oJCaesar's Prose Style, in « ICS )), a. IX 1984, pp. 1-18; D. Panhuis, Word-Order, Genre, Adstratum. The Piace ofthe Vérb in Caesar's Topographi­ cal Excurses, in « Glotta )), a. ux 1981, pp. 295-308; WW. Batstone, Etsi: A Tendentious Hypotaxis in Caesar's Plain Style, in « AJPh )), a. cxi 1990, pp. 348-60. Sul concetto di commentarius vd. F. Bomer, Der commentarius. Zur Vor­ geschichte und literarischen Form der Schriften Caesars, in « Hermes )), a. LXXXI 1953, pp. 210-50. Sul Bellum Gallicum cfr. T. Rice Holmes, Cae­ sar's Conquest ofGaul, London, Oxford Univ. Press, 19112 ; E. Wyss, Sti­ listische Untersuchungen zur Darstellung und Ereignissen in Caesars 'Bellum Gallicum', diss. Bern 1930; G. Walser, Caesar und die Germanen. Studien zur politischen Tendenz romischer Feldzugsberichte, Wiesbaden, Steiner, 1956; M. Ram baud, L'ordre de bataille de l'armée des Gaules d'après !es com­ mentaires de César, in « REA )), a. LX 1958, pp. 87-130; J. Harmand, Une campaigne césarienne: Alésia, Paris, Picard, 1967 (e dello stesso l'impor=

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tante Une composante scientifique du corpus Caesarianum: le portrait de la Caule dans le 'De bello Gallico' I-VII, in ANRW, I 3 [1973], pp. 523-95) ; ]. Szidat, Caesars diplomatische Tiitigkeit im gallischen Krieg, Wiesbaden, Steiner, 1971; K. Christ, Caesar und Ariovist, in « Chiron », a. IV 1974, pp. 251 -92; C.B.R. Pelling, Caesar's Battle-Descriptions and the Difeat cifArio­ vistus, in « Latomus », a. XL 1981, pp. 741-66; G. Zecchini, Cassio Dione e la guerra gallica di Cesare, Milano, Vita e Pensiero, 1978; G. Cipriani, Ce­ sare e la retorica dell'assedio, Amsterdam, Gieben, 1987; E. Mensching, Caesars 'Bellum Gallicum'. Bine Einfiihrung, Frankfurt, Diesterweg, 1988. Particolarmente numerosi gli studi su tematiche geo-etnografiche, ad esempio {in aggiunta a lavori già citati in precedenza) F. Beckmann, Geographie und Ethnographie in Caesars 'Bellum Gallicum', Dortmund, Ruhfus, 1930; G. Pasquali, Cesare, Platone e Posidonio (1930), ora in Pagi­ ne stravaganti, I, Firenze, Sansoni, 1968, pp. 332-43; A. Klotz, Geographie und Ethnographie in Caesars 'Bellum Gallicum', in « RhM », a. LXXXII I 1934, pp. 66-96; EJ. Bikerman, Origines gentium, in « CPh », a. XLVII 1952, pp. 62-81; G. Dobesch, Caesar als Ethnograph, in > , a. xxxm 1976, pp. 234-47); P. Oksala, Zum Gebrauch dergriechischen Lehnworter bei Ca­ tuli, in « Arctos », a. XVI 1982, pp. 99-119; A. Richlin, Systems ofFood Ima­ gery in Catullus, in >, a. xrv 1983, pp. 2551; L. Gamberale, Libri e letteratura nel c. 22 di Catullo, in >, a. xcm 1949, pp. 1-23 (cc. 29, 54, 57); A. Cameron, Catullus 29, in « Her­ mes », a. CIV 1976, pp. 155-63; P. Fedeli, Il carme 30 di Catullo, in Studia Fiorentina [ . . . ) Ronconi, cit. (vd. supra, p. 248), pp. 97-II3; F. Cairns, Vé­ nusta Sirmio: Catullus 31, in T. Woodman-D. West (edd.), Quality and Pleasure in Latin Poetry, Cambridge, Univ. Press, 1974, pp. 1-17; N. Sci­ voletto, L'inno a Diana di Catullo, in Filologia eforme letterarie cit. (vd. su­ pra, p. 213), II pp. 357-74; R. Heine, Zu Gàtull c. 35, in Heine (ed.), Catuli, cit., pp. 62-84; V. Tandoi, > , a. XXIV 1974, pp. 82-93; C.J. Tuplin, Catullus 68, in >, a. xxxi 1981, pp. I13-39;]. Sarkissian, Catullus 68. An Interpretation, Leiden, Brill, 1983; T.K. Hubbard, Catul­ lus 68. The Text as SelfDemystification, in « Arethusa », a. xvii 1984, pp. 29-49; F. Stoessl, Catulls Gelliusepigramme, in Antidosis (Festschrift W. Kraus), Wìen, Bohlau, 1972, pp. 408-24; T.P. Wiseman, Who was Gel­ lius?, in Ginna thePoet, cit., pp. n9- 29; A. Traina, Catullo egli dei e Catul­ lo e i misteri, citt. (c. 76); G. Pennisi, Il carme 76 di Catullo, Messina, Pelo­ ritana, 1976; G. Milanese, Su Catullo, carme 78: unità, ideologia, linguaggio, in « Maia », a. XL 1988, pp. 251-61; M. Schuster, Zur Deutung des Arriuse­ pigramms, in « WS », a. xxxix 1917, pp. 76-90; ].D. Bishop, Catullus 85. Structure, Hellenistic Parallels and the Topos, in « Latomus », a. xxx 1971, pp. 633-42; F. Bellandi, Sulla struttura del c. 95 di Catullo, in « Sileno », a. IV 1978, pp. 185-98; E. Fraenkel, Catulls TrostgedichtJur Calvus, in « WS >>, a. LXIX 1956, pp. 278-88; H. Trankle, Neoterische Kleinigkeiten, in « MH », a. xxxv 1967. pp. 87-103; H. Akbar Khan, Catullus 99 and the Other Kiss­ Poems, in « Latomus », a. XXVI 1967, pp. 609-18; Conte, Memoria dei poeti, cit. {vd. supra, p. 197), pp. 5-14 (c. 101); G.G. Biondi, Il carme 101 di Catul­ lo, in « LeS », a. XI 1976, pp. 409-25; A. Ghiselli, Il carme 107 di Catullo, in Filologia eforme letterarie, cìt. {vd. supra, p. 213), II pp. 339-48; CW. Mac­ leod, Catullus 116, in « CQ », a. xxm 1973, pp. 304-9. Sulla tradizione manoscritta fondamentali B.L. Ullman, The Tran­ smission ofthe Text ofCatullus, in Studi [ . . . ] L. Castigliani, Firenze, San­ soni, 1960, II pp. 1025-57 {cfr. anche Studies in the Italian Renaissance, Ro­ ma, Ed. di Storia e Letteratura, 19732, pp. 79-n2 e 177-96) e D.F.S. Thomson, A New Look a t the Manuscrip t Tradition ofCatullus, in YCS n. xxm 1973, pp. IIJ-29 (cfr. anche A.C. de la Mare-D.F.S. Thomson, ((

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Poggio's Earliest Manuscript?, in « IMU », a. xvi 1973, pp. 179- 95); sintesi in 1Tpp. 43-45 (RJ. Tarrant); di notevole importanza i recenti Gius. Billanovich, Il Catullo della Cattedrale di Vérona, in Scire litteras {Fest­ schrift B. Bischoff), Miinchen, Bayer. Akad. d. Wiss., 1988, pp. 35-57 (« ABAW», 99), e D.S. McKie, Salutati, Poggio, and codex M oJCatullus, in Studies [ . . . ] Brink, cit. (vd. supra, p. 236), pp. 66-86; cfr. inoltre W. Ludwig, Kannte Lavato Catull?, in « RhM », a. cxxix 1986, pp. 329-57; R. Fabbri, Approcci umanistici a Catullo, in « MD », n. XIX 1987. pp. 171-93; e A. Grafton,]oseph Scaliger's Edition of Catullus (1577) and the Tradition of Textual Criticism in the Renaissance, in «JWCI », a. xxxvi i i 1975, pp. 55-81. Sulla fortuna di Catullo in età antica cfr. A. Traina, Orazio e Catullo, in Poeti latini (e neolatini), cit., I pp. 253-75 (con bibliografia), ed inoltre una serie di contributi di J. Ferguson ( Catullus and Horace, in « AJPh », a. LXXVII 1956, pp. 1-18; C. and Propertius, in « PACA », a. I 1958, pp. 486o; C. and Ovid, in « AJPh », a. LXXXI 1960, pp. 337-57; C. and Martial, in « PACA », a. VI 1963, pp. 3-15). Per l'età moderna cfr. ad esempio K.P. Harrington, Catullus and His In}luence, Boston, Marshall Jones, 1923; M. Morrison, Ronsard and Catullus, in « BHR», a. xvi i i 1956, pp. 24074; F. Della Corte, Carducci e il carme 61 di Catullo, in Letterature compara­ te, cit. {vd. supra, p. 321), IV pp. 1737-48; Wiseman, Catullus and His World, cit., pp. 211-45 {alle pp. 246-62 utile lista di « References to Catullus in ancient authors >> ). Altri neoterici. Sullo stato della ricerca cfr. J. Granarolo, L'époque néo­ térique ou la poésie romaine d'avant-garde au dernier siècle de la République (Catulle excepté), in ANRW, I 3 (1973), pp. 278-360 {in particolare 294312 e 335-60; con edizione dei testi). Edizione critica di riferimento, per i frammenti neoterici, nei FPL pp. 80-91 e 93-99 M. = pp. 103-18 e 121-29 B. Testo critico, traduzione e note di commento nei Poetae novi di A. Traglia, Roma, Ateneo, 19742 (da integrare con Interpretazioni neo­ teriche, in « ASNP », a. VII 1977. pp. 57-74). Index verborum nell' Index Mo­ relianus della Bini cit. supra, p. 183 sg. Studi di carattere generale : A. Rostagni, Partenio di Nicea, Elvio Gin­ na e i "poeti nuovi'� in « AAT», a. LXVIII 1932-1933, pp. 497-545; L. Alfonsi, Poetae novi. Storia di un movimento poetico, Como, Marzorati, 1945 {con numerose interpretazioni particolari); H. Bardon, Littérature, I pp. 33770; G. Lieberg, Puella divina, cit. {vd. supra, p. 263), pp. 66-82; CW. Mendell, The New Poets and The Augustans, New Hawen, Yale Univ.

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Press, 1965; H. Trankle, Neoterische Kleinigkeiten, in « MH », a. xxiv 1967, pp. 87-103; Castorina, Questioni neoteriche, cit. (vd. supra, p. 263), pp. 33ws; A. Lunelli, Aerius. Storia di una parola neoterica (Ulria neoterica), Ro­ ma, Ateneo, 1969; K. Deichgraber, Ueberlegungen zu den Gedichen und Gedichtbiichern derNeoteriker, in « Hermes » a. xcix 1971, pp. 46-70; N.B. Crowther, Parthenius and Roman Poetry, in « Mnemosyne », a. XXIX 1976, pp. 65-71 (e anche Oi vewrepoz, poetae novi and cantores Euphorionis, in « CQ », a. xx 1970, pp. 322-27, e Ullerius Cato, Furius Bibaculus, and Ticidas, in « CPh », a. LXVI 1971, pp. 108 sg.); R.O.A.M. Lyne, The Neoteric Poets, in « CQ », a. xxvm 1978, pp. 167-87; CJ. Tuplin, Cantores Euphorionis, in « Pap. Liv. Lat. Sem. », a. I 1977, pp. 1-23 (e anche « CQ », a. XXIX 1979, pp. 358-6o). Sui singoli poeti. Furio Bibaculo: E.H. Green, Furius Bibiculus, in « C] », a. xxxv 1940, pp. 348-56; N. Terzaghi, Facit poetas (à propos de l'épigramme sur Vàlérius Cato attribuée à Furius Bibaculus), in « Latomus » a. II 1938, pp. 84-91 (e poi « SIFC », a. xxx 1958, pp. n6-21); R. Scarcia, La­ tina Siren. Saggi di critica semantica, Roma, Ateneo, 19642, pp. 13-47; JW. Loomis, Furius Bibaculus and Catullus, in « CW», a. LXI I I 1969, pp. II2Licinio Cal­ I4; Wigodsky, Vérgil, cit. (vd. supra, p. 238), pp. 148-50. vo: E. Castorina, Licinio Calvo, Catania, Crisafulli, 1946 (e Licinio Calvo e i misteri di Io-Iside, in « GIF », a. v 1952, pp. 330-45); E.S. Gruen, Cicero and Licinius Calvus, in « HSCPh », a. LXXI 1966, pp. 215-33; L. Alfonsi, Sulla 'Quintilia' di Calvo, in « Athenaeum >>, a. xux 1971, pp. 147- 51; K. Bringmann, Die Quintilia-Elegie des Calvus, in « MH », a. xxx 1973, pp. 25-31; S. !setta, Sul 'De aquae Jrigidae usu' di Calvo, in « SRIL », a. I 1977, pp. 107-12 (e Licinio Calvo ad amicos, in « SRIL », a. III 1980, pp. 59-67); R.F. Thomas, Ginna, Calvus, and the Ciris, in « CQ », a. xxxi 1981, pp. 371-74; A. Perutelli, Note a Calvo, in DMP, m pp. 87-99; G. Broccia, Calv.jr. 16 Mor., 8 Tra., 16 Biich.�Cat., c. g6. Le ipotesi di lusso della filologia, in « Euphrosyne », a. xvii 1989, pp. 87-98. Elvio Cinna: T.P. Wise­ man, Ginna the Poet, cit. (vd. supra, p. 322), pp. 44-58; E. Flores, La dedica catulliana a Nepote e un epigramma di Ginna, in « Vichiana », a. v 1976, pp. 3-18; H. Dahlmann, Ueber Helvius Ginna, Wiesbaden, Steiner, 1977 ( « AAWM », 1977 8); Thomas, cit. per Calvo; G. Brugnoli, Ovidi Zmyr­ na, in « RCCM », a. XXIV 1982, pp. 47-52; L. C. Watson, Ginna and Eu­ phorion, in « SIFC », a. uv 1982, pp. 93-no; G. Longo, Note a frammenti di Elvio Ginna, in « CCC », a. v 1984, pp. 145-53; L. Cassata, Il cristallo che Cornificio: E. Rawscherza (GinnaJr. 4 Morel), in DMP, II pp. 137-39·

B I B L I O G RAFIA DE LLA LETTE RATURA LAT I NA

son, The Identity Problems of Q. Cornijìcius, in « CQ », a. xxviii 1978, pp. 188-201; Tandoi, « Come lefoglie>>, cit. (vd. supra, p. 320). Ticida: N. Scivoletto, Ticida, poeta novus, in Poesia latina in frammenti, pp. 20111. Varrone Atacino: FW. Lenz, s.v. varro Atacinus, in RE, v A I (1934), coll. 692-704; E. Hofmann, Die literarische Personlichkeit des P. Te­ rentius Umo Atacinus, in « WS », a. XLVI 1928, pp. 159-76; E. Bolisani, La poesia di varrone Atacino nei testimonia e neiframmenti, in « AIV », a. CXXIII 1964-1965, pp. 339-51; ]. Gayraud, Un narbonnais du Jer siècle av.J.-C. : le poète varron de l'Aude, in « BAGB », 1971, pp. 648-65; A. Lunelli, varro At. 16,4 More! =14,4 Traglia, in « RFIC », a. xcix 1971, pp. 159-63 (sullo stes­ so verso F. Capponi in « Latomus », a. xxxvm 1979, pp. 967-89, e già L. Gamberale, in « RFIC », a. CI 1973, p. 411); G. Bmgnoli, XXXV annum agens Graecas litteras cum summo studio didicit, in Studi [ . . . ) Traglia, cit. (vd. supra, p. 216), I pp. 193-216; J.E.G. Zetzel, A Misplaced Fragment of varro A tacinus, in « Hermes », a. CVIII 1980, pp. 501 sg.; M. Bonvicini, Per un commento a varrone Atacino, in « BStudLat », a. XI 1981, pp. 224-31; N. Lambardi, . . . et negantur animae sine cithara posse ascendere » (a proposito di varrone Atacino jr. 14 More!), in Munus amicitiae (Studi Ronconi), I Fi­ renze, La Nuova Italia, 1986, pp. 125-58; N.B. Crowther, varro Atacinus, Traditional or Neoteric Poet, in « AC », a. LVI 1987, pp. 262-68; A. Lunelli, Nel nome di Medea (fr. 7 Biichn. 7 Mor. di varrone Atacino), in Filologia e forme letterarie, cit. (vd. supra, p. 213), 11 pp. 303-20 (sullo stesso verso è tornato A. Traina, in « Paideia », a. xLv 1990, pp. 411-13); A. Arcellaschi, Sur lafortune de deux vers de varron de l'Aude, in « REL », a. LXVI 1988, pp. 76-91. «

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SALLUSTIO

Bibliografia completa fino al 1964 in A.D. Leeman, A Systematical Bibliography ofSallust, Leiden, Brill, 19652; molto ampia la bibliografia, a cura di L. Di Salvo, compresa nel Sallustio della UTET citato subito appresso (pp. 29-73). Pregevoli rassegne di studi offrono S. Lanciotti, Note sulla recente critica sallustiana, in « G IF », a. XXIV 1972, pp. 427-41; C. Becker, Sallust, in ANRW, I 3 (1973), pp. 720-54; L. Di Salvo, Studi sulle 'Historiae' di Sallustio, 1969-1982, in « BStudLat », a. XIII 1973, pp. 40-58; C. Neumeister, Neue Tendenzen und Ergebnisse derSallustforschung (19611981), in « Gymnasium », a. XCIII 1986, pp. 51-68. 325

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Le edizioni critiche di riferimento {comprendenti Catilina, Giugur­ ta ed ifragmenta ampliora delle Storie) sono state fino a poc'anzi quelle di A. Ernout (Paris, Les Belles Lettres, 1947) e di A. Kurfess (Leipzig, Teubner, 19573; basata sulla precedente [1919] di W. Ahlberg); ora è uscito l'atteso Sallustio oxoniense a cura di L.D. Reynolds (Claren­ don Press, 1991; comprende anche le dubbie Epistulae ad Caesarem e la coppia delle spurie Invectivae Sallustii in Ciceronem et invicem; inoltre una scelta piuttosto nutrita di frammenti delle Historiae di tradizione indiretta - oltre aiJragmenta ampliora ). Per una raccolta completa di ciò che resta delle Historiae si deve ancora ricorrere all'edizione di B. Maurenbrecher {Leipzig, Teubner, 1891-93, in due fascicoli; con indici e scarno commento, che rende non inutile il ricorso alle precedenti sillogi, pur testualmente meno affidabili, di F. Kritz, Leipzig, Teubner, 18562, e di R. Dietsch, ibid. 18764); edizione dei soli Jragmenta ampliora in C. Sallustii Crispi Orationes et epistulae de Historiarum libris excerptae, a cura di V. Paladini, Bari, Adriatica, 1956 (rist. Bologna, Pàtron, 1967), con commento. Commenti della Catilinaria : a cura di F. Antoine-R. Lallier (Paris, Hachette, 1888), di R.Jacobs-H. Wirz-A. Kurfess {Ber­ lin, Weidmann, 192211; con ifragmenta ampliora delle Historiae ), di E. Malcovati (Torino, Paravia, 1971), di]. Hellegouarc'h {Paris, PuF, 1972), di K. Vretska (Heidelberg, Winter, 1976; assai importante), di P. McGushin (Leiden, Brill, 1977) e di J.T. Ramsey {Atlanta, Georgia, Scholars Press, 1984). Commenti della Giugurtina : a cura di R. Lallier (Paris, Hachette, 1885), di Jacobs-Wirz-Kurfess (Berlin, Weidmann, 19221 1 ), di E. Malcovati (Torino, Paravia, 1971), di E. Koestermann {Heidelberg, Winter, 1977) e di G.M. Paul, A Historical Commentary on Sallust's 'Bellul?l Iugurthinum', Liverpool, Cairns, 1984. Edizioni e com­ menti dell'Appendix Sallustiana saranno indicati in calce (pp. 332 sg.). Fra le numerose traduzioni in italiano {dov'è classica quella dell'Al­ fieri) si segnalano le recenti di L. Ciaffi (Milano, Adelphi, 1969; con prefazione di G. Pontiggia), di L Mariotti (Roma, INA, 1972; con testo a fronte criticamente riveduto), di L. Storoni Mazzolani (nei due vo­ lumetti La guerra di Giugurta e La congiura di Catilina, entrambi Milano, Rizzoli, 1976) e di A. Chiari e E. Meroni (rispettivamente La congiura di Catilina e La guerra contro Giugurta, Milano, Rusconi, 1978 e 1982, con pregevoli introduzioni e note di N. Criniti). Importante non solo per la traduzione il volume Opere di C. Sallustio Crispo, a cura di P. Prassi­ netti e L. Di Salvo, Torino, UTET, 1991 {con tutti i frammenti delle Hi-

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storiae ). Accanto al vecchio Vollstiindiges Worterbuch zu den Geschichts­ werken des C. Sallustius Crispus di O. Eichert, Hannover, 18904 (cfr. an­ che F. Natta, Vocabolario sallustiano, Torino, Loescher, 1894), ed allo specifico E. Skard, Index verborum quae exhibent Sallustii Epistulae ad Caesarem, Oslo, Some & C., 1930, si dispone oggi di AW. Bennett, In­ dex verborum Sallustianus, Hildesheim- New York, Olms, 1970; è an­ nunciata, sempre presso Olms, una Concordantia Sallustiana a cura diJ. Rapsch-D. Najock. Dominano il campo della bibliografia sallustiana i due grandi libri di R. Syme, Sallustio, tr. it. Brescia, Paideia, 1968, e di A. La Penna, Sallu­ stio e la "rivoluzione romana'� Milano, Feltrinelli, 1968 (nel titolo è fatta allusione ad un altro celebre libro del Syme, cit. supra , p . 2oo). Fra le al­ tre opere di carattere monografico o generale si segnalano G. Funaio­ li, s.v. C. Sallustius Crispus, in RE, I A 2 (1920), coll. 1913-55 (dello stesso vd. anche i Nuovi orientamenti della critica sallustiana, in Studi di letteratura antica, cit. (vd. supra, p. 197), nii pp. 45-70); W. Schur, Sallust als Histori­ ker, Stuttgart, Kohlhammer, 1934; V. Poschl, Grundwerte romischer Staatsgesinnung in den Geschichtswerken des Sallust, Berlin, de Gruyter, 1940; L. Olivieri Sangiacomo, Sallustio, Firenze, La Nuova Italia, 1954; W. Steidle, Sallusts Historische Monographien. Themenwahl und Geschicht­ sbild, Wiesbaden, Steiner, 1958; K. Biichner, Sallust, Heidelberg, Win­ ter, 1960 (19822; vd. anche Sallust-Interpretationen. In Auseinandersetzung mit dem Sallustbuch von R Syme, Stuttgart, Klett, 1967); Mazzarino, Il pensiero storico classico, cit. (vd. supra, p. 194), nii, soprattutto pp. 364-470 (su Sallustio e Ventidio Basso vd. poi La Penna, in « Maia », a. XXIV 1972, pp. 349-52); E. Paratore, Sallustio, Roma, Ateneo, 1973; E. Koe­ stermann, Das Problem der romischen Dekadenz bei Sallust und Tacitus, in ANRW, I 3 (1973), pp. 781-810; C. Questa, Sallustio, Tacito e l'imperialismo romano, ora in Tacito, 54nnali� I, Milano, Rizzoli, 1981, pp. v-uv; G. D'Anna, Sali. 'Cat.' 37-39 e 'Iug.' 41-42. L'evoluzione ideologica dello storico nel passaggio dalla prima alla seconda monografia, in « RCCM », a. xx 1979, pp. 811-34; T.F. Scanlon, Spes frustrata: a Reading oJ Sallustius, Heidel­ berg, Winter, 1987; B. Latta, Der Wandel in Sallusts Geschichtsauffassung: vom 'B ellum Catilinae' zum 'Bellum Iugurthinum', in « Maia », a. XL 1988, pp. 271-88 (proseguito con Die Ausgestaltung der Geschichtskonzeption Sallusts vom 'Bellum Iugurthinum' zu den 'Historien', ibid. xu 1989, pp. 4157. e Sallusts Einstellung zu den Gracchen im Spiegel des sog. Parteienexcurses, ibid. XLII 1990, pp. 29-40). Antologie di significativi studi sallustiani 327

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offrono il Sallust a cura di V. Poschl, Darmstadt, Wissensch. Buchge­ sell., 198r2, e A. Pastorino (ed.), Sallustio. Letture critiche, Milano, Mursia, 1978. Sulla vita di Sallustio vd. in particolare D.C. Earl, The Early Career of Sallust, in « Historia », a. xv 1966, pp. 302-n; G. Perl, Sallusts Todesjahr, in « Klio », a. XLVII I 1967, pp. 97-105;]. Malitz, Ambitio ma la. Studien zurpo­ litischen Biographie des Sallust, Bonn, Habelt, 1975; E. Tiffou, Biographie de Salluste, in « CEA », a. VII 1977, pp. 91-138; sull'inimicizia con Varro­ ne cfr. B.R. Katz, Sallust and Vtlrro, in « Maia », a. xxxm 1981, pp. 1n-23. Sugli aspetti politico-ideologici cfr. (oltre alle opere citate in prece­ denza) E. Skard, Sallust als Politiker, in « SO », a. IX 1930, pp. 69- 95; O. Seel, Sallust. Um den Briefen 'ad Caesarem' zur'Coniuratio Catilinae', Leip­ zig-Berlin, Teubner, 1930; D.C. Earl, The Politica! Thought of Sallust, Cambridge, Univ. Press, 1961; K.E. Petzold, Der politische Standort des Sallust, in « Chiron », a. I 1971, pp. 219-38; L. Canfora, Il programma di Sallustio, in « Belfagor », a. xxvii 1972, pp. 137-48; V. Paananen, Sallust's politico-social Terminology its Use and Biographical Significance, Helsinki, Suom. Tiedeakat., 1972; O.S. Due, La position politique de Salluste, in « C&M », a. xxxiv 1983, pp. n3-39; sulla concezione sallustiana della fortuna cfr. DJ. Stewart, Sallust andfortuna, in H&Th », a. VII 1968, pp. 298-317, e quindi F. Cupaiuolo, Caso,Jortuna eJato nel pensiero di alcuni storici latini: spunti e appunti, in « BStudLat », a. XIV 1984, pp. 3-38. Sulla struttura delle monografie (per tale tipologia storiografica vd. G. Puccioni, Il problema della monografia storica latina, Bologna, Pàtron, 198r) cfr., dopo lavori come K. Vretska, Der Aujbau des 'Bellum Catili­ nae', in « Hermes », a. LXXII 1937, pp. 202-22, e K. Biichner, Der Aujbau von Sallusts 'Bellum Iugurthinum', Wiesbaden, Steiner, 1953, il grosso li­ bro di F. Giancotti, Struttura delle monografie di Sallustio e Tacito, Milano­ Firenze, D'Anna, 1971, e le considerazioni di La Penna, Sallustio, cit., pp. 312-65. Sui proemi sono da vedersi, dopo lavori come F. Eger­ mann, Die Proomien zu den Werken des Sallust, Wien-Leipzig, Holder­ Pichler-Tempsky, 1932 (« SAWW », ccxiv 3), E. Bolaffi, I proemi delle monografie di Sallustio, in Athenaeum », a. XVI 1938, pp. 128-57, S. Pant­ zerhielm-Thomas, The Prologues oJSallust, in « SO », a. xv-xvi 1936, pp. 140-62, e A.D. Leeman, Sallusts Prologe und seine Auffassung von derHisto­ riographie, in « Mnemosyne », a. VII 1954, pp. 323-39, e vm 1955, pp. 3848, ancora La Penna, Sallustio, cit., pp. 15-67, e quindi E. Tiffou, Essai sur la pensée morale de Salluste à la lumière de ses prologues, Paris, Klincksieck, >, Hildesheim-New York, Olms, 1972; R. Herkner, Callida iunctura. Stu­ dien zur poetischen Sprache des Horaz, diss. Wien 1974; W. Otto, Die Bil­ dersprache des Horaz, diss. Freiburg 1977; W. Hering, Die Dialektik von Inhalt und Form bei Horaz, 'Satiren' Buch I und 'Epistula ad Pisones', Berlin, Akademie-Verlag, 1979; H.C. Waysek, Callidae iuncturae. Skillful]uxta­ positions oJWords, Structures, Images, and U>ìces in the Odes ofHoraces, diss. Columbia Univ. 1987; E.A. Schmidt, Exfjpa Horatianum, in « WS », a. C I I I 1990, pp. 57-98. ·

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BIBLIOGRAFIA DE LLA LETTERATURA LATINA Per un primo approccio complessivo alla tradizione manoscritta oraziana vd. RJ. Tarrant, Horace, in TT, pp. 182-86; sulla tradizione di Orazio vd. inoltre : M. Hertz, Analecta ad carminum Horatianorum histo­ riam I-V, in In dex lectionum Univ. lit. Vratislav., Breslau 1876-1882; A. Campaux, Histoire du texte d'Horace, Paris-Nancy, Berger-Levrault & Cie, 1891; R. Rauthe, Zur Geschichte des Horaztextes im Altertum, diss. Freiburg 1971. Catalogo sommario di codici oraziani in EACL, I pp. 421-522, e m/2, pp. 61-78. Sull'enorme fortuna di Orazio, letto e imitato fin dall'Antichità, ci si limiterà a citare alcuni lavori d'insieme, rinviando, per quel che ri­ guarda contributi piu specifici, alla ricca bibliografia raccolta da Kis­ sel, cit. {vd. supra, p. 362), pp. 1528-39: G. Curcio, Q. Orazio Placco studia­ to in Italia dal secolo XIII al XVIII, Catania, Battiato, 1913; E. Stemplin­ ger, Horaz im Urteil der]ahrhunderte, Leipzig, Dieterich, 1921; G. Sho­ wermann, Horace and His Injluence, Boston, Marshall, 1922; AAYV., Orazio nella letteratura mondiale, Roma, Istituto di Studi Romani, 1936; ]. Marmier, Horace en France, au dix-septième siècle, Paris, PUF, 1962; W. Busch, Horaz in Russland. Studien und Materialien, Munchen, Eidos-Ver­ lag, 1964;]. Marmier, La survie d'Horace à l'époque romantique, Paris, Di­ dier, 1965; K. Sievert, Die althochdeutsche Horazglossierung, Gottingen, Vandenhoeck & Ruprecht, 1986; M.B. Quint, Untersuchungen zurMitte­ lalterlichen Horaz-Rezeption, Frankfurt, Lang, 1988. Sugli studi filologici oraziani vd. H.R. Jolliffe, The Criticai Methods and Injluence ofBentley's Horace, diss. Chicago 1939. Sull'utilizzazione di Orazio a fini politici nel nostro secolo vd. M. Cagnetta, L'edera di Orazio. Aspetti politici del bimillenario oraziano, Venosa, Ed. Osanna, 1990. Sco/ii e vite antiche. Edizioni degli scolii ad Orazio: A. Holder, Pompo­ ni Poifyrionis Commentum in Horatium Flaccum, Innsbruck, Wagner, 1894; O. Keller, Pseudacronis Scholia in Horatium vetustiora, Leipzig, Teubner, 1902-1904, 2 voll.; HJ. Botschuyver, Scholia in Horatium Àqrtjr codicum Parisinorum Latinorum 7972, 7974, 7971, Amsterdam, van Bot­ tenburg, 1935; Id., Scholia in Horatium [ . . . ] in codicibus Parisinis Latinis 17897 et 8223 obvia, ibid. 1940. Sugli scoli oraziani vd. inoltre: A. Lan­ genhirst, De scholiis Horatianis qua e Acronis nomineJeruntur quaestiones se­ lectae, diss. Bonn 1908; E. Schweikert, Zur Uberlieferung der Horaz-Scho­ lien, Paderborn, Schoningh, 1915; G. Noske, Quaestiones Pseudoacroneae, diss. Munchen 1969. Edizione della Vita svetoniana a cura di G. Bru­ gnoli, Suetonio, 'Vita di Orazio', Rot?a, Palombi, 1967. 371

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L' E LEG IA E CORNELIO GALLO

Bibliografia sull' elegia latina in generale in H. Harrauer, A Biblio­ graphy to the Corpus Tibullianum, Hildesheim, Gerstenberg, 1971, pp. 915; utile anche la rassegna, riguardante all'incirca un decennio, di G. Luck, Probleme der romischen Liebeselegie in der neueren Forschung, in ANRW, I 3 (1973), pp. 361-63. Sull'origine dell'elegia latina è d' obbligo il rinvio a F. Jacoby, Zur Entstehung der romischen Liebeselegie, in (( RhM », a. LX 1905, pp. 38-105; posizioni diverse sono state espresse da altri studiosi, in particolare da R. Heinze, Ovids elegische Erziihlung, in « Ber. Sachs. Akad. Wiss. », a. LXXI 1919, 7. Leipzig, Teubner, 1919, spec. pp. 127-29 (= Vom Geist des Romertums, Stuttgart, Teubner, 19603, pp. 308-403, spec. 401-2). Si veda­ no inoltre: A.A. Day, The Origin ofLatin Love-Elegy, Oxford, Blackwell, 1938; E. Burck, Romische Wesensziige der augusteischen Liebeselegie, in « Hermes », a. Lxxx 1952, pp. 163-200; L. Alfonsi-W. Schmid, Elegie, in RAC, IV 1959, coll. 1026-61 (generale sull'elegia, non solo latina); G. Luck, The Latin Love Elegy, London, Methuen & Co., 1959 (= Die romi­ sche Liebeselegie, Heidelberg, C. Winter-Universitatsverlag, 1961); W. Stroh, Die romische Liebeselegie als werbende Dichtung, Amsterdam, Hak­ kert, 1971; F. Cairns, The Origins oJLatin Love-Elegy, in Id., Tibullus: A Hellenistic Poet at Rome, Cambridge, Univ. Press, 1979, pp. 214-30; N. Holzberg, Die romische Liebeselegie. Bine Einfiihrung, Darmstadt, Wis­ senschaftliche Buchgesellschaft, 1990. Contributi su aspetti particola­ ri sono compresi in ANRW, II 301I (1982):].F. Miller, Callimachus and the Augustan Aetiological Elegy, pp. 371-417; D.N. Levin, War and Peace in Early Roma n Elegy, pp. 418-538; F. Della Corte, Le leges Iuliae e l'elegia ro­ mana, pp. 539-58; R.I. Frank, Augustan Elegy and Catonism, pp. 559-79· I frammenti di Cornelio Gallo recentemente scoperti in Egitto so­ no stati pubblicati per la prima volta da R.D. Anderson-PJ. Parsons­ R.G.M. Nisbet: Elegiacs by Gallus Jro m Qua�r Ibrim, in «JRS », a. LXIX 1979, pp. 125-55. Essi sono compresi, insieme all'unico verso in prece­ denza noto, nei FPL Buechner, pp. 129-30 e 217 (bibliografia). Sui frammenti si è sviluppata un'ampia bibliografia (vd. A.M. Morelli, Rassegna sul nuovo Gallo, in DMP, II pp. 140-83), che ha investito anche la questione dell' autenticità, messa in discussione da F. Brunholzl, Der sogenannte Galluspapyrus von Kasr Ibrim, in « CodMan », a. x 1984,

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B I B L I O G RAFIA DE LLA LETTERATURA LATINA

pp. 33-37 (contra, fra gli altri,]. Blansdorf, Der Gallus-Papyrus. Bine Féil­ schung?, in « ZPE », a. LXVII 1987, pp. 43-50). Studi su Gallo: F. Skutsch, Aus Vergils Friihzeit, Leipzig, Teubner, 1901, passim; R. Syme, The Origin ofCornelius Gallus, in « CQ », a. xxxii 1938, pp. 39-44; L. Alfonsi, L'elegia di Gallo, in « RFIC », a. LXXI 1943, pp. 46-56; E. Bréguet, Les élégies de Gallus d'après la Xe Bucolique de Virgile, in « REL », a. xxvi 1948, pp. 204-14; R. Coleman, Gallus, the Bucolics, and the Ending ofthe Fourth Georgic, in (( AJPh », a. LXXXIII 1962, pp. 55- 71; ].-P. Boucher, Caius Cornélius Gallus, Paris, Les Belles Lettres, 1966; N.B. Crowther, C. Cornelius Gallus. His Importance in the Development of Roman Poetry, in ANRW, II 3013 (1983), pp. 1622-48; G. Petersmann, Cornelius Gallus und der Papyrus von Qasr Ibrim, ibid., pp. 1649- 55; L.D. Reynolds, Gallus, in TT, p. 175; L. Nicastri, Cornelio Gallo e l'elegia elle­ nistico-romana, Napoli, D'Auria, 1984. TIBULLO E IL CORPUS TIB ULLIAN UM

Bibliografia e rassegne bibliografiche: L. Pepe, Rassegna di studi ti­ bulliani, in « GIF », a. I 1948, pp. 159-68; H. Harrauer, A Bibliography to the Corpus Tibullianum, Hildesheim, Gerstenberg, 1971; H. Dettmer, The 'Corpus Tibullianum' (1974-1980), in ANRW, II 30l3 (1983), pp. 196275; P. Militerni Della Morte, Rassegna di studi tibulliani (1971- 1983), in « BStudLat », a. xiv 1984, pp. 83-119. Si deve a K. Lachmann la prima edizione critica del corpus: Albii Ti­ bulli libri quattuor, Berlin, Reimer, 1829. Edizioni critiche di I. P. Postga­ te ( Oxford, Clarendon Press, 19051 [19152]), di M. Ponchont (Paris, Les Belles Lettres, 1924) e di FW. Lenz (Leipzig, Teubner, 19372; dello stesso Lenz importante edizione critica rivista da G.K. Galinsky, Lei­ den, Brill, 19713); recentemente, di G. Luck (Stuttgart, Teubner, 1988). Edizioni con traduzione italiana curate da G. Namia (Torino, UTET, 1973; insieme a Properzio), da L. Lenaz-L. Canali (Milano, Rizzoli, 1989). Ancora utile la vecchia edizione con commento di K. Lach­ mann-L. Dissen ( Gottingen, Dieterich, 1835, in due parti) ; commento ai libri I, n e IV 2-14 di K.F. Smith (New York, American Book, 1913). Per il libro I edizioni critiche con commento di J. André (Paris, PuF, 1965) e P. Murgatroyd (Pietermaritzburg, Univ. of Natal Press, 1980: commento molto approfondito). I due libri di elegie di Tibullo sono 373

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commentati da M.CJ. Putnam (Norman, Univ. of Oklahoma Press, 1973). H. Trankle ha curato recentemente l' edizione critica con com­ mento della parte non tibulliana del corpus (Appendix Tibulliana, Ber­ lin-New York, de Gruyter, 1990). Indici e concordanze: E.N. O' Neil, A Criticai Concordance ofthe Ti­ bullian Corpus, Ithaca, American Philological Association, 1963; A. Della Casa, Le concordanze del Corpus Tibullianum, Genova, Ist. di Filol. class. e med. Univ., 1964; S. Govaerts, Le Corpus Tibullianum. Index ver­ borum et relevés statistiques, La Haye, Mouton, 1966. Studi generali sul Corpus Tibullianum: M. Schuster, Tibull-Studien. Beitrage zur Erklarung und Kritik Tibulls und des 'Corpus Tibullianum', Wien, Holder-Pichler-Tempsky, 1930; L. Alfonsi, Albio Tibullo e gli au­ tori del 'Corpus Tibullianum', Milano, Vita e Pensiero, 1946; F. Solmsen, Tibullus as an Augustan Poet, in « Hermes », a. xc 1962, pp. 295-325; D.F. Bright, Haec mihifingebam. Tibullus in His World, Leiden, Brill, 1978; F. Cairns, Tibullus: A Hellenistic Poet at Rome, Cambridge, Univ. Press, 1979; R.J. Ball, Tibullus the Elegist. A Critica l Survey, Gottingen, Vanden­ hoeck & Ruprecht, 1983; F. Mutschler, Die poetische Kunst Tibulls. Struk­ turund Bedeutung der Biicher I und II des 'Corpus Tibullianum', Frankfurt a. M., Lang, 1985; Chr. Neumeister, Tibullus. Einfiihrung in sein Werk, Hei­ delberg, Winter, 1986. Contributi relativi al Corpus Tibullianum sono compresi in ANRW, I I 30/3 (1983) : H. Schoonhoven, pp. 1681-707; H.M. Currie, pp. 1751-64; M. Fisher, pp. 1924-61; MJ. McGann, pp. 1976-99; D.N. Levin, pp. 2000-127; RJ. Littlewood, pp. 2128-58. Im­ portanti interventi si leggono negli Atti del Convegno internazionale di studi su Albio Tibullo (Roma-Palestrina, 10-13 maggio 1984), Roma, Centro di studi Ciceroniani, 1986. Su questioni biografiche, con particolare riguardo per la Vita Tibul­ li: A. Rostagni, La 'Vita' svetoniana di Tibullo e la costituzione del 'Corpus Tibullianum', in « RFIC », a. LXI I I 1935, pp. 20-51; E. Paratore, Sulla 'Vita Tibulli' e le 'Vitae Vergilianae', Roma, Gismondi, 1947; W.T. Avery, The 'Vita' ofTibullus, in « CPh », a. LV 1960, pp. 24-27; MJ. McGann, The Da­ te ofTibullus' Death, in « Latomus' », a. XXIX 1970, pp. 774-80; F. Della Corte, Spunti per una biografia di Tibullo, in « RCCM », a. xx 1978 (=Mi­ scellanea M. Barchiesi, m), pp. 847-57. Contributi relativi a gruppi di componimenti o singoli componi­ menti del Corpus. Elegie di Tibullo (lib. I-II) : F. Leo, Uber einige Elegien Tibulls, in Philol. Untersuchungen, hrsg. von A. Kiessling-U. v. 374

B I B L I O G RAFIA DELLA LETTE RATURA LAT I NA

Wilamowitz Moellendorff, n, Berlin, Weidmann, I88I, pp. I-47; F.Ja­ coby, Tibulls erste Elegie, in « RhM >> , a. LXIV I909, pp. 601-32; R. Reitzen­ stein, Noch einmal Tibulls erste Elegie, in « Hermes », a. XLVII I9I2, pp. 6o­ n6; W. Wimmel si occupa di I I e I 2 in Tibull und Delia, I : Tibulls Elegie 1,1; n : Tibulls Elegie 1, 2, Wiesbaden, Steiner, I976 e I983; dello stesso W. il saggio su Derfriihe Tibull, Miinchen, Fink, I968, relativo, oltre che ad alcuni aspetti della problematica tibulliana, a I 4, I 8, I 9, I IO, I 3; J.H. Gaisser, Structure and Tane in Tibullus, I, 6, in « AJPh », a. xcn I97I, pp. 2o2-I6; F. Klingner, Tibulls Geburtstagsgedicht an Messalla (I 7), in « Era­ nos », a. xux I95I, pp. 117-36; P. Postgens, Tibulls Ambarvalgedicht (II, 1), Wiirzburg, Triltsch, I940; B. Riposati, L'elegia a Messalino di Albio Ti­ bullo (II, 5), Milano, Vita e Pensiero, I942; U. Knoche, Tibulls friiheste Liebeselegie? (Tibull], 19), in Navicula Chiloniensis. Studia philologa F.Jaco­ Elegie di Ligdamo by [ . . . ] oblata, Leiden, Brill, I956, pp. I73-90. (m I-6) : A. La Penna, Ancora su Ligdamo e Ovidio, in « A & R », a. m I953, pp. I05-10; K. Biichner, Die Elegien des Lygdamus, in « Hermes », a. xcm I965, pp. 65-112; Duret I983, pp. I46I-67. Panegyricus Messallae ( m 7 = IV I) : J. Hammer, Prolegomena to an Edition ofthe Panegyricus Mes­ sallae, N ew York, Diss. Columbia Univ., I925; D. van Berchem, Messa l­ la ou Messalinus. Note sur le Panégyrique de Messalla, in « MH », a. n I945, pp. 33-38; G. Narnia, Appunti per una nuova lettura del 'Panegyricus Messal­ lae', in «Vichiana », n. s., a. IV I975, pp. 22-59; Duret I983, pp. I4536I. Ciclo di Sulpicia (m 8-r8 = IV 2-12) : E. Bréguet, Le roman de Sul­ picia. Élégies IV, 2-12 du 'Corpus Tibullianum', Genève, Georg et C.ie, I946; D. Roessel, The Significance of the Name Cerinthus in the Poems of Sulpicia, in «TAPhA », a. cxx I990, pp. 243-50. Lingua, stile, metrica: R. Blirger, Beitrage zur elegantia Tibulls, in Xa­ pzreç. F. Leo ( . . . ] dargebracht, Berlin, Weidmann, I911, pp. 37I-94; B. Axelson, Unpoetische Worter. Ein Beitrag zur Kenntnis der lateinischen Dich­ tersprache, Lund, Gleerup, I945, cap. v; M. Platnauer, Latin Elegiac Verse. A Study ofthe Metrica l Usages ofTibullus, Propertius and Ovid, Cambridge, Univ. Press, I95I;J.P. Elder, Tibullus tersus atque elegans, in Critica l Essays on Roman Literature, I : Elegy and Lyric, ed. by J.P. Sullivan, London, Routledge & Kegan Paul, I962, pp. 65-I05. Trasmissione del testo: R.H. Rouse-M.D. Reeve, Tibullus, in TT, pp. 420-25; Albius Tibullus, in EACL, n pp. 655-56; M. Rothstein, De Tibulli codicibus, diss. Berlin I88o; B.L. Ullman, Tibullus in the Mediaeval Florilegia, in « CPh », a. xxm I928, pp. 128-74; M.D. Reeve, 375

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The codex Eboracensis ofTibullus, in « Maia », a. xxv 1973, pp. n5-16. Fortuna: E. Lissberger, Das Fortleben der romischen Elegiker in den 'Car­ mina epigraphica1, diss. Tiibingen 1934; B.L. Ullman, Petrarch1s Acquain­ tance with Catullus1 Tibullus1 Propertius, in Id., Studies in the Italian Renais­ sance, Roma, Ed. di Storia e Letteratura, 19732 (1955 1), pp. 177- 96; G. Luck, Goethes 'Romische Elegien1 und die augusteische Liebeselegie, in « Ar­ cadia », a. II 1967, pp. 173-95; M.-P. Pieri, Suggestioni tibulliane nella poesia latina e volgare del Poliziano, in « A&R », n. s., a. xxxiv 1989, pp. II'J-30. PROPERZ I O

Bibliografie e rassegne bibliografiche: G. Namia, Rassegna di studi properziani (1960-1970), in « Vichiana », n. s., a. I 1972, pp. 120-34; H. Har­ rauer,ABibliography to Propertius, Hildesheim, Gerstenberg, 1973; W.R. Nethercut, Recent Scholarship on Propertius, in ANRW, II 30/3 (1983), pp. 1813-57; P. Fedeli-P. Pinotti, Bibliografia Properziana (1946- 1983), Assisi, Accad. Properziana del Subasio (« Atti », VI 9), 1985; V. Viparelli, Rasse­ gna di studi properziani (1982-1987), in « BStudLat », a. xvii 1987, pp. 1976; Ead., Ancora su alcuni recenti studi properziani, ibid., a. xvm 1988, pp. 58-63. Prima edizione critica solidamente fondata a cura di K. Lachmann: Sex. Aur. Propertii Carmina, Leipzig, Fleischer, 1816. Numerose le edi­ zioni teubneriane, curate da C. Hosius (Leipzig 19n1, 19323), M. Schuster (Leipzig 1954), R. Hanslik (Leipzig 1979) e P. Fedeli (Stutt­ gart 1984); da segnalare anche l'edizione a cura di E.A. Barber (Ox­ ford, Clarendon Press, 19531 [196o2]). Edizioni con traduzione italiana di E .V. D'Arbela (Milano, Istituto Editoriale Italiano, 1964-1967, 3 voll., con note di commento) e di Namia, cit. (vd. supra,p. 373). Disponiamo di numerose ottime edizioni con commento: Die Elegien des Sextus Propertius, erkl. von M. Rothstein, Berlin, Weidmann, 1920-19242 (18981), 2 voll.; The Elegies ofPropertius, ed. by H.E. Butler-E.A. Barber, Oxford, Clarendon Press, 1933; Sex. Propertii Elegiarum liberI (Monobi­ blos), ed. P.J. Enk, Leiden, Brill, 1946 (2 partes); Sex. Propertii Elegiarum liber secundus, ed. PJ. Enk, Leiden, Sijthoff, 1962 (2 partes); Propertius. Elegies. Book I-IV, ed. by W.A. Camps, Cambridge, Univ. Press, 19611967 (4 voll.) ; Sesto Properzio. Il libro quarto delle elegie, a cura di E. Pasoli, Bologna, Pàtron, 19672; edizioni con approfondito commento di P.

B I B L I O G RA F I A D E L L A L E TT E R AT U RA L AT I NA

Fedeli: Sesto Properzio. Il primo libro delle elegie, Firenze, Olschki, 1980; Properzio. Il libro terzo delle elegie, Bari, Adriatica, 1985; Properzio. Elegie. Libro IV, Bari, Adriatica, 1965; valida recente edizione di G.P. Goold, London-Cambridge (Mass.), Loeb, 1990. Si veda inoltre: UJ. Kocher, Properz III 22. Text, Ubersetzung, Kommentar, Ztirich,Juris Druck Verlag, 1974· Indici e concordanze : I.S. Phillimore, Index verborum Propertianus, Oxford, Clarendon Press, 1905; B. Schmeisser, A Concordance to the Ele­ gies ofPropertius, Hildesheim, Gerstenberg, 1972. Studi generali: R. Helm, Sex. Propertius, in RE, xxm 1 {1957), colL 758-96; A. La Penna, Properzio. Saggio critico seguito da due ricerchefilologi­ che, Firenze, La Nuova Italia, 1951; Id., L'integrazione d@cile. Un profilo di Properzio, Torino, Einaudi, 1977 (due saggi notevoli) ; J.-P. Boucher, Études sur Properce. Problèmes d'inspiration et d'art, Paris, de Boccard, 1965 (198oZ); E. Lefèvre, Propertius ludibundus. Elemente des Humors in seinen Elegien, Heidelberg, Winter, 1966; M. Hubbard, Propertius, London, Duckworth, 1974; ]-P. Sullivan, Propertius. A Criticai Introduction, Cam­ bridge, Univ. Press, 1976; Th.D. Papanghelis, Propertius: a Hellenistic Poet on Lave and Death, Cambridge, Univ. Press, 1987; D. Th. Benedikt­ son, Propertius, Modernist Poet oJ Antiquity, Carbondale/Edwardsville, Southern Illinois Univ. Press, 1989. Da segnalare gli Atti dei Colloquia Propertiana, Assisi, Accademia Properziana del Subasio (1 , 1977; I I , 1981; m 1983), e il volume per il bimillenario della morte di Properzio, Assisi, Accademia Properziana del Subasio, 1986. Raccolta di impor­ tanti contributi di autori vari anche in Properz, hrsg. von W. Eisenhut, Darmstadt, Wissenschaftliche Buchgesellschaft, 1980. Tratta di questioni biografiche H. Mersmann, Quaestiones Propertia­ nae, Paderborn, ex officina typographiae Bonifacianae, 1931, pp. 5-26 ( Quo tempore Propertius natus si t). Su singoli libri di elegie: G. Petersmann, Themenfiihrung und Motiv­ entjàltung in der Monobiblos des Properz, in GB », Suppl. I, Horn-Graz, 1980; P. Fedeli, "Propertii monobiblos": struttura e motivi, in ANRW, u 30/ 3 (r983), pp. 1858-922; V. Eckert, Untersuchungen zurEinheit von Properz I, Heidelberg, C. Winter-Universitatsverlag, 1985; E. Courtney, The Structure ofPropertius' Book J, in Phoenix )), a. xxiv 1970, pp. 48-53; K.­ W. Weeber, Das 4· Properz-Buch. Interpretationen zu seiner Eigenart und seiner Stellung im Gesamtwerk, diss. Bochum 1977Contributi su singole elegie (selezione dei titoli piu recenti): D.N. «

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Levin, Hellenistic Echoes in Propertius' First Elegy, in « GB », a. m 1975, pp. 215-21; R. Hanslik, Zum ersten Gedicht der Monobiblos des Properz, in « WS », a. LXXXIX 1976, pp. 186-98; O. Steen Due, La première élégie de Properce, in « C&M », a. xxxvi 1985, pp. 159-71; V. Schmidt, Encore une Jois castas adisse puellas (Prop. I 1, 5) , in « Mnemosyne », s. IV, a. xxxv 1982, pp. 84-91; F. Cairns, Two Unidentified Komoi ofPropertius: I3 and II 29, in « Emerita », a. XLV 1977, pp. 325-53; V. Schmidt, Properz I 8 und II 16. Ein Vérgleich, in « Mnemosyne », s. IV, a. xxxiii 1980, pp. 313-28; F.-H. Mutschler, Okonomie und Philosophie. Uberlegungen zum 14. Gedicht der properzischen Monobiblos, in « RhM », a. cxxvm 1985, pp. 161-80; Ph. L. Thomas, Sound and Structure: Propertius I. 20, in « Latomus », a. xxxvi 1977, pp. 30-39; W.J. McCarthy, Propertius 1, 20: "YÀ.aç eiç iJxw, in > , a. LVIII 1983, pp. 89-109; M. We­ ber, Die mythologische Erziihlung in Ovids Liebeskunst. Verankerung, Struk­ tur und Funktion, Frankfurt a. M.-Bern, Lang, 1983; Ch.E. Murgia, The Date of Ovid's Jlrs Amatoria' 3, in « AJPh », a. cvn 1986, pp. 74-94. Remedia amoris: G. Rosati, Le frecce d'amore (Ovidio, 'rem.' 25-26), in « RFIC », a. cxi i i 1985, pp. 412-15; Ch.E. Murgia, Injluence ofOvid's 'Re­ media amoris' on Jlrs amatoria' 3 und Jlmores' 3, in « CPh », a. LXXXI 1986, pp. 203-20. Metamorphoses. Solo alcuni titoli in una bibliografia vastissima: H. Magnus, Studien zu Ovids 'Metamorphosen', Berlin, R. Gartners Verlags-

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buchhandlung, 1887; G. Lafaye, Les 'Métamorphoses' d'Ovide et leurs mo­ dèles grecs, Paris, Alcan, 1904; L. Castigliani, Studi intorno allefonti e alla composizione delle 'Metamoifosi' di Ovidio, Pisa, Nistri, 1906; M. von Al­ brecht, Die Parenthese in Ovids 'Metamorphosen' und ihre dichterische Funk­ tion, Hildesheim, Olms, 1964; W. Ludwig, Struktur und Einheit der 'Me­ tamorphosen' Ovids, Berlin, de Gruyter, 1965; B. Otis, Ovid as an Epic Poet, Cambridge, Univ. Press, 19702 (1966l ) ; E.J. Bernbeck, Beobach­ tungen zur Darstellungsart in Ovids 'Metamorphosen', Miinchen, Beck, 1967; Ch.P. Segai, Landscape in Ovid's 'Metamorphoses'. A Study in the Traniformations ofa LiterarySymbol, Wiesbaden, Steiner, 1969; O.S. Due, Changing Forms. Studies in the 'Metamorphoses' of Ovid, Copenhagen, Gyldendal, 1974; G.K. Galinsky, Ovid's 'Metamorphoses'. An Introduction to the Basic Aspects, Berkeley and Las Angeles, Univ. of California Press, 1975; S. Lundstrom, Ovids 'Metamorphosen' und die Politik des Kai­ sers, Stockholm, Almqvist & Wiksell, 1980; G. Rosati, Narciso e Pigma­ lione. Illusione e spettacolo nelle 'Metamoifosi' di Ovidio, con un saggio di A. La Penna, Firenze, Sansoni, 1983;].B. Solodow, The World oJOvid's 'Me­ tamorphoses', Chapel Hill-London, Univ. of North Carolina Press, 1988; M. Dippel, Die Darstellung des trojanischen Krieges in Ovids 'Meta­ morphosen' (XII 1-XIII 622), Frankfurt a. M., Lang, 1990. Fasti. Sulle differenze nello stile narrativo fra i Fasti e le Metamoifosi è incentrato il saggio di R. Heinze, Ovids elegische Erziihlung, in « Ber. Sachs. Akad. Wiss. » , a. LXXI 1919, 7, Leipzig, Teubner, 1919 (= Vom Geist des Romertums, Stuttgart, Teubner, 19603, pp. 308-403) . Altri contributi: ]. Pfeiffer, Untersuchungen zur Komposition und Erziihlungstechnik von Ovids 'Fasten', diss. Tiibingen 1952; E. Lefèvre, Die Lehre von der Entste­ hung der Tieropferin Ovids 'Fasten' 1,335-456, in « RhM », a. CXIX 1976, pp. 39-64; E. Fantham, Sexual Comedy in Ovid's 'Fasti': Sources and Motiva­ tion, in « HSPh », a. Lxxxvn 1983, pp. 185-216; F. Bomer, Uber das zeitli­ che Verhiiltnis zwischen den 'Fasten' und den 'Metamorphosen' Ovids, in « Gymnasium », a. xcv 1988, pp. 207-21; R. Riedl, Mars Ultor in Ovids 'Fasten', Amsterdam, Griiner, 1989. Tristia ed Epistulae ex Ponto: G. Focardi, Difesa, preghiera, ironia nel II libro dei Tristia' di Ovidio, in « SIFC », n. s., a. XLVII 1975, pp. 86-129; B.R. Nagle, The Poetics ofExile. Program and Polemic in the Tristia' and 'Epistu­ lae ex Ponto' ofOvid, Bruxelles, Latomus, 1980; R.G .M. Nisbet, « Crea t and Lesser Bear» (Ovid, Tristia' 4.3), in «]RS », a. LXXII 1982, pp. 49-56; U. Bernhardt, Die Funktion der Kataloge in Ovids Exilpoesie, Hildesheim-

B I B L I O G RAFIA D E LLA LETTERATURA LAT I N A

Ziirich-New York, Olms-Weidmann, 1986; ]o-M. Claassen, Ovid's Wavering Identity: Personification and Depersonalisation in the Bxilic Poems, in « Latomus », a. XLIX 1990, pp. 102-16; G. Bretzigheimer, Bxul ludens. Zur Rolle von relegans und relegatus in Ovids 'Tristien', in « Gymnasium », a. XCVI I I 1991, pp. 39-76. Ibis: A. Rostagni, 'Ibis.' Storia di un poemetto greco, Firenze, Le Mon­ nier, 1920 (su cui vd. R. Heinze, in « PhW», a. XLI 1921, coli. 889-99) . Opere di dubbia attribuzione o spurie. Sull' autenticità degli Ha­ lieutica vd. B. Axelson, Bine ovidische Bchtheitsfrage, in « Eranos », a. XLIII 1945, pp. 23-35, e J. Richmond, The Authorship ofthe 'Halieutica' Ascribed to Ovid, in « Philologus », a. cxx 1976, pp. 92-106. Sulla Consolatio ad Li­ viam: Helm, « Lustrum » I pp. 125-26 (rassegna bibliografica); M.D. Reeve, Consolatio ad Liviam, in TT, pp. 147-48; Id., The Tradition oJCon­ solatio ad Liviam, in « RHT», a. VI 1976, pp. 79-98; Th.A.A.M. Copray, Consolatio ad Liviam. Blegiae in Maecenatem, diss. Nijmegen 1940; G. Danesi Marioni, Una reminiscenza di Cornelio Gallo nella 'Consolatio ad Liviam' e il tema del trionfo negli elegiaci, in DMP, I pp. 88-98; Ead., Sugge­ stioni ovidiane e senecane nella 'Consolatio ad Li via m', in « A&R », n.s., a. xxxiii 1988, pp. 19-26. Sull'elegia Nux R.] . Tarrant, Pseudo-Ovid. 'Nux', in TT, pp. 285-86; note testuali di M. Zicàri, {Ov.j 'Hai.' 94; 'Nux', 47; 'Nux', 110, in « RFIC », a. xciii 1965, pp. 298-302. Studi sulla trasmissione delle opere ovidiane : RJ. Tarrant, Ovid, in TT, pp. 257-84; P. Ovidius Naso, in BACL, 11 pp. 111 -81; D. Slater, Towards a Text ojthe 'Metamorphoses' oJOvid, Oxford, Clarendon Press, 1927; F. Peeters, Les 'Fastes' d'Ovide. Histoire du texte, Bruxelles, Librairie Falk fìls, 1939 (fra storia del testo e fortuna dell' opera) ; H. Emonds, Zweite Aujlage im Altertum, Leipzig, Harrassowitz, 1941, pp. 188-233 (le duplici redazioni nelle Metamorfosi), pp 236-48 (gli Amores), pp. 248-58 (i Fasti); F. Munari, Manoscritti ovidiani di N. Heinsius, in « SIFC >> , a. XXIX 1957, pp. 98-114, 265; Id., Catalogue of the MSS of Ovid's 'Metamorphoses', in « BICS », Suppl. IV 1957; Id., Supplemento al Catalogo dei manoscritti delle 'Metamorfosi' ovidiane, in « RFIC », a. xcm 1965, pp. 288-97; H. Dorrie, Untersuchungen zur Ueberliiferungsgeschichte von Ovids 'Bpistulae Heroi­ dum', in « NAWG », 1960, pp. 113-230, 359-423; FW. Lenz, Ovid's 'Meta­ morphoses'. Prolegomena to a Revision ofHugo Magnus' Bdition, Dublin­ Ziirich, Weidmann, 1967; G. Luck, Untersuchungen zur Textgeschichte Ovids, Heidelberg, C. Winter-Universitatsverlag, 1969; M.D. Reeve, Heinsius's Manuscripts of Ovid, in« RhM », a. cxv11 1974, pp. 133-66; Id.,

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Heinsius's Manuscripts oJOvid: A Supplement, ibid., a. cx1x 1976, pp. 6578; E.H. Alton-D.EW. Wormell-E. Courtney, A Catalogue ojthe Ma­ nuscripts ojOvid's (Fasti', in « BICS », a. xxiv 1977, pp. 37-63;].B. Hall, An Eleventh-Century Manuscript of Ovid's (Metamorphoses': British Library King's 2 6, in « RFIC », a. cx1 1983, pp. 295-308. Fortuna: B. Nogara, Di alcune vite e commenti medievali di Ovidio, in Miscellanea Ceriani, Milano, Hoepli, 1910, pp. 415-31; E. Pellegrin, Les (Remedia amoris' d'Ovide, texte scolaire médiéval, in « BECh », a. cxv 1957, pp. 172-79; S. Viarre, La survie d'Ovide dans la littérature scientiflque des XIIe et XIIIe siècles, Poi tiers, Univ. de Poitiers, 1966; W. Stroh, Ovid im Urteil der Nachwelt. Bine Testimoniensammlung, Darmstadt, Wissen­ schaftliche Buchgesellschaft, 1969;].H. McGregor, Ovid at School:fro m the Ninth to the Fifteenth Century, in « CF », a. xxxii 1978, pp. 29-51; A. Ronconi, Fortuna di Ovidio, in « A&R », n.s., a. XXIX 1984, pp. 1-16; R.J. Hexter, Ovid and Medieval Schooling. Studies in Medieval School Commentaries on Ovid's �rs Amatoria', (Epistulae ex Ponto', and 'Epistulae Heroidum', Miinchen, Arbeo-Gesellschaft, 1986; B. Munk Olsen, Ovid au Moyen Age (du IXe au XIIe siècle), in AAYV., Le strade del testo, a cura di G. Cavallo, Bari, Adriatica, 1987, pp. 65-96; AAYV., Ovid Renewed. Ovidian Injluences on Literature and ArtJro m the Middle Ages to the Twen­ tieth Century, ed. by Ch. Martindale, Cambridge, University Press, 1988. GRATTI O

Rassegna bibliografica di Helm, > 1 pp. 127-29. Edizioni di M. Haupt ( Ovidii (Halieutica'. Gratii et Nemesiani (Cynege­ tica', Leipzig, Weidmann, 1838) e di F. Vollmer (PLM, 111I, 1911, pp. 2045). Edizioni con commento curate da PJ. Enk, Gratti (Cynegeticon' quae supersunt, Zutphen, Thieme, 1918 (in 2 partes), e da R. Verdière, Gratti (Cynegeticon' libri I quae supersunt, Wetteren, Universa, [1964] (2 voll., con trad. francese, bibliografia, Index nominum et verborum); su un piano scientificamente piu modesto l'edizione di M. Cacciaglia, Il (Cinegetico' di Grattio, Roma [Subiaco, Tip. Monasteri], 1970 (con trad. italiana e note). Studi: F. Vollmer, Grattius, in RE, VII/2 (1912), coll. 1841-46; F. Fiegl, Des Grattius Faliscus (Cynegetica� seine Vorganger und seine Nachfolger, Pro-

B I B L I O G RA F I A D E L L A LETTE RATURA L AT I NA

gramm, Gorz, 1890. Riassuntivo sulla tradizione del testo M.D. Reeve, Grattius, in TT, pp. 181-82; notevole contributo di H. Schenkl, Zur Kri­ tik und Uberlieferungsgeschichte des Grattius und anderer lateinìscher Dichter, in «JKPh », Suppl. xxiv 1898, pp. 383-480; vd. inoltre C. Vecce, Iacopo Sannazttro in Francia. Scoperte di codici aWinizio del XVI secolo, Padova, Antenore, 1988, passim. Note al testo: P. Parroni, Gratt. 'Cyn'. 399-401, in « RFIC », a. CI 1973, pp. 203-6; C. Formicola, Note al testo del 'Cynege­ ticon' di Grattio, in «Vichiana », n.s., a. xrv 1985, pp. 131-65. LI VIO

Contributi di carattere bibliografico: V. Viparelli, Rassegna di studi liviani, in « BStudLat », a. IV 1974, pp. 49-66; W. Kissel, Livius 1933- 1978: Bine Gesamtbibliographie, in ANRW, n 30/2 (1982), pp. 899-997; biblio­ grafie ragionate di J.E. Phillips, Current Research in Livy's First Decade: 1959-1979, ibid., pp. 998-1057, e di H. Aili, Livy's Language. A Criticai Sur­ vey of Research, ibid., pp. II22-4']. Edizione critica di W. Weissenborn-M. Miiller-W. Heraeus-0. Rossbach, comprendente anche le Periochae e Giulio Ossequente (Leipzig, Tcubner, dal 1881, in quattro parti, le ultime due ristampate, Stuttgart, Teubner, 1959) . L' edizione oxoniense non è completa, man­ cando dei libri xxxvr x Lv: Titi Livi :Ab urbe condita', recogn. R.S. Con­ way-C.F. Walters-S.K.Johnson-A.H. McDonald, Oxford, Clarendon Press, 1914-1965 (5 tomi; del I c'è una riedizione di R.M. Ogilvie, ibid., 1974). Non è completa neanche l' edizione della Coll. Univ. France, curata da vari studiosi, con note di commento, oltre alla canonica trad. francese: Tite-Live, 'Histoire romaine', Paris, Les Belles Lettres, dal 1940. È completo invece il Livy della Loeb, London-Cambridge (Mass.), 1919-1959, in 14 voli., transl. by B.O. Foster-F.G. Moore-ET. Sage­ A.C. Schlesinger (con le Periochae e Giulio Ossequente). Per i libri x LI ­ XLV disponiamo dell' ediz. critica a cura di C. Giarratano, Roma, Regio Istituto Poligrafico, 1933 (19372). A partire dal 1971 è stata avviata a Lip­ sia una nuova edizione critica dei libri Ab urbe condita: sono stati pub­ blicati i libri xxi-XXII (ree. Th.A. Dorey, Leipzig, Teubner, 197I), xxm­ xxv {ree. Th.A. Dorey, ibid., 1976), xxvi-xxvn (ree. P.G. Walsh, ibid., 1982 [19892]), xxvm-xxx (ree. P.G. Walsh, ibid., 1986); a Stoccarda in­ vece J Briscoe ha curato l' edizione dei libri xLI- XLV (Stuttgart, Teub-

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ner, 1986) . Edizione delle Periochae, dei frammenti e del Prodigiorum li­ ber di Giulio Ossequente a cura di O. Rossbach, Leipzig, Teubner, 1910; limitatamente alle Periochae l' ediz. critica in due parti, con note di commento, di P. Jal, Paris, Les Belles Lettres, 1984. Edizione dell'UTET con trad. italiana: 'Storie' di Tito Livio: La prima deca, a cura di L. Perelli, Torino, UTET, 1953; Libri I-V, a cura di L. Perel­ li, ibid., 1974; Libri XXI-XXV, a cura di P. Ramondetti, ibid., 1989; Libri XXVI-XXX, a cura di L. Fiore, ibi d., 1981; Libri XXXI-XXXV, a cura di P. Pecchiura, ibid., 1970; Libri XXXVI-XL, a cura di A. Ronconi-B. Scardigli, ibid., 1980; Libri XLI-XLV eframmenti, a cura di G. Pascucci, ibid., 1971. Edizione con trad. tedesca per la Tusculum-Bticherei a cu­ ra di J. Feix-HJ. Hillen (incompleta) : T Livius. 'Riimische Geschichte', Darmstadt, Wissenschaftliche Buchgesellschaft, dal 1974. Della fondamentale edizione con commento di W. Weissenborn, riveduta da H.J. Mtiller (ro voll.), apparsa fra la fme del secolo scorso e l'inizio del nostro, abbiamo una ristampa del 1962-1963: Titi Livi Hb urbe condita' libri, Berlin, Weidmann. Importanti commenti parziali (senza il testo) di R.M. Ogilvie e J. Briscoe: A Commentary on Livy. Books 1-5, by R.M.O., Oxford, Clarendon Press, 1965; A Commentary on Livy. Books XXXI-XXXIII, by J. B., Oxford, Clarendon Press, 1973; A Commentary on Livy. Books XXXIV-XXXVII, by. J .B., Oxford, Claren­ don Press, 1981. Commenti a singoli libri: T Livi H.b urbe condita' Liber primus, éd. de J. Heurgon, Paris, PuF, 1970; Titi Livi H.b urbe condita' liber XXI, ed. by P. G. Walsh, London, Univ. Tutorial Press, 1973; T Livi H.b urbe condita' Liber XXII, éd. de ]. Vallet, Paris, PuF, 1966. Strumento essenziale è la concordanza di DW. Packard: A Concor­ dance to Livy, Cambridge (Mass.), Harvard Univ. Press, 1968 (in 4 voli.). Ad essa può essere affiancato il parziale (vol. I, A-Bustum) Lexicon Livianum di F. Ftigner (Leipzig, Teubner, 1897) e il Glossarium Livia­ num sive Index Latinitatis exquisitioris di A.G. Ernesti, rielaborato da G.H. Schafer (Leipzig, Weidmann, 1804) . Per il Prodigiorum liber: S. Rocca, Iulii Obsequentis Lexicon, Genova, lstit. Filol. dass. med. Univ., 1978. Studi generali. Contributi in ANRW, II 30/2 (1982) : P.G. Walsh, Li­ vy and the Aims of'historia': An Analysis ofthe Third Decade, pp. 1058- 74; J. Briscoe, Livy and Senatorial Politics, 200-167 B.C.: The Evidence '?[ the Fourth and Fifth Decade, pp. 1075-121; E. Burck, Die ri.imische Expansion im Urteil des Livius, pp. II48-89; M.R. Giro d, La Géographie de Tite-Live, pp. 390

B I B LI O G RAFIA D E LLA LETTERATURA LAT I NA

n90-229; L. Bessone, La tradizione epitomatoria liviana in età imperiale, pp. 1230-63. Raccolte di contributi, generalmente di notevole spesso­ re : Wege zu Livius, hrsg. von E. Burck, Darmstadt, Wissenschaftliche Buchgesellschaft, 1967; Livy, ed. by Th.A. Dorey, Lon don, Routledge & Kegan Paul, 1971; Livius. Werk und Rezeption. Festschrift fiir E. Burck [ . . . ] hrsg. von E. Lefèvre und E. Olshausen, Miinchen, Beck, 1983. Al­ tri studi generali sull' autore e l'opera: H. Taine, Essai sur Tite-Live, Pa­ ris, Hachette, 19108 (18561 ) ; H. Bornecque, Tite-Live, Paris, Boivin, 1933; P. Zancan, Tito Livio, Milano, Mondadori, 1940; P.G. Walsh, Livy. His Historical Aims and Methods, Cambridge, Univ. Press, 1974 ( « G&R, New Surveys in the Classics », 8) . Su questioni biografiche e sul rapporto con Augusto: R. Syme, Livy and Augustus, in « HSPh >>, a. LXIV 1959, pp. 27-87; HJ. Mette, Livius und Augustus, in « Gymnasium », a. LXVIII 1961, pp. 269-85; E. Mensching, Livius, Cossus und Augustus, in « MH », a. XXIV 1967, pp. 12-32. Importanti e numerosi i saggi sulle fonti: H. Nissen, Kritische Unter­ suchungen ii ber die Quellen dervierten undfiinfien Dekade des Livius, Berlin, Weidmann, 1863; W. Soltau, Livius' Geschichtswerk. Seine Komposition und seine Quellen, Leipzig, Dieterich, 1897; H.A. Sanders, Die Quellen­ contamination im 21. und 22. Buche des Livius, Berlin, Mayer & Miiller, 1898; A. Klotz, Livius und seine Vorgiinger, 1-3, Leipzig und Berlin, Teub­ ner, 1940-1941; TJ. Luce, Livy. The Composition ofHis History, Princeton, Univ. Press, 1977- In particolare sul rapporto con Polibio: E. Pianezza­ la, Traduzione e ideologia. Livio interprete di Polibio, Bologna, Pàtron, 1969; H. Trankle, Livius und Polybios, Basel-Stuttgart, Schwabe & Co. Verlag, 1977- Riguardano in prevalenza singole sezioni o specifici aspetti del­ l' opera: E. Burck, Die Erzéihlungskunst des T Livius, Berlin, Weidmann, 19341, 19642 (saggio notevole; sono analizzati in particolare i libri I-v); Id., Einfiihrung in die dritte Dekade des Livius, Heidelberg, Kerle, 1950; W. Hoffmann, Livius und der zweite Punische Krieg, Berlin, Weidmann, 1942; R. Bloch, Tite-Live et les premiers siècles de Rome, Paris, Les Belles Lettres, 1965 (sui libri I-n) ; M. Mazza, Storia e ideologia in Livio. Per un'a­ nalisi storiograflca della praifatio ai Libri 'a b Urbe condita', Roma, Bonanno, 1967; ]. Fries, Der Zweikampf Historische und literarische Aspekte seiner Darstellung bei T Livius, Konigstein/Ts., Hain, 1985; D. Gutberlet, Die erste Dekade des Livius als Quelle zur gracchischen und sullanischen Zeit, Hildesheim-Ziirich-New York, Olms- Weidmann, 1985; M.A. Levi, Plebe e patriziato nei due primi libri di Livio, in « RAL », a. xuv 1989, pp. 391

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181-90; R. von Haehling, Zeitbeziige des T Livius in der ersten Dekade sei­ nes Geschichtswerkes: Nec vitia nostra nec remedia pati possumus, Stuttgart, Steiner, 1989. Grammatica, lingua, stile: E. Wolfflin, Livianische Kritik und Liviani­ scher Sprachgebrauch, Progr. Winterthur, Berlin, Calvary u. Co., 1864; O. Riemann, Études sur la langue et la grammaire de Tite-Live, Paris, Thorin, 1879 1 (18842); S.G. Stacey, Die Entwickelung des livianischen Stiles, in « ALLG », a. x 1898, pp. rr-82; R. Ullmann, Étude sur le style des discours de Tite-Live, Oslo, Dybwad, 1929; E. Mikkola, Die Konzessivitiit bei Livius. Mit besonderer Beriicksichtigung der ersten undJunften Dekade. Bine syntak­ tisch-stilistische Untersuchung, Helsinki, Acad. Scient. Fenn., 1957; A.H. McDonald, The Style of Livius, in «]RS », a. XLVI I 1957, pp. 155-72; ]. Wankenne, Le chapitre de Tite-Live I, 13. Analyse philologique et linguisti­ que, in « LEC », a. XLIII 1975, pp. 350-66; P. Fedeli, Ideologia e stile: i poeti­ smi e gli arcaismi liviani, in « QS », a. III 1976, pp. 255-83; T. Viljamaa, Livy 1, 47, 1-7. A Note on the Historical Infinitive, in « Arctos », a. XII 1978, pp. 159-65; TJ. Moore, Artistry and Ideology: Livy's Vocabulary of Virtue, Frankfurt a. M., Athenaum, 1989. Storia del testo: L.D. Reynolds, Livy, in TT, pp. 205-14; Titus Livius, in EACL, II pp. 1-16; A. Perosa, Recenti studi sulla tradizione di Livio, in « A&R », s. IV, a. IV 1954, pp. 21-28;].E.G. Zetzel, The Subscriptions in the Manuscripts ofLivy and Pronto and the Meaning ofEmendatio, in « CPh », a. Lxxv 1980, pp. 38-59; G. Billanovich, La tradizione del testo di Livio e le origini dell'umanesimo. I. Tradizione efortuna di Livio tra medioevo e umane­ simo, I, Padova, Antenore, 1981; B. Bravo-M. Griffin, Unfra mmento del libro XI di Livio?, in « Athenaeum », n.s., a. LXVI 1988, pp. 447-521 (con­ vincente attribuzione). Importanti ricerche di M.D. Reeve: The Trans­ mission ofLivy 26-40, in « RFIC », a. cxiv 1986, pp. 129-72; The Third De­ cade oJLivy in Italy : the Family ofthe Puteanus, ibid., a. cxv 1987, pp. 12964; The Third Decade oJLivy in Italy: The Spirensian Tradition, ibid., pp. 405-40; The Transmission ofFlorus' Epitoma 'de Tito Livio' and the 'Perio­ chae', in « CQ >>, n.s., a. xxxviii 1988, pp. 477-91; The 'Vetus Carnotensis' of Livy Unmasked, in Studies in Latin Literature and Its Tradition in honour of C. O. Brink, ed. by]. Diggle,J.B. Hall, and H.D. Jocelyn, Cambrid­ ge, Cambridge Philological Society, 1989, pp. 97-II2. Contributi al te­ sto:J.N. Madvig, Emendationes Livianae iterum auctiores editae, Hauniae, Gyldendal, 18772 (186ol); R.M. Ogilvie, Notes on Livy IX, in « YClS », a. xxiii 1973, pp. 159-68; D.R. Shackleton Bailey, Liviana, in « RFIC », a. 392

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1986, pp. 320-32; W.S. Watt, Notes on Livy 41-45, in « Athenaeum », n.s., a. LXVI 1988, pp. 11-J7. Fortuna: P. Wessner, Zu den Liviuszitaten bei Priscian, in Hundert]ahre A. Marcus u. E. Webers Verlag, 1818-1918, Bonn, Marcus & Weber, 1919, pp. 110-14; A. Schiaffini, Studi di storia della prosa italiana. Lo stile di tono lati­ neggiante dei traduttori dai classici nel Due e Trecento e la versione da Livio di G. Boccaccio, in « Convivium », a. IV 1932, pp. 1-26; G. Huszti, La fortuna di Tito Livio in Ungheria, Roma, Istit. di Studi romani, 1943; D. van Ber­ chem, Tito Livio nella Svizzera del Rinascimento, ibid., 1943; A. Boethius, Gli echi dell'opera di Livio nel mondo scientifico e culturale della Svezia, ibid., 1947; G. Martelletti, La toga di Argante, in « ASNP », s. m, a. v 1975, pp. 1067-74· Sulle Periochae: A. Klotz, Zu den 'Periochae' des Livius, in « Philolo­ gus », a. xci 1936, pp. 67-88; L. Bessone, Le 'Periochae' di Livio, in « A&R », n.s., a. XXIX 1984, pp. 42-55. Su Giulio Ossequente : P.L. Schmidt, Iulius Obsequens und das Pro­ blem der Livius-Epitome. Ein Beitrag zur Geschichte der lateinischen Prodi­ gienliteratur, in AAWM », soz. Kl., 1968, 5, Wiesbaden, Steiner, 1968; C. Santini, Letteratura prodigiale e ''sermo prodigialis" in Giulio Ossequente, in « Philologus », a. cxxx1 1 1988, pp. 210-26. cxiv

, n.s., a. xvi 1987, pp. 3-23. Contributi esegetico-testuali: R. Ellis, Noctes Manilianae, Oxford, Clarendon Press, 1891; J.P. Postgate, Silva Mani­ liana, Cambridge, Prela Academico, 1897; E. Flores, Contributi difilolo­ gia maniliana, Napoli, L' arte tipografica, 1966. FEDRO

Rassegna bibliografica di L. Tortora, Recenti studi su Fedro (19671974), in « BStudLat », a. v 1975, pp. 266-73Edizioni critiche ottocentesche di L. Miiller (Phaedrus. Fabularum aesopiarum libri quinque, Leipzig, Teubner, 1877) e di L. Havet (Phaedri Augusti liberti Fabulae Aesopiae, Paris, Hachette, 1895; edizione molto importante, seguita da Disquisitiones critica e sulla metrica e sull'ordine delle Jabulae in rapporto alla tradizione del testo) . Nel nostro secolo edizioni di LP. Postgate (Phaedri Fabulae Aesopiae cum Nicolai Perotti prologo et decem novisJabulis, Oxford, Clarendon Press, 1919) e di A. Bre­ not (Phèdre, Fables, Paris, Les Belles Lettres, 1924) . Per le favole in prosa di IV-V secolo edizione di C. Zander (Phaedrus solutus vel Phaedri Fabu­ lae novaeXXX, Lund, Gleerup, 1921) . Testo , trad. ital. e note di E. Bian­ chi, Lefavole di Fedro, Firenze, Sansoni, 1919; edizione con commento di F. Cantarella, Milano, Albrighi, 19204. Fondamentale, tanto per i problemi di trasmissione che per il testo delle favole di Fedro e di imi­ tatori, L. Hervieux, LesJabulistes latins depuis le siècle d'Augustejusqu'à la fin du moyen age, 5 tomi, Paris, Firmin-Didot, 1893-18992 (rist. New York, Burt Franklin, s.d.) , tomi I e II dedicati a Fedro. Indici e lessici: O. Eichert, Vollstéindiges Worterbuch zu den Fabeln des Phaedrus, Hannover, Hahn, 18772; A. Cinquini, Index Phaedrianus, Mi­ lano, Hoepli, 1905; C.A. Cremona, Lexicon Phaedrianum, Hildesheim, Olms, 1980. Studi generali: G. Thiele, Phà'drus-Studien, in « Hermes », a. XLI 1906, pp. 562-92; a. XLIII 1908, pp. 337-72, a. XLVI 1911, pp. 376-92; 0. Wein-

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reich, Fabel, Aretalogie, Novelle. Beitriige zu Phadrus, Petron, Martial und Apuleius, Heidelberg, C. Winters Universitatsbuchhandlung, 1931; A. De Lorenzi, Fedro, Firenze, La Nuova Italia, 1955; R. Fisichella, Appun­ ti per un saggio su Fedro, in « Orpheus >>, a. xxm 1976, pp. 3-31; H. MacL. Currie, Phaedrus the Fabulist, in ANRW, n 32/1 (1984), pp. 497-513. Altri contributi: G. Pisi, Fedro traduttore di Esopo, Firenze, La Nuova Italia, 1977; P. Hamblenne, Les choucas chez les paons (Phaedr., 1,3): Phèdre, Séjan ou Palias?, in « LEC >>, a. xux 1981, pp. 125-33; M. Massaro, La redazione fedriana della Matrona di Efeso, in « MCSN >> , a. m 1981, pp. 217-37; G. Moretti, Lessico giuridico e modello giudiziario nella favola fedriana, in « Maia >>, a. xxxiv 1982, pp. 227-40; L. De Maria, La femina in Fedro. Emarginazione e privilegio, Lecce, Adriatica Ed. Salentina, 1987 Su gram­ matica, lingua e stile, oltre a Thiele, Phiidrus-Studien, cit., M. Massaro, Variatio e sinonimia in Fedro, in « InvLuc », a. I 1979, pp. 89- 142; Id., Una caratteristica dello stile di Fedro. La variatio sermonis, in « QuadFoggia », a. I 1981, pp. 49-61; M. Pugliarello, Appunti di sintassifedriana, in >, n.s., a. XI 1982, pp. 35-51. Sul perduto De incendio urbis: D. Gagliardi, Sul 'De incendio urbis' di Lucano, in « RFIC », a. xcvi 1968, pp. 435-38; M.J. McGann, Lucan's 'De incendio urbis': Prose or Verse?, ibid., a. xcix 1971, pp. 63-65; Id., Lucan's 'De Incendio Urbis': The Evidence of Vacca, in «TAPhA », a. cv 1975, pp. 213-17- Sull' niacon vd. R. Degl'Inno­ centi Pierini, Il "primo"Lucano: 'Iliacon�fr. 7 Mor., in DMP, II pp. 184-205. Sulle fonti e sulla tecnica allusiva: C. Hosius, Lucan und seine Quellen, in « RhM », a. XLV I I I 1893, pp. 380-97; R. Pichon, Les sources de Lucain, Paris, Leroux, 1912; S. Timpanaro, Note a Lucano, in Letterature compara­ te. Problemi e metodo. Studi in onore di E. Paratore, Bologna, Pàtron, 1981, I I pp. 603-8; E. Narducci, Ideologia e tecnica allusiva nella 'Pharsalia', in ANRW, n 32/3 (1985), pp. 1538-64; M. Lausberg, Lucan und Homer, ibid., pp. 1565-622. Sullo stile e sulla retorica nella Pharsalia: J. Aymard, Quelques séries de comparaisons chez Lucain, Montpellier, Déham, 1951; S.F. Banner, Lucan and the Declamation School, in « AJPh », a. LXXXVII 1966, pp. 257-89; M.P.O. Morford, The Poet Lucan. Studies in Rhetorical Epic, Oxford, Blackwell, 1967; Y. Miura, Zur Funktion der Gleichnisse im I. und VII. Buch von Lucans 'Pharsalia', in , a. xrv 1966, pp. 61-81; G. Cupaiuolo, Gli studi su Seneca nel triennio 19691971, in >, a. VI 1981, pp. 91-n7; Id., Petronio: Crotone o il mondo alla rove­ scia, in « Aufidus », a. I 1987, pp. 3-34; A. Perutelli, Modo modo e Petron.38, 7. in « RFIC », a. cxii 1984, pp. 171-76; Id., Le chiacchiere dei liberti. Dialogo e commedia in Petronio 41-46, in « Maia », a. xxxvii 1985, pp. 103-19; Id., Una proposta di lettura per la scuola: il cap. 37 di Petronio, in « Aufidus », a. m 1987, pp. 51-67; F. Nardomarino, Petronio, Satyricon 141. Il testamento e la scelta necrofagica, ibid., a. xi-XII 1990, pp. 25-59.

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È stata oggetto di studi molto approfonditi la lingua del Satyricon, in particolare la problematica dei diversi livelli: W. Heraeus, Die Sprache des Petronius und die Glossen, Leipzig, Teubner, 1899; A. Marbach, Wort­ bildung. Wortwahl und Wortbedeutung als Mittel der Charakterzeichnung bei Petron, diss. Giessen 1931; A. Stefenelli, Die Volkssprache im Wérk des Pe­ tron im Hinblick aufdie romanischen Sprachen, Wien, Braumiiller, 1962; A. Dell'Era, Problemi di lingua e stile in Petronio, Roma, Ed. di Storia e Let­ teratura, 1970; S. Priuli, Note di onomastica petroniana, Bruxelles, Lato­ mus, 1975; A. Wilmi, Linguistische Bemerkungen zu den Griizismen in Pe­ trons 'Cena Trimalchionis', in « Arctos », a. xv 1981, pp. 125-30; H. Peters­ mann, Umwelt, Sprachsituation und Stilschichten in Petrons 'Satyrica', in ANRW, n 3213 (1985), pp. 1687-705; B.Boyce, The Language ofthe Freed­ men in Petronius' Cena Trimalchionis, Leiden, Brill, 1991. Sulla trasmissione del testo: M.D. Reeve , Petronius, in IT, pp. 295300; Petronius Arbiter, in EACL, n pp. 221-25; B.L. Ullman, The Text of Petronius in the Sixteenth Century, in « CPh », a. xxv 1930, pp. 128-54; H. van Thiel, Petron. Uberliiferung und Rekonstruktion, Leiden, Brill, 1971; T. Wade Richardson, Problems in the Text-History ofPetronius in Antiquity and the Middle Ages, in « A]Ph », a. xcvi 1975, pp. 290-305. Qualche titolo sulla fortuna: E. Grisebach, Die Wanderung derNovelle der treulosen Witwe durch die Wéltlitteratur, Berlin, Lehmann, 18892; A. Collignon, Pétrone au moyen age et dans la littératurefrançaise, Paris- Nan­ cy, Berger-Levrault, 1893; R. Moncelsi, Petronio e Anatole France, in « A&R», n.s., a. xxvn 1982, pp. 149-59; G. Sommariva, Un epigramma di Petronio presso Hildebert?, in DMP, m pp. 120-52; S. Boldrini, Una vedova "a pranzo": a proposito del cibo nel racconto della Matrona di Efeso e in alcune sue varianti, in « StudUrb », B, a. LXI 1988, pp. 297-326; G. Lupinu, Piero Chiara e il 'Satyricon' di Petronio, in « Sandalion », a. xn-xm 1989-1990, pp. 245-60.

COLUMELLA

Bibliografia: A. Cossarini, Dieci anni di studi columelliani (1963-1972), in « BStudLat », a. VI 1976, pp. 321-27; R. Martin, État présent des études sur Columelle, in ANRW, I I 3213 (1985), pp. 1959-79 (breve sintesi gene­ rale con bibliografia alle pp. 1974-79). Merita di essere menzionata la vecchia edizione con commento di ].M. Gesner, in Scriptores rei rusticae Latini veteres, I, Leipzig, Fritsch, 433

MARIO DE NONNO - PAOLO DE PAOLI S - CARLO Dl G I OV I NE

17732. L' edizione critica piu autorevole del De re rustica e del De arbori­ bus (di non indiscussa autenticità) si deve a V. Lundstrom-A.Joseph­ son-S. Hedberg: L. [uni Moderati Columellae Opera quae exstant, Uppsa­ la, Eranos' Forlag, 1897-1968, 8 fascicoli. Edizione critica con trad. te­ desca di W. Richter, Lucius lunius Moderatus Columella. ZwolfBiicher iiber Landwirtschafi. Buch eines Unbekannten iiber Baumziichtung, Mlin­ chen, Artemis Verlag, 1981-1983, 3 voll. In tre volumi anche l'edizione con trad. inglese a cura di H.B. Ash-E.S. Forster-E.H. Heffner, Lon­ don-Cambridge (Mass.), Loeb, 1948-1955. Testo latino e trad. italiana di R. Calzecchi Onesti, introd. e note di C. Carena, Torino, Einaudi, 1977- Edizione critica di singoli libri, con trad. francese e note di com­ mento, della Coll. Univ. France, Paris, Les Belles Lettres: Columelle, 'De l'agriculture� livre X ('De l'horticulture'), par E. De Saint-Denis, 1969; Columelle, 'De l'agriculture� livre XII ('De l'intendante'), parJ. André, 1988; Columelle, , par R. Goujard, 1986. Indice di Columella, relativo all' edizione di Uppsala, a cura di G.G. Betts-W.D. Ashworth (Index to the Uppsala Edition oJColumella, Upp­ sala, Almqvist & Wiksell, 1971) . Studi generali: A. Kappelmacher, L. lunius Moderatus Columella, in RE, x 1 (1917) , coli. 1054-68; E.S. Forster, Columella and His Latin Treati­ se on Agriculture, in « G&R » , a. xrx 1950, pp. 123-28; Martin, État présent, ci t. Sulle fonti: B. Baldwin, Columella's Sources and how He used them, in « Latomus » , a. xxrr 1963, pp. 785-91; A. Cossarini, Aspetti di Virgilio in Columella, in >, n.s., a. r 1980, pp. 126-51 {sul libro x vd. anche E. Di Lorenzo, L'esametro del 'De cultu hortorum' di Columella, in >, a. x n 1990, pp. IIJ-52) . L' autentici­ tà columelliana del De arbori bus è stata negata da W. Richter, Der 'Li ber de arbori bus' und Columella, Mlinchen, Beck, 1972, riaffermata, fra gli al­ tri, da R. Goujard, Le 'De arboribus' de Columelle: problèmes de /'authentici­ té, in « RPh >>, s. m, a. LIII 1979, pp. 7-28; Id. , Encore à propos de l'authentici­ té du 'De arboribus', in « Latomus >> , a. XLV 1986, pp. 612-18. Sulle praifatio­ nes vd. T.Janson, Latin Prose Prifaces, Stockholm, Almqvist & Wiksell, 1964, pp. 92-95. Grammatica, lingua e stile sono stati studiati special­ mente dalla scuola scandinava: G. Nystrom, Variatio sermonis hos Colu­ mella, Goteborg, Eranos' Forlag, 1926; N. Dahllof, Tempora och modi hos Columella, Goteborg, Eranos' Forlag, 1931. Sulla trasmissione del testo: M.D. Reeve, Columella, in TT, pp. 146434

B I B L I OG RAFIA DE LLA LETTE RATURA LAT I NA

47; L. Iunius Moderatus Columella, in BACL, I pp. 351-54; A. Josephson, Die Columella-Handschriften, Uppsala, Lundeqvist, 1955; S. Hedberg, Contamination and Interpolation. A Study ofthe 15 Century Columella Ma­ nuscripts, Uppsala, Almqvist & Wiksell, 1968; W. Richter, Beobachtun­ gen zur SA- Uberliiferung Columellas, in « WS �. a. LXXXVIII 1975, pp. 13547; P.-P. Corsetti, Note sur les excerpta médiévaux de Columelle, in « RHT�, a. vn 1977. pp. 109-32; Id., Un nouveau manuscrit de Columelle (Turin, Bibl. reale, Varia 192), ibid., a. VII I 1978, pp. 289-93. C U LTUR A E LET TER ATUR A DELL'ETÀ DEI F LAVI

Segnaliamo contributi riguardanti in modo particolare il rapporto fra gli imperatori e la letteratura, i "minori" e la poesia epica nel suo complesso: H.E. Butler, Post-Augustan PoetryJrom Seneca tojuvenal, O x­ ford, Clarendon Press, 1909; G. Thiele, Die Poesie unter Domitian, in « Hermes �. a. LI 1916, pp. 233-60; R.B. Steele, The Interrelation ofthe La­ tin Poets Under Domitian, in « CPh �. a. xxv 1930, pp. 328-42; Bardon, Bmpereurs, pp. 257-335; Id., Le goùt à l'époque des Flaviens, in « Latomus », a. XXI 1962, pp. 732-48; O. Schonberger, Zum Weltbild der drei Bpiker nach Lukan, in « Helikon >>, a. v 1965, pp. 123-45; ]. Delz, Nec tu divinam Aeneida tempta. Textkritisches zu Valerius Flaccus, Statius, Silius Italicus, in « MH », a. xxxn 1975, pp. 155-72; P. White, The Friends ofMartial, Statius, and Pliny, and the Dispersa! ofPatronage, in « HSPh », a. LXXIX 1975, pp. 265-300; V. Tandoi, Gli epici difine I secolo dopo Cristo, o il crepuscolo degli dei, in « A&R �, n.s., a. xxx 1985, pp. 154-69; Billerbeck, Stoizismus, cit. (vd. supra, p. 397), pp. 3I16-51, spec. 3129 sgg.; Duret 1986, passim; S. Franchet d'Espèrey, Vespasien, Titus et la littérature, in ANRW, n 32/5 ( 1986), pp. 3048-86; K.M. Coleman, The Bmperor Domitian and Literatu­ re, ibid., pp. 3087-n5; R. Verdière, Considérations sur trois poètes de la lati­ nité d'argent: Iulius Cerialis - Turnus - Arruntius Stella, in « Eos », a. LXXVI 1988, pp. 315-23. Un cenno particolare per la poetessa Sulpicia ricordata da Marziale (x 35 e x 38) : la cosiddetta "satira di Sulpicia", componimento di 70 esametri su Domiziano, è in realtà assai piu tarda; edizioni di Jahn­ Leo, cit. (vd. supra, p. 414), poi con gli Bpigrammata Bobiensia di F. Mu­ nari (Bpigrammata Bobiensia, detexit A. Campana, ed. F. M., Roma, Ed. di Storia e Letteratura, 1955, pp. 91-95) e di W. Speyer {Leipzig, Teub435

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ner, 1963); edizione con trad. e commento di A. Giordano Rampioni (Sulpiciae Conquestio {Ep. Bob. 37}, Bologna, Pàtron, 1982); sul compo­ nimento vd. S. Mariotti, Epigrammata Bobiensia, in RE, Suppl. IX 1962, coll. 37-64, passim, spec. col. 62; inoltre M. D. Reeve, Sulpicia, in TT, pp. 405-6 e, per la datazione,]. Soubiran, Utl curieux effet métrique dans la Sulpiciae conquestio, in « Vichiana >> , n.s., a. XI 1982, pp. 295-304. PLINIO IL VECCHIO

Ampia informazione bibliografica negli ultimi decenni : H. Le Bonniec, Bibliographie de l"Histoire naturelle' de Pline l'ancien, Paris, Les Belles Lettres, 1946; K. Sallmann, Plinius der Altere 1938-1970, in « Lu­ strum », a. xvi i i 1975, pp. 5-299 (bibliografia ragionata molto impor­ tante); utili Berichte in 'Historia Naturalis' XIII, 74-82 and the Manufocture ofPapyrus, in « ZPE », a. xxxvn 1980, pp. 12136. Sulla perduta opera Bella Germaniae vd. K. Sallmann, Der Traum des Historikers: Zu den 'Bella Germaniae' des Plinius und zurjulisch-claudischen Geschichtsschreibung, in ANRW, I I 32/J (1984), pp. 578-6or. Su grammatica, lingua, stile : ]. Muller, Der Stil des alteren Plinius, Innsbruck, Wagner, 1883; Norden, Die antike Kunstprosa, cit., I pp. 31418 (= La prosa d'arte antica, cit., I pp. 325-29), col noto giudizio negativo sulla prosa di Plinio il V.; C. Brakman, Ad Plinii 'Na t. hist.' observationes grammaticae, in « Mnemosyne », a. LVI I I 1930, pp. 214-22; A. Ònnerfors, Pliniana. In Plinii Maioris Waturalem historiam' studia grammatica, semanti­ ca, critica, Uppsala, Almqvist & Wiksell, 1956; PY. Cova-R. Gazich­ G.E. Manzoni-G. Melzani, Studi sulla lingua di Plinio il Vécchio, Milano, Vita e Pensiero, 1986.

B I B L I O G RAFIA D E LLA LETTERATURA LAT I NA

Sulla trasmissione del testo: L.D. Reynolds, The Elder Pliny, in 7T, pp. 307-16; C. Plinius Secundus, in EACL, II pp. 243-73; contributi di D. Detlefsen, in « RhM », a. xv 1860, pp. 265-88, 367-90; in « Philologus », a. XXVII I 1869, pp. 284-337; in « Hermes », a. XXXII 1897, pp. 321-40. Sulla fortuna: M. Manitius, Beitriige zur Geschichte romischer Prosaiker im Mittelalter, xi : Plinius der Aeltere, in « Philologus », a. xux 1890, pp. 380-84; A. von Fragsten, Isidor von Sevilla und die sogenannten Germani­ cusscholien, diss. Breslau 1931. QUINTI LIANO

Rassegne bibliografiche su Quintiliano e sulle due raccolte di De­ clamationes trasmesse col nome di Quintiliano: ]. Cousin, Quintilien 1935-1959, in « Lustrum », a. VII 1962, pp. 289-331; R. Tabacco, Le decla­ mazioni maggiori pseudoquintilianee (Rassegna critica degli studi da/ 1915 al 1979), in « BStudLat », a. x 198o,pp. 82-n2; L. H akanson, Die quintiliani­ schen Deklamationen in der neueren Forschung, in ANRW, II 32/4 (1986), pp. 2276-306. Fra le edizioni dell' Institutio oratoria merita un cenno la vecchia edi­ zione con commento di G.L. Spalding (e Ph. Buttmann-K.G. Zumpt­ E. Bonnell, Leipzig, Vogel, 1798-1834, 6 voll.). Nel nostro secolo note­ vole edizione di L. Radermacher (Leipzig, Teubner, I 1907. II 1935), ri­ vista da V. Buchheit (Leipzig, Teubner, 1959). A questa teubneriana di Radermacher si affianca l' edizione oxoniense in due tomi di M. Win­ terbottom, assai notevole {Oxford, Clarendon Press, 1970), cui fa da supporto, dello stesso W., il vol. Problems in Quintilian, BICS », suppl. xxv, 1970. L' edizione per la Coll. Univ. France, in sette tomi, è curata da]. Cousin {Paris, Les Belles Lettres, 1975-1980). Testo latino affian­ cato da trad. italiana a cura di R. Faranda-P. Pecchiura (Torino, UTET, 19792, 2 voll.). Edizioni e commenti di singoli libri dell' Institutio: testo critico del lib. I con importante commento di F. H. Colson (Cambrid­ ge, Univ. Press, 1924); edizione con commento del lib. III di ]. Ada­ mietz (Mtinchen, Fink, 1966). Numerosi i commenti al lib. x, per la presenza in esso della celebre rassegna degli autori greci e latini; il mi­ gliore resta quello di W. Peterson { Oxford, Clarendon Press, 1891), una menzione merita quello di D. Bassi (Torino, Loescher, 1899). Edi­ zioni con commento del li b. XII a cura di A. Beltrami (Milano, Albri> , n.s., a. xn 1983, pp. 304-25; O. Pederzani, "Curiositas" e classicismo nelle54rgonau­ tiche' di Valeria Placco, in « MD », a. xvi i i 1987, pp. 101-29. Recenti contributi a passi specifici del poema: E. Burck, Die Be­ freiung der Andromeda bei Ovid und der Hesione bei Valerius Placcus ('Me­ tam.' 4, 663-764; 54rgon.' 2, 451-578}, in « WS », a. LXXXIX 1976, pp. 221- 38; W.R. Barnes, The Trojan War in Valerius Placcus' 54rgonautica', in « Her­ mes », a. cix 1981, pp. 360-70; S.A. Cecchin, Giasone alla conquista del XLII

XLIV

> , n.s., a. xxvm 1983, pp. 158-61. Segnaliamo qualche contributo su speci­ fici epigrammi: numerosi interventi di A.E. Housman possono essere facilmente reperiti in The Classical Papers of A.E. Housman, ed. by J. Diggle and F.R.D. Goodyear, London, Bentley, 1972; O. Weinreich, Martials Grabepigramm auf den Pantomimen Paris (XI 13), Heidelberg, Winter, 1941; E. Wistrand, De Martialis epigr. VIII 15 commentatiuncula, Goteborg, Wettergen & Kerbers, 1955; V. Buchheit, Martials Beitrag zum Geburtstag Lucans als Zyklus, in « Philologus », a. cv 1961, pp. 90-96 (su vn 21-23); M. Citroni, La carriera del centurione A. Pudens e il rango so­ ciale dei primip ilari. Interpretazione di Marziale V 48 e VI 58, 7-10, in « Maia », a. xxxiv 1982, pp. 247-57; W. Gorler, Martials Reisegedicht fur Licinianus (ep. 1, 49), in « Eos », a. Lxxiv 1986, pp. 309-23; Chr. Gnil'

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ka, Berge als Greise: zu Martial 1, 49, 5, in « RFIC », a. cxvr r 1989, pp. 189-91. Su stile e metrica: L. Havet, La prose métrique de Martial, in « RPh », a. xxvn 1903, pp. 123-34 {sull'uso delle clausole nella prosa di Marziale); G.A. Wilkinson, The Trisyllabic Ending ofthe Pentameter: lts Treatment by Tibullus, Propertius, and Martial, in > , a. xxxm 1981, pp. 235-46. Sulla fortuna utile panoramica nella cit. ediz. di G. N orcio, pp. 4661; si vedano inoltre: R. Levy, Martial und die deutsche Epigrammatik des XVII.jahrhunderts, diss. Heidelberg 1903; G. De Filippis, Unafonte clas­ sica del 'Prologo' dei Juvenilia' del Carducci, in « A&R», a. x 1907. pp. 18385; T.K. Whipple, Martial and the English Epigram fro m Sir Thomas JiJ1att to Ben ]ohnson, Berkeley, California Univ. Press, 1925; G. Martellotti, Petrarca e Marziale, in « RCCM », a. r r 1960, pp. 388-93. G IOVENALE

Rassegne bibliografiche: M. Coffey, ]uvenal 1941-1961, in « Lu­ strum », a. VI I I 1963, pp. 161-215; R. Cuccioli Melioni, Otto anni di studi giovenaliani (1969-1976), in « BStudLat », a. VII 1977, pp. 61-87. Sono a disposizione degli studiosi numerose valide edizioni delle Satire. Solo testo critico: importanti edizioni si devono a A.E. Hous­ man (Cambridge, Univ. Press, 1905 1, 19312 ) e a U. Knoche (Munchen, Hueber, 1950; dello stesso Knoche la trad. tedesca con note, Miin­ chen, Hueber, 1951) ; edizioni per la Scriptorum Classicorum Bi­ bliotheca Oxoniensis, unitamente alle Satire di Persia, sono state cu­ rate da S. G. Owen ( Oxford, Clarendon Press, 19072) e da WY. Clau­ sen (Oxford, Clarendon Press, 1959) ; l' edizione per la Coll. Univ. France si deve alle cure di P. de Labriolle-F. Villeneuve (Paris, Les 452

B I B L I O GRAF I A D E L L A L E T T E RATURA L AT I N A

Belles Lettres, 1921). Edizioni con commento: intorno alla fine del se­ colo scorso sono state pubblicate notevoli edizioni, ad opera di J.E.B. Mayor (London-New York, Macmillan and Co., 1886-18884, 2 voli.; mancano le satire I I, VI e I x), di A. Weidner (Leipzig, Teubner, 18892) e di L. Friedlaender (Leipzig, Hirzel, 1895, 2 tomi) ; utile anche quella curata da J.D. Duff (Cambridge, Univ. Press, 1898; ristampa con nuo­ va introduzione di M. Coffey, 1970; mancano le satire I I, IX e parte del­ la vr); note di commento anche nell'edizione di O. Jahn-F. Bueche­ ler-F. Leo (Berlin, Weidmann, J9I04; con Persio e la "satira di Sulpi­ cia"). A disposizione degli studiosi è ora il valido commento (senza il testo) di E. Courtney, con importante Introduction (London, The Ath­ lone Press, 1980); su un livello inferiore i commenti parziali di S. Monti (Commento a Giovenale, Libro I: satire I e II, Napoli, Loffredo, 1978, col testo) e di R. Cuccioli M elioni (Giovenale, Satira V, Bologna, Coop. Libraria Universitaria, 1988, con trad.); R. Marache ha curato l'edizione critica con commento di tre satire (Juvénal, Saturae III, IV, V, Paris, PuF, 1 965). Gli scolì sono stati pubblicati da P. Wessner: Scholia in Iuvenalem ve­ tustiora, Leipzig, Teubner, 1931. Per le Satire disponiamo degli indici di L. Kelling-A. Suskin (Index verborum Iuvenalis, Chapel Hill, The University of North Carolina Press, 1951) e di M. Dubrocard (Juvenal - 'Sa tires'. Index verborum. Relevés statistiques, Hildesheim-New York, Olms, 1976). Studi generali: C. Marchesi, Giovenale, Roma, Formiggini, 1921; P. De Labriolle, Les satires de ]uvénal. Étude et analyse, Paris, Mellottée, 1932; U. Knoche, Die romische Satire, Gottingen, Vandenhoeck & Ru­ precht, 19824, con appendice bibliografica, cap. dedicato a G., pp. 88 sgg.; G. Highet,Juvenal the Satirist, Oxford, Clarendon Press, 1954 (nel notevole saggio è discussa tutta la problematica, compresa la fortuna di G.); A. Serafini, Studio sulla Satira di Giovenale, Firenze, Le Monnier, 1957; ]. Gérard,]uvénal et la réalité contemporaine, Paris, Les Belles Let­ tres, 1976. Segnaliamo i contributi su G. compresi in ANRW, n 33/1 (1989) : R. Marache,Juvénal - peintre de la société de son temps, pp. 592-639; E.S. Ramage, J venal and the Establishment. Denigration ofPredecessor in the 'Satires', pp. 640-707; D.S. Wiesen, The Verbal Basis ofjuvenal's Satiric Vision, pp. 708-33 (sulle satire II e vi) ; J. Baumert, Identifikation und Di­ stanz: Bine Erprobung satirischer Kategorien bei Juvenal, pp. 734-69; L. Braun, Juvenal und die Oberredungskunst, pp. 770-810 (sulle satire r, xm, u

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xrv, xv}; W.S. Smith, Heroic Modelsfar the Sordid Present:]uvenal's View of Tragedy, pp. 8n-23. Su questioni biografiche: G. Highet, The Life of ]uvenal, in «TAPhA », a. LXV I I I 1937, pp. 480-506; R. Syme, The Patria ifjuvenal, in « CPh », a. LXXIV 1979, pp. 1-15 (dello stesso vd. ancheJuvenal, Pliny, Ta­ citus, in « AJPh », a. c 1979, pp. 250-78, sui dati relativi ai tempi della produzione letteraria di G.}. Su alcune caratteristiche proprie della satira giovenaliana: J. de Decker, ]uvenalis declamans. Étude sur la rhétorique déclamatoire dans les 'Satires' de]uvénal, Gand, van Goethen, 1913; W.S. Anderson, Anger in ]uvenal and Seneca, Berkeley, Univ. of California Press, 1964 (questo e altri saggi giovenaliani in W.S. Anderson, Essays on Roman Satire, Prin­ ceton, Univ. Press, 1982, pp. 195-486} ;J. Martyn,]uvenal's Wit, in « GB », a. vm 1979, pp. 219-38; A.C. Romano, Irony in ]uvenal, Hildesheim­ New York, Olms, 1979; F. Bellandi, Etica diatribica e protesta sociale nelle 'Satire' di Giovenale, Bologna, Pàtron, 1980; B. Fruelund Jensen, Crime, Vice and Retribution in]uvenal's 'Satires', in « C&M », a. xxxm 1981-1982, pp. 155-68; J. Ferguson, A Prosopography to the Poems of]uvenal, Bruxel­ les, Latomus, 1987Contributi su specifiche satire o gruppi di satire (selezione di titoli recenti): W.C. Helmbold, ]uvenal's Twe!fth Satire, in « CPh », a. LI 1956, pp. 14-23; J. Adamietz, Untersuchungen zu Juvenal, Wiesbaden, Steiner, 1972 (sulle satire m, v e xi); Id.,]uvenals 13. Gedicht als Satire, in « Her­ mes », a. CXII 1984, pp. 469-83; R. S. Kilpatrick,]uvenal's "Patchwork" Sa­ tires: 4 and A in « YClS », a. xxm 1973, pp. 229-41; D. Nardo, La sesta sati­ ra di Giovenale e la tradizione erotico-elegiaca latina, Padova, Liviana Ed., 1973; E. Pasoli, La chiusa della satira III di Giovenale, in « GB )>, a. m 1975, pp. 311-21; R. Astbury, The Date ofjuvenal's Thirteenth Satire, in « AJPh )), a. xcvm 1977. pp. 392-95; M. Morford,]uvenal's Fifih Satire, ibid., pp. 219-45; C. Facchini Tosi, Struttura e motivi della satira XI di Giovenale, in « SIFC », n.s., a. L I 1979, pp. 180-99; E. Tengstrom, A Study ofjuvenal's Tenth Satire. Some Structural and Interpretative Problems, Goteborg, Acta Univ. Gothoburgensis, 1980; D. Singleton, ]uvenal's Fifieenth Satire: a Reading, in « G &R », s. n, a. xxx 1983, pp. 198-207; M.M. Winkler, The Persona in Three Satires of ]uvenal, Hildesheim-Ziirich-New York, Olms, 1983 (le satire sono la n, la vr e la rx) ; F. Bellandi, Sulla struttura della satira 14 di Giovenale, in « Prometheus », a. x 1984, pp. 154-60; S. H. Braund, Beyond Anger: A Study ofjuvenal's Third Book of'Satires', Cam454

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bridge, Univ. Press, 1988 (sono le satire VII, VIII e Ix) ; W.S. Smith, Greed and Sacrifice in ]uvenal's Twelfih Satire, in «TAPhA », a. CXIX 1989, pp. 287-98; D. Fishelov, The Vanity ofthe Reader's Wishes: Rereading]uve­ nal's Satire 10, in « AJPh », a. cxi 1990, pp. 370-82. Sulla questione dell'autenticità del fr. Winstedt: U. Knoche, Ein WiJrt zur Echtheitskritik. {]uvenal} 6, 365, 1-34, in « Philologus », a. XCIII 1938, pp. 196-217; ].G. Griffìth, The Survival ofthe Longer ofthe So-called "Oxford" Fragments oJ]uvenal's Sixth Satire, in « Hermes », a. xci 1963, pp. 104-14; G. Luck, The Textual History ofjuvenal and the Oxford Lines, in « HSPh », a. LXXVI 1972, pp. 217-31. Di un aspetto particolare della lingua poetica si occupa M. L. Brac­ ciali Magnini, Grecismi dotti nelle satire di Giovenale, in « A&R n.s., a. xxvii 1982, pp. n-25. Sui rapporti con Marziale recentissimo saggio di R.E. Colton, ]uvenal's Use ofMartial's Epigrams. A Study ofLiterary In­ fluence, Amsterdam, Hakkert, 1991. Sulla trasmissione delle Satire : RJ. Tarrant,Juvenal, in TT, pp. 2003; D. Iunius Iuvenalis, in EACL, I pp. 553-97; lo studio fondamentale e piu ampio sulla tradizione è di U. Knoche, Handschriftliche Grundlagen des Juvenaltextes, in « Philologus », Suppl. xxxiii/I, Leipzig, Dieterich, 1940; contributi di E. Courtney: The Interpolations in Juvenal, in « BICS », a. xxii 1975, pp. 147-62, e The Progress ofEmendation in the Text ofjuvenal since the Renaissance, in ANRW, I I 331I (1989), pp. 824-47. Note al testo di R.G.M. Nisbet, Notes on the Text and Interpretation ofjuvenal, in « BICS », Suppl. LI 1988 (= Studies O. Skutsch ), pp. 86-no. Sulla fortuna, oltre al cit. libro di Highet: S. Citroni Marchetti, Re­ miniscenze giovenaliane nel Parini, in « A&R », n. s., a. xxii 1977, pp. 26-36; Ead., Alfieri e la satira latina, in « Maia », a. xxxi 1979, pp. 151-67 (sono considerati anche Orazio e Persi o); V.S. Durov, Lafortuna di Giovenale in Russia, in « A&R », n.s., a. xxv 1980, pp. 51-56. »,

TAC ITO

Particolarmente abbondante l'informazione bibliografica prodotta negli ultimi trenta anni: R. Hanslik, Tacitus. I. Bericht, in « AAHG », a. XIII 1960, coll. 65-102; Id., Tacitus. II. Bericht, ibid., a. xx 1967, coll. 1-32; Id., Tacitus. III. Bericht, ibid., a. xxvii 1974, coll. 129-66; F. Romer, Tacitus. IV Bericht, 1. Teil, ibid., a. xxxvii 1984, coll. 153-208; 2. Teil, ibid., a. 455

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xxxvm 1985, coli. 129-204; di fondamentale importanza la bibliografia ragionata di R. Hanslik, Tacitus 1939-1972, in « Lustrum », a. xvi 19711972, pp. 143-304; a. xvii 1973-1974, pp. 71-216; E. Mastellone Iovane, Rassegna di studi tacitiani, in « BStudLat », a. vm 1978, pp. 95-n9; HW. Benario, Recent U0rk on Tacitus: 1974-1983, in « CW», a. LXXX 1986, pp. 73-147; sugli Annales due bibliografie in ANRW, I I 33/2 (1990) , la pri­ ma delle quali imponente: W. Suerbaum, Zweiundvierzig]ahre Tacitus­ Forschung: Systematische Gesamtbibliographie zu Tacitus' :Annalen' 19391980, pp. 1032-476; HW. Benario, Six Years of Tacitean Studies. An Ana­ lytic Bibliography on the :Annales' (1981-1986), pp. 1477-98; altri contributi di carattere bibliografico in ANRW, II 33/3 (1991) : vd. soprattutto K. Wellesley, Tacitus, 'Histories': A Textual Survey, 1939-1989, pp. 1651-85; A.A. Lund, Kritischer Forschungsbericht zur 'Germania' des Tacitus, pp. 1989-2222, 2341-44. 2347-82. Edizioni complessive: P. Cornelii Taciti libri qui supersunt, ed. E. Koe­ stermann, Leipzig, Teubner, 1960-1962 (tre fascicoli in due tomi; si tratta della prima edizione che porti il solo nome di K., senza men­ zionare i predecessori C. Halm e G. Andresen). A Lipsia è stata recen­ temente avviata una nuova edizione teubneriana, a cura di S. Borzsak e K. Wellesley: Cornelii Taciti libri qui supersunt : to. I pars secunda: Ab excessu divi Augusti libri XI-XVI, ed. K. Wellesley, Leipzig, Teubner, 1986; to. II pars prima: Historiarum libri, ed. K. Wellesley, ibid., 1989. È invece completa la nuova edizione teubneriana di Stoccarda, curata da H. Heubner,J. Delz, A. Ònnerfors: P. Cornelii Taciti libri qui super­ sunt : to. I : Ab excessu divi Augusti, ed. H. Heubner, Stuttgart, Teubner, 1983; to. II fase. 1: Historiarum libri, ed. H. Heubner, ibid., 1978; to. I I fase. 2: De origine et situ Germanorum liber, ed. A. Ònnerfors, ibid., 1983; to. I I fase. 3: Agricola, ed.J. Delz, ibid., 1983; to. I I fase. 4: Dialogus de ora­ toribus, ed. H. Heubner, ibid., 1983. Edizione divulgativa delle opere di Tacito in due volumi con trad. italiana a cura di A. Arici, Torino, UTET: :Annali' di Tacito, 19692; 'Storie� 'Dialogo degli Oratori', 'Germania� :Agricola' di Tacito, 19702. Edizioni e commenti delle singole opere. Annales : edizione critica dei libri I-VI a cura di M. Lenchantin de Gubernatis (Roma, Regio Istituto Poligrafico, 1940; poi Torino, Paravia, 1942) ; edizione comple­ ta dei libri pervenuti ad opera di H. Fuchs (Frauenfeld, Huber & Co., 1946-1949, 2 voll.; con Appendix critica ); edizioni parziali con apparato critico completo di tutti i manoscritti a cura di H. Weiskopf (P. Corne-

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Iii Taciti 54nnalium' libri XI-XII, Wien, Bohlaus, 1973) e di F. Romer (P. Cornelii Taciti 54nnalium' libri XV-XVI, ibid., 1976); l' edizione per la Coll. Univ. France si deve a P. Wuilleumier (Paris, Les Belles Lettres, 1974-1978, 4 tomi) e subentra a quella curata da H. Goelzer (Paris, Les Belles Lettres, 1923-1925, 3 tomi) ; testo latino affiancato da trad. italia­ na a cura di C. Questa e B. Ceva (Milano, Rizzoli, 1981, 2 voll.). Tutte di alto livello scientifico le edizioni commentate e i commenti, a par­ tire dalla fondamentale edizione critica con commento di H. Fur­ neaux ( Oxford, Univ. Press, 1896-19072 [1883-I89It], in 2 voll., il secon­ do dei quali rivisto da H.F. Pelham-C.D. Fisher) ; va segnalato il com­ mento (senza testo) di E. Koestermann (Heidelberg, C. Winter-Uni­ versitatsverlag, 1963-1968, 4 Bande) all'intera opera, mentre solo par­ ziale è il commento (col testo critico) di F.R.D. Goodyear (The54nnals' ofTacitus. Books 1-6, Cambridge, Univ. Press, 1972-1981; sono stati pub­ blicati due volumi, relativi ai libri I - n : nel vol. I ann. I 1- 54; nel vol. n ann. I 55-81 e ann. n ) . Ricordiamo le edizioni con commento del lib. IV a cura di R.H. Martin-A]. Woodman (Cambridge, Univ. Press, 1989) e del lib. XIV a cura di E.C. Woodcock (London, Methuen, 1939). Historiae : edizione critica di C. Giarratano (Roma, Regio Istituto Po­ ligrafico, 1939); limitatamente al lib. n disponiamo dell' edizione con apparato completo di tutti i manoscritti a cura di I. Schinzel (Wien, Bohlaus, 1971). L' edizione critica della Coll. Univ. France, tuttora non giunta a compimento, presenta la particolarità di un corredo di note assai ampio: Tacite, 'Histoires: Livre I, par P. Wuilleumier-H. Le Bon­ niec-J. Hellegouarc'h; Livres II et III, par H. Le Bonniec-J. Helle­ gouarc'h, Paris, Les Belles Lettres, 1987 e 1989 (subentra all' edizione di H. Goelzer, ibid., 1921, 2 tomi). Importante commento (senza il te­ sto) di H. Heubner, Heidelberg, C. Winter- Universitatsverlag, 19631982 (s Bande, l'ultimo dei quali con la collaborazione di W. Fauth) ; piu specifica l'impostazione del commento (senza il testo; manca il lib. m ) di G.E.F. Chilver: A Historical Commentary on Tacitus' 'Histories'I and II, Oxford, Clarendon Press, 1979; A Historical Commentary on Taci­ tus' 'Histories' IV and V, ibid., 1985 (quest'ultimo volume per la morte dell' autore è stato rivisto da G .B. Townend). Edizioni commentate di singoli libri: P. Wuilleumier (Tacite, 'Histoires', Livre I, Paris, PUF, 1959); K. Wellesley ( Cornelius Tacitus. The 'Histories: Book III, Sydney, Univ. Opera minora: segnaliamo le edizioni critiche di M. Press, 1972). Lenchantin de Gubernatis (Corneiii Taciti 'De vita Iulii Agricola e: 'De ori457

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gine et situ Germanorum', 'Dialogus de oratoribus', Torino, Paravia, 1949, in tre distinti voll.) e di M. Winterbottom-R.M. Ogilvie ( Cornelii Taciti Agricola: edizioni Opera minora, Oxford, Clarendon Press, 1975). critiche curate da E. Hedicke (Leipzig, Teubner, 1909), E. de Saint­ Denis (Paris, Les Belles Lettres, 1942); edizioni con commento di G. Andresen (Berlin, Calvary, 188o), di H. Furneaux-J.G.C. Anderson (Oxford, Clarendon Press, 19222: ottima), di G. Forni (Roma, Ateneo, 1962: testo senza apparato critico; commento soprattutto storico); strumenti essenziali a disposizione degli studiosi sono l'edizione cri­ tica con commento di R.M. Ogilvie-1. Richmond (Oxford, Claren­ don Press, 1967) e il commento di H. Heubner (Gottingen, Vanden­ hoeck & Ruprecht, 1984). Germania: edizioni con commento di H. Furneaux ( Oxford, Clarendon Press, 1894), di A. Gudeman (Ber­ lin, Weidmann, 1916), R. Much (Heidelberg, C. Winter-Universitat­ sverlag, 19673 [19371): ampio commento di carattere prevalentemente storico-antiquario, importante nel campo della germanistica),J.G.C. Anderson ( Oxford, Clarendon Press, 1938),]. Perret (Paris, Les Belles Lettres, 1949: solo note), A.A. Lund (Heidelberg, C. Winter-Univer­ sitatsverlag, 1988: ottimo commento, trad. tedesca). Testo latino e commento italiano di G. Forni-F. Galli (Roma, Ateneo, 1964) e di S. Mariotti (Torino, Loescher, 1982). Dialogus de oratoribus: a A. Gu­ deman si deve uno strumento indispensabile per la ricerca, completo di testo critico, importanti Prolegomena e ampio commento: P. Cornelii Taciti 'Dialogus de oratoribus', Leipzig-Berlin, Teubner, 19142 (Boston, Ginn & Co., 18941; recensione di questa prima ediz. ad opera di F. Leo, in « GGA », a. 1898, pp. 169-88). Utile commento di R. Giingerich (Gottingen, Vandenhoeck & Ruprecht, 1980; senza il testo); vd. anche l'edizione con commento di A. Michel (Paris, PUF, 1962). Strumenti per la ricerca: Ph. Fabia, Onomasticon Taciteum, Paris­ Lyon, Fontemoing-Rey, 1900; A. Gerber-A. Greef-C. John, Lexicon Taciteum, Leipzig, Teubner, 1903; D.R. Blackman-G G. Betts, A Con­ cordance to Tacitus, Hildesheim-Ziirich-New York, Olms-Weidmann, 1986, 2 voll. Studi generali: G. Boissier, Tacite, Paris, Hachette, 1903 1 (19266); F. Arnaldi, Le idee politiche, morali e religiose di Tacito, Roma, Scuola tip. Sa­ lesiana, 1921; ]. Vogt, Tacitus als Politiker, Stuttgart, Kohlhammer, 1924; C. Marchesi, Tacito, Messina-Roma, Principato, 1925; E. Kornemann, Tacitus. Bine Wiirdigung im Lichte der Griechischen und Lateinischen Ge-

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schichtsschreibung, Wiesbaden, Dieterich, 1947; PWuilleumier, Tacite. L'homme et l'oeuvre, Paris, Boivin, 1949; R. Syme, Tacitus, Oxford, Cla­ rendon Press, 1958, 2 voll. ( trad. i tal. Brescia, Paideia, 1967-1971, 2 voll.) ; Id., Ten Studies in Tacitus, Oxford, Clarendon Press, 1970; E. Paratore, Tacito, Roma, Ateneo, 19622 (Milano-Varese, Istituto editoriale Cisal­ pino, 19511 ) ; R. Haussler, Tacitus und das historische Bewusstsein, Heidel­ berg, C. Winter-Universitatsverlag, 1965; A. Michel, Tacite et le Destin de l'Empire, Paris, Arthaud, 1966; D.R. Dudley, The World ofTacitus, Bo­ ston-Toronto, Little Brown and Co., 1968; F.R.D. Goodyear, Tacitus, Oxford, Clarendon Press, 1970 ( « G&R, New Surveys in the Classics », 4) ; D. Flach, Tacitus in der Tradition der antiken Geschichtsschreibung, Got­ tingen, Vandenhoeck & Ruprecht, 1973; HW. Benario, An Introduction to Tacitus, Athens (USA), Univ. of Georgia Press, 1975; R. Martin, Taci­ tus, Berkeley-Las Angeles, Univ. of California Press, 1981; G. Wille, Der Aujbau der Werke des Tacitus, Amsterdam, Griiner, 1983. Raccolte di contributi di autori vari: Tacitus, ed. byT.A. Dorey, Lon­ don, Routledge & Kegan Paul, 1969; Tacitus, hrsg. von V. Poschl, Darmstadt, Wissenschaftliche Buchgesellschaft, 1969. Contributi di autori vari su Tacito si leggono in ANRW, II 33/2 (1990) , II 3313 (1991) , II 33l4 (1991 ) e II 33l5 (non ancora pubblicato); in particolare, in II 331 2 sono compresi saggi sugli Annales e in II 33l3 su Historiae, Agricola, Germania e Dialogus; vd. inoltre E. Koestermann, Das Problem der romi­ schen Dekadenz bei Sallust und Tacitus, in ANRW, 1 3 (1973) , pp. 800-9. Segnaliamo qualche contributo relativo ai dati biografici: M.L. Gordon, The Patria of Tacitus, in «JRS », a. xxvi 1936, pp. 145-51; E. Koe­ stermann, Tacitus und die Transpadana, in « Athenaeum », n.s., a. XLIII 1965, pp. 167-208; R. P. Oliver, The Praenomen ofTacitus, in « AJPh », a. XCVI I I 1977, pp. 64-70. Sulle fonti: Th. Mommsen, Cornelius Tacitus und Cluvius Rujus, in « Hermes », a. IV 1870, pp. 295-325 (= Gesammelte Schriften, VI I, Berlin, Weidmann, 1909, pp. 224-52) ; Ph. Fabia, Les sources de Tacite dans les 'His­ toires' et les 54nnales', Paris, Colin et C.ie, 1893; C. Questa, Studi sullefon­ ti degli 54nnales' di Tacito, Roma, Ateneo, 1960. Su alcune specifiche componenti dell'opera di Tacito: N. Eriksson, Religiositet oeh irreligiosi­ tet hos Tacitus, Lund, Gleerup, 1935 (con riassunto in tedesco); W.-R. Heinz, Die Furcht als politisches PhCinomen bei Tacitus, Amsterdam, Grii­ ner, 1975. Sui prologhi: A.D. Leeman, Structure and Meaning in the Prolo­ gues ofTacitus, in « YClS », a. xxiii 1973, pp. 169-208; W. Kierdorf, Die 459

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Proomien zu Tacitus' Hauptwerken. Spiegel einerEntwicklung ?, in « Gymna­ sium », a. LXXXV 1978, pp. 20-36. Sulle singole opere (bibliografia orientata prevalentemente sui saggi): Annales: N. Eriksson, Studien zu den Y!nnalen' des Tacitus, Lund, Gleerup, 1934; B. Walker, The Y!nnals' ofTacitus. A Study in the Writing of History, Manchester, Univ. Press, 1952; ]. Tresch, Die Nerobiicher in den Y!nnalen' des Tacitus. Tradition und Leistung, Heidelberg, C. Win­ ter-Universitatsverlag, 1965; A. Mehl, Tacitus iiber Kaiser Claudius. Die Ereignisse am Hoj Mtinchen, Fink, 1974; A. De Vivo, Tacito e Claudio. Storia e codificazione letteraria, Napoli, Liguori, 1980; M. Havelange­ N. Henne-H. et P.P. Delvaux-J.M. Pirlot, Lecture plurielle de Tacite. Y!nnales', XIII, 16, in « LEC », a. L 1982, pp. 141-59, 237-56 (diverse me­ todologie di approccio a uno stesso testo). Historiae: E. Cour­ baud, Les procédés d'art de Tacite dans les 'Histoires', Paris, Hachette, 1918; H. Heubner, Sudien zur Darstellungskunst des Tacitus 'Hist.' I, 12 - II, 51>, Wtirzburg, Triltsch, 1935; A. Briessmann, Tacitus und das Flavi­ sche Geschichtsbild, Wiesbaden, Steiner, 1955; R:T. Scott, Religion and Philosophy in the 'Histories' of Tacitus, Roma, American Academy, 1968. Agricola: G .M. Streng, Ylgricola'. Das Vorbild romischer Statthal­ terschajt nach dem Urteil des Tacitus, Bonn, Habelt, 1970; A. La Penna, I pascoli della Britannia (Nota a Tacito, Ylgr.' 12, 5), in « Maia », a. xxvii 1975, pp. 113-15; Id., Rubor e inpudentia da Pompeo a Domiziano (Nota a Tacito, Y!gr.' 45, 2), i bi d., pp. 117-19; M. Lausberg, Caesar und Cato im Y!gricola' des Germania: Tacitus, in « Gymnasium », a. LXXXVII 1980, pp. 411-30. sull'etnografia noto saggio di E. Norden, Die Germanische Urgeschichte in Tacitus 'Germania', Leipzig-Berlin, Teubner, 1920; R. Heinze, Urgen­ tibus imperiifatis (1928) , in Vom Geist des Romertums, hrsg. von E. Burck, Stuttgart, Teubner, 19603, pp. 440-54; G. Pasquali, Come vestivano i Ger­ mani secondo Tacito, in « SIFC », n.s., a. xvi 1939, pp. 129-63 (poi in Id., Scritti filologici, Firenze, Olschki, 1986, n pp. 665-93) ; I-J.Drexler, Die 'Germania' des Tacitus, in « Gymnasium », a. ux 1952, pp. 52-70. Dialogus de oratoribus: A. Michel, Le 'Dialogue des orateurs' de Tacite et la philosophie de Cicéron, Paris, Klincksieck, 1962; H. Gugel, Untersuchun­ gen zu Stil und Aujbau des Rednersdialogs des Tacitus, Innsbruck, Universi­ tatsverlag Wagner, 1969; R. Haussler, Zum Umfang und Aujbau des 'Dia­ logus de oratoribus', in « Philologus », a. cxm 1969, pp. 24-67; T.D. Bar­ nes, The Significance ofTacitus' 'Dialogus de oratoribus', in « HSPh », a. xc 1986, pp. 225-44; C.O. Brink, Quintilian's 'De causis corruptae eloquen
> , n.s., a. xxxix 1989, pp. 472-503. Contributi su grammatica, lingua, stile (anche specifici su singole opere): A.A. Draeger, UberSyntax und Stil des Tacitus, Leipzig, Teubner, 18823; F.G. Moore, Studies in Tacitean Ellipsis: Descriptive Passages, in «TAPhA », a. xxxiv 1903, pp. 5-26; F. Knoke, Bemerkungen zu dem Sprachgebrauch des Tacitus, Berlin, Weidmann, 1925; G. Sorbom, Variatio sermonis Tacitei aliaeque apud eundem quaestiones selectae, Uppsala, Alm­ qvist &Wiksell, 1935 (sono comprese note esegetico-testuali a nume­ rosi passi) ; E. Lofstedt, On the Style ofTacitus, in «]RS », a. XXXVI I I 1948, pp. 1-8; A. Salvatore, Stile e ritmo in Tacito. Precede il saggio 'Brevis de Taciti Dialogo disputatio', Napoli, Loffredo, 1950; F. Klingner, Beobachtungen ii ber Sprache und Stil des Tacitus am Anfang des 13. Annalenbuches, in « Her­ mes », a. LXXXIII 1955, pp. 187-200; B.-R. Voss, Derpointierte Stil des Taci­ tus, Miinster Westf., Aschendorffsche Verlagsbuchhandlung, 1963; F.R.D. Goodyear, Development ofLanguage and Style in the :A.nnals' ofTa­ citus, in «]RS », a. LVIII 1968, pp. 22-31; E. Aubrion, Rhétorique et histoire chez Tacite, Metz, Centre de recherche « Littérature et Spiritualité ,. de l' Université, 1985; J.P. Bews, Language and Style in Tacitus' :A.gricola', in « G&R », s. 11, a. xxxiv 1987, pp. 201-n; P. Nieto Hernandez, Contribu­ tion à l'étude stylistique de Tacite: la phrase nominale ('Histoires� I), in « AC ,., a. LVI I 1988, pp. 204-30. Sulla trasmissione delle opere: RJ. Tarrant-M. Winterbottom, Taci­ tus, in TT, pp. 406-n; Cornelius Tacitus, in EACL, II pp. 579-82; C"'!W. Mendell, The Discovery of the Minor Works ofTacitus, in « AJPh », a. LVI 1935, pp. 113-30; R. Till, Handschriftliche Untersuchungen zu Tacitus :A.grico­ la' und 'Germania'. Mit einer Photokopie des Codex Aesinas, Berlin-Dah­ lem, Ahnenerbe-Stiftung Verlag, 1943;]. Perret, Recherches sur le texte de la 'Germania', Paris, Les Belles Lettres, 1950; R.P. Oliver, The First Medi­ cean ms. oJTacitus and the Titulature of Ancient Books, in «TAPhA », a. LXXXI I 1951, pp. 232-61; M. Winterbottom, The Transmission ofTacitus' 'Dialogus', in Philologus », a. cxv1 1972, pp. 114-28; Id., The Manuscript Tradition of Tacitus' 'Germania', in « CPh », a. LXX 1975, pp. 1-7; D. Schaps, The Found and Lost Manuscripts of Tacitus' :A.gricola', ibid., a. LXXIV 1979, pp. 28-42. Sulla fortuna: F. Haverfield, Tacitus during the Late Roman Period and the Middle Ages, in «]RS », a. VI 1916, pp. 196-201; ]. Ruysschaert,Juste Lipse et les :A.nnales' de Tacite, Louvain, Bibliothèque de l'Université «

MARIO DE N O N N O - PAO LO DE PAO L I S - CARLO DI G I OVINE « Bureaux du recueil » , 1949; J. von Stackelberg, Tacitus in der Roma­ nia. Studien zur literarischen Rezeption des Tacitus in Italien und Frank­ reich, Tubingen, Niemeyer, 1960; E.L. Etter, Tacitus in der Geistesgeschich­ te des 16. und 17. ]ahrhunderts, Basel, Helbing & Lichtenhahn, 1966; L. Canfora, La 'Germania' di Tacito da Engels al nazismo, Napoli, Liguori, 1979; H. Bardon, Une querelle "Tacite'; au siècle des lumières, in « Or­ pheus », n.s., a. 1 1980, pp. 32-51; Atti del Colloquio « Lafortuna di Tacito dal sec. XV ad oggi » (Urbino 9-n ottobre 1978), a cura di F. Gori e C. Que­ sta, in « StudUrb », B, a. LIII 1979.

LETTERATURA E CULTURA NELL' ETÀ ADRIANEA E ANTO N I NA

Sulle tendenze letterarie dell'età antonina si vedano in generale : P. Monceaux, Les Africa ins. Étude sur la littérature latine d'Afrique. Les pai'ens, Paris, Lecène, Oudin & c.ie, 1894; W. Schmid, Uber den kulturgeschich­ tlichen Zusammenhang und die Bedeutung dergriechischen Renaissance in der Romerzeit, Leipzig, Dieterich, 1898; H. Bardon, Les empereurs et les lettres latines d'Auguste à Hadrien, Paris, Les Belles Lettres, 19682; L. Homo, Le siècle d'or de l'empire Romain. Les Antonins (96-192 ap.J. Chr.), éd. revue et mise à jour par Ch. Pietri, Paris, Fayard, 1969; P. Steinmetz, Untersu­ chungen zur lateinischen Literatur des zweitens]ahrhunderts nach Christi Ge­ burt, Wiesbaden, Steiner, 1982; B. Baldwin, An Anthology oJLater Latin Literature, Amsterdam, Gieben, 1987; D.A. Russell (ed.), Antonine Lite­ rature, Oxford, Clarendon Press, 1990 (si tratta di saggi relativi in parti­ colare al mondo greco; si veda però soprattutto l'introduzione di D.A. Russell, Greek and Latin in Antonine Literature, pp. 1-17). Sul gusto "ar­ caizzante" dell'epoca, cfr. specialmente R. Marache, La critique littéraire de langue latine et le développement du gout archai'sant au Ile siècle de notre ère, Rennes, Plihon, 1952; W.D. Lebek, Verba prisca. Die Anfange des Archai­ sierens in der lateinischen Beredsamkeit und Geschichtsschreibung, Gottingen, Vandenhoeck & Ruprecht, 1970; utili osservazioni anche in A. Ronco­ ni, Cicerone e l'arcaismo del II sec. d.C. , in Id., Da Omero a Dante, Urbino, Argalia, 1981, pp. 273-91. Sul fenomeno culturale della II sofistica vd. GW. Bowersock, Greek Sophists and the Roman Empire, Oxford, Cla­ rendon Press, 1969, e, da ultimo, V.A. Sirago, La seconda sofistica come espressione culturale della classe dirigente del II sec., in ANRW, II 331I (1989), pp. 36-78 (con bibliografia).

B I B L I O G RA F I A DE LLA LETTE RATURA LAT I NA

P L I N I O I L G IOVANE E I PANE G I RI C I LATI N I

Per Plinio il Giovane possediamo due rassegne bibliografiche ab­ bastanza recenti, aggiornate entrambe al 1986: E. Aubrion, La 'Corre­ spondance' de Pline le jeune: problèmes et orientation actuelles de le recherche, in ANRW, n 331I (1989), pp. 304-474, e P. Fedeli, Il 'Panegirico' di Plinio nella critica moderna, ibid., pp. 387-514; ad esse va aggiunta anche la ras­ segna di F. Romer, Plinius der]ungere (1974-1985), in « AAHG », a. xL 1987, coll. 153-98. Fra le rassegne precedenti vanno citate quelle di ]. Beaujeau, Pline lejeune 1955-1960, in « Lustrum », a. VI 1961, pp. 272-303 (ove si possono trovare i riferimenti ai precedenti « Berichte )) del « Bursian »), e di P.V. Cova, Sette anni di studi su Plinio il Giovane, in « BStudLat », a. IV 1974, pp. 876-91. Edizione moderna completa a cura di M. Schuster-R. Hanslik, C. Plini Caecili Secundi 'Epistularum libri novem'. 'Epistularum ad Trajanum li­ ber'. 'Panegyricus', Leipzig, Teubner, 1958 (rifacimento della precedente edizione del solo Schuster, Leipzig 1933). In precedenza erano state pubblicate altre edizioni teubneriane a cura di H. Keil {Leipzig 1870, con Index nominum di Th. Mommsen), C.FW. Miiller {Leipzig 1903) e R. C. Kukula {Leipzig 19122). Per quel che riguarda le Epistulae, 1' edi­ zione piu affidabile è quella di R.A.B. Mynors, C. Plini Caecili Secundi 'Epistularum libri decem', Oxford, Clarendon Press, 1963. In precedenza esse erano state pubblicate a parte piu volte: E.T. Merrill, Leipzig, Teubner, 1922; S.E. Stout, Bloomington, Indiana Univ. Press, 1962; A.M. Guillemin, Paris, Les Belles Lettres, 1927-1928, 3 voll. {contiene i libri da I a Ix) . Un commento completo alle Epistulae si deve ad A.N. Sherwin-White, The 'Letters' ofPliny. A Historical and Social Commentary, Oxford, Clarendon Press, 1966; commento parziale di K. Lehmann­ Hartleren, Plinio il Giovane. Lettere scelte con commento archeologico, Fi­ renze, Sansoni, 1936; esistono inoltre due commenti al solo x libro {lettere a Traiano), ad opera di E. C. Hardy, London- New York, Mac­ Millan, 1889, e di W. Williams, Pliny the Younger, Correspondance with Trajan Jrom Bithynia ('Epistles' X), Transl. with Introd. and Comm., Warmister, Aris & Phillips, 1990. Il x libro è inoltre pubblicato insieme al Panegirico da M. Durry, Pline lejeune, to. IV, 'Lettres' livre X. 'Panégyrique à Trajan', Paris, Les Belles Lettres, 1947- Il Panegirico è stato fin dalla tar­ da Antichità tramandato insieme ad altri undici pane girici all'impera­ tore, della fine del III e del IV secolo d.C., ed è stato cosi pubblicato,

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oltre che nelle edizioni pliniane, anche in quelle dei Panegyrici Latini : la prima edizione moderna utile è quella di W. Baehrens, Leipzig, Teubner, 19n; l' edizione di riferimento è comunque quella di R.A.B. Mynors, XII Panegyrici Latini, Oxford, Clarendon Press, 1964. Altre edizioni a cura di V. Paladini-P. Fedeli, Romae, Typis Offìcinae Poly­ graphicae, 1976, e di Éd. Galletier, Paris, Les Belles Lettres, 1949-1955, 3 voli. Vi sono anche delle edizioni commentate del Panegirico : E. Mal­ covati, Firenze, Sansoni, 1949, 19522; A. D' Ors, Madrid, Inst. de Estu­ dios politicos, 1955; M. Durry, Paris, Les Belles Lettres, 1938. Traduzio­ ne italiana di tutte le opere pliniane a cura di F. Trisoglio, Torino, UTET, 1973, 2 voli.; le Lettere sono state anche tradotte da G. Vitali, Bo­ logna, Zanichelli, 1958-1959, 2 voli. Index verborum delle opere pliniane a cura di X. Jacques-J. van Ooteghem, Index de Pline lejeune, Bruxelles, Acad. Royale de Belgique, 1965. Manca una introduzione generale recente a Plinio il Giovane: si vedano comunque il monumentale ma ormai invecchiato lavoro di E. Allain, Pline lejeune et ses héritiers, Paris, Fontemoing, 1901-1902, 4 voli., il breve articolo di A.N. Sherwin-White, Pliny, The Man, and His Let­ ters, G&R », n.s., a. XVI 1969, pp. 76-90, la raccolta di contributi plinia­ ni di S. Prete, Saggi pliniani, Bologna, Zuffi, 1948, e F. Trisoglio, La per­ sonalità di Plin:o il Giovane nei suoi rapporti con la politica, la società e la let­ teratura, Torino, Accademia delle Scienze, 1972. Sulla biografia di Pli­ nio resta fondamentale il vecchio articolo di Th. Mommsen, Zur Le­ bensgeschichte des jiingeren Plinius, in Hermes », a.m 1869, pp. 31-139; sulla controversa questione della data della pretura di Plinio esiste una abbondante bibliografia, riassunta in Aubrion, La 'Correspondance', cit., pp. 306-n. Su un aspetto particolare della personalità di Plinio, la sua attività di "proprietario terriero", cfr. ora P:W. de Neeve, A Roma n Landowner and His Estates: Pliny the Younger, in Athenaeum », a. LXVIII 1990, pp. 363-402. Vd. anche G.B. Harte, The Villas of Pliny, Boston, Houghton Mifflin, 1928. Sulle Epistulae pliniane si veda il vecchio ma sempre utile H. Peter, Der Brief in der romischen Litteratur. Litterargeschichtliche Untersuchungen und Zusammenfassungen, Leipzig, Teubner, 1901 ( ASG », a. xx 3) pp. 101-77- Fra i molti lavori dedicati all' epistolario pliniano si vedano in generale: F. Zucker, Untersuchungen zur Charakter der BrirjSammlung des Jiingeren Plinius, diss. Wien 1962; G. Merwald, Die Buchkomposition des jiingeren Plinius ('Epistulae' I-IX), diss. Erlangen-Ntirnberg 1964; H.P. «

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Biitler, Die geistige Welt des jungeren Plinius. Studien zur Thematik seiner Briefe, Heidelberg, Winter, 1970; P. Cugusi, L'epistolario pliniano, in P. Cugusi, Evoluzione eforme dell'epistolografia latina nella tarda repubblica e nei primi due secoli dell'Impero, con cenni sulla epistolografia preciceroniana, Roma, Herder, 1983, pp. 207-39. Al rapporto di Plinio con la natura, quale emerge dalle Epistulae, sono dedicati il saggio di M. Galdi, Il sen­ timento della natura e della gloria nell'epistolario di Plinio il Giovane, Pado­ va, Prosperini, 1905 , e gli articoli di E. Lefèvre, Plinius-Studien I-V, in Gymnasium » , a. LXXXIV 1977, pp. 5 19-41, a. LXXXV 1978, pp. 37-47, a. XCIV 1987, pp. 247-62, a. XCV 1988, pp. 236-69, e a. XCVI 1989, pp. IIJ-28. Al x libro delle Epistulae è invece dedicato il volume di L Vidman, Étude sur la correspondance de Pline le jeune avec Trajan, Praha, Naklada­ telstvi Ceskoslovenski Akademie Ved, 1960. Sulle questioni giuridi­ che nell' epistolario pliniano vd. H. Babel, Die Briifwechsel zwischen Pli­ nius und Trajan uber die Christen in strafrechtlicher Sicht, diss. Erlangen 1961; JW. Tellegen, The Roman Law oJSuccession in the Letters ofPliny the Younger, Zutphen, Terra Publ., 1982. Sul Panegirico a Traiano, cfr. D. Feurstein, Aujbau und Argumentation im plinianischen 'Panegyricus'. Un­ tersuchungen zur Intention der Uberarbeitung, diss. Innsbruck 1979. Sugli interessi letterari di Plinio vd. in particolare A.M. Guillemin, Pline et la vie littéraire de son temps, Paris, Les Belles Lettres, 1929; P:V. Cova, La critica letteraria di Plinio il Giovane, Brescia, La Scuola, 1966. Alla teoria oratoria di Plinio il Giovane è specificamente dedicato il volume di G. Picone, L'eloquenza di Plinio. Teoria e prassi, Palermo, Palumbo, 1978, che riprende un tema particolarmente trattato dalla critica francese di fi­ ne Ottocento: cfr. P. Morillot, De Plinii Minoris eloquentia, Grenoble, Allier, 1888, e E. Allain, Pline le ]eune avocat, Besançon 1899. Sulla lingua e lo stile di Plinio il Giovane vi sono numerose disser­ tazioni, che, pur se invecchiate, forniscono una sempre utile raccolta di materiali; fra le tante si possono citare : H. Holstein, De Plinii Mino­ ris elocutione, Gymn. Progr. Naumburg a. S. 1862;] .P. Lagergren, De vita et elocutione C. Plinii Caecilii Secundi, Uppsala, Edquist & Berglund, 1872; K. Kraut, Uber Syntax und Stil desjungeren Plinius, Pro gr. Se min. zu Schonthal, 4, Tiibingen, Fues, 1872; C. Hofacker, De clausulis C. Caecili Plini Secundi, diss. Bonn 1903; A. Hennemann, Der iiussere und innere Stil in Traians Briefe, diss. Giessen 1935. Si vedano inoltre ]. Niemirska­ Plìszczynska, De elocutione Pliniana in 'Epistularum libris novem' conspicua quaestiones selectae, Lublin, Towarz. Naukowe, Katol. Univ. Lubelskie«

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go, 1955, e il recente F. Gamberini, Stylistic Theory and Practice in the Younger Pliny, Hildesheim-Ziirich-New York, Olms-Weidmann, 1983. Per la tradizione manoscritta cfr. L.D. Reynolds, The Younger Pliny. Epistulae, in IT, pp. 316-22 (per le Epistulae ) , e M. Winterbottom, Pa­ negyrid Latini, in TT, p. 289 (per il Panegirico a Traiano ); per i codici pli­ niani vd. EACL, pp. 275-80, e m/2, p. n2: in entrambi si trova la bi­ bliografia essenziale sulla tradizione pliniana, della quale basterà qui citare M. Schuster, Studien zur Textkritik des jiingeren Plinius, Wien, Tempsky, 1919; G. Carlsson, Zur Textkritik der Pliniusbriejè, diss. Lund 1922; S.E. Stout, Seribe and Critic a t UiJrk in Pliny's Letters. Notes on the Hi­ story and the Present Status oJ Text, Bloomington, Indiana Univ. Press, I954· Per la fortuna di Plinio si veda per l'età tardoantica Al. Cameron, The Fate ojPliny's Letters in the Late Empire, in « CQ », a. xv 1965, pp. 28998; per il Medioevo vi sono molti contributi relativi a questioni speci­ fiche, per i quali si può rinviare a Aubrion, La 'Correspondance', cit., pp. 373-74; per il Rinascimento si vedano in particolare P.L. Schmidt, Die Rezeption des romischen Freundschaftsbriifes {Cicero-Plinius) im friihen Hu­ manismus (Petrarca-Coluccia Salutati), in Der Briifim Zeitalter der Renais­ sance, Weinheim, Verlag Chemie, 1983, pp. 25-59, e F. Gamberini, Ma­ teriali per una ricerca sulla diffusione di Plinio il Giovane nei secoli XV e XVI, in « SCQ », a. XXXIV 1984, pp. 133-70. n

Panegirici. In appendice a questo capitolo pliniano è opportuno ri­ portare la bibliografia essenziale relativa al corpus dei cosiddetti XII Panegyrici Latini, visto che questa raccolta si è formata proprio a partire dal panegirico di Plinio a Traiano. Bibliografia sull' argomento è for­ nita da P.L. Schmidt, in HLL, v pp. 161 sgg. (con indicazione dei prin­ cipali « Berichte )) del « Bursian »); si veda anche Fedeli, Il 'Panegirico' di Plinio, cit. Le edizioni principali dei XII Panegyrici Latini sono quelle di Baeh­ rens, Mynors, Paladini-Fedeli e Galletier, citate sopra. Esistono poi edizioni e commenti di singoli panegirici: del panegirico a Costanti­ no del 310 vi è una recente edizione con trad. tedesca e commento a cura di B. Miiller-Rettig, DerPanegyricus des]ahres 310 aufKonstantin den Grossen, Stuttgart, Steiner, 1990; edizione con traduzione in afrikaans del Panegirico a Costantino del 313 a cura di WJ.G. Lubbe, Incerti pa­ negyricus Constantino Augusto dictus, diss. Leiden 1955. Vi è poi un' edi-

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zione con traduzione tedesca e commento del panegirico all'impera­ tore Giuliano di Claudio Mamertino a cura di H. Gutzwiler, Die Neu­ jahrsrede des Konsuls Claudius Mamertinus vor dem Kaiser ]ulian, Basel, Helbling & Liechtenhahn, 1942, e un' edizione del medesimo, con trad. italiana, a cura di G. Barabino, Claudio Mamertino. Il Panegirico del­ l'Imperatore Giuliano, Genova, Ist. di filol. class., 1965. Concordanze a cura di T. Janson, A Concordance to the Latin Panegyrics, Hildesheim­ New York, Olms, 1979. Sui Panegyrici in generale vd. ora P.L. Schmidt, Die Panegyrik, in HLL, v pp. 161-72, che, oltre a fornire una introduzione generale, esa­ mina in dettaglio i singoli componimenti (escluso ovviamente il pa­ negirico pliniano). Sulla formazione e sulle principali caratteristiche di questo corpus si vedano in particolare A. Klotz, Studien zu den Pane­ gyrici Latini, in « RhM », a. LXVI 19n, pp. 513-72; Pichon, Les dernières ecri­ vains, cit. (vd. infra, p. 499) , pp. 86-150; S. McCormack, Latin Prose Pane­ gyrics, in T.A. Dorey (ed.), Empire and Afiermath, London-Boston, Routledge and Kegan Paul, 1975, pp. 143-205; E. Vereecke, Le corpus des panégyriques latins de l'époque tardive: problèmes d'imitation, in « AC a. XLIV 1975, pp. 141-60; S. McCormack, Latin Prose Panegyrics. Tradition and Discontinuity in the Later Roma n Empire, in « REAug », a. xxii 1976, pp. 29-77; B.S. Rodgers, The Panegyrici Latini >>. Emperors, Colleagues, Usurpers and the History ojthe Western Provinces, diss. Univ. of California 1978; C.E.V. Nixon, Latin Panegyric in the Tetrarchic and Constantian Pe­ riod, in B. Croke-A.M. Emmett (e dd.), History and Historians in Late An­ tiquity, Sydney-Oxford-New York-Toronto-Paris-Frankfurt, Perga­ mon Press, 1983, pp. 88-99; G. Sabbah, De le rhétorique à la communica­ tion politique: !es Panégiriques latins, in « BAGB », 1984, pp. 363-88. su questioni particolari vd. ancora J. Béranger, L'expression de la divinité dans les Panégyriques Latins, in « MH », a. xxvii 1970, pp. 242-54; R.H. Storch, The XIIPanegyrici Latini and the Peifect Prince, in « AClass », a. xv 1972, pp. 71-76; D. Lassandro, La rappresentazione del mondo barbarico nell'oratoria encomiastica del IVsecolo d.C., in « InvLuo, a. I I 1980, pp. 191205; W. Liebeschuetz, Religion in the Panegyrici Latini, in F. Faschke ' (hrsg. von), Uberlieferungsgeschichtliche Untersuchungen, Berlin, Akademie-Verlag, 1981, pp. 389-98; R. Seager, Some Imperia[ Virtues in the Latin Prose Panegyrics, in Papers oj the Liverpool Latin Seminar, IV, Liverpool, Cairns, 1983, pp. 129-65; U. Asche, Roms Weltherrschafisidee und Aussen­ politik in der Spéitantike im Spiegel der Panegyrici Latini, diss. Bonn 1983; »,

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B.S. Rodgers, Divine Insinuation in the Panegyrici Latini, in « Historia », a. xxxv 1986, pp. 69-99; W. Portmann, Geschichte in derSpéitantiken Pane­ gyrik, Bern, Lang, 1988. Sulla lingua e lo stile dei Panegyrici latini si vedano i vecchi lavori di G. Chruzander, De elocutione Panegyricorum veterum Gallicanorum quae­ stiones, diss. Uppsala 1897, di R. Novak, In Panegyricos Latinos studia grammatica et critica, in , a. xxxi 1963, pp. 21-41; vd. anche WW. Ehlers, Frontiniana. Anmerkungen zum ersten Buch der Schrift rrontins iiber die Mlasserversorgung Roms, in « RhM », a. cxxvi 1983, pp. 72-91. Per la tradizione manoscritta degli Strategema­ ta ancora fondamentale è G. Gundermann, De Iuli Frontini 'Stratagema­ ton' libro qui Jertur quarto, in « CPhi )), a. I 1881, pp. 83-161. P O E TA E N O VELLI

E ADRIANO

Bibliografia aggiornata sui poetae novelli in P. Steinmetz, Lyrische Dichtung im z.]ahrhundert n. Chr., in ANRW, n 331I (1989), pp. 259-302; cfr. anche Bieler, Dichter, pp. 213-14. Bibliografia specifica sui poeta e no­ velli si può inoltre trovare in S. Mattiacci, Ifra mmenti dei «poeta e novel­ li», Roma, Ateneo, 1982, pp. 217-19.

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DI

GIOVINE

I frammenti dei poetae novelli sono ora raccolti in edizione critica, con commento e Index verborum da Mattiacci, Iframmenti, cit.; fra le edizioni precedenti basterà citare quella di W. Morel, in FPL, pp. 13648 (pp. r68-8o della nuova edizione di K. Buchner). Index verborum dei poetae novelli, mescolati con tutti gli altri poeti dei FPL, anche in M. Bini, Index Morelianus sive verborum omnium poetarum Latinorum qui in Moreliana editione continentur, Bologna, Pàtron, 1980. Sui poetae novelli in generale si vedano E. Castorina, I poetae novelli. Contributo alla storia della cultura latina nel II sec. d.C., Firenze, La Nuova Italia, 1949; Id., Questioni neoteriche, Firenze, La Nuova Italia, 1968, pp. 15 7-242; D. Gagliardi, Aspetti della poesia latina tardoantica. Linee evolutive e culturali dell'ultima poesia pagana dai « novelli » a Rutilio Namaziano, Pa­ lermo, Palumbo, 1972, pp. 13-26; P. Grimal, Le lyrisme à Roma, Pa­ ris, PUF, 1978, pp. 248-66; A. Cameron, Poetae Novelli, in « HSPh », a. LXXXIV 1980, pp. 127-75· Su Adriano in generale vd. S. Perowne, Hadrian, London, Croom Helm, 1960, 19862; vi è inoltre una cospicua bibliografia relativa ai suoi scarni frammenti poetici, tra cui si veda almeno: T.D. Barnes, Hadrian's Farewell to Life, in « CQ », n.s., a. xvm 1968, pp. 384-86; S. Borszak, Zu Hadrianwedicht animula vagula blandula », in « ACD », a. IV 1968, pp. 101-5; I. Mariotti , Animula vagula blandula, in Studia Fiorenti­ na A. Ronconi sexagenario oblata, Roma, Ateneo, 1970, pp. 233-49; B. Baldwin, Hadrian's Farewell to Life : Some Arguments for Authentidty, in >, a. XLIX 1971, pp. 228-61; P. Cugusi, L'epistolario frontoniano, in Id., Evoluzione e forme, cit. (vd. supra, p. 465), pp. 241-70; G.P. Selvatico, Lo scambio episto­ lare tra Frontone e M. Aurelio. Esercitazioni retoriche e cultura letteraria, in « MAT», a. v 1981, pp. 225-301; P. Soverini, Tra retorica e politica. Studi su Plinio il Giovane, Frontone e la 'Historia Augusta', Bologna, CwEB, 1988. Sul gusto "arcaizzante" di Frontone vd. in particolare A. Beltrami, Le tendenze letterarie negli scritti di Frontone, Milano, Albrighi, 1907; Mara­ che, La critique, cit. (vd. supra, p. 462), pp. 115-79; A. Pennacini, La fun­ zione dell'arcaismo e del neologismo nelle teorie della prosa da Cornificio a Frontone, Torino, Giappichelli, 1974. I gusti letterari frontoniani si riflettono anche nel suo stile: cfr. C. Priebe, De M. Cornelio Frontone imitationem prisci sermonis Latini adfectan­ te, Progr. Gymn. Stettin 1885, e M. Schuster, Zum archaistischen Element im Stile Frontos, in « WS », a. XLIX 1931, pp. 153-57- Sulla lingua e lo stile di Frontone si vedano inoltre A. Schmitt, Das Bild als Stilmittel Frontos, diss. Mtinchen 1934; R. Marache, Mots nouveaux et mots archai"ques chez Fronton et Aulu-Gelle, Paris, PUF, 1957; G. Maselli, Considerazioni sulla lingua di Frontone, in « Annali Corso Lingue e Lett. Str. Univ. Bari », a. x 1968, pp. 34-54, e n.s., a. I-II 1970-1971, pp. 205-65; F. Portalupi, Frontone, 477

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Cellio, Apuleio. Ricerca stilistica, 1, Torino, Giappichelli, 1974; L. Holford­ Strevens, Elocutio novella, in « CQ », n.s., a. xxvi 1976, pp. 140-41. Una breve esposizione della situazione della tradizione manoscrit­ ta in L. D. Reynolds, Pronto, in TT, pp. 173-74. Sul palinsesto frontonia­ no fondamentale B. Bischoff, Der Fronto-Palimpsest der Mauriner, Mlin­ chen, Beck, 1958 ( « SBAW », 1958 2) . Si vedano inoltre E. Hauler, Pronto iiber die klassische Ausgaben lateinischer Schrijtsteller, in Mélanges offerts à Émile Chatelain, Paris, Librairie Champion, 1910, pp. 622-27, e J.E.G. Zetzel, The Subscriptions in the Manuscripts ofLivy and Pronto and the Mea­ ning of emendatio in « CPh », a. Lxxv 1980, pp. 38-59 (spec. pp. 49 sgg.). Contributi testuali a Frontone : C. Brakman, Frontoniana, diss. Utrecht 1902; P. Pescani, Coniecturae atque animadversiones criticae in Frontonis opera, Roma, Ateneo, 1961; S. Timpanaro, Frontoniana, in Id., Contributi, cit. (vd. supra, p. 199) , pp. 345-88 (accurato riesame dell' edi­ zione di van den Hout), e Il nuovo Frontone di van den Hout, in « RFIC », a. CXVII 1989, pp. 365-82. «

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APULE! O

Rassegne bibliografiche di G. Lehnert (dal 1897 al 1914) in «JAW>>, a. CLXXI 1915, pp. 147-76, e CLXXV 1919, pp. 1-75; C.C. Schlam, The Sco­ larship on Apuleius since 1938, in « CW», a. LXIV 1970-1971, pp. 285-309; C. Mazzarelli, Bibliografia medioplatonica, 11, Apuleio, in « Rivista di filo­ sofia neoscolastica », a. LXXIII 1981, pp. 557-95· Edizione completa con commento di Apuleio a cura di G.F. Hilde­ brand, Apuleii Opera omnia, Leipzig, Cnobloch, 1842. Per le Metamorfosi le edizioni di riferimento sono quelle di D.S. Robertson, Apulée. 'Les Métamorphoses', Paris, Les Belles Lettres, 1940-1945, 3 voll. (trad. france­ se di P. Vallette), e di R. Helm, Apulei Opera Quae supersunt, 1, Meta­ morphoseon libri XI, Leipzig, Teubner, 1907, 19313, cui vanno aggiunte le edizioni di C. Giarratano, Torino, Paravia, 1929, 19602 (a cura di P. Frassinetti); E. Brandt-W. Ehlers, Zlirich-Mtinchen 1958, 19894; non­ ché la recente edizione, con traduzione inglese, nella collana della « Loeb » a cura di J.A. Hanson, Apuleius, Metamorphoses, Cambridge (Mass.)-London, Harvard Univ. Press-Heinemann, 1989. Numerose sono le edizioni, spesso commentate, di singoli libri o di gruppi di li­ bri delle Metamorfosi. Libro 1 : M. Molt, Ad Apulei Madaurensis 'Meta-

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morphoseon' librum primum commentarius exegeticus, diss. Groningen 1938 (solo commento); A. Scobie, Apuleius 'Metamorphoses' (asinus Aureus') I. A Commentary, Meisenheim am Glan, Hain, 1975. Libro n: BJ. de Jon­ ge, diss. Groningen 1941 (solo commento). Libro m: R.T. van den Paardt, L. Apuleius Madaurensis. The 'Metamorphoses'. A Commentary on Book III, Amsterdam, Hakkert, 1971. Libro Iv: B.L. Hijmans jr.-R.Th. van den Paardt-E.R. Smits-R.E.H. Westendorp Boerma-A.G. We­ sterbrink, Apuleius Madaurensis 'Metamorphoses' Book IV 1-27, Gronin­ gen, Bouma, 1977- Libro v: J.M.H. Fernhout, diss. Groningen 1949 (commento). Libri IV-VI (favola di Amore e Psiche): O. Jahn, Apulei Psyche et Cupido, Leipzig, Breitkopf & Haertel, 1885, 1904s (a cura di A. Rostagni) ; C. Weymann, in Index lectionum aest., Freiburg/Schweiz 1891; JW. Beck, Fabula de Amore et Cupidine, Groningen, Wolters, 1902 (commento); F. Norden, Amor und Psyche, Leipzig, Seemann, 1903 (commento); L. C. Purser, The Story of Cupid and Psyche as Related by Apuleius, London, Bell, 1910 (commento); E. Paratore (a cura di),Apu­ lei 'Metamorphoseon' libri IV-VI ('Lafavola di Amore e Psiche'), Firenze, La Nuova Italia, 1948; P. Grimal, Apulei 'Metamorphoseis' IV, 28-VI, 24, Pa­ ris, PuF 1963, 19762 (commento); E.J. Kenney, Apuleius. Cupid &Psyche, Cambridge, Cambridge Univ. Press, 1990 (testo critico e commento). Libro vm: C.R. Wohlers, A Commentary on Apuleius' 'Metamorphoses', Book VIII, diss. The State Univ. of New Jersey, 1986. Libro XI: P. Mé­ dan, Thèse Paris 1925; Ch. Harrauer, Kommentar zum Isisbuch des Apu­ leius, diss. Wien 1973; J.-C. Fredouille, Metamorphoses XI, Paris, PuF, 1975; J. Gwyn Griffìths, Apuleius of Madauros. The Isis-Book, Leiden, Brill, 1975 (con commento). Per l'Apologia l' edizione di riferimento è quella di R. Helm, Apulei Opera Qua e supersunt, nii, Pro se de magia liber (Apologia}, Leipzig, Teub­ ner, 19122, 19593; altre edizioni critiche sono quelle di P. Vallette, Paris, Les Belles Lettres, 1924, e di H.E. Butler-A.S. Owen, Apulei :Apologia' sive 'Pro se de magia liber', Oxford, Clarendon Press, 1914 (con commen­ to); esiste anche un commento italiano a cura di C. Marchesi, Città di Castello, Lapi, 1914. I Florida sono pubblicati in edizione critica da R. Helm, Apulei Opera Qua e supersunt, nh, Florida, Leipzig, Teubner, 1910, e da P. Vallette, Paris, Les Belles Lettres, 1924. Gli opuscoli filosofici sono pubblicati in edizioni critiche complessive da P. Thomas, Apulei Opera Quae supersunt, m, De philosophia libri, Leipzig, Teubner, 1908, e da J. Beaujeu (ed.), Apulée, Opuscules philosophiques [ . . . ] et Jragments, ,

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Paris, Les Belles Lettres, 1973. Vi sono poi edizioni e commenti di sin­ gole operette filosofiche. De deo Socratis: R. del Re, Apuleio. 'Sul dio di Socrate', Introd., testo, traduzione e note, Roma, Ateneo, 1966; De Pla­ tone et eius dogmate: P. Siniscalco-K. Albert, Apuleius. 'Plato und seine Lehre', Sankt Augustin, Richart, 1981 (testo, trad. tedesca e note). Per le traduzioni italiane, ricordiamo quella di Metamorfosi, Apologia e Florida a cura di G. Augello, Torino, UTET, 1980-1984, 2 voll. Le Meta­ morfosi sono state anche tradotte da F. Cadesi, in Q. Cataudella (a cura di), Il romanzo antico greco e latino, Firenze, Sansoni, 1973, pp. 1055-308; C. Annaratone, Milano, Rizzoli, 1977; M. Cavalli, Milano, Mondadori, 1988. Per l'Apologia traduzione a cura di C. Moreschini, Milano, Riz­ zoli, 1990. Indice apuleiano a cura di W.A. Oldfather-H.V. Canter-B.E. Perry, Index Apuleianus, Middletown ( Conn.), Amer. Philol. Ass., 1934. Per un primo orientamento sulle principali tematiche apuleiane si veda A. Pennacini e altri, Apuleio letterato, filosofo, mago, Bologna, Pita­ gora, 1979. Per le vicende biografiche apuleiane si vedano E. Cocchia, Romanzo e realtà nella vita e nell'attività letteraria di Lucio Apuleio, Cata­ nia, Battiato, 1915; M. Hicter, L'autobiographie dans l'fme d'or d'Apulée, in « AC )), a. XIII 1944, pp. 95-111, e a. IV 1945, pp. 61-68; Walsh, The Roman Nove!, cit. itifra, pp. 248-51; si veda inoltre il recente contributo di F. Coarelli, Apuleio a Ostia ?, in « DArch », s. III, a. VII 1989, pp. 27-42, con una nuova proposta su base archeologica a proposito del soggiorno romano di Apuleio. Sul rapporto fra Apuleio e l'ambiente letterario africano si veda da ultimo N. Fick, Le milieu culture[ africain à l'époque antonine et le témoignage d'Apulée, in « BAGB », 1987, pp. 285-96. Metamorfosi: numerosissimi sono i contributi sull'attività di "roman­ ziere" di Apuleio, con particolare riferimento alla questione dei suoi mo­ delli greci e al rapporto con Petronio. Si vedano in generale: B. Lavagni­ ni, Il significato e il valore del romanzo di Apuleio, Pisa, Mariotti, 1923; R. Riefstahl, Der Roman des Apuleius. Beitriige zur Romantheorie, Frankfurt a. M., Klostermann, 1936; P. Scazzoso, Le 'Metamorfosi' di Apuleio, Mila­ no, Renon, 1951; B.E. Perry, The Ancient Romances. A Literary-Historical Account ofTheir Origins, Berkeley-Las Angeles-London, Univ. of Cali­ fornia Press, 1967, pp. 236-82; P. G. Walsh, The Roman Nove!, Cambrid­ ge, Cambridge Univ. Press, 1970 (spec. pp. 141-223); B.L. Hijmans jr.­ RTh. van den Paardt (edd.), Aspects ofApuleius' 'Golden Ass', Groningen, Bauma, 1978; ]. Tatum, Apuleius and 'The Golden Ass', Ithaca-London,

B I B L I O G RA F I A D E L L A L E T T E RATURA L AT I N A

Cornell Univ. Press, 1979; ].K. Krabbe, The Metamorphoses cifApuleius, Bern, Lang, 1989. Sul problema del rapporto fra Apuleio e le sue fonti greche cfr. in particolare A. Lesky, Apuleius von Madaura und Lukios von Patrai, in « Hennes », a. LXXVI 1941, pp. 43-74; G. Bianco, La fonte greca delle 'Metamorfosi' di Apuleio, Brescia, Paideia, 1971; H. van Thiel, Der Eselroman, I, Untersuchungen, Mtinchen, Beck, 1971; I I , Synoptische Aus­ gabe, ibid. 1972; V. Ciaffi, Il romanzo di Apuleio e i modelli gred, Bologna, Pitagora, 1983. Sul rapporto fra Apuleio e la novella cfr. E. Paratore, La novella in Apuleio, Messina, D'Anna, 19422; A. Mazzarino, La Milesia e Apuleio, Torino, Chiantore, 1950. Su Apuleio e Petronio: V. Ciaffi, Pe­ tronio in Apuleio, Torino, Univ. Torino, 1960. Sulla tecnica narrativa apuleiana: P. Junghanns, Die Erzahlungstechnik von Apuleius' 'Metamor­ phosen' und ihrer Vorlage, Leipzig, Dieterich, 1932; C.C. Schlam, The Narrative Structure of the 'Metamorphoses' of Apuleius, diss. Columbia Univ. 1968; JJ. Winkler, Auctor and Ador. A Narratological Reading of Apuleius' The Golden Ass', Berkeley-Las Angeles-London, Univ. of California Press, 1985; G.F. Gianotti, «Romanzo >> e ideologia. Studi sulle 'Metamorfosi' di Apuleio, Napoli, Liguori, 1986; P. James, Unity in Diver­ sity. A Study ofApuleius' 'Metamorphoses'; with Particular Reference to the Narrator's Art ofTransformation and the Metamorphosis Motifin the Tale of Cupid and Psyche, Hildesheim, Olms, 1987- Sulla magia e i misteri nelle Metamorfosi: P. Monceaux, Apulée. Roman et magie, Paris, Maison Quantin, s.d. [ma 1888]; R. Merkelbach, Roman und Mysterium in der Antike, Mtinchen-Berlin, Beck, 1962. Sulle fiabe in Apuleio e sul loro rapporto con il folklore: A. Scobie, Aspects ofthe Ancient Romance and Its Heritage. Essays on Apuleius, Petronius, and the Greek Romances, Meisen­ heim am Gian, Hain, 1969; Id., More Essays on the Ancient Romance and Its Heritage, Meisenheim am Gian, Hain, 1973; F.E. Hoevels, Miirchen und Magie in den 'Metamorphosen' des Apuleius von Madaura, Amsterdam, Rodopi, 1979; A. Scobie, Apuleius and Folklore. Toward a History ofML 3045, AaTh 567, 499A, London, The Folklore Society, 1983. Molti studi specifici sono stati destinati alla cosiddetta favola di Amore e Psiche: fra di essi basterà citare: R. Reitzenstein, Das Miirchen von Amor und Psyche bei Apuleius, Leipzig-Berlin, Teubner, 1912; I.M. Boberg, The Tale of Cupid and Psyche, in « C&M », a. I 1938, pp. 177-216; G. Binder-R. Mer­ kelbach (hrsg. von), Amor und Psyche, Darmstadt, Wissenschaftliche Buchgesellschaft, 1968; T. Mantero, Amore e Psiche. Struttura di una «fiaba di magia Genova, 1st. di fìlol. class. e med., 1973; C. Rambaux, Trois ana"•

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lyses de l'amour. Catulle: Poésies. Ovide: les 54mours'. Apulée: le conte de Psy­ che, Paris, Les Belles Lettres, 1985. Anche l'xr libro delle Metamorfosi ha ricevuto una particolare attenzione a causa del suo finale "isìaco". Si vedano in particolare J. Berreth, Studien zum Isisbuch in Apuleius' 'Meta­ morphosen', diss. Tiibingen 1931; M. Wittmann, Das 'Isisbuch' des Apu­ leius. Untersuchungen zur Geistesgeschichte des 2. ]ahrhunderts, Stuttgart, Kohlhammer, 1938. Sull Apologia e l'interesse apuleiano per la magia cfr. A. Abt, Die 54pologie' des Apuleius und die antike Zauberei. Beitriige zur Erliiuterung der Schrift 'de Magia', Giessen, Topelmann, 1908; vd. anche P. Vallette, L'54pologie' d'Apulée, Thèse Paris 1908, e F. Regen. Apuleius philosophus Pla­ tonicus. Untersuchungen zur54pologie' ('De magia') und zu 'De mundo', Ber­ lin-New York, de Gruyter, 1971. Sulle questioni giuridiche si sofferma F. Norden, Apuleius von Madaura und das romische Privatrecht, Leipzig­ Berlin, Teubner, 1912. Meno numerosi i contributi sui Florida: si vedano comunque K. Mras, Apuleius' 'Florida' im Rahmen à'hnlichen Literatur, in AAWW >>, a. Lxxxv 1949, pp. 205-23; R. De' Conno, Posizione e signifìcato dei 'Florida' nell'opera di Apuleio, in « AFLN », a. vm 1958, pp. 57-76; M. G. Ferrari, Aspetti di letterarietà nei 'Florida' di Apuleio, in « SIFC », n. s., a. XL 1968, pp. 85-147, e XLI 1969, pp. 139-87Dei numerosi contributi sulle opere filosofiche di Apuleio si veda­ no innanzi tutto, per un approccio complessivo, C. Moreschini, Apu­ leio e il platonismo, Firenze, Olschki, 1978, e S. Gersh, Middle Platonism and Neoplatonism. The Latin Tradition, N otre Dame (Incl.) , Univ. ofNo­ tre Dame Press, 1986, I pp. 215-328. Un altro lavoro di natura generale è quello di D. Londey-C.Johanson, The Logic ofApuleius, Leiden, Brill, 1987. Sui singoli opuscoli apuleiani si vedano infine: A. Ratke, De Apu­ lei quem scripsit 'de deo Socratis' libello, diss. Berlin 19n; F. Schalk, Studien zu Apuleius 'De deo Socratis', Erlangen 1920; S. Miiller, Das Verhiiltnis von Apuleius 'De mundo' zu seiner Vorlage, Leipzig, Dieterich, 1939; ]. Red­ fors, Echtheitskritische Untersuchungen der apuleischen Schriften 'de Platone' und 'de mundo', Lund, Gleerup, 1960; C. Moreschini, Studi sul 'de dogma­ te Platonis' di Apuleio, Pisa, Nistri-Lischi, 1966. Sui componimenti poetici apuleianì vd. E. Castorina, Apuleio poeta, Catania, Giannotta, 1950, e, piu di recente, S. Mattiacci, Apuleio «poeta novello ;>, in DMP, n pp. 235-77, e Apuleio e i poeti latini arcaici, in Munus Amicitiae (Scritti in memoria di A. Ronconi), I, Firenze, Le Monnier, 1986, pp. 159-200. '

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B I B L I O G RAFIA D E LLA LETTE RATURA LATINA

Sulla lingua e lo stile di Apuleio resta fondamentale M. Bernhard, Der Stil des Apuleius von Madaura. Ein Beitrag zur Stilistik der Spiitlateins, Stuttgart, Kohlhammer, 1927- Utili contributi parziali sono quelli di L. Callebat, Sermo cotidianus dans !es 'Métamorphoses' d'Apulée, Caen, Uni­ versité, 1968; L'archai'sme dans !es 'Metamorphoses' d'Apulée, in « REL », a. XLII 1964, pp. 346-61; La prose d'Apulée, in « REL », a. XLII 1964, pp. 34661; La prose d'Apulée dans le 'De Magia', in « WS », a. xcvii 1984, pp. 143-67Un diverso approccio allo stile apuleiano in C. Facchini Tosi, Forma e suono in Apuleio, in « Vichiana », a. xv 1986, pp. 98- 168. si vedano infine anche P. Médan, La latinité d'Apulée dans !es 'Metamorphoses', Thèse Paris 1926, e Portalupi, Frontone, cit. (vd. supra, p. 477) . Il punto sulla situazione della tradizione apuleiana in P.K. Mar­ shall-L.D. Reynolds, Apuleius, in TT, pp. 15-18; catalogo dei codici dal IX al XII sec. in EACL, I pp. 5-34, e m/2, pp. 3-6. Per la tradizione del­ le Metamorfosi, soprattutto riguardo alla vexata quaestio del rapporto fra il Laur. 68.2 e gli altri codici apuleiani si vedano in particolare due suc­ cessivi contributi di O. Pecere, Esemplari con « subscriptiones e tradizione dei testi latini. L'Apuleio Laur. 68, 2, in C. Questa-R. Raffaelli (a cura di), Atti del Convegno Internazionale «Il libro e il testo (Urbino, 20-23 settembre 1982), Urbino, Università, 1984, pp. n1-37, e Qualche riflessione sulla tra­ dizione di Apuleio a Montecassino, in G. Cavallo (a cura di), Le strade del testo, Bari, Adriatica, 1987, pp. 97-124. Analisi di varie questioni testuali delle Metamorfosi in G. Augello, Studi apuleiani. Problemi di testo e loci ve­ xati delle 'Metamorfosi', Palermo, Palumbo, 1977- Un capitolo a sé della problematica testuale apuleiana è costituito dal cosiddetto spurcum ad­ ditamentum, cui è dedicato il volume di G. Pennisi, Apuleio e l'addita­ mentum a 'Metamorphoseos'X, 21, Messina, Peloritana, 1970; l'impossibi­ lità di attribuire l' additamentum ad epoca antica è stata dimostrata dalle analisi linguistiche di Ed. Fraenk:el, A Sham Sisenna, in « Eranos », a. u 1953, pp. 151-54, e di S. Mariotti, Lo spurcum additamentum ad Apul. 'met.' 10, 21, in « SIFC », n.s., a. xxvii-xxvm 1956, pp. 229-50. Sulla fortuna di Apuleio vd. in generale E. Haight, Apuleius and His Injluence, London, Longmans, Green & Co., 1927, S. Costanza, Lafortu­ na di L. Apuleio nell'età di mezzo, Palermo, Scuola Salesiana del libro, 1937. e Walsh, The Roman Nove!, cit. (vd. supra, p. 480) , pp. 224-43. Si ve­ dano inoltre U. De Maria, La favola di Amore e Psiche nella letteratura e nell'arte italiana, Bologna 1899; C. Moreschini, Sulla fama di Apuleio nel Medioevo e nel Rinascimento, in Studifilologici, letterari e storici in memoria di J>

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G. J, a. cxvi 1988, pp. 321-39, e Reliquiae collectae: raccolta del mate­ riale valeria no proveniente dal palinsesto torinese a. II.2, in Dicti Studiosus, cit. (vd. supra, p. 227) , pp. 139-75. Sulle altre opere legate al romanzo di Alessandro vd. da ultimo M. Fuhrmann e P.L. Schmidt, in HLL, v pp. 214-17, con bibliografia ag­ giornata; per quel che riguarda l' Itinerarium Alexandri Magni si veda

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inoltre la rassegna bibliografica di R. Tabacco, 'Itinerarium Alexandri': rassegna critica degli studi e prospettive di indagine, in « BStudLat », a. xvii 1987, pp. 77-120; l' operetta è stata da ultimo pubblicata da H.-J. Haus­ mann, Itinerarium Alexandri, diss. Koln 1970; sulla sua tradizione ma­ noscritta vd. R. Tabacco, Studi sull"Itinerarium Alexandri� I: I codici, in « AAT», a. cxxii 1988, pp. 55-78. L'Alexandri Magni Macedonis Epitoma rerum gesta rum e il De morte testamentoque Alexandri Magni liber sono di­ sponibili nell'edizione di P.H. Thomas, Incerti auctoris 'Epitoma rerum gestarum Alexandri Magni� cum libro 'De morte testamentoque Alexandri', Leipzig, Teubner, 1960. LA STORIOGRAFIA DEL IV SECOLO

Sul vasto settore della storiografia del IV secolo, si vedano le rasse­ gne bibliografiche di G. Bonamente, Sulla storiografia pagana postgiulia­ nea, in « C&S », a. xvi i i 1979, pp. 69-82, e P. Siniscalco, La storiografia nel tardo antico, in La cultura in Italia fra tardo antico e alto medioevo. Atti del Convegno tenuto a Roma, CNR, dal 12 al 16 novembre 1979, Roma, Her­ der, 1981, I pp. 99-122. Sull' argomento in generale cfr. A. Enmann, Bine verlorene Geschichte der romischen Kaiser, in « Philologus », Supplbd., a. IV 1884, pp. 337-501; Mazzarino, Aspetti sociali, cit. (vd. supra, p. 497) ; I. La­ na, La storiografia del Basso Impero, I, Torino, Gheroni, 1962; II, La dissolu­ zione della storiografia pagana negli ultimi secoli di Roma, ibid., 1963; S. Mazzarino, Il pensiero storico classico, II/2, Bari, Laterza, 1966; I. Lana, La storiografia latina pagana del IVsec. d.C., in « Koinonia », a. III 1979, pp. 728; B. Croke-A.M. Emmett (edd.), History and Historians in Late Anti­ quity, Oxford, Pergamon Press, 1983; P.L. Schmidt, Zu den Epochen der Spatantiken lateinischen Historiographie, in « Philologus », a. cxxxii 1988, pp. 86-IOO. I. STORICI M I NORI

(AMPELIO, AuRELIO

VITTORE E L"HISTORIA TRIPERTITA',

'0RIGO CON STANTINI IMPE RATORIS', BREVIARI )

Su Aurelio Vittore, Eutropio e altri storici minori vd. le rassegne bi­ bliografiche di Th. Opitz, in «JAW», a. cxxi 1904, pp. 126-42; W.A. Baehrens (dal 1910 al 1924) in «JAW», a. ccm 1925, pp. 1-18, e in «JAW», a. ccvm 1926, pp. 1-16;]. Miller, per gli anni dal 1925 al 1932 in

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B I B L I O G RAFIA D E LLA LETTE RATURA LAT I NA

«JAW », a. ccLxxvm 1942, pp. 23-24. Una recente sintesi complessiva su questa materia si deve a P.L. Schmidt, in HLL, v pp. 173-75, con bi­ bliografia; per un inquadramento generale si vedano inoltre: E. Wolf­ flin, Epitome, in « ALLG », a. xn 1902, pp. 333-44; M. Galdi, L'epitome nella letteratura latina, Napoli, Federico, 1922; W. Hartke, De saeculi quarti exeuntis historiarum scriptoribus quaestiones, diss. Berlin 1932; E. Malcovati, I breviarii del IV secolo, in « AFLC », a. xxi 1942, pp. 5-11; I. Opelt, Epitome, in RAC, v 1962, coll. 944-73; W. den Boer, Rome à tra­ vers trois auteurs du quatrième siècle, in « Mnemosyne » a. xx 1968, pp. 25482; T.D. Barnes, The Lost Kaisergeschichte and the Latin Historical Tradi­ tion, in Banner Historia-Augusta-Colloquium 1968/6g, Bonn, Habelt, 1970, pp. 13-43; W. den Boer, Some Minor Roman Historians, Leiden, Brill, 1972. 1 . 1.

Lucio Ampelio

L' edizione di riferimento resta quella di E. Assmann, Lucii Ampelii 'Liber memorialis', Leipzig, Teubner, 1935, cui sono seguite quelle di N. Terzaghi, Torino, Chiantore, 1947, A.M. Lashbrook, diss. Univ. Penn­ sylvania 1960, e V. Colonna, Bari 1975. Lessico a cura di V. Colonna, Lucii Ampelii Lexicon, Genova, Ist. di filol. class. e me d., 1980. Su Ampe­ lio in generale vd. da ultimo P.L. Schmidt, L. Ampelius, 'Liber memoria­ lis', in HLL, v pp. 175-77 (con bibliografia) , cui si rinvia anche per le va­ rie prese di posizione sulla cronologia; vd. inoltre E. Wolfflin, De Lucii Ampelii libro memoriali quaestiones, diss. Gottingen 1854, ed E. Assmann, Der 'Liber memorialis' des L. Ampelius, in « Philologus », a. XCIV 1940, pp. 19'7-221 e 303-29. Sulla folta bibliografia su questioni particolari cfr. Schmidt, in HLL, v pp. 176-77- Per la tradizione manoscritta cfr. M. Winterbottom, Ampelius, in TT, p. 8. I.

2.

Aurelio Vittore

L' edizione p ili recente è quella, con trad. francese e commento, di P. Dufraigne, Aurelius Vietar. Livre des Césars, Paris, Les Belles Lettres, 1975 (vd. però le critiche di RJ. Tarrant, in « Gnomon » a. L 1978, pp. 355-62) ; va comunque tenuta soprattutto presente l' edizione di F. Pichlmayr, Sexti Aurelii Victoris 'Liber de Caesaribus'. Praecedunt 'Origo gentis Romanae' et 'Liber de viris illustribus urbis Romae: subsequitur'Epitome

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de Caesaribus', Leipzig, Teubner, 19II, 19662 (con aggiunte di R. Gruen­ del), pp. 75-129; vi sono poi due commenti con trad. inglese a cura di B.T. Moss, Sextus Aurelius Victor, 'Liber de Caesaribus', diss. Univ. of North Carolina 1944, e di C.E.V. Nixon, An Historiographical Study of the Caesares oJSextus Aurelius Victor, diss. Univ. of Michigan 1971; vi è poi il commento parziale di HW. Bird, Sextus Aurelius Victor, 'Li ber de Caesaribus'. An Ristorica l Commentary on Ch. XVIII to XLII, diss. Toron­ to 1972. Lessico a cura di A.N. Noble, Indice verborum omnium quae in Sexti Aurelii Victoris libro de Caesaribus et incerti auctoris epitoma de Caesari­ bus reperiuntur, diss. Ohio State Univ. 1938. In generale su Aurelio Vit­ tore vd. den Boer, Some Minor Roman Historians, cit. (vd. supra, p. 509), pp. 19-II3, HW. Bird, Sextus Aurelius Victor. A Historiographical Study, Li­ verpool, Cairns, 1984, e, da ultimo, P.L. Schmidt, Sex. Aurelius Victor, 'Historiae abbreviatae', in HLL, v pp. 198-201. Sulla lingua di Aurelio Vit­ tore cfr. E. Wolfflin, Aurelius Victor, in « RhM », a. xxix 1874, pp. 282-308. Sulla tradizione manoscritta e la sopravvivenza di Aurelio Vittore vd. S. D'Elia, Studi sulla tradizione manoscritta di Aurelio Vittore, Napoli, Li­ breria Scientifica Ed., 1965; Id., Per una nuova edizione critica di Aurelio Vittore, in « RAAN », a. XLIII 1968, pp. 103-94; Id., Per una nuova edizione critica di Aurelio Vittore: conclusioni, in « BStudLat », a. m 1973, pp. 52-75. 1. 3·

'Origo gentis Romanae'

Per la bibliografia sull' Origo, oltre alle rassegne citate supra, cfr. G. Puccioni, Studi sull"Origo gentis Romanae', in « StudUrb », a. xxxiii 1959, pp. 27-85. L'edizione di riferimento resta quella di Pichlmayr- Gruen­ del, cit. supra, pp. 1-22. A questa vanno aggiunte le edizioni di H. Peter, Die Schrift 'Origo gentis Romanae', in « BSG », a. LXIV 1912, pp. 71-166; E. L. Grant, diss. Ohio State Univ. 1934 (con lessico); G. Puccioni, Firenze, Vallecchi, 1958; j.Cl. Richard, Paris, Les Belles Lettres, 1983 (con trad. francese e commento). Sull' Origo in generale cfr. da ultimo P.L. Schmidt, Origo gentis Romanae, in HLL, v pp. 184-87; vd. anche A. Mo­ migliano, Some Observations on the 'Origo Gentis Romanae', in «JRS », a. XLVIII 1958, pp. 56-73, P.L. Schmidt, Das 'Corpus Aurelianum' und s. Au­ relius Victor, in RE, suppl. xv 1978, coll. 1583-634. Sui problemi di com­ posizione e di rapporto con le fonti vd. WT. Semple, Authenticity and Sources of the 'Origo gentis Romanae', Cincinnati, Univ. Press, 1910; H. Behrens, Quaestiones de libello, qui 'Origo gentis Romanae' inscribitur, diss. 510

B I B L I O GRAFIA DELLA LETTERATURA L ATINA

Greifswald 1917; G. Puccioni, La composizione dell"Origo gentis Roma­ nae', in « AATC », a. xxiv 1959-1960, pp. 221-98. Sulla lingua dell' Origo vd.JW. Beck, De sermone libelli 'Origo gentis Romana e' adnotatiunculae, in « Mnemosyne », n.s., a. xxn 1894, pp. 338-44; G. Puccioni, Tradizione e innovazione nel linguaggio dell"Origo gentis Romanae', in « SIFC », a. xxx 1958, pp. 207-54. Sulla tradizione manoscritta vd. le sintesi di R.J . Tar­ rant-M.D. Reeve, De viris illustribus, in TT, pp. 149-53, e di Schmidt, in HLL, v pp. 186-87 (con bibliografia); della bibliografia ivi citata si ve­ dano in particolare i contributi di A. Momigliano, Per una nuova edizio­ ne delluOrigo gentis Romanae', in « SCO », a. x 1961, pp. 102-n, e S. D'Elia, Studi sulla tradizione manoscritta di Aurelio Vittore, cit. (vd. supra). Per la fortuna dell' Origo vd. G. Puccioni, Lafortuna medievale dell"Origo gentis Romanae: Firenze, D'Anna, 1958. 1.

4· 'De vìris illustribus'

Ampia bibliografia in HLL, v pp. 187 sgg. L'edizione di riferimen­ to è quella di Pichlmayr-Gruendel, cit. (vd. supra), pp. 23-74, cui van­ no aggiunte quella di I.R. Wtiga, diss. Groningen 1890, e quella con trad. inglese di W.K. Sherwin, Norman, Unìv. of Oklahoma Press, 1973 (non comprende i capp. 78-86) . Lessico nell' edizione di E. Keil, Breslau, Max & Co., 1850, 18722. Sul De viris illustribus in generale vd. L. Braccesi, Introduzione al 'De viris illustribus', Bologna, Pàtron, 1973; P.L. Schmidt, Das (Corpus Aurelianum', cit. {vd. supra); Id., De viris illu­ stribus, in HLL, v pp. 187-90. Sulle questioni di attribuzione e cronolo­ gia cfr. M.M. Sage, The 'De Viris Illustribus': Chronology and Structure, in « TAPhA », a. cvm 1978, pp. 217-48, e Id., The 'De Viris Illustri bus': Aut­ horship and Date, in « Hermes >), a. cviii 1980, pp. 83-100. Sulle questioni relative alle fonti e alla composizione del De viris il­ lustribus, cfr. in particolare CJ. Vinkesteyn, DeJontibus ex quibus scriptor libri 'de viris illustri bus' urbis Romae hausisse videtur disputa fio, Leide n, Brill, 1886; H. Haupt, De auctoris 'De viris illustribus' libro quaestiones historicae, diss. Wiirzburg 1876; H. Hildesheimer, De libro qui inscribitur 'De viris il­ lustri bus' urbis Romae quaestiones historicae, Berlin, Mayer & Miiller, 188o; W.K. Sherwin, Reconstruction of the Text of the Archetype and Studies in Method of Composition ofthe Anonymous 'De Viris Illustri bus', diss. Ohio State Univ. 1966. Per la tradizione manoscritta si vedano le sintesi di RJ. Tarrant-M.D. Reeve, in TT, pp. 149-53, e Schmidt, in HLL, v pp. SII

MARIO

DE

DE

N O N N O - PAOLO

PAO L I S - CARLO

DI

G I OVI NE

189-90 (con bibliografia): si vedano in particolare la già citata disserta­ zione di Sherwin e, dello stesso autore, The Title and Manuscript Tradi­ tion of the 'De Viris Illustribus' in RhM » , a. cxu 1969, pp. 284-86. «

1.

5.

'Epitome de Caesaribus'

L'edizione di riferimento è quella pili volte citata, di Pichlmayr­ Gruendel, pp. 131-76. Sull'Epitome in generale cfr.]. Schlumberger, Die 'Epitome de Caesaribus'. Untersuchungen zur heidnischen Geschichtsschrei­ bung des 4.]ahrhunderts n. Chr., Mi.inchen, Beck, 1974, con le osservazio­ ni di T.D. Barnes, The 'Epitome de Caesaribus' an d Its Sources, in CPh » , a. LXXI 1976, pp. 258-68. >, a. xxv 1964, pp. 138-so; C. Santini, L'Jidversus paganos' di Orosio e la tradi­ zione manoscritta del 'Breviarium' di Eutropio, in (( GIF », a. xxx 1978, pp. 79-81; P. Venini, Peanio traduttore di Eutropio, in (( MIL », a. xxxvu 1983, pp. 421-47. Per il Medioevo vd. W. Hartel, Eutropius und Paulus Diaco­ nus, in SAAW», a. LXXI 1872, pp. 227-310. Vd. inoltre la bibliografia raccolta da Schmidt in HLL, v pp. 205-6. (

>, a. XIX 1965, pp. 42-56; M. Gibson, The Study of the Timaeus' in the Eleventh and Twelfth Centuries, in « Pensamiento », a. xxv 1969, pp. 183-94; Éd. Jeauneau, L'héritage de la philosophie antique

523

MARIO DE N O N N O - PAOLO DE PAO L I S - CARLO DI G I OV I N E

durant le haut moyen age, in La cultura antica nell'Occidente latino dal VII all'XI secolo, Spoleto, Centro italiano di studi sull' alto medioevo, 1975, pp. 15-54; Id., Gloses et commentaires de textes philosophiques, in Les genres littéraires dans les sources théologiques et philosophiques médiévales (Actes du Colloque international de Louvain-la-Neuve, 25-27 mai 1981), Louvain, Inst. d' ét. médiév., 1982, pp. II7-32; P.E. Dutton, > , a. XLII 1990, pp. 3-43. «

II. METRICOLOGI II.

1.

Ajtonio

Edizione in GL, VI pp. 31,17-184. In generale vd. P.L. Schmidt, Aelius Pestus Asmonius (Apthonius), in HLL, v pp. 136-38 (con bibliografia); vd. anche G. Schultz, Quibus auctoribus Aelius Pestus Aphthonius de re metrica usus sit, diss. Breslau 1885; G. Morelli, Sulla tradizione del 'de metris' di Af tonio, in Ricerche, cit. (vd. supra, p. 525) , pp. 23-68. II.

2.

Atilio Fortunaziano

Edizione in GL, VI pp. 245-54 e 278-304. In generale vd. Kaster, Guardians, p. 409, e P.L. Schmidt, Atilius Portunatianus, De metris Rora-

B I B L I O G RAFIA D ELLA LETTE RATURA LAT I NA

tianis, inHLL, v pp. 138-40; vd. anche H. Keil-G.Jiìrgens, Observationes in Caesium Bassum et Atilium Fortunatianum, Univ.-Progr. Halle 188o; G. Morelli, n proemio del 'De metris Horatianis' di Atilio Fortunaziano e un frammento di Lucilio, in Grammatici latini d'età imperiale cit., {vd. supra, p. 525), pp. 99-113. III. OPERE ATTRIBUITE A "PROBO"

Sotto il nome di "Probo", spesso identificato con il famoso gram­ matico Valeria Probo del I sec. d.C., circolò un gruppo di scritti com­ posto da cinque opere grammaticali: 1) gli Instituta artium; 2) l'Appen­ dix Probi; 3) gli Excerpta de nomine di "Valeria Probo"; 4) il cosiddetto De ultimis syllabis ad Caelestinum; 5) i Catholica Probi. Una rapida sintesi del problema "probiano" in Kaster, Guardians, pp. 348-51; vd. anche P.L. Schmidt, in HLL, v p. II7. Vd. inoltre J. Steup, De Probisgrammaticis, Jena, Frommann, r87r; J. Aistermann, De M. Valerio Probo Berytio, Bonn, Cohen, 1910; A. Bartalucci, Il « Probus » di Lorenzo Valla e il > a Giovenale, in SIFC », a. X LV 1973, pp. 233-57; A. Della Casa, La «grammatica » di Valerio Probo, in Argentea aetas. In memo­ ria m E. V. Marmorale, Genova, Ist. di filol. class. e me d., 1973, pp. 139-60; G. Pascucci, Valeria Probo e i veteres, in Grammatici latini di età imperiale, cit. (vd. supra, p. 525), pp. 17-40. «

m. L 'Instituta artium'

Edizione in CL, IV pp. 47-192; sul problema del rapporto di questo testo con Palladio e i suoi estratti tramandati da Audace, CL, vn pp. 349-62, vd. da ultimo P.L. Schmidt, Palladius (Pseudo Probus - Audax), itrtes grammaticae', in HLL, v pp. 116-19 (con bibliografia) vd. inoltre W.M. Lindsay, The Primary MS. ofPro bus 'Inst. Art.', in CQ », a. XIX 1925, pp. 28-36. «

m. 2. 54ppendix Probi'

Edizione in CL, IV pp. 193-204; l'Appendix è stata ripubblicata da W. Heraeus, Die itppendix Pro bi', Leipzig, Teubner, 1899, e da W.A. Baeh­ rens, SprachlicherKommentar zur Vulgiirlateinischen itppendix Pro bi', Halle {Saale), Niemeyer, 1922; su quest'opera, oltre alla bibliografia "probia-

MARI O

DE

N O N N O - PAOLO

DE

PAO L I S - CARLO

DI

G I OV I NE

na" citata supra, vd. in particolare K. Barwick, Die sogennante :A.ppendix Pro bi', in « Hermes », a. LIV I9I9, pp. 409-22; c. Jarecki, Sur r:A.ppendix (Probi)' III, son lieu d'origine et son auteur, in « Eos », a. xxx 1927,pp. 1-25; P. Flobert, La date de l':A.ppendix Pro bi', in Filologia eforme letterarie, cit. (vd. supra, p. 213) pp. 299-320. III.

3. Gli 'Excerpta de nomine' di "Valeria Probo"

Edizione di M. Passalacqua, Tre testi grammaticali bobbiesi (GL V555566; 634-654; IV 207-216 Keil), Roma, Storia e Letteratura, 1984, pp. 6175, che sostituisce quella di Keil, GL, IV pp. 207-16. Sul De nomine vd.: O. Froehde, Valerii Probi 'de nomine lìbellum' Plinii Secundi doctri­ nam continere demonstratur, in « NJPhP )>, suppl., a. xrx 1893, pp. 157-203; A. C. Dionisotti, Latin Grammarfor Greeks and Goths, in «JRS », a. LXXIV 1894, pp. 202-8. I II. 4· 'De ultimis syllabis ad Caelestinum'

Il cosiddetto De ultimis syllabis ad Caelestinum è verosimilmente ope­ ra di un anonimo autore della metà del IV secolo; edizione in GL, IV pp. 219-64; in generale cfr. P.L. Schmidt, in HLL, v p. 120; sul testo e la natura di questa operetta vd. da ultimo M. De Nonno, L'Auctor ad Cae­ lestinum (GL IV219-264 Keil): contributi al testo e alla caratterizzazione, in Dicti Studiosus, cit. (vd. supra, p. 227), pp. 221-58. m.

5· I 'Catholica Probi'

Vd. supra, pp. 496 sg. IV. DONATO E

I

SUOI COMME NTATORI

In questa sezione, dedicata specificamente a Donato, verran­ no trattati anche commenti a Donato e opere ad esso connesse, pu­ re se cronologicamente piu tardi del VI secolo. Sui commenti a Do­ nato vd. in generale L. Holtz, A l'école de Donat, de Saint Augustin à Be­ de, in « Latomus, a. xxxvr 1977, pp. 522-38, e Id., Donat, cit. infra, pas­ stm. 530

B IB L I O G RAFIA D E LLA LETTERATURA LAT I NA IV. 1.

Donato

Sarà trattata in questo paragrafo solo l'opera grammaticale di Do­ nato; per i commenti a Terenzio e Virgilio si vedano rispettivamente i capitoli dedicati a questi due autori. L' edizione di riferimento è quella di L. Holtz, contenuta in un'o­ pera ormai indispensabile per lo studio di Donato, Donat et la tradition de l'enseignement grammatica!. Etude sur l':Ars Donati' et sa diffusion (IVe­ IXe siècle) et édition critique, Paris, CNRS, 1981, pp. 564-674, che sostituisce quella di Keil in CL, IV pp. 353-402. Su Donato in generale vd. inoltre Kaster, Cuardians, pp. 275-78, e P.L. Schmidt, in HLL, v pp. 143-58 (con bibliografia). Sulla tradizione di Donato, oltre all'ovvio rinvio a Holtz, Donato, cit., si veda anche M.D. Reeve, Aelius Donatus, in TT, pp. 153-56. La fortuna dell'Ars maior e dell'Ars minor di Donato nell'insegna­ mento ha prodotto numerosi commenti a entrambe fin dall' epoca tardoantica (vd. infra). Molti commenti medievali sono disponibili in edizione critica: Ars Bernensis, in H. Hagen, CL, vm pp. 62-142; W. Fax, Remigii Autissiodorensis In artem Donati minorem commentum, Leip­ zig. Teubner, 1902; WY. Clausen, Erchanberti Frisingensis tractatus super Donatum, diss. Univ. of Chicago 1948; D. Brearley, Commentum Sedulii Scotti in maiorem Donatum grammaticum, Taranto, Pontificai Inst. of Mediaeval Studies, 1975; L. Holtz, Murethac, In Donati Artem maiorem, in CC CM, 40 1977; B. Lofstedt, Ars Laureshamensis. Expositio in Dona­ tu m maiorem, in CC CM, 40A 1977; Id.; Sedulius Scottus, In Donati Artem maiorem, in CC CM, 40C 1977, pp. 1-54; Id., Ars Ambrosiana. Commen­ tum anonymum in Donati Partes maiores, in CC SL, 133C 1982; C.H. Kneepkens, Ralp h ofBeauvais, Close super Donatum, Nijmegen, Inge­ nium Publishers, 1982; L. Schmuecker, Robertus Kilwardby O.P., In Do­ nati Artem maiorem III, Brixen/Bressanone, Weger, 1984; B. Lofstedt­ L. Holtz-A. Kibre, Smaragdus, Liber in partibus Donati, in CC CM, 68 1986; M.F. Buffa Giolito, Paulus Diaconus Expositio artis Donati seu Inci­ pit ars Donati qua m Paulus Diaconus exposuit, Genova, Brigati, 1990, che sostituisce la vecchia edizione di A.M. Amelli (Montecassino, Tipo­ grafia dell'Archicenobio di Montecassino, 1899). Sulla sopravvivenza di Donato nel Medioevo vd. inolre : W. Schmitz, Alcuins 'ars grammati­ ca', diss. Greifswald 1908; M. Manitius, Erchanberts von Freising Donat­ kommentar, in « Philologus », a. LXVII I 1909, pp. 396-409; ].P. Elder, The 531

MARIO DE N O N N O - PAOLO DE PAO L I S - CARLO DI G I OVI NE

Missing Portions ofthe Commentum Einsidlense an Donatus' �rs Grammati­ ca', in « HSPh », a. LVI-LVII 1947, pp. 129-60; B. Lofstedt, Der hibernolatei­ nische Grammatiker Malsachanus, Uppsala, Ohlsson, 1965, pp. 15 sgg. e 164 sgg.; Glauche, Schullektiire im Mittelalter, cit. (vd. supra, p. 356), pas­ sim; E. lsing, Die Herausbildung der Grammatik der Volkssprachen in Mit­ tel-und Osteuropa. Studien ii ber den Einjluss der lateinischen Elementargram­ matik des Aelius Donatus, Berlin 1970; L. Holtz, Sur trois commentaires ir­ landais de l'�rt Majeur' de Donat au JXème siècle, in « RHT», a. I I 1972, pp. 45-73; C. Jeudy, Le commentaire de Remi d'Auxerre au Livre III de l'�rs maior' de Donat (ms. Vatican, Reg. lat. 156o), in La cultura antica, cit. (vd. su­ pra, p. 524), pp. 213-29;]. Closa Farrés, Notas sobre la difusi6n medieval hi­ spana del �rte menar' de Elio Donato, in « AFFB », a. II 1976, pp. 37-67; continuazione nelle annate seguenti, dal XV secolo al 1900: a. III 1977. pp. 57-80; a. IV 1978, pp. 39-91; a. VI 1980, pp. I -59; a. VII 1981, pp. 49-77; L. Holtz, Grammairiens irlandais au temps deJean Sco t: quelques aspects de leur pédagogie, in ]ean Scot Erigène et l'histoire de la philosophie, Paris, CNRS , 1977. pp. 69-78; C. J eudy, Israel le grammairien et la tradition manuscrite du commentaire de Rémi d'Auxerre à ['�rs minor' de Donat, in « SM », s. 1 1 1 , a. XVII I 1977. pp. 185-248; Ead., Donat et commentateurs de Donat à l'abbaye de Ripoll au X siècle (ms. Barcelone, Archivo de la Corona de Aragon, Ripoll 46), in G. Cambier-C. Deroux-J. Préaux, Lettres latines du moyen age et de la Renaissance, Bruxelles, Latomus, 1978, pp. 56-75; W.O. Schmitt, Lateinischer und Griechischer Donatus Ein Beitrag zur Geschichte der Griechischstudien im lateinischen Mittelalter, in « Philologus », a. cxxiii 1979, pp. 97-108; G.L. Bursill-Hall, Medieval Donatus Commentaries, in « Histor. Ling. », a. VII I 1981, pp. 69-97; Holtz, Donat, cit., passim; Law, Insular Latin Grammarians, cit. (vd. supra, p. 527), passim. «

IV.

2.

».

Servio

Altra bibliografia su Servio, piu specificamente dedicata al com­ mento a Virgilio, nel capitolo dedicato alla scoliografia virgiliana (vd. supra, pp. 36o-6r). Edizione del Commentarius in artem Donati in GL, IV pp. 405-48; del Definalibus in GL, IV pp. 449-55; del De centum metris in GL, IV pp. 45667; del De metris Horatii in GL, IV pp. 468-72. Su Servio vd. in particola­ re, da ultimo, Kaster, Guardians, pp. 169-97 e 356-69; vd. inoltre, sem­ pre di Kaster, Servius and idonei auctores, in « AJPh », a. xcix 1978, pp.

532

B I B L I O G RAFIA D E LLA LETTE RATURA LAT I NA

181-209; Id., Macrobius and Servius: Verecundia and the Grammarian's Function, in « HSPh >> , a. LXXXIV 1980, pp. 219-62; M.A. Vinchesi, Servio e la riscoperta di Lucano nel IV-Vsec., in « A&R>>, n.s., xxiv 1979, pp. 2-10; sulla complessa questione della cronologia di Servio c'è una vasta bi­ bliografia, della quale basterà citare gli articoli piu rappresentativi delle varie tendenze: H. Georgii, Zur Bestimmung der Zeit des Servius, in « Philologus �. a. LXXI 1912, pp. 518-26; Cameron, The Date, cit. (vd. in­ fra, p. 564) ; N. Marinone, Per la cronologia di Servio, in « AAT�, a. CIV 1970, pp. 181-2n. Sulla tradizione di Servio vd. P.K. Marshall, Servius, in 1T, pp. 385-88. IV.

3· Pseudo-Sergio

Le Explanationes in Donatum dello Pseudo-Sergio sono pubblicate in GL, IV 486-564, da integrarsi con le parti edite in Schindel, Die latei­ nischen Figurenlehren, cit. (vd. supra, p. 360) , pp. 258-79. A un "Sergio" so­ no attribuiti anche il Commentarius de littera de syllaba de pedibus de ac­ centibus de distinctione, pubblicato in GL, IV pp. 475-85, e il De grammati­ ca, pubblicato in GL, vu pp. 537,1-539,15; vd. anche Ch.E. Finch, The Text ofSergìi 'De arte grammatica' in Codex Reg. Lat. 1587. in Classica l Stu­ dies Presented to B.E. Perry, Urbana (111.), Illinois Univ. Press, 1969, pp. 38-45, e Kaster, Guardians, pp. 429-30. IV. 4· Pompeo

Il Commentum Artis Donati di Pompeo è pubblicato in GL, v pp. 95312; su Pompeo vd. L. Holtz, Tradition et diffusion de l'oeuvre grammatica! de Pompée, commentateur de Donat, in « RPh », a. XLV 1971, pp. 48-83; Schindel, Die lateinischen Figurenlehren, cit. (vd. supra, p. 360) , pp. 19-33 e 101-14; Kaster, Guardians, pp. 139-68 e 343-46. Iv. 5· Cledonio

L'Ars grammatica di Cledonio è pubblicata, oltre che in GL, v pp. 973, anche da H. Bertsch, Cledonii i'lrs Grammatica', diss. Heidelberg 1884. Su Cledonio vd. G. Goetz, Cledonius, in RE, IV 1900, col. 10; Ka­ ster, Guardians, pp. 255-56. 533

MARIO DE N O N N O - PAOLO DE PAOLI S - CARLO DI G I OVI NE V. AGOSTINO

L'Ars pro Jratrum mediocritate breviata è pubblicata da C.F. Weber, S. Augustini Hrs grammatica' cum prolegomenis, ind. lect. aest. Marburg r86r; vd. anche CL, v pp. 494-96 (estratti) ; le Regulae sono pubblicate in CL, v pp. 496-524. Sulla sua attività di "grammatico" vd. Kaster, Guardians, pp. 246-47; vd. anche H.-L Marrou, Saint Augustin et la fin de la culture antique, Paris, de Boccard, 19582; P. Brown, Augustine ofHippo: A Bio­ graphy, Berkeley-Las Angeles-London, Univ. of California Press, 1967; V. Law, St. Augustine's Vegrammatica': Lost orFound, in > , a. xxvm 1900, pp. 529-44; sulla tradizione e diffusione C.Jeudy, L'Hrs de nomine et verbo' de Pho­ cas: manuscrits et commentaires médiévaux, in « Viator », a. v 1974, pp. 61156; Ead., La tradition manuscrite du Ve aspiratione' attribué au grammai­ rien Phocas, in Hommages à A. Boutemy, Bruxelles, Latomus, 1976, pp. 197-215. VII. ARU S IANO ME S S I O

Edizione in GL, vn pp. 449-514. Edizione con traduzione italiana a cura di A. Della Casa, Arusianus Messius. Exempla elocutionum, Milano, Marzorati, 1977; esiste anche un'altra edizione italiana a cura di EV. Marmorale, Napolì, Loffredo, 1939. RETORI

In questo capitolo vengono rapidamente segnalate nuove edizioni e studi recenti relativi a opere retoriche comprese nel corpus di C. 534

B I B L I O G RAFIA DE LLA LETTE RATURA LAT I NA

Halm e appartenenti in generale all'età imperiale. Rutilio Lupo (RhLM, pp. 1-21) : edizioni di G. Barabino, P. Rutilii Lupi Schemata dianoeas et lexeos, Genova, Ist. di fìlol. class e med., 1967 (con trad. ital.), e di E. Brooksjr., P. Rutilii Lupi 'Defiguris sententiarum et elocutionum', Leiden, Brill, 1970 (con commento). Aquila Romano (RhLM, pp. 22-37) : importante G. Ballaira, Un codi­ ce dimenticato di Aquila Romano, in « SIFC », a. xux 1977, pp. 275-82. Carmen defiguris (RhLM, pp. 63-70) : recenti studi di V. Viparelli, Tra prosodia e metrica. Su alcuni problemi del 'carmen deJiguris', Napoli, Loffre­ do, 1990, e di M. Squillante, Sul 'carmen defiguris vel schematibus':fisiono­ mia linguistica e problemi di datazione, in « BStudLat », a. xx 1990, pp. 2543 (inoltre « Vichiana », a. I 1990, pp. 255-61). Scemata dianoeas (RhLM, pp. 71-77): edizione con introduzione di U. Schindel, Anonymus Ecksteinii. Scemata dianoeas qua e ad rhetores per­ tinent, Gottingen, Vandenhoeck & Ruprecht, 1987 ( « NAWG », 1987 7). Consulto Fortunaziano (RhLM, pp. 81-134): edizione con com­ mento a cura di L. Montefusco Calboli, Consulti Fortunatiani Mrs Rhe­ torica', Bologna, Pàtron, 1979. Agostino, De Rhetorica (RhLM, pp. 135-51) : edizione di R. Giomi­ ni, A. Augustini 'De Rhetorica', in « Studi latini e italiani », a. IV 1990, pp. ]-82. Giulio Vittore (RhLM, pp. 371-448): edizione a cura di R. GiominiS. Celentano, Iulii Victoris Mrs Rhetorica', Leipzig, Teubner, 1980. Grillio, Commentum in Ciceronis Rhetoricam (ediz. parziale in RhLM, pp. 596-6o6): edizione integrale a cura di J. Martin, Grillius. Bin Beitrag zur Geschichte der Rhetorik, Paderborn, Schoningh, 1927, pp. 1-94. Sulla tradizione dei Rhetores Latini Minores vd. la sintesi di M. Win­ terbottom, Rhetores Latini Minores, in TT, pp. 338-39; importante anche l'articolo di M. Welsh, in « C&M », a. xxvm 1969, pp. 286-313. NONIO MARCELLO

Rassegna bibliografica di P. Wessner per gli anni dal 1891 al 1901 in «]AW », a. cxm 1902, pp. 152-57; si vedano successivamente i « Berich­ te » dello stesso Wessner e di F. Lammert sui grammatici latini (cit. su­ pra, p. 524). L'edizione di riferimento è quella di W.M. Lindsay, Nonii Marcelli 535

MARIO DE NONNO - PAOLO DE PAOLIS - CARLO DI GIOVINE

'De compendiosa doctrina' libri XX, Leipzig, Teubner, 1903, 2 voll.; edizio­ ni precedenti: L. Miiller, Leipzig, Teubner, 1888, 2 voll.; J.H. Onions, Oxford, Clarendon Press, 1895 (solo libb. I-m). Raccolta di studi su Nonio nei periodici Studi Noniani (=SN) I-XIII, Genova, 1st. di fìlol. class. e med. (dal 1987 DARFICLET), 1967-1990. In generale su Nonio si veda inoltre W.M. Lindsay, Nonius Marcellus' Dic­ tionary ofRepublican Latin, Oxford, Parker, 1901, Kaster, Guardians, pp. 417-18, e E. Cadoni, Studi sul 'De compendiosa doctrina' di Nonio Marcello, Sassari, Gallizi, 1987Su aspetti particolari dell'opera di Nonio si vedano: A.K. Frihagen, Buchzahlen bei Nonius, in « SO », a. L 1975, pp. 159-73; D. Churchill White, The Method ofComposition and Sources ofNonius Marcellus, in SN, vm 1980, pp. III-2II; G. Maggiulli, Il numero dei libri nelle citazioni di No­ nio, in SN, VI 1980, pp. n7-22; G. Moretti, Introduzione al 'De differentia similium signifìcationum' di Nonio, in SN, IX 1984, pp. 179-203; G. Maggiulli, Il XVIII libro di Nonio, in SN, XI 1986, pp. 69-121; E. Salva­ dori, Il 'de genere navigiorum' di Nonio (liber XIII), in SN, XII 1987, pp. II3-88. Per la tradizione manoscritta, stato della questione in L.D. Rey­ nolds, Nonius Marcellus, in TT, pp. 248-52; sui manoscritti di Nonio si vedano in particolare i numerosi lavori di W.M. Lindsay, Die Hand­ schriften von Nonius Marcellus I-III, in « Philologus », a. LV 1896, pp. 16069; Die Handschriften von Nonius IV, ibid., a. LX 1901, pp. 217-18; Die Handschriften von Nonius V-XX, ibid., pp. 629-38; The Lost Codex opti­ mus» oJNonius Marcellus, in « CR», a. x 1896, pp. 16-18; A Study ojthe Leyden MS oJNonius Marcellus, in « AJPh », a. xxii 1901, pp. 29-38; Sur la provenance de quelques manuscrits de Nonius Marcellus, in « RPh », a. xxvi 1902, pp. 2n-12; vd. anche F. Bertini, Errori nella tradizione manoscritta della 'Compendiosa Doctrina', in SN, I 1967, pp. 9-66. «

S CRITTI TEC N I C I DI MED I C I NA E AGRI C O LTURA

Nel presente capitolo sono trattati alcuni scritti tecnici di medicina e agricoltura; vista l'esiguità della bibliografia su alcuni di questi au­ tori si è preferito raggrupparli tutti insieme nella sezione dedicata al IV secolo, pur se qualcuno di essi (come Gargilio Marziale) è invece attribuibile ad altra epoca.

B I B L I O G RAFIA D E LLA LETTE RATURA LATINA I. MEDICI E VETERINARI

Raccolta di bibliografia sui testi medici in G. Sabbah-P.-P. Corset­ ti-K.-D. Fischer (a cura di), Bibliographie des textes médicaux latins, Anti­ quité et haut Moyen Age, Saint-Etienne, Publ. de l'Univ., 1987- Per la ve­ terinaria cfr. K.D. Fischer, Ancient Veterinary Medecine. A Survey ofGreek and Latin Sources and Some Recent Scholaship, in « MHJ », a. xxm 1988, pp. 191-209. Orientamento generale sulla problematica della medici­ na nel mondo latino in M. Neuburger, Geschichte der Medizin, nii, Stuttgart,Enke, 1911; per una panoramica sugli scrittori latini di medi­ cina si veda I. Mazzini, Medici (scrittori), in Dizionario, pp. 1323 sgg.; cfr. anche I. Mazzini-F. Fusco (a cura di),I testi di medicina latini antichi. Pro­ blemifilologici e storici (Atti del I Convegno Internazionale), Roma, Bretsch­ neider, 1985. Gli scritti medici latini sono raccolti in un corpus iniziato da F. Vollmer ( CML, vd. supra, p. 182) . Sulla tradizione ippocratica lati­ na cfr. A. Beccaria, Sulle tracce di un antico canone latino di Ippocrate, I, Le prime traduzioni latine dal Corpo ippocratico, in « IMU », a. II 1959, pp. n56. Sui codici di medicina latini vd. A. Beccaria, I codici di medicina del periodo presalernitano (secoli IX, X e XI), Roma, Storia e Letteratura, 1956. Indice terminologico a cura di C. Opsomer, Index de la pharmacopée du Ier au Xe siècle, Hildesheim, Olms-Weidmann, 1989. I.

1.

Quinto Sereno

Edizioni di E. Baehrens, in PLM, m 1881, pp. 103-58, F. Vollmer in CML, n/3 1916, e R. Pépin, Paris, PUF, 1950 (con trad. francese e com­ mento). Index verborum a cura di P. van de Woestijne, Index verborum in Q. Sereni librum medicinalem, Antwerpen-' s Gravenhage, De Sikkel­ Nijhoff, 1941. In generale su Q. Sereno vd. da ultimo K. Smolak-K.- D. Fischer, Q. Serenus, in HLL, v pp. 315-20; vd. inoltre A. Baur, Quaestiones Sammoniceae, diss. Giessen 1886; sull'ipotesi, finora dominante, dell'i­ dentificazione di Sereno con uno dei due Sereno Sammonico a noi noti, vd. il giudizio negativo di Smolak e Fischer, HLL, v pp. 316- 17; sulla lingua vd. H. Gnlig, Sprachliches zu Serenus Sammonicus, Progr. Hildburghausen 1906; sulla tradizione vd. R.H. Rouse, Q. Serenus, in TT, pp. 381-85; catalogo di codici medievali in EACL, II pp. 475-84, e m/2 pp. 126-27537

MARIO DE N O N N O - PAO LO DE PAO L I S - CARLO DI G I OVI NE I.

2.

La cosiddetta 'Medicina Plini'

Rassegna bibliografica di K. Sallmann, Plinius der Altere, in « Lu­ strum », a. xvi i i 1975, pp. 64-66. Edizione di A. Ònnerfors, CML, 3 1964, che sostituisce la vecchia editio princeps di V. Rose (Leipzig, Teub­ ner, r875). Concordanze a cura di A.R. Corsini-M.P. Segoloni, Medici­ nae Plinii Concordantiae, Hildesheim-Ziirich-New York, Olms- Weid­ mann, 1989. In generale vd. da ultimo F. Kudlien-K.-D. Fischer, Die sogennante Medicina Plinii, in HLL, v pp. 75-77 (con bibliografia); vd. inoltre V. Rose, Uber die Medicina Plinii, in « Hermes », a. VI II r874, pp. r8-66; A. Ònnerfors, In Medicinam Plinii studia philologica, Lund, Glee­ rup, 1963. 1.

J.

La cosiddetta 'Mulomedicina Chironis'

Edizione completa di E. Oder, Claudii Hermeri 'Mulomedicina Chiro­ nis', Leipzig, Teubner, 1901 (con indici di K. Hoppe); edizione parziale (libri II-m) a cura di M. Niedermann, Proben aus dem sogennanten 'Mu­ lomedicina Chironis', Heidelberg, Winter, 1910 (rist. M. Niedermann-E. Liechtenhan, Medicina Plinii, Berlin, Akademie-Verlag, 1968). Com­ menti parziali: R. Frik, diss. Miinchen 1979 (libb. II e IV 38-57); Chr. Guggenbichler, diss. Miinchen 1978 (lib. IV r-37); H. Schwarzer, diss. Miinchen 1976 (lib. v); W. Wohlmuth, diss. Miinchen 1978 (parziale dei libb. VI e vn); ]. Kriiger, diss. Miinchen r98r (lib. x) ; C. Enderle, diss. Miinchen 1975 (lib. x) . In generale cfr. da ultimo K.- D. Fischer, Die sogennante 'Mulomedicina Chironis', in HLL, v pp. 77-80. Su aspetti particolari: W. Lamprecht, Die geburthilflichen und gynakologischen Pro­ bleme in der 'Mulomedicina Chironis', diss. Miinchen 1976. Sulla lingua della Mulomedicina si vedano le due dissertazioni di H. Ahlquist, Stu­ dien zur spiitlateinischen 'Mulomedicina Chironis', diss. Uppsala 1909, e S. Grevander, Untersuchungen zur Sprache der 'Mulomedicina Chironis', diss. Lund 1926; bibliografia in K.-D. Fischer, Probleme der Textgestaltung in dersogennanten 'Mulomedicina Chironis', in Mazzini-Fusco, I testi di medi­ cina, cit. (vd. supra, p. 537), pp. 253-77I.



Pelagonio

L'edizione di riferimento è quella di K.-D. Fischer, Pelagonii Jlrs ve­ terinaria', Leipzig, Teubner, 1980 (fornita, eccezionalmente per le con-

B I B L I O G RAFIA DE LLA LETTE RATURA LAT I N A

suetudini della collana, di un commentarius, pp. 93-141), che sostituisce la vecchia edizione di M. Ihm, Leipzig, Teubner, 1872. Concordanze a cura di K.-D. Fischer, In Pelagonii Jlrtem veterinariam' concordatiae, Hil­ desheim-Ztirich-New York, Olms-Weidmann, 1983. In generale vd. K.-0. Fischer, Pelagonius on Horse Medecine, in Papers ojthe Liverpool La­ tin Seminar, m, Liverpool, Cairns, 1981, pp. 285-303, e Id., Pelagonius, HLL, v pp. 80-83. Sulla lingua di Pelagonio vd. soprattutto i lavori di K. Hoppe, citati in HLL, v p. 83; sulla tradizione cfr. M. Ihm, Zum Ùberlie­ Jerung des Pelagonius, in « RhM », a. XLVI 1891, pp. 371 sgg., e P.P. Corsetti, Un nouveau témoin de l"ars veterinaria' de Pelagonius, in « RHT», a. xix 1989, pp. 31-56. I.

5· Celio Aureliano

Edizioni di LE. Drabkin, Caelius Aurelianus. On Acute Diseases and On Chronic Diseases, Chicago, Univ. of Chicago Press, 1950 (con trad. inglese), e di M.F. Drabkin-I.E. Drabkin, Caelius Aurelianus, 'Gynaecia', Baltimore, The John Hopkins Press, 1951; G. Bendz, Caelius Aurelianus, Akute Krankenheiten I-III, Chronische Krankenheiten I-II, Berlin, Akade­ mie-Verlag, 1990. Si veda inoltre P.H. Schrijvers, Bine medizinische Er­ kliirung der miinnlichen Homosexualitat aus der Antike (Caelius Aurelianus, 'De morbis chronicis' VI, 9), Amsterdam, Grtiner, 1985. Per la tradizione vd. L.D. Reynolds-R.H. Rouse, Caelius Aurelianus, in IT, pp. 32-35; vd. anche G. Bendz, Emendationen zu Caelius Aurelianus, Lund, Gleerup, 1954· 1.

6. Vari

Per le opere di carattere medico-veterinario di Gargilio Marziale, Palladio e Vegezio, vd. infra. Edizioni di traduzioni latine di operette ippocratiche : I. Mazzini, De conceptu, Bologna, Pàtron, 1983; I. Mazzini-G. Flammini, De obser­ vantia ciborum, Roma, Giorgio Bretschneider, 1984. II. SCRITTORI DI AGRICOLTURA E GROMATICI

Per un orientamento generale vd. A. Josephson, Casae litterarum, Studien zum 'Corpus Agriensorum Romanorum', diss. Uppsala 1950; 539

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O.AY!I. Dilke, The Roman Land Surveyors. An Introduction to the Agri­ mensores, Newton Abbot, David & Charles, 1971; R. Martin, Recherches sur !es agronomes latins et leurs conceptions économiques et sociales, Paris, Les Belles Lettres, 1971. Per le raccolte di testi vd. supra, p. 181. Sulla tradi­ zione manoscritta di questo gruppo di opere vd. in generale M. Ree­ ve, Agrimensores, in TT, pp. I-6. Ancora utili i vecchi studi di C. Thulin, Die Handschriften des 'Corpus agrimensorum Romanorum', in « APAW», I9II, Anh. n ; Id., Zur Uberliiferungsgeschichte der 'Corpus agrimensorum': Excerptenhandschriften und Kompendien, Goteborg, Elanders Boktryc­ keri Aktiebolag, 19n; Id., Humanistische Handschriften des 'Corpus agri­ mensorum Romanorum', in « RhM », a. LXVI 19n, pp. 417-51. Per una pa­ noramica generale vd. ora L. Toneatto, Stato degli studi sulla tradizione manoscritta degli opuscoli latini d'agrimensura dal V al XIII secolo, in « GFF », a. XI 1988, pp. 19-33. Per la sopravvivenza cfr. M. Cantar, Die Riimischen Agrimensoren und ihre Stellung in der Geschiche der Feldmess­ kunst, Leipzig, Teubner, 1875. n . 1.

Pseudo-Igino

Edizioni recenti dell'opera di Igino (dal titolo incerto nella tradizio­ ne manoscritta) di A. Grillone, Hygini qui dicitur 'De meta tione castrorum' liber, Leipzig, Teubner, 1977. e di M. Lenoir, Pseudo-Hygin, 'Des fortifica­ tions du ca mp' ('De munitionibus castrorum') , Paris, Les Belles Lettres, 1979. n. 2.

Gargilio Marziale

Edizioni recenti del De hortis di S. Condorelli, Gargilii Martialis Qua e extant, I, Fragmenta ad holera arboresque pomiferas pertinentia, Roma, L'Erma di Bretschneider, 1978, e di L Mazzini, Q. Gargilii Martialis 'De hortis', Introd., testo critico, trad., Bologna, Pàtron, 1978. Per la Medicina ex oleribus ci si deve ancora rifare alla vecchia edizione di V. Rose, Gar­ gilii Martialis 'Medicinae ex oleribus et pomis', Leipzig, Teubner, 1875; su Gargilio Marziale in generale cfr. l. Mazzini, Dati biografici ed opera di un minore: Quinto Gargilio Marziale, in « AMAre », s. 3a, vn 1977. I pp. 99-121. III. PALLADIO

Rassegne bibliografiche di]. Tolkiehn: dal 1902 al 1910 in «]AW », a. CLIII 19II, pp. 107-8; dal 19II al 1914 in «JAW», a. CLXXI 1915, p. 64; M. 540

B IB L I O G RAFIA D E LLA LETTE RAT U RA LAT I NA

Schuster (dal 1915 al 1925) in «JAW», a. ccxv11 1928, pp. 15-16; Bieler, Dichter, p. 240. L'edizione di riferimento è quella di R. H. Rodgers, Palla dii Rutilii Tauri Aemiliani Viri inlustris 'Opus agriculturae', 'De veterinaria medicina: 'De insitione', Leipzig, Teubner, 1975, che sostituisce la vecchia edizione diJ.C. Schmitt (Leipzig, Teubner, 1898) ; si vedano inoltre le edizioni di R. Martin, Palladius, Traité d'agriculture' livre I-II, Paris, Les Belles Lettres, 1976, e di A.M. Moure Casas, Palladius. Liber primus. Tradici6n Manuscrita y Edici6n Critica, Madrid, Universidad Complutense, 1980 (piuttosto insoddisfacente). Edizione separata del XIV libro sulla vete­ rinaria a cura di J. Svennung, Palladii Rutilii Tauri Aemiliani viri illustris 'Opus agriculturae', Liber quartus decimus 'de veterinaria medicina', Gote­ borg, Eranos' Forlag, 1926. Su Palladio in generale vd. R. H. Rodgers, An Introduction to Palladius, London, Inst. of Class. Stud., 1975. Si vedano inoltre, su aspetti partico­ lari della sua opera: A. Giardina, Palladio, il latifondo italico e l'occulta­ mento della società rurale, in Id. (a cura di), Società romana e impero tardoan­ tico, I, Istituzioni, ceti, economie, Roma-Bari, Laterza, 1980, pp. 31-36; P. Hamblenne, Rif/exions sur le livre Ier de l"Opus agriculturae' de Palladius, in « Latomus », a. xxxix 1980, pp. 165-72; W. Kaltenstadler, Betriebsor­ ganisation und betriebswirtschaftliche Fragen im 'Opus agriculturae' von Pal­ ladius, in H. Kalcyk-B. Gullath-A. Graeber (hrsg. von), Studien zuralten Geschichte. Siegfried Laulfer zum 8o. Geburtstag, Roma, Giorgio Bretsch­ neider, 1986, pp. 501-5 7- Sulle fonti di Palladio cfr. M. Sirch, Die Quellen des Palladius in seinem Werke ii ber die Landwirtschaft, Progr. Freising 1904, e J. Svennung, De auctoribus Palladii, in « Eranos », a. xxv 1927, pp. 123-79 e 230-48. Sulla lingua di Palladio fondamentale J. Svennung, Untersu­ chungen zu Palladius und zur lateinischen Fach- und Volkssprache, Uppsala, Almqvist & Wiksell, 1935; vd. anche H. Wistrand, Palladiusstudien, diss. Uppsala 1926. Per la tradizione manoscritta vd. in generale P.K. Mar­ shall, Palladius, in TT, pp. 287-88; si vedano inoltre R. Sabbadini, Un co­ dice ignoto della veterinaria di Columella, in « RIL », s. 11, a. xxxviii 1905, pp. 180-99, e R.H. Rodgers, The Manuscript Tradition oJPalladius' 'Car­ men de insitione', in « BICS », a. XVI 1969, pp. 55-62. Per la sopravvivenza cfr. R. H. Rodgers, Palladius Rutilius Taurus Aemilianus, in CTC, I I I 1976, pp. 195-99·

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VEGEZ IO E IL DE REB US BELLICIS

L'edizione di riferimento per l'Epitoma rei militaris di Vegezio resta quella di C. Lang, Flavi Vegeti 'Epitoma rei militaris', Leipzig, Teubner, 18852, cui va aggiunta quella di T.R. Phillips, Flavius Vegetius Renatus, Military Institutions ojthe Romans, Lo ndon, Greenwood Press, 1985; edi­ zione parziale (libri I e n) a cura di L. Stelten, diss. St. Louis Univ. 1970. Edizione commentata a cura di F. Wille, 'Epitoma rei militaris'. Das ge­ samte Kriegswesen, lt. und dt., Aarau, Sauerlander, 1986; commento par­ ziale di D. Silhanek, Vegetius' 'Epitoma' Books I and II: A Translation and a Commentary, diss. New York Univ. 1972. Traduzione italiana a cura di T. Mariotti, Flavio Vegezio Renato. 'Compendio di arte militare', Treviso, Nardi, 1878. Per la Mulomedicina edizione di E. Lommatzsch, P. Vegeti Renati 'Digestorum artis Mulomedicinae' libri, Leipzig, Teubner, 1913. Concordanze a cura di D.R. Blackmann-G.G. Betts, Concordantia in Vegetii Opera, Hildesheim-Ztirich-New York, Olms-Weidmann, 1989. Sull'opera di Vegezio vd. in generale: ]. Robberechts, 'Epitoma rei militaris' von Flavius Vegetius Renatus, Thèse Univ. de Louvain 1939; A. Marcone, Il 'De re militari' di Vegezio, in « SRISF », a. I 1981, pp. 121-38. Sulla cronologia cfr. O. Seeck, Die Zeit des Vegetius, in « Hermes », a. XI 1876, pp. 61-83; W. Goffart, The Date and Purpose ofVegetius' 'De re milita­ ri', in «Traditio », a. xxxiii 1977. pp. 6o-10o; T.D. Barnes, The Date oJVe­ getius, in « Phoenix », a. xxxiii 1979, pp. 254-57- Su altre questioni (fonti, esegesi, ecc.) si vedano: M. Schanz, Zu den Quellen des Vegetius, in « Hermes », a. XVI 1881, pp. 137-46; H. Bruncke, Quaestiones Vegetianae, diss. Leipzig 1885; C. Schoner, Studien zu Vegetius, Progr. Erlangen 1888; D. Shenk, Flavius Vegetius Renatus. Die Quellen der 'Epitome rei militaris', diss. Leipzig 1930. Sulla lingua vd. A. Andersson, Studia Vegetiana, diss. Uppsala 1938. L'opera di Vegezio ha avuto grande fortuna nel Medioevo per la sua natura di trattato di arte militare, ed è perciò tramandata da un considerevole numero di manoscritti: catalogo sommario in C.R. Schrader, A Handlist ojExtant Manuscripts Containing the 'De re militari' of Flavius Vegetius Renatus, in « Scriptorium », a. xxxiii 1979, pp. 280-305; dello stesso Schrader vd. anche The Ownership and Distribution of the Manuscripts ojthe 'De re militari' ojFlavius Vegetius Renatus before the Year 1300, diss. Columbia Univ. 1976; sui problemi ecdotici vd. inoltre A. Eussner, Zu Vegetius, in « Philologus », a. xuv 1885, pp. 60-87542

B I B L I O G RAFIA D E LLA LETTE RATURA LAT I NA

Per la fortuna di Vegezio si veda innanzi tutto J.A. Wisman, Flavius Renatus Vegetius, in CTC, VI 1986, pp. 175-84; vd. inoltre M. Springer, Ve­ getius im Mittelalter, in « Philologus », a. cxxm 1979, pp. 85-90;].A. Wis­ man, L''Epitoma rei militaris' de Végèce et sa fortune au Moyen Age, in « MA », a. Lxxxv 1979, pp. 13-31; F.H. Sherwood, Studies in Medieval Uses oJVegetius' 'Epitoma rei militaris', diss. Univ. of California, Los An­ geles 1980. Edizioni di traduzioni medievali di Vegezio: L. Lofstedt, Li livres Flave Vegece de la chose de chevalerie par]ean de Vignay, éd. crit. avec introd. et comm., Helsinki, Suomalainen Tiedeakatemia, 1981; G. Le­ ster, The Earliest English Translation ofVegetius' 'De re militari'Ed.Jrom Ox­ Jord MS. Bodl. Douce 291, Heidelberg, Winter, 1988. Del De rebus bellicis sono disponibili due recenti edizioni, quella a cura di R.I. Ireland, Anonymi Auctoris 'De rebus bellicis', Leipzig, Teub­ ner, 1984, e quella con trad. italiana e commento a cura di A. Giardina, Anonimo, 'Le cose della guerra', Milano, Mondadori, 1989; si vedano inol­ tre le edizioni a cura di R. Schneider, Anonymi 'De rebus bellicis' liber, Berlin, Weidmann, 1908, e di E.A. Thompson, A Roman Reformer and Inventar, Being a New Text ojthe Treatise 'De Rebus Bellicis, with a Transl. and Introd., Oxford, Clarendon Press, 1952. Sul valore dell'operetta per la storia politica e sociale del IV secolo si vedano: S. Condorelli, Riforma e tecnica nel 'De rebus bellicis', Messina, Sortino, 1971; G. Wirth, Vom Anonymus 'de rebus bellicis' zu Ammian. Per­ spektiven eines Rombildes im 4· ]h., in Passaggio dal mondo antico al medio evo. Da Teodosio a san Gregorio Magno (Atti del Convegno Internazionale, Roma, 25-28 maggio 1977), Roma, Accademia Nazionale dei Licei, 1980, pp. 87-122; D. Foraboschi, Economia e guerra nel 'De rebus bellicis', in Studi di antichità in memoria di Clementina Gatti, Milano, Cisalpino- Goliardi­ ca, 1987, pp. 111 -27; H. Brandt, Zeitkritik in der Spcitantike. Untersuchungen zu den Reformvorschliigen des Anonymus 'De rebus bellicis', Mlinchen, Beck, 1988. SC RITTI GEO G RAF I C I E ITINERARIA (VIBIO SE QUE STRE, PEREGRINATIO EGERIAE)

Nel presente capitolo verranno trattate solo le due piu importanti opere di questo genere, il De}luminibus ecc. di Vibio Sequestre e la Pe543

MARI O DE N O N N O - PAOLO DE PAO L I S - CARLO DI G I OV I N E

regrinatio Egeriae; per gli Itinerari minori si rimanda all'informato ca­ pitolo di M. Fuhrmann, Geographisch-topographische Gebrauchsliteratur, in HLL, v pp. 94-100 (con bibliografia). I. VIBIO SEQUESTRE

Edizioni di P. Parroni, Vibii Sequestris 'De}luminibus,Jontibus, lacubus etc., Milano-Varese, l st. Ed. Cisalpino, 1965, e di R. Gelsomino, Leipzig, Teubner, 1967- Sulla biografia di Vibio Sequestre vd. Kaster, Guardians, p. 429. Sulla sua opera vd. A. Pueschel, De Vibii Sequestris libelli geogra­ phici fontibus et compositione, diss. Halle 1907. e R. Gelsomino, Le fonti ovidiane di Vibio Sequestre, Bari, Univ. degli Studi, 1962. II. 'PEREGRI NATIO EGE RIAE'

Rassegna bibliografica di M. Starowieyski, Bibliographia Egeriana, in « Augustinianim », a. xrx 1979, pp. 297-317- Fra le numerose edizioni della Peregrinatio basterà citare: E. Franceschini, Aetheriae Peregrinatio ad loca sacra, Padova, Gregoriana, 1940; H. Pétré-K. Vretska, Die Pilger­ reise der Aetheria ('Peregrinatio Egeriae'), Klosterneuburg bei Wien, Ber­ nina-Verlag, 1958 (con trad. ted. e note); O. Prinz, Itinerarium Egeriae (Peregrinatio Aetheriae), Heidelberg, Winter, 196oS; A. Arce, Itinerario de la virgen Egeria (381-384), Madrid, La Editoria! Catolica, 1980; P. Mara­ val, Peregrinatio Aetheriae, Paris, Les Éditions du Cerf, 1982; N. Nataluc­ ci, Egeria, Pellegrinaggio in Terra Santa, Firenze, Nardini, 1991 (con trad. e comm.). Concordanze e lessici: W. van Oorde, Lexicon Aetherianum, diss. Amsterdam 1930;]J. Iso Echegoyen, La 'Peregrinatio Egeriae'. Una concordancia, Zaragoza 1987; D.R. Blackmann-G.G. Betts, Concordan­ tiae in Itinerarium Egeriae. A Concordance to the 'Itinerarium Egeriae', Hil­ desheim-Zlirich-New York, Olms-Weidmann, 1989. Su Egeria in ge­ nerale vd. A. Bludau, Die Pilgerreise derAetheria, Paderborn, Schoningh, 1927; F. Cardini, Egeria la pellegrina, in F. Bertini e altri, Medioevo alfem­ minile, Roma-Bari, Laterza, 1989, pp. 3-30, e i contributi raccolti negli Atti del Convegno Internazionale sulla 'Peregrinatio Egeriae' (Arezzo, 23-25 ottobre 1987), Città di Castello 1990. Sulle questioni biografiche relati­ ve ad Egeria, vd. da ultimo H. Sivan, Who was Egeria ? Pity and Pilgrimage in the Age ofGratian, in « HThR », a. LXXXI 1988, pp. 59-72, e C. Weber, Egeria's Norman Homeland, in « HSPh », a. XCI I 1989, pp. 437-56. Sui pel544

B IB L I O G RAFIA D E LLA LETTE RATURA LAT I NA

legrinaggi in Terrasanta ed Egeria vd. E.D. Hunt, Holy Land Pilgrimages in the Later Roman Empire A.D. 312-460, Oxford, Clarendon Press, 1982, e H. Sivan, Holy Land Pilgrimages and Western Audiences: Some Rejlections on Egeria and His Circle, in CQ », n.s., a. xxxvm 1988, pp. 528-35. Sulle caratteristiche della lingua di Egeria, molto importante per la cono­ scenza del latino tardo, oltre al classico saggio di E. Lofstedt, Philologi­ scher Kommentar zur {Peregrinatio Aetheriae'. Untersuchungen zur Geschichte der lateinischen Sprache, Uppsala- Leipzig, Almqvist & Wik:sell-Haupt, 19362, si vedano anche: A.A.R. Bastiaensen, Observations sur le vocabu­ laire liturgique dans l"Itinéraire d'Égérie', Nijmegen-Utrecht, Dekker & van de Vegt, 1962; G.F.M. Vermeer, Observations sur le vocabulaire du pè­ lerinage chez Égérie et chez Antonin de Plaisance, Nijmegen-Utrecht, Dekker & van de Vegt, 1965; V. Vaananen, Lejournal-épitre d'Égérie ('Iti­ nerarium Egeriae'}. Étude linguistique, Helsinki, Suomalainen Tiedeaka­ temia, 1987- Sui problemi testuali vd. E. Wistrand, Textkritisches zur 'Pe­ regrinatio Aetheriae', Goteborg, Elanders Boktryckeri Aktiebolag, 1955. «

SIMMACO

Rassegna bibliografica di F. Zuddas del Chicca, Rassegna di studi sim­ machiani, in StudRom », a. xx 1972, pp. 525-40. Edizione completa a cura di O. Seeck in MGH AA, VIII 1883. Vi so­ no poi edizioni parziali: per le EpistulaeJ.P. Callu, Symmaque, Lettres, li­ vres I-II, Paris, Les Belles Lettres, 1972; livres III-V, ibid., 1982; per le Re­ lationes W. Meyer, Leipzig, Teubner, 1872, e R.H. Barrow, Prefect and Emperor. The 'Relationes' of Symmachus A.D. 384, Oxford, Clarendon Press, 1983 (ediz. e trad. ingl.); per le Orationes edizione con trad. tede­ sca e commento a cura di A. Pabst, Quintus Aurelius Symmachus, Reden, Darmstadt, Wissenschaftliche Buchgesellschaft, 1989. È attualmente in corso la pubblicazione di edizioni con trad. ital. e commento stori­ co all'opera di Simmaco, di cui sono finora apparsi i seguenti volumi: A. Marcone, Commento storico al libro IV dell'Epistolario di Q. Aurelio Simmaco, Pisa, Giardini, 1987; Id., Commento storico al libro VI dell'Episto­ lario di Q. Aurelio Simmaco, Pisa, Giardini, 1983; S. Roda, Commento stori­ co al libro IX dell'epistolario di Q. Aurelio Simmaco, Pisa, Giardini, 1981; D. Vera, Commento storico alle 'Relationes' di Quinto Aurelio Simmaco, Pisa, Giardini, 1981. Edizioni con commento della III Relatio a cura di J. «

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MARIO DE N O N N O - PAO LO DE PAO L I S - CARLO DI G I OV I N E

Wytzes, Der Streit um den Altar der Viktoria, Amsterdam, Paris, 1936 (rie­ laborato in Id., Der letze Kampf des Heidentums in Rom, Leiden, Brill, 1977) , e di R. Klein, Der Streit um den Victoriaaltar, Die Dritte Relatio des Symmachus und die Briife 1 7, 18, und 57 des Mailander Bischofs Ambrosius, Darmstadt, Wissenschaftliche Buchgesellschaft, 1972. Edizioni del Panegirico a Valentiniano I a cura di R.G. Hall, diss. Univ. of North Ca­ rolina 1977. e di F. Zuddas del Chicca, Q. Aurelii Symmachi V C. 'Lauda­ tio in Valentinianum Seniorem Augustum prior', introd. comm. e trad., Ro­ ma, Herder, 1984. Concordanze a cura di V. Lomanto, Concordantiae in Q. Aurelii Sym­ machi Opera. A Concordance to Symmachus, Hildesheim-Ziirich-New York, Olms-Weidmann, 1983. In generale su Simmaco vd. D. Romano, Simmaco, Palermo, Renna, 1955; sono particolarmente centrati sulla sua figura di principale rap­ presentante dell'aristocrazia senatoriale e di estremo difensore del morente paganesimo J.A. McGeachy, Quintus Aurelius Symmachus and the Senatorial Aristocracy ofthe West, diss. Chicago 1942; R. Klein, Symma­ chus. Bine tragische Gestalt des ausgehenden Heidentums, Darmstadt, Wis­ senschaftliche Buchgesellschaft, 1971, 19862; F. Paschoud-G. Gry-Y. Ruetsche (edd.), Colloquegenevois surSymmaque, à l'occasion du mille-six­ centième anniversaire du conjlit de l'autel de la Victoire, Paris, Les Belles Lettres, 1986. Sulla questione dell'ara della Vittoria, oltre ai già ricor­ dati volumi di Wytzes e Klein, vd. anche D.M. Robinson, An Analysis of the Pagan Revival of the Late Fourth Century, with Special Reference to Symmachus, in «TAPhA », a. XLVI 1915, pp. 87-101; E. Malunowicz, De ara Victoriae in Curia Romana quomodo certa tu m sit, Wilno 1937; F. Hoch­ reiter, Die Relatio des Symmachus fiir die Wiedererrichtung des Altars der Viktoria und die Gegenschrifien des Ambrosius und Prudentius. Bine Untersu­ chung iiber das Verhaltnis von Antike und Christentum, diss. Innsbruck 1951; G. Lo Menzo Rapisarda, La personalità di Simmaco e la III Relatio, Catania 1967; F. Canfora, Simmaco e Ambrogio, o di un'antica controversia sulla tolleranza e sull'intolleranza, Bari, Adriatica, 1970. Sulla formazione culturale di Simmaco vd. W. Kroll, De Q. Aurelii Symmachi studiis Graecis et Latinis, Breslau, Kobner, 1891; L. Cracco Ruggini, Simmaco e la poesia, in La poesia tardoantica, cit. (vd. supra, p. 492) , pp. 477-521. Sulla lingua e lo stile vd. L. Havet, La prose métrique de Symmaque et les origines métriques du cursus, Paris, Bouillon, 1892; G. Haverling, Studies

B I B L I O G RAFIA D ELLA LETTERATURA LAT I NA

on Symmachus' Language and Style, Goteborg, Acta Unìv. Gothobur­ gensis, 1988. LA FINE DEL MONDO ROMANO

Per una bibliografia generale sul periodo compreso fra l'impero di Teodosio e la caduta dell'Impero romano d' Occidente si veda la bi­ bliografia sul tardoantico premessa alla sezione precedente (Da Co­ stantino a Teodosio ). Sui secoli V-VI si vedano piu specificamente : S. Dill, Roman Sodety in the Last Century of the Western Empire, London, MacMillan, 19252; F. Lot, La fin du monde antique et le début du Moyen Age, Paris, La Renaissance du livre, 1927;]. Sundwall, Abhandlungen zur Geschichte des ausgehenden Romertums, Helsinki, Centraltryckeri, 1919; A.H.M. Jones, The Decline of the Ancient World, London, Longmans, 1966 (trad. ital. Il tramonto del mondo antico, Roma-Bari, Laterza, 1972). Sulla fine del sistema educativo antico cfr. P. Riché, Education et culture dans l'Ocddent barbare (VIe-VJI[e siècle), Paris, Éd. du Seuil, 1962, 19723 {trad. ital. a cura di G. Giraldi, Educazione e cultura nell'Occidente barbari­ co dal sesto all'ottavo secolo, Roma, Armando, 1966). Sulla storia lettera­ ria: P. Courcelle, Les lettres grecques en Occident de Macrobe à Cassiodore, Paris, de Boccard, 19482; Id., Histoire littéraire desgrandes invasions germa­ niques, Paris, Études Augustiniennes, 1954, 19642; H. Hofmann, Uberle­ gungen zu einer Theorie der Nichtchristlicher Epik der lateinischen Spiitantike, in « Philologus », a. CXXXII 1988, pp. IOI-59· C LAU DIANO

Rassegne bibliografiche di Bieler, Dichter, pp. 258-73; F. Casaceli, Re­ centi studi claudia nei, in « BStudLat », a. II 1972, pp. 318-26; A. Fo, La tecni­ ca poetica e lo stile di Claudiano nell'ultimo secolo di critica, in « C&S », a. LXVII I 1978, pp. 39-50. L'edizione di riferimento è quella di J.B. Hall, Claudii Claudiani 'Carmina', Leipzig, Teubner, 1985; altre edizioni complete di Claudia­ no a cura di L. Jeep, Leipzig, Teubner, 1876-1879, 2 voll.; Tb. Birt, in MGH AA, x 1892;]. Koch, Leipzig, Teubner, 1893; da segnalare anche l'edizione nella collana « Loeb » a cura di M. Platnauer, London- New York, Heinemann-G.P. Putnam's Sons, 1922, 2 voll. 547

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Numerose le edizioni, talune con commento, di singole ope­ Panegyricus dictus Olybrio et Probino consulibus: W. Taegert, Clau­ re. dius Claudianus. Panegyricus dictus Olybrio et Probino consulibus, Text, In Ruflnum: Ùbersetzung, Kommentar, Miinchen, Beck, 1988. H.L. Levy, Claudian's 'In Ruflnum'. An Exegetical Commentary, s.l. [ma Panegyricus de IV consulatu Ho­ Detroit], Amer. Philol. Assoc., 1971. norii: W. Barr, Claudian's 'Panegyric on the Fourth Consulate ofHonorius', Introd., Text, Transl. and Comm., Liverpool, Cairns, 1981; ]. Lehner, Poesie und Politik in Claudians 'Panegyrikus aujdas vierte Konsulat des Kai­ Epithala­ sers Honorius'. Ein Kommentar, Konigstein/Ts., Hain, 1984. mium de nuptiis Honorii Augusti: U. Frings, Claudius Claudianus. Epitha­ lamium de nuptiis Honorii Augusti, Einleitung und Kommentar, Meisen­ heim am Glan, Hain, 1975; R. Bertini Conidi, Fescennini e 'Epitalamio per le nozze di Onorio e Maria', Introd., testo, trad. e note, Roma, Herder, 1988. De Bello Gildonico: E.M. Olechowska, Claudii Claudiani 'De bello Gildonico', Texte établi, traduit et commenté, Leiden, Brill, 1978. De Consulati Manlii Theodori: W. Simon, Claudiani Panegyricus 'De consulatu Manlii Theodorii' (carm. 16 und 17) , Berlin, Setz & Co., In Eutropium: P. Fargues, Paris, Hachette, 1933. De bello 1975. Gothico: H. Schroff, Claudians Gedicht vom Gotenkrieg, Berlin, Ebering, 1927; G. Garuti, Cl. Claudiani 'De Bello Gothico', Edizione critica, tradu­ zione e commento. Introduzione al 'De Bello Gothico', Bologna, Pà­ tron, 1979; vi è poi una traduzione italiana a cura di F. Serpa, Il rapi­ mento di Proserpina. La guerra dei Goti, introd., testo e trad., note, Milano, Rizzoli, 1981. Panegyricus de VI consulatu Honorii: K.A. Miiller, Clau­ dians 'Festgedichte aufdas sechste Konsulat des Kaisers Honorius', hrsg. und erkl., Berlin, Jiinker und Diinnhaupt Verlag, 1938. Laus Serenae: F.E. Consolino, Claudiano. 'Elogio di Serena', introd., testo e trad., note, Venezia, Marsilio, 1986. De raptu Proserpinae: V. Paladini, Claudia­ nus minor ('Il ratto di Proserpina'), Roma, Gismondi, 1952;].B. Hall, Clau­ dian. 'De raptu Proserpinae', Edit. with an Introd. and Comm., Cambrid­ ge, Cambridge Univ. Press, 1969; C.E. Gruzelier, A Literary Commenta­ ry on Claudian's 'De raptu Proserpinae', Thesis Oxford Balliol College 1985; E. Potz, Claudian. Kommentar zu 'De raptu Proserpinae� Buch I, diss. Graz 1985; edizione con trad. italiana a cura di F. Serpa, cit. su­ pra. Phoenix: M.L. Ricci, Claudii Claudiani 'Phoenix' (carm. min. 27), Bari, Edipuglia, 1981. Edizione dei carmi greci in A. Ludwich, Eu­ dociae Augustae, Procli Lycii, Claudiani carminum Graecorum reliquia e [ . . . ],

B I B L I O G RA F I A D E LLA LETTE RATU RA LAT I NA

Leipzig, Teubner, 1897- Lessico a cura di P. Christiansen-WJ. Do­ minik, Concordantia in Claudianum, Hildsheim, Olms-Weidmann, 1988. In generale su Claudiano si vedano J.H.E. Crees, Claudia n as an Hi­ storica[ Authority, Cambridge, Cambridge Uni v. Press, 1908; P. Fargues, Claudien. Études sur sa poésie et son temps, Paris, Hachette, 1933; D. Ro­ mano, Claudiano, Palermo, Palumbo, 1958; Al. Cameron, Claudian. Poetry and Propaganda at the Court ofHonorius, Oxford, Clarendon Press, 1970. Su aspetti particolari della sua attività poetica, in special modo sul suo rapporto con la corte imperiale e la vita politica del suo tempo vd.: H. Steinbeiss, Das Geschichtsbild Claudians, diss. Hall e (Saale) 1936; M. Balzert, Die Komposition des Claudianischen 'Gotenkriegsgedichtes' c. 26, Hildesheim-New York, Olms, 1974; Ch. Gnilka, Dichtung und Ge­ schichte im �rk Claudians, in « FMS », a. x 1976, p. 96-124; P.L. Schmidt, Politik und Dichtung in der Panegyrik Claudians, Konstanz, Universitats­ verlag, 1976; A. Fo, Osservazioni su alcune questioni relative al 'De raptu Proserpinae' di Claudiano, in « QC », a. I 1979, pp. 385-415; S. Dopp, Zeit­ geschichte in Dichtungen Claudians, Wiesbaden, Steiner, 1980; H.-G. Nesselrath, Zu Datierung und Aufoau des 1. Buches von Claudians invekti­ ve 'In Rufinum', in « Hermes », a. cxix 1981, pp. 217-31; CJ. Gruzelier, Temporal and Timeless in Claudian's 'De raptu Proserpinae', in « G&R ,, s. n, a. xxxv 1988, pp. 56-72; I. Gualandri, Il classicismo claudianeo: aspetti e problemi, in Garzya, Metodologie, cit. (vd. supra, p. 500) , pp. 25-48; Ead., Alla corte imperiale di Milano nel IVsecolo d. C. Rijlessi politici del classicismo claudianeo, in « Arch. Stor. Lomb. », a. cxv 1989, pp. 9-35· Sulla lingua, la tecnica poetica e lo stile claudianei vd.: F. Trump, Observationes ad genus dicendi Claudiani eiusque imitationem Vergilianam spectantes, diss. Breslau 1887; A. Welzel, De Claudiani et Corippi sermone epico, diss. Breslau 1908; P. G. Christiansen, The Use , a. LXXVI 1948, pp. 54-87; E. Merone, Rutilio ellenizzante, Na­ poli, Loffredo, 1953 (n ediz., Aspetti dell'ellenismo in Rutilio Namaziano, Napoli, Ed. lntercontinentalia, 1967) ; L.A. Porterfield, Rutilius Nama­ tianus. 'De reditu suo'. Some Historical, Politica l, and Literary Considerations, diss. Columbia Univ., New York 1971; I. Lana, Originalità e signifìcato dell'inno a Roma di Rutilio Namaziano, in La coscienza religiosa del letterato pagano, Genova, DARFICLET, 1987, pp. 101-23; D. Lassandro, Descrizione geografica e rievocazione storica nel 'De reditu suo' di Rutilio Namaziano, in M. Sordi (a cura di), Geografia e storiografia nel mondo classico, Milano, 1st. di Storia antica dell'Univ. Catt., 1988, pp. n3-23; W. Maaz, Poetisch­ mythologische Realitat in 'De reditu suo' des Rutilius Namatianus, in M. Wissemann (hrsg. von), Roma renascens. Beitrage zur Spatantike und Re­ zeptionsgeschichte Ilona Opelt [ . . . ] gewidmet, Frankfurt a. M.-Bern­ New York-Paris, Lang, 1988, pp. 235-56; A. Fo, Ritorno a Rutilio Nama­ ziano, in « MD », a. xxm 1989, pp. 49-74. Per lingua, stile e metrica vd. F. Ji.ger, Rhetorische Beitrage zu Rutilius Claudius Namatianus, Progr. Rosenheim 1917; A. Gianotti, La metrica di Rutilio Namaziano, Udine, Istituto delle Edizioni accademiche, 1940. Un quadro della situazione della tradizione manoscritta in M.D. Reeve, Rutilius Namatianus, in TT, pp. 339-40; si vedano inoltre due contributi della Ferrari, Le scoperte a Bobbio, cit. (vd. supra, p. 526) e Spi­ golature bobbiesi, cit. (vd. supra, p. 551) . Per le questioni testuali vd. in particolare T. Bertotti, Rutiliana, in A. Traina (a cura di), Contributi a tre poeti latini (Valeria Placco -Rutilio Namaziano -Pascoli), Bologna, Pàtron, 1969, pp. 93-134. Ad una ricca serie di contributi testuali ha dato origi­ ne la scoperta dei nuovi frammenti rutiliani: vd. E. Cecchini, Per il nuovo Rutilio Namaziano, in « RFIC », a. CII 1974, pp. 401-4; AAYV., Il nuovo Rutilio Namaziano (interventi di A. Bartalucci, E. Castorina, E. Cecchini, L Lana, V. Tandoi), in « Maia », n. s., a. xxvi i 1975, pp. 3-26; P. Frassinetti, I nuovi frammenti di Rutilio Namaziano, in « SRIL », a. 1 1 1 1980, pp. 51-58. S I D O N I O APO LLI NARE

Rassegne bibliografiche di M. Schuster (dal 1915 al 1925) in «JAW», a. ccxvu 1928, pp. 40-41, e di Bieler, Dichter, pp. 284-87552

B I B L I O G RAFIA D E LLA LETTE RATURA LAT I NA

Edizioni critiche di Ch. Lii�ohann, Gai Sollii Apollinaris Sidonii Epi­ stulae et carmina, in MGH AA, VI I I 1887; P. Mohr, Leipzig, Teubner, 1895; A. Loyen, Paris, Les Belles Lettres, 1960-1970, 3 voll. Si veda inol­ tre l'edizione nella « Loeb » di W.B. Anderson, Sidonius, Poems an d Let­ ters, Cambridge (Mass.)-London, Harvard Univ. Press-Heinemann, 1936. Dei carmi XIV e xv esiste una recente edizione con trad. italiana e commento a cura di G. Ravenna, Le nozze di Polemio e Ara neola (Sidonio Apollinare, Carmina XIV-XV), Bologna, Pàtron, 1990. Molti sono gli studi generali su Sidonio Apollinare: fra questi van­ no segnalati in primo luogo A. Loyen, Sidoine Apollinaire et l'esprit pré­ cieux en la Caule aux derniers jours de l'empire, Paris, Les Belles Lettres, 1943, e I. Gualandri, Furtiva lectio. Studi su Sidonio Apollinare, Milano, Cisalpino-Goliardica, 1979. Si vedano inoltre: P. Allard, Sidoine Apolli­ naire, Paris, Lecoffre, 1910; C.E. Stevens, Sidonius Apollinaris and His Age, Oxford, Clarendon Press, 1933; H. Rutherford, Sidonius Apollinaris, l'homme politique, l'écrivain, l'évéque, Clermont-Ferrand, de Bujsac, 1938. Su aspetti particolari della produzione letteraria e sulla collocazio­ ne storica di Sidonio vd. invece: A. Loyen, Recherches historiques sur les panégyriques de Sidoine Apollinaire, Paris, Champion, 1942; K.F. Strohe­ ker, Der senatorische Adel im spiitantiken Gallien, Tiibingen, Alma Mater Verlag, 1948; S. Pricoco, Studi su Sidonio Apollinare, in > , a. xv 1965, pp. 69-120; P. Courcelle, Sidoine philosophe, in W. Wimmel (hrsg. von), Forschungen zur romischen Literatur. Festschrift K. Biichner, Wiesbaden, Steiner, 1970, I pp. 45-69; F.E. Consolino, Codice retorico e manierismo sti­ listico nella poetica di Sidonio Apollinare, in « ASNP », s. III, a. IV 1974, pp. 423-60; G.T. Harrison, The Verse Panegyrics ofSidonius Apollinaris: Poetry and Society in Late Antique Gaul, diss. Stanford Univ. 1983. Sulla lingua e lo stile di Sidonio vd. M. Miiller, De Apollinaris Sidonii Latinitate, diss. Halle 1888; E. Grupe, Zur Sprache des Apollinaris Sidonius, Progr. Zabern 1892; C. Brakman jr., Sidoniana et Boethiana, Utrecht, Kemink, 1904; E. Merchie, Notes sur le style de Sidoine Apollinaire, in « MB », a. xxvii 1923, pp. 83-89; K. Mossberg, Studia Sidoniana. Critica et Semasiologica, diss. Uppsala 1934. Contributi al testo di Sidonio in F. Gustafsson, De Apollinari Sidonio emendando, Helsinki, Frenckell, 1882. Sulla sopravvivenza di Sidonio vd. E. Farai, Sidoine Apollinaire et la technique littéraire du Moyen Age, in Miscellanea G. Mercati, Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vatica­ na, 1946, II pp. 567-80. 553

MARIO DE N O N N O - PAOLO DE PAO L I S - CARLO DI G I OV I N E

MAS S I M IANO

Rassegne bibliografiche diJ. Tolkiehn: dal 1907 al 1910 in «JAW », a. 1912, p. 78, e dal 1911 al 1914 in «JAW», a. CLXXI 1915, p. 75; M. Schuster (dal 1915 al 1925) in «]AW», a. ccxv11 1928, pp. 41-44. Edizione di Baehrens, PLM, v 1883, pp. 313-48; vd. anche G. Prada, Maximiani elegiae codicibus denuo collatis cum apparatu locupletissimo codi­ cum et editionum, Abbiategrasso, De Angeli, 1919; commento a cura di F. Spaltenstein, Commentaire des élégies de Maximien, Rome, Institut Suisse de Rome, 1983, che sostituisce la vecchia edizione con com­ mento di R. Webster, The Elegies ofMaximianus, Princeton, Princeton Univ. Press., 1900; edizione con trad. ital. e commento a cura di T. Agazzino, Massimiano, 'Elegie', Bologna, Silva, 1970. Su Massimiano in generale vd. F. Heege, Der Elegiker Maximianus, Progr. Blauberen 1893; V. Strazzulla, Massimiano etrusco elegiografo (stu­ dio e traduzione), Catania, Galati, 1893; S. Niccoli, Massimiano, Napoli 1969; Chr. Ratkowitsch, Maxiamianus ama t. Zur Datierung und Interpre­ tation des Elegikers Maximian, Wien, Verlag der Osterr. Akademie der Wiss., 1986; Ead., Weitere Argumente zur Datierung und Interpretation Ma­ ximianus (Zu vorliegenden Rezensionen), in « WS », a. cm 1990, pp. 20739 (nuovi argomenti a favore della discutibile tesi di un Massimiano nel IX secolo). Altri studi dedicati piu specificamente alle tematiche di natura letteraria della raccolta di Massimiano: J. Broring, Quae­ stiones Maximianeae, diss. Miinster 1893; H.E. Wedeck, An Analysis of the Techniques of Maximianus Etruscus, in « Latomus », a. XI 1952, pp. 487-95; A. Fo, Il problema della struttura della raccolta elegiaca di Massi­ miano, in « BStudLat », a. XVI 1986, pp. 9-21; Id. Significato, tecniche e valo­ re della raccolta elegiaca di Massimiano, in « Hermes », a. cxv 1987, pp. 348-71. Sulla lingua, la metrica e lo stile di Massimiano si vedano: G. Prada, Quae inter metri dactylici disciplinam et sermonem Latinum in Maximiano poeta existunt quaestiones, Pavia, Mattei, 1914; D. Altamura, De Maximia­ ni poetae sermone, in Latomus », a. XL 1981, pp. 818-27. Sulla tradizione manoscritta di Massimiano vd. W. Schetter, Studien zur Uberliiferung und Kritik des Elegikers Maximian, Wiesbaden, Harras­ sowitz, 1970, con le osservazioni dell'articolo-recensione di V. Tandoi, La tradizione manoscritta di Massimiano, in « Maia », a. xxv 1973, pp. 14049; su una ipotetica eco di Massimiano in Shakespeare vd. ora P. PiCLVI II

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pravvivenza di Macrobio vi sono moltissimi contributi su singole que­ stioni, raccolti da De Paolis, Macrobio, cit., pp. 232-49, e Addendum, pp. 8-9, cui si aggiunga ora C. Zintzen, Bemerkungen zur Nachwirkung des Macro­ bius in Mittelalter un d Renaissance, in Wissemann (hrsg. von), Roma rena­ scens, cit. (vd. supra, p. 552) , pp. 415-39; un lavoro complessivo sulla va­ stissima fortuna di Macrobio nel Medioevo è quello di P.M. Schedler, Die Philosophie des Macrobius und ihr Ein}luss aufdie Wissenschaft des christ­ lichen Mittelalters, Miinster i:w-., Aschendorff, 1916; per l'influsso ma­ crobiano in campo astronomico vd. soprattutto P. Duhem, Le système du monde. Histoire des doctrines cosmologiques de Pla ton à Copernic, m, L'a­ stronomie latine au Moyen Age, Paris, Hermann et fils, 1915. Un altro commento al Somnium Scipionis è quello di Favonio Eulo­ gio, composto probabilmente qualche decennio prima di quello di Macrobio, e cioè fra la fine del IV e l'inizio del V secolo. Edizioni di R.-E. van Weddingen, Favonii Eulogii 'Disputatio de Somnio Scipionis Bruxelles, Latomus, 1957, e di L. Scarpa, Favonii Eulogii 'Disputatio de Somnio Scipionis Padova, Accademia Patavina di scienze, lettere e arti, 1974 {con trad. ital. e note). Su Favonio vd. M. Sicherl, Favonius Eulogius, in RAC, vn 1969, coll. 636-40, e Gersh, Middle Platonism, cit. {vd. supra, p. 482) , pp. 737-45; vd. inoltre M. Sicherl, Beitrage zur Kritik und Erklarung des Favonius Eulogius, Wiesbaden, Steiner, !959 (« AAWM », 1959 w) . «

> , a. XXXIII 1959, pp. 443-89; ibid., a. XXXIV 1960, pp. 1-99 e 4II-524 (stampato anche come volume a parte, Milano, Vita e Pensiero, 19591960); si veda anche ]. Préaux, Les manuscrits principaux du 'De nuptiis Philologiae et Mercurii' de Martianus CapeZZa, in Cambier-Deroux­ Préaux, Lettres latines, cit. (vd. supra, p. 532), pp. 76-128. Fra i contributi testuali vanno citati soprattutto i lavori preparatori all'edizione di ]. Willis, in particolare De Martiano CapeZZa emendando, Leiden, Brill, 1971, oltre a numerosi articoli apparsi in « Mnemosyne »: a. XXVII 1974, pp. 270-80 (Martianea IV); a. XXVI I I 1975, pp. 126-34 (Martianea V); a. xxx 1977, pp. 160-73 (Martianea VI); a. xxxm 1980, pp. 163-74 (Martia­ nea VII); vd. anche FJ. Petersen, De Martiano CapeZZa emendando, diss. Helsinki 1870. Per il Fortleben vi sono moltissimi contributi: innanzi tutto vanno citati i numerosi commenti medievali a Marziano, su cui vd. in gene­ rale C.E. Lutz, Martianus Capella, in CTC, II 1971, pp. 367-81, m 1976, pp. 449-421, e VI 1986, pp. 185-86; per le edizioni dei commenti vd. C.E. Lutz, Iohannis Sco ti Annotationes in Marcianum, Cambridge (Mass.), The Mediaeval Academy of America, 1939; Ead., Dunchad: Glossae in Mar­ tianum, Lancaster, American Philol. Ass., 1944; Ead., Remigii Autissiodu­ rensis Commentum in Martianum Capellam libri I-II, Leiden, Brill, 1962; J .C. King, Die Werke Notkers des Deutschen, Neue Ausgabe, IV A, Notker der Deutsche, Notker Latinus zum Martianus CapeZZa, Tlibingen, Niemeyer, 1979; HJ. Westra, The Commentary on Martianus Capella's 'De nuptiis Philogiae et Mercurii' Attributed to Bernardus Silvestris, Toronto, Pontificai Inst. of Mediaeval Studies, 1986; sulle varie questioni relative ai com­ menti a Marziano e alla sua fortuna si vedano in particolare: E. Nar­ ducci, Intorno ad un Comento inedito di Remigio d'Auxerre al 'Satyricon' di Marziano CapeZZa, in « Bull. di Bibliogr. e di stor. delle se. mat. e fis. », a. xv 1882, pp. 505-8o; M.LW. Laistner, Martianus CapeZZa and His Ninth «

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B I B L I O G RAFIA D E LLA LETTE RATURA LATINA

Century Commentators, in « BRL », a. rx 1925, pp. 130-38; J. Préaux, Le commentaire de Martin de Laon sur l'oeuvre de Martianus Capella, « Lato­ mus », a. XII 1953, pp. 437-59; C. Leonardi, Nota introduttiva per un'indagi­ ne sullafortuna di Marziano Capella nel Medioevo, in « BISIAM », a. LXVII 1955, p. 265-88; C.E. Lutz, The Commentary of Remigius ofAuxerre on Martianus Capella, in « MS », a. xrx 1957. pp. 137-56; H. Liebeschiitz, Zur Geschichte der Erklarung des Martianus Capella bei Eriugena, in «Philolo­ gus », a. crx 1960, pp. 127-37; C. Leonardi, Remigio di Auxerre e l'eredità della scuola carolingia, in I classici nel Medioevo e nell'Umanesimo. Miscella­ neafilologica. Atti delle Giornatefilologichegenovesi, 21-23febbraio 1974, Ge­ nova, l st. di filol. class. e me d., 1975, pp. 271- 88; Id., I commenti altomedie­ vali ai classici pagani: da Severino Boezio a Remigio d'il.uxerre, in La cultura antica, cit. {vd. supra, p. 524) , pp. 459-508; É.Jeauneau, Quatre thèmes éri­ géniens, Montréal-Paris, Inst. d'Études Médiévales Albert le Grand­ Librairie J. Vrin, 1978, pp. 91-166; S. Antès, Temoignages précarolingiens sur Martianus Capella: Cassiodore, le Pseudo-Cassiodore et Grégoire de Tours, in Hommages à ]. Cousin, Paris, Les Belles Lettres, 1983, pp. 289-97-

P R I S C IANO E I GRAMMAT I C I TARDI I . PRISCIANO

L'opera di Prisciano è stata pubblicata per intero da M. Hertz e H. Keil nei voll. I I e m dei CL; per i carmi vd. Baehrens, PLM, v 1883, pp. 262-312; i trattatelli del cosiddetto "trittico" dedicato a Simmaco sono stati ripubblicati da M. Passalacqua, Prisciani Caesariensis Opuscula, r, 'Defiguris numerorum: 'De metris Terentii: 'Praeexercitamina', Roma, Storia e Letteratura, 1987; per la Periegesi vd. l' edizione di P. van de Woestij ­ ne, La 'Périégèse' de Priscien, Brugge, de Tempel, 1953. Ampiamente informativa la voce Priscianus di R. Helm, in RE, xxii 2 (1954) , coll. 2328-46. Sulla biografia di Prisciano e sul suo ambiente notizie generali in Kaster, Guardians, pp. 346-48; vd. anche A. Came­ ron, The Date ofPriscian's 'De laude Anastasii', in « GRBS », a. xv 1974, pp. 313-16; A. Chauvon, Observations sur la date de l"Éloge d'il.nastase' de Pri­ scien de Césarée, in « Latomus », a. xxxvr 1977, pp. 539-50; M. Salamon, Priscianus und sein Schiilerkreis in Konstantinopel, in « Philologus », a. cxxm 1979, pp. 91-96; G. Ballaira, Prisciano e i suoi amici, Torino, Giap-

MARIO DE N O N N O - PAOLO DE PAOLI S - CARLO DI GI OVI N E

pichelli, 1989. Su questioni varie relative all'attività di Prisciano (fonti, citazioni, singole opere, ecc.) v d.: O. Froehde, Diegriechischen und romì­ schen Quellen der'Institutìones' des Priscianus, in « NJPhP », a. cu 1895, pp. 279-88; L. Jeep, Priscìanus. Beitrage zur Oberliiifèrungsgeschichte der romi­ schen Literatur I, in « Philologus », a. LXVII 1908, pp. 12-51; n, ibid., a. LXVIII 1909, pp. 1-51; m, ibid., a. LXXI 1912, pp. 491-517; W. Schultze, De Priscìani locìs Plautinis, diss. Jena 1910; A. Luscher, De Priscianì studiis Graecìs, Breslau, Markus, 19n; P. Dierschke, Defide Prisciani in versibus Vergilii, Lucanì, Statii, Iuvenalis examinata, diss. Ztirich 1913; M. Gltick, Priscians 'Partitiones' und ihre Stellung in der spiitantike Schule, Hildesheim, Olms, 1967; H.D. Jocelyn, The Quotations ofRepublican Drama in Pri­ scian's Treatise 'De metris fabula rum Terentii', in > di Squillace. Atti del Con­ vegno internazionale di studi (Squillace, 25-27 ottobre 1990), Soveria Man­ nelli, Rubbettino, 1991. Sulle Variae vd. A.Th. Herklotz, Die 'Variae' des Cassiodorus als kulturgeschichtliche Quelle, diss. Heidelberg 1926; G.A. Punzi, L'Italia del VI secolo nelle 'Varie' di Cassiodoro. Saggio storico-politico, L'Aquila, Vecchioni, 1927; B.H. Skahill, The Syntax ojthe 'Vàriae' ofCas­ siodorus, Washington, The Catholic Univ. of America, 1934; A.]. Fridh, Études critiques et syntaxiques sur les 'Vàriae' de Cassiodore, Goteborg, Elan­ ders Boktryckeri Aktiebolag, 1950; Id., Terminologie etJormules dans les 'Varia e' de Cassiodore. Études sur le developpement du style administratifaux derniers siècles de Mntiquité, Stockholm, Almqvist & Wiksell, 1956; R. Soraci, Aspetti di storia economica italiana nell'età di Cassiodoro, Catania, Nova ed., 1974; V.A. Sirago, Puglia e Sud Italia nelle 'Varia e' di Cassiodoro, Bari, Levante Ed., 1987; L. Viscido, Studi sulle 'Vàriae' di Cassiodoro, So­ veria Mannelli, Calabria Letteraria Ed., 1987; R. Macpherson, Rome in Involution: Cassiodorus' 'Variae' in Their Literary and Historical Settings, Poznan, Uniwersytet im. Adama Mickiewicza W. Posnaniu, 1989. Sulle Institutiones vd. M.G. Ennis, The Vocabulary of the 'Institutions' of Cassiodorus, Washington, The Catholic Univ. of America, 1939. Sul­ l' Orda generis Cassiodororum vd. A. Momigliano, Gli A nidi e la storiogra­ fia latina del VI sec. d.C., in « RAL », s. vm, a. xr 1956, pp. 279-97- Sulla lin­ gua di Cassiodoro, oltre ai lavori citati sopra per Variae e Institutiones, vd. anche in generale MJ. Siilzcr, The Clausolae in Cassiodorus, Wa­ shington, The Catholic Univ. of America, 1944. Sulla sopravvivenza di Cassidoro vd. P. Lehmann, Cassiodorstu­ dien, in oéhs ruppittt ,& Wori»fis Q..!ttrt b4bttlbi tfl libtlli, o

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4· Catullo, Ti bullo, Properzio. Venezia, Aldo Manuzio, 1502.

s. Virgilio,

Eneide.

Strasburgo, Johannes Griininger, 1502.

6. Virgilio,

Eneide.

Strasburgo, Johannes Griininger, 1502.

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