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Italian Pages 692 [753] Year 1990
LO SPAZIO LEITERARIO DI ROMA ANTICA
Volume III
LA RICEZIONE
DEL TESTO
LO SPAZIO LETTERARIO DI ROMA ANTICA Volume I
LA PRODUZIONE DEL TESTO Volume II
LA CIRCOLAZIONE
DEL TESTO
Volume III
LA RICEZIONE DEL TESTO Volume IV
L'ATTUALIZZAZIONE DEL TESTO Volume V
CRONOLOGIA E BIBLIOGRAFIA DELLA LETTERATURA LATINA
Con il patrocinio della
~smtvUO
~CASSA
LO §J!AZIO LETTERARIO DI ROMA ANTICA Direttori: GUGLIELMO CAVALLO, PAOLO FEDELI, ANDREA GIARDINA
Volume III LA RICEZIONE
DEL TESTO
SALERNO EDITRICE ROMA
In rtdtttiont:
MARILENA MANIACI
TUTTI I DIRITTI RISERVATI ISBN
88-8402-048-4
I LA CULTURA DAVANTI A SE STESSA
LUCIANO
CANFORA
L'AUTOBIOGRAFIA
I.
IL MODELLO
DEL
«VECCHIO
INTELLETTUALE
CONTADINO t
II piu antico autoritratto
di uno scrittore romano è per noi quello del vecchio Catone. Si tratta di un frammento dell'orazione Contra Thermum de suisvirtutibus,di cui non conosciamo però il contesto: Ego iam a principioin parsimoniaatquein duritiaatqueindustriaomnem adulescentiammeamabstinui,agrorolendo,saxissabinis,silidbusrepasti1 Qui abbiamo l'autoritratto del gentiluomo nandis atqueronserendis. di campagna. Egli è proteso all'autarchia e perciò esalta le proprie capacità tecniche e la propria diretta esperienza come agricoltore: autarchia produttiva della villa. {sul cui funzionamento Catone scrisse un trattato), ma anche autarchia pedagogica (Catone provvide integralmente all'educazione dei propri figli sino a fabbricare lui stesso, per loro, i libri di scuola). Che Catone indulgesse alla descrizione della propria figura, lo ricaviamo dalla preziosa testimonianza di Plutarco. Nel capitolo 20 della Vita di Catone maggiore, Plutarco fornisce infatti un dettagliato ritratto del vecchio Catone nel suo ruolo di « pater familias ,, e precisa ripetutamente di dipendere da uno scritto dello stesso Catone {« come dice lui stesso,,« ci fa sapere, ecc.): uno scritto che potrebbe essere la praefatioai Libri ad Marcumfilium. Che l'autoritratto di Catone esercitasse una influenza sul «modello • del possidente romano e costituisse in certo senso un archetipo, lo si ricava, tra l'altro, dall'intervento di Tremellio Scrofa nel dialogo varroniano De rerustica{n 1).Qui, il ricco possidente e uomo politico, la cui ricchezza è saldamente ancorata ali' allevamento dei suini, non solo si compiace di spiegare l'origine del soprannome « Scrofa, attribuito dapprima a suo nonno {questi, in servi1 • Catonis qtu1t txStont,p .•13Jonhn = Feste, vtrb.sign.,p. 350 Lindsay:• Io sìn dal principio rni man~nni, per rutta ~ mia giovinezza, nella severità, ?ella laboriosità, coltivando i campi, zappando e piantando nella sassosa terra sabma 1.
Il
LUCIANO
CANFORA
zio in Macedonia nel 167 a.C. aveva minacciato di disperdere in battaglia i nemici« come una scrofa disperde i porcellini»!), ma si lascia andare ad una sorta di proclamazione di « scelta di vita» ricalcata, parrebbe, sulla frase catoniana, conforme al modulo iam ab « Io sin dalla prima età sono stato amante dell' agricoladulescentia: tura, né l'allevamento dei suini è cosa estranea a me e a voi, grandi allevatori,. E seguita ricordando l'insegnamento trasmesso a lui, in questo campo, per via orale:« Chi non ha sentito dire dai nostri padri che è ignavo e spendaccione (ignavumet sumptuosum}colui che appende nella dispensa carne di maiale acquistata dal macellaio anziché tratta dal proprio fondo?». Proprio perché modello dell'autoritratto del signore di campagn~ cioè di un possidente romano legato ad una determinata scala di valori, la prosa di Catone diventa punto di riferirnento polemico di un'altra celebre praejàtio,dovuta ad uno storico, Sallustio, che, pure, guardò a Catone come ad un modello. Nella introduzione al De Catilinaeconiuratione,Sallustio prende infatti le distanze dal « modello Catone• adoperando però le stesse parole del modello. Spiega il proprio itinerario: dall'iniziale immersione nella politica, al ritiro dopo tante delusioni (mihireliquamaetatema republicaprocul alla decisione di ritornare agli studi come attività habendamdecrevi}, atquedesidiabonum dominante. E precisa: Nonfuit consiliumsocordia otium conterere, nequeveroagrumcolundoaut venando,servilibus