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Italian Pages 357 [369] Year 1788
SUBLIME" SCUOLA ITALIANA OVVERO
LE
PIÙ
ECCELLENTI
OPERE
D I
PETRARCA, ARIOSTO, DANTE, T . TASSO, P U L C I , TASSONI, SANNAZZARO, CHIABRERA, BURCHIELLO. MACCH1AVELLI , BOCCACCIO , CASA, VARCHI, -SPERONE SPERONI, L O L L I O , GOZZI, MARTINELLI, ALGAROTTI. ,, Così vidi adunar la bella Scuola ,, Del bel l'aefe là, ove 7 Sì fitonct, Dante Inf. C. 4. e C. 33.
E D I Z I O N E D I
GIUSEPPE de V A L E N T I . POETI V O L U M E
ESSO
III.
BERLINO E STRALSUNDA AMADEO AUGUSTO LANGE M I) C. C L X X X V I I .
CANTO ARGOMENTO
SESTODECIMO E
SPOSIZIONE.
Trova Grifón prejjo a Damcifco al fine Col vii Martelli la perfida Origille. Intanto le Crijliane, e Saracine Schiere enfiano al piano a mille a mille. E fé .di fuori lanino aj'pre difcipline . I Mori, entro Parigi ha tai faville, fía tanta Jhage Rodomonte mejfo , di' ove è maggiore il mal, non pare efprejjo.
In qttefto fefiodecimo Canto, in Grifone, che così toflo fi lafeia dar parole, ed ingannare dalla perfida Origille, fi co1lofee chiaramente, quanto un animo pgnoreggiato da quefia pajjione ainorofi fin in poteflà deW oggetto, a guidarlg che un cavallo dal freno d^ non altrimenti a fua voglia, chi gli è fopra. In Carlo poi, ed in Agramaute j' ha un rarijjìmo efempio di due valorofilfimi Re, f mio in combattere , r altro in iXdorofamente difendere una città.
ravi pene in A m o r fi provan m o l t e , [DÌ che patito io N' ho la maggior parte, E quelle in danno mio si ben raccolte, Ch' io ne poffo parlar, come j>er arte. Però s' io d i c o , e s' ho detto altre volte, E quando in voce, e quando in vive carte, Ch' un mal fia lieve un altro acerbo e fiero, Date credenza afiiiio giudicio vero. X 2
IO
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ORLANDO
FURIOSO
Io dico , e