Il papiro di Dongo
 8845920070, 9788845920073

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Questo libro racconta una passione intel­ lettuale che si tramuta in cupo odio razzia­ le; racconta la vicenda di una grande stu­ diosa ebrea, Medea Norsa, spinta ai mar­ gini del mondo universitario. E racconta la ferocia che può sprigionarsi da un testo: un papiro greco di enorme rilievo, conte­ so sin dal momento della sua scoperta ad opera di Evaristo Breccia, responsabile dei nostri scavi e, insieme, funzionario egizia­ no. Erano gli anni della giovane e non in­ contrastata presenza italiana in Egitto. Do­ po promesse e rinvii, il prezioso testo alla fine fu reso noto sul quotidiano del Duce, nei giorni sospesi e distratti dell'agosto 1939. Artefice del colpo di teatro fu Gof­ fredo Coppola, che in quel quotidiano era di casa. Nella tormenta della guerra e del­ la guerra civile, il papiro sembra perduto, e il suo ostinato detentore, fucilato a Dongo coi gerarchi in fuga, finisce a Piazzale Lo­ reto. La imprevista risoluzione del dram­ ma avverrà nei tesi e rancorosi tempi del­ l'immediato dopoguerra. Riappare allora il papiro, dov'era ovvio aspettarselo. E in­ comincia una seconda vita: al centro di una \icenda in cui si ravvisano le ferite e le i­ pocrisie del postfascismo, le tortuosità e lo smarrimento dei grandi protagonisti del­ l'Università italiana.

Di Luciano Canfora sono apparsi presso Adel­ phi Il mistero Tuddide ( 1999) e Cottvertire Casau­ bon (2002).

«Tutto cambiò dopo la sconfitta, quando si costituirono, in fretta, nuove vulgate. Nel­ la rilettura postbellica della guerra civile italiana, Coppola divenne, per i suoi ex ca­ merati, un santino tutto studi e patria, lon­ tano da ogni vero impegno politico, e in­ vece per il tardivo antifascismo dei suoi ex sodali (rimasti per lo più al vertice della cit­ tadella universitaria) egli divenne una no persona. Questo produsse una dupli cellazione: da parte antifascista la ca zione dello studioso, da parte neofa quella della sua imbarazzante, alluci azione c parola politica. Inaccettab cancellazione del suo ruolo politico ' invece fu di prima fila; inaccettabile la cellazione dello studioso, il cui lascito una dilapidazione che questo libro et almeno in parte di ricostruire».

In copertina: La battaglia di Notion (frammenti fio­ rentini delle El/miche di Ossirinco). Foto di G.G. Pi· neider.

©ISTITUTO PAPIROLOGICO

«G.

VITELLI», FIRENZE

L'oceano delle storie 7

DELLO STESSO AUTORE:

Convertire Casaubon n mistero Tucidide

Luciano Canfora

IL PAPIRO DI DONGO

ADELPHI EDIZIONI

Prima edizione: ottobre 2005 Seconda edizione: dicembre 2005

© 2005 ADELPHI EDIZIONI S.P.A. MILANO WWW.ADELPHI.IT ISBN 8�59-2007-0

INDICE

Introduzione

XI

Ringraziamenti

XXI

IL PAPIRO DI DONGO Dongo

3

1.

Tra Vitelli e Romagnoli

5

n.

Papiri bolognesi

22

III.

•Cratino fa il giro del mondo•: caccia al papiro

33

IV.

La

62

v.

Del buon uso della propaganda: la 'battaglia' dei papiri

71

VI.

La cantina di Callimaco

85

VII.

Abu Teir

•scellerata intervista•

VIII. I benefici effetti della tomba del santone

94 IlO

IX.

Se sia più nobile scavare o acquistare

122

x.

•Dopo Abu Teir c'è Hibeh!,.

140

XI.

•Opere storiche non altrimenti note•

147

XII.

Coppola tenta l'edizione

XIII. L'edizione Graziani XIV.

«

Sileno

»

166 179 195

è

xv.

•Il papiro

XVI.

Divisi dalla «razza•

XVII.

La 'missione' mai fatta: e •il prof. Boglan

sempre qui•

21 7 227

ne approfitta•

256

XVIII.

•Pagine inedite di uno storico greco•

275

XIX.

Verso nuove alleanze

294

xx.

•Per rendere cortese omaggio agl'Inglesi•

303

XXI.

Le •idee sbagliate» di un giovane littore

31 2

XXII.

Il papiro resta a Bologna

322

XXIII.

·Rex et Imperator•

329

XXIV.

•Achille Vogliano con amorosa cura di filologo •

350

xxv.

Ricominciare

375

XXVI.

Stalingrado e ritorno

396

XXVII.

«Lo piango come uno degli eletti della mia scuola•

424

XXVIII.

Rettore

440

XXIX.

L'uomo dei tedeschi

465 479

xxx.

A precipizio

XXXI.

Frciulein Mtiller

505

XXXII.

Dispersione di un lascito

531

XXXIII.

La cattedra

548

XXXIV.

Dov'è il professar Vogliano?

563

xxxv.

Il papiro ritrovato

575

XXXVI.

C'era anche altro

599

XXXVII.

Storia di PSI XIII.1

61 4

XXXVIII. L'edizione: il ritorno di Vogliano

622

Del cascar dalle nuvole

635

XXXIX. XL.

•Sto ristampando le Elleniche•

643

XLI.

L'ultima battaglia di Medea Norsa

663

XLII.

Un concorso memorabile

683

XLIII.

La «notizia riseiVatissima



692

XLIV.

Exitus

699

XLV.

Vicenda de Ile carte Graziani

719

L'ultimo saluto

725

APPENDICE I.

Pagine inedite di uno storico greco

n.

Prolusione novembre 1 938

di Goffredo Coppola di Alessandro Ghigi III.

729 733

«Premessa• a «Egitto moderno e antico,.

di Achille Vogliano IV.

L'università di ieri

v.

Sulla tesi di laurea di Alberto Graziani

di Goffredo Coppola di Roberto Longhi VI.

727

737 741 748

Lettera a Roberto Longhi

di Alberto Grm:iani

751

VII. Addenda et corrigenda (PSI XIII.1 )

di Medea NMSa

754

Abbreviazioni e opere citate

761

Fonti delle illustrm:ioni

789

Indici

791

Indice dei nomi

793

Indice delle testimonianze papiracee

811

XI

INTRODUZIONE

Conquistati i cattolici col Concordato, i professori universitari col giuramento, addomesticati i sindacati col « dopolavoro,., sedotti i giovani con i Littoriali, il fascismo poteva ben pretendere di apparire, alla metà degli anni Trenta, alla gran parte dei suoi sudditi come l'ordine naturale delle cose. Molti furono i fattori di tale successo: stanchezza, fallimento del 'sinistrismo ' , odio antipopolare della piccola borghesia, bradi senti­ menti nazionalistici debordanti nel razzismo, confor­ mismo, ansia di una rapida fuoruscita dalla 'rivoluzio­ ne' . E poi la smania di gratificazioni da parte del ceto 'intellettuale' . Più colpevoli, perché più colti, in que­ sta generale corsa a collocarsi ai piedi del Duce, ap­ punto gli intellettuali: fatte rare eccezioni, desiderosi di contare e desiderosi di premi. Non si spiega altri­ menti l'attività di commento, in forma di tomo, di vo­ lume o almeno di volumetto, delle pagine mussolinia­ ne sulla Dottrina del fascismo, apparse nell Enciclopedia ltaliana.1 Un siffatto, gramo, commento divenne pre­ sto una sorta di genere letterario, per professori grandi, '

l.

El, vol. XIV, 1 932,

pp.

847-5 1 .

XII

Introdw.icne

medi o piccoli: a loro spetta il merito di aver reso quel testo un 'classico' - come si diceva in gergo - per l'in­ segnamento liceale o anche universitario della fil torn a ali 'epigrafe bacchica. Scrivendo da B erli­ no, si lament a dell' imperiz ia dei tipografi americani e int anto spera di ottenere una cattedra al Cairo ( dove « u na persona se ne interessa su l serio,. ). 1 6 Il 7 ott obre Cu mont gli augura su ccesso: torn erà a Roma a novembre e spera che per qu ella dataVogliano sia in grado di « annu nciargli la sua nomina al Cairo•. 17 Nonosta nte Cu mont sia in clinica a Losanna, e debba, a giu dizio dei medici, restarvi fi no alla fi ne di ottobre, l'intensa comu nicaz ione scientifi catra i du e s'infitt isce: Vogliano vorrebbe da P ari gi foto « du manu scrit d'Al c­ man,. ment re Cumont è preso dalla scopert a, appena avvenut a, di u na lettera di Ar tabano III ( « docu mento capit ale per la storia dell'Ellenismo,. ), di cu i promette u na fot o anche per Gaet ano De Sanct is. Il! V ogliano si 1 3. La prefazione Vitelli-Norsa è datata marzo 1 93 1 . 1 4. Lettera del 1 4 giugno 1 932 (CISPE) : · Les auteurs classiques qui ont une vente assurée ,. . 1 5. In effetti è tuttora assente dal catalogo. 1 6. Lettera del 4 ottobre 1 932 conservata all'AB, Archivio Cumont. l 7. AV, Fon do Vogliano, fascicolo Cmrispondema Fr. Cumont 1 9121 946, lettera di Cumont del 7 ottobre 1932. 1 8. AV, lettera di Cumont a Vogliano del 26 ottobre 1 932.

III.

«

Gratino fa il giro del mondo »

37

sposta alquanto v ortic osamente, in queste settimane, tra B ologna (dov e a rigore insegna) , B erlino, Milano, Roma, Parigi. Qu ando non sa dov e sc riv ergli, Cumont indirizza la posta a Castig lia ni perc hé la inoltr i. 1 9 Il 19 dic embre la partenza diVogliano per l' Egitto, probabilmente per trattare la questione della c hiama­ ta al Cairo, è imminente: «Le auguro di poter fare in Egitto il più istruttiv o dei soggiorn i: istruttiv o soprat­ tutto per c oloro c he La asc olteranno».2 0 E il5 gennaio dell' anno nuov o gli auguri riguardano soprattutto «la riusc ita al Cairo•.2 ' Intanto la c omune pubblic azione nell' «A meric anJ oum al of A rc haeology • segna il pas­ so. Solo ai primi di marzo le sospirate bozze arriv ano dagli Stati U niti e Cumont è c ostretto a telegrafare a Castiglia ni per sapere dov' è Vogliano,2 2 la c ui posta intanto - da B erlino v iene girata non più a B ologna ma a Milano (a B ologna è approdato Coppola, nono­ stante le diffic oltà c reate da Vogliano) . Con le bozze americ ane Curn o nt gli manda anc he la foto dell' epi­ grafe di A rtabano. In aprile la ric hiesta di Vogliano c he la c ollaborazione aH' «A meric an J ournal,. v enga c ompensata rimane senza risposta. A fine maggio Cu­ mont c omunic a all' amic o le propriec oordinate estiv e. Dopo un silenzio di due mesi, il 2 9 luglio '33 , nel po­ sc ritto ad una densa c artolina dalla quale si apprende c heVogliano è a Londra, Cumont sc riv e: «j' ai ac heté ic i un papy rus av ec les restes de 1 9 v ers d'A ristopha­ ne,. e v i aggiunge un esc lamativ o.2� L' acquisto av ev a avuto luogo da tempo. Di questa nov ità Cumont tende, nelle settimane e

1 9 . AV, cartolina di Cumont del 1 5 dicembre 1 932. 20. AV, lettera di Cum�mt del 1 9 dicembre 1 932: •Je souhaite que vous puissiez faire en Egypte le plus instructif des séjours: instruc­ tif surtout pour ceux qui vous écouterons • . 2 1 . AV, cartolina d i Cumont del 5 gennaio 1933. 22. AV, lettera di Cumont del 6 marzo 1 933. 23. AV, cartolina da Parigi di Cumont del 29 luglio 1 933 (non c ' è busta) .

38

n papiro di Dongo

nei mes is eguenti , a parlar poc o c onVogliano, il quale invec e rivela un interess e c resc ente e quasi invas ivo per il nuovo tes to. I l frammento di rotolo, Cumont l' aveva ac quis ta­ to da Nahman/4 e lo aveva affidato a M az on perc hé ne dess e l' edizione nei Mélanges (in preparazione a B rux elles) in onore dij os eph B idez. Sull' epoc a in c ui avvenne l' acquis to, M azons i es primerà in modo netto: « luglio 1933 ».2 5 Cumont è più vago in una lettera a l dris B eli del 12 gennaio ' 34 nella quale c omunque prec is a di aver c omprato ilfr ammento daNahman.26 I n realtà nel luglio '33 , per lo meno a parti re dalla me­ tà del mese, Cumont è in riti ro, per ragioni di s alute, nella s tazio,ne term ale di Chatelguy on, nel c entro del­ l'A lvern ia. E lì c he il 16 luglio glisc rive Maz on, da Parigi: ed è giàda u n po' in poss ess o del papiro. L' acquis to po­ trebbe dunque ess ere avvenuto qualc he tempo prima. Maz on è c omunque in s eriss ima diffic oltà: «Mon c her ami, »sc rive « merc i de vos ai mables fé lic itati ons. Mais à tous les honneurs j e préfé rerais un peu plus dec larté su r le préc ieux et mystérieux papyr us que vous m' avezc onfié . J e l'ai montré àj ouguet, qui l' a lu très ra pidement et a c onfinn é à peu près toutes nos lect ures,..27

Il

Come mai Nahman ha offerto a Cumont quel pre­ gevole pezzo e Cumont - non us o a tali acquis ti - s'è dec iso ad entra re inquesta vic enda? 24. Di lui abbiamo detto nel capitolo precedente (p. 27, nota 19) e diremo più ampiamente in seguito. Qui basti segnalare il suo ruolo chiave nel panorama del commercio mondiale dei papiri. Il suo negozio era al Cairo. Fu confiscato, vent'anni più tardi, dal go­ verno nazionalista di Nasser. 25. Mazon, Cratinos, p. 603. 26. La lettera è conservata presso la BL, ms. Addit. 59524, f. 30 r-v. 27. AB, Archivio Cumont. Il cenno alle nostre letture ,. significa che anche Cumont si è cimentato nel tentativo di trascrizione. ..

III.

«

Gratino fa il giro del mondo

»

39

Una traccia che ci illumina sul tragitto compiuto dal papiro prima dell' arrivo nelle mani di Cumont è nella corrispondenz a tra lui eVogliano. Del papiroVogliano parla varie volte nelle lettere di queste settimane a Cu­ mont. Il l o agosto, in risposta al Postscriptum di Cu­ mont del2 9 luglio, si rallegra perché Cumont lo ha ac­ quistato: «l miei complimenti per l' acquisto del papi­ ro aristofaneo,. scrive.%s E- cosa assai singolare- si of­ fr e di pubblicarlo lui in una sede che non esiste anco­ ra: «La pubblicaz ione di tale testo sarebbe un bell' ar­ ricchimento per i miei Studi di papirologia che usciran­ no col prossimo ottobre, ora che avrò in vista qualche pubblicaz ione già accredita ta ».29 Parla di papiro «ari­ stofaneo,. perché , dopo i primi sondaggi, sia M az on del quale seguiamo quasi quotidianamente il pensiero graz ie alle lettere indirizz ate a Cumont -50 sia forse J ouguet si sono persuasi che appunto di A ristofane si tratti. G ià il20 luglio M az on ha scritto a Cumont: «dev' essere A ristofane,. (ma probabilmente anche prima s' eranoformati questa idea) , e Cumont nel conferma­ re aVogliano di aver poi acquista to il papiro gli ha an­ che ribadito tale attribuz ione. Vogliano partecipa attivamente allo studio del nuo­ vo papiro e, come vedremo, dispone già di una sua tra­ scriz ione. 11 26 agostoM az on scrive a Cumont: «Esatta ­ mente come Vogliano, avevo pensato anch' io ai Demi di Eupoli, e solo la mancanz a di tempo mi aveva impe­ dito di cercare l' articolo di "Hermes" dove Ko rte ha cercato di ricostruire quella commedia».�1 Cumont il 28 gira a Vogliano una lettera di M az on («voici la lettre quej e reç ois deM az on et qui certainement vous in­ téressera »: orm ai sembra direttamente coinvolto) . Pru­ dentemente Cumont aggi unge che si potrà definitiva­ mente stabilire se si tratta di Eupoli quando « la parte destra del papiro che appare accartocciata (recroquevil28. Lettera del l o agosto 1933 (AB, Archivio Cumont) . 29. Ma tale rivista o serie non sembra esser mai nata. 30. Sono del 1 7, 20, 28 luglio '33. 31 . CISPE, Fondo Vogliano, fascicolo Mm.on.

n papiro di Dongo

40

lée) sarà del tutto spian at a ( aplanie) : così si potrann o leggere ben e i versi conservati quasi per intero (presqtu m­ tiers) »,:!2 Vogliano ha dun que sottoman o un a tras crizione, e forse una foto delframmento, ed è perciò in grado di fare puntuali interventi sul testo: « l' osserv azion e di Vogliano su crTQÉcpgt V» prosegue Maz on « se è fon data (si elle est fuste) potrebbe dunque costituire un ulterio­ re indizio ( indice):! !! del più gran de in teress e,. . M azon sembra ormai propen dere seriamen te per Eupoli e quattro giorn i dopo n e scrive direttamen te aVoglian o (2 settembre): « non so come rin graziarLa della Sua così spontanea e genti le attenzion e ( de votre si spontanée et aimahle attention) ,.. � N on solo Voglian o ha il testo, ment re il frammento è presso M azon in vacanza nel Var, ma di sua iniziativa si è mess o a formulare propo­ ste testuali ed ipotesi di attribuzi one. M azon scrivendo aVogliano si scopre di men o che scrivendo a Cumont, ma è comunque piuttosto convinto: lo terrà informato - scrive aVogliano- « si votre hy pothè se se confinn e à l' ex amen, commej e le crois probable,.. Sia a Curn ont che aVogliano comunque scrive che riprenderà a stu­ diare il papiro in ottobre. Rest a sempre qualcosa di di­ st urbante nella metrica dei versi che gli st anno davan­ ti , ma - fort e dell' ipotesi Vogliano che si trat ti di Eu­ poli - si consola pensando che possano essere versi « eupolidei,.. 35 Il 1 9 settembre scrive Vogliano a Cumont: « Il Ma­ zon, al quale avevo scritto, mi ha riscri tt o assai gentil­ mente e mi dice che vorrà tenermi informat o su i pro­ gressi del suo lavoro. A questo proposito, appena saprò 32. AV, lettera di Cumont da Losanna del 28 agosto. La busta in cui la lettera è conservata (recante infatti il timbro 1 2 ottobre) spetta alla lettera di Cumont del l O ottobre, conservata al CISPE! 33. Evidentemente in favore dell'attribuzione a Eupoli. 34. CISPE, Fondo Vogliano, fascicolo Mazon. 35. Certaines difficultés métriques scriveva a Cumont « m 'a­ vaient paru pouvoir s'expliquer par l'emploi du vers ropolidùn • ( 26 agosto) . •



III.

«

Cratino fa il giro del mondo

»

41

che Le i è sicuramente a Parigi, Le invierò la copia [ cioè la trascrizione] tùl frammento comico, che ritrovai poi al­ l'albergo Livingstone fra le mie carte ,..� Si tr atta della tra­ scrizionedi Vogliano; ma ce n'è anche unafatta da Cu­ mont, che Cumont chiede a Vogliano due giorni do­ po: «Sarò lieto se mi resti tuir à la copia del papiro co­ mico ( la copie du papyrus comique) : è la sola che posseg­ go. E sono lieto che lei sia in contatto dir etto con Ma­ zon... �' Vogliano è stato aParigi, all'Hotel Livingstone, per una settimana, alla metà di agosto;!\8 e con l'aiuto di Cumont e diDrioton ha cercato di ispezionare il pa­ pir o ercolanese ( objet 59) conservato al Louvr e.�9 Ma­ zoo dal 28 luglio si è ritira to in campagna, nelVar, in attesa di incontrare Collar t che dovrebbe aiutarlo su vari punti controversi del nuovo testo.40 Pr oprio per ché in agosto Vogliano non poteva aver e con sé il papir o (ormai presso Mazon), è evidente che la trascrizione era stata fatta prima. DunqueVogliano ha fatto una trascr izione del «frammento comico,. prima che esso venisse acquistato da Cumont e passato a Mazon. Il che significa che, comunque, quelfr ammento è pas­ sato prima per le sue mani. L'ipotesi più ovvia è che N ahman, ben noto a Vogliano, al quale aveva a suo tempo venduto, gra zie ad un for te inter vento minis te­ riale, i papiri bolognes i, abbia mostr ato (offerto? ) il papiro dapprima a Vogliano. Voglia no gli ha indica to nell'amico Cumont un possibile acquir ente. 36. AB, Archivio Cumont. Il • frammento comico ,. è ovviamente quello acquistato da Cumont (infatti dice • a questo proposito ,. ) . 37. AV, lettera d i Cumont del 2 1 settembre 1 933. 38. Vogliano (da Berlino) a Cumont, l o agosto 1 933: « Caro Amico, verrò a Parigi verso la seconda metà del mese e alloggerò all 'Hotel Livingstone vicino alla Gare du Nord ,. (AB, Archivio Cumont) . 39. Su ciò informano dettagliatamente le lettere di Cumont a Vo­ gliano che preparano l'incontro (4, 8, e poi 1 9 agosto) (AV, fasci­ colo Corrispondmz.a Fr. Cumont 1 91 2- 1 946) . 40. La 'perizia' di Collart avvenne ai primi di ottobre, e il l O otto­ bre Cumont da Parigi scrive a Vogliano di aver ricevuto una sua cartolina e • précedemment la copie du papyrus ,. (CISPE, Fondo Vogliano) .

42

n papiro di Dongo L'acquisto può essere avvenuto in giugno/inizio lu­

glio, mentre Vogliano è tra Londra e Berlino. II I o ago­ sto, da Berlino, Vogliano era ormai in grado di 'felici­ tarsi' con Cumont per l'acquisto: 'felicitarsi' forse an­ che perché l 'acquisto l ' ha propiziato ·lui. Com ' è chia­ ro, deve aver anche detto a Cumont, durante il loro in­ contro a Parigi a metà agosto, di averne fatto una tra­ scrizione. Cumont ha pensato che essa avrebbe potuto giovare a Mazon, il quale era in preda a serie difficoltà ( come dichiara nella lettera del 17 luglio ) . Vogliano ha cercato di rintracciarla, alla fine l 'ha trovata « tra le sue carte ,. mentre a Parigi alloggiava al Livingstone e l ' ha anche spedita a Cumont quando è stato certo del rientro a Parigi di Cumont. Il quale infatti da Parigi lo ringrazia il l O ottobre. Ma nel frattempo la situazione era profondamente cambiata grazie all 'intervento di Collart. « Le papyrus ,. scrive Cumont a Vogliano nella stessa lettera del l O « nettoyé par Collart est devenu en­ tièrement lisible ,. . Vediamo perché.

III

Collart comunica a Mazon i l risultato della sua ' peri­ zia' il 4 ottobre. Prima non aveva avuto tempo di occu­ parsi del papiro. Nella lettera del 28 luglio a Cumont, Mazon aveva previsto una lunga attesa. E così, oltre a riaffennare la sua ferma fede - in quel momento - nel­ l' attribuzione ad Aristofane ( « Ici je n ' ai pas d'hésita­ tion ,. ) , aveva scritto: « Attendons Collart dès le début octobre • !1 Collart osserva di aver fatto il lavoro « d'ur­ gence ,. e dà subito il risultato principale: il frammento più piccolo non ha nulla a che fare con la commedia at­ tica, l'abbreviazione 9N mostra a prima vista che si trat­ ta di un testo religioso, forse biblico; invece il frammen­ to più grande - che Vogliano, Mazon e Jouguet si erano ostinati a interpretare (e trascrivere i ) come un unico te4 1 . AB, Archivio Cumont.

III.

«

Cratino fa il giro del mondo

»

43

sto- è in.. realtà uncollage di quattrofr ammenti non con­ tigui!42 «E [ partedi] un vecchiovolumen ridotto in bran­ delli,43 che il proprietario deve aver ridotto in 'pallotto­ le' prima di buttarlo nell' immondezz aio: a meno che,. soggiunge «non sia stato uti lizz ato per cartonnagt di mummie• . L o ' scacco' è notevole perché comporta che latras crizi one dev' essere ormai rifatta ah imis. Ma c' è an­ che un' altra novità, che Collart dà con elegante essen­ z ialità: l' autore è certamente Cratino poiché , una volta scrostati i pezz i fittiz iamente congiunti , un verso molto mutilo del quarto fr ammento si ritrova inA teneo (VII, 303 d) come di «Cratino neiPloutoi ,. . Il l O ottobre, e certo già prima ( in quel momento sono entrambi aParigi), Maz on inf? rma Cumont delle rilevanti novità, ma nonVogliano. E curioso che, nella lettera, Maz on presenti come sua trovata l' osservaz io­ ne di Collart relativa alfr ammento pressoA teneo che consente di identificare nel papiro iPluti di Cratino. Mentre Maz on si astiene dalforn ire aVogliano que­ ste imbarazz anti novità, è Cumont che vi provvede; ma sommariamente. Gli scrive una lunga lettera, che por­ ta anch' essa la data del l O ma, come si ricava dalla bu­ sta, è stata spedita il 1 2 ottobre.« Q ui Curn ont parla del papiro due volte: subito al principio per accusare ricevuta della trascriz ione cheVogliano gli ha restitui­ to, e poi daccapo verso lafine, per dirgli che, «ripulito ( nettoyé ) da Collart,. , il papiro «- è divenuto del tutto leg­ gibile ( entièrement lisible) ,. ; che però Collart ha constata­ to che esso «era composto di treframmenti, di cui du e non combaciano ( ne se raccordent pas) ,. , Non gli parla affatto di Cratino, sebbene già sappia che ta le attribu­ z ione è ormai certa. Parla invece a lungo degli estratti 42. AB, Archivio Cumont. È interessante rilevare come tutto il ma­ teriale (anche la corrispondenza tra Collart e Mazon) sia finito presso Cumont. Mazon ad un certo punto ha 'consegnato' tutto a Cumont (che poi depositerà il papiro al Museo di Bruxelles) . 43. • Un vieux volumen en loques • . 44. Entrambe le lettere sono a Roma (AB, Archivio Cumont) . In­ vece la busta è a Milano (AV) ; cfr. supra, nota 32.

44

n papiro di Dongo

(altri 50) , giunti dall'A meri ca, del loro lavoro sull' epi­ grafe bacchica. Vogliano risponderà a questa lettera solo in novem­ bre, molto probabilmente il 9 novembre.45 Aff ronta con la consueta baldanza gli altri argomenti tratta ti da Cumont, gli prospetta persino la ghiotta possibilità di un invito da p,arte di EmilioB odrero; dopo di chepas­ sa al papiro. E significativo che esordisca esprimendo rammarico: « Mi dispiace per ilframmento comico» . Si sentiva, evidentemente, partecipe della vicenda. E pro­ segu e: « Da Nahmann [ sic] c' è da aspettarsele tutte• . Segno di assiduafrequentazione: un giudizio del gene­ re non può basarsi sulla sola esperienza dell' acquisto dei papiri bolognesi. E ancora: « Ella è troppo tenero a suppo rre che si tratti di un cartonaggio di mummia. Sarà una delle solite diavolerie dei mercanti arabi per canzo nare gli euro pei» . A ltr o segno di esperienza di quel mondo. E comunque co nclude: « Ma anche ridot­ to a treframmenti, lafisio nomia no n cambia. Per me è Eupolil • .46 Scrive queste parole quando or mai, per Mazon e Cumont (confortati non solo dalle prove addotte da Collart ma anche, come vedremo, da quelle addotte daVitelli) , è assodato che si tratta dei Ploutoi di Crati ­ no. E perciò tanto più colpisce che né Cumont né Ma45. AB, Archivio Cumont. La data vergata da Vogliano è « Berlino, 9 ottobre ,. ; ma, poiché risponde puntualmente alla lettera di Cu­ mont del l O ottobre (partita da Parigi il 1 2 ) , è evidente che « otto­ bre ,. è un lapsus dovuto all ' 'influenza del modello' ( cioè della da­

ta della lettera cui Vogliano sta rispondendo) . 46. La lettera è lievemente imbarazzata soprattutto verso l a fine, là

dove viene cocciutamente ribadita l 'attribuzione ad Eupoli. Per concludere con una stoccata disinvolta, Vogliano torna ad espri­ mere qui un giudizio sprezzante sul congresso papirologico di Monaco (tenutosi il 4-7 settembre 1 933) e lascia intendere di es­ serci stato ( « c'era da annoiarsi mortalmente ,. ) ; ma dimentica di averne già parlato in altro modo allo stesso Cumont il 19 settem­ bre ( " il convegno di Monaco non è stato gran cosa. A quanto mi hanno detto gli inglesi i migliori sono stati Jouguet, Rostowzeff e V. Martin • ) . Ulteriore indizio, se necessario, della notevole distan­ za temporale che separa le due lettere.

III.

«

Gratino fa il giro del mondo

»

45

zon gli sc rivano più sull'argomento: portati fu ori stra­ da da lui non hanno più voluto trattarn e c on lui. Nelfr attempo (metà ottobre) erano andati, per c osì dire, 'a Can ossa', daVi telli, domandando il suo aiuto.

IV

La domanda da porsi è : perc hé proprio da Vitelli? Come mai sapevano c he il loro papiro aveva ac hefare c on lui, e c on i rec enti sc avi ita liani? La risposta più verisimile è c heNahman avesse detto riservata mente aVogliano, oc heVogliano avesse intui­ to agevolmente - e c he c omunque almeno indiretta­ mente Cumont sapesse- , c he quelframmento era sbu­ c ato fu ori, approdando nella merc anzia di Nahman, proprio mentre era aperto e operante lo sc avo diB rec ­ c ia a O ssirinc o.47 La sc orrettezza è marc hiana: pur ri­ volgendosi aVitelli, Cumont e Mazon non gli manda­ no né una riproduzione né una trasc rizione del pezzo in mano loro. Chiedono aiuto senza volersi sc oprire troppo. La prima tracc ia del passo c ompiuto verso Vi telli è una lettera appunto diVi telli� daFirenze) a Cumont (a Roma) del 24 ottobre '33.48 E a Cumont infatti c he è stato affidato ilc ompito di prenderec ontattoc onVitel­ li: evidentemente per il grande prestigio intern azionale di Cumont. (Per giunta Cumont era per metà 'roma­ no', aveva ben altra dimestic hezza c on l' ambiente ita­ liano, e c on Vi telli aveva avuto rapporti ' indiretti' gra­ zie proprio aVogliano c ollaboratore deiPSI IX e X). Il 24 ottobre l'otta ntatreenne Vitelli è appena rientrato dalle sue lunghe vac anze: « Sono a Firenze da ieri sera [ lunedì] , ,. sc rive « ma già ieri stesso a Genova mi rag­ giunse la Sua lettera; e mi affr etto a d arLe le notizie c he Ella desidera». La lettera di Cumont non è c onser47. Terminato nel maggio 1 932. 48. AB, Archivio Cumont.

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vata: né all'Archivio della Biblioteca laurenziana (Fon­ do carteggio Vitelli) , né all'Istituto Vitelli, né- in copia - nell'Archivio Cumont. Dunque non ne conosciamo la data, ma possiamo arguire che Cumont ha scritto da Roma (era a Roma dal 20 ottobre : aveva lasciato Parigi il 1 5 ottobre e si era spostato con qualche lentezza) .49 Vitelli parla della lettera come appena giunta. E co­ munque ci è noto il meccanismo che permetteva a Vi­ telli di tenersi ' al passo' con la corrispondenza in arrivo anche nei mesi in cui si ritirava a Cerrione (Vercelli) e a Spotorno (Savona) .!J(j Nel caso particolare sappiamo anche come la lettera di Cumont ha raggiunto Vitelli a Genova. Grazie infatti ad una lettera di Vitelli a Norsa del 20 ottobre sappiamo che Vitelli si è spostato da Spo­ torno a Genova il giorno dopo (sabato 2 1 ) e che lì lo ha raggiunto il genero Schiaparelli,51 verosimilmente con la lettera pervenuta nel frattempo a Firenze. Con Cumont, Vitelli è largo di informazioni, che ri­ guardano, evidentemente, le « notizie » richieste: Gli scavi del kom Ali-Ghammam di Oxyrhynchos ci han­ no portato, fra il resto, tre frammenti: l o Di essi uno contiene il principio di una colonna con tre versi, cioè tre princìpi di versi 2o sillabe e parole di versi mutili 3o una colonna di 28 versi tutti mutili in fine: dico 28 ver­ si supponendo che non vi sia lacuna dopo il v. 1 7. Quest'ul-

49. Cfr. il suo 'programma di viaggio ' nella lettera a Vogliano del 10 ottobre 1 933 (CISPE, Fondo Vogliano) . 50. Si veda ad es. la lettera di Vitelli a Wilhelm Schmid ( 6 settem­ bre '34 da Cerrione) conservata nel Nachla13 Schmid all ' Universi­ tatsbibliothek di Tubingen. Ovvero la lettera di Vitelli a Norsa del 24 luglio ' 33 ( Cinquant 'a nni, p. 558) conseguente all 'arrivo ( da Fi­ renze, girata a Spotorno) della lettera di Grégoire relativa alla par­ tecipazione di Vitelli e Norsa ai Mélanges Bidez. (in quel momento in preparazione ) . 5 1 . Cfr. Cinquant 'anni, p . 566. È solo dopo aver ricevuto la lettera di Collart che Mazon e Cumont sanno che il loro papiro è Crati­ no, Pluti. E a Vitelli, Cumont deve aver scritto riferendosi appunto al fatto di possedere entrambi, sia lui che Vitelli, pezzi di quella commedia. Il 15 è partito da Parigi, e con ogni probabilità ha scrit­ to da Roma.

III.

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ù m o frammento è d i sistemi anapesùci (dimetri e manome­ tri) , certamente dai Ploutoi di Craùno.

E adduce a riprova la perfetta coincidenza tra il quinto verso di questo lungo frammento ed una cita­ zione dai Ploutoi presso il grammatico Prisciano. 52 E so­ prattutto fornisce, generosamente, la prova 'regina' . Ai versi undicesimo e dodicesimo del medesimo fram­ mento (che dal metro anapestico risulta chiaro essere una parte corale) il coro dice « noi eravamo chiamati Pluti (nÀoÙTot) quando regnava Kronos » e con la pre­ cisazione « siamo della stirpe dei Titani » . Come nella migliore tradizione attica, è dal coro che prende nome la commedia. Diciamo subito - prima di proseguire nella ricostru­ zione di questa esemplare vicenda - che questi due versi hanno aperto la mente a tutti i personaggi a vario titolo implicati. Cumont li ha comunicati a Mazon, il quale in privato confesserà al suo abituale corrispon­ dente di questi mesi: « l'informazione che ci dà Vitelli è assai preziosa ( renseignement injìniment précieux) per­ ché ci permette di intendere la composizione del coro [ un coro di Pluti appunto] ed il senso del misterioso ti­ tolo della commedia » . 5� In verità sin dal 23 maggio Pa­ squali aveva dato l'annuncio (insieme a molte altre no­ tizie) del nuovo Cratino, dalla terza pagina del « Cor­ riere della Sera » : « Tra i papiri nuovi di Firenze sono due frammenti vivissimi dell ' antica commedia: uno pubblicato in questi mesi appartiene forse ai Prospaltioi di Eupoli [ . . . ] l ' altro, ancora inedito, un 'entrata di Co­ ro, è certamente del predecessore di Aristofane, Crati­ no, e ci aiuta a capire un titolo finora misterioso, Pluti » . Il che dimostra tra l'altro che il frammento a quella data, dunque ben prima dell'acquisto parigino di Cumont, era stato già trascritto e studiato, a Firenze. ( Evidentemente né Vogliano né Cumont leggevano gli articoli di Pasquali sul « Corriere della Sera » ) . 52. Cioè - scrive - i l fr. 1 66 Kock. 53. Lettera del 29 ottobre ' 33 (AB, Archivio Cumont) .

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M a torn iamo alla lettera diVi telli. F om iti questi ed altri dati («i fr ammenti sono tutti della stess a mano,. , e dunque «della stessa commedia,. ), Vi telli manifesta distacco e signorile noncuranza: • Non li abbiamo ancora studiati [ iframmenti] , e probabilmente non se ne rica­ verà moltissimo. A d ogn i modo li abbiamo promessi al Bulletin d 'AlexandrieM (con facsimili in fotoincisione); altrimenti non avr emmo nessuna difficoltà di mettere tutti questi frammenti a disposizione sua e del prof. M azon». (Da queste ultime parole si ricava, tra l' altro, che Cumont tratta la questione anche a nome di M a­ zoo ). «Non li abbiamo ancora studiati,. non sembra pro­ prio vero. Infatti il giorn o dopo, il 25 ottobre, Vitelli scrive aB reccia (che in quel momento è ancora aPisa, ma partirà in novembre per una nuova campagn a di scavi per conto dell'Isti tuto papirologico): «Per il 'B ul­ letin', oltre al solito e vecchio Cratino, su cui siamo già d 'ac­ cordo, avr ei anche parecchie pagine di c� iacchiere55 sui frammenti di Eschilo (Niobe etc. ) ».56 E dunque evi­ dente che la stesura delle pagine sul nuovo Cratino è già pron ta: addirittura nel seguito della lettera Vitelli chiede a B reccia, a proposito delle pagin e sulla Niobe: «posso fart e comporre?57 e con quale numerazion e di pagina? ». E sta to dunque un o scatto di sign orile orgo­ glio ferito che ha spinto Vi telli a quella ' gen erosa' ri­ sposta: l ) n on li abbiamo an cora studiati; 2) n on se n e caverà gran che; 3) se non avessimo un impegno col «B ulletin,. vi daremmo tutto! E la spiegazion e di ta le ' scatto' è nelle righe subito successive della su a lettera: «Probabilmente ilframmentoLoro provi ene anche es­ so dal medesimokò m di Oxy rhy nchos, e sarà sta to sot­ tratto, al solito, dagli scavatori ,. . 54. La rivista di Breccia, direttore onorario del Museo greco-ro­ mano di Alessandria: .. Bulletin de la Société royale d' Archéologie d'Alexandrie .. . 5 5 . Vitelli è sempre autoironico, specie in lettere private. 56. Cinquant 'anni, p. 568. 57. La stampa avveniva a Firenze.

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N ella chiusaVi tellifa ben comprendere di aver colto lafretta dei suoi interlocutori (« non dico altro per non ritardarLe la noti zia desiderata,. ). Cumont, che era sta­ toassai parco di noti zie (tanto cheVi telli gli aveva chie­ sto di sapere almeno in che metro fosse il 'suo' fr am­ mento), risponde immediatamente.58 EVi telli risponde daccapo a volta di corriere il26 ottobre con nuove pre­ cisaz ioni: «I due fr ammenti parigini sono di molta im­ portanza [ notare che Cumont sa almeno dal l O ottobre che ifr ammenti sono quattro, ma aVitelli si limita a da­ re la noti zia erronea! ] e saranno senza dubbio della stess a provenienza dei nostri (kò m Al i Ghamma m, B ahnasa).59 Ma il metro del nostro fr ammento princi­ pale è anapesti co sicché rimane escluso che questo no­ strofr ammento maggiore possa completare i vers i mu­ ti li deifr ammenti parigini che sono in metro divers o,. . Dunque finalmente Cumont ha dato qualche noti­ zia. E dalle parole diVitelli capiamo perché. In parti­ colare là dove Vitelli, rispondendo alla principale do­ manda posta da Cumont, dice - sulla base del solido ed inequivocabile argomento metrico- « rimane escluso che questo nostro frammento maggiorepossa completa­

re i versi mutili dei frammenti parigini ,. .

v

A questo punto le cose cominciano a chiarirsi. Vo­ gliano e Cumont (grazie a Nahman), e quindi anche Mazon, sapevano dal primo momento che un altro pezzo dello stesso rotolo (venuto alla luce dagli scavi B rec­ cia) era presso Vitelli.60 E non erano così ingenui (in 58. Neanche questa lettera è conservata. 59. Moderno nome di Ossirinco. Lì aveva scavato con successo Breccia ed aveva chiuso scavo e consegna del materiale (esporta­ zione temporanea ecc.) entro la fine di maggio del 1 932. 60. Come vedremo più oltre ciò è confennato dal naifMazon nel­ la prima pagina della sua edizione.

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particolare Vogliano che si rivela assai competente in merito alle furberie dei « mercanti arabi • ) 61 da non ca­ pire come mai la cosa si fosse prodotta. Di furti sugli scavi e del modo di giovarsene , Vogliano sapeva da ben prima del suo primo viaggio in Egitto ( fine gennaio

' 34) . Lui stesso ne mena vanto: « La grande scoperta di testi manichei, avvenuta ad opera dei cercatori di sa­ bach nella zona di Madinet Madi • scriverà nel novem­ bre

'42 « fu decisiva per me. Malgrado le affermazioni

contrarie [ . ] io sapevo che i testi erano stati proprio sottratti dal kòm di Madinet Madi. La documentazione che ldris Beli mi diede nel 1 933 a Londra era in questo senso esauriente » . 62 .

.

Ma hanno preferito ' marciare da soli ' , probabilmen­ te nell ' idea di arrivare per primi (e convinti, per un bel po' , di avere nel carniere del nuovo Aristofane ) . Ma quando Collart li ha spiazzati, spiegando e dimo­ strando che il testo sul quale si arrabattavano (e Ma­ zoo non ne veniva a capo e se ne doleva sin dalla lette­ ra del 1 7 luglio) non era altro che un collage ed ha di­ sfatto il ' pasticcio ' che Nahman aveva costruito per im­ preziosire il pezzo (e alzare il prezzo ) , allora essi si so­ no trovati non più di fronte a linee di scrittura quasi intere ( ancorché oscure ) ma di fronte a due colonne di scrittura ' filiformi' cioè sistematicamente dimidia­ te.6� Donde la speranza (o il timore, o tutt'e due le co­ se insieme) che il completamento potesse venire pro­ prio dai frammenti che essi sapevano essere presso Vi6 1 . Lettera del 9 novembre a Cumont (cfr. supra, p. 44) . Che un pezzo di papiro il quale sbuca improvvisamente nel commercio an­ tiquario provenga da refurtiva venduta ai mercanti arabi era ben noto a Vogliano. Nel Fondo Vogliano conservato a Milano ( Istituto di Papirologia, Università statale) è conservato un estratto wilamo­ witziano: si tratta di Neues von KaUimachos, 1-l/ ( 1 9 1 2- 1 9 1 4) , cioè di frammenti che Schubart aveva comprato .. dal mercante Ali a Gi­ za • , annota Vogliano sul suo esemplare e precisa: • dunque rubato agli italiani •. (Debbo questa notizia a Luigi Lehnus) . 62. Vogliano, Impresa archeologica, pp. 8-9. 63. Le trascrizioni che avevano approntato prima di questa rivela­ zione sono conservate all'AB, Archivio Cumont.

III.

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telli. E perciò gli hanno scritto, o meglio hanno prega­ to l 'autorevole e ' neutrale' Cumont di scrivergli. Han­ no bensì chiesto, ma ben poco hanno detto del ' loro ' frammento. Vitelli si è reso immediatamente conto dell'accaduto ed ha risposto nel modo signorile-sprez­ zante che abbiamo appena ricordato. ( Sia notato per incidens che Cumont, il quale ha con­ servato quasi maniacalmente tanta parte della sua cor­ rispondenza passiva, non ha conservato nessuna delle lettere di Vogliano che avrebbero illuminato l ' avvio e l ' originaria impostazione dell' intera vicenda. Forse il pri!llo contatto avvenne de visu) . E comprensibile dunque che, a questo punto, Vitelli, dopo aver impartito la sapida ed essenziale lezione di metrica e di metodo e dopo aver generosamente ac­ cluso le foto dei suoi frammenti, sia ritornato sul pun­ to dolente : « Da queste fotografie Ella e il prof. Mazon potranno stabilire se tutti [i frammenti ] , come credia­ mo,64 sono della stessa mano. Evidentemente di un bel pezzo di rotolo venuto alla luce gli operai scavatori, la­ dri come sempre, hanno fatto strazio ed ora noi bisogna che ci si contenti di quello che il caso ha salvato » . Qui la parola chiave è « ladri » . Non è difficile intenderne l ' implicazione: Mazon sta pubblicando un pezzo che è definibile - dal punto di vista giuridico - come refurti­ va. Che gli interlocutori di Vitelli, pur dopo una così chiara espressione, non abbiano fatto una grinza è davvero sintomatico. Ma Vitelli prosegue lasciando ora capire ( sono pas­ sate quarantotto ore dalla precedente affermazione « non lo abbiamo ancora studiato » l ) che il lavoro è quasi fatto: « Appena sarà stampato il nostro articolo [e dalla lettera a Breccia del giorno prima sappiamo che ciò è imminente ] mi affretterò a mandarne copia a Lei e al prof. Mazon, del quale La prego di favorirmi l ' indirizzo » . E ancora: « Anche noi contribuiamo al vo­ lume Bidez con un notevole frammento di Eschilo ( a quanto sembra, d e i Myrmidones) » . 64. SciL Norsa e d io.

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A questo punto - vista la totale sordità da parte di Cumont e Mazon sul tema delicato sollevato da Vitelli - si è determinata una specie di corsa a giungere primi con l'edizione dei rispettivi frammenti. Mazon 'incas­ sa' le notizie ottenute da Vitelli ( «ainsi nous savons maintenant la composition du choeur et le sens du ti­ tre mystérieux Ploutoi ,. )66 e si ostina a non farsi vivo di­ rettamente ( «je ne lui écris pas directement tant que je ne saurai pas par vous quelle réaction aura produit chez lui la communication de votre transcription,.): in queste settimane la corrispondenza tra Cumont e Ma­ zoo si infittisce al punto che debbono reciprocamente chiarirsi ogni volta a quale lettera stanno rispondendo. Il 1 7 novembre Cumont racconta, edulcorandola, tutta la vicenda a ldris Beli. Non si tratta di un bisogno di 'confessarsi', Cumont vuole capire se per caso il di­ sinvolto Nahman non abbia venduto magari un altro pezzo, ancora del medesimo rotolo, al British Museum. La lunga lettera66 parla di svariati temi, quindi plana su questo: «Non so se L'ho già informata di aver compra­ to questa estate, a Parigi, un foglio di papiro nel quale avevo riconosciuto un testo letterario. Essendomi ac­ corto che era un frammento di commedia l'ho passato al mio amico Mazon, il quale ha potuto identificarlo [sic] : si tratta di un brano dei Ploutoi di Cratino. Altri pezzi dello stesso rotolo sono giunti a Firenze [ espres­ sione impagabile: «sont parvenus à Florence,.] . Gli operai di Breccia hanno evidentemente fatto a pezzi un'edizione dell'antico comico ateniese e ne hanno venduto dei brandelli al Cairo. Peccato! [in italiano: non senza una lieve ironia sugli inetti italiani] » . Beli rispon­ de immediatamente, il 20 novembre, rallegrandosi per il nuovo Cratino ( «Welcome and exciting,.), ma non nasconde il suo rammarico per l'accaduto: «�ut what a pity that the natives mutilated the rolll » .67 E un'acco­ glienza non priva di un'ombra di rimprovero . . . 65. Lettera a Cumont del 29 ottobre ·��66. BL, ms. Addit. 59524, f. 1 26r. 67. AB, Archivio Cumont.

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Qualche sospetto Vitelli doveva averlo avuto già su­ bito. Altrimenti non si comprenderebbe la sua garbata e scherzosa reprimenda a Breccia nell ' aprile

'33:

« Cer­

ca di scavare quanto più puoi e di lasciare il kòm in condizione da non essere facilmente

spapirato dai tuoi

Bahnassini ,. . 68 Cumont tornerà alla carica con Beli il 6 gennaio

'34

con la richiesta esplicita: avete quasi ce rtam ente acqui­ stato anche voi pezzi di questo rotolo, le accludo una foto che le servirà « a riconoscere i

disiecta membra

di

questo prezioso rotolo » . . . 69 Non c 'è nell' archivio Cu­ mont la nuova risposta di Beli. Ma riprendiamo il filo degli avvenimenti .

VI Il 22 novembre Mazon informa Cumont d i aver finalmente spedito a Grégoire ( curatore dei

Bidez.)

Mélanges

il manoscritto del suo articolo. Si è ostinato -

quantunque sconsigliato da Collart - a voler guardare il frammento ai raggi ultravioletti: n eli 'illusione che quanto accade nelle pergamene grazie all ' incisione del calamo del copista potesse essersi verificato anche sul papiro ( ma il calamo, oltre che il tipo di inchiostro, erano ben diversi) . Ad ogni modo questo controllo ha preso tempo. Candidamente Mazon constata che forse una buona fotografia avrebbe giovato di più. In realtà non è affatto convinto di aver finito: « ci sa­ rebbe ancora molto da lavorare, l 'edizione non è che provvisoria » scrive il 22 novembre.70 E nondimeno, con questa lettera, fa sapere di considerare chiuso il lavoro:

68. Cinquant 'anni, p. 552. Vitelli si riferisce all'imminente scavo italiano di Abu Teir. 69. BL, ms. Addit. 59524, f. 127. 70. Lettera a Cumont. • Il y aurait certainement beaucoup à faire encore sur ce texte. Mon édition n'est que provisoire • (AB, Ar­ chivio Cumont) .

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n papiro di Dongo

ringrazia Cumont di averlo messo in condizione di of­ frire a Bidez « un texte de ce prix ,. e si accinge a resti­ tuire a Cumont (ma non vorrebbe farlo per posta. . . ) il papiro. Il 27 novembre Vitelli informa Cumont di aver ricevuto « oggi ,. dalla tipografia « il principio del nostro articolo » . « Se crede, ,. aggiunge in conclusione « Ella può mandare al Mazon quello che ora io mando a Lei. Spero che tra una decina di giorni sarà tutto stampato, e manderò allora al Mazon e a Lei » . Questa mossa tempestiva deve aver messo i n crisi i due, i quali - come testimonia la lettera che poco dopo Mazon scrive a Cumont (�O novembre) - ricominciano a proporre e a discutere nuove letture. Intanto Gré­ goire ha dato il permesso di inserire una planche nel fu­ turo articolo e viene perciò finalmente eseguita una fo­ tografia. Mazon si rammarica di non averla fatta fare « plus tòt » (avrebbe giovato alla lettura, osserva retro­ spettivamente) e vorrebbe farne inviare una - da Cu­ mont - anche a Vitelli, « la cui risposta al Ministro non manca di humour » . (Non è chiaro a quale episodio al­ luda, ma la frase è ulteriore prova dell'attenzione con cui Vitelli viene seguito, in questa circostanza, dai suoi interlocutori) . 11 5 dicembre Mazon torna a scrivere: ha (grazie a Cumont) la prima parte delle bozze di Vitelli­ Norsa71 e vuole trattenerla con sé finché non avrà l ' in­ tero. Probabilmente quell'articolo gli è utile per conti­ nuare a limare il suo: è comunque convinto di dover procedere a modifiche e ritocchi sulle bozze visto che ha dovuto affrettarsi « pressé par Grégoire ». E già ne comunica una piuttosto vistosa a Cumont il quale ha una copia del dattiloscritto. 72 E per un segno diacritico che aveva imbarazzato anche Collart preme perché Cu­ mont consulti - è il caso di dire, in extremis - Vitelli. Ma Vitelli e Norsa hanno già finito e sono in grado il 9 di­ cembre, con un ritardo di appena due giorni rispetto alle previsioni, di spedire l'estratto anticipato della loro 7 1 . Ma lui dice sempre solo « Vitelli '"· 72 . .. Dès maintenant [ ] effacez les trois ou quatre lignes relatives à la lecture � )lEÀatvaç du Marcianus d'Athénée •. ...

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edizione (datato « novembre 1 933» ) , nel quale - subito in apertura - con espressioni garbate ed eleganti prean­ nunziano che altri due frammenti, « sottratti ai nostri scavi » , « saranno presto pubblicati da Paul Mazon » .75 Il tono è cordiale ma l'insistenza sulla sottrazione fraudo­ lenta è di per sé indicativa. « Né deploreremo noi » se­ guitano Vitelli e Norsa « un infortunio che nessuno sca­ vato re in Egitto è mai riuscito ad evitare; ci rallegrere­ mo piuttosto che sieno capitati nelle mani del Cumont e del Mazon: migliori non sapremmo desiderare » . Che l a situazione fosse comunque imbarazzante è chiaro dal modo in cui, a sua volta, Mazon presenta le c ose. Mazon sa benissimo che l 'edizione Vitelli-Norsa è uscita per prima. L' I l dicembre, appena ricevuto l'ar­ ticolo dei due ormai stampato esclama, scrivendo a Cumont: « vraiement l'ingéniosité de Vitelli est admi­ rable l La restitution des demiers vers en particulier est parfaite ».74 Ma nel saggio - che riesce ad entrare solo nel secondo dei due volumi dei Mélangts Bide% pubbli­ cato sicuramente dopo il 15 gennaio '34 -75 Mazon non solo tace del tutto il modo in cui i frammenti che pub­ blica erano entrati nel commercio, ma preannuncia come non fatta, ma futura, l'edizione Vitelli-Norsa de­ gli altri frammenti: «seront bientòt étudiés par G. Vitel­ li dans le Bulletin de la Société archiologique d itlexan­ drie » . 76 E in certo senso ancora più spettacolare è che Cumont - per le cui mani il 10 dicembre è passato l 'estratto Vitelli-Norsa che tanto ha estasiato Mazon sul momento - trovi modo di scrivere ancora una volta a Beli il 1 2 gennaio ' 34: « Non so se Le ho detto che i frammenti approdati a Firenze saranno pubblicati (se73. Vitelli-Norsa, Gratino, p. 250. L'estratto, anticipato, circola già il 9 dicembre 1 933 ma il fascicolo è datato 1 934 ed esce nel nuovo

anno. 74. Lettera dell ' l i dicembre 1 933 (AB, Archivio Cumont) . 75. Infatti reca la pubblicità del secondo tom� di J. Pirenne, His­ toiTe des institutions et du droit privi tk l'ancienm Egypu, e precisa che esso c vient de paraitre ( 1 5janvier 1934) » . 76. Mazon, Cratinos, p. 603.

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ront publiés) da Vitelli e Norsa nel Bulletin de la Société d'Archéologie d'Alexandrie».17 Ma l'edizione Mazon era stata fatta troppo in fretta (come lo stesso Mazon privatamente riconosceva!). Quanto poco Cumont fosse 'tranquillo' sulla qualità di quell'edizione lo si comprende da un imprevisto svi­ luppo della vicenda. Pochi mesi dopo l'apparizione dei Mélanges Bidez, Claire Préaux, grande competente di papiri tanto quanto Mazon era un gran dilettante, insospettita da alcune stranezze, chiese di riesaminare il Cratino. (Lo stesso Mazon aveva candidamente rico­ nosciuto che nel frammento maggiore un gruppo di lettere erano in scrittura diversa ed aveva addirittura cambiato una parola per far quadrare i conti). Cu­ mont concesse senz'altro l'autorizzazione alla nuova perizia, visto che il frammento era ancora presso di lui. Claire Préaux 'distese' il frammento a regola d'arte, constatò che il gruppo di lettere in scrittura diversa ap­ parteneva in realtà ad un altro frammento (e forse ad un altro testo... ) E scopri anche un altro micro-collage: un o incollato su di una lacuna. 78 Insomma l'opera di rabberciamento era stata ancor più sottile di quanto, a colpo d'occhio, non avesse intuito Collart in quella ra­ pida ed incisiva expertise che aveva rimesso sulla strada giusta il lavoro e tirato d'impaccio il Mazon. La grande fretta aveva causato un mezzo disastro. Che Vitelli e Norsa dicano, nell'edizione 'definitiva' .

del 1935 (PS/Xl, 1212), che Mazon aveva 4