Manifesto pubblico per la riabilitazione storica di Alessandro conte di Cagliostro 9788869496219


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Manifesto pubblico per la riabilitazione storica di Alessandro conte di Cagliostro
 9788869496219

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Tommaso De Chirico MANIFESTO PUBBLICO per la RIABILITAZIONE STORICA

di ALESSANDRO, conte di CAGLIOSTRO Abstract: analisi delle ricerche, riflessioni inedite, vision e mission delpersonaggio, commenti personali e cenni bibliografici Quadro sinottico dei volumi pubblicati ". . . Sono un NOBILE VIAGGIATORE"; testo integrale della "autodifesa" del31 maggio 1786, con commenti personali

IMMAGINE DI COPERTINA SIGILLO DEL CONTE DI CAGLIOSTRO: SIGNIFICATO

Queste sono le parole del conte di Cagliostro rivolte ai Giudici del Tribunale della Santa Inquisizione di Roma, i quali gli ave­ vano chiesto il significato del suo sigillo:

'1 ] . . .

1/ serpe con i/ pomo in bocca t 14 mia cifra denotante 14

causa de/peccato originak per cui l'uomo ha degenerato. 1/ serpe fu trafitto da/14 Redenzione di Nostro Signore Gesù Cristo, che dobbiamo avere sempre nel cuore e t:Uzvanti agli occhi � . . .

Ringrazio mio padre Raffaele e mio fratello Mino, veri ispiratori e creatori di quest'unica esperienza, cui solo per triste destino manca­ rono il tempo e l'occasione per la divulgazione, ma non certamente la capacità della ricerca nl il merito dell'intuizione.

ALESSANDRO, CONTE DI CAGLIOSTRO, E GIUSEPPE BALSAMO: DUALI· SMO D'IDENTITÀ E NON DISSOCIAZIONE DI PERSONALITÀ DUBBI SULLA VERITÀ STORICA "UFFICIALE", RIFLESSIONI CRITICHE SULLA BASE DI TESTIMONIANZE INEDITE, E DISAMINA PUBBLICA PER LA RIABILITAZIONE DI CAGLIOSTRO

Attraverso queste poche pagine, che non sostituiscono bensl integra­ no, a mo' di breve ma significativo abstract (quasi un essential book sull'argomento), le nostre precedenti fatiche letterarie, intendiamo rivolgerei, in modo particolare, a chi è più incuriosito dall'argomen­ to che esperto in materia, al fine di divulgare, a una platea più ampia possibile di lettori, i risultati delle ricerche fatte dagli Autori dei libri pubblicati presso l'Editore Mnamon di Milano, i quali, da più di mezzo secolo, hanno ipotizzato un'immagine e un'identità assai di­ verse da quelle che la Storia ci ha tramandato a riguardo del Grande Maestro, noto come Alessandro, conte di Cagliostro. Semplicemente, si vuole rispondere alla domanda che da più di due secoli ci si pone: chi è stato veramente il conte di Cagliostro? Fu un mago dotato di sconosciuti e misteriosi poteri, uno stra­ ordinario e infallibile veggente, un valido taumaturgo ben noto e assai amato dal popolo semplice, un approfondito conoscitore dell'Arte Alchemica, un generoso altruista dedito all'Apostolato del Bene, un illuminato esoterista? Oppure, un incallito furfante, un irriducibile imbroglione, un abile imbonitore delle folle, un incorreggibile adultero, un ruf­ fiano sfruttarore delle grazie della propria moglie, un truffatore

seriale ricercato e perseguitato dalla Polizia di

mezza

Europa �

corso della seconda metà del VIII seo;olo1 Uno, due, tre... tanti sono l pe rs ona ggi o::he furono assimilar! a lui. Di certo, l'identificazione con un certo Gi us eppe Balsamo, narìvodi Palermo, ormai accreditata dalla Storia, non può più essere n� ao::cet­ rata, nt sostenuta, nt confermata sulla base delle testimonianze inop­ pugnabili e inconfutabili, dettag liatamente descrit te e acc uratamente commentate nei nostri volumi, che attestano proprio il contrario. Il professor Raffaele De Chirico, Autore del primo volume della col­ lana, ha dedicato gran parte della sua esistenza alla ricerca della veri­ tà; già intuiva e sapeva, e poi ne ebbe certezza, che Cagliostro non fu mai, nella sua breve vita, né l'ennesimo avventuriero presente ndle cronache del secolo del Lumi, né un ciarlatano che gabbava le masse credulone, né un impostore che si arricchiva a spese del prossimo, né un profittatore dell'ingenuità altrui, né una losca figura di cui fu

detto il peggio possibile, e anche di più. Nella realtà dei fatti, il conte nutriva in sé, esternandola nel pensie­ ro e nelle opere, sia speculative che volte al benessere del prossimo. un'essenza animicamente e intrinsecamente molto elevata. Mosso da sincero spirito di verità, mio padre volle documentarsi fino in fondo. Nel corso di approfondite indagini, compiute da solo oppure in compagnia di amici fidati, cercò le fonti di cui aveva bisogno, che poi trovò a San Leo, a Pesaro, a Rimini, a Roma, a Milano, a Palermo, c anche nella città di Parigi. Sono i Documenti sulla base dei quali egli scrisse il suo libro, che poi ho ereditato e pubblicato, in versione inedita e postuma, a tanti anni

IO

di distanza dalla sua morte, avvenuta in serenità di spirito nel mese di dicembre dell'anno 1991. Parecchi anni dopo, il sottoscritto ha proseguito, ora di persona ora in collaborazione, il ruolo di testimone designato di questa staffetta ideologica generazionale, confermando, nel corso di lunghe c ap­ profondite indagini, quanto da lui ipotizzato attraverso l'accurata analisi, vuoi delle fonti originali, vuoi del materiale letterario già in possesso, vuoi di alcuni Documenti inediti emersi alla nostra atten­ zione durante scrupolosi e ripetuti sopralluoghi nelle sedi già note agli studiosi, e nei posti (sono Biblioteche e raccolte private, ma an­ che, e soprattutto, Archivi Storici pubblici, diocesani e parrocchiali) mai frequentati, per vari motivi, dal predecessore. Quanto narrato dai vari Biografi sulla sua figura ormai è storia nota, e di ciò siamo assai bene informati, poiché i Documenti in nostro possesso sono incontestabili, indiscutibili, da tutti perfettamente vi­ sibili, accessibili e consultabili.

La "vera realtà del come di Cagliostro", invece, quella che noi non conosciamo ancora in profondità, è cosa completamente diversa. Finora, molti ricercatori sono sempre stati convinti di avere piena conoscenza di lui, della sua vita, delle sue azioni, di quanto disse e di quanto scrisse, poiché la Storia ci ha tramandato un'enormità di Documenti, in seguito analizzati a fondo e diversamente commenta­ ti dai suoi contemporanei e dai Biografi che si sono avvicendati nel corso di questi due ultimi secoli. In particolare, le sue parole sono state incise a perenne futura memo­ ria nei vari carteggi di corrispondenza, negli epistolari, nelle lettere privare autografare, nelle Lettres indirizzate al Popolo francese e al Popolo inglese, nei Manifesti pubblici e privati, e nei Memoriali a

Il

difesa a noi pervenuti - sono i cosiddetti Mémoires- oltre che nelle dichiarazioni giurate verbalizzate negli Atti dei Processi cui fu

sono­

posto. Tutto questo corposo materiale letterario (salvo i Verbali dei Processi

di Parigi del 1786 e di Roma del 1790, accessibili alla lettura per gli studiosi accreditati, ma sottoposti a rigidi copyright per la loro diffu­ sione), si trova integralmente riprodotto nei vari capiroli del quinto libro della nostra collana: Opere e pensiero del conte di Cagliostro, Rac­

colta antologica inedita e studio storico sul suo pensiero. Considerazioni e commenti sull'«Enigma» Cagliostro, scritro in collaborazione

co n

lo

scrittore e storico fiorentino Franco De Pascale. Ciò nonostante, i dubbi esistono da sempre, e riguardano, sia gli estremi della sua vita (la nascita e la morte), sia, soprattutto, gli av­ venimenti più salienti che hanno caratterizzato e definito la sua vera identità, finora assimilata alla figura del palermitano Giuseppe Bal­ samo. Le ricerche, oggetto dei libri scritti da Raffaele e da Tommaso De Chirico (con l'occasionale gradita collaborazione di Franco De Pa­ scale, prezioso consulente storico e Aurore di un interessante capiro­ lo, dal titolo: "L'«Enigma» Cagliostro", ovvero, dell'Apostolato Ermeti­

co, della Nobiltà della Saggezza, e della Magia Celeste·; pubblicato nel quinto libro della collana), portano a conclusioni del rutro divergemi rispetto a quanto già noto; alcune notizie, addirittura, sono inedire,

e rappresentano un'assoluta novità editoriale n ella Lettera t ura (ma anche nella Storiografia), che si è costruita nell'arco degli ulrimi due secoli attorno alla figura del come di Cagliostro. I risultati sono esposti nei nostri sei volumi dedicati al personaggio, ai suoi comprimari e ai proragonisti degli avvenimenti verificatisi nd

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tempo in cui visse, vale a dire, la seconda metà del XVIII secolo in Europa. Analizziamo, dunque, in dettaglio questi tre punti controversi: la nascita, la morte, e la vera identità.

13

LA

NASCI1'A

s�ondo l'opi nione degli Autori, suffragata da testimonianze mai fi­ nora analizzate a fon do , il conte di Cagliostro sarebbe nato nell'anno

1748 in Portogallo, c non, come comunemente ritenuto, il2 giugno 1743 a Pa le rmo .

Perché il 1748, e non un altro anno, deve essere considerato come

verosimile? Innanzi tutto, c'è la prima dichiarazione giurata, fatta di persona nel 1786 davanti ai Commissari e agli lspetcori di Polizia di Parigi nel corso del Processo conosciuto come Affa re della Collana della Regi­ na

Maria Antonietta (in cui il conte, insieme alla moglie Serafìna,

fu ingiustamente coinvolco), nella quale, dovendo fornire le proprie complete generalità, a riguardo dell'età chiaramente afferma, senza dubbi e incertezze, di avere 38 anni. In quell'occasione non poteva certo mentire, essendo sotto giura­ mento prestato davanti al Tribunale delle due Corti congiunte, la Grande Chambre e il Tribunale Penale, che facevano riferimento di­ reno al Monarca di Francia, il Re Luigi XVI. Pertanto, ogni sua attestazione, una volta messa a verbale, doveva coincidere in modo assoluto con la verità, pena ulteriore denuncia per falsa testimonian­ za con peggioramento della sua posizione di imputato. Tanto per anticipare la conclusione, il conte di Cagliostro, uscito a resta alta dal Processo e finalmente riscattato nella sua dignità di libe­ ro e onesco cittadino, sarà assolro con formula piena da ogni addebi­ to (a riprova della sincerità delle sue affermazioni e dell'inconsistenza delle accuse mosse nei suoi confronti), attraverso la Sentenza che sarà

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la notte dd .31 maggio 1786 davan ti a tutti l Membri della Corte, e di fronte al pubblico pre5ente In Aula, poco tempo dopo aver pronunciato l'u lti ma sua arringa a difesa, che inizia con quene rolen n i pa role:

�m�5SI

"Non fono di alcun 'epoca, n� di alcun luogo". Il Verdetto era assai atteso anche da tutto il po polo p arigin o, il qua­ le, i ncuri os i to da un evento che aveva suscitato pareri contrastanti c, data la nororictà. dci personaggi coinvolti, anche parecchio a5tio vcrro la Monarchia, la Nobilrà. e il Clero, era ammassato nelle strade antistanti la sede del Tribunale in attesa della conclusione. In secondo luogo, durante i successivi interrogatori, avvenuti sempre sono giuramento nella prigione della Bastiglia, lo stesso Cagliostro, oltn: a fornire altre notizie sulla sua vita, afferma anche di essere stato ricevuto, all'età di ventuno anni, in udienza particolare dal Papa Cle­ mente XIII, al secolo Carlo della Torre di Rezzonico, tramite i buoni auspici del Cardinale Domenico Orsini, Ambasciatore del Regno di Napoli a Roma, e di alcuni Alti Prelati della Curia Pontificia, tra cui il Cardinale di York; tutravia, nella relazione non fornisce ulteriori dettagli, né spiega il motivo della convocazione. Queste le sue precise parole:

"[... ]

Ebbi più volte l'onore di essere ammesso a colloqui privati

con Sua Santità".

Tali dichiarazioni, insieme al resoconto degli anni della sua gioventù e all'esposizione di numerose informazioni autobiografiche, sono ac­ curatamente riportate in un fascicolo da lui scritto a scopo difensivo in occasione del Processo, e pubblicato a sue spese il3 marzo dell'an-

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no 1786 presso l'Editore Lottin di Parigi, con Il titolo di: "Mtmorlak f" iltw"� t/; C.postro ti«USIIto, Nmtro Il Sig. J>rorurtttoN Gtn"llk II«