L'uno senza fondamento. Cusano tra neoplatonismo ed ermeneutica

Il volume approfondisce, da un lato, il dialogo che Nicolò Cusano (1401-1464) ha intrattenuto con alcuni maestri della t

116 41 6MB

Italian Pages 185 Year 2023

Report DMCA / Copyright

DOWNLOAD PDF FILE

Recommend Papers

L'uno senza fondamento. Cusano tra neoplatonismo ed ermeneutica

  • 0 0 0
  • Like this paper and download? You can publish your own PDF file online for free in a few minutes! Sign Up
File loading please wait...
Citation preview

David Monaco

L Uno sen,...a fondarnento Cu ano tra platonismo d ermeneuti ·a

A W erner Beierwaltes, in memoriam

9

Abbreviazioni

Le citazioni delle opere cusaniane rimandano alle pagine dell'edi7ione clitica: Nicolai de Cusa Opera omnia, iussu et auctoritate Academiae Litterarum Heidelbergensis ad codicum fìdem edita, Meiner, Leip7ig-Hamburg 1932 ss. Di seguito vengono sciolte le sigle utilizzate nel testo attraverso l'indicazione del titolo, del volume in cifre romane, eventualmente del fascicolo in cifre arabe e dei curatori degli opera omnia a cui rinviano, dell'editore, del luogo di edizione e dell'anno. Apol.

Apowgia doctae ignorantiae, voi. II, a cura di R. Klibansky, Meiner, Hamburg 1932 (20072).

Comp.

Compendium, voi. XI/3, a cura di B. Decker K. Bormann, Meiner, Hamburg 1964.

Deaequal.

De aequalitate, voi. X/1, a cura di H.G. Senger, Meiner, Hamburg 2001.

De ap. theor.

De apice theoriae, voi. XII, a cura di H. Klibansky- H.G. Senger, Meiner, Hamburg 1982.

Deberyl.

De berylw, voi. XI/1, a cura di H.G. SengerK. Bormann, Meiner, Hamburg 1988.

10

De coni.

De coniecturis, voi. III, a cura di J. Koch K. Bormann - H.G. Senger, Meiner, Hamburg 1972.

De dato

De dato patris luminum, voi. N, a cura di P. Wilpert, Meiner, Hamburg 1959.

De docta ign.

Dedoctaignorantia, voi. I, a curadi E. Hoffmann - R. Klibansky, Meiner, Leipzig 1932.

De fil,.

Defil,iatione Dei, voi. N, a cura di P. Wilpert, Meiner, Hamburg 1959.

De gen.

De genesi, voi. N, a cura di P. Wilpert, Meiner, Hamburg 1959.

De poss.

De possest, voi. XI/2, a cura di R. Steiger, Meiner, Hamburg 1973.

De princ.

De Deo unitrino principio, voi. X/2b, a cura di K. Bormann - A.D. Riemann, Meiner, Hamburg 1988.

De quaer.

De quaerendo Deum, voi. N, a cura di P. Wilpert, Meiner, Hamburg 1959.

De theol. compl. De theologicis complementis, voi. X/2a, a cura di A.D. Riemann - K. Bormann, Meiner, Hamburg 1994.

De ven. sap.

De venatione sapientiae, voi. XII, a cura di R. Klibansky- H.G. Senger, Meiner, Hamburg 1982.

De vis.

De visione Dei, voi. VI, a cura di A.D. Riemann, Meiner, Hamburg 2000.

De non ali-ud

Directio speculantis seu de non aliud, voi. XIII, a cura di L. Baur - P. Wilpert, Meiner, Leipzig 1944.

11

Desap.

Idiota de sapientia, vol. V, a cura di R. Steiger, Meiner, Hamburg 1983.

Le citazioni delle opere cusaniane riportano: la sigla del tito-

lo dell'opera, l'eventuale indicazione del libro e del capitolo in cifre latine (quando queste indicazioni sono possibili), del numero del paragrafo e delle pagine in cifre arabe. Le indicazioni di pagina alla traduzione italiana - da noi rivista quando ritenuto opportuno- rimandano all'edizione: Niccolò Cusano, Opere filosofiche, teofugiche e matematiche, a cura di E. Peroli, Bompiani, Milano 2017. I sermoni cusaniani sono citati indicando il numero del sermone secondo la nuova numerazione dell'edizione critica, il numero del paragrafo, il riferimento in cifre latine al volume e in cifre arabe al fascicolo dell'edizione critica, il numero delle pagine.

13

Introduzione

Cusano tra neoplatonisrrw, differenza ontologica ed ermeneutica

Se con "differen7.a ontologica" si intende la distinzione tra "essere" ed "essere dell'ente", dove la distinzione è ciò che produce proprio la loro differen7.a, se inoltre il "nulla", "che cooriginariamente è la stessa cosa dell'essere", deve essere pensato come il "totalmente altro dall'ente" o come "il non dell'ente", allora mi sembra legittima la domanda: l'intento del concetto neoplatonico di Uno e degli enigmatici nomi cusaniani del principio (non aliud, idem, possest) non è proprio quello di mettere anzitutto in eviden7.a l'assoluta differenza proprio di questo principio da ogni ente e non solo di "'rappresentare" qualcosa di superlativamente "differente" che fosse incluso all'interno della stessa dimensione, cioè insieme all'ente?1

1. W. Beierwaltes, ldentitiit und Differenz. 7nm Prinzip cusanischen Den-

kens, Rheinisch-Westf'alische Akademie der Wissenschaften, Opladen 1977, ora in Id., ldentitiit und Differenz, Klostennann, Frankfurt a.M. 1980, pp. 105-143: pp. 134-13.'5 (tr. it. di S. Saini, Identità e differenza come principio del pensiero cusaniano, in Identità e differenza, Vita e Pensiero, Milano 1989, pp. 145-173 e pp. 36.5-378: pp. 369-370). Le citazioni interne rimandano al testo di M. Heidegger,mr Seinsfrage, Klostennann, Frankfurta.M. 1959 (tr. it. di F. Volpi, La questione dell'essere, in M. Heidegger, Segnavia, Adelphi, Milano 1987, pp. 335-374).

14

Le parole di uno dei massimi studiosi del pensiero cusaniano e della tradizione neoplatonica ci permettono di chiarire quale sia la questione, il problema, che muove le ricerche contenute nel presente volume. La riflessione di Wemer Beieiwaltes (1931-2019) non suggerisce soltanto che la 6.Iosofiacusaniana possa rappresentare una crepa nella monolitica e uniformante ricostruzione della storia della metafisica heideggeriana - non si tratta infatti di mettere in dubbio la conformità reale o presunta delle tesi di Heidegger ad una effettiva storia del pensiero, indipendente dalle sue ricostruzioni - bensl permette di collocarsi ad una altezza speculativa tale da rendere possibile confrontarsi con alcuni aspetti fondamentali del pensiero cusaniano. Cusano è il teorico di un pensiero ermeneutico che, sebbene attento alla finitez7_.a e alla prospetticità del sapere e alla singolarità e pluralità degli enti, non risolve J>U no nel molteplice, J>essere nelle interpretazioni, la verità nei diversi punti di vista da cui è accessibile, il principio in qualcosa di enti6cabile, la realtà in mero oggetto nelle mani dell,uomo, il pensare in semplice calcolare. Secondo la tesi heideggeriana, tanto nota da essere diventata una "canzone da organetto"2, il pensiero occidentale sarebbe essenzialmente tutto all'interno del perimetro della storia della "metafisica", ossia del destinale oblio dell'essere o della differenza ontologica tra l'essere e gli enti3 • La 6Iosofia occidentale

2. L'espressione è utilizzata dallo Zarathustra di Niet7.sche per rimproverare ai suoi animali di aver ridotto l'eterno ritorno a una vuota dottrina o a una filastrocca: cfr. F. Niet7.sche,Also sprach7Arathustra, in Id., Nietzsche Werke. Kritische Gesamtausgabe, a cura di G. Co1li e M. Montinari, voi. VI/1, de Gruyter, Berlin-New York 1968, p. 269 (tr. it. di M. Montinari, Così parlò 7.arathustra, Adelphi, Milano 1968, p. 256). Sul tema cfr. F. Tomatis, Come leggere Nietzsche, Bompiani, Milano 2006, pp. 48-54. 3. Cfr. M. Heidegger, Der Spruchedes Anaximander, in Id., Holzwege, Klostermann, Frankfurt a.M. 1950, p. 336 (tr. it. di P. Chiodi, Il detto di Anas-

15

da Anassimandroa Niet7.sche avrebbe pensato l'essere sempre e solo o come il carattere più generale della totalità degli enti o come l'ente universale supremo, culmine della serie causale degli enti, apice di una serie piramidale, e quindi incluso all'interno della stessa catena ontica di cui sarebbe causa prima e fondamento. Per Heidegger, non si tratterebbe di un'omissione accidentale, di un'incomprensione, una casualità o una dimenticanza - come quella di un professore di fìlosofìa, che abbia lasciato da qualche parte l'ombrello - ma un processo che dipende dalla stessa essenza della metafìsica4 • Il pensiero occidentale possiederebbe una costituzione essenzialmente "onto-teo-logica", che lo porterebbe a rappresentare l'essere sia come l'ente più universale (ontologia) sia come l'ente sommo (teologia), creando cosl un'unità inscindibile, un rapporto circolare, tra ontologia e teologia5 • simandro, in M. Heidegger, Sentieri interrotti, La Nuova Italia, Firen:ze 1999, p. 340). 4. M. Heidegger, Zur Seinsfrage, cit., p. 35 (tr. it. cit., p. 364). 5. M. Heidegger, Dieonto-theo-logische Verfassung der Metaphysik, Kotta, Stuttgart 1957, pp. 51 ss. (tr. it. di G. Gurisatti, La struttura onto-teo-logica della metafisica, in M. Heidegger, Identità e differenza, Adelphi, Milano 2009, pp. 70 ss. ). Alla ricostruzione della storia della metafisica di Heidegger sono direttamente connesse la sua diagnosi della civiltà occidentale e le sue tesi sul suo destino. Al termine della storia della metafisica, compiutasi con il dominio planetario della tecnica, dell'essere, ridotto ali'ente perfettamente manipolabile all'interno del sistema tecnico-scientifico contemporaneo, non ne sarebbe più nulla. L'oblio dell'essere sarebbe all'origine di quella razionalità strumentale e di quel rappresentare calcolante che caratteri=no in maniera radicale l'epoca della tecnica, l'epoca del Ge-Stell. Secondo il punto di vista heideggeriano sarebbe inutile rivendicare, contro la razio-naliz:zazione imperante, un ritorno ai valori umanistici, perché quello stesso dispiegamento della scien7.a-tecnica moderna sarebbe frutto di una storia in cui l'umanesimo era stato un momento determinante. La tecnica si sarebbe svelata non come mezzo a disposizione dell'uomo, ma come evento, anche se in negativo, del darsi dell'essere stesso. L'uomo come soggetto in grado di dominare la tecnica verrebbe meno, ma contro questo non si potrebbe

16

La fortuna della critica heideggeriana della metafisica e della sua storia - che è stata accolta da un tale numero di imitatori e di epigoni, ma in molti casi anche dai critici di Heidegger, da diventare a forza di ripetizioni, una communis opinio - rende necessaria una sua disamina e problemat:i7_.zazione6 • Beierwaltes ha messo in dubbio la ricostruzione di Heidegger, affermando che essa si basa su un arbitrario procedimento di rimozione e di occultamento di concezioni e di teorie di autori che invece sono decisivi nella storia del pensiero7• Se il filosofo della Selva Nera avesse concentrato la sua attenzione sulla tradizione neoplatonica- e si fosse occupato anche di autori come Plotino, Proclo, Dionigi, Giovanni Scoto, Meister

rivendicare un ritorno alla "soggettità" dell'uomo perché la stessa tecnica discenderebbe da una storia dcli'essere in cui l'uomo avrebbe acquisito il ruolo di soggetto in opposizione alla natura e alla divinità. Cfr. Id., Die Frage nach der Technik, in Id., Vartriige undAufsatze, Neske, Pfullingen 1957 (tr. it. di G. Vattimo, La questione della tecnica, in M. Heidegger, Saggi e discorsi, Mursia, Milano 1976, pp. 5-27); M. Heidegger, Die 'Zeit des Weltbildes, in Id., Holzwege, cit., pp. 75-113 (tr. it. di P. Chiodi, L'epoca delle immagini del mondo, in M. Heidegger,SenHeri interrotti, cit., pp. 71-101). Sul tema cfr. G. Vattimo, La fine della modernità, Gananti, Milano 1985, pp. 39-56. 6. Cfr. W. Beierwaltes, Heideggers Riickgang zu den Griechen, Verlag der Bayerischen Akademie der Wissenschaften, Milnchen 1995, ora in Id., Fussnotenzu Plato, Klostermann, Frankfurt a.M. 2010, pp. 345-370 (tr. it. di E. Peroli, Il ritorno di Heidegger ai greci, in «Annuario filosofico», 12, 1996, pp. 53-77). Ad una disamina critica del pensiero di Heidegger, Beierwaltes ha dedicato anche i seguenti saggi: Identitiit und Dijferenz, cit.; "EPEKEINA ". Eine Anmerkung zuHeideggers Platon-Rezeption, in L. Honnefelder - W. Schiissler (a cura di), Transzendenz. Zu einem Gmndwort der klassischen Metaphysik, Schoningh, Paderbom-M ilnchen-Wien-Zilrich 1992, pp. 39-55 (ora in W. Beierwaltes, Fussnoten zu Plato, cit., pp. 371388); HeideggersGelassenheit, in R. Enskat (a curadi), Amicus Platomagis amica veritas, de Gruyter, Berlin-New York 1998, pp. 5-35, ora in W. Beierwaltes, Fussnoten zu Plato, cit., pp. 389-426. 7. W. Beierwaltes, Heideggers Riickgang zu den Griechen, cit., pp. 366 (tr. it. cit., p. 73).

17 Eckhart, Cusano8 - la sua ricostruzione della storia dell'essere sarebbe stata scompaginata e non avrebbe potuto essere pienamente sostenuta0 • Secondo Beietwaltes, la visione heideggeriana del pensiero occidentale come destinato a concepire l'essere sempre e solo come "fondamento", mancando il "nonpensato" della metafisica, ossia il carattere eventuale dell' essere, l'ereignet dell'Ereignis, il suo Abgmnd, l'essere senza fondamento 10, non avrebbe tenuto presente la paradossale unità di accesso positivo e negativo al Principio primo sviluppata dai neoplatonici e da Cusano 11 • Non è possibile, infatti, isolare il lato affermativo della via al Principio, disconoscendone l'ulteriorità e la trascendenza: l'Uno è sl fondamento di tutto - in quanto l'ente che è altro rispetto da esso può essere quello che è solo attraverso l'Uno - ma al medesimo tempo è nella sua

8. Sul confronto di Heidegger con gli autori neoplatonici cfr. W. Beierwaltes, Identitiitund Differenz, cit., p. 135 (tr. it. cit., p. 368); A. Charles-Sager, Apha(resis etGelassenheit. Heideggeret Plotin, in J.-F. Courtine- R. Brague (a cura di), Herméneatique et ontologie. Mélanges en hommage à Pierre Aubenqae, PUF, Paris 1990, pp. 323-344; C. Yannaràs, Heideggere Dionigi Areapagita. Assenza e ignoranzadi Dio, Città Nuova, Roma 1995; J.D. Caputo, The Mystical Element in Heidegger's Thought, Ohio University Press, Athens 1978; J.-M. Narbonne, Hérwlogie, ontologie et Ereignis (Plotin - Produs - Heidegger), Lcs Belles Lcttres, Paris 2001; C. Esposito - P. Porro (a cura di), Heideggere i medievali, num. mon. di «Quaestio», 1, 2001; S. Poggi, La medievistica tedesca tra Ottocento e Novecento, la mistica e il giovane Heidegger, ivi, pp. 23-38; J.-M. Narbonne, Heideggeret le néoplatonisme, ivi, pp. 55-82; V. Vitiello, "Abgeschiedenheit", "Gelassenheit", "Angst". Tm Eckhart e Heiclegger, ivi, pp. 305-316; G. Strummiello, "Got(t)heit": la Deità in Eckhart e Heidegger, ivi, pp. 339-360; S. Poggi, La logica, la mistica, il nulla. Una interpretazione del giovane Heidegger, Edizioni della Normale, Pisa 2006. 9. Cfr. W. Beierwaltes, ldentitiitund Differenz, cit., p. 135 (tr. it. cit., p. 368). 10. Cfr. M. Heidegger, Zur Sache des Denkens, Niemeyer, Tiibingen 1968, p. 62 (tr. it. di E. Ma7.7.arella, Tempo ed essere, Guida, Napoli 1980, p. 162). 11. Cfr. W. Beierwaltes, ldentitiit und Differenz, cit., p. 137 (tr. it. cit., pp. 370-371).

18

essenza oltre l'esser-fondamento e l'esser-causa. L'Uno è causa non "in sé", ma solo "per noi": quando lo chiamiamo "causa" infatti esprimiamo il nesso dell'altro con l'identico, ma non questo identico stesso. Secondo Cusano, benché il Principio operi come causa di tutte le cose, non viene affatto pensato a livello dell'ente, bensl esso è nel tutto restando nulla di tutto, è nel mondo non nel modo del mondo. La paradossale CO-appartenenza di immanenza e trascenden7.a è uno dei Leitmotiv della tradizione neoplatonico-cristiana sull'Uno: Cusano e prima di lui Dionigi e i neoplatonici cristiani hanno elaborato con consapevole rigore una visione del Principio come unità dialettica e dinamica di trascendenza e immanen7.a, di "in" e "al di là", che rappresenta l'elemento fondamentale e basilare della sua concezione henologica. Il paradosso consiste nell'unità di due momenti: seconao il primo, l'Uno si mostra quale principio o causa di tutto, fondamento sen7_.a fondamento che forma e conserva la realtà mondana, peghé "presente" in tutte le cose; tuttavia, per il secondo, al medesimo tempo, l'Uno è panton epékeina, pura differen7.a da ogni ente, assen7.a che non si identifica con nessuna delle cose create, nulla di tutto. Il pensiero cusaniano, cosl come più in generale neoplatonico, non procederebbe istituendo relazioni di fondamento in direzione di un "ente sommo" cui spetta il massimo grado di "essere", ma vivrebbe del dislivello tra il piano del Principio e il piano del principato, della differen7.a e della distan7_.a tra l'Uno e la totalità del reale, sfuggendo allo schema onto-teo-logico. La riflessione beierwaltesiana sull'ecceden7_.a della riflessione

cusaniana rispetto alla critica alla metafisica di Heidegger include anche la problematiz7_.azione dell'altro noto adagio heideggeriano, ripetuto instancabilmente, secondo cui la storia della metafisica occidentale sarebbe caratteri7.7.ata dal declino della domanda sull'essen7_.a della verità, che a partire da Plato-

19

ne sarebbe stata ridotta ali'esattezza dello sguardo e attraverso l'aristotelismo ad adaequatio rei et intellectus 12• La verità invece secondo Heidegger dovrebbe essere intesa nel suo senso originario nascosto ne11a sua stessa etimologia che la vuole derivante da a-letheia, non-nascondimendo, ossia attraverso l'attenzione ali' alfa privativo presente nell'etimologia del termine stesso bisognerebbe rammemorare l'originaria ascosità de11a verità, dalla cui ri-velazione dipenderebbe la possibilità della verità come conformità dell'enunciato alla realtà. In termini heideggeriani la verità andrebbe pensata come Ent-berg-ung, ossia come ci indica la terminazione tedesca "-ung", come un movimento continuo e non come un qualcosa di già dato a cui poi il pensiero debba adeguarsi. La verità come adeguazione dipenderebbe dunque da un originario, anche qui obliato destinalmente dalla tradizione metafisica.

Tuttavia, come sottolinea Beieiwaltes, se già Platone si sottrae a tale inteipreta7ione, grazie alla sua concezione dell'idea come essere vero o essere in senso proprio, determinazione che Heidegger respinge a favore di un'intetpretazione etimologizzante del termine "idea", l'intera tradizione neoplatonica, che pensa la verità come una caratteristica de11'essere ed invero delressere assoluto stesso, sfugge completamente alla riduzione heideggeriana. In Cusano stesso la verità come corrisponden7,a è possibile solo sulla base di una più originaria identità dell'ente con sé stesso, che a sua volta dipenderebbe dalla partecipazione della creatura alla aequalitas absoluta o veritas absoluta. Scrive infatti Cusano: «Sen7,a l'eguaglianza non si comprende la verità, che è l'adeguazione della cosa e

12. W. Beicrwaltes, Heideggers Riickgang zu den Griechen, cit., p. 366 {tr. it. cit., p. 73).

20

dell'intelletto» 13• In altri termini, la verità come adaequatio sarebbe solo un modo derivato della verità dipendente dalla possibilità dell'identità della cosa con sé stessa, identità essenzialmente radicata nel rapporto verticale di partecipazione della creatura all'assoluta trascendente aequaUtas, Ii-velatesi nella stessa eguaglianza della creatura con sé stessa come l'aequalitas assoluta stessa. In altri termini, ogni cosa sarebbe quello che è e potrebbe fungere da referente della nostra conoscen7..a e delle nostre asserzioni in quanto tale cosa partecipa di una verità o unità originaria, forma universale dell'essere e del conoscere a cui tutte le cose devono partecipare per poter essere quello che sono ed essere conoscibili. L'interpretazione heideggeriana della metafisica occidentale come essenziale e destinale oblio dell'essere, ridotto ad ente, e oblio dell'essen7.a della verità, ridotta a conformità, è possibile dunque, paradossalmente, sulla base di un altro, strategico, oblio, quello dell'autentico significato speculativo e storico del pensiero platonico e neoplatonico da parte di Heidegger stesso. Al contrario, secondo Beierwaltes, il pensiero dell'essere inteso come "differenza", "radura", "evento", troverebbe nel pensiero dell'Uno (o della verità) inteso come omnium nihil, differenza rispetto a tutto ciò che da esso deriva (ossia l'ente o le congetture 14), un punto di riferimento privilegiato

13. De aequal,., 27, p. 36 (tr. it., pp. 1284-1285): «Sine aequalitate non intelligitur veritas, quae est adaequatio rei et intellectus». 14. De coni., I, 11, 57, p. 58 {tr. it., p. 373): «Coniectura igitur est positiva assertio, in alteritate veritatem, uti est, participans». Sul prospettivismo veritativo cusaniano, cfr. N. Herold, Menschliche Perspektive und Wahrlzeit. Zur Deutung der Subjektioitiit in clen philosophischen Schriften des Nikolaus oon Kues, Aschendorff, Miinster 1975; G. Cuozzo, Mysticeoiclere. Esperienza religiosa e pensiero speculativo in Cusano, Trauben, Torino 2002, pp. 130-143; M. Riedenauer, Pluralitiit und Rational,itiit, Kohlhammer, Stuttgart 2007; D. Monaco, Cusano e la pace della fede, pref. di F. Tomatis, Città Nuova,

21

e paradigmatico 15 • Tra i maestri della filosofia dell'interpretazione alcune osservazioni sulla portata teoretico-ermeneutica della riflessione

Roma 2013, pp. 75-112; E. Peroli, Niccolò Cusano. La vita, l'opera, il pensiero, Carocci, Roma 2021, pp. 203-210. 15. SecondoBeierwaltes, che nei neoplatonici vengascortoil pensierodi una differen7.a ontologica non significa fare di questi pensatori dei pre-heideggeriani, con tutte le conseguenze che ne derivano, né stilizzare Heidegger come un neoplatonico. Cfr. W. Beierwaltes, Heideggers Riickgang zu den Griechen, cit., pp. 367 (tr. it. cit., p. 74). Sull'idea di una parentela profonda e densa di contrasti tra la speculazione di Heidegger e quella neoplatonica non mancano posizioni opposte da parte degli studiosi. Cfr. U. Ugazio, Heidegger e il neoplatonismo, in «Annuario filosofico», 20, 2004, in part. p. 82. Due tesi opposte sono riconducibili a Joseph Moreau e a Gerard Huber. Moreau ha sostenuto che, nel corso della storia della filosofia, proprio a Plotino (e al neoplatonismo) spetterebbe il merito di aver dato espressione nel modo più compiuto alla differen7.a ontologica nel senso di Heidegger. Al contrario, Gerard Huber ha affermato che la differen7.a ontologica sarebbe insufficiente rispetto alla trascenden7.a plotiniana. che riguarda la distinzione tra l'essere e l'Assoluto, procedendo oltre quella tra l'essere e l'ente. Cfr. G. Huber, Das Sein und das Absolute, Verlag fiir Rechte und Gesellschaft, Base) 1955; J. Moreau, La conscience et l'etre, Aubier-Montaigne, Paris 1958. Sul tema cfr. P. Hadot, Heidegger et Plotin, in «Critique», 142, 1959, pp. 539-556; J.D. Jones, A Non-Entitative Understanding of Be-ing and Unity: Heidegger and Neoplatonism, in «Dionysius», 6, 1982, pp. 94-110; R. Schiirmann, Neoplatonic Henology as an Overcoming ofMetaphysics, in «Research in Phenomenology», 13, 1983, pp. 25-41; K. Kremer, Zur ontologischen Differenz. Plotin und Heidegger, in «Zeitschrift fiir philosophische Forschung», 43, 1989, pp. 67-94; A. Charles-Sager, Aphafresis et Gelassenheit, cit.; C. Yannaràs, Heidegger e Dionigi Areopagita, cit.; J.D. Caputo, The Mystical Element in Heideggers Thought, cit.;J.- M. Narbonne, Hénologie, ontologie et Ereignis, cit.; C. Esposito - P. Pom> (a cura di), Heidegger e i medievali, cit.; R. Schiirmann, Broken Hegemonies, tr. ingl. di R. Lilly, Indiana University Press, Bloomington 2003, pp. 145-160; C. Ciancio, Introduzione al convegno: Presenza della tradizione neoplatonica nella fil,osofia del Novecento, in «Annuario filosofico»,20, 2004, pp. 33-37; W.J. Hankey, Why Heidegger's "HistonI ofMetaphysics is Dead, in «American Catholic Philosophical Quarterly», 78, 3, 2004, pp. 425-443.

22

neoplatonica sono state avanzate dal filosofo italiano Luigi Pareyson (1918-1991), a cui è dedicato il capitolo conclusivo del presente lavoro. Secondo Pareyson, quando Heidegger parla della differenza ontologica tra l'essere e gli enti, sottolineando come non si possano mettere sullo stesso piano e non se ne possa parlare nella stessa maniera, egli sta alludendo a qualcosa di molto vicino alla concezione neoplatonica dell'Uno come al di là dell'essere 16. La differen7.a ontologica heideggeriana trova una sua anticipazione nell'ontologia e teologia negativa neoplatonica secondo la quale Dio non è solamente essere ma superessere. Secondo Heidegger dell'essere non si può parlare come se fosse un ente ed è per questo che ne parla come del nulla, proprio come per i pensatori neoplatonici è necessario parlare negativamente del Principio. Secondo il filosofo italiano quando di parla di sovrabbondan7.a e inesauribilità dell'Uno, affermando che in virtù della sua trascendenza non se ne può dire nulla perché ogni predicazione è sempre inadeguata-come accade nella riflessione cusaniana - in fondo lo si affida a una forma di conoscen7.a che è l'interpretazione. Tutto quello che si afferma del principio è sempre cifra, simbolo, perché esso di per sé è ineffabile. All'inesauribilità dell'essere corrisponde l'infinità dell'interpreta7jone17. L'essere manifesta la sua natura abissale nell'interpretazione perché esso risiede nell'interpretazione come una presenza sen7.a figura; è l'interpretazione che gli dà figura ma essa non assorbe mai completamente l'essere. L'essere non si riduce mai soltanto all'interpretazione, pur essendo vero che l'essere è sempre presente nell'interpretazione che se ne dà, al punto da identificarsi di volta in volta con essa. Sebbe-

16. Cfr. L. Pareyson, &sere libertà ambiguità, in Id., Opere complete, voi. XIX, a cura di F. Tomatis, Mursia, Milano 1998, p. 64.

17. Cfr. ivi, p. 6.5.

23 ne l'Uno resti, nella sua trascendenza e nel suo mistero, inesprimibile e incomprensibile, Cusano cerca di coglierne ed esprimerne, congetturalmente, il carattere abissale, fontale e inesauribile, attraverso una molteplicità di concetti simbolici e di immagini enigmatiche 18 • Come abbiamo già sottolineato, non è in discussione tanto la tesi di Heidegger, quanto l'accesso ad una comprensione del pensiero di Cusano a partire da una prospettiva che possiamo definire ermeneutica, ossia caratterizzata, da un lato, dall'universali7.7.arsi del fenomeno dell'interpretazione e, dall'altro, da una concezione della verità o dell'essere che faccia propria l'istanza critica dell'idea heideggeriana di differen7.a ontologica. All'interno di questo orizzonte di ricerca si inseriscono le indagini contenute nel presente volume.

18. Cfr.De aequaL, 2, p.5 (tr. it., p.1245). Sul carattere simbolico-enigmatico della conoscenza del Principio in Cusano, cfr. W. Beierwaltes, Derverborgene Gott, Trierer Cusanus-Lecture, Heft 4, Trier 1997, rip. in Id., Platonismus im Christentum, Klostermann, Frankfurt a.M. 1998, pp. 130-171 (tr. it. di A. Trotta, Il Dio nascosto: Dionigi e Cusano. Un episodio dell'incontro tra cristianesimo e platonismo, in «Annuario filosofico», 14, 1998, pp. 7-24, poi tr. it. di M. Falcioni, Il Dio nascosto. Dionigi e Cusano, in W. Beierwaltes, Platonismo nel cristianesimo, Vita e Pensiero, Milano 2000, pp. 153-202); M. Maurizi, La nostalgia del totalmente non altro. Cusano e la genesi della modernità, Rubbettino, Soveria Mannelli 2008; D. Monaco, Deus Trinitas. Dio come non altro nel pensiero di Nicolò Cusano, pref. di W. Beierwaltes, Città Nuova, Roma 2010, pp. 236-250.

25

Capitolo I

Il Platone di Cusano Una lettura neoplatonica

l. Cusano e Platone Marsilio Ficino, dopo una lunga elaborazione, nel 1484 diede alle stampe a Firenze la prima versione latina completa dei dialoghi platonici, rendendo possibile un'ampia diffusione e una conoscen7.a più profonda della filosofia di Platone 1• Alle spalle dell'importantissima impresa ficiniana c'era il lavoro dei tanti umanisti che, lungo tutto il corso del Quattrocento, si erano impegnati nella traduzione di una o più opere platoniche2 • Tra i pensatori che prima del lavoro di Ficino ebbero una buona conoscenza della fìlosofia di Platone va annoverato Nicolò Cusano. Vespasiano da Bisticci nelle sue Vite di uomini illustri del seco"lo XV definisce il cardinale un "grande platonista"3; Giovanni Andrea Bussi nel tesserne le lodi 6.Iosofiche lo descrive 1. Sul tema cfr. J. Hankins, La riscoperta di Platone nel Rinascimento italiano, tr. it. di S.U. Baldassarri - D. Downey, Edizioni della Normale, Pisa 2009, pp. 307-502; C. Garfagnini (a cura di), Marsilio Ficino e il ritorno di Platone. Studi e documenti, 2 voli., Olschki, Firenre 1986.

2. Cfr. J. Hankins, La riscoperta di Platone, cit., p. 36. 3. Vespasiano da Bisticci, Vite di uomini illustri del secolo XV, a cura di P. D'Ancona- E. Aeschlimann, Hoepli, Milano 1951, pp. 118-119.

26

come un grande conoscitore di Platone4. Tali testimonianze dimostrano come la fama di Cusano quale esperto dell'opera platonica fosse già diffusa presso i suoi contemporanei. In effetti egli si era molto adoperato per la raccolta delle traduzioni latine sia medievali sia umanistiche dei dialoghi di Platone ed aveva un'ottima conoscenza delle versioni disponibili al suo tempo. Il cardinale conseivava una raccolta quasi completa delle traduzioni latine dei testi di Platone disponibili al suo tempo e sembra che ne fosse un lettore molto attento'>. Tra le opere che erano in suo possesso risultano: Apowgia, Fedone, Critone, Menone e Fedro nella traduzione latina di Leonardo Bruni Aretino e Enrico Aristippo (Codex Cusanus 177); la Repubblica nella traduzione di PierCandido Decembrio (Codex Cusanus 178); le Leggi nella traduzione di Giorgio da Trebisonda (Harl. 3261); le Lettere nella traduzione di Leonardo Bruni; la traduzione parziale del Timeo trasmessa dal commento di Calcidio (Harl. 2652)6; e la

4. G.A. Bussi, Prefazioni alle edizioni di Sweynheym e Pannartz prototipografi romani, a cura di M. Miglio, Il Polifilo, Milano 1978, p. 17. 5. Cfr. J. Hankins, I.A riscoperta di Platone, cit., p. 268; J. Marx, Veruichnis der Handschrift-Sammlung des Hospitals zu Cues bei Bemkastel a./Mosel, Schaar& Dathe, Trier 1905, pp.164-169; P.O. Kristeller, Studiesin Renaissance Thought and Letters, voi. I, Edizioni di Storia e Letteratura, Roma 1956, pp. 35-36; H.G. Senger, Die Exzerpte und Randnoten des Nikolaus von Kueszu den lateinischen ~etzungen der Proclus-Schriften. Theologia Platonis-Elementatio theologica, Winter, Heidelberg 1986, p. 24. Ciononostante, con le annotazioni marginali ai testi platonici Cusano era piuttosto parco: cfr. G. Santinello, Glosse di mano del Cusano alla Repubblica di Platone, in «Rinascimento», XX, 1969, p. 136. CTr. anche M.L. Fuehrer, Cusanus Platonicus. References to the Tenn 'Platonici' in Nicholas ofCusa, in S. Gersch - M.J.F.M. Hoenen (a cura di), The Platonic Tmdition in the Middle Ages. A Doxographic Approach, de Gruyter, Berlin-New York 2002, pp. 345-370. 6. Cfr. J. Hirschberger, Das Platon-Bud bei Nikolaus oon Kues, in G. Santinello (a cura di), Nicolò Cusano agli inizi del mondo moderno, Atti del Congresso internazionale in occasione del V centenario della morte di Nicolò Cusano, Bressanone, 6-10 settembre 1964, Sansoni, Firenze 1970, pp. 113-

27

prima versione latina completa del Pannenide (Codex Volterranus 6021 ). Cusano aveva, pertanto, una conoscenza diretta dei dialoghi di Platone, sebbene nella loro traduzione latina7•

2. La Repubblica: l'interpretazione cusaniana dell'analogia solare Tra i dialoghi tradotti in latino prima dell'impresa fìciniana spicca una delle opere principali di Platone: la Repubblica. Una versione pre-fìcianiana della Repubblica fu compiuta dall'umanista patavino Pier Candido Decembrio, figlio di Uberto traduttore anch'egli a suo tempo dell'opera8 •

13.5; P.O. Kristeller, A Latin Translation of Gemistos Pletlwn's De fato by Johannes Sophianos dedicated to Nicho"fas of Cusa, ivi, pp. 175-193, in part. pp. 190-191. Sull'importan7.a del Timeo nella genesi della concezione cusaniana dello spazio e della materia cfr. D. Thiel, Ch6ra, locus, materia Die Rezeption desplatonischen Timaios (4&-53c)durch Niko"fausoon K:ues, in J.A. Aesten - A. Speer (a cura di), Raum und Raumoorstellungen im Mittelalter, de Gruyter, Berlin-New York 1997, pp. 52-73. 7. Su Cusano lettore di Platone cfr. J. Hirschherger, Das Platon-Bild bei Nikolaus oon K:ues, cit.; B. Mojsisch, Platonisches und Platonistisches in der Philosophie des Nikolaus oon K:ues, in T. Kobusch -T. Mojsisch (a cura di), Platon in der abendliindischen Geistesgeschichte. Neue Forschungen zum Platonismus, Wissenschaftliche Buchgesellschaft, Dannstadt 1997, pp. 134142; M.L. Fuehrer, Cusanus Platonicus, cit., pp. 345-370; C. Horn, Cusanus iiber Platon und dessen Pythagoreismus, in K. Reinhardt - H. Schwaetzer (a cura di), Nicolaus oon K:ues in der Geschichte des Platonismus, Roderer, Regensburg 2006, pp. 9-31; C. D'Amico, Plato and Platonic Trndition in the Philosophy of Niclwlas of Cusa, in A. Kim (a cura di), Brill's Companion to German Platonism, Brill, Leiden-Boston 2019, pp. 15-42. Sulla conoscen7.a cusaniana della tradizione platonica successive a Platone cfr. P.O. Kristeller, A Latin TranslationofGemistos Plethon's De fato, cit. 8. Su Pier Candido Decembrio e la sua traduzione della Repubblica cfr. La riscoperta di Platone, pp. 190-230. Sulle traduzioni della Repubblica cfr.

28

Il Codex Cusanus 178, conseivato nella biblioteca di BernkastelKues, contiene la traduzione latina dell'opera fatta da Pier Candido Decembrio9 ; un'altra copia della versione decembriana è contenuta in un codice posseduto dalla biblioteca del Seminario Maggiore di Bressanone, ove Cusano fu vescovo per molti anni10 • Come ha dimostrato Giovanni Santinello, il codice di Bressanone dipende da quello della biblioteca cusaniana di Bemkastel-Kues, riportando il primo correzioni e annotazioni provenienti dall'altro 11 • Entrambi i codici contengono le glosse di Pier Candido Decembrio, spesso ricopiate dalla mano dello stesso Cusano. Tuttavia, Cusano non ha annotato tutte le copiose glosse decembriane alla Repubblica, ma solo una parte. Il dato della copiatura parziale è molto interessante perché permette di cogliere quali aspetti hanno colpito maggiormente l'interesse del pensatore tedesco. Delle glosse sino al V libro solo tre sono di Cusano, mentre nei libri successivi se ne contano 41 di sua mano: 30 glosse al libro VI (concentrate in particolare nella seconda anche M. Vegetti- P. Pissavino (a cura di), I Decembrio e la tradizione della Repubblica di Platone tra Medioevo e Umanesimo, Bibliopolis, Napoli 2005.

9. J. Marx, Verzeichnisder Handschrift-Sammlung, cit., p.166. 10. R. Danzer, Nikolaus von Knes in der Uberlieferungsgeschichte der lateinischen Literatur nach Ausweis der Lonooner Handschriften aus seinem Besitz, in «Mitteilungenund Forschungsbeitrage derCusanus-Gesellschaft», 4, 1964, p. 388; G. Santinello, Gl.osse di mano del Cusano, cit., p. 117. Come Cusano abbia avuto i due codici della Repubblica non è possibile dirlo con certeZ7.a, tuttavia il suo nome ricorre nella corrispondenza tra Francesco Pizzolpasso e Decembrio negli anni 1437-1439, negli anni in cui quest'ultimo sta lavorando alla versione latina dell'opera, di cui tiene costantemente informato Pizzolpasso. Dalla corrispondenza risulta che Decembrio non conosceva Cusano, ma la sua figura gli venga presentato nelle epistole da Pizzolpasso. Cfr. R. Sabbadini, Storia e critica dei testi latini, Battiato, Catania 1914, pp. 232-237; J. Koch, Nikolaus oon Knes und seine Umwelt, Winter, Heidelberg 1948, pp. 9-12. 11. Cfr. Santinello, Glosse di mano del Cusano, cit., p. 122.

29 metà); 2 glosse al libro VII; 1 glossa al libro VIII; 1 glossa al libro IX; 7 glosse al libro x12. Ci sembra importante sottolineare che Cusano abbia sentito l'esigen7.a di copiare solo quelle relative ai libri VI-X, con una particolare predilezione per quelle relative al VI libro che hanno un carattere più fìlosofico-speculativo e religioso 13: un chiaro segno degli interessi con cui si rivolgeva alla Repubblica. Tra esse vanno ricordate quelle relative al parallelo tra il Sole e il bene, sulla trascenden7.a del bene rispetto all'essere, e sulla sua capacità di conferire l'essere e l'essere conosciuto 14. A ciò va aggiunto che, se si esclude una annotazione frutto di un'incomprensione testuale, l'unica nota attribuibile originalmente a Cusano, ossia di cui lui non è copista ma autore, è quella riguardante l'identificazione del Sole con Dio 15• L'interesse morale, politico e filologico-umanistico del Decembrio lettore della Repubblica lascia ben poca traccia nel lavoro di Cusano, cosl come l'interesse cusaniano sembra molto diverso da quello essenzialmente pratico degli umanisti e da cui nasceva l'attenzione al tempo per l'opera di Platone 16 •

12. Cfr. ivi, p. 120. 13. Cfr. ivi, p. 123. 14. Il testo delle glosse è ora disponibili in ivi, pp. 112-145. 15. Cfr. ivi, p. 133, nota 3. Per il testo della annotazione cfr. ivi, p. 142: «nota dicitdeum Solem». L'unicaaltranotafruttodi unaglossaautonomadi Cusano è legata al VII libro e alla necessità dello studio dcli' aritmetica nella formazione del filosofo. Cfr. ivi, p. 143: «nota per numerorum intellectum ad nature nocionem pervenire». Un errore nella traduzione di Decembrio induce Cusano a intendere il numero come strumento per lo studio nella natura, quando invece Platone sta parlando della natura del numero. Cfr. Resp., 5251>-e. La nota sui numeri come strumenti di conoscen:za della natura, in quanto rappresenta un tema che ha ampi sviluppi nel pensiero cusaniano, dimostra che Cusano nei passaggi per lui più importanti è intervenuto personalmente.

16. Cfr. E. Garin, Ricerche sulle traduzioni di Platone nella prima metà ciel sec. XV, in Aa Vv., Medioevo e Rinascimento. Studi in onore di Bruno Nardi, Sansoni, Firenze 1955, voi. I, p. 347.

30

Cusano piuttosto è preso dagli aspetti metafisici del testo platonico e si concentra in particolare sulla concezione del bene attraverso la metafora del Sole presente nel VI libro. Come è noto, nella seconda metà del VI libro della Repubblica, attraverso l'uso di un'analogia, Platone colloca l'idea del bene in una posizione superiore rispetto alle altre idee 17 • Platone paragona la primazialità e l'azione dell'idea del bene rispetto al mondo delle forme a quella del Sole rispetto al mondo sensibile. Come il Sole è causa della visibilità degli oggetti in quanto attraverso la luce li rende visibili, così il bene è causa della intelligibilità delle idee in quanto le rende intelligibili. Il bene è pertanto la causa della conoscibilità delle idee. Tuttavia, la sua azione non limitata al solo piano gnoseologico, poiché il bene è causa anche ontologica delle idee in quanto fornisce realtà sostanziale agli intellegibili facendoli essere quello che sono. Come il Sole conferisce alle cose generate il principio della generazione, così il bene trasmette alle idee quei caratteri che le qualificano come tali, rendendole forme distinte dalle altre cose. Di qui il carattere più eminente del bene: in quanto causa dell'essere, l'idea del bene è al di là dell'essere, al di là dell'essen7.a, per dignità e poten7..a. Dalla lettura delle glosse si scopre, che sulla scorta dell'intetpretazione neoplatonica, la quale ha ampiamente discusso tali passaggi del testo platonico, che questi sono gli elementi che maggiormente hanno stimolato l'immaginazione fìlosofica di Cusano e che lo hanno portato ad una lettura teologica del VI libro della Repubblica con l'applicazione della metafora solare e l'attribuzione dei caratteri del Bene platonico a Dio 18•

17. Cfr. Platone, Resp., 507e-509e. 18. L'uso dell'analogia solare platonica, reinterpretata neoplatonicamente e teologicamente, è ricorrente nell'opera del cardinale. Cfr. De coni., II, XIII, 136, p. 133 (tr. it., p. 467): «Deus autem ipse infinitus sol intelligentiarum est, intelligentiae vero ut varia contractiora lumina rationum»; De beryl, 27,

31

Per cogliere ]'interpretazione data dal cardinale, approfondendone ]'originalità, bisogna concentrarsi su alcune deUe sue ultime opere, in particolare suUa Directio speculantis seu d,e non al,iud, sul Compendium e sul De apice theoriae 19 • La Directio speculantis, composta nell'inverno tra il 1462 e

il 1463, si sviluppa in forma dialogica attraverso ventiquattro capitoli a cui si aggiunge un'appendice contenente venti pro-

p. 30 (tr. it., p. 1183): «Plato in libro De re pubblica recipit Solem et eius attendit in sensibilibus virtutem et ex conformitate illius se elevat ad lucem intelligentiae intellectus conditoris»; De ven. sap., XXXIX, 124, p. 113 (tr. it., p. 1757): «Laudant non immerito cuncti magnum Platonem, qui de Sole ad sapientiam persimilitudinem ascendit»; Comp., I, 2, p. 4 (tr. it., p. 1913): «Ponas igitur Solem patrem esse sensibilis lucis, et in eius similitudine concipe deum patrem rerum lucem omni cognitione inaccessibilem, res autem omnes illius lucis splendores, ad quos se habet visus mentis sicut visus sensus ad lucem solis». Cfr. inoltre De dato, N, 108-111, pp. 79-82 (tr. it., pp. 637643); De quaer., II, 34, p. 24 (tr. it., p. 5.5.5); De ap. theor., 8, pp. 122-123 (tr. it., p. 1977). Cusano sembra rifiutare invece l'idea che le Forme e i numeri siano entità separate dai particolari sensibili. Cfr. C. D'Amico, Plato and Platonic Tradition, cit., p. 20. 19. L'opera ci è stata trasmessa grazie ad una copia manoscritta portata a termine il 6 Aprile del 1496 a Norimberga dall'umanista Hartmann Schede) (Miinchen Bayerische Staatsbibliothek, Clm 24848). Il manoscritto, ritrovato da Barach, direttore della biblioteca di Strasburgo, è stato edito solo nel 1888 da Obinger: cfr. J. Obinger, Die Gotteslehre des Nikolaus Cusanus, Schoningh, Miinster-Paderborn 1888, pp. 150-193. Nel 1944 Paul Wilpert, sulla base del lavoro precedentemente condotto da Ludwig Bauer, lo pubblicò come voi. XIII degli opera omnia cusaniana e nel 1950vi aggiunse Addenda et corrigenda per venire incontro alle molte imperfezioni del testo. Oggi possediamo un nuovo testimone dell'opera grazie al ritrovamento da parte di Klaus Reinhardt di un manoscritto nella Biblioteca capitolare di Toledo contenente, oltre a numerosi altri scritti cusaniani, una copia del testo risalente all'incirca al 1460 (Toledo, Biblioteca Capftulares, To 19-26). Il testo di Monaco è però più preciso di quello di Toledo, in quanto quest'ultimo contiene numerosi errori di copiatura, molto probabilmente a causa dell'ignoranza del copista sull'oggetto del suo lavoro. Cfr. D. Monaco, Deus T~ nitas, cit., pp. 21-30.

32 posizioni. Tre interlocutori si alternano nel porre domande al cardinale Cusano: l'abate Andrea Vigevio, fìne conoscitore di Platone e di Proclo; il futuro vescovo di Nicotera Pietro Balbo di Pisa, traduttore della Teo'logia platonica di Proclo e di altre opere dell'età antica e patristica; il medico portoghese Ferdinando Matim di Roritz, esperto di Aristotele20 • Il testo si apre individuando nella definizione l'elemento centrale della conoscenza: noi conosciamo le cose in quanto le defìniam21. L'elemento originale della teoria della conoscenza esposta da Cusano consiste nell'individuare nel non al,iud l'elemento cardine della defìnizione22. Ogni cosa è conoscibile in quanto è non altro che ciò che è: il cielo è non altro che cielo,

20. Sugli interlocutori del dialogo cfr. Nicolaus von Kues, Vom Nichtanderen, a cura di P. Wilpert, Meiner, Hamburg 1952, pp. 99-103; Nicolas de Cusa, Acerca de lo no-otro o de la definici6n que todo de.fine. Nuevo texto critico originai, intr. e tr. sp. di J.M. Machetta, testo critico e note a cura di C. D'Amico - M. D'Ascenso - A. Eisenkopf - J. G. Rios - J.M. Machetta K. Reinhardt - C. Rusconi - H. Schwaetzer, Editorial Biblos, Buenos Aires 2008, pp. 243-246; M. von Perger, Nichts .Anderes - Ein Fund des Cusanus auf der Namenssuche fiir das erste Prinzip aller Dinge, in «lntemationale Zeitschrift fiir Philosophie», 2, 2004, pp. 114-139. 21. Cfr. De non aliud, 1, pp. 3-4 (tr. it., p. 1447): «Nicolaus: Abs te igitur in primis quaero: quid est quod nos apprime facit scire? Ferdinandus: Definitio». 22. Se la definizione aristotelica è composta da almeno due predicati, ossia dall'indicazione del genere prossimo e della differen:za specifica, quella cusaniana ha nel non aliud il suo fulcro, il suo cardine essenziale. Inoltre se la definitio di matrice aristotelica pone il suo oggetto all'interno dell'orizzonte più comprensivo del genere per poi determinarlo e distinguerlo attraverso l'indicazione della sua differen:za specifica, quella cusaniana - in modo solo formalmente analogo alla prima- è strutturata secondo un doppio movimento: in primis pone l'oggetto all'interno dell'orizzonte assolutamente indefinito dell'aliud per poi, attraverso la poten:za della negazione data dal non, riportare l'oggetto presso di sé come sé stesso staccandolo dall'orizzonte del totalmente indeterminato e rivelandolo per quello che è. Sul non aliud come principio della definizionecfr. S. Dangelmayr, Gotteserkenntnisund Gottes-

33 l'altro è non altro che altro23• Tuttavia, tale capacità definitoria del non aliud non ha valore solo gnoseologico, ma anche ontologico24. Non solo sono conoscibili, ma le cose sono quello che sono in virtù del fatto che sono non altro che quello che sono. Ogni cosa è quello che è in quanto è non altro che sé stessa25 • Per illustrare il duplice valore, gnoseologico e ontologico della capacità definitoria del non aliud, Cusano utilizza la metafora della luce 26• Come la vista sensibile non vede nulla senza la

begriffin den philosophischen Schriften des Nikolaus oon Kues, Hain, Meisenheim a.GI. 1969, pp. 246-248. 23. Cfr. De non aliud, I, 1, p. 5 {tr. it., p. 1447): «Nicolaus: [ ... ] Quid enim responderes, si quis te "quid est aliud?" interrogaret? Nonne diceres: "non aliud quam aliud"? Sic, "quid caelum?"; responderes: "non aliud quam caelum". Ferdinandus: Utique veraciter sic respondere possem de omnibus, quae a me definiri expeterentur». Cfr. De non aliud, III, 10, pp. 7-8 (tr. it., p. 1457}: «Nam cum omne, quod quidem est, sit non aliud quam id ipsum, hoc utique non habet aliunde; a "non alio" igitur habet. Non igitur aut est aut cognoscitur esse id, quod est, nisi per "non aliud", quae quidem est eius causa, adacquatissima ratio scilicet sive definitio». 24. Cfr.C. Rusconi, Ladefinici6nquesedefineasimismayatodo,in Nicolas de Cusa, Acen:a de lo no-otro, cit., pp. 336-346. 25. Cusano prende le distan7.e dalla concezione platonica, contenuta nella VII Lettera {cfr. Platone, Epist., VII, 342b-344d), secondo la quale la definizione non attinge direttamente l'essenza, il quid, il "che cosa" della cosa definita. Cfr. De non aliud, XXII, 101, p. 1561: «Meministi, puto, Platonem negare quid rei definitionem attingere, quia quidditati circumponitur, uti etiam Proculus explanat. Unde non fit ita, cum ipsum "non aliud" se atque omnia defìnit. Non enim sic ipsum principium quidditativum defìnit, quasi qui lineis circumpositis triangularem determinat seu defìnitsuperfìciem, sed quasi superfìciem, quae trigonus dicitur, constituat». Secondo l'interpretazione del cardinale, a differen7.a della definizione platonica, il non aliud, in quanto principio quidditativo, e la definizione su di esso fondata non girano attorno al quid della cosa come se delimitassero la superficie della cosa dall'esterno, ma definendola la costituiscono dall'interno. 26. Oltre che Platone, qui il riferimento cusaniano è certamente lo PseudoOionigi; si vedano le molteplici citazioni in cui ricorre la metafora della luce,

34

luce e il colore o il visibile sensibile non sono altro che la tenninazione o definizione della luce sensibile, cosl la mente senza quella luce intelligibile che è il non al,iud non può conoscere alcuna creatura, la quale è quello che è in quanto partecipa della luce intelligibile che è il non al,iucP-7• Fermo restando le differenze, ossia principalmente che l'azione dell'idea delbene in Platone sembra esplicarsi sul solo piano del mondo intelligibile, come nella metaforizzazione solare platonica dell'idea del bene, per Cusano il non al,iud opera in modo duplice donando realtà sia gnoseologica sia ontologica alle cose. Tuttavia, Cusano sembra approfondire e cercare di chiarificare le ambiguità connesse all'idea del bene platonico - che ricordiamolo nel suo particolare statuto di principio dell'essere e della conoscenza, sembra porsi al di là delle essenze per dignità e potenza pur essendo a sua volta una idea - attraverso una sua reinterpretazione. Il non al,iud, infatti, non è solo causa dell'essere e dell'intelligibile, ma in quanto principio trascende tutte le cose da lui principiate. Il non aliud, infatti, si autodefinisce sia ontologicamente sia gnoseologicamente in quanto anche «il non altro è non altro che non altro». Grazie alla sua capacità di autodefinirsi il non altro supera anche l'idea di bene nella sua capacità di accennare al principio primo28 • Nel capitolo XXIII del De non al,iu. Nei molti, che non sono altro che apparizioni dello stesso Uno, il posse non è mai visto come è in sé, poiché esso in sé supera, trascende ogni chiare7.7_.a visibile ed è invisibile non per mancanza, ma per eccesso di lucore. Infatti, come la luce in sé complica tutti i visibili e supera la loro chiare7.7_.a e la loro belle7.za, così il posse in sé complica ogni sua successiva determinazione o apparizione, trascendendone ogni possibile bellezza e chiarezza51 •

«Et non videbis varia entia nisi apparitionis ipsius posse varios modos; quiditatem autem non posse variam esse, quia est posse ipsum varie apparens,,. 49. Cfr. De ap. theor., 8, p. 123 (tr. it., p. 1977): «Claritas vero lucis, ut in se est, visivam potentiam excellit. Non igitur videtur, uti est, sed in visibilibus se manifestat, in uno clarius, in alio obscurius. Et quanto visibile magis dare lucem repraesentat, tanto nobilius et pulchrius». 50. Cfr. De ap. theor., 19, p.131 (tr. it., p. 1987): «Et quia posse ipsum omne posse cum addito antecedit, non potcst necesse ncc nomi nari ncc scntiri ncc imaginari nec intelligi. Omnia enim talia id, quod per posse ipsum significatur, praeccdit, licet sit hypostasis omnium sicut lux colorum». 51. Cfr. De ap. theor., 8, p.123 (tr. it., p.1977): «Lux vero omnium visibilium claritatem et pulchritudinem complicat et excellit».

42

3. Il Parmenide Al cardinale si deve, quale mecenate e committente, la prima versione latina del Parmenide di Platone; Giovanni Andrea Bussi nel prologo alla sua edizione del Didascal.ico di Apuleio ricorda che fu proprio il cardinale a volere fortemente la traduzione del dialogo platonico52 • Dopo il suo arrivo a Roma il 30 settembre 1458 il cardinale commissionò la traduzione a Giorgio da Trebisonda detto il Trapezunzio, che lavorò concludendola e componendo la dedica a Cusano presente sul manoscritto probabilmente tra l' 11 gennaio 1459 e il 30 settembre del medesimo anno53. Il cardinale ricevette la versione sicuramente non prima del mese di giugno quando ormai aveva concluso il De principio (9 giugno 1459) in cui è costante il riferimento a Platone, ma senza alcuna citazione diretta al testo platonico, bensì sempre attraverso il Commento al. Parmenide di Proclo54 •

52. Cfr. G.A. Bussi, Prefazioni alle edizioni di Sweynheym e Pannartz, cit., p. 18. In realtà il Didascalico è oggi attribuito ad Alcinoo.

53. Cfr. I. Ruocco, Introduzione, in Id. (a cura di), Il Platone latino. Il Parmenule: Giorgio di Trebisonda e il cardinale Cusano, Olschki, Firen7.C 2003, p. 9. Una traduzione che, vista l'esistenza di un solo testimone, non ebbe diffusione. 54. Tale cronologia è stata proposta da Monfasani a correzione di quella proposta in precedenza da Klibansky che indicava invece come datazione il 1450-51. Cfr. J. Monfasani, GeorgeofTrebizond. A Biography and a Study of His Rhetoric and Logie, Brill, Leiden 1976, pp. 161-170; R. Klibansky, Plato's Parmenides in the Middle Ages and the Renaissance. A Chtzt1ter in the Histo,y of Platonic Studies, in «Medieval and Renaissance Studies», 1, 1943, pp. 281-330. In realtà già il famoso storico della tradizione platonica aveva avanzato dei dubbi su tale datazione rilevando come tra il 1450/51 e la composizione del De non aliud non ci siano riferimenti diretti nell'opera di Cusano al testo platonico. La nuova datazione è stata poi accettata anche dallo stesso Klibansky: cfr. la prefazione a Plato's Parmenides in the Middle Ages and the Renaissance, in R. Klibansky, The Continuity of the Platonic

43 La traduzione del Parmenide platonico, scoperta da Raymond Klibansky nel 1942 e contenuta nel Codice 6021 della Biblioteca Guarnaci di Volterra, rappresenta l'unico testimone della prima versione latina integrale del testo platonico, antecedendo di almeno cinque anni quella ficiniana55 • Sino ad allora il dialogo era conosciuto in Occidente attraverso la traduzione del Commento al Parmenide di Proclo fatta da Guglielmo di Moerbeke che si interrompe alla fine della I ipotesi: il testo era dunque noto solo in forma indiretta e in maniera incompleta. Lo stesso Cusano, che già in anni giovanili aveva avuto un primo contatto coi testi di Proclo, a partire dal 1450-1455 ebbe a sua disposi7Jone il testo del commentario procliano annotandolo a più riprese e, a partire dal De beryllo (1458), citandolo più volte56 • Pertanto, fu merito di Cusano se la versione

Tradition during the Middle Ages. Outlines of a Corpus Platonicum medii aevi, Kraus, Miinchen 1981, pp. V-IX. 55. La traduzione è conservata nel codice Volterranus 6021, ff. 61r-81v; ora è edita in I. Ruocco {a cura di), Il Platone latino, cit., pp. 35-84. Sulla scoperta della traduzione cfr. R. Klibansky, Plato's Pannenidesin the Middle Ages and the Renaissance, cit Sulle traduzioni pre-ficiniane delle opere platoniche cfr. E. Garin, Ricerche sulle traduzioni di Platone, cit. 56. Un giovanile contatto con i testi procliani è attestato dagli estratti di mano cusaniana contenuti nell'attuale codice Argentoratensis bibliothecae Universitatis 84 e editi ora in R. Haubst, Die Thomas- and Proklos-Exzerpte des "Nicolaus Treverensis" in Codicillus Strassburg 84, in «Mitteilungen und Forschungsbeitrage der Cusanus-Gesellschafb,, 1, 1961, pp. 17-51. Il primo a richiamare l'attenzione su questi estratti è stato E. Vansteenberghe, Quelques lectares de Jeunesse de Nicolas de Caes d'après un manuscrit inconnu de sa bibliothèque, in «Archives d'histoire doctrinale et littéraire du Moyen Age», 3, 1928, pp. 275-284. La conoscen7.a da parte di Cusano del Commento al Parmenide di Proclo è attestata dalle note a margine di suo pugno presenti nei codici Vaticanus Latinus 3074 e Codex Cusanus 186, di cui entrò in possesso negli anni 1450-1455. Cfr. C. Steel, lntroduction, in Proclo, Commentaire surle Pannénidede Platon, tr. fr. di G. de Moerbeke, a cura di C. Steel, Brill, Leiden 1982, voi. I, pp. 12-17.

44

parziale medievale e quelia diretta e completa umanistica del Parmenide furono introdotte in Italia'>7. NelI'opera cusaniana una prima menzione del Parmenide di Platone è presente nel sermone Maria aptimam partem elegit del 15 agosto 144658 • In questo sermone Platone è accostato a Boezio e a Dionigi Areopagita quale sostenitore di una concezione dell'Uno inteso come necessarium, affinché i molti siano, e allo stesso tempo come su.perextiltatum, in quanto al di là dei molti, ossia gli viene attribuita una visione dell'Unum di stampo sostanzialmente neoplatonica. Cusano afferma esplicitamente la corrispondenza tra la dottrina cristiana e quelia dei seguaci del Parmenide, che egli chiama i "platonici", elencando come punti di contatto: l'idea che l'Uno sia l'origine di ogni cosa; l'assoluta necessità delI'Uno, causa e ragione di tutto, la visione delI'Uno come complicatio omnium in quanto causa di ogni cosa59 • Si tratta di una interpretazione di Platone e del Parmenide ribadita e approfondita ulteriormente nell'Apologia >88• Tuttavia, Pareyson chiarisce come tale potenza non abbia nulla a che fare con la concezione aristotelica della potenza, come ciò che deve diventare atto, che si muove per attuarsi, piuttosto il suo atto è la sua potenza e la sua potenza è il suo atto. Si tratta di una concezione plotiniana che trova eco in Cusano e precisamente nel suo tentativo di pensare il principio come possest. Per Pareyson pensare l'originario come libertà significa conferire il primato alla categoria della realtà, perché se l'essere ha il suo principio nella pura libertà allora non è né necessario né possibile, ma è dono, elargizione gratuita e non predeterminata da nulla, nemmeno dalla poten7.a89• Tuttavia, qui Cusano sembra fornire spunti di riflessione diversi e ulteriori rispetto a quelli di Pareyson, capaci di permettere un approfondimento e sviluppo ulteriore. Cusano, approfondendo il terna della libertà divina attraverso l'idea del passe - slegando pertanto completamente il Principio da.li'essere e dall'attualità a cui era legato con il precedente nome divino di possest - ripensa radicalmente il concetto di potenza, conferendo il primato alla categoria della possibilità piuttosto che a quella della realtà00 • Non si pensi che Plotino o Cusano disegnino il perimetro speculativo all'interno del quale si muova la riflessione pareysoniana. Cosa aggiunge o modifica Pareyson dell'ontologia neoplatonica? Con Pascal e Kierkegaard, ma soprattutto con

88. Cfr. L. Pareyson, Essere libertà ambiguità, cit., p. 41. 89. lvi, pp. 44, 80. Sulla centralità della categoria della realtà in Pareyson

cfr. R. Serpytytè, Realtà e negatività: Pareyson tra Heidegger e Gadamer, in «Annuario filosofico», 32, 2017, pp. 52-67. 90. Cfr. G. Santinello, Novità nel pensiero del tardo Cusano, in L. Hagemann - R. Glei (a cura di), En kai plethos. Einheitund Vielheit. Festschrift for Karl Bormann zum 65. Geburtstag, Echter, Wiirzhurg 1993, pp. 161-173; S. Mancini, La sfera infinita, cit., pp. 269-270; Id., Congetture su Dio, cit., pp.103-164; D. Monaco, Act andPotency in Cusanus' Later Thought, cit.

147

l'ultimo Schelling, Pareyson innesta l'idea di una frattura ontologica, causata dalla positività e radicalità del male: il mondo non è più semplicemente una manifestazione del divino. L'ultimo Schelling con la sua idea di estasi della ragione, aprendo a una filosofia positiva, diventa l'anello di congiunzione tra neoplatonismo ed ermeneutica dell'esperienza di fede cristiana. La lettura pareysoniana è particolarmente interessante e originale perché suggerisce una lettura di Cusano che va oltre le maglie della storiografia dominante secondo la quale il nome di Cusano è accostato a quello di Proclo e di Dionigi. Pareyson invece sa cogliere come teoreticamente il pensiero cusaniano sia più affine a quello plotiniano che a quello di questi due autori, che pur costituiscono sue fonti imprescindibili. Il pensiero cusaniano andrebbe teoreticamente e topologicamente accostato non a quello di Proclo, dunque, con il suo tentativo di colmare tutti i vuoti attraverso mediazioni e gradi intermedi, né Dionigi con la sua celebrazione del silenzio contemplante e dell'alterità dell'Uno, ma a quello di Plotino con la sua idea di abissalità e libertà dell'Uno e la sua visione del carattere fontale e inesauribile del Principio.

149

Bibliografia

1. Fonti Edizione critica delle opere di Nicolò Cusano Apowgia doctae ignorantiae, a cura di R. Klibansky, in Nicolai de Cusa Opera omnia, iussu et auctoritate Academiae Litterarum Heidelbergensis ad codicum 6dem edita, vol. II, Meiner, Hamburg 1932 (20072). Compendium, a cura di B. Decker - K. Bormann, in Nicolai de Cusa Opera omnia, vol. XI/3, Meiner, Hamburg 1964. Cribratio Alkorani, a cura di L. Hagemann, in Nicolai de Cusa Opera omnia, vol. VIII, Meiner, Hamburg 1986. De aequal,itate, a cura di H. G. Senger, in Nicolai de Cusa Opera omnia, vol. X/1, Meiner, Hamburg 2001. De apice theoriae, a cura di R. Klibansky- H. G. Senger, in Nicolai de Cusa Opera omnia, vol. XII, Meiner, Hamburg 1982. De beryllo, a cura di H. G. Senger - K. Bormann, in Nicolai de Cusa Opera omnia, vol. XI/1, Meiner, Hamburg 1988. De concordantiacatholica, a cura di G. Kallen, in Nicolai de Cusa Opera omnia, vol. XIV/1-4, Meiner, Hamburg 1959-1968.

150

De coniecturis, a cura di J. Koch - K. Bonnann - G. H. Senger, in Nicolai de Cusa Opera omnia, voi. III, Meiner, Hamburg 1972. De dato patris luminum, a cura di P. Wilpert, in Nicolai de Cusa Opera omnia, voi. N, Meiner, Hamburg 1959. De Deo abscondito, a cura di P. Wilpert, in Nicolai de Cusa Opera omnia, voi. N, Meiner, Hamburg 1959. De docta ignorantia, a cura di E. Hoffmann - R. Klibansky, in Nicolai de Cusa Opera omnia, voi. I, Meiner, Leipzig 1932 (2014 2). Defùiatione Dei, a cura di P. Wilpert, in Nicolai de Cusa Opera omnia, voi. N, Meiner, Hamburg 1959. De genesi, a cura di P. Wilpert, in Nicolai de Cusa Opera omnia, voi. N, Meiner, Hamburg 1959. De pace fidei, a cura di R. Klibansky - H. Bascour, in Nicolai de Cusa Opera omnia, voi. VII, Meiner, Hamburg 1959 (19702). De possest, a cura di R. Steiger, in Nicolai de Cusa Opera omnia, voi. Xl/2, Meiner, Hamburg 1973. Tu quis es, a cura di K. Bonnann- A. D. Riemann, in Nicolai

de Cusa Opera omnia, voi. X/2b, Meiner, Hamburg 1994. De quaerendo Deum, a cura di P. Wilpert, in Nicolai de Cusa Opera omnia, voi. N, Meiner, Hamburg 1959. De theologicis complementis, a cura di H. D. Riemann - K. Bormann, in Nicolai de Cusa Opera omnia, voi. X/2a, Meiner, Hamburg 1994. De venatione sapientiae, a cura di R. Klibansky- H. G. Senger, in Nicolai de Cusa Opera omnia, voi. XII, Meiner, Hamburg 1982.

151

De visione Dei, a cura di A. D. Riemann, in Nicolai de Cusa Opera omnia, vol. VI, Meiner, Hamburg 2000. DialogusDe ludo g"lobi, a cura di G. H. Senger, in Nicolai de Cusa Opera omnia, voi. IX, Meiner, Hamburg 1998. Directw speculantis seu de non al,iud, a cura di L. Baur- P. Wtlpert, in Nicolai de Cusa Opera omnia, vol. XIII, Meiner, Leipzig 1944. EpistulaadloannemdeSegobia,a curadiR. Klibansky- H. Bascour, in Nicolai de Cusa Opera omnia, vol. VII, Meiner, Hamburg 1959. Idiota de sapientia, a cura di R. Steiger, in Nicolai de Cusa Opera omnia, vol. V, Meiner, Hamburg 1983. Idiota de mente, a cura di R. Steiger, in Nicolai de Cusa Opera omnia, vol. V, Meiner, Hamburg 1983. Idiota de staticis experimentis, a cura di L. Baur, in Nicolai de Cusa Opera omnia, vol. V, Meiner, Hamburg 1983. Opuscula bohemica, a cura di S. Nottelmann - H. G. Senger, in Nicolai de Cusa Opera omnia, vol. XV/1, Meiner, Hamburg 2014. Opuscula ecdesiastica, a cura di H. G. Senger, in Nicolai de Cusa Opera omnia, voi. XV/2, Meiner, Hamburg 2008. Sermones I (1430-1441). Fasciculus 1: sermones I-N, a cura di R. Haubst - M. Bodewig - W. Kriimer, in Nicolai de Cusa Opera omnia, vol. XVl/1, Meiner, Hamburg 1970. Sermones I (1430-1441). Fasciculus 2: sermones V-X, a cura di R. Haubst - M. Bodewig - W. Kriimer, in Nicolai de Cusa Opera omnia, vol. XVl/2, Meiner, Hamburg 1973. Sermones I (1430-1441). Fasciculus 3: sermones V-X, a cura di R. Haubst - M. Bodewig, in Nicolai de Cusa Opera omnia, vol. XVl/3, Meiner, Hamburg 1977.

152 Sernwnes I (1430-1441), Fasciculus 4:semwnes XI-XXI, a curadi R. Haubst - M. Bodewig, in Nicolai de Cusa Opera omnia, voi. XVI/4, Meiner, Hamburg 1984. Semwnes II (1443-1452). Fasciculus 1: semwnesXXVII-XXXIX, a cura di R. Haubst - H. Schnarr, in Nicolai de Cusa Opera omnia, vol. XVll/1, Meiner, Hamburg 1983. Sernwnes II (1443-1453). Fasciculus 2: sermones XL-XLVIII, a cura di R. Haubst - H. Schnarr, in Nicolai de Cusa Opera omnia, voi. XVIl/2, Meiner, Hamburg 1991. Sernwnes II (1443-1452). Fasciculus 3:semwnes XLIX-LVI, a cura di R. Haubst - H. Schnarr, in Nicolai de Cusa Opera omnia, voi. XVIl/3, Meiner, Hamburg 1996. Sernwnes II (1443-1452). Fasciculus 4: sermones LVII-LXI, a cura di H. Schnarr, in Nicolai de Cusa Opera omnia, voi. XVIl/4, Meiner, Hamburg 2001. Sernwnes II (1443-1452). Fasciculus 5: semwnes LXII-LXXV, a cura di M.-A. Aris - H. Hein - H. Schnarr, in Nicolai de Cusa Opera omnia, voi. XVIl/5, Meiner, Hamburg 2006. Sermones II (1443-1452). Fasciculus 6: sennones LXXXVICXXI, a cura di H. Hein - H. Schnarr, in Nicolai de Cusa Opera omnia, vol. XVll/6, Meiner, Hamburg 2006. Sermones III (1452-1455). Fascicul,us 1: sermones CXXII-CXL, a cura di R. Haubst - H. Pauli, in Nicolai de Cusa Opera omnia, voi. XVlll/1, Meiner, Hamburg 1995. Semwnes III (1452-1455). Fasciculus2: CXLI-CLX, a cura di H. Pauli, in Nicolai de Cusa Opera omnia, vol. XVIll/2, Meiner, Hamburg 2001. Sernwnes III (1452-1455). Fasciculus3: CLXI-CLXXV, a cura di S. Donati- I. Mandrella- H. Schwaetzer, in Nicolai de Cusa Opera omnia, vol. XVIll/3, Meiner, Hamburg 2003.

153

Semwnes III (1452-1455). Fasciculus 4: sermones CLXXVICXCII, a cura di S. Donati - H. Schwaetzer- F.-B. Stammkotter, in Nicol.ai de Cusa Opera omnia, voi. XVIIl/4, Meiner, Hamburg 2005. Sermones III (1452-1455). Fasciculus 5: sermones CXCIIICCIII, a cura di S. Donati - I. Mandrella, in Nicol.ai de Cusa Opera omnia, voi. XVlll/5, Meiner, Hamburg 2005. Sermones N (1455-1463). Fasciculus 1: sermones CCN-CCXVI, a cura di K. Reinhardt - W. A. Euler, in Nicolai de Cusa Opera omnia, voi. XIX/1, Meiner, Hamburg 1996. Sernwnes N (1455-1463). Fasciculns 2: sernwnes CCXVIICCXXXI, a cura di M.-A. Aris, in Nicol.ai de Cusa Opera omnia, voi. XIX/2, Meiner, Hamburg 2001. Sernwnes IV (1455-1463). Fascicu"lus 3: semwnes CCXXX.11CCXLV, a cura di W. A. Euler- H. Schwaet7.er, in Nicol.ai de Cusa Opera omnia, voi. XIX/4, Meiner, Hamburg 2002. Sennones N (1455-1463). Fasciculus 4: sernwnes CCXLVICCLVII, acuradi I. Mandrella-H. D. Riemann, inNicolai de Cusa Opera omnia, voi. XIX/5, Meiner, Hamburg 2004. Semwnes N (1455-1463). Fascicu"lus 5: sermones CCLVIIICCLXVII, a cura di H. D. Riemann - H. Schwaet7_.er- F.B. Stammkotter, in Nicol.ai de Cusa Opera omnia, voi. XIX/6, Meiner, Hamburg 2005. Semwnes N (1455-1463). Fasciculus 6: semwnes CCLXVIIICCLXXXII, a cura di H. D. Riemann, in Nicol.ai de Cusa Opera omnia, voi. XIX/6, Meiner, Hamburg 2005. Semwnes N(1455-1463). Fasciculus 7:semwnes CCLXXXIIICCXCIII, a cura di S. Donati- H. D. Riemann, in Nicolaide Cusa Opera omnia, vol. cit, XIX/7, Meiner, Hamburg 2005. ScriptamathemoJ:ica, a cura di M. Folkerts, in Nicolai de Cusa Opera omnia, voi. XX, Meiner, Hamburg 2010.

154

Altre edizioni degli scritti di Nicolò Cusano e traduzioni

P. Arfè, Apuleius. Herrnes Trismegistus. Aus Codex. Bruxellensis 1054-56, Winter, Heidelberg 2004. L. Baur, NicoÙlus Cusanus und Ps. Dionysius im Lichte der 'Zi.tate und Randhemerkungen des Cusanus, Winter, Heidelberg 1941. H. Boese, Wilhelm oon Moerbeke aÙ; Obersetzer der « Stoicheiosis theowgike» des Proclus, Bitsch, Heidelberg 1985.

K. Bonnann, Die Exurpte und Randnoten des Nikol,aus oon K.ues zu clen lateinischen Obersetzungen der Proclus-Schrif ten. Expositio in Pannenidem Platonis, Winter, Heidelberg 1986. Id., Die Randnoten des Nikol,aus von Kues zur lateinischen Obersetzung des pÙltonischen "Pannenides" in der Handschrift Volterra, Biblioteca Guarnacci 6021, in J. Helmrath - H. Muller- H. Wolff (a cura di), Studien zum 15. Jahrhundert. Festschrift far E. Meuthen, voi. I, O]denbourg, Munchen 1994, pp. 331-340. Nicolò Cusano, Scritti filosofici, a cura di G. Santinello, 2 voli., Zanichelli, Bologna 1965. Id., Vom Nichtanderen, a cura di P. Wilpert, Meiner, Hamburg 1952. Id., Acerca de ÙJ no-otro o de la definici6n que todo define. Nueoo texto critico originai, intr. e tr. sp. di J.M. Machetta, testo critico e note a cura di C. D'Amico - M. D'Ascenso A. Eisenkopf- J. G. Rios - J.M. Machetta- K. Reinhardt C. Rusconi - H. Schwaetzer, Editorial Biblos, Buenos Aires 2008. Id.,Denon aliud. Nichtsanderes, a cura diK. Reinhardt- J.M. Machetta- H. Schwaetzer, Aschendorff, Munster 2010.

155

Id., Operefilosofiche, teowgiche e matematiche, a cura di E. Peroli, Bompiani, Milano 2017. S. Frost, Nikolaus von Kues und Meister Eckhart. Rezeption

im Spiegel der Marginalien zum Opus tripartitu.m Meister Eckharts, Aschendorff, Miinster 2006. R. Haubst, Die Thomas- u.nd Prokws-Exz.erpte des "Nicofuu.s

Treverensis" in Codicillu.s Strassburg 84, in «Mitteilungen und Forschungsbeitrage der Cusanus-Gesellschaft», 1, 1961, pp. 17-51. Id., Marginalien des Nikofuu.s von Kues zu. Abefurd, in Petrus Abaefurdm (1079-1142). Person, Werku.nd Wirku.ng, a cura di R. Thomas, Paulinus, Trier 1980, pp. 287-296.

J.

Koch, Kritisches Verzeichnis der Londoner Handschriften aus dem Besitz des Nikol,a,u.s von Ku.es, in «Mitteilungen und Forschungsbeitrage der Cusanus-Gesellschaft», 3, 1963, pp. 16-100.

P. Lucentini, Le annotazioni di Nicol,a, Cusano all,a, Clavis Physicae, in Id., Pfutonismo medievale. Contributi per /,a storia dell'eriugenismo, La Nuova Italia, Firen7_.e 19802, pp. 77-109. Id., Le gwsse al libro I del De divisione naturae nel Codice Brit. Mu.s. Addit. 11035, in Id., Pfutonismo medievale. Contributi per /,a storia dell'eriugenismo, La Nuova Italia, Firenze 19802, pp. 113-124.

E. Meuthen (a cura di), Acta Cu.sana. Quellen zur Lebensgeschichte des Nikol,a,u.s von Ku.es, voi. I, fasc.1-4, Meiner, Hamburg 1976-2000. T. Pindl-Biichel, Die Exzerpte und Randnoten des Nikol,a,u.s oon Kues zu den Schriften des Raimundm Lullu.s, Winter, Heidelberg 1990.

156

U. Roth, Die Exz.erptensammlung aus Schriften d,es Raimundus Lullus im Codex Cusanus 83, Winter, Heidelberg 1999. G. Santinello, Glosse di mano del Cusano alla Repubblica di Platone, in «Rinascimento», XX, 1969, pp. 117-145. H.G. Senger, Die Exz.erpte und Randnoten d,es Nikolaus von K.ues zu den lateinischen Obersetzungen der Proclus-Schrif ten. Theologia Platonis - Elementatio theologica, Winter, Heidelberg 1986.

E. Vansteenberghe, Autour de la docte ignorance. Une controverse sur la Théologie Mystique au XV Siècle, Achendorff, Munster 1910. Id., Le "De ignota litteratura" de Jean Wenck de Herrenberg contre Nicolas de Cuse, Aschendorff, Munster 1910.

Opere di Werner Beierwaltes Eine Refiexion zum Geist-Begriff des Proklos, «Archiv fùr Geschichte der Philosophie», 43, 1961, pp. 119-127. Philosophische Marginalien zu Proklos-Texten, «Philosophische Rundschau», 11, 1963, pp. 49-90. Deus oppositio oppositorom. Nicolaus Cusanus, De visione Dei XIII, in «Salzburger Jahrbuch fur Philosophie», 8, 1964, pp. 175-185. Proklos. Grundzuge seiner Metaphysik, Klostermann, Frankfurt a.M. 1965, II ed. ampl 1979 (tr. it. di N. Scotti, Proclo. I fondamenti della sua metafisica, Vita e Pensiero, Milano 1988). Plotin. Ober Ewigkeitund7,eit (Enneade III 7). Obersetzt, eingeleitet und kommentiert, Klostermann, Frankfurt a.M. 1967 (tr. it. di A. Trotta, Eternità e Tempo, Plotino, Ennea-

157

de III 7. Saggio introduttivo, testo, con traduzione e commentario, Vita e Pensiero, Milano 1995). Cusanus und Proclus. Zum neuplatonischen Ursprung des non aliud, in G. Santi.nello (a cura di), Nicoli> Cusano agli inizi del mondo moderno, Atti del Congresso internazionale in occasione del V centenario della morte di Nicolò Cusano, Bressanone, 6-10 settembre 1964, Sansoni, Firenze 1970, pp.138-140. Platonismus und Idealismus, Klostennann, Frankfurt a.M. 1972, 20042 (tr. it. di E. Marmiroli, Platonismo e idealismo, Il Mulino, Bologna 1987). Andersheit. Zur neuplatonischen Struktur einer Problemgeschichte, in Le Néoplatonisme, Éditions du Centre National de la Recherche Scienti6.que, Paris 1971, pp. 365-372. Reflexion und Einung. Zur Mystik P"lotins, in W. Beieiwaltes H.U. von Balthasar-A.M. Haas, Grundfragender Mystik, Einsiedeln, Freiburg i.Br. 1974, pp. 7-36. P"lotins Metaphysik des Lichtes, in C. Zintzen (a cura di), Die Philosophie des Neuplatonismus, Wissenschaftliche Buchgesellschaft, Darmstadt 1977, pp. 75-117. Identitiit und Differenz. Zum Prinzip cusanischen Denkens, Rheinisch-Westfàlische Akademie der Wissenschaften, Opladen 1977; ora in Id., Identitiitund Differenz, Klostermann, Frankfurt a.M. 1980, pp. 105-143 (tr. it. di S. Saini, Identità e differenza come principio del pensiero cusaniano, in Identità e differenza, Vita e Pensiero, Milano 1989, pp. 145-173 e pp. 365-378). Visio absoluta Reflexion als Grundzug des gottlichen Prinzips bei Nicolans Cusanus, Sitzungsberichte der Heidelberger Akademie der Wissenschaften, phil.-hist. Klasse, Heft 1, Heidelberg 1978; poi in W. Beierwaltes, Identitiit und Dif

158

ferenz, Klostennann, Frankfurt a.M. 1980, pp. 144-175 (tr. it. di S. Saini, Visio absoluta Riflessione assolnta in Cusano, in Identità e differenza, Vita e Pensiero, Milano 1989, pp. 174-207). Subjektivitiit, Schopfertum, Freiheit. Die Philosophie der Renaissance zwischen Tradition und neuzeitlichem Bewusstsein, in Aa. Vv., Der Obergang zur Neuzeitund die Wirkung van Trnditionen., Vandenhoeck & Ruprecht, Gottingen, 1978, pp. 15-31; ora in W. Beierwaltes, Catena aurea, Klostennann, Frankfurt a.M. 2017, pp. 361-379. IdentitiitundDijferenz, Klostennann, Frankfurt a.M.1980 (tr. it. di S. Saini, Identità e differenza, Vita e Pensiero, Milano 1989). Oberdie Cusanus-Ausgabe, in M. Meiner, Ceterum censeo ... Bemerkungen zur Aufgabe und Tiitigkeit eines philosophischen Verlegers. Richard Meiner zum 8. April 1983, Meiner, Hamburg 1983, pp. 26-30. Denken des Einen. Studien zum Neuplatonismus und dessen Wirkungsgeschichte, Klostennann, Frankfurt a.M. 1985 (tr. it. di L.M. Gatti, Pensare l'Uno. Studi sulla.filosofia neoplatonica e sulla storia dei suoi influssi, Vita e Pensiero, Milano 1991). Einheitund Cleichheit. Eine Fragestellung im Platonismus van Chartres und ihre Rezeption durch Nicoùms Cusanus, in Id.,Denkendes Einen, Klostennann, Frankfurta.M.1985, pp. 368-384 (tr. it. di L.M. Gatti, Unità e Uguaglianza. Una formulazione del problema nel platonismo di Chartres e la sua recezione attraverso Niccow Cusano, in W. Beierwaltes, Pensare l'Uno. Studi sulla .filosofia neoplatonica e sulla storia dei suoi influssi, Vita e Pensiero, Milano 1991, pp. 315-328).

159

All-Einheit und Einung. Zu Plmins "Mystik" und deren Voraussetzungen, in D. Henrich (a cura di), All-Einheit. Wege eines Gedankens in Ost und W~, Klett-Cotta, Stuttgart 1985, pp. 58-72. Das Seiende Eine. Zur neuplatonischen lnterpretation der zweiten Hypothesis des platonischen Parmenides: das Beispiel Cusanus, in G. Boss - G. Seel (a cura di), Proclus et son influence, Grand Midi, Ziirich 1987, pp. 2B7-297; rip. in W. Beierwaltes, Procliana. Spiitantikes Denken undseine Spuren, Klostennann, Frankfurt a.M. 2007, pp. 215-222. Die Cusanus-Ausgahe. Nicolai de Cusa Opera Omnia iussu et

auctoritate Academiae Litterarum Heidelhergensis ad codicum fidem edita, in «Jahrbuch der Heidelberger Akademie der Wissenschaften», 1987, pp. 101-106. Eriugena und Cusanus, in Id. (a cura di), Eriugena redivivus. Zur Wirkungsgeschichte Eriugenas im Mittelalterund im Obergang zur Neuzeit. Vortrage des V. lnternationalen Eriugena-Colloquiums. Wemer-Reimers-Stiftung Bad Homburg, 26-30, August 1985, Abhandlungen derHeidelberger Akademie der Wissenschaften, phil.-hist. Klasse, Heft 1, Heidelberg 1987; rip. in vers. ampl. in Id., Eriugena. Grundzuge seines Denkens, Klostennann, Frankfurt a.M.1994, pp. 266-312 (tr. it. di E. Peroli, Eriugenae Cusano, in W. Beierwaltes, Eriugena. I fondamenti del suo pensiero, Vita e Pensiero, Milano 1998, pp. 295-344).

Visio facialis. Sehen ins Angesicht. Zur Coincidenz des endl,ichen undunendl,ichen. Blicks bei Cusanus, Sitzungsberichte der Bayerischen Akademie der Wissenschaften, phil.hist. Klasse, Heft 1, Miinchen 1988; rip. in vers. abbreviata in «Mitteilungen und Forschungsbeitrage der CusanusGesellschaft», 18, 1989, pp. 91-124; e in vers. integrale in W. Beierwaltes, Fussnoten zu Plato, Klostennann, Frankfurt a.M. 2010, pp. 181-231.

160

Pensiero dell'Uno, Guida, Napoli 1989. Einfiihnmg, in Plotin, Geist - Ideen - Freiheit, Meiner, Hamburg 1990, pp. XI-XLII. Il paradigma neoplatonico nell'interpretazione di Platone, Istituto Suor Orsola Benincasa, Napoli 1991; rip. in G. Reale (a cura di), Verso una nuova immagine di Platone, Vita e Pensiero, Milano 1992, pp. 43-69. SellJsterkenntnis und Etfahrung der Einheit, Klostennann, Frankfurt a.M. 1991 (tr. it. di A. Trotta, Autoconoscenza ed esperienza dell'Unità, Vita e Pensiero, Milano 1995). "EPEKEINA". Eine Anmerkung zu Heideggers Platon-Rezeption, in L. Honnefelder - W. Schussler (a cura di), T'ranszendenz. 'Zn einem Grundwort der klassischen Metaphysik, Schoningh, Paderborn-Miinchen-Wien-Ziirich 1992, pp. 39-55; ora in W. Beierwaltes, Fussnoten zu Plato, Klostennann, Frankfurt a.M. 2010, pp. 371-388. Pwtino. Un cammino di liberazione verso l'interiorità, l,o Spirito e l'Uno, tr. it. di E. Peroli, Vita e Pensiero, Milano 1993. Eriugena. Grundzuge seines Denkens, Klostennann, Frankfurt a.M. 1994 (tr. it. di E. Peroli, Eriugena. I fondamenti del suo pensiero, Vita e Pensiero, Milano 1998). Eriugena. Phiwsophie im .fruhen Mittelalter, in «Einsichten. Forschung an der Ludwig-Maximilians-Universitat Miinchen», 1, 1995, pp. 22-26. Heideggers Riickgang zu den Griechen, Verlag der Bayerischen Akademie der Wissenschaften, Miinchen 1995; ora in W. Beierwaltes, Fussnoten zu Plato, Klostennann, Frankfurt a.M. 2010, pp. 345-370 (tr. it. di E. Peroli, Il ritorno di Heidegger ai greci, in «Annuario 6Iosofìco», 12, 1996, pp. 53-77).

161 Unity and Trinity in Dionysius and Eriugena, in Aa Vv., Neoplatonica. Studies in the Neoplatonic Tradition. Proceedings ofthe Dublin Conference on Neoplatonism, University of Dublin Press, Dublin 1994, pp. 1-20. Heideggers Gelassenheit, in R. Enskat (a cura di), Amicus Plato magis amica veritas, de Gruyter, Berlin-N ew York 1998, pp. 5-3.5; ora in W. Beierwaltes, Fussnoten zu Plato, Klostermann, Frankfurt a.M. 2010, pp. 389-426. Der verborgene Gott, Trierer Cusanus-Lecture, Heft 4, Trier 1997; rip. in W. Beierwaltes, Platonismus im Christentum, Klostermann, Frankfurt a.M.1998, pp. 130-171 (tr. it. di A. Trotta, Il Dio nascosto: Dionigi e Cusano. Un episodio dell'incontro tra cristianesimo e platonismo, in «Annuario 6.losofìco», 14, 1998, pp. 7-24; poi tr. it. di M. Falcioni, Il Dio nascosto. Dionigi e Cusano, in W. Beierwaltes, Platonismo nel cristianesimo, Vita e Pensiero, Milano 2000, pp. 153-202).

Platonismus im Christentum, Klostermann, Frankfurt a.M. 1998, III ed. ampl. 2013 (tr. it. di M. Falcioni, Platonismo nel cristianesimo, Vita e Pensiero, Milano 2000). Causa sui. Pl.otins Begriffdes Einen als Ursprnng des Gedankens der Selbstursachlichkeit, in J.J. Cleaiy (a cura di), Traditions of Platonism. F.ssays in Honour ofJohn Dillon, Ashgate, Aldershot-Brookfìeld-Singapore-Sydney 1999, pp. 191-226. "Centrum tocius vite". Zur Bedeutung von Proklos' 1heoÙJgia Platonis" im Denken des Cusanus, in A.Ph. Segonds C. Steel (a cura di), Proclus et la théowgie platonicienne. Actes dn, Co&que international de Louvain ( 13-16 mai 1998) en l'honneur de H. D. Saffeey et L. G. Westerink, Leuven University Press-Les Belles Lettres, Louvain-Paris 2000, pp. 629-651; rip. in W. Beierwaltes, Procliana. Spiitantikes Denkenund seine Spuren, Klostermann, Frankfurt a.M. 2007, pp. 191-214.

162

Mystische Elemente im Denken des Cusanus, in W. Haug- W. Schneider-Lastin (a cura di), Deutsche Mystik im ahendliindischen 'Zusammenhang. Neu erschlossene Texte, neue methodische Ansatze, neue theoretische Konzepte. Kolloquium Kl,oster Fischingen 1998,Niemeyer, Tiibingen 2000, pp. 425-448; ora in W. Beierwaltes, Catena aurea, Klostermann, Frankfurt a.M. 2017, pp. 255-286. Das wahre Selbst. Studien zu Plotins Begriff des Geistes und des Einen, Klostermann, Frankfurt a.M. 2001. Das Verhifltnis von Philosophieund Theo"logie bei Nicolaus Cusanus, in «Philotheos», 1, 2001, pp. 150-176; rip. in «Mitteilungen und Forschungsbeitrage der Cusanus-Gesellschaft», 28, 2003, pp. 65-102, e poi in W. Beierwaltes, Fussnoten zu Flato, Klostermann, Frankfurt a.M. 2010, pp. 143-180 (tr. it., Il rapporto tra fi"losofia e teo"logia in Cusano, in G. Ferretti [a cura di], Identità cristiana e fi"losofia, Rosenberg & Sellier, Torino 2002, pp. 131-166). Hans Gerhard Senger. Ein Leben mit Cusanus, in «Litterae Cusanae», 2, 2002, pp. 50-65. Prok"los' Begriff des Guten aus der Perspektive seiner PlatonDeutung, in A. Kijewska (a cura di), Being or Good? Metamorphoses of Neoplatonism, Wydawnictvo KUL, Lublin 2004, pp. 99-120. Nicolaus Cusanus: Innovation dnrch Einsicht aus der Oberliefemng - Paradigmatische Gezeigt an seinem Denken des Einen, in A. Aertsen - M. Pickave (a cura di), Herbst des Mittelalters?, de Gruyter, Berlin-New York 2004, pp. 351370; rip. in W. Beierwaltes, Procliana. Spiitantikes Denken undseine Spuren, Klostermann, Frankfurt a.M. 2007, pp. 165-190 (tr. it. di M. Falcioni, Qual è l'elemento cristiano del neoplatonismo di Niccow Cusano?, in M. Di Pasquale Barbanti- C. Martello [a cura di], Neoplatonismo pagano

163

vs neoplatonismo cristiano. Identità e intersezioni, Atti del Seminario, Catania, 25-26 settembre 2004, CUECM, Catania 2006, pp.171-195). Dank und Gedanken, in W BeieJWaltes - H. G. Senger (a cura di), Nicolai de Cusa Opera Omnia. Symposium zumAbschluj3 der Heidelherger Akademie-Ausgabe. Heidelherg 11. und 12. Februar 2005, Winter, Heidelberg 2006, pp. 9-19. Cusanus. Reflexi6n tnetaftsica y espiritual,idad, tr. sp. di J.A. Ciria Cosculluela, EUNSA, Pamplona 2005. Plotins Theologik, in D.N. Basta - C.D. Koprivika (a cura di), Das Denken in den Wirren unserer Zeit, Gutenbergova Galaksija, Beograd 2005, pp. 37-55; ora in W BeieJWaltes, Fussnoten zu Plato, Klostermann, Frankfurt a.M. 2010, pp. 27-50 (tr. it., La tea-logica di Plotino, in «Annuario fìlosofìco», 25, 2009, pp. 67-89). Prefazione, in Proclo, Teologia Platonica, a cura di M. Abbate, Bompiani, Milano 2005, pp. V-XII.

Visio dei. Die mystische Theologie des Nicolaus Cusanus im Kontext benediktinischer Spiritual,itiit, in «Studien und Mittleitungen des Benediktinerordens und seiner Zweige», 117, 2006, pp. 81-96; ora in W BeieJWaltes, Catena aurea, Klostermann, Frankfurt a.M. 2017, pp. 287-306. Theophanie. Nicolaus Cusanus und Johannes Scottus Eriugena. Eine Retractatio, in «Philotheos», 6, 2006, pp. 153-175; rip. in K. Reinhardt - H. Schwaet7_.er (a cura di), Nikolaus oon Kn.es in der Geschichte des Platonismus, Roderer, Regensburg 2006, pp. 103-134; ora in W BeieIWaltes, Catena aurea, Klostermann, Frankfurt a.M. 2017, pp. 205-242. Plotins philosophische Mystik und ihre Bedeutung fer das Christentum, in P. Schafer - E. Muller-Luckner (a cura di), Wege mystischer Gotteserfahrong. Mystical Approaches to God, Oldenburg, Miinchen 2006, pp. 81-95.

164

Procliana. Spiitantikes Denken und seine Spuren, Klostermann, Frankfurt a.M. 2007. Prefazione, in D. Monaco, Deus Trinitas. Dio come non altro nel pensiero di Nicow Cusano, Città Nuova, Roma 2010, pp. 9-15. Fussnoten zu Plato, Klostermann, Frankfurt a.M. 2010. Venatiosapientiae. Das Nicht-Andereunddas Licht, in «Mitteilungen und Forschungsbeitrage der Cusanus-Gesellschaft», 32, 2010, pp. 83-104; ora in W. Beieiwaltes, Catena aurea, Klostermann, Frankfurta.M. 2017,pp. 307-330. Sophiaund Logosin derphilosophischen 11ieowgiedes Dionysius Areopagita, in W. Beieiwaltes, Platonisnws im Christentum, Klostermann, Frankfurt a.M. 20133, pp. 229-248. Idem absolutum, in «Mitteilungen und Forschungsbeitrage der Cusanus-Gesel1schaft», 34, 2016, pp. 21-47; ora in W. Beieiwaltes, Catena aurea, Klostermann, Frankfurt a.M. 2017, pp. 331-360. Catena aurea, Klostermann, Frankfurt a. M. 2017.

Opere di Luigi Pareyson La .fiwso.fia dell'esistenza e Carlo Jaspers, Loffredo, Napoli 1939; ora Id., Karl Jaspers, Marietti, Casale Monferrato 1997. Studisull'esistenzialismo, Sansoni, Firenze 1943; ora in L. Pareyson, Opere complete, vol. II, a cura di C. Ciancio, Mursia, Milano 2001. Fichte. Il sistema della libertà, in L. Pareyson, Opere complete, vol. V, a cura di C. Ciancio, Mursia, Milano 2001. &istenza e persona, il melangolo, Genova 2002.

165

Estetica. Teoria della formatività, Bompiani, Milano 2005. Verità e interpretazione, Mursia, Milano 1971. Dostoevskij. Filosofia, romanzo ed esperienza religiosa, a cura di G. Riconda, Einaudi, Torino 1994. Ontowgia della libertà. Il male e la sofferenza, pref. di G. Riconda - G. Vattimo, Einaudi, Torino 1995. Essere libertà ambiguità, in L. Pareyson, Opere complete, voi. XIX, a cura di F. Tomatis, Mursia, Milano 1998. Interpretazione e storia, in L. Pareyson, Opere complete, voi. XIV, a cura di A. De Maria, Mursia, Torino 2007. Prospettive di .fiwsofia 1rwderna e contemporanea, in L. Pareyson, Opere complete, voi. XVI, a cura di F. Tomatis, Mursia, Milano 2017. Prospettive di, .fil,oso.fia contemporanea, in L. Pareyson, Opere complete, voi. XVII, a cura di F. Tomatis, Mursia, Milano 2021.

Autori antichi, medievali e moderni Anselmo d'Aosta, Proswgion, in Id., Opera omnia, a cura di F.S. Schmitt, vol. I, Nelson, Edinburgh 1946. Aristotele, Opera, 5 voli., a cura di I. Bekker, Reimer, Berlin 1831-1870; II ed., a cura di O. Gigon, de Gruyter, Berlin 1960-1987. Bonaventura da Bagnoregio, Opera, studio et cura PP. Collegii a S. Bonaventura, 10 voli., Typographia Collegii S. Bonaventurae, Quaracchi 1882-1902. K. Barth, Anselmo d'Aosta. Fides quaerens intellectum, tr. it., a cura di M. Vergottini, Morcelliana, Brescia 2001.

166

G.A. Bussi, Prefazioni alle edizioni di Sweynheym e Pannartz prototipograji romani, a cura di M. Miglio, Il Polifilo, Milano 1978. M. Heidegger, Der Spruche des Anaximander, in Id., Holzwege, Klostermann, Frankfurt a.M.1950, pp. 321-374 (tr. it. di P. Chiodi, Il detto di Anassimandro, in M. Heidegger, Sentieri interrotti, La Nuova Italia, Firenw 1999, pp. 249-348). Id., Die Z,eit des Weùbildes, in Id., Holzwege, Klostennann, Frankfurt a.M.1950, pp. 75-113 (tr. it. di P. Chiodi, L'epoca delle immagini del mondo, in M. Heidegger, Sentieri interrotti, La Nuova Italia, Firenze 1999, pp. 71-101). Id., Die onto-theo-logische Verfassung der Metaphysik, Kotta, Stuttgart 1957 (tr. it. di G. Gurisatti, La struttura onto-teologica della metafisica, in M. Heidegger, Identità e differenza, Adelphi, Milano 2009, pp. 53-98). Id., Die Fragenach derTechnik, in Id., VortrageundAufsiitze, Neske, Pfullingen 1957 (tr. it. di G. Vattimo, La questione della tecnica, in M. Heidegger, Saggi e discorsi, Mursia, Milano 1976, pp. 5-27). Id., Zur Seinsfrage, Klostermann, Frankfurt a.M. 1959 (tr. it. di F. Volpi, La questione dell'essere, in M. Heidegger, Segnavia, Adelphi, Milano 1987, pp. 335-374). Id., Zur Sache des Denkens, Niemeyer, Tubingen 1968 (tr. it. di E. Ma7..zarella, Tempo ed essere, Guida, Napoli 1980). Honorius Augustodunensis, Clavis Physicae, a cura di P. Lucentini, Edizioni di Storia e Letteratura, Roma 1974. Giovanni Scoto Eriugena, Homélie sur le Prologue de Jean, a cura di É. Jeauneau, Cerf, Paris 1969. Id., Periphyseon (De divisione naturae), 5 voli., a cura di É. Jeauneau, Brepols, Tumhout 1996-2003.

167

Mario Vittorino, Opera. Pars I. Opera theowgica, a cura di P. Hemy - P. Hadot, Hoelder, Wien 1986. Meister Eckhart, Die lateinischen Werke, a cura di E. Benz, K. Christ, B. Decker, H. Fischer, B. Geyer, J. Koch, E. Seeberg, L. Sturlese, K. Weiss, A. Zimmennann, 6 voli., Kohlhammer, Stuttgart 1936-2022. F. Niet7.sche, Also sprach 'Zarathustra, in Id., Nietzsche Werke. Kritische Gesamtausgabe, a cura di G. Colli e M. Montinari, vol. VI/1, de Gruyter, Berlin-New York 1968 (tr. it. di M. Montinari, Così parlò 'Zarathustra, Adelphi, Milano 1968). Platone, Opera, 5 voli., a cura di Oxford, 1900-1907.

J. Burnet, Clarendon Press,

Id., Meno, interprete Henrico Aristippo, a cura di V. Kourdeuter, Warburg Institute, London 1940.

Id.,ParmenidesvelDeideis, in I. Ruocco (a cura di), Il Platone latino. Il Parmenide: Giorgio di Trebisonda e il cardinak Cusano, Olschki, Firenze 2003, pp. 37-84. Plotino, Opera, 3 voli., a cura di P. Henry - H.-R. Schwyzer, Descleé de Brouwer, Paris 1951-1973. Porfirio, In Platonis Parmenidem, in P. Hadot, Porphyre et Victorinus, vol. II, Études augustiniennes, Paris 1968, pp. 60-113.

Proclo, Commentarium in Platonis Parmenidem, in Procli philosophi platonici opera inedita, a cura di V. Cousin, Eberhard, Paris 1820-1827, pp. 617-1244; rist. Minerva, Frankfurt a.M. 1962. Id., Théologie platonicienne, 6 voll., a cura di H. Saffrey- L.G. Westerink, Les Belles Lettres, Paris 1968-1997. Id., Commentaire sur le Pannénide de Platon, 2 voll., tr. fr. di G. de Moerbeke, a cura di C. Steel, Brill, Leiden 1982-1985.

168

Id., Teowgia p"'latonica, tr. it., con testo a fronte, a cura di M. Abbate, pref. di W Beierwaltes, Bompiani, Milano 2005. Id., In P"'latonis Pannenidern commentarla, 3 voli., a cura di C. Steel, Clarendon Press, Oxford 2007-2009. Id., Commentaire sur le Pannénide de P"'laton, 5 voli., a cura di C. Luna -A.-Ph. Segonds, Les Beiles Lettres, Paris 2007-2014. Ps. Dionigi Areopagita, Corpus Dionysiacum, vol. I, a cura di B.R. Suchla, de Gruyter, Berlin 1990. Id., Corpus Dionysiacum, vol. II, a cura di G. Heil - A. M. Ritter, de Gruyter, Berlin 1991. Id., Dionysiaca. Recueildonnant l'ensemble destraductions latines des ouvrage attribués au Denis del'Aréopage, a cura di P. Chevallier, 2 voll., Desclée de Brouwer, Paris 1937-1950. F.W. Scheiling, Sui principi sommi. Fiwsofia della rivelazione 1841-1842, tr. it., oon testo a fronte, a cura di F. Tomatis, Bompiani, Milano 2016. Vespasiano da Bisticci, Vite di uomini illustri del secow XV, a curadiP. D'Anoona- E. Aeschlimann,Hoepli, Milano 1951.

2. Letteratura secondaria M. Abbate, Il divino tra unità e molteplicità. Saggio sulla Teologia Platonica di Procw, Edizioni delI'Orso, Alessandria 2008. M. Alvarez-G6mez, Die verborgene Gegenwart des Unendlichen bei Nikolaus von Knes, Pustet, Miinchen-Salzburg 1969.

169

A. Bausola, Significato e importanza dell'« Identità e differenza» di Werner Beienvaltes, in W Beietwaltes, Identità e differenza, tr. it. di S. Siani, Vita e Pensiero, Milano 1988, pp. 9-22.

E. Berti, Profùo di Aristotele, Studium, Roma 1979. Id. (a cura di), Guida ad Aristotele, Latel7.a, Roma-Bari 1997. Id., Potenza e atto in Aristotele: concetti assoluti o relativi?, in «Aquinas», LIX, 2016, pp. 13-25.

I. Bocken, Der Kampf um Kornmunikation. Karl Jaspers' existenzielle Cusanus-Cusanus-Lektare, in H. Schwaetzer K. Reinhardt (a cura di), Cusanus-Rezeption in der Philosophie des 20. Jahrhunderts, Roderer, Regensburg 2005, pp. 51-66. P. Bolberitz, Philosophischer Gottesbegriffbei Nicolaus Cusanus in seinem Werk De non aliud, Benno, Leipzig 1989. A. Bonetti, La ricerca metafisica nel pensiero di Nicow Cusano, Paideia, Brescia 1973. Id., La .filosofia dell'unità nel pensiero di Nicow Cusano, in V. Melchiorre, L'Uno e i rrwlti, Vita e Pensiero, Milano 1990, pp. 283-318. K. Bormann, Der Mensch als zweiter Gott, Paulinus, Trier 1999.

Id., Affirmation und Negation. Der Parmenides-Kommentar des Proklos in Nikolaus oon K.ues' Schrift Tu quis es, in «Theologische Quartalschrift», 181, 2001, pp. 84-96. G. F. von Bredow, Gott der Nichtandere, in «Philosophisches Jahrbuch», 1, 1965, pp. 15-24; rip. in Ead., Im Gespriich mit Nikolausvon K.ues. Gesammelte Aufsiitze 1948-1993, a cura di H. Schnarr, Aschendorff, Miinster 1995.

170

Ead., Der Geist als 1-ebendiges Bild Gottes (Mens viva dei imago), in «Mitteilungen und Forschungsbeitrage der Cusanus-Gesellschafb>, 13, 1978, pp. 58-67.

Ead.,Nachdenken mit Nikolausvon Kuesiiberdas Wesen der Freiheit, in L. Hagemann - R. Glei (a cura di), En kai plethos. Einheit und Vielheit. Festschrift far Karl Bormann zum 65. Geburtstag, Echter, Wiirzburg 1993, pp. 56-76. M. Brosch - W.A. Euler- A. Geissler - V. Ranff (a cura di), Handbuch Nikolaus von Kues. Leben und Werk, Wissenschaftliche Buchgesellschaft, Darmstadt 2014. A. Briintrup, Konnen und Sein. Der Zusammenhang der Spatschriften des Nikolaus von Kues, Pustet, Miinchen 1973. M. Cacciari, Sul presupposto, in «aut aut», 211-212, 1986, pp. 43-65. Id., Dell'Inizio, Adelphi, Milano 1990. Id., Geo.filosofia dell'Europa, Adelphi, Milano 1994. Id., Pareyson e la domanda f ondamentafu, in «Atti dell'Accademia delle Scienze di Torino. Classe di Scienze morali, storiche e filologiche», CXXVIII, 2, 1994, pp. 59-67. Id., Filosofia e Teologia, in P. Rossi (a cura di), La filosofia, voi. II, UTET, Torino 1995, pp. 365-421. Id., Della cosa ultima, Adelphi, Milano 2004. Id., Ontologia della libertà. Osseroazioni preliminari, in C. Ciancio - M. Pagano (a cura di), Il pensiero della libertà. Luigi Pareysona cent'anni dalla nascita, Mimesis, MilanoUdine 2020, pp. 15-24. J.D. Caputo, The Mystical Element in Heidegger's Thought, Ohio University Press, Athens 1978.

171

P.J. Casarella, Nicholas of Cusa and the Power of the Possible, in «The American Catholic Philosophical Quarterly», 1, 1990, pp. 7-34.

E. Cassirer, Das Erkenntnisproblem in der Philosophie und Wissenschaft derneueren Zeit I, in Id., Gesammelte Werke. Hamburger Ausgabe, vol. II, a cura di T. Berben, Meiner, Hamburg 1999. Id., Individnum und Kosmos in der Philosophie der Renaissance, in Id., Gesammelte Werke. Hamburger Ausgabe, voi. XN, a cura di F. Plaga - C. Rosenkranz, Meiner, Hamburg 2002, pp. 1-220 (tr. it. di F. Federici, Individuo ecosmo nella filosofia del Rinascimento, La Nuova Italia, Firenze 1974). C. Catà, La Croce e l'Inconcepibile. Il pensiero di Nicola Cusano tra filosofia e predicazione, EUM, Macerata 2009.

R. Celada Ballanti, Pensiero religioso liberale. Lineamenti, figure, proS'pettive, Morcelliana, Brescia 2009.

Id., Filosofia del dialogo interreligioso, Morcelliana, Brescia 2020. A. Charles-Sager, Aphairesis et Gelassenheit. Heidegger et Plotin, in J.-F. Courtine - R. Brague (a cura di), Herméneutique et ontologie. Mélanges en hommage à Pierre Aubenque, PUF, Paris 1990, pp. 323-344. C. Ciancio, Introduzione al convegno: Presenza della tradizione neoplatonica nellafilosofia del Novecento, in «Annuario filosofico», 20, 2004, pp. 33-37.

Id., Pareyson e l'ultimo Schelling, in «Annuario filosofico», 24, 2008, pp. 2.31-242. Id., Libertà e dono dell'essere, Marietti, Genova-Milano 2009.

172 V. Cicero, Henologia e oblio dell'&sere. A proposito di una

figura specu/,ativa centrale in Heidegger, in «Dialeghestai. Rivista telematica di 6.Iosofìa», 13, 2011, disponibile online: https://mondodomani.orgldialegesthai/articoli/ vincenzo-cicero-01.

F.P. Ciglia, Ermeneutica e libertà. L'itinerario filosofico di Luigi Pareyson, Bu]zoni, Roma 1995.

F.J. Clemens, Giordano Bruno und Niko"laus von Cues, Wittmann, Bonn 1847.

P. Coda, Teo-logia. La parola Dio nelle mani dell'uomo, Mursia, Milano 1997. Id., Il logos e il nulla. Trinità religioni mistica, Città Nuova, Roma2003. Id., Sul luogo della Trinità, Città Nuova, Roma 2008. P. Coda- M. Donà, Dio-Trinità. Tra filosofi e teologi, Bompiani, Milano 2007. Iid., Pensare la Trinità. Filosofia europea e orizzonte trinitario, Città Nuova, Roma 2013.

J.-M. Counet, Mathématiques et dialectique chez Nicolas de Cues, Vrin, Paris 2000. E. Corsini, Il trattato De divinis nominibus dello Pseudo Dionigi e i commenti neoplatonici al Pannenide, Giappiche1li, Torino 1962.

F.E. Cranz, The Late Works ofNicholasof Cusa, in G. Christianson -T.M. Izbicki (a cura di), Nicholas of Cusa. In Search of God and Wisdom, Bril1, Leiden-New YorkK~benhavn-Koln 1991, pp. 140-160. Id., Nicholas of Cusa and the Renaissance, a cura di T.M. Izbicki - G. Christianson, Ashgate, Aldershot 2000.

173

G. Cuo7.7_.0, Mysticevidere. Esperienza religiosa e pensiero speculativo in Cusano, Trauben, Torino 2002. Id., Dal panteismo ontoteistico alla teoÙJgia infinitesimale, Aragno, Torino 2007. Id., Raffigurare l'invisibile. Cusano e l'arte del tempo, Mimesis, Milano-Udine 2012. Id., Arte e metafisica in Cusano e Leibniz: prospettive a confronto, in A. Dall'Igna - D. Robeii (a cura di), Cusano e Leibniz. Prospettive fiwsofiche, Mimesis, Milano-Udine 2013, pp. 17-28. Id., Le avventure della speranza. Un percorso nella fiwsofia di Giuseppe Riconda, in G. Cuozzo - A. Dell'Igna (a cura di), Metafisici torinesi, Mimesis, Milano-Udine 2022, pp. 109-130. D. Ciirsgen, Die Logik der Unendl,ichkeit. Die Phuosophie des Absoluten im Spiitwerk des Nikolaus van Kues, Peter Lang, Frankfurt a.M. 2007. Id., Die Metaphysik der Negativitiit und Identitiit bei Nikolaus van Kues, in «Freiburger Zeitschiift fiir Philosophie und Theologie», 2, 2009, pp. 341-369. C. D'Amico, Plato and Platonic Tradition in the Philosophy of Nicho"/as of Cusa, in A. Kim (a cura di), Brill's Companion

to German Platonism, Brill, Leiden-Boston 2019, pp. 15-42.

S. Dangelmayr, Gotteserkenntnisund Gottesbegriffin denphilosophischen Schriften des Nikolaus van Kues, Hain, Meisenheim a.Cl. 1969. R. Dan7.er, Nikolaus van Kues in der Oberlieferongsgeschichte der lateinischen Literatur nach Ausweis der Londoner Handschriften aus seinem Besitz, in «Mitteilungen und Forschungsbeitrage der Cusanus-Gesellschaft», 4, 1964, pp. 384-394.

174

M. De Carolis, Dynamis e Macht Il problema della potenza

in Nietzsche e in Aristotele, in M. De Carolis - F. Fusillo - G. Russo - M. Zanardi, Sulla potenza. Da Aristotele a Nimsche, Guida, Napoli 1989, pp. 7-52. M. Donà,AporiepÙltoniche. Saggio sul,Parmenide, Città Nuova, Roma 2003. Id., Sulla negazione, Bompiani, Milano 2004. Id., L'essere di Dio. Trascendenza e temporalità, AlboVersorio, Milano 2007. Id., L'aporia del fondamento, Mimesis, Milano 2008 2• Id., In principio. Philosophia sive theologia. meditazioni teowgiche e trinitaria, Mimesis, Milano-Udine 2017. P. Donini, La Metafisica di Aristotele. Introduzione alla lettura, Carc>eci, Roma 1995. G. d'Onofrio, Vera philosophia. Studies in Late Antique, Early Medieval and Renaissance Christian Thought, Brepols, Tumhout 2008. P. Duhem, NicoÙJs de Cues et Léonard de Vinci, in Id., Études sur Léonard de Vinci, Hermann, Paris 1909, pp. 97-279. U. Eco, Le sporcizie della fonna, in «Rivista di estetica», 4041, 1993, pp.17-23. C. Esposito -P. Porro (a cura di), Heidegger ei medievali, num.

mon. di «Quaestio», 1, 2001. F. Ferrari, L'enigma del Parmenide, in Platone, Parmenide, BUR, Milano 2004, pp. 9-161. C. Ferraro, Potenza e atto in Aristotele. Le coordinate fondamentali, in «Aquinas», LIX, 2016, pp. 27-60. A. Fiamma, Jaspersinterprete di Cusano: per una jùosofia pratica, in P. Ricci Sindoni (a cura di), Un jùosofo tra ifùosofi.

175

Karl Jaspers e il pensiero occidentale, Mimesis, MilanoUdine 2018, pp. 163-191. K. Flasch, Nikol,a,us von K.ues und Pico della Mirandol,a,, in «Mitteilungen und Forschungsbeitriige der Cusanus-Gesellschafb>, 14, 1980, pp. 113-120. Id., Wissen oder Wissen des Nicht-Wissens - Johannes Wenck gegen Nikolaus von K.ues, in Id., Einfehrung in die Philosophie des Mittelal,ters, Wissenschaftliche Buchgesellschaft, Darmstadt 1987, pp. 181-195. Id., Nikol,a,us von K.ues. Geschichte einer Entwicklung. Vorlesungen zur Einfehrung in seine Phflosophie, Klostermann, Frankfurt a.M. 1998. Id., Cusano e gli intellettuali italiani del Quattrocento, in C. Vasoli, Le filosofie del Rinascimento, a cura di P.C. Pissavino, Bruno Mondadori, Milano 2002, pp. 175-192.

als Grundprinzipien neuzeitlichen. Wirldichkeitsverstiindnisses bei Nikol,a,us von K.ues undF.WJ. Schelling, in K. Reinhardt -H. Schwaetzer (acuradi),Nicolaus Cusanusundderdeutscheldealismns,

A. Franz, Moglichkeit und Wirldichkeit

Roderer, Regensburg2007, pp. 41-58. E. Friintzki, Nikol,a,us von K.uesund das Problem der absoluten Su/Jjektivitiit, Hain, Meisenheim a.Cl. 1972. M.L. Fuehrer, Cusanus Pfutonicus. References to the Term 'Pl,a,tonici' in NicholasofCusa, inS. Gersch-M.J.F.M. Hoenen (a cura di), The Pfutonic Tradition in the Middle Ages. A Doxographic Approach, de Gruyter, Berlin-New York 2002, pp. 345-370. H.-G. Gadamer, Nicoltis de Cusa y l,a, filosofia del presente, in

«Folia Humanistica», 23, 1964, pp. 929-937. Id., Nikolaus von K.ues im modemen Denken, in G. Santinello (a cura di), Nicow Cusano agli inizi del mondo moderno,

176

Atti del Congresso internazionale in occasione del V cent& nano della morte di Nicolò Cusano, Bressanone, 6-10 settembre 1964, Sansoni, Firenze 1970, pp. 39-48. C. Garfagnini (a cura di), Marsilio Ficino eil ritonw di Platone. Studi e documenti, 2 voli., Olschki, Firenze 1986. E. Garin, Medioevo e Rinascimento. Studi e ricerche, Latel7.a, Roma-Bari 1954.

Id., Ricerche sulle traduzioni di Platone nella prima metà del sec. XV, in Aa. Vv., Medioevo e Rinascimento. Studi in onore di Bmno Nardi, Sansoni, Firenze 1955, voi. I, pp. 339-347.

Id., Cusano e i platonici italiani del Quattrocento, in P. Flores d'Arcais (a cura di), Nicolò da Cusa. Relazioni tenute al Convegno interuniversitario di Bressanone nel 1960, Sansoni, Firenze 1962, pp. 75-96. M.L. Gatti, Importanza storica e teoretica del pensiero neoplatonico nel Pensare l'Uno di Werner Beierwaltes, in «Rivista di 6losofìa neo-scolastica», LXXXIV, 2-3, 1992, pp. 261-292.

C. Giacon, Il possest del Cusano e /,e dottrine aristotelico-tomistiche dell'atto e potenza e dell'essenza ed esistenza, in G. Santinello (a cura di), Nicolò Cusano agli inizi del mondo modenw, Atti del Congresso internazionale in occasione del V centenario della morte di Nicolò Cusano, Bressanone, 6-10 settembre 1964, Sansoni, Firenze 1970, pp. 375-384. G. Girgenti, Il pensiero forte di Porfirio, Vita e Pensiero, Milano 1996. P. Hadot, Heidegger et Plotin, in «Critique», 142, 1959, pp. 539-556.

177

Id., Porphyre et Victorinus, 2 voll., Études augustiniennes, Paris 1968. W.J. Hankey, Why Heidegger's "History" of Metaphysics is Dead, in «American Catholic Philosophical Quarterly», 78, 3, 2004, pp. 425-443.

J. Hankins, Platoin the Italian Renaissance, Brill, Leiden-New York-K9,1benhavn-Koln 19912 (tr. it. di S.U. Baldassarri D. Downey, La riscoperta di Platone nel Rinascimento italiano, Edizioni della Normale, Pisa 2009). R. Haubst, Das Bild des Einen und Dreieinen Gottes in der Welt nach Nikolaus von Kues, Paulinus, Tiier 1952.

Id., Die Christologie des Nikolaus von Kues, Herder, Freiburg i.Br.1956. Id., Nikolaus von Kues auf Spuren des Thomas von Aquin, in «Mitteilungen und Forschungsbeitrage der CusanusGesellschaft», 5, 1965, pp. 15-62. Id., Streifzii.ge indie cusanische Theologie, Aschendorff, Miinster 1991. N. Herold, Menschliche Perspektive und W ahrheit. 'h.lr Deutung der Subjektivitiitin den philosophischen Schriften des Nikolaus von Kues, Aschendorff, Miinster 1975.

J. Hirschberger, Das Platon-Bild bei Nikolans von Kues, in G. Santinello (a cura di), Nicolò Cusano agli inizi del mondo rrwderno, Atti del Congresso internazionale in occasione del V centenario della morte di Nicolò Cusano, Bressanone, 6-10 settembre 1964, Sansoni, Firenze 1970, pp. 113-135. W.J. Hoye, Die mystische Theologie des Nicolaus Cusanus, Herder, Freiburg 2004.

178

Id., Die Grenze des Wissens. Nikolaus von Kues in Auseinan-

dersetzung mit der mystischen Theologie des Dionysius Areapagita, in K. Reinhardt - H. Schwaetzer (a cura di), Nikolaus oon K.ues in der Geschichte des Platonismus, Roderer, Regensburg2006,

pp. 87-101.

C. Horn, Cusanus iiber Platonund dessen Pythagoreismns, in K. Reinhardt - H. Schwaetzer (a cura di), Nikolaus von K.ues in der Geschichte des Platonismus, Roderer, Regensburg 2006, pp. 9-31.

A. Hubert, Inftuencia del Pseudo Dionisio en Nicows de Cusa, in «Teologfa y vida», XLVIII, 4, 2007, pp. 425-438. G. Huber, Das Sein und das Absolute, Verlag fiir Rechte und Gesellschaft, Basel 1955. K. Jaspers, Nikolausvon K.ues, Piper, Munchen 1964 (ed. or. in Id., Die grossen Philosaphen, voi. I, Piper, Miinchen 1957). J .D. Jones, A Non-Entitative Understanding of Be-ing and Unity: Heidegger and Neaplatonism, in «Dionysius», 6, 1982, PP· 94-110. A. Klein, Meister Eckhart. La dottrina della giustificazione, Mursia, Milano 1979.

R. Klibansky, Ein Proklos-Fundundseine Bedeutung, Winter, Heidelberg 1929.

Id., Plato's Parmenides in the Midd/,e Ages and the Renaissance. A Chapter in the History of Platonic Studies, in «Medieval and Renaissance Studies», 1, 1943, pp. 281-330; ora Id.,

The Continuity ofthe Platonic Tradition during the Midclle Ages. Outlines of a Corpus Platonicum medii aevi, Kraus, Miinchen 1981. Id., The Continuity ofthe Platonic Tradition during the Midclle Ages. Outlines of a Corpus Platonicum medii aevi, Kraus, Miinchen 1981 (ed. or., Warburg Institute, London 1939).

179

K. Kremer, Gott - in aUem al,les, in nichts nichts - Bedeutung und Herkunft dieser Lehre des Nikol,a,us oon Kues, in «Mitteilungen und Forschungsbeitrage der CusanusGesellschaft», 17, 1986, pp. 188-219. Id., Znr ontowgischen Differenz. Pwtin und Heidegger, in «Zeitschrift filr philosophische Forschung», 43, 1989, pp. 67-94. Id., Praegµstatio naturalis sa-pientiae. Gott suchen mit Nikolaus oon Knes, Aschendorff, Miinster 2004. P.O. Kristeller, Studies in Renaissance Thought and Letters, vol. I, Edizioni di Storia e Letteratura, Roma 1956. Id., A Latin Transwtion of Gemistos Plethon's De fato by Johannes Sophianos dedicated to Nicholas of Cusa, in C. Santinello (a cura di), Nicolò Cusano agli inizi del mondo 1rwderno, Atti del Congresso internazionale in occasione del V centenario della morte di Nicolò Cusano, Bressanone, 6-10 settembre 1964, Sansoni, Firen7.e 1970, pp. 175-193. T. Leinkauf, Nicolaus Cusanus. Eine Einftihrong, Aschendorff, Miinster 2006. Id., Einleitung, in Giordano Bruno, Ober die Ursache, das Prinzip und das Eine, a cura di T. Leinkauf, Meiner, Hamburg 2007, pp. IX-CLIII. Id., "Diversitas identitate compensata". Ein Grondtheore-

men in Leibniz' Denken und seine Voraussetzungen in der frii.hen Neuzeit I-II, in Id., Einheit, Natur, Geist. Beitrage zu m,etaphysischen Grondproblemen im Denken von Gottfried Wilhelm Leibniz, Trafo, Berlin 2012, risp. pp. 15-42 e pp. 43-66 (ed. or. in «Studia leibnitiana», risp. XXVIII, 1, 1996, pp. 58-83, e XXIX, 1, 1997, pp. 81-102).

180

Id., Die Bestimmung des Einzelseienden durch die Begriffe

contractio, singularitas und aequal,itas bei Nicolaus Cusanus, in Id., Cusanus, Ficino, Patrizi. Formen platonischen Denkensin der Renaissance, Trafo, Berlin 2014, pp. 25-58. Id., Nicolaus Cusanus und Bonaventura. Zum Hintergrond oon Cusanus' Gottesname «Possest», in Id., Cusanus, Ficino,

Patrizi. Formen platonischen Denkens in der Renaissance, Trafo, Berlin 2014, pp. 59-77.

Id.,Renovatioundunitas. Nicolaus Cusanuszwischen Tradition und Innovation. Die 'Reformation: des Moglichkeitsbegriff, in Id., Cusanus, Ficino, Patrizi. Formen platonischen Denkens in der Renaissance, Trafo, Berlin 2014, pp. 105-122. Id., Cusanus, Ficino, Patrizi. Formen platonischen Denkens in der Renaissance, Trafo, Berlin 2014. Id., Philosophie des Humanismus und der Renaissance, 2 voll., Meiner, Hamburg 2017.

I.C. Levy-R. George-Tvrtkovié-D. Duclow(acuradi),Nicho-

las of Cusa and Islam. Polemic and Dialogue in the Late Middle Ages, Brill, Leiden-Boston 2014. S. Lilla, Dionigi l'Areopagita e ilplatonisnw cristiano, Morcelliana, Brescia 2005. R. Longo, Il tempo nell'eternità: L. Pareyson lettore di Plotino e interprete di Schelling, in G. Casertano (a cura di), Il concetto di tempo, Atti del XXXII Congresso Nazionale della Società Filosofica Italiana, Caserta, 28 aprile- I maggio 1995, Loffredo, Napoli 1997, pp. 285-292.

J. MaaBen, Metaphysik und Moglichkeitsbegriffbei Aristoteles und Nikolaus von Kues. Eine historisch-systematische Untersuchung, de Gruyter, Berlin-Boston 2015. A. Magris, Invito al pensiero di Plotino, Mursia, Milano 1986.

181

Id., Plotino, Morcelliana, Brescia 2022. R. Mancini, L'ascolto come radice. Teoria dialogica della verità, ESI, Napoli 1995 (20092). S. Mancini, La sfera infinita. Identità e differenza nel pensiero di Giordano Bruno, Mimesis, Milano 2000. Id., L'estrema soglia della riflessione trascendentale di Cusano: nient'altro che rwme divino, in F. Botturi - F. Totaro C. Vigna (a cura di), La persona e i nomi dell'essere. Scritti difi"losofia in onore di Virgilio Melchiorre, Vita e Pensiero, Milano 2002, voi. II, pp. 871-881. Id., Beie-rwaltes nella corrente dell'eriugenisrno: la duplex theoria e "lo statuto trascendentale della manifestazione, in «Annuario filosofico», 22, 2006, pp. 117-134. Id., Beierwaltes e la trascendentalità del pensiero, in «Giornale di Metafisica», XXIX, 1, 2007, pp. 191-210. Id., Congetture su Dio. Singolarità,finalismo, potenza nella teo"logia razionale di Nicola Cusano, Mimesis, Milano-Udine 2014.

F. Marino, L'esplicito inesauribile. Pareyson e la storiografia

fi"losqfica, Mimesis, Milano-Udine 2015.

J. Marx, Verzekhnis der Handschrift-Sammlung des Hospital.s zu Cues bei Bernkastel a./Mosel, Schaar & Dathe, Trier 1905. M. Maurizi, La nostalgia del totalmente non altro. Cusano e la genesi della modernità, Rubbettino, Soveria Mannelli 2008. Id., La quadratura del nulla. Nicola Cusano e la generazione del significato, Jaca Book, Milano 2021. S. Meier-Oeser, Die Priisenz des Vergessenen. Zur Rezeption der Philosophie des Nicolaus Cusanus oom 15. bis zum 18. Jahrhundert, Aschendorff, Mtinster 1989.

182

Id.,Potentiavs Possibi'litas? Posse! Zurcusanischen Konzeption der Moglichkeit, in T. Bucheim (a cura di), Potentialitiitund Possibilitiit. Modalaussagen in der Geschichte der Metaphysik, Frommann-Holzboog, Stuttgart 2001, pp. 237-253. E. Meuthen, Die letzten Jahre des Nikolaus von Kues. Biographische Untersuchungen nach neuen Quellen, Westdeutscher Verlag, Koln 1958. Id., Nikolaus van Kues 1401-1464. Skizu einer Biographie, Aschendorff, Miinster 1992. M. Migliori, Duiletticae Verità. Commentariofil,osoficoal "Parmenide" di Platone, Vita e Pensiero, Milano 1990.

D. Monaco, La visione di Dio e la pace nella fede, in K. Reinhardt - H. Schwaet7..er (a cura di), Universalitiit der Vernunft und Pluralitiit der Erkenntnis bei Nikolaus Cusanus, Roderer, Regensburg 2008, pp. 21-30; poi in A. Musco (a cura di), Universalità della ragione e pluralità dellefiwsofie nel Medioevo, Officina di Studi Medievali, Palermo 2012, voi. 11/2, pp. 805-810. Id., Dalla coincidentia oppositorum al non aliud: la caccia cusaniana all'infinito, in C. Catà (a cura di),A caccia dell'infi-

nito. L'umano e il divino nell'opera di Nicola Cusano, Aracne, Roma 2010, pp. 103-116. Id., Deus Trinitas. Dio come non altro nel pensiero di Nicow Cusano, pref. di W Beierwaltes, Città Nuova, Roma 2010. Id., Trinità e Inizio nel pensiero di Nicow Cusano, in «Filosofia e teologia», XXV, 3, 2011, pp. 583-594. Id., Dio come libertà nell'ultimo Cusano (1458-1464), in «Mitteilungen und Forschungsbeitrage der Cusanus-Gesellschaft», 33, 2012, pp. 213-227.

183

Id., Cusano e la pace d,ella fed,e, pref. di F. Tomatis, Città Nuova, Roma 2013. Id., Il Dio nascosto e la pluralità d,elle religioni: il De pace fìdei di Nicolò Cusano, in M. Coppola - G. Fernicola- L. Pappalardo (a cura di), Dialogus. Il dialogo filosofico fra le religioni nel pensiero tardo-antico, medievale e umanistico, Città Nuova, Roma 2014, pp. 415-428. Id., Monadismo, prospettivismo e centralità d,ell'uomo nel pensiero di Cusano, in «Giornale critico di storia delle idee», 10, 2014, pp. 113-122. Id., Nicholas of Cusa: Trinity, Freedom and Dialogue, Aschendorff, Miinster 2016. Id., Cusano e l'analogia tra il potere creatore divino e la conoscenza umana, in «Bruniana & Campanelliana», XXIV, 1, 2018, pp. 189-199.

Id.,Act andPotency in Cusanus' Later Thought, in E. Vimercati - V. Zaffino (a cura di), Nicholas of Cusa and the Aristotelian Tradition. A Philosophical and Theological Suroey, de Gruyter, Berlin-Boston 2020, pp. 161-176. Id., In principio era il Possest Cusano contra Aristotele, in «Annuario filosofico», 36, 2020, pp. 90-108.

J. Monfasani, George of Trebizond. A Biography and a Study of His Rhetoric and Logie, Brill, Leiden 1976.

J. Moreau,Laconscienceetl'&re,Aubier-Montaigne, Paris 1958. J.-M. Narbonne,Hénologie, ontologie et Ereignis (Plotin-Proclus-Heid,egger), Les Belles Lettres, Paris 2001.

J.-M. Narbonne, Heid,eggeretle néoplatonisme, in «Quaestio», 1, 2001, pp. 55-82.

184

T. Ottobrini, Dell'estasi razionale: intorno al,l'ipennetafisica

dell'ineffabile dentro l'esperienza del mondo. Presenza di Pwtinoin Pareyson e il caso poziore di Damascio, in «Dialegesthai. Rivista telematica di fìlosofìa», 20, 2018, disponibile online: https://mondodomani.orgldialegesthai. M. von Perger, Nichts Anderes- Ein Funddes Cusanus aufder Namenssuche fer das erste Prinzip aller I)inge, in «Internationale Zeitschrift fiir Philosophie», 2, 2004, pp. 114-139.

E. Peroli, Nicco"lò Cusano. La vita, l'opera, il pensiero, Carocci, Roma 2021. G. Piaia (a cura di), Concordia discors. Studi su Nicco"lò Cu-

sano e l'umanesimo europeo offerti a Giovanni Santinel"lo, Antenore, Padova 1993. Id., Nico"lò Cusano, vescovofiwsofo, e il castel"lo di Andraz, Comune di Livinallongo del Col di Lana, Belluno 2007. Id., Perico"lo turco, universal.ità del vero e plural.ità delle fiwsofie nel De pace fìdei di Nico"lò Cusano, in K. Reinhardt H. Schwaetzer (a cura di), Universal.itiit der Vernunft und Plural.itiit der Erkenntnis bei Nikolaus Cusanus, Roderer, Regensburg2008, pp. 31-44. S. Poggi, La medievistica tedesca tra Ottocento e Novecento, la mistica e il giovane Heidegger, in «Quaestio», 1, 2001, pp. 23-38.

Id., La "logica, la mistica, il nulla. Una interpretazione del giovane Heidegger, Edizioni della Normale, Pisa 2006. G. Reale, Il «Proc"lo» di W Beierwaltes: il maggior contributo alla comprensione del Neoplatonismo venuto dalla Germania, in W. Beierwaltes, Proc"lo. I fondamenti della sua metafisica, tr. it. di N. Scotti, Vita e Pensiero, Milano 1988, pp. 11-38.

185

Id., Significato e portata del Pensare l'Uno di Wemer Beierwaltes, in W. Beieiwaltes, Pensare l'Uno. Studi sulla fiwsofia neoplatonica e sulla storia dei suoi influssi, tr. it. di M.L. Gatti, Vita e Pensiero, Milano 1991, pp. 9-20. Id., Introdnzione al PÙJtino di Beierwaltes, in W. Beieiwaltes, Pwtino. Un cammino di liberazione verso l'interiorità, l,o Spirito e l'Uno, tr. it. di E. Peroli, Vita e Pensiero, Milano 1993, pp. 9-21. Id., L'«Autoconoscenza ed esperienza dell'unità» di Werner Beierwaltes, in W. Beieiwaltes, Autoconoscenza ed esperienza dell'Unità, tr. it. di A. Trotta, Vita e Pensiero, Milano 1995, pp. 9-30. Id., Introdnzione, in W. Beieiwaltes, Platonismo nel cristianesimo, tr. it. di M. Falcioni, Vita e Pensiero, Milano 2000, pp. VII-XXVIII.

K. Reinhardt, Eine bisherunbekannte Handschrift mit Werken des Nikolaus von Kues in der Kapitelsbibliothek von To"/edo, in «Mitteilungen und Forschungsbeitrage der CusanusGesellschaft», 17, 1986, pp. 96-141. Id., Die cusanische Idee vom Frieden im Glauben nach der Interpretation von Raymond Kl,ibansky (1905-2005), in «Litterae Cusanae», 1, 2006, pp. 18-24. Id., El nacimiento de Dios en el alma segun Nicoltis de Cusa, in C. Ruta (a cura di), Memoria y silencio en la Fiwsofia medieval, Baudino, Buenos Aires 2006, pp. 181-190. F. Reisch, Triunitas. Die Trinitiitsspekulation des Nikolaus von Kues, Aschendorff, Miinster 2014. L. Repici, Fisica e cosmowgia, in E. Berti (a cura di), Guida ad Aristote"/e, Lateu..a, Roma-Bari 1997, pp. 103-141.

186

G. Riconda, F.sistenzialismo, ermeneutica e pensiero tragico. Lapropostaspecul.ativa di Luigi Pareyson, in «Paradigmi», 28,1992,pp.13-35. Id., Tradizione e avventura, SEI, Torino 2001. Id., Pareyson e Ùl filosofia della libertà dei Weltalter, in «Annuario fìlosofìco», 24, 2008, pp. 165-180. Id., Torino 1950-1990: il pensiero religioso, in «Annuario fìlosofìco», 25, 2009, pp. 6-25. Id., Tradizione epensiero, Edizioni dell'Orso,Alessandrta 2009. M. Riedenauer, Pluralità di prospettive finite nell'orizzonte

dell'infinito. Conseguenze della episte11uilogia nuova di Cusano, in J.J. Machetta- C. D'Amico (a cura di), Elprobkma del conocimiento en Nicoùis de Cusa: genealogia y proyecci6n, Editoria! Biblos, Buenos Aires 2005, pp. 281-290. Id., Pluralitiit und Rationalitiit, Kohlhammer, Stuttgart 2007. C. Rossitto, Metafisica, in E. Berti (a cura di), Guida ad Ari-

stotek, Laterza, Roma-Bari 1997, pp. 199-239. H.D. Saffrey, Recherches sur l,e néopÙltonisme après Plotin, Vrin, Paris 1990. G. Saitta, Nicolò Cusano e l'Umanesimo italiano, Tamari, Bologna 1957. G. Santinello, Il pensiero di Nicolò Cusano nella sua prospettiva estetica, Liviana, Padova 1958.

Id., Nicolò Cusano e Leon Battista Alberti: pensieri sul bello e sull'arte, in P. Flores d'Arcais (a cura di), Nicolò da Cusa.

Rel.azioni tenute al Convegno interuniversitario di Bressanone nel 1960, Sansoni, Firenze 1962, pp. 147-183. Id., Proclo nel pensiero del Cusano, in Id., Saggi sull'umanesimo di Proclo, Pàtron, Bologna 1966, pp. 15-50.

187

Id., Riflessioni sul concetto di analogia nel pensiero moderno, in Id. (a cura di), Metafore dell'invisibile. Ricerche sull:analogia, Morcelliana, Brescia 1984, pp. 34-58. Id., Nico/iJ Cusano e l'utopia dell'unità culturale e religiosa nel Quattrocento, in «Archivio di fìlosofìa», LIII, n. 1, 1985, pp. 381-391. Id., "Concordia philosophorum" e possibilità dell'errore in Nico/iJ da Cusa, in A. Caracciolo (a cura di), Il problema dell'errore nelle concezioni pluriprospettiootiche della verità, Marietti, Genova 1987, pp. 27-28. Id., L'uomo «ad imaginem et similitudinem» nel Cusano, in «Doctor Seraphicus», XXXVII, 1990, pp. 85-97. Id., Novità nel pensiero del tardo Cusano, in L. Hagemann R. Glei (a cura di), En kai plethos. Einheit und Vielheit. Festschrift for Karl Bormann zum 65. Geburtstag, Echter, Wiirzburg 1993, pp. 161-173. R.P. Scharlemann, God as Not-Other: Nicholas of Cusa's De li Non Aliud, in Id. (a cura di),Naming God, Paragon House, NewYorkl985,pp. 116-132. G. Schneider, Gott - das Nichtandere. Untersuchungen zum metaphysischen Gronde bei Nikol,a,us von Kues, Aschendorff, Miinster 1970. W. Schulze, Zahl, Proportion, Analogie. Eine Untersuchung

zur Metaphysik und Wissenschaftshaltung des Nikol,a,us von Kues, Aschendorff, Miinster 1978.

T. Schumacher, Trinitiit. Zur Interpretation eines Strukturekments Cusanischen Denkens, Utz, Miinchen 1997. H. Schwaetzer, Aequalitas, Olms, Hildesheim 2000. Id., Zur Cusanus-Rezeption im Deutschen Idealismus, in «Litterae Cusanae», 3, 2003, pp. 24-26.

188

Id., Die intellektuelle Anschauung als methodisches Prinzip einer natu:rwissenschaftlichen "scientia aenigmatica": Anmerkungen zur Konzeption van Wissenschaft bei Cusanus und im Deutschen Idealismns, in «Mitteilungen und Forschungsbeitrage der Cusanus-Gesellschaft», 29, 2005, pp. 247-261. Id., Viva imago Die. Oberlegungen zum Ursprung eines anthropologischen Grundprinzips bei Nicolaus Cusanus, in I. Bocken - H. Schwaetzer (a cura di), Spiegel und Portrat. Zur Bedeutung zweierzentraler Bilderim Denken des Nicolaus Cusanus, Shaker Publishing, Maastricht 2005, pp. 113-132. Id., "Mens" y "Menwria". El maestro Eckhart en el espejo del Cusano, in C. Ruta (a cura di), Memoria y silencio en la Filosofia medieval, Baudino, Buenos Aires 2006, pp. 171-180. Id., «visio intellectualis" - Cusanus und Schelling. Eine systematische Annaherong, in K. Reinhardt - H. Schwaet7.er (a cura di), Nicolaus Cusanus und der deutsche Idealismns, Roderer, Regensburg 2007, pp. 87-102. Id., Einunbekannter Bekannter-Die Rezeption des Nikolaus van Kues bei Schelling, in K. Reinhardt- H. Schwaetzer (a cura di), Nicolaus Cusanus: ein bewundernswerter historischer Brennpunkt. Philosophische Tradition und wissenschaftliche Rezeption, Roderer, Regensburg 2008, pp. 167-188. Id., "Non-autre" camme la Trinité, in M.-A. Vannier (a cura di), La Trinité chez Eckhart et Nicolas de Cues, Cerf, Paris 2009, pp. 145-153. Id., Cusanus, Leibniz, Herbart? Robert Zimmermanns Cusanus-Deutung im Kontext des 19. Jahrhunderts, in A. Dall'I-

189

gna - D. Roberi (a cura di), Gusarw e Leibniz. Prospettive.filoso.fiche, Mimesis, Milano-Udine 2013, pp. 169-182. Id., Nichts anderes als Spiegel, H. Schwaetzer - M.-A. Vannier (a cura di), Der Bildbegriffbei Meister Eckhard und Nikolaus von Kues, Aschendorff, Miinster2015, pp. 155-166.

H. Schwaetzer- G. Steer (a cura di), Meister Eckhart und Nikolaus oon K.ues, Kohlhammer, Stuttgart 2011. H. Schwaetzer - M.-A. Vannier {a cura di), Zum SulJjektbegriff bei Meister Eckhart und Nikolaus oon K.ues, Aschendorff,

Miinster 2011. Iid. (a cura di), Zum lntellektverstiindnis bei Meister Eckhart und Nikolaus, Aschendorff, Miinster 2012. Iid. (a cura di), Der Bildbegriffbei Meister Eckhard und Nikolaus von Kues, Aschendorff, Miinster 2015. R. Schiirmann, Neoplatonic Herwlogy as an Overcoming of Metaphysics, in «Research in Phenomenology», 13, 1983, pp. 25-41.

Id., Broken Hegemonies, tr. ingl. di R. Lllly, Indiana University Press, Bloomington 2003. N. Scotti, Aspetti di attualità teoretica del pensiero procliarw negli studi di Werner Beienvaltes, in «Rivista di fìlosona neo-scolastica», LXXXII, 1, 1990, pp. 120-145. W Schwan., Das Probl,em der Seinsvennittlung bei Nikolaus von Cues, Brill, Leiden 1970. H.G. Senger, Ludus sapientiae. Studien zum Werk und zur Wirkungsgeschichte des Nikolaus von K.ues, Brill, LeidenBoston-Koln 2002. R. Serpytytè, Realtà e negatività: Pareyson tra H eidegger e Gadamer, in «Annuario filosofico», 32, 2017, pp. 52-67.

190

E. Sonderegger, Cusanus: Defìnitio als Selbstbestimmung, in «Bochumer Philosophisches Jahrbuch fiir Antike und Mittelalter», 4, 1999, pp. 153-177. J. Stallmach, Das Nichtandere als Begriff des Absoluten, in L. Lenhart (a cura di), Universitas. Dienst an Wahrheit und Leben. Festschrift fer Bischof Dr. Albert Stohr, voi. I, Griinewald, Mainz 1960, pp. 329-335; poi in J. Stallmach, Ineinsfall der Gegensiitz.e und Weisheit des Nichtwissens. Grondziigeder Philosophie des Nikol,aus vonKnes, Aschendorff, Miinster 1989.

Id., Sein und das Konnen-selbst bei Nikol,aus von Kues, in K. Flasch (a cura di), Parusia. Studien zur Philosophie PÙJtons und zu.r Problemgeschichtedes PÙltonismus. Festgabe fiir Johannes Hirschberger, Minerva, Frankfurta.M. 1965, pp. 407-421. Id., lmmanenz und Transzendenz im Denken des Cusanus, in L. Honnefelder - W. Schiissler (a cura di), Transzendenz. Zu einem Grundwort der klassischen Metaphysik, Schoningh, Paderborn-Miinchen-Wien-Ziirich 1992, pp. 183-192. G. Strummiello, "Got(t)heit": ÙlDeitàin&kharte Heidegger, in «Quaestio», 1, 2001, pp. 339-360. Ead., L'idea rovesciata. Schelling e l'ontoteologia, Pagina, Bari 2004. D. Thiel, Ch6ra, locus, materia Die Rezeption despÙltonischen 1imaios (4&-53c) dnrch Nikolaus von Kues, in J.A. Aesten -A. Speer (a cura di), Raum und Raumvorstellungen im MitteWter, de Gruyter, Berlin-NewYork 1997, pp. 52-73. F. Tomatis, Kenosis del logos. Ragione e riveÙlzione nell'ultimo Schelling, Città Nuova, Roma 1994; ora in F.W. Schelling, Sui principi sommi. Filosofia della rivelazione 1841-1842,

191

tr. it., con testo a fronte, a cura di F. Tomatis, Bompiani, Milano 2016, pp. 94-116.

Id., Onto"logia del male. L'enneneuticadi Pareyson, Città Nuova, Roma 1995. Id., L'argomento onto"logico. L'esistenza di .Dio da Anselmo a Schelling, Città Nuova, Roma 1997. Id., Escato"logia della negazione, Città Nuova, Roma 1999. Id., Pareyson. Vita,fi"loso.fia, bihliogrqfia, Morcelliana, Brescia 2003. Id., Come leggere Nietzsche, Bompiani, Milano 2006. Id., Inizio e parola di Dio, in S. Diet:7..sch - G.F. Frigo (a cura di), Vemunft und Glauben. Einphi"losophischer Dialog der

Moderne mit dem Christentum. Père XavierTilliette SJ zum 85. Geburtstag, Akademie, Berlin 2006, pp. 55-61; poi in P. Coda - M. Donà, Dio-Trinità. Tm fi"losofi e teo"logi, Bompiani, Milano 2007, pp. 95-108. Id., Ipseità, diversità e diaferenza, in «Teoria», 1, 2006, pp. 31-35. Id., Dialogo dei principi con Gesù Socrate Lao Tzu, Bompiani, Milano 2007. Id., Libertà di sapere. Università e dialogo interculturale, Bompiani, Milano 2009. Id.,.Dio, in S. Achella-C. Cantillo (a cura di), Le parole e i numeri dellafi"loso.fia. Concetti, pratiche, prospettive, Carocci, Roma 2020, pp. 95-101.

Id., Il Dio vivente. Libertà, male, Trinità in Schelling e Pareyson, Morcelliana, Brescia 2022.

J. Obinger, Die Gotteslehre des Nikolaus Cusanus, Schoningh, Miinster-Paderborn 1888.

192

U. Ugazio, Pareyson interprete di Heidegger, in «Archivio di filosofia», LVII, 1-3, 1989, pp. 93-102. Id., Heidegger e il neaplatonismo, in «Annuario filosofico», 20, 2004, pp. 75-90.

M.-A. Vannier(a cura di), La naissance de Dieu dans l'Ome chez Eckhart et Nimlas de Cues, Cerf, Paris 2006. E. Vansteenberghe, Le cardinal Nicolas de Cues (1401-1464). L'action - la pensée, Charnpion, Paris 1920; ora Minerva, Frankfurt a.M. 1963. Id., Que"/ques kctures dejeunesse de Nicolas de Cues d'après un manuscrit inconnu de sa bihliothè9ue, in «Archives d'histoire doctrinale et littéraire du Moyen Age», 3, 1928, pp. 275-284. G. Vattirno, La fine della modernità, GaI7.anti, Milano 1985. Id., Etica dell'interpretazione, Rosenberg & Sellier, Torino 1986. Id., Pareyson dall'estetica all'ontologia, in «Rivista di estetica», 40-41, 1992, pp. 3-16; ora in Id., Essere e dintorni, La nave di Teseo, Milano 2018, pp. 311-324. Id., Oltre l'interpretazione, Late17_a, Roma-Bari 1994. Id., Pareyson e l'ermeneutica contemporanea, in A. Di Chiara (a cura di), Luigi Pareyson filosofo della libertà, La Città del Sole, Napoli 1996, pp. 45-59. G.M. Verd, Ser y nombre de dios en Nimltis de Cusa, in «Miscelanea Cornillas», 52, 1969, pp. 29-59. V. Vitiello, Ethos e natura, in «Paradosso», 2, 1992, pp. 9-65.

Id. (a cura di), Il "Pannenide" di Platone, Guida, Napoli 1992. Id., Storia della filosofia, Jaca Book, Milano 1992. Id., Tapologia del moderno, Marietti, Genova 1992.

193

Id., Elogio dello spazio. Ermeneutica e topologia, Bompiani, Milano 1994.

Id.,Cristianesimo senzaredenzione, Lateu.a, Roma-Bart 1995. Id., La favola di Cadmo. La storia tra scienza e mito da Blumenberg a Vico, Lateu..a, Roma-Bali 1998. Id., Redenzione o salvezza del.finito?, in G. Ferretti (a cura di), Ermeneutiche della finitezza, Atti del VII Colloquio su Filosofia e Religione, Macerata, 16-18 maggio 1996, Istituti Editoriali e Poligrafici Internazionali, Pisa-Roma 1998, pp. 131-152. Id., Il Dio possibile. Esperienze di cristianesimo, Città Nuova, Roma2002. Id., Dire Dio in segreto, Città Nuova, Roma 2005. Id., Oblio e merrwria del Sacro, Moretti & Vitali, Bergamo 2008. Id.,De Possest, in «Il Pensiero», XLVIII, 1-2, 2009, pp. 129-139. Id., "Abgeschiedenheit", "Gelassenheit", "Angst". Tro Eckhart e Heidegger, «Quaestio», 1, 2001, pp. 305-316. Id., La nascita del mondo moderno. Un passaggio necessario: Cusano, in Id., Immanuel Kant. L'architetto della Neuzeit Dall'abisso della ragione ilfondamento della morale e della religione, Inschibboleth, Roma 2021, pp. 105-139. P. Wilpert, Einftihrung, in Nicolaus von Kues, Vom Nichtandere, Meiner, Hamburg 1952, pp. V-XXVIII. E.A. Wyller, Znm Begriff "non aliud" bei Cusanus, in G. Santinello (a cura di), Nicolò Cusano agli inizi del mondo moderno, Atti del Congresso internazionale in occasione del V centenario della morte di Nicolò Cusano, Bressanone, 6-10 settembre 1964, Sansoni, Firenze 1970, pp. 419-443.

194

Id., Nicolaus Gusanus "Denon aliud" undPlatons 'Dialog "Parmenides", in K. Doring - W. Kullmann (a cura di), Studia Platonica, John Benjamins, Amsterdam 1974, pp. 239-251. Id., Identitiitund Kontradiktion. Ein Weg zu Cusanus' Unendlichkeitsidee, in "Mitteilungen und Forschungsbeitrage der Cusanus-Gesellschaft», 15, 1982, pp.104-120; poi ampi. in Id., Henologische Perspektiven III-II. Platon -Johannes Cusanus, Rodopi, Amsterdam-Atlanta 1995, pp. 543-578. Id., Einheit!Andersheit- Dialektik oder Henologie, in K. GloyD. Schmidig (a cura di), Einheitskonz.epte in der idealistischen und in der gegenwiirtigen Philosophie, Lang, Bern-Frankfurta.M.-NewYork-Paris 1987, pp. 231-260. C. Yannaràs, Heidegger e Dionigi Areopagita. Assenza e ignoranza di Dio, Città Nuova, Roma 1995. V. Zaffino, Identifying Difference: Beierwaltes on Cusanus and Hegel, in D. Albertson (a cura di), Cusanus Today. Thinking with Nicholas of Cusa between Philosophy and Theology, The Catholic University of America Press, Washington D.C. 2023, i.c.s.

Ead., Per una rilettura delle categorie rinascimentali: Werner Beienvaltes, in M. Marianelli - L. Mauro - M. MoschiniG. D'Anna (a cura di), Anima, corpo, relazioni. Storia della filosofia da una pro~ettiva antropologica, voi. II, Periodo rrwderno, Città Nuova, Roma 2023, pp. 85-88.

P. Zitko, Karl J~ers "lettore di Cusano. Presupposti interpretativi ed esiti teoretici, Orthotes, Napoli-Salerno 2018.

Indice

Abbreviazioni Introduzione Cusano tra neoplatonismo, differenza ontologica ed ermeneutica I Il Platone di Cusano. Una lettura neoplatonica 1. Cusano e Platone 2. La Repubblica: l'interpretazione cusaniana dell'analogia solare 3. Il Parmenide 4. Cusano critico di Platone

p. 9

p. 13 p. 25 p. 25 p. 27 p. 42 p. 50

II Cusano e il neoplatonisnw nella lettura di Werner

Beierwaltes

p.51

1. Immanenza e trascendenza dell'Uno nella tradizione neoplatonica 2. The Historical Understanding ofthe Social, 3. La caccia al nome di Dio

p. 57 p. 66 p. 76

III I.A potenza che non è preceduta dall'atto 1. Premessa

2. Il De possest 3. Creatio ex nihilo 4. Deus absconditus

p.91 p.91 p.94 p.102 p. 111

IV

Inesauribilità, abissalità e libertà dell'Uno. Pareyson, P"lotino e Cusano p.119 1. L'onto"logia dell'inesaurimle p.119 2. Abissalità e libertà dell'Uno p.136 Bibliografia

p. 149