Le lettere cattoliche. Le lettere di Giacomo, Pietro, Giovanni e Giuda 8839401636, 9788839401632

Le Lettere Cattoliche differiscono da quelle paoline almeno per tre motivi: sono indirizzate a più comunità contemporane

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Italian Pages 482 [425] Year 2000

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Le lettere cattoliche. Le lettere di Giacomo, Pietro, Giovanni e Giuda
 8839401636, 9788839401632

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NUOVO TESTAMENTO COLLABORATORI Paul Althaus t, Horst Balz, Hermann W olfgang Beyer t, Hans Conzelmann, Joachim Jeremias, Eduard Lohse, Albrecht Oepke t, Karl Heinrich Rengstorf, Julius Schniewind t, Wolfgang Schrage, Siegfried Schulz, Eduard Schweizer, Gustav Stahlin, August Strobel e Heinz�Dietrich Wendland a cura di

GERHARD FRIEDRICH VOLUME 10

LE LETTERE CATTOLICHE

PAIDEIA EDITRICE BRESCIA

LE LETTERE CATTOLICHE Le Lettere di Giacomo, Pietro, Giovanni e Giuda Commento di HoRsT BALZe WoLFGANG ScHRAGE Traduzione italiana di GIANFRANCO FoRZA Edizione italiana a cura di GIOVANNI OnAsso

PAIDEIA EDITRICE BRES.CIA

1'itolo originale dell'opera:

Die «Katholischen» Briefe Die Briefe des ]akobus, Petrus, ]obannes und ]udas Obersetzt und erklart von HoRST BALZ und WoLFGANG ScHRAGE Traduzione di Gianfranco Forza Revisione di Giovanni Odasso © Vandenhoeck & Ruprecht, Gottingen 1973 © Paideia Editrice, Brescia 1978

La traduzione del testo biblico è di proprietà della Casa Paideia. Ogni riprodu­ ' zione è vietata a norma di legge

NUOVO TESTAMENTO PIANO DELL'OPERA in II volumi I.

Eduard Schweizer

n vangelo secondo Marco

2. Julius

Schniewind

Il Vangelo secondo Matteo

3. Karl Heinrich Rengstorf

Il Vangelo secondo Luca

4· Hermann

Strathmann

D Vangelo secondo Giovanni



Gustav Stiihlin

Gli Atti degli Apostoli

6. Paul

Althaus

La Lettera ai Romani

7.

Heinz-Dietrich Wendland Le Lettere ai Corinti

8. Beyer , Althaus, Conzelmann, Friedrich� Oepke Le Lettere minori dell'apostolo Paolo

9· Joachim Jeremias- Hermann Strathmann

Le Lettere a Timoteo e a Tito; La Lettera agli Ebrei

IO.

Horst Balz e Wolfgang Schrage Le Lettere cattoliche

1 I.

Eduard Lohse

L'Apoealisse di Giovanni

INTRODUZIONE

1. Le

Lettere cattoliche

Dalla fine del terzo secolo, nella chiesa orientale di lingua greca furono considerate «cattoliche» tutte le Lettere del Nuo­ vo Testamento che non appartenevano al corpus paolino (compresa la Hebr.). Si tratta di Iac. , z-2 Petr. , I-3 Io. , e Iudae . Questo è l'ordine con cui si presentano nella maggior parte dei codici antichi della chiesa d'oriente. Fu Girolamo a dare questa stessa successione alla tradizione latina della Vol­ gata. Lutero, invece, per motivi teologici ha cambiato l'ordi­ ne tradizionale di Iac. Iudae ed .Hebr. che ha riunito davanti ad Apoc. , alla fine della sua traduzione tedesca del Nuovo Testamento. Il .grande prestigio goduto in oriente da Giacomo, fra­ tello del Signore, ha probabilmente indotto a collocare la Let­ tera, che da lui prendeva nome, al primo posto fra le Lettere cattoliche . Vi si aggiunsero poi, secondo l'ordine delle «co­ lonne» di Gal. 2 , 9 , le Lettere di Pietro e di Giovanni, alle quali fu unita la breve Lettera di Giuda. Di conseguenza nel canone della chiesa greca le Lettere cattoliche, che erano con­ siderate scritti autentici degli apostoli, venivano immediata­ mente dopo gli Atti e prima delle Lettere paoline. In occiden­ te, invece, il nostro gruppo iniziava con le Lettere di Pietro e si trovava dopo le Lettere paoline, e questa disposizione cor­ rispondeva alla loro importanza e ai rapporti storici. A dif­ ferenza delle Lettere paoline e deuteropaoline, come pure di Hebr. , che vengono presentate sempre col nome dei loro

Le Lettere cattoliche

12

destinatari, già nei più antichi codici a_noi pervenuti le Let­ tere cattoliche hanno per titolo i nomi dei loro autori. Questa circostanza induce ad analizzare ora il significato della defini­ zione di «Lettere cattoliche ».

2. Il nome Il termine «cattolico » significa «universale», «universal­ mente valido>> . Può indicare la chiesa universale, nella sua to­ talità, in antitesi alla comunità singola (lgn., Sm. 8 ,2 ) , ma può essere usato per leggi o verità universalmente valide. In un primo momento è stata considerata cattolica solo la I Io., che non menziona nessun destinatario, e questo per distin­ guerla dalle altre due Lettere di Giovanni inviate a una co­ munità o rispettivamente a una persona ben precisa. Eusebio riporta a questo proposito le parole di Dionigi d'Alessandria (t 260 circa) che a sua volta pare abbia già trovato fissata questa designazione della I Io. (Eusebio, hist. eccl. 7,25,7·ro s . ). Verso la fìne del II secolo, Apollonia romano antimonta­ nista accusò il montanista Temistone di aver scritto, a imi­ tazione dell'Apostolo, una Lettera cattolica per oltraggiare il Signore, l'Apostolo e la santa chiesa (hist. eccl. 5 , 1 8 ,_;). Può darsi che in questo giudizio si rispecchi la disistima che gli antimontanisti nutrivano p�r gli scritti giovannei, sicché già prima del2oo la I Io. sarebbe stata definita Lettera cattolica. Questo fatto non significa che fosse universalmente ricono­ sciuta e accettata, ma solo che aveva il carattere di scritto in­ dirizzato a tutta la chiesa. Analogamente, nella prima metà del secolo III, Origene nei suoi commentari definisce Lettere cattoliche la I Petr , I Io. e anche Barn. Poco prima, Clemen­ te di Alessandria definisce «cattolico» lo scritto degli aposto­ li ai «fratelli di Antiochia, Siria e · Cilicia» (Act. r ; 2 3 ss. ; . strom. 4,97 ,3). Verso il 300 Eusebio conosce un gruppo di «cosiddette» Lettere cattQlic:he che . inizia con Iac. e termina con la . «cosiddetta» Iudae .(2 , 2 3,24 s.). Egli però annota · che .

,

Introduzione

13

la maggior parte di queste Lettere è discussa. Certo vengono trasmesse sotto nomi venerandi e nella maggior parte delle chiese vengono lette pubblicamente, ma all'epoca di Eusebio sono universalmente riconosciute autentiche solo · la ·z Io. e I Petr. (cfr. 6, r4 , r ; 3, 25,2 s.). A dire il vero in lui l'acce­ zione del termine «cattolico» s·'è già ampliata. Egli infatti nar­ ra pure che Dionigi di Alessandria ha inviato a diverse comu­ nità particolari una serie di Lettere cattoliche ( 4 , 2 3 , 1- I o ) , e con questo aggettivo indica solo che queste Lettere avevano un'importanza universalmente riconosciuta. Dunque presso il cristianesimo primitivo un po' alla volta, a partire da I-lo. , sono considerate «Lettere cattoliche » tutte le · Lette"te cristia­ ne non paoline indirizzate alla chiesa universale. Il loro nome, infine, indica la validità universale di questi scritti, anche se alcuni di loro non furono ttniversalmente riconosciuti come apostolici. Secondo il canone muratoriano, verso il 2 00 in occidente «vengono tenute nella chiesa cattolica» la Lettera di Giuda e due Lettere di Giovanni. Solo verso la fine del quarto seco­ lo tutto il gruppo viene considerato «canonico» (Decreto Ge­ lasiano, 382 d.C. ) . Le Lettere acquistano valore di contr�p­ peso teologico alle Lettere di Paolo : mentre l'Apostolo avreb­ be parlato di fede senza le opere, presso gli altri apostoli la fede avrebbe valore solo se in connessione con le opere (Aug. de fide et operibus 1 4 ,2 1 ). Comunque il metropolita alessan­ drino Atanasio aveva preceduto l'occidente canonizzando in pieno le Lettere cattoliche l'anno 367·. Il frammento murato­ riano permette di rilevare che probabilmente non si è giunti per caso al loro numero settenario, perché già in precedenza a proposito degli scritti paolini osserva che, ad analogia delle sette missive di · Apoc., anche le sette con1unità alle quali Pao­ lo aveva scritto stavano a indicare tutta la chiesa sparsa nel mondo .

I4 3. La

Le Lettere cattoliche

caratteristica delle Lettere

Le due Lettere minori di Giovanni non sono ovviamente indirizzate a un gruppo molto ampio di comunità, e anche la loro tematica non ha una portata universale. La I Io. si rivol­ ge esclusivamente alle con1unità giovannee, delle quali non si riesce a individuare con certezza l'ubicazione geografica. L'au­ tore della I Petr. scrive probabilmente a etnicocristiani delle regioni settentrionali e occidentali dell'Asia Minore. La 2 Petr. , lac. e Iudae presuppongono che la cerchia dei lettori sia piuttosto ampia. Solo la I Petr. e le due Lettere minori di Giovanni hanno veramente una forma di lettera, mentre in tutte le altre mancano i saluti conclusivi, tutt'al più la I Io. presenta alcuni accenni di intestazione epistolare. Ci trovia­ mo quindi prevalentemente davanti a «epistole» ossia appelli ed esortazioni alle quali è stata data una forma di lettera . Le Lettere cattoliche affrontano · i problemi della vita e del­ la fede di comunità che sotto la pressione del tempo ·che in­ calza hanno bisogno di incoraggiamento a perseverare con costanza e a lottare contro le eresie : così la Iac. insiste Q.el postulare le opere del cristiano; la I Petr. fa presente ai sq.oi lettori l'importanza della loro salvezza e li esorta a persevera­ re con pazienza nelle persecuzioni che ora imperversano su tutto l'impero ; la 2 Petr. ammonisce la comunità a non soc­ combere ai falsi profeti e alle tentazioni di questo mondo e quindi a non rinunciare alla speranza nella parusia di Cristo ; molto vicina a questa Lettera è la I udae che inoltre viene lar­ gamente citata dalla 2 Petr. ; le Lettere giovannee esigono che la comunità si distacchi senza compromessi dai primi rap .. presentanti di una teologia gnostico-docetista e predicano in­ sieme di conservare intatto il comandamento dell'amore d�to da Gesù . Con ciò le Lettere cattoliche si distinguono eviden­ temente dagli scritti paolini che sono autentiche Lettere e ci offrono un colloquio vivo'tra l'Apostolo e le comunità nate dal suo lavoro di missionario, e delle quali nemmeno la Rom.

I)

Introduzione

si potrebbe comprendere bene senza un'esatta conoscenza della situazione e dei piani di Paolo. Dunque non solo gli in­ dirizzi delle Lettere cattoliche, di solito molto generici, ma anche il loro contenuto, che si poteva intendere come un mes­ saggio universalmente valido e lontano ·dalle situazioni con­ crete della comunità hanno fatto di queste Lettere un grup­ po singolare. Secondo quanto ci è dato oggi di sapere, tutte le Let­ tere cattoliche, anche se nella chiesa antica furono presentate col nome di un ben preciso autore, sono· scritti anonimi, o meglio, pseudoepigrafici. .Sotto questo aspetto, ancora · · una volta le Lettere di Giovanni sono le più vicine alle preceden­ ti Lettere protocristiane. Nella 2 e· 3 Io. abbiamo un'anollimi­ tà solamente formale è ovvio che «l'anziano» fosse cono­ sciuto per nome dai destinatari - e anche l autore della I Io. può contare stl di un legame molto stretto coi suoi lettori. Può essere che all'inizio del suo appello egli non faccia il suo nome perché appunto non ha scritto una vera e propria Let­ tera.· Solo dali� tradizione le I-3 Io. sono state attribuite al­ l apostolo Giovanni e cosl sono diventate simili a scritti pseu­ doepigrafìci. Diversa è la situazione .per le altre Lettere. Sul finire del primo cristianesimo esse parlano con l'autorità del primo degli apostoli o dei fratelli del Signore Giacomo e Giu.. da (Mc. 6,3 par.; Mt. 1 3 ,5 5 ) benché non abbiano nulla in comune· con la predicazione dei loro grandi modelli né quan­ to a - linguaggio, né quanto a teologia. Problabilmcnte la Iac. è stata scritta da un giudeocristiano di formazione ellenistica e proveniente dalla diaspora. Anche le due Lettere di Pietro presentano influssi ellenistici; la pri­ ma è molto vicina a Paolo, mentre nella 2 Petr. gli scritti pao­ lini sono già considerati come una raccolta unitaria ( 3 , 1 5 s . ) e per giunta si attinge abbondantemente ai pensieri e al linguag­ gio della Iudae. Il carattere pseudoepigrafico delle Lettere cattoliche - fat­ ta eccezione per le I 3 I o. spiega anche la loro forma che -

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Le Lettere cattoliche

non · è quella di lettera. Se esse · fossero state effettivamente composte per fondate nuovamente le comunità, in· un'epoca recente di minaccia per la fede, sulle «colonne» della chiesa 11ata a Gerusalemme, allora sarebbe chiaro che la loro forma di lettera è fittizia. Una Lettera dell�apostolo Pietro, che da quanto ci è dato di sapere ha subito il martirio a Roma sotto Nerone, non poteva più trovare veri destinatari nell'ultimo decennio del primo secolo . Perciò probabilmente gli scritti sono stati pubblicati dai loro autori come non è urio scritto detertninato·· da una circo­ stanza concreta e · con un indirizzo e una ·puritualizzazione in funzione della situazione. · Non è tuttavia chiaro se e · fino a che punto dalle singole esortazioni si possano dedurre le cir­ costanze particolari e i pericoli in cui si trovavano i destinata­ ri. Che a motivo del carattere