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Italian Pages 208 [206] Year 2000
tetano Allievi David Bidussa Paolo Naso
Il Libro LA SFIDA DEI F
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Claudiana
NOSTRO TEMPO (Ultimi volumi pubblicati)
AA.VV., Giubileo ed ecumenismo. Occasione o inciampo'!
E.E. GREEN, Lacrime amare. Il cristianesimo e la violenza contro le donne
s. ALLIEVI, D. BIDUSSA, P. NASO, li Libro e la spada. La sfida dei fondamentalismi religiosi
P. EGIDI, Sguardi di donne. Oltre il Decennio ecumenico di solidarietà delle chiese con le donne
H. HAAG, Da Gesù al sacerdozio
AA.VV., La sfida di Babele. Incontri e scontri nelle società multiculturali B. DE GIO VANNI, G. GARDIOL, D. GIUDICI, F. GIAMPICCOLI,
M. PASSINI, Globalizzazione - lavoro - Mezzogionzo P. RICCA, E. GENRE, F. BECCHINO, Eutanasia. La legge olandese e commenti
N. DENECKE, Le comu nità luterane in Italia AA.VV., Mediterraneo: un mare di spirituaUtà. Le donne dicono le fedi
J. LÉGERET. Amish. Una comunità «fuori dal tempo» AA.VV., Laicità. Domande e risposte in 38 interviste (1988-2003) G. BOUCHARD, Chiese e movimenti evangelici del nostro tempo AA.VV., Riprendiamoci il tempo
J. TODENHOFER, Chi piange per Abdul e Ta11aya? L'errore della crociata contro il terrorismo
L. TRAVERS ZANOTfO, «Aprirò una strada anche n el d eserto» . Come affrontare il cancro a viso aperto
E. DREWERMANN, La guerra è la malattia non la soluzione AA.VV Libera chiesa in libero Stato? F. GENTILONI, I/ si le11 zio della parola E. GENRE, F. PAJER, L'Unione Europea e la sfida delle religioni. Verso 1111a 1111ova presenza della religion e a scuola N. PAGANO, Pn """ «.'ìtoria delle religioni». Un'alternativa laica all'ora di religione nella scuola pubblica P. EGII>I Boun 1A1m. Nuovi incontri. Percorsi di arte e cultura, di scienza e di fede /\. DI CìRAI >O, , ciò che maturerà e per molti aspetti è già maturato - al i' interno della realtà israeliana è un ennesi mo mito della «vittoria muti lata». Tutto ciò, peraltro. è u l teriormente aggravato dal la stessa fram mentazione dcl mercato elettorale israeliano, diviso e contrasse gnato da molte agenzie che rispondono a categorie di settore e non i nteressate a un «discorso generale» , protese alla difesa di nicchie o alla rich iesta e al conseguimento di privilcgi 211 • Se questo qua-
1 '1
È q uesto
un principio che N iccolò M ac h i ave l l i riconosce come perseg u i b i l e
nell "ottica d i u n conso l i damento dcl proprio dom i n i o una volta che esso sia conse guito sul p iano de l l a v i lloria m i l i t ar.: . C fr. N. M A C H I AVELLI . li
Principe. par. 3. Sotto questo profi lo. i n questo non ricntrnno solo i pm1 i t i religiosi. ma anche que l l i a base etnica. pri mo fra tulli qud l o deg l i cmigrnti russi. lsrael be-alyah fon 20
data da Natan Sharnnsky.
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dro si confermerà - e niente attualmente sembra agire i n contro tendenza - è diffici le che maturi un fondamento politico, ovvero che si modifichi tanto la costituzione materiale che quella ideale della forma Stato i sraeliana. E ppure è proprio su questo aspetto che si centra tutta la que stione. La dimensione seducente dello Stato, la sua possibi lità di seduzione secondo le dinamiche che individua Debray, infatti non consiste in un ceto pol itico ri nnovato, anche se questo è un aspet to essenziale, ma nella fuoriuscita da una dimensione personali stica della politica, attraverso la formazione di u n ceto pol itico che sappia anche ragionare al di là di sé, o fuoriuscire dai propri par ticolarismi senza per questo rimanere prigioniero di una dimen sione eterodiretta. Se questa, invece, è la cond izione del ceto politico di seconda generazione di uno Stato che ha alle spalle più di cinquant' anni di indipendenza, il deficit che ne consegue, o a cui questa situazio ne allude, non è il risultato di un ' ammini strazione pubbli c a dagli statuti incerti o di una scuola per alti funzionari che non funziona. A monte ciò che è determi nante è l ' assenza di un criterio di poli tica e, pi ù estesamente, di costrutto politico. 6 . La questione del « Celltro politico» e l a costruzione dello Stato moderno
A chi con sguardo retro s pettivo si vo l g e sse a i ndagare la que stione de l centro n e l l ' es pe ri e n za storica del popolo ebraico e nel suo im m aginario. si prospetterebbero due percorsi paralleli e per certi aspe tti anche opposti, comunque non corri spondenti . N oi og gi parl iamo di cultura ebraica, ne parl iamo come un i nsieme or ganico e. sopratt utto continuo. ovvero come un testo aperto e pro gressivo di cui si può forni re una ricostruzione i n chiave storici stica. Tuttavia, ci trovia m o a descrivere una costellazione i cui sno di princi pal i sono espressi volta a volta da un solo luogo: A les sandria d ' Egitto, la S pagna della conqui sta araba, l ' Europa cen tro-orientale. Se noi volessi mo comporre una tavola sinottica che poness e in relazione i testi scritti - e che a b itual m ente siamo in1 25
dotti a radu n are entro un unico termi ne, cultura ebraica, appunto - con le correnti sussultorie che at trav e rsano la storia p olitica , so ciale e culturale di q uesto bimillen nio, vedremmo che ad ogni sno do d ' e poca corrispon d e un testo, o m eg l i o un corpo di testi che van n o a comporre, nel tempo, la cultura ebraica. Ma v ed re m mo , anche, che q u e s t i tes ti circolano anche al di fuo ri della rete di scambi c u l tura l i propri del l ' area in cui vengono scritti , d iffusi e raccontati . In altri termini nel corso della vicend a della d ia s pora, l idea di centro, seppur non teorizzata, ha di fatto determinato lo sviluppo d el la cultura ebraica (Elazar, 1 992). Q u e st o , tuttavia, non s i g nifi ca che quel luogo nel momento sto rico più at t ivo si ri co n o s ces s e come centrale. Più che altro erano i suoi intel lettuali a far sì che quel l uogo d i v e ni ss e ;/ centro. Questo paradigma si scontra con un altro paradigma che po tremo definire te olog i c o e in cui l ' «idea di centro» si presen t a co me u na configurazione grav i t az ionale (Levi Della Torre, 1 994, pp. 1 59- 1 63). Scri ve Levi Del la Torre (pp. 1 59- 1 60): Per s e c o l i nella d ispersione, g l i e b re i hanno g ra vi t at o intorno a
una terra che non era più in loro possesso. intorno a una promes
sa d i redenzione non mantenuta. Ed anche ora, che s i a n o prati
c:mti o meno, che s i av vicinino o s i a l lo nt a ni n o dalle tradizioni e
dal le d ott ri n e . g ravitano. in entrata o in u sc i t a , i ntorno a un cen tro sfuggente. che è un ri feri mento pe r ognuno e possesso di nes suno: anche ora che esiste l o Stato di I s raele. l i n s ieme d e g l i e bre i gra v i t a i ntorno a qualcosa di inafferrabi l e , c o m ' è i l nocciolo i n defi n i t o di u n ' identità composita e contraddi ttori a.
Per Le v i Della TmTe q ue s t a di namica di tipo gravitazionale si sostanzierebbe i n t orn o al l ' idea di m o n o tei s m o. con la pre me ssa, tuttavia. che questo a spe t t o non apre a un solo percorso. Il mono tei smo. infatti. i n v it e re b be a intraprendere d u e direzioni tra di lo ro opposte: quell a t e n de n t e al de ce n t ra me n to e quel la, contraria, ali ' accentramento. Se in questa s econ da i pote s i ciò che si s t ru tt u ra è un modello di pan11e1: