Evangelo secondo Marco 8820900297


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Evangelo secondo Marco
 8820900297

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EVANGELO SECONDO

MARCO

TBSTO GRBCO. NBOVOLGATA LATINA ANALISI FILOLOGICA. TRADUZIONB ITALIANA DI

Gianfranco Nolli Terza Edizione

Libreria Editrice Vaticana C/7TA' DEL VATICANO

Imprimi potest Can. Charolus Boccazzi Cens. Imprimatur t J oseph Amari Cremonae 26 Mai 1978

Ecci.

Ristampa ottobre 1996

©

1992 - Libreria Editrice Vaticana - 00120 Città del (06) 69.88.50.03- Fax (06) 69.88.47.16

Copyright

Te!.

ISBN

88-209-0029-7

Vaticano

PREMESSA

alla

Prima Edizione Considerando io e di frequente med itando il disegno lungimirante

di Gregorio XVI, che volle raccolti in un Museo (da lui creato appo­

sitamente) il più gran numero di reperti archeologici dell'Antico Egitto, affinché servissero di ausilio allo studio della teologia cri­ stiana; e riflettendo alla quasi incredibile illuminazione che viene

alle Sacre Scritture, oltre che dai reperti, anche dalla lingua, sia remota (la geroglifica) sia più recente (la greca ) entrambi succes­ sivamente parlate e scritte nell'Egitto antico; ma nello stesso tempo constatando, nell'insegnamento universitario, la poca dimestichezza

con quest'ultima (la greca cioè), da cui sono affetti proprio coloro

che dovrebbero averla famigliare per meglio capire gustare e spie­ gare ai fedeli «la buona novella •· scritta in greco; tenendo d'altra

parte davanti agli

occhi

l'accorato

ammonimento di S. Teresa

di Lisieux, la quale, se fosse stata sacerdote, avrebbe voluto cono­

scere a fondo la lingua in cui vennero a noi le parole i pensieri gli affetti di Gesù,· e trovandomi da ormai dieci anni a dirigere quel

museo voluto da Gregorio XV I, proprio nella mia qualità specifica

di studioso dell'Antico Egitto e della Sacra Scrittura; chiedendo io infinite volte alla mia coscienza se questo connubio non fosse provvi­ denziale affinché ponessi il tutto a servizio della Parola e di coloro che ne sono i proclamatori e avendo io ripetutamente ricevuto risposta affermativa sia dentro di me che dalla voce di persone gravi, interro­ gate appositamente su tale argomento; posi mano al presente lavoro, nel quale la fatica la noia la stanchezza sono state largamente supe­ rate dalla serena gioia di gustare più a fondo le parole di Gesù e di mettere i fratelli in grado, senza fastidio e gravoso lavoro, di assaporarne le ineffabili dolcezze. Ma deve essere ugualmente noto che un tale lavoro non avrebbe probabilmente visto la luce senza l'aiuto dell'allora

Vicegerente,

oggi Cardinale Ugo Paletti; il quale, ben vedendo in esso uno stru­ mento di

apostolato, lo appoggiò non solo a parole (di cui molti mi

furono benevoli elargitori) ma con aiuti concreti, che per mezzo dell'O­ pera Romana Pellegrina ggi vennero forniti man mano che le necessità della stampa lo richiedevano. È certo che senza questo appoggio,

tanto valido quanto generoso, nè sarebbe stato possibile condu"e a termine questo lavoro, nè molto meno po"e le basi per quelli futuri, in parte già in via di realizzazione. Chiunqtte perciò ricevesse dal presente libro un qualunque vantaggio,

sia riconoscente innanzi tutto al Signore che, dopo averlo ispirato,

ne permise la realizzazione, e poi a tutte quelle persone, (i cui nomi sarebbe troppo lungo aggiungere ai due precedenti), della cui solle­

citudine tutto il libro è testimone; e da ultimo anche all'avventurato

·che ebbe la sorte di lavorare a dargli vita concreta.

PREMESSA alla

Seconda Edizione

L'eccezionale rapidità con la quale si è esaurita la pri­

ma edizione (in meno di un anno) dimostra quanto sia diffuso l'interesse per la conoscenza del Testo originale del Vangelo e anche la validità del metodo da noi scel­ to e messo in pratica. In questa seconda edizione ci siamo sforzati di elimina­ re le sviste, le disuguaglianze e le imperfezioni che sono praticamente inevitabili in lavori del genere.

A quanti hanno contribuito a questa revisione, espri­

miamo il nostro più vivo ringraziamento. Roma, Gennaio 1980

G.N.

PREMESSA alla Terza Edizione

La terza edizione di questo Evangelo vede la luce a tre anni dalla morte di Gianfranco Nolli. Era nei suoi pro­ getti (ed aveva già cominciato a lavorarvi) di completare la collana con le lettere di san Paolo, gli Atti degli Apo­ stoli e con l'Apocalisse di san Giovanni, ma una Volon­ tà superiore ha voluto che con il Vangelo secondo Matteo la sua fatica si interompesse. Il suo completo servizio al­

la Parola, però, si è egualmente rivelato un seme estre­

mamente fruttuoso perché ha permesso a molti il

riaccostarsi ai testi sacri e alla lingua nella quale essi ci sono giunti: il greco. Noi, suoi discepoli ed amici, siamo tra questi. Sognava, Gianfranco Nolli, di poter essere utile, con que­ sta sua fatica, ai sacerdoti tutti ma in particolare a quel­ li di nuova ordinazione perché dal contatto diretto e personale con i testi originali pot�ssero trarre spunto e forza nell'espletamento della missione cui sono stati chia­ mati. E dalla speranza che ciò potesse avvenire sgorga­ va quel voto espresso nella presentazione dell'Evangelo secondo Marco: «Chiunque... ricevesse dal presente li­ bro un qualunque vantaggio sia riconoscente al Signore che, dopo averlo ispirato, ne permise la realizzazione... e (anche) all'avventurato che ebbe la sorte di lavorare e dargli vita concreta». E siamo in tanti ad essere riconoscenti al Signore e a lui. L'ASSOCIAZIONE BIBLICA DON ORIONE

PREFAZIONE

PROCEDIMENTO TECNICO

Il metodo usato in questo lavoro è quanto mai semplice e pratico : analisi di tutte le parole {nomi, aggettivi, pronomi, verbi, avverbi, articoli, preposizioni) in modo che chiunque, anche se ignaro della lingua greca, ma purché la sappia almeno leggere, possa rendersi conto del valore che ogni singolo vocabolo o parte del discorso ha nel testo, e di quale apporto rechi alla comprensione del significato, in modo che la sua funzione appaia chiara, fuori da ogni dubbio o i ncertezza. Ogni lettore può cosi veri­ ficare personalmente il valore delle traduzioni, delle interpretazioni e delle conside­ razioni che è solito fare o sentire : ognuno è posto in grado di essere responsabile verso il testo originale, verso le parole di Gesù, senza che la mediazione di altri costituisca sia un impedimento eventuale, sia una scusa o un pretesto per una interpretazione più accomodante. Di ogni parola quindi è data : a) la posizione logica nel discorso (soggetto, oggetto, complemento ecc.) ; ' b) il caso e, se irregolare, la declinazione ; c) il nominativo e il genitivo, con l'articolo proprio, per i nomi ; nominativo a tre o due terminazioni, per gli aggettivi ; nominativo per gli articoli ; le quattro voci del paradigma per i verbi, segnalando le irregolarità e le eccezioni ; à) il significato del vocabolo in se stesso e, quando è richiesto, il senso speciale adatto al passo che si sta esaminando. Subito dopo, viene preso in esame il vocabolo nel contesto in cui giace, per sta­ bilime l'importanza riguardo al significato generale del brano ; se è il caso, vengono riferite le varie interpretazioni, formando un panorama di quanto gli Autori più ac­ creditati (di ogni tendenza religiosa) hanno asserito. Sono evitate soltanto le inter­ pretazioni cosi anormali da essere chiaramente tendenziose : per la loro confutazione esistono altri libri . All'inizio di ogni sezione viene fornito un breve riassunto, con le divisioni in cui il testo si articola, riferendo i passi paralleli di Luca e Matteo. Quanto a vocaboli e_ frasi tecniche, viene dato il numero di volte che ricorrono in Mc, aggiungendo spesso quello degli altri evangelisti, in modo da stabilire un rapido confronto. L'analisi è ripetuta per ogni singolo vocabolo, anche se esso ricorre due, tre

Prefazione

VIli

volte nella stessa frase o riga: non è fatto maj, assolutamente mai alcun rimando. In qualsiasi punto venga aperto il volume, si troverà l'analisi completa, come se fos­ sero le prime parole del libro.

ScoPo Il metodo dice gli scopi che si vogliono raggiungere: permettere a tutti di avvi­ cinare coscientemente il testo originale del Vangelo. Ma la cosa prende un rilievo spe­ ciale se si esaminano i vantaggi che le varie classi della società possono trame.

Sacerdoti

È

chiaro che questo libro costituisce per essi uno strumento di grande utilità:

la preparazione dell'omelia domenicale, delle conferenze, delle «ore bibliche�. trova in esso un sussidio insostituibile, in quanto permette un contatto diretto con il Van­ gelo e quindi una esposizione più efficace e convinta di esso. Né può far paura il «greco t: esso diventa cosi chiaro che quello che sembrava uno studio tedioso e dif­ ficile si trasforma in una gustosa scoperta, in un continuo sorprendersi a fare consi­ derazioni nuove, diverse dalle solite, suggerite proprio dall'esame degli stessi vocaboli

originali. Anche i sacerdoti anziani ritroveranno il gusto del greco: nelle loro menti si andrà richiamando il passato, ma senza sforzo, senza preoccupazione di dimenticare subito, perché la stessa nozione

è

alla portata di mano ogni volta che occorre.

Teologi Quanto sia necessaria per una retta formulazione degli insegnamenti teologici

la comprensione del testo originale è evidente. Ora con questo sussidio, anche il teo­

logo non specializzato in scienze bibliche può rendersi conto direttamente del peso che

può avere una parola o una espressione e del valore che a essa è lecito attribuire. Non ci sarà più pericolo di usare frasi che nel testo originale non sign ificano quanto sem­ brano dire a prima vista: il controllo del loro autentico e preciso significato

è

alla por­

tata di tutti, senza sforzo.

Studenti Chi prenda in mano questo libro, specialmente se provie:ne dal liceo classico, non potrà più dimenticare il greco. Anzi, facendone uso si può dire ogni giorno, finirà per diventare un vero e proprio specialista della lingua evangelica, poiché gli sarà possibile penetrarla nelle sue sfumature più recondite, senza alcun limite di tempo o di luogo: basta che abbia la buona volontà di (C leggere •. quanto e quando vuole.

Laici colti Basta una inquadratura generale sulla lingua greca per avere la possibilità di

rendersela famigliare, di apposizione di 'loplllivlJ , nome dat sing m 7rOTot(J.6ç , -où ; ò fiume. Solo qui in Mc . ll;o!J.OÀoyou!.J.EVOL partic pres nom pl t!;-O(J.O-ÀoyÉO(J.otL ; ci (J.O ­ ÀOy-/jOO(J.IXL ;- è�&.7tnaoc Ò!Léic; èv G3�-rL, ocÙ't'Ò� 3è �ocm(ae:L • Venit jorlior me post me, cuius non sum dignus procumbens solvere corrigiam calcea­ 8 ego baptizavi vos aqua, ille vero baptizabit mentomm eius ; •

Viene il più forte di me dopo di me di cui non sono degno, curvatomi, di sciogliere

il legaccio dei

suoi

sandali.

duzione letterale della parola ebraica lemor equivalente al gerundio (« dicendo •) o al partic {« dicente •) e che tiene luogo dei due punti ( : ) , ine­ sistenti in ebraico ; il suo uso è frequentissimo. Può essere omesso nella traduzione. lPXETCit. indicat pres Jsing lpxo1'«� ; �!L't� ; ij>.&ov (elle­ nist ij>.&ot ) ; �).:fj>.u&ot venire ; il pres sta per il futuro e lo si deve all'influsso della lingua semitica, nella quale si sa­ rebbe detto : A veniente. 6 artic determinat nom sing m 6 i), -r6 il ; l'artic toglie ogni carattere di indeterminatezza e presenta colui che viene come il forte per eccellenza. lGJtUpOnp� soggetto, agg di grado comparativo nom sing m lcJxupòç, ci, ov forte : qui di­ venta come un nome perso­ nale. p.ou secondo termine di para­ gone, pronom l pers gen s ing m : ly�. !J-OU, !J-O(, (d di me. lndcrw avverbio divenuto pre-

8

Io vi ho battezzato in acqua, egli invece vi battezzerà

posiz che regge il genit : dietro. p.ou pronom lpers gen sing m iyw, !J-Ou, !J-OE, (d di me. o� complemento di specifi.caz pronom relat gen sing m 6c, f), 6 di cui, del quale ; la frase, con il pronome alla fine, è semitica, benché a volte si incontri anche nel greco classico. oòx particella di negazione og­ gettiva (nega il fatto) : non . clp.l indicat pres t sing �L!J-C ; imperf -fjv ; fut laol"tL ; sono. lx� attribut del soggetto agg nom sing m lx1XY6�, �. 6v sufficiente, idoneo, degno (txlivro che arriva a qualche cosa) . ���' partic aor nom sing m XU'It"'C"Cù ; xuljlro ; btuljla ; xÉxucpa mi curvo, mi chino innanzi, mi abbasso. Solo qui in Mc. >..u GCil infin aor >.Uro ; >.Uaro ; lÀuaa ; >lÀUXCl sciogliere, sle­ gare ; l'aor dice la momenta­ neità dell'azione : indegno di sciogliere anche 1ma sola volta. Benché questo fosse compito

ordinario degli schiavi, era però ritenuto così umiliante che uno schiavo ebraico non poteva esservi costretto. No­ ta : xuljla:ç MaaL perché non si può slegare i sandali di chi è in piedi o seduto senza ingi­ nocchiarsi davanti a lui. -rlnl artic determ ace sing m 6, T), -r6 il, indica il legaccio di ogni singolo calzare. tp.civ-rcz complemento oggetto, nom ace sing m l!JoCit;, twiv-rot; ; 6 legacci o. Solo qui in Mc. -réiN artic determinat gen pl n 6, �. -r6 il. 6no-5TJp.ci-rwv complemento di specifìcaz gen pl n {m6-ol)l"t, -a-rot; ; oro suola, da legare sotto i piedi con legacci, sandali. Solo qui in Mc. czò-rou complemento di speci­ ficaz pronom dimostrat usato invece del pron pers gen sing m aù-r6t;, 'f), 6 di lui, suoi : la frase di cui . . . di lt4i (o� . . . aù-rou) è semitica, quan­ tunque non sconosciuta an­ che al greco classico.

8

i-yW soggetto pronom, lpers sing m q�. !J-OU, ILo(, (d io ; in posizione fortemente accen­ tuata, per far risaltare il con­ trasto con Egli seguente. �ci2t'n.GCI indicat aor lsing �'lt­ -r(�ro ; �'lt"'r(aro ; �(j complemen�o di li­ o Dio. mitazione, nome dat sing n I.J.ETCX-VOEi-rE iinperat pres 2pl e:ùotyyÉÀ�ov, ou ; -r6 vangelo :

t2

Marco

t , t 6-t7

1 6 Ka:l notpcfy(l)v 1totpiX 't"Ì)v .MÀotO'O'otV 'Tij c; rotÀr.Àot(IXc; e!8ev �((L(I)Vot XIXt ,Av8pt1XV TÒV tÌ8eÀcpÒv �((L(I)VOc; &(Lcp��cfÀÀOVTIXc; èv Tjj 8-0CÀcfaan· �O'otV y�Xp wei:c;. 17 XIXL d7tEV IXÙToi:c; o 16 Et praeteriens secus mare Galilaeae viàit Simonem et A ndream fratrem Simonis mittentes in mare ; erant enim piscatores. 1 7 Et dixit eis 1 6 E camminando lungo il lago di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone 1 7 E disse loro

disponenti le reti nel lago ; erano infatti pescatori .

nota che nel NT oggetto della fede è sempre una persona, mai il • vangelo t . Per questo alcuni intendono : « c,-edete (al Messia) pe,- mezzo . del vangelo t. La maggior parte 16

ritiene però che l'espressione « ct'edeYe nel vangelo t (nel senso originario di buona no­ vella) possa risalire allo stesso Gesù . :Nota la divisione e il

parallelismo dei quattro con­ cetti : « è compiuto t (tempo di attesa) t è vi cin o t ( re­ gno d i Dio) ; « c onver titev i • t credete •· -

CHIAMATA DEI PRIMI QUATTRO DISCEPOLI : 1 , 1 6 -20 (Mt 4, 1 8-22 ; Le 5 , 1 - 1 1 )

Kml congiunzione : e. lo chiama Pietro 1 0 volte ; nmpciywv partic pres nom sing non accoppia mai i due apm xcxp -ciy(1) ; �(1) ; -ijyov ; -�xcx pellativi. intYo-duco, intransit sor- XIXl congiunzione : e. passo, cammino lungo. • Av6pÉC&V complemento oggetto, nmpt!t preposiz d i luogo che nome di persona ace sing m regge l'ace : lungo. 'A8piot.E�et ; ÀÉÀE"f.IX : nel NT ).�yw ; l 'aor dice la difficoltà di fare role, come una assoluzione tpw ; 2dr.:ov, dr.:et ; dpl)xot di ­ questo anche una volta sol­ sacramentale. La forma im­ re : l'aoristo esprime la diffi­ tanto ; qui però non indica personale è un tratto di mo­ coltà di fare questo anche il semplice pronunciare parole destia di Gesù, non un mezzo una volta sola ; qui però non ma è quasi sinonimo di co ­ per evitare di pronunciare indica il semplice pronunciare mandare, cioè dire ottenendo il nome di Dio ; gli scribi in­ parole, ma è quasi sinonimo con sicurezza l'effetto . fatti protestano perché ca­ di comandare, cioè dire otte­ -r� a rt i c detcrminat dat s i n g m piscono che Gesù intende esnendo con sicurezta l'effetto . 6, f,, ':6 al.

35

Marco

2, 1 0

lye�pe xiXt .ipov TÒv xp&.�IXn6v aou xiXt ru:p�:&.nL ; 10 LVIX Bè et8ijn é·n è!;oua(ocv o utòc; TOU ocv3-pw7tou occp.�évoc� IÌ.!J.IXp TLIXc; È1tÌ. rijc; "(ìjc;, - ìt(eL

�XE �

Surge et tolle grabatum tuum et ambula ? 10 Ut autem sciatis quia potestatem habet Filius hominis in terra dimittendi peccata,

10 Ora affinché vediate che potere ' Alzati e prendi il tuo lettuccio e cammina ? ' ha il figlio dell'uomo (di) rimettere peccati sulla terra, lyeLp� imperat pres 2sing xctl congiunzione : e. tic lo indica come ben deter­ �(plol ; � L p W ; fryELp« ; typ-1)­ m pO'il imperat aor 2sing rx[p(l) : minato. ")"'piX scuoto, faccio alzare ; cip w ; f)p« ; �pxot prendo ; l' ao­ oou pronom 2pers gen sing . m ..Tj>..u.&cx usci­ tro dell'agg EÙ-&Uç, -e"Ccx, -6 diritto, retto, sincero, qui usato dv artic determinat ace sing m re, fuori-uscire, andarsene ;

Marco

37

2, 1 3

coram omnibus, ita u t admirarentur omnes et glorificarent Deum, dicentes : sic vidimu s )) . 1 3 Et egressus est rursus ad mare; omnisque turba

«

Numquam

uscì davanti a tutti, così da stupire tutti e glorificare Iddio, dicendo che così non mai vedemmo. 1 3 E uscì poi lungo il mare e tutta la folla l 'aoris�o dice che lo fece per la prilll?l volta da solo. lp.wpocr&EV preposiz che regge il gen : davanti, alla vista, senso classico ; in Mc solo qui e in 9.2. w� agg sostantivato gen p l m 1tèi�, 1tèimx, rrliv tutti. wcnE congiunzione consecutiva : CQSÌ cl1e, di modo che. i�(cne�cr&cll infinit pres medio i �L:E DI LEvi : 2, 1 3-17 (cfr Mt 9,9-1 3 ; Le 5 , 26-3 1 ) . Si d i Y ide in due parti : 1 ) chiamata di Levi (v. 1 3-14) ; 2) ban chetto in casa di Levi ( v . 1 5- 1 7) .

K11l congiunzione : e. tl;ii).&EV indicat 2aor

3sing i;-ipXOIJ.CU ; È�EÀEUGO!J.GtL ;2i �'ijÀ­ �V, l�'ijÀ&!X ; i�EÀ�Àu&a uscire, usci. ncU.tv avverbio di tempo : di nuovo, lat iterum, forse in senso attenuato : in seguito, poi ; parola cara a Mc che la usa 28 volte ; qualche stu­ dioso dice che in Mc ha sempre significato iterativo. 7tCifldt preposiz di moto, pro­ tratto lungo una direttiva di . marcia ; regge l'ace : lungo.

-rijv artic detenninat ace sing f ax:Aos soggetto nom sing m /Sx_).o�. ou ; 6 folla ; quella or­ b, Tj, -.6 la, il. mai nota, come dice l'artic ; &cU.e�crcrCIV complemento di mo­ termine caro a Mc, che lo to verso luogo, ace sing f usa 37 volte, sempre al sin­ &:iÀttcrcr!X, l)� ; i) mare ; ebraismo golare, meno in 10, 1 . per lago , di Tiberiade, con i\pxno indicat imperf 3sing l'artic perché ben noto. lpx_O(J.Ot' ; tÀEUGOf.LIX' ; 2ijÀ�V ; KCil congiunzione : e. iÀlJÀu&a andare : imperfet de­ n:aç agg nom sing m rr�. rriicrtt, scrittivo, che protrae l'azione 1tav tutto, in posizione attri­ per uno spazio di tempo in­ butiva : tutto intero, senza determinato ; indica bene l'an­ eccezione. dare e venire dei vari gruppi 6 artic determinat nom sing m di ascoltatori. 6, 1), -r6 il, la .

38

Marco

2,14

7tpÒ� ocu't'ov, xoct iò(òocaxe:v ocÙ't'ou�. 14 Koct 7tocpocywv dòe:v Ae:utv 't'Òv 't'ou ' Aì..cp oc( o u xoc.&�!J.e:vov È7tL 't'Ò 't'e:ÀwvLov, xoct · )..éye:L ocù't'.q(l) ; lpw ; 2ct7tOV, dmt ; tt­ Pl'lxa: dico : presente storico, proprio del linguaggio popo­ lare (noto anche al greco class) , ma la cui frequenza in Mc {1 5 1 volte, di cui 72 Mre�. ì.lyoumv) e in Gv (1 62 volte) è forse dovuta a in­ flusso aramaico =

C16-roiç pronom dimostrat che fa le veci del pronom di Jpers dat pl m a:\rr&ç , lj, 6 a lot'o kL congiunzione recitativa, che fa le veci dei due punti e virgolette ( : t ) . où particella negativa : non. X P ElCIV Complemento oggetto ace sing f xp&la:, a:ç; ; i) bisogno, senza articolo, per indicare un bisogno generico, non spe­ cifico. lxouaLv indicat pres Jpl q(l) ; 1;(1) ; 21oxov ; l!oxl'lxa: avere : hanno biso­ XPci«v fxoumv gno, necessitano ; il presente indica ciò che accade comu­ nemente, di norma. ol artic determinat nom pl m o, -lj, -r6 i. laxUO'II'rEç soggetto partic pres nom pl m i.oxuoo ; i.oxòaoo ; faxuaa: ; foxuxa: chi ha fot'ze (i.oxòç;), i sani : l'artic forse vuole comprendere anche i farisei presenti, che realmente per certi aspetti non avevano bisogno di particolari cure, come i peccatori pubblici e i gabellieri. =

lca-rpou complemento di speci­ fi.caz gen sing m lo:-rp6�, ou ; o medico. Senza articolo in­ dica ogni specie di medico, il medico in sé. cUÀ'(à) congiunzione avversa­ tiva : ma, invece. ol artic determinat non pl m o, lj, -r6 i. XCIXWfO avverbio di modo : ma­ lamente. lxO'II'rEç soggetto nom pl m partic pres qoo ; f�oo ; 21oxov ; IOXl)xa: avere ; l'artic vuole indicare i presenti, ben noti a tutti : xa:x&li; fxoo = sto male. o6x particella di negazione og­ gettiva (nega il fatto) : non, nota la tenue davanti ad aspi­ razione dolce. �&ov indicat 2aor 1 sing lpxo­ !J.IXL ; �.u&a: venire ; l'aor dice che Gesù è venuto una volta per tutte. Alcuni autori vi vedono una allusione alla preesistenza divina di Gesù, ma sembra meglio vedere espressa in esso l'idea che Gesù era ben consCio del suo

2, 1 8

42

Marco

xocì..ÉaocL 8Lxoc(ouç, cXì..M cX!J.OCp"t' ocv.&pwmp 't'ij> -rl]v x.e"Lpcx EX,OV't'� �l)p:Xv · &ye�pe e[ç 't'Ò [LÉGOV. CXÙ't'OLç" E�eawi 't'OLç GcX��CXGLV ocycx.&Òv 7tO�ljacx� � XCXX07tO�ljacx�, lji UX,�V GWGCX� 3 Et ait homini habenti manum aridam : .

4 Et diàt ets :

3 Allora egli dice all'uomo dalla mano rattrappita : . Poi domanda loro : .u&ot venire ; la terza pl 9

xe�l congiunzione : e. dnEV indicat 2aor 3sing )iyw ; �w ; �ot ; )J).qot , nel NT }iyw ; lp6i ; 2El7rov, c!rcot ; dp7j­ Xot dico, dice. Toiç artic determinat dat pl m 6, Tj, ..6 ai. f.'CI&'I)TIIiç complemento di ter­ mine dat pl m f.tot.&1rnic;, ou ; 6 discepoli, con l'art perché noti come tali ; ter­ mine quasi esclusivo di Van­ geli e Atti (2 5 0 volte, di cui 43 in Mc) . Forse è il più an­ tico per designare i seguaci immediati e costanti di Ge­ sù : la denominazione « i Do­ dici •. più collegiale e ri­ stretta, ne è una precisa­ zione ulteriore. cnhw complemento di speci­ fìcaz pronom dimostrat che fa le veci del pronom di 3pers gen sing m otÙ-t6c;, ij, 6 di lui,

ax�ov complemento di causa suoi. I'YCI congiunzione che qui non . ace sing m !lx>.�. ou ; 6 moUitudine, folla, termine è finale ma dice il contenuto caro a Mc, che lo usa 37 volte, del comando : che. nl.oLcipLov soggetto nom sing sempre al singolare, meno in n rc>.otcfptov, ou ; -rO navicella, 1 O, t . diminutivo di rc).o!ov, ou ; -nS I'YCI preposiz che regge il conbarcheUa : Marco usa spesso giunt finale : affinché. il diminutivo, ma non sem- l'il particella di negazione sogpre in senso stretto : qui sta gettiva (nega il pensiero) : per barca. Solo qui in Mc. non. npooxe��epfj congiunt pres &�l�woL'ol congiunt pres 3pl 3sing rcpoa-xotp-n:ptw ; -ijaw ; &).!�w ; &).!ljlw ; f&J.to/ot ; "t"É&Àtqxl premere ; il pres dice che la senza aor e perf ; sto promo pressione si andava aggrapresso qualcuno, sto a disposizione di : preparassero. Solo vando : perché non continuasqui in Mc. sero a premer/o. La descrizione è vivace, quale ricordo atln(j) complemento di termine dat sing m o:ù-t6c;, ij, 6 a lui, di un osservatore oculare, forse Pietro. Solo qui in Mc. per lui. &u!1 preposiz che regge l'ace : cWT6v complemento oggetto pronom dimostrat che fa le per, a causa. TÒ\1 artic determinat ace sing m veci del pronom di Jpers ace 6, -q, -t6 il, la. sing m aù-r6c;, lj, 6 lui, lo.

10

nolloùc; complemento oggetti}- senza artic perché generico. f&epcineuaEV indicat aor 3sing ace pl m Jt"oMc;, 1t0ÀÀlj, lt"OÀÒ yàp congiunzione esplicativa : &&:potm:uw ; &&:potm:uaw ; l&&:pcfnr olti, aggettivo sostantivato, infatti , perchA, giacchi. TCEUaot ; manca : curo, gua-

57

Marco

3. 1 1

i:lcrre: t7tL7t(7t"C'eLv (XÙ't'éi}1 [v(X (XÙ't'OU &\j�CùV't'(XL oaoL el:x,ov !J.tXa't'LY� · 1 1 X.(Xt 't'IX 7tVeU!J.(X't'(X 't'IX àxti&(Xp't'(X, O't'(XV (XÙ't'ÒV &.&e:6:lpouv, 7tpoatrtm't'OV (XÙ't'éi) )(.(XL ap(X�OV ÀéyOV't'(X 6't'L aù el ita ut irruerent itJ eum ut illum tangerent quotquot hahebant plagas. immundi, eu m illum videbant, procidebant ei

et

11

Et spiritus

clamabant dicentes :

.

così che quanti avevano malori gli si gettavano .addosso per toccarlo 1 1 e gli spiriti immondi, quando lo vedevano, si prostavano dava nti a lui e gridavano dicendo : risco ; l'aor fa le veci del piucheperi nostro : aveva gua­ rito molti. wcnE congiunz consecutiva : cosi CM, lat ita ut ; regge l'ace e l'infinito. lnLnln-rELV infinito pres bn­ nhrr(l) ; -m:.>.cì congiunzione avversati­ va : ma. -rU.oç complemento ogg ace sing n ruoc;, ouc; ; -ro fine.

Come nel greco classico, qui natura e la qualità. può significare morte. La lxEL indicat pres 3sing lx(l) ; mancanza di artic nei nomi l;Cil ; 2laxov ; laxllxot avere, ha. concreti mette in risalto la

27 an•(cì) congiunzione avversa­ tiva : ma. ou particella di negazione og­ gettiva (nega il fatto) � non ; è preposta al verbo, perché a esso segue una negazione composta (où8dc;) , che non viene tolta ma preparata. 8wcz-rcn indicat prcs 3sing BUVIX!J.rLL i 8uvij aO!J4L ; i 8uvij &!)v ; 8t8UVIJIJ.IXL potere, può. ou8dç soggetto, pronom inde­ finito nom sing m oò8dc;, oò8t!J.La, oò8tv nessuno. dç preposiz che regge l'ace : in. rljv artic determinat ace sing f o, -1), -.6 la. obdczv complemento di moto a luogo, ace sing f retto da dc; : o!xlcx, a:c; ; l] casa. -rou artic determinat gen sing m o, l], -.6 il, del. laxupou complemento di speci. ficaz agg sostantivato gen sing m !axupéc;, ou ; 6 forte. Con questa parola, Gesù im­ plicitamente asserisce Q.i es­ sere più forte del demonio, anche se questi può essere paragonato a un • uomo for-

te t : anzi, proprio per questo l npc>nov avv di tempo : prima ; dcrd.&Wv part 2aor nom sing m in greco classico = primo fra molti ; 1t p6u pov = primo· fra eta-ipxo!J.«L ; eta&:'MOOo!J.«L ; 2e:t­ due ; in greco ellenistico la aij).&ov ; da&:Ài)Àuh entrare, entrando ; partic grafico, che difierenza non è più sentita. cioè descrive un'azione (pre­ -rw artic determinat ace sing m 6 , -1), -ro il. cedente o concomitante quella principale) che è sottintesa laxuphv complemento oggetto e quindi potrebbe essere agg sostantivato ace sing m omessa. taxup6� , ci, 6v forte. -rei artic determinat ace pl n 6-i!crn congiunt aor 3sing 8W ; 6, l], -ro le. 8-l)aCil ; �'Jl:� , derivato dal perf leJTYjKIX di fCJ'O)!LL ; IH"{]aw ; leJTYjV ; lCJ'O)KIX star fermi, stando fer­

mi.

dtniaTEIÀCI'\I indicat aor asigrn 3pl &1t0-aUUw ; -CJTtÀW ; tirté­ CJTtLÀIX ; &ma-r«ÀY.« mandare, in-viare ; 'mandarono. npllç preposiz che regge l'ace : verso, da. UÒTàll complemento di moto a

l'articolo, perché noti a tutti come tali. In semitico corri­ spondono i vocaboli 'al} e 'a}Jot, che hanno sfumature di significato molto più vaste luogo, pronom dimostrat che:: fa le veci del pronom di 3pers dei termini greci e possono indicare i cugini, anche in ace sing m «Ù-r6�, '{], 6 lui. xiiÀownç partic pres nom pl quarto grado ! CIÒToU complemento di speci­ m KIXMw ; KIXÀ�CJ(l) ; �aoc ; ficaz pronom dimostrat che KéY.ÀlJl(« chiamare : per chia­ mare . fa le veci del pronom di 3pers . gen sing m «Ù-r6�, '{], 6 di lui . CIUT6v complemento oggetto, xal congiunzione : e . pronom dimostrat che fa le ll;w a vv d i luogo : fuori. veci del pronom 3pers ace sing m «Ù-r6�, Tj, 6 lui. crn'JxOV'feç partic pres nom

32 xal congiunzione : e. termine caro a Mc, che lo usa Altri pensano a una costru­ i,c ?;l)TOua(v èa-rLv � p.i)'tl)p p.ou x�t o t &8EÀ!po( p.ou ;

3,33 m:.

Mater tua et fratres tui et sorores tuae foris quaerunt te t. Quae est mater mea et fratres mei? t

33 Ee respondens eis ait :



tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e cercano • Chi

· è mia madre e i miei fratelli ?

di

te t.

33 Ed egli rispose :

t

vuole indicare che la ricerca parenti, con l'artic perché ecco! Non c'è diversità con f8E del v 34. durava già da un po' : essi noti. In semitico corrispon­ forse hanno tentato di en­ ij artic determinat nom sing f • dono i vocaboli 'al} e 'al)ot, trare senza farsi notare, ma 6, i), -r6 la. che hanno sfumature di si­ quando hanno visto che era f.L�'nJP soggetto nom sing f gnificato molto più vaste dei impossibile passare attra­ IJ.iJ'tlJp, IJ-7)-rpoç ; ij madre. Con termini greci e possono indi­ verso la folla, si sono decisi care i cugini, anche in quarto l'artic perché nota a tutti. a mandare il messaggio. In aou complemento di specificaz grado ! tal caso si confermerebbe la pronom 2pers gen sing ero, aou complemento di specifi­ distinzione di questo episodio aou, ao(, aé di te. caz pronom 2pers gen sing da quello dei vv 20-21 . ero, aou, aol, aé di te. xul congiunzione : e. ae complemento oggetto pro­ ol artic determinat nom pl m �w avv di luogo : fuori. nom pers 2pers ace sing ero, 6, 1), -r6 i. l;'IJToUalv indicat pres 1;1]-ri ; ci&ù.qx»l soggetto nom pl m l;1J-ri}xÉxpL!J.CtL ri­ spondere : rispondendo. La fra­

se d7toKpL-8-el.ç . . . ÀtyE:L corri­ sponde alla locuzione ebraica

wajja'an wajjo'mer = rispose e disse, frequente nel NT :

ì.l!;w ; D.e:!;c.: ; ì.lì.tx.et , nel NT ).éyw ; tpw ; 2d7tov, El7tet ; Elp1JXC%

ot artic determinat nom pl m 6, 1), -r6 i. dire, dice ; presente storico, ci&ù.cpol soggetto, nom pl m cl8dcp6ç, ou ; b fratelli, qui proprio del linguaggio po­ parenti: Gli articoli davanti pol&re (noto anche al greco a « madre • e « fratelli • ser­ class) , ma la cui frequenza vono a sottolineare il con­ in Mc ( 1 5 1 volte, di cui 72 cetto : « Mia madre vera, i ÀtyE:L, ).éyouatv) e in Gv ( 1 62 miei veri fratelli •· . volte) è forse dovuta a influs­ f.LOU complemento di specificaz so aramaico. pronom pers tpers gen -rlç parte nominale pronom sing iy&l, i(LOG, i(J.ol, i(Lé interrogat nom sing m -rlç, di me. La risposta di Gesù

M t 4 5 volte ; Mc 1 5 ; Le 38 ; Gv mai ; . At 5. Da notare che il verbo d7toxp(vo!J.CtL è usa­ to semiticamente anche quan­ -r(voç, -rlvt, -r(Vet chi ? do (come qui) si inizia a par­ iCJTLV indicat pres 3sing &ti'( lare senza rispondere a una imperf �v ; fut �.Àu sogg pronom dimostrat i&l&oo indicat imperf 3sing 3!nom pl n !ÀÀo ç, !ÀÀlj , ruo 3oo!J.t ; 36>aoo ; faooKc:t ; . 3t3ooKc:t altro. l'imperf fa indugiare lo sguar­ lneoev indicat 2aor 3sing n!do compiaciuto sul crescere 1tTW ; 7tEOOU!J41 j 2moov ; m7t­ e fruttificare del grano. TOOKc:t cadere; il singolare con il x11pnòv complemento ogg ace plurale neutro è normale (sin­ sing m Kc:tpn6ç, ou ; 6. La man­ tassi attica) . canza di artic nei nomi con­ dç preposizione di luogo che creti mette in risalto la na­ regge l'ace : l:v in, nel. tura e la qualità. rlJv artic determinat ace sing f tWII�IIlVOV'tll particip pres nom 6, Tj, -r6 il, lo, la. pl n civoc- fxdvoo ; -�ljao!J4t ; ci­ yiiv complemento di luogo ace vt �"IJV ; · civocfjé13·1Jxc:t sal si ri­ sing f y'ij, y'ijç ; Tj ter1·a. ferisce ad ruoc ed è descrit­ T-ljv artic determinat ace sing f tivo di un'azione che sì svolge per lungo tempo. 6, -1), -r6 il, lo, la, in italiano non si traduce. MUL congiunzione : e. xmÀ�v agg ace sing f, apposi­ c:N;ClVOJLEVII partic pres passiv nom pl n ocul;rivw ; c:tU!;ljaoo ; zione di y'ijv ; xc:tÀ6ç, -lj, -6v bello, buono ; in posizione at­ 1Jili;7Jac:t ; lj\l!;7JKc:t aume?JW ; al passivo : cresco ; è descrittivo tributiva (con l'artic) indica di un'azione che si svolge per che questa terra è la sola su lungo tempo. Solo qui in Mc. cui voleva seminare il semi­ natore, in opposizione a quella xul congiunzione : e. lcpepev indicat imperf 3sing non buona. =

cpl!:poo ; o(&1j affinché do che, che, valgono soprat­ si adempia ; e) tvcc = un impe­ tutto con i verbi che signi­ rativo. Tuttavia il valore ficano pregare (M t 1 3 , 1 3 ha finale di fvcc, confermato dal èln causale). seguente IJ.l) sembra non es­ sere dubbio. Gli esempi nella f3Unovnç panic pres nom pl

81

Marco

,

4 13

�ÀÉ7tWCHV XotÌ. !LlJ t�wow, XotÌ. cXXOUOV't'ec; cXXOUWOW XotÌ. !L� O"UVLWO' �V, !J.�7tO't'it èrt�O''t'pÉ�WO'W ' t \ ,� � , , - . ' 't'V E:�.aTh«ljl, ).�fJ..�m>c; ; 'Ìj tempesta di vento, lat procella ; senza artic : la mancanza di artic nei nomi concreti mette in risalto la natura e la qualità. Solo qui in Mc. p.eyal.1) agg nom sing f �� IJ.CYciÀl], �� grande, attributo di tempesta in posizione pre­ dicativa (senza artic} può

essere resa con una relativa : TÒ artic detcrminat ace sing n ò, i], TO il, lo, la : quella su cui tempesta che era grande. stava Gesù, perciò con l'artic . civÉp.ou complemento di speci­ ficazione o meglio di qualità moiov complemento di moto a luogo ace sing n 7tÀoi:ov, ou ; -r6 gen sing m &ve�oc;, ou ; ò vento : barca. pleonasmo poiché :AaTh« ISxÀoc:; 7tOÀuc:;, XCXL auvÉS.ÀL{3ov CX1h6v. Kcxt ruv� o?.iacx &v puatL CXL(LCXToc:; 86l8txcx l"n) , 26 xcxt 1toÀÀ!Ì. 1rcx&puacx imò 7toÀÀwv

114

25

24 Et abit cum illo. Et sequebatur eum turba muUa, et comprimebant illunz. 25 Et mulier quae erat in profluvio sanguinis a nnis duodecim 26 et Juera t multa perplessa 24 E (Gesù) se ne andò con lui , segui to da una grande folla, che lo premeva da ogni 25 Ma una donna, che pativa perdite di sangue da dodici anni , 26 e aveva

parte.

sofferto molto

24 7tOÀu molta, i n posizione pre­ xcd congiunzione : e. tecipazione ai sentimenti di dicativa (senza artic) puoi à.1rij).&EV indicat aor 3pers sing Giairo che non il semplice renderlo con una relativa : aor : il caso interessa per l a à.n-ép;(O!L«L ; à.n&ÀeOGO!J.CXL ; 2à.rrij ­ che era molta . ).&Qv, à.rrij).&cx ; cin&).lj).u.&rt an­ pietà che suscita e per l a cu­ darsene lat ab-eo. Il soggetto riosità di vedere quello che xcl congiunzione : e. auvé&>.. LI3ov indicat imperf 3pers sottinteso è Gesù. farà Gesù. pl auv-&).(�c..oU&EL indicat imperf 3pers situazione. volte, sempre a l singolare, meno in 1 0, 1 . cu-r6v complemento oggct pro­ sing cixo).o\r&éw ; à.xoÀou&ljaw ; nom pers ace sing m ocù-r6ç, Tj:.toÀoòlhjacx ; i)xoÀoòlhjxcx se­ no>..u ç attributo del sogget no­ gt4 ire ; l'imperf (seguendo a un lj, 6 lu i. minat sing m noÀuç, n-oÀÀij, aor) indica una maggiore par-

25

L'E:'dORROISSA : 5 ,25-43 ( Mt 9,20-22 ; L e 8,43 -48) . Ogni particolare di questo racconto mostra il ricordo vivo c preciso del tcst imnnio oculare c ne garantisce la storicità. Lo stile è notevole, specie in 25-27, dove l'uso dei participi (ben 7) e della subordinazione dà origine a uno dci periodi più lu ngh i e meglio costruiti di tutta l 'opera di l\Ic.

declinabile : dodici ace di d u ­ K11i congiunzione : e. dativ sing f puatc;, &wç ; lj rata nd tempo : più che una yuvij sogget nominat sing f flusso, solo qui in ::\1c ; où aoc coincidenza con l 'età della l:v puae:L espressione di sapore yuvi), ijc; ; lj donna, senza artic perché ancora sconosciuta. semitico. figlia di Giairo, può essere una cifra tonda per indicare oùcrc partic pres nominat sing lliii.IITOç c omplemento di speci­ una malattia che durava da ficaz geni t sing n exI !L« ; ex-roe; ; f è'ùv, oùacx, ov Ùl! d11-t ; imperf gran tempo. -.6 sangue, senza artic perché 7jv ; fu t l!ao!J.ocL essere, essente, riflette lo stato costrutto l-rY) complemento di tempo con­ che era. tinuato ace p l n &-roe;, houç ; lv preposiz che indica stato ; ebraico. -r6 anno. 6W6EMil numerale cardinale inregge il dativo : in. pucrEL stato in luogo figurato 26 genit : da parte, nel sen!io nc&oucrc partic aor nomina t Mlll congiunzione : e. • nelle m an i di •· sing f 1rcx&wv, n-cx&ouaoc, n-cx&Ov nollcì complemento ogget ace da lta preposiz di se pa raz i o ne c hl' regge il genitivo : da. -rijç artic determinat genit s i ng 6, Tj, To il, lo, la. J.LciG"TLyoç complemento di se­ parazione genit sing f (.Liia-;t�. tyo.; ; l] piaga , morbo ; il ter­ mine può indicare una ma­ lattia mandata da Dio in pu­ nizione dei peccati. Dal con­ testo però sembra che qui s i debba escludere una tale in­ terpretazione.

Marco

1 17

5 , 30-3 1

30 x:xt e•j&ùç o 'IYJaoùç Èmyvoùç Èv �e11m!> .-�v È� :tÙTou Mv:t(.LW è;e).&oijaClv, ÈmaTpCltpetc; Èv Tcjl Oj(À�l ékyev· -r(c; (.LOU ·�l}:tTO -rwv l(.LClT (wv ; 3 1 XClL ÉÀeyov ClÙTci'> o t (J.CllhjTClL ClÙTou· �ÀÉ7tELç 30 Et statim Iesus cognoscens in semetipso virtutem quae exierat de eo, conversus ad turbam aiebat : « Quis tetigit vestimenta mea ? •> 3 1 Et dicebant ei discipuli sui : artic determinat dat sing m 6, lj, T6 il, lo, la. lSxÀ� complemento di dire-

zione dativ sing m liJ(ÀOç, ou ; o folla tennine caro a Mc, che lo sua 37 volte, sempre al singolare, meno in 10, 1 . D.q� indicat imperf 3pers sing ìJyw ; ÀÉ�w ; &�Cl ; �IX, nel NT ìJyw ; l:pw ; 2dnov, d1te1 ; dp'I)XIX dire, diceva, l'imperf è continuativo e pittoresco. Tlç pronome interrogativo sogget nominat sing m T(.;, T(vo�;, T(vt, -rlvot chi ? (.LOU complemento di specificaz pronome pers t pers genit sing l:yoo ; IJ.Ou ; !J.oL ; !J-l me. 'fNiczTo indicat aor 3pers sing <TO!J.otL ; lfljlo!J.ott ; -ijljlci!J.l)V ; �IJ.IJ.ClL toccare ; l'aor indica il tocco di una sola volta. TWv artic detenninat genit pl n 6, -1), T6 il, lo, la. l(.LczTlc.JV genitivo retto dal verbo <TO!J.otL pl n l(.UiTtov, ou ; T6 veste.

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ristretta, ne è una precisa­ ot artic detenninat nominat pl xcal congiunzione : e. zione ulteriore. m 6, lj, T6 il, lo, la. D.Eyov indicat imperf 3pers p l ÀÉyw ; ÀÉ�w ; �Àt�ot ; ÀÉÀE;(ot, (.LII�hJTIIl sogget nominat pl m IIÙTou complemento di speci­ fi.caz pronom pers genit sing !J.ot&'I)TI]c;, oi:i ; o discepoli, nel NT ).. iyN ; l:pw ; 2dltov, m otòW.;, i), 6 di lui. termine quasi esclusivo di dltot ; dpl)XIX dire, dicevano : Vangeli e Atti (262 volte, di (P.éneLç indicat pres 2pers sing l ' imperfetto rende meglio del­ {'ÀÉ1tw ; f'llljlw ; l� ; ��­ cui 46 in l\fc) . Forse è il più l'aor la sorpresa e la interro­ Àe!J.(.Lotl guardo, vedo : il pre­ antico per designare i se­ gazione dei discepoli. sente è di chi non può fare guaci immediati e costanti CIÒT(j> complemento di termine a meno di costatare la folla, di Gesù : la denominazione pronom pers dat sing m o:•h6ç, perché ne è circondato. « i Dodici •. più collegiale e i), 6 a lui .

Marco

5 .32-33

118

TÒv ox.Àov cruv&).. (�ovTci cre, xod Mye: Lç Ttc; !J.OU ��oc.To ; 32 xoc.t 1tepLe:�Àém:To t8e:i:v "Ò)v -rouTo 7tOLljcroc.croc.v. 33 � 8è yuvlj cpo�lJ&e:Lcroc. xoc.t TpÉtJ.oucroc., et8ui:oc. o ytyovev oc.u-r1j, �>.&e:v

turbam comprimentem te, et dicis : Quis me tetigit ? •> 32 Et circumspiciebat videre e am quae hoc fecerat. 3 3 Mulier autem timens et tremens, sciens quod factum esset in se, che folla ti comprime e tu domandi : ' Chi mi ha toccato ? ' •> . 32 Ma Egli guardava i nt orn o per vedere colei che aveva fatto ciò . 33 Allora la donna, timorosa e tre­ mante, ben sape ndo ciò che le era accaduto, si fece ,

-tòv artic determinat ace sing m ò, Tj, -r6 il, lo, la. 6xÀov complemento ogget ace sing m o;tÀoç, ou ; ò folla termine caro a 1\lc, che lo usa 37 volte, sempre al singolare, meno in 1 0, 1 . auv&À(�oV'tci partic pres ace sing m (attributo di o;tÀov) auv�À(�wv, auv�ÀL�ouacx , auv�­ À(�ov da auv-�À(�w ; -�À(�w ; -é&À��cx ; --rt�À�cpcx premer�. pi­ giare.

complemento · oggetto retto senso : complemento oggetto) dal partic precedente pronom genit sing m !yw, !J.Où, !J.OL, 2pers ace sing 0'1), aoù, aoL, !J.é me. 'ijiJictTO indicat aor 3pers sing aé te. Kctl congiunzione : e. aTtTOfUL� j a�OfUL� j 'i)�a!J.'I)V j �!J.­ ÀiyEtç indicat pres 2pers sing !J.IX� toccare ; l' aor, in bocca ai discepoli, indica che essi non Àtyw ; M!;w ; !M:E;cx ; ÀtÀE;(IX,nel hanno compreso la domanda NT Àtyw ; tpw ; 2dTtov, e:!Ttcx ; dp'I)XCX dire, dici. di Gesù circa un modo spe· ciale di toccare, non in con­ -t(c; pronome interrogativo sog­ tinuazione (come la folla che get nominat sing m -rtç, pigia) , ma una sola volta, -rLvot;, -rtv�, -rtvcx chi ? con intenzioni particolari. p.ou genit retto dal verbo (a CJE

32 X«l congiunzione : e . tic , pronom dimostrativo ace -t"ijv artic determinat ace sing f nEptc�inE'tO indicat imperf sing n ou-roç, CXUT1), TOÙTO ò, Tj, -r6 il, lo, la ; probabil­ questo ; come in classico, si mente l'evangelista vuole in­ rned J sing �p�-�ÀtTtw ; -�f.éljlw ; riferisce a quanto precede, -f�M:�IX ; -�t�ÀE!LfUL�. guardo at­ sinuare che Gesù sa già, di scienza soprannaturale, che torno (7ttpl) ; Gesù non replica vicino. alla domanda dei discepoli, lo ha toccato una donna. Altri non1JactactV complemento og­ get;o. pa�tic aor ace sing f spiega l'articolo femminile ma, come dice l'imperfetto, . semplicemente da quanto TtO�E:W j TtOL'I)O'W j t7tOL1)0'1X j = L­ continua a guardarsi attorno. 'I)XIX fare ; con chiaro senso di l 'evangelista ha detto prima. l&eiv infinito aor con valore piucheperfetto : aveva fatto. finale òpaw ; o�ofUL� ; 2d8ov ; TOÙTO complemento oggetto di­ pendente dal successivo parÈwpiXXIX vedere, vedo, scorgo. 33 sing f da -rpt!J.W, solo pres e im­ i) artic determinat nominat sing perf, tremare ; il tremore è f ò, Tj, -r6 i l, lo, la. una giusta trepidazione al &t congiunz avvcrf:ativx : p erò. pensiero che il Maestro voglia yuviJ sogget nominat sing f ritirare il beneficio, quasi yuvi}, yuviXLx6t; ; i) donna, con strappatogli a forza, o ponga l'arti c, pcrchè orm ai no ta. condizioni gravose al suo du­ v 7tliv-rcxc; 7tCXpCXÀCX(J.{31ive:� TÒV 7tcx-ripOL TOU 7tcx �8tou xcxt T"iJv (.Ll)Upcx eis : « Quid turbamini et ploratis ? Pttella non est mortua, sed dormit )). eum. Ipse vero eiectis omnibus, assumit patrem puellae et matrem

40 Et irridebant

loro : « Perché strepitate e piangete ? La bimba non è morta, ma dorme )> . 40 Ma quelli lo deridevano. Egli però, cacciati fuori tutti, prende con sé il padre della bimba e ta madre guaggio popolare (noto an­ che al greco class) , ma la cui frequenza in Mc (1 5 1 volte, di cui 72 Àéyet, ì.Éyoatv) e in Gv (162 volte) è forse do­ vuta a influsso aramaico. e�lhoiç complemento di termine dat pl m cxù-:6�, Yj, 6 a loro. "' pronome interrogativo neu­ tro sing n, -:(vo;. TLIIL, TL che ? . perchè ? &opu�Eicr&e indicat pres medio 2pers p l &oput)éw ; &o pu(3Yjaw : �pù(3"1jacx ; disusato : tumul­ tuare ; il presente indica una azione che si sta svolgendo. Solo qui in Mc. x11l congiunzione : e. )().e�l"e indicat pres 2pers pl XÀCX(w ; XÀCXÒaO(LCXL ; lxÀCXuacx ; xbù..cxu (Ult piangere a voce alta,

singhiozzare, anche senza la­ àllèt congiunzione avversativa : crime ; 8cxxpò(J) è invece pian­ ma. gere a lacrime silenziose. Il xm&cl&el indicat pres 3pers sing xcx&e:ò8w ; xcx&eu8Yjaw ; èxcx&e:òpresente indica un'azione che 8"1jacx ; xcx&ljò8l)xcx dormire ; il si sta svolgendo. presente sottolinea un'azione, "� artic determinat ace sing già solita, che anche ora èon­ n 6, Tj, -r6 il, lo, la. tinua : sta dormendo. Senza TCctl&lov sogget nominat sing n pensare a una morte appa­ 7tcxt8lov, 7tcxt8lou ; -:6 ragazzetta, rente (esclusa dal contesto) , diminutivo affettuoso, tipico Gesù parla così perché sa dello stile di Mc. quello che farà, ma anche af­ oux particella di negazione og­ finché il miracolo non piombi gettiva (nega il fatto) : non ; tanto improvviso da frastor­ nota la tenue davanti allo nare quella gente e da ecci­ spirito lene. tarla a un comportamento mnÉ&ctVev indicat aor 3pers sing entusiastico pericoloso. Otti­ cX'Ito-.&vf,axw j cX'ItO&IX\IOU(LCXL j Zci­ mamente Beda : • La fanciulla �\10\l j ci'lto-ré&vl]xcx morire, per gli uomini, impossibilitati andarsene : l 'aor esprime uno a risuscitarla, era morta ; per Iddio, dormiva •· stato definitivo. ·

40

x11l congiunzione : · e. KCIT€YiÀWV indicat imperf ' 3pers pl xcx-rcx-ye:ì.ciw ; xcx-rcxye­ Màèù ; xcrreyéì.cxacx ; (xcx-rcxyeyé­ ÀOta(J.CXL ) de-ridere, verbo che ricorre solo qui in tutto il NT. Il chiasso cessa, ma per ve­ nire sostituito da un sorriso di scherno, che presto si tra­ duce in motti beffardi : xcx-rcx­ yéì.wv l'imperf fa sentire lo schioppettio di questi frizzi mordaci attorno a Gesù. 111hou gcnit retto dal verbo (a senso : complemento ogget­ to) cxò-:6�, Yj, 6 lui. CIUT�ç sogget pronom 3pers no­ minat sing m cxù-:6�, Yj, 6 egli, in posizione enfatica,

indica che Gesù, opponen­ dosi alla derisione generale, agisce senza turbarsi per quegli scherni. &t congiunzione disgiuntiva : invece. lx�cù..wv partic aor nominat pres m h-�w ; -�w ; -2é­ (3cxì.ov ; -t)ét)ì.l)XIX caccio fuori lat e-iicio ; il Maestro s'impone e caccia via tutti. ncivTe&ç complemento oggetto ace pl m 7t&�. 1t&acx, -r&v tutti. ne&pCIÀCijL�civei indicat pres 3pers sing 7tcxpcx-ÀCX(.t(3civw ; 'ltcx­ p cxì.Yjljlo(LCXL ; 27tcxpéì.cx(3ov ; 7tcxpel­ Àlj!piX prendere insieme ; pre­ sente storico, proprio del lin­ guaggio popolare (noto anche

al greco class), ma la cui fre­ quenza in Mc (1 5 1 volte, di cui 72 Àéye:t, Myouatv) e in Gv (162 volte) è forse dovuta a infl usso aramaico. T� attic determinat ace sing m 6, Tj, -r6 il, lo, la. nmdp11 complemento oggetto ace sing tn 1tcx"t'Yjp, 7tcx-rp6� ; o padre. "ou artic determinat genit sing n 6, Tj, -:6 il, lo, la. TCe&l&lou complem di specifica­ zione genit sing n 7tcxt8tov, ou ; -r6 ragazzetta. xml congiunzione : e. "ijv artic determinat ace sing f o, -lj, -r6 il, lo, la. IL'JTÉpe& complemento oggetto

5,41

Marco

1 24

xot! Tou� f.UT' · otÙTou, xot! e:lcmopeueTot� o1tou. �v TÒ 7tott3(ov àvotXELf.UVov 41 xotì. xpotT"I)aotc; , Tij� xetpò� Toù 7tott3Eou ì.éye� otù't'ji · T:Ulj , sing f 8!8(J)jLL ; 8�a(J) ; IB(J)xa; ; i:ye:vlj&rj ; yi:yoV« essere, sorgemo l­ 8�8(J)xa; concedere, dare ; il pasti ; con l'artic signifi� che re, farsi. iv

preposiz di s�to in luogo che

regge il dativo : in:· Tfi artic dat sing f 6,

,

-.

·

mfAv

-

TctùTct

n pl

pronom dimostrat nom

1 29

3

Marco

6. 3

• T l • � L. 'ò - Mcxpta.c; XCXL· CXoEI\qiOc; lA OU;( OUToc; EaT�V O T�>Jt (J)V, O UL c; 't'ljc; 'I CXX(J)t-'OU ' Il' "l ' XCX� 'I (J)Gl)TOc; XCXL � 'lou8cx xcxì. l:: (fL(J)VOUW ; 7tpO . 1 6 Si quis ltabet attres audiendi, audiat. 1 5 Non c'è nulla fuori dell'uomo che, entrando in lui, possa contaminarlo ; ma cio 16 Chi ha orecchie per intendere, che esce dall'uomo, quello contamina l'uomo. intenda 1> . 15 sogg, pronom indef nom 6 sogg, pronom rei nom sing n sing n où8e(c;, où8e(-LL:X, où8É:v, oc;, �. o che, il quale . nessuno, nulla. 6wcx'tcu indicat pres 3sing 8 u­ lo'tLV indica t pres 3sing el(-L! ; v:x(-Lcx:L ; 8uvi)rro(LotL ; È8uv-f)&7jv ; imperf 'ljv ; fut lcro(-LotL essere. 8e8U\Ilj(LO!L potere, il presente 4!�w&EV preposiz che regge il indica ciò che avviene ordi­ gen al di fuori di ; esterno al­ nariamente, per la natura l ' uomo. stessa delle cose. 'tOU artic detern1 gen sing m XOLVWOCIL infì.nit aor XOL116w ; o, i), -r6 il, lo, la. xoLvwcrw ; Èxo(vwcrot ; xexo[vw­ ci:v&pwnou gen sing m òév&pwxot comunicare, contaminare ; 7toc;, ou ; ò uomo ; con l'artic l'aor dice che ciò non si veri­ perché si tratta di inquinare fica nemmeno una volta s ola. o meno l'uomo in concreto, il singolo individuo, non cxu'tov · complem ogg, pronom dimostrat che fa le veci del l'uomo in quanto tale : si po­ pronom di 3pers ace sing m trebbe rendere con un agget­ otù-r6c; , i); 6 quello. tivo dimostrativo : « Questo cill èt congiunzione avversat ma. uomo t. donopEUOJLEVOV part pres med 'tcX artic determ nom pl n ò, i), -r6 il, lo, la. nom sing n dcr7topeu(� ; man­ cano le altre forme: introdurre, ix preposiz che regge il gen da . 'tou artic determ gen sing m ò, introdursi (medio) . i) , -r6 il, lo, la. dç preposiz che regge l'ace in. cxu'tòv pronom dimostrat che civ&pwnou gen di provenien­ fa le veci del pronom di 3pers za sing m òév&pw1toc;, ou ; o uomo, con l'artic perché anace sing m otù-r6c;, i), 6 quello. où6tv

" che qui si tratta di inqui­ nare o meno l'uomo in con­ creto, il singolo individuo. �xnopEUo!LEVa part pres med nom p l n È:x7topeuw ; manca ; l:�e7topeu&ljv ; manca: procedè­ re, il partic presente dice ciò che avviene ordinariamente. lO'tLV indica t pres 3sing EL(LL ; imperf �v ; fut €cro(L:XL essere. 'trt artic detem1 nom pl n o, Tj, -r6 il, lo, la. xotvouv'tcx part pres nom pl n , ; xoLvow ; xoLvwcrw ; exowwcr:x xexo(vwx:x comunicare, con­ taminare, il partic presente sottolinea che ciò avviene sempre, come cosa ordina­ ria. 'tÒV artic determ ace sing m ò, i), -:-6 il, lo, la. èiv&pwnov complem ogg, ace sing m . rr!ao(J.IXL ; ÈcmÀIXY;((G67jV ; di­ •6 il, lo, la. 8TL congiunzione : per cM dichia­ susato : sentire compassione ; il oxÀov ace sing m oxÀoc;, ou ; o rativo . motivo della compassione, in moltitudine ; termine caro a �lilJ avv. di tempo già. Mc, che lo usa 37 volte sem­ 'iJ !J.ÉpcxL nom pl f i)(.l.épo:, IX) . 4 Et responderunt ei discipuli

mi seguono e non hanno da mangiare. 3 Se li rimando alle loro case digiuni, ver­ ranno meno per la strada, poiché alcuni di loro vengono da lontano >). 4 Gli rispo­ sero i discepoli o parentetico, usato a volte anche nel classico, frequente nei papiri, quindi non neces­ sariamente un semitismo. Al­ tri sottintende èa'l'!v : « tre giorni (sono) • e considera rrpoa(dvouaw ed tzouatv co­ me participi presenti al da­ tivo pl : • tre giorni (sono) per essi sopportanti e non aventi � ecc. "C'pdç agg num card nom pl f -rpE'Lo;, -rp(a tre. npoafLÉvoualv indicat pres 3

p l r.pOa(LÉvW ; rrpoa(LEVW ; 7t'FO­ f�w ; 2�axov ; �O",{'IJXIX avet'e ; anche questo presente dice !Jt(LELVIX ; rrpO!J(LE(LÉvl)XIX t'ima­ nere con, per-sistere ; il pre­ che la gente era partita da sente dice la continuità del­ cas� senza nulla, quindi sen­ l'azione che dura da tre gior­ za prevedere che sarebbe ri­ masta lontana per tanto ni. Verbo raro. tempo. fLOL pronom pers l pers dat sing "C'l pronom interr ace sing n èycà, è(LoÙ, È (LO L, ÈfLÉ io. xal congiunzione : e. complem oggetto Ttç, -rE ; Tt­ voç, TtvL, -rtvct, -rt chi, che cosa. oux particella di negazione og­ gettiva (nega il fatto} : non ; cpc:iywaLV' cong 2aor 3pl �a-B-Lw ; nota la tenue davanti a spi­ f8o!LIXL ; 2� artic determ dat sing m o , l'aor fa supporre che la gente Yj, T6 il, lo, la. Àa ; -�rrwa ordinare : pre­ fosse in piedi, pronta per an­ sente storico, proprio del lin­ ZIXÀCfl compi di termine dat darsene e ora invece deve sing m llx_Àoç, ou ; o moltitu­ guaggio popolare (noto an­ cominciare a sedersi per terra. dine ; termine caro a Mc, che che al greco class), ma la cui lo usa '37 volte, sempre al lnl preposiz che regge il gen, frequenza in Mc (1 5 1 volte, su . singolare, meno in 1 0, 1 . di cui 72 ÀÉytt, Àtyouatv) e in

1 89 -

Marco

·8,7 -

n

-

'

' �-' ' �-' ' ' " ·� Il. ' •YJç y1jç. X:XL' �1\CXI-'WV EX/\CXGEV. XCXL' EOLOOU TOLç (J.CXtTlj"t'CXLç CXU"t'OU, -rouç E7t't'CX' Y.C1;p-rouç EUì(CXpLGTYjGCXç 'Lvcx 7tcxpcxn&1Xp�aCA:i:o� xiXt �p�IXv-ro cruvtlJ­ -re:i:v �ù-., tlJ-rOuVTEç 1t1Xp' �ù-.ou GlJ!J.e:'i:ov CÌ1tÒ -rou oÙpiXvou, 1te:�pcitov-re:ç IXÙ-r6v. 12 KIXL IÌ\I�O''t'E:VcXtiXç T suis venit in partes Dalmanutha. 1 1 Et exierunt Pharisaei et coeperunt conquirere cum eo, quaerentes ab illo signum de caelo, tentantes eum. 1 2 Et ingemiscens

venne dalle parti di Dalmanutha. 1 1 E si fecero avanti i farisei, che cominciarono a questionare con lui, domandandogli un segno dal cielo per metterlo alla prova. 12 Ma egli, tratto un gnia gen p l m !J.OCS?)TiJ.;, ou ; o discepolo, termine quasi esclu­ sivo di Vangeli e Atti (250 volte, di cui 43 in Mc) . Forse è il più antico per designare i seguaci immediati e costanti di Gesù : la denominazione • i Dodici t, più collegiale e ristretta, ne è una precisa­ zione ulteriore. ClÒ"tou pronom dimostrat gen 11

sing m c.ttl'ro.;, �. 6 di lui. ace p l n lUPO8Tjç, ou ; o Erode, luogo figurato gen sing f nota, di questa setta : non dal greco stirpe di eroi ; l:u!LlJ, Tji; ; � fermento, ancora tutti i suoi appartenenti in­ senza articolo : alla maniera l'artic per indicare bene que­ fatti erano ipocriti. sta dottrina perniciosa, pra­ semitica? xczi congiunzione : e. tica e non teorica. Ti'jç artic detenn gen sing f o, =

16

m).l:��ouç pronom indef reci­ clp-touç complem oggetto, ace xczi congiunzione : e. pl m !pTOç, ou ; o pane, senza &Ld.oyll;o'll'to indicat imperf proco ace pl m fl)J.:I)>.rov, il>.­ artic perché in genere. 3pl 8Lcù.oy(l:o!J.OtL ; 8Lcù.oy(ao­ >.lj>.wv, IDlj>.wv ; illljÀotç, il>.­ >.lj>.cx tç, illlj>.otç ; IDlj>.ouç, il>.­ oùx particella di negazione og­ IJ.CXL ; 8Lei..oytarXIJ.lJ" ; 81.CXÀ&À6yta­ !LIXL discutere l'imperfetto è >.lj>.cxç, IDlj>.cx l'un l'altro. gettiva (nega il fatto) : non, descrittivo e indica la con­ lS•n congiunzione che, non è nota la tenue davanti allo recitativo ma causale : discu­ tinuità nel passato. spirito lene. npòç . preposiz che regge l'ace tevano perché, non avendo lxou oL'II indica t pres 3pl qw ; del pane, non capivano le pa­ tra, indica lo scambio di pen­ ��ÉpCtl ; otcrCtl ; ijve:yxot ; èvi)voxot portare ; costruzione con il pl impersonale ; presente storico, proprio del linguaggio popo­ lare (noto anche al greco class) , ma la cui frequenza in Mc ( 1 5 1 volte, di cui 7 2 ÀÉ"(EL, ÀÉyoucrLv) e in Gv (1 62 volte) è forse dovuta a influsso ara­ maico. IIÙ't'cfl complem di termine pro­ nom dimostrat dat sing m otò-r6ç, i), 6 quello. 'NCpÀ6'il complem oggetto ace sing m -ruq�Mç, i), 6v cieco, senza articolo, perché intro­ dotto per la prima volta e non conosciu to. x11l congiunzione : e. n«p«x«ÀouÉp ; l;o!crCtl ; U�i)veyxov ; la destra. solo raramente da Gesù . ·

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8 . 24

1 98

KCXÌ. 1tTÒaet. sing m aT«up6c;, o\i ; o croce ; pria di ognuno, sua personale lcxuTcW complem oggetto pro­ (genitivo di possesso) . con l'articolo, perché indica nom rifless 3pers ace sing m non una « croce & generica, x«l congiunzione : e. !-yw «ÙT6ç, ctù-ri) se stesso, raro ma o quella di Gesù stesso, o axoÀou&ehw impera t pres 3sing in Mc. quella che ogni uomo ha pro­ àxoÀou&Éw ; &xoÀou&Tjaw ; ijxo­ xcd congiunzione : e. pria. Àou&7)aoc ; ijxoÀou&7)xoc segttire ; apciTW imperat aor Jsing ct(pw ; «ÒTou complem di specificaz il pres dice che solo dopo ve­ ocpw ; ljpoc ; ljpxoc sollevare, pren­ rificatesi quelle due prime pronom dimostrat 3pers gen dere su di sé ; anche qui l'aor sing m ocùT6ç,. i), 6 di lui, può condizioni può davvero « con · indica una cosa nuova da ini­ tinuare a seguire Gesù • . indicare quella parte della ziare, almeno con questo spi­ croce di Gesù che il discepolo J.LOt complem d i termine pro­ rito nuovo. nom person 1 pers dat sing dève portare, condividendo­ TcW artic determ ace sing m la con il Maestro (genitivo di lyw, &(Loti, i(LoL, &� io. o, l), T6 il, lo, la. 35

& c; soggetto pronom rel nom awa«t infinit aor atf>�w ; atf>aw ; sing m oç, i'), o colui che. la(fla« ; ata. 2 Et post dies sex assumit Iesus Petrum et Iacobum et Ioannem, et ducit illos in montem ex celsum di Dio venire in potenza 1>. 2 Sei giorni dopo, Gesù prende con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li conduce so pra un alto monte in disparte, 9Eou complem di specifìcaz, gen sing m �6ç, ou ; o Dio ; questa espressione è usata sempre da Mc e Le ; Mt usa quasi sempre regno dei cieli (3 2 volte) e soltanto 4 o 5 volte questa. Entrambe le lo­ cuzioni sono estranee all'AT. D.'ljÀu&uitXV part perf ace sing f �PXOJLC:U ; ÈÀEU ; iMÀl)aot ; oggi pensano alla radice ge­ tratto Jé!ua' ]ahvè è salute. ÀEÀ ; xptvw ; l!xptw: ; xtxptxot rispondere ; la forma passiva nel greco ellenistico subentra al posto della forma media xptvfi(J.EVOc; : participio plconastico, divenuto formula fissa sotto l'influsso dalla cor­ rispondente formula ebraica, che si usa anche quando non precede nulla cui si debba « rispondere t, come in questo caso. b artic determ nom sing m o, 7), T 6 il, lo, la. Di�poç sogg nom sing m lli­ Tpoc;, ou ; ò Pietro, dal greco pietra, usato da Mc 10 volte. l.iyEt indicat pres Jsing Àtyc.> ; Àt�c.> ; l!M�ot ; ÀÉÀEXot, nel NT Àtyc.> ; ip w ; 2Et1tov, d1tot ; ElplJ ­ xot dire ; presente storico, proprio del linguaggio popo­ la.re (noto anche al greco class), ma la cui frequenza in Mc (1 5 1 volte, di cui 72 }jyet, ì-tyouow, e in Gv ( 1 62 volte) è forse dovuta a in=

flusso aramaico. �� artic determ dat sing m o, iJ, T6 il, lo, la. ' IJ)aou · complem di termine dat sing m 'I7Jaoi)ç, oli ; ò Gesù dal­ l 'ebraico ]•h osua'. cont ratto ]és ua' ]ahvè � salute. ��(3l complem di vocazione, pa­ rola ebraica, familiare nella bocca di un ebreo più che non il Kut:m: (Signore) di Mt e l'rn!­ aTotTot (maestro) di Le . Signi­ fica : mio grande ed è titolo che si dava a maestri e per­ sone particolarmente dotte e istruite. xcxl.6v agg nom sing n xotM;, ij, 6v bello ; qui significa : « è bel­ lo, è cosa piacevole �. oppure e forse meglio : • Meno male che siamo qui noi e perci ò pos­ siamo fare tre tende • ecc . In entrambi i casi l'espres­ sione denota che Pietro è com­ pletamente fuori strada nel­ l'interpretazione di quanto accade. ta�tv indicat pres 3sing d!L! ; im­ per 1jv ; fut l!ao(Lott essere. =

-IJIJ.éiç sogg dell'infinitiva pronom pers !persona ace pl lJ!LEL.

25 Allora Gesù, v edendo accorrere la gente, comandò allo spirito immondo, dicen­ dogli : (l Spirito muto e sordo, io te lo comando : esci da costui e non rientrarci più t>.

25

l6W'J part aor n om sing m 6pciw ; IS�OIJ4L ; EY3ov ; l�pcxxcc vedere ; il partic aor, non per sua na­ tura ma per uso, indica prio­ rità rispetto all'azione del verbo prin�ipale. 6� particella continuativa, poi, allora . a artic determ nom sing m 6 , i), ..6 il, lo, la, in italiano non si traduce. " ll)oouç sogg nom sing m 'll)aoUt;, ou ; o Gesù, dall'ebraico ]•hO­ fua ', contratto ]isua' = ]a h ­ vA A salute . 6·n congiunzione dichiarativa, dove. •1tLCNV"rPÉXEL indicat pres 3sing m-GUV-Tpqw ; - 3p cxfLOUIJ4L ; - :U3pCXfLOV, -3e3pafLl)XCX accorrere ; solo qui in Mc : presente sto­ rico, proprio del linguaggio popolare (noto anche al greco class) , ma la cui frequenza in Mc (1 5 1 volte, di cui 72 ì.éyet, ì.tyouatv) e in Gv (162 volte) è forse dovuta a in­ flusso aramaico. l5xl.oç sogg nom sing m IS�;).oç, o•J ; o folla ; termine caro a Mc, che lo usa 37 volte, sempre al singolare, meno in 10,1 . •nnli'YJOEV indicat aor 3sing m-n� ; -T LfLlJGW ; -E:T( fLl) GCl ; -'t'trlfLl)X« rimproverare. TcfJ artic determ dat sing n 6, i), -r6 il, lo, la. nvEÒ!'CITL complem di termine

dat sing n mE:UIJ4, -rot; ; -r6 spi­ rito ; con l'artic, perché noto. TcfJ artic determ dat sing n 6, ij, -r6 il, lo, la. !xcx&«pT . discorso e temevano di interrogarlo. x al congiunzione : e. D.eyEV indicat imperf

3sing Àéyw ; ).É�w ; �À&�a ; ÀÉMXa, nel TN ).éyw ;

tpw ; 2d7tov, d1ta;

&!p7Jx:x dire ; è ancora l'im­ perfetto continuativo, di un insegnamento che va svolgen­ dosi mentre si cammina. aùToic; complem di termine pronom dimostrat dat p! m aù.-6ç, ij, 6 quello. ISTL congiunzione dichiarativa che = ( : • ) . 6 artic determ nom sing m 6, f,, .-6 il, lo, la . ulòc; sogg nom sing m ul6c;, où; o figl i o . TOÙ artic determ gen sing m 6 , f,, .-6 il, lo, la. àv&pwnou complem di spec i­ ficazione gen sing m &v&pw7to�. ou; o uomo ; formula ormai nota, che indica il Messia e che può essere l'equivalente del personale • io t o • egli • · napa5llìo-raL indicat pres pass 3sing 7tapa-1H8w!Lt; -8waw ; -É8wxa: -8é8wxa consegnare ; il _presente, più che storico, è fu-

turistico, cioè descrive un'a­ zione futura come già in atto : indica una certezza assoluta riguardo a ciò che deve acca­ dere. Il passivo sembra essere una maniera di evitare di no­ minare Dio. Quindi Gesù ora non pensa al tradimento d i Giuda, m a a l passo di Is 5 3 ,6 . 1 2, secondo il quale il • Servo di J ahvè * è da Dio • consegnato • al sacrificio. E� proposiz che regge l'ace i n . xEipac; complem di moto a luogo figurato, ace p! f ;.:e:Lp , xe:tp6�; i] mano ; la mancanza di artic nelle espressioni for­ mate con preposizioni (qui d�) si trova già nel greco classico, ma aumenta in quel­ lo ellenistico. Nel greco bi­ blico inoltre sembra essere influenzata dal corrispon­ dente stato costrutto ebraico, che è sempre senza articolo. civ&pw7tW'II complem di specifi­ cazione gen pl m . 34 Ma essi tacevano, perché per strada aveva discusso fra loro chi fosse il più grande . 35 Allora egli, pastosi 33

LA

PRECEDENZA :

9 ,33-37 (Mt 1 8 , 1 - 5 ; Le 9,46-48)

Kal congiunzione : e. cellenza, quella di Pietro ? �À&ov ind icat aor 3pl lp xoJ.Ltx t ; YEVOf.LEVOt; part aor nom sing m tÀe:u croJ.La t ; 2 f. À�v ; tÀ� Àu&tx y(yvo J.I.(Xt ; y�croJ.LC:U ; UytvO J.LlJV ; giungere ; senza soggetto ytyovtx divenire ; il verbo espresso : quello sottinteso y!yvoJ.Ltxt su bentra spesso, nel comprende Gesù e i discepoli . greco ellenistico, in luogo di dç prcposiz che regge l'ace a . t!J.L( = essere, con lo stesso Kacpapvaouf.L complcm d i moto significato. a luogo, trascrizione di nome ln'r)pWTa indicat imperf 3sing ebraico Cafarnao ; dall'ebraico t7r-tpw•«w ; -e:pw�crw, -ljpWTlj­ k •far na�um villaggio di crtx ; -l)pWTl)Xtx chiedere ; l'imper­ Nahum ( ?) . fetto può qui indicare una xal con�iunzione : e . certa insistenza, data la sca­ tv preposiz c h e regge i l d a t in. brosità dell'argomento e la Ti'i artic determ dat sing f 6, renitenza comprensibile dei 7) , TO il, lo, la. discepoli a rispondere. olxlq. complcm di moto a luogo aùTouç · complem oggetto pro­ da t �ing f obd-x, ac; ; 7) casa ; nom cti mostrat ace pl n l ' artic indica la casa pe r cctxu-.6;, �. 6 quello . =

Tl complem oggetto pronom interrog ace sing n -.!, Tlvoi;, -rlvt, -rl che cosa. tv preposiz che regge il dat in. Ti'i artic determ dat sing f o, �. -r6 ; il, lo, la . bli(i) complem di tempo o di durata dat sing f 000!;, ou ; � via ; con l'articolo può ri­ ferirsi specialmente all'ulti­ mo tratto di strada. SLEÀoyll;ca&c indie imperf med 2pl ÒI4Àoy(�OJ.Ltxt ; -Àoy(aOJ.I.(XI ; -ùoytcr«J.LlJV -kMytcrJ.I.(Xt discu­ tere ; l'imperfetto è continua­ tivo e dice che la discussio­ ne si è protratta per un certo tempo apprezzabile.

34 ot sogg artic determ nom p! m y à p congiunzione i nfa tti , espli­ 6, �. T6 il, lo, la. cativo, non causale. SÈ congiunzione in leggera op­ 6LEÀ€X&7Jaav indicat aor pass 3pl posizione : ma, però. Ò t(l ÀÉyO J.L'X t ; -Àt�OJ.I.(Xt ; -eÀt�ci­ laLwn�v · indic �t impe : f 3 p l J.LljV ; -dkyiJ.(lt discutere ; in chiaro senso di piucheperf ; crtwmxw ; atW'It'7)aw ; tmw"'ìcro: ; nota infatti che la lingua cre:cr u)>'lt'7)K tx tacere ; l 'im p erfetto greca di solito indica soltanto ind ica uno stato continuato l 'azione come avvenuta nel di imbarazzo, che è diffic ile passato, non il suo essere pre­ dissipare. cedente a un'altra, come fa 7tpòç preposizchc regge l'ace tra. il latino e la nostra lingua. mÀÀ'i}Àouç complem di compa­ Solo qui in Mc. gnia pronom reci proco ace tv prcposiz che regge il dat in. p! m l'un l'altro . -

Ti'i artic determ dat f o, �. -r6 il, lo, la . bS(i) complem di tempo o di du­ rata da t sing f 6ò6c;, ou ; � viaggio ; forse qui l'artic indi­ ca l'ultimo tratto di strada. Tlç sogg pronom interrog nom sing m T(c;, -rlvoç, TLVt, T(vtx chi. f.Ld l;wv comparat nom sing m J.Lf;ytxç, J.LE'Ych.lj , !Ltrtx grande ; spesso nella lingua ellenistica il comparativo (J.LtlCwv) sta per il superlativo relativo (J.LÉ­ ytaToç il più grande) .

35 xal congiunzione : e . xa&laaç part aor ncfi'n sing

m

x;x�[�w ; xcx�!crw ; è:x&lhcrtx ; xe:x«­ porsi a se de re ; p articipio

�txa

grafico, che descrive in questo caso l'atto proprio di chi è

9,36

Marco

230

vocavit Duodecim et ait illis : . 36 Et accipiens puerum, statuit eum in medio a sedere, chiamò i Dodici e disse loro : . 36 Poi, preso un bambino, lo pose in mezzo nom dimostrat dat pl m aùT6ç, �. 6 quello. d congiunzione se : con l'indicat introduce una condizione rea­ le : • Se (come voi volete) qualcuno vuole ecc. t. "TL.;j sogg pronom indef nom sing m TL;, Ttv6ç, Ttvl, Ttvct qualcuno. &ÉÀEL indicat pres 3sing 8-É;Àoo ; -11-EÀljaoo ; É8iÀ'I)aot ; É&É;À'I)Xot vo­ lere ; il presente indica una volontà continua, tesa al futuro. npw"Toç numer ordin nom sing m n-pwTO�, lJ, ov primo, usato nel senso classico di primo fra molti ; la mancanza di artic sottolinea la natura e la qua­ lità di questo essere « primo t. dvt�L infinit pres t!11-l ; imperf -Jjv ; fut l!ao !J4t essere ; l' infinito presente indica la durata del­ l'essere primo, il voler per­ severare in questa qualità, non come avviene in una gara, la cui durata è effimera e il risultato superabile. la-TaL indicat fut 3sing d11-l ; imperf -Jjv ; fu t lao !La t essere ; il futuro equivale all'impe-

rativo, ma è più realistico, quasi venisse già visto l'in­ dividuo in questa sua condi­ zione di preminenza. n.e:�cx ; ÀtÀE:Xcx , nel NT dio nom sing m tvayxiXÀ(�o­ NT è usato solo due volte, dal Àtyw ; !pw ; 2e:!7t�, dl't"cx ; dpl)­ (J.Ctt ; btiX"(XcxÀ(ao!J.CXt ; tvcxyxiXÀL­ solo Mc. xcx dire. ati!J.l)V ; manca : abbracciare ; c:r.ò-rò complem oggetto pronom c:r.ò-roiç• complem di termine il partic aor, non per sua na­ dimostrat ace sing n cxil'r6.:;, pronom dimostrat dat pl m tura ma per uso, indica prioi), 6 quello. cxù't"6ç, i), 6 quello. 37

oç sogg pronom relat nom sing m lic;, �. o il quale : in greco class si riferisce all'antece­ dente individuo determinato ; in greco ellen la distinzione può essere trascurata, come qui. av congiunzione ipotetica se ; oc; &.v = chiunque, con il con­ giunt esprime una condizione universale ; usata da Mc 20 volte con il congiuntivo, una volta sola con l'indicativo, in 8, 3 5 . lv numer card ace sing n dc;, !J.!cx, lv uno : forse equivale all'indefinito ·dç = uno qual­ siasi ; oppure vuole dire � an­ che uno solo • · 't'Cw artic determ gen pl m genitivo partitivo o, 7), T6 il, lo, la. 't'Otou-rwv pronom dimostrat gen pl m TOLOUTOl arco

9, 3 8

232

3 8 "EçrY) Cl:'j" o ' Iw �v'rl)�· 8�ooc òv6!J.a:n ha forn ito il ri­ che anche ora la posizione di tolineare le disposizioni per­ chiamo all'evangelista per in­ quell' ignoto esorcista non è sonali, cui farà invece allu­ serire a questo punto l'epi­ cambiata, benché venuto a sione Gesù stesso. sodio presente. c o nt a tt o con veri discepoli crou prono m person 2pers gen m i) �iv com p lem di compagnia d i Ges ù . i} (Liv c o m p le m d i co mpagnia pronom person l pe r s dat p l O"J , croii, cro(, cré tu. l>ì.uacx ; xe:­ xd>ì.uxcx impedire ;l'imperativo presente vieta di rinnovare la proibizione : « Non continuate a proibire •· c:W�bv· complem oggetto pro�

nom dimostrat ace sing m cx\rr6 ç, i), 6 quello. o6lìElç sogg pronom indef nom sing m oò8e:(ç, oòa&:(L!oc, oò8ÉV nessuno. ycip congiunzione esplicativa : infatti. io�Lv pres indicat 3sing d!L( ; imperf f,v ; fu t lao(l4L essere. 8ç sogg pronom relat nom s4tg m 8ç, -fj, 6 il quale ; in greco class si riferisce all'antece­ dente individuo determinato ; in greco ellen la distinzione può essere trascurata, come qui. nou1JaeL indicat fut 3sing 1t01.iw ; 7tOLlJO'W ; l:7tOLl)O'CX ; 7tE7tOL1)XOC fare. lìUve&!J.LV complem oggetto ace sing f Bùvcx(LL . sing f '('J� , Y'JV�Lx6� ; T; do n­ JLOLXci""tcxt indicat m ed p re s J s i ng na , qui (s ua ) mof:l i e : dal tema !LOL;t.:iw ; disus le altre forme -yuvii il nom s i n g , dal tema com m ette adulterio ; il prf'­ -Y'JVO:LK tutti gl i a lt r i c a� i se n t e dice In stateoG weOtÀLacXfWJOç 11Ù-;o..6ye:L TL-Intç Tacx qe:� 7tWÀl)GOV xcxt 8ò� TOL� mwx.o�, xcxt l�EL� &l)acxupòv èv oupcxv�, XIXL &:upo &.xo­ Ào0&e:L IJ.OL. 21 Iesus autem intuitus eum dilexit eum, et dixit illi : « Unum tibi deest : vade, quae­ cumque habes vende et da pauperibus, et habebis thesaurum in caelo, et veni, sequere me ».

Allora Gesù, fissandolo negli occhi, ne provò simpatia e gli disse : « Una cosa ti man­ ca : va', vendi quanto hai e dallo ai poveri e avrai un tesoro in cielo ; poi vieni e seguimi • · 21

21 nom sing n dc;, JLUz, lv una I!I;ELc; indicat f ut 2sing fxoo ; cosa. l!;oo, axi)aoo ; 2laxov ; lax"lxa duce. CJE pronom pers 2persona ace avrai ; il greco classico avreb­ 6� particella continuativa al­ sing cru, aou, ao(, aé ti, a te : be usato la fonna media, trat­ lora. tandosi di una cosa che viene ace retto dal verbo ùauptoo. ' IYJCJoUij soggetto nom sing m ÙCJTEpd· indicat pres 3sing posseduta dal soggetto ; nel Gesù, 'l'l)aoijç, o\i ; ò Gesù, greco ellenistico il medio è ù�too ; ù�-ljaoo ; ÙCJ't'tp'I)O'IX ; dall'ebraico l•h O§UD', con­ spesso sostituito dall'attivo, uaTtp'I)XIX ; manca ; il presen­ tratto l e§UD' lahv� � sa­ te indica bene lo stato in come qui . lute. cui continua a essere il gio­ &YJacxupbv complem oggetto, i!J.IP.�IXIi part aor nom sing vane, fino a questo momento. ace sing m &r,aaup�, o\i ; 6 Solo qui in Mc. m l:�J.- (3ìirroo ; manca ; l:vé()ì.E:­ (un) tesoro ; senza articolo, Ijla ; manca : guardando ; il GrccxyE imperat pres 2sing ùrrliyoo ; perché ne viene esaltata la partic aor qui dice contempo­ natura di « cosa preziosa t. So­ Ù7rli!;6l ; 2u7ri)yiX"((V ; pass umj­ raneità e non priorità di que­ YJLIXL va' ; diventato quasi lo qui in Mc. sta azione rispetto a quella una esclamazione : • A nimo t ! lv preposiz che regge il dat in. principale. 6acx complem oggetto pronom oùpcxv(j) complem di stato in ctÒT(j) pronom dimostrat che fa le rel ace pl n oaoc;, OO"'), oaov luogo dat sing m oùpav6c;, o\i ; veci del pronom pers 3per­ quante cose. 6 cielo. Nelle espressioni for­ sona dat sing m aù-r6c;, -1), 6 lxELij indicat .pres 2sing fxw ; mate da preposizioni, in gre­ (a) lui, dat retto dal verbo co ellenistico aumenta la ten­ l!;oo, axi)aoo ; Uaxov ; ICJX'I)XIX l:!J.(3ÀÉ7roo. denza a omettere l'artic. hai ; il presente indica ciò che ij ytbtYJCJCV indicat aor 3sing ha di possesso ordinario e xcxl congiunzione : e. riyarrlioo ; riy�aoo ; irfli7r'l)aiX ; tranquillo. &.Upo a-\r\· di moto a luogo qui, �yli7r'I)XIX amò ; l'aor segna be­ rcw>..YJCJO'tl imperat aor 2sing 7r6l­ esclamativo ed esortativo, ne l'inizio di un affetto conte­ :Moo ; rrooÀi)aoo ; br�Àl)O'IX ; man­ davanti all'imperativo : • Sù l nuto in uno sguardo : « lo ca : vendi ; l'imperat aor dice Forza ! •· Solo qui in Mc. guardò con affetto t. che deve iniziare la vendita. lbco>..oò&El imperat pres 2sing cr6Tinl complem oggetto pro­ xcxl congiunzione : e. rixoÀo�oo ; rixoÀou&i)aoo ; �xo­ nom dimostrat che fa le veci 6hc; imperat 3aor 2sing 8L8ooJLL ; ÀoU&l]aa ; manca : .çegui ; l' im­ del pronom pers 3persona 8�aoo ; 318ooXIX ; 8t8ooXIX da' ; perat presente comanda di ace sing m aù't'6c;, i), 6 lui. • continuare a seguire • Gesù, l'imperat aor dice che deve iniziare la distribuzione. xcxl congiunzione : e. poiché il giovane, con la sua drccv indicat 2aor 3sing ìiyoo ; Toic; artic determinat dat pl m richiesta, si è già messo pra­ 6, lj, -r6 ai. ìi!;oo ; lì.E:!;a ; ìiì.rx,a, nel NT ticamente al sèguito ordina­ )jyoo ; l:poo ; 2dnov, drra ; dp'I)XIX rc'tW)(oic; complemento di ter­ rio di Gesù : ora si tratta di disse. mine agg sostantivato dat passare a un sèguito che dal­ ctÙT(j) complem di termine pro­ p l m 7r't'oox6c;, 7), 6v poveri ; l'insieme prometterebbe di � artic detenninat nom sing m

cxil-r�, -1), 6,

qui non si tra­

=

nom dimostrat che fa le veci l'articolo può indicare che è essere straordinario. del pronom pers 3persona facile individuare questi po­ ILO l pronom pers 1 persona dat dat sing m aù-r�, i), 6 a lui . veri. sin.g iy�, JLOU, JLOL, � me, dat iv soggetto numerale cardinale xcxl congiunzione : e. retto dal verbo rixo)..ou&too.

Marco

10.22-23

�52

c:truyVtXG� è1t't T(j) My� �mjÀ.&tv ÀU1t'OU(UV0 .

nmCI complem oggetto pro­ nom indef ace pl n nàc;, nàaa., niiv senza articolo indica tutte le cose, senza eccezione. xe�l congiunzione : e. -ljxo>.ou&�CJCif.LÉV indicat aor 1 pl cixoÀouMw ; agg dimostrat dat sing m

niflo

1 0. 3 1 -32

258

;\farco

32 "H acxv 8è: Èv 't'7j ò8i;> &vcx�cx(vov't'ec; dc; •Je:poaoÀUfLCX, xcxt i)v 7tpociy6.lv cxÒ't'oÙc; b 'I7Jaoùç, xcd È.&cxfL�OÙV"t'o, ot 8è 3 1 7toÀÀo( 8t tGOV't'CX� 7tpw't'o� tGXCX't'O� xcxl ot tGXCX't'O� 7tpw't'o�.

3 1 Multi autem erunt primi novissimi et novissimi primi ».

ascendentes in Hierosolymam, et praecedebat illos Iesus,

et

32 Erant autem in

vta

stupebant, illi autem

32 Mentre erano in 3 1 Molti però da primi saranno ultimi e da ultimi primi )) . viaggio per salire a Gerusalemme, Gesù li precedeva ed essi si stupivano ; ma quelli che

31 nollol agg indef nom pl m 1roÀÒç, 1ro:Ulj, 1tOÀÒ molti ; sen­ za artic indica che, pur non essendo determinati indi­ vidualmente, sono però in molti. &� particella continuativa e, poi . locnnCI L ind.icat fut 3pl di't ; imperf i)v ; fut lao!L«I saran­ no : i l futuro dice certezza as­ soluta. npwToL agg numerale sostanti­ vato soggetto nom pl 7tpw-roç, - . 'IJ, ov primi ; l'omissione del-

bene quelli che, secondo certi l'articolo ne esalta la qualità giu dizi , sono considerati • u l­ e la natura. timi t, ne fa una categor ia lCJXCITOL agg nom pl m lax«-.oç, ben individuabile, di ge nte 'l), ov ultimi ; la vicinanza però n on • ultima • per na­ dei due vocaboli contrastanti tura. è di �de effetto ; la man­ canza di articolo ne esalta la npwwL agg numerale nom pl m 7tpw-.oç, "Il· ov primi ; la sen­ qualità e- la natura. tenza si chiude esaltando un x11l congiunzione : e. pri ncip io caro a Gesù : i va­ ot artic determinat nom pl lori di questo mondo devono m o, -lj, -.6 il, lo, la. essere rovesciati per poter lCJXCITOL soggetto agg sostanti­ entrare nel Regno. L'assenza vato nom pl m lax«-.oç, 'IJ, di articolo esalta la natura e ov ultimi ; qui la presenza la qualità di questi • primi '· dell'articolo vuole indicare

32 TERZO ANNUNCIO DELLA PASSIONE : I FIGLI DI ZEBEDEO : 10, 32-45 (M t 20, 1 7-28 ; Le 18, 31 - 34)

"Hoav indicat imperf 3pl di't ; ace pl n 'lEpoa6Àu!L«, wv ; -.ci 6 artic determinat nom sing Gerusalemme, dall'ebraico j•­ m o, -lj, ..6 il, lo, la : qui l'artic imperf i)v ; fut lao!L«I erano. non si traduce. ril!àlajim in origi ne (accadi­ &� part i cella continuativa p oi . ca ?) = città del dio Salim ( ?) . ' ITjoouç soggetto nom si n g m tv preposiz che regge il dat in. Gesù 'llJaouç, ou ; b Gesù, dal­ 'tfj artic determinat dat sing f xatl congiunzione : e. l 'ebraico j •hOsua ' contratto � indicat imperi 3sing d!Lt ; o, 7), -.6 il, lo, la. ] éSua ' Jahvè è salute. Qui imperf iJv ; fu t lao!L«I era. 6&ij) complem di stato in luogo in posizione enfatica. dat sin g f 686.;, ou ; -lj via, vi ag­ npoci:yt�W part pres nom sing m 7tpociyw ; 7tpociçw ; 21tpoirf«yov ; xal congiunzione : e. gi o . Particolo_ dice che si trat. 7tpoijx« andante avanti : i)v i&1111f3o\Wro indica t imperf med­ ta della strada ordinaria per Gerusalem me, conosciuta da pass 3 pl .&ctJ.L�éw ; .&ct!L��aw ; 7tpociycov = precedeva ; costru­ t.&ci!L�lJa« ; n:.&ci(-L�"IjXct erano zione perifrastica ( = verbo tutti come tale. colpiti da stupore ; il verbo essere + participio) usata in­ clv�alvovTEç part pres nom pl m CÌVll-f3«Lvw ; civ«�ljao !L«t ; finito sottolinea meno della vece della semplice forma ver­ costruzione perifrastica pre­ bale (specie nell'imperfetto) 3civ��'IJV ; CÌV«���'IJX« ascendenti : ce den t e. alla quale equivale ; può ave­ il part ha valore finale = per re un carattere dr ammatico ot artic determinat nom pl m salire ; nota l'uso corretto del e retorico, molto espressivo. verbo. 6, -lj, -r6 : il, lo, la : ol CÌXoÀou­ .lrouvnç = coloro che seguivano dç preposiz che regge l'ace a, CIÒ't'oùç complem oggetto pro­ nom dimostrat che fa le veci verso. è il so gge tto della fras e. del pronom pers 3persona ace &� particella continuativo-av­ ' IEpoo&ui'CI complem di moto a luogo nome proprio di città pl m «Ù'rOç, lj, 6 loro, li. versativa e, mentre. =

Marco

259

&xoÀou3 oi3•rn:c;

-roùc; 8w8e:x� i)p�IXTO aù-roi::; ÀÉye:w àv()( � cdv o�J.Ev d:; ' le:poa6Àu�J.«, x�t 6 uZòc; Toù

ècpo�oiJv-ro . x�t 1tocp�ÀIX�wv 1tcV.w

3 3 on

(.I.ÉÀÀov-r� aù-r au:.L�IXtve:w, 9-pw1tou 1t�p�8o&f)ae:-riXL

't"oi:c;

E8ov

1 0,33 -rà: &v-

àpxLe:pe:ùcnv

seqttcntes timebant. Et assumens itcrwn Du odecim coepit illis diccre quae essent ei even­ bura : 33 . accedunt

e agli scribi e lo condanneranno a morte e lo consegnerafmo ai pagani, 34 e lo scherniranno e lo sputacchieranno, lo flagelleranno e lo uccideranno ; ma dopo tre giorni egli risorgerà &. 35 Allora gli xcxl congiunzione : e. nom dimostrat che fa le veci ranno : il fu t indica una cer­ Toiç artic determinat dat pl m .tezza assoluta. del pronom pers 3persona ace 6, lj, To il lo, la. sing m ctÙ't'Oç, ij, o lui. cx-òTbv complem oggetto pro· YP CII:foJ.I.CIT&Ucnv complem di ter­ &CIVciT(t) complem di pena dat nom dimostrat che fa le veci mine dat pl m ypct!J.!J4�, sing &«vot-roç, ou ; 6. a morte ; del pronom pers 3persona ace éwç ; 6 Sct'ibi . senza articolo indica la na­ sing m czù..Oç, ij, o lui. xcxl congiunzione : e. t)lra della condanna ; il dat è Toiç artic determinat dat pl n XCITCIXplVOUO'LV indicat fut 3pl 6, lj, 't'O il, lo, la. peculiare, perché di solito xot't'ct-xp(vw ; Xct't'ctKpLIIW ; 1 asigm 18-vEO'LV complem di termine xotTctxplvw regge il genit o xotmptllct; xotTctxéxpLIJ4L con­ l'ace della sentenza. dat pl n ��. ouç ; ..0 genti, danneranno ; il fu t indica Gentili ; l'artic può indicare una certezza assoluta. Il sog­ xcxl congiunzione : e . quelli particolarmente noti getto « logico • sono sacerdoti ncxpcx&WaouO"Lv indicat fut 3 pl e scribi precedenti. 7tctpct-8l8wJ.LL ; 7tctpctMcrm ; 37tct­ come dominatori politici del c:WTbv complem · oggetto propé8wxot ; 7tctpct8é8wY..at consegnemomento. ,

34

xcxl congiunzione : e. tp.ncxll;ouatv indicat fut 3pl È!L-7tctl�w ; ÈJ.1.7tct(�o!J4L ; disus le altre forme: scherniranno : il fut indica certezza assoluta. cx-6T'i) pronom dimostrat che fa le veci del pronom pers 3persona dat sing m ctÙToç, ij, o lui : dat retto dal verbo ÈJ.I.Tct(�w. Kcxl congiunzione : e. lp.nT'Òaouatv indicat fut 3pl ÈIJ.rrro w ; disus le altre forme sputeranno su : il fut indica certezza assoluta. cx-6Tt;) pronom dimostrat che fa l e .veci del pronom pers 3 p�rsona dat sing m czù't'bç, ij,

o lui : dat retto dal verbo xcxl congiunzione : e in senso av­ versativo : però è un semi­ xcxl congiunzione : e. tismo. p.cxo-Ttywaouatv indica t fu t 3 pl p.Hà. preposiz che regge l ace !J.ctOTtyo w ; 1J4anywcrw ; H!J40Tldopo. ywcrct ; manca : flagelleranno : Tpdç numerale cardinale ace il fut indica certezza assoluta. pl f TpEiç, Tplct tre. Solo qui in Mc . i)p.t pcxç ac e pl f lj p.é pcz, cz.;; i; CI'ÒTbv complem oggetto pron giorni. dimostra t che fa · le veci del à.vcxcrn'jO"E'TCIL indicat fut med pronom pers 3persona ace 3sing liv!!Tt'll !LL ; li��cta't'Yjcrw ; Uv&­ sing m ctÙT6ç, ij, o lui. !Tt'll crct, 31ivé!Tt'llv ; civé!Tt'llxct ri­ xcxl congiunzione : e. sorgerà ; la forma media sot­ à.noxnvouatv indicat fut 3pl tolinea l'azione personale di &7tOxu Lv w ; &7t0x1t:llw ; 1 &7téxTEGesù stesso, quella con c ui Lllct, 21i7téxTCXIIOV ; li7tél..t>.a .rx, , nel sta. NT ì.éyoo ; �id ; 2e:!1t0v, e:tncx ; Elç soggetto, numerale cardina­ elp1JX« dissero : le termina­ le nom sing m e:!ç, (J.Lcz, fv zioni dell'aor primo applicate (l')uno ; e:!ç . . X«l e:!ç è un se­ all'aor secondo appaiono · già mitismo ; il classico e l'elle­ negli Attici, ma diventano nist avrebbero ò IJ.E:V ò &: frequenti nel NT e nella oppure mpoç mpoç. koinè ; non frequenti nei crou complem di specificaz pro­ LXX. no!U pers 2persona gen sing !IÙ-r(i) • complem di termine, pro­ aU, aou, ao(, ai di te. nom dimostrat che fa le veci lx preposiz che regge il gen da del pronom pers 3persona a. dat sing m cxòor6ç, i), 6 a lui. &òç imper l aor 2sing 8!8oo!J.L ; &El; u:i)v agg gen pl n 8e:�t6ç, ci, 6v destra ; era il primo posto 86>aoo ; l8ooxa ; 8i8ooX« con­ nelle cariche di corte. cedi : l'imperativo aor sotto­ linea che il posto è ancora li­ xcxl congiunzione : e. · bero : si decide dunque in Elç soggetto, numerale cardina­ le nom sing m e:!ç, !J.lcz, fv questo momento chi lo debba tmo, (l') altro. occupare. =

.

•••

o ••

,

tl; preposiz che regge il gen da, a. cipLcrpnpW\1 agg gen pl n cipt­ anp6ç, a, 6v sinistra ; il se­ condo posto nelle cariche di corte. Solo qui in Mc. xcx�Haw EJ.EV cong i aor 1 pl xcx&t­ !;w ; xcx&(aoo � 1 �xci&tacx ; xexci&I.XC( sediamo ; termine tecnico per indicare il potere e il suo esercizio (cfr Sal 109 [1 10], 1 ). tv preposiz che regge il dat in. -rfi artic determinat dat sing f o, f,, or6 il, lo, "la. &ol;n complem di stato in luo­ go figurato dat sing f 8�cx, 'l)ç; ij gloria ; termine con cui Mc indica lo stato glorioso di Cristo. La risurrezione, ap­ pena nominata da · Gesù, in­ duce i due fratelli a sorvolare la Passione, secondo la men­ talità popolare del tempo, che non voleva un Messia soffe­ rente. crou complem di specificaz pro­ nom pers 2persona gen sing m., aou, ao(, ai di te.

38 artic determinat nom sing m nom dimostrat che fa le veci plurale è fatto aù analogia ò, i}, T6 il, lo, la : qui l'artic del pronom pers 3persona del singolare. non si traduce. dat pl m cxòor6ç , i), 6 (a) loro. or( complem oggetto pronom in­ &è particella avversativa ma. oux particella di negazione og­ terrogat ace sing n or(, or(voç ' IYJcrouç soggetto nom sing m gettiva (nega il fatto) : non ; or(v�, or( che cosa. Gesù ; 'I'I)ao�, ou ; ò Gesù, nota la tenue davanti allo cxlnicr&E indicat pres med 2p l dall 'ebraico j•hO�Uil ', con­ spirito lene. cxt-rioo ; al-d]aoo ; �"'') aa ; ti"'')Y.CX tratto ]UUil' jalzvè è salute. ol&cx-rE indicat perf 2pl òpcioo ; domandate ; il presente serve dnEV indicat 2aor 3sing À�oo ; ljcpO(J.CIL ; 2e:!8ov ; i6>pcxxcx , o!8cx a condannare sia la richiesta ì.t�oo ; lM�a ; Mi.rt.a, nel NT sapete, ot8au forma tarda che la mentalità che la so­ Aiyoo ; �p& ; 2e:!1t0v, e:{mc ; e:!p'I)XCI per tau ; nella lingua elleni­ stiene. disse. stica le coniugazioni dei tem­ &wcxcr&E indicat pres 2pl M��ot­ cxu-roiç· complem di termine propi tendono all'uniformità e il (J.Cit ; 8wi)ao(J.Cit ; t8uvi)&'l)v ; 8e• 6

=

=

263

Marco

1 0,39

7tl.é:LV 't'Ò 1tO-djpLOV 6 �y6J 1t(V(I)7 � 't'Ò �cX1t't'L(J[J. 39 E quelli gli risposero : . Ma Gesù replicò : .ou gen sing m llxÀoç, ou ; 6 x cd congiunzione : e. una folla : llxÀou l.xavou (bt=­ pcuo!J.I;vou, sottinteso) è un bcnopcuop.ivou part pres med gen assoluto ; senza artic per­ gen sing m bt-JropM ; man­ ca ; pass f�c=pc68TJ ; manca : ché non ancora presentata, uscendo ; il presente segue i dopo la par�ntesi di colloqui personaggi mentre cammina­ intimi e privati ; termine caro a Mc, che lo usa 37 volte, sem­ no. «Ò't'oll pronom dimostrat che fa pre al singolare, meno in 10, 1 . le veci del pronom pers 3per­ lxmvoll agg gen sing m lxetV6ç, sona gen sing m etòT6ç, 'ij, 6 'ij, 6v grande. egli : a7ropcuo!Jlvou etÒ"tOu è un 6 artic determinat nom sing m gen assoluto. 6, 'ij, T6 il, lo. la. an� preposiz che regge il gen da. ul�ç apposizione nom sing m ' IEPLXW complem di moto da ul6c;, ou ; 6 figliò ; l'artic in­ luogo, nome proprio di città dica che era già noto a chi gen sing f indeclinabile 'Icpl­ frequentava Gerico. xw ; '1j Gerico, dall'ebraico TLp.cxlou complem di specificaz j•ril} 6 = santuario della luna nome proprio di persona gen ( ?) . sing m T(jL«Loç, ou ; 6 di Timeo ;

traduzione greca di Bartime o = figlio di Timeo. Solo qui in Mc. BCip'np.cxtoç soggetto nome pro­ pro di persona nom sing m

BctpnjL«ioç, ou ; 6 Barlimeo, dall'aramaico bar tim'aj figlio di Timeo cioè dell'im­ puro ( ? ) . Di solito Mc mette prima il nome aramaico (Bar­ timeo) poi la traduzione greca (figlio di Timeo) : la presente è l'unica eccezione a questa =

regola. Solo qui in Mc.

-nKp>.� agg nom sing m TUq�À6� , 'ij, 6v cieco, senza artic perché ·

in posizione predicativa a ulò� e si può rendere con una relativa ; che era cieco. npocrcxl'"Jç apposizione nom sing m 7rpooetET'I'jc;, ou ; 6 mendicante ; pure senza artic perché in posizione predica­ tiva a ulòc; : rendilo con una relativa : che era mendicante. Solo qui in Mc. ixm&'IJ't'o indicat imperf 3sing x«&-lJjL«L ; xoc-&-l)oojL«L ; rnanca ; manca: era seduto ; imperfetto · di consuetudine. ncxpcì preposiz che regge l'ace senza indicazione di movi­ mento : al lato di . -rljv artic determina� ace sing 6, 'ij, w il, lo, la. 660'11 complem di stato in luogo ace sing f 686c;, ou ; '1j strada ; la strada su cui tutti dove­ vano passare, come forse dice l'artic.

269

10,47-48

Marco

47 x�l cixooa�.>.EL" in finit pres bn:oç, ou ; o uomo ; la

mancanza di artic qui non sembra avere particolare ri­ salto : forse è dovuta al fatto che costui è qui introdotto per la prima volta e quindi non è noto al lettore. bplhwcrEV indicat 1 aor 3sing �u'tclro ; q�umac.>, !�uTE:Vaa, ru:q�u't'E\lxa piantare. Solo qui in Mc. xcxl congiunzione: e. nEpLÉ&YJKEV indicat 3aor 3sing ru:pL-Tl&'lj!J.L ; -&tjac.> ; -�XCl ; -'t'é&Lxa porre -intorno, circon­ dare. cppcxyJ.Lbv complem oggetto ace sing m I!IPClY!L6t;, ou ; o siepe ; la mancanza di artic nei no­ mi concreti mette in risalto la natura e la qualità. Solo qui in Mc. xcxl congiunzione: e. &pui;EV indicat 1 aor 3sing òpua­ aro ; òpu�c.> ; G>pU�Cl ; òpwpU)(Cl ; scavare. Solo qui in Mc. òno��VLOV complem oggetto ace sing n un:oì.ijvLov, ou ; -r6 tor­ chio ; la mancanza di artic nèi nomi concreti mette in risalto la natura e la qualità. Solo qui in Mc. xcxl congiunzione : e .

�xo&6JL7JGEV indicat t aor 3sing olxoBo(Léro ; -ijac.> ; �xoB6!L'I)GCl ; �xoB6!J.l)XCl edificare. 7Npyov complem oggetto ace sing m n:Upyoç, ou ; o torre ; la mancanza di artic nei no­ mi concreti mette in risalto la natura e la qualità. Solo qui in Mc. xcxl congiunzione : e. ii;É&o-ro indicat 2aor med 3sing èx-B!Bro!J.L ; -&:>aro ; -ÉBroXCl ; -Bé­ BroXCl al-logare, affittare. Solo qui in Mc. CIU-ròv complem oggetto pro­ nom dimostrat 3pers ace sing m aùTOt;, Tj, 6 essa. yEwpyoiç complem di termine dat pl m yeropy6ç, oli ; o con­ tadino, senza artic perch,é non ancora noti. xcxl congiunzione : e . tlnE&�!L'JGEV indicat 1aor 3sing cX7t0-81j(dc.> ; -lllj !J.Tjac.> ; cimBi)!L'I)­ aa ; ci7toBeBi)!L'I)X� vado lontano dal mio popolo ( = B'ij!J.ot;} ; l'aor ingressivo (specie nei verbi che indicano una condizione, uno stato) , esprime l'inizio di una azione o il suo pro­ dursi come atto singolo. Solo qui in Mc.

2

npòç preposiz che regge l'ace : yEwpyoùç complem di direzione xcxl congiunzione: e. presso, invece del semplice dat. ace pl m yeropy6ç, oli ; o agritlnÉ�nEIÀEV indicat 2aor 3sing coltori ; qui con l'artic peràltb-rnÀÀc.> ; -crrEÀW ; àn:É ; 2t!xov, dxiX ; dp1)XIX come nel classico: noi usiamo .condizione, uno stato) espri­ d�Ye ; l'aor dice anteriorità, il piucheperf. me l'inizio di una azione o il ma anche durata nel pas­ suo riprodursi come atto ycltp .iyouoLv) e in Gv kL congiunzione dichiarativa : O.&Ov'rcç part 2aor nom pl lpxo­ (1 62 volte) è forse dovuta a che. !"lL j nclG0!'4L ; 2�).&ov, �).&Cl ; i).'J)&ijç parte nominale agg influsso aramaico. i>.-/j).u&o: venire, partic gra­ qualif nom sing m d.>.'I)&'/Jç, il; fico, che cioè descrive una ��� · complem di termine, pro­ vero ; in posizione predicativa, nom dimostrat che fa le veci aiione (precedente o conco­ senza artic, per mettere in del pronom Jpers dat sing mitante quella principale) che maggior risalto la natura della m o:lrroç, -IJ, 6 quello. è sottintesa e quindi po­ cosa. Solo qui in Mc. &L&ciaxu).c complem di voca­ trebbe essere omessa. zione sing m 8r.8ci.oxa:>.oç, ou ; d indicat pres 2sing cl!L( ; imperf Uyoucnv indicat pres 3pl iJ:yw ; �v ; fut !Goj.UXL 1ssere ; il pre­ b maestro / Ml;w ; D.el;o: ; ")J:)..q_o: , nel NT sente indica una condizione )jyw ; ipw ; 2dnov, r:tno: ; ctplj ­ ot&cz��ocv indicat perf 1pl con si­ abituale, non eccezionale. gnificato di pres 6pci.C�:�; 6tjlo!'4L; xa: dire ; presente storico, ct8ov; �wpa:xa:. ot&t sapere ; xczl congiunzione : e. proprio del l_inguaggio popo­ uguale a tojUV, per la tenden­ o6 particella di negazione og­ lare (noto anche al greco. gettiva (nega il fatto) : non. za ellenistica a uniformare le class), ma la cui frequenza in ·

302

Marco

1 2, 1 5

�ÀE:L O'OL 1te:pt oò8e:v6c;- oò y.ip �Àérte:Lc; etc; 1tp6aw1tov �v.&pC:mc.>v, �' è1t' cV..'r).&e:lotc; �v o8òv 't'OU 8e:oi3 8l8ocaxe:Lc;. ��E:O"t'LV 8oi3votL xljvaov KotlaotpL � ou ; 8(;)fLE:V � fl.� 8(;)fLE:V ; 15 o 8è e:t86>c; otò-r(;)v quemquam, nec enim vides in faciem hominum, sed in veritate viam Dei doces. Licet dare tributum Caesari an non ? Dabimus an non dabimus ? ,, 15 Qui sciens versutiam eorum nessuno ; tu infatti non guardi alla faccia dell'uomo, ma secondo verità insegni la via di Dio.

È

lecito dare il tributo a Cesare o no ? Lo diamo o non lo diamo ? ».

15 Ma

egli, conosciuta la loro

fi.O.EL indicat pres 3sitÌg jd).ro, (W.-I)aro ; ljd).7Jcm , (L€jd).7JXIX sto a cuore, ho pensiero ; il presente dice un modo di agire abituale. croL complem di termine pronom pers 2pers dat sing s 2sing (3ÀÉ­ 'Itro ; (3ÀÉijlo!LcxL ; E(3no,jl« ; (3É­ (3nJLJL«L vedere, guardare : il presente indica un atteggia­ mento abituale, non ecce­ zionale. (3ÀÉ1tro e:k è frase ebraica che indica il consi­ derare le qualità esterne di una persona (ricchezza, po­ sizione sociale ecc) . dç preposiz che regge l'ace : verso. np6CKI)7tOV complem di direzione ace sing n 1tp6aro1tov, ou ; -r6 faccia ; senza artic, normale dopo una preposizione.

lcv&pW7tWV complem di specifi­ caz gen pl m �pro1to.;, ou ; 6 uomo ; senza artic . probabil­ mente per influsso dello stato costrutto ebraico soggiacenfe. ci).).•(u) congiunzione avversa­ tiva : ma, però. in"(l) preposiz che regge il ge­ nit : sopra, basandoti sulla ve­ rità. &A�duç complem di moto fi­ gurato gen sing f Uì.ij&eL!X, «.; ; l) verità ; senza artic dopo una preposizione non ha, per sé, un significato speciale : la ve­ rità come tale, di natura sua (nota che con i nomi astratti la mancanza dell'artic non ha rilievo particolare) . 'T'ijv artic determinat ace sing f 6, l) , -r6 il, lo, la. 6&lnl complem oggetto ace sing f 686.;, ou ; l) via, strada. 'tOU artic determinat gen sing m 6, l). -r6 il, lo, là. 9eou complem di specificaz gen sing m &e6ç, ou ; 6, Dio. &l&ucrxELç indicat pres 2sing 8L8. 16 o l 8t �e:yxotv. xott ).éye:t otÒToi:c;' -.(voc; 7j e:Lx�v otiS't'l) xott 7j èmypotq>� ; o l 8è e:l1totV otÒ't'(f)' Kot(aotpoc;. ait illis : (l Qu.id me tentatis ? Afferte mihi denarium ut videam ».

16 A t illi attulerunt.

Et ait illis : « Cuius est imago haec et inscriptio ? » llli autem dixerunt ei : « Caesaris ».

ipocrisia, disse loro : « Perché mi tentate ? Fatemi portare un danaro, perché veda ». 16 E quelli lo portarono. E dice a loro : « Di chi è questa immagine e la iscrizione ? &. Gli dissero : .&x,cz 1 nt"l NT )lyw ; ipw ; 2e:hrov, e:"L1ta ; dplJ ­ XCl dire. CIU't'Oi'O· complem di termine pro­ nom dimostrat che fa le veci •

del pronom 3pers dat pl m aù-roc;, i), o qU8llo. -.l complem di causa, pron interrog ace sing n T!, T(voc;, T!vL, T( che, cosa, perch�? IJ.� complem oggetto, pron pers 1 pers ace sing iy�. !tJ.ou, itJ.o(, i(J.É io. n�∥�n indicat pres 2pl mL­ pci�w ; manca ; m(pczacz ; m­ m !pcta(J.Cl L provare, tentare : il presente dice . che non si tratta solo di questa volta, ma che • continuano a insi­ diar/o •· cpipRt imperat pres 2pl q��pw ; o(aw ; �veyxa ; lvf,voxcz por­ tare ; l'imperat presente sug­ gerisce che né Gesù né i fa-

risei avessero pronto un de­ naro : venne subito portato da altri. IJ.OL complem di ten:nine pro­ nom person dat 1sing iy�. itJ.ou, itJ.o(, i(J.É io. &Y)VapLov complem oggetto, ace sing n 87JV iJ artic determinat nom sing f 6, �. TO il, lo, la. dxwv soggetto, nom sing f dx�v, ovoc; ; lJ immaxine : ben nota ( art) : solo qui in Mc. mO't"') attributo del soggetto, agg dimostrat nom sing f oihoc;, czU't'l), -roi:i't'o questa ; come in classico si riferisce a ciò che è precedente e vicino . xml congiunzione : e. iJ artic determinat nom sing f 6, -1,, -ro il, lo, la. l7nypmcp� soggetto, nom sing f imypotplj, ijc; ; -1, scrittura, iscrizione. ol soggetto, artic determinat

. nom pl m 6, -1,, To il, lo, la. &è particella continuativa : poi, allora. dnmv indicat 2aor 3pl )lyw ; ìl�w ; l!M:�ot ; ì.é>.&x,ot,nel NT ì.é­ yw ; ipw ; 2e:!7tov, d1tcz ; dp7Jxot dire ; uguale a e:!1tov per la tendenza ellenistica a uni ­ formare le coniugazioni. CIU't'(t) ' complem di termine, pro­ nom dimostrat che fa le veci del pronom 3pers dat sing m otuT6ç , lj o quello. Kmlcrmpo'O complem di specifi­ caz, nome proprio, gcn sing m Kot!aotp , oç ; o Cesare ; forse la mancanza di articolo in­ dica che qui l'imperatore è preso come tale, nella sua qualità di capo supremo, non come individuo di cui si cita il nome (davanti ai nomi di persona ci vuole l'articolo) .

16

ol artic determinat nom pl m 6, -1,, TO il, lo, la : soggetto. &è congiunzione disgiuntiva : ma. lftl�yxmv indicat 2aor 3pl q��p w ; o(aw ; �ve:yxcz ; lvf,vox.cz porta­ re ; è uguale a -tjve:yxov per la tendenza ellenistica a uni­ formare le coniugazioni. xml congiunzione : e. :Uy�' indicat pres 3sing )lyw ; ìl�w ; l!M:�a ; ì.�nxa , nel NT d1tcz ; ì.tyw ; ip(;) ; 2e:!7tov, dplJXCl dire ; presente storico, proprio del linguaggio popo­ lare (noto anche al greco class) , ma la cui frequenza in Mc (1 5 1 volte, di cui 72 �L, )lyouaLv) e in Gv (162 volte) è forse dovuta a in­ flusso aramaico. IIÒ't'oiç • complem di termine,

304

Marco

12.17-18

1 7 ò 8� •17Jaout; e!ntv «Ù'roi:t;• -rd: K«(a«pot; cln68o-n: K«(a«pt, x«t -rd: -rou E>eou -ri;) E>e(j). 1 8 K«t fp'X,OV't'llt a«88oux«i:ot 7tpÒt; «U-r6v, ot-rtvet; Àtyouatv Xllt !�&8-«UIJ.II�OV m' IIU't'i;). 1 7 Iesus autem dixit illis : • Qua e sunt Caesaris reddite Caesari et quae sunt Dei Deo •· Et mirabantur super eo. 1 8 Et veniunt ad eum Sadducaei, qui dicunt resurrectionem 17 Allora Gesù disse loro : « Quello che· è di Cesare restituite a Cesare e quello di Dio

a

Dio ». Ed essi rimasero stupiti

di questo.

1 8 Poi vengono dei Sadducei da

lui,

quelli che affermano non esserci risurrezione, 17 6 artic determinat nom sing m

ò, lj. -ro il, lo, la. ii particella disgiuntiva, quasi temporale : allora, quindi. • x71cro� soggetto, nome pro­ prio, nom sing m 'I1Jao\iç, ou ò Gesù, dall'ebraico J-h8Iua', contratto ll�ua· lahvd d salute. dnw indicat 2ao r 3sing ).jyw ; M;w ; !Mtat ; )j)qat, nel NT ).jyw ; lpw ; 2dnov, dn-at ; dp1JXOt dire. Cl6�oiç complem di termine, pro­ nom dimostrat che fa le veci del pronom 3pers dat pl m atùT6ç, 1), 6 questi. �lÌ artic determinat ace pl n ò, lj, TO il, lo, la ; come in classico significa • le cose di Cesare, che riguardano o ap­ partengono a Cesare •· . Kcdcr11poç complem di specificaz nome proprio, gen sing m Kati:aatp, -oç ; ò Cesare ; i nomi di persona sono sempre pre­ ceduti dall'artic ; qui non si tratta dunque dell'impera=

18

tore come persona fisica, . ma della potenza romana in se stessa. cln66o�c imperat 2aor 2pl 4lno8[&)1" ; -Ma(o) ; S(o)Xflt; -8i86)XOt restituisco ; l'impeiat aor met­ te in risalto che devono co­ minciare a ritenere il tributo a Cesare un dovere non un sopruso : il verbo 4ln-o8l8w(.I.L infatti significa • dare ciò che si deve •· Solo qui in Mc. K11lcr11pl complem di termine, nome proprio, dat sing m Kattaatp, -oç ; ò Cesare ; anche qui la mancanza dell'artic davanti al nome personale indica che non si tratta del­ l'imperatore in quanto per­ sona fisica, ma della potenza romana in se stessa. x11l congiunzione : e. �lÌ complem oggetto, artic de­ terminat ace pl n ò, lj, � il, lo, la ; come in class indica • le cose di Dio, che appar­ tengono a Lui o che Lo ri­ guardano t.

LA RISURREZIONE DEI MORTI : 1 2,1 8-27 (Mt 22,23-33 ;

�ou artic determinat geo sing m ò, lj, � il, lo, la. 8eou complem di specificaz gen sing m hOç, ou ; ò Dio ; l'artic dice che non si tratta della divinità in genere, ma del Dio personale degli Ebrei, J ahvè. �ci) artic determinat dat sing m ò, lj, � il, lo, la. 8Ectt complem di termine, dat sing m &coc;, ou ; ò Dio ; l'artic indica l'unico Dio degli Ebrei, Jahvè. x11l congiunzione : e. i�E&11Vf.LIIf;OY indicat imperf 3pl bt-ku(.l.ri!;w ; -hu(.l.riao(J.atL (var. ·rXG(o) ) ; -!SuU(.I.atGIX ; -n&atu(.I.IXX« mi meraviglio ; l'imperfetto dice che questo sentimento di ammirazione durò anche dopo il fatto, per - un tempo indetermin : solo qui nel NT. in•(t) preposiz che regge il dat in. ���ci) complem di limitazione, pronom dimostrat che fa le veci del pronom 3pers dat sing m atòTOc;, 1), 6 quello.

Le 20,27-38) .

K11l congiunzione : e . m aiX88oux!Xi:oL, (o)Y ; ol Sad­ finito nom pl m 6a--ru;, �­ lpxov�IIL indicat pres 3pl !p xo­ ducei ; la mancanza di artic TLç, 6�JyouaLv) e in Gv (162 pronom dimostrat che fa le �éyoucrLv indicat pres 3pl ).jy(,) ; volte) è forse dovuta a in­ veci del pronom 3pers ace M;(o) ; nc;at ; )j)qat, nel NT flusso aramaico. sing m IXÙT6c;, lj, 6 quello. ).jy(o) ; lp w ; 2cl7tOV, cln-at ; clp'lj­ crll&&ouxlliOL soggetto, nom pl ot�Lvcç soggetto, pronom indeXOt dire ; il presente dice che

305

Marco

1 2. 1 9

livctO"t'otatv (.L� e!vott, xott È7tYjp&lTwv otÒTÒv ÀÉyoVTe &8e:)..cp éj> otÒ-rou. cX8e:)..cp ot �GIXV ' Xott O 7tpW't'O.i), 'ijt; ; 4, precetto; senza artic indica che questo pre­ cetto dovrebbe essere il pri­ mo per natura sua, non per­ ché in testa a un elenco. TCPWTYJ attributo del soggetto, agg numerale ordinale nom sing f 7tpéi"rtot;, l), ov primo; come in greco classico è pri­ mo fra molti; è un modo se­ mitico per formare il super­ lativo relativo. ncivrwv genit partitivo pl n«ç, 1t&aa:, 1t&v tuUo; in luogo del femminile 1ta:arov ; il neutro conferisce enfasi al su j>erla­ tivo relativo.

29

clrtCMpt&1J indicat 2aor 3sing ' IY)oouç soggetto, nome di per­ cativa (senza artic) equivale sona, nom sing m 'l"l)aoil..oc; , ., , ov tutto ; in posizione predicativa (senza artic) equivale a una rela­ tiva ; che deve essere intera . 'rijiO artic determinat gen sing f o, ij, 'rO il, lo, la. StiiVole�ç complem di modo, gen sing f 8tcXVOLIX1 -cxc; j Tj intelli­ genza, facoltà di riflettere, di ragiona1'e. Solo qui in Mc . crou complem di specificaz pro­ nom pers 2sing gen sing m), aou, ao(, aé tu. xe�l congiunzione : e. É� preposiz che regge il geni ­ tivo; con. 6�'110 attrib, agg qualificat gen sing f o>..o c;, l], ov ttdto ; in posizione predicativa (senza

313

Marco

12,3 1 -32

'tijt; lax,uot; aou. 31 8w-rtpcx cxlh-'l· &.ycx7djaett; 't'Òv 7tÀ'1j(l(ov aou 6> t; aecxu-r6v· (LE(�6lv 'TOUT6lv &ÀÀYj MOÀ� oùx EG'TLV. 32 xcxt elmv cxÙ't{jl o ypCX{L(.LCX'tEUt;" xcxÀ6lt;, 8L8!laxùe, è1t' CÌÀYj­ &dcxt; tota virtute tua. 3 1 Secundum est illud : Diliges proximum tuum tamquarn te ipsum. Maius horum aliud mandatum non est &. 32 Et ait illi scriba : « Bene, Magistet'; in la tua forza. 3 1 Il secondo è questo : Amerai il tuo prossimo come te stesso : maggiore di questi altro comando non c'è ,>. 32 E gli disse lo scriba : . E nessuno osava più interrogarlo. lC&U�iN termine di paragone, nciv-rCaN attrib, �gg quant gen cruento in cui la vittima ve­ pronom riflessivo ace sing m niva bruciata completamen­ pl m 7tli.;, 7tiiaiX, 7téiv tutto ; �cxuT6.;, i), 6 se stesso. te (6Ào ç + XIXlro) . Solo qui in qualificativo di paragone, in nepura6�ep6v parte nominale, posizione predicativa (senza Mc. agg qualificativo grado com­ artic) non ammette alcuna xal congiunzione : e, coordina­ parativo di maggioranza ace eccezione : maggiore di qual­ zione che sottintende nci.v"t'rov sing m da m:pma6c;, i), 6v eccel­ siasi olocausto o sacrificio. -rwv e di tutti. lente ; in posizione predicativa 'tWv artic determinat gen pl m 8uaLci1v 2 ° termine di paragone, (senza artic) equivale a una gen pl f .&ualcx, IX cielo visibile. yij soggetto no m sing f y'ij, y'ijc; ; Yj terra ; con l'artic indica o, 7), -r6 il, lo, la. xal congiunzione : e. fl questa l) terra che si cal­ oòpcavòç soggetto nom sing m il artic determinat nom sing f pesta. oup oc�6.eUao !LIXL ; 2'ijÀ&ov, 'ijÀ­ dpn cong 2aor 3sing eòplaxw ; in posizione predicativa (sen­ &ot ; iÀljÀuh: venire ; il partic eòpl]aw ; e�pov ; &:Gpl)Kot trovare. za artic) equivale a una rela­ aor, non per sua natura ma Òf.L&ç complem oggetto pronom tiva : che state dormendo. =

343

Marco

1 3 ,37

37 Quod autem vobis dico, omnibus dico : vigilate ,., 37 Certo, quello che dico a voi, lo dico a tutti : vegliate !

».

37 a

pronom relativo ace sing n M�w ; !ÀE�� ; M"J..cx.�. · nel NT x� dire, il presente sotto­ 6ç, �. 15 il quale ; come in linea la continuità e la durata )jy(J) ; ipw ; 2c11rov, dm� ; E!p'l)­ classico, si riferisce al pre­ dell'insegnamento, che si sta � dire ; il presente è con­ cedente determinato, ma che tinuativo e tende al futuro ; completando con quest'ul­ viene ancora ripetuto per tima esortazione. qui esprime l'intenzione di maggiore chiarezza : vigilate. n:acn'll agg qualif sostantivato estendere l'insegnamento : in­ 8è particella continuativa : poi, tendo dirlo a tutti. dat pl m �. ria�, Ttiiv tutto ; cerlo. in posizione predicativa (sen­ ypY)yopdTc imperat pres 2pl 6J&i'll pronom person 2pers dat za artic) indica la totalità, YP'I)"'(OP �; manca ; iyp'I)Y6pEU• � ; manca vegliare : l'impe­ pl UfULo;, UJLWV, UJLLV, u!J4o; voi. nessuno escluso e ognuno Àiyw indicat pres lsing Àiy(J) j rat presente comanda di con­ preso singolarmente : a tutti e tinuare a vegliare, da ora a ciascu1W, senza eccezioni. ì.i!;(J) ; !ÀE!;� ; ).J;).ry_rx. , nel NT fino a quel giorno futuro. My(J) ; kpw ; 2c11rov, dm� ; dp'l)- ÀÉyw fndicat pres tsing )jy(J) ;

Marco

1 4, 1 -2

1 4,1

344

THv 8è: TÒ 1tciaxoc xoct ..a &�u(l.oc (.Le't'à: Mo �(l.épocc; xoct ���Touv ot ocpxLepetc; xoct ol ypoc(l.(l.OCTe'Lc;, 7t6'>c; ocÙTÒ'II èv 86À xpoc�aoc'll't'ec; oc7tOK't'E:tvCùaL'\I. 2 "E).eyov ycip· (l.� èv 't] eop..=jj 1 (l.�7t0't'E: �a't'OCL

l Erat autem Pascha et Azyma post biduum. Et quaerébant �ummi saterdotes et

scribae quomodo eum dola tenerent et occiderent; festo, ne forte

1

1

2 dicebant enim : « Non in die

Due giorni dopo era la Pasqua e gli azimi e cercavano i sommi sacerdoti e i legisti come, per ucciderlo, impadronirsene con frode, 2 poiché ragionavano : « Non durante la festa, per non suscitare

·�

COSPIRAZIONE DEL SINEDRI0 : . 1 4, 1-2 (Mt 26, 1-5 ; Le 22, 1 -2) .

9Hv indicat imperf 3sing cl�-tE ; imperi Jjv ; fu t lao jLOtL essere. 6t particella continuativa : ora, allora. �ò artic determinat nom sing n 6, i), -.6 la. nci.GX« sogg nom sing n ; nome di derivazione ebraica Pesai} ( aramaico Pisl}a') = passag­ gio (di' Dio) ? x11l congiunzione : e. �clt artic determiJiat nom pl n o, Tj, -.6 gli. cll;uJL« sogg nom pl n, aggettivo sostantivato &-CuiJ.oç, ou azi­ mo, senza lievito : qui la festa degli A zimi, solennità che an­ dava dal 1 5 al 21 di Nisan, durante la quale gli Ebrei mangiavano pane non fer­ mentato (&CuiJ.oç) . JLHclt preposiz con senso tempo­ rale, che regge l'ace : dopo. 6Uo attributo di i)fdpaç, nu·

interrogat indiretta che man­ tiene i tempi di quella di­ retta : come. *Ò'ol complem ogg pronom dimostrat 3pefS ace sing m chn6ç, -lj, 6 lo. w preposiz che regge il dat o strumentale o di modo : con. 6&'!» complem di mezzo o di modo, dat sing m 86ì.oç, ou ; 6 trappola. xp«-n'jCJ!IV'TEç partic aor att nom pl m xpauw ; xp tX't"'jO'(J) ; bcpti.­ "r'J)O'IX ; x&Xptt"r'J)XIX prendere, im­ padronirsi di ; dopo aver( lo) preso, il partic aor, non per sua natura ma per uso, indica priorità rispetto all'azione del verbo principale. clnox�dvwoLv cong aor att 3pl ci=-xuLvw ; -xuvw ; ciltÉxutVtX ; CÌ7tÉx-r= uccidere: potessero bi. uccider lo ; congiuntivo delibe­ nwç avv di modo, introduce una rativo.

mero «ardinale 86o, 8uoiv, 8uoiv, - 8�o due. flJLipczç complem d(tempo, ace pl f ijfdpa, aç ; i) giorno. x11l congiunzione : e. ll;��ouv indicat imperi 3pl t'J)­ uw ; t;l)'t'fja(J) ; lt;-lyn]aa ; lt;iyN­ XIX cercavano, imperfetto di conato e, forse, insistenza. ot artic determinat nom pl m o, i), ..0 i. apxtEpEiç sogg nom pl m cipì(L&p&Uc;, &wç ; o sacerdote, l'artic al plurale indica quelli che appartenevano alla fa­ miglia del sommo sacerdote in carica o anche precedente. x11l congiunzione : e. ot artic determinat nom pl m 6, Tj, -rò gli. yp«JLJLII�Eiç sogg nom pl m yp tXj.t jLOt-r&Uç, Éwç ; 6 legisti, seri­

2

"Deyov indicat imperi att 3pl pericolo di una sommossa o, i), -.6 il = nel . Àtyw ; ì.t�w ; n&:�a; "J..I:ì.a .rx. , nel popolare se lo si fosse cattu­ ioporij complemento di tempo NT ")..i;yw ; �pw ; 2e:l7rov, d1ta; rato apertamente e non con dat sing f wp-rlj, 'ijç ; i) giorno e:lp7JKIX dire ; dicevano ; o il sog­ inganno. di festa. getto è da vedere nei sacer­ yci.p· congiunzione dichiarativa JL1'j7to�E congiunzione negativo­ doti e legisti, oppure si tratta spiega il h 86ì.C!> : visto che al­ finale : affincM non, qui con di un plurale indefinito : al­ cuni temevano il tumulto. l'indicat futuro : in greco cuni dicevano. Quest'ultimo JLiJ particella di negazione sog­ classico avrebpe richiesto il caso sembra miglioré, poiché gettiva (nega il pensiero) : congiuntivo. spiega il proposito di pren­ non . l�!ll indicàt fu t rsing dj.t( ; im­ dt·re Gesù _ con inganno ; c'era w preposiz che regge il dat : in. perf Jjv ; f'qt laojLOCL essere : vi infatti chi metteva avanti il orfi artic determinat dat sing f sarà, na6ca , di Sicuro.

Marco

345

1 4.3

Wpu�oc; 't'ou Àotou. 3 Kot! 6v't'oc; ot1hou iv Blj&otv(q; iv -.n· obdq; I:([.L(o)voc; 't'ou Àe7tpou, xot't'ot­ x.&t!Jlvou otÙ't'ou �À&&v yuvlj lxouaot &Àct�ota..pov (.LUpou vcip8ou ma..tx�c; 7tOÀunÀouç auv­ 't'p(�otaot 'Òjv &Àct�ota..pov tumultus fieret populi 1), 3 Et cum esset Bethaniae in domo Simonis leprosi et recumberf!t, venit mulier habens alabastrum unguenti tuZrdi puri pretiosi: fracto ala­ bastro, ·

tumulto nel popolo 1). 3 Ora trovandosi egli in Betania, in casa di Simone il leb­ broso, e sedendo a mensa, venne una donna con un vaso di unguento di nardo, puro, costoso. Rotto il vaso, lo &6�oç soggetto nom sing m ToU artic determinat gen sing m 6, �. T6 il = nel. &6pu�ç, ou ; 6, tumulto, senza articolo, sottolinea la natura �CloU complem di specificaz gen del fatto. sing m ).ac6ç, ou ; 6 di popolo, 3

·

è genitivo ebraizzante : infatti in ebraico non si poteva dire 1 tumulto popolare t, ma so� lo 1 tumulto di popolo t.

L'UNZIONE IN BETANIA : 14,3-9 .

Kml congiunzione : e. &noç part pres att gen sing m el!Lt ; imperf .Jjv ; fut laojl«L es­ sere : trovandosi. CLÒTou genitivo assoluto rego­ lare, pronom dimostrat gen sing m a:&r6ç, -1), 6, egli. iv preposiz di luogo che regge il dat : in. BJ)&II'tllqt complem di stato in luogo dat sing ; nome di de­ rivazione ebraica f3llhv!a, «ç ; i) Betania ; diverse sono le spiegazioni di questo nome : bit Mnt = casa dei datteri ; bit anjia = casa detla miseria (cio� baracca) ; bit Hanja = casa di A nania ; il senso di 1 casa dell'amicizia t è una pura in­ venzione di pii autori, in ri­ ferimento all'amicizia e ospi­ talità offerta da Lazzaro a Gesù. iv preposiz di luogo che regge il dat : in. Tj'j arlic determ dat sing f 6, �. T6 la. olxlqt complem di stato in luogo dat sing f otx!a, «ç; � casa ; con l'artic perché nota. l:l��o(I)Yoç complem di specìficaz nome di persona, gen sing m l:L!J.wv, wvo� ; 6 Simone ; ab­ breviazione della forma elle.

nizzata di Simeone (!im' an} , diminutivo di .{•ma"el = Dio ha esaudito. TOU artic determ gen sing m 6, YJ, T6 il. �cnpou attrib del complem di specìficaz gen sing m À&'ltp6ç, li, 6v lebbroso. XIITIIXELji.W()U genitivo assoluto regolare, part pres att gen sing m, xa:TCX->eeijl«L solo fut -xe(aOIJ.CXL mentre giaceva. m6Tou genitivo assol pronom di­ mostrat genitivo sing m cWroç, i), 6 egli. �&cv indicat 2aor att 3sing lp:xojl«L ; luuao!J.CXL ; 2fj).&ov ; !).-lj).uk venire, venne. yw'i) sogg nom sing f "fUViJ, yuvctr.x6ç ; � una donna ; senza artic, perché non ancora nota. lxouam partic pres att nom sing f qw ; �w. axiJaw ; 21a:xov ; IG­ :Xllxot che aveva. ciÀ�CIGTpov complem oggetto ace sing f àl.ttf3«aTpoc;, ou ; Tj un vaso d'alabastro ; la man­ canza di artic nei nomi con­ creti ljll ette in risalto la na­ tura e la qualità. ��oupou complem di specìficaz. genitivo sing n !J.Upov, ou ; T6 di unguento, la mancanza di artic nei nomi concreti mette

in risalto la natura e la qua­ lità, ma si può anche spie­ gare con l'influsso dello stato costrutto ebraico. vcip6ou complem di specificaz genitivo sing· f vlip8oc;, ou ; � di nardo, la mancanza di artic nei nomi concreti mette in risalto la natura e la qu1 lità. Solo qui i n Mc. 1'tlGTLXijç attrib del complem di specìficaz genitivo sing f m­ aTLX6�, i), 6v che concilia la fede : di rose genuino. In posizione predicativa è uguale a una relativa : 1 che era ge­ nuino t. Solo qui in Mc. no�UTc:Aòijç· attrib del complem di specìficaz genitivo sing f m�ÀIYt'EÀlJç, tç (n'oÀùc; moltO + UÀo� prezzo} in posizione predicativa è uguale a una relativa : che vale molto, co­ stoso. Solo qui in Mc. GWTplcll mam partic aor att nom sing f c:ruv--tp(f3w ; -rp(ljlw ; 1!-tpL­ Ijla: j TttpL!pCX rompere, avendo t'Otto ; il partic aor, non per per sua natura ma per uso, ,�dica priorità rispetto al­ l'azione del verbo principale. T'i)v artic determinat ace sing f 6, �. T6 il. cU�mGTpov complem oggetto =

346

Marco

14.4-5

4 �O'«V Bé T�vec; IXy«v«XTouvnc; 7tpÒc; É«UTOIJc;' dc; T( � x«-dxeev IXÙTou Tljc; xeq>cù..lj c;. ti7t6>Àe�« «UTl) Tou fLupou yéyovev ; 5 �8uv«TO yà;p TOUTO TÒ fLUpov 7tp«&Yjv«� È7t&.v6l 8YjV«pL6lV

effudit super caput eius. 4 Erant autem quidam indigne Jerentes 'intra semetipsos : « Ut quid perditio ista unguenti facta est ? 5 Poterat enim unguentum istud veniri plus quam ·

versò sul suo capo. spreco d'unguento ?

4

Ma alcuni si indignarono, (dicendo) fra loro :

«A

che fare questo

5 Poteva infatti questo unguento essere venduto più di

sing f 6, i), -r6 la. in Mc. ace sing f liM[j«t;, ou ; i) il vaso d'alabastro, con l'artic annw complem di specifìcaz KEfPIIIÀijç complem di luogo fig genitivo sing f xecpa).�, 'ij� ; � pronom dimostrat genitivo perché già noto. sul(la) testa, il genitivo è retto sing m c:ru-r6�, �. 6 di lui. KCIITÉXEEV indicat aor att Jsing dal xa:Tà: del verbo. xa:=-x&> 13 Ed egli manda due dei suoi di­ scepoli

al 21 di Nisan, durante la quale gli Ebrei, mangiavano pane non fermentato {!�u­ !Loç) . 6"l'E congiunzione temporale : quando. ""� artic determinat ace sing n 6, Tj, -r6 lo. ncicrxct complem oggetto, nome indecl di origine ebraica, neu­ tro pasqua ; qui vale : agnello (pasquale) : dall'ebraico pesai} {aramaico pisl)ii') = passaggio (di Dio) ? l&uov indicat imperf att 3pl Mw ; Maw ; l&vacx ; Té&uxcx ; sa­ crificare, sacrificavano ; imper­ fetto di consuetudine ; il sog­ getto è indefinito : « si im­ molava t. Solo qui in Mc. �iyouatv indicat pres att 3pl J.tyw; �w; &�IX; 'ì.É.'J..E:X.IX , nel NT J.tyw ; èpw ; 2e! =v , d1t1X ; dp7jxot dire ; dicono ; presente storico, proprio del linguag­ gio popolare (noto anche al greco class) , ma la cui fre­ quenza in Mc { 1 5 1 volte, di ·

cui 72 Àtytl, J.tyoua1v) e in Gv (162 volte) è forse dovuta a influsso aramaico. ctò-TijJ complem di termine, pro­ nom dimostrat dat sing m a.ù-r6ç, a.ù't"'), m6 a lui. ol artiC' determinat nom . pl m 6, Tj, -r6 i. fLe&&Y)"l'e&l sogg nom pl m �J.CX&lj­ 't"')ç;, eu ; 6 discepoli, termine quasi esclusivo di ·Vangeli e Atti {262 volte, di cui 46 in Mc) . Forse è il più antico per designare i seguaci im­ mediati e costanti di Gesù ; la denominazione • i Dodici t, più collegiale e ristretta, ne è una precisazione ulteriore. CIÒ"l'ou · complem di speciftcaz pronom dimostrat genitivo sing m a.ù-r6ç, a.ù't"'j, a.ò-r6 di lui, suoi. 1toU avverbio interrog di luogo, di solito senza idea di movi­ mento : dove. &�ELç indicat pres att 2sing .&tJ..w ; .&&J.-Ij . aw ; 'ÌJ.&tÀ1Jaot ; 'Ì].&t­ À7jXot ; volere, vuoi : è un pre-

sente aoristico : • Dove hai (già) deciso t. cind&innEç part 2aor att nom p l m ci7t-tp)(O!J.CXI ; -EÀCO�C701J.CXI ; -2'ijJ...&ov ; -ù.-lj).u.&a, andare, (che) essendo andati, partic gra­ fico, che cioè descrive un'azio­ ne (precedente o concomi­ tante quella principale) che è sottintesa e quindi potrebbe essere omessa. nOLfLUcrwi&E" congiunt aor 1 pl hot!J.Ci�w ; tnlL!J.Ciaw ; TJ-ro!�LCXCJ�X ; Tj-ro!IJ.CXXCX : prepareremo ; con­ giuntivo deliberativo. (vct congiunzione finale : af­ finch4. (j)UYnç cong 2aor att 2sing, èa&!w ; lao!J.CXI ; 2!cpa.yov ; �81)8o­ xcx : 'mangiare, tu possa man­ giare ; I'aor indica l'unica vol­ ta nell'anno. ""� artic determinat ace sing n ò, �. -:-6 la. ncicrxca complem oggetto, nome n indecl di origine ebraica pasqua, agnello pasquale ; dal­ l'ebraico pesai} {aramaico pi­ sl}a) = passaggio (di Dio) ?

13 se è il più antico per desi­ xcal congiunzione : e. è forse dovuta a influsso cittoe7"l'�EL indicat pres att aramaico. gnare i seguaci immediati e 3sing à.=-aUUw ; -a'tdw ; à.m- SUo numero cardinale ace 8Uo, costanti di Gesù : la denomi­ an:IÀIX ; à.ma-rotÀxcx manda, in8uo!v, 8uo!v, 8uo due. nazione • i Dodici •· più colle­ via : il soggetto logico è "l'Wv artic determinat gen pl m giale e ristretta, ne è una Gesù : presente · storico, pro6, Tj, 't'6 dei. precisazione ulteriore. prio del linguaggio popolare fLC1&Y)"l'c'i'Jv complem partitivo geniti:vo ·pl m !J.CX&IJ't"'jç;, ou ; 6 di- CIÒ"l'oU complem di specificaz {noto anche a.l greco class ) , pronom dimostrat genitivo ma la cui frequenza in Mc scepoli ; termine quasi esclu" sing m ocù-r6ç;, a.ù't"'j, otÒT6 di {1 51 volte, di cui 72 ).ty&1, sivo di Vangeli e Atti {262 ÀtyoUC7Lv) e in Gv (1 62 volte) lui, suoi. volte, di cui 46 in Mc) . For·

352

Marco

1 4. 1 4

KIXt )jye' . 1XÒ-ro�ç· ò�!iyen dç -rljv �6>..,v, xiXt cl�IXv-rljae:' Ò(L'i:V �v.&p(ù�oç xe:p&(L,OV G81X-roç �IX..o ç >..�e:t· dicit eis : « Ite in civitatem, et occurret vobis homo lagenam aquae baiulans ; sequimini eum, 1 4 et quocumque introierif, dicite domino domus : Magister dicit : dicendo loro : .!�Col ; IÀ�ot ; �a, nel NT ).éy(o) ; �pw ; 2e:tnov, dna ; dpl)Xf.L«c; dc; XOCL' 't'OC\ 7tp0t-'OC't'OC 29 O 8è llÉ't'poc; É!pl) ocfyrifl• E[ xocl 1t!iVTec; tnt�XV3ocÀLG81jO'OVTOCL, �' OÒX TIJV rocÀr.ÀOCtOCV. �yw. ·

28 Sed postea quam resurrexero, praecedam vos 29 Petrus autem ait ei : « Et si omnes scandalizati fuerint, sed non

pastorem, et dispergentur oves. in Galilaeam &. ego ».

il pastore e le pecore si disperderanno. in Galilea l>.

28 Ma dopo il mio risorgere, vi precederò

29 Però Pietro gli diceva: « Anche se tutti si

scandalizzeranno, non

certo io ! &.

sing m 7tOL!LlJV, cvoc; ; b pa­ 'J'Cp6Pa�a sogg nom pl n 7tp6- 6LacncopnLo&iJooYTaL indicat fu t pass 3pl 8Lot-axoprd�w ; -axop­ �TOv, ou ; -ro pecora, gregge ; store ; con l'artic, perché si xlaw : -eax6pmcrot ; manca: spar­ 7tp6�TOv sostituisce otc; in suppone che sia unico. pagliare, dis-perdere. Solo qui lingua ellenistica, per la ten­ Kal congiunzione : e. in Mc. denza a usare parole e forme �m artic determinat nom pl n più piene e sonore. o, i), T6 il, lo, la. 28 person 2pers pl ace U(Uic;, sottintende un'azione divina, UUa congiunzione avversativa : secondo il modo biblico di ma. Ò!Léilv, Ò!Liv, U(Lii, i!Lou, i !Lo(, ifd io. circostanze. .

32 Kcxl congiunzione : · t. IPX�CIL indicat pres· medio 3pl !pxo�L ; ��L ; 2ijÀ.&ov, ijÀ­ h ; iÀ'{]Àu&ot : a,.,.ivare, giunge­ re ; presente storico, proprio del linguaggio popolare (noto anche al greco class) . ma la cui frequenza in Mc (1 51 volte, di cui -72 ÀÉycl., >.!youow) e in Gv ( 1 62 volte) è forse dovuta a infiusso aramaico. dç preposiz di moto a luogo che regge l'ace : in. xwplov complem di moto · a luo­ go ace sing n )(trlp!ov, ou, ..0

campo ; senza artic perché an­

cora ignoto ; solq qui in Mc. w pronom relativo geo sing n : &;, �. o !li cui. -rh artic determinat nom sing n 6, -lj, TO il, lo, la. lhlop.cz sogg nom sing n ovo!Lcx, � ; ..0 nome.

r.&G1Jp.C1Vl nome ebraico, com­ plem di · denominazione : Get­ semani ; dall'ebraico git !•­ manln = pressoio per l'olio. Solo qui in Mc. xczl congiunzione : e. >.tyeL indicat pres att 3sing _

"Aiytrl ; ).É�(J) ; lM!;� ; ).l).q_a., nel NT "Aiy(o) ; lpw : 2d=v, et m� ; e:tpl)x� dire ; presente storico, proprio del linguag­ gio popolare (noto anche al greco class) , ma la cui fre­ quenza in .l'fie ( 1 5 1 volte, di cui 72 ÀÉ)'EL, }jyouatv) e in Gv (1 62 volte) è forse dovuta a influsso aramaico. -rotç artic determinat dat pl m ò , -lj, 't'O il, lo, la. . fJ.CI&)J"rCiit; complem di termine dat p l m �&-Imi�. oli ; ò disce­ polo ; termine quasi esclusivo ·

365

Marco

14.33-34

a:ù-rou· xa:·IHaa:-re &8e, lCil� npoaeU�Cii JL«t. 33 x.«t na:p«Àot!LfMve' -ròv Oé-rpov xa:t -ròv 'lcb. 41 xocl. Ép)(tT«L 't'Ò -rphov xocl. ÀéytL ocù-roi:ç

Et veniens denuo invenit eos dormientes ; erant enim oculi illorum ingravati, et ign o­ rabant quid responderent ei. 41 Et venit tertio et ait illis :

40

40 E tornato ancora, li trovò addormentati, poiché i loro occhi erano appesantiti e

non sapevano cosa rispondergli.

41

E ritorna la terza volta e dice loro :

40 xcd congiunzione : e. nci>.Lv avverbio di tempo : di nuovo, lat iterum ; parola ca­ ra a Mc, che la usa 28 volte ; secondo alcuni studiosi, in Mc ha sempre significato . ite­ rativo. D.&Wv part 2aor nom sing m fpxo1uu ; fMOOo1J4� ; 2ijì.&ov, ijì.­ h ; �ì.i)ì.u-8-« venire ; il partic aor, non per sua natura ma per uso, indica priorità ri­ spetto all'azione del verbo principale. EÙp.-v indicat 2aor att Jsing cUp!axw ; EÒpi)aw ; 2clipov ; EGpl]­ xcx trovare . at�oùç complem oggetto pro­ nom dimostrat ace pl m cxirr&ç , i), 6 essi . xat&€U6o-nczç part pres att ace pl m xcx&eU8w ; xcx&waljaw ; �­ &eU81J aOt ; xcx&l)U81Jxcx dormire ; in posizione predicativa (sen­ za artic) , si può tradurre con una relativa : che dormono. Il pres indica una condizione che tende a durare nel futuro.

ijaczv indicat impert Jpl cl(Jl; imperf ijv ; fu t lao1J4� essere ; ija«Y . . . xa;-rrL(hpuv6ji.CYO' co­ struzione perifrastica ( ver­ bo essere + participio) usata invece della semplice forma verbale (specie nell'imper­ fetto) alla quale equivale ; può avere un carattere dram­ matico e retorico, molto espressivo. ycl&p congiunzione esplicativa : infatti . CIÒ'\'Wv complem di speci.ficaz pronom dimostrat gen pl m cxirr&ç , i), 6 di essi, loro. ot artic determinat nom pl m o, -lj, -r6 il, lo, la. 6cp&CIÀJ&ol sogg nom pl m o�­ jLOç, ou ; o occhi. xat-r�atpuv6J&..VOL part pres me­ dio pl m xcx-rcx-()cxpÉw ; -()cxpljac.l ; -c�l)aat ; -{3e(3!Xpl)XOt; gravati, pesanti ; ija«Y . . . xcx-rcxf3cxpujUYOt costruzione perifrastica ( verbo essere + participio) usa­ ta invece della semplice forma verbale (specie nell'imper=

=

fetto) alla quale equivale ; può avere un carattere dram­ matico e retorico, molto espressivo. xcd congiunzione : e. oòx particella di negazione og­ gettiva (nega il fatto) non ; nota la tenue davanti a spi­ rito lene. fl&t:Laczv indicat Jperf att Jpl et8c.l ; dGOjJ4t ; 2ct8ov ; ot8cx perf che ha valore di imperf : sa­ pere ; �&:I.CJClv sta per �8ea«Y ; in lingua ellenistica la co­ niugazione tende all'unifor­ mità e quindi il plurale si forma spesso in analogia con il singolare. Tl complem oggetto pronom interrogat ace sing n -r(, -r(wç, -r(v�. n che cosa. &:noxpL&WaLv cong aor pass· Jpl .tycL indicaL pres att Jsing ÀÉyc.l ; �c.l ; IM:�cx ; ÀÉÀ.cXat , nel u6'\'otç· complem di termine pro­ cui 7 2 )iyct, )iyou�v) e in Gv ( 1 62 volte) è forse dovuta a NT ).tyw ; �pw ; 2ehrov, c!ncx ; nom dimostrat dat pl m cxò-r6�, influsso aramaico. c!pl)xa; dire ; presente stoi), 6 ad essi.

Marco

371

14.42

xot&08en: Tb Ào�7tÒv xotl �vot7totua&· �7téx,t�, �À&ev � l:lpot, l3où 7totpot3(3oTot� 6 ulòc; Tou !J.tv' t8où 6 7totpot�Mouc; « Dormite iam et requiescite ! Sufficit : venit hora, ecce traditur Filius hominis in manus peccatorum.

42 Surgite, eamus : ecce qui me tradit

..oLnènl agget neutro sing con valore assoluto ÀOL1t6.;, i), 6v resto, rimanente (della notte) . xcal congiunzione : e . &vcancaucr&c· imperat pres medio 2pl m·ltiXUW ; -ltiXUaW ; -�IXUO'IX ; -ltbt11ux11 ; riposarsi : il medio esprime un'azione fatta a proprio vantaggio ; l'impe­ rat pres comanda di conti­ nuare un'azione : c continua­ te a riposare • · I dqe impe­ rat sono carichi di un'ironia che sarebbe troppo mordace se non provenisse da una tristezza sconfinata e da un amore che comprende e com­ patisce. &nixEL indicat pres att 3sing cilt-fxw ; -lçw ; - 2laxov ; -fax'IJXIX verbo impersonale, varia­ mente tradotto : l) riferito ai discepoli : c (A vete dormito) a sufficienza, abbastanza ; 2) ri-

ferito a Gesù : c Basta, (non ho più bisogno che vegliate) • ; 3 ) riferito a Giuda : c Ha con­ cluso (il patto , ricevuto il da­ naro e sta venendo) • · La se­ conda sembra la migliore in­ terpretazione. i)>..&cv indicat 2aor att 3sing fpXO!UlL ; i:MOOO!A4L ; 2f)).,&ov, f):ì.­ .SU ; i:li)lu.&u ; giungere, arri­ vare ; aor con sfumatura di presente : t È arrivata ed è qui presente t. i) artic determinat nom sing f o, Tj, -r6 il, lo, la. &pca sogg no m sing f i:lpct; 11� ; Tj momento, ora ; la presenza del­ l'artic dice che la cosa è de­ terminata, separata dalle al­ tre, nota a chi parla o già introdotta nel racconto. l&où avverbio derivato dal tema verbale 1.8 : ecco, esclamativo. ncapca&l&cncaL indicat pres medio 3sing 1t11p11-8t8w!LL ; Bwaw ; l8w­ x11 ; 8é8wx11 tradire, dare in mano ; il presente si adatta bene a quest'atto di tradi­ mento, complesso e avviato ormai verso la conclusione. 6 artic determ nom sing m 6, Tj, -r6 il, lo, la.

ulb' sogg no m sing m ul6.;, ou ; 6 figlio. -rou artic determinat gen sing m 6, Tj, -r6 il, lo, la. civ&pWnou complem di specifi­ caz gen sing m !v&pw�. ou ; 6 uomo ; usata in questa circo­ stanza, l'espressione ìntende alludere e richiamare il c fi­ glio dell'uomo t annunciato da Daniele (7, 1 3 ) , cui viene data gloria e potenza da Dio ; in tal modo Gesù sottolinea che i dolori della Passione sono passaggio obbligato alla gloria messianica. E� preposiz di moto luogo che regge l'ace ; in = nelle. -r� artic determinat ace pl f 6, 'ij, -r6 il, lo, la. XELP� complem di moto a luo­ go figurato ace pl f xetp, xe:t­ p6.; ; Tj mani. -tWv artic determinat gen pl m 6, Tj, -r6 il, lo, la. &!Le&p-tw>..&iJv complem di speci­ ficaz gen pl m i!A4pTw>..6.; , ou; 6 pecccatore ; espressione ebrai­ ca nella quale sono compresi -tutti coloro che agiscono contro la legge di Dio.

42 iydpccr&c imperat pres medio 4ywi'EV ' cong pres att l pl !yw ; 6 artic determinat nom sing m 2pl i:yetpw ; i:yEpw ; tjyeLp11 ; i:yfj­ 6, Tj, -r6 il, lo, la. &�w ; 2tjy11yov ; -Jix« ; andare ; YEPXIX svegliarsi ; il verbo congiuntivo esortativo, equi­ ncapca&L&ou' partic pres sostanti­ più che c svegliarsi • dovreb­ vato nom sing m 1tctpctvalente a : t Coraggio ! A ni­ be intendersi come una esor­ 8t3w!" ; -Mv S6>3exot, xotl. !l-E'T' otÒ-rou OXÀOt; !J.E-rCÌ !J.otXotLpi:>v Xotl �UÀ(I)V 7totpCÌ -ri:>v CÌpXtepÉc.)v prope est ». cum

i

43 Et confestim, adhuc eo loquente, venit Iudas unus

llo turba · cum gladiis et lignis a sum mis sacerdotibus

è vicino 1>.

ex Duodecim , et

43 E subito, mentre ancora parlava, sopraggiunge Giuda, uno dei Do-

dici, e con lui gente con spade e bast oni da parte dei sommi sacerdoti

lyylC(t) ; �o(t) ; ifnwet ; frrr� ; qui con valore intrans : avvici­ na1'si ; il perf rende benissimo

nemica, da tempo attorno a Gesù, sia il suo effetto ultimo che sta per chiudere il cer­ chio, lungamente preparato.

ca : • lode di Dio ». Kcd congiunzione : e. cU&ùç avverbio di tempo subi­ dç apposiz del sogg, numero cardinale nom m dc;, 11-lct. lv to ; propriamente è il neutro uno ; il numerale è usato a dell'agg �. E�ct, 6 di1'itto, p:roposito, per mettere in risince7'o, usato avverbial­ salto l'appartenenza di Giuda mente ; voce cara a Mc (42

gen pl f �et Lp et , cxç ; -f) S[Pade; l'assenza di artic può dipendere dalla preposizione 11-ETÒt ; ma può anche servire a indicare armi in genere, però di ferro o metallo, in opposizione a quelle di legno nominate subito dopo. xczl congiunzione : e. l;òÀwv complem di unione gen pl n �uÀov, ou ; T6 bastoni ; la mancanza di · artic può dipendere dalla preposizione iJ.E'TÒt, ma può anche voler indicare oggetti di legno, in genere non usati come armi e quindi distinti da quelle nominate appena sopra. nczpcl! preposiz che regge il geo :

!-LE complem oggetto pronom person 1 pers ace sing ��. � ....ou, �11-ol, �(.d me mi. ijyyuccv indicat perf att 3sing ,

sia la fermezza della volontà

43

ai fedelissimi df Gesù. volte) qui da rendere secondo il suo pieno valore : immedia­ �W'I artic determ geo pl m

6, -lj, T6 dei. tamente. ��� avverbio di tempo : a11C01'a. &W&cxcz complem partitivo, nudTou geo assoluto pronom di­ mero cardinale indecl dodici ; mostrat gen sing m «ÒT6ç, mentre I'Ot.&lJ-retl è termine i), 6 egli. quasi esclusivo di Vangeli e ÀCIÀoiivToç part pres geo sing Atti (262 volte, di cui 46 in m ì.ct)j(t) ; À«ÀlJG(t) ; �ÀfiÀl)Gct ; ÀE• Mc) , forse il più antico per , ÀliÀlJxa: ; pa1'la1'e ; genitivo as­ designare i seguaci immediasoluto di tempo, formato re­ golarmente : anc01'a pa1'lante

.

ti e costanti di Gesù , la denominazione· • i Dodici t, più = ment1'e stava anc01'a pa1'­ collegiale e ristretta, ne è una lando. precisazione ulteriore. da pa1'te. nczpczylvHCil indicat pres medio xczl congiunzione : e. 'TWv artic determinat geo pl m 3sing J;etpct-y(VO!'Ot' ; -ycvi)GO!'«L ; j.LE"( (cl!) preposiz che regge il geo : 6, -lj, T6 il, lo , la ; la presenza -2E"fEV6!-LlJV ; -�Vet ; a1'1'iva1'e, dell'artic dice che la cosa è con. soj»'ag-giunge1'e ; presente sto­ CIÒ'ToU complem di compagnia, · determinata, separata dalle rico, proprio del linguaggio altre, nota a chi parla o già pronom dimostrat geo sing m popolare (noto anche al gre­ o:ù-r6c;, i), 6 lui. introdotta nel racconto. Mc co class) , ma la cui frequenza 6xÀoç sogg nom, sing m !Sxì.oc;, distingue àccuratamente le in Mc (1 5 1 volte, di cui 72 tre categorie, per metteme in ou ; 6 una tu1'ba ; tennine caro ÀÉ"(EL, ).éyouoLv) e in Gv (162 evidenza la responsabilità : a Mc, che lo usa 37 volte, semvolte) è forse dovuta a in­ primi vengono i sommi sacerpre al singolare, meno in flusso aramaico. 10, 1 ; senza àrtic perché andoti, organizzatori del tutto. 6 artic determinat nom sing m cora sconosciuta ed entra . cl!pxlcptwv complem d'agente 6, -f), -r6 il, lo, la qui non si geo pl m clpxLEpc6ç, ic.lc; ; 6 in scena per la prima volta, traduce. come folla diversa da quelle a1'ci-sace1'doti ; in testa al• Joò&czç sogg nom sing 'loMcxç, nominate finora. l'elenco dei violenti, anche se et ; 6 Giuda ; dall'ebraico j•Ml­ J&ncl! preposiz che regge il geo : di persona assenti, mostrano dah che secondo l'etimologia con. chiaramente di essere i magpopolare di Geo 29,35 signifi- 1-'IIXCILpci'Jv complem di unione giori responsabili in un'azio-

373

14,44

Marco

x«t -rwv yp«�-t�-t«TéCùv X«L -rwv 1tpea�UTépCùv. «Ù-rotç ÀéyCùv· 8v .iv !pV.:IjaCù «ÙT6ç

et

scribis et senioribus.

# Deàerat autem

traditor eius

signum

eis

dicens : « Quem-

cur.nque osculatus

e dei legisti e degli anziani. Joo j I(ILÌ.�CJ(J) j �cp(ì."lj(JIX j nE:cplì."ljXot baciare ; il bacio era scambiato berare, pensare, scrivere t è un &� particella continuativa espli­ cativa : infatti. facilmente frc;. maestro e di­ ebraismo, dovuto alla tra­ 6 artic determinat nom sing m scepoli, in segno di omaggio duzione letterale della pa­ b, ij, oro il, lo, la. rola ebraica l0mor, equiva­ e di affetto. Nel progetto è un rtCip«&l&oùç part sostantivato semplice bacio (cpt>Joo) , nel­ lente al gerundio (« dicendo •) l'esecuzione diventa una ma­ o al participio presente (« di-; pres no m sing m 8{8oof:LL ; 8roaoo ; l!8ooKot ; 8t8ooXot tradente, tra­ cente •) e che tiene luogo dei nifestazione di affetto (Xot=­ ditore ; l'artic .ne fa quasi il due punti ( :), inesistenti in cpl>Joo) o una simulazione di nome, tristemente distintivo. ebraico ; il suo uso è frequen­ esso. Solo qui in Mc. CIÒTi»v complem oggetto pro­ tissimo e spesso potrebbe es­ wdç sogg pronom dimostrat nom dimostra t ace . sing m sere omesso nella traduzione. no m sing m otù-ro�, �. 6 egli ;

14.45-46

374

Marco

juero, ipse est : tenete eum et ducite caute &. 45 Et cum venisset, statim accedens ad eum ait : « Rabbi �. et osculatus est eum. 46 A t iUi manus iniecerùnt in eum et 45 E arrivato, subito avvicina­ 46 Quelli allora gettarono le mani su di lui e

è lui, prendetelo e portatelo via con attenzione ! &.

E lo baciò.

tosi a lui dice : � Rabbi ! & .

ma dura nel tempo e quindi • preso t, per la prima volta in posizione predicativa, for­ va fatta con continua cautela. (come dice egli stesso, usando temente enfatica : proprio lui, l'aoristo) . quello che cercate. 6:atv c Tamquam ad latronem existis cum glaàiis

et

lignis comprehendere me .

49 Cotidie

eram apuà vos in templo docens et non me tenuistis ; sed aàimpleantur •

Come per un ladro siete usciti, con spade e bastoni a prendere me ;

49 ogni giorno.

ero vicino a voi nel tempio a insegnare, e non mi avète preso : ma che si adempiano sico, secondo il quale esprime un giudizio soggettivo : quel­ lo dei presenti e dei loro mandanti, non di Gesù e dei discepoli. bd preposiz che regge l'ace :

contro. �ncrr#Jv complem di moto figu­

rato o di relazione, ace sing m ì..n cn-i)c;, ou ; 6 ladro ; l'assen.za di artic può essere dovu­ ta alla preposizione btt ; ma forse- qui mette · in risalto meglio la natura e il giudizio che si può dare circa un !a­ drone e .un bandito. i���&CI't'C indicat 1 aor (raro) att 2pl !1;-ép:x:o�Lott ; !l;c:ì..cUcro�Lott ;

Ul;ijì...&ov, 1 !l;ijì..&ot ; �-l}ì..u&ot andar fuori, fuor-uscire ; tl;-l)ì..­ &ot-rs invece di tl;-l)ì..h-rs poi­

ché in lingua ellenistica le de­ sinenze dell'aor primo (attivo

e medio) invadono anche l'aor secondo. l'E't'm preposiz cge regge il gen :

sopra.

crull�Eiv infinit 2aor att auv­ ÀIX(J.[3..ov, lasciando in tal . modo spazio alle eccezioni, ben note a lui e ai suoi lettori. "C'#) artic determinat nom sing n 6, 'i), 't'6 il, lo, la. cr\IW&puw sogg nom sing . n auviapLov, ou ; -r6 consiglio. ·��"C'OUV indicat imperi att 3pl t"l't'W ; t'Jl'rl)a(o) ; �tof)nJ acx ; �tof) ­ UXot ; CMctue ; imperfetto di conato. XCI"C'Ik preposiz che regge il gen contl'o.

57 In fine, alcuni

"C'OU artic determinat gen sing &mve�'ni»aa:L infinit aor att -1!-otvot­ m 6, 'i), '\'6 il, lo, la qui non '\'O(o) ; .&o:va:'\'wa(o) ; �.&otviX"''(o)ao: ; "''t· si traduce. .&otvci"''(o) !A-CXL ; condannare a mor­ te, ammazzare ; l'infinito aor • JIJGoU nome proprio gen sing sottolinea : una volta per 'lllaoi>ç, ou ; ò Gesù, dal­ · l'ebraico J-hOsuiz', contratto sempre ! je.fw • = jahv� � salute. CI'6"C'6v complem oggetto pro­ J.LCip"C'UplCIV complem oggetto ace nom dimostrat ace sing m sing f !'«P TUp(cx, ot� ; jj testi­ ooh6�, 1), 6 lui, lo. monianza ; senza art perché xe�l congiunzione : e. mette in risalto la cosa in oU)c particella di negazione og­ se stessa , prescindendo dal gettiva (nega il fatto) non ; fatto che fosse vera o falsa. nota l'aspirata davanti a spi­ cl� preposiz finale, con l'infi­ rito aspro. nito invece dell'tvat finale : l')Gpuncov indicat imperf att pw. 3pl e:Up(ax(o) ; e:Upi)a(o) ; 2 e:Upov ; "C'#) artic determinat sing n, cUpljXIX ; tl'ovai'B ; l'imperfetto specifica il seguente infinit dice bene il reiterarsi dei ò, n. "1'6 il, lo, la . tentativi, andati a vuoto.

56 no».ol sogg nom pl m no>.�, no>J.ij, no>..U molti ; senza artic, sottolinea la grande quantità di costoro, · nessuno dei quali merita di essere conosciuto. ylkp congiunzione dichiarativa i nfatti , cwto. �cuiOJ.LCip"C'Ò pow indicat im­ perf att 3pl �-rtcxPTUpi(o) ; -i)a(o) ; l�A-CXpTÒpljaot ; !U!A-CXPTÒP'JlXot

XCI"C'" (lk) preposiz di direzione che regge il gen contl'o. cW"C'oU · complem di direzione pronom dimostrat gen sing m ot�, 1), 6 di lui. XCil congiunzione avversativa : pei' Ò , ma . laCIL predic nominale nom pl f tao�, 'Jl, ov- uguali, concordi ; in posizione predicativa (sen­ za artic), afferma, del nome testimonial'e il falso, mentil'e ; l'imperfetto mostra il suc­ cui si riferisce, qualche cosa che importa conoscere. PdSto cedersi di questi infelici sul banco degli accusatori. all'inizio deila proposizionè,

produce una sospensione di grande effetto drammatiço. 11l artic determinat nom pl f ò, n. "1'6 le. !LIIp"C'UplCIL sogg nom pl f !A-CXP­ "''U p (o:, � ; n testimonianze. oùx particella di negazione og­ gettiva (nega il fatto) non ; nota la tenue davanti a spi­ rito lene. ljae�v indicat imperf 3pl d(J.( ; imperf �v ; fu t �aO(.LotL essel'e ; ancora un altro imperfetto, il terzo, in questa intermina­ bile sfilah di bugiardi.

57 XCI( congiunzione, con valore "C'LV� sogg pronom indef nom pl civa:G"C'civ-rE� part 3aor att nom m -rlç, nv6;, ·m(, nv« alcuni. nom pl m 7tO\J b< 8e�Lé:>V KotMj(LEVOV 't"ijc; 8uvlf!J.E 62 Allora Gesù rispose : e vedrete il Figlio dell'uomo seduto alla destra della Potenza i; ; ò re ; con l'artic perché è il re per eccellenza atteso dai Giu­ dei. La domanda è ironica e un po' spregiativa ; la sua forma è dovuta probabil­ mente all'imputazione pre­ sentata dai nemici di Gesù, che lo hanno accusato di un messianismo laico e politico, dal quale Pilato prende le mosse per l'interrogatorio. 'tWv artic determinat gen pl m ò, �. -ro il, lo, la, •

.

dice : « Tu

lo

3 Et accmabant eum

dici

1>.

3 E lo accu-

4 Allora Pilato lo

si debba « rispondere t, come • rou&calCoN complem di speciticaz avviene spesso. gen pl m 'Iou&itoi; ou ; ò Giu­ dei ; nome greco-ellenistico Cl6'f(j) complem d i termine, pro­ nom dimostrat dat sing cxùT6!;, per indicare gli abitanti della Tj, 6 a lui. regione a sud-ovest del Gior­ dano e ovest del Mar Morto. �ÉYEL' indicat pres 3sing À&yc.> ; �c.> ; fu�« ; ì.&M:y_a., nel NT 6 soggetto, artic determinat che ì.&yc.> ; �pC> ; 2e:I=v, e:Ilfcx ; EI­ fa le veci del pronom pers o PllX« dire ; presente storico, dimostrat no m sing m ò , � ..0 proprio del linguaggio popo­ il, lo, la. lare (noto anche al greco &� particella continuativa : e, class) , ma la cui frequenza in allora. Mc ( 1 5 1 volte, di cui 72 cb!:oxpL&Elç partic aor pass nom Mye:t, Myouatv) e in Gv (162 sing ; �p(;) ; 2ef1fOV, e:f1fCX ; e:fpljXCX della corrispondente formula dire ; modo di acconsentire ebraica, che si usa anche semitico, equivalente al no­ quando non precede nulla cui stro : « Si, (è come) tu dici •· •

3

T7)y6pouv: cxùT6i;, Tj, 6, (di) lui. xo:Uci complem oggetto, agg xcal congiunzione : e . KCI'n)y6pouv indicat imperf 3pl ol artic determinat nom pl m qualificat ace pl n =:A�, ò , �. T6 il, lo, la. XCXT·ljyopec.> ; ·ljyopljac.> ; •ljy6· lfOÀÀTJ, =:Au molto ; avverbial­ p7)ç ; ò sommi sa­ Mc, indica più l'insistenza e stenza, che non si stanca di cerdoti ; sempre in prima fila la petulanza che non la quan­ distinti dall'articolo come ripetere l'accusa. tità delle accuse : t insistente­ CIÒTou complem ogg pronom di­ i principali responsabili. mente t. mostrat gen sing retto da xcx4 6

=

artic determinat nom sing m lora, poi. dal latino pilatus (abile nel ò, �. T6 il, lo, la, qui non si DLAci-toç soggetto, nom sing m lancio del) giavellotto, oppure traduce. IIIMToi;, ou ; o Pilato ; con il calvo ( ?) . 6È particella continuativa : all'artic perché ora è noto; K�Lv avv di tempo : di nuovo,

395

Marco

1 5, 5

È1t"')pW't'IX IXÙ't'ÒV i.fywv· oùx il-7toxp(V(l ou8év ; !8e 1t6acx O'OU XIX"'jyOpouO'tv. oÙxé-r� oÙ3È:v line:xp(.fhj, c'Jla-re .&cxu!J.Cl�etv 't'ÒV fi �ÀcX't'OV.

interrogabat eum dicens : . 5 Iesus autem amplius nihil respondit, ita ut miraretur Pilatus. interrogava di nuovo dicendo : .

5

Ma Gesù per mùl'affatto rispondeva, cosi che Pilato se ne meravigliava.

la t iterum ; parola cara a Mc, anche • deliberare, pensare, che la usa 28 volte : secondo scrivere • è un ebraismo, do­ alcuni studiosi, in Mc ha vuto alla traduzione lette­ sempre significato iterativo. rale della parola ebraica 1•­ i1t"l)pW't'CI indicat imperi 3sing mor, equivalente al gerundio bt-epwTciw ; -epwT"i)Gw ; -YJpw­ (• dicendo •) o al participio Tl)acx ; YJPWTl)xot interrogare ; una presente (« dicente •) e che domanda è di per se stessa tiene luogo dei due punti ( :) , • imperfetta •. poiché richiede inesistenti in ebraico ; i l suo una risposta che la completi : uso è frequentissimo e spesso quindi il tempo « imperfetto • potrebbe essere omesso nella con i verbi di « chiedere, traduzione. domandare, interrogare • ecc. oÙK particella di negazione og­ è frequente e spesso senza gettiva (nega il fatto) nm. ; particolare rilievo, come qui. nota la tenue davanti a spi­ e&Ù't'lf.l complem oggetto, pro­ rito lene. nom dimostrat ace sing m clnoKplvn congiunt pres Jsing cxù-r&:;, i), 6 quello. lirto-xplvo(J.CXL ; lirtoxpL&i}oo(J.ClL ; Àiy(a)V• partic pres nom sing m lirtexpLvci(J.YJV (7 volte) , lirtexpl­ Àéyw ; Àéé;w ; !Àe!;cx ; W-ex� &rjv (195 volte) ; lirtoxéxpL(J.CXL nel NT ì-éyw ; èpw ; 2e:t1rov, rispondere ; il presente dice che Gesù è sempre nell'at­ e!rtcx ; elp1JX« dico, dicente : teggiamento di chi « conti­ dopo i verbi � dire, interro­ nua a non voler rispondere •· gare, rispondere • e a volte

où&tv complem oggetto, pro­ nom indef ace sing n où8elc;, où8e(J.lcx ; où8év nulla ; oùx ... où8év l e due negazioni si raf­ forzano a vicenda.

t&€, imperat 2aor 2sing opciw ; 6tj/O(J.CXL ; 2el8ov ; EWpCXxot vedere, vedi : con valore esclamativo :

« Vedi, guarda ! t. n6ae& complem oggetto, agg interrogativo e quantit ace pl n rt6aoc;, 1J, ov si riferisce al precedente rtoÀÀIÌ e indica • quanto numerose • siano le accuse. aou complem oggetto, pronom perso n 2sing gen ; il gen è vo­ luto dal seguente xcxT'Ijyopoi:i­ aLv ; aò, aoi:i, aol aé tu Mat't'Y)yopOUCJlV indicat pres Jpl XC1T-1)yopéw ; -1)yop1jGw ; -1)y6p1)acx ; -'l}y6p1JXCX accusare ; il pre­ sente sottolinea che i nemici • continuano ad accusare •·

5 6

stupire, meravigliarsi ; l'infini­ artic determinat nom sing m lirto-xplvo(J.CXL ; lirtoxpL&ijGO(J.CXL ; to presente dice che Pilato !irtCXpLvciw'lv (7 volte), cx7teXpl­ o, �. T6 il, lo, la qui non si era già meravigliato del fatto &rjv (195 volte) ; lirtoxéxpL(J.CXL traduce. che Gesù fosse condotto in &t particella continuativa-av­ rispondere ; il medio viene giudizio : ora • continua a me­ sostituito dal passivo ; l'aor versativa : ma. ravigliarsi • per il contegno sembra sottolineare il fatto • IYJCJW� soggetto, nom sing m tenuto da Gesù, insolito in che Gesù non risponda nep­ ti1JaO\)ç, ou ; 6 Gesù, dall'ebrai­ un accusato, specie se inno­ pure a questa domanda, che co ]'o§ua', contratto }èJua• cente . era discreta e tendeva a por­ = ]ahv� � salute. gere a Gesù l'occasione per Tilv artic determinat ace sing m oùxi't'l congiunzione negativa ; o, �. -r6 il, lo, la qui non si dire almeno che le accuse rafforzata e più efficace del traduce. erano false : ma il suo silenzio sempli où : affatto. è più eloquente di ogni difesa. Dù..iiTov soggetto dell 'oggettiva, où&tv complem oggettoi-· agg ace sing m llLì-ii-roc;, ou ; o indefinit a c e sing n où8etc;, �CJ't'€ congiunzione consecutiva : Pilato ; con l'articolo, perché tantoché, cosicché, con l'ace où8e(J.ict, où8év niente ; nega,­ ormai noto : dal latino pilatus e l' infinito. zione ridondante, ma di gran­ = (abile nel lancio del) gia­ de efficacia stilistica. huf1cil;€lV inftnit pres &cxu(J.ci!;w ; vellotto, oppure ìl calvo ( ?) . clnEMpl&YJ indicat aor pass Jsing &cxu(J.ciaw ; è&cxÙ(.LCXaCI ; uhÒ(J.ClXCl

Marco

1 5 ,6-7

396

6 Kcn'CÌ 8è Èop�v rl1tti.u&V cxù�oi:t; �vcx 8éa!J.LOV Sv 1t!Xp7)TOuvro. 7 -}jv 8è o >..ey6(.Wolot; Bcxpcx��éit; !J.ETCÌ -ri:lv a-rcxatcxa-ri:lv 8e8e�ot;; ohwet; év Tij a-r&aet ; 1tOLTJac.> ; m('l)aat ; 1tE1tO('I) ­ ncp,aawç avv di modo : di più, Xat fare ; aor complessivo, che cio del) giavellotto, oppure il maggiormente. riguarda tutta l'attività pub­ lxp«f;CIV· indicat t aor Jpl xpci­ calvo ( ?) . V..�EY indicat imperf Jsing blica di Gesù come un blocco t:c.> ; xp�c.> ; 2lxpatyov ; xéxpatyat solo, da giudicare favorevol­ ÀÉy c.> ; À!�c.> ; �at ; 'J...é'>&x.at, nel gridare mente o no. Difficile infatti NT Myc.> ; �pw ; 2el=v, Ehtat ; CJ't'c&Uj)CI)CJOY imperat t aor 2sing ; pensare che Pilato chieda di dpl)Xat dire, diceva ; l'imper­ cncxup6w ;a:-:t·J� complem di termine, pro­ in risalto la natura e il si­ nom dimostrat dat sing m gnificato. Nelle catacombe di cxù-rbç, i), 6 quello. Pretestato (sec. II) Gesù ha 7tÀi;IXVTEç partic l aor nom pl il capo avvolto da una specie TtÀÉXW ; 7tÀÉ�W ; l7tÀe:�CX ; 1tÉ7tÀe:;(CX di calotta spinosa, più com­ in-trecciare ; il partic aor, prensibile, anche se estetica­ non per sua natura ma per mente meno accettabile, della uso, può indicare un'azione corona immaginata dagli ar­ precedente e qui forse contisti. Solo qui in Mc.

18 xe�l congiunzione : e . limitati a un saluto solo ; suppone colui che rivolge ijp;CIV"ro indicat 1 aor med 3pl oppure complessivo, perché per primo la parola all'amico abbraccia l'insieme dei fatti OCp;(W m ed !p)(OfLCXL ; &p�OfLCXL ; che incontra. In questo caso ljp�lifLl)V ; fjpyfLCXL iniziare ; in come se fossero uno solo. è di una ironia crudele. :\!c (che lo usa 26 volte) non CIÒ-;6v · complem oggetto, pro­ pe�olÀ&U complem di vocaz voc ha rilievo speciale ; la sua nom dimostrat ace sing m sing m f)cxa tÀe:Uaw ; !CJ't"oo;Ùpw­ logico, dal contesto, sono i il;ciyouaLv indicat pres 3pl l!; soldati ; grammaticalmente è aa ; �a't"«upw!L«L ; crocifiggere. -liyw ; -> 35 Et quidam de circumstantibus audientes dicebant : « Ecce Eliam vocat >> . 36 Currens autem unus et implens spongiam perché mi hai abbandonato ? >> 35 E udito questo, alcuni degli astanti dicevano : >. 36 Allora uno, correndo a inzuppare una spugna nom l p ers gen sing �w, lf!.ou, lf!.o(, �fil mio, di me. dç preposiz che regge l'ace : in, pet', aramaismo, invece del semplice -r( = perchè ?