File loading please wait...
Citation preview
Luc Boltanski
Lo spettacolo del dolore Morale umanitaria, media e politica
~
Raffaello Cortina Editore
www.rat'facllocortina..it
Titolo vrt~ ak La Sou//rance ~ distar..ce lt'> 19?.> Éditkm~ 1\{éLllilié1 Paris P11bhlicato oon il boste~no dd ministt.-ro della cultun1 rri.1111:esc TraJllzione di Barh.tu Bianconl
lSHN R8· 7078-636- e,
ce- 2()00 Raffaello Cortit111 F.clit.orc Mila.no, \•ia. Rns11u:u 4
Prim.11 edizione: 2000
INDICE
Pr~fa:dune
Xlll
Ringra:rlame-nti
XlX
'PARTI', PIUMA
Il problema dello spettatore
1
1. La politica della pietà
;
Jlierà e gimtizi11
; 6
c,.,m,:,11lli11ione C pietil
il Buon SRmaritano
10
TI J,=[~ltlTlt: t.:tltTl IIJI i LatCtl La quc!'.tiune dt:lrimpcgno T>ist:.an;,.a ~ ll:'-im ,e Pagine e j)i1rlare
16 19
25'
2. liatto e C'ausa
H
n
L'esigenza deUti ptUola pubblk1.1 Sofferen.t.e fìtti:tie ~ softerem:e reali
31
32 36 38
ll divieto del "tale e guole" Te11tro t politil:11
Lo $pettato1e J:'Ufo
42 48
Prendere posizione ni .. 1i1rrn e: imr,q:rm
~2
3. Lo spellaLore morale
~'.5
l.'imrarni;i liti« ,kl111 ~r,cu jjt(,n·. I poteri deJJ'immaginazione I.e, ~flclblntc.: . Ct,mt• tLITICA DELLA PIETÀ
Pietà e giu.rth:i~1 Nel ~ccondo capilolo di St,lla rùJo/u1.,ior1t!, "T .a questione sociale ' 1 l Iann~ nArendt sviluppa ri.~e;.,, 4.19.75, pp. 2:7-141:>l, seoonJo il t.pu,ll: 1~ par:1boli:1 nasconde unu tcn11kmc n1dlll c:onsucti o contrattuali, È dunque l'assenza di qualifìc.·azione del1'infelice che> in queste) case>, sostiene il peso dello svolgimento paradossale. E c.Jll~sto :svol~imcnro t: pa1'adossak~ - in conformità alla strutturn delJ>enunciato parabolico ·· nel sen~o .iJ1 cui la direzione udla quale si esercita fa misericordia non è orientata mediante convenzioni preliminari. Lu compassione si inscr-ivc con ciò i11 un quadro che no11 è riducibile né~ nivcr~ali~mo della legge sovrastarit~" (alla qualt: lv1ich1:1d. Wwzcr oppone ciò che egli chian1a ''l'universalismo reitera.tivo'',
··ru-
che sa riconoscere il particolare;?,) né. alJ'opposto, a un comu· njt arlsmo stretto dovt.~ la di ffc1·cn1.a diventa endogena. Se gli atti di compassione si distinguono da una politica della pietà pt:r il loro c1uaucrc locale e pratico, queste due possibilità si oppongo110 dunque insieme à una rer.1.a a1temativa, certamente più largamente diffusit, ncll1:1 qual~ la tuohhligo di assistenza, Uno degli effetti della di..c;tanzt1 è certamente, con l 1aumentarc della lunghe,::r.11 dd]c ~utene ci-msali, qudl() di rendere la re~ponsi:tbilit3 morale p~r omissione ancorsi i,iù incerta e dunque più difficile da stabilire. Colui c.hc vede a distan,:a ignora le altre pcrsont: chi? ricevono l'iofr,rmazionc, la loro prossimità in rapporto al caso, la loro cHsponibiliLà ad agire- e l'esistenza o non di p t·cirnpegn i. Ognuno è, in q11esto modo. ndl 'incertezza p~r quello eh~ concerne l'esistenza di una !-;~rie ordinata di perso.ne sul1c quali l'obbligo di agire peserebbe in gradi disugm\li, stilla sua eventuale posizione in qucsl1:1 serie e ~ulla defezione: dei soccorritori eventuali, di rango più elevato~ 1-1i qu.lli potrebbe doversi sostituire. AnC'he quando rinfdke è fortemente singolari~.iato, come . per esempio nel caso, sccltu da Snsan Jamcs 1 di un~ ragazza 3:>. P. Singer, Pmr:tù:al Ethics, Cambri spaiio pubblico pr~nde una forma differente pt:rché si costituisce contro uno spazio comunitario:•' Si deve~ al c:ontrario, stabilire una rappresentazione del la !iofferenza che si presenta come /alsificabile (eliminando ]e dicerie o le- me-sse in scena ingannevoli) e trasportarla coL1 il minor numero possibile di modificazioni presso il più gran nu1ncro possibile
altra~ qUtllcuno le cui macchinazioni hanno un\t:c:ioue e.liretta sull'i.11fclicc e eh~ dcsi,gnere1110, per questa rt1gion.e, con il r.erminc di ag(1ntt'. Scostandoci (lalla estensione dei termini p,1rtù.·olari. ~.·, Qu~st a preocr.u1·h11.'ione comune è particolarm~ntc cv.h.lcnte'. 1,elranalisi Jella parola "io" d1e, "paro.la gcnc1·a1e, applicabile, come dicono i logici, a tula varietà infinita di oggetti\ '' 'ìl'E'rl'.1\'l'I ll(L
gia . r,cr non scrivere prt··gù1.dizio - tra persone d1t- riconoscono se non gli ~tessi \"Il· lori etici, almc:no una comunitù che J)UÒ acctdere all'i.ndignaiiom:. E non è l'ol'SC propdo ciò che fi., lo stesso Smith quando, descrivendo il ri$E:mrimr.nto dt:ll'infolict: nt:l passaggio dtalo nel capitolo precedente, dà al suo discorsu il tono inatteso - tn. un ronr.esto stilii:itic:o fino a quel punto strettamente argomentativo- della collera?
L'ident{fic:tJ1.ione del persecutore Nell'indignazione sj pon~ quindi allo spettatore una prima que1iaione: quella del riempimentu dd posto del pt:rs~cutor~. Si presentano tre possibilità. Un persecutore può venire p.topo!iito allo ~J)cttatotc. .È il caso~ per esempio. di due fotografie, trist~Inentt: cdebri, studiate da Vicky Co.ldbcrg nell'opera 'i 'be Power o/ Photograph-y - che ha dedicato alla storia di alcum: ddle immagini fotognui.chc: che hanno esercitato forza politica dur~nte i secoH xix e xx ncp;li Stati Uniti.2 La prima rappresenl~ dei bambini vietnamiti che spingono davanti a loro dei soldati americani. T.a ~cconda tm prigioniere) colpito li bruciapelo dal capo della polizia di Saigon dutante l'offensiva del Tet. Lo i.pettatorc 1,)Ur> evidentemente rigettare la proposta di ùnpttgno che gli 'viene fatta t= rifiutare e.li indignarsi. Ma d~ .allora farsi carico di una contro-proposta (per esempjo denunciando queste immagini come "itnnu,gilti ì9. 20. L. Bnk:mski, ·La dénonciiuion publiquc", in 1.,·,.,,u,1,r et 111 jmtice ... , cit.
105
una moltitudine di prove di colpcvolc,:ta-verbali, documen-
ti nc,r.l·.Nl!~< .JA
N\:I Contratlu ~oàalt· la volontà generale no.n è quindi ri~
duc:ihilc a una somma di vokmt~ pt1rlitohtri I privaci non si impc~nano né con un pal to di sottomissione nei confronti di i:oloro cht: scdgono come capi né co11 una serie di mutui patti come in Hohbes, mft co11 htm impegno redproc(> del puhhli('u tto_ l';:i~pctto di un t1tror.e (ascoltare Radio Lor.drr1 durante 1'0ccup,tzione non è più essere u11 us(.;oltatore ''passivo .. , .in quanto Pascolto, d1t: trasgr~disce a un di1
vieto, compona J~i rischi). lnversament~, una denuncia che non i11concra rcsisL~uze
può venite facilm~nt o \'iene mantenuta una distanza tra la ·sua sorte e quella dell'infelice 26. I{. \~'u1fo1ow, 11 c:ti (l Cor-ipinH'r.Jn. 01me/r;r.J. Princeton U.P, Pdnccton 1991.
112
Ca,ù1g jo.r Othl'rs ami Hefr,jr.P,
l,1'\ Tt )PTt :,o\ I >El.I.I\ DU\l 11\( :1,,
1wr il quale eg]i testimonia e raccusa di artificiosità può !S~mpn.• venire 1'iattivata. Ne \ cdi~mo ur1 esdnpfo nello versione ~h1~:obina, e più tardi marxista, di questo argomento, che è scrvit o come punto di sostegno a una politica illimitata dd sospc:tto. Lo svelamento della traccia del privilegio segrdamentc j nsl·ritta nclI'intimo J~gli uomini più devoti, "in apparenza", nll ll causa dd popolo è stato costantcn1cntc utili~t.:aLU per sere·, dirarc, per escludere o per condannare dej militl:l.nri in nome della loro realt origine borghese o, C'Ome per esempio nd 4,;a:so dd kulaki, inve11tata per soddisfare i bisogni dell 'accn~a. Ma es~tt: un m(,dc, phì diretto per riportare la denuncia a una indi~na~iont:: lomunitaria svelando il legame nasco~to che ussoda il denunciante alla vittjma in modo da mostt"d!'e che la su~ pretesa a c1'scrc uno speuaLore imparziale dissimula, di fatt u, Uilll solidarietà da ditn. Ci si sforzerà, allora 1 dj Jimostrare rhe il denunciante non è intcn::)salll, come pretende. l:lHe soffercnic di distogliendosi dalla ricerca d, un per:-.ecmorc e, di conseguenza, cuore per rac-c-ogliervi la traccia c.:he la sofferenza ha ll.lSci1:tLo nd cuore deWinfdice è al cout.cmpo il 1
1
momt-.ntu della più grande emozinru~ e il mumt'nt(1 della verità. L11i qualiLà dell'emozione, che non inganna, è la prova di realtà che pcnm:tte di eliminare il dubbio, scmpt'c possibile, sull'autenticità Jellt: sl>fforenze !iiOpportare dall'infelice. L'e-J11oziot1c e, plL1 precisamente, questa emozi011c particolare che abbiamo chiat1111.tu intenerimento, hA dunque un ruolo n.--:n tr:ale iu questa topica. Giocando in q uakht' modo lo stesso ruolo che in una metafisica della giul\tizia occupa il giudizio - che ridiscem.Jt:: dwl'cquivalenr.a al caso particolare l'emozicme sostiene, in una tt>pica del sentimento, tutto il p~~o della relazione tra i c.lue livdli dell'esteriorità e dell'interiorità. I.' emozione vi vic11c intesa come una ~Jterior-ità ddl' interiorità. Ciò che è intt-riore, doè reale, -mamfi~st1, la pwpria p,-csenza all'esterno. Una tale manifestazione pos~iedc il i.:ar~r.rere ambigLm e quasi contraddittorio di una epifania. 1 E in effetti mrmi/t}staziom· in un ordine e c,m i me7.zi di questo or4. !\el i;etiso dcll~ :o1ppari2kmi sluùiute d.a E. Cla·vcric ("Voit appmutre. Le::. -tppatilions de Ja Vier~e à Medju,gorjc'', Rai.wm pr~tiq,.f's, 2. 1991, pp. 157 1i'6).
128
: .A 'l'I ll'II .A I )1:1. ~l!NTIMl•.i'J'["( >
di11e. doè con i mezzi dd corpo Oa sua agitazione, le sue scl't'{":doni. le sue lacrime, i suoi 11ervi, il suo sudore, ccc.) di una r"~c1ltà di un altro ordin.t. Questo perché lUla tale manifestazio-
ne non ha niente éi che ve
:sentimento" e Jal monologo riporlalo ''per il tt.:mpo vcrbalt: e Ja persona, anche quando non pres~nta segni espliciti della
d l a:aone '' .n
Nel romomm in terza persona i proccdimcntj di apertura sulla vita interiol'e compaio110 rdativ1tmente tardi e si sviluppw10 sopr~Uulto nella scconJa metà JdXJX secolo. Nel xvm secolo i romanzi in terza 11ersona, nei quali un "narratore in\'fldente dirige una qllanrirà di pe:r.sonaggi e di situa,doni '\ si dedicane., soprattutto al "con1portamc11to visihilc 11 dei pc1·so-
11a.ggi. In flel ctu tobiogrniìe fa tfaie o roimm:ti epistolari, qui:lli (:h~ Clmtt:ngPo raffinato delle impressio,1i e un ''c.."Iltusfasmo di st'l1time11ti'' che~ come ''l'cntu~ia~mo religioso\ si espone al ri~c:hio di sostituire sentimenti illusori ulle azioni reali. 11
La duplicità delle emo:àoni (1t·tificiali A partire Jwla fine del :\."VJ'II secolo, nmtiTne.ntalr. e st•nti1m•ntc-Jlirmo divll!ngono !iioprattutto obbil!ttivi n, of substituting cenain impulscs ~ne.I l'ce~~ of what m11v b~ calleio, a versare lacrime esrerne senza inFVi~Rl-;l'\ZI\
- - - - - - - - - - - · · · · · .....
.
la struttura interna, ricordare ora le forme limite assunte dalla
critica del senrin.1.entalismo.
I:atn,:t tor~ di :;o/f~ren ze "È veramente pos!!iihile divenir.e amatore di sofferenze. Ho sentito parlare di 1.iomini che hanno viaggialo in pu~si dove si può t:~strt: te::stirmmi ogni giorno di orribili e!lccmr.ioni, con il solo scopo di ricercare- questa eccitazione che la vist.t della sofforcn~a non manca mai arot1ls dc la m"ralt.· drm.1· lu /Jhilo.mJJl.iic· /tun~·aùt• du n•1:1 •· .li/clt'. Vrin, P.tt'i!ì 19RY, Ili'· 197-19R.
38. Cfr. la ~u:,ria ddlc critiche di c,li la ricerca r)', Oxford l..l P. (h: r,ml 1986). -;gg~tti c:he p.rocuratio piaceri segr~ti di c:ui gli uomini comuni non suppongono neppure l'esistenza (luogo cumw1t: d1e si trovi, per esempio, in J'Alcmbcl't e in !lume)/' ma c-he, sen1.a pertinen1.a politica. p01i'9ono quindi ~~~e.re definiti, sotto l'aspetto dd dfritto dcUc persone, come futili (come diceva Sarle reclamando - ~i è \.isto - l'estensione 1.lcl liberalismo estetico ai gusti sessuali e la cui società segreta può venire intesa come una m~tafora ddl'estetica nascente). La costituzione dell'estetica in quanto tRle, e ltt ~tu, rottura con il politico. acct1mpagna così lo sviluppo di un progetto polirk:o democratko, a voll~ nei meJes.imi ..tu lori. In WElU:NZ1\
Le Cttatorc; ~pcttatore che, te!io edotto da colui che gliela indica, della dimt:nsione estetica che essa può 1·hrcstirc, deve tut.tavia pc,ssederc in se stesim, sotto formH di un dono o di un se-nso inerente, la facoltà .necessf.lria per farsene qunlcosa di
questa sofferenza, cioè per farla propria, farla pcnen·arc in sé e sen-irsene c:ome opbù de l'a:-1torité, Kou,:dlc Librairk Nation;a,le, Paris 1~2J, J• édition, dt.ito in P, A. TaguieU. op. cit.,
p, 279),
215
I.I: TC WIC :) Ilo'. IH·:I ,I./\ ~e ll.'J.'fl{ENi':1\
stessa in'isoluzione, quel "veleno dialettico" che, rifiutandosi
di decidere ~ di scegliere, rende ~r.en1i e vi~chiosi i dihattiti, sostituisce il cao!i alla rivdazionc di un ordine ndl'afferma.zionc volontaria e cosriruiscc- cosl il segno lampante della mudcrna dccadeni.a. 11
ruma:tne ,omlJnque, iJ.1 qltCSli l~matica, ·una fc:1rma di riferimento alla sotl:c::renza. Ma essa i;i offrc com~ radicalmente asimme::tri.ca. La sola sofforcn~a che conta è quella dell'eroe. Ora, l'e1·oc, cioè colui che rrnunda a qu~~tli manifestilZiom: dissimulata della volontà di potenza che costituisce l' ~i;pres-sion~ di sentimenti altrujsrid, per affermare Ja propria volontà scconJo fa propri11 forza, !;1 riconosc:e precisamente in t:1uunto, et:i~endo senza pi~tà, non redAma pietà neppure per se stesso, L'crue non è ideotliicabilc con rinfelice, Quanto a qudli che soffrollO scn:f.a che venga. loro rkonosciuLa una dimensione eroica, e c:he sono gli uom.ini ce>muni, essi no11 vengono per nulla qualiGcuti o distinti per le 1oco sofferenze senza importanza.
La valorizzazione delJc ~offeren.ie dell'eroe può c:erro anch'essa proporre unt1 forma di relazione simpatc:tica, che si manileisterebbe, per esempio, nella volontà di sacrifido ti :sua immRgine. Si Crlilta, ncll 'immAginazionl'!UIE !>El.I.A S( IITI-JUNZ:\
lunque posizione dalla quale possa lc-v~i una pretesa a eser-
citare il poter~ politic:o.ei' Sadc~ liberato dalla sommossa, ''forven.te rt::pubblicano" (L. 246), ncm h.i niente in comune con un rivolu7.ionariu nel senso banale del termine, perché- nL,11 può mili troval'si dal!a patte c.ldlo Srnto. del potere. Ne seg11~ che se H1vtaledetro può dedicarsi scn.ia rimorsi aJ Male, non può essere, in ncs~un caso, un c1tt11cficc politico al ::1trvizie> di llnO Stato. Questo io allfl realtà, ma .i.I wnlta.tio ruminfdicc non risulta ncppurt' partic.:ularmente uisponibile i,er una vittima comune (per esempio. u·n prigioniero politic:o
tortu1·ato) che. crcde11do di far be11e, non offre le necessflrie. gar1.mzit ruah ccmsi,:;tc nel disrin~uere delle credenze valutrJtfo,i generali che soste11gono i gj uJiii su oggetti sottomessi a JctcrmiJ11:1le l.1.io11e delle critiche decostru~ioniste, e la loro dHiusi(m e pres• so 1.m grande pubblico (particolarmente iaris 1982, p. 105). Cf.l5l~··, C'