Il soggetto e la maschera. Nietzsche e il problema della liberazione 8845221520, 9788845221521

La filosofia di Nietzsche, spesso oggetto di letture improprie e talvolta devianti o limitative, è al centro di questo i

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Italian Pages 374 [383] Year 1994

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Il soggetto e la maschera. Nietzsche e il problema della liberazione
 8845221520, 9788845221521

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BOMPIANI

Alle radici della scissione tra essere e apparire - Morte della tragedia e trionfo della “ratio” - Metafisica e smaschera­ mento - Metafisica e violenza - La mo­ rale come errore - Zarathustra, la ma­ schera e la liberazione - Crepuscolo del soggetto - Il significato della vo­ lontà di potenza.

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Gianni Vattimo

Nietzsche e il problema della liberazione



BOMPIANI

ISBN 88-452-2152-0

© 1974 Gruppo Editoriale Fabbri, Bompiani, Sonzogno, Etas S.p.A. © 1994 R.C.S. Libri Grandi Opere S.p.A. Via Mecenate 91 - Milano Il edizione "Saggi Tascabili” maggio 1996

AVVERTENZA

Le opere di Nietzsche vengono citate in generale con il titolo, abbreviato in una sigla, e il numero del capitolo e dell’aforisma. Nelle opere in cui le singole parti e sezioni hanno titoli propri e la numerazione dei paragrafi non è continua, ad esem­ pio Ecce homo o la Genealogia della morale, la sigla generale dell’opera è seguita dal titolo o dal numero, romano, della sezione, e poi dal numero del paragrafo o aforisma. Per Cosi parlò Zarathustra si indica la parte, in cifre romane, e il titolo del discorso. Salvo indicazione diversa (si veda più sotto l’elenco 'delle sigle); le opere di Nietzsche vengono citate nella traduzione italiana dell’edizione critica curata da Giorgio Colli e Mazzino Montinari, Milano, Adelphi, 1964 e ss. Questa edi­ zione riporta anche i frammenti postumi, che sono pubblicati in genere nei volumi comprendenti le opere edite degli stessi anni. In caso di riferimento ai frammenti postumi, la citazione è fatta con indicazione del volume, del tomo, e della pagina dell’edizione Colli-Montinari (esempio: IV, 2, p. 329 = voi. IV, tomo 2, p. 329). Questo vale anche per le note postume, edite nel 1907 con il titolo La volontà di potenza, e ora in par­ te già uscite nella nuova edizione critica; in questo caso, per le note già pubblicate in questa edizione, il riferimento è dupli­ ce: al numero della vecchia edizione della Volontà di potenza e al volume, tomo e pagina dell’edizione critica; e la traduzione usata è quella di quest’ultima edizione. Quando non è disponi­ bile una traduzione italiana, gli scritti postumi vengono citati in base all’edizione Musarion, Monaco 1920-29, con il volume e il numero della pagina. Nelle citazioni, i corsivi, salvo espli­ cita indicazione contraria, sono sempre di Nietzsche. Le cita­ zioni di aforismi interi si riconoscono dal fatto che sono pre­ ceduti dal titolo. Non ho ritenuto utile appesantire il volume cdn un elenco bibliografico finale. Le opere utilizzate, almeno per la maggior

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parte, sono citate e discusse nelle note. Per una completa bi­ bliografia nietzscheana rimando alla International Nietzsche Bibliography di H.W. Reichert e K. Schlechta, Chapel Hill, University of North Carolina Press, 19682; un aggiornamento di questa bibliografia fino al 1971 compreso è dato da H.W. .Reichert nel volume 2 delle “Nietzsche Studien” (Berlino, De Gruyter), 1973, pp. 320-39. Per una discussione della lettera­ tura nietzscheana tra il 1945 e il 1966, rimando anche all’appen­ dice del mio Ipotesi su Nietzsche, Torino, Giappichelli, 1967. In quel volume raccoglievo i primi risultati di uno studio di Nietzsche cominciato ormai quasi quindici anni fa: con tali risultati, provvisori, contrastano, talvolta molto profondamente, le conclusioni che presento in questo libro; le quali, anche te­ nendo conto di questo, mi appaiono tutt’altro che definitive.

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AVVERTENZA ALLA SECONDA EDIZIONE

Il libro viene ristampato senza modifiche, anche se, a con­ ferma di quanto accennavo nella conclusione Avvertenza alla prima edizione (1974), alcune delle sue tesi conclusive mi appaiono oggi da rivedere. Ma non credo per questo di do­ ver apportare delle “correzioni” al testo, nel senso usuale del termine. L’interpretazione dell’opera di un filosofo, e tanto più di un filosofo come Nietzsche — lui stesso così “atmosferico” e così poco incline a scrivere l’opera “definitiva” — è sempre intensamente legata al complesso delle vicende teoriche del­ l’interprete e, più in generale, del tempo. Queste vicende, per quanto riguarda l’interprete (e, di parziale riflesso, il tempo) sono documentate in altri scritti (soprattutto nei saggi ora rac­ colti in Le avventure della differenza, Milano, Garzanti, 1979),. a cui rimando il lettore che volesse approfondire la questione. Sul piano della ricostruzione del pensiero di Nietzsche non ritengo che vi sia nulla che oggi formulerei in modo diverso. Il mutamento di atteggiamento riguarda soltanto le aspettative con cui ci si rivolge al pensiero nietzscheano, l’uso che se ne può fare, i contesti nei quali può essere nuovamente inserito. Come ho mostrato già nelle introduzioni scritte per La gaia scienza (Torino, Einaudi, 1978) e per Aurora (Roma, Newton Comnton, in corso di stampa), mi sembra oggi alquanto più problematica di cinque anni fa la possibilità di collegare l’idea­ le nietzscheano della liberazione (che continuo a ritenere de­ finita dall’oltrepassamento della “struttura edipica del tempo” * nell “eterno ritorno dell’eguale”) a prospettive di origine e impostazione dialettica. L’oltreuomo nietzscheano, cioè, non mi sembra in alcun modo interpretabile come un soggetto dia­ letticamente conciliato; mi pare invece sia un “soggetto”, del tutto sui generis, scisso e disperso, e ciò non solo provvisoria-? mente. Questo accentua ancora di più certi elementi dell’in­ terpretazione, come la nozione centrale di “crepuscolo del sog-

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getto” e la sostanziale affinità individuata tra il senso dell’ope­ ra di Nietzsche e lo spirito dell’avanguardia (artistica e lette­ raria, prima che filosofica) del novecento; mentre rende più problematico di quanto non appaia nella I edizione l’incontro tra eredità nietzscheana e “movimento rivoluzionario del pro­ letariato”, almeno nella misura in cui le espressioni teoriche di quest’ultimo, la sua cultura, sono ancora legate a prospet­ tive dialettiche. La decisione (non solo mia, ma dell’editore) di ripubblicare il libro senza modifiche spiega anche perché le citazioni dei frammenti postumi degli anni 1885-89 rimandino ancora, in taluni casi, alla vecchia edizione del Wille zur Macht del 1906; i volumi dell’edizione Colli-Montinari che si riferiscono ad essi, infatti, sono usciti solo negli anni successivi al 1974, e non è parso opportuno rifare tante pagine del libro solo per aggior­ nare le citazioni.

G.V. «

SOMMARIO

I. APPROCCIO AL PROBLEMA DELLA MA­ SCHERA

1. Il filo conduttore della maschera 2. Alle radici della scissione tra essere e apparire. La nozione di decadenza 3. Ridefinizione della decadenza. Morte della tra­ gedia e trionfo della ratio

9 17 43

II. METAFISICA E SMASCHERAMENTO

1. 2. 3. 4. 5.

Smascheramento dello smascheramento La morale come errore. L’ego diviso Metafisica e violenza L’arte e la buona volontà di maschera Dallo smascheramento alla genealogia I

71 « 95 111 131 141

III. ZARATHUSTRA, LA MASCHERA E LA LIBERAZIONE

La malattia delle catene e l’allegoria L’eterno ritorno e la decisione Crepuscolo del. soggetto Lo spirito di vendetta e la struttura edipica del tempo • 5. L’olt^euomo e il mondo liberato 6. I significati della volontà di potenza

1. 2. 3. 4.

169 189 213

249 283 349.

SIGLE USATE

(Salvo indicazione contraria, ci si riferisce sempre alla citata edizio­ ne critica Colli-Montinari) b GdT = La nascita della tragedia . UB = Considerazioni inattuali (I, II, III, IV) MA = Limano troppo umano, volume I VM = Opinioni e sentenze diverse (II volume di Umano troppo umano) WS = Il viandante e la sua ombra (idem) M = Aurora FW = La gaia scienza Z = Cosi parlò Zarathustra JGB = Al di là del bene e del male GdM = Genealogia della morale GD = Crepuscolo degli idoli AG = L’Anticristo EH = Ecce homo PTZ = La filosofia nell’età tragica dei greci, introduzione, tra­ duzione e commento di F. Masini, Padova, Liviana, 1970 UeWL = Sulla verità e la menzogna in senso extramorale, trad. it. di E. Lo Gatto, in F. Nietzsche, Scritti minori, Napoli, Ricciardi, 1916. WzM = La volontà di potenza, trad. it. di A. Treves, voi. IX eX della edizione Monanni, Milano, 1927 (citata con ri­ tocchi). Mu = Werke, Musarion Ausgabe, 23-voli., Monaco, 1920-29.

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I APPROCCIO AL PROBLEMA DELLA MASCHERA

1. IL FILO CONDUTTORE DELLA MASCHERA

Il filo conduttore di questa lettura di Nietzsche è il concetto di maschera. Il termine non ricorre nell’opera nietzscheana cosi spesso come altri, ma ad esso si possono riportare molti altri concetti, come quelli di finzione, illusione, verità divenuta fa­ vola, che vengono adoperati in generale per definire e discutere il problema del rapporto dell’uomo con il mondo dei simboli. Scegliere la maschera come filo conduttore non vuol tuttavia dire riconoscere * senz’altro la filosofia di Nietzsche come una filosofia della maschera; piu a buon diritto essa può definirsi, e vedremo in che senso, una filosofia deH’oltreuomo. La maschera è filo conduttore perché è nell’elaborazione di questo problema, fin dalle opere giovanili, che si sviluppano le premesse su cui saranno costruiti i teoremi positivi essenziali della filosofia nietz­ scheana. È merito dell’opera di Bertram,1 per altri versi così poco sistematica e rigorosa, aver annoverato la maschera fra i temi h

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1 E. Bertram, Nietzsche. Versuch einer Mythologie, Berlino, 1918. Il capitolo che Bertram dedica al tema della maschera segue sistematicatic di esso in tutta l’opera di Nietzsche, soprattutto col­ mente lo sviluppo legandolo all’esperienza wagneriana e al connesso problema dell’attore. Alla luce di quanto dice Bertram, si può vedere anche la rottura con Wagner come un aspetto del riconoscimento della differenza tra quelle che - si veda più avanti - noi chiamiamo qui la "maschera cattiva” e la "maschera buona”. Wagner appare a Nietzsche come l’emblema stesso della maschera cattiva, come il tipo dell’istrione. In generale, la tratta­ zione di Bertram, attraverso concetti come quello della "necessità della maschera” (p. 170), coglie la problematica della differenza tra maschera cattiva e maschera buona, ma non la persegue fino in fondo, in tutte le sue implicazioni di sostanziale negazione dell’identità, e nel nesso che ha con idee come quella dell’eterno ritorno e dell’oltreuomo. J

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IL SOGGETTO E LA MASCHERA

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chiave del pensiero di Nietzsche, anche se con un significato diverso da quello che il concetto avrà per noi. Oggi, del resto, gli anche troppo numerosi sforzi di leggere Nietzsche soprat­ tutto alla luce della problematica ermeneutico4inguistica,2 han2 Questa lettura di Nietzsche è oggi particolarmente popolare in Fran­ cia; ha alla sua base sia lo strutturalismo “linguistico”, sia, piu remota­ mente, una tradizione interpretativa di ascendenza surrealista, che si può vedere espressa, oltre che nel libro di G. Bataille, Sur Nietzsche (volume II della Somme athéologique), Parigi, Gallimard, 1945,